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Banco BPM SpA

Interim / Quarterly Report Aug 13, 2021

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Interim / Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata

30 giugno 2021

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona Capitale sociale al 30 giugno 2021: euro 7.100.000.00,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 30 GIUGNO 2021

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Mauro Paoloni Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Condirettore Generale Domenico De Angelis Condirettore Generale Salvatore Poloni

Consiglio di Amministrazione

Maurizio Comoli Nadine Farida Faruque Carlo Frascarolo Alberto Manenti Marina Mantelli Giulio Pedrollo Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro Costanza Torricelli Giovanna Zanotti

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Maurizio Lauri Silvia Muzi Alfonso Sonato Nadia Valenti

Sindaci Supplenti Francesca Culasso Gabriele Camillo Erba Wilmo Carlo Ferrari

Direzione Generale

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Struttura del Gruppo 6
Distribuzione territoriale delle filiali 8
Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo 10
Relazione intermedia sulla gestione 13
Il contesto economico 14
Fatti di rilievo del periodo 22
Risultati 31
Dati economici consolidati 32
Dati patrimoniali consolidati 43
Dati delle principali società del Gruppo 52
Rating del Gruppo 53
Evoluzione prevedibile della gestione 56
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 59
Prospetti contabili 60
Note illustrative 68
Parte A - Politiche contabili 68
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 104
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 142
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 149
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o ramo d'azienda 178
Parte H – Operazioni con parti correlate 181
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 186
Parte L – Informativa di settore 190
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter
del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e
integrazioni 197
Relazione della Società di Revisione 201
Allegati 205

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.454
Banca Aletti 55
Banca Akros 1
Totale 1.510

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 9

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi e i principali indici del Gruppo, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione.

(milioni di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 (*) Variaz.
Dati economici
Margine finanziario 1.117,3 1.023,9 9,1%
Commissioni nette 950,1 816,9 16,3%
Proventi operativi 2.323,5 1.955,9 18,8%
Oneri operativi (1.275,5) (1.248,7) 2,1%
Risultato della gestione operativa 1.048,0 707,2 48,2%
Risultato lordo dell'operatività corrente 525,8 209,8 150,7%
Risultato netto dell'operatività corrente 392,5 170,8 129,9%
Risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo 361,3 105,2 243,4%

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(milioni di euro) 30/06/2021 31/12/2020 Variaz.
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 198.530,1 183.685,2 8,1%
Finanziamenti verso clientela (netti) 109.374,2 109.335,0 0,0%
Attività finanziarie e derivati di copertura 45.955,5 41.175,6 11,6%
Patrimonio netto del Gruppo 12.918,0 12.225,2 5,7%
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 120.146,4 116.936,7 2,7%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 122.601,9 120.141,1 2,0%
Raccolta indiretta 99.623,3 94.807,3 5,1%
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 96.460,5 91.575,9 5,3%
- Risparmio gestito 62.918,1 59.599,2 5,6%
- Fondi comuni e Sicav 43.797,7 40.797,6 7,4%
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 4.140,3 3.945,2 4,9%
- Polizze assicurative 14.980,1 14.856,4 0,8%
- Risparmio amministrato 36.705,2 35.208,1 4,3%
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 33.542,4 31.976,7 4,9%
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 20.345 20.776
Numero degli sportelli bancari 1.510 1.808

(*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e i Sindaci delle Società del Gruppo.

Nella tabella seguente sono riportati alcuni indicatori alternativi di performance (IAP) individuati dagli amministratori per facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 2015.

Aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP finalizzata a tenere in considerazione gli effetti della crisi Covid-19.

Al riguardo si precisa altresì che per ciascun IAP è fornita evidenza della formula di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili dalle informazioni contenute nella precedente tabella e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente relazione.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 11

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

30/06/2021 31/12/2020
Indicatori alternativi di performance
Indici di redditività (%)
Return on equity (ROE) annualizzato (*) 5,75% 0,17%
Return on asset (ROA) annualizzato (*) 0,36% 0,01%
Margine finanziario / Proventi operativi 48,09% 50,90%
Commissioni nette / Proventi operativi 40,89% 40,07%
Oneri operativi / Proventi operativi 54,90% 58,53%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (**) 5.376,0 5.262,7
Proventi operativi per dipendente annualizzati () (*) 228,4 199,8
Oneri operativi per dipendente annualizzati () (*) 125,4 117,0
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,87% 1,34%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 2,44% 2,55%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 7,33% 11,96%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 23,15% 22,42%
Derivati attivi / Totale attivo 0,94% 1,45%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 0,91% 1,41%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,04% 0,04%
Derivati di negoziazione netti (***) / Totale attivo 0,16% 0,21%
Impieghi netti / Raccolta diretta 91,03% 93,50%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (****) 14,07% 14,63%
Tier 1 capital ratio (****) 15,78% 15,85%
Total capital ratio (****) 18,78% 18,75%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 216% 191%
Indice di leva finanziaria 5,66% 5,66%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 2,713 1,808
- Massimo 3,040 2,456
- Minimo 1,781 1,043
- Media 2,383 1,538
EPS base (*) 0,239 0,014
EPS diluito (*) 0,239 0,014

(*) Il risultato annualizzato non rappresenta la previsione della redditività riferita all'intero esercizio.

(**) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(***) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(****) I dati riferiti al 31 dicembre 2020 sono calcolati considerando il risultato economico dell'esercizio al netto del dividendo di 6 centesimi per azione, deliberato dall'Assemblea degli azionisti del 15 aprile 2021, a valere sul risultato economico dell'esercizio 2019, conseguente all'allineamento a quanto previsto dalla Raccomandazione BCE del 27 marzo 2020.

Relazione intermedia sulla gestione

IL CONTESTO ECONOMICO

La pandemia Covid-19

Durante i primi sei mesi dell'anno in corso sono entrate nel vivo le campagne vaccinali di contrasto alla pandemia da Covid-19, intraprese dalle autorità delle principali economie industrializzate. Dopo un avvio problematico, specie in Europa, il loro svolgimento ha visto fasi di particolare accelerazione ed intensità, che hanno consentito un ribaltamento in positivo dello scenario epidemico. Sulla scorta dei risultati incoraggianti tutti gli sforzi rimangono concentrati, a fine semestre, verso l'estensione della vaccinazione a più ampie fasce di popolazione, al fine di ridurre i rischi di ospedalizzazione, "declassando di fatto" la malattia ad un livello di pericolosità meno elevato. L'evoluzione favorevole ha alimentato le attese che le economie avanzate raggiungano tassi di vaccinazione sufficienti ad avvicinare l'immunità di gregge nel terzo e quarto trimestre 2021, mentre i progressi troppo lenti della campagna di vaccinazione nelle economie in via di sviluppo non lasciano prevedere un analogo risultato prima della fine del 2022.

Alcuni timori sono comunque emersi con il manifestarsi di varianti – in primis la variante "Delta", ad oggi la più contagiosa – verso cui la doppia vaccinazione rappresenta una valida protezione, almeno tale da ridurre i rischi di ospedalizzazione e/o esito infausto della malattia. Il principale rischio rimane, infatti, l'emergere di una o più varianti del coronavirus più contagiose e resistenti ai vaccini attuali. In particolare è assai preoccupante il rischio di una mutazione del virus resistente al vaccino nelle economie in via di sviluppo, come il Brasile o l'India, dove campagne di vaccinazione troppo lente e forti ondate pandemiche in corso potrebbero aumentare la probabilità di un simile evento.

In seguito alla rapida immunizzazione di massa della popolazione, la normalizzazione dell'attività economica nei paesi avanzati e di nuova industrializzazione (Cina) ha subito una repentina accelerazione e, grazie al loro peso significativo, l'impatto sulla crescita globale è risultato apprezzabile e determinante. Si tratta infatti, per ora, di una ripresa disomogenea, trainata prevalentemente da questi ultimi.

Lo scenario internazionale

Nella prima metà del 2021, in virtù della ripresa dell'attività - in particolare nel secondo trimestre - l'economia mondiale è tornata ai livelli pre-pandemici passando dalla fase di ripresa, che ha visto protagonista principalmente la manifattura, ad una nuova fase di espansione, che vede estendersi la rapida crescita anche ai servizi. In linea con il miglioramento dell'attività economica è parimenti proseguita, a tratti con maggior vigore, anche la ripresa del commercio mondiale: secondo le stime disponibili, gli scambi cresceranno nel 2021 dell'11%, superando i livelli pre-pandemici.

Nell'arco di soli cinque trimestri, ad una profonda recessione ha fatto seguito una rapida ripresa. Un andamento che delinea un modello di rimbalzo economico a "V", senza precedenti nella storia. Nel 2021 la crescita del PIL per l'economia mondiale dovrebbe in effetti risultare la più rapida da oltre 40 anni, il Fondo Monetario internazionale la stima al 6,0% (con un aumento di +0,8% dall'ultima previsione, formulata a fine 2020). Un simile sviluppo è supportato, oltre che dalla progressiva diffusione globale del vaccino, dall'ampliamento dello stimolo fiscale nelle principali economie, dagli adattamenti delle imprese alla pandemia e dall'anticipazione di un vigoroso rimbalzo della domanda aggregata in molti paesi. L'aggiornamento delle previsioni rimane al momento guidato essenzialmente dalle economie avanzate, le cui solide prospettive di ripresa sono, a loro volta, guidate principalmente dagli Stati Uniti. Una certa disomogeneità continua a persistere anche all'interno delle economie avanzate: in alcuni paesi, imprese in diversi settori, e di conseguenza le famiglie, non sono ancora usciti dalla fase recessiva.

Nello specifico l'economia statunitense ha beneficiato, nel semestre, sia di un dispiegamento di vaccini relativamente rapido sia di forti misure di stimolo fiscale proposte dall'Amministrazione Biden. Il Presidente neoeletto, forte dell'ulteriore successo elettorale di gennaio, quando grazie alle elezioni suppletive in Georgia i democratici hanno conquistato la maggioranza "di fatto" al Senato (dove in caso di parità di voto vale il voto del Vice-Presidente), già nel primo trimestre ha firmato l'American Rescue Plan Act del 2021 da \$1,9 trilioni. Il pacchetto include assegni di \$1.400 a persona (se idonea al sussidio) e un'estensione del supplemento di \$300 a settimana alle indennità di disoccupazione federali fino al 6 settembre p.v.. Sono stati inoltre assegnati anche

finanziamenti alle piccole imprese, ai governi statali e locali ed a supporto della lotta alla pandemia (vaccinazioni, test e tracciamento Covid-19). Il provvedimento è andato ad aggiungersi ai 900 miliardi di dollari di spesa previsti dal "Consolidated Stabilization Act 2021", già approvato il 21 dicembre 2020, portando l'ammontare degli interventi fiscali di supporto a 2,8 trilioni di dollari.

I due pacchetti di stimolo hanno "messo le ali" alla ripresa economica USA, anche se la dinamica accelerata della domanda ha incontrato importanti vincoli dal lato dell'offerta, impedendo all'economia di crescere a un ritmo più elevato di quello attuale. Nel secondo trimestre l'Amministrazione Biden ha, inoltre, proposto un importante pacchetto di investimenti infrastrutturali (piano bipartisan) da 1 trilione di dollari USA, attualmente bloccato dai legislatori repubblicani alla prima tornata di votazioni al Congresso.

Accanto ad una politica fiscale fortemente espansiva, la Federal Reserve ha mantenuto una posizione monetaria oltremodo accomodante: non sono attese variazioni dei tassi di riferimento fino al 2023 mentre gli acquisti mensili legati al Quantitative Easing (120 miliardi di USD al mese, di cui 80 miliardi di treasuries e 40 miliardi di mortgage backed security) sono previsti proseguire per tutto l'anno, a garanzia di una ripresa economica sostenibile, oltre che a sostegno del mercato del lavoro.

Nello specifico il PIL statunitense è cresciuto del 6,4% annualizzato nel primo trimestre (+4,3% nel 4° trimestre 2020) grazie alla crescita della spesa in consumi (PCE), +11,4% annualizzato, degli investimenti fissi non residenziali, +11,7%, della spesa pubblica federale, +13,8%, degli investimenti fissi residenziali, +13,1%, e della spesa pubblica statale e degli enti locali, +0,8%. Lo slancio è stato parzialmente attenuato dalla flessione delle scorte del settore privato (-2,7% il contributo al PIL) e delle esportazioni, -2,1% annualizzato, cali che si sono combinati con un aumento dell'import, +9,5%. Il secondo trimestre ha segnato una sostanziale conferma dei risultati del primo, deludendo in parte le attese di un andamento più brillante: il PIL è cresciuto del +6,5% annualizzato grazie ad un'accelerazione della spesa in consumi (PCE), +11,8% annualizzato, al progresso della spesa in investimenti fissi non residenziali, +8,0%, ed al ritorno alla crescita dell'export, +6,0%.

La ripresa del mercato del lavoro, pur proseguendo, ha perso slancio negli ultimi mesi: le richieste di disoccupazione iniziali sono tornate a crescere - 419.000 per la settimana terminata il 17 luglio, il livello più alto da metà maggio (a fronte di un picco di 665.000 toccato durante la crisi finanziaria globale). I non farm payrolls (buste paga dei settori non agricoli) sono comunque cresciute di 850 mila unità a giugno (916 mila a marzo 2021) mentre il tasso di disoccupazione a giugno ha toccato il 5,9% (contro il 5,8% di maggio), seppur in miglioramento rispetto al 6,0% di marzo.

La rapida crescita della domanda aggregata a fronte delle interruzioni nelle catene di fornitura globali e dei connessi colli di bottiglia nell'offerta di beni (riduzione della produzione di nuovi veicoli e rincaro di quelli usati, l'incremento della domanda in settori particolarmente colpiti dalla pandemia, ad es. servizi di trasporto) ha poi determinato una veloce accelerazione della dinamica inflattiva: a giugno il rialzo dei prezzi al consumo è stato pari al +5,4% (+2,6% a marzo).

L'economia giapponese nella prima metà dell'anno ha invece sofferto un prolungamento dello stato di emergenza (e delle relative misure di distanziamento). A tale decisione sono giunte le autorità delle più grandi prefetture del Giappone sulla scorta dell'aumento dei casi d'infezione, smorzando in tal modo le prospettive di crescita economica. La fiducia dei consumatori è stata perciò nuovamente messa alla prova: l'indice relativo è passato dal 36,1 di marzo al 34,7 di aprile, per terminare al 34,1 di maggio. La spesa in consumi ha così segnato un inizio difficile nel secondo trimestre: le vendite al dettaglio sono risultate in calo, rispettivamente -4,6% m/m ad aprile e - 0,4% m/m a maggio. La produzione industriale a maggio è scesa del -6,5% (contro il +1,7% di marzo). L'indice dei direttori degli acquisti (PMI) per il settore dei servizi ha segnato un'ulteriore contrazione a giugno, 52,4 contro il 53,0 di maggio. Per contro è opportuno sottolineare, che la media di questi indici nei primi due mesi del secondo trimestre è comunque rimasta sopra i livelli del primo trimestre, e che gli ordini core di macchinari a giugno hanno segnato un progresso del 7,8% m/m a maggio (+3,7% a marzo dopo due mesi negativi).

Il PIL dopo avere registrato una flessione del 5,1% annualizzato nel primo trimestre, nel secondo dovrebbe aver segnato, grazie anche alle attività connesse con l'appuntamento delle Olimpiadi di Tokyo 2020, un contenuto miglioramento: le stime sono intorno al +0,5% annualizzato mentre per l'intero 2021 il tasso di crescita atteso è al +3,7%, prevalentemente concentrato nella seconda parte dell'anno. L'evoluzione claudicante della crescita si è riflessa sul mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione è tornato a salire nel secondo trimestre: 2,8% ad aprile e 3,0% a maggio (contro il 2,6% di marzo). L'andamento dell'inflazione rimane anch'esso assai modesto anche se finalmente, dopo 13 mesi, di recente è tornata a segnare valori positivi seppur marginali: +0,1% tendenziale a maggio e +0,2% a giugno.

L'economia cinese, nella prima metà dell'anno ha proseguito il vigoroso recupero post-pandemico. Non si tratta solamente di un effetto base legato alla cattiva performance della prima metà del 2020: in maggio la produzione industriale ha segnato un livello superiore di circa il 7% rispetto ai livelli pre-crisi, differentemente da USA e UEM dove i livelli pre-crisi sono stati toccati solo nel 2° trimestre. Essa ha, infatti, beneficiato oltre che della precoce -

rispetto alle economie avanzate occidentali - uscita dalla crisi sanitaria (nonostante focolai localizzati), sia della ripresa della domanda interna arretrata, sia della vigorosa ripresa della domanda estera. A ciò si aggiunga che, nonostante la stretta sulle operazioni finanziarie di tipo speculativo, specie quelle collateralizzate con materie prime, la dinamica del credito sociale totale (total social financing) è rimasta positiva, seppur in rallentamento: 3.670 Miliardi di Yuan a giugno contro i 3.340 miliardi di Yuan a marzo, costituendo un importante fattore di supporto alla crescita.

Nel dettaglio il PIL, dopo aver segnato una crescita del +0,6% nel primo trimestre 2021 rispetto al trimestre precedente (+18,3% tendenziale) ha accelerato nel secondo trimestre, chiudendo con un progresso del +1,3% congiunturale (+7,9% tendenziale), trascinato sia dal buon andamento dell'export (+32,2% tendenziale in giugno vs. +27,9% in maggio) che dal brillante andamento delle vendite al dettaglio, +12,1% tendenziale in giugno, a fronte di un aumento della produzione industriale pari al +8,3% tendenziale. I dati appaiono coerenti con la stima di un incremento del PIL per l'intero 2021 pari a +8,7% (+2,2% nel 2020). Il tasso di inflazione, nonostante le misure di stimolo, rimane inoltre sotto controllo: +1,1% tendenziale in giugno contro il +1,3% di maggio, a fronte di una dinamica dei prezzi alla produzione, seppur in modesta flessione nel confronto mensile, ancora assai sostenuta: +8,8% tendenziale che si confronta con il +9,0% tendenziale di maggio 2021.

Tra le economie emergenti ed in via di sviluppo, i progressi delle vaccinazioni sono stati lenti, con significativi focolai di coronavirus in corso in America Latina, India e molti altri paesi asiatici come l'Indonesia. Le prospettive economiche sono migliorate in Messico e Turchia, grazie a recuperi più forti del previsto alla fine del 2020 e all'inizio del 2021. La pandemia da Covid-19 ha continuato a rappresentare un vincolo significativo per l'attività economica nel secondo trimestre. Lockdown più mirati e un maggiore adattamento dei consumatori, come lo shopping online, hanno spesso ridotto l'impatto negativo sulla congiuntura. Nelle stime dell'IMF, le economie emergenti ed in via di sviluppo dovrebbero espandersi del 6,7% nel 2021. Secondo Prometeia l'India crescerà del 7,2% nel 2021 (-7,0% nel 2020) mentre la Russia recupererà a stento il terreno perso nel 2020: +3,1% nel 2021 contro il -3,1% dell'anno precedente. Il Brasile invece sconterà in misura minore l'impatto prolungato della pandemia, con una crescita attesa al 5,6% per il 2021 (-4,4% nel 2020).

Venendo alle principali materie prime, complice la vigorosa domanda aggregata a livello internazionale, si registra che i prezzi hanno segnato intense e repentine accelerazioni specie nel primo trimestre. Forti rialzi hanno interessato sia i metalli che le materie plastiche, le materie prime forestali e le commodity agricole. Il comparto energy (petrolio e gas naturale) ha visto rialzi assai più graduali. Nel complesso hanno giocato un ruolo rilevante anche i vertiginosi aumenti dei noli marittimi per le merci ed i colli di bottiglia lungo le catene di fornitura internazionali, che hanno colpito in particolare l'industria automobilistica. Sulla scorta di detti fattori, l'inflazione mondiale è attesa in accelerazione nel corso dell'anno, dal +2,9% del 2020 al +4,4% del 2021, con uno spunto maggiore nelle economie emergenti, +5,5% contro il +4,2% del 2020.

L'economia europea ed italiana

L'andamento dell'economia dell'Eurozona nel primo semestre è stato assai contrastato: dopo una partenza fiacca nel primo trimestre, condizionata dagli effetti della terza ondata Covid, l'intensificazione delle campagne vaccinali ha rapidamente mutato lo scenario, e il semestre si è chiuso con un vistoso recupero dell'economia di Eurozona che ha chiuso parzialmente la distanza rispetto alla dinamica della crescita statunitense. La fine dei lockdown restrittivi, l'aumento degli acquisti di obbligazioni da parte della Banca Centrale Europea (BCE) e l'imminente lancio del più grande piano di stimolo europeo di sempre (NGEU, Next Generation EU) hanno impattato, specie a partire dal secondo trimestre, sullo slancio della domanda interna e sono attesi sospingere ulteriormente la crescita nella seconda metà del 2021. Il Piano di rilancio economico europeo (NGEU), approvato nel luglio 2020 e reso operativo con il regolamento del 9 febbraio 2021 e la ratifica dei paesi membri completata il 31 maggio, è uno strumento temporaneo da oltre 800 miliardi di euro ideato per la ripresa economica dell'Unione, finalizzato alla riparazione dei danni economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus con l'obiettivo di creare un'Europa post Covid-19 più verde, digitale, resiliente e competitiva. Unito al bilancio a lungo termine dell'UE (QFP, Quadro Finanziario Poliennale) rappresenta il più ingente pacchetto di misure di stimolo mai finanziato in Europa, raggiungendo il totale consolidato di 2.018 miliardi a prezzi correnti (1.211 miliardi di Bilancio a lungo termine + 806,9 miliardi di NGEU). Le misure contemplate dal Next Generation EU, che saranno finanziare con raccolta sul mercato dei capitali dal 2021 al 2026, si articolano in circa 390 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e circa 360 miliardi in prestiti da rimborsare su un arco temporale a medio/lungo termine.

Grazie anche a questo pacchetto, il picco dello slancio economico dell'Eurozona potrebbe arrivare oltre la fine di quest'anno, a differenza di altre grandi economie come gli Stati Uniti, dove la crescita dovrebbe aver raggiunto il

picco nel secondo trimestre di quest'anno o la Cina, dove ha raggiunto il picco nel quarto trimestre dello scorso anno.

Con l'accelerazione dei programmi di vaccinazione e la riapertura delle industrie dei servizi, i sondaggi di "sentiment" sono decollati. L'indice di fiducia dei consumatori e delle imprese dell'Eurozona è cresciuto dal 90,4 di dicembre 2020 al 101,0 di marzo per poi balzare al 117,9 di giugno 2021 (quello delle imprese francesi è salito ai massimi degli ultimi tre anni a maggio mentre il sondaggio IFO sulle aspettative delle imprese tedesche ha mostrato il risultato più brillante da gennaio 2011). Grazie ai programmi di congedo per i lavoratori un numero relativamente ridotto di essi ha perso il lavoro durante la pandemia. Ciò ha comportato un aumento del reddito disponibile delle famiglie dello 0,3% nel 2020, nonostante la profonda recessione del 2020 e il risparmio in percentuale del reddito è quasi raddoppiato al 20%, chiudendo l'anno del 7,1% al di sopra della media ventennale e del livello pre-pandemia (12,9%). Grazie a parte di questo risparmio in eccesso indotto dal lockdown, i consumatori dell'area hanno iniziato a riavviare a pieno regime la loro spesa - principale motore dell'economia europea - liberando la domanda repressa.

Come accennato, nel primo trimestre 2021, a causa dell'eterogeneità delle misure di restrizione e distanziamento ancora in vigore in alcuni paesi dell'Area, la spesa per consumi finali delle famiglie è diminuita del -2,3% in Eurozona e del -1,9% nell'UE (dopo aver registrato rispettivamente un -2,9% e -2,7% nel trimestre precedente). La formazione di capitale fisso lordo è aumentata del +0,2% nell'area dell'Euro e del +0,8% nell'UE (contro il +2,5% e +2,0% precedenti). Le esportazioni sono aumentate del +1,0% nell'area Euro e del +1,1% nell'UE (dopo +3,8% e +4,0%). Le importazioni sono aumentate del +0,9% nell'area Euro e del +1,1% nell'UE (dopo +4,5% e +4,4%). I contributi della spesa finale del governo sono stati neutri in entrambe le zone.

Le prime indicazioni per il secondo trimestre, sulla scorta del miglioramento di una serie di indicatori congiunturali guidati dagli indici PMI (il composite è passato dal 49,1% di dicembre 2020 al 59,5% di giugno 2021; era il 53,2% a marzo 2021), segnalano una significativa accelerazione della crescita, stimata al +0,8% rispetto al trimestre precedente, guidata da investimenti delle imprese, sulla scorta del pacchetto fiscale sopra accennato, e dai consumi delle famiglie, sostenuti dal reddito disponibile. Confortano in tal senso l'accelerazione delle vendite al dettaglio in maggio (+4,6% rispetto ad aprile) e del Service PMI, al 58,3 in giugno contro il 46,4 del dicembre 2020 (49,6 a marzo). Meno univoco invece l'andamento della produzione industriale che cala in maggio del -1,0% (ma segna un +20,5% su base tendenziale) dopo il progresso del +0,8% (39,3%) in aprile.

Il mercato del lavoro può fornire qualche utile indicazione sui trend in atto: mentre il tasso di disoccupazione segna un miglioramento, 7,9% a giugno contro l'8,1% di marzo e l'8,3% di dicembre 2020, le posizioni di lavoro non coperte sono cresciute in giugno al 2,1% dall'1,9% di dicembre 2020, a rappresentare una certa difficoltà di matching tra offerta e domanda di lavoro, un elemento che potrebbe aver contribuito a determinare alcune frizioni sul lato dell'offerta. Il costo nominale orario del lavoro è cresciuto del +1,5% nel primo trimestre (+2,8% nel 4° trimestre 2020). L'andamento dei prezzi al consumo rimane assai moderato: +0,9% tendenziale a giugno, sugli stessi livelli di marzo (+0,9%) ma in accelerazione rispetto alla lettura di dicembre 2020, +0,2%. Qualche pressione viene invece dai prezzi alla produzione che in maggio sono aumentati del 9,6% tendenziale contro il - 2,0% del dicembre 2020, destando qualche interrogativo circa una possibile repentina accelerazione dell'inflazione nei prossimi mesi.

L'emergenza sanitaria ha naturalmente condizionato l'andamento dell'economia italiana nel primo semestre. In particolare, l'inasprimento delle misure di restrizione, a seguito della seconda ondata di contagi, a cavallo del 2020, ha impattato significativamente l'attività economica nel quarto trimestre 2020 e nel primo trimestre 2021, interrompendo il violento rimbalzo innescato dalla prima fase di remissione del virus. Successivamente con l'arrivo della primavera ed il decollo della campagna vaccinale le aspettative sono rapidamente migliorate e nel secondo trimestre dell'anno l'attività economica ha accelerato significativamente. Il settore dei servizi, in primis commercio, trasporti, alloggio e ristorazione, ha pagato lo scotto maggiore di questa seconda fase di diffusione del virus. I comparti manifatturieri, al contrario, sono riusciti, pur con un rallentamento, a rimanere agganciati al trend di recupero avviato nel terzo trimestre del 2020.

Il sistema economico ha comunque dimostrato una resilienza in parte inattesa: nel primo trimestre dell'anno, infatti, la variazione del PIL, attesa in calo, è risultata lievemente positiva a differenza degli altri principali paesi dell'area Euro, dove si è registrata una caduta del prodotto in tutto il periodo. Un forte sostegno all'economia è stato fornito dalle copiose misure che il Governo ha mantenuto in campo e rafforzato per contrastare gli effetti delle restrizioni. Il primo trimestre è stato caratterizzato sul fronte politico dalla crisi del Governo Conte bis seguita dall'insediamento del Governo Draghi il 13 febbraio, che ha contribuito a rafforzare le aspettative degli operatori economici e ha favorito una riduzione dello spread BTP Bund. A fine aprile il Governo ha presentato al Consiglio della UE il "Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)", approvato poi a metà luglio.

Nel dettaglio la variazione del PIL italiano nel primo trimestre è stata dello 0,1% in termini congiunturali (-1,8% nell'ultimo trimestre del 2020) e del -0,8% nel confronto con il primo trimestre del 2020. Questo andamento ha riflesso da un lato la debolezza dei consumi delle famiglie e della domanda estera, il cui contributo negativo al PIL trimestrale è stato rispettivamente dello 0,7% e dello 0,5%, dall'altro il tono sostenuto degli investimenti e della formazione delle scorte (+ 0,7% per entrambi il contributo al PIL).

Nel secondo trimestre, invece, in base agli indicatori disponibili, la crescita si sarebbe accentuata, sulla scorta del graduale allentamento delle restrizioni. Le stime più recenti collocano l'incremento del PIL rispetto al trimestre precedente nell'ordine dell'1,2%. A tale progresso avrebbe contribuito una nuova espansione dell'industria e il progressivo avvio di un recupero nei servizi. Gli indicatori di fiducia di imprese e famiglie, infatti, segnalano un forte recupero delle aspettative. I modelli di previsione della produzione industriale indicano un ulteriore progresso nel secondo trimestre, nell'ordine dell'1,5%, nonostante la battuta d'arresto patita in maggio (-1,5% sul mese precedente). Il comparto dei servizi ha finalmente beneficiato dell'allentamento delle restrizioni all'attività, e dovrebbe risultare in crescita rispetto al primo trimestre. L'indice PMI del settore dei servizi, infatti, a maggio, per la prima volta dall'estate del 2020, ha superato la soglia coerente con l'espansione ed è salito ulteriormente in giugno.

La ripresa però è sospinta soprattutto dagli investimenti, in particolare quelli di macchinari ed impianti da parte delle imprese; più moderato l'andamento di quelli in mezzi di trasporto. Anche gli investimenti in costruzioni si profilano in rialzo nei mesi primaverili, in continuità con il primo trimestre i consumi sarebbero tornati a crescere nel secondo trimestre, ma si mantiene elevata la propensione al risparmio, che risente ancora di motivi di carattere precauzionale. I progressi nelle vaccinazioni, la riduzione dei contagi e la progressiva riduzione delle restrizioni alla mobilità hanno favorito un graduale recupero della spesa delle famiglie, dopo la consistente flessione del primo trimestre, ma nel complesso del semestre è prevalsa una certa cautela. L'occupazione è infatti diminuita, seppur di poco, nel primo trimestre (-0,9% sul precedente), in particolare nel settore dei servizi privati (-2,0%), grazie al sostegno fornito dai provvedimenti governativi di allargamento della CIG e blocco dei licenziamenti. Tali provvedimenti si avviano a chiusura, salvo ripensamenti, e ciò induce ad una certa prudenza. I più recenti dati relativi a maggio segnalano una qualche ripresa del numero degli occupati. Il tasso di disoccupazione si è attestato al 10,5% nello stesso periodo, in flessione dello 0,1% rispetto al mese precedente. Anche il reddito disponibile delle famiglie segna un certo miglioramento, dopo il crollo del 2,6% in termini reali sofferto nel 2020, sostenuto dai provvedimenti di trasferimento attuati dal Governo.

Le numerose iniziative governative di sostegno all'economia hanno naturalmente fatto aumentare disavanzo e debito pubblico anche nel 2021, permanendo la sospensione del Fiscal Compact a tutto il 2022. Gli oltre 100 miliardi di sostegni eccezionali previsti per il 2021, dopo l'analogo ammontare speso nel 2020, spingono, nelle stime, l'indebitamento netto all'11,0% del PIL (9,5% nel 2020) ed il rapporto debito pubblico PIL al 158,3% (155,8% nel 2020). La maggior parte di questi provvedimenti è destinato ad esaurirsi quest'anno con effetti sui conti pubblici limitati al 2021. Le stime per il 2022 indicano un indebitamento netto che si riduce al 5,8%. Già dall'estate 2021 sarà disponibile per l'utilizzo una prima tranche dei circa 205 miliardi (235,6 miliardi considerando le risorse del Fondo nazionale complementare) resi disponibili per l'Italia dal piano "Next Generation EU" a seguito dell'approvazione del PNRR trasmesso dal Governo italiano al Consiglio dell'Unione Europea.

La politica monetaria ed i mercati finanziari

L'inizio del 2021 per i mercati finanziari è stato ancora pesantemente condizionato dalle notizie sull'evoluzione della pandemia e delle campagne di vaccinazione. Dopo un avvio positivo il semestre ha registrato una maggior volatilità per la scoperta di nuove varianti del virus e l'accumularsi di ritardi nella consegna dei vaccini che si sono sommate all'incertezza sulle tempistiche dello stimolo fiscale negli Stati Uniti.

In Italia il mercato del credito ha risentito negativamente dell'instabilità politica conseguente alle dimissioni del Governo Conte bis nel corso di gennaio che si è tradotta in un leggero aumento dello spread sui governativi domestici ampiamente rientrato al prospettarsi di un mandato a Mario Draghi. Il protrarsi della pandemia con gli sviluppi della terza ondata hanno di fatto obbligato i governi a rinnovare misure di sostegno ai redditi, inizialmente in scadenza nel corso del 2021.

Dalla metà del mese di febbraio, si è assistito ad un forte aumento delle aspettative di inflazione in Europa e, soprattutto, negli Stati Uniti che si è tradotto in un repentino aumento dei tassi nominali e reali, in presenza di un'inflazione effettiva che continuava ad attestarsi su livelli contenuti. L'inasprimento delle curve ha danneggiato maggiormente le classi di Bond Investment Grade mentre una maggior tenuta si è avuta nel settore high yield, dal momento che le buone prospettive di ripresa economica continuavano a sostenere la domanda per le nuove

emissioni in presenza di rendimenti ancora interessanti in termini assoluti. I progressi realizzati sul fronte delle vaccinazioni sono stati colti come spunto positivo per un rafforzamento di dollaro USA e sterlina.

Per l'Italia l'insediamento di un nuovo governo di alto profilo e di stampo fortemente europeista, guidato dall'ex presidente della BCE Mario Draghi, ha contribuito alla buona performance del mercato sovereign. Anche le rafforzate aspettative di inflazione si sono tradotte in un importante sell-off sulle obbligazioni governative dei paesi core (a partire dagli Stati Uniti), hanno visto comunque l'overperformance dei paesi periferici (in particolare l'Italia) rispetto ai paesi core in termini di rischio di credito.

Il primo trimestre si è chiuso con nuovi massimi sui mercati azionari occidentali per effetto dell'ottimismo riguardo le campagne di vaccinazione e degli ottimi dati macroeconomici, in particolare negli USA. Una prosecuzione dei trend descritti appariva certa al punto di determinare per gli Stati Uniti un'uscita anticipata di circa 6 mesi dalla pandemia (rispetto all'Europa). Le preoccupazioni riguardanti l'inflazione hanno nuovamente generato volatilità sui mercati, in particolar modo durante la prima parte del mese di maggio, pur in presenza di una risposta delle banche centrali che continuava ad essere accomodante. Il mercato del credito in Europa continuava ad essere sostenuto dalle prospettive di ripresa economica mentre il mercato del credito in Italia è apparso beneficiare principalmente delle prospettive di operazioni di M&A bancarie e delle attese circa l'attuazione del programma Next Generation EU. Anche se a fasi alterne, il Covid-19 era ormai percepito dai mercati finanziari come un problema in via di rapido superamento: l'attenzione degli investitori era quindi tornata principalmente sui conti aziendali e su fondamentali che venivano misurati rispetto ai livelli di consensus pre-Covid.

Durante il mese di giugno il mercato del credito ha continuato ad essere sostenuto dalle politiche espansive, monetarie e fiscali, di governi e banche centrali e da dati economici in forte ripresa. Un possibile rialzo dei tassi da parte della FED, emerso durante il meeting di metà mese, ha determinato un temporaneo aumento della volatilità che non ha tuttavia impedito un'ulteriore contrazione degli spread di credito, che si sono attestati su livelli minimi dall'inizio della pandemia.

La politica monetaria pur rimanendo al centro dei riflettori non ha visto cambiamenti di rilievo fino al mese di giugno quando la Fed ha per la prima volta accennato ad una riduzione del passo mensile del programma di acquisti (rispetto ai 120 miliardi di dollari) mentre le proiezioni sul livello dei tassi di policy hanno rivelato che la maggior parte dei membri del Federal Reserve Board si attendesse due aumenti dei tassi nel corso del 2023. Questo ha determinato una svolta delle aspettative di inflazione, ripidità delle curve e rendimenti a m/l termine presto riflessa anche dal mercato europeo.

Volgendo lo sguardo all'Europa, è importante ricordare come il mix di strumenti messo in campo dalla Banca Centrale Europea sia rimasto stabile con acquisti APP e PEPP destinati a proseguire (pur con intensità variabile) quantomeno fino al marzo 2022 per terminare solo dopo il primo rialzo dei tassi di policy. La liquidità al sistema bancario è stata garantita dalla terza serie di TLTRO che era stata oggetto di importante revisione nella seduta del 10 dicembre, poi attuata a partire da gennaio 2021:

  • introduzione di tre nuove aste, sempre con durata triennale, a giugno, settembre e dicembre 2021;
  • estensione fino a giugno 2022 (da giugno 2021) delle misure di collateral easing e del periodo in cui poter beneficiare dello sconto di 50 bps addizionali sul costo del finanziamento;
  • innalzamento della soglia di tiraggio massimo fino al 55% degli eligible loans.

E' importante aggiungere che la revisione della strategia da parte della Banca Centrale Europea si è conclusa a giugno stabilendo:

  • l'indice HICP come benchmark di riferimento per la stabilità dei prezzi (da integrare in base al costo dell'abitare per case di proprietà);
  • adozione di un target simmetrico di inflazione al 2%;
  • adozione di un programma ambizioso di lotta al cambiamento climatico che prevede l'inclusione delle variabili climatiche nel framework di politica monetaria con estensione del livello di analisi, modelling e disclosure. Le variabili climatiche saranno anche oggetto di valutazione per quanto riguarda il risk assessment del settore bancario, i collaterali e il piano di acquisti nel settore corporate (CSPP).

Nel comparto dei settori finanziari del mercato azionario, sia il corso delle banche europee che quello delle banche italiane, ha registrato in media una performance del 24% da inizio anno segnando i massimi nella prima settimana di giugno. Visibilmente divergente è stato invece l'andamento del comparto assicurativo (+6,7% nei 6 mesi in Europa) con una sottoperformance marcata da inizio aprile. Più allineato al settore bancario è stato l'andamento delle assicurazioni italiane in progresso del 20,3% nel semestre. Pure positiva è stata la performance del comparto del Risparmio Gestito in Italia con una performance borsistica che stimiamo pari al 14,5%, sulla base di un indice pesato per la capitalizzazione degli emittenti quotati.

Lo spread medio dei Credit Default Swap (CDS) relativi agli emittenti bancari europei non ha registrato importanti variazioni dopo il re-rating avvenuto nell'autunno 2020 all'annuncio dei primi vaccini anti-Covid, chiudendo il semestre intorno a 55 bps. Simile l'andamento del CDS sulle principali banche italiane.

Sul mercato obbligazionario il settore bancario europeo ha registrato un forte apprezzamento in termini relativi rispetto ai settori non bancari (differenziale Iboxx BBB tra i due comparti è sceso a 12,2 bps a fine periodo) tornando ai livelli pre-Covid di febbraio 2020. Il differenziale tra subordinati e senior (Itraxx 5Y) si è mantenuto su livelli minimi intorno a 50 bps, livelli toccati solo a febbraio 2020.

Il mercato dei titoli di Stato in Europa ha registrato modeste oscillazioni degli spread nei primi sei mesi dell'anno a fronte di una risalita dei rendimento della curva bund che ha toccato i 50 bps in maggio per poi ridursi di 15 bps a giugno: per l'Italia lo spread BTP/Bund ha superato i 125 bps solo a gennaio in occasione della caduta del governo Conti bis per poi rientrare visibilmente sotto soglia 100 bps, attorno alla quale ha di fatto oscillato nei mesi seguenti; dopo l'insediamento del governo Draghi, l'andamento di mercato ha riflesso quasi esclusivamente le aspettative sulla eventuale evoluzione della politica monetaria della BCE (utilizzo del PEPP) piuttosto che le vicende politiche del nuovo esecutivo. Di poco si sono modificati i differenziali di rendimento dell'Italia rispetto alla Spagna (35-40 bps) e al Portogallo (45-50 bps).

L'attività bancaria nazionale

La dinamica dell'attività bancaria nazionale nel primo semestre del 2021 ha beneficiato del miglioramento della congiuntura economica che ha caratterizzato, dapprima timidamente e poi, dal secondo trimestre, più vivacemente l'attività economica. L'evoluzione delle masse creditizie è stata ancora condizionata anche dalle eccezionali misure di sostegno al credito, introdotte dal Governo lo scorso anno con i c.d. decreti "Cura Italia" e "Liquidità". La moratoria sui mutui e sulle linee di credito e la garanzia statale sui prestiti sono state da ultimo prorogate dal 30 giugno al 31 dicembre, pur con alcune limitate modifiche.

Nei primi mesi dell'anno, il credito al settore privato non finanziario in Italia ha quindi continuato ad espandersi a ritmi sostenuti, superiori a quelli dell'Eurozona nel suo complesso.

I prestiti alle imprese, tuttavia, hanno iniziato a rallentare la tumultuosa crescita che aveva caratterizzato lo scorso anno. La componente legata alle moratorie ha iniziato a calare significativamente – lo stock in essere si è quasi dimezzato - mentre il ricorso alle garanzie statali sui prestiti resta vivace. La domanda delle imprese è stata meno legata ad esigenze di liquidità e più a esigenze di rinegoziazione del debito; si intravvedono anche segnali di una ripresa dei finanziamenti per nuovi investimenti fissi.

Al contempo sono in accelerazione le erogazioni al settore dei privati, sostenute dalle prospettive in miglioramento dei prezzi immobiliari e dal permanere di un contesto di tassi d'interesse molto contenuti, nonché di politiche di offerta accomodanti da parte del sistema bancario.

Le misure monetarie adottate, in particolare i finanziamenti garantiti al sistema bancario dalle aste BCE, hanno fornito il funding necessario a supportare tale espansione. Anche la raccolta ordinaria delle banche registra nel 2021 tassi di crescita significativi, sostenuta dall'accumulo di attività liquide da parte delle famiglie, conti correnti in primis, a seguito del perdurare della fase di incertezza e di una ripresa del reddito disponibile.

Nel dettaglio, in base agli ultimi dati diffusi dall'ABI, la dinamica degli impieghi a imprese e famiglie (calcolati includendo i prestiti cartolarizzati e al netto delle variazioni delle consistenze non connesse a transazioni o riclassificazioni) ha segnato un incremento tendenziale del +4,0% a giugno. Nello specifico, distinguendo per tipologia di prenditore, gli impieghi alle società non finanziarie sono aumentati a maggio – ultimi dati grezzi disponibili – del +1,7% su base annua, in rallentamento rispetto a fine anno (+5,8% a/a a dicembre 2020) mentre quelli alle famiglie hanno segnato un aumento del +2,9% (+1,6% a dicembre 2020). La qualità del credito ha continuato a migliorare, per molti aspetti. Le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati) sono risultate in calo a 18,0 miliardi di euro a maggio, rispetto ai 26,2 miliardi di dodici mesi prima: -8,2 miliardi pari ad una flessione del 31,3%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si attesta, sempre a maggio, all'1,04% (contro l'1,50% di dodici mesi prima). Il tasso di decadimento sul totale dei finanziamenti, in base ai dati disponibili che si fermano a marzo, è rimasto stabile rispetto a dicembre 2020 all'1,1%.

Riguardo al funding la dinamica della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) risulta in crescita a giugno 2021 del +6,8% tendenziale. I depositi hanno continuato ad aumentare in misura molto sostanziosa: +144 miliardi di euro rispetto ad un anno prima (+8,9%). La raccolta a medio e lungo termine, cioè tramite obbligazioni, è invece scesa, negli ultimi 12 mesi, di 18,3 miliardi ( -8,1%).

La forbice bancaria a giugno 2021, calcolata come differenza tra tasso medio sui prestiti e tasso medio sulla raccolta totale da famiglie e società non finanziarie, è rimasta su livelli particolarmente compressi: 173 punti base (da 182 pb di 12 mesi prima). Nello stesso mese il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sullo stock di impieghi alle famiglie e società non finanziarie e il tasso Euribor a 3 mesi) si è attestato a 274 pb, sostanzialmente stabile rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (- 1 pb), mentre il mark-down (calcolato come differenza tra tasso Euribor a 3 mesi e tasso sulla raccolta totale) è ulteriormente peggiorato nel confronto con giugno 2020, passando da un valore negativo di 93 pb a 101 pb.

L'andamento della raccolta gestita è stato molto favorevole. A maggio 2021, il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero ammontava a 1.190,6 miliardi, in aumento del +18,1% rispetto ai 12 mesi precedenti, e del +5,0% rispetto a fine 2020. La raccolta netta dei fondi aperti ammonta a 23,1 miliardi da inizio anno.

FATTI DI RILIEVO DEL PERIODO

Nel seguito sono descritti i principali eventi che hanno caratterizzato il primo semestre dell'esercizio.

Le iniziative del Gruppo Banco BPM nel contesto dell'emergenza internazionale Covid-19

Il primo semestre dell'esercizio 2021 è stato ancora fortemente condizionato dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus. In tale contesto, caratterizzato da pesanti ripercussioni sull'economia mondiale nonché sull'operatività delle imprese, il Gruppo ha proseguito nell'attuazione delle misure varate durante lo scorso anno e finalizzate alla tutela della clientela e dei propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, in osservanza delle normative vigenti, come nel seguito illustrato.

Supporto ai clienti privati – moratorie

Nel primo semestre 2021 Banco BPM ha applicato quanto previsto dal Decreto Legge 25 maggio 2021, n. 73 (Decreto Sostegni bis) che ha ripristinato gran parte delle disposizioni previste dall'art 54 del Decreto Cura Italia, decaduto in data 17 dicembre 2020.

Il decreto prevede di ottenere una moratoria sul pagamento dei mutui prima casa facendo ricorso al "Fondo di solidarietà mutui prima casa" cosiddetto "Fondo Gasparrini" o "Fondo CONSAP", con sospensione delle rate per un massimo di 18 mesi.

Tale soluzione ha previsto la corresponsione di un beneficio pari al 50% degli interessi maturati durante il periodo di sospensione.

