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Annual Report Mar 16, 2022

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Annual Report

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Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2021

C A R I C H E S O C I A L I , D I R E Z I O N E G E N E R A L E E S O C I E T A ' D I R E V I S I O N E A L 3 1 D I C E M B R E 2 0 2 1

Consiglio di Amministrazione
Presidente
Vice Presidente
Luigi Corsi
Ermanno Sgaravato
Consiglieri Giovanni Carlo Denti (fino al 27 febbraio 2021) (*)
Maurizio Riccadonna
Vincenzo Russo
Alessandro Milanino
Collegio Sindacale
Presidente Tommaso Zanini
Sindaci effettivi
Nicola Fiameni
Antonio Assenso
Sindaci supplenti Luca Favalesi
Claudia Rossi
Direttore Generale
Pier Antonio Pula
Società di revisione
PricewaterhouseCoopers S.p.A.

(*) non sostituito a seguito della delibera assembleare del 9 aprile 2021 che ha ridotto i membri del CdA a 5

I N D I C E

PREMESSA
RELAZIONI E BILANCIO DELL'ESERCIZIO 2021
Relazione sulla gestione
PROFILO SOCIETARIO
IL CONTESTO ECONOMICO
FATTI DI RILIEVO DELL'ESERCIZIO
FATTI DI RILIEVO AVVENUTI DOPO LA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO
.
ANDAMENTO DELLA GESTIONE
LA GESTIONE DEI RISCHI
OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE
ALTRE INFORMAZIONI
RISCHI, INCERTEZZE ED EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA
GESTIONE
PROPOSTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 29
Schemi di bilancio
Nota integrativa
PARTE A - POLITICHE CONTABILI
PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE
PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO 91
PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI
Relazione del Collegio Sindacale 167
Relazione della Società di Revisione 175
Allegati

P R E M E S S A

Il bilancio d'esercizio della Società, redatto secondo il disposto del Dlgs n. 38 del 28.02.2005, è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario, dalla nota integrativa ed è conforme ai Principi contabili internazionali IAS/IFRS e alle istruzioni per la redazione dei bilanci degli Intermediari Finanziari iscritti nell'Elenco Speciale di Banca d'Italia del 22 dicembre 2017 (ed ai successivi aggiornamenti – da ultimo quello emanato in data 29 ottobre 2021) che ne disciplinano i conti annuali.

Il bilancio è corredato dalla relazione degli amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione della Società.

RELAZIONI E BILANCIO DELL'ESERCIZIO 2021

Relazione sulla gestione

P R O F I L O S O C I E T A R I O

La Società è stata costituita in data 5 agosto 2009 con il nome Tramonto S.p.A. modificato in "Release S.p.A." (di seguito "Società) in data 16 settembre 2009 ed è un intermediario finanziario iscritto nell'Albo degli Intermediari finanziari ex art. 106 TUB (cd. "Albo Unico").

La Società è stata costituita con l'obiettivo di concentrare la maggior parte del portafoglio di crediti deteriorati dell'ex Gruppo Banca Italease esistente al 31 dicembre 2009 e ha come missione quella di realizzare le migliori condizioni per un'efficiente amministrazione del portafoglio di leasing e mutui deteriorati, predisponendo gli interventi necessari per la gestione di tali posizioni, con particolare attenzione a quelle di importo più rilevante e con riferimento alle esposizioni in fase avanzata di contenzioso, attivandosi per il recupero del credito direttamente e/o tramite legali o Società esterne.

I L C O N T E S T O E C O N O M I C O

L'evoluzione della pandemia

L'impatto della pandemia sull'attività economica si è notevolmente attenuato nel corso del 2021, il Covid-19 ha però direttamente ed indirettamente condizionato la ripresa globale ed in particolare nella UE. Sino all'estate le campagne vaccinali hanno continuato a migliorare la situazione di fondo con la diffusione della variante Delta che si è accompagnata ad un incremento di decessi assai meno marcato nelle aree con alti tassi di vaccinazione. Da settembre i contagi sono gradualmente scesi fino a riportarsi sotto i livelli dell'inizio di luglio. È proseguito ovunque il recupero della mobilità, tornata vicina ai livelli pre-pandemici. Le campagne vaccinali hanno però rallentato nelle aree dove erano in fase più avanzata (USA, Regno Unito ed Eurozona), accelerando significativamente in Giappone; permangono invece, tutt'ora, in forte ritardo nei paesi a basso reddito. Nell'ultimo trimestre del 2021, la veloce diffusione della variante Omicron ha riportato una crescente incertezza, rappresentando un potenziale ostacolo alla ripresa economica. L'ondata di nuovi casi nei principali paesi industrializzati ha ravvivato il timore di una reintroduzione di restrizioni. A fine novembre, secondo "Our World in Data", il 54,2% della popolazione mondiale aveva ricevuto almeno una dose di vaccino per Covid-19, percentuale che scende al 5,8% nei paesi a basso reddito.

Il quadro internazionale

Nel 2021 l'economia globale è uscita dalla recessione provocata dalla pandemia. Il forte ribalzo dopo la caduta del 2020, inizialmente guidato dalla manifattura, si è esteso ai servizi assumendo la caratteristica di un ritorno verso i trend storici di sviluppo: in alcune tra le principali economie avanzate il PIL ha raggiunto livelli anche superiori a quelli del 2019, in particolare negli USA e in Cina, mentre in altre, tra cui l'Italia, il traguardo è rinviato al 2022. In soli cinque trimestri, una profonda recessione è stata seguita da una rapidissima ripresa, con un rimbalzo economico a "V", senza precedenti. La rapidità della crescita rischia però di determinare gli effetti di medio-lungo termine più deleteri che la pandemia potrebbe indirettamente lasciare in eredità all'economia mondiale: l'aumento della disuguaglianza reddituale, diffuse interruzioni delle catene di approvvigionamento iniziate nel 2020 e prolungatesi nel 2021, nonché una solida ripresa della dinamica dei prezzi al consumo, specie nelle economie avanzate, agevolata dall'inedita crescita delle masse monetarie.

Dopo il crollo del 2,9% nel 2020, i preconsuntivi indicano una crescita del PIL mondiale al 5,9% nel 2021 (stime FMI), grazie alla significativa ripresa della domanda interna, specie nella componente dei servizi, e del commercio internazionale. Tra i paesi industrializzati, sul finire dell'anno, si è riscontrata una certa eterogeneità di percorso nella ripresa economica, con una performance migliore in Europa rispetto a Stati Uniti e Cina. Il dato aggregato maschera, infatti, un quadro differenziato sia tra economie di mercato avanzate che tra paesi emergenti, il che riflette, in buona misura, anche i differenti ritmi di vaccinazione.

In tale contesto il commercio internazionale ha segnato una forte accelerazione, specie nella prima parte del

2021, nonostante diversi ostacoli alla completa riattivazione delle catene del valore ed un calo degli scambi con la Cina nella seconda metà dell'anno. Il progresso nella media dell'anno è stimato al +8,6% (Fonte: Prometeia in USD costanti 2000) contro il -5,2% del 2020.

Nel dettaglio delle singole economie principali, negli Stati Uniti il PIL, dopo una partenza brillante ad inizio anno, trainata anche dalle misure dello "Stimulus and Relief Package 4" di fine 2020, nel terzo trimestre ha segnato una netta decelerazione (+2,3% annualizzato il PIL del 3° trimestre dal +6,7% del secondo), in larga parte imputabile alla frenata dei consumi e degli investimenti fissi non residenziali. Nell'ultimo quarto del 2021 la crescita ha ripreso tono: +6,9% annualizzato, sospinta dalla ripresa dei consumi, +3,3%, ma soprattutto dallo slancio sostenuto degli investimenti privati lordi, +32,0%, grazie anche alla componente dei prodotti della proprietà intellettuale, +10,6%. Sul finire dell'anno è da registrare, infine, la mancata approvazione del Build Back Better Plan - il cui esame è stato rimandato al 2022 - contenente sia le misure previste dall'America Job Plan (a sostegno del mondo produttivo) che dall'American Family Plan (a sostegno delle famiglie). La crescita media del 2021 è stimata al +5,7%. La forte ripresa ha esercitato un impatto positivo sul mercato del lavoro: la disoccupazione è scesa al 3,9% a dicembre (6,7% a fine 2020) mentre i posti di lavoro non agricoli sono aumentati di circa 6,5 milioni sui 12 mesi. Nonostante ciò le job openings (posti di lavoro non coperti) rimangono particolarmente elevate: 10,6 milioni a novembre 2021 contro i 6,7 di dodici mesi prima, un mismatch che rappresenta uno dei significativi vincoli dal lato dell'offerta aggregata. Questo fenomeno, attraverso le pressioni sui salari medi orari (+4,7% tendenziale a dicembre 2021), esercita anche un forte stimolo inflattivo. I prezzi al consumo, misurati dal CPI, hanno accelerato sensibilmente nel periodo: +7,0% a dicembre 2021 che si confronta con il +1,4% di dodici mesi prima.

In Cina, dopo un primo semestre di significativa ripresa favorita dalla generalizzata riapertura delle attività produttive e dalla positiva dinamica del credito sociale (total social financing), seppur in rallentamento, a partire dal 3° trimestre l'attività economica (PIL +0,2%, +1,2% nei tre mesi precedenti) ha sofferto dei problemi del settore immobiliare, che rappresenta circa un terzo del PIL cinese, appesantito dalle forti difficoltà finanziarie del colosso immobiliare Evergrande, poi finito in default. La vicenda, che ha determinato un limitato contagio finanziario, è stata accompagnata da una maggiore debolezza degli investimenti infrastrutturali rispetto al passato e da un inasprimento del quadro normativo, volto a rallentare l'eccesso di credito al settore privato in una fase che ha visto il rialzo dei prezzi dei prodotti energetici e nuove misure di lockdown legate a riprese locali dei contagi. Nel complesso, la crescita del PIL cinese per il 2021 si attesta al +8,1%, a fronte di un tasso di inflazione in ripresa a dicembre: +1,5% rispetto al +2,3% di novembre (+0,2% a dicembre 2020).

L'economia giapponese, nella prima metà dell'anno ha sofferto un prolungamento dello stato di emergenza (e delle relative misure di distanziamento) deciso dalle autorità delle più grandi prefetture del Paese di fronte all'aumento dei casi infettivi. La ripresa dei consumi e degli investimenti è avvenuta principalmente nel secondo trimestre (PIL +1,9% annualizzato), grazie alle attività connesse all'appuntamento olimpico ed alla spesa e agli investimenti delle aziende alimentata dalla rapida ripresa economica globale. Essa è però stata nuovamente smorzata dalla diffusione della variante Delta in estate: -3,6% annualizzato il PIL del 3° trimestre. Il sistema produttivo nipponico, tra i principali beneficiari dello spostamento dell'asse della crescita globale verso la Cina, ha inoltre accusato, nella seconda metà dell'anno, il rallentamento del grande partner commerciale asiatico e le stime di crescita per l'interno 2021 sono attese al +1,5% (contro il -4,8% del 2020). Il nuovo Governo, in carica da ottobre e presieduto dal premier Fumio Kishida, ha varato a novembre un pacchetto di misure di stimolo per 490 miliardi di USD volto a ridare slancio alla crescita indebolita dalla pandemia.

