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Banco BPM SpA

Annual Report Aug 12, 2021

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2020

Relazione finanziaria annuale Esercizio 2020

Approvata dall'Assemblea dei Soci in data 15 aprile 2021

La presente versione della Relazione finanziaria annuale recepisce la correzione di alcuni refusi non significativi contenuti nella versione pubblicata in data 24 marzo 2021.

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona Capitale sociale al 31 dicembre 2020: euro 7.100.000.000,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI1 E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 31 DICEMBRE 2020

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Mauro Paoloni Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Condirettore Generale Domenico De Angelis Condirettore Generale Salvatore Poloni

Consiglio di Amministrazione

Maurizio Comoli Nadine Farida Faruque Carlo Frascarolo Alberto Manenti Marina Mantelli Giulio Pedrollo Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro Costanza Torricelli Giovanna Zanotti

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Maurizio Lauri Wilmo Carlo Ferrari Alfonso Sonato Nadia Valenti

Sindaci Supplenti Gabriele Camillo Erba

Direzione Generale

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

1 per effetto di quanto deliberato dall'Assemblea dei Soci del 4 aprile 2020 l'unico Consigliere in possesso di deleghe di poteri al 31 dicembre 2020 è l'Amministratore Delegato. Per maggiori dettagli sulla composizione e struttura di governance si rimanda alla Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D.Lgs. n. 58/1998, pubblicata sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance".

Avviso di convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci 7
RELAZIONI E BILANCIO CONSOLIDATO DELL'ESERCIZIO 15
Struttura del Gruppo 16
Distribuzione territoriale delle filiali 18
Dati di sintesi e indici economico - finanziari del Gruppo 20
Relazione sulla gestione del Gruppo 23
Il contesto economico 25
Fatti di rilievo dell'esercizio 33
Risultati 45
Dati economici consolidati 46
Dati patrimoniali consolidati 63
Risultati per settore di attività 79
Retail 82
Corporate 94
Istituzionali 100
Private 104
Investment Banking 106
Partnership Strategiche 111
Leasing 112
Corporate Center 114
La gestione dei rischi 121
Attività di indirizzo, controllo e supporto 127
Risorse umane 127
Internal audit 130
Compliance 131
Ricerca e sviluppo 133
Attività progettuali e investimenti tecnologici 133
Comunicazione 141
Investor Relations 142
Altre informazioni 144
Andamento delle principali società del Gruppo 146
Evoluzione prevedibile della gestione 150
Schemi del bilancio consolidato 153
Stato Patrimoniale consolidato 154
Conto Economico consolidato 156
Prospetto della redditività consolidata complessiva 157
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto consolidato 158
Rendiconto finanziario consolidato 160
Nota integrativa consolidata 163
Parte A – Politiche contabili 165
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 255
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 337
Parte D – Redditività consolidata complessiva 357
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 358
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 476
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 478
Parte H – Operazioni con parti correlate 479
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 485
Parte L – Informativa di settore 490

Parte M – Informativa sul leasing 496
Altre informazioni 499
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 501
Relazione della Società di revisione sul bilancio consolidato 505
Allegati 521
Dati di sintesi e indici economico-finanziari dell'impresa 536
Relazione sulla gestione dell'impresa 539
Risultati 540
Altre informazioni 554
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs.28 febbraio 2005 n. 38 555
Proposte di destinazione dell'utile d'esercizio 557
Schemi del bilancio dell'impresa 559
Stato Patrimoniale 560
Conto Economico 562
Prospetto della redditività complessiva 563
Prospetto delle variazioni del Patrimonio Netto 564
Rendiconto finanziario 566
Nota integrativa dell'impresa 569
Parte A – Politiche contabili 570
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 639
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 698
Parte D – Redditività complessiva 718
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 719
Parte F – Informazioni sul patrimonio 781
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 784
Parte H – Operazioni con parti correlate 785
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 789
Parte L – Informativa di settore 789
Parte M – Informativa sul leasing 790
Relazione del Collegio Sindacale 795
Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari 853

AVVISO DI CONVOCAZIONE DELL'ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA DEI SOCI

A norma degli articoli 13 e 41 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. è indetta, in unica convocazione, per giovedì 15 aprile 2021, alle ore 10.30, in Lodi, presso Banco BPM, Via Polenghi Lombardo n. 13 per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

Parte ordinaria

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 di Banco BPM S.p.A., corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e della Società di revisione. Presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.
  • 2) Proposte relative al risultato di esercizio 2020, secondo quanto meglio dettagliato nella relazione degli Amministratori. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 3) Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del Gruppo Banco BPM 2021 (sezione I e sezione II).
    • 3.1 Approvazione della politica in materia di remunerazione (sezione I) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
    • 3.2 Approvazione della relazione sui compensi corrisposti nel 2020 (sezione II) ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Approvazione, nell'ambito della politica in materia di remunerazione, dei criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.:
    • 5.1 Approvazione del piano short term incentive (2021). Delibere inerenti e conseguenti.
    • 5.2 Approvazione del piano long term incentive (2021-2023). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 6) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 7) Integrazione del Collegio Sindacale mediante nomina di un Sindaco effettivo e di un Sindaco supplente. Delibere inerenti e conseguenti.

Parte straordinaria

1) Proposte di modifica degli articoli 11.3., 14.6., 20.1.5., 20.1.6., 23.2.1., 23.3.1., 24.4.1., 28.2. e 35.11. dello Statuto sociale di Banco BPM S.p.A.

Si informano le Signore e i Signori Soci che - in considerazione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 (coronavirus) - ai sensi di quanto previsto dall'art. 106 "Norme in materia di svolgimento delle assemblee di società ed enti" del D.L. 17 marzo 2020 n.18 (c.d. "Cura Italia"), convertito con Legge 24 aprile 2020 n. 27 e modificato dalla Legge 26 febbraio 2021 n. 21 che ha convertito in legge il D.L. 31 dicembre 2020 n. 183, l'intervento in Assemblea e il diritto di voto saranno esercitati

dagli aventi diritto esclusivamente tramite il rappresentante designato ex art. 135-undecies del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 e successive modifiche ("TUF") secondo quanto di seguito indicato, senza dunque la partecipazione fisica ai lavori assembleari di alcun altro avente diritto al voto.

La partecipazione degli amministratori, dei sindaci, del segretario della riunione, dei rappresentanti della Società di revisione e del rappresentante designato avverrà nel rispetto delle misure di contenimento previste dalla legge, anche, eventualmente, mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza, nel rispetto delle disposizioni vigenti ed applicabili.

******

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'articolo 125 bis del TUF.

INTERVENTO IN ASSEMBLEA

Possono intervenire all'Assemblea esclusivamente tramite il rappresentante designato (il "Rappresentante Designato") secondo quanto di seguito indicato i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro la fine del terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea, ossia entro il 12 aprile 2021, la comunicazione effettuata dall'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'articolo 83-sexies del TUF e dall'articolo 42 del Provvedimento unico sul post-trading della Consob e della Banca d'Italia del 13/08/2018 (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Società dall'intermediario autorizzato sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (6 aprile 2021 – c.d. "record date").

Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea tramite il rappresentante designato.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre il termine del 12 aprile 2021 sopra indicato, purché entro l'inizio dei lavori.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. o presso Banca Aletti & C. S.p.A., devono comunque richiedere entro il 12 aprile 2021, ai sensi dell'articolo 42 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, avente validità quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri Intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato articolo 42 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 12 aprile 2021 avendo cura di farsi rilasciare copia.

CONFERIMENTO DELLA DELEGA E/O SUBDELEGA AL RAPPRESENTANTE DESIGNATO

Ai sensi dell'art. 106, quarto comma, del Decreto Cura Italia, coloro ai quali spetta il diritto di voto, qualora volessero intervenire in Assemblea, dovranno alternativamente:

(i) conferire delega - gratuitamente (salvo le spese di trasmissione) - a Computershare S.p.A. - Via Nizza 262/73, 10126, Torino - quale Rappresentante Designato ai sensi dell'art. 135-

undecies TUF con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno.

A tale riguardo per facilitare l'inoltro della delega e delle istruzioni di voto, dalla sezione del sito Internet di Banco BPM dedicata alla presente Assemblea, www.gruppo.bancobpm.it sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci" sarà possibile compilare e trasmettere anche on-line e in modalità guidata fino alle ore 12 del 14 aprile 2021 l'apposito modulo predisposto da Computershare.

Si raccomanda ai soci di far ricorso alla modalità online.

In alternativa alla modalità on line, si potrà utilizzare il modulo scaricabile dal medesimo sito da trasmettere entro il 13 aprile 2021 agli indirizzi e con le modalità indicate nel modulo stesso.

La delega al Rappresentante Designato, con le istruzioni di voto, unitamente a un documento di identità – e in caso di delegante persona giuridica un documento comprovante i poteri per il rilascio della delega – dovranno essere trasmesse a Computershare S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] ovvero a mezzo fax al n. 011/0923202 sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

L'originale della delega, delle istruzioni di voto e copia della correlata documentazione dovrà essere trasmessa a Computershare S.p.A. (Rif. "Delega Assemblea Banco BPM S.p.A."), Via Nizza 262/73, 10126, Torino.

La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono revocabili entro il medesimo termine di cui sopra;

(ii) farsi rappresentare da Computershare S.p.A., Rappresentante Designato ai sensi dell'art. 135 novies TUF in deroga all'art. 135-undecies, quarto comma, TUF, mediante delega e/o subdelega, con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera in merito agli argomenti all'ordine del giorno, potendo a tal fine essere utilizzato il modulo di delega/subdelega disponibile sul sito internet di Banco BPM www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance – Assemblea Soci) da inviare a Computershare S.p.A., entro il termine indicato nel modulo stesso, all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected] ovvero a mezzo fax al n. 011/0923202 sempreché il delegante, anche se persona giuridica, utilizzi una propria casella di posta elettronica certificata o, in mancanza, una propria casella di posta elettronica ordinaria.

Il Rappresentante Designato sarà disponibile per chiarimenti o informazioni al numero 011/0923200.

Tenuto conto che l'intervento all'Assemblea e l'esercizio del diritto di voto, da parte degli aventi diritto, avverrà esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, al quale dovranno essere conferite istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte di delibera riguardanti le materie all'ordine del giorno, e in considerazione del termine previsto per la presentazione, da parte dei Soci, di candidature alla carica di componente del Collegio Sindacale, di cui all'Oggetto 7 all'ordine del giorno in sede ordinaria, come descritto nel prosieguo, nonché del termine previsto per la presentazione di eventuali proposte individuali di deliberazione di cui infra, i moduli di delega saranno resi disponibili, con le modalità sopra indicate, a partire dal 1° aprile 2021.

Si precisa che non è prevista l'espressione del voto in via elettronica o per corrispondenza.

INTEGRAZIONE DELL'ORDINE DEL GIORNO E PRESENTAZIONE DI NUOVE PROPOSTE DI DELIBERA

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono chiedere, entro il 25 marzo 2021 (dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione), l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'articolo 125-ter, comma 1, TUF), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'articolo 13.3 dello Statuto, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, in conformità a quanto previsto dall'articolo 126-bis TUF.

La domanda scritta deve essere presentata alla Società mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected] o a mezzo raccomandata (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La legittimazione all'esercizio del diritto (inclusa la titolarità della quota minima di capitale sociale sopra indicata) è attestata dal deposito di copia della comunicazione rilasciata dall'intermediario autorizzato ai sensi dell'art. 43 del Provvedimento Congiunto.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare o che presentano proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione ovvero la motivazione relativa alle ulteriori proposte di deliberazione presentate su materie già all'ordine del giorno. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle proprie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori proposte di deliberazione, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno o presentazioni di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno verrà data notizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea (31 marzo 2021).

PRESENTAZIONE DI PROPOSTE INDIVIDUALI DI DELIBERA

In relazione al fatto che l'intervento in Assemblea è previsto esclusivamente tramite il Rappresentante Designato, gli azionisti legittimati, benché non in possesso dell'aliquota di capitale di cui al paragrafo precedente, che intendono formulare proposte individuali di deliberazione sugli argomenti all'ordine del giorno, dovranno presentare le stesse entro il 31 marzo 2021 mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected].

Ciascuna proposta di deliberazione dovrà indicare l'argomento all'ordine del giorno al quale si riferisce e riportare la specifica proposta di deliberazione. La legittimazione a formulare le proposte dovrà essere attestata dalla comunicazione prevista dall'art. 83-sexies TUF effettuata dall'intermediario ai fini dell'intervento in Assemblea e dell'esercizio del diritto di voto, unitamente a copia di un documento d'identità in corso di validità (per le persone fisiche) oppure alla documentazione attestante i relativi poteri (per le persone giuridiche).

Tali proposte, ove pertinenti rispetto agli argomenti all'ordine del giorno, saranno pubblicate entro il 1° aprile 2021 sul sito internet della Società al fine di mettere in grado gli aventi diritto al voto di esprimersi consapevolmente anche tenendo conto di tali nuove proposte e consentire al Rappresentante Designato di raccogliere eventuali istruzioni di voto anche sulle medesime.

DIRITTO DI PORRE DOMANDE SULLE MATERIE ALL'ORDINE DEL GIORNO

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno solo prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro la fine del settimo giorno di mercato aperto precedente l'assemblea in unica convocazione (ossia, entro il 6 aprile 2021), tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected].

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società - tramite il proprio intermediario - le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per l'intervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti della comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande pervenute prima dell'Assemblea verrà data risposta, al più tardi, almeno due giorni di mercato aperto precedenti la data dell'assemblea, mediante pubblicazione sul sito internet della Società.

La Società può fornire risposta unitaria alle domande aventi lo stesso contenuto. Si segnala che non sarà fornita risposta qualora le informazioni richieste siano già disponibili in formato "domanda e risposta" in apposita sezione del sito internet della Società ovvero quando la risposta sia già pubblicata nella medesima sezione.

INTEGRAZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Con riferimento alla deliberazione in ordine all'integrazione del Collegio Sindacale di cui al punto 7 dell'ordine del giorno dell'Assemblea in sede ordinaria, si precisa che si procederà alla predetta integrazione mediante la nomina di un Sindaco effettivo e di un Sindaco supplente con deliberazione dell'Assemblea a maggioranza relativa senza vincolo di lista, a norma dell'art. 35.12 dello Statuto sociale di Banco BPM, il tutto nel rispetto delle vigenti norme di legge e regolamentari, ivi incluse le disposizioni normative in materia di equilibrio tra generi, ai sensi delle quali al genere meno rappresentato va riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti dei Sindaci effettivi eletti. Si segnala all'uopo che tale equilibrio, nella specifica situazione, richiede che entrambe le candidature siano appartenenti al genere femminile.

Come meglio descritto nell'apposita Relazione Illustrativa che verrà messa a disposizione del pubblico secondo quanto di seguito descritto e a cui viene fatto sin d'ora rinvio, i Soci titolari di una partecipazione rappresentativa di almeno l'1% (uno per cento) del capitale sociale della Banca alla data di presentazione della candidatura sono invitati a presentare le eventuali candidature, corredate dalla documentazione a supporto della candidatura, mediante invio al Banco BPM con congruo anticipo e, comunque, entro la data del 31 marzo 2021.

Al riguardo e fermo quanto previsto nella Relazione Illustrativa al punto 7 dell'ordine del giorno dell'Assemblea ordinaria, si invitano i Signori Soci a produrre la seguente documentazione a supporto della presentazione delle candidature: (i) identificazione del Socio, o dei Soci, presentatore/i della/e candidatura/e con indicazione della partecipazione detenuta nel capitale sociale della Banca, unitamente a comunicazione dell'intermediario depositario attestante tale

partecipazione; (ii) dichiarazione del candidato di accettazione carica e attestazione, sotto la propria responsabilità, del possesso dei requisiti di idoneità richiesti dalla normativa, anche regolamentare, vigente per i Sindaci di banche quotate; (iii) esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati (e.g., curriculum vitae), con indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società (anche ai fini dell'informativa ai sensi dell'art. 2400, quarto comma, cod. civ., e avuto presente il limite del cumulo degli incarichi previsti dalla normativa, anche regolamentare, vigente).

Ai fini di quanto precede, Banco BPM renderà disponibile sul proprio sito internet (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") la documentazione e/o modulistica necessaria per la presentazione dei candidati Sindaci, nei modi di legge e in tempo utile affinché i Soci presentino le candidature.

La suddetta documentazione dovrà essere depositata mediante [(i) invio a mezzo raccomandata alla Segreteria Affari Societari di Banco BPM in Milano, Piazza Filippo Meda, 4, 20121; ovvero (ii)] comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected].

La Società metterà a disposizione del pubblico le proposte formulate dai Soci con le modalità previste dalle disposizioni applicabili.

INFORMAZIONI SUL CAPITALE SOCIALE

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società possiede n. 6.125.659 azioni proprie.

DOCUMENTAZIONE

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, ivi incluse le proposte di deliberazione, nonché la restante documentazione per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, verranno messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblea Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato , secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documentazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

La Banca ha provveduto altresì a redigere (i) la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis D.Lgs. n. 58/1998 (ii) la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D.Lgs. n. 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018. I documenti saranno a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'articolo 84 del Regolamento Consob 11971/99 e successive modifiche (Regolamento Emittenti) - viene pubblicato, ai sensi degli

articoli 125-bis TUF e 13.4 dello Statuto sociale, sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF" nonché con le altre modalità sopra indicate.

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) chiamando il numero verde 800.013.090, dedicato agli azionisti, nei giorni lavorativi, dalle ore 9 alle ore 17, o inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Ai sensi della normativa Privacy (Regolamento (EU) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016) il Titolare del trattamento dei dati personali è Banco BPM S.p.A. L'informativa completa sul trattamento dei dati in relazione all'esercizio dei diritti correlati all'Assemblea è fornita sul sito www.gruppo.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance - Assemblea Soci".

Infine, la Banca si riserva di integrare e/o modificare il contenuto del presente avviso qualora si rendesse necessario conseguentemente all'evolversi dell'attuale situazione emergenziale da Covid 19.

Milano-Verona, 9 marzo 2021

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente (dott. Massimo Tononi)

Relazioni e bilancio consolidato dell'esercizio

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

17

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.752
Banca Aletti 55
Banca Akros 1
Totale 1.808

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 19

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Gruppo, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

(milioni di euro) 2020 2019 (*) Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 2.113,4 2.112,3 0,0%
Commissioni nette 1.663,8 1.794,4 (7,3%)
Proventi operativi 4.151,8 4.349,6 (4,5%)
Oneri operativi (2.430,1) (2.604,0) (6,7%)
Risultato della gestione operativa 1.721,8 1.745,6 (1,4%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 306,1 1.076,4 (71,6%)
Risultato netto dell'operatività corrente 292,6 912,2 (67,9%)
Risultato dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 20,9 797,0 (97,4%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di riclassificazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(milioni di euro) 31/12/2020 31/12/2019 Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 183.685,2 167.038,2 10,0%
Finanziamenti verso clientela (netti) 109.335,0 105.845,5 3,3%
Attività finanziarie e derivati di copertura 41.175,6 37.069,1 11,1%
Patrimonio netto del Gruppo 12.225,2 11.861,0 3,1%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 116.936,7 109.506,3 6,8%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 120.141,1 108.879,8 10,3%
Raccolta indiretta 94.807,3 92.672,2 2,3%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 91.575,9 89.742,9 2,0%
- Risparmio gestito 59.599,2 58.324,9 2,2%
- Fondi comuni e Sicav 40.797,6 39.049,8 4,5%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.945,2 3.904,4 1,0%
- Polizze assicurative 14.856,4 15.370,7 (3,3%)
- Risparmio amministrato 35.208,1 34.347,4 2,5%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 31.976,7 31.418,0 1,8%
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 20.776 21.013
Numero degli sportelli bancari 1.808 1.808

(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e i Sindaci delle Società del Gruppo.

Nella tabella seguente sono riportati alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP finalizzata a tenere in considerazione gli effetti della crisi Covid-19.

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Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nella precedente tabella e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

31/12/2020 31/12/2019 (*)
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) 0,17% 7,20%
Return on asset (ROA) 0,01% 0,48%
Margine finanziario / Proventi operativi 50,90% 48,56%
Commissioni nette / Proventi operativi 40,07% 41,25%
Oneri operativi / Proventi operativi 58,53% 59,87%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (**) 5.262,7 5.037,0
Proventi operativi per dipendente (**) 199,8 207,0
Oneri operativi per dipendente (**) 117,0 123,9
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 1,34% 1,47%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 2,55% 3,70%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 11,96% 13,15%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 22,42% 22,19%
Derivati attivi / Totale attivo 1,45% 1,24%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,41% 1,17%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,04% 0,06%
Derivati di negoziazione netti (***) / Totale attivo 0,21% 0,41%
Impieghi netti / Raccolta diretta 93,50% 96,66%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (****) 14,63% 14,76%
Tier 1 capital ratio (****) 15,85% 15,42%
Total capital ratio (****) 18,75% 17,73%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 191% 165%
Indice di leva finanziaria 5,66% 5,41%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 1,808 2,028
- Massimo 2,456 2,155
- Minimo 1,043 1,620
- Media 1,538 1,897
EPS base 0,014 0,527
EPS diluito 0,014 0,527

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di riclassificazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(***) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(****) I dati riferiti al 31 dicembre 2020 sono calcolati considerando il risultato economico dell'esercizio al netto del dividendo di 6 centesimi per azione che il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all'Assemblea degli azionisti di distribuire a valere sulle riserve di utili degli esercizi precedenti. I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto della mancata distribuzione del dividendo a valere sul risultato economico dell'esercizio 2019 conseguente all'allineamento a quanto previsto dalla Raccomandazione BCE del 27 marzo 2020.

Relazione sulla gestione del Gruppo

IL CONTESTO ECONOMICO

La pandemia Covid-19

L'esercizio 2020 si è sviluppato in un contesto assai tumultuoso, caratterizzato nel primo trimestre dall'erompere dell'epidemia da Covid-19 e dal cambio di passo strutturale che questo evento ha imposto all'economia mondiale, segnando uno spartiacque epocale rispetto al recente passato. Il primo focolaio si è presentato in Cina, già nella seconda metà del 2019. La pandemia si è quindi inizialmente diffusa in Italia, tra i primi Paesi ad essere colpiti con evidenza, e, successivamente, negli USA e in Russia a diverse settimane di distanza, per poi estendersi globalmente. Dopo un periodo di tregua a cavallo dell'estate si è manifestata una seconda ondata di contagi da fine autunno che è ancora in corso.

La prima fase della crisi sanitaria ha avuto un picco nel periodo marzo-aprile. L'impatto economico e sociale è però risultato marcatamente asimmetrico in funzione delle misure intraprese per arginare il contagio (lockdown assoluto in Cina, atteggiamento passivo in Svezia, misure di intensità intermedia nel caso di Hong Kong) e dell'estensione dei settori essenziali che hanno continuato ad operare. Alcuni Paesi hanno, infatti, adottato una strategia meno univoca adottando misure parziali, tra questi il Brasile e l'India. Altri – come Regno Unito e Svezia - dapprima convinti assertori della validità di un atteggiamento passivo e dell'immunità di gregge di fronte all'aumento esponenziale di contagi e decessi, si sono trovati costretti ad adottare le misure di contenimento rigorose e di igiene pubblica risultate manifestamente efficaci negli altri Paesi.

L'impatto è anche risultato molto differente tra i diversi settori economici, in funzione dell'esposizione dei singoli comparti di attività ai lockdown ed al distanziamento sociale. I più colpiti, indipendentemente dal Paese interessato, sono stati il turismo, i servizi alle famiglie (esclusi quelli erogati tramite canali virtuali), il settore immobiliare commerciale, i settori delle materie prime. I comparti manifatturieri hanno, in generale, accusato meno il colpo. Pochi, infine, quelli che hanno beneficiato della pandemia: ad es. Alimentare e Bevande, le Telecomunicazioni, l'Healthcare.

Già a partire da gennaio 2020 sono iniziati ingenti investimenti in ricerca scientifica per trovare il modo per fermare il virus. Alla fine di febbraio diverse organizzazioni in tutto il mondo si trovavano impegnate nello sviluppo di un vaccino. L'annuncio, in estate, della disponibilità di un vaccino entro l'autunno da parte del Presidente USA Trump, e lo stato di avanzamento assai incoraggiante di altri vaccini, in primis quello russo "Sputnik", registrato in agosto, e quello cinese "Sinovac", hanno rafforzato le prospettive di uscita dalla crisi.

Grazie alle misure di prevenzione/contenimento adottate, il fenomeno pandemico si è attenuato sensibilmente, specie dalla fine della primavera nell'emisfero nord-occidentale, e diversi vincoli succitati sono stati allentati, restituendo ossigeno all'attività produttiva ed alla domanda globale. Questa fase di uscita, assai brillante ma temporanea è però durata pochi mesi. Verosimilmente anche a causa dell'allentamento del lockdown, a partire da fine estate, la pandemia (nell'emisfero nord) ha registrato una violenta recrudescenza che ha indotto molti Paesi, tra cui l'Italia, a stabilire nuovamente misure di contenimento ad oggi ancora in essere. Nel frattempo, grazie anche agli iter accelerati di approvazione, altre case farmaceutiche di portata globale hanno reso disponibile i vaccini e, verso la fine del quarto trimestre, hanno preso il via le prime campagne vaccinali in molte aree del mondo.

Lo scenario internazionale

La pandemia ha colpito in un momento in cui già diverse economie avanzate avevano manifestato segnali di difficoltà e, talvolta, di rallentamento (Giappone, USA, Eurozona), anche a seguito della guerra commerciale tra Cina e USA. La crisi economica innescata è senza precedenti: il lockdown ha causato ingenti perdite economiche a breve termine e un declino dell'attività globale mai visto dai tempi della Grande Depressione. Gli effetti del distanziamento sociale, seppur caratterizzati da un'intensità differenziata per settore economico-produttivo, hanno colpito, in aggregato e contemporaneamente, sia il lato della domanda che quello dell'offerta. La recessione globale appare la più profonda dalla seconda guerra mondiale, con la più grande frazione di economie che subisce un declino della produzione pro-capite dal 1870. La produzione delle economie emergenti e di recente industrializzazione è inoltre attesa contrarsi, nel suo insieme, per la prima volta in almeno 60 anni.

L'impatto economico della pandemia è distribuito in modo non uniforme dal punto di vista geografico e temporale. In molte regioni l'impatto è stato più grave nel secondo trimestre del 2020. Il rimbalzo della crescita nel terzo trimestre è stato molto brillante, in generale, ma temporaneo: nel quarto trimestre si prevede, infatti, una nuova

contrazione in molte delle principali economie a seguito delle rinnovate diffuse misure di lockdown. La Cina è la sola grande economia a consuntivare un tasso di crescita positivo nella media del 2020, sebbene significativamente inferiore a quanto atteso ad inizio anno. Il PIL globale è, invece, stimato in calo del -4,5% nel 2020 rispetto al 2019, la flessione più grave da quando è iniziata la rilevazione, negli anni '60, superando di gran lunga il calo del -0,1% seguito alla GFC (Grande Crisi Finanziaria) del 2009. Peraltro, mentre quest'ultima si è sviluppata sulla scorta di più eventi che si sono verificati in successione a partire dal 2007, e si è quindi articolata su un arco temporale di più trimestri, la pandemia ha colpito l'economia globale ed i mercati in un unico trimestre.

Il commercio internazionale, già condizionato ad inizio 2020 dal protezionismo crescente esacerbato dalla guerra commerciale e da un'iniziale ristrutturazione delle supply chain globali, divenute troppo articolate e complesse, con l'esplosione della pandemia ha segnato nella prima parte dell'anno una brusca battuta d'arresto. La pandemia ha, infatti, rafforzato, le dinamiche già in atto: l'interruzione o difficoltà nelle forniture ha reso più urgente la ristrutturazione, in chiave di maggiore efficienza e minore estensione, delle catene di fornitura globali. L'accordo commerciale RCEP stipulato il 15 novembre 2020 tra Cina, Giappone e Corea del Sud ha rappresentato un ulteriore fattore di rilievo.

Nel complesso, la banca Mondiale, che ad aprile stimava un calo dei volumi di commercio internazionale al - 13,4% per il 2020 (+0,8% nel 2019), a gennaio 2021 ha rivisto le sue stime al -9,5% in volume mentre Prometeia stima un calo analogo, -9,3%, in valore (contro il -0,5% registrato nel 2019).

Al fine di contrastare gli effetti destabilizzanti della pandemia, i governi hanno implementato una serie di misure di sostegno a favore delle economie nazionali. Il differimento delle tasse e dei contributi previdenziali è lo strumento fiscale più comune utilizzato, seguito da sussidi per il credito alle imprese, sostegno al reddito delle famiglie e sussidi salariali.

Nel dettaglio dei singoli principali player, l'economia statunitense nei primi due trimestri dell'anno ha segnato una pesante flessione: rispettivamente -5,0% e -31,4% trimestrale annualizzato. Nel secondo, in particolare, la contrazione più marcata del PIL ha riflesso interamente l'ampiezza del lockdown (più severo in aprile). La caduta è la più profonda dopo la contrazione dell'8,4% registrata nell'ultimo trimestre del 2008, durante la fase più acuta della Grande Crisi Finanziaria. Nel fronteggiare la situazione sono risultate determinanti le ingenti misure di sostegno pubblico: oltre 3.000 miliardi di dollari, articolati su quattro programmi tra cui: il Paycheck Protection Program (PPP) rivolto alle piccole imprese e gli Stimulus Checks rivolti alle famiglie, inclusi nel CARES Act. L'inversione di tendenza è stata supportata anche da una politica monetaria assai espansiva, mentre un ruolo chiave nel riportare la fiducia circa la solidità finanziaria delle imprese e restituire tranquillità ai risparmiatori lo hanno giocato i programmi di acquisto di corporate bond sul mercato primario (PMCCF) e secondario (SMCCF).

Grazie ad un allentamento delle restrizioni ed ai suddetti interventi, che hanno restituito fiducia a tutti gli operatori economici, a partire dalla fine della primavera le prospettive hanno registrato un miglioramento e l'attività produttiva si è ripresa: le vendite al dettaglio hanno segnato un forte recupero già in maggio, +17,7% mese su mese. Stimolata anche dal buon andamento di queste, la produzione industriale, dopo il crollo di aprile (-11,2% mese su mese), ha segnato un'accelerazione vistosa: +5,4% in giugno

Il PIL nel terzo trimestre, grazie anche alle misure adottate, ha quindi visto un progresso del +33,4% annualizzato (dopo il -31,4% nel secondo trimestre): risultato frutto della brillante ripresa dei consumi personali (PCE), +41,0% (- 33,2% il precedente trimestre), degli investimenti fissi lordi privati, +86,3% (-46,6%) - in particolare degli investimenti in macchine ed impianti, +68,2% (-35,9%) - e degli investimenti fissi residenziali, +63,0% (-35,6%). La spesa pubblica ha invece registrato un assestamento: -4,8% (+2,5%).

Nonostante il miglioramento diffuso della fiducia ed i guadagni di produttività nel terzo trimestre (+4,6% su base annuale), le indicazioni per il quarto trimestre non appaiono altrettanto brillanti: sulla scorta anche delle incertezze che hanno caratterizzato le elezioni presidenziali ad inizio novembre e dei risvolti collegati, che hanno ritardato l'approvazione di ulteriori misure di stimolo proposte, le stime disponibili indicano una frenata del PIL al -4,0% annualizzato. Le turbolenze politiche che sono seguite all'elezione del nuovo Presidente, Joe Biden, con il mancato riconoscimento della sconfitta da parte del Presidente uscente, hanno inoltre reso più incerta l'azione politica e legislativa in chiusura d'anno, incidendo negativamente anche sul clima di fiducia delle famiglie. Le vendite al dettaglio, dopo una stasi, a novembre sono calate, -1,1% mese su mese (-0,1% ad ottobre) mentre l'attività produttiva è cresciuta del +0,4% (+0,9% ad ottobre). La situazione del mercato del lavoro è rimasta relativamente fiacca: dopo il crollo dei mesi primaverili si è assistito ad un parziale recupero: il tasso di occupazione ha raggiunto il 57,4%, ancora nettamente inferiore al 61,0% della fine del 2019.

Le stime disponibili indicano, per l'intero 2020, una diminuzione del PIL pari al -3,5% (+2,2% nel 2019). La flessione è il risultato innanzitutto di un calo degli investimenti privati lordi: -5,3% (+1,7% nel 2019). In particolare l'aggregato ha sofferto per la caduta delle componenti impianti, -10,5% (-0,6%), e macchinari, -5,0% (+2,1%), a riflesso del rallentamento nella domanda e del clima di incertezza innescati dall'epidemia. La spesa in consumi

personali ha registrato un progresso del +3,9% per la componente dei beni ed una flessione del -7,3% in quella dei servizi. La variazione annua complessiva dell'aggregato (beni e servizi) è stata comunque negativa: -3,9%. Il contributo alla variazione dell'export netto è infine pari al -0,13%. L'inflazione al consumo nell'anno si attesta all'1,4% (1,8% nel 2019).

In Giappone l'economia ha iniziato il 2020 in tono incerto dopo la chiusura in affanno del 2019 (-6,3% il PIL trimestrale annualizzato nel quarto trimestre 2019). La diffusione dell'epidemia, con effetti devastanti su aziende e consumatori, ha spinto il Paese in recessione per la prima volta dopo 4 anni e mezzo, determinando il crollo più profondo dal dopoguerra. Il Governo è intervenuto prontamente: dopo i primi aiuti di emergenza (500 miliardi di Yen) a febbraio, a marzo ha varato un pacchetto fiscale di oltre 1.100 miliardi di Yen ed un successivo, ad aprile, per 117 mila miliardi di Yen (che assorbe il residuo dei precedenti interventi). Dalla fine della primavera, in seguito all'affievolimento progressivo dell'epidemia è stata decisa un'iniziale riduzione delle misure di distanziamento e lockdown, a cui ha fatto seguito una più ampia riapertura delle attività. Dopo una flessione del PIL, -2,2% annualizzato, nel primo trimestre si sono succeduti una caduta, -27,8%, nel secondo ed un balzo, +22,9%, nel terzo. Determinante in quest'ultimo caso il ruolo trainante delle esportazioni (+7,0% congiunturale) riflesso - in primis - della domanda proveniente dagli USA e, soprattutto, dalla Cina. La domanda interna è invece rimasta debole: sono calati gli investimenti in costruzioni (-5,4%) e, in misura minore, quelli in impianti e macchinari (-2,9%). L'evoluzione successiva per il quarto trimestre appare penalizzata dalla ripresa dell'epidemia. Il tono del mercato del lavoro è stato, inoltre, sostenuto esclusivamente dalle misure del Governo; i salari sono comunque diminuiti, penalizzando i consumi che rimangono fragili. Nel complesso il PIL è atteso calare del -6,0% nel 2020 (+0,7% nel 2019) – Fonte: Prometeia - mentre il tasso d'inflazione scenderebbe al +0,1% annuo (+0,5% nel 2019).

L'economia cinese, la prima ad essere colpita dagli effetti economici dell'epidemia, ha accusato il colpo prevalentemente nel primo trimestre, il PIL è caduto del -9,8% congiunturale, ma già nel secondo aveva recuperato sostanzialmente i livelli di fine 2019: +11,5% la variazione congiunturale, grazie al ruolo determinante dell'attività manifatturiera. Il rimbalzo è stato favorito dalle immediate e severe misure di lockdown e di distanziamento sociale adottate, applicate con estrema rapidità e stretto rigore. Ciò ha permesso di contenere con rapidità gli effetti dell'epidemia: dapprima circoscrivendo la sua diffusione ed esaurendone, poi, gradualmente, il potenziale sino a riportare i casi a livelli di ridotta significatività. Il terzo trimestre ha segnato un'ulteriore crescita del PIL, +2,7% rispetto al trimestre precedente, anche grazie all'estensione della ripresa al settore dei servizi: la ristorazione, tra i comparti più colpiti dalle conseguenze pandemiche ha segnato una crescita (+0,8% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente). La solidità della ripresa è riscontrata dal tono della politica monetaria: inizialmente a sostegno, è successivamente divenuta meno espansiva stante il potenziale surriscaldamento del comparto immobiliare. Le prime evidenze per il quarto trimestre sono ancora abbastanza favorevoli: un incremento della produzione industriale del +7,0% tendenziale a novembre e del 5,0% per le vendite al dettaglio. Per l'intero 2020 le stime (Fonte: Prometeia) indicano una crescita del PIL del +2,0% (+6,1% nel 2019) e un tasso di inflazione - a fronte del rallentamento nella prima parte dell'anno - al 2,8% (4,0% nel 2019).

Le economie emergenti ed in via di sviluppo, a causa della pandemia, sono attese in contrazione nel 2020, determinando il primo aumento netto della povertà globale in più di 20 anni. L'impatto della pandemia è comunque e disomogeneo: più grave per i Paesi fortemente dipendenti dal commercio internazionale, dal turismo, dalle esportazioni di materie prime (in alcuni Paesi le materie prime possono arrivare a coprire, nella media, il 75% dell'export, specie quelle energetiche), nonché dai finanziamenti esterni, specie in dollari. La ripresa dell'economia globale nel terzo trimestre ha migliorato il contesto congiunturale per alcuni emergenti, in particolare di quelli esportatori di commodity metallifere, mentre l'indebolimento del dollaro ha migliorato le difficoltà finanziarie di quelli più esposti in termini di debito estero alla valuta statunitense. Tra i principali Paesi, l'India, con una forte contrazione dei consumi e un crollo degli investimenti, a seguito del calo della domanda interna nel secondo trimestre, è attesa registrare una caduta del PIL pari al -9,9% nel 2020. Il Brasile del -4,9% e la Russia, infine, del - 3,7%, penalizzata anche dall'avverso andamento dei corsi petroliferi. Meno negative le performance attese per Indonesia e Corea del Sud – Paesi più orientati alla trasformazione produttiva - che, beneficiando della brillante ripresa cinese, sono attesi segnare una flessione rispettivamente del -3,0% e -1,2%.

Riguardo ai prezzi delle principali materie prime gli sforzi per contenere la pandemia, come accennato, hanno innescato un crollo senza precedenti della domanda e dei prezzi del petrolio e, nella prima parte dell'anno, un forte calo nella domanda di metalli e merci legate al trasporto, come la gomma e il platino usati per le parti dei veicoli. La pressoché generalizzata ripresa dell'attività nel terzo trimestre ha mutato radicalmente il quadro: i prezzi dei metalli e soprattutto delle commodity agricole, hanno imboccato un trend a tratti fortemente rialzista. La domanda dalla Cina, in significativa ripresa già dalle prime battute, e le interruzioni delle catene di fornitura per alcune tipologie di materie prime non energetiche hanno amplificato la fase di surriscaldamento dei prezzi per le commodity più richieste. A preconsuntivo le stime indicano, infatti, un progresso annuo del 4,7% medio per i corsi delle materie prime non petrolifere ed una caduta del -33,5% per i corsi del petrolio. Grazie anche al combinato

dei fattori esposti, l'inflazione internazionale è attesa rimanere su livelli contenuti: +2,7% nel 2020 rispetto al 3,5% del 2019 (Fonte: Prometeia).

L'economia europea ed italiana

I Paesi europei sono stati tra i più colpiti dallo scoppio della pandemia che ha pesantemente condizionato l'economia dell'Eurozona. Tra le prime aree ad essere interessate dal contagio e dalle misure governative di contrasto, con iniziative assai restrittive, varate progressivamente dai partner a partire da marzo. L'attività economica ha subito una rapida e profonda contrazione che ha colpito sia l'offerta sia la domanda: l'estensione di misure di forte limitazione ai movimenti personali e l'interruzione imposta ad interi settori di attività economica in molte zone ha, infatti, provocato un brusco calo della domanda di beni e servizi. Il punto di massimo rallentamento dell'economia è stato raggiunto nel mese di aprile, in coincidenza con la fase di maggior sincronismo dei provvedimenti di lockdown.

La Commissione Europea, attivando la clausola di salvaguardia, ha sospeso il Patto di Stabilità lanciando in primavera aiuti per circa 540 miliardi (4% del PIL UE-27), a supporto dell'occupazione (programma SURE), a sostegno del credito alle imprese (Fondo di garanzia BEI) nonché a fornire credito precauzionale agli stati membri per la gestione della crisi pandemica (Pandemic Crisis Support) nell'ambito del MES per un totale di 240 miliardi, per finanziare la spesa sanitaria. Interpretate con flessibilità le norme UE in materia di aiuti di Stato, ha poi dato impulso a misure nazionali di sostegno ai settori critici, consentendo il risarcimento diretto alle imprese per i danni causati dal Covid-19 (comprese misure in settori quali aviazione e turismo).

L'11 dicembre, infine, dopo una lunga ed accidentata trattativa, i leader UE hanno finalizzano l'accordo sull'ampliamento del bilancio comunitario e sul progetto Next Generation EU (NGEU). Questo stanzia complessivamente 750 miliardi (390 miliardi in sovvenzioni e 360 miliardi di prestiti), finanziati sul mercato e canalizzati attraverso uno speciale Fondo di Ripresa e Resilienza (RRF), che si aggiunge all'integrazione dei programmi di bilancio UE esistenti. Per garantire un'anticipazione degli esborsi, sono stati resi ammissibili al finanziamento spese nazionali effettuate dal 1º febbraio 2020. I maggiori beneficiari netti della RRF sono i Paesi ad alto indebitamento colpiti dalla pandemia (tra cui spiccano Italia, Spagna) e i Paesi dell'Europa orientale. Complessivamente, il 30% del bilancio dell'NGEU e del bilancio UE 2021-27 sarà poi destinato alla spesa per la lotta al cambiamento climatico.

Si stima che l'incremento di spesa pubblica sia destinato a determinare, considerando anche le misure prese dai singoli partner, un disavanzo aggregato per l'Eurozona prossimo a circa l'8,8% del PIL nel 2020 (0,6 % nel 2019). Alle misure di natura fiscale si sono inoltre affiancate misure monetarie della BCE senza precedenti, per contrastare le tensioni sui mercati finanziari e garantire ampia disponibilità di credito.

Al raggiungimento di risultati visibili di contenimento dell'epidemia, da fine primavera le restrizioni sono state via via allentate in quasi tutti i Paesi dell'area anche se con intensità e tempi differenziati.

La ripresa del PIL dell'Eurozona nel terzo trimestre ha superato di gran lunga le aspettative con un balzo del 12,5% dopo che primo e secondo trimestre si erano chiusi rispettivamente a -3,7% e -11,7%. A guidare sono stati i consumi, +14,0%, la spesa pubblica, +4,8% accompagnate dal rimbalzo degli investimenti fissi lordi, +13,4%. Come conseguenza dei provvedimenti comunitari e governativi di sostegno al lavoro, il calo dell'occupazione è stato complessivamente contenuto: il tasso di occupazione, dopo una brusca flessione dal 73,1% di fine 2019 al 72,1% nel secondo trimestre del 2020, è risalito al 72,4% nel terzo trimestre 2020.

Per il quarto trimestre le informazioni disponibili indicano una nuova inversione di rotta, sia come conseguenza della seconda ondata epidemica che ha interessato l'area ed il ritorno delle misure restrittive in molti Paesi, sia per il parziale cambiamento delle abitudini di spesa dei consumatori. Le stime preliminari registrano un nuovo arretramento del PIL, -0,7% congiunturale, che corrisponderebbe ad una chiusura del PIL 2020 in calo del -6,8% complessivo. Le differenze tra i principali Paesi dell'area sono comunque piuttosto marcate e dipendono sia dall'intensità delle misure di lockdown adottate, sia dalle caratteristiche settoriali delle rispettive economie: la Spagna dovrebbe chiudere con il calo più severo del -11,6%, la Francia a -9,2%, mentre la Germania contiene l'arretramento al -5,5%. Il tasso di inflazione annuo si attesta a dicembre al -0,3% (1,3% a dicembre 2019).

La diffusione del Covid-19 ha investito l'Italia appena dopo la Cina. Sulla scorta di un impatto assai rilevante, sono state imposte le prime misure generalizzate di distanziamento sociale e di chiusura di rilevanti comparti produttivi definiti "non essenziali", a partire dal 22 marzo e per oltre un mese. L'economia italiana, data anche la precocità delle misure, è risultata tra le più impattate dell'area Euro nel primo semestre. Per fronteggiare la situazione eccezionale anche il Governo italiano, accanto alle autorità europee, ha approntato un articolato insieme di provvedimenti espansivi. Inizialmente è intervenuto con tre decreti, il primo cd. "Cura Italia", da 25 miliardi (1,6%

del PIL), seguito dal decreto "Rilancio" da 55 miliardi (3,5% del PIL). I provvedimenti principali rivolti alle famiglie hanno riguardato il rafforzamento degli ammortizzatori sociali, il finanziamento di congedi speciali e l'ampliamento dei permessi retribuiti per i lavoratori. Le misure relative alle imprese hanno mirato, invece, a finanziare il rilascio di garanzie pubbliche per importi rilevanti e introdurre una moratoria straordinaria, al fine di garantire liquidità, oltre a concedere contributi a fondo perduto per le partite IVA che hanno subito cali rilevanti del fatturato e a ridurre il loro carico fiscale.

Dopo l'apice raggiunto dall'epidemia in aprile, con il netto miglioramento a partire da maggio, è iniziato un graduale allentamento delle misure restrittive. L'economia ha beneficiato della conseguente graduale riapertura delle attività produttive, che si è andata ampliando con l'estate. La produzione industriale dopo un balzo a maggio anche per effetto statistico - del +42,1% congiunturale, a giugno ha proseguito la crescita, progredendo del +8,2%. Il clima di fiducia delle famiglie è risalito, pur rimanendo sotto i livelli pre-crisi. Per le imprese il miglioramento delle attese si è presentato con differenze assai pronunciate tra i settori: maggior ottimismo nel comparto manifatturiero e delle costruzioni, a fronte di aspettative ancora piuttosto negative nell'ambito dei servizi.

Al fine di rafforzare la ripresa, con il decreto "Agosto" il governo ha varato un ulteriore scarto di bilancio per 25 miliardi (1,6% del PIL) ed adottato un nuovo terzo pacchetto di sostegno, cd. "Liquidità", per complessivi circa 75 miliardi nel 2020.

A partire dall'inizio di agosto, però, si è manifestata una seconda ondata epidemica, proseguita sino a fine anno. Il nuovo aumento dei casi confermati di Covid-19 ha portato la reintroduzione di alcune misure di contenimento, progressivamente più restrittive e alla definizione di diversi livelli di rischio per regione cui corrispondono diversi gradi di limitazione dei movimenti e delle attività produttive. Rispetto al primo lockdown queste nuove misure sono risultate nel complesso più selettive e hanno consentito ad un maggior numero di settori produttivi di proseguire l'attività. Il 27 ottobre il governo ha adottato un pacchetto di 5,4 miliardi (0,3% del PIL) per dare un rapido sostegno ai settori colpiti dai nuovi provvedimenti di contenimento (sovvenzioni a 460 mila PMI e lavoratori autonomi, un ulteriore sostegno al reddito per le famiglie). Il governo ha anche esteso le esenzioni dai contributi sociali per le imprese colpite ed ha nel frattempo proseguito con la preparazione del Piano di Ripresa e Resilienza, formulando e raccogliendo i progetti da presentare alle autorità europee nell'ambito del progetto NGEU.

Il bilancio complessivo per il PIL registra un forte arretramento nel primo e secondo trimestre: rispettivamente -5,5% e -13,0%, seguito dal consistente rimbalzo del terzo trimestre, +15,9%. Il brillante risultato è la sintesi di una vigorosa crescita dei consumi delle famiglie (+12,4%) e degli investimenti (+31,3%), che hanno recuperato i livelli pre-crisi. Il contributo della domanda netta estera è frutto di un aumento delle esportazioni (+30,7%) di intensità superiore alle maggiori importazioni (+15,9%). Il quarto trimestre ha registrato l'inversione di tendenza degli indicatori congiunturali (a novembre produzione -1,4% e vendite al dettaglio -6,9%) ed il peggioramento della fiducia di consumatori ed imprese con l'arrivo della seconda ondata di Covid-19. Le stime preliminari indicano una flessione del PIL al -2,0% rispetto al terzo trimestre, che si traduce in una caduta del -8,9% per il PIL sull'intero 2020. I prezzi al consumo, sia in virtù del rallentamento della crescita che del favorevole andamento dei corsi delle materie prime energetiche, sono stimati al -0,2% (+0,6% nel 2019) in media annua.

Riguardo al mercato del lavoro, l'amplissimo uso degli ammortizzatori sociali ha consentito una flessione relativamente contenuta degli occupati, -1,9% nel confronto tra dicembre 2020 e dicembre 2019, mentre il tasso di disoccupazione è addirittura diminuito, 9,0% contro 9,8% a dicembre 2019, anche a riflesso dell'aumento del tasso d'inattività (soggetti che non hanno e non cercano lavoro): dal 34,2% al 36,1%. Il numero delle ore lavorate, infine, ha subito una contrazione del -2,5% tendenziale per i lavoratori dipendenti e del -2,9% per gli occupati totali.

Sul fronte della finanza pubblica i provvedimenti adottati, tenendo conto anche gli effetti di altre misure finanziarie, cumulate con gli effetti sulle entrate fiscali derivanti dal forte calo del PIL, spingono nel 2020 le stime dell'indebitamento netto all'11,1% del PIL, portando l'incidenza del debito pubblico sul PIL al 158,7% (155,2%, al netto dei sostegni all'Area Euro). Parte di questi provvedimenti tuttavia ha carattere temporaneo con effetti limitati al 2020. Il deterioramento dei fondamentali non ha avuto tuttavia conseguenze sulle capacità di rifinanziamento del debito pubblico che è avvenuto a tassi costantemente decrescenti riducendo la spesa per interessi.

La politica monetaria ed i mercati finanziari

La tendenza a stabilizzarsi dell'economia globale degli ultimi mesi del 2019, ha favorito una partenza positiva dei mercati finanziari nel 2020 nonostante una continua decelerazione della crescita economica. L'accordo di "Fase 1" tra USA e Cina, pur portando ad una soluzione solo parziale su diversi fronti di scontro e sulla cancellazione dei dazi in essere, avrebbe dovuto favorire un recupero del commercio globale dopo un anno molto difficile.

L'atteggiamento delle banche centrali era confermato espansivo e senza orizzonti temporali definiti: il QE in Europa (Asset Purchase Programme - APP mensile di 20 miliardi) sarebbe terminato solo a ridosso di un primo rialzo dei tassi mentre il reinvestimento sarebbe proseguito ben oltre.

Gli strumenti delle banche centrali, sebbene estesi per durata e privi ormai di una prospettiva di normalizzazione, erano generalmente ritenuti insufficienti per un rilancio dell'economia in assenza di una politica fiscale maggiormente espansiva. Il caso della Germania era, in questo senso, emblematico a causa di una spesa inferiore al resto d'Europa pur in presenza di un ampio surplus fiscale.

Le contromisure per contrastare il contagio da coronavirus hanno inizialmente rappresentato un fattore di preoccupazione regionale in quanto avrebbero ridotto drasticamente la crescita in Cina. Così le banche centrali dei Paesi emergenti più esposti al rallentamento dell'economia cinese (Brasile, Thailandia e Filippine) hanno favorito una riduzione dei tassi per contrastare una decelerazione della domanda a livello globale a partire da febbraio.

L'estendersi dei focolai di pandemia in Europa ha portato ad un cambio di marcia nelle politiche monetarie. Questo è avvenuto per la BCE il 12 marzo, con l'approvazione di un pacchetto estensivo di misure di politica monetaria:

  • nuovi LTRO temporanei in vista del LTRO III (previsto per giugno 2020);
  • TLTRO III, a condizioni molto più favorevoli portate, in due tempi, a -25 bps e -50 bps sotto il tasso di rifinanziamento;
  • estensione dell'APP per ulteriori 120 miliardi entro fine anno a rafforzare il Corporate Sector Purchase Programme (CSPP) a cui si è affiancato a fine marzo il Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP) di 750 miliardi previsto fino a fine anno (o per il periodo di emergenza della pandemia) e condotto con criteri flessibili (capital key limitato all'APP); l'importo del PEPP è stato poi portato a 1.350 miliardi e successivamente a 1.850 miliardi ed esteso almeno fino a giugno 2022 con reinvestimenti almeno fino a tutto il 2023;
  • espansione del CSPP alle carte commerciali emesse in settori non-finanziari e l'estensione dei parametri per il framework dei collaterali per l'Additional Credit Claims (ACC) a copertura dei settori corporate nelle operazioni di rifinanziamento dell'Eurosistema.

Il 9 aprile la FED, ha attivato la "Term Asset-Backed Securities Loan Facility" (TALF) che aveva già giocato un ruolo di rilievo nel supporto dell'economia statunitense all'indomani della GFC 2008-2009. Ciò dopo aver annunciato, qualche giorno prima, la riattivazione del programma "Commercial Paper Funding Facility" (CPFF) di acquisto di carta commerciale, un altro strumento di rilievo nella gestione della GFC e successivamente non più utilizzato.

L'andamento dei mercati finanziari, positivo nei primi 40 giorni del 2020, ha seguito l'evoluzione della pandemia con un deterioramento eccezionalmente rapido del mercato obbligazionario corporate, dovuto alla scarsa liquidità. Diversamente dalle crisi passate questa forte correzione ha colpito in misura pari, o talvolta superiore, anche i segmenti a più alto rating. Più analitica è stata invece la reazione dei mercati azionari che hanno presto metabolizzato l'asimmetria dell'impatto a livello settoriale, marcando ampie differenze di performance, da un lato, tra settori difensivi e settori ciclici mentre dall'altro, tra settori impattati o settori beneficiati dal lockdown.

Terminata la correzione, il mercato americano (DJ Industrial Avg) ha recuperato circa 2/3 entro la fine del semestre mentre per l'Europa (Stoxx 600) e per l'Italia (FTSE Mib) il recupero è stato di poco superiore alla metà della correzione e al 40% di questa rispettivamente. Tutti i mercati hanno consolidato i livelli raggiunti nel periodo estivo per poi mettere a segno un nuovo rally dopo l'annuncio del vaccino Pfizer – Biontech e l'esito delle elezioni americane. A fine anno l'indice Dow Jones ha chiuso in rialzo del 7,2%, lo Stoxx 600 in flessione del 4,0%, e il FTSE Mib del 6,7%. L'anno 2020 passa però alla storia per l'andamento degli indici tecnologici il cui recupero è stato totale già a fine maggio, con un apprezzamento che è proseguito nelle settimane successive fino alla fine di agosto per poi riprendere da inizio novembre: negli Stati Uniti l'indice Nasdaq 100 nel complesso dell'anno ha registrato un incremento del +43,6%. Da settembre la componente Social Media ha sottoperformato visibilmente la componente hardware del comparto per effetto dei procedimenti anti-trust che hanno colpito i maggiori operatori.

Nel comparto dei settori finanziari il corso azionario delle banche europee è sceso, in media, di circa il 50% a partire da metà febbraio, segnando i minimi dopo un solo mese. La sottoperformance è stata notevolissima ed ancora evidente a fine semestre, pur con qualche breve reazione. L'intervento del regolatore europeo, che nel contrastare il rischio di credit crunch ha puntato a preservare le dotazioni di capitale degli istituti di credito impedendo la distribuzione di dividendi, non ha fatto che aumentare la disaffezione degli investitori istituzionali dal comparto (-33% nell'anno).

Come accennato sono tre gli eventi che hanno dato nuovo impulso alle prospettive dei mercati nel secondo trimestre:

• 21 luglio, accordo provvisorio raggiunto al Consiglio Europeo sulla Recovery and Resilience Facility (Recovery Fund);

  • 9 novembre, annuncio del vaccino Pfizer-Biontech disponibile per 50 milioni di dosi entro l'anno con efficacia stimata del 90%;
  • 3-13 novembre, elezione di Joe Biden e conseguenti attese di un parziale cambiamento nelle politiche USA degli ultimi anni in particolare sulla lotta al cambiamento climatico, alla globalizzazione e sui rapporti con l'Europa.

Il mercato dei titoli di stato in Europa ha inizialmente registrato un forte ampliamento degli spread in vista del rapido peggioramento sul fronte del deficit di bilancio: per l'Italia lo spread Btp/Bund ha superato i 280 bps, obbligando la Banca Centrale Europea ad interventi di portata crescente; solo dalla seconda parte di Aprile gli acquisti sono riusciti a contrastare efficacemente questo andamento, forzando un calo di circa 100 bps verso la fine di giugno. Questo ha di fatto consolidato un differenziale di rendimento del decennale italiano di circa 100 bps rispetto a Spagna e Portogallo, ormai pressoché allineate per rendimento.

In assenza di difficoltà di rifinanziamento, anche per i Paesi con alto debito pubblico, le agenzie di rating hanno di fatto appoggiato la visione degli organismi finanziari internazionali che hanno più volte sottolineato quanto politiche di austerità fiscale potessero essere inopportune nel contrastare l'esplosione del deficit da crisi Covid. L'Italia si è delineata come massimo beneficiario di questo contesto in quanto, da un lato ha potuto abbattere l'incidenza del servizio del debito sul PIL grazie a costi di rifinanziamento molto più bassi nonostante un debt ratio passato da 135% a circa 158%, dall'altro ha visto salire la quota di debito detenuta dalla banca centrale oltre il 25% riducendo il ricorso al mercato.

Lo spread dei credit default swap (CDS) relativi agli emittenti bancari europei si è ampliato di circa 60 bps nei primi tre mesi dell'anno, per poi normalizzarsi intorno a 80 bps (20 bps al di sopra di inizio anno) a fine semestre e intorno a 60 bps a fine anno. Il differenziale tra subordinati e senior (Itraxx 5Y) è aumentato fino a metà marzo di oltre 100 bps, per poi rientrare quasi completamente tra la fine del semestre e fine anno. Per le banche italiane l'ampliamento dello spread (media semplice 6 principali banche) è stato di 200 bps nell'arco di un mese dallo scoppio della pandemia, amplificato dall'iniziale debolezza del mercato sovereign. Lo spread medio è poi rientrato a partire da metà maggio per circa 2/3 dell'ampliamento risultando di poco superiore all'inizio anno (166 bps vs 145 bps) per poi chiudere il 2020 su livelli inferiori per effetto della contrazione dello spread sul debito pubblico.

L'attività bancaria nazionale

La dinamica dell'attività bancaria nazionale nel primo semestre è stata naturalmente condizionata dalle conseguenze dell'emergenza sanitaria. Nonostante il severo rallentamento dell'attività economia, le misure eccezionali di sostegno al credito introdotte dal succitato c.d. decreto "Liquidità" e gli interventi straordinari decisi dalla BCE, di cui si è fatto menzione nei paragrafi precedenti, hanno creato le condizioni per una robusta espansione dei volumi di prestiti alle società non finanziarie. La domanda delle imprese a partire dal secondo trimestre è stata guidata dal fabbisogno di liquidità che è fortemente aumentato in conseguenza della riduzione del fatturato. L'erogazione è stata concentrata su scadenze medio-lunghe, anche in virtù del crescente ricorso ai crediti garantiti dal Fondo centrale di Garanzia. La domanda per esigenze d'investimento ha invece subito un forte calo, come evidenziato dalle survey della Banca d'Italia. Le misure monetarie adottate, in particolare i finanziamenti garantiti al sistema bancario dalle aste BCE, hanno fornito il funding necessario a supportare tale espansione. Anche la raccolta ordinaria delle banche registra tassi di crescita significativi, sostenuta dall'accumulo di attività liquide da parte delle famiglie, conti correnti in primis, a seguito della fase di incertezza connessa all'emergenza sanitaria.

Nel dettaglio, in base agli ultimi dati diffusi dall'ABI, la dinamica degli impieghi a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse a transazioni o riclassificazioni) ha segnato un incremento tendenziale del +5,1% a novembre. Nello specifico, distinguendo per tipologia di prenditore, gli impieghi alle imprese sono aumentati ad ottobre – ultimi dati disponibili – del +7,4% su base annua mentre quelli alle famiglie hanno segnato un aumento del +2,1%. Per quanto riguarda la qualità del credito, le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati) sono risultate in calo a 24,5 miliardi ad ottobre rispetto ai 31,2 miliardi di dodici mesi prima: -6,7 miliardi pari al -21,5%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si attesta, sempre ad ottobre, all'1,41% (contro l'1,79% di dodici mesi prima).

Riguardo al funding la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita a novembre 2020 del +6,0% tendenziale. I depositi sono aumentati, a novembre 2020, di oltre 109 miliardi rispetto ad un anno prima (+8,3%), anche a fronte della preferenza per la liquidità espressa dalle famiglie in presenza di un risparmio forzato indotto dalle misure di lockdown). La raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è invece scesa, negli ultimi 12 mesi, del -9,3% (calando più di 22 miliardi).

La forbice bancaria, calcolata come differenza tra tasso medio sui prestiti e tasso medio sulla raccolta totale da famiglie e società non finanziarie, nello stesso mese è rimasta su livelli particolarmente compressi: 176 punti base (da 177pb nel mese precedente), un livello assai inferiore rispetto agli oltre 300pb che si potevano osservare prima della Grande Crisi Finanziaria (335pb a fine 2007). Nello stesso mese il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sullo stock di impieghi alle famiglie e società non finanziarie e il tasso Euribor a 3 mesi) è sceso a 277pb (-12pb rispetto allo stesso mese dell'anno precedente), mentre il mark-down (calcolato come differenza tra tasso Euribor a 3 mesi e tasso sulla raccolta totale), nel confronto con novembre 2019, è marginalmente migliorato passando da un valore negativo di 104pb a 101pb.

A novembre 2020, il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero ammontava a 1.106,6 miliardi, in aumento del +4,9% rispetto ai 12 mesi precedenti, e del +4,1% rispetto a fine 2019, e risulta composto per il 21,6% da fondi italiani e per il 78,4% da fondi di diritto estero. La raccolta netta dei fondi aperti è inoltre aumentata di 16,0 miliardi da inizio anno.

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Nel seguito sono descritti i principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020.

La risposta del Banco BPM alla pandemia

L'esercizio 2020 è stato influenzato dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus. L'emergenza Covid-19, iniziata a partire da febbraio 2020, ha avuto una rapida escalation fino a coinvolgere, già dal mese di marzo, tutto il territorio nazionale.

Le autorità competenti hanno introdotto una serie di misure finalizzate a contenere il diffondersi del contagio e gli effetti economici negativi derivanti dall'emergenza sanitaria; per le banche, sono state altresì adottate misure regolamentari finalizzate a limitare gli elementi di pro-ciclicità e favorire l'erogazione del credito.

In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese, il Gruppo ha posto in essere un'articolata serie di misure finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali opera, in osservanza delle normative vigenti.

Già durante la prima fase di lockdown, il Gruppo ha implementato una serie di soluzioni organizzative e informatiche volte a garantire la continuità della regolare attività bancaria. In particolare, il Comitato di Crisi, così come previsto dalla normativa interna, ha messo in atto, fin dai primi giorni dell'emergenza, le soluzioni organizzative e tecniche per consentire la regolare prosecuzione dell'attività della Banca, con ampio ricorso allo smart working, nonché le misure di protezione e prevenzione necessarie, in linea con l'evoluzione delle disposizioni governative e del Protocollo ABI.

A valle dei primi interventi di risposta all'emergenza e di revisione delle modalità operative è emersa l'opportunità di attivare un meccanismo strutturato di impulso e coordinamento per rispondere con la massima efficacia al mutato contesto operativo. Il Gruppo Banco BPM ha quindi avviato un'iniziativa strutturata, denominata «Progetto Reaction», con un Comitato Guida che coinvolge il top management ed è presieduto dall'Amministratore Delegato, e che si articola su tre ambiti, affidati a tre gruppi di lavoro:

    1. Commerciale: con l'obiettivo di proporre idee mirate per la gestione delle relazioni con le imprese affidate e/o lo sviluppo dei ricavi sia nel brevissimo periodo sia sostenibile nel "new normal", anche alla luce delle nuove normative;
    1. Costi: con l'obiettivo di definire un piano di contenimento dei costi operativi finalizzato a controbilanciare, per quanto possibile, il calo dei ricavi;
    1. Stato patrimoniale: con l'obiettivo di gestire e mitigare gli impatti della crisi su asset quality, patrimonio e situazione di funding/liquidità.

Con riferimento al primo ambito, la relazione con i clienti è stata rapidamente riorientata verso un rafforzamento dei canali digitali con particolare attenzione ai controlli finalizzati a garantire la sicurezza fisica delle persone e la sicurezza informatica delle transazioni: sono state implementate misure di revisione del modello operativo e di servizio per indirizzare la relazione con la clientela su modalità «a distanza» e per potenziare i canali diretti già disponibili (Internet banking, Contact center, Phone banking, ATM). Sono state inoltre definite e implementate le procedure per svolgere le attività richieste a fronte delle misure governative, sviluppando anche nuove procedure informatiche per accelerare le fasi di approvazione ed erogazione del credito e per semplificare l'operatività, minimizzando la necessità di operare all'interno delle filiali, nel rispetto dei profili di rischio e coerentemente con le disposizioni tempo per tempo emanate dalle competenti Autorità.

La Banca ha proceduto altresì alla tempestiva attivazione delle misure di sostegno adottate dal Governo, che hanno comportato la concessione di moratorie sulle rate dei mutui, il rafforzamento della liquidità disponibile alle imprese attraverso l'erogazione o la rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche MCC e SACE, e l'anticipo della cassa integrazione.

Con il contributo della rete commerciale e delle funzioni centrali, si è proceduto a adeguare i processi e le procedure necessarie a far fronte alle numerosissime richieste pervenute, e che continuano tuttora a pervenire, dai clienti. Nell'individuazione delle soluzioni più opportune per la corretta messa a terra di questi provvedimenti sono stati sempre assicurati i presidi necessari attraverso il coinvolgimento preventivo delle funzioni di controllo.

Sulla base delle evidenze gestionali, come più diffusamente descritto nel paragrafo successivo, l'ammontare complessivo dei crediti a fronte dei quali la Banca ha accordato le misure di moratoria previste dal Decreto Cura Italia e dal Protocollo ABI è pari a 16,1 miliardi, di cui 12,2 miliardi in essere alla data del 31 dicembre 2020.

Inoltre, nell'ambito delle misure governative a sostegno dell'economia, la Banca ha stanziato a favore delle aziende 13,9 miliardi (già deliberati o in fase di delibera) coperti dalle garanzie previste dai decreti governativi, di cui 10,2 miliardi già erogati. Per maggiori dettagli sugli interventi messi in atto a favore delle aziende si fa rinvio al successivo paragrafo.

Inoltre, sempre nel corso del 2020, Banco BPM è stata in grado di rispondere al trend di generale accelerazione della domanda di servizi digitali, anche grazie agli sviluppi progettuali già intrapresi negli anni precedenti nell'ambito del Programma di Digital Omnichannel Transformation del Gruppo, sviluppando nuovi prodotti e tools che hanno permesso di incrementare ulteriormente l'utilizzo dei canali digitali da parte di clienti e colleghi. Tutti i principali indicatori di digital adoption hanno registrato nel confronto con l'anno precedente un netto incremento: le transazioni completate sui canali online sono cresciute del 26% contribuendo a portare ad oltre l'80% la quota delle operazioni "da remoto" della clientela Individuals.

La crescita del canale mobile è stata ancora più marcata (+25% dei clienti utilizzatori e +65% delle operazioni dispositive), anche grazie al lancio della nuova banking App, progettata con un nuovo approccio mobile first, da subito particolarmente apprezzata dalla clientela del Gruppo.

Anche l'approccio commerciale alla clientela è stato riorientato in una logica sempre più omnichannel, con l'introduzione di un ampio set di customer journey, basati sull'uso degli advanced analytics e sulla piena integrazione dei canali remoti di contatto con le attività della Rete Filiali/Gestori, e con il lancio di nuove modalità d'offerta per potenziare il servizio negli ambiti a maggior valore aggiunto, quali ad esempio la consulenza finanziaria e la proposizione di soluzioni di wealth management (per le quali è ora disponibile il servizio di remote advisory cui sono stati abilitati tutti i gestori "personal") o la gestione – in ambito piccole e medie imprese – delle nuove opportunità in ambito green derivanti dalle iniziative governative c.d. Ecobonus/Superbonus, grazie al lancio di una piattaforma full digital dedicata.

Con riferimento al secondo ambito, a fronte del significativo impatto negativo sul conto economico in termini di riduzione dei proventi operativi come effetto dei minori volumi di attività conseguenti al lockdown (particolarmente evidente nel secondo trimestre) e al mutamento della propensione agli investimenti finanziari dei risparmiatori, si sono cercate le possibili compensazioni in termini di contenimento delle spese correnti. Nonostante la rilevazione, nel corso dell'esercizio, di oneri straordinari conseguenti ad alcuni interventi di contingency legati al Covid (principalmente nella gestione degli immobili, dei servizi operativi di supporto e della sicurezza e prevenzione fisica presso le sedi e le filiali della banca, con l'obiettivo di garantire la sicurezza del personale e dei clienti), si è rafforzato il presidio dei costi e si sono colte alcune opportunità di risparmio anche significativo e di carattere non ricorrente sulle spese per il personale (che hanno beneficiato di una serie di risparmi nonché del minor onere previsto per il sistema incentivante), consentendo una seppur parziale compensazione a livello di margine operativo.

Infine, con riferimento al terzo ambito, in stretto coordinamento con le indicazioni delle Autorità di Vigilanza e con pieno coinvolgimento degli Organi Amministrativi, il progetto Reaction ha coordinato le attività volte alla revisione in corso d'anno del budget d'esercizio, per adeguarlo al mutato contesto operativo e commerciale (agosto 2020), e quelle, tutt'ora in corso, volte all'aggiornamento delle proiezioni pluriennali.

Interventi a sostegno della clientela

Uno dei più importanti obiettivi che la Banca si è prefissata sin dall'inizio della emergenza è stato quello di rendere più semplice possibile la gestione dell'operatività da parte della clientela senza necessariamente recarsi in filiale. In particolare, per i clienti persone fisiche, già dalla primissima fase emergenziale, legata all'individuazione delle cosiddette "zone rosse" del lodigiano, territori di rilevanza storica per il Gruppo, è stata offerta la possibilità ai clienti di effettuare, attraverso un semplice contatto telefonico con la propria filiale o via e-mail, una più ampia gamma di operazioni, tra le quali:

  • informazioni sui rapporti;
  • adesione alle moratorie;
  • disposizione di bonifici fino a 5 mila euro/settimana;
  • pagamenti F23 e F24;
  • pagamento bollettini;
  • ricariche prepagate;

  • revoche addebiti diretti SDD;
  • blocchi e sblocchi carte di pagamento;
  • consulenza finanziaria;
  • disposizione di ordini su strumenti finanziari.

Per i clienti imprese, invece, oltre ai canali telematici già disponibili, è stata data la possibilità di operare tramite PEC o semplice e-mail, per una serie di servizi, tra i quali:

  • richiesta di informazioni su propri rapporti;
  • trasmissione dell'adesione alle moratorie;
  • anticipo fatture/documenti Italia e estero;
  • finanziamenti all'importazione;
  • anticipo su flussi/contratti estero;
  • crediti di firma Italia ed estero;
  • linea di disponibilità a breve termine;
  • apertura di credito all'importazione;
  • bonifici domestici e esteri;
  • disposizioni su Ri.Ba.;
  • richiesta di accettazione e pagamento;
  • richiesta affidamenti;
  • contratti di affidamento compresi crediti di firma Italia ed estero;
  • rilascio garanzie;
  • addendum contrattuali per condizioni in deroga.

Supporto ai clienti imprese - moratorie

Banco BPM ha, sin da subito, messo in atto una serie di manovre transitorie allo scopo di supportare la propria clientela.

Per quanto riguarda il mondo delle imprese, tra queste misure si possono annoverare alcuni interventi definiti "di contingency" ovvero volti a tamponare nel brevissimo una situazione difficile relativa alle scadenze e alle rate dei mesi di marzo e aprile:

  • proroga massiva degli Anticipi Fatture Italia in scadenza a marzo ed aprile: concesse 55.000 proroghe per un ammontare di 2,4 miliardi;
  • proroga massiva degli Anticipi Fatture Estero in scadenza a marzo ed aprile: concesse 46.500 proroghe per un ammontare di 3,7 miliardi;
  • sospensione delle rate di marzo su tutte le forme tecniche rateali: sospese 125.000 rate per la quota capitale pari a complessivi 2,9 miliardi.

Il supporto alle imprese è proseguito rendendo prontamente operativo il decreto legge "Cura Italia" del 17 marzo 2020. In particolare l'articolo 56 del D.L. "Cura Italia" ha previsto la possibilità per Microimprese e PMI presenti su tutto il territorio nazionale di richiedere:

  • la sospensione per i mutui e gli altri finanziamenti rateali del pagamento delle rate o dei canoni di leasing sino al 30 settembre 2020 (poi prorogata al 31 gennaio 2021 e successivamente al 30 giugno 2021);
  • la proroga fino al 30 settembre 2020 della scadenza dei prestiti non rateali (poi prorogata al 31 gennaio 2021 e successivamente al 30 giugno 2021);
  • l'impossibilità di revocare, fino al 30 settembre 2020 (poi prorogata al 31 gennaio 2021 e successivamente al 30 giugno 2021), i finanziamenti accordati a fronte di anticipi su crediti e le linee di credito a revoca in essere alla data del 17 marzo 2020.

In totale sono state accordate, relativamente al segmento "imprese" circa 53.000 moratorie per un ammontare di capitale pari a 11,4 miliardi; approssimativamente il 90% di tali richieste sono pervenute via e-mail o PEC.

Banco BPM ha inoltre dato immediato seguito all'indicazione dell'ABI di adottare misure idonee a contrastare il rallentamento dell'economia in seguito all'epidemia, rivolte soprattutto alle imprese di maggiori dimensioni, altresì escluse dall'art 56 del D.L. "Cura Italia", dando la possibilità di richiedere moratorie bilaterali, anche in riferimento all'Addendum «Covid-19» Accordo per il Credito 2019 – Protocollo ABI del 6/3/2020.

Per questa tipologia di intervento sono state accordate alle imprese oltre 700 moratorie per un ammontare di capitale pari a 2,1 miliardi.

Supporto ai clienti privati - moratorie

Banco BPM ha, sin da subito, applicato quanto previsto dall'articolo 54 del D.L. "Cura Italia" del 17 marzo 2020 – Fondo di solidarietà mutui della prima casa che ha previsto la possibilità per la clientela Privati di ottenere una moratoria sul pagamento dei mutui prima casa facendo ricorso al "Fondo di solidarietà mutui prima casa" c.d. "Fondo Gasparrini" o "Fondo CONSAP", con sospensione delle rate per un massimo di 18 mesi.

Tale soluzione ha previsto la corresponsione di un beneficio pari al 50% degli interessi maturati durante il periodo di sospensione.

La possibilità di effettuare la richiesta di tali misure è stata rivolta ai clienti le cui esposizioni debitorie non fossero classificate come deteriorate alla data di pubblicazione del Decreto "Cura Italia".

Tali benefici non sono stati oggetto di automatismi; i clienti beneficiari che ne hanno potuto fare richiesta sono persone fisiche titolari di un mutuo contratto per l'acquisto della prima casa fino a 400.000 euro che abbiano attestato, tramite autocertificazione, di aver subito in via temporanea carenze di liquidità quale conseguenza diretta della diffusione dell'epidemia da Covid-19. In particolare, tali interventi sono stati rivolti ai clienti in condizioni di:

  • perdita del rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato;
  • perdita del rapporto di lavoro parasubordinato o di rappresentanza commerciale o di agenzia (art. 409 n. 3 del c.p.c.);
  • morte o riconoscimento di grave handicap ovvero di invalidità civile non inferiore all'80%;
  • sospensione dal lavoro per almeno 30 giorni lavorativi consecutivi con attualità dello stato di sospensione e riduzione dell'orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni lavorativi consecutivi, corrispondente ad una riduzione almeno pari al 20% dell'orario complessivo con attualità dello stato di riduzione dell'orario di lavoro;
  • lavoratori autonomi e liberi professionisti che abbiano subito un calo del fatturato superiore al 33% nel trimestre successivo al 21 febbraio 2020 rispetto all'ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate dall'autorità competente per l'emergenza Coronavirus.

Relativamente a questa misura di sostegno ai consumatori, le tempistiche per l'inoltro della domanda di sospensione/accesso al Fondo e per il riscontro al cliente richiedente sono state definite direttamente dalla normativa di riferimento.

Banco BPM fin dall'inizio ha deciso di prorogare circa il 90% di tutte le domande pervenute, questo al fine di "mettere in sicurezza i clienti" in attesa di aggiornare i processi, le norme e le procedure per gestire le sospensioni richieste.

Le moratorie Consap, articolo 54 del D.L. "Cura Italia" evase sono state oltre 11.000 richieste per 1,1 miliardi sospesi.

Banco BPM ha inoltre accordato ai clienti privati altri tipi di moratoria per un numero di interventi pari a circa 13.000:

  • la cosiddetta "moratoria commerciale", che prevede la sospensione dell'intera rata per un periodo massimo di 12 mesi. Al 31 dicembre 2020 gli importi oggetto di moratoria sono stati pari a circa 1 miliardo;
  • la moratoria ABI per i consumatori, gli importi oggetto di moratoria sono 500 milioni.

Infine sono state gestite oltre 4.500 richieste di anticipazioni Cassa Integrazione Guadagni.

In totale, nel 2020, Banco BPM ha gestito circa 42.000 domande di moratorie a fronte delle 1.600 gestite in via ordinaria nell'esercizio precedente, continuando a mantenere un alto livello di servizio per tutte le attività, incluse quelle core, quali mutui, surroghe ed in generale tutta l'operatività destinata ai propri clienti privati.

Supporto ai clienti imprese - finanziamenti

Banco BPM ha, sin da subito, messo a disposizione dei propri clienti aziende, commercianti, terzo settore e professionisti la possibilità di ottenere nuova finanza attraverso dei plafond di liquidità dedicati all'emergenza, per un totale di 5 miliardi, così distinti:

  • plafond di 3 miliardi per le imprese presenti su tutto il territorio nazionale e appartenenti a tutti i settori economici;
  • plafond di 1 miliardo per i liberi professionisti;
  • plafond di 1 miliardo per i commercianti.

Tali plafond sono caratterizzati da condizioni economiche agevolate rispetto ai finanziamenti ordinari ed un iter dedicato.

L'attività di supporto ai clienti imprese è proseguita attraverso la messa in atto di quanto previsto dai Decreti Legge. In recepimento di quanto previsto dal D.L. "Liquidità" dell'8 aprile 2020, successivamente convertito nella legge n. 40 del 5 giugno 2020, è stata resa disponibile la possibilità di accedere a finanziamenti dedicati controgarantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI.

In particolare, con riferimento al D.L. «Liquidità» - articolo 13 comma 1 lettera m) finanziamenti con garanzia 100% di importo fino a 25.000 euro, limite successivamente aumentato a 30.000 euro con la conversione in legge del D.L., è stata prevista la possibilità per le PMI di accedere a- prestiti di durata non superiore a 10 anni, di cui 24 mesi di pre-ammortamento, assistiti per una percentuale pari al 100% dalla garanzia L. 662/1996 a favore delle PMI con importo non superiore al 25% dei ricavi o in alternativa al doppio dei costi del personale e comunque fino a un massimo di 30.000 euro, senza la necessità di dover attendere l'approvazione del Fondo di Garanzia.

Banco BPM ha risposto tempestivamente alle esigenze del mercato e della propria clientela, costituendo, sin dalle prime fasi, una task force dedicata alla gestione di tali pratiche. A tale scopo sono stati formati oltre 1.300 gestori presenti nelle filiali, distribuiti sul territorio. Questo ha permesso alla banca di soddisfare in maniera efficace e rapida le numerose richieste di finanziamenti, oltre 70.000, per un importo complessivo di circa 1,5 miliardi.

Facendo riferimento al D.L. «Liquidità» l'articolo 13 - Finanziamenti con garanzia 80% e 90% di importo superiore a 25.000 euro, soglia successivamente aumentata a 30.000 euro con la conversione in legge del D.L., la normativa ha previsto la possibilità di richiedere finanziamenti a breve e medio-lungo termine per la realizzazione di nuovi investimenti o per esigenze legate al capitale circolante con utilizzo della garanzia (con copertura fino al 90%).

Sempre l'articolo 13 alla lettera e) prevede la possibilità di accedere a prestiti finalizzati al consolidamento del debito accordato in essere con contestuale erogazione di finanza aggiuntiva non inferiore al 10% (poi aumentata al 25% con la conversione in legge del D.L.) e diminuzione del tasso di interesse rispetto al tasso applicato alle operazioni consolidate; tali finanziamenti sono assistiti dalla garanzia L. 662/1996 per una copertura fino all'80%. Allo scopo di coadiuvare l'attività svolta dai gestori presso le filiali, è stata organizzata un'ulteriore Task Force di circa 200 risorse dedicata all'accelerazione del processo.

Le numeriche espresse da Banco BPM sono le seguenti: circa 25.000 finanziamenti per un importo complessivo di oltre 10 miliardi.

Infine, per le imprese di maggiori dimensioni o per le PMI (inclusi lavoratori autonomi e liberi professionisti) che abbiano esaurito la propria capacità di accesso al Fondo di Garanzia1 , l'articolo 1 del D.L. «Liquidità» ha previsto la possibilità di ottenere finanziamenti di durata non superiore a 6 anni, con preammortamento fino a 24 mesi, assistiti dalla garanzia SACE per una percentuale compresa tra il 70% ed il 90%.

Per questa tipologia di finanziamenti le numeriche espresse da Banco BPM sono le seguenti: circa 250 operazioni per un ammontare complessivo di 2,4 miliardi.

A fronte delle descritte richieste di finanziamento assistito da garanzia pubblica, l'erogato complessivo al 31 dicembre 2020 è stato pari a circa 10,2 miliardi.

Piano Strategico 2020-2023

In data 3 marzo 2020 è stato approvato il Piano Strategico 2020-2023, basato su assunzioni ed obiettivi determinati precedentemente alla diffusione su scala planetaria della pandemia da Covid-19 e alle conseguenti misure restrittive adottate.

Per effetto della crisi sanitaria in corso, le assunzioni e gli obiettivi sottostanti all'elaborazione del Piano Strategico 2020-2023 non sono più da considerarsi attuali; pertanto, stante il nuovo contesto, come meglio specificato nel paragrafo relativo all'evoluzione prevedibile della gestione, la Banca predisporrà un nuovo piano strategico una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito.

1 L'importo del finanziamento garantito infatti non può essere superiore al maggiore tra il 25% del fatturato annuo e il doppio dei costi del personale dell'impresa relativi al 2019.

Le attività di derisking

Modifiche alla strategia di gestione dei crediti deteriorati

La strategia di gestione dei crediti deteriorati perseguita dal Gruppo nei primi tre trimestri dell'esercizio risultava focalizzata su un'attività di recupero che escludeva il ricorso alla cessione di portafogli di crediti per quanto concerne le esposizioni classificate come inadempienze probabili e prevedeva limitati obiettivi di cessione per quanto concerne le esposizioni classificate come sofferenze.

Alla luce dei risultati delle attività di market sounding condotte al fine di monitorare le opportunità offerte dal mercato dei crediti deteriorati e considerati gli incentivi alle cessione introdotti dall'art 44 bis del D.L. 30 aprile 2019 n. 342 , nella seduta del 20 ottobre 2020 il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM ha deciso di modificare la strategia di gestione dei crediti deteriorati fino ad allora perseguita definendo un target potenziale di cessione anche per le esposizioni classificate come inadempienze probabili ed incrementando gli obiettivi di cessione delle esposizioni classificate come sofferenze.

Perfezionata la cessione di crediti UTP pro-soluto – Progetto Django

Nel mese di dicembre Banco BPM ha finalizzato la cessione pro-soluto di due distinti portafogli di crediti deteriorati, ceduti ad AMCO e Credito Fondiario e, ad altre controparti, di alcune posizioni Single Name.

Le cessioni principali hanno riguardato due portafogli per un importo complessivo di circa 1 miliardo costituiti da 129 esposizioni, prevalentemente ipotecarie, verso controparti aziende. Nello specifico, l'operazione conclusa con AMCO riguarda un portafoglio formato da 88 posizioni per un controvalore lordo pari a 648 milioni, mentre l'operazione con Credito Fondiario riguarda un portafoglio del valore lordo pari a 288 milioni formato da 41 posizioni. L'ammontare cumulativo delle posizioni Single Name cedute ad altre controparti ammonta invece a circa 60 milioni.

Conclusa la cartolarizzazione di un portafoglio di crediti Leasing in sofferenza – Progetto Titan

Sempre nel mese di dicembre si è perfezionato il progetto Titan, relativo alla cartolarizzazione multi-originator di crediti, beni e rapporti giuridici derivanti da contratti di leasing in sofferenza.

L'operazione, cui hanno partecipato Banco BPM, Release e Alba Leasing in qualità di originator e il cui ammontare complessivo è stato di circa 335 milioni, ha comportato la cessione d'un portafoglio di crediti per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 145 milioni (Banco BPM e Release) e l'emissione di tre classi di titoli, senior, mezzanine e junior.

Sulla tranche senior, che ha ricevuto rating BBB da Scope Ratings e DBRS, verrà richiesta la garanzia concessa dallo Stato (GACS), mentre le tranche mezzanine e junior sono state cedute ad investitori terzi.

Per maggiori informazioni sugli impatti economico patrimoniali conseguenti al cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati ed alle operazioni di cessione perfezionate, si rimanda alla Parte A – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo della Nota integrativa consolidata.

Altri eventi dell'esercizio

Concluse importanti operazioni di provvista

In data 14 gennaio 2020 Banco BPM ha realizzato una nuova emissione di strumenti Additional Tier 1 destinata ad investitori istituzionali, per un ammontare di 400 milioni, operazione che si inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale.

I titoli sono perpetui e, in base a quanto stabilito dalla normativa vigente, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 2025. In caso di non richiamo nel 2025, successivamente la call potrà essere esercitata in corrispondenza della data di stacco cedola.

2 Decreto convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019 n. 58 nella versione modificata per effetto del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 convertito con modifiche apportate anche al citato articolo dalla Legge n. 126 del 13 ottobre 2020 pubblicata in Gazzetta Ufficiale in pari data.

La cedola semestrale iniziale è fissata al 6,125%. Il regolamento del prestito prevede alcuni meccanismi di limitazione al pagamento della cedola stessa nonché di riduzione a titolo temporaneo del valore nominale. Il titolo, collocato prevalentemente a fondi, banche ed hedge fund, è quotato sulla Borsa del Lussemburgo.

Nel mese di febbraio 2020 si è inoltre concluso con successo il collocamento di una emissione obbligazionaria senior non preferred di 750 milioni e scadenza 5 anni, che si inserisce nel Programma EMTN del Gruppo. Il bond, destinato ad investitori istituzionali, prevede una cedola fissa dell'1,625%.

Nel corso del 2020 la Capogruppo ha portato a termine ulteriori due emissioni di passività subordinate Tier 2, la prima nel mese di settembre per un ammontare pari a 500 milioni; la seconda a dicembre, per un ammontare pari a 350 milioni. Entrambe le operazioni hanno scadenza a dieci anni e sono state sottoscritte da investitori istituzionali prevalentemente esteri.

Una ulteriore emissione di strumenti Additional Tier 1 si è perfezionata nel mese di gennaio 2021, per un valore nominale di 400 milioni. Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio contenuta nella Parte A della Nota integrativa consolidata.

Anima Holding

Con l'Assemblea del 31 marzo 2020 di Anima Holding è divenuto operativo, per la prima volta, il nuovo meccanismo di nomina degli organi sociali previsto nelle modifiche statutarie approvate dall'Assemblea della partecipata in data 29 marzo 2019. In base alle regole previste dalla nuova governance, con particolare riferimento alla modalità di presentazione delle liste e all'adozione di un criterio proporzionale, Banco BPM ha potuto designare cinque amministratori, tra cui il Presidente e l'Amministratore Delegato, nell'ambito di un Consiglio di Amministrazione composto da dieci membri.

La rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione così raggiunta si ritiene rappresenti un'evidenza della capacità del Banco BPM di esercitare un'influenza notevole su Anima Holding attraverso la partecipazione ai processi decisionali della società. Tale evidenza è ulteriormente supportata dall'incremento intervenuto nella percentuale di partecipazione, divenuta pari al 19,385% (la quota detenuta ad inizio anno era pari al 14,27%). Tale percentuale è infatti molto prossima alla soglia del 20% la cui detenzione, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS 28, induce a presumere la sussistenza della possibilità di esercizio di un'influenza notevole sulla gestione della partecipata. Infine, la partecipazione è destinata ad essere detenuta stabilmente visto che il suo carattere strategico è confermato dallo stretto legame di partnership nonché dagli accordi contrattuali riguardanti l'attività di distribuzione dei fondi gestiti dal Gruppo Anima attraverso la rete di Banco BPM.

Per effetto di quanto rappresentato, l'interessenza partecipativa detenuta in Anima Holding, che fino al 31 marzo 2020 era classificata nella voce "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", è stata riclassificata con decorrenza dal 1° aprile 2020 nella voce "70. Partecipazioni".

Per maggiori informazioni sugli impatti economico patrimoniali conseguenti al suddetto cambiamento di classificazione, si rimanda alla Parte A – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo della Nota integrativa consolidata.

Recepimento delle indicazioni in materia di distribuzione di dividendi durante la pandemia contenute nella comunicazione del 27 marzo 2020 della Banca Centrale Europea

La Banca Centrale Europea con la propria comunicazione del 27 marzo 2020 ha invitato le banche significative sottoposte alla sua vigilanza a non procedere al pagamento di dividendi (non ancora deliberati) e a non assumere alcun impegno irrevocabile per il loro pagamento per gli esercizi 2019 e 2020 fino almeno al 1° ottobre 2020 e ciò al fine di rafforzare la dotazione patrimoniale e poter disporre di più ampi mezzi a sostegno delle famiglie e delle imprese nella congiuntura derivante dall'emergenza sanitaria in corso.

Al fine di recepire le suddette indicazioni, il Consiglio di Amministrazione, in data 31 marzo 2020, ha disposto che nell'Assemblea degli azionisti di Banco BPM convocata per il 4 aprile 2020 non si desse luogo alla trattazione e alla votazione del punto n. 2 dell'ordine del giorno (Deliberazioni sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili) della parte ordinaria dell'Assemblea.

Pertanto, l'utile netto risultante dal bilancio d'esercizio della Capogruppo Banco BPM al 31 dicembre 2019 pari a 942,5 milioni – dedotto l'importo di 105,1 milioni da imputare alla riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs 38/2005 –

è confluito nel patrimonio netto della Banca per l'importo di 837,3 milioni come riserva da utili disponibile alla distribuzione.

Rinnovo delle cariche sociali

L'Assemblea dei Soci del 4 aprile, tra le altre deliberazioni, ha eletto i componenti del Consiglio di Amministrazione, tra cui il Presidente e il Vice Presidente, che rimarranno in carica per gli esercizi 2020-2021- 2022. Sulla base dei voti ricevuti dalle tre liste presentate sono stati eletti: Massimo Tononi (Presidente), Giuseppe Castagna, Mauro Paoloni (Vice Presidente), Marina Mantelli, Maurizio Comoli, Luigia Tauro, Carlo Frascarolo, Costanza Torricelli, Eugenio Rossetti, Giulio Pedrollo, Manuela Soffientini, Mario Anolli, Alberto Manenti, Nadine Faruque e Giovanna Zanotti.

Il neo costituito Consiglio di Amministrazione ha successivamente provveduto a nominare Giuseppe Castagna Amministratore Delegato di Banco BPM.

La stessa Assemblea ha inoltre eletto i componenti del Collegio Sindacale, ivi compreso il Presidente, che rimarranno in carica per gli esercizi 2020-2021-2022. Sindaci effettivi sono: Marcello Priori (Presidente), Maurizio Lauri, Nadia Valenti, Maria Luisa Mosconi e Alfonso Sonato.

Sindaci supplenti sono Fulvia Astolfi, Wilmo Carlo Ferrari e Gabriele Camillo Erba.

Successivamente, i sindaci Maria Luisa Mosconi e Fulvia Astolfi (che aveva sostituito la precedente) hanno rassegnato le proprie dimissioni per sopraggiunti impegni professionali ed il sindaco supplente Wilmo Carlo Ferrari, ai sensi dello Statuto e della vigente normativa, è subentrato nella carica di sindaco effettivo fino alla prossima Assemblea dei Soci.

Comunicazione a Cattolica Assicurazioni dell'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute nelle joint venture degli accordi di bancassurance

In data 15 dicembre 2020, Banco BPM ha comunicato a Cattolica Assicurazioni ("Cattolica") l'avvenuto esercizio dell'opzione di acquisto della quota del 65% detenuta da Cattolica nel capitale delle joint venture Vera Vita (che detiene il 100% della compagnia assicurativa irlandese Vera Financial DAC) e Vera Assicurazioni (che detiene il 100% di Vera Protezione).

La comunicazione di esercizio dell'opzione di acquisto trasmessa a Cattolica riporta le ragioni che dimostrano che l'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, ha determinato un cambio di controllo su Cattolica e pertanto dia titolo a Banco BPM a esercitare l'opzione di acquisto della quota detenuta da Cattolica nel capitale delle joint venture.

Il diritto ad acquistare le partecipazioni detenute da Cattolica nelle joint venture pari al 65% del capitale è stato attribuito a Banco BPM da Cattolica nell'ambito del patto parasociale sottoscritto a marzo del 2018 (il "Patto") al ricorrere, tra gli altri, del cambio del controllo, anche di fatto, di Cattolica da parte di una compagnia assicurativa che svolga, o controlli (direttamente o indirettamente) tra gli altri una società che svolga servizi o attività bancari in Italia. Il Patto prevede che l'acquisto della quota del 65% delle joint venture avvenga ai c.d. "own funds" (escluse le passività subordinate) calcolati alla data della fine del trimestre antecedente alla data di esercizio dell'opzione e quindi, sulla base dei dati al 30 settembre 2020. Sulla base dei dati comunicati da Cattolica alla Banca, il prezzo di esercizio dell'opzione ammonta ad 375,9 milioni, di cui 237,1 milioni per Vera Vita e 138,8 milioni per Vera Assicurazioni

L'esercizio dell'opzione di acquisto è avvenuto sulla base della documentazione pubblicamente disponibile non avendo la Banca avuto accesso alla documentazione relativa all'ingresso di Assicurazioni Generali nel capitale di Cattolica e ai connessi accordi industriali.

Nella corrispondenza inviata alla Banca, Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto a esercitare l'opzione di acquisto così come i criteri utilizzati per la determinazione del prezzo dell'opzione; Cattolica ha altresì stigmatizzato l'andamento asseritamente insoddisfacente della partnership con Banco BPM riservandosi ogni azione a propria tutela nelle competenti sedi. La Banca ha rigettato integralmente le contestazioni di Cattolica riservandosi anch'essa ogni diritto al riguardo.

Il perfezionamento dell'acquisto da parte della Banca delle partecipazioni detenute da Cattolica nelle joint venture è, in ogni caso, subordinato alle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità.

Alla data del 31 dicembre 2020 l'assetto azionario delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni, non essendo ancora intervenuto il trasferimento delle partecipazioni detenute da Cattolica, è invariato rispetto alla situazione sussistente prima dell'esercizio della call option contestata da Cattolica:

  • Banco BPM detiene il 35% del capitale delle compagnie, interessenza che continua a classificare tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole;
  • Cattolica per parte sua continua a detenere il controllo delle compagnie e ad esercitare le attività di direzione e coordinamento delle medesime.

Per maggiori informazioni sugli aspetti valutativi delle quote partecipative detenute, delle attività immateriali ad esse correlate nonché degli impegni assunti nell'ambito dei contratti di partnership in essere si rimanda alle pertinenti sezioni della nota integrativa consolidata.

Confermati dalla BCE i requisiti patrimoniali addizionali per il 2021

Il 17 novembre 2020 la Banca Centrale Europea, tenuto conto della situazione generale legata all'epidemia Covid-19, ha informato le banche vigilate che non emetterà alcuna SREP decision nel 2020. Risultano quindi confermati anche per il 2021 i requisiti patrimoniali già stabiliti per il 2020 con la SREP decision 2019, ivi incluso il requisito di capitale Pillar 2 (P2R), che rimane stabile al 2,25% e che potrà essere soddisfatto per il 56,25% con CET1, per un ulteriore 18,75% con Tier 1 capital e per il restante 25% con strumenti Tier 23 .

Pertanto, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2021 sono i seguenti4 :

  • CET1 ratio: 8,458% a livello phased-in e 8,518% a livello fully loaded;
  • Tier 1 ratio: 10,380% a livello phased-in e 10,440% a livello fully loaded;
  • Total Capital ratio: 12,942% a livello phased-in e 13,002% a livello fully loaded.

Si conferma pertanto la piena solidità patrimoniale del Gruppo Banco BPM che, al 31 dicembre 2020 supera ampiamente tali requisiti prudenziali, sia assumendo a riferimento i coefficienti effettivi calcolati in conformità ai criteri transitori in vigore per il 2020 (phased-in)5 :

  • Common Equity Tier 1 ratio: 14,63%
  • Tier 1 Capital ratio: 15,85%
  • Total Capital ratio: 18,75%,

sia considerando i coefficienti patrimoniali calcolati in base ai criteri in vigore a regime (fully phased)6 :

  • Common Equity Tier 1 ratio: 13,26%
  • Tier 1 Capital ratio: 14,32%
  • Total Capital ratio: 17,21%.

Revisione degli accordi relativi alla partnership con Cattolica sul credito al consumo

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto un Amendment Agreement con Crédit Agricole S.A. e Crédit Agricole Consumer Finance S.A.,al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato (di cui Banco BPM detiene il 39% e il partner francese detiene il 61%), con il quale si apportano alcune modifiche agli accordi sottoscritti a fine 2018.

Tali modifiche prevedono per la partecipata Agos Ducato nuove ulteriori opportunità di espandere la propria base di clientela e migliorare il costo del funding, insieme con l'estensione fino a ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto pari a 150 milioni.

3 Modifica regolamentare introdotta dalla BCE come misura di contrasto agli impatti derivanti dalla pandemia COVID 19. 4 Tali requisiti, comprendono:

- il requisito minimo di Pillar 1 pari all'8% (di cui 4,5% in termini di CET 1, 1,5% in termini di AT1 e 2,0% in termini di Tier 2);

- un requisito di capitale Pillar 2 (P2R) pari al 2,25%;

- la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50%, da soddisfare interamente con Common Equity Tier 1;

- la riserva O-SII buffer che è pari allo 0,19% secondo i criteri transitori in vigore per il 2021 (era lo 0,13% per il 2020) e che sarà pari allo 0,25% secondo i criteri a regime nel 2022, da soddisfare interamente con Common Equity Tier 1;

- la riserva di capitale anticiclica pari allo 0,002% (calcolata considerando i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali e le effettive esposizioni alla data del 30 settembre 2020 nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera), da soddisfare

interamente con Common Equity Tier 1. 5 Coefficienti patrimoniali calcolati includendo l'utile d'esercizio 2020 e deducendo l'importo che il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di sottoporre all'Assemblea dei Soci a titolo di dividendo.

6 Vedi nota precedente.

Razionalizzazione dell'assetto organizzativo del Gruppo

Il 30 dicembre 2020 il Banco BPM ha annunciato di aver sottoscritto un'intesa con le Organizzazioni Sindacali aziendali avente per oggetto l'accompagnamento alla pensione di 1.500 persone su base volontaria anche attraverso il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà del settore. Tale iniziativa mira tra l'altro a favorire il ricambio generazionale e l'occupazione giovanile prevedendo l'assunzione di 750 persone nel periodo 2021-2023 e si affianca al piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete commerciale che prevede la chiusura di 300 filiali di piccole dimensioni, da realizzare nel corso del primo semestre del 2021.

L'operazione, che non pregiudica il radicamento della banca nei territori di riferimento, è volta a potenziare le filiali più strutturate per offrire ai clienti un più elevato livello di consulenza e maggiori servizi, anche grazie al forte sviluppo del digital banking a fronte di un calo dell'attività meramente transazionale.

Per maggiori informazioni sugli impatti economico patrimoniali conseguenti agli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali, si rimanda alla Parte A – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo della Nota integrativa consolidata.

Sempre nell'ambito del piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete commerciale, nel corso del 2020 è stato rinegoziato l'accordo quadro con il Fondo Eracle, gestito da Generali Real Estate SGR S.p.A., che risulta proprietario di circa 450 immobili concessi in locazione al Gruppo. Come descritto nel paragrafo "Comparto immobiliare" contenuto nella successiva sezione "Risultati per settore di attività", con la suddetta rinegoziazione il Banco BPM è riuscito ad ottenere una estensione del diritto di recesso anticipato rispetto alle scadenze contrattuali originariamente stabilite, con particolare riferimento alle filiali già chiuse o di prossima chiusura. A fronte di tale maggiore flessibilità, il nuovo accordo prevede un allungamento dal 2026 al 2032 della scadenza dei contratti di locazione degli immobili che ospitano filiali destinate ad operare stabilmente nel prossimo futuro, ancorché a condizioni economiche migliorative per il Gruppo rispetto all'accordo precedente.

Riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto"), successivamente integrato dal comma 83 dell'art. 1 della Legge 30/12/2020 n. 178 (Legge di Bilancio 2021), ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra valori fiscali e contabili relativi ad alcune categorie di beni materiali, immateriali e alle partecipazioni immobilizzate.

A tal proposito, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 26 gennaio 2021, ha deliberato di avvalersi della facoltà di riallineare il valore fiscale delle attività immateriali, rilevate nel bilancio separato del Banco BPM a seguito della fusione per incorporazione dell'ex controllata Banca Popolare di Milano, al maggiore valore contabile iscritto nel bilancio al 31 dicembre 2020. L'importo complessivo del riallineamento ammonta a 426,9 milioni.

A fronte del suddetto disallineamento in precedenti esercizi erano state rilevate passività per imposte differite in contropartita del conto economico per complessivi 141,1 milioni che, per effetto della decisione assunta, sono state stornate a fronte della contestuale rilevazione dell'imposta sostitutiva da versare, pari al 3% del valore riallineato, ovvero 12,8 milioni.

Il conto economico dell'esercizio ha pertanto beneficiato di un impatto positivo pari a 128,3 milioni rilevato nella voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

In ragione del predetto riallineamento, si è reso inoltre necessario iscrivere un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione (cosiddetta riserva in sospensione di imposta ai fini fiscali) per un ammontare pari a 414,1 milioni, corrispondente ai maggiori valori riallineati al netto dell'imposta sostitutiva da versare.

Da ultimo si deve segnalare che alla data di redazione della presente Relazione finanziaria proseguono le attività volte a valutare la convenienza ed opportunità di riallineare ulteriori residue divergenze tra valori fiscali e contabili riferite alle attività materiali, i cui effetti troveranno eventuale riconoscimento nel bilancio 2021, considerato che il termine per l'esercizio dell'opzione di riallineamento è il 30 giugno 2021.

Chiusura della liquidazione della controllata Leasimpresa Finance

A conclusione del processo di liquidazione della controllata Leasimpresa Finance, la società è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese. La conclusione della liquidazione non ha comportato impatti significativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nei mesi intercorsi tra le date di approvazione del progetto di bilancio 2019 e del bilancio al 31 dicembre 2020 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo (+21 milioni). Alla data del 31 gennaio 2021, grazie all'attività di composizione tramite transazioni extragiudiziali risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 500 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 700 milioni.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla Nota integrativa consolidata, parte B – passivo, sezione 10 – Fondi per rischi e oneri.

Attività ispettive delle Autorità di Vigilanza - Banca Centrale Europea, Banca d'Italia e Consob

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea ("BCE"); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo ("on site inspection") cui si affiancano attività di verifica "a distanza", condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Negli esercizi 2018, 2019 e 2020, il Gruppo è stato oggetto di numerose "on site inspection" che hanno interessato i seguenti ambiti: revisioni della qualità del credito (sia su portafogli Corporate, sia Retail), Trasparenza, Operational Risk, Liquidity, Funding Risk, IRRBB, Modelli di stima del rischio di credito (AIRB) e del rischio di mercato, contrasto del riciclaggio, product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela, Internal Governance e Remuneration.

Le attività ispettive si sono per la maggior parte già concluse con il rilascio delle c.d. "Final follow-up letter" o delle "Decision" attraverso le quali la BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate sono state debitamente considerate nell'ambito di una nuova valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha posto in essere specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione talune ispezioni risultano ancora in corso o in attesa della ricezione della Final follow-up letter o della Final Decision da parte di BCE, per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) valutazione dell'istanza relativa alla richiesta di autorizzazione all'adozione della nuova definizione di default prudenziale (integrante una modifica sostanziale del modello interno per la stima del rischio di credito a norma del Regolamento Delegato (UE) 529/14 della Commissione): la fase off site è iniziata il 14 settembre e si è conclusa in data 13 novembre 2020. Banco BPM è in attesa di una decisione definitiva;
  • b) sulla qualità del credito del portafoglio Retail & SME: la fase on site è iniziata il 4 febbraio 2020, ma successivamente l'ispezione è stata annullata dalla BCE a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19;
  • c) per l'approvazione del modello interno relativo al rischio di credito (CCF/EAD; ELBE; LGD per le attività in sofferenza; PD) per le seguenti classi di esposizioni: Corporate - Other; Corporate - SME; Retail - Other SME; Retail - Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME: la fase on site è iniziata il 14 ottobre 2019 e si è conclusa - in modalità off site a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19 - il 19 marzo 2020. Banco BPM è in attesa di una decisione definitiva;
  • d) in tema di Internal Governance Remuneration: la fase on site è iniziata il 9 ottobre e si è conclusa il 13 dicembre 2019; Banco BPM ha ricevuto la Final Follow-up letter il 16 dicembre 2020 e, il 13 gennaio 2021, ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • e) per la validazione del Modello interno di rischio di Mercato (VaR, sVaR, IRC) per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk": la fase on site è terminata il 19 luglio 2019; Banco BPM ha ricevuto il 16 novembre 2020 la decisione finale (con relativa autorizzazione all'utilizzo del nuovo

modello) e in data 16 dicembre 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo, attualmente in corso; tale piano d'azione ricomprendeva peraltro le risultanze della decisione supplementare inviata da BCE nel dicembre 2020 a conclusione dell'ulteriore analisi orizzontale svolta sugli esiti della precedente ispezione TRIMIX del 2018;

  • f) in tema di rischio di liquidità e rischio di funding (Liquidity, Funding Risk e IRRBB): la fase on site è terminata il 17 maggio 2019; Banco BPM ha ricevuto il 4 febbraio 2020 la decisione finale e in data 3 marzo 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo, attualmente in corso;
  • g) in tema di "Operational Risk": la fase on site si è conclusa alla fine di 25 gennaio 2019 e Banco BPM ha ricevuto il 21 novembre 2019 la decisione finale con indicazione delle raccomandazioni e dei requisiti qualitativi; in data 19 dicembre 2019 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi, completato nel rispetto della scadenza;
  • h) in tema di "Credit Risk" (PD; LGD; CCF) con riferimento ai portafogli "Corporate Other" e "SME": la fase di ispezione on site è iniziata il 17 settembre 2018 e si è conclusa il 16 novembre 2018; Banco BPM ha ricevuto in data 7 ottobre 2020 la decisione finale con l'indicazione di misure di vigilanza vincolanti e raccomandazioni; in data 5 novembre 2020 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi attualmente in corso;
  • i) in tema di rischio di credito, la revisione della qualità del credito, con riferimento ai portafogli corporate, asset based e project finance ("CQR – Corporate, Asset based or Project finance Portfolios"): la fase on site è terminata il 3 ottobre 2018. Banco BPM ha ricevuto il 21 ottobre 2019 la decisione finale e, il 7 novembre 2019, ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • j) sui modelli interni per la stima del rischio di credito (PD e LGD) con riferimento ai portafogli "Corporate" e "SME": la fase di ispezione on site, iniziata il 19 febbraio 2018, si è conclusa il 20 aprile 2018. Banco BPM ha ricevuto la decisione finale il 25 aprile 2019. Il relativo piano di azione correttivo, inviato il 24 maggio 2019, è confluito nelle modifiche di modello interno di cui al punto c) che precede.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) in tema di contrasto del riciclaggio nello svolgimento dell'operatività on line posta in essere attraverso i canali digitali: la fase on site è terminata il 2 agosto 2019. Il 6 novembre 2019 è stato presentato l'esito dell'accertamento ispettivo; Banco BPM in data 17 dicembre 2019 ha presentato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • b) in tema di Trasparenza delle operazioni e correttezza dei rapporti con la clientela. La fase on site è iniziata il 15 ottobre 2018 e si è conclusa il 18 gennaio 2019. L'11 aprile 2019 è stato presentato il rapporto ispettivo ed è stato avviato un procedimento sanzionatorio ad esito del quale, in data 15 luglio 2020, a Banco BPM è stata notificata una sanzione amministrativa, ai sensi dell'art.144 TUB, relativa a "carenze nell'organizzazione e nei controlli in materia di trasparenza". Tale sanzione, di importo pari a 1,8 milioni (a fronte di un massimo edittale "pari al dieci per cento del fatturato complessivo annuo"), è stata integralmente corrisposta nel luglio 2020. Il piano degli interventi correttivi - comunicato a Banca d'Italia in data 17 luglio 2019 – si è concluso, nel rispetto della scadenza, in data 31 dicembre 2020.

Verifiche da parte della Consob

In tema di product governance e procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela: la verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019. Banco BPM in data 30 luglio 2020 ha ricevuto una nota tecnica con la quale - senza avviare alcun procedimento sanzionatorio - sono stati segnalati taluni aspetti su cui l'Autorità ha richiamato l'attenzione della Banca. Il 16 ottobre 2020 la Banca ha presentato all'Autorità il relativo piano di interventi correttivi, da realizzarsi progressivamente e attualmente in corso.

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente". I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" - incluso fino al terzo trimestre 2020 nella voce "Risultato netto finanziario" - viene esposto, a partire dal 30 settembre 2020, nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio, registrata nel corso del 2020, in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente";
  • gli oneri straordinari che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce

separata denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte", anziché nelle voci "Spese per il personale" e "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali";

• l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili".

Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Dati economici consolidati

Conto economico consolidato riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2020 2019 (*) Variazioni
Margine di interesse 1.982.561 1.981.069 0,1%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 130.799 131.255 (0,3%)
Margine finanziario 2.113.360 2.112.324 0,0%
Commissioni nette 1.663.810 1.794.423 (7,3%)
Altri proventi netti di gestione 56.005 76.024 (26,3%)
Risultato netto finanziario 318.642 366.847 (13,1%)
Altri proventi operativi 2.038.457 2.237.294 (8,9%)
Proventi operativi 4.151.817 4.349.618 (4,5%)
Spese per il personale (1.581.141) (1.696.531) (6,8%)
Altre spese amministrative (593.812) (638.566) (7,0%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (255.114) (268.949) (5,1%)
Oneri operativi (2.430.067) (2.604.046) (6,7%)
Risultato della gestione operativa 1.721.750 1.745.572 (1,4%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.336.807) (778.530) 71,7%
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (36.721) (158.533) (76,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.030) 5.759
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (42.294) (71.025) (40,5%)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.190 333.151 (99,6%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 306.088 1.076.394 (71,6%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.518) (164.153) (91,8%)
Risultato netto dell'operatività corrente 292.570 912.241 (67,9%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (187.030) -
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (138.901) (92.877) 49,6%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 -
Impairment su avviamenti (25.100) -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo
al netto delle imposte (11.739) (23.273) (49,6%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (41.492) (14.654) 183,1%
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.248 15.564 (72,7%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 20.880 797.001 (97,4%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Conto economico consolidato riclassificato – Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2020 Es. 2019 (*)
(migliaia di euro) IV trim. III trim. II trim. I trim. IV trim. III trim. II trim. I trim.
Margine di interesse 509.019 519.921 479.507 474.114 473.959 495.805 512.117 499.188
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
23.729 36.768 48.036 22.266 33.917 27.952 32.628 36.758
Margine finanziario 532.748 556.689 527.543 496.380 507.876 523.757 544.745 535.946
Commissioni nette 429.225 417.651 376.371 440.563 462.167 444.065 453.673 434.518
Altri proventi netti di gestione 12.731 11.675 14.855 16.744 16.129 17.785 17.928 24.182
Risultato netto finanziario 77.845 157.325 82.712 760 223.037 61.363 722 81.725
Altri proventi operativi 519.801 586.651 473.938 458.067 701.333 523.213 472.323 540.425
Proventi operativi 1.052.549 1.143.340 1.001.481 954.447 1.209.209 1.046.970 1.017.068 1.076.371
Spese per il personale (407.212) (356.950) (397.954) (419.025) (437.052) (415.622) (417.984) (425.873)
Altre spese amministrative (125.341) (159.797) (154.094) (154.580) (149.780) (158.632) (163.135) (167.019)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(67.229) (64.796) (61.710) (61.379) (69.289) (68.586) (67.745) (63.329)
Oneri operativi (599.782) (581.543) (613.758) (634.984) (656.121) (642.840) (648.864) (656.221)
Risultato della gestione operativa 452.767 561.797 387.723 319.463 553.088 404.130 368.204 420.150
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (536.225) (324.340) (262.999) (213.243) (220.499) (208.387) (197.692) (151.952)
Risultato della valutazione al fair value delle attività
materiali
(30.989) (316) (5.094) (322) (131.012) (739) (19.306) (7.476)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 7.249 104 (3.728) (4.655) 1.596 4.138 3.996 (3.971)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (35.587) 907 (9.809) 2.195 (62.633) (2.712) (10.102) 4.422
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e
investimenti
(354) 1.324 129 91 (3.638) (24) 336.646 167
Risultato lordo dell'operatività corrente (143.139) 239.476 106.222 103.529 136.902 196.406 481.746 261.340
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività
corrente
47.946 (22.464) (13.293) (25.707) (31.745) (51.460) (24.138) (56.810)
Risultato netto dell'operatività corrente (95.193) 217.012 92.929 77.822 105.157 144.946 457.608 204.530
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto
delle imposte
(187.030) - - - - - - -
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle
imposte
(10.216) (53.001) (18.169) (57.515) (4.495) (31.521) (15.240) (41.621)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori
contabili
128.324 - - - - - - -
Impairment su avviamenti (25.100) - - - - - - -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi
dal Gruppo, al netto delle imposte
(41.116) 2.194 (110.739) 137.922 (10.487) (13.184) 6.677 (6.279)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (11.543) (11.422) (11.962) (6.565) (3.650) (3.842) (4.700) (2.462)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 220 2.520 1.537 (29) 9.247 1.846 3.225 1.246
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza
della Capogruppo
(241.654) 157.303 (46.404) 151.635 95.772 98.245 447.570 155.414

(*) I dati relativi ai periodi precedenti sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2020 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 31,6 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,2 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include perdite, pari a 251,4 milioni, connesse alle operazioni di cessione di crediti perfezionate nel mese di dicembre come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati deciso ad ottobre 2020;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate minusvalenze per 36,7 milioni, derivanti dall'adeguamento del fair value degli immobili di investimento a seguito dell'aggiornamento annuale delle perizie valutative;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includono stanziamenti per 26,0 milioni, effettuati a fronte della stima degli oneri correlati ad impegni contrattuali nei confronti del Gruppo Cattolica Assicurazioni divenuti probabili a seguito della decisione di esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo delle società veicolo degli accordi di bancassurance;
  • la voce "utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, è positiva per 1,2 milioni;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 77,0 milioni;
  • nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte" pari a 187,0 milioni, sono rilevati i costi per incentivi all'esodo e per la razionalizzazione della rete di sportelli del Gruppo;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 19,4 milioni (pari a 26,9 milioni al lordo del relativo effetto fiscale di 8,7 milioni);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato il provento, pari a 128,3 milioni, derivante dalla decisione di usufruire della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali;
  • gli impairment test condotti sulle attività immateriali a durata indefinita hanno portato alla rilevazione di rettifiche di valore su avviamenti per 25,1 milioni, esposte nella voce "Impairment su avviamenti".

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a + 0,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2020 hanno avuto un impatto netto negativo sul risultato dell'esercizio pari a 309,6 milioni.

Con riferimento all'esercizio 2019 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "margine di interesse" includeva l'importo, pari a 4,7 milioni, che lo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela Depositi ha riconosciuto alle banche aderenti a fronte degli interessi incassati sul prestito subordinato Carige sottoscritto dallo Schema stesso nell'ambito dell'operazione di "salvataggio" di Banca Carige;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 4,4 milioni;
  • la valutazione al fair value delle attività materiali aveva comportato la rilevazione di minusvalenze per 158,5 milioni a seguito della modifica del criterio di valutazione degli immobili;

  • nella voce "accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" erano compresi stanziamenti di natura straordinaria riferiti: per 12,5 milioni alla stima degli oneri relativi ad impegni contrattuali assunti in occasione della dismissione di asset o partecipazioni e per 65,0 milioni agli stanziamenti prudenziali a fronte di oneri relativi a vertenze e reclami, anche prospettici, connessi a passate attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti da cui possono originarsi richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere soddisfatte in un'ottica di customer care;
  • la voce "utili da cessione di partecipazioni ed investimenti", pari a 333,2 milioni, includeva principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo, per 189,5 milioni, e della cessione a Credito Fondiario del 70% della società CF Liberty Servicing S.p.A., per 142,7 milioni;
  • la voce "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includeva gli impatti fiscali positivi per 59,2 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie negative per complessivi 2,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" includeva 15,2 milioni rappresentati dai contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a 22,6 milioni) al netto del relativo effetto fiscale di 7,4 milioni.

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a +9,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2019 erano quindi risultate positive per 148,4 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che gli eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni della nota integrativa che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Conto Economico Consolidato riclassificato

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche dell'esercizio 2020.

Covid – 19: effetti sui risultati economici dell'esercizio

Prima di commentare i risultati dell'esercizio, giova osservare che gli stessi sono stati influenzati dalla pandemia sanitaria tuttora in corso. In linea con il Richiamo di attenzione Consob 8/20 del 16 luglio 2020, al fine di meglio apprezzare gli effetti della citata pandemia, nel seguito viene fornita illustrazione dei principali impatti che la stessa ha avuto sui risultati economici dell'esercizio. Nella maggior parte dei casi gli impatti non sono quantificabili in modo oggettivo e conseguentemente l'informativa si limita necessariamente ad illustrare l'influenza avuta dalla pandemia sulla specifica voce del conto economico.

Margine di interesse

Gli effetti della pandemia sulla voce in esame sono stati veicolati dal rilevante incremento dei volumi di raccolta e dalla già illustrata serie di misure finalizzate a soddisfare le esigenze di credito della clientela. Tali fenomeni hanno entrambi, anche se in misura diversa, penalizzato il margine di interesse: il primo per effetto delle conseguenti necessità di impiego della liquidità in eccesso nell'attuale contesto di tassi, ed il secondo per l'effetto della riduzione dei tassi medi di remunerazione delle nuove forme di impiego generate dalla pandemia. A tali effetti negativi ha fatto da contraltare l'impatto positivo conseguente alle azioni promosse dalla Banca Centrale Europea al fine di incentivare le banche a garantire un adeguato sostegno creditizio a famiglie ed imprese, prime tra tutte le progressive modifiche delle condizioni economiche applicabili alle operazioni di rifinanziamento TLTRO.

Commissioni nette

La pandemia ha avuto un significativo impatto negativo sul conto economico in termini di riduzione dei proventi operativi come effetto dei minori volumi di attività conseguenti al lockdown, particolarmente evidente nel secondo trimestre, ed al mutamento della propensione agli investimenti finanziari dei risparmiatori. Tale impatto trova la sua più evidente manifestazione nel calo delle commissioni nette, pari a -130,6 milioni (-7,3%) rispetto all'esercizio precedente.

Risultato netto finanziario

La pandemia ha comportato un'elevata volatilità dei mercati finanziari che è risultata particolarmente marcata in particolare al suo avvio nel primo trimestre dell'esercizio. Gli interventi concertati delle Banche Centrali e dei Governi nazionali hanno tuttavia compensato rapidamente i principali fattori di incertezza introdotti dalla pandemia evitando così la generazione di impatti negativi significativi sul valore degli strumenti finanziari ed i conseguenti effetti pro-ciclici.

Oneri operativi

Nel corso dell'esercizio sono stati rilevati oneri conseguenti ad alcuni interventi di contingency, legati alla gestione degli immobili, ai servizi operativi di supporto e alla sicurezza e prevenzione fisica, presso le sedi e le filiali della banca volti a garantire la sicurezza del personale e dei clienti.

D'altro canto le spese per il personale hanno beneficiato di una serie di risparmi anche significativi e di carattere non ricorrente nonché del minor onere previsto per il sistema incentivante che è stato rivisto in corso d'anno.

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Nella misurazione dell'impairment dei crediti, il principio contabile IFRS 9 richiede di considerare non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche quelle informazioni previsionali (cosiddetti fattori "forward looking") ritenute in grado di influenzare la recuperabilità delle esposizioni creditizie, in linea con le indicazioni fornite dall'Organo di Vigilanza.

Gli affinamenti introdotti nel corso del 2020 nelle metodologie di stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie - basati su un approccio maggiormente conservativo nella valutazione dei fattori forward looking, anche al fine di incorporare i più aggiornati scenari macro-economici - hanno complessivamente comportato un incremento delle rettifiche di valore dei crediti performing e non performing rispetto al precedente esercizio.

Per quanto concerne i crediti non performing, il mutato contesto introdotto dalla pandemia ha indotto a riconsiderare la strategia di gestione dei crediti deteriorati in precedenza decisa. L'incremento dei volumi dei crediti recuperati tramite operazioni di cessione ha permesso di attuare un significativo derisking ma ha inevitabilmente influenzato negativamente il costo del credito dell'esercizio.

Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte

Come già evidenziato, la pandemia ha comportato un significativo incremento delle risorse finanziarie che la clientela ha deciso di mantenere in conti correnti e depositi di risparmio. Tale fenomeno ha riguardato l'intero sistema bancario ed ha avuto come riflesso un incremento dei livelli di dotazione finanziaria minima sia del Single Resolution Fund che del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. Ciò ha comportato un conseguente incremento dei livelli di contribuzione ex-ante richiesti alle banche finalizzati al raggiungimento dei suddetti livelli di dotazione finanziaria minima.

Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto delle imposte

La volatilità dei mercati finanziari introdotta dalla pandemia ha interessato non solo le attività ma anche le passività finanziarie emesse dal Gruppo e valutate al fair value, le cui quotazioni sono risultate significativamente influenzate dalla volatilità del merito creditizio di Banco BPM.

In particolare, al 31 marzo 2020, il peggioramento del merito creditizio di Banco BPM, e la conseguente riduzione del fair value delle proprie passività finanziarie valutate al fair value, aveva comportato la rilevazione di plusvalenze non realizzate per 206,0 milioni. Successivamente al 31 marzo, il miglioramento del proprio merito creditizio ha comportato una progressiva riduzione della citata plusvalenza con un conseguente significativo impatto negativo sul conto economico del secondo trimestre che è risultato pari a -165,4 milioni. Nel corso del terzo trimestre, che ha fatto registrare limitate variazioni, sono state rilevate plusvalenze per 3,3 milioni. Il miglioramento del merito creditizio registrato alla chiusura dell'esercizio ha comportato nel quarto trimestre la rilevazione di minusvalenze pari a -61,4 milioni.

Nel complesso, l'effetto economico rilevato nell'esercizio 2020 conseguente alla variazione del proprio merito creditizio è negativo per -17,5 milioni.

Tale importo, al netto del relativo effetto fiscale, è esposto nella voce dedicata del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto delle imposte" per -11,7 milioni.

In termini patrimoniali, al 31 dicembre 2020 gli effetti cumulati relativi alle variazioni del proprio merito creditizio sono complessivamente negativi per 52,3 milioni (34,8 milioni era l'impatto negativo esistente al 31 dicembre 2019).

Da ultimo, la crisi Covid-19 ha reso di fondamentale importanza procedere all'aggiornamento delle valutazioni di quelle attività la cui recuperabilità è fondata sui flussi finanziari futuri, i quali potrebbero risultare significativamente influenzati dalla crisi. A tal riguardo, si deve segnalare che le analisi condotte al 31 dicembre 2020 per verificare la recuperabilità delle attività immateriali (avviamenti, marchi, client relationship), degli investimenti partecipativi nonché delle attività per imposte anticipate hanno evidenziato una complessiva tenuta dei valori contabili, salvo la necessità di svalutare l'avviamento attribuito alla CGU Bancassurance Vita per 25,1 milioni.

Si deve altresì rilevare che il Gruppo non ha modificato gli schemi di bilancio riclassificati o introdotto indicatori alternativi di performance ad hoc per evidenziare in modo separato gli effetti della crisi Covid-19, in linea con le indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA 32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)" pubblicato il 17 aprile 2020.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2020 2019 (*) Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 440.191 591.682 (151.491) (25,6%)
Interessi netti verso clientela 1.792.551 1.828.323 (35.772) (2,0%)
Interessi netti verso banche (32.492) (118.388) 85.896 (72,6%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (318.163) (308.085) (10.078) 3,3%
Derivati di copertura (saldo netto) (**) (73.383) (112.321) 38.938 (34,7%)
Interessi netti su altre attività/passività 173.857 99.858 73.999 74,1%
Totale 1.982.561 1.981.069 1.492 0,1%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) La voce include i differenziali di competenza dell'esercizio relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 1.982,6 milioni, stabile nel confronto con il dato di 1.981,1 milioni del precedente esercizio. L'andamento del margine risulta impattato negativamente dall'andamento dei tassi di interesse e dal minor contributo delle attività non commerciali, oltre a risentire del minor apporto derivante dai crediti non performing come conseguenza del piano di derisking realizzato negli scorsi esercizi. Tali effetti sono bilanciati dal positivo contributo dei finanziamenti TLTRO, complessivamente pari a 169,2 milioni (86,1 milioni nel 2019). Anche considerando l'impiego a tassi negativi di parte della liquidità derivante dal TLTRO III, il contributo complessivo di questa operatività al margine di interesse risulta fortemente positivo nel 2020 e in crescita su base annua.

Nell'ambito del margine in esame, gli interessi attivi derivanti da crediti deteriorati registrati nel 2020 ammontano a 110,9 milioni, in calo rispetto ai 130,8 milioni registrati nel 2019.

Il margine di interesse del quarto trimestre si attesta a 509,0 milioni in calo del 2,1% rispetto al dato del terzo trimestre 2020 (pari a 519,9 milioni) principalmente per effetto della contrazione degli spread commerciali. L'evoluzione trimestrale del margine evidenzia un recupero nella seconda metà dell'anno con un incremento del

7,9% rispetto al primo semestre, anche per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti dal Gruppo, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari allo 0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento1 .

(migliaia di euro) 2020 2019 (*) Var. ass. Var. %
Retail 937.279 1.013.107 (75.828) (7,5%)
Corporate 455.230 412.149 43.081 10,5%
Istituzionali 57.223 58.576 (1.353) (2,3%)
Private 1.272 3.324 (2.052) (61,7%)
Investment Banking 73.213 83.409 (10.196) (12,2%)
Partnership strategiche (8.801) (11.672) 2.871 (24,6%)
Leasing 24.358 29.322 (4.964) (16,9%)
Corporate Center 442.787 392.854 49.933 12,7%
Totale 1.982.561 1.981.069 1.492 0,1%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

In termini di settore di attività economica, si osserva la flessione della Rete Commerciale, ove il Retail ha registrato una contrazione di -75,8 milioni, solo in parte mitigata dalla positiva performance del Corporate (+43,1 milioni) e dall'attribuzione, sui segmenti commerciali, di una parte del beneficio derivante dal TLTRO III. Più in dettaglio, il segmento Retail ha risentito di una diminuzione degli spread degli impieghi, in particolare sul breve termine, parzialmente bilanciata dalla crescita delle masse degli impieghi a medio/lungo termine e dal miglioramento della marginalità della raccolta, che ha beneficiato sia di un calo della componente obbligazionaria sia di un minor costo della raccolta a vista, pur a fronte di un deciso incremento delle sue masse.

La crescita del margine di interesse del segmento Corporate, al contrario, ha beneficiato di un sensibile incremento delle masse degli impieghi e di una sostanziale tenuta degli spread.

In flessione il margine dell'Investment Banking (-10,2 milioni), rappresentato da Banca Akros, soprattutto per la diminuzione del contributo del portafoglio titoli, dovuto sia al calo dei rendimenti, sia alla contrazione della componente infragruppo, composta principalmente dai prestiti obbligazionari sottostanti ai certificates emessi dalla Capogruppo e sottoscritti da Banca Akros. In particolare, per quest'ultimo aspetto, si segnala che, dal mese di giugno, i certificates collocati dalla Rete Commerciale del Gruppo non sono più emessi da Banca Akros, ma direttamente dalla Capogruppo che, in tal modo, non deve più emettere i relativi prestiti obbligazionari ad essi sottostanti.

Si riduce anche il contributo dato dal Leasing, per la progressiva riduzione delle masse fruttifere in run-off.

1 Se al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) sarà almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° marzo 2020, il tasso di interesse (negativo) applicabile alle operazioni di rifinanziamento TLTRO III per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021 (c.d. special interest period) sarà incrementato di un ulteriore 0,50% rispetto al tasso medio applicabile alle Deposit facilities. Se al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) sarà anche almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° ottobre 2020, lo special interest (incremento dello 0,50% più sopra illustrato) sarà applicato anche al periodo dal 24 giugno 2021 al 23 giugno 2022. Al 31 dicembre 2020 il Banco BPM presenta un ammontare di prestiti idonei ampiamente superiore sia all'ammontare esistente alla data del 1° marzo che del 1° ottobre 2020. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla Parte A – Politiche contabili, paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

Infine, in miglioramento il Corporate Center (+49,9 milioni), nonostante il minor contributo del portafoglio titoli, dovuto ad un sensibile calo dei rendimenti, ed una maggiore onerosità del funding istituzionale, grazie a nuove emissioni effettuate in corso d'anno per circa 1.600 milioni (di cui 850 milioni Tier 2). La crescita del margine di interesse del Corporate Center è principalmente dovuta alla sensibile flessione del costo della raccolta in valuta, effettuata a fronte dell'investimento in titoli, ed alla quota del beneficio del TLTRO III di competenza del Corporate Center.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto, è positivo per 130,8 milioni sostanzialmente allineato al dato di 131,3 milioni rilevato nel 2019. Come risulta dalla tabella sotto riportata, l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato per 89,2 milioni.

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 89.158 103.129 (13.971) (13,5%)
Anima Holding 11.992 - 11.992
Vera Vita 8.010 8.592 (582) (6,8%)
Vera Assicurazioni 8.802 6.597 2.205 33,4%
Bipiemme Vita 5.612 7.249 (1.637) (22,6%)
Factorit 3.146 2.039 1.107 54,3%
altre partecipate 4.079 3.649 430 11,8%
Totale 130.799 131.255 (456) (0,3%)

In termini di settore di attività economica, il contributo del settore Partnership Strategiche, pari a 129,4 milioni, include prevalentemente l'apporto di Agos Ducato, pari a 89,2 milioni, di Anima Holding, pari a 12,0 milioni1 e quello delle società del comparto assicurativo per complessivi 22,4 milioni. Il contributo del Corporate Center ammonta a 1,4 milioni, e comprende i contributi delle collegate minori.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 787.855 866.367 (78.512) (9,1%)
Distribuzione di prodotti di risparmio 657.033 724.715 (67.682) (9,3%)
- Collocamento strumenti finanziari 52.298 46.549 5.749 12,4%
- Gestione di portafogli 490.346 540.784 (50.438) (9,3%)
- Bancassurance 114.389 137.382 (22.993) (16,7%)
Credito al consumo 26.693 35.476 (8.783) (24,8%)
Carte di credito 38.086 38.569 (483) (1,3%)
Banca depositaria 1.467 1.428 39 2,7%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 63.720 66.510 (2.790) (4,2%)
Altri 856 (331) 1.187
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 583.556 609.880 (26.324) (4,3%)
Servizi di incasso e pagamento 147.910 164.653 (16.743) (10,2%)
Garanzie rilasciate e ricevute 64.990 70.158 (5.168) (7,4%)
Altri servizi 79.499 83.365 (3.866) (4,6%)
Totale 1.663.810 1.794.423 (130.613) (7,3%)

1 Il contributo di Anima Holding rappresenta la quota di pertinenza del Banco BPM del risultato economico registrato dal 1° aprile 2020 (data a partire dalla quale la partecipazione è oggetto di valutazione con il metodo del patrimonio netto) al 30 settembre 2020. Il risultato economico del quarto trimestre non è stato considerato in quanto la partecipata approverà il proprio progetto di bilancio successivamente alla data di riferimento della presente Relazione.

Commissioni nette

Le commissioni nette ammontano a 1.663,8 milioni, con un calo del 7,3% rispetto a 1.794,4 milioni dello scorso esercizio. La contrazione risulta generalizzata per tutte le componenti dell'aggregato (servizi di gestione, intermediazione e consulenza -9,1%; servizi legati all'attività di banca commerciale -5,6%) ed è imputabile agli impatti sull'operatività conseguenti alle misure di lockdown, il cui impatto si è concentrato nel secondo trimestre dell'anno. Le azioni organizzative e commerciali prontamente messe in atto hanno consentito, a partire dal terzo trimestre, di ottenere ottimi risultati commerciali nonostante gli ulteriori lockdown decisi in autunno per contenere la seconda ondata della pandemia.

Le commissioni nette del quarto trimestre ammontano a 429,2 milioni ed evidenziano una crescita del 2,8% rispetto al terzo trimestre. Tale dinamica è attribuibile al contributo sia dei servizi di banca commerciale (+3,8%), sia del comparto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (+1,7%).

L'incremento di tale aggregato risulta ulteriormente in crescita confrontando l'andamento del secondo semestre dell'anno rispetto al primo (+3,7%).

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Retail 1.293.613 1.419.757 (126.144) (8,9%)
Corporate 214.835 223.708 (8.873) (4,0%)
Istituzionali 39.526 41.731 (2.205) (5,3%)
Private 89.708 89.551 157 0,2%
Investment Banking 41.651 38.821 2.830 7,3%
Leasing (979) 4 (983)
Corporate Center (14.544) (19.149) 4.605 (24,0%)
Totale 1.663.810 1.794.423 (130.613) (7,3%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

La sensibile flessione registrata dalle commissioni nette (-130,6 milioni), rispetto all'esercizio precedente, è principalmente dovuta al calo delle commissioni dei segmenti della Rete Commerciale ed in particolare del segmento Retail (-126,1 milioni), che ha risentito in modo particolare dell'attuale crisi economica legata alla pandemia da Covid-19. In decisa contrazione, infatti, sono i proventi derivanti dal collocamento di prodotti del risparmio gestito (-63,3 milioni), del credito al consumo (-18,7 milioni), dei servizi di banca transazionale (-15,8 milioni) e della protezione assicurativa (-6,3 milioni).

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) 2020 2019 (*) Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 9.898 16.156 (6.258) (38,7%)
Fitti attivi 39.508 45.314 (5.806) (12,8%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (14.775) (15.968) 1.193 (7,5%)
Altri proventi ed oneri 21.374 30.522 (9.148) (30,0%)
Totale 56.005 76.024 (20.019) (26,3%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 56,0 milioni, in flessione di 20,0 milioni rispetto al 2019, principalmente per la progressiva contrazione delle commissioni di istruttoria veloce -CIV (-38,7%) e per il minor apporto dei proventi per locazioni attive (-12,8%).

(migliaia di euro) 2020 2019 (*) Var. ass. Var. %
Retail 9.237 19.867 (10.630) (53,5%)
Corporate 101 298 (197) (66,1%)
Istituzionali 3.057 4.049 (992) (24,5%)
Private 7 6 1 16,7%
Investment Banking 253 787 (534) (67,9%)
Leasing (1.945) (1.837) (108) 5,9%
Corporate Center 45.295 52.854 (7.559) (14,3%)
Totale 56.005 76.024 (20.019) (26,3%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

La flessione registrata nella voce di conto economico in oggetto è imputabile in parte alla dinamica del segmento Retail, che nello scorso esercizio beneficiava di una componente straordinaria pari a circa 9,1 milioni, relativa alla ridefinizione della CIV su alcune posizioni. Anche il Corporate Center registra una contrazione, dovuta in buona parte ad indennizzi pagati, pari a 16,5 milioni, a fronte operazioni di cessione di crediti effettuate in esercizi precedenti.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2020 2019 (*) Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 39.450 (159.282) 198.732
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 139.928 384.517 (244.589) (63,6%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 24.556 28.838 (4.282) (14,8%)
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (1.903) (4.391) 2.488 (56,7%)
Risultato netto dell'attività di copertura (7.657) 7.497 (15.154)
Altri proventi/oneri 124.268 109.668 14.600 13,3%
Totale 318.642 366.847 (48.205) (13,1%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Risultato netto finanziario

Il risultato netto finanziario1 è pari a 318,6 milioni rispetto a 366,8 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato ha contribuito positivamente la valutazione al fair value dell'interessenza partecipativa detenuta in SIA S.p.A. per 155,2 milioni2 . Si ricorda che il dato dell'esercizio precedente includeva plusvalenze da valutazione e

1 Il dato esclude l'impatto negativo di 17,5 milioni derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione dei certificates emessi dal Gruppo, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato.

2 La valutazione al fair value alla data del 31 dicembre 2020 è fondata sul rapporto di cambio comunicato al mercato da Nexi e Sia con il comunicato congiunto del 5 ottobre 2020, sulla base del quale è previsto che gli azionisti di SIA riceveranno 1,5761 azioni Nexi per ogni azione SIA.

cessione relative alla quota partecipativa detenuta in Nexi S.p.A., riprese di valore su titoli iscritti nel portafoglio delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e utili da cessione di titoli del portafoglio HTC per oltre 230 milioni.

2020 2019 (*) Var. ass. Var. %
14.094 9.357 4.737 50,6%
22.874 (7.829) 30.703
126 42 84 200,0%
(75) 18 (93)
10.327 19.340 (9.013) (46,6%)
11.671 8.948 2.723 30,4%
259.625 336.971 (77.346) (23,0%)
318.642 366.847 (48.205) (13,1%)

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

In termini di settore di attività economica, a fronte di una crescita dei segmenti Retail e Corporate, per effetto delle coperture effettuate per conto della clientela, si registra una forte contrazione del Corporate Center (-77,3 milioni). In particolare, il contributo del portafoglio titoli passa da 283,2 milioni a 105,9 milioni, solo in parte bilanciato dal positivo apporto della valutazione delle quote partecipative detenute in Nexi e SIA, complessivamente pari a 158,6 milioni. In flessione anche il contributo dell'Investment banking, per effetto della minore strutturazione dei prodotti a causa dell'attuale situazione di crisi economica, mentre il segmento Partecipazioni Strategiche segna un lieve incremento, per l'aumento dei dividendi incassati da Anima Holding S.p.A..

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a 4.151,8 milioni, in calo del 4,5% rispetto a 4.349,6 milioni del 2019.

Core Banking Business

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business bancario", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse e alle commissioni nette, il 2020 raggiunge i 3.646,4 milioni, in calo del 3,4% rispetto al dato dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.581.141) (1.696.531) 115.390 (6,8%)
Altre spese amministrative (593.812) (638.566) 44.754 (7,0%)
- Imposte e tasse (312.976) (311.841) (1.135) 0,4%
- Servizi e consulenze (268.748) (299.584) 30.836 (10,3%)
- Immobili (60.796) (65.534) 4.738 (7,2%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (26.095) (26.787) 692 (2,6%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (81.292) (67.272) (14.020) 20,8%
- Pubblicità e rappresentanza (10.740) (16.700) 5.960 (35,7%)
- Altre spese amministrative (105.321) (112.548) 7.227 (6,4%)
- Recuperi di spese 272.156 261.700 10.456 4,0%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (255.114) (268.949) 13.835 (5,1%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (179.011) (197.653) 18.642 (9,4%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (73.866) (66.811) (7.055) 10,6%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (2.237) (4.485) 2.248 (50,1%)
Totale (2.430.067) (2.604.046) 173.979 (6,7%)

Le spese per il personale sono pari a 1.581,1 milioni, con una riduzione del 6,8% rispetto a 1.696,5 milioni dello scorso esercizio, per effetto della revisione degli oneri relativi al sistema incentivante e di altre riduzioni di costi correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria. Alla data del 31 dicembre 2020 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 21.663 risorse, rispetto alle n. 21.941 risorse in organico a fine 2019.

Le altre spese amministrative1 risultano pari a 593,8 milioni con una riduzione del 7,0% rispetto al 2019, grazie al rigoroso controllo dei costi, nonostante i maggiori oneri derivanti dalla gestione dell'emergenza Covid-19.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 255,1 milioni, rispetto a 268,9 milioni del 31 dicembre 2019, ed includono svalutazioni per 2,2 milioni. Il confronto con il 2019 evidenzia una sensibile riduzione degli ammortamenti su attività materiali (-19,1 milioni).

Il totale degli oneri operativi risulta pari a 2.430,1 milioni con una riduzione del 6,7% rispetto al 31 dicembre 2019 per effetto delle costanti azioni di efficientamento intraprese.

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Retail (1.843.966) (1.974.965) 130.999 (6,6%)
Corporate (156.707) (165.841) 9.134 (5,5%)
Istituzionali (37.801) (36.195) (1.606) 4,4%
Private (73.138) (70.918) (2.220) 3,1%
Investment Banking (84.591) (86.665) 2.074 (2,4%)
Partnership strategiche (2.566) (2.771) 205 (7,4%)
Leasing (33.050) (35.095) 2.045 (5,8%)
Corporate Center (198.248) (231.596) 33.348 (14,4%)
Totale (2.430.067) (2.604.046) 173.979 (6,7%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Tra gli oneri operativi, si registra una diminuzione delle spese del personale per 115,4 milioni, sia nel comparto Retail (per 57,6 milioni), sia nel Corporate Center (per 46,4 milioni), per effetto della progressiva riduzione dell'organico, per la revisione degli oneri relativi al sistema incentivante e per altre riduzioni di costi correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria.

Le altre spese amministrative e le rettifiche su attività materiali ed immateriali registrano un calo a livello consolidato (complessivamente pari a 58,6 milioni), soprattutto nel segmento Retail (per 74,8 milioni), per effetto di una attenta gestione dei costi. Tale dinamica trova riscontro anche nel Corporate Center, ove diminuisce il beneficio per il riversamento degli oneri alle altre business line.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa risulta pertanto pari a 1.721,7 milioni in calo di 23,8 milioni (-1,4%) rispetto al precedente esercizio.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (1.049.656) (735.955) (313.701) 42,6%
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (90.908) (54.418) (36.490) 67,1%
Rettifiche di valore specifiche: altre (1.240.351) (1.428.460) 188.109 (13,2%)
Riprese di valore specifiche 429.297 708.968 (279.671) (39,4%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio (147.694) 37.955 (185.649)
Utili/(perdite) da cessione di crediti (287.151) (42.575) (244.576) 574,5%
Totale (1.336.807) (778.530) (558.277) 71,7%

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 1.336,8 milioni, in crescita di 558,3 milioni rispetto all'esercizio precedente. Tale importo comprende sia maggiori rettifiche su crediti performing, derivanti dalla considerazione del peggioramento del quadro macroeconomico generato dalla pandemia, sia maggiori rettifiche di valore su crediti non performing. Inoltre le rettifiche di valore su crediti non performing includono l'effetto della cessione di crediti UTP e sofferenze perfezionate nel mese di dicembre per complessivi 251,4 milioni. A causa di tali effetti il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 122 b.p. rispetto ai 74 b.p. al 31 dicembre 2019. Al netto delle perdite straordinarie relative alle cessioni dei portafogli Django e Titan perfezionate alla fine dell'esercizio e della stima1 di tutte le altre rettifiche su crediti direttamente o indirettamente attribuibili all'emergenza Covid-19, il costo del credito si ridurrebbe di circa 50 pb.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali è negativo per 36,7 milioni; nello scorso esercizio erano state rilevate minusvalenze per 158,5 milioni.

Nel conto economico 2020 sono state registrate rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie per 1,0 milioni (riprese nette per 5,8 milioni al 31 dicembre 2019).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri ammontano a 42,3 milioni (71,0 milioni nello scorso esercizio).

Nell'esercizio 2020 gli utili da cessione di partecipazioni e investimenti sono limitati a 1,2 milioni. Nel 2019 erano state invece rilevate plusvalenze per complessivi 333,2 milioni derivanti dalla riorganizzazione del comparto del credito al consumo (189,5 milioni) e dalla realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (142,7 milioni).

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente evidenzia un utile di 306,1 milioni rispetto a 1.076,4 milioni registrati nello scorso esercizio, che peraltro includeva le plusvalenze da cessione di partecipazioni e rami d'azienda più sopra indicate.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -13,5 milioni (-164,2 milioni al 31 dicembre 2019) e portano il risultato netto dell'operatività corrente a 292,6 milioni (912,2 milioni nello scorso esercizio).

Nella voce Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte è rilevato l'ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli, per complessivi 187,0 milioni, al netto del relativo effetto fiscale.

1 Stima gestionale.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 138,9 milioni (92,9 milioni nel 2019) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF), al contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi ed al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale (192,0 milioni al lordo delle imposte rispetto a 137,6 milioni del 31 dicembre 2019).

Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'impatto sul conto economico, positivo per 128,3 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali delle attività immateriali ai valori contabili. Per maggiori dettagli sulla citata operazione si fa rinvio alla Parte A - Politiche contabili, paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota integrativa consolidata.

L'annuale test di impairment condotto sulle attività immateriali ha portato alla rilevazione di impairment su avviamenti per 25,1 milioni.

L'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte, esposto nella voce separata del conto economico riclassificato, è negativo e pari a 11,7 milioni (-17,5 milioni al lordo degli effetti fiscali) e si confronta con il dato negativo, pari a -23,3 milioni (-34,8 milioni lordi) dell'esercizio precedente.

La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte1 rappresenta l'impatto economico complessivo dei reversal effect delle allocazioni dei prezzi pagati in occasione delle operazioni di aggregazione aziendale al netto del relativo effetto fiscale. In maggior dettaglio si tratta dell'impatto sulla voce "margine di interesse" (-26 milioni) derivante dal "reversal effect" dei maggiori valori attribuiti alle attività acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), e dell'impatto sulla voce "altri proventi netti di gestione" (-36 milioni) per effetto dell'ammortamento delle maggiori attività immateriali iscritte. Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo sul conto economico dell'esercizio 2020 ammonta a - 41,5 milioni (-14,7 milioni il dato riferito all'esercizio 2019).

Considerando la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (pari a +4,2 milioni al 31 dicembre 2020 rispetto a +15,6 milioni al 31 dicembre 2019), l'esercizio 2020 si chiude con un utile netto pari a 20,9 milioni, rispetto al risultato netto di 797,0 milioni del 31 dicembre 2019.

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti è pari a 330,5 milioni, rispetto a 648,6 milioni al 31 dicembre 2019.

1 In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici (cosiddetti "reversal effects") derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana nel 2007.

Dati patrimoniali consolidati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2020 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2019.

Negli allegati al bilancio è riportato un prospetto raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato.

(migliaia di euro) 31/12/2020 31/12/2019 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 8.858.079 912.742 7.945.337 870,5%
Finanziamenti valutati al CA 120.455.666 115.889.891 4.565.775 3,9%
- Finanziamenti verso banche 11.120.681 10.044.427 1.076.254 10,7%
- Finanziamenti verso clientela (*) 109.334.985 105.845.464 3.489.521 3,3%
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 41.175.632 37.069.089 4.106.543 11,1%
- Valutate al FV con impatto a CE 9.118.571 7.285.091 1.833.480 25,2%
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.710.796 12.526.772 (1.815.976) (14,5)%
- Valutate al CA 21.346.265 17.257.226 4.089.039 23,7%
Partecipazioni 1.664.772 1.386.079 278.693 20,1%
Attività materiali 3.552.482 3.624.312 (71.830) (2,0)%
Attività immateriali 1.218.632 1.269.360 (50.728) (4,0)%
Attività fiscali 4.704.196 4.619.636 84.560 1,8%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 72.823 131.082 (58.259) (44,4)%
Altre voci dell'attivo 1.982.900 2.136.010 (153.110) (7,2)%
Totale attività 183.685.182 167.038.201 16.646.981 10,0%
Raccolta diretta 116.936.669 109.506.299 7.430.370 6,8%
- Debiti verso clientela 102.162.461 93.375.026 8.787.435 9,4%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 14.774.208 16.131.273 (1.357.065) (8,4)%
Debiti verso banche 33.937.523 28.515.685 5.421.838 19,0%
Debiti per leasing 760.280 732.536 27.744 3,8%
Altre passività finanziarie valutate al fair value 14.015.427 10.919.429 3.095.998 28,4%
Fondi del passivo 1.415.473 1.486.683 (71.210) (4,8)%
Passività fiscali 464.570 619.269 (154.699) (25,0)%
Passività associate ad attività in via di dismissione - 5.096 (5.096) (100,0)%
Altre voci del passivo 3.928.139 3.366.122 562.017 16,7%
Totale passività 171.458.081 155.151.119 16.306.962 10,5%
Patrimonio di pertinenza di terzi 1.894 26.076 (24.182) (92,7)%
Patrimonio netto del Gruppo 12.225.207 11.861.006 364.201 3,1%
Patrimonio netto consolidato 12.227.101 11.887.082 340.019 2,9%
Totale passività e patrimonio netto 183.685.182 167.038.201 16.646.981 10,0%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Nel seguito viene illustrata l'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali al 31 dicembre 2020.

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 99.964.064 85,5% 87.782.024 80,2% 12.182.040 13,9%
- conti correnti e depositi a vista 98.490.060 84,2% 86.155.794 78,7% 12.334.266 14,3%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.474.004 1,3% 1.626.230 1,5% (152.226) (9,4%)
Titoli 14.774.208 12,6% 16.131.273 14,7% (1.357.065) (8,4%)
- obbligazioni e passività valutate al fair value 14.704.719 12,6% 16.055.719 14,7% (1.351.000) (8,4%)
- certificati di deposito e altri titoli 69.489 0,1% 75.554 0,1% (6.065) (8,0%)
Pronti contro termine 495.505 0,4% 3.866.166 3,5% (3.370.661) (87,2%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.702.892 1,5% 1.726.836 1,6% (23.944) (1,4%)
Raccolta diretta 116.936.669 100,0% 109.506.299 100,0% 7.430.370 6,8%
Raccolta diretta senza PCT 116.441.164 105.640.133 10.801.031 10,2%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 3.699.901 3.239.661 460.240 14,2%
Totale raccolta diretta senza PCT con
certificates
120.141.065 108.879.794 11.261.271 10,3%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Raccolta diretta

La raccolta diretta1 al 31 dicembre 2020 ammonta a 120,1 miliardi ed evidenzia un incremento del 10,3% rispetto a 108,9 miliardi del 31 dicembre 2019. Più in dettaglio, nel confronto con i dati di fine 2019, si registra una crescita di 12,3 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+14,3%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 31 dicembre è pari a 14,7 miliardi, in calo di 1,4 miliardi rispetto al 31 dicembre scorso per effetto di rimborsi di titoli giunti a scadenza che hanno compensato le nuove emissioni. La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 31 dicembre 2020 si attesta a 3,7 miliardi, in crescita rispetto a 3,2 miliardi del 31 dicembre 2019 (+14,2%).

1 A decorrere dal 30 giugno 2020, per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta diretta è rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine. I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto su basi omogenee.

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Retail 79.521.550 66,2% 71.048.249 65,3% 8.473.301 11,9%
Corporate 11.475.745 9,6% 9.170.450 8,4% 2.305.295 25,1%
Istituzionali 9.956.749 8,3% 9.025.006 8,3% 931.743 10,3%
Private 2.983.412 2,5% 2.713.987 2,5% 269.425 9,9%
Investment Banking 3.584.917 3,0% 3.827.404 3,5% (242.487) (6,3%)
Leasing 6.669 0,0% 5.570 0,0% 1.099 19,7%
Corporate Center 12.612.023 10,5% 13.089.128 12,0% (477.105) (3,6%)
Totale raccolta diretta 120.141.065 100,0% 108.879.794 100,0% 11.261.271 10,3%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Il complesso della raccolta diretta in capo alla Rete commerciale (Retail, Corporate, Istituzionali e Private) cresce sensibilmente, portandosi a 103,9 miliardi (+13,0%). A fronte, infatti, di una flessione nello stock dei prestiti obbligazionari collocati dalla Rete, vi è un deciso incremento, soprattutto nel settore Retail, della componente non vincolata dei depositi (+9,0 miliardi). Importante anche il contributo dato dal settore Corporate, passato da 9,2 miliardi a 11,5 miliardi.

Al contrario, risultano in flessione le masse del Corporate Center, in prevalenza per effetto della contrazione registrata dai prestiti obbligazionari istituzionali, nonostante nuove emissioni per 1.600 milioni, di cui due emissioni subordinate Tier 2 per complessivi 850 milioni.

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 59.599.197 62,9% 58.324.893 62,9% 1.274.304 2,2%
fondi comuni e SICAV 40.797.605 43,0% 39.049.762 42,1% 1.747.843 4,5%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 3.945.198 4,2% 3.904.398 4,2% 40.800 1,0%
polizze assicurative 14.856.394 15,7% 15.370.733 16,6% (514.339) (3,3%)
Raccolta amministrata 35.208.130 37,1% 34.347.351 37,1% 860.779 2,5%
Totale raccolta indiretta 94.807.327 100,0% 92.672.244 100,0% 2.135.083 2,3%
Raccolta sottostante certificates a
capitale protetto
3.231.474 2.929.380 302.094 10,3%
Totale raccolta indiretta senza
certificates
91.575.853 89.742.864 1.832.989 2,0%

La raccolta indiretta

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Raccolta indiretta

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto1 è pari a 91,6 miliardi, in crescita del 2,0% nel confronto con il 31 dicembre 2019.

La componente della raccolta gestita ammonta a 59,6 miliardi, in aumento rispetto al dato di 58,3 miliardi del 31 dicembre 2019 (+2,2%), grazie al contributo dei fondi e Sicav che ha compensato la flessione del comparto bancassurance.

La raccolta amministrata, al netto dei certificates a capitale protetto, raggiunge i 32,0 miliardi, con un incremento di 0,6 miliardi (1,8%) rispetto a fine 2019.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 76.393.191 69,9% 65.341.934 61,7% 11.051.257 16,9%
Conti correnti 8.538.393 7,8% 11.345.996 10,7% (2.807.603) (24,7%)
Pronti contro termine 3.482.261 3,2% 5.724.258 5,4% (2.241.997) (39,2%)
Leasing finanziario 1.491.577 1,4% 1.715.408 1,6% (223.831) (13,0%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto 1.890.737 1,7% 2.019.994 1,9% (129.257) (6,4%)
Altre operazioni 15.222.324 13,9% 17.195.762 16,2% (1.973.438) (11,5%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati 2.316.502 2,1% 2.502.112 2,4% (185.610) (7,4%)
Totale crediti netti verso la clientela 109.334.985 100,0% 105.845.464 100,0% 3.489.521 3,3%

1 A decorrere dal 30 giugno 2020, per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto. I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto su basi omogenee.

Crediti clientela netti

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 31 dicembre 2020 a 109,3 miliardi, in crescita di 3,5 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2019; l'incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing che crescono di 4,7 miliardi (+4,7%) con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a 27,6 miliardi nell'anno, mentre le esposizioni non performing mostrano un'ulteriore riduzione rispetto a fine 2019 (-1,3 miliardi pari a -22,6%), grazie alle operazioni di cessione perfezionate nel mese di dicembre.

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 (*) Inc.% Var. ass. Var. %
Retail 58.679.546 53,7% 56.039.813 52,9% 2.639.733 4,7%
Corporate 30.952.448 28,3% 28.616.852 27,0% 2.335.596 8,2%
Istituzionali 6.498.443 5,9% 5.831.264 5,5% 667.179 11,4%
Private 335.172 0,3% 232.677 0,2% 102.495 44,1%
Investment Banking 694.825 0,6% 819.074 0,8% (124.249) (15,2%)
Leasing 1.639.209 1,5% 2.005.510 1,9% (366.301) (18,3%)
Corporate Center 10.535.342 9,6% 12.300.274 11,6% (1.764.932) (14,3%)
Totale impieghi netti 109.334.985 100,0% 105.845.464 100,0% 3.489.521 3,3%

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2019.

Sulla crescita degli impieghi di Gruppo incide positivamente la dinamica degli impieghi della Rete commerciale, che si attesta complessivamente a 96,5 miliardi (+5,7 miliardi), considerata anche la cessione di crediti UTP avvenuta a fine anno (Operazione Django). L'importante crescita registrata si concentra, in particolare, nel settore Retail (+2,6 miliardi) e Corporate (+2,3 miliardi), ove la decisa crescita degli impieghi a medio lungo termine ha più che

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

compensato la contrazione del comparto a breve. In flessione il Corporate Center, ove l'esposizione verso Cassa Compensazione e Garanzia, nella posizione del banking book della Capogruppo, è passata da 5,4 miliardi del 2019 a 3,3 miliardi dell'esercizio 2020.

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2020 31/12/2019
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 1.462.216 1,3% 1.559.597 1,5% (97.381) (6,2%)
Inadempienze probabili 2.784.816 2,5% 3.911.791 3,7% (1.126.975) (28,8%)
Esposizioni scadute deteriorate 45.642 0,1% 72.996 0,1% (27.354) (37,5%)
Esposizioni deteriorate 4.292.674 3,9% 5.544.384 5,2% (1.251.710) (22,6%)
Finanziamenti non deteriorati 102.725.809 94,0% 97.798.968 92,4% 4.926.841 5,0%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
2.316.502 2,1% 2.502.112 2,4% (185.610) (7,4%)
Esposizioni in bonis 105.042.311 96,1% 100.301.080 94,8% 4.741.231 4,7%
Totale crediti verso la clientela 109.334.985 100,0% 105.845.464 100,0% 3.489.521 3,3%
31/12/2020 31/12/2019
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 3.578.445 (2.116.229) 1.462.216 59,1% 3.564.561 (2.004.964) 1.559.597 56,2%
Inadempienze probabili 4.945.662 (2.160.846) 2.784.816 43,7% 6.423.516 (2.511.725) 3.911.791 39,1%
Esposizioni scadute deteriorate 62.018 (16.376) 45.642 26,4% 98.492 (25.496) 72.996 25,9%
Esposizioni deteriorate 8.586.125 (4.293.451) 4.292.674 50,0% 10.086.569 (4.542.185) 5.544.384 45,0%
di cui: forborne 4.155.253 (1.913.282) 2.241.971 46,0% 4.701.537 (1.809.432) 2.892.105 38,5%
Esposizioni in bonis (*) 105.508.487 (466.176) 105.042.311 0,4% 100.631.192 (330.112) 100.301.080 0,3%
di cui: primo stadio 98.314.976 (155.709) 98.159.267 0,2% 94.717.188 (123.560) 94.593.628 0,1%
di cui: secondo stadio 7.193.511 (310.467) 6.883.044 4,3% 5.914.004 (206.552) 5.707.452 3,5%
di cui: forborne 1.780.371 (94.599) 1.685.772 5,3% 1.982.039 (73.477) 1.908.562 3,7%
Totale crediti verso la clientela 114.094.612 (4.759.627) 109.334.985 4,2% 110.717.761 (4.872.297) 105.845.464 4,4%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 2.316,5 milioni (di cui 2.317,9 milioni di esposizione lorda e 1,4 milioni di rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportata nella tabella 4.2 della Nota integrativa consolidata – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 31 dicembre 2020 a 4,3 miliardi.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • Sofferenze nette pari a 1,5 miliardi, in calo del 6,2% rispetto al 31 dicembre 2019;
  • Inadempienze probabili nette pari a 2,8 miliardi, in calo del 28,8% rispetto a 3,9 miliardi del 31 dicembre 2019;
  • Esposizioni scadute nette pari a 46 milioni (73 milioni al 31 dicembre 2019).

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati sale al 50,0% (45,0% al 31 dicembre 2019). In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2020 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • Sofferenze 59,1% (56,2% al 31 dicembre 2019);
  • Inadempienze probabili 43,7% (39,1% al 31 dicembre 2019);
  • Esposizioni scadute 26,4% (25,9% al 31 dicembre 2019).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,44%, rispetto allo 0,33% del 31 dicembre 2019.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 33.859.700 82,2% 31.238.603 84,3% 2.621.097 8,4%
Titoli di capitale 1.387.043 3,4% 1.942.243 5,2% (555.200) (28,6%)
Quote di O.I.C.R. 1.015.377 2,5% 604.969 1,6% 410.408 67,8%
Totale portafoglio titoli 36.262.120 88,1% 33.785.815 91,1% 2.476.305 7,3%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 2.661.631 6,5% 2.063.323 5,6% 598.308 29,0%
Finanziamenti 2.251.881 5,5% 1.219.951 3,3% 1.031.930 84,6%
Totale attività finanziarie 41.175.632 100,0% 37.069.089 100,0% 4.106.543 11,1%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano a 41,2 miliardi e sono in crescita dell'11,1% rispetto a 37,1 miliardi del 31 dicembre 2019; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+2,6 miliardi) ed in particolare nel portafoglio dei titoli destinati ad essere detenuti fino a scadenza valutati al costo ammortizzato. La composizione al 31 dicembre 2020 è rappresentata da titoli di debito per 33,9 miliardi, da titoli di capitale e quote di OICR per 2,4 miliardi, strumenti derivati per 2,7 miliardi e da altre attività finanziarie, principalmente rappresentate da operazioni di pronti contro termine per 2,3 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a 29,0 miliardi di cui 19,3 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per 13,6 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 4,3 miliardi e per 1,4 miliardi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 2.128.251 23,3% 2.086.204 28,6% 42.047 2,0%
Titoli di capitale 1.061.431 11,6% 1.310.644 18,0% (249.213) (19,0%)
Quote di O.I.C.R. 1.015.377 11,1% 604.969 8,3% 410.408 67,8%
Totale portafoglio titoli 4.205.059 46,1% 4.001.817 54,9% 203.242 5,1%
Derivati finanziari e creditizi 2.661.631 29,2% 2.063.323 28,3% 598.308 29,0%
Finanziamenti 2.251.881 24,7% 1.219.951 16,7% 1.031.930 84,6%
Totale complessivo 9.118.571 100,0% 7.285.091 100,0% 1.833.480 25,2%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 10.385.184 97,0% 11.895.173 95,0% (1.509.989) (12,7%)
Titoli di capitale 325.612 3,0% 631.599 5,0% (305.987) (48,4%)
Totale 10.710.796 100,0% 12.526.772 100,0% (1.815.976) (14,5%)

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 21.346.265 100,0% 17.257.226 100,0% 4.089.039 23,7%
Totale 21.346.265 100,0% 17.257.226 100,0% 4.089.039 23,7%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione, rappresentata da titoli di debito, complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 31 dicembre 2020 ammonta a 29.024,8 milioni, così ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Att. fin.
valutate al fair
value con
impatto sul
conto
economico
Att. fin. valutate
al fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Att. fin. valutate
al costo
ammortizzato
Totale titoli
di debito
di cui
Capogruppo
Italia 1.398.644 4.285.296 13.632.869 19.316.809 19.095.808
Spagna 420.578 951.469 1.318.638 2.690.686 2.690.686
Irlanda 3 - 19.943 19.946 19.943
Germania 3 364.805 536.312 901.120 901.117
Francia - 1.308.511 1.658.968 2.967.479 2.967.479
Austria - - 145.167 145.167 145.167
Altri Paesi UE 4 142.176 289.791 431.971 431.967
Totale Paesi UE 1.819.232 7.052.258 17.601.688 26.473.178 26.252.167
USA 3 358.352 2.001.907 2.360.262 2.360.260
Israele - 5.235 5.235 5.235
Cile 20.977 2.066 23.043 23.043
Argentina 42 - - 42 42
Cina - 77.987 49.549 127.536 127.536
Messico - 4.189 18.935 23.124 23.124
Corea del Sud 10.703 10.703 10.703
Russia 1.722 1.722 1.722
Totale altri Paesi 45 472.208 2.079.414 2.551.667 2.551.665
Totale 1.819.277 7.524.466 19.681.102 29.024.845 28.803.832

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 31 dicembre, detiene complessivamente 28.803,8 milioni, riferiti principalmente a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono designati nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto conto economico per circa il 6%, per il 26% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, mentre il restante 68% risulta classificato nel comparto delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Nelle successive tabelle si forniscono informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione dei titoli di debito verso Paesi UE per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Scadenza Scadenza dal 2021 Scadenza dal 2025 Scadenza Totale fair value al Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2021 al 2025 al 2030 oltre il 2030 31/12/2020 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 2.002 1.121.322 274.608 712 1.398.644 1.398.644 -
Spagna - - 420.578 - 420.578 420.578 -
Irlanda - 1 1 1 3 3 -
Grecia - - - 2 2 2 -
Germania - - - 2 2 3 -
Altri Paesi UE - - 1 - 1 2 -
Totale 2.002 1.121.323 695.188 717 1.819.232 1.819.232 -

-

-

-

-

-

  • -

-

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto conto economico

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

1.113.802 686.706 -

1.800.507 1.800.507 -

di cui Capogruppo -

Stato Scadenza entro Scadenza dal Scadenza dal Scadenza oltre il Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
il 2021 2021 al 2025 2025 al 2030 2030 al 31/12/2020 FVTOCI valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 1.881.322 1.767.860 636.114 - 4.285.296 48.449 - 4.285.296 - -
Spagna - 71.834 879.636 - 951.470 12.639 - 951.469 - -
Francia - - 1.308.511 - 1.308.511 15.367 - 1.308.511 - -
Germania - 77.452 287.353 - 364.805 3.497 364.805
Altri Paesi UE - 4.580 125.821 11.775 142.176 3.219 - 142.176 - -
Totale 1.881.322 1.921.726 3.237.435 11.775 7.052.258 83.171 - 7.052.257 - -
di cui Capogruppo 1.881.322 1.720.242 3.237.435 11.775 6.850.774 82.857 6.850.775 -

mortizzato
m
Attività finanziarie valutate al costo a
Scadenza entro il Scadenza dal 2021 Scadenza dal 2025 Scadenza oltre il Totale valore di Totale fair value per gerarchia
Stato 2021 al 2025 al 2030 2030 31/12/2020
bilancio al
Totale fair value LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 2.193.191 8.722.987 2.716.691 - 13.632.869 14.200.300 14.200.300 - -
Spagna - 365.353 953.285 - 1.318.638 1.395.360 1.395.360 - -
Francia - - 1.658.968 - 1.658.968 1.739.571 1.739.571 - -
Irlanda - - 19.943 - 19.943 22.178 22.178 - -
Germania - - 536.312 - 536.312 554.937 554.937
Altri Paesi UE - 5.352 429.606 - 434.958 455.961 455.961 - -
Totale 2.193.191 9.093.692 6.314.805 - 17.601.688 18.368.307 18.368.307 - -
di cui Capogruppo 2.193.190 9.093.292 6.314.403 - 17.600.885 18.367.505 18.367.505 - -

Posizione Interbancaria Netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 7.826.884 70,4% 6.556.632 65,3% 1.270.252 19,4%
Crediti verso altre banche 3.293.797 29,6% 3.487.795 34,7% (193.998) ( 5,6%)
Conti correnti e depositi a vista 552.608 5,0% 908.865 9,0% (356.257) ( 39,2%)
Depositi a scadenza 75.366 0,7% 134.493 1,3% (59.127) ( 44,0%)
Pronti contro termine 854.645 7,7% 971.491 9,7% (116.846) ( 12,0%)
Altri finanziamenti 1.811.178 16,3% 1.472.946 14,7% 338.232 23,0%
Totale crediti (A) 11.120.681 100,0% 10.044.427 100,0% 1.076.254 10,7%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 27.820.559 82,0% 20.783.964 72,9% 7.036.595 33,9%
Operazioni di rifinanziamento 27.355.979 80,6% 20.735.884 72,7% 6.620.095 31,9%
Altri debiti 464.580 1,4% 48.080 0,2% 416.500 866,3%
Debiti verso altre banche 6.116.964 18,0% 7.731.721 27,1% (1.614.757) (20,9%)
Conti correnti e depositi a vista 521.475 1,5% 636.642 2,2% (115.167) (18,1%)
Depositi a scadenza 152.328 0,4% 113.156 0,4% 39.172 34,6%
Pronti contro termine 4.619.012 13,6% 5.870.652 20,6% (1.251.640) (21,3%)
Altri debiti 824.149 2,4% 1.111.271 3,9% (287.122) (25,8%)
Totale debiti (B) 33.937.523 100,0% 28.515.685 100,0% 5.421.838 19,0%
Sbilancio crediti/debiti (A) - (B) (22.816.842) (18.471.258) (4.345.584) 23,5%
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (27.355.979) (20.735.884) (6.620.095) 31,9%
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 4.539.137 2.264.626 2.274.511 100,4%
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) 7.362.304 6.508.552 853.752 13,1%
Saldo interbancario verso altre banche (2.823.167) (4.243.926) 1.420.759 (33,5%)

L'esposizione interbancaria netta complessiva al 31 dicembre 2020 ammonta a -22.816,8 milioni e si confronta con il saldo di -18.471,3 milioni della fine dello scorso esercizio.

I debiti verso banche centrali ammontano a 27,8 miliardi e includono le operazioni di rifinanziamento a lungo termine presso la Banca Centrale Europea denominate "TLTRO III", per nominali 27,5 miliardi.

Escludendo le esposizioni nette verso le banche centrali (di fatto legate alla riserva obbligatoria), il saldo netto dell'interbancario verso le altre banche è negativo e pari a -2.823,2 milioni (-4.243,9 milioni al 31 dicembre dello scorso esercizio).

Le partecipazioni

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 31 dicembre 2020 ammontano a 1.664,8 milioni rispetto ai 1.386,1 milioni del 31 dicembre 2019.

L'incremento registrato nell'esercizio, pari a 278,7 milioni, si riferisce agli acquisti di Anima Holding S.p.A. per 192,2 milioni (di cui 141,5 milioni conseguenti alla riclassifica dell'interessenza detenuta fino al 1° aprile 2020 come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili " della Nota integrativa consolidata) e agli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, riferiti alla quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle stesse nell'esercizio (+130,8 milioni), agli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (-69,0 milioni), di Anima Holding (-0,9 milioni) e di Etica SGR (-0,9 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi, nonché alle variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione delle suddette società (+9,0 milioni).

Si segnala inoltre che nel mese di luglio la Capogruppo Banco BPM ha provveduto ad erogare un versamento in conto capitale di 17,5 milioni a favore della società partecipata Vera Vita S.p.A., a fronte di un versamento in conto capitale complessivo pari a 50 milioni.

Banco BPM ha altresì sottoscritto una quota pari a 35 milioni di prestiti subordinati Tier 2 a favore di Vera Vita S.p.A., emessi per un importo complessivo pari a 100 milioni.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2020 31/12/2019 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.392.442 2.308.541 83.901 3,6%
- valutate al costo 894.659 875.205 19.454 2,2%
- valutate al fair value 1.497.783 1.433.336 64.447
Attività materiali a scopo di investimento 1.160.040 1.315.771 (155.731) (11,8%)
- valutate al fair value 1.160.040 1.315.771 (155.731)
Totale attività materiali (voce 90) 3.552.482 3.624.312 (71.830) (2,0%)
Attività materiali in dismissione (voce 120) 61.449 33.594 27.855 82,9%
Totale attività materiali 3.613.931 3.657.906 (43.975) (1,2%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2020 31/12/2019
Attività di proprietà 100.866 1.497.783 1.598.649 1.546.998
- terreni - 1.101.844 1.101.844 1.043.095
- fabbricati - 345.839 345.839 336.504
- altre 100.866 50.100 150.966 167.399
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 793.793 - 793.793 761.543
- fabbricati 781.132 - 781.132 760.865
- altre 12.661 - 12.661 678
Totale 894.659 1.497.783 2.392.442 2.308.541

La composizione per tipologia delle attività materiali a scopo di investimento è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2020 31/12/2019
Attività di proprietà - 1.160.040 1.160.040 1.315.771
- terreni - 829.624 829.624 952.657
- fabbricati - 330.416 330.416 363.114
Totale - 1.160.040 1.160.040 1.315.771

Al 31 dicembre 2020 le attività materiali detenute complessivamente dal Gruppo ammontano a 3.613,9 milioni. Inoltre nel comparto delle attività in via di dismissione al 31 dicembre 2020 figurano 61,4 milioni di attività materiali (33,6 milioni al 31 dicembre 2019), riferibili a immobili per i quali sono stati definiti accordi di compravendita.

I fondi del passivo

Alla data del 31 dicembre i fondi del passivo ammontano a 1.415,5 milioni (1.486,7 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 369,5 milioni (384,9 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 133,7 milioni (150,9 milioni al 31 dicembre 2019), gli stanziamenti a fronte di impegni e garanzie rilasciate per 127,4 milioni (116,0 milioni alla fine dello scorso esercizio) ed altri fondi per rischi ed oneri per 784,9 milioni (834,9 milioni il dato di fine 2019).

Questi ultimi includono stanziamenti per oneri del personale per 450,7 milioni (368,8 milioni al 31 dicembre 2018), principalmente imputabili ai costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale,

anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e fondi per controversie legali e fiscali per 109,5 milioni (156,9 milioni alla fine dello scorso esercizio).

Nella nota integrativa consolidata, parte B - passivo, sezione 10 - Fondi per rischi e oneri si forniscono i dettagli relativi ai principali procedimenti legali pendenti, ai principali contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e alle principali vertenze e reclami con la clientela.

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 31 dicembre 2020, comprensivo degli strumenti di capitale, delle riserve da valutazione e del risultato dell'esercizio, ammonta a 12.225,2 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2019, pari a 11.861,0 milioni.

L'incremento, pari a 364,2 milioni, deriva dall'emissione di 400 milioni nominali di strumenti Additional Tier 1 nel mese di gennaio rilevati in bilancio per un ammontare di 397,3 milioni (pari al corrispettivo incassato dedotti i costi di transazione) nella voce "140. Strumenti di capitale" al netto del contributo negativo della redditività complessiva registrata nell'esercizio. Quest'ultima è negativa per 16,7 milioni per effetto di un utile netto dell'esercizio pari a 20,9 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a 37,6 milioni.

Inoltre sono state registrate altre variazioni negative per complessivi 16,4 milioni, relative al pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 e alla variazione delle azioni proprie in portafoglio.

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione:

(migliaia di euro) 31/12/2020 31/12/2019
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 139.259 (2.715)
Attività materiali 246.926 249.658
Copertura di investimenti esteri 199 206
Copertura dei flussi finanziari (4.287) (6.905)
Differenze di cambio 11.860 11.604
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
(8.608) 3.292
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (95.176) (102.344)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 17.925 9.726
Leggi speciali di rivalutazione 2.314 2.314
Totale 310.412 164.836

Le riserve da valutazione alla data del 31 dicembre 2020 sono positive e ammontano a 310,4 milioni e si confrontano con il dato positivo al 31 dicembre 2019 di 164,8 milioni. La variazione più significativa si osserva nelle riserve su Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva che registrano una

variazione positiva di 142 milioni riferita principalmente alle riserve su titoli governativi esteri per 59,3 milioni e su altri titoli di debito per 25,6 milioni.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato
dell'esercizio
Saldi al 31/12/2020 come da bilancio della Capogruppo 12.136.580 (24.270)
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 113.705 130.799
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società controllate e collegate - (70.847)
Altre rettifiche di consolidamento (25.078) (14.802)
Saldi al 31/12/2020 come da bilancio consolidato 12.225.207 20.880

Coefficienti di solvibilità – normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e costituiscono il cosiddetto "Single Rulebook".

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2020 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il quarto trimestre 2020.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2020 pari allo 0,13%, e dovrà essere gradualmente incrementata annualmente in modo lineare fino a raggiungere lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013. In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è stato ridotto al 2,25% (era 2,50% il requisito addizionale richiesto con la precedente decisione valida per l'anno 2019).

Tenuto conto dei requisiti derivanti del suddetto SREP requirement, il Gruppo Banco BPM avrebbe dovuto rispettare a livello consolidato per il 2020, secondo i criteri transitori in vigore, i seguenti ratio patrimoniali:

  • CET1 ratio: 9,385%;
  • Tier 1 ratio: 10,885%;
  • Total Capital ratio: 12,882%.

A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con lettera dell'8 aprile 2020, la BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 più sopra illustrata, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1).

Infine, in data 17 novembre 2020, la Banca Centrale Europea, tenuto conto della situazione generale legata all'epidemia Covid-19, ha informato le banche vigilate che non emetterà alcuna SREP decision nel 2020. Risultano quindi confermati anche per il 2021 i suddetti requisiti patrimoniali già stabiliti per il 2020. Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti

dei paesi nei quali il Gruppo opera, pari allo 0,003%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2021 e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:

• CET1 ratio: 8,459%;

  • Tier 1 ratio: 10,381%;
  • Total Capital ratio: 12,943%.

Al 31 dicembre 2020, includendo anche l'utile dell'esercizio 2020 e tenuto conto della proposta di distribuzione di un dividendo di 6 centesimi per azione che sarà sottoposta all'Assemblea degli Azionisti1 , il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,63% rispetto al 14,76%2 del 31 dicembre 2019.

Il ratio phased-in beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 nella situazione al 31 dicembre 2020 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". Escludendo gli impatti della disciplina transitoria citata, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 13,26%.

Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 15,85%, mentre il Total Capital ratio è pari al 18,75%.

Il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer) risulta pari a 553 b.p. (388 b.p. su base fully phased), che sale a 614 b.p. considerando l'emissione di strumenti finanziari AT1 per 400 milioni del gennaio 2021 (449 b.p. su base fully phased).

1 In base a quanto previsto dall'art. 26 comma 2 del Regolamento UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), l'utile dell'esercizio 2020 entrerà formalmente a far parte del capitale primario di classe 1 a decorrere dal momento in cui interverrà l'approvazione del bilancio 2020 da parte dell'Assemblea degli Azionisti.

2 Dato ricalcolato comprendendo nelle riserve il dividendo la cui distribuzione a valere sul risultato dell'esercizio 2019 non è stata sottoposta all'Assemblea degli azionisti a seguito delle indicazioni fornite dalla Banca Centrale Europea con la propria comunicazione del 27 marzo 2020.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). La normativa prevedeva un percorso di adeguamento progressivo ("phase in")(3). Il gruppo Banco BPM presenta al 31 dicembre 2020 un indice LCR consolidato pari al 191%.

E' prevista nel prossimo futuro l'introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio ("NSFR"). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto, è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 31 dicembre 2020 si è attestato al 5,66% calcolato con definizione transitoria del capitale di classe 1 e beneficiando dell'esclusione di alcune esposizioni verso le banche centrali come da Regolamento (UE) 2020/873. Il coefficiente calcolato in base alle regole che saranno in vigore a regime (fully phased) è pari al 5,16%.

(3) 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

RISULTATI PER SETTORE DI ATTIVITÀ

Premessa

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera.

E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance.

Per tale ragione e al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2020, quindi, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

Si precisa, inoltre, che l'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, il cui contributo economico evidenziato è pertanto rappresentato unicamente dal risultato derivante dalla gestione della progressiva riduzione delle attività e delle passività dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release.

Di seguito si fornisce una breve illustrazione della composizione dei diversi segmenti:

  • il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • il segmento "Istituzionali" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in egual misura dalla Rete Commerciale della Capogruppo, per le controparti "istituzionali del territorio", e dalle filiali specializzate, per le controparti "istituzionali di rilevanza nazionale";
  • il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione di euro. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti;
  • il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Akros;
  • il settore "Partnership Strategiche" comprende il contributo delle partecipazioni detenute nelle società Agos Ducato, Vera Vita, Vera Assicurazioni, Bipiemme Vita, Factorit, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, CF Liberty Servicing e Anima Holding;

  • il settore "Leasing" include i dati delle attività relative al business del leasing del Gruppo, il cui perimetro comprende:
    • le attività relative ai contratti dell'ex Banca Italease;
    • la società Release;
  • il settore "Corporate Center" include, oltre alle funzioni di governo e supporto, anche le attività relative al portafoglio titoli di proprietà, tesoreria, gestione dell'Asset and Liability Management del Gruppo, lo stock delle emissioni obbligazionarie collocate sui mercati istituzionali, le partecipazioni non allocate tra le Partnership Strategiche e le società operanti nel settore immobiliare. In tale segmento residuale sono state infine ricondotte tutte le scritture di consolidamento.

Nella successiva tabella vengono forniti i principali dati economici e patrimoniali dettagliati per settore riferiti all'esercizio 2020 confrontati con quelli al 31 dicembre 2019.

Si precisa che i dati relativi all'esercizio precedente sono stati sono stati riesposti rispetto a quelli pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2019 per effetto della riallocazione della clientela fra le diverse business line, effettuata in base a logiche di natura commerciale finalizzate ad una segmentazione più rispondente alle caratteristiche della clientela.

Inoltre gli stessi sono stati adattati alla nuova formulazione del Conto Economico Riclassificato in base alla quale:

  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte";
  • gli impatti dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi vengono esposti nella voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Proventi operativi
2020 4.151.817 2.254.223 693.040 99.932 90.912 125.444 132.255 21.434 734.577
2019 (*) 4.349.618 2.462.088 628.326 104.398 92.899 142.357 128.715 27.489 763.346
Oneri operativi
2020 (2.430.067) (1.843.966) (156.707) (37.801) (73.138) (84.591) (2.566) (33.050) (198.248)
2019 (*) (2.604.046) (1.974.965) (165.841) (36.195) (70.918) (86.665) (2.771) (35.095) (231.596)
Risultato della gestione operativa
2020 1.721.750 410.257 536.333 62.131 17.774 40.853 129.689 (11.616) 536.329
2019 (*) 1.745.572 487.123 462.485 68.203 21.981 55.692 125.944 (7.606) 531.750
Risultato dell'esercizio
2020 20.880 (319.352) 2.023 17.107 4.025 24.212 113.872 (90.626) 269.619
2019 (*) 797.001 8.920 68.092 36.514 7.917 38.049 129.558 (129.028) 636.979
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2020 109.334.985 58.679.546 30.952.448 6.498.443 335.172 694.825 - 1.639.209 10.535.342
2019 (*) 105.845.464 56.039.813 28.616.852 5.831.264 232.677 819.074 - 2.005.510 12.300.274
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2020 120.141.065 79.521.550 11.475.745 9.956.749 2.983.412 3.584.917 - 6.669 12.612.023
2019 (*) 108.879.794 71.048.249 9.170.450 9.025.006 2.713.987 3.827.404 - 5.570 13.089.128

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

Per garantire un più immediato riscontro con i dati comparativi presentati nella Parte L – Informativa di Settore della Nota integrativa si evidenzia nella seguente tabella il confronto con i dati storici presentati nella Relazione finanziaria annuale del precedente esercizio.

Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Proventi operativi
2020 4.151.817 2.254.223 693.040 99.932 90.912 125.444 132.255 21.434 734.577
2019 4.349.618 2.518.431 577.136 97.239 93.366 142.357 131.472 33.673 755.944
Oneri operativi
2020 (2.430.067) (1.843.966) (156.707) (37.801) (73.138) (84.591) (2.566) (33.050) (198.248)
2019 (2.604.046) (1.974.965) (165.841) (36.194) (70.918) (86.665) (2.771) (36.358) (230.334)
Risultato della gestione operativa
2020 1.721.750 410.257 536.333 62.131 17.774 40.853 129.689 (11.616) 536.329
2019 1.745.572 543.466 411.295 61.045 22.448 55.692 128.701 (2.685) 525.610
Risultato dell'esercizio
2020 20.880 (319.352) 2.023 17.107 4.025 24.212 113.872 (90.626) 269.619
2019 797.001 71.296 18.647 31.105 8.002 38.049 131.403 (125.319) 623.818
Impieghi netti (inclusi titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati)
2020 109.334.985 58.679.546 30.952.448 6.498.443 335.172 694.825 - 1.639.209 10.535.342
2019 105.845.464 56.335.048 28.601.715 5.720.739 245.141 819.074 - 2.005.510 12.118.237
Raccolta diretta (senza PCT con certificates)
2020 120.141.065 79.521.550 11.475.745 9.956.749 2.983.412 3.584.917 - 6.669 12.612.023
2019 108.879.794 71.458.290 8.796.052 8.978.898 2.744.058 3.827.404 - 5.570 13.069.522

Di seguito vengono riportati i singoli settori con un'impostazione che focalizza l'attenzione inizialmente sull'andamento del conto economico e nel prosieguo un'analisi più dettagliata delle principali attività svolte, commerciali e non, suddividendole in modo coerente con l'organizzazione interna del settore stesso.

Retail

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 937.279 1.013.107 (75.828) (7,5%)
Margine finanziario 937.279 1.013.107 (75.828) (7,5%)
Commissioni nette 1.293.613 1.419.757 (126.144) (8,9%)
Altri proventi netti di gestione 9.237 19.867 (10.630) (53,5%)
Risultato netto finanziario 14.094 9.357 4.737 50,6%
Altri proventi operativi 1.316.944 1.448.981 (132.037) (9,1%)
Proventi operativi 2.254.223 2.462.088 (207.865) (8,4%)
Spese per il personale (1.012.069) (1.069.663) 57.594 (5,4%)
Altre spese amministrative (703.243) (778.051) 74.808 (9,6%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (128.654) (127.251) (1.403) 1,1%
Oneri operativi (1.843.966) (1.974.965) 130.999 (6,6%)
Risultato della gestione operativa 410.257 487.123 (76.866) (15,8%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (690.545) (336.066) (354.479) 105,5%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (7.465) (60.560) 53.095 (87,7%)
Risultato lordo dell'operatività corrente (287.753) 90.497 (378.250)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 79.132 (24.886) 104.018
Risultato netto dell'operatività corrente (208.621) 65.611 (274.232)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (123.265) - (123.265)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (89.604) (60.439) (29.165) 48,3%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 - 128.324
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (26.186) 3.748 (29.934)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (319.352) 8.920 (328.272)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi ammonta a 2.254,2 milioni, in flessione dell'8,4% rispetto allo scorso esercizio. All'interno di tale aggregato, il margine di interesse si contrae di 75,8 milioni, pur a fronte dell'attribuzione alla Rete Commerciale e in particolare al segmento Retail, di una parte del beneficio derivante dal TLTRO III. Il calo è imputabile da un lato, alla diminuzione dello spread degli impieghi (soprattutto nel comparto del breve termine), e, dall'altro, alla maggiore onerosità della raccolta, cresciuta in modo significativo nella componente non vincolata.

La dinamica delle commissioni nette registra una contrazione (-126,1 milioni), risentendo in modo significativo della attuale crisi pandemica, sia nella componente dei prodotti di investimento (-63,3 milioni), sia in quella del credito al consumo (-18,7 milioni) e della banca transazionale (-15,8 milioni).

In flessione anche gli altri proventi netti di gestione, che nello scorso esercizio beneficiavano del recupero di 9,1 milioni derivante dalla ridefinizione del calcolo della CIV su alcune posizioni, mentre in crescita è il risultato netto finanziario, per effetto delle maggiori coperture effettuate per conto della clientela.

Gli oneri operativi, pari a 1.844 milioni, evidenziano un calo pari a 131 milioni; in particolare le spese per il personale registrano una riduzione di 57,6 milioni, per il minor numero di risorse; la riduzione delle altre spese amministrative è invece pari a 74,8 milioni, grazie ad una attenta politica dei costi.

In decisa crescita le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 690,5 milioni (rispetto a 336,1 milioni del 2019), che risentono dell'attività di derisking portata avanti dal Gruppo e concretizzatasi a fine esercizio con la cessione di crediti non performing attraverso l'operazione "Django".

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 7,5 milioni rispetto ai 60,6 milioni registrati lo scorso anno, che includevano accantonamenti di natura straordinaria, rilevati a fronte degli oneri che sarebbero potuti derivare dalla definizione di vertenze e reclami anche prospettici.

Nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte" sono rilevati i costi, al netto dell'effetto fiscale, relativi agli incentivi all'esodo e alla razionalizzazione della rete di sportelli del Gruppo per complessivi 123,3 milioni.

Gli oneri sistemici netti ammontano a 89,6 milioni (rispetto ai 60,4 milioni del precedente esercizio). La loro dinamica è segnata da un incremento dei contributi dovuti al Fondo di risoluzione nazionale (pari a 42 milioni) e al Fondo interbancario di tutela dei depositi (pari a 47,6 milioni).

L'impatto positivo derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali è rilevato nella omonima voce per un importo pari a 128,3 milioni.

Negativo invece il contributo della PPA (Price Purchase Allocation), pari a -26,2 milioni, per il venir meno dei reversal positivi sui crediti non performing.

Per effetto di quanto sopra esposto, il settore Retail chiude l'esercizio 2020 con una perdita di 319,4 milioni.

Come illustrato in premessa, il segmento "Retail" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Clientela Privati

Premessa

Il 2020 ha visto la Banca impegnata, oltre che nelle attività ordinarie, nella gestione dell'emergenza Covid-19.

Numerose sono state le azioni implementate per garantire l'operatività dei clienti, anche a distanza, quando si è ridotta drasticamente la mobilità delle persone.

Driver fondamentale nel supporto di queste attività sono state le progettualità sviluppate nell'ultimo anno e mezzo all'interno del programma .DOT (digital omnichannel transformation) di Banco BPM. Lo sviluppo delle piattaforme digitali (siti pubblici, YouWeb, YouBusinessWeb, YouApp) e l'integrazione dei vari canali con il CRM hanno permesso fin dall'avvio del lockdown di informare prontamente sui cambiamenti organizzativi indotti dalla pandemia, con la chiusura di molte filiali e con l'operatività solo su appuntamento.

Sono state avviate iniziative per stimolare la digital adoption, per informare sulle misure anti-crisi varate a livello governativo e ampliate da Banco BPM, per rassicurare i clienti in un momento confuso sui mercati finanziari e per testimoniare la vicinanza nei confronti delle Comunità del Territorio a cui la Banca è da sempre legata. Nella Fase 1 (marzo-aprile) è stato predisposto un piano strutturato di comunicazione alla clientela che in meno di due mesi ha inviato più di 3 milioni di e-mail, più di 500 mila SMS, oltre 2 milioni di messaggi post login con contenuti personalizzati in funzione di target e di obiettivi differenti.

Con la finalità di consentire ai clienti di essere sempre aggiornati sull'evoluzione delle misure adottate per la gestione dell'emergenza, è stato inoltre creato un accesso diretto dall'homepage del sito web www.bancobpm.it ad una sezione dedicata "News Covid-19" nella quale sono raccolte in un unico punto tutte le informazioni utili per i clienti, comprese le modalità operative per aderire alle misure di supporto e tutela previste per mitigare gli effetti negativi dell'emergenza Covid.

Con la c.d. "Fase 2" (Maggio) sono state riattivate progressivamente le diverse iniziative commerciali e i Customer Journey per accompagnare i clienti verso le risposte alle loro esigenze. Prestiti Personali, Servizi di Investimento, Monetica e servizi digitali per le aziende sono i temi prioritari su cui è ripartita l'attività commerciale.

Per i clienti è stata potenziata la possibilità di fissare un incontro in filiale aggiungendo ai canali già disponibili (web e contact center, sito) anche la nuova APP.

Clientela Privati

La clientela "Privati" di Banco BPM comprende tutti i soggetti privati, ad eccezione della clientela c.d. Private Banking, persone fisiche che si distinguono in clienti "Personal" e "Universali".

A dicembre 2020 la clientela Privati risulta così distribuita:

Segmento n. clienti con c/c % n. clienti con c/c
Universali 2.717.048 80,1%
Personal 623.248 18,4%
Altri segmenti Retail 50.227 1,5%
Totale clientela Retail titolare di conto corrente (incluse carte conto) 3.390.523 100,0%

Prodotti, servizi e finanziamenti per la clientela privati Retail

Conti correnti

Anche nel corso del 2020 Banco BPM ha focalizzato la propria attenzione verso un'efficiente razionalizzazione della propria proposta e, nel contempo, ha adeguato le condizioni economiche dell'offerta stessa.

Al fine inoltre di assicurare alla propria clientela la tempestiva fruibilità delle opportunità fiscali, sono stati attivati conti correnti specifici per i cosiddetti "superbonus".

Ulteriori e significative evoluzioni sono al momento in fase di analisi e di progressiva implementazione e troveranno compimento nel corso dei prossimi mesi.

Sempre intensa la collaborazione con la rete commerciale a supporto della stessa e delle esigenze formative/informative.

Nuovi Siti Pubblici

L'ammodernamento dell'ecosistema digitale dei siti pubblici, che ha portato al rilascio del nuovo sito commerciale (www.bancobpm.it) ed istituzionale (www.gruppo.bancobpm.it) nel dicembre 2019, è stato nel corso dell'anno centrale non solo per le dinamiche commerciali ma anche per gestire le comunicazioni relative l'emergenza sanitaria. Il sito commerciale è diventato, soprattutto nel primo semestre e durante il lockdown che ha imposto forti limitazioni del canale fisico, l'hub principale di comunicazione e supporto alla clientela oltreché il punto d'atterraggio di tutta l'attività di Direct Mailing. Nei 12 mesi sono stati pubblicati oltre 160 articoli di settore, aggiornate più di 130 pagine e create nuove sezioni fra cui quella dedicata al Covid-19 contenente tutte le informazioni alla clientela (e non) in recepimento dei vari DPCM. Rispetto all'anno precedente i siti pubblici del Gruppo hanno registrato un incremento di sessioni ed utilizzo di oltre il 60%. La sezione dedicata al magazine dove sono trattate le notizie relative all'emergenza e dove vengono pubblicati gli editoriali di educazione finanziaria è cresciuta del 420%. Inoltre, per fornire alla clientela un'esperienza d'uso ancora più efficace migliorando l'accesso ai contenuti pubblicati si è lavorato sull'architettura del sito commerciale, grazie al collegamento con il CRM e alle più evolute piattaforme di Digital Marketing. Queste evoluzioni permetteranno una personalizzazione dell'esperienza di navigazione con percorsi d'acquisto sempre più in linea con le caratteristiche e i bisogni dei singoli utenti.

Cessione crediti fiscali derivanti da Ecobonus e Superbonus

Nel contesto di emergenza da pandemia da Covid-19, il Decreto c.d. Rilancio, successivamente convertito nella legge n. 77 del 17 Luglio 2020, ha introdotto una straordinaria opportunità per la clientela appartenente al segmento privati ma anche ai segmenti condomini ed imprese, ovvero la possibilità di trasformare le detrazioni fiscali derivanti dalla maturazione di crediti per interventi di efficientamento energetico sugli immobili (così detti Ecobonus e Superbonus) in un credito d'imposta cedibile a terze parti, comprese banche e istituzioni finanziarie. Banco BPM, per consentire ai clienti di sfruttare tale opportunità, ha attivato una partnership con un primario operatore del settore (Cherry106) volta ad offrire alla propria clientela una piattaforma digitale per la gestione della cessione dei crediti fiscali; in tal modo il cliente, a differenza di quanto avviene con altri operatori del settore, può inserire la pratica direttamente on line e procedere alla successiva richiesta, ricevendo i feedback tramite e-mail. La banca si occupa del successivo riacquisto dei crediti chiudendo in questo modo l'operazione e garantendo al cliente la monetizzazione del credito fiscale. Il cliente può procedere alla esecuzione dei lavori cedendo il credito ad un prezzo molto conveniente ed eventualmente ottenere anche dalla Banca, se meritevole di credito, un finanziamento a copertura delle spese iniziali.

Alla data del 31 dicembre 2020 sono state inserite in piattaforma digitale circa 1.000 richieste di cessione crediti da parte della clientela interessata, con una ripartizione del 60% per il segmento imprese e condomini e del 40% per il segmento privati.

Omnicanalità

Nel corso del 2020 sono proseguite le attività volte allo sviluppo dell'offerta digitale sul fronte dei servizi dedicati alla clientela sia "Privati "che "Aziende".

Nel 2020 gli sforzi progettuali sulle piattaforme dedicate ai privati si sono concentrati su:

  • avvio del piano di roll out dei servizi "abilitanti" all'operatività a distanza quali ad esempio l'identità Digitale per la clientela con rapporti aperti in rete e la Firma Digitale Remota per la clientela pure digital Webank. Tali servizi agevoleranno la trasformazione digitale dei processi commerciali sia in filiale che sui canali digitali in modalità paperless. Il processo di roll out si concluderà nel 2021 su tutta la customer base;
  • efficientamento dei canali grazie alla convergenza delle sezioni Trading e Investimenti dei siti YouWeb e WeBank.

Tale attività ha consentito di rinnovare il servizio Youweb rendendolo più completo nelle funzionalità e semplice nell'usabilità grazie all'utilizzo, in larga parte, delle soluzioni già sviluppate per la clientela pure digital Webank. L'attività di convergenza, conclusa nel mese di dicembre 2020, consentirà di ottenere rilevanti benefici sia in termini di ottimizzazione degli interventi evolutivi e manutentivi nonché di riduzione dei costi:

  • realizzazione di una nuova app per i servizi di mobile Banking per i clienti privati, completamente rivista nella grafica, nella navigazione e arricchita di nuove funzioni. Alla base della nuova app c'è la volontà di Banco BPM di perseguire un approccio negli sviluppi con una logica "Mobile First", conseguente a un utilizzo sempre più diffuso di smartphone e tablet da parte della clientela bancaria. Le novità introdotte permetteranno di creare un vero e proprio anello di congiunzione tra la rete di filiali, i gestori e la clientela, in logica di piena omnicanalità;
  • revisione della sezione online dedicata al mondo assicurativo con la possibilità per la clientela di poter acquistare direttamente online le polizze proposte.

Per quanto riguarda in particolare la clientela imprese le attività si sono concentrate sulla revisione dell'interfaccia utente al fine di migliorare la User Experience (ad es. razionalizzazione e semplificazione dei processi autorizzativi inerenti le operazioni di pagamento) e sull'introduzione di nuove funzionalità in ottica omnicanale (come ad es. la possibilità di fissare online un appuntamento con il proprio gestore in filiale).