Nel seguito sono elencate le principali novità introdotte:

  • sono nuovamente ammissibili le richieste presentate da lavoratori autonomi, liberi professionisti, imprenditori individuali nel caso di riduzione del fatturato superiore al 33% registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 rispetto al fatturato dell'ultimo trimestre 2019 ovvero nel minor lasso di tempo intercorrente tra il 21 febbraio 2020 e la data della domanda qualora non sia trascorso un trimestre, in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività operata in attuazione delle disposizioni adottate dall'autorità competente per l'emergenza coronavirus;
  • sono nuovamente ammissibili le richieste relative a mutui assistiti dal Fondo di Garanzia Prima Casa;
  • non è prevista la presentazione del modello ISEE;
  • sono inoltre ammessi tutti i mutui che hanno già usufruito di precedenti sospensioni, purché sia ripreso da almeno 3 mesi il regolare ammortamento delle rate; nel caso in cui i mutui non abbiano ripreso il regolare ammortamento da almeno 3 mesi, le precedenti sospensioni saranno considerate ai fini del calcolo del raggiungimento dei 18 mesi complessivi previsti dalla legge;
  • sono inoltre nuovamente ammessi alla sospensione i mutui erogati (o surrogati) fino a 400 mila euro;
  • è confermato inoltre il termine di ammissibilità dei mutui in ammortamento da meno di un anno fino alla data del 9 aprile 2022.

Relativamente a questa misura di sostegno ai consumatori, le tempistiche per l'inoltro della domanda di sospensione/accesso al Fondo e per il riscontro al cliente richiedente sono state definite direttamente dalla normativa di riferimento.

Le moratorie Consap evase nel primo semestre 2021 sono state oltre 1.100 per circa 105 milioni.

Banco BPM ha inoltre accordato ai clienti privati ulteriori tipi di moratoria per un numero di interventi pari a circa 8.400:

  • la cosiddetta "moratoria commerciale", che prevede la sospensione dell'intera rata per un periodo massimo di 12 mesi. Al 30 giugno 2021 sono state accordate circa 8.300 sospensioni per un importo pari a circa 823 milioni;
  • la moratoria ABI per i consumatori. Al 30 giugno 2021 sono state accordate circa 100 sospensioni per un importo di circa 10 milioni.

Supporto ai clienti imprese

Supporto ai clienti imprese - moratorie

Con riferimento al tema delle moratorie, nel corso del 2021, Banco BPM ha operato di conformità con le disposizioni governative che hanno portato alle successive proroghe automatiche, salvo rinuncia da parte dei clienti, delle moratoria ex art.56 del D.L. "Cura Italia" fino al 30 giugno 2021.

Supporto ai clienti imprese - finanziamenti

L'attività di supporto ai clienti imprese è proseguita attraverso l'importante utilizzo degli strumenti agevolativi messi a disposizione dal D.L. "Liquidità" dell'8 aprile 2020, successivamente convertito nella legge n. 40 del 5 giugno 2020, e relativa possibilità di accedere a finanziamenti dedicati garantiti dal Fondo di Garanzia per le PMI e da SACE. Relativamente al perimetro "Aziende", l'incidenza delle erogazioni garantite da FGPMI e SACE sul totale erogazioni ha superato nel periodo l'80%.

Nel periodo si è dato anche seguito alle richieste di allungamento in particolare per le operazioni riferite al D.L. «Liquidità» - articolo 13 comma 1 lettera m).

Complessivamente, considerando gli interventi a favore di privati e imprese, i finanziamenti ancora in essere ammontano a 24,5 miliardi e sono prevalentemente rappresentati da esposizioni oggetto di moratoria e da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica (misure di liquidità).

Più in dettaglio, le misure di sostegno rappresentate dalle moratorie conformi alle linee guide dell'EBA non ancora scadute alla data del 30 giugno ammontano a 9,5 miliardi, di cui 9,4 miliardi performing; queste ultime scendono a 4,8 miliardi a inizio agosto e sono concentrate per circa il 74% nelle migliori classi di rating. Le moratorie scadute, che al 30 giugno ammontano a 4,9 miliardi, hanno evidenziato un basso tasso di default medio (1,25%).

Le misure di liquidità ammontano a 14,9 miliardi; l'ammontare della garanzia pubblica ricevuta è pari a circa l'86% del valore erogato. Tali esposizioni risultano pressochè interamente classificate nel portafoglio non deteriorato, di cui circa il 6% nello "Stadio 2".

Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla sezione dedicata al commento dei dati patrimoniali consolidati.

Le attività di derisking

Nel primo semestre il Gruppo ha avviato un'ulteriore accelerazione del processo di derisking attraverso un piano di cessione di crediti non performing per complessivi 1,65 miliardi lordi (compresi alcuni "small tickets").

In tale ambito si inquadra il "Progetto Rockets" che ha comportato la cessione di crediti in sofferenza per un importo di 1,5 miliardi lordi.

Tale operazione si è perfezionata nel mese di giugno sotto forma di cartolarizzazione, con la cessione dei crediti alla società veicolo Aurelia SPV S.r.l. che ha emesso le Notes (Senior, Mezzanine e Junior); sulle Senior Notes verrà richiesta la garanzia dello Stato (c.d. GACS), la cui proroga è stata approvata dalla Commissione Europea. Con riferimento ai titoli Mezzanine e Junior, il 95% degli stessi è stato acquistato da società controllate dai fondi Elliot.

Il perfezionamento di tale operazione ha comportato per il Gruppo un rilevante effetto positivo in termini di riduzione dello stock di crediti deteriorati lordi e di miglioramento degli indicatori della qualità del credito.

Gli accordi di partnership nel settore bancassurance

Nel mese di marzo il Gruppo ha concluso un importante accordo con Cattolica Assicurazioni che regola i termini e le modalità di prosecuzione della partnership nel settore della bancassurance.

Più in dettaglio l'accordo raggiunto prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata1 , il riconoscimento allo stesso di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2023. In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni.

L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve o dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale relativi alle joint venture.

Inoltre, a fine giugno, Banco BPM ha ridefinito gli accordi della partnership attualmente in essere con il Gruppo Covéa e riferiti alle joint ventures Bipiemme Vita, detenuta all'81% da Covéa Coopérations e al 19% da Banco BPM, e Bipiemme Assicurazioni, interamente detenuta da Bipiemme Vita.

Tali accordi prevedono, tra l'altro, il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% del capitale di Bipiemme Vita, esercitabile nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028 salvo l'esercizio di opzioni di put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e alla Banca in determinate finestre temporali.

Per ulteriori dettagli sugli accordi di partnership si fa rinvio alla sezione "Partecipazioni - Voce 70 dell'attivo", contenuta nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle Note illustrative.

Il nuovo Piano Strategico

Per quanto concerne l'evoluzione dell'operatività a medio-lungo termine, il Gruppo procederà alla presentazione di un nuovo piano strategico entro la data di approvazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2021, come illustrato nel paragrafo relativo all'evoluzione prevedibile della gestione, cui si fa rinvio. Si ricorda infatti che nel marzo 2020 era stato approvato il Piano Strategico 2020-2023, il quale, essendo basato su assunzioni ed obiettivi determinati precedentemente all'adozione delle misure restrittive riferite all'emergenza Coronavirus, non è da considerarsi più attuale.

Altri eventi del periodo

Acquisto della partecipazione in Oaklins Italy S.r.l

In data 10 maggio la controllata Banca Akros ha sottoscritto l'atto di acquisto delle quote rappresentative dell'80% del capitale di Oaklins Italy S.r.l., società operante nel campo della consulenza in operazioni di "Mergers & Acquisition", per un corrispettivo pari a 2,8 milioni.

Il residuo 20% del capitale è stato rilevato in data 28 maggio, ad un controvalore di 0,7 milioni.

Gli atti di acquisto delle due operazioni sono stati iscritti al competente Registro delle Imprese rispettivamente in data 18 maggio 2021 e 11 giugno 2021.

Tale acquisizione consentirà a Banca Akros di accedere ad un network internazionale attivo nell'ambito delle attività di M&A, complementare con l'attività domestica di Investment Banking già svolta dalla Banca, rafforzando così l'offerta ai propri clienti di servizi di M&A e consulenza finanziaria.

La nuova controllata è stata inserita nel Gruppo Bancario Banco BPM.

Per ulteriori dettagli sulla descritta operazione si fa rinvio alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda delle Note illustrative.

1 Banco BPM, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni.

Concluse importanti operazioni di provvista

Nel mese di gennaio la Capogruppo ha perfezionato l'emissione di uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni, destinato agli investitori istituzionali.

I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 19 gennaio 2026 e successivamente ogni 6 mesi; la cedola fissa semestrale, non cumulativa, è fissata pari al 6,50% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono asset manager, hedge funds e banche, prevalentemente esteri.

L'operazione s'inserisce nell'ambito dell'efficientamento della propria struttura di capitale e consente di raggiungere il target di capitale Tier 1, portando ad un ulteriore rafforzamento della posizione patrimoniale del Gruppo.

Nel mese di giugno si è inoltre concluso il collocamento di una emissione obbligazionaria subordinata Tier 2, destinata ad investitori istituzionali, di 300 milioni e scadenza 10 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo.

Il bond, sottoscritto prevalentemente da investitori esteri, prevede per i primi cinque anni una cedola fissa del 2,875%.

Infine, come meglio specificato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del semestre, a inizio luglio Banco BPM ha concluso con successo il collocamento della prima emissione di Social Bond senior preferred destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 500 milioni con scadenza 2026.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Eventi successivi alla chiusura del semestre" della Parte A delle Note illustrative.

Razionalizzazione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo

Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 9 febbraio ha approvato i progetti di fusione per incorporazione delle controllate ProFamily S.p.A. e Bipielle Real Estate S.p.A..

In particolare, la fusione di ProFamily nella Capogruppo Banco BPM si pone in coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia.

Tale operazione, come descritto nella sezione dedicata agli eventi successivi alla chiusura del semestre, si è perfezionata in data 19 luglio secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

L'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A., la cui realizzazione è prevista ad inizio 2022, persegue invece l'obiettivo di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui farà capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Anche tale operazione si realizzerà secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute.

Inoltre, in riferimento all'intesa sottoscritta con le Organizzazioni Sindacali il 30 dicembre 2020, avente per oggetto l'accompagnamento alla pensione di 1.500 persone su base volontaria, nel primo semestre, sempre in accordo con le Organizzazioni Sindacali, il numero concordato di dipendenti interessati si è incrementato da 1.500 a 1.607 unità (senza ulteriori oneri) e le contestuali assunzioni previste sono passate da 750 a circa 800 unità. Più della metà delle uscite concordate è avvenuta entro il mese di giugno.

Nel primo semestre si è infine completato il piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete commerciale che ha visto la chiusura di circa 300 filiali di piccole dimensioni.

Riallineamento dei valori fiscali (D.L. 14 agosto 2020)

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto") ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra valori fiscali e contabili relativi ai beni materiali (esclusi i bene merce) e immateriali (esclusi gli avviamenti) e alle partecipazioni immobilizzate. Il citato articolo è stato integrato dalla Legge di Bilancio 2021 che, all'art. 1 comma 83, ha previsto

la possibilità di effettuare il riallineamento anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

Nel mese di giugno 2021 Banco BPM ed alcune società del Gruppo hanno deliberato di avvalersi della facoltà di riallineare il valore fiscale di alcuni immobili ai maggiori valori contabili iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Il beneficio patrimoniale complessivamente rilevato al 30 giugno 2021 è pari 206,7 milioni, di cui 79,2 milioni in contropartita del conto economico e 127,4 milioni in contropartita delle riserve da valutazione.

Si ricorda che il riallineamento in esame si aggiunge a quello già deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 26 gennaio 2021 in merito al riallineamento delle attività immateriali rappresentate dagli intangibili (marchi e client relationship), rilevate nel bilancio separato a seguito della fusione per incorporazione dell'ex controllata Banca Popolare di Milano.

Si rimanda alla Parte A delle Note illustrative – paragrafo "Patrimonio immobiliare: riallineamento delle divergenze tra il valore fiscale ed il maggior valore contabile (D.L. 14 agosto 2020)" per la descrizione complessiva degli effetti del citato riallineamento.

Variazione delle cariche sociali

L'Assemblea dei Soci del 15 aprile ha provveduto all'integrazione del Collegio Sindacale con la nomina di Silvia Muzi in qualità di Sindaco effettivo e di Francesca Culasso quale Sindaco supplente, che rimarranno in carica fino all'Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio che si chiuderà al 31 dicembre 2022.

Per effetto delle suddette nomine, Wilmo Carlo Ferrari cessa di ricoprire l'incarico di Sindaco Effettivo e, anche in considerazione della normativa in materia di equilibrio tra i generi, torna a ricoprire la carica di Sindaco Supplente.

EU-Wide Stress Test 2021: Banco BPM consegue risultati migliori rispetto al precedente esercizio (2018)

In data 30 luglio 2021 l'EBA ha comunicato gli esiti dell'EU-wide stress test cui anche Banco BPM ha partecipato. L'esercizio di stress test è stato condotto utilizzando uno scenario Adverse particolarmente penalizzante unito ad un punto di partenza (dati consuntivi al 31 dicembre 2020) già impattato dalle conseguenze della pandemia.

Banco BPM ha raggiunto risultati significativi evidenziando:

  • la capacità di creazione di valore nello scenario Baseline;
  • la capacità di resilienza a shock significativi nello scenario Adverse con il raggiungimento di risultati migliori rispetto al precedente esercizio di stress test condotto nel 2018, pur considerando il già ricordato scenario estremamente penalizzante;
  • risultati superiori ai minimi regolamentari.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nei mesi intercorsi tra le date di approvazione del progetto di bilancio 2020 e del bilancio intermedio al 30 giugno 2021 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo (+10 milioni). Alla data del 19 luglio 2021, grazie all'attività di composizione tramite transazioni, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 560 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 713 milioni.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle Note illustrative.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo ("on site/off site inspection") cui si affiancano attività di verifica "a distanza", condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Negli esercizi 2019, 2020 e 2021, il Gruppo è stato oggetto di numerose ispezioni che hanno interessato i seguenti ambiti: revisioni della qualità del credito (sia su portafogli Corporate, sia Retail), Liquidity, Funding Risk, IRRBB, modelli di stima del rischio di credito (AIRB) e del rischio di mercato, contrasto del riciclaggio, product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela, Internal Governance e Remuneration e approvazione del modello interno per il rischio di credito.

Le attività ispettive si sono per la maggior parte già concluse con il rilascio delle c.d. "Final follow-up letter" o delle "Decision" attraverso le quali la BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate sono state debitamente considerate nell'ambito di una nuova valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha posto in essere specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, talune ispezioni risultano ancora in corso (alcune delle quali aperte prima dei predetti periodi) o in attesa della ricezione della Final follow-up letter o della Final Decision da parte di BCE, per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) sul rischio di credito e di controparte avente ad oggetto la revisione della qualità degli attivi con riferimento al portafoglio Commercial Real Estate ("CRE"), tra cui la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo oggetto di iscrizione (cosiddetti "Foreclosed Assets") e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"). La fase ispettiva (off site) è iniziata il 26 aprile 2021 ed è attualmente in corso;
  • b) per la valutazione della richiesta di autorizzazione della Banca all'adozione della nuova definizione di default prudenziale (integrante una modifica sostanziale del modello interno per la stima del rischio di credito a norma del Regolamento Delegato (UE) 529/14 della Commissione): la fase off site è iniziata il 14 settembre e si è conclusa in data 13 novembre 2020. Banco BPM ha ricevuto la decisione definitiva il 7 maggio 2021 e il 15 giugno 2021 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • c) per l'approvazione del modello interno relativo al rischio di credito (Credit Conversion Factor, "CCF"/ Exposure at Default, "EAD"; Expected Loss Best Estimate, "ELBE"; Loss Given Default, "LGD" per le attività in sofferenza; Probability Default, "PD") per le seguenti classi di esposizioni: Corporate - Other; Corporate - Small and Medium Enterprise, "SME"; Retail - Other SME; Retail - Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. La fase on site è iniziata il 14 ottobre 2019 e si è conclusa in modalità off site, a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19, il 19 marzo 2020. Con lettera del 4 marzo 2021, BCE ha trasmesso la decisione finale relativa a tale ispezione. Il provvedimento conferma l'autorizzazione ad adottare delle modifiche ai modelli, prevedendo alcune misure qualitative per lo più volte all'irrobustimento normativo, nonché prudenziali – relative alla stima dei margini di prudenzialità e alle modalità di calcolo della LGD – nell'applicazione dei modelli stessi, con effetto sulle segnalazioni di vigilanza a far data dal 31 marzo 2021. Il piano di attività della Banca volto all'implementazione delle azioni di rimedio è attualmente in corso;
  • d) in tema di Internal Governance Remuneration: la fase on site è iniziata il 9 ottobre 2019 e si è conclusa il 13 dicembre 2019; Banco BPM ha ricevuto la Final Follow-up letter il 16 dicembre 2020 e, il 13 gennaio 2021, ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • e) per la validazione del Modello interno di rischio di Mercato (Value at Risk, "VaR", Stressed Value at Risk, "sVaR", Incremental Risk Charge, "IRC") per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk": la fase on site è terminata il 19 luglio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 16 novembre 2020 la decisione finale (con relativa autorizzazione all'utilizzo del nuovo modello) e in data 16 dicembre 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo, attualmente in corso; tale piano d'azione ricomprendeva peraltro le risultanze della decisione supplementare inviata da BCE nel dicembre 2020 a conclusione dell'ulteriore analisi orizzontale svolta sugli esiti della precedente ispezione TRIMIX del 2018;
  • f) in tema di rischio di liquidità e rischio di funding (Liquidity, Funding Risk e Interest Rate Risk Banking Book, "IRRBB"): la fase on site è terminata il 17 maggio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 4 febbraio 2020 la

decisione finale e in data 3 marzo 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo concluso in data 30 giugno 2021;

  • g) in tema di "Credit Risk" (PD; LGD; CCF) con riferimento ai portafogli "Corporate Other" e "SME": la fase di ispezione on site è iniziata il 17 settembre 2018 e si è conclusa il 16 novembre 2018. Banco BPM ha ricevuto in data 7 ottobre 2020 la decisione finale con l'indicazione di misure di vigilanza vincolanti e raccomandazioni; in data 5 novembre 2020 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi attualmente in corso;
  • h) in tema di rischio di credito, la revisione della qualità del credito, con riferimento ai portafogli corporate, asset based e project finance: la fase on site è terminata il 3 ottobre 2018. Banco BPM ha ricevuto il 21 ottobre 2019 la decisione finale e il piano di interventi correttivi, inviato il 7 novembre 2019, è concluso;
  • i) sui modelli interni per la stima del rischio di credito (PD e LGD) con riferimento ai portafogli "Corporate" e "SME": la fase di ispezione on site, iniziata il 19 febbraio 2018, si è conclusa il 20 aprile 2018. Banco BPM ha ricevuto la decisione finale il 25 aprile 2019. Il relativo piano di azione correttivo, inviato il 24 maggio 2019, è confluito nelle modifiche di modello interno di cui al punto c) che precede.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

In tema di contrasto del riciclaggio nello svolgimento dell'operatività on line posta in essere attraverso i canali digitali: la fase on site è terminata il 2 agosto 2019. Il 6 novembre 2019 è stato presentato l'esito dell'accertamento ispettivo; Banco BPM in data 17 dicembre 2019 ha presentato il piano di interventi correttivi concluso, nel rispetto della scadenza, in data 31 marzo 2021.

Verifiche da parte della Consob

  • a) In tema di product governance e procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela: la verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019. Banco BPM in data 30 luglio 2020 ha ricevuto una nota tecnica con la quale, senza avviare alcun procedimento sanzionatorio, sono stati segnalati taluni aspetti su cui l'Autorità ha richiamato l'attenzione della Banca. Il 16 ottobre 2020 la Banca ha presentato all'Autorità il relativo piano di interventi correttivi, da realizzarsi progressivamente e attualmente in corso;
  • b) in data 18 febbraio 2021 Consob ha avviato un procedimento sanzionatorio avente ad oggetto l'accertamento per il mancato adempimento da parte della Banca dell'obbligo di comunicazione, ai sensi dell'art.16 del Regolamento Europeo sugli Abusi di Mercato n. 596/2014 (MAR), di ordini ed operazioni sospette di costituire abusi di mercato o tentativi di abusi di mercato, effettuate da due clienti della Banca stessa. Tale procedimento è, allo stato, in corso di istruttoria.

Attività progettuali e investimenti tecnologici: IBOR's Transition – La transizione degli Indici di riferimento

Durante il primo semestre 2021 sono proseguite le attività di allineamento alle disposizioni previste dal Regolamento Europeo 1011/2016 (Benchmark Reform, BMR), che ha definito il nuovo quadro normativo sugli indici di riferimento - fra i quali sono inclusi quelli comunemente utilizzati ovvero Euribor, Libor ed Eonia - con l'obiettivo di adeguare gli indici di mercato e la relativa metodologia di calcolo ai principi internazionali.

E' continuato il graduale processo di revisione e/o sostituzione dei principali benchmark finanziari con tassi di interesse alternativi privi di rischio (Risk-Free Rates, RFR) e basati su effettive transazioni concluse sul mercato, con conseguente disponibilità solo il giorno successivo (tassi "T+1").

Dal punto di vista normativo il Regolamento (UE) 2021/168 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 10 febbraio 2021, ha modificato il Regolamento (UE) 2016/1011 (oltre che il Regolamento UE 2012/648) per quanto riguarda l'esenzione di taluni indici di riferimento per valuta estera a pronti di paesi terzi e la designazione di sostituti di determinati indici di riferimento in via di cessazione. È prevista la sostituzione legale di un indice di riferimento, concedendo alla Commissione la possibilità di designare uno o più sostituti degli indici di riferimento al verificarsi di determinate condizioni e qualora il contratto non preveda clausola di fallback o questa non sia adeguata. Inoltre, in data 11 maggio 2021 il "Working Group on euro risk-free rates" ha pubblicato le raccomandazioni ad esito delle due consultazioni pubbliche di novembre 2020, indicando i tassi alternativi applicabili, distinti per categorie di strumento o per segmento.

Successive comunicazioni da parte della Financial Conduct Authority (FCA) e dell'amministratore del LIBOR hanno chiarito che l'indice LIBOR verrà liquidato per la maggior parte delle scadenze e delle valute (EURO, GBP, CHF, JPY; USD solo per i tenor una settimana e due mesi) entro la fine del 2021, mentre altre scadenze per il dollaro del LIBOR lo saranno entro il 2023.

Infine, in data 24 giugno 2021, in considerazione dell'imminente cessazione della pubblicazione del LIBOR, la Commissione Europea, la Banca Centrale Europea nella sua funzione di vigilanza bancaria, l'Autorità bancaria europea (EBA) e l'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) hanno pubblicato uno Statement con cui esortano gli operatori di mercato a ridurre sostanzialmente la loro esposizione verso il LIBOR USD, GBP, JPY, CHF e EUR. Viene consigliato di: i) cessare quanto prima e in ogni caso entro il 31 dicembre 2021 l'uso del LIBOR per tutti i tenor e le divise, incluso il Dollaro (pur in scadenza nel 2023), nell'ambito di nuovi contratti; ii) limitare l'uso dei c.d. LIBOR "sintetici" (ossia calcolati con una metodologia alternativa) solo con riferimento ai contratti già in essere difficilmente aggiornabili; e iii) prevedere solidi piani scritti che individuino tassi di interesse alternativi per tutti i contratti che usano il LIBOR come tasso di riferimento. Per quanto concerne l'Euribor, oltre alle significative modifiche nella metodologia di calcolo (cosiddetta metodologia ibrida) di cui è stato interessato nel corso del 2019, non vi sono ulteriori cambiamenti.

L'attività dei gruppi di lavoro per l'identificazione di possibili tassi alternativi rispetto a quelli attuali comunemente utilizzati, nel caso in cui dovessero cessare o non essere più utilizzati, è proseguita e nel mese di aprile 2021 è stato pubblicato il Tasso Risk Free denominato "€STR Compounded Average Rate".

In considerazione delle evoluzioni normative e di mercato, il gruppo di lavoro di Banco BPM denominato "IBOR Transition" che coinvolge le principali strutture in ambito organizzativo, contabile, finanziario, legale, IT, nel corso del primo semestre 2021 ha concentrato le proprie attività nei seguenti ambiti di intervento:

  • predisposizione degli interventi finalizzati al passaggio dal tasso EONIA al tasso €STR programmato a ottobre 2021 dalle Clearing House;
  • rinegoziazione delle posizioni bilaterali (CSA) nell'ambito del passaggio dal tasso EONIA al tasso €STR;
  • definizione delle nuove clausole sostitutive da applicare ai contratti di finanziamento in valuta Euro, basate sull'€STR (il nuovo indice risk free overnight per l'Euro, calcolato giornalmente da BCE sulla base delle effettive transazioni sul mercato interbancario del giorno precedente) compounded backward looking (media composta del fixing giornaliero), last reset (la media è effettuata sul periodo che precede la decorrenza rata, in modo da conoscere anticipatamente il tasso applicabile), con profondità di 1 o 3 mesi (secondo la periodicità rata, 1 mese o maggiore di 1 mese). All'indice viene aggiunto un "credit spread adjustment" per compensare, sulla base dei dati storici (5 anni di profondità) il differenziale medio con l'Euribor;
  • gestione dei contratti in valuta estera in seguito alla cessazione dell'indice LIBOR EUR/GBP/CHF/JPY (per tutti i tenor) e USD (per i tenor 1W e 2M) da fine 2021, in particolare per quanto riguarda l'aggiornamento delle condizioni economiche per i "finanziamenti a partita" e le nuove clausole contrattuali per i "conti correnti multi divisa" con le eventuali aperture di credito collegate;
  • gestione del Catalogo Prodotti e dei Fogli Informativi in considerazione delle modifiche contrattuali, con le dovute attività presso gli Organi interni di Banco BPM;
  • avviamento e consolidamento del Progetto volto alle implementazioni informatiche per la gestione dei format contrattuali che prevederanno le nuove clausole di fallback, i nuovi indici "a termine" per i finanziamenti (€STR a termine, SOFR e altri indici Rfr a termine), l'informazione "tasso sostitutivo" nei contratti in essere (stock), la gestione della cessazione dell'indice e l'attivazione del tasso sostitutivo;
  • definizione e sottoscrizione da parte del Gruppo Banco BPM (febbraio 2021) del Protocollo ISDA per le posizioni in contratti derivati OTC; gestione del format del contratto derivato con il singolo cliente (contratti nuovi);
  • aggiornamento del "Piano solido e scritto" previsto dal Regolamento BMR, con particolare riguardo al "Catalogo degli Indici".

Nella tabella seguente è riportata una sintesi degli strumenti potenzialmente interessati dalla riforma in esame (dati gestionali riferiti al 31 marzo 2021):

Categorie di prodotto
Finanziamenti e anticipi (*) Depositi passivi (**) Obbligazioni in portafoglio Obbligazioni emesse Derivatives
Importi in milioni di euro numero di numero di numero di numero di OTC Con Clearinghouse
contratti importo contratti importo contratti importo contratti importo numero di
contratti
nozionale numero di
contratti
nozionale
Contratti IBORs:
riferiti a EONIA 54 658 28 93 1 18 35 195 280 10.022
riferiti a EURIBOR 323.891 55.176 338.214 15.163 96 3.214 2 1.000 13.341 35.296 1.653 40.321
riferiti a LIBOR 76 548 - - - - - - 37 1.392 87 2.554
di cui: USD 71 539 - - - - - - 37 1.392 75 2.393
di cui: GBP 3 3 - - - - - - - - 4 82
di cui: CHF 2 5 - - - - - - - - 6 69
di cui: JPY - - - - - - - - - - 2 10
Contratti RFRs
riferiti a €STR 28 598 12 146 - - - - - - 280 7.242
riferiti a SONIA - - - - - - - - - - - -
riferiti a SOFR - - - - - - - - - - - -
() Finanziamenti: include i mutui e altri finanziamenti a scadenza (ad esempio c/c ipotecari/fondiari, finanziamenti in pool, contratti di leasing a tasso variabile) e conti correnti (scoperti e affidamenti indicizzati all'Euribor).
(
*) Depositi: in prevalenza conti correnti (indicizzati all'Euribor).

Finanziamenti e Depositi in €STR/EONIA: conti di marginazione dei derivati. E' previsto che la maggior parte di essi passi a questa sezione entro la fine dell'anno.

RISULTATI

Premessa

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico vengono di seguito rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente". I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" - incluso fino al terzo trimestre 2020 nella voce "Risultato netto finanziario" - viene esposto, a partire dal 30 settembre 2020, nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio, registrata nel corso del 2020, in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono stati rideterminati su base omogenea;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente";
  • gli oneri straordinari da sostenere a fronte degli incentivi all'esodo del personale, anche attraverso il ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore, e per la razionalizzazione della rete sportelli sono stati esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce

separata denominata "Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte", anziché nelle voci "Spese per il personale" e "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali";

• l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili delle attività immateriali acquisite nell'ambito dell'aggregazione aziendale tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano e degli immobili strumentali, rilevato tra le "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili".

Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato viene fornito un prospetto di raccordo tra il conto economico riclassificato e quello predisposto in base alla Circolare n. 262 con i commenti esplicativi delle riclassifiche effettuate.

Dati economici consolidati

Conto economico consolidato riclassificato

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
I sem. 2021 I sem. 2020 (*) Variazioni
Margine di interesse 1.019.196 953.621 6,9%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 98.079 70.302 39,5%
Margine finanziario 1.117.275 1.023.923 9,1%
Commissioni nette 950.074 816.934 16,3%
Altri proventi netti di gestione 39.918 31.599 26,3%
Risultato netto finanziario 216.260 83.472 159,1%
Altri proventi operativi 1.206.252 932.005 29,4%
Proventi operativi 2.323.527 1.955.928 18,8%
Spese per il personale (844.039) (816.979) 3,3%
Altre spese amministrative (308.033) (308.674) (0,2%)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (123.453) (123.089) 0,3%
Oneri operativi (1.275.525) (1.248.742) 2,1%
Risultato della gestione operativa 1.048.002 707.186 48,2%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (472.578) (476.242) (0,8%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (36.889) (5.416) 581,1%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 528 (8.383)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.805) (7.614) 68,2%
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (437) 220
Risultato lordo dell'operatività corrente 525.821 209.751 150,7%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (133.326) (39.000) 241,9%
Risultato netto dell'operatività corrente 392.495 170.751 129,9%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (78.553) (75.684) 3,8%
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 79.220 -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al netto
delle imposte
(11.920) 27.183
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (20.037) (18.527) 8,2%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 112 1.508 (92,6%)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 361.317 105.231 243,4%

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2021 Es. 2020
gliaia di euro) II trim. I trim. IV trim. III trim. () II trim. () I trim. (*)
Margine di interesse 522.367 496.829 509.019 519.921 479.507 474.114
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 56.535 41.544 23.729 36.768 48.036 22.266
Margine finanziario 578.902 538.373 532.748 556.689 527.543 496.380
Commissioni nette 478.679 471.395 429.225 417.651 376.371 440.563
Altri proventi netti di gestione 21.747 18.171 12.731 11.675 14.855 16.744
Risultato netto finanziario 116.533 99.727 77.845 157.325 82.712 760
Altri proventi operativi 616.959 589.293 519.801 586.651 473.938 458.067
Proventi operativi 1.195.861 1.127.666 1.052.549 1.143.340 1.001.481 954.447
Spese per il personale (417.135) (426.904) (407.212) (356.950) (397.954) (419.025)
Altre spese amministrative (153.903) (154.130) (125.341) (159.797) (154.094) (154.580)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (60.603) (62.850) (67.229) (64.796) (61.710) (61.379)
Oneri operativi (631.641) (643.884) (599.782) (581.543) (613.758) (634.984)
Risultato della gestione operativa 564.220 483.782 452.767 561.797 387.723 319.463
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (255.513) (217.065) (536.225) (324.340) (262.999) (213.243)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (36.964) 75 (30.989) (316) (5.094) (322)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 939 (411) 7.249 104 (3.728) (4.655)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (5.615) (7.190) (35.587) 907 (9.809) 2.195
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (393) (44) (354) 1.324 129 91
Risultato lordo dell'operatività corrente 266.674 259.147 (143.139) 239.476 106.222 103.529
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (50.628) (82.698) 47.946 (22.464) (13.293) (25.707)
Risultato netto dell'operatività corrente 216.046 176.449 (95.193) 217.012 92.929 77.822
Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale al netto delle imposte - - (187.030) - - -
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (19.309) (59.244) (10.216) (53.001) (18.169) (57.515)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 79.220 - 128.324 - - -
Impairment su avviamenti - - (25.100) - - -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(5.105) (6.815) (41.116) 2.194 (110.739) 137.922
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (9.705) (10.332) (11.543) (11.422) (11.962) (6.565)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 78 34 220 2.520 1.537 (29)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 261.225 100.092 (241.654) 157.303 (46.404) 151.635

(*) I dati relativi ai periodi precedenti sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);

  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni delle Note illustrative che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nel primo semestre 2021 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" include risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 14,4 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" include svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 1,3 milioni;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" include l'importo relativo alle perdite connesse alla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati decisa nel semestre. L'impatto economico negativo ritenuto avente carattere non ricorrente ammonta a 94,0 milioni come illustrato nella successiva sezione di commento dei risultati economici del periodo;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate rettifiche di valore nette per 36,9 milioni;
  • la voce "utili/perdite da cessione di partecipazioni e investimenti", non ricorrente per natura, evidenzia perdite nette per 0,4 milioni;
  • le "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 37,7 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte" include contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 19,3 milioni (pari a 28,6 milioni al lordo del relativo effetto fiscale di 9,3 milioni);
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è rilevato il provento, pari a 79,2 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili strumentali del Gruppo.

Nel complesso, l'impatto netto sul risultato economico del semestre delle componenti non ricorrenti è negativo per 20,7 milioni.

Nel primo semestre 2020, riesposto per omogeneità di confronto, erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 2,1 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate minusvalenze per 5,4 milioni;
  • la voce "utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti", per definizione non ricorrente, era positiva per 0,2 milioni;

  • le "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per + 2,1 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" includeva contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 18,2 milioni (pari a 26,9 milioni lordi al netto del relativo effetto fiscale di 8,7 milioni).

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a + 0,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi sei mesi dell'esercizio 2020 erano negative per 23,2 milioni.

Conto Economico Consolidato riclassificato

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze economiche al 30 giugno 2021.

Proventi operativi

Margine di interesse

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 210.594 221.495 (10.901) (4,9%)
Interessi netti verso clientela 846.003 903.671 (57.668) (6,4%)
Interessi netti verso banche (2.814) (25.118) 22.304 (88,8%)
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (129.193) (163.739) 34.546 (21,1%)
Derivati di copertura (saldo netto) (*) (47.522) (31.098) (16.424) 52,8%
Interessi netti su altre attività/passività 142.128 48.410 93.718 193,6%
Totale 1.019.196 953.621 65.575 6,9%

(*) La voce include i differenziali di competenza del periodo relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 1.019,2 milioni in crescita del 6,9% rispetto al dato del primo semestre 2020 (pari a 953,6 milioni) per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione del raggiungimento degli obiettivi di net lending, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari a -0,5%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento.

Il margine di interesse del secondo trimestre si attesta a 522,4 milioni in crescita del 5,1% rispetto al dato del primo trimestre 2021 (pari a 496,8 milioni) anche per effetto del maggior contributo relativo ai finanziamenti TLTRO III.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, raggiunge 98,1 milioni, in crescita rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (pari a 70,3 milioni). Il dato del primo semestre 2021 include l'apporto della collegata Anima Holding1 (pari a 34,5 milioni), valutata a patrimonio netto a decorrere dal secondo trimestre 2020.

L'apporto principale alla voce in oggetto è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 50,8 milioni, in crescita rispetto a 47,6 milioni del primo semestre 2020.

La contribuzione del secondo trimestre è positiva per 56,5 milioni, in crescita rispetto a quella del primo trimestre, pari a 41,5 milioni. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato ed al risultato relativo ad Anima Holding.

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 50.799 47.617 3.182 6,7%
Anima Holding 34.480 6.598 27.882 422,6%
Vera Vita 4.114 6.463 (2.349) (36,3%)
Vera Assicurazioni (123) 4.141 (4.264)
Bipiemme Vita 3.211 2.214 997 45,0%
Factorit 2.691 1.839 852 46,3%
Altre partecipate 2.907 1.430 1.477 103,3%
Totale 98.079 70.302 27.777 39,5%

Commissioni nette

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 486.802 389.945 96.857 24,8%
Prodotti di risparmio e polizze 409.000 325.905 83.095 25,5%
- Collocamento strumenti finanziari 11.717 34.389 (22.672) (65,9%)
- Distribuzione e gestione di portafogli 329.839 241.042 88.797 36,8%
- Bancassurance 67.444 50.474 16.970 33,6%
Credito al consumo 18.795 12.980 5.815 44,8%
Carte di credito 20.493 15.511 4.982 32,1%
Banca depositaria 750 717 33 4,6%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 34.701 35.482 (781) (2,2%)
Altri 3.063 (650) 3.713
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 308.916 284.185 24.731 8,7%
Servizi di incasso e pagamento 81.659 71.506 10.153 14,2%
Garanzie rilasciate e ricevute 34.029 31.903 2.126 6,7%
Altri servizi 38.668 39.395 (727) (1,8%)
Totale 950.074 816.934 133.140 16,3%

1 Il contributo al conto economico consolidato del primo semestre 2021 comprende anche il risultato economico conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2020, pari a 9,8 milioni pro-quota. Si ricorda che, ai fini della redazione del bilancio 2020, non era stato possibile rilevare il contributo del quarto trimestre in quanto Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio il 1° marzo 2021 e quindi successivamente a quello del Banco BPM.

Commissioni nette

Le commissioni nette del primo semestre ammontano a 950,1 milioni, in significativa crescita (+16,3%) rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Tale dinamica è attribuibile al contributo sia dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (+24,8% rispetto al 30 giugno 2020), sia del comparto dei servizi di banca commerciale (+8,7% rispetto al primo semestre 2020).

Le commissioni nette del secondo trimestre ammontano a 478,7 milioni in crescita dell'1,5% rispetto al risultato già estremamente positivo rilevato nel primo trimestre, principalmente per effetto del contributo delle commissioni su servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+3,6% rispetto al primo trimestre).

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 2.757 6.473 (3.716) (57,4%)
Fitti attivi 19.236 19.899 (663) (3,3%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.152) (12.105) (1.047) 8,6%
Altri proventi ed oneri 31.077 17.332 13.745 79,3%
Totale 39.918 31.599 8.319 26,3%

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 39,9 milioni rispetto a 31,6 milioni del primo semestre dello scorso esercizio. La contribuzione del secondo trimestre è pari a 21,7 milioni rispetto al dato di 18,2 milioni del primo trimestre 2021.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 (*) Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 65.562 19.261 46.301 240,4%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 90.901 50.876 40.025 78,7%
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 8.946 18.798 (9.852) (52,4%)
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (730) 119 (849)
Risultato netto dell'attività di copertura 2.087 (8.855) 10.942
Altri proventi/oneri 49.494 3.273 46.221 1412,2%
Totale 216.260 83.472 132.788 159,1%

(*) I dati relativi al periodo precedente sono stati riesposti per garantire un confronto omogeneo.

Risultato netto finanziario

Il risultato netto finanziario1 del primo semestre è positivo e pari a 216,3 milioni rispetto al dato di 83,5 milioni registrato al 30 giugno 2020; in particolare nel semestre assumono rilevanza gli eccellenti risultati rivenienti dalle plusvalenze da cessione di titoli per 90,9 milioni, dall'attività di negoziazione per 65,6 milioni e dal risultato complessivo relativo alla valutazione delle attività e passività al fair value per 49,5 milioni.

Il risultato netto finanziario del secondo trimestre è positivo e pari a 116,5 milioni rispetto a 99,7 milioni del primo trimestre, con una significativa crescita del 16,9%, principalmente derivante dalla valutazione al fair value di alcune posizioni in titoli di capitale.

1 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel semestre di un onere pari a -17,8 milioni, rispetto all'impatto positivo di +40,6 milioni registrato al 30 giugno 2020.

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 2.323,5 milioni, in crescita rispetto a 1.955,9 milioni registrati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (+18,8%).

Core Banking Business

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business bancario", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse e alle commissioni nette, il primo semestre 2021 raggiunge i 1.969,3 milioni, in crescita dell'11,2% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

Oneri operativi

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (844.039) (816.979) (27.060) 3,3%
Altre spese amministrative (308.033) (308.674) 641 (0,2%)
- Imposte e tasse (159.046) (145.542) (13.504) 9,3%
- Servizi e consulenze (147.037) (138.742) (8.295) 6,0%
- Immobili (30.127) (33.031) 2.904 (8,8%)
- Postali, telefoniche e cancelleria (11.657) (12.741) 1.084 (8,5%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (44.343) (42.084) (2.259) 5,4%
- Pubblicità e rappresentanza (5.252) (6.217) 965 (15,5%)
- Altre spese amministrative (52.873) (55.516) 2.643 (4,8%)
- Recuperi di spese 142.302 125.199 17.103 13,7%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (123.453) (123.089) (364) 0,3%
- Rettifiche di valore su attività materiali (83.530) (85.918) 2.388 (2,8%)
- Rettifiche di valore su attività immateriali (38.649) (35.056) (3.593) 10,2%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (1.274) (2.115) 841 (39,8%)
Totale (1.275.525) (1.248.742) (26.783) 2,1%

Oneri operativi

Le spese per il personale, pari a 844,0 milioni, evidenziano una crescita del 3,3% rispetto a 817,0 milioni del primo semestre 2020, che aveva beneficiato del risparmio rilevato rispetto a quanto accantonato nel precedente esercizio per il sistema incentivante. Alla data del 30 giugno 2021 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 20.551 risorse, in riduzione rispetto alle n. 21.663 risorse in organico a fine 2020 per effetto dell'uscita avvenuta in data 30 giugno 2021 di circa n. 1.000 risorse nell'ambito del programma che prevede l'utilizzo del Fondo di Solidarietà del settore. Tale riduzione del personale comporterà un risparmio di costo a partire dal secondo semestre 2021.

Nel secondo trimestre la voce, pari a 417,1 milioni, evidenzia una riduzione del 2,3% rispetto a 426,9 milioni del primo trimestre, principalmente per effetto di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia.

Le altre spese amministrative1, pari a 308,0 milioni, risultano sostanzialmente allineate rispetto al dato del primo semestre 2020, pari a 308,7 milioni.

Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 123,5 milioni in linea con il dato di 123,1 milioni del primo semestre 2020.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 1.275,5 milioni ed evidenzia una crescita del 2,1% rispetto a 1.248,7 milioni del primo semestre 2020.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) I sem. 2021 I sem. 2020 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (250.203) (464.239) 214.036 (46,1%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (23.013) (55.617) 32.604 (58,6%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (625.638) (628.691) 3.053 (0,5%)
Riprese di valore specifiche 398.089 331.911 66.178 19,9%
Rettifiche/riprese nette di portafoglio 359 (111.842) 112.201
Utili/(perdite) da cessione di crediti (222.375) (12.003) (210.372) 1752,7%
Totale (472.578) (476.242) 3.664 (0,8%)

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela del primo semestre sono pari a 472,6 milioni, sostanzialmente allineate rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio (476,2 milioni). Tali rettifiche comprendono anche l'onere derivante dalla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" come conseguenza del cambio della strategia dei crediti deteriorati decisa nel semestre. L'effetto economico conseguente a tale cessione ammonta a 134,6 milioni come illustrato nella parte A delle Note illustrative al paragrafo "Progetto Rockets – operazioni di cessione di un portafoglio creditizio classificato a sofferenza".

Si segnala tuttavia che, qualora i crediti non fossero stati ceduti, sugli stessi sarebbero state comunque rilevate rettifiche di valore ordinarie; pertanto l'effetto economico negativo di natura non ricorrente ammonta a 94,0 milioni.

Al 30 giugno 2021 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 86 p.b..

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 30 giugno 2021 evidenzia minusvalenze per 36,9 milioni rispetto a 5,4 milioni del primo semestre dello scorso esercizio.

Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate plusvalenze nette per 0,5 milioni (8,3 milioni erano le rettifiche nette al 30 giugno 2020).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri del primo semestre sono pari a 12,8 milioni; nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano stati rilevati stanziamenti netti per 7,6 milioni.

Al 30 giugno 2021 non sono stati rilevati significativi utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti così come nel primo semestre dello scorso esercizio.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 525,8 milioni rispetto a 209,8 milioni del primo semestre 2020.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -133,3 milioni (-39,0 milioni nel primo semestre 2020).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 392,5 milioni e risulta in crescita del 129,9% rispetto al dato di 170,8 milioni del primo semestre dell'esercizio precedente.

Al conto economico del semestre sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 78,6 milioni (75,7 milioni nel primo semestre 2020), rappresentati dal contributo ordinario al Single Resolution Fund e al contributo addizionale al Fondo di Risoluzione Nazionale (116,4 milioni al lordo delle imposte rispetto a 112,1 milioni del 30 giugno 2020).

Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'impatto sul conto economico, positivo per 79,2 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo.

Nel periodo la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a 11,9 milioni (-17,8 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto al provento rilevato nel primo semestre 2020 pari a 27,2 milioni (40,6 milioni al lordo degli effetti fiscali) che risentiva degli impatti sui mercati finanziari dell'inizio della pandemia.

Al 30 giugno 2021 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a -20,0 milioni e si confronta con il dato del primo semestre 2020, pari a -18,5 milioni.

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, pari a 0,1 milioni, il primo semestre 2021 si chiude con un risultato netto di periodo positivo pari a 361,3 milioni (105,2 milioni al 30 giugno 2020).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti del primo semestre è pari a 382,0 milioni rispetto a 128,4 milioni registrati nel primo semestre 2020 (+197,5%).

Dati patrimoniali consolidati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Di seguito si fornisce lo schema di stato patrimoniale riclassificato al 30 giugno 2021 comparato con i saldi risultanti dal bilancio al 31 dicembre 2020.

In allegato alla presente relazione è riportato un prospetto di raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato.