Tra le economie emergenti, l'accelerazione dei prezzi ha interrotto la ripresa più bruscamente in Russia e Brasile, dove l'inflazione al consumo ha toccato rispettivamente l'8,1% e il 10,7% a ottobre. Entrambe le banche centrali hanno comunque aumentato i tassi di interesse più volte durante l'anno. Il tasso di crescita dei prezzi alla produzione verso fine anno si è stabilizzato in ambo i casi, a fronte di alcune dislocazioni dell'offerta. I dati di preconsuntivo (Fonte Prometeia) indicano una crescita del PIL per il 2021 rispettivamente al 3,2% e 4,9%.

L'inflazione internazionale ha segnato una brusca accelerazione nell'anno, +4,5% contro il +3,4% del 2020 (Fonte Prometeia), trainata sia dalla repentina ripresa della domanda globale sia, specie nella seconda metà dell'anno, dal diffuso aumento dei corsi delle materie prime e dei beni energetici. I prezzi spot del petrolio hanno superato gli 80 dollari al barile (sia Brent che WTI). L'impatto inflattivo è stato esacerbato dalle difficoltà diffuse lungo le catene di fornitura globali, ne è un esempio la carenza di semiconduttori, che ha interessato in misura marcata il settore automotive, ed il vertiginoso aumento dei noli marittimi. A maggio 2021 il Baltic Dry Index era cresciuto del +670% rispetto a 12 mesi prima. Le aspettative di inflazione a medio termine hanno raggiunto il 3% negli Stati Uniti.

La situazione europea e italiana

L'andamento dell'economia dell'Unione Europea nell'esercizio appena trascorso, al pari di quello degli altri principali paesi industrializzati, è stato caratterizzato da una decisa ripresa, che ha consentito di recuperare una porzione significativa della caduta del prodotto interno sofferta nel 2020. Dopo un avvio d'anno difficoltoso, ancora fortemente condizionato da diffuse misure di restrizione, l'attività economica con i mesi primaverili è decollata. Nel primo trimestre, infatti, il PIL nella media dei paesi UEM è calato (-0,2% sul trimestre precedente), in particolare in Germania (-1,8% t/t), sulla scorta di deboli consumi interni. Nei mesi seguenti, però, di pari passo con l'allentamento delle restrizioni e il superamento della fase più critica dell'emergenza sanitaria, l'economia è entrata in una fase di espansione robusta, grazie al traino della domanda interna ed in particolare della spesa per servizi e per il turismo. La ripresa dei consumi è stata supportata dalle misure eccezionali di politica fiscale adottate in tutti i paesi dell'area, per attenuare gli effetti della crisi su famiglie e imprese, nonché dall'accumulo di risparmio formatosi durante la pandemia. La fiducia degli operatori economici, delle famiglie in particolare, è rapidamente risalita, grazie anche all'avvio delle campagne vaccinali, favorendo un'accelerazione della ripresa economica. Nei mesi invernali il PIL dovrebbe essersi assestato sui livelli raggiunti nel terzo trimestre. Vari fattori hanno inciso su questo rallentamento, in particolare la nuova ondata di contagi che ha investito massicciamente l'Eurozona e molti altri Paesi, USA in primis, a seguito dell'emergere della variante Omicron del virus.

Nel corso dell'esercizio le istituzioni dell'Unione Europea hanno proseguito con le iniziative straordinarie per rilanciare la crescita: la BCE ha mantenuto invariato fino a fine anno il Programma di acquisti di titoli pubblici e privati per l'emergenza pandemica (Pandemic Emergency Purchase Programme, PEPP) e la UE ha perfezionato il piano di stimolo europeo (NGEU, Next Generation EU). Il Piano di rilancio economico europeo (NGEU), approvato nel luglio 2020 e ratificato a fine maggio 2021, mette a disposizione degli stati membri 800 miliardi di euro di investimenti per la ripresa economica dell'Unione, finalizzati alla riparazione dei danni economici e sociali causati dalla pandemia. Le misure contemplate dal piano, finanziate con raccolta sul mercato dei capitali dal 2021 al 2026, si articolano in circa 390 miliardi in sovvenzioni a fondo perduto e circa 360 miliardi di in prestiti da rimborsare su un arco temporale a medio-lungo termine.

Nel dettaglio, nel terzo trimestre, l'ultimo dato consuntivato, il PIL dell'Eurozona è cresciuto del 2,2% su base congiunturale (+2,2% nel trimestre precedente) e +3,9% sul trimestre corrispondente dell'anno precedente (+14,4% nel secondo trimestre 2021). La componente più dinamica sono stati i consumi delle famiglie (+4,1% t/t) con un contributo al PIL di oltre 2 punti percentuali. Più modesto è stato, invece, l'andamento delle esportazioni nette, che hanno contribuito nel trimestre in esame per soli 0,3 punti del PIL. Gli investimenti fissi lordi, al contrario, nella media dell'eurozona, hanno subito una flessione dello 0,9% sui tre mesi precedenti, apportando così una limatura di 0,3% al PIL. Tale andamento risente in certa misura della persistente debolezza degli investimenti in mezzi di trasporto, calati nel periodo dell'8,6% (-5,1% nel secondo trimestre e -6,2% nel primo) che, lato produzione, soffre particolarmente delle problematiche delle catene di approvvigionamento globali citate in precedenza. Per il quarto trimestre la stima preliminare flash, comunicata da Eurostat, indica una crescita del PIL di Eurozona assai più contenuta rispetto al trimestre precedente, +0,3% congiunturale, che porta il progresso per l'intero 2021 al +5,2%.

In questo quadro congiunturale si è assistito anche nell'Eurozona ad un repentino e violento aumento dell'inflazione dopo lunghi anni di moderata dinamica dei prezzi. La principale ragione di questa inversione di tendenza è individuabile nel forte rialzo dei prezzi delle materie prime energetiche, gas naturale in primo luogo. L'incremento tendenziale dei prezzi al consumo ha raggiunto il 5% a dicembre a fronte del -0,3% di dodici mesi prima, con un dato medio annuo che si assesta nell'intorno del 2,6%.

L'andamento dell'economia italiana si inserisce in questo contesto di robusta ripresa mondiale. Il tono dell'attività, per alcuni aspetti, è risultato anche più brillante rispetto ai partner di Eurozona. L'emergere della seconda ondata di coronavirus, a fine 2020, ha spinto il Governo ad introdurre un nuovo sistema di restrizioni basato sul colore delle Regioni. Nonostante i nuovi limiti imposti alla circolazione delle persone ed a talune attività, in particolare i servizi di ristorazione e del turismo, la variazione del PIL nel primo trimestre è stata positiva (+0,3% t/t), a differenza di quella media della UEM. Il calo dei consumi delle famiglie, sulla scorta delle limitazioni sopra citate, infatti, è stato più che compensato da un robusto incremento degli investimenti fissi lordi e delle scorte. Dalla primavera in poi, favorita dal recedere dei contagi e dal progressivo ritiro delle restrizioni, la ripresa ha assunto ancora maggior slancio, segnando altri due trimestri consecutivi di crescita apprezzabilmente superiore alla media dell'eurozona. Un forte sostegno all'economia è stato naturalmente fornito dalle ampie misure che il Governo ha mantenuto in campo e rafforzato per contrastare gli effetti delle

restrizioni. Nel corso del primo trimestre l'insediamento del Governo Draghi ha contribuito a rafforzare le aspettative degli operatori economici e ha favorito una riduzione dello spread BTP Bund. A fine aprile, inoltre, il Governo ha presentato al Consiglio della UE il "Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)", approvato poi a metà luglio.

Nel dettaglio, la variazione congiunturale del PIL italiano nel secondo trimestre si è attestata al 2,7% (17,1% a/a), sostenuta dal consistente aumento dei consumi delle famiglie (+5% t/t). L'andamento del terzo trimestre, l'ultimo già consuntivato, ha confermato il positivo trend attraversato dall'economia del nostro Paese, spingendo al rialzo le previsioni di crescita per l'anno intero. Per il secondo trimestre consecutivo si è assistito ad un forte recupero del settore dei servizi di mercato e ad una espansione dell'industria. I consumi delle famiglie sono aumentati del 3,0% rispetto al periodo precedente, favoriti da un recupero della fiducia dei consumatori che ha portato l'indice relativo, nei mesi estivi, a recuperare i livelli pre-pandemia. Anche gli investimenti fissi lordi sono risultati in crescita (+1,6%), pur in leggero rallentamento rispetto al primo semestre. Gli investimenti in macchinari ed attrezzature hanno contribuito in misura significativa a questo andamento, con un progresso del 4,5%, mentre quelli in abitazioni, dopo gli exploit dei trimestri precedenti, hanno segnato il passo (+0,4%). Il contributo delle esportazioni nette è stato positivo (0,5%) ed è risultato in ulteriore aumento rispetto alla prima metà d'anno.

Dopo che nel terzo trimestre si è attestata al +2,6% t/t (+3,8% a/a), nel quarto trimestre la ripresa ha subito un assestamento, complici gli effetti della diffusione della nuova variante Omicron del virus, che si è dimostrata molto infettiva ed ha provocato una nuova, massiccia, ondata di contagi. L'ampia diffusione dei vaccini nella popolazione ha contribuito, però, ad alleggerire l'emergenza sanitaria, riducendo il ricorso all'ospedalizzazione. Il successo della campagna vaccinale, il solerte avvio della somministrazione delle terze dosi, assieme all'introduzione del cosiddetto green pass hanno consentito al Governo di limitare l'introduzione di misure di distanziamento per fronteggiare la nuova crisi sanitaria. Tuttavia, nelle ultime settimane dell'anno, l'impennata del numero dei contagi, con il corollario di aumento di persone in quarantena, ha contribuito ad una maggiore cautela da parte dei consumatori. In base alla stima preliminare dell'Istat, la variazione del PIL per l'ultimo trimestre in parola si è attestata al +0,6% t/t (+6,4% a/a), consentendo di chiudere l'anno con una crescita, per l'intero 2021, pari al 6,5%, oltre un punto percentuale in più rispetto alla media di eurozona.

Parte del merito di questa vivacità va attribuito al comparto manifatturiero che, nonostante le difficoltà legate alle catene di approvvigionamento e alle tensioni sui prezzi alla produzione, ha dimostrato una resilienza per certi versi inattesa, considerando le dinamiche degli ultimi 15 anni. La produzione industriale italiana, infatti, ha recuperato nel terzo trimestre i livelli pre-Covid, un'eccezione rispetto ai principali partner dell'eurozona: a novembre la crescita tendenziale si è assestata al 6,3%.

La ripresa ha consentito un miglioramento apprezzabile nel mercato del lavoro. L'occupazione è infatti aumentata nel corso dell'anno: dai minimi toccati a gennaio l'incremento complessivo cumulato a novembre è di 700 mila occupati, dipendenti e autonomi, con un tasso di occupazione risalito del 2,1%. Il tasso di disoccupazione nello stesso mese si è attestato al 9,2% (10,2% a gennaio). Rimane comunque ampio il ricorso agli strumenti di integrazione salariale, CIG e fondi di solidarietà, anche se in diminuzione rispetto ai picchi del 2020.

Al contempo l'inflazione ha rialzato la testa anche nel nostro Paese per le medesime ragioni dell'Eurozona. A dicembre i prezzi al consumo per l'intera collettività (indice NIC) sono aumentati del 3,9% su base annua. In media, nel 2021 l'inflazione è stata pari a +1,9% (-0,2% nell'anno precedente). L'aumento dei prezzi al consumo al netto degli energetici è stato pari a +0,7%, la medesima variazione del 2020, a conferma del forte impatto sulla dinamica inflattiva esercitato anche in Italia dai prezzi dell'energia.