Processi di contingency attivati nel corso della pandemia Covid

Nel corso dei primi mesi dell'anno 2020, per far fronte alla situazione di emergenza conseguente all'epidemia in corso, sono stati attivati numerosi processi di contingency volti ad agevolare l'operatività della clientela a distanza.

Nel seguito sono descritti i principali processi realizzati per la clientela "privati" e "aziende".

Processi contingency realizzati per clientela "Privati":

  • abilitazione Canali Digitali a distanza (YouWeb e YouCall) per consentire alla clientela di poter operare da remoto anche senza recarsi in filiale;
  • sostituzione in modalità self, in caso di malfunzionamento, dello strumento di sicurezza utilizzato per accedere ai canali.

Processi contingency realizzati per clientela "Aziende":

  • richiesta di moratoria per la sospensione delle rate dei finanziamenti e delle revoche delle linee di credito (Decreto Cura Italia);
  • richiesta di finanziamenti fino a 25 mila euro, con garanzia MCC;
  • gestione dei mandati SDD con la possibilità di revocare online un mandato o di rifiutarne un addebito.

Nel 2020 Banco BPM ha accresciuto significativamente i livelli di digital adoption in tutti i principali segmenti della clientela grazie all'aumento delle abilitazioni e alla crescita degli utilizzi che ha interessato in particolar modo il mobile. Le numeriche evidenziano che l'introduzione della nuova App sulla clientela Privati ha creato un ulteriore boost sull'utilizzo sia informativo che dispositivo del canale mobile rendendo il canale mobile sempre più centrale nella relazione tra Banca e cliente.

Di seguito viene riportato il trend dei clienti abilitati ai servizi multicanale:

Prodotto/Servizio Dati fine 2020 Dati fine 2019 Delta %
Nr. Clienti con servizio Home Banking 1.987.677 1.943.694 + 2,3%
Nr. Clienti con Banca Telefonica 1.896.984 1.859.514 + 2,0%
Nr. Clienti digitali puri (Webank) 250.742 217.014 + 15,5%
% Clienti Dispositivi Dati fine 2020 Dati fine 2019 Delta
% Clienti dispositivi online su totale clienti dispositivi 49,3% 42,4% + 6,90%

Contact center

Nel corso del 2020, anno caratterizzato da un forte cambiamento dei comportamenti della clientela anche in virtù dell'emergenza sanitaria, la struttura del Customer Support e Development ha ulteriormente rafforzato il ruolo sinergico con il canale Rete ed è riuscita ad affiancarsi alla clientela nel continuo percorso di avvicinamento ai canali digitali.

In collaborazione con la Rete sono state introdotte nuove attività:

  • servizio di informazioni per le misure a sostegno del reddito e della liquidità, avviato nel primo semestre;
  • servizio telefonico a supporto della presa/modifica appuntamento e per eventuali richieste informazioni relativamente a questa funzionalità sia per i clienti privati che per le aziende.

Nella sfera di competenza legata al supporto la clientela è stata gestita attivamente sia tramite i tradizionali canali telefonici (operatore e risponditore automatico IVR) e scritti (messaggi e-mail) che tramite assistente virtuale (web e mobile) e canali social; le principali aree di operatività, oltre a quelle precedentemente sopraindicate, sono state le seguenti:

  • il supporto a livello di assistenza e navigazione alla clientela dotata di servizi di home banking sia dei clienti privati Banco BPM e digitali Webank che delle aziende titolari di remote banking (YouBusiness Web);
  • la gestione del servizio di banca telefonica (operatività diretta banking e trading) sia per i clienti privati Banco BPM che per i clienti digitali Webank;
  • il supporto alla clientela in fase di pre e post vendita del servizio online Webank, per tutti i prodotti e servizi offerti, in sinergia con la filiale virtuale (rappresentando l'unico canale di comunicazione tra la banca ed il cliente);
  • il supporto ai clienti privati Webank e Banco BPM su tematiche inerenti le carte.

Nell'ambito dell'area di sviluppo, la clientela è stata oggetto di interventi a supporto del cross selling su diversi ambiti di business.

Monetica – Carte di pagamento

L'ambito "Monetica – Carte di Pagamento" è particolarmente vivace per la continua evoluzione tecnologica ed il dinamismo della normativa di riferimento e dei circuiti nazionali ed internazionali; circuiti con i quali la Banca ha un continuo e profondo colloquio con l'obiettivo di individuare e anche anticipare trend di mercato.

In tale ambito si posizionano ad esempio i lavori di collaborazione con Bancomat sia sui servizi "fisici" sia con riferimento alle importanti novità in ambito digitale delle quali la banca è tra i principali promotori.

È stata assicurata la gestione dei prodotti in coerenza con le disposizioni PSD2 (Payment Services Directive 2) anche in merito alla SCA (Strong Customer Authentication).

A seguito delle note disposizioni governative sono stati assicurati ai clienti merchant i servizi che consentono di beneficiare dei crediti di imposta sulle transazioni di incasso pos e, per tutti i titolari di carte, la possibilità di aderire al "Cash Back Governativo" a partire già dal mese di dicembre 2020.

Sono state avviate, in collaborazione con le funzioni commerciali della Banca, diverse iniziative focalizzate al sostegno della proposizione commerciale, ottenendo lusinghieri successi.

Il grande dinamismo si concretizza infine in una continua opera di razionalizzazione del catalogo prodotti, di adeguamenti dei prezzi e di efficientamento di processi (es. POS) al fine di garantire alla rete commerciale ed al cliente la miglior fruibilità dei servizi stessi.

Dal punto di vista normativo, la PSD2 ha imposto l'introduzione della Strong Customer Authentication anche in caso di pagamento online con carta di pagamento, con il fine di aumentare la sicurezza dei pagamenti elettronici e ridurre il rischio di frode, con impatti su merchant, circuiti, issuer e acquirer. Il Gruppo Banco BPM, che esercita anche il ruolo di issuer, ha predisposto un piano di attività ed una serie di iniziative di comunicazione volte ad agevolare la migrazione verso i nuovi strumenti di sicurezza "compliant PSD2".

Per favorire il processo di migrazione ed in considerazione anche del contesto di emergenza da pandemia, sulle piattaforme di internet banking Youweb e Webank è stata implementata la funzionalità che consente alla clientela di sostituire il proprio strumento di sicurezza non compliant con il mobile token.

Le iniziative messe in campo (DEM, comunicazioni tramite internet banking e App, campagne in filiale, campagne via SMS) avviate nell'arco del 2020 proseguiranno anche per i primi mesi del 2021.

Mutui privati

L'impatto dell'epidemia Covid-19 e il conseguente periodo di lockdown ha interessato anche il comparto dei mutui immobiliari alle famiglie che tuttavia ha fatto registrare per il 2020 una discreta tenuta contenendo la flessione (- 18%) sulle erogazioni rispetto all'anno precedente, che si era caratterizzato per una forte espansione.

Le erogazioni di mutui ipotecari a clientela privata del gruppo Banco BPM si sono attestate a 3,2 miliardi. L'attività è proseguita nel 2020 con la razionalizzazione dell'offerta distributiva sui canali diretti e dei partner commerciali, mantenendo nell'anno le posizioni di player di riferimento fra i principali competitor nazionali.

Il 2020 ha visto particolarmente impegnata la banca nelle azioni di supporto alla clientela in difficoltà con il rimborso delle rate dei finanziamenti per gli effetti causati dal Coronavirus sia per quanto riguarda i lavoratori subordinati sia per il mondo dei lavoratori autonomi e delle professioni.

Banco BPM ha aderito sin da subito a tutte le moratorie di legge intraprese dal Governo alle quali ha affiancato proprie iniziative di sospensione complementari di mutui e prestiti alle famiglie.

Complessivamente gli interventi di moratoria a privati nel 2020 hanno interessato circa 30.000 finanziamenti.

Credito al consumo

L'emergenza pandemica da Covid-19 ha segnato in modo rilevante anche la produzione 2020 di prestiti personali che si è attestata a 730 milioni, nella quasi totalità erogati da Agos Ducato, società di credito al consumo i cui prodotti sono distribuiti in esclusiva da Banco BPM.

Per dare continuità all'offerta di servizi, in accordo con Agos Ducato, è stata introdotta anche la modalità di vendita a distanza dei prestiti personali, rispondendo così ai bisogni della clientela privata.

Inoltre, con l'intento di manifestare sempre di più la vicinanza e l'attenzione alle esigenze delle famiglie che si sono trovate a far fronte al difficile contesto economico, Banco BPM è stato promotore nel corso del 2020 di iniziative dedicate ai prestiti personali Agos, a seguito delle quali i clienti interessati hanno potuto beneficiare di condizioni vantaggiose, anche con il posticipo del pagamento della prima rata.

Anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione

Nel corso del 2020 è stata consolidata l'attività di promozione del finanziamento per l'anticipazione del trattamento di fine servizio per dipendenti della Pubblica Amministrazione che, grazie anche alla sottoscrizione di nuove convenzioni, ha permesso a Banco BPM, di essere leader sul mercato per questa tipologia di prodotto.

Continua inoltre proficua cooperazione di Banco BPM con le primarie Istituzioni e Associazioni professionali del Paese, concretizzando l'importante attenzione rivolta ai professionisti e agli Organi e Corpi militari dello Stato italiano.

Anticipo Cassa Integrazione Guadagni, Straordinaria e in Deroga

Dal mese di marzo 2020 l'emergenza pandemica da Covid-19, ha costretto molte aziende a fare ricorso alla Cassa Integrazione.

Banco BPM, fin dai primi mesi, ha aderito all'accordo Nazionale ABI per l'anticipazione di tali somme a tutti i lavoratori che ne avessero il diritto essendo in sospensione dalle proprie attività lavorative causa pandemia. Tutte le operazioni sono state effettuate a costo zero per il cliente.

Prodotti d'investimento

I volumi di raccolta su prodotti di risparmio gestito registrati durante l'anno confermano la preferenza della clientela verso forme di investimento flessibili e improntate alla diversificazione degli asset finanziari in portafoglio.

Al fine di assicurare la più ampia offerta di prodotti di risparmio gestito, il Gruppo Banco BPM ha continuato la collaborazione con le più importanti e prestigiose case di investimento internazionali, oltre che con Anima SGR, il principale partner del Gruppo nell'ambito degli investimenti.

L'attenzione del Gruppo verso politiche di economia sostenibile si conferma anche nel 2020, e si rispecchia nell'offerta di prodotti legati al tema ESG (Environmental, Social e Governance) quali ad esempio con il prodotto Anima Investimento Circular Economy 2025, fondo che prevede investimenti in società che possono trarre beneficio da un sistema economico pianificato per riutilizzare i materiali in successivi cicli produttivi riducendo gli sprechi, famiglia dei fondi Anima Esalogo, totalmente caratterizzate da requisiti ESG.

Nel 2020 i certificates sono stati apprezzati in modo particolare dalla clientela al dettaglio. Le caratteristiche principali che hanno portato all'alto gradimento del prodotto sono la garanzia del capitale investito a scadenza e l'investimento minimo ridotto a 100 euro, accessibile su larga scala di clientela.

Nel 2020 il Gruppo ha proseguito la distribuzione dell'offerta assicurativa attraverso le joint-venture costituite con le società Vera Vita, Vera Financial e Bipiemme Vita.

In tale ambito le preferenze dei clienti sono state rivolte al mondo delle polizze tradizionali di Ramo I. Tali prodotti hanno fornito alla clientela una risposta all'esigenza di sicurezza, molto sentita in questo particolare momento storico. Nell'ambito dei prodotti di investimento assicurativo sono stati inoltre proposti prodotti Unit-linked con investimenti che rispettano i criteri ESG. Si sono di conseguenza privilegiate aziende che sviluppano il business nel rispetto dell'ambiente, che assicurano condizioni di lavoro sostenibili ai propri dipendenti, con un modello di governance trasparente.

Nel corso del 2020 è stata posta particolare attenzione anche alla previdenza complementare, al fine di sensibilizzare la clientela su un tema importante ma ancora poco sentito.

Il Gruppo ha messo in atto, nell'ultimo trimestre dell'anno, un'iniziativa commerciale, per quanto riguarda il risparmio previdenziale, attraverso una attività di Customer Journey mettendo a disposizione della clientela: il fondo pensione "Arti & Mestieri" di Anima SGR e il prodotto assicurativo previdenziale P.I.P. Piano Individuale Pensionistico della Compagnia Vera Vita.

Bancassurance Protezione

A partire dal marzo 2020, gli effetti della pandemia si sono pesantemente ripercossi sulle priorità di sviluppo nell'ambito protezione.

In tale contesto l'offerta assicurativa, come gli altri ambiti di prodotto, ha dovuto muoversi con tempestività per garantire la continuità dei servizi erogati alla clientela.

A tal fine in maniera prioritaria, il 2020 si è caratterizzato dall'attivazione dei canali di offerta a distanza che hanno permesso alla clientela la sottoscrizione delle coperture assicurative.

Il canale on line e l'offerta a distanza effettuata dai gestori delle filiali hanno garantito ai clienti l'accesso alle coperture, preservando il rapporto tra banca e cliente.

Con le Compagnie Assicurative Partner sono state inoltre individuate iniziative ad hoc, finalizzate ad agevolare l'accesso alle coperture assicurative, elargendo benefici concreti quali, ad esempio, un mese gratuito di copertura assicurativa o il servizio di geolocalizzazione gratuita in caso di sinistro legati alle polizze Auto distribuite da Banco BPM.

Ascolto del cliente

Nel 2020 grande importanza è stata data all'ascolto della clientela e alla rilevazione della soddisfazione, volte al miglioramento del servizio erogato.

La Customer Satisfaction nel 2020 è stata condotta coinvolgendo circa 170 mila clienti retail, Privati e PMI, attraverso interviste telefoniche (67%) e tramite email (33%).

La soddisfazione è misurata utilizzando il TRI*M, un indice numerico da 0 a 100 che è dato dalle valutazioni che i clienti danno relativamente a soddisfazione complessiva, raccomandabilità, propensione al riacquisto e convenienza dell'offerta Banco BPM.

Nelle indagini di Customer Satisfaction viene indagata inoltre la soddisfazione riguardante i prodotti, la reputazione, il servizio di filiale, i canali web e le eventuali criticità riscontrate.

I risultati di quest'anno mostrano una situazione di stabilità rispetto al 2019.

L'indice TRI*M di Banco BPM è 67, misurato tenendo anche conto del contesto delicato e del periodo di emergenza sanitaria ed economica vissuta nel corso del 2020.

Il 2020 è stato l'anno dell'ulteriore rafforzamento degli strumenti a disposizione per il presidio della Customer Experience transazionale.

In particolare, il 2020 ha visto l'avvio di un progetto volto all'acquisizione, nel mondo digitale, dei feedback istantanei da parte del cliente. Grazie all'acquisizione di una piattaforma di customer feedback management, nell'home banking YouWeb sono stati introdotti brevi questionari, per acquisire in tempo reale, dal cliente, preziose informazioni utili a migliorare in maniera più veloce e puntuale l'esperienza d'uso della piattaforma web. Il nuovo strumento è parso fin da subito largamente utilizzato: in poco meno di un mese dal lancio dei primi questionari in YouWeb, infatti, sono stati raccolti circa 10 mila feedback. Il 2021 vedrà la progressiva estensione dell'uso dello strumento anche sulle altre piattaforme digitali (web e mobile).

Quanto sopra descritto va ad integrarsi con il programma di monitoraggio della customer experience transazionale che oggi permette a Banco BPM di indagare 21 processi tra privati e aziende, testando la soddisfazione e la percezione di semplicità rispetto a un'esperienza specifica appena svolta dal cliente (i processi indagati impattano i principali ambiti bancari online e offline, dal mutuo alla compravendita titoli, dalle operazioni di cassa al pagamento del bonifico e dell'F24 online).

La misurazione della customer experience consente inoltre di individuare eventuali punti critici nei processi esistenti e mettere in atto interventi, anche tempestivi, di risoluzione.

I clienti intervistati sono stati 23 mila clienti privati e 6,8 mila aziende retail con tassi di redemption particolarmente significativi.

Le principali evidenze sulla Customer Experience sono costantemente condivise, al fine supportare le altre strutture della Banca nelle attività di realizzazione di prodotti e/o miglioramento dei processi verso il cliente.

In aggiunta alle già citate attività di indagine di Customer Satisfaction e Customer Experience, nel corso del 2020 sono stati condotti circa 10 progetti di ricerca ad hoc per il Gruppo, volti a verificare l'orientamento della clientela, anche a seguito dei cambiamenti di abitudini di utilizzo dei servizi bancari legati all'emergenza Covid-19, e a raccogliere feedback sui prodotti e i servizi esistenti. Tali progetti sono stati realizzati ricorrendo anche alla Panel Community di ricerca "Insquadra", avviata nel 2019 sui clienti Privati ed estesa nel 2020 ai clienti Imprese, al fine di rafforzare ulteriormente gli strumenti a disposizione per l'ascolto continuativo della voce del cliente. I clienti privati coinvolti sono circa 2 mila mentre quelli imprese 500.

Clientela Imprese

I clienti Imprese titolari di conto corrente al 31 dicembre 2020 sono oltre 470 mila di cui:

Segmento n. clienti
con c/c
% rispetto
al totale imprese
Piccoli Operatori Economici 160.435 34,0%
Business 144.390 30,6%
Imprese 43.849 9,3%
Condomini 77.942 16,5%
Altre imprese 45.082 9,6%
Totale 471.698 100,0%

La distribuzione della clientela (clienti unici con conto corrente) per livelli di fatturato conferma la significativa concentrazione nella classe fino a 25 milioni (circa il 99%) già registrata negli anni precedenti, a conferma della vocazione del Gruppo Banco BPM nella relazione con le aziende di medie dimensioni.

Figura 1 - Distribuzione clienti Imprese 2020 per fascia di fatturato

Per quanto riguarda la suddivisione della clientela per settori di attività produttiva, le attività commerciali, le attività legate all'estrazione di minerale e quelle manifatturiere hanno continuato a rappresentare l'ambito più significativo, seguite da quelle legate alle costruzioni e immobiliare, all'attività di ristorazione e al mondo dell'agricoltura.

Figura 2 - Distribuzione Clienti Imprese 2020 per settori di attività

Come più sopra ricordato, la distribuzione della clientela Imprese vede una significativa incidenza delle piccole e medie imprese, nei confronti delle quali il Gruppo, nel corso del 2020, ha ulteriormente rafforzato la propria attività, confermando il ruolo di banca di riferimento e di supporto al tessuto imprenditoriale nei principali territori serviti.

In particolare l'attività si è sviluppata con prodotti e servizi dedicati, nel seguito descritti.

Servizi di incasso e pagamento

L'anno 2020 ha visto la piena adozione dell'innovativo servizio Instant Payment (tecnicamente chiamato SCT INST) su standard operativo europeo e delle relative evoluzioni normative con riferimento all'innalzamento a 100 mila euro dell'importo incassabile tramite tale modalità.

Parallelamente il servizio 'YouInvoice' ha consentito alla clientela di sfruttare un potente ed efficiente motore applicativo per gestire i propri cicli di fatturazione elettronica integrandoli con i momenti di incasso, pagamento ed anticipo fatture. Il servizio ha infatti aumentato le funzionalità di inquiry per l'utilizzatore in merito alle proprie posizioni di fido ed importi utilizzabili.

Impieghi e finanziamenti

I prodotti di finanziamento che compongono i vari cataloghi, univoci per tutto il Gruppo Banco BPM, mirano a soddisfare le principali e più frequenti necessità di utilizzo: investimenti, capitale circolante, liquidità, consolidamenti, anticipi, elasticità di cassa.

Nel 2020 è continuata l'attività di affinamento ed aggiornamento delle tipologie di finanziamento, con l'obiettivo di garantire un catalogo prodotti di finanziamento sempre coerente con le esigenze di mercato e al tempo stesso efficace nella proposta commerciale da parte della Rete Commerciale.

Come ricordato nella sezione dedicata alla clientela Privati, la Banca ha perfezionato un accordo con l'intermediario Cherry 106 S.p.A. per la distribuzione di una serie di prodotti di acquisto dei crediti fiscali, derivanti dalle novità normative introdotte dal c.d. D.L. Rilancio, con operatività totalmente "digitale".

Per consentire un ottimale completamento del ciclo finanziario delle operazioni di ristrutturazione e/o efficientamento energetico degli edifici residenziali da parte di privati, condomìni e imprese, sono state inoltre rilasciate specifiche soluzioni di finanziamento.

Nel corso del 2020 sono proseguiti inoltre i cantieri progettuali volti a perseguire soluzioni finanziarie semplici e accessibili per supportare le PMI nella loro transizione energetica. I lavori riferiti a tali progetti si inseriscono nel più ampio contesto delle linee guida di indirizzo strategico in materia di politiche creditizie adottate dalla banca. Si annovera, tra questi, l'adesione al Gruppo di Lavoro promosso in sede ABI e denominato "Sustainable Loans", avente come obiettivo lo sviluppo di metriche e linee guida nell'accompagnamento delle filiere produttive nel processo di transizione verso la sostenibilità, con riferimento alla dimensione ESG environmental, e in particolare su quella connessa al "climate change".

Smart Lending

Nel corso del 2020 le attività di sviluppo nell'ambito dell'offerta digitale hanno riguardato primariamente l'attivazione della possibilità per i clienti possessori del remote banking "YouBusiness Web" di richiedere direttamente sul canale alla Banca le agevolazioni collegate all'emergenza derivante dalla pandemia da Covid-19 e relative a:

  • concessione dei finanziamenti con la garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese di cui al Decreto Legge nr 23 del 8 aprile 2020 (cd Decreto Liquidità);
  • concessione della sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti piuttosto che l'allungamento dei debiti a breve termine.

E' stato poi avviato anche un nuovo cantiere di intervento che ha l'obiettivo di pervenire, entro la fine del prossimo anno, alla completa digitalizzazione del processo di concessione di finanziamenti a medio/lungo termine integrando la fase di richiesta, già sviluppata nel corso del 2019, con le fasi di concessione, stipula e sottoscrizione della contrattualistica.

Altre attività di supporto e di sviluppo degli impieghi alle imprese

A seguito delle difficoltà economico/finanziarie subite dalle Imprese nel corso del 2020, Banco BPM ha messo in atto gli interventi necessari per la pronta realizzazione delle misure di supporto ed agevolazione norme previste dalla normativa e dagli Accordi ABI.

Nel concreto quindi sono stati attivati:

  • nuovi finanziamenti con la Garanzia del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (ex D.L. Liquidità e successive modifiche);
  • sospensioni del pagamento delle rate dei finanziamenti ipotecari e chirografari (ex D.L. "Cura Italia e successive modifiche");

  • sospensione del pagamento delle rate dei finanziamenti ipotecari e chirografari e allungamento dei finanziamenti a breve termine ex Accordo per il Credito 2019 e successivi Addendum sottoscritti tra ABI e Associazioni di Categoria.

Agroalimentare

Il comparto "agroalimentare" ricopre un ruolo sempre di maggior rilievo nelle strategie commerciali del Gruppo Banco BPM.

L'attività nel corso del 2020 si è incentrata, anche in questo settore, soprattutto nell'adeguamento e creazione dei prodotti ai diversi provvedimenti a sostegno delle imprese (ex D.L. "Cura Italia" e "Liquidità").

A tale proposito ricordiamo, in particolare, i finanziamenti da 30 mila euro garantiti da ISMEA al 100% ed il passaggio alla possibilità di accedere alla garanzia del Fondo di Garanzia per le PMI per l'intero comparto primario.

Banco BPM ha inoltre continuato anche nel 2020, pur dovendo subire le limitazioni conseguenti all'epidemia di Covid, a perseguire e sostenere le opportunità di business che derivavano dalla realizzazione dei Programmi di Sviluppo Rurali (PSR) previsti per gli anni 2014-2020, confermando l'importante iniziativa commerciale "PSR - Siamo con Voi al 100%".

Inoltre Banco BPM sostiene finanziariamente le imprese sia con prodotti di breve termine (dedicati alle varie possibilità di anticipazione del contributo pubblico) sia con prodotti di medio lungo termine (dedicati al sostegno degli investimenti).

Nel corso del 2020 sono proseguiti l'utilizzo e la manutenzione della procedura di valutazione creditizia delle imprese agricole (Istruttoria Imprese Agricole). Tale procedura unitamente alla presenza di figure specialistiche in Rete ed alla famiglia di prodotti di finanziamento "Semina", fa del Banco BPM una tra le banche italiane più attente al presidio e allo sviluppo del comparto Agroalimentare.

Finanza Agevolata ed Enti di Garanzia

Nel 2020 Banco BPM ha proseguito nell'attività di erogazione di finanziamenti agevolati a favore delle Piccole e Medie Imprese e delle imprese a bassa capitalizzazione, nonché delle famiglie, volti (i) a facilitarne l'accesso al credito ovvero (ii) a ridurre il costo di quest'ultimo. Tali finanziamenti si avvalgono (i) di garanzie pubbliche (ad es. Fondo di Garanzia per le PMI, Fondi di garanzia ISMEA, Fondo Europeo per gli Investimenti-FEI, SACE, Fondo di garanzia per la Prima Casa, ecc.), oppure (ii) sono concessi dalla Banca utilizzando fondi ottenuti a condizioni agevolate (ad es. i fondi della Banca Europea degli Investimenti (BEI) o della Cassa Depositi e Prestiti).

Nel corso dell'anno le iniziative di maggior rilievo sono state le seguenti:

  • attivazione delle nuove linee di funding BEI, per complessivi 500 milioni, impiegate nella concessione di finanziamenti a medio-lungo termine a sostegno dei programmi di investimento delle PMI e delle imprese MID CAPS italiane e, per una quota pari a 100 milioni, a favore delle imprese del comparto agrario con un particolare focus sui giovani agricoltori e sulle azioni a favore del clima;
  • attivazione dell'Accordo di garanzia FEI Innovfin che consentirà l'erogazione di nuovi ulteriori finanziamenti per circa 500 milioni a PMI e Mid Cap fortemente orientate alle attività di ricerca e sviluppo e/o all'innovazione tecnologica.

Strumenti di garanzia per le imprese

Considerata la rilevanza delle garanzie per facilitare l'accesso al credito, in particolare da parte delle Piccole e Medie Imprese, Banco BPM ha dato il massimo impulso all'operatività di garanzia, accessoria all'attività di erogazione del credito, sottoscrivendo/aderendo a specifici accordi e convenzioni con i soggetti gestori e fornitori di garanzia.

Banco BPM è inoltre attivo sui principali strumenti nazionali di garanzia agevolata, tra cui:

  • Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, specializzato nella protezione di finanziamenti bancari destinati a supportare le esigenze finanziarie aziendali;
  • ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) ex SGFA (Società Gestione Fondi Agroalimentari), dedicato al rilascio di garanzie dirette o sussidiarie, cogaranzie e controgaranzie a favore delle imprese agricole.

I predetti fondi beneficiano della garanzia di ultima istanza dello Stato, che permette alla Banca di diminuire i costi di produzione dei finanziamenti e di applicare ai finanziamenti garantiti dagli stessi condizioni economiche maggiormente favorevoli.

Un'attività molto intensa è stata inoltre rivolta all'operatività con i Confidi (enti di natura mutualistica nati per facilitare l'accesso al credito delle PMI), sia per la definizione di un nuovo testo di Convenzione alla luce della riforma del FGPMI del 2019, sia per aumentare la collaborazione con tali realtà in questa fase emergenziale conseguentemente ad un più esteso supporto della controgaranzia loro rilasciata dal Fondo di Garanzia PMI.

E' continuata anche la collaborazione con varie Fondazioni grazie agli specifici accordi stipulati che disciplinano l'operatività nell'ambito degli interventi finalizzati allo scopo di contrastare il fenomeno dell'usura in relazione ai fondi stanziati dalla legge 108/96 "Legge Antiusura".

Altre agevolazioni pubbliche alle imprese

Nell'ambito di ulteriori interventi a favore delle PMI, Banco BPM partecipa anche a diverse misure che prevedono agevolazioni contributive (in conto interessi o a fondo perduto/in conto impianti) dettate da varie normative nazionali e regionali, confermando in tal modo la propria vocazione di banca vicina ai territori serviti e di cui è storicamente espressione.

Noleggio a Lungo Termine

Con l'obiettivo di ampliare la propria gamma di offerta, Banco BPM ha scelto di offrire soluzioni innovative anche nel settore della mobilità, proponendo il servizio di noleggio a lungo termine (NLT) alla propria clientela tramite una partnership commerciale con Alphabet (Gruppo BMW), primario operatore del settore, siglata ad ottobre 2019.

Nel corso del mese di marzo è stata avviata la commercializzazione del nuovo servizio di noleggio a lungo termine rivolto alla clientela Privati e Aziende mediante la rete di filiali. Nel 2021 è prevista l'apertura della vendita del servizio tramite i canali digitali (YouWeb e Webank) e la proposizione commerciale di altri servizi quali, ad esempio, noleggio a breve termine, Corporate car sharing.

Corporate

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 455.230 412.149 43.081 10,5%
Margine finanziario 455.230 412.149 43.081 10,5%
Commissioni nette 214.835 223.708 (8.873) (4,0%)
Altri proventi netti di gestione 101 298 (197) (66,1%)
Risultato netto finanziario 22.874 (7.829) 30.703
Altri proventi operativi 237.810 216.177 21.633 10,0%
Proventi operativi 693.040 628.326 64.714 10,3%
Spese per il personale (71.015) (77.924) 6.909 (8,9%)
Altre spese amministrative (80.797) (84.991) 4.194 (4,9%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (4.895) (2.926) (1.969) 67,3%
Oneri operativi (156.707) (165.841) 9.134 (5,5%)
Risultato della gestione operativa 536.333 462.485 73.848 16,0%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (497.972) (364.285) (133.687) 36,7%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (10.886) 5.373 (16.259)
Risultato lordo dell'operatività corrente 27.475 103.573 (76.098) (73,5%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (7.555) (28.483) 20.928 (73,5%)
Risultato netto dell'operatività corrente 19.920 75.090 (55.170) (73,5%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (8.649) - (8.649)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (9.346) (6.469) (2.877) 44,5%
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) 98 (529) 627
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 2.023 68.092 (66.069) (97,0%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il settore Corporate registra un totale proventi operativi pari a 693,0 milioni, in crescita di 64,7 milioni (+10,3%) rispetto all'esercizio precedente.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse si attesta a 455,2 milioni, con un incremento di 43,1 milioni rispetto al 2019 (+10,5%), beneficiando di una progressione nelle masse degli impieghi, soprattutto nella componente del medio/lungo termine, e di spread in lieve crescita. Ciò ha più che compensato la dinamica della raccolta, cresciuta anch'essa sensibilmente nelle masse, in particolare nella forma della raccolta non vincolata. Si segnala altresì il beneficio derivante dall'allocazione di una parte degli effetti economici del TLTRO III.

In flessione le commissioni nette, pari a 214,8 milioni (-8,9 milioni), per effetto, in particolare, del minor contributo dei servizi di banca transazionale (-4,7 milioni), mentre in sensibile crescita è il risultato netto finanziario (pari a 22,9 milioni, +30,7 milioni rispetto al 2019), grazie ai prodotti di copertura collocati presso le imprese (+4,6 milioni) ed al risultato della valutazione al fair value dei crediti che non hanno superato l'SPPI test (+26,2 milioni).

Gli oneri operativi registrano una flessione di 9,1 milioni, sia nelle spese per il personale sia nelle altre spese amministrative, mentre in sensibile crescita è il costo del credito, pari a 498 milioni (364,3 milioni nel 2019), che risente dell'attività di derisking del Gruppo.

Al comparto in esame sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 9,3 milioni, rispetto a 6,5 milioni del 2019, ed oneri di ristrutturazione, al netto delle imposte, pari a 8,6 milioni, che portano il risultato netto della business line a 2,0 milioni, rispetto a 68,1 milioni dello scorso esercizio.

Come illustrato in premessa, il segmento "Corporate" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Premessa

La struttura della rete Corporate evidenzia continuità e stabilità rispetto all'assetto consolidato negli anni precedenti e non evidenzia modifiche sostanziali nel 2020.

L'attuale organico garantisce un efficiente presidio commerciale e territoriale attraverso:

  • una struttura centrale deputata al governo "in presa diretta" del business;
  • 5 Mercati Corporate (Milano, Nord Ovest, Nord Est, Centro Nord, Centro Sud) articolati in 18 Centri Corporate;
  • oltre 150 gestori che, insieme ad analisti dedicati, seguono la clientela nell'operatività, con forte orientamento al supporto del business;
  • una struttura Large Corporate articolata in presidi locali (Milano, Torino, Verona, Bologna, Roma) dedicata a servire la clientela con fatturato superiore a 1 miliardo di euro.

La clientela Corporate

Il segmento Corporate comprende le aziende Mid e Large Corporate.

Segmento n° clienti con c/c ()
o affidati (
*) al 31/12/2020
MID Corporate circa 10.000
Large Corporate circa 1.250
Totale aziende circa 11.250

(*) c/c commerciali, sono esclusi i conti tecnici.

(**) Clienti affidati che hanno un fido (sono esclusi i fidi di massima, le linee di fido per derivati e le linee di fido tecniche per limiti di utilizzo)

Lo spaccato delle aziende Corporate, considerando Clienti e Gruppi, risulta essere:

Clienti corporate Totali di cui con CC di cui affidati
Numero clienti circa 11.300 circa 10.800 circa 7.600
Numero Gruppi circa 3.200 circa 3.100 circa 2.980

Il dato sugli impieghi (dati progressivi 2020, saldi medi dell'anno - Fonte RDB) risulta essere il seguente:

Impieghi vivi
(dati in milioni di euro) 37.175
Cassa + Bond 32.560
Firma 4.615
Raccolta Diretta 9.905

La business strategy Corporate per il 2020

Il mutevole contesto economico del 2020 e il suo inedito scenario di mercato, caratterizzato dalla predominante connotazione emergenziale, hanno condotto la business strategy del Corporate verso l'adozione di due macro direttrici: una di natura più tattica ed operativa, dettata dalla "straordinaria" congiuntura; l'altra di natura più progettuale e di ampio respiro.

"Continuity and reaction": la direttrice tattico-operativa dell'attività Corporate

Lo stato emergenziale determinato dalla pandemia ha pervaso e impattato l'attività commerciale Corporate, sia in termini di offerta di prodotti (vedasi la progressiva messa a disposizione della Clientela delle misure di supporto governative), sia in termini di modalità di erogazione dei servizi.

Da un lato, l'indirizzo è stato quello di garantire la continuità operativa e la prosecuzione delle attività ordinarie, dall'altro lo sforzo della rete è stato profuso nel dare pronta risposta alle esigenze della clientela, in modalità digitale e da remoto, grazie all'adozione di piattaforme di web collaboration e all'accelerazione degli investimenti della Banca nella digitalizzazione dei processi e dei servizi e nell'implementazione di modalità di digital interaction con la clientela, coerenti con il contesto emergenziale.

In questa prospettiva si inquadra anche l'implementazione, nel corso del primo semestre, della nuova piattaforma commerciale "Sales4Change" con l'obiettivo di incrementare l'efficacia della proposizione commerciale della rete Corporate.

Sustainability: la direttrice progettuale dell'attività Corporate

Il supporto alle aziende clienti che intraprendono un percorso di transizione verso un modello di business più sostenibile sotto il profilo ESG rappresenta un obiettivo strategico di ampio respiro per la Banca.

Il Corporate, attraverso la sua attività commerciale, è attivamente coinvolto nel raggiungimento di alcuni obiettivi che rientrano nell'ambito degli SDG (Sustainable Development Goals). L'anno che si è appena concluso, del resto, ha evidenziato come investire in sostenibilità sia una delle priorità per le aziende che vorranno rimanere competitive sul mercato anche in contesti di stress come l'attuale.

Nel seguito vengono descritte le aree di attività Corporate riconducibili alle due direttrici strategiche individuate.

Focus sull'offerta a supporto della clientela Corporate – prodotti e servizi dedicati

Anche nel 2020 il Gruppo Banco BPM si conferma tra gli interlocutori di riferimento, a livello nazionale, per le specifiche esigenze delle aziende del segmento Corporate. La consolidata esperienza maturata nell'attività di supporto allo specifico comparto, unitamente alla presenza ben radicata sul territorio, contribuiscono al costante rafforzamento della relazione banca-impresa, con quote di mercato sempre significative nello specifico segmento di attività. La vicinanza alle aziende Corporate è stata una delle azioni messe in campo a supporto delle aziende colpite dalla pandemia nel corso del 2020. Anche nei momenti di lockdown i clienti hanno potuto contare sulla presenza dei propri gestori di riferimento, oltre che di tutta la Direzione Centrale, attraverso strumenti e supporti digitali.

Impieghi e finanziamenti con focus in ambito Emergenza Sanitaria Covid-19

Nel 2020 l'attività di evoluzione dell'offerta di prodotti di finanziamento dedicati ai clienti Corporate è stata caratterizzata dal recepimento delle novità introdotte dai vari Decreti Legge emanati dal Governo contenenti misure di emergenza.

Gli interventi attivati, finalizzati a supportare le aziende, hanno riguardato sia l'adeguamento alle misure governative o di sistema (es. ABI), sia iniziative specifiche della Banca.

In particolare, meritano di essere segnalati tra gli altri:

  • adesione agli interventi previsti dai D.L. che si sono susseguiti nel corso dell'anno (ad es. D.L. "Cura Italia", Plafond CDP, D.L. Liquidità Garanzia SACE Italia, D.L. Liquidità Garanzie FGPMI-MCC);
  • adesione alle moratorie previste dal Sistema Bancario (Accordo per il credito ABI e successivi addendum Covid-19 con estensione degli interventi alle grandi imprese);
  • interventi emergenziali di supporto alla liquidità delle imprese mediante utilizzo di uno specifico plafond stanziato dal Gruppo Banco BPM per un valore complessivo di 3 miliardi;
  • attivazione di specifiche moratorie bilaterali;
  • Implementazione degli strumenti per poter operare a distanza, mediante l'utilizzo del consueto canale telematico e della PEC, al fine di snellire sia l'operatività ordinaria, sia la fase contrattuale connessa alle operazioni di finanziamento.

Con riferimento alle aziende Corporate lo strumento che è stato maggiormente utilizzato e ritenuto efficace, è rappresentato dalla Garanzia Italia di SACE (Decreto Legge nr. 23 dell'8 aprile 2020 – D.L. Liquidità Art.1, convertito con modificazioni, dalla Legge nr. 40 del 5 giugno 2020) a cui Banco BPM ha aderito sin da subito ed è stata tra le prime banche a sottoscrivere le Condizioni Generali di SACE.

Tale strumento, che ha previsto la possibilità da parte di SACE di concedere garanzie, in conformità con la normativa europea in tema di aiuti di Stato, si è rivelato molto utile ad assicurare la necessaria liquidità alle imprese con sede in Italia, la cui attività è stata limitata o interrotta dall'emergenza epidemiologica "Covid-19", per sostenere circolante, investimenti, costi del personale, ed altro.

La Banca ha posto in atto una serie di interventi, tra cui la costituzione di un team dedicato (formato da figure specialistiche e sotto il coordinamento della struttura Estero e Trade Finance) per l'istruttoria tecnico-legale di merito agevolativo, l'introduzione di uno specifico prodotto di finanziamento, l'attivazione di un nuovo iter creditizio, le attività di formazione e supporto continuativo alle strutture di rete a contatto con la clientela.

Nel corso dell'anno 2020, Banco BPM ha erogato alla clientela Corporate un ammontare di finanziamenti con Garanzia Italia SACE pari a circa 1,9 miliardi, a cui si aggiungono erogazioni per circa 1 miliardo assistite dalla garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le PMI.

Principali iniziative commerciali

In ottica di ulteriore consolidamento del ruolo di banca di riferimento per le Mid-Cap italiane, la struttura Corporate ha indirizzato come di consueto la propria attività al fine di accrescere ulteriormente le quote di mercato, le share of business ed il proprio posizionamento complessivo a servizio della clientela. I citati obiettivi non prescindono dal monitoraggio costante degli aspetti di merito creditizio, unitamente ad un'attività mirata al corretto presidio del rapporto rischio rendimento.

Sempre significativa la collaborazione e la sinergia con Banca Akros, specializzata in attività di Capital Markets (hedging) e Investment Banking (comparti: Equity Capital Markets, Debt Capital Markets, M&A, Securitisation e Advisory).

Nel corso del mese di dicembre 2020 il Gruppo ha inoltre annunciato lo stanziamento di un plafond di 5 miliardi denominato "Investimenti Sostenibili 2020-2023", per favorire la transizione verso un'economia sostenibile. Il plafond è una risposta tangibile ed innovativa alle tematiche emergenti in ambito ESG, che rappresentano sempre più un elemento chiave per lo sviluppo delle aziende clienti.

Il plafond si pone importanti obiettivi quali:

  • incrementare la quota dei finanziamenti sostenibili negli attivi del Gruppo;
  • affermare Banco BPM come partner che supporta le aziende che imboccano percorsi di transizione verso modelli di business sostenibili;
  • affermare il brand Banco BPM come attore all'avanguardia su tematiche di sostenibilità;
  • fornire alla clientela uno strumento finanziario innovativo (es. consulenza tecnica da parte di partner della Banca).

Il plafond si rivolge alla platea di aziende che intendano avviare investimenti finalizzati all'incremento della sostenibilità ESG del proprio modello di business.

Il Plafond Sostenibilità si inserisce coerentemente nel quadro che il legislatore, supportato da un favore crescente della pubblica opinione,ha delineato in termini di obiettivi/politiche sostenibili sia a livello europeo (EU Green Deal), sia nazionale (PNIEC-Piano Nazionale Integrato energia e Clima, pubblicato ad inizio 2020 e che amplia gli obiettivi della "vecchia" SEN - Strategia Energetica Nazionale). Il Plafond è la risposta concreta di Banco BPM a queste iniziative istituzionali.

BBPM ha inoltre avviato specifiche iniziative volte a concretizzare le opportunità offerte dal Decreto Rilancio (in particolare Superbonus 110% ed Ecobonus) in termini di promozione / sviluppo dell'efficienza energetica che rientra, a pieno titolo, tra le energie rinnovabili e tra gli obiettivi del PNIEC.

A livello aziende è stato recentemente approvato un plafond dedicato al Superbonus 110% e all'Ecobonus di 2,5 miliardi.

Copertura rischi finanziari

Nel corso del 2020 il Gruppo Banco BPM, attraverso la struttura di Corporate & Institutional Banking di Banca Akros, ha riaffermato la sua attività di supporto qualificato alla clientela aziende nella gestione dei rischi finanziari di tasso, cambio e commodity. L'attività è rivolta alle aziende che, in relazione alla loro gestione caratteristica o alla struttura del bilancio, presentano esigenze di copertura dei rischi sopra menzionati.

La clientela è seguita da un gruppo di sales e specialisti con elevate competenze tecniche e commerciali presenti sui diversi territori.

Nel corso dell'anno il Gruppo ha perseguito la sua attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi offerti alla clientela continuando a consolidare il proprio ruolo di riferimento nell'ambito dell'innovazione per i propri clienti.

Nell'esercizio 2020 l'attività si è distinta per una forte crescita delle coperture sia su tassi di interesse che su cambi e commodity. Attraverso le figure dei sales e degli specialisti la struttura ha consolidato importanti relazioni con i clienti continuando a fornire servizi ad elevato valore aggiunto anche in un contesto di mercato sempre più sfidante.

Acquisto pro-soluto di crediti commerciali e fiscali

Nel corso del 2020 Banco BPM ha rafforzato, nel contempo consolidandolo, lo sviluppo di servizi nel settore dei finanziamenti alle imprese assistiti dalla cessione di crediti commerciali nonché l'acquisto pro-soluto dei crediti stessi oltre che di quelli di natura fiscale verso la Pubblica Amministrazione, compresi i crediti d'imposta afferenti al D.L. 34, (cd Ecobonus).

L'attività svolta in tale contesto intende sostenere il circolante della clientela in un momento particolarmente complesso per la liquidità aziendale, attraverso la cessione dei crediti commerciali e/o fiscali. La capacità di execution maturata da Banco BPM in questo ambito si manifesta nella capacità di definire accordi personalizzati con aziende leader che abbiano intenzione di ottimizzare le opportunità esistenti nella gestione del debito di fornitura offrendo al contempo servizi finanziari ai propri fornitori.

Il consolidamento della posizione di leadership in questo specifico mercato è stato possibile anche grazie ad una prima fase di innovazione delle procedure interne attraverso lo sviluppo di una piattaforma digitale in grado di facilitare gli aspetti operativi nel rapporto banca - clientela.

Origination

Attraverso la figura di Senior Banker specializzati per Industry e con il supporto di Business Analyst dedicati, nel 2020 si è ottenuto un rafforzamento della qualità della relazione con gli imprenditori ed il management delle aziende servite; ciò a beneficio della soddisfazione percepita, del cross selling su prodotti e servizi di Corporate e Investment Banking e della profittabilità complessiva delle relazioni con le aziende clienti.

L'Unità di Origination ha poi consolidato un percorso di ulteriore rafforzamento dell'attività di Strategic Coverage sui clienti Corporate a maggiore complessità, anche grazie all'implementazione di una sistematica attività di Capital Structure Analysis & Solutions.

E' stato inoltre costituito un team di specialisti dedicati al segmento della piccola e media impresa, sempre basandosi su un approccio finalizzato a migliorare la qualità della relazione ed il cross selling.

Finanza strutturata

Nell'ambito dell'attività della funzione Corporate, la Finanza Strutturata nel corso del 2020 ha consolidato l'importante ruolo di assicurare una risposta ai fabbisogni finanziari più sofisticati delle controparti istituzionali e industriali, che beneficiano di un approccio particolarmente specializzato.

Le performance economiche del 2020 sono risultate sostanzialmente in linea con quelle del 2019, nonostante la forte discontinuità che il sistema Paese ha dovuto affrontare nell'esercizio a causa degli effetti della pandemia.

In particolare, l'attività di Corporate Lending ha registrato una leggera contrazione causata dall'interruzione di alcune operazioni in strutturazione; questa contingenza non è stata completamente compensata dalle nuove operazioni concluse nell'ambito degli interventi di sistema attuati per fronteggiare la pandemia.

L'attività in ambito Financial Sponsor ha, per contro, registrato un anno particolarmente positivo grazie all'elevato numero di operazioni mid-cap primarie che rappresentano l'ambito principale di operatività della Banca.

Molto buone anche le performance del Real Estate Financing, che ha mantenuto gli elevati livelli di attività conseguiti nel 2019 grazie al forte interesse degli operatori istituzionali nelle aree in cui la Banca presenta un elevato presidio commerciale.

L'attività di Project Finance ha registrato un leggero calo a causa della sostanziale interruzione delle attività infrastrutturali, sempre in conseguenza della pandemia in corso.

In generale, infine, Finanza Strutturata si è confermata un importante driver di sviluppo delle relazioni con la clientela più dinamica e più sofisticata consentendo, con il modello di servizio adottato, un sistematico supporto specialistico alle reti commerciali, supportandole nell'attività di sviluppo e di consolidamento delle relazioni operative con la clientela.

Nel seguito vengono descritte le attività ascrivibili ai processi di internazionalizzazione e promozione dell'import/export che, pur in un contesto economico di inedita complessità, hanno ricevuto ampio impulso anche nel corso del 2020.

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Estero e Trade Finance

Rete dedicata e unità estero merci

Nel suo complesso la struttura Estero Operations conta ad oggi circa 130 risorse e gestisce le operazioni estero di tipo documentario.

In particolare viene presidiata l'operatività in crediti documentari, rimesse documentate e garanzie internazionali, nel rispetto delle relative vigenti norme, con l'obiettivo di offrire alla clientela un servizio ad alto valore aggiunto che garantisca consistenti ritorni in termini di gettito commissionale.

Financial Institutions

Nel corso del 2020 il Financial Institutions Group (F.I.G.), nonostante i vincoli imposti dall'emergenza sanitaria, ha presidiato i principali mercati esteri allo scopo primario di garantire adeguati affidamenti a supporto delle attività import ed export della clientela.

Per quanto riguarda l'attività export, la struttura ha implementato e rinnovato adeguate linee di credito commerciali, sia continuative che temporanee, a favore di banche estere; per quanto riguarda l'attività import, non potendo effettuare le consuete mirate missioni estere nei principali Paesi d'interesse per la clientela, F.I.G. ha comunque mantenuto regolari contatti con le corrispondenti estere, ottenendo il mantenimento delle linee di credito già in essere.

Allo scopo di fornire adeguate coperture per l'operatività di trade finance con Paesi / banche considerati rischiosi o problematici, il Financial Institutions Group ha rinnovato la partecipazione ai rispettivi programmi di "trade facilitation" delle principali banche sovrannazionali: EBRD, IFC, ADB.

Attraverso la gestione degli Uffici di Rappresentanza esteri di Mumbai ed Hong Kong, l'ente ha inoltre assistito la clientela che opera, o intende operare, nelle aree di competenza degli uffici stessi.

A supporto della nuova attività di "assets acquisition", F.I.G. ha confermato l'adesione alla B.A.F.T. (Bankers' Association for Foreign Trade) ed all'I.T.F.A. (International Trade and Forfaiting Association).

F.I.G. ha inoltre organizzato il webinar "Russia: oltre le sanzioni ed il coronavirus un mercato di grandi opportunità" in collaborazione con la Camera di Commercio Italo-russa e che ha visto la partecipazione di circa 150 clienti del Banco BPM.

Prodotti e Servizi Estero

Il supporto alle aziende operanti sui mercati esteri ha avuto un notevole impulso da parte di Banco BPM in un anno caratterizzato dalla contrazione globale della domanda di merci e servizi innescata dalla pandemia.

La banca, infatti, ha risposto alle mutate esigenze finanziarie degli operatori economici collaborando con soggetti istituzionali e recependo le misure messe a disposizione dal Governo per sostenere finanziariamente l'export italiano.

In coerenza con la crescente importanza dell'offerta digitale di servizi, il 2020 ha visto Banco BPM proseguire nell'integrazione di nuovi canali all'avanguardia, con funzioni sia informative sia dispositive, a favore delle aziende che operano o intendano operare con l'estero.

In particolare, proseguendo il processo finalizzato al miglioramento della "digital user experience" delle Imprese Clienti, è stato creato BANCO BPM Trade World.

Si tratta di un nuovo HUB che riunisce le piattaforme You World – Fare Business nel Mondo, utilizzata da circa 1.100 aziende tra Retail e Corporate, e You Lounge – The Trade Club, che annovera circa 1.500 aziende tra Retail e Corporate. You Lounge, insieme ad altre 13 primarie banche partner internazionali, partecipa alla Trade Club Alliance con una copertura geografica che si estende a 60 Paesi ed una platea di oltre 22.000 aziende selezionate.

L'aggregazione delle due piattaforme in un unico ambiente risponde alla duplice finalità di facilitare l'accesso e potenziare la fruizione di entrambi i servizi da parte della clientela.

L'offerta digitale in ambito Estero si completa con il terzo portale YouTrade Finance, che consente la gestione dell'operatività merci per via telematica, con semplificazione ed ottimizzazione del rapporto banca-cliente e in grado di assicurare massima sicurezza (es. utilizzo della firma digitale) attraverso procedure guidate.

Accordi con primarie istituzioni

Al fine di ampliare il supporto alla clientela che opera nel complesso campo della internazionalizzazione, Banco BPM è iscritta con propri manager specialisti nell'area Estero e Trade Finance a diverse associazioni e ha in essere accordi con primarie istituzioni (tra le quali ICC Italia International Chamber of Commerce, Credimpex Italia,

Camera di Commercio Italo Germanica, De International Italia e la già citata SACE). Tutto ciò per poter offrire ai propri clienti un supporto professionale basato su approfondita conoscenza di tecniche e mezzi di regolamento, strumenti e norme relative al mondo degli scambi e del commercio internazionale.

Per quanto attiene ai rapporti con le Camere di commercio, nel corso dell'anno 2020 Banco BPM ha mantenuto la collaborazione con la Camera di Commercio Italo-Germanica (CCIG), oltre che con la società DE International Italia. Questa società, che appartiene alla CCIG, offre una ampia gamma di servizi per l'internazionalizzazione e per la promozione di forme di cooperazione (business days, incontri business to business tra clienti della Banca ed operatori esteri) con particolare focus sull'area tedesca, regione europea di particolare interesse per le imprese italiane impegnate nell'export.

Cultura della "sustainable finance" presso la clientela

La valorizzazione dei temi di sostenibilità ispira anche la progettualità in ambito formazione della clientela.

Nel corso del 2020 è stata definita la "III classe ELITE Lounge Akros Banco BPM focus Sostenibilità", il nuovo progetto formativo e commerciale, che partirà ad inizio 2021 ed avrà una durata biennale, in collaborazione con Elite S.p.A. (Borsa Italiana) e Banca Akros.

Le aziende che parteciperanno alla Lounge avranno l'opportunità di migliorare le proprie competenze, valorizzare i progetti intrapresi in ambito sostenibilità (es.: economia circolare, energia da fonti rinnovabili, waste management) ed accelerare il proprio potenziale di crescita e sviluppo.

Potranno inoltre discutere in maniera più diretta operazioni di finanza straordinaria, M&A, internazionalizzazione, emissione di prestiti obbligazionari, IPO, fino al processo di quotazione nel mercato dei capitali.

Istituzionali

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 57.223 58.576 (1.353) (2,3%)
Margine finanziario 57.223 58.576 (1.353) (2,3%)
Commissioni nette 39.526 41.731 (2.205) (5,3%)
Altri proventi netti di gestione 3.057 4.049 (992) (24,5%)
Risultato netto finanziario 126 42 84 200,0%
Altri proventi operativi 42.709 45.822 (3.113) (6,8%)
Proventi operativi 99.932 104.398 (4.466) (4,3%)
Spese per il personale (8.499) (7.312) (1.187) 16,2%
Altre spese amministrative (28.423) (28.262) (161) 0,6%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (879) (621) (258) 41,5%
Oneri operativi (37.801) (36.195) (1.606) 4,4%
Risultato della gestione operativa 62.131 68.203 (6.072) (8,9%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (24.015) (8.638) (15.377) 178,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (400) 246 (646)
Risultato lordo dell'operatività corrente 37.716 59.811 (22.095) (36,9%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (10.372) (16.448) 6.076 (36,9%)
Risultato netto dell'operatività corrente 27.344 43.363 (16.019) (36,9%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (1.035) - (1.035)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (9.180) (6.970) (2.210) 31,7%
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (22) 121 (143)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 17.107 36.514 (19.407) (53,1%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Istituzionali registra un risultato pari a 99,9 milioni, in flessione di 4,5 milioni rispetto all'esercizio precedente (-4,3%).

All'interno di tale aggregato, a fronte di una sostanziale stabilità del margine di interesse, grazie ad una dinamica di crescita degli impieghi che ha bilanciato l'incremento subito dalla raccolta, soprattutto di quella non vincolata, si

registra una flessione delle commissioni nette (-2,2 milioni), per la contrazione registrata dalle commissioni relative alle operazioni di finanza aziendale.

Aumentano complessivamente gli oneri operativi, pari a 37,8 milioni (+1,6 milioni rispetto al 2019) in particolare per l'incremento delle spese per il personale, che crescono di 1,2 milioni.

In decisa crescita le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela, pari a 24,0 milioni rispetto a 8,6 milioni dell'esercizio precedente per effetto dell'attività di derisking intrapresa dal Gruppo.

Al conto economico dell'esercizio corrente sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 9,2 milioni (7,0 milioni del 2019) ed oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte per 1 milione.

L'esercizio 2020 si chiude con un risultato netto pari a 17,1 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

L'attività di coordinamento e supporto commerciale relativi alla Clientela Istituzionali, Pubblica Amministrazione, Enti Religiosi, Terzo Settore ed alle Alleanze Accentrate, è affidata alla Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, mediante il presidio sull'offerta prodotti, lo sviluppo di idonei canali distributivi, l'evoluzione dei modelli di servizio e lo sviluppo di prodotti dedicati.

Le strutture di "business" in cui si articola la Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore, sono le seguenti:

  • Istituzionali;
  • Partnership Accentrate con Alleanze Esterne al Gruppo;
  • Enti e Pubblica Amministrazione;
  • Terzo Settore ed Enti Religiosi.

Istituzionali

Le Controparti Istituzionali sono i principali soggetti cosiddetti "vigilati" quali Assicurazioni e Società Parabancarie, SGR, SIM, Fondi Comuni aperti e chiusi, Fondazioni Bancarie, Casse di Previdenza e Assistenza Sociale e Fondi Pensione. Inoltre, tra le Controparti Istituzionali vengono ricomprese lo Stato, gli Organi Costituzionali, gli Enti Statali Centrali ed alcune Società partecipate dalla P.A. Centrale, oltre a Regioni, Aziende Sanitarie e Ospedaliere e grandi Comuni.

Le relazioni con le Controparti Istituzionali vengono presidiate dalla omonima Struttura mediante un modello di servizio completo, che comprende gestori ed addetti specializzati ed una filiale dedicata.

La clientela Istituzionali (dati al 31 dicembre 2020) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE (*) Distribuzione %
Fondi Comuni d'investimento, Fondi Pensione ed OICR 27%
SIM, SGR e società fiduciarie 7%
Società del parabancario (Leasing, Factoring) e Credito al Consumo 5%
Regioni, Aziende Sanitarie, Grandi Comuni e Partecipate della Pubblica Amministrazione 7%
Imprese di assicurazione 5%
Fondazioni bancarie 2%
Stato Centrale ed Organi Costituzionali 2%
Enti di Previdenza ed Assistenza Sociale 1%
Altre società ed intermediari finanziari 44%
Totale 100%
(*) non sono incluse le Società del Gruppo

Tra le attività coordinate dalla struttura dedicata alle Controparti Istituzionali, rientra altresì l'operatività svolta per le società del Gruppo Banco BPM.

Per una maggiore efficacia nella gestione dei rapporti, sono stati armonizzati i servizi offerti e sono state sviluppate sinergie commerciali con Banca Akros e Banca Aletti per rendere più completa e qualificata la gamma dei servizi offerti a questo particolare tipo di clientela.

Nel 2020 è iniziato uno specifico approfondimento sulle interconnessioni tra gli investitori istituzionali e l'economia reale, cominciando a proporre il servizio di Mediazione di Fondi d'Investimento Alternativi, in totale sinergia con la Funzione "Alternative Investments e Fondi", e a studiare modalità di partecipazione/finanziamento ai veicoli di cartolarizzazione sottoscritti dagli investitori Istituzionali o originati dagli stessi.

Partnership commerciale con alleati esterni al Gruppo

Tra le attività della Funzione Istituzionali, Enti e Terzo Settore rientra anche quella di sovrintendere e coordinare la struttura dedicata alla gestione in modalità accentrata delle alleanze commerciali con partner esterni al Gruppo Banco BPM.

Tali alleanze sono disciplinate da appositi accordi di partnership commerciale, i quali prevedono un'offerta prodotti dedicata esclusivamente alla clientela dell'alleato esterno, mediante un duplice canale distributivo:

  • offerta fuori sede, mediante l'attività dei consulenti finanziari esterni;
  • offerta in sede, attraverso la presenza di sportelli dedicati all'interno dei negozi finanziari dell'alleato commerciale.

La gestione commerciale in modalità accentrata si articola attraverso la presenza di una struttura dedicata, inserita all'interno della Funzione Istituzionali Enti e Terzo Settore, dalla quale dipendono 18 filiali distribuite sul territorio nazionale.

Il presidio diretto attraverso una struttura completamente dedicata consente, oltre allo sviluppo costante degli accordi commerciali in coerenza con gli sviluppi legislativi, anche maggiori ritorni economici ed un migliore presidio dei rischi operativi soprattutto in tema di normativa antiriciclaggio. Mediante questa modalità vengono serviti, in collaborazione con gli alleati, circa 36.000 clienti.

Il mercato dell'offerta fuori sede di prodotti e servizi bancari attraverso le reti di consulenti finanziari appartenenti a gruppi che non hanno banche all'interno del proprio perimetro è ad ampio potenziale ed il modello organizzativo specificamente assunto ed il "know-how" finora acquisito da Banco BPM permettono buone possibilità di ulteriore sviluppo di un business in costante crescita sul mercato.

Enti e Pubblica Amministrazione

La Clientela Enti od anche "Public Sector", ai sensi del Regolamento UE 549/2013 sul Sistema europeo dei conti nazionali e regionali, è costituita da:

  • Amministrazioni Pubbliche, che a loro volta comprendono le Amministrazioni Centrali (Stato ed Organi Costituzionali, Ministeri e relativi Dipartimenti, ecc.), le Amministrazioni Locali (Regioni, Province e Comuni) e gli Enti di Previdenza ed Assistenza Pubblici;
  • Società Pubbliche, ovvero soggetti che producono beni e/o servizi destinati alla vendita e che abbiano natura giuridica pubblica o che siano controllati direttamente o indirettamente dalle Amministrazioni Pubbliche, in forza di leggi, decreti o regolamenti specifici.

Il Public Sector è preposto alla gestione del segmento dal punto di vista commerciale, normativo, amministrativo. L'attività, relativamente all'acquisizione dei rapporti e gestione della Pubblica Amministrazione, viene espletata ponendo particolare attenzione agli impegni ed alle criticità che ne derivano, alla limitazione dei rischi operativi, di immagine, creditizi ed in ottica commerciale.

L'attività è certificata per la Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2015. Nel corso del 2019, inoltre, è stato rinnovato con successo per ulteriori tre anni il certificato di qualità UNI EN ISO 9001 per la progettazione e gestione dei Servizi di Tesoreria e Cassa e l'erogazione di finanziamenti alla Pubblica Amministrazione, a conferma della piena validità dei processi attuati e della elevata capacità di analisi e gestione dei rischi.

L'attività commerciale del 2020 si è svolta ponendo attenzione all'eccezionale contesto riveniente dall'epidemia Covid-19, fornendo alle controparti del Public Sector prodotti e servizi adeguati per affrontare le specifiche esigenze.

La Clientela Enti e P.A. (dati al 31 dicembre 2020) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Attività economica:

Tipologia Ente per SAE Distribuzione %
Comuni - Unioni Comuni 35%
Istituti scolastici ed Università 20%
Società partecipate ed Imprese Produttive di Servizi Pubblici 26%
Altri enti 19%
Totale 100%

Terzo Settore ed Enti Religiosi

La clientela appartenente al Terzo Settore ed Enti Religiosi è rappresentata da Associazioni, Fondazioni, ONLUS, Cooperative ed Imprese Sociali ed altre Organizzazioni non profit previste dalla Legge di Riforma del Terzo Settore (D.Lgs. 117/17), oltre a diocesi, parrocchie, congregazioni ed ordini religiosi. Nel segmento sono ricompresi anche i sindacati ed i partiti politici.

La clientela Terzo Settore ed Enti Religiosi (dati al 31 dicembre 2020) risultava così distribuita per tipologia di SAE/Natura giuridica:

Tipologia Ente per natura giuridica Distribuzione %
Associazioni 47%
Fondazioni 2%
Enti religiosi (parrocchie) 13%
Cooperative Sociali 4%
Altri enti con o senza personalità giuridica 34%
Totale 100%

In considerazione della crescente importanza del Terzo Settore, che offre significative prospettive di sviluppo, Banco BPM ha deciso di rafforzare il presidio commerciale mediante la propria struttura dedicata, che ora prevede specialisti in ogni territorio di azione di Banco BPM.

Tra le iniziative distintive del 2020, si evidenziano:

  • l'attivazione della convenzione con l'Arcidiocesi di Milano riguardante i finanziamenti alle parrocchie sul territorio della Provincia di Milano per fronteggiare l'emergenza Covid-19;
  • la sponsorizzazione al laboratorio "Cantieri Viceversa", organizzato dal Forum Nazionale del Terzo Settore, per consentire l'incontro tra domanda ed offerta di fondi tra le organizzazioni ed enti del Terzo Settore; a conclusione del laboratorio, la Struttura Terzo Settore Enti Religiosi è altresì intervenuta al webinar "Finanza Sostenibile e Terzo Settore", nell'ambito della Settimana "SRI" (Settimana della Responsabilità Sociale d'Impresa), contribuendo a dare spunti preziosi ad un evento di grande qualità.

Private

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 1.272 3.324 (2.052) (61,7%)
Margine finanziario 1.272 3.324 (2.052) (61,7%)
Commissioni nette 89.708 89.551 157 0,2%
Altri proventi netti di gestione 7 6 1 16,7%
Risultato netto finanziario (75) 18 (93)
Altri proventi operativi 89.640 89.575 65 0,1%
Proventi operativi 90.912 92.899 (1.987) (2,1%)
Spese per il personale (52.422) (54.729) 2.307 (4,2%)
Altre spese amministrative (20.112) (15.866) (4.246) 26,8%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (604) (323) (281) 87,0%
Oneri operativi (73.138) (70.918) (2.220) 3,1%
Risultato della gestione operativa 17.774 21.981 (4.207) (19,1%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 81 (13) 94
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 16 (2.752) 2.768
Risultato lordo dell'operatività corrente 17.871 19.216 (1.345) (7,0%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (4.914) (5.285) 371 (7,0%)
Risultato netto dell'operatività corrente 12.957 13.931 (974) (7,0%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (4.676) - (4.676)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (1.369) (2.961) 1.592 (53,8%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (2.887) (3.053) 166 (5,4%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 4.025 7.917 (3.892) (49,2%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Andamento economico del settore

Il totale dei proventi operativi del settore Private risulta pari a 90,9 milioni, in lieve diminuzione (-2,1%) rispetto allo scorso esercizio.

All'interno di tale aggregato, il margine di interesse, pari a 1,3 milioni risulta in calo rispetto al 2019 (-2,1 milioni), sia per effetto della diminuzione dello spread degli impieghi, sia soprattutto per il maggior costo della raccolta, grazie alla crescita nelle masse della componente non vincolata.

Le commissioni nette, pari a 89,7 milioni sono sostanzialmente in linea con lo scorso esercizio.

Gli oneri operativi, pari a 73,1 milioni, sono in aumento rispetto allo scorso esercizio (+3,1%) sostanzialmente per l'incremento delle spese amministrative, che crescono di 4,2 milioni, parzialmente compensato da una contrazione delle spese del personale, che risultano in calo di 2,3 milioni.

Nell'esercizio non sono stati rilevati accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri di importo apprezzabile rispetto al 2019, pari a 2,8 milioni, che includeva accantonamenti di natura straordinaria rilevati a fronte degli oneri potenzialmente derivanti dalla definizione di vertenze e reclami anche prospettici.

Al conto economico del segmento in esame sono stati addebitati oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte per 4,7 milioni ed oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte, pari a 1,4 milioni (3,0 milioni nello scorso esercizio).

Considerando anche il contributo negativo della PPA (Purchase Price Allocation), pari a -2,9 milioni, il settore operativo Private chiude con un risultato netto dell'esercizio positivo di 4,0 milioni.

Come illustrato in premessa, il segmento "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte dalla controllata Banca Aletti. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Alla chiusura dell'anno 2020, la Rete Private Banking di Banca Aletti registra un ammontare globale di "asset under management" (amministrati e gestiti) pari a 22,9 miliardi, in forte crescita rispetto al 2019; il dato include le posizioni di liquidità dei clienti private di Banca Aletti appoggiate su Banco BPM.

Pur a fronte delle estreme criticità causate dal contesto di pandemia Covid-19, l'anno è stato caratterizzato da una leggera crescita del margine di intermediazione del segmento private rispetto al dato medio dell'anno precedente, derivante da una sostanziale tenuta del margine da servizi a cui si aggiunge un miglioramento del margine finanziario.

La solidità dei dati reddituali si basa su un contesto di tenuta e rilancio dell'attività consulenziale della Rete Private che, anche valorizzando la positiva impostazione del precedente anno in termini di beneficio di diversificazione, pur a fronte di violentissime oscillazioni dei mercati globali nel corso del primo semestre dell'anno, ha potuto garantire un elevato presidio informativo, relazionale e tecnico ai clienti. Tale attività ha permesso di limitare l'approccio emotivo agli investimenti ed ha rafforzato la visione di medio-lungo termine degli stessi, con evidente beneficio per i clienti in termini di rendimento a fine anno.

Il permanere dei rendimenti strutturali negativi dei tassi monetari interbancari, a cui si sono affiancati quelli delle curve dei rendimenti di molti mercati obbligazionari ha aumentato il trend di decrescita verso gli investimenti obbligazionari e monetari; d'altro canto, la situazione di incertezza complessiva ha favorito, in linea con le dinamiche del sistema, un trend di ripresa dei volumi di raccolta diretta a vista.

Le molteplici strategie e azioni mirate all'incremento delle masse nel medio termine ed all'allargamento del perimetro alla clientela hanno fornito confortanti risultati in termini di nuova raccolta netta, sia sui clienti privati sia sui clienti istituzionali. In particolare è meritevole di menzione la capacità di generazione di nuove relazioni e di sviluppo delle esistenti anche in un anno caratterizzato da notevoli limitazioni ai contatti personali spesso sostituiti da strumenti digitali.

Per supportare l'attività di sviluppo, in linea con la strategia degli anni precedenti, sono state impostate azioni, di concerto con la Capogruppo, finalizzate alla generazione di occasioni di contatto con clienti potenziali attraverso alcuni eventi sul territorio; nel rispetto del contesto sanitario, le iniziative si sono limitate ai primi mesi dell'anno.

In coerenza con il piano di sviluppo commerciale di Banco BPM, che prevede un approccio sempre più pervasivo al "cross selling", l'anno ha visto la piena realizzazione della collaborazione con la Direzione Corporate (a livello di Mercati e a livello di strutture centrali quali Origination e Finanza Strutturata) con la quale si è messo a terra un piano sinergico di sviluppo delle famiglie imprenditoriali, che si è concretizzato con l'ingaggio di tutti i Centri Corporate; a tale attività si è affiancata la strutturata collaborazione con la divisione Investment Banking di Banca Akros. L'insieme delle attività ha generato un importante incremento di masse e di perimetro clienti.

A conferma della centralità delle risorse nell'ambito del modello di business della Banca, nel corso dell'anno è stato confermato un intenso presidio a livello di piano formativo (prevalentemente in modalità digitale): il 2020 ha visto la continuazione della significativa attività dell'anno precedente che si è sviluppata su due principali direttrici all'interno dell'Accademia Aletti.

I Responsabili di Area e di Unit hanno potuto beneficiare di diverse giornate di formazione; inoltre tutti i Responsabili di Rete hanno partecipato, assieme ai Responsabili delle Strutture Centrali, ad un workshop manageriale.

In continuità con l'anno precedente è proseguita su tutta la Rete la formazione in tema di finanza comportamentale applicata. Sono state inoltre erogate diverse sessioni di formazione dedicata al rafforzamento di specifici skill connessi alle competenze in tema di wealth management e family business.

In totale sono stati erogati oltre 2.100 giorni uomo di formazione di cui circa 930 di tipo Tecnico/Commerciale/Soft Skills e circa 450 di tipo Manageriale.

Al 31 dicembre 2020 la rete di Banca Aletti consta quindi di 11 Aree, 45 Unit, 10 sportelli distaccati, 262 Private Bankers e 13 Consulenti Finanziari.

Investment Banking

2020 2019 variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 73.213 83.409 (10.196) (12,2%)
Margine finanziario 73.213 83.409 (10.196) (12,2%)
Commissioni nette 41.651 38.821 2.830 7,3%
Altri proventi netti di gestione 253 787 (534) (67,9%)
Risultato netto finanziario 10.327 19.340 (9.013) (46,6%)
Altri proventi operativi 52.231 58.948 (6.717) (11,4%)
Proventi operativi 125.444 142.357 (16.913) (11,9%)
Spese per il personale (25.293) (29.516) 4.223 (14,3%)
Altre spese amministrative (58.953) (56.044) (2.909) 5,2%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (345) (1.105) 760 (68,8%)
Oneri operativi (84.591) (86.665) 2.074 (2,4%)
Risultato della gestione operativa 40.853 55.692 (14.839) (26,6%)
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela 3 181 (178) (98,3%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 78 664 (586) (88,3%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 286 (861) 1.147
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti - 80 (80)
Risultato lordo dell'operatività corrente 41.220 55.756 (14.536) (26,1%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.495) (16.744) 3.249 (19,4%)
Risultato netto dell'operatività corrente 27.725 39.012 (11.287) (28,9%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (602) - (602)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (2.911) (963) (1.948) 202,3%
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 24.212 38.049 (13.837) (36,4%)

Andamento economico del settore

La dinamica dei principali aggregati economici segna una flessione del margine di interesse (-10,2 milioni), per la diminuzione registrata, in particolare, dal contributo del portafoglio titoli, soprattutto nella componente infragruppo. Su quest'ultima, infatti, incide in modo significativo la componente dei prestiti obbligazionari sottostanti ai certificates emessi da Banca Akros, che, dalla fine di giugno 2020, sono limitati a quelli collocati da reti terze (i certificates collocati dalla rete del Gruppo sono emessi dalla Capogruppo). Di ciò ha beneficiato specularmente il risultato netto finanziario che, tuttavia, ha risentito negativamente della minore attività di strutturazione dei prodotti, portando la voce in oggetto a 10,3 milioni (in calo di 9,0 milioni rispetto al 2019).

Gli oneri operativi registrano complessivamente una diminuzione di 2,1 milioni, grazie alla contrazione delle spese per il personale.

Al conto economico del segmento in esame sono stati inoltre addebitati oneri di ristrutturazione ed oneri sistemici, al netto delle relative imposte, pari rispettivamente a 0,6 milioni e 2,9 milioni, che portano il risultato netto dell'esercizio a 24,2 milioni.

Il settore "Investment Banking" comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati svolte dalla controllata Banca Akros. Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Attività di negoziazione e market making in conto proprio

L'attività di negoziazione in conto proprio di titoli, derivati e cambi ha fronteggiato positivamente gli effetti della crisi economica e finanziaria indotti dalla pandemia di Covid-19. Il 2020, iniziato sugli stessi toni "risk-on" dell'anno precedente, è stato caratterizzato, a partire dalla metà di febbraio, da un brusco crollo del sentiment di mercato e da conseguenti variazioni negative nei prezzi degli strumenti finanziari mai sperimentate negli ultimi decenni. Dal 21 febbraio alla metà di marzo si è assistito a storni dei mercati azionari vicini al 40%, alla crescita della volatilità azionaria, per esempio, misurata dalla VIX salita a circa 80 contro i 25 attuali, alla discesa dei rendimenti dei titoli di stato più sicuri (Bund e Treasury) di quasi 100 punti base, al rialzo degli spread di credito di 100 punti base dei titoli corporate a 5 anni con rating elevato e di oltre 400 punti base nel caso di quelli ritenuti

meno solvibili. A queste variazioni e al contestuale e significativo ridursi della liquidità dei mercati hanno positivamente risposto dapprima le principali banche centrali (su tutte Fed e Bce), con interventi di iniezione di liquidità di portata mai vista prima e, a seguire, i governi dei Paesi coinvolti, con misure di espansione fiscale e di sostegno a famiglie e imprese per fronteggiare la recessione economica che la pandemia era prevedibilmente destinata a causare. Le previsioni di Banca d'Italia evidenziano, infatti, un crollo del PIL italiano pari a oltre il 9% nel 2020.

I successivi mesi sono stati caratterizzati da un recupero dei mercati finanziari, dei corsi e dei rendimenti verso i valori pre-crisi, grazie soprattutto alla prontezza e alle dimensioni dei sopracitati interventi, con conseguente inversione di tendenza registrata dai leading indicators della fiducia di consumatori, imprese e investitori. In particolare, i mercati azionari europei e americani hanno intrapreso una crescita a partire dalla fine di marzo fino alla fine dell'anno, salvo una battuta d'arresto a ottobre, con quelli americani che hanno chiuso il 2020 su valori superiori a quelli di inizio anno. La volatilità azionaria si è progressivamente normalizzata, pur non tornando completamente ai livelli pre-crisi. Anche i rendimenti dei titoli di Stato si sono progressivamente stabilizzati.

In questo quadro di natura eccezionale, l'attività di market making nei confronti della clientela ha subito una generalizzata contrazione, durata dalla fine di febbraio alla fine di aprile, mentre il trading proprietario ha dovuto confrontarsi con i movimenti nei prezzi già descritti e con la pressoché totale assenza di liquidità dei mercati. La diffusione della pandemia da Covid-19 ha determinato una serie di circostanze imprevedibili, che non hanno avuto eguali dalla seconda guerra mondiale del secolo scorso. Il mercato finanziario ha, di conseguenza, subito una "disruption", con una generalizzata e materiale perdita di valore e ricchezza e soprattutto un regime di "market dislocation", che ne ha fortemente compromesso il funzionamento. Si è, infatti, assistito a un significativo incremento della volatilità del premio al rischio, che non si è limitata a colpire solo le economie più deboli, ma ha fortemente interessato anche i Paesi quasi-core (ad esempio, l'Italia e la Francia). In tali circostanze, oltre alla direzionalità dei fattori di mercato, si è sovrapposta anche una rottura delle correlazioni tra questi, che ha compromesso molte scelte di diversificazione. In tale contesto la positiva ed efficace gestione del "libro di posizione" della Banca ha sostanzialmente consentito il mantenimento di prezzi competitivi alla clientela per l'operatività di hedging dei loro rischi finanziari, per la strutturazione di prodotti per la rete del Gruppo e la compravendita di strumenti finanziari con le controparti di mercato.

Il trading/market making di fixed income con la clientela professionale ha visto volumi in deciso aumento rispetto al 2019, in particolar modo sul comparto dei titoli governativi italiani. L'attività nel fixed income è stata caratterizzata da ricavi in buon recupero nella seconda parte dell'anno e, complessivamente, superiori alle aspettative.

L'attività sul mercato dei cambi con la clientela ha registrato volumi ridotti, confermando un trend già in corso durante il 2019, mentre quella proprietaria ha dato risultati economici superiori alle attese, anche in virtù delle ben interpretate condizioni di mercato.

Sui mercati azionari i ricavi di trading sono stati sostanzialmente in linea con le previsioni, beneficiando soprattutto delle strategie difensive implementate nella prima parte del semestre.

Per quanto riguarda l'attività di hedging e di strutturazione di prodotti di investimento, il comparto financial engineering ha positivamente supportato anche l'attività commerciale del Corporate & Institutional Banking. Il 2020, sulla base delle richieste della clientela, è stato caratterizzato dall'ampliamento della gamma degli investment certificates, delle polizze assicurative e delle SICAV, anche in termini di indicizzazione della performance dei prodotti (c.d "pay-off"). Sono stati strutturati anche certificates emessi dalla stessa Capogruppo e da soggetti terzi (Banca Intesa, Mediobanca e Unicredit), offerti, in alternativa, alle reti commerciali del Gruppo.

Si deve altresì segnalare, nel mese di marzo, il mancato collocamento di oltre 300 milioni di certificates con protezione integrale del capitale, principalmente imputabile alla improvvisa chiusura di numerose filiali della Capogruppo Banco BPM quale conseguenza dei provvedimenti restrittivi adottati per effetto della crisi Covid-19. Banca Akros ha pertanto dovuto rilevare le perdite generate dall'unwinding delle coperture effettuate (danno emergente), senza, inoltre, considerare il mancato conseguimento dei relativi ricavi (lucro cessante).

L'assorbimento patrimoniale a fronte dei rischi di mercato delle attività di negoziazione in conto proprio ha fatto registrare un aumento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, a fronte sia di un incremento della volatilità storica dei principali mercati, indotto, appunto, dalla crisi pandemica, sia di una modifica del perimetro di validazione del modello interno, per l'avvenuta autorizzazione da parte della BCE dell'estensione al rischio

specifico dei titoli di debito che, per tale tipologia di rischio, risulta più penalizzante rispetto al metodo standard precedentemente adottato.

Attività di intermediazione

Nonostante il violento sell-off del mercato azionario che ha caratterizzato la prima fase della crisi pandemica, con il FTSE Mib crollato alla fine del mese di marzo (durante il lockdown) del -27,5%, Piazza Affari è riuscita a contenere le perdite con un calo dell'indice a fine anno del - 5,4% rispetto alla chiusura del 31 dicembre 2019. In controtendenza va segnalata la performance positiva del FTSE Italia Star, che ha guadagnato il +14,1% dalla fine del 2019.

Gli scambi di titoli azionari in Borsa hanno evidenziato un andamento positivo se raffrontati con i volumi negoziati nel corso del 2019, registrando un incremento nell'anno pari al +10,5%, in diretta correlazione con l'aumento della volatilità del mercato, soprattutto nel primo semestre del 2020 (Fonte: Borsa Italiana).

Sul mercato dei derivati su equity invece, nonostante il predetto aumento della volatilità, il numero dei contratti scambiati si è ridotto del -18,21% rispetto all'anno 2019; tra le ragioni che hanno determinato la riduzione degli scambi vanno sicuramente ricordati i provvedimenti restrittivi imposti dalle Autorità di vigilanza sulle vendite allo scoperto, poi ritirati a giugno 2020.

Anche il mercato obbligazionario ha risentito della crisi da Covid-19, soprattutto nella prima parte del semestre 2020, per poi recuperare la fiducia degli investitori, anche grazie alle straordinarie misure fiscali e di politica monetaria messe in campo a livello internazionale dalle Banche Centrali europee e dal governo nazionale. I controvalori scambiati sul MOT evidenziano per il comparto obbligazionario retail quotato un andamento positivo nel corrente esercizio, complessivamente pari al +7,75% rispetto al 2019.

In tale contesto, la Banca ha confermato e rafforzato la prima posizione assoluta nell'intermediazione in conto terzi sul mercato del reddito fisso quotato, con controvalori scambiati complessivamente pari al 21,02% (19,67% nel 2019) del totale del mercato. La classifica elaborata da Assosim colloca al secondo posto Intesa Sanpaolo, con una quota di mercato del 17,49%. Nel dettaglio, il valore dell'intermediazione in conto terzi dei Bonds vede pertanto per l'anno 2020 Banca Akros al primo posto sui seguenti mercati: DomesticMOT, EuroMOT, ExtraMOT e HiMTF, con quote di mercato rispettivamente pari al 20,39%, al 28,61%, al 27,07% e al 31,72%.

Positivi anche i risultati conseguiti da Banca Akros nell'attività di intermediazione azionaria in conto terzi sui mercati domestici, dove la Banca si posiziona al quarto posto tra gli intermediari italiani ed esteri attivi sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana (come nell'anno 2019), con una quota di mercato pari al 9,1%, rispetto al 10,72% rilevato nel 2019, anche per effetto del forte aumento dell'attività dei "brokers on line", diretta conseguenza delle modalità operative imposte dalla pandemia (Fonte: Assosim). Banca Akros si colloca altresì al secondo posto sul mercato degli ETF (ETFPLUS) e al terzo su quello degli scambi dei Certificates (SEDEX), con una quota di mercato rispettivamente del 13,03% e del 19,88% (10,37% e 25,47% nel 2019). L'ottima performance sul mercato degli ETF è stata raggiunta anche grazie al contributo di SABE ETF, il sistema proprietario per la ricerca automatica della best execution dinamica rispondente ai dettami di MIFID II, al servizio della clientela bancaria e istituzionale.

Sul Mercato AIM-Italia, il mercato delle PMI, notevolmente cresciuto negli ultimi anni, la Banca si posiziona al quarto posto sugli scambi in conto terzi, con una quota di mercato del 10,85% (quinto posto nel 2019).

Con riferimento all'intero mercato azionario italiano, Assosim colloca Banca Akros nella quarta posizione assoluta per controvalori negoziati, con una quota di mercato dell'8,51%.

È positivamente proseguita l'operatività anche sul mercato Equiduct, gestito da Böerse Berlin, dove Banca Akros si conferma il primo operatore italiano.

Nell'attività di specialist e corporate broker per emittenti quotati sui mercati di Borsa Italiana si registrano, a fine anno 2020, 35 mandati, di cui 6 nuovi. A fine 2019 i mandati conclusi erano stati 40.

Fondamentale il ruolo della ricerca finanziaria svolta dalla Banca, in particolare nel segmento azionario, per la generazione di idee e proposte di allocazione degli investimenti a favore di SGR, Assicurazioni, Family Office, Investitori Istituzionali, non solo italiani. Anche grazie al network ESN Llp, la società di ricerca azionaria partecipata da quattro banche e broker europei, le caratteristiche di indipendenza di giudizio e la qualità delle raccomandazioni, fanno dell'analisi finanziaria di Banca Akros un punto di riferimento a supporto delle attività di intermediazione, del corporate brokerage e, in generale, di tutte le attività commerciali della Banca.

Nell'attività di intermediazione in conto terzi sui mercati dei derivati regolamentati di Borsa Italiana, Banca Akros si colloca al terzo posto nelle Opzioni sull'Indice FTSE Mib, con una quota di mercato del 6,16% (primo posto nel 2019), al sesto posto nelle opzioni su azioni, con una quota di mercato del 2,57% (ottavo posto nel 2019) e al

decimo posto nel mercato dei Futures su indice (terzo posto nel 2019). I provvedimenti restrittivi sulle posizioni nette corte in essere da marzo a maggio 2020, come già evidenziato, hanno limitato l'operatività dei clienti su questi strumenti finanziari.

È positivamente proseguita l'attività sul mercato tedesco dei derivati energetici EEX, con un andamento in crescita dei volumi intermediati per conto della clientela attiva in operazioni di negoziazione e copertura dei rischi nei relativi settori.

Investment Banking

Nel mercato del Debt Capital Market (DCM) la Banca ha partecipato al collocamento presso investitori istituzionali di numerose emissioni obbligazionarie del comparto Corporate.

In particolare, con il ruolo di Joint Lead Manager si segnala il collocamento di Webuild SpA, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2027 di complessivi 250 milioni.

Con il ruolo di Joint Bookrunner si segnala: Inwit SpA, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2026 per complessivi 1 miliardo e la riapertura di GPI SpA, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2025 per complessivi 20 milioni (totale nominale emesso 50 milioni).

Con il ruolo di Other Bookrunner, si segnala: Leonardo SpA, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2026, di complessivi 500 milioni; Inwit SpA, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2025 per complessivi 750 milioni e Autostrade per l'Italia SpA, Senior Bond a tasso fisso con scadenza 2028 per complessivi 1,25 miliardi.

Nel comparto delle Financial Institutions Banca Akros ha partecipato, in qualità di Joint Bookrunner, al collocamento di emissioni obbligazionarie della Capogruppo Banco BPM destinate a clientela istituzionale: il Senior Non Preferred Bond a tasso fisso con scadenza 2025 per complessivi 750 milioni e il Subordinated AT1 bond, a tasso fisso, per complessivi 400 milioni; sempre per emissioni della Capogruppo destinate a clientela istituzionale, la Banca ha curato le due operazioni Subordinated T2 bond, a tasso fisso con scadenza 2030 e 2031, rispettivamente per complessivi 500 e 350 milioni.

In questo comparto si evidenzia inoltre che la Banca, con il ruolo di Other Bookrunner, ha curato l'emissione per Cassa di Risparmio di Asti SpA del Subordinated AT1 bond, a tasso fisso, per complessivi 100 milioni.

Si evidenzia inoltre che la Banca ha partecipato con il ruolo di Dealer Manager al Tender Offer da parte di Anima SpA sulla propria emissione obbligazionaria 2019-2026.

Nel comparto ESG (Green, Social e/o Sustainable bond), la Banca ha partecipato, con il ruolo di Joint Bookrunner, al collocamento di Terna SpA, Senior Green Bond a tasso fisso con scadenza 2032, di complessivi 500 milioni. La Banca è altresì intervenuta in oltre trenta emissioni di primari emittenti italiani ed esteri, tra cui la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la tedesca Kreditanstalt Für Wiederaufbau (KFW).

Nell'operatività sul mercato dell'Equity Capital Market (ECM) si segnala la partecipazione di Banca Akros, con il ruolo di Joint Book Runner, al collocamento del senior unsecured equity-linked di NEXI che, con un ammontare di 500 milioni, ha rappresentato uno dei due più grandi collocamenti equity-linked sul mercato italiano dal 2017. Banca Akros ha inoltre svolto il ruolo di Sponsor per il passaggio di SALCEF da AIM Italia al Mercato Telematico Azionario.

Pur in un contesto di mercato fortemente influenzato dall'emergenza sanitaria, Banca Akros ha mantenuto la necessaria focalizzazione sulla propria attività di M&A/Corporate Finance, acquisendo diversi incarichi "sell side" e "buy side", con famiglie imprenditoriali e fondi di Private Equity; in particolare, (i) quanto alle operazioni "sell" concluse, si segnala l'assistenza agli azionisti di Profiltubi nella cessione di una quota di maggioranza del capitale della medesima al fondo Auctus Capital Partners, la consulenza agli azionisti E2E nella cessione di un portafoglio di impianti fotovoltaici al fondo danese Obton S/A, nonché il ruolo di advisor finanziario di Rekeep in alcune attività finalizzate alla cessione della controllata Sicura al fondo Argos Wityu; (ii) quanto, invece, alle operazioni "buy" concluse, si segnala l'assistenza al fondo Capvis AG nell'acquisizione di una quota di maggioranza in Arag, al fondo Adon Capital nell'acquisizione di una quota di maggioranza nel capitale di Sicurezza e Ambiente, al fondo Tikehau Capital nell'acquisizione di una quota di minoranza Euro Group Laminations ed al fondo Metrika nell'acquisizione di una quota del capitale di Allegrini.

E' continuata l'attività di cross selling all'interno di Banca Akros e con la Capogruppo Banco BPM, in particolare con Finanza Strutturata, Lending Corporate Origination, Centri Corporate, Direzioni Territoriali, Direzione Terzo

Settore, nonché con Banca Aletti; in particolare, si rileva che Banco BPM ha messo a disposizione un pacchetto di acquisition financing, nelle sopracitate operazioni, per i fondi Capvis, Argos Wityu, Auctus e Adon.

Nel comparto delle cartolarizzazioni performing, la Banca ha diretto, in qualità di Joint Arranger, un'operazione di cartolarizzazione "STS" di crediti al consumo originati da Agos Ducato per 1,2 miliardi. Banca Akros ha inoltre diretto in qualità di Joint Arranger un'operazione di cartolarizzazione "STS" di un portafoglio di leasing originato da Alba Leasing per complessivi 1,3 miliardi.

Nel comparto delle cartolarizzazioni sintetiche Banca Akros ha assistito, in qualità di Advisor Finanziario, Banca Agricola Popolare di Ragusa nella chiusura di una operazione con il Fondo Europeo per gli Investimenti (FEI) e la Banca Europea per gli Investimenti nell'ambito del programma SME "Initiative Italy", avente ad oggetto un portafoglio di finanziamenti a PMI già erogato per circa 200 milioni.

Nel comparto delle cartolarizzazioni non performing, la Banca ha diretto: i) in qualità di Joint Arranger, un'operazione di cartolarizzazione multi-cedente di un portafoglio di crediti leasing in sofferenza e relativi beni e rapporti giuridici appartenenti ad Alba Leasing, Banco BPM e Release per un ammontare complessivo di 335 milioni, per la quale è stata richiesta la garanzia GACS sulle note senior ("Project Titan"); ii) in qualità di Co-Arranger, un'operazione di cartolarizzazione multi-cedente di un portafoglio di crediti ipotecari e chirografari in sofferenza ceduti da primarie banche popolari e territoriali (Banca Popolare di Sondrio, Cassa di Risparmio di Asti, Biver Banca, Cassa di Ravenna, Banca di Imola, Banca Agricola Popolare di Ragusa, Banca Popolare di Puglia e Basilicata, Banca di Credito Popolare, Banca di Cividale, Banca di Piacenza, Banca Popolare di Fondi, Banca Popolare del Frusinate, Solution Bank, Banca Popolare del Cassinate e Banca del Sud), di circa 920 milioni, per la quale è stata richiesta la garanzia GACS sulle note senior.

Corporate & Institutional Banking

Nel corso dell'esercizio è positivamente proseguita, nonostante l'emergenza sanitaria in atto, l'attività di coverage e di sviluppo della clientela Corporate & Financial Institutions per i prodotti e i servizi finanziari specialistici offerti da Banca Akros, in coordinamento con le altre aree della Banca e con la Capogruppo (corporates, imprese e financial institutions, enti e terzo settore).

In particolare, a seguito dell'avvenuto accentramento presso Banca Akros di tutti i sales dei prodotti di hedging per la clientela corporate e imprese del Gruppo Banco BPM, sono state efficacemente presidiate le attività su strumenti di copertura e gestione dei rischi finanziari, prestate anche nell'ambito del cross selling con la Capogruppo, con attenzione allo specifico target di riferimento rappresentato dal segmento Mid Corporate. I flussi sui prodotti derivati di tasso, cambio e commodity, in valore nozionale, si sono attestati complessivamente, nel corso dell'anno, a circa 4,4 miliardi per le operazioni di copertura del rischio cambio e commodity e a circa 5,3 miliardi per le operazioni di copertura del rischio tasso su sottostanti finanziamenti.

Anche nell'anno corrente Banca Akros ha proseguito la sua attività di sviluppo di nuovi prodotti e servizi, confermandosi un operatore di riferimento nell'ambito dell'innovazione a favore della propria clientela.

Grazie alle figure dei sales e degli specialisti localizzati presso i centri corporate, la struttura ha consolidato, insieme al Gruppo, importanti relazioni commerciali con i clienti, fornendo servizi ad elevato valore aggiunto, anche in un contesto di mercato sempre più sfidante.

I prezzi, forniti dalla struttura Global Markets della Banca, sono risultati competitivi nonostante la forte concorrenza nel segmento di attività da parte di banche italiane ed estere.

Per quanto riguarda l'attività di strutturazione ed emissione di Certificates, l'anno è stato condizionato dall'evoluzione della pandemia e del contesto economico: a una buona partenza nei primi due mesi dell'anno, hanno fatto seguito l'interruzione dell'attività di collocamento delle reti distributive per tutto il mese di marzo e la prima metà di aprile, a causa del lockdown disposto dai provvedimenti governativi e dalla regolamentazione interna. Solo a partire dal mese di maggio si è assistito ad una ripresa graduale dei collocamenti, accompagnata da una maggiore volatilità dei mercati finanziari, dall'allargamento degli spread di credito e dal conseguente aumento del costo del funding.

Quest'ultimo elemento ha condizionato le politiche di funding dei diversi emittenti, creando per la Banca l'opportunità di soddisfare la domanda di investimenti a capitale protetto, da parte della clientela delle reti del Gruppo, anche attraverso la strutturazione di prodotti di emittenti terzi.

Dal secondo semestre 2020, la stessa Capogruppo Banco BPM ha iniziato ad emettere direttamente Investment Certificates, con Banca Akros sempre nel ruolo di strutturatore.

Nell'ultima parte dell'anno le aspettative positive riguardo alla possibile evoluzione della pandemia e alla ripresa economica globale hanno determinato un forte restringimento degli spread creditizi, in particolare per gli emittenti bancari, anche a seguito di forti attese per un nuovo consolidamento del settore.

La politica di funding del Gruppo ha determinato un contenimento della durata dei prodotti richiesti, ridottasi ad un range di 3/4 anni, rispetto ai circa 5 anni dello scorso esercizio 2019.

Nell'anno, il totale degli Investment Certificates strutturati da Banca Akros ammonta a circa 1,9 miliardi, di cui circa 470 milioni emessi da Banca Akros e collocati sia sulle reti del Gruppo che su reti terze, 690 milioni da emittenti terzi e 740 milioni emessi da Banco BPM (1,6 miliardi circa di emissioni Banca Akros nel 2019).

Banca Akros è anche intervenuta nella strutturazione di prodotti di investimento di risparmio gestito con componenti quantitative, destinati alla clientela di società di gestione e compagnie assicurative, per circa 1,3 miliardi (1,6 miliardi nel 2019).

Nella caratteristica attività di negoziazione sul mercato secondario obbligazionario, i flussi da clientela, nei comparti dei titoli governativi, supranational e agency, nonché sugli emittenti corporate e financial, si sono complessivamente attestati nel 2020 a 17,3 miliardi circa, in significativo progresso rispetto al precedente esercizio (13,9 miliardi nel 2019). Si conferma altresì il positivo contributo del c.d. "flow business" dell'attività nei comparti azionario e FX.

Di rilievo l'attività di distribuzione sul mercato primario obbligazionario a investitori istituzionali, con la partecipazione al collocamento di emissioni di primari emittenti (come descritto nel precedente paragrafo Investment Banking); si segnala inoltre forte il contributo fornito nel collocamento della 16a edizione del BTP Italia emesso dal MEF nel mese di maggio, e nelle due emissioni del BTP Futura, nei mesi di luglio e novembre, che hanno visto Banca Akros agire in qualità di sottoscrittore e Co-dealer in queste emissioni di grande successo.

Sul fronte della diversificazione delle fonti di finanziamento per le imprese, è proseguito lo sviluppo delle attività della Banca, nella prospettiva di acquisizione di nuovi incarichi finalizzati alla raccolta di capitale da parte di operatori specializzati nel settore del private debt e degli Eltif.

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse (8.801) (11.672) 2.871 (24,6%)
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 129.385 131.439 (2.054) (1,6%)
Margine finanziario 120.584 119.767 817 0,7%
Risultato netto finanziario 11.671 8.948 2.723 30,4%
Altri proventi operativi 11.671 8.948 2.723 30,4%
Proventi operativi 132.255 128.715 3.540 2,8%
Spese per il personale (1.853) (1.947) 94 (4,8%)
Altre spese amministrative (713) (624) (89) 14,3%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali - (200) 200
Oneri operativi (2.566) (2.771) 205 (7,4%)
Risultato della gestione operativa 129.689 125.944 3.745 3,0%
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (26.000) (26.000)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti - (775) 775
Risultato lordo dell'operatività corrente 103.689 125.169 (21.480) (17,2%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 10.409 4.389 6.020 137,2%
Risultato netto dell'operatività corrente 114.098 129.558 (15.460) (11,9%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (226) - (226)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 113.872 129.558 (15.686) (12,1%)

Partnership strategiche

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

Il settore denominato Partnership Strategiche è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato delle partecipazioni detenute in Vera Vita, Vera Assicurazioni, Bipiemme Vita, Agos Ducato, Alba Leasing, Selmabipiemme Leasing, Factorit, CF Liberty Servicing e Anima Holding.

Andamento economico del settore

I proventi operativi del settore in esame ammontano a 132,3 milioni, con una crescita in buona parte dovuta ai maggiori dividendi incassati da Anima Holding che portano il risultato netto finanziario a 11,7 milioni rispetto a 8,9 milioni del 2019. In lieve flessione gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. In particolare, a fronte della tenuta dell'apporto delle jv assicurative, si registra una contrazione del contributo di Agos Ducato (da 103,1 milioni del 2019 a 89,2 milioni del 2020), solo in parte compensata dall'apporto di Anima Holding, pari a 12,0 milioni, a seguito della valutazione con il metodo del patrimonio netto della partecipata.

Leasing

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 24.358 29.322 (4.964) (16,9%)
Margine finanziario 24.358 29.322 (4.964) (16,9%)
Commissioni nette (979) 4 (983)
Altri proventi netti di gestione (1.945) (1.837) (108) 5,9%
Altri proventi operativi (2.924) (1.833) (1.091) 59,5%
Proventi operativi 21.434 27.489 (6.055) (22,0%)
Spese per il personale (6.467) (5.479) (988) 18,0%
Altre spese amministrative (26.583) (29.591) 3.008 (10,2%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali - (25) 25
Oneri operativi (33.050) (35.095) 2.045 (5,8%)
Risultato della gestione operativa (11.616) (7.606) (4.010) 52,7%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (106.248) (95.597) (10.651) 11,1%
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (13.008) (78.219) 65.211 (83,4%)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (409) (697) 288 (41,3%)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.340 (5.187) 6.527
Risultato lordo dell'operatività corrente (129.941) (187.306) 57.365 (30,6%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 34.540 38.459 (3.919) (10,2%)
Risultato netto dell'operatività corrente (95.401) (148.847) 53.446 (35,9%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (585) - (585)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) 686 4.443 (3.757) (84,6%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.674 15.376 (10.702) (69,6%)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo (90.626) (129.028) 38.402 (29,8%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Il comparto Leasing include l'operatività di locazione finanziaria dell'ex Banca Italease, confluita nella Capogruppo, nonché l'operatività della società Release. I contratti di leasing in essere vengono gestiti in un'ottica di run-off, non essendo prevista la stipula di nuove operazioni né l'erogazione di nuova finanza su quelle in decorrenza.

Il comparto leasing si occupa pertanto prevalentemente di attività di natura amministrativa oppure connesse alla gestione tipica del post-vendita, sia relativamente ai finanziamenti sia con riferimento ai beni oggetto della locazione finanziaria.

In relazione ai contratti di leasing che presentano canoni insoluti, l'attività del comparto leasing, ed in particolare di Release, è invece finalizzata ad assicurare il ripristino di condizioni di regolarità nei pagamenti e, ove ciò non fosse possibile, a perseguire il recupero dei crediti, minimizzando i rischi ed i costi dei contenziosi in essere, anche attraverso il rientro in possesso dei beni. In tali casi l'attività del comparto è finalizzata alla migliore valorizzazione dei beni recuperati, in particolare immobili, attraverso la commercializzazione oppure la messa a reddito.

Andamento economico del settore

Il comparto Leasing, che include la controllata Release e il contributo dell'entità gestionale leasing della Capogruppo (ex Banca Italease), registra un totale Proventi Operativi pari a 21,4 milioni. La diminuzione di 6,1 milioni rispetto ai 27,5 milioni dello scorso esercizio è riconducibile alla riduzione del margine di interesse per 5,0 milioni, causata dal decremento delle masse fruttifere (conseguenza della situazione di run-off del comparto in esame), ed a commissioni nette negative per circa 1,0 milione dovute al corrispettivo pagato da Release alla Capogruppo per il rilascio di fidejussione a copertura di posizioni "grandi rischi".

Gli oneri operativi, pari a 33,0 milioni contro 35,1 milioni del precedente esercizio, hanno registrato una riduzione sostanzialmente dovuta al miglioramento delle "Altre spese amministrative", che si sono ridotte di 3,0 milioni, passando da 29,6 milioni del 2019 a 26,6 milioni del corrente esercizio, principalmente per minori imposte indirette sugli immobili di Release.

Gli impatti sopra evidenziati hanno portato ad un Risultato della gestione operativa pari a -11,6 milioni rispetto a - 7,6 milioni del precedente esercizio.

Il costo del credito ha registrato un incremento di 10,7 milioni, passando da 95,6 milioni a 106,2 milioni, principalmente per effetto della cessione (cosiddetta "Operazione Titan") di un portafoglio di NPL, sia Release che ex Banca Italease, avvenuta nel quarto trimestre 2020.

Il "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" evidenzia minusvalenze pari a 13,0 milioni rispetto a 78,2 milioni del 2019, riferibili interamente a Release.

Gli "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti" si attestano a +1,3 milioni riconducibili a plusvalenze realizzate da Release per cessioni di immobili perfezionate nel quarto trimestre; nell'esercizio precedente erano state registrate perdite di 5,2 milioni riferite alla cessione di un immobile a Roma di Release.

Al conto economico del segmento in esame sono stati addebitati oneri di ristrutturazione per 0,6 milioni al netto delle relative imposte, mentre il contributo della PPA si riduce a +0,7 milioni (4,4 milioni nell'esercizio precedente).

Considerata la quota di risultato di pertinenza di terzi, pari a 4,7 milioni rispetto a 15,4 milioni del precedente esercizio, il comparto leasing consegue un risultato di esercizio negativo pari a -90,6 milioni.

Corporate Center

2020 2019 (*) variaz.ass. variaz. %
Margine di interesse 442.787 392.854 49.933 12,7%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 1.414 (184) 1.598
Margine finanziario 444.201 392.670 51.531 13,1%
Commissioni nette (14.544) (19.149) 4.605 (24,0%)
Altri proventi netti di gestione 45.295 52.854 (7.559) (14,3%)
Risultato netto finanziario 259.625 336.971 (77.346) (23,0%)
Altri proventi operativi 290.376 370.676 (80.300) (21,7%)
Proventi operativi 734.577 763.346 (28.769) (3,8%)
Spese per il personale (403.523) (449.960) 46.437 (10,3%)
Altre spese amministrative 325.012 354.862 (29.850) (8,4%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (119.737) (136.498) 16.761 (12,3%)
Oneri operativi (198.248) (231.596) 33.348 (14,4%)
Risultato della gestione operativa 536.329 531.750 4.579 0,9%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (18.111) 25.887 (43.998)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (23.713) (80.314) 56.601 (70,5%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.108) 5.095 (6.203)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 2.564 (11.774) 14.338
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (150) 339.033 (339.183)
Risultato lordo dell'operatività corrente 495.811 809.677 (313.866) (38,8%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (101.263) (115.156) 13.893 (12,1%)
Risultato netto dell'operatività corrente 394.548 694.521 (299.973) (43,2%)
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (47.992) - (47.992)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (26.491) (15.074) (11.417) 75,7%
Impairment su avviamenti (25.100) - (25.100)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(11.739) (23.273) 11.534 (49,6%)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (13.181) (19.383) 6.202 (32,0%)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi (426) 188 (614)
Utile (perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 269.619 636.979 (367.360) (57,7%)

(*) A parità di totale della voce, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo con i criteri di segmentazione utilizzati per l'esercizio 2020.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

La business line Corporate Center è il segmento in cui confluiscono gli apporti al consolidato non rappresentati nelle altre linee di business. Nello specifico, il Corporate Center include gli apporti economici della Finanza della Capogruppo Banco BPM, della controllata ProFamily, delle società immobiliari del Gruppo, nonché della gestione accentrata delle funzioni a favore di tutto il Gruppo (Cost management, Personale, etc.).

Andamento economico del settore

I proventi operativi complessivi del Corporate Center ammontano a 734,6 milioni, con una contrazione del 3,8% rispetto al dato del 2019 pari a 763,3 milioni. All'interno di tale aggregato si rileva la positiva performance del margine di interesse, in crescita rispetto allo scorso esercizio di 49,9 milioni. La crescita del margine di interesse del Corporate Center è principalmente dovuta alla sensibile flessione del costo della raccolta in valuta, effettuata a fronte dell'investimento in titoli, ed alla quota del beneficio del TLTRO III di competenza del Corporate Center, che hanno compensato il minor contributo del portafoglio titoli (con minori interessi per -107,8 milioni), che ha risentito di un sensibile calo dei rendimenti, e la maggiore onerosità del funding istituzionale, per le nuove emissioni effettuate in corso d'anno per circa 1.600 milioni (di cui 850 milioni Tier 2).

In miglioramento le commissioni nette (+4,6 milioni), per effetto di maggiori commissioni legate all'attività di Tesoreria, mentre flettono gli altri proventi di gestione (-7,6 milioni), per minori proventi da affitti e per gli impatti derivanti dalla chiusura di alcune transazioni.

In sensibile flessione il risultato netto finanziario (-77,3 milioni), ove il contributo del portafoglio titoli passa da 283,2 milioni a 105,9 milioni, solo in parte bilanciato dal positivo apporto della valutazione delle interessenze detenute in Nexi e SIA (+158,6 milioni).

Gli oneri operativi, pur a fronte di un sensibile miglioramento dei costi del personale (che si riducono di 46,4 milioni), registrano un minor recupero per servizi resi alle altre business lines del Gruppo, a seguito di una più attenta politica dei costi.

In crescita il costo del credito, pari a -18,1 milioni rispetto a +25,9 milioni dello scorso esercizio che aveva beneficiato di riprese di valore su alcune posizioni creditorie.

Il risultato netto delle attività materiali valutate al fair value evidenzia minusvalenze di 23,7 milioni rispetto a 80,3 milioni dello scorso esercizio.

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri evidenziano riattribuzioni pari a 2,6 milioni rispetto agli accantonamenti di 11,8 milioni del precedente esercizio.

Nel 2020 non si sono registrati Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti di importo significativo; nello scorso esercizio erano invece state rilevate plusvalenze derivanti dalla riorganizzazione del comparto del credito al consumo (189,5 milioni) e dalla realizzazione della partnership con Credito Fondiario per la gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (142,7 milioni).

Al conto economico del segmento in esame sono stati addebitati oneri di ristrutturazione aziendale al netto delle imposte per 48,0 milioni, oneri sistemici per 26,5 milioni (15,1 milioni nel 2019) e rettifiche di valore su avviamenti, a seguito dell'impairment test, per 25,1 milioni.

L'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte, esposto nella voce separata del conto economico riclassificato, è negativo e pari a 11,7 milioni (-17,5 milioni al lordo degli effetti fiscali) e si confronta con il dato negativo, pari a -23,3 milioni (-34,8 milioni lordi) dell'esercizio precedente.

Considerando l'impatto della PPA, pari a -13,2 milioni (-19,4 milioni nel 2019), e la quota di risultato di pertinenza di terzi, pari a -0,4 milioni (+0,2 milioni nel 2019), il conto economico del Corporate Center evidenzia un risultato netto di 269,6 milioni.

Nel seguito si forniscono maggiori dettagli in merito alle attività gestite dal segmento di business in esame.

Finanza di Gruppo

La Capogruppo è il polo di coordinamento e di presidio delle politiche di gestione delle poste strutturali dell'attivo e del passivo, proprie e delle altre società del Gruppo, finalizzate all'ottimizzazione del capitale disponibile, all'individuazione di opportune operazioni e di strategie di funding per il Gruppo, mediante azioni sui mercati domestici e internazionali, nonché al presidio delle esigenze di liquidità e delle sue dinamiche, come anche della gestione dei portafogli titoli e di altri strumenti finanziari della proprietà del Gruppo.

L'operatività della Finanza di Gruppo si articola attraverso le seguenti strutture operative: Funding e Capital Management, Banking Book e ALM, Trading e Fondi e Group Treasury.

Funding e Capital Management

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta estremamente robusta per tutto il 2020; gli indicatori di liquidità, LCR e NSFR nel corso dell'anno sono rimasti ampiamente al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework del Gruppo.

La posizione complessiva di raccolta a medio lungo termine da BCE (TLTRO III), a seguito delle novità introdotte dalla Banca Centrale per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19, è stata incrementata in corso d'anno e si attesta al 31 dicembre 2020 a 27,5 miliardi.

Durante l'anno si è proceduto alla sostituzione integrale della TLTRO II con la nuova TLTRO III, per sfruttarne principalmente i benefici sia in termini di tasso che di allungamento delle scadenze.

In relazione all'attività di emissione di strumenti obbligazionari destinati al mercato wholesale, si è provveduto all'adeguamento ed aggiornamento del programma EMTN anche attraverso supplement e programmi di Obbligazioni Bancarie Garantite utilizzabili per le emissioni di covered bond.

Per quanto concerne le emissioni pubbliche, si segnalano quattro collocamenti per complessivi 2 miliardi.

In particolare, rileva l'emissione del primo bond Senior Non Preferred del Gruppo avvenuta nel mese di febbraio 2020 per 750 milioni, con scadenza a 5 anni e cedola pari a 1,625%.

Inoltre nel corso dell'anno sono stati perfezionati i seguenti collocamenti: (i) a gennaio un AT1 per 400 milioni e cedola del 6,125%, (ii) a settembre un Tier II in formato 10NC5 per 500 milioni e cedola del 5% e (iii) a dicembre un altro Tier II in formato long 10NC5 da 350 milioni e cedola del 3,25%, che costituisce un'anticipazione del funding previsto a piano per il 2021.

Infine, relativamente alle attività di ottimizzazione degli RWA, si segnala che a dicembre è stata conclusa una operazione di cartolarizzazione sintetica con il FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti) acquisendo una garanzia sulla tranche mezzanine di un portafoglio di circa 1,9 miliardi di crediti in bonis erogati alle PMI. Si tratta della seconda operazione del Gruppo per questa tipologia di strumenti.

Banking Book e ALM

ALM

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato monetari e finanziari in genere, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione è prioritariamente imperniata su un modello di "natural hedge" che tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Gestione dei Portafogli di Proprietà

Relativamente alla gestione degli strumenti finanziari dell'attivo, nel corso del 2020 si sono seguite le strategie sinteticamente descritte di seguito.

Posizioni nella categoria contabile HTCS

L'incremento del portafoglio della categoria contabile HTC è stato parzialmente controbilanciato da una riduzione del portafoglio HTCS che nel corso del 2020 si è ridotto da 11 miliardi a 9,4 miliardi nominali.

La quota governativa, sia di titoli italiani che esteri, è il principale oggetto di questo decremento, con riduzioni nette di circa 300 milioni per i primi e 1,3 miliardi per i secondi.

La componente obbligazionaria non governativa, pur rimanendo invariata nel suo ammontare complessivo, ha visto un miglioramento del profilo di rischio, con la riduzione del peso dell'Italia ed una più ampia diversificazione geografica e settoriale. L'allargamento degli spread nei momenti di massima tensione di marzo ha consentito di investire in società ad elevato standing ed in settori anticiclici, principalmente pharmaceuticals, utilities e communications.

L'esposizione indiretta in fondi comuni d'investimento (FVTPLM) è rimasta sostanzialmente invariata durante il corso dell'anno.

Posizioni nella categoria contabile HTC

Nel 2020 il portafoglio HTC del Banking Book della Capogruppo è aumentato da 16,7 miliardi a 20,7 miliardi nominali (+18,8%), trainato da un incremento netto del comparto governativo di 3,8 miliardi e di quello obbligazionario non governativo di circa 180 milioni. La prima parte dell'anno, caratterizzata principalmente dalla crisi del Coronavirus, ha visto un costante incremento delle posizioni in titoli di Stato italiani concentrati sulla parte medio-breve della curva contestualmente a una lieve riduzione delle posizioni in Treasury Americani in vista delle elezioni. Alla fine del terzo trimestre, visto il forte restringimento degli spread, si è ritenuto opportuno ridurre il rischio Paese Italia procedendo a vendite forward delle posizioni con duration maggiore per circa 1,3 miliardi che si perfezioneranno nel corso dell'esercizio 2021.

Trading e Fondi

Posizioni nella categoria contabile HFT

Per quanto concerne l'attività di negoziazione, si evidenzia che le strategie poste in essere nel 2020 non hanno determinato una sostanziale discontinuità nell'attività di trading rispetto a quanto effettuato nel corso dell'esercizio precedente. In particolare gli investimenti in strumenti obbligazionari sono rimasti focalizzati sulla componente governativa e sui tassi risk free tramite IRS. Relativamente ai titoli di Stato, l'attività si è focalizzata su strategie di flattening e di country spread. La gestione, causa l'elevatissima volatilità espressa dal mercato di riferimento soprattutto tra marzo e maggio, è stata condizionata dagli stringenti limiti di rischio per cui si è dovuto ritarare e ribilanciare più volte le posizioni di "relative yield" e le diverse esposizioni "long/short" ai rischi di credito nazionali.

Il comparto azionario è stato invece utilizzato anche con finalità di investimento tattico, da cui è derivato il maggior contributo economico complessivo prodotto dall'attività di trading nel suo complesso.

Alternative Investments e Fondi

Nel corso del 2020 è proseguita l'attività di investimento in Fondi Alternativi, che ha privilegiato, come negli anni precedenti, il Private Equity ma che ha interessato, nell'ottica di attenuazione del rischio e diversificazione dei mercati, anche altre asset class, quali il private debt, il venture capital e l'infrastructure. È proseguita l'attività di promozione del nuovo servizio di Due Diligence e di Mediazione rivolto alla clientela istituzionale, che investe nel private market.

Group Treasury

La pandemia di Covid-19, esplosa nel corso del 2020, ha provocato una grave crisi recessiva nella zona Euro; conseguentemente la politica di Banca Centrale Europea è stata particolarmente accomodante e di grande supporto al sistema monetario e dei pagamenti per le istituzioni finanziarie europee.

A causa della prudenza nel dar corso agli investimenti da parte della maggior parte degli operatori economici a seguito delle incertezze prospettiche, Banco BPM ha riscontrato una decisa crescita dei depositi a vista dei propri clienti che ha comportato a fine anno un valore di mantenimento della Riserva Obbligatoria fissato a oltre un miliardo.

L'attività del Money Market, agevolata anche dall'introduzione del cosiddetto tiering della remunerazione dei depositi, ha visto così una gestione giornaliera della liquidità improntata alla ricerca dell'impiego efficiente dell'eccesso di liquidità che ha comportato l'esigenza di ricercare, con successo, opportunità di arbitraggio con altre valute.

A partire da inizio ottobre si è fatto ampio ricorso alla Deposit Facility con Banca Centrale Europea per l'ottimizzazione della gestione della liquidità in quanto i tassi di mercato dei repo di investimento con sottostanti titoli governativi italiani sono progressivamente scesi al di sotto del livello della remunerazione della Deposit Facility (pari a -0,50%).

Sul fronte della raccolta l'ottimizzazione del collaterale disponibile ha consentito di incrementare i ricavi grazie ai tassi ampiamente negativi; il finanziamento degli attivi in Euro (principalmente governativi italiani e dell'Eurozona) si posiziona a fine 2020 a livelli inferiori rispetto alla curva General Collateral. Sul fronte dell'investimento della liquidità in eccesso si è cercato di mitigare il costo di impiego ricercando le migliori condizioni di mercato. L'attività di secured financing sugli assets di proprietà ha evidenziato una raccolta che si è mediamente attestata a circa 9,4 miliardi (di cui circa 5,5 miliardi attraverso Cassa Compensazione & Garanzia), mentre l'attività di impiego, escludendo l'operatività di lungo termine, è stata mediamente pari a circa 5,1 miliardi (di cui circa 3,7 miliardi tramite CC&G), mentre quella svolta in bilaterale sul mercato interbancario ha avuto per oggetto principalmente titoli governativi europei ed è stata effettuata soprattutto in raccolta.

Per quanto concerne l'area dollaro, la curva dei tassi USD nel 2020, a seguito delle manovre di politica monetaria da parte delle Fed in risposta alla recessione dovuta alla pandemia Covid-19, ha registrato una volatilità significativa nel primo semestre dell'anno per poi stabilizzarsi nei mesi successivi. Si è scelto di adottare una strategia di diversificazione delle scadenze al fine di poter cogliere velocemente eventuali improvvisi movimenti al ribasso dei tassi dovuti ad interventi di politica monetaria da parte della Fed, garantendo una significativa efficienza nel finanziamento del portafoglio.

Il consolidamento dell'operatività in prestito titoli non collateralizzato sul mercato interbancario internazionale è stato favorito da una solida posizione di liquidità ed ha permesso di ottimizzare il ritorno economico dei titoli di

categoria High Quality Liquid Assets. L'outstanding massimo delle transazioni concluse ha raggiunto circa 2,3 miliardi per poi attestarsi su circa 1,9 miliardi alla fine del IV trimestre.

Le operazioni di repo a medio termine con sottostanti titoli non governativi hanno subito soltanto una leggera variazione nell'arco dell'anno. Complessivamente l'ammontare finanziato, per tutte le suddette tipologie, alla fine del 2020, registra un outstanding complessivo pari a circa 3,1 miliardi.

L'azione di miglioramento degli indicatori di liquidità è proseguita anche attraverso operazioni di collateral switch con un outstanding, a fine 2020, di circa 250 milioni.

Al fine di potenziare l'accesso a ulteriori circuiti per il finanziamento di titoli con finalità di raccolta liquidità e per la copertura di posizioni corte di titoli tramite operazioni di repo in clearing, nel corso del 2020 si è completata l'adesione con la Controparte Centrale Eurex Clearing AG ed intrapresa quella per LCH SA (che verrà ultimata nel corso del primo trimestre 2021). I vantaggi di tali adesioni, che si renderanno concreti nel 2021, si riconducono principalmente alla riduzione dei rischi operativi e dei rischi di controparte nonché, conseguentemente, degli assorbimenti patrimoniali, alla possibilità di ottenere maggiore efficacia nel pricing sul mercato e ai benefici dal punto di vista reputazionale per la banca.

L'innalzamento della volatilità sul mercato Forex, causata dalla pandemia a partire dal marzo del 2020, non ha coinciso con un aumento dei volumi con riferimento ai quali anzi è proseguito il trend di leggera flessione manifestatosi già nel corso del 2019. Seppure progressivamente rientrata, la volatilità si è comunque stabilizzata su livelli più elevati rispetto all'anno precedente, inducendo la clientela ad attendere mosse di politica monetaria in grado di fornire una direzione al mercato. Per quanto riguarda nello specifico l'attività commerciale, le limitazioni agli spostamenti personali hanno prodotto una significativa contrazione, in particolare dell'attività in banconote estere, mantenendo tuttavia inalterata la quota di mercato della banca.

Gestioni patrimoniali

Nel segmento del Corporate Center confluiscono inoltre le attività connesse alle gestioni patrimoniali di Banca Aletti, le cui commissioni di negoziazione e performance, nella logica di allocazione delle risorse ai diversi segmenti e di analisi delle relative performance definita dal Gruppo, non sono attribuite alla Rete Private.

La pandemia Covid-19 e la conseguente diffusa recessione economica hanno determinato impatti importanti anche nelle politiche di gestione e nei risultati del settore in esame.

Nei portafogli gestiti l'esposizione all'asset class azionaria è stata ridotta nei primi mesi dell'anno, con il diffondersi delle notizie relative all'epidemia, poi gradualmente aumentata fino ad assumere un posizionamento di sovrappeso. I rendimenti negativi offerti dalle curve governative europee hanno reso poco attraenti gli investimenti nell'asset class obbligazionaria governativa, mentre per il comparto corporate è stato mantenuto un approccio selettivo e prudente, con atteggiamento costruttivo nell'ottica di cogliere opportunità di mercato. La diversificazione valutaria dei portafogli, funzionale alla ripartizione dei rischi, è stata anch'essa gestita con approccio maggiormente tattico.

I risultati dell'anno sono stati, nel complesso, positivi, ad eccezione dei mandati di gestione più concentrati sull'azionario europeo, con rendimenti mediamente in linea/superiori ai parametri di riferimento e/o ai differenti parametri contrattuali.

Al 31 dicembre 2020 le masse in gestione si sono attestate a 3,2 miliardi, sostanzialmente in linea rispetto al dato di fine 2019.

Comparto immobiliare

L'attività del settore immobiliare è caratterizzata sia dalla gestione del patrimonio strumentale del Gruppo sia dalla valorizzazione e dismissione di quello non strumentale; attività svolte, a livello organizzativo, da strutture separate. Per quanto concerne la gestione e manutenzione (sia tecnica che amministrativa) del patrimonio immobiliare

strumentale del Gruppo Banco BPM, l'attività svolta nel corso del 2020 è stata tesa all'efficientamento degli spazi occupati e alla riduzione dei costi di gestione degli stessi, proseguendo il piano di razionalizzazione delle piazze che prevede il rilascio di immobili di terzi e di proprietà vuoti o solo parzialmente occupati: in questo modo si ottiene, per gli immobili di terzi, il risparmio dei canoni di locazione, mentre per gli immobili di proprietà, la disponibilità per la vendita o per la locazione a terzi, con un risparmio dei costi fissi di gestione.

Ad oggi si sono conclusi i trasferimenti da Roma via Carucci a Roma Parco dei Medici e a Bologna da via Bovi Campeggi a via Don Minzoni, operazioni che generano complessivamente un risparmio annuo di circa 3,6 milioni e sono stati riconsegnati gli immobili alle rispettive proprietà.

E' proseguita, rafforzata anche dalla crisi generata dalla pandemia, la rinegoziazione dei canoni di locazione delle filiali in affitto da terzi, con un risparmio a regime, su base annua, di circa 3,9 milioni.

In relazione al Fondo Eracle, fondo al quale era stato in passato conferito parte del patrimonio immobiliare strumentale del Gruppo, è stato sottoscritto un nuovo accordo che modifica le regole di partecipazione al Fondo stesso e i contratti di locazione degli immobili in portafoglio, con particolare riguardo alla disciplina della flessibilità in uscita, soprattutto con riferimento alle filiali già chiuse o di prossima chiusura. Le nuove regole, unite ad una riduzione del canone a valere su una buona parte del portafoglio, determinerà nel periodo 2021-2026 un consistente risparmio sui canoni di locazione pari, mediamente, a circa 15 milioni all'anno.

Per quanto riguarda la gestione del patrimonio non strumentale, questo è affidato a due strutture:

  • Valorizzazione Immobili e Patrimonio Artistico: che si occupa della gestione e valorizzazione del patrimonio di proprietà con particolare focus sui cosiddetti big tickets;
  • Advisory Secured NPE che gestisce le attività relative alla commercializzazione degli immobili rivenienti da recupero crediti.

La gestione tecnica e giuridica di tutto il patrimonio non strumentale del Gruppo continua ad essere affidata a Bipielle Real Estate. L'attività comprende anche immobili rivenienti da contratti di leasing in default, che prosegue di anno in anno, anche se con un rallentamento rispetto allo scorso esercizio.

L'attività relativa alla valorizzazione del patrimonio non strumentale si inserisce in un mercato immobiliare italiano che è stato, ovviamente, pesantemente condizionato dalla pandemia che ha colpito il Paese a partire dal marzo 2020, anche se ha mostrato un'insospettabile capacità di resistenza.

Il segmento corporate nel corso del 2020 ha presentato una ricomposizione di tipologie transate e provenienze degli investitori che ha consentito di attenuare gli effetti della pandemia su turnover e valori. Infatti, il drastico calo di interesse per i settori alberghiero e commerciale è stato in parte compensato dal balzo in avanti compiuto dalla logistica e dalla sostanziale tenuta del segmento direzionale. Ma le difficoltà a cui vanno incontro i comparti core (direzionale, commerciale e alberghiero) non potranno essere integralmente compensate nel prossimo biennio dal dinamismo dei segmenti alternativi (logistica in primis, oltre al residenziale nelle diverse inclinazioni), limitando il volume degli investimenti su livelli sostanzialmente più contenuti (-30% circa nel 2020 e -20% circa nel 2021 facendo riferimento allo scenario che oggi appare più probabile) rispetto a quelli raggiunti nel 2019.

In questo contesto, segnato anche dal rallentamento dell'attività deliberativa di pratiche edilizie ed urbanistiche della Pubblica Amministrazione, sono stati comunque stipulati rogiti per circa 86 milioni mentre sono state rinviate al successivo anno alcune operazioni di compravendita che determinano, complessivamente, impegni presi o in fase di istruttoria per circa 100 milioni.

Tra le operazioni più significative si segnalano la cessione di immobili sottostanti a posizioni NPL nell'ambito della cessione di un portafoglio di sofferenze rispettivamente a Doria Leaseco-Illimity per il progetto ACE Leasing (72 immobili) e Prelios per il progetto cosiddetto Titan (24 immobili)

Il settore delle locazioni commerciali evidenzia invece grandi difficoltà economiche per innumerevoli attività commerciali e turistiche, che si riflettono nel pagamento dei canoni di locazione; nel corso del 2020 infatti quasi tutti i conduttori del comparto turistico alberghiero e molti dei settori retail più toccati dalla pandemia hanno richiesto dilazioni di pagamento o riduzioni temporanee dei canoni di locazione.

Il Gruppo è venuto incontro a tali richieste, sia sottoscrivendo nuovi accordi transattivi sia accettando la parziale compensazione con il credito di imposta maturato sui canoni di locazione. L'effetto economico complessivo è stato comunque contenuto, anche se si prevede ci saranno nuove richieste per il primo semestre 2021.

Ne hanno risentito in modo particolare le società di scopo Lido dei Coralli, Terme Ioniche e Sagim la cui gestione è stata quasi completamente bloccata dalla pandemia. Ciononostante, sono proseguite le attività relative allo sviluppo urbanistico e agli interventi di adeguamento strutturale dei complessi immobiliari da loro gestiti.

A livello di Gruppo è proseguita altresì l'attività di "messa a reddito" degli spazi liberi, compresi quelli rivenienti dalle recenti chiusure delle filiali e, a tal proposito, sono stati sottoscritti nuovi contratti di locazione per complessivi canoni annuali di circa 3,6 milioni.

Il settore dello sviluppo immobiliare ha dato segnali di risveglio per il settore logistico, mentre i nuovi progetti del settore residenziale ed alberghiero sono stati toccati in modo pesante dalla pandemia.

Tra i casi più significativi:

  • è stato firmato un preliminare di vendita di un terreno in Chivasso (TO) di proprietà della controllata Bipielle Real Estate con un operatore francese interessato a realizzare un importante polo logistico di oltre 120 mila metri quadrati di superficie coperta;
  • è in fase di approvazione il nuovo Piano di Governo del Territorio del Comune di Cologno Monzese che dovrebbe permettere di procedere alla cessione dei terreni di proprietà della controllata Bipielle Real Estate, anche in modo frazionato, essendo pressoché ultimate le due diligence da parte di due operatori che avevano inviato una manifestazione di interesse, condizionata alla destinazione logistica, residenziale e di servizi;
  • è stato firmato un accordo quadro per la cessione frazionata in lotti di un terreno in Lodi (area ex ABB) per la realizzazione, nei prossimi anni, di edifici residenziali per oltre 70 mila metri cubi;
  • è stato presentato al Comune di Collegno una prima bozza di un innovativo progetto che prevede una più attuale concezione della destinazione agricola che comprenda lo sviluppo di processi di produzione più sostenibili e a maggior valore aggiunto e la contestuale fruizione del territorio da parte dei cittadini attraverso l'offerta di servizi tematici. L'intervento si inserisce nel contesto di un contenzioso con il Comune che si trascina da diversi anni, nell'ottica di preservare il valore del terreno, senza perdere completamente la volumetria edificabile;
  • per la controllata BRF Property, proprietaria di un'area ex industriale in Parma, procede il processo di riqualificazione sia tramite lo studio di un'ipotesi di soluzioni abitative che integrino servizi per la terza età sia mediante il recupero degli edifici vincolati già parzialmente realizzato.

LA GESTIONE DEI RISCHI

Adeguatezza patrimoniale e principali rischi

L'attuale livello dei Fondi Propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari, sia le specifiche soglie richieste dall'Organismo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio Management, agli stakeholder e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei Fondi Propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza. L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework (RAF). Il framework RAF è lo strumento che consente in modo unitario e sinergico di stabilire, formalizzare, comunicare e monitorare la coerenza del profilo di rischio del Gruppo con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e costituisce elemento di indirizzo per la predisposizione dei principali processi aziendali. La Funzione Rischi sviluppa il RAF a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, rivedendo almeno annualmente il framework anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera. L'attività di prevenzione dell'assunzione di rischi non coerenti con la propensione al rischio trova inoltre esplicitazione operativa sia nel processo di gestione delle OMR - Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione di crediti deteriorati, operazioni di acquisizione o cessione di asset di proprietà o altre operazioni rilevanti), sia nelle operazioni di finanziamenti a controparti a leva (cd. Leveraged transactions), che coinvolgono in primo luogo la Funzione Rischi, che è normativamente tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in tali perimetri.

Tra le attività a presidio dei rischi assunti rientra altresì un efficace sistema di reporting integrato dei rischi che consente un monitoraggio di tutte le misure di rischio e dei principali fattori di rischio a cui il Gruppo è esposto; a tale sistema di reporting viene inoltre affiancata periodicamente un'analisi di posizionamento, volta a comparare il Gruppo rispetto al sistema bancario europeo e italiano, prendendo in esame un campione di banche italiane e europee, selezionate a seconda della fonte di riferimento, anche in base a criteri quali/quantitativi. L'analisi di posizionamento ha l'obiettivo di fornire approfondimenti con riferimento almeno alle seguenti aree di indagine: Adeguatezza del Capitale & Struttura Patrimoniale, Adeguatezza della Liquidità, Redditività ed Efficienza, Qualità dell'Attivo e quote di mercato, Attivi ponderati e RWA Density e Parametri del Rischio di Credito adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulla pubblicazione trimestrale degli "EBA Risk Dashboard" e dei documenti di Informativa al Pubblico (Pillar 3) dei principali competitor.

Nel corso del 2020 è stato predisposto un monitoraggio trimestrale dell'adeguatezza patrimoniale di Gruppo (ICAAP) in ottica pluriennale, sulla base dei più aggiornati scenari baseline e avverso condivisi nello Scenario Council. Quest'ultimo consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei relativi processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

Nel corso del 2020, lo Scenario Council si è riunito 14 volte al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali della banca. Al fine di presidiare in maniera rigorosa e puntuale i rischi a cui è esposto, il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di politiche, processi, metodologie e strumenti di cui nel prosieguo viene fornita una breve descrizione, rimandando invece alla Nota integrativa (Parte E) per i relativi approfondimenti.

Il controllo direzionale dei rischi creditizi viene realizzato anche attraverso un modello di portafoglio di stima del rischio VaR, appartenente alla categoria dei "default model", che viene applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie delle banche del Gruppo. Il modello permette di stimare il capitale economico a fronte del

rischio di credito, tenendo conto della concentrazione del portafoglio e dell'ipotesi di inadempimento congiunto delle controparti, in un predefinito contesto di variabili macroeconomiche rilevanti. L'intervallo di confidenza utilizzato è il 99,9% e l'orizzonte temporale di riferimento è pari a un anno. Al termine del processo di simulazione del modello, la perdita massima potenziale del portafoglio crediti viene scomposta nella componente di perdita attesa e in quella di perdita inattesa. Per le altre esposizioni residuali non rientranti nel modello di portafoglio, il calcolo del capitale economico ai fini del controllo direzionale dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di vigilanza (Standard).

Per quanto riguarda i processi e gli strumenti di gestione e controllo della qualità del portafoglio crediti afferenti alla clientela Corporate e Retail, un elemento chiave è costituito dai Rating interni che sono calcolati tramite modelli differenziati e stimati specificatamente per segmento di clientela. Il rating rappresenta la valutazione, riferita ad un orizzonte temporale di 12 mesi, effettuata sulla base di tutte le informazioni ragionevolmente accessibili, di natura sia quantitativa sia qualitativa, ed espressa mediante una classificazione su scala ordinale, della capacità di un soggetto affidato o da affidare di onorare le obbligazioni contrattuali.

Il Rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico nel processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Si sottolinea che il rating interno non è applicato per fini regolamentari al perimetro di Banca Akros, su cui vige altresì l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza, per cui nelle applicazioni gestionali, tra cui la quantificazione del capitale economico e il calcolo dell'Expected Credit Loss in ambito IFRS 9, si utilizzano delle proxy con valori medi. Il rating interno viene invece utilizzato per Banca Akros all'interno del processo di concessione del credito per la clientela comune con Capogruppo.

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Il ricorso a modelli di gestione non basati su risorse specializzate è limitato alle posizioni classificate Past Due e Inadempienze probabili di importo inferiore alle soglie definite dalle procedure interne.

Il monitoraggio, la gestione e la valutazione dei crediti deteriorati sono supportati da processi strutturati e da un'apposita procedura gestionale.

In particolare, le rettifiche di valore sono quantificate applicando forfettariamente le griglie di LGD stimate dalla Funzione Rischi per le posizioni in Past Due a prescindere dall'importo e per quelle a Inadempienze probabili o a Sofferenze di importo inferiore a una soglia di materialità mentre, per importi superiori a tale soglia, sono quantificate analiticamente dal gestore. Le rettifiche di valore valutate analiticamente dai gestori sono periodicamente sottoposte a revisione.

Si sottolinea che, con riferimento al costo del credito ai fini di bilancio, sulle posizioni a default riconducibili al perimetro di Banca Akros, è in essere una valutazione analitica stante il numero molto limitato di posizioni appartenenti a tale categoria.

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013), la Capogruppo e Banca Akros utilizzano a fini gestionali una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuale default delle controparti di operazioni in derivati OTC.

Tale metodologia prevede un approccio semplificato per la stima dell'esposizione al rischio di controparte in derivati, relativamente alle posizioni in essere con controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (Credit Support Annex – CSA); il suddetto approccio, "Shortcut Method", prevede la valutazione delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto.

La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, con un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle posizioni in derivati OTC, Pronti contro Termine, Prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine, la misura di esposizione viene calcolata con metodologie standard, utilizzate anche ai fini Segnaletici di Vigilanza.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea 3 sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • Fondi Propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA), tramite l'adozione del Metodo standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/13 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte;
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE nr. 575/2013.

La normativa europea (Regolamento Delegato (UE) 2016/2251) obbliga le banche che hanno accordi bilaterali, per rapporti di CSA (Credit Support Annex) con le controparti, ad instaurare un regime di Initial Margin. La scadenza, inizialmente prevista per settembre 2020, è stata posticipata a settembre 2021, a causa dell'emergenza Covid-19.

Tale normativa obbliga le banche a scambiare dei margini iniziali per contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, al fine di fornire un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Al fine di facilitare l'adeguamento delle controparti ai requisiti previsti in materia di Initial Margin, sono previsti periodi di phase-in differenziati sulla base degli importi dei nozionali medi aggregati dei derivati OTC non compensati a livello centrale e della tipologia di strumento derivato OTC.

Sono previste due possibili metodologie per il calcolo del margine iniziale, da concordare con ogni controparte: SIMM (Standard Initial Margin Model) e Schedule/Grid.

Il Gruppo Banco BPM ha intenzione di avvalersi il più possibile del metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive e appare vantaggioso in quanto comporta un versamento più contenuto del margine. Questo metodo, proposto dal mercato (ISDA), è basato sulle sensitivity aggregate per classe di rischio e di prodotto, su pesi differenziati per fattore di rischio e tenor e genera benefici di diversificazione fra asset class.

Sul tema è stata avviata una specifica progettualità con un Gruppo di Lavoro dedicato (oltre alle strutture di Capogruppo partecipa anche il Trading di Banca Akros) e con il supporto di consulenti esterni. Si è scelto di effettuare i calcoli facendo ricorso al software Numerix.

Per quanto concerne l'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, la rilevazione, la misurazione e il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo vengono effettuate mediante un sofisticato sistema di position keeping e controllo dei rischi, che consente il costante monitoraggio dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi approvati dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

Il monitoraggio dei rischi finanziari è realizzato quotidianamente attraverso l'utilizzo di indicatori sia di tipo deterministico (sensitività ai fattori di rischio di mercato e riferiti all'emittente) che di tipo probabilistico (Value at Risk - VaR). Il VaR rappresenta una misura sintetica di rischio, ed esprime la massima perdita potenziale causata da movimenti di mercato in condizioni di normalità, in un certo orizzonte temporale e con un certo intervallo di confidenza. L'approccio utilizzato per il calcolo del VaR è quello basato sulla simulazione storica. I valori calcolati vengono forniti con un intervallo di confidenza del 99% e un orizzonte temporale pari a un giorno. Le correlazioni utilizzate sono quelle implicite negli scenari storici applicati per la stima della distribuzione empirica dei valori del portafoglio di negoziazione.

A seguito della richiesta presentata nel 2019, con il documento di Internal Model Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha concesso l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito, pertanto a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM ha dovuto utilizzare il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato.

Tale misura viene quindi calcolata sulla base del VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC rilevati dal 6 ottobre 2020 (ultimi 60 gg lavorativi).

BCE ha eliminato la precedente limitation di cui alla Final Decision del 14 marzo 2017 (Add-On di 1 sui fattori moltiplicativi per VaR e SVar) ma ha introdotto una nuova limitation relativa al calcolo dell'IRC: Add-On del 10% su base individuale e consolidata fino alla risoluzione di alcuni finding metodologici.

A seguire si riportano il grafico andamentale dei dati di VaR Gestionale relativi al 2020, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Gruppo Banco BPM: Portafoglio di Trading

La componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo semestre, a seguito della consistente riduzione dell'esposizione su titoli governativi italiani avvenuta nell'ultima parte dell'anno.

Con riferimento al rischio operativo, il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31/12/2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo Banco BPM, allo scopo di assicurare una misurazione maggiormente accurata dell'esposizione a tali rischi, il miglioramento delle prassi gestionali e delle tecniche di misurazione del rischio, il conseguimento nel medio periodo della riduzione delle frequenze e della severità degli eventi di perdita operativa e l'adozione di soluzioni in linea con le best practices del settore, ha sviluppato un sistema di misurazione e gestione (norme e processi, attori, ruoli e responsabilità, modelli e applicativi IT) in linea con i requisiti normativi previsti per i modelli avanzati AMA. Tale modello viene utilizzato nel continuo a livello gestionale e per finalità di Secondo pilastro.

La misurazione del rischio con i metodi AMA viene effettuata mediante una metodologia interna secondo la logica VaR, che si basa su analisi di tipo quantitativo e qualitativo. La valutazione quantitativa si fonda sui dati di perdita interni, raccolti attraverso un processo di loss collection e integrati da informazioni esterne di perdita riferite al contesto bancario italiano (flussi di ritorno del consorzio DIPO, costituito in ambito ABI dai principali Gruppi bancari italiani), e sui dati rivenienti dal processo di autovalutazione dell'esposizione prospettica al rischio (Risk Self Assessment), nel quale sono utilizzate anche le evidenze qualitative rilevate nell'attività di valutazione nel continuo del contesto operativo interno ed esterno.

Coerentemente con la mission del Gruppo Banco BPM, i principali impatti di rischio riguardano la categoria "Pratiche Commerciali", seguita dai "Processi", che insieme rappresentano una parte prevalente del rischio totale e che si manifestano in maggior parte presso le reti commerciali del Gruppo.

Con riferimento alla casistica delle "Frodi Esterne", a fronte della tendenza a una maggiore sofisticatezza delle tecniche utilizzate dai malfattori (es. furti d'identità, frodi informatiche ecc.), il Gruppo attua un costante rafforzamento dei presidi di sicurezza fisica e logica, determinando così un contenimento dei fenomeni sia in termini di frequenza che di impatto medio sugli eventi di perdita della specie.

A fronte dei principali fattori di rischio che emergono, il Gruppo attua gli opportuni interventi definiti nel Piano di mitigazione (es. formazione, implementazione di processi e/o procedure applicative ecc.).

Con riferimento al rischio di liquidità, nel corso del 2020 il Gruppo Banco BPM ha efficacemente svolto il processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP - Internal Liquidity Adequacy Assessment Process), processo attraverso il quale gli Organi aziendali garantiscono che il Gruppo operi con livelli di liquidità che rispettino sia i requisiti minimi regolamentari sia la propensione al rischio approvata all'interno del RAF.

Nell'ambito di tale processo, è previsto un monitoraggio periodico del rischio di liquidità, condotto su base infragiornaliera, giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) sia per le metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia per quelle elaborate internamente.

Nel corso del 2020, sono state elaborate tutte le segnalazioni regolamentari di liquidità previste a livello di Gruppo Banco BPM.

Per maggiori informazioni sui rischi creditizi, finanziari e operativi si rinvia alla Parte E della Nota integrativa dedicata al presidio dei rischi. Nello stesso capitolo sono riportate informazioni di dettaglio con riferimento ai prodotti strutturati di credito, alle esposizioni verso Special Purpose Entities, alle operazioni di cartolarizzazione e all'operatività in derivati.

I modelli sviluppati internamente dal Gruppo Banco BPM sono sottoposti a verifiche periodiche da parte della funzione di Validazione Interna, indipendente dalle funzioni deputate allo sviluppo dei modelli. I risultati delle attività di verifica sono rappresentati in appositi report condivisi con gli Organi Aziendali.

Evoluzione prevedibile dei rischi e obiettivi del Gruppo

Lo scenario macroeconomico al momento previsto per l'anno 2021 vede una crescita del PIL Italia in ripresa rispetto ai valori negativi registrati a fine 2020 a causa del contesto pandemico in corso. In termini congiunturali, il prodotto interno lordo rimarrebbe debole all'inizio del 2021, per poi tornare a espandersi a ritmi significativi a partire dall'estate 2021, grazie all'ipotizzato miglioramento del quadro sanitario e all'effetto delle misure di politica fiscale domestica ed europea.

Per tale motivo, risulta non agevole l'inquadramento dell'evoluzione prevedibile dei rischi. Gli obiettivi del Gruppo sono quindi tesi ad un atteggiamento di prudente e costante presidio delle attività, al fine di limitare l'impatto di possibili evoluzioni avverse e poco prevedibili del quadro economico. I ratio patrimoniali del Gruppo Banco BPM sono infatti ben superiori rispetto ai minimi imposti dalla Vigilanza, e questo garantisce un'adeguata copertura dei rischi anche in condizioni di scenario macroeconomico peggiorativo.

Ciò premesso, per quanto riguarda il rischio di credito, il Gruppo intende proseguire il percorso iniziato negli scorsi anni di riduzione dell'incidenza dei crediti deteriorati, unitamente agli obiettivi perseguiti in termini di composizione settoriale degli impieghi. Per questo motivo è lecito ipotizzare un quadro di prudenziale miglioramento del profilo di rischio, con riferimento sia alle esposizioni in bonis, grazie alle politiche di accantonamento e quelle relative alle garanzie, sia al portafoglio dei crediti deteriorati.

Con riferimento al rischio di liquidità, sia operativa che strutturale, è possibile prevedere un quadro di sostanziale stabilità e sicurezza.

Il rischio di tasso di interesse del portafoglio di proprietà del Gruppo permane con un profilo rialzista che, in caso di aumento dei tassi di mercato, attualmente posizionati su livelli fortemente negativi, consentirebbe di ottenere un miglioramento del margine di interesse. Nel corso dell'esercizio, il profilo di rischio di tasso generico del Gruppo si è mostrato adeguato e coerente con i limiti di rischio approvati, così come il profilo di liquidità si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio interni e, laddove presenti, regolamentari.

Il 18 Dicembre 2019 l'EBA ha pubblicato la bozza finale del Regulatory Technical Standard (RTS) relativamente al nuovo approccio standardizzato per il rischio di controparte SA-CCR, che è stato introdotto nell'ambito della CRR2.

Sono state avviate le attività progettuali dirette al recepimento dei nuovi requisiti normativi che dovranno essere applicati a decorrere da giugno 2021.

Da parte della Funzione Rischi, è stato coordinato il rinnovo delle coperture assicurative relativamente alla tutela sia degli asset strumentali del Gruppo, di natura materiale ed immateriale, sia degli asset coinvolti a garanzia delle operazioni di business, nell'ottica di gestire appropriatamente il trasferimento del rischio operativo.

In tale contesto, è stata svolta una analisi delle coperture attive nel Gruppo, realizzando quindi le possibili razionalizzazioni e potenziando l'efficacia delle garanzie acquisite. In occasione dei rinnovi, il confronto con i mercati assicurativi ha tenuto in considerazione le nuove rischiosità collegate agli eventi pandemici.

ATTIVITÀ DI INDIRIZZO, CONTROLLO E SUPPORTO

Risorse umane

La valorizzazione e l'ascolto delle persone, lo sviluppo e il riconoscimento di competenze acquisite e di aspettative professionali sono stati fondamentali per creare un clima di lavoro positivo, condizione essenziale per motivare le persone e raggiungere un adeguato livello di performance in particolare vivendo nell'attuale contesto, caratterizzato da complessità, incertezze e nuove modalità di lavoro.

In ottica di favorire il cambiamento e di preservare la salute di tutti, Banco BPM ha esteso il numero di dipendenti abilitati a lavorare da remoto, in modalità agile.

Inoltre, l'azienda, nei periodi maggiormente critici, ha adottato misure stringenti per contenere la diffusione del contagio, chiudendo temporaneamente numerose filiali, riducendo gli orari e le giornate di apertura di altre e facendo lavorare i dipendenti in regime di turnazione; la clientela è stata ricevuta su appuntamento.

Queste nuove modalità di lavoro hanno contribuito alla crescita personale attraverso l'acquisizione di nuove competenze e abilità, non solo digitali, ma anche organizzative.

Allo scopo di favorire la qualità del rapporto tra la vita professionale e la vita privata e familiare, compatibilmente con le necessità aziendali e le professionalità maturate, l'Azienda ha reso possibile ai colleghi, con un importante pendolarismo quotidiano, l'avvicinamento ad una sede prossima al domicilio/residenza.

E' stato inoltre avviato un progetto di supporto (progetto "Esserci") nei confronti di colleghi e colleghe che si sono trovati a dover gestire, durante la pandemia, situazioni drammatiche di confinamento, solitudine, malattia e nei casi più gravi, di lutto.

Uomini Donne
Categorie Full time Part time Totale Full time Part time Totale Totale
Dirigenti 291 - 291 31 - 31 322
Quadri direttivi 5.750 37 5.787 2.195 409 2.604 8.391
Aree Professionali/altro personale 5.638 166 5.804 4.194 2.934 7.128 12.932
Società estere 11 - 11 7 - 7 18
Totale organico forza lavoro 11.690 203 11.893 6.427 3.343 9.770 21.663
di cui:
Apprendisti 72 - 72 78 1 79 151
Contratti a tempo indeterminato 11.618 203 11.821 6.349 3.342 9.691 21.512
Contratti di somministrazione - - - - - - -

La composizione del personale per categoria e genere al 31 dicembre 2020 è riportata nella tabella seguente:

Pianificazione e Sviluppo

È stato rinnovato il modello di sviluppo del personale che, in continuità con quanto già avviato negli anni precedenti, promuove la crescita professionale coniugando le istanze aziendali con le ambizioni di realizzazione individuale.

Sono stati ripensati metodo e strumenti ed è stato dedicato maggiore spazio all'ascolto delle persone nella valutazione della prestazione introducendo la Sezione di sviluppo per raccogliere in maniera strutturata le aspirazioni professionali individuali.

Una prima applicazione del Modello è il Gender Program, un programma di valorizzazione del genere femminile che favorisce lo sviluppo di manager e professional donne con il fine di garantire una maggior presenza del genere femminile nelle posizioni manageriali, che si avvierà nel 2021.

Si è conclusa a inizio anno la valutazione della prestazione 2019 e la conseguente restituzione dei feedback e definizione degli obiettivi di sviluppo 2020. A fine anno è stata attivata la fase di autovalutazione 2020 su una popolazione di 21.000 valutati circa. Il sistema, applicato a tutte le società del Gruppo, promuove la responsabilizzazione a tutti i livelli e favorisce la diffusione di comportamenti di qualità, attraverso il riconoscimento delle performance individuali e l'applicazione di criteri valutativi orientati a principi di equità e di meritocrazia.

È stato inoltre attualizzato il sistema di valutazione destinato al top management introducendo il riferimento ad ambiti relativi agli obiettivi ESG.

Nel primo semestre 2020 è stata attivata la rilevazione delle competenze delle funzioni IT e Data Governance e Sicurezza IT nell'ambito del Progetto «Accelerare la trasformazione IT e rafforzare la Data Quality di Gruppo».

Selezione e Assessment

Selezione e Assessment insieme a Pianificazione e Sviluppo hanno ampliato i legami con il territorio di Banco BPM implementando iniziative di Education e mettendo a disposizione delle istituzioni scolastiche e delle università il know how dei professionisti in azienda. Sono stati progettati ed erogati webinar, testimonianze universitarie e seminari di approfondimento tecnico sulle professioni bancarie, realizzate iniziative di orientamento professionale e career day, con l'obiettivo di favorire la conoscenza dell'azienda da parte degli studenti supportandoli nella fase di avvicinamento al mondo del lavoro, con il fine di consolidare i rapporti di collaborazione con gli uffici Placement delle Università e con gli enti formativi del territorio. Tutte le iniziative sono state realizzate in distance (in gran parte nel secondo semestre) e hanno coinvolto complessivamente circa 2.300 giovani.

Sono inoltre continuate le collaborazioni per la realizzazione di tesi e/o sviluppo di progetti specifici di ricerca richiesti dagli studenti delle Università con le quali Banco BPM collabora e, nonostante le difficoltà a seguito delle restrizioni sanitarie, sono proseguite le attivazioni di tirocini destinati a giovani universitari e neolaureati (modalità mista in presenza e in distance). Nel corso del 2020 sono stati ospitati 20 tirocinanti di varie università.

Inoltre è stata data continuità alle attività di selezione e assunzione per giovani neolaureati nelle sedi delle strutture centrali e nella rete commerciale e di figure professionalizzate prevalentemente in Banca Aletti, Banca Akros, Direzione Rischi, IT e Sicurezza Informatica.

Formazione

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio delle ore di formazione erogate nel 2020, suddiviso per le diverse tipologie di attività formative e per inquadramento dei partecipanti.

Anno 2020 Giorni uomo/
Ore erogati
Giornate di formazione 118.825
Ore di formazione 891.188
di cui in % per area formativa:
Obbligatoria 18,8 %
Tecnico - professionale 22,0 %
Tecnico Professionale abilitante 53,3 %
Relazionale/ sviluppo capacità/ Commerciale 3,3 %
Manageriale 2,6 %

Nel corso del 2020 l'attività di formazione, in un contesto di elevata complessità e cambiamento tecnologico e normativo, è stata chiamata a supportare le strategie aziendali del Piano industriale 2020/2023 per attuare la People Strategy, abilitare la crescita delle persone e sostenere lo sviluppo di competenze in linea con le esigenze di business, attraverso una ri-organizzazione interna (nuove metodologie formative, nuova progettazione didattica e utilizzo di nuovi strumenti).

Le principali iniziative formative realizzate nel 2020 sono state:

  • progetto "Esserci": per sviluppare e promuovere uno stile di leadership che ha facilitato un nuovo modo di lavorare anche a distanza e in contesti di discontinuità;
  • "Remote Leadership"; per capitalizzare l'esperienza maturata nel periodo di emergenza Covid-19 al fine di costruire nuove modalità di relazione in azienda e con i clienti facendo leva su attiva collaborazione, condivisione di conoscenze e consapevolezza del valore dello spirito di squadra e senso di appartenenza;
  • It per le Persone: per abilitare nuovi comportamenti tesi a sviluppare la collaborazione e a semplificare la comunicazione, attraverso l'utilizzo di nuovi strumenti Microsoft;
  • rafforzamento delle competenze per la consulenza finanziaria: per accrescere il livello e il valore del servizio di consulenza, sviluppando competenze sempre più qualificate (certificazione patentino consulente finanziario);
  • progetto "SalesForce": per favorire un cambio culturale e di mindset e promuovere la cooperazione tra i diversi attori impegnati nel processo commerciale e far conoscere la nuova piattaforma per il mondo Corporate e Imprese;

  • programma #Respect: per attivare una profonda riflessione sul tema del rispetto in azienda e mirato a valorizzare i comportamenti virtuosi;
  • programma ESG: per generare consapevolezza sui temi della sostenibilità e la loro declinazione nelle strategie del Gruppo e conoscere i nuovi prodotti Green del Gruppo in relazione ai benefici per il cliente e agli strumenti predisposti della banca per il supporto all'offerta;
  • cultura del credito: per diffondere una nuova cultura creditizia in azienda, avviare una specifica progettualità volta a valutare la coerenza del modello di erogazione, gestione e monitoraggio del credito rispetto alle Linee Guida EBA e diffondere le logiche di valutazione del rischio di credito quale pilastro di governo del business;
  • "Digital Academy": per rappresentare i nuovi trend della trasformazione digitale coerenti con i rilasci di applicativi in ambito DOT Imprese, accompagnare le risorse nella trasformazione digitale della Banca attraverso l'acquisizione di nuove competenze digitali, sviluppare una nuova metodologia di lavoro agile;
  • Programma Funzioni di Controllo (Audit, Risk Management, Compliance): per garantire il presidio e lo sviluppo delle competenze chiave; intervenire sui GAP di competenza «prioritari» emersi con la rilevazione delle competenze tecniche conclusasi nel 2019; ampliare il numero delle persone certificate per consolidare il livello di competenza specifica e allinearsi ai migliori standard di settore; rispondere alle richieste della Vigilanza;
  • Programma competenze per la prevenzione e controllo dei rischi: per sviluppare competenze e maggior consapevolezza circa la rilevanza di una corretta gestione del rischio; promozione e diffusione della cultura e della consapevolezza sul rischio operativo;
  • Accademie banche del Gruppo: per sviluppare le competenze specialistiche di Banca Aletti e Banca Akros;
  • percorsi di ruolo rete commerciale Retail e Corporate: per accompagnare la crescita professionale delle risorse; anche in questo caso i percorsi di ruolo sono stati riprogettati interamente per essere fruiti tramite aula virtuale ed e-learning.

Infine, nel 2020 la struttura ha attivato 3 iniziative di Smart Learning e lanciato la nuova app della formazione FORmYOU.

Politiche di Remunerazione

Nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, particolare rilevanza ha assunto lo short term incentive, quale momento di ulteriore coinvolgimento e compartecipazione del personale al raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo nel suo complesso.

Lo short term incentive ha rappresentato una leva gestionale utile all'azienda per valorizzare il contributo del personale e riconoscere il merito individuale.

L'informativa dettagliata sulla politica di remunerazione e incentivazione del Gruppo è contenuta nella "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM", redatta in conformità alle vigenti disposizioni dettate in materia dall'autorità di vigilanza nazionale ed europea e approvata dagli Organi sociali della Banca.

La Relazione viene presentata all'annuale Assemblea Ordinaria dei Soci ed è pubblicata nel sito del Gruppo www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

Relazioni Industriali - Accordi concernenti il personale dipendente

Nel corso del 2020 la gestione aziendale dell'emergenza sanitaria correlata alla pandemia Covid-19 ha richiesto un sistematico e continuo confronto con le Parti Sociali, in particolare per quanto riguarda le misure di flessibilizzazione della prestazione lavorativa, nonché l'efficacia delle misure di prevenzione e contenimento del contagio a tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, limitando le attività lavorative in presenza.

Il dialogo con le Parti Sociali ha inoltre consentito di pervenire anche alla definizione di importanti accordi, relativi alle ricadute sul personale derivanti dall'avvio del piano di chiusura sportelli, dal ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, nonché da ulteriori interventi, come i riconoscimenti a titolo di premio aziendale, i piani formativi di riqualificazione professionale e le previsioni in materia di contrasto alle molestie di genere nei luoghi di lavoro.

I principali accordi sindacali intervenuti nel corso del 2020, che hanno interessato il personale delle aziende del Gruppo che applicano il contratto del credito, sono nel seguito sintetizzati.

In tema di interventi di flessibilizzazione della prestazione lavorativa e di sostegno al personale, nel quadro della gestione dell'emergenza pandemica, hanno trovato attuazione le seguenti misure:

  • estensione della modalità di lavoro agile, in coerenza con le previsioni normative in materia di prevenzione del contagio, in correlazione con lo stato emergenziale e tenendo conto delle esigenze di continuità dei servizi bancari essenziali alla clientela;
  • conferma per il biennio 2020-2021 della facoltà individuale di fruire, anche per esigenze di cura della prole, del piano aziendale di sospensione volontaria dell'attività lavorativa - già operativo nel triennio 2017–2019 nel limite del plafond complessivo di 200.000 giornate parzialmente retribuite - fino ad esaurimento delle quote non fruite di detto plafond;
  • ricorso aziendale alle prestazioni ordinarie del Fondo di Solidarietà di settore a fronte dell'attivazione di due periodi di sospensione obbligatoria dell'attività lavorativa, senza pregiudizio e nocumento sui livelli retributivi e contributivi dei dipendenti interessati;
  • permessi retribuiti all'astensione lavorativa a sostegno delle esigenze genitoriali, in alcuni periodi nel corso del 2020 per dipendenti richiedenti con prole da 0 a 12 anni e da 0 a 14 anni.

In relazione alla prevista chiusura, nel primo semestre 2021, di 300 filiali della rete di vendita della Capogruppo Banco BPM e alla concomitante necessità di supportare la crescita del business attraverso la transizione verso qualificazioni professionali più aderenti alle mutate condizioni di scenario economico e di contesto operativo, hanno trovato definizione:

  • per un numero massimo di 1.200 lavoratori in possesso entro il 31 dicembre 2026 dei requisiti di pensionamento, il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, peraltro garantite dall'azienda nella misura dell'85% della retribuzione netta ricorrente di ciascun aderente;
  • per un numero massimo di 300 lavoratori in possesso entro 31 dicembre 2021 dei requisiti di pensionamento anticipato (requisiti della c.d. "quota 100"), la risoluzione consensuale ed incentivata del rapporto di lavoro, alternativa alla prestazione straordinaria del Fondo di Solidarietà;
  • l'attivazione, in correlazione con le uscite concordate, di un piano di ricambio generazionale, con la previsione di 750 assunzioni di giovani nel periodo 2021-2023.

Nel quadro degli interventi ad elevata sostenibilità sociale sopra descritti, hanno peraltro trovato conferma, fino alla fine del 2022, anche le intese relative alla contrattazione di secondo livello, nonché l'accordo relativo allo svolgimento delle attività formative al di fuori dei locali aziendali (c.d. Smart Learning) e quello in materia di Politiche Commerciali ed Organizzazione del Lavoro, nell'ottica di consolidare il positivo clima di relazione interna a supporto costante di una sostenibile crescita del business.

Per quanto riguarda il premio aziendale e il welfare, a riconoscimento e valorizzazione dell'impegno del personale dipendente nel sostenere – pur a fronte delle gravi difficoltà dell'emergenza sanitaria - la continuità dei servizi offerti alla clientela, si è stabilito, in coerenza alle previsioni dell'art. 48 CCNL, il riconoscimento nel corso del 2021 di un importo fruibile secondo le consuete modalità welfare o cash, oltre che di un importo fruibile esclusivamente in modalità welfare.

In tema di formazione e riconversione del personale, a conferma della centralità della formazione quale strumento di integrazione e cambiamento culturale, sono stati concordati nel corso del 2020 sia l'accesso al finanziamento del Fondo Paritetico Interprofessionale (Fondo Banche e Assicurazioni), sia quello al finanziamento del Fondo Nuove Competenze costituito presso l'Agenzia Nazionale delle Politiche Attive del Lavoro (in tal caso con riferimento ai dipendenti interessati dal piano di chiusura degli sportelli).

Infine, nel corso del 2020, il Gruppo Banco BPM ha definito, in favore dei dipendenti iscritti alle forme previdenziali complementari di Gruppo, una specifica intesa recante le condizioni e le modalità di trasferimento alla posizione individuale in essere presso la forma pensionistica di appartenenza del trattamento di fine rapporto maturato in azienda prima del 31 dicembre 2006.

Internal audit

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; svolge, inoltre, funzione di indirizzo, coordinamento e controllo nei confronti delle strutture incaricate delle attività di audit per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse). Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

Gli interventi condotti nel 2020 hanno riguardato i seguenti ambiti:

  • Processi di Governo;
  • Processi di Controllo e Gestione dei Rischi;
  • Finanza;
  • Commerciale;
  • Credito;
  • Processi di supporto;
  • Reti bancarie

con riferimento ai processi organizzativi in uso, al rispetto della normativa interna, nonché ai comportamenti del personale addetto.

Tra le attività più significative che hanno coinvolto la Funzione Audit nel 2020 sono incluse, oltre agli audit obbligatori (derivanti da adempimenti richiesti dalla normativa esterna o da Regolamenti Interni), le verifiche sui processi riguardanti la gestione del credito anomalo e deteriorato, sulle attività progettuali per l'applicazione della nuova Definizione di Default e sugli interventi evolutivi relativi ai processi di gestione e misurazione dei rischi (con particolare riferimento agli ambiti interessati ai modelli interni validati a fini regolamentari e di secondo pilastro), nonché il supporto alla Vigilanza (fornito sia nell'ambito delle ispezioni condotte on-site, che nell'ambito dell'attività di monitoraggio svolta dal JST).

Si segnalano, inoltre, le attività svolte sui processi adottati dal Gruppo per la concessione delle misure creditizie di sostegno agli operatori economici nel contesto della pandemia Covid-19.

La Funzione Audit ha altresì svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro.

Compliance

La funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

Nell'anno di riferimento sono proseguite le attività di sviluppo dei processi, delle metodologie e degli strumenti IT utilizzati, in particolare con l'obiettivo di ottenere benefici nelle fasi di identificazione, misurazione, valutazione, rappresentazione dei rischi di non conformità alle norme.

Nell'ottica di un rafforzamento del processo di integrazione e coordinamento tra le funzioni aziendali di controllo, Compliance ha partecipato alla realizzazione di un "Tableau de Bord Integrato", quale reporting direzionale destinato a fornire agli Organi di Vertice una sintesi dello stato di avanzamento delle azioni correttive intraprese a fronte dei rilievi aperti dalle funzioni aziendali di controllo nel corso delle proprie attività di verifica, con evidenza delle relative tempistiche previste di realizzazione.

Nel corso del 2020, la funzione Compliance è stata impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità (principalmente per gli ambiti normativi: Trasparenza, Servizi di pagamento, Distribuzione Prodotti Assicurativi non IBIPS, Governo societario, Sistemi di remunerazione, Mifid, compliance ICT, vigilanza prudenziale), nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione.

In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità, volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione. La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali della banca in tutte le materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali. Tale attività ha assunto particolare rilievo, nel corso del 2020, con riferimento al recepimento dei provvedimenti governativi diretti a fronteggiare l'emergenza epidemiologica Covid-19.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire piena consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

Tra le attività più significative che hanno interessato la funzione Compliance nel corso del 2020 si segnalano talune innovazioni interne alla stessa. Si citano, in particolare:

  • la redazione del Piano triennale di compliance per le verifiche ex post;
  • la nuova definizione dei criteri per l'assegnazione degli scoring ai rilievi e la priorità di intervento delle azioni correttive;
  • l'avvio del progetto di revisione del Compliance Universe, con la razionalizzazione degli ambiti normativi in perimetro e l'associazione degli stessi alla tassonomia dei processi aziendali di Gruppo;
  • la prosecuzione dell'attività di supporto all'aggiornamento e adeguamento del modello di governance in tema di privacy e trattamento dati e di promozione e applicazione della cultura della privacy by design e by default;
  • la revisione del reporting direzionale;
  • l'avvio del percorso di aggiornamento formativo dedicato alle risorse interne alla Funzione volto al raggiungimento di competenze sempre più elevate e aderenti alle evoluzioni normative e tecnologiche in corso e prospettiche.

La funzione Compliance ha inoltre supportato la realizzazione di importanti iniziative progettuali. Si citano, fra le varie, il progetto interfunzionale finalizzato a implementare i requisiti di sicurezza previsti dalla normativa PSD2, nonché il proseguimento dei lavori nell'ambito del progetto DOT relativo al percorso di trasformazione digitale omnicanale intrapreso dalla Banca, le attività progettuali in ambito Mifid II e Internalizzatore Sistematico e in materia di Product Governance, nonché quelle sul catalogo prodotti delle società del Gruppo.

La funzione Antiriciclaggio di Capogruppo, all'interno della funzione Compliance, presidia nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni; assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

La funzione Antiriciclaggio esercita le proprie attività per la Capogruppo e per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo, sia in fase di impianto che di funzionamento, e gli eventuali interventi correttivi da intraprendere per la risoluzione dei punti di attenzione rilevati.

Tra gli elementi di rilievo che hanno interessato la funzione Antiriciclaggio nel corso del 2020, si segnalano, in particolare:

  • la revisione della struttura organizzativa. Tale revisione si è posta l'obiettivo di garantire la diversificazione e specializzazione delle attività «ex ante» da quelle «ex post» e la concentrazione dei processi di conservazione dei dati e delle informazioni (AUI) e relative Comunicazioni Oggettive e Flussi SARA sulla struttura Segnalazioni Operazioni Sospette;
  • l'avvio del progetto di sostituzione dell'applicativo GIANOS 3D (strumento essenziale nella valutazione del rischio AML connesso alla clientela) a favore della nuova piattaforma GIANOS 4D, la cui messa in

produzione si concluderà non prima della fine del 2021. L'iniziativa rientra tra i 10 principali progetti che sono oggetto di monitoraggio nell'ambito del Risk Appetite Framework definito nel piano strategico di Gruppo;

  • l'adozione da parte della funzione, a far data da settembre 2020, di uno strumento di analisi con accesso a base-dati integrate strumentali alle valutazioni in materia AML (i.e. dati anagrafici provenienti da Anagrafe Generale, di elaborazione del Profilo di Rischio GIANOS, dati reddituali e patrimoniali, di movimentazione da AUI/Comunicazioni Oggettive);
  • la definizione di una reportistica standardizzata volta alla rappresentazione degli esiti delle proprie attività di controllo, con obiettivo sia di una esposizione più efficace del rischio di riciclaggio e della vulnerabilità dei presidi atti a mitigarlo, sia dell'introduzione di veri e propri elementi di raccordo rispetto all'Esercizio di Autovalutazione, quale adempimento centrale della funzione Antiriciclaggio.

Ricerca e sviluppo

Considerata la natura bancaria del Gruppo, le attività di ricerca e sviluppo sono prevalentemente indirizzate a studiare la possibile applicazione delle novità tecnologiche nei rapporti con la clientela, per migliorare e/o ampliare l'offerta di prodotti/servizi, come pure nei processi interni aziendali, per semplificarli e renderli più efficienti. Inoltre sono stati realizzati e sono in corso di realizzazione importanti progetti di natura regolamentare, legati all'emissione di nuove normative a livello di sistema.

Tali attività sono gestite in forma accentrata dalla Capogruppo Banco BPM.

Nel seguito sono evidenziate le principali iniziative per ciascuna area.

Attività progettuali e investimenti tecnologici

Adeguamento normativo

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività razionalizzazione della normativa interna di adeguamento alle novità legislative con particolare riferimento a:

IBOR's Transition – La transizione degli Indici di riferimento

Il Regolamento Europeo 1011/2016 (Benchmark Reform, BMR), entrato in vigore nel 2018, ha definito il nuovo quadro normativo sugli indici di riferimento - fra i quali sono inclusi quelli comunemente utilizzati ovvero Euribor, Libor ed Eonia - con l'obiettivo di adeguare gli indici di mercato e la relativa metodologia di calcolo ai principi internazionali, assicurandone l'accuratezza e l'integrità degli stessi. Tali interventi mirano ad incrementare la fiducia dei partecipanti al mercato dei capitali nei tassi usati come parametri di riferimento nell'Unione europea, rafforzandone l'integrità e la rappresentatività, entrambe messe a rischio da alcuni episodi di manipolazione dei tassi Libor circa un decennio fa e dalla significativa riduzione degli scambi nel mercato interbancario.

Il Regolamento contiene le disposizioni riguardanti la fornitura, la contribuzione e l'utilizzo da parte degli enti vigilati, tra cui le banche, degli indici di riferimento e le regole alle quali si devono attenere tutti gli attori coinvolti in funzione del ruolo svolto. Per gli indici più diffusi (definiti quali "benchmark critici), sono previste misure maggiormente prescrittive che tengono conto del loro rilievo sistemico.

In particolare, gli utilizzatori degli indici di riferimento, tra i quali il Gruppo Banco BPM, sono tenuti a redigere e mantenere un Piano Interno (cosiddetto "Piano solido e scritto") che specifichi le azioni da intraprendere nel caso di cessazione e/o variazione sostanziale di un indice di riferimento. Tale piano dovrà prevedere uno o più indici di riferimento alternativi (cosiddette "clausole di fallback"), a cui si potrebbe fare riferimento per la sostituzione degli indici di cui è stata sospesa la fornitura, indicandone i motivi.

La riforma dei tassi di riferimento del mercato monetario, così avviata, ha quindi comportato un graduale processo di revisione e/o sostituzione dei principali benchmark finanziari con tassi di interesse alternativi privi di rischio (Risk-Free Rates, RFR) e basati su effettive transazioni concluse sul mercato, con conseguente disponibilità solo il giorno successivo (tassi "T+1").

A partire da fine 2021, la riforma prevede la cessazione certa di importanti indici di mercato, come ad esempio EONIA e LIBOR, e solo potenziale per altri indici come, ad esempio, l'Euribor che nel corso del 2019 è stato interessato da significative modifiche nella metodologia di calcolo (cosiddetta metodologia ibrida), finalizzate a preservarne l'utilizzo anche oltre il 2022. Per l'Euribor la citata metodologia prevede che la determinazione

dell'indice avvenga sulla base di una gerarchia basata su tre livelli, rappresentati dall'utilizzo di dati di transazioni di mercato del giorno prima (livello1), dall'interpolazione dei dati in caso di indisponibilità temporanea dei dati di mercato (livello 2), dal giudizio esperto come avveniva in precedenza alla riforma (livello 3). Ad oggi non è prevista un'ipotesi di discontinuità dell'Euribor "ibrido", che potrebbe tuttavia cessare, come sottolineato da BCE, qualora fosse ritenuto troppo dipendente da valutazioni soggettive degli intermediari.

Il complesso processo di riforma degli indici, conseguente al Regolamento BMR in esame ed alle successive raccomandazioni del Financial Stability Board, ha quindi comportato la costituzione di numerosi gruppi di lavoro per l'identificazione di possibili tassi alternativi rispetto a quelli attuali comunemente utilizzati, nel caso in cui dovessero cessare o non essere più utilizzati. In Europa il gruppo di lavoro composto dalle istituzioni finanziarie, da BCE e dalla Commissione Europea ha adottato, a partire dal 2 ottobre 2019, il tasso risk free €STR, ricalibrato considerando l'Eonia maggiorato di uno spread di 8,5 bps fino al 3 gennaio 2022; la FED ha adottato il nuovo SOFR mentre la Bank of England il SONIA.

Alla luce di quanto sopra illustrato, è evidente che la transizione ai nuovi benchmark si presenta complessa per l'ampio e diffuso utilizzo degli indici nel sistema finanziario internazionale. In Italia, i tassi di riferimento vengono utilizzati per un'ampia gamma di strumenti finanziari (ad es. contratti derivati, CCT, obbligazioni societarie) e per l'indicizzazione dei finanziamenti bancari ai consumatori ed alle imprese. Pertanto, gli intermediari bancari e finanziari sono tenuti a intraprendere iniziative ai fini di una ordinata transizione ai nuovi tassi di riferimento, con riguardo sia ai rapporti con la clientela sia ai propri assetti organizzativi e operativi.

A tal fine, a partire dal 2019, è stato avviato dal Gruppo Banco BPM un progetto denominato "IBOR Transition", con la creazione di un gruppo di lavoro, che coinvolge le principali strutture in ambito organizzativo, contabile, finanziario, legale, IT, finalizzato ad analizzare le evoluzioni normative della riforma in corso e a valutarne gli impatti sul Gruppo. Nel corso del 2020, le attività correlate al progetto hanno riguardato i seguenti ambiti di intervento:

  • completamento del passaggio dal tasso EONIA al tasso €STR, conseguenti al passaggio da parte delle Clearing House alla curva di sconto €STR, a partire da luglio 2020;
  • transizione dal tasso FED FUNDS al tasso SOFR per alcuni strumenti finanziari denominati in USD, conseguente al passaggio da parte delle Clearing House alla curva di sconto SOFR, a partire da ottobre 2020;
  • definizione del perimetro di azione, con conseguente mappatura dei prodotti presenti nel catalogo commerciale, al fine di identificare i tassi applicati e le eventuali clausole di fallback contrattualmente definite;
  • gestione del tasso sostitutivo per i contratti indicizzati all'Euribor in essere (circa 280.000 contratti) e per quelli nuovi. In particolare, è stato riscontrato che la maggioranza dei contratti in essere prevede come tasso sostitutivo il LIBOR 3 mesi, destinato a sparire dalla fine 2021; si sta quindi valutando di utilizzare come tasso sostitutivo il tasso "€STR a termine", qualora lo stesso sia ufficialmente reso disponibile e pubblicato da parte di BCE;
  • gestione dei contratti in essere indicizzati agli indici cessanti EONIA e LIBOR, aventi una data di scadenza successiva al 31 dicembre 2021. Considerato il numero contenuto di contratti, le azioni saranno indirizzate alle rinegoziazioni degli stessi, piuttosto che seguendo le previsioni del protocollo ISDA per i contratti derivati rientranti nel suddetto protocollo;
  • predisposizione del "Piano solido e scritto" previsto dal Regolamento BMR, finalizzato ad incorporare nella normativa interna il "Piano Sostitutivo degli indici nei prodotti finanziari" ed il "Catalogo degli Indici";
  • informazione alla clientela, secondo criteri di chiarezza, trasparenza e completezza, in occasione dell'invio dell'estratto conto al 31 dicembre 2020;
  • individuazione delle implementazioni informatiche per la gestione dei nuovi format contrattuali, dei nuovi indici "a termine" per i finanziamenti (€STR a termine e SOFR a termine), dell'informazione sul "tasso sostitutivo contrattuale" e la gestione della cessazione dell'indice e l'attivazione del tasso sostitutivo.

Nuova Definizione di Default (Definition of Default – DoD)

In data 4 marzo 2015 l'Autorità Bancaria Europea (EBA) ha provveduto all'emanazione di un discussion paper ("Future of the IRB approach") in cui ha dato evidenze delle evoluzioni regolamentari volte ad armonizzazione gli approcci utilizzati per la stima del rischio interno e per il calcolo dei requisiti patrimoniali degli Istituti Bancari Europei.

In tale contesto, l'EBA ha rilevato una significativa differenziazione nell'applicazione dei requisiti regolamentari con riferimento alla definizione di default, alla calibrazione di PD ed LGD e all'applicazione del modello IRB. Per tale motivo l'EBA ha emanato le seguenti due direttive:

  • "Final Report on Draft Regulatory Technical Standards" (RTS) relativo alla soglia di rilevanza per i crediti past due ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento UE 575/2013 in cui specifica le condizioni in base alle quali un'Autorità competente determina la soglia di rilevanza per i crediti past due al fine di garantire la coerenza della determinazione della soglia a livello Europeo;
  • "Orientamenti sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'art. 178 del regolamento (UE) n. 575/2013".

Al fine di valutare le "Linee guida sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'art. 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013" il Gruppo Banco BPM ha svolto un'analisi dei gap individuando per il suo tramite le relative esigenze /interventi sui sistemi, processi e regolamenti interni.

Anche in ragione del completamento di alcune operazioni di razionalizzazione dell'assetto del Gruppo (fusione di BPM S.p.A.) e di completamento del piano di derisking, la Capogruppo ha scelto di adottare la Nuova Definizione di Default utilizzando il cosiddetto "single step approach" a far data dal 1° gennaio 2021.

La Nuova Definizione di Default consente di standardizzare i criteri per l'identificazione dello scaduto, le modalità di gestione degli indicatori da considerare ai fini dell'identificazione di probabile inadempimento, gli aspetti specifici delle esposizioni retail e la definizione dei criteri per il ritorno di una posizione in uno stato di non default. Nel dettaglio, le principali novità introdotte rispetto alla normativa vigente riguardano i seguenti ambiti:

  • i. nuova definizione di past due:
    • abbassamento della soglia di rilevanza "relativa" da 5% a 1% (soglia calcolata come rapporto tra l'importo in arretrato e l'esposizione complessiva del cliente, entrambi determinati a livello di Gruppo Bancario senza compensazione con eventuali margini disponibili di altre linee di credito);
    • introduzione di una soglia di rilevanza "assoluta" differenziata per tipologia di esposizione;
    • classificazione di un debitore in stato default (NPE) al superamento congiunto di entrambe le soglie di rilevanza per 90 giorni consecutivi;
  • ii. introduzione di un periodo di osservazione di almeno 3 mesi propedeutico alla riclassificazione a performing per i debitori precedentemente classificati a default (NPE) che regolarizzano la propria posizione;
  • iii.classificazione di un debitore in stato default in maniera omogenea a livello di Gruppo Bancario, ossia su tutte le obbligazioni creditizie attive presso le società del Gruppo;
  • iv. classificazione del debitore in stato di default nel caso in cui la ristrutturazione onerosa implichi verosimilmente una Ridotta Obbligazione Finanziaria (i.e. ∆ NPV > 1%);
  • v. introduzione di nuove regole di propagazione/valutazione della propagazione dello stato di default di una posizione sulla base del legame esistente con altre posizioni passate in stato di non performing.

Ai fini di applicare i criteri normativi sopra evidenziati e previsti dalla Nuova Definizione di Default sono stati messi in atto degli interventi che hanno riguardato:

  • l'ambito di processo, inerente principalmente ai processi di concessione, classificazione e monitoraggio del credito;
  • l'ambito modelli, limitatamente alla calibrazione tecnica dei parametri di rischio (in attesa di sviluppare i nuovi modelli di stima);
  • l'ambito IT, con riferimento, in particolare, agli applicativi a supporto dei processi di concessione di misure di forbearance, di classificazione e di monitoraggio del credito, nonché all'architettura di produzione del reporting regolamentare.

Dal punto di vista dei processi, l'approccio "single step", con la previsione di un'unica istanza di autorizzazione, è stato caratterizzato da:

  • la creazione di un ambiente "parallel" da utilizzare per l'identificazione dei default secondo la Nuova Definizione di Default e per la ricalibrazione del sistema di rating interno;
  • l'affiancamento di tale ambiente "parallel" ai processi e alle procedure correnti, con il mantenimento per essi della previgente definizione di default fino alla fine del 2020.

L'adozione di tale ambiente ha permesso il recupero dei dati ai fini della ricalibrazione dei modelli IRB e una preventiva sensibilizzazione del Gruppo rispetto agli impatti della Nuova Definizione di Default, in particolare consentendo di orientare efficacemente i processi creditizi e i comportamenti posti in essere in modo coerente con la nuova normativa.

Tutti gli interventi di progressivo aggiornamento dei processi, effettuati nel corso del progetto anche tramite adeguamenti delle procedure informatiche di supporto, sono stati accuratamente definiti ed attuati allo scopo di

garantirne l'efficacia in modo evolutivo, rispetto ai processi aziendali preesistenti. Inoltre, detti interventi evolutivi sono stati affiancati dall'erogazione di formazione in aula e di uno specifico corso on-line per i colleghi di Rete e di sede. Infine, nel corso del progetto, sono state attivate opportune azioni creditizie e commerciali, volte a gestire l'impatto di applicazione della nuova normativa ed a consolidare progressivamente l'adeguamento dei comportamenti gestionali in modo coerente con le nuove regole.

L'implementazione degli effetti della Nuova Definizione di Default nel framework AIRB è stata effettuata attraverso un approccio di "calibrazione tecnica" dei parametri di rischio mediante aggiustamento delle principali componenti dei modelli interni. Tale attività ha comportato:

  • la ricostruzione storica delle informazioni necessarie per la calibrazione tecnica e per il futuro sviluppo dei nuovi modelli AIRB;
  • la determinazione degli impatti su perdita attesa e RWA attraverso la determinazione di uno scaling factor finale applicato alle stime di PD e LGD ottenute attraverso l'applicazione dei modelli.

Con riferimento ai sistemi informatici, le attività svolte dalla funzione IT nell'ambito del progetto sviluppato per raggiungere l'obiettivo indicato hanno riguardato i seguenti interventi progettuali:

  • sviluppo del motore di calcolo del Past Due giornaliero secondo le nuove regole di default;
  • sviluppo di un'applicazione per effettuare il calcolo del delta NPV ed intercettare eventuali le perdite superiori alla soglia con conseguente classificazione ad UTP;
  • integrazione di queste nuove implementazioni con i sistemi e le procedure della Banca coinvolte o impattate dalla Nuova Definizione di Default (ad es. Pratica Elettronica di Fido, Gestione Condizioni, procedure settoriali, quali mutui e conti correnti) nonché con i sistemi che utilizzano i dati relativi ai default per scopi gestionali e di reportistica normativa.

L'adozione dei criteri previsti dalla Nuova Definizione di Default è decorsa, come in precedenza ricordato, a partire dal 1° gennaio 2021; conseguentemente all'applicazione di tali criteri sono state classificate tra le posizioni Non Performing esposizioni creditizie per un ammontare complessivo lordo di 113,4 milioni unitamente a rettifiche di valore ad esse relative per 16,2 milioni. Sebbene, conformemente ai criteri vigenti alla data del 31 dicembre 2020, queste esposizioni creditizie risultassero classificate tra i crediti performing, le maggiori rettifiche di valore corrispondenti all'impatto economico derivante dalla prima adozione della nuova definizione, pari a 12,3 milioni, sono già state addebitate al conto economico del quarto trimestre dell'esercizio 2020.

D.Lgs. 231/01 – Responsabilità amministrativa delle Società

Banco BPM ha aggiornato, nel continuo, il proprio Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/01 e quello delle principali Società controllate al fine di recepire le novelle legislative intervenute relativamente ai reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/01.

In particolare, nel corso del 2020 sono state recepite le integrazioni legislative apportate (i) dalla legge 157/2019 del 19 dicembre 2019 in merito ai reati tributari e (ii) dal D.lgs 14 luglio 2020 n. 75 che attua la Direttiva (UE) 2017/1371 (Direttiva PIF – Protezione Interessi Finanziari) relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale.

Parallelamente sono state effettuate le attività per aggiornare la mappatura dei "rischi 231/01" presso le funzioni aziendali della società.

Inoltre, il Modello è stato aggiornato, nel corso del 2020, con le novità introdotte dalla revisione dello Statuto societario e dalle disposizioni interne emanate quali, a titolo di esempio, quelle in materia di anticorruzione e di interventi promozionali e sponsorizzazioni. Inoltre è stato rafforzato il processo interno di valutazione dei presidi posti in essere a tutela della commissione dei reati.

D.Lgs. 231/07– Antiriciclaggio e prevenzione delle attività di finanziamento del terrorismo

Nel corso del 2020 Banco BPM ha aggiornato il proprio impianto operativo e normativo per recepire le principali evoluzioni introdotte dalla normativa esterna e, in particolare, (i) dal provvedimento di Banca d'Italia "Disposizioni per la conservazione e la messa a disposizione dei documenti, dei dati e delle informazioni per il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo", (ii) dagli schemi rappresentativi di comportamenti anomali relativi all'operatività connessa con illeciti fiscali pubblicati dalla UIF, (iii) dall'indicatore sintetico per individuare le società cosiddette "cartiere" predisposto da parte della Banca d'Italia.

Progetti ed investimenti tecnologici

Gli investimenti del Gruppo si sono concentrati nei principali ambiti nel seguito illustrati.

DOT – Digital Omnichannel Transformation

Banco BPM, nel corso del 2020 ha proseguito nell'evoluzione omnichannel e digital del proprio modello di servizio e del proprio modello distributivo.

Tra gli interventi di maggior rilievo si segnala l'introduzione del servizio di Identità Digitale che consente alla clientela di interagire con la banca nel nuovo contesto omnicanale in evoluzione e di conseguire una radicale dematerializzazione dei documenti cartacei in filiale.

Sono stati resi disponibili processi di sottoscrizione di prodotti e di erogazione di servizi a distanza che costituiscono una tappa importante nel percorso di evoluzione del canale che porterà allo sviluppo della soluzione target individuata per l'offerta a distanza.

Nel corso dell'anno, inoltre, è stata ampliata la gamma di prodotti sottoscrivibili da parte della clientela in self, attraverso il canale dell'internet banking e sono state avviate la attività per l'evoluzione dell'onboarding di nuovi clienti attraverso processi digitali online di apertura di rapporti, sottoscrizione di prodotti e di servizi in modalità paperless il cui completamento è previsto entro la fine del 2021.

Il 2020 ha segnato l'evoluzione delle piattaforme digitali, attraverso una rivisitazione dei siti pubblici e il rilascio, a tutta la clientela di Banco BPM e di Banca Aletti, della nuova APP che, arricchita nelle funzionalità e rinnovata nella grafica e modalità di navigazione, sarà oggetto di ulteriori sviluppi nel corso del 2021.

Il servizio di internet banking per le aziende, YouBusinessWeb, è stato implementato con nuove funzionalità, nuova veste grafica e ottimizzazione della navigazione.

Sono stati realizzati alcuni interventi propedeutici all'industrializzazione del contatto con la clientela ed è stata introdotta una piattaforma di Customer Feedback Management per acquisire feedback istantanei dei clienti e consentire interventi di risposta più veloci.

Particolare attenzione è stata inoltre dedicata al settore delle carte di credito, attraverso il potenziamento dei controlli mirati alla sicurezza delle transazioni con particolare riferimento agli acquisti on-line, in ottemperanza alla normativa PSD2 e in considerazione del loro più diffuso ricorso. E' stato inoltre definito un processo completamente on-line per l'emissione di carte di credito Nexi.

Finanziamenti alla clientela

Il maggior impegno è stato profuso nell'ambito dei finanziamenti alla clientela. L'introduzione dei finanziamenti assistiti da garanzia dello Stato e di quelli correlati all'ecobonus per i lavori di ristrutturazioni edilizie, comportando la definizione di nuovi prodotti commerciali, ha richiesto lo sviluppo di nuove funzionalità, così come è stato necessario recepire le nuove norme riguardanti la sospensione delle rate di pagamento, attraverso modifiche e implementazioni applicative.

Smart WorKing

Per quanto riguarda gli aspetti relativi alla modalità di svolgimento dell'attività lavorativa dei dipendenti del Gruppo, è stato fortemente ampliato il ricorso allo Smart Working con conseguente necessità di adeguamento delle strutture che consentono il collegamento da remoto attraverso la VPN aziendale e l'assegnazione di pc portatili; è stato di conseguenza enfatizzato l'utilizzo di piattaforme di collaboration quali Microsoft Teams.

Progetti e investimenti nell'area Risk Management

Il Gruppo Banco BPM si pone l'obiettivo di garantire lo sviluppo e il miglioramento continuo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi, anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che, tempo per tempo, si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza, nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci.

In tale ambito, le principali attività svolte dal Gruppo sono nel seguito illustrate.

Controlli di II Livello

Nel corso del 2020, Enterprise Risk Management (ERM) ha definito specifici interventi di affinamento dei controlli di secondo livello agiti al fine di renderli maggiormente sinergici al contesto pandemico da Covid-19, affiancando alle classiche verifiche sull'andamento di portafoglio e ai carotaggi agiti con le Credit File Review (CFR) analisi aggregate legate all'andamento dei Key Risk Indicators (KRI), nonché verifiche puntuali sull'operatività avviata dalla banca a supporto della clientela colpita dalla pandemia. ERM ha inoltre proseguito nel rilascio di pareri "ex ante" di natura non vincolante per le Operazioni di Maggior rilievo in ambito creditizio, nella valutazione preventiva delle pratiche creditizie facoltizzate al Comitato Non Performing, nonché nella rivisitazione del framework dei presidi agiti.

Nel corso del 2021, si darà seguito allo svolgimento di verifiche ex post attraverso la revisione di specifiche posizioni, valutando anche la robustezza dei processi creditizi ad esse sottostanti e si estenderà il perimetro delle valutazioni ex ante. In relazione alle valutazioni di portafoglio, si procederà ad un aggiornamento del sistema dei KRI, saranno effettuate valutazioni sul processo di Monitoraggio delle esposizioni problematiche, sulla robustezza del sistema di Early Warning in uso dalle funzioni Crediti, nonché sull'efficacia degli strumenti di mitigazione del credito.

Framework dei controlli sui Servizi di Investimento

Con riferimento alle verifiche poste in essere sui Servizi di Investimento – MIFID, nel corso del 2020 si è proseguito con l'implementazione di controlli riconducibili ai macro-processi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution.

Data Quality Aggregation

Con il consolidamento dei controlli in ambito rischio tasso e rischio operativo, è stata completata l'estensione del framework di data quality a tutti i principali ambiti di rischio. Sono stati inoltre sviluppati ulteriori controlli di data quality, sia a supporto delle principali progettualità della funzione Rischi (es: nuova definizione di default DOD, nuova definizione depositi stabili ed operativi), sia per rispondere a richieste regolamentari o di audit (es: liquidity, market risk). Sono proseguite le attività del progetto BCBS 239 (circolare 239 del Comitato di Basilea per il controllo della qualità dei dati di rischio) che hanno consentito di completare la copertura del lineage dei dati, e di coprire circa il 70% delle metriche in perimetro progettuale. Inoltre, è proseguita l'automazione delle attività di controllo e si sono svolte sessioni formative sulla Data Governance presso varie funzioni della Banca.

A seguito degli eventi pandemici, in collaborazione con la struttura Liquidity Risk, nel corso del 2020 sono stati condotti specifici controlli a supporto della produzione di una nuova segnalazione verso il regolatore.

Nel corso del 2021 proseguiranno le attività del progetto BCBS 239, nell'ottica di completare quanto previsto nell'attuale piano e di mantenere aggiornata la mappa informativa dei dati elementari di rischio.

Nel corso del 2020, è stata impostata la metodologia di analisi dei controlli di secondo livello sul Rischio Informatico, che inizierà ad essere applicata nel 2021. Proseguirà poi l'identificazione e la realizzazione dei controlli di secondo livello sia sui dati relativi ai rischi già coperti (market, credit, liquidity risk, ecc.) sia sulle alle altre aree di rischio (es: secondo pilastro), adottando, per quanto possibile, nuovi strumenti e metodologie di analisi più efficaci (es: machine learning, python). Continuerà infine l'attuazione del framework di trasferimento dei rischi tramite coperture assicurative atte a mitigare i rischi connessi alla sicurezza informatica ed eventuali costi di reazione a fronte di danni reputazionali.

Rischio di credito

  • Attività legate all'istanza AIRB del 2019 ancora in corso contenente nuovi modelli LGD/PD/EAD Corporate e Retail;
  • attività legate all'istanza del 2020 e alla messa in produzione della nuova DoD (Definition of Default) contenente l'adeguamento dei sistemi informatici, delle procedure e dei processi interni e dei parametri di rischio via calibrazione tecnica alla nuova definizione di default, come più sopra descritto in dettaglio;
  • implementazione in produzione della DoD (FTA); la nuova definizione di default è stata messa in produzione nei termini di legge, con avvio il 1° gennaio 2021 (FTA);
  • attività legate alla costruzione delle basi dati necessarie alla ristima dei modelli di PD, LGD ed EAD, richiesta dalla Vigilanza anche in conseguenza della messa in produzione della nuova DoD (Definition of Default) sia per fini regolamentari che gestionali. Compilazione del Monitoring template trimestrale;
  • attività legate all'aggiornamento delle serie storiche dei modelli in produzione (PD/LGD/EAD);
  • attività di rivisitazione dei modelli di stima delle soglie SICR atte all'identificazione del Significant Increase of Credit Risk per tenere conto degli impatti da Covid-19 sul perimetro performing;

  • aggiornamento delle curve di PD prospettiche e della metodologia di calcolo della LGD prospettica per finalità di provisioning sul perimetro performing del Gruppo Banco BPM in ottica IFRS 9;
  • attività legate alla costruzione del Reference Data Set che consenta la stima del parametro di rischio Loss Given Default (LGD) a campata unica (LGD - One step approach);
  • predisposizione del reporting di Rischio di Credito di Gruppo su base trimestrale.

Rischio di mercato

  • In data 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha concesso al Gruppo Banco BPM l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito del trading book;
  • nel contesto della riforma dei tassi benchmark, è in corso la transizione dei risk-free rates, nell'ottica di renderne più robusta la determinazione. In ambito europeo, il tasso €STR è stato individuato come sostituto del tasso EONIA. Dal 27 luglio 2020 di concerto le Controparti Centralizzate (CCP) hanno sostituito il tasso €STR al tasso EONIA come tasso di remunerazione dei margini in Euro. Contestualmente la curva indicizzata a €STR è diventata la curva risk-free per lo sconto dei flussi a termine dei derivati in Euro. Gli impatti in termini di valore e di assorbimento di capitale sono stati trascurabili. In ambito statunitense, il 17 ottobre 2020 è avvenuto un cambiamento analogo: il tasso SOFR (Secured Overnight Financing Rate) ha sostituito il tasso FedFund come risk-free rate. Anche in questo caso gli impatti sono stati trascurabili. La Banca si sta occupando della rinegoziazione dei contratti di collateral bilaterali con le singole controparti e si sta preparando a gestire il cambiamento dei contratti di derivati in essere, in vista dell'interruzione della pubblicazione dei tassi EONIA e LIBOR prevista alla fine del 2021.

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

La regolamentazione bancaria in materia di valutazione dei rischi di mercato in questi anni è oggetto di una profonda revisione.

In tale ambito il Comitato di Basilea ha avviato nel 2012 un processo consultivo per la revisione del framework di rischio relativo al trading book (Fundamental Review of the Trading Book - "FRTB"). La consultazione si è conclusa con l'adozione da parte del Basel Committee on Banking Supervision ("BCBS"), degli standard "Minimum capital requirements for market risk" per il calcolo dei requisiti minimi di capitale per i rischi di mercato (Gennaio 2019).

Il 7 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il "Banking Package", costituito da CRR2, CRD5, BRRD2 e SRMR2, che, tra le altre cose, incorpora le prime regole di implementazione del framework FRTB definito dal Comitato di Basilea. Il pacchetto è entrato in vigore il 27 giugno 2019.

Al fine di garantire un adeguato livello di capitalizzazione delle banche a fronte dei rischi di mercato e risolvere in modo strutturato alcune delle lacune della normativa vigente emerse durante la crisi, il framework FRTB si pone i seguenti principali obiettivi:

  • definizione puntuale della distinzione tra portafogli prudenziali (trading e banking book) con vincoli più stringenti per la movimentazione tra i portafogli;
  • cambio radicale delle metriche di misurazione del requisito di capitale per il rischio di mercato secondo un approccio più prudenziale e più risk sensitive, distinguendo, tra le altre cose, tra approccio standard (Standardised Approach – SA) e approccio tramite modelli interni (Internal Model Approach - IMA) soggetto ad approvazione da parte del Regulator. Si precisa che, alle banche autorizzate ad utilizzare l'approccio IMA è richiesto comunque il calcolo del requisito di capitale con il modello SA e, pertanto, l'approccio IMA è da considerarsi complementare all'approccio SA e non alternativo;
  • rafforzamento, a livello regolamentare, del monitoraggio e della gestione del rischio di mercato a livello di trading desk.

Il Regulator, infine, ha fissato per settembre 2021 la data di reporting del calcolo del rischio di mercato secondo l'approccio SA, preliminare al futuro calcolo vero e proprio del requisito di capitale SA secondo quanto previsto dalla nuova normativa FRTB (le tempistiche di applicazione per gli accantonamenti di capitale secondo FRTB verranno indicate a seguito della pubblicazione della CRR3).

Il Gruppo Banco BPM nel corso del 2020 ha quindi avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna.