(migliaia di euro) 30/06/2021 31/12/2020 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 20.718.259 8.858.079 11.860.180 133,9%
Finanziamenti valutati al CA 117.948.446 120.455.666 (2.507.220) (2,1)%
- Finanziamenti verso banche 8.574.201 11.120.681 (2.546.480) (22,9)%
- Finanziamenti verso clientela (*) 109.374.245 109.334.985 39.260 0,0%
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 45.955.539 41.175.632 4.779.907 11,6%
- Valutate al FV con impatto a CE 8.586.411 9.118.571 (532.160) (5,8)%
- Valutate al FV con impatto su OCI 15.446.918 10.710.796 4.736.122 44,2%
- Valutate al CA 21.922.210 21.346.265 575.945 2,7%
Partecipazioni 1.688.530 1.664.772 23.758 1,4%
Attività materiali 3.434.805 3.552.482 (117.677) (3,3)%
Attività immateriali 1.221.008 1.218.632 2.376 0,2%
Attività fiscali 4.679.750 4.704.196 (24.446) (0,5)%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 100.031 72.823 27.208 37,4%
Altre voci dell'attivo 2.783.778 1.982.900 800.878 40,4%
Totale attività 198.530.146 183.685.182 14.844.964 8,1%
Raccolta diretta 120.146.355 116.936.669 3.209.686 2,7%
- Debiti verso clientela 106.883.300 102.162.461 4.720.839 4,6%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 13.263.055 14.774.208 (1.511.153) (10,2)%
Debiti verso banche 44.269.311 33.937.523 10.331.788 30,4%
Debiti per leasing 722.106 760.280 (38.174) (5,0)%
Altre passività finanziarie valutate al fair value 12.683.212 14.015.427 (1.332.215) (9,5)%
Fondi del passivo 1.276.783 1.415.473 (138.690) (9,8)%
Passività fiscali 311.668 464.570 (152.902) (32,9)%
Passività associate ad attività in via di dismissione 2.437 - 2.437
Altre voci del passivo 6.198.958 3.928.139 2.270.819 57,8%
Totale passività 185.610.830 171.458.081 14.152.749 8,3%
Patrimonio di pertinenza di terzi 1.289 1.894 (605) (31,9)%
Patrimonio netto del Gruppo 12.918.027 12.225.207 692.820 5,7%
Patrimonio netto consolidato 12.919.316 12.227.101 692.215 5,7%
Totale passività e patrimonio netto 198.530.146 183.685.182 14.844.964 8,1%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Nel seguito viene illustrata l'evoluzione dei principali aggregati patrimoniali al 30 giugno 2021.

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 104.166.431 86,7% 99.964.064 85,5% 4.202.367 4,2%
- conti correnti e depositi a vista 103.004.657 85,7% 98.490.060 84,2% 4.514.597 4,6%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 1.161.774 1,0% 1.474.004 1,3% (312.230) (21,2%)
Titoli 13.263.055 11,0% 14.774.208 12,6% (1.511.153) (10,2%)
- obbligazioni e passività valutate al fair value 13.223.944 11,0% 14.704.719 12,6% (1.480.775) (10,1%)
- certificati di deposito e altri titoli 39.111 0,0% 69.489 0,1% (30.378) (43,7%)
Pronti contro termine 1.165.402 1,0% 495.505 0,4% 669.897 135,2%
Finanziamenti ed altri debiti 1.551.467 1,3% 1.702.892 1,5% (151.425) (8,9%)
Raccolta diretta 120.146.355 100,0% 116.936.669 100,0% 3.209.686 2,7%
Raccolta diretta senza PCT 118.980.953 116.441.164 2.539.789 2,2%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 3.620.930 3.699.901 (78.971) (2,1%)
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 122.601.883 120.141.065 2.460.818 2,0%

La raccolta diretta1 al 30 giugno 2021 ammonta a 122,6 miliardi, in crescita nel confronto con il 31 dicembre 2020 del +2,0% e del 7,1% rispetto al 30 giugno 2020.

Più in dettaglio, nel periodo si registra una crescita di 4,5 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+4,6%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 30 giugno è pari a 13,3 miliardi, in calo di 1,5 miliardi rispetto al 31 dicembre 2020 per effetto di maggiori rimborsi di titoli giunti a scadenza rispetto alle nuove emissioni del periodo.

Nel confronto su base annua la raccolta a vista evidenzia un incremento di 11,6 miliardi (+12,7%), mentre la contrazione dei titoli in circolazione è pari a 3,2 miliardi (-19,4%).

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 30 giugno 2021 si attesta a 3,6 miliardi, sostanzialmente in linea rispetto ai 3,7 miliardi del 31 dicembre 2020 (3,1 miliardi il dato riferito al 30 giugno 2020).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 62.918.089 63,2% 59.599.197 62,9% 3.318.892 5,6%
fondi comuni e SICAV 43.797.752 44,0% 40.797.605 43,0% 3.000.147 7,4%
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 4.140.255 4,2% 3.945.198 4,2% 195.057 4,9%
polizze assicurative 14.980.082 15,0% 14.856.394 15,7% 123.688 0,8%
Raccolta amministrata 36.705.249 36,8% 35.208.130 37,1% 1.497.119 4,3%
Totale raccolta indiretta 99.623.338 100,0% 94.807.327 100,0% 4.816.011 5,1%
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 3.162.880 3.231.474 (68.594) (2,1%)
Totale raccolta indiretta senza certificates 96.460.458 91.575.853 4.884.605 5,3%

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto2 , è pari a 96,5 miliardi, in crescita del 5,3% nel confronto con il 31 dicembre 2020 e del 9,1% su base annua.

La componente della raccolta gestita ammonta a 62,9 miliardi, in aumento rispetto al dato di 59,6 miliardi del 31 dicembre 2020 (+5,6%), grazie al contributo dei fondi e Sicav e delle gestioni patrimoniali; stabile la raccolta riferita al comparto bancassurance.

La raccolta amministrata raggiunge 33,5 miliardi, con un incremento di 1,6 miliardi (+4,9%) rispetto a fine 2020. Su base annua la raccolta gestita cresce dell'8,8%, principalmente per l'apporto dei fondi e Sicav (+5,0 miliardi), mentre la componente della raccolta amministrata registra una crescita del 9,8%.

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta diretta è rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti,

certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine. 2 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 78.452.383 71,7% 76.393.191 69,9% 2.059.192 2,7%
Conti correnti 8.730.441 8,0% 8.538.393 7,8% 192.048 2,2%
Pronti contro termine 2.549.745 2,3% 3.482.261 3,2% (932.516) (26,8%)
Leasing finanziario 1.410.459 1,3% 1.491.577 1,4% (81.118) (5,4%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 1.758.003 1,6% 1.890.737 1,7% (132.734) (7,0%)
Altre operazioni 14.013.316 12,8% 15.222.324 13,9% (1.209.008) (7,9%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati 2.459.898 2,2% 2.316.502 2,1% 143.396 6,2%
Totale crediti netti verso la clientela 109.374.245 100,0% 109.334.985 100,0% 39.260 0,0%

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 30 giugno 2021 a 109,4 miliardi, stabili rispetto al dato del 31 dicembre 2020; le esposizioni performing registrano un incremento (+0,6%), con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese nel periodo pari a 12,1 miliardi2 , mentre le esposizioni non performing registrano una contrazione del 13,4% rispetto a fine 2020 per effetto delle operazioni di cessione perfezionate nel primo semestre. Su base annua gli impieghi netti registrano un incremento di 1 miliardo (+0,9%), derivante dal saldo fra l'aumento delle esposizioni performing di 2,7 miliardi (+2,6%) e la contrazione dei crediti deteriorati di 1,7 miliardi (-31,2%) principalmente riconducibile alla cessione "Rockets".

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

30/06/2021 31/12/2020
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 946.981 0,9% 1.462.216 1,3% (515.235) (35,2%)
Inadempienze probabili 2.673.630 2,4% 2.784.817 2,5% (111.187) (4,0%)
Esposizioni scadute deteriorate 95.958 0,1% 45.642 0,0% 50.316 110,2%
Esposizioni deteriorate 3.716.569 3,4% 4.292.675 3,9% (576.106) (13,4%)
Finanziamenti non deteriorati 103.197.778 94,4% 102.725.808 94,0% 471.970 0,5%
Titoli senior rivenienti da operazioni di
cessione di crediti deteriorati
2.459.898 2,2% 2.316.502 2,1% 143.396 6,2%
Esposizioni in bonis 105.657.676 96,6% 105.042.310 96,1% 615.366 0,6%
Totale crediti verso la clientela 109.374.245 100,0% 109.334.985 100,0% 39.260 0,0%
30/06/2021 31/12/2020
(migliaia di euro) Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Copertura
Sofferenze 2.123.080 (1.176.099) 946.981 55,4% 3.578.445 (2.116.229) 1.462.216 59,1%
Inadempienze probabili 4.824.939 (2.151.309) 2.673.630 44,6% 4.945.663 (2.160.846) 2.784.817 43,7%
Esposizioni scadute deteriorate 113.636 (17.678) 95.958 15,6% 62.018 (16.376) 45.642 26,4%
Esposizioni deteriorate 7.061.655 (3.345.086) 3.716.569 47,4% 8.586.126 (4.293.451) 4.292.675 50,0%
di cui: forborne 3.715.590 (1.667.325) 2.048.265 44,9% 4.155.253 (1.913.282) 2.241.971 46,0%
Esposizioni in bonis (*) 106.122.872 (465.196) 105.657.676 0,4% 105.508.486 (466.176) 105.042.310 0,4%
di cui: primo stadio 94.800.523 (124.130) 94.676.393 0,1% 98.314.977 (155.710) 98.159.267 0,2%
di cui: secondo stadio 11.322.349 (341.066) 10.981.283 3,0% 7.193.511 (310.467) 6.883.044 4,3%
di cui: forborne 3.550.851 (148.007) 3.402.844 4,2% 1.780.370 (94.599) 1.685.771 5,3%
Totale crediti verso la
clientela
113.184.527 (3.810.282) 109.374.245 3,4% 114.094.612 (4.759.627) 109.334.985 4,2%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 2.459,9 milioni (di cui 2.461,1 milioni di esposizione lorda e 1,2 milioni di rettifiche di valore).

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value. 2 Dato gestionale.

I dati della tabella sopra riportata corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Note illustrative – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Nella tabella seguente viene fornito il dettaglio dei finanziamenti alla clientela oggetto di misure di sostegno Covid-19. Tali finanziamenti sono classificati nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", come rappresentato nella tabella "4.4 a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" contenuta nella Parte B delle Note illustrative.

Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Tipologie esposizioni / Valori Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. Finanziamenti in sofferenza 4.550 2.595 1.955 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 11 11 - -
b) Oggetto di altre misure di concessione 1.740 1.738 2 -
c) Nuovi finanziamenti 2.799 846 1.953 -
B.Finanziamenti in inadempienze probabili 180.590 54.391 126.199 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 141.509 43.335 98.174 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 14.139 4.446 9.693 -
c) Nuovi finanziamenti 24.942 6.610 18.332 -
C.Finanziamenti scaduti deteriorati 11.839 2.683 9.156 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 6.115 1.283 4.832 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 2.847 937 1.910 -
c) Nuovi finanziamenti 2.877 463 2.414 -
D. Finanziamenti scaduti non deteriorati 42.446 1.437 41.009 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 19.156 959 18.197 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 4.085 409 3.676 -
c) Nuovi finanziamenti 19.205 69 19.136 -
E. Altri finanziamenti non deteriorati 24.302.257 137.495 24.164.762 -
a) Oggetto di concessione conformi con le GL 9.355.734 130.220 9.225.514 -
b) Oggetto di altre misure di concessione 134.639 902 133.737 -
c) Nuovi finanziamenti 14.811.884 6.373 14.805.511 -
Totale (A+B+C+D+E) 24.541.682 198.601 24.343.081 -

(*) Valore da esporre a fini informativi.

La tabella espone la qualità del credito relativa alle esposizioni oggetto di misure di sostegno Covid-19, rappresentate da finanziamenti interessati da moratorie o altre misure di concessione non ancora scadute alla data di riferimento del bilancio, o da nuovi finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica. Al riguardo si precisa che la sottovoce "a) Oggetto di concessione conformi con GL" si riferisce a quelle misure di sostegno che sono conformi alle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02).

I finanziamenti interessati dalle suddette misure di sostegno ammontano complessivamente a 24.541,7 milioni, in termini di esposizione lorda, e sono riferiti per 24.404,5 milioni alla Capogruppo.

Per ulteriori dettagli sulle tipologie delle misure concesse dal Gruppo a sostegno della clientela si fa rinvio alla sezione dedicata ai fatti di rilievo del periodo della presente Relazione.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 giugno 2021 a 3,7 miliardi.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,9 miliardi, in calo del 35,2% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 38,9% rispetto al 30 giugno 2020;
  • inadempienze probabili nette pari a 2,7 miliardi, in calo del 4,0% rispetto al 31 dicembre 2020 e del 28,5% rispetto al 30 giugno 2020;
  • esposizioni scadute nette pari a 96 milioni (46 milioni al 31 dicembre 2020 e 111 milioni al 30 giugno 2020). Tale incremento è attribuibile all'introduzione, a partire dal 1° gennaio 2021, della nuova definizione di default.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati è pari al 47,4% (50,0% al 31 dicembre 2020). In maggior dettaglio, al 30 giugno 2021 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 55,4% (59,1% al 31 dicembre 2020);
  • inadempienze probabili 44,6% (43,7% al 31 dicembre 2020);
  • esposizioni scadute 15,6% (26,4% al 31 dicembre 2020).

L'evoluzione delle coperture dei crediti deteriorati è correlata al significativo calo dell'incidenza delle sofferenze lorde sul totale portafoglio deteriorati (dal 41,7% a fine 2020 al 30,1% a giugno 2021) conseguente al perfezionamento del progetto Rockets e ad un incremento della componente garantita nell'ambito delle sofferenze stesse.

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,44%, stabile rispetto al 31 dicembre 2020.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 39.679.098 86,3% 33.859.700 82,2% 5.819.398 17,2%
Titoli di capitale 1.953.369 4,3% 1.387.043 3,4% 566.326 40,8%
Quote di O.I.C.R. 1.060.214 2,3% 1.015.377 2,5% 44.837 4,4%
Totale portafoglio titoli 42.692.681 92,9% 36.262.120 88,1% 6.430.561 17,7%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 1.872.283 4,1% 2.661.631 6,5% (789.348) (29,7%)
Finanziamenti 1.390.575 3,0% 2.251.881 5,5% (861.306) (38,2%)
Totale attività finanziarie 45.955.539 100,0% 41.175.632 100,0% 4.779.907 11,6%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano a 46,0 miliardi e sono in crescita dell'11,6% rispetto a 41,2 miliardi del 31 dicembre 2020; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+5,8 miliardi) ed in particolare nel portafoglio dei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Al 30 giugno 2021 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 39,7 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 3,0 miliardi, strumenti derivati per 1,8 miliardi e altre attività finanziarie, principalmente rappresentate da operazioni di pronti contro termine, per 1,4 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutati al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 2.635.637 30,7% 2.128.251 23,3% 507.386 23,8%
Titoli di capitale 1.627.702 19,0% 1.061.431 11,6% 566.271 53,3%
Quote di O.I.C.R. 1.060.214 12,3% 1.015.377 11,1% 44.837 4,4%
Totale portafoglio titoli 5.323.553 62,0% 4.205.059 46,1% 1.118.494 26,6%
Derivati finanziari e creditizi 1.872.283 21,8% 2.661.631 29,2% (789.348) (29,7%)
Finanziamenti 1.390.575 16,2% 2.251.881 24,7% (861.306) (38,2%)
Totale complessivo 8.586.411 100,0% 9.118.571 100,0% (532.160) (5,8%)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 15.121.251 97,9% 10.385.184 97,0% 4.736.067 45,6%
Titoli di capitale 325.667 2,1% 325.612 3,0% 55 0,0%
Totale 15.446.918 100,0% 10.710.796 100,0% 4.736.122 44,2%

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 30/06/2021 Inc.% 31/12/2020 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 21.922.210 100,0% 21.346.265 100,0% 575.945 2,7%
Totale 21.922.210 100,0% 21.346.265 100,0% 575.945 2,7%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati

Esposizione al rischio sovrano

L'esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 30 giugno 2021 ammonta a 34.763,7 milioni, così ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Totale titoli di debito
Italia 21.162.327
Spagna 3.189.016
Irlanda 19.566
Germania 1.639.173
Francia 4.261.101
Austria 143.470
Altri Paesi UE 445.332
Totale Paesi UE 30.859.985
USA 3.679.615
Cile 22.478
Cina 125.897
Messico 28.162
Hong Kong 28.991
Altri Paesi 18.600
Totale altri Paesi 3.903.743
Totale 34.763.728

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 30 giugno, detiene complessivamente 34.162,9 milioni, riferiti principalmente a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 58,0% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 35,3% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 6,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paese UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2021 2022 al 2026 2027 al 2031 oltre il 2031 al 30/06/2021 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 39.344 1.248.103 328.022 10.029 1.625.498 1.625.498 -
Spagna - 13.399 422.589 - 435.988 435.988 -
Francia - - 246.735 478 247.214 247.214 -
Germania - 14.739 - 2 14.741 14.741 -
Altri Paesi UE - 1 3 2 7 7 -
Totale 39.344 1.276.242 997.349 10.511 2.323.447 2.323.447 -

-

-

-

-

  • -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Stato Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Riserva Netta Rettifiche di Totale fair value per gerarchia
entro il 2021 2022 al 2026 2027 al 2031 oltre il 2031 al 30/06/2021 FVTOCI valore LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 3.492.465 1.299.245 1.192.604 310.467 6.294.782 17.424 - 6.294.782 - -
Spagna - 268.757 1.102.562 - 1.371.319 9.477 - 1.371.319 - -
Francia - 284.937 1.822.717 - 2.107.654 994 - 2.107.655 - -
Germania - - 888.980 - 888.980 (2.780) 888.980
Altri Paesi UE - 4.577 128.773 17.182 150.532 2.820 - 150.532 - -
Totale 3.492.465 1.857.516 5.135.636 327.649 10.813.267 27.935 - 10.813.268 - -

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2021 2022 al 2026 2027 al 2031 oltre il 2031 bilancio al
30/06/2021
Totale fair value LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 2.495.729 9.830.515 769.645 146.157 13.242.046 13.635.326 13.635.326 - -
Spagna - 365.317 1.016.392 - 1.381.709 1.443.749 1.443.749 - -
Francia - - 1.906.233 - 1.906.233 1.957.721 1.957.721 - -
Irlanda - - 19.563 - 19.563 21.514 21.514 - -
Germania - - 735.452 - 735.452 749.334 749.334
Altri Paesi UE - 5.250 433.017 - 438.267 456.197 456.197 - -
Totale 2.495.729 10.201.082 4.880.302 146.157 17.723.270 18.263.842 18.263.842 - -

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 30 giugno 2021, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 12.918,0 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2020, pari a 12.225,2 milioni.

L'incremento, pari a 692,8 milioni, deriva dall'emissione di 400 milioni nominali di strumenti Additional Tier 1 nel mese di gennaio rilevati in bilancio per un ammontare di 397,4 milioni (pari al corrispettivo incassato dedotti i costi di transazione) nella voce "140. Strumenti di capitale" e dal contributo della redditività complessiva registrata nel semestre. Quest'ultima è positiva per 401,3 milioni per effetto di un utile netto di periodo pari a 361,3 milioni e della variazione positiva delle riserve da valutazione pari a 40,0 milioni.

Inoltre sono state registrate altre variazioni negative per complessivi 105,9 milioni, riferite principalmente alla distribuzione straordinaria di dividendi per 90,5 milioni e al pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 per 18,4 milioni.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato del
periodo
Saldi al 30/06/2021 come da bilancio della Capogruppo 12.812.205 340.003
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 137.463 98.079
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (71.359)
Altre rettifiche di consolidamento (31.641) (5.406)
Saldi al 30/06/2021 come da bilancio consolidato 12.918.027 361.317

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

I requisiti minimi patrimoniali per il 2021 sono i seguenti:

  • coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: "CET1 ratio") minimo: 4,5% + 2,5% di buffer di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: "CCB");
  • coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
  • coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il primo semestre 2021.

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2021 pari allo 0,19%, e raggiungerà lo 0,25% il 1° gennaio 2022.

In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020.

La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.

In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è pari al 2,25%.

A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con lettera dell'8 aprile 2020, la BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 più sopra illustrata, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1).

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera pari allo 0,002%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2021 e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET1 ratio: 8,458% a livello phased in e 8,518% a livello fully phased;
  • Tier 1 ratio: 10,379% a livello phased in e 10,439% a livello fully phased;
  • Total Capital ratio: 12,942% a livello phased in e 13,002% a livello fully phased.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dall'articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

  • periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti;
  • periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 nella situazione al 30 giugno 2021 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS 9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS 9 phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET1; 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2)

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,25% da soddisfare con CET1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,19% per il 2021 ed allo 0,25% a regime (dal 1° gennaio 2022) da soddisfare interamente con CET1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,002% da soddisfare interamente con CET1 capital.

Al 30 giugno 2021 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,07% rispetto al 14,63% del 31 dicembre 20201 .

Il ratio phased-in beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della citata disciplina transitoria, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 12,87% (13,26% al 31 dicembre 2020).

Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 15,78% rispetto al 15,85% del 31 dicembre 2020, mentre il Total Capital ratio è pari al 18,78% rispetto al 18,75% del 31 dicembre 2020.

Il Tier 1 ratio fully phased è pari al 14,46%, in aumento rispetto al 14,32% del 31 dicembre 2020; il Total Capital ratio è pari al 17,48% rispetto al 17,21% del 31 dicembre 2020.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). La normativa prevedeva un percorso di adeguamento progressivo ("phase in")(2). Il gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2020 un indice LCR consolidato pari al 193%.

E' prevista nel prossimo futuro l'introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio ("NSFR"). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto, è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 30 giugno 2021 si è attestato al 5,19% (5,66% con la definizione transitoria del capitale regolamentare).

Dati delle principali società del Gruppo

Di seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi al 30 giugno 2021.

(milioni di euro) Totale
dell'attivo
Patrimonio
netto (*)
Raccolta
Diretta
Raccolta
Indiretta
Impieghi
netti
Utile
(Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. 2.656,7 363,4 2.145,2 22.854,4 305,0 6,8
Banca Akros 8.902,7 718,7 1.547,6 - 1.286,6 2,3
Banca Aletti & C. (Suisse) 117,9 26,4 89,5 502,5 20,4 (0,6)
Bipielle Bank (Suisse) 22,1 20,4 - - - (0,3)
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 10,5 7,3 - 995,9 1,7 (0,1)
Release 1.429,0 513,8 6,4 - 563,8 (24,4)
ProFamily 1.450,7 102,4 0,1 - 1.333,5 5,5
Oaklins Italy 2,0 0,5 - - - 0,4
Altre società
Bipielle Real Estate 1.297,3 1.266,4 - - 7,1 21,8
Tecmarket Servizi 45,5 21,6 - - - 5,1
Ge.Se.So. 1,4 0,2 - - - -

(*) importo comprensivo del risultato del periodo.

1 Ratio calcolato includendo il risultato del primo semestre 2021 e deducendo l'importo del dividend pay out atteso per l'esercizio rapportato all'utile di periodo in formazione

2 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

Titolo e azioni Banco BPM

Da inizio anno 2021 fino a giugno 2021, il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 1,781 euro registrato il 25 gennaio 2021 ed un prezzo di chiusura massimo di 3,040 euro registrato il 7 giugno 2021.

Da inizio anno 2021 fino a giugno 2021, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del 50,1%; nel corso del primo semestre 2021 i volumi medi giornalieri sono stati pari a circa 15,3 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine giugno 2021 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 19 case di ricerca azionaria (di cui: 11 aventi raccomandazioni positive, 7 neutrali e 1 negativa), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra azionisti di Banco BPM risultano in essere i seguenti accordi di consultazione, aventi ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., resi pubblici ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs 58/1998 e degli artt. 129 e 130 del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 ("Regolamento Emittenti"):

  • accordo di consultazione sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra varie Fondazioni italiane ed aggiornato in data 20 luglio 2021 con l'ingresso di ulteriori Fondazioni italiane/Ordini professionali (partecipazione complessiva al capitale sociale: 6,17%);
  • accordo di consultazione sottoscritto il 18 gennaio 2021 tra altri azionisti di Banco BPM (partecipazione complessiva al capitale sociale aggiornata alla data del 21 luglio 2021: 4,69%).

Le informazioni essenziali ai sensi dell'art. 130 del Regolamento Emittenti relative ai suddetti accordi di consultazione sono disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2021 31/12/2020
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured Ba2 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Negativo
Moody's Investor
Service
Issuer Rating (Rating Emittente) Ba2 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Negativo
Lungo Termine sui Depositi Baa3 / Outlook Stabile Baa3 / Outlook Negativo
Breve Termine sui Depositi P-3 P-3
Baseline Credit Assessment ba3 ba3
Counterparty Risk Assessment Baa3(cr) / P-3(cr) Baa3(cr) / P-3(cr)
Lungo Termine Issuer Rating
(Rating Emittente)
BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Negativo
Breve Termine Issuer Rating
(Rating Emittente)
R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sul Debito Senior BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Negativo
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Negativo BBB / Trend Negativo
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Negativo R-2 (high) / Trend Negativo
Intrinsic Assessment BBB (low) BBB (low)
Support Assessment SA3 SA3

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2021 31/12/2020
Lungo Termine Issuer Rating (Rating Emittente) BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Negativo
Breve Termine Issuer Rating (Rating Emittente) R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sul Debito Senior BBB (low) / Trend Negativo BBB (low) / Trend Negativo
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Negativo R-2 (middle) / Trend Negativo
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Negativo BBB / Trend Negativo
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Negativo R-2 (high) / Trend Negativo
Support Assessment SA1 SA1

Nel corso del primo semestre 2021 sono intervenute le seguenti azioni di rating:

  • Moody's, in data 12 maggio 2021, nell'ambito di un'azione di rating su 10 banche italiane, ha modificato l'Outlook, da Negativo a Stabile, del rating di Lungo Termine sui Depositi nonché dell'Issuer e del Senior Unsecured rating di Banco BPM. Successivamente, in data 14 giugno, l'agenzia pubblica una Credit Opinion con l'aggiornamento dell'analisi sul Banco BPM. Il 13 luglio 2021, Moody's intraprende una nuova azione di rating su 5 banche italiane a riflesso di un aggiornamento della metodologia di analisi delle banche. L'agenzia rialza quindi il rating di lungo termine del junior senior unsecured a Ba3 da B1 e conferma il rating del debito senior unsecured a Ba2. Un aggiornamento della Credit Opinion viene pubblicato in data 16 luglio 2021;
  • DBRS Morningstar, in data 22 gennaio 2021, pubblica il rating report sul Banco BPM S.p.A. in cui riporta i rating sopracitati del Gruppo Banco BPM e di Banca Akros.

IL PRESIDIO DEI RISCHI

L'informativa sui rischi è riportata nella parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H "Operazioni con parti correlate" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il primo semestre 2021, come già accennato, ha rappresentato un punto di svolta nella lotta al Covid-19 con la piena realizzazione delle campagne di vaccinazione di massa in molte economie avanzate, specie dell'emisfero occidentale. Il combinato disposto del rallentamento dei contagi e della diffusione della vaccinazione tra le popolazioni, con effetti assai positivi sulle ospedalizzazioni e sul bilancio degli esiti infausti, ha restituito vigore all'economia globale. La ripresa è però disomogenea: concentrata soprattutto in Cina, USA ed in Europa. Le economie emergenti e in via di sviluppo seguono invece con ritardo, a riflesso della scarsa diffusione, o dello stadio embrionale, delle campagne di vaccinazione.

Il mutato contesto ha restituito, in generale, vitalità alla domanda aggregata, alimentata dal risparmio in eccesso accumulato durante i lockdown, e rimesso in moto la macchina produttiva, ma ha anche manifestato rilevanti strozzature dal lato dell'offerta, che generano sollecitazioni inflattive. In Eurozona, ed in Italia, il ritorno allo sviluppo ha trovato un forte sostegno nella politica monetaria della BCE, ancora ampiamente espansiva, e nel piano NGEU, a cui l'Italia accederà attraverso il "Piano Nazione di Ripresa e Resilienza (PNRR)".

Stante il prolungamento delle misure di sostegno - (moratorie, prestiti garantiti) - a tutto il 2021 (da inizio anno le imprese hanno usufruito di 30 miliardi di credito garantito), con l'impulso alla crescita economica e soprattutto agli investimenti, generato dal "ritorno" della domanda aggregata e dal PNRR, l'aggregato dei prestiti alle imprese continuerà a crescere anche quest'anno. L'ingente ammontare di liquidità, accumulata dal 2020 dalle imprese a scopo precauzionale in attesa del riavvio degli investimenti, tenderà però a smorzarne la dinamica, specie per il segmento a breve termine. Cresceranno, invece, in misura più marcata i prestiti alle famiglie, grazie al consolidamento della ripresa e. quindi, dei consumi.

In merito alla qualità del credito, la rischiosità tornerà ad aumentare quest'anno. La proroga - con il Def approvato il 15 aprile - delle misure di sostegno prese dalle autorità nel 2020, limiterà infatti il passaggio allo status di non performing dei crediti ancora sotto tutela, senza però impedire il progressivo deterioramento delle altre posizioni. L'entrata in vigore da gennaio 2021 della nuova definizione di default dovrebbe portare, infine, a un aumento tecnico degli indici di rischio, a parità di altre condizioni.

Il funding, specie oltre il breve termine, seguiterà a beneficiare nel 2021 dell'ampia liquidità, garantita dalla BCE a costo contenuto con l'obiettivo di mantenere le condizioni finanziarie favorevoli allo sviluppo economico. La raccolta diretta delle famiglie continuerà a crescere anche nella restante parte dell'anno, seppur a ritmi più contenuti, sostenuta principalmente dalla preferenza per la liquidità (conti correnti e depositi a tempo), agevolando la provvista a breve termine.

La dinamica ancora sfavorevole dei tassi di mercato monetario manterrà il mark-down ampiamente negativo mentre la stabilità dei tassi attivi, favorita dalle misure di sostegno, terrà il mark-up fondamentalmente invariato, con il risultato di una forbice bancaria ancora in marginale flessione.

Nonostante ciò l'incremento dei volumi consentirà un ampliamento del margine da clientela e, pur in presenza del perdurante contributo negativo dagli interessi su titoli, il meccanismo premiale connesso alle operazioni TLTRO permetterà al margine da interesse di crescere in misura apprezzabile. Le commissioni nette torneranno a crescere, sostenute dalla ripresa dei consumi e degli investimenti in prodotti di gestione del risparmio. I ricavi diversi da servizi saranno influenzati da una crescita bassa dei dividendi e dal minor contributo dei ricavi da negoziazione e valutazione al fair value, mentre i ricavi da distribuzione dei prodotti di raccolta indiretta beneficeranno degli investimenti netti positivi in fondi comuni e gestioni patrimoniali. Il combinato delle precedenti voci di conto economico consentirà al margine di intermediazione di ritornare a crescere, seppur in misura contenuta. I costi operativi segneranno una consistente riduzione, guidata dalla flessione in doppia cifra delle spese per il personale, determinata in primis dal venir meno degli importanti oneri straordinari di incentivazione all'esodo segnalati dai principali gruppi bancari nel 2020, e dalla riduzione dei costi diversi, a seguito delle ulteriori chiusure di sportelli. Il risultato di gestione, quindi, tornerà a crescere in misura significativa. Le rettifiche su crediti, infine, si ridurranno grazie all'estensione delle misure di sostegno a tutto il 2021, consentendo al costo del rischio di flettere significativamente, con un effetto positivo sul risultato finale netto.

Con riferimento all'andamento operativo del Gruppo nel prosieguo dell'esercizio, il contesto esterno continuerà inevitabilmente a costituire un fattore di condizionamento rilevante.

Allo stato, le "core revenues", rappresentate da margine di interesse e commissioni nette, sono attese ridursi leggermente rispetto a quelle del primo semestre, riflettendo elementi di stagionalità tipici della seconda parte dell'anno.

Sul fronte della dinamica degli oneri operativi proseguiranno le azioni volte ad un loro contenimento, con l'obiettivo di mitigare gli impatti negativi derivanti sia dall'incerta ripetibilità di taluni recuperi e riduzioni di costo che hanno

caratterizzato lo scorso esercizio, soprattutto relativi alle spese per il personale, che dagli aumenti connessi all'applicazione del contratto nazionale di categoria e dalla crescita degli investimenti nell'IT.

Relativamente al costo del credito si prevede una sostanziale conferma del livello attuale.

Salvo nuovi significativi peggioramenti di scenario, che considerate l'eccezionalità e l'incertezza del contesto non possono essere esclusi, il Gruppo si attende di generare un utile netto per azione di circa 35 centesimi che, considerata anche la robusta posizione patrimoniale, dovrebbe consentire la remunerazione degli azionisti, con un pay out ratio del 40% circa.

Per quanto concerne l'evoluzione dell'operatività a medio-lungo termine, il Gruppo procederà alla presentazione di un nuovo piano strategico entro la data di approvazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2021.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

PROSPETTI CONTABILI

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 30/06/2021 31/12/2020
10. Cassa e disponibilità liquide 20.718.259 8.858.079
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.512.755 9.043.525
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.650.346 7.248.348
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.862.409 1.795.177
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 15.446.918 10.710.796
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 139.870.656 141.801.931
a) crediti verso banche 9.446.346 11.974.822
b) crediti verso clientela 130.424.310 129.827.109
50. Derivati di copertura 73.656 75.046
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 31.790 52.288
70. Partecipazioni 1.688.530 1.664.772
90. Attività materiali 3.434.805 3.552.482
100. Attività immateriali 1.221.008 1.218.632
di cui:
- avviamento 54.558 51.100
110. Attività fiscali 4.679.750 4.704.196
a) correnti 239.501 236.993
b) anticipate 4.440.249 4.467.203
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 100.031 72.823
130. Altre attività 2.751.988 1.930.612
Totale dell'attivo 198.530.146 183.685.182

Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2021 31/12/2020
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 164.923.627 151.420.894
a) debiti verso banche 44.276.123 33.944.598
b) debiti verso clientela 107.598.594 102.915.666
c) titoli in circolazione 13.048.910 14.560.630
20. Passività finanziarie di negoziazione 11.172.267 12.687.544
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.220.442 955.781
40. Derivati di copertura 504.648 585.680
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 37.767 130.912
60. Passività fiscali 311.668 464.570
a) correnti 8.203 5.672
b) differite 303.465 458.898
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 2.437 -
80. Altre passività 6.161.191 3.797.227
90. Trattamento di fine rapporto del personale 343.298 369.498
100. Fondi per rischi e oneri 933.485 1.045.975
a) impegni e garanzie rilasciate 133.351 127.442
b) quiescenza e obblighi simili 129.027 133.654
c) altri fondi per rischi e oneri 671.107 784.879
120. Riserve da valutazione 350.294 310.412
140. Strumenti di capitale 1.092.832 695.417
150. Riserve 4.021.905 4.112.500
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (8.321) (14.002)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 1.289 1.894
200. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 361.317 20.880
Totale del passivo e del patrimonio netto 198.530.146 183.685.182

Conto economico consolidato

Voci I sem. 2021 I sem. 2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.212.569 1.181.357
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 1.079.290 1.153.889
20. Interessi passivi e oneri assimilati (206.713) (237.501)
30. Margine di interesse 1.005.856 943.856
40. Commissioni attive 1.008.454 865.493
50. Commissioni passive (62.153) (60.900)
60. Commissioni nette 946.301 804.593
70. Dividendi e proventi simili 34.408 29.129
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 22.719 60.559
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.087 (8.855)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (132.204) 38.992
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (144.858) 4.176
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 13.384 34.697
c) passività finanziarie (730) 119
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
52.841 4.593
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 1.491 3.762
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 51.350 831
120. Margine di intermediazione 1.932.008 1.872.867
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (247.453) (471.621)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (247.191) (470.290)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (262) (1.331)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (2.222) (1.001)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 1.682.333 1.400.245
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 1.682.333 1.400.245
190. Spese amministrative: (1.415.442) (1.363.548)
a) spese per il personale (847.793) (815.403)
b) altre spese amministrative (567.649) (548.145)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (12.805) (7.614)
a) impegni e garanzie rilasciate (6.234) 1.394
b) altri accantonamenti netti (6.571) (9.008)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (83.368) (86.105)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (56.678) (54.898)
230. Altri oneri/proventi di gestione 186.906 157.362
240. Costi operativi (1.381.387) (1.354.803)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 98.079 70.302
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (36.889) (5.416)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (437) 220
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 361.699 110.548
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (494) (6.825)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 361.205 103.723
330. Utile (Perdita) del periodo 361.205 103.723
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 112 1.508
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo 361.317 105.231
EPS Base (euro) 0,239 0,070
EPS Diluito (euro) 0,239 0,070

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Voci 30/06/2021 30/06/2020
10. Utile (Perdita) del periodo 361.205 103.723
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a
conto economico
122.173 (118.470)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.435) (120.340)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio)
(6.932) 910
50. Attività materiali 130.337 -
70. Piani a benefici definiti 137 946
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 66 14
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
(82.176) (20.181)
100. Copertura di investimenti esteri 314 (335)
110. Differenze di cambio (781) 953
120. Copertura flussi finanziari (6.600) 5.643
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
(71.282) (25.742)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (3.827) (700)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 39.997 (138.651)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 401.202 (34.928)
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (112) (1.508)
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo 401.314 (33.420)
monio netto consolidato
Prospetto delle variazioni del patri
Allocazione risultato Variazioni del periodo Patrimonio Patrimonio
30 giugno 2021 Esistenze al Modifica
saldi
Esistenze esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
netto del netto di
31/12/2020 apertura all'1/01/2021 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
del periodo
30/06/2021 30/06/2021
Gruppo al
30/06/2021
terzi al
Capitale: 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (565) 7.100.745 7.100.000 745
a) azioni ordinarie 7.101.310 7.101.310
-
- - - - (565) 7.100.745 7.100.000 745
b) altre azioni - -
-
- - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.117.332 - 4.117.332 16.632 (16.872) (4.059) - (90.544) - 72 4.022.561 4.021.905 656
a) di utili 3.796.621 3.796.621
-
16.632 (21.116) (4.059) - (90.544) 72 3.697.606 3.696.948 658
b) altre 320.711 320.711
-
- 4.244 - - - - 324.955 324.957 (2)
Riserve da valutazione 310.412 - 310.412 - (115) - 39.997 350.294 350.294 -
Strumenti di capitale 695.417 - 695.417 397.415 1.092.832 1.092.832 -
Azioni proprie (14.002) - (14.002) - 5.681 - (8.321) (8.321) -
Utile (Perdita) del periodo 16.632 - 16.632 (16.632) - 361.205 361.205 361.317 (112)
Patrimonio netto 12.227.101 - 12.227.101 - - (16.987) 1.622 - (90.544) 397.415 - (493) 401.202 12.919.316 12.918.027 1.289
- del Gruppo 12.225.207 - 12.225.207 - - (16.987) 1.622 - (90.544) 397.415 - - 401.314 12.918.027
- di terzi 1.894 - 1.894 - - - - (493) (112) 1.289

Allocazione risultato Variazioni del periodo
30 giugno 2020 Esistenze al Modifica
Saldi
Esistenze esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
Patrimonio
netto di
31/12/2019 apertura all'1/01/2020 destinazioni
altre
Riserve
Dividendi e Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
del periodo
30/06/2020 30/06/2020
Gruppo al
30/06/2020
terzi al
Capitale: 7.163.693 - 7.163.693 - (37.944) - - (10) 7.125.739 7.100.000 25.739
a) azioni ordinarie 7.163.693 7.163.693
-
- (37.944) - - (10) 7.125.739 7.100.000 25.739
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 3.490.528 - 3.490.528 781.437 (105.526) (2.024) - - - 1 4.164.416 4.164.082 334
a) di utili 2.980.837 2.980.837
-
781.437 28.855 (2.024) - - 1 3.789.106 3.788.770 336
b) altre 509.691 509.691
-
- (134.381) - - - - 375.310 375.312 (2)
Riserve da valutazione 164.830 - 164.830 - 134.113 - (138.651) 160.292 160.298 (6)
Strumenti di capitale 298.112 - 298.112 397.305 695.417 695.417 -
Azioni proprie (11.518) - (11.518) - 1.419 (4.080) (14.179) (14.179) -
Utile (Perdita) del periodo 781.437 - 781.437 (781.437) - 103.723 103.723 105.231 (1.508)
Patrimonio netto 11.887.082 - 11.887.082 - - (9.357) (605) (4.080) - 397.305 - (9) (34.928) 12.235.408 12.210.849 24.559
- del Gruppo 11.861.006 - 11.861.006 - - (9.357) (605) (4.080) - 397.305 - - (33.420) 12.210.849
- di terzi 26.076 - 26.076 - - - - (9) (1.508) 24.559

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

A. Attività operativa 30/06/2021 30/06/2020
1. Gestione 678.842 596.378
- risultato del periodo (+/-) 361.317 105.231
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) 20.911 (68.500)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (2.087) 8.855
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 249.675 472.622
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 140.046 141.003
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 13.933 8.010
- premi netti non incassati (-)
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) (6.874) (541)
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+)
- altri aggiustamenti (+/-) (98.079) (70.302)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (3.205.971) (12.817.768)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 531.813 (1.747.016)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (23.445) 29.905
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (4.736.384) (586.778)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.681.862 (10.235.845)
- altre attività (659.817) (278.034)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 14.191.796 11.877.493
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 13.502.733 10.276.143
- passività finanziarie di negoziazione (1.515.277) 405.140
- passività finanziarie designate al fair value 266.152 (74.599)
- altre passività 1.938.188 1.270.809
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 11.664.667 (343.897)
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 4.970 2.494
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali 4.970 2.494
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da: (90.953) (117.116)
- acquisti di partecipazioni - (50.740)
- acquisti di attività materiali (35.026) (20.055)
- acquisti di attività immateriali (55.927) (46.321)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (85.983) (114.622)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 372.040 384.180
- distribuzione dividendi e altre finalità (90.544) -
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista 281.496 384.180
Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 11.860.180 (74.339)
Riconciliazione 30/06/2021 30/06/2020
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 8.858.079 912.742
- Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 11.860.180 (74.339)
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo 20.718.259 838.403

NOTE ILLUSTRATIVE

Le presenti "Note illustrative" sono state predisposte facendo riferimento alla struttura della nota integrativa prevista dalla Circolare di Banca d'Italia 262 per il bilancio di esercizio, seppure con un contenuto informativo limitato trattandosi di un bilancio semestrale redatto in forma abbreviata. Per facilità di lettura si è mantenuta la numerazione prevista dalla citata Circolare seppure alcune parti, sezioni o tabelle possono essere omesse per i motivi in precedenza illustrati.

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – Parte generale

Principi generali di redazione

La Relazione finanziaria semestrale consolidata (di seguito anche "Relazione"), predisposta ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, è costituita dal bilancio consolidato semestrale abbreviato e dalla relazione intermedia sulla gestione contenente i fatti di rilievo del semestre e l'evoluzione prevedibile della gestione.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e da specifiche note illustrative.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio sono state applicate le disposizioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 6° aggiornamento pubblicato in data 30 novembre 2018). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262"). È stata inoltre considerata la Comunicazione del 15 dicembre 2020 intitolata "Integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure a sostegno dell'economia ed emendamenti agli IAS/IFRS".

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2021, l'informativa comparativa relativa al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, ad eccezione dello stato patrimoniale che risulta comparato con l'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2020.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 5 agosto 2021, è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016.

Il presente documento è redatto adottando l'euro come moneta di conto; gli importi sono esposti, ove non diversamente specificato, in migliaia di euro.

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2021 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2021 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio al successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC", in cui sono altresì illustrati gli eventuali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.

Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 è predisposto nella prospettiva della continuità del Gruppo, in quanto gli amministratori alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che il Gruppo continuerà con la sua esistenza operativa in un futuro prevedibile.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico di Banco BPM e delle società controllate al 30 giugno 2021, come descritto nel paragrafo "Area e metodi di consolidamento".

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato nel contesto della pandemia Covid-19

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2021, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio.

Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni

che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni delle Note illustrative per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2021. Nella seguente disamina sulle politiche contabili rilevanti vengono altresì segnalati i principali fattori di incertezza correlati all'epidemia Covid-19, in grado di influenzare le valutazioni di bilancio, oggetto di una più ampia informativa nel successivo paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19".

Determinazione dell'impairment delle esposizioni creditizie iscritte nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica in funzione dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee. A tal riguardo si segnala che la concessione di moratorie, nel contesto del Covid-19, potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di difficoltà finanziaria e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra le esposizioni deteriorate, anche per effetto del congelamento dei giorni di past due nel periodo di moratoria.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, divenuti ancora più evidenti dalle incertezze legate all'evoluzione dell'epidemia Covid-19 e delle connesse misure di contenimento. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte

nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");

  • dei tempi di recupero;
  • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, primariamente indirizzati ad incorporare gli effetti sulla qualità del credito correlati all'epidemia Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo "Misurazione delle perdite attese" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021.

E' proprio nell'attuale contesto di mercato, caratterizzato da fenomeni che non hanno avuto precedenti in passato, quali le misure di supporto messe in atto da governi nazionali e sovranazionali, in cui si ritiene che i modelli ed i criteri di stima debbano essere maggiormente esposti ad un continuo processo di aggiornamento, con l'obiettivo di fattorizzare gli effetti attesi dei suddetti fenomeni.

Da ultimo si deve segnalare che, come rappresentato nella Relazione intermedia sulla gestione, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, nel corso del secondo trimestre del 2021 ha preso avviso un'ispezione da parte di BCE concernente il rischio di credito e di controparte avente ad oggetto la revisione della qualità degli attivi verso società immobiliari e verso aziende che presentano garanzie rappresentate da immobili commerciali (cd. portafoglio "CRE – Commercial Real Estate"), la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo oggetto di iscrizione (cosiddetti "Foreclosed Assets"), la valutazione dei correlati processi e procedure gestionali a supporto. Alla data della presente Relazione finanziaria semestrale, la suddetta ispezione risulta essere ancora in corso; non è quindi possibile escludere che, ad esito delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, possano emergere nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione, da considerare ai fini della valutazione delle esposizioni creditizie CRE.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di avviamenti, attività immateriali a vita utile indefinita e di investimenti partecipativi

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Al 30 giugno 2021 le attività immateriali a vita utile indefinita del Gruppo ammontano a complessivamente a 558,8 milioni e sono rappresentate per 51,1 milioni da avviamenti attribuibili alla CGU "Bancassurance Protezione", per 504,3 milioni dai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni), e per 3,5 milioni dall'allocazione provvisoria del costo dell'operazione di aggregazione aziendale relativa all'acquisizione del

controllo della società Oaklins Italy S.r.l., perfezionata nel corso del mese di maggio 2021. Come illustrato nella sezione "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, a cui si rimanda per ulteriori dettagli, per le attività a vita utile indefinita rappresentati dai marchi e dagli avviamenti, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 36, nel primo semestre è stata condotta una ricognizione volta ad escludere l'eventuale esistenza di indicatori di impairment, tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico. Per gli avviamenti relativi alla CGU Protezione, tenuto conto dell'approvazione dei nuovi piani per gli esercizi 2021-2023 da parte della compagnia Vera Assicurazione, si è proceduto a condurre un test formale di impairment, che ha confermato la recuperabilità del valore di carico della suddetta CGU.