La vivacità della congiuntura ha contribuito a contenere sensibilmente il disavanzo dei conti pubblici rispetto alle previsioni del DEF di aprile. A settembre l'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche registrava un incremento tendenziale del 9,4% a fronte di una previsione iniziale per il 2021 dell'11,8% (9,6% il dato consuntivo del 2020). Secondo alcune stime il dato finale potrebbe essere ancora inferiore, nell'ordine dell'1%. A tale miglioramento ha contribuito un robusto incremento delle entrate fiscali che a fine ottobre evidenziavano un aumento del 12% su basi tendenziali. In virtù di tali andamenti e del robusto incremento della crescita nominale, l'incidenza del debito sul prodotto scenderebbe, dopo il maxi-incremento del 2020: la nota di aggiornamento del DEF di settembre prevede una riduzione di oltre 2 punti percentuali, dal 155,6 al 153,5 per cento.

La politica monetaria e i mercati finanziari

L'inizio del 2021 per i mercati finanziari è stato ancora pesantemente condizionato dalle notizie sull'evoluzione

della pandemia e delle campagne di vaccinazione. Dopo un avvio positivo il semestre ha registrato una maggior volatilità per la scoperta di nuove varianti del virus e l'accumularsi di ritardi nella consegna dei vaccini che si sono sommate all'incertezza sulle tempistiche dello stimolo fiscale negli Stati Uniti.

Il protrarsi della pandemia con gli sviluppi della terza ondata hanno di fatto obbligato i governi a rinnovare misure di sostegno ai redditi che inizialmente avrebbero dovuto scadere nel corso del 2021.

Dalla metà del mese di febbraio, si è assistito ad un forte aumento delle aspettative di inflazione in Europa e, soprattutto, negli Stati Uniti che si è tradotto in un repentino aumento dei tassi nominali e reali, in presenza di un'inflazione effettiva che continuava ad attestarsi su livelli contenuti. Il tasso di inflazione negli Stati Uniti è andato accelerando tra febbraio e giugno (al 5,3%) e tra settembre e novembre chiudendo l'anno al 7,1%. Il balzo dei prezzi in alcuni settori (es. energia, auto usate), ha sostenuto l'indice generale, ma tale aumento è probabilmente in parte temporaneo considerando l'effetto base e il ritorno post crisi alle preferenze di consumo degli ultimi mesi. In Europa la dinamica dei prezzi è stata più contenuta nonostante una maggior pressione del settore energetico legata alla dipendenza dalle forniture dalla Russia: l'indice HICP (indice armonizzato dei prezzi al consumo) ha chiuso l'anno al 5%.

Lo steepening delle curve negli USA ha danneggiato maggiormente le classi di bond investment grade mentre una maggior tenuta si è avuta nel settore high yield, dal momento che le buone prospettive di ripresa economica continuavano a sostenere la domanda per le nuove emissioni che offrivano rendimenti ancora interessanti in termini assoluti. I progressi realizzati sul fronte delle vaccinazioni sono stati colti come spunto positivo per un rafforzamento di dollaro USA e sterlina.

I dati e le aspettative sull'inflazione insieme alle presunte o effettive risposte delle banche centrali sono stati il principale drive per il 2021.

Per l'Italia l'insediamento di un nuovo governo di alto profilo, di stampo fortemente europeista, guidato dall'ex presidente della BCE Mario Draghi ha contribuito alla buona performance del mercato sovereign italiano. Anche le rafforzate aspettative di inflazione, che si sono tradotte in un importante sell-off sulle obbligazioni governative dei paesi core (a partire dagli Stati Uniti), hanno favorito l'overperformance dei paesi periferici (in particolare l'Italia) in termini di rischio di credito.

Il mercato dei titoli di Stato in Europa ha registrato modeste oscillazioni degli spread nei primi sei mesi dell'anno a fronte di una risalita dei rendimenti del decennale tedesco che ha toccato un massimo a -0.1% a maggio e a ottobre; per l'Italia lo spread Btp/Bund è passato da 110 bps a 132 bps a fine anno, livello prossimo al massimo di periodo con due momenti di tensione: in occasione della caduta del governo Conte bis, a gennaio, e all'annuncio da parte della BCE, a ottobre, della conclusione del Pandemic emergency purchase programme (PEPP) a marzo 2022. Dopo l'insediamento del governo Draghi, l'andamento di mercato ha riflesso quasi esclusivamente le aspettative sull'eventuale evoluzione della politica monetaria della BCE piuttosto che le vicende politiche del nuovo esecutivo, salvo iniziare un più marcato allargamento verso fine anno in vista delle elezioni Presidenziali.

I mercati azionari occidentali sono stati sostenuti fino a settembre dall'ottimismo riguardo le campagne di vaccinazione e dagli ottimi dati macroeconomici: negli USA appariva certa un'uscita anticipata di circa 6 mesi dalla pandemia (rispetto all'Europa). Le preoccupazioni riguardanti l'inflazione, però, hanno più volte generato volatilità sui mercati, in particolar modo durante la prima parte del mese di maggio e ottobre, pur in presenza di una risposta delle banche centrali che continuava ad essere accomodante.

Tutti i principali listini azionari mondiali, con la vistosa eccezione di quelli collegati alle azioni cinesi, hanno chiuso l'anno con una performance molto significativa, in particolare i titoli tecnologici, che nella seconda metà d'anno hanno però accusato un sensibile rallentamento.

Il comparto dei settori finanziari del mercato azionario (sia banche europee che italiane) ha registrato in media una performance del 24% nel primo semestre chiudendo l'anno a +34%. Visibilmente divergente è stato invece l'andamento del comparto assicurativo, in progresso del 37% in Italia rispetto al +15% dell'Europa. Positiva è stata la dinamica del comparto del Risparmio Gestito in Italia con una performance borsistica stimata pari al 23,4%, sulla base di un indice pesato per la capitalizzazione degli emittenti quotati.

Lo spread medio dei credit default swap (CDS) relativi agli emittenti bancari europei non ha registrato importanti variazioni dopo il re-rating avvenuto nell'autunno 2020 all'annuncio dei primi vaccini anti Covid, chiudendo l'anno intorno a 59 bps. Simile l'andamento del CDS sulle due principali banche italiane.

Sul mercato obbligazionario il settore finanziario europeo ha registrato un forte apprezzamento in termini relativi rispetto agli altri settori: il differenziale Iboxx BBB tra i due comparti è sceso fino a 7,2 bps nell'anno chiudendo a 14,6 bps livello eccezionalmente basso anche per gli anni pre-Covid. Il differenziale tra subordinati e senior (Itraxx 5Y) si è mantenuto su livelli minimi intorno a 50 bps, chiudendo l'anno a 57 bps.

Il mercato del credito in Europa ha continuato ad essere sostenuto dalle prospettive di ripresa economica mentre in Italia è apparso beneficiare principalmente delle prospettive di operazioni di M&A bancarie e delle attese circa l'attuazione del programma Next Generation EU.

Anche se a fasi alterne, il Covid è stato percepito dai mercati finanziari come un problema in via di rapido superamento: con l'attenzione degli investitori tornata principalmente sui conti aziendali e su fondamentali che venivano misurati rispetto ai livelli di consensus pre-Covid.

Le due principali correzioni del mercato azionario e di quello del credito si sono avute a settembre, quando le difficoltà dei sistemi di logistica internazionali ed il marcato rialzo dei prezzi delle materie prime energetiche (petrolio, gas naturale) hanno fatto temere per la crescita economica e avvalorato l'ipotesi che l'inflazione potesse rivelarsi meno transitoria di quanto preventivato, e nella seconda metà di novembre, in seguito alla riduzione degli acquisti da parte della Fed e delle dichiarazioni delle banche centrali in Australia e Canada, in un mese che è culminato con una forte correzione legata all'annuncio della variante Omicron in Sud Africa.

La politica monetaria è andata assumendo un ruolo sempre maggiore nel corso del 2021: inizialmente confermando, come nel caso della Fed, o ricalibrando ed estendendo, come nel caso della BCE, gli strumenti messi in campo nei 12 mesi precedenti; poi cominciando a delineare i tempi e l'intensità di un processo di normalizzazione reso più impellente dall'insorgere dall'inflazione che ha presto lasciato la sfera delle aspettative per tradursi in una dinamica dei prezzi senza recenti precedenti. Un primo cambiamento di rilievo tuttavia non è avvenuto prima del mese di giugno quando la Fed ha per la prima volta accennato ad una riduzione del passo mensile del programma di acquisti (rispetto ai 120 miliardi di dollari) mentre le proiezioni sul livello dei tassi di policy hanno rivelato che la maggior parte dei membri del Federal Reserve Board si attendesse due aumenti dei tassi nel corso del 2023. Questo ha determinato una svolta determinante delle aspettative su inflazione, ripidità delle curve e rendimenti a medio-lungo termine presto riflessa anche dal mercato europeo.

I toni della Fed sono rimasti estremamente cauti ancora in a agosto a Jackson Hole dove si è chiarito che qualsiasi eventuale riduzione degli stimoli monetari (c.d. tapering) sarebbe stata progressiva e graduale con un atteggiamento di supporto alla crescita economica in presenza di un'inflazione considerata fenomeno transitorio. Solo alla fine di novembre, successivamente alla conferma di Jerome Powell, il tono della banca centrale è apparso più preoccupato per le dinamiche dei prezzi facendo eco ad un tema che andava assumendo valenza politica.

L'inizio di novembre ha visto un passo decisivo nella politica monetaria USA, con l'annuncio del tapering che avvia la fase di normalizzazione della politica monetaria. Il tapering terminerà a giugno 2022 per ridurre il rischio di una spirale prezzi-salari mentre il primo intervento sui Fed Funds era previsto per il mese di maggio.

Volgendo lo sguardo all'Europa, è importante ricordare come il mix di strumenti messo in campo dalla Banca Centrale Europea sia rimasto stabile. La liquidità al sistema bancario è stata garantita dalla terza serie di TLTRO che era stata oggetto di importante revisione nella seduta del 10 dicembre 2020, poi attuata a partire da gennaio 2021:

  • introduzione di tre nuove aste, sempre con durata triennale, a giugno, settembre e dicembre 2021;
  • estensione fino a giugno 2022 (da giugno 2021) delle misure di collateral easing e del periodo in cui poter beneficiare dello sconto di 50 bps addizionali sul costo del finanziamento;
  • innalzamento della soglia di tiraggio massimo fino al 55% degli eligible loans.

E' importante aggiungere che La BCE ha adottato un programma ambizioso di lotta al cambiamento climatico che prevede l'inclusione delle variabili climatiche nel framework di politica monetaria con estensione del livello di analisi, modelling e disclosure. Le variabili climatiche saranno anche oggetto di valutazione per quanto riguarda il risk assessment del settore bancario, i collaterali e il piano di acquisti nel settore corporate (CSPP).

Alla fine di marzo 2022 Consiglio direttivo sospenderà gli acquisti netti di attività nell'ambito del PEPP, il cui ammontare era stato aumentato nel dicembre 2020 di 500 miliardi portandolo a 1.875 miliardi, dopo averne ridotto l'ammontare mensile da settembre. Il Consiglio direttivo ha deciso inoltre di estendere l'orizzonte di reinvestimento del PEPP fino alla fine del 2024 ben oltre il termine degli acquisti di fine marzo. In ogni caso, il futuro roll-off del portafoglio PEPP sarà gestito per evitare interferenze con l'appropriato orientamento di politica monetaria.