L'organizzazione di progetto, costituito a livello di Gruppo (il capoprogetto è il responsabile della funzione Risk Models) e che vede anche la presenza di esponenti delle strutture di Banca Akros, prevede 4 principali cantieri progettuali (Modello Standard, Modello Interno, Modello Operativo, Reporting) nonché alcune attività trasversali (implementazioni IT e attività di competenza delle funzioni di Validazione Interna e Audit). Le principali sedi di condivisione sono costituite dallo Steering Committee (cui fanno parte CFO, Responsabili Rischi, Finanza, Organizzazione, IT, AD Banca Akros, altri responsabili di primo livello e la società di consulenza esterna), cui

compete l'identificazione delle decisioni strategiche, nonché da Comitati di Progetto / Cantiere e allineamenti interni, con l'obiettivo di condividere lo stato avanzamento del progetto / dei lavori e l'indirizzo delle priorità a vari livelli.

L'organizzazione del progetto ha l'obiettivo di assicurare una governance robusta, che garantisca costante monitoraggio e allineamento tra le funzioni coinvolte e un piano delle attività con chiara attribuzione delle ownership.

La timeline normativa per le implementazioni FRTB copre un arco temporale che si concluderà verosimilmente nel 2023, con la prima importante scadenza normativa, relativa agli obblighi di reporting secondo l'approccio standard, prevista per il terzo trimestre 2021.

Rischio di tasso

  • Estensione dell'applicazione della full evaluation a tutte le opzioni contrattuali;
  • introduzione della misurazione trimestrale delle sensitivity di margine di interesse in accordo ad un approccio a bilancio dinamico.

Rischio di reputazione

  • Completato il processo di rafforzamento della componente di Web Sentiment Reputation al fine di incrementare l'accuratezza e la tempestività del monitoraggio complessivo del rischio reputazionale realizzando, contestualmente, una piena integrazione tra la componente tradizionale e social del modello. Gli algoritmi di Machine Learning & Artificial Intelligence sono stati sviluppati in relazione alle peculiari specificità del Gruppo Banco BPM addestrando i motori di classificazione sui principali newsfeed provenienti dal WEB;
  • introduzione della componente di rischio residuo ICT afferente al rischio reputazionale misurata in relazione alle risultanze delle campagne di Risk Self Assessment periodicamente condotte dall'unità organizzativa Rischio Operativo.

Rischio Strategico

  • Ristima di nodi della funzione esperienziale, utilizzata allo scopo di quantificare l'ammontare di capitale destinato a fronteggiare le potenziali perdite inattese riferite a questa specifica tipologia di rischio;
  • inclusione nella metodologia di stima degli impatti relativi alla componente di rischio residuo ICT che influenzano il perseguimento degli obiettivi strategici del Gruppo.

Parziale automatizzazione della reportistica IRR

Nel corso del 2020, sono stati consolidati i requisiti in ambito Rischio di Credito, Rischio di Mercato, Rischio di Liquidità e Rischio Operativo sui quali è stata avviata una attività di automatizzazione della reportistica integrata attraverso un sistema di importazione automatica dei flussi di dati dai sistemi degli ambiti di rischio in perimetro, eseguendo contestualmente controlli automatici sulla consistenza degli stessi dati. Tale automatizzazione ha lo scopo da un lato di adeguare la reportistica integrata alle best practices previste nella normativa BCBS 239, e dall'altro a rendere maggiormente efficiente il processo di elaborazione del reporting, riducendone i tempi di lavorazione e di circolazione dell'informazione nell'Organizzazione.

EU-wide stress test EBA

Nel corso dei primi mesi dell'anno il Gruppo ha avviato l'esercizio EU-wide Stress Test 2020 guidato da EBA / BCE volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. A seguito della pandemia Covid-19, l'EBA ha deciso di sospendere l'esercizio, posticipandolo al 2021, al fine di consentire alle banche di concentrare i propri sforzi sulla propria continuità operativa. Pertanto l'esercizio si è concluso con la fase di "Advanced Data Collection", nella quale le banche hanno trasmesso al Regulator gli Starting Point dell'esercizio, che hanno costituito la base per le elaborazioni della "Vulnerability analysis" effettuata da BCE tra aprile e luglio al fine di stimare gli impatti della crisi Covid-19 sulla posizione finanziaria e patrimoniale delle banche. I risultati aggregati di tale esercizio sono stati pubblicati da BCE il 28 luglio.

Nell'ultimo trimestre del 2020 sono state avviate le attività di preparazione al nuovo esercizio EU-wide stress test 2021, che si svolgerà nella prima metà del 2021 e si concluderà il 31 luglio 2021 con la presentazione al mercato dei risultati.

Sistema incentivante risk-based

Il Sistema Incentivante 2020 del Gruppo e delle singole società è stato definito sulla base delle nuove disposizioni di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione" emanate dalla Banca d'Italia (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti). In tale contesto, le condizioni di attivazione del sistema incentivante 2020 sono state allineate con il framework RAF di Gruppo e, più in generale, con la propensione al rischio approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo.

Internal Model Inventory & Model Risk Management

Nel 2019 è stato popolato l'internal model inventory con tutti i modelli interni, con una mappatura completa dei modelli dell'area rischi, il caricamento della relativa metodologia e la creazione dei project flow, avviando un percorso di gestione del rischio modello applicato all'intero portafoglio modelli attraverso l'individuazione di alcuni indicatori che ne evidenzieranno la rischiosità.

Esposizioni verso Soggetti Collegati 33° aggiornamento Circ. 285/2013

Nel secondo semestre dell'anno, a seguito dell'aggiornamento della Circ. 285/2013 del 23 giugno 2020, il Gruppo ha definito uno specifico progetto finalizzato a rendere coerente la disciplina delle Segnalazioni di Vigilanza in materia di Esposizioni vs. Soggetti Collegati, ancora basata normativamente sui principi di Basilea II, con i principi di Basilea III. A tal fine, la Funzione Rischi ha supportato il Gruppo di lavoro interno, avviato dalla funzione Segnalazioni di Vigilanza e Sistemi Di Sintesi e Controllo Rischi, volto ad analizzare e recepire tale aggiornamento entro la scadenza prevista (dicembre 2020).

Comunicazione

Il 2020 è stato a livello mondiale un anno di emergenza permanente, dapprima principalmente sanitaria e poi economica e sociale. Di conseguenza la struttura Comunicazione di Banco BPM si è impegnata, ancor più che in passato, in diverse attività che hanno permesso alla Banca di operare in sinergia con i propri territori e intercettare le reali necessità delle comunità.

La situazione Covid-19 è stata affrontata informando e aggiornando puntualmente i clienti sulle normative nazionali e sulle procedure di sicurezza da adottare. Le comunicazioni sono state effettuate tramite e-mail, affissione nelle filiali, social network, sito internet, pubblicità dedicata.

Tutti i dipendenti sono stati aggiornati, tramite la Intranet aziendale, sulle decisioni adottate dall'azienda in attuazione dei decreti governativi e sulle indicazioni utili per la tutela della propria e altrui sicurezza.

Nuove attività istituzionali e commerciali hanno avuto maggiore spazio nel secondo semestre del 2020. La struttura di Brand identity partnership e sponsorizzazioni ha proseguito con il presidio della comunicazione sia a livello centrale che territoriale.

E' stato avviato "Language R-Evolution", un progetto, inserito nel piano industriale nell'ambito delle tematiche ESG (Environmental, Social, Governance), che ha come obiettivo la rivisitazione delle comunicazioni tra la Banca e i clienti in ottica di una maggiore trasparenza e semplicità delle informazioni.

In una più ampia visione di responsabilità sociale è proseguito l'accordo quinquennale di collaborazione con la Fondazione AIRC, attraverso il quale Banco BPM si affianca alla Fondazione come partner istituzionale per la raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica e per la divulgazione della corretta informazione sulla prevenzione, la diagnosi e la cura del cancro.

Anche per l'anno 2020 è stato redatto il Community Report, uno strumento di comunicazione e informazione che raccoglie, documenta e testimonia, la dimensione dell'Istituto come "Banca di Comunità". Una mappa per orientarsi in un percorso virtuoso e articolato, guidato dai 17 Goals per lo Sviluppo Sostenibile indicati dall'ONU nell'Agenda 2030.

La struttura Relazioni istituzionali con il territorio ha dato ulteriore impulso ai Progetti scuola focalizzando l'attenzione sulle esigenze dettate dall'emergenza sanitaria. Realizzati in collaborazione con partner e istituzioni dei territori sono stati coinvolti 50 Comuni italiani bisognosi di supporto per l'adeguamento delle attrezzature scolastiche di oltre 160 istituti di ogni ordine e grado.

Nel 2020 anche gli interventi di sponsorizzazione si sono focalizzati in gran parte a sostegno di iniziative sociali e d'inclusione, intercettando oltre 30 progetti meritevoli di attenzione.

Nonostante i limiti imposti dal distanziamento sociale e la relativa riduzione delle attività legate all'organizzazione di eventi, hanno assunto carattere di rilievo gli appuntamenti legati alla "Consapevolezza finanziaria" attraverso 12

workshop online sui temi dell'economia e della finanza, con particolare attenzione al mondo femminile. Nei primi mesi dell'anno, inoltre, è proseguita con successo la rassegna "Incontri con l'autore" grazie alla quale la Banca ha ospitato, nelle proprie sedi, 12 presentazioni di libri di importanti autori italiani, richiamando oltre 2.600 persone. Nello stesso periodo sono stati portati avanti il coordinamento organizzativo e di gestione di oltre 50 eventi e convegni promossi nelle sedi rappresentative di Banco BPM.

La struttura Media relations ed Eventi istituzionali si è concentrata nel corso dell'anno sul rafforzamento delle occasioni di confronto con testate giornalistiche nazionali e locali.

Nel 2020, i comunicati stampa sono stati 134 e, oltre ai temi di natura istituzionale e industriale (derisking, comunicazioni BCE sui requisiti patrimoniali, delibere del CdA), hanno riguardato ambiti che raccontano l'attenzione alle comunità attraverso interventi specifici, sopra menzionati, che abbracciano diversi ambiti: dalla scuola allo sport, dall'educazione finanziaria a momenti di incontro e condivisione.

Un altro fronte sul quale si sono spese le Media Relations ha riguardato la valorizzazione del lavoro delle diverse strutture della Banca nella definizione di importanti progetti, nello sviluppo di significativi deal e nel lancio di nuovi prodotti.

A tutto ciò è stato affiancato un intenso programma di presenza attraverso interviste dedicate, presentazioni di eventi pubblici e partecipazione a convegni, prevalentemente in modalità web, organizzati o sostenuti da Banco BPM, direttamente o in cooperazione con altre realtà che operano in diverse sfere di attività nei territori.

Sui social network, la comunicazione istituzionale di Banco BPM si è focalizzata sui temi strettamente legati alle iniziative messe in atto a favore delle comunità per superare l'emergenza sanitaria Covid-19, sostenere le imprese e aiutare le famiglie.

Le mansioni ordinarie di diffusione e condivisione di obiettivi e strategie aziendali portate avanti dalla struttura Comunicazione Interna hanno contribuito al consolidamento della cultura identitaria di Banco BPM rendendo accessibili tutte le informazioni ai colleghi e alle colleghe.

In particolare, la funzione si è adoperata per condividere importanti momenti della vita aziendale, effettuare focus su temi di attualità per la Banca, presentare progetti, condividere obiettivi e strategie, veicolare i valori aziendali e iniziative che ne sono declinazione (ESG, #Respect, Learning R-Evolution, la partnership AIRC, consapevolezza finanziaria al femminile, ecc).

Anche gli eventi interni, dal mese di marzo, hanno subito una necessaria battuta d'arresto per riprendere progressivamente in modalità "a distanza". Il consueto appuntamento "Lunch con l'Amministratore Delegato" è evoluto in "In Teams con l'Amministratore Delegato", offrendo periodicamente a un numero ristretto di colleghi autocandidati, un momento di condivisione e scambio insieme a Giuseppe Castagna, utilizzando la piattaforma Teams di Microsoft.

Sono stati poi realizzati 15 momenti di incontro "virtuale" che hanno permesso alla prima linea manageriale di condividere obiettivi e strategie con la popolazione aziendale: dagli eventi di Direzione (ad es. Workshop Banca Aletti, Workshop Corporate, Workshop Imprese e Workshop Business) agli incontri con l'Amministratore Delegato, agli incontri organizzati per la Rete in collaborazione con le Società Prodotto (ad es. Agos).

Attraverso la Corporate TV aziendale sono stati erogati numerosi contributi video, lanciati sulla Intranet attraverso carousel, news o sezioni dedicate: fra questi un video dedicato a Salesforce (la piattaforma nata per potenziare la collaborazione tra i propri gestori di relazione e gli specialisti di prodotto), le veicolazioni dei valori ESG e progetti dedicati come Superbonus 110% e I valori di Banca Aletti.

I Brand Ambassador (colleghi adeguatamente preparati per rappresentare la Banca ed essere attivi sul territorio, promuovendo il brand e i valori che esso rappresenta) nel corso dell'anno sono stati coinvolti nella realizzazione di video-selfie per testimoniare il loro contributo e promuovere internamente #SOStegnostraordinario, la campagna di raccolta fondi fra colleghi, finalizzata a supportare le realtà di emarginazione sociale durante il Covid-19. Inoltre 50 Brand Ambassador con competenze e capacità divulgative sui temi economico-finanziari sono stati formati per poter fungere da relatori e docenti esterni nelle iniziative di educazione e consapevolezza finanziaria promosse da Banco BPM nelle filiali e nelle scuole (primarie, secondarie di primo grado e secondarie di secondo grado) anche in modalità a distanza.

Investor Relations

Nel corso del 2020, il team di Investor Relations ha complessivamente gestito 83 eventi, tipicamente con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di relazionarsi con 320 tra società di investimento (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), case di analisi finanziaria, società di rating e altri

soggetti istituzionali. A questi eventi, si aggiungono 5 conferenze telefoniche con audio webcast effettuate durante l'anno per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2019, al 31 marzo 2020, al 30 giugno 2020 e al 30 settembre 2020) e il Piano Strategico 2020 – 2023.

N° eventi % sul totale n° società
incontrate
% sul totale
Conferenze di settore (azionario) 2 2,4% 17 5,3%
Conferenze di settore (reddito fisso) 4 4,8% 72 22,5%
Roadshow & Reverse Roadshow (azionario) 6 7,2% 106 33,1%
Roadshows & Reverse Roadshow (reddito fisso) 5 6,0% 23 7,2%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (azionario) 45 54,2% 81 25,3%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e
video conferenze (reddito fisso) 8 9,7% 8 2,5%
Altre attività 6 7,2% 6 1,9%
Incontri/call con società di rating 7 8,5% 7 2,2%
Totale 83 100,0% 320 100,0%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call/webcast 5

Sul fronte del mercato azionario, è stata rilevante la partecipazione a 2 conferenze di settore e 6 tra Roadshow e Reverse Roadshow organizzati da primarie case di ricerca e intermediazione, che, insieme, hanno coinvolto 123 controparti, pari al 38,4% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Similmente, nell'ambito del mercato del reddito fisso, Banco BPM ha partecipato a 4 conferenze di settore e a 5 tra Roadshow e Reverse Roadshow, entrando in contatto con 95 controparti (il 29,7% del totale) in diverse città europee.

Il restante 31,9% dei soggetti istituzionali coinvolti ha avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 66 ulteriori occasioni (individualmente e/o in gruppo).

Si segnala che, a partire da marzo 2020, stante la situazione di crisi sanitaria nazionale ed internazionale, i Roadshow, i Reverse Roadshow, le conferenze e, in generale, tutti gli incontri sopra descritti si sono svolti in modalità virtuale, consentendo al Gruppo di mantenere un costante e proficuo contatto con i propri stakeholder del mercato finanziario e, al tempo stesso, salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti.

ALTRE INFORMAZIONI

Soci e Azionisti

Il capitale sociale di Banco BPM, pari a Euro 7.100.000.000,00, è rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni di Banco BPM sono quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Al 31 dicembre 2020 gli azionisti della Banca risultano così suddivisi:

  • circa 210.000 depositanti presso il Gruppo Banco BPM;
  • circa 125.000 depositanti presso altri intermediari. Tale dato rappresenta la situazione alla data del concambio azionario (2 gennaio 2017) conseguente all'operazione di fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e BPM S.c.a r.l., non essendosi registrate in seguito operazioni contabili aventi ad oggetto l'intero capitale sociale.

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F. coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

Alla data del 31 dicembre 2020, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob, i soggetti che hanno dichiarato una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM risultano essere:

  • Capital Research and Management Company con una partecipazione pari al 4,99%;
  • G.g.g. S.p.A. con una partecipazione pari al 4,98%.

Titolo e azioni Banco BPM

Nel 2020 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 1,043 euro del 21 maggio 2020 ed un prezzo di chiusura massimo di 2,456 euro registrato il 19 febbraio 2020.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance negativa del 10,8%. Nel corso del 2020, i volumi medi giornalieri sono stati pari a circa 30 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine 2020 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 16 case di ricerca azionaria (di cui: 5 aventi raccomandazioni positive, 8 neutrali e 3 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risultano in essere i seguenti accordi di consultazione aventi ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., resi pubblici ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999:

  • accordo di consultazione sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra varie Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM che detengono complessivamente il 5,498% del capitale sociale;
  • accordo di consultazione sottoscritto il 18 gennaio 2021 tra altri azionisti di Banco BPM che detengono complessivamente il 6,683% del capitale sociale.

Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2020 31/12/2019
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured Ba2/ Outlook Negativo Ba2 / Outlook Negativo
Issuer Rating (Rating Emittente) Ba2 / Outlook Negativo Ba2 / Outlook Negativo
Moody's Investors Lungo Termine sui Depositi Baa3/Outlook Negative Baa3 / Outlook Stabile
Service Breve Termine sui Depositi P-3 P-3
Baseline Credit Assessment ba3 ba3
Counterparty Risk Assessment Baa3 (cr)/P-3 (cr) Baa3(cr) / P-3(cr)
Lungo Temine Issuer Rating (Rating
Emittente)
BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Stabile
Breve Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Stabile
Lungo Temine sul Debito Senior BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Stabile
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Stabile
Lungo Temine sui Depositi BBB / Trend Negativo BBB / Trend Stabile
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Negativo R-2 (high) / Trend Stabile
Intrinsic Assessment BBB (low) BBB (low)
Support Assessment SA3 SA3

Tabella sintetica dei rating del Gruppo Banco BPM

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 31/12/2020 31/12/2019
Lungo Temine Issuer Rating (Rating Emittente) BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Stabile
Breve Termine Issuer Rating (Rating Emittente) R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Stabile
Lungo Temine sul Debito Senior BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Stabile
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Stabile
Lungo Temine sui Depositi BBB / Trend Negativo BBB / Trend Stabile
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Negativo R-2 (high) / Trend Stabile
Support Assessment

Nel corso dell'anno 2020 si sono avute le seguenti azioni di rating:

  • Moody's, in data 26 marzo 2020, nell'ambito di un'azione di rating su 15 banche italiane a riflesso della crisi innescata dal Covid-19, ha confermato tutti i rating di Banco BPM, modificando da 'Stabile' a 'Negativo' l'Outlook del rating di Lungo Termine sui Depositi;
  • DBRS Morningstar, in data 2 aprile 2020, nell'ambito di un'azione di rating sulle banche italiane a riflesso della crisi innescata dal Covid-19, ha confermato tutti i rating di Banco BPM e della controllata Banca Akros, modificando da 'Stabile' a 'Negativo' i trend sui rating di lungo e breve termine di Banco BPM e di Banca Akros. Successivamente, in data 20 novembre 2020, DBRS Morningstar ha confermato i ratings del Gruppo Banco BPM.

ANDAMENTO DELLE PRINCIPALI SOCIETÀ DEL GRUPPO

Nel seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi riferiti al 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda la Capogruppo Banco BPM si fa rinvio al bilancio separato riportato nel presente fascicolo.

Banca Aletti

(milioni di euro) 2020 2019 (*) Variazione
Dati economici
Margine d'interesse (0,2) (1,2) (83,63%)
Commissioni nette 92,6 96,2 (3,71%)
Proventi operativi 103,9 96,3 7,93%
Oneri operativi (73,1) (70,9) 3,13%
Risultato della gestione operativa 30,8 25,4 21,34%
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 42,2 8,8 381,78%
Utile (perdita) dell'esercizio 23,0 (31,4) (173,42%)

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati tenendo conto della nuova modalità di esposizione della PPA.

31/12/2020 31/12/2019 Variazione
Dati patrimoniali (milioni di euro)
Totale dell'attivo 2.808,1 2.734,9 2,68%
Crediti a clientela netti 257,9 155,6 65,75%
Attività finanziarie e derivati di copertura 50,0 9,4 431,91%
Patrimonio netto 368,3 345,4 6,63%
Attività finanziarie della clientela (milioni di euro)
Raccolta diretta 2.282,8 2.170,7 5,16%
Raccolta indiretta 22.126,0 21.863,2 1,20%
- Risparmio gestito 10.448,7 10.302,0 1,42%
- Fondi comuni e Sicav 5.296,2 5.198,2 1,88%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.355,3 3.240,5 3,54%
- Polizze assicurative 1.797,2 1.863,3 (3,55%)
- Risparmio amministrato 11.677,3 11.561,2 1,00%
Dati della Struttura
Numero medio dei dipendenti 477,9 473,7 0,89%
Numero degli sportelli bancari 55 55 -

31/12/2020 31/12/2019 (*) Variazione
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi Operativi (0,2%) (1,2%) (83,33%)
Commissioni nette / Proventi Operativi 89,1% 99,9% (10,81%)
Oneri operativi / Proventi Operativi 70,4% 73,6% (4,35%)
ROA 0,8% (1,1%) (172,73%)
ROE 6,3% (9,1%) (168,85%)
Dati sulla produttività Operativa
Crediti a clientela netti per dipendente (€/1000) 540 329 64,29%
Proventi operativi per dipendente (€/1000) 218 203 6,98%
Oneri operativi per dipendente (€/1000) 153 150 2,20%
Indici di Patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio 58,9% 73,5%
Tier 1 capital Ratio 58,9% 73,5%
Total capital ratio 58,9% 73,5%
Indice di leva Finanziaria 64,7% 85,6%
Altri Indici
Impieghi / Raccolta Diretta 11,3% 7,2%

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati rideterminati tenendo conto della nuova modalità di esposizione della PPA.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Aletti si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto Private.

Banca Akros

(milioni di euro) 31/12/2020 31/12/2019 variaz.
Dati economici
Margine di interesse 73,2 83,4 (12,2%)
Commissioni nette 41,8 38,8 7,5%
Proventi operativi 125,4 142,4 (11,9%)
Oneri operativi (84,6) (86,7) (2,4%)
Risultato della gestione operativa 40,8 55,7 (26,6%)
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (*) 41,2 55,8 (26,1%)
Utile netto del periodo 24,2 38,0 (36,4%)
(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia
(milioni di euro) 31/12/2020 31/12/2019 variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 7.905,8 9.803,9 (19,4%)
Finanziamenti verso clientela (netti) 694,8 819,1 (15,2%)
Attività finanziarie 6.425,2 8.234,3 (22,0%)
Patrimonio netto 735,6 748,1 (1,7%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 980,5 1.337,8 (26,7%)
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale 212 210
Numero degli sportelli bancari 1 1

31/12/2020 31/12/2019
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
ROE 3,40% 5,36%
RORAC 9,04% 21,33%
Ris. Oper. corrente lordo imp.(*)/Prov. Oper. 32,86% 39,17%
Return on asset (ROA) annualizzato 0,31% 0,39%
Margine di interesse/Proventi operativi 58,36% 58,59%
Commissioni nette/Proventi operativi 33,28% 27,27%
Oneri operativi/Proventi operativi 67,43% 60,88%
Dati sulla produttività operativa (€/1.000)
Crediti a clientela netti per dipendente 3.277,5 3.900,4
Proventi operativi per dipendente annualizzato 591,7 677,9
Oneri operativi per dipendente annualizzato 399,0 412,7
VAR (99%,1 giorno) gestionale medio annuo 4.800 2.200
Altri indici
Attività finanziarie/Totale attivo 81,27% 83,99%
Derivati attivi/totale attivo 19,45% 16,54%
- derivati di negoziazione attivi/totale attivo 19,45% 16,54%
Derivati di negoziazione netti/totale attivo 3,47% 7,89%
Impieghi netti/Raccolta diretta 70,86% 61,23%
Indici regolamentari di patrimonializzazione
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 24,46% 28,57%
Tier 1 capital ratio 24,46% 28,57%
Total capital ratio 24,46% 28,57%
Indice di leva finanziaria 23,62% 13,53%

(*) al lordo anche delle contribuzioni ai sistemi di garanzia.

Per un'analisi più dettagliata dei principali eventi che hanno interessato Banca Akros si fa rinvio alla sezione della presente Relazione sulla Gestione dedicata alla descrizione dei segmenti di business e in particolare al comparto dell'Investment Banking.

Altre partecipate

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. (Suisse) 120,4 27,4 91,7 285,4 11,3 (1,3)
Bipielle Bank (Suisse) 26,9 21,0 4,2 - - (0,5)
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 9,7 7,4 0,2 976,6 1,3 (0,1)
Release 1.487,1 538,3 6,7 - 600,6 (57,6)
ProFamily 1.396,7 96,8 2,2 - 1.385,9 11,9
Altre società
Bipielle Real Estate 1.272,4 1.213,1 12,4 - 7,1 23,4
Tecmarket Servizi 46,6 25,2 - - - 8,7
Ge.Se.So. 1,2 0,1 - - - (0,1)

(*) importo comprensivo del risultato dell'esercizio.

Rapporti con imprese controllate e collegate

L'informativa sulle operazioni con parti correlate e la descrizione delle operazioni di maggiore rilevanza concluse con parti correlate nell'esercizio, prevista dal Regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, sono riportate nella Nota Integrativa Consolidata, parte H, cui si fa rinvio.

Azioni proprie della Capogruppo e delle imprese controllate

Si fa rinvio alla sezione 13 – Patrimonio del Gruppo della parte B della Nota Integrativa Consolidata.

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario

Il Gruppo Banco BPM predispone la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ai sensi del D. Lgs 254/2016 e della Delibera Consob n. 20267 del 18 gennaio 2018 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Sostenibilità".

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123 bis D.Lgs. n. 58/1998 in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance".

Relazione sulla remunerazione

Il Gruppo Banco BPM predispone la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni) in un documento separato, pubblicato sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "sezione Corporate Governance – Politiche di Remunerazione".

Predisposizione del bilancio in formato XBRL

Il Regolamento della Commissione Europea n. 815/2019 (cd. Regolamento European Single Electronic Format – ESEF) prevede l'obbligo, per le società quotate, di redigere e pubblicare le proprie relazioni finanziarie nel formato "eXtensible HyperText Markup language" (XHTML), utilizzando il linguaggio "Inline Extensible Business Reporting Language (iXBRL)" per la mappatura delle principali voci dei bilanci consolidati.

L'adozione di un formato elettronico armonizzato, a giudizio del legislatore comunitario, agevolerà la comunicazione delle informazioni favorendo l'accessibilità, l'analisi e la comparabilità delle relazioni finanziarie annuali con evidenti benefici per gli emittenti, gli investitori e le Autorità di Vigilanza.

Il Regolamento ESEF prevede un livello di marcatura obbligatoria scandito nelle seguenti due fasi temporali:

  • a partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1° gennaio 2020, gli emittenti devono contrassegnare tutti i valori numerici contenuti nei prospetti relativi agli schemi del bilancio consolidato (stato patrimoniale, conto economico, redditività complessiva, variazioni di patrimonio netto e rendiconto finanziario);
  • a partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1° gennaio 2022, gli emittenti dovranno contrassegnare tutte le informazioni - di natura testuale e/o numerica - rese nei bilanci consolidati.

Le informazioni in formato ESEF devono essere rese pubbliche entro i termini previsti dall'art. 154-ter del TUF, ossia entro 120 giorni dalla data di chiusura dell'esercizio.

In data 11 dicembre 2020, il Parlamento Europeo e il Consiglio d'Europa hanno raggiunto un accordo sulla proroga di un anno dell'entrata in vigore del Regolamento ESEF, avviando così il percorso legislativo che consentirà agli Stati membri di comunicare l'adesione alla proroga di un anno dell'applicazione del Regolamento stesso.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Lo scoppio dell'epidemia di Covid-19 ha ovviamente inciso profondamente sul quadro economico globale e nazionale e quindi sul contesto operativo del sistema bancario domestico, come tratteggiato nel paragrafo dedicato al contesto economico.

Le prospettive di un allentamento, e successiva eliminazione, delle misure di distanziamento e prevenzione della pandemia, collegate alla progressiva vaccinazione della popolazione, sostengono lo scenario di una graduale normalizzazione dell'attività per il 2021. La politica monetaria continuerà a sostenere la crescita economica con il prosieguo dei programmi messi in campo nel 2020, specie con le operazioni TLTRO. A ciò si aggiungerà l'intenso stimolo fiscale delle misure varate sia a livello comunitario - Bilancio UE e programma NGEU (Next Generation EU) i cui fondi è previsto inizieranno ad essere disponibili nel corso dell'anno, sia a livello nazionale con provvedimenti già citati a sostegno immediato dell'attività economica e produttiva.

In tale contesto l'aggregato dei prestiti alle imprese, continuerà a crescere anche nel 2021 seppur con un tono molto meno vivace rispetto al 2020, mentre si prevede un'accelerazione di quelli alle famiglie. Ciò in presenza di condizioni di erogazione ancora particolarmente distese e favorevoli, sia per l'ampia liquidità garantita dalla Banca Centrale sia per il costo del funding contenuto anche in virtù della proroga per alcuni mesi delle misure di sostegno finanziario concesse dal Governo. La crescita delle masse di raccolta da clientela rallenterà notevolmente rispetto al 2020, ma risulterà positiva ed il suo costo rimarrà stabile. La liquidità complessiva continuerà ad essere ampia, grazie al ruolo determinante del funding BCE, con condizioni ancor più favorevoli concesse dalle operazioni TLTRO III. Dall'effetto combinato di masse, in aumento, e margini unitari stabili sulle consistenze dei prestiti a famiglie ed imprese, è stimato scaturire un marginale miglioramento del margine da clientela. il margine d'interesse, nonostante un minor contributo degli interessi da titoli, segnerà a sua volta un ulteriore miglioramento. Le commissioni nette sono attese beneficiare di un ritorno dell'operatività di famiglie ed imprese verso la normalità, specie nella seconda metà dell'anno mentre, sul lato degli investimenti finanziari, la stabilizzazione dei mercati, pur nel quadro di una certa volatilità, è attesa restituire un certo vigore ai flussi commissionali. Il margine di intermediazione, però è previsto in leggero calo a causa della flessione dei ricavi diversi da servizi. I costi operativi dovrebbero registrare una significativa flessione, grazie anche alla costante evoluzione del modello di servizio, con la trasformazione digitale accelerata dalla pandemia. Le tendenze menzionate provocheranno, nelle previsioni, un miglioramento del risultato di gestione. Gli effetti economici negativi della seconda ondata epidemica e delle conseguenti misure di distanziamento e la progressiva scadenza dei provvedimenti di moratoria dei finanziamenti indurranno, nelle previsioni, un aumento dei tassi di deterioramento dei prestiti, nonostante la ripresa economica. Anche l'incidenza dei finanziamenti deteriorati sul totale dei prestiti è vista in crescita, ma meno robusta, grazie ad un ritmo di cessioni degli NPL che tenderà ad essere ancora molto elevato; così come il costo del rischio è atteso in aumento.

Con riferimento all'andamento operativo del Gruppo nel 2021, il contesto esterno continuerà inevitabilmente a costituire un fattore di condizionamento rilevante.

Allo stato le "core revenues", rappresentate da margine di interesse e commissioni nette, sono attese in crescita rispetto ai valori dell'esercizio precedente, grazie soprattutto alla maggiore contribuzione apportata rispettivamente dalle operazioni di finanziamento TLTRO e dal collocamento di prodotti di investimento.

Proseguiranno le azioni volte a contenere la dinamica degli oneri operativi, con l'obiettivo di mitigare gli impatti negativi derivanti dall'incerta ripetibilità di taluni recuperi e riduzioni di costo che hanno caratterizzato lo scorso anno, soprattutto relativi alle spese per il personale, oltre che dagli aumenti connessi all'applicazione del contratto nazionale di categoria e dalla crescita degli investimenti nell'IT.

Relativamente al costo del credito, si ritiene di poter confermare il livello, al netto degli impatti relativi alla crisi innescata da Covid, raggiunto nel 2020. D'altro canto, allo stato attuale, in considerazione delle permanenti incertezze del contesto esterno e la conferma dell'approccio conservativo nella valutazione forward looking già adottato nel 2020, non si può escludere che anche il 2021 potrà risentire di una componente aggiuntiva "non-core" legata all'emergenza ancora in essere, comunque stimata ad un livello inferiore rispetto ai 50 p.b. registrati nel 2020. Salvo nuovi significativi peggioramenti di scenario, che considerate l'eccezionalità e l'incertezza del quadro attuale non possono essere esclusi, la robusta posizione patrimoniale del Gruppo, unita alla capacità di generare organicamente capitale, non dovrebbe precludere una remunerazione degli azionisti subordinatamente a nuove indicazioni che dovessero essere eventualmente fornite dalle Autorità di Vigilanza in merito alla distribuzione di dividendi.

Per quanto concerne l'evoluzione dell'operatività a medio-lungo termine, il Gruppo procederà nel corso dei prossimi mesi alla predisposizione di nuove proiezioni triennali, tenuto conto dell'evoluzione del contesto pandemico in corso, così da poterle basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore.

FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO

In conformità con la disciplina speciale emanata dalla Banca d'Italia, i fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio sono illustrati nella Nota Integrativa, parte A, Sezione 4.

Verona, 9 febbraio 2021

Il Consiglio di Amministrazione

Schemi del bilancio consolidato

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

Voci dell'attivo 31/12/2020 31/12/2019
10. Cassa e disponibilità liquide 8.858.079 912.742
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 9.043.525 7.181.477
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 7.248.348 5.726.814
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.795.177 1.454.663
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.710.796 12.526.772
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 141.801.931 133.147.117
a) crediti verso banche 11.974.822 10.834.518
b) crediti verso clientela 129.827.109 122.312.599
50. Derivati di copertura 75.046 103.614
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 52.288 29.161
70. Partecipazioni 1.664.772 1.386.079
90. Attività materiali 3.552.482 3.624.312
100. Attività immateriali 1.218.632 1.269.360
di cui:
- avviamento 51.100 76.200
110. Attività fiscali 4.704.196 4.619.636
a) correnti 236.993 159.845
b) anticipate 4.467.203 4.459.791
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 72.823 131.082
130. Altre attività 1.930.612 2.106.849
Totale dell'attivo 183.685.182 167.038.201

Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2020 31/12/2019
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 151.420.894 138.333.959
a) debiti verso banche 33.944.598 28.523.335
b) debiti verso clientela 102.915.666 94.099.912
c) titoli in circolazione 14.560.630 15.710.712
20. Passività finanziarie di negoziazione 12.687.544 10.366.668
30. Passività finanziarie designate al fair value 955.781 420.561
40. Derivati di copertura 585.680 552.761
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 130.912 62.299
60. Passività fiscali 464.570 619.269
a) correnti 5.672 9.235
b) differite 458.898 610.034
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - 5.096
80. Altre passività 3.797.227 3.303.823
90. Trattamento di fine rapporto del personale 369.498 384.886
100. Fondi per rischi e oneri 1.045.975 1.101.797
a) impegni e garanzie rilasciate 127.442 115.990
b) quiescenza e obblighi simili 133.654 150.910
c) altri fondi per rischi e oneri 784.879 834.897
120. Riserve da valutazione 310.412 164.836
140. Strumenti di capitale 695.417 298.112
150. Riserve 4.112.500 3.512.575
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (14.002) (11.518)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 1.894 26.076
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 20.880 797.001
Totale del passivo e del patrimonio netto 183.685.182 167.038.201

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Voci 2020 2019
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.416.605 2.513.924
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.280.772 2.468.870
20. Interessi passivi e oneri assimilati (460.005) (515.972)
30. Margine di interesse 1.956.600 1.997.952
40. Commissioni attive 1.765.869 1.870.979
50. Commissioni passive (123.996) (133.875)
60. Commissioni nette 1.641.873 1.737.104
70. Dividendi e proventi simili 42.015 69.611
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 16.912 (178.416)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (7.657) 7.497
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (149.126) 337.551
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (271.534) 76.510
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 124.311 265.432
c) passività finanziarie (1.903) (4.391)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico 133.747 109.668
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 14.235 2.965
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 119.512 106.703
120. Margine di intermediazione 3.634.364 4.080.967
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (1.049.430) (721.953)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.049.211) (724.741)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (219) 2.788
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.256) (1.997)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 2.583.678 3.357.017
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 2.583.678 3.357.017
190. Spese amministrative: (2.897.178) (2.739.685)
a) spese per il personale (1.836.216) (1.692.122)
b) altre spese amministrative (1.060.962) (1.047.563)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (57.625) (107.038)
a) impegni e garanzie rilasciate (11.464) 7.832
b) altri accantonamenti netti (46.161) (114.870)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (165.437) (197.689)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (112.122) (110.039)
230. Altri oneri/proventi di gestione 329.188 337.674
240. Costi operativi (2.903.174) (2.816.777)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 130.799 130.441
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (36.721) (158.533)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (25.100) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.190 333.965
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (249.328) 846.113
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 265.960 (64.676)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 16.632 781.437
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte
330. Utile (Perdita) dell'esercizio
-
16.632
-
781.437
340. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.248 15.564
350. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della capogruppo 20.880 797.001
EPS Base (euro) 0,014 0,525

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Voci 31/12/2020 31/12/2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 16.632 781.437
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro
a conto economico (133.680) 334.319
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (126.130) 119.809
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio) (11.900) (6.583)
50. Attività materiali (2.732) 249.658
70. Piani a benefici definiti 7.174 (28.296)
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (92) (269)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico 96.116 192.440
100. Copertura di investimenti esteri (7) (845)
110. Differenze di cambio 256 2.497
120. Copertura flussi finanziari 2.618 129
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 84.958 178.775
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 8.291 11.884
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (37.564) 526.759
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) (20.932) 1.308.196
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (4.242) (15.563)
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo (16.690) 1.323.759

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2020 31/12/2019
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2020
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
dell'esercizio
complessiva
Redditività
31/12/2020
netto al
31/12/2020
Gruppo al
netto del
netto di terzi al
31/12/2020
Capitale: 7.163.693 - 7.163.693 - (37.944) - - (24.439) 7.101.310 7.100.000 1.310
a) azioni ordinarie 7.163.693 - 7.163.693 - (37.944) - - (24.439) 7.101.310 7.100.000 1.310
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.490.528 - 3.490.528 781.437 (156.862) (2.270) - - - 4.499 4.117.332 4.112.500 4.832
a) di utili 2.980.837 - 2.980.837 781.437 32.118 (2.270) - - 4.499 3.796.621 3.791.787 4.834
b) altre 509.691 - 509.691 - (188.980) - - - - 320.711 320.713 (2)
Riserve da valutazione 164.830 - 164.830 - 183.146 - (37.564) 310.412 310.412 -
Strumenti di capitale 298.112 - 298.112 397.305 695.417 695.417 -
Azioni proprie (11.518) - (11.518) - 1.596 (4.080) (14.002) (14.002) -
Utile (Perdita) dell'esercizio 781.437 - 781.437 (781.437) - 16.632 16.632 20.880 (4.248)
Patrimonio netto 11.887.082 - 11.887.082 - - (11.660) (674) (4.080) - 397.305 - (19.940) (20.932) 12.227.101 12.225.207 1.894
- del Gruppo 11.861.006 - 11.861.006 - - (11.660) (674) (4.080) - 397.305 - - (16.690) 12.225.207
- di terzi 26.076 - 26.076 - - - - (19.940) (4.242) 1.894

Allocazione risultato esercizio Variazioni dell'esercizio
precedente Operazioni su patrimonio netto Patrimonio Patrimonio Patrimonio
31 dicembre 2019 31/12/2018
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2019
Esistenze
Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni di
riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
dell'esercizio
complessiva
Redditività
31/12/2019
netto al
31/12/2019
Gruppo al
netto del
31/12/2019
netto di
terzi al
Capitale: 7.163.927 - 7.163.927 - - - - (234) 7.163.693 7.100.000 63.693
a) azioni ordinarie 7.163.927 - 7.163.927 - - - - (234) 7.163.693 7.100.000 63.693
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.569.082 (11.912) 3.557.170 (69.119) 5.026 (1.546) - - - (1.003) 3.490.528 3.512.575 (22.047)
a) di utili 3.064.319 (11.912) 3.052.407 (69.119) 98 (1.546) - - (1.003) 2.980.837 3.002.882 (22.045)
b) altre 504.763 - 504.763 - 4.928 - - - - 509.691 509.693 (2)
Riserve da valutazione (346.270) - (346.270) - (15.659) - 526.759 164.830 164.836 (6)
Strumenti di capitale - - - 298.112 298.112 298.112 -
Azioni proprie (12.610) - (12.610) - 1.092 - (11.518) (11.518) -
Utile (Perdita) dell'esercizio (69.055) - (69.055) 69.119 (64) 781.437 781.437 797.001 (15.564)
Patrimonio netto 10.305.074 (11.912) 10.293.162 - (64) (10.633) (454) - - 298.112 - (1.237) 1.308.196 11.887.082 11.861.006 26.076
- del Gruppo 10.259.475 (9.429) 10.250.046 - - (10.457) (454) - - 298.112 - - 1.323.759 11.861.006
- di terzi 45.599 (2.483) 43.116 - (64) (176) - - (1.237) (15.563) 26.076

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO

Metodo indiretto

A. Attività operativa 31/12/2020 31/12/2019
1. Gestione 795.904 1.626.388
- risultato d'esercizio (+/-) 20.880 797.001
plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
-
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(231.066) (215.314)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 7.657 (7.497)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 1.050.686 723.950
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 302.659 307.728
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 56.823 99.274
- premi netti non incassati (-)
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) (280.936) 52.501
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+)
- altri aggiustamenti (+/-) (130.799) (131.255)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (9.214.583) (6.428.823)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.445.798) (1.046.801)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (198.936) (182.604)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.815.757 2.827.577
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (9.705.281) (10.033.848)
- altre attività 319.675 2.006.853
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 16.220.648 4.609.673
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 13.199.488 1.777.378
- passività finanziarie di negoziazione 1.017.672 3.899.777
- passività finanziarie designate al fair value 532.476 (278.969)
- altre passività 1.471.012 (788.513)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 7.801.969 (192.762)
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 9.749 75.348
- vendite di partecipazioni - 1
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali 9.735 75.347
- vendite di attività immateriali 14 -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da: (221.106) (172.385)
- acquisti di partecipazioni (68.240) -
- acquisti di attività materiali (66.358) (70.263)
- acquisti di attività immateriali (86.508) (102.122)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (211.357) (97.037)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (4.080)
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 358.805 280.588
- distribuzione dividendi e altre finalità - (64)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 354.725 280.524
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 7.945.337 (9.275)
Riconciliazione 31/12/2020 31/12/2019
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 912.742 922.017
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 7.945.337 (9.275)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 8.858.079 912.742

_______________________________________________________________________________________________________ SCHEMI DEL BILANCIO CONSOLIDATO 161

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
(migliaia di euro) 31/12/2019 Flussi di cassa Aggregazioni
aziendali /
perdita di
controllo di
società
Variazione
del fair
value
Altro 31/12/2020
Passività derivanti da attività di
finanziamento (voci 10 - 20 - 30 del passivo) 149.121.188 14.749.636 - 1.299.235 (105.840) 165.064.219

Nota integrativa consolidata

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio consolidato, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2020 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2020 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo. Tra gli allegati al bilancio è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2020.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, relativamente agli effetti contabili derivanti dalla crisi sanitaria Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio consolidato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 6° aggiornamento pubblicato in data 30 novembre 2018). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). Sono state inoltre considerate le ulteriori richieste trasmesse dal citato Organo di Vigilanza, con la comunicazione del 23 dicembre 2019, relativa, in particolare, all'informativa sulle operazioni di cessione multi-originator di crediti ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle quote agli intermediari cedenti, per la quale si fa rinvio alla specifica sezione di Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione "D. Operazioni di Cessione" punto "D.3 Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente"), nonché con la Comunicazione del 15 dicembre 2020 intitolata "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS".

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2020, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2019.

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio e i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio consolidato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM e delle società controllate, come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento". I bilanci utilizzati per la stesura del bilancio consolidato sono quelli predisposti dalle società controllate con riferimento al 31 dicembre 2020, rettificati, ove necessario, per adeguarli ai principi contabili utilizzati dal Gruppo.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività del Gruppo: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

  • prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;
  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono

essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A - Politiche contabili, B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C - Informazioni sul conto economico consolidato, D - Redditività consolidata complessiva, E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F - Informazioni sul patrimonio consolidato, G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H - Operazioni con parti correlate, I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L - Informativa di settore, M - Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le stime di bilancio potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2020. Nella seguente disamina sulle politiche contabili rilevanti vengono altresì segnalati i principali fattori di incertezza correlati all'epidemia Covid-19, in grado di influenzare le valutazioni di bilancio, oggetto di una più ampia informativa nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Sezione 5 - Altri aspetti", a cui pertanto si fa rinvio.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica in funzione dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee. A tal riguardo si segnala che la concessione di moratorie, nel contesto del Covid-19, potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di difficoltà finanziaria e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra le esposizioni deteriorate, anche per effetto del congelamento dei giorni di past due nel periodo di moratoria.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo

deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, divenuti ancora più evidenti dalle incertezze legate all'evoluzione dell'epidemia Covid-19 e delle connesse misure di contenimento. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • dei tempi di recupero;
    • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, primariamente indirizzati ad incorporare gli effetti sulla qualità del credito correlati all'epidemia Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita e di investimenti partecipativi

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita. A tal riguardo, si deve precisare che tale verifica sarebbe stata comunque necessaria ai fini della redazione del presente bilancio, in quanto gli effetti della crisi Covid-19 sono ritenuti indicatori di impairment, in linea con le aspettative di ESMA e CONSOB.

Per le attività intangibili relative alla CGU Retail, che rappresentano circa l'87% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita iscritte nel presente bilancio, le analisi valutative sono state condotte mediante l'utilizzo di un approccio multiscenario, al fine di considerare il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso, tenuto anche conto che il Covid-19 ha reso non più attuali le previsioni e gli obiettivi del Piano industriale annunciato al mercato lo scorso 3 marzo e che una nuova edizione del Piano potrà essere predisposta solo una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore, determinando i relativi target sulla base di assunzioni ragionevoli.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2020 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, fatta eccezione per l'avviamento attribuito alla CGU "Bancassurance Vita" che è stato integralmente svalutato per 25,1 milioni, così come illustrato nella Sezione 10 "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa, a cui si rimanda per ulteriori dettagli. Al 31 dicembre 2020 il valore residuo delle attività in esame è quindi pari a 555,4 milioni ed è rappresentato per 504,3 milioni dai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), e per 51,1 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU "Bancassurance Protezione".

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità di tali attività immateriali è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Per tale motivo nella citata sezione delle attività immateriali viene fornita un'analisi di sensitivity, al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi si evidenzia che l'eventuale indisponibilità, alla data di redazione del progetto di bilancio consolidato, dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa eventualmente differire da successive valutazioni formulate alla luce di nuovi diversi elementi informativi. Per l'informativa sul valore di bilancio dei principali investimenti partecipativi, interamente riferiti a società sottoposte ad influenza notevole, si rinvio a quanto illustrato nella Sezione 7 "Partecipazioni – Voce 70" contenuto nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, nonché derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta il giudizio sulla probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenuto anche conto che, ai fini IRES, la normativa fiscale prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali senza alcun limite temporale. Tale giudizio risulta essere un esercizio complesso, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, particolarmente evidenti nel contesto della crisi Covid-19, il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2019, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili. Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test, la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni utilizzate ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato. A tal proposito si precisa che il ricorso al suddetto approccio multiscenario si è reso necessario in quanto il Covid-19 ha reso non più attuali le previsioni e gli obiettivi del Piano industriale annunciato al mercato lo scorso 3 marzo e che una nuova edizione del Piano è prevista avvenire nel corso dei prossimi mesi, tenuto conto dell'evoluzione del contesto pandemico, che consentirà di predisporre proiezioni triennali basati su nuovi ed aggiornati presupposti macroeconomici e di settore.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B - Attivo della presente Nota Integrativa viene fornita informativa sulla natura e sulle verifiche condotte in merito all'iscrivibilità delle attività per imposte anticipate, sui risultati della sensitivity relativi all'orizzonte temporale di recuperabilità delle DTA, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il

procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Determinazione del fair value degli immobili

Si ricorda che, a partire dal bilancio 2019, il Gruppo ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare, passando dal criterio del costo al criterio del fair value per gli immobili detenuti a scopo di investimento (IAS 40) e del valore rideterminato per gli immobili utilizzati per le attività amministrative e commerciali (IAS 16). In relazione all'applicazione dei nuovi criteri di valutazione, si ricorda che, in sede di redazione del bilancio 2019, il Gruppo ha determinato il valore di mercato per tutti gli immobili di proprietà, avvalendosi di apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation" 1 .

Per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessarie un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è possibile procedere ad un aggiornamento del fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, o dalle peculiarità distintive di taluni immobili.

Per il suddetto perimetro l'aggiornamento del fair value viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dai principi contabili IAS/IFRS ai fini della determinazione del fair value, il ricorso ad una metodologia valutativa o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare. Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere significativi scostamenti di valore.

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla relativa modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, come in precedenza illustrato, al fine di consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati dalla pandemia Covid-19 in atto, nella presente Relazione Finanziaria, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, fair value degli strumenti finanziari di livello 3, obbligazioni relative ai benefici definiti a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della relazione sull'andamento della gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10. In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora in capo all'investitore si realizzino contemporaneamente i seguenti tre requisiti:

  • abbia il potere di decidere sulle attività rilevanti dell'entità;
  • sia esposto o beneficia dei rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;

• abbia la capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti (collegamento tra potere e rendimenti).

L'IFRS 10 stabilisce quindi che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 31 dicembre 2020, separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 31 dicembre 2020, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti. Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 31 dicembre 2020 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse. Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio al 31 dicembre 2020 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, qualora in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o

  • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 31 dicembre 2020, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo, come descritto nel paragrafo "16- Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rinvio.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16 - Altre informazioni, Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla successiva parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni".

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio alla "Sezione 7 – Partecipazioni", contenuta nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato della presente Nota Integrativa.

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
3. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
4. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti & C. 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
7. Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 298.418.385,78
8. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
9. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
10. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 65,428% 65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
11. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BP Trading Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 4.070.000,00
13. Consorzio AT01 Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 95,000% 95,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
14. FIN.E.R.T. S.p.A. in liquidazione Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 103.280,00
15. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
16. Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 258.024,00
17. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
18. Meleti S.r.l. Lodi Lodi 1 Perca 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 20.000,00
19. Milano Leasing S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,999% 99,999%
Capitale sociale euro 1.541.808,00
20. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
21. Perca S.r.l. Lodi Lodi 1 Immobiliare Marinai d'Italia 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 50.000,00
22. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
23. ProFamily S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 43.000.000,00
24. Release S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 99,907% 99,907%
Capitale sociale euro 595.829.901,44
25. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
26. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
27. Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00
28. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.157.190,00
29. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
30. BP Mortgages S.r.l. (*) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
31. BPL Mortgages S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
32. Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 Banco BPM 9,900% 9,900%
Capitale sociale euro 10.000,00
33. ProFamily SPV S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Le variazioni nel perimetro di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2019 sono riportate nelle tabelle seguenti:

Società consolidate integralmente
Società uscita per operazione di liquidazione aziendale
Leasimpresa Finance S.r.l. (in liquidazione) 100,00%
Società veicolo uscite per chiusura operazioni di cartolarizzazione
Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. (in liquidazione) -
ProFamily Securitisation S.r.l. -
Società veicolo entrata per nuova operazione di cartolarizzazione
ProFamily SPV S.r.l. -
Società consolidate con il metodo del patrimonio netto
Società entrata per variazione interessenza partecipativa
Anima Holding S.p.A. 19,385%

Nel corso dell'esercizio si segnala, quale variazione del perimetro di consolidamento, l'uscita della controllata Leasimpresa Finance S.r.l. a seguito della cancellazione dal competente Registro delle Imprese a completamento della procedura di liquidazione.

Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono altresì i veicoli Italfinance Securitisation 2 S.r.l. e ProFamily Securitisation S.r.l., per effetto della chiusura anticipata delle relative operazioni di cartolarizzazione; si rileva inoltre l'ingresso del veicolo ProFamily SPV S.r.l. relativo ad una nuova operazione di cartolarizzazione realizzata dal Gruppo.

Inoltre, nel comparto delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto, si rileva l'ingresso della società Anima Holding S.p.A., nella quale il Banco BPM detiene una quota del 19,385%. Tale interessenza, considerata strategica e destinata ad essere detenuta stabilmente, è ritenuta tale da configurare una situazione di esercizio di influenza notevole da parte del Banco BPM in considerazione anche delle modifiche intervenute nel corso del 2020 nella governance della partecipata.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione e al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri aspetti".

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, come precedentemente illustrato, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, il Gruppo dispone dei diritti contrattuali a gestire le attività rilevanti dell'entità ed è esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Al 31 dicembre 2020 non esistono interessenze di terzi in società controllate ritenute significative per il Gruppo, sia individualmente sia nel loro complesso, come evidenziato anche nella tabella della "Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi" contenuta nella Parte B del passivo della presente nota integrativa; lo stesso dicasi per il bilancio al 31 dicembre 2019.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative, informazioni contabili

Non si riporta alcuna informativa, per i motivi sopra illustrati.

4. Restrizioni significative

Al 31 dicembre 2020, non esistono vincoli o restrizioni giuridiche o sostanziali in grado di ostacolare il rapido trasferimento di risorse patrimoniali all'interno del Gruppo. Gli unici vincoli sono quelli riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

Si precisa inoltre che non esistono diritti protettivi detenuti dalle minoranze in grado di limitare la capacità del Gruppo di accedere o di trasferire le attività tra le società del Gruppo o di regolare le passività del Gruppo, anche in relazione al fatto che non esistono società controllate con interessenze di terzi significative, come esposto nel precedente paragrafo.

5. Altre informazioni

Tutte le società controllate predispongono un bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020, pari alla data di chiusura del bilancio consolidato (e del bilancio separato della Capogruppo).

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2020) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (9 febbraio 2021), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Conclusa operazione di emissione di titoli Additional Tier 1

Nel mese di gennaio la Capogruppo ha perfezionato l'emissione di uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, destinata agli investitori istituzionali.

I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 19 gennaio 2026 e successivamente ogni 6 mesi; la cedola fissa semestrale, non cumulativa, è fissata pari al 6,50% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono asset manager, hedge funds e banche, prevalentemente esteri.

L'operazione s'inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale e consente di raggiungere il target di capitale Tier 1, portando ad un ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale del Gruppo.

Acquisito il 100% del capitale di Release

In data 15 gennaio 2021 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto di n. 39.923.532 azioni ordinarie della controllata Release S.p.A. da BPER Banca S.p.A..

Per effetto di tale operazione, che fa seguito all'acquisto di n. 22.981.811 azioni ordinarie di Release da Banca Popolare di Sondrio S.c.p.a. perfezionatosi in data 22 dicembre 2020, la partecipazione detenuta da Banco BPM S.p.A. in Release è rappresentata da n. 42.930.488.261 azioni ordinarie, corrispondenti al 100% del capitale sociale.

Fusione di società del Gruppo

Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 9 febbraio ha approvato i progetti di fusione per incorporazione delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A..

In particolare, la fusione di ProFamily nella Capogruppo Banco BPM si pone in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia.

L'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. persegue invece l'obiettivo di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui farebbe capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Entrambe le operazioni di fusione si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute e la loro esecuzione, subordinatamente all'autorizzazione della BCE, si prevede venga perfezionata entro il mese di luglio 2021.

Sezione 5 – Altri aspetti

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare devono essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (Covid-19).

La diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio potranno, infatti, influire negativamente sulla crescita dell'economia italiana e di quella globale. Al momento la dimensione del fenomeno risulta essere incerta, in quanto dipenderà dall'evoluzione della pandemia, a sua volta influenzata dalla rapidità e dall'efficacia della campagna vaccinale, e da come riusciranno a riprendersi le attività produttive dopo gli eventi che hanno caratterizzato il 2020, ovvero il lockdown rigido imposto dal Governo nel primo semestre (da marzo a maggio) e la seconda chiusura più blanda decisa a seguito del peggioramento registrato nei dati sanitari a partire dal mese di ottobre. Detta ripresa sarà anche in funzione dell'efficacia e dell'estensione temporale delle misure di sostegno monetarie, fiscali e sociali intraprese dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea...).

La visione che si sta consolidando alla data di redazione del bilancio è che le misure di contenimento del virus e i diversi interventi pubblici messi in atto siano tali da consentire una graduale ripresa delle attività produttive; in particolare, dopo l'aumento dei contagi degli ultimi mesi è previsto che l'epidemia torni gradualmente sotto controllo nel corso del 2021 e che l'emergenza sanitaria sia completamente superata entro il 2022. Dopo il crollo del PIL italiano nell'esercizio 2020 si prevede, infatti, un'inversione di tendenza, con una robusta ripresa per l'esercizio 2021, come illustrato in maggior dettaglio nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Fino a quando il quadro della crisi e degli interventi nazionali ed europei non assumerà contorni maggiormente definiti, l'inclusione nelle stime di bilancio degli effetti del Covid-19 risulterà essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto detti effetti dipenderanno da una serie di variabili ad oggi non prevedibili, se non con un certo margine di incertezza.

Il carattere straordinario della crisi in corso trova testimonianza nei documenti emanati, a partire dal mese di marzo 2020, dalle diverse Autorità regolamentari e di vigilanza (di seguito per semplicità le "Autorità") e dagli standard setter, finalizzati a fornire indicazioni e interpretazioni su come applicare quanto previsto dai principi contabili

internazionali nel contesto del Covid-19, anche con l'obiettivo di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici, ma nel contempo di assicurare una corretta e trasparente informativa e misurazione dei rischi. Nei citati documenti viene altresì richiamata l'attenzione sulla necessità di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi ed un'indicazione dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro.

Nella seguente tabella si fornisce un elenco dei principali documenti emanati alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, relativamente alle principali tematiche contabili impattate dal Covid-19:

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
International Accounting Standard Board (IASB)
Statement 27/03/20 IFRS 9 and Covid-19. Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial
instrument in the light of current uncertainty resulting from the covid-19 pandemic
Banca Centrale Europea (BCE)
Comunicazione 20/03/20 ECB Banking Supervisor provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus
Lettera BCE 01/04/20 IFRS 9 in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic
Lettera BCE 04/12/20 Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19)
pandemic
European Banking Authority (EBA)
Statement 25/03/20 Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and
IFRS 9 in the light of Covid-19 measures
Guideline 02/04/20 Guideline on legislative and non-legislative moratoria on loan repayment applied in the light of
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/02)
Guideline 25/06/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/08)
Guideline 02/12/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/15)
Guideline 02/06/20 Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/07)
European Securities and Market Authority (ESMA)
Raccomandazione 11/03/20 ESMA recommends action by financial market participant for Covid-19 impact
Statement 25/03/20 Accounting implication of the Covid-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in
accordance with IFRS 9 (ESMA32-63-951)
Statement 20/05/20 Implication of the Covid-19 outbreak on the half-yearly financial reports (ESMA32-63-972)
Statement 28/10/20 European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports (ESMA32-63-1041)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 09/04/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/07/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
International Organization of Securities Commissions (IOSCO)
Statement 03/04/20 IOSCO Statement on Application of Accounting Standards during the Covid-19 Outbreak

In particolare, le tematiche contabili rilevanti nel contesto della crisi Covid-19, su cui si sono concentrati i suddetti documenti in quanto presuppongono l'impiego di valutazioni soggettive, possono essere così elencate:

  • classificazione dei crediti interessati da interventi di moratoria, in base alle indicazioni fornite dall'International Accounting Standard Board (IASB), dalla Banca Centrale Europea (BCE), dall'European Banking Authority (EBA), dall'European Securities and Market Authority (ESMA);
  • misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie in grado di incorporare le previsioni degli scenari macroeconomici futuri e gli effetti delle garanzie statali, sulla base di quanto rappresentato dallo IASB, dall'EBA, dall'ESMA e dalla BCE;
  • informativa al mercato sugli effetti registrati dalla crisi sanitaria e su quelli prospettici nonché sulle misure intraprese e su quelle programmate per affrontare la crisi, in base alle indicazioni fornite negli statement e nei richiami di attenzione di ESMA, della Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB), dell'International Organization of Securities Commissions (IOSCO);
  • valutazione e determinazione dell'impairment per le attività non finanziarie, le cui aspettative sono contenute nei documenti di ESMA e CONSOB.

Per ciascuna delle suddette tematiche contabili, viene fornita di seguito una disamina degli impatti del Covid-19 e dei relativi elementi di incertezza, sulla base delle indicazioni fornite dalle Autorità e dallo IASB, e di come il Gruppo Banco BPM ne abbia tenuto conto ai fini della redazione della presente Relazione finanziaria al 31 dicembre 2020, ad integrazione di quanto rappresentato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", a cui pertanto si fa rinvio.

Interventi di moratoria e relativa classificazione

Il Gruppo ha concesso diverse misure di sostegno alle famiglie ed alle imprese, sia in virtù di quanto previsto dai decreti governativi (D.L. 18/2020 emanato il 17 marzo 2020 "Misure di potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19", c.d. "Cura Italia") sia in base ad iniziative bilaterali inquadrabili nell'ambito degli accordi ABI. Tali misure sono finalizzate a fornire sostegno alle controparti che sono state colpite dalla sospensione o dalla limitazione delle attività economiche conseguenti alla crisi Covid-19, mediante la sospensione dei pagamenti.

  • Alla luce delle indicazioni delle diverse Autorità (in primis EBA, BCE) e dallo IASB, i suddetti interventi di moratoria: • non hanno comportato di regola la classificazione dell'esposizione tra quelle "oggetto di misure di concessione" (c.d. "misure di forbearance"), trattandosi di interventi finalizzati a mitigare i rischi di natura sistemica e non le esigenze specifiche di un singolo debitore, salvo casi limitati in cui sia stata effettivamente accertata la difficoltà finanziaria del debitore antecedente la crisi;
    • non hanno determinato una classificazione automatica dell'esposizione nello Stadio 2 ai fini dell'impairment IFRS 9, in quanto dette misure non esprimono necessariamente un significativo incremento del rischio di credito, con la conseguente necessità di misurare le perdite attese su un orizzonte "lifetime" anziché su dodici mesi, come di regola avviene per le esposizioni interessate da misure di forbearance;
    • non rappresentano un trigger automatico per la classificazione ad inadempienza probabile; in particolare, nel periodo di vigenza della sospensione il conteggio dei giorni di scaduto è interrotto, comportando di conseguenza un'estensione del periodo di novanta giorni, quale trigger automatico per il passaggio tra le esposizioni deteriorate.

Al riguardo si precisa che, ai fini dell'inquadramento sopra esposto, si sono considerate le linee guida pubblicate sull'argomento dall'EBA in data 2 aprile 2020 (EBA/GL/2020/02) e successive modifiche. Nel dettaglio, l'EBA ha precisato che non sono classificate come "forborne" quelle misure riconducibili a "moratorie generali di pagamento". In tal caso, la sospensione:

  • deve trovare fondamento in un intervento di tipo legislativo o in un'iniziativa bilaterale. In questo ultimo caso la misura deve inquadrarsi in un intervento condiviso nel settore bancario tale da assicurare una omogeneità tra le moratorie concesse dai vari istituti;
  • deve essere applicata ad un ampio spettro di debitori, determinato sulla base di criteri generali (appartenenza ad un dato segmento di clientela, ad un settore produttivo, ad un'area geografica colpita dalla crisi);
  • deve essere applicata alle medesime condizioni a tutti i soggetti che ne beneficiano;
  • deve sostanziarsi in una mera modifica delle tempistiche di pagamento, e quindi non contemplare ulteriori modifiche nelle clausole contrattuali, come ad esempio una riduzione del tasso di interesse;
  • non deve essere concessa a finanziamenti erogati successivamente alla data di annuncio della moratoria in quanto deve riguardare specificatamente le problematiche legate al Covid-19;
  • è disposta per fronteggiare l'emergenza causata dalla pandemia ed applicata fino al 31 marzo 2021.

In relazione a questo ultimo punto si deve precisare che il termine inizialmente previsto per l'applicazione delle citate linee guida, pari al 30 giugno 2020, è stato prorogato dapprima al 30 settembre 2020 con le modifiche del 25 giugno e, successivamente alla seconda ondata epidemica, fino al 31 marzo 2021 con le modifiche del 2 dicembre. In particolare, queste ultime modifiche prevedono la possibilità di esimersi dalla verifica di "forbearance" per le moratorie concesse a partire dal 1° ottobre 2020 e fino al 31 marzo 2021, purché il periodo di sospensione complessivamente accordato nel contesto delle "moratorie generali di pagamento" non sia superiore a nove mesi.

Nonostante la suddetta proroga, a partire dal mese di novembre 2020, Banco BPM ha prudenzialmente riattivato l'ordinario processo di verifica dello status di difficoltà finanziaria, al fine di accertare l'esistenza dei presupposti per classificare l'esposizione come "forbearance".

A tal riguardo si segnala che la concessione delle moratorie in esame potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di deterioramento e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra

le esposizioni deteriorate, per effetto del congelamento dei giorni di past due in vigenza del periodo di moratoria, con conseguente sottostima delle perdite attese.

Diviene quindi centrale il governo del rischio di credito mediante la definizione di adeguate misure di supporto creditizio a favore della clientela ed il tempestivo intercettamento delle controparti che non risultano più finanziariamente sostenibili, al fine di evitare un accumulo di crediti deteriorati nel momento in cui giungeranno a scadenza gli effetti delle moratorie (cosiddetto "cliff effect").

L'EBA richiama, infatti, l'attenzione affinché le banche svolgano un monitoraggio della qualità creditizia delle esposizioni interessate da moratorie, al fine di una corretta classificazione dell'esposizione, ponendo particolare attenzione alla clientela che, al termine della moratoria, dovesse evidenziare difficoltà nei pagamenti o altri segnali di deterioramento.

Per ulteriori dettagli sulle azioni intraprese dal Gruppo al fine di una corretta classificazione delle misure di concessione e delle inadempienze probabili, nell'ambito del Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19" contenuto nella sezione relativa al rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Per il trattamento contabile delle moratorie si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Modifiche contrattuali derivanti da Covid-19".

Da ultimo per le informazioni quantitative sulle misure di sostegno concesse dal Gruppo al 31 dicembre 2020, in termini di esposizioni lorde, rettifiche di valore (complessive e dell'esercizio), trasferimenti tra stadi, richieste da Banca d'Italia nella già citata Comunicazione del 15 dicembre 2020 intitolata "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS", si fa rinvio alle seguenti tabelle:

  • "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" della "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa;
  • "8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione" della "Sezione 8 – Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" contenuta nella "Parte C – Informazioni sul conto economico" della presente Nota integrativa;
  • "A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)" e "A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti", contenuta tra le informazioni quantitative della sezione dedicata al rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Si fa inoltre rinvio all'informativa prevista dalle "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the Covid-19 crisis", pubblicate dall'EBA (EBA/GL/2020/07), contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie

Ai fini della misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie, le diverse competenti Autorità (BCE, EBA) e lo IASB evidenziano la necessità di incorporare il deterioramento della situazione economica provocata dallo scenario Covid-19 ma, al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, segnalano la necessità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dal principio contabile IFRS 9. I suddetti margini consentirebbero - laddove non esistano evidenze supportabili sulle previsioni macroeconomiche - di stimare le perdite attese dando un peso maggiore alle informazioni storiche sulle previsioni macroeconomiche di lungo periodo. In aggiunta, in presenza di ragionevoli stime, le Autorità evidenziano la necessità che le perdite attese siano in grado di riflettere gli effetti positivi delle misure di sostegno concesse dal settore pubblico.

In maggior dettaglio, lo IASB nel documento del 27 marzo 2020 non introduce alcuna modifica al principio contabile IFRS 9 ma afferma che, sfruttando gli elementi di giudizio ammessi dal suddetto principio, un'entità dovrebbe aggiustare l'approccio utilizzato per la determinazione delle perdite attese in base alle nuove e differenti circostanze, senza applicare l'esistente metodologia in modo meccanico. Pur nella consapevolezza della difficoltà di tale esercizio di stima, lo IASB ricorda che la quantificazione delle perdite attese deve considerare le informazioni storiche, quelle correnti e quelle prospettiche ed ammette la possibilità di ricorrere ad aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post-model overlay or adjustment"), qualora i modelli non siano in grado di riflettere in modo compiuto gli effetti della crisi Covid-19, e relative misure di supporto governativo.

Per migliorare la comparabilità tra le banche ed evitare effetti pro-ciclici, la BCE raccomanda inoltre di considerare le proiezioni macroeconomiche della BCE stessa, pubblicate periodicamente, come punto di riferimento per la calibrazione dei modelli. In particolare, tenuto conto dell'incertezza del contesto e della difficoltà di formulare previsioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili sull'impatto del Covid-19, la BCE:

  • incoraggia le banche ad attribuire un maggiore peso alle aspettative previsionali di lungo termine, considerando tutte le evidenze storiche che coprano uno o più interi cicli economici;
  • si attende che le recenti proiezioni macroeconomiche pubblicate il 10 dicembre 2020 forniscano un riferimento solido ai fini dell'inclusione dei cosiddetti fattori forward looking nella stima delle perdite attese al 31 dicembre 2020, anche con l'obiettivo di promuovere coerenza tra le banche.

Da ultimo, l'ESMA fornisce precisazioni sul fatto che le garanzie degli Stati sovrani, fornite in concomitanza di moratorie o altre misure di sostegno, debbano essere considerate ai fini della misurazione delle perdite attese. Al riguardo ricorda quanto precisato nel documento del "Transitional Resource Group for Impairment" di dicembre 2015, in base al quale non occorre che la garanzia sia stabilita in modo esplicito nelle clausole contrattuali.

In tale contesto, nel corso del 2020 Banco BPM ha introdotto alcune modifiche nella modalità di calcolo delle esposizioni creditizie, sia performing sia deteriorate, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese conseguenti alle perturbazioni economiche del Covid-19 ed evitare gli eventuali effetti di shock improvvisi (cosiddetti "cliff effect"), anche mediante aggiustamenti manageriali post modello ("post model adjustment"), in linea con le interpretazioni fornite dalle diverse Autorità.

In particolare, la metodologia di base per la determinazione delle perdite attese, sia con riferimento al framework per l'identificazione del significativo incremento del rischio di credito (SICR) sia con riferimento al modello di calcolo basato sui parametri di rischio ("PD", "LGD", "EAD") risulta quella seguita per il bilancio 2019. La pandemia ha tuttavia reso necessario rivedere i modelli utilizzati per incorporare gli scenari economici forward looking nella stima della probabilità di default multiperiodale (PD Lifetime), ai fini della quantificazione delle perdite attese e dell'individuazione del SICR.

In particolare, l'approccio seguito dal Gruppo fino al 31 dicembre 2019 prevedeva il ricorso a "modelli satellite", sviluppati internamente, in grado di stimare, con tecniche di regressione statistica, la relazione tra un numero limitato di variabili macroeconomiche ritenute significative ed i tassi di decadimento riferiti ad un numero limitato di settori di attività (es. "industrial", "società finanziarie", "famiglie consumatrici").

Già a partire dal 30 giugno 2020 il ricorso ai suddetti modelli è stato abbandonato in quanto si è ritenuto che gli stessi non avessero una granularità sufficiente per riflettere gli effetti del Covid-19, significativamente differenziati in funzione dei diversi settori di attività economica della clientela affidata (approccio "geo-settoriale"). Inoltre l'inclusione dei fattori forward looking nel parametro PD Lifetime è avvenuta attraverso "modelli satellite" non proprietari, in grado di legare le proiezioni macroeconomiche ai tassi di decadimento riferiti al sistema bancario italiano, differenziati in funzione degli specifici settori economici in cui opera il Gruppo.

Le PD lifetime (forward looking) così calcolate hanno a loro volta condizionato lo staging, in quanto basato sulla definizione di specifiche soglie di incremento della PD Lifetime ritenute espressive di un SICR, corrispondenti a migrazioni di classi di rating osservate tra la data di origination e la data di reporting, superate le quali la singola posizione viene classificata nello Stadio 2.

A tal riguardo, si precisa che anche il modello quantitativo del SICR è stato interessato da un cambio metodologico finalizzato a rendere il sistema di staging maggiormente reattivo rispetto agli scenari macroeconomici, mediante la ridefinizione di nuove soglie di materialità per il passaggio tra i diversi stadi, legata al cambio di rating per ciascun segmento di controparte. In maggior dettaglio, tale modifica ha impattato le controparti appartenenti ai settori economici maggiormente colpiti dalla crisi economica, in funzione dell'evoluzione prevista negli scenari macroeconomici.

In aggiunta, per le controparti appartenenti al segmento Small Business e Privati, che nel corso del secondo semestre 2020 hanno evidenziato un miglioramento dello stadio (da Stadio 2 a Stadio 1), si è effettuato, in ottica conservativa, una correzione manageriale delle risultanze del modello riconducendo la posizione nello Stadio 2, qualora detta migrazione sia stata ritenuta imputabile in via esclusiva alle misure governative di supporto.

Con riferimento agli scenari macroeconomici, si segnala che le valutazioni forward looking per la stima delle perdite attese al 31 dicembre 2020 sono state elaborate assumendo a riferimento le informazioni fornite da primario provider e disponibili nel mese di novembre 2020, in base a tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo"), approvati da uno specifico Scenario Council di Banco BPM, in base alle policy in essere. Il ricorso a tali informazioni si è reso necessario in quanto le tempistiche per le pubblicazioni degli scenari macroeconomici di BCE e di Banca d'Italia, attese rispettivamente per il 10 e l'11 dicembre 2020, avrebbero potuto creare ritardi nel processo di redazione del bilancio. Ad ogni modo, tenuto conto della raccomandazione di BCE di ancorare gli

scenari macroeconomici alle previsioni pubblicate da BCE, in data 16 dicembre 2020 lo Scenario Council ha confrontato le proiezioni elaborate dalla banca rispetto ai nuovi scenari pubblicati da BCE e da Banca d'Italia al fine di valutare eventuali implicazioni sugli scenari predisposti dal Gruppo. Alla luce di tale confronto, sono state confermate le proiezioni macroeconomiche approvate a novembre, in quanto ritenute sostanzialmente allineate alle indicazioni fornite dai Regulators o con taluni margini di conservativismo con particolare riferimento agli anni 2022 e 2023.

Da ultimo, a partire dal 30 giugno 2020 il calcolo delle perdite attese è stato affinato al fine di valorizzare le azioni di sostegno creditizio introdotte dal Governo italiano nei confronti delle imprese e delle famiglie, per il tramite del sistema bancario, a favore del quale sono previste garanzie a prima richiesta su finanziamenti concessi alle imprese (art. 13 del Decreto Liquidità, convertito con legge n. 40/2020) piuttosto che garanzie sussidiarie sul 33% delle rate sospese (art. 56 del Decreto Cura Italia, convertito con legge n. 27/2020). In particolare, ai fini della determinazione delle perdite attese si è tenuto conto dei flussi di cassa derivanti dall'escussione delle suddette garanzie statali.

Nel complesso gli interventi sopra citati, unitamente all'aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio, hanno determinato un maggior livello di accantonamento del portafoglio creditizio performing del Gruppo, anche a seguito di un incremento delle esposizioni classificate nello Stadio 2. Tali rettifiche potranno tuttavia risultare significativamente influenzate da eventuali differenti sviluppi della pandemia rispetto a quanto stimato alla data di redazione del bilancio, anche in relazione all'efficacia delle misure governative di supporto.

Per quanto invece riguarda le esposizioni deteriorate sotto la soglia di rilevanza (tutti i past due deteriorati, le sofferenze e le inadempienze probabili aventi un'esposizione non superiore a un milione), oggetto di valutazione in base ad un modello di calcolo forfettario (cosiddetto modello "gone automatizzato"), nel corso del 2020 sono stati introdotti una serie di affinamenti nel citato modello finalizzati anche ad includere, in ottica forward looking, gli impatti attesi dal Covid-19.

Tali affinamenti metodologici, unitamente alla revisione delle previsioni di perdita delle esposizioni superiori alla soglia di rilevanza, hanno consentito di incrementare il livello di copertura rispetto all'esercizio precedente, nonostante le operazioni di cessione di portafogli deteriorati realizzate nel corso del 2020.

Per maggiori dettagli sulle revisioni introdotte nel corso del 2020 nel calcolo delle rettifiche di valore sui crediti e sugli aggiornamenti delle proiezioni macroeconomici secondo un approccio multiscenario, al fine di incorporare gli effetti Covid-19, si fa rinvio al paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Per l'illustrazione delle incertezze correlate alle stime di recuperabilità dei crediti, in funzione dei modelli, degli input e delle assunzioni sottostanti, influenzati peraltro dal Covid-19, si fa rinvio al precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato".

Si evidenzia che, stante la complessità e pervasività dei cambiamenti nei modelli di stima introdotti, non è risultato possibile isolare gli impatti che gli stessi hanno generato rispetto ai modelli di stima precedentemente applicati.

Informativa finanziaria

La Consob, richiamando gli statement dell'ESMA di marzo, maggio, luglio ed ottobre nonché il documento dello IOSCO di aprile, ha pubblicato nei mesi di aprile e luglio 2020 due richiami di attenzione, finalizzati a sottolineare l'importanza di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi, sui potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro. Viene altresì richiamata l'attenzione degli amministratori a valutare attentamente gli impatti, anche futuri, del Covid-19 sulla pianificazione strategica e sui target di piano, sulla performance economica, sulla situazione finanziaria e sui flussi di cassa, nonché sul presupposto della continuità aziendale.

A tal fine si rimanda a quanto illustrato nei paragrafi "Iniziative del Banco BPM per fronteggiare l'emergenza internazionale Covid-19" ed "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuti nella Relazione sulla gestione del Gruppo.

Si segnala inoltre che Consob ed ESMA evidenziano che i rischi correlati alla pandemia potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi del piano su cui si fondano le analisi di recuperabilità di alcune attività, quali gli

avviamenti e altre attività immateriali a vita indefinita e le attività per imposte anticipate. Viene quindi segnalata la necessità di condurre le verifiche di recuperabilità delle suddette attività e di fornire adeguata informativa di bilancio, con particolare riferimento alle analisi di sensitività.

Da ultimo, con riferimento alla disclosure degli effetti della crisi, Consob ed ESMA ritengono che la costruzione di voci o di indicatori alternativi di performance ad hoc non sia in grado di fornire una più corretta rappresentazione della situazione economica e patrimoniale dell'emittente, considerato il carattere temporaneo degli effetti; ritengono invece necessario concentrare l'informativa sugli impatti dell'epidemia sui risultati economici dell'esercizio, anche di carattere quantitativo, in una nota unica del bilancio consolidato. A tal fine nella Relazione sulla gestione è stato inserito un paragrafo ad hoc "Covid-19: effetti sui risultati economici dell'esercizio" a cui si fa pertanto rinvio. Con riferimento agli indicatori alternativi di performance, in linea con le indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA 32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)" pubblicato il 17 aprile 2020, si precisa che il Gruppo non ha introdotto alcuna modifica rispetto agli indicatori in uso, finalizzata ad evidenziare in modo separato gli effetti della crisi Covid-19.

Impairment di attività non finanziarie

Come sopra illustrato, l'aspettativa di ESMA e CONSOB è quella per cui gli effetti dell'epidemia Covid-19 siano tali da rappresentare un trigger per la conduzione del test di impairment delle attività non finanziarie (avviamenti e altre attività immateriali a vita utile indefinita), in quanto la loro recuperabilità potrebbe essere negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del test di impairment. Considerata l'attuale incertezza, le Autorità segnalano di porre particolare attenzione alla stima dei flussi finanziari, ricorrendo a scenari multipli, per i quali si rende necessario fornire un'informativa di dettaglio sugli assunti di base utilizzati per le proiezioni dei flussi di cassa e sulle relative analisi di sensitività.

A tal riguardo, per la verifica di recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita il Gruppo ha fatto ricorso ad un approccio multiscenario, sulla base di ipotesi ed assunzioni coerenti con le proiezioni macroeconomiche utilizzate ai fini dell'impairment dei crediti, come illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", a cui si rimanda per una completa illustrazione delle incertezze correlate alla valutazione di recuperabilità delle attività in esame.

Per una disamina delle verifiche svolte e dell'analisi di sensitività delle attività immateriali del Gruppo a vita utile indefinita si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 10. Attività immateriali – voce 100" contenuto nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della presente Nota Integrativa.

Probability test delle imposte anticipate

Nel contesto del Covid-19, altra tematica contabile rilevante per il Gruppo è rappresentata dalla verifica di recuperabilità delle imposte anticipate, in quanto l'aggiornamento dei flussi finanziari per incorporare le nuove previsioni macroeconomiche, secondo un approccio "multiscenario", a cui applicare un fattore di sconto per riflettere le incertezze dell'esercizio di stima, potrebbe influenzarne negativamente la recuperabilità, come illustrato nel precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", a cui si rimanda per una completa illustrazione delle incertezze correlate alla valutazione di recuperabilità delle attività in esame.

Per una disamina delle verifiche svolte e dell'analisi di sensitività in merito alla recuperabilità delle DTA si fa rinvio a quanto illustrato nella Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B - Attivo della presente Nota Integrativa.

Modifiche contrattuali derivanti da Covid-19

1) Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Come in precedenza illustrato, in risposta all'emergenza sanitaria, il Gruppo ha intrapreso una serie di interventi a sostegno della propria clientela, attraverso la concessione di moratorie sui finanziamenti in essere (sospensione rate e/o allungamento delle scadenze).

Per quanto riguarda il relativo trattamento contabile si ritiene che le suddette misure siano inquadrabili nella fattispecie prevista dal principio contabile IFRS 9 relativa alle "rinegoziazioni di attività finanziarie", che ricorre qualora le condizioni contrattuali originarie siano modificate per volontà delle parti. In tal caso occorre verificare se

l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine, occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno. Nel dettaglio:

  • in presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali (cosiddetto "derecognition accounting");
  • in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali, l'entità deve rideterminare il valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra il suddetto valore lordo ed il valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata a conto economico nella voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" (cosiddetto "modification accounting").

Le modifiche contrattuali in esame, comportando un mero slittamento dei pagamenti, devono ritenersi non sostanziali e quindi da trattare contabilmente in base al "modification accounting".

Al riguardo si deve precisare che le moratorie concesse dal Gruppo prevedono l'applicazione di interessi corrispettivi conteggiati sul debito residuo per l'intero periodo di sospensione dei pagamenti. Gli interessi sono pagati alla scadenza della rata originaria, in caso di sospensione della sola quota capitale, o a partire dalla fine del periodo di moratoria, in caso di sospensione dell'intera rata. Tale modalità applicativa implica che il valore attuale dell'esposizione post rinegoziazione sia sostanzialmente allineato al valore attuale dell'esposizione ante rinegoziazione.

Tali conclusioni sono peraltro coerenti con le aspettative dell'ESMA, la quale ritiene improbabile che le modifiche in esame siano tali da considerarsi sostanziali e condurre alla derecognition, considerata la temporaneità delle misure di sostegno e il fatto che il valore economico del prestito non sarà oggetto di una significativa variazione. In aggiunta, per le moratorie legislative la stessa relazione illustrativa del Decreto Cura Italia stabilisce che "le disposizioni prevedono che non vi sia una perdita economica per la banca per effetto della moratoria. Il meccanismo, quindi, è neutro dal punto di vista attuariale, si limita cioè a redistribuire i pagamenti senza determinare perdita per la banca o benefici per l'impresa".

Per una disamina quantitativa delle moratorie concesse dal Gruppo al 31 dicembre 2020 si rimanda alla tabella "A.1.7a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti", contenuta tra le informazioni quantitative della sezione dedicata al rischio di credito della "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

2) Emendamento del principio contabile IFRS 16

Con Regolamento (UE) n. 1434 del 9 ottobre 2020 sono state omologate le modifiche al principio IFRS 16, relative al trattamento contabile delle concessioni sui canoni connesse al Covid-19. In risposta alla crisi epidemiologica in atto, le suddette modifiche forniscono, infatti, un espediente pratico in base al quale le riduzioni temporanee e/o le sospensioni di pagamento di affitti relativi al periodo che va dall'inizio dell'epidemia fino al 30 giugno 2021, in conseguenza diretta del Covid-19, possono non essere contabilizzate in base alle regole contabili della "lease modification". Dette modifiche sono in vigore a partire dai bilanci dal 1° giugno 2020 per gli esercizi finanziari che iniziano il 1° gennaio 2020 o successivamente, salvo applicazione anticipata.

In base a quanto stabilito dal principio IFRS 16, in caso di variazione delle condizioni contrattuali originarie di un contratto di leasing, si renderebbe necessario modificare il piano di ammortamento del leasing ("lease modification") con conseguente rideterminazione della passività. Con le modifiche in esame è invece concesso, quale espediente pratico, di trattare i canoni non corrisposti alla stregua di un pagamento variabile, da rilevare quale minor costo a conto economico, senza dover necessariamente ricalcolare la passività finanziaria.

Le tre condizioni che devono essere presenti per poter applicare la semplificazione in esame sono le seguenti:

  • l'ammontare dei canoni del contratto di leasing rivisto non deve differire in modo sostanziale rispetto all'ammontare dei canoni precedentemente previsti;
  • le concessioni devono riguardare esclusivamente i canoni relativi al periodo che va dall'inizio della pandemia al 30 giugno 2021;
  • tutti gli altri termini contrattuali devono rimanere sostanzialmente invariati.

Al riguardo si deve precisare che per il Gruppo Banco BPM la semplificazione in oggetto non è rilevante ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2020 in quanto, in linea generale, per le rinegoziazioni effettuate dal

Gruppo non è stato possibile stabilire un nesso diretto con la crisi sanitaria Covid-19. In particolare, le rinegoziazioni hanno interessato un perimetro più esteso rispetto alle filiali chiuse a causa del Covid-19 e hanno riguardato un periodo più esteso rispetto a quello previsto dall'emendamento in esame, trattandosi di rinegoziazioni aventi carattere più strutturale rispetto alla situazione contingente conseguente alla crisi, tali da comportare una riduzione permanente dei canoni.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 9 febbraio 2021 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 15 aprile 2021.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Tale incarico ha durata di legge (9 esercizi) e decorre dalla data di efficacia della fusione (1° gennaio 2017). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2020 da quelli adottabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2020

Regolamento (UE) n. 2075 del 29 novembre 2019 – "IFRS Conceptual Framework - Modifiche"

Il Regolamento in esame ha omologato il documento "Modifiche al Conceptual Framework", emanato dallo IASB a marzo 2018, al fine modificare i riferimenti contenuti in alcuni principi ed interpretazioni al precedente Conceptual Framework, sostituendoli con il nuovo Conceptual Framework. Si ricorda che il Conceptual Framework non è un principio contabile e pertanto non è oggetto di omologazione, mentre il documento in oggetto è oggetto di omologazione, in quanto va a modificare alcuni IAS/IFRS.

Regolamento (UE) n. 2104 del 29 novembre 2019 – "Definizione di Rilevante - Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8" Con il Regolamento in esame è stato omologato il documento "Definizione di Rilevante - Modifiche allo IAS 1 e allo IAS 8", pubblicato dallo IASB ad ottobre 2018. Le modifiche hanno l'obiettivo di chiarire la definizione di

"Rilevante", al fine di aiutare le società a comprendere se un'informativa sia rilevante ai fini delle decisioni degli utilizzatori dei bilanci.

Regolamento (UE) n. 551 del 21 aprile 2020 - "Definizione di un'attività aziendale" – Modifiche all'IFRS 3 Il Regolamento ha l'obiettivo di chiarire se una transazione rappresenti un'acquisizione di un'attività aziendale ("business"), in base alle definizioni contenute nel principio IFRS 3.

Le sopraindicate modifiche non hanno avuto impatti sulla situazione patrimoniale ed economica al 31 dicembre 2020.

Regolamento (UE) n. 1434 del 9 ottobre 2020 – "Concessioni sui canoni connesse alla Covid-19" - Modifiche all'IFRS 16

Il Regolamento, in vigore a partire dai bilanci dal 1° giugno 2020 per gli esercizi finanziari che iniziano il 1° gennaio 2020 o successivamente salvo applicazione anticipata, fornisce un espediente pratico, conseguente agli impatti della crisi epidemiologica in atto, che consente ai locatari di non contabilizzare come "lease modification" le riduzioni temporanee e/o le sospensioni di pagamento di affitti relativi al periodo che va dall'inizio dell'epidemia fino al 30 giugno 2021, in conseguenza diretta del Covid-19.

Ai fini della redazione del bilancio 2020, il Gruppo non si è tuttavia avvalso di tale semplificazione, come illustrato nel precedente paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella presente sezione, a cui pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Regolamento (UE) n. 34 del 15 gennaio 2020 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse"

Per completezza di informativa si segnala che in data 15 gennaio 2020 è stato pubblicato il Regolamento UE n. 34 che ha omologato le modifiche dei principi contabili IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7, emanate dallo IASB in data 26 settembre 2019, nell'ambito del progetto di "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse" (di seguito anche "Riforma Ibor"). Trattasi, in particolare, della prima fase della riforma, ossia della fase dedicata alla ricerca delle soluzioni per ridurre gli effetti sul bilancio correlati ai potenziali impatti nel periodo precedente la sostituzione dei tassi benchmark con i nuovi tassi (cosiddetta fase "pre-placement issues").

Per le modifiche in esame, applicabili obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2020, il Gruppo Banco BPM si è avvalso di un'applicazione anticipata fin dal bilancio al 31 dicembre 2019, con l'obiettivo di escludere qualsiasi elemento di incertezza nella misurazione dell'efficacia delle relazioni di copertura correlato alla sostituzione dei tassi di interesse.

Per l'informativa introdotta dal Regolamento in esame alle eventuali relazioni di copertura impattate dalla riforma Ibor, in quanto indicizzate a tassi di interesse che potrebbero essere sostituiti dalla riforma stessa, si fa rinvio al paragrafo "F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento", contenuto nella Sezione 1.3 "Gli strumenti derivati e le politiche di copertura - 1.3.2 Le coperture contabili" della Parte E della presente Nota integrativa.

La riforma Ibor prevede, oltre alla prima fase, una seconda fase finalizzata ad esaminare i possibili impatti conseguenti all'effettiva applicazione dei nuovi tassi di interesse (cosiddetta fase "replacement issues"), conclusasi con la pubblicazione del Regolamento (UE) n. 25/2021, illustrato nel successivo paragrafo.

Per una completa disamina della riforma Ibor, delle attività progettuali intraprese dal Gruppo dei correlati rischi si fa rinvio a quanto specificatamente illustrato nel paragrafo dedicato a "La gestione dei rischi" contenuto nella Relazione sulla gestione del Gruppo e nella "Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale" contenuta nella Parte E - "Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2020

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2020 e per i quali il Gruppo, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Regolamento (UE) n. 2097 del 15 dicembre 2020 – "Proroga dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9" - Modifiche all'IFRS 4

Il Regolamento prevede una modifica all'IFRS 4 finalizzata ad evitare possibili problematiche contabili temporanee derivanti dello sfasamento tra la data di entrata in vigore dell'IFRS 9 Strumenti finanziari e la data di entrata in vigore dell'IFRS 17 Contratti assicurativi. In particolare, le modifiche all'IFRS 4 prorogano la scadenza dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 fino al 2023 al fine di allineare la data di entrata in vigore dell'IFRS 9 al nuovo IFRS 17. Le citate modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2021. Per il Gruppo non sono previsti impatti diretti non svolgendo attività assicurativa.

Regolamento (UE) n. 25 del 13 gennaio 2021 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse - Fase 2" - Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16

Come in precedenza illustrato, il Regolamento in esame rappresenta la seconda fase del progetto di riforma dei tassi di interesse Ibor, con la quale sono state introdotte alcune modifiche ritenute necessarie per la gestione degli impatti conseguenti all'effettiva sostituzione dei tassi.

In maggior dettaglio, le modifiche sono finalizzate a fornire alcuni espedienti pratici volti a minimizzare gli effetti della sostituzione degli indici benchmark, con particolare riferimento alle tematiche correlate al trattamento contabile delle modifiche dei flussi contrattuali degli strumenti finanziari e dei contratti di leasing e a quelle correlate alla gestione delle operazioni di copertura esistenti finalizzate a consentirne la loro prosecuzione. E' inoltre richiesta specifica disclosure sullo stato di avanzamento della transizione ai nuovi tassi di riferimento alternativi.

Tali modifiche sono applicabili obbligatoriamente dal 1° gennaio 2021, salvo applicazione anticipata, per la quale il Gruppo non si è tuttavia avvalso.

Allo stato attuale non sono previsti impatti significativi per il Gruppo Banco BPM correlati all'applicazione del regolamento in esame, tenuto anche conto del fatto che le suddette modifiche hanno come finalità quella di minimizzare gli effetti contabili conseguenti alla riforma dei tassi di interesse.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

IFRS 17 "Contratti Assicurativi" e Modifiche all'IFRS 17

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina i contratti emessi dalle compagnie di assicurazione e la cui applicazione è prevista a partire dal 1° gennaio 2021. In data 15 novembre 2018 lo stesso IASB ha proposto il differimento dell'entrata in vigore del principio al 1° gennaio 2022 con contestuale estensione fino al 2022 dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 concessa alle compagnie assicurative, in modo che IFRS 9 ed IFRS 17 possano essere applicati nello stesso momento.

In data 25 giugno 2020 è stata emanata una modifica all'IFRS 17, che non ne ha intaccato i principi di base ma che rappresenta un ausilio nell'implementazione e una semplificazione nella disclosure della performance finanziaria; la modifica in esame ha inoltre disposto il rinvio al 1° gennaio 2023 della prima applicazione dell'IFRS 17. Per il Gruppo non si segnalano impatti diretti non svolgendo attività assicurativa.

Modifiche allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti"

In data 23 gennaio 2020 è stato emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti"; in data 3 giugno 2020 lo IASB ha approvato il differimento delle modifiche al 1° gennaio 2023, inizialmente previsto per l'esercizio 2022. L'emendamento in esame chiarisce che la classificazione delle passività tra correnti e non correnti dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. Anche in relazione a tale modifica non sono attesi impatti per il Gruppo.

Modifiche a IFRS 3, IAS 16 e IAS 37 / Ciclo di miglioramenti annuali (IFRS 3, IAS 16 e IAS 37)

In data 14 maggio 2020 sono state approvate dallo IASB alcune limitate modifiche all'IFRS 3, IAS 16 e IAS 37, nonché il ciclo di miglioramenti annuali di alcuni principi (IFRS 1, IFRS 9, IAS 41 e gli esempi illustrativi all'IFRS 16) finalizzati a correggere sviste o conflitti tra gli standard.

Le Modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2022. Tenuto conto del tenore degli emendamenti in esame, alla luce delle valutazioni in corso, non si prevedono impatti per il Gruppo.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del 2020, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE con cadenza trimestrale, a partire da settembre 2019; alle sette operazioni inizialmente previste si sono aggiunte ulteriori tre operazioni da condurre fra giugno e dicembre 2021. Ciascuna operazione ha durata pari a tre anni.

Per le operazioni condotte fino a marzo 2021 è prevista un'opzione di rimborso volontario, esercitabile trimestralmente una volta trascorsi dodici mesi dal regolamento di ciascuna operazione; per le operazioni condotte

a giugno, settembre e dicembre 2021 è prevista un'opzione di rimborso volontario esercitabile trimestralmente a partire da giugno 2022.

A fronte dell'emergenza Covid-19, il Consiglio Direttivo della BCE, dapprima nelle riunioni del 12 marzo e del 30 aprile 2020 e successivamente in data 10 dicembre 2020 per effetto del protrarsi della pandemia, ha rivisto in senso migliorativo i parametri di tali finanziamenti, con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile ed alla relativa remunerazione.

Nelle prime due operazioni l'importo massimo richiedibile era pari al 30% dello stock di prestiti idonei al 28 febbraio 2019, incrementato al 50% a partire dalla terza operazione; a seguito dell'aggiunta delle tre ulteriori operazioni rispetto alle sette inizialmente previste, fra giugno e dicembre 2021, il finanziamento massimo ottenibile è stato portato al 55% dei prestiti idonei.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO), attualmente pari allo 0%, fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 ("special interest rate period"), in cui si applicherà un tasso inferiore di 50 punti base.

È inoltre previsto un meccanismo di incentivazione che consente di accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark. In particolare, per le controparti i cui prestiti netti idonei tra il 1° marzo 2020 ed il 31 marzo 2021 ("special reference period") siano almeno pari ai rispettivi livelli di riferimento ("benchmark net lending"), il tasso applicato sarà pari al tasso medio sui depositi (Deposit Facility) per tutta la durata dell'operazione, attualmente pari a -0,5%, a cui si aggiungerà l'ulteriore riduzione di 50 punti base per lo "special interest rate period", fatto salvo che il tasso non potrà risultare inferiore rispetto alla soglia del -1%. Per le controparti i cui prestiti idonei netti abbiano registrano un aumento nei dodici mesi antecedenti al 31 marzo 2019, il "benchmark net lending" è fissato pari a zero; diversamente detto benchmark è fissato pari alla riduzione dei prestiti idonei netti registrati nei dodici mesi antecedenti il 31 marzo 2019.

Per le controparti che non raggiungano il target di prestiti netti idonei di cui al punto precedente, si applicherà lo schema di remunerazione originariamente previsto, che prevede un tasso base pari alla media dei tassi di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO) sulla vita dell'operazione, con possibilità di beneficiare di una riduzione di tasso in caso di superamento di un certo benchmark nel periodo dal 1° aprile 2019 al 31 marzo 2021 ("second reference period"), sino ad un minimo pari alla media dei tassi sui depositi (Deposit Facility). In particolare, per beneficiare della massima riduzione degli interessi è necessario che i prestiti idonei netti del "second reference period" superino i livelli di "benchmark net lending" in misura pari o superiore all'1,15%. Nello "special interest rate period" sarà possibile beneficiare di una riduzione, che dipenderà dalle soglie di benchmark raggiunte e dai livelli dei tassi MRO e Deposit Facility.

Al fine di incentivare le banche a sostenere il livello attuale di credito bancario nel mese di dicembre 2020 è stato introdotto un nuovo obiettivo in termini di volume di prestiti erogati. Per le controparti i cui prestiti netti idonei tra il 1° ottobre 2020 ed il 31 dicembre 2021 siano almeno pari ai rispettivi livelli di riferimento, nel periodo tra il 24 giugno 2021 ed il 23 giugno 2022 il tasso applicato sulle operazioni sarà ridotto di 50 punti base rispetto al tasso medio sui depositi (Deposit Facility) e in ogni caso non migliorativo rispetto alla soglia del -1%; dopo il 23 giugno 2022 il tasso applicato alle operazioni sarà pari al tasso medio sui depositi (Deposit Facility) per l'intera durata della rispettiva operazione.

Trattamento contabile

Considerata la complessità dei meccanismi di remunerazione delle operazioni in esame, che risultano agganciati al futuro raggiungimento di determinati obiettivi così come illustrato nel precedente paragrafo, si rende necessario definire la politica contabile per la rilevazione degli interessi di competenza, tenuto conto che la fattispecie non sembra inquadrabile, in modo diretto, in alcun principio contabile IAS/IFRS.

In assenza di interpretazioni ufficiali sul tema, la definizione del principio contabile di riferimento per la rilevazione degli interessi e delle relative modalità di applicazione è quindi rimessa alla discrezionalità del redattore di bilancio, in base a quanto stabilito dal principio contabile IAS 8.

In tal senso si è espressa anche l'ESMA pubblicando, in data 6 gennaio 2021, il documento intitolato "ESMA promotes transparency regarding the accounting for the third series of the ECB's Targeted Longer-Term Refinancing Operations (TLTRO III)". Nella situazione vigente di incertezza interpretativa, l'ESMA richiede che nel bilancio sia fornita specifica disclosure in merito alla politica contabile adottata - con particolare riferimento alla qualificazione o meno delle operazioni come prestiti a tassi inferiori a quelli di mercato, all'indicazione della metodologia per il calcolo del tasso di interesse effettivo, al trattamento delle eventuali modifiche nelle stime dei flussi finanziari in funzione della revisione della probabilità di raggiungere i livelli obiettivo - nonché ai dati quantitativi relativi al valore di carico dei finanziamenti e dei corrispondenti interessi di competenza.

Alla luce degli elementi di attenzione segnalati dall'ESMA, Banco BPM ritiene che alla fattispecie sia applicabile il principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. Tale interpretazione risulta peraltro coerente con quanto seguito negli scorsi esercizi per la definizione del trattamento contabile dei finanziamenti tirati dal Gruppo nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO.

In particolare, si ritiene che il finanziamento TLTRO III rientri nella disciplina prevista dal paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile. Ciò implica che, in presenza di una modifica dei tassi stabiliti dalla BCE, sia necessario procedere a rideterminare il tasso di interesse, senza alcun impatto sul costo ammortizzato della passività. Diversamente, si ritiene che le variazioni nei flussi di cassa relativi agli interessi attesi, a seguito di un diverso apprezzamento della probabilità di raggiungere il benchmark, si traducano in un aggiustamento cumulativo del costo ammortizzato – positivo o negativo – da rilevare in contropartita del conto economico. Al riguardo si segnala che la stima dei flussi di cassa attesi è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio in merito alla probabilità di raggiungere determinati livelli benchmark dei prestiti idonei netti, da valutare in funzione del track record dei suddetti prestiti, del tempo mancante al raggiungimento dei livelli obiettivi rispetto alla data di valutazione, nonché dell'esistenza di un piano strutturato volto a mantenere il livello obiettivo già raggiunto. Relativamente alle modalità applicative del tasso variabile, qualora sia probabile il raggiungimento dei livelli

  • benchmark, si ritengono ammissibili, da un punto di vista teorico, i seguenti due approcci alternativi: a. il finanziamento è equiparabile ad uno strumento a tasso variabile, con rilevazione degli interessi, tempo per tempo applicabili, e quindi: -0,5% fino al 24 giugno 2020; - 1% fino al 23 giugno 2021 o fino al 23 giugno 2022; -0,5% successivamente;
    • b. il finanziamento è equiparabile ad uno strumento a tasso variabile con spread e calcolo di un tasso medio, e quindi: -0,5% fino al 24 giugno 2020 e successivamente calcolo di un tasso "blended" per la durata residua dello strumento in funzione del tasso di interesse effettivo. In tal caso lo spread previsto nello special interest period viene ripartito lungo la durata residua dell'operazione a partire dal 24 giugno 2020.

Alla luce dei suddetti trattamenti contabili ritenuti ammissibili, si deve precisare che la politica contabile selezionata da Banco BPM è coerente con la prima alternativa (punto a) in quanto ritenuta in grado di fornire una migliore rappresentazione della fattispecie in esame per i seguenti motivi:

  • le migliorate condizioni applicabili allo special interest rate period sono considerate come un nuovo tasso variabile, applicabile nel periodo di riferimento, e non come uno spread aggiuntivo rispetto al parametro variabile, tenuto anche conto della presenza di un cap sul tasso complessivo (-1%);
  • lo spread di favore relativo allo special interest period interessa, in misura uguale, tutti i tiraggi, a prescindere dalla durata residua del finanziamento;
  • ciascuna tranche del TLTRO III è rimborsabile anticipatamente prima della scadenza al valore nominale, senza il pagamento di alcuna penale, nel rispetto delle tempistiche illustrate nel precedente paragrafo.

Incertezze sul trattamento contabile

Come anticipato dall'ESMA nel citato documento del 6 gennaio 2021, considerata la rilevanza della tematica a livello europeo e le differenti prassi contabili osservate, in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha avanzato richiesta all'IFRS Interpretations Committee (IFRS IC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, al fine di ricevere chiarimenti su quale debba essere il trattamento contabile rilevante da applicare per le operazioni TLTRO III. Alla data di redazione del presente bilancio non è pervenuta alcuna interpretazione ufficiale in materia; non si può pertanto escludere che, a completamento delle analisi da parte dell'IFRS IC, possano emergere differenti orientamenti in merito al trattamento contabile da adottare per la contabilizzazione della fattispecie in oggetto rispetto a quanto effettuato dal Gruppo al 31 dicembre 2020.

Tiraggi TLTRO III da parte di Banco BPM e relativi interessi di competenza

Al 31 dicembre 2020 le operazioni di raccolta da BCE, interamente costituite dai finanziamenti TLTRO III, ammontano a 27,5 miliardi, interamente sottoscritti dalla Capogruppo, e si riferiscono ai cinque tiraggi effettuati a dicembre 2019 (1,5 miliardi), marzo (2 miliardi), giugno (22 miliardi), settembre (1 miliardo) e dicembre 2020 (1 miliardo).

Sulla base dei dati al 31 dicembre 2020 il "net lending" di Banco BPM dal 31 marzo 2020 risulta essere positivo per 5,9 miliardi, che rappresenta quindi l'eccedenza rispetto al livello minimo obiettivo, che per Banco BPM è pari

a zero. Qualora la successiva evoluzione dell'aggregato dei prestiti idonei dal 31 dicembre 2020 fino al 31 marzo 2021 non dovesse evidenziare una riduzione del "net lending" superiore rispetto alla suddetta eccedenza, Banco BPM potrebbe beneficiare del tasso più favorevole, pari ad un tasso negativo di -1%, ossia pari al tasso sui depositi (Deposit Facility), negativo per -0,5%, maggiorato dell'ulteriore riduzione di -0,5% per lo special interest period.

In relazione all'evoluzione positiva del "net lending" rilevata dal 1° marzo 2020, che si ritiene tale da poter essere confermata al 31 marzo 2021, ossia alla data di rilevazione del benchmark, le competenze del presente bilancio hanno tenuto conto delle condizioni più favorevoli applicabili, e quindi conteggiate fino al 24 giugno 2020 in base al tasso negativo dello 0,5% e per il periodo 24 giugno – 31 dicembre 2020 in base al tasso di interesse negativo dell'1%, in linea con il trattamento contabile illustrato nel precedente paragrafo.

Gli interessi attivi complessivamente rilevati nel conto economico dell'esercizio 2020 ammontano quindi a 144,0 milioni, di cui 68,8 milioni riconducibili all'ulteriore riduzione di 50 punti per lo special interest rate period.

Progetto Django - operazioni di cessione di un portafoglio creditizio classificato a inadempienza probabile

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, nel mese di novembre il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, sulla base di due distinte offerte vincolanti formulate dalle società Credito Fondiario S.p.A. e Asset Management Company S.p.A. (AMCO), ha deliberato di procedere con la cessione di due distinti perimetri individuati all'interno di un portafoglio di esposizioni creditizie classificate tra le inadempienze probabili, denominato "Django", per un'esposizione lorda complessiva pari a circa 936 milioni. Tenuto conto dei fondi rettificativi in essere al 1° gennaio 2020 la suddetta cessione ha comportato la rilevazione di un effetto economico complessivo pari a 214,6 milioni, rilevato per 208,0 milioni nella voce di conto economico 100 a) Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per 6,6 milioni nella voce di conto economico "110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: attività e passività finanziarie designate al fair value", in funzione della categoria di appartenenza delle esposizioni cedute.

Cessione a Credito Fondiario

La cessione a Credito Fondiario, avente ad oggetto esposizioni creditizie per un valore lordo pari a 288,0 milioni, è stata effettuata mediante un'operazione di cartolarizzazione, ai sensi della legge 130/99. In data 11 dicembre 2020 i crediti sono quindi stati ceduti alla società Tiberina SPV S.r.l., ossia al veicolo appositamente costituito e non appartenente al Gruppo Banco BPM. Ai fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 22 dicembre 2020, la società veicolo ha emesso le seguenti quattro tranche di titoli asset backed securities (ABS) per un valore nominale complessivo pari a 120,0 milioni:

  • senior (Class A) per 84,0 milioni;
  • mezzanine (Class B1 e B2) rispettivamente per 18,0 milioni e per 9,0 milioni;
  • junior (Class J) per 9,0 milioni.

Le tranche mezzanine e Junior, ossia le tranche che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione, sono state sottoscritte per il 95% da Credito Fondiario.

La tranche senior è stata interamente sottoscritta da Banco BPM, unitamente al 5% dei titoli mezzanine e junior, in conformità alla retention rule prevista dalla normativa regolamentare, per un valore nominale complessivo pari a 85,8 milioni.

A seguito del suddetto regolamento dei titoli si sono verificati i presupposti previsti dal principio contabile IFRS 9 per la cancellazione dal bilancio dei crediti ceduti, in quanto risultano trasferiti in modo sostanziale i relativi diritti ed i benefici; i correlati effetti economici rilevati nell'esercizio 2020 ammontano a 76,1 milioni.

Si deve altresì segnalare che il Gruppo non detiene alcun potere, né di diritto né di fatto, di dirigere le attività rilevanti della società veicolo, in quanto non detiene alcun ruolo nell'attività di recupero dei crediti.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2020 il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela", il cui valore di bilancio, tenuto conto delle perdite attese rilevate in base al modello di impairment IFRS 9 e del relativo rateo ammonta a 84,0 milioni;
  • il 5% dei titoli mezzanine ed il 5% del titolo junior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico" per un valore di bilancio rispettivamente pari a 1,4 milioni e 0,5 milioni.

Per una completa disamina dei titoli ABS detenuti dal Gruppo e delle operazioni di cartolarizzazione perfezionate dallo stesso si fa rinvio al quanto illustrato nel punto "C. Operazioni di Cartolarizzazione", contenuto nella sezione relativa al rischio di credito della "Parte E" della presente Nota integrativa.

Cessione ad AMCO

La cessione ad AMCO Asset Management Company S.p.A., avvenuta in data 11 dicembre 2020, riguarda un portafoglio di esposizioni creditizie per un valore lordo pari a 648,0 milioni.

A seguito del suddetta cessione si sono verificati i presupposti previsti dal principio contabile IFRS 9 per la cancellazione dal bilancio dei crediti ceduti, in quanto risultano trasferiti in modo sostanziale i relativi diritti ed i benefici; i correlati effetti economici rilevati nell'esercizio 2020 ammontano a 138,5 milioni.

Si deve altresì segnalare che Banco BPM non ha trattenuto, direttamente o indirettamente, alcuna forma di coinvolgimento nei crediti trasferiti.

Progetto Titan - operazioni di cessione di un portafoglio creditizio classificato a sofferenza

Come illustrato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla Gestione del Gruppo, nel mese di dicembre 2020 si è perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, mediante un'operazione di cartolarizzazione finalizzata all'ottenimento della garanzia statale sui titoli senior, ai sensi del Decreto 18 del 14 febbraio 2016 convertito in legge n. 49 dell'8 Aprile 2016 e successivo decreto del MEF del 3 agosto 2016 (cosiddetta GACS "Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze").

L'operazione è una cartolarizzazione multioriginator alla quale hanno partecipato il Gruppo Banco BPM, (Banco BPM e Release) e la collegata Alba Leasing. Il sottostante è rappresentato da un portafoglio di crediti leasing a sofferenza per un valore lordo complessivamente pari a circa 335,4 milioni (riferito alla data di valutazione contrattualmente stabilita nella data del 31 dicembre 2019), in prevalenza relativo ad operazioni di leasing immobiliare.

Trattandosi di un portafoglio leasing, ove gli originators sono proprietari delle attività rimpossessate, la struttura dell'operazione ha previsto i seguenti due veicoli cessionari:

  • Titan SPV S.r.l. (di seguito anche Titan), ossia la società veicolo costituita ai sensi della legge 130/99, alla quale sono stati ceduti, pro-soluto e a titolo oneroso, i crediti leasing;
  • Zeus LeaseCo S.r.l., ossia la società veicolo alla quale sono stati ceduti i relativi rapporti giuridici e beni sottostanti. Tale veicolo, gestito da Prelios tramite apposito contratto di gestione, ha la finalità di ricevere i proventi delle vendite dei beni, che saranno versati al veicolo Titan.

In maggior dettaglio, in data 12 dicembre 2020 è stato stipulato il contratto di cessione in base al quale Banco BPM e Release hanno venduto al veicolo Titan un portafoglio di crediti per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a circa 145,0 milioni, di cui 87,2 milioni riferito a Release e 57,8 milioni riferito a Banco BPM.

Al fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 28 dicembre 2020, la società veicolo ha emesso le seguenti tre tranche di titoli ABS, interamente sottoscritte dagli originator, per un valore nominale pari a 115,6 milioni (comprensiva dell'emissione di 73,9 milioni per finanziare il portafoglio di Alba Leasing):

  • Senior (Class A) per 90,5 milioni (32,3 milioni di relativo al portafoglio del Gruppo Banco BPM). Tali titoli presentano un rating pari all'investment grade (DBRSM: BBB; Scope: BBB) ed il relativo rendimento è pari all'Euribor 6 mesi, maggiorato di uno spread annuo dello 0,5%;
  • Mezzanine (Class B) per 15,5 milioni (5,4 milioni relativi al portafoglio del Gruppo Banco BPM). Tali titoli, sprovvisti di rating, prevedono un rendimento pari all'Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread annuo dell'8%;
  • Junior (Class J) per 10,1 milioni (4,0 milioni relativo al portafoglio del Gruppo Banco BPM). Tali titoli, sprovvisti di rating, prevedono un possibile rendimento pari all'Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread annuo del 10% e di una remunerazione variabile in funzione dell'andamento della cartolarizzazione. In maggior dettaglio, l'emissione della tranche in esame, oltre a finanziare l'acquisto dei crediti, è destinata a finanziare le spese iniziali della cartolarizzazione, per un ammontare pari a 6,5 milioni.

La quota parte dei titoli emessi per finanziare il portafoglio del Gruppo ammonta quindi a 41,7 milioni, di cui 22,3 milioni relativi alla Capogruppo e 19,4 milioni alla controllata Release.

In data 29 dicembre 2020 si è perfezionata la vendita ad una controparte terza - Christofferson, Robb & Company tramite il suo fondo CRC CF (LUX) S.à.r.l. - del 95% delle tranche mezzanine e del 95% delle tranche junior. Trattasi

in particolare delle quote che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione. Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Gruppo Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% dei suddetti titoli. In aggiunta, Banco BPM ha mantenuto anche la proprietà della totalità dei titoli senior.

A seguito della sottoscrizione delle suddette tranche da parte di terzi, si sono verificati i presupposti per la cancellazione dal bilancio del portafoglio delle sofferenze cedute, in quanto risultano trasferiti in modo sostanziale i relativi diritti e benefici. L'effetto economico consolidato della cessione del portafoglio in esame, rilevato nella voce di conto economico "100 a) Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", è negativo per 37,1 milioni (18,2 milioni riconducibili al portafoglio di Banco BPM e 18,9 milioni a quello della controllata Release).

Con riferimento ai crediti ceduti si deve altresì segnalare che il Gruppo non detiene alcun potere, né di diritto né di fatto, di dirigere le attività rilevanti della società veicolo, non avendo alcun ruolo nelle attività di recupero dei crediti. Sulla base della normativa di riferimento per la GACS sopra citata, il recupero dei crediti a sofferenza ceduti è stato, infatti, affidato ad un servicer esterno ed il Gruppo non mantiene alcuna forma di coinvolgimento.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 31 dicembre 2020, il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela", per un valore di bilancio pari a 32,3 milioni;
  • il 5% dei titoli mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore di bilancio pari a 0,7 milioni, interamente riferito alla tranche mezzanine. La valorizzazione al fair value ha assunto come riferimento il prezzo della recente transazione di vendita, come sopra illustrato, che è considerato quale livello 3 nella gerarchia di fair value.

Per completezza si segnala che tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato figura altresì il finanziamento concesso alla società veicolo ("limited recourse loan") per un ammontare pari a 7,6 milioni, remunerato ad un tasso di interesse fisso annuo pari all'1,5%, anche al fine di costituire una riserva di cassa pari al 5% dei titoli senior in essere.

Al riguardo si deve precisare che tale finanziamento non rappresenta alcuna forma di supporto creditizio nei confronti della cartolarizzazione; nella cascata dei pagamenti il rimborso del finanziamento in esame, infatti, è antergato rispetto al pagamento del capitale dei titoli senior e al pagamento del capitale e degli interessi dei titoli mezzanine.

Emissioni di titoli AT1 (Additional Tier 1)

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, in data 14 gennaio 2020, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 (di seguito anche AT1) per un ammontare pari a 400 milioni destinati ad operatori istituzionali. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa in vigore a partire dal 21 gennaio 2025; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, in corrispondenza della data di stacco della cedola. La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo del 6,125%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato, prevista per 21 gennaio 2025, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Tale emissione si aggiunge a quella effettuata, in data 11 aprile 2019, per un ammontare pari a 300 milioni. I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 18 giugno 2024; in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni. La cedola semestrale, non cumulativa, è fissata pari al tasso annuo dell'8,75%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato, prevista per il 18 giugno 2024, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1 l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in

quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale verrebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni" della successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Nel bilancio al 31 dicembre 2020, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (4,6 milioni), trova quindi rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 695,4 milioni.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso dell'esercizio 2020 il patrimonio netto si è quindi ridotto di 27,9 milioni, per effetto del pagamento delle cedole relative alle due emissioni AT1, al netto del relativo effetto fiscale (IRES). In maggior dettaglio, nel corso del 2020 per l'emissione 2019 sono state pagate le due cedole semestrali per un ammontare pari a 26,3 milioni; per l'emissione di gennaio 2020 esiste un'unica cedola staccata nell'esercizio 2020 che ammonta a 12,3 milioni.

Business Model "Hold to Collect" - vendite

Nel corso dell'esercizio 2020 sono intervenute operazioni di cessione di titoli, sia cash sia a termine (forward), riferite ad esposizioni non deteriorate classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un controvalore nominale pari a circa 1,9 miliardi, essenzialmente riconducibili alla Capogruppo.

In particolare, si segnala che nel corso dell'esercizio Banco BPM ha perfezionato vendite cash per un valore nominale di 318,7 milioni, principalmente riferite a titoli di Stato americano. A fronte di tali vendite, l'effetto economico rilevato nella voce "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è complessivamente positivo per 14 milioni.

In aggiunta, tra i mesi di settembre e dicembre 2020, sono state effettuate vendite a termine di titoli di Stato italiani per un valore nominale di circa 1.575 milioni, il cui regolamento è previsto avvenire nel 2021; la stipula delle suddette operazioni non ha comportato alcun effetto economico da cessione nell'esercizio 2020, che sarà invece rilevato alla data di regolamento a termine della vendita.

Trattandosi di esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Business Model "Hold to Collect"), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività o di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali. Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione effettuate dal Gruppo nel corso del 2020 sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo. In particolare, le vendite di titoli di debito, cash e forward, perfezionate da Banco BPM nel corso del 2020 corrispondono a circa il 9,75% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2020 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno. Con riferimento alla soglia di frequenza si rappresenta che la Capogruppo ha perfezionato complessivamente cinque operazioni di vendita, nel rispetto della soglia delle dodici operazioni annue.

Per la declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alla successiva parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "3 -- Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sale", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso dell'esercizio, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Riallineamento delle divergenze tra il valore fiscale ed il maggior valore contabile (D.L. 14 agosto 2020)

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto") ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra valori fiscali e contabili relativi ai beni materiali (esclusi i bene merce) e immateriali (esclusi gli avviamenti) e alle partecipazioni immobilizzate.

Il comma 83 dell'art. 1 della Legge 30/12/2020 n. 178 (Legge di Bilancio 2021), ha aggiunto, dopo il comma 8 dell'articolo 110 del Decreto Agosto, il comma 8 bis che estende la possibilità del riallineamento anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

Alla luce di quanto sopra illustrato, il Consiglio di Amministrazione del 26 gennaio 2021 ha deliberato di volersi avvalere della facoltà di riallineare il valore fiscale delle attività immateriali rappresentate dagli intangibili (marchi e client relationship), rilevati nel bilancio separato a seguito della fusione per incorporazione dell'ex controllata Banca Popolare di Milano, al maggiore valore contabile iscritto nel bilancio al 31 dicembre 2020 per un importo complessivo pari a 426,9 milioni (rappresentato da marchi per 263,4 milioni e client relationship per 163,5 milioni). A fronte di tale decisione di riallineamento vi è un impegno da parte del Gruppo di pagare un'imposta sostitutiva pari a 12,8 milioni, corrispondente al 3% del valore riallineato (426,9 milioni), da versare in un massimo di tre rate annuali entro il termine per il versamento a saldo delle imposte sui redditi. L'opzione del riallineamento sarà quindi esercitata mediante il versamento della prima rata dell'imposta sostitutiva entro il 30 giugno 2021.

Al 31 dicembre 2020 le passività per imposte differite esistenti sul disallineamento delle attività in esame ammontano a 141,1 milioni e risultano interamente rilevate in contropartita del conto economico.

In base a quanto stabilito dal paragrafo 47 dello IAS 12, le passività fiscali differite devono essere calcolate in funzione delle aliquote fiscali che si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà estinta la passività, sulla base delle aliquote fiscali e della normativa fiscale vigenti o sostanzialmente in vigore alla data di riferimento del bilancio.

A fronte della deliberazione così assunta, tenuto conto della normativa contabile in precedenza illustrata, ai fini della redazione del bilancio 2020 si è reso necessario stornare le passività per imposte differite esistenti sul disallineamento fiscale, rilevando il costo dell'imposta sostitutiva da corrispondere come debito tributario. Il relativo effetto economico, rilevato nella voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", è risultato positivo per 128,3 milioni, pari allo sbilancio tra l'effetto positivo conseguente allo storno delle passività per imposte differite esistenti (141,1 milioni) e l'ammontare dell'imposta sostitutiva da versare (12,8 milioni).

In ragione del predetto riallineamento, si è reso inoltre necessario iscrivere un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione (cosiddetta riserva in sospensione di imposta ai fini fiscali) per un ammontare pari a 414,1 milioni, corrispondente ai maggiori valori riallineati (426,9 milioni) al netto dell'imposta sostitutiva da versare (12,8 milioni). Da ultimo si deve segnalare che alla data di redazione della presente Relazione finanziaria proseguono le attività volte a valutare l'opzione di riallineare ulteriori divergenze tra valori fiscali e contabili, i cui effetti troveranno eventuale riconoscimento nel bilancio 2021, considerato che il termine per l'esercizio della suddetta opzione è esercitabile entro il 30 giugno 2021.

Anima Holding – riclassifica investimento partecipativo ad influenza notevole e conseguente valutazione

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione del Gruppo, a far data dal 1° aprile 2020 l'interessenza partecipativa detenuta in Anima Holding, in precedenza esposta nella voce "30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", è stata riclassificata nella voce "70. Partecipazioni", in quanto i fatti e le circostanze intervenuti hanno fatto insorgere una situazione di influenza notevole sulla partecipata.

In particolare, con l'Assemblea del 31 marzo 2020 di Anima Holding è divenuto operativo, per la prima volta, il nuovo meccanismo statutario di nomina degli organi sociali previsto nelle modifiche statutarie approvate in data 29 marzo 2019. In base alle regole previste dalla nuova governance, con particolare riferimento alla modalità di presentazione delle liste e all'adozione di un criterio proporzionale, Banco BPM ha potuto designare cinque amministratori, tra cui il Presidente e l'Amministratore Delegato, nell'ambito di un Consiglio di Amministrazione composto da dieci esponenti. Tale rappresentatività sarebbe peraltro garantita, anche nel caso in cui un esponente designato da Banco BPM dovesse cessare dalla carica.

La rappresentanza così raggiunta nel Consiglio di Amministrazione è stata ritenuta un'evidenza della sussistenza di un'influenza notevole sulla partecipata, permettendo di partecipare ai processi decisionali di Anima Holding, pur non avendone il controllo. Tale evidenza è risultata ulteriormente supportata dalla percentuale di partecipazione in

Anima Holding pari al 19,385%, percentuale sostanzialmente prossima alla soglia del 20% che il principio contabile IAS 28 ritiene quale soglia di presunzione dell'influenza notevole. Il carattere strategico della partecipazione, destinata ad essere detenuta stabilmente, è altresì confermato dall'incremento dell'interessenza registrata nel corso del primo semestre complessivamente pari al 5,115% rispetto alla quota detenuta ad inizio anno (14,27%), imputabile per 0,441% all'annullamento delle azioni proprie deliberato dall'Assemblea straordinaria di Anima del 31 marzo 2020, e per il restante 4,674% agli acquisti effettuati sul mercato tra la fine marzo ed i primi giorni di giugno.

Da un punto di vista contabile, l'acquisizione dell'influenza notevole, avvenuta in data 1° aprile 2020, è stata rilevata come se si trattasse di una dismissione dell'investimento originario e di una nuova iscrizione dell'investimento partecipativo, in base al fair value esistente alla data dell'acquisizione, che è risultato pari a 141,5 milioni (corrispondente al controvalore di n. 56.929.662 azioni per un fair value unitario di Euro 2,486). La suddetta iscrizione iniziale dell'investimento partecipativo ha comportato la rilevazione nel prospetto della redditività complessiva di un componente reddituale negativo pari a 114,2 milioni, ottenuto per differenza tra il valore di prima iscrizione ed il valore di bilancio dell'interessenza in precedenza detenuta. Tenuto conto delle riserve da valutazione già iscritte nel bilancio al 31 dicembre 2019, le riserve da valutazione complessivamente rilevate sono quindi negative per 134,1 milioni; a seguito della riclassifica dell'investimento in esame, dette riserve sono state riclassificate ad altra riserva di patrimonio netto (da voce 120 a voce 150 del passivo di stato patrimoniale), senza alcun transito dal conto economico.

Considerate le ulteriori 14.530.000 azioni acquistate nel periodo dal 7 maggio al 3 giugno 2020, per un corrispettivo di 50,8 milioni, al 31 dicembre 2020 Banco BPM detiene n 71.459.662 azioni (corrispondenti al 19,385% del capitale sociale) per un controvalore di acquisto complessivamente pari a 192,3 milioni.

In base a quanto stabilito dallo IAS 28, alla data di acquisizione dell'interessenza in una società collegata, il costo dell'investimento deve essere confrontato con la corrispondente frazione delle componenti del patrimonio netto, valorizzate in base al fair value, in linea con il processo di Purchase Price Allocation (PPA) stabilito dal principio IFRS 3 per le aggregazioni aziendali che comportano l'acquisizione del controllo, come descritto nel paragrafo "16 - Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie" contenuto nella successiva sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" a cui si fa rinvio.

In particolare, il principio IFRS 3 prevede che il costo dell'aggregazione debba essere allocato, alla data di acquisizione, rilevando le attività e le passività dell'entità acquisita, incluse quelle potenziali, ai relativi fair value alla data di riferimento. L'eventuale differenza positiva/negativa fra il costo dell'aggregazione e il fair value delle attività e delle passività identificabili e delle passività potenziali, al netto degli effetti fiscali differiti, è rilevato rispettivamente come avviamento o badwill.

In base alle politiche contabili di Gruppo, allineate alle interpretazioni della dottrina, tale processo di PPA deve essere effettuato non solo alla data della prima acquisizione dell'investimento partecipativo, ma anche in occasione di ogni successivo incremento della partecipazione, che continua a qualificarsi come influenza notevole.

Tenuto conto di quanto sopra illustrato, l'eccedenza del costo dell'acquisizione è risultata pari a 260,8 milioni, corrispondente alla differenza tra il corrispettivo dell'acquisizione (192,3 milioni) e la quota di spettanza del patrimonio netto tangibile di Anima Holding al 31 marzo 2020. Il processo di PPA, che è stato svolto con il supporto tecnico di primario advisor, ha consentito di attribuire la suddetta eccedenza per 107,4 milioni alle attività nette identificabili, al netto dei relativi effetti fiscali, in prevalenza riferiti alle client relationship, e per i residui 153,4 milioni ad avviamento.

Le differenze tra i valori di fair value delle attività nette identificabili della partecipata così individuati e quelli contabili iscritti nel bilancio della partecipata stessa, saranno oggetto di "reversal" a partire dall'esercizio 2020, a rettifica del risultato di competenza di Anima Holding in base al metodo del patrimonio netto. Al riguardo si deve segnalare che detti reversal, nel complesso, non risultano significativi; la quota parte di competenza addebitata nell'esercizio 2020 ammonta a 0,8 milioni.

Alla luce di quanto sopra illustrato, si precisa che alla data del 31 dicembre 2020 il processo di PPA, per il quale è consentito un completamento entro dodici mesi dalla data di acquisizione, deve considerarsi come definitivo.

Da ultimo, si ricorda che, a partire dal secondo trimestre dell'esercizio, l'investimento partecipativo è valutato in base al metodo del patrimonio netto, secondo la disciplina specifica prevista dallo IAS 28 e descritta nelle politiche contabili del Gruppo contenute nella seguente Parte A.2. In base a tale metodo, il valore contabile di Anima Holding è quindi aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite della partecipata di pertinenza del Gruppo, mentre i dividendi ricevuti dopo la data di acquisizione sono portati a riduzione del valore contabile della partecipazione.

Al riguardo si deve evidenziare che, poiché Anima Holding approverà il proprio progetto di bilancio successivamente a quello di Banco BPM, il contributo della collegata al conto economico consolidato dell'esercizio 2020 si riferisce ai risultati economici della partecipata dal 1° aprile 2020, ossia dalla data di acquisizione

dell'influenza notevole, fino al 30 settembre 2020, ossia fino alla data in cui risultano disponibili gli ultimi risultati approvati dalla partecipata. A tal proposito si deve evidenziare che il principio contabile IAS 28 ammette un gap temporale non superiore a tre mesi tra la data di chiusura del bilancio della società collegata rispetto a quella di riferimento dell'investitore.

Investimenti nello Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Le banche del Gruppo Banco BPM, in quanto aderenti allo Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, avevano approvato nel corso del 2018 la proposta di intervento a sostegno di Banca Carige, che si era concretizzata mediante la sottoscrizione da parte dello Schema Volontario di obbligazioni subordinate (Tier 2) emesse da Banca Carige in data 30 novembre 2018, per un ammontare complessivo pari a 318,2 milioni. Nel dettaglio, le citate obbligazioni subordinate erano state sottoscritte richiedendo alle banche aderenti il versamento allo Schema, in proporzione alle rispettive quote di partecipazione, di un importo complessivo di 313,2 milioni ed utilizzando, per l'ammontare residuo, risorse già disponibili.

In data 20 dicembre 2019 è stato perfezionato l'aumento di capitale di Banca Carige, nell'ambito del quale lo Schema Volontario ha sottoscritto azioni ordinarie per un valore complessivo di 313,2 milioni tramite la conversione, alla pari, delle obbligazioni subordinate in precedenza detenute. A seguito dell'assegnazione di un ammontare pari a 10 milioni di nuove azioni ai soci retail che hanno partecipato all'Assemblea di Banca Carige che ha deliberato l'aumento di capitale, al 31 dicembre 2019, così come al 31 dicembre 2020, lo Schema Volontario detiene azioni ordinarie di Banca Carige per un ammontare complessivo di 303,2 milioni, oltre che obbligazioni subordinate (Tier 2), non convertite in azioni, per un ammontare pari a 5 milioni.

Per il tramite dello Schema Volontario, in aggiunta all'esposizione detenuta indirettamente in Banca Carige come sopra illustrato, il Gruppo Banco BPM detiene in via indiretta i titoli mezzanine e junior del veicolo Berenice, relativi alla cartolarizzazione dei crediti delle Casse di Risparmio di Cesena, Imola e San Miniato, sottoscritti dallo Schema Volontario in data 21 dicembre 2017 rispettivamente per un importo pari a 12 milioni e 158 milioni.

A fronte dei suddetti interventi, le risorse versate dal Gruppo ammontano a 30,6 milioni, di cui 2,3 milioni relativi ai titoli della cartolarizzazione e 28,3 milioni riconducibili all'intervento in Banca Carige. Tenuto conto delle svalutazioni addebitate nei precedenti esercizi, al 31 dicembre 2020 il valore contabile dell'investimento nello Schema Volontario ammonta a 1 milione, interamente riconducibile ai titoli mezzanine della cartolarizzazione Berenice. L'investimento indiretto verso Banca Carige è stato mantenuto pari a zero, in linea con l'esercizio precedente, tenuto conto delle incertezze ancora esistenti alla data di redazione della presente relazione finanziaria sugli sviluppi conseguenti al processo di risanamento di Banca Carige.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

In aggiunta, si segnala che nel mese di giugno 2020 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio. Ai sensi della citata interpretazione IFRS 21, tale contribuzione addizionale è stata rilevata nel secondo trimestre del 2020 nella voce di conto economico "190.

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b) Altre spese amministrative", tenuto conto che prima della richiesta di pagamento non risulta esserci alcun impegno, come anche precisato nella comunicazione di Banca d'Italia ("L'importo complessivo annualmente dovuto dagli intermediari è comunicato tempo per tempo dalla Banca d'Italia e ripartito tra ciascuno di essi in misura proporzionale all'ammontare delle contribuzioni annuali dovute dai medesimi soggetti al Fondo di risoluzione unico europeo. La contribuzione addizionale nell'anno di riferimento è dovuta solo dagli intermediari per i quali sussista un obbligo contribuito nei confronti del Fondo di risoluzione unico per lo stesso anno. A tale fine assume rilievo la qualifica di banca alla data di riferimento individuata anno per anno dal Comitato di risoluzione unico nell'arco temporale definito dalla Banca d'Italia").

Per ulteriori dettagli sulle contribuzioni addebitate nell'esercizio 2020 si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 12 - Spese amministrative" della Parte C – Informazioni sul conto economico" della presente Nota integrativa.

Ristrutturazione delle attività del Gruppo – piano di uscite volontarie dei dipendenti

In data 30 dicembre 2020 il Gruppo Banco BPM ha annunciato di aver sottoscritto, in data 29 dicembre 2020, un'intesa con le Organizzazioni Sindacali avente per oggetto un piano di uscite, su base volontaria, finalizzato all'accompagnamento alla pensione di 1.500 dipendenti, anche attraverso il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di solidarietà del settore del credito.

Da un punto di vista contabile, la fattispecie in esame è inquadrabile nell'ambito della disciplina prevista dal principio contabile IAS 37 per gli oneri di ristrutturazione. La suddetta disciplina prevede che sia necessario rilevare un accantonamento per gli oneri da sostenere qualora esista un'obbligazione implicita nel realizzare il piano di ristrutturazione, tale da comportare un probabile impiego di risorse finanziarie, la cui stima possa essere attendibilmente effettuata.

A tal proposito, alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, il suddetto annuncio del piano di uscite volontarie ha comportato la rilevazione di un onere complessivamente pari a 257 milioni, essendosi verificate le condizioni previste dal principio IAS 37 per la rilevazione di un accantonamento; detto accantonamento risulta esposto nella voce di conto economico "190 a) Spese per il personale" in contropartita della voce del passivo di stato patrimoniale "100 c) Altri fondi per rischi ed oneri".

In maggior dettaglio, la comunicazione degli accordi sottoscritti con le Organizzazioni Sindacali ha fatto sorgere in capo al Gruppo un'obbligazione implicita nella realizzazione del piano, avendone definiti i dettagli - in termini di numero di persone potenzialmente aderenti, modalità e condizioni di accesso - e creando nel personale dipendente e nel Fondo di solidarietà del settore del credito la valida aspettativa che la ristrutturazione sarà realizzata nei termini annunciati. Ai fini della misurazione del probabile impiego di risorse finanziarie, tenuto conto che alla data di redazione del bilancio non risultano ancora definiti gli effettivi beneficiari che accederanno al piano, si è reso necessario effettuare la migliore stima dell'onere da sostenere, nell'ambito di un ragionevole intervallo di possibili risultati, anche sfruttando le informazioni desumibili dall'esperienza osservata per i piani di ristrutturazione perfezionati dal Gruppo in precedenti esercizi.

Operazioni di cessioni di crediti multi-originator con attribuzione di quote di fondi comuni di investimento

Nel corso dell'esercizio 2020 il Gruppo non ha perfezionato alcuna operazione della specie. Per le operazioni in essere, perfezionate in precedenti esercizi, si fa rinvio al trattamento contabile illustrato nella "Parte E – Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della presente Nota integrativa.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato comparativo al 31 dicembre 2019.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con un fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi un fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una

migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione"; i medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la rilevazione a conto economico della quota di interesse in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment).

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a)

attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("120. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati.

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nella precedente voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi a clientela e banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130.

Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La

ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali

passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali il Gruppo ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

Il Gruppo ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

Il Gruppo ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate a livello di singola entità giuridica appartenente al Gruppo e separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività del Gruppo;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento del Gruppo (euro).

A livello di bilancio consolidato, la designazione del derivato come strumento di copertura è possibile solo se risulta stipulato nei confronti di una controparte esterna al Gruppo. I risultati riconducibili a transazioni interne effettuate tra diverse entità del Gruppo sono eliminati.

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione.

  • Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:
    • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
    • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
    • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società collegate o sottoposte a controllo congiunto, che vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e,

indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica. Ciò si verifica qualora i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banco BPM ed un altro soggetto. Inoltre, viene qualificato come controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al costo, inclusivo dell'eventuale avviamento pagato in sede di acquisizione, il quale non è pertanto oggetto di autonoma e separata rilevazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale metodo prevede che il valore contabile iniziale venga successivamente aumentato o diminuito per rilevare la quota degli utili e delle perdite delle partecipate di pertinenza del Gruppo realizzati dopo la data di acquisizione, in contropartita della voce di conto economico consolidato "250. Utili (perdite) delle partecipazioni". I dividendi ricevuti da una partecipata sono portati in riduzione del valore contabile della partecipazione.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza del Gruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "120. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio consolidato. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dal Gruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo in entità collegate o a controllo congiunto è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;
  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;

• una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa il Gruppo ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata il Gruppo ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate in presenza di una cessione che trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

In presenza di una situazione che determina la perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto l'eventuale partecipazione residua è oggetto di riclassifica nei portafogli delle attività finanziarie previste dall'IFRS 9, di norma in quello delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", sulla base del relativo fair value. La cancellazione dalla voce "Partecipazioni" può inoltre avvenire in presenza di circostanze che determinano il conseguimento di una situazione di controllo (cosiddette "step acquisition"). Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (cd. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al termine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, il Gruppo ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Tra le attività immateriali sono inclusi i software, le attività immateriali legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela (cosiddette "client relationship") o alla valorizzazione dei marchi iscritte in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali e l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "16 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come l'avviamento e i marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "120. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e talune proprie emissioni di certificates, gestite nell'ambito di un complessivo portafoglio di strumenti finanziari di negoziazione. Per ulteriori dettagli sui certificates classificati in tale voce si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "16 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value".

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dal Gruppo e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro del Gruppo delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "13 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico, ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "120. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'asimmetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("150. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico, ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

• le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;

  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Per la modalità di conversione dei bilanci delle società controllate estere che adottano una moneta di conto diversa da quella di riferimento della Capogruppo (euro) si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Area e metodi di consolidamento" contenuta nella precedente parte "A.1 – Parte generale".

15 - Attività e passività assicurative

Non sono presenti imprese di assicurazione nel perimetro di consolidamento.

16 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi "a vista" verso la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui il Gruppo opera con proprie società o filiali, ad eccezione della riserva obbligatoria.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo che negativo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "110. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura di investimenti esteri, alla copertura dei flussi finanziari, alle differenze di cambio da conversione, alle "singole attività" e ai gruppi di attività in via di dismissione, alla quota parte delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option. Sono altresì incluse le riserve di rivalutazione iscritte in applicazione di leggi speciali di rivalutazione, anche se oggetto di "affrancamento" fiscale.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività del Gruppo al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "140. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "150. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalle società del Gruppo. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");
  • riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

• gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali,

ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:

  • di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option) che generano interessi;
  • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;
  • gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "190. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "150. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il

prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

  • abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;
  • intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura.

In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in particolare:

  • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
  • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
  • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora il Gruppo non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora il Gruppo abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa. Nel bilancio consolidato, il consolidamento della società veicolo e del relativo patrimonio della cartolarizzazione, qualora siano rispettati i requisiti del controllo previsti dal principio IFRS 10, ha come principale effetto che, nella situazione patrimoniale consolidata, figureranno i titoli emessi dal veicolo e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora il Gruppo agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

  • tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:
    • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
    • costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
    • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
    • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
    • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, il Gruppo Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui il Gruppo non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte del Gruppo, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo il Gruppo considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della

modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora il Gruppo agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "16 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente).

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;

  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che

richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Per il Gruppo Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. In base alle citate circolari, il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde all'aggregato "Non Performing Exposure", definito dal Regolamento UE 2015/227 con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA "Implementing Technical Standards (ITS) on Supervisory reporting on Forbearance and Non-Performing exposure" (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014). Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione

di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);

• Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per il Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk"), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, il Gruppo Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • EAD (Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale. In linea con il modello di impairment IFRS 9, i principali adeguamenti sono finalizzati a:

  • rimuovere i margini di conservativismo richiesti ai soli fini prudenziali;
  • tenere conto delle condizioni del ciclo economico corrente (PiT Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;

  • introdurre informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Nel dettaglio, le PD calcolate lungo la vita dello strumento sono ottenute sulla base delle PD regolamentari, che considerano l'intero ciclo economico TTC, opportunamente calibrate, mediante modelli satellite, per riflettere i tassi di inadempienza in base alle condizioni correnti (PiT) e prospettiche (forward looking).

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni margini di conservativismo presenti nei modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking).

Per la determinazione delle EAD lifetime, l'esposizione ad ogni data futura di pagamento è rappresentata dal debito residuo, sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate impagate/scadute. Per le esposizioni fuori bilancio (impegni ad erogare fondi e garanzie rilasciate) l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor).

Le previsioni degli indicatori macroeconomici (forward looking) sono quantificati sulla base di tre possibili scenari futuri ai quali sono assegnate le rispettive probabilità di accadimento, determinate internamente dal Gruppo. In maggior dettaglio, accanto allo scenario "baseline" ritenuto maggiormente probabile, sono stati elaborati uno scenario migliorativo e uno scenario peggiorativo.

Da ultimo, per la stima delle perdite attese lungo la vita dello strumento, l'arco temporale di riferimento è rappresentato dalla data di scadenza contrattuale; per gli strumenti senza scadenza, la stima delle perdite attese fa riferimento ad un orizzonte temporale di un anno rispetto alla data di reporting.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alle modalità di determinazione degli scenari previsionali macroeconomici e delle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nella Parte E della presente Nota Integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1 milione;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche del Gruppo, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di

recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG1 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che il Gruppo si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

• la segmentazione del portafoglio in differenti cluster ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;

1 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile del Gruppo in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" risulti essere deteriorata, la stessa si qualifica come "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per il Gruppo Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale, in linea con quanto stabilito dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262; al di fuori di tale circostanza, il Gruppo Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito". Per le rinegoziazioni conseguenti al Covid-19, non rientranti specificatamente nelle suddette due tipologie, si fa rinvio al trattamento contabile illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19",

Passività finanziarie designate al fair value

Per il Gruppo Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

contenuto nella "Sezione "5 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, la Capogruppo emette diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura da parte del Gruppo, nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante la stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata dal Gruppo designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati emessi dal Gruppo e negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

  • "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile in funzione dell'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività detenute per la negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;
  • "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, la Capogruppo Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, principalmente con finalità di raccolta e classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati tra le "Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità per il Gruppo correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value. Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio del Gruppo delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

La medesima metodologia è applicata per la determinazione degli effetti riconducibili alla variazione del proprio merito creditizio per i certificates classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie di negoziazione"; per l'informativa quantitativa dei predetti effetti si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie di negoziazione" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale", nonché nel paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value" contenuto nella successiva parte "A.4 – Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2020, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;

  • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettivi e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;

• quote OICR caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati, in funzione dello status della controparte, ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che

non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

• per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);

• per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustments", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 (cosiddetto "non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati per ogni singola entità giuridica appartenente al Gruppo, in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza di accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Derivati su azioni/ Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni esotiche su basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata dal Gruppo. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di

mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni al Gruppo. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso presso il Gruppo, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation1 .

Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcun sopralluogo dell'immobile.

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, rilevanza, ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore ("highest and best use"). In linea con tale disposizione, per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può tenere conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora si ritenga che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle loro caratteristiche peculiari, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

• per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti

finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;

  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disanima delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.034,1 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di OICR

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di OICR, classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 653,2 milioni (corrispondente al 63,2% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 328,6 milioni (corrispondente al 31,8% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per i finanziamenti valutati al fair value, a seguito dell'introduzione di talune clausole contrattuali negli accordi di ristrutturazioni tali da comportare il fallimento del test SPPI, complessivamente pari a 79,1 milioni, una riduzione del 10% dei flussi di cassa rispetto a quelli utilizzati ai fini della misurazione del fair value, basati in larga misura sui piani asseverati ed approvati, comporterebbe una variazione in diminuzione di circa il 5% rispetto

al valore di bilancio; un incremento del tasso di attualizzazione dell'1% si tradurrebbe, invece, in una riduzione di fair value pari a circa lo 0,3% rispetto al valore di bilancio.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2020 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2020, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMATIVA DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

Attività/Passività finanziarie misurate al 31/12/2020 31/12/2019
fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico 3.491.133 4.705.654 846.738 3.284.928 2.804.401 1.092.148
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 2.833.138 4.413.483 1.727 3.049.043 2.668.271 9.500
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 657.995 292.171 845.011 235.885 136.130 1.082.648
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 10.408.048 115.435 187.313 12.052.829 213.602 260.341
3. Derivati di copertura - 75.046 - - 103.614 -
4. Attività materiali - - 2.657.823 - - 2.747.477
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 13.899.181 4.896.135 3.691.874 15.337.757 3.121.617 4.099.966
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione 2.052.688 10.634.315 541 1.031.766 9.334.364 538
2. Passività finanziarie designate al fair value - 955.781 - 207.489 213.072 -
3. Derivati di copertura - 585.680 - - 552.761 -
Totale 2.052.688 12.175.776 541 1.239.255 10.100.197 538

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2020 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'81,7% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 18,1% da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.034,1 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 218,4 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale e di prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 434,8 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (376,4 milioni), fondi immobiliari (52,2 milioni) e fondi hedge (6,2 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR detenute dalla Capogruppo, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 328,6 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 50,7 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito per 47,6 milioni;
  • derivati Over the Counter (OTC) per 1,6 milioni per i quali il fair value è stato misurato in via determinante mediante parametri non osservabili piuttosto che ha fatto affidamento su fonti terze.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano pressoché interamente classificati in corrispondenza del livello 2, ad eccezione dei derivati quotati esposti nel livello 1, come di seguito dettagliato:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (future e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 99,7 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 2.560,4 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 112,3 milioni ed a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 1.940,3 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano principalmente il portafoglio delle "Passività finanziarie detenute per la negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 4.809,6 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 2.867 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti da parte di Banca Akros per 2.957,7 milioni. Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" figurano invece i Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi da Banco BPM a partire dall'esercizio 2020, per un valore di bilancio di 742,2 milioni.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2020 gli unici trasferimenti significativi si riferiscono ad un numero limitato di titoli passati dal livello 2 al livello 1, di cui:

  • 100 milioni (valore di inizio esercizio) appartenenti al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • 8,9 milioni (valore di inizio esercizio) appartenenti al portafoglio delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2020 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diverse dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 1,5 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 13 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 14,5 milioni.

Al 31 dicembre 2019 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 0,8 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (-11,9 milioni) e rettifiche positive per DVA (+12,7milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2020 è risultato quindi positivo per 0,7 milioni.

Con riferimento alle emissioni, da parte di Banca Akros, di certificates classificati come derivati finanziari, l'effetto cumulato del "Debt Valuation Adjustment (DVA)" risulta essere complessivamente negativo, in termini di maggiori passività, per 3,3 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio.

Nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 2.607,7 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 50,1 milioni.

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, il Gruppo detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 61,4 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c)
altre
attività
finanziarie
obbligator
iamente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 1.092.148 9.500 - 1.082.648 260.341 - 2.747.477 -
2. Aumenti 108.362 150 - 108.212 34.697 - 40.262 -
2.1. Acquisti 65.002 - - 65.002 22.457 - 13.452 -
2.2. Profitti imputati a: 36.758 127 - 36.631 12.240 - 25.779 -
2.2.1. Conto Economico 36.758 127 - 36.631 - - 19.862 -
- di cui plusvalenze 35.074 - - 35.074 - - 16.817 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 12.240 - 5.917 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 23 23 - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 6.579 - - 6.579 - - 1.031 -
3. Diminuzioni (353.772) (7.923) - (345.849) (107.725) - (129.916) -
3.1. Vendite (104.119) (435) - (103.684) (84.037) - (10.675) -
3.2. Rimborsi (52.244) (5) - (52.239) (3.398) - - -
3.3. Perdite imputate a: (77.049) (237) - (76.812) (20.290) - (82.479) -
3.3.1. Conto Economico (77.049) (237) - (76.812) - - (72.651) -
- di cui minusvalenze (54.175) (229) - (53.946) - - (70.777) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (20.290) - (9.828) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (109.045) (1.613) - (107.432) - - - -
3.5. Altre variazioni in
diminuzione
(11.315) (5.633) - (5.682) - - (36.762) -
4. Rimanenze finali 846.738 1.727 - 845.011 187.313 - 2.657.823 -

I "Trasferimenti ad altri livelli" delle attività finanziarie si riferiscono al valore di bilancio di inizio esercizio di alcuni titoli per la cui valorizzazione, alla data di bilancio, è stato possibile fare affidamento a prezzi di transazione ed a parametri osservabili che ne hanno comportato l'attribuzione del livello 2 della gerarchia.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value/valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli;
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 538 - -
2. Aumenti 3 - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: 3 - -
2.2.1. Conto Economico 3 - -
- di cui minusvalenze 3 - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni - - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : - - -
3.3.1. Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 541 - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
141.801.931 21.747.434 387.498 127.244.664 133.147.117 17.248.071 426.502 121.593.955
- - - - - - - -
- - - - - - - -
141.801.931 21.747.434 387.498 127.244.664 133.147.117 17.248.071 426.502 121.593.955
151.420.894 13.059.867 1.871.203 136.929.751 138.333.959 13.816.992 2.139.139 122.698.802
- - - - - - - -
151.420.894 13.059.867 1.871.203 136.929.751 138.333.959 13.816.992 2.139.139 122.698.802
31/12/2020 31/12/2019

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni in portafoglio (attività) o di propria emissione (passività), per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Da ultimo si deve segnalare che al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio 2019, nessuna attività risulta valorizzata in corrispondenza delle voci "2. Attività materiali detenute a scopo di investimento" per effetto della modifica del criterio di valutazione adottato dal Gruppo, a partire dal 2019, per gli immobili di proprietà.

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente nel Gruppo.

Le uniche attività classificate in via di dismissione sono infatti rappresentate dagli immobili, che sono tuttavia valutati in base fair value su base ricorrente, a seguito della modifica del criterio di valutazione intervenuto a partire dall'esercizio 2019.

Per le attività non correnti ed i gruppi di attività in via di dismissione e passività associate oggetto di misurazione al costo si fa rinvio alla specifica informativa riportata nella Sezione 12 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" contenute nella Parte B della presente nota integrativa.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
a) Cassa 858.079 912.742
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 8.000.000 -
Totale 8.858.079 912.742

La sottovoce b) "Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 8.000 milioni, evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 2.033.591 4.905 - 1.822.525 14.994 1.613
1.1 Titoli strutturati 88.342 4.337 - 73.069 10.497 1.613
1.2 Altri titoli di debito 1.945.249 568 - 1.749.456 4.497 -
2. Titoli di capitale 695.179 - 18 1.090.054 - 19
3. Quote di O.I.C.R. 4.692 - 144 3.132 - 444
4. Finanziamenti - 1.923.234 - - 834.324 -
4.1 Pronti contro termine - 1.923.234 - - 834.324 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.733.462 1.928.139 162 2.915.711 849.318 2.076
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 99.676 2.485.033 1.565 133.332 1.818.953 7.424
1.1 di negoziazione 99.676 2.479.944 1.565 133.332 1.811.333 7.424
1.2 connessi con la fair value option - 5.086 - - 7.605 -
1.3 altri - 3 - - 15 -
2. Derivati creditizi - 311 - - - -
2.1 di negoziazione - 311 - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 99.676 2.485.344 1.565 133.332 1.818.953 7.424
Totale (A+B) 2.833.138 4.413.483 1.727 3.049.043 2.668.271 9.500
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche, assicurazioni e società finanziarie di 49,2 milioni classificati come livello 1 e 0,1 milioni come livello 2. Nello scorso esercizio erano pari a 55,3 milioni.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie e con Cassa Compensazione e Garanzia.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle quote di OICR, quasi interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
Fondi Azionari 4.815 3.551
Fondi Immobiliari 21 25
Totale 4.836 3.576

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 2.038.496 1.839.132
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.825.805 1.630.157
c) Banche 88.368 130.827
d) Altre società finanziarie 76.502 47.424
di cui: imprese di assicurazione 12.199 10.234
e) Società non finanziarie 47.821 30.724
2. Titoli di capitale 695.197 1.090.073
a) Banche 14.772 90.215
b) Altre società finanziarie 48.570 125.389
di cui: imprese di assicurazione 2.355 50.637
c) Società non finanziarie 631.812 874.465
d) Altri emittenti 43 4
3. Quote di OICR 4.836 3.576
4. Finanziamenti 1.923.234 834.324
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 962.046 658.427
d) Altre società finanziarie 961.188 175.897
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 4.661.763 3.767.105
B. Strumenti derivati
a) Controparti centrali 48.073 24.314
b) Altre 2.538.512 1.935.395
Totale (B) 2.586.585 1.959.709
Totale (A+B) 7.248.348 5.726.814

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non detiene alcuna attività classificata nel portafoglio in esame.

Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 40.407 - 49.348 42.083 105.622 99.367
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 40.407 - 49.348 42.083 105.622 99.367
2. Titoli di capitale 41.686 292.171 32.377 35.836 30.508 154.227
3. Quote di O.I.C.R. 575.902 - 434.639 157.966 - 443.427
4. Finanziamenti - - 328.647 - - 385.627
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 328.647 - - 385.627
Totale 657.995 292.171 845.011 235.885 136.130 1.082.648
L1 = Livello 1

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 89,7 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche.

In maggior dettaglio, nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 39,1 milioni (valore nominale 35,4 milioni) rispetto ai 40,8 milioni (valore nominale 37,3 milioni) del 2019 classificate nello stesso livello;
  • titoli Asset Backed Securities (ABS) per 46,3 milioni (48,2 milioni nel 2019), di cui 16,1 milioni con clausole di subordinazione, perfezionate per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Berenice SPV (indirettamente detenuta tramite l'investimento nello Schema Volontario), Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV, Titan SPV e Pop Npls 2020 S.r.l.. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce in esame figura, per un valore nullo, l'investimento indirettamente detenuto verso Banca Carige per il tramite dello Schema Volontario del FITD, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa, alla quale pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Tra i titoli di capitale, che nel complesso ammontano a 366,2 milioni, il principale investimento, classificato nel livello 2, è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di S.I.A. S.p.A. per un valore pari a 253,4 milioni.

Nella tabella seguente è illustrata la composizione delle quote di OICR.

Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
Fondi Azionari 165.923 132.299
Fondi Bilanciati 28.639 534
Fondi Obbligazionari 587.934 177.758
Fondi Flessibili 5.015 17.179
Fondi Hedge 6.225 9.326
Fondi Immobiliari 52.236 70.220
Fondi di Private Debt assimilati 164.569 194.077
Totale 1.010.541 601.393

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite al Gruppo nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente", alla quale si fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

2.6 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori / emittenti

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1.Titoli di capitale 366.234 220.571
di cui: banche 6.720 9.288
di cui: altre società finanziarie 56.583 52.121
di cui: società non finanziarie 302.930 159.162
2. Titoli di debito 89.755 247.072
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 23.569 130.204
d) Altre società finanziarie 63.115 65.719
di cui: imprese di assicurazione 16.838 17.501
e) Società non finanziarie 3.071 51.149
3. Quote di O.I.C.R. 1.010.541 601.393
4. Finanziamenti 328.647 385.627
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.623 6.666
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 108.003 105.815
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 161.692 215.005
f) Famiglie 55.329 58.141
Totale 1.795.177 1.454.663

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.383.882 - 1.302 11.790.398 100.077 4.698
1.1 Titoli strutturati 6.531 - 1.302 6.510 - 4.698
1.2 Altri titoli di debito 10.377.351 - - 11.783.888 100.077 -
2. Titoli di capitale 24.166 115.435 186.011 262.431 113.525 255.643
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 10.408.048 115.435 187.313 12.052.829 213.602 260.341
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 10.385,2 milioni (11.895,2 milioni al 31 dicembre 2019) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche.

Le attività subordinate ammontano a 125,2 milioni (114,5 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche, assicurazioni e società finanziarie; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 177,7 milioni (161 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L3 = Livello 3

I titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione ammontano a 1,3 milioni e figurano nella sottovoce "1.1 Titoli strutturati" in corrispondenza del livello 3; per ulteriori dettagli sulle esposizioni verso la cartolarizzazione si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 325,6 milioni (631,5 milioni al 31 dicembre 2019). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia (n. 4.541 quote), corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota;
  • tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A. e Palladio Holding S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 64,1 milioni e 30 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 45,7 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Titoli di debito 10.385.184 11.895.173
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.533.717 9.078.233
c) Banche 1.636.868 1.935.062
d) Altre società finanziarie 858.961 777.213
di cui: imprese di assicurazione 73.953 96.327
e) Società non finanziarie 355.638 104.665
2. Titoli di capitale 325.612 631.599
a) Banche 177.667 194.969
b) Altri emittenti: 147.945 436.630
- altre società finanziarie 61.695 381.510
di cui: imprese di assicurazione 16 25
- società non finanziarie 86.250 55.120
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.710.796 12.526.772

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 10.243.005 7.524.927 144.937 - (2.085) (673) - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 10.243.005 7.524.927 144.937 - (2.085) (673) - X
Totale 31/12/2019 11.651.216 11.651.216 247.478 - (2.207) (1.314) - X
di cui: attività finanziarie impaired
acquistate o originate
X X - - X - - -

(*) = Valore da esporre a fini informativi

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data del 31 dicembre 2020 non risultano in essere finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

31/12/2020
Totale
31/12/2019
Totale
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo stadio
Primo e
Terzo stadio di cui: impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 7.826.884 - - -
-
7.826.884 6.556.632 - - - - 6.556.632
1. Depositi a scadenza - - - X
X
X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 7.816.232 - - X
X
X 6.544.572 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X
X
X - - - X X X
4. Altri 10.652 - - X
X
X 12.060 - - X X X
B. Crediti verso banche 4.147.915 23 - 699.298 183.155 3.315.955 4.277.823 63 - 623.937 184.855 3.492.670
1. Finanziamenti 3.293.774 23 - -
-
3.315.955 3.487.732 63 - - - 3.492.670
1.1 Conti correnti e depositi a vista 552.585 23 - X
X
X 908.802 63 - X X X
1.2. Depositi a scadenza 75.366 - - X
X
X 134.493 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.665.823 - - X
X
X 2.444.437 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 854.645 - - X
X
X 971.491 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 1.311 - - X
X
X 1.688 - - X X X
- Altri 1.809.867 - - X
X
X 1.471.258 - - X X X
2. Titoli di debito 854.141 - - 699.298 183.155 - 790.091 - - 623.937 184.855 -
2.1 Titoli strutturati - - - -
-
- - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 854.141 - - 699.298 183.155 - 790.091 - - 623.937 184.855 -
Totale 11.974.799 23 - 699.298 183.155 11.142.839 10.834.455 63 - 623.937 184.855 10.049.302

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 751,0 milioni, finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine, crediti per operazioni di negoziazione titoli non ancora regolate, nonché crediti per sconto effetti. Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a circa 5 milioni (7 milioni nel 2019), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2020 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 12,1 milioni. Per il dettaglio delle attività deteriorate si rinvia alla "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1, Rischio di credito".

31/12/2020
Totale
31/12/2019
Totale
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo
Primo e
stadio
Terzo stadio di cui: impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 102.725.809 4.292.674 341.499 -
-
113.698.693 97.798.968 5.544.384 533.881 - - 108.939.965
1.1. Conti correnti 8.015.334 523.059 126.433 X
X
X 10.501.931 844.065 190.742 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 3.482.261 - - X
X
X 5.724.258 - - X X X
1.3. Mutui 74.011.269 2.381.922 164.059 X
X
X 62.514.221 2.827.713 281.330 X X X
1.4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
1.879.094 11.643 59 X
X
X 1.992.109 27.885 91 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 863.992 627.585 5.110 X
X
X 951.825 763.583 6.082 X X X
1.6. Factoring 58.316 56 - X
X
X 142.082 89 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 14.415.543 748.409 45.838 X
X
X 15.972.542 1.081.049 55.636 X X X
2. Titoli di debito 22.808.626 - - 21.048.136 204.343 2.403.132 18.969.247 - - 16.624.134 241.647 2.604.688
2.1. Titoli strutturati - - - -
-
- - - - - - -

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

2.2. Altri titoli di debito 22.808.626 -

Totale 125.534.435 4.292.674

341.499

21.048.136

204.343

-

21.048.136

204.343

2.403.132 18.969.247

116.101.825 116.768.215

5.544.384

533.881

16.624.134

241.647

111.544.653

-

-

16.624.134

241.647

2.604.688

I crediti netti verso la clientela risultano pari a 129.827,1 milioni (122.312,6 milioni al 31 dicembre 2019). Escludendo i titoli di debito, l'analisi del portafoglio per forma tecnica evidenzia una incidenza preponderante degli impieghi in mutui, che rappresentano il 71% del totale (63% nel 2019), seguiti dai conti correnti che ammontano a 8.538,4 milioni, con una incidenza pari all'8%, in calo rispetto all'11% del 2019.

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine, le sovvenzioni non regolate in conto corrente e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 187,6 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2020, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2021 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 89,1 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 82 milioni). Nel 2019 erano pari a 236,7 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2020, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati (terzo Stadio) ammontano a 4.292,7 milioni, segnando una contrazione rispetto allo scorso esercizio (5.544,4 milioni), anche a seguito delle ulteriori operazioni di derisking perfezionate nell'anno.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile, Informazioni di natura quantitativa, Qualità del credito e Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale, 1.1 Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa, Qualità del credito.

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione proprie per 2.322,5 milioni (2.531,5 milioni nel 2019) di cui:

  • 1.078,2 milioni (1.255 milioni nel 2019) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 1.122 milioni (1.247,1 milioni nel 2019) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 84,1 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 32,3 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV;

e cartolarizzazioni di terzi per 6 milioni relativi a titoli emessi dal veicolo Faw3 SPV.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto descritto nella Parte E, Sezione 1, "C. Operazioni di cartolarizzazione".

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 27,1 milioni.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 22.808.626 - - 18.969.247 - -
a) Amministrazioni pubbliche 19.701.602 - - 15.745.361 - -
b) Altre società finanziarie 2.840.092 - - 2.993.948 - -
di cui: imprese di assicurazione 27.058 - - 26.919 - -
c) Società non finanziarie 266.932 - - 229.938 - -
2. Finanziamenti verso: 102.725.809 4.292.674 341.499 97.798.968 5.544.384 533.881
a) Amministrazioni pubbliche 1.758.681 1.883 - 1.828.804 3.341 -
b) Altre società finanziarie 12.515.904 61.697 4.461 13.773.149 110.825 9.239
di cui: imprese di assicurazione 105.750 - - 71.051 - -
c) Società non finanziarie 55.563.175 3.375.878 308.375 49.786.768 4.506.579 488.503
d) Famiglie 32.888.049 853.216 28.663 32.410.247 923.639 36.139
Totale 125.534.435 4.292.674 341.499 116.768.215 5.544.384 533.881

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 23.462.491 19.681.761 206.422 - (3.910) (2.236) - -
Finanziamenti 107.116.766 - 7.195.621 8.586.241 (155.447) (310.473) (4.293.544) 551.237
Totale 31/12/2020 130.579.257 19.681.761 7.402.043 8.586.241 (159.357) (312.709) (4.293.544) 551.237
Totale 31/12/2019 121.859.332 19.535.457 6.078.247 10.086.886 (127.186) (207.723) (4.542.439) 512.582
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X 26.813 732.412 X (1.772) (415.954) 71.264

(*) Valore da esporre a fini informativi.

L'importo esposto alla colonna "di cui: Strumenti con basso rischio di credito" riguarda principalmente titoli governativi italiani ed esteri.

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi
(*)
1. Finanziamenti oggetto di
concessione conformi con le GL 10.472.262 - 1.826.309 54.728 (25.502) (93.905) (16.279) -
2. Finanziamenti oggetto di altre
misure di concessione 54.163 - 55.135 11.182 (240) (2.315) (4.212) -
3. Nuovi finanziamenti 9.727.995 - 482.918 9.049 (6.213) (3.839) (1.882) -
Totale 31/12/2020 20.254.420 - 2.364.362 74.959 (31.955) (100.059) (22.373) -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020, la tabella contiene alcuni dettagli (valore lordo per stadi di rischio e relative rettifiche di valore) relative alle misure di sostegno Covid-19 in essere alla data di riferimento del bilancio rappresentate dai finanziamenti interessati da interventi di "moratoria" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa con il supporto di garanzie pubbliche.

In maggior dettaglio, i finanziamenti oggetto di moratorie che sono conformi alle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02), esposti nella sottovoce 1, ammontano complessivamente a 12.353,3 milioni, in termini di valore lordo, e sono classificati per l'84,8% tra le esposizioni non deteriorate di primo stadio.

I nuovi prestiti erogati con garanzia pubblica, in essere al 31 dicembre 2020, ammontano complessivamente a 10.220,0 milioni, in termini di valore lordo, e sono classificati per circa il 95,2% tra le esposizioni non deteriorate di primo stadio.

Per una disamina delle misure di sostegno del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione dedicata ai "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione; per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia delle esposizioni in oggetto si fa rinvio alle tabelle A.1.3a e A.1.5a contenute nella Parte E della presente nota integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair Value
31/12/2020
VN Fair Value
31/12/2019
VN
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari
1. Fair Value - 74.864 - 13.035.374 - 103.614 - 10.933.503
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - 182 - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair Value - - - - - - - -
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
Totale - 75.046 - 13.035.374 - 103.614 - 10.933.503
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

mposizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura
5.2 Derivati di copertura: co
Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura debito e tassi
di interesse
titoli di
indici azionari
capitale e
titoli di
valute e oro credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 151 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 971 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X 14.852
X
X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 1.122 - - - - 14.852
-
- - -
1. Passività finanziarie 58.350 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 540 X - X
Totale passività 58.350 - - - - - 540 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X X - X - 182

Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Adeguamento positivo 52.365 49.379
1.1 di specifici portafogli: 52.365 49.379
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 52.365 49.379
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (77) (20.218)
2.1 di specifici portafogli: (77) (20.218)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (77) (20.218)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 52.288 29.161

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70

Al 31 dicembre 2020 il valore di bilancio della voce "Partecipazioni" ammonta a 1.664,8 milioni, riferito a:

  • partecipazioni significative per 1.248,2 milioni (993,7 milioni al 31 dicembre 2019), come rappresentato, per singola partecipazione, nella seguente tavola 7.2;
  • partecipazioni non significative per 416,6 milioni (392,4 milioni al 31 dicembre 2019), come evidenziato, nel complesso, nella seguente tavola 7.4.

Il perimetro delle "partecipazioni significative" è stato determinato considerando la materialità del valore di carico dell'investimento e della quota parte delle attività della partecipata rispetto alle omogenee grandezze riferite al bilancio consolidato.

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione
Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 19,385% 19,385%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
6. Arcene Infra S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
7. Bipiemme Vita S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,000% 19,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
8. Bussentina S.c.a.r.l. in liquidazione Roma Roma 1 Bipielle Real Estate 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 25.500,00
9. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
10. CF Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
11. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
12. Factorit S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,500% 39,500%
Capitale sociale euro 85.000.002,00
13. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
14. HI-MTF SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 25,000% 25,000%
Capitale sociale euro 5.000.000,00
15. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
16. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
17. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
18. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 627.857 - 69.030
Alba Leasing S.p.A. 159.318 - -
Anima Holding S.p.A. 203.559 277.406
Vera Vita S.p.A. 257.473 - -
Totale 1.248.207 277.406 69.030

Si rappresenta che i dividendi percepiti nel corso dell'esercizio sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione (come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente nota integrativa), in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2019 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportati i dati desumibili dai progetti di bilancio al 31 dicembre 2020 approvati dai Consigli di Amministrazione e forniti dalle società collegate o, qualora non disponibili, dalle più recenti situazioni patrimoniali (riferiti al 100% della partecipazione e non alla percentuale detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12). Si precisa che la valutazione a patrimonio netto è stata effettuata sulla base dei suddetti dati1 .

1 Alla data di redazione della presente Relazione Finanziaria Anima Holding S.p.A. non ha ancora approvato il proprio progetto di bilancio. La valutazione a patrimonio netto della suddetta partecipata è stata conseguentemente effettuata assumendo a riferimento la più recente situazione patrimoniale ed economica riferita al 30 settembre 2020.

Denominazioni disponibilità
Cassa e
liquide
finanziarie
Attività
finanziarie
Attività
non
finanziarie
Passività
finanziarie
Passività
non
Ricavi
totali
Margine di
interesse
Rettifiche e
materiali e
immateriali
riprese di
valore su
attività
operatività
corrente al
lordo delle
(Perdita)
imposte
della
Utile
operatività
corrente al
netto delle
(Perdita)
imposte
della
Utile
(Perdita) dei
dismissione
attività in
gruppi di
imposte
al netto
via di
delle
Utile
d'esercizio
(Perdita)
Utile
(1)
i reddituali
component
imposte
al netto
Altre
delle
(2)
complessiva
Redditività
(3) = (1) +
(2)
A. Imprese controllate in modo
congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza
notevole
Agos Ducato S.p.A. X 14.022.346 2.323.823 14.132.085 288.172 1.323.715 X X 225.311 211.085 - 211.085 105 211.190
Alba Leasing S.p.A. 5.017.246
X
121.679 4.571.489 160.241 255.203 X X 58 (194) - (194) (56) (250)

1.725.552

266.987

7.792.674

169.661

1498.957

680.037

208.435

719.949

X X

29.045

22.514

  • 22.514

12.047 34.561

X X

154.556

103.258

_ 103.258

(1.723)

101.535

Anima Holding S.p.A. X 421.577

Vera Vita S.p.A. X 8.104.714

Riconciliazione tra le attività nette ed il valore contabile della partecipata in bilancio

Attività
nette (*)
Quota di
partecipazione %
Attivo netto
detenuto
Rettifiche Valore
contabile
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 1.925.912 39,000% 751.106 (123.249) 627.857
Alba Leasing S.p.A. 407.195 39,189% 159.576 (258) 159.318
Anima Holding S.p.A. 1.258.657 19,385% 243.991 (40.432) 203.559
Vera Vita S.p.A. 409.366 35,000% 143.278 114.195 257.473

(*) L'importo delle attività nette, pari alla somma delle "Attività finanziarie", "Attività non finanziarie" al netto delle "Passività finanziarie", "Passività non finanziarie" indicate nella precedente tabella 7.3, corrisponde al patrimonio netto complessivo della partecipata.

Agos Ducato è una società finanziaria controllata dal gruppo internazionale Crédit Agricole tramite Crédit Agricole Consumer Finance. La società opera nel settore del credito alle famiglie nell'ambito del quale eroga finanziamenti, finalizzati principalmente all'acquisto di beni e servizi, e prestiti personali.

Alba Leasing è una società attiva nel settore leasing nata dalla ristrutturazione dell'ex Gruppo Banca Italease. La società ha per oggetto l'erogazione di finanziamenti sotto forma di contratti di leasing, i cui prodotti sono collocati attraverso il canale bancario, tra cui anche la rete del Banco BPM.

Anima Holding S.p.A. è una holding di partecipazioni capogruppo del Gruppo Anima, che svolge l'attività di gestione collettiva del risparmio attraverso la gestione di fondi comuni di investimento e dei fondi pensione.

Vera Vita S.p.A. è una compagnia di assicurazione operante nel settore vita, controllata dal Gruppo Società Cattolica Assicurazioni. La società fornisce in esclusiva a parte delle reti distributive del Banco BPM i prodotti assicurativi del ramo vita.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella tabella seguente sono riportate le informazioni di natura contabile, cumulativamente per tipologia di rapporto partecipativo, con riferimento alle società sottoposte a influenza notevole non significative. Le informazioni sono desunte sulla base dell'ultimo bilancio o dell'ultima situazione contabile disponibile e calcolate con riferimento alla quota di possesso detenuta dal Gruppo, come previsto dal principio contabile IFRS 12.

Valore di bilancio
delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
dei gruppi
di attività
in via di
dismissione
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componen
ti
reddituali
al netto
delle
imposte
(2)
Redditività
complessiva
(3) = (1) +
(2)
A. Imprese controllate
in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a
influenza notevole
416.565 3.534.046 3.204.374 301.777 22.565 - 22.565 3.843 26.408

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

31/12/2020 31/12/2019
A. Esistenze iniziali 1.386.079 1.434.163
B. Aumenti 349.766 182.664
B.1 Acquisti 68.240
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni
B.4 Altre variazioni 281.526 182.664
C. Diminuzioni (71.073) (230.748)
C.1 Vendite (1)
C.2 Rettifiche di valore
C.3 Svalutazioni
C.4 Altre variazioni (71.073) (230.747)
D. Rimanenze finali 1.664.772 1.386.079
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali (625.921) (625.921)

La voce B.1 comprende gli acquisti di Anima Holding (50,7 milioni) e il versamento in conto capitale di 17,5 milioni a favore della partecipata Vera Vita S.p.A., a fronte di un versamento in conto capitale complessivo pari a 50 milioni.

Le altre variazioni in aumento (voce B.4) includono la quota degli utili d'esercizio realizzati dalle partecipate di competenza del Gruppo per un ammontare complessivo pari a 130,8 milioni (per il relativo dettaglio si fa rinvio alla "sezione 17- Utili (perdite) delle partecipazioni" della Parte C della presente nota integrativa). Sono inoltre compresi gli effetti di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle società collegate (+9,0 milioni). Comprendono inoltre la riclassifica dell'interessenza in Anima Holding detenuta fino al 1° aprile 2020 come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" (+141,5 milioni).

Le altre variazioni in diminuzione (voce C.4) includono gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (- 69,0 milioni), di Anima Holding (-0,9 milioni) e di Etica SGR (-0,9 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi.

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Si ha influenza notevole qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie dell'entità, in virtù dei diritti di voto detenuti o in presenza di particolari accordi contrattuali, come anche descritto nella "Parte A - Politiche contabili" della presente nota integrativa. Al 31 dicembre 2020, il perimetro delle società sottoposte ad influenza notevole è relativo alle società nelle quali si detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto, senza tuttavia avere il potere di dirigere in modo esclusivo le attività rilevanti dell'entità, come si evince dalla precedente tabella 7.1.

Per quanto concerne Bipiemme Vita S.p.A., pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, si ritiene sussista un'influenza notevole in virtù del patto parasociale sottoscritto con l'altro socio Covéa (detentore dell'81% dei diritti di voto) contenente regole di corporate governance, nonché aspetti industriali della partnership.

Anche relativamente ad Anima Holding S.p.A., pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, sussiste un'influenza notevole in virtù del peso sul processo decisionale attraverso la rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione, nonché in virtù degli accordi di partnership in essere tra Banco BPM ed Anima.

Al 31 dicembre 2020 non esistono entità controllate in modo congiunto, ossia entità per le quali viene richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione delle decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii)ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedono nuove opportunità per Agos Ducato di espandere ulteriormente la propria base di clientela, insieme con l'estensione fino a ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance

In data 29 marzo 2018, facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica"), è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Tra i triggering events che determinano per il Banco BPM il diritto di esercizio della Call Option figura il verificarsi di un eventuale cambio di controllo su Cattolica.

Al riguardo si rappresenta che Banco BPM ritiene che l'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, abbia determinato un cambio di controllo su Cattolica. Sulla base di tale convinzione la Banca, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture.

Nella corrispondenza inviata alla Banca, Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto a esercitare l'opzione di acquisto. La Banca ha rigettato integralmente le contestazioni di Cattolica riservandosi anch'essa ogni diritto al riguardo. Il perfezionamento dell'acquisto delle partecipazioni è in ogni caso subordinato alle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità.

Alla data del 31 dicembre 2020 l'assetto azionario delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni è conseguentemente invariato rispetto alla situazione sussistente prima dell'esercizio della call option contestata da Cattolica:

  • Banco BPM detiene esclusivamente il 35% del capitale delle compagnie, interessenza che continua a classificare tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole;
  • Cattolica per parte sua continua a detenere il controllo delle compagnie e ad esercitare le attività di direzione e coordinamento delle medesime.

Si evidenzia che nel Patto Parasociale sottoscritto tra Cattolica e Banco BPM a marzo 2018 (come successivamente modificato) sono disciplinati anche i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi. Inoltre, nell'ambito dello stesso patto, Banco BPM si era impegnata a riconoscere a Cattolica l'importo di 26 milioni a titolo di indennizzo qualora Banco BPM e Covèa decidessero di rinnovare per almeno un anno l'accordo distributivo relativo ai prodotti assicurativi sulla rete ex-BPM ovvero qualora Banco BPM decidesse di esercitare il diritto di recesso previsto dal transfer agreement. L'esercizio della call option avente ad oggetto le quote di controllo nelle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni più sopra illustrato è stato considerato nel valutare la probabilità di effettivo pagamento a Cattolica dell'indennizzo in esame come meglio descritto nella sezione B – Passivo, paragrafo 10.6.3 "Altri fondi per rischi ed oneri – altri" della presente Nota integrativa.

Impegni verso Covéa

L'ex Banca Popolare di Milano (ora Banco BPM) e Covéa hanno sottoscritto un patto parasociale contenente regole di corporate governance, nonché aspetti industriali della partnership, prevedendo, tra l'altro, che la Compagnia avesse accesso alle reti distributive dell'ex Gruppo BPM per una durata di 10 anni a partire dalla data del closing (8 settembre 2011), con possibilità di rinnovo a scadenza.

I patti sottoscritti in data 8 settembre 2011, successivamente modificati in data 28 novembre 2018, prevedono opzioni reciproche che le parti potranno esercitare al verificarsi di taluni eventi eccezionali in relazione ad una o ad entrambe le parti (c.d. "triggering event") quali, a titolo esemplificativo:

  • il mancato rispetto e/o rinnovo degli accordi di partnership (risoluzione per inadempimento dell'accordo parasociale o degli accordi di distribuzione);
  • eventuali cambi di controllo delle parti;
  • la liquidazione o la dichiarazione di stato di insolvenza/fallimento delle parti;
  • il verificarsi di uno stallo decisionale attinente alla proposta di scioglimento e liquidazione di Bipiemme Vita e/o di Bipiemme Assicurazioni, alla revoca dello stato di liquidazione ovvero alla nomina o alla revoca dei liquidatori;
  • la scadenza per mancato rinnovo ovvero la cessazione di efficacia per qualsivoglia motivo dell'accordo parasociale;
  • la scadenza per mancato rinnovo degli accordi distributivi.

Banco BPM o Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l'opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall'altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all'altra parte della propria partecipazione. Il prezzo di esercizio delle opzioni reciproche sarà determinato secondo un prestabilito meccanismo legato alla valutazione del business vita e danni.

E' prevista, per il primo quinquennio della partnership strategica, una penale in favore del Gruppo Covéa nel caso di esercizio dell'opzione connessa ad alcune tipologie di triggering event originate da Banco BPM (risoluzione per inadempimento dell'accordo parasociale o degli accordi di distribuzione); l'importo di tale penale decresce nel tempo a partire dalla data di stipula degli accordi di partnership. Qualora invece il triggering event si verificasse durante il secondo quinquennio di durata della partnership, nessuna penale sarà dovuta da Banco BPM e il Gruppo Covéa potrà far valere il proprio diritto al risarcimento del danno.

Il Contratto di vendita prevede un meccanismo di incremento a favore di Banco BPM al raggiungimento di prefissati obiettivi commerciali di Bipiemme Vita e di Bipiemme Assicurazioni - nel periodo compreso tra gli esercizi sociali chiusi al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2020 - rispettivamente "Earn Out Vita" (per un massimo di 11,7 milioni) e "Earn Out Danni" (per un massimo di 2,5 milioni). Il calcolo di tale eventuale aggiustamento di prezzo avverrà alla fine del periodo sopra citato e subordinatamente al rinnovo della partnership strategica con il Gruppo Covéa.

Sulla base dei dati relativi alla produzione realizzata fino al 31 dicembre 2020, è acclarato che entrambi gli earn out non verranno riconosciuti.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • (i) la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • (ii) la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • (iii) la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi distribuiti attraverso la rete Banco BPM nell'ambito delle joint venture in essere tra Banco BPM ed il Gruppo Cattolica.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto :(i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali OICR e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

I fondi per rischi ed oneri costituiti a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership sono illustrati nel successivo paragrafo 10.6.3 "Altri fondi per rischi ed oneri – altri" della Parte B – passivo della presente Nota integrativa.

7.9 Restrizioni significative

Per le partecipazioni sottoposte a influenza notevole non sono state individuate restrizioni significative al trasferimento di fondi nei confronti delle società del Gruppo Banco BPM, se non quelle riconducibili alla normativa regolamentare, che può richiedere il mantenimento di un ammontare minimo di fondi propri, o alle disposizioni del codice civile sugli utili e riserve distribuibili.

7.10 Altre informazioni

La collegata SelmaBipiemme Leasing ha chiuso il proprio esercizio sociale in data 30 giugno 2020. Al fine della valutazione con il metodo del patrimonio netto è stata ricostruita una situazione economica costituita dal secondo semestre dell'esercizio sociale 1/7/2019 - 30/6/2020 e da una situazione approvata dalla società relativa al semestre 1/7/2020 - 31/12/2020.

Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione.

Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2020 a 3.552,5 milioni e si confrontano con il dato di 3.624,3 milioni dell'esercizio precedente.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Attività di proprietà 100.866 115.292
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 21.728 26.142
d) impianti elettronici 55.554 54.487
e) altre 23.584 34.663
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 793.793 761.543
a) terreni - -
b) fabbricati 781.132 760.865
c) mobili 10.605 55
d) impianti elettronici - -
e) altre 2.056 623
Totale 894.659 876.835
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

A decorrere dallo scorso esercizio, in seguito alla modifica del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare di Gruppo, non sono più presenti attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.497.783 - - 1.431.706
a) terreni - - 1.101.844 - -
1.043.095
b) fabbricati - - 345.839 - -
336.504
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - 50.100 - -
52.107
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - -
-
b) fabbricati - - - - -
-
c) mobili - - - - -
-
d) impianti elettronici - - - - -
-
e) altre - - - - -
-
Totale - - 1.497.783 - - 1.431.706
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 54.741 - -
-

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa delle società del Gruppo ed alle opere d'arte di pregio.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.160.040 - - 1.315.771
a) terreni - - 829.624 - - 952.657
b) fabbricati - - 330.416 - - 363.114
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 1.160.040 - - 1.315.771
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 644.449 - - 736.737

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa del Gruppo Banco BPM.

Al riguardo si deve precisare che il Gruppo non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 717,0 milioni.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 1.047.939 1.323.757 466.445 844.839 348.844 4.031.824
A.1 Riduzioni di valore totali nette (4.844) (226.388) (440.248) (790.352) (261.451) (1.723.283)
A.2 Esistenze iniziali nette 1.043.095 1.097.369 26.197 54.487 87.393 2.308.541
B. Aumenti: 71.082 225.040 17.732 20.867 6.023 340.744
B.1 Acquisti - 15.692 17.717 20.867 5.813 60.089
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 4.465 - - 131 4.596
B.3 Riprese di valore - 20.403 - - - 20.403
B.4 Variazioni positive di fair value
imputate a
3.661 5.560 - - - 9.221
a) patrimonio netto 1.337 4.580 - - - 5.917
b) conto economico 2.324 980 - - - 3.304
B.5 Differenze positive di cambio - 13 - - 2 15
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento
67.393 17.512 X X X 84.905
B.7 Altre variazioni 28 161.395 15 - 77 161.515
C. Diminuzioni: (12.333) (195.438) (11.596) (19.800) (17.676) (256.843)
C.1 Vendite - (51) - - - (51)
C.2 Ammortamenti - (131.992) (11.588) (19.797) (15.633) (179.010)
C.3 Rettifiche di valore da
deterioramento imputate a - (6.824) (6) - - (6.830)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (6.824) (6) - - (6.830)
C.4 Variazioni negative di fair value
imputate a (10.645) (2.923) - - (1.727) (15.295)
a) patrimonio netto (6.311) (1.790) - - (1.727) (9.828)
b) conto economico (4.334) (1.133) - - - (5.467)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (1.688) (757) - - - (2.445)
a) attività materiali detenute a scopo
di investimento
(1.465) (603) X X X (2.068)
b) attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione (223) (154) - - - (377)
C.7 Altre variazioni - (52.891) (2) (3) (316) (53.212)
D. Rimanenze finali nette 1.101.844 1.126.971 32.333 55.554 75.740 2.392.442
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (348.346) (451.520) (807.469) (275.040) (1.882.375)
D.2 Rimanenze finali lorde 1.101.844 1.475.317 483.853 863.023 350.780 4.274.817
E. Valutazione al costo 775.179 376.887 - - 10.935 1.163.001

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare ed artistico del Gruppo, complessivamente negativi per 6 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per 3,9 milioni e nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per 2,1 milioni;

  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle rinegoziazioni perfezionate nel corso dell'esercizio. In particolare, la variazione in aumento si riferisce alla rinegoziazione dell'accordo quadro di alcuni immobili acquisiti in leasing dal Fondo Eracle, che ha previsto, inter alia, un allungamento della durata. Per i dettagli sull'operazione si rimanda alla sezione "Altri eventi dell'esercizio" contenuta nella Relazione sulla gestione del Gruppo;
  • nelle sottovoci "B.3 Riprese di valore" e "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento" figurano gli effetti economici conseguenti alla valutazione di impairment dei diritti d'uso dei contratti di leasing immobiliare. In particolare, la ripresa di valore si riferisce a taluni immobili acquisiti in leasing dal Fondo Eracle, conseguente alla rinegoziazione già illustrata nel precedente punto, che ha introdotto, inter alia, una maggiore flessibilità in uscita. Tale flessibilità ha comportato la rilevazione di un effetto economico positivo pari a 20,4 milioni, conseguente alla ripresa di valore dell'impairment rilevato nei precedenti esercizi, riconducibile ai canoni di affitto da corrispondere per il periodo contrattuale non annullabile a fronte di filiali chiuse o da chiudere.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 9.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n° 262 di Banca d'Italia.

9.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 9.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 913.534 129 - 1.607 915.270
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (152.669) (74) - (984) (153.727)
A.2 Esistenze iniziali nette - 760.865 55 - 623 761.543
B. Aumenti: - 194.726 13.137 - 3.507 211.370
B.1 Acquisti - 10.946 13.137 - 3.431 27.514
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.004 - - - 2.004
B.3 Riprese di valore - 20.403 - - - 20.403
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - 13 - - - 13
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 161.360 - - 76 161.436
C. Diminuzioni: - (174.459) (2.587) - (2.074) (179.120)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (114.758) (2.587) - (2.074) (119.419)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a - (6.824) - - - (6.824)
a) patrimonio netto - -
b) conto economico - (6.824) (6.824)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (52.877) - - - (52.877)
D. Rimanenze finali nette - 781.132 10.605 - 2.056 793.793
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (254.887) (2.661) - (3.079) (260.627)
D.2 Rimanenze finali lorde - 1.036.019 13.266 - 5.135 1.054.420
E. Valutazione al costo - - - - - -

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
-- -- -- -- -- -- --------------------------------------------------------------------------- -- --
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 952.657 363.114
B. Aumenti 13.269 9.736
B.1 Acquisti 2.326 3.544
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate 23 352
B.3 Variazioni positive di fair value 8.879 4.634
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 1.465 603
B.7 Altre variazioni 576 603
C. Diminuzioni (136.302) (42.434)
C.1 Vendite (6.824) (2.349)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (32.145) (15.926)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (97.128) (23.938)
a) immobili ad uso funzionale (67.393) (17.512)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (29.735) (6.426)
C.7 Altre variazioni (205) (221)
D. Rimanenze finali 829.624 330.416
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2020 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 1.160,0 milioni (1.315,8 milioni al 31 dicembre 2019).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 34,6 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Il Gruppo non detiene attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100

Attività/Valori Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019 Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita A.1 Avviamento X 51.100 X 76.200 A.1.1 di pertinenza del gruppo X 51.100 X 76.200 A.1.2 di pertinenza di terzi X - X - A.2 Altre attività immateriali 663.260 504.272 688.888 504.272 A.2.1 Attività valutate al costo: 663.260 504.272 688.888 504.272 a) Attività immateriali generate internamente - - - b) Altre attività 663.260 504.272 688.888 504.272 A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - a) Attività immateriali generate internamente - - - b) Altre attività - - - - Totale 663.260 555.372 688.888 580.472

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 335,8 milioni; la quota residua si riferisce prevalentemente a software.

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 51,1 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance), in diminuzione rispetto ai 76,2 milioni del precedente esercizio per effetto della svalutazione dell'avviamento di Vera Vita S.p.A. a seguito dell'annuale test di impairment svolto;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa.

Attività immateriali a durata definita - Client Relationship

La Client Relationship identifica le attività legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela che emergono in sede di Purchase Price Allocation (PPA) a seguito di operazioni di business combination contabilizzate ai sensi dell'IFRS 3.

Tali attività, che si annoverano tra le attività immateriali a vita utile definita, rappresentano la capacità dei rapporti esistenti alla data di business combination di generare flussi reddituali lungo la vita residua attesa di tali rapporti.

Coerentemente con quanto previsto dalle linee guida dell'IFRS 3, per la valorizzazione della Client Relationship vengono considerati solo quei rapporti instaurati prima della data di acquisizione. Non viene pertanto valorizzata la capacità di generazione di nuovi rapporti.

Il metodo di valutazione adottato per stimare alla data della PPA il valore della Client Relationship si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri lungo il periodo che esprime la durata residua stimata dei rapporti in essere alla data in cui è avvenuta l'aggregazione.

Ad ogni attività immateriale rappresentativa di Client Relationship viene attribuita una vita utile con la definizione di percentuali di ammortamento rappresentate dal tasso stimato di smontamento dei volumi.

L'ammortamento viene quindi stimato sulla base della vita utile, che tiene conto di curve di decadimento fisiologicamente osservabile lungo un periodo temporale storico ritenuto significativo.

Le attività immateriali a vita definita sono inoltre soggette a impairment quando si rileva la presenza di indicatori di perdita tali da ritenere non recuperabile il valore iscritto in bilancio.

Ciò premesso le Client Relationship iscritte nel bilancio del Gruppo Banco BPM sono rappresentate dalle attività riconducibili alle relazioni con la clientela, per la raccolta gestita ed amministrata (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC) e per i rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), iscritte nell'ambito delle seguenti operazioni di aggregazione aziendale:

• acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007, con la quale sono state identificate attività immateriali riconducibili a rapporti di conto corrente attivi e passivi (Core overdraft/Core deposits), risparmio gestito ed amministrato (Asset

Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2020 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 135,0 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 15,2 milioni;

• acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017, dalla quale sono emerse attività immateriali esclusivamente riferite al risparmio gestito ed amministrato (Asset Management/Asset Under Custody - AuM/AuC). Al 31 dicembre 2020 il valore residuo dei suddetti attivi ammonta a 200,8 milioni, dopo la rilevazione dell'ammortamento dell'esercizio pari a 20,8 milioni.

Di seguito per le fattispecie di Client Relationship emerse a seguito delle citate operazioni di aggregazione aziendale si illustrano i rispettivi criteri di valorizzazione e di ammortamento.

Rapporti di conto corrente (Core deposits/Core Overdraft)

L'iscrizione di un'attività immateriale correlata a Core Deposits e Core Overdraft dipende dal fatto che i rapporti di conto corrente hanno generalmente una durata economica superiore a quella contrattuale, risultando in tal modo più convenienti per la Banca rispetto a fonti di finanziamento o investimenti alternativi.

La valorizzazione di tale attività è stata effettuata in base all'evoluzione delle masse stimata considerando la probabilità di chiusura dei rapporti. Tale stima, che si basa su dati storici, permette di identificare una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi (in termini di interessi e commissioni nette), alcuni costi operativi, i costi relativi al rischio credito (per i soli rapporti di conto corrente attivi) ed un effetto fiscale figurativo, con un tasso di sconto determinato sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Asset Management/Asset Under Custody (AuM/AuC)

L'attività legata alla raccolta gestita e amministrata si collega alla relazione che la Banca instaura con la clientela, attraverso contratti che prevedono specifici servizi, cui viene attribuita una durata economica superiore a quella contrattuale, la cui valorizzazione si realizza attraverso le commissioni nette di cui la Banca beneficia in ragione dei prodotti e servizi di risparmio gestito e amministrato che sono forniti alla clientela.

La valorizzazione di tali attività si basa sull'attualizzazione dei flussi economici netti futuri riferibili alla raccolta indiretta e tiene conto dell'evoluzione delle masse amministrate e gestite lungo un orizzonte temporale stimato considerando la probabilità di chiusura dei rapporti sulla base una curva di decadimento fisiologica che si rifletterà nel processo di ammortamento; quest'ultimo prevede quote variabili sulla base di percentuali annue predefinite.

Nella valorizzazione dell'asset sono stati considerati, oltre all'evoluzione stimata delle masse, i ricavi in termini di commissioni nette, alcuni costi operativi ed un tax rate figurativo, con un tasso di sconto sulla base del profilo di rischio degli assets valorizzati. Nella valutazione è stato considerato infine il Tax Amortisation Benefit, che esprime il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa.

Ammortamento della Client Relationship

Relativamente alla situazione al 31 dicembre 2020 la Client Relationship iscritta in bilancio ammonta a 335,8 milioni, di cui 89,3 milioni di core deposits, interamente riferibili alla PPA Gruppo Banca Popolare Italiana, e 246,5 milioni di AuM/AuC.

Tali attività risultano iscritte nel bilancio di Banco BPM per 294,1 milioni, riconducibili per 130,7 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 163,5 milioni alla PPA Gruppo BPM. Le restanti attività sono relative alla controllata Banca Aletti, a seguito dei processi di riorganizzazione aziendali, ed in particolare fanno riferimento per 4,3 milioni alla PPA Gruppo BPI e per 37,3 milioni alla PPA Gruppo BPM.

La quota di ammortamento di competenza dell'esercizio, iscritta nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", ammonta a 36,0 milioni, al lordo dell'effetto fiscale.

La vita utile residua della Client Relationship della PPA relativa al Gruppo Banca Popolare Italiana, stimata in base ad una curva di chiusura dei rapporti, è pari a 16 anni (scadenza 2036); tenuto conto dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2020 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2026.

Per quanto riguarda le Client Relationship riconducibili alla PPA del Gruppo Banca Popolare di Milano, la vita utile residua, stimata in base alla curva di chiusura dei rapporti, è pari a 21 anni (scadenza 2041). Tenuto conto

dell'evoluzione decrescente della curva di chiusura dei rapporti, si deve segnalare che il valore residuo iscritto al 31 dicembre 2020 risulterà ammortizzato per oltre la metà entro l'esercizio 2027.

PPA BPI
(importi in milioni di euro) Core Deposits Core Overdraft
Aum/AuC
PPA BPM
Aum/AuC
Totale
A. Esistenze iniziali 343 31 154 299 827
A.1 Riduzioni di valore totali nette (244) (31) (103) (77) (455)
A.2 Esistenze iniziali nette 99 - 51 222 372
B. Aumenti - - - - -
C. Diminuzioni (10) - (5) (21) (36)
di cui: ammortamenti (10) - (5) (21) (36)
D. Rimanenze finali nette 89 - 46 201 336
D.1 Rettifiche di valori totali nette (254) (31) (109) (98) (491)
E. Rimanenze finali 343 31 154 299 827

Le attività immateriali a durata indefinita sono rappresentate da avviamenti e marchi per i quali si è proceduto a condurre un test di impairment come rappresentato nel successivo paragrafo 10.1.1.

Attività immateriali a durata indefinita - Marchi

Il marchio definisce un insieme di asset intangibili fra loro complementari, legati all'attività di marketing (oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.).

L'iscrizione di un intangible legato al marchio deriva dal fatto che ad elementi come la capacità di attrazione e fidelizzazione della clientela o il nome commerciale possono essere attribuiti benefici economici differenziali attesi (in termini di flussi finanziari netti) valutabili attendibilmente. Il marchio costituisce un'attività immateriale identificabile in quanto separabile dall'azienda nel suo complesso, cui può essere associata una significativa capacità di attrarre e fidelizzare la clientela.

Si tratta di un'attività immateriale a vita utile indefinita poiché si ritiene che tale componente immateriale possa contribuire per un periodo indeterminato alla formazione dei flussi reddituali, e in quanto tale è soggetto annualmente al test di impairment, per il quale si rinvia a quanto riportato successivamente.

Ciò premesso, nel bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM risultano iscritti marchi per un valore complessivo pari a 504,3 milioni (dei quali 485,6 milioni nel bilancio di Capogruppo), rilevati:

  • per 222,2 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare Italiana da parte di Banca Popolare di Verona, efficace dal 1° luglio 2007;
  • per 282,1 milioni a seguito dell'acquisizione del Gruppo Banca Popolare di Milano da parte del Banco Popolare, efficace dal 1° gennaio 2017.

10.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Ai sensi dello IAS 36 tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment per verificare la recuperabilità del valore. Il Gruppo ha ritenuto di effettuare la verifica di impairment con riferimento al 31 dicembre di ogni anno, e comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita.