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'informativa contenuta nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie si fa rinvio a quanto contenuto nelle presenti Note illustrative, "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, nonché derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale dovrà peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta il giudizio sulla probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenuto anche conto che, ai fini IRES, la normativa fiscale prevede la riportabilità a nuovo delle perdite fiscali senza alcun limite temporale. Tale giudizio richiede un esercizio complesso (c.d probability test), in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, particolarmente evidenti nel contesto della crisi Covid-19, il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2020, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili. Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test, la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario. A tal proposito si precisa che il ricorso al suddetto approccio multiscenario si è reso necessario in quanto il Covid-19 ha reso non più attuali le previsioni e gli obiettivi del Piano industriale annunciato al mercato in data 3 marzo 2020 e

che una nuova edizione del Piano è prevista avvenire nel corso dei prossimi mesi, tenuto conto dell'evoluzione del contesto pandemico, che consentirà di predisporre proiezioni triennali basate su nuovi ed aggiornati presupposti macroeconomici e di settore.

Nella sezione "Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo", contenuta nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, sono descritte le attività svolte per la verifica della recuperabilità delle attività per imposte anticipate.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti, sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo, rendono difficile la valutazione delle passività potenziali anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che in diversi casi le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari è basata su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che a seguito dell'emissione delle sentenze definitive gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, nella quale è altresì fornita illustrazione dei rischi e delle incertezze connessi con l'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione "Fondi del passivo – Voce 90 e Voce 100 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value degli immobili

Si ricorda che, a partire dal bilancio 2019, il Gruppo ha modificato il criterio di valutazione del patrimonio immobiliare, passando dal criterio del costo al criterio del fair value per gli immobili detenuti a scopo di investimento (IAS 40) e del valore rideterminato per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e commerciali (IAS 16). L'aggiornamento dei valori è basato su apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 .

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è possibile procedere ad un aggiornamento del fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, o dalle peculiarità distintive di taluni immobili.

In sede di redazione della presente Relazione si è ritenuto che l'evoluzione registrata nel mercato immobiliare nel corso del semestre non sia tale da richiedere un aggiornamento rispetto alle precedenti valutazioni, salvo per un numero limitato di unità immobiliari per lo più di dimensioni significative, che rappresentano circa il 70% del totale degli immobili detenuti ad uso investimento. Per questo ultimo perimetro di immobili, la revisione delle ipotesi e delle assunzioni alla base delle precedenti stime si è resa necessaria al fine di riflettere: i) l'evoluzione intervenuta in particolari settori del mercato immobiliare, come quello direzionale, anche a seguito del Covid-19, ii) lo stato locativo dell'immobile, in funzione delle trattative perfezionate o in corso con il conduttore.

Per il suddetto perimetro, l'aggiornamento del fair value è determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dai principi contabili IAS/IFRS ai fini della determinazione del fair value, il ricorso ad una metodologia valutativa o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare. Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere significativi scostamenti di valore.

Da ultimo, allo stato non si può escludere che il cambiamento degli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo, anche in conseguenza delle ripercussioni della pandemia in corso, non possa comportare impatti negativi sul valore recuperabile degli immobili di proprietà del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si va rinvio alla sezione "Attività materiali – Voce 90" contenuto nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari.

Di seguito si elencano le principali ipotesi attuariali utilizzate dal Gruppo al 30 giugno 2021, confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2020:

Ipotesi demografiche 30/06/2021 31/12/2020
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting. Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR 0,5% 0,5%
Frequenze del turnover 1,50% 1,50%
Ipotesi finanziarie 30/06/2021 31/12/2020
Tasso annuo di attualizzazione (*): media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della
durata del piano
dallo 0,01% all'1,59% dal -0,04% allo 0,72%
Tasso annuo di inflazione (**) media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap al 30.06.2021:
1,60% 1,10%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA al 30.06.2021 utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato pari all'1,60%, ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap al 30.06.2021, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare devono essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (Covid-19).

La diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio, a più di un anno dall'inizio dell'emergenza sanitaria, continuano ad influenzare in modo significativo i mercati in cui il Gruppo opera.

Nonostante il cauto ottimismo conseguente alla campagna vaccinale in corso, seppur con qualche incognita legata allo sviluppo delle varianti del virus, permangono elementi di incertezza su come riusciranno a riprendersi le attività produttive dopo gli eventi che hanno caratterizzato l'esercizio 2020 e, in misura più blanda, l'esercizio in corso. Detta ripresa, oltre a risultare influenzata dall'evoluzione della pandemia, dipenderà dall'efficacia e dall'estensione temporale delle misure espansive di sostegno - dei redditi delle famiglie e delle imprese, del credito all'economia e della liquidità sui mercati - intraprese dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea...) in risposta alla crisi sanitaria, che però renderanno ancora più articolato intercettare i segnali di deterioramento del credito.

La visione che si sta consolidando alla data di redazione della Relazione finanziaria semestrale è che le misure di contenimento del virus e i diversi interventi pubblici messi in atto siano tali da consentire una graduale ripresa delle attività produttive, che si prevede raggiungeranno i livelli pre-crisi entro la fine del 2022. Dopo il crollo del PIL italiano nell'esercizio 2020 si prevede, infatti, un'inversione di tendenza, con una robusta ripresa per l'esercizio 2021, le cui stime tengono a convergere in un ristretto range di valori; la ripresa è inoltre attesa proseguire anche per l'esercizio 2022, seppure alla data di redazione della presente Relazione vi sia una maggiore dispersione nelle stime della suddetta ripresa, che dipenderà degli sviluppi della politica monetaria espansiva che potrebbe subire un calo in caso di tensioni sul fronte inflazionistico e delle implementazioni del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza da parte del Governo per rilanciare la fase post-pandemia. Per ulteriori dettagli sulle previsioni macroeconomiche utilizzate ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Alla luce di quanto sopra illustrato, fino a quando il quadro della crisi e degli interventi nazionali ed europei non assumerà contorni maggiormente definiti, l'inclusione nelle stime di bilancio degli effetti del Covid-19 risulterà essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto detti effetti dipenderanno da una serie di variabili ad oggi non prevedibili, se non con un certo margine di incertezza.

Il carattere straordinario della crisi in corso ha trovato testimonianza nei documenti emanati, a partire dal mese di marzo 2020, dalle diverse Autorità regolamentari e di vigilanza (di seguito per semplicità le "Autorità") e dagli standard setter, finalizzati a fornire indicazioni e interpretazioni su come applicare quanto previsto dai principi contabili internazionali nel contesto del Covid-19, anche con l'obiettivo di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici, ma nel contempo di assicurare una corretta e trasparente informativa e misurazione dei rischi. Nei citati documenti è stata altresì richiamata l'attenzione sulla necessità di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi ed un'indicazione dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro.

Nella seguente tabella si fornisce un elenco dei principali documenti emanati alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale, relativamente alle principali tematiche contabili impattate dal Covid-19:

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
International Accounting Standard Board (IASB)
Statement 27/03/20 IFRS 9 and Covid-19. Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial
instrument in the light of current uncertainty resulting from the covid-19 pandemic
Banca Centrale Europea (BCE)
Comunicazione 20/03/20 ECB Banking Supervisor provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus
Lettera BCE 01/04/20 IFRS 9 in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic
Lettera BCE 04/12/20 Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19)
pandemic
European Banking Authority (EBA)
Statement 25/03/20 Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and
IFRS 9 in the light of Covid-19 measures
Guideline 02/04/20 Guideline on legislative and non-legislative moratoria on loan repayment applied in the light of
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/02)
Guideline 25/06/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/08)
Guideline 02/12/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/15)
Guideline 02/06/20 Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/07)
European Securities and Market Authority (ESMA)
Raccomandazione 11/03/20 ESMA recommends action by financial market participant for Covid-19 impact
Statement 25/03/20 Accounting implication of the Covid-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in
accordance with IFRS 9 (ESMA32-63-951)
Statement 20/05/20 Implication of the Covid-19 outbreak on the half-yearly financial reports (ESMA32-63-972)
Statement 28/10/20 European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports (ESMA32-63-1041)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 09/04/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/07/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/02/21 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
International Organization of Securities Commissions (IOSCO)
Statement 03/04/20 IOSCO Statement on Application of Accounting Standards during the Covid-19 Outbreak

A tal proposito, si segnala che corso nel primo semestre 2021 non sono intervenuti ulteriori interventi da parte delle Autorità e degli standard setter rispetto alle considerazioni già formulate nell'esercizio 2020, che restano tuttora valide. Conseguentemente, le classificazioni e le valutazioni sono avvenute in continuità rispetto al bilancio 2020, a cui si rinvia per una disamina di maggior dettaglio degli interventi normativi e delle relative modalità applicative da parte del Gruppo, salvo gli aspetti di novità e gli affinamenti che sono stati introdotti dal Gruppo nel corso del primo semestre del 2021, come di seguito illustrato.

Interventi di moratoria e relativa classificazione

Con l'intento di fornire sostegno alle controparti che sono state colpite dalla sospensione o dalla limitazione delle attività economiche conseguenti alla crisi Covid-19, il Gruppo ha concesso diverse misure di supporto alle famiglie ed alle imprese, sia in virtù di quanto previsto da interventi governativi sia in base ad iniziative bilaterali inquadrabili anche nell'ambito degli accordi ABI, tra cui vi rientrano le sospensioni dei pagamenti e/o l'allungamento delle scadenze dei finanziamenti in essere (cosiddette moratorie).

In tale contesto, si precisa che ai fini della classificazione delle moratorie concesse a partire dal mese di marzo 2020 fino al mese di novembre 2020, il Gruppo si è avvalso del "temporary framework" introdotto dalle linee guida pubblicate dell'EBA il 2 aprile 2020, che prevede un'esenzione dalla valutazione della difficoltà finanziaria ("forbearence") per quelle misure riconducibili alle "moratorie generali di pagamento", come illustrato nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli. Al riguardo si deve ricordare, che nonostante le citate linee guida dell'EBA siano state prorogate al 31 marzo 2021 - purché il periodo di sospensione complessivamente accordato nel contesto delle moratorie generali non sia superiore a nove mesi - il Gruppo Banco BPM ha prudenzialmente riattivato, a partire dal mese di novembre 2020, l'ordinario processo di verifica dello

status di difficoltà finanziaria al fine di accertare l'esistenza dei presupposti per la classificazione dell'esposizione come "forbearence".

In particolare, la valutazione della difficoltà finanziaria si è resa necessaria per tutte le richieste di proroga delle moratorie pervenute nel corso del primo semestre 2021, ai sensi del Decreto Sostegni bis, pari a circa 4,3 miliardi. Al riguardo si precisa che in data 26 maggio 2021 è entrato in vigore il Decreto Legge 25 maggio 2021 n. 73 (c.d. "Decreto Sostegni bis"), che all'art. 16 ha previsto la possibilità per le imprese già ammesse alla moratoria - ai sensi dell'art. 56, comma 2, del Decreto Legge 17 marzo 2020 n. 18 (c.d. "Decreto Cura Italia") - alla data di entrata in vigore del Decreto Sostegni bis, di richiedere alla banca, entro il 15 giugno 2021, la proroga fino al 31 dicembre 2021. Il Gruppo ha quindi intrapreso le necessarie azioni al fine di indirizzare correttamente le richieste di proroga da parte dei clienti, in funzione delle effettive necessità. Al contempo è stato introdotto uno specifico framework per la valutazione della difficoltà finanziaria (forbearence), secondo un approccio "risk-based", tenuto anche conto della significatività dell'esposizione da valutare.

Alla data del 30 giugno 2021 i finanziamenti interessati da misure di sostegno Covid-19 (moratorie) non ancora scadute ammontano a 9,7 miliardi, pari a circa il 9% dei finanziamenti non deteriorati verso la clientela e sono riconducibili per circa il 98% a misure di concessione conformi alle linee guida dell'EBA (EBA/GL/2020/02).

Le suddette esposizioni sono classificate per circa il 36% tra le esposizioni di "Stadio 2", anche a seguito dell'applicazione delle regole della forbearence (che rappresenta circa il 69% delle esposizioni classificate nello "Stadio 2").

Tenuto conto delle moratorie scadute nel mese di luglio 2021, i finanziamenti interessati da misure di moratorie ancora attive alla data del 31 luglio 2021 ammontano a 4,9 miliardi, di cui circa 4,3 miliardi rappresentati dai finanziamenti oggetto di proroga ai sensi del Decreto Sostegni bis, come in precedenza illustrato.

Per ulteriori dettagli quantitativi sulla qualità del credito relativa ai finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19 si fa rinvio alla tabella "4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive" contenuta nella sezione "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40" della Parte B – Attivo delle presenti Note illustrative.

Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie

Ai fini della misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie, le diverse competenti Autorità (BCE, EBA) e lo IASB hanno evidenziato la necessità di incorporare il deterioramento della situazione economica provocata dallo scenario Covid-19 ma, al tempo stesso, considerata la situazione di incertezza, hanno segnalano la necessità di sfruttare i margini di flessibilità previsti dal principio contabile IFRS 9. I suddetti margini consentirebbero - laddove non esistano evidenze supportabili sulle previsioni macroeconomiche - di stimare le perdite attese dando un peso maggiore alle informazioni storiche sulle previsioni macroeconomiche di lungo periodo. In aggiunta, in presenza di ragionevoli stime, le Autorità hanno evidenziato la necessità che le perdite attese debbano essere in grado di riflettere gli effetti positivi delle misure di sostegno concesse dal settore pubblico.

In maggior dettaglio, lo IASB nel documento del 27 marzo 2020 non ha introdotto alcuna modifica al principio contabile IFRS 9 ma ha affermato che, sfruttando gli elementi di giudizio ammessi dal suddetto principio, un'entità dovrebbe aggiustare l'approccio utilizzato per la determinazione delle perdite attese in base alle nuove e differenti circostanze, senza applicare l'esistente metodologia in modo meccanico. Pur nella consapevolezza della difficoltà di tale esercizio di stima, lo IASB ha ricordato che la quantificazione delle perdite attese deve considerare le informazioni storiche, quelle correnti e quelle prospettiche ed ha ammesso la possibilità di ricorrere ad aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post-model overlay or adjustment"), qualora i modelli non siano in grado di riflettere in modo compiuto gli effetti della crisi Covid-19, e relative misure di supporto governativo.

Per migliorare la comparabilità tra le banche ed evitare effetti pro-ciclici, la BCE ha raccomandato inoltre di considerare le proiezioni macroeconomiche pubblicate periodicamente dalla BCE stessa, come punto di riferimento per la calibrazione dei modelli. In particolare, tenuto conto dell'incertezza del contesto e della difficoltà di formulare previsioni prospettiche ragionevoli e dimostrabili sull'impatto del Covid-19, la BCE ha incoraggiato le banche ad attribuire un maggiore peso alle aspettative previsionali di lungo termine, considerando tutte le evidenze storiche che coprono uno o più interi cicli economici e ad utilizzare le proiezioni macroeconomiche, tempo per tempo pubblicate, ai fini dell'inclusione dei cosiddetti fattori forward looking nella stima delle perdite attese, anche con l'obiettivo di promuovere la coerenza tra le banche.

Da ultimo, l'ESMA ha precisato che le garanzie degli Stati sovrani, fornite in concomitanza di moratorie o altre misure di sostegno, debbano essere considerate ai fini della misurazione delle perdite attese. Al riguardo ha richiamato il documento del "Transitional Resource Group for Impairment" del mese di dicembre 2015, in base al

quale non occorre, ai fini della misurazione delle perdite attese, che la garanzia dell'esposizione sia stabilita in modo esplicito nelle clausole contrattuali.

Ciò premesso, ai fini del calcolo delle perdite attese sulle esposizioni creditizie performing al 30 giugno 2021, si è proceduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici, assumendo a riferimento le informazioni fornite da primario provider, riferite al mese di marzo 2021 e disponibili alla data di maggio 2021, in base a tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo"), così come approvati da uno specifico Scenario Council di Banco BPM, in base alla policy del Gruppo. Dette proiezioni sono state confrontate con i più recenti scenari pubblicati dalle competenti istituzioni/provider esterni nei mesi di maggio e giugno 2021, compresi quelli pubblicati da BCE e di Banca d'Italia rispettivamente in data 10 e 11 giugno 2021, che tuttavia non hanno potuto essere puntualmente riflessi nelle elaborazioni di calcolo delle perdite attese al 30 giugno 2021, in quanto le suddette tempistiche di pubblicazione sono ritenute non compatibili con il processo di chiusura finalizzato alla redazione della presente relazione.

L'inclusione del trend di miglioramento registrato nel consensus di mercato, con particolare riferimento al PIL, è stato tuttavia fattorizzato mediante un aggiustamento delle probabilità di accadimento dello scenario migliorativo, rispetto alla stima originaria che è passata dal 20% al 25%. In maggior dettaglio, allo scenario base - a cui è stata attribuita una maggiore probabilità di accadimento, pari al 50% - sono stati affiancati uno scenario migliorativo e uno peggiorativo, ai quali è stata assegnata una probabilità rispettivamente pari al 25% a ciascun scenario.

In aggiunta, nel corso del primo semestre 2021, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese conseguenti alle perturbazioni economiche del Covid-19, ed evitare gli eventuali effetti di shock improvvisi (cosiddetti "cliff effect"), è proseguito il processo di rivisitazione dei modelli e di fine tuning dei modelli in uso, anche mediante una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post model adjustment"), che in parte confermano quanto già adottato nella valutazione dei crediti al 31 dicembre 2020.

Al riguardo si ricorda che, a partire dal 30 giugno 2020, l'inclusione degli scenari economici forward looking - ai fini della stima della probabilità di default multiperiodale (PD Lifetime) - in precedenza basati su "modelli satellite" sviluppati internamente - è avvenuta per il tramite di "modelli satellite" non proprietari (di seguito anche "modello vendor"), in grado di legare le proiezioni macroeconomiche ai tassi di decadimento riferiti al sistema bancario italiano, differenziati in funzione degli specifici settori economici in cui opera il Gruppo. Il ricorso a questo ultimi modelli si era reso necessario in quanto il Covid-19 aveva richiesto la disponibilità di un sufficiente livello di granularità per settore economico della clientela affidata (approccio "geo settoriale"), per tenere conto dell'impatto significativamente differenziato della crisi sui diversi settori economici, che i modelli proprietari non era in grado di assicurare.

Nel corso del primo semestre del 2021 sono stati sviluppati nuovi modelli satellite, sulla base dei tassi di default di Banco BPM, differenziati in funzione dei diversi settori di attività economica, con l'obiettivo di poter disporre internamente di tutti gli elementi di valutazione utili per la determinazione dei parametri di rischio. In particolare, tali modelli sono stati introdotti per quei settori economici in cui si è ritenuto non esserci un impatto significativo conseguente alle misure governative; trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata inferiore rispetto ad una soglia convenzionale stabilita nel 15%, determinata sulla base dell'incidenza media delle moratorie attive al 31 marzo 2021 per il settore non-financial corporation. Per i settori maggiormente colpiti dalla crisi si è invece ritenuto opportuno continuare con il modello vendor, in quanto ritenuto più adeguato a valorizzare le conseguenze attuali e prospettiche sui parametri di rischio delle misure governative di supporto (moratorie e garanzie statali).

Con riferimento ai criteri di staging, per le controparti appartenenti al segmento Small Business e Privati, che hanno evidenziato un miglioramento dello stadio - da Stadio 2 a Stadio 1 - imputabile in via esclusiva alle misure governative di supporto, è stato effettuato, in ottica conservativa ed in linea con quanto già operato per il bilancio 2020, una correzione manageriale delle risultanze del modello riconducendo la posizione nello Stadio 2 (cosiddetto approccio backward-looking).

In aggiunta, nel corso del primo semestre 2021, ai fini della classificazione automatica nello Stadio 2, è stata introdotta una regola di backstop al fine di intercettare le posizioni che hanno manifestato, dalla data di origination del credito alla data di rilevazione, un incremento della PD lifetime annualizzata di almeno 3 volte, con una soglia minima di deroga sulla PD a reference date corrispondente a 0,30% (cosiddetto threefold increase). Al 30 giugno 2021 risultano quindi classificati nello Stadio 2 tutti i rapporti che presentano un incremento della PD lifetime annualizzata di 3 volte rispetto a quella esistente alla data di origine del rapporto, fatta eccezione per quei rapporti che presentano alla data di riferimento una PD lifetime annualizzata inferiore al valore di 0,30%.

Specifici interventi prudenziali di classificazione nello Stadio 2 sono stati inoltre operati anche per quelle esposizioni che hanno richiesto la proroga della moratoria al 31 dicembre 2021, in virtù di quanto previsto dal Decreto Sostegni bis, in precedenza descritto. Tale intervento si aggiunge a quanto già illustrato con riferimento alla valutazione della difficoltà finanziaria ("forbearence"), che ha implicato la classificazione nello "Stadio 2", in quanto ritenuta espressione di un significativo incremento del rischio di credito.

Ulteriori interventi effettuati nel corso del primo semestre 2021 hanno inoltre riguardato il calcolo dei parametri di rischio relativi alle operazioni di Finanza Strutturata (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquistion Finance), per le quali è stato sviluppato uno specifico modello per meglio valorizzare le caratteristiche specifiche, le cui perdite derivano in larga parte dai business plan sottostanti la singola operazione.

Da ultimo, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2020, il calcolo delle perdite attese al 30 giugno 2021 ha valorizzato le azioni di sostegno creditizio introdotte dal Governo italiano nei confronti delle imprese e delle famiglie, per il tramite del sistema bancario, a favore del quale sono previste garanzie a prima richiesta su finanziamenti concessi alle imprese (art. 13 del Decreto Liquidità) piuttosto che garanzie sussidiarie sul 33% delle rate sospese (art. 56 del Decreto Cura Italia). Più in dettaglio, ai fini della determinazione delle perdite attese, si è tenuto conto dei flussi di cassa derivanti dall'escussione delle suddette garanzie statali.

Nel complesso gli interventi sopra citati, unitamente ai movimenti di portafoglio, hanno comportato un incremento delle esposizioni creditizie del Gruppo classificate nello "Stadio 2" rispetto a quelle esistenti ad inizio anno. Come evidenziato nella Relazione intermedia sulla gestione (confronta in particolare la sezione dei risultati), per il portafoglio rappresentato dai finanziamenti verso la clientela, le esposizioni lorde classificate al 30 giugno 2021 nello "Stadio 2" ammontano a 11,3 miliardi (10,67% del totale delle esposizioni performing), con una crescita di 4,1 miliardi rispetto ad inizio anno (dove erano pari al 6,82% del totale delle esposizioni performing).

La copertura complessiva delle esposizioni performing è pari allo 0,44%, sostanzialmente in linea con quella rilevata al 31 dicembre 2020. In dettaglio, la copertura media delle esposizioni nello "Stadio 2" è del 3,01%, rispetto al 4,32% del 31 dicembre 2020.

Al riguardo si deve precisare che la suddetta copertura potrà tuttavia risultare significativamente influenzata da eventuali differenti sviluppi della pandemia rispetto a quanto stimato alla data di redazione della presente Relazione, anche in relazione all'efficacia delle misure governative di supporto.

Per maggiori dettagli sulle revisioni introdotte nel corso del primo semestre 2021 nel calcolo delle rettifiche di valore sui crediti e sugli aggiornamenti delle proiezioni macroeconomici secondo un approccio multiscenario, si fa rinvio al paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella sezione relativa al rischio credito della "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Per l'illustrazione delle incertezze correlate alle stime di recuperabilità dei crediti, in funzione dei modelli, degli input e delle assunzioni sottostanti, influenzati peraltro dal Covid-19, si fa rinvio al precedente paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato nel contesto della pandemia Covid-19".

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, come in precedenza illustrato, al fine di consentire un apprezzamento degli effetti sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati dalla pandemia Covid-19 in atto, nelle presenti Note illustrative, per alcune delle principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate) viene fornita, nelle specifiche sezioni, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 è stata predisposta nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria, tuttora in corso, che ragionevolmente potrà comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative, nonché nell'ambito della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2021 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale

Regolamento (UE) n. 2097 del 15 dicembre 2020 – "Proroga dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9" - Modifiche all'IFRS 4

Il Regolamento prevede una modifica all'IFRS 4 finalizzata ad evitare possibili problematiche contabili temporanee derivanti dallo sfasamento tra la data di entrata in vigore dell'IFRS 9 Strumenti finanziari e la data di entrata in vigore dell'IFRS 17 Contratti assicurativi. In particolare, le modifiche all'IFRS 4 prorogano la scadenza dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 fino al 2023, al fine di allineare la data di entrata in vigore dell'IFRS 9 al nuovo IFRS 17. Per il Gruppo non sono previsti impatti diretti non svolgendo attività assicurativa.

Regolamento (UE) n. 25 del 13 gennaio 2021 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse - Fase 2" - Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16

Il Regolamento in esame rappresenta la seconda fase del progetto di riforma dei tassi di interesse (Interest Rate Benchmark Reform – Ibor Reform), con la quale sono state introdotte alcune modifiche ritenute necessarie per la gestione degli impatti contabili conseguenti all'effettiva sostituzione dei tassi.

Per quanto attiene alla prima fase della Riforma, introdotta con il Regolamento (UE) n. 34 del 15 gennaio 2020 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse", si fa rinvio all'informativa fornita nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Le modifiche introdotte con la Fase 2 sono finalizzate a fornire alcuni espedienti pratici volti a minimizzare gli effetti della sostituzione degli indici benchmark, con particolare riferimento alle tematiche correlate al trattamento contabile delle modifiche dei flussi contrattuali degli strumenti finanziari e dei contratti di leasing e a quelle correlate alla gestione delle operazioni di copertura esistenti finalizzate a consentirne la loro prosecuzione.

Con riferimento al primo aspetto viene proposto un espediente pratico in base al quale le modifiche dei tassi di interesse, se effettuate come diretta conseguenza dell'Ibor Reform e su basi economiche equivalenti rispetto ai precedenti tassi, devono comportare un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo, al pari di una revisione del tasso di interesse variabile.

Per quanto riguarda l'hedge accounting sono state introdotte alcune eccezione ai principi contabili IAS 39 e IFRS 9 finalizzate ad evitare la cessazione della relazione di copertura conseguente all'aggiornamento della documentazione della relazione stessa - modifica del rischio coperto, dell'elemento coperto, del derivato di

copertura, della modalità di valutazione dell'efficacia della copertura - per quelle modifiche considerate come diretta conseguenza della riforma IBOR ed effettuate su basi economiche equivalenti rispetto ai precedenti tassi. I suddetti aggiornamenti devono essere apportati entro la fine dell'esercizio durante il quale è intervenuta una modifica imposta dalla riforma Ibor.

Da ultimo, è inoltre richiesta specifica disclosure qualitativa e quantitativa sulla natura e sui rischi ai quali l'entità è esposta derivanti dagli strumenti finanziari connessi all'Ibor Reform, al modo in cui detti rischi sono gestiti, nonché sullo stato di avanzamento dell'entità nella transizione ai nuovi tassi di riferimento alternativi.

Per le modifiche correlate alla sostituzione dei tassi Ibor che soddisfano i requisiti stabiliti dal regolamento in esame, non sono attesi impatti per il Gruppo Banco BPM, tenuto conto che gli emendamenti introdotti dal regolamento in esame hanno come finalità quella di minimizzare gli effetti contabili conseguenti alla riforma dei tassi di interesse.

Per una completa disamina della riforma Ibor fase 2 in termini di:

  • attività progettuali intraprese dal Gruppo e informativa quantitativa si fa rinvio a quanto specificatamente illustrato nel paragrafo "Attività progettuali e investimenti tecnologici: IBOR's Transition – La transizione degli Indici di riferimento" contenuto nella Relazione Intermedia sulla gestione del Gruppo;
  • rischi correlati alla sua introduzione si fa riferimento al paragrafo "Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento" contenuto nella Parte E - "Informativa sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2021

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2021 e per i quali il Gruppo, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Regolamento (UE) n. 1080 del 28 giugno 2021 – "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020" - Modifiche allo IAS 16, allo IAS 37, allo IAS 41, all'IFRS 1, all'IFRS 3 e all'IFRS 9

In data 14 maggio 2020 sono state approvate dallo IASB alcune limitate modifiche all'IFRS 3, IAS 16 e IAS 37, nonché il ciclo di miglioramenti annuali di alcuni principi (IFRS 1, IFRS 9, IAS 41 e gli esempi illustrativi all'IFRS 16) finalizzati a correggere sviste o conflitti tra gli standard.

Le modifiche allo IAS 16 vietano a un'entità di detrarre dal costo di un'attività materiale tutti i proventi derivanti dalla vendita di articoli prodotti, nel periodo in cui tale bene deve essere portato nel luogo e nella condizione necessarie per poter operare nel modo previsto dalla direzione.

La modifica allo IAS 37 precisa quali costi un'entità deve includere nel determinare il "costo di adempimento" di un contratto allo scopo di valutare se tale contratto è oneroso, ovvero solo quelli direttamente riferibili al contratto.

La modifica all'IFRS 3, determinata a sua volta da una modifica del Conceptual Framework, prevede un'eccezione all'iscrizione di passività e passività "potenziali" nell'ambito dello IAS 37 e dell'IFRIC 21.

Le Modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2022. Tenuto conto del tenore degli emendamenti in esame, alla luce delle valutazioni in corso, non si prevedono impatti per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

IFRS 17 "Contratti Assicurativi" e Modifiche all'IFRS 17

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina i contratti emessi dalle compagnie di assicurazione e la cui applicazione è prevista a partire dal 1° gennaio 2021. In data 15 novembre 2018 lo stesso IASB ha proposto il differimento dell'entrata in vigore del principio al 1° gennaio 2022 con contestuale estensione fino al 2022 dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 concessa alle compagnie assicurative, in modo che IFRS 9 ed IFRS 17 possano essere applicati nello stesso momento.

In data 25 giugno 2020 è stata emanata una modifica all'IFRS 17, che non ne ha intaccato i principi di base, ma che rappresenta un ausilio nell'implementazione e una semplificazione nella disclosure della performance finanziaria. La modifica in esame ha inoltre disposto il rinvio al 1° gennaio 2023 della prima applicazione dell'IFRS 17. Per il Gruppo non si segnalano impatti diretti non svolgendo attività assicurativa.

Modifiche allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti"; in data 3 giugno 2020 lo IASB ha approvato il differimento delle modifiche al 1° gennaio 2023, inizialmente previsto per l'esercizio 2022. L'emendamento in esame chiarisce che la classificazione delle passività tra correnti e non correnti dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento.

Modifiche allo IAS 1 e all'IFRS Practice Statement 2 "Disclosure of Accounting Policies"

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

E' necessario che le informazioni rilevanti siano chiaramente esposte nel bilancio, mentre le informazioni irrilevanti possono essere fornite a meno che la loro esposizione serva a non far emergere le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRIC Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guidance su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS. Da tale guidance, che non rappresenta un documento obbligatorio, si evincono le caratteristiche generali della materialità attraverso un processo in quattro fasi che aiuta le entità a formulare giudizi di materialità nella preparazione dei bilanci.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 8 "Definition of Accounting Estimates"

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Lo IAS 8 prevede, infatti, la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma nessuna definizione è invece prevista per "stima contabile". Le modifiche in esame definiscono le "stime contabili" come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione". Viene inoltre precisato che:

  • un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;
  • gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche all'IFRS 16 "Covid-19 Related Rent Concessions oltre il 30 giugno 2021"

In data 31 marzo lo IASB ha pubblicato un emendamento alla modifica IFRS 16 "Covid-19 Related Rent Concessions" al fine di estendere di un anno - dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2022 - il periodo di tempo oltre il quale l'espediente pratico previsto dal paragrafo 46A, volto ad agevolare la contabilizzazione delle concessioni di affitto legate alla pandemia Covid-19 per i locatari, risulta applicabile. Tale modifica risulta applicabile dai bilanci in vigore dal 1° aprile 2021 o anticipatamente con effetto retroattivo.

Modifiche allo IAS 12 "Deferred Taxes related to Assets and Liabilities arising from a single transaction"

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee tassabili e deducibili.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023 con possibilità di applicazione anticipata.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del primo semestre del 2021, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE volte a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario, hanno cadenza trimestrale - attualmente sono 10 le operazioni previste tra settembre 2019 e dicembre 2021 - e durata triennale. Per le operazioni condotte fino a marzo 2021 è prevista un'opzione di rimborso volontario, esercitabile trimestralmente una volta trascorsi dodici mesi dal regolamento di ciascuna operazione; per le ultime tre operazioni (giugno, settembre e dicembre 2021) è invece prevista un'opzione di rimborso volontario esercitabile trimestralmente a partire da giugno 2022.

A seguito dell'emergenza legata alla pandemia Covid-19 alcuni dei criteri previsti inizialmente da BCE nel 2019 sono stati rivisti, tra marzo e dicembre 2020, in senso migliorativo, in particolare l'importo massimo finanziabile e la relativa remunerazione.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO), attualmente pari allo 0%, fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 ("special interest rate period"), in cui si applicherà un tasso inferiore di 50 punti base.

È inoltre previsto un meccanismo di incentivazione che consente di accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark. In maggior dettaglio, sarà possibile beneficiare del tasso medio sui depositi (Deposit Facility) per tutta la durata dell'operazione, attualmente pari a -0,5%, a cui si aggiungerà l'ulteriore riduzione di 50 punti base per lo "special interest rate period", con limite massimo di interesse negativo pari a -1%. Detti interessi sono regolati alla scadenza di ciascuna operazione o al momento del rimborso anticipato.

Come illustrato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020, a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli, Banco BPM ritiene che alla fattispecie sia applicabile il principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. In particolare, si ritiene che il finanziamento TLTRO III rientri nella disciplina prevista dal paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile. Tale interpretazione risulta peraltro coerente con quanto seguito negli scorsi esercizi per la definizione del trattamento contabile dei finanziamenti tirati dal Gruppo nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO.

Per quanto attiene alle modalità applicative, gli interessi vengono rilevati sulla base dei tassi tempo per tempo applicabili, per ciascun periodo di riferimento, in funzione delle probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi (in base agli attuali tassi di interesse: - 0,5% fino al 24 giugno 2020; - 1% dal 24 giugno 2020 fino al 23 giugno 2022; - 0,5% successivamente).

Al riguardo si segnala che la stima dei flussi di interessi attesi è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio in merito alla probabilità di raggiungere determinati livelli benchmark dei prestiti idonei netti, da valutare in funzione del track record dei suddetti prestiti, del tempo mancante al raggiungimento dei livelli obiettivo rispetto alla data di valutazione, nonché dell'esistenza di un piano strutturato volto a mantenere il livello obiettivo già raggiunto.

Incertezze sul trattamento contabile

Considerata la rilevanza della tematica a livello europeo e le differenti prassi contabili osservate, in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha avanzato richiesta all'IFRS Interpretations Committee (IFRS IC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, al fine di ricevere chiarimenti su quale debba essere il trattamento contabile rilevante da applicare per le operazioni TLTRO III.

Nelle riunioni dell'8-9 giugno 2021 il suddetto Committee ha pubblicato Tentative Agenda Decision, senza tuttavia fornire indicazioni dirimenti in materia, rinviando la trattazione nell'ambito del progetto "Post Implementation Review" (PIR) relativo alla Classificazione e Misurazione dell'IFRS 9.

Alla luce di quando sopra illustrato, alla data di redazione della presente relazione semestrale non è pervenuta alcuna interpretazione ufficiale in materia; non si può tuttavia escludere che, a completamento delle analisi in corso,

possano emergere differenti orientamenti in merito al trattamento contabile da adottare per la contabilizzazione della fattispecie in oggetto rispetto a quanto effettuato dal Gruppo al 30 giugno 2021.

Tiraggi TLTRO III da parte di Banco BPM e relativi interessi di competenza

Al 30 giugno 2021 le operazioni TLTRO III ammontano a 37,5 miliardi, interamente sottoscritti dalla Capogruppo e si riferiscono ai sei tiraggi effettuati a effettuati a dicembre 2019 (1,5 miliardi), marzo 2020 (2 miliardi), giugno 2020 (22 miliardi), settembre 2020 (1 miliardo), dicembre 2020 (1 miliardo) e marzo 2021 (10 miliardi). Gli interessi attivi complessivamente rilevati nel conto economico del primo semestre 2021 ammontano a 165,5 milioni (34,4 milioni del primo semestre 2020), conteggiati in base al tasso più favorevole possibile del -1%.

A tal riguardo, si deve segnalare che Banco BPM, avendo raggiunto il "benchmark net lending" per il periodo dal 1° marzo 2020 al 31 marzo 2021, ha diritto a beneficiare del più favorevole tasso sui Deposit Facility per tutta la durata dei finanziamenti, attualmente pari a -0,5%, con l'ulteriore riduzione di -0,5% per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021.

L'unico residuo elemento di incertezza nella rilevazione degli interessi di competenza al 30 giugno 2021 è quindi relativo all'ulteriore riduzione di -0,5% per il periodo dal 24 giugno 2021 al 23 giugno 2022, il cui riconoscimento è legato al raggiungimento di un "benchmark net lending" per il periodo dal 1° ottobre 2020 al 31 dicembre 2021. In relazione all'evoluzione positiva del "net lending" rilevata dal 1° ottobre 2020, che si ritiene tale da poter essere confermata alla data del 31 dicembre 2021, ossia alla data di rilevazione del benchmark, le competenze del presente bilancio hanno tenuto conto delle condizioni più favorevoli applicabili, e quindi sono state conteggiate dal 24 giugno 2021 al 30 giugno 2021 per tenere conto dell'ulteriore riduzione di -0,5% rispetto al tasso dei Deposit Facility, attualmente pari a -0,5%.

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (cd decreto Rilancio) recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19 - sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (cd "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (cd "sismabonus"), fino al 110% delle spese sostenute.

Tali incentivi, applicati a famiglie ed imprese, sono commisurati ad una percentuale della spesa sostenuta e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta e, in alcuni casi (ad esempio per l'ecobonus e il sismabonus) consentono di usufruire di un contributo anticipato attraverso lo sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, cui verrà riconosciuto un credito di imposta.

La legge introduce quindi la possibilità per il contribuente di optare in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (cd. sconto in fattura) o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni (credito d'imposta).

In tale contesto, qualora il contribuente dovesse optare per la cessione della detrazione alla banca, il credito d'imposta così acquistato potrà essere utilizzato in compensazione con altri debiti tributari della banca stessa; l'eventuale quota non utilizzata non potrà essere chiesta a rimborso all'Erario ma potrà essere a sua volta ceduta a terzi acquirenti.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale debba definire un trattamento contabile, ritenuto idoneo a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine il Gruppo Banco BPM, tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti", ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9, applicandone per

analogia le disposizioni compatibili con le caratteristiche dell'operazione e considerando che i crediti d'imposta in questione sono, sul piano sostanziale, assimilabili ad un'attività finanziaria.

In particolare, i crediti acquisiti sono riconducibili al business model "Hold to Collect", in quanto vi è un obiettivo di detenerli ed utilizzarli per future compensazioni con i debiti tributari del Gruppo.

Ne consegue che, applicando per analogia le disposizioni previste dall'IFRS 9, i crediti acquisiti sono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e successivamente valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Il plafond dei crediti fiscali acquistabile dal Gruppo Banco BPM è commisurato in funzione della capienza annua, attuale e prospettica, della posizione fiscale del Gruppo, con l'obiettivo di costituire un adeguato presidio del rischio di acquistare un ammontare di crediti non congruo rispetto ai debiti utilizzabili per la compensazione. La valutazione di tali crediti dovrà quindi tenere conto della propria Tax Capability; a tal fine non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9, in quanto l'operatività non comporta alcun rischio di credito della controparte, essendo i crediti fiscali recuperabili tramite compensazione direttamente con i propri debiti tributari e non per il tramite dell'incasso da parte dell'Agenzia delle Entrate.

Inoltre, come specificato dal documento congiunto sopra citato, dato che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale della voce "130. Altre Attività" dello stato patrimoniale.

Al 30 giugno 2021 il valore di bilancio dei crediti d'imposta in esame, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, ammonta a 371,1 milioni, interamente riferito alla Capogruppo. Il corrispondente valore nominale dei crediti, utilizzabile in compensazione con i debiti tributari della Banca, ammonta a 406,2 milioni.

Business "Model Hold to Collect" – vendite

Nel corso del primo semestre 2021, sono state perfezionate operazioni di cessione di titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un controvalore pari a circa 2 miliardi, essenzialmente riconducibili ad operazioni di vendita a termine di alcuni titoli di Stato italiani ("vendite forward") da parte della Capogruppo. La stipula delle suddette operazioni, aventi regolamento nel 2022, non ha comportato alcun effetto economico al 30 giugno 2021, in quanto i suddetti effetti verranno rilevati alla data di regolamento della vendita a termine. Le vendite cash deliberate nel 2021 ammontano a soli 17 milioni, riferiti ad un limitato numero di titoli corporate; il relativo effetto rilevato nella voce "100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è complessivamente positivo per 0,3 milioni.

Trattandosi di esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (cosiddetto Business Model "Hold to Collect"), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali. Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione effettuate dal Gruppo nel corso del primo semestre sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo. In particolare, le vendite di titoli di debito, cash e forward, perfezionate da Banco BPM nel corso del primo semestre 2021 corrispondono a circa il 9,3% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2021 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno. Risulta inoltre rispettata anche la soglia di frequenza annua, definita nei termini di dodici operazioni annue. Per la declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alle politiche contabili illustrate nelle Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

In aggiunta, nel corso del primo semestre 2021 hanno trovato perfezionamento le vendite conseguenti all'esecuzione dei contratti forward stipulati nel 2020, per un ammontare complessivo pari a 1.075 milioni in termini di valore nominale. Il risultato di tali vendite, contabilizzato nella voce "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è complessivamente positivo per 76,6 milioni.

A tal proposito, si ricorda che tra i mesi di settembre e dicembre 2020 erano state effettuate vendite a termine di titoli di Stato italiani (BTP scadenza 2024-2027) per un valore nominale di circa 1.575 milioni, con scadenze suddivise nei primi tre trimestri del 2021, nel rispetto della soglia annua di ammissibilità delle vendite del 10%. Alla data del 30 giugno 2021 residuano pertanto 500 milioni di vendite forward che saranno oggetto di regolamento nel mese di settembre 2021.

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sale", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del semestre, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Emissione di Additional Tier 1

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, in data 12 gennaio 2021, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 400 milioni destinati ad operatori istituzionali. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa in vigore a partire dal 19 gennaio 2026; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, in corrispondenza della data di stacco della cedola.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo del 6,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato prevista, per il 19 gennaio 2026, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Tale emissione si aggiunge a quelle effettuate, in data 11 aprile 2019 e 14 gennaio 2020, per un ammontare pari rispettivamente a 300 milioni e 400 milioni. Per entrambe le emissioni i titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente a partire rispettivamente dal 18 giugno 2024 e dal 21 gennaio 2025; in caso di non richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni nel primo caso ed ogni 6 mesi per la seconda emissione. La cedola semestrale, non cumulativa, è fissata pari al tasso annuo rispettivamente dell'8,75% e del 6,125%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato, prevista rispettivamente per il 18 giugno 2024 e per il 21 gennaio 2025, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato in merito alle caratteristiche dei prestiti, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni" della "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020, cui si fa rinvio.

Nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni - dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (7,2 milioni) – trova quindi rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.092,8 milioni.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso del primo semestre 2021 il patrimonio netto si è quindi ridotto di 18,4 milioni, per effetto del pagamento della cedola relativa all'emissione del 2020 pari a 12,3 milioni e di quella relativa al 2019 pari a 13,1 milioni, al netto dei relativi effetti fiscali (rispettivamente pari a 3,4 milioni e 3,6 milioni).

Non è invece stata effettuata alcuna rilevazione contabile a fronte delle competenze relative all'emissione di gennaio 2021, in quanto il pagamento della prima cedola è previsto avvenire solo a luglio 2021.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

La contribuzione ordinaria al FRU, addebitata nel conto economico del primo semestre 2021, ammonta a 87,8 milioni (85,2 milioni era la contribuzione del primo semestre del 2020). Al riguardo si precisa che per il 2021, così come per l'esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments").

La contribuzione ordinaria al FITD sarà oggetto di rilevazione nel conto economico del terzo trimestre del 2021 (79,9 milioni era la contribuzione richiesta per l'esercizio 2020 rilevata nel terzo trimestre del 2020).

Da ultimo, si segnala che nel mese di giugno 2021 sono state richiamate da Banca d'Italia contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per un ammontare pari a 28,6 milioni, per far fronte alle esigenze finanziarie connesse con gli interventi di risoluzione effettuati anteriormente all'avvio del FRU (350 milioni è la contribuzione richiesta nel 2021 a tutto il sistema). Nel dettaglio, trattasi degli interventi avviati nel mese di novembre 2015 dalla Banca d'Italia, in qualità di autorità nazionale di risoluzione - ai sensi del decreto legislativo 16 novembre 2016, n. 180 - nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio – Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A.. Anche tali contribuzioni risultano interamente addebitate nel conto economico del secondo trimestre del 2021 tra le "Altre spese amministrative" (26,9 milioni era la contribuzione addizionale addebitata nel medesimo trimestre del 2020). Ai sensi della citata interpretazione IFRIC 21, per la contribuzione in oggetto l'obbligo di pagamento sorge nel momento in cui Banca d'Italia, valutate le esigenze finanziarie del Fondo di Risoluzione Nazionale, ne fornisce comunicazione, tenuto conto che prima della suddetta comunicazione non risulta esserci alcun impegno, come anche precisato nella comunicazione di Banca d'Italia ("L'importo complessivo annualmente dovuto dagli intermediari è comunicato tempo per tempo dalla Banca d'Italia e ripartito tra ciascuno di essi in misura proporzionale all'ammontare delle contribuzioni annuali dovute dai medesimi soggetti al Fondo di risoluzione unico europeo. La contribuzione addizionale nell'anno di riferimento è dovuta solo dagli intermediari per i quali sussista un obbligo contributivo nei confronti del Fondo di risoluzione unico per lo stesso anno. A tale fine assume rilievo la qualifica di banca alla data di riferimento individuata anno per anno dal Comitato di risoluzione unico nell'arco temporale definito dalla Banca d'Italia").

Progetto Rockets - operazioni di cessione di un portafoglio creditizio classificato a sofferenza

Come illustrato nella sezione "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, in data 22 giugno 2021 è stata perfezionata la cessione di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza, mediante un'operazione di cartolarizzazione (c.d. "Project Rockets") finalizzata all'ottenimento della garanzia statale sui titoli senior (cosiddetta GACS "Garanzia Cartolarizzazione Sofferenze"), ai sensi del Decreto del MEF del 15 luglio 2021 pubblicato nella G.U. del 3 agosto 2021 ha esteso fino al 14 giugno 2022 lo schema di garanzia per le operazioni della specie.