L'attività bancaria nazionale

L'attività bancaria nazionale sino alla metà del 2021 ha beneficiato del miglioramento progressivo della congiuntura economica. Nella seconda metà dell'anno alla stabilizzazione della crescita ha corrisposto un deciso rallentamento nello sviluppo degli attivi bancari. Dal lato delle imprese non finanziarie la minore

dinamica è il riflesso sia delle ingenti disponibilità liquide accantonate durante la crisi pandemica sia della ripresa dei flussi di cassa legata al miglioramento dell'attività economica. Questi due fattori hanno anche determinato una minore domanda di finanziamenti assistiti da garanzia statale. La domanda residua dalle imprese è stata guidata prevalentemente da esigenze di rinegoziazione del debito e, in parte, dalla ripresa degli investimenti fissi. L'andamento è stato infine ancora condizionato dalla proroga, pur con limitate modifiche, dal 30 giugno al 31 dicembre delle misure previste dal quadro temporaneo degli aiuti di Stato, in particolare la garanzia statale sui prestiti ed una maggiore flessibilità per l'assicurazione dei crediti all'esportazione.

Sul lato delle famiglie i prestiti hanno invece mantenuto una dinamica sostenuta, riflesso dell'espansione dei mutui per l'acquisto di abitazioni, la cui domanda è stata stimolata dalle prospettive in miglioramento dei prezzi immobiliari e dal permanere di un contesto di tassi d'interesse storicamente bassi. Il progresso è stato agevolato dall'aumento del reddito, seguito al miglioramento del ciclo economico, e da una minor propensione al risparmio. Il credito al consumo ha invece registrato un andamento sostanzialmente stabile.

Nel dettaglio, secondo i dati di preconsuntivo disponibili (Fonte Prometeia) gli impieghi complessivi a residenti hanno chiuso il 2021 con una flessione del -0,7% (+0,5% nel 2020) mentre quelli a famiglie ed imprese risultano in contenuto progresso: +0,5% (+3,7% nel 2020). Distinguendo ulteriormente per tipologia di prenditore, gli impieghi alle società non finanziarie segnano un -2,0% su base annua, in netto rallentamento rispetto al 2020 (+5,8%). Il rallentamento è risultato diffuso in tutti i settori ma più intenso per le aziende della manifattura. Gli impieghi alle famiglie sono invece aumentati del +3,1%, che si confronta con il +1,6% nel 2020.

La qualità del credito ha proseguito lungo il sentiero di miglioramento già rilevato alla fine del 1° semestre, sotto diversi punti di vista. Le sofferenze nette (al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati) sono risultate secondo i dati ABI in calo a 16,8 miliardi ad ottobre (ultimo dato disponibile), rispetto ai 24,5 miliardi di dodici mesi prima: -7,7 miliardi pari ad una flessione del 30,5%. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali si attesta, sempre ad ottobre, allo 0,98% (contro l'1,41% di dodici mesi prima). Il tasso di decadimento sul totale dei finanziamenti, in base ai dati di Banca d'Italia è migliorato sino all'1,0%, su livelli inferiori rispetto a quelli prevalenti prima della grande crisi finanziaria del 2008.

Riguardo al funding i flussi di finanziamento provenienti dalla BCE attraverso le aste hanno continuato a supportare ancora in misura considerevole il sistema bancario nazionale, che beneficia anche di una deroga ai capital keys riguardo l'acquisto di titoli del Tesoro da parte della Banca Centrale. La raccolta complessiva (depositi da clientela residente ed obbligazioni bancarie) in base ai dati di preconsuntivo (Fonte Prometeia) è cresciuta del 3,8%, in modesto rallentamento rispetto al 4,7% del 2020, a fronte di un calo della propensione al risparmio delle famiglie e di un aumento del capitale circolante delle imprese con il consolidarsi della ripresa economica. Nel dettaglio dell'aggregato, i depositi hanno continuato ad aumentare in misura significativa: +91,8 miliardi rispetto ad un anno prima (+4,7%). La raccolta obbligazionaria, a medio e lungo termine, è invece diminuita, nei 12 mesi, di 7,1 miliardi ( -2,7%).

La forbice bancaria a novembre 2021, calcolata come differenza tra tasso medio sui prestiti e tasso medio sulla raccolta totale da famiglie e società non finanziarie, risultava in flessione di 8 bps a 172 bps rispetto a 180 bps del novembre 2020. Nello stesso mese il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sullo stock di impieghi alle famiglie e società non finanziarie e il tasso Euribor a 3 mesi) si è attestato a 273 bps, registrando un'analoga contrazione rispetto allo stesso mese dell'anno precedente (- 9 bps); mentre il mark-down (calcolato come differenza tra tasso Euribor a 3 mesi e tasso sulla raccolta totale) è risultato sostanzialmente stabile, passando da un valore negativo di 102 bps a 101 bps. La raccolta gestita ha segnato uno sviluppo assai favorevole: a novembre 2021, il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero ammontava a 1.250,4 miliardi, in aumento del +13,0% rispetto ai 12 mesi precedenti, e del +12,0% rispetto a fine 2020. La raccolta netta dei fondi aperti ammonta a 16,0 miliardi da inizio anno.

F A T T I D I R I L I E V O D E L L ' E S E R C I Z I O

Il progetto di Fusione per incorporazione di Release in Banco BPM

In data 20 luglio 2021, il Consiglio di Amministrazione di Release S.p.A., ha deliberato, di approvare, ai sensi dell'art. 2501-ter cod. civ., il progetto di fusione per incorporazione di Release nel Banco BPM S.p.A., con procedura semplificata ex art. 2505 cod. civ. e con espressa rinuncia alla redazione delle situazioni patrimoniali di riferimento ex art. 2501-quater Cod. Civ..

La delibera fa seguito a quella assunta in pari data dalla Capogruppo Banco BPM che, in data 22 luglio 2021, ha presentato l'istanza autorizzativa all'Autorità di Vigilanza, ai sensi dell'art. 57 del D.Lgs. n. 385/1993 ("TUB").

Tale istanza è stata positivamente riscontrata il 13 ottobre 2021.

Come sopra descritto, la Società è stata costituita nel 2009 a seguito delle operazioni di riorganizzazione dell'ex gruppo Banca Italease, che hanno comportato il conferimento nella Società di finanziamenti che presentavano almeno un'inadempienza per un valore complessivo di circa Euro 5 miliardi. La Società, sin dall'avvio della sua attività, ha continuato ad operare in regime di run-off, gestendo un portafoglio composto quasi esclusivamente da posizioni problematiche, e avendo particolare riguardo:

  • alla gestione del portafoglio di crediti deteriorati, significativamente connesso al settore immobiliare;
  • alle iniziative di valorizzazione degli assets esistenti, in particolare di quelli immobiliari.

La fusione si inserisce nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo Banco BPM, rispondendo a esigenze di semplificazione di struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle persone e di riduzione dei costi, ivi inclusi quelli societari. Sinergie di costo derivano altresì dal venir meno delle esternalizzazioni di attività o funzioni all'interno del Gruppo, con l'azzeramento dei conseguenti oneri connessi in termini di costi diretti e di obblighi di rendicontazione.

Poiché l'incorporante Banco BPM, a seguito del riacquisto delle quote di minoranza da parte di BPER e B.P. Sondrio avvenute fra fine 2020 e inizio 2021, detiene il 100% del capitale sociale della Società - l'operazione può essere attuata nelle forme semplificate previste dall'art. 2505 cod. civ. e quindi,tra l'altro, senza determinazione di concambio, relazione degli amministratori ex art. 2501 quinquies cod. civ. e relazione degli esperti ex art. 2501 sexies cod. civ. sulla congruità del rapporto di concambio. Pertanto, la fusione non comporta rapporto di cambio né conguaglio in denaro e determina l'estinzione della società incorporanda con annullamento del capitale della stessa, senza sostituzione.

Pertanto, in data 23 novembre 2021, l'Assemblea straordinaria di Release S.p.A. ha deliberato di approvare il Progetto di Fusione per l'incorporazione di Release S.p.A. nel Banco BPM S.p.A., con annullamento senza concambio, di tutte le n. 42.930.488.261 azioni ordinarie prive di valore nominale, rappresentanti l'intero capitale sociale della Società Incorporanda e, dunque, senza aumento del capitale sociale della Società Incorporante, trovando applicazione la disciplina di cui all'articolo 2505 cod. civ. (Incorporazione di Società interamente possedute).

In data 10 febbraio 2022, è prevista la sottoscrizione dell'atto di fusione di Release S.p.A. nel Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'art. 2504 c.c.

Gli effetti della Fusione nei confronti dei terzi, ferme le iscrizioni prescritte dall'art. 2504-bis cod. civ. presso il competente Registro delle Imprese, decorrono dal giorno 21 febbraio 2022. Le operazioni della Società incorporanda sono imputate al bilancio della Società Incorporante a partire dal primo giorno dell'esercizio in corso al momento in cui la Fusione ha effetto civilistico, con decorrenza degli effetti fiscali dalla medesima data, ossia dal 1 gennaio 2022.

Dal momento che le attività della Società continueranno ad essere gestite con le stesse modalità con cui erano gestite in capo a Release da parte dell'incorporante Banco BPM, il bilancio 2021 è redatto in ottica di continuità aziendale.

Eventi societari.

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Conseguimento della partecipazione totalitaria da parte di Banco BPM mediante acquisto delle residue interessenze detenute da BPER Banca

Come già accennato precedentemente, in data 15 gennaio 2021 è stato perfezionato l'acquisto di n. 39.923.532 azioni di Release S.p.A., pari allo 0,093% del capitale sociale, detenute da BPER Banca, per un corrispettivo di Euro 1,00 per la totalità dell'interessenza da essa detenuta.

All'esito della suddetta operazione, la partecipazione detenuta da Banco BPM S.p.A. in Release S.p.A. è rappresentata da n. 42.930.488.261 azioni ordinarie, corrispondenti al 100,00% del capitale sociale.

In data 18 gennaio 2021, la Società ha iscritto la dichiarazione di socio unico presso il competente Registro Imprese.

Facendo seguito alla delibera assunta dalla Società nella seduta consiliare del 4 novembre 2020, Release S.p.A. ha trasferito la propria sede legale di Milano da Viale Fulvio Testi n. 75 a Via Massaua n. 4, con decorrenza 26 gennaio 2021. In pari data, è stata altresì iscritta la variazione al competente Registro Imprese.

In data 9 febbraio 2021 il Consigliere Giovanni Carlo Denti si è dimesso dalla carica di Consigliere di Release S.p.A. con decorrenza 28 febbraio 2021 e non sostituito a seguito della successiva delibera assembleare del 9 aprile 2021 che ha ridotto i membri del Consiglio di Amministrazione a 5.