Nella conduzione del test di impairment al 31 dicembre 2020 si è tenuto conto di quanto segue:

  • dettami previsti dal principio contabile internazionale di riferimento IAS 36;
  • raccomandazioni emanate con lettera congiunta a firma di Banca d'Italia, Consob e Ivass del 3 marzo 2010;
  • principali suggerimenti contenuti nel documento emanato dall'Organismo Italiano di Valutazione (O.I.V.) intitolato "impairment test dell'avviamento in contesti di crisi finanziaria e reale" del 14 giugno 2012, nonché del Discussion Paper "Linee guida per l'impairment test dopo gli effetti della pandemia da Covid-19" emanato dallo stesso O.I.V. il 10 luglio 2020;
  • raccomandazioni emanate da Consob con la comunicazione n. 3907 del 19 gennaio 2015;
  • raccomandazioni pubblicate da ESMA in data 20 maggio 2020 "Implication of the Covid-19 outbreak on

the half-yearly financial report", illustrate nella "Parte A – Politiche contabili";

• richiami di attenzione sull'informativa finanziaria per il Covid-19 pubblicati da CONSOB in data 9 aprile 2020 (n.6/20) e 16 luglio 2020 (n.8/20), come illustrato nella "Parte A – Politiche Contabili".

Si segnala inoltre che, come richiesto dai citati Organi di Vigilanza, la procedura ed i parametri di valutazione per il test di impairment degli avviamenti e delle altre attività intangibili a vita indefinita sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione in via autonoma ed anticipata rispetto all'approvazione del progetto di Bilancio 2020.

Ciò premesso, ai fini del test di impairment delle attività in esame, lo IAS 36 richiede di determinarne il valore recuperabile, quale maggiore tra il fair value e il valore d'uso. Qualora non sia possibile determinare in via diretta il valore recuperabile della specifica attività immateriale iscritta in bilancio, occorre determinare il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari alla quale l'attività appartiene (di seguito "CGU – Cash Generating Unit"). Ai fini dell'identificazione delle CGU alle quali attribuire le attività da sottoporre ad impairment test è necessario che le unità potenzialmente identificate generino flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre unità identificate.

Con specifico riferimento alla verifica di recuperabilità dell'avviamento acquisito in sede di aggregazione aziendale, il paragrafo 80 del citato principio contabile precisa che lo stesso debba essere allocato, dalla data di acquisizione, ad ogni unità generatrice di flussi finanziari o gruppi di unità generatrici di flussi finanziari, che potranno beneficiare dalle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'impresa acquisita siano assegnate a tali unità o gruppi di unità.

Ogni unità o gruppo di unità a cui l'avviamento è così allocato deve:

  • (a) rappresentare il livello minimo all'interno dell'entità per il quale l'avviamento è monitorato ai fini del controllo di gestione interno;
  • (b) non essere maggiore di un settore operativo determinato secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 8.

In base ai riferimenti normativi sopra illustrati, al 31 dicembre 2020 le CGU individuate per le quali sono stati allocati intangibili a vita indefinita (marchi ed avviamenti come di seguito specificato) da sottoporre ad impairment test sono le seguenti:

  • CGU Retail, costituita dalle attività rivolte a privati e piccole imprese, per la verifica dei marchi iscritti a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (263,5 milioni);
  • CGU Banca Akros, costituita da Banca Akros S.p.A., per la verifica del corrispondente marchio a seguito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano nel 2017 (18,6 milioni);
  • CGU Bancassurance Vita, coincidente con la partecipata Vera Vita S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (25,1 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione, coincidente con la partecipata Vera Assicurazioni S.p.A., ai fini del test di impairment dell'avviamento riferito a tale settore operativo, conseguente all'aggregazione con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana nel 2007 (51,1 milioni).

Di seguito si fornisce evidenza della metodologia seguita per la conduzione del test di impairment delle attività in esame, dei relativi esiti ed analisi di sensitività.

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

Il valore contabile della CGU Retail, in continuità con la Relazione finanziaria semestrale 2020 e il bilancio 2019, è stato determinato secondo metriche di tipo gestionali basate sugli assorbimenti di capitale regolamentare. In particolare, il valore contabile di riferimento è ottenuto considerando il Common Equity Tier 1 (CET1) capital attribuito alla CGU, ossia il capitale allocato gestionalmente in relazione alle attività di rischio ponderate della stessa. Nel dettaglio, il capitale allocato è ottenuto moltiplicando le attività di rischio ponderate della CGU per il coefficiente patrimoniale "CET1 fully-phased", pari al 12,48%, definito in termini di "CET1 target di budget", in quanto ritenuto essere la misura espressiva dell'effettivo capitale utilizzato, in condizioni ordinarie. Al capitale così attribuito sono inoltre sommati gli avviamenti e le altre attività immateriali, a vita utile indefinita e definita, associate alla CGU.

Per le CGU Bancassurance, che corrispondono alle due entità giuridiche (Vera Vita e Vera Assicurazioni), il valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità e degli avviamenti ad esse allocati.

Per quanto riguarda il marchio "Banca Akros", in continuità con la Relazione finanziaria semestrale 2020 e il bilancio 2019, la metodologia utilizzata è basata sul metodo delle royalties. Tale metodologia consente di verificare direttamente la recuperabilità del valore di carico del marchio, senza che sia quindi necessario determinare il valore recuperabile dell'intera CGU alla quale il suddetto intangibile risulta allocato.

Nella seguente tabella si riportano i valori contabili di riferimento delle CGU, come sopra determinati, comprensivi degli avviamenti e dei marchi da sottoporre al test di impairment (valori ante eventuali impairment determinati).

C.G.U. Valore
contabile di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
marchi
Retail 3.212 - 486
Banca Akros (*) 19 - 19
Bancassurance Vita 283 25 -
Bancassurance Protezione 159 51 -
Totale 3.672 76 504

(*) In coerenza con la metodologia valutativa delle royalties, i valori della C.G.U. Banca Akros devono intendersi riferiti al solo marchio "Banca Akros".

I suddetti valori di riferimento delle CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili, come di seguito illustrato.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Retail e per le CGU Bancassurance Vita e Protezione, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{t}=0}^{n} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{t}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{e}\right)^{\mathfrak{t}}} + \mathbf{T}\mathbf{V} + \mathbf{S}\mathbf{A}^{\mathfrak{t}}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke - \text{g}} \text{(l+Ke)}^{-\pi}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

Per la CGU Banca Akros l'approccio metodologico utilizzato al fine della valutazione del marchio prevede che l'attività immateriale venga valorizzata sulla base delle royalties che il proprietario del marchio percepirebbe a seguito della cessione in uso a terzi dello stesso; il valore attuale del marchio viene espresso pertanto quale valore attuale delle royalties future, stimate facendo riferimento a specifici parametri (royalty rate, percentuale dei ricavi) al netto del relativo effetto fiscale.

La valutazione ha inoltre incluso il Tax Amortisation Benefit, ovvero il beneficio fiscale per un potenziale terzo acquirente connesso alla deducibilità dell'ammortamento dell'asset stesso, nel caso di transazione regolata per cassa. Nel dettaglio, ai fini della valorizzazione del marchio, è stata utilizzata la seguente formula:

$$W = \left[ \frac{\sum_{t=1}^{n} S_t \cdot r \cdot (1 - T)}{(1 + ke)^t} + TV \right] + \text{TAB}$$

dove:

W = Valore del marchio

St = Proventi operativi 2021-2023

R = Royalty rate

T = Tax rate Ke = Tasso di sconto

TV = Terminal Value ottenuto attraverso la capitalizzazione in perpetuity del flusso di royalty atteso nel periodo successivo all'ultimo di previsione, considerando un tasso di crescita di lungo periodo TAB = Tax Amortisation Benefit

B.1 - La stima dei flussi finanziari

La stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use è di norma effettuata utilizzando l'ultimo piano pubblicamente disponibile o alternativamente mediante la formulazione di un piano previsionale sviluppato internamente da parte del management.

Con riferimento alla CGU Retail si deve premettere che la crisi provocata dalla pandemia sanitaria tuttora in corso ha reso non più attuali gli obiettivi del Piano Strategico 2020-2023 del Gruppo, presentato al mercato in data 3 marzo 2020, in quanto sviluppati assumendo a riferimento uno scenario macroeconomico significativamente differente rispetto a quello che si sta progressivamente delineando. Pertanto, si è reso necessario avviare una revisione degli obiettivi 2021-23.

Le nuove proiezioni sono state elaborate in coerenza con i dati di budget 2021 e, per gli esercizi 2022-2023, con le linee di indirizzo strategico approvate dal Consiglio di Amministrazione, propedeutiche alla revisione del Piano Strategico 2021-2023.

Le proiezioni fanno riferimento al perimetro costituito dalle sole attività Retail del Gruppo (famiglie e imprese con fatturato inferiore a 75 milioni), in coerenza con il segment reporting.

Alla luce delle considerazioni sopra esposte, in conformità a quanto suggerito dalla prassi per gli esercizi valutativi da condurre in contesti caratterizzati da estrema incertezza, si è ritenuto opportuno adottare un approccio "multi scenario". Le proiezioni dei flussi finanziari sono state quindi elaborate assumendo a riferimento tre distinti scenari macroeconomici, coerentemente con gli altri processi valutativi aziendali rilevanti, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In maggior dettaglio, coerentemente con gli altri processi valutativi (probability test delle DTA e perdite attese su crediti non deteriorati), i suddetti scenari sono stati elaborati sulla base delle previsioni macroeconomiche pubblicate da Prometeia ad ottobre 2020.

Gli scenari macroeconomici presi a riferimento e le rispettive probabilità di accadimento prevedono uno scenario base ritenuto maggiormente probabile (cd "baseline"), uno scenario migliorativo (cd "mild") ed uno peggiorativo (cd "severo ma plausibile"), a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 60%, 20% e 20%.

Per ulteriori dettagli sugli scenari macroeconomici e sulle relative probabilità di accadimento si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Di seguito si illustrano le principali ipotesi ed assunzioni sottostanti lo sviluppo delle suddette proiezioni:

  • Volumi commerciali: le forme tecniche più significative di impiego e di raccolta diretta/indiretta sono state proiettate tenendo in considerazione i valori attesi per fine 2021, le iniziative di sviluppo delle strutture commerciali e le dinamiche di scenario. Il CAGR 2020-23 degli impieghi netti dello scenario baseline pari a 1,5% è compreso tra il -0,3% dello scenario peggiorativo e il 2,5% dello scenario mild; il CAGR 20-23 della raccolta totale (diretta ed indiretta) è pari a 2,9% nello scenario baseline (1,5% nello scenario peggiorativo e 3,9% in quello mild) riflettendo soprattutto la crescita della raccolta indiretta (CAGR 20-23 di +5,9% grazie all'incremento del risparmio gestito);
  • Margine interesse: partendo dallo spread e dai volumi previsti nel 2020, gli spread di impieghi e raccolta per il triennio 2021-23 incorporano gli impatti dello scenario tassi (euribor sostanzialmente piatto nell'intorno di -0,40%) e ipotizzano una lieve contrazione del mark up sugli impieghi (da 1,99% a 1,90%) per effetto di scadenze e nuova produzione. Complessivamente il margine di interesse risulta in aumento in arco 2021-23 in tutti e tre gli scenari ed è pari a +3,5% nello scenario baseline (+9,1% nello scenario mild, +0,9% nello scenario severo ma plausibile);
  • Margine da servizi: beneficia sia della dinamica dei volumi che della diversificazione dell'offerta verso prodotti a maggiore valore aggiunto. In particolare, nel triennio 2021-23 si prevede il recupero dello "scalino" negativo generatosi sul 2020 per la parte imputabile al lockdown, con diversa gradualità, a seconda della tipologia di servizio e dello scenario macroeconomico sottostante;
  • Proventi operativi: presentano un CAGR 2020-23 nello scenario baseline del +5,6% beneficiando, in particolare, della crescita delle commissioni nette (CAGR 20-23 del +8,2%) grazie alla dinamica dei volumi ed al repricing soprattutto sui prodotti del risparmio gestito. Il risultato netto finanziario risente invece del costo di collocamento dei certificates emessi da Banco BPM a partire dal 2020. Nello scenario mild il CAGR 20-23 dei proventi operativi è del +8,3% mentre nello scenario adverse è del +4,1%;
  • Oneri operativi: è previsto un contenimento dei costi (CAGR 20-23 del -3,4% nello scenario baseline) coerentemente con le ipotesi di riorganizzazione operativa e razionalizzazione della rete degli sportelli. Nel dettaglio, la proiezione è stata elaborata a partire dai valori consolidati e l'allocazione dei costi al perimetro della CGU Retail è stata costruita sulla base delle evidenze dell'ultimo segment reporting disponibile. Gli oneri sistemici sono stati aggiornati per tenere conto delle evidenze regolamentari più recenti;
  • Rettifiche di valore su crediti: la proiezione recepisce le ultime ipotesi disponibili alla data, coerenti con le previsioni di graduale miglioramento dei KPI di rischio dopo lo shock del 2020, in linea con l'evoluzione dello scenario. Le proiezioni sono state elaborate analiticamente tenendo conto dello sviluppo delle masse e con il supporto dei modelli satellite del Risk, alimentati con i tre diversi scenari macroeconomici (baseline/mild/peggiorativo) e con l'evoluzione dei tassi di decadimento geo-settoriali, in coerenza con la metodologia ECL. Lo sviluppo tiene conto anche delle mitigazioni per le moratorie e le varie forme di garanzia pubblica conseguenti alle misure governative introdotte per contenere gli effetti della pandemia sugli operatori economici.

Per la stima del valore terminale, il dividendo medio sostenibile, dopo il periodo di pianificazione esplicita, è stato calcolato in funzione della redditività attesa nel lungo termine, anch'essa ottenuta ponderando i flussi dei suddetti tre scenari. In dettaglio, le voci dei ricavi e dei costi sono state ipotizzate uguali all'ultimo anno del periodo esplicito (2023) opportunamente normalizzate per tenere conto di quelle componenti non ripetibili in perpetuo di ciascun scenario, ad eccezione degli ammortamenti che tengono conto dei risparmi attesi. Per il costo del credito è stato ipotizzato un target di lungo periodo «normalizzato» a livello consolidato (pari a 74 bps), riparametrato ai volumi, differenziati nei diversi scenari. Gli oneri sistemici sono stati sterilizzati sia per la parte degli accantonamenti al Single Resolution Fund (SRF) che per il Deposit Guarantee Scheme (DGS) che, terminando rispettivamente nel 2023 e nel 2024, non sono ripetibili in perpetuo. La redditività a lungo termine è stata poi stimata avendo a riferimento un tasso di crescita di lungo periodo del 2%, assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

I flussi distribuibili nel periodo esplicito (Dt) sono stati quindi determinati a partire dai dati economico-patrimoniali 2021-2023, come in precedenza illustrati, tenendo conto di un livello patrimoniale minimo stimato sulla base di un Common Equity Tier 1 (CET1) rappresentante il livello patrimoniale minimo che la BCE ha richiesto al Gruppo Banco BPM di rispettare in via continuativa a completamento del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP), pari all'8,518%. La scelta di tale valore è ritenuta essere coerente con il modello DDM, in quanto rappresenta la soglia di capitale minimo da mantenere al di sotto della quale non è possibile distribuire i dividendi.

Per la verifica di recuperabilità del marchio "Banca Akros", le proiezioni sono state elaborate tenendo conto degli effetti del deterioramento conseguente al Covid-19, sui singoli comparti operativi della società, con particolare riferimento al trend dei collocamenti dei prodotti strutturati, in coerenza con le linee di indirizzo strategico, propedeutiche alla revisione del Piano Strategico di Gruppo. Come per la CGU Retail, anche per la CGU Banca Akros le proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari, uno maggiormente probabile, uno migliorativo e uno peggiorativo.

Per le CGU Bancassurance Vita e Protezione le proiezioni sono state stimate a partire dai flussi previsionali deliberati dalle singole compagnie assicurative nel corso del 2020, in relazione alle periodiche elaborazioni dei piani economici e del capitale, tenendo conto dei nuovi livelli di produzione attesi dal distributore, differenti per il Vita e per il Danni, a partire dal budget 2021. Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 130% per Bancassurance Protezione e del 140% per Bancassurance Vita.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

K R β (MRP ) e = f + ×

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2020 e il bilancio 2019, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni (1,14% è il valore al 31 dicembre 2020).

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento - è stato utilizzato:

  • a) per la CGU Retail: un indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate) rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2020 il coefficiente ß risulta pari a 1,19;
  • b) per la CGU Banca Akros: un indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel Private e nell'Investment Banking rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2020 il coefficiente ß risulta pari a 1,21;
  • c) per le CGU Bancassurance Vita e Bancassurance Assicurazione: un indicatore relativo ad un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo rilevato da Bloomberg. Al 31 dicembre 2020 il coefficiente ß risulta pari a 1,26.

I suddetti coefficienti sono stati rilevati, con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni.

Da ultimo, il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato determinato nella misura del 5,2%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi delle metodologie utilizzate e dei principali parametri valutativi

Alla luce di quanto sopra illustrato, nella seguente tabella si riepilogano, per ogni CGU, le metodologie utilizzate per la determinazione del valore recuperabile ed i valori quantitativi dei principali parametri rappresentati dal costo del capitale (Ke) e dal fattore di crediti dei flussi reddituali (g):

C.G.U. Criterio di determinazione del
valore recuperabile
Tassi di
attualizzazione
"Ke"
Tassi di
crescita "g"
Retail Value in use – Dividend Discount Model 7,32% 2,00%
Bancassurance Vita Value in use – Dividend Discount Model 7,70% 2,00%
Bancassurance Protezione Value in use – Dividend Discount Model 7,70% 2,00%
Banca Akros Fair Value – Royalty Rate 7,45% 2,00%

D. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 31 dicembre 2020 ha determinato la necessità di rilevare una svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita riferibili alla sola CGU Bancassurance Vita per un importo pari a 25,1 milioni.

Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso risultano significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

Come precisato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19", contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa, stante la particolare situazione di incertezza del quadro macroeconomico, non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, l'eventuale peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe incidere negativamente sulle proiezioni dei flussi finanziari stimati, sul costo del capitale e sul fattore di crescita, comportando risultati differenti rispetto a quelli stimati ai fini della presente Relazione finanziaria Annuale.

E. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, per ogni CGU, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Nello specifico le tabelle evidenziano il livello che il tasso "Ke" dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere costante il tasso di crescita "g" al 2%.

In particolare, nella seguente tabella si evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore dell'8,68% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Retail (probabilità scenario: base (60%), migliorativo (20%), peggiorativo (20%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,32% 8,68%
1,50% 670 17,3% -116 -3,7%
(g) 2,00% 885 21,6% 0 0,0%
2,50% 1.145 26,3% 135 4,0%

La tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore del 29,2% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Banca AKROS (probabilità scenario: base (60%), migliorativo (20%), peggiorativo (20%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul fair value)
(Ke)
7,45% 29,2%
1,50% 71 79,1% -0,2 -1,2%
(g) 2,00% 78 80,7% 0 0,0%
2,50% 87 82,4% 0,2 1,2%

La tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore dell'8,40% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Bancassurance Protezione Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke" (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul value in use)

(Ke)
7,70% 8,40%
1,50% 5 3,1% -10 -6,5%
(g) 2,00% 17 9,9% 0 0,0%
2,50% 32 16,8% 11 6,7%

In aggiunta, per la CGU Retail, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al vincolo di CET1 ratio per la distribuibilità dei dividendi mentre per la CGU Bancassurance Protezione è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto al costo del capitale ed al vincolo della distribuibilità dei dividendi pari al coefficiente Solvency Ratio target (di seguito "SCR"). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nelle tabelle di seguito riportate, che evidenziano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il CET 1 o il Solvency Ratio e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico le tabelle evidenziano i livelli che il CET 1/Variazione % dell'utile o il Solvency Ratio dovrebbero assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile. In particolare, nella tabella seguente si evidenzia come, nel caso si manifestasse la necessità di un incremento del CET 1 target al 15% abbinata ad un decremento degli utili prospettici di oltre il 5%, si determinerebbero scenari d'impairment di entità significativa.

CGU Retail (probabilità scenario: base (60%), migliorativo (20%), peggiorativo (20%) Variazione % dell'utile netto / vincolo CET1 target (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)

(incidenza percentuale sul value in use)

CET1
8,52% 15,0%
5,00% 1.104 25,6% 222 6,5%
UTILE 0,00% 885 21,6% 0 0,0%
-5,00% 666 17,2% -222 -7,4%
-20,2% 0 0% -898 -38,8%

La tabella seguente evidenzia come con un incremento dell'SCR target al valore del 204% abbinato ad un incremento del costo del capitale all'8,05%, si determinerebbe uno scenario d'impairment.

CGU Bancassurance Protezione
Variazione del ke / SCR target
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
SCR
130% 204%
7,45% 25 13,5% 7 4,5%
Ke 7,70% 17 9,9% 0 0,0%

8,05% 8 4,9% -9 -6,2%

F. Segnali esogeni di Impairment

Le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Al 31 dicembre 2020 il patrimonio netto consolidato del Gruppo risulta pari a 11,5 miliardi (al netto degli strumenti di capitale) a fronte di una capitalizzazione di borsa pari a 2,7 miliardi (sulla base dei prezzi di borsa rilevati a fine dicembre 2020). Tale situazione non è certamente nuova in quanto sussisteva anche nei precedenti esercizi; l'emergenza Covid-19 - con l'ulteriore discesa delle quotazioni relative ai principali titoli del settore bancario (nonostante la ripresa rispetto alle quotazioni minime registrate nell'esercizio) - ha ulteriormente ampliato la dimensione di tale fenomeno. Infatti, le quotazioni mostrano per tutte le banche italiane sconti significativi anche rispetto al patrimonio netto tangibile. Le motivazioni, costantemente illustrate in bilancio, sono riconducibili al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria, che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio/lungo. Infatti, le valutazioni espresse ai fini della redazione del presente bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali: generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.603.814 - - 2.600.415 504.272 7.708.501
A.1 Riduzioni di valore totali nette (4.527.614) - - (1.911.527) - (6.439.141)
A.2 Esistenze iniziali nette 76.200 - - 688.888 504.272 1.269.360
B. Aumenti - - - 86.508 - 86.508
B.1 Acquisti - - - 86.508 - 86.508
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni (25.100) - - (112.136) - (137.236)
C.1 Vendite - - - (14) - (14)
C.2 Rettifiche di valore (25.100) - - (112.122) - (137.222)
- Ammortamenti X - - (109.891) - (109.891)
- Svalutazioni (25.100) - - (2.231) - (27.331)
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico (25.100) - - (2.231) - (27.331)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 51.100 - - 663.260 504.272 1.218.632
D.1 Rettifiche di valori totali nette (4.552.714) - - (2.023.666) - (6.576.380)
E. Rimanenze finali lorde 4.603.814 - - 2.686.926 504.272 7.795.012
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2020 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" si riferisce, in via prevalente, a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti" include la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 36,0 milioni; il saldo residuo si riferisce agli ammortamenti dei software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni", pari a 27,3 milioni, è relativa per 25,1 milioni all'impairment dell'avviamento della CGU Bancassurance Vita sopra descritta e per 2,2 milioni alle perdite di valore di software non più utilizzati.

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2020 non ci sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali categorie di DTA iscritte in bilancio al 31 dicembre 2020 e delle verifiche condotte a supporto della loro recuperabilità.

A.Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 31 dicembre 2020 le DTA totali ammontano a 4.467,2 milioni (4.459,8 milioni al 31 dicembre 2019), di cui 4.446,9 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 20,3 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 31 dicembre 2020, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.576,3 milioni (2.582,6 milioni al 31 dicembre 2019). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 31 dicembre 2020 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.895,0 milioni (1.901,2 milioni al 31 dicembre 2019);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti e altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 681,3 milioni (681,3 milioni al 31 dicembre 2019).

Per ulteriori dettagli sulla movimentazione delle DTA qualificate si fa rinvio alla tabella contenuta nel successivo paragrafo "11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011".

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone.

Il canone di competenza dell'esercizio 2020 ammonta a 25,4 milioni, come rappresentato nella tabella di composizione delle altre spese amministrative contenuta nella Parte C della presente Nota Integrativa, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Si segnala inoltre che la Legge n. 126 del 13 ottobre 2020 ha convertito, con modifiche, il D.L. 14 agosto 2020 n. 104. Le modifiche hanno riguardato, tra l'altro, l'art. 44 bis del D.L. 30 aprile 2019, n. 34, già emendato con la misura introdotta dall'art. 55 del D.L. 18/2020 del 17 marzo 2020 (cosiddetto "Decreto Cura Italia"). La misura in questione consiste nella facoltà di convertire in crediti d'imposta le DTA, anche se non iscritte in bilancio, riferite alle perdite fiscali non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile IRES, nonché alla quota parte dei benefici derivanti dalla normativa di Agevolazione alla Crescita Economica (ACE) non ancora utilizzati alla data di cessione. Il presupposto della conversione è il perfezionamento, entro il 31 dicembre 2020, di operazioni di cessione a titolo oneroso di crediti pecuniari vantati nei confronti di debitori inadempienti. In particolare, ai fini della conversione delle DTA è consentito assumere le perdite e le eccedenze ACE nei limiti del 20% del valore nominale dei crediti ceduti, con un limite massimo di 2 miliardi di valore riferito alle cessioni complessive di tutte le società del Gruppo legate tra loro da rapporti di controllo. Per avvalersi della facoltà di conversione è necessario pagare il canone annuo già previsto dal D.L. n. 59 del 2016 per la conversione delle DTA qualificate, come in precedenza illustrato. In virtù della suddetta disciplina, tenuto conto delle operazioni perfezionate dalla data di entrata in vigore

del Decreto Cura Italia (17 marzo 2020) fino alla data del 31 dicembre 2020, il Gruppo ha trasformato DTA in crediti d'imposta per un ammontare complessivo pari a 90,7 milioni.

Al 31 dicembre 2020 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.890,8 milioni (1.877,2 milioni al 31 dicembre 2019) di cui 1.042,0 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (949,6 milioni al 31 dicembre 2019) e 848,8 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (927,6 milioni al 31 dicembre 2019).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 31 dicembre 2020 è pari a 62,3 milioni, di cui 20,3 milioni di DTA IRES e 42 milioni di DTA IRAP.

B.Attività fiscali per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 2.576,3 milioni e corrispondenti al 57,7% delle DTA totali iscritte in bilancio al 31 dicembre 2020, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.890,8 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non prevede un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2021 – 2023 ed un tasso di crescita annua del 2% per il reddito "normalizzato" dell'ultimo anno di previsione;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2021-2023, elaborate in coerenza con i dati di budget 2021 e, per gli esercizi 2022-2023, con le linee di indirizzo strategico approvate dal Consiglio di Amministrazione, propedeutiche alla revisione del Piano Strategico 2021-2023. Al riguardo, come già illustrato nella precedente "Sezione 10 – Attività immateriali" e nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa, il Piano Strategico 2020-2023, annunciato al mercato in data 3 marzo 2020, non è più da considerarsi attuale, in quanto elaborato sulla base di ipotesi ed assunzioni formulate anteriormente alla diffusione del Covid-19 e quindi sulla base di previsioni macroeconomiche differenti rispetto a quelle si stanno progressivamente delineando.

Tenuto conto dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento, in coerenza con le valutazioni condotte ai fini della recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita e della misurazione delle perdite attese su esposizioni creditizie. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, ritenuto maggiormente probabile, sono stati elaborati uno scenario migliorativo ed uno peggiorativo, a cui sono state assegnate le seguenti rispettive probabilità di accadimento: 60%, 20% e 20%. Per ulteriori dettagli sulle proiezioni macroeconomiche assunte a riferimento e relative probabilità si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella Sezione del rischio di credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2024, si è preso come riferimento il reddito atteso nel 2023, determinato ponderando i tre suddetti scenari, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2025, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari cioè al tasso atteso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 6,19% (in lieve riduzione rispetto al 6,44% preso come riferimento per il bilancio al 31 dicembre 2019). Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,2%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,19%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 6,19%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2024. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Si deve precisare che le stime dei flussi reddituali, il tasso di crescita (g), i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli utilizzati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita; si fa pertanto rinvio a quanto illustrato nella precedente "Sezione 10 - Attività immateriali – voce 100" per ulteriori dettagli.

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte sulla base all'aliquota ordinaria del 24%, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società aderenti al consolidato fiscale, ammontano a 1.579,6 milioni, di cui 695,3 milioni relativi a differenze temporanee diverse da quelle trasformabili in crediti di imposta e 884,3 milioni riferiti alle perdite fiscali riportabili a nuovo. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2039 (19 anni). Va peraltro evidenziato che oltre l'83% delle DTA sarebbe recuperabile entro l'esercizio 2035 (15 anni). Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2033 (13 anni).

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5%, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 234 milioni, di cui 77,1 milioni relativi a differenze temporanee diverse da quelle trasformabili in crediti di imposta e 156,9 milioni riferiti alle perdite fiscali riportabili a nuovo. Il

recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2040 (20 anni) per oltre l'81,6%, residuando oltre a tale data un ammontare di DTA pari a soli 43 milioni. Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2036 (16 anni).

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Tenuto conto che il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni, che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità, per le DTA IRES iscritte in base all'aliquota del 24% (1.579,6 milioni, pari a circa l'87% del totale delle DTA IRES non trasformabili) è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero. In particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,69% e 4,69%) comporterebbe rispettivamente un allungamento dell'orizzonte temporale di 4 anni o una riduzione dello stesso orizzonte di 2 anni;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro di 1 anno;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2024: una riduzione del 10% del suddetto reddito comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA di 4 anni.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2033 (13 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 31 dicembre 2020 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Risk-adjusted profit approach
Orizzonte previsto di Sensitività Previsioni
rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
31/12/2020
Fattore
sconto
(+1,5%)
Fattore
sconto
(-1,5%)
Fattore di
crescita g
(-0,5%)
Redditi imponibili
attesi al termine
del piano
(-10%)
reddituali (senza
fattore sconto)
31/12/2025 (5 anni) 24,9% 24,9% 24,9% 24,9% 24,9% 24,9%
31/12/2030 (10 anni) 56,8% 54,6% 59,3% 56,2% 53,2% 68,8%
31/12/2033 (13 anni) 73,7% 69,1% 78,9% 72,3% 67,6% 100,0%
31/12/2034 (14 anni) 78,8% 73,3% 85,0% 77,1% 72,0%
31/12/2035 (15 anni) 83,6% 77,3% 91,0% 81,6% 76,2%
31/12/2036 (16 anni) 88,3% 80,9% 96,8% 85,9% 80,1%
31/12/2037 (17 anni) 92,7% 84,4% 100,0% 90,0% 83,9%
31/12/2038 (18 anni) 96,9% 87,6% 93,8% 87,4%
31/12/2039 (19 anni) 100,0% 90,7% 97,6% 91,0%
31/12/2040 (20 anni) 93,7% 100,0% 94,4%
31/12/2041 (21 anni) 96,4% 97,6%
31/12/2042 (22 anni) 99,6% 100,0%
31/12/2042 (22 anni) 100,0% 100,0%

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 31 dicembre 2020 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 1.042,0 milioni, rispetto ai 949,6 milioni al 31 dicembre 2019.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed

alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate nei passati esercizi è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario.

Per quanto concerne la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, anch'essa tra origine da circostanze straordinarie in quanto trova le sue radici nello scenario creato dalla pandemia Covid e nelle conseguenti azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2020 31/12/2019
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.289.393 286.959 - 2.576.352 2.582.568
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.728.173 166.836 - 1.895.009 1.901.224
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali
561.220 120.123 - 681.343 681.344
A.2) DTA Altre fattispecie 1.803.687 66.860 - 1.870.547 1.829.711
Perdite fiscali riportabili a nuovo 1.042.031 - - 1.042.031 949.642
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi
291.225 56.873 - 348.098 391.610
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
137.462 941 - 138.403 172.033
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di
Fine Rapporto deducibili in esercizi successivi
172.930 980 - 173.910 156.645
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 121.718 3.448 - 125.166 123.662
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività
immateriali
22.392 4.568 - 26.960 29.063
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie
1.184 48 - 1.232 4.223
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 14.745 2 - 14.747 2.833
Totale A 4.093.080 353.819 - 4.446.899 4.412.279
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 2.074 1.446 - 3.520 22.091
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 15.030 1.754 - 16.784 25.421
Totale B 17.104 3.200 - 20.304 47.512
Totale (A+B) 4.110.184 357.019 - 4.467.203 4.459.791

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11.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
31/12/2020 31/12/2019
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti conseguenti al processo
di ammortamento fiscale od a rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività
immateriali 105.198 21.271 - 126.469 280.467
Riprese da valutazione al fair value su immobili imponibili in esercizi successivi 6.415 1.266 - 7.681 38.036
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti conseguenti alla
valutazione al fair value di strumenti finanziari
10.698 8.183 - 18.881 23.212
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti conseguenti alla
valutazione al fair value di crediti verso la clientela
13.539 2.737 - 16.276 19.062
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente riconosciuti derivanti dalla
Purchase Price Allocation effettuata in occasione di operazioni di aggregazione
aziendale
7.281 1.475 - 8.756 15.280
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 31.718 2.557 - 34.275 12.038
Totale A 174.849 37.489 - 212.338 388.095
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti dalla
valutazione al fair value degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti dalla
149.610 29.310 - 178.920 181.616
valutazione al fair value delle attività finanziarie valutate in contropartita al
patrimonio netto
54.905 12.589 - 67.494 37.133
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 143 3 - 146 3.190
Totale B 204.658 41.902 - 246.560 221.939
Totale (A+B) 379.507 79.391 - 458.898 610.034

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 4.412.373 4.567.742
2. Aumenti 346.148 210.740
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 319.536 160.084
a) relative a precedenti esercizi 16.676 22.126
b) dovute al mutamento di criteri contabili - 729
c) riprese di valore - 898
d) altre 302.860 136.331
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - 17.634
2.3 Altri aumenti 26.612 33.022
3. Diminuzioni (311.622) (366.203)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (295.243) (278.732)
a) rigiri (187.174) (258.168)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - (2)
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (108.069) (20.562)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: (16.379) (87.471)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 (5.233) (45.933)
b) altre (11.146) (41.538)
4. Importo finale 4.446.899 4.412.279

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 2.582.568 2.628.399
2. Aumenti - 375
3. Diminuzioni (6.216) (46.206)
3.1 Rigiri (984) (3)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta (5.232) (45.933)
a) derivante da perdite di esercizio (5.232) (45.933)
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (270)
4. Importo finale 2.576.352 2.582.568

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 390.452 372.578
2. Aumenti 15.311 170.232
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 3.604 70.919
a) relative a precedenti esercizi - 6.109
b) dovute al mutamento di criteri contabili - 39.106
c) altre 3.604 25.704
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 11.707 99.313
3. Diminuzioni (193.425) (154.715)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (191.943) (110.826)
a) rigiri (35.799) (63.967)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (156.144) (46.859)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (1.482) (43.889)
4. Importo finale 212.338 388.095

11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 47.419 114.299
2. Aumenti 11.930 31.477
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 11.930 25.053
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - 594
c) altre 11.930 24.459
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 6.424
3. Diminuzioni (39.045) (98.264)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (26.542) (95.135)
a) rigiri (20.140) (95.135)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre (6.402) -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (12.503) (3.129)
4. Importo finale 20.304 47.512

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 219.582 113.619
2. Aumenti 68.059 159.750
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 67.155 159.750
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - 3.949
c) altre 67.155 155.801
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 904 -
3. Diminuzioni (41.081) (51.430)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (37.354) (17.487)
a) rigiri (37.354) (17.487)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (3.727) (33.943)
4. Importo finale 246.560 221.939

11.8 Altre informazioni

Situazione fiscale del Gruppo

Per una disamina dei rischi connessi a contenziosi in essere nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria e della relativa evoluzione intervenuta nel corso dell'esercizio 2020 (nuovi contenziosi sorti o contenziosi terminati e/o definiti), si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – voce 100 del passivo, ove risultano contabilizzati gli stanziamenti operati a fronte di passività giudicate come probabili, ai sensi di quanto disposto dal principio contabile di riferimento IAS 37.

Il regime del Consolidato fiscale su base nazionale

Il Banco BPM e le società controllate di seguito elencate hanno esercitato l'opzione per il regime di tassazione di Gruppo (ai sensi degli articoli 117 e seguenti del D.P.R. 917/1986 - TUIR). Tale opzione si riferisce a tutte le società del Gruppo che soddisfano i requisiti richiesti dalla normativa citata e in particolare:

    1. Aletti Fiduciaria S.p.A.
    1. Banca Aletti & C. S.p.A.
    1. Banca Akros S.p.A.
    1. Bipielle Real Estate S.p.A.
    1. BP Trading Immobiliare S.r.l.
    1. BRF Property S.r.l.
    1. Ge.Se.So. S.r.l.
    1. Lido dei Coralli S.r.l.
    1. P.M.G. S.r.l.
    1. ProFamily S.p.A.
    1. Release S.p.A.
    1. Sirio Immobiliare S.r.l.
    1. Tecmarket Servizi S.p.A.
    1. Terme Ioniche S.r.l.
    1. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l.

Non vi sono società collegate per le quali si sia optato per il regime di trasparenza fiscale di cui agli articoli 115 e seguenti del DPR 917/86.

Gruppo IVA Banco BPM

Con delibera del Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2018 Banco BPM ha deciso di costituire il Gruppo IVA Banco BPM, ai sensi degli artt. da 70-bis a 70-duodecies del D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633 ("Legge IVA") e del correlato Decreto Ministeriale di attuazione del 6 aprile 2018, con decorrenza dal 1° gennaio 2019. Nel 2020 le società partecipanti sono le seguenti:

1.Banco BPM S.p.A. 2.Banca Aletti & C. S.p.A. 3.Aletti Fiduciaria S.p.A. 4.Banca Akros S.p.A. 5.Bipielle Real Estate S.p.A. 6.BP Covered Bond S.r.l. 7.BPM Covered Bond 2 S.r.l. 8.BPM Covered Bond S.r.l. 9.BRF Property S.p.A. 10.Consorzio AT1 11.GE.SE.SO Gestione Servizi Sociali S.r.l. 12.Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. (*) 13.Lido dei Coralli S.r.l. 14.Meleti S.r.l. 15.Perca S.r.l. 16.ProFamily S.p.A. 17.Release S.p.A. 18.Sirio Immobiliare S.r.l. 19.Tecmarket Servizi S.p.A.

(*) Nel corso dell'anno 2020 si è aperta la liquidazione volontaria con uscita dal Gruppo IVA.

Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 11.374 93.838
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 61.449 33.594
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 21.527 220
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - 3.650
Totale A 72.823 131.082
di cui valutate al costo 11.374 97.488
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 61.449 33.594
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - (5.096)
Totale C - (5.096)
di cui valutate al costo - (5.096)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

  • Al 31 dicembre 2020, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:
    • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2020 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali);
    • le restanti esposizioni sono riconducibili alla quota residua dei finanziamenti del cosiddetto Progetto "ACE Leasing", per i quali non è ancora stata formalizzata la cessione definitiva e ad alcuni crediti per i quali il processo di perfezionamento della cessione determinerà la vendita nel 2021.
  • Al 31 dicembre 2019, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:
    • immobili di proprietà per i quali erano in corso trattative di vendita al 31 dicembre 2019 (esposte nella voce A.3 "Attività materiali);
    • le restanti esposizioni erano interamente riconducibili ai crediti oggetto di cessione nell'ambito del cosiddetto Progetto "ACE Leasing".

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/livello 2/livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

12.2 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 13 - Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

31/12/2020 31/12/2019
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 1.149.121 1.115.319
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 20.796 31.193
Altri proventi da ricevere 4.987 10.128
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 6.620 7.559
Partite in corso di lavorazione 560.322 744.278
Partite viaggianti tra filiali 7.926 20.409
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 1.326 1.099
Titoli e cedole da regolare 58.235 33.395
Altre operazioni da regolare 10.841 15.018
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 50.137 20.135
Altre partite 60.301 108.316
Totale 1.930.612 2.106.849

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" comprende principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 298,4 milioni di cui 202,0 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019. La voce comprende inoltre i crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 92,3 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
  • crediti per istanze di rimborso IVA per complessivi 185,0 milioni di cui 175,9 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Nell'ambito del contenzioso avviato avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla Banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. La causa è stata discussa in riassunzione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano il 9 novembre 2020. Atteso che i suddetti carichi

pendenti risultano essere stati estinti, la Banca è confidente nel pieno recupero dei crediti in esame. L'importo residuo, pari a 9,1 milioni, si riferisce per 7,5 milioni al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. relativo al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. L'ulteriore importo di 1,6 milioni è relativo al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente l'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976;

  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti residui derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRAP deducibile dall'IRES riferita al costo del lavoro per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 a seguito dell'emanazione del D.L n.185/2008 per complessivi 80,4 milioni;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2020 per un importo complessivo di 301,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 50,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA di Gruppo per 7,0 milioni;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 1,8 milioni;
  • altri crediti d'imposta per 10,5 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 27.820.559 X X X 20.783.964 X X X
2. Debiti verso banche 6.124.039 X X X 7.739.371 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 521.475 X X X 636.642 X X X
2.2 Depositi a scadenza 152.328 X X X 113.156 X X X
2.3 Finanziamenti 5.215.642 X X X 6.777.309 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 4.619.012 X X X 5.870.652 X X X
2.3.2 Altri 596.630 X X X 906.657 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 7.075 X X X 7.650 X X X
2.6 Altri debiti 227.519 X X X 204.614 X X X
Totale 33.944.598 - - 33.944.596 28.523.335 - - 28.523.336

VB = Valore di bilancio

L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" include le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 31 dicembre 2020 sono presenti, per nominali 27.500 milioni, operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III", mentre nel 2019 facevano riferimento per nominali 15.440 milioni al "TLTRO II", per nominali 1.500 milioni al "TLTRO III" e per nominali 4.000 milioni alle operazioni di finanziamento a breve termine denominate "MRO".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della presente Nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 98.490.060 X X X 86.155.794 X X X
2. Depositi a scadenza 1.474.004 X X X 1.626.230 X X X
3. Finanziamenti 1.169.988 X X X 4.685.184 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 495.505 X X X 3.866.166 X X X
3.2 Altri 674.483 X X X 819.018 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 753.205 X X X 724.886 X X X
6. Altri debiti 1.028.409 X X X 907.818 X X X
Totale 102.915.666 - - 102.915.666 94.099.912 - - 94.099.912

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termine passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 390,8 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 2.756,0 milioni).

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Tipologia titoli /
Valori
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
VB Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 14.491.141 13.059.867 1.871.203 - 15.635.158 13.816.992 2.139.139 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 14.491.141 13.059.867 1.871.203 - 15.635.158 13.816.992 2.139.139 -
2. Altri titoli 69.489 - - 69.489 75.554 - - 75.554
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 69.489 - - 69.489 75.554 - - 75.554
Totale 14.560.630 13.059.867 1.871.203 69.489 15.710.712 13.816.992 2.139.139 75.554

VB = Valore di bilancio

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite emesse dal Gruppo Banco BPM, il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.546,8 milioni (rispetto ai 6.550,1 milioni del 31 dicembre 2019).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Alla data di bilancio, le uniche passività subordinate emesse dal Gruppo, classificate tra i titoli in circolazione valutati al costo ammortizzato, si riferiscono a 8 emissioni di titoli per un controvalore di bilancio pari a 3.129,3 milioni (nello scorso esercizio erano presenti 9 emissioni, per un controvalore di bilancio pari a 3.168,5 milioni), di cui una emissione è rappresentata da "preference share" per un importo di 104,9 di milioni (al 31 dicembre 2019 erano presenti 2 emissioni per 131,7 milioni).

Quest'ultimo strumento "preference share" permane computabile nel capitale aggiuntivo di classe 1 in regime di "grandfathering".

Nel mese di marzo 2020 è stato rimborsato uno strumento alternativo di patrimonializzazione di tipo "preference share" (di durata perpetua) per nominali 25 milioni, mediante esercizio della prima opzione call che ha posto termine alla computabilità in regime di "grandfathering" nel capitale aggiuntivo di classe 1.

Nel mese di settembre 2020 è stato emesso un nuovo titolo subordinato per nominali 500 milioni con durata decennale ed opzione di rimborso dopo cinque anni, computabile nel capitale di classe 2.

Nel mese di novembre 2020 sono stati estinti a scadenza due titoli subordinati, il primo di durata decennale per nominali 710 milioni e rimborso in unica soluzione. Il secondo di durata settennale per nominali 110 milioni e rimborso con piano di ammortamento in cinque rate costanti.

Nel mese di dicembre 2020 è stato emesso un nuovo titolo subordinato per nominali 350 milioni con durata decennale ed opzione di rimborso dopo cinque anni, computabile nel capitale di classe 2.

Oltre alle suddette passività valutate al costo ammortizzato, nella voce di bilancio "140. Strumenti di capitale" risultano allocate due emissioni di strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 per complessivi 695 milioni (nello scorso esercizio era presente uno strumento per 298 milioni).

La consistenza del capitale regolamentare aggiuntivo è stata accresciuta mediante una nuova emissione di 397 milioni computabili, collocata nel mese di gennaio, con durata perpetua e opzione di rimborso quinquennale soggetta ad autorizzazione dell'autorità competente.

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nell'esercizio non sono state effettuate operazioni di "liability management" riferibili a titoli computabili nel capitale regolamentare.

L'attività di negoziazione sugli strumenti subordinati di propria emissione è stata azzerata, in conseguenza delle disposizioni introdotte dal Regolamento Delegato 241/2014 della Commissione Europea e dell'ultima autorizzazione concessa dalla BCE al Gruppo Banco BPM.

Le caratteristiche delle passività subordinate computabili ai fini di vigilanza sono riportate nel documento Informativa al pubblico da parte degli Enti - Pillar III.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2020, come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2020 31/12/2019
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 262 34.632 269 34.258
Da 3 mesi a 1 anno 789 101.815 805 99.698
Da 1 anno a 5 anni 3.698 384.698 3.247 466.071
Oltre 5 anni 2.812 284.205 3.463 174.982
Totale 7.561 805.350 7.784 775.009
Effetto tempo (486) (52.145) (134) (50.123)
Valore attuale dei debiti per leasing 7.075 753.205 7.650 724.886

Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Tipologia
operazioni/Valori
Totale
31/12/2020
Fair Value
Totale
31/12/2019
Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair
Value *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 1.693 2.715 - - 2.715 1.424 5.306 - - 5.306
2. Debiti verso clientela 6.275.407 1.937.630 4.809.615 - 6.747.245 4.249.510 898.778 3.581.206 - 4.479.984
3. Titoli di debito 2.968.222 - 2.957.698 - 2.908.690 3.225.246 - 3.239.661 - 3.207.220
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 2.968.222 - 2.957.698 - 2.908.690 3.225.246 - 3.239.661 - 3.207.220
3.2.1 Strutturati 2.968.222 - 2.957.698 - X 3.225.246 - 3.239.661 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 9.245.322 1.940.345 7.767.313 - 9.658.650 7.476.180 904.084 6.820.867 - 7.692.510
B. Strumenti
derivati
1. Derivati finanziari - 112.343 2.865.897 541 - - 127.682 2.512.331 538 -
1.1 Di negoziazione X 112.343 2.836.179 541 X X 127.682 2.511.881 538 X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - 29.478 - X X - 289 - X
1.3 Altri X - 240 - X X - 161 - X
2. Derivati creditizi - - 1.105 - - - - 1.166 - -
2.1 Di negoziazione X - 1.105 - X X - 1.166 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 112.343 2.867.002 541 - X 127.682 2.513.497 538 -
Totale (A+B) X 2.052.688 10.634.315 541 9.658.650 X 1.031.766 9.334.364 538 7.692.510

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le voci "1. Debiti verso banche" e "2. Debiti verso clientela" si riferiscono a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi, classificati in corrispondenza del livello 1, e ad operazioni di Pronti contro termine, classificate nel livello 2.

La voce 3.2.1 "Altri titoli - strutturati", che al 31 dicembre 2020 è pari a 2.957,7 milioni, è rappresentata dai certificates, emessi da Banca Akros, che prevedono una protezione del premio versato dal cliente o di una quota dello stesso, in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Al 31 dicembre 2019 il saldo delle citate emissioni era pari a 3.239,7 milioni.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 49 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"); al 31 dicembre 2019 la rilevazione di minusvalenze cumulate era pari a 32,4 milioni.

In aggiunta si segnala che per i certificates classificati tra i derivati finanziari (364,7 milioni al 31 dicembre 2020) l'effetto cumulato relativo alla variazione del merito creditizio del Gruppo è anch'esso negativo per 3,3 milioni (1,7 milioni al 31 dicembre 2019). Trattasi in particolare dei certificates protetti in modo condizionato o con una quota di protezione incondizionata inferiore rispetto al 50% del premio versato.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2020, tra gli scoperti tecnici su titoli, sono compresi titoli subordinati per 3 milioni.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati.

Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia
operazioni/Valori
Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value * VN L1 L2 L3 value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 949.433 - 955.781 - 943.781 416.988 207.489 213.072 - 424.907
3.1 Strutturati 739.433 - 742.203 - X - - - - X
3.2 Altri 210.000 - 213.578 - X 416.988 207.489 213.072 - X
Totale 949.433 - 955.781 - 943.781 416.988 207.489 213.072 - 424.907

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le passività finanziarie designate al fair value si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, questi ultimi rilevati nella voce 3.1 "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 16 "Altre informazioni – passività finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa.

Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 12,0 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40

Fair value 31/12/2020 VN Fair value 31/12/2019 VN
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari - 585.680 -
20.287.784
- 552.761 -
13.299.333
1) Fair value - 527.000 -
20.012.784
- 484.935 -
13.024.333
2) Flussi finanziari - 58.680 -
275.000
- 67.353 -
275.000
3) Investimenti esteri - - - -
-
473 -
-
B. Derivati creditizi - - - -
-
- -
-
1) Fair value - - - -
-
- -
-
2) Flussi finanziari - - - -
-
- -
-
Totale - 585.680 -
20.287.784
- 552.761 -
13.299.333
VN = valore nozionale

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
241.681 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
233.194 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X - X 58.681 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 474.875 - - - - - - - 58.681 -
1. Passività finanziarie - X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 52.124 X - X
Totale passività - - - - - - 52.124 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo 31/12/2020 31/12/2019
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 130.944 71.880
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (32) (9.581)
Totale 130.912 62.299

Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60

Tale sezione è oggetto di commento nella sezione 11 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 12 dello stato patrimoniale attivo della Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Sezione 8 - Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2020 31/12/2019
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 126.042 115.265
Debiti verso il personale 3.688 5.746
Debiti verso enti previdenziali 59.882 58.463
Debiti verso fornitori 246.953 261.400
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 37.915 47.181
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 300.003 324.281
Bonifici da regolare in stanza 545.078 497.530
Partite relative ad operazioni in titoli 371.414 62.711
Altre partite in corso di lavorazione 959.981 782.506
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 877.670 837.296
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 40.833 31.689
Altre partite 227.768 279.755
Totale 3.797.227 3.303.823

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 e ad altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

31/12/2020 31/12/2019
A. Esistenze iniziali 384.886 377.498
B. Aumenti 7.658 33.360
B.1 Accantonamento dell'esercizio 2.431 5.285
B.2 Altre variazioni 5.227 28.075
C. Diminuzioni (23.046) (25.972)
C.1 Liquidazioni effettuate (12.361) (22.151)
C.2 Altre variazioni (10.685) (3.821)
D. Rimanenze finali 369.498 384.886

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce 190 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Tra gli aumenti, nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono comprese perdite attuariali per 4,8 milioni (28,0 milioni al 31 dicembre 2019), mentre tra le diminuzioni nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 9,4 milioni (1 milione al 31 dicembre 2019). Gli utili e le perdite attuariali, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella "Parte A – Politiche contabili" – "16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, che rappresentano la quasi totalità delle società del Gruppo, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da attuari esterni indipendenti, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2020 rispetto a quella al 31 dicembre 2019.

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche (2020-2019):
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
2020: 0,50%
2019: fino all'1,5%
Frequenze del turnover 2020:1,50%
2019: 1,0%-3,5%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo requisito di pensionamento
secondo quanto previsto dall'Assicurazione Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2020-2019):
2020: media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della durata del piano
12.2020(*): dal -0,04 allo 0,72%
Tasso annuo di attualizzazione 2019:indice Iboxx Corporate AA, con riferimento temporale corrispondente alla durata media dei
piani. Al 31 dicembre 2019 l'indice Iboxx Euro Corporate AA 7-10 anni era pari a 0,37%, l'indice
Iboxx Euro Corporate AA10+ era pari a 0,77%).
Tasso annuo di inflazione 2020: media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap al
31.12.2020 (**): 1,10%
2019: 1,50%
(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata; (**) tasso medio ponderato pari all'1,10%, ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap al

31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo BPM).

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2020, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 4,6 milioni, pari all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • perdite attuariali per 4,6 milioni, imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie. In dettaglio, trattasi di utili relativi alla variazione del tasso di inflazione per 8,2 milioni e di perdite relative alla modifica del tasso di attualizzazione per 12,8 milioni;
  • utili attuariali per 9,1 milioni, imputabili alle altre ipotesi attuariali. In dettaglio, trattasi di utili relativi all'esperienza passata, ossia alla differenza tra l'esperienza effettiva nel periodo di riferimento e le previsioni effettuate in occasione della precedente valutazione, per 3,4 milioni e di utili relativi alla modifica delle ipotesi demografiche per 5,8 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del Paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Il Gruppo Banco BPM, a partire dal 2020, utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

Il decremento del tasso di attualizzazione è riconducibile alla modifica dello stesso (curva dei tassi Eur Composite AA al 31 dicembre 2020 contro "Iboxx Corporate AA", al 31 dicembre 2019).

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (14.885) (4,03%)
-0,5% 15.833 4,28%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 9.501 2,57%
-0,5% (9.208) (2,49%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 56.024 40.367
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 71.418 75.623
3. Fondi di quiescenza aziendali 133.654 150.910
4. Altri fondi per rischi ed oneri 784.879 834.897
4.1 controversie legali e fiscali 109.493 156.944
4.2 oneri per il personale 450.722 368.835
4.3 altri 224.664 309.118
Totale 1.045.975 1.101.797

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 75.623 150.910 834.897 1.061.430
B. Aumenti 3.619 7.396 385.443 396.458
B.1 Accantonamento dell'esercizio 3.619 490 382.410 386.519
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 533 92 625
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 4.655 - 4.655
B.4 Altre variazioni - 1.718 2.941 4.659
C. Diminuzioni (7.824) (24.652) (435.461) (467.937)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (12.963) (374.065) (387.028)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni (7.824) (11.689) (61.396) (80.909)
D. Rimanenze finali 71.418 133.654 784.879 989.951

La voce C.1 "Utilizzo nell'esercizio" include gli utilizzi effettuati in contropartita dei pagamenti di oneri del personale e somme derivanti dalla definizione di azioni revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti.

La voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi ed oneri è principalmente attribuibile a riprese di valore relative agli oneri per il personale (rilevati nella voce 190 a) "Spese per il personale") e ad altri fondi (compresi nella voce 200 b) "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – altri accantonamenti netti").

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 18.694 4.346 17.633 40.673
Garanzie finanziarie rilasciate 4.522 3.675 7.154 15.351
Totale 23.216 8.021 24.787 56.024

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 71,4 milioni (75,6 milioni alla fine dello scorso esercizio) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 133,7 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei connessi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da attuari indipendenti così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 16 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 133,7 milioni (150,9 milioni al 31 dicembre 2019). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 1,0 milione alla voce 190 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 5,3 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 103 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dall'1 aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
    • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura

ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 3;

  • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Al 31 dicembre 2020 i beneficiari del trattamento sono 55;
  • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Al 31 dicembre 2020 i beneficiari del trattamento sono 4;
  • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 5 e 13;
  • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 5;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 50;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 21;
  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 59;
  • impegni verso 37 ex dipendenti della ex ICCRI BFE: la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 30 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 15 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dall'1 gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 111 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;

  • impegni verso 220 pensionati prima dell'1 gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.

c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano

• Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 88;

  • Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 3;
  • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 5.011;

• Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 215.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

I rendiconti dei fondi interni di Banco BPM sono riportati in allegato al bilancio separato della Capogruppo.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2020
A. Esistenze iniziali 150.910
B. Aumenti 7.394
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 490
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 532
B.3 Altre perdite attuariali 1.718
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 4.654
B.5 Altre variazioni in aumento -
C. Diminuzioni (24.650)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (12.962)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (11.680)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (8)
D. Rimanenze finali 133.654

Gli utili netti attuariali ammontano complessivamente a 5,3 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

• alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato un utile attuariale pari a 3,1 milioni inserito nella voce C.3 "Altri utili attuariali";

  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato una perdita attuariale pari a 4,7 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato un utile netto pari a 6,9 milioni rilevato per 1,7 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 8,6 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informativa sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2020, così come al 31 dicembre 2019, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2020, ammonta complessivamente a 0,1 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2020-2019)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2020-2019)
Tasso annuo di attualizzazione 2020: media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al
31.12.2020(*): da -0,17 a 0,05 a seconda del piano
2019: Indice Iboxx Corporate AA 7-10 o 10+, in coerenza con le
duration medie del fondo: 0,37%
Tasso annuo di inflazione 2020: media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon
Inflation-Indexed Swap al 31.12.2020 (**): 1,10%
2019: 1,50%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato pari all'1,10%, ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap al 31 dicembre 2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza sui flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa ai fondi di quiescenza a prestazioni definite nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (5.031) (3,76%)
tasso attualizzazione -0,5% 5.413 4,05%
tasso di inflazione +0,50% 2.990 2,24%
tasso di inflazione – 0,50% (2.839) (2,12%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

  1. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria sia nell'esercizio 2020 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti, dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le passività considerate probabili, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile. Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 109,5 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata dalla Maflow S.p.A., in amministrazione straordinaria, nei confronti dell'ex Banco Popolare per ottenere un risarcimento pari a 199 milioni, citata nella Relazione Finanziaria annuale 2019 si è chiusa senza alcun impatto economico per la Banca per effetto del passaggio in giudicato della sentenza del 22 luglio 2020 con la quale la Corte d'Appello di Milano ha respinto l'appello di controparte confermando integralmente la sentenza di primo grado favorevole alla Banca.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2020 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza del 31 dicembre 2020 il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande avversarie.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano a seguito della dichiarata incompetenza territoriale del Tribunale di Latina inizialmente adito da controparte.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. La causa pende dinanzi il Tribunale di Roma.
  • La società BM 124 S.r.l. (cessionaria di un credito da parte del Fallimento Barbero Metalli S.p.A.) il 15 dicembre 2020 ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad altri 18 soggetti (tra cui sette istituti di credito), per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento di 37,5 milioni (pari alle maggiori perdite registrate) o in subordine di 22,9 milioni (pari al totale delle operazioni pregiudizievoli, di cui 9,2 milioni riferibili a Banco BPM) a titolo di risarcimento per i danni asseritamente determinati dalla abusiva concessione del credito. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Firenze.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. Il 19 aprile 2021 si terrà l'udienza di trattazione dei mezzi istruttori.
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Nell'ambito della vertenza legale avviata dalla controllata avverso la suddetta ordinanza, in data 2 dicembre 2019 il TAR Lombardia ha respinto il ricorso di Partecipazioni Italiane condannando la società ad effettuare tutti gli interventi necessari per bonificare o mettere in sicurezza l'area. Considerando che un'analisi più dettagliata delle complessive risultanze probatorie e dell'esame dell'interpretazione delle norme in materia ambientale e di accertamento del nesso di causalità potrebbe condurre ad una diversa qualificazione dei fatti, la controllata in data 7 luglio 2020 ha presentato ricorso in appello. La Provincia

di Pavia si è costituita in giudizio in data 17 settembre 2020; allo stato non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito.

Prescindendo dai possibili sviluppi futuri delle vertenze in esame, in relazione all'obbligo nascente dalla citata sentenza del TAR Lombardia, è probabile che la controllata possa essere chiamata ad impegnare risorse finanziarie per farsi carico dell'onere degli interventi di bonifica e messa in sicurezza. Sulla base di una relazione tecnica dell'esperto tecnico incaricato dalla controllata (Golder), in considerazione del persistere dell'indeterminatezza dell'intervento da eseguire sull'area (che potrà essere definito solo ad esito della redazione in corso del piano di caratterizzazione ed a conclusione del connesso procedimento amministrativo di approvazione dell'eventuale piano di bonifica), non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri di bonifica, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza. A fronte della passività potenziale descritta non risulta pertanto stanziato alcun accantonamento nei fondi per rischi ed oneri del bilancio della controllata e, conseguentemente, del presente bilancio consolidato.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 434,5 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 290,9 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 70,6 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata dalla Ittierre S.p.A., con la quale veniva richiesta alla Banca la restituzione di 30,9 milioni, è stata definita il 3 aprile 2020 con il pagamento di 3,5 milioni.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2020 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Tecnogas S.p.A. La procedura richiede la restituzione di somme per 11,2 milioni. Il giudizio di revocatoria fallimentare in primo grado è risultato favorevole alla Banca, sentenza opposta dalla curatela. La Corte d'Appello di Ancona, dopo aver inizialmente ammesso la CTU, ha sospeso l'assegnazione dell'incarico a seguito di formale istanza della Banca in ordine all'onere di deduzione e prova nelle revocatorie di rimesse in conto corrente. La causa è stata rinviata per il deposito di note scritte.
  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. La prima udienza di comparizione, fissata per il 30 dicembre 2020, è stata differita al 21 aprile 2021.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, i fondi stanziati a fronte delle pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 5,6 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 222,7 milioni1 .

Nel corso dell'esercizio si è registrata una riduzione dei contenziosi in essere per complessivi 5,5 milioni.

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

E' stata infatti conciliata ai sensi dell'articolo 48 – D.Lgs. 546/92 la controversia relativa all'avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro notificato dall'Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale I di Milano a Banca Aletti S.p.A., con riferimento all'acquisto delle attività di private banking da Banca Popolare di Milano S.p.A. perfezionata nell'esercizio 2017. A fronte di una pretesa complessiva, pari a 3,9 milioni, la vertenza è stata definita con il pagamento di 1 milione. La definizione non ha comportato impatti sul conto economico in quanto l'onere era già stato accantonato a fondo rischi nell'esercizio 2019.

L'ulteriore riduzione per 1,6 milioni deriva dallo stralcio delle pretese contenute nel processo verbale di constatazione consegnato il 7 agosto 2017 recante rilievi relativi all'asserito omesso versamento IRES ed IRAP con riferimento ad alcuni rapporti economici intercorsi tra l'ex Banca Italease S.p.A. e la controllata Banca Italease Funding LLC, nell'ambito delle operazioni di rafforzamento patrimoniale poste in essere mediante l'emissione delle cosiddette "preference shares". Le suddette pretese sono considerate non più sussistenti per decorso dei termini di legge per la notifica di eventuali avvisi di accertamento.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2020

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2020 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Si ritiene che la definizione della vertenza possa comportare l'effettivo impiego di risorse economiche per 5,6 milioni. Tale importo è già stato addebitato al conto economico dei precedenti esercizi mentre la differenza è classificata come una passività potenziale a fronte della quale non vi sono accantonamenti iscritti in bilancio.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tutt'ora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente.

Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con le medesime argomentazioni formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2020

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. Sulla base di quanto emerge dai processi verbali dell'attività di verifica, che è tutt'ora in corso, non è stato esposto alcun rilievo.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano al 31 dicembre 2020 a 450,7 milioni e comprendono l'importo di 257,0 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020, che prevedono l'accompagnamento alla pensione su base volontaria di n. 1.500 risorse.

Sono inoltre ricompresi gli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati nei precedenti esercizi e la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 224,7 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (129,0 milioni);

  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (20,7 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (40,0 milioni);
  • d) oneri relativi alla ristrutturazione della rete distributiva (previsione di chiusura di 300 filiali) e societaria (incorporazione di ProFamily e Bipielle Real Estate) (15,3 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Al riguardo, si segnala che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel mese di aprile 2017 aveva esteso il procedimento avviato nei confronti di IDB alle banche segnalatrici, tra cui Banco BPM e in data 30 ottobre 2017, nel ravvisare una presunta pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo, aveva irrogato alla stessa IDB e alle banche segnalatrici una sanzione amministrativa (pari, nel caso di Banco BPM, a 3,35 milioni). La Banca ha corrisposto l'importo della sanzione e ha impugnato il provvedimento dell'AGCM presso il TAR. A seguito del rigetto dell'impugnativa da parte del TAR la Banca ha proposto appello al Consiglio di Stato che risulta tutt'ora pendente.

In relazione a tale operatività risulta inoltre pendente un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. A tale proposito, si segnala che nel mese di settembre 2020 la Procura di Milano ha notificato agli stessi ex manager e a taluni dipendenti del Gruppo un avviso di conclusione delle indagini preliminari nell'ambito di un procedimento sempre relativo all'operatività in diamanti riferito al reato di truffa, che non modifica l'impianto accusatorio complessivo già reso noto in precedenza dall'autorità giudiziaria.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza alla clientela, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care che prevede un'analisi caso per caso degli elementi evidenziati dalla clientela nei propri reclami, finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni che prevedono il mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente unitamente all'erogazione di un ristoro economico da parte delle banche del Gruppo interessate. Inoltre, a seguito del fallimento di IDB, dichiarato a gennaio 2019, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato i presidi di customer care prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti ancora in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB ai clienti che abbiano già ricevuto autorizzazione dal Giudice Delegato. Alla data del 31 gennaio 2021 (data più prossima alla data di approvazione della Relazione Finanziaria) risultavano pervenuti circa 23.700 reclami per un petitum complessivo di circa 700 milioni; di questi circa 1.300 hanno dato luogo a procedimenti civili che vedono la Banca convenuta per un petitum complessivo pari a circa 64 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 500 milioni. A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia pendenti che potenziali, il Gruppo aveva rilevato nei bilanci 2017, 2018 e 2019 accantonamenti ad uno specifico fondo posto a presidio delle vertenze con la clientela per un ammontare complessivo di 383,3 milioni (43 milioni nel 2017, 275,3 milioni nel 2018 e 65,0 milioni nel 2019).

Tali risorse finanziarie sono state utilizzate per complessivi 256,6 milioni (33,1 milioni nel 2018, 115,5 milioni nel 2019 e 108,0 milioni nel 2020) a fronte dei rimborsi nel frattempo erogati alla clientela con la quale è stata perfezionata una transazione.

Pertanto al 31 dicembre 2020 l'ammontare complessivo del fondo disponibile per potenziali ulteriori azioni di rimborso è pari a 126,7 milioni.

Nel corso dell'esercizio 2020 non si è reso necessario alcun adeguamento di tale fondo a seguito della sostanziale conferma delle stime delle variabili da cui dipende l'ammontare delle risorse che il Gruppo dovrà prevedibilmente impiegare per la definizione delle vertenze con la clientela di seguito illustrate:

  • ammontare complessivo dei reclami ritenuti legalmente fondati (considerando anche i tempi di maturazione della prescrizione) che si prevede perverranno (somma dei reclami già pervenuti e stima di quelli destinati a pervenire in futuro) e dei contenziosi che ne sono derivati;
  • stima dei ristori che saranno riconosciuti ai clienti che hanno presentato i suddetti reclami e delle risorse finanziarie da impiegare per la definizione dei contenziosi in essere.

La prima variabile ha rappresentato nei passati esercizi l'incognita di più difficile stima in quanto in larga misura indipendente dalle azioni manageriali poste in essere e fortemente correlata ad eventi imprevedibili quali ad esempio le onde mediatiche che si sono succedute nel tempo riferite alla vicenda in esame. Al riguardo si ricorda che le banche del Gruppo non dispongono di informazioni riguardanti la clientela che, successivamente all'acquisto, ha già venduto le pietre per il tramite di IDB. Nella determinazione del fondo sono stati assunti a riferimento sia le cause già avviate nei confronti del Gruppo, sia i reclami pervenuti, sia una stima dei reclami che si presume potranno pervenire in futuro senza considerare alcuna decurtazione del rischio di reclamo a fronte delle possibili vendite delle pietre già perfezionate nel tempo da parte della clientela. Alla data odierna, tenuto conto della grande quantità dei reclami già pervenuti, il rischio di sottostima dei reclami che potranno pervenire si è molto attenuato. Ciò appare confermato dalla significativa riduzione del flusso dei nuovi reclami registrato nel 2020 rispetto agli anni precedenti che si è mantenuta costante per l'intero esercizio, indipendentemente dai periodi di lockdown più o meno rigorosi conseguenti all'emergenza sanitaria.

Anche la seconda variabile non è stata di agevole determinazione. A fronte di un fenomeno del tutto peculiare, quale quello della vicenda diamanti, il Gruppo ha dovuto acquisire progressivamente con l'evolversi del fenomeno le informazioni necessarie per organizzare strutturalmente il processo per la gestione dei reclami. Le modalità di determinazione dei rimborsi alla clientela al fine di definire il reclamo in ottica transattiva sono anch'esse state oggetto di progressiva definizione. Tale evoluzione ha necessariamente influenzato l'entità dei rimborsi proposti.

Nel corso del 2020 la percentuale media di ristoro riconosciuta ai clienti a fronte delle transazioni perfezionate è risultata in crescita rispetto ai precedenti esercizi ma, a fronte di un più elevato numero di transazioni, sembra evidenziare una tendenziale stabilizzazione ed appare comunque coerente rispetto alle valutazioni condotte in sede di redazione del bilancio 2019.

Si precisa che nella stima del suddetto fondo rischi ed oneri non è stato considerato alcun fattore di attualizzazione in quanto si ritiene che la maggior parte dei reclami sarà oggetto di definizione entro un arco temporale limitato. A fronte di tale accantonamento non è stata rilevata alcuna attività per indennizzi attesi.

Considerati tutti gli elementi di incertezza illustrati non si può escludere che l'ammontare del fondo rischi ed oneri iscritto nel bilancio al 31 dicembre 2020 si possa rivelare sia inferiore che superiore rispetto agli effettivi esborsi di risorse finanziarie che le banche del Gruppo sosterranno per definire le vertenze ed i reclami della propria clientela. Non si può conseguentemente escludere la possibilità che sia necessario procedere a rilevare ulteriori accantonamenti o riprese di valore nei futuri conti economici, ancorché l'elevato numero di reclami già pervenuti e l'altrettanto rilevante numero delle transazioni perfezionate inducano a ritenere decisamente più contenuto tale rischio rispetto ai precedenti esercizi.

Come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa più sopra esposta non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate (Banco BPM e Banca Aletti) nelle azioni di tutela della propria posizione terza rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

La voce a) comprende inoltre per 2,3 milioni la quota residua relativa al completamento degli interventi da effettuare a fronte della decisione assunta dalla Banca di ricalcolare condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi secondo le metriche recentemente definite dalle più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda o portafogli di crediti deteriorati nell'esercizio 2020 e nei precedenti, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 da parte dell'ex Banco Popolare della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2011 di una quota pari all'81% della partecipazione detenuta in Bipiemme Vita a Covéa;
  • cessioni dei portafogli di crediti non performing effettuate (portafogli ACE, ACE Leasing, Exodus, Django, Titan).

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Nella parte B – attivo, paragrafo 7.8 "Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole" della presente Nota integrativa sono stati illustrati, tra gli altri, gli impegni derivanti dagli accordi di bancassurance in essere con il Gruppo Cattolica Assicurazioni. A fronte dell'impegno a riconoscere a Cattolica l'importo di 26 milioni a titolo di indennizzo, qualora Banco BPM e Covèa decidessero di rinnovare per almeno un anno l'accordo distributivo relativo ai prodotti assicurativi sulla rete ex-BPM ovvero qualora Banco BPM decidesse di esercitare il diritto di recesso previsto dal transfer agreement, alla luce dell'esercizio della call option avente a oggetto le quote di controllo nelle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni, si è provveduto ad accantonare l'intero importo di tale indennizzo addebitando il conto economico dell'esercizio.

Per quanto concerne gli impegni al raggiungimento di determinati obiettivi di raccolta lorda assicurativa oggetto di consuntivazione quadriennale, sulla base dei dati dei collocamenti effettivamente realizzati nel triennio 2018-2020 e delle previsioni di raccolta per l'esercizio 2021, è stata stimata la underperformance distributiva riferita al primo quadriennio che, tenuto conto di un contesto operativo radicalmente diverso rispetto a quello prefigurato all'atto della stipula degli accordi, si ritiene possa essere effettivamente imputata al Banco BPM. L'importo dell'indennizzo che potrebbe gravare sul Banco BPM è stato accantonato addebitando il conto economico dell'esercizio.

A seguito dell'esercizio della call option sulle quote di controllo di Vera Vita e Vera Assicurazioni esercitato dal Banco BPM e della contestazione della sussistenza della condizione per l'esercizio della medesima opzione da parte di Cattolica, si è creata una situazione di grande incertezza in merito a quelli che potranno essere gli esiti della vertenza e le relative conseguenze. Allo stato risulta prefigurabile sia lo scenario di una vertenza prolungata il cui esito dipenderà da un arbitrato, sia il raggiungimento in tempi più brevi di un'intesa tra le parti. Considerati tutti gli elementi di incertezza illustrati non si può escludere che l'ammontare dei fondi rischi ed oneri iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2020 possa risultare sia inferiore che superiore rispetto agli effettivi esborsi di risorse finanziarie

che il Banco BPM sosterrà per definire la vertenza. Non si può conseguentemente escludere la possibilità che sia necessario procedere a rilevare ulteriori accantonamenti o riprese di valore nei futuri conti economici.

Con riferimento agli impegni al raggiungimento di determinati obiettivi previsti nell'ambito degli accordi di partnership con il Gruppo Anima, la rinegoziazione dell'accordo quadro di partnership perfezionata il 14 maggio 2020 ha previsto la rinuncia da parte del Gruppo Anima a qualsiasi pretesa di indennizzo con riferimento agli impegni previsti dall'accordo originario. Per effetto della rinegoziazione è venuto quindi meno l'impegno che aveva portato la controllata Banca Aletti alla rilevazione nell'esercizio 2019 di uno specifico fondo per rischi ed oneri, con conseguente accredito del rilascio dell'importo accantonato (12,5 milioni) al conto economico dell'esercizio. Il periodo di riferimento relativo agli obiettivi di distribuzione di prodotti Anima previsti dal nuovo accordo è l'orizzonte temporale 2020-2025.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110

Il Gruppo non detiene partecipazioni in imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130

12.1 Azioni rimborsabili: composizione

Il Gruppo non detiene azioni rimborsabili né alla data di riferimento del bilancio, né al 31 dicembre 2019.

Sezione 13 - Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2020 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 6.125.659 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 14,0 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (3.657.792) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.511.524.334 -
B. Aumenti 697.133 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 697.133 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni 3.165.000 -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie 3.165.000 -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.509.056.467 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.125.659 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa.

Nella voce C.2 sono rilevati gli acquisti di azioni proprie effettuati nell'esercizio dalla Capogruppo in attuazione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei soci di Banco BPM del 6 aprile 2019 che aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie al servizio dei piani di compensi basati su azioni.

13.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le Riserve di Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.112,5 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • Riserve di utili per 3.791,8 milioni;
  • Riserve altre per 320,7 milioni.

Si rimanda al "prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato" per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso dell'esercizio 2020 e al prospetto inserito nella Nota integrativa del bilancio separato di Banco BPM per le informazioni previste dall'art. 2427 del codice civile.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" per un ammontare di 1.420,0 milioni, pari ad 1/5 del capitale sociale. Tale riserva è stata costituita in sede di attribuzione dell'utile dell'esercizio 2017 della Capogruppo.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale in essere al 31 dicembre 2020 ammontano a 695,4 milioni (298,1 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati interamente dalle due emissioni di titoli Additional Tier 1, la prima avvenuta nel 2019 per 300 milioni nominali e la seconda, perfezionata nel mese di gennaio 2020, per un ammontare di 400 milioni nominali.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Al 31 dicembre 2020 il patrimonio netto si è ridotto di 27,9 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile degli strumenti in esame si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa.

13.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Sezione 14 - Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 31/12/2020 31/12/2019
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni 1.894 26.076
Totale 1.894 26.076

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti finanziari emessi da società del Gruppo non oggetto di controllo totalitario.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio 31/12/2020 31/12/2019
1. Impegni a erogare fondi 43.812.481 736.332 601.127 45.149.940 50.322.197
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.259.795 81.889 12.795 1.354.479 2.558.742
c) Banche 1.850.977 1.312 - 1.852.289 1.679.149
d) Altre società finanziarie 2.727.371 33.605 3.002 2.763.978 2.924.329
e) Società non finanziarie 35.486.892 541.592 578.993 36.607.477 39.654.478
f) Famiglie 2.487.446 77.934 6.337 2.571.717 3.505.499
2. Garanzie finanziarie rilasciate 455.921 25.236 23.557 504.714 573.837
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 20.405 - - 20.405 30.410
c) Banche 34.361 - - 34.361 80.353
d) Altre società finanziarie 52.883 57 16 52.956 64.670
e) Società non finanziarie 313.734 20.181 21.137 355.052 352.578
f) Famiglie 34.538 4.998 2.404 41.940 45.826

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Altre garanzie rilasciate 6.769.898 6.549.214
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 367.872 387.006
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 18.410 17.903
c) Banche 446.291 513.838
d) Altre società finanziarie 152.319 124.694
e) Società non finanziarie 6.016.780 5.745.126
f) Famiglie 136.098 147.653
2. Altri impegni 5.287.756 4.547.125
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 4.486 4.588
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 4.532 3.042
c) Banche 44 31.723
d) Altre società finanziarie 2.858.226 2.087.061
e) Società non finanziarie 530.165 540.910
f) Famiglie 1.894.789 1.884.389

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli Importo
31/12/2020
Importo
31/12/2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 631.715 932.860
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 4.532.735 5.349.679
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 46.303.101 43.721.873
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 51.467,6 milioni, in gran parte riconducibili alla Capogruppo, e si riferiscono:

  • per 15.167,6 milioni (17.926,7 milioni nel 2019) ad attività finanziarie, riferiti a mutui ceduti dalla Capogruppo alla società veicolo, a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite emesse, come descritto in dettaglio nel paragrafo D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond contenuta nella Parte E - Sezione 1 della presente nota integrativa;
  • per 17.536,2 milioni (13.937,4 milioni nel 2019) a finanziamenti posti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 8.900,3 milioni (12.552 milioni nel 2019) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine e prestito titoli di raccolta;
  • per 8.213,7 milioni (4.050,2 milioni nel 2019) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 314,9 milioni (786,0 milioni nel 2019) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 954,2 milioni (752,2 milioni nel 2019) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement sottoscritti dalle società del Gruppo;
  • per 380,7 milioni a depositi per i margini di variazione con le controparti centrali relative all'operatività in contratti derivati OTC.

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2020 ammontano a nominali 27,5 miliardi (20,9 miliardi di nominale nel 2019):

  • titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 2.919,3 milioni (3.958,6 milioni nel 2019);
  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 5.283,7 milioni (6.735,6 milioni nel 2019);
  • titoli derivanti da operazioni di pronti contro termine di impiego e/o prestito titoli contro titoli per un valore nominale residuo pari a 265,0 milioni (226,6 milioni nel 2019).

Da ultimo si segnala che, alla data di bilancio, risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela, in funzione della controparte, ammonta a 1.771,6 milioni (1.548,7 milioni nel 2019) con valore nominale di 1.582,3 milioni (1.458,6 milioni nel 2019).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index linked

Il Gruppo alla data del 31 dicembre 2020 non detiene investimenti a fronte di polizze unit-linked e index-linked.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
31/12/2020
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 60.900.361
1. regolati 60.727.381
2. non regolati 172.980
b) vendite 33.593.825
1. regolate 33.433.474
2. non regolate 160.351
2. Gestioni di portafogli
a) individuali 2.885.030
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 59.214.290
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 5.519.984
2. altri titoli 53.694.306
c) titoli di terzi depositati presso terzi 56.385.347
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 35.049.388
4. Altre operazioni 45.850

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio oppure soggette ad accordi quadro di compensazione o accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32 si riferiscono ad alcune operazioni di Pronti contro termine stipulate dalla Capogruppo con Banche o controparti istituzionali e ad alcuni derivati finanziari Over the counter OTC stipulati dalle singole società del Gruppo con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 6. e 7., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensato in bilancio (b)" ammontano a 2.248,9 milioni di cui 1.668,4 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) crediti verso banche compensati per 1.565,9 milioni;
    3. b) crediti verso clientela compensati per 102,5 milioni.
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) debiti verso banche compensati per 836,0 milioni;
    3. b) debiti verso la clientela compensati per 102,5 milioni;
    4. c) titoli in circolazione compensati per 729,9 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 580,5 milioni relativi a strumenti derivati compensati a livello della singola società del Gruppo, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) Attività finanziarie di negoziazione – compensate per 457,8 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 122,7 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 457,8 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 122,7 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 6. e 7. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala nel Gruppo la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 2.661,6 milioni (esposti nelle voce 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.293,7 milioni (2.874,2 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (86,2% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 6 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 3.565,6 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 3.154,1 milioni (3.734,6 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (88,5% in termini percentuali), come indicato nella tabella 7 (colonne c) ed a)). Le posizioni non rientranti in accordi di netting si riferiscono, in prevalenza, ai contratti "certificates" sottoscritti dalla clientela emessi dalla controllata Banca Akros che al 31 dicembre 2020 presentano un fair value pari a 364,7 milioni.

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 6. e 7. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi" esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e verso la clientela e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato. Si precisa che nella tabella 7 figurano 950,6 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B a "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantite da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 1,6 milioni, che costituiscono le differenze con quanto rappresentato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 6. e 7., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza delle colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 6. e 7.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle
passività
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in Bilancio
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Forme tecniche lordo delle
attività
finanziarie
(a)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia
(e)
31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati 2.874.221 580.497 2.293.724 1.970.617 251.674 71.433 89.973
2. Pronti contro termine 7.859.995 1.668.430 6.191.565 6.191.558 - 7 557
3. Prestito titoli 68.588 - 68.588 66.177 - 2.411 3.850
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2020 10.802.804 2.248.927 8.553.877 8.228.352 251.674 73.851 X
Totale 31/12/2019 12.462.152 3.161.944 9.300.208 8.956.343 249.485 X 94.380

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Ammontare Ammontare
delle attività
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in bilancio
Ammontare
netto
Ammontare
netto
Forme tecniche lordo delle
passività
Depositi in (f=c-d-e) (f=c-d-e)
finanziarie
(a)
Strumenti
finanziari
(d)
contanti
posti a
garanzia
(e)
31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati 3.734.641 580.497 3.154.144 1.970.617 1.118.206 65.321 41.090
2. Pronti contro termine 12.125.275 1.668.430 10.456.845 10.454.842 1.730 273 717
3. Prestito titoli 416.295 - 416.295 375.656 - 40.639 33.968
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31/12/2020 16.276.211 2.248.927 14.027.284 12.801.115 1.119.936 106.233 X
Totale 31/12/2019 18.829.333 3.161.944 15.667.389 14.706.462 885.152 X 75.775

8. Operazioni di prestito titoli

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dell'operatività del Gruppo in prestito titoli (attivi e passivi), suddivisa in funzione della tipologia di titoli (titoli di stato, titoli bancari, altri), delle controparti di mercato (banche, intermediari finanziari, clientela), della relativa forma tecnica (prestito garantito da contante o da altri titoli).

Detta operatività viene svolta in prevalenza dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Banca Akros: i titoli presi a prestito vengono, di regola, utilizzati per speculari operazioni di prestito titoli (ove il Gruppo opera in qualità di prestatore) o come sottostanti di operazioni di pronti contro termine di raccolta.

Si segnala che le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli o da contante, che non rientra nella piena disponibilità del prestatore, non trovano alcuna esposizione patrimoniale, ma figurano tra le esposizioni fuori bilancio per il relativo rischio di controparte.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei crediti e dei debiti rilevati nel bilancio al 31 dicembre 2020 a fronte dei titoli ricevuti e dati in prestito garantiti da contante; le operazioni che non trovano rappresentazione patrimoniale, come illustrato nel precedente paragrafo, sono esposte sulla base del fair value dei titoli ricevuti o dati in prestito.

Tipologia di titoli
Tipologia di operazioni prestito titoli Titoli di Stato Titoli bancari Altri titoli
Titoli ricevuti in prestito garantito da contante - Crediti verso:
a) Banche - 6.215 25.976
b) Intermediari finanziari - 13.325 23.070
c) Clientela - - -
Totale crediti per prestito titoli - 19.540 49.046
Titoli ricevuti in prestito garantito da titoli o da contante che
non rientra nella disponibilità del prestatore da:
b) Intermediari finanziari - - -
c) Clientela - 282.436 99.748
Totale (fair value) - 282.436 99.748
Titoli dati in prestito garantito da contante - Debiti verso:
a) Banche - 31.888 311.115
b) Intermediari finanziari - 3.728 69.563
c) Clientela - 23 1.585
Totale debiti per prestito titoli - 35.639 382.263
Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito:
a) Banche 1.912.851 250.017 3.324
b) Intermediari finanziari - 159 1.261
c) Clientela - - -
Totale (fair value) 1.912.851 250.176 4.585

I 1.912,9 milioni rappresentati nei "Titoli dati in prestito garantito da titoli o non garantito" (1.726,8 milioni nel 2019), si riferiscono ad operazioni su titoli governativi dati in prestito dalla Capogruppo, prive di garanzie ricevute.

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti accordi a controllo congiunto qualificabili come "joint operation" ai sensi del principio contabili IFRS 11, in base ai quali le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti sulle attività e obbligazioni sulle passività relative all'accordo.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2020
Totale
2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico: 33.203 4.842 3.374 41.419 70.441
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 23.437 - 3.374 26.811 43.897
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 9.766 4.842 - 14.608 26.544
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
148.875 - X 148.875 273.560
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 258.113 1.864.918 X 2.123.031 2.188.406
3.1 Crediti verso banche 11.018 33.354 X 44.372 25.573
3.2 Crediti verso clientela 247.095 1.831.564 X 2.078.659 2.162.833
4. Derivati di copertura X X (116.454) (116.454) (156.630)
5. Altre attività X X 6.961 6.961 6.731
6. Passività finanziarie X X X 212.773 131.416
Totale 440.191 1.869.760 (106.119) 2.416.605 2.513.924
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 329 119.440 - 119.769 204.970
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - 22.938 - 22.938 30.257

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 6,9 milioni figurano per 6,7 milioni interessi attivi su crediti d'imposta.

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 169,2 milioni (86,1 milioni nel 2019) agli interessi attivi di competenza sulle operazioni di raccolta da BCE rappresentate dai finanziamenti passivi TLTRO II (pari a 25,2 milioni), interamente rimborsati, e a quelle stimate sui finanziamenti TLTRO III in essere (pari a 144,0 milioni, di cui 68,8 milioni riconducibili alla ulteriore riduzione dello 0,5% per il cosiddetto special interest period a partire dal 24 giugno 2020).

Per il trattamento contabile relativo alla rilevazione degli interessi di competenza di quest'ultimo finanziamento si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A della Nota integrativa.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2020 2019
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 73.502 170.258

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2020
Totale
2019
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (130.820) (314.331) X (445.151) (505.449)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (65.846) X X (65.846) (136.046)
1.3 Debiti verso clientela (64.974) X X (64.974) (68.886)
1.4 Titoli in circolazione X (314.331) X (314.331) (300.517)
2. Passività finanziarie di negoziazione (13.109) - - (13.109) (7.965)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (3.832) - (3.832) (7.568)
4. Altre passività e fondi X X (449) (449) (898)
5. Derivati di copertura X X 43.071 43.071 44.309
6. Attività finanziarie X X X (40.535) (38.401)
Totale (143.929) (318.163) 42.622 (460.005) (515.972)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (9.402) - - (9.402) (9.706)

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" pari a 40,5 milioni contiene gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie attive.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2020 2019
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (6.543) (17.686)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2020 2019
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 290.289 312.247
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (363.672) (424.568)
C. Saldo (A-B) (73.383) (112.321)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) garanzie rilasciate 73.769 77.402
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 809.350 859.500
1. negoziazione di strumenti finanziari 29.450 30.485
2. negoziazione di valute 3.517 3.517
3. gestione di portafogli 25.588 29.140
3.1. individuali 25.588 29.140
3.2 collettive - -
4. custodia e amministrazione titoli 9.715 9.682
5. banca depositaria 1.467 1.428
6. collocamento titoli 45.088 7.520
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 41.009 42.689
8. attività di consulenza 8.443 10.538
8.1 in materia di investimenti 4.280 7.739
8.2 in materia di struttura finanziaria 4.163 2.799
9. distribuzione di servizi di terzi 645.073 724.501
9.1. gestioni di portafogli 464.758 511.644
9.1.1. individuali 2.041 2.450
9.1.2. collettive 462.717 509.194
9.2. prodotti assicurativi 114.389 137.382
9.3. altri prodotti 65.926 75.475
d) servizi di incasso e pagamento 157.309 174.922
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 176 -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 201.135 213.572
j) altri servizi 524.130 545.583
Totale 1.765.869 1.870.979

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo.

La sottovoce j) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 98,4 milioni (110,7 milioni al 31 dicembre 2019), il corrispettivo per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 264,9 milioni (271,6 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su finanziamenti a clientela per 117,6 milioni (124,7 milioni nell'esercizio 2019).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività del Gruppo, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2020 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2020, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 6,8 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 4,1 milioni (di cui 2,8 milioni relativi alla distribuzione di prodotti assicurativi) e minori ricavi per 10,9

milioni (principalmente riconducibili per 5,4 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi e per 4,1 milioni a distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi).

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori Totale
2020
Totale
2019
a) garanzie ricevute (8.779) (7.244)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (43.432) (50.452)
1. negoziazione di strumenti finanziari (10.248) (10.171)
2. negoziazione di valute (8) (10)
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (9.415) (9.144)
5. collocamento di strumenti finanziari (14.727) (17.377)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (9.034) (13.750)
d) servizi di incasso e pagamento (9.399) (10.269)
e) altri servizi (62.386) (65.910)
Totale (123.996) (133.875)

La sottovoce e) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 44,3 milioni (50,0 milioni al 31 dicembre 2019).

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale
2020
Totale
2019
Voci/Proventi Proventi
Dividendi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 17.654 - 40.972 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.046 6.162 9.697 3.631
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
17.153 - 15.311 -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 35.853 6.162 65.980 3.631

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 85.730 113.100 (13.494) (146.498) 38.838
1.1 Titoli di debito 34.008 71.707 (654) (39.215) 65.846
1.2 Titoli di capitale 51.301 40.258 (12.783) (107.086) (28.310)
1.3 Quote di O.I.C.R. 108 564 (8) (143) 521
1.4 Finanziamenti 313 - (49) - 264
1.5 Altre - 571 - (54) 517
2. Passività finanziarie di negoziazione 40.865 12.334 (32.988) (34.521) (14.310)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 4.500 1.954 (16.965) (11.996) (22.507)
2.3 Altre 36.365 10.380 (16.023) (22.525) 8.197
Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio
X X X X 16.373
3. Strumenti derivati 1.199.422 3.251.768 (1.203.799) (3.280.537) (23.989)
3.1 Derivati finanziari: 1.197.893 3.245.039 (1.202.642) (3.271.621) (22.174)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 784.417 2.004.100 (649.292) (2.071.644) 67.581
- Su titoli di capitale e indici azionari 400.615 1.072.401 (540.915) (1.032.229) (100.128)
- Su valute e oro X X X X 9.157
- Altri 12.861 168.538 (12.435) (167.748) 1.216
3.2 Derivati su crediti 1.529 6.729 (1.157) (8.916) (1.815)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 1.326.017 3.377.202 (1.250.281) (3.461.556) 16.912

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale
2020
Totale
2019
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 174.278 226.712
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 453.842 551.132
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 497.978 65.132
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 8 -
A.5 Attività e passività in valuta 605 1.263
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.126.711 844.239
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (217.017) (326.858)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (342.330) (449.536)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (574.428) (60.348)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta (593) -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (1.134.368) (836.742)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (7.657) 7.497
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2020
Totale
2019
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
105.973 (377.507) (271.534) 681.276 (604.766) 76.510
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 105.973 (377.507) (271.534) 681.276 (604.766) 76.510
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva 124.715 (404) 124.311 270.231 (4.799) 265.432
2.1 Titoli di debito 124.715 (404) 124.311 270.231 (4.799) 265.432
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 230.688 (377.911) (147.223) 951.507 (609.565) 341.942
Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 2.158 (4.061) (1.903) 31.728 (36.119) (4.391)
Totale passività (B) 2.158 (4.061) (1.903) 31.728 (36.119) (4.391)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 15,6 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, prevalentemente rappresentati da un titolo di Stato estero, nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC. Per ulteriori dettagli sulle operazioni di vendita si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Al netto di tale componente, il risultato della cessione dei crediti verso clientela è negativo per 287,1 milioni, imputabile per circa 245 milioni alle operazioni di cessione perfezionate nel corso dell'esercizio 2020 relative ai portafogli denominati "Django" e "Titan".

Per ulteriori dettagli dei suddetti crediti e titoli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della presente Nota integrativa.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono prevalentemente agli utili da cessione su titoli di Stato italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 13.869 511 (117) (28) 14.235
2.1 Titoli in circolazione 13.869 511 (117) (28) 14.235
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in
valuta: differenze di cambio
X X X X -
Totale 13.869 511 (117) (28) 14.235

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie 198.732 8.884 (57.154) (18.755) 131.707
1.1 Titoli di debito 1.504 1.289 (2.116) (4.130) (3.453)
1.2 Titoli di capitale 160.087 7.531 (19.962) (14) 147.642
1.3 Quote di O.I.C.R. 10.507 64 (28.310) (1.759) (19.498)
1.4 Finanziamenti 26.634 - (6.766) (12.852) 7.016
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X (12.195)
Totale 198.732 8.884 (57.154) (18.755) 119.512

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Primo e Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
Terzo stadio 2020 2019
A. Crediti verso banche (159) - - 363 160 364 (91)
- finanziamenti (19) - - 69 160 210 262
- titoli di debito (140) - - 294 - 154 (353)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - -
-
- -
B. Crediti verso clientela (150.913) (90.908) (1.239.095) 2.044 429.297 (1.049.575) (724.650)
- finanziamenti (148.450) (90.908) (1.239.095) 756 429.297 (1.048.400) (727.712)
- titoli di debito (2.463) - - 1.288 - (1.175) 3.062
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - -
-
- -
Totale (151.072) (90.908) (1.239.095) 2.407 429.457 (1.049.211) (724.741)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Totale 2020
secondo
stadio
Write-off Altre
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL (42.300) - (14.646) (56.946)
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione (1.699) - (2.800) (4.499)
3. Nuovi finanziamenti (9.704) - (921) (10.625)
Totale (53.703) - (18.367) (72.070)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Primo e Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
Terzo stadio 2020 2019
A. Titoli di debito (1.283) - - 1.064 - (219) 2.788
B. Finanziamenti - - - -
-
- -
- Verso clientela - - - -
-
- -
- Verso banche - - - -
-
- -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate - - - -
-
- -
Totale (1.283) - - 1.064 - (219) 2.788

8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

La fattispecie non è presente per il Gruppo. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Totale 2020 Totale 2019
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate al
FV rilevati a CE complessivo - -
-
-
-
-
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al Costo
Ammortizzato -
(1.256)
(1.256) -
(1.997)
(1.997)
Totale -
(1.256)
(1.256) -
(1.997)
(1.997)

Nella voce, negativa per 1,3 milioni, figurano le perdite derivanti dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento, che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 - Premi netti – Voce 160

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170

Tale voce non ha rilevanza per il Gruppo.

Sezione 12 - Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale
2020
Totale
2019
1) Personale dipendente (1.829.467) (1.683.221)
a) salari e stipendi (1.099.055) (1.173.863)
b) oneri sociali (287.732) (313.469)
c) indennità di fine rapporto (65.926) (64.532)
d) spese previdenziali (295) (274)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.431) (5.292)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (1.015) (2.508)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (1.015) (2.508)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (42.817) (42.460)
- a contribuzione definita (42.817) (42.460)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.286) (4.619)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (326.910) (76.204)
2) Altro personale in attività (432) (358)
3) Amministratori e sindaci (6.302) (8.331)
4) Personale collocato a riposo (15) (212)
Totale (1.836.216) (1.692.122)

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

2020 2019
1) Personale dipendente 20.761 20.995
a) dirigenti 323 317
b) totale quadri direttivi 8.299 8.328
di cui: di 3° e 4° livello 4.361 4.376
c) restante personale dipendente 12.139 12.350
2) Altro personale 15 18
Numero medio del personale 20.776 21.013

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Totale
2020
Totale
2019
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (490) (639)
- Oneri finanziari (533) (1.910)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 8 41
Totale (1.015) (2.508)

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 12.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 326,9 milioni (76,2 milioni nel 2019). L'incremento registrato nell'esercizio è da attribuire alla rilevazione degli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, pari a 257,0 milioni. In tale voce sono inoltre rilevati i costi relativi ai buoni pasto, alle polizze assicurative stipulate a favore dei dipendenti, ai corsi di aggiornamento professionale dei dipendenti e ai premi di fedeltà.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale
2020
Totale
2019
a) Spese relative agli immobili (60.796) (65.534)
- fitti (7.046) (11.363)
- manutenzioni locali (14.980) (14.164)
- spese di pulizia (13.326) (9.330)
- energia, acqua e riscaldamento (25.444) (30.677)
b) Imposte indirette e tasse (312.976) (311.841)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (26.095) (26.787)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (81.292) (67.272)
- canoni (22.549) (18.303)
- manutenzioni (58.743) (48.969)
e) Prestazioni professionali e consulenze (59.599) (87.943)
f) Spese per visure e informazioni (13.376) (14.457)
g) Sorveglianza e scorta valori (18.488) (20.488)
h) Prestazione di servizi da terzi (209.149) (211.641)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (10.740) (16.700)
l) Premi assicurativi (9.287) (8.821)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (8.053) (13.671)
- noleggi (2.274) (4.216)
- altre spese (5.779) (9.455)
n) Altri costi e spese diverse (251.111) (202.408)
Totale (1.060.962) (1.047.563)

Nella voce "a) Spese relative agli immobili – affitti" sono ricompresi affitti su immobili, che non rientrano nel perimetro IFRS 16 in quanto relativi a contratti short term (inferiori a 12 mesi).

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

La voce n) "Altri costi e spese diverse" include gli oneri relativi al sistema bancario per complessivi 192,0 milioni (137,6 milioni al 31 dicembre 2019) nonché il canone per il mantenimento della convertibilità delle DTA per 25,4 milioni (25,4 milioni al 31 dicembre 2019), come meglio dettagliato nei paragrafi che seguono.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015 gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2020 ammonta a 85,2 milioni (61,7 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2019). Al riguardo si precisa che per il 2020, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si

è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2020 ammonta a 79,9 milioni (53,4 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2019 rilevata nel terzo trimestre del 2019).

Da ultimo, si segnala che nel mese di giugno 2020 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 26,9 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A., anche detto importo è stato addebitato nella voce "190. b) Altre spese amministrative" (nel 2019 erano stati richiesti contributi addizionali per 22,6 milioni).

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 da entrambi i gruppi partecipanti alla fusione, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame ("190. b) Altre spese amministrative") è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2020 che ammonta a 25,4 milioni (25,4 milioni era anche l'importo addebitato nel conto economico del 2019).

Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2020
Totale
2019
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (23.513) 7.856 (15.657) 21.993

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2020
Totale
2019
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (3.625) 7.818 4.193 (14.161)

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2020
Totale
2019
Rischi ed oneri su controversie legali (22.889) 18.387 (4.502) 8.648
Altri rischi ed oneri (57.696) 16.037 (41.659) (123.518)
Totale (80.585) 34.424 (46.161) (114.870)

Gli accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri ammontano a 46,2 milioni e sono rappresentati per 26 milioni dagli stanziamenti netti effettuati nel corso dell'esercizio in relazione agli impegni correlati agli accordi di partnership in essere.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" – Voce 100 della parte B – Passivo della presente Nota integrativa consolidata.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (179.010) (6.830) 20.403 (165.437)
- Di proprietà (59.591) (6) - (59.597)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (119.419) (6.824) 20.403 (105.840)
2 Detenute a scopo d'investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3 Rimanenze X - - -
Totale (179.010) (6.830) 20.403 (165.437)

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di
valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (109.891) (2.231) - (112.122)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (109.891) (2.231) - (112.122)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - -
Totale (109.891) (2.231) - (112.122)

Sezione 16 - Gli altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2020 2019
Oneri su beni rivenienti dal leasing (14.775) (15.968)
Altri (57.075) (50.146)
Totale (71.850) (66.114)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include oneri da transazioni legali eccedenti i fondi rischi accantonati per 31,9 milioni (20,5 milioni il dato dell'esercizio precedente), perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 7,1 milioni (9,7 milioni nel 2019), nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

Il conto economico dell'esercizio 2020 è stato inoltre addebitato dell'importo pagato a fronte delle garanzie prestate a favore di Prelios e Credito Fondiario in relazione alle cessioni effettuate in esercizi precedenti relative ai portafogli "Exodus" ed "ACE", che ammonta complessivamente a 16,5 milioni.

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale
2020
Totale
2019
Proventi su c/c e finanziamenti 9.898 16.156
Recuperi di imposte 261.192 253.118
Recuperi di spese 11.991 13.865
Fitti attivi su immobili 39.508 39.068
Altri 78.449 81.581
Totale 401.038 403.788

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

La sottovoce "Altri" include proventi vari per servizi resi.

Sezione 17 - Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
2020
Totale
2019
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 130.975 132.542
1. Rivalutazioni 130.975 132.542
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (176) (2.101)
1. Svalutazioni (176) (1.287)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - (814)
4. Altri oneri - -
Risultato netto 130.799 130.441
Totale 130.799 130.441

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni sottoposte a influenza notevole. In particolare, gli utili si riferiscono per 89,2 milioni a Agos Ducato, per 12,0 milioni a Anima Holding, per 8,0 milioni a Vera Vita, per 8,8 milioni a Vera Assicurazioni, per 5,6 milioni a Bipiemme Vita, per 3,1 milioni a Factorit, per 1,4 milioni a CF Liberty, per 1,3 milioni a Etica SGR, per 0,6 milioni a SelmaBipiemme, per 0,6 milioni a Alba Leasing; le perdite sono rappresentate dalla società HI-MTF.

Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

18.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Attività/Componenti reddituale Rivalutazioni
(a)
Svalutazioni
(b)
Differenze cambio Risultato
Positive
(c)
Negative
(d)
netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 22.595 (59.316) - -
(36.721)
A.1 Ad uso funzionale: 3.304 (5.467) - -
(2.163)
- Di proprietà 3.304 (5.467) - -
(2.163)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 19.291 (53.849) - -
(34.558)
- Di proprietà 19.291 (53.849) - -
(34.558)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
B1.1 Generate internamente dall'azienda - - - -
-
B1.2 Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 22.595 (59.316) - -
(36.721)

La voce, complessivamente negativa per 36,7 milioni (158,5 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270

19.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio hanno determinato rettifiche di valore a carico dell'esercizio per 25,1 milioni.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della presente Nota integrativa consolidata.

Si rinvia a quanto illustrato nella parte A – Politiche contabili per la descrizione delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell'avviamento.

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
2020
Totale
2019
A. Immobili 1.452 (214)
- Utili da cessione 3.045 6.135
- Perdite da cessione (1.593) (6.349)
B. Altre attività (262) 334.179
- Utili da cessione 20 334.277
- Perdite da cessione (282) (98)
Risultato netto 1.190 333.965

Gli utili e le perdite da cessione di immobili si riferiscono ad operazioni di cessioni effettuate nel corso dell'esercizio principalmente dalla Capogruppo e dalle controllate Bipielle Real Estate e Release.

Nello scorso esercizio gli utili da cessione di altre attività includevano le plusvalenze lorde conseguite per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo (189,5 milioni) e della realizzazione della partnership con Credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero dei crediti deteriorati (142,7 milioni).

Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale
2020
Totale
2019
1. Imposte correnti (-) (49.537) (54.552)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (3.421) 8.809
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 106.286 15.904
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
5.233 45.933
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 19.060 (138.692)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 188.339 57.922
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) 265.960 (64.676)

Come già indicato, nell'esercizio Banco BPM ha esercitato l'opzione prevista dall'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 per il riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili relativamente alle attività immateriali rappresentate da Marchi e Client Relationship. L'esercizio dell'opzione ha comportato i) la rilevazione immediata dell'imposta sostitutiva di 12,8 milioni imputata a Conto Economico; ii) la cancellazione di passività fiscali differite (DTL) nette per 141,1 milioni, con un impatto positivo sul Conto Economico di 128,3 milioni.

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2020 2019
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (249.328) 846.113
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+) 140.995 129.574
Interessi passivi non deducibili 1.593 1.405
Minusvalenze da realizzo/valutazione partecipazioni /OCI 21.065 2.000
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 16.261 18.773
Perdite su crediti indeducibili 428 96
Spese amministrative a deducibilità limitata 4.646 6.850
Altre spese non deducibili 37.862 45.702
Impairment avviamenti 25.100 -
Perdite società estere 1.610 2.844
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 22.309 -
Accantonamenti 5.997 37.313
Altro 4.124 14.591
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(320.553) (530.230)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su
partecipazioni/OCI (174.272) (384.874)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (79.690) (224.228)
Elisione dividendi infragruppo 70.847 218.554
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (130.799) (131.255)
Altro (6.639) (8.427)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+) 3.845 1.548
Altre 3.845 1.548
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-)
(97.898) (102.960)
Deduzione forfetaria 10% IRAP e deduzione IRAP costo lavoro
dipendente (294) (222)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (75.891) (73.829)
Altro (21.713) (28.909)
Base di calcolo IRES a conto economico (522.939) 344.045
Aliquota nominale IRES 24% 24%
IRES effettiva 125.505 (82.571)
Tax rate IRES 50,34% (9,76%)

IRAP 2020 2019
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (249.328) 846.113
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (+)
459.972 444.390
Interessi passivi non deducibili 2.413 2.329
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 30.744 32.857
Altre spese amministrative non deducibili 163.081 153.690
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione
cuneo, disabili, ecc.) 68.621 3.651
Altre rettifiche di valore di cui voce 130 di conto economico 76 -
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 94.525 135.631
Altri oneri di gestione 24.686 25.792
Perdite delle partecipazioni 2.108 7.672
Impairment avviamenti 25.100 -
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo 22.309 -
Altro 26.309 82.768
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti
definitivamente (-)
(193.831) (491.475)
Utili delle partecipazioni (24.434) (348.751)
Quota non rilevante dei dividendi ante scritture di consolidamento (53.349) (142.276)
Elisione dividendi infragruppo 70.847 218.554
Altri proventi di gestione (26.887) (48.333)
Utili da cessioni di investimenti non rilevanti - (3.463)
Effetti da consolidamento partecipazioni infragruppo (130.799) (131.255)
Altro (29.209) (35.951)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi
del risultato lordo (+)
412.566 58.515
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa 406.286 -
Altro 6.280 58.515
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad
elementi del risultato lordo (-)
(241.170) (788.358)
Altre (241.170) (788.358)
Base di calcolo IRAP a conto economico 188.209 69.185
Aliquota nominale media ponderata IRAP 4,91% 4,273%
IRAP effettiva (9.242) (2.956)
Tax rate IRAP (3,71%) (0,35%)
IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 2020 2019
Totale impatto 149.697 20.851
IRES - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 1.845 28.186
IRES – Addizionale aliquota 3,5% 17.409 (15.951)
IRAP - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 2.275 8.844
Riallineamento 128.323
Imposte estere - altro (155) (228)
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 60,04% 2,47%
Totale imposte sul risultato lordo 2020 2019
Totale IRES + IRAP + Altre imposte 265.960 (64.676)
Tax rate complessivo 106,67% (7,64%)

Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320

22.1 Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

22.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340

23.1 Dettaglio della voce 340 "utile/(perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Denominazione imprese 2020 2019
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative - -
Altre partecipazioni (4.248) (15.564)
Totale (4.248) (15.564)

L'importo si riferisce prevalentemente alla quota di risultato della controllata Release di pertinenza di terzi.

Sezione 24 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 25 - Utile per azione

31/12/2020 31/12/2019
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.509.504.749 1.509.504.749 1.511.339.224 1.511.339.224
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 20.880 20.880 793.001 793.001
EPS (euro) 0,014 0,014 0,525 0,525

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2020 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci 31/12/2020 31/12/2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio 16.632 781.437
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (133.680) 334.319
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (125.809) 151.291
a) variazione di fair value (16.571) 152.743
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto(*) (109.238) (1.452)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio):
(16.413) (9.819)
a) variazione del fair value (16.413) (9.819)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali (3.911) 366.971
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 9.899 (39.092)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (128) (365)
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 2.682 (134.667)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 96.116 192.440
110. Copertura di investimenti esteri: (10) (1.263)
a) variazioni di fair value (10) (1.263)
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: 256 2.497
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni 256 2.497
130. Copertura dei flussi finanziari: 3.911 193
a) variazioni di fair value 3.911 193
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva: 126.913 267.072
a) variazioni di fair value 145.935 199.053
b) rigiro a conto economico (19.022) 68.019
- rettifiche per rischio di credito (763) (5.932)
- utili/perdite da realizzo (18.259) 73.951
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: 11.988 17.212
a) variazioni di fair value 11.988 17.212
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (46.942) (93.271)
190. Totale altre componenti reddituali (37.564) 526.759
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) (20.932) 1.308.196
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (4.242) (15.563)
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo (16.690) 1.323.759

(*) In tale voce figurano gli utili e le perdite dell'esercizio; i dati comparativi riferiti al 2019 sono stati riesposti per confronto omogeneo.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Nella presente Parte E si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio del Gruppo, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (di credito, di mercato, di liquidità, operativi) messe in atto dal Gruppo, ed all'operatività in strumenti finanziari derivati.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischio del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", predisposto secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, così come reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di OICR.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.462.239 2.784.816 45.643 1.773.181 135.736.052 141.801.931
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 10.385.184 10.385.184
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
835 111.713 249 9.776 295.829 418.402
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 7.567 3.807 - - - 11.374
Totale 31/12/2020 1.470.641 2.900.336 45.892 1.782.957 146.417.065 152.616.891
Totale 31/12/2019 1.653.834 4.035.467 73.070 1.303.081 138.703.281 145.768.733

Informativa sul portafoglio di appartenenza delle esposizioni creditizie oggetto di concessioni

Al 31 dicembre 2020, le esposizioni nette oggetto di misure di concessione (cosiddette esposizioni con misure di "forbearance"), ammontano a 4.034,3 milioni (di cui 2.323,8 milioni deteriorate e 1.710,5 milioni non deteriorate) e sono prevalentemente riconducibili al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso clientela"; per ulteriori informazioni su dette esposizioni si fa quindi rinvio alla successiva tabella A.1.5.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizion
e netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 8.586.242 (4.293.544) 4.292.698 551.237 137.981.303 (472.070) 137.509.233 141.801.931
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
-
-
- - 10.387.942 (2.758) 10.385.184 10.385.184
3. Attività finanziarie designate al fair value -
-
- - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
236.091 (123.294) 112.797 - X X 305.605 418.402
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 25.403 (14.029) 11.374 - - - - 11.374
Totale 31/12/2020 8.847.736 (4.430.867) 4.416.869 551.237 148.369.245 (474.828) 148.200.022 152.616.891
Totale 31/12/2019 10.737.002 (4.974.631) 5.762.371 515.185 139.836.278 (338.435) 140.006.362 145.768.733

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità del credito riferita alle esposizioni creditizie classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa
qualità creditizia
Altre attività
Esposizione netta
Portafogli/qualità Minusvalenze
Esposizione netta
cumulate
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (19.660) 7.045 6.541.297
2. Derivati di copertura - - 75.019
Totale 31/12/2020 (19.660) 7.045 6.616.316
Totale 31/12/2019 (21.838) 6.976 4.729.803

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore di bilancio è pari a 7,0 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Al 31 dicembre 2020 non risultano entità strutturate consolidate contabilmente, diverse dalle società di cartolarizzazione, rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Al 31 dicembre 2020 non risultano entità strutturate consolidate prudenzialmente rientranti nel perimetro del Gruppo Banco BPM.

B.2.2 Altre entità strutturate

Il Gruppo detiene interessenze in OICR (fondi e Sicav), primariamente al fine di soddisfare le proprie esigenze di investimento. Sono inoltre comprese le quote di fondi detenute a seguito delle operazioni di cessione multi-originator di esposizioni creditizie deteriorate del Gruppo.

L'esposizione complessiva nei citati investimenti ammonta a 1.015,3 milioni (605,0 milioni al 31 dicembre 2019). Per ulteriori dettagli si fa rinvio:

• all'informativa fornita in corrispondenza delle tabelle di composizione delle voci 20 a) e 20 c) dell'attivo patrimoniale, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa;

• alla successiva sezione "Rischi del consolidato prudenziale - D.3 Operazioni di Cessione - Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

Ulteriore coinvolgimento in entità strutturate, che vada oltre alla mera detenzione di quote, è rappresentato dall'attività di collocamento di quote OICR.

I ricavi netti del Gruppo derivanti dall'attività di collocamento di Fondi di investimento nel 2020 ammontano a 462,7 milioni (509,2 milioni nell'esercizio 2019).

Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2020, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le cd. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)".

Inoltre, nel corso del secondo semestre è stato perseguito un maggior allineamento tra il RAF e il Recovery Framework, sia in termini di monitoraggio degli indicatori che di processi di escalation.

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entities rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. Il Gruppo deve garantire che il RAF nella sua declinazione operativa sia utilizzato e interiorizzato e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification e tiene conto delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte

strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori manageriali Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • Il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Manageriali Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. 'Risk Limits');
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori Gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Gestionali Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo, in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera. A tale proposito, si evidenzia la revisione ad agosto delle soglie di alcuni indicatori in ottica maggiormente prudenziale per via della pandemia Covid-19 in corso.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.) e delle operazioni a leva, che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Più nel dettaglio, il perimetro di applicazione delle Operazioni di Maggior Rilievo in ambito creditizio è stato esteso al rilascio di pareri ex-ante di natura non vincolante in relazione alle proposte di variazione della classificazione, di accantonamenti e di concessione di misure di tolleranza.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio. Negli ultimi anni si ricordano in particolare alcune iniziative rivolte a tutto il personale del Gruppo, svolte tramite corsi specifici (sia in aula che online) riguardanti ad esempio i rischi operativi, la compliance, la sicurezza, la responsabilità amministrativa delle banche, la normativa Mifid, l'antiriciclaggio, la salute e sicurezza sul lavoro e in ambito stress lavoro-correlato.

Nel corso dei primi mesi dell'anno il Gruppo ha avviato l'esercizio EU-wide Stress Test 2020 guidato da EBA / BCE, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. A seguito della pandemia Covid-19, l'EBA ha deciso di sospendere l'esercizio, posticipandolo al 2021, al fine di consentire alle banche di concentrare i propri sforzi sulla propria continuità operativa. Pertanto l'esercizio si è concluso con la fase di "Advanced Data Collection", nella quale le banche hanno trasmesso al Regulator gli Starting Point dell'esercizio che hanno costituito la base per le elaborazioni della "Vulnerability analysis" effettuata da BCE tra aprile e luglio, al fine di stimare gli impatti della crisi Covid-19 sulla posizione finanziaria e patrimoniale delle banche. I risultati aggregati di tale esercizio sono stati pubblicati da BCE il 28 luglio.

Il nuovo esercizio EBA EU-wide stress test 2021 sarà avviato a fine gennaio 2021 e si concluderà il 31 luglio, con la presentazione al mercato dei risultati.

Alla luce dell'attuale contesto macroeconomico originato dalla pandemia da Covid-19, il Gruppo alla fine del secondo trimestre dell'anno ha effettuato un aggiornamento del processo di Risk Identification, volto anche a evidenziare potenziali aree di maggiore vulnerabilità derivanti dalla crisi in corso. Tale processo di aggiornamento ha portato all'identificazione dei fattori di rischio / principali rischi attuali ed emergenti cui il Gruppo è, oppure potrebbe, essere esposto, sia in condizioni di normalità che di scenario avverso, tenendo conto che l'attuale scenario base presenta già di per sé una forte componente di stress per via degli effetti sull'economia dovuta alla pandemia.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Società, il presidio unitario dei rischi di propria competenza garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entities sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento.

Le analisi di posizionamento forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento trimestrale sul posizionamento del Gruppo rispetto al sistema bancario italiano ed europeo con riferimento ai principali ambiti di rischio; le analisi sono condotte adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP viene inoltre rendicontata trimestralmente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

E' opportuno evidenziare che la pandemia da virus Covid-19 ha manifestato i propri effetti sfociando in una improvvisa crisi sanitaria e, contestualmente, in una crisi socio-economica senza precedenti, con un quadro macroeconomico domestico e globale fortemente deteriorato, impattando in particolar modo la performance degli Istituti bancari e la relativa qualità del credito.

Pur in una situazione di grave difficoltà il Gruppo, e nello specifico la Funzione Rischi, ha portato avanti le attività di propria competenza. Infatti, non sono stati allentati i presidi, che non hanno subito variazioni negative in termini di

frequenza e perimetro di controllo, ma piuttosto sono stati definiti interventi di affinamento al fine di renderli maggiormente sinergici al contesto pandemico e volti a monitorare attentamente l'evolversi della situazione economica e gli impatti sugli indicatori della Banca, informando tempestivamente e costantemente gli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di primo e secondo pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate trimestralmente agli Organi Aziendali e integrate annualmente nel resoconto ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) trasmesso alle Autorità di Vigilanza, insieme al cd. ICAAP package.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale (ECAP), calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito dell'autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza trimestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono periodicamente rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macro-economico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di primo e secondo pilastro utilizzate ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali. Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di primo e secondo pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità, sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al primo pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità della Banca assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; e il Net Stable Funding Ratio, (NSFR) indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo alla Banca maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati nell'ambito del secondo pilastro da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'auto-valutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (cd. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza di tutti i processi strategici di Gruppo. Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Banca e delle principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo si concretizza nell'inventario dei rischi (cd. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, per il quale adeguati presidi organizzativi sono definiti per la loro prevenzione e mitigazione, e nella mappa dei rischi (cd. Risk Map) che consiste nell'elenco dei rischi ritenuti rilevanti per il Gruppo Banco BPM e pertanto quantificati attraverso modelli interni. Quest'ultima rappresenta la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo interno di valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP).

In aggiunta ai rischi di primo pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo) sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (cd. Inventario dei rischi):

CARTOLARIZZAZIONE Rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione effettuata da società del
Gruppo non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
COMMERCIALE Rischio attuale e prospettico legato ad una potenziale flessione del margine di interesse rispetto
agli obiettivi stabiliti dovuto a una bassa soddisfazione della clientela sui prodotti e servizi offerti
dal Gruppo a causa di condizioni di mercato avverse.
CONCENTRAZIONE DI RISCHI Rappresenta il rischio che l'esposizione verso una singola controparte possa originare, allo
stesso tempo, differenti tipi di rischio.
CONDOTTA Tale rischio è incluso nel rischio Operativo. Esso è definito come il rischio attuale e prospettico di
incorrere in perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il rischio di
cattiva condotta e trattamento non corretto della clientela.
ESTERNALIZZAZIONE Rappresenta il rischio derivante da contratti di outsourcing / services con partner esterni al Gruppo.
EXECUTION Perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi,
nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
ICT Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo
di tecnologia informatica e di comunicazione (ICT).
IMMOBILIARE Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà
detenuti a causa di variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano.
LEVA FINANZIARIA Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi
propri renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al
proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che
potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.

MERCATO NEL PORTAFOGLIO
BANCARIO
Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel
portafoglio bancario.
MODELLO Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese
decisioni strategiche dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa
esecuzione o un uso improprio del modello.
NON CONFORMITA' Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni
di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Esso include il
rischio di antiriciclaggio e quello di finanziamento al terrorismo.
PAESE Rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un Paese diverso dall'Italia. Il concetto di
rischio Paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni
indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o
amministrazioni pubbliche.
PARTECIPAZIONE Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio
bancario a causa della volatilità del mercato o dello stato dell'emittente.
REGOLAMENTAZIONE Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento
delle strategie individuate dal Gruppo.
REPUTAZIONALE È il rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte della
clientela, degli azionisti, degli investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza
che potrebbe influenzare negativamente la capacità della Banca di mantenere o sviluppare
nuove opportunità di business o continuare ad avere accesso alle fonti di funding.
RESIDUO Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo
risultino meno efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle
diverse tipologie di strumenti di Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito
patrimoniale ottenuto grazie al loro utilizzo.
STRATEGICO Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a
un inadeguato posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico,
rappresenta il rischio che le scelte di posizionamento competitivo/strategico non producano i
risultati attesi, penalizzando il raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali di breve e
medio-lungo periodo, o addirittura provocando indesiderate contrazioni dei livelli di redditività e
delle condizioni di solidità patrimoniale. In tale prospettiva, il rischio strategico attiene alla
possibilità di insuccesso di progetti aziendali che comportino discontinuità gestionale e
all'inerzia della Banca di fronte ad impreviste dinamiche del mercato.
TASSO DI INTERESSE NEL
PORTAFOGLIO BANCARIO
Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore
economico del Gruppo Banco BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che
impattano sulle posizioni classificate nel portafoglio bancario ai fini regolamentari. Il rischio
origina
prevalentemente
dall'esercizio
dell'attività
di
intermediario
nel
processo
di
trasformazione delle scadenze.
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a
tasso fisso, la fornitura di prestiti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta attraverso conti
correnti; rappresenta una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa dell'attivo e del
passivo soggetti a tasso variabile. Tale rischio include la componente di rischio Base.
TRASFERIMENTO Rischio che una Banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa
da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle
difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata
l'esposizione.
PANDEMIA Rischio derivante dagli effetti attesi del perdurare della crisi in corso e/o incertezza su nuove
potenziali crisi e capacità di reazione.

Nell'ambito del processo di Risk Identification svolto nel corso del 2020, il Gruppo ha individuato come specifico fattore di rischio cui lo stesso potrebbe essere esposto nell'orizzonte temporale considerato le tematiche relative a "Climate change & ESG (Environment, Social and Governance)", intese quali driver di rischio sottostanti ai rischi prudenziali, ad esempio connessi allo sviluppo sostenibile per credito e finanza e valorizzazione degli intangibles interni, evidenziano un incremento sia in termini di probabilità di accadimento che di impatto rispetto all'anno precedente. A tal fine, la Funzione Rischi ha iniziato il processo di assessment interno rispetto ai requirement normativi vigenti e in consultazione in ambito ESG, in primo luogo rispetto alla "Guide on climate-related and environmental risks" pubblicata da BCE in versione definitiva a novembre 2020.

Con riferimento al cyber risk, nel corso del 2020 il Gruppo ha proseguito nel percorso di rafforzamento del presidio della Cyber Security, in linea con quanto richiesto dai Regulator, e ha attivato un'iniziativa progettuale, con l'obiettivo di evolvere l'impianto metodologico per la gestione del Rischio Informatico e di rafforzare l'efficacia della mitigazione di tale tipologia di rischio.

Rischio relativo all'attività di leasing

Con riferimento ai rischi associati alle operazioni di locazione finanziaria, fatto salvo quanto più generalmente riferito in materia di gestione del rischio di credito da parte del Gruppo, occorre premettere che, in considerazione della situazione di run-off del comparto leasing, anche i rischi associati ai beni sottostanti risultano moderatamente rilevanti ed in progressiva contrazione.

Tra l'altro, essendo ormai trascorsi svariati anni dalla stipula degli ultimi contratti, il portafoglio in essere risulta costituito pressoché esclusivamente da operazioni di leasing "immobiliare finito", tipicamente caratterizzate da scadenze più lunghe, ma comunque prossime al termine.

In relazione alla mitigazione dei rischi riconducibili ai beni, in particolare immobili, il Gruppo ripone particolare attenzione alla verifica dell'appropriata copertura assicurativa degli stessi, in relazione sia ai contratti in ammortamento, prevedendo una copertura di secondo rischio che tuteli la Banca anche nel caso in cui l'utilizzatore non ne abbia stipulata una propria, sia ai contratti risolti per inadempienza, anche laddove sia intervenuto il reimpossessamento da parte della Banca.

A prescindere dalle ordinarie tutele contrattuali, stanti le quali le responsabilità in materia di conformità e sicurezza dei beni in leasing sono in capo agli utilizzatori degli stessi, il Gruppo riserva grande riguardo alle tematiche inerenti la sicurezza degli immobili, soprattutto se rientrati nel proprio possesso, con le conseguenti maggiori responsabilità dirette.

In particolare vengono attuati interventi specifici sugli immobili volti a minimizzare i rischi ed i danni derivanti da fattori esogeni, quali inquinamento, eventi naturali o atti vandalici, ed endogeni, quali precaria stabilità, assenza degli apparati antintrusione o presenza di manufatti in amianto.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo prevede che il presidio specialistico delle tematiche esposte sia assicurato dalla struttura Leasing di Banco BPM, posta alle dipendenze del Chief Lending Officer, in coordinamento con la società Bipielle Real Estate per quanto attiene alla gestione degli immobili rientrati nella disponibilità del Gruppo.

Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento

Come più dettagliatamente illustrato nella Relazione sulla gestione del Gruppo, a partire dal 2019, Banco BPM ha avviato uno specifico progetto denominato "Ibor Transition", per la gestione delle tematiche impattate dalla riforma sui tassi di interesse.

In particolare, alla luce delle evoluzioni normative intercorse, il Gruppo ha analizzato i rischi collegati alla riforma dei tassi benchmark, con particolare riferimento al rischio connesso alla cessazione del tasso Euribor, che rappresenta il principale indice di riferimento utilizzato dal Gruppo per l'indicizzazione dei contratti di finanziamento (circa 280.000 contratti) e per le attività sottostanti ai contratti derivati su tassi di interesse. Per la maggior parte di tali contratti il tasso sostitutivo è individuato nel tasso Libor, destinato tuttavia a cessare entro la fine del 2021, con il conseguente rischio che, in caso di cessazione dell'Euribor, molti contratti potrebbero rimanere privi di un tasso valido. Al riguardo alla data di redazione del presente bilancio, non è prevista un'ipotesi di discontinuità dell'Euribor "ibrido", che potrebbe tuttavia cessare qualora ritenuto troppo dipendente da valutazioni soggettive degli intermediari.

Per i finanziamenti ciò comporterebbe la loro risoluzione e la conseguente restituzione del debito, ovvero il proseguimento del contratto al tasso legale, oggi pari allo 0%, a meno di una rinegoziazione con la clientela o di un intervento ex-lege che definisca quale sia il nuovo tasso sostitutivo di riferimento applicabile in situazioni analoghe. In merito alla proposta di utilizzare quale tasso sostitutivo identificato il tasso "€STR a termine", calcolato e pubblicato da BCE, l'iter legislativo è tuttora in corso ed allo stato attuale l'esito risulta essere incerto.

Per quanto invece riguarda i contratti derivati in essere, i rischi derivanti dalla transizione Ibor sono sostanzialmente gestiti attraverso la sottoscrizione del Protocollo ISDA, per tutti i contratti con le controparti che vi aderiscono; per le altre controparti si renderà invece necessario procedere ad una rinegoziazione di oltre un centinaio di contratti aventi scadenza superiore al 31 dicembre 2021.

Rischi conseguenti all'accordo "Brexit"

L'esito delle negoziazioni sulla Brexit a fine 2020 ha consentito di evitare le gravi conseguenze economiche temute in caso di assenza di accordo al termine del periodo transitorio.

Al momento l'influenza più tangibile del nuovo regime di scambi tra UK ed Europa sul quadro macroeconomico di riferimento per il Gruppo riguarda:

  • a) la messa in opera di controlli alla frontiera con l'Irlanda del Nord (contraria agli accordi siglati);
  • b) le difficoltà al transito di merci al valico frontaliero di Calais.

La diplomazia inglese si è attivata per eliminare questi controlli che determinano ritardi e costi crescenti con gravi rischi per le supply chain di numerosi settori.

Le banche del Gruppo hanno attivato rapporti con diverse entità residenti in Unione Europea al fine di utilizzarle, in sostituzione delle precedenti principali controparti residenti nel Regno Unito, come controparti di mercato nella negoziazione di strumenti finanziari.

Analoghi interventi sono stati eseguiti al fine di sostituire, con soggetti residenti in Unione Europea, i principali broker, clearing broker e trading venue residenti nel Regno Unito precedentemente utilizzati dalle banche del Gruppo nella propria operatività di negoziazione di strumenti finanziari.

Inoltre, le banche del Gruppo hanno iniziato a compensare operazioni in derivati OTC di tasso e di credito anche presso controparti centrali residenti in Unione Europea.

Al riguardo si ritiene tuttavia che gli effetti delle negoziazioni non siano tali da influenzare in modo significativo l'operatività del Gruppo.

Stress test

Il Gruppo Banco BPM ha implementato un articolato framework di stress testing, inteso come l'insieme di tecniche quantitative e qualitative mediante le quali la Banca valuta la propria vulnerabilità ad eventi eccezionali ma plausibili. Nell'ambito del framework sono inoltre stabilite le linee guida relative all'applicazione degli scenari di stress oltre ai ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali e degli Organi Sociali. Il framework per le proiezioni di lungo termine e per le prove di stress adottato dal Banco BPM costituisce dunque un insieme coordinato di metodologie, processi, controlli e procedure che definiscono le principali variabili da utilizzare in ottica prospettica per le stime in condizioni ordinarie e avverse finalizzate sia ai processi di pianificazione e risk management sia a fini regolamentari che gestionali.

Le prove di stress sono volte a valutare gli effetti sui rischi della Banca di eventi specifici (analisi di sensitività) o di movimenti congiunti di un insieme di variabili economico-finanziarie in ipotesi di scenari avversi (analisi di scenario), con riferimento ai singoli rischi (stress test specifici) o in maniera integrata su più rischi (stress test integrato).

Il processo di analisi si basa sulla quantificazione degli impatti relativi a prove di stress testing di tipo firm-wide che consente una valutazione globale in termini di profilo di rischio della Banca.

Attraverso tali analisi è possibile individuare quei fattori di rischio che più di altri contribuiscono a determinare risultati negativi e, conseguentemente, permettono di porre in essere strategie che consentono di limitare la perdita al realizzarsi di detti scenari.

Lo Scenario Council, costituito nel 2019, ha il compito di confermare o proporre una revisione degli scenari utilizzati nei processi di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca, tenendo anche conto di eventuali considerazioni del Top Management derivanti, ad esempio, da variazioni sostanziali delle stime di rischio e profittabilità, variazioni del mercato o del contesto di riferimento, introduzione di nuovi principi normativi, indicazioni specifiche dell'Autorità di Vigilanza, individuando anche i relativi processi impattati e valutando il loro potenziale aggiornamento.

Nel corso del 2020, lo Scenario Council si è riunito 14 volte al fine di valutare nel continuo l'evoluzione del contesto macroeconomico esterno e gli impatti sui processi strategici e gestionali della Banca.

Il Gruppo svolge periodicamente, in coerenza con le finalità di analisi e al principio di proporzionalità, prove di stress con finalità specifiche legate ai principali processi aziendali, in particolare:

  • Risk Identification, per quanto riguarda la definizione della materialità dei rischi, che viene verificata in condizioni ordinarie e stressate;
  • Definizione del Risk Appetite Framework (RAF);

  • Pianificazione strategica e operativa;
  • Quantificazione dei valori dei limiti operativi in ipotesi di stress (qualora prevista);
  • Calcolo dell'ECL IFRS 9;
  • Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP);
  • Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP);
  • Liquidity Contingency Plan;
  • Recovery Plan.

Nell'ambito di tali prove di stress rientrano anche prove di stress "verticali", condotte a livello di portafogli e rischi individuali, riconducibili ad analisi di sensitivity o di scenario, volte anche a individuare potenziali concentrazioni di rischio.

Specifiche prove di stress sono svolte inoltre con finalità gestionali e regolamentari (Supervisory Stress Test), questi ultimi secondo le tempistiche dettate di volta in volta dall'Autorità di Vigilanza.

Il Gruppo utilizza tali strumenti a supporto di altre tecniche di gestione e di misurazione dei rischi, in ottica di:

  • fornire una visione prospettica dei rischi, dei relativi impatti economici e finanziari, valutando la solidità complessiva della Banca al verificarsi di scenari avversi o alternativi rispetto a quello di riferimento, supportando così la definizione del budget e del piano industriale;
  • contribuire nell'ambito dei più importanti processi di pianificazione e risk management, anche alla definizione delle soglie RAF e alla determinazione degli obiettivi di rischio/rendimento del Gruppo;
  • valutare lo sviluppo di piani di mitigazione del rischio e di ripristino in concomitanza con determinate situazioni di stress. Le prove di stress sono infatti utilizzate per definire specifiche soglie di trigger interne al raggiungimento delle quali si attivano i piani di risoluzione come previsto dalla direttiva BRRD (Bank Recovery and Resolution Directive) in tema di prevenzione e gestione delle crisi bancarie e delle imprese di investimento.

Nel corso dei primi mesi dell'anno il Gruppo ha avviato l'esercizio EU-wide Stress Test 2020 guidato da EBA / BCE volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. A seguito della pandemia Covid-19, l'EBA ha deciso di sospendere l'esercizio, posticipandolo al 2021, al fine di consentire alle banche di concentrare i propri sforzi sulla propria continuità operativa.

Nell'ultimo trimestre del 2020, sono state avviate le attività di preparazione all'esercizio EBA EU-wide Stress Test 2021, che avrà inizio a fine gennaio 2021 e si concluderà il 31 luglio 2021.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del nuovo Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;
  • Funzione Compliance.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. Il responsabile della funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Audit è volta, da un lato a presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, a valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni. La Funzione porta all'attenzione degli Organi aziendali i possibili miglioramenti, con particolare riferimento al RAF, al processo di gestione dei rischi nonché agli strumenti di misurazione e controllo degli stessi. Sulla base dei risultati dei propri controlli formula raccomandazioni agli Organi aziendali.

In coerenza con il Modello di Governance del Gruppo, la Capogruppo svolge in modalità accentrata per tutto il Gruppo le attività della funzione di revisione interna per conto anche delle Società Controllate.

Nello svolgimento dei propri compiti la funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati. La funzione Audit comunica in via diretta i risultati degli accertamenti e delle valutazioni agli Organi aziendali. La stessa, per svolgere adeguatamente i propri compiti, ha accesso a tutte le attività della Capogruppo e delle Società del Gruppo, comprese quelle esternalizzate, svolte sia presso gli uffici centrali sia presso le strutture periferiche. La funzione Audit intrattiene i rapporti con le Autorità di Vigilanza secondo quanto disciplinato dalla normativa interna.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM S.p.A.; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e presidia - a livello di Gruppo ed in modo integrato - i processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e il processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;
  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;
  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento;
  • con riferimento alla pandemia Covid-19, assicurare agli Organi Aziendali un adeguato presidio e supporto nella comprensione e attuazione di azioni correttive fornendo una «risk opinion» sulla robustezza e appropriatezza dei processi e delle scelte metodologiche effettuate in particolare dalle strutture creditizie e in generale nella definizione delle proiezioni di lungo periodo.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono, inoltre, nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

  • la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;
  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;
  • l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della funzione Rischi, è volta a presidiare in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi, a valutare il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi, effettuare i controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali e validare i modelli di pricing.

La funzione Compliance di Capogruppo è a riporto gerarchico dell'Amministratore Delegato e presiede alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, secondo un approccio basato sul rischio verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. A tal fine la funzione di conformità alle norme ha accesso a tutte le attività della Capogruppo e delle Società del Gruppo, centrali e periferiche, e a qualsiasi informazione necessaria, anche attraverso il colloquio diretto con il personale. Accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Compliance è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità per le norme più rilevanti che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, e per quelle norme per le quali non siano già previste forme di presidio specializzato all'interno della Capogruppo e delle Società del Gruppo. Con riferimento ad altre normative per le quali sono previste forme specifiche di Presidio Specialistico, i compiti della funzione Compliance - in base ad una valutazione dell'adeguatezza dei controlli specialistici a gestire i profili di rischio di non conformità - sono graduati e la stessa funzione Compliance è comunque responsabile (in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate) della:

  • definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità;
  • individuazione delle relative procedure;
  • verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

La funzione Compliance assume anche le responsabilità definite all'interno del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob del 29 ottobre 2007 e successive modifiche e integrazioni in termini di controllo di conformità e relativo reporting in materia di servizi di investimento e di gestione collettiva del risparmio (art. 16).

La funzione Antiriciclaggio di Capogruppo è collocata all'interno della funzione Compliance e riferisce direttamente agli Organi aziendali per gli ambiti di competenza. Essa presidia, nella piena autonomia di controllo, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette. Assolve alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare, il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di primo pilastro:

• rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio di Banco BPM. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione AIRB permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati (AIRB) al portafoglio Corporate e Retail della BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018. A giugno 2019 sono stati introitati, come richiesto a seguito di una ispezione TRIM, due add-on: rispettivamente sul modello PD del portafoglio Mid Corporate e sul modello LGD Corporate Performing. Sulla mensilità di dicembre 2019 è stata aggiornata la serie storica sottostante la stima dei parametri LGD Performing, Elbe e Defaulted Asset. E' tutt'ora in corso una fase ispettiva, iniziata l'ultimo trimestre 2019, ai fini di validazione di nuovi modelli PD, LGD (Performing, Elbe e Defaulted Asset) ed EAD contenenti significativi cambiamenti metodologici rispetto ai parametri di rischio attualmente utilizzati dal Gruppo per la clientela Corporate e Retail in ottemperanza ai nuovi dettami normativi e in risoluzione di specifiche obligation BCE. Relativamente al solo modello EAD la richiesta di validazione comprende anche un nuovo modello per la clientela

Corporate, che sino ad oggi utilizza un CCF Standard. L'ispezione è proseguita per tutto il Q1-2020. In tal contesto la Banca è in attesa della Final Decision. Nel contempo, nel corso del 2020 è stata avviata la preparazione dell'istanza di model change per l'adeguamento dei sistemi informatici, delle procedure e dei processi interni e dei parametri di rischio via calibrazione tecnica alla nuova definizione di default a fronte dell'entrata in vigore della pertinente EBA guideline (EBA/GL/2016/07). Il relativo application package è stato inviato nell'agosto 2020 con conseguente off-site inspection IMI 4738 avviata nel Q4- 2020. A novembre 2020 sono stati introitati, come richiesto a seguito di una ispezione TRIM, un add-on sui modelli PD del portafoglio Mid Corporate Plus e Large Corporate;

  • rischio di mercato (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2007 per Banca Akros e del 30 giugno 2012 per Banco BPM): nel corso del 2018, è stata effettuata l'estensione del modello interno di Capogruppo a Banca Akros. Il perimetro è, al momento, il rischio generico e specifico dei titoli di capitale e il rischio generico dei titoli di debito per il portafoglio di negoziazione. Nel 2019 è stata presentata la richiesta di estensione del modello interno al rischio specifico dei titoli di debito e al rischio cambio del Banking Book;
  • rischio operativo: il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Dalla data di fusione il Gruppo Banco BPM è stato autorizzato dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dell'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), del metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel corso del 2017 un progetto di estensione ai metodi avanzati sulla componente ex-BPM. A far data dalla segnalazione del 30 giugno 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla BCE sul tema, i segmenti private banking della ex-BPM S.p.A. e di Banca Akros, confluiti in Banca Aletti, hanno adottato la metodologia avanzata. A far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2018, in coerenza con la decisione adottata dalla BCE sul tema, i segmenti di Corporate & Investment banking di Banca Aletti, confluiti in Banca Akros, sono soggetti al metodo standardizzato (TSA).

1.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;

• applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA 2020/07 in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

La fase di emergenza sanitaria globale, scoppiata ad inizio 2020, ha avuto impatti sul calcolo degli impairments. In particolare, la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico generatosi e i conseguenti interventi mitiganti messi in atto dalle diverse Autorità Competenti hanno richiesto un model change e fine tuning ad-hoc per poter permettere la corretta misurazione della reale rischiosità del portafoglio di Gruppo.

Tale model change e fine tuning, che ha coinvolto la stima delle perdite attese e il criterio di stage assignment, ha portato Banco BPM ad adottare, a partire da giugno 2020, una metodologia basata su tassi di decadimento prospettici che considerano al loro interno le misure di mitigazione e, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano.

Si rimanda al successivo paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19" all'interno della sezione "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" per maggiori dettagli.

Si fa inoltre presente che, nel contesto dell'emergenza sanitaria Covid-19, il Gruppo Banco BPM, anche in linea con quanto previsto dagli interventi Governativi, ha concesso molteplici misure di supporto alla clientela, tra le quali moratorie ex lege, erogazioni di nuova finanza prevista dal Decreto Legge "Liquidità" e interventi definiti internamente dal Gruppo (es. accordi bilaterali di sospensione), attivando nuove azioni di prioritizzazione degli interventi per il 2021 in attesa che il Governo renda attuativa la legge finanziaria che prevede maggiori spazi su questo fronte (in particolare con il supporto di SACE). In relazione al trattamento delle misure di supporto, il Gruppo ha continuato a gestire in via ordinaria il processo di concessione dei crediti e relativa classificazione. Al contempo, in coerenza con le linee guida EBA, la Banca a partire da marzo 2020 si è avvalsa della possibilità di applicare sugli interventi di nuova liquidità (ad eccezione delle rimodulazioni) e sulle misure di moratoria che rispettavano i requisiti definiti dal Regolatore, il c.d temporary framework EBA (che consente l'esenzione relativa all'accensione del flag Forborne). Sebbene quest'ultimo sia stato prolungato fino al 31 marzo 2021, a partire da novembre 2020

tutti gli interventi di rimodulazione e di nuove moratorie sono stati effettuati previa analisi della difficoltà finanziaria dei debitori.

Relativamente all'identificazione delle controparti caratterizzate da segnali di deterioramento tali da prefigurare un possibile passaggio in Stage 2 o potenziali situazioni di inadempienza probabile, la valutazione del merito creditizio delle controparti è stata rafforzata attraverso il rilascio di una nuova piattaforma di intercettamento e gestione delle controparti con anomalia e lo sviluppo di un nuovo modello di scoring andamentale. Nello specifico, il nuovo modello di scoring andamentale presenta caratteristiche evolute in termini di modello dati e tecniche di stima che, introducendo come elemento di primaria attenzione il passaggio a Stage 2, risultano anticipatorie rispetto all'evento di default. Al contempo, l'applicativo di monitoraggio ha incorporato le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, previste dalle linee guida EBA sulla definizione di default prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, iter di lavorazione delle posizioni omogenei e differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione a rischio, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata della prevenzione del deterioramento del merito creditizio e funzionale al ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede l'intercettamento giornaliero delle posizioni e la conseguente gestione delle nuove posizioni intercettate secondo un procedimento strutturato e con tempistiche predefinite, basato sulla clusterizzazione del portafoglio con anomalie e sulla successiva prioritizzazione degli interventi.

Al fine di effettuare un monitoraggio puntuale delle complessive misure di sostegno afferenti tanto il temporary framework EBA quanto la concessione di nuova finanza, in aggiunta alle misure di rafforzamento sopra descritte, il Gruppo Banco BPM ha introdotto specifiche iniziative di interazione con la clientela beneficiaria di dette misure. Le verifiche sono state condotte applicando criteri risk-based che considerano specifiche informazioni quali-quantitative al fine di valutare al meglio il merito di credito e la corretta classificazione delle esposizioni, mettendo in evidenzia debitori con potenziali difficoltà finanziarie identificate. Per le controparti selezionate mediante tali criteri di rischio, il Gruppo ha avviato un programma per le relazioni con la clientela attraverso apposite campagne di contatto (anche dette campagne di "early engagement") con le controparti alle quali sono state concesse moratorie Governative o di sistema; a seguito di tali attività di ingaggio da parte della struttura commerciale, sono stati raccolti feedback e informazioni qualitative puntuali sulla clientela, rese disponibili alla struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO") prevedendo la conseguente attivazione della struttura di Monitoraggio e prevenzione per le opportune valutazioni.

Con riferimento a tali verifiche, le strutture facenti capo al CLO, in ottica evolutiva di rafforzamento del processo di gestione delle esposizioni deteriorate, e in seguito a un confronto con la Funzione Rischi, hanno avviato alcune attività, che integrano quanto già previsto dai processi interni del Gruppo, tra le quali: (i) la definizione, a partire da fine dicembre 2020, di una specifica checklist da sottoporre a tutti i gestori di Inadempienze Probabili, finalizzata alla raccolta di ulteriori dati circa le controparti caratterizzate da peggioramento della situazione congiunturale dovuta all'epidemia Covid e (ii) l'interazione con le controparti di cui al punto precedente al fine di raccogliere le informazioni più aggiornate circa la posizione economico finanziaria attuale (dovuta all'impatto della pandemia) e attesa (previsioni economiche per il 2021) e verificare, ove previsto, il rispetto di covenants contrattuali.

Per quanto concerne infine le modifiche effettuate sui sistemi a supporto della valutazione dello staging della clientela, si evidenzia che, nel corso del 2020, i modelli di staging sono stati oggetto di revisione al fine di incorporare nei sistemi la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito alla crisi pandemica e alle misure di contenimento promosse dalle Autorità Competenti. Le nuove proiezioni macroeconomiche hanno incorporato la rischiosità intrinseca del settore economico in ottica maggiormente prudenziale, riducendo il rischio di eventuali cliff-effect che Banco BPM dovrà fronteggiare alla scadenza delle misure di supporto Governative (in particolare delle moratorie). Questo intervento ha certamente incrementato la percentuale di intercettamento delle controparti caratterizzate da SICR (stage 2), aumentando l'impatto in termini di Expected Credit Loss sul portafoglio crediti di Gruppo. Inoltre, in un'ottica conservativa circa i potenziali impatti contabili derivanti dagli effetti positivi delle misure Governative erogate in ambito Covid-19, il Gruppo ha effettuato un'analisi specifica verso controparti appartenenti al segmento Small Business e Privati che nel corso del secondo semestre 2020 hanno evidenziato un miglioramento dello staging (da stage 2 a stage 1) imputabile esclusivamente alle suddette misure di supporto, sterilizzandone gli effetti positivi ("approccio backwardlooking").

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (AIRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros e Banca Aletti, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento "model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • un modello EAD per la clientela Retail.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;

  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;
  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente.

Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne, od alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate", sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta - inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali (ScoPri, Transact), a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;

  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "SUITE IFRS9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società, settore economico e area geografica.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di primo e secondo pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche Creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Per la fotografia dei crediti deteriorati del Gruppo al 31 dicembre 2020 si rimanda a quanto già illustrato nell'ambito della precedente sezione di commento dei Risultati del periodo.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "E. Consolidato Prudenziale - Modelli per la misurazione del rischio di credito".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Modifiche dovute al Covid-19

La crisi scatenata dall'epidemia Covid-19 non ha colpito allo stesso modo tutti i settori produttivi: alcuni settori hanno difatti risentito maggiormente delle misure adottate per contenere il contagio e dell'incertezza finanziaria da esse scatenata. I vecchi modelli satellite coglievano pertanto solamente l'impatto complessivo dello scenario avverso sul portafoglio Banca, utilizzando esclusivamente variabili macroeconomiche indifferenziate per attività produttiva. Di conseguenza, la Banca ha deciso di adottare una metodologia basata su tassi di decadimento prospettici differenziati per i vari settori produttivi del sistema economico italiano.

L'utilizzo dei nuovi modelli satellite ha coinvolto esclusivamente la stima del parametro di rischio PD, mentre la LGD non è stata impattata da tale model change e fine tuning.

A dicembre 2020 si è inoltre intervenuti aggiornando i parametri di rischio per incorporare nella loro stima la matrice relativa all'ultimo anno disponibile (settembre 2019 – settembre 2020).

Nella presente sezione si riportano i principali cambiamenti nei modelli di valutazione e misurazione degli strumenti finanziari connessi con la crisi pandemica, con particolare riferimento agli aspetti relativi all'applicazione dell'IFRS 9.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Con riferimento al portafoglio performing il Gruppo Banco BPM, al fine di determinare il significativo incremento del Rischio di Credito (SICR) e la conseguente classificazione dei crediti nelle diverse classi di rischio del portafoglio performing (stage 1 e stage 2), coerentemente con le disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 9, si è dotato di un framework di stage assignment.

In particolare, per l'identificazione del SICR, il Gruppo ha adottato un approccio basato su modelli statistici (c.d. modelli di staging) che identificano la presenza di aumenti significativi della rischiosità attuale e prospettica delle singole operazioni. In particolare, in congruenza con quanto già effettuato sulla PD, sono stati incorporati specifici modelli satellite che consentono di stimare l'evoluzione attesa della rischiosità delle singole controparti appartenenti ai diversi settori di attività economica sulla base di identificati scenari macroeconomici e della relativa probabilità di accadimento. Il framework prevede la definizione di specifiche soglie di incremento della Lifetime PD, corrispondenti a migrazioni di classi di Rating osservate tra le date di origination e reporting, superate le quali la singola posizione viene classificata nello stage 2.

Al fine di introdurre sul bilancio di fine 2020 gli effetti della crisi pandemica Covid-19, le soglie SICR sono state rese più prudenziali tramite nuove proiezioni macroeconomiche sottostanti l'uso di tassi di decadimento settoriali forward looking usati per il parametro PD. Questo intervento, come già evidenziato nel paragrafo "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19" nell'ambito degli Aspetti Generali del Rischio Credito, ha incrementato la percentuale di intercettamento delle controparti caratterizzate da SICR (Stage 2), aumentando l'impatto in termini di ECL sul portafoglio crediti di Gruppo1 .

E' stata inoltre effettuata, a dicembre 2020, dalla struttura "Rischio di Credito", un'attività di post model adjustment sul SICR per intercettare tutti i rapporti segmentati Small Business che, per effetto della concessione di nuova finanza, hanno avuto un miglioramento del rating alla data di riferimento (tramite il miglioramento degli score andamentali interni) che a sua volta ha portato ad un minore intercettamento delle controparti da classificare nello Stage 2. Tale manovra, definita nel paragrafo "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19" nell'ambito degli Aspetti Generali del Rischio Credito come "approccio backward-looking", ha avuto lo scopo di sterilizzare l'effetto positivo (passaggio da Stage 2 a Stage 1) derivante esclusivamente dall'impatto delle misure di sostegno governative, e non da un effettivo miglioramento della controparte, con conseguente riduzione degli accantonamenti non legata alle reali condizioni economiche della controparte.

Misurazione delle perdite attese

La metodologia di base di determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati, sia con riferimento al funzionamento del "Framework di Stage Assignment" sia con riferimento al modello di calcolo basato su parametri di rischio "PD, LGD, EAD", risulta, rispetto a quella seguita per il bilancio 2019, rivisitata con affinamenti e correttivi introdotti per riflettere il necessario aggiornamento dei parametri di stima oltre che in modo più puntuale gli effetti della crisi Covid-19, anche mediante "post model adjustment", in linea con le interpretazioni fornite dalle diverse Autorità oggetto di illustrazione della "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota integrativa. Tali interventi si sono resi necessari al fine di includere i cosiddetti fattori forward looking e per riflettere gli effetti conseguenti alle misure di garanzia statali, come di seguito illustrato.

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

1 Sono stati operati sul bilancio annuale 2020 con riferimento al modello di staging allocation altri interventi conservativi con l'obiettivo di far emergere, nella valutazione del merito creditizio delle controparti affidate, i fenomeni di deterioramento rilevati prima dell'attivazione del supporto governativo che, altrimenti, avrebbero determinato uno stock di crediti colpiti dal SICR non rilevati in ambito contabile (approccio backward-looking).

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;
  • settore economico.

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontano il parametro "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo avere calcolato le soglie di LPDR rappresentative di un SICR basate sulle PD lifetime, ha verificato che le suddette soglie risultassero coerenti, in termini di efficacia

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

discriminatoria tra Stage 1 e Stage 2, con quelle calcolate assumendo a riferimento il parametro LPDR calcolato tra le PD 12 mesi1 .

Tale passaggio è giustificato dall'opportunità, sotto il profilo operativo, di coordinare il modello di stage allocation con il modello di rating interno adottato ai fini della gestione e monitoraggio del credito. A tale proposito si evidenzia che il sistema di rating interno prevede la classificazione delle esposizioni in 11 classi di rating che sono accorpate, ai fini dei processi di concessione del credito, in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

L'impiego delle fasce di rischio sopra indicate garantisce quindi l'integrazione e coerenza del processo di valutazione delle esposizioni creditizie non deteriorate con gli altri processi interni di gestione del credito (erogazione, pricing, monitoraggio e classificazione).

Tutto ciò premesso, il modello di stage allocation quantitativo prevede l'accorpamento in 5 fasce di rischio delle esposizioni aventi una rischiosità omogenea. Nello specifico:

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata la migrazione dell'esposizione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno tre fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Media" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Alta" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora alla reference date si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di una fascia di rischio);
  • per le esposizioni che alla origination date sono già classificate nella fascia di rischio "Alta" non è possibile rilevare eventuali significativi incrementi del rischio di credito, sulla base del modello quantitativo, in quanto l'unico deterioramento possibile è, di fatto, il passaggio in default. Si evidenzia al riguardo che, per tutti i segmenti di clientela, sono classificate nella fascia "Alta" esclusivamente le esposizioni che appartengono alle classi di rating 10 e 11.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Per i titoli di debito per i quali non si fa ricorso alla "Low Credit Risk Exemption", la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR2, ma diversamente dai crediti non utilizza le fasce di rischio.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR ma diversamente dai crediti non utilizza le fasce di rischio.

In aggiunta ai criteri quantitativi in precedenza illustrati, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

• la presenza di un numero di giorni di sconfinamento continuativo (a livello di controparte) superiore alla soglia di 30 giorni, ferma restando l'applicazione delle soglie di significatività previste dalla normativa di

1 Sulla base degli incroci considerati significativi per il modello adottato, i valori di soglia ammissibili sono tutti quelli contenuti in un range che va dal LPDR corrispondente alla classe di rating più alta appartenente alla fascia di rischio più rischiosa tra quelle che non generano un SICR al LPDR corrispondente alla classe di rating più bassa appartenente alla fascia di rischio meno rischiosa tra quelle che generano un SICR.

2 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

vigilanza, salvo casi eccezionali ascrivibili a particolari tipologie di controparti, quali le Amministrazioni Pubbliche;

  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nelle classi di rating 10 e 11, ossia nella fascia di rischio "Alta", in precedenza illustrata, fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media", in precedenza illustrate.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=2}^{7} PD_t \ast EAD_t \ast LGD_t \ast (1+r)^{-rt}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione dei margini di conservativismo richiesti ai soli fini prudenziali, quali la componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;

  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g., decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto e assegnato un coverage associato allo Stato Italia.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento alla modalità con la quale sono stati inclusi i fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, alle proiezioni macroeconomiche mediante l'utilizzo di tassi di decadimento prospettici a livello di settore economico. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da tassi di decadimento settoriali prospettici. Questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche e considerano al loro interno le misure di mitigazione ed, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni margini di conservativismo dei modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

In particolare, l'approccio seguito dal Gruppo fino al 31 dicembre 2019 prevedeva il ricorso ai cosiddetti modelli "satellite", mediante i quali stimare, con tecniche di regressione statistica, la relazione tra un numero limitato di variabili macroeconomiche significative ed i tassi di decadimento di diversi settori di attività (es. "industria", "società finanziarie", "famiglie consumatrici"). A partire dal 30 giugno 2020, il ricorso ai suddetti modelli è stato abbandonato in quanto, anche alla luce degli scenari macro economici ipotizzati, è stato ritenuto che gli stessi non fossero caratterizzati da una granularità sufficiente per riflettere gli effetti del Covid-19, che risultano significativamente differenziati in funzione dei diversi settori di attività economica della clientela affidata (approccio "geo-settoriale"). Ne consegue che al 30 giugno 2020 l'inclusione dei fattori forward looking nei parametri di PD (Probability of Default) è avvenuta attraverso il loro condizionamento effettuato utilizzando i tassi di decadimento riferiti al sistema bancario italiano, forniti da un provider esterno e differenziati in funzione dei diversi settori in cui opera il Gruppo.

Inoltre, al fine di introdurre sul bilancio di fine 2020 gli effetti della crisi pandemica Covid-19, le soglie SICR sono state rese più prudenziali tramite nuove proiezioni macroeconomiche sottostanti l'uso di tassi di decadimento settoriali forward looking usati per il parametro PD. Questo intervento ha incrementato la percentuale di intercettamento delle controparti contraddistinte da SICR (Stage 2), aumentando l'impatto in termini di ECL sul portafoglio crediti di Gruppo.

In coerenza alla metodologia utilizzata per il bilancio 2019, il modello di calcolo del Gruppo prevede l'elaborazione di differenti scenari macroeconomici; oltre scenario base (di seguito anche "Base"), ritenuto maggiormente probabile, devono essere prodotti due scenari alternativi ed in particolare uno peggiorativo (di seguito anche "Severo ma plausibile") e l'altro positivo (di seguito anche "Migliorativo").

Con riferimento agli scenari macroeconomici, si segnala che le valutazioni forward looking di seguito rappresentate per la stima delle perdite attese al 31 dicembre 2020 sono state elaborate assumendo a riferimento le informazioni fornite da primario provider e disponibili nel mese di novembre 2020, in base a tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo"), approvati da uno specifico Scenario Council di Banco BPM, in base alle policy in essere. Il ricorso a tali informazioni si è reso necessario, come già espresso nella parte A "Politiche Contabili", in quanto le tempistiche per le pubblicazioni degli scenari macroeconomici di BCE e di Banca d'Italia, attese rispettivamente per il 10 e l'11 dicembre 2020, avrebbero potuto creare ritardi nel processo di redazione del bilancio.

Le proiezioni utilizzate dalla Banca, tenuto conto della raccomandazione di BCE di ancorare gli scenari macroeconomici alle previsioni pubblicate da BCE, in data 16 dicembre 2020 sono state confrontate da parte dello Scenario Council con gli scenari pubblicati da BCE e da Banca d'Italia confermando le proiezioni macroeconomiche approvate a novembre, in quanto ritenute sostanzialmente allineate alle indicazioni fornite dai Regulators o con margini di conservativismo con particolare riferimento agli anni 2022 e 2023.

In maggior dettaglio, con riferimento alle probabilità di accadimento degli scenari, considerata:

  • l'impostazione prudenziale dello scenario Base, che si posiziona nella fascia più bassa del range riscontrato tra i vari estimator e la mediana del consensus Bloomberg;
  • la forte asimmetria degli scenari alternativi rispetto allo Scenario Base, che rende quest'ultimo di poco superiore a quello peggiorativo,

si è deciso di assegnare allo Scenario Base una probabilità del 60%, mentre una probabilità di accadimento del 20% viene assegnata rispettivamente allo scenario migliorativo (più in linea con gli altri estimators) e a quello peggiorativo.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2020- 2023 per ognuno dei tre scenari ipotizzati:

Scenario Indicatori macroeconomici 2020 2021 2022 2023
migliorativo PIL Italia -8,3% 5,6% 2,7% 1,7%
base PIL Italia -8,7% 3,7% 2,8% 1,8%
peggiorativo PIL Italia -8,8% 2,6% 3,1% 2,1%
migliorativo Tasso di disoccupazione 9,35 10,00 8,97 8,53
base Tasso di disoccupazione 9,46 11,45 11,64 11,65
peggiorativo Tasso di disoccupazione 9,34 11,61 12,13 11,87
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,43% 0,41% 1,49% 1,69%
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,18% -0,55% 0,46% 0,75%
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,10% -2,29% -1,47% 0,81%
migliorativo Consumi famiglie -9,61% 4,48% 2,89% 1,68%
base Consumi famiglie -9,83% 3,48% 2,68% 1,58%
peggiorativo Consumi famiglie -9,62% 3,40% 1,68% 2,53%
migliorativo Investimenti in costruzioni -7,9% 15,47% 7,17% 2,28%
base Investimenti in costruzioni -9,33% 9,44% 6,42% 2,09%
peggiorativo Investimenti in costruzioni -9,8% 1,53% 9,16% 3,53%
migliorativo Euribor 3 mesi -0,40 -0,45 -0,40 -0,27
base Euribor 3 mesi -0,40 -0,47 -0,44 -0,41
peggiorativo Euribor 3 mesi -0,40 -0,49 -0,46 -0,43
migliorativo Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,06
base Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,00
peggiorativo Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,00
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 1,12 0,65 0,77 1,09
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 1,18 1,11 1,20 1,17
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 1,19 1,36 1,71 1,44
migliorativo Spread BTP/Bund 1,59 1,02 0,93 0,83
base Spread BTP/Bund 1,67 1,59 1,63 1,41
peggiorativo Spread BTP/Bund 1,69 2,04 2,34 1,88
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 0,15% 0,91% 1,39% 1,59%
base Indice dei prezzi al consumo italiani 0,04% 0,54% 1,06% 1,32%
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 0,05% 0,08% 0,69% 1,33%
migliorativo Importazioni -12,0% 16,8% 8,5% 4,5%
base Importazioni -12,8% 11,6% 7,7% 4,4%
peggiorativo Importazioni -13,0% 8,2% 2,2% 6,6%
migliorativo Esportazioni -15,5% 17,6% 4,0% 2,6%
base Esportazioni -16,2% 13,1% 4,5% 3,0%
peggiorativo Esportazioni -17,2% 8,3% 2,5% 3,9%
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 1,3% 0,78% 0,22% 0,09%
base Spesa pubblica amministrazione 1,07% 0,29% 0,29% 0,08%
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 1,6% 3,29% -0,53% -0,60%

Lo scenario "Base" prevede una nuova serie di restrizioni parziali che impattano la crescita nel Q4-20 e nel Q1-21 penalizzando essenzialmente i settori dei servizi soggetti a norme di distanziamento (circa 25% del PIL pre-Covid su un totale del 55% dei servizi), mentre la parte di manifattura (17% del PIL) e delle Costruzioni (11% del PIL), dovrebbe essere poco impattata in questa seconda ondata.

Ora che la prospettiva della disponibilità di più di un vaccino si è concretizzata, i tempi del processo di immunizzazione diventano la variabile chiave di scenario. In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • il PIL Italia incorpora il forte recupero del terzo trimestre 2020 prospettando una contrazione nei due trimestri successivi per effetto della seconda ondata di contagio; questo limita il rimbalzo del 2021 a +3,7%, riducendo notevolmente la crescita acquisita per il nuovo anno;
  • il tasso di disoccupazione sale a 11,4% nel 2021 per poi stabilizzarsi nei due anni successivi;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni all'1,2% nel 2020 e stimato all'1,1% nel 2021;
  • il crollo di consumi e investimenti del 2020, in parte recuperato nel 2021, forti gli investimenti in costruzioni +9,44%;
  • benefici del NGEU non prima del 2022, (PIL aggiuntivo +1,3% medio annuo, +1,7% su 2023), rischi concentrati sui primi 3 trimestri del 2021 per l'esaurirsi di misure di mitigazione. Recupero del livello pre-Covid ad inizio 2023.

Per quanto concerne lo scenario "Peggiorativo", il rischio sanitario e di tenuta dei sistemi sanitari potrebbe causare nuove restrizioni mettendo a repentaglio la prosecuzione di una ripresa che non è di natura ciclica ma legata al termine dei presidi precedenti. Questo implica un rafforzamento delle misure di mitigazione a supporto del reddito delle famiglie e della tenuta finanziaria delle aziende con aumento del deficit pubblico. In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • PIL in contrazione del -8,8% nel 2020 seguita da un rimbalzo solo del +2,6% nel 2021;
  • consistente incremento del tasso di disoccupazione nel 2021 e anche nel 2022 (11,6% e 12,1% rispettivamente);
  • rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni che sale all'1,36% nel 2021 dall'1,19% nel 2020.

Infine lo scenario "Migliorativo" ipotizza un più rapido rientro della crisi pandemica con un 2021 già in consistente crescita in Italia ed in Europa, grazie ad un deciso recupero di consumi ed investimenti ad un anno dell'inizio della pandemia. Nel dettaglio:

  • PIL in contrazione del -8,3% nel 2020 seguita da un rimbalzo del +5,6% nel 2021;
  • tasso di disoccupazione al 9,3% nel 2020, che sale al 10% nel 2021;
  • rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni all'1,12% nel 2020 in forte miglioramento, grazie a tassi di crescita economica tali da favorire un rientro del debito pubblico in rapporto al PIL.

Inclusione delle garanzie statali

A partire dal 30 giugno 2020 il calcolo delle perdite attese è stato affinato al fine di valorizzare le azioni di sostegno creditizio introdotte dal Governo italiano nei confronti delle imprese e delle famiglie, per il tramite del sistema bancario, a favore del quale sono previste garanzie di prima richiesta sui nuovi finanziamenti concessi alle imprese (art. 13 del Decreto Liquidità) piuttosto che garanzie sussidiarie sul 33% dell'importo delle rate sospese (art. 56 del Decreto Liquidità).

Analisi di sensitività delle perdite attese

Come rappresentato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento al modello utilizzato per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici.

In particolare, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento, nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici ed i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione, come illustrato nel precedente paragrafo.

Al fine di valutare come i fattori forward looking possano influenzare le perdite attese si ritiene ragionevole effettuare un'analisi di sensitività nel contesto di differenti scenari basati su previsioni coerenti nell'evoluzione dei diversi fattori macroeconomici. Le innumerevoli interrelazioni tra i singoli fattori macroeconomici sono, infatti, tali da rendere scarsamente significativa un'analisi di sensitività delle perdite attese basata sul singolo fattore macroeconomico.

A tal fine, per le esposizioni non deteriorate (Stage 1 e Stage 2) relative a finanziamenti concessi alla clientela, di seguito viene fornita evidenza:

  • delle perdite attese al 31 dicembre 2020, quantificate in base agli scenari/probabilità di accadimento riportati nella precedente tabella;
  • delle variazioni, in termini percentuali, che si registrerebbero nelle suddette perdite ipotizzando una probabilità di accadimento del 25% per lo scenario "Severo ma plausibile" e del 15% per quello "Migliorativo";
  • delle variazioni, in termini percentuali, che si registrerebbero nelle suddette perdite ipotizzando una probabilità di accadimento del 15% per lo scenario "Severo ma plausibile" e del 25% per quello "Migliorativo":
Finanziamenti alla clientela performing (Stage 1 e Stage 2) dati in milioni di euro
Rettifiche di valore complessive al 31/12/2020 464,8
Variazioni % nelle rettifiche di valore ipotizzando:
25% scenario severo ma plausibile e 15% scenario migliorativo +1,30%
15% scenario severo ma plausibile e 25% scenario migliorativo -1,28%

Sulla base delle variazioni di ECL osservate al variare delle probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari utilizzati, e del PIL Italia associato a ciascun scenario, si stima che ad una variazione di 1 bps di delta PIL corrisponda una variazione di ECL di importo pari a circa 500 mila euro e segno opposto.

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2020 le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e delle relativa tempistica di recupero. Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia del debitore, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati all'incertezza della diffusione internazionale del Coronavirus, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate al 31 dicembre 2020 sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura di bilancio.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle Norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare la classificazione a non performing è effettuata:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Nel corso del 2019 è stata completata una profonda riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, che ha portato alla cessione del ramo d'azienda volto al recupero crediti ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi a sofferenza per i successivi dieci anni. A seguito di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato.

Sempre nel corso del 2019, ed anche a seguito della cessione di ramo sopra menzionata, la gestione di tutte le esposizioni deteriorate è stata unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO").

  • Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione: • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specialistici che possono essere collocati, a seconda della rilevanza della posizione, presso il CLO ovvero presso le strutture Crediti della Rete (Divisioni e Aree Affari). Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti le posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, ma sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui
    • portafoglio permane collocata la relazione nonché l'imputazione dei risultati economici conseguiti; • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate del CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Credito Fondiario Liberty Servicing o, con riferimento a Release S.p.A., a gestori di quest'ultima, in coordinamento con le strutture del CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il cd. "collective provisioning". Nel corso del 2019 la Banca ha proceduto ad innalzare tale soglia dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione di euro. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;
  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;

• tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la Banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare dopo la loro vendita, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della posizione a sofferenza. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle sofferenze che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione di euro per le quali si usa il modello di valutazione automatico teso a replicare la metodologia applicata dai gestori sopra la soglia di rilevanza. Tale modello, sviluppato e manutenuto dalla struttura Governo del Credito, viene sottoposto alla validazione della funzione Rischi.

Con riferimento alle posizioni in Past due e Unlikely to pay (UTP), la valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita prevede modalità differenziate in relazione allo status ed alla dimensione della esposizione:

  • per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo, nonché per quelle a Inadempienze probabili entro prestabiliti limiti di importo (analoghi a quelli applicati per le sofferenze), viene applicato il modello di valutazione di tipo "collective";
  • per le posizioni ad Inadempienze probabili di importo superiore alla soglia sopra citata, le previsioni di perdita vengono valutate analiticamente dal gestore secondo un processo analogo a quello sopra esposto per il portafoglio sofferenze.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di I° livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di II^ istanza, attraverso le strutture del CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di II° livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Controlli di Secondo Livello" collocata all'interno della funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni - campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. A partire da dicembre 2019, a seguito della citata modifica del Regolamento, la struttura fornisce pareri sulle seguenti OMR in ambito creditizio: proposte di i) variazione delle provision; ii) attribuzione delle misure di forbearance e iii) variazione a maggiore o minor rischio dello stato amministrativo di classificazione.

3.2 Write-off

Il Gruppo, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9 e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della Banca al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

I criteri che il Gruppo ha individuato per stabilire se una posizione rientra nel novero di quelle da valutare ai fini di un eventuale stralcio dipendono dall'eventuale presenza di procedure concorsuali, dai livelli di copertura e dall'anzianità della posizione nello status a sofferenza.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

In relazione al trattamento contabile di tali attività e relative modalità espositive si fa rinvio a quanto illustrato nella parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" e nella Premessa della presente sezione.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali ed esposizioni oggetto di concessioni

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle forti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g., decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.).

In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno pertanto invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo delle svalutazioni contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo delle svalutazioni la misura governativa in ambito garanzie statali (collateralizzazione particolarmente accentuate con il decreto Liquidità). L'introduzione di tale misura ha permesso di internalizzare nella procedura di calcolo delle svalutazioni una quota di esposizione garantita dallo Stato, a basso rischio. L'impatto di tale manovra, stimato a giugno 2020 (introduzione nel sistema), ha portato ad una riduzione delle svalutazioni pari a circa 41 milioni (-8%).

Di seguito si fornisce un'analisi delle esposizioni riferite alle attività valutate al costo ammortizzato oggetto di concessione, in base all'anzianità distinguendo tra esposizioni deteriorate e non deteriorate.

Anno dell'ultima concessione Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
2020 537.860 542.285 1.080.145
2019 420.527 786.823 1.207.350
2018 352.303 613.402 965.705
2017 246.120 452.292 698.412
2016 111.574 639.941 751.515
2015 56.952 391.746 448.698
2014 38.785 288.849 327.634
2013 7.057 381.648 388.706
2012 3.200 21.464 24.664
2011 2.699 13.142 15.841
2010 3.589 17.548 21.138
precedente 11.930 6.112 18.042
Totale 1.792.596 4.155.253 5.947.849

Le suddette esposizioni, riferite al perimetro del consolidamento prudenziale, vengono ripartite nella seguente tabella in funzione del numero di concessioni accordate alla controparte (una sola concessione, due concessioni, più di due concessioni).

Numero di concessioni Esposizioni
non deteriorate
Esposizioni
deteriorate
Totale
1 992.190 2.598.534 3.590.724
2 441.598 722.181 1.163.779
>2 358.808 834.538 1.193.346
totale 1.792.596 4.155.253 5.947.849
ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR

A. Qualità del credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 893.683 189.676 63.388 150.867 226.709 248.858 42.051 123.707 3.266.539
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
-
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - -
-
- - - - - 11.374
Totale 31/12/2020 893.683 189.676 63.388 150.867 226.709 248.858 42.051 123.707 3.277.913
Totale 31/12/2019 354.664 78.789 18.640 206.932 410.735 228.615 46.425 111.188 4.119.548

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
valutate al fair
impatto sulla
complessiva
finanziarie
redditività
value con
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 127.628 2.207 - - 129.932 207.723 1.314 - - 209.037
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (18) (596) - - (614) - (385) - - (385)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
41.442 474 - - 41.916 107.296 (256) - - 107.040
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - 33 - - - 33
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(8.771) - - - (8.771) (1.853) - - - (1.853)
Altre variazioni 1 - - - 1 - - - - -
Rettifiche complessive finali 160.282 2.085 - - 162.464 313.199 673 - - 313.872
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - -

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a
Attività rientranti nel terzo stadio erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
valutate al
finanziarie
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Di cui:attività
finanziarie
acquisite o
impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Totale
Rettifiche complessive iniziali 4.572.755 - 219.561 4.759.204 33.112 475.255 18.313 7.777 14.374 5.171.652
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (641.811) - (186.972) (828.783) - (79.549) - - - (829.782)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito
765.422 - 24.840 781.471 8.791 47.270 5.093 244 10.413 954.968
Modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.289) - - (1.289) - - - - - (1.256)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(399.903) - (46.415) (441.296) (5.022) (19.910) - - - (456.942)
Altre variazioni 29.013 - 3.015 31.856 172 (5.340) - - - 32.029
Rettifiche complessive finali 4.324.187 - 14.029 4.301.163 37.053 417.726 23.406 8.021 24.787 4.870.669
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
5.946 - - 5.935 11 56 - - - 5.946
Write-off rilevati direttamente a conto economico (90.562) - - (90.157) (405) (4.481) - - - (90.562)

A.1.3 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
stadio Trasferimenti tra secondo stadio
e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.280.846 1.569.304 565.190 196.707 328.884 18.897
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 53.413 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 426.298 365.887 35.725 10.805 95.539 20.885
Totale 31/12/2020 3.707.144 1.988.604 600.915 207.512 424.423 39.782
Totale 31/12/2019 2.418.090 2.794.922 653.968 388.083 507.306 50.270

A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Valori lordi
Portafogli/qualità Trasferimenti tra primo stadio
e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo stadio
e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
a secondo stadio
Da primo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 869.242 333.091 27.662 7.477 25.144 474
A.1 oggetto di concessione conformi con le GL 856.674 326.287 26.276 7.332 23.832 457
A.2 oggetto di altre misure di concessione 6.772 4.343 778 145 801 17
A.3 nuovi finanziamenti 5.796 2.461 608 - 511 -
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conformi con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di altre misure di concessione - -
-
- - -
B.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31/12/2020 869.242 333.091 27.662 7.477 25.144 474

La tabella in esame, introdotta con la Comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020, rappresenta i trasferimenti tra i tre stadi di rischio delle esposizioni interessate da misure di sostegno Covid-19, qualora lo stadio di rischio di fine esercizio sia diverso rispetto allo stadio di rischio in cui le esposizioni erano classificate all'inizio dell'esercizio o alla data di iscrizione iniziale (se successiva all'inizio dell'esercizio).

Esposizione lorda Rettifiche di
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non
deteriorate
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 116 X (93) 23 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 1 - 1 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 14.460.759 (2.565) 14.458.194 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) 116 14.460.760 (2.658) 14.458.218 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 5.072.972 (343) 5.072.629 -
Totale (B) - 5.072.972 (343) 5.072.629 -
Totale (A+B) 116 19.533.732 (3.001) 19.530.847 -

A.1.4 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.5 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non
deteriorate
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 3.602.612 X (2.131.994) 1.470.618 549.237
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 985.808 X (526.505) 459.303 33.201
b) Inadempienze probabili 5.217.616 X (2.313.037) 2.904.579 2.000
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 3.312.006 X (1.453.690) 1.858.316 2.000
c) Esposizioni scadute deteriorate 62.278 X (16.386) 45.892 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 7.875 X (1.678) 6.197 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 1.823.690 (40.734) 1.782.956 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 188.721 (10.121) 178.600 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 136.331.251 (432.935) 135.898.316 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 1.616.845 (84.968) 1.531.877 -
Totale (A) 8.882.506 138.154.941 (4.935.086) 142.102.361 551.237
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 997.043 X (84.365) 912.678 -
b) Non deteriorate X 59.142.922 (42.923) 59.099.999 -
Totale (B) 997.043 59.142.922 (127.288) 60.012.677 -
Totale (A+B) 9.879.549 197.297.863 (5.062.374) 202.115.038 551.237

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Tipologie finanziamenti / Valori Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi
(*)
A. Finanziamenti in sofferenza 950 725 225 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 147 15 132 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 683 678 5 -
c) Nuovi finanziamenti 120 32 88 -
B. Finanziamenti in inadempienze probabili 70.358 20.325 50.033 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 52.541 15.502 37.039 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 9.979 3.247 6.732 -
c) Nuovi finanziamenti 7.838 1.576 6.262 -
C. Finanziamenti scaduti deteriorati 3.674 1.334 2.340 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 2.063 772 1.291 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 520 287 233 -
c) Nuovi finanziamenti 1.091 275 816 -
D. Altri finanziamenti scaduti non deteriorati 71.372 3.256 68.116 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 50.074 1.864 48.210 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 6.529 1.283 5.246 -
c) Nuovi finanziamenti 14.769 109 14.660 -
E. Altri finanziamenti non deteriorati 22.558.529 128.759 22.429.770 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 12.259.615 117.543 12.142.072 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 102.770 1.272 101.498 -
c) Nuovi finanziamenti 10.196.144 9.944 10.186.200 -
Totale (A+B+C+D+E) 22.704.883 154.399 22.550.484 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020, la tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica. Al riguardo si precisa che la sottovoce "a) Oggetto di concessione conformi con GL" si riferisce a quelle misure di sostegno che sono conformi alle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02).

I finanziamenti interessati dalle suddette misure di sostegno ammontano complessivamente a 22.704,9 milioni, in termini di esposizione lorda, e sono riferiti per 22.518,9 milioni alla Capogruppo.

In maggior dettaglio, detti finanziamenti sono classificati per 22.693,7 milioni nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", come rappresentato nella tabella "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" contenuta nella Parte B della presente nota integrativa. L'importo residuo di 11,1 milioni si riferisce ad esposizioni oggetto di moratorie classificate nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Per maggiori dettagli sulle tipologie delle misure concesse dal Gruppo a sostegno della clientela si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione. Per ulteriori informazioni quantitative sulle suddette misure si fa invece rinvio a quanto contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

A.1.6 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 317 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (201) - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (201) - -
D. Esposizione lorda finale 116 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.6 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.883.606 6.789.746 98.568
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 34.696 12.042 433
B. Variazioni in aumento 657.693 1.217.112 90.550
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 92.497 817.482 68.938
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 509.278 70.111 1.105
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 55.918 329.519 20.507
C. Variazioni in diminuzione (938.687) (2.789.242) (126.840)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (162) (217.372) (8.699)
C.2 write-off (228.790) (307.414) (298)
C.3 incassi (165.700) (497.380) (26.641)
C.4 realizzi per cessioni (134.204) (418.608) -
C.5 perdite da cessione (94.358) (296.003) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (5.106) (484.186) (91.202)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - (1.289) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (310.367) (566.990) -
D. Esposizione lorda finale 3.602.612 5.217.616 62.278
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 29.104 11.581 1.205

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione.

A.1.7 bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 4.927.967 2.089.539
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 11.151 14.687
B. Variazioni in aumento 1.019.769 788.763
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 122.979 588.725
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 150.048 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 189.397
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 229 -
B.5 altre variazioni in aumento 746.513 10.641
C. Variazioni in diminuzione (1.642.047) (1.072.736)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (705.959)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (189.397) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (150.048)
C.4 write-off (115.373) -
C.5 incassi (305.290) (80.202)
C.6 realizzi per cessioni (340.380) -
C.7 perdite da cessione (236.721) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (454.886) (136.527)
D. Esposizione lorda finale 4.305.689 1.805.566
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 10.184 10.651

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A.1.8 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 254 - - - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento - - - - - -
B.1 rettifiche di valore di attività
impaired acquisite o originate
B.2 altre rettifiche di valore
-
-
X
-
-
-
X
-
-
-
X
-
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento - - - - - -
C. Variazioni in diminuzione (161) - - - - -
C.1 riprese di valore da valutazione (161) - - - - -
C.2 riprese di valore da incasso - - - - - -
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off - - - - - -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - - - - -
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - - - - -
D. Rettifiche complessive finali 93 - - - - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 2.229.835 449.044 2.749.360 1.488.530 25.498 4.792
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
17.465 671 615 314 15 4
B. Variazioni in aumento 719.687 197.657 1.234.384 922.336 14.366 2.969
B.1 rettifiche di valore da attività
finanziarie impaired acquisite o
originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore 423.942 108.815 900.941 440.146 13.396 1.532
B.3 perdite da cessione 94.358 8.674 296.003 228.048 - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
B.5 modifiche contrattuali senza
173.992 59.943 15.735 5.324 148 98
cancellazioni - - 1.289 1.289 - -
B.6 altre variazioni in aumento 27.395 20.225 20.416 247.529 822 1.339
C. Variazioni in diminuzione (817.528) (120.196) (1.670.707) (957.176) (23.478) (6.083)
C.1 riprese di valore da valutazione (73.071) (16.175) (287.169) (189.365) (2.764) (712)
C.2 riprese di valore da incasso (45.300) (7.118) (37.000) (17.893) (57) (8)
C.3 utili da cessione (39.228) (1.232) (51.129) (38.312) - -
C.4 write-off (228.790) (21.491) (307.414) (93.872) (298) (10)
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
(1.734) (1.720) (167.782) (58.339) (20.359) (5.306)
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione (429.405) (72.460) (820.213) (559.395) - (47)
D. Rettifiche complessive finali 2.131.994 526.505 2.313.037 1.453.690 16.386 1.678
- di cui: esposizioni cedute non
cancellate
15.555 845 1.371 703 144 6

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.889.382 13.935.276 27.800.615 12.633.881 2.121.203 600.837 84.600.361 146.581.555
- Primo stadio 4.889.382 13.711.087 27.360.057 11.420.327 1.557.571 289.391 71.318.341 130.546.156
- Secondo stadio - 224.189 439.081 1.189.616 554.235 307.820 4.699.330 7.414.271
- Terzo stadio - - 1.477 23.938 9.397 3.626 8.582.690 8.621.128
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.239.301 2.078.137 5.513.230 79.756 137.730 20.256 319.533 10.387.943
- Primo stadio 2.235.933 1.988.624 5.487.763 77.702 137.730 - 315.254 10.243.006
- Secondo stadio 3.368 89.513 25.467 2.054 - 20.256 4.279 144.937
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 25.403 25.403
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - 25.403 25.403
Totale (A+B+C) 7.128.683 16.013.413 33.313.845 12.713.637 2.258.933 621.093 84.945.297 156.994.901
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - 1.991 - - 757.234 759.225
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 599.813 7.774.515 8.738.080 4.421.976 441.013 42.550 22.265.627 44.283.574
- Secondo stadio - 12.918 55.378 123.391 61.139 10.378 498.573 761.777
- Terzo stadio - - - 3.000 3.831 203 617.651 624.685
Totale (D) 599.813 7.787.433 8.793.458 4.548.367 505.983 53.131 23.381.851 45.670.036
Totale (A+B+C+D) 7.728.496 23.800.846 42.107.303 17.262.004 2.764.916 674.224 108.327.148 202.664.937

Il Gruppo Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A..

Le suddette agenzie sono valide per tutte le banche appartenenti al Gruppo. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore (art 138 del regolamento (EU) 575/2013).

Di seguito la tabella di raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle agenzie utilizzate.
Fitch &
Standard
CLASSE Ratings Moody's Poor's Cerved Rating Agency SpA
AAA/AA- da AAA a AA- da Aaa a Aa3 da AAA a AA- da A1.1 a A1.3
A+/A- da A+ a A- da A1 a A3 da A+ a A- da A2.1 a A3.1
BBB+/BBB- da BBB+ a BBB- da Baa1 a Baa3 da BBB+ a BBB- da B1.1 a B1.2
BB+/BB- da BB+ a BB- da Ba1 a Ba3 da BB+ a BB- da B2.1 a B2.2
B+/B- da B+ a B- da B1 a B3 da B+ a B- C1.1
Inferiore B- CCC+ e inferiori Caa1 e inferiori CCC+ e inferiori C1.2 e inferiori

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi) Alle esposizioni rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio.

In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela: Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business – ed uno per la clientela privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 5.186 1.235.701 875.532 272.664 1.276 - 116 9.358.557 11.749.032
- Primo stadio - 5.186 1.235.701 875.532 271.495 1.276 - - 9.357.617 11.746.807
- Secondo stadio - - - - 1.169 - - - 940 2.109
- Terzo stadio - - - - - - - 116 - 116
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
8.700 33.674 524.373 478.195 441.583 - - - 151.328 1.637.853
- Primo stadio 8.700 31.584 508.950 478.195 418.366 - - - 149.275 1.595.070
- Secondo stadio - 2.090 15.423 - 23.217 - - - 2.053 42.783
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C ) 8.700 38.860 1.760.074 1.353.727 714.247 1.276 - 116 9.509.885 13.386.885
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 4.431 21.873 776.526 347.449 404.699 24.311 - - 304.047 1.883.336
- Secondo stadio - - - - - - - - 1.312 1.312
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (D) 4.431 21.873 776.526 347.449 404.699 24.311 - - 305.359 1.884.648
Totale (A + B + C + D) 13.131 60.733 2.536.600 1.701.176 1.118.946 25.587 - 116 9.815.244 15.271.533

Classi di rating interni
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.077.857 31.991.192 20.291.155 5.907.624 3.379.504 6.876.551 1.773.056 93.296.939
- Primo stadio 22.872.729 31.512.003 18.919.795 3.930.467 454.326 - 1.649.499 79.338.819
- Secondo stadio 205.128 479.189 1.371.360 1.977.157 2.925.130 - 81.721 7.039.685
- Terzo stadio - - - - 48 6.876.551 41.836 6.918.435
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
99.165 45.382 18.321 - - - - 162.868
- Primo stadio 99.165 39.013 18.321 - - - - 156.499
- Secondo stadio - 6.369 - - - - - 6.369
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - 7.459 - 7.459
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - 7.459 - 7.459
Totale (A + B + C ) 23.177.022 32.036.574 20.309.476 5.907.624 3.379.504 6.884.010 1.773.056 93.467.266
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - 323 623 19.160 6.706 628.898 - 655.710
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 19.219.107 11.842.506 5.961.432 1.265.084 102.507 - 58.906 38.449.542
- Secondo stadio 12.120 46.094 204.246 219.758 148.054 - 1.204 631.476
- Terzo stadio - - - - - 604.361 - 604.361
Totale (D) 19.231.227 11.888.600 6.165.678 1.484.842 250.561 604.361 60.110 39.685.379
Totale (A + B + C + D) segmentate 42.408.249 43.925.174 26.475.154 7.392.466 3.630.065 7.488.371 1.833.166 133.152.645
Totale non segmentate - - - - - 1.726.173 52.512.425 54.238.598
Totale 42.408.249 43.925.174 26.475.154 7.392.466 3.630.065 9.214.544 54.345.591 187.391.243
Esposizioni Classi di rating interni Totale
BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 8.843.943 5.254.820 5.085.368 492.252 30.759 245.116 - 19.952.258
Mid Corporate Plus 7.921.564 8.192.697 3.893.236 1.216.507 422.171 1.708.482 22.743 23.377.400
Mid Corporate 8.210.810 9.593.080 7.073.050 2.695.761 823.528 1.997.494 41.713 30.435.436

6.639.008

14.245.569

43.925.174

26.475.154

3.329.073

800.813 7.392.466

3.630.065

1.549.408

923.296

7.488.371

1.833.166

1.446.453

7.094.427

2.187.133

804.199

2.613.983

322.257

Small business 9.010.072

Privati 8.421.860

Totale Esposizioni segmentate 42.408.249

133.152.645

30.716.472

28.671.079

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Esposizione Esposizione Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Immobili -
ipoteche
Immobili -
leasing
Titoli garanzie
Altre
Altri derivati Amministr Altre società Altri (1)+(2)
finanziario reali CLN Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
soggetti
Altri
pubbliche
azioni
Banche finanziarie soggetti
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
1.820.308 1.820.283 - 1.311 1.814.941 501 - - - - - - - - - 1.816.753
1.1. totalmente garantite 1.818.037 1.818.015 - 1.311 1.814.941 - - -
-
- - - - - - 1.816.252
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 2.271 2.268 - - - 501 - -
-
- - - - - - 501
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
67.281 67.261 - - - - - - - - - - - 6.726 26.755 33.481
2.1. totalmente garantite 27.346 27.337 - - - - - -
-
- - - - 6.352 20.985 27.337
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 39.935 39.924 - - - - - -
-
- - - - 374 5.770 6.144
- di cui deteriorate - - - - - - - -
-
- - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Immobili -
leasing
Titoli garanzie
Altre
Altri derivati Altre (1)+(2)
Totale
Ipoteche finanziario reali CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
Amministrazioni
pubbliche
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
80.672.856 77.355.264 42.275.683 1.240.210 5.746.877 1.878.719 - - - - - 13.079.877 167.418 343.847 7.563.317 72.295.948
1.1. totalmente garantite 69.354.787 66.316.362 42.270.481 1.240.210 5.589.019 1.780.971 - - - - - 6.831.730 40.049 311.971 7.267.334 65.331.765
- di cui deteriorate 6.376.290 3.652.935 2.456.109 417.646 11.286 175.337 - - - - - 74.100 887 44.562 291.523 3.471.450
1.2. parzialmente garantite 11.318.069 11.038.902 5.202 - 157.858 97.748 - - - - - 6.248.147 127.369 31.876 295.983 6.964.183
- di cui deteriorate 402.960 156.902 4.228 - 13.587 2.925 - - - - - 37.649 1.244 4.487 40.532 104.652
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
13.029.247 12.998.687 666.503 13 3.202.395 573.632 - - - - - 319.216 203.826 669.454 6.214.074 11.849.113
2.1. totalmente garantite 10.858.968 10.836.144 663.898 13 3.060.624 475.922 - - - - - 164.923 108.426 497.833 5.540.063 10.511.702
- di cui deteriorate 94.735 81.381 8.315 - 2.001 3.358 - - - - - 253 - 1.108 63.385 78.420
2.2. parzialmente garantite 2.170.279 2.162.543 2.605 - 141.771 97.710 - - - - - 154.293 95.400 171.621 674.011 1.337.411
- di cui deteriorate 80.655 75.574 - - 852 959 - - - - - 1.599 - 3.060 41.627 48.097

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

A.4 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 935.113 1.029.006 (329.816) 699.190 5.257
A.1. Ad uso funzionale 82.257 96.966 (42.225) 54.741 -
A.2. A scopo di investimento 852.856 932.040 (287.591) 644.449 5.257
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (5.593) 9.961 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
36.538 41.808 (20.281) 21.527 -
D.1. Attività materiali 36.538 41.808 (20.281) 21.527 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2020 987.205 1.086.368 (355.690) 730.678 5.257
Totale 31/12/2019 998.089 1.097.010 (349.797) 747.213 29.514
B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 46 (365) 12.629 (42.560) - - 1.164.613 (1.827.271) 293.330 (261.798)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 982 (3.827) - - 372.386 (471.543) 85.935 (51.135)
A.2 Inadempienze probabili 1.836 (2.140) 78.314 (156.205) - - 2.297.174 (1.962.419) 527.255 (192.273)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 12 (18) 22.066 (91.206) - - 1.571.002 (1.282.578) 265.236 (79.888)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 (1) 28 (24) - - 10.683 (5.921) 35.180 (10.440)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 1.112 (826) 5.085 (852)
A.4 Esposizioni non deteriorate 30.823.427 (7.381) 17.557.988 (16.834) 234.998 (350) 56.347.698 (332.210) 32.952.159 (117.244)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 1.120 (4) 6.265 (389) - - 1.144.098 (75.966) 558.994 (18.730)
Totale (A) 30.825.310 (9.887) 17.648.959 (215.623) 234.998 (350) 59.820.168 (4.127.821) 33.807.924 (581.755)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 12.049 (765) 4.094 (636) - - 883.678 (81.391) 12.857 (1.573)
B.2 Esposizioni non deteriorate 4.128.410 (35) 6.393.707 (9.756) 162.916 (17) 42.899.078 (25.436) 4.647.342 (7.696)
Totale (B) 4.140.459 (800) 6.397.801 (10.392) 162.916 (17) 43.782.756 (106.827) 4.660.199 (9.269)
Totale (A+B) 31/12/2020 34.965.769 (10.687) 24.046.760 (226.015) 397.914 (367) 103.602.924 (4.234.648) 38.468.123 (591.024)
Totale (A+B) 31/12/2019 35.829.963 (11.216) 23.582.611 (311.356) 372.001 (197) 102.743.374 (4.681.681) 37.728.438 (451.268)

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.462.471 (2.117.917) 6.923 (12.834) 520 (113) 467 (931) 237 (199)
A.2 Inadempienze probabili 2.877.756 (2.295.927) 26.820 (17.101) 1 (4) 1 (3) 1 (2)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 45.643 (16.243) 245 (140) 2 (2) 1 (1) 1 -
A.4 Esposizioni non deteriorate 124.631.221 (470.489) 9.539.631 (1.809) 3.118.638 (1.101) 316.955 (183) 74.827 (87)
Totale (A) 129.017.091 (4.900.576) 9.573.619 (31.884) 3.119.161 (1.220) 317.424 (1.118) 75.066 (288)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 912.500 (84.358) 147 (7) 1 - 1 - 29 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 55.603.635 (42.779) 1.907.503 (107) 206.437 - 80.155 (34) 270.807 (3)
Totale (B) 56.516.135 (127.137) 1.907.650 (114) 206.438 - 80.156 (34) 270.836 (3)
Totale (A+B) 31/12/2020 185.533.226 (5.027.713) 11.481.269 (31.998) 3.325.599 (1.220) 397.580 (1.152) 345.902 (291)
Totale (A+B) 31/12/2019 182.415.480 (5.380.163) 13.177.274 (42.192) 3.752.230 (899) 305.061 (32.065) 234.341 (202)

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 647.641 (948.555) 259.757 (417.826) 383.624 (517.627) 171.449 (233.909)
A.2 Inadempienze probabili 1.633.750 (1.269.253) 523.922 (490.702) 498.206 (427.647) 221.878 (108.325)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 19.142 (2.075) 7.582 (2.791) 12.444 (8.814) 6.475 (2.563)
A.4 Esposizioni non deteriorate 51.542.948 (235.614) 23.257.986 (86.497) 43.596.681 (111.093) 6.233.606 (37.285)
Totale (A) 53.843.481 (2.455.497) 24.049.247 (997.816) 44.490.955 (1.065.181) 6.633.408 (382.082)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 370.852 (46.954) 265.311 (22.490) 241.911 (11.874) 34.426 (3.040)
B.2 Esposizioni non deteriorate 26.902.122 (23.293) 13.559.971 (5.653) 13.268.158 (12.220) 1.873.384 (1.613)
Totale (B) 27.272.974 (70.247) 13.825.282 (28.143) 13.510.069 (24.094) 1.907.810 (4.653)
Totale (A+B) 31/12/2020 81.116.455 (2.525.744) 37.874.529 (1.025.959) 58.001.024 (1.089.275) 8.541.218 (386.735)
Totale (A+B) 31/12/2019 80.311.429 (2.527.989) 37.535.411 (1.118.303) 56.533.752 (1.327.229) 8.034.888 (406.642)

410 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo

Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 23 (93) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 11.025.998 (1.479) 3.190.935 (862) 165.627 (77) 32.316 (51) 43.319 (96)
Totale (A) 11.025.998 (1.479) 3.190.958 (955) 165.627 (77) 32.316 (51) 43.319 (96)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.028.903 (79) 2.092.687 (107) 133.759 (35) 521.291 (70) 254.403 (52)
Totale (B) 1.028.903 (79) 2.092.687 (107) 133.759 (35) 521.291 (70) 254.403 (52)
Totale (A+B) 31/12/2020 12.054.901 (1.558) 5.283.645 (1.062) 299.386 (112) 553.607 (121) 297.722 (148)
Totale (A+B) 31/12/2019 11.133.064 (2.186) 3.603.051 (1.701) 297.870 (73) 598.542 (167) 275.558 (251)

B.4 Grandi esposizioni

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore "non ponderato" e "valore ponderato") e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Capo 5 (Art. 13) del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

Si applicano altresì le disposizioni della Parte Seconda - Capitolo 10 della Circolare 285 emanata dalla Banca d'Italia.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare singolarmente il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente.

Alla data del 31 dicembre 2020 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare dei Fondi Propri.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA-GL-2017-15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 25 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 410.816,9 milioni corrispondenti ad un'esposizione netta ("ponderato") pari a 9.804,7 milioni.

I principali Gruppi segnalati come "grandi esposizioni" presentano le seguenti attività di rischio:

• il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 24.763,6 milioni (11,4 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite dai titoli di Stato in portafoglio e dalle attività di natura fiscale.

Le esposizioni di questa Amministrazione Centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate;

  • London Stock Exchange Group plc per 21.489,3 milioni (17,2 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;
  • tre Amministrazioni Centrali di Stati esteri per complessivi 8.526,6 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), esclusivamente costituite dai titoli di Stato in portafoglio;
  • la Banca d'Italia per 15.936,3 milioni (119,5 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR), prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria;
  • a fine esercizio 2020 è segnalata come "grande esposizione" anche l'insieme delle esposizioni cedute e cancellate sottostanti alle operazioni di cartolarizzazione "Red Sea" e "Leviticus", in applicazione del regolamento (UE) n. 1187/2014, inteso a determinare l'esposizione complessiva verso un cliente o gruppi di clienti connessi, per quanto concerne le operazioni su attività sottostanti.