L'operazione che è stata realizzata da Banco BPM, con Credito Fondiario in qualità di Master e Corporate Servicer e CF Liberty Servicing S.p.A. come Special Servicer del Portafoglio, ha come sottostante crediti a sofferenza per un importo lordo pari a circa 1,5 miliardi, di cui circa la metà non garantiti (importo riferito alla data di valutazione contrattualmente stabilita nel 31 dicembre 2020).

In data 3 giugno 2021 è stato quindi stipulato il contratto di cessione tra Banco BPM e la società veicolo "Aurelia SPV S.r.l.".

Al fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 22 giugno 2021, la società veicolo ha emesso le seguenti tre tranche di titoli ABS:

  • Senior (Class A) per 342 milioni (22,7% dell'importo lordo). Tali titoli presentano un rating pari all'investment grade (DBRS Morningstar: BBB; Scope Ratings Gmb: BBB);
  • Mezzanine (Class B) per 40 milioni;
  • Junior (Class J) per 12 milioni.

Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Gruppo Banco BPM ha mantenuto la proprietà del 5% delle tranche Mezzanine e Junior, mentre in data 25 giugno 2021 ha ceduto a Orado Investments S.A.R.L - società controllata dai fondi Elliott - il 95% dei titoli Mezzanine ed il 95% del titoli Junior. Banco BPM ha invece mantenuto anche la proprietà della totalità dei titoli Senior.

A seguito della sottoscrizione delle suddette tranche da parte di terzi, si sono verificati i presupposti per la cancellazione dal bilancio del portafoglio delle sofferenze cedute, in quanto risultano trasferiti in modo sostanziale i relativi diritti e benefici. L'effetto economico consolidato, direttamente ed indirettamente correlato alla cessione del portafoglio in esame, ammonta a 134,6 milioni, rappresentato nelle seguenti voci di conto economico:

  • "100. a) Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un ammontare negativo di 214,4 milioni, corrispondente al minor corrispettivo della cessione;
  • "10. Interessi attivi" per 6,9 milioni, conseguente all'effetto positivo dovuto al passaggio del tempo, rilevato fino alla data di cessione per le posizioni cedute;
  • "130. a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un ammontare positivo pari 72,9 milioni, pari all'effetto indiretto conseguente al rilascio dei fondi costituiti al 31 dicembre 2020 nell'ottica dello scenario di vendita, al fine di adeguare gli obiettivi di vendita rispetto a quelli residui al 30 giugno 2021, dopo la cessione del portafoglio Rockets.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 30 giugno 2021 il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli Senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela", per un valore di bilancio pari a 341,8 milioni;
  • il 5% dei titoli Mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore di bilancio pari a 0,6 milioni, interamente riferito alla tranche Mezzanine. La valorizzazione al fair value ha assunto come riferimento il prezzo della recente transazione di vendita, come sopra illustrata, che è stato considerato quale livello 3 nella gerarchia di fair value.

Patrimonio immobiliare: riallineamento delle divergenze tra il valore fiscale ed il maggior valore contabile (D.L. 14 agosto 2020)

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto") ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra valori fiscali e contabili relativi ai beni materiali (esclusi i bene merce) e immateriali (esclusi gli avviamenti) e alle partecipazioni immobilizzate. Il citato articolo è stato integrato dalla Legge di Bilancio 2021 che, all'art. 1 comma 83, ha previsto la possibilità di effettuare il riallineamento anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti dal bilancio dell'esercizio in corso al 31 dicembre 2019.

La citata normativa prevede che l'opzione del riallineamento possa essere esercitata mediante il versamento della prima rata dell'imposta sostitutiva entro il 30 giugno 2021. L'importo da riallineare deve essere determinato con riferimento ai singoli beni iscritti nel bilancio 2020, nei limiti dei disallineamenti già presenti sui medesimi beni iscritti nel bilancio 2019.

Nel mese di giugno 2021 Banco BPM ed alcune società del Gruppo hanno quindi deliberato di avvalersi della facoltà di riallineare il valore fiscale di alcuni immobili (matricole) ai maggiori valori contabili iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2020, per un importo complessivo pari a 991,3 milioni, attribuibile per 715,0 milioni ad immobili ad uso funzionale (IAS 16) e per 276,3 milioni ad immobili ad uso investimento (IAS 40). Il beneficio del riallineamento ammonta complessivamente a 274,4 milioni, pari alla differenza tra il costo per l'imposta sostitutiva da versare (29,7 milioni) - corrispondente al 3% del valore da riallineare - e la fiscalità determinata in base alle ordinarie

aliquote di tassazione (304,1 milioni). Detto beneficio è riferito per 206,7 milioni ad immobili ad uso strumentale e per 67,7 milioni ad immobili ad uso investimento.

Ai fini dell'effettivo conseguimento del suddetto beneficio, è tuttavia previsto un meccanismo in base al quale, qualora l'unità riallineata dovesse essere ceduta a terzi prima del 1° gennaio 2024, il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze fiscali - rispettivamente da tassare e da dedurre - sarebbe effettuato assumendo a riferimento il valore fiscale anteriore al riallineamento, portando a riduzione delle imposte dovute l'imposta sostitutiva già pagata.

In termini contabili, tale beneficio è conseguito mediante lo storno delle passività per imposte differite (DTL – Deferred Tax Liabilities) sul disallineamento fiscale e la rilevazione del debito tributario per l'imposta sostitutiva da corrispondere.

La rilevazione contabile dei suddetti effetti può avvenire accreditando il conto economico o le riserve patrimoniali, in funzione della natura e delle modalità con le quali è stata rilevata la fiscalità differita da rilasciare sui disallineamenti in esame.

In particolare, per gli immobili ad uso investimento, la fiscalità differita è stata rilevata addebitando in contropartita il conto economico; ne consegue che il suo rilascio comporterà un accredito nel conto economico. In assenza di informazioni certe in merito al piano di vendite attese di tali immobili, si è ritenuto che le differenze temporanee che generano la fiscalità differita verranno meno solo al termine del periodo di recapture, ossia al 1° gennaio 2024. Alla data della presente Relazione il beneficio atteso degli immobili oggetto di riallineamento, conseguente allo storno della fiscalità differita, è stimato pari a 67,7 milioni e sarà rilevato nell'esercizio 2023 se e nella misura in cui tali immobili non saranno oggetto di vendita.

Per gli immobili ad uso funzionale sono presenti contemporaneamente passività fiscali differite nette rilevate addebitando in contropartita sia il conto economico, principalmente per i maggiori valori contabili derivanti dall'allocazione del prezzo dell'aggregazione aziendale (PPA) dell'ex Banca Popolare di Milano o per gli ammortamenti extracontabili risultanti nel quadro EC della dichiarazione dei redditi, sia le riserve da valutazione di patrimonio netto, conseguenti alla valutazione in base al criterio del valore rideterminato (IAS 16), adottata dal Gruppo a partire dal bilancio al 31 dicembre 2019.

Il beneficio patrimoniale complessivamente rilevato al 30 giugno 2021 è pari 206,7 milioni, di cui 79,2 milioni in contropartita del conto economico e 127,4 milioni in contropartita delle riserve da valutazione. In particolare, considerata la commistione delle DTL di conto economico e di patrimonio netto, si è assunto di attribuire l'importo del riallineamento alle differenze da PPA e agli ammortamenti extracontabili in quadro EC risultanti a livello di singola unità immobiliare e, per differenza, all'effetto conseguente alla rivalutazione a fair value. Per coerenza con la rappresentazione contabile dello storno delle DTL, anche l'onere relativo al versamento dell'imposta sostitutiva è portato a diretta riduzione del beneficio, a conto economico o a patrimonio netto, secondo un criterio di imputazione proporzionale con lo storno della fiscalità.

Da ultimo, si deve segnalare che, in ragione del predetto riallineamento, in capo a Banco BPM e alle singole società che hanno effettuato il riallineamento si è reso necessario iscrivere un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione (cosiddetta riserva in sospensione di imposta ai fini fiscali) per un ammontare corrispondente ai maggiori valori riallineati al netto dell'imposta sostitutiva. Per quanto riguarda la Capogruppo l'importo della riserva da vincolare ammonta a 605 milioni; l'apposizione del vincolo dovrà essere oggetto di specifica approvazione da parte dell'Assemblea degli azionisti in occasione della prima riunione successiva alla decisione di riallineamento assunta.

Si ricorda che il riallineamento in esame si aggiunge a quello già deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 26 gennaio 2021 in merito al riallineamento delle attività immateriali rappresentate dagli intangibili (marchi e client relationship), rilevate nel bilancio separato a seguito della fusione per incorporazione dell'ex controllata Banca Popolare di Milano. Il valore riallineato al 31 dicembre 2020 delle citate attività ammonta complessivamente a 426,9 milioni (rappresentato da marchi per 263,4 milioni e client relationship per 163,5 milioni).

In ragione del predetto riallineamento, i cui benefici economici sono stati rilevati nel bilancio di Banco BPM al 31 dicembre 2020, l'Assemblea degli Azionisti del 15 aprile 2021 ha provveduto a creare un vincolo di distribuibilità delle riserve per un ammontare pari a 414,1 milioni, corrispondente ai maggiori valori riallineati (426,9 milioni) al netto dell'imposta sostitutiva da versare (12,8 milioni).

Nuova Definition of Default ("DoD")

A far data dal 1° gennaio 2021, ai fini regolamentari, si è resa obbligatoria l'applicazione della Nuova Definizione di Default ("DoD"), derivante dall'implementazione del "RTS on the materiality threshold for credit

obligations past due under Article 178 of the CRR (Regolamento Delegato EU 2018/171)" e delle correlate linee guida dell'EBA "EBA Guidelines on the application of the definition of default under Article 178 of the CRR".

La citata normativa, pur confermando le basi del default nel ritardo nei pagamenti e nel probabile inadempimento del debitore, introduce alcuni criteri più stringenti per l'individuazione delle posizioni deteriorate e per il successivo rientro in bonis. In particolare, la Nuova Definizione di Default stabilisce i criteri per l'identificazione dello scaduto, la modalità di gestione degli indicatori da considerare ai fini dell'identificazione di probabile inadempimento, gli aspetti specifici delle esposizioni retail e i criteri per il ritorno di una posizione in uno stato di bonis.

Nel dettaglio, le principali novità introdotte rispetto alla normativa in precedenza vigente riguardano i seguenti ambiti:

  • nuova definizione di past due:
    • abbassamento della soglia di rilevanza "relativa" da 5% a 1% (soglia calcolata come rapporto tra l'importo scaduto e/o sconfinante e l'esposizione complessiva del cliente, entrambi determinati a livello di Gruppo Bancario senza compensazione con eventuali margini disponibili di altre linee di credito);
    • introduzione di una soglia di rilevanza "assoluta" differenziata per tipologia di esposizione (100 euro per i retail e 500 euro per i non retail, da confrontare con l'importo complessivo scaduto e/o sconfinante del debitore);
    • classificazione di un debitore in stato default (NPE) al superamento congiunto di entrambe le soglie di rilevanza per 90 giorni consecutivi;
  • introduzione di un periodo di osservazione di almeno 3 mesi propedeutico alla riclassificazione a performing per i debitori precedentemente classificati a default (Non Performing Exposure) che regolarizzano la propria posizione;
  • classificazione di un debitore in stato default in maniera omogenea a livello di Gruppo Bancario, ossia su tutte le obbligazioni creditizie attive presso le società del Gruppo;
  • classificazione del debitore in stato di default nel caso in cui la ristrutturazione onerosa implichi una ridotta obbligazione finanziaria, superiore all'1% rispetto a quella precedente (i.e. Δ NPV > 1%);
  • introduzione di nuove regole di propagazione/valutazione della propagazione dello stato di default di una posizione sulla base del legame esistente con altre posizioni passate in stato di non performing;
  • impossibilità per la banca di compensare gli importi scaduti/sconfinanti esistenti su alcune linee di credito del debitore con altre linee di credito aperte e non utilizzate dallo stesso (cd. margini disponibili).

I criteri introdotti dalla normativa di vigilanza hanno avuto un impatto sulla classificazione contabile delle esposizioni creditizie deteriorate (Stadio 3), in quanto le disposizioni di vigilanza sono ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9, in termini di evidenze obiettive di impairment.

Alla data del 1° gennaio 2021, la prima applicazione dei criteri previsti dalla Nuova Definizione di Default ha comportato la classificazione tra le posizioni deteriorate (past due) di un ammontare lordo pari a 113,4 milioni. Le relative rettifiche di valore, che ammontano complessivamente a 16,2 milioni, non hanno comportato alcun impatto nel conto economico al 1° gennaio 2021, in quanto gli effetti valutativi conseguenti alla prima applicazione della nuova normativa erano già stati recapiti nel bilancio 2020, come illustrato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Nel corso del primo semestre 2021 sono stati adottati dei fattori correttivi sui parametri di rischio al fine di tenere conto dell'adozione della normativa sulla nuova definizione di default. L'intervento principale ha riguardato le previsioni dei tassi di default, con impatto sul parametro della probabilità di default (PD), che sono stati stimati tenendo conto di serie storiche coerenti con i dettami della nuova normativa. Anche il parametro delle perdite attese in caso di default (LGD) è stato oggetto di calibrazione per tenere conto degli interventi sui tassi di default; un'ulteriore revisione del modello di calcolo della LGD è prevista per il secondo semestre del 2021 al fine di recepire in modo complessivo gli aggiustamenti apportati al modello interno.

Per ulteriori approfondimenti si rinvia a quanto riportato nella Parte E dedicata alle Esposizioni creditizie deteriorate.

Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10.

In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora in capo all'investitore si realizzino contemporaneamente i seguenti tre requisiti:

  • abbia il potere di decidere sulle attività rilevanti dell'entità;
  • sia esposto o beneficia dei rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • abbia la capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti (collegamento tra potere e rendimenti).

L'IFRS 10 stabilisce quindi che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 30 giugno 2021 separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 30 giugno 2021, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 30 giugno 2021 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

• lo scopo di tali veicoli;

  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, qualora in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 30 giugno 2021, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo; per i dettagli si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020 sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "16 - Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020, parte "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16- Altre informazioni, Cartolarizzazioni - cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra

il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2021, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono iscritte in base al metodo del patrimonio netto; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione Partecipazioni delle presenti Note illustrative.

Denominazioni imprese
Sede operativa
Sede legale
rapporto
Impresa partecipante Quota %
(1)
Banco BPM S.p.A.
Verona
Milano
Capogruppo
1.
Agriurbe S.r.l. in liquidazione
Milano
Milano
1
Banco BPM
100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
Disponib.
voti % (2)
100,000%
100,000%
2.
Aletti & C. Banca di Investimento Mobiliare S.p.A.
Milano
Milano
1
Banco BPM
100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
3.
Aletti Fiduciaria S.p.A.
Milano
Milano
1
Banca Aletti & C.
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
4.
Banca Akros S.p.A.
Milano
Milano
1
Banco BPM
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
5.
Banca Aletti & C. (Suisse) S.A.
CH - Lugano
CH - Lugano
1
Banca Aletti & C.
100,000%
100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6.
Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione
CH - Lugano
CH - Lugano
1
Banco BPM
100,000%
100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
7.
Bipielle Real Estate S.p.A.
Lodi
Lodi
1
Banco BPM
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 298.418.385,78
8.
BPM Covered Bond S.r.l.
Roma
Roma
1
Banco BPM
80,000%
80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
9.
BPM Covered Bond 2 S.r.l.
Roma
Roma
1
Banco BPM
80,000%
80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
10. BRF Property S.p.A.
Parma
Parma
1
Banco BPM
65,428%
65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
11. BP Covered Bond S.r.l.
Milano
Milano
1
Banco BPM
60,000%
60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
12. BP Trading Immobiliare S.r.l.
Lodi
Lodi
1
Bipielle Real Estate
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 4.070.000,00
13. Consorzio AT01
Lodi
Lodi
1
Bipielle Real Estate
95,000%
95,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
14. FIN.E.R.T. S.p.A. in liquidazione (**)
Roma
Roma
1
Banco BPM
80,000%
80,000%
Capitale sociale euro 103.280,00
15. Ge.Se.So. S.r.l.
Milano
Milano
1
Banco BPM
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
16. Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. in liquidazione (*)
Lodi
Lodi
1
Banco BPM
100,000%
Capitale sociale euro 258.024,00
100,000%
17. Lido dei Coralli S.r.l.
Sassari
Sassari
1
Bipielle Real Estate
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
18. Meleti S.r.l. (*)
Lodi
Lodi
1
Perca
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 20.000,00
19. Milano Leasing S.p.A. in liquidazione
Milano
Milano
1
Banco BPM
99,999%
99,999%
Capitale sociale euro 1.541.808,00
20. Oaklins Italy S.r.l.
Milano
Milano
1
Banca Akros
100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
21. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione
Milano
Milano
1
Banco BPM
99,966%
100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
22. Perca S.r.l. (*)
Lodi
Lodi
1
Immobiliare Marinai d'Italia 100,000%
100,000%
Capitale sociale euro 50.000,00

Sede legale Tipo di
rapporto
Rapporto di partecipazione Disponib.
voti % (2)
Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Milano Milano 1 Banco BPM 99,907% 99,907%
Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Lodi Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Cosenza Lodi 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Cosenza Cosenza 1 Bipielle Real Estate 100,000% 100,000%
Milano Milano 4 - 0,000%
4 - 0,000%
4 Banco BPM 9,900% 9,900%
4 - 0,000%
Sede operativa Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV)
Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV)
Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV)
(1) Impresa partecipante Quota %

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società in dismissione ai sensi dell'IFRS 5.

(**) Società cancellata dal Registro delle Imprese in data 1 luglio 2021.

(***) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Variazioni dell'area di consolidamento

Nel corso del semestre l'unica variazione dell'area di consolidamento è riconducibile all'acquisizione, attraverso la controllata Banca Akros, del 100% del capitale della società Oaklins Italy S.r.l. che, a decorrere dalla chiusura contabile al 30 giugno 2021, viene consolidata con il metodo integrale.

Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel periodo della Relazione intermedia sulla gestione e alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda delle presenti Note illustrative.

Si segnala inoltre che, a decorrere dalla presente relazione semestrale, le controllate Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. in liquidazione, Perca S.r.l. e Meleti S.r.l. sono classificate in dismissione ai sensi dell'IFRS 5 a seguito degli accordi relativi alla cessione delle stesse.

Per ulteriori dettagli si rinvia al successivo paragrafo dedicato agli eventi intervenuti dopo la chiusura del semestre.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2021) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (5 agosto 2021), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi di bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento della relazione semestrale.

Conclusa con successo la prima emissione di Social Bond

Nel mese di luglio Banco BPM ha concluso con successo il collocamento della prima emissione di Social Bond senior preferred destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 500 milioni con scadenza 2026.

L'obbligazione, emessa nell'ambito di un Green, Social and Sustainability Bond Framework Framework a valere sul programma EMTN da 25 miliardi, è destinata a finanziare un portafoglio selezionato di PMI a cui sono state concesse erogazioni coperte dalla garanzia pubblica prevista nel Decreto Liquidità per fronteggiare l'emergenza Covid-19.

Banco BPM pubblicherà per tutta la vita del bond una rendicontazione annuale per assicurare la trasparenza sull'allocazione dei proventi dell'emissione e sui benefici sociali finalizzati alla salvaguardia dei posti di lavoro delle PMI colpite dall'emergenza sanitaria.

Il titolo sarà quotato presso il Luxembourg Stock Exchange, ha durata cinque anni e cedola annua pari allo 0,875%. L'emissione è stata sottoscritta da investitori istituzionali, principalmente banche e fondi italiani.

L'operazione si inserisce nella strategia ESG (Environmental, Social and Governance) del Gruppo e rappresenta la concreta realizzazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale che sempre più indirizzeranno e caratterizzeranno le diverse aree di business della Banca.

Fusione di società controllate

Coerentemente con le iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo, di semplificazione della struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse e di riduzione dei costi, in data 19 luglio si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione della controllata ProFamily S.p.A. nella Capogruppo.

L'operazione è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute, senza rapporto di cambio né conguaglio in denaro; gli effetti contabili e fiscali sono stati imputati al bilancio dell'incorporante con decorrenza 1° gennaio 2021.

Inoltre, in data 20 luglio 2021 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e di Release hanno approvato il progetto di fusione per incorporazione della controllata Release nella Capogruppo.

Anche questa operazione si realizzerà secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute in quanto, nel mese di gennaio 2021, Banco BPM ha acquisito il controllo totalitario della partecipata Release, mediante l'acquisto da BPER Banca S.p.A. di n. 39.923.532 azioni ordinarie della partecipata.

L'operazione di fusione, subordinatamente all'autorizzazione della BCE, si prevede venga perfezionata entro la fine dell'esercizio/inizio 2022.

Le descritte operazioni non comporteranno impatti sui ratios patrimoniali e sulla situazione patrimoniale del Gruppo.

Cessione partecipazioni in società controllate

In data 15 luglio Banco BPM ha sottoscritto l'atto di cessione del 100% del capitale della società Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. in liquidazione, che a sua volta controlla al 100% le società Perca S.r.l. e Meleti S.r.l., a favore della società "Arcidiacona Consulenza & Servizi Immobiliari di Arcidiacona Toni Maurizio", per un corrispettivo pari a 100 mila euro.

L'atto di vendita della partecipazione è stato iscritto al competente Registro delle Imprese in data 22 luglio 2021.

La descritta operazione non comporterà impatti sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Liquidazione società controllate

A inizio luglio si è conclusa la procedura di liquidazione della controllata FIN.E.R.T. S.p.A., senza alcun riparto tra i soci. La società è stata quindi cancellata dal Registro delle imprese ed espunta dal Gruppo Bancario. La descritta operazione non ha comportato effetti sulla situazione contabile al 30 giugno.

Inoltre, in data 22 luglio 2021 l'assemblea dei soci di Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. (società veicolo di cartolarizzazione dei crediti ai sensi della Legge n. 130/1999, consolidata da Banco BPM), a seguito della

chiusura anticipata dell'ultima operazione di cartolarizzazione in essere, ha deliberato lo scioglimento anticipato e la messa in liquidazione della società. L'avvio della liquidazione ha avuto decorrenza in data 29 luglio 2021.

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

Per i principi contabili con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle voci di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale 31 dicembre 2020 del Gruppo Banco BPM ("Parte A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio").

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attivita' finanziarie

Nel corso del semestre non sono intervenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A tal proposito si deve precisare che nel periodo, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – Informativa sul fair value

Metodologie di determinazione del fair value per le attività e le passività finanziarie misurate in bilancio al fair value

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

  • le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");
  • le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

In particolare:

  • i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;
  • i finanziamenti che non superano l'SPPI test sono valutati sulla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente;
  • i titoli di capitale non quotati sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali;
  • gli investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati, sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge;
  • i contratti di Bond Repo sono valutati attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate);
  • i contratti derivati OTC sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione; ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, il Gruppo Banco BPM utilizza come riferimento la curva OIS ("Overnight Indexed Swap"), considerata come espressione di un tasso privo di rischio. I valori così ottenuti sono poi corretti per tenere conto di tutti i fattori considerati rilevanti dai partecipanti al mercato, con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile (rischio modello, rischio liquidità, rischio di controparte). Con riferimento al rischio di controparte dei derivati in bonis, riferito sia al rischio di credito della controparte "Credit Valuation Adjustment" (CVA) sia al rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali "Debt Valuation Adjustment" (DVA), il corrispondente fattore correttivo viene determinato per ogni singola entità giuridica del Gruppo in funzione dell'esposizione futura attesa generata dai contratti, delle probabilità di default delle parti e delle relative perdite. In particolare, l'esposizione futura attesa viene variamente configurata in considerazione dell'esistenza o meno di accordi di "netting e collateral agreement" in grado di mitigare il rischio di controparte, mentre la probabilità di default viene stimata ricorrendo a quotazioni di Crediti Default Swap, laddove disponibili, in via prioritaria rispetto a parametri interni. Il modello per la quantificazione dei correttivi CVA/DVA prevede che, per ogni derivato, il rischio di controparte sia pari alla somma delle componenti:

  • "Bilateral CVA": trattasi della possibile perdita nel caso in cui l'esposizione futura sia positiva per il Gruppo, corretta per tenere conto dell'eventualità che il Gruppo possa fallire prima della controparte;
  • "Bilateral DVA": volto ad apprezzare il beneficio in caso di inadempimento delle proprie obbligazioni contrattuali, qualora l'esposizione attesa sia negativa per il Gruppo. Tale beneficio viene poi mitigato per tenere conto della probabilità che, nel corso dell'operazione, la controparte possa fallire prima del Gruppo.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari derivati OTC il cui fair value è ottenuto mediante l'utilizzo di modelli di pricing che possono fare uso sia di input osservabili sia di input non osservabili; questi ultimi parametri sono tuttavia giudicati non significativi nella determinazione dell'intero fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator;
  • contratti di Bond Repo qualora gli input dei modelli di pricing utilizzati per la determinazione del fair value siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la determinazione del fair value.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV potrà essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione del "recovery rate", non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per maggiori dettagli sulle metodologie di misurazione del fair value delle attività e passività finanziarie, sulle tecniche e sugli input utilizzati, sulle modalità di compilazione delle tabelle di trasferimento tra i livelli si fa rinvio a

quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020 ("Parte A – Politiche contabili", "A4 – Informativa sul fair value").

Gerarchia del fair value delle attività e passività finanziarie valutate in bilancio al fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività finanziarie oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

Attività/Passività finanziarie misurate al 30/06/2021 31/12/2020
fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione
4.694.231
4.013.009
2.957.181
2.633.097
861.343
4.240
3.491.133
2.833.138
4.705.654
4.413.483
846.738
1.727
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
681.222 324.084 857.103 657.995 292.171 845.011
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
15.153.391 113.525 180.002 10.408.048 115.435 187.313
3. Derivati di copertura - 73.656 - - 75.046 -
Totale 19.847.622 3.144.362 1.041.345 13.899.181 4.896.135 1.034.051
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 861.118 10.310.844 305 2.052.688 10.634.315 541
2. Passività finanziarie designate al fair value - 1.220.442 - - 955.781 -
3. Derivati di copertura - 504.648 - - 585.680 -
Totale 861.118 12.035.934 305 2.052.688 12.175.776 541

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 30 giugno 2021 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'82,3% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value " nell'ambito della categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 17,3% da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.041,3 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 213,0 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale e di prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 462,3 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (409,2 milioni), fondi immobiliari (49,2 milioni) e fondi hedge (3,9 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime;
  • finanziamenti verso la clientela per 312,1 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 52,2 milioni, di cui titoli strutturati di credito per 45,8 milioni;
  • derivati Over the Counter (OTC) per 1,7 milioni, principalmente rappresentati da valutazioni che risentono in modo significativo dell'utilizzo di parametri di input non osservabili.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano classificati in corrispondenza del livello 1 e 2 della gerarchia di fair value. Nel dettaglio:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (future e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 242,8 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 1.627,8 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 192,7 milioni e a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 668,4 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano quasi interamente classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value.

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso del semestre i trasferimenti in oggetto hanno riguardato un numero limitato di titoli, trasferiti dal livello 2 al livello 1 per un ammontare di 1,5 milioni (valore di inizio esercizio), classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Variazioni del periodo delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 846.738 1.727 - 845.011 187.313 -
2. Aumenti 103.471 3.522 - 99.949 10.040 -
2.1. Acquisti 37.278 498 - 36.780 2.603 -
2.2. Profitti imputati a: 28.211 34 - 28.177 5.527 -
2.2.1. Conto Economico 28.211 34 - 28.177 2 -
- di cui plusvalenze 22.401 13 - 22.388 - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 5.525 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 13.148 2.810 - 10.338 1.910 -
2.4. Altre variazioni in aumento 24.834 180 - 24.654 - -
3. Diminuzioni (88.866) (1.009) - (87.857) (17.351) -
3.1. Vendite (32.395) (909) - (31.486) (152) -
3.2. Rimborsi (15.594) - - (15.594) (1.290) -
3.3. Perdite imputate a: (26.605) (48) - (26.557) (15.909) -
3.3.1. Conto Economico (26.605) (48) - (26.557) - -
- di cui minusvalenze (26.604) (48) - (26.556) - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (15.909) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (1.618) - - (1.618) - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (12.654) (52) - (12.602) - -
4. Rimanenze finali 861.343 4.240 - 857.103 180.002 -

Variazioni del periodo delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 541 - -
2. Aumenti - - -
2.1. Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (236) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti - - -
3.3. Profitti imputati a : (236) - -
3.3.1. Conto Economico (236) - -
- di cui plusvalenze (236) - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimento ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 305 - -

Informativa sul fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo

Con riferimento all'informativa sul fair value delle attività e passività finanziarie iscritte in bilancio al costo ammortizzato, richiesta dai paragrafi 25 e 26 dell'IFRS 7 richiamati dal principio IAS 34, si rimanda a quanto rappresentato nelle relative tabelle di composizione delle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato della "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" (per l'attivo voce 40 e per il passivo voce 10).

Per l'illustrazione della modalità di determinazione del fair value, rilevante ai soli fini informativi, si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che nel periodo non si sono verificate transazioni che abbiano comportato la rilevazione di "day one profit/loss" pertanto al 30 giugno 2021, come al 31 dicembre 2020, non si rilevano costi o ricavi sospesi legati all'effetto.

Informativa sui prodotti strutturati di credito

Si segnala che al 30 giugno 2021 l'esposizione del Gruppo in titoli strutturati di credito ammonta a 2.700,6 milioni e si riferisce per 2.536,9 milioni a titoli Asset Backed Securities (ABS) derivanti da operazioni di cartolarizzazione e per 163,8 milioni alle quote di fondi comuni di investimento detenute a seguito delle cessioni multi-originator di portafogli creditizi deteriorati effettuate nei precedenti esercizi.

Con riferimento ai titoli ABS la composizione risulta essere la seguente:

• 342,4 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Aurelia SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Rockets", perfezionata nel mese di maggio 2021 (tranche senior pari a 341,8 milioni; tranche mezzanine pari a 0,6 milioni;

  • 83,0 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tiberina SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti UTP e in sofferenza, denominata "Progetto Django", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 81,2 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 0,9 milioni; tranche mezzanine B2 pari a 0,5 milioni e tranche junior pari a 0,5 milioni);
  • 32,8 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Titan SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza, denominata "Progetto Titan", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 32,3 milioni; tranche mezzanine pari a 0,3 milioni e tranche junior pari a 0,2 milioni);
  • 1.011,0 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Leviticus SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto ACE", perfezionata nel mese di febbraio 2019 (tranche senior pari a 1.006,5 milioni; tranche mezzanine pari a 4,5 milioni);
  • 1.001,0 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Red Sea SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Exodus", perfezionata nel mese di giugno 2018 (tranche senior pari a 998,1 milioni; tranche mezzanine pari a 2,9 milioni);
  • 66,7 milioni relativi ai titoli di operazioni di cartolarizzazione di terzi (tranche junior per 28,7 milioni; tranche senior per 32,8 milioni; tranche mezzanine per 5,2 milioni). Si segnala che la tranche junior si riferisce al titolo emesso dalla società veicolo "BNT Portfolio SPV" costituita nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titoli.

Per una disamina dei fondi comuni di investimento rivenienti da operazioni di cessioni multi-originator si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E – Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 2.542.497 505 2.394 2.033.591 4.905 -
1.1 Titoli strutturati 32.047 - - 88.342 4.337 -
1.2 Altri titoli di debito 2.510.450 505 2.394 1.945.249 568 -
2. Titoli di capitale 1.223.268 - 18 695.179 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 4.462 - 134 4.692 - 144
4. Finanziamenti - 1.078.441 - - 1.923.234 -
4.1 Pronti contro termine - 1.078.441 - - 1.923.234 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 3.770.227 1.078.946 2.546 2.733.462 1.928.139 162
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 242.782 1.553.809 1.694 99.676 2.485.033 1.565
1.1 di negoziazione 242.782 1.524.862 1.694 99.676 2.479.944 1.565
1.2 connessi con la fair value option - 28.809 - - 5.086 -
1.3 altri - 138 - - 3 -
2. Derivati creditizi - 342 - - 311 -
2.1 di negoziazione - 342 - - 311 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 242.782 1.554.151 1.694 99.676 2.485.344 1.565
Totale (A+B) 4.013.009 2.633.097 4.240 2.833.138 4.413.483 1.727

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Voci/Valori Totale Totale 30/06/2021 31/12/2020 L1 L2 L3 L1 L2 L3 1. Titoli di debito 40.502 - 49.739 40.407 - 49.348 1.1 Titoli strutturati - - - - - - 1.2 Altri titoli di debito 40.502 - 49.739 40.407 - 49.348 2. Titoli di capitale 47.304 324.084 33.028 41.686 292.171 32.377 3. Quote di O.I.C.R. 593.416 - 462.202 575.902 - 434.639 4. Finanziamenti - - 312.134 - - 328.647 4.1 Pronti contro termine - - - - - - 4.2 Altri - - 312.134 - - 328.647 Totale 681.222 324.084 857.103 657.995 292.171 845.011 L1 = Livello 1

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 15.121.237 - 14 10.383.882 - 1.302
1.1 Titoli strutturati 6.664 - 14 6.531 - 1.302
1.2 Altri titoli di debito 15.114.573 - - 10.377.351 - -
2. Titoli di capitale 32.154 113.525 179.988 24.166 115.435 186.011
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 15.153.391 113.525 180.002 10.408.048 115.435 187.313
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Banco BPM detiene, tra i titoli di capitale di livello 2, n. 4.541 quote nel capitale sociale di Banca d'Italia, corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.

merceologica dei crediti verso banche
mposizione
mortizzato – Voce 40
mortizzato: co
m m
Attività finanziarie valutate al costo a 4.1 Attività finanziarie valutate al costo a
Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 5.782.869 - - - - 5.782.869 7.826.884 - - - - 7.826.884
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 5.773.799 - - X X X 7.816.232 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri 9.070 - - X X X 10.652 - - X X X
B. Crediti verso banche 3.663.423 54 - 765.284 134.329 2.759.090 4.147.915 23 - 699.298 183.155 3.315.955
1. Finanziamenti 2.791.278 54 - - - 2.759.090 3.293.774 23 - - - 3.315.955
1.1 Conti correnti e depositi a vista 539.261 54 - X X X 552.585 23 - X X X
1.2. Depositi a scadenza 407.170 - - X X X 75.366 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 1.844.847 - - X X X 2.665.823 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 296.071 - - X X X 854.645 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 811 - - X X X 1.311 - - X X X
- Altri 1.547.965 - - X X X 1.809.867 - - X X X
2. Titoli di debito 872.145 - - 765.284 134.329 - 854.141 - - 699.298 183.155 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 872.145 - - 765.284 134.329 - 854.141 - - 699.298 183.155 -
Totale 9.446.292 54 - 765.284 134.329 8.541.959 11.974.799 23 - 699.298 183.155 11.142.839
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale Totale
30/06/2021 31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
impaired
originate
di cui:
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 103.197.778 3.716.569 244.518 - - 112.867.387 102.725.809 4.292.674 341.499 - - 113.698.693
1.1. Conti correnti 8.341.272 389.169 103.480 X X X 8.015.334 523.059 126.433 X X X
1.2. Pronti contro termine attivi 2.549.745 - - X X X 3.482.261 - - X X X
1.3. Mutui 76.320.325 2.132.058 95.891 X X X 74.011.269 2.381.922 164.059 X X X
1.4. Carte di credito, prestiti personali
e cessioni del quinto
1.735.993 22.010 50 X X X 1.879.094 11.643 59 X X X
1.5. Finanziamenti per leasing 804.137 606.322 5.156 X X X 863.992 627.585 5.110 X X X
1.6. Factoring 61.324 7.517 - X X X 58.316 56 - X X X
1.7. Altri finanziamenti 13.384.982 559.493 39.941 X X X 14.415.543 748.409 45.838 X X X
2. Titoli di debito 23.509.963 - - 21.348.077 206.550 2.559.512 22.808.626 - - 21.048.136 204.343 2.403.132
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di debito 23.509.963 - - 21.348.077 206.550 2.559.512 22.808.626 - - 21.048.136 204.343 2.403.132
Totale 126.707.741 3.716.569 244.518 21.348.077 206.550 115.426.899 125.534.435 4.292.674 341.499 21.048.136 204.343 116.101.825
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I crediti deteriorati (terzo stadio) ammontano a 3.716,6 milioni, segnando una ulteriore contrazione rispetto allo scorso esercizio (4.292,7 milioni).

Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio Write-off parziali
con basso rischio
di cui: Strumenti
di credito
Secondo stadio Terzo stadio Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio complessivi (*)
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi
con le GL 5.960.400 - 3.414.492 147.635 (12.859) (118.318) (44.630) -
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di
concessione 43.455 - 95.267 18.727 (196) (1.116) (7.120) -
3. Nuovi finanziamenti 13.933.231 - 897.858 30.617 (3.489) (2.954) (7.919) -
Totale 30/06/2021 19.937.086 - 4.407.617 196.979 (16.544) (122.388) (59.669) -
Totale 31/12/2020 20.254.420 - 2.364.362 74.959 (31.955) (100.059) (22.373) -

4.4 a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

La tabella espone i finanziamenti interessati da moratorie o da altre misure di concessione non ancora scadute alla data del 30 giugno 2021, nonché i finanziamenti erogati mediante meccanismi di garanzia pubblica ("Nuovi finanziamenti"). Al riguardo si precisa che la sottovoce "Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL" si riferisce alle misure di sostegno conforme alle linee guida pubblicate dall'EBA nel mese di aprile 2020 (EBA/GL/2020/02). Per le principali novità relative agli interventi di moratoria e relativa classificazioni intervenuti nel corso del semestre si fa rinvio al paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative, nonché a quanto indicato nella Relazione intermedia sulla gestione nelle sezioni "Fatti di rilievo del periodo" e "Risultati".

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La suddivisione dei finanziamenti verso clientela alla data del 30 giugno 2021 per stadi di rischio è riportata nella tabella seguente:

Tipologie esposizioni/stadi di rischio Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Totale
Sofferenze - - 946.981 946.981
Inadempienze probabili - - 2.673.630 2.673.630
Esposizioni scadute deteriorate - - 95.958 95.958
Esposizioni deteriorate - - 3.716.569 3.716.569
Esposizioni in bonis 92.216.495 10.981.283 - 103.197.778
Totale finanziamenti verso clientela 92.216.495 10.981.283 3.716.569 106.914.347

Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia dei finanziamenti verso la clientela si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Risultati" contenuta nella Relazione intermedia sulla gestione.

Partecipazioni – Voce 70

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 30 giugno 2021 ammontano a 1.688,5 milioni rispetto ai 1.664,8 milioni del 31 dicembre 2020.

L'incremento registrato nel semestre, pari a 23,7 milioni, si riferisce agli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, che in dettaglio includono la quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nel periodo (+98,1 milioni), gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (-47,6 milioni), di Anima Holding (-15,7 milioni), di Vera Assicurazioni (-3,9 milioni), di Bipiemme Vita (-3,1 milioni) e di Etica SGR (-1,1 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi, nonché le variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle suddette società (-3,0 milioni).

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 19,385% 19,385%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Arcene Immobili S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
6. Arcene Infra S.r.l. in liquidazione Lodi Lodi 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
7. Bipiemme Vita S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,000% 19,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
8. Bussentina S.c.a.r.l. in liquidazione Roma Roma 1 Bipielle Real Estate 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 25.500,00
9. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00
10. CF Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto
(a)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
11. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
12. Factorit S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,500% 39,500%
Capitale sociale euro 85.000.002,00
13. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
14. HI-MTF SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 25,000% 25,000%
Capitale sociale euro 5.000.000,00
15. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
16. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
17. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
18. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*)Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 631.077 - 47.580
Alba Leasing S.p.A. 159.903 - -
Anima Holding S.p.A. 223.282 299.487 15.721
Vera Vita S.p.A. 257.205 - -
Totale 1.271.467 299.487 63.301

La colonna "Fair value" riporta il valore relativo alla quotazione di Borsa al 30 giugno 2021 della collegata Anima Holding, che rappresenta l'unica società quotata.

Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso del semestre sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione, in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati già recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2020 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii)ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedono tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Cattolica

In data 29 marzo 2018, facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica"), è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Tra i triggering events che determinano per il Banco BPM il diritto di esercizio della Call Option figura il verificarsi di un eventuale cambio di controllo su Cattolica.

L'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, ha determinato, a parere di Banco BPM, un cambio di controllo su Cattolica. Sulla base di tale convinzione la Banca, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture. Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto ad esercitare l'opzione di acquisto.

A seguito di una interlocuzione tra le parti, in data 16 aprile 2021, facendo seguito all'accordo raggiunto il 5 marzo 2021, Banco BPM e Cattolica hanno stipulato un nuovo accordo che prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata, il riconoscimento allo stesso Banco BPM di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 ed il 30 giugno 2023, eventualmente posticipabile dalla Banca di sei mesi in sei mesi per tre volte, sino al 31 dicembre 2024.

In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni; il prezzo di esercizio dell'opzione di acquisto è stato fissato ai c.d. "own funds" - escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni – da calcolarsi al semestre antecedente l'esercizio dell'opzione. A tale valore saranno aggiunte (i) una componente fissa di 60 milioni, di cui 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle Filiali attualmente servite da altro partner assicurativo, e (ii) una componente eventuale di 50 milioni da corrispondersi in via differita, esclusivamente nel caso in cui per un periodo di 4 anni non si verifichino eventi che abbiano effetto sul controllo di Cattolica da parte dell'attuale primo azionista o di altri soggetti anche in concerto tra loro. L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call (c.d. cap e floor sul valore degli own funds come calcolati alla data di riferimento) e

aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve/dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale delle joint venture.

Qualora Banco BPM decida di non esercitare l'opzione di acquisto entro il suddetto termine, la Banca corrisponderà a Cattolica i medesimi 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle Filiali attualmente servite da altro partner assicurativo e la partnership tra Banco BPM e Cattolica proseguirà sino al 31 dicembre 2030 (salvi successivi rinnovi annuali), allo scadere dei quali Banco BPM potrà nuovamente esercitare l'opzione di acquisto del 65% del capitale delle joint venture ovvero, in caso di mancato esercizio da parte della Banca di detta opzione, Cattolica potrà esercitare un'opzione di vendita delle suddette quote. In tale ipotesi, il prezzo di esercizio delle opzioni di acquisto e vendita resterà ancorato agli own funds (come sopra definiti) alla data del 31 dicembre 2030 senza componenti aggiuntive e senza l'applicazione di meccanismi di protezione.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Covéa

In data 25 giugno 2021 Banco BPM ha sottoscritto con il gruppo Covéa accordi modificativi della partnership nel settore della bancassicurazione in essere dal 2011 fra l'ex Banca Popolare di Milano (ora Banco BPM) e Covéa e riferiti alle JV Bipiemme Vita, compagnia operativa nel ramo vita e detenuta all'81% da Covéa Coopérations e al 19% da Banco BPM, e Bipiemme Assicurazioni, compagnia operativa nel ramo danni interamente detenuta da Bipiemme Vita.

Le modifiche apportate agli accordi preesistenti, che prevedevano una "finestra" di uscita tramite esercizio di un'opzione call a favore di Banco BPM limitata al periodo dall'8 settembre 2021 al 23 ottobre 2021, disciplinano le modalità di prosecuzione e di conclusione della partnership fino, massimo, alla fine del 2028.

In particolare, gli accordi, come modificati, prevedono il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% della Compagnia, esercitabile in qualunque momento nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028 salvo l'esercizio di opzioni di put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e alla Banca in determinate finestre temporali.

Tali accordi, che modificano quelli già esistenti, ridefiniscono, tra l'altro, i termini e le condizioni dei diritti di exit delle parti della partnership. In sintesi è previsto quanto segue:

  • diritto per Banco BPM di esercitare una call option in qualunque momento entro il 31 dicembre 2023 ad un prezzo pari al valore degli Unrestricted T1 ("UT1") di Bipiemme Vita al 30 giugno 2021, maggiorati di una componente di remunerazione del capitale assorbito per Covéa (convenzionalmente pari al 140% del Solvency Capital Requirement di Bipiemme Vita alla data del 30 giugno 2021) e di eventuali aumenti di capitale decurtati dei dividendi eventualmente pagati;
  • nel caso in cui Banco BPM (i) non eserciti la call option e (ii) invii comunque disdetta degli accordi alla scadenza del 2023, Covéa potrà esercitare una Prima Put Option nel periodo tra il 1° gennaio 2024 e il 14 febbraio 2024, ad un prezzo pari agli UT1 al 31 dicembre 2023 moltiplicati di un multiplo pari a 1,5;
  • nel caso in cui Banco BPM non effettui la disdetta degli accordi e non eserciti la call option entro la scadenza del 2023, la partnership si rinnoverà automaticamente per altri 5 anni fino al 31 dicembre 2028. Alla data del rinnovo, Covéa avrebbe diritto ad una Seconda Put Option esercitabile tra il 1° gennaio 2024 e il 14 febbraio 2024, a valere su una partecipazione in BPM Vita pari al 30%, ad un prezzo pari agli UT1 al 31 dicembre 2023. Alla data di scadenza, Covéa avrebbe diritto ad una Terza Put Option esercitabile tra il 2 ottobre 2028 ed il 16 novembre 2028, a valere sulla partecipazione residua in BPM Vita, ad un prezzo pari agli UT1 al 30 settembre 2028. In maniera reciproca, Banco BPM avrebbe diritto ad una nuova call option allo stesso prezzo e periodo di esercizio della Terza Put Option.

Gli accordi prevedono altresì che a partire dal 31 ottobre 2021, tutte le attività di gestione in delega di BPM Vita verranno trasferite ad Anima SGR come previsto dagli accordi del 2018 tra Banco BPM ed Anima stessa. Banco BPM si impegna a compensare BPM Vita per i maggiori costi sostenuti.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • (i) la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • (ii) la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • (iii) la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi distribuiti attraverso la rete Banco BPM nell'ambito delle joint venture in essere tra Banco BPM ed il Gruppo Cattolica.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali OICR e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

Per i fondi per rischi ed oneri a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership si fa rinvio a quanto contenuto nella successiva sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100".

Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 30 giugno 2021 a 3.434,8 milioni e si confrontano con il dato di 3.552,5 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 847,3 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.430,4 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 1.157,1 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

Alla data del 30 giugno 2021 non risultano in essere impegni per l'acquisto di immobili o altre attività materiali di importo significativo.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2021 31/12/2020
1. Attività di proprietà 98.434 100.866
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 19.507 21.728
d) impianti elettronici 59.608 55.554
e) altre 19.319 23.584
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 748.853 793.793
a) terreni - -
b) fabbricati 737.453 781.132
c) mobili 9.810 10.605
d) impianti elettronici - -
e) altre 1.590 2.056
Totale 847.287 894.659
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

La variazione osservata nel semestre si riferisce principalmente al normale processo di ammortamento.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Alla data del 30 giugno 2021, così come al 31 dicembre scorso, il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2021 31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.430.437 - - 1.497.783
a) terreni - - 1.048.886 - - 1.101.844
b) fabbricati - - 331.451 - - 345.839
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 50.100 - - 50.100
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.430.437 - - 1.497.783
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 50.305 - - 54.741

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre, oltre al normale processo di ammortamento per 8,2 milioni, si segnalano in particolare:

  • trasferimenti di taluni immobili tra le attività detenute a scopo di investimento e tra le attività in via di dismissione per un valore di bilancio pari rispettivamente a 47,4 milioni e 20,2 milioni;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente positivo per 1,7 milioni. Detti effetti sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva per positivi 3,3 milioni e nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 1,6 milioni.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.157.081 - - 1.160.040
a) terreni - - 819.654 - - 829.624
b) fabbricati - - 337.427 - - 330.416
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 1.157.081 - - 1.160.040
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 580.473 - - 644.449

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre si segnalano:

  • trasferimenti di alcuni immobili dalle attività ad uso funzionale per un valore di bilancio di 47,4 milioni;
  • trasferimenti di taluni immobili, per un valore di bilancio pari a 18,9 milioni, tra le attività in via di dismissione;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo per 33,9 milioni rilevato nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Le residue variazioni si riferiscono ad operazioni di acquisti e di vendita di importi complessivamente non significativi.

Per le attività svolte nel corso del primo semestre per la misurazione al fair value del patrimonio immobiliare si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato nel contesto della pandemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".

Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2021 31/12/2020
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 54.558 X 51.100
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 54.558 X 51.100
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 662.178 504.272 663.260 504.272
A.2.1 Attività valutate al costo: 662.178 504.272 663.260 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 662.178 504.272 663.260 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 662.178 558.830 663.260 555.372

Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Al 30 giugno 2021, le attività immateriali a vita indefinita del Gruppo ammontano a 558,8 milioni e sono rappresentate per 54,6 milioni da avviamenti, e per 504,3 milioni da marchi.

Gli avviamenti sono allocati alla CGU "Bancassurance Protezione" per 51,1 milioni; l'importo residuo di 3,5 milioni si riferisce all'allocazione provvisoria del costo dell'operazione di aggregazione aziendale relativa all'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l., perfezionata nel corso del semestre. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o ramo d'azienda delle presenti Note illustrative.

I marchi risultano invece allocati per 485,7 milioni alla CGU Retail e per 18,6 milioni alla CGU Banca Akros.

I marchi allocati alla CGU Retail sono riferiti alle operazioni di aggregazione effettuate in precedenti esercizi dal Banco BPM e sono stati valutati, ai fini dell'impairment test annuale condotto al 31 dicembre 2020, utilizzando il metodo del Dividend Discount Model.

Il marchio relativo a Banca Akros (iscritto nel corso del processo di Purchase Price Allocation effettuato in seguito alla fusione fra Banco Popolare e BPM) è stato valutato al 31 dicembre 2020 sulla base del metodo delle royalties.

Nel corso del periodo non è intervenuta alcuna variazione nelle CGU indicate che esprimono pertanto valori allineati a quelli residui al 31 dicembre 2020.

Ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata è stata condotta un'apposita ricognizione volta ad identificare l'eventuale esistenza di indicatori di impairment in base alla quale, per le CGU Retail e Banca Akros non sono emerse evidenze giudicate tali da richiedere la conduzione anticipata di un nuovo test di impairment. Conseguentemente non si è proceduto ad un aggiornamento della stima del valore recuperabile delle attività immateriali a vita indefinita ad esse associate.

Per quanto riguarda la CGU Bancassurance Protezione, in data 15 aprile 2021 il consiglio di amministrazione di Vera Assicurazioni ha deliberato un aggiornamento del Piano Rolling triennale (2021-2023) al fine di allineare lo stesso agli obiettivi declinati nei nuovi accordi con Cattolica stipulati sempre in data 15 aprile 2021. Tali evidenze hanno comportato la necessità di condurre, in via straordinaria rispetto alla normale scadenza annuale, un test di impairment come di seguito descritto.

A. Modalità di calcolo del valore di riferimento per il test

Per le CGU Bancassurance Protezione, che corrisponde all'entità giuridica Vera Assicurazioni, il valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili pro quota delle attività e passività patrimoniali della citata entità e degli avviamenti ad essa allocati.

Nella seguente tabella si riporta il valore contabile di riferimento della CGU, come sopra determinato, comprensivo dell'avviamento da sottoporre al test di impairment.

C.G.U. Valore di
riferimento
di cui:
avviamenti
Bancassurance Protezione 159 51

Il suddetto valore di riferimento risulta coerente con le modalità di determinazione del rispettivo valore recuperabile.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

  • Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;
  • Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Per la CGU Bancassurance Protezione, il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{i}=0}^{n} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{i}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{j}\right)^{\mathfrak{i}}} + \mathbf{T}\mathbf{V} + \mathbf{S}\mathbf{A}^{\mathfrak{i}}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke - \text{g}} \text{(l+Ke)}^{-n}.$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

B.1 - La stima dei flussi finanziari

Per la CGU Bancassurance Protezione le proiezioni sono state sviluppate su un orizzonte temporale di cinque anni a partire dal Piano Rolling triennale (2021-2023) deliberato dalla compagnia assicurativa nell'aprile 2021. Ai fini della stima dei dividendi distribuibili si è considerato, quale vincolo, il mantenimento di un livello di Solvency Capital Ratio (SCR) target del 130%.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale pari al 7,23%. Il Costo del Capitale (Ke) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\iota} = R_{\iota'} + \mathbb{B} \times (MRP\ )$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per il bilancio al 31 dicembre 2020, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni.

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento - è stato utilizzato un indicatore relativo ad un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo rilevato da Bloomberg con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni.

Da ultimo, il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato determinato sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

Al fine della determinazione del "Terminal Value" è stato utilizzato un tasso di crescita di lungo periodo (cd tasso "g") del 2%, pari al livello di inflazione target della Banca Centrale Europea.

C. Sintesi dei risultati

Sulla base delle linee guida illustrate, il test di impairment al 30 giugno 2021 non ha determinato la necessità di rilevare una svalutazione degli intangibili a vita utile indefinita riferibili alla CGU Bancassurance Protezione. Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso potrebbero risultare significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

D. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di quest'ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Nello specifico la tabella evidenzia il livello che il tasso "Ke" dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile, nell'ipotesi di mantenere costante il tasso di crescita "g" al 2%.

La tabella seguente evidenzia come con un incremento del costo del capitale al valore dell'8,10% abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value "g" all'1,5%, si determinerebbe uno scenario di impairment.

CGU Bancassurance Protezione
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,23% 8,10%
1,50% 14 8,2% -7 -4,4%
(g) 2,00% 24 13,3% 0 0,0%
2,50% 37 18,7% 9 5,1%

In aggiunta è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto al costo del capitale ed al vincolo della distribuibilità dei dividendi pari al coefficiente Solvency Ratio target (di seguito "SCR"). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Solvency Ratio e/o il costo del capitale rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico la tabella evidenzia il livello che il Solvency Ratio dovrebbe assumere per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile nell'ipotesi di mantenere costante il costo del capitale "ke" al 7,23%.

In particolare, la tabella seguente evidenzia come con un incremento dell'SCR target al valore del 227% abbinato ad un incremento del costo del capitale al 7,70%, si determinerebbe uno scenario di impairment.

CGU Bancassurance Protezione Variazione del ke / SCR target (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul value in use) SCR

130% 227%
6,98% 33 17,1% 8 4,9%
Ke 7,23% 24 13,3% 0 0,0%
7,70% 10 6,2% -13 -9,2%

E. Segnali esogeni di impairment

Si evidenzia che la valutazione dell'esistenza o meno di effettive indicazioni di impairment, soprattutto in uno scenario economico e di mercato come quello attuale, costituisce un esercizio particolarmente complicato che comporta un elevato grado di giudizio e che implica il ricorso a stime ed assunzioni che potrebbero dover essere modificate in futuro alla luce delle informazioni che si renderanno disponibili o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Nel corso del secondo semestre il Gruppo effettuerà un continuo monitoraggio al fine di cogliere eventuali fatti e circostanze che possano mettere in dubbio la recuperabilità dei valori contabili; ad ogni modo, la verifica di impairment verrà formalmente condotta in occasione della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021.

Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo

Attività fiscali per imposte anticipate

A.Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 30 giugno 2021 le DTA totali ammontano a 4.440,3 milioni (4.467,2 milioni al 31 dicembre 2020), di cui 4.398,9 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 41,4 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 30 giugno 2021, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.551,0 milioni (2.576,3 milioni al 31 dicembre 2020). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art. 106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 30 giugno 2021 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.871,9 milioni (1.895,0 milioni al 31 dicembre 2020);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 679,1 milioni (681,3 milioni al 31 dicembre 2020).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di

garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone di competenza dell'esercizio 2021 ammonta a 26,6 milioni.

Si segnalano inoltre le recenti novità normative che prevedono la facoltà di conversione in crediti d'imposta delle DTA, anche se non iscritte in bilancio, sia riferite alle perdite fiscali non ancora computate in diminuzione del reddito imponibile IRES sia relative alla quota parte dei benefici derivanti dalla normativa di Agevolazione alla Crescita Economica (ACE) non ancora utilizzati.

In particolare, le previsioni di cui all'art. 44 bis del D.L. 30 aprile 2019 n. 34 e le successive modifiche da ultimo apportate dal D.L. 25 maggio 2021 n. 73 (cosiddetto "Decreto Sostegni-bis") subordinano la conversione delle DTA in esame al perfezionamento, entro il 31 dicembre 2021, di operazioni di cessione a titolo oneroso di crediti pecuniari vantati nei confronti di debitori inadempienti.

Ai fini della conversione delle DTA è consentito assumere le perdite e le eccedenze ACE nei limiti del 20% del valore nominale dei crediti ceduti, con un limite massimo annuo di 2 miliardi di valore riferito alle cessioni complessive di tutte le società del Gruppo legate tra loro da rapporti di controllo. Per avvalersi della facoltà di conversione è necessario pagare il canone annuo già previsto dal D.L. n. 59 del 2016 per la conversione delle DTA qualificate, come in precedenza illustrato.

In virtù della suddetta disciplina, tenuto conto delle operazioni perfezionate nel primo semestre 2021, il Gruppo ha trasformato DTA in crediti d'imposta per un ammontare complessivo pari a 91,6 milioni.

Al 30 giugno 2021 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.889,2 milioni (1.890,8 milioni al 31 dicembre 2020) di cui 951,3 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (1.042,0 milioni al 31 dicembre 2020) e 938,0 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (848,8 milioni al 31 dicembre 2020).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 30 giugno 2021 è pari a 54,0 milioni, di cui 14,6 milioni di DTA IRES e 39,4 milioni di DTA IRAP.

B.Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 2.551,0 milioni e corrispondenti al 57,5% delle DTA totali iscritte in bilancio al 30 giugno 2021, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.889,2 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

• Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;

  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non prevede un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;
  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2021 – 2023 ed un tasso di crescita annua del 2% per il reddito "normalizzato" dell'ultimo anno di previsione;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2021-2023, elaborate in coerenza con i dati di budget 2021 e, per gli esercizi 2022-2023, con le linee di indirizzo strategico approvate dal Consiglio di Amministrazione nel mese di aprile 2021, propedeutiche alla revisione del Piano Strategico 2021-2023. Al riguardo, come illustrato nella Relazione intermedia sulla gestione, il Piano Strategico 2020-2023, annunciato al mercato in data 3 marzo 2020, non è più da considerarsi attuale, in quanto elaborato sulla base di ipotesi ed assunzioni formulate anteriormente alla diffusione del Covid-19 e quindi sulla base di previsioni macroeconomiche differenti rispetto a quelle si stanno progressivamente delineando.

Tenuto conto dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2024, si è preso come riferimento il reddito atteso nel 2023, determinato ponderando i tre suddetti scenari, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2025, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari cioè al tasso atteso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE nel lungo periodo.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,89% (in lieve riduzione rispetto al 6,19% preso come riferimento per il bilancio al 31 dicembre 2020). Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,1%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,16%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,89%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2024. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Si deve precisare che le stime dei flussi reddituali, il tasso di crescita (g), i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati al fine di escludere la necessità di dover condurre un test di impairment sulle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, in mancanza di evidenze obiettive di perdita.

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con

aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 31 dicembre 2020 e stimate in essere al 30 giugno 2021, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società aderenti al consolidato fiscale, ammontano a 1.594,5 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2037 (17 anni). Va peraltro evidenziato che oltre l'80% delle DTA sarebbe recuperabile entro l'esercizio 2033 (13 anni). Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2033 (13 anni).

Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 31 dicembre 2020 e stimate in essere al 30 giugno 2021, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 226,9 milioni. Il recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire per oltre il 90% entro la fine dell'esercizio 2040 (20 anni). Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2035 (15 anni).

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM al 31 dicembre 2020 e stimate in essere al 30 giugno 2021, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 68,8 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Tenuto conto che il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni, che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità, per le DTA IRES rilevate in base del 24% (1.594,5 milioni, pari a oltre l'80% del totale delle DTA IRES non trasformabili) è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero. In particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,39% e 4,39%) comporterebbe rispettivamente un allungamento dell'orizzonte temporale di 2 anni o una riduzione dello stesso orizzonte di 2 anni;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) non avrebbe significativi impatti sull'orizzonte temporale di recupero che resterebbe confermato entro il 2037;
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2024: una riduzione del 10% del suddetto reddito comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA di 2 anni.

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2033 (13 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 30 giugno 2021 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Risk-adjusted profit approach
Orizzonte previsto di rientro
Previsioni al
30/06/2021
Fattore
Fattore
sconto
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
Previsioni
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-10%)
22,5% 22,5% 22,5% 22,5% 22,5%
59,8% 57,2% 62,7% 59,1% 73,0%
80,3% 74,8% 86,4% 78,6% 100,0%
86,5% 80,0% 93,8% 84,5%
92,5% 84,9% 100,0% 90,1%
98,2% 89,5% 95,4%
100,0% 93,8% 100,0%
97,9%
100,0%
Sensitività periodo esplicito
22,5%
55,6%
73,3%
78,7%
83,8%
88,7%
93,4%
97,9%
100,0%

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 30 giugno 2021 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 951,3 milioni, rispetto ai 1.042,0 milioni al 31 dicembre 2020.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate nei passati esercizi è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario.

Per quanto concerne la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, anch'essa ha tratto origine da circostanze straordinarie in quanto ha trovato le sue radici nello scenario creato dalla pandemia Covid-19 e nelle conseguenti azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre imposte 30/06/2021 31/12/2020
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.267.736 283.275 - 2.551.011 2.576.352
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.709.490 162.373 - 1.871.863 1.895.009
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad affrancamenti
di avviamenti ed altre attività immateriali 558.246 120.902 - 679.148 681.343
A.2) DTA Altre fattispecie 1.771.934 75.946 - 1.847.880 1.870.547
Perdite fiscali riportabili a nuovo 951.270 - - 951.270 1.042.031
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela deducibili
negli esercizi successivi
273.023 53.318 - 326.341 348.098
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
126.350 976 - 127.326 138.403
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di Fine
Rapporto deducibili in esercizi successivi
158.584 1.124 - 159.708 173.910
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 225.594 16.019 - 241.613 125.166
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività immateriali
21.740 4.437 - 26.177 26.960
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
1.163 48 - 1.211 1.232
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 14.210 24 - 14.234 14.747
Totale A 4.039.670 359.221 - 4.398.891 4.446.899
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie valutate in
contropartita al patrimonio netto 19.872 5.584 - 25.456 3.520
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 14.160 1.742 - 15.902 16.784
Totale B 34.032 7.326 - 41.358 20.304
Totale (A+B) 4.073.702 366.547 - 4.440.249 4.467.203

Altre attività: crediti verso Amministrazioni Finanziarie

Nella voce 130 "Altre attività" al 30 giugno 2021 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 1.503,1 milioni (1.149,1 milioni al 31 dicembre 2020) rappresentati principalmente da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 300,9 milioni di cui 208,0 milioni relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019. La voce comprende inoltre i crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 92,9 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
  • crediti per istanze di rimborso IVA per complessivi 186,1 milioni di cui 177,0 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Nell'ambito del contenzioso avviato avverso il silenzio rifiuto dell'Amministrazione Finanziaria sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano accolto i ricorsi presentati dalla Banca. In data 21 marzo 2019, a seguito del ricorso dell'Amministrazione Finanziaria, la Corte di Cassazione ha deciso di rinviare ad altra sezione della Commissione Tributaria Regionale la verifica dell'effettiva esistenza dei carichi pendenti evidenziati dall'Amministrazione a giustificazione del mancato rimborso. La causa è stata discussa in riassunzione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano il 9 novembre 2020. Atteso che i suddetti carichi pendenti risultano essere stati estinti, la Banca è confidente nel pieno recupero dei crediti in esame. L'importo residuo, pari a 9,1 milioni, si riferisce per 7,5 milioni al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. relativo al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. L'ulteriore importo di 1,6 milioni è relativo al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente l'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,2 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;

  • crediti residui derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRAP deducibile dall'IRES riferita al costo del lavoro per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 a seguito dell'emanazione del D.L n.185/2008 per complessivi 83,3 milioni;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione nel corso del 2021 per un importo complessivo di 277,5 milioni;
  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 63,9 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA di Gruppo per 0,6 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 371,1 milioni;
  • crediti per IMU per 0,3 milioni;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 0,5 milioni.

Con riferimento alla fattispecie dei crediti per Ecobonus sopra elencata, che è in grado di spiegare la variazione intervenuta nei crediti verso Amministrazioni Finanziarie classificati nelle "Altre attività", si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altre aspetti rilevanti ai fine delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 6.732 11.374
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 92.885 61.449
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 21.486 21.527
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti 414 -
Totale A 100.031 72.823
di cui valutate al costo 7.653 11.374
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 92.378 61.449
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività (2.437) -
Totale C (2.437) -
di cui valutate al costo (2.437) -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 30 giugno 2021 (analogamente al 31 dicembre 2020), tra le attività possedute per la vendita figurano le seguenti fattispecie:

  • immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso al 30 giugno 2021 fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali);
  • crediti per i quali il processo di perfezionamento della cessione determinerà la vendita nel 2021(esposte nella voce A.1 "Attività finanziarie);
  • le altre attività e passività sono relative alla società Immobiliare Marinai d'Italia e alle sue controllate Perca e Meleti per le quali è stata deliberata la vendita.

PASSIVO

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 37.206.263 X X X 27.820.559 X X X
2. Debiti verso banche 7.069.860 X X X 6.124.039 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 890.569 X X X 521.475 X X X
2.2 Depositi a scadenza 170.191 X X X 152.328 X X X
2.3 Finanziamenti 5.724.877 X X X 5.215.642 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.260.541 X X X 4.619.012 X X X
2.3.2 Altri 464.336 X X X 596.630 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di
propri strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 6.812 X X X 7.075 X X X
2.6 Altri debiti 277.411 X X X 227.519 X X X
Totale 44.276.123 - - 44.276.123 33.944.598 - - 33.944.596

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 103.004.657 X X X 98.490.060 X X X
2. Depositi a scadenza 1.161.774 X X X 1.474.004 X X X
3. Finanziamenti 1.796.741 X X X 1.169.988 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.165.402 X X X 495.505 X X X
3.2 Altri 631.339 X X X 674.483 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 715.294 X X X 753.205 X X X
6. Altri debiti 920.128 X X X 1.028.409 X X X
Totale 107.598.594 - - 107.598.594 102.915.666 - - 102.915.666

VB = Valore di bilancio

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

L1 = Livello 1

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale Totale
31/12/2020
Tipologia titoli /
Valori
30/06/2021
VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Titoli
1. Obbligazioni 13.009.799 11.783.409 1.679.729 - 14.491.141 13.059.867 1.871.203 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 13.009.799 11.783.409 1.679.729 - 14.491.141 13.059.867 1.871.203 -
2. Altri titoli 39.111 - - 39.111 69.489 - - 69.489
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altri 39.111 - - 39.111 69.489 - - 69.489
Totale 13.048.910 11.783.409 1.679.729 39.111 14.560.630 13.059.867 1.871.203 69.489

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli in circolazione al 30 giugno 2021 ammontano a 13,0 miliardi (14,6 miliardi al 31 dicembre scorso).

Come indicato nel paragrafo "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di giugno si è concluso il collocamento di una emissione obbligazionaria subordinata Tier 2, destinata ad investitori istituzionali, di 300 milioni e scadenza 10 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo. Il bond, sottoscritto prevalentemente da investitori esteri, prevede per i primi cinque anni una cedola fissa del 2,875%.

Nel semestre sono giunte a scadenza o sono state rimborsate anticipatamente obbligazioni per circa 1,8 miliardi.

Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia
operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 526.744 581.120 - - 581.120 1.693 2.715 - - 2.715
2. Debiti verso clientela 5.576.105 87.269 5.776.515 - 5.863.784 6.275.407 1.937.630 4.809.615 - 6.747.245
3. Titoli di debito 2.579.247 - 2.614.633 - 2.555.200 2.968.222 - 2.957.698 - 2.908.690
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 2.579.247 - 2.614.633 - 2.555.200 2.968.222 - 2.957.698 - 2.908.690
3.2.1 Strutturati 2.579.247 - 2.614.633 - X 2.968.222 - 2.957.698 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 8.682.096 668.389 8.391.148 - 9.000.104 9.245.322 1.940.345 7.767.313 - 9.658.650
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 192.729 1.917.226 305 - - 112.343 2.865.897 541 -
1.1 Di negoziazione X 192.729 1.881.320 305 X X 112.343 2.836.179 541 X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - 35.812 - X X - 29.478 - X
1.3 Altri X - 94 - X X - 240 - X
2. Derivati creditizi - - 2.470 - - - - 1.105 - -
2.1 Di negoziazione X - 2.470 - X X - 1.105 - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 192.729 1.919.696 305 X X 112.343 2.867.002 541 X
Totale (A+B) X 861.118 10.310.844 305 X X 2.052.688 10.634.315 541 X

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

Totale
30/06/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair Fair value Fair
VN L1 L2 L3 value * VN L1 L2 L3 value *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 1.204.222 - 1.220.442 - 1.198.621 949.433 - 955.781 - 943.781
3.1 Strutturati 994.222 - 1.006.297 - X 739.433 - 742.203 - X
3.2 Altri 210.000 - 214.145 - X 210.000 - 213.578 - X
Totale 1.204.222 - 1.220.442 - 1.198.621 949.433 - 955.781 - 943.781

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli di debito strutturati si riferiscono a certificates a capitale garantito.

Il ricorso alla fair value option è riconducibile alla caratteristica di contratto complesso contenente uno o più derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari del suddetto contratto.

Le restanti posizioni si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie, effettuate in precedenti esercizi e coperte mediante strumenti derivati, per le quali il ricorso alla fair value option è avvenuto per eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati di copertura gestionale, in alternativa al trattamento contabile dell'hedge accounting.

Nel corso del semestre non vi sono stati rimborsi di importo significativo.

Fondi del passivo – Voci 90 e 100

Alla data del 30 giugno i fondi del passivo ammontano a 1.276,8 milioni (1.415,5 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 343,3 milioni (369,5 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 129,0 milioni (133,7 milioni al 31 dicembre 2020), i fondi rischi su impegni e garanzie rilasciate per 133,4 milioni (al 31 dicembre scorso pari a 127,4 milioni) ed altri fondi per rischi ed oneri per 671,1 milioni (784,9 milioni il dato di fine 2020).

Questi ultimi includono:

  • gli stanziamenti a fronte di controversie legali e fiscali per 102,0 milioni;
  • gli stanziamenti per oneri del personale per 407,4 milioni, principalmente imputabili agli accantonamenti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore in relazione agli accordi riferiti all'accompagnamento alla pensione su base volontaria del personale del Gruppo;

• altri fondi per rischi ed oneri per 161,7 milioni che comprendono tra l'altro gli oneri prevedibili connessi ad alcune transazioni legate all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria.

Considerato che una puntuale indicazione degli stanziamenti potrebbe seriamente pregiudicare la posizione della società nell'ambito della gestione delle vertenze connesse alle passività potenziali oggetto di valutazione, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), per alcune fattispecie non è stata fornita analitica indicazione in merito all'entità degli stanziamenti esistenti nell'ambito dei fondi per rischi ed oneri e degli accantonamenti addebitati al conto economico.

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2021 31/12/2020
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 48.558 56.024
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 84.793 71.418
3. Fondi di quiescenza aziendali 129.027 133.654
4. Altri fondi per rischi ed oneri 671.107 784.879
4.1 controversie legali e fiscali 101.970 109.493
4.2 oneri per il personale 407.410 450.722
4.3 altri 161.727 224.664
Totale 933.485 1.045.975

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Per quanto riguarda i rapporti con l'Amministrazione Finanziaria, Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state fatte oggetto di varie attività di verifica sia nell'esercizio 2021 che nei precedenti. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in una pluralità di contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le passività considerate probabili, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso con la controparte, per via

giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile. Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato nel contesto della pandemia Covid-19", cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie ammontano a 102,0 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 30 giugno 2021 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza del 31 dicembre 2020 il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande avversarie. La sentenza è stata appellata dalle controparti che hanno contestualmente ridotto le pretese a circa 11,8 milioni.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano a seguito della dichiarata incompetenza territoriale del Tribunale di Latina inizialmente adito da controparte.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. La causa pende dinanzi il Tribunale di Roma.
  • La società BM 124 S.r.l. (cessionaria di un credito da parte del Fallimento Barbero Metalli S.p.A.) il 15 dicembre 2020 ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad altri soggetti (tra cui sette istituti di credito), per ottenere la condanna in via solidale di tutti i convenuti al pagamento di 37,5 milioni (pari alle maggiori perdite registrate) o in subordine di 22,9 milioni (pari al totale delle operazioni pregiudizievoli, di cui 9,2 milioni riferibili a Banco BPM) a titolo di risarcimento per i danni asseritamente determinati dalla abusiva concessione del credito. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Firenze.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per una evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni

(quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. All'udienza del 19 aprile 2021 il Giudice ha fissato l'udienza di precisazione delle conclusioni al 10 maggio 2022.

• La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale, mentre risulta ancora pendente il giudizio dinanzi il Consiglio di Stato, per il quale non risulta ancora fissata la pubblica udienza di merito.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia e per il quale non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito.

Prescindendo dai possibili sviluppi futuri delle vertenze in esame, in relazione all'obbligo nascente dalla citata sentenza del TAR Lombardia, è probabile che la controllata possa essere chiamata ad impegnare risorse finanziarie per farsi carico dell'onere degli interventi di bonifica e messa in sicurezza. Sulla base di una relazione tecnica dell'esperto tecnico incaricato dalla controllata (Golder), in considerazione del persistere dell'indeterminatezza dell'intervento da eseguire sull'area (che potrà essere definito solo ad esito della redazione in corso del piano di caratterizzazione ed a conclusione del connesso procedimento amministrativo di approvazione dell'eventuale piano di bonifica), non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri di bonifica, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza. A fronte della passività potenziale descritta non risulta pertanto stanziato alcun accantonamento nei fondi per rischi ed oneri del bilancio della controllata e, conseguentemente, del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 427,7 milioni.

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 269,2 milioni a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 62,8 milioni.

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile. Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 30 giugno 2021 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Tecnogas S.p.A. La procedura richiede la restituzione di somme per 11,2 milioni. Il giudizio di revocatoria fallimentare in primo grado è risultato favorevole alla Banca, sentenza opposta dalla curatela. La Corte d'Appello di Ancona, dopo aver inizialmente ammesso la CTU, ha sospeso l'assegnazione dell'incarico a seguito di formale istanza della Banca in ordine all'onere di deduzione e prova nelle revocatorie di rimesse in conto corrente. La causa è stata definita con sentenza favorevole alla Banca in data 11 maggio 2021 e rigetto integrale delle contestazioni di controparte. La sentenza non è stata appellata ed è passata in giudicato in data 16 luglio 2021.
  • CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. La prima udienza di comparizione, fissata per il 30 dicembre 2020, è stata differita al 21 aprile 2021. All'ultima udienza il Giudice ha ulteriormente differito l'udienza di trattazione al giorno 11 ottobre 2021.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, i fondi stanziati a fronte delle pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 5,3 milioni.

Si precisa altresì che il Gruppo è coinvolto in una serie di ulteriori contenziosi correlati all'attività di recupero crediti a copertura dei quali sono stati effettuati stanziamenti per complessivi 15,6 milioni.

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate ammontano alla data del 30 giugno 2021 a 222,7 milioni1 .

Nel corso del semestre non si sono registrate variazioni.

Dettaglio dei contenziosi in essere al 30 giugno 2021

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 30 giugno 2021 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

  • Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Si ritiene che la definizione della vertenza possa comportare l'effettivo impiego di risorse economiche per 5,6 milioni. Tale importo è già stato addebitato al conto economico dei precedenti esercizi mentre la differenza è classificata come una passività potenziale a fronte della quale non vi sono accantonamenti iscritti in bilancio.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti alla Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tutt'ora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106,

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso. Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 30 giugno 2021.

Attività di verifica in corso al 30 giugno 2021

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. Sulla base di quanto emerge dai processi verbali dell'attività di verifica, che è tutt'ora in corso, non è stato esposto alcun rilievo.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 407,4 milioni e comprendono l'importo di 257,0 milioni stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020 relativi all'accompagnamento alla pensione su base volontaria di n. 1.500 risorse. Nel primo semestre, sempre in accordo con le organizzazioni sindacali, il numero concordato di dipendenti interessati si è incrementato da 1.500 a 1.607 unità non rendendo comunque necessaria l'effettuazione di ulteriori stanziamenti a Conto Economico.

In tale voce sono inoltre ricompresi gli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati in esercizi anteriori al 2020 e la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo.

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 161,7 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (94,0 milioni);
  • b) passività stimata a fronte di probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate da parte della clientela di polizze assicurative (20,7 milioni);
  • c) rischi connessi a garanzie concesse e/o impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (12,5 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte della cessione di crediti, riconducibili ai progetti Exodus, ACE, Titan, Django e Rockets (3,3 milioni).

Nell'ambito della categoria a) è incluso l'accantonamento a fronte dei rischi connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

Al riguardo, si segnala che l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) nel mese di aprile 2017 aveva esteso il procedimento avviato nei confronti di IDB alle banche segnalatrici, tra cui Banco BPM e in data 30 ottobre 2017, nel ravvisare una presunta pratica commerciale scorretta ai sensi del Codice del Consumo, aveva irrogato alla stessa IDB e alle banche segnalatrici una sanzione amministrativa (pari, nel caso di Banco BPM, a 3,35 milioni). La Banca ha impugnato il provvedimento dell'AGCM prima presso il TAR, che ha rigettato il ricorso della Banca, e poi presso il Consiglio di Stato che con sentenza del 28 gennaio 2021, nel confermare l'impianto della sentenza del TAR, ha accolto in parte le censure dell'appello della Banca riducendo la sanzione comminata dall'AGCM del 30% poiché ritenuta non proporzionale rispetto a quella della società IDB.

In relazione a tale operatività risulta inoltre pendente un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. Nel mese di febbraio 2021 è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio dei soggetti imputati per i vari reati contestati, inclusi gli illeciti amministrativi ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti di Banco BPM e di Banca Aletti. L'udienza preliminare è iniziata il 19 luglio e proseguirà il 20 settembre 2021 (salvo successivi ulteriori rinvii).

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza alla clientela, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care che prevede un'analisi caso per caso degli elementi evidenziati dalla clientela nei propri reclami, finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni che prevedono il mantenimento della proprietà della pietra da parte del cliente unitamente all'erogazione di un ristoro economico da parte delle banche del Gruppo interessate. Inoltre, a seguito del fallimento di IDB, dichiarato a gennaio 2019, il Gruppo ha ulteriormente rafforzato i presidi di customer care prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti ancora in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB ai clienti che abbiano già ricevuto autorizzazione dal Giudice Delegato. Alla data del 19 luglio 2021 (data più prossima alla data di approvazione della Relazione finanziaria) risultavano pervenuti oltre 24.000 reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 713 milioni; di questi circa 1.460 hanno dato luogo a procedimenti civili che vedono la Banca convenuta per un petitum complessivo pari a circa 77 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo superiore a 560 milioni. A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti e quindi ancora pendenti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante a 91,7 milioni.

Come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa più sopra esposta non comprende le informazioni la cui fornitura potrebbe pregiudicare la posizione delle banche del

Gruppo interessate (Banco BPM e Banca Aletti) nelle azioni di tutela della propria posizione terza rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

La voce a) comprende inoltre per 2,3 milioni la quota residua relativa al completamento degli interventi da effettuare a fronte della decisione assunta dalla Banca di ricalcolare le condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi secondo le metriche recentemente definite dalle più severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza.

Il punto b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

Il punto c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e/o impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali, franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2011 della partecipazione pari all'81% del capitale di Bipiemme Vita a Covéa. A tal riguardo si ricorda che nel corso del semestre la Capogruppo ha ridefinito gli accordi della partnership con Covéa; si rimanda alla sezione "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative per l'informativa al riguardo.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni nel corso del semestre è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Si rimanda alla sezione "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative per una più completa informativa relativa agli accordi di put e call option relativi al trasferimento delle quote partecipative. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo prevede la rinuncia ad ogni pretesa relativamente al periodo 2018-2020 ed introduce un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive per il periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 ed il trimestre precedente al trasferimento delle quote partecipative.

Dal momento che i prezzi di esercizio delle opzioni (descritti nella sezione "Partecipazioni – Voce 70") sono stati calcolati tenendo in considerazione gli importi che - alla data di stipula dei nuovi accordi (marzo 2021) – sarebbero spettati a Cattolica, si ritiene che lo stanziamento di 38,5 milioni rilevato nel bilancio 2020 debba continuare ad essere mantenuto nel bilancio al 30 giugno 2021.

Peraltro, tenuto conto che la somma di 26 milioni legata alla mancata cessione a Cattolica del 65% del capitale sociale di BPM Vita costituisce di fatto una passività certa, in sede di redazione della situazione contabile al 30 giugno 2021 si è proceduto rilevare un "debito" verso Cattolica, riclassificando l'ammontare dell'onere prevedibile già rilevato nel bilancio 2020 tra i fondi per rischi ed oneri; l'importo di 12,5 milioni rappresentante la stima della penale dovuta per il mancato raggiungimento dei target distributivi previsti dai precedenti accordi è stato mantenuto in quanto implicitamente incluso nei prezzi di esercizio delle nuove opzioni.

Per quanto riguarda gli impegni relativi ai nuovi target commerciali previsti dai nuovi accordi, alla data del 30 giugno 2021 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

Il punto d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione mediante cartolarizzazione dei crediti avvenute nel 2021 e nei precedenti esercizi.

Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 30 giugno 2021 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 3.640.077 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 8,3 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (6.125.659) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.509.056.467 -
B. Aumenti 2.485.582 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 2.485.582 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie - -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.511.542.049 -
D.1 Azioni proprie (+) 3.640.077 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel periodo ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione come dettagliato nella Parte L delle Note illustrative.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli azionari di propria emissione

Nel corso del semestre non sono intervenute variazioni nella composizione del capitale sociale.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli obbligazionari convertibili di propria emissione

Alla data del 30 giugno 2021 non risultano in essere strumenti obbligazionari convertibili di propria emissione.

Strumenti di capitale: composizione

Gli strumenti di capitale in essere al 30 giugno 2021 ammontano a 1.092,8 milioni (695,4 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati interamente da tre emissioni di titoli Additional Tier 1, la prima avvenuta nel 2019 per 300 milioni nominali, la seconda, perfezionata nel mese di gennaio 2020, per un ammontare di 400 milioni nominali e la terza, del gennaio 2021, per 400 milioni nominali.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Al 30 giugno 2021 il patrimonio netto si è ridotto di 18,4 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto contenuto nella precedente "Parte A – Politiche contabili".

Riserve da valutazione: composizione

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione.

(migliaia di euro) 30/06/2021 31/12/2020
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 66.427 139.259
Attività materiali 377.263 246.926
Copertura di investimenti esteri 513 199
Copertura dei flussi finanziari (10.887) (4.287)
Differenze di cambio 11.079 11.860
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio) (15.540) (8.608)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (95.039) (95.176)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 14.164 17.925
Leggi speciali di rivalutazione 2.314 2.314
Totale 350.294 310.412

La variazione della riserva da valutazione relativa alle attività materiali pari a 130,3 milioni si riferisce per 127,4 milioni all'effetto del riallineamento fiscale degli immobili ad uso strumentale come illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
I sem. 2021
Totale
I sem. 2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico: 11.054 1.755 1.818 14.627 20.237
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.041 - 1.818 10.859 12.104
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.013 1.755 - 3.768 8.133
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 74.459 - X 74.459 78.287
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 125.081 879.750 X 1.004.831 1.075.602
3.1 Crediti verso banche 5.301 17.146 X 22.447 25.197
3.2 Crediti verso clientela 119.780 862.604 X 982.384 1.050.405
4. Derivati di copertura X X (70.823) (70.823) (53.730)
5. Altre attività X X 5.741 5.741 2.428
6. Passività finanziarie X X X 183.734 58.533
Totale 210.594 881.505 (63.264) 1.212.569 1.181.357
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 198 49.509 - 49.707 67.810
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - 9.420 - 9.420 11.907

La voce "6. Passività finanziarie" si riferisce per 165,5 milioni agli interessi di competenza relativi alle operazioni di finanziamento TLTRO III con BCE (34,4 milioni al 30 giugno 2020); per il relativo trattamento contabile si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
I sem. 2021
Totale
I sem. 2020
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (49.901) (127.529) X (177.430) (241.258)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (19.960) X X (19.960) (44.913)
1.3 Debiti verso clientela (29.941) X X (29.941) (34.756)
1.4 Titoli in circolazione X (127.529) X (127.529) (161.589)
2. Passività finanziarie di negoziazione (7.021) - - (7.021) (3.137)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (1.664) - (1.664) (2.150)
4. Altre passività e fondi X X (96) (96) (111)
5. Derivati di copertura X X 23.301 23.301 22.632
6. Attività finanziarie X X X (43.803) (13.477)
Totale (56.922) (129.193) 23.205 (206.713) (237.501)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (3.794) - - (3.794) (4.909)

Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori I sem. 2021 I sem. 2020
a) garanzie rilasciate 39.786 36.647
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza 502.270 399.600
1. negoziazione di strumenti finanziari 15.274 16.571
2. negoziazione di valute 1.964 1.854
3. gestione di portafogli 13.617 11.813
3.1. individuali 13.617 11.813
3.2 collettive - -
4. custodia e amministrazione titoli 5.353 4.702
5. banca depositaria 750 717
6. collocamento titoli 11.631 30.009
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 22.953 22.746
8. attività di consulenza 7.122 2.573
8.1 in materia di investimenti 4.075 1.796
8.2 in materia di struttura finanziaria 3.047 777
9. distribuzione di servizi di terzi 423.606 308.615
9.1. gestioni di portafogli 316.222 229.229
9.1.1. individuali 906 1.070
9.1.2. collettive 315.316 228.159
9.2. prodotti assicurativi 67.444 50.474
9.3. altri prodotti 39.940 28.912
d) servizi di incasso e pagamento 85.987 76.517
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 126.607 99.756
j) altri servizi 253.804 252.973
Totale 1.008.454 865.493

2.2 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori I sem. 2021 I sem. 2020
a) garanzie ricevute (5.757) (4.744)
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (19.241) (21.996)
1. negoziazione di strumenti finanziari (5.486) (5.685)
2. negoziazione di valute (4) (4)
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (5.924) (4.721)
5. collocamento di strumenti finanziari (3.687) (7.961)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (4.140) (3.625)
d) servizi di incasso e pagamento (4.328) (5.011)
e) altri servizi (32.827) (29.149)
Totale (62.153) (60.900)

Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 79.888 74.610 (34.228) (46.884) 73.386
1.1 Titoli di debito 12.297 40.665 (8.403) (22.460) 22.099
1.2 Titoli di capitale 67.361 32.868 (25.480) (24.400) 50.349
1.3 Quote di O.I.C.R. 220 217 (11) (3) 423
1.4 Finanziamenti 10 - (334) - (324)
1.5 Altre - 860 - (21) 839
2. Passività finanziarie di negoziazione 7.097 18.189 (59.192) (29.759) (63.665)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 2.335 17.414 (1.429) (3.287) 15.033
2.3 Altre 4.762 775 (57.763) (26.472) (78.698)
Attività e passività finanziarie: differenze
di cambio X X X X 993
3. Strumenti derivati 907.892 992.430 (967.646) (939.430) 12.005
3.1 Derivati finanziari: 907.618 991.391 (966.038) (938.584) 13.146
- Su titoli di debito e tassi di interesse 537.426 716.931 (562.590) (672.580) 19.187
- Su titoli di capitale e indici azionari 342.206 194.918 (375.598) (186.340) (24.814)
- Su valute e oro X X X X 18.759
- Altri 27.986 79.542 (27.850) (79.664) 14
3.2 Derivati su crediti 274 1.039 (1.608) (846) (1.141)
di cui: coperture naturali connesse con la fair
value option X X X X -
Totale 994.877 1.085.229 (1.061.066) (1.016.073) 22.719

Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
I sem. 2020
Componenti reddituali/Valori I sem. 2021
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 250.120 107.820
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 109.221 336.076
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 107.870 476.120
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari 191 -
A.5 Attività e passività in valuta 195 683
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 467.597 920.699
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (120.721) (187.699)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (338.099) (189.819)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (6.026) (551.855)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta (664) (181)
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (465.510) (929.554)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 2.087 (8.855)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Totale
I sem. 2021
Totale
I sem. 2020
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 265.348 (410.206) (144.858) 36.729 (32.553) 4.176
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 265.348 (410.206) (144.858) 36.729 (32.553) 4.176
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
19.656 (6.272) 13.384 39.499 (4.802) 34.697
2.1 Titoli di debito 19.656 (6.272) 13.384 39.499 (4.802) 34.697
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 285.004 (416.478) (131.474) 76.228 (37.355) 38.873
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 9.467 (10.197) (730) 42.817 (42.698) 119
Totale passività (B) 9.467 (10.197) (730) 42.817 (42.698) 119

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2 Crediti verso clientela" comprende utili pari a 76,6 milioni derivanti dall'operazione di vendita di titoli di debito HTC.

Al netto di tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 221,5 milioni imputabile per 214,4 milioni all'operazione di cessione del portafoglio di sofferenze denominata "Rockets".

Per ulteriori dettagli delle suddette operazioni si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 7.759 - (6.268) - 1.491
2.1 Titoli in circolazione 7.759 - (6.268) - 1.491
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X -
Totale 7.759 - (6.268) - 1.491

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo (B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato
netto [(A+B)
- (C+D)]
1. Attività finanziarie 71.851 4.072 (28.064) (467) 47.392
1.1 Titoli di debito 1.989 1.963 (669) (5) 3.278
1.2 Titoli di capitale 46.998 437 (1.788) (462) 45.185
1.3 Quote di O.I.C.R. 17.219 1.581 (12.251) - 6.549
1.4 Finanziamenti 5.645 91 (13.356) - (7.620)
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di
cambio X X X X 3.958
Totale 71.851 4.072 (28.064) (467) 51.350

Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale
I sem. 2021
Totale
I sem. 2020
Primo e Terzo stadio Primo e Terzo
stadio
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
A. Crediti verso banche (1.005) - (126) 88 - (1.043) (1.307)
- finanziamenti (699) - (126) 15 - (810) (1.343)
- titoli di debito (306) - - 73 - (233) 36
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (6.757) (23.013) (623.416) 8.949 398.089 (246.148) (468.983)
- finanziamenti (6.313) (23.013) (623.416) 6.672 398.089 (247.981) (463.238)
- titoli di debito (444) - - 2.277 - 1.833 (5.745)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
Totale (7.762) (23.013) (623.542) 9.037 398.089 (247.191) (470.290)

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Rettifiche di valore nette
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Totale
secondo
stadio
Write-off Altre I sem. 2021
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le GL (39.230) - (23.628) (62.858)
2. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione (686) - 25 (661)
3. Nuovi finanziamenti 3.453 - (6.346) (2.893)
Totale (36.463) - (29.949) (66.412)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore Riprese di valore
Primo e Terzo stadio Primo e Totale Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
Terzo stadio I sem. 2021 I sem. 2020
A. Titoli di debito (1.001) - - 739 - (262) (1.331)
B. Finanziamenti - - - -
-
- -
- Verso clientela - - - -
-
- -
- Verso banche - - - -
-
- -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
- - - -
-
- -
Totale (1.001) - - 739 - (262) (1.331)

Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2021 I sem. 2020
Oneri su beni rivenienti dal leasing (13.152) (12.105)
Altri (21.773) (18.396)
Totale (34.925) (30.501)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2021 I sem. 2020
Proventi su c/c e finanziamenti 2.757 6.473
Recuperi di imposte 135.771 119.806
Recuperi di spese 11.217 5.957
Fitti attivi su immobili 19.236 19.899
Altri 52.850 35.728
Totale 221.831 187.863

Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

Nel corso del semestre, così come nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente, non si sono registrati utili o perdite da cessione di investimenti di importo apprezzabile.

Utile per azione

30/06/2021 30/06/2020
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.509.575.680 1.509.575.680 1.509.807.137 1.509.807.137
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 361.317 361.317 105.231 105.231
EPS (euro) 0,239 0,239 0,070 0,070
Risultato attribuibile annualizzato (*) (migliaia di euro) 722.634 722.634 210.462 210.462
EPS (euro) 0,479 0,479 0,139 0,139

(*) Il risultato annualizzato non rappresenta la previsione della redditività riferita all'intero esercizio.

Si segnala che al 30 giugno 2021 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il Gruppo Banco BPM attua il processo di gestione dei rischi originati dall'attività bancaria e finanziaria al fine di perseguire obiettivi di crescita stabile e sostenibile nel tempo, coerentemente con gli indirizzi generali deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi

Nel corso del primo trimestre del 2021 – nel mese di marzo - il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di Legal Entity rilevante ai fini RAF.

Attraverso il framework di Risk Appetite l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici.

Il framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le cd. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entities rilevanti ai fini RAF decidono di prendere in carico. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi.