Assemblea ordinaria degli azionisti del 9 aprile 2021

L'Assemblea degli azionisti è stata convocata per discutere e deliberare, tra le altre cose, quanto segue:

  • approvare il bilancio al 31 dicembre 2020 nelle risultanze evidenziate nello Stato Patrimoniale, nel Conto Economico, nella Nota integrativa e relativi prospetti;
  • approvare il riporto a nuovo della perdita dell'esercizio di euro 57.571.478,00;
  • fissare in 5 (cinque) il numero degli Amministratori per gli esercizi 2021-2023 sino all'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023;
  • nominare per gli esercizi 2021-2023, e comunque sino all'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023, membri del Consiglio di Amministrazione, i Signori:
    1. Luigi Corsi Consigliere,
    1. Ermanno Sgaravato, Consigliere,
    1. Maurizio Riccadonna, Consigliere,
    1. Vincenzo Russo, Consigliere,
    1. Alessandro Milanino, Consigliere,
  • nominare, quali Sindaci Effettivi, per gli esercizi 2021 2023 e comunque sino all'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023, i Signori:
  • Tommaso Zanini,
  • Antonio Assenso,
  • Nicola Fiameni,
  • nominare, quali Sindaci Supplenti, per gli esercizi 2021 2023 e comunque sino all'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023, i Signori:
  • Luca Favalesi;
  • Claudia Rossi.

  • nominare Presidente del Collegio Sindacale sempre per gli esercizi 2021 2023 e, comunque, sino all'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023, il Signor Tommaso Zanini. Conseguentemente, il Collegio Sindacale risulta composto da:

  • Tommaso Zanini, Presidente del Collegio Sindacale
  • Antonio Assenso, Sindaco Effettivo,
  • Nicola Fiameni, Sindaco Effettivo,
  • Claudia Rossi, Sindaco Supplente,
  • Luca Favalesi, Sindaco Supplente.

Consiglio di Amministrazione del 9 aprile 2021

Tenuto conto delle determinazioni assunte dall'Assemblea ordinaria di aprile 2021 e delle indicazioni della Capogruppo, in conformità con le previsioni di cui all'art. 2380 bis del codice civile, nella seduta del 9 aprile 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di nominare per il triennio 2021-2023, e comunque sino all'Assemblea per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2023:

  • Presidente del Consiglio di Amministrazione, il signor Luigi Corsi;
  • Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione, il signor Ermanno Sgaravato.

Consiglio di Amministrazione del 20 luglio 2021

Come già ricordato, in data 20 luglio 2021, il Consiglio di Amministrazione di Release S.p.A., ha deliberato, tra l'altro, di approvare, ai sensi dell'art. 2501-ter cod. civ., il progetto di fusione per incorporazione dei Release nel Banco BPM S.p.A. Si rimanda al paragrafo "Il progetto di Fusione per incorporazione di Release in Banco BPM" per i dettagli.

Assemblea straordinaria degli azionisti del 23 novembre 2021

In data 23 novembre 2021, l'Assemblea straordinaria di Release S.p.A. ha deliberato di approvare il Progetto di Fusione per l'incorporazione di Release S.p.A. nel Banco BPM S.p.A. Si rimanda al paragrafo "Il progetto di Fusione per incorporazione di Release in Banco BPM" per i dettagli.

F A T T I D I R I L I E V O A V V E N U T I D O P O L A C H I U S U R A D E L L ' E S E R C I Z I O

In data 7 febbraio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Release S.p.A. approva il progetto di bilancio della Società al 31 dicembre 2021.

Il fascicolo di bilancio (corredato della Relazione del Collegio Sindacale e della Società di Revisione) verrà depositato contestualmente ai documenti dell'incorporante Banco BPM e incluso nel fascicolo complessivo a disposizione dell'Assemblea della Capogruppo e sul sito della stessa.

In data 10 febbraio 2022, è prevista la sottoscrizione dell'atto di fusione di Release S.p.A. nel Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'art. 2504 c.c. Si rimanda al paragrafo "Il progetto di Fusione per incorporazione di Release in Banco BPM" per i dettagli.

A N D A M E N T O D E L L A G E S T I O N E

Risultati economici

Conto economico individuale riclassificato
(migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020 Variaz.
Margine di interesse 4.849 5.541 -12,5%
Margine finanziario 4.849 5.541 -12,5%
Commissioni nette -362 -979 -63,0%
Altri proventi netti di gestione -9.949 2.931 n.s.
Altri proventi operativi -10.311 1.953 n.s.
Proventi operativi -5.462 7.493 n.s.
Spese per il personale -1.526 -1.664 -8,3%
Altre spese amministrative -17.300 -18.468 -6,3%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali 0 0 n.s.
Oneri operativi -18.826 -20.132 -6,5%
Risultato della gestione operativa -24.288 -12.639 92,2%
Rettifiche di valore nette su crediti, garanzie e impegni 20.377 -55.211 n.s.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri 739 -409 n.s.
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività -100.418 -13.008 n.s.
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti -77 1.028 n.s.
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte -103.667 -80.238 29,2%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 23.229 22.666 2,5%
Utile (Perdita) del periodo -80.438 -57.571 39,7%

Con riferimento allo schema riclassificato, di seguito vengono illustrate le principali riclassifiche effettuate rispetto ai saldi presenti nelle voci dello schema di conto economico di bilancio:

  • i recuperi di spese legali e oneri assicurativi per Euro 0,2 milioni (compresi nella voce 160) sono stati portati a diretta riduzione delle spese amministrative anziché essere indicati con gli altri proventi di gestione;
  • le perdite da cessione registrate nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti in sofferenza pari a 0,02 milioni sono state riclassificate nella voce "Rettifiche di valore nette sui crediti, garanzie e impegni" anziché nella voce 100 "Utile/Perdita da cessione o acquisto di crediti"

Nel 2021 il margine d'interesse si attesta a Euro 4,8 milioni, composto da Euro 7,4 milioni d'interessi attivi ed Euro 2,6 milioni d'interessi passivi ed è in lieve diminuzione rispetto al 2020 (Euro 5,5 milioni).

Le commissioni nette diminuiscono a seguito dell'estinzione di contratti di garanzia, presenti nel 2020 ed estinti ad inizio 2021, ottenuti dalla Capogruppo per contenere le esposizioni verso 2 gruppi di clienti entro i limiti delle "Grandi Esposizioni". Tali esposizioni sono rientrate ad inizio 2021, in conseguenza dell'aumento dei Fondi Propri di Release, ed hanno comportato l'estinzione delle garanzie rilasciate dalla Capogruppo e dei relativi costi ad esse connessi. Il superamento del limite delle "Grandi Esposizioni" per 1 posizione avvenuto a fine 2021 (cfr. paragrafo "il patrimonio e i coefficienti di solvibilità) non ha comportato la necessità di avvalersi di nuove garanzie.

Gli altri proventi e oneri netti di gestione sono complessivamente negativi per Euro 9,9 milioni in peggioramento di Euro 13,0 milioni rispetto al 2020 (pari a Euro + 2,9 milioni); tale diminuzione è

principalmente imputabile a maggiori spese per recupero e ricolloco dei beni relativi a contratti risolti (complessivamente pari a Euro 28,4 milioni con una crescita di Euro 12,5 milioni a/a) anche a seguito degli interventi di riqualificazione in corso su un importante complesso immobiliare; il valore complessivo degli affitti (tenendo conto anche delle rettifiche apportate a titolo di accantonamento su affitti non riscossi) risulta pari a Euro 18,2 milioni ed è sostanzialmente stabile rispetto al 2020.

Le spese del personale sono pari ad Euro 1,5 milioni, in calo del 8,3% dovuto alla diminuzione del numero dei dipendenti concentrato in particolare nella fase di chiusura dell'esercizio.

Le altre spese amministrative si attestano a Euro 17,3 milioni (in decrescita di Euro 1,2 milioni rispetto al 2020) di cui (i) Euro 9,7 per imposte e tasse indirette (prevalentemente IMU sugli immobili, (ii) Euro 3,9 milioni di prestazioni per servizi resi da terzi, (iii) Euro 1,3 milioni prestazioni professionali e legali, al netto dei recuperi, prevalentemente legate al contenzioso legale della società (iv) spese assicurative per 0,3 milioni (v) Euro 1,7 milioni per il canone DTA (vi) Euro 0,4 milioni per altre spese generali.

Le rettifiche di valore nette su crediti, garanzie e impegni presentano un saldo positivo pari ad Euro 20,4 milioni, composto da:

  • Euro 26,0 milioni di rettifiche nette individuali, risultanti da: (i) Euro 2,0 milioni per riprese di valore nette da effetti legati all'attualizzazione, (ii) Euro 24,0 milioni di accantonamenti netti per rettifiche individuali da valutazione;
  • Euro 0,5 milioni perdite da cancellazioni;
  • Euro 44,4 milioni di riprese da incassi;
  • Euro 2,4 milioni di riprese nette collettive su crediti performing;

Le stime relative alle rettifiche di valore nette trovano giustificazione nel persistere del deterioramento delle condizioni finanziarie della clientela debitrice legato al difficile contesto macroeconomico e incorporano gli effetti conseguenti all'aggiornamento delle stime sulla base dell'evoluzione delle specifiche esposizioni di rischio della società.

Infine, si rimanda a quanto riportato nella Nota Integrativa, Parte A Politiche contabili, al paragrafo relativo alle incertezze sull'utilizzo delle stime.

Il risultato netto della valutazione al "Fair Value" delle attività è negativo per Euro 100,4 milioni ed è relativo all'allineamento al valore di mercato del 31 dicembre 2021 del valore contabile del patrimonio immobiliare ad uso investimento della società in applicazione del metodo del "Fair Value" previsto dal principio contabile IAS 40 adottato dalla società a partire dal 2019 in luogo del metodo del costo a seguito di una scelta contabile del Gruppo.

Il risultato lordo della società si è dunque attestato a negativi Euro 103,7 milioni, che, al netto delle imposte di competenza positive per Euro 23,2 milioni, porta ad una perdita netta di Euro 80,4 milioni.

Andamento patrimoniale

RELEASE SPA - PRINCIPALI DATI PATRIMONIALI

(migliaia di euro)

Dati patrimoniali 31/12/2021 31/12/2020 Variaz.
Cassa e diponibilità liquide 31.006 60.083 -48,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 479.793 600.560 -20,1%
Attività materiali 561.204 637.269 -11,9%
Attività fiscali 133.282 82.597 61,4%
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 18.320 27.470 -33,3%
Altre attività 71.572 79.039 -9,4%
Totale dell'attivo 1.295.177 1.487.018 -12,9%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 754.592 898.485 -16,0%
Passività fiscali 31.481 0 N.S.
Fondi per rischi e oneri: 14.140 15.543 -9,0%
T.F.R. e Altre passività 37.189 34.774 6,9%
Patrimonio netto 457.775 538.216 -14,9%
Totale Passivo e Patrimonio netto 1.295.177 1.487.018 -12,9%

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende i crediti a vista verso le Banche Centrali nonché i crediti a vista (conti correnti e depositi) verso le banche. I saldi in essere fanno riferimento ai conti correnti a vista intrattenuti presso la Capogruppo. In particolare si segnala che l'inserimento dei crediti a vista verso banche nella voce in oggetto consegue alle nuove disposizioni emanate dalla Banca d'Italia in tema di bilancio degli intermediari finanziari (cfr. Provvedimento del 29 ottobre 2021 che ha aggiornato la Circolare ''Il bilancio degli Intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari''). Per omogeneità di confronto, i dati relativi all'esercizio precedente sono stati opportunamente riclassificati.