Le restanti 18 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2020 31/12/2019
a) Ammontare (valore di bilancio) (*) 410.816.906 375.693.660
b) Ammontare (valore ponderato) (*) 9.804.654 14.461.328
c) Numero 25 29

(*) dati in migliaia di euro

C. Operazioni di cartolarizzazione

Cartolarizzazioni tradizionali

Nella presente sezione viene fornita illustrazione sull'esposizione del Gruppo verso le cartolarizzazioni, sia per quelle in cui il Gruppo riveste il ruolo di originator dei crediti, sia per quelle di terzi in cui il Gruppo opera in qualità di investitore.

Al riguardo si deve premettere che la strutturazione delle operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo e delle proprie emissioni di obbligazioni bancarie garantite è seguita da una dedicata struttura organizzativa appartenente alla funzione di Finanza della Capogruppo. I portafogli a collaterale delle operazioni realizzate sono sottoposti a monitoraggio costante attraverso la produzione di report mensili e trimestrali da cui si evince l'andamento degli incassi in linea capitale e interessi e lo status dei crediti.

Nel corso dell'esercizio 2020 il Gruppo ha proseguito nel perfezionamento di operazioni di cartolarizzazione proprie mediante la cessione in blocco di crediti a sofferenza, finalizzate ad attuare le azioni di derisking. In particolare le operazioni di cartolarizzazione perfezionate nel corso degli ultimi esercizi a partire dal 2018 hanno previsto:

  • la sottoscrizione dei titoli Senior emessi dal veicolo e la cessione a terzi delle tranche Mezzanine e Junior, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa prudenziale. A fronte di tale detenzione, i crediti ceduti sono stati oggetto di cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), avendo il Gruppo trasferito in modo sostanziale i diritti ed i benefici delle attività finanziarie cedute;
  • l'ottenimento della garanzia dello Stato sui titoli Senior (cosiddetta Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze – GACS ai sensi del Decreto 18 del 14 febbraio 2016 convertito in legge n. 49 dell'8 aprile 2016 e successivo decreto del MEF del 3 agosto 2016).

Con riferimento alle cartolarizzazioni di terzi, dettagliate nella successiva tabella C.2, si rappresenta che il valore di bilancio ammonta a 44,3 milioni. Detta esposizione rappresenta l'unico coinvolgimento del Gruppo in titoli strutturati di credito emessi nell'ambito di operazioni originate da società non del Gruppo (in termini percentuali pari a circa lo 0,1% dell'investimento totale detenuto dal Gruppo in titoli di debito).

Da ultimo si precisa che l'informativa relativa alle operazioni cosiddette di "auto-cartolarizzazione" è contenuta nella parte E - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale "1.4 - Rischio di liquidità". Trattasi, infatti, di operazioni in cui il Gruppo ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dal veicolo, con l'obiettivo di utilizzarli per l'ottenimento di liquidità, attraverso operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema o mediante operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2020, comprese le operazioni di auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio, come meglio precisato in calce alla tabella.

Società Veicolo Originator Data emissione titoli Operazione Tipologia di cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM marzo 2007 BP Mortgages 1 Mutui residenziali in bonis
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l. Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza

Le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" sono rappresentate dalle operazioni "Red Sea SPV", "Leviticus SPV", "Tiberina SPV" e "Titan SPV", per le quali il Gruppo Banco BPM ha

trasferito in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività cedute ai veicoli avendo ceduto al mercato il 95% della tranche junior ed il 95% della tranche mezzanine.

Di seguito si fornisce illustrazione delle nuove operazioni perfezionate nel corso dell'esercizio e di quelle chiuse.

Nuove operazioni dell'esercizio

Tiberina SPV S.r.l (Progetto Django)

In data 5 novembre 2020 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, sulla base dell'offerta vincolante formulata da Credito Fondiario S.p.A., ha deliberato di procedere con la vendita di crediti alla società veicolo Tiberina SPV, nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione, ai sensi della legge 130/99.

Successivamente, in data 11 dicembre 2020 è stato stipulato il contratto di cessione con la società veicolo riguardante un portafoglio di 40 posizioni classificate ad inadempienza probabile e 1 posizione classificata a sofferenza, per un valore lordo pari a 288 milioni.

In data 22 dicembre 2020, l'acquisto del portafoglio crediti è stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale complessivo di 120,0 milioni:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 84,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 18,0 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 9,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 9,0 milioni.

La tranche senior è stata interamente sottoscritta da Banco BPM, unitamente al 5% delle tranche mezzanine e della tranche junior – in conformità alla retention rule prevista dalla normativa regolamentare - per un valore nominale complessivo di 85,8 milioni.

Le tranche Mezzanine e Junior sono invece state sottoscritte per il restante 95% da Credito Fondiario.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2020 dei titoli sottoscritti dalla Capogruppo:

Tipologia Tipologia Valore
nominale di
emissione
Quota
Nominale
sottoscritta
da Banco
BPM
Valore di
iscrizione
iniziale
Valore al
31/12/2020
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Senior 84.037.000 84.037.000 84.037.000 84.023.788 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+2%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 18.008.000 901.000 901.000 903.027 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+9%
Class B2 Asset Backed
Floating Rate Notes due
ottobre 2040
Mezzanine 9.004.000 451.000 451.000 452.353 01/10/2040 Unrated Euribor (floor
@0%)+12%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due ottobre 2040
Junior 9.004.000 451.000 451.000 451.000 01/10/2040 Unrated n.a.
Totale 120.053.000 85.840.000 85.840.000 85.830.168

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della presente Nota Integrativa.

Titan SPV S.r.l. (Progetto Titan)

L'operazione è una cartolarizzazione multioriginator (Banco BPM S.p.A., Release S.p.A. e Alba Leasing S.p.A.), con sottostante un portafoglio di Leasing NPL per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 335,4 milioni (valore riferito alla data di valutazione che in base al contratto corrisponde al 31 dicembre 2019).

Trattandosi di un portafoglio leasing ove gli Originators sono proprietari degli asset rimpossessati, la struttura dell'operazione ha previsto due veicoli cessionari:

  • i crediti leasing sono stati ceduti, pro-soluto e a titolo oneroso, alla società veicolo costituita ai sensi della legge 130 denominata Titan SPV S.r.l.;
  • i relativi rapporti giuridici e beni sottostanti sono stati ceduti alla LeaseCo (Zeus LeaseCo S.r.l.). La LeaseCo, gestita da Prelios tramite apposito contratto di gestione, riceverà i proventi delle vendite dei beni e verserà questi proventi alla società veicolo Titan.

In data 12 dicembre 2020 è stato stipulato il contratto di cessione in base al quale Banco BPM e Release hanno ceduto al veicolo Titan un portafoglio di crediti per un valore lordo contrattuale complessivamente pari a 145,0 milioni, di cui 87,2 milioni riferito a Release e 57,8 milioni riferito a Banco BPM.

In data 28 dicembre 2020, l'acquisto del portafoglio crediti è stato finanziato dall'SPV tramite l'emissione dei seguenti titoli asset backed securities per un valore nominale di 115,6 milioni, comprensivo dell'emissione per finanziare Alba Leasing:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 90,5 milioni, per la quale verrà richiesta la Garanzia Statale sulle Cartolarizzazione delle Sofferenze ("GACS");
  • Classe B Mezzanine per un valore nominale di 15,0 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale di 10,1 milioni. L'emissione delle tranche in esame, oltre a finanziare l'acquisto dei crediti, è destinata a finanziare per 6,5 milioni le spese iniziali della cartolarizzazione.

Alla data di emissione i titoli sono stati integralmente sottoscritti pro-quota dai cedenti; nel dettaglio, la quota parte dei titoli emessi per finanziare il portafoglio del Gruppo ammonta a 41,7 milioni (22,3 milioni relativi alla Capogruppo e 19,4 milioni a Release).

A livello di Gruppo, il 95% dei titoli Mezzanine e Junior (di valore nominale rispettivamente pari a 5,1 milioni e 3,8 milioni) è stato collocato presso un investitore terzo.

In aggiunta si deve precisare che al 31 dicembre 2020 tutte le tranche dell'operazione sono detenute dalla Capogruppo in quanto in data 30 dicembre 2020 Release ha ceduto alla stessa:

  • il 100% della tranche Senior;

  • il 100% delle tranche Mezzanine e Junior sottoscritta da Release. La retention rule a livello di Gruppo è quindi rispettata da Banco BPM detenendo il 5% di tutte le tranche Mezzanine e Junior.

Il perfezionamento della suddetta cessione ha comportato il trasferimento significativo dei rischi e dei benefici dei crediti ceduti, che sono stati pertanto cancellati dal bilancio (derecognition), in base alla disciplina prevista dal principio contabile IFRS 9.

Si riepiloga di seguito la situazione alla data di sottoscrizione ed al 31 dicembre 2020 dei titoli sottoscritti dal Gruppo e detenuti dalla Capogruppo:

Tipologia
(in euro)
Tipologia Valore
nominale di
emissione
Quota
Nominale
sottoscritta
dal Gruppo
Valore di
iscrizione
iniziale
Valore al
31/12/2020
Scadenza Rating Tasso di
interesse
Class A Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Senior 90.500.000 32.343.000 32.343.000 32.321.353 01/01/2041 DBRSM: BBB
Scope: BBB
Euribor 6M +
0,5%
Class B1 Asset Backed
Floating Rate Notes due
gennaio 2041
Mezzanine 15.500.000 269.000 73.635 73.803 01/01/2041 Unrated Euribor 6M +
8%
Class J Asset Backed
Variable Return Notes
due gennaio 2041
Junior 10.070.000 200.000 - 158 01/01/2041 Unrated n.a.
Totale 116.070.000 32.812.000 32.416.635 32.395.314

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si rimanda a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A - Politiche Contabili" della presente Nota Integrativa.

Operazioni chiuse nell'esercizio

BPM Securitisation 2 S.r.l.

In data 22 gennaio 2020, a conclusione del processo di liquidazione, la società BPM Securitisation S.r.l. è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese.

Erice Finance S.r.l. (ITABEI)

In data 9 gennaio 2020, a conclusione del processo di liquidazione, la società Erice Finance S.r.l. è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese.

Leasimpresa Finance S.r.l. (LSMP2)

In data 15 gennaio 2020, a conclusione del processo di liquidazione, la società Leasimpresa Finance S.r.l. è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese.

Italfinance Securitization Vehicle S.r.l. (ITA 8)

Nel mese di dicembre 2020, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l.. In particolare, in data 30 novembre 2020, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di leasing sottostante tale operazione e, in data 14 dicembre 2020, la Società Veicolo ha effettuato il rimborso dei fondi disponibili ancora in essere. Con la sottoscrizione del Termination Agreement in data 11 dicembre 2020 sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l. (ITA 11)

Per le informazioni relative all'operazione ITA 11 si rimanda a quanto riportato nella sezione "Rischio di liquidità" della presente Nota Integrativa.

Contestualmente al riacquisto dei crediti delle operazioni ITA 8 e ITA 11, sono stati trasferiti alla beneficiaria, previo pagamento del prezzo da parte della stessa, i crediti i cui rischi e benefici erano oggetto dell'"Accordo sui crediti cartolarizzati". Tale accordo con l'estinzione delle cartolarizzazioni, resta quindi privo di contenuti.

Operazioni di cartolarizzazione in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2020

BP Mortgages 2 (giugno 2007)

In data 22 giugno 2007 la Banca Popolare di Novara ed il Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, hanno ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. mutui residenziali fondiari e mutui residenziali assistiti da ipoteca volontaria su immobili. L'ammontare del portafoglio ceduto era pari a 1.610 milioni; la società veicolo ha emesso in data 29 giugno 2007 quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali e due classi di titoli junior unrated sottoscritti dagli Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso l'Irish Stock Exchange. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2020
Valore
31/12/2019
Banco BPM 212.178 250.883

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore al
31/12/2020
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (4)
A1 Senior 147.300 - Euribor 3 mesi + 0,07%
A2 Senior (1) 1.382.000 78.706 Euribor 3 mesi + 0,13% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
B Mezzanine 28.200 28.200 Euribor 3 mesi + 0,25% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
C Mezzanine (1) 36.200 36.200 Euribor 3 mesi + 0,66% Luglio 2044 Aa3/AA/AA
M1 Junior (2) 8.639 8.639 Euribor 3 mesi + 2% + Additional
Return
Luglio 2044 unrated
M2 Junior (3) 7.479 7.479 Euribor 3 mesi + 2% + Additional
Return
Luglio 2044 unrated
Totale 1.609.818 159.224

(1) Il Banco BPM (ex Banco Popolare) ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 685,8 milioni e titoli mezzanine per un valore nominale di 11,4 milioni.

(2) Il titolo junior classe M1 è stato sottoscritto dalla ex Banca Popolare di Novara, ora Banco BPM.

(3) Il titolo junior classe M2 è stato sottoscritto dall'ex Credito Bergamasco, ora Banco BPM.

(4) Rating al 31 dicembre 2020

Eventi di rilievo dell'esercizio 2020

L'agenzia Fitch in data 14 maggio 2020 ha diminuito, a seguito del downgrading del rating sovrano sull'Italia, il rating dei Titoli di Classe A2, Classe B e Classe C dell'operazione da "AA" ad "AA-".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato tra le Banche Originator, ora Banco BPM, una controparte di mercato e la società veicolo un contratto di interest rate swap, mediante l'intermediazione di Banca Akros.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Banco BPM, già Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia, ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee", ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2020 l'importo del collaterale versato è pari a 9,3 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

BP Mortgages 1 (marzo 2007)

ln data 16 marzo 2007 la Banca Popolare di Verona, ora Banco BPM, in qualità di Originator ha ceduto alla società veicolo BP Mortgages S.r.l. mutui ipotecari e fondiari per 1.476 milioni; la società veicolo ha emesso, in data 11 aprile 2007, quattro classi di titoli dotati di rating e collocati presso investitori istituzionali ed una classe di titoli junior unrated sottoscritta dall'Originator; tutte le classi di titoli sono quotate presso la Borsa del Lussemburgo. Nell'ambito dell'operazione la Banca Originator, ora Banco BPM, ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Portafoglio crediti

Valore
Banca
31/12/2020
Valore
31/12/2019
Banco BPM
106.342
131.954

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2020
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/S&P/
Fitch (3)
A1 Senior 202.700 - Euribor 3 mesi + 0,06%
A2 Senior (1) 1.172.650 8.421 Euribor 3 mesi + 0,13% Aprile 2043 Aa3/AA/AA
B Mezzanine (1) 25.300 25.300 Euribor 3 mesi + 0,19% Aprile 2043 Aa3/AA/AA
C Mezzanine (1) 32.600 32.600 Euribor 3 mesi + 0,48% Aprile 2043 Aa3/AA/AA
M Junior (2) 14.500 14.500 Euribor 3 mesi + 2,5% oltre
Additional Return
Aprile 2043 unrated
Totale 1.447.750 80.821

(1) Il Banco BPM (ex Banco Popolare) ha acquistato, dopo il loro collocamento sul mercato, titoli Senior per un valore nominale di 429,6 milioni e titoli mezzanine per 8,3 milioni.

(2) I titoli junior sono stati sottoscritti dalla ex Banca Popolare di Verona, ora Banco BPM.

(3) Rating al 31 dicembre 2020

Eventi di rilievo dell'esercizio 2020

L'agenzia Fitch in data 14 maggio 2020 ha diminuito, a seguito del downgrading del rating sovrano sull'Italia, il rating dei Titoli di Classe A2, Classe B e Classe C dell'operazione da "AA" ad "AA-".

Operazioni finanziarie accessorie

Al fine di immunizzare il rischio di tasso in capo alla società veicolo dovuto al mismatching tra i tassi dei mutui cartolarizzati e i rendimenti delle obbligazioni emesse è stato stipulato tra la Banca Originator, una controparte di mercato e la società veicolo un contratto di Interest Rate Swap, mediante l'intermediazione di Banca Akros.

Accordi contrattuali con obbligo nel fornire sostegno finanziario alla società veicolo (IFRS 12, par. 14)

Banco BPM, già Banco Popolare, nel giugno 2012, a seguito della perdita del rating minimo previsto per il rilascio della garanzia ai sensi del contratto denominato "First Demand Guarantee" ha costituito un collateral account, segregato rispetto al patrimonio separato della Società, il cui importo viene rivisto annualmente in corrispondenza dell'Interest Payment Date di luglio per tener conto dell'ammortamento del portafoglio ceduto; al 31 dicembre 2020 l'importo del collaterale versato è pari a 6,3 milioni.

Sostegno finanziario fornito all'entità (IFRS 12, par. 15)

Nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun sostegno finanziario, diverso da quello contrattualmente previsto.

Cartolarizzazioni sintetiche

Le cartolarizzazioni sintetiche prevedono, attraverso la stipula di contratti di garanzia, l'acquisto di protezione del rischio creditizio sottostante ad un portafoglio di finanziamenti, del quale l'Originator mantiene la piena titolarità.

Tali operazioni sono quindi finalizzate a trasferire il rischio di credito dall'Originator ad una Controparte esterna, senza derecognition degli attivi che pertanto sono mantenuti nel bilancio dell'Originator.

Le caratteristiche di queste operazioni consentono la liberazione di capitale regolamentare ed economico grazie alla riduzione del livello di rischio di credito del portafoglio sottostante ("Significant Risk Transfer" ai sensi della normativa prudenziale), contribuendo in tal modo alla creazione di valore attraverso l'ottimizzazione dell'uso del capitale stesso.

La normativa di riferimento per tali transazioni è il Regolamento UE 575/2013 (Capital Requirements Regulation, "CRR"), che all'art. 245 stabilisce le condizioni in base alle quali è soddisfatto il criterio del Significant Risk Transfer (SRT) ovvero il trasferimento significativo del rischio a terzi mediante una protezione del credito di tipo reale o di tipo personale. Tali condizioni dovranno essere oggetto di costante monitoraggio nel corso dell'intera durata dell'operazione.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione sintetica in essere al 31 dicembre 2020.

Garante Originator Data operazione Tipologia di cartolarizzazione
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM giugno 2019 Mutui in bonis
Fondo Europeo per gli investimenti Banco BPM dicembre 2020 Finanziamenti in bonis

Nuove operazioni dell'esercizio

Cartolarizzazione sintetica Fondo Europeo per gli investimenti 2020

Nel corso del mese di dicembre 2020 Banco BPM ha concluso la seconda operazione di cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI).

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione è composto da finanziamenti in bonis originati da Banco BPM verso le piccole e medie imprese e clientela Corporate, per 1.894,9 milioni.

La struttura dell'operazione prevede che il portafoglio venga virtualmente suddiviso in 3 tranche in relazione al grado di rischio: Senior, Mezzanine e Junior, per un valore iniziale del portafoglio pari a 1.702,4 milioni, così ripartito:

  • Senior: 1.608,8 milioni;
  • Mezzanine: 76,6 milioni;
  • Junior: 17,0 milioni.

In aggiunta, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico netto di almeno il 5% (retention), è previsto un trattenimento dall'intero portafoglio, inizialmente pari a 192,5 milioni.

In particolare, la quota Junior e Senior non godono di alcuna garanzia, mentre la quota Mezzanine è coperta con garanzia da parte del Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) e controgarantita dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI).

A fronte della suddetta garanzia, l'operazione prevede la messa a disposizione da parte di Banco BPM di 462 milioni (di cui 77 milioni da erogare entro 6 mesi dalla sottoscrizione del contratto di garanzia) di finanziamenti agevolati da erogare, con finalità di sostegno agli investimenti e al capitale circolante, a favore di imprese Midcap con un organico fino a n. 2.999 dipendenti e, per almeno il 50%, di piccole e medie imprese con un organico fino a n. 249 dipendenti, attive in qualunque settore economico (ad eccezione di alcuni settori di attività esclusi da B.E.I. in quanto ritenuti "sensibili")

L'erogazione di tali finanziamenti avrà inizio nel 2021.

Al 31 dicembre 2020 il portafoglio cartolarizzato lordo ammonta a 1.808,1 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 1.730,2 milioni, come dettagliato nella successiva tabella C.1, in corrispondenza della voce "Prestiti verso imprese".

Descrizione delle operazioni

Cartolarizzazione sintetica Fondo Europeo per gli investimenti 2019

Nel corso del mese di giugno 2019 Banco BPM aveva concluso la prima operazione di cartolarizzazione sintetica con il Fondo Europeo degli investimenti (FEI).

Il portafoglio oggetto di cartolarizzazione era composto da mutui in bonis originati da Banco BPM verso la clientela Corporate.

La struttura dell'operazione prevedeva che il portafoglio fosse virtualmente suddiviso in 3 tranche in relazione al grado di rischio: Senior, Mezzanine e Junior, per un valore iniziale del portafoglio pari a 1.656,6 milioni, così ripartito:

  • Senior: 1.589,1 milioni;
  • Mezzanine: 55,0 milioni;
  • Junior: 12,5 milioni.

Le quota Junior e Senior non godono di alcuna garanzia, mentre la quota Mezzanine è coperta con garanzia da parte del Fondo Europeo per gli investimenti (FEI) e controgarantita dalla Banca Europea per gli investimenti (BEI). In aggiunta, è previsto un trattenimento del 5% dell'intero portafoglio, pari a 59,5 milioni, alla partenza dell'operazione, per soddisfare il requisito di mantenimento di interesse economico minimo (retention).

Al 31 dicembre 2020 il portafoglio cartolarizzato lordo ammonta a 715,7 milioni e l'esposizione netta di Banco BPM è pari a 682,0 milioni, come dettagliato nella successiva tabella C.1, in corrispondenza della voce "Prestiti verso imprese".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A. Oggetto di integrale
cancellazione dal bilancio
2.432.962 (1.553) 8.868 - 451 -
Attività deteriorate:
A.1 Crediti in sofferenza 2.432.962 (1.553) 8.868 - 451 -
Attività non deteriorate:
A.2 Leasing - - - - - -
B. Oggetto di parziale cancellazione
dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 2.225.112 (8.092) 51.868 - 152.311 (263)
Attività non deteriorate:
C.1 Mutui ipotecari residenziali 55.839 - 51.868 - 122.995 -
C.2 Leasing - - - - - -
C.3 Prestiti verso imprese (*) 2.169.273 (8.092) - - 29.316 (263)

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa all'operazione di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2020 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 213,6 milioni.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Esposizioni per cassa
Tipologia attività Senior Mezzanine Junior
cartolarizzate/Esposizioni Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
Valore di
bilancio
Rettif/ripr.
di valore
A.1 PHARMA FIN.SR3 TV 28 1.751 - - - - -
- altro
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 - - 987 - - -
- altro
A.3 PHARMA FIN.EUR TV 28 - - 4.540 - - -
- altro
A.4 BNT PORT 14-42 TV - - - - 28.306 -
- crediti agricoli e zootecnici
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 6.001 (10) - - - -
- altro
A.6 BERENICE 13-33 CL.B 6% (**) - - 974 - - -
- crediti in sofferenza
A.7 ALBA 10 SPV 1.302 (17) - - - -
- altro
A.8 POP NPLS 2020 class B - 397 - - -
- crediti in sofferenza
A.9 POP NPLS 2020 class J - - - 1 -
- crediti in sofferenza

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior

(**) Detenuta tramite l'investimento nello Schema Volontario del FITD.

Si omette la parte della tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

Le esposizioni derivanti dalle operazioni di cartolarizzazioni di terzi ammontano a 44,3 milioni, e sono classificate, per 37,0 milioni, nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", per 6,0 milioni nel portafoglio delle "Attività valutate al costo ammortizzato" e per i rimanenti 1,3 milioni nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per l'esposizione in "BNT Port 14-42 TV", classificata tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

C.3 Consolidato prudenziale - Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Di seguito si illustrano le società veicolo nelle quali le società del Gruppo bancario sono state coinvolte nell'attività di strutturazione e per le quali si detiene un'interessenza.

Trattasi, in particolare, delle società veicolo create al fine di perfezionare le proprie operazioni di cartolarizzazione; come descritto nella "Parte A – Politiche contabili", "3. Area e Metodi di consolidamento", il patrimonio separato è oggetto di consolidamento in quanto il Gruppo dispone dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulta esposto ai rendimenti variabili delle stesse, a prescindere dai diritti di voto.

In aggiunta, si segnala l'interessenza detenuta nella società "BNT Portfolio SPV". Trattasi del veicolo costituito nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titolo per un valore nominale di 397,8 milioni sottoscritta dalle banche pattiste di Banca della Nuova Terra, tra cui l'ex Banco Popolare. In base agli accordi intervenuti, l'ex Banco Popolare aveva sottoscritto il citato titolo per un valore nominale pari a 84,6 milioni; al 31 dicembre 2020, il fair value di tale titolo, esposto tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" è pari a 28,3 milioni al netto degli incassi intervenuti.

Nella seguente tabella si fornisce evidenza del complesso delle attività e delle passività, così come figurano nel patrimonio separato del veicolo.

Nome Cartolarizzazione/ Sede
legale
Consolidamento Attività Passività
Denominazione
società
veicolo
Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 163.024 - 14.066 -
-
270.359
BP Mortgages mar 2007 Milano contabile 106.552 - 29.711 8.421 57.900 14.558
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 212.674 - 38.024 78.706 64.411 16.166

C.4 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Al 31 dicembre 2020 le società veicolo non consolidate risultano essere Red Sea SPV S.r.l., veicolo costituito per l'operazione di cessione crediti a sofferenza denominato "Progetto Exodus" perfezionata nel corso dell'esercizio 2018, Leviticus SPV S.r.l. veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza denominato "Progetto ACE" perfezionata nel corso del 2019, Tiberina SPV S.r.l. veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti UTP e a sofferenza denominato "Progetto Django" e Titan SPV S.r.l., veicolo costituito per l'operazione di cessione di un portafoglio di crediti a sofferenza denominato "Progetto Titan", come in precedenza illustrato.

La seguente tabella riporta le attività e le passività del Gruppo nei confronti dei suddetti veicoli, principalmente riconducibili ai titoli senior sottoscritti dal Gruppo, classificati nel portafoglio dei "Crediti verso la clientela". Si precisa, in proposito, che non sono presenti nei confronti delle società stesse, esposizioni fuori bilancio, linee di credito non revocabili o garanzie finanziarie, pertanto l'esposizione massima al rischio di perdita corrisponde alla differenza fra le attività e le passività detenute nei confronti del veicolo.

(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV
Totale attività 1.134.765 1.184.172 166.325 40.012
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.959 4.480 1.806 74
Crediti verso clientela 1.130.538 1.178.463 164.519 39.939
Altre voci dell'attivo 1.267 1.230
Totale passività 4.908 - 47.847 417
Debiti verso clientela 4.907
Altre voci del pasivo 1 47.847 417
(migliaia di euro) Red Sea
SPV
Leviticus
SPV
Tiberina
SPV
Titan SPV
Margine d'interesse 5.162 4.653 46 0

Si precisa inoltre che nel corso dell'esercizio non è stato fornito alcun supporto finanziario.

C.5 Consolidato prudenziale - Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
Incassi crediti
realizzati nell'anno
Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
Società veicolo senior mezzanine junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis attività
deteriorate
attività in
bonis
attività
deteriorate
attività in
bonis
attività
deteriorate
attività in
bonis
ITA 8 / Italease Securitisation
vehicle
- - 41 317 - - - - - -
ITA 11 / Italease Securitisation
vehicle 2
- - - - - - - - - 21,00%

I valori sopra indicati sono relativi agli ultimi movimenti precedenti la chiusura di entrambi le operazioni.

C.6 Consolidato prudenziale - Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Non vi sono società veicolo per la cartolarizzazione facenti parte del Gruppo Bancario.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2020, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • operazioni di cartolarizzazioni di esposizioni creditizie verso la clientela (318,5 milioni);
  • operazioni di pronti contro termine passive su titoli di proprietà, in prevalenza classificati nei portafogli delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra le "Passività valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso le banche o b) debiti verso la clientela", in funzione della tipologia di controparte. Al riguardo si deve segnalare che nelle seguenti tabelle non trovano rappresentazione le operazioni di pronti contro termine passivi effettuate su titoli non iscritti in bilancio, qualora la disponibilità degli stessi consegue ad operazioni di pronti contro termine attivi (si fa rinvio a quanto riportato nel paragrafo "Altre informazioni" contenuto nella Parte B della presenta Nota integrativa).

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte del Gruppo, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo allo stesso, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Per effetto del consolidamento del patrimonio del veicolo, nel bilancio consolidato non troverà rappresentazione questa ultima passività; diversamente, nel passivo figureranno i titoli in circolazione emessi dalla società veicolo e non sottoscritti dalle società del Gruppo.

di riacquisto
contratti di
di cui: oggetto di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
88.525
88.525
88.525
134.065
cartolarizzazione
operazioni di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
612.899
243.498
-
-
6.920.279
6.831.754
88.525
8.914.259
1.381.081
12.374.501
369.401
1.381.081
Valore di
bilancio
X
X
X
X
X
-
X
-
-
-
X
-
31.947
-
31.947
32.292
36.684
345
345
-
-
di cui deteriorate
vendita con patto
di cui: oggetto di
369.367
231.847
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
8.902.200
601.214
-
-
1.381.335
1.381.335
12.551.962
6.919.651
6.919.651
di riacquisto
contratti di
di cui: oggetto di
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
313.989
-
313.989
318.520
383.892
cartolarizzazione
4.531
4.531
operazioni di
369.367
231.847
-
-
-
-
-
-
-
-
601.214
-
1.381.335
1.381.335
7.233.640
313.989
9.220.720
12.935.854
4.531
4.531
6.919.651
Valore di
bilancio
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
C. Attività finanziarie designate al fair value
redditività complessiva
Totale 31/12/2020
Totale 31/12/2019
2. Titoli di capitale
2. Titoli di capitale
2. Titoli di capitale
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
1. Titoli di debito
3. Finanziamenti
3. Finanziamenti
2. Finanziamenti
3. Finanziamenti
2. Finanziamenti
4. Derivati
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
vendita con patto
di cui: oggetto di
612.899
369.401
243.498
-
-
-
-
-
-
-
-
-
1.381.081
1.381.081
-
-
6.831.754
6.831.754
-
8.825.734
12.240.436

D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Tra le "attività finanziarie cedute rilevate per intero" figurano 1.129,3 milioni di valore di bilancio sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta della Capogruppo, esposte in tabella nelle "Passività finanziarie associate" per 938,5 milioni ma che non trovano rappresentazione nelle passività dello Stato patrimoniale in quanto oggetto di compensazione ai sensi dello IAS 32.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Al 31 dicembre 2020 non sono presenti attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nella presente tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per il Gruppo nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento dei titoli emessi.

Rilevate per Rilevate Totale
intero parzialmente 31/12/2020 31/12/2019
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value 4.531 - 4.531 5.252
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 4.531 - 4.531 5.252
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value) 333.148 - 333.148 401.073
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 333.148 - 333.148 401.073
Totale attività finanziarie 337.679 - 337.679 406.325
Totale passività finanziarie associate - - X X
Valore netto al 31/12/2020 337.679 - 337.679 X
Valore netto al 31/12/2019 272.260 - X 406.325

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

La fattispecie non è presente per il Gruppo alla data di bilancio.

D.3 Consolidato prudenziale - attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

Operazioni di cessione multi-originator di crediti a fondi comuni di investimento

In base a quanto stabilito dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 23 dicembre 2019, nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Il Gruppo Banco BPM, nel corso dei precedenti esercizi, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi generali delle operazioni di cessione di crediti realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio, di seguito anche "SGR"), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti, mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto il Gruppo non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività, che è stato invece assunto dalla società di gestione del fondo. In particolare, i rischi ed i benefici che il Gruppo potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multi-originator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo per il quale si ritiene che il Gruppo detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2020

Al 31 dicembre 2020 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 164,6 milioni (194,1 milioni al 31 dicembre 2019), interamente riferito alla Capogruppo. Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31.12.2020(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA Corporate
Credit Recovery I
1.677 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
23.788 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
81.002 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
23.812 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay, forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target, da strumenti finanziari
partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle suddette, crediti
erogati nella forma di operazioni di debtor in possession financing a
sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di ristrutturazione
del debito erogato
Back2bonis 34.288 Prelios SGR 23 dicembre 2019 Titoli "asset backed securites" untranched emessi nell'ambito di operazioni
di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori,
nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni di
ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni
similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e
simili dei beni a garanzia

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

La variazione negativa intervenuta nell'esercizio, complessivamente pari a 29,5 milioni, è imputabile alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-5,2 milioni), alle minusvalenze da valutazione (-15,4 milioni), nonché agli effetti della conversione in cambio dell'investimento in dollari detenuto nel fondo "IDeA Corporate Credit Recovery II comparto Shipping" (-8,9 milioni).

La misurazione a fair value dei suddetti fondi viene effettuata sulla base dei NAV comunicati periodicamente dalla SGR (fondi IDeA), piuttosto che mediante una tecnica valutativa basata sull'attualizzazione dei previsti flussi di recupero in funzione di un tasso di attualizzazione ritenuto espressivo della remunerazione richiesta dal mercato per un'attività simile (fondi "Clessidra Restructuring Fund" e "Back2bonis").

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per il Gruppo; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

D.4 Consolidato prudenziale - operazioni di covered bond

Programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi strategici

L'emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") si inserisce nel piano strategico del Gruppo Banco BPM quale strumento di diversificazione delle fonti di raccolta, di riduzione del relativo costo e di allungamento delle scadenze del passivo.

Il Gruppo Banco BPM ha in essere tre Programmi di emissione di OBG, nello specifico i Programmi "BP OBG1", "BPM OBG1" e "BPM OBG2".

Per l'ex Gruppo Banco Popolare nel corso del 2010 è stato avviato il primo programma di emissione di OBG avente ad oggetto mutui residenziali ("OBG Residenziale" o "BP OBG1"). L'importo massimo di OBG che possono essere emesse nell'ambito del programma è stato incrementato dagli iniziali 5 miliardi a 10 miliardi nel febbraio 2011.

Per l'ex Gruppo BPM, in data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Banca Popolare di Milano ha autorizzato un programma di emissione di OBG ("BPM OBG1") per un importo massimo di 10 miliardi, avente ad oggetto esclusivamente mutui fondiari ed ipotecari residenziali, ma strutturato per poter ricomprendere anche mutui commerciali. Successivamente, in data 10 marzo 2015, il Consiglio di Gestione dell'ex Gruppo BPM ha approvato un secondo programma di emissione di OBG ("BPM OBG2") strutturato per ammettere esclusivamente la cessione di mutui fondiari e ipotecari residenziali per un ammontare massimo pari a 10 miliardi.

Struttura dei programmi

A seguito della fusione per incorporazione in Banco BPM di BPM S.p.A., perfezionatasi nel mese di novembre 2018, Banco BPM, per tutti i programmi OBG del Gruppo, oltre al ruolo di Banca Emittente delle OBG, ha assunto il ruolo di unica Banca Cedente degli attivi ai sensi dell'art. 7-bis della legge 30 aprile 1999, n.130 e di unica Banca Finanziatrice.

Con riferimento al Programma "BP OBG1", Banco BPM ha effettuato cessioni pro-soluto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. (partecipata al 60% dal Banco BPM) dei relativi crediti pecuniari derivanti da mutui ipotecari aventi le caratteristiche di cui all'art. 2, comma 1, lett. a) del Decreto MEF (Mutui Ipotecari).

Con riferimento ai Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2", i crediti pecuniari derivanti da mutui fondiari e ipotecari residenziali aventi le caratteristiche di cui all'art. 2 del Decreto MEF, unitamente ai mutui commerciali, solo per il Programma "BPM OBG1", sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG1" e alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. (partecipata all'80% dal Banco BPM) nell'ambito del Programma "BPM OBG2".

Finanziamento subordinato

Per tutti i programmi OBG del Gruppo Banco BPM, a fronte della cessione degli attivi, le Banche Originator, ora solo Banco BPM, hanno erogato un Prestito Subordinato a favore delle società veicolo al fine di dotarle delle disponibilità finanziarie necessarie per poter acquisire i relativi crediti (tranne nel caso in cui la società veicolo abbia provveduto al pagamento diretto degli attivi acquistati); le Società Veicolo dovranno rimborsare i finanziamenti subordinati all'ultima data di rimborso finale tenuto conto della estensione della data di rimborso in caso di inadempimento dell'Emittente, in conformità all'ordine di priorità dei pagamenti applicabile e nei limiti dei fondi disponibili. E' in ogni caso prevista, ad ogni data di pagamento degli interessi, la possibilità di procedere al rimborso anticipato dei finanziamenti subordinati a condizione che l'ammontare residuo in linea capitale dei finanziamenti sia pari o superiore al debito residuo delle OBG in circolazione e che i test previsti ai sensi della normativa e quelli contrattuali siano rispettati. Sui prestiti subordinati vengono corrisposti interessi o a tasso fisso oppure pari al tasso medio di interesse delle Serie di OBG emesse più l'eventuale excess spread generato dalla struttura.

Contratti derivati

Il Programma di emissione "BPM OBG2" ha in essere tre contratti derivati denominati "Covered Bond Swap" sottoscritti dalle società veicolo e da controparti di mercato; questi swap, appartenenti alla tipologia interest rate swap, consentono di coprire, a livello consolidato, anche in caso di default dell'Emittente, il rischio di tasso derivante dal disallineamento tra i flussi di interessi del portafoglio di attivi ceduti ai rispettivi veicoli ed i flussi di interessi sulle OBG emesse. Il Programma "BP OBG1" ha in essere un solo contratto di Covered Bond Swap stipulato tra la Società Veicolo e UBS, mentre nessun contratto di Covered Bond Swap è in essere per il Programma "BPM OBG1".

Per tutti e tre i programmi OBG del Gruppo non sono più in essere contratti di "Mortgages Pool Swap".

Garanzie

Le Società Veicolo al fine di garantire il rimborso delle OBG, nell'ipotesi in cui l'Emittente fosse inadempiente ai propri obblighi di pagamento, hanno rilasciato una garanzia primaria, incondizionata ed irrevocabile a valere sugli attivi segregati a beneficio degli investitori che sottoscriveranno le OBG. L'ammontare garantito è pari al totale degli interessi e del capitale che deve essere corrisposto agli investitori sulle singole serie di OBG. La normativa stabilisce che l'integrità della garanzia vada assicurata durante la vita delle OBG e a tale scopo sono previsti degli specifici test che tengono conto dell'ammontare e delle caratteristiche sia degli attivi ceduti che delle OBG emesse. I test sono effettuati su base trimestrale dalla Struttura Organizzativa Finanza di Gruppo e sono sottoposti a verifica dalla Struttura Organizzativa Risk Management. L'accuratezza dei test effettuati al momento dell'emissione delle singole serie di OBG e su base trimestrale viene inoltre verificata da un soggetto esterno, l'Asset Monitor che, come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, deve essere una società di revisione diversa da quella incaricata per la revisione del bilancio. L'Asset Monitor deve anche verificare la qualità e l'integrità degli attivi ceduti e predispone una relazione annuale con i risultati dei controlli svolti. Il sistema dei controlli si avvale anche dell'Internal Audit che verifica l'adeguatezza delle verifiche svolte internamente, basandosi anche sulla relazione annuale predisposta dall'Asset Monitor.

Test normativi e contrattuali

I test normativi, effettuati su base trimestrale, sui portafogli di ciascuno dei programmi di emissione, sono i seguenti:

  • il Nominal Value Test verifica che il valore nominale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere;
  • l'NPV Test verifica che il valore attuale dei crediti residui del portafoglio ceduto sia maggiore del valore attuale delle OBG in essere;
  • l'Interest Coverage Test verifica che gli interessi incassati e gli interessi da incassare al netto dei costi della Società Veicolo siano maggiori degli interessi da riconoscere ai portatori delle OBG.

Qualora tutti i test siano rispettati si potrà procedere ad effettuare i pagamenti secondo l'ordine indicato nella relativa "cascata". Ai sensi della documentazione contrattuale dei programmi occorre rispettare anche l'"Asset Coverage Test" sul portafoglio, che verifica che il valore nominale dei crediti, ponderato sulla base di eventuali ritardi nei pagamenti di questi ultimi e del livello di over-collateralisation previsto dai contratti, sia maggiore del valore nominale delle OBG in essere. La violazione dei test normativi e dei test contrattuali fa sorgere in capo alle banche cedenti un obbligo di integrazione del portafoglio.

Attività di incasso e gestione amministrativa

Per ciascun programma OBG del Gruppo, l'attività d'incasso e di gestione dei crediti ceduti viene effettuata dal Banco BPM che agisce in qualità di unico Servicer.

In particolare, per il Programma "BP OBG1" le somme incassate sono versate sui conti intestati alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. aperti presso il Banco BPM (Interim Account Bank) e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti della Società Veicolo sempre presso il Banco BPM (Transaction Account Bank). Il Banco BPM svolge anche il ruolo di Administrative Servicer, ovvero presta servizi di carattere amministrativo ed adempimenti di natura fiscale per conto della Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l..

Per i Programmi "BPM OBG1" e "BPM OBG2" le somme incassate sono versate sui conti intestati rispettivamente a BPM Covered Bond S.r.l. e a BPM Covered Bond 2 S.r.l. aperti presso Banco BPM e, su base giornaliera, sono trasferite sui conti delle Società Veicolo sempre presso Banco BPM.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Programmi in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2020

Programma Banco OBG Residenziale ("BP OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi, Banco BPM, in qualità di Banca Cedente, ha ceduto alla Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. complessivamente dodici portafogli mutui per un debito residuo complessivo pari a 16,8 miliardi; la Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa del Finanziamento Subordinato revolving concesso dalla stessa banca cedente e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti e depositata su suoi conti correnti aperti presso il Banco BPM. Banco BPM ha assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2020:

Banca Valore al
31/12/2020
Valore al
31/12/2019
Banco BPM 3.964.753 4.565.637

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2020
Valore al
31/12/2019
Banco BPM 281.252 184.850

Nel corso dell'esercizio 2020 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 633 milioni, di cui 567 milioni come incassi in linea capitale e 66 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BP OBG1", il Banco BPM ha emesso dodici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, ed un Registered Covered Bond non quotato; tali titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali o dal Banco BPM.

Complessivamente i titoli emessi dal Banco BPM ammontano a 14.950 milioni, rimborsati per 11.700 milioni, di cui 1.500 milioni quale rimborso dell'Undicesima Serie retained effettuato nel corso dell'esercizio.

Alla data del 31 dicembre 2020 i titoli emessi ed in essere sono pari a 3.250 milioni, così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's/
DBRS (**)
24/01/2011 Registered CB (1) 100.000 5,250% 03/04/2029 96,590 Aa3/A
05/04/2013 6° Serie 1° tranche (2) 150.000 4,000% 31/03/2023 99,482 Aa3/A
08/01/2014 7° Serie 1° tranche (3) (5) 1.000.000 Eur 3M + 100 bps 31/03/2023(*) 100,000 Aa3/A
05/03/2015 9° Serie 1° tranche (4) 1.000.000 0,75% 31/03/2022 99,917 Aa3/A
28/03/2018 12° Serie 1° tranche (3) 1.000.000 Eur 1M + 30 bps 30/06/2021 100,000 Aa3/A
3.250.000

(1) I titoli sono stati collocati sotto forma di private placement presso investitori del mercato.

(2) I titoli sono stati sottoscritti da Banca Generali S.p.A.

(3) I titoli sono stati interamente sottoscritti dal Banco BPM ed utilizzati come collaterale per operazioni di politica monetaria con Eurosistema.

(4) I titoli sono stati sottoscritti da investitori istituzionali.

(5) In data 27 marzo 2019 è stato effettuata un rimborso parziale anticipato per 500 milioni.

(*) Nel mese di marzo 2016 è stata prorogata la "Maturity Date" dal 31 marzo 2016 al 31 marzo 2019. Nel mese di marzo 2019 è stata prolungata la scadenza dal 31 marzo 2019 al 31 marzo 2023.

(**) Rating al 31 dicembre 2020

Altre informazioni

Nel mese di marzo 2020 sono state modificate le Final Terms dell'Undicesima Serie retained al fine di assicurare la possibilità dell'esercizio della facoltà di estinzione anticipata, anche di parte del valore nominale, in qualsiasi momento. Successivamente, è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 350 milioni e, alla scadenza del 30 giugno 2020, si è proceduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della quota residuale di 1,15 miliardi.

La Società Veicolo ha proceduto al rimborso parziale anticipato del Finanziamento Subordinato erogato dal Banco BPM per un importo pari a 1,3 miliardi in occasione della Guarantor Payment Date del 30 giugno 2020 e per un importo pari a 300 milioni alla Guarantor Payment Date del 31 dicembre 2020.

Nel mese di ottobre 2020 Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 10 ottobre 2020 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2020.

Programma BPM Covered Bond ("BPM OBG1")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. complessivamente nove portafogli di attivi idonei per un debito residuo complessivo pari a 12,103 miliardi.

La Società Veicolo per il pagamento dei prezzi di acquisto dei diversi portafogli si è avvalsa dei Finanziamenti Subordinati concessi dalle Banche Cedenti, ora Banco BPM, e della liquidità disponibile derivante dall'ammortamento del portafoglio crediti depositata sui suoi conti correnti aperti presso Banco BPM. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2020:

Banca Valore al
31/12/2020
Valore al
31/12/2019
Banco BPM 5.429.849 6.170.027

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2020
Valore al
31/12/2019
Banco BPM 466.801 119.402

Nel corso dell'esercizio 2020 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 797 milioni, di cui 727 milioni come incassi in linea capitale e 70 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG1", Banco BPM ha emesso undici Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per complessivi 11.150 milioni, sottoscritti in origine da investitori istituzionali o dal Banco BPM stesso, complessivamente rimborsati per 5.500 milioni, di cui 750 milioni nel corso dell'esercizio 2020 quale estinzione della Sesta Serie, interamente detenuta dal Banco BPM.

Pertanto alla data del 31 dicembre 2020 sono in essere cinque Serie di obbligazioni bancarie garantite, interamente riacquistate dal Banco BPM e utilizzate per operazioni di rifinanziamento con la BCE o per operazioni di Repo con controparti di mercato, per un totale di 5.650 milioni così dettagliati:

Data
emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
19/11/2015 7° Serie 900.000 Euribor 3 mesi + 60 bps 19/11/2022 100,00 Aa3
07/11/2016 8° Serie 1.000.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 07/11/2021 100,00 Aa3
26/04/2018 9° Serie 2.500.000 Euribor 3 mesi + 30 bps 26/04/2021 100,00 Aa3
23/11/2018 10° Serie 600.000 Euribor 3 mesi + 90 bps 23/11/2022 100,00 Aa3
25/09/2019 11° Serie 650.000 Euribor 3 mesi + 80 bps 25/03/2025 100,00 Aa3
Totale 5.650.000

(*) Rating al 31 dicembre 2020

Altre informazioni

Con riferimento alla Sesta Serie di OBG emesse, in data 9 gennaio 2020 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 150 milioni e, successivamente, alla scadenza del 16 marzo 2020 si è proceduto al rimborso totale, per estinzione naturale, della quota residuale di 600 milioni.

Il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 500 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 15 aprile 2020 e per 190 milioni in occasione sia della Guarantor Payment Date del 15 luglio 2020 sia in quella del 15 ottobre 2020.

Nel mese di ottobre 2020 Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 10 ottobre 2020 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2020.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

Con riferimento alla Nona Serie di OBG emesse, in data 7 gennaio 2021 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 600 milioni.

In occasione della Guarantor Payment Date del 15 gennaio 2021 il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 250 milioni.

Programma BPM Covered Bond 2 ("BPM OBG2")

Nel corso dei precedenti esercizi sono stati ceduti alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. dieci portafogli di mutui residenziali ipotecari e fondiari per un importo totale di 9,2 miliardi.

Per il pagamento del prezzo di acquisto dei portafogli la Società Veicolo ha utilizzato una linea di credito subordinata concessa dalle Banche Cedenti. Le Banche Cedenti, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti.

Di seguito il valore complessivo dei crediti ceduti alla Società Veicolo alla data del 31 dicembre 2020:

Banca Valore al
31/12/2020
Valore al
31/12/2019
Banco BPM 5.772.963 6.880.118

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Nella tabella seguente si espongono i crediti deteriorati:

Banca Valore al
31/12/2020
Valore al
31/12/2019
Banco BPM 296.338 62.028

Nel corso dell'esercizio 2020 il portafoglio mutui ha generato incassi per complessivi 1.199 milioni, di cui 1.093 milioni come incassi in linea capitale e 106 milioni come incassi in linea interessi.

Emissione titoli da parte del Banco BPM

Nell'ambito del Programma "BPM OBG2" il Banco BPM ha emesso sei Serie di OBG, quotate presso il Luxembourg Stock Exchange, per un valore nominale complessivo di 4.250 milioni. Tutti i titoli emessi dal programma sono stati collocati sul mercato dei capitali.

Alla data del 31 dicembre 2020 i titoli emessi e in essere sono così dettagliati:

Data
Emissione
Serie/Tranche Nozionale Cedola Scadenza Prezzo
Emissione
(corso secco)
Rating
Moody's
(*)
14/09/2015 1° Serie 1.000.000 0,875% 14/09/2022 99,872 Aa3
02/12/2015 2° Serie 750.000 1,500% 02/12/2025 98,946 Aa3
08/06/2016 3° Serie 750.000 0,625% 08/06/2023 99,761 Aa3
23/01/2018 4° Serie 750.000 1,000% 23/01/2025 99,792 Aa3
25/07/2018 5° Serie 500.000 1,125% 25/09/2023 99,446 Aa3
05/12/2019 6° Serie 500.000 0,5% 05/12/2025 100,000 Aa3
Totale 4.250.000

(*) Rating al 31 dicembre 2020

Altre informazioni

Il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 300 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2020 e per 250 milioni in occasione delle Guarantor Payment Date del 18 aprile 2020, 20 luglio 2020 e 19 ottobre 2020.

Nel mese di ottobre 2020 Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 10 ottobre 2020 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2020.

Eventi successivi alla chiusura dell'esercizio

In occasione della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2021 il finanziamento subordinato concesso dal Banco BPM alla Società Veicolo è stato rimborsato per 350 milioni.

Rappresentazione contabile

Nel bilancio consolidato Banco BPM S.p.A. (in qualità di Capogruppo Emittente e banca cedente) e le Società Veicolo fanno parte del Gruppo e sono incluse nell'area di consolidamento con il metodo integrale.

Di seguito si fornisce la rappresentazione contabile delle principali poste patrimoniali connesse all'emissione di OBG:

  • i mutui ceduti dalle banche cedenti alle Società Veicolo continuano ad essere rilevati nell'attivo dello Stato Patrimoniale nella voce "40b - Crediti verso clientela", ed i relativi interessi attivi sono iscritti nella voce 10 del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati". Al 31 dicembre 2020 il valore di bilancio dei mutui è pari a (i) 3.964,8 milioni per il programma BP OBG1 (ii) 5.429,8 milioni per il programma BPM OBG1 e (iii) 5.773 milioni per il programma BPM OBG2. Tale valore è oggetto di specifica evidenza tra le "Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni" nella sezione "Altre informazioni" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa;
  • le OBG emesse sono iscritte tra i titoli in circolazione (voce 10c del Passivo) e valutate secondo le regole contabili del fair value hedge con il derivato di copertura del rischio tasso stipulato dalle Società Veicolo ("Covered Bond Swap"). Tra i titoli emessi figurano anche le operazioni di finanziamento mediante pronti contro termine sulle serie di OBG riacquistate, in linea con i chiarimenti forniti al riguardo dall'Organo di Vigilanza. Il valore di bilancio delle OBG al 31 dicembre 2020 ammonta a (i) 1.744,3 milioni riferiti al programma BP OBG, (ii) 500 milioni riferiti al programma BPM OBG1 e (ii) 4.302,5 milioni riferiti al programma BPM OBG2. Si precisa che le emissioni di parte del programma BPM OBG1 e di parte del programma BP OBG1 non trovano rappresentazione in quanto riacquistate ed utilizzate quale collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema, come in precedenza descritto;
  • i contratti di Covered Bond Swap, tra i veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo, sono classificati alla voce 50 "Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce 40 "Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce "Interessi attivi e proventi assimilati" sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (cover pool), come sopra già citato;
  • alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati" sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi;
  • tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati", a seconda del saldo, i differenziali relativi al derivato di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);
  • nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

E. Consolidato prudenziale - modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration) e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme dei fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2020 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,51% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni) ammonta al 4,12% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati e EAD per il segmento retail.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

1.2 RISCHI DI MERCATO

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Gruppo, infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a fair value degli strumenti finanziari in portafoglio. Relativamente al calcolo dell'Historical VaR, gli scenari di mercato estremi verificatisi nel mese di marzo 2020 hanno contribuito ad un sostanziale innalzamento della misura di rischio.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il rischio di mercato è il rischio che il Gruppo subisca minori ricavi rispetto a quelli previsti, perdite di valore delle poste patrimoniali o minusvalenze economiche relativamente alle posizioni finanziarie detenute, a causa di sensibili e avverse variazioni delle condizioni di mercato e in particolare dei tassi di interesse, dei corsi azionari, dei cambi, delle commodities e delle relative volatilità e correlazioni (rischio generico), o per il verificarsi di fattori che compromettano la capacità di rimborso dell'emittente (rischio di default) o che comunque comportino una variazione della solvibilità dell'emittente stesso (rischio spread di credito). Il rischio di mercato si manifesta sia relativamente al portafoglio di negoziazione (trading book), comprendente gli strumenti finanziari di negoziazione e gli strumenti derivati ad essi collegati, sia al portafoglio bancario (banking book), che comprende le attività e passività finanziarie contabilizzate diversamente da quelle costituenti il trading book.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione, market making e trading di titoli, divise, derivati OTC e altri strumenti finanziari.

Con riferimento al modello interno per il calcolo degli assorbimenti patrimoniali a fronte del rischio di mercato, a seguito della richiesta presentata nel corso del 2019 dal gruppo Banco BPM, con il documento di Internal Model Decision del 16 novembre 2020 l'Autorità di Vigilanza ha concesso l'autorizzazione all'estensione del modello interno Rischio Mercato al rischio specifico dei titoli di debito del trading book.

Pertanto a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020 il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura è calcolata sulla base delle metriche di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e dell'IRC (Incremental Risk Charge).

Portafoglio di Proprietà della Capogruppo

All'interno della Capogruppo si possono identificare due tipologie principali di operatività di negoziazione:

  • il portafoglio di investimento, che rappresenta la principale fonte di rischio di tasso di interesse generico e di rischio spread di credito, contabilizzati nella categoria contabile di Trading ed è a larghissima prevalenza un portafoglio obbligazionario. Al temine dell'esercizio 2020, il portafoglio di tipo obbligazionario della Capogruppo ammonta a circa 901 milioni di valore nominale (posizione corta nominale), costituito quasi esclusivamente da titoli Governativi esteri (posizione corta nominale di 784 milioni) e per una parte marginale da titoli finanziari esteri. La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, calcolata ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 punto base, è pari a circa +103 mila euro e deriva da una netta prevalenza delle esposizioni sui diversi nodi della curva di tasso Euro. Questo portafoglio presenta un'esposizione al rischio spread di credito pari a circa +116 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base. Tale esposizione è il risultato di un'esposizione lunga soggetta alla sensitivity sui titoli governativi tedeschi e francesi, parzialmente compensata da una posizione opposta sui titoli governativi italiani e spagnoli. Al portafoglio obbligazionario si aggiunge la componente di rischio di prezzo del portafoglio azionario che presenta un'esposizione esigua di delta equivalente di circa 4 milioni;
  • il portafoglio di Tesoreria che non presenta titoli in posizione alla data di riferimento.

Le suddette esposizioni di rischio della Capogruppo sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Portafoglio di negoziazione di Banca Akros, detenuto nell'ambito della propria operatività di Investment Bank

Banca Akros detiene un portafoglio di negoziazione le cui principali esposizioni al rischio tasso sono riconducibili sia all'operatività sui mercati a contante ed i connessi derivati di copertura, sia a quella sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

L'operatività riguarda sia strumenti plain vanilla che strumenti strutturati e derivati quotati e non quotati, comprensiva anche della negoziazione sul mercato secondario dei prodotti strutturati emessi o collocati dalle banche del Gruppo. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici della Direzione Global Markets della Banca, che si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping.

L'attività di negoziazione in derivati su tassi di interesse consiste prevalentemente nell'ottimizzazione dei flussi generati dalle esigenze di copertura dei rischi di tasso di interesse da parte della clientela istituzionale (ad esempio Banche, Fondi, Assicurazioni, etc.) e corporate di Banca Akros e della Capogruppo, assumendone il rischio in proprietà e gestendo lo stesso con strategie di copertura dinamica. Banca Akros opera come market maker sui derivati OTC principalmente sulle curve di tasso Euro. Il processo di ribilanciamento dei rischi nel continuo prevede, anche in funzione della liquidità dei mercati, il ricorso a negoziazioni in futures regolamentati e relative opzioni sul tasso a breve ed a medio-lungo termine.

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da società financial o corporate e negoziate sul mercato secondario (Eurobonds) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker sui titoli obbligazionari di emittenti corporate, financial e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC. Altra attività da segnalare nel corso dell'esercizio è quella di market making svolta sull'Internalizzatore Sistematico a supporto della liquidità di emissioni obbligazionarie retail del Gruppo e terze, attività svolta nell'ambito della più ampia funzione di market maker sui titoli obbligazionari.

In particolare l'esposizione obbligazionaria, al netto delle emissioni Banco BPM, risulta a fine esercizio pari a circa 129 milioni di nominale, costituito per il 49% da titoli Finanziari (prevalentemente italiani), per il 44% da titoli Corporate, per il 6% da titoli Supranational, per il 5% da titoli Governativi italiani e per il residuo da una posizione corta in titoli Governativi esteri (-3%).

L'esposizione al rischio spread di credito risulta complessivamente di circa -35 mila euro, considerando uno shock di 1 punto base, derivante principalmente dai titoli finanziari italiani (credit spread sensitivity: circa -32 mila euro). Risulta invece più contenuta l'esposizione ai titoli governativi italiani a fine esercizio, pari ad una credit spread sensitivity di circa -1.000 euro considerando uno shock di 1 punto base, in quanto concentrata su scadenze a medio-lungo termine.

La sensitivity (delta) al rischio tasso complessiva a fine esercizio, al netto delle esposizioni lunghe e corte sulle diverse divise e nodi delle curve di tasso, è sostanzialmente nulla, ipotizzando una variazione parallela della curva dei tassi di 1 basis point. Le maggiori esposizioni al rischio tasso si registrano sulle seguenti curve: USD (4 mila euro rho negativo), EUR (3 mila euro rho positivo), JPY (3 mila euro rho positivo).

Le principali esposizioni al rischio azionario sono riconducibili all'operatività sia sui mercati a contanti e relativi derivati quotati o plain vanilla sia sui mercati dei derivati e prodotti strutturati OTC e dei derivati quotati.

In particolare rientrano nel perimetro i portafogli in titoli azionari e relativi derivati quotati, detenuti per finalità di trading, per l'operatività di market making su singole Stock Future e Opzioni e per le attività connesse ai servizi di specialist (esposizione continuativa di proposte di acquisto/vendita), nonché l'operatività in strumenti strutturati ed in derivati quotati. La destrutturazione delle operazioni complesse in base al sottostante consente la gestione accentrata dei rischi di tasso, cambio e corso nell'ambito degli specifici uffici che si avvalgono di un sistema di position keeping specializzato sia nel comparto tasso che in quelli corso/cambi. Tale sistema è integrato anche con modelli di pricing e calcolo dei rischi (greche) sviluppati internamente dalla funzione Financial Engineering e certificati dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

L'esposizione al rischio di corso complessiva, a fine esercizio, del portafoglio azionario equivale ad una posizione delta equivalente corta di circa -4 milioni, concentrata sull'Area Euro (-4,2 milioni), Asia (-1,1 milioni) e USA (+0,9 milioni), prevalentemente su indici azionari liquidi. Con riferimento all'indicatore Vega (sensibilità rispetto a variazioni della volatilità implicita del sottostante), relativamente alla classe di rischio equity, a fine esercizio 2020 l'esposizione risulta positiva, pari a 678 mila euro, considerato uno shock parallelo di 1% sui livelli di volatilità. Tale esposizione origina prevalentemente da indici azionari liquidi e da azioni single stock "Large Cap".

Infine, la sensitivity al fattore di rischio dividendi, considerato uno shock parallelo del 10% sui livelli di tale parametro, a fine esercizio risulta essere pari a +874 mila euro, concentrata principalmente nei settori Oil&Gas e Utilities.

Le suddette esposizioni di rischio di Banca Akros sono monitorate giornalmente per verificare il rispetto dei limiti operativi, sull'intero portafoglio e sui singoli sottostanti, fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati, è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

In particolare per la rilevazione, la misurazione, la gestione ed il controllo operativo delle posizioni di rischio delle Banche del Gruppo, la Funzione Finanza della Capogruppo e Banca Akros si avvalgono di sofisticati sistemi di position keeping e controllo dei rischi che consentono il costante governo dei livelli di esposizione e la puntuale verifica del rispetto dei limiti operativi definiti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo e dai Consigli di Amministrazione delle banche del Gruppo.

L'analisi del rischio relativo al portafoglio di Trading viene effettuata mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un determinato livello di confidenza.

Il VaR è la principale misura di rischio utilizzata dal Gruppo per quantificare l'esposizione al rischio di mercato ed è calcolata attraverso l'applicazione di un modello di simulazione storica e un approccio di full revaluation dei fattori di mercato (il valore del portafoglio oggetto di analisi viene totalmente rivalutato secondo i risultati della simulazione). L'applicazione della full revaluation permette di cogliere perfettamente la convessità degli strumenti derivati senza effettuare nessun tipo di approssimazione.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra settembre 2011 e settembre 2012 per Banca Akros (marzo 2008 – marzo 2009 per la Capogruppo). Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità dello stesso.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

Relativamente al perimetro Banco BPM e Banca Akros, le stime di capitale a rischio gestionale con approccio VaR sono effettuate utilizzando la metodologia historical simulation e considerando un orizzonte temporale di un giorno lavorativo e un intervallo di confidenza statistica del 99%. Viene calcolato un VaR sia applicando un coefficiente Lambda (fattore di decadimento) pari a 0,99, in modo tale da rendere più reattiva la stima della metrica alle variazioni più recenti dei parametri di mercato, sia equipesando le osservazioni storiche (Lambda=1). Mentre a fini regolamentari la misura utilizzata è quella equipesata, a fini gestionali prudenzialmente viene utilizzato il maggiore tra il VaR calcolato con il fattore di decadimento citato e quello equipesato.

La misura di rischio gestionale include, oltre che al rischio azionario e al rischio cambio, il rischio tasso di interesse sia nella componente di rischio generico che di rischio specifico. Inoltre la misura gestionale include i rischi dividendi e correlazioni, mediante tecniche di stress test e senza beneficio di diversificazione.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio cambio del banking book e rischio commodity).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato. A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2020, riferiti

al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio Gruppo Banco BPM: Portafoglio di Trading

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2020
(in milioni di euro) 31 dicembre media massimo minimo
Rischio tasso 0,576 1,523 5,221 0,345
Rischio cambio 0,228 0,223 0,560 0,030
Rischio azionario 2,626 3,743 79,315 1,793
Dividendi e Correlazioni 0,897 1,479 2,597 0,790
Totale non correlato 4,327
Effetto diversificazione -1,714
Totale rischio generico 2,614 4,058 9,838 2,285
Rischio specifico titoli di debito 6,467 7,228 11,523 1,547
Rischio congiunto 9,327 7,428 15,944 2,221

La componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Gruppo. In particolare si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo semestre, da attribuire sia alle esposizioni che alla volatilità del mercato dei titoli governativi e finanziari italiani.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting Effettivo Banco BPM

Backtesting Effettivo Banca Akros

Per quanto concerne Banca Akros, nel 2020 si sono registrate 3 eccezioni di Backtesting Effettivo e 3 eccezioni di Backtesting Ipotetico del portafoglio di Trading, da attribuire principalmente all'allargamento dello spread di credito sulle emissioni finanziarie a fronte di una posizione corta sensitivity.

Per quanto riguarda Capogruppo, nel 2020 si sono registrate 5 eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo del portafoglio di Trading di Banco BPM, da attribuire principalmente all'allargamento dello spread di credito sulle emissioni finanziarie a fronte di una posizione corta sensitivity.

Inoltre, si registrano 6 eccezioni sul P&L di Backtesting Ipotetico del portafoglio di Trading Banco BPM, da attribuire principalmente all'aumento dei tassi d'interesse sulla curva EUR a medio e lungo termine, a fronte di una posizione corta sensitivity.

Tuttavia, a seguito della Internal Model Decision dell'Autorità di Vigilanza del 16 novembre 2020, relativa all'estensione del modello interno Rischio Mercato al calcolo del rischio specifico del Trading Book e all'ulteriore Internal Model Decision del 17 dicembre 2020, che ha escluso alcuni sconfini di marzo, legati allo scoppio della pandemia Covid-19, il numero di sconfini che determinano l'eventuale add-on nei coefficienti moltiplicativi di VaR e Stressed VaR, usati per il calcolo del requisito di capitale, è stato ridotto a 2 per entrambe le entities.

Attività di validazione

ll Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonte temporale per Banca Akros e Capogruppo. Per quanto riguarda Banca Akros, i risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza e la possibilità di continuare ad utilizzare il periodo stressato attuale.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing a campione ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2020 sono state svolte, oltre alle consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni, in particolare nelle misurazioni di rischio di tasso l'estensione dell'applicazione della full evaluation

a tutte le opzioni contrattuali e l'introduzione della misurazione trimestrale delle sensitivity di margine di interesse in accordo ad un approccio a bilancio dinamico.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 40 basis point su un orizzonte temporale di dodici mesi (prospettiva reddituale) in accordo ad una prospettiva di bilancio dinamico (la misurazione in accordo ad un bilancio statico è un limite operativo);
  • il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9% (prospettiva patrimoniale; la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai Fondi Propri è un limite operativo).

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 20.427.200 68.095.912 6.660.118 4.876.559 25.499.306 16.019.364 7.248.149 -
1.1 Titoli di debito 136.203 3.939.168 1.655.465 2.406.647 12.497.353 10.762.407 205.030 -
- con opzione di rimborso anticipato 7.176 1.341.683 133.387 122.670 252.545 199.759 70.335 -
- altri 129.027 2.597.485 1.522.078 2.283.977 12.244.808 10.562.648 134.695 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.111.069 9.312.438 114.124 57.908 158.292 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 19.179.928 54.844.306 4.890.529 2.412.004 12.843.661 5.256.957 7.043.119 -
- c/c 8.328.870 28 20.272 30.703 111.454 1.477 - -
- altri finanziamenti 10.851.058 54.844.278 4.870.257 2.381.301 12.732.207 5.255.480 7.043.119 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.346.450 48.611.787 3.921.883 2.184.094 11.801.889 5.078.991 7.007.411 -
- altri 7.504.608 6.232.491 948.374 197.207 930.318 176.489 35.708 -
2. Passività per cassa 100.145.846 5.678.318 821.004 1.726.856 37.029.350 1.643.890 708.361 -
2.1 Debiti verso clientela 98.523.631 1.022.401 445.614 474.097 528.293 294.812 326.162 -
- c/c 95.835.706 226.716 50.402 11.402 - - - -
- altri debiti 2.687.925 795.685 395.212 462.695 528.293 294.812 326.162 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 2.687.925 795.685 395.212 462.695 528.293 294.812 326.162 -
2.2 Debiti verso banche 1.472.842 1.328.569 19.194 441.040 27.492.130 14.031 2.042 -
- c/c 96.867 - - - - - - -
- altri debiti 1.375.975 1.328.569 19.194 441.040 27.492.130 14.031 2.042 -
2.3 Titoli di debito 149.349 3.327.348 356.196 811.719 9.008.927 1.335.047 380.157 -
- con opzione di rimborso anticipato 21.321 1.450.482 7.629 602.892 648 847.465 347.211 -
- altri 128.028 1.876.866 348.567 208.827 9.008.279 487.582 32.946 -
2.4 Altre passività 24 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 24 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 2.861.576 14.221.712 2.861.509 7.448.481 13.526.721 8.021.841 614.136 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - 37.500 - - -
- Opzioni - - - - 37.500 - - -
+ Posizioni lunghe - - - - 22.500 - - -
+ Posizioni corte - - - - 15.000 - - -
- Altri - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 2.861.576 14.221.712 2.861.509 7.448.481 13.489.221 8.021.841 614.136 -
- Opzioni 1.786 118.962 33.176 12.057 88.129 19.068 16.965 -
+ Posizioni lunghe 1.786 111.903 25.083 428 1.226 146 4.500 -
+ Posizioni corte - 7.059 8.093 11.629 86.903 18.922 12.465 -
- Altri derivati 2.859.790 14.102.750 2.828.333 7.436.424 13.401.092 8.002.773 597.171 -
+ Posizioni lunghe 275.000 6.024.624 2.798.000 5.975.500 7.587.769 2.028.385 425.000 -
+ Posizioni corte 2.584.790 8.078.126 30.333 1.460.924 5.813.323 5.974.388 172.171 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 10.298.286 9.794.339 294.848 209.098 - - - -
+ Posizioni lunghe 7.516.072 2.278.267 294.848 209.098 - - - -
+ Posizioni corte 2.782.214 7.516.072 - - - - - -

Valuta di denominazione: altre divise diverse dall'Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 289.505 571.764 265.791 363.811 1.556.523 719.087 5.758 -
1.1 Titoli di debito 13.666 - - 282.816 1.519.208 715.566 4.178 -
- con opzione di rimborso anticipato 37 - - - - 5.712 - -
- altri 13.629 - - 282.816 1.519.208 709.854 4.178 -
1.2 Finanziamenti a banche 87.363 51.620 387 - - 23 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 188.476 520.144 265.404 80.995 37.315 3.498 1.580 -
- c/c 75.596 - - - - 2 - -
- altri finanziamenti 112.880 520.144 265.404 80.995 37.315 3.496 1.580 -
- con opzione di rimborso anticipato 13.623 261.861 179.613 79.842 8.652 1.562 1.580 -
- altri 99.257 258.283 85.791 1.153 28.663 1.934 - -
2. Passività per cassa 1.016.407 3.022.662 122.518 3.776 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 864.637 3.254 122.518 1.331 - - - -
- c/c 860.098 3.254 122.518 1.331 - - - -
- altri debiti 4.539 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.539 - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 151.770 3.019.408 - 2.445 - - - -
- c/c 10.563 - - - - - - -
- altri debiti 141.207 3.019.408 - 2.445 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 1.393.529 - 135.441 1.161.275 367.696 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 1.393.529 - 135.441 1.161.275 367.696 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 1.393.529 - 135.441 1.161.275 367.696 - -
+ Posizioni lunghe - 1.393.529 - 135.441 - - - -
+ Posizioni corte - - - - 1.161.275 367.696 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio 201.660 337.912 361 - - - - -
+ Posizioni lunghe 201.660 67.945 361 - - - - -
+ Posizioni corte - 269.967 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base

applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2020 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2019
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre
media
massimo
minimo 31 dicembre
media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
14,1% 14,5% 17,9% 9,2% 11,6% 18,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-5,6% -6,8% -4,9% -9,9% -8,0% -9,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
1,4% -0,5% 1,4% -2,1% -0,8% -0,4%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
1,7% 0,9% 2,1% -1,3% -0,5% -2,3%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

La gestione del rischio di cambio per Banca Akros è accentrata presso l'Unità Forex & Commodities.

L'esposizione complessiva per Banca Akros al 31 dicembre 2020, sommando tutte le posizioni a tassi di cambio contro Euro, è pari a circa -9 milioni di euro (corto divisa estera, lungo Euro), concentrata principalmente nelle divise USD (Dollaro Americano, esposizione: -3,6 milioni di euro) e CHF (Franco Svizzero, esposizione: -1,9 milioni di euro).

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che, con la Final Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha concesso l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito, mentre quella relativa al rischio di cambio del banking book è subordinata ad una condition (pertanto sarà effettiva solo al superamento di alcune relative obligation, post certificazione delle funzioni aziendali di controllo e dell'Autorità di Vigilanza stessa). Tuttavia al 31 dicembre 2020 non si rileva esposizione del Banking Book di Banca Akros al rischio cambio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Le esposizioni al rischio di cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte nel rispetto dei limiti di rischio definiti dal Gruppo. In particolare, la gestione del rischio di cambio è affidata, in modo accentrato, ad una specifica unità di Capogruppo ("Forex & Commodities"), la quale effettua operazioni di copertura delle esposizioni valutarie rivenienti dalla propria attività di market making o dall'operatività di altre unità aziendali, nell'ottica di una gestione "a libro" del rischio cambio e della relativa volatilità. Tale unità effettua quindi coperture "in monte" del rischio cambio, assumendo eventuali posizioni di rischio, nel rispetto di predefiniti limiti stabili dalle policy interne.

Nella seguente tabella si fornisce la distribuzione, per valuta di denominazione, delle attività, delle passività e dei derivati del Gruppo, sulla base delle regole di compilazione previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262.

Al riguardo si deve rappresentare che lo sbilancio risultante dalla suddetta distribuzione non necessariamente deve intendersi rappresentativo dell'effettiva posizione in cambi del Gruppo, così come desumibile dalle evidenze di rischio su base gestionale. In particolare, nella tabella trovano rappresentazione taluni strumenti in divisa gestionalmente correlati a passività che non risultano, tuttavia, oggetto di esposizione; tali passività, pur avendo parte dei flussi finanziari dipendenti dal rischio cambio, sono infatti denominate in euro. In aggiunta, nella tabella non sono ugualmente compresi alcuni strumenti derivati in valuta, che non prevedono scambio di capitale, ma i cui flussi sono gestionalmente correlati ad attività o passività in divisa.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Valute
Voci USD GBP JPY CAD CHF ALTRE
A. Attività finanziarie 3.843.001 86.411 111.923 10.952 81.055 89.133
A.1 Titoli di debito 2.545.676 - - - 21.486 1
A.2 Titoli di capitale 267.108 12.185 57.016 7.370 30.654 38.237
A.3 Finanziamenti a banche 29.139 8.905 51.639 1.045 7.420 47.185
A.4 Finanziamenti a clientela 1.001.078 65.321 3.268 2.537 21.495 3.710
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 36.635 14.796 7.411 7.054 34.281 18.338
C. Passività finanziarie 3.994.521 70.412 6.800 26.727 18.009 49.727
C.1 Debiti verso banche 3.148.230 11.257 2.156 1.246 785 9.948
C.2 Debiti verso clientela 846.291 59.155 4.644 25.481 17.224 39.779
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 35.353 1.313 63 125 2.585 3.044
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 112.755 4.129 - - 927 3.448
+ Posizioni corte 190.757 2.920 3.399 - - 2.532
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 19.508.291 540.094 232.434 175.210 68.836 294.493
+ Posizioni corte 18.941.607 571.497 281.548 158.711 144.825 304.581
Totale attività 23.500.682 645.430 351.768 193.216 185.099 405.412
Totale passività 23.162.238 646.142 291.810 185.563 165.419 359.884
Sbilancio (+/-) 338.444 (712) 59.958 7.653 19.680 45.528

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il monitoraggio del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione e dal portafoglio bancario è effettuato tramite un modello interno VaR, descritto nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza" dove vengono esposti i valori assunti da tale indicatore.

1.3 GLI STRUMENTI DERIVATI E LE POLITICHE DI COPERTURA

Gli strumenti derivati

A fronte dell'operatività in strumenti finanziari derivati, il Gruppo Banco BPM si è dotato di specifici e robusti processi di validazione e controllo dei modelli di pricing e dei relativi parametri di mercato.

Processo di validazione e controllo dei Parametri di Mercato

Il Gruppo Banco BPM si è dotato di una Fair Value Policy che definisce le regole contabili per la valorizzazione dei parametri di mercato. Per l'adempimento di tale Policy è in vigore un processo rigoroso di censimento, validazione e controllo dei parametri di mercato utilizzati per la misurazione del valore di mercato e per la stima del rischio delle posizioni in derivati. Tale processo è effettuato dalla Funzione Rischi della Capogruppo e prevede, in particolare:

  • l'aggiornamento costante del Manuale Parametri, in cui sono riportati i principali parametri utilizzati e le loro caratteristiche più significative, con la definizione della fonte alimentante;
  • l'aggiornamento continuo delle metodologie di controllo dei parametri;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri quotati/listati, alimentati in automatico dagli info-provider esterni;
  • la validazione e il controllo su base giornaliera dei parametri illiquidi, a livello contabile e gestionale.

A supporto delle attività di controllo il Gruppo si è dotato di un sistema applicativo evoluto (alimentato dal sistema di front office e, con finalità di benchmarking, da info-provider alternativi ed altamente specializzati) al fine di poter monitorare nel tempo l'andamento dei parametri, con funzionalità di analisi statistica degli scostamenti e di warning operativi.

Processo di validazione dei modelli di pricing dei prodotti derivati OTC

Il Gruppo Banco BPM opera in strumenti derivati OTC utilizzando, ai fini della loro valutazione, modelli quantitativi di pricing allineati alle best practices di mercato e già inclusi nell'applicativo di Front Office oppure, per particolari strutture, modelli sviluppati dall'ingegneria finanziaria della Investment Bank.

Al fine di assicurare un governo preciso e rigoroso del processo di adozione di nuovi modelli di pricing – siano essi di mercato o sviluppati internamente - è operativo un processo di validazione che prevede:

  • validazione modelli svolta dall'Unità Rischio di Mercato della Funzione Rischi;
  • validazione dei modelli tramite il ricorso a rigorosi test di consistenza e di robustezza, condotti anche con la consulenza di esponenti del mondo accademico;
  • validazione ufficiale dei nuovi modelli di pricing da parte del Comitato Rischi di Capogruppo e, nel caso comporti un nuovo prodotto, anche da parte del Comitato Innovazione Prodotti con il coinvolgimento dei principali esponenti del management aziendale.

Da evidenziare che l'attuale politica prudenziale perseguita dal Gruppo prevede che la stipula di strumenti finanziari con caratteristiche innovative sia consentita dopo un'attenta verifica in merito all'attendibilità ed accuratezza dei relativi modelli di pricing.

La tabella a seguire fornisce evidenza dell'ammontare del fair value delle posizioni in strumenti finanziari derivati di Banca Akros (ad esclusione delle operazioni a termine su cambi), in relazione alla tipologia di modello di pricing utilizzato. Si precisa che Banca Akros, in qualità di investment bank del Gruppo Banco BPM, gestisce il rischio di mercato derivante dall'operatività complessiva in strumenti finanziari derivati.

Aggregato
(valori dei fair value espressi in migliaia di euro)
Numero
contratti/lotti
(in unità)
Fair Value Fair Value
Positivo
Fair Value
Negativo
Totale 355.882 (598.951) 1.571.135 (2.170.086)
di cui: Derivati Quotati/Listati 351.919 (20.830) 202.486 (223.316)
di cui: Certificates valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros 34 (358.473) 6.205 (364.678)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli proprietari del sistema di
Front Office 3.473 (369.826) 836.043 (1.205.869)
di cui: Derivati OTC valutati con modelli interni sviluppati
dall'ingegneria finanziaria di Banca Akros 453 150.115 525.797 (375.682)
di cui: Derivati OTC con valutazione da contributori esterni 3 63 604 (541)

Elisione dei derivati infragruppo collegati alle proprie passività designate al fair value

L'adozione della fair value option per alcune emissioni obbligazionarie, come descritto nel paragrafo "Passività finanziarie designate al fair value" contenuto nella "Parte A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio", implica necessariamente una serie di assunzioni con riferimento alla rappresentazione nel bilancio consolidato dei derivati di copertura gestionale. Per le citate emissioni, effettuate anteriormente al primo semestre del 2016, la designazione al fair value è strettamente correlata alle modalità effettive con le quali il Gruppo ha realizzato le proprie strategie di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini "massivi" e non mediante una relazione univoca o determinabile con il singolo prestito o con un portafoglio di prestiti. Più in dettaglio, la gestione delle coperture collegate alle emissioni obbligazionarie del Gruppo è stata effettuata dalla banca d'investimento del Gruppo (Banca Akros, in precedenza Banca Aletti). I derivati infragruppo stipulati con Banca Akros vengono registrati da quest'ultima nel proprio "portafoglio di negoziazione" e gestiti in una logica di massa, insieme agli altri strumenti del trading, nel rispetto dei limiti di posizione e di rischio detenibili dalla stessa. In linea generale, è quindi possibile affermare che:

  • per l'emittente, l'adozione della fair value option consente di rappresentare contabilmente la strategia di copertura gestionale di tutti rischi associati alle emissioni obbligazionarie. Ciò viene riflesso nell'esposizione al rischio del "portafoglio bancario", in cui sono classificate sia le emissioni sia i relativi derivati di copertura;
  • per Banca Akros, la posizione di rischio derivante dalla stipula di tali derivati si somma alle altre posizioni esistenti o da attivare con controparti di mercato, da gestire in base ad una strategia di portafoglio, nei limiti di rischio stabiliti. Il complesso di tali posizioni è oggetto di rilevazione nel "portafoglio di negoziazione";
  • a livello consolidato ne deriva che i rischi associati al "portafoglio bancario" risultano sostanzialmente coperti e che l'effettiva esposizione di rischio del Gruppo è quella conseguente alla gestione operata da Banca Akros.

Al 31 dicembre 2020, le procedure di consolidamento prevedono che i derivati stipulati tra le società del Gruppo siano oggetto di elisione. Al fine di una corretta rappresentazione dei rischi correlati al "portafoglio di negoziazione di vigilanza" ed al "portafoglio bancario" del Gruppo, che risulterebbe alterata a seguito della citata elisione, si rende necessario procedere ad una riclassifica dei derivati che idealmente Banca Akros ha stipulato con il mercato (presenti nel suo portafoglio di negoziazione) a copertura delle passività emesse dalla Capogruppo (presenti nel suo portafoglio bancario), dal "portafoglio di negoziazione di vigilanza" al "portafoglio bancario". Nel concreto, detta riclassifica viene operata assumendo che tali derivati trovino perfetta corrispondenza con quelli stipulati dalla Capogruppo, dal momento in cui la gestione massiva dei rischi effettuata da Banca Akros non permette di identificare, in modo univoco, gli specifici contratti derivati stipulati con controparti esterne. Tale assunzione è supportata dal fatto che i desk di Banca Akros, che si pongono come controparte della Capogruppo, trasferiscono al mercato i rischi correlati alla fair value option e che l'eventuale posizione di rischio, assunta dagli stessi, consegue ad una loro deliberata decisione, che prescinde dai rischi assunti con la stipula dei derivati in esame.

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
36.507.566 29.788.462 13.716.474 937.200 32.583.242 38.332.797 12.673.000 882.700
a) Opzioni - 13.418.203 2.466.080 86.200 - 17.234.383 3.035.077 151.500
b) Swap 36.507.566 16.370.259 9.432.029 - 32.583.242 21.098.414 7.275.081 -
c) Forward - - 57.000 - - - 20.570 -
d) Futures - - 1.761.365 851.000 - - 2.342.272 731.200
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- 10.636.861 1.627.201 1.001.981 - 10.632.527 2.116.728 890.756
a) Opzioni - 10.636.861 1.256.943 964.593 - 10.632.527 1.828.942 847.573
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - 370.258 37.388 - - 287.786 43.183
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 36.605.277 1.164.478 - - 56.314.267 1.013.452 -
a) Opzioni - 199.349 269.441 - - 381.102 212.512 -
b) Swap - - 15.138 - - 1.841 18.665 -
c) Forward - 36.405.928 875.202 - - 55.931.324 774.556 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - 4.697 - - - 7.719 -
4. Merci - 38.027 9.623 - - 7.387 7.235 -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 36.507.566 77.068.627 16.517.776 1.939.181 32.583.242 105.286.978 15.810.415 1.773.456

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter Mercati
Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 680.670 52.748 47.922 - 666.559 37.149 24.314
b) Interest rate swap 457.759 473.689 249.740 - 326.636 598.207 188.135 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 1.064.054 7.873 - - 436.629 3.081 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 10.872 1.706 - - 345 15 -
Totale 457.759 2.229.285 312.067 47.922 326.636 1.701.740 228.380 24.314
2. Fair value
negativo
a) Opzioni - 587.065 370.671 41.616 - 462.663 811.429 31.169
b) Interest rate swap 635.395 563.899 27.193 - 499.203 732.676 25.954 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 1.187.272 11.201 - - 399.138 4.584 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - 10.176 1.945 - - 307 153 -
Totale 635.395 2.348.412 411.010 41.616 499.203 1.594.784 842.120 31.169

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 1.961.385 441.931 11.313.159
- fair value positivo X - 6.576 257.583
- fair value negativo X - 56 27.710
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 370.258 89.976 1.166.967
- fair value positivo X - 10.962 20.468
- fair value negativo X - 1.410 364.741
3) Valute e oro
- valore nozionale X 496.843 4.697 662.937
- fair value positivo X 1.031 3 13.899
- fair value negativo X 4.505 133 10.666
4) Merci
- valore nozionale X 247 - 9.376
- fair value positivo X - - 1.544
- fair value negativo X - - 1.789
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 36.507.566 16.938.778 11.080.342 1.769.342
- fair value positivo 457.759 382.210 241.394 37.008
- fair value negativo 635.394 418.454 235.586 47
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - 6.433.974 4.202.887 -
- fair value positivo - 268.324 222.519 -
- fair value negativo - 317.930 175.176 -
3) Valute e oro
- valore nozionale - 33.108.881 3.260.962 235.434
- fair value positivo - 968.182 93.305 5.440
- fair value negativo - 1.040.456 149.092 1.495
4) Merci
- valore nozionale - 7.606 30.054 367
- fair value positivo - 3.150 7.746 6
- fair value negativo - 2.992 7.184 -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 19.770.886 44.999.102 15.242.515 80.012.503
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 2.806.058 7.725.711 1.732.293 12.264.062
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 37.710.626 59.130 - 37.769.756
A.4 Derivati finanziari su merci 47.650 - - 47.650
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2020 60.335.220 52.783.943 16.974.808 130.093.971
Totale 31/12/2019 86.202.356 49.662.643 17.815.636 153.680.635

Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario – Modelli interni

Il rischio di controparte viene definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013). Relativamente a tale tipologia di rischio, la Capogruppo e Banca Akros utilizzano, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuale default delle controparti di operazioni in derivati OTC.

Tale metodologia prevede un approccio semplificato ("Shortcut Method") per la stima dell'esposizione al rischio di controparte in derivati, relativamente alle posizioni in essere con controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (Credit Support Annex – CSA); il suddetto modello prevede la valutazione delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. In particolare, l'esposizione attesa viene valutata sulla base delle variazioni future dei Mark to Market, simulate a partire da dati storici, calcolando la media dei valori presenti nella distribuzione, secondo quanto previsto anche dall' art. 272 Reg. UE nr. 575/2013. Ai fini delle elaborazioni "Shortcut Method", il periodo di riferimento, su cui vengono simulate le variazioni di MtM, è pari al periodo con rischio di margine, che secondo quanto previsto all'art 285 del Reg. UE nr. 575/2013 e in caso di marginazione giornaliera, è pari a 10 giorni lavorativi.

La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, con un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle posizioni in derivati OTC, Pronti contro Termine, Prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine, la misura di esposizione viene calcolata con metodologie standard, utilizzate anche ai fini Segnaletici di Vigilanza.

L'adesione in via indiretta (per il tramite di Clearing Brokers) alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e di credito ha consentito di conseguire i seguenti obiettivi:

  • mitigazione del rischio di controparte attraverso meccanismi di compensazione, con riduzione degli affidamenti verso controparti di mercato;
  • diminuzione dei requisiti patrimoniali;
  • conformità alla Direttiva Europea European Market Infrastructure Regulation (cd "EMIR");
  • mitigazione dei rischi operativi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea 3 sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • Fondi Propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA), tramite l'adozione del Metodo standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte;
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE nr. 575/2013.

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 47.000 -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2020 47.000 -
Totale 31/12/2019 27.000 30.000
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2020 - -
Totale 31/12/2019 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Fair value positivo
a) Credit default products 311 100
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 311 100
2. Fair value negativo
a) Credit default products 1.105 1.267
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 1.105 1.267

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo (positivo e negativo) per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale 40.000 2.000 5.000 -
− fair value positivo 152 - 159 -
− fair value negativo 1.056 49 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1 anno
e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
1 Vendita di protezione - - - -
2 Acquisto di protezione - 47.000 - 47.000
Totale 31/12/2020 - 47.000 - 47.000
Totale 31/12/2019 - 57.000 - 57.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

1.3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Attività di copertura del fair value

La gestione del rischio di tasso del Banking Book è operativamente effettuata in modo accentrato dalla Capogruppo in una apposita Funzione delegata, e le scelte di gestione hanno come obiettivo primario l'esigenza di contemperare il riequilibrio delle dinamiche di volatilità del valore economico con la volatilità del margine di interesse al variare della curva dei tassi di mercato, in accordo con quanto previsto dalla normativa specifica (BCBS, EBA, Banca d'Italia).

Il Gruppo utilizza un sistema integrato di Asset Liability Management (ALM) con l'obiettivo di elaborare le misure di rischio che prevedono anche il ricorso a modelli e misure comportamentali e la gestione tende a perseguire una naturale compensazione dei rischi generati dai gap delle poste passive e attive. Le poste in cui sono presenti le coperture sono soprattutto le poste a vista, le emissioni obbligazionarie, i mutui ipotecari e il portafoglio titoli.

Per quanto riguarda il trattamento contabile di tali relazioni di copertura:

  • le poste a vista sono coperte attraverso relazioni di fair value hedge;
  • i prestiti obbligazionari collocati presso la clientela ordinaria sono coperti attraverso la fair value option, mentre è utilizzato il fair value hedge per le emissioni collocate presso gli operatori istituzionali;
  • il portafoglio titoli è coperto usualmente attraverso relazioni di fair value hedge (oppure, in alcuni casi specifici, di cash flow hedge);
  • i finanziamenti sono coperti attraverso relazioni di fair value hedge.

Per ulteriori dettagli si rinvia a quanto contenuto nella "Parte A - Politiche contabili" e nel commento alla tabella della voce "30. Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa.

Il rischio di prezzo della componente rappresentata dal portafoglio di asset alternativi è monitorata su base giornaliera e non è oggetto di copertura.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

L'attività di copertura di flussi finanziari è molto limitata e riguarda alcuni titoli presenti nell'attivo (principalmente si tratta di titoli indicizzati all'inflazione).

C. Attività di copertura di investimenti esteri

L'unica attività di copertura di investimenti esteri posta in essere dal Gruppo si riferisce alla partecipazione detenuta da Banca Aletti nella società controllata Banca Aletti & C. (Suisse) S.A., il cui valore di carico è espresso in divisa diversa dall'Euro (franchi svizzeri). Nel bilancio individuale la copertura è direttamente riferita alla partecipazione iscritta nel bilancio di Banca Aletti, mentre a livello di bilancio consolidato, a seguito del processo di consolidamento, la copertura è riferita alle attività e passività nette della controllata.

D. Strumenti di copertura

Le principali fonti di inefficacia che potrebbero modificare la relazione di copertura durante il relativo periodo di validità sono le seguenti:

  • disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di rimborsi parziali dei mutui o riacquisto dei prestiti obbligazionari;
  • inclusione nel test di efficacia del valore della gamba variabile del derivato di copertura, nell'ipotesi di copertura di "tipo fair value hedge".

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate condizioni che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture.

Il Gruppo nel corso dell'esercizio non ha posto in essere coperture dinamiche, così come definite nell'IFRS 7, paragrafo 23C.

E. Elementi coperti

In merito ai rischi coperti e ai relativi strumenti di copertura utilizzati si rimanda ai precedenti punti A e B.

Come evidenziato nella Parte A della Nota integrativa, gli strumenti derivati sono designati di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura e se tale relazione è efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

Successivamente all'iscrizione iniziale con riferimento all'inefficacia parziale o totale delle relazioni di copertura:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto della variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "120. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura".

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività Over the counter Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
18.758.867 10.680.235 2.100.000 - 14.599.154 6.418.808 2.100.000 -
a) Opzioni - 206.002 - - - 206.898 - -
b) Swap 18.758.867 7.974.158 2.100.000 - 14.599.154 5.827.280 2.100.000 -
c) Forward - 2.500.075 - - - 384.630 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 18.758.867 10.680.235 2.100.000 - 14.599.154 6.418.808 2.100.000 -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

Fair value positivo e negativo
Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con
accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap 122.738 67.256 7.746 - 78.885 93.604 7.161 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - 2.844 - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 122.738 67.256 7.746 - 78.885 96.448 7.161 -
Fair value negativo
a) Opzioni - 269 - - - 184 - -
b) Interest rate swap 318.539 344.436 - - 199.196 432.138 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 45.173 - - - 129 - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 318.539 389.878 - - 199.196 432.451 - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X 2.100.000 - -
- fair value positivo X 7.746 - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 18.758.867 7.531.392 3.148.843 -
- fair value positivo 122.738 16.551 50.705 -
- fair value negativo 318.539 298.761 91.117 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 6.915.845 15.436.364 9.186.892 31.539.101
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2020 6.915.845 15.436.364 9.186.892 31.539.101
Totale 31/12/2019 4.272.508 11.165.998 7.679.456 23.117.962

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

La fattispecie non è presente per il Gruppo; si omette pertanto la relativa tabella.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value
dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del
fair value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva – copertura di:
7.408.024 - 141.600 -
-
-
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.408.024 - 141.600 -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
9.491.934 - 239.085 -
-
47.279
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 9.491.934 - 239.085 -
-
X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - -
-
X
1.3 Valute e oro - - - -
-
X
1.4 Crediti - - - -
-
X
1.5 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2020 16.899.958 - 380.685 -
-
47.279
Totale 31/12/2019 9.353.935 - 303.081 -
-
22.923
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato - copertura di:
3.699.591 - 8.629 -
-
122.009
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 3.699.591 - 8.629 -
-
X
1.2 Valute e oro - - - -
-
X
1.3 Altri - - - -
-
X
Totale 31/12/2020 3.699.591 - 8.629 -
-
122.009
Totale 31/12/2019 4.734.635 - 5.078 -
-
49.355

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività - 4.287 -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - 4.287 -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2020 - (4.287) -
Totale (A) 31/12/2019 - (6.905) -
B. Copertura degli investimenti esteri X 199 -
Totale (A+B) 31/12/2020 - (4.088) -
Totale (A+B) 31/12/2019 - (6.699) -

E. EFFETTI DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA A PATRIMONIO NETTO

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari
Titoli di
debito e
tassi
d'interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (6.905) -
-
- -
Variazioni di fair value (quota efficace) 3.911 -
-
- -
Rigiri a conto economico - -
-
- -
di cui: transazioni future non più attese - -
-
- -
Altre variazioni (1.293) -
-
- -
di cui: trasferimenti al valore contabile iniziale degli
strumenti di coperti
- -
-
- -
Rimanenze finali (4.287) -
-
- -
Strumenti di copertura (elementi non designati)
Valore temporale opzione Valore elemento forward e
differenziale da valuta estera
Coperture relative
a operazioni
Coperture relative
a un periodo
Coperture relative
a operazioni
Coperture relative
a un periodo
Esistenze iniziali - - - -
Variazioni di valore - - -
-
Rigiri a conto economico - - -
-
Altre variazioni - - -
-
Rimanenze finali - - - -

F. INFORMATIVA PREVISTA DALL'IFRS 7 CONNESSA CON LA RIFORMA DEGLI INDICI DI RIFERIMENTO

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Il paragrafo 24H del principio IFRS 7, introdotto dal Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020 illustrato nella Parte A della presente Nota integrativa, richiede che venga fornita specifica informativa sulle incertezze derivanti dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura ed il valore nozionale degli strumenti di copertura potenzialmente impattati dalla riforma dei tassi benchmark.

Il valore nozionale degli strumenti derivati designati in relazioni di hedge accounting ed indicizzati a sottostanti che verranno sostituiti dalla riforma sui tassi di interesse dalla fine del 2021 ammonta a 6.520,5 milioni, interamente riferiti a contratti stipulati dalla Capogruppo con la controparte centrale London Clearing House (LCH) con scadenza successiva al 31 dicembre 2021. In maggior dettaglio:

  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)" ammonta a 1.710 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.393,5 milioni);
  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso Eonia (Euro OverNight Index Average) ammonta a 5.127 milioni.

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 4.948,4 milioni e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 1.572,1 milioni.

A tal riguardo si deve precisare che nel corso del 2020, ai fini della misurazione del fair value degli strumenti derivati, l'attualizzazione dei flussi di cassa ha considerato, quali tassi di riferimenti overnight, la nuova curva "€STR", in sostituzione della precedente basata sull'EONIA per i derivati in euro, e la nuova curva "SOFR", in sostituzione della precedente basata sull'USONIA per i derivati denominati in dollari. Il passaggio alle nuove curve consegue all'utilizzo dei nuovi tassi €STR e SOFR, per la remunerazione del collateral relativo ai derivati stipulati con le Clearing House. Gli impatti conseguenti all'utilizzo delle nuove curve non sono risultati significati, tenuto anche conto dei meccanismi di regolamento monetari (cosiddette "cash compensation") scambiati con le controparti, a seguito della diversa remunerazione dei suddetti collateral.

I restanti derivati di copertura del rischio tasso risultano indicizzati al tasso di interesse Euribor, per i quali il Gruppo ritiene che non vi siano elementi di incertezza correlati alla riforma dei tassi benchmark. Nel corso del 2019, in un contesto di formale continuità, l'Euribor è stato infatti interessato da una revisione nella metodologia di calcolo (metodologia "ibrida"), che si prevede di poter continuare anche dopo il 1° gennaio 2022.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati (di negoziazione e di copertura)

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 55.181.933 - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo 372.717 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

1.4 RISCHIO DI LIQUIDITÀ

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, il Gruppo Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare, piuttosto nel corso dell'anno il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato delle misure espansive adottate dalla Banca Centrale Europea (es. ampliamento delle tipologie di collaterale accettato dalla Banca Centrale a garanzia delle operazioni di rifinanziamento) oltre che del positivo andamento della raccolta da clientela.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, rappresenta il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il profilo di rischio di liquidità del Gruppo. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza. Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi) sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2020 il profilo di liquidità del nuovo Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: Euro

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
Da oltre 7
giorni a 15
Da oltre 15
giorni a 1
Da oltre 1
mese fino 3
Da oltre 3
mesi fino a
Da oltre 6
mesi fino a
oltre 1
anno fino a
Da
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
giorni giorni mese mesi 6 mesi 1 anno 5 anni
Attività per cassa 19.713.473 3.329.109 2.117.649 1.817.287 2.961.040 4.818.921 11.380.340 57.047.853 43.409.759 8.009.331
A.1 Titoli di Stato 106.898 - - - 52.019 50.045 3.714.176 11.929.095 9.918.640 -
A.2 Altri titoli di debito 39.746 - 28.350 87.456 55.506 72.631 70.641 2.355.330 4.240.764 401
A.3 Quote OICR 916.683 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 18.650.146 3.329.109 2.089.299 1.729.831 2.853.515 4.696.245 7.595.523 42.763.428 29.250.355 8.008.930
- Banche 1.105.747 63.000 1.068.583 577.075 58.520 122.179 226.264 638.123 - 7.855.941
- Clientela 17.544.399 3.266.109 1.020.716 1.152.756 2.794.995 4.574.066 7.369.259 42.125.305 29.250.355 152.989
Passività per cassa 99.843.885 5.536.395 813.907 1.396.172 743.038 2.047.410 1.453.975 43.160.566 3.690.836 104.900
B.1 Depositi e conti correnti 98.049.806 62.133 21.122 172.565 223.005 403.146 399.212 69.489 - -
- Banche 375.463 - - - - 8.011 6.517 - - -
- Clientela 97.674.343 62.133 21.122 172.565 223.005 395.135 392.695 69.489 - -
B.2 Titoli di debito 149.415 3.165 1.003 924.470 479.757 1.111.038 396.371 13.567.569 2.487.835 104.900
B.3 Altre passività 1.644.664 5.471.097 791.782 299.137 40.276 533.226 658.392 29.523.508 1.203.001 -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe 337 2.456.912 1.252.151 2.345.193 7.247.245 5.923.101 4.590.553 275.999 433 -
- Posizioni corte 57.335 1.383.581 1.149.092 2.253.123 5.957.517 5.467.048 5.439.659 1.115.705 1.380.449 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.741.246 - 1.314 1.188 30.784 7.520 260.798 - - -
- Posizioni corte 2.109.177 - 632 2.416 6.369 8.024 18.843 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 7.516.072 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 7.516.072 - - - - - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 2.278.267 - - - 294.848 209.098 - - -
- Posizioni corte 2.782.214 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 105.398 102 42.425 399 5.137 6.345 50.015 152.197 106.262 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 311 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.105 - - - - - - - - -
A vista
392.187
12.269
98.694
1.015.810
1.004.906
145.844
-
10.904
-
-
69.209
279.723
93.332
859.062
85.192
186.391
1.501
Da oltre 1
giorno a 7
21.550
-
-
-
21.550
-
21.550
giorni
697.533
415.888
415.888
Da oltre 7
giorni a 15
-
-
45.747
giorni
56.399
-
56.399
10.652
169.103
168.505
945.481
Da oltre 15
giorni a 1
mese
77.820
-
-
-
77.820
-
77.820
851.593
13.606
Da oltre 1
mese fino 3
162.627
-
-
-
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
153.394
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
314.708 1.835.966 856.398 1.206
- 285.225 1.354.415 694.634 -
526 246 132.435 39.711 -
- - - - -
162.627 152.868 29.237 349.116 122.053 1.206
40.983 388 - - 23 -
121.644 152.480 29.237 349.116 122.030 1.206
528.290 123.510 3.790 - 328 -
3.759 123.510 3.790 - - -
11.015 3.691 - 2.453 - - -
- 598 2.591 68 123.510 1.337 - - -
- - - - - - - - -
281.645 776.378 837.987 524.531 - - - 328 -
1.360.899 1.158.421 2.145.048 5.898.639 5.094.152 5.258.784 14.650 - -
2.428.605 976.792 2.017.023 6.351.658 4.958.270 3.806.697 38.367 - -
- 2.387 1.172 2.373 9.714 17.299 - - -
- - 56 512 371 767 - - -
201.660 13.854 - - - - - - - -
- 212.255 - - 3.260 - - - - -
- - - 87 54.004 361 - - - -
- 54.453 - - - - - - - -
6.261 - - - - 16.757 3.679 139 2.445 -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -

Come descritto nella "Parte E - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - 1.1 Rischio di credito - C. Operazioni di cartolarizzazione", Banco BPM, a fronte di operazioni di "auto-cartolarizzazione" generate da banche o società del Gruppo, ha sottoscritto titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento in BCE o per operazioni di pronti contro termine con controparti di mercato. Di seguito vengono descritte le operazioni di "autocartolarizzazione" in essere al 31 dicembre 2020.

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Società Veicolo Originator Data emissione
Operazione
Tipologia di
cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2014 BPL Mortgages 7 Mutui residenziali
e commerciali in bonis
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis
Cartolarizzazioni in warehousing
ProFamily SPV S.r.l. ProFamily N/A ProFamily Crediti al consumo

Nuove operazioni dell'esercizio

Cartolarizzazione crediti al consumo – ProFamily SPV (dicembre 2020)

In data 16 dicembre 2020 ProFamily S.p.A. ha ceduto alla società veicolo ProFamily SPV S.r.l. un portafoglio per un valore pari a circa 958,5 milioni nell'ambito di una nuova operazione di cartolarizzazione con sottostante crediti al consumo bonis. Nel corso del primo trimestre del 2021 la società veicolo emetterà alcune classi di titoli obbligazionari che verranno sottoscritte dalla società cedente.

Portafoglio crediti

Società Valore
31/12/2020
ProFamily S.p.A. 910.878

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui finanziamenti.

Operazioni chiuse nell'esercizio

Cartolarizzazione crediti al consumo – ProFamily Securitisation (novembre 2015)

Nel corso del precedente esercizio è stata effettuata la chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo ProFamily Securitisation S.r.l.. Nel corso del 2020, l'Assemblea dei Soci (i) in data 5 ottobre 2020 ha deliberato, con efficacia dal 14 ottobre 2020, lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società e (ii) in data 10 novembre 2020 ha approvato il bilancio finale di liquidazione al 6 novembre 2020 corredato dal relativo piano di riparto. La Società è stata cancellata dal Registro Imprese in data 14 dicembre 2020.

Italfinance Securitization Vehicle 2 S.r.l. (ITA 11)

Nel mese di gennaio 2020, con la firma dei relativi contratti, si è provveduto alla chiusura dell'operazione di cartolarizzazione realizzata tramite la Società Veicolo Italfinance Securitisation Vehicle 2 S.r.l. (ITA11). In particolare, in data 13 gennaio 2020 Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di crediti leasing sottostante tale operazione. Alla data del 21 gennaio 2020 la Società Veicolo ha effettuato il rimborso anticipato dei titoli ancora in essere e, con la sottoscrizione del Termination Agreement del 20 gennaio 2020, sono stati chiusi tutti i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

A seguito della chiusura dell'operazione di cartolarizzazione, l'Assemblea dei Soci (i) in data 24 aprile 2020 ha deliberato, con efficacia dal 30 aprile 2020, lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della Società Veicolo e (ii) in data 21 dicembre 2020 ha approvato il bilancio finale di liquidazione alla data del 16 dicembre 2020 corredato dal relativo piano di riparto. La società è stata cancellata dal Registro Imprese in data 5 febbraio 2021.

Operazioni di auto cartolarizzazioni in essere e fatti di rilievo dell'esercizio 2020

Cartolarizzazione crediti ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small and Medium Enterprises – SME) – BPL Mortgages 7 (giugno 2014)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in più fasi: in data 10 maggio 2014 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo BPL Mortgages S.r.l. mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti erogati a piccole e medie imprese (Small and Medium Enterprises – SME) per un valore pari a 1.801,3 milioni ed in data 30 giugno 2014 la società veicolo ha emesso tre classi di titoli obbligazionari. Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione/riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes. I Titoli Senior e Mezzanine sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema.

Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer, gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Cash Account Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2020
Valore
31/12/2019
Banco BPM 2.477.683 2.936.227

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2020
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBR
S (*)
A1 Senior 3.918.187 548.987 Euribor 3 mesi + 0,3% Novembre 2054 A1/AAL
B1 Mezzanine 325.700 325.700 Euribor 3 mesi + 0,8% Novembre 2054 A3/A
C1 Junior (1) 737.403 737.403 Additional Return Novembre 2054 unrated
A2 Senior 1.936.000 118.611 Euribor 3 mesi + 0,3% Novembre 2054 A1/AAL
B2 Mezzanine 1.000 1.000 Euribor 3 mesi + 0,8% Novembre 2054 A3/A
C2 Junior (1) 448.072 448.072 Additional Return Novembre 2054 unrated
Totale 7.366.362 2.179.773

(1) Titoli Junior non quotati

(*) Rating al 31 dicembre 2020

Eventi di rilievo dell'esercizio 2020

Nel mese di ottobre 2020 Banco BPM ha provveduto al riacquisto delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 10 ottobre 2020 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2020.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 80,8 milioni costituita, alla data iniziale di emissione dei titoli, principalmente tramite l'erogazione da parte del Banco BPM, già Banco Popolare, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 76,9 milioni. Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel 2016, alla data di emissione dei titoli successivi, la riserva di cassa iniziale è stata incrementata attraverso l'erogazione, da parte della banca stessa, di un ulteriore mutuo ad esigibilità limitata per un importo di circa 85,6 milioni. Nell'ambito della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nell'esercizio 2018 alla Increase Date del 12 aprile 2018 la riserva di cassa è stata ulteriormente incrementata per 91,4 milioni attraverso l'erogazione da parte dell'ex BPM, ora Banco BPM, di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

Cartolarizzazione crediti fondiari e ipotecari residenziali – BPL Mortgages 5 (dicembre 2012)

L'operazione di cartolarizzazione è stata originata dal Banco Popolare e dal Credito Bergamasco, ora entrambe Banco BPM, e si è perfezionata in più fasi. In data 17 novembre 2012 le Banche Originator hanno ceduto alla società veicolo

BPL Mortgages S.r.l. un primo portafoglio di mutui ipotecari e fondiari residenziali in bonis per un valore pari a 2.505,2 milioni e in data 21 dicembre 2012 la società veicolo ha emesso due classi di titoli obbligazionari.

Successivamente, sono state effettuate operazioni di ristrutturazione dei portafogli, che hanno comportato la cessione/riacquisto di crediti e l'emissione di ulteriori notes.

I Titoli Senior sono quotati presso l'Irish Stock Exchange. Tutte le Classi di Titoli sono sottoscritte dal Banco BPM ed i Titoli Senior sono utilizzati dal Banco BPM come collaterale per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema. Nell'ambito dell'operazione le Banche Originator, ora Banco BPM, hanno assunto l'incarico di Servicer gestendo l'incasso dei crediti; Banco BPM riveste anche il ruolo di Interim Account Bank e di Transaction Bank.

Portafoglio crediti

Banca Valore
31/12/2020
Valore
31/12/2019
Banco BPM 2.993.003 3.354.467

Gli importi indicati rappresentano i crediti in bonis, le inadempienze probabili, gli scaduti deteriorati e le sofferenze, al netto dei relativi fondi svalutazione, costo ammortizzato e comprensivi dei ratei sui mutui.

Caratteristiche delle emissioni

Classi Tipologia Valore
emissione
Valore
31/12/2020
Tasso di interesse Scadenza Rating
Moody's/DBRS
(*)
A1 Senior 2.440.400 580.647 Euribor 1 mese + 0,3% Ottobre 2058 Aa3/AH
B1 Junior (1) 1.148.455 392.765 Additional Return Ottobre 2058 unrated
A2 Senior 995.100 504.134 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AH
A3 Senior 1.504.300 1.126.804 Euribor 1 mese + 0,25% Ottobre 2058 Aa3/AH
B3 Junior (1) 69.670 69.670 Additional Return Ottobre 2058 unrated
Totale 6.157.925 2.674.020

(1) Titoli Junior non quotati

(*) Rating al 31 dicembre 2020

Eventi di rilievo dell'esercizio 2020

In data 24 febbraio 2020 l'agenzia di rating DBRS ha incrementato il rating dei Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 dell'operazione da "A" ad "A (high)".

Nel mese di ottobre 2020 Banco BPM ha provveduto al riacquisto delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 10 ottobre 2020 ed il relativo corrispettivo è stato regolato a favore della Società Veicolo nel mese di novembre 2020.

Operazioni finanziarie accessorie

La struttura dell'operazione prevedeva la costituzione di una Cash Reserve di 64 milioni, costituita principalmente tramite l'erogazione da parte delle Banche Originator, ora Banco BPM, avvenuta in data 21 dicembre 2012, di un prestito subordinato per un importo complessivo di 60 milioni.

In occasione della ristrutturazione dell'operazione avvenuta nel corso del 2019, in data 14 marzo 2019 la riserva di cassa è stata incrementata per 24,6 milioni attraverso l'erogazione da parte del Banco BPM di un mutuo ad esigibilità limitata di pari importo.

1.5 GRUPPO BANCARIO - RISCHI OPERATIVI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi qualiquantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Il Gruppo Banco BPM ha gestito proattivamente l'emergenza sanitaria Covid-19, al fine in prima istanza di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte nelle proprie attività di business (dipendenti, clienti, fornitori ecc.), nonché di garantire un'adeguata continuità operativa, in coerenza con le disposizioni normative tempo per tempo vigenti.

Dal punto di vista del rischio operativo non sono emersi significativi impatti straordinari connessi alla pandemia, salvo quelli principalmente legati all'adeguamento della macchina operativa (costi degli apparati di sanificazione specifici, incremento della digitalizzazione per consentire l'attività a distanza di clienti e dipendenti ecc.).

Con riferimento specifico a Banca Akros, nell'ambito Operational/Conduct Risk, è stato definito all'interno del Risk Appetite Framework l'indicatore strategico "Max Single Operational Loss (MM)", che rappresenta l'ammontare della massima perdita operativa contabilizzata nel periodo di riferimento, con relativo limite, che nel corso del 2020 è risultato sempre rispettato, con l'indicatore in oggetto che si è costantemente mantenuto in area di adeguatezza.

Infine, sempre con specifico riferimento a Banca Akros ed in particolare all'operatività algoritmica, nell'ambito del ciclo di autovalutazione annuale svolto dalla Banca in relazione alla "Relazione di convalida degli algoritmi, dei sistemi e delle strategie di negoziazione algoritmica", è stato effettuato un assessment attraverso interviste con i business owner (desk delle Direzioni Global Markets e Brokerage) di Banca Akros e con la Funzione IT di Capogruppo, con l'obiettivo di quantificare la frequenza media di accadimento, l'impatto medio unitario e il worst case per gli scenari ipotizzati.

L'analisi condotta si è caratterizzata per ampiezza del panel di esperti coinvolti nonché per capillarità degli scenari individuati (sono state considerate anche fattispecie a probabilità di frequenza molto rara, come ad esempio quelle riferite all'ambito sanzionatorio), evidenziando impatti adeguati all'attività di investment banking della Banca.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2011.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Composizione per impatto

Composizione per numerosità eventi

Dall'analisi dei grafici emerge che le categorie di eventi prevalenti in termini di impatto riguardano i fenomeni relativi a:

  • pratiche commerciali, con perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato. La categoria in oggetto comprende gli impatti da rischio operativo connessi alla vicenda dei diamanti;
  • processi, con perdite relative a errori/inefficienze/ritardi nell'esecuzione, consegna e gestione dei processi con prevalenza di perdite per anatocismo (post sentenza Cassazione del 99) e carenza documentale nel collocamento di prodotti finanziari;
  • illeciti esterni, con perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca, compresi i fenomeni di cyber risk. La prevalenza in termini di impatto riguarda gli eventi di frode esterna tradizionali (rapine e furti ATM).

Attività di validazione

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi e requisiti patrimoniali attraverso verifiche annuali sulle metriche di misurazione, con focus particolare sui requisiti da modello interno validato (AMA). Nel contesto di governance e mantenimento del modello AMA, viene verificata nel continuo la stabilità, robustezza e incertezza di modello, la consistenza del dataset di calcolo, tramite repliche indipendenti e verifiche in sede di Loss Data Collection e campagna di Risk Self Assessment, l'aderenza ai requisiti normativi e alle best-practice vigenti. Sulla base delle verifiche effettuate, Validazione Interna indirizza alle funzioni competenti specifici suggerimenti e ne monitora la soluzione al fine di assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità ed affidabilità nella gestione del rischio.

Inoltre, ogni modifica o estensione di modello viene adeguatamente intercettata, verificata e comunicata agli organi di vigilanza secondo le modalità previste (notifiche ex-ante/ex-post). Inoltre in sede ICAAP vengono verificati gli scenari di stress e le metodologie applicate sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione

Il Gruppo partecipa al capitale delle compagnie di assicurazione Vera Assicurazioni, Vera Vita e Bipiemme Vita; tali partecipazioni sono incluse nel perimetro di consolidamento delle società valutate con il metodo del patrimonio netto e sono esposte nell'attivo consolidato alla voce 70 "Partecipazioni".

In relazione ai rischi del comparto in esame si rappresenta che l'incidenza delle società in oggetto sul totale attivo consolidato risulta essere scarsamente significativa.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese

Non si segnalano significativi ulteriori rischi per le restanti imprese incluse nel perimetro di consolidamento non facenti parte né del Gruppo Bancario, né delle imprese assicurative. Relativamente alle società immobiliari del Gruppo, incluse quelle acquisite a seguito di accordi di ristrutturazione del credito, si precisa che il valore di bilancio a cui gli immobili sono iscritti è coerente con i valori desumibili da specifiche perizie e valutazioni.

Il rischio di una perdita di valore del patrimonio immobiliare è comunque coperto da uno specifico requisito patrimoniale - in ambito rischio di credito - che il Gruppo calcola in accordo alle metodologie di vigilanza. Inoltre la Funzione Rischi provvede periodicamente alla verifica, tramite metodologie interne di tipo gestionale, della congruità del requisito patrimoniale regolamentare a fronte del rischio immobiliare.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO CONSOLIDATO

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale al netto delle azioni proprie riacquistate
  • Sovrapprezzi di emissione
  • Riserve
  • Riserve da valutazione
  • Strumenti di capitale
  • Azioni proprie
  • Risultato dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il patrimonio consolidato alla data del 31 dicembre 2020 ammonta a 12.227,1 milioni (di cui 12.225,2 milioni del Gruppo e 1,9 milioni di terzi) ed evidenzia un incremento netto di 340,0 milioni rispetto agli 11.887,1 milioni (di cui 11.861,0 milioni del Gruppo e 26,1 milioni di terzi) rappresentanti il patrimonio consolidato al 31 dicembre 2019.

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti
da
Totale
consolidamento
1. Capitale 7.100.583 - 6.504 (5.777) 7.101.310
2. Sovrapprezzi di emissione - - - - -
3. Riserve 4.106.711 - 26.583 (15.962) 4.117.332
4. Strumenti di capitale 695.417 - - - 695.417
5. (Azioni proprie) (14.002) - - - (14.002)
6. Riserve da valutazione: 310.412 - (257) 257 310.412
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
6.996 - - - 6.996
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
132.263 - - - 132.263
- Attività materiali 246.926 - - - 246.926
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri 199 - - - 199
- Copertura dei flussi finanziari (4.287) - - - (4.287)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio 11.860 - - - 11.860
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del proprio merito creditizio)
(8.608) - - - (8.608)
- Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (94.923) - (257) 4 (95.176)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
17.672 - - 253 17.925
- Leggi speciali di rivalutazione 2.314 - - - 2.314
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 15.869 - 5.740 (4.977) 16.632
Totale 12.214.990 - 38.570 (26.459) 12.227.101

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 132.651 (388) - - - - - - 132.651 (388)
2. Titoli di capitale 24.906 (17.910) - - - - - - 24.906 (17.910)
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2020 157.557 (18.298) - - - - - - 157.557 (18.298)
Totale 31/12/2019 147.575 (150.290) - - - - - - 147.575 (150.290)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 47.305 (50.020) -
2. Variazioni positive 118.070 239.283 -
2.1 Incrementi di fair value 103.891 6.560 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 797 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 13.382 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 232.723 -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (33.112) (182.267) -
3.1 Riduzioni di fair value (6.200) (132.684) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (1.309) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (25.603) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (49.583) -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 132.263 6.996 -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2020
1. Esistenze iniziali (102.350)
2. Variazioni positive 24.153
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 3.099
2.2 Altri utili attuariali 17.989
2.3 Altre variazioni 3.065
3. Variazioni negative (16.979)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (10.612)
3.2 Altre perdite attuariali (575)
3.3 Altre variazioni (5.792)
4. Rimanenze finali (95.176)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)", disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura dell'esercizio.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio, contenuta nella parte A della presente Nota integrativa, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 9 febbraio 2021 ha approvato i progetti di fusione per incorporazione delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A.

Entrambe le operazioni di fusione si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute e la loro esecuzione, subordinatamente all'autorizzazione della BCE, si prevede venga perfezionata entro il mese di luglio 2021.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Tali operazioni non comporteranno alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Le informazioni si riferiscono a chi ha il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle società del Gruppo.

Nella tabella che segue sono riportati i compensi degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche (direttori generali e altri dirigenti aventi le predette caratteristiche).

Complessivamente si tratta di 172 incarichi affidati a 131 persone (di cui 16 dirigenti).

(migliaia di euro) 2020
Totale retribuzione lorda 13.863
di cui:
Amministratori non esecutivi e Sindaci 3.426
Amministratori esecutivi non dipendenti 2.572
Dipendenti 7.865
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, infortuni, assistenza sanitaria) (*) 195
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo previdenziale) (*) 187
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto, altre
indennità)
-

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - Sezione 10 "Le partecipazioni" della presente Nota integrativa consolidata;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei

diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 31 dicembre 2020 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 9.539 - - 1.327 10.866 0,15%
Attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- 422.229 - - - 422.229 23,52%
Crediti verso clientela - 3.256.220 - 12.783 197.564 3.466.567 3,24%
Altre voci dell'attivo - 10.602 - - - 10.602 0,05%
Debiti verso clientela - 538.368 - 22.701 46.406 607.475 0,59%
Titoli in circolazione - - - 637 2.113 2.750 0,02%
Passività finanziarie di negoziazione - 2.198 - - 114 2.312 0,02%
Passività finanziarie designate al fair
value
- - - 1.008 - 1.008 0,11%
Altre voci del passivo - 2.684 - 160 5.705 8.549 0,15%
Garanzie rilasciate e impegni - 409.835 - 2.272 77.469 489.576 0,85%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 20.792 73 3.002 23.867 1,22%
Commissioni nette - 446.882 - 19 659 447.560 27,26%
Spese amministrative/recuperi di spesa - 1.228 - (11.421) (156) (10.349) 0,36%
Altri costi/ricavi - 1.735 - - - 1.735 0,24%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti
di cui alle lettere a) e b)
697 256 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel corso del 2020, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Delibera quadro relativa all'emissione di "bond di scopo" da parte di Banco BPM S.p.A., da sottoscriversi da parte di Banca Akros S.p.A., con impiego della liquidità riveniente dall'attività di raccolta tramite l'emissione di certificate di Banca Akros S.p.A. da collocare da parte di Banco BPM S.p.A., di Banca Aletti & C. S.p.A. e di reti terze

Il Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 16-17 dicembre 2019 e del 10 marzo 2020 ha approvato (i) per l'esercizio 2020 le emissioni di prestiti c.d. "di scopo", da offrire interamente in sottoscrizione alla controllata Banca Akros S.p.A. per un importo massimo complessivo fino a 1,2 miliardi (di cui fino a 800 milioni relativi a collocamenti da parte della Rete del Gruppo da effettuarsi nel primo semestre dell'esercizio 2020 e fino a 400 milioni relativi a collocamenti da parte di reti terze da effettuarsi nell'intero esercizio 2020), fermi restando i poteri dell'Amministratore Delegato in ordine all'approvazione delle caratteristiche, delle condizioni e dell'importo delle singole emissioni effettuate nei limiti di detti plafonds e (ii) per il primo semestre 2020 il collocamento, da parte di Banco BPM e di Banca Aletti & C. S.p.A., dei certificates emessi da Banca Akros S.p.A., con riferimento al quale è previsto un flusso commissionale (i) a favore del Banco BPM, per un importo complessivo fino a 21,9 milioni, parametrato ad una commissione del 3% e (ii) a favore di Banca Aletti & C. S.p.A., per un importo complessivo fino a 1,7 milioni, parametrato ad una commissione del 2,50%.

Nel periodo di riferimento della delibera quadro (primo semestre 2020) sono stati emessi da Banco BPM S.p.A. n. 11 prestiti obbligazionari c.d. "bond di scopo" per complessivi 414,5 milioni, a valere sul plafond di 1,2 miliardi. Nello stesso periodo Banco BPM e Banca Aletti hanno collocato presso la propria clientela certificates per un ammontare pari a 320,4 milioni che hanno generato un totale commissioni pari a 9,3 milioni.

Attività di emissione di certificates da parte del Banco BPM per l'esercizio 2020 e 2021, da collocare tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti & C. S.p.A.: revisione dei ruoli delle società coinvolte nel processo di product governance e strutturazione.

Delibera quadro per l'esercizio 2020 e 2021 avente ad oggetto il flusso commissionale relativo all'esternalizzazione presso Banca Akros S.p.A. delle attività di strutturazione dei certificates che verranno emessi dal Banco BPM e la gestione, da parte di Banca Akros S.p.A., della copertura integrale dei rischi finanziari risultanti dell'emissione dei certificates da parte del Banco BPM.

Delibera quadro per l'esercizio 2020 e 2021 avente ad oggetto il flusso commissionale per emissioni e collocamento certificates Banco BPM tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti & C. S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 7 maggio 2020, ha approvato (i) le emissioni di certificates da parte del Banco BPM, in luogo di Banca Akros, per un importo massimo complessivo, per il secondo semestre del 2020, fino a 1.018 milioni, di cui 991 milioni da collocarsi per il tramite della rete del Banco BPM e 27 milioni da collocarsi per il tramite della controllata Banca Aletti & C. S.p.A.; (ii) di riconoscere a Banca Aletti & C. S.p.A., a fronte del collocamento citato al precedente punto, un flusso commissionale, sotto forma di delibera quadro, per un

importo complessivo fino a 810 mila, parametrato a una commissione del 3%; (iii) approvare il nuovo assetto operativo ed, in particolare:

  • − l'esternalizzazione presso Banca Akros S.p.A. delle attività di strutturazione dei certificates che verranno emessi dal Banco BPM e la gestione, da parte di Banca Akros S.p.A., della copertura integrale dei rischi finanziari risultanti dell'emissione dei certificates da parte del Banco BPM (attività a fronte delle quali è previsto un flusso commissionale a favore di Banca Akros S.p.A., sotto forma di delibera quadro, per un importo complessivo fino a 20,4 milioni), nonché la gestione delle attività di market making, per assicurare il requisito di liquidità dei certificates, da parte di Banca Akros S.p.A.: per l'esercizio 2020 è stato riconosciuto a Banca Akros S.p.A. un flusso commissionale pari a 7,1 milioni;
  • − l'esternalizzazione presso Banca Aletti & C. S.p.A. delle attività di product governance e presidio dei prodotti/servizi di investimento, sia lato Manufacturer (prodotti propri e del Banco BPM) che lato Distributor, e di consulenza/active advisory per un importo complessivo annuo indicativamente di 3,8 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione del 24 novembre 2020 ha deliberato di autorizzare l'aumento dell'importo di collocamento dei certificates emessi dal Banco BPM S.p.A. e collocati da Banca Aletti & C. S.p.A. da 27 milioni a 60 milioni, con riferimento al quale è previsto un flusso commissionale a favore di Banca Aletti & C. S.p.A., per un importo complessivo aumentato dai precedenti 810 mila euro a 1 milione, parametrato a una commissione dell'1,63%.

Si segnala che nel corso del 2020 sono stati emessi certificates Banco BPM per un importo totale pari a 743 milioni che ha generato per l'attività di collocamento Banca Aletti commissioni pari a 0,3 milioni.

In data 14-15 dicembre 2020 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di certificates da parte del Banco BPM per un importo massimo complessivo fino a 1.110 milioni per il periodo gennaio-dicembre 2021 (di cui 1.000 milioni distribuiti dalla Rete di Banco BPM e 110 milioni distribuiti dalla rete di Banca Aletti & C. S.p.A.), procedere al collocamento, tramite la Rete di Capogruppo e quella di Banca Aletti & C. S.p.A., dei certificates che verranno emessi dal Banco BPM, riconoscendo a favore di Banca Aletti & C. S.p.A., per il periodo gennaio-dicembre 2021 per l'attività di collocamento, sotto forma di delibera quadro, un importo complessivo fino a 1,3 milioni, parametrato a una commissione dell'1,20%; (ii) approvare a fronte di tale attività per il medesimo intervallo temporale un flusso commissionale a favore di Banca Akros S.p.A., sotto forma di delibera quadro, per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria per un importo complessivo fino a 11,1 milioni (di cui, 10 milioni per i certificate emessi e distribuiti dal Banco BPM e 1,1 milioni per i certificates emessi dal Banco BPM e distribuiti dalla Rete di Banca Aletti) parametrato ad una commissione media dell'1%.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2020 e 2021 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti & c. S.p.A. da parte del Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 marzo 2020, ha approvato, con riferimento all'attività di collocamento e gestione delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti & C. S.p.A., da parte del Banco BPM, l'apertura di linee di catalogo Private di Banca Aletti & C. S.p.A. alla clientela Retail del Banco BPM, con la corresponsione per l'esercizio 2020 di un flusso commissionale a favore della Capogruppo per il servizio reso pari a massimi 1,7 milioni. Per l'esercizio 2020 sono state corrisposte da Banca Aletti & C. S.p.A. a Banco BPM commissioni pari a 0,4 milioni.

Successivamente, il Consiglio di Amministrazione del 14-15 dicembre 2020 ha deliberato di rinnovare la delibera quadro per l'esercizio 2021 prevedendo la corresponsione di un flusso commissionale massimo pari a 0,4 milioni.

Release S.p.A.: rilascio di fidejussioni e rafforzamento patrimoniale

In data 10 aprile 2020 si è perfezionato il rilascio da parte di Banco BPM a favore e nell'interesse della controllata Release S.p.A., di due fidejussioni per complessivi 126 milioni, con la finalità di mitigare i Grandi Rischi che eccedono il limite del 25% del Capitale Ammissibile, previsto dalla normativa di vigilanza.

Inoltre, al fine di garantire il rispetto dei limiti regolamentari di Vigilanza applicabili, è stata approvata un'operazione di rafforzamento patrimoniale della controllata Release S.p.A. mediante una proposta di aumento di capitale scindibile a pagamento, da offrire in opzione ai Soci, per un importo di massimi 425 milioni, mediante emissione di massime n. 42.500.000.000 di nuove azioni ordinarie prive di valore nominale, al prezzo unitario di 0,01.

In considerazione di quanto sopra deliberato, in data 12 ottobre 2020 Banco BPM ha esercitato il diritto di opzione per la quota parte corrispondente alla propria partecipazione, pari all'85,387% del capitale sociale, sottoscrivendo n. 36.289.663.227 azioni prive di valore nominale, al prezzo di 0,01 ciascuna, mediante versamento di un corrispettivo pari ad 362,9 milioni.

Successivamente, in data 16 ottobre, Banco BPM ha esercitato il diritto di prelazione ai sensi dell'art. 2441, terzo comma, cod. civ., sulle azioni rimaste inoptate da parte dei soci di minoranza, sottoscrivendo le residue n. 6.210.336.773 azioni, al prezzo di 0,01 ciascuna, mediante versamento di un ulteriore corrispettivo pari ad 62,1 milioni. Conseguentemente la partecipazione di Banco BPM nel capitale sociale di Release è passata al 99,853%.

Successivamente alla conclusione dell'aumento di capitale, in data 15 gennaio 2021, è stata formalizzato l'acquisto da parte della Capogruppo delle partecipazioni dei soci di minoranza di Release, conseguendo pertanto il 100% del capitale sociale.

Più in dettaglio:

  • in data 22 dicembre 2020 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto di n. 22.981.811 azioni ordinarie di Release da Banca Popolare di Sondrio, ad un corrispettivo pari ad euro 1,00, conseguendo il 99,907% del capitale sociale;
  • in data 15 gennaio 2021 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto di n 39.923.532 azioni ordinarie di Release da BPER Banca, ad un corrispettivo pari ad euro 1,00, conseguendo il 100% del capitale sociale.

ProFamily S.p.A.: revisione affidamenti e attribuzione plafond di affidabilità

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 26 maggio 2020, ha approvato la revisione al 30 giugno 2021 delle linee di credito in essere in capo a ProFamily S.p.A. per complessivi 1.521,3 milioni con contestuale attribuzione alla stessa di un plafond di affidabilità di 1,6 miliardi (oltre a una linea di evidenza per rischio di retrocessione RID attivi di 100 milioni).

Alba Leasing S.p.A.: aumento del monte fidi ed incremento e nuova scadenza di revisione del plafond per rischi diretti

Il Consiglio di Amministrazione del 16 giugno 2020 ha approvato (i) l'aumento del monte fidi in essere a favore di Alba Leasing S.p.A. da 982,2 milioni a 1.274,2 milioni, di cui 300 milioni relativi ad una linea ponte con scadenza 30 giugno 2020 finalizzata a supportare la partecipata nella fase di collocamento presso controparti di mercato dei titoli rivenienti dalla cartolarizzazione "Alba 11"; (ii) l'incremento del plafond per rischi diretti riferito alla suddetta controparte da 1.055 milioni a 1.355 milioni, di cui 300 milioni con scadenza 30 giugno 2020 ed il residuo di 1.055 milioni con data revisione al 30 giugno 2021.

Agos Ducato: aumento del monte fidi

Banco BPM, con due interventi successivi rispettivamente del 21 febbraio 2020 e del 3 luglio 2020, ha approvato un incremento complessivo del monte fidi concesso a favore di Agos Ducato, società partecipata al 39%, da 1.693,7 milioni a 1.758,7 milioni; tali interventi rientrano nell'ambito dei più ampi accordi sottoscritti con il gruppo Crédit Agricole, che detiene il restante 61% della citata partecipata.

Vera Vita: rafforzamento patrimoniale

Al fine di riportare i livelli di solvibilità della società collegata Vera Vita S.p.A. al di sopra delle soglie minime regolamentari, Banco BPM ha deliberato l'adesione all'operazione di rafforzamento patrimoniale della società, che si è concretizzata mediante un versamento in conto capitale a favore di Vera Vita effettuato in data 29 luglio 2020, per la quota spettante a Banco BPM di 17,5 milioni, e mediante la sottoscrizione della quota spettante a Banco BPM dei prestiti subordinati Tier 2, pari a due tranche da 17,5 milioni ciascuna, rispettivamente in data 29 luglio 2020 e 6 ottobre 2020.

Riacquisto di posizioni a sofferenza cedute nell'ambito dei programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite del Banco BPM (BP OBG, BPM OBG1 e BPM OBG2)

Il Consiglio di Amministrazione del 20 ottobre 2020 ha deliberato il riacquisto in blocco da parte del Banco BPM delle posizioni classificate a sofferenza alla data del 10 ottobre 2020 per gli importi di seguito specificati con riferimento a ciascun programma: (i) BP OBG: massimo 32 milioni; (ii) BPM OBG1: massimo 15 milioni; BPM

OBG2: massimo 7 milioni. Il riacquisto è stato perfezionato in data 29 ottobre per i seguenti importi: (i) BP OBG: 27,6 milioni; (ii) BPM OBG1: 12,9 milioni; BPM OBG2: 5,8 milioni.

Rinnovo della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali 2021 relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti & C. S.p.A. e Banca Akros S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione del 14-15 dicembre 2020 ha deliberato: (i) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros S.p.A. a fronte della quale il Banco BPM S.p.A. stima di riconoscere per l'esercizio 2021, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2021, un flusso commissionale massimo pari a 12 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banco BPM stesso con la propria clientela; (ii) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros S.p.A. a fronte della quale Banca Aletti & C S.p.A. stima di riconoscere per l'esercizio 2021, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2021, un flusso commissionale massimo pari 3,3 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti & C. S.p.A. ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela.

Amendment Agreement tra Banco BPM e Crédit Agricole S.A., Crédit Agricole Consumer Finance e Agos Ducato S.p.A.

In data 18 dicembre 2020 è stata formalizzata la sottoscrizione di un Amendment Agreement tra le parti, al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato.

Con tale accordo sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018, tra le quali la modifica delle condizioni economiche del vigente contratto Loan Agreement tra Banco BPM e Agos Ducato connesso al funding esistente in ProFamily Captive al momento della cessione ad Agos, con decorrenza dal 1° gennaio 2021, da tasso fisso pari a 100 bps a tasso variabile, pari a Euribor 3 mesi + 85 bps, allineando in tal modo il pricing di tale finanziamento alle condizioni definite nel Funding Agreement per i finanziamenti dai Soci ad Agos Ducato. L'ammontare di tale finanziamento al 1/1/2021 è pari a 168 milioni e si estinguerà entro il 31/12/2024 con un decalage semestrale di circa 20 milioni.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento del 23 ottobre 2018, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

Le politiche di remunerazione ("Policy"), definiscono — nell'interesse di tutti gli stakeholder — i principi cardine dei sistemi di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo, da un lato, di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi e con i livelli di liquidità e patrimonializzazione, dall'altro, di attrarre e mantenere nel Gruppo soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze d'impresa, a vantaggio della competitività e del buon governo, perseguendo l'equità interna e verso il mercato del lavoro esterno.

E' inoltre scopo delle politiche di remunerazione del Gruppo garantire un'adeguata remunerazione a fronte di una performance durevole, che permetta, al contempo, di valorizzare il personale, riconoscere il contributo individuale al raggiungimento dei risultati e disincentivare condotte non improntate a criteri di correttezza nelle relazioni con la clientela e di rispetto delle norme o che propendano verso un'eccessiva esposizione al rischio o inducano a violazioni normative.

La remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale; il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di: adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato per l'anno è suddiviso in una quota up-front e in quote differite. La quota up-front, da attribuire entro il mese di luglio dell'anno successivo a quello di competenza, a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia inferiore a 430 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia pari o superiore a 430 mila euro.

Il valore di 430 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo. 2 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front e da attribuire entro il mese di luglio di ciascun anno, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale1 , indipendentemente dall'importo dell'incentivo riconosciuto, e per il personale più rilevante ricompreso nei diretti riporti dell'Amministratore Delegato di Banca Akros e di Banca Aletti & C. Banca d'Investimento Mobiliare, nel caso in cui l'importo dell'incentivo riconosciuto sia pari o superiore a 430 mila euro;
  • tre quote annue di pari importo, differite nel periodo triennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front e da attribuire entro il mese di luglio di ciascun anno, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Per le azioni maturate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, sia per quelle up-front, sia per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è maturata. La maturazione delle quote azionarie avviene unitamente alle rispettive quote monetarie, mentre l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine del periodo di retention.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Inoltre, in coerenza con le prassi del sistema bancario nazionale e nel rispetto dello spirito delle disposizioni vigenti, nei casi in cui l'incentivo riconosciuto risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della componente fissa della remunerazione individuale, esso è erogato in contanti e in un'unica soluzione; tale previsione non riguarda il personale più rilevante di fascia alta2 (ivi compreso quello apicale) e coloro effettivamente interessati3 da un rapporto tra la remunerazione variabile e fissa superiore al 100%, a cui pertanto è sempre applicata integralmente la norma in termini di differimento e di attribuzione di azioni.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 4 aprile 2020 ha approvato, ai sensi dell'articolo 114-bis del TUF e dell'articolo 84-bis del Regolamento Emittenti, il piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., così come definito nel Documento Informativo allo scopo predisposto dal Consiglio di Amministrazione in data 18 febbraio 2020, sulla base della Policy; il Piano Annuale prevede la valorizzazione di una quota della componente variabile della remunerazione al personale più rilevante del Gruppo, da corrispondersi mediante assegnazione di azioni ordinarie di Banco BPM S.p.A. a valere sul sistema di incentivazione annuale 2020.

Oltre al piano di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 4 aprile 2020 ha approvato:

  • la Politica in materia di remunerazione 2020 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM – 2020;
  • i criteri per la determinazione dell'importo eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro di tutto il Personale, ivi compresi i limiti fissati a detto importo in termini di annualità di remunerazione fissa.

La medesima Assemblea si è inoltre espressa con voto non vincolante sulla Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM – 2020.

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti di seguito indicati: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2020 (Sezione I e Sezione II) e Documento Informativo su Piano di compensi basato su azioni - Short term incentive 2020, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1 Per personale più rilevante apicale, per Capogruppo l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale (ove nominato), i Condirettori Generali e i vertici operativi e direttivi, i responsabili della prima linea manageriale non inclusi tra le funzioni aziendali di controllo e a diretto riporto dell'Amministratore Delegato o del Consiglio di Amministrazione, per Aletti & C. Banca d'Investimento Mobiliare e Banca Akros l'Amministratore Delegato.

2 Per personale più rilevante di fascia alta, l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, (ove nominato), i Condirettori Generali e i Responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo, l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e il Vice Direttore Generale (ove presenti) di Aletti & C. Banca d'Investimento Mobiliare, Banca Akros e ProFamily. 3 Ex ante.

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6 febbraio 2020 ha deliberato l'apertura dei cancelli di accesso al Sistema di Incentivazione 2019 nonché:

  • l'attuazione del Piano 2019 già approvato dall'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 6 aprile 2019;
  • l'accesso alle quote differite di incentivi di competenza degli esercizi 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 relative a piani di compensi basati su azioni, in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari di Banco BPM e dell'ex Banca Popolare di Milano S.c.ar.l..

Con riferimento al piano di incentivazione 2017-2018-2019 a lungo termine (triennale), approvato dall'Assemblea dei Soci dell'8 aprile 2017, il Consiglio di Amministrazione in data 18 febbraio 2020, preso atto del parere del Comitato Remunerazioni del 17 febbraio 2020, ha verificato l'apertura dei cancelli di accesso al sistema di incentivazione di lungo termine (ILT), deliberando l'attuazione del Piano di Compensi basati su azioni del Banco BPM.

In relazione alle quote azionarie, di competenza di esercizi precedenti, il numero di azioni ordinarie della ex Banca Popolare di Milano riconosciute è stato convertito in azioni Banco BPM — in virtù dell'avvenuta fusione con l'ex Banco Popolare — sulla base del valore stabilito per il concambio pari a 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni della ex Banca Popolare di Milano; anche le azioni ordinarie dell'ex Banco Popolare riconosciute sono state convertite in azioni Banco BPM — in virtù dell'avvenuta fusione con Banca Popolare di Milano — sulla base del valore stabilito per il concambio pari ad un'azione Banco BPM per ogni azione dell'ex Banco Popolare.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti, si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (dal 2017: sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione; per gli anni precedenti: sezione Corporate Governance — Assemblea Soci — Assemblea Soci Ante Fusione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

In determinati casi di risoluzione del rapporto di lavoro, è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di euro 2,4 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità; esso è inoltre determinato considerando ogni elemento ritenuto rilevante e in ogni caso:

  • − i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • − le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche al fine di evitare l'alea di un giudizio;
  • − i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • − la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • − il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il sistema di incentivazione annuale, definite nelle politiche di remunerazione vigenti al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia; pertanto l'erogazione avviene:

  • per il restante personale (ossia per il personale non rilevante), in contanti e in un'unica soluzione;
  • per il personale più rilevante (golden parachute):
    • in una quota up-front, pari al 60%, nei casi in cui l'importo sia inferiore all'importo particolarmente elevato stabilito nelle politiche di remunerazione vigenti al momento del riconoscimento, o pari al 40%, nei restanti casi;

  • in cinque quote annue differite di pari importo, per il personale più rilevante apicale, indipendentemente dall'importo riconosciuto, e per il personale più rilevante ricompreso nei diretti riporti dell'Amministratore Delegato delle banche italiane controllate, nel caso in cui l'importo riconosciuto sia pari o superiore all'importo particolarmente elevato stabilito nelle politiche di remunerazione vigenti al momento del riconoscimento, o in tre quote differite nei restanti casi;
  • la quota up-front matura alla cessazione del rapporto di lavoro ed è attribuita nei limiti temporali previsti dagli accordi individuali; le quote differite maturano annualmente, la prima decorsi dodici mesi dalla data di erogazione della quota up-front, le successive a pari distanza temporale dalla maturazione della quota precedente;
  • in riferimento alla quota up-front, per il 50% in contanti e per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM;
  • in riferimento a ciascuna quota differita, la componente in azioni ordinarie Banco BPM è pari al 55%, nei casi in cui si applica il differimento in cinque anni, o al 50%, nei restanti casi;
  • per le azioni maturate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno; per le quote differite il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è maturata. La maturazione delle quote azionarie avviene unitamente alle rispettive quote monetarie, mentre l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine del periodo di retention. Il prezzo di carico delle azioni assegnate, sia della quota up-front, sia delle quote differite, sarà pari al cosiddetto valore normale, corrispondente alla media aritmetica dei prezzi ufficiali rilevati nei trenta giorni di calendario precedenti la data in cui ciascuna quota sarà resa disponibile mediante il trasferimento nel dossier titoli del beneficiario. Eventuali diritti e/o dividendi matureranno esclusivamente con riferimento al periodo successivo al trasferimento nel dossier titoli del beneficiario.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, per i soggetti da esso direttamente nominati, o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo, per i restanti soggetti, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

I piani di incentivazione per il personale più rilevante sopra descritti, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2020, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 3.657.792 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 2020, in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, sono state consegnate a 73 beneficiari complessivamente n. 697.133 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A.

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Facendo seguito al comunicato stampa del 6 aprile 2019, in cui si informava che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, si segnala che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e

del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014, il Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie da destinarsi ai soggetti beneficiari dei Piani ricompresi nel perimetro del personale più rilevante del Gruppo, complessivamente pari allo 0,9% del personale del Gruppo.

In particolare si informa che Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Telematico Azionario, nel periodo dal 9 all'11 marzo 2020, estremi inclusi, complessive n. 3.165.000 azioni proprie (pari allo 0,21% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di euro 1,28657, per un controvalore totale pari a 4,1 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate, il saldo del "magazzino titoli" al 31 dicembre 2020 consiste in n. 6.125.659 azioni ordinarie Banco BPM, interamente possedute dalla Capogruppo.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 6 febbraio 2020 relativamente al sistema di incentivazione 2019, sono state complessivamente riconosciute n. 2.528.399 azioni a 75 beneficiari di cui (i) n. 1.414.136 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 1.114.263 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2020, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica delle condizioni di malus previste nelle politiche di remunerazione tempo per tempo vigenti.

Si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n 2.124.817 azioni, di cui n. 1.175.003 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 949.814 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2014, 2015, 2016, 2017 e 2018) per complessive n. 363.183 azioni Banco BPM a 61 beneficiari, di cui 285.478 azioni maturate a favore di beneficiari di Banco BPM.

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 18 febbraio 2020 relativamente al sistema di incentivazione 2017-2018-2019 di lungo termine (ILT), sono state complessivamente riconosciute n. 1.530.074 azioni a 39 beneficiari di cui (i) n. 612.035 relative alla quota up-front maturata e (ii) n. 918.039 relative alle quote differite nei tre anni successivi al 2020, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica delle condizioni di malus previste nelle politiche di remunerazione tempo per tempo vigenti.

Si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari 1.096.661 azioni, di cui n. 438.668 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 657.993 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

In relazione a golden parachute riconosciuti, sono maturate nel 2020 quote azionarie per complessive n. 4.774 azioni Banco BPM, riferite alla sola Capogruppo.

2.1 Impatti economici 2020

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel 2020 il Gruppo ha stanziato 3,2 milioni di cui 0,8 milioni per i piani di incentivazione a breve termine e 2,4 milioni per il piano di incentivazione 2017-2018-2019 a lungo termine.

Si precisa che la Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ha stanziato 2,6 milioni, di cui 0,7 milioni per i piani di incentivazione a breve termine e 1,9 milioni per quello a lungo termine.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2020, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

L'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, riconducibile alla gestione delle pregresse operazioni di leasing dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release.

Per una descrizione in merito alla configurazione sui suddetti settori operativi si fa rinvio all'informativa contenuta nella sezione "Risultati per settore di attività" della Relazione sulla gestione del Gruppo.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 31 dicembre 2020 confrontati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente così come pubblicati nella Relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2019.

Si precisa che i dati dell'esercizio precedente sono stati adattati alla nuova formulazione del Conto Economico Riclassificato in base alla quale:

  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte";
  • gli impatti dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi vengono esposti nella voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".
mici
Risultati di settore - dati econo
2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 1.982.561 937.279 455.230 57.223 1.272 73.213 (8.801) 24.358 442.787
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 130.799 - - - - - 129.385 - 1.414
Margine finanziario 2.113.360 937.279 455.230 57.223 1.272 73.213 120.584 24.358 444.201
Commissioni nette 1.663.810 1.293.613 214.835 39.526 89.708 41.651 - (979) (14.544)
Altri proventi netti di gestione 56.005 9.237 101 3.057 7 253 - (1.945) 45.295
Risultato netto finanziario 318.642 14.094 22.874 126 (75) 10.327 11.671 - 259.625
Altri proventi operativi 2.038.457 1.316.944 237.810 42.709 89.640 52.231 11.671 (2.924) 290.376
Proventi operativi 4.151.817 2.254.223 693.040 99.932 90.912 125.444 132.255 21.434 734.577
Spese per il personale (1.581.141) (1.012.069) (71.015) (8.499) (52.422) (25.293) (1.853) (6.467) (403.523)
Altre spese amministrative (593.812) (703.243) (80.797) (28.423) (20.112) (58.953) (713) (26.583) 325.012
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (255.114) (128.654) (4.895) (879) (604) (345) - - (119.737)
Oneri operativi (2.430.067) (1.843.966) (156.707) (37.801) (73.138) (84.591) (2.566) (33.050) (198.248)
Risultato della gestione operativa 1.721.750 410.257 536.333 62.131 17.774 40.853 129.689 (11.616) 536.329
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.336.807) (690.545) (497.972) (24.015) 81 3 - (106.248) (18.111)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali
(36.721) - - - - - - (13.008) (23.713)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.030) - - - - 78 - - (1.108)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (42.294) (7.465) (10.886) (400) 16 286 (26.000) (409) 2.564
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.190 - - - - - - 1.340 (150)
Risultato lordo dell'operatività corrente 306.088 (287.753) 27.475 37.716 17.871 41.220 103.689 (129.941) 495.811
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.518) 79.132 (7.555) (10.372) (4.914) (13.495) 10.409 34.540 (101.263)
Risultato netto dell'operatività corrente 292.570 (208.621) 19.920 27.344 12.957 27.725 114.098 (95.401) 394.548
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle
imposte
(187.030) (123.265) (8.649) (1.035) (4.676) (602) (226) (585) (47.992)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (138.901) (89.604) (9.346) (9.180) (1.369) (2.911) - - (26.491)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 128.324 - - - - - - -
Impairment su avviamenti (25.100) - - - - - - - (25.100)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
(11.739) - - - - - - - (11.739)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (41.492) (26.186) 98 (22) (2.887) - - 686 (13.181)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.248 - - - - - - 4.674 (426)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
20.880 (319.352) 2.023 17.107 4.025 24.212 113.872 (90.626) 269.619

2019 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 1.981.069 1.024.519 402.194 55.533 3.483 83.409 (8.915) 35.506 385.340
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 131.255 - - - - - 131.439 - (184)
Margine finanziario 2.112.324 1.024.519 402.194 55.533 3.483 83.409 122.524 35.506 385.156
Commissioni nette 1.794.423 1.464.256 182.828 37.695 89.857 38.821 - 4 (19.038)
Altri proventi netti di gestione 76.024 19.864 295 4.053 8 787 - (1.837) 52.854
Risultato netto finanziario 366.847 9.792 (8.181) (42) 18 19.340 8.948 - 336.972
Altri proventi operativi 2.237.294 1.493.912 174.942 41.706 89.883 58.948 8.948 (1.833) 370.788
Proventi operativi 4.349.618 2.518.431 577.136 97.239 93.366 142.357 131.472 33.673 755.944
Spese per il personale (1.696.531) (1.069.663) (77.924) (7.312) (54.729) (29.516) (1.947) (5.479) (449.961)
Altre spese amministrative (638.566) (778.051) (84.991) (28.262) (15.866) (56.044) (624) (29.591) 354.863
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (268.949) (127.251) (2.926) (620) (323) (1.105) (200) (1.288) (135.236)
Oneri operativi (2.604.046) (1.974.965) (165.841) (36.194) (70.918) (86.665) (2.771) (36.358) (230.334)
Risultato della gestione operativa 1.745.572 543.466 411.295 61.045 22.448 55.692 128.701 (2.685) 525.610
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (778.530) (306.009) (382.067) (8.917) (13) 181 - (95.597) 13.892
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (158.533) - - - - - - (78.219) (80.314)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 5.759 - - - - 664 - - 5.095
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (71.025) (61.355) 6.205 209 (2.752) (861) - (697) (11.774)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 333.151 - - - - 80 (775) (5.187) 339.033
Risultato lordo dell'operatività corrente 1.076.394 176.102 35.433 52.337 19.683 55.756 127.926 (182.385) 791.542
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (164.153) (48.115) (9.788) (14.383) (5.667) (16.744) 3.477 41.690 (114.623)
Risultato netto dell'operatività corrente 912.241 127.987 25.645 37.954 14.016 39.012 131.403 (140.695) 676.919
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (92.877) (60.439) (6.469) (6.970) (2.961) (963) - - (15.075)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(23.273) - - - - - - - (23.273)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (14.654) 3.748 (529) 121 (3.053) - - - (14.941)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 15.564 - - - - - - 15.376 188
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
797.001 71.296 18.647 31.105 8.002 38.049 131.403 (125.319) 623.818
(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono adattati alla nuova formulazione del Conto economico riclassificato che prevede l'indicazione degli impatti della PPA e della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo
in voci distinte, al netto degli effetti fiscali.

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive dell'esercizio 2020 e dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15. Si precisa che i dati dell'esercizio precedente posti a confronto non sono pienamente confrontabili con quelli dell'esercizio 2020 a seguito di un cambiamento dei criteri di esposizione adottati nella reportistica interna utilizzata per la presentazione dei risultati alla Direzione Aziendale.

Tipologia servizi/valori
2020
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Prodotti di risparmio 653.387 560.207 924 4.732 91.175 - - - (3.651)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 223.579 213.390 97 986 9.106 - - - -
Amministrata 38.672 37.285 23 93 1.271 - - - -
Gestioni e Fondi 153.022 145.379 73 815 6.755 - - - -
Vita 31.885 30.726 1 78 1.080 - - - -
Indiretta running - Rete 421.222 346.817 827 3.746 82.069 - - - (12.237)
Amministrata 50.696 52.970 211 1.609 8.143 - - - (12.237)
Gestioni e Fondi 328.088 257.858 554 1.960 67.716 - - - -
Vita 42.438 35.989 62 177 6.210 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale 8.586 - - - - - - - 8.586
Investment banking 73.730 - - - - 83.013 - - (9.283)
Protezione assicurativa 38.173 37.925 25 22 60 - - - 141
Altre commissioni 1.019.341 749.822 219.251 35.030 2.395 - - 11 12.832
Commissioni attive 1.784.631 1.347.954 220.200 39.784 93.630 83.013 - 11 39
Commissioni passive (120.821) (54.341) (5.365) (258) (3.922) (41.362) - (990) (14.582)
Commissioni nette 1.663.810 1.293.613 214.835 39.526 89.708 41.651 - (979) (14.544)

Tipologia servizi/valori
2019
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Distribuzione di Prodotti di risparmio, attività di raccolta ordini
e negoziazione di titoli e valute:
781.322 620.176 779 4.880 90.881 90.737 - - (26.131)
- amministrata, negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 148.168 88.144 161 1.451 8.813 90.737 - - (41.138)
- gestioni e fondi 540.433 450.013 527 3.136 73.923 - - - 12.834
- bancassurance 92.721 82.019 91 293 8.145 - - - 2.173
Distribuzione di prodotti di protezione assicurativa 44.577 44.188 29 25 96 - - - 239
Distribuzione di prodotti di credito al consumo 47.120 45.467 - 8 17 - - - 1.628
Servizi di banca transazionale (monetica, portafoglio e servizi
di incasso e pagamento)
323.745 281.031 29.054 15.776 1.239 22 - - (3.377)
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti: 705.949 480.578 192.140 21.183 1.587 549 - 10 9.902
- finanziamenti per cassa e crediti di firma 459.395 262.862 172.949 14.353 420 136 - - 8.675
- c/c, depositi e estero 246.554 217.716 19.191 6.830 1.167 413 - 10 1.227
Altri servizi 8.039 5.573 1.311 240 29 2.872 - - (1.986)
Commissione attive 1.910.752 1.477.013 223.313 42.112 93.849 94.180 - 10 (19.725)
Commissione passive (116.329) (12.757) (40.485) (4.417) (3.992) (55.359) - (6) 687
Commissione nette 1.794.423 1.464.256 182.828 37.695 89.857 38.821 - 4 (19.038)

Risultati di settore - dati patrimoniali

31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 129.827.109 58.679.546 31.109.162 6.498.443 335.172 695.414 - 1.639.209 30.870.163
finanziamenti verso clientela
107.018.483 58.679.546 30.952.448 6.498.443 335.172 694.825 - 1.639.209 8.218.840
titoli di debito
22.808.626 - 156.714 - - 589 - - 22.651.323
31/12/2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 122.312.599 56.335.048 28.752.403 5.720.739 245.141 827.446 - 2.005.510 28.426.312
finanziamenti verso clientela
103.343.352 56.335.048 28.601.715 5.720.739 245.141 819.074 - 2.005.510 9.616.125

titoli di debito 18.969.247

-

150.688

  • -

8.372

-

-

18.810.187

494 NOTA INTEGRATIVA CONSOLIDATA ____________________________________________________________________________________________________________

31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 116.936.669 76.407.106 11.471.081 9.945.329 2.796.089 980.502 6.669 15.329.893
31/12/2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 109.506.299 71.458.273 8.796.052 8.971.719 2.751.218 1.337.763 - 5.570 16.185.704
31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.664.772 - - - - - 1.647.043 - 17.729
31/12/2019 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.386.079 - - - - - 1.368.892 - 17.187

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 del Gruppo Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano più del 99% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali ed a un numero limitato di contratti contenenti il diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 12.2 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatario, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 tabella 9.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue"";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamenti dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella Parte B, Attivo – sezione 9, tabella 9.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio il Gruppo ha in essere impegni per contratti di affitto che decorreranno nel 2021 per 745 mila euro di cui contratti short term per 43 mila euro.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Il Gruppo ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti dell'ex Banca Italease (confluiti nella Capogruppo Banco BPM), nonché i contratti della società Release, risulta essere in run-off in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda prevalentemente locazioni commerciali connesse agli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie.

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali il Gruppo risulta essere locatore, contenute nella presente Nota integrativa consolidata, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 9 in calce alla tabella 9.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Fasce temporali Totale
31/12/2020
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Totale
31/12/2019
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 351.883 380.996
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 429.165 312.955
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 260.118 468.557
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 139.593 167.125
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 87.617 140.422
Da oltre 5 anni 336.604 415.963
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 1.604.980 1.886.018
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (100.071) (164.381)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 1.504.909 1.721.637

La tabella contiene i pagamenti da ricevere per finanziamenti per leasing verso banche e verso la clientela, siano essi riferiti ad esposizioni non deteriorate o deteriorate.

In relazione alle esposizioni non deteriorate, i pagamenti da ricevere si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio. Su tali crediti si rilevano:

  • Scaduti per 0,1 milioni;
  • Rettifiche di valore di portafoglio per 5,9 milioni;
  • Plusvalenze dell'esercizio per 0,5 milioni.

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione del Gruppo di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Fasce temporali Totale
31/12/2020
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Totale
31/12/2019
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 22.027 37.107
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 18.518 34.206
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 12.770 31.076
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 8.566 18.460
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 6.096 13.883
Da oltre 5 anni 22.099 41.787
Totale 90.076 176.519

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

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ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2020 dalla Capogruppo e dalle società controllate, a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Società del Gruppo Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio
2020
(dati in euro)
Banco BPM Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 72.931
Terme Ioniche S.r.l. Contributi all'agricoltura (**) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Arcea (l'Agenzia della Regione
Calabria per le Erogazioni in Agricoltura),
in qualità di organismo pagatore
114.702
Sagim S.r.l. Società
Agricola
Contributi all'agricoltura (**) Erogati dall'Unione Europea per il tramite
di Artea (l'Agenzia Regionale Toscana per
le Erogazioni in Agricoltura), in qualità di
organismo pagatore
260.275

(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2017 e corrisposti nel mese di giugno 2020. Al riguardo si segnala che i contributi elencati nel Registro nazionale di stato si riferiscono a contributi con data di concessione a partire da gennaio 2018 per i quali non è stata effettuata alcuna erogazione nel corso dell'esercizio 2020.

(**) Trattasi, in particolare, di risorse pubbliche di fonte comunitaria, in cui la pubblica amministrazione italiana ha assunto un ruolo di pagatore.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che la Capogruppo o ciascuna società del Gruppo hanno ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2020, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

  • -
    -


    -
    -
-

Relazione della Società di Revisione sul bilancio consolidato

Relazione della società di revisione indipendente

aisensi deU'articolo 14 del DLgs 27 gennaio 2010, n. 39 e dell'articolo 10 delRegolamento (UÈ) n. 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio consolidato

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato del gruppo Banco BPM (nel seguito anche il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2020, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario perl'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2020, del risultato economico e dei flussi di cassa perl'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PriceivaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Ti'e Torri 2 Tel. 0277851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Totti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Aliate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Finelli 8 Tel. 0516186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 -Torino 10122 Corso Palestre 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, sezioni 4 e 12 dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, sezione 8

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

1 crediti verso la clientela per finanziamenti al 31 dicembre 2020 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 129.827 milioni corrispondente complessivamente al 71 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette dei crediti verso la clientela rilevate nell'esercizio ammontano ad Euro 1.049 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di recepire le perdite attese relative al portafoglio crediti alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, della rilevanza dei crediti deteriorati, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri di stima anche alla luce dell'esperienza storica e delle specificità del contesto di riferimento, la valutazione dei crediti verso la clientela è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

I processi e le modalità di valutazione risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito (SignificantIncrease in CreditRisk - SICR), per l'allocazione dei portafogli ai vari stadi di rischio (Staging), per la determinazione delle

Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche e degli adattamenti che si sono resi necessari nell'applicazione delle metodologie già in uso perla valutazione del portafoglio crediti al fine di considerare l'eccezionale scenario conseguente alla pandemia Covid-19.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, perlo Staging e per la determinazione della ECL sia su base collettiva che su base analitica. Particolare attenzione è stata posta alle modifiche introdotte nel corso dell'esercizio anche per opportunamente fattorizzare gli effetti derivanti dallo scenario macroeconomico connesso alla pandemia Covid-19, nonché al

Aspetti chiave

Pi'ocedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa {Expected Credit Loss - ECL) e, relativamente ai crediti oggetto di valutazione in via analitica (Stadio 3), per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Tali processi di stima, per l'esercizio in corso, sono risultati ancor più complessi in relazione alla necessità di considerare opportunamente l'eccezionaiità dello scenario macroeconomico conseguente alla pandemia Covid-19, nonché le connesse misure governative di sostegno all'economia, tra cui, in particolare, le moratorie dei pagamenti e l'erogazione o rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche. Tali circostanze hanno richiesto, infatti, come anche richiamato nelle comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza e degli Organismi preposti all'emissione dei principi contabili internazionali, la rivisitazione dei processi e delle metodologie di valutazione dei crediti sia con riferimento alla determinazione del SICR, sia alla determinazione delle principali variabili e dei parametri di stima della ECL (variabili macroeconomiche, probabilità di default etc.).

trattamento dei debitori che hanno beneficiato di misure di sostegno, tra cui, in particolare, le moratorie del debito;

• comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e delle modifiche e dei correttivi introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, gli adeguamenti apportati ai c.d. modelli "satellite" utilizzati nella stima dei parametri di PD {Probability of Default) e LGD (Loss Giuen Default) al fine di considerare il mutato contesto di rischio a seguito della pandemia Covid-19, nonché eventuali misure di sostegno, tra cui, ad esempio, le garanzie pubbliche. Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio; • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti per i crediti classificati come non deteriorati (primo e secondo stadio) e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL; • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) e tra i crediti deteriorati (terzo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative disponibili, ivi incluse quelle esterne ed avendo particolare riguardo anche ai debitori interessati da misure di moratoria del debito;

Aspetti
chiave
di
revisione
risposta
'ocedure
in
Pi
aspetti
agli
chiave

con specifico riferimento
ai crediti
deteriorati
(Stadio 3), verifica della
modalità
di definizione degli scenari
alternativi
di
recupero ipotizzati
(vendita
o recupero
interno),
delle
relative probabilità
assegnate
e dei
conseguenti flussi di cassa
stimati.
In
relazione allo scenario di recupero
interno,
al fine di valutare
la
ragionevolezza delle conclusioni
amministratori,
raggiunte dagli
tenuto, peraltro,
conto della
classificazione in bilancio secondo le
categorie previste dal quadro
normativo suH'informazione
finanziaria
e regolamentare
applicabile, per
valutati
i crediti
analiticamente
verifica su
base
campionaria
della ragionevolezza
formulate
delle assunzioni
con
riferimento all'identificazione
e
quantificazione dei flussi di cassa
attesi
futuri
dalle attività
di
recupero,
alla valutazione
delle garanzie che
assistono tali
esposizioni ed alla
stima
dei tempi
di recupero.
Per
i crediti
deteriorati
valutati su
base
forfettaria,
verifica della corretta
determinazione
dei principali
parametri
di
stima
nell'ambito
del
modello utilizzato, nonché
della
completezza ed accuratezza dei
dati
che alimentano
il modello.
Laddove applicabile, infine, verifica

della corretta determinazione della ECL sulla base della media ponderata dei flussi di cassa stimati dagli scenari di recupero interno e di vendita;

• verifica della completezza e dell'adeguatezza dell'informativa resa secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali, dal quadro regolamentare applicabile, nonché dalle comunicazioni e raccomandazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza e dagli

JL pwc

Aspetti chiave Pi'ocedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Organismi preposti all'emissione dei principi contabili internazionali a seguito della pandemia Covid-19.

Valutazione degli strumenti finanziari complessi (titoli e derivati) detenuti per la negoziazione e non quotati in mercati attivi

Nota Integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, sezione 2 dell'attivo, sezione 2 del passivo Parte C -Informazioni sul Conto Economico, sezione 4

Gli strumenti finanziari detenuti perla negoziazione non quotati in mercati attivi il cui fair value è stato determinato mediante ricorso a modelli alimentati da dati e parametri direttamente osservabili e non osservabili sul mercato (rispettivamente strumenti con livello di fair value 203 della gerarchia delfair value), mostrano un valore attivo complessivo pari ad Euro 4.415 milioni ed un valore passivo pari ad Euro 10.635 milioni, corrispondenti a circa il 2,4 per cento dell'attivo ed a circa il 5,8 per cento circa del passivo del bilancio.

Tali valori, che rappresentano la migliore stima delfair value degli strumenti alla data di riferimento del bilancio determinata sulla base dei principi contabili applicabili, evidenziano una significativa contribuzione del portafoglio della controllata Banca Alcros SpA.

Nell'ambito della nostra attività di revisione abbiamo prestato particolare attenzione alla valutazione degli strumenti finanziari della specie detenuti da Banca Alcros SpA e, in particolare, di quelli caratterizzati da elevata complessità (titoli strutturati e derivati).

Tale aspetto è stato considerato rilevante in relazione alla significatività dei valori, alla molteplicità e complessità dei modelli valutativi utilizzati, nonché in ragione del significativo

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze. In particolare, al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati ai fini della valutazione degli strumenti finanziari;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti per l'identificazione, misurazione e supervisione del rischio connesso alla valutazione ed alla contabilizzazione degli strumenti finanziari, nonché verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione ed analisi critica delle politiche adottate in materia di determinazione delfair value degli strumenti finanziari al fine di verificarne l'appropriatezza;
  • analisi delle tecniche di valutazione e dei modelli utilizzati, nonché delle modalità di determinazione delle assunzioni significative e dei dati di input necessari e verifica della coerenza e della rispondenza con la prassi prevalente di settore e con la letteratura finanziaria;

Aspetti
chiave
risposta
Procedure
di
revisione
in
agli
aspetti
chiave
ed assunzioni a tal
ricorso a stime
fine necessarie.
Infatti, i
modelli di valutazione
utilizzati, oltre ad
essere numerosi
e differenti in
relazione alla
tipologia di strumenti,
richiedono la formulazione
di specifiche assunzioni qualitative
e quantitative
suscettibili
di determinare risultati
significativamente differenti.

svolgimento di specifiche procedure
di
relativi saldi contabili, tra
validità sui
le quali la verifica indipendente del
fair
per
un campione
value
di
strumenti
finanziari
di livello 2 e 3 al
fine di verificare la
ragionevolezza
delle valutazioni
effettuate
dagli
amministratori.
In
tale
ambito,
Gli stessi
modelli, per
quanto consolidati
e
riconosciuti nella prassi
prevalente,
possono
inoltre, estremamente
risultare,
sensibili ai dati
di
input
e, per
ed alle assunzioni
utilizzate
loro
natura,
incorporano
un
corretta
rischio di non
valutazione.
oggetto di particolare
attenzione
sono
state
le assunzioni
qualitative
e
quantitative
formulate
ed
i dati
di
utilizzati (curve dei tassi
input
di
interesse, spread
di credito e di
per
liquidità, aggiustamenti
merito
creditizio, parametri
di volatilità, altre
informazioni di mercato);
verifica della completezza ed

adeguatezza dell'informativa
strettamente
correlata
all'aspetto
chiave in oggetto anche in
relazione a
quanto previsto dai
principi
contabili

Recuperabilità del valore di iscrizione delle attività immateriali a vita utile indefinita originatesi da operazioni di business combination

Nota Integrativa:

ParteA- Politiche contabili

Parte B -Informazionisullo Stato Patrimoniale, sezione io dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico,

sezione 19

Al 31 dicembre 2020 il valore di iscrizione delle attività immateriali a vita utile indefinita originatesi da operazioni di business combination è pari ad Euro 555 milioni, di cui Euro 51 milioni

relativi ad avviamenti ed Euro 504 milioni relativi a marchi.

Nel corso dell'esercizio sono state contabilizzate rettifiche di valore per Euro 25 milioni circa per effetto della riduzione del valore dell'avviamento rilevato con riferimento alla Cash Generating Unit CCGir) Bancassurance Vita.

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

di riferimento.

Al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze, si è tenuto conto anche dell'eccezionaiità dell'attuale scenario macroeconomico conseguente alla pandemia Covid-19.

In particolare, per indirizzare questo aspetto chiave sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

• comprensione e valutazione del processo e della metodologia adottata dagli amministratori perlo svolgimento degli impairment test sulle CGU;

Procedure di revisione in risposta

6 di 13

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Gli amministratori effettuano la valutazione del valore recuperabile delle attività a vita utile indefinita, con frequenza almeno annuale (c.d. impairment test). Tale valutazione, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", è basata sul confronto tra il valore di iscrizione in bilancio e il maggiore tra ilfair vaine al netto dei costi di vendita e il valore d'uso di ciascuna CGU a cui tali attività immateriali risultano allocate. La stima del valore recuperabile di ciascuna CGU

da parte degli amministratori è stata effettuata ricorrendo alla metodologia del Dividend DiscountModel nella variante dell'excess capitai per le CGU che necessitano di un capitale regolamentare, nonché al metodo dei tassi di royalty per quanto riguarda il marchio di Banca Akros SpA.

Tali metodologie, consolidate e riconosciute nella prassi prevalente, richiedono il ricorso ad informazioni, parametri e assunzioni, determinando un conseguente elevato livello di complessità nei processi di stima con particolare riferimento ai flussi finanziari attesi.

Per l'esercizio in corso il processo di stima è risultato ancor più complesso in considerazione dell'eccezionaiità dello scenario macroeconomico conseguente alla pandemia Covid-19. Gli amministratori, infatti, al fine di considerare il mutato contesto e il conseguente elevato livello di incertezza, hanno adeguato le stime dei flussi futuri attesi formulando, in taluni casi, scenari alternativi a cui sono state associate specifiche probabilità di accadimento.

Per le motivazioni sopra esposte abbiamo considerato la recuperabilità del valore di iscrizione delle attività a vita utile indefinita originatesi da operazioni di business combination un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2020.

• verifica della coerenza delle metodologie valutative adottate con il disposto del principio contabile internazionale IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", tenuto conto delle migliori prassi valutative di settore, delle caratteristiche distintive delle singole CGU, nonché delle recenti comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza emanate a seguito della pandemia Covid-19;

  • verifica della completezza del perimetro delle CGU assoggettate ad impairment test;
  • valutazione, anche mediante riscontro con dati esterni laddove disponibili, della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative (flussi finanziari, scenari macroeconomici alternativi, costo del capitale, tassi di crescita, tassi di royalty) tenuto, peraltro, conto delle incertezze connesse alla pandemia Covid-19;
  • verifica della coerenza degli scenari macroeconomici assunti e dei flussi finanziari ipotizzati con l'approccio utilizzato nell'ambito degli altri processi valutativi rilevanti e, in particolare, nei processi di determinazione della ECL e di valutazione della recuperabilità della fiscalità differita attiva;
  • verifica dell'accuratezza dei calcoli matematici sottostanti i modelli valutativi utilizzati e della correttezza dei calcoli elaborati;
  • elaborazione di valutazioni indipendenti sulla base di talune assunzioni quantitative differenti (costo del capitale e tassi di crescita) anche al fine di valutare la sensitività dei risultati al variare delle ipotesi valutative utilizzate;

Aspetti
chiave
risposta
Procedure
di
revisione
in
agli
aspetti
chiave

valutazione delle analisi di sensitività
dei risultati al
variare
delle principali
ipotesi valutative
utilizzate
predisposte
dagli amministratori;
analisi delle valutazioni
a supporto

degli amministratori
elaborate
dal
consulente terzo
indipendente
(c.d.fairness
nominato
opinion);
verifica della completezza e

adeguatezza deH'informativa
resa
nella nota
integrativa
dagli amministratori
secondo quanto
disposto dai
principi
contabili
internazionali
e dal quadro
regolamentare
applicabile, nonché
dalle recenti
comunicazioni e
raccomandazioni emanate
dalle
Autorità
di Vigilanza a
seguito della pandemia
Covid-19.

Recuperabilità delle imposte differite attive

Nota Integrativa: ParteA- Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo Stato Patrimoniale, sezione 11 deU'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, sezione 21

Al 31 dicembre 2020 la voce 110 b) "Attività fiscali - anticipate" include imposte differite attive ("DTA,r) diverse da quelle di cui alla Legge 214/2011, la cui recuperabilità è assicurata dalle specifiche previsioni di legge, per Euro 1.891

milioni, di cui Euro 1.042 milioni relativi a perdite fiscali pregresse riportabili illimitatamente ed Euro 849 milioni relativi ad altre differenze temporanee.

Gli amministratori effettuano la valutazione periodica della recuperabilità delle DTA mediante elaborazione di apposito processo di stima ("probability test") finalizzato, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 12 "Imposte sul reddito", a verificare la disponibilità di sufficienti redditi imponibili futuri.

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze si è tenuto conto anche del particolare contesto di incertezza conseguente alla pandemia Covid-19.

In particolare, per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione e valutazione del processo e della metodologia adottata dagli amministratori per lo svolgimento del probability test;
  • verifica della coerenza della metodologia adottata con il disposto del principio contabile internazionale IAS 12 "Imposte sul reddito", tenuto conto della prassi professionale,

Aspetti chiave

La valutazione della recuperabilità delle DIA, oltre a richiedere una corretta interpretazione della normativa fiscale applicabile, richiede quindi il ricorso ad informazioni, parametri e assunzioni che presentano un elevato grado di soggettività e complessità con particolare riferimento alla stima dei redditi imponibili futuri attesi.

Perl'esercizio in corso tale processo è risultato ancor più complesso in considerazione dell'elevato livello di incertezza dello scenario macroeconomico determinato dalla pandemia Covid-19. Gli amministratori hanno, pertanto, adeguato le stime dei redditi imponibili futuri attesi formulando scenari alternativi a cui sono state associate specifiche probabilità di accadimento.

Per le motivazioni sopra esposte abbiamo considerato la recuperabilità delle imposte anticipate diverse da quelle di cui alla Legge 214/2011 un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2020.

Pi'ocedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

nonché, delle recenti comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza emanate anche a seguito della pandemia Covid-19;

  • valutazione, anche mediante riscontro con dati esterni laddove disponibili, della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative (flussi reddituali, scenari macroeconomici alternativi, tasso di sconto e di crescita) tenuto, peraltro, conto delle incertezze connesse alla pandemia Covid-19;
  • analisi della ragionevolezza delle assunzioni utilizzate per la predisposizione del probability test sulla base della normativa fiscale applicabile;
  • verifica della coerenza degli scenari macroeconomici assunti e dei flussi reddituali ipotizzati con l'approccio utilizzato nell'ambito degli altri processi valutativi rilevanti e in particolare nel processo di determinazione della ECL e nei test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita;
  • verifica dell'accuratezza dei calcoli matematici sottostanti il probability test e della correttezza dei calcoli elaborati;
  • verifica della completezza e adeguatezza dell'informativa fornita nella nota integrativa dagli amministratori secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali e dal quadro regolamentare applicabile, nonché dalle recenti comunicazioni e raccomandazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza a seguito della pandemia Covid-19.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio consolidato

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n. 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errorisignificativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo Banco BPM SpA 0 per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi 0 a comportamenti 0 eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi 0 da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente 0 nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

• abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti 0 eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull' eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia. Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate aisensi dell'articolo io del Regolamento (UÈ) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, par. i, del Regolamento (UE) 537/20x4 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione legale, predisposta ai sensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'articolo 123 bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2020, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2020 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del gruppo Banco BPM al 31 dicembre 2020 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Dichiarazione aisensi dell'art. 4 del Regolamento Consob di attuazione del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n.254

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n.254.

Abbiamo verificato l'awenuta approvazione da parte degli amministratori della dichiarazione non finanziaria.

Ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, tale dichiarazione è oggetto di separata attestazione di conformità da parte nostra.

Milano, 24 marzo 2021

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglani., (Revisore legale)

Allegati

Elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2020

Principi contabili
modifiche
1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
149/2011; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 301/2013;
IAS 1
Presentazione del bilancio
1126/2008
2113/2015; 2406/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019
IAS 2
Rimanenze
1126/2008
70/2009; 1255/2012; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017
1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
IAS 7
Rendiconto finanziario
1126/2008
1254/2012; 1174/2013; 1986/2017; 1990/2017
Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed
1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019;
IAS 8
1126/2008
errori
2104/2019
1274/2008; 70/2009; 1142/2009; 1255/2012; 2067/2016;
IAS 10
Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio
1126/2008
2104/2019
1274/2008; 495/2009; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012;
IAS 12
Imposte sul reddito
1126/2008
1174/2013; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
1989/2017; 412/2019
1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 1255/2012;
IAS 16
Immobili, impianti e macchinari
1126/2008
301/2013, 28/2015; 2113/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017
1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 29/2015;
IAS 19
Benefici per i dipendenti
1126/2008
2343/2015; 402/2019
Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
IAS 20
1126/2008
1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 2067/2016
sull'assistenza pubblica
1274/2008; 69/2009; 494/2009; 149/2011; 475/2012;
IAS 21
Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere
1126/2008
1254/2012; 1255/2012; 2067/2016; 1986/2017
1260/2008; 70/2009; 2113/2015; 2067/2016; 1986/2017;
IAS 23
Oneri finanziari
1126/2008
412/2019
Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
1274/2008, 632/2010; 475/2012; 1254/2012; 1174/2013;
IAS 24
1126/2008
correlate
28/2015
Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi
IAS 26
1126/2008
pensione
1274/2008; 69/2009; 70/2009; 494/2009;1254/2012;
IAS 27
Bilancio separato
1126/2008
1174/2013; 2441/2015
1274/2008; 70/2009, 494/2009, 495/2009; 1254/2012;
IAS 28
Partecipazioni in società collegate e joint venture
1126/2008
1255/2012; 2441/2015; 1703/2016; 2067/2016; 182/2018;
237/2019
IAS 29
Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate
1126/2008
1274/2008; 70/2009
1274/2008; 53/2009; 70/2009, 494/2009;
495/2009;1293/2009; 149/2011; 475/2012; 1254/2012;
IAS 32
Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio
1126/2008
1255/2012; 1256/2012; 301/2013; 1174/2013; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017
1274/2008; 494/2009; 495/2009; 475/2012; 1254/2012;
IAS 33
Utile per azione
1126/2008
1255/2012; 2067/2016
1274/2008; 70/2009; 495/2009; 149/2011; 475/2012;
IAS 34
Bilanci intermedi
1126/2008
1255/2012; 301/2013; 1174/2013; 2343/2015; 2406/2015;
1905/2016; 2075/2019; 2104/2019
1274/2008; 69/2009; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
IAS 36
Riduzione di valore delle attività
1126/2008
1254/2012; 1255/2012; 1374/2013; 2113/2015;
1905/2016; 2067/2016
1274/2008; 495/2009; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016;
IAS 37
Accantonamenti, passività e attività potenziali
1126/2008
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019
1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
IAS 38
Attività immateriali
1126/2008
1254/2012; 1255/2012; 28/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 2075/2019
1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 495/2009;
Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad
824/2009; 839/2009; 1171/2009; 243/2010; 149/2011;
IAS 39
eccezione di talune disposizioni relative alla
1126/2008
1254/2012; 1255/2012; 1174/2013; 1375/2013; 28/2015;
contabilizzazione delle operazioni di copertura) ()
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020; 25/2021 (
*)
1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 1361/2014; 2113/2015;
IAS 40
Investimenti immobiliari
1126/2008
1905/2016; 1986/2017; 400/2018
IAS 41
Agricoltura
1126/2008
1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2113/2015; 1986/2017
1260/2008; 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 254/2009;
494/2009; 495/2009; 1136/2009; 1164/2009; 550/2010;
574/2010; 662/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
IFRS 1
Prima adozione dei principi contabili internazionali
1126/2008
1254/2012; 1255/2012; 183/2013; 301/2013; 313/2013;
1174/2013; 2173/2015; 2343/2015; 2441/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 182/2018; 519/2018;
1595/2018
1261/2008; 495/2009; 243/2010; 244/2010; 1254/2012;
IFRS 2
Pagamenti basati sulle azioni
1126/2008
1255/2012; 28/2015; 2067/2016; 289/2018; 2075/2019
Regolamento omologazione
Regolamento omologazione
Principi contabili modifiche
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1126/2008 495/2009; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013;
1361/2014; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019; 2075/2019; 551/2020
IFRS 4 Contratti assicurativi 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 1165/2009; 1255/2012; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 1988/2017; 2097/2020 ();
25/2021 (
)
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 1142/2009; 243/2010;
475/2012; 1254/2012;1255/2012; 2343/2015; 2067/2016
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 2075/2019
1274/2008; 53/2009; 70/2009; 495/2009; 824/2009;
1165/2009; 574/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 495/2009; 824/2009;
1165/2009; 574/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 1256/2012; 1174/2013;
2343/2015; 2406/2015; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020;
25/2021 (**)
IFRS 8 Settori operativi 1126/2008 1274/2008; 243/2010; 632/2010; 475/2012; 28/2015
IFRS 9 Strumenti finanziari 2067/2016 1986/2017; 498/2018; 34/2020; 25/2021 (**)
IFRS 10 Bilancio consolidato 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/2012 313/2013; 2173/2015; 412/2019
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016; 182/2018
IFRS 13 Valutazione del fair value 1255/2012 1361/2014; 2067/2016; 1986/2017
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1905/2016 1986/2017; 1987/2017
IFRS 16 Leasing 1986/2017 1434/2020; 25/2021(**)

(*) Con l'entrata in vigore dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" lo IAS 39 rimane in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

(**) Regolamenti omologati alla data di approvazione del bilancio, ma applicabili successivamente al 1° gennaio 2021.

Regolamento omologazione
Interpretazioni Modifiche
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini, e passività similari
1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 1986/2017
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 53/2009; 1255/2012; 301/2013; 2067/2016
IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing 1126/2008 254/2009; 1255/2012
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
1126/2008 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche
1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione del
valore dello IAS 29 – Rendicontazione contabile in
economie iperinflazionate
1126/2008 1274/2008
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore 1126/2008 1274/2008; 2067/2016
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 2075/2019
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro interazione
1263/2008 1274/2008; 633/2010; 475/2012
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera 460/2009 243/2010; 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
1142/2009 1254/2012; 1255/2012
IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale
662/2010 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto
1255/2012 2075/2019
IFRIC 21 Tributi 634/2014
IFRIC 22 Operazioni in valuta estera e anticipi 519/2018 2075/2019
IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito 1595/2018
SIC 7 Introduzione dell'euro 1126/2008 1274/2008; 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con
le attività operative
1126/2008 1274/2008
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1126/2008 1274/2008
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione
fiscale di un'entità o dei suoi azionisti
1126/2008 1274/2008
SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella
forma legale del leasing
1126/2008 1905/2016; 2067/2016
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni
integrative
1126/2008 1274/2008; 254/2009; 1986/2017
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1126/2008 1274/2008; 1905/2016; 1986/2017; 2075/2019

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato dell'esercizio 2020

2020 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 1.982.561
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.416.605 25.961 (a)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (460.005)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 130.799
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 130.799 (b)
Margine finanziario 2.113.360
Commissioni nette 1.663.810
40. Commissioni attive 1.765.869 18.762 (c)
50. Commissioni passive (123.996) 3.175 (d)
Altri proventi netti di gestione 56.005
230. Altri oneri/proventi di gestione 329.188 (272.156) (e)
(1.027) (f)
Risultato netto finanziario 318.642
70. Dividendi e proventi simili 42.015
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 16.912 (18.762) (c)
(3.175) (d)
17.537 (g)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (7.657)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto (149.126) 287.151 (h)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico 133.747
Altri proventi operativi 2.038.457
Proventi operativi 4.151.817
Spese per il personale (1.581.141)
190 a) Spese per il personale (1.836.216) (2.952) (i)
257.000 (l)
190 b) Altre spese amministrative 1.027 (f)
Altre spese amministrative (593.812)
190 b) Altre spese amministrative (1.060.962) 2.952 (i)
272.156 (e)
192.042 (m)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (255.114)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (165.437) (13.580) (l)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (112.122) 36.025 (a)
230. Altri oneri/proventi di gestione
Oneri operativi (2.430.067)
Risultato della gestione operativa 1.721.750
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.336.807)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.049.211) (210) (n)
(154) (o)
1.175 (p)
(287.151) (h)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.256)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (36.721)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali
(36.721)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.030)
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito
relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con (219) 210 (n)
2020 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
impatto sulla redditività complessiva
154 (o)
(1.175) (p)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (42.294)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (57.625) 15.331 (l)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 1.190
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 130.799 (130.799) (b)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.190
Risultato lordo dell'operatività corrente 306.088
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (13.518)
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 265.960 (53.141) (m)
(20.494) (a)
(5.798) (g)
(71.721) (l)
(128.324) (p)
Risultato netto dell'operatività corrente 250.838 292.570
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (187.030) (l) (187.030)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (138.901) (m) (138.901)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 (p) 128.324
Impairment su avviamenti (25.100)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (25.100)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo,
al netto delle imposte
(11.739) (g) (11.739)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (41.492) (a) (41.492)
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.248
340. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 4.248
Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della
Capogruppo
20.880 - 20.880

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 26,0 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 130,8 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 18,8 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione"; mentre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze (3,2 milioni (d)) sono ricondotte nell'ambito del risultato netto dell'attività di negoziazione;
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 272,2 milioni (e), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", e dal recupero dei costi per la formazione pari a 1,0 milioni (f) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale";
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica dell'importo relativo alle commissioni upfront sul collocamento di Certificates per complessivi 21,9 milioni

(lettere (c) e (d)), ricondotto tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 17,5 milioni (g), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 287,2 milioni (h), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 3,0 milioni (h), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 1,0 milioni (f) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto. Sono invece esclusi da tale aggregato gli oneri, per complessivi 257,0 milioni (l), che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, esposti in una voce separata del conto economico riclassificato, denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte";
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 272,2 milioni (e), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 3,0 milioni (i). Sono inoltre esclusi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 192,0 milioni (m) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 36,0 milioni (a). L'aggregato in esame non comprende inoltre l'importo delle riprese di valore rilevate a fronte della rinegoziazione di alcuni contratti di locazione di immobili, per 13,6 milioni (l), connessi al piano di chiusura sportelli da realizzare nel 2021, ed esposto nella voce separata del conto economico riclassificato denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte";
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 1.049,2 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 287,2 milioni (h) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 1,2 milioni (p) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 0,4 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 0,4 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (p) per 1,2 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale, depurata della quota di oneri stanziati nell'ambito del piano di riorganizzazione della rete del Gruppo sopra citato, pari a 15,3 milioni (l), esposti nella voce separata del conto economico riclassificato denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte";
  • gli "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto

(voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 130,8 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";

  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 53,1 milioni (m), alla PPA per 20,5 milioni (a), all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 5,8 milioni (g) e agli oneri di ristrutturazione per 71,7 milioni (l). La voce in esame è inoltre esposta al netto dell'impatto, positivo per 128,3 milioni (p), derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività immateriali, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili;
  • nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte" è rilevato l'ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale e per la razionalizzazione della rete sportelli, esposti nel conto economico ufficiale nella voce 190 a) per -257 milioni, nella voce 200 per -15,3 milioni e nella voce 210 per 13,6 milioni, al netto dell'effetto fiscale, pari a 71,7 milioni (l);
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 192,0 milioni (m), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 53,1 milioni (m);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 300 del conto economico ufficiale, positivo per 128,3 milioni (p), conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività immateriali;
  • la voce "Impairment su avviamenti" corrisponde alla voce 270 del conto economico ufficiale;
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per -17,5 milioni (g), al netto del relativo effetto fiscale, pari a 5,8 milioni (g);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -26,0 milioni (a), e alla client relationship, pari a -36,0 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 20,5 milioni (a).

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 31 dicembre 2020

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2020
10. Cassa e disponibilità liquide 8.858.079
Cassa e disponibilità liquide 8.858.079
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 11.974.822
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (854.141)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 11.120.681
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 129.827.109
più: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) 2.316.502
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (22.808.626)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 109.334.985
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 9.043.525
50. Derivati di copertura 75.046
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 9.118.571
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.710.796
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 10.710.796
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 23.662.767
meno: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) (2.316.502)
Attività finanziarie valutate al CA 21.346.265
70. Partecipazioni 1.664.772
Partecipazioni 1.664.772
90. Attività materiali 3.552.482
Attività materiali 3.552.482
100. Attività immateriali 1.218.632
Attività immateriali 1.218.632
110. Attività fiscali 4.704.196
Attività fiscali 4.704.196
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 72.823
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 72.823
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 52.288
130. Altre attività 1.930.612
Altre voci dell'attivo 1.982.900
Totale attivo 183.685.182

Voci del passivo
(migliaia di euro)
31/12/2020
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 102.915.666
meno: debiti per leasing verso clientela (753.205)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 14.560.630
30. Passività finanziarie designate al fair value 955.781
meno: certificates a capitale protetto (742.203)
Raccolta diretta 116.936.669
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 33.944.598
meno: debiti per leasing verso banche (7.075)
Debiti verso banche 33.937.523
più: debiti per leasing verso banche 7.075
più: debiti per leasing verso clientela 753.205
Debiti per leasing 760.280
20. Passività finanziarie di negoziazione 12.687.544
più: certificates a capitale protetto 742.203
40. Derivati di copertura 585.680
Altre passività finanziarie valutate al fair value 14.015.427
90. Trattamento di fine rapporto del personale 369.498
100. Fondi per rischi ed oneri 1.045.975
Fondi del passivo 1.415.473
60. Passività fiscali 464.570
Passività fiscali 464.570
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 130.912
80. Altre passività 3.797.227
Altre voci del passivo 3.928.139
Totale passività 171.458.081
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 1.894
Patrimonio di pertinenza dei terzi 1.894
120. Riserve da valutazione 310.412
140. Strumenti di capitale 695.417
150. Riserve 4.112.500
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (14.002)
200. Utile/Perdita d'esercizio (+/-) 20.880
Patrimonio netto del Gruppo 12.225.207
Totale passivo e patrimonio netto 183.685.182

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by Country Reporting)

La disciplina dell'informativa al pubblico Stato per Stato ("country by country reporting"), introdotta con l'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE ("CRD IV"), recepita nell'ordinamento italiano con il 4° aggiornamento della circolare della Banca D'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo III, capitolo 2), prevede l'obbligo annuale delle informazioni con riferimento alle lettere a), b),c), d), e) ed f) dell'art.89 della CRD IV.

A tale fine, vengono riportate le informazioni richieste, suddivise per singola lettera.

(A) Denominazione delle società insediate e natura dell'attività

Le attività svolte dal Gruppo Banco BPM sono rappresentate nella seguente tabella che fa riferimento a quella riportata nell'articolo 317 del Regolamento N. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio UE (CRR), integrata con ulteriori specifiche attività.

Tali attività sono raccordate, secondo criteri di prevalenza, con i "settori di attività" che, in sintesi, fanno riferimento all'assetto gestionale interno del Gruppo e vengono richiamati nella Relazione sulla Gestione (paragrafo "Risultati per settore di attività" ed anche nella "Parte L - Informativa di settore" della Nota Integrativa della Relazione Finanziaria Consolidata al 31 dicembre 2020.

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionale Private Investment
Banking
Partnership
strategiche
Leasing Corporate
Center
Assunzione a fermo di strumenti finanziari
o collocamento di strumenti finanziari sulla
base di un impegno irrevocabile
Servizi finanziari per Servizi connessi con l'assunzione a fermo
l'impresa (corporate Consulenza in materia di investimenti
finance) Ricerca in materia di investimenti e analisi
finanziaria e altre forme di consulenza
generale riguardanti le operazioni relative
a strumenti finanziari
Negoziazione per conto proprio
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
Negoziazioni e vendite Esecuzione di ordini per conto dei clienti
(trading and sales) Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Gestione di sistemi multilaterali di
negoziazione
Intermediazione al
dettaglio (retail
Ricezione e trasmissione di ordini
riguardanti uno o più strumenti finanziari
brokerage) (Attività con Esecuzione di ordini per conto dei clienti
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Collocamento di strumenti finanziari senza
impegno irrevocabile
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
Servizi bancari a
carattere Commerciale
Operazioni di prestito
(commercial banking) Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Servizi bancari al
dettaglio (retail
banking) (Attività con
persone fisiche o con
PMI che soddisfano i
criteri di cui all'articolo
123 per la classe delle
esposizioni al dettaglio)
Raccolta di depositi o di altri fondi
rimborsabili
Operazioni di prestito
Leasing finanziario
Rilascio di garanzie e di impegni di firma
Pagamenti e
regolamenti (payment
Servizi di pagamento
Emissione e gestione di mezzi di

Tratto dal CRR: par. 4, art. 317, Tabella 2 Settori di attività del Gruppo Banco BPM
Linea di business Elenco di attività Retail Corporate Istituzionale Private Investment
Banking
Partnership
strategiche
Leasing Corporate
Center
and settlement) pagamento
Gestioni fiduciarie
(agency services)
Custodia e amministrazione di strumenti
finanziari per conto dei clienti, inclusi la
custodia e i servizi connessi come la
gestione di contante/garanzie reali
Gestione di portafogli
Gestioni patrimoniali
(asset management)
Gestione di OICVM
Altre forme di gestioni patrimoniali
Altri servizi e attività di
supporto
Gestione della tesoreria e funding in conto
proprio
Gestione del portafoglio partecipazioni
Gestione attività IT
Gestione e manutenzione del patrimonio
immobiliare

Con riferimento ai principali contenuti, il settore di attività:

  • "Retail", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte principalmente a privati e piccole imprese. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Corporate", comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad imprese di medie e grandi dimensioni. Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Istituzionale" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte ad enti ed istituzioni (OICR, SICAV, imprese di assicurazione, fondi pensione, fondazioni bancarie). Tali attività sono condotte in misura prevalente dalla Rete Commerciale della Capogruppo;
  • "Private" comprende le attività di gestione e commercializzazione dei prodotti/servizi bancari e finanziari e di intermediazione creditizia rivolte a privati con un patrimonio che, singolarmente e/o a livello di nucleo commerciale, sia almeno pari a 1 milione. Tali attività sono svolte da Banca Aletti;
  • "Investment banking", comprende le attività di strutturazione di prodotti finanziari, di accesso ai mercati regolamentati, di supporto e sviluppo di servizi finanziari specializzati. Tali attività sono svolte da Banca Akros;
  • "Partnership strategiche", comprende le interessenze in alcune società (Vera Assicurazioni, Vera Vita, Bipiemme Vita, Agos Ducato, Alba Leasing, SelmaBipiemme Leasing, Factorit,CF Liberty Servicing, Anima Holding);
  • "Leasing", comprende le attività di gestione ed amministrazione dei contratti di locazione finanziaria posti in essere dalla Capogruppo Banco BPM e dalla controllata Release;
  • "Corporate Center", comprende le attività rientranti nell'ambito dei processi di governo delle diverse entità del Gruppo e di supporto al business. Tali attività sono svolte in prevalenza dalle strutture centrali della Capogruppo e dalle società immobiliari del Gruppo.

In misura marginale rispetto ai volumi complessivi del Gruppo, alcune attività di dettaglio rientranti nelle suddette classificazioni sono svolte anche dalla controllata estera Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (servizi finanziari specializzati per la clientela "private"). Con riferimento al 31 dicembre 2020 l'incidenza delle attività estere, sia sul totale attivo consolidato, sia sul totale proventi consolidati, è da ritenersi trascurabile.

(B)Fatturato

Il fatturato fa riferimento al Margine di Intermediazione di cui alla voce 120 del conto economico consolidato, che al 31 dicembre 2020 ammonta a 3.634,4 milioni (4.081,0 milioni al 31 dicembre 2019). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2020.

(C) Numero dei dipendenti su base equivalente a tempo pieno

In termini di risorse full-time equivalent, il dato al 31 dicembre 2020, che include anche i contratti a Co.Co.Pro. e di Stage, è pari a 20.616 (20.909 al 31 dicembre 2019).

(D) Utile o perdita prima delle imposte

L'utile/perdita prima delle imposte del Gruppo corrisponde alla somma delle voci 290 e 320 dello schema di conto economico consolidato pari a -249,3 milioni (+846,1 milioni al 31 dicembre 2019). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2020.

(E) Imposte sull'utile o sulla perdita

Le imposte sull'utile del Gruppo dell'esercizio 2020 sono pari all'importo esposto alla voce 300 dello schema di conto economico consolidato ed ammontano all'importo positivo di +265,9 milioni (-64,7 milioni al 31 dicembre 2019). Si veda al riguardo lo schema di Conto Economico Consolidato dell'esercizio 2020.

(F) Contributi pubblici ricevuti

Il Gruppo Banco BPM nel corso dell'esercizio 2020 ha ricevuto contributi pubblici per l'effettuazione di corsi di formazione del personale per complessivi 73 mila euro (5,2 milioni al 31 dicembre 2019).

Al riguardo si precisa che, nel novero di tali contributi, in ottemperanza alle disposizioni previste per la compilazione dell'informativa in oggetto, sono escluse le operazioni poste in essere con le banche centrali per finalità di stabilità finanziaria oppure le operazioni aventi l'obiettivo di facilitare il meccanismo di trasmissione della politica monetaria.

Relazione e bilancio dell'Impresa

DATI DI SINTESI E INDICI ECONOMICO-FINANZIARI DELL'IMPRESA

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Banco BPM S.p.A. calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati.