In particolare, per il 2021 la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare ulteriormente la struttura complessiva del Framework, introducendo alcuni elementi di novità:

  • definito un Trigger di lungo periodo, in coerenza con gli obiettivi del Piano Industriale, per un sottoinsieme di indicatori permettendo di tenere in debito conto le indicazioni ricevute dagli Organi aziendali in merito al posizionamento del gruppo in ottica pluriennale;
  • migliorato il "cascading down", ossia la struttura ad albero del RAF consentendo una declinazione della propensione al rischio in maniera più pervasiva;
  • introdotto il "cascading orizzontale", ossia la definizione ove opportuno di soglie non solo a livello di Legal Entity ma anche per Linee di Business (BLs)1 per garantirne un miglior allineamento degli obiettivi a quanto definito a livello di Gruppo.

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

1 Il RAF 2021 è stato declinato anche a livello di BLs: Corporate, Retail, Istituzionali, Finanza e ove possibile anche per Direzioni Territoriali e Mercati Corporate.

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Il set di indicatori del RAF tiene conto degli esiti del processo di Risk Identification nonché delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework identificando i seguenti principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziati tra indicatori Strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori Gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori Strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • Il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori Strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche, che vedono la definizione della sola soglia di Trigger, consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto ad eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto ad eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning determinata anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation; per gli indicatori Early Warning, il superamento della soglia di Alert non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo, in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.) e delle operazioni a leva, che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Più nel dettaglio, il perimetro di applicazione delle Operazioni di Maggior Rilievo in ambito creditizio è in fase di una progressiva estensione che verrà definita nel secondo semestre del 2021.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio. Si ricordano in particolare alcune iniziative rivolte a tutto il personale del Gruppo, svolte tramite corsi specifici (sia in aula che online) riguardanti ad esempio i rischi operativi, la compliance, la sicurezza, la responsabilità amministrativa delle banche, la normativa Mifid, l'antiriciclaggio, la salute e sicurezza sul lavoro e in ambito stress lavoro-correlato.

Nel corso del primo semestre il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio EU-wide Stress Test 2021 condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE), il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) e la Commissione Europea, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. I risultati delle banche che hanno partecipato all'esercizio sotto la guida dell'EBA sono stati pubblicati dall'autorità bancaria il 30 luglio 2021; gli esiti concernenti Banco BPM sono stati descritti nella Relazione intermedia sulla gestione.

In ambito ESG, anche al fine di allinearsi alle indicazioni previste dall'Autorità di Vigilanza in tema di rischi climatici e ambientali, il Gruppo Banco BPM ha avviato, nel corso del primo semestre 2021, sette specifici cantieri di attività con l'obiettivo di concretizzare l'integrazione della Sostenibilità all'interno della sua complessiva operatività aziendale.

All'interno di tali cantieri sono stati definiti 32 distinti progetti che troveranno realizzazione grazie al coinvolgimento di 15 diverse unità della Banca e tramite il contributo di oltre 50 risorse dedicate.

Nel quadro della Governance, è stato inoltre rafforzato il ruolo del Comitato Controllo Interno e Rischi e Sostenibilità che fornisce sempre più un supporto strategico sulle attività ESG. Con particolare riferimento alle tematiche ambientali il Gruppo punta a raggiungere l'obiettivo della carbon neutrality entro l'anno 2023. Nei confronti della clientela, l'impegno della Banca si è invece tradotto nell'offerta di prodotti per l'efficientamento energetico legati al superbonus 110%, nello stanziamento di un plafond Investimenti Sostenibili 2020-2023 pari a 5 miliardi, e nell'avvio di una specifica offerta commerciale di Mutui Green. Il Gruppo ha infine recentemente concluso con successo la prima emissione di Social Bond destinati a finanziare le PMI colpite dall'emergenza pandemica.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Società, il presidio unitario dei rischi di propria competenza garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entities sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Inoltre, trimestralmente all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan; tale analisi viene predisposta dalla Funzione "Recovery & Resolution Plans" con il supporto della Funzione Rischi.

Le analisi di posizionamento forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento trimestrale sul posizionamento del Gruppo rispetto al sistema bancario italiano ed europeo con riferimento ai principali ambiti di rischio; le analisi sono condotte adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard e nelle informazioni

presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP viene inoltre rendicontata trimestralmente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di primo e secondo pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate trimestralmente agli Organi Aziendali e integrate annualmente nel resoconto ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) trasmesso alle Autorità di Vigilanza, insieme al cd. ICAAP package.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale (ECAP), calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito dell'autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza trimestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono periodicamente rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macro-economico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di primo e secondo pilastro utilizzate ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali. Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Rischio di credito

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA 2020/07 in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, pubblicato con frequenza trimestrale dal Gruppo.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

La fase di emergenza sanitaria globale, scoppiata ad inizio 2020, ha avuto impatti sul calcolo degli impairments. In particolare, la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico generatosi e i conseguenti interventi mitiganti messi in atto dalle diverse Autorità Competenti hanno richiesto una continua rivisitazione dei modelli utilizzati e fine tuning ad-hoc per poter permettere la corretta misurazione della reale rischiosità del portafoglio di Gruppo, alla luce delle peculiarità derivanti dal contesto macroeconomico di riferimento e dalle misure di sostegno adottate.

Tali processo di rivisitazione dei modelli e di fine tuning, che hanno coinvolto la stima delle perdite attese e il criterio di stage assignment, hanno portato Banco BPM ad adottare, a partire da giugno 2020, una metodologia basata su tassi di decadimento prospettici forniti da un provider esterno e differenziati per settore che considerano al loro interno le misure di mitigazione e, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano. Nel corso del primo semestre del 2021, tale metodologia è stata modificata introducendo su specifici settori di attività economica impattati in misura inferiore dalle misure di supporto precedentemente citate (con particolare riferimento alle moratorie) l'utilizzo di nuovi modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo. Sul resto dei settori è stato mantenuto l'utilizzo dei tassi di decadimento descritto nel precedente paragrafo.

Si rimanda al successivo paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19" all'interno della sezione "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" per maggiori dettagli.

Si fa inoltre presente che, nel contesto dell'emergenza sanitaria Covid-19, il Gruppo Banco BPM, anche in linea con quanto previsto dagli interventi Governativi, ha concesso molteplici misure di supporto alla clientela, tra le quali moratorie ex lege, erogazioni di nuova finanza prevista dal Decreto Legge "Liquidità" e interventi definiti internamente dal Gruppo (es. accordi bilaterali di sospensione), attivando nuove azioni di prioritizzazione degli interventi per il 2021 in attesa che il Governo renda attuativa la legge finanziaria che prevede maggiori spazi su questo fronte (in particolare con il supporto di SACE). In relazione al trattamento delle misure di supporto, il Gruppo ha continuato a gestire in via ordinaria il processo di concessione dei crediti e relativa classificazione. Nel contempo, in coerenza con le linee guida EBA, la Banca a partire da marzo 2020 si è avvalsa della possibilità di applicare sugli interventi di nuova liquidità (ad eccezione delle rimodulazioni) e sulle misure di moratoria che rispettavano i requisiti definiti dal Regolatore, il c.d temporary framework EBA (che consente l'esenzione relativa all'accensione del flag Forborne). Sebbene quest'ultimo sia stato prolungato fino al 31 marzo 2021, a partire da novembre 2020 tutti gli interventi di rimodulazione e di nuove moratorie sono stati effettuati previa analisi della difficoltà finanziaria dei debitori. Più in dettaglio tutte le richieste di proroga ex DL Sostegni bis sono state assoggettate a valutazione della difficoltà finanziaria.

Relativamente all'identificazione delle controparti caratterizzate da segnali di deterioramento tali da prefigurare un possibile passaggio in Stage 2 o potenziali situazioni di inadempienza probabile, la valutazione del merito creditizio delle controparti è stata rafforzata attraverso il rilascio di una nuova piattaforma di intercettamento e gestione delle controparti con anomalia e lo sviluppo di un nuovo modello di scoring andamentale. Nello specifico, il nuovo modello di scoring andamentale presenta caratteristiche evolute in termini di modello dati e tecniche di stima che, introducendo come elemento di primaria attenzione il passaggio a Stage 2, risultano anticipatorie rispetto all'evento di default. Nel contempo, l'applicativo di monitoraggio ha incorporato le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, contemplate dalle linee guida EBA sulla definizione di default prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, iter di lavorazione delle posizioni omogenei e differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione a rischio, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata della prevenzione del deterioramento del merito creditizio e funzionale al ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede l'intercettamento giornaliero delle posizioni e la conseguente gestione delle nuove posizioni intercettate secondo un procedimento strutturato e con tempistiche predefinite, basato sulla clusterizzazione del portafoglio con anomalie e sulla successiva prioritizzazione degli interventi.

Al fine di effettuare un monitoraggio puntuale delle complessive misure di sostegno afferenti tanto il temporary framework EBA quanto la concessione di nuova finanza, in aggiunta alle misure di rafforzamento sopra descritte, il Gruppo Banco BPM ha introdotto specifiche iniziative di interazione con la clientela beneficiaria di dette misure. Le verifiche sono state condotte applicando criteri risk-based che considerano specifiche informazioni quali-quantitative al fine di valutare al meglio il merito di credito e la corretta classificazione delle esposizioni, mettendo in evidenza debitori con potenziali difficoltà finanziarie identificate. Per le controparti selezionate mediante tali criteri di rischio, il Gruppo ha avviato un programma per le relazioni con la clientela attraverso apposite campagne di contatto (anche dette campagne di "early engagement") con le controparti alle quali sono state concesse moratorie Governative o di sistema; a seguito di tali attività di ingaggio da parte della struttura commerciale, sono stati raccolti feedback e informazioni qualitative puntuali sulla clientela, rese disponibili alla struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO") prevedendo la conseguente attivazione della struttura di Monitoraggio e prevenzione per le opportune valutazioni.

Con riferimento a tali verifiche, le strutture facenti capo al CLO, in ottica evolutiva di rafforzamento del processo di gestione delle esposizioni deteriorate, e in seguito a un confronto con la Funzione Rischi, hanno avviato alcune attività, che integrano quanto già previsto dai processi interni del Gruppo, tra le quali: (i) la definizione, a partire da fine dicembre 2020, di una specifica checklist da sottoporre a tutti i gestori di Inadempienze Probabili, finalizzata alla raccolta di ulteriori dati circa le controparti caratterizzate da peggioramento della situazione congiunturale dovuta all'epidemia Covid e (ii) l'interazione con le controparti di cui al punto precedente al fine di raccogliere le informazioni più aggiornate circa la posizione economico-finanziaria attuale (dovuta all'impatto della pandemia) e attesa (previsioni economiche per il 2021) e verificare, ove previsto, il rispetto di covenants contrattuali.

Per quanto concerne infine le modifiche effettuate sui sistemi a supporto della valutazione dello staging della clientela, si evidenzia che, a partire dal 2020, i modelli di staging sono stati oggetto di revisione ("approccio forward-looking") al fine di incorporare nei sistemi la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito alla crisi pandemica e alle misure di contenimento promosse dalle

Autorità Competenti. Le nuove proiezioni macroeconomiche hanno incorporato la rischiosità intrinseca del settore economico in ottica maggiormente prudenziale, considerando anche il rischio di eventuali cliff-effect che Banco BPM dovrà fronteggiare alla scadenza delle misure di supporto Governative (in particolare delle moratorie). Questo intervento ha certamente incrementato la percentuale di intercettamento delle controparti caratterizzate da SICR (Stage 2), aumentando l'impatto in termini di Expected Credit Loss sul portafoglio crediti di Gruppo. Inoltre, in un'ottica conservativa circa i potenziali impatti contabili derivanti dagli effetti positivi delle misure Governative erogate in ambito Covid-19, il Gruppo ha effettuato un'analisi specifica verso controparti appartenenti al segmento Small Business e Privati che, a partire dal secondo semestre 2020, hanno evidenziato un miglioramento dello staging (da stage 2 a stage 1) imputabile esclusivamente alle suddette misure di supporto, sterilizzandone gli effetti positivi ("approccio backward-looking"). Tali interventi sono stati riproposti anche per il primo semestre del 2021, mentre è stato altresì introdotto nel framework di staging, il criterio del threefold increase, che consente di intercettare posizioni che hanno manifestato dalla data di origination del credito un incremento della Probabilità di default annualizzata pari al 300%, spostandole a Stage 2, con una soglia minima di deroga sulla PD annualizzata a reference date corrispondente a 0,30%.

Qualità del credito

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche Creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Per la fotografia dei crediti deteriorati del Gruppo al 30 giugno 2021 si rimanda a quanto già illustrato nell'ambito della Relazione intermedia sulla gestione, nella sezione di commento dei risultati del periodo.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "Metodi per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Metodi per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration - e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando

le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 30 giugno 2021 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,48% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni) ammonta al 3,10% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Infine si precisa che le variazioni apportate a partire da giugno 2020 alle metodologie di stress testing dei parametri di rischio, con particolare riferimento ai modelli satellite PD basati su proiezioni di tassi di decadimento settoriali, citate ad inizio sezione "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19", concetti poi ripresi nel paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19", sono state coerentemente recepite all'interno del framework metodologico delle misure gestionali mediante modello di portafoglio.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati. Anche con riferimento al parametro EAD, è previsto l'utilizzo di valori stimati internamente sull'intero portafoglio crediti, in particolare sul segmento Corporate dal primo trimestre di quest'anno.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e monoperiodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio

Modifiche dovute al Covid-19

Nella presente sezione si riportano i principali cambiamenti nei modelli di valutazione e misurazione degli strumenti finanziari connessi con la crisi pandemica, con particolare riferimento agli aspetti relativi all'applicazione dell'IFRS 9.

La crisi scatenata dall'epidemia Covid-19 non ha colpito allo stesso modo tutti i settori produttivi: alcuni settori hanno difatti risentito maggiormente delle misure adottate per contenere il contagio e dell'incertezza finanziaria da esse scatenata. I vecchi modelli satellite coglievano pertanto solamente l'impatto complessivo dello scenario avverso sul portafoglio Banca, utilizzando esclusivamente variabili macroeconomiche indifferenziate per attività produttiva. Di conseguenza, la Banca ha deciso di adottare una metodologia basata su tassi di decadimento prospettici differenziati per i vari settori produttivi del sistema economico italiano. Tali proiezioni consentono di valorizzare le azioni di sostegno introdotte dal governo italiano per supportare il credito (ad esempio concedendo moratorie), nonché a garantire i necessari livelli di liquidità.

In aggiunta, a giugno 2021, la Banca ha deciso di adottare un approccio misto per la stima dei parametri forward looking. In particolare, tale metodologia prevede l'utilizzo dei tassi di decadimento prospettici su tutti i settori economici caratterizzati da una percentuale di concessione moratorie superiore al 15% (media di portafoglio nonfinancial corporations di Gruppo ad inizio 2021), mentre sui restanti settori economici sono stati sviluppati nuovi modelli satellite. L'utilizzo dei nuovi modelli satellite ha coinvolto esclusivamente la stima del parametro di rischio PD, mentre la LGD non è stata impattata da tale model change e fine tuning.

A dicembre 2020, come da processo interno, si è inoltre intervenuti aggiornando i parametri di rischio per incorporare nella loro stima la matrice relativa all'ultimo anno disponibile (settembre 2019 – settembre 2020); tali aggiornamenti rappresentano la base di partenza per il calcolo dell'ECL del primo semestre 2021.

Nei successivi paragrafi sono illustrate le ulteriori modifiche riguardanti il SICR generate dall'attuale contesto caratterizzato dalla pandemia.

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

Con riferimento al portafoglio performing il Gruppo Banco BPM, al fine di determinare il significativo incremento del Rischio di Credito (SICR) e la conseguente classificazione dei crediti nelle diverse classi di rischio del portafoglio performing (Stage 1 e Stage 2), coerentemente con le disposizioni del principio contabile internazionale IFRS 9, si è dotato di un framework di stage assignment.

In particolare, per l'identificazione del SICR, il Gruppo ha adottato un approccio basato su modelli statistici (c.d. modelli di staging) che identificano la presenza di aumenti significativi della rischiosità attuale e prospettica delle singole operazioni. In particolare, in congruenza con quanto già effettuato sulla PD, sono stati incorporati specifici modelli satellite che consentono di stimare l'evoluzione attesa della rischiosità delle singole controparti appartenenti ai diversi settori di attività economica sulla base di identificati scenari macroeconomici e della relativa probabilità di accadimento. Il framework prevede la definizione di specifiche soglie di incremento della Lifetime PD, corrispondenti a migrazioni di classi di Rating osservate tra le date di origination e reporting, superate le quali la singola posizione viene classificata nello stage 2.

Al fine di introdurre gli effetti della crisi pandemica Covid-19, le soglie SICR sono state rese, a partire da fine 2020, più prudenziali tramite nuove proiezioni macroeconomiche sottostanti l'uso di tassi di decadimento settoriali forward looking usati per il parametro PD.

Questo intervento, adeguato al nuovo framework in vigore da giugno 2021 che prevede l'uso di modelli satellite interni e tassi di decadimento prospettici settoriali, come già evidenziato nel paragrafo "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19" della presente sezione dedicata al Rischio Credito, ha incrementato la percentuale di intercettamento delle controparti caratterizzate da SICR (Stage 2), aumentando l'impatto in termini di ECL sul portafoglio crediti di Gruppo1 .

E' stata inoltre effettuata anche al 30 giugno 2021, in continuità con quanto già fatto a dicembre 2020, dalla struttura "Rischio di Credito", un'attività di post model adjustment sul SICR per intercettare i rapporti retail che, per effetto della concessione di nuova finanza, hanno avuto un miglioramento del rating alla data di riferimento (tramite il miglioramento degli score andamentali interni), che a sua volta ha portato ad un minore intercettamento delle controparti da classificare nello Stage 2. Tale manovra, definita nel paragrafo "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19" della presente sezione dedicata al Rischio Credito come "approccio backward-looking", ha avuto lo scopo di sterilizzare l'effetto positivo (passaggio da Stage 2 a Stage 1) derivante esclusivamente dall'impatto delle misure di sostegno governative, e non da un effettivo miglioramento della controparte, con conseguente riduzione degli accantonamenti non legata alle reali condizioni economiche della controparte.

Un ulteriore manual adjustment legato al SICR è stato fatto per intercettare le controparti OFS ("Operazioni Finanza Strutturata") con rating gestionale, derivante da metodologia ad hoc, elevato (superiore a 8) con una soglia di

1 Sono stati operati con riferimento al modello di staging allocation, a partire dal bilancio di fine 2020, confermando l'approccio per i trimestri successivi, altri interventi esperti conservativi con l'obiettivo di far emergere, nella valutazione del merito creditizio delle controparti affidate, i fenomeni di deterioramento rilevati prima dell'attivazione del supporto governativo che, altrimenti, avrebbero determinato uno stock di crediti colpiti dal SICR non rilevati in ambito contabile.

deroga (cosiddetta soglia di grazia) pari a 6 mesi (come da attuale framework di staging di Gruppo) rispetto alla data di origination del rapporto. Come si vedrà nel seguito, oltre allo staging, per le Operazioni di Finanza Strutturata a giugno 2021 sono stati introdotti i valori ad hoc di PD e LGD derivanti dalla pertinente modellistica (al momento utilizzata per finalità meramente gestionali).

Misurazione delle perdite attese

La metodologia di base per la determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati, sia con riferimento al funzionamento del "Framework di Stage Assignment" sia per quanto concerne il modello di calcolo basato su parametri di rischio "PD, LGD, EAD", è stata rivisitata con affinamenti e correttivi introdotti per riflettere il necessario aggiornamento dei parametri di stima oltre che in modo più puntuale gli effetti della crisi Covid-19, anche mediante "post model adjustment", in linea con le interpretazioni fornite dalle diverse Autorità oggetto di illustrazione della "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative. Tali interventi si sono resi necessari al fine di includere i cosiddetti fattori forward looking e per riflettere gli effetti conseguenti alle misure di garanzia statali, come di seguito illustrato.

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 451/2021.

impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Di seguito si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;

• settore economico.

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontando il parametro "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo aver calcolato le soglie di LPDR rappresentative di un SICR basate sulle PD lifetime, ha verificato che le suddette soglie risultassero coerenti, in termini di efficacia discriminatoria tra Stage 1 e Stage 2, con quelle calcolate assumendo a riferimento il parametro LPDR calcolato tra le PD 12 mesi1 .

Tale passaggio è giustificato dall'opportunità, sotto il profilo operativo, di coordinare il modello di stage allocation con il modello di rating interno adottato ai fini della gestione e monitoraggio del credito. A tale proposito si evidenzia che il sistema di rating interno prevede la classificazione delle esposizioni in 11 classi di rating che sono accorpate, ai fini dei processi di concessione del credito, in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

L'impiego delle fasce di rischio sopra indicate garantisce quindi l'integrazione e coerenza del processo di valutazione delle esposizioni creditizie non deteriorate con gli altri processi interni di gestione del credito (erogazione, pricing, monitoraggio e classificazione).

Tutto ciò premesso, il modello di stage allocation quantitativo prevede l'accorpamento in 5 fasce di rischio delle esposizioni aventi una rischiosità omogenea. Nello specifico:

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata la migrazione dell'esposizione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno tre fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Media" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Alta" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora alla reference date si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di una fascia di rischio);
  • per le esposizioni che alla origination date sono già classificate nella fascia di rischio "Alta" non è possibile rilevare eventuali significativi incrementi del rischio di credito, sulla base del modello quantitativo, in quanto l'unico deterioramento possibile è, di fatto, il passaggio in default. Si evidenzia al riguardo che, per tutti i segmenti di clientela, sono classificate nella fascia "Alta" esclusivamente le esposizioni che appartengono alle classi di rating 10 e 11.

1 Sulla base degli incroci considerati significativi per il modello adottato, i valori di soglia ammissibili sono tutti quelli contenuti in un range che va dal LPDR corrispondente alla classe di rating più alta appartenente alla fascia di rischio più rischiosa tra quelle che non generano un SICR al LPDR corrispondente alla classe di rating più bassa appartenente alla fascia di rischio meno rischiosa tra quelle che generano un SICR.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Per i titoli di debito per i quali non si fa ricorso alla "Low Credit Risk Exemption", la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1, ma diversamente dai crediti non utilizza le fasce di rischio.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR ma diversamente dai crediti non utilizza le fasce di rischio.

In aggiunta ai criteri quantitativi in precedenza illustrati, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di sconfinamento continuativo (a livello di controparte) superiore alla soglia di 30 giorni, ferma restando l'applicazione delle soglie di significatività previste dalla normativa di vigilanza, salvo casi eccezionali ascrivibili a particolari tipologie di controparti, quali le Amministrazioni Pubbliche;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nelle classi di rating 10 e 11, ossia nella fascia di rischio "Alta", in precedenza illustrata, fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media", in precedenza illustrate.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t \ast EAD_t \ast LGD_t \ast (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g., decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto e assegnato un coverage associato allo Stato Italia.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Inoltre, a giugno 2021, la Banca ha introdotto (via aggiustamento manuale) nel calcolo dell'ECL, gli effetti della nuova modellistica specializzata per la valutazione del merito creditizio delle operazioni di Finanza Strutturata (cosiddetti modelli OFS). In particolare, su tali controparti sono state calcolate svalutazioni addizionali proporzionali ai nuovi parametri di PD e LGD sviluppati appositamente per tale portafoglio. Si precisa che i nuovi modelli per le operazioni di Real Estate Development, Income Producing Real Estate, Project Finance e Leverage and Acquisition Finance, non essendo ancora autorizzati in ambito regolamentare, sono stati solo introdotti per usi gestionali (ad esempio erogazione e IFRS 9).

Nell'ambito delle parametriche AIRB, mutuate in ambito IFRS 9, si precisa che a partire da marzo 2021, l'Istituto è stato autorizzato dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri, che recepiscono peraltro la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03), sono stati introdotti anche nel framework di calcolo della ECL IFRS 9.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, alle proiezioni macroeconomiche mediante l'utilizzo di tassi di decadimento prospettici a livello di settore economico, nonché via applicazione dei modelli satellite recentemente sviluppati dal Gruppo su quei settori caratterizzati da una percentuale di concessione moratorie inferiore al 15%, come già esplicitato ad inizio sezione. Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da tassi di decadimento settoriali prospettici. Questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche e considerano al loro interno le misure di mitigazione ed, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione le variazione dei fattori macro risultati più significativi in stima con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Come già anticipato, i valori di PD desunti dalle matrici di transizione vengono condizionati, in ottica forward looking, alle proiezioni macroeconomiche mediante l'utilizzo di tassi di decadimento prospettici, forniti da provider esterno, a livello di settore economico, nonché via applicazione dei modelli satellite recentemente sviluppati dal Gruppo su quei settori caratterizzati da una percentuale di concessione moratorie inferiore al 15% (tematica già introdotta ad inizio sezione).

Inoltre, in continuità con quanto effettuato a dicembre 2020, al fine di introdurre gli effetti della crisi pandemica Covid-19, le soglie SICR sono state rese più prudenziali tramite nuove proiezioni macroeconomiche sottostanti l'uso di tassi di decadimento settoriali forward looking usati per il parametro PD. Questo intervento ha incrementato la percentuale di intercettamento delle controparti contraddistinte da SICR (Stage 2), aumentando l'impatto in termini di ECL sul portafoglio crediti di Gruppo.

In coerenza con la metodologia utilizzata per il bilancio 2020, il modello di calcolo del Gruppo prevede l'elaborazione di scenari macroeconomici alternativi; oltre allo scenario base (di seguito anche "Base"), ritenuto maggiormente probabile, devono essere prodotti due scenari alternativi ed in particolare uno peggiorativo (di seguito anche "Severo ma plausibile") e l'altro migliorativo (di seguito anche "Migliorativo").

Con riferimento agli scenari macroeconomici, si segnala che le valutazioni forward looking di seguito rappresentate per la stima delle perdite attese al 30 giugno 2021 sono state elaborate assumendo a riferimento le informazioni fornite da primario provider e disponibili nel mese di marzo 2021, in base a tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo"), approvati da uno specifico Scenario Council di Banco BPM, in base alle policy in essere.

Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei relativi processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

Il ricorso alle informazioni sopra citate per le valutazioni forward looking si è reso necessario, come già espresso nella parte A "Politiche Contabili", in quanto le tempistiche per le pubblicazioni degli scenari macroeconomici di BCE e di Banca d'Italia, attese rispettivamente per il 10 e l'11 giugno 2021 avrebbero potuto creare ritardi nel processo di redazione del bilancio.

Le proiezioni utilizzate dalla Banca, sono state confrontate in sede Scenario Council con i più recenti scenari pubblicati dalle competenti istituzioni esterne tra marzo e maggio 2021.

Ai fini delle percentuali di probabilità da attribuire agli scenari, si è scelto di confermare quelle implicite nella costruzione degli scenari adottati. Il forte miglioramento del consensus sul PIL 2021 (media Bloomberg) ha tuttavia suggerito di elevare da 20% a 25% la probabilità dello scenario Best, in dettaglio:

  • Baseline 50%
  • Severo ma plausibile 25%
  • Best 25%.
Scenario Indicatori macroeconomici 2021 2022 2023 2024
migliorativo PIL Italia 5,86 6,32 2,55 1,45
base PIL Italia 4,71 4,20 2,44 1,46
peggiorativo PIL Italia 3,21 2,96 2,39 1,53
migliorativo Tasso di disoccupazione 10,47 9,87 8,45 6,94
base Tasso di disoccupazione 10,71 11,16 10,84 10,12
peggiorativo Tasso di disoccupazione 10,98 12,56 13,06 12,86
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,04 2,41 2,91 2,75
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,25 1,18 1,57 1,69
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali -0,71 -0,48 0,06 0,75
migliorativo Consumi famiglie 4,76 7,39 3,77 2,48
base Consumi famiglie 4,02 5,05 2,58 2,23
peggiorativo Consumi famiglie 3,24 3,68 1,85 2,03
migliorativo Investimenti in costruzioni 16,28 14,24 6,09 4,00
base Investimenti in costruzioni 12,83 6,85 3,97 3,73
peggiorativo Investimenti in costruzioni 8,25 1,41 2,25 3,27
migliorativo Euribor 3 mesi -0,51 -0,45 -0,25 0,13
base Euribor 3 mesi -0,53 -0,49 -0,39 -0,15
peggiorativo Euribor 3 mesi -0,53 -0,51 -0,40 -0,17
migliorativo Tasso BCE 0,00 0,00 0,06 0,50
base Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,25
peggiorativo Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,25
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,66 0,50 0,87 1,26
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,68 0,77 1,07 1,39
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,75 1,25 1,65 1,97
migliorativo Spread BTP/Bund 0,90 0,44 0,23 0,26
base Spread BTP/Bund 1,03 0,96 0,91 0,88
peggiorativo Spread BTP/Bund 1,14 1,54 1,61 1,57
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,38 1,28 1,64 1,88
base Indice dei prezzi al consumo italiani 1,28 1,01 1,47 1,72
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,15 0,80 1,28 1,55
migliorativo Importazioni 15,6 20,1 10,2 6,2
base Importazioni 13,1 12,1 6,3 5,6
peggiorativo Importazioni 10,6 7,2 4,4 5,2
migliorativo Esportazioni 13,0 12,6 5,3 3,0
base Esportazioni 10,5 8,5 5,1 3,0
peggiorativo Esportazioni 7,8 6,6 5,7 3,3
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 3,77 -0,66 0,01 -0,24
base Spesa pubblica amministrazione 3,77 -0,67 -0,01 -0,25
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 3,69 -0,76 -0,02 -0,26

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori (in percentuale) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2021-2024 per ognuno dei tre scenari ipotizzati:

Passata la recessione globale del 2020, la crescita economica si riavvia con ritmi piuttosto diversificati fra le varie aree geografiche con un'accelerazione centrata sui paesi industrializzati oltre che sulla Cina.

Lo scenario "Base" prevede che il mantenimento di restrizioni parziali impattino la crescita sequenziale ancora nei primi mesi del 2021 penalizzando essenzialmente i settori dei servizi soggetti a norme di distanziamento, mentre la parte di manifattura e delle costruzioni dovrebbe essere poco impattata nella terza ondata.

L'anno 2021 resta fortemente influenzato dalla proroga di misure di sostegno dei redditi e del credito che rendono ancora anomala e per certi versi contraddittoria la dinamica di alcune grandezze quali impieghi bancari, sofferenze e disoccupazione. Si ipotizza che gli effetti economici della pandemia possano dissolversi entro la fine del 2021.

La disponibilità di vaccini, i tempi del processo di immunizzazione e l'emergere di nuove varianti influenzano l'evoluzione dello scenario che proietta quanto segue:

  • il PIL Italia in recupero solo graduale a partire dal secondo trimestre, frenato dalla terza ondata di contagio, con una accelerazione dal secondo semestre che consente di raggiungere un progresso del +4,7% nell'anno; Il rimbalzo dell'attività economica permette di recuperare i livelli pre-crisi entro la fine del 2022;
  • il tasso di disoccupazione sale al 10,7% nel 2021 e all'11,2% nel 2022, anno di picco;
  • l'inflazione rimane inferiore al 2%, convalidando tassi di interesse di policy che non risalgono prima del 2024;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani in risalita a fine periodo fino a 1,4% nel 2024 con spread BTP-Bund mediamente contenuto, attorno 100 pb, anche grazie all'azione BCE.

Per quanto concerne lo scenario "Peggiorativo", si ipotizza un'uscita dalla pandemia più lenta: (i) immunità di gregge raggiunta solo in autunno con limitazioni all'interazione sociale anche in estate, per il ripresentarsi di focolai diffusi; (ii) misure di politica economica inefficaci che frenano la ripresa e si accompagnano a chiusure di attività, fallimenti, aumento della disoccupazione (anche per il venire meno del blocco ai licenziamenti); (iii) ripresa lenta: industrie legate ai prodotti tecnologici soffrono di strozzature di offerta e incrementi di costi, frenando la crescita dell'intera filiera; (iv) il Governo Draghi incontra difficoltà ad avviare i piani di investimento finanziati coi fondi del NGEU; (v) attese di famiglie e imprese depresse da ripresa deludente.

In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • PIL in recupero più contenuto ed uniforme negli anni, che raggiunge il 3,2% nel 2021;
  • consistente incremento del tasso di disoccupazione nel 2022 e anche nel 2023 (12,6% e 13,1% rispettivamente);
  • rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni che sale costantemente fino a sfiorare il 2% nel 2024 per effetto di una crescita deludente che differisce il miglioramento dei fondamentali del debito pubblico.

Infine, lo scenario "Migliorativo" ipotizza un più rapido rientro della crisi pandemica con un 2021 già in consistente crescita in Italia ed in Europa, grazie ad un deciso recupero di consumi ed investimenti ad un solo anno dall'inizio della pandemia. Nel dettaglio:

  • PIL in crescita del 5,9% nel 2021 che accelera ulteriormente nel 2022 al 6,3%;
  • tasso di disoccupazione in discesa già nel 2022 al 9,9% che migliora sensibilmente nei due anni successivi;
  • rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni che risale solo nel 2023 per effetto di una consistente contrazione dello spread BTP-Bund che si riporta su livelli precedenti alla crisi sovereign grazie a tassi di crescita economica tali da favorire un rientro del debito pubblico in rapporto al PIL.

Inclusione delle garanzie statali

A partire da metà 2020 il calcolo delle perdite attese del credito in ambito IFRS 9 è stato affinato al fine di valorizzare le azioni di sostegno creditizio introdotte dal Governo italiano nei confronti delle imprese e delle famiglie, per il tramite del sistema bancario, a favore del quale sono previste in primis garanzie di prima richiesta sui nuovi finanziamenti concessi alle imprese (art. 13 del Decreto Liquidità).

Analisi di sensitività delle perdite attese

Come rappresentato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento al modello utilizzato per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici.

In particolare, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento, nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici ed i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione, come illustrato nel precedente paragrafo.

Al fine di valutare come i fattori forward looking possano influenzare le perdite attese si ritiene ragionevole effettuare un'analisi di sensitività nel contesto di differenti scenari basati su previsioni coerenti nell'evoluzione dei diversi fattori macroeconomici. Le innumerevoli interrelazioni tra i singoli fattori macroeconomici sono, infatti, tali da rendere scarsamente significativa un'analisi di sensitività delle perdite attese basata sul singolo fattore macroeconomico.

A tal fine, per le esposizioni non deteriorate (Stage 1 e Stage 2) relative a finanziamenti concessi alla clientela, di seguito viene fornita evidenza degli impatti di una variazione estrema delle probabilità di accadimento dei tre scenari di riferimento rispetto al framework ufficiale utilizzato sul bilancio semestrale (probabilità di accadimento del 25% per lo scenario "Severo ma plausibile", 50% per il "Baseline" e 25% per il "Migliorativo") con i dettagli di cui sotto:

  • variazioni, in termini percentuali dell'ECL, che si registrerebbero ipotizzando una probabilità di accadimento del 100% per lo scenario "Severo ma plausibile";
  • variazioni, in termini percentuali dell'ECL, che si registrerebbero ipotizzando una probabilità di accadimento del 100% per lo scenario "Migliorativo":
Variazioni % nelle rettifiche di valore rispetto a framework probabilità di accadimento
ufficiale (BEST 25% - BASE 50% - WORST 25%) ipotizzando:
100% scenario severo ma plausibile +19,5%
100% scenario migliorativo -17,5%

Sulla base delle variazioni di ECL osservate al variare delle probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari utilizzati, e del PIL Italia associato a ciascun scenario, si stima che ad una variazione di 1 bps di delta PIL corrisponda una variazione di ECL di importo pari a circa 260 migliaia di euro e segno opposto.

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)" contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2020.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, anche nel contesto della pandemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati implica significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e delle relativa tempistica di recupero. Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia del debitore, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati all'incertezza della diffusione internazionale del Coronavirus, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura del presente bilancio.

Rischio di controparte

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013), la Capogruppo e Banca Akros utilizzano, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuali default delle controparti di operazioni in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA).

La stima dell'esposizione al rischio di controparte per le posizioni in derivati OTC, relativamente alle controparti con le quali è stato sottoscritto un "collateral agreement" (Credit Support Annex – CSA), viene effettuata con metodologia simulativa semplificata "Shortcut Method", e valutata sulla base delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento, su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle esposizioni in derivati, la stima dell'esposizione viene effettuata con metodologia standard utilizzata anche ai fini delle segnalazioni di Vigilanza.

L'adesione in via indiretta (per il tramite di Clearing Brokers) alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito di conseguire i seguenti obiettivi:

  • mitigazione del rischio di controparte con riduzione degli affidamenti verso controparti di mercato;
  • diminuzione dei requisiti patrimoniali;
  • conformità alla Direttiva Europea European Market Infrastructure Regulation (cd "EMIR");
  • mitigazione dei rischi operativi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk) tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/13 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE nr. 575/2013.

Per il calcolo delle esposizioni al rischio di controparte, ai fini Segnaletici di Vigilanza sono utilizzate dal Gruppo metodologie standard sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

Con decorrenza 30 giugno 2021 entra in vigore la nuova metodologia standard SA-CCR per il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte sulle transazioni in derivati (Rif. Regolamento UE 2019/876). Il nuovo metodo standardizzato sostituisce il precedente approccio del Valore di Mercato, e permette di calcolare requisiti di capitale che riflettono meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

Rischi finanziari

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Gruppo, infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a fair value degli strumenti finanziari in portafoglio. Relativamente al calcolo dell'Historical VaR, gli scenari di mercato estremi verificatisi nei mesi di marzo/aprile 2020 hanno contribuito ad un sostanziale innalzamento della misura di rischio e che è perdurata fino all'inizio del secondo trimestre 2021, per effetto dell'uscita di tali scenari penalizzanti dal calcolo del VaR, avvenuta in marzo/aprile 2021.

Portafoglio di negoziazione

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di Proprietà;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione e trading di titoli, divise, derivati OTC e altre attività finanziarie.

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

L'analisi del rischio relativo al portafoglio di Trading viene effettuata mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un dato livello di confidenza.

Relativamente al perimetro Banco BPM e Banca Akros, le stime di capitale a rischio con approccio VaR sono effettuate utilizzando la metodologia historical simulation e considerando un orizzonte temporale di un giorno lavorativo e un intervallo di confidenza statistica del 99%. Viene calcolato un VaR sia applicando un coefficiente Lambda (fattore di decadimento) pari a 0,99, così da rendere più reattiva la stima alle variazioni più recenti dei parametri di mercato, sia equipesando le osservazioni storiche. Quest'ultimo viene utilizzato, se maggiore rispetto al VaR calcolato con il fattore di decadimento citato, ai fini della stima del rischio.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra settembre 2011 e settembre 2012 per Banca Akros (agosto 2011 – agosto 2012 per Capogruppo). Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità dello stesso. A questo proposito per Banca Akros, a partire dal 1° luglio 2021, lo scenario stressato di riferimento sarà riferito al periodo gennaio 2020 – dicembre 2020 (periodo Covid).

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio cambio del banking book e rischio commodity).

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al primo trimestre 2021, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza del Gruppo Banco BPM.

Andamento VaR giornaliero e per fattore di rischio GRUPPO BANCO BPM: Portafoglio di TRADING

Portafoglio di negoziazione vigilanza 1° semestre 2021
(in milioni di euro) 30 giugno media massimo minimo
Rischio tasso 0,499 0,688 1,599 0,260
Rischio cambio 0,136 0,213 0,377 0,064
Rischio azionario 2,806 2,500 4,967 1,500
Dividendi e correlazioni 0,681 0,746 1,140 0,439
Rischio specifico titoli di debito 1,307 2,805 6,438 0,773
Totale non correlato 5,429
Effetto diversificazione -2,019
Rischio congiunto (*) 2,935 4,179 10,497 1,824

(*) VAR gestionale complessivo

La componente di rischio prevalente è quella relativa al rischio azionario, a seguito del derisking avvenuto tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021, che ha coinvolto soprattutto il portafoglio obbligazionario, a seguito della necessità di rispettare i limiti di RWA Mercato post estensione del modello interno al rischio specifico dei titoli di debito. In particolare si osserva una minore rischiosità del portafoglio nel secondo trimestre, da attribuire all'uscita degli scenari di marzo/aprile 2020 dal calcolo del VaR.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting BancoBPM

Backtesting Banca Akros

Esiti dell'attività di validazione interna

ll Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonte temporale per Banca Akros e Capogruppo. Per quanto riguarda Banca Akros, i risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza e la possibilità di continuare ad utilizzare il periodo stressato attuale.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing a campione ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

Portafoglio bancario

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva eminentemente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone

l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario in relazione ai fondi propri.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 40 basis point su un orizzonte temporale di dodici mesi (prospettiva reddituale);
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai fondi propri (prospettiva patrimoniale);
  • il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9% (prospettiva patrimoniale).

In tali analisi, a partire dalla data di riferimento 31/01/2021, i take-ups TLTRO III sono modellati come operazioni a tasso variabile indicizzate ai tassi ECB includendo un cap, valido da giugno 2020 a giugno 2022, sul tasso complessivo pari al -1%.

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

Nel corso del primo semestre del 2021, l'esposizione al rischio di tasso di interesse, sia dal punto di vista reddituale sia dal punto di vista patrimoniale, si è mantenuta costantemente entro i limiti di rischio stabiliti nel Risk Appetite Framework od operativi.

Indici di rischiosità (%) esercizio 2021 esercizio 2020
30 giugno media massimo minimo 30 giugno media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
26,9% 23,0% 26,9% 19,2% 17,9% 14,7%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-6,2% -5,8% -5,0% -6,5% -5,6% -8,3%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
-1,8% 0,3% 4,2% -1,8% 0,0% -0,9%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /

Valore economico del capitale 1,1% 0,8% 2,6% 0,0% 0,2% 0,2%

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del primo semestre del 2021, secondo le misure di rischio gestionali.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso.

Rischi operativi

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi qualiquantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Il Gruppo Banco BPM ha gestito proattivamente l'emergenza sanitaria Covid-19, al fine in prima istanza di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte nelle proprie attività di business (dipendenti, clienti, fornitori ecc.), nonché di garantire un'adeguata continuità operativa, in coerenza con le disposizioni normative tempo per tempo vigenti.

Dal punto di vista del rischio operativo non sono emersi significativi impatti straordinari connessi alla pandemia, salvo quelli principalmente legati all'adeguamento della macchina operativa (costi degli apparati di sanificazione specifici, incremento della digitalizzazione per consentire l'attività a distanza di clienti e dipendenti ecc.).

Rischi di liquidità

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, il Gruppo Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare, piuttosto come nel corso del 2020, anche nel primo semestre del 2021 il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding beneficia delle misure espansive adottate dalla Banca Centrale Europea (es. ampliamento delle tipologie di collaterale accettato dalla Banca Centrale a garanzia delle operazioni di rifinanziamento) oltre che del positivo andamento della raccolta da clientela.

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, rappresenta il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il profilo di rischio di liquidità del Gruppo. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza. Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi) sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del primo semestre 2021 il profilo di liquidità del nuovo Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding.

Rischi conseguenti alla riforma degli indici di riferimento

Come più dettagliatamente illustrato nella Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, già a partire dal 2019, Banco BPM ha avviato uno specifico progetto denominato "Ibor Transition", per la gestione delle tematiche impattate dalla riforma sui tassi di interesse.

Si ricorda che nell'anno 2020 il Gruppo ha analizzato i rischi collegati alla riforma dei tassi benchmark, anche con riferimento al rischio connesso alla cessazione del tasso Euribor, che rappresenta il principale indice di riferimento utilizzato dal Gruppo per l'indicizzazione dei contratti di finanziamento (circa 320.000 contratti) e per le attività sottostanti ai contratti derivati su tassi di interesse. Per la maggior parte di tali contratti l'indice sostitutivo è individuato nell'indice Libor, che cesserà al 31 dicembre 2021, con il conseguente rischio che, in caso di cessazione dell'Euribor, molti contratti potrebbero rimanere privi di un tasso valido. Al riguardo alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale consolidata, non è prevista un'ipotesi di discontinuità dell'Euribor "ibrido", che potrebbe tuttavia cessare qualora ritenuto troppo dipendente da valutazioni soggettive degli intermediari.

Per i finanziamenti ciò comporterebbe la loro risoluzione e la conseguente restituzione del debito, ovvero il proseguimento del contratto al tasso legale, oggi pari allo 0%. Sono in corso in Italia interlocuzioni con le Autorità competenti per la previsione di una nuova disposizione normativa che consenta la modifica del contratto senza la singola rinegoziazione laddove, come sopra accennato, l'intervento da parte della Commissione Europea con la definizione di un tasso sostitutivo ex-lege non risultasse dovuto, ma solo possibile.

Si rammenta, inoltre, per quanto invece riguarda i contratti derivati in essere, che i rischi derivanti dalla transizione Ibor sono sostanzialmente gestiti attraverso la sottoscrizione del Protocollo ISDA, firmato dal Gruppo Banco BPM nel mese di febbraio 2021, per tutti i contratti con le controparti che vi aderiscono; per le altre controparti si renderà invece necessario procedere ad una rinegoziazione di oltre un centinaio di contratti aventi scadenza superiore al 31 dicembre 2021.

Durante il primo semestre 2021 sono proseguite le relative attività del Gruppo di Lavoro con la Funzione Rischi, finalizzate alla compilazione e pubblicazione del Risk Self Assessment.

Operazioni di covered bond e cartolarizzazione

Nuove operazioni del periodo

In data 22 giugno 2021 è stata completata l'operazione di cartolarizzazione (cosiddetta "Project Rockets") di un portafoglio di crediti classificati a sofferenza di importo lordo pari a 1,5 miliardi cui circa la metà unsecured.

La cartolarizzazione è stata completata mediante l'emissione, da parte della società veicolo "Aurelia SPV S.r.l.", delle seguenti classi di titoli (ABS – Asset-Backed Securities):

  • Titoli senior pari a 342 milioni corrispondenti al 22,7% del GBV. I titoli senior avranno un coupon pari a Euribor 6 mesi + 0,5%;
  • Titoli mezzanine pari a 40 milioni;
  • Titoli junior pari a circa 12 milioni.

I titoli senior hanno ottenuto un rating investment grade pari a BBB (sf) da Scope Ratings GmbH e DBRS Morningstar e su tali titoli verrà richiesta la Garanzia dello Stato (GACS), la cui proroga è stata recentemente approvata dalla Commissione Europea.

Con riferimento ai titoli mezzanine e junior, il 95% degli stessi è stato acquistato da società controllate dai fondi Elliot.

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della Parte A – Politiche contabili.

Altri eventi di rilievo del semestre

Nell'ambito del Programma BPM OBG1 in data 7 gennaio 2021 è stato effettuato un rimborso parziale anticipato per 600 milioni della Nona Serie di OBG emesse e nel mese di aprile 2021 sono state modificate le Final Terms della Nona Serie retained al fine di prolungare la scadenza dal 26 aprile 2021 al 26 aprile 2025. Inoltre, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. è stato rimborsato per 250 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 15 gennaio 2021 e per 220 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 15 aprile 2021. In data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali per un debito residuo complessivo pari a 503 milioni.