Crediti

I crediti per cassa (iscritti alla voce "attività finanziarie valutate al costo ammortizzato") ammontano complessivamente a Euro 479,8 milioni e sono costituiti per Euro143,2 milioni da crediti verso clientela in bonis mentre i crediti deteriorati presentano un valore netto di Euro 336,6 milioni.

Crediti deteriorati

Analizzando i crediti deteriorati netti verso clientela ed enti finanziari si rileva che, rispetto alle evidenze al 31 dicembre 2020, le sofferenze nette diminuiscono da Euro 154,6 milioni a Euro 133,4 milioni; le inadempienze probabili nette diminuiscono da Euro 230,0 milioni a Euro 203,0 milioni; le scadute nette restano su valori poco significativi e si attestano ad Euro 0,1 milioni.

Anche con riferimento ai valori lordi dei crediti deteriorati si rileva una riduzione, passando da Euro 800,3 milioni al 31 dicembre 2020 a Euro 607,3 milioni al 31 dicembre 2021. In dettaglio:

  • o le inadempienze probabili lorde passano da Euro 440,1 milioni ad Euro 348,6 milioni;
  • o le sofferenze lorde passano da Euro 345,7 ad Euro 258,7 milioni.

La diminuzione dei crediti deteriorati lordi è principalmente dovuta all'estinzione parziale di alcuni contratti classificati fra le inadempienze probabili e ai write-off effettuati in corso d'esercizio sulle posizioni classificate a sofferenza.

Di seguito viene analizzato il peso delle diverse componenti del portafoglio deteriorato sulle esposizioni totali ed il loro livello di copertura, dato che deve essere interpretato anche tenendo conto che il portafoglio non è alimentato da nuova produzione.

31/12/2021 31/12/2020 Variaz.
Indici di qualità del credito
Sofferenze Nette / Crediti vs Clientela Netti (1) 27,81% 26,66% 4,3%
% Copertura Crediti in Sofferenza (2) 48,42% 54,97% -11,9%
Inadempienze Probabili / Crediti vs Clientela Netti (1) 42,32% 37,82% 11,9%
% Copertura Inadempienze Probabili (2) 41,74% 47,75% -12,6%
Esposizioni scadute Nette / Crediti vs Clientela Netti (1) 0,02% 0,01% 62,2%
% Copertura Esposizioni scadute (2) 0,00% 0,00%
Totale Esposizioni deteriorate Nette / Crediti vs Clientela Netti
(1)
% Copertura Esposizioni deteriorate (2)
70,15%
44,58%
64,49%
50,99%
8,8%
-12,6%

(1) Le % di incidenza sono calcolate sul totale dei crediti verso clientela ed enti finanziari

(2) La % di copertura è calcolata come rapporto tra rettifiche di valore specifiche e la medesima classe delle esposizioni deteriorate lorde.

Il prospetto sotto riportato evidenzia i tassi di copertura contabile e quelli calcolati tenendo conto anche dei valori di presunto realizzo dei beni a garanzia (VPR).

Release
Credito
Lordo
VPR Fondo Copertura
Contabile
2021
Copertura
Contabile
2020
Copertura
Totale
2021 (*)
Copertura
Totale
2020 (*)
Sofferenze 258.664 140.536 125.243 48,42% 54,97% 102,75% 105,49%
Inadempienze Probabili 348.554 212.726 145.487 41,74% 47,75% 102,77% 102,53%
Scaduti 76 203 0 0,00% 0,00% N/S N/S
Totale Default 607.293 353.465 270.730 44,58% 51,17% 102,78% 101,64%

* Calcolata come rapporto tra la somma di VPR e Fondo rispetto al Credito Lordo

Attività materiali e in via di dismissione

Le attività materiali, pari a Euro 561,2 milioni, registrano:

  • l'ingresso tra le immobilizzazioni detenute a scopo di investimento di immobili per un valore complessivo di Euro 35,9 milioni di cui Release è entrata in possesso a seguito di "Datio in solutum" nell'ambito delle azioni di recupero del credito in esito a transazioni inerenti contratti in contenzioso o per effetto del venir meno del relativo credito;
  • la vendita di immobili iscritti per Euro 12,0 milioni;
  • il passaggio di otto immobili nelle "attività in via di dismissione" per Euro 3,2 milioni;
  • variazioni negative nette di fair value per Euro 96,7 milioni.

Le attività in via di dismissione iscritte per un saldo di Euro 18,3 milioni sono riferite a tredici immobili per i quali sono in corso trattative per la cessione a parti terze. Tali immobili sono iscritti al minore fra il valore di vendita pattuito ed il valore di perizia.

Debiti

I debiti complessivi ammontano a Euro 754,6 milioni (in diminuzione di Euro 143,9 milioni rispetto al periodo precedente), principalmente costituiti da Euro 750,1 milioni di esposizioni verso la Capogruppo.

Fondi rischi ed oneri

I fondi rischi e oneri ammontano complessivamente a Euro 14,1 milioni, in diminuzione di Euro 1,4 milioni rispetto al 2020. Includono tra l'altro Euro 2,5 milioni per contenzioso ordinario della società, Euro 7,3 milioni per somme confluite al Fondo Unico di Giustizia, Euro 3,2 milioni per spese straordinarie già impegnate su immobili di proprietà della società e Euro 1,1 milioni per altri oneri.

Il patrimonio e i coefficienti di solvibilità

Il patrimonio netto passa da Euro 538,2 milioni di dicembre 2020 a Euro 457,8 milioni di dicembre 2021, diminuendo di Euro 80,4 milioni per la perdita dell'esercizio.

Il Capitale Ammissibile al 31 dicembre 2021 ammonta a Euro 428,5 milioni.

Le attività di rischio ponderate ammontano a Euro 1.377,3 milioni, i requisiti di patrimonio a Euro 82,6 milioni.

Sono presenti n. 4 posizioni classificate come "grandi esposizioni". Nel complesso i grandi rischi ammontano a ponderati Euro 128,9 milioni.

La riduzione dei Fondi Propri conseguente alle perdite rilevate nell'esercizio 2021 ha comportato il superamento del limite del 25% sulle grandi esposizioni a livello individuale per una posizione.

A seguito della fusione per incorporazione di Release in Banco BPM non si rende necessario alcun intervento a tale riguardo.

L A G E S T I O N E D E I R I S C H I

Per la descrizione dettagliata delle informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, si rimanda all'apposita sezione "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" all'interno della Parte D, Sezione 3 della Nota Integrativa.

O P E R A Z I O N I C O N P A R T I C O R R E L A T E

La Capogruppo Banco BPM S.p.A. ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24" Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllante: Banco BPM S.p.A. che riveste il ruolo di Capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario;

Società controllate: le società controllate dalle altre società del Gruppo ed oggetto di consolidamento integrale nel bilancio consolidato della Capogruppo, ai sensi del principio contabile IFRS 10.

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali il Gruppo esercita un controllo congiunto, ai sensi del principio contabile IFRS 11;

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali, ove presenti, di Release, della Capogruppo Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con Release. o le altre Società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con Release, con la Capogruppo Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerate parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga

un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerate parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono in Release e nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono

considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM, di Release o di qualsiasi altra entità controllata. Le operazioni e le transazioni con tali soggetti sono descritte nella sezione "Operazioni con parti correlate", Parte D, Sezione 6 della Nota Integrativa.

A L T R E I N F O R M A Z I O N I

Azionariato al 31.12.2021

Il capitale sociale di Release, al 31 dicembre 2021 è costituito da n. 42.930.488.261 azioni prive di valore nominale ed interamente detenute dalla controllante Banco BPM.

La società non possiede, né ha posseduto nell'esercizio, azioni proprie, né azioni della controllante.

Risorse umane

L'organico puntuale al 31 dicembre 2021 è di 7 risorse rispetto a n. 12 risorse al 31.12.2020. Al 31 dicembre 2021 i quadri direttivi 3, e gli impiegati appartenenti alle aree professionali 4.

Attività di ricerca e sviluppo

La società non ha svolto, nell'esercizio, nessuna attività di ricerca e sviluppo.

R I S C H I , I N C E R T E Z Z E E D E V O L U Z I O N E P R E V E D I B I L E D E L L A G E S T I O N E

La gestione dei rischi è monitorata direttamente dalla Capogruppo nell'ambito della gestione complessiva effettuata a livello consolidato.

L'attuale livello dei Fondi Propri e delle attività di rischio ponderate consente al Gruppo Banco BPM di rispettare ampiamente sia le soglie regolamentari sia le specifiche soglie richieste dall'Organismo di Vigilanza al termine dello svolgimento del processo di Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio Management, agli stakeholder e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei Fondi Propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in condizioni di normalità e di stress, in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 e delle linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza. L'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti dall'Autorità di Vigilanza. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget e Piano Strategico e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework (RAF). Il framework RAF è lo strumento che consente in modo unitario e sinergico di stabilire, formalizzare, comunicare e monitorare la coerenza del profilo di rischio del Gruppo con la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e costituisce elemento di indirizzo per la predisposizione dei principali processi aziendali. La Funzione Rischi sviluppa il RAF a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, rivedendo almeno annualmente il framework anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera. L'attività

di prevenzione dell'assunzione di rischi non coerenti con la propensione al rischio trova inoltre esplicitazione operativa sia nel processo di gestione delle OMR - Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione di crediti deteriorati, operazioni di acquisizione o cessione di asset di proprietà o altre operazioni rilevanti), sia nelle operazioni di finanziamenti a controparti a leva (cd. Leveraged transactions), che coinvolgono in primo luogo la Funzione Rischi, che è normativamente tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in tali perimetri.

Tra le attività a presidio dei rischi assunti rientra altresì un efficace sistema di reporting integrato dei rischi che consente un monitoraggio di tutte le misure di rischio e dei principali fattori di rischio a cui il Gruppo è esposto; a tale sistema di reporting viene inoltre affiancata periodicamente un'analisi di posizionamento, volta a comparare il Gruppo rispetto al sistema bancario europeo e italiano, prendendo in esame un campione di banche italiane e europee, selezionate a seconda della fonte di riferimento anche in base a criteri quali/quantitativi. L'analisi di posizionamento ha l'obiettivo di fornire approfondimenti con riferimento almeno alle seguenti aree di indagine: Adeguatezza del Capitale & Struttura Patrimoniale, Adeguatezza della Liquidità, Redditività ed Efficienza, Qualità dell'Attivo e quote di mercato, Attivi ponderati e RWA Density e Parametri del Rischio di Credito adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulla pubblicazione trimestrale degli "EBA Risk Dashboard" e dei documenti di Informativa al Pubblico (Pillar 3) dei principali competitor.

Premettendo che, a seguito della fusione per incorporazione nella Capogruppo prevista per il prossimo 21 febbraio 2022, la gestione degli attivi e passivi della società proseguirà in continuità all'interno della Capogruppo, si segnala unicamente che, data la peculiarità del suo portafoglio crediti e le specifiche ragioni industriali della sua attività, l'attività di Release è fortemente condizionata dall'andamento della congiuntura economica.

In ogni caso, l'andamento della gestione, che - come sopra accennato – continuerà all'interno della Capogruppo, non potrà prescindere dalle seguenti aree d'intervento:

  • gestione del portafoglio di crediti deteriorati, significativamente connesso al settore immobiliare;
  • iniziative di valorizzazione degli assets esistenti, in particolare di quelli immobiliari.