(milioni di euro) 2020 2019
Restated (*)
Dati economici
Margine finanziario 1.958,6 1.913,9
Commissioni nette 1.531,2 1.667,1
Proventi operativi 3.765,6 3.916,2
Oneri operativi (2.221,1) (2.377,0)
Risultato della gestione operativa 1.544,5 1.539,1
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 207,0 1.143,6
Utile (Perdita) dell'esercizio (24,3) 912,9
(milioni di euro) 31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 182.015,6 164.471,2
Finanziamenti verso clientela (netti) 108.759,7 105.798,8
Attività finanziarie e derivati di copertura 38.823,2 33.672,0
Patrimonio netto 12.136,6 11.826,6
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 118.264,2 110.627,0
Raccolta diretta senza PCT con certificates 118.941,3 107.510,8
Raccolta indiretta 79.729,8 77.269,8
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 76.673,0 74.513,5
- Risparmio gestito 49.242,5 48.100,2
- Fondi comuni e Sicav 35.501,4 33.851,6
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 681,9 741,1
- Polizze assicurative 13.059,2 13.507,5
- Risparmio amministrato 30.487,3 29.169,5
Raccolta amministrata senza certificates a capitale protetto 27.430,5 26.413,2
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (**) 19.778 19.878
Numero degli sportelli bancari 1.752 1.752

(*) I valori relativi al precedente esercizio sono stati rideterminati a seguito della variazione del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate in via esclusiva.

(**) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della Società.

2020 2019
Restated (***)
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
ROE (0,20%) 8,36%
Return on asset (ROA) (0,01%) 0,56%
Margine finanziario / Proventi operativi 52,0% 48,9%
Commissioni nette / Proventi operativi 40,7% 42,6%
Oneri operativi / Proventi operativi 59,0% 60,7%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (*) 5.499,0 5.322,4
Proventi operativi per dipendente (*) 190,4 197,0
Oneri operativi per dipendente (*) 112,3 119,6
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 1,2% 1,3%
Inadempienze probabili / Crediti verso clientela (netti) 2,4% 3,5%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 10,7% 11,2%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 21,33% 20,47%
Derivati attivi / Totale attivo 0,86% 0,52%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,84% 0,47%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,02% 0,05%
Derivati di negoziazione netti (**) / Totale attivo 0,07% 0,03%
Impieghi lordi / Raccolta diretta 91,96% 95,64%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) 15,7% 14,2%
Tier 1 capital ratio 17,0% 14,9%
Total capital ratio 20,1% 17,4%
Indice di leva finanziaria 5,8% 5,2%
Titolo azionario BANCO BPM SPA
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 1,808 2,028
- Massimo 2,456 2,155
- Minimo 1,043 1,620
- Media 1,538 1,897
EPS base (0,016) 0,604
EPS diluito (0,016) 0,604

(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della società.

(**) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(***) I valori relativi al precedente esercizio sono stati rideterminati a seguito della variazione del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate in via esclusiva.

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) esposti nella precedente tabella sono stati individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP finalizzata a tenere in considerazione gli effetti della crisi Covid-19.

Al riguardo si deve precisare che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nella precedente tabella e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

Relazione sulla gestione dell'Impresa

FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO

Per l'illustrazione dei principali eventi che hanno caratterizzato l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione sulla Gestione del Bilancio Consolidato.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo puntuale indicazioni sull'andamento generale della società fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Nella presente relazione trova applicazione il criterio di valutazione delle partecipazioni, come descritto nella specifica sezione 4 – Altri aspetti nel paragrafo "Modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva" contenuta nella Parte A - Politiche contabili - della Nota integrativa. In considerazione delle modifiche introdotte al fine di garantire un'adeguata informativa sull'evoluzione della situazione patrimoniale e finanziaria, lo stato patrimoniale e il conto economico riclassificati sono stati predisposti rideterminando i saldi al 1° gennaio 2019 per lo stato patrimoniale e i saldi dell'esercizio 2019 per il conto economico. La differenza tra saldi patrimoniali pubblicati nel bilancio al 31 dicembre 2019 e saldi rideterminati in base al nuovo criterio contabile alla stessa data sono esposti nel prospetto di movimentazione del bilancio 2020 come modifica dei saldi iniziali di apertura al 1° gennaio 2020. Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di raccordo tra gli schemi riclassificati 2019 e i prospetti rideterminati.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 190 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente". I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • i dividendi su azioni detenute in società collegate (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Margine Finanziario";
  • gli utili/perdite da cessione partecipazioni, nonché gli effetti delle rivalutazioni e svalutazioni delle partecipate valutate a patrimonio netto, che trovano rappresentazione nella voce 220, sono riclassificati all'interno del "Margine finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività rappresentate dai certificates, che nel conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 trova esposizione nelle voci "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" e "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato "Commissioni nette";
  • I recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 200) sono stati portati a diretta riduzione delle "Altre spese amministrative", dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati,

insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";

  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente";
  • gli oneri straordinari che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete di sportelli sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte", anziché nelle voci "Spese del personale" e "Rettifiche/Riprese di valore su attività materiali e immateriali";
  • l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano, rilevato tra le "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominato "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili".

Negli allegati al bilancio viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Conto Economico riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
2020 2019
Restated (*)
Var. ass. Var. %
Margine di interesse 1.863.344 1.841.487 21.857 1,2%
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 95.280 72.380 22.900 31,6%
Margine finanziario 1.958.624 1.913.867 44.757 2,3%
Commissioni nette 1.531.180 1.667.063 (135.883) (8,2%)
Altri oneri netti di gestione (26.273) (13.112) 13.161 100,4%
Risultato netto finanziario 302.054 348.333 (46.279) (13,3%)
Altri proventi operativi 1.806.961 2.002.284 (195.323) (9,8%)
Proventi operativi 3.765.585 3.916.151 (150.566) (3,8%)
Spese per il personale (1.486.071) (1.592.218) (106.147) (6,7%)
Altre spese amministrative (452.385) (497.440) (45.055) (9,1%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (282.664) (287.347) (4.683) (1,6%)
Oneri operativi (2.221.120) (2.377.005) (155.885) (6,6%)
Risultato della gestione operativa 1.544.465 1.539.146 5.319 0,3%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.271.751) (730.967) 540.784 74,0%
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (7.970) (49.325) (41.355) (83,8%)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.003) 5.781 (6.784) -
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (56.864) (55.109) 1.755 3,2%
Utili (Perdite) da cessioni di partecipazioni e investimenti 88 434.089 (434.001) (100,0%)
Risultato lordo dell'operatività corrente 206.965 1.143.615 (936.650) (81,9%)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 5.441 (149.952) 155.393 -
Risultato netto dell'operatività corrente 212.406 993.663 (781.257) (78,6%)
Oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (180.030) - (180.030) -
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (134.471) (88.281) 46.190 52,3%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 - 128.324 -
Impairment su avviamenti (25.100) - (25.100) -
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (25.399) 7.480 (32.879) -
Risultato netto (24.270) 912.862 (937.132) -

(*) I valori relativi al precedente esercizio sono stati rideterminati a seguito della variazione del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate in via esclusiva.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie classificate nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile (IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle ricomprese nel portafoglio "HtC" e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicate in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, il conto economico dell'esercizio 2020 evidenzia le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "Spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 31,1 milioni;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include le svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,2 milioni;
  • la voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include perdite, pari a 232,6 milioni, connesse alle operazioni di cessione di crediti perfezionate nel mese di dicembre;
  • nella voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate minusvalenze per 8,0 milioni, derivanti dall'adeguamento del fair value degli immobili di investimento a seguito dell'aggiornamento annuale delle perizie valutative;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" includono stanziamenti per 38,5 milioni, effettuati a fronte della stima degli oneri correlati ad impegni contrattuali assunti in occasione della dismissione di partecipazioni;
  • la voce "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, è positiva per 0,09 milioni;
  • le "Imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 65,4 milioni;
  • nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte" pari a 180,0 milioni, sono rilevati i costi per incentivi all'esodo e per la razionalizzazione della rete di sportelli del Gruppo;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 18,5 milioni (pari a 25,5 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di 7,0 milioni);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato il provento, pari a 128,3 milioni, derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali;

• gli impairment test condotti sulle attività immateriali a durata indefinita hanno portato alla rilevazione di rettifiche di valore su avviamenti per 25,1 milioni, esposte nella voce "Impairment su avviamenti".

Nel complesso, le componenti non ricorrenti di competenza dell'esercizio 2020 sono negative per 276,7 milioni. Il risultato "adjusted" risulta quindi pari a 252,4 milioni.

Con riferimento all'esercizio 2019 le componenti non ricorrenti determinate con criteri analoghi a quelli sopra indicati risultavano le seguenti:

  • la voce "Margine di interesse" include l'importo, pari a 4,6 milioni, che lo Schema Volontario del Fondo Interbancario Tutela Depositi ha riconosciuto alle banche aderenti a fronte degli interessi sul prestito subordinato Carige sottoscritto dallo Schema stesso nell'ambito dell'operazione di "salvataggio" effettuata nel corso del 2018 a favore della Carige stessa;
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni di attività immateriali per 3,8 milioni;
  • nella nuova voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali", pari a 49,3 milioni, è rilevato il saldo netto negativo delle svalutazioni e rivalutazioni iscritte nel conto economico dell'esercizio relative agli immobili, sia a scopo di investimento sia ad uso funzionale (ivi compresi i beni artistici di pregio), rispettivamente valutati al fair value o al valore rideterminato, derivante dall'adozione del nuovo criterio di valutazione descritto in precedenza;
  • nella voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" sono compresi accantonamenti integrativi per 61,7 milioni finalizzati a garantire un pieno presidio a fronte delle vertenze e reclami, anche prospettici, relativi alla cessata attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (società dichiarata fallita ad inizio 2019);
  • la voce "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", pari a 434,1 milioni, include principalmente le plusvalenze conseguite per effetto della cessione di First Servicing S.p.A. per 142,7 milioni, e della cessione di ProFamily S.p.A. 289,3 milioni;
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" include gli impatti fiscali positivi per 27 milioni relativi alle componenti in precedenza dettagliate oltre ad altre componenti straordinarie positive per complessivi 12,3 milioni;
  • la voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" include 14,1 milioni di contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale (pari a 20,9 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di 6,8 milioni).

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 424.857 568.662 (143.805) (25,3%)
Interessi netti verso clientela 1.766.861 1.789.684 (22.823) (1,3%)
Interessi netti verso banche (28.978) (115.328) 86.350 (74,9%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (371.363) (363.378) (7.985) 2,2%
Derivati di copertura (saldo netto) (91.887) (129.216) 37.329 (28,9%)
Interessi netti su altre attività/passività 163.854 91.063 72.791 79,9%
Totale 1.863.344 1.841.487 21.857 1,2%

Il margine di interesse dell'esercizio è pari a 1.863,3 milioni e si confronta con il dato di 1.841,5 milioni del precedente esercizio. Da evidenziare la minor contribuzione delle "Attività finanziarie (titoli)", nella sua componente relativa agli interessi su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, dovuto principalmente al calo delle masse al quale si contrappone il maggior contributo positivo apportato dalle operazioni di TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti da Banco BPM S.p.A., a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari allo 0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento.

Dividendi e risultato delle partecipazioni

Come evidenziato nella "Parte A – Politiche contabili", alla quale si rimanda per maggiori dettagli, il Gruppo Banco BPM ha deliberato la modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva, passando dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto, a far data dal bilancio 31 dicembre 2020 ma con effetto retroattivo a partire dall'inizio del primo bilancio comparativo in base alla regola generale dello IAS 8.

Detto questo l'aumento del 31,6% è da imputare al maggior contributo dei risultati delle partecipazioni controllate in via esclusiva (valutate con il metodo del patrimonio netto) parzialmente bilanciato da un minor apporto dei dividendi sulle partecipazioni collegate rispetto al precedente esercizio.

Margine finanziario

Il margine finanziario dell'esercizio è pari a 1.958,6 milioni.

Commissioni nette

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 656.828 740.806 (83.978) (11,3%)
Distribuzione di prodotti di risparmio 550.340 624.350 (74.010) (11,9%)
- Collocamento strumenti finanziari 32.758 38.003 (5.245) (13,8%)
- Gestione di portafogli 410.219 457.687 (47.468) (10,4%)
- Bancassurance 107.363 128.660 (21.297) (16,6%)
Credito al consumo 26.752 43.951 (17.199) (39,1%)
Carte di credito 38.071 38.556 (485) (1,3%)
Banca depositaria - 26 (26) -
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 30.131 34.821 (4.690) (13,5%)
Altri 11.534 (898) 12.432 -
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 573.778 598.298 (24.520) (4,1%)
Servizi di incasso e pagamento 148.947 165.738 (16.791) (10,1%)
Garanzie rilasciate e ricevute 64.663 69.385 (4.722) (6,8%)
Altri servizi 86.964 92.836 (5.872) (6,3%)
Totale 1.531.180 1.667.063 (135.883) (8,2%)

Le commissioni nette dell'esercizio si attestano a 1.531,2 milioni con una contrazione del 8,2% rispetto a 1.667,1 milioni del 2019. Il calo risulta generalizzato su tutti gli aggregati ed è imputabile agli impatti sull'operatività conseguenti alle misure di lockdown avvenute a partire dal secondo trimestre dell'anno.

Altri proventi/oneri netti di gestione

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 9.898 16.168 (6.270) (38,8%)
Fitti attivi 5.132 5.921 (789) (13,3%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (9.516) (10.060) 544 (5,4%)
Altri proventi ed oneri (31.787) (25.141) (6.646) 26,4%
Totale (26.273) (13.112) (13.161) 100,4%

Il saldo degli altri oneri netti di gestione è negativo per 26,3 milioni rispetto ai 13,1 milioni negativi del 2019. Il calo rispetto al precedente esercizio è da imputare alla contrazione delle commissioni di istruttoria veloce (- 38,8%) e per il maggior apporto negativo di altri proventi e oneri (+ 26,4%).

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 25.383 (178.105) 203.488 -
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 139.475 383.406 (243.931) (63,6%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 24.556 28.838 (4.282) (14,8%)
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (2.430) (2.007) (423) 21,1%
Risultato netto dell'attività di copertura (7.765) 7.126 (14.891) -
Altri proventi/oneri 122.835 109.075 13.760 12,6%
Totale 302.054 348.333 (46.279) (13,3%)

Il risultato netto finanziario è pari a 302,1 milioni rispetto a 348,3 milioni dello scorso esercizio. A tale risultato hanno contribuito principalmente le plusvalenze da valutazione dell'interessenza in Nexi S.p.A. e S.I.A. S.p.A. e le cessioni di titoli, prevalentemente governativi, del portafoglio HTCS (Hold to Collect and Sell). Inoltre la contrazione degli utili da cessione viene compensata dall'effetto dell'attività di negoziazione che risulta positiva rispetto all'anno precedente grazie al miglioramento delle valutazioni nei derivati.

Oneri operativi

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (1.486.071) (1.592.218) 106.147 (6,7%)
- Altre spese per il personale (1.486.071) (1.592.218) 106.147 (6,7%)
Altre spese amministrative (452.385) (497.440) 45.055 (9,1%)
- Imposte e tasse (267.791) (261.816) (5.975) 2,3%
- Servizi e consulenze (249.300) (281.470) 32.170 (11,4%)
- Immobili (59.085) (62.996) 3.911 (6,2%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (25.124) (25.839) 715 (2,8%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (80.242) (65.982) (14.260) 21,6%
- Pubblicità e rappresentanza (9.573) (14.539) 4.966 (34,2%)
- Altre spese amministrative (99.025) (103.767) 4.742 (4,6%)
- Recuperi di spese 337.755 318.969 18.786 5,9%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (282.664) (287.347) 4.683 (1,6%)
- Rettifiche di valore su attività materiali (210.238) (220.836) 10.598 (4,8%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (70.195) (62.737) (7.458) 11,9%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (2.231) (3.774) 1.543 (40,9%)
Totale (2.221.120) (2.377.005) 155.885 (6,6%)

Le spese per il personale sono pari a 1.486,1 milioni e risultano in diminuzione del 6,7% rispetto all'esercizio precedente per effetto della riduzione di costi correlata agli effetti dell'emergenza sanitaria e della revisione degli oneri del sistema incentivante.

Le altre spese amministrative dell'esercizio sono pari a 452,4 milioni con una contrazione del 9,1% rispetto ai 497,4 milioni del 2019, grazie al rigoroso controllo dei costi, nonostante i maggiori oneri derivanti dalla gestione dell'emergenza del Covid – 19.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali sono pari a 282,7 milioni contro i 287,3 milioni del 2019. Da rilevare rettifiche da deterioramento per 2,2 milioni ed un leggero calo degli ammortamenti delle attività materiali per effetto del processo di razionalizzazione del comparto immobiliare realizzato dal Gruppo.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa si attesta nell'esercizio corrente a 1.544,5 milioni contro i 1.539,1 milioni del 2019.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) 2020 2019 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su finanziamenti verso clientela (1.003.164) (706.291) (296.873) 42,0%
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (89.546) (43.584) (45.962) 105,5%
Rettifiche di valore specifiche: altre (1.184.543) (1.371.763) 187.220 (13,6%)
Riprese di valore specifiche 418.798 669.458 (250.660) (37,4%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio (147.873) 39.598 (187.471) -
Utili/(perdite) da cessione di crediti (268.587) (24.676) (243.911) 988,5%
Totale (1.271.751) (730.967) (540.784) 74,0%

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a 1.271,8 milioni in aumento rispetto al 2019 del 74,0%. Questo aumento è legato sia al peggioramento del quadro macroeconomico generato dalla pandemia, sia da una politica di maggior copertura. Si segnala il perfezionamento a fine anno della cessione di crediti non performing, iscritti in due portafogli denominati Django e Titan, che hanno comportato una perdita da cessione pari a 232,6 milioni.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali risulta negativo per 8,0 milioni, in miglioramento rispetto al saldo negativo di 49,3 milioni del 2019.

Le rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono pari a 1,0 milione (nel 2019 le riprese nette erano pari a 5,8 milioni).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a 56,9 milioni (55,1 milioni nel precedente esercizio).

Gli utili (perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti nel 2020 non hanno registrato variazioni di notevole entità, infatti la voce è pari a 0,09 milioni. Nel 2019, per effetto della riorganizzazione del comparto del credito al consumo e della realizzazione della partnership con credito Fondiario nella gestione delle attività di recupero crediti tale voce ammontava a 434,1 milioni.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente alla data del 31 dicembre 2020 sono positive per 5,4 milioni rispetto ai 150 milioni negativi del 31 dicembre 2019.

Nella voce oneri per la ristrutturazione aziendale al netto delle imposte è rilevato l'ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli, per complessivi 180 milioni, al netto del relativo effetto fiscale.

Al conto economico dell'esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 134,5 milioni (88,3 milioni nel 2019) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF), al contributo pagato al Fondo Interbancario Tutela Depositi ed al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale.

Nella voce impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato un impatto positivo sul conto economico, per 128,3 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali delle attività immateriali ai valori contabili.

L'annuale test di impairment condotto sulle attività immateriali ha portato alla rilevazione di impairment su avviamenti per 25,1 milioni.

La voce del conto economico riclassificato, denominata Purchase Price Allocation al netto delle imposte è negativa per 25,4 milioni rispetto ai 7,5 milioni positivi del 2019.

Il risultato netto dell'esercizio 2020 si chiude con una perdita pari a 24,3 milioni rispetto all'utile del 2019 di 912,9 milioni.

Stato Patrimoniale riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale al 31 dicembre 2020 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2019. Negli allegati al bilancio è riportato un prospetto di raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato, nonché, come anticipato in premessa, il prospetto di raccordo tra lo stato patrimoniale 2019 e il prospetto riesposto per effetto della modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate integralmente.

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2020 31/12/2019 Restated (*) Var. ass. Var. %
Cassa e disponibilità liquide 8.853.511 908.167 7.945.344 874,9%
Finanziamenti valutati al CA 119.759.632 115.766.464 3.993.168 3,4%
- Finanziamenti verso banche 10.999.982 9.967.688 1.032.294 10,4%
- Finanziamenti verso clientela (*) 108.759.650 105.798.776 2.960.874 2,8%
Attività finanziarie e derivati di copertura 38.823.187 33.672.015 5.151.172 15,3%
- Valutate al FV con impatto a CE 7.076.063 4.218.700 2.857.363 67,7%
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.491.219 12.295.348 (1.804.129) (14,7%)
- Valutate al CA 21.255.905 17.157.967 4.097.938 23,9%
Partecipazioni 4.593.697 3.994.089 599.608 15,0%
Attività materiali 2.377.884 2.408.291 (30.407) (1,3%)
Attività immateriali 1.154.251 1.200.126 (45.875) (3,8%)
Attività fiscali 4.495.152 4.410.581 84.571 1,9%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 15.080 91.040 (75.960) (83,4%)
Altre voci dell'attivo 1.943.248 2.020.396 (77.148) (3,8%)
Totale attività 182.015.642 164.471.169 17.544.473 10,7%
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
Var. ass. Var. %
Raccolta diretta 118.264.166 110.626.965 7.637.201 6,9%
- Debiti verso clientela 99.324.767 90.328.935 8.995.832 10,0%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 18.939.399 20.298.030 (1.358.631) (6,7%)
Debiti verso banche 35.888.455 29.955.211 5.933.244 19,8%
Debiti per leasing 1.149.781 1.146.835 2.946 0,3%
Altre passività finanziarie valutate al FV 8.989.756 5.688.291 3.301.465 58,0%
Fondi del passivo 1.376.156 1.396.019 (19.863) (1,4%)
Passività fiscali 407.808 538.906 (131.098) (24,3%)
Passività associate ad attività in via di dismissione - 677 (677) -
Altre voci del passivo 3.802.940 3.291.642 511.298 15,5%
Totale passività 169.879.062 152.644.546 17.234.516 11,3%
Patrimonio netto 12.136.580 11.826.623 309.957 2,6%
Totale passività e patrimonio netto 182.015.642 164.471.169 17.544.473 10,7%

(*) I valori relativi al precedente esercizio sono stati rideterminati a seguito della variazione del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate in via esclusiva.

(**) La voce include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 97.672.501 82,6% 85.549.736 77,3% 12.122.765 14,2%
- conti correnti e depositi a vista 96.198.518 81,3% 83.923.528 75,9% 12.274.990 14,6%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.473.983 1,2% 1.626.208 1,5% (152.225) (9,4%)
Titoli 18.939.399 16,0% 20.298.030 18,3% (1.358.631) (6,7%)
- obbligazioni e passività valutate al fair value 17.913.363 15,1% 20.012.008 18,1% (2.098.645) (10,5%)
- certificati di deposito e altri titoli 1.026.036 0,9% 286.022 0,3% 740.014 258,7%
Pronti contro termine 68.942 0,1% 3.116.146 2,8% (3.047.204) (97,8%)
Finanziamenti ed altri debiti 1.583.324 1,3% 1.663.053 1,5% (79.729) (4,8%)
Raccolta diretta 118.264.166 100,0% 110.626.965 100,0% 7.637.201 6,9%
Raccolta diretta senza PCT 118.195.224 107.510.819 10.684.405 9,9%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 746.034 - 746.034
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 118.941.258 107.510.819 11.430.439 10,6%

Al 31 dicembre 2020 la raccolta diretta, comprensiva dei titoli in circolazione, è pari a 118.264 milioni in aumento rispetto al 31 dicembre 2019. Nel 2020 si registra una crescita di circa 12.275 milioni della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale.

Da evidenziare anche la netta diminuzione dei pronti contro termine (calo del 97,8%) che trova compensazione nella crescita delle operazioni della stessa specie iscritte nel portafoglio di negoziazione.

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 49.242.523 61,8% 48.100.228 62,2% 1.142.295 2,4%
fondi comuni e SICAV 35.501.424 44,5% 33.851.600 43,8% 1.649.824 4,9%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 681.893 0,9% 741.148 1,0% (59.255) ( 8,0%)
polizze assicurative 13.059.206 16,4% 13.507.480 17,5% (448.274) ( 3,3%)
Raccolta amministrata 30.487.279 38,2% 29.169.535 37,8% 1.317.744 4,5%
Totale raccolta indiretta 79.729.802 100,0% 77.269.763 100,0% 2.460.039 3,2%
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 3.056.772 - 2.756.259 - 300.513 10,9%
Totale raccolta indiretta senza certificates 76.673.030 74.513.504 2.159.526 2,9%

(*) I dati relativi all'esercizio precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

La raccolta indiretta ammonta al 31 dicembre 2020 a 79,7 miliardi in aumento rispetto ai 77,3 miliardi del 31 dicembre 2019. Gli scostamenti rilevati rientrano nell'operatività ordinaria.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 76.371.156 70,2% 65.312.060 61,7% 11.059.096 16,9%
Conti correnti 8.376.530 7,7% 11.230.539 10,6% (2.854.009) (25,4%)
Pronti contro termine 3.358.302 3,1% 5.393.670 5,1% (2.035.368) (37,7%)
Leasing finanziario 961.569 0,9% 1.099.429 1,0% (137.860) (12,5%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 481.964 0,4% 635.228 0,6% (153.264) (24,1%)
Altre operazioni 16.893.627 15,5% 19.625.738 18,6% (2.732.111) (13,9%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti
deteriorati
2.316.502 2,1% 2.502.112 2,4% (185.610) (7,4%)
Totale crediti netti verso la clientela 108.759.650 100,0% 105.798.776 100,0% 2.960.874 2,8%

Al 31 dicembre 2020 i crediti verso clientela, comprensivi dei titoli senior sottoscritti nell'ambito della cessione di crediti deteriorati, sono pari a 108.759,7 milioni in aumento del 2,8% rispetto al 31 dicembre 2019. La crescita

della voce è da imputare principalmente all'erogazione di nuovi mutui a famiglie ed imprese come evidenzia la dinamica nel passaggio da forme di impiego di medio corto termine a quelle di medio lungo.

La qualità del credito

Le successive tabelle evidenziano distintamente l'esposizione lorda ed i fondi rettificativi.

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

31/12/2020 31/12/2019 Variazione
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% ass. %
Sofferenze 1.302.959 1,2% 1.329.262 1,3% (26.303) (2,0%)
Inadempienze probabili 2.557.228 2,4% 3.662.978 3,5% (1.105.750) (30,2%)
Esposizioni scadute deteriorate 42.452 0,04% 69.410 0,1% (26.958) (38,8%)
Esposizioni deteriorate 3.902.639 3,6% 5.061.650 4,8% (1.159.011) (22,9%)
Finanziamenti non deteriorati 102.540.509 94,3% 98.235.014 92,9% 4.305.495 4,4%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
2.316.502 2,1% 2.502.112 - (185.610) (7,4%)
Esposizioni in bonis 104.857.011 96,4% 100.737.126 95,2% 4.119.885 4,1%
Totale crediti verso la clientela 108.759.650 100,0% 105.798.776 100,0% 2.960.874 2,8%

Le esposizioni deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute deteriorate), al netto delle rettifiche di valore, ammontano al 31 dicembre 2020 a 3.902,6 milioni in calo rispetto ai 5.061,6 milioni del dato al 31 dicembre 2019. La riduzione deriva dalle operazioni di cessione realizzate nell'esercizio.

L'incidenza delle attività deteriorate nette sul totale dei crediti verso la clientela netti è pari al 3,6%, in flessione rispetto al 4,8% del precedente esercizio.

31/12/2020 31/12/2019
(migliaia di euro) Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura
Sofferenze 3.185.511 (1.882.552) 1.302.959 59,10% 3.003.285 (1.674.023) 1.329.262 55,74%
Inadempienze probabili 4.535.985 (1.978.757) 2.557.228 43,62% 6.012.964 (2.349.986) 3.662.978 39,08%
Esposizioni scadute deteriorate 56.706 (14.254) 42.452 25,14% 92.663 (23.253) 69.410 25,09%
Esposizioni deteriorate 7.778.202 (3.875.563) 3.902.639 49,83% 9.108.912 (4.047.262) 5.061.650 44,43%
di cui: forborne 3.815.456 (1.724.664) 2.090.792 45,20% 4.347.771 (1.628.007) 2.719.764 37,44%
Finanziamenti non deteriorati 102.995.864 (455.355) 102.540.509 0,44% 98.553.782 (318.768) 98.235.014 0,32%
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
2.317.874 (1.372) 2.316.502 0,06% 2.503.827 (1.715) 2.502.112 0,07%
Esposizioni in bonis 105.313.738 (456.727) 104.857.011 0,43% 101.057.609 (320.483) 100.737.126 0,32%
di cui: primo stadio 98.212.228 (152.640) 98.059.588 0,16% 95.303.614 (121.434) 95.182.180 0,13%
di cui: secondo stadio 7.101.510 (304.087) 6.797.423 4,28% 5.753.995 (199.049) 5.554.946 3,46%
di cui: forborne 1.764.742 (93.291) 1.671.451 5,29% 1.950.443 (72.010) 1.878.433 3,69%
Totale crediti verso la clientela 113.091.940 (4.332.290) 108.759.650 3,83% 110.166.521 (4.367.745) 105.798.776 3,96%

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM nell'ambito di progetti di cessione di crediti deteriorati. Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Nota integrativa – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le sofferenze al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 3.185,5 milioni ed a 1.303 milioni con una percentuale di copertura pari al 59,1%. Le inadempienze probabili al lordo e al netto delle rettifiche di valore ammontano rispettivamente a 4.536 milioni ed a 2.557,2 milioni con una percentuale di copertura pari al 43,62%. Le esposizioni scadute deteriorate al lordo e al netto delle rettifiche di valore risultano pari rispettivamente a 56,7 milioni ed a 42,5 milioni con una percentuale di copertura pari al 25,14%.

La copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,43% (nel 2019 era pari allo 0,32%).

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 31/12/2020 31/12/2019 Var. ass. Var. %
Titoli di debito 33.341.760 30.151.216 3.190.544 10,6%
- Attività detenute per la negoziazione 1.830.817 1.082.354 748.463 69,2%
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 89.348 247.063 (157.715) (63,8%)
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 10.165.690 11.663.832 (1.498.142) (12,8%)
- Attività valutate al CA (*) 21.255.905 17.157.967 4.097.938 23,9%
Titoli di capitale e quote di OICR 1.660.551 1.450.710 209.841 14,5%
- Attività detenute per la negoziazione 11.720 9.456 2.264 23,9%
- Attività designate al FV - - - -
- Attività obbligatoriamente valutate al FV 1.323.302 809.738 513.564 63,4%
- Attività valutate al FV con impatto su OCI 325.529 631.516 (305.987) (48,5%)
Finanziamenti 2.251.881 1.219.951 1.031.930 84,6%
Strumenti derivati 1.568.995 850.138 718.857 84,6%
- Derivati finanziari di negoziazione 1.531.476 765.108 766.368 100,2%
- Derivati finanziari di copertura 37.519 85.030 (47.511) (55,9%)
Totale 38.823.187 33.672.015 5.151.172 15,3%

(*) Esclude i titoli senior sottoscritti a fronte di operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a 38,8 miliardi e sono in aumento del 15,3% rispetto a 33,7 miliardi del 31 dicembre 2019. Da evidenziare il notevole incremento dei titoli di debito iscritti al costo ammortizzato, principalmente titoli di Stato italiani.

Nella voce Finanziamenti sono ricompresi i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al fair value per effetto delle risultanze dell'SPPI test (per 328,6 milioni) e le operazioni di pronti contro termine classificate nel portafoglio di negoziazione (per 1.923,3 milioni rispetto ai 834,3 milioni del precedente esercizio).

Posizione interbancaria netta

Crediti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Crediti verso banche centrali 7.816.232 71,1% 6.544.572 65,7% 1.271.660 19,4%
Crediti verso altre banche 3.183.750 28,9% 3.423.116 34,3% (239.366) (7,0%)
Conti correnti e depositi a vista 587.889 5,3% 841.604 8,4% (253.715) (30,1%)
Depositi a scadenza 42.977 0,4% 285.649 2,9% (242.672) (85,0%)
Pronti contro termine 703.954 6,4% 803.322 8,1% (99.368) (12,4%)
Altri finanziamenti 1.848.930 16,8% 1.492.541 15,0% 356.389 23,9%
Totale crediti (A) 10.999.982 100,0% 9.967.688 100,0% 1.032.294 10,4%

Debiti verso banche

(migliaia di euro) 31/12/2020 Inc.% 31/12/2019 Inc.% Var. ass. Var. %
Debiti verso banche centrali 27.820.559 77,5% 20.783.964 69,4% 7.036.595 33,9%
Operazioni di rifinanziamento (TLTRO III) 27.355.979 76,2% 20.735.884 69,2% 6.620.095 31,9%
Altri debiti 464.580 1,3% 48.080 0,2% 416.500 866,3%
Debiti verso altre banche 8.067.896 22,5% 9.171.247 30,6% (1.103.351) (12,0%)
Conti correnti e depositi a vista 2.754.449 7,7% 2.638.494 8,8% 115.955 4,4%
Depositi a scadenza 178.872 0,5% 140.082 0,5% 38.790 27,7%
Pronti contro termine 4.411.182 12,3% 5.384.117 18,0% (972.935) (18,1%)
Altri debiti 723.393 2,0% 1.008.554 3,4% (285.161) (28,3%)
Totale debiti (B) 35.888.455 100,0% 29.955.211 100,0% 5.933.244 19,8%
Sbilancio crediti/debiti (A) (B) (24.888.473) (19.987.523) 4.900.950 24,5%
Debiti verso banche centrali: operaz. di rifinanz. (27.355.979) (20.735.884) 6.620.095 31,9%
Saldo interbancario (escl. operaz. di rifinanz.) 2.467.506 748.361 1.719.145 229,7%
Sbilancio v/banche centrali (escl. operaz. di rifin.) 7.351.652 6.496.492 855.160 13,2%
Saldo interbancario verso altre banche (4.884.146) (5.748.131) (863.985) (15,0%)

La posizione interbancaria netta è negativa per 24.888,4 milioni in diminuzione del 24,5% rispetto al dato del 31 dicembre 2019.

Le partecipazioni

L'importo comprende partecipazioni controllate in via esclusiva per 3.043,9 milioni e partecipazioni in società collegate per 1.549,8 milioni.

Come già evidenziato, il Banco BPM ha optato per la valutazione con il metodo del patrimonio netto delle società controllate in via esclusiva (per dettagli sulla modifica del criterio di valutazione si rimanda alla "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa).

Rispetto al precedente esercizio, le partecipazioni in società controllate fanno segnare un incremento da 2.654 milioni a 3.043,9 milioni principalmente attribuibile alla sottoscrizione per intero (versamento quota di competenza più esercizio di prelazione sulle quote inoptate) dell'aumento di capitale sociale di Release S.p.A., per 425 milioni.

Le partecipazioni in società collegate fanno segnare un incremento da 1.340 milioni a 1.549,8 milioni principalmente attribuibile all'iscrizione tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole di Anima Holding S.p.A., per 192,3 milioni nella quale il Banco BPM detiene il 19,385%. Tale interessenza, considerata strategica e destinata ad essere detenuta stabilmente, è ritenuta tale da configurare una situazione di esercizio notevole da parte di Banco BPM in considerazione anche delle modifiche intervenute nella governance della partecipata.

Le attività materiali

(migliaia di euro) 31/12/2020 31/12/2019 Var. ass. Var. %
Attività materiali ad uso funzionale 2.216.095 2.208.192 7.903 0,4%
- valutate al costo 1.271.518 1.279.339 (7.821) (0,6%)
- valutate al fair value 944.577 928.853 15.724 1,7%
Attività materiali a scopo di investimento 161.789 200.099 (38.310) (19,1%)
- valutate al costo - - - -
- valutate al fair value 161.789 200.099 (38.310) (19,1%)
Totale attività materiali (voce 80) 2.377.884 2.408.291 (30.407) (1,3%)
Attività materiali in dismissione (voce 110) 11.273 6.134 5.139 83,8%
Totale attività materiali 2.389.157 2.414.425 (25.268) (1,0%)

La composizione per tipologia delle attività materiali ad uso funzionale è riportata nella tabella seguente:

Attività materiali ad uso funzionale
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2020 31/12/2019
1. Attività di proprietà 91.707 944.577 1.036.284 1.034.503
- terreni - 718.812 718.812 701.338
- fabbricati - 175.665 175.665 175.408
- altre 91.707 50.100 141.807 157.757
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.179.811 - 1.179.811 1.173.689
- terreni - - - -
- fabbricati 1.167.567 - 1.167.567 1.173.121
- altre 12.244 - 12.244 568
Totale 1.271.518 944.577 2.216.095 2.208.192
Attività materiali a scopo di investimento
(migliaia di euro)
Valutate al
costo
Valutate al
fair value
31/12/2020 31/12/2019
1. Attività di proprietà - 161.789 161.789 200.099
- terreni - 114.577 114.577 147.453
- fabbricati - 47.212 47.212 52.646
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
- terreni - - - -
- fabbricati - - - -
Totale - 161.789 161.789 200.099

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto al 31 dicembre 2020, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato d'esercizio, ammonta a 12.136,6 milioni rispetto ai 11.826,6 milioni del precedente esercizio.

L'incremento di 310 milioni è da imputare principalmente all'emissione, avvenuta a gennaio 2020, di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 400 milioni e per circa 65,3 milioni all'impatto negativo della redditività complessiva, di cui 41,0 milioni sono da imputare alle riserve da valutazione e 24,3 milioni alla perdita dell'esercizio.

I ratio patrimoniali

Applicando il regime transitorio in vigore al 31 dicembre 2020 i ratio patrimoniali, comprensivi del risultato d'esercizio, sono i seguenti:

  • Common Equity Tier1 (CET1) Ratio pari al 15,7%;
  • Tier 1 Capital Ratio ugualmente pari al 17%;
  • Total Capital Ratio pari al 20,1%.

ALTRE INFORMAZIONI

A partire dal 1° gennaio 2017, il Banco BPM esercita, ai sensi degli art. 2497 e seguenti del codice civile, attività di direzione e coordinamento nei confronti delle proprie controllate comprese le società che non fanno parte del Gruppo Bancario.

La presente Relazione di bilancio comprende il solo commento dei risultati della gestione della Capogruppo Banco BPM. Per tutte le altre informazioni richieste da disposizioni di Legge e specifiche normative, si rinvia a quanto esposto nella nota integrativa del presente bilancio separato e alla Relazione sull'andamento della gestione del Gruppo ed alla nota integrativa consolidata.

In particolare, si rinvia alla nota integrativa del presente bilancio separato per quanto attiene:

  • le informazioni relative all'operatività e ai rapporti della Banca nei confronti di parti correlate (Parte H Operazioni con parti correlate);
  • l'elenco delle società controllate in via esclusiva, controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole (Parte B – Attivo --- Sezione 7 Partecipazioni);
  • l'informativa relativa al possesso ed alla compravendita di azioni proprie (Parte B Passivo --- Sezione 12 Patrimonio dell'impresa);
  • la disamina degli eventi successivi intervenuti alla data di riferimento del bilancio (Parte A Politiche contabili);
  • le altre informazioni sul patrimonio (Parte F Informazioni sul patrimonio);
  • le operazioni di carattere straordinario (Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda).

Si rinvia invece alla relazione sulla gestione consolidata per quanto riguarda:

  • Il contesto economico;
  • Fatti di rilievo dell'esercizio;
  • Risultati per settore di attività;
  • La gestione dei rischi;
  • Attività di indirizzo, controllo e supporto;
  • Attività di ricerca e sviluppo;
  • Altre informazioni;
  • Evoluzione prevedibile della gestione.

La "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123- bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonché pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.gruppo.bancobpm.it), sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

EVOLUZIONE DELLA RISERVA DI UTILI INDISPONIBILE AI SENSI DELL'ART. 6 DEL D. LGS.28 FEBBRAIO 2005 N. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6 comma 1 lettera a) e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile. Non rientrano in tale prescrizione per espressa disposizione dell'articolo citato:

  • le plusvalenze iscritte nel conto economico come conseguenza della valutazione al fair value degli strumenti finanziari di negoziazione;
  • le plusvalenze iscritte nel conto economico connesse all'operatività in cambi e di copertura.

In caso di utili di esercizio di importo inferiore a quello delle plusvalenze, la riserva e' integrata, per la differenza, utilizzando le riserve di utili disponibili o, in mancanza, accantonando gli utili degli esercizi successivi. In base al disposto dell'art. 6, comma 3, la riserva di cui al comma 2 si riduce in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate, anche attraverso l'ammortamento, o divenute insussistenti per effetto della svalutazione.

L' articolo 6, comma 1 lettera b), dispone inoltre che non possono essere distribuite le riserve del patrimonio netto costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari ed attività.

In sede di esame della bozza di guida predisposta dall'OIC in tema di distribuibilità degli utili e delle riserve, in data 30 settembre 2009 la CONSOB, d'intesa con Banca d'Italia e Isvap, ha infine evidenziato che "a suo avviso, in assenza di specifiche disposizioni di legge, la distribuibilità di utili non esplicitamente menzionati nel D. Lgs. n. 38/2005 deve ricondursi ai principi generali stabiliti dall'art. 6 del medesimo decreto. Tale articolo individua due categorie di plusvalenze da fair value iscritte nel conto economico: quelle "distribuibili", espressamente richiamate dalla norma (portafoglio di negoziazione, operatività in cambi e di copertura), e quelle "non distribuibili" (ivi incluse quelle connesse con l'utilizzo della fair value option), costituite da tutte le altre plusvalenze le quali possono essere distribuite solo quanto sono realizzate".

Al 31 dicembre 2019 la riserva indisponibile era stata determinata nell'importo di euro 255.304.467,00. Per effetto dell'evoluzione intervenuta a seguito delle movimentazioni registrate dalle attività e passività valutate al fair value nell'esercizio 2020, si rende necessario incrementare il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi per euro 64.132.425,41 in modo da portare la quota parte delle riserve di utili indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 a euro 319.436.892,41.

Si evidenzia che nel corso dell'esercizio la Capogruppo ha deliberato la modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate passando dal criterio del costo a quello del patrimonio netto. Nel rimandare alla Parte A per una completa illustrazione degli effetti di tale variazione, si rileva in questa sede che il suddetto cambiamento ha portato all'iscrizione di una specifica "Riserva di utili su partecipazioni valutate al patrimonio netto" che comprende l'effetto cumulato pari alla differenza fra il costo precedentemente iscritto in bilancio ed il valore determinato con il nuovo criterio di valutazione.

A 31 dicembre 2020 tale riserva risulta pari a euro 838.928.708,74 ed è soggetta al vincolo di indisponibilità previsto dal D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

Inoltre, nel corso dell'esercizio 2020, la valutazione al patrimonio netto delle partecipazioni ha generato un effetto complessivo netto a beneficio del conto economico pari a euro 24.433.473,73 che porterà il valore complessivo della sopra citata riserva a euro 863.362.182,47.

Pertanto, considerando anche l'effetto riveniente dalla modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni, la riserva vincolata ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 risulterà complessivamente pari a euro 1.182.799.075.

VINCOLO FISCALE EX D.L.104/2020

Nell'ambito di quanto previsto dall'art. 110 comma 8 bis del Decreto Legge 14/08/2020 n. 104 così aggiunto dall'art. 1 comma 83 della Legge 30/12/2020 n. 178 (c.d. Legge Bilancio 2021), Banco BPM ha deliberato l'affrancamento fiscale relativamente ad alcuni cespiti rappresentati da marchi e c.d. "Client Relationship" iscritte in bilancio alla voce "Attività Immateriali" per un importo complessivo di euro 426.892.216, tramite il pagamento di un'imposta sostitutiva del 3%.

L'esercizio dell'opzione di riallineamento impone inoltre la creazione di un vincolo alla distribuibilità delle riserve agli azionisti per un importo pari a euro 414.085.450 che corrisponde all'ammontare dei valori riallineati, al netto dell'imposta sostitutiva (c.d. riserva in sospensione di imposta).

PROPOSTE DI COPERTURA DELLA PERDITA D'ESERCIZIO, DISTRIBUZIONE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI DELLE RISERVE

Signori Soci,

il bilancio dell'esercizio 2020 si chiude con una perdita netta di euro 24.270.308,33 di cui si propone la copertura tramite l'utilizzo della riserva straordinaria disponibile.

Il Consiglio di Amministrazione propone inoltre di utilizzare la suddetta riserva straordinaria disponibile per la distribuzione ai Soci di un dividendo complessivo di euro 90.910.927,56 pari a euro 0,06 per ognuna delle n. 1.515.182.126 azioni emesse. Il dividendo non verrà attribuito alle azioni di cui la Banca si trovasse in possesso alla data di stacco del dividendo.

Si ricorda inoltre, come descritto in precedenza, che la riserva vincolata ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. n. 38/2005 dovrà essere incrementata a seguito delle variazioni intervenute nell'esercizio per complessivi euro 88.565.899,14 (dei quali euro 24.433.473,73 relativi a partecipazioni) riducendo per pari importo la riserva straordinaria disponibile.

Infine in merito a quanto sopra riportato relativamente all'affrancamento fiscale deliberato ed alla necessità di porre un vincolo alla distribuibilità agli azionisti di un importo pari all'ammontare dei valori riallineati al netto dell'imposta sostitutiva, si propone di vincolare per un importo di euro 414.085.450 quota parte della riserva costituita dagli avanzi di fusione emersi a seguito dell'incorporazione di società controllate (principalmente Banca Popolare di Milano S.P.A.).

Verona, 9 febbraio 2021

Schemi del bilancio dell'Impresa

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(euro)
31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
10. Cassa e disponibilità liquide 8.853.511.293 908.167.068
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico 7.038.544.132 4.133.669.465
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.297.247.490 2.691.240.518
b) attività finanziarie designate al fair value - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.741.296.642 1.442.428.947
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.491.218.648 12.295.348.450
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 141.015.537.431 132.924.431.480
a) crediti verso banche 11.772.045.070 10.673.627.577
b) crediti verso clientela 129.243.492.361 122.250.803.903
50. Derivati di copertura 37.519.202 85.030.049
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 52.287.763 29.160.685
70. Partecipazioni 4.593.696.391 3.994.089.667
80. Attività materiali 2.377.883.821 2.408.290.882
90. Attività immateriali 1.154.250.563 1.200.125.791
di cui:
- avviamento 51.100.000 76.200.000
100. Attività fiscali 4.495.151.648 4.410.580.611
a) correnti 225.464.374 153.488.099
b) anticipate 4.269.687.274 4.257.092.512
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 15.079.943 91.040.038
120. Altre attività 1.890.960.798 1.991.235.030
Totale dell'attivo 182.015.641.633 164.471.169.216

Voci del passivo e del patrimonio netto
(euro)
31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 154.342.789.636 141.270.062.038
a) debiti verso banche 35.900.407.197 29.968.224.806
b) debiti verso clientela 100.462.595.462 91.462.756.584
c) titoli in circolazione 17.979.786.977 19.839.080.648
20. Passività finanziarie di negoziazione 8.404.004.359 5.135.800.411
30. Passività finanziarie designate al fair value 959.612.226 458.948.853
40. Derivati di copertura 585.752.399 552.490.280
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 130.912.424 62.298.857
60. Passività fiscali 407.807.865 538.906.463
a) correnti - -
b) differite 407.807.865 538.906.463
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - 676.721
80. Altre passività 3.672.027.659 3.229.342.848
90. Trattamento di fine rapporto del personale 356.106.073 372.044.280
100. Fondi per rischi e oneri 1.020.050.776 1.023.975.160
a) impegni e garanzie rilasciate 129.662.730 116.150.773
b) quiescenza e obblighi simili 133.643.301 150.898.565
c) altri fondi per rischi e oneri 756.744.745 756.925.822
110. Riserve da valutazione 293.794.662 156.419.694
120. Azioni rimborsabili - -
130. Strumenti di capitale 695.416.633 298.111.741
140. Riserve 4.085.639.684 3.370.748.653
150. Sovrapprezzi di emissione - -
160. Capitale 7.100.000.000 7.100.000.000
170. Azioni proprie ( - ) (14.002.455) (11.518.364)
180. Utile (Perdita) dell'esercizio(+/-) (24.270.308) 912.861.581
Totale del passivo e del patrimonio netto 182.015.641.633 164.471.169.216

CONTO ECONOMICO

10. Interessi attivi e proventi assimilati
2.370.444.954
2.454.679.036
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo
2.263.802.812
2.449.045.848
20. Interessi passivi e oneri assimilati
(513.332.203)
(567.801.186)
30. Margine di interesse
1.857.112.751
1.886.877.850
40. Commissioni attive
1.626.710.419
1.772.819.084
50. Commissioni passive
(105.009.083)
(106.669.009)
60. Commissioni nette
1.521.701.336
1.666.150.075
70. Dividendi e proventi simili
95.403.643
148.852.304
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione
34.861.792
(178.105.089)
90. Risultato netto dell'attività di copertura
(7.765.007)
7.125.782
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di:
(131.542.309)
356.723.172
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(253.261.510)
93.873.064
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
124.149.522
264.856.564
c) passività finanziarie
(2.430.321)
(2.006.456)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
122.835.352
109.075.220
a) attività e passività finanziarie designate al fair value
14.287.915
2.907.818
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
108.547.437
106.167.402
120. Margine di intermediazione
3.492.607.558
3.996.699.314
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di:
(1.002.911.040)
(697.836.586)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(1.002.621.886)
(700.645.187)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(289.154)
2.808.601
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
(1.255.659)
(1.996.773)
150. Risultato netto della gestione finanziaria
2.488.440.859
3.296.865.955
160. Spese amministrative:
(2.712.345.671)
(2.544.611.484)
a) spese per il personale
(1.734.300.280)
(1.589.084.821)
b) altre spese amministrative
(978.045.391)
(955.526.663)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri
(69.110.749)
(55.109.038)
a) impegni e garanzie rilasciate
(13.511.957)
7.821.113
b) altri accantonamenti netti
(55.598.792)
(62.930.151)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali
(196.657.508)
(220.836.399)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali
(104.138.379)
(100.728.252)
200. Altri oneri / proventi di gestione
312.487.922
311.284.361
210. Costi operativi
(2.769.764.385)
(2.610.000.812)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni
24.433.474
384.462.934
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
(7.969.758)
(49.325.152)
240. Rettifiche di valore dell'avviamento
(25.100.000)
-
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
87.597
1.991.007
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
(289.872.213)
1.023.993.932
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
265.601.905
(111.132.351)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
(24.270.308)
912.861.581
290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte
300. Utile (Perdita) dell'esercizio
(24.270.308)
912.861.581
(euro) Voci del conto economico 31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
(24.270.308) 912.861.581
(126.129.780) 119.808.656
(11.899.560) (6.583.524)
(1.134.748) 192.010.161
7.498.208 (27.629.660)
(1.937.000) 56.982.315
2.618.240 129.091
172.901.386
5.834.716 (4.685.000)
(41.016.601) 502.933.425
(65.286.909) 1.415.795.006
84.133.323

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2020

Allocazione risultato esercizio Variazioni del periodo
precedente Operazioni su patrimonio netto
31/12/2019
Esistenze al
Modifica saldi
apertura
all'1/01/2020
Esistenze
Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
Acquisto azioni
proprie
straordinaria
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options complessiva del
Redditività
periodo
Patrimonio netto al
31/12/2020
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.370.748.653 - 3.370.748.653 912.861.581 - (195.700.403) (2.270.147) - - - - - - 4.085.639.684
a) di utili 2.589.910.599 - 2.589.910.599 912.861.581 - (6.897.216) (2.270.147) - - - - - - 3.493.604.817
b) altre 780.838.054 - 780.838.054 - - (188.803.187) - - - - - - - 592.034.867
Riserve da valutazione 156.419.694 - 156.419.694 - - 178.391.569 - - - - - - (41.016.601) 293.794.662
Strumenti di capitale 298.111.741 - 298.111.741 - - - - - - 397.304.892 - - - 695.416.633
Azioni proprie (11.518.364) - (11.518.364) - - - 1.596.059 (4.080.150) - - - - - (14.002.455)
Utile (Perdita) dell'esercizio 912.861.581 - 912.861.581 (912.861.581) - - - - - - - - (24.270.308) (24.270.308)
Patrimonio netto 11.826.623.305 - 11.826.623.305 - - (17.308.834) (674.088) (4.080.150) - 397.304.892 - - (65.286.909) 12.136.578.216

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 31 DICEMBRE 2019

Allocazione risultato esercizio Variazioni del periodo
Esistenze al Modifica saldi all'1/01/2019
Esistenze
precedente Operazioni su patrimonio netto complessiva del
Redditività
Patrimonio netto al
31/12/2019
31/12/2018 apertura Restated Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissione
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
azioni proprie
Derivati su
Stock options periodo Restated (*)
Capitale sociale: 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
a) azioni ordinarie 7.100.000.000 - 7.100.000.000 - - - - - - - - - - 7.100.000.000
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - - - - -
Riserve: 2.460.367.771 1.062.264.619 3.522.632.390 (151.618.096) - 1.280.312 (1.545.953) - - - - - - 3.370.748.653
a) di utili 1.893.083.769 1.062.264.619 2.955.348.388 (151.618.096) - (212.273.740) (1.545.953) - - - - - - 2.589.910.599
b) altre 567.284.002 - 567.284.002 - - 213.554.052 - - - - - - - 780.838.054
Riserve da valutazione (359.577.314) 12.851.969 (346.725.345) - - 211.614 - - - - - - 502.933.425 156.419.694
Strumenti di capitale - - - - - - - - - 298.111.741 - - - 298.111.741
Azioni proprie (12.610.176) - (12.610.176) - - - 1.091.812 - - - - - - (11.518.364)
Utile (Perdita) dell'esercizio (151.618.096) - (151.618.096) 151.618.096 - - - - - - - - 912.861.581 912.861.581
Patrimonio netto 9.036.562.185 1.075.116.588 10.111.678.773 - - 1.491.926 (454.141) - - 298.111.741 - - 1.415.795.006 11.826.623.305
(*) I valori relativi al precedente esercizio sono stati rideterminati a seguito della variazione del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate in via esclusiva

RENDICONTO FINANZIARIO

Metodo indiretto (in euro)

A. ATTIVITA' OPERATIVA 31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
1. Gestione 1.569.283.400 1.096.340.999
- risultato d'esercizio (+/-) (24.270.308) 912.861.581
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) 224.820.786 (356.275.213)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (128.885.704) (240.951.339)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 992.697.831 708.084.518
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 321.199.379 317.790.582
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 70.125.616 57.626.259
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) (265.601.905) 111.031.047
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 379.197.705 (413.826.436)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (10.510.107.869) (4.847.894.120)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (2.391.325.007) (145.897.583)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (202.874.234) (108.281.838)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.695.177.899 3.595.720.012
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (8.335.769.778) (8.198.002.591)
- altre attività (1.275.316.749) 8.567.880
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 17.238.639.011 3.385.218.782
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 13.205.673.937 (1.265.032.503)
- passività finanziarie di negoziazione 2.338.133.692 4.152.080.312
- passività finanziarie designate al fair value 497.919.100 (270.365.706)
- altre passività 1.196.912.282 768.536.679
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 8.297.814.542 (366.334.339)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da: 73.132.655 314.268.471
- vendite di partecipazioni - 188.766.904
- dividendi incassati su partecipazioni 70.847.655 120.014.567
- vendite di attività materiali 2.285.000 5.487.000
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da: (780.327.714) (237.788.507)
- acquisti di partecipazioni (493.239.564) (91.467.764)
- acquisti di attività materiali (203.725.000) (47.576.000)
- acquisti di attività immateriali (83.363.150) (98.744.743)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (707.195.059) 76.479.964
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA 354.724.742 280.587.703
- emissioni/acquisti di azioni proprie (4.080.150) -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 358.804.892 280.587.703
- distribuzione dividendi e altre finalità - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 354.724.742 280.587.703
Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 7.945.344.225 (9.266.672)

Riconciliazione

Riconciliazione
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 908.167.068 917.433.740
- Liquidità netta generata/assorbita nell'esercizio 7.945.344.225 (9.266.672)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi - -
Cassa e disponibilità liquide alla fine dell'esercizio 8.853.511.293 908.167.068

Di seguito si evidenziano le informazioni richieste dallo IAS 7 paragrafo 44 A e B.

Variazioni non monetarie
31/12/2019
Restated (*)
Flussi di Cassa Aggregazioni
aziendali/Perdit
a di controllo di
società
Variazione del
fair value
Altro 31/12/2020
Passività derivanti da attività di finanziamento
(Voci 10 - 20 - 30 del passivo) 146.864.811.302 16.041.726.729 - 930.608.706 (130.740.516) 163.706.406.221

Nota integrativa dell'Impresa

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D.Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio, sono quelli in vigore al 31 dicembre 2020 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2020 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca. Tra gli allegati al bilancio consolidato è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2020.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione Finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, relativamente agli effetti contabili derivanti dalla crisi sanitaria Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella successiva "Sezione 5 – Altri Aspetti".

Sezione 2 - Principi generali di redazione

Il bilancio d'esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, sono state applicate le disposizioni della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 6° aggiornamento pubblicato in data 30 novembre 2018). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). Sono state inoltre considerate le ulteriori richieste trasmesse dal citato Organo di Vigilanza, con la comunicazione del 23 dicembre 2019, relativa, in particolare, all'informativa sulle operazioni di cessione multi-originator di crediti ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle quote agli intermediari cedenti, per la quale si fa rinvio alla specifica sezione di Parte E della presente Nota Integrativa (Sezione 1, Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente"), nonché con la Comunicazione della 15 dicembre 2020 intitolata "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS".

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2020, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2019. Al riguardo si deve segnalare che i saldi patrimoniali ed economici relativi all'esercizio 2019 sono stati riesposti rispetto al bilancio pubblicato a seguito della modifica volontaria del criterio di valutazione per le partecipazioni di controllo detenute dalla Banca in via esclusiva con decorrenza 31 dicembre 2020.

Per i dettagli sulla modifica del criterio contabile per le partecipazioni di controllo in via esclusiva dal costo al patrimonio netto si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "Cambiamenti intervenuti nel 2020 nei principi contabili applicati dalla Banca".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nelle tabelle di nota integrativa sono espressi in migliaia di Euro, qualora non diversamente indicato.

Il bilancio d'esercizio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio di Banco BPM.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nella citata Circolare sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi dell'eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

  • continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Banca: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che la Banca continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile;
  • rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari;
  • coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio viene mantenuta costante da un esercizio all'altro a meno che un principio o una interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente;
  • rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:
    • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
    • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale, nel conto economico e nel prospetto della redditività complessiva non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente;

• prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale;

  • compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalla citata Circolare Banca d'Italia;
  • informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o una interpretazione non consentano o prevedano diversamente. Come sopra evidenziato, i saldi del bilancio 2019 sono stati riesposti a seguito della modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni di controllo in via esclusiva. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni relative all'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti: A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Redditività complessiva, E-Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F-Informazioni sul patrimonio, G-Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H-Operazioni con parti correlate, I-Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L-Informativa di settore, M-Informativa sul leasing.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche, ad oggi non prevedibili né stimabili, rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le stime di bilancio potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della Banca, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni di nota integrativa per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 31 dicembre 2020. Nella seguente disamina sulle politiche contabili rilevanti vengono altresì segnalati i principali fattori di incertezza correlati all'epidemia Covid-19, in grado di influenzare le valutazioni di bilancio, oggetto di una più ampia informativa nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Sezione 5 - Altri aspetti" della Nota Integrativa consolidata, a cui pertanto si fa rinvio.

Determinazione delle rettifiche di valore dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Banca in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Banca gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica in funzione dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee. A tal riguardo si segnala

che la concessione di moratorie, nel contesto del Covid-19, potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di difficoltà finanziaria e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra le esposizioni deteriorate, anche per effetto del congelamento dei giorni di past due nel periodo di moratoria.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, divenuti ancora più evidenti dalle incertezze legate all'evoluzione dell'epidemia Covid-19 e delle connesse misure di contenimento. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti della Banca. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multi scenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
    • o dei tempi di recupero;
    • o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento, anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, primariamente indirizzati ad incorporare gli effetti sulla qualità del credito correlati all'epidemia Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione "Rischio di credito" della "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della Nota Integrativa consolidata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie della Banca - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento -

possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2020.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita e di investimenti partecipativi

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita. A tal riguardo, si deve precisare che tale verifica sarebbe stata comunque necessaria ai fini della redazione del presente bilancio, in quanto gli effetti della crisi Covid-19 sono ritenuti indicatori di impairment, in linea con le aspettative di ESMA e CONSOB.

Per le attività intangibili relative alla CGU Retail, che rappresentano circa l'87% del totale delle attività immateriali a vita utile indefinita iscritte nel presente bilancio, le analisi valutative sono state condotte mediante l'utilizzo di un approccio multiscenario, al fine di considerare il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso, tenuto anche conto che il Covid-19 ha reso non più attuali le previsioni e gli obiettivi del Piano industriale annunciato al mercato lo scorso 3 marzo e che una nuova edizione del Piano potrà essere predisposta solo una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore determinando i relativi target sulla base di assunzioni ragionevoli.

Gli esiti del test di impairment condotto al 31 dicembre 2020 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di bilancio delle attività immateriali a vita utile indefinita, fatta eccezione per l'avviamento attribuito alla CGU "Bancassurance Vita" che è stato integralmente svalutato per 25,1 milioni, così come illustrato nella Sezione 10 "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata, a cui si rimanda per ulteriori dettagli.

Al 31 dicembre 2020 il valore residuo delle attività in esame è quindi pari a 536,7 milioni ed è rappresentato per 485,6 milioni dai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (263,4 milioni), e per 51,1 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU "Bancassurance Protezione".

Al riguardo si deve comunque segnalare che la verifica della recuperabilità di tali attività immateriali è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Per tale motivo nella citata sezione delle attività immateriali viene fornita un'analisi di sensitivity, al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi si evidenzia che l'eventuale indisponibilità, alla data di redazione del progetto di bilancio, dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa eventualmente differire da successive valutazioni formulate alla luce di nuovi elementi informativi. Per l'informativa sul valore di bilancio dei principali investimenti partecipativi, interamente riferiti a società sottoposte ad influenza notevole, si rinvio a quanto illustrato nella Sezione 7 "Partecipazioni – Voce 70" contenuto nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" della Nota Integrativa consolidata.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie, nonché per l'analisi di sensitività del fair value relativa agli strumenti finanziari valutati al fair value e classificati nel livello 3 della gerarchia di fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

La Banca presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, nonché derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti d'imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta il giudizio sulla probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenuto anche conto che, ai fini IRES, la normativa fiscale prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali senza alcun limite temporale. Tale giudizio risulta essere un esercizio complesso, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, particolarmente evidenti nel contesto della crisi Covid-19, il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2019, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili. Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test, la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario, in coerenza con le proiezioni utilizzate ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, in precedenza illustrato. A tal proposito si precisa che il ricorso al suddetto approccio multiscenario si è reso necessario in quanto il Covid-19 ha reso non più attuali le previsioni e gli obiettivi del Piano industriale annunciato al mercato lo scorso 3 marzo e che una nuova edizione del Piano è prevista avvenire nel corso dei prossimi mesi, tenuto conto dell'evoluzione del contesto pandemico, che consentirà di predisporre proiezioni triennali basati su nuovi ed aggiornati presupposti macroeconomici e di settore.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella Sezione 11 - "Attività fiscali e passività fiscali" contenuta nella Parte B - Attivo della Nota Integrativa consolidata viene fornita informativa sulla natura e sulle verifiche condotte in merito all'iscrivibilità delle attività per imposte anticipate, sui risultati della sensitivity relativi all'orizzonte temporale di recuperabilità delle DTA, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ad assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Banco BPM è soggetto passivo in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali ed è altresì esposto a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore della Banca. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dalla Banca in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche dell'orizzonte temporale a disposizione affinché la Banca possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione 10 – "Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della Nota Integrativa consolidata.

Determinazione del fair value degli immobili

Si ricorda che, a partire dal bilancio 2019, Banco BPM ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, passando dal criterio del costo al criterio del fair value per gli immobili detenuti a scopo di investimento (IAS 40) e del valore rideterminato per gli immobili utilizzati per le attività amministrative e commerciali e per il patrimonio artistico di pregio (IAS 16). In relazione all'applicazione dei nuovi criteri di valutazione, si ricorda che, in sede di redazione del bilancio 2019, Banco BPM ha determinato il valore di mercato per tutti gli immobili di proprietà, avvalendosi di apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation" 1 .

Per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili di Banco BPM prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessarie un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è possibile procedere ad un aggiornamento del fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, o dalle peculiarità distintive di taluni immobili.

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Per il suddetto perimetro l'aggiornamento del fair value viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dai principi contabili IAS/IFRS ai fini della determinazione del fair value, il ricorso ad una metodologia valutativa o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare. Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili ad uso strumentale per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere significativi scostamenti di valore.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla relativa modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui Banco BPM si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nelle sezioni 9 e 10 del passivo, contenute nella Parte B della presente Nota Integrativa, rispettivamente per il fondo di trattamento di fine rapporto e per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti.

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, come in precedenza illustrato, al fine di consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati dalla pandemia Covid-19, nella Relazione Finanziaria consolidata, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate, fair value degli strumenti finanziari di livello 3, obbligazioni relative ai benefici definiti a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni di Nota Integrativa, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, il bilancio al 31 dicembre 2020 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che Banco BPM abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria di Banco BPM.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi di Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa, nonché nell'ambito della relazione sull'andamento della gestione del Gruppo.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2020) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (9 febbraio 2021), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi in bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento del bilancio.

Conclusa operazione di emissione di titoli Additional Tier 1

Nel mese di gennaio Banco BPM ha perfezionato l'emissione di uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, destinata agli investitori istituzionali.

I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 19 gennaio 2026 e successivamente ogni 6 mesi; la cedola fissa semestrale, non cumulativa, è fissata pari al 6,50% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono asset manager, hedge funds e banche, prevalentemente esteri.

L'operazione s'inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale e consente di raggiungere il target di capitale Tier 1, portando ad un ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale del Gruppo.

Acquisito il 100% del capitale di Release

In data 15 gennaio 2021 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto di n. 39.923.532 azioni ordinarie della controllata Release S.p.A. da BPER Banca S.p.A., ad un corrispettivo pari a 1 euro.

Per effetto di tale operazione, che fa seguito all'acquisto di n. 22.981.811 azioni ordinarie di Release da Banca Popolare di Sondrio S.c.p.a. perfezionatosi in data 22 dicembre 2020, la partecipazione detenuta da Banco BPM S.p.A. in Release è rappresentata da n. 42.930.488.261 azioni ordinarie, corrispondenti al 100% del capitale sociale.

Fusione di società del Gruppo

Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM del 9 febbraio ha approvato i progetti di fusione per incorporazione delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A..

In particolare, la fusione di ProFamily in Banco BPM, avviata con finalità liquidatorie, si pone in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia.

L'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. persegue invece l'obiettivo di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui farebbe capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Entrambe le operazioni di fusione si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute e la loro esecuzione, subordinatamente all'autorizzazione della BCE, si prevede venga perfezionata entro il mese di luglio 2021.

Sezione 4 – Altri aspetti

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata.

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio

L'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale comprendente il progetto di bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

Il progetto di bilancio di Banco BPM S.p.A. è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 9 febbraio 2021 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci convocata per il 15 aprile 2021.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2020 sono sottoposti a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016. Tale incarico ha durata di legge (9 esercizi) e decorre dalla data di efficacia della fusione (1° gennaio 2017). La relazione di revisione è messa integralmente a disposizione del pubblico insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 58/98.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Per una completa disclosure si rimanda alla lettura dell'omologo paragrafo contenuto nella nota integrativa consolidata.

Cambiamenti intervenuti nel 2020 nei principi contabili applicati dalla Banca

Nel seguente paragrafo è illustrato l'impatto derivante dalla modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni di controllo di Banco BPM dal metodo del costo al metodo del patrimonio netto.

Modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Il Gruppo Banco BPM ha deliberato la modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva nel bilancio separato di Banco BPM, passando dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto, a far data dal bilancio al 31 dicembre 2020, usufruendo in tal modo della possibilità concessa dall'emendamento allo IAS 27 introdotto nel mese di agosto 2014, omologato con Regolamento (UE) 2015/2441 del 18 dicembre 2015.

La decisione prende spunto dalle previsioni normative dello IAS 8 § 14, in base al quale sono ammesse modifiche in grado di fornire informazioni attendibili e più rilevanti in merito agli effetti delle operazioni, altri fatti o circostanze sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico o sui flussi finanziari dell'entità.

La modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni di controllo è motivata dalla necessità di garantire un maggior allineamento tra la rappresentazione patrimoniale, finanziaria ed economica delle attività nette delle società partecipate tra il bilancio separato di Banco BPM ed il bilancio consolidato del Gruppo.

Il Gruppo sin dalla sua nascita il 1° gennaio 2017 ha posto in essere dei processi di riorganizzazione delle attività al fine di semplificarne la struttura societaria concentrando in testa alla Capogruppo la maggioranza delle attività nette del Gruppo, la cui rappresentazione nel bilancio separato risulta sostanzialmente allineata a quella del bilancio consolidato. Con le operazioni di fusione per incorporazione di controllate nella Capogruppo, infatti, il valore della partecipazione, valutato con il criterio del costo, è stato sostituito con i valori delle attività nette iscritti nel bilancio consolidato in ossequio al principio della continuità di valori, non essendoci in argomento un criterio comune previsto dai principi contabili internazionali per le "Business Combinations under Common Control".

Con il passaggio nel bilancio separato al metodo del patrimonio netto, che può essere raffigurato come una specie di consolidamento sintetico delle società controllate che sono oggetto di consolidamento integrale nel bilancio consolidato, si ottiene così una sostanziale convergenza tra i valori del bilancio separato e quelli del bilancio consolidato in termini di attività nette e di risultati economici di spettanza della Capogruppo con conseguente semplificazione del test di impairment delle partecipazioni di controllo.

La semplificazione legata alla convergenza di valori delle attività nette delle società partecipate tra il bilancio separato di Banco BPM ed il bilancio consolidato del Gruppo, che è alla base della modifica, non trova precise linee guida operative nell'ambito dello IAS 27, pertanto si fa riferimento a quanto disciplinato dallo IAS 28 "Partecipazioni in società collegate e joint ventures". Tale principio definisce il metodo del patrimonio netto come quel metodo di contabilizzazione in base al quale il valore della partecipazione, inizialmente al costo di acquisizione, viene rettificato al fine di riflettere la quota di spettanza degli utili, delle perdite e delle altre componenti di conto economico complessivo rilevata dalla partecipata successivamente alla data di acquisizione. I dividendi ricevuti pertanto riducono il valore contabile della partecipazione.

L'applicazione del metodo del patrimonio netto prevede una serie di procedure contabili che ricalcano il consolidamento, benchè i principi contabili non prevedano delle previsioni normative dettagliate al riguardo.

Il Banco BPM ai fini della valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di controllo nel bilancio separato ha effettuato le seguenti scritture:

  • aggiustamenti relativi alle scritture di PPA conseguenti alla rilevazione a fair value delle attività nette acquisite in sede di acquisizione del controllo (IAS 28 § 32);
  • storno di utili e perdite derivanti dalle transazioni "downstream" e "upstream" (IAS 28 § 28)
  • rettifiche necessarie per applicazione di principi uniformi per transazioni simili (IAS 28 §§ 10-11);
  • elisione dividendi incassati dal conto economico e loro imputazione a riduzione del valore di carico della partecipazione in quanto già inclusi nei risultati di competenza della partecipata (IAS 28 §§ 10-11).

Non sono state invece considerate, in assenza di specifiche linee guida IAS 27 e IAS 28, le seguenti scritture:

  • allineamento saldi patrimoniali ed economici per tenere conto dei diversi criteri valutativi applicabili ai rapporti infragruppo sulla base di quanto previsto dai principi contabili di riferimento;
  • elisione rapporti infragruppo afferenti a saldi patrimoniali ed economici.

Pertanto le differenze patrimoniali ed economiche tra il bilancio separato ed il bilancio consolidato saranno sostanzialmente riconducibili agli impatti derivanti dalle scritture di allineamento saldi, propedeutiche allo storno degli infragruppo, e agli impatti valutativi delle collegate che nel bilancio separate rimarranno al costo, salvo impairment.

First Time Adoption – cambiamento criterio dal costo al patrimonio netto

Come previsto dallo IAS 27 § 18J l'applicazione del criterio del patrimonio netto deve essere effettuata in modo retroattivo a partire dall'inizio del primo bilancio comparativo in base alla regola generale dello IAS 8. Non sono previste eccezioni o semplificazioni al riguardo in quanto si presume che l'entità disponga di tutte le informazioni necessarie in quanto rilevanti ai fini della predisposizione del bilancio consolidato (IAS 28 § BC33).

Pertanto, il restatement del comparativo è stato effettuato rideterminando i saldi al 1° gennaio 2019 per lo stato patrimoniale e i saldi dell'esercizio 2019 per il conto economico. La differenza tra saldi patrimoniali pubblicati nel bilancio al 31 dicembre 2019 e saldi rideterminati in base al nuovo criterio contabile alla stessa data sono esposti nel prospetto di movimentazione del bilancio 2020 come modifica dei saldi iniziali di apertura al 1° gennaio 2020 e riportati nel successivo paragrafo "Impatti contabili correlati alla modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva".

Impatti contabili correlati alla modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nelle seguenti tabelle si riepilogano gli impatti conseguenti al passaggio dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto:

  • Tabella 1 Riepilogo impatti sul patrimonio netto complessivo conseguenti al passaggio dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto
  • Tabella 2 Riepilogo impatti dell'esercizio 2019 conseguenti al passaggio dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto
  • Tabella 3 Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di stato patrimoniale dell'attivo al 31 dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di stato patrimoniale dell'attivo al 31 dicembre 2019 riesposti a seguito della modifica di criterio

  • Tabella 4 Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di stato patrimoniale del passivo e del patrimonio netto al 31 dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di stato patrimoniale del passivo e del patrimonio netto al 31 dicembre 2019 riesposti a seguito della modifica di criterio;
  • Tabella 5 Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di conto economico al 31 dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di conto economico al 31 dicembre 2019 riesposti a seguito della modifica di criterio.

Tabella 1 - Riepilogo impatti sul patrimonio netto complessivo conseguenti al passaggio dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto

(Eur/000)
Impatti sul patrimonio netto al 01.01.2019 a 1.061.441
Impatti per variazioni esercizio 2019 b (172.442)
- impatti per variazioni 2019 imputate conto economico (29.615)
- impatti per variazioni 2019 imputate a patrimonio netto (142.827)
)Impatti sul patrimonio netto al 31.12.2019 a+b 888.999

Tabella 2 - Riepilogo impatti dell'esercizio 2019 conseguenti al passaggio dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto

(Eur/000) Impatti CE Impatti PN Totale
Storno impatti relativi alla valutazione al costo: a 19.065 (207.016) (187.951)
- storno dividendi incassati (98.539) 0 (98.539)
- storno impairment 117.604 0 117.604
- storno variazioni riserve per fusioni per incorporazioni 0 (207.016) (207.016)
Rilevazione impatti valutazione equity: b (48.680) 64.189 15.509
- risultati economici di competenza 2019 delle controllate (47.635) 0 (47.635)
- variazione riserve valutazione 0 57.051 57.051
- altre variazioni (1.045) 7.138 6.093
Totale impatti relativi all'esercizio 2019 a+b (29.615) (142.827) (172.442)

Come si evince dalla tabella 1 la valutazione al patrimonio netto ha determinato un impatto positivo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2019 pari a 889,0 milioni, principalmente dovuto alle partecipazioni detenute in Bipielle Real Estate, Banca Akros e Banca Aletti per effetto di utili di precedenti esercizi non distribuiti dalla partecipata.

La valutazione a patrimonio netto per alcune controllate minori ha comportato un patrimonio netto negativo, a fronte del quale è stato stanziato un fondo rischi di pari entità.

L'impatto rilevato sul patrimonio netto al 31 dicembre 2019 è imputabile all'effetto positivo rilevato al 1° gennaio 2019, positivo per 1.061,4 milioni lordi, e alle conseguenti variazioni rilevate nel corso del 2019, di segno negativo per 172,4 milioni come rappresentato nella tabella 2.

In particolare, il passaggio dal criterio di valutazione delle partecipazioni di controllo al costo al metodo di valorizzazione in base al patrimonio netto ha determinato (come si evince dalla tabella 2):

  • un minor contributo di conto economico per 29,6 milioni principalmente dovuto allo storno dei dividendi incassati per 98,5 milioni (di cui 79,4 milioni da Banca Aletti e 9,5 milioni da Bipielle Real Estate) e allo storno dell'impairment per 117,6 milioni (di cui 112,3 milioni riconducibile a Release e 5,3 milioni ad Agriurbe), nonché alla rilevazione dei risultati economici di competenza del 2019 negativi per 47,6 milioni (di cui il principale è l'effetto negativo riconducibile a Release pari a 89,8 milioni);
  • un effetto negativo sulle riserve di patrimonio netto per 142,8 milioni essenzialmente riconducibile allo storno delle riserve patrimoniali rilevate a seguito della fusione per incorporazione di alcune controllate per -207,0 milioni (Holding di Partecipazioni Finanziarie, Società di Gestione Servizi – SGS, BP Property Management) e alle altre componenti reddituali rilevate dalle partecipate in contropartita delle riserve da valutazione per 57,1 milioni.

Tabella 3 – Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di stato patrimoniale dell'attivo al 31 dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di stato patrimoniale dell'attivo al 31 dicembre 2019 riesposti a seguito della modifica di criterio

Voci dell'attivo (Eur/000) 31/12/2019 FTA
01/01/2019
Impatti
variazioni
2019
31/12/2019
Restated
10. Cassa e disponibilità liquide 908.167 - - 908.167
20. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto
- - - -
economico 4.133.669 - - 4.133.669
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.691.241 - - 2.691.241
b) attività finanziarie designate al fair value - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
1.442.429 - - 1.442.429
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla
- - - -
redditività complessiva 12.295.348 - - 12.295.348
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 132.924.431 - - 132.924.431
a) crediti verso banche 10.673.628 - - 10.673.628
b) crediti verso clientela 122.250.804 - - 122.250.804
50. Derivati di copertura 85.030 - - 85.030
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
29.161 - - 29.161
70. Partecipazioni 3.086.262 1.085.472 (177.644) 3.994.090
80. Attività materiali 2.408.291 - - 2.408.291
90. Attività immateriali 1.200.126 - - 1.200.126
di cui: - - - -
- avviamento 76.200 - - 76.200
100. Attività fiscali 4.410.581 - - 4.410.581
a) correnti 153.488 - - 153.488
b) anticipate 4.257.093 - - 4.257.093
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione 91.040 (1.298) 1.298 91.040
120. Altre attività 1.991.235 - - 1.991.235
Totale dell'attivo 163.563.341 1.084.173 (176.346) 164.471.168

Tabella 4 – Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di stato patrimoniale del passivo e del patrimonio netto al 31 dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di stato patrimoniale del passivo e del patrimonio netto al 31 dicembre 2019 riesposti a seguito della modifica di criterio

Voci del passivo e del patrimonio netto
(Eur/000)
31/12/2019 FTA
01/01/2019
Impatti
variazioni
2019
31/12/2019
Restated
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 141.270.062 - - 141.270.062
a) debiti verso banche 29.968.225 - - 29.968.225
b) debiti verso clientela 91.462.757 - - 91.462.757
c) titoli in circolazione 19.839.081 - - 19.839.081
20. Passività finanziarie di negoziazione 5.135.800 - - 5.135.800
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
458.949 - - 458.949
40. Derivati di copertura 552.490 - - 552.490
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
62.299 - - 62.299
60. Passività fiscali 538.906 - - 538.906
a) correnti - - - -
b) differite 538.906 - - 538.906
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 677 - - 677
80. Altre passività 3.229.343 - - 3.229.343
90. Trattamento di fine rapporto del personale 372.044 - - 372.044
100. Fondi per rischi e oneri 1.005.147 22.732 (3.904) 1.023.975
a) impegni e garanzie rilasciate 116.151 - - 116.151
b) quiescenza e obblighi simili 150.899 - - 150.899
c) altri fondi per rischi e oneri 738.098 22.732 (3.904) 756.926
110. Riserve da valutazione 86.516 12.852 57.051 156.419
120. Azioni rimborsabili - - - -
130. Strumenti di capitale 298.112 - - 298.112
140. Riserve 2.522.038 1.048.589 (199.878) 3.370.749
150. Sovrapprezzi di emissione - - - -
160. Capitale 7.100.000 - - 7.100.000
170. Azioni proprie ( - ) (11.518) - - (11.518)
180. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 942.476 - (29.615) 912.861
Totale del passivo e del patrimonio netto 163.563.341 1.084.173 (176.346) 164.471.168

Tabella 5 - Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di conto economico al 31 dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di conto economico al 31 dicembre 2019 riesposti a seguito della modifica di criterio

Voci del conto economico (Eur/000) 31/12/2019 Impatti
variazioni 2019
31/12/2019
Restated
10. Interessi attivi e proventi assimilati 2.454.679 - 2.454.679
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 2.449.046 - 2.449.046
20. Interessi passivi e oneri assimilati (567.801) - (567.801)
30. Margine di interesse 1.886.878 - 1.886.878
40. Commissioni attive 1.772.819 - 1.772.819
50. Commissioni passive (106.669) - (106.669)
60. Commissioni nette 1.666.150 - 1.666.150
70. Dividendi e proventi simili 247.391 (98.539) 148.852
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione (178.105) - (178.105)
90. Risultato netto dell'attività di copertura 7.126 - 7.126
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: 356.723 - 356.723
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 93.873 - 93.873
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
264.857 - 264.857
c) passività finanziarie (2.006) - (2.006)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico
109.075 - 109.075
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 2.908 - 2.908
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 106.167 - 106.167
120. Margine di intermediazione 4.095.239 (98.539) 3.996.700
130. Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di: (697.837) - (697.837)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (700.645) - (700.645)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.809 - 2.809
140. Utili / perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.997) - (1.997)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 3.395.405 (98.539) 3.296.866
160. Spese amministrative: (2.544.611) - (2.544.611)
a) spese per il personale (1.589.085) - (1.589.085)
b) altre spese amministrative (955.527) - (955.527)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (55.109) - (55.109)
a) impegni e garanzie rilasciate 7.821 - 7.821
b) altri accantonamenti netti (62.930) - (62.930)
180. Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (220.836) - (220.836)
190. Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (100.728) - (100.728)
200. Altri oneri / proventi di gestione 311.284 - 311.284
210. Costi operativi (2.610.001) - (2.610.001)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni 315.538 68.924 384.462
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali
(49.325) - (49.325)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.991 - 1.991
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 1.053.609 (29.615) 1.023.994
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (111.132) - (111.132)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 942.476 (29.615) 912.861
300. Utile (Perdita) dell'esercizio 942.476 (29.615) 912.861

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili

Per la disclosure sugli "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili" si rimanda al medesimo paragrafo contenuto nella "Parte A Politiche Contabili - A.1 Parte Generale" della nota integrativa consolidata.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2020, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2019, fatta eccezione per il criterio di valutazione delle Partecipazioni, come in precedenza descritto.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Vi rientrano:

  • i titoli di debito o i finanziamenti a cui è associato un Business Model "Other", ossia una modalità di gestione delle attività finanziarie non finalizzata alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business Model "Hold to collect") oppure alla raccolta dei flussi di cassa contrattuali e alla vendita di attività finanziarie (Business Model "Hold to collect and Sell");
  • i titoli di debito, i finanziamenti e le quote di OICR i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, detenuti per finalità di negoziazione o per i quali, in sede di prima rilevazione, non ci si è avvalsi dell'opzione di classificarli tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • i contratti derivati non aventi finalità di copertura e con fair value positivo (derivati attivi). Per tali strumenti la compensazione con i derivati aventi un fair value negativo (derivati passivi) è consentita per le operazioni stipulate con la medesima controparte, qualora si abbia correntemente un diritto legale alla compensazione e si intenda regolarle su base netta.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulle tre sottovoci che compongono la categoria in esame, rappresentate da: "a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "b) Attività finanziarie designate al fair value"; "c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR) è classificata come detenuta per la negoziazione se è gestita con l'obiettivo di realizzare i flussi finanziari mediante la vendita, ossia se è associata al Business Model "Other", in quanto:

  • acquisita al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo.

Comprende altresì i contratti derivati aventi un fair value positivo, non designati nell'ambito di una relazione di copertura contabile. Fra i contratti derivati sono inclusi quelli incorporati in strumenti finanziari complessi, in cui il contratto primario è una passività finanziaria, che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche e i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono contabilizzati a fair value con le relative variazioni rilevate a conto economico.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito o di indici di credito o di altra variabile prestabilita ("sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quanto sarebbe richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria (titoli di debito e finanziamenti) può essere designata al fair value, in sede di rilevazione iniziale, con i risultati valutativi rilevati a conto economico, solo quando tale designazione consente di fornire una migliore informativa, in quanto elimina o riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch").

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value rappresentano una categoria residuale e sono composte dagli strumenti finanziari che non possiedono i requisiti, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi finanziari, per la classificazione tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Nel dettaglio, vi rientrano:

  • titoli di debito o finanziamenti i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test");
  • quote di OICR;
  • strumenti di capitale non detenuti per la negoziazione, per i quali non si è fatto ricorso all'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito, i titoli di capitale e le quote di OICR, alla data di erogazione per i finanziamenti e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento finanziario, che vengono imputati nel conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria di negoziazione.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo vengono utilizzate quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. In assenza di un mercato attivo vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, quali: metodi basati sulla valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili. Per i titoli di capitale ed i correlati strumenti derivati per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value solo in via residuale e limitatamente a poche casistiche (non applicabilità dei metodi sopra richiamati o in presenza di una gamma di possibili valutazioni del fair value, tra le quali il costo rappresenta la stima più significativa).

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione, compresi i derivati connessi con le attività/passività finanziarie designate al fair value, sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione"; i medesimi effetti economici relativi alle attività finanziarie designate al fair value e a quelle obbligatoriamente valutate al fair value sono iscritti

nella voce "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data di riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. In tal caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassifica, data che rappresenta il momento di iscrizione iniziale per l'allocazione dei diversi stadi di rischio creditizio (cosiddetto "stage assignment") ai fini dell'impairment.

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (titoli di debito e finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato sia dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali che dalla vendita delle stesse (Business model "Hold to collect and Sell");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test" – "Solely Payment of Principal and Interest test").

Nella categoria vengono rilevati, inoltre, i titoli di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo esclusivo, collegamento e controllo congiunto, per i quali si applica l'opzione di classificarli tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Tale opzione è esercitabile al momento dell'iscrizione iniziale del singolo strumento finanziario ed è irrevocabile.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito o di capitale ed alla data di erogazione nel caso dei finanziamenti.

All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, continuano ad essere valutate al fair value, con la

rilevazione a conto economico della quota di interessi in base al criterio del tasso di interesse effettivo, degli effetti da rivalutazione del cambio, delle perdite attese (impairment).

Gli utili o le perdite derivanti dalla variazione del fair value vengono invece rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"), che sarà oggetto di riciclo nel conto economico al momento della cancellazione dell'attività finanziaria (voce "100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono assoggettate ad impairment al fine di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "Expected Credit Losses"), sulla base del modello di impairment previsto anche per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Dette rettifiche sono iscritte a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo: a) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", in contropartita della specifica riserva da valutazione di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"); lo stesso dicasi per i recuperi di parte o di tutte le svalutazioni effettuate in precedenti esercizi. Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Gli strumenti di capitale per i quali si è optato per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value; gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value sono rilevati in contropartita di una specifica riserva di patrimonio netto ("110. Riserve da valutazione"). Gli importi rilevati in detta riserva non saranno mai oggetto di riciclo nel conto economico, nemmeno in caso di cessione dell'attività; in tal caso sarà necessario procedere ad una riclassifica in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve"). Nessuna svalutazione di conto economico è inoltre prevista per tali attività in quanto non assoggettate ad alcun processo di impairment. L'unica componente rilevata nel conto economico è rappresentata dai dividendi incassati.

Per i titoli di capitale iscritti nella categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione illustrati nella precedente voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio ai criteri già illustrati per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" e delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è eliminato in contropartita di una rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data di riclassifica.

In caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" l'utile/perdita cumulato nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto al conto economico.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti e titoli di debito) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi a clientela e banche - in qualsiasi forma tecnica - ed i titoli di debito che rispettano i requisiti illustrati precedentemente.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Sono inoltre incluse le operazioni di "Pronti contro termine" con obbligo di vendita a termine dei titoli e le operazioni di "Prestito titoli" con versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, per l'importo corrisposto a pronti, qualora le caratteristiche di tali operazioni siano tali da non comportare l'iscrizione nel portafoglio di proprietà del titolo oggetto di riporto o di prestito, non avendone acquisito alcun rischio e beneficio.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede di effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i

costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi agli stessi riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro un anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentato dalle attività finanziarie deteriorate, caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare, opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalla vigente normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262, in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono altresì conto delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in basa al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze, detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "15 – Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore

di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico "100. a) Utili (Perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

In coerenza con il Business Model "Hold to Collect", che caratterizza le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il principio contabile IFRS 9 prevede che la cessione sia ammissibile al verificarsi di determinate circostanze. Di seguito si fornisce un'illustrazione delle circostanze al ricorrere delle quali la Banca ritiene ammissibile effettuare operazioni di vendita delle attività in esame.

Incremento del rischio di credito

La Banca ritiene che vi sia un incremento del rischio di credito quando si verificano eventi tale da comportare:

  • la classificazione dell'attività finanziaria nello Stadio 2, in precedenza classificata nello Stadio 1;
  • la classificazione dell'attività finanziaria tra le attività deteriorate (ossia nello Stadio 3), in precedenza classificata negli Stadi 1 o 2.

Al ricorrere di tali fattispecie le vendite risultano ammissibili, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività; ciò si verifica, ad esempio, per le cessioni di esposizioni creditizie deteriorate.

Prossimità dello strumento alla scadenza

La Banca ritiene che, a prescindere da qualsiasi soglia di frequenza e di significatività, le cessioni siano compatibili con il Business Model "HTC" qualora:

  • l'intervallo temporale prima della scadenza sia inferiore a 3 mesi; e
  • la differenza tra l'ammontare percepito dalla vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non sia superiore, in valore assoluto, alla soglia del 5%.

Frequenza e significatività inferiori a determinate soglie

Sono ammissibili le vendite che presentano:

• una soglia di frequenza inferiore a 12 operazioni di vendita per ciascun esercizio. La singola operazione di vendita deve essere intesa come il complesso delle transazioni di cessione relative ad uno o più titoli che risultano perfezionate nell'arco temporale di 10 giorni lavorativi a partire dal giorno in cui è avvenuta la prima transazione di vendita;

oppure

• una soglia di significatività inferiore al 10%, soglia determinata in base al rapporto tra il valore nominale delle vendite durante l'esercizio rispetto al valore nominale degli strumenti presenti nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato all'inizio dell'esercizio.

Le due soglie devono essere considerate in maniera distinta; ne deriva che non sono ammissibili vendite effettuate per un ammontare superiore al 10% rispetto alle consistenze iniziali, anche se non frequenti.

Dette soglie sono applicate separatamente per il portafoglio dei titoli di debito rispetto a quello dei finanziamenti, in quanto tali portafogli sono detenuti con diversi obiettivi gestionali e/o gestiti da autonome funzioni di business.

Circostanze eccezionali

Esempi di circostanze eccezionali nelle quali le vendite sono considerate ammissibili, possono essere:

  • significative operazioni di aggregazioni aziendali/ristrutturazioni il cui perseguimento necessita di una ricomposizione di attività e passività;
  • vendite effettuate per fare fronte a crisi di liquidità qualora l'evento non poteva essere ragionevolmente prevedibile (scenario di stress).

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

4 - Operazioni di copertura

Si premette che Banco BPM si avvale della facoltà consentita dal principio contabile IFRS 9 di continuare ad applicare integralmente le regole di copertura contabile ("hedge accounting") dettate dal principio contabile IAS 39, nella versione omologata dalla Commissione Europea (cosiddetta versione "carved out").

Criteri di classificazione

Nelle voci dell'attivo e del passivo figurano i derivati finanziari di copertura che, alla data di riferimento del bilancio o della situazione infrannuale, presentano rispettivamente un fair value positivo e negativo.

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato strumento finanziario o su un gruppo di strumenti finanziari, attribuibili ad un determinato rischio, tramite gli utili rilevabili su un diverso strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Sono previste le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura di fair value, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value di un'attività o passività di bilancio attribuibile ad un particolare rischio. E' inoltre possibile attivare coperture generiche di fair value ("macrohedging") aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie (inclusi i "core deposit"). Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari, che ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio o ad una operazione prevista altamente probabile;
  • copertura di un investimento in valuta, che attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta differente rispetto a quella di riferimento della Banca (euro).

Lo strumento derivato è designato di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento coperto e lo strumento di copertura, che include gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva; tale relazione deve essere efficace nel momento in cui la copertura ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa. L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è valutata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'entità nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80%-125%) quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

• test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano l'attesa sua efficacia;

• test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono. In altre parole, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

Criteri d'iscrizione

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono iscritti al fair value, alla data di stipula dei relativi contratti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, i derivati di copertura continuano ad essere valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, la variazione del fair value dell'elemento coperto si compensa con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, nella voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Se la relazione di copertura termina, lo strumento coperto riacquisisce il criterio di valutazione originaria della classe di appartenenza; per gli strumenti valutati al costo ammortizzato le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte per effetto delle variazioni di fair value del rischio coperto è rilevato nel conto economico tra gli interessi attivi e passivi lungo la vita residua dell'elemento coperto, sulla base del tasso di interesse effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono riportate a patrimonio netto (voce "110. Riserve da valutazione"), per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesti la variazione dei flussi di cassa da compensare. La porzione dell'utile o della perdita dello strumento di copertura considerata inefficace viene iscritta a conto economico (voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura"). Tale porzione è pari all'eventuale eccedenza del fair value cumulato dello strumento di copertura rispetto al fair value cumulato dello strumento coperto; in ogni caso, l'oscillazione del fair value della posta coperta e della relativa operazione di copertura deve essere mantenuta nel range di 80%-125%. Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite sullo strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione di copertura avrà luogo o nel momento in cui non sia più ritenuto possibile che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o le perdite sono trasferite dalla voce del patrimonio netto alla voce di conto economico "90. Risultato netto dell'attività di copertura";
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

Criteri di cancellazione

Se i test non confermano l'efficacia della copertura, sia retrospettivamente che prospetticamente, la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta. In questa circostanza il contratto derivato di copertura viene riclassificato nell'ambito delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ed in particolare tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Inoltre, la relazione di copertura cessa quando:

  • il derivato scade, viene estinto o esercitato;
  • l'elemento coperto viene venduto, scade o è rimborsato;
  • non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

5 - Partecipazioni

Criteri di classificazione

La voce include le interessenze detenute in società direttamente controllate, collegate, sottoposte a controllo congiunto, nonché le partecipazioni di minoranza in società controllate e collegate appartenenti al Gruppo.

Si definisce "controllata" la società su cui si esercita il controllo. Tale condizione si configura quando si ha il potere di determinare, direttamente o indirettamente, le scelte amministrative e gestionali dell'impresa così da poter ottenere i relativi benefici. Ciò avviene quando è detenuta, direttamente e/o indirettamente, più della metà dei diritti di voto o in presenza di altre condizioni di controllo di fatto, quali ad esempio la nomina della maggioranza degli Amministratori.

Si considerano collegate le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Sono considerate società a controllo congiunto quelle per cui vi sono accordi contrattuali o di altra natura in base ai quali è necessario il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo per l'assunzione di decisioni finanziarie e gestionali aventi valenza strategica.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento al costo d'acquisto, integrato dei costi direttamente attribuibili.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le partecipazioni in società controllate in via esclusiva sono valutate in base al metodo del patrimonio netto, mentre le società collegate e le joint ventures sono contabilizzate in base al metodo del costo.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del costo

Il valore di iscrizione iniziale (costo d'acquisto maggiorato dei costi di transazione) non deve essere oggetto di misurazione successiva, salvo la necessità di registrare perdite di valore in base alla disciplina prevista dallo IAS 36.

Se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Con riferimento alle partecipazioni di controllo, l'effettuazione del test di impairment avviene individualmente per ogni singola partecipata nel caso in cui la stessa presenti autonome capacità di generazione di flussi di cassa. Qualora il modello organizzativo del Gruppo preveda che le attività della partecipata siano incluse in una Cash Generation Unit (CGU) di maggiori dimensioni o con una diversa struttura, nel bilancio separato il test di impairment non viene condotto per ogni singola partecipazione di controllo, ma sulla singola CGU individuata a livello consolidato, in quanto solo in base a tale procedimento è possibile determinare il valore recuperabile della CGU.

I dividendi sono contabilizzati come ricavi nel momento in cui sorge il diritto al ricevimento degli stessi, ossia quando ne viene deliberata la distribuzione, a prescindere dal fatto che si tratti di dividendi generati anteriormente o successivamente alla data di acquisizione. Il rischio che la contabilizzazione del dividendo a conto economico

possa comportare una sopravalutazione della partecipazione, qualora relativo a utili formatisi in data antecedente all'acquisizione, è superato dalla conduzione del test di impairment della partecipazione stessa.

Nell'eventualità di una perdita di controllo, collegamento o controllo congiunto, per effetto di una dismissione parziale della partecipazione, l'interessenza residua detenuta viene iscritta in bilancio al fair value e gli utili e le perdite rispetto al precedente valore di carico sono rilevati nel conto economico.

Investimenti partecipativi valutati in base al metodo del patrimonio netto

Successivamente alla rilevazione iniziale il valore della partecipazione è aumentato o ridotto della quota corrispondente:

  • dei risultati economici di periodo della controllata, opportunamente rettificati, per tener conto degli effetti della PPA (Purchase Price Allocation) rilevata in sede di acquisizione dell'investimento, così come iscritti nel bilancio consolidato. Tali variazioni vanno imputate in contropartita del conto economico, nella voce "utili/perdite delle partecipazioni";
  • delle altre componenti reddituali dal prospetto della redditività complessiva non contabilizzate nel conto economico (ad esempio le variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di titoli di debito iscritti tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, gli utili/perdite attuariali dei piani a benefici definiti).

Il valore della partecipazione deve essere diminuito dei dividendi che sono periodicamente distribuiti dalla controllata, in quanto gli utili che hanno contribuito alla formazione di tali dividendi sono già stati portati ad incremento del valore della partecipazione.

Nel bilancio separato l'investimento partecipativo contabilizzato sulla base del metodo del patrimonio netto deve essere sottoposto alla verifica di impairment, secondo la disciplina prevista dal principio contabile IAS 28 §§ 41A-41C. In particolare, se esistono evidenze obiettive che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si rende necessario sottoporre l'investimento partecipativo al test di impairment sulla base delle disposizioni previste dallo IAS 36.

Qualora sia necessario effettuare delle rettifiche di valore derivanti da variazioni nel patrimonio netto della partecipata che la stessa non ha rilevato nel conto economico (es. variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", dalla valutazione degli utili/perdite attuariali di piani a benefici definiti), la quota parte di tali variazioni, di pertinenza della Capogruppo, è rilevata direttamente nella voce del patrimonio netto "110. Riserve da valutazione".

Nell'applicare il metodo del patrimonio netto, si utilizzano i più recenti bilanci disponibili della partecipata, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative, intervenute tra l'ultimo bilancio disponibile della partecipata e la data di riferimento del bilancio della controllante. Qualora la partecipata utilizzi principi contabili difformi rispetto a quelli impiegati dalla Capogruppo, sono apportate modifiche al bilancio della partecipata.

Dopo l'applicazione del metodo del patrimonio netto, l'investimento partecipativo è sottoposto al test di impairment qualora vi siano evidenze obiettive di riduzione di valore che possano avere impatto sui flussi finanziari della partecipata e quindi sulla recuperabilità del valore di iscrizione dell'investimento stesso.

Il processo di rilevazione di eventuali impairment prevede quindi la verifica di possibili indicatori considerati espressione di evidenze obiettive di perdita, quali:

  • significative difficoltà finanziarie della partecipata (a titolo esemplificativo, significative variazioni negative del patrimonio netto contabile, riduzione o interruzione della distribuzione dei dividendi, conseguimento di risultati operativi inferiori, oltre ad una soglia fisiologica, rispetto agli obiettivi del budget o del piano pluriennale o comunque in riduzione rispetto ad esercizi precedenti o rispetto alla situazione esistente alla data di acquisizione dell'investimento);
  • una violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento da parte della partecipata;
  • l'estensione di concessioni per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria della partecipata, che diversamente non avrebbe preso in considerazione;
  • annuncio/avviso di un piano di ristrutturazione finanziaria o sussistenza di un'elevata probabilità che la partecipata possa annunciare operazioni di ristrutturazione o possa essere dichiarata fallita;
  • la scomparsa di un mercato attivo relativo all'investimento detenuto dovuta alle difficoltà finanziarie della partecipata;

  • importanti cambiamenti con effetto avverso per l'investimento verificatisi nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui opera la partecipata;
  • una diminuzione significativa o prolungata di fair value al di sotto del suo costo. Per diminuzione significativa la Banca ritiene un decremento di fair value al di sotto del costo di acquisto superiore al 30%; per diminuzione prolungata la Banca ritiene un decremento perdurante per un periodo ininterrotto superiore ai 24 mesi.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, che rappresenta il maggiore tra il fair value, al netto dei costi di vendita, ed il valore d'uso. Il valore d'uso viene determinato attualizzando i flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Si procede alla rilevazione a conto economico di una perdita di valore qualora il valore contabile, inclusivo dell'avviamento, risulti inferiore rispetto al valore recuperabile. Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico, fino a concorrenza dell'impairment in precedenza rilevato.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

6 - Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, il patrimonio artistico, gli impianti tecnici, i mobili, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo che si ritiene di utilizzare in un arco temporale superiore ad un esercizio. Nel dettaglio:

  • le attività detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi sono classificate come "attività materiali ad uso funzionale" e iscritte secondo lo IAS 16;
  • gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40;
  • gli immobili detenuti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento attraverso lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, al fine di una successiva vendita, sono classificati come rimanenze e seguono la disciplina prevista dallo IAS 2.

Sono inoltre iscritti in questa voce i diritti d'uso di attività materiali acquisiti con contratti di leasing, in qualità di locatario, indipendentemente dalla qualificazione giuridica degli stessi (c.d. Right of Use).

La voce include infine le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi; trattasi dei costi di ristrutturazione di immobili presi in affitto sostenuti al fine di renderli idonei all'uso per il quale sono destinati. Nel dettaglio, le spese di miglioria che rappresentano attività materiali identificabili e separabili, sono oggetto di classificazione nella specifica categoria a cui si riferiscono (ad esempio impianti tecnici, attrezzature). Diversamente, le spese di miglioria che non risultano identificabili o separabili dall'immobile, quali le opere murarie, sono portati ad incremento del diritto d'uso, rilevato in base alle previsioni dell'IFRS 16.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo che comprende, oltre al prezzo di acquisto, tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria, che comportano un incremento dei benefici economici futuri, vengono imputate ad incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (cd. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora, alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia.

Per le attività materiali rappresentate dai diritti d'uso il valore di iscrizione iniziale corrisponde alla somma della passività per il leasing (valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale), dei pagamenti per leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing, dei costi diretti iniziali e degli eventuali costi per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali di proprietà o acquisite tramite diritti d'uso sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione:

  • degli immobili ad uso funzionale e del patrimonio artistico di pregio per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione consentita dallo IAS 16, di valutarli in base al metodo della rideterminazione del valore;
  • degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali il Gruppo ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value;
  • delle attività materiali rientranti nella disciplina dello IAS 2, che sono valutate al minore tra il costo ed il valore netto di realizzo, rappresentato dal prezzo di vendita stimato meno i costi presunti per il completamento e gli altri costi necessari per realizzare la vendita.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione:

  • dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati;
  • del patrimonio artistico, tenuto conto che la vita utile di un'opera d'arte non può essere stimata e che il suo valore è normalmente destinato ad aumentare nel tempo.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene - per le attività valutate in base al metodo del costo - o dal valore rideterminato - per le attività valutate in base al metodo della rideterminazione del valore - al netto del valore residuo al temine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Per le migliorie su beni di terzi, rappresentate da attività materiali identificabili e separabili, l'ammortamento è determinato secondo la vita utile di tali attività, come in precedenza illustrato. Diversamente, per le migliorie non identificabili e separabili dall'immobile oggetto di leasing l'ammortamento viene effettuato secondo il periodo più breve tra quello in cui

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le migliorie e le spese incrementative possono essere utilizzate e la durata residua del contratto di leasing, comprensivo del periodo di rinnovo, qualora vi siano evidenze in tal senso.

Svalutazioni per riduzioni di valore (impairment)

Per le attività valutate al costo, ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, se esiste qualche indicazione che dimostri che un'attività possa aver subito una perdita di valore, si procede al confronto tra il valore di carico del cespite ed il suo valore di recupero, pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite. Le eventuali rettifiche vengono rilevate a conto economico alla voce "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali". Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, si dà luogo ad una ripresa di valore contabilizzata nella stessa voce, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati in assenza di precedenti perdite di valore.

Immobili di proprietà ad uso strumentale e patrimonio artistico di pregio: metodo del valore rideterminato

Per il patrimonio immobiliare di proprietà ad uso strumentale e per il patrimonio artistico di pregio, la Banca ha adottato quale criterio di valutazione il metodo del valore rideterminato.

Il suddetto metodo prevede che le attività siano iscritte ad un valore rideterminato, pari al fair value alla data della rideterminazione di valore, al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite per riduzione di valore accumulate. In base al citato metodo:

  • se il valore contabile dell'attività si incrementa a seguito di una rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza positiva tra il valore rideterminato e il valore contabile del bene ante-rideterminazione), l'incremento deve essere rilevato in una specifica "riserva da valutazione" (oggetto di rilevazione nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo senza rigiro a conto economico), a meno che trattasi di un ripristino di una svalutazione rilevata precedentemente a conto economico. In questo ultimo caso, l'incremento deve essere rilevato come provento a conto economico fino a concorrenza delle precedenti svalutazioni e solo l'eventuale residuo confluisce in una riserva da valutazione;
  • se il valore contabile di un bene è diminuito a seguito della rideterminazione di valore (ossia vi è una differenza negativa tra il valore rideterminato ed il valore contabile del bene ante-rideterminazione), la riduzione di valore deve essere rilevata in contropartita:
    • o del conto economico come costo in mancanza di preesistenti riserve da valutazione sull'attività ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
    • o del patrimonio netto fino a concorrenza del saldo a credito della riserva di rivalutazione di tali attività e, per l'eccedenza, a conto economico, non essendo consentita la rilevazione di riserve da valutazione negative.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Banco BPM ha adottato il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali").

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare e del patrimonio artistico di pregio, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri.

Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate in contropartita del:

  • conto economico: per le attività ad uso funzionale valutate al costo e per gli immobili a scopo di investimento (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti");
  • patrimonio netto: per le attività ad uso funzionale valutate in base al metodo del valore rideterminato. Le rivalutazioni degli immobili accreditate nelle riserve da valutazione di patrimonio netto possono essere trasferite tra le altre riserve di patrimonio netto (Altre riserve da utili), qualora l'immobile dovesse essere cancellato. Pertanto, in presenza di una vendita dell'immobile le riserve da valutazione sono trasferite ad altra componente di patrimonio netto (da "riserve da valutazione" ad "altre riserve"), senza tuttavia poter transitare nel conto economico.

I diritti d'uso acquisiti con il leasing sono eliminati dallo stato patrimoniale al termine della durata del contratto di leasing.

7 - Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili e prive di consistenza fisica, originate da diritti legali o contrattuali, possedute per essere utilizzate in un periodo pluriennale, dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri, il cui costo può essere misurato attendibilmente.

Tra le attività immateriali sono inclusi i software, le attività immateriali legate alla valorizzazione dei rapporti con la clientela (cosiddette "client relationship") o alla valorizzazione dei marchi iscritte in occasione di operazioni di aggregazioni aziendali e l'avviamento, pari alla differenza tra il corrispettivo sostenuto per un'aggregazione aziendale ed il fair value delle attività nette identificabili acquisite, come meglio precisato nel paragrafo "15 – Altre informazioni, Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Criteri d'iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici attribuibili all'attività si realizzino e che il costo della stessa attività possa essere determinato in modo attendibile. In caso contrario, il costo dell'attività immateriale è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è sostenuto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività immateriali a vita utile definita sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti complessivi e delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Il costo delle attività immateriali a vita utile definita è ammortizzato a quote costanti sulla base della relativa vita utile, ad eccezione delle attività rappresentate dalle Client Relationship. Per queste ultime attività, che esprimono la capacità dei rapporti esistenti, alla data dell'aggregazione aziendale, di generare flussi reddituali lungo la loro vita residua attesa, l'ammortamento viene effettuato in base ad una curva di smontamento dei citati rapporti, di regola decrescente. Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso e cessa dal momento in cui l'attività è eliminata contabilmente.

Le attività immateriali la cui vita utile è indefinita, come avviamento e marchi, sono iscritte al costo al netto delle perdite di valore eventualmente verificatesi.

Per tali attività non si procede all'ammortamento, ma solamente alla periodica verifica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio.

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico, è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Con riferimento all'avviamento, lo stesso non è soggetto ad ammortamento, ma ad una verifica periodica dell'adeguatezza del valore di iscrizione in bilancio. In particolare, ogni volta che vi sia evidenza di perdita di valore, e comunque almeno una volta all'anno, viene effettuata una verifica dell'inesistenza di riduzioni durevoli di valore. A tal fine viene identificata l'unità generatrice di flussi finanziari cui attribuire l'avviamento. Detta unità rappresenta il livello minimo al quale l'avviamento è monitorato per finalità gestionali interne e non deve essere maggiore rispetto al settore operativo determinato in conformità al principio IFRS 8.

L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari futuri attesi dalle unità generatrici alle quali l'avviamento è stato attribuito. Le conseguenti rettifiche di valore vengono rilevate a conto economico. Non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione e qualora non siano più attesi benefici economici futuri.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita, fatta eccezione per alcune tipologie di attività - riconducibili ad esempio a tutti gli strumenti finanziari rientranti nell'ambito di applicazione dell'IFRS 9 - per le quali il principio IFRS 5 prevede si debba continuare ad applicare i criteri valutativi del principio contabile di riferimento.

Nell'ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dall'esercizio di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione cessa il processo di ammortamento.

I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economica più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

9 - Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "110. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio, o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della società interessata e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

10 - Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce in esame accoglie i fondi per rischio di credito a fronte degli impegni ad erogare fondi e delle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione (impairment) ai sensi dell'IFRS 9, al pari di quanto previsto per le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e per le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

In aggiunta, sono inclusi nella sottovoce anche i fondi per rischi ed oneri costituiti a fronte di altre tipologie di impegni e di garanzie rilasciate che, in virtù delle proprie peculiarità, non rientrano nell'ambito applicativo dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9.

Fondi per rischi e oneri: quiescenza e obblighi simili

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza e obblighi simili" figurano i fondi a prestazioni definite, ovvero i fondi di previdenza per i quali è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari, come riportato nel successivo paragrafo "15 - Altre informazioni, Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti". I benefici che dovranno essere erogati in futuro sono valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito", come richiesto dallo IAS 19.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Qualora non sia ritenuto probabile l'esborso di risorse finanziarie per adempiere all'obbligazione, non è necessario rilevare alcun accantonamento di bilancio; in tal caso si rende necessario fornire nella nota integrativa adeguata informativa sul possibile rischio di soccombenza, a meno che la probabilità di impiegare risorse sia ritenuta remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti verso banche", "Debiti verso clientela", "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria e con clientela e dalla raccolta effettuata attraverso certificati di deposito e titoli obbligazionari in circolazione.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing, nonché le operazioni di pronti contro termine di raccolta e di titoli dati a prestito con ricevimento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo incassato a pronti.

I debiti per leasing vengono iscritti sulla base del valore attuale dei canoni futuri ancora da pagare per la durata contrattuale attualizzati in base al tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, del tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Per gli strumenti strutturati che incorporano un derivato implicito - secondo quanto stabilito dall'IFRS 9 ed oggetto di illustrazione nella precedente voce delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" - è prevista la separazione del derivato incorporato dal contratto ospite. In tal caso:

  • il derivato incorporato è classificato tra le attività/passività di negoziazione ed oggetto di misurazione al fair value;
  • il contratto ospite è classificato tra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

I debiti per leasing devono essere rideterminati in caso di modifica nei pagamenti dovuti (lease modification); l'impatto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per il diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

La voce in esame comprende:

  • le passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle nel breve periodo;
  • le passività facenti parte di un portafoglio di strumenti finanziari che sono gestiti congiuntamente e per il quale esiste una provata strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • i contratti derivati aventi un fair value negativo e non designati come strumenti di copertura, compresi quelli collegati alle attività/passività designate al fair value con impatto a conto economico ed i derivati impliciti oggetto di scorporo dalle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Sono inoltre incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività negoziazione di titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene alla data di regolamento per le passività per cassa e alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value della passività, normalmente pari all'ammontare incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Per le modalità di determinazione del fair value si fa rinvio alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico.

Gli utili e le perdite derivanti dalla variazione del fair value e/o dalla cessione degli strumenti di trading sono contabilizzati nel conto economico. Per gli strumenti derivati, nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata nella voce delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando le passività finanziarie sono cedute con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Una passività finanziaria viene designata al fair value rilevato a conto economico in sede di rilevazione iniziale qualora ricorrano le seguenti circostanze:

  • si elimina o si riduce notevolmente una mancanza di uniformità nella valutazione o nella rilevazione che altrimenti risulterebbe dalla valutazione di attività o passività o dalla rilevazione dei relativi utili e perdite su basi diverse (cosiddetto "accounting mismatch");
  • un gruppo di attività finanziarie, passività finanziarie o entrambi è gestito e il suo andamento viene valutato in base al fair value secondo una documentata gestione del rischio o strategia di investimento, documentata internamente ai dirigenti con responsabilità strategiche;
  • si è in presenza di un contratto ibrido contenente uno o più derivati incorporati e il derivato incorporato è tale da modificare significativamente i flussi finanziari che altrimenti sarebbero previsti dal contratto.

L'opzione di designare una passività al fair value è irrevocabile, viene effettuata sul singolo strumento finanziario e non richiede la medesima applicazione a tutti gli strumenti aventi caratteristiche similari. Tuttavia non è ammessa la designazione al fair value di una sola parte di uno strumento finanziario, attribuibile ad una sola componente di rischio a cui lo strumento è assoggettato.

La voce in esame include talune obbligazioni emesse dalla Banca e talune emissioni di certificates non gestite con intento di negoziazione.

Per approfondimenti sul perimetro delle passività in fair value option, sulla metodologia di determinazione del fair value e della quantificazione del proprio merito creditizio, si fa rinvio a quanto contenuto nel paragrafo "15 - Altre informazioni, Passività finanziarie designate al fair value" ed alla successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di iscrizione

Le passività finanziarie in esame vengono valutate al fair value fin dal momento della prima iscrizione. I proventi ed oneri iniziali sono immediatamente imputati a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le passività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente. La variazione di fair value è imputata nel conto economico, ad eccezione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una specifica riserva da valutazione (voce "110. Riserve da valutazione"), a meno che tale trattamento non sia tale da creare o amplificare un'asimmetria contabile nel risultato economico. Un'assimetria contabile viene creata o amplificata quando la rilevazione degli effetti del proprio merito creditizio in una riserva patrimoniale è tale da comportare nel conto economico una disarmonia più rilevante di quella che si avrebbe rilevando nel conto economico tutta la variazione di fair value della passività. In quest'ultimo caso l'intera variazione di fair value della passività, comprensiva dell'effetto di variazione del proprio merito creditizio, deve essere rilevata nel conto economico.

Gli effetti correlati alla variazione del proprio merito creditizio sono oggetto di presentazione nel prospetto della redditività complessiva, al netto del relativo effetto fiscale, in corrispondenza delle altre componenti reddituali senza rigiro nel conto economico.

L'importo imputato nella specifica riserva patrimoniale (voce "110. Riserve da valutazione") non sarà mai oggetto di rigiro nel conto economico nemmeno se la passività dovesse essere scaduta o estinta; in tal caso sarà necessario procedere a riclassificare l'utile (perdita) cumulato nella specifica riserva da valutazione in un'altra voce di patrimonio netto ("140. Riserve").

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. Nel caso di passività finanziarie rappresentate da titoli emessi, la cancellazione avviene anche in presenza del riacquisto: la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico, ad eccezione degli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio che sono rilevati in una riserva di patrimonio netto, come in precedenza illustrato. Il ricollocamento sul mercato dei titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato contabilmente come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto a conto economico.

14 - Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri di iscrizione

Le operazioni in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio in vigore alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, le poste di bilancio in valuta estera vengono valutate come segue:

• le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio alla data di chiusura;

  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio in essere alla data dell'operazione;
  • le poste non monetarie valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio in essere alla data di chiusura.

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio. Per contro, quando un utile o una perdita di un elemento non monetario sono iscritti a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

15 - Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi "a vista" verso la Banca Centrale del Paese o dei Paesi in cui la Banca opera con proprie società o filiali, ad eccezione della riserva obbligatoria.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie e delle passività finanziarie oggetto di copertura generica

Nelle presenti voci figurano rispettivamente le variazioni di fair value di attività e passività finanziarie oggetto di copertura generica ("macrohedging") dal rischio di tasso di interesse, in base al rispettivo saldo, sia esso positivo che negativo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figurano le riserve da valutazione relative ai titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alle attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, alla copertura dei flussi finanziari, agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti, agli utili/perdite connessi alla variazione del proprio merito creditizio relativamente alle passività in fair value option, alle attività materiali.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

Tali strumenti, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nella voce "130. Strumenti di capitale" per un ammontare pari al corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa al netto della relativa fiscalità.

Le eventuali cedole corrisposte, al netto della relativa fiscalità, sono portate in riduzione della voce "140. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate.

In presenza di estinzione o di riacquisto, la differenza tra corrispettivo pagato ed il valore di bilancio di tali strumenti di capitale è rilevata a patrimonio netto nella voce "140. Riserve".

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla banca. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Dividendi e riconoscimento dei ricavi e dei costi

Ricavi derivanti da contratti con la clientela (IFRS 15)

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici che affluiscono all'entità come corrispettivo per l'obbligazione di trasferire al cliente una vasta gamma di beni e servizi rientranti nell'ordinaria attività.

Ai sensi dell'IFRS 15 l'entità deve riconoscere i ricavi in base al compenso che ci si attende di ricevere a fronte dei beni e dei servizi forniti nell'ambito dell'attività ordinaria. Nel dettaglio, il riconoscimento dei ricavi deve avvenire sulla base dei seguenti cinque passi:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo avente sostanza commerciale tra due o più parti in grado di generare diritti ed obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • allocazione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione ("stand-alone selling price");

• riconoscimento dei ricavi allocati alla singola obbligazione quando la stessa viene regolata, ossia quando il cliente ottiene il controllo dei beni e dei servizi. Detto riconoscimento tiene conto del fatto che alcuni servizi possono essere resi in uno specifico momento oppure nel corso di un periodo temporale.

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati al conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o il servizio promesso.

L'obbligazione di fare si considera adempiuta quando il cliente acquisisce il controllo del bene o del servizio trasferito.

Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi, premi di rendimento o altri elementi analoghi. La variabilità del corrispettivo può altresì dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa.

Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, a fronte del ricavo riconosciuto a conto economico si rende necessario rilevare una passività, da stimare in funzione dei previsti futuri rimborsi (cosiddetta "refund liability"). La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto.

Costi

I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati nel conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i corrispondenti ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. In quest'ultimo caso, eventuali costi e proventi marginali, ritenuti parte integrante del rendimento dello strumento finanziario, sono considerati nel tasso di interesse effettivo e rilevati tra gli interessi. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (Fair value Option) che generano interessi;
    • connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel momento in cui sorge il diritto legale ad incassarli, e quindi nel momento in cui ne viene deliberata la distribuzione e ne matura il diritto a ricevere il relativo pagamento;
  • gli utili e le perdite conseguenti alla prima iscrizione al fair value degli strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico, in sede di rilevazione dell'operazione, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il fair value dello strumento stesso, solamente quando il fair value è determinabile facendo riferimento a transazioni di mercato correnti ed osservabili sul mercato oppure

attraverso tecniche di valutazione i cui input siano parametri di mercato osservabili; diversamente, detti utili e perdite sono distribuiti nel tempo tenuto conto della natura e della durata dello strumento;

• gli utili e le perdite derivanti dalla cessione di strumenti finanziari sono riconosciuti nel conto economico al momento di perfezionamento della vendita, con relativo trasferimento dei rischi e dei benefici, sulla base della differenza tra il corrispettivo incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore dei dipendenti, come corrispettivo dell'attività lavorativa prestata, regolati con strumenti rappresentativi del capitale, che consistono, ad esempio, nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di determinati obiettivi.

Ai fini contabili, ai sensi del principio IFRS 2, i pagamenti basati su azioni proprie si configurano come piani "equity settled", da rilevare in base al fair value delle prestazioni lavorative ricevute.

In considerazione delle difficoltà di stima diretta del fair value delle prestazioni lavorative ricevute in contropartita dell'assegnazione di azioni, è possibile misurare il valore delle prestazioni ricevute, in modo indiretto, facendo riferimento al fair value degli strumenti rappresentativi di capitale, alla data della loro assegnazione.

I piani di incentivazione del personale basati su azioni proprie vengono quindi rilevati a conto economico (voce "160. a) Spese per il personale") in contropartita di un corrispondente incremento del patrimonio netto (voce "140. Riserve"), sulla base del fair value degli strumenti finanziari attribuiti alla data di assegnazione ed in funzione del criterio di competenza della prestazione lavorativa fornita.

In particolare, quando le azioni assegnate non sono immediatamente "usufruibili" dal dipendente, ma lo saranno quando il dipendente avrà completato uno specifico periodo di servizio, l'impresa riconosce il costo, come corrispettivo della prestazione resa, lungo il periodo di maturazione delle condizioni stesse ("vesting period").

Per le società controllate, i piani di incentivo basati sulle azioni della Capogruppo, e non su azioni proprie, si configurano come piani "cash settled". Ai sensi dell'IFRS 2, nei rispettivi bilanci d'impresa, il costo di competenza viene quindi rilevato tra le spese per il personale in contropartita di un incremento della voce del passivo "Fondi per rischi ed oneri". Nell'ottica del bilancio consolidato tali piani, essendo regolati tramite le azioni della Capogruppo, trovano invece rappresentazione come piani "equity settled" in base al trattamento in precedenza illustrato.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "40. Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "50. Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Ai sensi dello IAS 32, paragrafo 42, le attività finanziarie e le passività finanziarie sono oggetto di compensazione ed evidenziate in bilancio per il saldo netto, qualora l'entità:

• abbia un diritto legale ad operare tale compensazione, correntemente esercitabile in tutte le circostanze, siano esse afferenti al normale svolgimento del business siano esse relative a situazioni di inadempimento, insolvenza, fallimento delle parti;

• intenda regolare le transazioni per il saldo netto o in base ad un regolamento su base lorda i cui effetti sostanziali siano equivalenti ad un regolamento netto.

Per gli strumenti derivati rientranti in accordi di compensazione, che rispettano i requisiti in precedenza illustrati, la Circolare n. 262 prevede di effettuare la compensazione tra tutti i derivati di negoziazione e tutti i derivati di copertura. Qualora lo sbilancio dei derivati di negoziazione dovesse essere di segno opposto rispetto allo sbilancio di tutti i derivati di copertura, è prevista una rappresentazione su base netta di tali sbilanci: convenzionalmente, il saldo netto viene allocato nel portafoglio di negoziazione piuttosto che nei derivati di copertura, in funzione della prevalenza del valore assoluto tra lo sbilancio dei derivati di negoziazione e quello dei derivati di copertura. In ottemperanza a quanto richiesto dal principio contabile IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono fornite nelle tavole contenute nella Parte B – Altre informazioni della presente nota integrativa, nelle quali sono esposti in

  • particolare: • i valori di bilancio di attività e passività che presentano i requisiti previsti dallo IAS 32, paragrafo 42, prima e dopo la compensazione contabile;
    • le esposizioni soggette ad accordi quadro di compensazione che non hanno dato luogo a compensazione ma che potenzialmente la possono attivare in seguito a specifiche circostanze;
    • le garanzie reali ad esse connesse.

Cartolarizzazioni – cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute

Nelle operazioni di cartolarizzazione originate dalla Banca, la cessione delle attività finanziarie ad una società veicolo, anche se pro soluto, è tale da comportarne la cancellazione dal bilancio (cosiddetta "derecognition"), soltanto nell'ipotesi in cui vi sia un sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici. Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento di rischi e benefici, le attività cedute vengono cancellate qualora la Banca non mantenga alcun tipo di controllo sulle stesse. Qualora ricorrano tali circostanze, la differenza tra il valore di carico delle attività cedute ed il corrispettivo ricevuto, incluse le nuove attività acquisite, è oggetto di rilevazione come utili o perdite di conto economico.

Diversamente, non si procede ad alcuna derecognition dal bilancio qualora la Banca abbia mantenuto i rischi ed i benefici associati al portafoglio cartolarizzato, ancorché ceduto pro-soluto, per il tramite, ad esempio, della sottoscrizione integrale della tranche dei titoli junior, ossia dei titoli che sopportano il rischio delle prime perdite, o dell'assunzione di esposizioni analoghe. Conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti ceduti devono continuare a rimanere iscritti in bilancio come "Attività cedute e non cancellate", mentre il corrispettivo incassato dalla cessione deve essere rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio all'informativa riportata nella presente Nota Integrativa, in corrispondenza della "Parte E – Sezione 1 – C. Operazioni di cartolarizzazione".

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Contabilizzazione nel bilancio del locatario

Qualora la Banca agisca nella veste di locatario, il modello contabile IFRS 16 prevede la rilevazione nella situazione patrimoniale di una passività sulla base del valore attuale dei canoni futuri da pagare per la durata contrattuale in contropartita dell'iscrizione, tra le attività, del diritto d'uso del bene oggetto del contratto di leasing.

Nel dettaglio, la data di rilevazione iniziale dell'attività e della passività nella situazione patrimoniale della società corrisponde alla data di decorrenza del contratto, ovvero alla data in cui l'attività viene resa disponibile al locatario.

A tale data il locatario rileva:

• tra le "Attività materiali", l'attività per il diritto d'uso, determinata dalla somma dei seguenti valori:

  • valore attuale dei pagamenti futuri (valore della passività iscritta);
  • costi diretti iniziali (come ad esempio i costi per agenti);
  • canoni di leasing pagati in anticipo (maxicanone);
  • stima di eventuali costi per la rimozione e il ripristino, rilevati in ottemperanza allo IAS 37;
  • al netto di eventuali incentivi al leasing ricevuti dal locatore;
  • tra le "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", la passività finanziaria, pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è pari al tasso di interesse marginale ("incremental borrowing rate") alla data di stipula del contratto. Tale tasso è stato identificato in quello utilizzato ai fini gestionali ed esprime il costo medio del funding del Gruppo sia di tipo secured che unsecured, considerato nello scaglione temporale in cui ricade la scadenza del contratto.

Nell'identificare un contratto di leasing, Banco BPM si avvale della facoltà concessa dall'IFRS 16 di non considerare i contratti "short term", ossia quelli aventi una scadenza inferiore ai 12 mesi, e quelli "low value" ossia aventi un valore dei beni a nuovo inferiore a 5.000 euro. Tale facoltà può essere fatta valere contratto per contratto; in tal caso, i costi dei canoni vengono registrati direttamente a conto economico al momento della maturazione.

Con riferimento alla durata del leasing, oltre al periodo non annullabile in cui la Banca non può sottrarsi dal pagamento dei canoni, vengono considerate le opzioni di proroga qualora sia ritenuto ragionevolmente certo il loro esercizio da parte della Banca, tenuto conto di tutti i fatti e le circostanze. In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà del locatario di rinnovare la locazione al termine del primo periodo la Banca considera la durata iniziale del contratto di affitto (es. durata di 12 anni per i contratti di affitto 6 anni + 6 anni) e, decorsa tale durata, il successivo primo periodo di rinnovo (es. successivi 6 anni), laddove non vi siano evidenze ragionevoli che possano portare ad un ulteriore periodo di rinnovo o, viceversa, alla fine del contratto. Inoltre si assume che il contratto di leasing venga rinnovato nel successivo periodo qualora nei 18 mesi antecedenti la scadenza del primo periodo o del successivo rinnovo il locatario non abbia dato disdetta al locatore.

Successivamente all'iscrizione:

  • il diritto d'uso deve essere valutato al costo in base allo IAS 16 ed oggetto di ammortamento ed eventuale impairment lungo la durata del contratto o la vita utile del bene;
  • la passività viene valutata al costo ammortizzato, ovvero viene incrementata a seguito della maturazione degli interessi passivi e progressivamente ridotta per effetto del pagamento dei canoni.

In caso di modifica nei pagamenti dovuti per il leasing, la passività deve essere rideterminata, in contropartita all'attività per diritto d'uso. La modifica può determinare l'iscrizione di un leasing separato (se aumenta l'oggetto del contratto in essere) oppure la modifica del contratto esistente (cosiddetta "lease modification"). In presenza di una "lease modification" si rende necessario rilevare la variazione del debito per leasing alla data di efficacia della modifica, in contropartita dell'attività relativa al diritto d'uso, ad eccezione degli utili e delle perdite derivanti dalla cancellazione (parziale o totale) della locazione che confluiscono a conto economico.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora la Banca agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per

maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi. A livello di Gruppo la fattispecie è riconducibile agli immobili di proprietà concessi in affitto; in tal caso detti immobili continuano ad essere rilevati tra le "Attività materiali a scopo di investimento", in base al relativo criterio di valutazione (fair value). Nel conto economico i proventi derivanti dalla locazione dei suddetti attivi confluiscono nella voce degli "altri proventi di gestione".

Esposizioni creditizie fuori bilancio - garanzie rilasciate ed impegni

Le esposizioni creditizie fuori bilancio sono rappresentate dalle garanzie rilasciate e dagli impegni ad erogare fondi a condizioni e termini predefiniti che comportano l'assunzione di un rischio creditizio e rientrano nel perimetro delle disposizioni in tema di impairment previsti dall'IFRS 9.

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia.

Successivamente le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato in sede di prima iscrizione, al netto di eventuale quota ammortizzata, e l'importo stimato per adempiere all'obbligazione.

Ai fini del calcolo della perdita attesa sono utilizzate le stesse metodologie di allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previste dall'IFRS 9 e già descritte nell'ambito della parte "3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" nonché nella parte "15 – Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Come rappresentato nella parte "10 – Fondi per rischi e oneri", i fondi correlati alla svalutazione di garanzie rilasciate ed impegni ad erogare fondi sono iscritti nella voce di stato patrimoniale "100. Fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", in conformità alle disposizioni contenute nella Circolare n. 262 di Banca d'Italia; la contropartita è la voce di conto economico "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie

Un'operazione di aggregazione aziendale si configura come il trasferimento del controllo di un'impresa (o di un gruppo di attività e beni integrati, condotti e gestiti unitariamente).

Un'aggregazione può dar luogo ad un legame partecipativo tra la Capogruppo acquirente e la controllata acquisita. In tale circostanza, l'acquirente applica il principio IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" nel bilancio consolidato mentre nel bilancio separato rileva l'interessenza acquisita come partecipazione in una controllata applicando il principio contabile IAS 27 "Bilancio separato".

Un'aggregazione può anche prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra entità, incluso l'eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale di un'altra entità (fusioni, conferimenti, acquisizioni di rami d'azienda). Una tale aggregazione non si traduce in un legame partecipativo analogo a quello tra controllante e controllata e quindi in tali casi si applica il principio contabile IFRS 3 anche nel bilancio separato dell'acquirente.

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate usando il metodo dell'acquisto ("purchase method"), che richiede: (i) l'identificazione dell'acquirente; (ii) la determinazione della data di acquisizione; (iii) la determinazione del costo dell'aggregazione; (iv) l'allocazione del prezzo di acquisizione ("Purchase Price Allocation").

Identificazione dell'acquirente

Il principio IFRS 3 richiede che per tutte le aggregazioni aziendali venga individuato un acquirente, identificato nel soggetto che ottiene il controllo su un'altra entità, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali di tale entità al fine di ricevere benefici dalle sue attività. In presenza di operazioni di aggregazione che determinano lo scambio di interessenze partecipative, l'individuazione dell'acquirente deve considerare fattori quali: (i) il numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società esistente dopo l'aggregazione; (ii) il fair value delle entità che partecipano all'aggregazione; (iii) la composizione dei nuovi organi societari; (iv) l'entità che emette le nuove azioni.

Determinazione della data di acquisizione

L'acquisizione deve essere contabilizzata alla data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo sull'impresa e/o sulle attività acquisite. Quando l'operazione avviene tramite un'unica operazione di scambio la data dello scambio coincide con la data di acquisizione, a meno di accordi tra le parti che comportino un trasferimento del controllo prima della data dello scambio.

Determinazione del costo dell'aggregazione

Il corrispettivo trasferito in un'aggregazione aziendale è pari al fair value, alla data dell'acquisizione, delle attività cedute, delle passività sostenute e degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio dell'ottenimento del controllo dell'acquisito.

Il corrispettivo che l'acquirente trasferisce in cambio dell'entità acquisita comprende qualsiasi attività e passività risultante da un accordo sul "corrispettivo potenziale", da rilevare alla data di acquisizione sulla base del fair value. Modifiche al corrispettivo trasferito sono possibili se derivano da informazioni addizionali su fatti e circostanze che esistevano alla data di acquisizione e sono riconoscibili entro il periodo di misurazione dell'aggregazione aziendale (ossia entro dodici mesi dalla data dell'acquisizione, come di seguito verrà precisato). Ogni altra modifica che deriva da eventi o circostanze successive all'acquisizione, come ad esempio quella riconosciuta al venditore legata al raggiungimento di determinate performance reddituali, deve essere rilevata nel conto economico.

I costi correlati all'acquisizione, che includono provvigioni di intermediazione, spese di consulenza, legali, contabili, professionali, costi amministrativi generali, sono registrati nel conto economico al momento del loro sostenimento, ad eccezione dei costi di emissione di titoli azionari e di titoli di debito che sono rilevati sulla base di quanto disposto dai principi contabili IAS 32 e IFRS 9.

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

In base al metodo dell'acquisto, alla data di acquisizione, l'acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione (c.d. PPA, "Purchase Price Allocation") alle attività identificabili acquisite, alle passività assunte misurate ai relativi fair value a tale data, rilevando altresì il valore degli interessi di minoranza dell'entità acquisita. Eccezioni all'applicazione di questo principio sono la rilevazione:

  • delle imposte sul reddito;
  • delle passività relative ai benefici ai dipendenti;
  • delle attività derivanti da indennizzi;
  • dei diritti riacquisiti;
  • delle operazioni con pagamento basato su azioni;
  • delle attività possedute per la vendita

per i quali si applicano i rispettivi principi di riferimento.

Occorre pertanto redigere una situazione patrimoniale della società acquisita, alla data dell'acquisizione, valorizzando al fair value le attività identificabili acquisite (comprese eventuali attività immateriali in precedenza non rilevate dall'entità acquisita) e le passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali).

Per ogni aggregazione aziendale, le interessenze di minoranza possono essere rilevate al fair value o in proporzione alla quota detenuta nelle attività nette identificabili della società acquisita.

In aggiunta, se il controllo viene realizzato mediante acquisti successivi (aggregazioni aziendali realizzate in più fasi, cosiddette "step acquisition"), l'interessenza azionaria in precedenza detenuta è oggetto di misurazione al fair value alla data dell'acquisizione e la differenza rispetto al precedente valore di carico deve essere rilevata nel conto economico.

Alla data di acquisizione l'acquirente deve quindi determinare la differenza tra:

  • la sommatoria di:
    • il costo dell'aggregazione;
    • l'importo di qualsiasi interessenza di minoranza come sopra illustrato;
    • il fair value delle eventuali interessenze azionarie in precedenza detenute dall'acquirente; ed
  • il fair value delle attività nette identificabili acquisite, comprese le passività potenziali.

L'eventuale differenza positiva deve essere iscritta come avviamento (Goodwill); diversamente, l'eventuale differenza negativa deve essere rilevata nel conto economico dell'entità risultante dall'aggregazione aziendale quale utile

derivante dall'acquisto a prezzi favorevoli (avviamento negativo o Badwill), dopo avere effettuato una nuova misurazione volta ad accertare il corretto processo di identificazione di tutte le attività acquisite e delle passività assunte.

L'identificazione del fair value delle attività e delle passività può avvenire provvisoriamente entro la fine dell'esercizio in cui l'aggregazione viene realizzata e deve essere perfezionata in modo definitivo entro il termine massimo di dodici mesi dalla data di acquisizione (periodo di misurazione).

Una volta ottenuto il controllo ed applicato il metodo dell'acquisizione in precedenza descritto, qualsiasi ulteriore variazione in aumento o diminuzione nell'interessenza partecipativa in una società controllata che continua a mantenersi di controllo è contabilizzata come una transazione tra soci. Pertanto, i valori contabili del patrimonio netto di gruppo e di terzi devono essere rettificati per riflettere le modifiche di interessenze nella controllata. Qualsiasi differenza tra il valore per il quale le interessenze di minoranza vengono rettificate ed il fair value del corrispettivo pagato o ricevuto deve essere rilevata direttamente nel patrimonio netto di gruppo.

In presenza di un evento che determina la perdita del controllo, viene rilevato un effetto di conto economico pari alla differenza tra (i) la somma del fair value del corrispettivo ricevuto e del fair value dell'interessenza residua detenuta e (ii) il precedente valore contabile delle attività (incluso l'avviamento), delle passività della controllata, dell'eventuale patrimonio di terzi. Gli importi in precedenza riconosciuti nel prospetto della redditività complessiva (come ad esempio le riserve da valutazione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva) devono essere contabilizzati analogamente a quanto richiesto nel caso in cui la controllante avesse dismesso direttamente le attività o le relative passività (mediante riclassifica nel conto economico o nel patrimonio netto).

Il fair value di una qualsiasi interessenza detenuta nella ex partecipazione di controllo deve essere considerato pari al fair value al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria in base all'IFRS 9, oppure, laddove appropriato, pari al costo al momento della rilevazione iniziale in una società collegata o in un'entità a controllo congiunto.

Non sono considerate aggregazioni aziendali le operazioni realizzate con finalità riorganizzativa, tra due o più imprese o attività aziendali facenti parte del Gruppo. Tali operazioni ("business combinations under common control") sono escluse dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, in mancanza di un principio di riferimento, vengono contabilizzate facendo riferimento ai documenti interpretativi/orientamenti preliminari di Assirevi, ovvero in continuità di valori dell'entità acquisita nel bilancio dell'acquirente, qualora non presentino una significativa influenza sui flussi di cassa futuri; in particolare i valori adottati sono quelli risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività. Ciò in aderenza a quanto previsto dallo IAS 8, paragrafo 10, che richiede, in assenza di un principio specifico, di fare uso del proprio giudizio nell'applicare un principio contabile al fine di fornire un'informativa rilevante, attendibile, prudente e che rifletta la sostanza economica dell'operazione.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - nonché le esposizioni fuori bilancio rappresentate dagli impegni ad erogare fondi e dalle garanzie rilasciate - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

• Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;

  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Eccezione a quanto sopra è rappresentata dalle attività finanziarie considerate come deteriorate fin dalla loro acquisizione o origine (cosiddetti "POCI – Purchased or Originated Credit Impaired"), per la quale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate", di seguito riportato.

Per Banco BPM, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalla normativa di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 272 "Matrice dei conti") e richiamate dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile IAS/IFRS, in termini di evidenze obiettive di impairment. In base alle citate circolari, il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde all'aggregato "Non Performing Exposure", definito dal Regolamento UE 2015/227 con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA "Implementing Technical Standards (ITS) on Supervisory reporting on Forbearance and Non-Performing exposure" (EBA/ITS/2013/03/rev1 24/7/2014). Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • Sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizioni con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing, ed in particolare tra le esposizioni dello "Stage 2", può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazioni concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate deteriorate come in precedenza definite, si rende necessario valutare, a ciascuna reporting date, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR – "Significant Increase in Credit Risk", tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento sia criteri quantitativi che qualitativi. Più in dettaglio, al fine di accertare l'esistenza di un significativo deterioramento della qualità creditizia ed il conseguente passaggio dello strumento finanziario dallo Stage 1 allo Stage 2, Banco BPM ha individuato i seguenti criteri ("Stage Assignment"):

  • criteri quantitativi relativi, basati su osservazioni statistiche, ritenute espressione di intervenuto significativo incremento del rischio di credito nel tempo;
  • criteri qualitativi assoluti, rappresentati dall'identificazione di trigger event o dal superamento di soglie assolute nell'ambito del processo di monitoraggio del credito;
  • backstop indicators, ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno. Tale fattore viene quantificato attraverso i modelli di rating interno dell'esposizione o sulla base di dati medi di segmento/portafoglio;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default, quantificata sull'esperienza storica dei recuperi attualizzati sulla base delle pratiche deteriorate;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella prudenziale. In linea con il modello di impairment IFRS 9, i principali adeguamenti sono finalizzati a:

  • rimuovere i margini di conservativismo richiesto ai soli fini prudenziali;
  • tenere conto delle condizioni del ciclo economico corrente (PiT Point-in-Time) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through the cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introdurre informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Nel dettaglio, le PD calcolate lungo la vita dello strumento sono ottenute sulla base delle PD regolamentari, che considerano l'intero ciclo economico TTC, opportunamente calibrate, mediante modelli satellite, per riflettere i tassi di inadempienza in base alle condizioni correnti (PiT) e prospettiche (forward looking).

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni margini di conservativismo dei modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (Pit) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking).

Per la determinazione delle EAD lifetime, l'esposizione ad ogni data futura di pagamento è rappresentata dal debito residuo, sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate impagate/scadute. Per le esposizioni fuori bilancio (impegni ad erogare fondi e garanzie rilasciate) l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor).

Le previsioni degli indicatori macroeconomici (forward looking) sono quantificati sulla base di tre possibili scenari futuri ai quali sono assegnate le rispettive probabilità di accadimento, determinate internamente dal Gruppo. In maggior dettaglio, accanto allo scenario "baseline" ritenuto maggiormente probabile, sono stati elaborati uno scenario migliorativo e uno scenario peggiorativo.

Da ultimo, per la stima delle perdite attese lungo la vita dello strumento, l'arco temporale di riferimento è rappresentato dalla data di scadenza contrattuale; per gli strumenti senza scadenza, la stima delle perdite attese fa riferimento ad un orizzonte temporale di un anno rispetto alla data di reporting.

Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, alla modalità di determinazione dei fattori forward looking e relative probabilità di accadimento nonché all'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela, si fa rinvio a quanto illustrato nella Parte E della Nota Integrativa consolidata.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario o una sua ragionevole approssimazione laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica. Per alcune categorie omogenee di crediti deteriorati, i processi valutativi contemplano che le previsioni di perdita siano basate su metodologie di calcolo di tipo "forfettario", da ricondurre in modo analitico ad ogni singola posizione. Il perimetro delle esposizioni assoggettate ad un processo di valutazione forfettaria è rappresentato:

  • dalle sofferenze e inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1.000.000 di euro;
  • dal complesso delle esposizioni "past due" deteriorate a prescindere dalla soglia di rilevanza dell'esposizione. Trattasi in particolare dei crediti che presentano sconfinamenti continuativi o ritardati pagamenti, individuati in via automatica a cura delle procedure informatiche della Banca, secondo le citate regole dell'Organo di Vigilanza.

La metodologia di calcolo "forfettaria" prevede approcci di valutazione differenziati in funzione dello stato di rischio della controparte al momento della quantificazione (Sofferenza, Inadempienza Probabile, Past Due), della tipologia di esposizione (Secured, Unsecured), della presenza di garanzie diverse da quelle ipotecarie (fidejussioni, pegni, confidi). Nel dettaglio, per le esposizioni Secured la valutazione si basa sulla valorizzazione dei beni sottostanti (collateral), mentre per quelle Unsecured la previsione di perdita è definita come complemento rispetto alle curve di recupero basate sull'osservazione delle serie storiche interne, tenuto conto di eventuali elementi mitiganti derivanti dalla presenza di altre garanzie. In aggiunta, ai fini della previsione di perdita si considera il cosiddetto "time value", ossia Il tempo stimato per il recupero del credito differenziato in funzione del vintage nonché la probabilità di passaggio allo stato di sofferenza (Danger Rate) per le esposizioni classificate ad Inadempienza probabile.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede, quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL della Banca preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdite attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG2 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, le esposizioni della Banca classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguite dalla Banca in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la Banca si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari. Le perdite attese sono quindi determinate sulla base della differenza tra il valore lordo dell'esposizione creditizia ed i minori flussi recuperabili stimati.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del portafoglio, in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile, in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

2 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato di volta in volta dal Consiglio di Amministrazione. In altre parole le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni che si ritiene di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della banca.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato. In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere.

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione, a cui è assegnata una probabilità del 100%, ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate

Qualora all'atto della rilevazione iniziale un'esposizione creditizia classificata nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o delle "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (cosiddetta "POCI – Purchase or Originated Credit Impaired").

Un'attività si considera deteriorata al momento della rilevazione iniziale qualora il rischio di credito sia molto elevato e, in caso di acquisto, il prezzo sia stato pagato con un significativo sconto rispetto al debito residuo contrattuale. Tali attività sono inizialmente iscritte nello Stage 3, con possibilità di riclassificarle nello Stage 2, pertanto sulle stesse andrà rilevata una perdita attesa con modello di impairment basato su ECL lifetime.

Con riferimento ai criteri di rilevazione iniziale, valutazione e cancellazione si rimanda a quanto illustrato in corrispondenza delle voci di attività in cui possono essere classificate, salvo quanto di seguito specificato, con riferimento alla modalità di determinazione del costo ammortizzato e dell'impairment.

Nel dettaglio il costo ammortizzato e conseguentemente gli interessi attivi sono calcolati considerando un tasso di interesse effettivo corretto per il credito (cosiddetto "credit-adjusted effective interest rate"). Rispetto alla determinazione del tasso di interesse effettivo, la citata correzione per il credito consiste nel considerare nella stima dei flussi di cassa futuri anche le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività.

In aggiunta, le attività in esame prevedono un trattamento particolare anche per quanto riguarda il processo dell'impairment, in quanto le stesse sono sempre soggette alla determinazione di una perdita attesa lungo la vita dello strumento finanziario; successivamente all'iscrizione iniziale devono quindi essere rilevati a conto economico gli utili o le perdite derivanti dall'eventuale variazione delle perdite attese lungo tutta la vita del credito rispetto a quelle iniziali. Per tali attività non è quindi possibile che il calcolo delle perdite attese possa avvenire prendendo come riferimento un orizzonte temporale pari a un anno.

Per Banco BPM l'unica fattispecie riconducibile ai POCI è quella derivante dalle operazioni di aggregazione aziendale, in linea con quanto stabilito dalla Circolare di Banca d'Italia n. 26; al di fuori di tale circostanza, il Banco BPM non ha, infatti, acquistato o originato alcuna esposizione considerata come deteriorata.

Con riferimento ai crediti deteriorati acquistati nell'ambito dell'operazione di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare di Milano si precisa che il rispetto del trattamento contabile sopra illustrato è stato ottenuto sotto il profilo sostanziale attraverso la contabilizzazione negli interessi attivi, pro-rata temporis, dell'effetto reversal

dei minori valori attribuiti ai crediti deteriorati in sede di Purchase Price Allocation. Tale approccio è ritenuto una ragionevole approssimazione del "credit-adjusted effective interest rate", in quanto il tasso di interesse contrattuale è, di fatto, integrato dal maggior rendimento derivante dal minor valore attribuito ai crediti acquisiti.

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso in cui la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia nel caso in cui la rinegoziazione preveda una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali la modifica della valuta di denominazione, il cambiamento della controparte non appartenente al medesimo gruppo del debitore originario, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci, l'introduzione della possibilità di convertire il credito in strumenti azionari/finanziari partecipativi/altre attività non finanziarie, la previsione di clausole di "pay if you can" che consentano al debitore la massima libertà di rimborsare il credito in termini di tempistica ed ammontare) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti della clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la banca non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la banca dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la banca non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance), riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla banca. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali, in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato. Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni" cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito". Per le rinegoziazioni conseguenti al Covid-19, non rientranti specificatamente nelle suddette due tipologie, si fa rinvio al trattamento contabile illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19", contenuto nella "Sezione "4 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa.

Passività finanziarie designate al fair value

Per Banco BPM, le passività finanziarie designate al fair value sono riconducibili a talune emissioni di prestiti obbligazionari e di certificates, come di seguito illustrato in dettaglio, con particolare riferimento alle motivazioni richieste dal principio IFRS 9 per la classificazione nel portafoglio delle passività in esame.

Emissioni di prestiti obbligazionari

Ai fini della raccolta, vengono emesse diverse tipologie di prestiti obbligazionari, sia a tasso fisso sia di tipo strutturato (con indicizzazione a componenti azionarie, a tassi di cambio, a strutture di tasso di interesse, tasso di inflazione o indici assimilabili).

I rischi conseguenti alle suddette emissioni sono oggetto di copertura nell'ambito della complessiva gestione dei rischi di mercato, mediante stipula di contratti derivati.

Da un punto di vista contabile, alcuni di questi contratti sono designati come copertura secondo le regole dell'Hedge Accounting, ed in particolare del "fair value hedge", come descritto nel precedente paragrafo "4. Operazioni di copertura".

Per altri contratti invece, la cui relazione di copertura non è qualificata secondo le regole contabili dell'Hedge Accounting, si verrebbe a creare un'asimmetria contabile, tra la passività finanziaria e l'operazione a copertura, derivante dal diverso criterio di misurazione dell'emissione obbligazionaria - valutata al costo ammortizzato - e del derivato di copertura gestionale - valutato al fair value. Tale asimmetria viene superata designando al fair value i prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale. L'adozione della Fair value Option, in alternativa all'Hedge Accounting, oltre ad essere motivata dall'esigenza di semplificare il processo amministrativo contabile delle coperture, con particolare riferimento alle emissioni strutturate, è strettamente correlata alle modalità effettive con cui il Gruppo realizza le proprie politiche di copertura, gestendo l'esposizione con il mercato in termini complessivi e non mediante una relazione univoca con il prestito emesso.

A differenza dell'Hedge Accounting, le cui regole di contabilizzazione prevedono che sullo strumento coperto si rilevino le sole variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto, la Fair value Option comporta la rilevazione di tutte le variazioni di fair value, indipendentemente dal fattore di rischio oggetto di copertura.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei prestiti obbligazionari emessi e dei correlati derivati di copertura gestionale si fa presente che:

  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". I correlati effetti economici, valutativi e realizzativi, sono iscritti nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • i differenziali ed i margini maturati sui derivati fino alla data di valutazione sono esposti, in funzione del saldo, tra gli "interessi attivi" o tra gli "interessi passivi", coerentemente con le competenze registrate sui prestiti obbligazionari oggetto di copertura gestionale;
  • gli utili e le perdite da realizzo e da valutazione dei prestiti in Fair value Option sono rilevati nella voce di conto economico "110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", ad eccezione degli effetti valutativi e realizzativi correlati alla variazione del proprio merito creditizio che sono contabilizzati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggior dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value".

Emissioni di certificates

I certificates sono strumenti derivati cartolarizzati negoziati su sistemi multilaterali di negoziazione che replicano, con o senza effetto leva, l'andamento della/e attività sottostanti. Tali prodotti possono prevedere una protezione dell'ammontare sottoscritto dal cliente o di una quota dello stesso in modo incondizionato rispetto all'andamento dei parametri finanziari a cui risultano indicizzati gli stessi. Da un punto di vista sostanziale, i certificates possono essere definiti come combinazioni di strategie di strumenti derivati o di attività finanziarie di base e derivati, grazie alle quali è possibile generare strumenti finanziari aventi caratteristiche proprie, sostanzialmente diverse rispetto a quelle delle attività da cui originano. Nel dettaglio, i certificates possono essere ricondotti nelle seguenti due tipologie di strumenti:

• "certificates a incondizionatamente capitale protetto": trattasi di quei prodotti che prevedono una garanzia incondizionata superiore al 50% del capitale inizialmente investito. Ai fini contabili, detti strumenti sono considerati "titoli strutturati", data la preponderanza della componente garantita rispetto a quella variabile in funzione dell'andamento del sottostante del certificate. In funzione delle modalità di gestione dei prodotti in esame, a livello di Gruppo, i portafogli contabili ammissibili sono quelle delle "Passività finanziarie designate al fair value", come di seguito illustrato, piuttosto che quello delle "Passività detenute per la negoziazione" qualora attivamente gestiti nell'ambito di un complessivo portafoglio di trading finalizzato a realizzare un profitto di breve periodo;

• "altri certificates": trattasi di quei prodotti senza alcuna protezione, con protezione condizionata, o con protezione incondizionata del capitale iniziale in misura pari o inferiore al 50%. Per tali prodotti il valore dipende esclusivamente o in modo prevalente dall'andamento del parametro a cui lo stesso è indicizzato. Per tale motivo gli stessi sono classificati come "strumenti finanziari derivati", ed in particolare tra le opzioni emesse. Per tali strumenti l'unico portafoglio contabile ammissibile è quello delle "Passività finanziarie di negoziazione".

Ciò premesso, a partire dal mese di giugno 2020, Banco BPM ha iniziato ad emettere certificates a capitale incondizionatamente protetto, che rappresentano le uniche tipologie di certificates emessi dalla capogruppo, principalmente con finalità di raccolta e classificati nel portafoglio contabile delle "Passività finanziarie designate al fair value". La suddetta classificazione è motivata dalla presenza di derivati impliciti che, in assenza del ricorso alla fair value option, dovrebbero essere oggetto di scorporo dallo strumento ospite, in quanto in grado di modificare significativamente i flussi finanziari del contratto. In tal caso, la valutazione a fair value dell'intero contratto, ossia dell'intero certificate, sarebbe meno onerosa rispetto alla valutazione separata dello strumento ospite e dei correlati derivati impliciti.

In aggiunta, tale classificazione consente di perseguire un "natural hedge" rispetto ai derivati di copertura gestionale che, a livello di Gruppo, risultano stipulati secondo un approccio di "massa" con l'obiettivo di coprire la complessiva esposizione del Gruppo.

Con riferimento ai criteri di rilevazione delle componenti patrimoniali ed economiche dei certificates rilevati tra le "Passività finanziarie designate al fair value" e dei correlati strumenti di copertura gestionale si rappresenta che:

  • l'intera marginalità correlata alle emissioni in esame è inclusa nella voce "110. Risultato netto delle passività finanziarie valutate al fair value. Detta voce include altresì gli effetti valutativi correlati alla misurazione del fair value - conseguenti alla variazione nei parametri di mercato a cui il certificate è indicizzato fatta eccezione alle variazioni del proprio merito creditizio - nonché i differenziali pagati alla clientela, periodicamente o a scadenza. Gli effetti riconducibili alle variazioni del proprio merito creditizio sono rilevati in contropartita di una specifica riserva patrimoniale (voce "120. Riserve da valutazione"), come descritto in maggiore dettaglio in corrispondenza del paragrafo "13. Passività finanziarie designate al fair value";
  • i derivati gestionalmente collegati alle passività finanziarie valutate al fair value sono classificati tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o tra le "Passività finanziarie di negoziazione". Le minusvalenze e le plusvalenze da valutazione, nonché gli effetti realizzati inclusi eventuali differenziali incassati e pagati trovano riconoscimento nella voce di conto economico "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione".

Fair value e modalità di determinazione degli effetti correlati al proprio merito creditizio

Per le emissioni di obbligazioni e di certificates, la misurazione al fair value viene effettuata, in primis, facendo ricorso a prezzi osservabili sui mercati considerati attivi, quali mercati regolamentati, circuiti elettronici di negoziazione (es. Bloomberg) o sistemi di scambio organizzati o assimilabili.

In assenza di prezzi osservabili su mercati attivi, la valutazione viene effettuata sulla base dei prezzi di transazioni recenti avvenute sullo stesso strumento in mercati non attivi piuttosto che ricorrendo a tecniche di valutazione, basate su un modello di attualizzazione dei flussi di cassa, le quali devono considerare tutti i fattori reputati rilevanti dai partecipanti del mercato nella determinazione di un'ipotetica transazione di scambio.

In particolare, per la determinazione del merito creditizio si ricorre agli spread impliciti nelle emissioni comparabili dello stesso emittente contribuite su mercati attivi piuttosto che alla curva dei Credit Default Swap a nome Banco BPM a parità di grado di subordinazione con il titolo oggetto di valutazione.

Per ulteriori specifiche sulla modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto illustrato in dettaglio nel paragrafo dedicato, riportato nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

La quantificazione degli effetti conseguenti alla variazione del proprio merito creditizio, intervenuta tra la data di emissione e la data di valutazione, è determinata per differenza tra il fair value ottenuto considerando tutti i fattori di rischio a cui è soggetta l'emissione, compreso il rischio creditizio, ed il fair value ottenuto considerando gli stessi fattori, ad esclusione della variazione del rischio creditizio intervenuta nel periodo. Per l'illustrazione degli effetti cumulativi relativi alla variazione del merito creditizio delle emissioni in esame si fa rinvio a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value" della "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota integrativa.

A.3 – INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITÀ FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2020, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Banco BPM, ossia delle modalità con le quali la Banca gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

INFORMATIVA DI NATURA QUALITATIVA

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificatamente riferito alle stime circa i possibili flussi di cassa futuri elaborati dalla singola entità; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, Banco BPM si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, la Banca utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettivi e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC e da pronti contro termine su titoli di debito ("Bond Repo") qualora gli input dei modelli di pricing, utilizzati per la determinazione del fair value, siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la misurazione del fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • quote OICR caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV può essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione delle attività sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione delle previsioni di recupero (cosiddetto "recovery rate"), non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari rappresentati da derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;

• finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per l'informativa sul fair value delle attività non finanziarie, riconducibili alle attività materiali rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Le attività e le passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, sono rappresentate da tutti gli strumenti finanziari misurati in bilancio in base al criterio del fair value (voci 20, 30, 50 dell'attivo di stato patrimoniale e voci 20, 30, 40 del passivo di stato patrimoniale). Per tali strumenti finanziari, in assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati attivi, risulta necessario determinare un fair value sulla base dell'approccio valutativo del "Comparable Approach" o del "Model Valuation", come descritto nel precedente paragrafo. Di seguito si fornisce illustrazione sulle principali tecniche di valutazione adottate per ogni tipologia di strumento finanziario.

Titoli di debito

Vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa (Discounted Cash Flow), opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente. Le fonti informative da cui attingere lo spread ritenuto espressivo del rischio emittente, in ordine gerarchico, sono le seguenti: i) curva di "credit spread cash" ricavata dai prezzi dei titoli dello stesso emittente, caratterizzati dalla medesima seniority e divisa, quotati su mercati considerati attivi; (ii) curva "Credit Default Swap" dell'emittente a parità di seniority; (iii) curva di credit spread di titoli di debito quotati su mercati attivi relativa ad emittente "comparable"; (iv) curve credit spread cash di rating/settore; (v) curva di credit default swap settoriali.

Finanziamenti che non superano l'SPPI test

Trattasi dei finanziamenti che sono valutati obbligatoriamente al fair value in quanto i flussi contrattuali non prevedono esclusivamente il rimborso del capitale e il pagamento dell'interesse sul capitale da restituire (ossia che non superano il cosiddetto "SPPI test"), sia in virtù di clausole originariamente previste nel contratto sia a seguito di successive modifiche.

Nel seguito viene fornita illustrazione delle tecniche utilizzate per la determinazione del fair value:

  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI per la presenza di clausole contrattuali originariamente previste nel contratto, il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono poi attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato, rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. In presenza di componenti opzionali implicite, che prevedono ad esempio la possibilità di variare il tasso di interesse, il fair value tiene altresì conto della valutazione di dette componenti;
  • per quei finanziamenti che non superano il test SPPI a seguito di modifiche contrattuali riconducibili ad accordi di ristrutturazione (trattasi nella specie di esposizioni forborne) la misurazione del fair value prende come riferimento iniziale le previsioni dei flussi di cassa espresse dal gestore, in linea con la metodologia utilizzata per la determinazione dell'impairment dei finanziamenti al costo ammortizzato. Detti flussi sono oggetto di rettifica per tenere conto della probabilità o meno di successo della misura di forbearance accordata alla controparte e delle spese di legali e di gestione considerate upfront nell'ottica del potenziale acquirente. I flussi di recupero così stimati sono attualizzati sulla base di tassi di interesse, desunti facendo affidamento a quelli osservati sul mercato considerati, per quanto possibile, omogenei rispetto alle attività da valutare.

Titoli di capitale non quotati

Sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

Investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati

Sono, di regola, valutati sulla base del NAV messo a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione, a meno di ritenere che detto NAV non rappresenti un fair value, nell'ottica di un operatore di mercato. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge.

Contratti di pronto contro termine su titoli di debito ("Bond Repo")

Il fair value è ottenuto attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate).

Derivati Over The Counter (OTC)

Sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione. Il riferimento al tasso risk free, ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, è identificato nella curva OIS ("Overnight Indexed Swap").

Nel dettaglio, per gli strumenti non opzionali (come ad esempio, interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap) le tecniche valutative adottate appartengono alla categoria dei "discounted cash flow models", basata sull'attualizzazione dei flussi di cassa certi o tendenziali.

Per gli strumenti di natura opzionale, vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White. In particolare:

  • per le opzioni "plain vanilla", le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
  • per le opzioni più complesse (esempio, opzioni esotiche, opzioni con barriera, opzioni autocallable) le metodologie più utilizzate, sempre nell'ambito risk-neutral, si basano sulle simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante. Il prezzo del derivato è quindi ottenuto come media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

In aggiunta, al fine della misurazione del fair value sono considerati alcuni "fair value adjustment", con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile. Trattasi, in particolare, del rischio modello, del rischio di liquidità e del rischio di controparte di seguito esposti.

Rischio modello: tale rettifica è operata al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non direttamente osservabili o non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato. E' il caso, in genere, di prodotti strutturati che presentano una notevole complessità nella valutazione e per i quali la tecnica di scomposizione in componenti elementari "sommabili" (strumento ospite e derivato incorporato) può generare qualche imprecisione nelle valutazione, oppure nel caso di algoritmi di pricing o

tipologie di pay-off particolarmente "esotiche" che non presentano un adeguato grado di diffusione sul mercato o in presenza di modelli particolarmente sensibili a variabili difficilmente osservabili sul mercato.

Rischio liquidità: tale rettifica viene effettuata al fine di tenere conto dell'ampiezza del cosiddetto "bid/ask spread", ossia del costo effettivo di smobilizzo della posizione in derivati OTC in mercati scarsamente efficienti. L'effetto di correzione del rischio di liquidità è tanto maggiore quanto più il prodotto è strutturato, per i connessi costi di copertura/smobilizzo, e quanto più il modello di valutazione non sia sufficientemente affermato e diffuso tra gli operatori, poiché ciò rende le valutazioni maggiormente aleatorie.

Rischio di controparte: le rettifiche del valore di mercato sugli strumenti derivati OTC, classificati "in bonis" sono operate al fine di riflettere:

  • il rischio di possibile default della controparte; in tal caso l'"aggiustamento" è denominato Credit Valuation Adjustment (CVA);
  • il rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali nei confronti di una controparte ("own credit risk"), allo scopo di determinare il Debt Valuation Adjustment (DVA).

La considerazione del proprio rischio di credito, nella valutazione al fair value di una passività finanziaria, è coerente con la valutazione operata nella prospettiva dell'entità che detiene lo stesso strumento come un'attività finanziaria ed è espressamente previsto dal principio IFRS 13 ("non-performance risk").

I correttivi CVA/DVA sono determinati in funzione dell'esposizione futura attesa degli strumenti derivati, delle probabilità di default delle parti (parametro PD ossia "Probability of Default") e delle relative perdite attese (parametro LGD ossia "Loss Given Default"). In particolare, il calcolo dell'esposizione attesa è variamente configurato per considerare gli effetti derivanti dall'esistenza accordi di compensazione o garanzie sottostanti ("netting e collateral agreement"), in grado di mitigare il rischio di controparte. In particolare, i contratti di "Credit Support Annex" (CSA) negoziati con le controparti per l'operatività in derivati disciplinano le modalità di regolamento di garanzie reali finanziarie, in funzione dell'andamento del mark to market.

Nella stima delle PD, si è massimizzato il ricorso ai parametri osservabili sul mercato facendo, ad esempio, riferimento alle quotazioni dei Credit Default Swap, laddove disponibili, rispetto a parametri interni.

Nella seguente tabella si riporta un riepilogo delle principali tipologie di derivati in essere presso il Gruppo con evidenza dei relativi modelli di valutazione e dei principali input.

Categoria di
derivati
Prodotto Modelli di valutazione Principali input del modello
Swap Discounted cash flow e Libor Convexity
adjustment
Cap - Floor Bachelier - analitico Curve dei tassi d'interesse, volatilità
Swaption europee Bachelier - analitico
Swaption bermudiane Mistura di Hull-White a un fattore –
albero trinomiale
CMS spread option Bachelier - analitico
Derivati finanziari
su tassi di interesse
CMS cap/floor/swap Bachelier e Cms Convexity adjustment
(Hagan)
tassi di interesse, correlazione dei
tassi di interesse
FRA Discounted cash flow – analitico
Interest Rate Futures Analitico con Convexity adjustment
Hull-White a un fattore
Bond Option Black - analitico
Bond Futures e Bond Repo Discounted Cash Flow Analitico
Bond Futures option Albero binomiale
Derivati su tassi di
inflazione
Swap, Cap – floor Lognormal Forward Inflation Model -
analitico
Curve dei tassi d'interesse e dei tassi
di inflazione, volatilità/correlazioni
tassi di interesse/inflazione calibrati
sulla base dei prezzi di mercato
Opzioni plain vanilla single asset Black and Scholes - Analitico Volatilità equity/forex, curve dei tassi
Opzioni americane single asset Black and Scholes – albero binomiale
(equity) – albero trinomiale (forex)
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, dividendi, tassi
repo
Opzioni europee su indice a
volatilità controllata
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex, curve dei tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari, tassi repo
Derivati su azioni/ Opzioni su indice a volatilità
controllata rappresentativo di un
portafoglio di investimento
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo con Jumps
Volatilità equity/forex/tassi di
interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, prezzi di mercato di Crash Put
indici azionari /
cambi
Opzioni
esotiche
su
basket
equity
Local volatility – Monte Carlo Volatilità equity/forex/tassi di
Opzioni con barriera americana
su basket equity
Local volatility – Monte Carlo interesse, correlazioni, tassi
d'interesse, tassi di cambio, prezzo
Opzioni autocallable su basket
equity
Ibrido Black and Scholes, Hull e White
a due fattori – Monte Carlo
spot indici azionari dividendi, tassi
repo, curva di credito retail
Opzioni autocallable su cambio Local volatility – Monte Carlo Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Opzioni con barriera americana
su cambio
Albero trinomiale Volatilità forex, tasso d'interesse,
tasso di cambio
Tassi d'interesse, tassi di cambio,
dividendi, tassi repo
Dividend Swap e Total Return
Swap
Discounted cash flow - analitico
Derivati su crediti Credit Default Swap Discounted cash flow - analitico Tassi d'interesse, curva Credit Default
Swap

Le tecniche ed i parametri per la determinazione del fair value, nonché i criteri per l'assegnazione della gerarchia di fair value sono definiti e formalizzati in un'apposita "fair value policy" adottata da Banco BPM. L'attendibilità delle valutazioni al fair value risulta inoltre garantita dalle attività di verifica svolte da una struttura di Risk Management. Quest'ultima struttura, che risulta indipendente dalle unità di Front Office che detengono le posizioni, si occupa di rivedere periodicamente l'elenco dei modelli di pricing da utilizzare ai fini della Fair Value Policy: tali modelli devono infatti rappresentare standard o best practices di mercato e le relative tecniche di calibrazione devono garantire un risultato in linea con valutazioni che siano in grado di riflettere le "correnti condizioni di mercato". Nel dettaglio, ai fini di una corretta determinazione del fair value, per ogni prodotto risulta associato un modello di pricing, generalmente accettato dal mercato e selezionato in funzione delle caratteristiche e delle variabili di mercato sottostanti al prodotto stesso. Nel caso di prodotti particolarmente complessi o nel caso in cui si ritenesse mancante o non adeguato il modello di valutazione esistente per i prodotti in essere viene attivato un

processo interno volto ad integrare gli attuali modelli. In base a tale processo, la citata struttura di Risk Management effettua una prima fase di validazione dei modelli di pricing, che possono essere nativi del sistema di Position Keeping o essere rilasciati da un'apposita struttura interna; segue poi una fase, da parte della medesima struttura, volta a garantire una costante affidabilità del modello in precedenza validato.

Nel dettaglio, l'attività di validazione è volta a verificare la robustezza teorica del modello, mediante un repricing indipendente del prezzo, un'eventuale calibrazione dei parametri ed un confronto con i prezzi delle controparti. Qualora tali attività abbiano dato esito positivo, l'utilizzo dei modelli è comunque ulteriormente subordinato all'approvazione da parte di appositi Comitati interni alla Banca. Successivamente alla fase di validazione, è prevista una continua attività di revisione al fine di confermare l'accuratezza e l'aderenza al mercato dei modelli di pricing in uso, mediante opportuni interventi, se necessari, sui modelli e sulle relative ipotesi teoriche sottostanti. Al fine di fronteggiare il rischio che i modelli di pricing, pur se validati, possano generare valori di fair value non immediatamente comparabili con i prezzi di mercato è prevista una adeguata rettifica per il cosiddetto "Rischio modello", come in precedenza descritto.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Banco BPM le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili, siano essi detenuti a uso funzionale o a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation3 .

Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili si ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcun sopralluogo dell'immobile.

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che:

  • per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value;
  • per gli immobili ad uso funzionale sia possibile richiedere un aggiornamento superiore all'anno, da definire in funzione delle specificità dell'immobile (quali, a titolo di esempio, rilevanza, ubicazione) e delle variazioni intervenute nel mercato immobiliare, sulla base di un'analisi di scenario, con l'obiettivo di assicurare che il valore contabile non differisca in modo rilevante da quello che sarebbe stato determinato utilizzando il fair value alla data di riferimento del bilancio.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flows), sul metodo comparativo di mercato, sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore ("highest and best use"). In linea con tale disposizione, per taluni investimenti immobiliari la

3 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

determinazione del fair value può tenere conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora si ritiene che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

Fair value del patrimonio artistico di pregio

La misurazione al fair value del patrimonio artistico è determinata mediante apposite perizie rilasciate da parte di società qualificate ed indipendenti.

Nella determinazione del valore delle opere sono tenuti in considerazione elementi quali: la qualità stilistica, le dimensioni (in alcuni casi si tratta di opere di valenza museale), lo stato di conservazione, la provenienza, la presenza di una notifica di vincolo da parte dello Stato, le note storico artistiche proposte nelle schede redatte dagli studiosi incaricati. Più in dettaglio, il valore di riferimento per la valutazione di bilancio è il "valore commerciale o di mercato", ossia la stima del ricavo minimo previsto dalla vendita dell'opera in un ridotto lasso di tempo, ipotizzato in pochi mesi. Ai fini della valutazione di bilancio, non è stato quindi considerato il "valore assicurato", che è normalmente più elevato rispetto al valore commerciale in un range del 20%-30%, in quanto tale configurazione di valore si riferisce ad un'ipotetica opportunità di riacquistare sul mercato un'opera analoga a quella perduta, ad un costo notevolmente più elevato rispetto a quello di vendita.

La policy di Gruppo prevede che l'aggiornamento della perizia possa essere effettuato con cadenza superiore all'anno, da definire in funzione delle caratteristiche dell'opera d'arte e dell'andamento del mercato, tenuto conto dell'obiettivo di assicurare che il valore di bilancio sia una ragionevole approssimazione del valore corrente di mercato.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare ed artistico

Il fair value degli immobili e del patrimonio artistico è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili (flussi reddituali, tassi di attualizzazione e di capitalizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) risulta influenzata dalle loro caratteristiche peculiari, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, le eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, il fair value del patrimonio immobiliare ed artistico è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche e clientela e titoli in circolazione), la determinazione del fair value è rilevante ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

• per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;

  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio;
  • per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela" o dei "Titoli in circolazione", il fair value è determinato attraverso l'utilizzo di prezzi contribuiti su mercati attivi o mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto nel precedente paragrafo "Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente", a cui si fa rinvio anche in relazione all'assegnazione del fair value nella triplice gerarchia di valori;
  • per i crediti e i debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio, ai soli fini di disclosure, potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disanima delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dal Gruppo per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo. Le esposizioni in strumenti finanziari di livello 3 ammontano complessivamente a 1.030,1 milioni e sono in prevalenza rappresentati da titoli di capitale, quote di OICR e finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value come di seguito illustrato.

Titoli di capitale e quote di OICR

Gli investimenti in titoli di capitale e in quote di OICR, classificati nel livello 3, ammontano complessivamente a 651,6 milioni (corrispondente al 63,3% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3), come illustrato in maggior dettaglio nel successivo paragrafo "A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value".

Per i suddetti strumenti non è di regola possibile elaborare alcuna analisi quantitativa di sensibilità del fair value rispetto al cambiamento degli input non osservabili, in quanto o il fair value è attinto da fonti terze, oppure è frutto di un modello i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (esempio valori patrimoniali della società) e per i quali non si dispone delle informazioni necessarie per un'analisi di sensitivity.

Finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value

Fra gli strumenti finanziari di livello 3 figurano i finanziamenti verso la clientela che, non superando il test SPPI, sono classificati nel portafoglio delle attività obbligatoriamente al fair value, pari a 328,6 milioni (corrispondente al 31,9% delle attività finanziarie valutate al fair value di livello 3).

Per tali strumenti, il fair value risulta influenzato, in misura significativa, dalle previsioni di recupero dei flussi contrattuali e, in misura inferiore, dalla componente finanziaria legata alla selezione dei tassi di attualizzazione.

In particolare, per i finanziamenti valutati al fair value, a seguito dell'introduzione di talune clausole contrattuali negli accordi di ristrutturazioni tali da comportare il fallimento del test SPPI, complessivamente pari a 79,1 milioni, una riduzione del 10% dei flussi di cassa rispetto a quelli utilizzati ai fini della misurazione del fair value, basati in larga misura sui piani asseverati ed approvati, comporterebbe una variazione in diminuzione di circa il 5% rispetto al valore di bilancio; un incremento del tasso di attualizzazione dell'1% si tradurrebbe, invece, in una riduzione di fair value pari a circa lo 0,3% rispetto al valore di bilancio.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Ai fini della compilazione dell'informativa sui trasferimenti tra i livelli fornita nei successivi paragrafi A.4.5.1, A.4.5.2 e A.4.5.3, si segnala che, per i titoli in posizione al 31 dicembre 2020 e che presentano un livello di fair value differente rispetto a quello attribuito al 1° gennaio 2020, si è ipotizzato che il trasferimento tra i livelli sia avvenuto con riferimento ai saldi esistenti all'inizio del periodo di riferimento.

A.4.4 Altre informazioni

Per i contratti derivati rientranti in un medesimo accordo di Netting, al fine del calcolo del rischio di controparte, il Gruppo si è avvalso della possibilità di misurare l'esposizione a livello netto considerando tutti gli strumenti rientranti nel suddetto accordo, come descritto nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati". In presenza di collateral agreement (CSA), l'esposizione associata al singolo derivato viene determinata in funzione del suo contributo marginale all'esposizione netta attesa generata da tutti i contratti stipulati con una determinata controparte nell'ambito del medesimo CSA.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

31/12/2020 31/12/2019
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
2.467.134 3.727.225 844.185 1.324.773 1.728.562 1.080.334
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.842.865 3.453.263 1.119 1.091.753 1.592.439 7.049
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 624.269 273.962 843.066 233.020 136.123 1.073.285
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
10.189.856 115.435 185.928 11.826.186 213.602 255.560
3. Derivati di copertura - 37.519 - - 85.030 -
4. Attività materiali - - 1.106.366 - - 1.128.952
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 12.656.990 3.880.179 2.136.479 13.150.959 2.027.194 2.464.846
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 1.927.356 6.476.648 - 840.922 4.294.878 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 959.612 - 245.877 213.072 -
3. Derivati di copertura - 585.752 - - 552.490 -
Totale 1.927.356 8.022.012 - 1.086.799 5.060.440 -

Legenda: L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 31 dicembre 2020 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'81,8% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Attività obbligatoriamente valutate al fair value", nell'ambito della categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto

economico", e per il 18% da titoli classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.030,1 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 218,3 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale e di prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 433,2 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (376,3 milioni), fondi immobiliari (52,2 milioni) e fondi hedge (4,7 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime. Per maggiori dettagli sulle quote di OICR, in relazione alle operazioni di cessione di credito multi-originator, si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C.3 Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" contenuta nella presente Nota Integrativa;
  • finanziamenti verso la clientela per 328,6 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 48,9 milioni, principalmente riferiti a titoli strutturati di credito per 45,9 milioni;
  • derivati Over the Counter OTC per 1 milione per i quali il fair value è stato misurato in via determinante mediante parametri non osservabili piuttosto che ha fatto affidamento su fonti terze.

Le attività finanziarie sono costituite per 1.569 milioni da strumenti derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura classificati per la quasi totalità (1.567,5 milioni pari al 99,9%) a livello 2 della gerarchia. Trattasi di contratti derivati Over the Counter OTC valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti (livello 2).

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 0,3 milioni, a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 1.927 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano il portafoglio delle "Passività finanziarie detenute per la negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo, per 4.809,6 milioni ed a derivati finanziari per 1.667 milioni. L'incremento registrato nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" si riferisce a Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi dalla Banca a partire dall'esercizio 2020 per un valore di bilancio di 746 milioni.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso dell'esercizio 2020 l'unico trasferimento, dal livello 2 al livello 1 per 100 milioni (valore di inizio esercizio), si riferisce ad un obbligazione appartenente al portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per la quale, al 31 dicembre 2020, è stato possibile fare affidamento sul prezzo osservato su mercato considerato attivo.

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debt Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Sulla base della metodologia descritta nel precedente paragrafo "A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati", al 31 dicembre 2020 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)", sono complessivamente positive per 0,6 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 11,8 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 12,4 milioni.

Al 31 dicembre 2019 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente negative per 0,1 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (10,5 milioni) e rettifiche positive per DVA (10,4 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico dell'esercizio 2020 è risultato quindi positivo per 0,7 milioni.

Attività materiali misurate al fair value su base ricorrente

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili e dalle opere d'arte di pregio valorizzate con il criterio del valore rideterminato/fair value.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano le attività classificate nella voce 90 dell'attivo di stato patrimoniale e valutate al fair value. Trattasi:

  • degli immobili di proprietà ad uso strumentale e a scopo di investimento per un importo pari a 1.056,3 milioni;
  • del patrimonio artistico di pregio per 50,1 milioni classificati nella voce di stato patrimoniale "80. Attività materiali".

Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Banco BPM detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 11,3 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair value
di cui: c)
altre attività
finanziarie
obbligatori
amente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 1.080.334 7.049 - 1.073.285 255.560 - 1.128.952 -
2. Aumenti 107.820 6 - 107.814 34.695 - 12.292 -
2.1. Acquisti 64.604 - - 64.604 22.457 - 7.960 -
2.2. Profitti imputati a: 36.637 6 - 36.631 12.238 - 3.948 -
2.2.1. Conto Economico 36.637 6 - 36.631 - - 1.569 -
- di cui plusvalenze 35.074 - - 35.074 - - 944 -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 12.238 - 2.379 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 6.579 - - 6.579 - - 384 -
3. Diminuzioni (343.969) (5.936) - (338.033) (104.327) - (34.878) -
3.1. Vendite (103.985) (301) - (103.684) (84.037) - (2.644) -
3.2. Rimborsi (52.244) (5) - (52.239) - - - -
3.3. Perdite imputate a: (76.543) - - (76.543) (20.290) - (22.647) -
3.3.1. Conto Economico (76.543) - - (76.543) - - (18.575) -
- di cui minusvalenze (53.677) - - (53.677) - - (18.029) -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (20.290) - (4.072) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (100.379) - - (100.379) - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (10.818) (5.630) - (5.188) - - (9.587) -
4. Rimanenze finali 844.185 1.119 - 843.066 185.928 - 1.106.366 -

Nei "Trasferimenti ad altri livelli" figura il valore di bilancio di inizio esercizio di alcuni titoli per la cui valorizzazione alla data di bilancio è stato possibile fare affidamento a prezzi di transazione ed a parametri osservabili che ne hanno comportato l'attribuzione del livello 2 della gerarchia.

Nelle sottovoci "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione" per le "attività finanziarie detenute per la negoziazione";
  • "110. b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" per le "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
  • "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40) o del metodo del valore rideterminato (IAS 16);
  • "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" per le quote di ammortamento sugli immobili ad uso strumentale, misurati in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16);
  • "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili o dalle opere d'arte e valutate in base al criterio del fair value /valore rideterminato.

Nelle sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" sono esposti gli utili e le perdite complessivamente rilevate in contropartita della voce di patrimonio netto "120. Riserve da valutazione", ed evidenziati nel prospetto della redditività complessiva in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • "140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per gli altri titoli;
  • "50. Attività materiali".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Alla data di bilancio non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value di livello 3 così come ad inizio esercizio.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al 31/12/2020 31/12/2019
fair value o misurate al fair value
su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
141.015.537 21.746.433 297.737 126.606.565 132.924.431 17.248.071 335.043 121.490.633
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività
in via di dismissione
Totale 141.015.537 21.746.433 297.737 126.606.565 132.924.431 17.248.071 335.043 121.490.633
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
154.342.790 13.158.346 5.249.790 136.432.492 141.270.063 13.789.060 6.320.782 121.506.536
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
Totale 154.342.790 13.158.346 5.249.790 136.432.492 141.270.063 13.789.060 6.320.782 121.506.536

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie classificate in corrispondenza del livello 1 e del livello 2 della gerarchia di fair value si riferiscono a titoli di debito/obbligazioni di propria emissione, per i quali si è fatto ricorso a quotazioni disponibili su mercati attivi o a tecniche valutative in cui parametri rilevanti sono osservabili sul mercato. In maggior dettaglio, i titoli detenuti nell'attivo sono in prevalenza rappresentati da titoli governativi classificati in corrispondenza del livello 1.

Le restanti attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti) sono classificate nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche e dei parametri utilizzati nella stima del fair value da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla rilevanza degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per le quali gli stessi sono stati determinati.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste dalla Circolare 262 per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente.

Le uniche attività classificate in via di dismissione sono infatti rappresentate dagli immobili, che sono tuttavia valutati in base fair value su base ricorrente, a seguito della modifica del criterio di valutazione intervenuto a partire dall'esercizio 2019.

Per le attività non correnti ed i gruppi di attività in via di dismissione e passività associate oggetto di misurazione al costo si fa rinvio alla specifica informativa riportata nella Sezione 12 "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" contenute nella Parte B della presente nota integrativa.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che alla data di bilancio non si rilevano impatti derivanti dal cosiddetto "Day 1 Profit/Loss", inteso come differenza tra il fair value al momento della rilevazione iniziale (prezzo della transazione) e l'importo determinato a quella data utilizzando una tecnica di valutazione.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
a) Cassa 853.511 908.167
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 8.000.000 -
Totale 8.853.511 908.167

La sottovoce b) "Depositi a vista presso Banche Centrali", pari a 8.000 milioni, evidenzia un deposito a breve termine presso Banca d'Italia.

Sezione 2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori 31/12/2020 Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2
L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 1.830.816 1 - 1.082.353 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.830.816 1 - 1.082.353 - -
2. Titoli di capitale 10.975 - 14 8.314 - 14
3. Quote di O.I.C.R. 587 - 144 684 - 444
4. Finanziamenti - 1.923.234 - - 834.324 -
4.1 Pronti contro termine - 1.923.234 - - 834.324 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 1.842.378 1.923.235 158 1.091.351 834.324 458
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 487 1.530.028 961 402 758.115 6.591
1.1 di negoziazione 487 1.507.650 961 402 750.510 6.591
1.2 connessi con la fair value option - 22.378 - - 7.605 -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 487 1.530.028 961 402 758.115 6.591
Totale (A+B) 1.842.865 3.453.263 1.119 1.091.753 1.592.439 7.049
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" include attività finanziarie subordinate emesse da banche di 17,2 milioni per un valore nominale di 16,3 milioni classificati come livello 1. Nello scorso esercizio erano pari a 21 milioni per un valore nominale di 22,3 milioni.

La voce 4. "Finanziamenti" è interamente rappresentata da operazioni di pronti contro termine di negoziazione, in prevalenza stipulati con controparti bancarie e con Cassa Compensazione e Garanzia.

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo delle voci "Quote di O.I.C.R." interamente riconducibili alla tipologia dei fondi azionari.

Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
Fondi Azionari 731 1.128
Totale 731 1.128

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori / emittenti / controparti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito 1.830.817 1.082.353
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.800.549 1.037.642
c) Banche 27.262 33.859
d) Altre società finanziarie 9 10.852
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 2.997 -
2. Titoli di capitale 10.989 8.328
a) Banche 1.263 256
b) Altre società finanziarie 590 1.295
di cui: imprese di assicurazione 285 1.049
c) Società non finanziarie 9.136 6.777
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 731 1.128
4. Finanziamenti 1.923.234 834.324
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 962.046 658.427
d) Altre società finanziarie 961.188 175.897
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 3.765.771 1.926.133
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti centrali 344 402
b) Altre 1.531.132 764.706
Totale (B) 1.531.476 765.108
Totale (A+B) 5.297.247 2.691.241

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie designate al fair value.

Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 40.407 - 48.941 42.083 105.622 99.358
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 40.407 - 48.941 42.083 105.622 99.358
2. Titoli di capitale 41.614 273.962 32.377 33.505 30.501 147.174
3. Quote di O.I.C.R. 542.248 - 433.101 157.432 - 441.126
4. Finanziamenti - - 328.647 - - 385.628
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 328.647 - - 385.628
Totale 624.269 273.962 843.066 233.020 136.123 1.073.286
L1 = Livello 1

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 89,3 milioni ed è rappresentata quasi interamente da obbligazioni emesse da società finanziarie e da banche.

Nella sottovoce 1.2 "Altri titoli di debito" figurano:

  • attività finanziarie subordinate verso banche ed assicurazioni classificate al livello 1 per 39,1 milioni (valore nominale 35,4 milioni) rispetto ai 40,8 milioni (valore nominale 37,3 milioni) del 2019 classificate nello stesso livello.
  • i titoli Asset Backed Securities (ABS) per 45,9 milioni (48,2 milioni nel 2019), di cui 15,8 milioni con clausole di subordinazione, perfezionate per il tramite dei seguenti veicoli: Pharma Finance S.r.l., Bnt Portfolio SPV, Berenice SPV (indirettamente detenuta tramite l'investimento nello Schema Volontario), Red Sea SPV, Leviticus SPV, Tiberina SPV e Titan SPV. Tali titoli sono classificati in corrispondenza del livello 3. Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" contenuto nella Parte E della presente Nota Integrativa.

Nella voce in esame figura, per un valore nullo, l'investimento indirettamente detenuto verso Banca Carige per il tramite dello Schema Volontario del FITD, come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata, alla quale pertanto si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nella voce 2 "Titoli di capitale", che nel complesso ammontano a 348 milioni, il principale investimento, classificato nel livello 2 è rappresentato dall'interessenza azionaria nel capitale di S.I.A. S.p.A. per un valore pari a 235,2 milioni (91,1 milioni al 31 dicembre 2019).

Nella tabella seguente viene fornita la composizione per tipologia di fondo della voce "Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
Fondi Azionari 165.923 132.299
Fondi Obbligazionari 587.934 177.758
Fondi Flessibili - 17.179
Fondi Hedge 4.687 7.025
Fondi Immobiliari 52.236 70.220
Fondi di Private Debt assimilati 164.569 194.077
Totale 975.349 598.558

I fondi di "Private Debt assimilati" si riferiscono alle quote attribuite a Banco BPM nell'ambito di operazioni di cessione multi-originator di crediti deteriorati, come illustrato nella Parte E della presente Nota Integrativa (Sottosezione E "Operazioni di Cessione" punto "C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente"), alla quale di fa pertanto rinvio per ulteriori dettagli.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per
debitori/emittenti
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1.Titoli di capitale 347.953 211.180
di cui: banche 6.720 9.288
di cui: altre società finanziarie 56.577 52.114
di cui: società non finanziarie 284.656 149.778
2. Titoli di debito 89.348 247.063
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 23.569 130.204
d) Altre società finanziarie 62.708 65.710
di cui: imprese di assicurazione 16.838 17.501
e) Società non finanziarie 3.071 51.149
3. Quote di O.I.C.R. 975.349 598.558
4. Finanziamenti 328.647 385.628
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 3.623 6.666
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie 108.003 105.815
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie 161.692 215.005
f) Famiglie 55.329 58.142
Totale 1.741.297 1.442.429

Sezione 3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.165.690 - - 11.563.755 100.077 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 10.165.690 - - 11.563.755 100.077 -
2. Titoli di capitale 24.166 115.435 185.928 262.431 113.525 255.560
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 10.189.856 115.435 185.928 11.826.186 213.602 255.560
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L'esposizione in titoli di debito ammonta complessivamente a 10.165,7 milioni (11.663,8 milioni al 31 dicembre 2019) ed è rappresentata principalmente da obbligazioni emesse da governi e da banche. Le attività subordinate ammontano a 125,2 milioni (114,5 milioni in termini di valore nominale) e si riferiscono a titoli emessi da banche, assicurazioni e società finanziarie; in maggior dettaglio, le suddette attività sono esposte nella sottovoce "1.2 Altri titoli di debito" in corrispondenza del livello 1. Nel precedente esercizio tali attività erano pari a 177,7 milioni (161 milioni in termini di valore nominale), classificate in corrispondenza del livello 1.

L3 = Livello 3

L'esposizione detenuta in titoli di capitale ammonta complessivamente a 325,6 milioni (631,5 milioni al 31 dicembre 2019). In maggior dettaglio:

  • tra i titoli di capitale di livello 2 sono comprese le quote detenute nel capitale sociale di Banca d'Italia n. 4.541 quote corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio pari a 113,5 milioni è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.
  • Tra i titoli di capitale di livello 3 sono comprese le azioni di C.R. Asti S.p.A. e Palladio Holding S.p.A. rispettivamente per un importo pari a 64,1 milioni e 30 milioni.

I titoli di capitale rivenienti dal recupero di attività finanziarie impaired sono pari a 45,7 milioni.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
1. Titoli di debito 10.165.690 11.663.832
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 7.332.234 8.877.044
c) Banche 1.626.690 1.916.118
d) Altre società finanziarie 857.659 772.515
di cui: imprese di assicurazione 73.953 96.327
e) Società non finanziarie 349.107 98.155
2. Titoli di capitale 325.529 631.516
a) Banche 177.667 194.969
b) Altri emittenti: 147.862 436.547
- altre società finanziarie 61.695 381.509
di cui: imprese di assicurazione 16 25
- società non finanziarie 86.167 55.038
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 10.491.219 12.295.348
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio con basso rischio
di cui: Strumenti
di credito
Secondo stadio Terzo stadio Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Write-off parziali
complessivi (*)
Titoli di debito 10.024.792 7.323.431 143.618 - (2.064) (656) -
-
Finanziamenti - - - - - - -
-
Totale 31/12/2020 10.024.792 7.323.431 143.618 - (2.064) (656) X
-
Totale 31/12/2019 11.424.543 11.424.543 242.702 - (2.177) (1.236) X
-
di cui: attività finanziarie impaired acquistate o originate X X - - X - -
-

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(*) = Valore da esporre a fini informativi

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data del 31 Dicembre 2020 non sono presenti finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 7.816.232 - - - - 7.816.232 6.544.572 - - - - 6.544.572
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 7.816.232 - - X X X 6.544.572 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 3.955.790 23 - 699.298 100.086 3.205.907 4.128.993 63 - 623.937 100.128 3.427.991
1. Finanziamenti 3.183.727 23 - - - 3.205.907 3.423.053 63 - - - 3.427.991
1.1 Conti correnti e depositi a vista 587.866 23 - X X X 841.541 63 - X X X
1.2. Depositi a scadenza 42.977 - - X X X 285.649 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 2.552.884 - - X X X 2.295.863 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 703.954 - - X X X 803.322 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 1.311 - - X X X 1.688 - - X X X
- Altri 1.847.619 - - X X X 1.490.853 - - X X X
2. Titoli di debito 772.063 - - 699.298 100.086 - 705.940 - - 623.937 100.128 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 772.063 - - 699.298 100.086 - 705.940 - - 623.937 100.128 -
Totale 11.772.022 23 - 699.298 100.086 11.022.139 10.673.565 63 - 623.937 100.128 9.972.563

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

La voce B.1.3 "Altri finanziamenti – altri" comprende principalmente i depositi cauzionali per contratti "ISMA" e "CSA" per 917,2 milioni (625,9 milioni nel 2019), finanziamenti con piano di ammortamento a medio/lungo termine per 716,6 milioni (634 milioni nel 2019), nonché crediti per sconto effetti per 43,6 milioni (61,6 milioni nel 2019). Nella voce in esame figurano altresì i crediti di funzionamento per un ammontare pari a 6 milioni (6,2 milioni nel 2019), riconducibili a ricavi di competenza dell'esercizio 2020 ancora da incassare alla chiusura dell'esercizio.

La voce B.2 "Titoli di debito" include titoli subordinati per un importo pari a 12,1 milioni.

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 102.540.508 3.902.640 341.499 - - 113.181.882 98.235.013 5.061.650 533.881 - - 108.921.856
1.1. Conti correnti 7.849.436 527.094 126.433 X X X 10.381.796 848.743 190.742 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 3.358.302 - - X X X 5.393.670 - - X X X
1.3. Mutui 74.006.201 2.364.955 164.059 X X X 62.508.727 2.803.333 281.330 X X X
personali e cessioni del quinto
1.4. Carte di credito, prestiti
475.104 6.860 59 X X X 611.696 23.532 91 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 676.379 285.190 5.110 X X X 752.502 346.927 6.082 X X X
1.6. Factoring 58.316 56 - X X X 142.082 89 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 16.116.770 718.485 45.838 X X X 18.444.540 1.039.026 55.636 X X X
2. Titoli di debito 22.800.344 - - 21.047.135 197.651 2.402.544 18.954.141 - - 16.624.134 234.915 2.596.214
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 22.800.344 - - 21.047.135 197.651 2.402.544 18.954.141 - - 16.624.134 234.915 2.596.214
Totale 125.340.852 3.902.640 341.499 21.047.135 197.651 115.584.426 117.189.154 5.061.650 533.881 16.624.134 234.915 111.518.070

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Nella voce "1.7. Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari salvo buon fine per 3.970,7 milioni (4.813,1 milioni nel 2019), le sovvenzioni non regolate in conto corrente per 10.559,6 milioni (12.954,6 milioni nel 2019) ed i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. In particolare, i crediti di funzionamento sono rappresentati per 192,3 milioni dalle commissioni di competenza dell'esercizio 2020, a fronte dei contratti ordinari con la propria clientela, che saranno oggetto di incasso nel corso dell'esercizio 2021 (principalmente relativi all'attività di collocamento titoli per 89 milioni e alla distribuzione di prodotti di terzi per 82 milioni). Nel 2019 erano pari a 213,8 milioni quasi integralmente incassati nell'esercizio 2020, per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato in calce alla tabella "2.1 Commissioni attive: composizione" della Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato.

I crediti deteriorati (terzo stadio) ammontano a 3.902,6 milioni (5.061,7 milioni nel 2019) e sono frutto del proseguimento delle azioni di derisking effettuate dalla banca nel corso dell'anno come illustrato nella "Sezione 4 - Altri aspetti" contenuta nella Parte A.1 della presente nota integrativa.

Per ulteriori dettagli sulla qualità del credito si fa rinvio alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, Sezione 1 – Rischio di credito, Informazioni di natura quantitativa – A. Qualità del credito".

Nella voce 2. Titoli di debito, classificati come livello 3 sono inclusi titoli emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni proprie per 2.322,5 milioni (2.531,5 milioni nel 2019) di cui:

  • 1.078,2 milioni (1.255 milioni nel 2019) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Red Sea SPV;
  • 1.122 milioni (1.247,1 milioni nel 2019) relativi ai titoli senior emessi dal veicolo Leviticus SPV;
  • 84,1 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Tiberina SPV;
  • 32,3 milioni relativi a titoli senior emessi dal veicolo Titan SPV.

E cartolarizzazioni di terzi per 6,0 milioni relativi a titoli emessi dal veicolo Faw SPV.

I titoli provvisti di clausole di subordinazione, emessi da compagnie di assicurazione, ammontano complessivamente a 27,1 milioni.