Per quanto concerne il Programma BPM OBG2, in data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali idonei, escluse erogazioni a dipendenti del Gruppo, avente un debito residuo complessivo pari a circa 2,5 miliardi. Inoltre, il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. è stato rimborsato per 350 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2021 e per 250 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 19 aprile 2021.

Con riferimento al Programma BP OBG1, nel mese di aprile 2021, sono state modificate le Final Terms della Dodicesima Serie retained al fine di prolungare la scadenza dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2025.

Infine, in data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni presenti in tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite di Banco BPM che, alla data del 31 maggio 2021, risultavano classificate a sofferenza.

Con riferimento alle operazioni di cartolarizzazione, nel mese di dicembre 2020, la società Veicolo ProFamily SPV S.r.l. ha acquistato pro soluto da ProFamily S.p.A. un portafoglio di crediti al consumo in bonis. L'operazione si è perfezionata in data 24 febbraio 2021 mediante l'emissione di titoli "Asset Backed Securities" a ricorso limitato. Nello specifico, la Società Veicolo ha emesso due classi di Titoli: (i) Classe A (Senior Notes) per un importo nominale pari a 860 milioni, remunerazione pari all'1% annuo, (rating "A high" da parte dell'agenzia DBRS ed "A-" da parte dell'agenzia Fitch), quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana e (ii) Classe J (Junior Notes) per un importo nominale pari a 100,9 milioni, remunerazione pari al 5% annuo, non dotati di rating e non quotati. Entrambe le classi di titoli risultano interamente sottoscritte dall'Originator ProFamily S.p.A.; i titoli Senior (trasferiti da ProFamily S.p.A. a Banco BPM tramite un'operazione di prestito titoli) sono utilizzati da Banco BPM per operazioni di politica monetaria con l'Eurosistema. Il pagamento del prezzo di cessione del portafoglio iniziale, pari a 960,9 milioni, è stato effettuato dalla Società Veicolo all'Originator ProFamily S.p.A. alla data di emissione dei titoli mediante compensazione tra il credito per il prezzo di acquisto ed il debito per la sottoscrizione dei titoli.

Durante il periodo revolving, la Società Veicolo ha acquistato da ProFamily S.p.A. ulteriori portafogli di crediti al consumo in bonis, nello specifico (i) in data 10 marzo 2021, un primo portafoglio successivo per un corrispettivo pari a 147,3 milioni, (ii) in data 12 aprile 2021, un secondo portafoglio successivo per un corrispettivo di 34 milioni e (iii) in data 10 maggio 2021, un terzo portafoglio successivo per un corrispettivo di 33 milioni e (v) in data 7 giugno 2021, un quarto portafoglio successivo per un corrispettivo di 32,6 milioni. Il prezzo d'acquisto dei portafogli successivi è stato finanziato dalla Società utilizzando i fondi disponibili dell'Emittente secondo l'ordine di priorità dei pagamenti applicabile ed è stato regolato a favore del cedente in occasione rispettivamente dell'Interest Payment Date del 22 marzo 2021, del 20 aprile 2021, del 20 maggio 2021 e del 21 giugno 2021.

Nel mese di giugno 2021 si è avviata la chiusura anticipata delle operazioni di cartolarizzazione denominate "BPL Mortgages 7" e "BP Mortgages 1".

In particolare, con riferimento all'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 7", in data 21 giugno 2021, con la firma del contratto di retrocessione, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e, in data 28 giugno 2021, è stata effettuata una data di pagamento straordinaria nella quale la

Società Veicolo ha proceduto alla chiusura dell'operazione ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere ed interamente sottoscritti da Banco BPM.

Nel mese di giugno 2021 è stato concluso un Termination Agreement con il quale sono stati chiusi i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

Per quanto riguarda l'operazione di cartolarizzazione "BP Mortgages 1", dato il rimborso della parte residuale dei Titoli Senior avvenuto nella data di pagamento di aprile 2021 ed il raggiungimento della percentuale utile all'esercizio della "Clean Up Option" da parte dell'Originator Banco BPM, in data 29 giugno 2021, con la firma del contratto di retrocessione, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

In data 1° luglio 2021 le Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l. hanno effettuato il pagamento del prezzo di acquisto dei nuovi portafogli mediante l'utilizzo delle rispettive linee di credito subordinate disponibili presso Banco BPM. In pari data, Banco BPM ha regolato i corrispettivi dei riacquisti delle sofferenze a favore delle Società Veicolo.

In occasione delle Guarantor Payment Dates del mese di luglio 2021, le Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l. hanno rimborsato il prestito subordinato a favore di Banco BPM rispettivamente per un importo pari a 150 milioni e 220 milioni.

Con riferimento allo smontaggio anticipato dell'operazione di cartolarizzazione "BP Mortgages 1", avviato nel mese di giugno 2021 attraverso la retrocessione a Banco BPM dell'intero portafoglio residuo di crediti sottostante l'operazione, nella data di pagamento interessi del 20 luglio 2021 la Società Veicolo ha proceduto alla chiusura dell'operazione e al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere. Nel mese di luglio 2021, con la sottoscrizione del Termination Agreement sono stati chiusi i contratti sottoscritti ed i rapporti in essere nel contesto dell'operazione.

Cartolarizzazioni sintetiche

Eventi di rilievo del semestre

Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica perfezionate nel giugno 2019 e nel dicembre 2020 con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI), aventi ad oggetto finanziamenti erogati a piccole e medie imprese italiane, nel corso del semestre non si sono verificati eventi di rilievo.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Relativamente alla cartolarizzazione sintetica del 2019, nel corso del mese di luglio 2021 la Banca ha notificato al garante l'esercizio dell'opzione di early termination, contrattualmente prevista.

A far data dal 1° luglio 2021 la garanzia prestata dal Fondo Europeo degli Investimenti non risulta più in essere.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Operazioni realizzate durante il periodo

Come descritto nella sezione "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di maggio Banco BPM, attraverso la controllata Banca Akros, ha acquisito, in due distinte operazioni, il 100% del capitale di Oaklins Italy S.r.l., società operante nel comparto della consulenza in operazioni di "Mergers & Acquisition".

Il corrispettivo per l'acquisto complessivo delle quote della partecipata è risultato pari a 3,5 milioni.

A seguito di tale acquisizione, la società è entrata nel perimetro del Gruppo Banco BPM e viene, conseguentemente, consolidata integralmente nel Bilancio Consolidato del Gruppo Banco BPM a partire dalla Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021.

L'operazione rientra fra le aggregazioni aziendali ("business combination") secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in particolare dall'IFRS 3 che prevede l'applicazione del metodo dell'acquisto ("purchase method").

Ai sensi del principio contabile IFRS 3, l'entità acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione alle attività acquisite, alle passività assunte, comprese quelle potenziali, che sono oggetto di misurazione sulla base del fair value (cosiddetta "Purchase Price Allocation" – "PPA"); l'eventuale differenza positiva/negativa non allocata rappresenta, rispettivamente, il "goodwill" da iscrivere nella situazione patrimoniale quale avviamento o il "bargain purchase" da accreditare a conto economico quale profitto realizzato con l'acquisizione.

Nel caso in esame le attività e le passività risultanti dalla situazione contabile alla data dell'acquisizione sono principalmente costituite da poste di importo non significativo e per le quali non sussiste, alla data di redazione della presente relazione, evidenza di un fair value diverso dal valore rappresentato nella situazione contabile.

In sede di allocazione definitiva della PPA verranno condotte valutazioni volte alla eventuale identificazione e valorizzazione di intangibili specifici (non iscritti nel bilancio Oaklins) legati all'operazione. Nel caso in esame assume rilievo la partecipazione al network internazionale Oaklins che comporta la licenza esclusiva in Italia del brand «Oaklins».

A tal riguardo nel corso del secondo semestre saranno effettuate le opportune valutazioni per consentire la corretta valutazione di tale asset che sarà allocato fra i Marchi iscritti alla voce "Attività immateriali".

Pertanto nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 non viene allocato nessun importo come Marchio e il fair value netto delle attività e passività acquisite è provvisoriamente considerato pari al patrimonio netto contabile risultante dalla situazione alla data di acquisto, pari a 74 mila euro come risulta dal seguente prospetto:

(importi in migliaia di euro) Dati al
10/05/2021
Attivo
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
- crediti verso banche 647
Attività materiali 26
Attività fiscali:
- anticipate 79
Altre attività 62
Totale attivo 814
Passivo
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
- debiti verso banche 568
Passività fiscali:
- correnti 30
Altre passività 75
Trattamento di fine rapporto del personale 44
Fondi per rischi ed oneri 23
Totale passivo 740
Patrimonio netto 74

In conclusione, con riferimento all'operazione di aggregazione in esame, come risulta in dettaglio dalla tabella di seguito esposta, la differenza tra il costo dell'aggregazione (euro 3.532 migliaia) ed il fair value delle attività acquisite e delle passività assunte (determinato – come sopra indicato - in via provvisoria in euro 74 migliaia), risulta positiva per euro 3.458 migliaia. Tale differenza viene provvisoriamente iscritta come Avviamento nella voce "Attività immateriali".

(importi in migliaia di euro)
Patrimonio netto contabile Oaklins al 10/05/2021 74 A
Differenza complessiva fair value - dati provvisori 0 B
Fair value delle attività e passività oggetto di acquisizione - dati provvisori 74 C=A+B
Corrispettivo trasferito - dati provvisori 3.532 D
Goodwill 3.458 E=C-D

Qualora, a seguito della conclusione del processo di PPA, emergesse un maggior fair value delle attività identificabili acquisite e delle passività assunte, tale differenza, tenuto conto dell'effetto fiscale, andrà a rettificare in diminuzione il valore dell'avviamento provvisoriamente iscritto nella presente Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021.

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, nella tabella seguente sono riportati i dati relativi all'entità oggetto dell'operazione di aggregazione (dati in migliaia di Euro):

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Oaklins Italy S.r.l. 10/05/2021 3.532 100% 3.076 78
I dati di totale ricavi e utile netto sono tratti dal bilancio della partecipata riferito al 31 dicembre 2020.

Legenda:

(1) = Costo dell'operazione

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) = Totale ricavi del gruppo

(4) = Utile/perdita netto del gruppo

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Nel corso del semestre non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo dopo la chiusura del semestre.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Come evidenziato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura del semestre, in data 19 luglio 2021 si è perfezionata l'operazione di incorporazione di ProFamily S.p.A. nella Capogruppo Banco BPM.

Tale operazione, che ha avuto decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2021, è avvenuta secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale ed i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 30 giugno 2021 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Joint
venture
Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 9.954 - - 279 10.233 0,15%
Attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value - 14 - - - 14 0,00%
Attività finanziarie valutate al FV con
impatto sulla redditività complessiva - 10.065 - - - 10.065 0,07%
Crediti verso clientela - 3.214.342 - 8.136 85.452 3.307.930 3,09%
Altre voci dell'attivo - 4.199 - - - 4.199 0,01%
Debiti verso clientela - 479.489 - 13.624 57.176 550.289 0,51%
Titoli in circolazione - - - 1.146 49 1.195 0,01%
Passività finanziarie di negoziazione - 4.316 - - 7 4.323 0,04%
Passività finanziarie designate al fair value - - - 468 2.063 2.531 0,21%
Altre voci del passivo - 3.494 - 136 320 3.950 0,05%
Garanzie rilasciate e impegni - 369.188 - 2.947 130.685 502.820 0,91%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società
collegate
Dirigenti con
Joint
responsabilità
venture
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 8.574 27 1.383 9.984 0,99%
Commissioni nette - 312.199 -
8
84 312.291 33,00%
Spese amministrative/recuperi di spesa - 646 -
(5.710)
(36) (5.100) 0,36%
Altri costi / ricavi - 447 - -
-
447 0,21%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b)
68 106 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel primo semestre 2021, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Attività di emissione di certificates da parte del Banco BPM per l'esercizio 2021, da collocare tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti & C. S.p.A.: revisione dei ruoli delle società coinvolte nel processo di product governance e strutturazione.

Delibera quadro per l'esercizio 2021 avente ad oggetto il flusso commissionale relativo all'esternalizzazione presso Banca Akros S.p.A. delle attività di strutturazione dei certificates che verranno emessi dal Banco BPM e la gestione, da parte di Banca Akros S.p.A., della copertura integrale dei rischi finanziari risultanti dell'emissione dei certificates da parte del Banco BPM.

Delibera quadro per l'esercizio 2021 avente ad oggetto il flusso commissionale per emissioni e collocamento certificates Banco BPM tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti & C. S.p.A.

In data 14-15 dicembre 2020 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di certificates da parte del Banco BPM per un importo massimo complessivo fino a 1.110 milioni per il periodo gennaio-dicembre 2021 (di cui 1.000 milioni distribuiti dalla Rete di Banco BPM e 110 milioni distribuiti dalla rete di Banca Aletti & C. S.p.A.), procedere al collocamento, tramite la Rete di Capogruppo e quella di Banca Aletti & C. S.p.A., dei certificates che verranno emessi dal Banco BPM, riconoscendo a favore di Banca Aletti & C. S.p.A., per il periodo gennaio-dicembre 2021 per l'attività di collocamento, sotto forma di delibera quadro, un importo complessivo fino ad 1,3 milioni, parametrato a una commissione dell'1,20%; (ii) approvare a fronte di tale attività per il medesimo intervallo temporale un flusso commissionale a favore di Banca Akros S.p.A., sotto forma di delibera quadro, per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria per un importo complessivo fino ad 11,1 milioni (di cui 10 milioni per i certificates emessi e distribuiti dal Banco BPM e 1,1 milioni per i certificates emessi dal Banco BPM e distribuiti dalla Rete di Banca Aletti) parametrato ad una commissione media dell'1%.

Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2021 sono stati emessi certificates Banco BPM per un importo totale pari a 275,7 milioni che ha generato per l'attività di collocamento a Banca Aletti commissioni pari a circa 90 mila; si segnala altresì che per il medesimo intervallo temporale è stato corrisposto un flusso commissionale a favore di Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria da parte di Banco BPM per 2,5 milioni e da parte di Banca Aletti per 93 mila euro.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2021 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti & c. S.p.A. da parte del Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 14-15 dicembre 2020, ha approvato, con riferimento all'attività di collocamento e gestione delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti & C. S.p.A., da parte del Banco BPM, l'apertura di linee di catalogo Private di Banca Aletti & C. S.p.A. alla clientela Retail del Banco BPM, con la corresponsione per l'esercizio 2021 di un flusso commissionale a favore della Capogruppo per il servizio reso pari a massimi 420 mila euro. Per il periodo gennaio - giugno 2021 sono state corrisposte da Banca Aletti & C. S.p.A. a Banco BPM commissioni pari a 175 mila euro.

Rinnovo della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali 2021 relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti & C. S.p.A. e Banca Akros S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione del 14-15 dicembre 2020 ha deliberato: (i) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros S.p.A. a fronte della quale il Banco BPM S.p.A. stima di riconoscere per l'esercizio 2021, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2021, un flusso commissionale massimo pari a 12 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banco BPM stesso con la propria clientela; (ii) il rinnovo della Delibera Quadro relativa allo svolgimento dell'attività di negoziazione da parte di Banca Akros S.p.A. a fronte della quale Banca Aletti & C S.p.A. stima di riconoscere per l'esercizio 2021, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2021, un flusso commissionale massimo pari a 3,3 milioni per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti & C. S.p.A. ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2021 il flusso commissionale riconosciuto da Banco BPM S.p.A. è stato pari a 6,3 milioni, mentre quello riconosciuto da Banca Aletti & C S.p.A. è stato pari a 1,3 milioni.

Emissione di Investment certificates di Banca Akros S.p.A. da collocarsi su reti terze e Plafond 2021 per le relative emissioni di prestiti obbligazionari del Banco BPM, sottoscritti da Banca Akros S.p.A. e finalizzati all'impiego della liquidità riveniente

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8-9 febbraio 2021, ha deliberato l'emissione da parte di Banco BPM, nel corso dell'anno 2021, di prestiti obbligazionari per un ammontare massimo pari a 150 milioni che verranno sottoscritti da Banca Akros al fine di poter gestire della liquidità riveniente dal collocamento dei certificates. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2021 sono stati emessi prestiti obbligazionari per 16,3 milioni.

Approvazione del Progetto di Fusione per incorporazione di ProFamily S.p.A. in Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8-9 febbraio 2021, ha deliberato di approvare, ai sensi dell'art. 2501-ter cod.civ., il progetto di fusione per incorporazione di ProFamily S.p.A. nel Banco BPM, con procedura semplificata ex art. 2505 cod.civ.

In coerenza con gli accordi sottoscritti con il Gruppo Crédit Agricole finalizzati a consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito del business del credito al consumo in Italia, la fusione di ProFamily S.p.A. nella Capogruppo persegue finalità di carattere liquidatorio. L'operazione è altresì coerente con le iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, rispondendo a esigenze di semplificazione e razionalizzazione di struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle persone e di riduzione dei costi, ivi inclusi quelli societari.

A seguito del rilascio, in data 15 aprile 2021, del provvedimento autorizzativo della BCE ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993, si è proceduto alle ulteriori fasi dell'iter societario di fusione, da ultimo con la sottoscrizione dell'atto di fusione in data 22 giugno 2021, iscritto presso il competente registro delle imprese il successivo 24 giugno.

La fusione produrrà effetti giuridici, ai sensi dell'art. 2504-bis cod. civ., in data 19 luglio 2021; a partire dalla data di efficacia della fusione, l'incorporante Banco BPM subentrerà in tutti i rapporti giuridici, diritti e obblighi dell'incorporanda. Le operazioni della società incorporanda saranno imputate al bilancio dell'incorporante con decorrenza dal primo gennaio 2021.

In virtù del controllo totalitario sussistente tra l'incorporate e l'incorporanda, le attività di ProFamily S.p.A. sono già considerate nel calcolo dei ratios patrimoniali consolidati; non sono previsti, pertanto, impatti sugli stessi per effetto dell'attuazione dell'operazione di fusione.

Approvazione del Progetto di Fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. in Banco BPM S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta dell'8-9 febbraio 2021, ha deliberato di approvare, ai sensi dell'art. 2501-ter cod.civ., il progetto di fusione per incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. nel Banco BPM, con procedura semplificata ex art. 2505 cod.civ.

L'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. - società immobiliare, il cui patrimonio ha natura prevalentemente strumentale - nel Banco BPM, consentirà di concentrare la proprietà complessiva del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui farebbe capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Anche tale operazione si inquadra nelle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo, rispondendo a esigenze di semplificazione e razionalizzazione di struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle persone e di riduzione dei costi, senza comportare impatti sui ratios patrimoniali e sul bilancio consolidato del Gruppo Banco BPM.

Proposta di chiusura anticipata delle cartolarizzazioni BP Mortgages 1 e BPL Mortgages 7

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 23 marzo 2021, ha deliberato di approvare la chiusura anticipata delle seguenti due operazioni di cartolarizzazione: (i) BPL Mortgages 7 realizzata con BPL Mortgages S.r.l. nel mese di giugno 2014, avente ad oggetto un portafoglio di crediti performing ipotecari, fondiari e chirografari o assistiti da altre garanzie reali e personali, erogati a piccole e medie imprese ed originati dall'ex Banco Popolare Soc. Coop. e dall'ex BPM S.p.A, ora Banco BPM S.p.A.; (ii) BP Mortgages 1, realizzata con la BP Mortgages S.r.l. nel mese di marzo 2007, avente ad oggetto un portafoglio di mutui residenziali performing ipotecari e fondiari erogati a privati ed originati dall'ex Banco Popolare di Verona e Novara Scarl.

Con riferimento all'operazione "BPL Mortgages 7", in data 21 giugno 2021, con la firma del contratto di retrocessione, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e, in data 28 giugno 2021, è stata effettuata una data di pagamento straordinaria nella quale la Società Veicolo ha proceduto alla chiusura dell'operazione ed al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere ed interamente sottoscritti dal Banco BPM.

Per quanto riguarda l'operazione "BP Mortgages 1", in data 29 giugno 2021, con la firma del contratto di retrocessione, Banco BPM ha riacquistato l'intero portafoglio residuo di mutui sottostante l'operazione e, nella data di pagamento interessi del mese di luglio 2021, la Società Veicolo ha proceduto alla chiusura dell'operazione e al rimborso anticipato dei titoli ancora in essere.

Proposta di (i) cessione di nuovi portafogli di attivi idonei nell'ambito dei programmi di emissioni BPM OBG1 e BPM OBG2; (ii) riacquisto di posizioni a sofferenza nell'ambito dei programmi OBG, ai fini di future cessioni ovvero operazioni di cartolarizzazione di non performing loans

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 25 maggio 2021 ha deliberato di approvare: (i) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituito da mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 600 milioni; (ii) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPMOBG2 di attivi idonei costituito esclusivamente da mutui residenziali, escluse le erogazioni a dipendenti del Gruppo, per un importo pari a circa 2,7 miliardi; (iii) la concessione di un plafond creditizio per ammontare complessivo di 16 miliardi utilizzabile in capo ad entrambe le Controparti; (iv) la revisione (con nuova scadenza al 30 giugno 2061) con rimodulazione delle linee di credito disponibili presso Banco BPM in capo alle società BPM Covered Bond Srl e BPM Covered Bond 2 Srl; (v) il riacquisto da parte del Banco BPM di tre portafogli di mutui ipotecari a sofferenza nell'ambito dei programmi OBG per gli importi massimi indicati.

In esecuzione a tali delibere, in data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha ceduto (i) alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali per un debito residuo complessivo pari a 503 milioni e (ii) alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali idonei, escluse erogazioni a dipendenti del Gruppo, avente un debito residuo complessivo pari a circa 2,5 miliardi. Inoltre, sempre in data 30 giugno 2021, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni presenti in tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Banco BPM che, alla data del 31 maggio 2021, risultavano classificate a sofferenza.

Gruppo di rischio Alba Leasing: aumento del monte fidi e incremento e nuova scadenza di revisione del plafond di affidabilità

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 15 giugno 2021 ha deliberato di approvare a favore di Alba Leasing S.p.A.: (ii) l'incremento del plafond di affidabilità per rischi diretti da 1.055 milioni a 1.100 milioni, di cui 100 milioni temporanei con scadenza 31.12.2021; (ii) l'aumento del monte fidi da 969,7 milioni a 1.077,2 milioni, di cui 100 milioni temporanei con scadenza 31.12.2021, a cui si affiancano rischi indiretti per 2,2 milioni e rischi di evidenza per 15 milioni.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 25° aggiornamento del 23 ottobre 2018, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica in materia di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, ai fini di attrarre, motivare e trattenere il management e il personale e di orientarli verso una logica di contenimento dei rischi assunti dall'intermediario (ivi inclusi i rischi legali e reputazionali) e di tutela e fidelizzazione del cliente, in un'ottica di correttezza delle condotte e gestione dei conflitti di interesse. Essa è inoltre funzionale al perseguimento del successo sostenibile, che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

La Policy 2021 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del Personale del Gruppo con l'obiettivo di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi nel rispetto dei livelli di liquidità e patrimonializzazione. Con riferimento ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance), la Policy 2021, proseguendo il percorso avviato nel 2020, rafforza ulteriormente la correlazione tra la remunerazione variabile del management e le azioni strategiche inerenti tematiche ambientali, aspetti relativi alla salute e sicurezza e alla gestione delle risorse umane, nell'ambito delle quali la cultura aziendale inclusiva e la neutralità rispetto al genere assumono un rilievo sempre più consistente.

La politica in materia di remunerazione di Banco BPM è neutrale rispetto al genere del personale.

La remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno è corrisposto nell'arco di sei o quattro anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o tre quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni. La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia inferiore a 430 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui esso sia pari o superiore a 430 mila euro.

Il valore di 430 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia2 . Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo.

2 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale1 , indipendentemente dall'importo dell'incentivo riconosciuto, e per il personale più rilevante ricompreso nei diretti riporti dell'Amministratore Delegato di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo dell'incentivo riconosciuto sia pari o superiore a 430 mila euro;
  • tre quote annue di pari importo, differite nel periodo triennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

In coerenza con le prassi del sistema bancario nazionale e nel rispetto dello spirito delle disposizioni vigenti, nei casi in cui l'incentivo riconosciuto risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della componente fissa della remunerazione individuale, esso è erogato in contanti e in un'unica soluzione; tale previsione non riguarda il personale più rilevante di fascia alta2 (ivi compreso quello apicale) e coloro effettivamente interessati3 da un rapporto tra la remunerazione variabile e fissa superiore al 100%, a cui pertanto è sempre applicata integralmente la norma in termini di differimento e di attribuzione di azioni.

Con la finalità di perseguire risultati che creino valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti, tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per la Banca, il Gruppo ha attivato un Piano Long Term Incentive (LTI) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2021-2023.

Oltre all'Amministratore Delegato e ai dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo (esclusi i responsabili delle funzioni con compiti di controllo), il perimetro dei destinatari del Piano LTI include circa 60 ruoli ricompresi tra il personale più rilevante del Gruppo (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business.

L'incentivo correlato al Piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

Per tutti i beneficiari le azioni riconosciute al termine del periodo di performance triennale sono attribuite in sei o quattro anni, suddivise in una quota up-front pari al 40% e in cinque (per il personale più rilevante apicale) o tre (per i restanti partecipanti al piano) quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Per entrambi i Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dal momento della maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A. relativi al Piano Short Term Incentive 2021 e al Piano Long Term Incentive 2021-2023, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 15 aprile 2021 ha approvato:

  • la politica in materia di remunerazione 2021 Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM – 2021;
  • la relazione sui compensi corrisposti Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM – 2021 (voto consultivo);
  • i criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi;
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.

1 Per personale più rilevante apicale si intende l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale (ove nominato), i Condirettori Generali e i vertici operativi e direttivi di Capogruppo, i responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo non inclusi tra le funzioni aziendali di controllo e a diretto riporto dell'Amministratore Delegato o del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato di Banca Aletti e di Banca Akros.

2 Per personale più rilevante di fascia alta si intende l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, (ove nominato), i Condirettori Generali e i Responsabili della prima linea manageriale di Capogruppo, l'Amministratore Delegato, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e il Vice Direttore Generale (ove presenti) di Banca Aletti, Banca Akros e ProFamily.

3 Ex ante.

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti di seguito indicati: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti 2021 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM – Piano Short term incentive 2021, e Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM. Piano Long Term Incentive 2021-2022-2023, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 9 marzo 2021 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2021, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

In relazione alle quote azionarie di competenza di esercizi precedenti la nascita del gruppo Banco BPM, il numero di azioni ordinarie della ex Banca Popolare di Milano riconosciute è stato convertito in azioni Banco BPM — in virtù dell'avvenuta fusione con l'ex Banco Popolare — sulla base del valore stabilito per il concambio pari a 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni della ex Banca Popolare di Milano.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (dal 2017: sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione; per gli anni precedenti: sezione Corporate Governance — Assemblea Soci — Assemblea Soci Ante Fusione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,4 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità; esso è inoltre determinato considerando ogni elemento ritenuto rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche al fine di evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica in materia di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, per i soggetti da esso direttamente nominati, o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo, per i restanti soggetti, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali

pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2021, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 6.125.659 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 1° semestre 2021, in attuazione della politica in materia di remunerazione, sono state consegnate a 88 beneficiari complessivamente n. 2.485.582 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A.

A seguito delle operazioni sopraindicate, il saldo del "magazzino titoli" al 30 giugno 2021 consiste in n. 3.640.077 azioni ordinarie Banco BPM, interamente possedute dalla Capogruppo.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 9 marzo 2021 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2020, sono state complessivamente riconosciute n. 799.287 azioni a 52 beneficiari di cui (i) n. 440.186 relative alla quota upfront maturata e (ii) n. 359.101 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2021, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n. 674.935 azioni, di cui n. 366.672 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 308.263 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e ILT 2017-2019) per complessive n. 892.209 azioni Banco BPM a 86 beneficiari, di cui 743.311 azioni maturate a favore di beneficiari di Banco BPM (dati al 30 giugno 2021).

2.1 Impatti economici 2021

Relativamente ai piani di compensi in azioni del personale più rilevante nel primo semestre 2021 il Gruppo ha stanziato 2 milioni per il piano di incentivazione di lungo termine 2021/2023 sopra descritto.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2021, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

L'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, riconducibile alla gestione delle pregresse operazioni di leasing dell'ex Banca Italease (oggi incorporata nel Banco BPM) e della controllata Release.

Si precisa inoltre che nel settore operativo Investment Banking confluisce, a decorrere dalla presente situazione semestrale, anche il contributo della controllata Oaklins Italy S.r.l. acquisita da Banca Akros nel mese di maggio.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 30 giugno 2021 confrontati rispettivamente con il primo semestre 2020 e con il 31 dicembre 2020.

Si precisa che i dati del primo semestre dell'esercizio precedente posti a confronto sono stati adattati alla nuova formulazione del Conto Economico Riclassificato in base alla quale:

  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte";
  • gli impatti dei reversal effect della PPA, rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale concluse nei precedenti esercizi vengono esposti nella voce separata, denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".
mici
Risultati di settore - dati econo
Investment Partnership Corporate
I sem. 2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Banking Strategiche Leasing Center
Margine di interesse 1.019.196 526.202 239.019 23.563 (194) 26.079 (2.551) 11.628 195.450
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 98.079 - - - - - 96.883 - 1.196
Margine finanziario 1.117.275 526.202 239.019 23.563 (194) 26.079 94.332 11.628 196.646
Commissioni nette 950.074 751.782 109.912 19.430 49.837 25.596 - (362) (6.121)
Altri proventi netti di gestione 39.918 2.491 32 47 2 407 - (10.211) 47.150
Risultato netto finanziario 216.260 1.370 2.417 (108) (149) 5.852 - - 206.878
Altri proventi operativi 1.206.252 755.643 112.361 19.369 49.690 31.855 - (10.573) 247.907
Proventi operativi 2.323.527 1.281.845 351.380 42.932 49.496 57.934 94.332 1.055 444.553
Spese per il personale (844.039) (534.746) (37.755) (6.363) (29.309) (19.063) (968) (3.161) (212.674)
Altre spese amministrative (308.033) (378.374) (60.057) (14.991) (8.692) (30.350) (255) (13.071) 197.757
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (123.453) (55.370) (2.367) (359) (1.552) (168) (96) (681) (62.860)
Oneri operativi (1.275.525) (968.490) (100.179) (21.713) (39.553) (49.581) (1.319) (16.913) (77.777)
Risultato della gestione operativa 1.048.002 313.355 251.201 21.219 9.943 8.353 93.013 (15.858) 366.776
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (472.578) (252.157) (202.517) (6.587) (604) (4) - (3.216) (7.493)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (36.889) - - - - - - (17.421) (19.468)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 528 - - - - (10) - - 538
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.805) (5.338) (3.609) (130) (134) 369 - 1.741 (5.704)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (437) - - - - - - 92 (529)
Risultato lordo dell'operatività corrente 525.821 55.860 45.075 14.502 9.205 8.708 93.013 (34.662) 334.120
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (133.326) (21.037) (15.448) (4.884) (3.108) (2.603) 1.272 6.867 (94.385)
Risultato netto dell'operatività corrente 392.495 34.823 29.627 9.618 6.097 6.105 94.285 (27.795) 239.735
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (78.553) (39.769) (4.729) (4.551) (176) (3.813) - - (25.515)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 79.220 28.425 1.746 642 228 - - - 48.179
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(11.920) - - - - - - - (11.920)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (20.037) (14.271) 89 (20) (1.329) - - 376 (4.882)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 112 - - - - - - - 112
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 361.317 9.208 26.733 5.689 4.820 2.292 94.285 (27.419) 245.709
(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

______________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 191

I sem. 2020 (*) Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 953.621 467.102 211.845 31.257 1.706 38.780 (4.143) 12.193 194.881
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 70.302 - - - - - 69.505 - 797
Margine finanziario 1.023.923 467.102 211.845 31.257 1.706 38.780 65.362 12.193 195.678
Commissioni nette 816.934 640.670 101.141 17.011 43.132 21.889 - (283) (6.626)
Altri proventi netti di gestione 31.599 6.066 64 534 3 (11) - (6.122) 31.065
Risultato netto finanziario 83.472 6.200 7.056 124 3 4.635 11.671 - 53.783
Altri proventi operativi 932.005 652.936 108.261 17.669 43.138 26.513 11.671 (6.405) 78.222
Proventi operativi 1.955.928 1.120.038 320.106 48.926 44.844 65.293 77.033 5.788 273.900
Spese per il personale (816.979) (508.852) (36.485) (3.693) (26.917) (13.513) (988) (3.369) (223.162)
Altre spese amministrative (308.674) (369.640) (36.718) (14.192) (9.481) (30.424) (258) (13.513) 165.552
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (123.089) (58.706) (1.588) (116) (147) (164) - - (62.368)
Oneri operativi (1.248.742) (937.198) (74.791) (18.001) (36.545) (44.101) (1.246) (16.882) (119.978)
Risultato della gestione operativa 707.186 182.840 245.315 30.925 8.299 21.192 75.787 (11.094) 153.922
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (476.242) (277.633) (160.728) (4.221) (179) (5) - (16.342) (17.134)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (5.416) - - - - - - (2.279) (3.137)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (8.383) - - - - (120) - - (8.263)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (7.614) (7.231) (1.154) 17 (35) 614 - (145) 320
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 220 - - - - - - 131 89
Risultato lordo dell'operatività corrente 209.751 (102.024) 83.433 26.721 8.085 21.681 75.787 (29.729) 125.797
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (39.000) 31.289 (27.865) (8.885) (2.729) (6.929) 1.290 6.224 (31.395)
Risultato netto dell'operatività corrente 170.751 (70.735) 55.568 17.836 5.356 14.752 77.077 (23.505) 94.402
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (75.684) (39.144) (4.083) (4.010) (1.023) (3.192) - - (24.232)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
27.183 - - - - - - - 27.183
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (**) (18.527) (10.514) (1) - (1.439) - - 414 (6.987)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.508 - - - - - - 1.400 108
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 105.231 (120.393) 51.484 13.826 2.894 11.560 77.077 (21.691) 90.474
(*) Gli importi relativi al periodo precedente sono stati adattati alla nuova formulazione del Conto economico riclassificato che prevede l'indicazione degli impatti della PPA e della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal

Gruppo in voci distinte, al netto degli effetti fiscali.

(**) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

192 BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO_______________________________________________________________________________________________

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive del primo semestre 2021 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

229.887
182.767
405.842
3.346
18.924
166.422
144.152
25.375
Prodotti di risparmio
Indiretta running - Rete
Indiretta upfront - Rete
Gestioni e Fondi
Gestioni e Fondi
Amministrata
Amministrata
di cui:
Vita
349.178
3.216
160.102
18.125
138.761
535
56
Banking Strategiche
2.741 51.018 - - - 2.370
824 5.440 - - - -
30 23 77 - - - -
25 758 4.608 - - - -
1 43 755 - - - -
189.076 479 1.917 45.578 - - - (7.163)
27.762 125 688 3.963 - - - (7.163)
143.096 326 1.133 38.212 - - - -
21.745
Vita
18.218 28 96 3.403 - - - -
9.533
Indiretta non Rete Commerciale
- - - - - - - 9.533
40.589
Investment banking
- - - - 40.589 - - -
27.056
Protezione assicurativa
26.884 11 29 38 - - - 94
538.740
Altre commissioni
407.283 113.584 17.074 561 - - 6 232
di cui :
252.773
Tenuta e gestione dei conti correnti, Corrispettivo di Disponibilità Creditizia
220.150 26.274 5.725 538 - - - 86
97.585
Commissioni su finanziamenti, credito al consumo, crediti di firma Italia
36.579 55.261 2.599 40 - - - 3.106
37.862
Estero (incluso crediti di firma)
15.038 20.239 229 101 - - - 2.255
152.505
Servizi di incasso e pagamento, monetica
137.065 12.250 8.607 607 - - - (6.024)
(1.985)
Altri servizi
(1.549) (440) (86) (725) - - 6 809
1.012.227
Commissioni attive
783.345 114.130 19.844 51.617 40.589 - 6 2.696
(62.153)
Commissioni passive
(31.563) (4.218) (414) (1.780) (14.993) - (368) (8.817)
950.074
Commissioni nette
751.782 109.912 19.430 49.837 25.596 - (362) (6.120)

Tipologia servizi/valori
I sem. 2020
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Prodotti di risparmio 324.350 282.816 430 2.451 43.825 - - - (5.172)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 117.111 112.703 48 531 3.829 - - - -
Amministrata 26.303 25.297 16 55 935 - - - -
Gestioni e Fondi 76.689 73.823 31 449 2.386 - - - -
Vita 14.119 13.583 1 27 508 - - - -
Indiretta running - Rete 205.765 170.113 382 1.920 39.996 - - - (6.646)
Amministrata 26.885 28.659 79 916 3.877 - - - (6.646)
Gestioni e Fondi 160.323 126.109 267 935 33.012 - - - -
Vita 18.557 15.345 36 69 3.107 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale 1.474 - - - - - - - 1.474
Investment banking 38.140 - - - - 47.423 - - (9.283)
Protezione assicurativa 16.154 16.013 12 12 24 - - - 93
Altre commissioni 497.452 373.681 103.462 15.147 740 - - 4 4.418
Commissioni attive 876.096 672.510 103.904 17.610 44.589 47.423 - 4 (9.944)
Commissioni passive (59.162) (31.840) (2.763) (599) (1.457) (25.534) - (287) 3.318
Commissioni nette 816.934 640.670 101.141 17.011 43.132 21.889 - (283) (6.626)

moniali
Risultati di settore - dati patri
30/06/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 130.424.310 60.728.834 30.606.582 6.772.433 375.268 1.286.611 - 1.583.927 29.070.655
finanziamenti verso clientela
106.914.347 60.728.834 30.433.617 6.772.433 375.268 1.286.611 - 1.583.927 5.733.657
titoli di debito
23.509.963 - 172.965 - - - - - 23.336.998
31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 129.827.109 58.679.546 31.109.162 6.498.443 335.172 695.414 - 1.639.209 30.870.163
finanziamenti verso clientela
107.018.483 58.679.546 30.952.448 6.498.443 335.172 694.825 - 1.639.209 8.218.840
titoli di debito
22.808.626 - 156.714 - - 589 - - 22.651.323
30/06/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 120.146.355 80.006.670 10.586.104 11.465.811 2.557.991 1.547.560 - 6.362 13.975.857
31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 116.936.669 76.407.106 11.471.081 9.945.329 2.796.089 980.502 6.669 15.329.893
30/06/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.688.530 - - - - - 1.670.540 - 17.990
31/12/2020 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.664.772 - - - - - 1.647.043 - 17.729

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  • -
    -


    -

Relazione della società di revisione

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalle relative note illustrative di Banco BPM SpA e controllate (Gruppo Banco BPM) al 30 giugno 2021. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (LAS 34) adottato dall'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banco BPM al 30 giugno 2021, non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (LAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Milano, 12 agosto 2021

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Toni 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Totti 1 Tel. 071 2132311 - Bari 70122 Via Abate Gixnma 72 Tel. 080 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Finelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca dAosta 28 Tel. 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 Via Vicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521 275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Trailo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo Fochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestre 10 Tel. on 556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 -Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 - Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Allegati

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato del primo semestre 2021

I sem. 2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 1.019.196
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.212.569 13.340 (a)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (206.713)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 98.079
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 98.079 (b)
Margine finanziario 1.117.275
Commissioni nette 950.074
40. Commissioni attive 1.008.454 3.773 (c)
50. Commissioni passive (62.153) - (d)
Altri proventi netti di gestione 39.918
230. Altri oneri/proventi di gestione 186.906 (142.302) (e)
(4.686) (f)
Risultato netto finanziario 216.260
70. Dividendi e proventi simili 34.408
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 22.719 (3.773) (c)
17.807 (g)
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.087
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto (132.204) 222.375 (h)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico 52.841
Altri proventi operativi 1.206.252
Proventi operativi 2.323.527
Spese per il personale (844.039)
190 a) Spese per il personale (847.793) (932) (i)
190 b) Altre spese amministrative 4.686 (f)
Altre spese amministrative (308.033)
190 b) Altre spese amministrative (567.649) 932 (i)
142.302 (e)
116.382 (m)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (123.453)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (83.368) - (l)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (56.678) 16.593 (a)
230. Altri oneri/proventi di gestione
Oneri operativi (1.275.525)
Risultato della gestione operativa 1.048.002
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (472.578)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo
ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(247.191) 810 (n)
233 (o)
(1.833) (p)
(222.375) (h)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (2.222)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (36.889)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali
(36.889)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 528
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo
ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (262) (810) (n)
(233) (o)
I sem. 2021 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
1.833 (p)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.805)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.805) - (l)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (437)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 98.079 (98.079) (b)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (437)
Risultato lordo dell'operatività corrente 525.821
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (133.326)
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (494) (37.829) (m)
(9.896) (a)
(5.887) (g)
(79.220) (q)
Risultato netto dell'operatività corrente 31.290 392.495
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (78.553) (m) (78.553)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 79.220 (q) 79.220
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte (11.920) (g) (11.920)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (20.037) (a) (20.037)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 112
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 112
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 361.317 - 361.317

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 13,3 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 98,1 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 3,8 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 142,3 milioni (e), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", e dal recupero dei costi per la formazione pari a 4,7 milioni (f) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale";
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica dell'importo relativo alle commissioni upfront sul collocamento di Certificates per complessivi 3,8 milioni (c), ricondotto tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 17,8 milioni (g), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 222,4 milioni (h), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";

  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 0,9 milioni (i), rilevati in bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 4,7 milioni (f) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;
  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 142,3 milioni (e), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 0,9 milioni (i). Sono inoltre esclusi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 116,4 milioni (m) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 16,6 milioni (a);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 247,2 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 222,4 milioni (h) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 1,8 milioni (p) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 1,0 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (n) e (o) per complessivi 1,0 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (p) per 1,8 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 98,1 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";
  • la voce "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 37,8 milioni (m), alla PPA per 9,9 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 5,9 milioni (g). La voce in esame è inoltre esposta al netto dell'impatto, positivo per 79,2 milioni (q), derivante dal riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili";
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri ordinari e straordinari per complessivi 116,4 milioni (m), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 37,8 milioni (m);
  • nella voce "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" è esposto l'importo rilevato nella voce 300 del conto economico ufficiale, positivo per 79,2 milioni (q), conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale;
  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per -17,8 milioni (g), al netto del relativo effetto fiscale, pari a 5,9 milioni (g);
  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -13,3 milioni (a), e alla client relationship, pari a -16,6 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 9,9 milioni (a).
Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato
patrimoniale consolidato riclassificato al 30 giugno 2021
Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
30/06/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 20.718.259
Cassa e disponibilità liquide 20.718.259
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 9.446.346
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (872.145)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 8.574.201
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 130.424.310
più: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) 2.459.898
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (23.509.963)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 109.374.245
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 8.512.755
50. Derivati di copertura 73.656
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 8.586.411
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 15.446.918
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 15.446.918
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 24.382.108
meno: titoli senior relativi alle operazioni di cessione "Red Sea" e "Leviticus" (GACS) (2.459.898)
Attività finanziarie valutate al CA 21.922.210
70. Partecipazioni 1.688.530
Partecipazioni 1.688.530
90. Attività materiali 3.434.805
Attività materiali 3.434.805
100. Attività immateriali 1.221.008
Attività immateriali 1.221.008
110. Attività fiscali 4.679.750
Attività fiscali 4.679.750
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 100.031
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 100.031
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 31.790
130. Altre attività 2.751.988
Altre voci dell'attivo 2.783.778
Totale attivo 198.530.146

Voci del passivo
(migliaia di euro)
30/06/2021
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 107.598.594
meno: debiti per leasing verso clientela (715.294)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 13.048.910
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.220.442
meno: certificates a capitale protetto (1.006.297)
Raccolta diretta 120.146.355
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 44.276.123
meno: debiti per leasing verso banche (6.812)
Debiti verso banche 44.269.311
più: debiti per leasing verso banche 6.812
più: debiti per leasing verso clientela 715.294
Debiti per leasing 722.106
20. Passività finanziarie di negoziazione 11.172.267
più: certificates a capitale protetto 1.006.297
40. Derivati di copertura 504.648
Altre passività finanziarie valutate al fair value 12.683.212
90. Trattamento di fine rapporto del personale 343.298
100. Fondi per rischi ed oneri 933.485
Fondi del passivo 1.276.783
60. Passività fiscali 311.668
Passività fiscali 311.668
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 2.437
Passività associate ad attività in via di dismissione 2.437
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 37.767
80. Altre passività 6.161.191
Altre voci del passivo 6.198.958
Totale passività 185.610.830
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 1.289
Patrimonio di pertinenza dei terzi 1.289
120. Riserve da valutazione 350.294
140. Strumenti di capitale 1.092.832
150. Riserve 4.021.905
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (8.321)
200. Utile/Perdita del periodo (+/-) 361.317
Patrimonio netto del Gruppo 12.918.027
Totale passivo e patrimonio netto 198.530.146

Riconciliazione tra lo schema di conto economico consolidato riclassificato del primo semestre 2020 e lo stesso riesposto ai fini comparativi

Voci del conto economico riclassificate
(migliaia di euro)
I sem. 2020 Riclassifica
variazione
credit spread
su certificates
al FV
I sem. 2020
riesposto
Margine di interesse 953.621 953.621
Utili (Perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 70.302 70.302
Margine finanziario 1.023.923 - 1.023.923
Commissioni nette 816.934 816.934
Altri proventi netti di gestione 31.599 31.599
Risultato netto finanziario 124.080 (40.608) 83.472
Altri proventi operativi 972.613 (40.608) 932.005
Proventi operativi 1.996.536 (40.608) 1.955.928
Spese per il personale (816.979) (816.979)
Altre spese amministrative (308.674) (308.674)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (123.089) (123.089)
Oneri operativi (1.248.742) - (1.248.742)
Risultato della gestione operativa 747.794 (40.608) 707.186
Rettifiche nette su crediti verso clientela (476.242) (476.242)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (5.416) (5.416)
Rettifiche nette su crediti verso banche e altre attività (8.383) (8.383)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (7.614) (7.614)
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 220 220
Risultato lordo dell'operatività corrente 250.359 (40.608) 209.751
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (52.425) 13.425 (39.000)
Risultato netto dell'operatività corrente 197.934 (27.183) 170.751
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (75.684) (75.684)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto
delle imposte
- 27.183 27.183
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (18.527) (18.527)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1.508 1.508
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 105.231 - 105.231

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