Per maggiori approfondimenti si rinvia alla parte D della Nota Integrativa

P R O P O S T E D E L C O N S I G L I O D I A M M I N I S T R A Z I O N E

Signori Azionisti,

Il Consiglio di Amministrazione sottopone alla Vostra approvazione il bilancio di esercizio di Release Spa al 31 dicembre 2021 che chiude con una perdita dell'esercizio di Euro 80.438.261,06 per la quale si propone:

di riportare a nuovo l'intera perdita

Milano, 7 febbraio 2022

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Luigi Corsi

Schemi di bilancio

STATO PATRIMONIALE

Voci dell'attivo
(in euro) 31/12/2021 31/12/2020(*)
10 Cassa e disponibilità liquide 31.006.338 60.083.078
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 479.792.704 600.560.017
a) crediti verso banche
b) crediti verso società finanziarie 7.036.495 7.451.379
c) crediti verso clientela 472.756.210 593.108.637
80 Attività materiali 561.203.549 637.269.426
100 Attività fiscali 133.282.408 82.597.101
a)
correnti
2.814.553 5.002.298
b)
anticipate
130.467.855 77.594.803
110 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 18.320.000 27.469.988
120 Altre attività 71.572.293 79.038.709
Totale attivo 1.295.177.291 1.487.018.319

(*) Le voci "10. Cassa e disponibilità liquide" e "40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche" dell'esercizio precedente 31 dicembre 2020 sono state riesposte per tenere conto delle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" del 29 ottobre 2021.

Voci del passivo e del patrimonio netto
(in euro) 31/12/2021 31/12/2020
10 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 754.592.351 898.484.874
a) debiti 754.592.351 898.484.874
b) titoli in circolazione
60 Passività fiscali 31.480.550
a) correnti 3.336.575
b) differite 28.143.975
80 Altre passività 37.062.778 34.651.271
90 Trattamento di fine rapporto del personale 126.391 122.388
100 Fondi per rischi e oneri 14.140.081 15.543.305
a) impegni e garanzie rilasciate
b) quiescenza e obblighi simili
c) altri fondi per rischi e oneri 14.140.081 15.543.305
110 Capitale 595.829.901 595.829.901
150 Riserve (57.571.478)
160 Riserve da valutazione (45.022) (41.941)
170 Utile (Perdita) d'esercizio (80.438.261) (57.571.478)
Totale Passivo e Patrimonio Netto 1.295.177.291 1.487.018.319

CONTO ECONOMICO

Voci 31/12/2021 31/12/2020
(in euro)
10
20
Interessi attivi e proventi assimilati
Interessi passivi e oneri assimilati
7.410.019
(2.561.418)
10.212.735
(4.672.103)
30 Margine di interesse 4.848.601 5.540.632
40 Commissioni attive 9.024 10.854
50 Commissioni passive (370.663) (989.401)
60 Commissioni nette (361.640) (978.547)
100 Utile / perdita da cessione o riacquisto di: 20.844 (18.563.741)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.844 (18.563.741)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
c) passività finanziarie
120 Margine di intermediazione 4.507.805 (14.001.656)
130 Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
20.356.285
20.356.285
(36.646.835)
(36.646.835)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
150. Risultato netto della gestione finanziaria 24.864.090 (50.648.491)
160 Spese amministrative: (19.030.219) (20.285.044)
a) spese per il personale (1.524.409) (1.662.369)
b) altre spese amministrative (17.505.810) (18.622.675)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 738.981 (408.628)
a) impegni e garanzie rilasciate
b) altri accantonamenti netti 738.981 (408.628)
200. Altri proventi e oneri di gestione (9.745.004) 3.083.871
210. Costi operativi (28.036.242) (17.609.800)
230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali
(100.418.036) (13.007.761)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (77.206) 1.028.292
260. Utile (Perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte (103.667.393) (80.237.760)
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 23.229.132 22.666.283
280. Utile (Perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte (80.438.261) (57.571.478)
Utile (Perdita) d'esercizio (80.438.261) (57.571.478)

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA

Voci
(in euro) 31/12/2021 31/12/2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio (80.438.261) (57.571.478)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro (3.081) 813
20. a conto economico
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
50. Attività materiali
60. Attività immateriali
70. Piani a benefici definiti (3.081) 813
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto:
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a
conto economico - -
100. Copertura di investimenti esteri
110. Differenze di cambio
120. Copertura dei flussi finanziari:
130. Strumenti di copertura (elementi non designati)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto:
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.081) 813
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) (80.441.342) (57.570.665)

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO

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82

RENDICONTO FINANZIARIO (Metodo indiretto)

(in migliaia di euro) 31/12/2021 31/12/2020
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione (53.635) (13.562)
- risultato d'esercizio (+/-) (80.438) (57.571)
- plus/minus su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre att/pass valutate al fair
value a conto economico (-/+) 100.418 13.008
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (-/+) (20.377) 54.805
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) - -
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (739) 409
- imposte e tasse non liquidate (+) (23.229) (22.666)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale
(+/-)
- 406
- altri aggiustamenti (+/-) (29.270) (1.953)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 125.365 125.610
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie valutate al fair value - -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 104.748 75.462
- altre attività 20.617 50.148
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (108.272) (289.330)
- debiti verso banche (IAS 39) - -
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (142.237)
-
(283.869)
- passività finanziarie di negoziazione - -
- passività finanziarie valutate al fair value -
- altre passività 33.965 (5.461)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (36.542) (177.282)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 8.747 3.699
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 8.747 3.699
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di attività materiali - -
- -
2. Liquidità assorbita da - -
- acquisti di attività materiali - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
8.747 3.699
- emissioni/acquisti di azioni proprie - 450.000
- distribuzione dividendi e altre finalità - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista - -
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (27.795) 251.416
RICONCILIAZIONE 31/12/2021 31/12/2020
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 58.801 (192.615)
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (27.795) 251.416
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 31.006 58.801

Il saldo della "Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio" include la cassa contanti, i saldi attivi e i saldi passivi per conti correnti e depositi a vista.

Dal Rendiconto Finanziario emerge che le passività finanziarie (per la Società solo voce 10 del passivo) hanno assorbito liquidità per Euro 142,2 milioni: in relazione a quanto richiesto dallo IAS 7 § 44. Si evidenzia che la differenza rispetto alle variazioni di saldo della medesima posta, pari ad un decremento di Euro 143,9 milioni, è imputabile principalmente alla variazione monetaria in diminuzione del saldo passivo per finanziamenti.

Nota integrativa

NOTA INTEGRATIVA 37

Parte A - POLITICHE CONTABILI

A.1 - PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente bilancio d'esercizio, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

  • Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio sono quelli in vigore al 31 dicembre 2021 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2021 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio alla successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Società. Tra gli allegati al bilancio è riportato l'elenco dei principi IAS/IFRS omologati (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC ed IFRIC) in vigore al 31 dicembre 2021.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il bilancio di esercizio è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni di patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa ed è corredato dalla relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio ed il contenuto della nota integrativa, la Società ha applicato le disposizioni fornite da Banca d'Italia nell'aggiornamento del 29 ottobre 2021 de "Il bilancio degli Intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari". E' stata inoltre considerata la Comunicazione del 21 dicembre 2021 intitolata "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni del Provvedimento "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" in sostituzione di quella precedente emanata il 27 gennaio 2021, con la quale è stata introdotta l'informativa sugli impatti del Covid-19 e sulle misure a sostegno dell'economia.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2021, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2020.Al riguardo si deve segnalare che, al fine di garantire un confronto omogeneo tra i suddetti bilanci, taluni saldi dello schema di stato patrimoniale e delle tabelle di nota integrativa sono stati oggetto di riesposizione per recepire i nuovi criteri di classificazione previsti dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", come illustrato nel dettaglio nella successiva "Sezione 4 – Altri Aspetti".

Il presente bilancio è redatto adottando l'Euro come moneta di conto.

Gli importi degli schemi di bilancio sono espressi in unità di Euro, mentre i dati riportati nella tabelle di nota integrativa sono espressi – qualora non diversamente indicato – in migliaia di Euro.

Il bilancio è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, finanziaria e il risultato economico dell'esercizio.

Se le informazioni richieste dai principi contabili internazionali e dalle disposizioni contenute nelle citate

Disposizioni sono ritenute non sufficienti a dare una rappresentazione veritiera e corretta, nella nota integrativa sono fornite informazioni complementari necessarie allo scopo.

Se, in casi eccezionali, l'applicazione di una disposizione prevista dai principi contabili internazionali fosse incompatibile con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico, essa non sarebbe applicata. Nella nota integrativa si spiegherebbero i motivi della eventuale deroga e la sua influenza sulla rappresentazione della situazione patrimoniale, di quella finanziaria e del risultato economico.

Il bilancio è redatto nel rispetto dei seguenti principi generali:

Continuità aziendale: il bilancio è redatto nella prospettiva della continuità dell'attività della Società: come successivamente illustrato in modo più analitico, gli amministratori, alla luce dei principali indicatori economici e finanziari, hanno la ragionevole aspettativa che, anche in seguito alla fusione di Release nella Capogruppo Banco BPM, le attività della Società continueranno ad essere gestite con la stessa modalità operativa da parte dell'incorporante.

Rilevazione per competenza economica: il bilancio è redatto secondo il principio della rilevazione per competenza economica ad eccezione dell'informativa sui flussi finanziari.

Coerenza di presentazione: la presentazione e la classificazione delle voci nel bilancio sono mantenute costanti da un esercizio all'altro a meno che un principio o un'interpretazione non richieda un cambiamento nella presentazione o che un'altra presentazione o classificazione non sia ritenuta più appropriata tenuto conto di quanto previsto dallo IAS 8. In quest'ultimo caso, nella nota integrativa viene fornita l'informativa riguardante i cambiamenti effettuati rispetto all'esercizio precedente.

Rilevanza e aggregazione: gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nelle disposizioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" del 29 ottobre 2021. Ai suddetti schemi possono essere aggiunte nuove voci se il loro contenuto non è riconducibile ad alcuna delle voci già previste dagli schemi e solo se si tratta di importi di rilievo. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorre una delle due seguenti condizioni:

  • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
  • b) il raggruppamento favorisce la chiarezza del bilancio; in questo caso la nota integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Nello stato patrimoniale e nel conto economico non sono indicati i conti che non presentano importi né per l'esercizio al quale si riferisce il bilancio né per quello precedente.

Prevalenza della sostanza sulla forma: le operazioni e gli altri eventi sono rilevati e rappresentati in conformità alla loro sostanza e realtà economica e non solamente secondo la loro forma legale.

Compensazione: le attività e le passività, i proventi e i costi non vengono compensati a meno che ciò non sia consentito o richiesto da un principio contabile internazionale o da una sua interpretazione o da quanto disposto dalle citate disposizioni del 29 ottobre 2021.

Informazioni comparative: per ogni conto dello stato patrimoniale e del conto economico viene fornita l'informazione comparativa relativa all'esercizio precedente, a meno che un principio contabile o un'interpretazione non consentano o prevedano diversamente. I dati relativi all'esercizio precedente possono essere opportunamente adattati, ove necessario, al fine di garantire la comparabilità delle informazioni riguardanti l'esercizio in corso. L'eventuale non comparabilità, l'adattamento o l'impossibilità di quest'ultimo sono segnalati e commentati nella nota integrativa.

La nota integrativa è suddivisa in parti (A-Politiche contabili, B-Informazioni sullo stato patrimoniale, C-Informazioni sul conto economico, D-Altre informazioni).