I finanziamenti subordinati, ammontano a 289,7 milioni e sono principalmente rappresentati da società veicolo di assicurazione e finanziarie.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio di cui:
attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 22.800.344 - - 18.954.140 - -
a) Amministrazioni pubbliche 19.700.799 - - 15.745.357 - -
b) Altre società finanziarie 2.838.680 - - 2.992.729 - -
di cui: imprese di assicurazione 27.058 - - 26.919 - -
c) Società non finanziarie 260.865 - - 216.054 - -
2. Finanziamenti verso: 102.540.508 3.902.640 341.499 98.235.014 5.061.650 533.881
a) Amministrazioni pubbliche 1.758.680 1.883 - 1.828.804 3.341 -
b) Altre società finanziarie 14.159.584 54.252 4.461 15.937.116 95.527 9.239
di cui: imprese di assicurazione 102.130 - - 67.860 - -
c) Società non finanziarie 55.282.105 3.004.782 308.375 49.516.039 4.051.870 488.503
d) Famiglie 31.340.139 841.723 28.663 30.953.055 910.912 36.139
Totale 125.340.852 3.902.640 341.499 117.189.154 5.061.650 533.881

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi
(*)
Titoli di debito 23.372.667 19.681.761 205.823 - (3.857) (2.226) - -
Finanziamenti 106.894.201 - 7.102.916 7.778.319 (152.557) (304.093) (3.875.656) 369.402
Totale 31/12/2020 130.266.868 19.681.761 7.308.739 7.778.319 (156.414) (306.319) (3.875.656) 369.402
Totale 31/12/2019 122.278.711 19.535.457 5.909.298 9.109.229 (125.292) (199.999) (4.047.516) 382.231
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X 26.813 732.412 X (1.772) (415.954) 71.264

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(*) Valore da esporre a fini informativi.

I titoli di debito con basso rischio di credito, pari a 19.681,8 milioni (19.535,5 milioni nel 2019), riguardano prevalentemente titoli governativi italiani ed esteri.

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive.

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Write-off
parziali
complessivi*
1. Finanziamenti oggetto di
concessione conformi con le GL 10.390.500 - 1.792.071 54.728 (25.224) (91.789) (16.279) -
2. Finanziamenti oggetto di altre
misure di concessione - - 45.962 4.566 - (895) (1.988) -
3. Nuovi finanziamenti 9.727.995 - 482.918 9.049 (6.213) (3.839) (1.882) -
Totale 31/12/2020 20.118.495 - 2.320.951 68.343 (31.437) (96.523) (20.149) -
Totale 31/12/2019 - - - - - - - -

* Valore da esporre a fini informativi

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020, la tabella contiene alcuni dettagli (valore lordo per stadi di rischio e relative rettifiche di valore) relative alle misure di sostegno Covid-19 in essere alla data di riferimento del bilancio rappresentate dai finanziamenti interessati da interventi di "moratoria" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa con il supporto di garanzie pubbliche.

In maggior dettaglio, i finanziamenti oggetto di moratorie che sono conformi alle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02), esposti nella sottovoce 1, ammontano complessivamente a 12.237,3 milioni, in termini di valore lordo, e sono classificati per l'84,9% tra le esposizioni non deteriorate di Primo stadio.

I nuovi prestiti erogati con garanzia pubblica, in essere al 31 dicembre 2020, ammontano complessivamente a 10.220,0 milioni, in termini di valore lordo, e sono classificati per circa il 95,2% tra le esposizioni non deteriorate di Primo stadio.

Per una disamina delle misure di sostegno si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione dedicata ai "Fatti di rilievo dell'esercizio" della Relazione sulla gestione consolidata; per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia delle esposizioni in oggetto si fa rinvio alle tabelle A.1.5a e A.1.7a contenute nella Parte E della presente nota integrativa, in corrispondenza della sezione dedicata al rischio di credito.

Sezione 5 Derivati di copertura – Voce 50

Fair Value
31/12/2020
VN Fair Value
31/12/2019
VN
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari
1. Fair Value - 37.519 - 8.125.913 - 85.030 - 7.952.173
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair Value - - - - - - - -
2. Flussi Finanziari - - - - - - - -
Totale - 37.519 - 8.125.913 - 85.030 - 7.952.173
VN = valore nozionale

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale
e indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
151 - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
971 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 1.122 - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie 16.063 X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 20.334 X - X
Totale passività 16.063 - - - - - 20.334 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Adeguamento positivo 52.365 49.379
1.1 di specifici portafogli: 52.365 49.379
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 52.365 49.379
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (77) (20.218)
2.1 di specifici portafogli: (77) (20.218)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (77) (20.218)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 52.288 29.161

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica si riferisce alle variazioni di fair value, imputabili alle oscillazioni dei tassi di interesse, di alcuni specifici portafogli di attività al costo ammortizzato.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nella voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 7 Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Descrizione Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione
diretta %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Banca Aletti & C. S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Bipielle Bank Suisse SA in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 100,00% 100,00%
Bipielle Real Estate S.p.A. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 60,00% 60,00%
BPM Covered Bond Roma Roma 80,00% 80,00%
BPM Covered Bond 2 Roma Roma 80,00% 80,00%
BRF Property S.p.A. Parma Parma 65,43% 65,43%
FIN.E.R.T. S.p.A. in liquidazione Roma Roma 80,00% 80,00%
Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00% 100,00%
Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. Lodi Lodi 100,00% 100,00%
Milano Leasing S.p.A. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
P.M.G. s.r.l. in liquidazione Milano Milano 84,00% 84,00%
Partecipazioni Italiane in liquidazione Milano Milano 99,97% 100,00%
ProFamily S.p.A. Milano Milano 100,00% 100,00%
Release S.p.A. Milano Milano 99,91% 99,91%
Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 100,00% 100,00%
Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 100,00% 100,00%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Agos-Ducato S.p.A. Milano Milano 39,00% 39,00%
Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 39,19% 39,19%
Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 20,69% 20,69%
Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Arcene Infra S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 50,00% 50,00%
Vera Assicurazioni S.p.A. (ex Avipop Assicurazioni) Verona Verona 35,00% 35,00%
Bipiemme Vita S.p.A. Milano Milano 19,00% 19,00%
Calliope Finance S.r.l. Milano Milano 50,00% 50,00%
CF Liberty Servicing S.p.A. – (ex First Servicing S.p.A.). Roma Roma 30,00% 30,00%
Etica S.G.R. S.p.A. Milano Milano 19,44% 19,44%
Factorit S.p.A. Milano Milano 39,50% 39,50%
GEMA S.P.A Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 33,33% 33,33%
Italfinance Securitisation VH S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 9,90% 9,90%
Vera Vita S.p.A. (ex Popolare Vita S.p.A.) Verona Verona 35,00% 35,00%
S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. Milano Milano 32,50% 32,50%
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00% 40,00%
Anima Holding S.p.A. Milano Milano 19,39% 19,39%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
A. Esistenze Iniziali 3.994.090 5.039.130
B. Aumenti 744.045 406.337
B.1 Acquisti 493.240 112.760
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - 1.977
B.2 Riprese di Valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre Variazioni 250.805 293.577
C. Diminuzioni (144.439) (1.451.377)
C.1 Vendite - (1.184.156)
di cui: operazioni di aggregazione aziendale - (995.390)
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni (144.439) (267.221)
D. Rimanenze Finali 4.593.696 3.994.090
E. Rivalutazioni Totali 61.278 61.278
F. Rettifiche Totali (931.904) (931.904)

Nel corso dell'esercizio 2020 il Gruppo Banco BPM ha deliberato la modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva, passando dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto, a far data dal bilancio al 31 dicembre 2020, usufruendo in tal modo della possibilità concessa dall'emendamento allo IAS 27 introdotto nel mese di agosto 2014, omologato con Regolamento (UE) 2015/2441 del 18 dicembre 2015 (come illustrato nella "Parte A – Politiche Contabili" della presente Nota Illustrativa).

Le principali variazioni legate a questo effetto si riferiscono alla quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nel periodo (- 53 milioni Release S.p.A., + 24 milioni Banca Akros S.p.A. e + 23 milioni sia per Banca Aletti & c. S.p.A. sia per Bipielle Real Estate S.p.A.).

Da rilevare poi la sottoscrizione da parte di Banco BPM S.p.A. dell'intero aumento di capitale di Release S.p.A., per complessivi 425 milioni, derivante dal versamento della quota di propria competenza e dall'esercizio di prelazione sulle quote rimaste inoptate e dalla iscrizione tra le partecipazioni sottoposte ad influenza notevole di Anima Holding S.p.A., nella quale il Banco BPM detiene una quota del 19,385%. Tale interessenza, considerata strategica e destinata ad essere detenuta stabilmente, è ritenuta tale da configurare una situazione di esercizio notevole da parte di Banco BPM in considerazione anche delle modifiche intervenute nella governance della partecipata (come illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata).

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Alla data di riferimento non vi sono partecipazioni in società controllate in modo congiunto.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.8 Restrizioni significative

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

7.9 Altre informazioni

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Sezione 8 Attività materiali – Voce 80

Le attività materiali ammontano al 31 dicembre 2020 a 2.377,9 milioni e si confrontano con il dato di 2.408,3 milioni dell'esercizio precedente.

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 31/12/2020 31/12/2019
1. Attività di proprietà 91.707 105.650
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 21.193 25.471
d) impianti elettronici 48.297 47.084
e) altre 22.217 33.095
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.179.811 1.173.689
a) terreni - -
b) fabbricati 1.167.567 1.173.121
c) mobili 10.605 55
d) impianti elettronici - -
e) altre 1.639 513
Totale 1.271.518 1.279.339
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
Vita utile (in anni)
Terreni indefinita
Fabbricati Da perizia
Mobili e arredi 7 – 9
Impianti 3 – 13

* La vita utile di Fabbricati è determinata dalla Perizia di valutazione periodica

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

A decorrere dallo scorso esercizio, in seguito alla modifica del criterio di valutazione del patrimonio immobiliare, non sono più presenti attività materiali detenute a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 944.577 - - 928.853
a) terreni - - 718.812 - - 701.338
b) fabbricati - - 175.665 - - 175.408
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 50.100 - - 52.107
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 944.577 - - 928.853
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 2.454 - - -

L1 = Livello 1

Le attività di proprietà rivalutate si riferiscono agli immobili di proprietà utilizzati per l'attività di impresa della Banca ed alle opere d'arte di pregio.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 161.789 - - 200.099
a) terreni - - 114.577 - - 147.453
b) fabbricati - - 47.212 - - 52.646
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 161.789 - - 200.099
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - 50.994 - - 56.717

Le attività valutate al fair value sono rappresentate dagli immobili di proprietà non utilizzati per l'attività di impresa della Banca.

Al riguardo si deve precisare che Banco BPM non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing. Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 25,9 milioni.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Non sono presenti attività materiali disciplinate dallo IAS 2.

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 702.485 1.590.363 452.292 815.946 337.653 3.898.739
A.1 Riduzioni di valore totali nette (1.147) (241.834) (426.766) (768.862) (251.938) (1.690.547)
A.2 Esistenze iniziali nette 701.338 1.348.529 25.526 47.084 85.715 2.208.192
B. Aumenti: 20.787 221.848 17.677 18.695 5.114 284.121
B.1 Acquisti - 32.071 17.677 18.695 5.114 73.557
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.004 - - - 2.004
B.3 Riprese di valore - 20.403 - - - 20.403
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a 972 1.621 - - - 2.593
a) patrimonio netto 971 1.408 - - - 2.379
b) conto economico 1 213 - - - 214
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento 19.815 4.389 X X X 24.204
B.7 Altre variazioni - 161.360 - - - 161.360
C. Diminuzioni: (3.313) (227.145) (11.405) (17.482) (16.873) (276.218)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (166.488) (11.403) (17.480) (14.866) (210.237)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento - (6.824) - - - (6.824)
imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (6.824) - - - (6.824)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a (1.980) (883) - - (1.727) (4.590)
a) patrimonio netto (1.528) (817) - - (1.727) (4.072)
b) conto economico (452) (66) - - - (518)
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: (1.333) (492) - - - (1.825)
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
(1.169) (419) X X X (1.588)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione
(164) (73) - - - (237)
C.7 Altre variazioni - (52.458) (2) (2) (280) (52.742)
D. Rimanenze finali nette 718.812 1.343.232 31.798 48.297 73.956 2.216.095
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (394.743) (438.169) (783.661) (264.878) (1.881.451)
D.2 Rimanenze finali lorde 718.812 1.737.975 469.967 831.958 338.834 4.097.546
E. Valutazione al costo 501.263 177.433 - - 10.935 689.631

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • la stessa si riferisce alle attività materiali di proprietà ed ai diritti d'uso acquisiti mediante contratti di leasing;
  • nelle sottovoci "B.4 Variazioni positive di fair value" e "C.4 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare ed artistico complessivamente negativi per 2 milioni. Detti effetti sono esposti nel prospetto della redditività complessiva per 1,7 milioni e nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per 0,3 milioni;
  • nelle sottovoci "B.7 Altre variazioni" e "C.7 Altre variazioni", in corrispondenza della colonna "fabbricati", trovano rappresentazione rispettivamente gli incrementi ed i decrementi correlati ai diritti d'uso di alcuni immobili, conseguenti alle rinegoziazioni perfezionate nel corso dell'esercizio. In particolare, la variazione in aumento si riferisce alla rinegoziazione dell'accordo quadro di alcuni immobili acquisiti in leasing dal Fondo Eracle, che ha previsto, inter alia, un allungamento della durata.

Per i dettagli sull'operazione si rimanda alla sezione "Altri eventi dell'esercizio" contenuta nella Relazione sulla gestione del Gruppo;

• nelle sottovoci "B.3 Riprese di valore" e "C.3 Rettifiche di valore da deterioramento" figurano gli effetti economici conseguenti alla valutazione di impairment dei diritti d'uso dei contratti di leasing immobiliare. In particolare, la ripresa di valore si riferisce a taluni immobili acquisiti in leasing dal Fondo Eracle, conseguente alla rinegoziazione già illustrata nel precedente punto, che ha introdotto, inter alia, una maggiore flessibilità in uscita. Tale flessibilità ha comportato la rilevazione di un effetto economico positivo pari a 20,4 milioni, conseguente alla ripresa di valore dell'impairment rilevato nei precedenti esercizi, riconducibile ai canoni di affitto da corrispondere per il periodo contrattuale non annullabile a fronte di filiali chiuse o da chiudere.

Per i dettagli sulla movimentazione dei diritti d'uso acquisti con il leasing si rimanda alla successiva tabella 8.6 bis.

Da ultimo, la sottovoce "E. Valutazione al costo" rappresenta quale sarebbe la valutazione al costo delle attività materiali (immobili ed opere d'arte) che in bilancio sono valutate secondo il criterio della rideterminazione del valore, in conformità con le istruzioni contenute nella Circolare n° 262 di Banca d'Italia.

8.6 bis Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue

Di seguito si rappresenta la movimentazione avvenuta nel corso dell'esercizio sui diritti d'uso acquisiti con il leasing, già ricompresa nella precedente tabella 8.6, facendo un rinvio a quanto in precedenza illustrato per le relative dinamiche.

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - 1.367.956 129 - 1.323 1.369.408
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (194.835) (74) - (810) (195.719)
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.173.121 55 - 513 1.173.689
B. Aumenti: - 211.092 13.136 - 2.836 227.064
B.1 Acquisti - 27.325 13.136 - 2.836 43.297
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 2.004 - - - 2.004
B.3 Riprese di valore - 20.403 - - - 20.403
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - 161.360 - - - 161.360
C. Diminuzioni: - (216.646) (2.587) - (1.710) (220.943)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (157.377) (2.587) - (1.710) (161.674)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a - (6.824) - - - (6.824)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento - - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - (52.445) - - - (52.445)
D. Rimanenze finali nette 1.167.567 10.604 - 1.639 1.179.810
D.1 Riduzioni di valore totali nette (338.628) (2.661) - (2.520) (343.809)
D.2 Rimanenze finali lorde 1.506.195 13.265 - 4.159 1.523.619
E. Valutazione al costo

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali 147.453 52.646
B. Aumenti 2.643 3.273
B.1 Acquisti 713 2.501
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value 597 133
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale 1.169 419
B.7 Altre variazioni 164 220
C. Diminuzioni (35.519) (8.707)
C.1 Vendite (1.356) (929)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (6.810) (1.586)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (27.353) (6.182)
a) immobili ad uso funzionale (19.815) (4.389)
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione (7.538) (1.793)
C.7 Altre variazioni - (10)
D. Rimanenze finali 114.577 47.212
E. Valutazione al fair value - -

Al 31 dicembre 2020 le attività detenute a scopo di investimento, interamente rappresentate dagli immobili di proprietà valutati al fair value, ammontano a 161,8 milioni (200,1 milioni al 31 dicembre 2019).

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si precisa che:

  • le variazioni imputabili a cambiamenti nella stima del fair value, pari allo sbilancio delle sottovoci B.3 e C.3 che è complessivamente negativo per 7,7 milioni, sono rilevate nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali";
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Non sono presenti attività materiali classificate come rimanenze ai sensi dello IAS 2.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Alla data di bilancio non risultano in essere impegni per acquisto di attività materiali di importo significativo.

Sezione 9 Attività immateriali – Voce 90

Attività/Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 51.100 X 76.200
A.2 Altre attività immateriali 617.510 485.641 638.285 485.641
A.2.1 Attività valutate al costo: 617.510 485.641 638.285 485.641
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 617.510 485.641 638.285 485.641
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 617.510 536.741 638.285 561.841

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 51,1 milioni da avviamenti rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance), in diminuzione rispetto ai 76,2 milioni del precedente esercizio per effetto della svalutazione dell'avviamento di Vera Vita S.p.A. a seguito dell'annuale test di impairment svolto;
  • per 485,6 milioni da marchi di impresa.

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 294,1 milioni; la quota residua si riferisce prevalentemente a software.

Per i dettagli sulle "Client Relationship" e sui marchi di impresa si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata.

9.1.1 Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'esistenza di perdite durevoli di valore (Impairment Test)

Le analisi e i risultati del test di impairment condotto ai fini della redazione del bilancio consolidato sono considerate valide anche nella prospettiva del bilancio separato.

Per i criteri individuati al fine della determinazione del valore recuperabile delle CGU, per le assunzioni alla base dei modelli valutativi utilizzati e per le analisi di sensitività si fa rinvio alla "Sezione 10 – Attività Immateriali" della nota integrativa consolidata.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività
immateriali:
generate
internamente
Altre attività
immateriali: altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 4.022.737 - - 2.441.342 485.641 6.949.720
A.1 Riduzioni di valore totali nette (3.946.537) - - (1.803.057) - (5.749.594)
A.2 Esistenze iniziali nette 76.200 - - 638.285 485.641 1.200.126
B. Aumenti - - - 83.363 - 83.363
B.1 Acquisti - - -
83.363
- 83.363
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
-
- -
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - -
-
- -
B.3 Riprese di valore X - -
-
- -
B.4 Variazioni positive di fair value - - -
-
- -
- a patrimonio netto X - -
-
- -
- a conto economico X - -
-
- -
B.5 Differenze di cambio positive - - -
-
- -
B.6 Altre variazioni - - -
-
- -
C. Diminuzioni (25.100) - - (104.138) - (129.238)
C.1 Vendite - - -
-
- -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
-
- -
C.2 Rettifiche di valore (25.100) - -
(104.138)
- (129.238)
- Ammortamenti X - -
(101.907)
- (101.907)
- Svalutazioni (25.100) - -
(2.231)
- (27.331)
+ patrimonio netto X - -
-
- -
+ conto economico (25.100) - -
(2.231)
- (27.331)
C.3 Variazioni negative di fair value: - - -
-
- -
- a patrimonio netto X - -
-
- -
- a conto economico X - -
-
- -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
- - -
-
- -
C.5 Differenze di cambio negative - - -
-
- -
C.6 Altre variazioni - - -
-
- -
D. Rimanenze finali nette 51.100 - - 617.510 485.641 1.154.251
D.1 Rettifiche di valori totali nette (3.971.637) - - (1.907.195) - (5.878.832)
E. Rimanenze finali lorde 4.022.737 - - 2.524.705 485.641 7.033.083
F. Valutazione al costo - - - - - -

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Con riferimento alle principali variazioni registrate nel corso dell'esercizio 2020 si segnala che:

  • la sottovoce "B.1 Acquisti" si riferisce, in via prevalente, a software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Ammortamenti" include la quota di ammortamento relativa alle Client Relationship acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale per un importo pari a 31,7 milioni; il saldo residuo si riferisce agli ammortamenti dei software;
  • la sottovoce "C.2 Rettifiche di valore Svalutazioni", pari a 27,3 milioni, è relativa per 25,1 milioni all'impairment dell'avviamento della CGU Bancassurance Vita sopra descritta e per 2,2 milioni alle perdite di valore di software non più utilizzati.

Si rimanda alla Nota Integrativa consolidata per l'illustrazione degli esiti dell'impairment test che hanno portato alla svalutazione dell'avviamento sopra indicata.

9.3 Attività immateriali: altre informazioni

Al 31 dicembre 2020, così come nell'esercizio precedente, non vi sono impegni riferiti alle attività immateriali.

Sezione 10 Attività fiscali e le passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Per le informazioni sulle attività per imposte anticipate (DTA), sulle DTA trasformabili e sulle verifiche relative alla recuperabilità si rinvia alla Sezione 11 "Attività fiscali e passività fiscali" della nota integrativa consolidata.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 31/12/2020 31/12/2019
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge
214/2011
2.276.096 285.441 - 2.561.537 2.561.547
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.714.876 165.318 - 1.880.194 1.880.203
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad
affrancamenti di avviamenti ed altre attività immateriali 561.220 120.123 - 681.343 681.344
A.2) DTA Altre fattispecie 1.640.043 60.059 - 1.700.102 1.667.460
Perdite fiscali riportabili a nuovo 1.040.830 - - 1.040.830 948.800
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela
deducibili negli esercizi successivi 281.295 56.873 - 338.168 380.439
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in
esercizi successivi 119.136 - - 119.136 148.970
Spese per il personale ed accantonamenti per
Trattamento di Fine Rapporto deducibili in esercizi
successivi 167.480 - - 167.480 151.746
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi
successivi 28.225 3.186 - 31.411 33.754
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie 1.151 - - 1.151 3.751
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 1.926 - - 1.926 -
Totale A 3.916.139 345.500 - 4.261.639 4.229.007
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti
derivanti dalla valutazione al fair value delle attività
finanziarie valutate in contropartita al patrimonio netto 1.938 1.446 - 3.384 21.868
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 4.665 - - 4.665 6.218
Totale B 6.603 1.446 - 8.049 28.086
Totale (A+B) 3.922.742 346.946 - 4.269.688 4.257.093

10.2 Passività per imposte differite: composizione

IRES IRAP ALTRE IMPOSTE 31/12/2020 31/12/2019
A) In contropartita del conto economico:
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti al processo di ammortamento
fiscale od a rettifiche di valore su avviamenti e su altre
attività immateriali 97.853 19.784 - 117.637 269.131
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti alla valutazione al fair value di
strumenti finanziari 10.698 8.183 - 18.881 23.206
Valori contabili eccedenti i valori fiscalmente
riconosciuti conseguenti alla valutazione al fair value di
crediti verso la clientela 13.539 2.737 - 16.276 19.062
Riprese da valutazione al fair value su immobili
imponibili in esercizi successivi 5.618 1.136 - 6.754 6.754
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali 2.409 - - 2.409 2.409
Totale A 130.117 31.840 - 161.957 320.562
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value
degli immobili di proprietà e del patrimonio artistico 149.610 29.310 - 178.920 181.616
Valori contabili eccedenti ai valori fiscalmente
riconosciuti derivanti dalla valutazione al fair value
delle attività finanziarie valutate in contropartita al
patrimonio netto 54.639 12.292 - 66.931 36.728
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori
fiscali - - - - -
Totale B 204.249 41.602 - 245.851 218.344
Totale (A+B) 334.366 73.442 - 407.808 538.906

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Importo iniziale 4.229.007 4.408.257
2. Aumenti 319.031 160.692
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 301.050 126.838
a) relative a precedenti esercizi 10.435 21.610
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 290.615 105.228
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - 1.331
2.3 Altri aumenti 17.981 32.523
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 9.120
3. Diminuzioni (286.399) (339.942)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (274.086) (259.399)
a) rigiri (171.116) (245.533)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute a mutamento di criteri contabili - -
d) altre (102.970) (13.866)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: (12.313) (80.543)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011 - (42.972)
b) altre (12.313) (37.571)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 4.261.639 4.229.007

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Importo iniziale 2.561.547 2.604.147
2. Aumenti - 375
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 270
3. Diminuzioni (10) (42.975)
3.1 Rigiri (10) (3)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - (42.972)
a) derivante da perdite di esercizio - (42.972)
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 2.561.537 2.561.547

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale Totale
31/12/2019
306.464
31/12/2020
1. Importo iniziale 320.562
2. Aumenti 10.996 62.575
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.774 22.175
a) relative a precedenti esercizi - 5.995
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.774 16.180
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 8.222 40.400
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 45
3. Diminuzioni (169.601) (48.477)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (169.601) (47.472)
a) rigiri (22.361) (40.272)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre (147.240) (7.200)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (1.005)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - (1.005)
4. Importo finale 161.957 320.562

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Totale Totale
31/12/2019
31/12/2020
1. Importo iniziale 28.086 105.326
2. Aumenti 11.855 24.205
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 11.855 24.205
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 11.855 24.205
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (31.892) (101.445)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (19.751) (91.787)
a) rigiri (19.751) (91.787)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (12.141) (9.658)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 8.049 28.086

Totale Totale
31/12/2019
31/12/2020
1. Importo iniziale 218.344 112.385
2. Aumenti 66.941 156.405
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 66.941 155.757
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 66.941 155.757
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 648
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 648
3. Diminuzioni (39.434) (50.446)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (37.299) (17.407)
a) rigiri (37.299) (17.407)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (2.135) (33.039)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 245.851 218.344

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

10.7 Altre informazioni

Per l'informativa inerente l'analisi della "tax capability", l'iscrivibilità in bilancio delle attività per imposte anticipate, l'informativa sul regime del consolidato fiscale su base nazionale e sulle imposte anticipate di cui alla Legge 214/2011, si rimanda alla "Sezione 11 – Le attività e le passività fiscali" della nota integrativa consolidata. Per quanto riguarda la situazione dei rischi connessi ai contenziosi in essere con l'amministrazione finanziaria si rimanda alla "Sezione 10 - Fondi per rischi ed oneri" della presente nota integrativa.

Sezione 11 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 3.807 84.906
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 11.273 6.134
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 1.624 -
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 15.080 91.040
di cui valutate al costo 3.807 84.906
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 11.273 6.134
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - (677)
Totale C - (677)
di cui valutate al costo - (677)
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

  • Al 31 dicembre 2020, tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:
    • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 31 dicembre 2020 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali);
    • la voce A.1 "Attività finanziarie" fa riferimento a crediti per i quali il processo di perfezionamento della cessione determinerà la vendita nel 2021 e per un piccolo residuo alle operazioni "ACE Leasing".

Al 31 dicembre 2019, tra le attività possedute per la vendita figuravano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali erano in corso trattative di vendita al 31 dicembre 2019 (esposte nella voce A.3 "Attività materiali);
  • le restanti esposizioni erano interamente riconducibili al cosiddetto Progetto "ACE Leasing".

Per le attività e passività indicate in corrispondenza delle sottovoci "di cui valutate al fair value livello 1/ livello 2/ livello 3" si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

11.2 Altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare.

Sezione 12 Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

31/12/2020 31/12/2019
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 1.528 18.896
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabili nelle attività fiscali) 1.104.148 1.037.350
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi - -
Altri proventi da ricevere - -
Cassa ed altri valori in carico al cassiere 6.620 7.559
Partite in corso di lavorazione 549.221 715.217
Partite viaggianti tra filiali 7.713 20.258
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 1.326 1.099
Titoli e cedole da regolare 21.063 6.574
Altre operazioni da regolare - -
Migliorie e spese incrementative su beni di terzi - -
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 47.261 17.136
Altre partite 152.080 167.146
Totale 1.890.960 1.991.235

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" comprende principalmente:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 298,4 milioni di cui 202,0 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019. La voce comprende inoltre i crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 92,3 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
  • crediti per istanze di rimborso IVA per complessivi 185,0 milioni di cui 175,9 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A. Nell'ambito del contenzioso avviato avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla Banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. La causa è stata discussa in riassunzione

avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano il 9 novembre 2020. Atteso che i suddetti carichi pendenti risultano essere stati estinti, la Banca è confidente nel pieno recupero dei crediti in esame.

Per quanto riguarda l'importo residuo, per 7,5 milioni si riferisce al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing spa relativo al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale.

L'ulteriore importo di 1,6 milioni è relativo al giudizio di ottemperanza contro il Comune di ROMA afferente l'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976;

  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti residui derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRAP deducibile dall'IRES riferita al costo del lavoro per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 a seguito dell'emanazione del D.L n.185/2008 per complessivi 80,4 milioni;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo, delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2020 per un importo complessivo di 268,7 milioni;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 50,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA di gruppo per 6,5 milioni;
  • altri crediti d'imposta per 4,4 milioni.

La voce "Partite in corso di lavorazione" contiene essenzialmente somme in attesa di imputazione definitiva e partite varie in sospeso, importi da regolare in stanza di compensazione nonché gli addebiti ricevuti dalle società esterne relativi alla domiciliazione delle utenze da regolare sui c/c della clientela.

Nella voce "Altre partite" sono ricomprese principalmente crediti per fatture emesse, stanziamenti per servizi di outsourcing verso società controllate e collegate e altri crediti generici.

PASSIVO

Sezione 1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 27.820.559 X X X 20.783.964 X X X
2. Debiti verso banche 8.079.848 X X X 9.184.261 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 2.754.449 X X X 2.638.494 X X X
2.2 Depositi a scadenza 178.872 X X X 140.082 X X X
2.3 Finanziamenti 5.007.812 X X X 6.290.774 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 4.411.182 X X X 5.384.117 X X X
2.3.2 Altri 596.630 X X X 906.657 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 11.952 X X X 13.013 X X X
2.6 Altri debiti 126.763 X X X 101.898 X X X
Totale 35.900.407 - - 35.900.407 29.968.225 - - 29.968.225

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" contiene tutte le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 31 dicembre 2020 sono presenti, per nominali 27.500 milioni, operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III", mentre nel 2019 facevano riferimento per nominali 15.440 milioni al "TLTRO II", per nominali 1.500 milioni al "TLTRO III" e per nominali 4.000 milioni alle operazioni di finanziamento a breve termine denominate "MRO".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 96.198.518 X X X 83.923.528 X X X
2. Depositi a scadenza 1.473.983 X X X 1.626.208 X X X
3. Finanziamenti 743.425 X X X 3.935.164 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 68.942 X X X 3.116.146 X X X
3.2 Altri 674.483 X X X 819.018 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 1.137.829 X X X 1.133.821 X X X
6. Altri debiti 908.841 X X X 844.036 X X X
Totale 100.462.596 - - 100.462.596 91.462.757 - - 91.462.757

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

La sottovoce 3.1 "Pronti contro termine passivi" include operazioni con la Cassa Compensazione e Garanzia per 67,2 milioni (nel precedente esercizio ammontavano a 2.756,0 milioni).

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 17.699.785 13.158.346 5.035.394 - 19.553.059 13.789.060 6.110.314 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 17.699.785 13.158.346 5.035.394 - 19.553.059 13.789.060 6.110.314 -
2. Altri titoli 280.002 - 214.396 69.489 286.022 - 210.468 75.554
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 280.002 - 214.396 69.489 286.022 - 210.468 75.554
Totale 17.979.787 13.158.346 5.249.790 69.489 19.839.081 13.789.060 6.320.782 75.554
VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Tra i titoli in circolazione figurano le Obbligazioni Bancarie Garantite il cui controvalore di bilancio ammonta a 6.474,7 milioni (6.473,5 milioni nel 2019).

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

I titoli subordinati in circolazione sono costituiti da 8 emissioni, per un controvalore di bilancio pari 3.129,4 milioni (9 emissioni per un controvalore di bilancio pari 3.168,9 milioni nel 2019), di cui 1 titolo rappresentato da preference share per un importo di 104,9 milioni pari al nominale (2 titoli per 131,7 milioni nel 2019 pari a nominali 129,9 milioni).

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto specificato al paragrafo " 1.4. Dettaglio dei debiti/titoli subordinati" contenuto nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Al 31 dicembre 2020, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti che hanno richiesto lo scorporo di derivati incorporati (cosiddetti "debiti strutturati").

1.6 Debiti per leasing

Ripartizione dei flussi contrattuali dei 31/12/2020 31/12/2019
contratti di leasing in base alla durata
contrattuale
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Debiti verso
banche
Debiti verso
clientela
Fino a 3 mesi 403 45.362 409 50.033
Da 3 mesi a 1 anno 1.211 134.132 1.226 147.145
Da 1 anno a 5 anni 5.946 552.070 5.494 702.481
Oltre 5 anni 5.480 500.483 6.446 312.079
Totale 13.040 1.232.047 13.575 1.211.738
Effetto tempo (1.088) (94.218) (562) (77.917)
Valore attuale dei debiti per leasing 11.952 1.137.829 13.013 1.133.821
Sezione 2 Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 243 1.143 - - 1.143 698 4.523 - - 4.523
2. Debiti verso clientela 6.264.657 1.925.909 4.809.615 - 6.735.524 4.199.939 835.934 3.581.206 - 4.417.140
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 6.264.900 1.927.052 4.809.615 - 6.736.667 4.200.637 840.457 3.581.206 - 4.421.663
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 304 1.666.984 - - - 465 712.928 - -
1.1 Di negoziazione X 304 1.637.506 - X X 465 712.639 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - 29.478 - X X - 289 - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi - - 49 - - - - 744 - -
2.1 Di negoziazione X - 49 - X X - 744 - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 304 1.667.033 - - X 465 713.672 - -
Totale (A+B) X 1.927.356 6.476.648 - 6.736.667 X 840.922 4.294.878 - 4.421.663
VN = valore nominale o nozionale
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3 Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

La voce "Passività per cassa" comprende scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi classificati come livello 1 e operazioni di pronti contro termine di negoziazione classificate come livello 2.

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Al 31 dicembre 2020, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti passività finanziarie di negoziazione subordinate.

2.3 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Al 31 dicembre 2020, così come pure nel precedente esercizio, non sono presenti debiti strutturati.

Sezione 3 Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 Fair value * VN L1 L2 L3 Fair value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 953.215 - 959.612 - 947.545 455.296 245.877 213.072 - 463.295
3.1 Strutturati 743.215 - 746.034 - X - - - - X
3.2 Altri 210.000 - 213.578 - X 455.296 245.877 213.072 - X
Totale 953.215 - 959.612 - 947.545 455.296 245.877 213.072 - 463.295
VN = valore nominale
L1 = Livello 1

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Le passività finanziarie designate al fair value si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie e certificates a capitale protetto, queste ultime rilevate nella voce 3.1. "Titoli di debito strutturati", come illustrato nel paragrafo 15 "Altre informazioni – Passività Finanziarie designate al fair value" della parte A.2 della presente Nota integrativa. Per tali emissioni, la variazione del merito creditizio del Gruppo rispetto alla data di emissione ha comportato la rilevazione di minusvalenze cumulate pari a 12,0 milioni (pari alla differenza tra il fair value di bilancio ed il dato indicato nella colonna "Fair value*"), principalmente riferito ai certificates.

3.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie designate al fair value": passività subordinate

Al 31 dicembre 2020, così come nel precedente esercizio, non sono presenti passività subordinate.

Sezione 4 Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

Fair value
31/12/2020
VN Fair value
31/12/2019
VN
L1 L2 L3 31/12/2020 L1 L2 L3 31/12/2019
A. Derivati finanziari - 585.752 - 19.112.187 - 552.490 - 13.182.561
1) Fair value - 527.072 - 18.837.187 - 485.137 - 12.907.561
2) Flussi finanziari - 58.680 - 275.000 - 67.353 - 275.000
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 585.752 - 19.112.187 - 552.490 - 13.182.561
VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di
copertura
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
241.681 - - - X X X -
X
X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
233.194 X - - X X X -
X
X
3. Portafoglio X X X X X X 38.351 X 58.681 X
4. Altre operazioni - - - - - - X -
X
-
Totale attività 474.875 - - - - - 38.351 -
58.681
-
1. Passività finanziarie 13.816 X - - - - X -
X
X
2. Portafoglio X X X X X X 29 X - X
Totale passività 13.816 - - - - - 29 -
-
-
1. Transazioni attese X X X X X X X -
X
X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 130.944 71.880
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (32) (9.581)
Totale 130.912 62.299

Sezione 6 Passività fiscali – Voce 60

Le passività fiscali sono state commentate nella "Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 7 Passività associate ad attività in via di dismissione – Voce 70

Per il dettaglio delle passività associate alle attività in via di dismissione si rimanda alla "Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" dello stato patrimoniale attivo.

Sezione 8 Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
Debiti verso società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 78.949 80.966
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 117.279 107.815
Debiti verso il personale 3.557 5.180
Debiti verso enti previdenziali 56.861 55.436
Debiti verso fornitori 225.371 237.607
Partite viaggianti tra filiali non attribuite ai conti di pertinenza 22.947 8.232
Somme a disposizione da riconoscere a terzi 264.800 322.914
Bonifici da regolare in stanza 544.327 494.855
Partite relative ad operazioni in titoli 299.919 62.711
Altre partite in corso di lavorazione 954.663 778.564
Rettifiche per partite illiquide di portafoglio 877.670 837.296
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 40.253 30.727
Altre partite 185.432 207.040
Totale 3.672.028 3.229.343

La voce "Debiti verso l'Erario (non classificabili nelle passività fiscali)" include le passività fiscali nette quali debiti IVA, imposta sostitutiva sui finanziamenti, ritenute su interessi passivi e redditi da lavoro dipendente e assimilato, ritenute e altre partite fiscali non rilevate nella voce 60 "Passività fiscali".

La voce "Debiti verso enti previdenziali" è costituita principalmente dagli oneri relativi ai contributi sociali obbligatori.

La voce "Bonifici da regolare in stanza" è relativa principalmente ad operazioni di bonifici da accreditare.

La voce "Partite relative ad operazioni in titoli" comprende operazioni di compravendita titoli per contanti effettuate a cavallo d'anno e somme in attesa di definitiva imputazione.

La voce "Altre partite in corso di lavorazione" è relativa ad operazioni in attesa di sistemazione o di regolamento.

La voce "Rettifiche per partite illiquide di portafoglio" include gli sbilanci degli effetti in portafoglio ("portafoglio di terzi" e " portafoglio proprio").

La voce "Altre partite" è formata principalmente da passività relative a incassi di deleghe F24 per circa 133,6 milioni (155,6 milioni nel 2019) e da altre partite residuali legate alla normale operatività bancaria.

Sezione 9 Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
A. Esistenze iniziali 372.044 337.230
B. Aumenti 6.487 60.196
B.1 Accantonamento dell'esercizio 2.167 4.935
B.2 Altre variazioni 4.320 55.261
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - 27.666
C. Diminuzioni (22.425) (25.382)
C.1 Liquidazioni effettuate (12.108) (21.711)
C.2 Altre variazioni (10.317) (3.671)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - (1.697)
D. Rimanenze finali 356.106 372.044

La sottovoce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce nella voce "160 a) spese amministrative – spese per il personale, sottovoce 1.e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" del conto economico.

Nella sottovoce B.2 "Altre variazioni" sono comprese (i) le perdite attuariali per 4,1 milioni. Al 31 dicembre 2019 le perdite attuariali erano pari a 27 milioni.

Nella sottovoce C.2 "Altre variazioni" sono compresi utili attuariali per 9,2 milioni. Al 31 dicembre 2019 gli utili attuariali netti erano pari a 0,7 milioni.

Gli utili e le perdite attuariali sono stati iscritti, al netto dell'effetto fiscale, in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A - Politiche contabili", "15 Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto ed altri benefici per i dipendenti", a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, per le società che come Banco BPM avevano in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

Per tali società l'accantonamento non comprende pertanto le quote che, per effetto della citata riforma, sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. Le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano infatti un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate, sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit", come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico - finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2020 rispetto a quella al 31 dicembre 2019.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR

Ipotesi demografiche (2020-2019)
IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
Probabilità di decesso degli attivi rendita
2020: 0,50%
Frequenza delle anticipazioni di TFR 2019: 1,5%
2020:1,50%
Frequenza del turnover 2019: 1,00%
Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo
Probabilità di pensionamento requisito di pensionamento secondo quanto previsto dall'Assicurazione
Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2020-2019)
Tasso annuo di attualizzazione 2020: media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al
31.12.2020(*): 0,01%
2019: Indice Iboxx Corporate AA 7-10, in coerenza con la duration
media del fondo pari a 9,71 anni: 0,37%
2020: media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon
Tasso annuo di inflazione Inflation-Indexed Swap al 31.12.2020(**): 1,10%
2019: 1,50%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato pari all'1,10%, ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2020, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente una diminuzione del fondo di 5,0 milioni, tale variazione risulta attribuibile all'effetto combinato dei seguenti elementi:

  • perdite attuariali per 4,2 milioni, imputabili alle variazioni delle ipotesi finanziarie. In dettaglio, trattasi di utili relativi alla variazione del tasso di inflazione per 8,0 milioni e di perdite relative alla modifica del tasso di attualizzazione per 12,2 milioni;
  • utili attuariali per 9,2 milioni, imputabili alle altre ipotesi attuariali. In dettaglio, trattasi di utili relativi all'esperienza passata, ossia alla differenza tra l'esperienza effettiva nel periodo di riferimento e le previsioni effettuate in occasione della precedente valutazione per 3,3 milioni e di utili relativi alla modifica delle ipotesi demografiche per 5,9 milioni.

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA", considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Banco BPM, a partire dal 2020, utilizza come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

Il decremento del tasso di attualizzazione di 36 basis point (0,01% al 31 dicembre 2020 contro 0,37% del 31 dicembre 2019) è riconducibile alla modifica del tasso di attualizzazione (curva dei tassi Eur Composite AA al 31 dicembre 2020 contro "Iboxx Corporate AA", al 31 dicembre 2019).

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini
percentuali
Tasso attualizzazione +0,5%
(14.212)
(3,99%)
Tasso attualizzazione -0,5%
15.103
4,24%
Tasso di inflazione +0,5%
9.100
2,56%
Tasso di inflazione -0,5%
(8.820)
(2,48%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Sezione 10 Fondi per rischi e oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Valori 31/12/2020 31/12/2019
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 58.240 40.516
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 71.422 75.635
3. Fondi di quiescenza aziendali 133.643 150.899
4. Altri fondi per rischi ed oneri 756.745 756.926
4.1 controversie legali e fiscali 102.948 112.792
4.2 oneri per il personale 434.077 352.647
4.3 altri 219.720 291.487
Totale 1.020.050 1.023.976

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie
rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi per
rischi ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali 75.635 150.899 756.926 983.460
B. Aumenti 3.619 7.396 365.771 376.786
B.1 Accantonamento dell'esercizio 3.619 490 365.125 369.234
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 533 78 611
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 4.655 - 4.655
B.4 Altre variazioni - 1.718 568 2.286
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
C. Diminuzioni (7.832) (24.652) (365.952) (398.436)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (12.963) (321.902) (334.865)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - - -
C.3 Altre variazioni (7.832) (11.689) (44.050) (63.571)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - -
D. Rimanenze finali 71.422 133.643 756.745 961.810

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" degli altri fondi include per 289 milioni gli accantonamenti per gli oneri per il personale e per 76,2 milioni altri accantonamenti, imputati rispettivamente alle voci 160 a) – "Spese per il personale" e 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

La voce C.1. "Utilizzo nell'esercizio" degli altri fondi per rischi e oneri include gli utilizzi effettuati in contropartita al pagamento degli oneri per il personale per 186,4 milioni ed a seguito della chiusura di revocatorie ed altre vertenze per le quali erano stati stanziati specifici accantonamenti per 135,5 milioni.

Nella voce C.3 "Altre variazioni" degli altri fondi per rischi e oneri sono incluse riprese di valore per 41,9 milioni di cui: 21,4 milioni relative agli oneri per il personale e 20,5 milioni agli altri fondi, inclusi rispettivamente nella voce 160 a) – "Spese per il personale" e nella voce 170 – "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" di conto economico.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
1. Impegni a erogare fondi 18.936 4.346 17.633 40.915
2. Garanzie finanziarie rilasciate 6.496 3.675 7.154 17.325
Totale 25.432 8.021 24.787 58.240

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

I fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate sono pari a 71,4 milioni (75,6 milioni nel 2019) e riguardano principalmente fidejussioni commerciali rilasciate alla clientela.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Fondi di quiescenza aziendali

I fondi di quiescenza esposti in bilancio rappresentano le passività relative ai piani a prestazione definita per un valore di 133,6 milioni e sono riferibili interamente a fondi interni.

In ottemperanza alle disposizioni della Circolare n. 262, negli allegati di bilancio viene riportato il rendiconto dei "fondi interni".

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici per i Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili, 15 – Altre Informazioni – Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti".

Alla data di bilancio i fondi in oggetto ammontano a 133,6 milioni (150,9 milioni al 31 dicembre 2019). Gli oneri dell'esercizio sono stati imputati per 1,0 milione alla voce 160 a) - "Spese per il personale" del conto economico e per 5,3 milioni ad incremento della riserva da valutazione del patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Di seguito si evidenziano i fondi quiescenza, con l'evidenza dei fondi Ex Gruppo Banco Popolare ed ex Gruppo Banca Popolare di Milano.

I fondi interni si riferiscono a:

  • a) Fondi rientranti nel "Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare" che dal 1° aprile 2017 è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca. La regolamentazione dei trattamenti confluiti viene, comunque, confermata nelle medesime specificità proprie di ciascuna forma:
    • impegni ex Fondo Banca Popolare Italiana (BPI), ora Fondo Pensione a prestazione definita del Gruppo Banco Popolare: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 103 beneficiari della ex Banca Popolare di Lodi, ed è costituito da un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge al proprio personale; tale fondo è retto dal Regolamento del 17 giugno 1992. In seguito alle disposizioni di cui al D.Lgs. 124/1993, la Banca ha proceduto alla trasformazione del Fondo con accordo del 6 ottobre 2000, al fine di consentire l'adesione al personale assunto successivamente al 27 aprile 1993, e dall'1 aprile 2017 il Fondo è stato individuato quale contenitore delle Forme pensionistiche a prestazione definita presenti nell'ex Gruppo Banco Popolare con garanzia della Banca;
    • impegni ex Fondo Chiavari: il fondo costituito con accordo sindacale dell'11 dicembre 1986, assicura ai propri iscritti ed ai loro superstiti un trattamento previdenziale aggiuntivo alle pensioni erogate dall'INPS; i beneficiari di tale fondo, alla data di bilancio, sono 3;
    • impegni ex Fondo Banca Industriale Gallaratese (BIG): rappresenta gli impegni verso il personale della ex Banca Industriale Gallaratese ed è stato istituito in data 25 febbraio 1986; garantisce un trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge a favore di coloro che alla predetta data erano in servizio presso la ex B.I.G. ed è disciplinato dal Regolamento redatto in occasione dell'istituzione del fondo. In data 21 agosto 1992 avvenne la fusione per incorporazione dell'ex B.I.G. nella Banca Popolare di Lodi e successivamente è stata data la possibilità per gli iscritti al fondo di scegliere se trasferire la propria posizione al Fondo pensione di Banca Lodi o se mantenerla presso tale fondo. Al 31 dicembre 2020 i beneficiari del trattamento sono 55;
    • impegni ex Fondo Bipielle Adriatico: rappresenta il fondo di integrazione delle prestazioni dell'INPS per l'assicurazione obbligatoria di invalidità, vecchiaia e superstiti a favore del personale dipendente di Bipielle Adriatico (ex Cassa di Risparmio di Imola), istituito con Regolamento del 29 dicembre 1954, poi modificato in data 29 luglio 1997. Al 31 dicembre 2020 i beneficiari del trattamento sono 4;
    • impegni ex Fondo Bpl Regolamento 1961 e 1973: rappresenta il trattamento di previdenza aggiuntivo per il personale della ex Banca Popolare di Lodi così come previsto dai regolamenti del 18 aprile 1961 e 12 dicembre 1973. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono rispettivamente in numero di 5 e 13;
    • impegni ex Fondo di quiescenza Banca Popolare Cremona: rappresenta il trattamento previdenziale aggiuntivo a quello spettante per legge per il personale della ex Banca Popolare di Cremona, come previsto dal regolamento del 17 giugno 1972. Alla data di bilancio i beneficiari sono 5;
    • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Lucca: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 2 ottobre 1986 successivamente modificato in data 16 dicembre 1988. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 50;
    • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Pisa: riguarda gli impegni del fondo integrativo delle prestazioni previdenziali ed è disciplinato con regolamento del 20 aprile 1959. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 21;

  • impegni ex Fondo Cassa di Risparmio di Livorno: rappresenta il fondo integrativo delle prestazioni I.N.P.S. ed è disciplinato con regolamento del 3 aprile 1991. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 59;
  • impegni verso 37 ex dipendenti della ex ICCRI BFE la Banca garantisce le prestazioni integrative dell'INPS per l'Assicurazione Generale Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti di cui all'Accordo del 19 aprile 1994;
  • impegni verso 30 beneficiari relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti della ex Banca Italease;
  • impegni verso 18 ex dipendenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per il personale in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976, con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 15 ex dipendenti relativi al Fondo a prestazioni definite per il personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona – Banco S. Geminiano e S. Prospero, disciplinato dallo Statuto – Regolamento di cui alle intese collettive in vigore dall' 1 gennaio 1999, con lo scopo di fornire una pensione integrativa a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria al personale della Banca;
  • impegni verso 111 beneficiari dell'ex Credito Bergamasco per l'erogazione delle prestazioni pensionistiche definite da accordi aziendali stipulati a suo tempo con le Rappresentanze Sindacali Aziendali (T.I.A. - Trattamento Integrativo Aziendale).

b) Altri Fondi ex Gruppo Banco Popolare

  • impegni verso 4 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca S. Geminiano e S. Prospero, costituito con l'accordo aziendale del 10 ottobre 1996 con lo scopo di fornire una pensione aggiuntiva a quella dell'Assicurazione Generale Obbligatoria a favore dei propri dipendenti;
  • impegni verso 3 ex dirigenti relativi al Fondo Integrativo delle prestazioni I.N.P.S. per l'Assicurazione Obbligatoria di Invalidità, Vecchiaia e Superstiti per i dirigenti in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona, costituito con Accordo integrativo del 30 luglio 1976 con lo scopo di riconoscere una pensione integrativa a favore del personale della Banca;
  • impegni verso 220 pensionati prima dell'1 gennaio 1988, relativi agli assegni perequativi a favore del personale in quiescenza della ex Banca Popolare di Verona e Novara e verso un ex dirigente;
  • impegni verso dipendenti e pensionati dell'ex Credito Bergamasco: rappresenta il valore degli impegni nei confronti di 3 ex dipendenti, percettori di un trattamento previdenziale previsto da un accordo aziendale del 10 ottobre 1996 e di liberalità aziendale deliberate dal Consiglio di Amministrazione del 29 aprile 1985.

c) Fondi ex Gruppo Banca Popolare di Milano

• Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 88;

• Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 3;

  • Trattamento previdenziale integrativo della ex Banca Popolare di Milano
  • In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste: nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati); ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991. I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 5.011;
  • Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. Alla data di bilancio i beneficiari delle prestazioni sono 215.

Figura inoltre tra i fondi interni la passività relativa al S.I.PRE. per 0,2 milioni.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

31/12/2020
A. Esistenze iniziali 150.899
B. Aumenti 7.394
B.1 Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro (CSC) 490
B.2 Oneri finanziari dovuti al passare del tempo 532
B.3 Altre perdite attuariali 1.718
B.4 Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto 4.654
B.5 Altre variazioni in aumento -
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
C. Diminuzioni (24.650)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (12.962)
C.2 Utili dovuti a modifiche del tasso di sconto -
C.3 Altri utili attuariali (11.680)
C.4 Altre variazioni in diminuzione (8)
- di cui: operazioni di aggregazione aziendale -
D. Rimanenze finali 133.643

Gli utili netti attuariali ammontano complessivamente a 5,3 milioni e sono imputabili ai seguenti effetti:

  • alla modifica del tasso di inflazione, che ha comportato un utile attuariale pari a 3,1 milioni inserito nella voce C.3 "Altri utili attuariali";
  • alla modifica del tasso di sconto, come illustrato nella precedente Sezione 9 "Trattamento di fine rapporto del personale" che ha comportato una perdita attuariale pari a 4,7 milioni corrispondente alla sottovoce B.4 "Perdite dovute a modifiche del tasso di sconto";
  • alle altre ipotesi attuariali che hanno determinato un utile netto pari a 6,9 milioni rilevato per 1,7 milioni nella sottovoce B.3 "Altre perdite attuariali" e per 8,6 milioni nella sottovoce C.3 "Altri utili attuariali".

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

In base allo IAS 19 le attività a servizio del piano sono quelle detenute da un'entità (un fondo) giuridicamente distinta dall'entità che redige il bilancio (fondo esterno) e che possono essere utilizzate esclusivamente per pagare o accantonare i benefici per i dipendenti e che non sono quindi disponibili per i creditori dell'entità che redige il bilancio. In base a tale definizione, al 31 dicembre 2020, così come al 31 dicembre 2019, non sono presenti attività a servizio dei piani.

Per completezza si segnala che esistono alcune polizze assicurative, classificate nella voce 20 c) "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", aventi l'obiettivo di costituire la provvista necessaria per fronteggiare gli indennizzi dei piani stipulati a favore di alcuni dirigenti (denominato "piano S.I.PRE."), il cui fair value, al 31 dicembre 2020, ammonta complessivamente a 0,1 milioni.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per i principali fondi.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali utilizzati per la valutazione dei Fondi di Quiescenza
Ipotesi demografiche (2020-2019)
Probabilità di decesso dei pensionati e degli attivi IPS55 con Age.-Shifting Base demografica per le assicurazioni di
rendita.
Ipotesi finanziarie (2020-2019)
Tasso annuo di attualizzazione 2020: media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al
31.12.2020(*): da -0,17 a 0,05 a seconda del piano
2019: Indice Iboxx Corporate AA 7-10 o 10+, in coerenza con le
duration medie del fondo: 0,37%
Tasso annuo di inflazione 2020: media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon
Inflation-Indexed Swap al 31.12.2020 (**): 1,10%
2019: 1,50%

(*)media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**)tasso medio ponderato pari all'1,10%, ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap al 31.12.2020, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo BPM).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (5.031) (3,76%)
tasso attualizzazione -0,5% 5.413 4,05%
tasso di inflazione +0,50% 2.990 2,24%
tasso di inflazione – 0,50% (2.839) (2,12%)

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono piani della specie in essere.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono piani della specie in essere.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Banco BPM opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria sia nell'esercizio 2020 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di

applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Banco BPM è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte della Banca, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dalla Banca in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, la Banca reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le passività considerate probabili, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio alla Banca nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile. Come indicato nella Parte A della Nota integrativa Consolidata nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dalla Banca siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie, ammontano a 102,9 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata dalla Maflow S.p.A., in amministrazione straordinaria, nei confronti dell'ex Banco Popolare per ottenere un risarcimento pari a 199 milioni citata nella Relazione Finanziaria annuale 2019 si è chiusa senza alcun impatto economico per la Banca per effetto del passaggio in giudicato della sentenza del 22 luglio 2020 con la quale la Corte d'Appello di Milano ha respinto l'appello di controparte confermando integralmente la sentenza di primo grado favorevole alla Banca.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2020 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza del 31 dicembre 2020 il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande avversarie.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso,

nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano a seguito della dichiarata incompetenza territoriale del Tribunale di Latina inizialmente adito da controparte.

  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. La causa pende dinanzi il Tribunale di Roma.
  • La società BM 124 S.r.l. (cessionaria di un credito da parte del Fallimento Barbero Metalli S.p.A.) il 15 dicembre 2020 ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad altri 18 soggetti (tra cui sette istituti di credito), per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento di 37,5 milioni (pari alle maggiori perdite registrate) o in subordine di 22,9 milioni (pari al totale delle operazioni pregiudizievoli, di cui 9,2 milioni riferibili a Banco BPM) a titolo di risarcimento per i danni asseritamente determinati dalla abusiva concessione del credito. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Firenze.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per un'evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. Il 19 aprile 2021 si terrà l'udienza di trattazione dei mezzi istruttori.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 424,3 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 290,2 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 69,9 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza.

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso, se non impossibile, effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Si informa che la vertenza avviata dalla Ittierre S.p.A., con la quale veniva richiesta alla Banca la restituzione di 30,9 milioni, è stata definita il 3 aprile 2020 con il pagamento di 3,5 milioni.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 31 dicembre 2020 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Tecnogas S.p.A. La procedura richiede la restituzione di somme per 11,2 milioni. Il giudizio di revocatoria fallimentare in primo grado è risultato favorevole alla Banca, sentenza opposta dalla curatela. La Corte d'Appello di Ancona dopo aver inizialmente ammesso la CTU, ha sospeso l'assegnazione dell'incarico a seguito di formale istanza della Banca in ordine all'onere di deduzione e prova nelle revocatorie di rimesse in conto corrente. La causa è stata rinviata per il deposito di note scritte.
  • CE.DI. SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. La prima udienza di comparizione, fissata per il 30 dicembre 2020, è stata differita al 21 aprile 2021.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, i fondi stanziati a fronte delle pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 5,6 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate ammontano alla data del 31 dicembre 2020 a 222,7 milioni1 .

Nel corso dell'esercizio si è registrata una riduzione dei contenziosi in essere per complessivi 5,5 milioni (di cui 3,9 milioni riferiti a Banca Aletti e 1,6 milioni riferiti alla Capogruppo).

E' stata infatti conciliata ai sensi dell'articolo 48 – D.Lgs. 546/92 la controversia relativa all'avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro notificato dall'Agenzia delle Entrate – Direzione provinciale I di Milano a Banca Aletti S.p.A., con riferimento all'acquisto delle attività di private banking da Banca Popolare di Milano S.p.A perfezionata nell'esercizio 2017. A fronte di una pretesa complessiva, pari a 3,9 milioni, la vertenza è stata definita con il pagamento di 1 milione. La definizione non ha comportato impatti sul conto economico in quanto l'onere era già stato accantonato a fondo rischi nell'esercizio 2019.

L'ulteriore riduzione per 1,6 milioni deriva dallo stralcio delle pretese contenute nel processo verbale di constatazione consegnato il 7 agosto 2017 recante rilievi relativi all' asserito omesso versamento IRES ed IRAP con riferimento ad alcuni rapporti economici intercorsi tra l'ex Banca Italease S.p.A. e la controllata Banca Italease Funding LLC, nell'ambito delle operazioni di rafforzamento patrimoniale poste in essere mediante l'emissione delle cosiddette "preference shares".

Le suddette pretese sono considerate non più sussistenti per decorso dei termini di legge e per la notifica di eventuali avvisi di accertamento.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 31 dicembre 2020

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 31 dicembre 2020 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Si ritiene che la definizione della vertenza possa comportare l'effettivo impiego di risorse economiche per 5,6 milioni. Tale importo è già stato addebitato al conto economico dei precedenti esercizi mentre la differenza è classificata come una passività potenziale a fronte della quale non vi sono accantonamenti iscritti in bilancio.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sez. 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tutt'ora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato il ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente.

Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio.

Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con le medesime argomentazioni formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione.

Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile.

Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Attività di verifica in corso al 31 dicembre 2020

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. Sulla base di quanto emerge dai processi verbali dell'attività di verifica, che è tutt'ora in corso, non è stato esposto alcun rilievo.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con

successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano al 31 dicembre 2020 a 434,1 milioni e comprendono l'importo di 249,7 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020, che prevedono l'accompagnamento alla pensione su base volontaria di 1.500 risorse.

Sono inoltre ricompresi gli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati nei precedenti esercizi e la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 219,7 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (113,6 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (20,7 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (40,0 milioni);
  • d) oneri relativi alla ristrutturazione della rete distributiva (previsione di chiusura di 300 filiali) e societaria (incorporazione di ProFamily e Bipielle Real Estate) (12,2 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Al riguardo, si segnala che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel mese di aprile 2017 aveva esteso il procedimento avviato nei confronti di IDB alle banche segnalatrici, tra cui Banco BPM e in data 30 ottobre 2017, nel ravvisare una presunta pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo, aveva irrogato alla stessa IDB e alle banche segnalatrici una sanzione amministrativa (pari, nel caso di Banco BPM, a 3,35 milioni). La Banca ha corrisposto l'importo della sanzione e ha impugnato il provvedimento dell'AGCM presso il TAR. A seguito del rigetto dell'impugnativa da parte del TAR la Banca ha proposto appello al Consiglio di Stato che risulta tutt'ora pendente.

In relazione a tale operatività risulta inoltre pendente un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. A tale proposito, si segnala che nel mese di settembre 2020 la Procura di Milano ha notificato agli stessi ex manager e a taluni dipendenti del Gruppo un avviso di conclusione delle indagini preliminari nell'ambito di un procedimento sempre relativo all'operatività in diamanti riferito al reato di truffa, che non modifica l'impianto accusatorio complessivo già reso noto in precedenza dall'autorità giudiziaria.

Tale operatività ha riguardato principalmente Banco BPM ed in misura meno rilevante la controllata Banca Aletti. Si rimanda alla Nota Integrativa consolidata (Passivo – Sezione 10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri) per una dettagliata informativa riguardante gli accantonamenti complessivi a livello di Gruppo a fronte di tali rischi.

Con riferimento alla sola Capogruppo Banco BPM gli accantonamenti allo specifico fondo in oggetto sono risultati pari a complessivi 357,0 milioni (41 milioni nel 2017, 254,2 milioni nel 2018 e 61,8 milioni nel 2019). Gli utilizzi a fronte dei rimborsi erogati sono risultati pari a 245,3 milioni (32 milioni nel 2018, 110,3 milioni nel 2019 e 103 milioni nel 2020) Pertanto al 31 dicembre 2020 l'ammontare complessivo del fondo disponibile per potenziali ulteriori azioni di rimborso risulta pari a 111,3 milioni.

La voce a) comprende inoltre per 2,3 milioni la quota residua relativa al completamento degli interventi da effettuare a fronte della decisione assunta dalla Banca di ricalcolare condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi secondo le metriche recentemente definite dalle più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate, e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, per il cui dettaglio si rimanda alla relativa sezione di bilancio consolidato.

Sezione 11 Azioni Rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Alla data di bilancio, così come nel precedente esercizio, non vi sono azioni rimborsabili.

Sezione 12 Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 31 dicembre 2020 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

Le azioni proprie in portafoglio alla data di bilancio sono pari a n. 6.125.659, per un controvalore di bilancio di 14 milioni.

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (3.657.792) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.511.524.334 -
B. Aumenti 697.133 -
B.1 Nuove emissioni - -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie 697.133 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (3.165.000) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (3.165.000) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.509.056.467 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.125.659 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel corso dell'esercizio ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte I della Nota Integrativa consolidata.

Nella voce C.2 sono rilevati gli acquisti di azioni proprie in attuazione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei soci di Banco BPM del 6 aprile 2019 che aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie al servizio dei piani di compensi basati su azioni.

12.3 Capitale: altre informazioni

Non ci sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nei precedenti punti della presente sezione.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base alle previsioni dello IAS 1, paragrafo 79 - lettera b), e dell'art. 2427 commi 7-bis e 22-septies del codice civile, di seguito si riporta l'informativa relativa:

  • al riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine con l'indicazione della possibilità di utilizzo e distribuibilità, nonché della loro utilizzazione nei tre precedenti esercizi;
  • alla proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite d'esercizio.

12.4.rmativa ai sensi dell'art. 2427 comma 7-bis del codice civile

Voci 31/12/2020 Possibilità di Quota Utilizzi negli ultimi tre esercizi
utilizzazione disponibile Copertura
perdite
Altri utilizzi
Capitale 7.100.000
Sovrapprezzi di emissione -
Strumenti di capitale 695.417
Azioni proprie (14.002)
Riserve 4.085.640 4.058.963 (151.618)
- Riserva legale 1.420.000 B 1.420.000
- Riserva statutaria - -
- Riserva per azioni proprie 14.002
- Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs. 38/2005 255.304 B(1) 255.304
- Riserva indisponibile da valutazione Partecipazioni
valutate al PN
838.929 B(1) 838.929
- Riserva straordinaria 154.511 A,B,C 154.511 (151.618) -
- Riserva First Time Adoption (FTA) - Rivalutazione Immobili 13.675 A,B,C 13.675
- Riserva da aggregazioni aziendali 766.048 A,B,C 766.048
- Riserva straordinaria disponibile 651.112 A,B,C 610.496(*)
- Riserva per cedole strumenti AT1 (40.616)
- Altre riserve 12.675
Riserve da valutazione: 293.795
- Riserva da valutazione - FVOCIE 8.503 (2)
- Riserva da valutazione - FVOCID 131.781 (2)
- Riserva da valutazione – Partecipazioni valutate al PN 69.047 (2)
- Riserva da valutazione - CFH (4.287) (2)
- Riserva da valutazione - Attività materiali 190.875 (2)
- Riserva da valutazione - Utili(Perdite) attuariali (93.516) (2)
- Riserva da valutazione - Variazione proprio merito creditizio (8.608) (2)
Totale 12.160.850 4.058.963 (151.618)
- Risultato d'esercizio (24.270)
Totale Patrimonio 12.136.580 4.058.963 (151.618)
A = per aumento gratuito di capitale
B = per copertura perdite

C = per distribuzione ai soci

(1) 'La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(2) 'Le riserve sono soggetta a vincolo di indisponibilità ai sensi dell' art. 6 del D.Lgs. n. 38/05

* La quota disponibile della Riserva è al netto della Riserva per cedole strumentali AT1 negativa per 40.616 milioni

Dal prospetto sopra riportato risulta che le riserve disponibili per la distribuzione ai soci (c.d "Distributable Items") indicate con la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione" sono pari a 1.544,730 milioni.

Nel caso in cui l'Assemblea approvi le delibere riportate nella Relazione sulla Gestione al paragrafo "Proposte di deliberazioni relative alla copertura della perdita dell'esercizio 2020, all'aggiornamento dei vincoli alla disponibilità delle riserve ed alla proposta di distribuzione di un dividendo a valere sulle riserve di utili distribuibili" che prevede:

  • (i) l'integrale copertura della perdita d'esercizio tramite l'utilizzo della riserva straordinaria disponibile;
  • (ii) l'aggiornamento dei vincoli alla disponibilità delle riserve ai sensi dell'art. 6 del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, elevando ad 1.182.799.074,88 euro l'ammontare complessivo della riserva indisponibile;
  • (iii) la creazione di un nuovo vincolo alla possibilità di distribuzione delle riserve per l'importo di euro 414.085.449,52, corrispondente all'ammontare del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali al netto dell'imposta sostitutiva da pagare a fronte della decisione di avvalersi della facoltà concessa dall'art. 110 comma 8 bis del Decreto Legge 14/08/2020 n. 104, così aggiunto dall'art. 1 comma 83 della Legge 30/12/2020 n. 178;

(iv) la distribuzione di un dividendo di euro 0,06 per ciascuna delle n. 1.515.182.126 azioni ordinarie per un ammontare complessivo pari ad euro 90.910.927,56

l'importo dei Distributable Items si attesterà a 926,896 milioni.

12.4.2 Informativa ai sensi dell'art. 2427 comma 22-septies del codice civile

Il Consiglio di Amministrazione della Banca propone all'Assemblea di coprire la perdita d'esercizio, pari a 24.270.308,33 euro, mediante l'utilizzo per pari importo della riserva straordinaria disponibile.

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

In gennaio Banco BPM ha realizzato la seconda emissione di strumenti Additional Tier 1, per un importo pari a 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali in aggiunta ai 300 milioni del 2019.

L'emissione è classificabile come strumento di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, è stato rilevato a voce "130 Strumenti di capitale" per un ammontare pari a 397,3 milioni, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili pari a 2,7 milioni, al netto dell'effetto fiscale.

12.6 Altre informazioni

Non vi sono altre informazioni da segnalare rispetto a quanto riportato nelle sezioni precedenti.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

Valore nominale su impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
Totale Totale
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio 31/12/2020 31/12/2019
1. Impegni a erogare fondi 44.452.319 736.081 601.113 45.789.513 51.023.262
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.259.795 81.889 12.795 1.354.479 2.558.742
c) Banche 2.189.213 1.312 - 2.190.525 2.023.532
d) Altre società finanziarie 3.108.353 33.605 3.002 3.144.960 3.337.143
e) Società non finanziarie 35.502.264 541.780 578.979 36.623.023 39.678.099
f) Famiglie 2.392.694 77.495 6.337 2.476.526 3.425.746
2. Garanzie finanziarie rilasciate 594.989 25.236 23.557 643.782 577.530
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 20.405 - - 20.405 30.410
c) Banche 39.896 - - 39.896 85.888
d) Altre società finanziarie 187.883 57 16 187.956 64.670
e) Società non finanziarie 313.734 20.181 21.137 355.052 352.578
f) Famiglie 33.071 4.998 2.404 40.473 43.984

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale Totale
31/12/2020 31/12/2019
1. Altre garanzie rilasciate 6.774.087 6.554.736
di cui: deteriorati 367.872 387.006
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 18.410 17.903
c) Banche 446.471 514.018
d) Altre società finanziarie 154.391 126.821
e) Società non finanziarie 6.021.177 5.749.263
f) Famiglie 133.638 146.731
2. Altri impegni 5.292.311 4.551.776
di cui: deteriorati 4.486 4.588
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 4.532 3.042
c) Banche 7.403 38.099
d) Altre società finanziarie 2.858.295 2.087.130
e) Società non finanziarie 530.256 541.001
f) Famiglie 1.891.825 1.882.504

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

Importo Importo
Portafogli 31/12/2020 31/12/2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 391.973 36.712
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 4.381.623 5.199.290
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 46.184.402 43.380.175
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni e che risultano iscritte nell'attivo dello stato patrimoniale ammontano complessivamente a 50.958 milioni e si riferiscono:

  • per 15.167,6 milioni (17.615,8 milioni nel 2019) a mutui ceduti alla società veicolo BP Covered Bond a garanzia dei portatori delle obbligazioni bancarie garantite. Tali finanziamenti sono esposti in bilancio nella voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso la clientela";
  • per 17.536,2 milioni (13.937,4 milioni nel 2019) a crediti verso la clientela costituiti a garanzia di operazioni di finanziamento presso banche centrali (Abaco);
  • per 8.509,5 milioni (11.505,4 milioni nel 2019) a titoli sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta;
  • per 8.213,7 milioni (4.050,2 milioni nel 2019) a titoli costituiti a cauzione e garanzia di altre operazioni, prevalentemente riconducibili alle operazioni di rifinanziamento presso banche centrali (meccanismo del pooling);
  • per 314,9 milioni (786,0 milioni nel 2019) ad attività costituite a garanzia di operazioni di finanziamento ricevute da Cassa Depositi e Prestiti;
  • per 1.216,2 milioni (721,4 milioni nel 2019) a depositi di garanzia a titolo di collateralizzazione di contratti Master Agreement stipulati dall'istituto. Tali depositi sono esposti in bilancio nella voce 40 - "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato."

In aggiunta, si segnalano le seguenti attività che da un punto di vista contabile non trovano alcuna rappresentazione nell'attivo patrimoniale, utilizzate come parte del collaterale dei finanziamenti ricevuti dalla BCE che al 31 dicembre 2020 ammontano a nominali 27,5 miliardi (20,9 miliardi di nominale nel 2019):

• titoli rivenienti da operazioni di cartolarizzazione di proprie attività per 2.919,3 milioni (3.958,6 milioni nel 2019);

  • emissioni obbligazionarie garantite (covered bond) riacquistate per un valore nominale pari a 5.283,7 milioni (6.735,6 milioni nel 2019);
  • titoli derivanti da operazioni di pronti contro termine di impiego e/o prestito titoli contro titoli per un valore nominale residuo pari a 265,0 milioni (226,6 milioni nel 2019).

Da ultimo si segnala che alla data di bilancio risultano in essere operazioni di provvista garantite rappresentate da pronti contro termine passivi con sottostante titoli acquisiti nell'ambito di operazioni di pronti contro termine attive. Il valore di bilancio delle citate operazioni di pronti contro termine attive, esposte tra i crediti verso banche e clientela in funzione della controparte, ammonta a 1.573,7 milioni (1.426,6 milioni nel 2019) con valore nominale di 1.400,8 milioni (1.339,1 milioni nel 2019).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi Importo
31/12/2020
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela
a) acquisti 24.177
1. regolati 24.175
2. non regolati 2
b) vendite -
1. regolate -
2. non regolate -
2. Gestioni di portafogli
a) individuali -
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni
di portafogli)
-
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 46.461.641
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 4.799.446
2. altri titoli 41.662.195
c) titoli di terzi depositati presso terzi 44.920.918
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 39.953.296
4. Altre operazioni -

Attività e passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi di compensazione o ad accordi similari

Nella presente sezione viene fornita l'informativa richiesta dal principio IFRS 7 in tema di "compensazione di attività e passività finanziarie" per quegli strumenti finanziari:

  • che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32;
  • che sono potenzialmente compensabili, al ricorrere di determinate condizioni, ma esposti nello stato patrimoniale a saldi aperti in quanto regolati da "accordi quadro di compensazione o accordi simili" che tuttavia non rispettano i criteri stabiliti dallo IAS 32 per operare la compensazione di bilancio.

Nel fornire disclosure di tali accordi, il principio richiede altresì di prendere in considerazione gli effetti delle garanzie reali finanziarie (incluse le garanzie in disponibilità liquide) ricevute e prestate.

Nel dettaglio, gli strumenti che sono stati compensati nello stato patrimoniale ai sensi dello IAS 32, si riferiscono ad alcune operazioni di Pronti contro termine stipulate con Banche o controparti istituzionali e ad alcuni derivati Over the counter OTC stipulati con la controparte London Clearing House (LCH).

In particolare gli importi compensati esposti nelle successive tabelle 5. e 6., in corrispondenza delle colonne "Ammontare delle passività finanziarie compensato in bilancio (b)" ed "Ammontare delle attività finanziarie compensate in bilancio (b)"

ammontano a 1.793,9 milioni di cui 1.668,4 milioni relativi alle operazioni di Pronti contro termine il cui effetto viene rappresentato in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) crediti verso banche compensati per 1.565,9 milioni;
    3. b) crediti verso clientela compensati per 102,5 milioni.
    1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
    2. a) debiti verso banche compensati per 836,0 milioni;
    3. b) debiti verso la clientela compensati per 102,5 milioni;
    4. c) titoli in circolazione compensati per 729,9 milioni.

L'effetto della compensazione in diminuzione dei "titoli in circolazione" è dovuto alla rappresentazione prevista per le operazioni di Pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate.

I rimanenti 125,5 milioni relativi ai contratti derivati Over the counter OTC compensati con controparte LCH, vengono rappresentati in diminuzione delle seguenti voci di stato patrimoniale:

    1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
  • a) Attività finanziarie di negoziazione compensate per 2,8 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 122,7 milioni.
    1. Passività finanziarie di negoziazione compensate per 2,8 milioni;
    1. Derivati di copertura compensati per 122,7 milioni.

Con riferimento agli strumenti potenzialmente compensabili, al ricorrere di taluni eventi e da esporre nelle seguenti tabelle 5. e 6. in corrispondenza delle colonne "Ammontari correlati non oggetto di compensazione in bilancio", si segnala la presenza dei seguenti accordi:

  • per gli strumenti derivati: "ISDA Master Agreement" e accordi di compensazione con clearing house;
  • per i pronti contro termine attivi e passivi: contratto quadro "Global Master Repurchase Agreements (GMRA)" ed accordi di compensazione con la "Cassa di Compensazione e Garanzia (CC&G)";
  • per le operazioni di prestito titoli: "Global Master Securities Lending Agreements (GMSLA)".

Per quanto riguarda gli strumenti derivati, sia di negoziazione sia di copertura, si evidenzia che:

  • quelli che presentano un fair value positivo ammontano a 1.569 milioni (esposti nelle voci 20 e 50 dell'attivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 1.292,9 milioni (1.418,4 milioni l'ammontare lordo) sono assistiti da contratti di netting (82,4% in termini percentuali), come indicato in corrispondenza della tabella 5 (colonne c) ed a));
  • quelli che presentano un fair value negativo ammontano a 2.253,1 milioni (esposti nella voce 20 e 40 del passivo di stato patrimoniale), dei quali, al netto delle compensazioni, 2.214,8 milioni (2.340,3 milioni l'ammontare lordo) assistiti da contratti di netting (98,3% in termini percentuali), come indicato nella tabella 6. (colonne c) ed a)).

Con riferimento alle operazioni di prestito titoli si deve evidenziare che nelle seguenti tabelle 5. e 6. sono riportate le operazioni che prevedono il versamento di garanzia in denaro che rientra nella piena disponibilità del prestatore, in quanto trattasi delle uniche operazioni che trovano rappresentazione nello stato patrimoniale. Ai fini della riconciliazione con i saldi patrimoniali delle operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine rientranti in accordi di compensazione o similari, si segnala che le citate operazioni sono rappresentate in corrispondenza delle voci "Pronti contro termine attivi/passivi", esposte in corrispondenza delle tabelle di composizione dei crediti e dei debiti verso banche e clientela, e delle attività e passività finanziarie di negoziazione, in funzione della tipologia della controparte e della finalità delle operazioni, contenute nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale. Si precisa che nella tabella 7. figurano 950,6 milioni di pronti contro termine di raccolta con l'utilizzo di proprie emissioni riacquistate rappresentati in bilancio e nelle relative tabelle di Parte B "Voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – c) Titoli in circolazione", mentre non sono rappresentate alcune operazioni di prestito titoli garantiti da contante nei confronti della clientela senza accordi di compensazione per 1,6 milioni, che rappresentano le differenze rispetto a quanto rappresentato nelle tabelle della Parte B.

Ai fini della compilazione delle successive tabelle 5. e 6., in linea con il principio IFRS 7 e con le istruzioni contenute nella Circolare n. 262, si fa presente che:

  • gli effetti della potenziale compensazione dei controvalori di bilancio delle attività e passività finanziarie sono indicate in corrispondenza della colonna (d) "Strumenti finanziari", unitamente al fair value delle garanzie reali finanziarie rappresentate da titoli;
  • gli effetti della potenziale compensazione dell'esposizione con le relative garanzie in contanti figurano in corrispondenza della colonna (e) "Depositi di contante ricevuti/dati in garanzia".

Tali effetti sono computati per ogni singola controparte assistita da un accordo quadro di netting nei limiti dell'esposizione netta indicata nella colonna (c).

In base alle modalità di compilazione sopra rappresentate, gli accordi di netting tra gli strumenti finanziari e relative garanzie finanziarie consentono di ridurre in modo significativo l'esposizione creditoria/debitoria verso la controparte, come indicato in corrispondenza della colonna (f) "Ammontare netto", indicata nelle successive tabelle 5. e 6.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
attività
finanziarie
(a)
Ammontare
delle
passività
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
Ammontare
netto delle
attività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c=a-b)
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
Bilancio
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Ammontare
netto
(f=c-d-e)
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia
(e)
31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati 1.418.393 125.499 1.292.894 1.171.237 73.012 48.645 55.548
2. Pronti contro termine 7.639.936 1.668.430 5.971.506 5.971.506 - - 541
3. Prestito titoli 13.983 - 13.983 - 13.983 - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2020 9.072.312 1.793.929 7.278.383 7.142.743 86.995 48.645 X
Totale 31/12/2019 10.512.546 2.836.684 7.675.862 7.576.331 43.442 X 56.089

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordiquadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
passività
finanziarie
(a)
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensate
in bilancio
(b)
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
bilancio
Ammontare Ammontare
finanziarie
riportato in
bilancio
Strumenti
finanziari
(d)
Depositi in
contanti posti
a garanzia
(e)
netto
(f=c-d-e)
netto
(f=c-d-e)
(c=a-b) 31/12/2020 31/12/2019
1. Derivati 2.340.252 125.499 2.214.753 1.171.237 1.012.513 31.003 25.251
2. Pronti contro termine 11.772.003 1.668.430 10.103.573 10.101.648 1.730 195 704
3. Prestito titoli 135.167 - 135.167 128.751 - 6.416 -
4. Altri - - - - - -
Totale 31/12/2020 14.247.422 1.793.929 12.453.493 11.401.636 1.014.243 37.614 X
Totale 31/12/2019 16.151.417 2.836.684 13.314.733 12.618.767 670.011 X 25.955

7. Operazioni di prestito titoli

Le operazioni di prestito titoli che prevedono il versamento di garanzia in denaro, che rientra nella piena disponibilità del prestatore, trovano rappresentazione nello stato patrimoniale tra i crediti/debiti verso banche o clientela, in corrispondenza della forma tecnica dei "pronti contro termine". Al 31 dicembre 2020 le operazioni della specie sono esposte tra i Crediti verso Banche per 14 milioni (9,4 milioni nel 2019) e tra i Debiti verso Banche o clientela per 136,8 milioni (370,3 milioni nel 2019) di cui 135,1 milioni verso Banche (367,9 milioni nel 2019) in corrispondenza della forma tecnica "Pronti contro termine".

Le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore o privi di garanzia, non trovano alcuna esposizione patrimoniale. Al 31 dicembre 2020 il fair value dei titoli presi a prestito con garanzia costituita da altri titoli o da contante che non rientra nella piena disponibilità del prestatore è pari a 380,4 milioni (155,9 milioni nel 2019), mentre l'importo dei titoli dati a prestito a banche senza aver ricevuto garanzie, è pari a 2.162,9 milioni (1.726,8 milioni nel 2019).

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Alla data di bilancio non sono presenti attività a controllo congiunto.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2020
Totale
2019
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico: 19.599 4.842 3.374 27.815 49.276
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 9.833 - 3.374 13.207 22.784
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value 9.766 4.842 - 14.608 26.492
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva 148.540 - X 148.540 273.212
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 256.718 1.858.545 X 2.115.263 2.175.835
3.1 Crediti verso banche 9.695 32.962 X 42.657 24.140
3.2 Crediti verso clientela 247.023 1.825.583 X 2.072.606 2.151.695
4. Derivati di copertura X X (134.958) (134.958) (173.525)
5. Altre attività X X 6.961 6.961 6.726
6. Passività finanziarie X X X 206.824 123.155
Totale 424.857 1.863.387 (124.623) 2.370.445 2.454.679
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 329 113.183 - 113.512 197.200
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - 14.444 - 14.444 20.983

Nella voce 1.1 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione – Altre operazioni" figurano i differenziali dei contratti derivati connessi gestionalmente con le passività finanziarie di propria emissione valutate al fair value (FVO).

Nella voce 4 "Derivati di copertura - Altre operazioni" figurano i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni dell'attivo dello stato patrimoniale.

Nella voce 5 "Altre attività – Altre operazioni" pari a 6,9 milioni figurano per 6,7 milioni interessi attivi su credito d'imposta.

La voce 6 "Passività finanziarie" si riferisce per 169,2 milioni (86,1 milioni nel 2019) a interessi attivi di competenza su operazioni di raccolta da BCE rappresentate da finanziamenti passivi TLTRO II (pari a 25,2 milioni), interamente rimborsati, e a operazioni stimate sui finanziamenti TLTRO III in essere (pari a 144,0 milioni, di cui 68,8 milioni riconducibili alla ulteriore riduzione dello 0,5% per il cosiddetto special interest period a partire dal 24 giugno 2020).

Per il trattamento contabile relativo alla rilevazione degli interessi di competenza di quest'ultimo finanziamento si rinvia a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili – Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Nota Integrativa consolidata.

Gli interessi attivi su attività impaired sono contabilizzati secondo le modalità previste dal principio contabile IFRS 9. In particolare accolgono l'effetto attribuibile al c.d. "time reversal" dovuto alle riprese di valore da attualizzazione dei crediti deteriorati.

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1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci 2020 2019
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 73.052 169.597

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
2020
Totale
2019
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (131.735) (367.442) X (499.177) (561.541)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (61.940) X X (61.940) (132.840)
1.3 Debiti verso clientela (69.795) X X (69.795) (73.090)
1.4 Titoli in circolazione X (367.442) X (367.442) (355.611)
2. Passività finanziarie di negoziazione (12.156) - - (12.156) (5.822)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (3.921) - (3.921) (7.767)
4. Altre passività e fondi X X (268) (268) (742)
5. Derivati di copertura X X 43.071 43.071 44.309
6. Attività finanziarie X X X (40.881) (36.238)
Totale (143.891) (371.363) 42.803 (513.332) (567.801)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (16.000) - - (16.000) (16.507)

La voce 5 "Derivati di copertura - Altre operazioni" contiene i differenziali maturati dei contratti derivati finanziari di copertura relativi ad operazioni del passivo dello stato patrimoniale.

La voce 6 "Attività finanziarie – Altre operazioni" pari a 41 milioni contiene gli interessi attivi negativi relativi a operazioni di pronti contro termine di impiego, prestito titoli, finanziamenti, conti correnti e depositi verso clientela e istituzioni creditizie attive.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci 2020 2019
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (6.230) (16.906)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci 2020 2019
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura: 270.104 292.768
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura: (361.991) (421.984)
C. Saldo (A-B) (91.887) (129.216)

Sezione 2 - Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
2019
Tipologia servizi/Valori 2020
a) garanzie rilasciate 74.752 77.412
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 670.083 763.867
1. negoziazione di strumenti finanziari 5.075 5.985
2. negoziazione di valute 2.656 2.725
3. gestione individuali di portafogli - -
4. custodia e amministrazione titoli 9.124 9.125
5. banca depositaria - 26
6. collocamento titoli 33.499 38.394
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 35.546 36.794
8. attività di consulenza - -
8.1 in materia di investimenti - -
8.2 in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 584.183 670.818
9.1. gestioni di portafogli 410.966 458.317
9.1.1. individuali 997 1.227
9.1.2. collettive 409.969 457.090
9.2. prodotti assicurativi 107.363 128.660
9.3. altri prodotti 65.854 83.841
d) servizi di incasso e pagamento 158.341 176.035
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 200.991 213.069
j) altri servizi 522.543 542.436
Totale 1.626.710 1.772.819

La sottovoce j) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 98,3 milioni (110,7 milioni al 31 dicembre 2019), il corrispettivo per la messa a disposizione dei fondi (Corrispettivo di Disponibilità Creditizia) per 263,8 milioni (271,5 milioni il dato dell'esercizio precedente) e commissioni attive su finanziamenti a clientela per 107,9 milioni (110,7 milioni nell'esercizio 2019).

Si deve precisare che, in relazione all'operatività della Banca, i flussi finanziari correlati alle commissioni rilevate nel conto economico dell'esercizio 2020 presentano limitati elementi di incertezza, in quanto trattasi principalmente di commissioni maturate, ed in larga parte incassate, a fronte della prestazione di servizi finanziari ormai completati. I crediti di funzionamento relativi a servizi prestati ma non ancora incassati risultano, infatti, di ammontare non significativo come illustrato nella "Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della parte B dell'attivo di stato patrimoniale della presente Nota integrativa.

Per taluni ricavi riconducibili al collocamento di polizze assicurative a premio unico, il rischio di restituire alla compagnia di assicurazione una quota parte delle commissioni incassate a fronte dell'estinzione anticipata delle suddette polizze da parte della clientela è presidiato mediante lo stanziamento di adeguati fondi, come illustrato nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri" contenuta nella Parte B – Passivo della presente Nota Integrativa.

Al riguardo si fa inoltre presente che gli aggiustamenti delle commissioni rilevate nell'esercizio 2020, a fronte dei servizi resi in precedenti esercizi, sono negativi per 7,2 milioni, pari allo sbilancio tra l'accertamento di maggiori ricavi per 3,5 milioni (di cui 2,5 milioni relativi alla distribuzione di prodotti assicurativi) e minori ricavi per 10,7 milioni (principalmente riconducibili per 5,4 milioni alla distribuzione di prodotti assicurativi e per 4,1 milioni a distribuzione di prodotti di finanziamento di terzi).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori Totale Totale
2020 2019
a) presso propri sportelli: 617.682 709.212
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 33.499 38.394
3. servizi e prodotti di terzi 584.183 670.818
b) offerta fuori sede: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
c) altri canali distributivi: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -

2.3 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori 2020 2019
a) garanzie ricevute (10.089) (8.027)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (22.734) (23.974)
1. negoziazione di strumenti finanziari (13.138) (10.673)
2. negoziazione di valute (8) (10)
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (1.420) (1.214)
5. collocamento di strumenti finanziari (1.488) (1.021)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (6.680) (11.056)
d) servizi di incasso e pagamento (9.394) (10.297)
e) altri servizi (62.792) (64.371)
Totale (105.009) (106.669)

La sottovoce e) "altri servizi" include le commissioni relative ai servizi bancomat e carte di credito per 44,3 milioni (49,9 milioni al 31 dicembre 2019).

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Totale
2020
Totale
2019
Voci/Proventi Dividendi Proventi
simili
Dividendi Proventi
simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 195 - 500 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.046 6.162 9.396 3.631
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
17.153 - 15.311 -
D. Partecipazioni 70.847 - 120.015 -
Totale 89.241 6.162 145.222 3.631

* i dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per un confronto omogeneo

La voce "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" include per 0,3 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Crif S.p.A. e per 0,7 milioni quelli relativi ad Autostrade del Brennero. I Proventi simili si riferiscono ai proventi incassati per 2,2 milioni dal Fondo Clessidra P 3 A e per 2,5 milioni dal Fondo Idea ICF II A.

La voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" include per 5,1 milioni i dividendi relativi alla partecipazione detenuta in Banca d'Italia e per 11,7 milioni quelli relativi ad Anima Holding.

I dividendi da partecipazioni si riferiscono esclusivamente ai proventi incassati da società non controllate in via esclusiva, in maggior dettaglio da Agos Ducato S.p.A. per 69,0 milioni (106,5 milioni nel 2019).

Per effetto della scelta adottata dal Gruppo di modificare il criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva nel bilancio separato di Banco BPM, passando dal criterio del costo al metodo del patrimonio netto (come descritto nella specifica sezione 4 – Altri aspetti nel paragrafo "Modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva" contenuta nella Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa) i dividendi incassati da suddette società non vengono più registrati a conto economico ma a diretta riduzione del valore della partecipazione.

Sezione 4 - Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 30.828 57.802 (343) (21.276) 67.011
1.1 Titoli di debito 30.146 54.641 (53) (17.415) 67.319
1.2 Titoli di capitale 356 2.576 (241) (3.746) (1.055)
1.3 Quote di O.I.C.R. 13 14 - (61) (34)
1.4 Finanziamenti 313 - (49) - 264
1.5 Altre - 571 - (54) 517
2. Passività finanziarie di negoziazione 1.111 1.142 (16.903) (8.568) (23.218)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 1.111 1.142 (16.903) (8.568) (23.218)
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 16.810
4. Strumenti derivati 117.638 999.688 (136.589) (1.015.783) (25.741)
4.1 Derivati finanziari 116.942 999.677 (136.589) (1.015.016) (25.681)
- Su titoli di debito e tassi di interesse 95.364 961.280 (125.283) (972.112) (40.751)
- Su titoli di capitale e indici azionari 21.578 38.397 (11.306) (42.903) 5.766
- Su valute e oro X X X X 9.305
- Altri - - - (1) (1)
4.2 Derivati su crediti 696 11 - (767) (60)
di cui: coperture naturali connesse con la fair value
option
X X X X -
Totale 149.577 1.058.632 (153.835) (1.045.627) 34.862

Si deve precisare che, in base alle disposizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 262, la specifica in merito al "di cui: coperture naturali connesse con la fair value option" si riferisce ad una particolare tipologia di copertura prevista dal principio contabile IFRS 9. Al riguardo si segnala che non risultano importi da valorizzare, in quanto il Gruppo Banco BPM ha optato di continuare ad avvalersi del regime di hedge accounting previsto dal principio contabile IAS 39.

Sezione 5 - Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale Totale
2020 2019
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 173.391 210.219
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 453.842 551.132
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 497.978 65.132
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 8 -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 1.125.219 826.483
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (216.226) (309.473)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (342.330) (449.536)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (574.428) (60.348)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (1.132.984) (819.357)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (7.765) 7.126
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
2020
Totale
2019
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
105.274 (358.536) (253.262) 678.897 (585.024) 93.873
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 105.274 (358.536) (253.262) 678.897 (585.024) 93.873
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
124.546 (396) 124.150 269.655 (4.799) 264.856
2.1 Titoli di debito 124.546 (396) 124.150 269.655 (4.799) 264.856
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 229.820 (358.932) (129.112) 948.552 (589.823) 358.729
B. Passività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - (2.430) (2.430) 4 (2.010) (2.006)
Totale passività (B) - (2.430) (2.430) 4 (2.010) (2.006)

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2. Crediti verso clientela" comprende gli utili pari a 15,3 milioni, derivanti dalla vendita di titoli classificati nel portafoglio dei crediti verso la clientela, prevalentemente rappresentati da un titolo di Stato estero, nonché dall'effetto di rimborsi anticipati su titoli HTC. Per ulteriori dettagli sulle operazioni di vendita si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della Nota integrativa Consolidata.

Al netto di tale componente, il risultato della cessione dei crediti verso clientela è negativo per 268,6 milioni. Tale risultato riflette le azioni di derisking operate nel corso dell'esercizio 2020, con particolare riferimento alle cessioni dei portafogli di crediti UTP pro-soluto (Progetto Django) e di crediti Leasing in sofferenza (Progetto Titan) che hanno determinato un effetto negativo di circa 232,6 milioni.

Per ulteriori dettagli dei suddetti crediti e titoli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A - Politiche contabili, sezione A.1 Parte Generale, della Nota integrativa consolidata.

Gli utili da cessione di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riferiscono per 117,1 milioni agli utili da cessione su titoli di stato italiani ed esteri.

Sezione 7 - Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 13.869 511 (64) (28) 14.288
2.1 Titoli in circolazione 13.869 511 (64) (28) 14.288
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
Totale 13.869 511 (64) (28) 14.288

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 187.461 8.883 (56.859) (18.743) 120.742
1.1 Titoli di debito 1.504 1.289 (2.116) (4.130) (3.453)
1.2 Titoli di capitale 148.936 7.530 (19.935) (2) 136.529
1.3 Quote di O.I.C.R. 10.387 64 (28.042) (1.759) (19.350)
1.4 Finanziamenti 26.634 - (6.766) (12.852) 7.016
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X (12.195)
Totale 187.461 8.883 (56.859) (18.743) 108.547

Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
Primo e Terzo stadio Primo e Totale Totale
secondo stadio Write-off Altre secondo stadio Terzo stadio 2020 2019
A. Crediti verso banche (143) - - 449 160 466 195
- finanziamenti (21) - - 157 160 296 625
- titoli di debito (122) - - 292 - 170 (430)
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
B. Crediti verso clientela (150.337) (89.546) (1.183.287) 1.284 418.798 (1.003.088) (700.840)
- finanziamenti (147.874) (89.546) (1.183.287) 1 418.798 (1.001.908) (703.618)
- titoli di debito (2.463) - - 1.283 - (1.180) 2.778
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati
- - - - - - -
Totale (150.480) (89.546) (1.183.287) 1.733 418.958 (1.002.622) (700.645)

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre 2020 2019
1. Finanziamenti oggetto di concessione
conformi con le GL (41.884) - (14.646) (56.530) -
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di
concessione (759) - (1.881) (2.640) -
3. Nuovi finanziamenti (9.704) - (921) (10.625) -
Totale (52.347) - (17.448) (69.795) -

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
Primo e Terzo stadio Primo e Terzo Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
stadio 2020 2019
A. Titoli di debito (1.282) - - 993 - (289) 2.809
B. Finanziamenti -
-
- - - - -
- Verso clientela -
-
- - - - -
- Verso banche -
-
- - - - -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
-
-
- - - - -
Totale (1.282) - - 993 - (289) 2.809

8.2.a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

La fattispecie non è presente per la Banca. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

Voci/Componenti reddituali Totale
2019
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie al FV rilevato nelle altre
componenti di C.E.
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie valutate
al FV rilevati a CE complessivo
- - - - - -
Attività finanziarie al costo ammortizzato
Modifiche contrattuali su Attività finanziarie al
Costo Ammortizzato -
(1.256)
(1.256) - (1.997) (1.997)
Totale -
(1.256)
(1.256) - (1.997) (1.997)

9.1 Utili/perdite da modifiche contrattuali: composizione

Nella voce, negativa per 1,3 milioni, figurano le perdite derivanti dalle modifiche contrattuali intervenute nell'esercizio in relazione alle forme di finanziamento, che non hanno comportato la cancellazione totale o parziale dal bilancio della precedente esposizione creditizia.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2020 2019
1) Personale dipendente (1.742.696) (1.595.026)
a) salari e stipendi (1.041.472) (1.109.771)
b) oneri sociali (271.831) (295.705)
c) indennità di fine rapporto (63.119) (61.724)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.167) (4.935)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (1.015) (2.508)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (1.015) (2.508)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (41.271) (40.831)
- a contribuzione definita (41.271) (40.831)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.286) (4.619)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (318.535) (74.933)
2) Altro personale in attività (125) (171)
3) Amministratori e sindaci (4.061) (5.672)
4) Personale collocato a riposo (15) (212)
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 14.129 13.959
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (1.533) (1.963)
Totale (1.734.301) (1.589.085)

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Numero medio (*) 2020 2019
1) Personale dipendente 19.770 19.868
a) dirigenti 268 263
b) quadri direttivi 7.753 7.730
di cui: di 3° e 4° livello 3.965 3.966
c) restante personale dipendente 11.749 11.875
2) Altro personale 8 10
Totale 19.778 19.878

Il numero medio dei dipendenti non include gli amministratori e sindaci. Nel caso dei dipendenti part-time è convenzionalmente considerato il 70%.

10.3 Fondi di quiescenza aziendale a benefici definiti: costi e ricavi

Totale
2020
Totale
2019
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti (490) (639)
- Oneri finanziari (533) (1.910)
- Rendimento atteso delle attività a servizio del piano - -
- Utili e perdite attuariali - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni 8 41
Totale (1.015) (2.508)

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Gli altri benefici a favore dei dipendenti, i cui costi sono riportati nella precedente tabella 10.1, al punto "i) altri benefici a favore dei dipendenti", ammontano a 318,5 milioni (74,9 milioni del 2019). L'incremento registrato nell'esercizio è da attribuire alla rilevazione degli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, pari a 249,6 milioni. In tale voce sono inoltre rilevati i costi per buoni pasto per 18,4 milioni (18,1 milioni nel 2019), i contributi per assistenza e malattia per 20,3 milioni (20,2 milioni nel 2019), le prestazioni e i rimborsi per servizi di welfare per 15,6 milioni (16,8 milioni nel 2019) e le spese di formazione del personale per 5,6 milioni (8,2 milioni nel 2019).

10.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Settori Totale
2020
Totale
2019
a) Spese relative agli immobili (59.085) (62.996)
- fitti (8.333) (12.485)
- manutenzioni locali (13.747) (12.964)
- spese di pulizia (13.071) (9.072)
- energia, acqua e riscaldamento (23.934) (28.475)
b) Imposte indirette e tasse (267.791) (261.816)
c) Spese postali, telefoniche, stampati e altre per ufficio (25.124) (25.839)
d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti (80.242) (65.982)
- canoni (21.617) (17.187)
- manutenzioni (58.625) (48.795)
e) Prestazioni professionali e consulenze (50.337) (80.202)
f) Spese per visure e informazioni (13.185) (14.215)
g) Sorveglianza e scorta valori (18.118) (19.914)
h) Prestazione di servizi da terzi (198.963) (201.268)
i) Pubblicità, rappresentanza e omaggi (9.573) (14.539)
l) Premi assicurativi (8.072) (7.153)
m) Trasporti, noleggi e viaggi (7.554) (12.654)
- noleggi (1.970) (3.529)
- altre spese (5.584) (9.125)
n) Altri costi e spese diverse (240.001) (188.949)
Totale (978.045) (955.527)

Nella voce "a) Spese relative agli immobili – affitti" sono ricompresi affitti su immobili, che non sono rientrati nel perimetro IFRS 16 in quanto relativi a contratti short term (inferiore a 12 mesi).

Nelle voci "d) Manutenzioni e canoni per mobili, macchine e impianti" e "m) Trasporti, noleggi e viaggi – noleggi" sono compresi noleggi di software, noleggi di macchine e autoveicoli short term o low value e canoni di assistenza relativi ai noleggi.

La voce n) "Altri costi e spese diverse" include gli oneri relativi al sistema bancario per complessivi 185,5 milioni (130,8 milioni al 31 dicembre 2019) nonché il canone per il mantenimento della convertibilità delle DTA, come meglio dettagliato nei paragrafi che seguono.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015 gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetto o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce in esame, ossia la voce "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU e nel terzo trimestre per il FITD.

La contribuzione ordinaria al FRU per l'esercizio 2020 ammonta a 80,8 milioni (57,1 milioni era la contribuzione dell'esercizio 2019). Al riguardo si precisa che per il 2020, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si

è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Committments").

La contribuzione ordinaria al FITD, addebitata nel conto economico del 2020 ammonta a 79,2 milioni (52,8 milioni era stata la contribuzione richiesta per l'esercizio 2019 rilevata nel terzo trimestre del 2019).

Da ultimo, si segnala che nel mese di giugno 2020 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 25,5 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU. Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio - Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A., anche detto importo è stato addebitato nella voce "190. b) Altre spese amministrative" (nel 2019 erano stati richiesti contributi addizionali per 20,9 milioni).

Canone per la garanzia della trasformabilità delle DTA - evoluzioni normative al Decreto Legge n. 59/2016

Si ricorda che l'articolo 11 del D.L. n. 59 del 3 maggio 2016, convertito con modificazioni dalla L. n. 119 del 30 giugno 2016, ha introdotto un regime opzionale, in virtù del quale la garanzia sulla trasformabilità in crediti di imposta delle attività fiscali per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset) che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 risulta subordinata al pagamento di un canone, dovuto per gli esercizi a partire dal 31 dicembre 2015 fino al 31 dicembre 2029, da determinarsi annualmente.

In data 21 febbraio 2017 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale la legge di conversione (L. 17 febbraio 2017, n. 15) del Decreto Legge Salva Risparmio; nel dettaglio, l'art. 26 bis, comma 4, ha modificato l'articolo 11 del D. L. 59/2016, posticipando il periodo per il quale è dovuto il canone anno che è stabilito con partenza dal 31 dicembre 2016 fino al 31 dicembre 2030.

Ai sensi dei citati riferimenti normativi l'esercizio di tale opzione, che è stato effettuato nel 2016 dalla Banca, è considerato irrevocabile.

Più in dettaglio, il canone annuale da versare per assicurare la convertibilità delle suddette attività per imposte anticipate in crediti d'imposta deve essere determinato annualmente applicando l'aliquota dell'1,5% ad una "base" ottenuta sommando alla differenza tra le attività per imposte anticipate trasformabili iscritte nel bilancio dell'esercizio precedente e le corrispondenti attività per imposte anticipate iscritte nel bilancio 2007, l'importo delle trasformazioni delle stesse attività per imposte anticipate operate dal 2008 fino all'esercizio precedente, e sottraendo le imposte previste dal Decreto e versate con riferimento ai predetti periodi di imposta (base detta anche "DTA di tipo 2"). I canoni sono deducibili sia ai fini IRES che ai fini IRAP nell'esercizio in cui vengono pagati.

In virtù delle citate disposizioni normative, nella voce di conto economico in esame "160. b) Altre spese amministrative" è stato addebitato l'onere di competenza dell'esercizio 2020 che, al lordo del recupero da società del Gruppo, ammonta a 25,4 milioni (23,8 milioni era l'importo addebitato nel conto economico del 2019).

Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

Accantonamenti Totale Totale
Riattribuzioni 2020 2019
Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate (25.576) 7.851 (17.725) 21.982

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni Totale
2020
Totale
2019
Altri impegni e altre garanzie rilasciate (3.619) 7.832 4.213 (14.161)

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
2020
Totale
2019
Rischi ed oneri su controversie legali (22.736) 18.095 (4.641) 4.650
Altri rischi ed oneri (53.438) 2.480 (50.958) (67.580)
Totale (76.174) 20.575 (55.599) (62.930)

Gli accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, al netto delle riprese di valore, ammontano a 55,6 milioni.

La voce "Altri Rischi ed oneri" è prevalentemente rappresentata dall'accantonamento a fronte di oneri dovuti ad impegni correlati agli accordi di partnership in essere per 38,5 milioni.

Per maggiori dettagli sugli stanziamenti effettuati si fa rinvio all'informativa contenuta nella "Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri" – Voce 100 della parte B – Passivo della presente Nota integrativa.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituali Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (210.237) (6.824) 20.403 (196.658)
- Di proprietà (48.563) - - (48.563)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (161.674) (6.824) 20.403 (148.095)
2 Detenute a scopo d'investimento - - - -
- Di proprietà - - - -
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
3 Rimanenze X - - -
Totale (210.237) (6.824) 20.403 (196.658)

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (101.907) (2.231) - (104.138)
- Generate internamente dall'azienda - - - -
- Altre (101.907) (2.231) - (104.138)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - -
Totale (101.907) (2.231) - (104.138)

Sezione 14 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
2020 2019
Oneri su beni rivenienti dal leasing (9.516) (10.060)
Altri (46.237) (41.676)
Totale (55.753) (51.736)

La voce "Oneri su beni rivenienti dal leasing" è relativa ai costi sostenuti sui beni a garanzia di esposizioni deteriorate per l'acquisto e la rivendita dei beni oggetto di operazioni di leasing finanziario.

La voce "Altri" include per 31,3 milioni gli oneri per transazioni su cause non accantonati o eccedenti i fondi rischi, perdite operative relative alla gestione delle filiali (rapine, frodi, furti e altri danni) per 4,6 milioni, nonché sopravvenienze passive ed altre insussistenze.

Il conto economico dell'esercizio 2020 è stato inoltre addebitato dell'importo pagato a fronte delle garanzie prestate a favore di Prelios e Credito Fondiario in relazione alle cessioni effettuate in esercizi precedenti relative ai portafogli "Exodus" ed "ACE", che ammonta complessivamente a 16,5 milioni.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
2020 2019
Proventi su c/c e finanziamenti 9.898 16.168
Recuperi di imposte 237.791 229.052
Recuperi di spese 100.972 95.107
Fitti attivi su immobili 5.132 5.244
Altri 14.450 17.449
Totale 368.243 363.020

La sottovoce "Proventi su c/c e finanziamenti" si riferisce alla "commissione di istruttoria veloce" introdotta dal D.L. 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla L. n. 214/2011.

Sezione 15 – Utili (perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Totale Totale
2019
Componente reddituale/Valori 2020
A. Proventi 81.824 519.471
1. Rivalutazioni 81.824 85.548
2. Utili da cessione - 433.766
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - 157
B. Oneri (57.391) (135.009)
1. Svalutazioni (57.391) (134.229)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - (775)
4. Altri oneri - (5)
Risultato netto 24.433 384.462

Nelle voci Rivalutazioni e Svalutazioni sono ricompresi gli utili e le perdite derivanti dalla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di controllo per 24,4 milioni, a seguito del cambiamento di criterio di valutazione delle stesse, come descritto nella sezione 4 – Altri aspetti nel paragrafo "Modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva" contenuta nella Parte A - Politiche contabili - della Nota integrativa).

Nel 2019, che è stato riesposto rispetto a quanto pubblicato nella Relazione Finanziaria Annuale 2019, oltre all'adeguamento del valore delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, si evidenzia l'apporto per complessivi 432 milioni, delle cessioni di CF Liberty Servicing S.p.A. (già First Servicing S.p.A.) e ProFamily S.p.A..

Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Rivalutazioni
(a)
Svalutazioni
(b)
Differenze cambio
Attività/Componenti reddituale Positive
(c)
Negative
(d)
Risultato netto
(a-b+c-d)
A. Attività materiali 944 (8.914) - -
(7.970)
A.1 Ad uso funzionale: 214 (518) - -
(304)
- Di proprietà 214 (518) - -
(304)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.2 Detenute a scopo di investimento: 730 (8.396) - -
(7.666)
- Di proprietà 730 (8.396) - -
(7.666)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
A.3 Rimanenze - - - -
-
B. Attività immateriali - - - -
-
B.1 Di proprietà: - - - -
-
- Generate internamente dall'azienda - - - -
-
- Altre - - - -
-
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
-
Totale 944 (8.914) - -
(7.970)

La voce, complessivamente negativa per 8,0 milioni (49,3 milioni era il saldo negativo dello scorso esercizio), accoglie i risultati conseguenti alla valutazione al fair value delle "attività materiali ad uso funzionale rivalutate" e delle "attività materiali detenute a scopo di investimento", rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà e dal patrimonio artistico di pregio.

Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240

17.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio hanno determinato rettifiche di valore a carico dell'esercizio per 25,1 milioni.

Per la descrizione delle modalità di effettuazione degli impairment test sugli avviamenti si rimanda a quanto esposto nella "Sezione 10 – Attività immateriali" della parte B della Nota integrativa consolidata.

Si rinvia invece a quanto illustrato nella parte A – Politiche contabili della presente Nota integrativa per la descrizione delle modalità di determinazione delle perdite di valore dell'avviamento.

Sezione 18 - Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale Totale
2020 2019
A. Immobili 359 2.086
- Utili da cessione 625 2.789
- Perdite da cessione (266) (703)
B. Altre attività (271) (95)
- Utili da cessione 10 3
- Perdite da cessione (281) (98)
Risultato netto 88 1.991

Sezione 19 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale Totale
Componenti reddituali/Valori 2020 2019
1. Imposte correnti (-) (12.807) (7.133)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (1.489) 1.394
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 86.107 540
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- 42.972
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 26.964 (174.202)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 166.827 25.297
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) 265.602 (111.132)

Come già indicato, nell'esercizio Banco BPM ha esercitato l'opzione prevista dall'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020 n. 104 per il riallineamento dei valori fiscali ai maggiori valori contabili relativamente alle attività immateriali rappresentate da Marchi e Client Relationship. L'esercizio dell'opzione ha comportato i) la rilevazione immediata dell'imposta sostitutiva di 12,8 milioni imputata a Conto Economico; ii) la cancellazione di passività fiscali differite (DTL) nette per 141,1 milioni, con un impatto positivo sul Conto Economico di 128,3 milioni.

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

IRES 2020 2019
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (289.872) 1.053.609
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 95.386 185.074
Minusvalenze da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI 18.889 121.748
Imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi 7.278 7.574
Perdite su crediti indeducibili 428 96
Spese amministrative a deducibilità limitata 3.667 6.181
Altre spese amministrative non deducibili 34.040 42.934
Impairment avviamenti 25.100 -
Accantonamenti 4.003 6.541
Altro 1.981 -
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (243.370) (706.152)
Quota non rilevante delle plus da realizzo/valutazione su partecipazioni/OCI (163.680) (482.159)
Quota non rilevante dei dividendi (79.690) (223.993)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
3.845 -
Altre 3.845 -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-)
(89.547) (88.776)
Quota reddito agevolabile A.C.E. (70.197) (68.497)
Altro (19.350) (20.279)
Base di calcolo IRES a conto economico (523.558) 443.755
Aliquota nominale IRES 24,00% 24,00%
IRES effettiva 125.654 (106.501)
Tax rate IRES 43,35% (10,11%)
IRAP 2020 2019
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (289.872) 1.053.609
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 331.948 211.044
Quota non deducibile degli ammortamenti su beni ad uso funzionale 30.080 32.156
Altre spese amministrative non deducibili 128.116 120.990
Spese del personale al netto delle deduzioni ammesse (riduzione cuneo,disabili,ecc.) 70.437 -
Altre rettifiche di valore non rilevanti 76 2.789
Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri 69.111 55.109
Impairment avviamenti 25.100 -
Altri 9.028 -
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (69.054) (479.628)
Quota non rilevante dei dividendi (50%) (44.621) (121.890)
Altri proventi di gestione - (27.826)
Utili delle partecipazioni (24.433) (315.538)
Utili da cessione di investimenti - (1.991)
Ripresa di valore su crediti - (12.383)
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato
lordo (+)
349.527 -
Rettifiche per neutralizzazione valore della produzione negativa 343.358 -
Altro 6.169
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del
risultato lordo (-) (234.557) (771.103)
Recapture componenti negativi irrilevanti di esercizi precedenti - (681.253)
Recapture cuneo fiscale - (74.779)
Altre (234.557) (15.071)
Base di calcolo IRAP a conto economico 87.992 13.922
Aliquota nominale media ponderata IRAP 5,56% 5,56%
IRAP effettiva (4.892) (774)
Tax rate IRAP (1,69%) (0,07%)
IRES e IRAP non di competenza e Addizionale Ires 2020 2019
Totale impatto 144.840 (3.857)
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti (2.715) 10.471
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 906 1.203
Ires - Addizionale 3,5% 18.325 (15.531)
Riallineamento 128.324 -
Tax rate IRES e IRAP non di competenza e altre imposte 49,97% (0,37%)
Totale imposte sul risultato lordo 2020 2019
Totale IRES + IRAP + Altre imposte 265.602 (111.132)
Tax rate complessivo 91,63% (10,55%)

Sezione 20 - Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290

20.1 Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte: composizione

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

20.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative alle attività operative cessate

La voce non è valorizzata per l'esercizio in corso, né per quello precedente. Si omette pertanto la relativa tabella.

Sezione 21 - Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

Sezione 22 - Utile per azione

31/12/2020 31/12/2019
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.509.504.749 1.509.504.749 1.511.339.224 1.511.339.224
Risultato attribuibile (migliaia di euro) (24.270) (24.270) 912.862 912.862
EPS (euro) (0,016) (0,016) 0,604 0,604
Risultato attribuibile senza badwill e impairment (migliaia di
euro)
(24.270) (24.270) 912.862 912.868
EPS (euro) (0,016) (0,016) 0,604 0,604

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Si segnala che al 31 dicembre 2020 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

25.2 Altre informazioni

Non si segnalano altre informazioni rilevanti oltre a quanto già indicato nelle sezioni precedenti.

PARTE D – REDDITIVITÀ COMPLESSIVA

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci 31/12/2020 31/12/2019
10. Utile (Perdita) d'esercizio (24.270) 912.861
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (133.603) 334.586
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (125.809) 151.291
a) variazione di fair value (16.571) 152.699
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto* (109.238) (1.408)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio): (16.412) (9.819)
a) variazione del fair value (16.412) (9.819)
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali (1.695) 286.837
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 10.342 (38.174)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (1.937) 56.982
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 1.908 (112.531)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 92.586 168.345
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: 3.911 193
a) variazioni di fair value 3.911 193
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva:
a) variazioni di fair value
125.684
144.636
258.293
192.071
b) rigiro a conto economico (18.952) 66.222
- rettifiche per rischio di credito (693) (5.953)
- utili/perdite da realizzo (18.259) 72.175
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
5.835 (4.685)
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value
5.835 (4.685)
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (42.844) (85.456)
190. Totale altre componenti reddituali (41.017) 502.931
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) (65.287) 1.415.792

*In tale voce figurano gli utili e le perdite dell'esercizio; i dati comparativi riferiti al 2019 sono stati riesposti per confronto omogeneo.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il documento che riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) recante le informazioni finalizzate a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relative al Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), secondo quanto previsto dalla circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013 e nello specifico dalla Parte Otto del Regolamento CRR UE n.575/2013, è reso disponibile nei termini previsti dalla normativa nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Le informazioni quantitative contenute nella presente parte includono tutte le attività e passività finanziarie verso banche e clientela qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa dei rischi di credito si rimanda alla parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del Credito

Nella presente parte, ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie per cassa" si intendono tutte le attività finanziarie per cassa vantate verso banche o clientela, qualunque sia il loro portafoglio di allocazione contabile (valutate al fair value con impatto a conto economico, valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie in via di dismissione), si escludono invece i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica e distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.302.982 2.557.228 42.453 1.739.797 135.373.077 141.015.537
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - 10.165.690 10.165.690
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
835 111.713 249 9.776 295.422 417.995
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - 3.807 - - - 3.807
Totale 31/12/2020 1.303.817 2.672.748 42.702 1.749.573 145.834.189 151.603.029
Totale 31/12/2019 1.414.567 3.786.654 69.484 1.231.044 138.804.016 145.305.765
A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)
Deteriorate Non deteriorate Totale
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
complessivi*
Write-off
parziali
Esposizione
lorda
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizione
netta
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.778.319 (3.875.656) 3.902.663 369.402 137.575.607 (462.733) 137.112.874 141.015.537
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 10.168.410 (2.720) 10.165.690 10.165.690
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 236.091 (123.294) 112.797 - X X 305.198 417.995
5. Attività finanziarie in corso di dismissione 11.031 (7.224) 3.807 - - - - 3.807
Totale 31/12/2020 8.025.441 (4.006.174) 4.019.267 369.402 147.744.017 (465.453) 147.583.762 151.603.029
Totale 31/12/2019 9.722.832 (4.452.127) 5.270.705 384.834 139.855.254 (328.704) 140.035.060 145.305.765
(*) Valore da esporre a fini informativi

(*) Valore da esporre a fini informativi

Portafoglio detenuto per la negoziazione e derivati

Nella seguente tabella si fornisce evidenza della qualità creditizia riferita alle esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli e derivati) e dei derivati di copertura (non oggetto di rappresentazione nella precedente tabella):

Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Portafogli/qualità Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (19.660) 7.045 5.278.481
2. Derivati di copertura - - 37.519
Totale 31/12/2020 (19.660) 7.045 5.316.000
Totale 31/12/2019 (21.838) 6.942 2.759.873

Le esposizioni di scarsa qualità creditizia, il cui valore di bilancio è pari a 7 milioni, si riferiscono esclusivamente a strumenti derivati con la clientela.

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio
Secondo stadio
Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30 giorni
Da oltre
30 giorni
fino a 90
giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 893.548 189.676 63.387 141.798 218.898 232.490 41.630 123.585 2.927.956
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione - - - - - - - - 3.807
Totale 31/12/2020 893.548 189.676 63.387 141.798 218.898 232.490 41.630 123.585 2.931.763
Totale 31/12/2019 349.930 78.748 17.127 194.573 400.757 185.202 46.253 108.108 3.685.745
A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
valutate al
finanziarie
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
finanziarie
valutate al
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Rettifiche complessive iniziali 125.292 2.177 - - 127.469 199.999 1.236 - - 201.235
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (18) (596) - - (614) - (385) - - (385)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
39.911 483 - - 40.394 108.140 (195) - - 107.945
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - 33 - - - 33
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(8.771) - - - (8.771) (1.853) - - - (1.853)
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali 156.414 2.064 - - 158.478 306.319 656 - - 306.975
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto economico - - - - - - - - - -

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a
Causali/ stadi di rischio Attività rientranti nel terzo stadio erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
ammortizzato
finanziarie
valutate al
Attività
costo
fair value con
impatto sulla
complessiva
valutate al
finanziarie
redditività
Attività
finanziarie in
dismissione
corso di
Attività
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
di cui:
Di cui:attività
finanziarie
acquisite o
impaired
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Totale
Rettifiche complessive iniziali 4.047.516 - 191.980 4.239.496 - 475.255 18.360 7.782 14.374 4.608.716
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off (641.811) - (186.972) (828.783) - (79.549) - - - (829.782)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di
credito (+/-)
747.257 - (799) 746.458 - 47.270 7.072 239 10.413 912.521
Modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.289) - - (1.289) - - - - - (1.256)
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
(304.858) - - (304.858) - (19.910) - - - (315.482)
Altre variazioni 28.841 - 3.015 31.856 - (5.340) - - - 31.856
Rettifiche complessive finali 3.875.656 - 7.224 3.882.880 - 417.726 25.432 8.021 24.787 4.406.573
Recuperi da incasso su attività finanziarie oggetto
di write-off
5.826 - - 5.826 - 56 - - - 5.826
Write-off rilevati direttamente a conto economico (89.606) - - (89.606) - (4.481) - - - (89.606)

Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio
a primo stadio
Da secondo stadio
a terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.227.722 1.537.223 558.473 196.597 321.336 18.709
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 53.413 - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 426.264 381.680 35.725 10.805 95.539 20.885
Totale 31/12/2020 3.653.986 1.972.316 594.198 207.402 416.875 39.594
Totale 31/12/2019 2.337.143 2.787.905 649.809 387.762 493.915 49.059

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

Valori lordi
Portafogli/qualità stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra primo
Trasferimenti tra secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo stadio e terzo
stadio
Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo stadio a
primo stadio
Da secondo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
secondo stadio
Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio a
primo stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 862.643 328.727 27.258 7.473 24.343 457
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL 856.469 326.266 26.276 7.332 23.832 457
A.2 oggetto di altre misure di concessione 378 - 374 141 - -
A.3 nuovi finanziamenti 5.796 2.461 608 - 511 -
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.3 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31/12/2020 862.643 328.727 27.258 7.473 24.343 457
Totale 31/12/2019 - - - - - -

La tabella in esame, introdotta con la Comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020, rappresenta i trasferimenti tra i tre stadi di rischio delle esposizioni interessate da misure di sostegno Covid-19, qualora lo stadio di rischio di fine esercizio sia diverso rispetto allo stadio di rischio in cui le esposizioni erano classificate all'inizio dell'esercizio o alla data di iscrizione iniziale (se successiva all'inizio dell'esercizio).

.

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non
deteriorate
valore
complessive e
accantonamen
ti complessivi
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 116 X (93) 23 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 1 - 1 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 14.414.281 (2.692) 14.411.589 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) 116 14.414.282 (2.785) 14.411.613 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 4.840.829 (388) 4.840.441 -
Totale (B) - 4.840.829 (388) 4.840.441 -
Totale (A+B) 116 19.255.111 (3.173) 19.252.054 -

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non
deteriorate
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 3.195.306 X (1.891.512) 1.303.794 369.402
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 959.485 X (513.318) 446.167 28.083
b) Inadempienze probabili 4.773.053 X (2.100.305) 2.672.748 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 2.998.617 X (1.278.309) 1.720.308 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 56.966 X (14.264) 42.702 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 7.790 X (1.628) 6.162 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 1.785.716 (36.144) 1.749.572 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 188.281 (10.026) 178.255 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 135.603.268 (426.617) 135.176.651 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 1.589.431 (83.266) 1.506.165 -
Totale (A) 8.025.325 137.388.984 (4.468.842) 140.945.467 369.402
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 997.029 X (84.365) 912.664 -
b) Non deteriorate X 59.006.969 (44.908) 58.962.061 -
Totale (B) 997.029 59.006.969 (129.273) 59.874.725 -
Totale (A+B) 9.022.354 196.395.953 (4.598.115) 200.820.192 369.402

(*) Valore da esporre a fini informativi

A.1.7 a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni / Valori Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. FINANZIAMENTI IN SOFFERENZA 267 (47) 220 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 147 (15) 132 -
b) Oggetto di altre misure di concessione - - - -
c) Nuovi finanziamenti 120 (32) 88 -
B. FINANZIAMENTI IN INADEMPIENZE
PROBABILI 64.945 (19.066) 45.879 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 52.541 (15.502) 37.039 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 4.566 (1.988) 2.578 -
c) Nuovi finanziamenti 7.838 (1.576) 6.262 -
C. FINANZIAMENTI SCADUTI DETERIORATI 3.154 (1.047) 2.107 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 2.063 (772) 1.291 -
b) Oggetto di altre misure di concessione - - - -
c) Nuovi finanziamenti 1.091 (275) 816 -
D. ALTRI FINANZIAMENTI SCADUTI NON
DETERIORATI 57.944 (1.492) 56.452 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 41.959 (1.357) 40.602 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 1.216 (26) 1.190 -
c) Nuovi finanziamenti 14.769 (109) 14.660 -
E. ALTRE FINANZIAMENTI NON DETERIORATI 22.392.620 (126.468) 22.266.152 -
a) Oggetto di concessione conforme con le GL 12.151.730 (115.655) 12.036.075 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 44.746 (869) 43.877 -
c) Nuovi finanziamenti 10.196.144 (9.944) 10.186.200 -
TOTALE (A+B+C+D+E) 22.518.930 (148.120) 22.370.810 -

In base alla comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020, la tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica. Al riguardo si precisa che la sottovoce "a) Oggetto di concessione conformi con GL" si riferisce a quelle misure di sostegno che sono conformi alle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02).

I finanziamenti interessati dalle suddette misure di sostegno ammontano complessivamente a 22.518,9 milioni, in termini di esposizione lorda.

In maggior dettaglio, detti finanziamenti sono classificati per 22.507,8 milioni nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", come rappresentato nella tabella "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" contenuta nella Parte B della presente nota integrativa. L'importo residuo di 11,1 milioni si riferisce ad esposizioni oggetto di moratorie classificate nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico".

Per maggiori dettagli sulle tipologie delle misure concesse dalla Banca a sostegno della clientela si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio della Relazione sulla gestione consolidata. Per ulteriori informazioni quantitative sulle suddette misure si fa invece rinvio a quanto contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar 3)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 317 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento - - -
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate - - -
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento - - -
C. Variazioni in diminuzione (201) - -
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - - -
C.2 write-off - - -
C.3 incassi - - -
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - -
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (201) - -
D. Esposizione lorda finale 116 - -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.8 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non esistono esposizioni verso banche oggetto di misure di concessione; si omette pertanto la relativa tabella.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.285.817 6.343.959 92.739
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 34.696 12.042 433
B. Variazioni in aumento 640.034 1.196.437 74.464
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 91.473 815.291 53.439
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 495.323 57.694 754
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 53.238 323.452 20.271
C. Variazioni in diminuzione (730.545) (2.767.343) (110.237)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate (134) (216.931) (5.919)
C.2 write-off (90.178) (304.567) (298)
C.3 incassi (147.799) (489.530) (24.823)
C.4 realizzi per cessioni (110.753) (418.608) -
C.5 perdite da cessione (75.387) (296.003) -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (81) (474.493) (79.197)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - (1.289) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (306.213) (565.922) -
D. Esposizione lorda finale 3.195.306 4.773.053 56.966
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 29.104 11.572 983

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "altre variazioni in diminuzione" include l'importo lordo delle esposizioni oggetto di cessione eccedente la somma del valore di realizzo e dell'eventuale perdita da cessione.

A.1.9 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Causali/Qualità Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni:
non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 4.573.531 2.057.943
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 11.151 14.687
B. Variazioni in aumento 1.016.414 760.300
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 122.979 560.398
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 149.858 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 189.262
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.5 altre variazioni in aumento 743.577 10.640
C. Variazioni in diminuzione (1.624.053) (1.040.531)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (680.052)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (189.262) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (149.858)
C.4 write-off (105.592) -
C.5 incassi (297.881) (75.024)
C.6 realizzi per cessioni (340.088) -
C.7 perdite da cessione (236.715) -
C.8 altre variazioni in diminuzione (454.515) (135.597)
D. Esposizione lorda finale 3.965.892 1.777.712
- di cui: esposizioni cedute non cancellate 10.184 10.648

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 254 - -
-
- -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
-
-
-
B. Variazioni in aumento - - -
-
- -
B.1 rettifiche di valore di attività impaired
acquisite o originate
- X -
X
-
X
B.2 altre rettifiche di valore - - -
-
-
-
B.3 perdite da cessione - - -
-
-
-
B.4 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
-
-
-
B.5 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - -
-
-
-
B.6 altre variazioni in aumento - - -
-
-
-
C. Variazioni in diminuzione (161) - -
-
- -
C.1 riprese di valore da valutazione (161) - -
-
-
-
C.2 riprese di valore da incasso - - -
-
-
-
C.3 utili da cessione - - -
-
-
-
C.4 write-off - - -
-
-
-
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - -
-
-
-
C.6 modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - -
-
-
-
C.7 altre variazioni in diminuzione - - -
-
-
-
D. Rettifiche complessive finali 93 - -
-
- -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
-
-
-

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate Totale di cui: esposizioni oggetto di concessioni Totale di cui: esposizioni oggetto di concessioni Totale di cui: esposizioni oggetto di concessioni A. Rettifiche complessive iniziali 1.871.313 429.500 2.557.305 1.326.644 23.255 4.745 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 9.857 671 615 314 15 4 B. Variazioni in aumento 668.113 196.569 1.204.495 900.760 14.221 2.939 B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired acquisite o originate - X - X - X B.2 altre rettifiche di valore 393.117 107.760 872.990 420.478 13.255 1.502 B.3 perdite da cessione 75.387 8.668 296.003 228.048 - - B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 172.848 59.932 13.980 3.577 148 98 B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - 1.289 1.289 - - B.6 altre variazioni in aumento 26.761 20.209 20.233 247.368 818 1.339 C. Variazioni in diminuzione (647.914) (112.751) (1.661.495) (949.095) (23.212) (6.056) C.1 riprese di valore da valutazione (68.226) (15.782) (282.527) (186.116) (2.525) (712) C.2 riprese di valore da incasso (40.295) (7.016) (36.585) (17.632) (57) (8) C.3 utili da cessione (38.821) (1.232) (51.129) (38.312) - - C.4 write-off (90.178) (16.267) (304.567) (89.314) (298) (10) C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate (6) - (166.638) (58.328) (20.332) (5.279) C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - C.7 altre variazioni in diminuzione (410.388) (72.454) (820.049) (559.393) - (47) D. Rettifiche complessive finali 1.891.512 513.318 2.100.305 1.278.309 14.264 1.628 - di cui: esposizioni cedute non cancellate 7.947 845 1.368 703 52 6

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Con riferimento alle operazioni di cessione di crediti deteriorati, la voce "Altre variazioni in diminuzione" include l'ammontare complessivo delle cancellazioni diverse dai write-off contabili (vale a dire, per l'importo pari alla differenza tra l'esposizione creditizia lorda e il corrispettivo della cessione).

A.2 Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi) Il Banco BPM adotta le valutazioni del merito creditizio rilasciate dalle seguenti agenzie esterne di valutazione del merito di credito (ECAI): Standard & Poor's ratings Services, Moody's Investors Service, Fitch Ratings e Cerved Rating Agency S.p.A.. Si evidenzia che, laddove siano presenti due valutazioni dello stesso cliente, viene adottata quella più prudenziale; nel caso più di due valutazioni sono selezionate le due valutazioni corrispondenti ai due fattori di ponderazione più bassi. Se i due fattori di ponderazione più bassi sono diversi, si applica il fattore più alto. Se i due fattori di ponderazioni più bassi sono identici, si attribuisce tale fattore. (art 138 del regolamento (UE) 575/2013). Per quanto riguarda il raccordo (mapping) tra le classi di rischio e i rating delle agenzie utilizzate, si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Classi di rating esterni
Esposizioni AAA/AA- A+/A- BBB+/BBB- BB+/BB- B+/B- inferiore B Senza rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.862.624 13.598.836 30.517.861 12.604.000 2.090.500 599.717 81.080.387 145.353.925
- Primo stadio 4.862.624 13.374.647 30.078.661 11.391.704 1.552.778 288.271 68.718.182 130.266.867
- Secondo stadio - 224.189 437.723 1.188.358 528.325 307.820 4.622.324 7.308.739
- Terzo stadio - - 1.477 23.938 9.397 3.626 7.739.881 7.778.319
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
2.239.301 2.078.137 5.311.734 69.578 137.730 20.256 311.675 10.168.411
- Primo stadio 2.235.933 1.988.624 5.286.267 67.524 137.730 - 308.715 10.024.793
- Secondo stadio 3.368 89.513 25.467 2.054 - 20.256 2.960 143.618
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - 11.031 11.031
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - 11.031 11.031
Totale (A+B+C) 7.101.925 15.676.973 35.829.595 12.673.578 2.228.230 619.973 81.403.093 155.533.367
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - 1.991 - - 757.234 759.225
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- Primo stadio 598.512 7.770.902 9.782.477 4.421.081 438.041 42.535 21.993.759 45.047.307
- Secondo stadio - 12.918 55.367 123.391 61.139 10.378 498.124 761.317
- Terzo stadio - - 3.000 3.831 203 617.637 624.671
Totale (D) 598.512 7.783.820 9.837.844 4.547.472 503.011 53.116 23.109.520 46.433.295

Totale (A+B+C+D) 7.700.437

23.460.793

45.667.439

17.221.050

2.731.241

673.089

104.512.613

201.966.662

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating interni (valori lordi)

Alle esposizioni verso clientela rappresentate nelle tavole A.2.2 sono associati, ad eccezione di quanto indicato nel prospetto Banche, rating utilizzati anche per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito, limitatamente a quanto riconducibile nei portafogli regolamentari Imprese e Dettaglio. In particolare, con riferimento alla clientela imprese, sono stati sviluppati quattro distinti modelli di rating, in funzione dei seguenti segmenti di clientela - Large Corporate, Mid Corporate Plus, Mid Corporate e Small Business - ed uno riferito alla clientela Privati. Il sistema di rating di controparte prevede, a livello di singolo segmento, dodici classi di

Esposizioni verso Banche

rating (undici bonis ed una default) di seguito raggruppate per fasce di rischio.

Classi di rating interni Unrated Totale
Esposizioni verso Banche AAA AA A BBB BB B CCC Default
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 18.338 1.940.528 875.532 272.664 1.276 - 116 8.665.390 11.773.844
- Primo stadio - 18.338 1.940.528 875.532 271.495 1.276 - - 8.665.153 11.772.322
- Secondo stadio - - - - 1.169 - - - 237 1.406
- Terzo stadio - - - - - - - 116 - 116
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
8.700 33.674 524.373 478.195 441.583 - - - 141.150 1.627.675
- Primo stadio 8.700 31.584 508.950 478.195 418.366 - - - 139.097 1.584.892
- Secondo stadio - 2.090 15.423 - 23.217 - - - 2.053 42.783
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (A + B + C ) 8.700 52.012 2.464.901 1.353.727 714.247 1.276 - 116 8.806.540 13.401.519
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - - - - - - - - - -
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
- Primo stadio 4.431 22.693 1.126.686 347.449 404.699 24.311 - - 298.840 2.229.109
- Secondo stadio - - - - - - - - 1.312 1.312
- Terzo stadio - - - - - - - - - -
Totale (D) 4.431 22.693 1.126.686 347.449 404.699 24.311 - - 300.152 2.230.421
Totale (A + B + C + D) 13.131 74.705 3.591.587 1.701.176 1.118.946 25.587 - 116 9.106.692 15.631.940

Classi di rating interni Totale
Esposizioni verso Clientela BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
A. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.032.955 31.883.651 20.246.755 5.893.169 3.374.253 6.876.551 272.622 91.579.956
- Primo stadio 22.827.827 31.404.584 18.876.754 3.916.997 450.447 - 256.713 77.733.322
- Secondo stadio 205.128 479.067 1.370.001 1.976.172 2.923.806 - 15.909 6.970.083
- Terzo stadio - - - - - 6.876.551 - 6.876.551
B. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
99.165 45.382 18.321 - - - - 162.868
- Primo stadio 99.165 39.013 18.321 - - - - 156.499
- Secondo stadio - 6.369 - - - - - 6.369
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - 7.459 - 7.459
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - 7.459 - 7.459
Totale (A + B + C ) 23.132.120 31.929.033 20.265.076 5.893.169 3.374.253 6.884.010 272.622 91.750.283
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o originate - 323 623 19.160 6.706 628.898 - 655.710
D. Impegni ad erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - -
- Primo stadio 19.197.265 11.797.978 5.944.066 1.261.247 102.223 - 43.951 38.346.730
- Secondo stadio 12.120 46.094 204.235 219.326 148.038 - 1.204 631.017
- Terzo stadio - - - - - 604.361 - 604.361
Totale (D) 19.209.385 11.844.072 6.148.301 1.480.573 250.261 604.361 45.155 39.582.108
Totale (A + B + C + D) segmentate 42.341.505 43.773.105 26.413.377 7.373.742 3.624.514 7.488.371 317.777 131.332.391
Totale non segmentate - - - - - 925.533 54.076.798 55.002.331
Totale 42.341.505 43.773.105 26.413.377 7.373.742 3.624.514 8.413.904 54.394.575 186.334.722

734 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

Esposizioni verso Clientela

Esposizioni verso Clientela

Classi di rating interni Totale
Esposizioni BASSO MEDIO BASSO MEDIO MEDIO ALTO ALTO Default Unrated
Large Corporate 8.843.943 5.254.820 5.085.368 492.087 30.759 245.116 - 19.952.093
Mid Corporate Plus 7.921.564 8.170.342 3.893.236 1.213.796 422.171 1.708.482 22.743 23.352.334
Mid Corporate 8.210.810 9.592.325 7.067.719 2.694.584 822.477 1.997.494 41.713 30.427.122
Small business 9.009.801 6.637.585 7.091.461 2.185.116 803.574 2.613.983 253.321 28.594.841
Privati 8.355.387 14.118.033 3.275.593 788.159 1.545.533 923.296 - 29.006.001
Totale Esposizioni segmentate 42.341.505 43.773.105 26.413.377 7.373.742 3.624.514 7.488.371 317.777 131.332.391

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

Garanzie reali Garanzie personali
(2)
(1) Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Esposizione
lorda
Esposizione
netta
Immobili - Altre Altri derivati Altre (1)+(2)
Immobili -
ipoteche
finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
CLN Controparti
centrali
Banche finanziarie
società
Altre
soggetti
Altri
Amministrazioni
pubbliche
Banche finanziarie
società
soggetti
Altri
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
1.669.604 1.669.579 - 1.311 1.665.124 501 -
-
- - - - - - - 1.666.936
1.1. totalmente garantite 1.667.333 1.667.311 - 1.311 1.665.124 - -
-
- - - - - - - 1.666.435
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite 2.271 2.268 - - - 501 -
-
- - - - - - - 501
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
67.281 67.261 - - - - -
-
- - - - - 6.726 26.755 33.481
2.1. totalmente garantite 27.346 27.337 - - - - -
-
- - - - - 6.352 20.985 27.337
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 39.935 39.924 - - - - -
-
- - - - - 374 5.770 6.144
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
- - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

Garanzie reali

Garanzie personali

(1) (2)
Esposizione Esposizione Immobili - Immobili - Altre Derivati su crediti Crediti di firma Totale
lorda netta Ipoteche finanziario
leasing
Titoli garanzie
reali
Altri derivati Amministrazioni Altre società Altri (1)+(2)
Contropart
i centrali
CLN
Banche Altre società
finanziarie
soggetti
Altri
pubbliche Banche finanziarie soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
79.373.174 76.415.305 42.237.448 762.393 5.541.294 1.698.532 - - - - - 13.079.877 167.068 343.069 7.530.658 71.360.339
1.1. totalmente garantite 68.062.314 65.383.431 42.232.246 762.393 5.385.219 1.604.544 - - - - - 6.831.730 39.699 311.193 7.235.007 64.402.031
- di cui deteriorate 5.662.595 3.295.830 2.427.461 116.825 11.217 172.109 - - - - - 74.100 887 43.784 269.443 3.115.826
1.2. parzialmente garantite 11.310.860 11.031.874 5.202 - 156.075 93.988 - - - - - 6.248.147 127.369 31.876 295.651 6.958.308
- di cui deteriorate 402.462 156.570 4.228 - 13.587 2.925 - - - - - 37.649 1.244 4.487 40.200 104.320
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
12.808.771 12.778.212 666.503 13 3.054.467 519.086 - - - - - 319.216 199.373 669.454 6.212.326 11.640.438
2.1. totalmente garantite 10.677.903 10.655.080 663.898 13 2.938.451 422.295 - - - - - 164.923 103.973 497.833 5.540.063 10.331.449
- di cui deteriorate 94.735 81.381 8.315 - 2.001 3.358 - - - - - 253 - 1.108 63.385 78.420
2.2. parzialmente garantite 2.130.868 2.123.132 2.605 - 116.016 96.791 - - - - - 154.293 95.400 171.621 672.263 1.308.989
- di cui deteriorate 80.655 75.574 - - 852 959 - - - - - 1.599 - 3.060 41.627 48.097

Si precisa che nella presente tabella non figurano le mitigazioni del rischio rappresentate da contratti di CSA su strumenti derivati nonché le forme di supporto relative alle operazioni di cartolarizzazione sintetiche.

.

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore
lordo
Rettifiche di
valore
complessive
di cui
ottenute nel
corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 77.345 69.012 (15.564) 53.448 2.839
A.1. Ad uso funzionale 1.428 2.454 - 2.454 -
A.2. A scopo di investimento 75.917 66.558 (15.564) 50.994 2.839
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli di debito 15.554 15.554 (5.593) 9.961 -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione 2.368 2.844 (1.220) 1.624 -
D.1. Attività materiali 2.368 2.844 (1.220) 1.624 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2020 95.267 87.410 (22.377) 65.033 2.839
Totale 31/12/2019 92.768 84.433 (17.460) 66.973 11.033

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Amministrazioni pubbliche Società finanziarie imprese di assicurazione)
Società finanziarie
(di cui: Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 46 (365) 5.186 (21.211) - - 1.009.954 (1.654.524) 288.608 (215.412)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 982 (3.827) - - 359.504 (459.115) 85.681 (50.376)
A.2 Inadempienze probabili 1.836 (2.140) 78.312 (154.891) - - 2.069.100 (1.754.723) 523.500 (188.551)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 12 (18) 22.066 (89.916) - - 1.434.458 (1.108.582) 263.772 (79.793)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 (1) 28 (24) - - 10.509 (5.839) 32.164 (8.400)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - - 1.112 (826) 5.050 (802)
A.4 Esposizioni non deteriorate 30.595.885 (7.368) 18.958.555 (18.572) 219.979 (350) 55.978.863 (328.888) 31.392.920 (107.933)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni 1.120 (4) 6.265 (389) - - 1.119.649 (74.377) 557.386 (18.522)
Totale (A) 30.597.768 (9.874) 19.042.081 (194.698) 219.979 (350) 59.068.426 (3.743.974) 32.237.192 (520.296)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 12.049 (765) 4.094 (636) - - 883.664 (81.391) 12.857 (1.573)
B.2 Esposizioni non deteriorate 4.081.889 (35) 6.482.112 (11.729) 162.916 (17) 42.831.728 (25.449) 4.534.870 (7.695)
Totale (B) 4.093.938 (800) 6.486.206 (12.365) 162.916 (17) 43.715.392 (106.840) 4.547.727 (9.268)
Totale (A+B) 31/12/2020 34.691.706 (10.674) 25.528.287 (207.063) 382.895 (367) 102.783.818 (3.850.814) 36.784.919 (529.564)
Totale (A+B) 31/12/2019 34.547.169 (11.192) 25.763.702 (283.827) 359.895 (197) 100.657.770 (4.164.436) 37.430.567 (432.872)

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela
Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.295.884 (1.877.886) 6.923 (12.582) 520 (113) 467 (931) - -
A.2 Inadempienze probabili 2.645.925 (2.083.633) 26.820 (16.663) 1 (4) 1 (3) 1 (2)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 42.453 (14.121) 245 (140) 2 (2) 1 (1) 1 -
A.4 Esposizioni non deteriorate 124.361.225 (459.585) 9.068.163 (1.805) 3.106.233 (1.101) 315.880 (183) 74.722 (87)
Totale (A) 128.345.487 (4.435.225) 9.102.151 (31.190) 3.106.756 (1.220) 316.349 (1.118) 74.724 (89)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate 912.486 (84.358) 147 (7) 1 - 1 - 29 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 55.972.266 (44.764) 1.402.139 (108) 206.426 - 79.012 (34) 270.757 (3)
Totale (B) 56.884.752 (129.122) 1.402.286 (115) 206.427 - 79.013 (34) 270.786 (3)
Totale (A+B) 31/12/2020 185.230.239 (4.564.347) 10.504.437 (31.305) 3.313.183 (1.220) 395.362 (1.152) 345.510 (92)
Totale (A+B) 31/12/2019 181.673.998 (4.818.630) 12.447.394 (40.726) 3.740.245 (899) 303.559 (32.065) 234.012 (7)

740 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

In maggior dettaglio le esposizioni Italia sono ripartite per area geografica come risulta dalla tabella seguente:
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 602.336 (889.211) 239.428 (389.768) 313.779 (419.126) 140.341 (179.781)
A.2 Inadempienze probabili 1.463.238 (1.131.949) 522.888 (488.605) 440.078 (356.111) 219.721 (106.968)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 18.335 (1.487) 7.037 (2.476) 11.703 (8.306) 5.378 (1.852)
A.4 Esposizioni non deteriorate 52.971.234 (234.245) 22.776.963 (84.476) 42.764.986 (106.544) 5.848.042 (34.320)
Totale (A) 55.055.143 (2.256.892) 23.546.316 (965.325) 43.530.546 (890.087) 6.213.482 (322.921)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 370.852 (46.954) 265.297 (22.490) 241.911 (11.874) 34.426 (3.040)
B.2 Esposizioni non deteriorate 27.507.730 (25.278) 13.518.542 (5.653) 13.082.384 (12.220) 1.863.610 (1.613)
Totale (B) 27.878.582 (72.232) 13.783.839 (28.143) 13.324.295 (24.094) 1.898.036 (4.653)
Totale (A+B) 31/12/2020 82.933.725 (2.329.124) 37.330.155 (993.468) 56.854.841 (914.181) 8.111.518 (327.574)
Totale (A+B) 31/12/2019 82.106.509 (2.328.999) 37.062.667 (1.065.008) 54.876.767 (1.091.805) 7.628.055 (332.818)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche
Italia Altri paesi europei America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
Esposizioni
netta
complessive
Rettifiche di
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 23 (93) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 11.420.242 (1.623) 2.793.938 (846) 121.774 (76) 32.316 (51) 43.320 (96)
Totale (A) 11.420.242 (1.623) 2.793.961 (939) 121.774 (76) 32.316 (51) 43.320 (96)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio - - - - - - - - - -
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.284.052 (124) 1.590.965 (107) 133.759 (35) 521.291 (70) 254.403 (52)
Totale (B) 1.284.052 (124) 1.590.965 (107) 133.759 (35) 521.291 (70) 254.403 (52)
Totale (A+B) 31/12/2020 12.704.294 (1.747) 4.384.926 (1.046) 255.533 (111) 553.607 (121) 297.723 (148)
Totale (A+B) 31/12/2019 12.171.008 (2.503) 2.819.913 (1.662) 244.164 (71) 598.542 (167) 275.558 (252)

742 NOTA INTEGRATIVA DELL'IMPRESA ______________________________________________________________________________________________________________

B.4 Grandi esposizioni

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 ("CRR") e nella direttiva 2013/36/UE ("CRD IV") del 26 giugno 2013 che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Costituiscono oggetto di rilevazione nella presente voce l'importo (valore non ponderato e valore ponderato) e il numero delle "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Capo 5 (Art. 13) del Regolamento di esecuzione (UE) n. 680/2014, che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza.

Si applicano altresì le disposizioni della Parte Seconda – Capitolo 10 della Circolare 285 emanata dalla Banca d'Italia.

L'esposizione di un ente verso un cliente o un gruppo di clienti connessi è considerata una grande esposizione quando il suo valore è pari o superiore al 10% del capitale ammissibile dell'ente ("CRR", articolo 392).

Tenuto conto dell'effetto delle esenzioni e dell'attenuazione del rischio di credito, le grandi esposizioni devono in ogni caso rispettare il limite del 25% del capitale ammissibile dell'ente.

Alla data del 31 dicembre 2020 il capitale ammissibile coincide con l'ammontare dei Fondi Propri.

A complemento delle norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza, la segnalazione delle Grandi Esposizioni è stata prodotta applicando le linee guida dell'EBA (EBA-GL-2017-15) in materia di clienti connessi, limitatamente all'approccio alternativo verso le Amministrazioni Centrali.

Sulla base del combinato disposto normativo, alla stessa data sono state rilevate n. 26 posizioni di rischio classificate come "grandi esposizioni" per un ammontare complessivo ("non ponderato") pari a 395.613 milioni corrispondenti ad un'esposizione ponderata pari a 9.507 milioni.

Le esposizioni nei confronti di altre società del Gruppo ammontano a 7.155 milioni (74 milioni considerando i fattori di ponderazione) e non costituiscono posizione di rischio.

Gli altri principali "Grandi rischi" sono rappresentati da esposizioni verso:

il Ministero dell'Economia e delle Finanze per 23.316 milioni (11 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) prevalentemente costituita dai titoli di Stato in portafoglio e dalle partite relative alla fiscalità.

Le esposizioni di questa amministrazione centrale sono a loro volta incluse in ciascun gruppo di clienti connessi, identificato separatamente per le persone giuridiche direttamente controllate o ad essa legate direttamente, come meglio specificato al paragrafo 5 (Approccio alternativo per le esposizioni verso le amministrazioni centrali) delle linee guida dell'EBA precedentemente richiamate.

London Stock Exchange Group PLC per 20.122 milioni (0 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) prevalentemente costituita da pronti contro termine con controparte Cassa Compensazione e Garanzia;

Banca d'Italia per 15.933 milioni (116 milioni considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) prevalentemente costituite da depositi a vista e per riserva obbligatoria.

tre Amministrazioni Centrali di Stati Esteri per complessivi 8.527 milioni (0 considerando i fattori di ponderazione e le esenzioni ex art. 400 CRR) esclusivamente costituite da titoli di Stato in portafoglio.

A fine esercizio 2020 è segnalata come "grande esposizione" anche l'insieme delle esposizioni sottostanti cedute e cancellate con le due operazioni di cartolarizzazione "Red Sea" e "Leviticus", in applicazione del regolamento (UE) n. 1187/2014, inteso a determinare l'esposizione complessiva verso un cliente o gruppi di clienti connessi, per quanto concerne le operazioni su attività sottostanti.

Le restanti 18 posizioni sono riconducibili a primari gruppi bancari, finanziari e industriali, sia nazionali sia esteri. Ciascuna delle posizioni segnalate rispetta il limite del 25% del capitale ammissibile.

31/12/2020 31/12/2019
Numero posizioni di rischio 26 30
Esposizioni 395.612.505 370.784.280
di cui: infragruppo 7.154.793 6.658.855
Posizioni di rischio 9.506.542 14.278.736
di cui: infragruppo 73.938 59.457

C. Operazioni di cartolarizzazione

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2020, comprese le operazioni auto-cartolarizzazione cancellate dal bilancio, come meglio precisato in calce alla tabella. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella parte E della nota integrativa consolidata (per le operazioni di auto-cartolarizzazione si veda la sezione rischio di liquidità).

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Cartolarizzazioni non cancellate dal bilancio
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2007 BP Mortgages 2 Mutui residenziali in bonis
BP Mortgages S.r.l. Banco BPM marzo 2007 BP Mortgages 1 Mutui residenziali in bonis
Cartolarizzazioni oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
Red Sea SPV S.r.l. Banco BPM giugno 2018 Progetto Exodus Crediti in sofferenza
Leviticus SPV S.r.l., Banco BPM febbraio 2019 Progetto Ace Crediti in sofferenza
Tiberina SPV S.r.l. Banco BPM dicembre 2020 Progetto Django Crediti UTP e in sofferenza
Titan SPV S.r.l. Banco BPM e Release dicembre 2020 Progetto Titan Crediti in sofferenza

Le operazioni di cartolarizzazione "oggetto di integrale cancellazione dal bilancio" sono rappresentate dalle operazioni "Red Sea SPV", "Leviticus SPV", "Tiberina SPV" e "Titan SPV", per le quali Banco BPM ha trasferito in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività cedute ai veicoli avendo ceduto al mercato il 95% della tranche junior ed il 95% della tranche mezzanine.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

C.1 Esposizione derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
2.432.962 (1.553) 8.868 451 -
2.432.962 (1.553)) 8.868 451
2.225.112 (8.092) 51.868 152.311 (263)
55.839 51.868 122.995
2.169.273 (8.092) - - 29.316 (263)
Senior ESPOSIZIONI PER CASSA
Mezzanine
Junior
-
-

(*) La sottovoce "Prestiti verso imprese" è relativa alle operazioni di cartolarizzazione sintetica. Alla data del 31 dicembre 2020 il valore della Retention trattenuta da Banco BPM è pari a 213,6 milioni.

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

ESPOSIZIONI PER CASSA
Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Senior Mezzanine Junior
(migliaia di euro) Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
Valore di
bilancio
Rettifiche/
riprese di
Valore
A.1 PHARMA FIN.SR3 TV 28 1.751 -
- altro
A.2 PHARMA FIN.SRL TV 28 - 987
- altro
A.3 PHARMA FIN.EUR TV 28 - 4.540
- altro
A.4 BNT PORT 14-42 TV - 28.306
- crediti agricoli e zootecnici
A.5 FAW3 SPV 23 A-1-S 2% (*) 6.001 (10)
- altro
A.6 BERENICE 13-33 CL.B 6% (**) - 967
- crediti in sofferenza

(*) Trattasi di tranche unica, indicata convenzionalmente come titolo Senior

(**) Detenuta tramite l'investimento nello Schema Volontario del FITD.

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome Cartolarizzazione /
Denominazione società veicolo
Sede
Legale
Consolidamen
to
Crediti Attività
Titoli di
debito
Altre Senior Passività
Mezzanine
Junior
BNT Portfolio SPV S.r.l. Milano no 163.024 14.066 270.359
BP Mortgages mar 2007 Milano contabile 106.552 29.711 8.421 57.900 14.558
BP Mortgages giu 2007 Milano contabile 212.674 38.024 78.706 64.411 16.166

Si omette l'esposizione della parte di Tabella relativa alle garanzie rilasciate e alle linee di credito in quanto fattispecie non presenti.

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Si omette l'informativa in quanto già fornita nella nota integrativa consolidata.

C.5 Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Attività cartolarizzate (dato Incassi crediti realizzati Quota % dei titoli rimborsati (dato di fine periodo)
Nome Cartolarizzazione / di fine periodo) nell'anno
Denominazione società veicolo Senior Mezzanine Junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis deteriorate
Attività
Attività in
bonis
deteriorate
Attività
Attività in
bonis
deteriorate
Attività
Attività in
bonis
ITA 8 / Italease Securitisation vehicle 41 317
ITA 11 / Italease Securitisation vehicle 2 21,00%

I valori sopra indicati sono relativi agli ultimi movimenti precedenti la chiusura di entrambi le operazioni.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda al medesimo punto inserito nella Parte E Sezione 1 della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Al 31 dicembre 2020, le operazioni di trasferimento che non hanno comportato la cancellazione dal bilancio delle sottostanti attività finanziarie sono rappresentate da:

  • Operazioni di cartolarizzazioni di crediti verso la clientela (pari a 318,5 milioni);
  • Operazioni di pronti contro termine passive (pari a 8.509,5 milioni).

Per le operazioni passive di pronti contro termine, la mancata "derecognition" del titolo, oggetto di cessione a pronti, deriva dal fatto che la banca trattiene sostanzialmente tutti i rischi ed i benefici connessi al titolo, avendo l'obbligo di riacquistarlo a termine ad un prezzo stabilito contrattualmente. I titoli oggetto di trasferimento continuano pertanto a trovare rappresentazione nei portafogli contabili di appartenenza; il corrispettivo della cessione viene rilevato tra i debiti verso le banche o verso la clientela, in funzione della tipologia di controparte.

Per le operazioni di cartolarizzazione, descritte nel precedente paragrafo "C.1 Operazioni di cartolarizzazione", la mancata "derecognition" consegue alla sottoscrizione, da parte della banca, delle tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, che comportano, in capo alla stessa, il rischio delle prime perdite e, parimenti, il beneficio connesso al rendimento del portafoglio delle attività trasferite. Tali attività sono oggetto di cessione pro soluto e quindi non sono liberamente disponibili da parte della banca cedente; mediante un contratto di servicer, la banca mantiene l'impegno a svolgere il servizio di gestione, amministrazione, incasso, riscossione e recupero crediti per conto del veicolo.

A fronte del trasferimento, il corrispettivo incassato viene rilevato in contropartita della rilevazione di un debito verso la società veicolo, al netto delle tranche di titoli sottoscritti o di utilizzi di forme di sostegno di liquidità a favore del veicolo al fine di effettuare pagamenti in linea capitale. Il finanziamento così iscritto verso la società veicolo è destinato a ridursi per effetto delle somme incassate dall'originator, in qualità di "servicer", e trasferite allo stesso veicolo.

Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
Attività finanziarie cedute rilevate per intero
vendita con patto
di cui: oggetto di
contratti di
deteriorate
di cui
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
cartolarizzazione
operazioni di
vendita con patto
di cui: oggetto di
contratti di
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 359.596 - 359.596
di riacquisto
X 359.653 - 359.653
di riacquisto
1. Titoli di debito 359.596 - 359.596 X 359.653 - 359.653
2. Titoli di capitale - - - X -
-
-
3. Finanziamenti - - - X -
-
-
4. Derivati - - - X -
-
-
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.531 4.531 - 345 - - -
1. Titoli di debito - - - - -
-
-
2. Titoli di capitale - - - X -
-
-
3. Finanziamenti 4.531 4.531 - 345 -
-
-
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - -
-
-
2. Finanziamenti - - - - -
-
-
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.230.223 - 1.230.223 - 1.229.938 - 1.229.938
1. Titoli di debito 1.230.223 - 1.230.223 - 1.229.938 - 1.229.938
2. Titoli di capitale - - - X -
-
-
3. Finanziamenti - - - - -
-
-
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 7.233.640 313.989 6.919.651 31.948 7.055.428 88.525 6.966.903
1. Titoli di debito 6.919.651 - 6.919.651 - 6.966.903 - 6.966.903
2. Finanziamenti 313.989 313.989 - 31.948 88.525 88.525 -
Totale 31/12/2020 8.827.990 318.520 8.509.470 32.293 8.645.019 88.525 8.556.494
Totale 31/12/2019 11.889.317 383.892 11.505.425 36.684 11.338.089 134.065 11.204.024

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Tra le "attività finanziarie cedute rilevate per intero" figurano 1.129,4 milioni di valore di bilancio sottostanti ad operazioni di pronti contro termine di raccolta, esposte in tabella nelle "Passività finanziarie associate" per 938,5 milioni ma che non trovano rappresentazione nelle passività dello Stato patrimoniale in quanto oggetto di compensazione ai sensi dello IAS 32.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nel 2020 non figurano attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Totale
Rilevate per
Rilevate
intero parzialmente 31/12/2020 31/12/2019
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
4. Derivati - - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value 4.531 - 4.531 5.252
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 4.531 - 4.531 5.252
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - - - -
1. Titoli di debito - - - -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(fair value) 333.148 - 333.148 401.073
1. Titoli di debito - - - -
2. Finanziamenti 333.148 - 333.148 401.073
Totale attività finanziarie 337.679 - 337.679 406.325
Totale passività finanziarie associate - - X X
Valore netto al 31/12/2020 337.679 - 337.679 X
Valore netto al 31/12/2019 272.260 - X 406.325

Nella presenta tabella si fornisce rappresentazione del fair value delle attività e delle correlate passività riconducibili in via esclusiva alle operazioni di cartolarizzazione, in quanto considerate le uniche fattispecie in essere per la banca nelle quali il cessionario, ossia la società veicolo, abbia rivalsa esclusiva sulle attività trasferite, rappresentando di fatto gli unici flussi di cassa disponibili per il pagamento delle note emesse.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento (continuing involvement)

La fattispecie non è presente alla data di bilancio.

C. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente

In base a quanto stabilito dalla Comunicazione di Banca d'Italia del 23 dicembre 2019, nella presente sezione si riportano le informazioni quali-quantitative relative alle operazioni di cessione di tipo multi-originator di portafogli creditizi riconducibili allo schema della cessione ad un fondo comune di investimento con attribuzione delle relative quote agli intermediari cedenti.

Banco BPM, nel corso dei precedenti esercizi, ha infatti perfezionato alcune operazioni di cessione di esposizioni classificate a fondi comuni di investimento in cambio di quote emesse dai fondi stessi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Obiettivi generali delle operazioni di cessione di crediti realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento

In linea generale, l'obiettivo industriale e strategico delle operazioni della specie è quello di affidare la gestione di alcune esposizioni classificate come ad alto rischio ad operatori professionali specializzati ed indipendenti (rappresentati da società di gestione del risparmio, di seguito anche "SGR"), i quali, attraverso azioni di discontinuità manageriale, dovrebbero consentire un più efficace turnaround aziendale rispetto a quanto perseguibile dalla banca mediante una gestione in proprio della propria esposizione. Le strategie perseguite dalla SGR, infatti, puntano su leve gestionali difficilmente attivabili dalle singole banche, quali, a mero titolo di esempio, la conversione in equity dei crediti, l'ingresso negli organi di gestione delle società per realizzare un effettivo turnaround operativo, lo sviluppo di operazioni di distressed M&A volte a salvaguardare il valore delle imprese attraverso partnership industriali, il reimpossessamento diretto dell'immobile nel caso di operatori real estate e, da ultimo, l'apporto di nuova finanza da parte di investitori terzi finalizzata al rilancio delle imprese.

In tale ottica, l'intervento di una SGR consente l'istituzione di adeguati meccanismi di salvaguardia dei diritti delle banche conferenti, mediante i poteri attribuiti ad appositi comitati degli investitori. In aggiunta, al fine di allineare gli interessi della SGR con quelli delle banche conferenti, la struttura commissionale a favore della SGR prevede, di regola, oltre alle commissioni di gestione, parametrate sulle attività nette del fondo, anche commissioni di performance o un carried interest sull'extra rendimento dell'operazione.

Trattamento contabile

Da un punto di vista contabile, ai sensi del principio contabile IFRS 9, le suddette operazioni di cessione hanno comportato la cancellazione contabile dei crediti ceduti (cosiddetta "derecognition"), in quanto Banco BPM non ha trattenuto in modo sostanziale i rischi ed i benefici delle attività trasferite e, altresì, non ha mantenuto alcun controllo sostanziale su tali attività, che è stato invece assunto dalla società di gestione del fondo. In particolare, i rischi ed i benefici che la Banca potrà conseguire dalle quote detenute in cambio del conferimento dei crediti, non risultano ancorate né nell'an, né nel quantum, né nella tempistica, agli eventi che interessano i crediti ceduti, posto che le dinamiche economiche e finanziarie connesse ai singoli crediti non influenzeranno in via automatica e diretta i ritorni dei singoli quotisti (tra cui Banco BPM) che invece dipenderanno dal generale andamento del fondo gestito dalla SGR. Al riguardo si deve tenere presente che, trattandosi di operazioni multi-originator, i crediti conferiti dai singoli partecipanti possono differire rispetto a quelli apportati da altri partecipanti e, qualora si tratti dello stesso debitore, può altresì cambiare la percentuale dell'esposizione conferita da ciascun partecipante.

A fronte della suddetta cancellazione, le quote dei fondi, ottenute quale permuta della cessione, sono state iscritte nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value con impatto a conto economico". La differenza tra i crediti così cancellati ed il valore di iscrizione delle quote dei fondi è stata rilevata a conto economico quale effetto riconducibile ai crediti, in base alla disciplina prevista dal paragrafo 3.2.12 del principio contabile IFRS 9.

Con riferimento alla necessità di dover consolidare i fondi comuni di investimenti sottoscritti - in linea con quanto illustrato nella "Parte A – politiche contabili" in merito ai requisiti richiesti dal principio contabile IFRS 10 per la detenzione del controllo su un'entità - si rappresenta che non è stato individuato alcun fondo da dover consolidare. Sulla base dei poteri attribuiti agli organi costitutivi del fondo (Consiglio di Amministrazione, Comitato degli

investitori, Assemblea degli investitori) e alle maggioranze richieste per assumere le relative deliberazioni, non è stato individuato alcun fondo per il quale si ritiene che Banco BPM detenga il potere di dirigere le attività rilevanti.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Dettaglio delle quote di fondi comuni di investimento in essere al 31 dicembre 2020

Al 31 dicembre 2020 il controvalore di bilancio dei fondi comuni di investimento rivenienti dalle operazioni in esame ammonta complessivamente a 164,6 milioni (194,1 milioni al 31 dicembre 2019). Nella seguente tabella viene fornito il dettaglio dei fondi detenuti, con evidenza della società di gestione del fondo, della data del primo closing e dei successivi conferimenti, nonché della politica di investimento perseguita dal fondo.

Nome del fondo Valore di
bilancio al
31.12.2020(*)
Società di
gestione del
Risparmio
Data primo
closing/successivi
conferimenti
Politica di investimento del fondo
IDeA
Corporate
Credit Recovery I
1.677 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
23 giugno 2016
27 giugno 2017
4 luglio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target,
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA Corporate
Credit Recovery II
23.788 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
28 dicembre 2017
18 febbraio 2019
Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target, da
strumenti finanziari partecipativi o azioni emesse dalle suddette ed
eventualmente crediti a breve termine derivanti da linee di credito
autoliquidanti concesse alle suddette società target
IDeA
Corporate
Credit Recovery II –
comparto Shipping
81.002 Dea Capital
Alternative
Funds SGR
21 dicembre 2018 Crediti past due, unlikely to pay o categorie corrispondenti e assimilabili
e/o oggetto di ristrutturazione vantati nei confronti di società target
operanti nel campo della navigazione e dei trasporti marittimi senza
specifici vincoli settoriali, da strumenti finanziari partecipativi o azioni
emesse dalle suddette ed eventualmente crediti a breve termine derivanti da
linee di credito autoliquidanti concesse alle suddette società target
Clessidra
Restructuring Fund
23.812 Clessidra SGR 25 settembre 2019 Crediti past due, unlikely to pay , forborne performing e non performing, in
bonis high risk vantati nei confronti di società target,
da strumenti
finanziari partecipativi/azioni/obbligazioni convertibili emesse dalle
suddette , crediti erogati nella forma di operazioni di debtor in possession
financing a sostegno delle società target nell'ambito di operazioni di
ristrutturazione del debito erogato
Back2bonis 34.288 Prelios SGR 23 dicembre 2019 Titoli "asset backed securities" untranched emessi nell'ambito di operazioni
di cartolarizzazione realizzate ai sensi della legge 130/99, il cui
sottostante è rappresentato da crediti prevalentemente qualificabili quali
"inadempienze probabili" non vantati nei confronti di debitori consumatori
, nonché crediti erogati a favore di tali debitori nel contesto di operazioni
di ristrutturazione del debito, risanamento e/o turn around e/o operazioni
similari piuttosto che nel contesto di operazioni di reimpossessamento e
simili dei beni a garanzia

(*) Attività incluse nella voce di bilancio "20 c . Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"

La variazione negativa intervenuta nell'esercizio, complessivamente pari a 29,5 milioni, è imputabile alle distribuzioni ricevute dalle SGR (-5,2 milioni), alle minusvalenze da valutazione (-15,4 milioni), nonché agli effetti della conversione in cambio dell'investimento in dollari detenuto nel fondo "IDeA Corporate Credit Recovery II comparto Shipping" (-8,9 milioni).

La misurazione a fair value dei suddetti fondi viene effettuata sulla base dei NAV comunicati periodicamente dalla SGR (fondi IDeA), piuttosto che mediante una tecnica valutativa basata sull'attualizzazione dei previsti flussi di recupero in funzione di un tasso di attualizzazione ritenuto espressivo della remunerazione richiesta dal mercato per un'attività simile (fondi "Clessidra Restructuring Fund" e "Back2bonis").

Si precisa inoltre che la suddetta detenzione delle quote del fondo rappresenta la massima esposizione al rischio per Banco BPM; con riferimento alle suddette operazioni non esistono, infatti, garanzie o linee di credito irrevocabili rilasciate nei confronti del fondo, nonché impegni a sottoscrivere ulteriori quote del fondo stesso.

Per le operazioni realizzate mediante lo schema della cessione dei crediti ad un veicolo di cartolarizzazione ex legge 130/99 e contestuale sottoscrizione dei titoli ABS da parte degli intermediari cedenti si fa invece rinvio a quanto illustrato nella precedente sezione "C. Operazioni di cartolarizzazione".

Per la disclosure sugli obiettivi generali delle operazioni realizzate per il tramite dello schema del fondo comune di investimento si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte E, Sezione II "Rischi del consolidato prudenziale", Sottosezione D "Operazioni di cessione", "Consolidato Prudenziale – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente".

E.4 Operazioni di Covered Bond

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Per l'informativa in oggetto si rimanda alla corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio. Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration) e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite

in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme dei fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 31 dicembre 2020 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,63% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni) ammonta all'1,1% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Esiti backtesting sistemi di rating

ll Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati e EAD per il segmento retail.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Sezione 2 - Rischi di mercato

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Banco BPM S.p.A., infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a Fair Value degli strumenti finanziari in portafoglio. Relativamente al calcolo dell'Historical VaR, gli scenari di mercato estremi verificatisi nel mese di marzo 2020 hanno contribuito ad un sostanziale innalzamento della misura di rischio

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio di negoziazione di vigilanza si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (EURO)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
A. Attività per cassa 961 2.200.140 - 13 846.274 684.684 - -
1.1 Titoli di debito - 276.906 - 13 846.274 684.684 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - 2.997 - - -
- altri - 276.906 - 13 843.277 684.684 - -
1.2 Altre attività 961 1.923.234 - - - - - -
2. Passività per cassa - 6.724.935 - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - 4.809.615 - - - - - -
2.2 Altre passività - 1.915.320 - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 3.499 66 - - - - -
+ Posizioni corte - 2.036 240 97 - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 1.254.201 659.028 594.009 57.000 - - -
+ Posizioni corte 57.000 17.316 - 100 1.063.123 1.493.840 - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 44.474 73.414 79.321 20.300 3.351 9 -
+ Posizioni corte - 45.160 73.414 79.321 20.300 3.351 9 -
- Altri
+ Posizioni lunghe 7.395.031 15.928.360 7.073.047 4.962.665 6.879.655 2.017.238 368.534 -
+ Posizioni corte 8.214.877 13.933.900 7.452.705 6.548.246 6.816.077 1.823.250 368.534 -

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
Durata
anni
indeterminata
A. Attività per cassa - 1 17.159 - - - -
-
1.1 Titoli di debito - 1 17.159 - - - -
-
- con opzione di rimborso anticipato - - 17.159 - - - -
-
- altri - 1 - - - - -
-
1.2 Altre attività - - - - - - -
-
2. Passività per cassa - - - - - - -
-
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - -
-
2.2 Altre passività - - - - - - -
-
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - -
-
+ Posizioni corte - 348 - - - - -
-
- Altri
+ Posizioni lunghe - - - - - - -
-
+ Posizioni corte - - - - - - -
-
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 42.807 69.444 75.931 12.387 - -
-
+ Posizioni corte - 42.128 69.444 75.931 12.387 - -
-
- Altri
+ Posizioni lunghe 20.206 9.538.797 4.997.260 5.242.971 35.758 8.147 -
-
+ Posizioni corte 20.206 10.763.983 4.889.812 3.686.504 44.590 24.446 -
-

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati Non quotati
ITALIA ALTRI PAESI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 8.532 1.581 876
- posizioni corte 2.956 1.143 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe 25 - -
- posizioni corte 25 - -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 163 129 -
- posizioni corte 282 75 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 7 16 -
- posizioni corte 24 53 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La misura di Value at Risk (VaR) considera il rischio di tasso, il rischio azionario, il rischio di cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al 2020, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Capogruppo.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio BANCO BPM Holding: Portafoglio di TRADING

Portafoglio di negoziazione vigilanza 2020
(in milioni di euro) 31-dic MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio tasso 0,516 1,113 3,846 0,362
Rischio cambio 0,095 0,061 0,237 0,014
Rischio azionario 0,308 0,480 1,687 0,071
Dividendi e Correlazioni 0,091 0,048 0,266 0,001
Totale non correlato 1,010
Effetto diversificazione -0,395
Totale Rischio Generico 0,615 1,202 4,232 0,513
Rischio Specifico Titoli di Debito 4,917 4,217 6,102 1,180
Rischio Congiunto 4,813 4.069 7,443 1,096

Si può notare che la componente di rischio rilevante è quella relativa al rischio specifico sui titoli di debito, per la presenza delle posizioni su titoli finanziari e governativi italiani. Alla movimentazione di questi titoli è da attribuire l'andamento dei rischi complessivi del Banco BPM. Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting Effettivo Banco BPM

Nel 2020 si sono registrate 5 eccezioni sul P&L di Backtesting Effettivo del portafoglio di Trading di Banco BPM, da attribuire principalmente all'allargamento dello spread di credito sulle emissioni finanziarie a fronte di una posizione corta sensitivity.

Inoltre, si registrano 6 eccezioni sul P&L di Backtesting Ipotetico del portafoglio di Trading Banco BPM, da attribuire principalmente all'aumento dei tassi d'interesse sulla curva EUR a medio e lungo termine, a fronte di una posizione corta sensitivity.

In data 16 novembre 2020 l'Autorità di Vigilanza ha notificato al gruppo Banco BPM il documento di Internal Model Decision relativo all'estensione del modello interno Rischio Mercato al calcolo del rischio specifico del Trading Book. La Decision è conseguente alla richiesta presentata all'Autorità di Vigilanza nel corso del 2019. A seguito dell'ulteriore Internal Model Decision del 17 dicembre 2020, che ha escluso alcuni sconfini di marzo, legati allo scoppio della pandemia Covid-19, il numero di sconfini che determinano l'eventuale add-on nei coefficienti moltiplicativi di VaR e StressedVaR, usati per il calcolo del requisito di capitale, è stato ridotto a 2.

2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulla misurazione dei rischi finanziari relativi al portafoglio bancario si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (EURO)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 20.582.065 67.353.745 6.473.251 5.548.807 24.725.462 15.900.192 7.269.076 -
1.1 Titoli di debito 135.843 3.937.866 1.452.997 2.380.357 12.417.518 10.762.407 205.023 -
- con opzione di rimborso anticipato 7.176 1.340.381 133.387 122.670 252.545 199.759 70.328 -
- altri 128.667 2.597.485 1.319.610 2.257.687 12.164.973 10.562.648 134.695 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.433.549 9.180.630 47.277 57.908 158.292 - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 19.012.673 54.235.249 4.972.977 3.110.542 12.149.652 5.137.785 7.064.053 -
- c/c 8.140.899 28 20.272 30.703 111.454 1.477 - -
- altri finanziamenti 10.871.774 54.235.221 4.952.705 3.079.839 12.038.198 5.136.308 7.064.053 -
- con opzione di rimborso anticipato 3.954.378 48.478.145 4.007.202 2.885.692 11.291.461 4.969.566 7.007.327 -
- altri 6.917.396 5.757.076 945.503 194.147 746.737 166.742 56.726 -
2. Passività per cassa 99.467.217 8.880.707 839.093 1.760.370 37.391.081 1.703.570 676.185 -
2.1 Debiti verso clientela 95.967.496 685.050 461.899 506.759 751.676 390.651 326.932 -
- c/c 93.559.488 226.716 50.402 11.402 - - - -
- altri debiti 2.408.008 458.334 411.497 495.357 751.676 390.651 326.932 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 2.408.008 458.334 411.497 495.357 751.676 390.651 326.932 -
2.2 Debiti verso banche 3.345.750 1.369.743 19.595 441.842 27.495.409 14.031 2.042 -
- c/c 2.347.993 - - - - - - -
- altri debiti 997.757 1.369.743 19.595 441.842 27.495.409 14.031 2.042 -
2.3 Titoli di debito 153.947 6.825.914 357.599 811.769 9.143.996 1.298.888 347.211 -
- con opzione di rimborso anticipato 21.321 1.450.482 9.032 602.942 648 847.465 347.211 -
- altri 132.626 5.375.432 348.567 208.827 9.143.348 451.423 - -
2.4 Altre passività 24 - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 24 - - - - - - -
3. Derivati finanziari 3.057.147 15.065.613 3.179.981 7.648.481 10.768.999 8.021.841 614.136 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - 37.500 - - -
- Opzioni - - - - 37.500 - - -
+ Posizioni lunghe - - - - 22.500 - - -
+ Posizioni corte - - - - 15.000 - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante 3.057.147 15.065.613 3.179.981 7.648.481 10.731.499 8.021.841 614.136 -
- Opzioni 1.786 118.962 33.176 12.057 88.129 19.068 16.965 -
+ Posizioni lunghe 1.786 111.903 25.083 428 1.226 146 4.500 -
+ Posizioni corte - 7.059 8.093 11.629 86.903 18.922 12.465 -
- Altri derivati 3.055.361 14.946.651 3.146.805 7.636.424 10.643.370 8.002.773 597.171 -
+ Posizioni lunghe 414.459 7.024.414 3.116.472 6.175.500 4.830.048 2.028.385 425.000 -
+ Posizioni corte 2.640.902 7.922.237 30.333 1.460.924 5.813.322 5.974.388 172.171 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 9.742.837 9.238.890 294.848 209.098 - - - -
+ Posizioni lunghe 7.038.774 2.200.116 294.848 209.098 - - - -
+ Posizioni corte 2.704.063 7.038.774 - - - - - -

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie (ALTRE VALUTE)

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 275.448 564.423 265.379 363.811 1.556.523 719.087 5.758 -
1.1 Titoli di debito 13.666 - - 282.816 1.519.208 715.566 4.178 -
- con opzione di rimborso anticipato 37 - - - - 5.712 - -
- altri 13.629 - - 282.816 1.519.208 709.854 4.178 -
1.2 Finanziamenti a banche 77.638 44.279 387 - - 23 - -
1.3 Finanziamenti a clientela 184.144 520.144 264.992 80.995 37.315 3.498 1.580 -
- c/c 71.697 - - - - 2 - -
- altri finanziamenti 112.447 520.144 264.992 80.995 37.315 3.496 1.580 -
- con opzione di rimborso anticipato 13.623 261.861 179.613 79.842 8.652 1.562 1.580 -
- altri 98.824 258.283 85.379 1.153 28.663 1.934 - -
2. Passività per cassa 1.001.293 3.022.662 122.518 3.776 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 811.150 3.254 122.518 1.331 - - - -
- c/c 811.150 3.254 122.518 1.331 - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 190.143 3.019.408 - 2.445 - - - -
- c/c 48.945 - - - - - - -
- altri debiti 141.198 3.019.408 - 2.445 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 1.393.529 - 135.441 1.161.275 367.696 - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 1.393.529 - 135.441 1.161.275 367.696 - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 1.393.529 - 135.441 1.161.275 367.696 - -
+ Posizioni lunghe - 1.393.529 - 135.441 - - - -
+ Posizioni corte - - - - 1.161.275 367.696 - -
4. Altre operazioni fuori bilancio 201.660 337.912 361 - - - - -
+ Posizioni lunghe 201.660 67.945 361 - - - - -
+ Posizioni corte - 269.967 - - - - - -

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in

punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine dell'esercizio 2020 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2020 esercizio 2019
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre media Massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario 14,1% 14,5% 17,9% 9,2% 11,6% 18,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/Margine
finanziario -5,6% -6,8% -4,9% -9,9% -8% -9,4%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/Valore
economico del capitale 1,4% -0,5% 1,4% -2,1% -0,8% -0,4%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale 1,7% 0,9% 2,1% -1,3% -0,5% -2,3%

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Le esposizioni al rischio di cambio sono monitorate su base giornaliera e vengono coperte nel rispetto dei limiti di rischio definiti dal Gruppo. In particolare, la gestione del rischio di cambio è affidata, in modo accentrato, ad una specifica unità di Banco BPM ("Forex & Commodities"), la quale effettua operazioni di copertura delle esposizioni valutarie rivenienti dalla propria attività di market making o dall'operatività di altre unità aziendali, nell'ottica di una gestione "a libro" del rischio cambio e della relativa volatilità. Tale unità effettua quindi coperture "in monte" del rischio cambio, assumendo eventuali posizioni di rischio, nel rispetto di predefiniti limiti stabili dalle policy interne. Nella seguente tabella si fornisce la distribuzione, per valuta di denominazione, delle attività, delle passività e dei derivati della banca, sulla base delle regole di compilazione previste dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262. Al riguardo si deve rappresentare che lo sbilancio risultante dalla suddetta distribuzione non necessariamente deve intendersi rappresentativo dell'effettiva posizione in cambio del Banco BPM, così come desumibile dalle evidenze di rischio su base gestionale. In particolare, nella tabella non sono compresi taluni strumenti derivati in valuta, che non prevedono alcun scambio di capitale, ma i cui flussi sono gestionalmente correlati ad attività o passività in divisa.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Valute
Voci USD JPY CHF GBP CAD ALTRE
VALUTE
A. Attività finanziarie 3.678.276 52.770 63.898 68.946 3.358 21.298
A.1 Titoli di debito 2.531.171 21.486 1
A.2 Titoli di capitale 99.582 163 93 77
A.3 Finanziamenti a banche 48.706 49.389 418 3.709 744 19.358
A.4 Finanziamenti a clientela 998.817 3.218 20.920 65.237 2.537 1.939
A.5 Altre attività finanziarie 20.981
B. Altre attività 33.072 6.807 32.850 13.595 5.758 13.588
C. Passività finanziarie 3.980.692 9.907 46.945 64.703 25.178 23.208
C.1 Debiti verso banche 3.161.959 6.102 20.049 12.833 88 10.970
C.2 Debiti verso clientela 818.733 3.805 26.896 51.870 25.090 12.238
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 35.122 63 2.063 1.313 125 1.871
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 184.384 3.399 6.822 5.837
+ Posizioni corte 183.705 3.399 6.822 5.837
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 18.511.121 227.402 74.493 499.609 172.749 250.738
+ Posizioni corte 17.991.381 277.006 123.042 515.325 156.470 259.292
Totale attività 22.406.853 290.378 171.241 588.972 181.865 291.461
Totale passività 22.190.900 290.375 172.050 588.163 181.773 290.208
Sbilancio (+/-) 215.953 3 (809) 809 92 1.253

2. Modelli interni ed altre metodologie per l'analisi di sensitività

La gestione del rischio di cambio è accentrata presso l'Unità Forex & Commodities di Banca Akros.

Relativamente ai metodi di misurazione e controllo del rischio di cambio generato dal portafoglio di negoziazione, si rimanda alla metodologia descritta nella sezione "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza".

Con riferimento al calcolo dei requisiti patrimoniali, si ricorda che nel 2019 era stata ottenuta da parte dell'Autorità di Vigilanza l'autorizzazione per l'estensione al rischio di cambio del portafoglio di negoziazione del modello interno sui rischi di mercato. A partire dal 2019 il rischio cambio del portafoglio di negoziazione è pertanto ricompreso nell'ambito dei rischi inclusi nel modello interno validato ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali.

Con la Decision del 16 novembre 2020, l'Autorità di Vigilanza ha concesso l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito, ma non al rischio di cambio del banking book.

Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. DERIVATI FINANZIARI

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per quanto riguarda l'informativa circa i processi di validazione e controllo dell'operatività in strumenti finanziari derivati si rimanda al medesimo paragrafo della parte E della nota integrativa consolidata.

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività Over the counter
sottostanti/Tipologie
derivati
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza
accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
476.299 23.214.360 11.040.740 937.200 638.466 22.951.407 8.825.352 882.700
a) Opzioni - 8.038.525 1.576.711 86.200 - 12.318.425 1.676.822 151.500
b) Swap 476.299 15.175.835 9.407.029 - 638.466 10.632.982 7.148.530 -
c) Forward - - 57.000 - - - - -
d) Futures - - - 851.000 - - - 731.200
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- 837.723 106 33.404 - - - 58.636
a) Opzioni - 837.723 106 27.587 - - - 43.543
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 5.817 - - - 15.093
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - 36.090.797 766.251 - - 53.579.005 665.695 -
a) Opzioni - 239.769 236.844 - - 200.050 200.050 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - 35.851.028 529.407 - - 53.378.955 465.645 -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 476.299 60.142.880 11.807.097 970.604 638.466 76.530.412 9.491.047 941.336

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
1. Fair value positivo
a) Opzioni - 118.767 20.757 345 - 72.486 14.544 402
b) Interest rate swap 2.761 79.314 246.342 - 1.234 70.068 182.407 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 1.057.240 7.750 - - 416.962 3.205 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 2.761 1.255.321 274.849 345 1.234 559.516 200.156 402
2. Fair value negativo
a) Opzioni - 100.017 3.719 304 - 61.134 2.773 465
b) Interest rate swap 6.893 340.828 27.193 - 5.129 234.952 25.954 -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - 1.183.923 7.174 - - 382.438 1.783 -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 6.893 1.624.768 38.086 304 5.129 678.524 30.510 465

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale
X - 416.931 10.623.810
- fair value positivo X - 3.178 257.583
- fair value negativo X - 56 27.575
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - 106
- fair value positivo X - - 142
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X 189.447 - 576.803
- fair value positivo X 1.031 - 12.914
- fair value negativo X 1.383 - 9.071
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 476.299 18.030.078 3.441.753 1.742.529
- fair value positivo 2.761 58.390 57.445 36.687
- fair value negativo 6.893 372.670 30.978 47
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - 837.723 - -
- fair value positivo - 42.258 - -
- fair value negativo - 30.264 - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - 32.966.101 3.124.696 -
- fair value positivo - 968.210 92.331 -
- fair value negativo - 1.044.963 145.846 -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 9.875.973 18.473.056 6.382.371 34.731.400
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 80 837.749 - 837.829
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 36.813.253 43.794 - 36.857.047
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2020 46.689.306 19.354.599 6.382.371 72.426.276
Totale 31/12/2019 67.790.151 13.218.782 5.650.992 86.659.925

B. DERIVATI CREDITIZI

B.1 Derivati creditizi di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Derivati di negoziazione
Categorie di operazioni su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 2.000 -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2020 2.000 -
Totale 31/12/2019 - 30.000
2. Vendite di protezione
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 31/12/2020 - -
Totale 31/12/2019 - -

B.2 Derivati creditizi di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Tipologie derivati Totale
31/12/2020
Totale
31/12/2019
1. Fair value positivo
a) Credit default products - -
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale - -
2. Fair value negativo
a) Credit default products 49 744
b) Credit spread products - -
c) Total rate of return swap - -
d) Altri - -
Totale 49 744

B.3 Derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri
soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale X - - -
− fair value positivo X - - -
− fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Acquisto protezione
− valore nozionale - 2.000 - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - 49 - -
2) Vendita protezione
− valore nozionale - - - -
− fair value positivo - - - -
− fair value negativo - - - -

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di negoziazione OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1
anno
Oltre 1 anno
e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
1. Vendita di protezione - - - -
2. Acquisto di protezione - 2.000 - 2.000
Totale 31/12/2020 - 2.000 - 2.000
Totale 31/12/2019 - 30.000 - 30.000

B.5 Derivati creditizi connessi con la fair value option: variazioni annue

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

3.2 Le coperture contabili

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa sulle attività di copertura si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR

A. DERIVATI FINANZIARI DI COPERTURA

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività sottostanti/Tipologie Over the counter Over the counter
derivati Controparti Senza controparti centrali Mercati Controparti Senza controparti centrali Mercati
centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
organizzati centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 18.152.094 9.086.005 - - 13.314.254 7.820.480 - -
a) Opzioni - 205.000 - - - 206.898 - -
b) Swap 18.152.094 6.380.930 - - 13.314.254 7.228.952 - -
c) Forward - 2.500.075 - - - 384.630 - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 18.152.094 9.086.005 - - 13.314.254 7.820.480 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti
Fair value positivo e negativo calcolare l'efficacia della copertura
Variazione del valore usato per
Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Controparti Senza controparti centrali Mercati Controparti Senza controparti centrali Mercati 31/12/2020 31/12/2019
centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
organizzati centrali compensazione
Con accordi di
Senza accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - -
-
- - - -
-
-
b) Interest rate swap 122.738 37.519 -
-
78.885 82.186 - -
-
-
c) Cross currency swap - - -
-
- - - -
-
-
d) Equity swap - - -
-
- - - -
-
-
e) Forward - - -
-
- 2.844 - -
-
-
f) Futures - - -
-
- - - -
-
-
g) Altri - - -
-
- - - -
-
-
Totale 122.738 37.519 -
-
78.885 85.030 - -
-
-
Fair value negativo
a) Opzioni - 269 -
-
- 286 - -
-
-
b) Interest rate swap 318.539 344.508 -
-
199.196 431.765 - -
-
-
c) Cross currency swap - - -
-
- - - -
-
-
d) Equity swap - - -
-
- - - -
-
-
e) Forward - 45.173 -
-
- 129 - -
-
-
f) Futures - - -
-
- - - -
-
-

g) Altri - -

Totale 318.539 389.950

-

-

-

-

  • -

199.196 432.180

-

-

-

-

-

-

-

-

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti Banche Altre società Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di centrali finanziarie
compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 18.152.094 8.277.622 808.383 -
- fair value positivo 122.738 37.519 - -
- fair value negativo 318.539 329.176 60.774 -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 6.955.423 11.209.421 9.073.255 27.238.099
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2020 6.955.423 11.209.421 9.073.255 27.238.099
Totale 31/12/2019 4.272.508 9.682.771 7.179.455 21.134.734

B. DERIVATI CREDITIZI DI COPERTURA

B.1 Derivati creditizi di copertura: valori nozionali di fine periodo

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.2 Derivati creditizi di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.3 Derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

B.4 Vita residua dei derivati creditizi di copertura OTC: valori nozionali

Alla data di bilancio non sono presenti derivati creditizi della fattispecie.

C. STRUMENTI NON DERIVATI DI COPERTURA

C.1 Strumenti di copertura diversi dai derivati: ripartizione per portafoglio contabile e tipologia di copertura

Alla data di bilancio non sono presenti strumenti di copertura diversi dai derivati.

D. STRUMENTI COPERTI

D.1 Coperture del fair value

Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di
fair value dello
strumento
coperto
Cessazione
della
copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della
copertura
Coperture
generiche:
Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva -
copertura di:
7.408.024 - 141.600 - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.408.024 - 141.600 - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di: 9.491.934 - 239.085 - - 47.279
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 9.491.934 - 239.085 - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2020 16.899.958 - 380.685 - - 47.279
Totale 31/12/2019 9.353.935 - 303.081 - - 22.923
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
3.897.321 - 8.375 - - 122.009
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 3.897.321 - 8.375 - - x
1.2 Valute e oro - - - - - x
1.3 Altri - - - - - x
Totale 31/12/2020 3.897.321 - 8.375 - - 122.009
Totale 31/12/2019 4.880.397 - 4.579 - - 49.355

D.2 Copertura dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Variazione del valore
usato per rilevare
l'inefficacia della
copertura
Riserve da copertura Cessazione della
copertura: valore
residuo delle riserve
di copertura
A. Copertura di flussi finanziari
1. Attività (4.287) -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - (4.287) -
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - -
1.3 Valute e oro - - -
1.4 Crediti - -
1.5 Altri - - -
2. Passività - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - -
1.2 Valute e oro - - -
1.3 Altri - - -
Totale (A) 31/12/2020 - (4.287) -
Totale (A) 31/12/2019 - (6.905) -
B. Copertura degli investimenti esteri X - -
Totale (A+B) 31/12/2020 - (4.287) -
Totale (A+B) 31/12/2019 - (6.905) -
O
NETT
O
NI
O
M
ATRI
A P
A
OPERTUR
NI DI C
O
AZI
OPER
E. EFFETTI DELLE

E.1 Riconciliazione delle componenti di patrimonio netto

Riserva da copertura dei flussi finanziari Riserva da copertura di investimenti esteri
Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri Titoli di debito
d'interesse
e tassi
indici azionari
capitale e
Titoli di
Valute e oro Crediti Altri
Esistenze iniziali (6.905) - - - -
-
- - - -
Variazioni di fair value (quota efficace) 3.911 - - - -
-
- - - -
Rigiri a conto economico - - - - -
-
- - - -
di cui: transazioni future non più attese - - - - X
-
X X X X
Altre variazioni (1.293) - - - -
-
- - - -
contabile iniziale
di cui: trasferimenti al valore
degli strumenti di coperti
- - - - X
-
X X X X
Rimanenze finali (4.287) - - - -
-
- - - -

F. Informativa prevista dall'IFRS 7 connessa con la riforma degli indici di riferimento

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Le coperture contabili

Il paragrafo 24H del principio IFRS 7, introdotto dal Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020 illustrato nella Parte A della presente Nota integrativa, richiede che venga fornita specifica informativa sulle incertezze derivanti dalla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sulle relazioni di copertura ed il valore nozionale degli strumenti di copertura potenzialmente impattati dalla riforma dei tassi benchmark.

Il valore nozionale degli strumenti derivati designati in relazioni di hedge accounting ed indicizzati a sottostanti che verranno sostituiti dalla riforma sui tassi di interesse dalla fine del 2021 ammonta a 6.520,5 milioni, interamente riferiti a contratti stipulati con la controparte centrale London Clearing House (LCH) con scadenza successiva al 31 dicembre 2021. In maggior dettaglio:

  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso di interesse "USD LIBOR 3 mesi (London Interbank Offered Rate)" ammonta a 1.710 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.393,5 milioni);
  • il valore nozionale dei derivati di copertura indicizzati al tasso Eonia (Euro OverNight Index Average) ammonta a 5.127 milioni.

Trattasi in particolare di strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 4.948,4 milioni e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 1.572,1 milioni.

A tal riguardo si deve precisare che nel corso del 2020, ai fini della misurazione del fair value degli strumenti derivati, l'attualizzazione dei flussi di cassa ha considerato, quali tassi di riferimenti overnight, la nuova curva "€STR", in sostituzione della precedente basata sull'EONIA per i derivati in euro, e la nuova curva "SOFR", in sostituzione della precedente basata sull'USONIA per i derivati denominati in dollari. Il passaggio alle nuove curve consegue all'utilizzo dei nuovi tassi €STR e SOFR, per la remunerazione del collateral relativo ai derivati stipulati con le Clearing House. Gli impatti conseguenti all'utilizzo delle nuove curve non sono risultati significativi, tenuto anche conto dei meccanismi di regolamento monetari (cosiddette "cash compensation") scambiati con le controparti, a seguito della diversa remunerazione dei suddetti collateral.

I restanti derivati di copertura del rischio tasso risultano indicizzati al tasso di interesse Euribor, per i quali Banco BPM ritiene non vi siano elementi di incertezza correlati alla riforma dei tassi benchmark. Nel corso del 2019, in un contesto di formale continuità, l'Euribor è stato infatti interessato da una revisione nella metodologia di calcolo (metodologia "ibrida"), che si prevede di poter continuare anche dopo il 1° gennaio 2022.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. DERIVATI FINANZIARI E CREDITIZI

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
A. Derivati finanziari
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 18.628.393 - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo 199.933 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
B. Derivati creditizi
1) Acquisto protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -
2) Vendita protezione
- valore nozionale - - - -
- fair value netto positivo - - - -
- fair value netto negativo - - - -

Sezione 4 – Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per le informazioni di natura qualitativa si rinvia a quanto esposto nella Parte E della nota integrativa consolidata.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare, piuttosto nel corso dell'anno il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato delle misure espansive adottate dalla Banca Centrale Europea (es. ampliamento delle tipologie di collaterale accettato dalla Banca Centrale a garanzia delle operazioni di rifinanziamento) oltre che del positivo andamento.

ONI DI NATURA QUANTITATIVA
MAZI
INFOR
minazione: EURO
mporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di deno
1. Distribuzione te
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 19.845.263 3.274.113 2.070.649 1.723.061 2.825.684 4.800.069 12.012.209 55.703.899 43.172.756 7.969.622
A.1 Titoli di Stato 106.858 - - - 50.017 50.045 3.714.112 11.721.020 9.918.122 -
A.2 Altri titoli di debito 37.010 - 28.350 86.000 51.036 55.161 41.063 2.185.870 4.175.017 401
A.3 Quote OICR 881.470 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 18.819.925 3.274.113 2.042.299 1.637.061 2.724.631 4.694.863 8.257.034 41.797.009 29.079.617 7.969.221
- Banche 1.434.346 52.981 1.031.084 575.672 15.342 55.332 226.264 638.123 - 7.816.232
- Clientela 17.385.579 3.221.132 1.011.215 1.061.389 2.709.289 4.639.531 8.030.770 41.158.886 29.079.617 152.989
B. Passività per cassa 99.166.183 5.213.266 797.629 1.500.169 764.763 2.079.690 1.539.251 43.853.003 3.791.724 104.950
B.1 Depositi e conti correnti 97.969.318 62.133 21.122 199.109 223.005 403.146 399.212 69.489 - -
- Banche 2.571.192 - - 26.544 - 8.011 6.517 - - -
- Clientela 95.398.126 62.133 21.122 172.565 223.005 395.135 392.695 69.489 - -
B.2 Titoli di debito 154.013 3.165 1.003 1.001.923 484.796 1.126.632 448.183 14.041.618 2.496.967 104.950
B.3 Altre passività 1.042.852 5.147.968 775.504 299.137 56.962 549.912 691.856 29.741.896 1.294.757 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 1.548.117 1.225.853 2.282.691 7.126.522 5.865.886 4.475.108 106.116 - -
- Posizioni corte 57.000 799.992 1.099.099 1.937.042 5.856.208 5.405.566 5.467.838 1.042.648 1.380.000 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 337.612 - 1.314 5.490 33.275 9.885 266.167 - - -
- Posizioni corte 355.064 - 632 2.416 8.324 28.504 23.996 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 7.038.774 - - - - - - - - -
- Posizioni corte - 7.038.774 - - - - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - 2.200.116 - - - 294.848 209.098 - - -
- Posizioni corte 2.704.063 - - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 245.933 102 42.425 399 5.137 6.345 50.015 150.860 106.132 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte 49 - - - - - - - - -

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 368.054 21.550 49.058 77.820 162.627 152.456 314.462 1.830.007 847.620 1.206
A.1 Titoli di Stato 12.258 - - - - - 285.225 1.354.413 686.157 -
A.2 Altri titoli di debito 1.473 - - - - - - 126.478 39.410 -
A.3 Quote OICR 94.610 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 259.713 21.550 49.058 77.820 162.627 152.456 29.237 349.116 122.053 1.206
- Banche 77.655 - 3.311 - 40.983 388 - - 23 -
- Clientela 182.058 21.550 45.747 77.820 121.644 152.068 29.237 349.116 122.030 1.206
B. Passività per cassa 1.000.696 697.533 945.481 851.593 528.290 123.510 3.790 - 328 -
B.1 Depositi e conti correnti 994.929 415.888 169.103 13.606 3.759 123.510 3.790 - - -
- Banche 184.217 415.888 168.505 11.015 3.691 - 2.453 - - -
- Clientela 810.712 - 598 2.591 68 123.510 1.337 - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5.767 281.645 776.378 837.987 524.531 - - - 328 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 809.089 1.113.319 1.831.824 5.784.259 5.065.040 5.315.578 17.445 - -
- Posizioni corte - 1.563.951 973.911 1.956.253 6.285.529 4.957.592 3.759.111 26.277 - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 3.286 - 2.387 1.172 2.373 9.714 17.299 - - -
- Posizioni corte 5.592 - - 56 512 371 767 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe 201.660 13.854 - - - - - - - -
- Posizioni corte - 212.255 - - 3.260 - - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - 87 54.004 361 - - - -
- Posizioni corte - 54.453 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 6.261 - - - - 16.757 3.679 139 2.445 -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale

2. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie. Valuta di denominazione: ALTRE VALUTE

  • Posizioni lunghe -

  • Posizioni corte -

-

-

-

  • -

-

  • -

-

-

-

-

-

-

-

-

-

-

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Nella tabella seguente sono elencate le operazioni di auto-cartolarizzazione in essere al 31 dicembre 2020. Per le altre informazioni di natura qualitativa si rimanda a quanto esposto nella medesima sezione della parte E della nota integrativa consolidata.

Società Veicolo Originator Data emissione
titoli
Operazione Tipologia di
cartolarizzazione
Operazioni di auto-cartolarizzazione non cancellate dal bilancio
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM giugno 2014 BPL Mortgages 7 Mutui residenziali
e commerciali in bonis
BPL Mortgages S.r.l. Banco BPM dicembre 2012 BPL Mortgages 5 Mutui residenziali in bonis

Sezione 5 - Rischi operativi

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Per quanto concerne l'informativa circa gli aspetti qualitativi e quantitativi dei rischi operativi si rimanda alla Parte E della nota integrativa consolidata.

PARTE F - INFORMAZIONI SUL PATRIMONIO

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il patrimonio netto dell'impresa è costituito dalla sommatoria dei saldi delle seguenti voci del passivo patrimoniale:

  • Capitale sociale;
  • Sovrapprezzi di emissione;
  • Riserve;
  • Strumenti di capitale;
  • Riserve da valutazione;
  • Risultato dell'esercizio.

Il patrimonio netto comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato di periodo, al 31 dicembre 2020 ammonta a 12.136,6 milioni.

L'incremento di 310 milioni è da imputare principalmente all'emissione, avvenuta in gennaio, di uno strumento Additional Tier 1 per nominali 400 milioni e per circa 65,3 milioni all'impatto negativo della redditività complessiva, di questi 41 milioni sono da imputare alle riserve da valutazione e 24,3 milioni alla perdita dell'esercizio.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Importo
31/12/2020
Importo
31/12/2019
Restated
1. Capitale 7.100.000 7.100.000
2. Sovrapprezzi di emissione - -
3. Riserve 4.085.640 3.370.748
- di utili 3.493.605 2.589.910
a) legale 1.420.000 1.420.000
b) statutaria - -
c) azioni proprie 14.002 11.518
d) altre 2.059.603 1.158.392
- altre 592.035 780.838
4. Strumenti di capitale 695.417 298.112
5. (Azioni proprie) (14.002) (11.518)
6. Riserve da valutazione: 293.795 156.419
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva 8.503 (48.513)
- Copertura su titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 131.781 47.648
- Attività materiali 190.875 192.008
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari (4.287) (6.905)
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio) (8.608) 3.292
- Utili (Perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (93.516) (101.014)
- Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 69.047 69.903
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio (24.270) 912.861
Totale 12.136.580 11.826.622

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Totale 31/12/2020 Totale 31/12/2019
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 132.161 (380) 69.392 (21.744)
2. Titoli di capitale 26.413 (17.910) 79.611 (128.124)
3. Finanziamenti - - - -
Totale 158.574 (18.290) 149.003 (149.868)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 47.648 (48.513) -
2. Variazioni positive 117.205 239.283 -
2.1 Incrementi di fair value 103.027 6.560 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 796 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 13.382 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - 232.723 -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (33.072) (182.267) -
3.1 Riduzioni di fair value (6.208) (132.684) -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (1.261) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (25.603) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - (49.583) -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 131.781 8.503 -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

31/12/2020
1. Esistenze iniziali (101.014)
2. Variazioni positive 23.821
2.1 Utili dovuti a modifiche delle ipotesi finanziarie 3.099
2.2 Altri utili attuariali 17.815
2.3 Altre variazioni 2.907
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
3. Variazioni negative (16.323)
3.1 Perdite dovute a modifiche delle ipotesi finanziarie (10.201)
3.2 Altre perdite attuariali (371)
3.3 Altre variazioni (5.751)
- di cui operazioni di aggregazione aziendale interne -
4. Rimanenze finali (93.516)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rinvia all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli enti al pubblico (Pillar III)".

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nel corso dell'esercizio non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale dopo la chiusura dell'esercizio.

Come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla data di riferimento del bilancio, contenuta nella parte A della presente Nota integrativa, il Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021 ha approvato i progetti di fusione per incorporazione delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A.

Entrambe le operazioni di fusione si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute e la loro esecuzione, subordinatamente all'autorizzazione della BCE, si prevede venga perfezionata entro il mese di luglio 2021.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci di Banco BPM S.p.A. adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Le informazioni sui compensi, sulle stock options e stock grant e sui possessi azionari ed obbligazionari dei consiglieri e dei dirigenti con responsabilità strategiche sono incluse nella "Relazione sulla Remunerazione", redatta ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art. 123-ter, Decreto Legislativo 58/1998 e successive modificazioni e dell'art. 84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Retribuzione dei consiglieri, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche

Di seguito viene riportata l'informativa relativa ai compensi dei consiglieri e sindaci (Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale) e dei dirigenti con responsabilità strategiche del 2020.

2020
Totale retribuzione lorda 8.779
di cui:
Amministratori e Sindaci 2.642
Dipendenti 6.137
Benefici a breve termine (es. autovettura, alloggio, polizza infortuni, assistenza sanitaria)(*) 78
Benefici successivi al rapporto di lavoro (es. fondo pensioni, sistema integrativo
previdenziale)(*)
123
Benefici a lungo termine (eventuale) -
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro (es. trattamento di fine rapporto,
altre indennità)
-
Pagamenti in azioni (stock option / stock grant, pagamento di premi in azioni) -

(*) Il valore rappresenta l'imponibile fiscale dei benefici

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Banco BPM ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllate: le società controllate da parte di Banco BPM, in via diretta ed indiretta, ed oggetto di consolidamento integrale, ai sensi del principio contabile IFRS 10. Trattasi, in particolare, del perimetro indicato nella tabella "Partecipazioni in società controllate in via esclusiva" riportata nella Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento contenuta nella "Parte A – Politiche contabili";

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitano influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali Banco BPM o le Entità Controllate esercitato un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11; trattasi, in particolare, delle "Imprese sottoposte a influenza notevole" e delle "Imprese controllate in modo congiunto" indicate nella Sezione 10 "Le partecipazioni" della Nota Integrativa del bilancio consolidato in corrispondenza della "Parte B – Attivo";

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali di Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile

della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con il Banco BPM o le Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM o di qualsiasi altra entità controllata.

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate:

PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEI RAPPORTI CON PARTI CORRELATE E DELLA LORO
INCIDENZA SULLE VOCI DI BILANCIO
Società del
Gruppo
(Consolidate)
Partecipazioni
rilevanti
valutate a PN
(Collegate)
che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Entità
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre Parti
Correlate
TOTALE % sul Bilancio
020 a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 52.969 972 - - 1.327 55.268 1,0%
020 b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
020 c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - 420.927 - - - 420.927 24,2%
030 Attività finanziarie valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva - - - - - - -
040 a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Banche 731.616 - - - - 731.616 6,7%
040 b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso Clientela 2.391.618 3.232.906 - 12.745 197.564 5.834.833 5,5%
040 c) Attività finanziarie valutate al CA:Titoli di debito - - - - - - -
050 Derivati di copertura 35.857 - - - - 35.857 95,6%
Altre voci dell'attivo (voci 010-060-080-090-100-110-120-130) 496.893 10.347 - - - 507.240 2,2%
010 a) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso banche 2.510.311 - - - - 2.510.311 7,0%
010 b) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso clientela 913.163 451.380 - 20.101 46.240 1.430.884 1,4%
010 c) Passività finanziarie valutate al CA:Titoli in circolazione 3.638.896 - - 511 2.064 3.641.471 20,3%
020 Passività finanziarie di negoziazione 358.377 - - - 114 358.491 4,3%
030 Passività finanziarie designate al fair value 3.831 - - 1.008 - 4.839 0,5%
040 Derivati di copertura 52.167 - - - - 52.167 8,9%
Altre voci del passivo (voci 050-060-070-080--090-100-110-120) 106.234 2.618 - 3 5.705 114.560 1,9%
Garanzie rilasciate 147.475 52.739 - - 35.911 236.125 3,2%
Garanzie ricevute - - - 5.757 19.391 25.148 -
Impegni ad erogare fondi 927.525 357.096 - 2.236 41.558 1.328.415 -
Interessi attivi e proventi assimilati (010) 34.349 20.826 - 77 3.022 58.274 2,5%
Interessi passivi e oneri assimilati (020) (68.256) (34) - (3) (20) (68.313) 13,3%
Commissioni attive (040) 28.920 439.595 - 19 659 469.193 28,8%
Commissioni passive (050) (16.270) - - - - (16.270) 15,5%
Dividendi e proventi simili (070) - 70.847 - - - 70.847 74,3%
Risultato finanziario (voci 080-090-100-110) - - - - - - -
Rettifiche / Riprese di valore (voci 130-210-220-270) (43.452) - - - - (43.452) 3,3%
Spese amministrative (190) (18.607) 1.677 - (8.980) (141) (26.051) 1,0%
di cui: Spese per il personale 8.156 2.234 - (8.980) - 1.410 (0,1%)
di cui: Altre spese amministrative (26.763) (557) - - (141) (27.461) 2,8%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 160-170-200-230) 83.949 1.733 - - - 85.682 35,2%
Costi / Ricavi relativi a gruppi di attività in via di dismis. (IFRS5) (320) - - - - - - -
Altri proventi / oneri (140-250-260-280-300) - - - - - - -
1) Fondi o altri soggetti autorizzati che rivestono la qualità di Socio e che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale della Capogruppo

(2) Amministratori, membri degli Organi di controllo ed altri Dirigenti con responsabilità strategiche

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successivamente modificato con delibera n. 19974 del 27 aprile 2017) si fa rinvio, per la parte relativa al bilancio separato del Banco BPM, a quanto riportato nella Parte H – "Operazioni con parti correlate" della nota integrativa del bilancio consolidato.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

Si rimanda alla lettura della corrispondente parte della nota integrativa consolidata.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

Per l'informativa di settore si rimanda alla Parte L della nota integrativa consolidata.

PARTE M – INFORMATIVA SUL LEASING

Sezione 1 – Locatario

INFORMAZIONI QUALITATIVE

Nel perimetro IFRS 16 di Banco BPM rientrano i contratti di locazione delle unità immobiliari in prevalenza destinate all'attività commerciale (filiali), che rappresentano il 99% dei diritti d'uso relativi al leasing. Marginali risultano gli altri contratti, relativi al noleggio della flotta delle auto aziendali ed a un numero limitato di contratti contenenti il diritto d'uso di apparecchiature tecnologiche.

I contratti di leasing a breve termine o di modesto valore sono contabilizzati secondo quanto previsto dal par. 6 dell'IFRS 16. I relativi costi sono indicati nella tabella 10.5 "Altre spese amministrative: composizione".

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locataria, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 tabelle 8.1 "Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo" e 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue";
  • le informazioni sui debiti per leasing sono contenute nella Parte B, Passivo sezione 1 tabella 1.6 "Debiti per leasing";
  • le informazioni sugli interessi passivi sui debiti per leasing sono contenute nella Parte C sezione 1 tabella 1.3 "Interessi passivi e oneri assimilati: composizione";
  • le informazioni sugli ammortamento dei diritti d'uso e le relative classi di attività sono contenute nella tabella della Parte B, Attivo – sezione 8 tabella 8.6 bis "Attività materiali ad uso funzionale - Diritti d'uso acquisiti con il leasing: variazioni annue", in corrispondenza della voce C.2 "Ammortamenti".

Alla data di bilancio la Banca ha in essere impegni per contratti di affitto che decorreranno nel 2021 per 745 mila euro di cui contratti short term per 43 mila euro.

Sezione 2 – Locatore

INFORMAZIONI QUALITATIVE

La Banca ha in essere contratti sia di leasing finanziario sia di leasing operativo.

L'attività di leasing finanziario, che include i contratti dell'ex Banca Italease, risulta essere in run-off in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

L'attività di leasing operativo riguarda prevalentemente locazioni commerciali connesse agli immobili acquisiti a titolo di datio in solutum a fronte di precedenti esposizioni creditizie.

INFORMAZIONI QUANTITATIVE

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Secondo quanto previsto dalla Circolare 262 di Banca d'Italia, nel seguito vengono riepilogate le informazioni richieste dal principio contabile IFRS 16, relative ai contratti nei quali la Banca risulta essere locatrice, contenute nella presente Nota integrativa, nelle sezioni sotto indicate:

  • le informazioni sui finanziamenti per leasing sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 4 tabella 4.1 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche" e tabella 4.2 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela";
  • le informazioni sulle attività concesse in leasing operativo sono contenute nella Parte B, Attivo sezione 8 in calce alla tabella 8.4 "Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value", con relativa specifica in calce alla stessa tabella;
  • le informazioni sugli interessi attivi sui finanziamenti per leasing finanziario sono contenute nella Parte C sezione 1 – tabella 1.1 "Interessi attivi e proventi assimilati: composizione";
  • le informazioni sui proventi derivanti da leasing operativo sono contenute nella Parte C sezione 16 tabella 16.2 "Altri proventi di gestione: composizione".

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale Totale
Fasce temporali 31/12/2020 31/12/2019
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fino a 1 anno 335.311 314.688
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 159.731 204.350
Da oltre 2 anno fino a 3 anni 135.930 187.447
Da oltre 3 anno fino a 4 anni 82.980 106.814
Da oltre 4 anno fino a 5 anni 73.665 80.687
Da oltre 5 anni 262.759 335.694
Totale dei pagamenti da ricevere per leasing 1.050.376 1.229.680
Riconciliazione con finanziamenti
Utili finanziari non maturati (-) (70.113) (124.438)
Valore residuo non garantito (-) - -
Finanziamenti per leasing 980.263 1.105.242

La tabella contiene i pagamenti da ricevere per finanziamenti per leasing verso banche e verso la clientela, siano essi riferiti ad esposizioni non deteriorate o deteriorate.

In relazione alle esposizioni non deteriorate, i pagamenti da ricevere si riferiscono esclusivamente ai canoni con scadenza successiva alla data di riferimento del bilancio. Su tali crediti si rilevano:

  • Scaduti per euro 0,1 milioni;
  • Rettifiche di valore di portafoglio per euro 5,9 milioni;
  • Plusvalenze dell'esercizio per euro 0,5 milioni.

I finanziamenti per leasing registrano una progressiva riduzione in relazione alla decisione di Banco BPM di non erogare più direttamente tale forma di finanziamento.

2.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Totale Totale
31/12/2019
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
31/12/2020
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Fasce temporali
Fino a 1 anno 2.714 5.227
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 1.887 3.183
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 1.484 1.902
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 1.309 1.131
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 1.112 827
Da oltre 5 anni 1.791 1.227
Totale 10.297 13.497

3.2 Altre informazioni

Nessuna ulteriore informazione da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

Informativa su erogazioni pubbliche di cui all'art. 1, comma 125 della Legge 4 agosto 2017, n. 124 ("Legge annuale per il mercato e la concorrenza")

In ottemperanza a quanto disposto dall'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, si fornisce di seguito evidenza degli importi incassati nel corso dell'esercizio 2020 del Banco BPM S.p.A., a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere".

Tipologia di contributi Autorità concedente Importi incassati
nell'esercizio 2020
(dati in euro)
Aiuti alla formazione del personale (*) FBA (Fondo Banche e Assicurazioni) 72.931
(*) Trattasi di aiuti alla formazione del personale richiesti nel corso dell'esercizio 2017 e corrisposti nel mese di giugno 2020. Al riguardo si segnala che i
contributi elencati nel Registro nazionale di stato si riferiscono a contributi con data di concessione a partire da gennaio 2018 per i quali non è stata

effettuata alcuna erogazione nel corso dell'esercizio 2020.

Al riguardo si segnala che nella suddetta tabella, in linea con le disposizioni della legge in esame, non sono indicati i vantaggi economici al di sotto della soglia di 10.000 euro; detta soglia deve intendersi riferita al totale dei vantaggi che il Banco BPM S.p.A. ha ricevuto dalla medesima autorità nell'esercizio 2020, sia che il beneficio sia stato erogato con un unico atto sia che l'erogazione sia avvenuta con una pluralità di atti.

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 (TUF)

Signori Soci,

il Collegio Sindacale (di seguito anche solo "Collegio" o "Organo di Controllo") attualmente in carica è stato nominato dall'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "la Banca") tenutasi in data 4 aprile 2020 a seguito della cessazione dalla carica del precedente Organo di Controllo per compiuto triennio. Alla data di redazione della presente Relazione, risultano componenti effettivi del Collegio i signori prof. Marcello Priori (con il ruolo di Presidente, già precedentemente in carica), dott. Wilmo Carlo Ferrari (subentrato in data 4 settembre 2020 alla dimissionaria dott.ssa Fulvia Astolfi, a sua volta subentrata in data 7 agosto 2020 alla dimissionaria dott.ssa Maria Luisa Mosconi), dott. Maurizio Lauri, dott. Alfonso Sonato (già precedentemente in carica) e dott.ssa Nadia Valenti, nonché componente supplente il dott. Gabriele Camillo Erba. L'Assemblea convocata per il 15 aprile 2021 è pertanto chiamata a procedere all'integrazione del Collegio Sindacale.

Con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'articolo 153 del TUF e nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Consob con Comunicazione n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio 2020, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle Norme di comportamento del Collegio Sindacale di società quotate raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

***

Nel corso del 2020, il Collegio Sindacale ha esercitato l'attività di vigilanza di competenza e ha adempiuto alle proprie funzioni; in tale ambito:

  • ha partecipato a tutte le riunioni del Consiglio di Amministrazione (nominato anch'esso dall'Assemblea del 4 aprile 2020) e del Comitato Esecutivo (Organo peraltro non più previsto a seguito delle modifiche statutarie approvate dalla già richiamata Assemblea del 4 aprile 2020) nonché, per il tramite del proprio Presidente o di un Sindaco da quest'ultimo designato, secondo quanto previsto dalla normativa di riferimento, alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, del Comitato Remunerazioni, del Comitato Parti Correlate, del Comitato Nomine, istituiti all'interno del Consiglio, e ha ottenuto, nel rispetto delle disposizioni di legge e di Statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. All'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 4 aprile

2020 (in sede ordinaria e straordinaria), ha assistito per il Collegio Sindacale il solo Presidente, in conformità alle prescrizioni adottate dai competenti organi governativi a tutela della salute e sicurezza a fronte dell'emergenza sanitaria allora in corso;

  • ha acquisito le informazioni necessarie sull'osservanza della legge e dello Statuto, sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione nonché sulla funzionalità e sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Banca e dei sistemi di controllo interno e gestione dei rischi e del sistema amministrativo-contabile, mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali Funzioni Aziendali interessate e dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. (di seguito anche la "Società di revisione" o "PwC");
  • ha svolto le proprie verifiche sul Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi (di seguito anche "SCI"), avvalendosi della presenza del Responsabile della Funzione Audit alle riunioni collegiali, cui hanno partecipato sovente, oltre che il Compliance Manager, anche i Responsabili della Funzione Antiriciclaggio, della Funzione Rischi e della Funzione Validazione Interna e loro collaboratori diretti, che hanno assicurato in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo, nonché sugli esiti delle pertinenti attività;
  • ha condotto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle Società controllate, anche ai sensi dell'articolo 114, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998;
  • ha scambiato flussi informativi sull'attività reciprocamente svolta sia con i Collegi Sindacali delle principali Società del Gruppo che con l'Organismo di Vigilanza previsto dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato da Banco BPM ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001;
  • ha monitorato le concrete modalità di attuazione delle regole di governo societario previste dal pre-vigente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate, cui Banco BPM ha dichiarato di aderire. Tale documento, come noto, è stato sostituito, con decorrenza dal 1° gennaio 2021, dal nuovo Codice di Corporate Governance, promosso dal Comitato per la Corporate Governance di Borsa Italiana S.p.A., cui la Banca ha confermato di aderire;
  • ha vigilato sulla conformità del Regolamento approvato dal Consiglio di Amministrazione in materia di operazioni con Parti correlate ai princìpi di cui alla Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche, nonché sul rispetto del Regolamento medesimo (aggiornato in corso d'anno). La normativa interna verrà peraltro rivista in adeguamento alle modifiche introdotte da Consob con Delibera n. 21624 del dicembre 2020;
  • ha vigilato sulla complessiva idoneità delle procedure interne a conseguire gli obiettivi della disciplina in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati di cui alla Circolare della Banca d'Italia n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5;

  • ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni collegialmente espresse dal Consiglio di Amministrazione della Banca, che i criteri e le procedure da quest'ultimo adottati per valutare l'indipendenza dei propri membri fossero stati correttamente applicati. Il Collegio ha altresì accertato la conduzione da parte del Consiglio di Amministrazione – nel rispetto della normativa vigente – del processo annuale di autovalutazione, i cui esiti hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione che al funzionamento del Consiglio stesso. I punti di miglioramento emersi sono stati oggetto di discussione con individuazione di specifiche azioni correttive, tra le quali il proseguimento e l'integrazione del percorso di board induction già in atto (alle cui sessioni sono invitati – e hanno sempre partecipato – anche i componenti del Collegio Sindacale) con il fine di un rafforzamento nel continuo delle competenze;
  • ha esaminato il progetto di Bilancio, il Risk Appetite Framework e il Budget ed ha espresso il proprio parere sull'aggiornamento del Progetto di Governo Societario;
  • ha verificato l'osservanza delle norme di legge e regolamentari inerenti al processo di formazione del Bilancio e di redazione della Dichiarazione di carattere non finanziario di cui al D.Lgs. n. 254/2016;
  • ha posto in essere nel proprio ruolo di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile – quanto richiesto dal D.Lgs. n. 39/2010 e dal Regolamento UE n. 537/2014, con riferimento, tra l'altro, ai profili di indipendenza della Società di revisione incaricata.

***

Prima di entrare nel merito delle principali evidenze acquisite nell'espletamento dei propri doveri, il Collegio Sindacale ritiene utile fornire qualche informazione inerente al particolare contesto che ha caratterizzato l'anno 2020 a causa della pandemia da Covid-19, situazione che ha impattato trasversalmente sulle scelte, sull'operatività e, in generale, sull'attività di Banco BPM.

L'emergenza sanitaria – peraltro ancora in corso all'atto della redazione del presente documento – ha determinato pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese. Banco BPM ha pertanto posto in essere un'articolata serie di misure finalizzate – soprattutto nei primi mesi del 2020 – alla tutela della salute e della sicurezza della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità del territorio nell'ambito del quale il Gruppo opera. Alcuni di tali interventi (tra cui, in particolare, l'attivazione dello smart working, turnazioni per il personale dipendente e la promozione di un'operatività a distanza da parte dei clienti) hanno reso necessaria l'implementazione di soluzioni organizzative e

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IT volte a garantire la continuità della regolare attività bancaria, assicurando al contempo la sicurezza fisica delle persone e la sicurezza informatica delle transazioni.

L'insieme delle iniziative è stato gestito e coordinato nell'ambito di un Comitato di Crisi, prontamente attivato il 23 febbraio 2020, presieduto dall'Amministratore Delegato e composto dai responsabili delle principali funzioni aziendali, nell'ambito del quale sono state impostate le attività e gli interventi che hanno assicurato l'adozione di azioni tempestive ed efficaci e il coordinamento e l'implementazione delle più opportune misure di intervento in base all'evolversi della situazione, in linea con le disposizioni ministeriali e con le indicazioni rivenienti dalle Autorità e dagli enti/istituzioni di riferimento.

Banco BPM ha altresì attivato un Progetto strutturato denominato Re-Action nell'ambito del quale sono state definite e realizzate le azioni necessarie a tutelare la salute e la sicurezza, a garantire la sostenibilità della gestione economica e patrimoniale del Gruppo nonché, proattivamente, a supportare la clientela impattata dallo shock pandemico.

Coerentemente con quanto sopra, a partire dal primo trimestre 2020, la Banca ha proceduto all'attivazione di quanto indispensabile per operativamente supportare le misure di sostegno all'economia adottate dal Governo italiano, dall'ABI o sulla base di accordi bilaterali (quali concessione di moratorie nei pagamenti, sospensione delle rate dei mutui, erogazione o rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche, anticipo della cassa integrazione).

Come facilmente immaginabile, il contesto pandemico, i suoi forti impatti sociali e sull'economia domestica e sovranazionale (peraltro con significative asimmetrie settoriali) nonché le misure conseguentemente attivate non potevano non influire sull'esposizione alle diverse tipologie di rischio che caratterizzano l'operatività della Banca e, in modo specifico, al rischio di credito. Con l'intento di presidiare, gestire e correttamente misurare tali rischi in relazione alla straordinaria crisi in atto, l'intero Gruppo ha attuato una serie di interventi evolutivi, talvolta anche di carattere prudenziale, su processi, procedure e modellistica interna e ha rafforzato e rimodulato presìdi e controlli, sulla effettività ed efficacia dei quali il Collegio Sindacale ha posto particolare attenzione, come si darà conto nel prosieguo della Relazione.

In tale attività di supervisione, il Collegio ha avuto particolare riguardo ai numerosi documenti, linee guida, richiami e raccomandazioni via via emanati da parte delle Autorità di Vigilanza (Banca Centrale Europea, Banca d'Italia, Consob) ma anche di altre istituzioni sovranazionali (quali EBA, ESMA, IASB, Comitato di Basilea), finalizzati a fornire indicazioni per assicurare una corretta e trasparente misurazione dei rischi, oltre che interpretazioni per l'applicazione di quanto previsto dai princìpi contabili al fine di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici. Ciò senza dimenticare le raccomandazioni circa l'esigenza di assicurare informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 aventi un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Banca, sulle eventuali

azioni dalla stessa intraprese o pianificate per mitigare detti rischi e sull'indicazione dei potenziali effetti rilevanti per la stima dell'andamento futuro. Pertanto i Sindaci hanno indirizzato la propria attenzione, tra l'altro e soprattutto, circa: (i) la classificazione dei crediti caratterizzati da interventi di moratoria e il generale andamento del portafoglio interessato da misure Covid correlate; (ii) la misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie, tali da incorporare le previsioni degli scenari macro-economici futuri e gli effetti delle garanzie statali rilasciate su finanziamenti Covid correlati; (iii) l'informativa al mercato sugli effetti registrati dalla crisi sanitaria e su quelli prospettici nonché sulle misure intraprese e su quelle programmate per affrontare la crisi, in base alle indicazioni fornite negli statement e nei richiami di attenzione (in particolare di ESMA e Consob); (iv) la valutazione e la determinazione dell'impairment per le attività non finanziarie; (v) la complessiva adeguatezza dell'assetto contabile, dell'assetto organizzativo e, non ultimo, del Sistema dei Controlli Interni anche nel contesto pandemico.

Si evidenzia peraltro come, a partire dal mese di febbraio 2020, il Consiglio di Amministrazione abbia esaminato le rendicontazioni sulle azioni attuate a mitigazione degli impatti del Covid-19, con riguardo alle misure operative finalizzate a contenere il diffondersi del contagio, alle misure commerciali per limitare gli effetti economici negativi rivenienti dall'emergenza sanitaria, alle misure finalizzate, in ottemperanza alle citate indicazioni della Vigilanza, a limitare gli elementi di pro-ciclicità nel calcolo dei requisiti patrimoniali e di liquidità, nonché, a seguire nel corso del 2020, alle informative sull'andamento del business, del portafoglio creditizio e dei progetti aziendali relativi in particolare alle iniziative/attività sull'avanzamento del programma di Digital Transformation e sulle attività di clienti e dipendenti.

In un contesto caratterizzato dalle incertezze della pandemia in corso, il Collegio Sindacale ha inoltre monitorato con specifica attenzione le iniziative assunte dalla Banca (ed in specie dalla Funzione Rischi) per assicurare un costante e continuo monitoraggio sul permanere di condizioni di completa adeguatezza del capitale, avendo altresì riguardo al mantenimento di adeguati buffer rispetto ai requisiti normativi anche nell'ottica dell'evoluzione delle disposizioni regolamentari e delle richieste della Vigilanza (con i connessi eventuali assorbimenti patrimoniali). In proposito risulta certamente positiva l'attivazione del monitoraggio trimestrale ICAAP che permette, tra l'altro, di tenere conto delle variazioni del contesto macro-economico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo.

Parimenti il Collegio ha accertato l'adeguato controllo nel continuo sul profilo di liquidità del Gruppo da parte della Funzione Rischi, apprezzando in particolare l'implementazione di specifici monitoraggi (ad esempio sull'andamento dei fidi revocabili e irrevocabili, utilizzati e non utilizzati) e di interventi modellistici (quali quelli sul framework delle poste a vista) ritenuti importanti anche alla

luce degli attuali provvedimenti regolatori delle Autorità di Vigilanza volti al sostegno delle istituzioni finanziarie.

Si ricorda altresì che, come già segnalato nella Relazione riferita al precedente esercizio 2019, in data 3 marzo 2020 Banco BPM aveva approvato il Piano Strategico 2020-2023, basato su assunzioni ed obiettivi definiti in periodo antecedente il manifestarsi dell'emergenza sanitaria. Alla luce di quanto occorso e della situazione generata dalla pandemia (che hanno reso le previsioni del Piano Strategico 2020-2023 non più attuali), il Consiglio di Amministrazione sta conducendo valutazioni su diversi possibili scenari di evoluzione del contesto economico al fine di definire nuove proiezioni economico, patrimoniali e finanziarie a valere sul triennio 2021-2023.

***

Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni eventi rilevanti che hanno caratterizzato l'esercizio 2020 in merito ai quali, pur se in gran parte illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si fa rinvio), si ritiene opportuno fare nel seguito un richiamo, tenuto conto della loro rilevanza nell'ambito delle valutazioni inerenti alla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM e della coerenza delle determinazioni gestionali assunte, in vigenza della situazione di grande problematicità che ha interessato, come in precedenza commentato, l'esercizio 2020 per effetto della pandemia:

iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo: (i) in continuità con il processo di semplificazione della struttura del Gruppo, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il progetto di fusione per incorporazione in Banco BPM S.p.A. delle Controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A. Di tale determinazione, assunta all'inizio del 2021, si ritiene di dare conto in quanto (a) la fusione di ProFamily nella Capogruppo Banco BPM, avviata con finalità liquidatorie, si pone in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia, di cui il Collegio aveva dato conto nella propria Relazione riferita al precedente esercizio; (b) l'incorporazione di Bipielle Real Estate persegue invece l'obiettivo di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo (cui farà capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso), iniziativa anch'essa coerente con quanto già rappresentato dal Collegio nella Relazione riferita all'anno 2019. Entrambe le operazioni di fusione si realizzeranno secondo le forme semplificate previste per le Società interamente possedute e la loro esecuzione, subordinatamente all'autorizzazione delle competenti Autorità, si prevede venga perfezionata entro il mese di luglio 2021; (ii) Banco BPM

ha acquisito il 100% del capitale sociale della Controllata Release S.p.A. grazie alle operazioni di acquisto dai Soci di minoranza perfezionate rispettivamente in data 22 dicembre 2020 (con Banca Popolare di Sondrio) e 15 gennaio 2021 (con BPER); (iii) Banco BPM ha deciso di procedere alla riorganizzazione e razionalizzazione della propria Rete Commerciale attraverso la definizione di un piano di chiusura di n. 300 filiali di piccole dimensioni, da realizzare nel corso del primo semestre del 2021. L'operazione – coerente con il forte sviluppo del digital banking a fronte di un calo dell'attività meramente transazionale – ha come primario obiettivo un potenziamento delle filiali più strutturate per offrire ai clienti un più elevato livello di consulenza e maggiori servizi;

  • iniziative di derisking: nel mese di dicembre 2020, in linea con gli obiettivi di prosecuzione del processo di progressiva riduzione del portafoglio deteriorato, Banco BPM ha finalizzato: (i) la cessione pro-soluto di due distinti portafogli di crediti deteriorati (classificati "Unlikely To Pay" – UTP) ad AMCO e Credito Fondiario e la cessione ad altre controparti di alcune posizioni single name (operazione complessivamente denominata "Project Django"). Le cessioni principali hanno riguardato due portafogli per un importo complessivo di circa Euro 1 miliardo e costituiti da n. 129 esposizioni, prevalentemente ipotecarie, verso controparti aziende. Le operazioni single name cedute ad altre controparti ammontano a circa Euro 60 milioni; (ii) una cartolarizzazione multi-originator di crediti, beni e rapporti giuridici derivanti da contratti di leasing in sofferenza. L'operazione, cui hanno partecipato Banco BPM, Release S.p.A. e Alba Leasing S.p.A. in qualità di originator (denominata "Project Titan") e il cui ammontare complessivo è stato di circa Euro 335 milioni, ha comportato la cessione di un portafoglio di circa Euro 145 milioni e l'emissione di tre classi di titoli (senior, mezzanine e junior). Sulla tranche senior, che ha ricevuto rating BBB da Scope Ratings e DBRS, è stato attivato l'iter di richiesta della garanzia concessa dallo Stato (GACS), mentre le tranche mezzanine e junior sono state cedute al mercato;
  • Partnership ed accordi strategici: (i) in data 15 dicembre 2020, Banco BPM ha comunicato a Cattolica Assicurazioni (di seguito anche "Cattolica") la propria intenzione di esercitare la call option prevista dallo Shareholders' Agreement, sottoscritto nel mese di marzo 2018, avente per oggetto l'acquisto da Cattolica delle partecipazioni di controllo pari al 65% del capitale di Vera Vita (che a sua volta detiene il 100% di Vera Financial) e di Vera Assicurazioni (che detiene il 100% di Vera Protezione). Tale iniziativa, basata sull'assunto che l'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Cattolica Assicurazioni e Assicurazioni Generali avesse determinato un cambio di controllo su Cattolica (rientrante tra i triggering event alla base del diritto di esercizio della citata opzione), è stata contestata dalla controparte. In data 5 marzo 2021 Banco BPM e Cattolica hanno poi definito un nuovo

accordo (formalizzato in un Memorandum of understanding) con il quale sono state di fatto superate le rispettive divergenze e sono stati delineati termini e modalità di adeguamento e prosecuzione della partnership e dei relativi diritti di exit, coniugando i rispettivi interessi e tenendo conto del mutato contesto economico. Tali intese, qualificabili come eventi successivi alla chiusura dell'esercizio, sono state oggetto di disclosure al mercato; (ii) in data 14 maggio 2020, Banco BPM ha proceduto ad una rinegoziazione dell'accordo quadro di partnership con Anima Holding che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento. Si segnala inoltre che, con l'Assemblea di Anima Holding del 31 marzo 2020, è divenuto operativo il nuovo meccanismo di nomina degli Organi Sociali previsto nelle modifiche statutarie approvate in data 29 marzo 2019, cosicché Banco BPM ha potuto designare cinque amministratori (tra cui il Presidente e l'Amministratore Delegato) nell'ambito di un Consiglio di Amministrazione composto da dieci membri. La rappresentanza nel Consiglio di Amministrazione così raggiunta è stata ritenuta rappresentativa di un'evidenza della capacità di Banco BPM di esercitare un'influenza notevole su Anima Holding attraverso la partecipazione ai processi decisionali della Società. Tale evidenza è ulteriormente supportata dall'incremento intervenuto nella percentuale di partecipazione in Anima Holding dal 14,27% a inizio 2020 al 19,385%, molto prossima alla soglia del 20%, la cui detenzione, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS 28, induce a presumere la sussistenza della possibilità di esercizio di un'influenza notevole sulla gestione della Partecipata. Il Collegio ha peraltro direttamente accertato come la partecipazione sia destinata ad essere detenuta stabilmente, visto che il suo carattere strategico è confermato dallo stretto legame di partnership nonché dagli accordi contrattuali riguardanti l'attività di distribuzione dei fondi gestiti dal Gruppo Anima attraverso la Rete di Banco BPM. Per effetto di quanto rappresentato, l'interessenza partecipativa detenuta in Anima Holding è stata riclassificata con decorrenza dal 1° aprile 2020 nella voce "70. Partecipazioni", attivando di conseguenza il processo di Purchase Price Allocation, i cui risultati sono stati approvati dal Consiglio di Amministrazione ai fini della redazione del Bilancio 2020;

operazioni di provvista: in data 14 gennaio 2020 Banco BPM ha realizzato una emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a Euro 400 milioni, destinata agli investitori istituzionali. Un'ulteriore emissione di strumenti Additional Tier 1 si è perfezionata nel mese di gennaio 2021, sempre per un valore nominale di Euro 400 milioni e sempre destinata a investitori istituzionali. Tali operazioni hanno contribuito a favorire un efficientamento della struttura di capitale del Gruppo, consentendo di raggiungere il target di capitale Tier 1, portando ad un ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale del Gruppo. Oltre a ciò, (i) nel mese di febbraio 2020 è stato concluso con successo il collocamento, destinato ad

investitori istituzionali, di una emissione obbligazionaria senior non preferred di Euro 750 milioni e scadenza 5 anni, che si inserisce nel Programma EMTN del Gruppo; (ii) sono state portate a termine due emissioni subordinate Tier 2, la prima nel mese di settembre 2020 (per un ammontare pari a Euro 500 milioni) e la seconda a dicembre 2020 (per un ammontare pari a Euro 350 milioni), sottoscritte da investitori istituzionali prevalentemente esteri. La posizione complessiva di raccolta a medio-lungo termine (TLTRO III) verso la Banca Centrale Europea (di seguito anche "BCE"), a seguito delle novità introdotte dalla Banca Centrale per far fronte alle conseguenze della pandemia da Covid-19, è stata incrementata in corso d'anno.

Con riferimento ai rapporti con le Autorità di Vigilanza, si segnala tra l'altro che Banco BPM:

  • ha ricevuto a novembre 2020 la notifica, da parte di BCE, della lettera "Information regarding the Supervisory Review and Evaluation Process 2020" (di seguito, "SREP Letter 2020"), nella quale sono riportate alcune raccomandazioni sulla base della valutazione SREP effettuata nel corso del 2020, con data di riferimento 30 giugno 2020, al fine di indirizzare le aree di miglioramento della Banca. BCE, tenuto conto della situazione generale legata all'epidemia da Covid-19, ha ritenuto di non emettere alcuna SREP Decision nel 2020, risultando quindi confermati anche per il 2021 i requisiti quantitativi già stabiliti per Banco BPM per l'anno 2020 con la SREP Decision 2019 e quindi un Pillar 2 ratio invariato al 2,25%. Si ricorda al riguardo che, ad aprile 2020, BCE aveva precisato come – al fine di alleggerire il rispetto dei requisiti patrimoniali delle banche nel corso della pandemia – il requisito di fondi propri aggiuntivi di Secondo Pilastro (Pillar 2 Requirement), pari appunto al 2,25% (integralmente costituito nella SREP Letter 2019 da capitale primario di classe 1), potesse essere detenuto sotto forma per almeno il 56,25% (cioè, l'1,266%) di CET 1, il 75% (cioè l'1,688%) di Tier 1 e per il residuo da Tier 2. Tutti i requisiti patrimoniali risultano ampiamente rispettati da Banco BPM;
  • è stato sottoposto alle visite ispettive condotte dalle Autorità nell'ambito della programmata attività di supervisione nel continuo e nell'esercizio delle proprie prerogative di verifica, soprattutto da parte di BCE nell'ambito del Supervisory Review and Evaluation Process (di seguito anche "SREP"). Tali attività sono state condotte prevalentemente a distanza in conseguenza della pandemia. Nell'esercizio delle proprie attività istituzionali, il Collegio Sindacale ha intrattenuto un proficuo rapporto informativo con il Joint Supervisory Team (JST) – unità operativa del Single Supervisory Mechanism (SSM) incaricata di esercitare le attività di vigilanza prudenziale sul Gruppo nell'ambito del SSM – e con i team ispettivi (dell'Autorità Europea o di quelle Nazionali) di volta in volta incaricati delle ispezioni. Il Collegio Sindacale ha altresì posto in essere le attività specificamente richieste dall'Autorità, prevalentemente concretizzatesi nella disamina e nell'emissione di opinion su attività di rimedio richieste alla Banca. Il Collegio ha già dato conto nella Relazione riferita al 2019 circa il rilascio del documento con gli esiti dell'assessment condotto

dall'Organo di Controllo sulla corretta gestione del caso "diamanti". Il Collegio ha altresì verificato nel corso del 2020 che gli interventi di ulteriore miglioramento dallo stesso indicati nella nota di assessment fossero realizzati.

Su tale ultimo argomento, in continuità con le informative rese nella Relazione riferita al precedente esercizio (che si intendono qui richiamate) in merito all'attività di segnalazione di clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. (operatività riferibile a prima del 2017 ed ora del tutto cessata), si dà atto che nel corso del 2020 i nuovi reclami in materia sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo, non rendendo necessaria alcuna integrazione ai fondi stanziati a copertura delle potenziali passività con il Bilancio 2019. Il Collegio Sindacale continua comunque a mantenere costante attenzione sulla gestione delle istanze (in particolare con riferimento alla percentuale di rimborso riconosciuta alla clientela, in relazione alla quale è attivo altresì un managerial indicator nel Risk Appetite Framework) e sul contenzioso giudiziale, esaminando parimenti le verifiche periodiche della Funzione Validazione Interna volte a testare il corretto funzionamento del modello di determinazione degli stanziamenti a Bilancio. Non si rilevano, allo stato, criticità di sorta.

***

Tutto quanto sopra considerato, nel corso del 2020 e nei primi mesi del 2021, tenuto altresì conto del contesto peculiare che ha caratterizzato il periodo, il Collegio Sindacale ha supervisionato, anche con specifici monitoraggi e approfondimenti mirati, su alcuni ambiti in considerazione della loro rilevanza con riferimento ad aspetti organizzativi, di controllo e di gestione del rischio. In particolare, si segnala quanto segue.

Processo di gestione e monitoraggio del credito

Come già rappresentato nelle Relazioni dell'Organo di Controllo riferite a precedenti esercizi, Banco BPM ha, nel continuo, posto in essere sui processi di gestione del credito iniziative di progressivo irrobustimento e affinamento del relativo framework normativo ed organizzativo, atte a garantire un'efficace gestione del rischio, anche alla luce delle raccomandazioni in tal senso (in specie per le posizioni non performing) formulate da BCE ad esito degli accessi ispettivi. La crisi indotta dalla pandemia e i connessi interventi di sostegno all'economia (anche in applicazione di disposizioni governative) hanno tuttavia reso opportuno un consolidamento dei meccanismi di governance e operativi, con specifico riferimento alle modalità di identificazione, monitoraggio e misurazione del rischio di credito, spesso mediante un'accelerazione di implementazioni già in corso. Su tali interventi – che si sono sviluppati in corso d'anno – il Collegio ha mantenuto peculiare attenzione sia mediante disamina delle proposte evolutive sia mediante l'esame della rafforzata reportistica di

monitoraggio (svolto dalle strutture di primo livello) e di controllo (condotto soprattutto dalla Funzione Rischi/Enterprise Risk Management e dalla Funzione Audit). Tra l'altro, e in particolare, si rappresentano i seguenti aspetti:

  • il rafforzamento della valutazione del merito creditizio attraverso il rilascio, a maggio 2020, di una nuova piattaforma di intercettamento e gestione delle controparti con anomalia (Pratica di Monitoraggio e Gestione - PMG) e lo sviluppo di un nuovo modello di scoring andamentale (New Early Warning Score, in produzione da dicembre 2020). Nello specifico, il nuovo modello di scoring presenta caratteristiche evolute in termini di modello dati e tecniche di stima che, introducendo come elemento di primaria attenzione il passaggio a stage 2, risultano pertanto anticipatorie rispetto all'evento di default. Al contempo, l'applicativo PMG ha incorporato le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, previste dalle Linee Guida EBA sulla definizione di default prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, iter di lavorazione delle posizioni omogenei e differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione al rischio, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata della prevenzione del deterioramento del merito creditizio e funzionale al ripristino della gestione ordinaria della relazione. Tali misure favoriscono un intercettamento e una gestione anticipata dei segnali di deterioramento delle esposizioni;
  • la presenza di un framework strutturato volto a disciplinare il processo ordinario per la concessione, il monitoraggio e la gestione delle misure di concessione (forbearance) alla clientela (comprensive delle modalità di identificazione della difficoltà finanziaria, delle verifiche circa il rispetto delle condizioni di uscita dallo status di forborne exposure e dell'eventuale riconoscimento della ristrutturazione onerosa in coerenza con le disposizioni normative introdotte con la nuova Definizione di Default – "New DoD"). In relazione al trattamento delle misure di supporto (tra cui le moratorie ex lege, le erogazioni di nuova finanza ai sensi del Decreto Legge n. 23/2020 cd. "Liquidità" convertito nella Legge n. 40/2020, nonché gli interventi definiti internamente quali accordi bilaterali di sospensione), Banco BPM ha continuato a gestire in via ordinaria il processo di concessione e classificazione. Al contempo, in coerenza con le "Guidelines on legislative and non-legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis" del 2 aprile 2020 (aggiornate in data 2 dicembre 2020), la Banca – a partire da marzo 2020 – si è avvalsa della possibilità di applicare, sugli interventi di nuova liquidità (ad eccezione delle rimodulazioni) e sulle misure di moratoria che rispettavano i requisiti definiti dal Regolatore, il cd. "temporary framework EBA" (esenzione relativa all'accensione del flag forborne). Sebbene quest'ultimo sia stato prolungato fino al 31 marzo 2021, con riferimento ai citati interventi, a partire dal mese di novembre 2020, la Banca

ha anche prudenzialmente riattivato l'ordinario processo di verifica dello status di difficoltà finanziaria;

  • oltre ai monitoraggi agiti nel continuo, sui finanziamenti oggetto di misure di sostegno, le strutture riconducibili all'area del Chief Lending Officer (CLO) – nell'ambito dei controlli di primo livello posti in essere – hanno avviato mirate verifiche ex post applicando criteri risk based che considerano specifiche informazioni quali-quantitative con l'obiettivo di valutare la corretta classificazione delle posizioni (tenendo conto, per esempio, di potenziali difficoltà finanziarie identificate dai gestori delle posizioni stesse, importi sconfinati su esposizioni con moratorie scadute, alti livelli di rischiosità) o, comunque, di identificare controparti caratterizzate da segnali di deterioramento del merito creditizio. In tali logiche, tenuto peraltro conto della potenziale minore significatività dei segnali andamentali per i clienti oggetto di moratoria riveniente dall'analisi ordinaria delle watchlist alimentate dai sistemi di Early Warning, Banco BPM ha introdotto specifiche iniziative di interazione con la clientela beneficiaria di dette misure di sostegno. I feedback e le informazioni puntuali raccolte da tali interlocuzioni hanno permesso alle strutture competenti di gestire le posizioni con potenziali criticità mediante la tempestiva proposta di soluzioni appropriate ai debitori in difficoltà, al fine di attenuare un possibile cd. "cliff effect", aspetto quest'ultimo oggetto di reiterate raccomandazioni da parte della Vigilanza europea. Posto che tale iniziativa sta opportunamente proseguendo anche nel 2021, il Collegio ha altresì appreso dello specifico processo in atto di individuazione e gestione delle controparti le quali, in seguito alla cessazione delle misure di sostegno per intervenuta scadenza, hanno evidenziato preliminari segnali di deterioramento del merito creditizio. L'adozione di interventi con adeguato anticipo grazie alle suddette misure dovrebbe evitare un incremento eccessivo dei crediti deteriorati (Non Performing Loans - NPL);
  • nell'ambito dell'evoluzione del framework delle Politiche Creditizie 2021 (approvate dal Consiglio di Amministrazione a dicembre 2020), Banco BPM ha definito specifici interventi di rafforzamento del processo di analisi della sostenibilità finanziaria della clientela, anche in considerazione delle peculiari dinamiche settoriali, attraverso l'introduzione di elementi che sono stati oggetto di condivisione con la Funzione Rischi. Tale intervento rafforza la governance del processo di concessione e di valutazione del merito creditizio;
  • per assicurare adeguate coperture del rischio di credito, ai fini della redazione del Bilancio 2020 (in taluni casi già ai fini della predisposizione della Relazione Semestrale al 30 giugno 2020), la metodologia di calcolo delle perdite attese sui crediti performing nell'ambito del modello IFRS 9 (classificati in stage 1 e stage 2) è stata interessata da alcuni interventi, volti anche a recepire le indicazioni e le richieste elaborate dalla stessa BCE. Nello specifico, tenuto conto degli impatti dell'emergenza sanitaria, la Banca ha proceduto ad una revisione della

metodologia di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) a partire dal 30 giugno 2020. Posto che il Gruppo ha adottato un approccio basato su modelli statistici (cd. "modelli di staging") che identificano la presenza di aumenti significativi della rischiosità (SICR), attuale e prospettica, delle singole operazioni, incorporando specifici modelli satellite che consentono di stimare l'evoluzione attesa della rischiosità delle singole controparti appartenenti ai diversi settori di attività economica sulla base di identificati scenari macro-economici e della relativa probabilità di accadimento, nel corso del 2020 tali modelli di staging sono stati oggetto di revisione al fine di incorporare nei sistemi la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito alla crisi pandemica e alle misure di contenimento promosse. Le nuove proiezioni macro-economiche hanno incorporato la rischiosità intrinseca del settore economico in ottica maggiormente prudenziale, incrementando la percentuale di intercettamento delle controparti caratterizzate da SICR (classificati in stage 2), aumentando l'impatto in termini di ECL sul portafoglio crediti di Gruppo. Gli scenari macro-economici settoriali sono stati altresì nuovamente aggiornati sulla base delle proiezioni in essere alla chiusura dell'esercizio, in base alle decisioni assunte dallo Scenario Council (sottoposte al Comitato Controllo Interno e Rischi e al Consiglio di Amministrazione), al fine di includerne l'impatto nella stima dei parametri di rischio (interventi forward looking). A ciò si è aggiunto l'aggiornamento delle serie storiche per il calcolo dei parametri di rischio a settembre 2020. Inoltre, in un'ottica conservativa circa i potenziali impatti contabili derivanti dagli effetti positivi delle misure governative concesse, la Banca ha effettuato un'analisi specifica verso controparti appartenenti al segmento Small Business e Privati che nel corso del secondo semestre 2020 avevano evidenziato un miglioramento dello staging (da stage 2 a stage 1) imputabile esclusivamente alle suddette misure di supporto, sterilizzando i potenziali effetti positivi mediante un intervento di manual adjustment (moving back to stage 2).

Il complesso di tali interventi – oltre ad altri, riferiti anche alla valorizzazione delle garanzie statali concesse in relazione ad alcune delle misure di sostegno alla clientela – è stato oggetto di valutazione da parte della Funzione Validazione Interna (le cui osservazioni sono state recepite) e ha determinato un incremento dei volumi di esposizione segnalati a stage 2, con conseguente maggiore livello di accantonamento sul portafoglio creditizio performing del Gruppo. Per completezza, si rende noto che il Collegio Sindacale ha promosso analisi e approfondimenti – attualmente in corso a cura della Funzione Validazione Interna con il supporto di un consulente esterno – sul framework di staging in uso. Alla luce degli esiti di tale attività, il Collegio supervisionerà sugli interventi che si renderanno necessari.

Ancorché le nuove regole di classificazione in applicazione della normativa sulla new definition of default siano entrate in vigore a partire dal 1° gennaio 2021 (coerentemente con

la prospettiva forward looking del principio contabile IFRS 9), sono stati riflessi nel Bilancio 2020 gli effetti economici negativi correlati all'introduzione della nuova normativa, addebitando al conto economico dell'esercizio la stima delle maggiori rettifiche necessarie per quanto attiene alla riclassificazione dei crediti dalla categoria performing a quella non performing;

• per quanto attiene alla valutazione del portafoglio non performing, sono stati effettuati interventi sempre in ottica prudenziale e segnatamente: (i) il modello di calcolo automatico delle previsioni di perdita applicato alle esposizioni non superiori al milione di Euro (cd. "Gone automatizzato") è stato interessato da interventi evolutivi che hanno recepito gli adeguamenti richiesti dalla Funzione Validazione Interna. Anche al fine di anticipare la determinazione di future perdite ascrivibili al contesto pandemico da Covid-19, le scelte metodologiche effettuate recepiscono un approccio conservativo e improntato a una visione forward looking; (ii) per quanto riguarda le valutazioni analitiche delle previsioni di perdita sulle esposizioni superiori al milione di Euro, effettuate dai gestori delle posizioni sulla base di un processo che tiene conto – in coerenza le indicazioni normative – dei flussi di cassa attuali e prospettici del cliente (stimati considerando gli approcci di continuità o non continuità dell'azienda, al fine di includere una prospettiva anticipatoria nella stima delle perdite su crediti riconducibili alla pandemia da Covid-19), è stata posta particolare enfasi al processo di aggiornamento delle informazioni economico-finanziarie riferite alle posizioni classificate a inadempienze probabili con piani di ristrutturazione in corso. All'uopo è stato attivato un assessment finalizzato a valutare le performance dei piani e ad aggiornare coerentemente, nel caso fosse necessario, le previsioni di perdita sulla controparte; (iii) il Consiglio di Amministrazione ha deliberato, nel corso del 2020, modifiche alla strategia di gestione dei crediti NPL nonché agli obiettivi di vendita, anche nell'ottica di approvazione del Bilancio 2020. In aderenza alla policy di Gruppo – che, ai fini della stima della perdita attesa, prevede l'adozione di un approccio forward looking con impatti diversi in base alle prospettive di gestione del portafoglio – tali interventi hanno determinato un impatto dal punto di vista valutativo (add on IFRS 9); (iv) è stato via via rafforzato nel corso del 2020 il processo di aggiornamento delle perizie su immobili a garanzia, adottando – anche su forte impulso del Collegio – specifiche soluzioni organizzative volte ad assicurare tempestività e qualità degli aggiornamenti nonché attivando un sistema di reporting interno e controlli ad hoc di secondo livello da parte della Funzione Rischi.

Il complesso di tali interventi, nonostante le operazioni di cessione di posizioni molto svalutate (effettuate a fine 2020 e già richiamate nella presente Relazione), ha determinato un incremento del livello di copertura del portafoglio non performing.

Nel segnalare come, per alcuni dei descritti interventi metodologici, la Banca abbia proceduto ad effettuare il calcolo degli impatti in ambiente di laboratorio, il Collegio evidenzia di aver rimarcato

– anche aderendo a raccomandazioni elaborate dal Dirigente Preposto e dalla Funzione Validazione Interna – che tale modalità deve considerarsi di carattere eccezionale, quale misura di "contingency", mentre in condizioni ordinarie risulta necessario che le relative implementazioni procedurali vengano adeguatamente e per tempo pianificate, al fine di consentire una corretta tracciatura di tutte le elaborazioni svolte, di ridurre possibili errori operativi correlati ad elaborazioni extra-procedurali, nonché di permettere una più agevole ed ordinata attività di controllo delle risultanze prodotte. Peraltro, si sottolinea che, nei casi in cui la nuova metodologia non è stata messa in produzione in tempo utile per le determinazioni da rappresentare nelle rendicontazioni finanziarie (Bilancio ma anche Relazione Semestrale e rendiconti infrannuali), il Dirigente Preposto ha richiesto alla Funzione Rischi di effettuare ricalcoli indipendenti di controllo.

Più in generale, in ambito Credito, anche nel corso del 2020, il Collegio ha esaminato le risultanze di tutte le verifiche – eseguite dalle Funzioni di Controllo della Banca (in particolare dalla Funzione Audit e dalla struttura Controlli di II Livello della Funzione Rischi), in coerenza con le aspettative e le richieste della Vigilanza Europea – sull'efficacia e sulla funzionalità dei processi creditizi, i cui esiti complessivamente positivi sono da ricondurre al rilevato generale rafforzamento dei presìdi. Sulle aree di miglioramento identificate sono state avviate attività di irrobustimento, spesso connesse ad implementazioni di tipo informatico. Il Collegio si riserva di verificare l'efficacia delle azioni già finalizzate (molte delle quali sul finire del 2020) e proseguirà nel monitoraggio sulla realizzazione degli interventi programmati, avendo altresì riguardo all'evoluzione del quadro regolamentare.

Si ritiene che tali potenziali alee, così come le incerte prospettive correlate alla crisi indotta dalla pandemia ancora in corso e all'effetto mitigatore (ma temporaneo) delle misure di sostegno all'economia concesse, siano state valutate nell'approccio complessivamente prudenziale adottato dal Consiglio di Amministrazione, anche su impulso del Collegio Sindacale, nella determinazione delle coperture sul rischio di credito cui la Banca risulta esposta. Ciò non toglie la primaria necessità che proseguano le attività di rafforzamento dei sistemi di monitoraggio (e relativo puntuale reporting) delle posizioni e di intervento proattivamente tempestivo a sostegno dell'eventuale manifestarsi di segnali di difficoltà. Presìdi sul profilo di rischio del portafoglio performing così come, tra l'altro, sulla robustezza dei processi di classificazione e sulla congruità degli accantonamenti continueranno ad essere garantiti dalla Funzione Rischi, con verifiche sia di natura aggregata che di tipo analitico, formalizzati anche attraverso il rilascio di appositi pareri resi agli Organi Sociali ed alle Autorità di Vigilanza. Come ampiamente avvenuto nel corso del 2020, la pianificazione delle attività predisposta dalla Funzione Audit sul 2021 conferma il forte effort investito nella conduzione di verifiche sui processi creditizi, accompagnato peraltro da attività di credit file review (talvolta richieste dalla Vigilanza).

Processi di aggiornamento ed estensione dei modelli interni di misurazione dei rischi

Anche in considerazione degli impatti patrimoniali connessi al consolidamento della modellistica interna, nel corso del 2020 il Collegio ha proseguito la propria supervisione circa gli ulteriori sviluppi dei risk models, interessati da processi di estensione ed evoluzione in coerenza con la normativa di riferimento e con le aspettative della Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha mantenuto costanti flussi informativi con le strutture della Banca (e, in particolare, con la struttura Risk Models e la Funzione Validazione Interna) relativamente alle attività progressivamente svolte, anche al fine di indirizzare i findings formulati da BCE ad esito del processo volto all'autorizzazione delle istanze di modifica/estensione dei modelli interni utilizzati per la misurazione dei rischi ai fini segnalatori presentate dalla Banca. A quest'ultimo riguardo, nel corso del 2020, ad esito delle attività di Internal Models Investigation-IMI, la BCE ha rilasciato l'autorizzazione all'utilizzo del Modello interno di misurazione del rischio di Mercato (VaR, sVaR, IRC) anche per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk" con impatti in termini di assorbimento patrimoniale. Sempre in ambito rischio di mercato, la Banca ha avviato nel corso del 2020 l'importante progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna. Sui progressivi step di adeguamento il Collegio manterrà adeguata supervisione.

E' altresì in finalizzazione il processo di validazione del modello interno relativo al rischio di credito – la cui fase ispettiva è iniziata nell'ultimo trimestre 2019 ed è proseguita per tutto il primo trimestre del 2020 – con specifico riferimento ai parametri PD, LGD (Performing, Elbe e Defaulted Asset) ed EAD. In ottemperanza ai nuovi dettami normativi e in risoluzione di specifiche obligations di BCE, tale evoluzione modellistica contiene significativi cambiamenti metodologici rispetto ai parametri di rischio attualmente utilizzati dal Gruppo per la clientela Corporate e Retail. Le misure di vigilanza e le raccomandazioni – già rappresentate nello sviluppo del processo ispettivo – formulate da BCE saranno attuate e indirizzate in apposito Remedial Action Plan.

Nel contempo, sempre nel corso del 2020, è stata predisposta l'istanza di model change per l'adeguamento dei sistemi informatici, delle procedure e dei processi interni e dei parametri di rischio mediante calibrazione tecnica alla nuova definizione di default a fronte dell'entrata in vigore della relativa regolamentazione europea. L'Application Package è stato inviato a BCE nell'agosto 2020 con conseguente off site inspection avviata dall'Autorità a settembre 2020 e formalmente chiusa a novembre 2020. Anche in questo caso è nella fase conclusiva l'iter formale di vigilanza.

Sempre con riferimento ai modelli di misurazione del rischio di credito, a novembre 2020 sono state incorporate, come richiesto a seguito di una ispezione TRIM, le misure di vigilanza sui modelli PD dei portafogli Mid Corporate Plus e Large Corporate.

Con riferimento ai modelli di misurazione del rischio operativo, si ricorda che il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari (in particolare l'approccio AMA -

Advanced Measurement Approach relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare, il metodo TSA - Traditional Standardised Approach sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano e il BIA - Basic Indicator Approach per le altre Società residuali). Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione sopra menzionata, a far data dalla segnalazione del 31 dicembre 2020, il Regulator ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata TSA su tutte le Società che compongono il Gruppo. Il metodo AMA continuerà ad essere utilizzato per la misurazione del rischio a fini gestionali.

Per quanto riguarda la modellistica interna utilizzata per la misurazione dei rischi a fini gestionali, le competenti strutture (in particolare Risk Models) hanno proseguito anche nel 2020 le attività di manutenzione ed aggiornamento nel continuo, in specie in ambito rischio di liquidità, evolvendo, tra l'altro, il modello di identificazione dei depositi operativi.

Si segnala inoltre la finalizzazione dell'iniziativa progettuale – all'attenzione del Collegio Sindacale – indirizzata a far evolvere il framework di gestione del rischio informatico (rischio ICT) – in linea con le indicazioni ricevute dalla Vigilanza – con l'obiettivo di garantire che il rischio ICT residuo sia coerente con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione, anche attraverso il miglioramento dell'efficacia dei presìdi di mitigazione. In tale contesto, è stata definita una nuova metodologia di analisi e quantificazione di tale tipologia di rischio che, essendo fonte diretta dei rischi operativo, reputazionale e strategico, viene integrato con i framework di valutazione dei richiamati rischi (già attualmente applicati nel Gruppo). Questi, partendo dalla quantificazione dei rischi inerenti e dalla valutazione dei presìdi a mitigazione, determinano i rischi residui il cui ammontare viene costantemente monitorato attraverso specifici indicatori per verificarne la coerenza con la propensione al rischio definita nell'ambito del Risk Appetite Framework.

Al Collegio Sindacale sono state rappresentate le istanze di modifica della modellistica, in specie di quella regolamentare. In tale contesto il Collegio ha, tra l'altro, esaminato le verifiche svolte dalle Funzioni di Controllo di secondo (in particolare, Validazione Interna) e terzo livello (Audit) nonché le decisioni finali della Vigilanza sulle istanze stesse, le relative richieste e i conseguenti Action Plans correttivi approvati dalla Banca (anch'essi sottoposti ad assurance della Funzione Audit).

In relazione a quanto sopra descritto, nell'ambito della propria azione di supervisione del Sistema dei Controlli Interni e di Gestione dei Rischi (SCI), il Collegio ha sollecitato a che, nella pianificazione delle attività inerenti a interventi modellistici, vengano adeguatamente stimati i tempi necessari allo svolgimento di puntuali controlli da parte delle Funzioni agli stessi preposte (in primis, Validazione Interna e Audit).

MiFID II e Product Governance

Come era stato anticipato nella Relazione riferita al 2019 (anno durante il quale il Gruppo Banco BPM ha consolidato il proprio modello di consulenza di portafoglio, ultimando le iniziative progettuali inerenti alla prestazione dei servizi di investimento e alla disciplina dei mercati e proseguendo gli interventi di completamento riguardanti la Product Governance o "POG", con contestuale rafforzamento del ruolo del Comitato Nuovi Prodotti e Mercati, oltre che dell'iter istruttorio e del monitoraggio ex post), Consob ha condotto una verifica in materia nel periodo da aprile 2019 a dicembre 2019. Alla luce degli esiti ispettivi Banco BPM, anche tenuto conto di progettualità già in corso, ha definito un percorso evolutivo, con il supporto della Funzione Compliance per gli aspetti di competenza, sui seguenti macro-filoni progettuali: (i) MiFID II (affinamento di soluzioni adottate a seguito di adeguamento alle novità introdotte dalla Direttiva MiFID II, nonché evoluzione del modello in essere); (ii) Framework POG (evoluzione dei presìdi in materia di Product Governance); (iii) evoluzione digitale in ottica multicanale del modello di servizio di wealth management; (iv) evoluzione del framework di profilatura e analisi dei bisogni della clientela; (v) adeguamento alle previsioni dei Regolamenti attuativi IDD; (vi) integrazione dei fattori ESG nei processi di prestazione dei servizi di investimento.

Su tutti tali interventi progettuali il Collegio manterrà adeguato monitoraggio, anche per il tramite della Funzione Compliance.

Sempre nell'ambito dei servizi di investimento, il Collegio Sindacale esamina periodicamente – oltre che le verifiche sui processi – gli esiti dei controlli condotti dalla Funzione Compliance sulla Rete Commerciale di Banco BPM atti a rilevare, principalmente tramite l'analisi di indicatori a distanza (cd. "Key Risk Indicators" o "KRI"), eventuali macro-fenomeni rappresentativi di diffuse pratiche operative potenzialmente non conformi alle policy aziendali. Le analisi svolte nell'anno 2020 hanno evidenziato un trend andamentale complessivamente positivo. Ciò nonostante, anche ad esito dei confronti con il Collegio Sindacale, la Funzione Compliance ha condotto approfondimenti specifici su taluni aspetti (quali l'incidenza dei portafogli non adeguati e delle operazioni su iniziativa del cliente), proponendo interventi migliorativi e sensibilizzando la Rete Commerciale rispetto ad alcuni approcci comportamentali non del tutto conformi al modello in uso, anche attraverso la conduzione – con il supporto della Funzione Commerciale – di incontri formativi presso le strutture territoriali.

Si segnala che, con riferimento al fattore "rischio di mercato" utilizzato al fine delle verifiche sull'adeguatezza dei portafogli dei clienti ed incrementato sensibilmente in conseguenza della volatilità determinata dalla crisi generata dalla pandemia da Covid-19, Banco BPM ha approvato un intervento metodologico di contingency utilizzando dei moltiplicatori da applicare alle soglie previste per definire la propensione al rischio di mercato della clientela, rilevata mediante la compilazione del questionario MiFID. Al riguardo il Collegio ha concordato con la Funzione

Compliance l'attivazione di presìdi per la gestione di tale soluzione, che rimarrà in vigore fino a chiusura dell'intervento di revisione del questionario MiFID e delle logiche e metodologie sottostanti, in relazione alla finalizzazione delle quali il Collegio ha raccomandato il puntuale rispetto delle tempistiche pianificate.

L'analisi della Relazione sui Servizi di Investimento e di quella relativa ai Reclami sulla prestazione dei servizi di investimento predisposte dalla Funzione di Conformità alle Norme – da inoltrare a Consob ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento Intermediari, come aggiornato con delibera n. 20307 del 15 febbraio 2018 – non hanno fatto emergere aspetti di criticità ulteriori rispetto a quelli già indirizzati mediante specifiche iniziative e/o progettualità. L'aumento del numero dei reclami riscontrato sul 2020 (in controtendenza rispetto ad un trend in diminuzione che aveva caratterizzato gli ultimi anni) è sostanzialmente riconducibile – come confermato dalla Funzione Compliance stessa – ad un incremento delle lagnanze riferite a prodotti particolarmente rischiosi – collocati nel 2015, prima della nascita di Banco BPM, in vigenza di un diverso modello di consulenza – e giunti a scadenza con performance significativamente negative.

In conclusione, le analisi non hanno portato la Funzione Compliance a rilevare significative carenze organizzative o comportamentali che richiedano un intervento tempestivo, sia perché non si sono manifestate concentrazioni di lamentele né per servizio prestato né da un punto di vista territoriale, sia perché le principali cause di contestazioni attengono a vicende del passato, non replicabili nell'attuale assetto di gestione dei servizi di investimento adottato dal Gruppo.

Nel corso del 2020 sono altresì proseguiti i controlli di secondo livello svolti dalla Funzione Rischi/struttura Enterprise Risk Management (di seguito anche "ERM"), riconducibili ai macroprocessi della Consulenza, della Product Governance, del Pricing e della Best Execution, le cui evidenze saranno inserite nella Relazione annuale sui Servizi di Investimento da redigere ai sensi del Regolamento congiunto Banca d'Italia e Consob. La struttura ERM sta procedendo nel contempo al rafforzamento del sistema di reporting anche in termini di sistematicità.

In attesa dell'emissione dell'annuale Relazione della Funzione Audit sulla Prestazione dei Servizi di Investimento, anch'essa oggetto di inoltro all'Autorità, il Collegio Sindacale ha esaminato le verifiche condotte in tale ambito dalla predetta Funzione, ad esito delle quali è emerso un quadro di sostanziale adeguatezza e sono state indirizzate le azioni di miglioramento individuate (per esempio in materia di classificazione della clientela come professionale ai sensi MiFID).

Il Collegio si riserva di esaminare le Relazioni annuali che verranno presentate dalla Funzione Rischi e dalla Funzione Audit.

Segnalazioni/Reporting alle Autorità di Vigilanza

Nella Relazione riferita all'esercizio 2019, il Collegio aveva rilevato un'area di miglioramento in

ambito Finanza e Mercati per il superamento di carenze riscontrate in taluni processi/procedure, conseguenti per lo più ad un non pienamente adeguato funzionamento dei sistemi IT a supporto (con potenziali impatti sul regulatory reporting).

Nel corso del 2020 sono proseguite le attività del gruppo di lavoro interfunzionale, costituito dalla Capogruppo Banco BPM nel mese di ottobre 2019, al fine di individuare gli interventi da porre in essere per il superamento delle anomalie operative segnalate da Consob alle Società Controllate Banca Aletti & C. S.p.A. (Banca Aletti) e Banca Akros S.p.A. (Banca Akros) in relazione agli obblighi di segnalazione al Trade Repository delle operazioni in derivati ai sensi del Regolamento Europeo n. 648/2012 (di seguito anche "EMIR"), nonché avanzare verso un progressivo rafforzamento dei presìdi di controllo di primo livello sull'attività in parola. Al riguardo si segnala che si sono conclusi i procedimenti sanzionatori avviati nel 2020 da Consob ai sensi degli articoli 193-quater e 195 del D.Lgs. n. 58/1998 per il mancato assolvimento, da parte delle predette Controllate, degli obblighi di cui al richiamato Regolamento EMIR, ad esito dei quali l'Autorità di Vigilanza ha comminato alle citate Società una sanzione amministrativa pecuniaria prossima ai minimi edittali, già pagata e oggetto di pubblicazione nel Bollettino Consob.

Per quanto riguarda invece gli obblighi di segnalazione delle operazioni in strumenti finanziari, così come disciplinati dall'articolo 26 del Regolamento UE n. 2014/600 e del Regolamento Delegato UE n. 2017/590 (di seguito anche "MiFIR" e "Transaction Reporting") – attività anch'esse fatte oggetto di specifica attenzione e di richieste da parte di Consob – le verifiche condotte dalla Funzione Compliance hanno portato a riscontrare una situazione migliorata rispetto alle precedenti rilevazioni. Gli interventi che residuano – inerenti ai punti di attenzione emersi nel corso delle analisi – risultano indirizzati grazie all'individuazione delle relative azioni di mitigazione da perseguire anche con il supporto di un consulente esterno.

Su entrambi gli aspetti il Collegio di Capogruppo – così come gli Organi di Controllo delle Società Controllate Banca Aletti e Banca Akros -– continuerà a mantenere specifica attenzione. In tale ottica, già a febbraio 2021 il predetto Organo ha chiesto e ottenuto un aggiornamento sullo stato delle iniziative avviate, ricevendo rassicurazioni dalle stesse Funzioni owner (in particolare Organizzazione e Information Technology) circa l'indirizzo risolutivo delle problematiche e l'attendibilità delle date di scadenza degli interventi programmati. Dal canto suo, la Funzione Compliance ha sviluppato appositi monitoraggi sulle attività di regulatory reporting che saranno oggetto di periodica rendicontazione all'Organo di Controllo.

Trasparenza

In primo luogo, il Collegio ha potuto constatare la chiusura del Piano degli interventi correttivi (comprensivo di un Piano di restituzioni alla clientela) delineato dalla Banca ad esito delle

evidenze emerse a seguito dell'ispezione in tema di "Trasparenza delle operazioni e correttezza dei rapporti con la clientela" condotta da Banca d'Italia tra la fine del 2018 e l'inizio del 2019.

Sempre in ambito Trasparenza, il Collegio ha preso atto che le attività di analisi effettuate su Banco BPM e ProFamily sia dalla Funzione Compliance che dalla Funzione Audit su richiesta di Banca d'Italia e IVASS, formulata con la lettera trasmessa al sistema bancario/finanziario il 17 marzo 2020 avente ad oggetto l'offerta di prodotti abbinati ai finanziamenti, si sono concluse con un giudizio sostanzialmente positivo. Le verifiche non hanno infatti evidenziato carenze significative nell'offerta e nel collocamento di prodotti assicurativi abbinati a finanziamenti. Il Collegio Sindacale ha tuttavia sollecitato la prudenziale conduzione di approfondimenti su alcuni dati rilevati in corso di verifica, mediante l'attivazione delle azioni suggerite dalle stesse Funzioni di Controllo (questionario di customer satisfaction, maggiore utilizzo di mistery shopper).

Dalla disamina della Relazione predisposta dalla Funzione Compliance in merito all'analisi sull'attività di gestione dei reclami bancari e all'adeguatezza delle procedure interne adottate dalla Banca non sono emersi specifici fattori di rischiosità o indici di preoccupazione. Infatti, come in passato, le contestazioni sono risultate insistere sui prodotti di più ampia diffusione tra la clientela, in particolare i conti correnti, i prodotti afferenti alla concessione del credito e ai servizi di pagamento. Le motivazioni prevalenti alla base delle contestazioni attengono principalmente all'esecuzione delle operazioni, alle condizioni e/o all'applicazione delle stesse e l'incremento del numero dei reclami ricevuti è da attribuirsi in buona parte alle contestazioni connesse al manifestarsi degli effetti dell'emergenza sanitaria da Covid-19. Dando atto che, con riferimento all'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative adottate per la gestione dei reclami, la Funzione Compliance esprime un giudizio di adeguatezza sia sotto il profilo della normativa interna che dal punto di vista dei processi operativi, il Collegio ha condiviso l'opportunità di un approfondimento sull'iter di gestione (e le relative tempistiche di evasione) dei reclami relativi ai servizi di pagamento (cd. "reclami PSD2"), spesso condizionato dalla necessità di conduzione di analisi tecniche che, per i reclami in materia di frodi/disconoscimenti, coinvolgono strutture della Banca (quali Sicurezza IT), diverse dalla preposta Gestione Reclami.

Sempre in ambito Trasparenza, nell'anno 2020, la Funzione Compliance ha ulteriormente ampliato il perimetro delle verifiche a distanza periodiche in tema di servizi bancari (Trasparenza, Usura, Gestione dei Reclami, Prodotti abbinati ai finanziamenti), atte a rilevare tramite l'analisi di indicatori eventuali fenomeni potenzialmente non conformi alle normative aziendali. Gli esiti di tali monitoraggi, dai quali non sono emersi indici di specifiche rischiosità, sono trasmessi alle competenti Funzioni della Banca per gli ambiti di rispettiva competenza, al fine di valutare l'adozione di interventi di indirizzo di eventuali anomalie.

Anche dalle analisi degli esiti delle verifiche condotte dalla Funzione Audit sulla Rete Commerciale non sono emerse anomalie rilevanti riconducibili al rispetto della normativa in materia di Trasparenza. Quelle esistenti sono comunque per lo più riconducibili ad aspetti di completezza documentale di tipo cartaceo.

Data quality e information technology

A seguito dell'assessment condotto alla fine del 2018 e finalizzato a verificare l'adeguatezza del Gruppo rispetto ai princìpi di data governance, reporting e aggregation contenuti nella normativa BCBS 239, la Banca ha realizzato nel corso del 2019 una serie di iniziative (in linea con una road map predefinita) per la delineazione sia di un'adeguata disciplina interna sia di un framework organizzativo conforme ai citati requisiti. In tale contesto di peculiare attenzione alla tematica de qua (rilevata come area di miglioramento anche nell'ambito della Relazione sul Sistema dei Controlli) è stata altresì costituita la Funzione Data Governance e Sicurezza IT (a diretto riporto del Condirettore Generale – Area Risorse) e sono stati nominati specifici data owner all'interno delle strutture della Banca. Nel corso del 2020 si è assistito al consolidamento dei controlli in ambito rischio tasso e rischio operativo ed è stata completata l'estensione del framework di data quality a tutti i principali ambiti di rischio. Sono stati inoltre sviluppati ulteriori controlli di data quality, sia a supporto delle principali progettualità della Funzione Rischi (ad esempio in relazione alla nuova definizione di default e di depositi stabili ed operativi), sia per rispondere a richieste regolamentari o della Funzione Audit (ad esempio in tema di liquidity e market risk). È stata inoltre completata la copertura del lineage dei dati, è proseguita l'automazione delle attività di controllo e si sono svolte sessioni formative sulla data governance presso varie Funzioni della Banca. Nel corso del 2020, è stata altresì impostata la metodologia di analisi dei controlli di secondo livello sul rischio informatico, che inizierà ad essere applicata nel 2021.

Il Collegio Sindacale si attende da siffatti interventi un complessivo rafforzamento della data quality del Gruppo, che ha manifestato in diversi ambiti necessità di miglioramento, peraltro principalmente riconducibili a ricostruzioni storiche funzionali alla declinazione operativa della modellistica interna. A tale atteso progresso stanno contribuendo le misure già ultimate e gli investimenti programmati con l'obiettivo di una complessiva evoluzione del sistema di information technology del Gruppo, da considerarsi di essenziale importanza a supporto delle attività di business e di controllo al fine di evitare l'adozione di interventi di contingency di tipo organizzativo, aventi impatti in termini di risorse sia economiche che umane.

Al riguardo è opportuno evidenziare come nel 2020 sia stato effettuato un assessment su n. 6 ambiti (architettura, infrastruttura, data governance & data quality, processi, modalità di lavoro e strategia di sourcing), alla luce del quale sono stati definiti il Masterplan IT 2020-2023 ed il relativo

Piano Operativo 2020 (entrambi indirizzati ad un aggiornamento dell'architettura e dell'infrastruttura, all'evoluzione della strategia di sourcing, alla revisione del modello operativo dell'IT e all'accelerazione della digitalizzazione). Tale Masterplan tiene conto anche delle evidenze emerse dalle Relazioni annuali sul rischio informatico (condotte sulla base di una metodologia superata da un nuovo modello approvato nel 2020, come già segnalato in Relazione), che hanno peraltro condotto ad una valutazione complessiva attestabile su un livello di rischio "basso".

Si deve in proposito dare atto di come il sistema abbia garantito continuità e affidabilità – rispondendo peraltro a tentativi di attacco cyber – anche nei complicati periodi della prima fase dell'emergenza sanitaria, che ha altresì reso necessaria l'accelerazione di attività già incluse all'interno del Piano IT e l'implementazione di interventi non previsti per l'adeguamento dei sistemi alle normative di contingency.

A quest'ultimo riguardo vanno segnalati – nell'ambito del progetto di upgrade del modello operativo e dell'infrastruttura IT – gli interventi effettuati e gli investimenti programmati in ambito Cyber Security volti a mantenere adeguati i livelli di sicurezza della Banca e del Gruppo nonché ad allineare i sistemi di protezione alle innovazioni tecnologiche e ai trend di mercato, per contrastare la continua evoluzione degli attacchi informatici a fronte di una sempre maggiore esposizione in ottica di Banca digitale e di Open Banking.

Su tali aspetti così come sul costante miglioramento del sistema di protezione e di tempestiva rilevazione di eventuali incidenti informatici, il Collegio manterrà un attento monitoraggio.

Action Plan tematici

Nel corso del 2020 – anche se in misura minore in relazione al rallentamento delle attività ispettive connesso alla pandemia – la Banca è stata chiamata a definire ed approvare Piani di intervento su determinati ambiti (anche definiti "Action Plans"), al fine di programmare misure correttive o di miglioramento via via identificate, prevalentemente a seguito di ispezioni (on site o a distanza) condotte di norma nell'ambito della già richiamata supervisione nel continuo a cura della Vigilanza o in relazione a specifiche istanze avanzate dalla Banca al Regulator. Il Collegio ha ricevuto ed esaminato periodici aggiornamenti circa lo stato di attuazione degli stessi (primariamente tramite il report "Monitoring of remedial actions relating to the recommendations from Supervisory Authorities"). Tale monitoraggio trova il presupposto nello strutturato processo per l'assegnazione alle Funzioni della Banca della gestione e risoluzione dei rilievi individuati sia dalla Vigilanza e/o dalla Società di revisione sia dalle Funzioni di Controllo Interno.

Il Collegio Sindacale ha esaminato inoltre le certificazioni (rilasciate dalla Funzione Audit) sul completamento e sulla verificata efficacia delle azioni correttive previste nei citati Remedial Action Plans. Tali verifiche risultano particolarmente significative per il Collegio Sindacale (che si

aspetta un sempre maggiore challenge da parte della Funzione di Revisione Interna nei confronti delle strutture owner delle attività di rimedio), in quanto permettono di assicurare un approccio sostanziale (accertamento dell'efficacia delle misure) rispetto ad una mera attestazione formale di finalizzazione degli interventi.

Politiche Retributive

Il Collegio Sindacale ha preso atto che il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 23 marzo 2021, ha approvato, per quanto di competenza ai sensi della normativa vigente, la Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti al personale del Gruppo Bancario Banco BPM comprensiva della sezione "Politica in materia di remunerazione 2021" e della sezione "Compensi corrisposti" nonché la relativa Relazione Illustrativa all'Assemblea dei Soci cui i documenti verranno sottoposti.

Apprezzabili, tra l'altro, nell'ambito delle Politiche 2021 (i) il rafforzamento delle condizioni di adeguatezza patrimoniale e della liquidità per l'accesso al Piano Short Term Incentive e l'attivazione del Piano Long Term Incentive correlato alle performance da conseguire nel triennio 2021-2023; (ii) l'inclusione tra gli indicatori presi a riferimento dei principali obiettivi di lungo termine della Banca; (iii) il rafforzamento dei meccanismi previsti nel sistema di incentivazione finalizzati a promuovere la cultura aziendale orientata a criteri ESG, mediante elementi di natura sia quantitativa che qualitativa.

Il Collegio Sindacale ha inoltre esaminato (i) la verifica annuale della funzione Audit sulla gestione del sistema di remunerazione e incentivazione del Gruppo, chiusa con un giudizio di adeguatezza stante l'accertata complessiva coerenza delle prassi adottate in materia di remunerazione e incentivazione rispetto ai princìpi statuiti nelle Politiche di Gruppo vigenti e approvate dall'Assemblea dei Soci, nonché con la normativa esterna di riferimento; (ii) l'opinion (ex ante) rilasciata dalla funzione Compliance circa la conformità alla normativa di riferimento delle Politiche di remunerazione e incentivazione 2021 del Gruppo Banco BPM.

In tema di remunerazioni, giova segnalare altresì il complessivo rafforzamento del framework, anche in conseguenza degli interventi posti in essere dalla Banca a rimedio delle evidenze emerse ad esito dell'"On Site Inspection related to Governance – Remuneration" condotta da BCE alla fine del 2019 (con esiti notificati nel corso del 2020 e con Remedial Action Plan in finalizzazione).

Si evidenzia infine come nell'ambito della situazione di emergenza sanitaria legata all'epidemia da Covid-19, i Consiglieri di Amministrazione, i Sindaci e il Top Management abbiano rinunciato a parte dei propri compensi per il 2020.

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Il Collegio Sindacale ha vigilato sul processo di informativa finanziaria e, in particolare, ha proceduto a verificare ed approfondire il processo di formazione del Bilancio separato e consolidato dell'esercizio 2020 di Banco BPM, nonché la sua conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione. Relativamente a tali attività il Collegio Sindacale ha, tra l'altro:

(i) verificato l'adeguatezza, sotto il profilo metodologico, del processo di impairment test cui sono stati sottoposti gli attivi di bilancio interessati. In particolare, il Collegio ha accertato che – già in occasione della redazione della Relazione Finanziaria Semestrale ed in conformità alle indicazioni di ESMA e di Consob elaborate in argomento – le analisi valutative venissero condotte mediante l'utilizzo di un approccio multi-scenario al fine di considerare il rischio inerente all'effettiva realizzazione delle proiezioni dei flussi di cassa assunte alla base della determinazione del valore d'uso, tenuto anche conto che la pandemia da Covid-19 ha reso non più attuali le previsioni e gli obiettivi del Piano Strategico approvato dalla Banca a marzo 2020. Gli esiti dei test di impairment eseguiti sulle attività immateriali a vita utile indefinita al 31 dicembre 2020 hanno portato a confermare la recuperabilità dei valori di Bilancio, fatta eccezione per l'avviamento attribuito alla CGU "Bancassurance Vita" che è stato integralmente svalutato – avuto altresì riguardo ad analisi di sensitivity volte ad apprezzare l'eventuale tenuta di valore rispetto ad assunzioni alternative – per Euro 25,1 milioni, così come meglio illustrato nella Nota integrativa al Bilancio (cui si rinvia per i dettagli).

A seguito dei già cennati eventi in ambito Bancassicurazione occorsi successivamente all'approvazione del Progetto di Bilancio 2020 da parte del Consiglio di Amministrazione (che hanno incluso la revisione di obiettivi di produzione per il triennio 2021-2023 anche da parte delle compagnie assicurative), la Banca ha peraltro effettuato – su richiesta del Collegio Sindacale – una ricognizione dei possibili effetti economici e patrimoniali rivenienti dalla ridefinizione degli accordi commerciali in essere, concludendo circa la sostanziale ragionevolezza delle ipotesi e delle assunzioni formulate in sede di predisposizione del Bilancio. Tali valutazioni sono state confermate dalla Società di revisione ad esito di proprie verifiche indipendenti.

Si rammenta che gli scenari e le proiezioni pluriennali, utilizzati per questo e per gli altri principali processi aziendali di stima, sono stati definiti dallo Scenario Council (gruppo di lavoro appositamente costituito cui partecipano, tra l'altro, il Chief Financial Officer, la Funzione Pianificazione e Controllo, la Funzione Rischi e la Funzione Audit), esaminati dal CCIR e sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione;

(ii) accertato l'applicazione dei princìpi contabili di nuova introduzione o modificati, aventi decorrenza obbligatoria dal Bilancio 2020. In particolare, posto che Banco BPM ha optato per

l'applicazione anticipata già dal 2019 del Regolamento n. 34 del 15 gennaio 2020 (che ha omologato le modifiche ai princìpi contabili IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7 da parte dello IASB, con il fine di ridurre gli impatti sui bilanci degli effetti della riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi d'interesse), i princìpi contabili utilizzati per la predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2020 sono sostanzialmente allineati a quelli seguiti ai fini della predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2019 e non hanno avuto impatti sulla situazione patrimoniale ed economica di Banco BPM. Fa eccezione la modifica volontaria del criterio di valutazione delle partecipazioni di controllo nel Bilancio separato di Banco BPM, in conseguenza del quale le partecipazioni detenute in Società Controllate sono valutate – a far data dal 31 dicembre 2020 – al metodo del patrimonio netto invece che in base al costo.

Il Consiglio di Amministrazione ha altresì approvato di avvalersi dell'opzione per il riallineamento delle divergenze tra valori fiscali e contabili, prevista nella Legge di Bilancio per il 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178 pubblicata nel S.O. n. 46 alla G.U. del 30 dicembre 2020).

Si fa altresì presente che: (i) oltre alle già richiamate comunicazioni diramate dalle diverse Autorità di Vigilanza con particolare riferimento agli statement/richiami d'attenzione/interpretazioni emanati nel corso del 2020 a seguito della diffusione dell'emergenza sanitaria da Covid-19, per la predisposizione degli schemi di Bilancio sono state applicate le disposizioni della comunicazione di Banca d'Italia del 15 dicembre 2020 intitolata "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS", con la quale è stata introdotta specifica disclosure quali-quantitativa degli effetti correlati alla pandemia in corso, da fornire a partire dal Bilancio 2020; (ii) con riferimento all'obbligo, per le società quotate, di redigere e pubblicare le proprie relazioni finanziarie nel formato "eXtensible HyperText Markup Language" (XHTML), utilizzando il linguaggio "Inline Extensible Business Reporting Language (iXBRL)" per la mappatura delle principali voci dei Bilanci consolidati (previsto dal Regolamento European Single Electronic Format - ESEF), Banco BPM ha tenuto conto della proroga dell'entrata in vigore della disciplina (originariamente prevista a partire dall'esercizio finanziario 2020) approvata dal Parlamento Europeo a dicembre 2020, cui l'Italia ha aderito con la Legge n. 21/2021 (di conversione del cd. "Decreto milleproroghe");

(iii) esaminato il Piano di revisione predisposto da PwC con riferimento ai Bilanci individuale e consolidato 2020, confrontandosi con i partners della stessa circa i rischi significativi e gli aspetti chiave identificati nonché circa l'approccio metodologico di revisione definito. Successivamente – anche mediante confronti via via avuti su singoli temi o aspetti valutativi – il

Collegio ha acquisito i risultati delle verifiche svolte dalla Società di revisione sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili, dalle quali non sono emerse criticità, come meglio rappresentato nel seguito;

  • (iv) effettuato periodici incontri con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, nel corso dei quali lo stesso non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che abbiano potuto inficiare l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili ai fini della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria in conformità ai princìpi contabili. Tale rappresentazione è confermata da quanto esposto nella "Relazione sulle attività svolte dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari del Gruppo Banco BPM ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 154 bis del T.U.F sulla relazione finanziaria annuale 31 dicembre 2020", come rappresentato nel seguito;
  • (v) constatato la disclosure, contenuta sia nella Relazione sulla gestione che nella Nota integrativa al Bilancio 2020, relativa all'incertezza connessa all'emergenza sanitaria legata al Covid-19, i cui possibili impatti sugli scenari e sui risultati economico-patrimoniali futuri sono allo stato ancora imprevedibili, stanti le incertezze correlate al perdurante eccezionale evento pandemico.

Nell'espletamento dei propri compiti di vigilanza sul processo di informativa finanziaria, il Collegio Sindacale ha altresì esaminato il report della Funzione Audit riguardante le attività di verifica ex post sulle Informative al Pubblico Pillar III pubblicate nel 2020 (riferite al 2019), risultate conformi alle normative tempo per tempo vigenti ed idonee a trasmettere un esauriente profilo del rischio del Gruppo mediante informazioni chiare e complete, oltre che comparabili con il Mercato. Per quanto attiene specificamente al Modello di Informativa, la Funzione Audit ha attestato come il Sistema dei Controlli posto a presidio del processo di predisposizione dello stesso sia risultato in grado di garantirne il corretto aggiornamento, in virtù di adeguata acquisizione, archiviazione e storicizzazione delle informazioni quantitative e qualitative (anche grazie ad un idoneo sistema informativo di supporto).

Il Collegio ha poi esaminato il Modello di Informativa al Pubblico Pillar III relativo all'anno 2020 – presentato ai Sindaci dalla Funzione Rischi e sulla base del quale è stata elaborata la relativa Informativa annuale – senza rilevare osservazioni. Sulla base del Modello è stata predisposta l'Informativa annuale che verrà pubblicata contestualmente al Progetto di Bilancio e che comprenderà le richieste dichiarazioni di conformità.

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Come anticipato, nell'ambito delle attività di verifica di propria competenza, il Collegio Sindacale ha incontrato in diverse occasioni il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e la Società di revisione PwC, con il fine generale di garantire lo scambio di informazioni necessario, tra l'altro, all'espletamento della vigilanza prevista in capo al Collegio (nel suo ruolo di "Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile") dall'articolo 19 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché allo scopo di esaminare le tematiche ritenute più rilevanti ai fini della predisposizione del Bilancio 2020.

Nei primi mesi del 2021, gli incontri tra il Collegio Sindacale e la Società di revisione sono stati intensificati per assicurare un idoneo flusso informativo in ottemperanza ai rispettivi doveri di controllo, avuto altresì riguardo alle tempistiche di predisposizione delle Relazioni di pertinenza.

Alla luce delle disposizioni vigenti, la Società di revisione ha rilasciato:

    1. alla Banca, ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010, la Relazione di revisione sui Bilanci d'esercizio e consolidato chiusi al 31 dicembre 2020. La forma ed i contenuti della Relazione di revisione sono conformi alle modifiche apportate al D.Lgs. n. 39/2010 dal D.Lgs. n. 135/2016.
    2. Ciò premesso, per quanto riguarda i giudizi e le attestazioni, PwC ha emesso le Relazioni sulla revisione del Bilancio d'esercizio e consolidato senza rilievi e senza richiami d'informativa. PwC (i) ha rilasciato un giudizio dal quale risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio d'esercizio e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del D.Lgs. n. 58/1998 (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) ha verificato l'avvenuta predisposizione da parte degli Amministratori della "Relazione annuale sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", come previsto dall'articolo 123-ter, comma 8-bis del D.Lgs. n. 58/1998; (iii) ha dichiarato, per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla Gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente al Bilancio d'esercizio e consolidato;
    1. al Collegio Sindacale, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento UE n. 537/2014, la Relazione al Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (cd. "Relazione aggiuntiva"), dalla quale non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio stesso. Sono state rappresentate al Collegio Sindacale alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento nel Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria, valutate dal Revisore come "non significative".

Tali aspetti sono stati oggetto di discussione e di confronto con il Collegio Sindacale che ne terrà conto nell'elaborazione delle proprie osservazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo dell'inoltro allo stesso della Relazione aggiuntiva al fine degli approfondimenti e dell'adozione delle misure di competenza dell'Organo di Amministrazione.

Si informa che, con riferimento all'esercizio 2019, in data 18 marzo 2020 il Collegio Sindacale ha provveduto ad inoltrare al Consiglio di Amministrazione la citata Relazione corredata dalle proprie osservazioni. Il Consiglio di Amministrazione ha altresì esaminato la Lettera di Suggerimenti, indirizzata al Management della Banca dalla Società di revisione con il fine di formulare alcune raccomandazioni ad esito della propria attività di revisione sul Bilancio dell'esercizio 2019, approvando le relative azioni di intervento (sulla realizzazione delle quali il Collegio Sindacale ha opportunamente vigilato convocando, se del caso, le strutture owner degli interventi di indirizzo). Peraltro, le osservazioni formulate dalla Società di revisione nella propria Management Letter sono ora ricomprese nella rendicontazione integrata sull'andamento delle azioni di risoluzione, fornita ai Sindaci dalle Funzioni di Controllo con cadenza trimestrale.

La Società di revisione ha altresì emesso in data 28 ottobre 2020 la Relazione ai sensi dell'articolo 23, comma 7, del Regolamento di Banca d'Italia del 5 dicembre 2019. La Relazione ha avuto ad oggetto il Documento Descrittivo predisposto da Banco BPM contenente le soluzioni organizzative, procedurali e i relativi controlli adottati nell'esercizio 2019 relativamente al deposito e sub-deposito dei beni della clientela e della conformità degli stessi alle disposizioni normative. I punti di miglioramento emersi sono stati portati all'attenzione del Responsabile Unico (nominato ai sensi del citato Regolamento di Banca d'Italia) e degli altri referenti aziendali interessati che se ne sono presi carico con prospettata finalizzazione delle attività entro il primo semestre 2021.

In data 15 marzo 2021 la Società di revisione ha presentato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento UE n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possano comprometterne l'indipendenza. Il Collegio ha altresì preso atto della Relazione di Trasparenza predisposta dalla Società di revisione, pubblicata sul sito della stessa ai sensi dell'articolo 13 del Regolamento UE n. 537/2014.

A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni in materia di revisione legale, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network. In proposito, a decorrere dal 2020 (essendosi consolidato il triennio normativamente previsto dal conferimento dell'incarico a PwC da parte di Banco BPM), è stato altresì attivato un monitoraggio volto a verificare il rispetto del limite quantitativo ai corrispettivi per incarichi non di

revisione previsto dall'articolo 4 del richiamato Regolamento Europeo. Il Collegio Sindacale attesta che il limite è stato ampiamente rispettato.

Si rappresenta inoltre essere vigente apposita normativa interna, applicata a livello di Gruppo, volta a regolamentare l'operatività connessa alle citate verifiche relative ai conferimenti di incarichi per servizi non di revisione. Tale disciplina è peraltro stata di recente oggetto di revisione in ottica maggiormente prudenziale rispetto alle previsioni della normativa esterna di riferimento con l'intento di formalizzare, precisandole, prassi operative già in uso.

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Il Collegio Sindacale, nell'ambito dello svolgimento delle funzioni ad esso attribuite, ha vigilato – tra l'altro incontrando periodicamente la struttura preposta e confrontandosi con la Società di revisione – sull'osservanza delle disposizioni contenute nel D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254, in particolare con riferimento sia al processo di redazione sia ai contenuti della Dichiarazione di carattere non finanziario predisposta da Banco BPM. Al riguardo, esaminate l'attestazione rilasciata dalla Società di revisione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 e la dichiarazione resa dalla stessa nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, il Collegio non ha rilevato elementi di non conformità e/o di violazione delle normative di riferimento.

Per quanto riguarda la Lettera di Suggerimenti redatta dalla Società di revisione ad esito delle attività svolte sulla Dichiarazione di carattere non finanziario relativa all'esercizio 2019, il Collegio Sindacale ha verificato che le raccomandazioni ivi indicate fossero tenute in debita considerazione dalle strutture della Banca nel processo di redazione della Dichiarazione di carattere non finanziario relativa all'esercizio 2020.

Relativamente a quest'ultimo aspetto e più in generale in ambito ESG (Environmental, Social and Governance), si segnala che, in occasione della presentazione degli esiti di un recente assessment sulla valutazione degli impatti dei rischi climatici e ambientali, il Collegio Sindacale ha avuto un approfondito confronto con le competenti strutture aziendali (inclusa la struttura Sostenibilità) sulle complessive progettualità avviate dalla Banca in tale ambito, sulle iniziative già concluse nonché sugli interventi programmati (sulla base di uno strutturato progetto trasversale), al fine di impostare un più robusto complessivo framework in materia con l'intento di rispondere alle aspettative della Vigilanza e degli stakeholders. Tali iniziative – peraltro rese coerenti sia con la tracciatura di fattori di rischio ESG nell'ambito del processo di Risk Identification condotto a metà del 2020 sia con le Linee Guida sui rischi climatici e ambientali pubblicate da BCE nel mese di novembre 2020 – faranno perno su un sistema di governance che vede, oltre alla già richiamata unità organizzativa

Sostenibilità, la presenza un Comitato Manageriale ESG presieduto dall'Amministratore Delegato e l'attribuzione di specifiche attività (di analisi, valutazione e supervisione) al Comitato Controllo Interno e Rischi.

L'ambizioso Progetto mira allo sviluppo e al rafforzamento di adeguati processi che si dipanino sui diversi ambiti interessati (misurazione dei rischi, credito, Product Governance, servizi di investimento e wealth management, pari opportunità, gestione del rapporto con i clienti e i fornitori, stakeholders engagement), supportati da una idonea sensibilizzazione e da una specifica attività formativa che dovranno essere promosse sulle tematiche ESG. Di specifica importanza per il Collegio sono le iniziative del citato programma – coordinate dalla Funzione Rischi – volte, tra l'altro, all'integrazione dei rischi climatici all'interno del framework di gestione dei rischi, al fine di misurarli, monitorarli e mitigarli nel lungo periodo, nonché allo sviluppo di un approccio per fattorizzare i rischi climatici nella valutazione annuale di adeguatezza di capitale e liquidità

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A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, resi sulla base dell'attività svolta nel 2020 dal Collegio Sindacale di Banco BPM:

  1. il Collegio Sindacale di Banco BPM ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle Società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo Statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, non in conflitto di interessi, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Oltre a quanto rappresentato nella presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione e alla Nota integrativa a corredo del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2020;

  1. non sono emerse operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con Società del Gruppo o con Parti correlate, fermo quanto rappresentato nella presente Relazione. Le operazioni infragruppo e con Parti correlate effettuate nel 2020 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo. Le operazioni in potenziale conflitto di interesse sono state deliberate in conformità alle disposizioni normative interne ed esterne in materia e sono state peraltro oggetto di specifica attenzione, di monitoraggio e, ove richiesto, di specifico esame da parte del Comitato Parti Correlate. Sulla base delle

informazioni disponibili il Collegio Sindacale può ragionevolmente ritenere che le operazioni siano congrue e rispondenti all'interesse della Banca e/o del Gruppo;

    1. nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note illustrative specifiche a corredo sia del Bilancio separato sia del Bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con Parti correlate, di cui il Collegio Sindacale ha verificato, per quanto di competenza, la conformità alla legge, allo Statuto ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti;
    1. come già sopra riportato, la Società incaricata della revisione legale dei conti, PricewaterhouseCoopers S.p.A., ha emesso in data 24 marzo 2021 le Relazioni sulla revisione del Bilancio d'esercizio e consolidato senza rilievi. PwC (i) ha rilasciato un giudizio dal quale risulta che le Relazioni sulla gestione che corredano il Bilancio d'esercizio e consolidato – oltre ad alcune specifiche informazioni contenute nella "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del D.Lgs. n. 58/1998 (la cui responsabilità compete agli Amministratori della Banca) – sono coerenti con i Bilanci e sono redatte in conformità alle disposizioni di legge applicabili; (ii) ha verificato l'avvenuta predisposizione da parte degli Amministratori della "Relazione annuale sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", come previsto dall'articolo 123-ter, comma 8-bis, del D.Lgs. n. 58/1998; (iii) ha dichiarato, per quanto riguarda errori significativi nelle Relazioni sulla gestione, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare. Per il dettaglio degli aspetti chiave della revisione si rinvia al contenuto delle Relazioni rilasciate da PwC, pubblicate unitamente al Bilancio d'esercizio e consolidato.

PwC ha altresì rilasciato, sempre in data 24 marzo 2021, ai sensi dell'articolo 11 del Regolamento UE n. 537/2014, la Relazione al Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile (cd. "Relazione aggiuntiva"), dalla quale, come già evidenziato, non sono risultate carenze significative sul Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione del Collegio stesso. Sono state tuttavia rappresentate al Collegio Sindacale alcune carenze e/o aree di potenziale miglioramento nel Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria, valutate dal Revisore come "non significative".

Tali aspetti sono stati oggetto di discussione e di confronto con il Collegio Sindacale che ne terrà conto nell'elaborazione delle proprie osservazioni da fornire al Consiglio di Amministrazione – in conformità a quanto previsto dall'articolo 19, comma 1, lett. a, del D.Lgs. n. 39/2010 – a corredo dell'inoltro allo stesso della Relazione aggiuntiva al fine degli

approfondimenti e dell'adozione delle misure di competenza dell'Organo di Amministrazione, come già riferito.

In data 15 marzo 2021 la Società di revisione ha presentato la conferma annuale dell'indipendenza ai sensi dell'articolo 6 del Regolamento UE n. 537/2014, dalla quale non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

La Società di revisione ha altresì rilasciato l'attestazione ai sensi dell'articolo 3, comma 10, del D.Lgs. n. 254/2016 nonché reso la dichiarazione nell'ambito della Relazione al Bilancio consolidato ai sensi dell'articolo 4 del Regolamento Consob di attuazione del citato Decreto, riguardanti la Dichiarazione di carattere non finanziario;

    1. il Collegio Sindacale è stato destinatario di una denunzia ai sensi dell'articolo 2408, codice civile. Al riguardo il Collegio Sindacale ha dato corso ai necessari approfondimenti, non riscontrando la fondatezza o la presenza nei fatti denunziati di presupposti per dar corso a specifiche azioni;
    1. oltre a quanto indicato al punto precedente, sono pervenute al Collegio Sindacale, anche per il tramite del proprio Presidente, quattro comunicazioni potenzialmente qualificabili come esposti, in cui vengono segnalate asserite scorrettezze comportamentali ascritte a dipendenti/strutture aziendali nell'ambito dello svolgimento dell'attività. Tali esposti sono stati fatti oggetto di opportuni approfondimenti da parte del Collegio Sindacale, anche con il coinvolgimento delle competenti strutture aziendali, all'esito dei quali è stato dato riscontro agli esponenti (e, ove richiesto, alle Autorità di Vigilanza competenti);
    1. nell'esercizio 2020 sono stati riconosciuti a PricewaterhouseCoopers S.p.A., nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione legale pari a Euro 1.640.171 dalla Capogruppo Banco BPM S.p.A. e a complessivi Euro 1.203.271 dalle altre Società del Gruppo.

Al riguardo, con il fine di garantire un quadro informativo completo, si segnala la richiesta una tantum di integrazione del corrispettivo di revisione in relazione alla modifica dei criteri di valutazione degli immobili e del patrimonio artistico adottati dalla Banca ed applicati ai fini della redazione del Bilancio 2019, modifica che ha determinato un maggior lavoro e maggiori spese rispetto alla proposta formulata ai fini dell'incarico novennale di revisione, approvato dall'Assemblea di Banco BPM nell'aprile 2017.

Detta istanza di integrazione ha riguardato, oltre che Banco BPM S.p.A., anche Release S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A. ed è stata avanzata sulla base del paragrafo 4.3 dell'Allegato A delle condizioni generali del contratto che disciplina l'attività di revisione.

Considerati le caratteristiche e l'entità dell'integrazione (che, comprendendo anche le predette Controllate, si è attestata complessivamente a circa Euro 90.000) nonché il legittimo richiamo alla clausola contrattuale summenzionata, il Collegio Sindacale ha preso atto

dell'integrazione richiesta, ha acquisito agli atti la relativa documentazione e ha fornito informativa al Consiglio di Amministrazione.

Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 609.686 dalla Capogruppo nonché per Euro 111.110 dalle altre Società del Gruppo.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio separato e al Bilancio consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del Regolamento Emittenti di Consob;

  1. a società facenti parte del network cui appartiene PwC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2020 compensi per:

  2. revisione contabile a favore di altre Società del Gruppo per Euro 143.161;

  3. altri servizi a favore della Capogruppo per Euro 552.850.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al Bilancio separato e Bilancio consolidato di Banco BPM come richiesto dall'articolo 149-duodecies del Regolamento Emittenti di Consob.

Nel corso dell'esercizio non sono emersi aspetti critici sotto il profilo dell'indipendenza della Società di revisione, tenuto conto anche di quanto previsto dal D.Lgs. n. 39/2010 e dal Regolamento UE n. 537/2014. A tale riguardo il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio ed in ottemperanza alle richiamate disposizioni, ha preventivamente approvato – previe le verifiche di competenza circa i potenziali rischi per l'indipendenza e le misure di salvaguardia adottate – gli incarichi diversi dalla revisione legale conferiti a PwC ed alle società appartenenti al suo network;

    1. sono stati rilasciati da parte del Collegio Sindacale i pareri richiesti dalla legge e dallo Statuto. In proposito, il Collegio Sindacale ha reso, tra l'altro, il proprio parere (i) sulla remunerazione dei consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi ai sensi dell'articolo 2389 del codice civile, (ii) sulla nomina dei Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo e sulla relativa remunerazione; (iii) sul Progetto di Governo Societario. Ha inoltre formulato le osservazioni, le valutazioni e i pareri prescritti dalla normativa di Vigilanza nonché quelli tempo per tempo richiesti dalla Banca Centrale Europea e dalle Autorità di Vigilanza nazionali con apposite Comunicazioni (relativi prevalentemente ai diversi profili della gestione e del controllo dei rischi cui la Banca è risultata esposta nello svolgimento della propria attività);
    1. nel corso del 2020 il Collegio Sindacale si è riunito n. 43 volte, di cui n. 12 sino al 4 aprile 2020 (data dell'Assemblea che ha proceduto, tra l'altro, al rinnovo del Collegio Sindacale) e n. 31 successive al 4 aprile 2020. All'unica Assemblea dei Soci, tenutasi in data 4 aprile 2020 (in sede ordinaria e straordinaria), ha assistito per il Collegio Sindacale il solo Presidente, in conformità alle prescrizioni adottate dai competenti organi governativi a tutela della salute e sicurezza a

fronte dell'emergenza sanitaria in corso. Il Collegio ha altresì partecipato alle n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione (di cui n. 9 antecedenti al 4 aprile 2020 e n. 13 successive a tale data) ed alle n. 2 riunioni del Comitato Esecutivo (soppresso dall'Assemblea riunitasi il 4 aprile 2020) nonché, con un proprio rappresentante (o, eccezionalmente, in esame condiviso), alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi (a tutte le n. 25 sedute tenutesi), del Comitato Remunerazioni (a tutte le n. 21 sedute tenutesi), del Comitato Nomine (a n. 21 riunioni su n. 22) nonché del Comitato Parti Correlate (a tutte le n. 5 riunioni tenutesi).

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della citata Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013, il Collegio Sindacale ha effettuato la propria autovalutazione con riferimento all'esercizio 2020, redigendo l'apposito Documento conclusivo. All'esito del processo il Collegio ha ritenuto di poter confermare un giudizio complessivo di "sostanziale adeguatezza" in ordine alla propria composizione ed al proprio funzionamento. A superamento delle marginali aree di miglioramento emerse ed in un'ottica di continuos improvement, il Collegio ha identificato specifiche iniziative da implementare nel corso del corrente anno.

In considerazione della necessità di procedere all'integrazione del Collegio Sindacale da parte dell'Assemblea convocata per l'approvazione del Bilancio 2020, (i) in conformità alle disposizioni del Decreto Ministeriale n. 169/2020 e delle Policiy interne in materia di requisiti degli esponenti aziendali, (ii) in continuità con quanto posto in essere in occasione del rinnovo dell'intero Organo di Controllo cui è stata chiamata l'Assemblea del 4 aprile 2020 nonché (iii) tenuto conto degli esiti del processo di autovalutazione, il Collegio Sindacale ha approvato, nella seduta del 15 marzo 2021, il Documento sulla composizione quali-quantitativa ottimale del Collegio Sindacale di Banco BPM, fornendo le relative indicazioni e raccomandazioni anche alla luce della normativa e degli orientamenti/guidelines nazionali ed europei applicabili in materia di requisiti degli esponenti;

    1. il Collegio Sindacale non ha evidenziato osservazioni da formulare sul rispetto dei princìpi di corretta amministrazione;
    1. il Collegio Sindacale ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo, particolarmente per quanto attiene all'adeguamento alle disposizioni normative e ai correlati interventi di modifica e consolidamento dell'impianto regolamentare interno.

Al riguardo, sia sulla base di un confronto diretto con il Condirettore Generale – Area Risorse nonché con la Funzione Organizzazione e con le singole Funzioni Aziendali in occasione degli incontri via via avuti in corso d'anno sia in relazione alle evidenze emerse ad esito dei controlli condotti dalle Funzioni di Controllo, il Collegio Sindacale ha rilevato una sostanziale adeguatezza dell'assetto organizzativo e normativo della Banca. In particolare, in specifico

incontro tenutosi ad inizio 2021, i responsabili aziendali di riferimento hanno confermato la complessiva coerenza tra organigramma, funzionigramma (Regolamento aziendale), sistema delle deleghe e delle procure e disposizioni organizzative, attesa la necessità di garantire omogeneità tra ruoli e responsabilità organizzative ed i sottostanti processi aziendali. Nel corso del 2020, la struttura della Banca non è stata interessata da significativi interventi dell'articolazione organizzativa, consolidatasi a seguito delle modifiche apportate nel 2019, di cui si è dato conto nella Relazione riferita al precedente esercizio.

È peraltro doveroso precisare che, nel corso del 2020 e tenuto conto degli impatti della pandemia da Covid-19, il Collegio Sindacale ha monitorato con attenzione sull'operato e sulle iniziative del Comitato di Crisi, chiedendo peraltro di formalmente includere il Compliance Manager tra i componenti dello stesso.

Nello specifico, il Collegio ha accertato che i processi di contingency, attivati dalla Funzione Organizzazione allo scopo di gestire (valutandone i rischi e adottando i conseguenti presìdi) gli impatti operativi correlati alle modalità di lavoro definite per il Personale dipendente – a fini di salvaguardia della salute e della sicurezza delle persone – in tale periodo emergenziale (in particolare, estensione dello smart working, chiusura di agenzie e turnazioni) nonché alle nuove modalità di interazione con la clientela, fossero normati in documenti previamente validati dalla Funzione Compliance e/o sottoposti ai competenti Comitati manageriali. Inoltre, si è assicurato che la Funzione Audit svolgesse sui principali processi aziendali dei controlli ex post (dai quali peraltro non sono emersi significativi elementi di criticità, nemmeno sui processi di gestione delle misure di supporto all'economia appositamente attivati).

Da quanto ha potuto accertare in via diretta nonché alla luce della numerosità (contenuta) e della tipologia (per lo più riconducibile a circostanze oggettive non nella disponibilità dell'Istituto in relazione al contesto pandemico) dei reclami ricevuti dalla clientela qualificabili come Covid-19 correlati, il Collegio Sindacale non ha identificato situazioni di discontinuità operativa o gravi carenze nella gestione dei processi di contingency, potendo confermare una sostanziale resilienza organizzativa dimostrata da Banco BPM nella gestione dell'evento pandemico.

È peraltro auspicabile che la Banca fattorizzi l'esperienza imposta dalla pandemia per sviluppare ulteriormente i propri processi di digitalizzazione (previo adeguato percorso di formazione del personale, volto ad impostare un cambio radicale di approccio al lavoro che prescinda dall'interazione fisica con il cliente), le proprie dotazioni tecnologiche (per favorire il lavoro e le modalità di comunicazione a distanza, già fortemente rafforzate nel corso della prima fase pandemica), la gestione della mobilità. Il tutto avendo riguardo al rispetto e alla promozione di logiche di sostenibilità. A tale proposito si segnala che nel corso del 2020, il

Gruppo ha concluso con successo le attività di implementazione necessarie per l'adozione di un Sistema di Gestione ISO integrato; ciò ha permesso all'Ente di Certificazione – avendo svolto con esito positivo le verifiche previste dal processo di audit – di rilasciare i relativi certificati di conformità alle norme ISO 45001-Salute e Sicurezza sul Lavoro, ISO 50001-Energia, ISO 14001-Ambiente.

In continuità con l'attenzione posta dal Collegio nei precedenti esercizi in merito al framework delle esternalizzazioni infra ed extra Gruppo (soprattutto in merito alla progressiva attuazione del modello di Gruppo deliberato il 1° gennaio 2017 attraverso un percorso di accentramento in Capogruppo delle funzioni di coordinamento, supporto e controllo e all'adozione progressiva di standard contrattuali che prevedessero livelli di servizio monitorabili), anche nel 2020 i Sindaci hanno avuto riguardo alla tematica in relazione all'adeguamento alle Linee Guida EBA e all'evoluzione del business del Gruppo. In particolare, il Collegio ha verificato con le strutture – oltre che lo stato di adeguamento agli standard contrattuali (finalizzato, fatti salvi alcuni residuali contratti infragruppo, come attestato anche dalla Funzione Audit) – le iniziative volte a implementare gli strumenti e affinare i processi per assicurare un monitoraggio efficace sulle attività esternalizzate (incluso il rilascio dell'applicazione "Registro delle esternalizzazioni") anche grazie all'aggiornamento della normativa interna di riferimento. Con specifico riguardo all'esternalizzazione di Funzioni Operative Importanti (di seguito anche "FOI"), il Collegio ha visto confermato il processo di analisi preventiva della rilevanza (classificazione come FOI) che vede coinvolte diverse Funzioni Aziendali tra cui Compliance e Rischi (il tutto formalizzato in un documento riepilogativo del "Business Case"), ad esito del quale si attiva l'iter di esternalizzazione in conformità alla normativa di vigilanza.

Si deve altresì dare atto che, in data 30 dicembre 2020, Banco BPM ha annunciato di aver sottoscritto un'intesa con le Organizzazioni Sindacali aziendali, avente ad oggetto l'accompagnamento alla pensione di n. 1.500 persone su base volontaria, anche attraverso il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore. Se da un lato tale intervento (unitamente agli ordinari pensionamenti) potrà favorire il ricambio generazionale e l'occupazione giovanile, dall'altro renderà imperativo assicurare che il turnover non impatti sull'efficienza e l'efficacia operativa delle strutture della Banca, in particolare di quelle caratterizzate dalla presenza di personale con aging elevato.

In proposito si evidenzia che il Collegio ha peraltro manifestato in più occasioni la propria opinione circa il fatto che l'adeguatezza quali-quantitativa delle strutture aziendali debba essere garantita e valutata anche in considerazione della presenza (o della possibilità/opportunità di rafforzamento e/o implementazione) di supporti di carattere informatico e di processi di automazione che ne migliorino l'efficienza e la qualità operativa.

Tutto ciò rappresentato e tenuto conto di quanto evidenziato nella presente Relazione, tanto con riferimento alle progettualità e iniziative interne quanto alle già richiamate numerose attività ispettive (on site o a distanza) e richieste della Vigilanza (anche in ambito SREP), il Collegio Sindacale ha vigilato sulla progressiva adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo e assetti organizzativi interni adeguati a garantire una corretta applicazione dei processi operativi. Al riguardo, pur nella consapevolezza che, in un Gruppo dimensionalmente e strutturalmente significativo come Banco BPM, tale assetto organizzativo e normativo richiede continui interventi evolutivi e di costante rafforzamento, il Collegio ha constatato la sua sostanziale conformità.

Stante quanto indicato, alla luce dell'attività svolta, delle informazioni acquisite e della documentazione esaminata, il Collegio Sindacale non ha ritenuto di procedere ad alcuna segnalazione alle Autorità di Vigilanza.

Resta fermo che il Collegio Sindacale proseguirà nella sua attività di monitoraggio sugli ulteriori interventi di tipo organizzativo/procedurale nonché di integrazione e di aggiornamento della normativa interna, volti a mantenere sempre compiutamente completo e coerente il framework complessivo;

  1. nel 2020 l'assetto organizzativo del Sistema dei Controlli Interni ("SCI") è stato interessato da novità riconducibili, da un lato, all'avvicendamento di alcuni Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo e, dall'altro, alla revisione dell'articolazione delle Funzioni Compliance e Antiriciclaggio. Si è inoltre consolidato il modello di outsourcing infragruppo adottato nell'ottica di maggiore garanzia dei presìdi di controllo, con accentramento in Capogruppo delle attività di controllo svolte dalle Funzioni Audit, Compliance, Antiriciclaggio e Rischi sulle principali Legal Entities e con la nomina – ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza – dei referenti da parte delle Società che hanno esternalizzato il servizio.

Come già segnalato, nel corso del 2020 sono stati nominati – previo parere, tra l'altro, del Collegio Sindacale – i nuovi Responsabili della Funzione Antiriciclaggio (a seguito delle dimissioni rassegnate dal precedente Responsabile in data 23 luglio 2020) e della Funzione Rischi (a seguito della risoluzione del rapporto per giusta causa con il precedente Responsabile, deliberata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 6 febbraio 2020, come anticipato nella Relazione riferita all'esercizio 2019). Per entrambe le posizioni il Collegio Sindacale può dare atto della correttezza e adeguatezza del processo di selezione posto in essere per l'individuazione di soggetti idonei cui affidare la responsabilità delle citate Funzioni. Il Collegio è stato peraltro adeguatamente coinvolto nei relativi iter ed è stato sentito, per quanto di competenza, anche con riferimento all'aspetto remunerativo.

Nell'esercizio dei propri doveri di supervisione sull'adeguatezza del Sistema dei Controlli, il Collegio Sindacale ha mantenuto un costante confronto con i Responsabili delle Funzioni Aziendali di Controllo, tra l'altro, al fine di: (i) verificare eventuali esigenze di rafforzamento quali-quantitativo delle stesse e in tal senso, ove ritenuto opportuno, ha sollecitato le Funzioni Organizzazione e Risorse Umane, oltre che lo stesso Consiglio di Amministrazione, a definire opportuni interventi. A tale riguardo è utile segnalare che, ad esito di un'attività di assessment interno (Funzioni Audit e Compliance) e al fine di riscontrare talune aspettative della Vigilanza (Funzione Rischi), le citate strutture sono state interessate da alcuni spostamenti interni (Funzione Audit) e da alcuni innesti di risorse (la struttura Enterprise Risk Management e, solo limitatamente, le Funzioni Audit e Antiriciclaggio). Inoltre, nel corso del 2020, sono proseguite le attività formative definite in collaborazione con la Funzione Risorse Umane sulla base della skill inventory condotta nel 2019 (di cui si è riferito nella Relazione afferente al precedente esercizio), al fine di consolidare la competenza e la professionalità dei singoli e delle Funzioni. Il Collegio ha potuto così accertare la complessiva adeguatezza quali-quantitativa di ciascuna funzione di Controllo. Si segnala peraltro che, su sollecitazione del Comitato Remunerazioni, la Banca ha incaricato un consulente esterno di condurre un assessment riguardante, tra l'altro, analisi di job evaluation e benchmarking retributivi, i cui esiti hanno attivato un processo di rivisitazione delle remunerazioni di alcuni dei vertici delle Funzioni Aziendali di Controllo per un loro pieno adeguamento all'attuale contesto di mercato oltre che alle responsabilità assegnate; (ii) promuovere e accertare il coordinamento delle Funzioni stesse, sia con riferimento alla pianificazione delle attività sia, soprattutto, nel processo di sempre maggiore integrazione ed efficacia nella rappresentazione agli Organi Sociali delle evidenze emerse ad esito dei controlli svolti. A tale proposito è opportuno evidenziare che, nel corso del 2020, sono state portate avanti numerose iniziative di omogeneizzazione e coordinamento fra le Funzioni di Controllo, tra le quali, in particolare, l'approvazione di una metodologia comune di assegnazione dello scoring ai rilievi identificati e alle azioni di sistemazione individuate. Siffatta attività, unitamente all'analisi massiva dei gap già aperti al fine di renderne omogenea la valutazione, è stata alla base della predisposizione di un Tableau de Bord integrato tra tutte le Funzioni di Controllo (ivi incluso il Dirigente Preposto, con inserimento altresì dei suggerimenti formulati da PwC nella cd. "Management Letter"), importante obiettivo raggiunto nell'ottica di evitare sovrapposizioni ed efficientare il processo di monitoraggio delle remediation actions. Il percorso per il raggiungimento di un approccio integrato tra le Funzioni di Controllo proseguirà nel 2021, anno nel corso del quale verranno altresì perseguite sia la realizzazione di una nuova piattaforma applicativa integrata, volta a garantire un approccio industriale alla raccolta e condivisione del patrimonio informativo di ciascuna Funzione, sia la revisione organica dei flussi

informativi (intra funzionali e verso gli Organi/Comitati). Si segnala altresì che il costante collegamento tra le altre Funzioni Aziendali di Controllo è inoltre attuato nell'ambito del Comitato di Coordinamento del Sistema dei Controlli Interni, in seno al quale sono condivisi i risultati emersi dall'attività di controllo svolta, la valutazione dei rischi residui e in generale la valutazione dell'adeguatezza del SCI. Un Sindaco è delegato alla lettura dei verbali di tale Comitato, al fine di rendicontarne le evidenze di interesse al Collegio.

Con riferimento alle singole Funzioni Aziendali di Controllo, anche nel corso del 2020 è proseguito il costante e graduale innalzamento degli indici di efficacia ed efficienza dei controlli, doveroso nell'ambito di un processo di continuous improvement di un Gruppo complesso quale Banco BPM. In tale contesto il Collegio Sindacale osserva, in particolare, quanto segue:

Funzione Compliance (esclusa la Funzione Antiriciclaggio): posto che il Compliance Manager svolge altresì l'incarico di Data Protection Officer (di seguito anche "DPO") a livello di Gruppo e che sono attivi tre Presìdi Specialistici (per gli ambiti Fiscale, Giuslavoristico e Sicurezza sul Lavoro), il perimetro societario di riferimento della Funzione di Conformità alle Norme (a riporto diretto dell'Amministratore Delegato) è rappresentato, oltre che dalla Capogruppo Banco BPM, dalle Controllate Banca Aletti, Banca Akros, Aletti Fiduciaria S.p.A., Release S.p.A. e ProFamily S.p.A. Per quanto riguarda Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. (dotata di propria autonoma Funzione di Conformità alle Norme), la Funzione Compliance ha svolto verifiche solo con riguardo all'attività per la libera prestazione di servizi in Italia.

Nel corso dell'esercizio in commento, l'attività della Funzione Compliance è stata influenzata dal contesto epidemiologico che l'ha vista impegnata in una consistente attività di verifica ex ante (su normative e proposte commerciali), in un'accresciuta attività consulenziale (anche per la conduzione di specifiche gap analysis) e in un effort specifico in ragione della necessità di partecipare a numerosi gruppi di lavoro. Il Collegio peraltro riconosce in generale l'importanza di tali attività svolte ex ante dalla Funzione, che permettono di indirizzare preventivamente i lavori ed i progetti (oltre che documenti e prodotti) quanto ad aspetti di conformità. Ovviamente gli impatti da Covid-19 ed i rischi allo stesso connessi hanno determinato – come per tutte le Funzioni Aziendali di Controllo – la necessità di ricalibrare i contenuti delle programmate verifiche ex post. Il Compliance Plan 2020 – come modificato ad esito della revisione semestrale – è stato comunque completato e la Funzione ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di non conformità alle norme.

In tale contesto, la Funzione Compliance ha rilevato la necessità di ultimare i presìdi di rafforzamento – già programmati ed in corso di realizzazione – in ambito Mercati, sia con

riferimento alle segnalazioni al Trade Repository (processo "Segnalazioni alle Autorità", normativa EMIR), sia in relazione all'impianto a supporto del sistema di internalizzatore sistematico e, in generale, al funzionamento del post trade transparency e al transaction reporting (processo "Corporate e Investment Banking"). Tenuto conto di quanto emerso, la Funzione ha peraltro sviluppato (oltre a quelli già largamente in uso) strumenti di misurazione di rischio (KRI) con riguardo al reporting EMIR e MiFIR – la cui rendicontazione sarà avviata nel corso del 2021 – che consentiranno un monitoraggio su base periodica delle eventuali anomalie circa gli obblighi segnalatori.

La Funzione Compliance ha inoltre condotto (e proseguirà anche nel corso del 2021) un monitoraggio del Registro dei reclami sia allo scopo di meglio indirizzare la manutenzione dello stesso, al fine di una rappresentazione efficace di eventuali fenomeni commerciali, sia come fonte informativa utile per avviare verifiche in ottica risk based.

In corso d'anno – oltre a quanto già rappresentato – la Funzione Compliance ha altresì portato avanti diverse iniziative di specifico interesse, quali (i) l'avvio di un progetto di revisione del Compliance Universe, con l'obiettivo di proporre la rivisitazione di alcuni elementi cardine della metodologia di valutazione del rischio di non conformità alle norme ed in particolare la razionalizzazione degli ambiti normativi e macro-requisiti (raggruppamento in categorie concettuali dei requisiti normativi), al fine di ottenere benefici nelle fasi di identificazione, misurazione, valutazione, rappresentazione dei rischi di non conformità; (ii) l'avvio di una iniziativa volta a finalizzare il rafforzamento della metodologia interna inerente allo svolgimento, da parte della Funzione Compliance, dei compiti di controllo di secondo livello in materia di Sicurezza ed ICT, aspetto attenzionato dal Regulator; (iii) lo sviluppo di una metodologia interna per attuare controlli a distanza con periodicità trimestrale in materia di Segnalazioni di Vigilanza; (iv) l'attivo contributo a numerose progettualità e, in particolare, a quella per la definizione e la progressiva realizzazione delle iniziative progettuali in ambito Servizi di Investimento e Product Governance.

Con riferimento alle specifiche attività del DPO (puntualmente rendicontate nella Relazione annuale della Funzione), il Collegio ha preso atto delle attività svolte dall'apposita unità organizzativa e ha in particolare rilevato che nessuno dei data breach occorsi nel 2020 è stato caratterizzato dalla presenza dei presupposti di obbligatorietà della segnalazione e che è in corso il monitoraggio sulle implementazioni progettuali volte al completo adeguamento del Gruppo alle disposizioni del Regolamento Europeo n. 2016/679 (GDPR). Al riguardo il Collegio Sindacale, pur dando atto dei non semplici interventi di data governance e sicurezza IT alla base del progetto e di una sostanziale rispondenza

dell'attuale sistema alle disposizioni vigenti, ha raccomandato che le predette misure vengano finalizzate prima della scadenza attualmente indicata;

Funzione Antiriciclaggio (AML): pur se posta a riporto diretto del Responsabile della Funzione Compliance, la Funzione accede direttamente agli Organi Aziendali e produce propria reportistica con garanzia di autonomia e indipendenza nello svolgimento delle attività a presidio del rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo. Nel corso del 2020, la Funzione Antiriciclaggio è stata interessata, oltre che dall'avvicendamento del Responsabile (avvenuto il 29 settembre 2020 con la nomina della dott.ssa Arianna Rovetto, già Responsabile della Struttura Controlli e Conformità), anche da una significativa ristrutturazione interna. In particolare, la nuova Responsabile ha promosso lo scorporo delle attività di controllo (struttura Controlli Antiriciclaggio) da quelle di conformità (struttura Conformità Antiriciclaggio) e la concentrazione dei processi di conservazione dei dati e delle informazioni (AUI) e relative Comunicazioni Oggettive e Flussi SARA sulla struttura Segnalazioni Operazioni Sospette; il tutto al fine di efficientare ulteriormente l'assolvimento degli specifici doveri di controllo.

La Funzione Antiriciclaggio, in linea con le raccomandazioni diramate tempo per tempo dalle Autorità di Vigilanza e pure nel contesto della pandemia da Covid-19, ha concentrato i propri sforzi nel mantenere e, in molti casi, rafforzare i presìdi organizzativi e di controllo. Il Piano AML 2020 è stato completato, così come sono proseguiti i monitoraggi nel continuo (tra l'altro, su raccolta delle adeguate verifiche, scadenza dei profili di rischio, titolari effettivi, validità dei documenti di identità) e la Funzione ha potuto esprimere un giudizio di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni e sulla capacità dello stesso di mitigare il rischio di riciclaggio e di finanziamento al terrorismo. Ciò risulta confermato dagli esiti dell'esercizio di autovalutazione condotto al riguardo, da cui è risultato un rischio residuo sia per Banco BPM S.p.A. che a livello di Gruppo che si conferma "basso".

Il giudizio espresso è stato determinato in particolare da: (i) la sostanziale finalizzazione delle azioni previste nell'Action Plan a rimedio delle evidenze emerse dall'ispezione condotta da Banca d'Italia nel 2019 sull'operatività on line, che hanno permesso, complessivamente, di rafforzare i presìdi verso il rischio di riciclaggio anche mediante l'adozione della nuova Suite dei Controlli e del correlato sviluppo di nuovi indicatori di controllo e di rilevazione delle anomalie (oltre che di un importante presidio di screening preventivo del rischio AML sulla clientela); (ii) l'irrobustimento del processo di identificazione e classificazione dei soggetti qualificabili come PEP; (iii) il rafforzamento del sistema dei controlli su soggetti operanti in armamenti; (iv) l'avvio della rivisitazione (previo

assessment di un consulente esterno) del complessivo framework di procedure e controlli sull'operatività con l'estero e in particolare con i Paesi soggetti a misure restrittive; (v) il potenziamento dei controlli sul workflow di Segnalazione delle Operazioni Sospette. Ulteriore rafforzamento sul processo di gestione delle SOS (anche con l'intento di superare alcuni gap rilevati dalla Funzione Audit) è atteso dalla finalizzazione della sostituzione dell'applicativo "GIANOS 3D" (strumento essenziale nella valutazione del rischio AML connesso alla clientela) a favore della nuova piattaforma "GIANOS 4D". Il Collegio sottolinea l'importanza dell'implementazione di questa nuova piattaforma nel puntuale rispetto delle tempistiche previste, attesa la sua significatività ai fini dell'ulteriore rafforzamento dei presìdi e dei processi di controllo in ambito Antiriciclaggio.

L'esperienza indotta dalla pandemia e le esigenze di rafforzati controlli AML sui processi di erogazione del credito nonché sull'iter valutativo delle operazioni sospette e delle movimentazioni del contante hanno altresì favorito la rivisitazione di alcuni aspetti procedurali in una logica di ulteriore consolidamento ed efficacia delle attività di controllo. Il Collegio ha inoltre potuto apprezzare l'intensa attività formativa erogata alla Rete Commerciale secondo un nuovo modello, teso a valorizzare l'utilizzo di strumenti sempre più rivolti alla formazione a distanza, con ingaggio di un numero maggiore di risorse e la messa a disposizione nel continuo (su supporto durevole) di brevi interventi formativi (cd. "video-pillole"), da intendersi come focus su specifici contenuti da affiancare alla consulenza resa nel continuo dalla Funzione e all'erogazione di formazione specialistica a docenza diretta di risorse appartenenti alla Funzione Antiriciclaggio. Tale aspetto, unitamente alla sottoscrizione di uno specifico Protocollo di collaborazione con la Funzione Audit (finalizzato a favorire lo scambio di flussi informativi rivenienti dalle attività di controllo dalla stessa svolte sulle strutture territoriali così come a definire specifiche e ulteriori attività di controllo di interesse AML), si ritiene possa incidere favorevolmente sul trasversale e complessivo miglioramento anche dei controlli di primo livello agiti dalla Rete Commerciale.

Il Collegio ha infine verificato che, in conformità a quanto previsto dalla normativa di riferimento, a valle del processo di autovalutazione del rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo venissero identificate iniziative a rafforzamento progressivo dei presìdi. Le stesse si concretizzeranno, in continuità con le progettualità già avviate, con: l'implementazione di un set più ampio di indicatori di monitoraggio transazionale, la realizzazione degli interventi che si renderanno necessari ad esito del richiamato assessment sull'adeguatezza dei presìdi AML in materia di operatività con controparti e Paesi esteri soggetti a misure restrittive, il proseguimento degli interventi formativi dedicati

in primis alla Rete Commerciale (in particolare, sugli ambiti adeguata verifica della clientela, specie in caso di richieste di affidamento avanzate dalla stessa, valutazione ed eventuale segnalazione delle operazioni anomale, corretta comunicazione al MEF delle violazioni alla normativa che limita l'uso del contante e dei titoli al portatore), l'adeguamento e l'affinamento del modello di self risk assessment in uso presso le Banche del Gruppo con graduale estensione del modello anche alle Entità del Gruppo non bancarie;

Funzione Rischi (esclusa la Funzione Validazione Interna): posta a diretto riporto dell'Amministratore Delegato, la Funzione Rischi è stata caratterizzata per alcuni dei primi mesi del 2020 dalla vacatio del Responsabile (nominato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 26 maggio 2020 ed entrato in carica il 16 luglio 2020), senza tuttavia che ciò abbia comportato alcuna soluzione di continuità nell'operatività ordinaria e straordinaria della struttura, deputata ad assicurare il coordinamento funzionale dei presìdi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e a supervisionare – a livello di Gruppo ed in modo integrato – i processi di governo e controllo (struttura ERM) e di sviluppo e misurazione dei rischi stessi (struttura Risk Models). Complessivamente, oltre all'autorevole ingresso del nuovo Responsabile, dott. Andrea Rovellini, la Funzione Rischi – ed in particolare la struttura ERM – è stata caratterizzata da un rafforzamento non solo a livello quantitativo (con l'innesto di un apprezzabile numero di risorse) ma anche quanto a migliore definizione e formalizzazione – oltre che ulteriore ampliamento (in linea con le aspettative della Vigilanza e con nuove disposizioni interne) – del proprio ruolo e delle connesse responsabilità. Ciò con l'obiettivo di ancor meglio definire e implementare modelli e metriche di controllo per assicurare di poter calcolare, monitorare e riportare in modo sempre più efficace l'esposizione ai rischi, rendendo più completa, tempestiva e comprensibile la reportistica indirizzata, tra l'altro, agli Organi Aziendali, al fine di ulteriormente accrescere la consapevolezza degli stessi circa i rischi assunti, anche in relazione alle scelte di business e operative. Le nuove competenze assegnate alla Funzione Rischi dovranno trovare riscontro anche in un'adeguatezza complessiva della struttura, che andrà verificata nel 2021 con uno specifico assessment interno.

Con particolare riferimento all'operatività dell'unità Risk Models, sono proseguite le ordinarie attività di monitoraggio e di manutenzione dei modelli e delle metriche interne di misurazione dei rischi, affiancate da importanti iniziative sugli ambiti di rischio di Primo Pilastro e, in specie, (i) sul rischio di credito, in relazione alla già richiamata istanza "new DoD" (con l'aggiornamento di tutti i parametri di rischio, al fine di recepire la nuova definizione di default), al ri-sviluppo dei modelli satellite PD Imprese e Privati,

all'aggiornamento delle serie storiche sottostanti la determinazione dei principali parametri di rischio e, più in generale, agli interventi in ambito IFRS 9 resisi necessari per gestire al meglio gli impatti della pandemia (fortemente differenziati per ambiti settoriali) e delle correlate misure di sostegno; (ii) sul rischio di mercato, in merito alle attività di follow up delle evidenze emerse nel corso dell'ispezione di validazione dell'istanza di estensione all'applicazione del modello interno anche al rischio specifico dei titoli di debito e al rischio di cambio del Banking Book (autorizzazione poi ricevuta da BCE con final decision notificata a dicembre 2020) nonché in relazione all'impegnativo progetto di adeguamento alla Fundamental Review del Trading Book; (iii) sul rischio operativo, per impostare la retrocessione al modello di misurazione a standard (TSA) del rischio stesso. Va altresì segnalato l'importante impegno della struttura nella progressiva risoluzione dei findings aperti dalla Vigilanza, da opportunamente integrare e correlare alle esigenze evolutive imposte dalle normative regolamentari in continua evoluzione.

Per quanto riguarda il rischio di liquidità, Risk Models ha mantenuto l'ordinario presidio delle attività di misurazione, monitoraggio e reporting delle misure che sintetizzano l'esposizione del Gruppo ai rischi di liquidità e funding, dandone opportuna informativa anche al Collegio Sindacale. Inoltre, a risoluzione di alcuni findings formulati dalla Vigilanza, sono state apportate implementazioni, tra l'altro, sulla modellistica interna (ad esempio per l'identificazione dei depositi retail stabili e wholesale operativi e sul modello comportamentale sui rientri dei riversamenti fiscali), di rafforzamento degli esercizi di stress testing, di miglioramento e intensificazione della reportistica (anche Covid-19 correlata), di sviluppo/sostituzione degli applicati utilizzati, di ampliamento degli indicatori nell'ambito del RAF, in relazione al complessivo framework di data quality. Il presidio posto in essere dalla struttura ha incluso la supervisione sui costituenti del processo ILAAP e sull'evoluzione del profilo di liquidità, aspetti sui quali il Collegio ha mantenuto il dovuto monitoraggio.

Alla struttura Risk Models è stato peraltro assegnato il coordinamento – nell'ambito del più ampio Piano della Banca di cui si è già fatto cenno – del progetto evolutivo finalizzato alla rilevazione dei rischi ESG, con particolare riferimento anche alle tematiche di cambiamento climatico, che rivestono per il Collegio Sindacale una rilevante importanza.

L'Organo di Controllo ha mantenuto l'attenzione su tutte le citate attività di miglioramento dei modelli sviluppati a fini regolamentari, volte a garantirne la funzionalità e la puntuale applicazione all'interno del Gruppo, apprezzando altresì la prosecuzione delle attività di models inventory e model risk management anche con riferimento ai modelli utilizzati a fini gestionali.

Per quanto riguarda la struttura ERM, come già segnalato, l'anno 2020 ha richiesto un forte impegno della stessa, soprattutto nell'ottica di rispondere ad alcune sollecitazioni ed aspettative del Regulator manifestate anche nella SREP Letter 2019. In particolare si ritiene meritevole di segnalazione l'attività volta al potenziamento dei processi strategici, quali (i) il RAF, con l'avvio di un percorso di progressivo cascading down degli indicatori – sui tre livelli gerarchici (strategici, manageriali, early warning) – per singolo ambito di rischio, in un'ottica più pervasiva, caratterizzata da dettagli per linee di business/portafogli e dall'individuazione e attribuzione di referenti per i principali indicatori del framework (aspetto quest'ultimo che favorisce un challenge con i referenti stessi sulle performance dell'indicatore); (ii) l'ICAAP, con l'introduzione di un monitoraggio trimestrale al fine di tenere conto delle variazioni del contesto macro-economico e di identificare tempestivamente eventuali ambiti di vulnerabilità del Gruppo. Ugualmente apprezzabile il progressivo rafforzamento del processo di capital allocation a fronte delle diverse tipologie di rischio riferibili alle linee di business utilizzate anche nell'ambito del segment reporting; (iii) la Risk Identification, riedita a metà del 2020 per tenere conto, tra l'altro, degli effetti della pandemia.

Sempre in ambito Risk Strategy e Capital Adequacy, l'anno 2020 ha visto altresì un complessivo miglioramento dell'efficacia ed immediatezza della reportistica, in particolare per quanto attiene all'Integrated Risk Report, diversamente declinata sulla base delle esigenze dei destinatari della stessa (Organi piuttosto che Comitati manageriali/tecnici).

È già stato segnalato nella presente Relazione come, coerentemente con il deterioramento del quadro macro-economico domestico e globale derivante dall'espansione della pandemia da Covid-19, siano stati definiti interventi di affinamento per i controlli di secondo livello svolti da ERM – già strutturati ed agiti in conformità con i vigenti dettami normativi – al fine di renderli maggiormente sinergici al contesto pandemico. Al riguardo, in particolare, sono state attivate sia verifiche puntuali sull'operatività avviata in recepimento alle misure di sostegno governativo (agendo specifiche analisi mirate a valutarne il rispetto dei requisiti di ammissibilità, il corretto perfezionamento e l'efficacia in termini di mitigazione del rischio oltreché a salvaguardare gli aspetti di eleggibilità e futura escutibilità delle garanzie previste dagli stessi strumenti di supporto alle imprese), sia analisi aggregate legate all'andamento dei Key Risk Indicators, valutando le dinamiche sui diversi settori di attività nonché sui diversi segmenti di clientela. Il Collegio ha potuto constatare che i controlli posti in essere hanno dato esiti complessivamente positivi, in linea peraltro con gli output delle verifiche condotte dalla

Funzione Audit sui processi adottati dal Gruppo per la concessione delle misure creditizie di sostegno agli operatori economici nel contesto della pandemia da Covid-19 (con particolare riguardo a quelle previste dai Decreti Governativi e dagli accordi di settore). Ugualmente positivi sono risultati gli esiti dei controlli ordinari di secondo livello in ambito

creditizio (circa la correttezza e la tempestività nella gestione delle posizioni e nella classificazione delle stesse, l'adeguata e tempestiva determinazione degli accantonamenti, l'intercettamento dei trend di deterioramento del portafoglio crediti), agiti in via continuativa e in indipendenza rispetto alle Funzioni di linea, attraverso verifiche aggregate nonché revisionando singole posizioni campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio, in tale approccio venendo incontro anche a specifiche richieste avanzate dal Collegio Sindacale.

Sempre nel 2020, in un'ottica di sempre maggior coinvolgimento per il rilascio di valutazioni ex ante da parte della Funzione Rischi, è stato ampliato il perimetro delle operazioni classificabili come Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) soggette al parere di ERM (soprattutto in ambito creditizio) ed è stato rafforzato il coinvolgimento della stessa nelle attività di supporto all'emissione da parte del Responsabile della Funzione Rischi di opinion inerenti a tematiche dell'area del Chief Lending Officer e del Chief Financial Officer. Tale challenge verso le attività di CLO e CFO è peraltro favorita dalla partecipazione del Responsabile della Funzione Rischi ai Comitati Direzionali;

Funzione Validazione Interna (di seguito anche "IVU"): pur se posta a diretto riporto del Responsabile della Funzione Rischi, la terzietà e l'autonomia di IVU sono assicurate sia dall'indipendenza della stessa dalle strutture deputate allo sviluppo dei Modelli e all'integrazione dei Rischi sia dall'accesso diretto agli Organi Aziendali. Come anticipato, la Funzione è stata interessata (con formalizzazione nel gennaio 2021) da una revisione dell'articolazione interna che ha visto la creazione di due strutture (Validazione Credito e Validazione Modelli) con l'intento di migliorare l'efficienza nello svolgimento delle attività di competenza. Dal punto di vista del dimensionamento quantitativo (poste le skills elevate correlate alla mission della struttura che assicurano già un livello professionale qualitativamente alto), la struttura è valutata adeguata (come accertato dal Collegio anche mediante confronto diretto con il Responsabile), anche nella consapevolezza della possibilità di ricorrere al supporto di consulenze specialistiche esterne su specifiche attività e analisi.

Posto che il perimetro di riferimento delle attività della Funzione Validazione Interna comprende tutti i modelli utilizzati, all'interno del perimetro del Gruppo, per la misurazione dei rischi con finalità sia regolamentare che gestionale, a seguito delle verifiche condotte

nel 2020 (il Piano delle attività è stato sostanzialmente completato, con un residuale 3% riscadenziato al 2021), IVU ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza della modellistica interna, pur in presenza di alcuni interventi evolutivi richiesti e indirizzati mediante la previsione di azioni di rimedio. Nello specifico, oltre allo svolgimento delle attività di analisi e di backtesting di carattere ricorrente, con riferimento: (i) alla modellistica utilizzata per la quantificazione dei rischi di Primo Pilastro, IVU ha posto in essere specifiche verifiche sull'Application predisposta dalle Funzioni di sviluppo per recepire nei modelli l'impatto derivante dalla nuova definizione di default. In punto, in un contesto di sostanziale adeguatezza (confermata dai primi output sull'off site inspection condotta da BCE), la Funzione Validazione Interna ha rilevato l'opportunità di procedere ad ulteriori attività di verifica sull'impianto di data quality nonché richiesto talune implementazioni evolutive da ricomprendere nella prossima istanza di model change (la cui predisposizione avverrà nel 2021, al fine di recepire disposizioni normative prossimamente vigenti); (ii) ai modelli utilizzati a fini gestionali (soprattutto in ambito rischio di credito, di liquidità e reputazionale), IVU ha condotto attività di verifica delle già richiamate evoluzioni metodologiche inerenti al modello cd. "Gone automatizzato" (utilizzato dalla Banca per finalità di quantificazione delle rettifiche per le controparti in default con esposizione inferiore ad Euro 1 milione), all'impianto IFRS 9 (in merito al quale sono in corso ulteriori attività sui criteri di staging allocation), ai principali modelli utilizzati con finalità di misurazione gestionale del rischio di liquidità (in particolare effettuando analisi del modello definito per l'individuazione della quota operativa dei depositi wholesale ai fini LCR), al modello challenger per la corretta definizione dell'accantonamento a Fondo Rischi e Oneri in relazione alla pregressa operatività in diamanti. È stato inoltre oggetto di verifica puntuale il modello di quantificazione del rischio reputazionale.

Tutte le indicazioni e le richieste di intervento elaborate dalla Funzione Validazione Interna sono state prese in carico dalle strutture deputate alla realizzazione delle azioni correttive e vengono dalla Funzione stessa attentamente monitorate.

Il Collegio riconosce la specifica importanza delle verifiche e delle analisi svolte dalla Funzione Validazione Interna (spesso impattata dalla necessità di condurre attività mirate, anche non pianificate, finalizzate alla verifica dell'adeguatezza di specifici processi volti alla valutazione dei rischi, alla luce di istanze formulate dalla Vigilanza, dagli Organi Aziendali o dalle stesse strutture interne nell'ambito di appositi gruppi di lavoro) e ha richiamato le Funzioni di sviluppo e di business a che venga sempre garantito alla stessa idoneo lasso temporale per la realizzazione dei puntuali controlli attesi in relazione ad evoluzioni modellistiche;

Funzione Audit: a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, la Funzione Audit verifica, in un'ottica di terzo livello per tutte le Legal Entities del Gruppo, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, portando all'attenzione degli Organi competenti i possibili miglioramenti al processo di gestione dei rischi. La stessa, oltre a sviluppare un Piano di audit che prende in considerazione gli aspetti riguardanti tendenze e rischi emergenti, i cambiamenti organizzativi significativi, le principali operazioni del Gruppo, le ispezioni sulla Rete di vendita e gli accertamenti su irregolarità operative e frodi esterne, anche nel corso del 2020 ha valutato nel continuo la tenuta complessiva del Sistema dei Controlli Interni Integrato di Gruppo, tenendo altresì conto delle soluzioni operative (smart working e incremento dell'operatività a distanza da parte della clientela) e dei processi di contingency attivati dalla Banca per far fronte all'emergenza da Covid-19 (inclusi quelli per la gestione delle misure di supporto all'economia). A tale riguardo l'Audit ha posto in essere, su richiesta del Collegio Sindacale, a valle del primo lock down totale, una specifica verifica volta ad accertare le eventuali ricadute sul SCI delle modalità di lavoro dei dipendenti e di interazione della clientela definite dalla Banca in costanza di emergenza sanitaria. Gli esiti dell'indagine (svolta sulle principali aree di operatività della Banca, tenendo altresì in considerazione i processi il cui Sistema dei Controlli – soprattutto quelli non automatici – poteva risultare maggiormente impattato dalla situazione emergenziale) non hanno fatto emergere problematiche di continuità operativa o di omessi controlli. Le limitate anomalie rilevate hanno riguardato le attività della Rete Commerciale e sono state sanate e indirizzate con una forte sensibilizzazione al rispetto delle disposizioni normative di contingency puntualmente definite.

Considerato che l'emergenza sanitaria ha condizionato anche la possibilità della Funzione Audit di svolgere le proprie attività ispettive sulla Rete on site, la richiamata disamina sul SCI ha costituito l'occasione per il Collegio di procedere ad approfondimenti sul Sistema dei Controlli a Distanza utilizzato dalla Funzione Audit (soprattutto per monitorare l'operatività di filiali e unit) e sulle linee evolutive dello stesso, già in atto e da finalizzare nel corso del 2021. Tale linea di sviluppo viene peraltro incontro alla più volte manifestata opinione del Collegio circa il fatto che l'implementazione di evoluti framework dei controlli, con leva sulle nuove tecnologie e strumentazioni per l'analisi/elaborazione dei dati, sia alla base di una sempre maggiore efficacia e capacità predittiva del Sistema dei Controlli.

La Funzione Audit sovrintende altresì al Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni ("SISV", noto anche come "whistleblowing"), in merito al quale sono stati ulteriormente rafforzati i presìdi di garanzia dell'anonimato. Al riguardo il Collegio, anche tenuto conto dell'irrilevante numero delle segnalazioni pervenute negli ultimi anni, ha richiesto che la

Banca attui specifici interventi conoscitivi e formativi, volti a sensibilizzare l'utilizzo di tale strumento.

Ciò evidenziato, in un contesto di verifiche e approfondimenti nel continuo sui processi core (e quindi a maggior rischio) e di contingency condotti in una logica risk based, il 2020 è stato caratterizzato da un particolare impegno profuso dall'Audit per lo svolgimento di attività volte ad accertare l'efficacia delle misure adottate dal Gruppo sia nel contesto del Covid-19 sia per la realizzazione delle misure previste nei Remedial Action Plans via via approvati dal Consiglio di Amministrazione (in termini di certificazione degli interventi e di conduzione di verifiche mirate previste dai Piani stessi), oltreché ad evadere specifiche richieste che la Vigilanza ha avanzato nell'ambito o ad esito dei citati processi ispettivi. Anche tali attività costituiscono ovviamente occasione per indagare la solidità di processi della Banca e conseguentemente poter indirizzare eventuali specifiche ulteriori indagini.

Non ultimo il Collegio riconosce: (i) l'attività di coordinamento delle Funzioni di Controllo svolta dalla Funzione di Revisione Interna, anche in relazione alla già richiamata revisione della metodologia di valutazione dei gap e alla promozione di una maggiore integrazione ed omogeneizzazione delle rendicontazioni delle FAC; (ii) l'impegno profuso non solo nelle citate attività di certificazione connesse ai Piani di Rimedio post ispettivi ma anche nel monitoraggio nel continuo assicurato sulla risoluzione delle criticità elevate dalla Vigilanza (e nel relativo reporting agli Organi).

In qualità di destinatario di una puntuale rendicontazione periodica delle attività poste in essere e di un gran numero di audit report (quelli chiusi con un giudizio in fascia negativa, quelli emessi in ambito credito, quelli obbligatori per normativa o attinenti ai principali processi aziendali oltre che quelli specificamente richiesti/individuati dal Collegio), l'Organo di Controllo ha potuto rilevare la costante attenzione mantenuta dalla Funzione Audit: (i) sui processi creditizi, anche (oltre a quanto già riferito) con riferimento alle evoluzioni della modellistica interna e delle progettualità inerenti all'adeguamento a disposizioni normative, quali la nuova definizione di default. Le attività di verifica sono state sovente svolte mediante credit file review e nell'ambito degli accertamenti necessari alla certificazione di chiusura delle azioni di rimedio; (ii) in ambito Finanza e Mercati, anche in relazione all'efficacia della declinazione operativa di alcuni interventi progettuali (tra cui MiFID II, Corporate & Investment Banking) o allo sviluppo di modelli interni; (iii) in ambito Governance, soprattutto su processi primari per la Banca, quali ICAAP/ILAAP e Risk Appetite Framework e su specifici profili, quali il processo di gestione delle SOS, il framework delle esternalizzazioni, le attività di finanza strutturata, il processo degli acquisti.

Ad esito delle attività complessivamente svolte, benché non siano emerse gravi irregolarità, né siano state richieste azioni di rimedio ad urgenza "alta", la Funzione Audit conferma la presenza di alcuni gap (tutti monitorati nel continuo), la cui tempestiva sistemazione è necessaria al fine di una corretta mitigazione dei rischi cui il Gruppo risulta esposto.

Con specifico riferimento alla Rete distributiva (il cui Piano annuale è stato sostanzialmente finalizzato con interventi on site e a distanza, nel rispetto delle disposizioni correlate alla gestione dell'emergenza sanitaria), il Collegio ha esaminato periodicamente gli esiti sia delle verifiche sulla Rete Commerciale sia degli accertamenti volti ad approfondire comportamenti anomali (e potenzialmente fraudolenti) dei dipendenti. Al riguardo, con riferimento all'operatività della Rete Commerciale emerge una sostanziale adeguatezza della stessa, pur in presenza di aree di miglioramento, soprattutto in ambito Antiriciclaggio. Al fine di promuovere il superamento delle carenze maggiormente ricorrenti, sono stati effettuati (anche con la partecipazione della Funzione Audit e, come sopra già evidenziato, della Funzione AML) specifici interventi formativi. Peraltro, il Collegio ha aspettative positive sul progressivo consolidamento del modello dei controlli di primo livello sulle strutture di Rete introdotto dopo la fusione, basato sulle figure dei Referenti Controlli presso le unità operative e sulle strutture Controlli di Direzione presso le Direzioni Territoriali. In proposito, anche alla luce degli esiti delle verifiche e degli accertamenti svolti dall'Audit, il Collegio ha raccomandato una specifica attenzione alla sostanzialità dei controlli agiti al primo livello. In tale contesto, importante è la promozione – anche da parte dei vertici della Banca – di una cultura del controllo, da non leggere in accezione negativa ma come strumento a supporto del business stesso.

Per quanto attiene agli accertamenti di anomalie comportamentali, il Collegio ha rilevato che, al ricorrere dei presupposti, siano stati adottati dalla Banca gli opportuni provvedimenti disciplinari. Al riguardo, ad esito della propria attività di verifica nel continuo e tenuto conto delle irregolarità accertate, il Collegio proseguirà nell'attività di promozione – sia per il tramite delle Funzioni Aziendali di Controllo sia per il tramite delle strutture commerciali e della Funzione Risorse Umane – della diffusione di una sempre più consolidata cultura del rischio e del rispetto delle regole a tutti i livelli dell'operatività aziendale, con l'obiettivo di garantire comportamenti in linea con le normative interne ed esterne e con le strategie aziendali.

Nell'ambito della propria più ampia supervisione del Sistema dei Controlli, il Collegio di Banco BPM ha inoltre esaminato la "Relazione di valutazione del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo" predisposta dalla Funzione Audit per l'esercizio 2020, al fine di accertare la

completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità delle diverse componenti che caratterizzano tale Sistema.

La Funzione Audit, nel redigere la sopra richiamata Relazione, ha tenuto conto delle proprie valutazioni nonché di quelle espresse dalle altre Funzioni Aziendali di Controllo. La Relazione fornisce una complessiva valutazione di sostanziale adeguatezza sul Sistema dei Controlli Interni di Gruppo, pur in presenza di alcuni ambiti che hanno evidenziato necessità di adeguamento dei presìdi.

Nel prendere atto del giudizio complessivo, il Collegio Sindacale ha condiviso le azioni d'intervento sulle aree di miglioramento peraltro riconducibili agli esiti delle verifiche condotte in corso d'anno e portate all'attenzione dell'Organo di Controllo. Nello specifico sono cinque le aree di attività per le quali l'effettività dei presìdi di controllo è risultata "medio-bassa". Per ciascuna di esse, unitamente ad altri profili di rischio minori, la Relazione identifica le azioni di sistemazione in atto e, ove già definita, la relativa data di previsto complessivo completamento. Segnatamente, si fa riferimento a: (i) la necessità ultimare il processo di rafforzamento dei presìdi sul rischio di non corrette/tardive segnalazioni inviate alle diverse Autorità di Vigilanza o di Gestione dei mercati, con precipuo riferimento alla normativa EMIR (segnalazioni al Trade Repository delle operazioni in derivati). È stato già riferito in corso di Relazione circa gli interventi, in parte già finalizzati e in parte in fase di realizzazione, con riguardo al framework sia delle segnalazioni ai sensi della normativa EMIR sia di quelle ai sensi della normativa MiFIR/Transaction Reporting; (ii) le attività antiriciclaggio in merito al presidio del rischio di non corretta gestione, da parte della Rete Commerciale, dell'adeguata verifica della clientela e di collaborazione attiva. In punto, al di là della sottolineatura che le filiali selezionate dalla Funzione Audit per le ispezioni sono generalmente quelle a più alto rischio (e pertanto gli output possano risultare peggiori rispetto alla valutazione media attribuibile all'ambito di operatività), sono già stati richiamati i numerosi interventi attivati al fine del complessivo rafforzamento dei presìdi all'esposizione al rischio di riciclaggio, molti dei quali ad esecuzione dell'Action Plan post ispettivo. Con specifico riferimento alla Rete Commerciale, la Funzione AML ha dato particolare impulso alla formazione, con sessioni ad erogazione diretta da parte della Funzione stessa e ha redatto specifiche Guide Operative (quali supporti specialistici rivolti agli operatori) al fine di rafforzare sia la fase di valutazione ed aggiornamento del profilo di rischio del cliente (cd. "scheda di ausilio") sia quella per la corretta individuazione del Titolare Effettivo della clientela diversa dalle persone fisiche. Forti attese di ulteriore irrobustimento del sistema – oltre che dai rafforzati controlli di secondo livello – sono riposte nell'implementazione della piattaforma "GIANOS 4D"; (iii) alcune attività amministrative e di middle office relative sia al processo di gestione del capital gain (causate

da debolezza del framework IT di controllo, con sottesi rischi operativi di natura legale/fiscale), già indirizzate con soluzioni la cui efficacia è in corso di verifica da parte della Funzione Audit, sia al processo di calculation agent, che sarà oggetto di uno specifico documento normativo interno volto a regolamentare il processo da seguire per l'attività e ad individuare esplicitamente e con chiarezza l'attribuzione dei ruoli nonché i presìdi operativi e di controllo necessari a garantire un adeguato livello di contenimento dei potenziali errori; (iv) taluni aspetti legati alla fase di assunzione delle decisioni di concessione del credito, per contenere i rischi con particolare riferimento alle controparti con più elevata esposizione. Al riguardo, è attesa l'implementazione dell'applicativo di supporto per la gestione di controparti affidate appartenenti ad un Gruppo Economico e per contribuire al presidio di potenziali rischi di concentrazione. Come già ampiamente riferito, gli interventi in ambito Credito effettuati nel 2020 sono stati molti, i più a rafforzamento delle attività di monitoraggio e di puntuale determinazione del provisioning. Il Collegio ha supervisionato e continuerà a vigilare sull'effettiva efficacia di tali implementazioni; (v) trasversalmente, aspetti connessi alla data quality (nell'ambito delle attività di Governo e Pianificazione ICT), le cui criticità più significative riguardano il recupero di dati storici per lo sviluppo dei modelli derivanti da variazioni normative. Si rimanda a quanto già segnalato circa il progressivo consolidamento nel 2020 del Sistema dei Controlli in tale ambito.

A tali aspetti, come ad altri portati all'attenzione dell'Organo di Controllo in corso d'anno, il Collegio ha riservato una specifica attenzione e sollecitato la realizzazione di misure correttive, se del caso convocando le Funzioni owner delle stesse.

Con riferimento più in generale alla gestione delle azioni di rimedio e, in particolare, relativamente al rispetto delle scadenze di finalizzazione delle attività, pur avendo assistito ad un sensibile decremento dello stock delle criticità aperte (sia dalle Funzioni di Controllo Interno che dalle Autorità di Vigilanza e dalla Società di revisione), il Collegio Sindacale si aspetta una maggiore responsabilizzazione delle strutture owner degli interventi e una maggiore incisività delle Funzioni di Controllo Interno nel sollecitare la chiusura dei rilievi. In tale senso, la nuova reportistica integrata contiene informazioni che potranno supportare attività di challenge, anche da parte degli Organi.

Da ultimo, nell'ambito dell'assetto del Sistema dei Controlli si evidenzia il collegamento funzionale e informativo tra il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza di Banco BPM, istituito ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, assicurato, oltre che dal periodico scambio degli opportuni flussi informativi, anche dal fatto che un Sindaco è componente dell'Organismo medesimo. In questo contesto il Collegio Sindacale ha preso atto che l'Organismo di Vigilanza, nel corso della periodica relazione da questi resa al Consiglio di Amministrazione, ha attestato

la compiuta adeguatezza ed efficacia del Modello Organizzativo adottato ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001;

  1. per quanto attiene all'adeguatezza del sistema amministrativo e contabile, nel corso dei periodici incontri con il Collegio Sindacale finalizzati allo scambio di informazioni e alla vigilanza prevista in capo all'Organo di Controllo, il Dirigente Preposto non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che, per rilevanza, possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili poste a presidio di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione, in conformità ai vigenti princìpi contabili internazionali.

Nell'ambito della propria Relazione ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'articolo 154 bis del TUF, il Dirigente Preposto ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del Bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei macro-ambiti analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Nell'espressione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati in conseguenza delle evidenze dallo stesso rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di ulteriori aree di miglioramento che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa.

La Società di revisione ha altresì individuato (e segnalato nella Relazione aggiuntiva fornita al Collegio Sindacale) alcune aree di miglioramento che non sono state valutate come carenze significative del Sistema di Controllo Interno in relazione al processo di informativa finanziaria. Le stesse verranno portate all'attenzione della Direzione della Banca dalla stessa Società di revisione e rappresentate al Consiglio di Amministrazione da parte del Collegio Sindacale per le eventuali determinazioni di competenza.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM non ha pertanto osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nei Bilanci separato e consolidato al 31 dicembre 2020 di Banco BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell'articolo 81-ter del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999;

  1. il Collegio Sindacale non ha osservazioni di competenza da formulare sull'adeguatezza della normativa interna che regolamenta le apposite disposizioni da impartire alle Società controllate al fine di acquisire i flussi informativi necessari per garantire il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge.

Il Collegio ha peraltro promosso la conduzione annuale di una specifica verifica di impianto e di funzionalità in materia di gestione delle informazioni privilegiate e di scambio di flussi informativi tra le varie Società del Gruppo interessate, i cui esiti hanno mostrato una complessiva conformità, attestando un corretto funzionamento del processo analizzato oltreché un impianto dei presìdi in termini di normativa interna e di procedura informatica completo e allineato alle Linee Guida emanate da Consob nell'ottobre 2017.

Dai rapporti intercorsi con i corrispondenti Organi di Controllo delle Società Controllate, nonché dalle evidenze presentate dalle Funzioni di Controllo della Capogruppo, in particolare dalla Funzione Compliance, non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;

    1. come già richiamato precedentemente, il Collegio Sindacale ha incontrato periodicamente i Responsabili della Società incaricata della revisione legale dei conti in conformità al disposto dell'articolo 150, comma 3, del D.Lgs. n. 58/1998 al fine dello scambio di reciproche informazioni. La Società di revisione non ha evidenziato atti o fatti ritenuti censurabili né irregolarità che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'articolo 155, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998 nonché ai sensi dell'articolo 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010;
    1. per quanto attiene alle regole di governo societario, si rammenta che Banco BPM aveva aderito al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate (in vigore sino a fine 2020) e ha aderito al nuovo Codice di Corporate Governance promosso dal Comitato per la Corporate Governance, come comunicato al mercato attraverso la pubblicazione sul sito aziendale della "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", redatta ai sensi dell'articolo 123-bis del D.Lgs. n. 58/1998 e successive modifiche ed integrazioni.

La citata Relazione illustra le modalità ed i comportamenti con cui i princìpi ed i criteri applicativi del Codice sono stati effettivamente applicati, nonché la mancata o parziale adozione o applicazione di alcune delle raccomandazioni del suddetto Codice di Autodisciplina, fornendo in tal caso le relative motivazioni;

    1. a seguito dell'attività di vigilanza svolta, come sopra descritta, non sono emersi omissioni, fatti censurabili o irregolarità meritevoli di menzione in questa sede;
    1. in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, il Collegio Sindacale di Banco BPM non ritiene che ricorrano i presupposti che rendano necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'articolo 153, comma 2, del D.Lgs. n. 58/1998 in merito all'approvazione del Bilancio separato di Banco BPM al 31 dicembre 2020 e alle materie di propria competenza. Il Collegio, eseguiti gli opportuni approfondimenti anche in relazione alle raccomandazioni formulate al Sistema Bancario

dall'Autorità di Vigilanza Europea, non ha osservazioni da formulare in merito alla proposta all'Assemblea di distribuzione di un dividendo pari a Euro 0,06 per azione.

Milano, 24 marzo 2021

Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.

f.to Prof. Marcello Priori, Presidente

f.to Dott. Wilmo Carlo Ferrari

f.to Dott. Maurizio Lauri

f.to Dott. Alfonso Sonato

f.to Dott.ssa Nadia Valenti

Attestazione dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

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Relazione della società di revisione sul bilancio d'Impresa

Relazione della società di revisione indipendente

ai sensi dell'articolo 14 del DLgs 27gennaio 2010, n° 39 e deU'articolo 10 del Regolamento (UE) n° 537/2014

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA (nel seguito anche la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2020, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario perl'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2020, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisioneper la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a Banco BPM SpA in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

PriceiuaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al 11° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tetti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestre 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 - Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Aspetti chiave Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

Valutazione dei crediti verso la clientela per finanziamenti valutati al costo ammortizzato

Nota integrativa:

ParteA - Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo stato patrimoniale, sezioni 4 e il dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, sezione 8 Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative

politiche di copertura.

I crediti verso la clientela per finanziamenti al 31 dicembre 2020 rappresentano la parte preponderante della voce 40 b) "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato crediti verso la clientela" che mostra un saldo pari ad Euro 129.243 milioni corrispondente complessivamente al 71 per cento del totale attivo del bilancio.

Le rettifiche di valore nette dei crediti verso la clientela rilevate nell'esercizio ammontano ad Euro 1.003 milioni e rappresentano la migliore stima formulata dagli amministratori al fine di recepire le perdite attese relative al portafoglio crediti alla data di riferimento del bilancio sulla base dei principi contabili applicabili.

In considerazione della significatività del valore di bilancio, della rilevanza dei crediti deteriorati, nonché del processo di rivisitazione ed affinamento dei criteri di stima anche alla luce dell'esperienza storica e delle specificità del contesto di riferimento, la valutazione dei crediti verso la clientela è stata considerata un aspetto chiave dell'attività di revisione.

I processi e le modalità di valutazione risultano inevitabilmente caratterizzati da un elevato grado di giudizio professionale e richiedono la stima di numerose variabili. Il ricorso a significative assunzioni rileva in particolare, oltre che per la verifica del significativo incremento del rischio di credito {Significant Increase in Credit Risk - SICR), per l'allocazione dei portafogli ai vari stadi di rischio Nell'ambito dell'attività di revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Nella definizione delle procedure di revisione si è tenuto, altresì, conto delle modifiche e degli adattamenti che si sono resi necessari nell'applicazione delle metodologie già in uso per la valutazione del portafoglio crediti al fine di considerare l'eccezionale scenario conseguente alla pandemia Covid-19.

Al fine di indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • analisi dell'adeguatezza dell'ambiente informatico e verifica dell'efficacia operativa dei controlli rilevanti a presidio dei sistemi e degli applicativi informatici utilizzati per la valutazione dei crediti;
  • comprensione e valutazione del disegno dei controlli rilevanti in ambito monitoraggio, classificazione e valutazione del credito e verifica dell'efficacia operativa di tali controlli;
  • comprensione e verifica della appropriatezza delle politiche, delle procedure e dei modelli utilizzati per la misurazione del SICR, per lo Staging e per la determinazione della ECL sia su base collettiva che su base analitica. Particolare attenzione è stata posta alle modifiche introdotte nel corso dell'esercizio anche per opportunamente fattorizzare gli

(Staging), per la determinazione delle ipotesi e dei dati di input ai modelli di determinazione della perdita attesa (Expected Credit Loss - ECE) e, relativamente ai crediti oggetto di valutazione in via analitica (Stadio 3), per la stima dei flussi di cassa futuri attesi, delle relative tempistiche e del valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Tali processi di stima, perl'esercizio in corso, sono risultati ancor più complessi in relazione alla necessità di considerare opportunamente l'eccezionaiità dello scenario macroeconomico conseguente alla pandemia Covid-19, nonché le connesse misure governative di sostegno all'economia, tra cui, in particolare, le moratorie dei pagamenti e l'erogazione o rinegoziazione di finanziamenti a fronte di garanzie pubbliche. Tali circostanze hanno richiesto, infatti, come anche richiamato nelle comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza e degli Organismi preposti all'emissione dei principi contabili internazionali, la rivisitazione dei processi e delle metodologie di valutazione dei crediti sia con riferimento alla determinazione del SICR, sia alla determinazione delle principali variabili e dei parametri di stima della ECL (variabili macroeconomiche, probabilità di default etc.).

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

effetti derivanti dallo scenario macroeconomico connesso alla pandemia Covid-19, nonché al trattamento dei debitori che hanno beneficiato di misure di sostegno, tra cui, in particolare, le moratorie del debito;

• comprensione e verifica delle modalità di determinazione dei principali parametri di stima nell'ambito dei modelli utilizzati per la determinazione della ECL e delle modifiche e dei correttivi introdotti nel corso dell'esercizio. In particolare, abbiamo verificato la ragionevolezza delle stime nella definizione degli scenari macroeconomici attesi, gli adeguamenti apportati ai c.d. modelli "satellite" utilizzati nella stima dei parametri di PD (Probability ofDefault) e LGD (Loss Given Default) al fine di considerare il mutato contesto di rischio a seguito della pandemia Covid-19, nonché eventuali misure di sostegno (tra cui, ad esempio, le garanzie pubbliche). Specifiche verifiche sono state, inoltre, effettuate con riferimento alla corretta applicazione dei fattori di conversione creditizia per le esposizioni fuori bilancio; • verifica della corretta applicazione dei criteri valutativi definiti per i crediti classificati come non deteriorati (primo e secondo stadio) e della completezza ed accuratezza delle basi dati utilizzate ai fini della determinazione della ECL; • verifica su base campionaria della ragionevolezza della classificazione tra i crediti non deteriorati (primo e secondo stadio) e tra i crediti deteriorati (terzo stadio) sulla base delle informazioni disponibili in merito allo stato del debitore e di altre evidenze informative

e

dagli scenari di recupero interno

di vendita;

Aspetti
chiave
risposta
Procedure
di
revisione
in
aspetti chiave
agli
verifica della completezza e

dell'adeguatezza dell'informativa
resa
secondo quanto
disposto
dai
principi
contabili internazionali,
dal
quadro
regolamentare
applicabile, nonché dalle
comunicazioni e raccomandazioni
emanate
dalle Autorità
di
Vigilanza
e dagli Organismi preposti
all'emissione dei principi
contabili
internazionali
a seguito della
pandemia
Covid-19.

Recuperabilità del valore di iscrizione delle attività immateriali a vita utile indefinita originatesi da operazioni di business combination

Nota Integrativa: ParteA- Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo Stato Patrimoniale, sezione 9 deh'attivo Parte C -Informazionisul conto economico, sezione 17

Al 31 dicembre 2020 il valore di iscrizione delle attività immateriali a vita utile indefinita originatesi da operazioni di business combination è pari ad Euro 537 milioni, di cui Euro 51 milioni relativi ad avviamenti ed Euro 486 milioni relativi a marchi. Nel corso dell'esercizio sono state contabilizzate rettifiche di valore per Euro 25 milioni circa per effetto della riduzione del valore dell'avviamento rilevato con riferimento alla Cash Generating Unii ("CGU") Bancassurance Vita.

Gli amministratori effettuano la valutazione del valore recuperabile delle attività a vita utile indefinita, con frequenza almeno annuale (c.d. impairment test). Tale valutazione, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", è basata sul confronto tra il valore di iscrizione in bilancio e il maggiore tra ilfair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso di

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze, si è tenuto conto anche dell'eccezionaiità dell'attuale scenario macroeconomico conseguente alla pandemia Covid-19.

In particolare, per indirizzare questo aspetto chiave sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione e valutazione del processo e della metodologia adottata dagli amministratori perlo svolgimento degli impairment test sulle CGU;
  • verifica della coerenza delle metodologie valutative adottate con il disposto del principio contabile internazionale IAS 36 "Riduzione di valore delle attività", tenuto conto delle migliori prassi valutative di settore, delle caratteristiche distintive delle singole CGU, nonché

ciascuna CGU a cui tali attività immateriali risultano allocate.

La stima del valore recuperabile di ciascuna CGU da parte degli amministratori è stata effettuata ricorrendo alla metodologia del Dividend DiscountModel nella variante dell'excess capitai per le CGU che necessitano di un capitale regolamentare.

Tale metodologia, consolidata e riconosciuta nella prassi prevalente, richiede il ricorso ad informazioni, parametri e assunzioni, determinando un conseguente elevato livello di complessità nei processi di stima con particolare riferimento ai flussi finanziari attesi.

Per l'esercizio in corso il processo di stima è risultato ancor più complesso in considerazione dell'eccezionaiità dello scenario macroeconomico conseguente alla pandemia Covid-19. Gli amministratori, infatti, al fine di considerare il mutato contesto e il conseguente elevato livello di incertezza hanno adeguato le stime dei flussi futuri attesi formulando, in taluni casi, scenari alternativi a cui sono state associate specifiche probabilità di accadimento.

Perle motivazioni sopra esposte abbiamo considerato la recuperabilità del valore di iscrizione delle attività a vita utile indefinita originatesi da operazioni di business combination un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2020.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

delle recenti comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza emanate a seguito della pandemia Covid-19;

  • verifica della completezza del perimetro delle CGU assoggettate ad impairment test;
  • valutazione, anche mediante riscontro con dati esterni laddove disponibili, della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative (flussi finanziari, scenari macroeconomici alternativi, costo del capitale, tassi di crescita) tenuto, peraltro, conto delle incertezze connesse alla pandemia Covid-19;
  • verifica della coerenza degli scenari macroeconomici assunti e dei flussi finanziari ipotizzati con l'approccio utilizzato nell'ambito degli altri processi valutativi rilevanti e in particolare nei processi di determinazione della ECL e di valutazione della recuperabilità della fiscalità differita attiva;
  • verifica dell'accuratezza dei calcoli matematici sottostanti i modelli valutativi utilizzati e della correttezza dei calcoli elaborati;
  • elaborazione di valutazioni indipendenti sulla base di talune assunzioni quantitative differenti (costo del capitale e tassi di crescita) anche al fine di valutare la sensitività dei risultati al variare delle ipotesi valutative utilizzate;
  • valutazione delle analisi di sensitività dei risultati al variare delle principali ipotesi valutative utilizzate predisposte dagli amministratori;
  • analisi delle valutazioni a supporto degli amministratori elaborate dal consulente terzo indipendente nominato (c.d.fairness opinion);
  • verifica della completezza e adeguatezza dell'informativa resa nella nota integrativa dagli

Aspetti chiave Pi'ocedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

amministratori secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali e dal quadro regolamentare applicabile, nonché dalle recenti comunicazioni e raccomandazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza a seguito della pandemia Covid-19.

Recuperabilità delle imposte differite attive

Nota Integrativa: ParteA- Politiche contabili Parte B -Informazioni sullo Stato Patrimoniale, sezione 10 dell'attivo Parte C -Informazioni sul conto economico, sezione 19

Al 31 dicembre 2020 la voce ito b) "Attività fiscali - anticipate" include imposte differite attive ("DTA") diverse da quelle di cui alla Legge 214/2011, la cui recuperabilità è assicurata dalle specifiche previsioni di legge, per Euro 1.708 milioni, di cui Euro 1.041 milioni relativi a perdite fiscali pregresse riportabili illimitatamente ed Euro 667 milioni relativi ad altre differenze temporanee.

Gli amministratori effettuano la valutazione periodica della recuperabilità delle DTA mediante elaborazione di apposito processo di stima ("probability test") finalizzato, ai sensi del principio contabile internazionale IAS 12

"Imposte sul reddito", a verificare la disponibilità di sufficienti redditi imponibili futuri.

La valutazione della recuperabilità delle DTA, oltre a richiedere una corretta interpretazione della normativa fiscale applicabile, richiede quindi il ricorso ad informazioni, parametri e assunzioni che presentano un elevato grado di soggettività e complessità con particolare riferimento alla stima dei redditi imponibili futuri attesi.

Nello svolgimento della revisione contabile abbiamo tenuto in considerazione il sistema di controllo interno rilevante per la redazione del bilancio.

Al fine di definire le procedure di revisione appropriate nelle circostanze si è tenuto conto anche del particolare contesto di incertezza conseguente alla pandemia Covid-19.

In particolare, per indirizzare questo aspetto chiave, sono state svolte le seguenti principali attività, anche con il supporto degli esperti appartenenti alla rete PwC:

  • comprensione e valutazione del processo e della metodologia adottata dagli amministratori perlo svolgimento del probability test;
  • verifica della coerenza della metodologia adottata con il disposto del principio contabile internazionale IAS 12 "Imposte sul reddito", tenuto conto della prassi professionale, nonché delle recenti comunicazioni e raccomandazioni delle Autorità di Vigilanza emanate anche a seguito della pandemia Covid-19;
  • valutazione, anche mediante riscontro con dati esterni laddove disponibili, della ragionevolezza delle principali assunzioni qualitative e quantitative (flussi

Aspetti chiave

Per l'esercizio in corso, tale processo è risultato ancor più complesso in considerazione dell'elevato livello di incertezza dello scenario macroeconomico determinato dalla pandemia Covid-19. Gli amministratori hanno, pertanto, adeguato le stime dei redditi imponibili futuri attesi formulando scenari alternativi a cui sono state associate specifiche probabilità di accadimento.

Per le motivazioni sopra esposte abbiamo considerato la recuperabilità delle imposte anticipate diverse da quelle di cui alla Legge 214/2011 un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2020.

Procedure di revisione in risposta agli aspetti chiave

reddituali, scenari macroeconomici alternativi, tasso di sconto e di crescita) tenuto, peraltro, conto delle incertezze connesse alla pandemia Covid-19;

  • analisi della ragionevolezza delle assunzioni utilizzate per la predisposizione del probability test, sulla base della normativa fiscale applicabile;
  • verifica della coerenza degli scenari macroeconomici assunti e dei flussi reddituali ipotizzati con l'approccio utilizzato nell'ambito degli altri processi valutativi rilevanti e in particolare nel processo di determinazione della ECL e nei test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita;
  • verifica dell'accuratezza dei calcoli matematici sottostanti il probability test e della correttezza dei calcoli elaborati;
  • verifica della completezza e adeguatezza dell'informativa fornita nella nota integrativa dagli amministratori secondo quanto disposto dai principi contabili internazionali e dal quadro regolamentare applicabile, nonché dalle recenti comunicazioni e raccomandazioni emanate dalle Autorità di Vigilanza a seguito della pandemia Covid-19.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili perla redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'articolo 9 del DLgs n° 38/05 e dell'articolo 43 del DLgs n°i36/i5 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti 0 eventi non intenzionali.

Gli amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società direvisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati, nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione suH'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza

significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;

• abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate perla revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate aisensi dell'articolo io del Regolamento (UÈ) 537/2014

Le assemblee degli azionisti di Banco Popolare Società Cooperativa e di Banca Popolare di Milano Scarl ci hanno conferito in data 15 ottobre 2016 l'incarico di revisione legale del bilancio d'esercizio e consolidato della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2017 al 31 dicembre 2025.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'articolo 5, paragrafo 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al collegio sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta aisensi dell'articolo 11 del citato Regolamento.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio aisensi dell'artìcolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10 e dell'artìcolo 123 bis, comma 4, del DLgs 58/98

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili perla predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2020, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'articolo 123-bis, comma 4, del DLgs 58/98, con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2020 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banco BPM SpA al 31 dicembre 2020 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 24 marzo 2021

PricewaterhouseCoopers SpA

Allegati

Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di Stato Patrimoniale riclassificato al 31 Dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di Stato Patrimoniale riesposti in seguito alla modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva.

Voci dell'attivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2019 Impatti da valutazione
al PN Partecipazioni
controllate in via
esclusiva
31/12/2019
Restated
Cassa e disponibilità liquide 908.167 908.167
Finanziamenti valutati al CA 115.766.464 - 115.766.464
- Finanziamenti verso banche 9.967.688 9.967.688
- Finanziamenti verso clientela (*) 105.798.776 105.798.776
Attività finanziarie e derivati di copertura 33.672.015 - 33.672.015
- Valutate al FV con impatto a CE 4.218.700 4.218.700
- Valutate al FV con impatto su OCI 12.295.348 12.295.348
- Valutate al CA 17.157.967 17.157.967
Partecipazioni 3.086.262 907.827 3.994.089
Attività materiali 2.408.291 2.408.291
Attività immateriali 1.200.126 1.200.126
Attività fiscali 4.410.581 4.410.581
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 91.040 91.040
Altre voci dell'attivo 2.020.396 2.020.396
Totale attività 163.563.342 907.827 164.471.169
Voci del passivo riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2019 Impatti da valutazione
al PN Partecipazioni
controllate in via
esclusiva
31/12/2019
Restated
Raccolta diretta 110.626.965 - 110.626.965
- Debiti verso clientela 90.328.935 90.328.935
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 20.298.030 20.298.030
Debiti verso banche 29.955.211 29.955.211
Debiti per leasing 1.146.835 1.146.835
Altre passività finanziarie valutate al FV 5.688.291 5.688.291
Fondi del passivo 1.377.191 18.828 1.396.019
Passività fiscali 538.906 538.906
Passività associate ad attività in via di dismissione 677 677
Altre voci del passivo 3.291.642 3.291.642
Totale passività 152.625.718 18.828 152.644.546
Patrimonio netto 10.937.624 888.999 11.826.623
Totale passività e patrimonio netto 163.563.342 907.827 164.471.169

(*)La voce include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati

Prospetto di riconciliazione tra gli schemi di Conto Economico riclassificato al 31 Dicembre 2019 pubblicati e gli schemi di Conto Economico riesposti in seguito alla modifica del criterio di valutazione delle partecipazioni in società controllate in via esclusiva.

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
31/12/2019 Riclassifica PPA Impatti da
valutazione al PN
Partecipazioni
controllate in via
esclusiva
31/12/2019
Restated
Margine di interesse 1.886.878 (45.391) 1.841.487
Dividendi e Risultato delle partecipazioni 218.554 (146.174) 72.380
Margine finanziario 2.105.432 (45.391) (146.174) 1.913.867
Commissioni nette 1.667.063 1.667.063
Altri proventi netti di gestione (47.330) 34.217 (13.113)
Risultato netto finanziario 348.333 348.333
Altri proventi operativi 1.968.066 34.217 - 2.002.283
Proventi operativi 4.073.498 (11.174) (146.174) 3.916.150
Spese per il personale (1.592.218) (1.592.218)
Altre spese amministrative (497.440) (497.440)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
Oneri operativi
(287.347)
(2.377.005)
- - (287.347)
(2.377.005)
Risultato della gestione operativa 1.696.493 (11.174) (146.174) 1.539.145
Rettifiche nette su finanziamenti verso
clientela (730.967) (730.967)
Risultato della valutazione al fair value delle
attività materiali (49.325) (49.325)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività
finanziarie 5.781 5.781
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
oneri
(55.109) (55.109)
Rettifiche di valore su partecipazioni (117.604) 117.604 -
Utili (Perdite) da cessioni di partecipazioni e
investimenti 435.134 (1.045) 434.089
Risultato lordo dell'operatività
corrente 1.184.403 (11.174) (29.615) 1.143.614
Imposte sul reddito del periodo
dell'operatività corrente (153.646) 3.694 - (149.952)
Risultato netto dell'operatività
corrente
1.030.757 (7.480) (29.615) 993.662
Oneri per ristrutturazione aziendale al netto
delle imposte -
Oneri relativi al sistema bancario al netto
delle imposte (88.281) (88.281)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai -
valori contabili
Impairment su avviamenti
-
Purchase Price Allocation al netto delle
imposte 7.480 7.480
Risultato netto 942.476 - (29.615) 912.861

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale e lo schema dello stato patrimoniale riclassificato dell'esercizio 2020

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
31/12/2020
10. Cassa e disponibilità liquide 8.853.511
Cassa e disponibilità liquide 8.853.511
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 11.772.045
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (760.006)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 11.012.039
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 129.243.492
più: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) 2.316.502
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (22.800.344)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 108.759.650
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 7.038.544,00
50. Derivati di copertura 37.519
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 7.076.063
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.491.219
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto su OCI 10.491.219
titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 23.560.350
meno: titoli senior relativi al Project Exodus (GACS) (2.316.502)
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al CA 21.243.848
70. Partecipazioni 4.593.697
Partecipazioni 4.593.697
80. Attività materiali 2.377.884
Attività materiali 2.377.884
90. Attività immateriali 1.154.251
Attività immateriali 1.154.251
100. Attività fiscali 4.495.152
Attività fiscali 4.495.152
110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 15.080
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 15.080
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 52.288
120. Altre attività 1.890.960
Altre voci dell'attivo 1.943.248
Totale dell'attivo 182.015.642
Voci del passivo e del patrimonio netto
(migliaia di euro)
31/12/2020
10. B) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 100.462.596
meno: debiti verso clientela per leasing (1.137.829)
10. C) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 17.979.787
30. Passività finanziarie designate al fair value 959.612
Raccolta diretta 118.264.166
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 35.900.407
meno: debiti verso banche per leasing (11.952)
Debiti verso banche 35.888.455
Debiti verso clientela per leasing 1.137.829
Debiti verso banche per leasing 11.952
Debiti per Leasing 1.149.781
20. Passività finanziarie di negoziazione 8.404.004
40. Derivati di copertura 585.752
Altre passività finanziarie valutate al FV 8.989.756
90. Trattamento di fine rapporto del personale 356.106
100. Fondi per rischi e oneri 1.020.050
Fondi del passivo 1.376.156
60. Passività fiscali 407.808
Passività fiscali 407.808
70. Passività associate ad attività in via di dismissione -
Passività associate ad attività in via di dismissione -
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 130.912
80. Altre passività 3.672.028
Altre voci del passivo 3.802.940
Totale passività 169.879.062
Patrimonio netto 12.136.580
Totale del passivo e del patrimonio netto 182.015.642

Raccordo tra le voci del conto economico e lo schema del conto economico riclassificato dell'esercizio 2020

Esercizio 2020 Conto
economico
Riclassifiche lett Conto economico
riclassificato
Margine di interesse 1.863.344
10 Interessi attivi e proventi assimilati 2.370.445 6.231 a)
20 Interessi passivi ed oneri assimilati (513.332)
70 Dividendi e risultato delle Partecipazioni 70.847 b) 70.847
24.433 n) 24.433
Margine finanziario 1.958.624
Commissioni nette 1.531.180
40 Commissioni attive 1.626.710
50 Commissioni passive (105.009) 9.479 c)
Altri proventi netti di gestione (26.273)
200 Altri oneri / proventi di gestione 312.490 (337.755) d)
(1.008) e)
Risultato netto finanziario 302.054
70 Dividendi e proventi simili 95.403 (70.847) b)
80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 34.862 (9.479) c)
90 Risultato netto dell'attività di copertura (7.765)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
15.325 f)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
100 c) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie
124.150
(2.430)
110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico - designate al fair value
14.288
110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value
108.547
Altri proventi operativi 1.806.961
Proventi operativi 3.765.585
Spese per il personale (1.486.071)
160 a) Spese per il personale (1.734.301) 249.650 l)
160 b) Altre spese amministrative (2.428) g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 1.008 e)
Altre spese amministrative (452.385)
160 b) Altre spese amministrative (978.045) 2.428 g)
200 Altri oneri / proventi di gestione 337.755 d)
185.477 h)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (282.664)
180 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (196.658) (13.580) l)
190 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (104.138) 31.712 a)
200 Altri oneri / proventi di gestione
200 Altri oneri / proventi di gestione
Oneri operativi (2.221.120)
Risultato della gestione operativa 1.544.465
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (1.271.751)
100 a) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(253.262) (15.325) f)
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato
(1.002.622) 714 i)
140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (1.256)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (7.970)
230 Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (7.970)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (1.003)
100 b) Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
-
Esercizio 2020 Conto
economico
Riclassifiche lett Conto economico
riclassificato
130 a) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato (714) i)
130 b) Rettifiche / riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie
valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(289)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (56.864)
170 Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (69.111) 12.247 l)
Rettifiche di valore su partecipazioni -
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti 88
220 Utili (Perdite) delle partecipazioni 24.433 (24.433) n)
250 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 88
Risultato lordo dell'operatività corrente 206.965
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 5.441
270 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 265.602 (51.006) h)
(12.544) a)
(68.287) l)
(128.324) m)
Risultato netto dell'operatività corrente 212.406
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte -
290 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte (180.030) l) (180.030)
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (134.471) h) (134.471)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 128.324 m) 128.324
Impairment su avviamenti
240. Rettifiche di valore dell'avviamento (25.100) (25.100)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (25.399) a) (25.399)
Risultato di pertinenza della Capogruppo (24.270) - (24.270)

Le lettere in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" hanno l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate rispetto allo schema di conto economico ufficiale previsto dalla circolare 262/2005 di Banca d'Italia:

  • la voce "Margine di interesse" corrisponde al margine del conto economico ufficiale dello schema civilistico al netto del reversal PPA dei crediti in bonis e deteriorati, per -6.231 milioni, iscritta nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Dividendi e Risultati delle partecipazioni" include i dividendi su partecipazioni, collegate e sottoposte ad influenza notevole (voce 70 dello schema di conto economico ufficiale) per 70,8 milioni e la valutazione al patrimonio netto delle partecipazioni controllate in via esclusiva per 24,4 milioni iscritte nella voce 220 "Utile (perdite) delle Partecipazioni";
  • la voce "Commissioni nette" include commissioni attive relative al collocamento dei Certificates attraverso le rete propria per 9,5 milioni iscritte nelle voci del risultato netto finanziario;
  • la voce gli "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio 200 "Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 337,8 milioni, esposti nella voce "Altre spese amministrative" e depurata dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 1 milione classificata nelle "Spese per il personale".
  • il "Risultato netto finanziario" include i dividendi su attività finanziarie diverse dalle partecipazioni (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (voce 110). Comprende gli "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" (voce 100) ad esclusione del risultato negativo di -268,6 milioni relativo alla cessione di crediti non rappresentati da titoli di debito, ricondotto nelle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela". Sono state riclassificate inoltre nelle "Commissioni nette" le commissioni, implicite negli strumenti finanziari, relative al collocamento dei Certificates rete propria;
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio 160 a)"Spese per il personale", al netto degli oneri che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo e del Fondo Solidarietà per 249,7 milioni, iscritti al netto delle imposte, nella voce "Oneri per ristrutturazione

aziendale al netto delle imposte", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,4 milioni, rilevati in bilancio nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" e dai recuperi di costi per il sostegno dell'occupazione pari a 1 milione compreso nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione";

  • La voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 160 b)"Altre spese amministrative" al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 337,8 milioni, comprese nella voce 200 "Altri oneri/proventi di gestione" come in precedenza descritto e di alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 2,4 milioni, rilevati nella voce "Spese per il personale". La voce risulta al netto anche di 185,5 milioni relativi degli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS). Tali oneri sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • Le "Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 180 e 190 al netto dell'ammortamento sugli intangibili a vita definita (client relationship) raccordate nell'aggregato riclassificato tra gli "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" per 31,7 milioni e al netto di voci di costo e ricavo, per un totale di 13,6 milioni legati al processo di ristrutturazione aziendale iscritti nella voce "Oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte";
  • Il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" corrisponde alle voci di bilancio 100a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" relativa ai crediti, rettificata della quota di utili relativi a titoli di debito, pari a 15,3 milioni, iscritti nel "Risultato netto finanziario", alla 130a) Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato al netto delle rettifiche su titoli e crediti verso banche, per 0,7 milioni, rappresentate nella voce "Rettifiche nette su titoli ad altre attività finanziarie";
  • La voce "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce di bilancio 230 "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali;
  • La voce "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" corrisponde alla voce di bilancio 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle rettifiche su crediti verso banche e verso titoli di debito presenti nella voce 130 a) "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per – 0,7 milioni;
  • La voce "Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri" è pari alla voce 170 "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" al netto degli importi legati al processo di ristrutturazione aziendale per 12,2 milioni che trovano rappresentazione nella voce "Oneri per ristrutturazione aziendale al netto delle imposte;
  • Gli "Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni ed investimenti" corrispondono alla voce 220 "Utili (Perdite) delle Partecipazioni" depurato dalle valutazioni al patrimonio netto delle partecipazioni controllate in via esclusiva" che trovano rappresentazione nei "Dividendi e Risultato delle partecipazioni" e dalla voce 250 del conto economico "Utili (Perdita) da cessione di investimenti";
  • La voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" depurata della quota di imposte, pari a 260, milioni relativa agli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS), agli oneri per ristrutturazione aziendale, alla PPA e alla client relationship, componenti tutte esposte in voci ad hoc. La voce è inoltre esposta al netto dell'impatto positivo, pari a 128,3 milioni, derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività immateriali, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili;
  • Nella voce "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte" è rilevato l'ammontare dei costi che si prevede di sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale e per la razionalizzazione della rete sportelli, esposti nel conto economico ufficiale nella voce 160 a) "Spese del personale" per -249,7 milioni, nella voce 170"Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" per -12,2 milioni e nella voce 180 "Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali" per 13,6 milioni, al netto del relativo effetto fiscale per 68,2 milioni;
  • La voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" è composta dagli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) presenti nella voce 160 b) "Altre spese amministrative" per – 185,5 al netto del relativo impatto fiscale per complessivi 51 milioni;

  • Nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico ufficiale, positivo per 128,3 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili di alcune attività materiali;
  • La voce "Impairment su avviamenti" corrisponde alla voce 240 "Rettifiche di valore dell'avviamento";
  • Infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari -6,2 milioni e alla client relationship, pari a -31,7 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali pari a 12,5 milioni.

Rendiconti dei Fondi Interni di quiescenza del personale

Fondi di quiescenza a prestazione definita interni

2020
A. Esistenze iniziali 150.898
B. Incrementi 7.396
Accantonamenti dell'esercizio 1.023
Perdite attuariali 6.373
Altre variazioni in aumento -
C. Decrementi (24.651)
Pagamenti effettuati (12.962)
Utili attuariali (11.680)
Altre variazioni in diminuzione (9)
D. Rimanenze finali 133.643

I fondi di previdenza complementare interni a prestazione definita del Banco BPM, sono esposti in bilancio nella "Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100" dello stato patrimoniale passivo ed alla data di bilancio ammontano a 133,6 milioni.

Per i fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuariali, prevista dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai Dipendenti", viene effettuata da un attuario indipendente così come illustrato nella "Parte A - Politiche contabili" della nota integrativa.

Elenco dei corrispettivi e dei servizi forniti dalla società di revisione e dalle entità appartenenti alla rete della società di revisione

Informativa resa ai sensi dell'art. 149 - duodecies del Regolamento Emittenti Consob.

Relativamente all'esercizio 2020 la società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. e le altre società del network PwC hanno svolto, per conto del nostro Gruppo, i servizi di seguito dettagliati:

Tipologia di servizi
(importi in euro)
Pricewaterhouse
Coopers S.p.A.
Altre società del network PwC
Banco BPM Società
controllate
Banco BPM Società
controllate
Totale
Revisione Contabile 1.640.171 1.203.271 - 143.161(**)- 2.986.603
Servizi di attestazione 609.686 111.110 - - 720.796
Altri servizi - - 552.850 (*) - 552.850
Totale 2.249.857 1.314.381 552.850 143.161 4.260.249

(*)Banco BPM: supporto attività di aggiornamento dell' "NPA Strategy and operational plan", supporto metodologico questionario Climate Change, attività di due diligence per l'acquisizione pro soluto di crediti fiscali verso la pubblica amministrazione, supporto per Cybersecurity maturity assessment, supporto adeguamento al Regolamento UE 679/2016 (GDPR), supporto al progetto IBOR transition.

(**) gli onorari indicati per servizi di revisione contabile in questa colonna si riferiscono ad Aletti Suisse

I corrispettivi indicati sono al netto di IVA, spese e contributo Consob.

Indirizzo

Banco BPM S.p.A. Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano - Italia Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona - Italia

Investor Relations

tel. +39-02.77002057 | +39-045.8675537 [email protected] www.bancobpm.it www.gruppo.bancobpm.it

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