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Aggiornamento delle Disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" – Illustrazione delle principali novità e conseguente riesposizione dei saldi comparativi

In data 29 ottobre 2021 sono state pubblicate dalla Banca d'Italia le nuove disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", rilevanti ai fini della redazione del bilancio 2021 Le principali novità, introdotte dall'aggiornamento in esame, riguardano la rappresentazione di bilancio delle seguenti poste:

  • crediti a vista verso banche;
  • crediti impaired acquisiti e originati (cd. POCI Purchased or Originated Credit Impaired);
  • attività immateriali.

Le suddette modifiche hanno avuto impatti sul bilancio di Release con riguardo alla rappresentazione dei crediti a vista verso banche. Per tale voce, le nuove regole di compilazione hanno comportato la necessità di riesporre taluni dati comparativi dell'esercizio precedente, al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto a quelli riferiti all'esercizio 2021.

Di seguito si fornisce una breve disamina delle modifiche introdotte e dei relativi impatti sui saldi comparativi contenuti negli schemi di bilancio e/o nelle tabelle di Nota Integrativa.

Modifiche con impatto sugli schemi di bilancio

L'aggiornamento in esame prevede che nella voce "10. Cassa e disponibilità liquide" debbano figurare i crediti a vista – conti correnti e depositi - verso tutte le banche; in base alle precedenti istruzioni tali crediti erano invece compresi nella voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

I nuovi criteri di classificazione hanno quindi comportato la necessità di riesporre i saldi dello schema di stato patrimoniale originariamente pubblicato al 31 dicembre 2020, al fine di riclassificare i crediti a vista verso banche, che ammontano a 60.083 migliaia dalla voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" alla voce "10. Cassa e disponibilità liquide", come riepilogato nella seguente tabella.

Voci di Bilancio (in euro) 31.12.2020
Riesposto
(A)
31.12.2020
Pubblicato
(B)
Impatto
Riesposizione
(A)-(B)
10. Cassa e Disponibilità Liquide 60.083.078 127 60.082.951
40. Attività
finanziarie
valutate
al
Costo
Ammortizzato
600.560.017 660.642.968 (60.082.951)
a)
Crediti verso Banche
- 60.082.951 (60.082.951)

Modifica con impatto sui dettagli di Nota Integrativa

L'aggiornamento della Disposizioni ha comportato altresì la modifica di alcuni dettagli di Nota Integrativa, con la conseguente necessità di riesporre i dati comparativi dell'esercizio 2020, come di seguito illustrato; per ulteriori dettagli si fa rinvio alle specifiche tabelle di Nota Integrativa.

Crediti a vista verso banche

La modifica nei criteri di classificazione dei crediti a vista verso le banche, come in precedenza illustrato, ha determinato un diverso dettaglio informativo nelle tabelle di composizione merceologica della voce "10. Cassa e disponibilità liquide (Tabella 1.1 dell'attivo), e della voce "40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (Tabella 4.1 dell'attivo) e nella tabella 4.5 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive", con la conseguente riesposizione dei saldi al 31 dicembre 2020.

Coerentemente sono state oggetto di riesposizione i saldi comparativi delle seguenti tabelle contenute nella "Parte D Altre informazione – 3.1 Rischio di credito" della presente nota integrativa:

    1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio);
    1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti);

Da ultimo, la riesposizione dei saldi ha interessato la tabella "A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value" contenuta nella parte "A4. Informativa sul fair value" della presente Nota integrativa.

Le incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio di esercizio

Di seguito l'informativa prevista dal principio contabile internazionale IAS 1 paragrafo 125 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010, in conformità con gli standard espositivi e le casistiche evidenziate dalla Capogruppo ove applicabili.

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti in bilancio e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le ipotesi considerate ragionevoli , anche alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, potrebbero non trovare conferma nei futuri scenari in cui la Società si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche a oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio. Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stima potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, della disponibilità di nuove informazioni o della maggiore esperienza registrata.

Di seguito si elencano i processi di stima considerati maggiormente critici al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria della società:

  • determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale;
  • stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate;
  • stima dei fondi per rischi e oneri;
  • determinazione del fair value degli immobili;
  • stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti.

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dalla Società in materia di gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, la Società gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica in funzione dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee. A tal riguardo si segnala che la concessione di moratorie, nel contesto del Covid-19, potrebbe rendere maggiormente difficile l'individuazione dei segnali di difficoltà finanziaria e comportare, nel breve periodo, un ritardo nella classificazione tra le esposizioni deteriorate, anche per effetto del congelamento dei giorni di past due nel periodo di moratoria.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede infatti che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima, divenuti ancora più evidenti dalle incertezze legate all'evoluzione dell'epidemia Covid-19 e delle connesse misure di contenimento.. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2 con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte D della presente Nota Integrativa viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
  • o dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte nei confronti delle società del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multi scenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");
  • o dei tempi di recupero;
  • o del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli aggiornamenti introdotti nella misurazione delle perdite attese, primariamente indirizzati ad incorporare gli effetti sulla qualità del credito correlati all'epidemia Covid-19, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo contenuto nella Sezione D "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota Integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021.

E' proprio nell'attuale contesto di mercato, caratterizzato da fenomeni che non hanno avuto precedenti in passato, quali le misure di supporto messe in atto da governi nazionali e sovranazionali, che i modelli ed i criteri di stima hanno dovuto subire un continuo processo di aggiornamento, anche mediante dei correttivi discrezionali, con l'obiettivo di fattorizzare gli effetti attesi dei suddetti fenomeni.

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Release presenta, tra le proprie attività patrimoniali , attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) non trasformabili. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse. Tale giudizio è stato effettuato sulla base delle evidenze di recuperabilità fornite dalla Capogruppo nell'ambito del consolidato fiscale e delle disposizioni di legge, non disponendo Release di un autonomo "probability test".

Al riguardo si deve sottolineare che la verifica sulla recuperabilità dei valori di iscrizione delle attività fiscali per imposte anticipate è una valutazione che richiede rilevanti elementi di giudizio.

La recuperabilità potrebbe inoltre risultare negativamente influenzata da circostanze non prevedibili allo stato attuale, quali modifiche nella normativa fiscale vigente o mutamenti nello scenario macroeconomico e di mercato tali da richiedere un aggiornamento delle assunzioni alla base del giudizio. Per tale motivo, la recuperabilità delle DTA non trasformabili in crediti d'imposta è oggetto di costante monitoraggio.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento. L'aggiornamento dei valori è basato su apposita perizia rilasciata da primaria società, redatta in conformità degli standard "RICS Valuation"1 .

In maggior dettaglio per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessarie un aggiornamento anticipato.

Al 31 dicembre 2021 per la totalità del patrimonio immobiliare della Società si è proceduto ad aggiornare la valutazione al fair value - anche in funzione degli eventuali prezzi di vendita pattuiti, risultanti dalle delibere degli Organi e/o delle funzioni aziendali facoltizzati alla cessione.

L'aggiornamento del fair value è determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dal principio IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi, consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per la Società, anche in conseguenza delle ripercussioni della pandemia in corso - possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio 2021, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica della Società.

Si deve segnalare che il 26 aprile 2021 ha preso avviso un'ispezione "off site" da parte di BCE concernente il rischio di credito e di controparte delle esposizioni "CRE - Commercial Real Estate" del Gruppo. Nel dettaglio, l'ispezione ha riguardato la revisione della qualità degli attivi verso società immobiliari e verso aziende che presentano garanzie rappresentate da immobili commerciali (ossia delle suddette esposizioni "CRE"), la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo ed oggetto di iscrizione in bilancio tra le attività materiali come immobili ad uso di investimento (cosiddetti "Foreclosed Assets"), nonché la valutazione dei correlati processi e procedure gestionali a supporto.

Nell'ambito di tale ispezione sono stati oggetto di analisi taluni immobili rimpossessati di Release.

Ai fini del bilancio 2021, nella selezione dei parametri e delle assunzioni di stima si sono considerati i nuovi elementi informativi acquisiti nell'ambito delle interlocuzioni con la BCE con l'intento di formulare la migliore stima del valore recuperabile degli attivi rientranti nel perimetro dell'ispezione in esame, sebbene alla data della presente Relazione finanziaria non sia pervenuto alla Capogruppo alcun "draft report" contenente le preliminari osservazioni formulate dal citato Organo di Vigilanza.

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Non è tuttavia possibile escludere che, ad esito finale delle attività di verifica dell'Organo di Vigilanza, con il rilascio delle cosiddette "Decision" o "Final follow-up letter", possano emergere nuovi elementi informativi, non noti alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, da considerare ai fini della valutazione degli attivi sopra menzionati.

In aggiunta tra i nuovi elementi informativi si sono considerati, gli effetti negativi del Covid-19 su alcune particolari categorie di immobili, con l'intento di formulare la migliore stima possibile del fair value, seppur la stessa continua ad essere caratterizzata da significativi margini di soggettività tenuto conto delle specificità degli attivi oggetto di valutazione, con particolare riferimento agli immobili destinati all'hospitality ed a quelli a scopo direzionale. Queste categorie di immobili sono risultate, infatti, significativamente impattate dalle continue misure restrittive imposte dalla pandemia e da una diversa concezione dell'ufficio, indotta da processi strutturali di ricorso allo smart working.

Per ulteriori dettagli sulla composizione e movimentazione del patrimonio immobiliare si va rinvio alle sezioni "Attività materiali – Voce 80", "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e voce 70 del passivo" contenute nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa; per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla relativa modalità di determinazione del fair value, si fa rinvio a quanto contenuto nella presente Nota Integrativa, Parte A.4 – "Informativa sul fair value".

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze della valutazione dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio economico in cui Release si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, sono fornite nella sezione 9 del passivo "Trattamento di fine rapporto del personale", contenuta nella Parte B della presente Nota Integrativa.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree d'incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, potrebbero essere più appropriate.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, il bilancio al 31 dicembre 2021 è stato predisposto nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengano, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che le attività della Società continueranno ad essere gestite in un futuro prevedibile da parte dell'incorporante Banco BPM con la stessa modalità operativa, pertanto il bilancio è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Non si evidenziato eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento del bilancio (31 dicembre 2021) e la data di approvazione del progetto di bilancio da parte del Consiglio di Amministrazione (7 febbraio 2022) che possano avere un impatto sui dati economici patrimoniali, si segnala tuttavia che è previsto per il 10 febbraio 2022, la sottoscrizione dell'atto di fusione di Release S.p.A. nel Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'art. 2504 c.c.

Gli effetti della Fusione nei confronti dei terzi, ferme le iscrizioni prescritte dall'art. 2504-bis cod. civ. presso il competente Registro delle Imprese, decorreranno dal giorno 21 febbraio 2022. Le operazioni di Release saranno imputate nel bilancio di Banco BPM con decorrenza contabile e fiscale dal 1° gennaio 2022. La fusione per incorporazione di Release sarà ai sensi dell'art 2505 del codice civile.

Sezione 4 – Altri aspetti

Termini di approvazione e pubblicazione del bilancio d'esercizio

Il progetto di bilancio di esercizio è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2022 e sarà sottoposto all'approvazione dell'Assemblea dei Soci della Capogruppo Banco BPM convocata per il giorno 7 aprile 2022.

Revisione contabile

Il bilancio di esercizio al 31 dicembre 2021 è sottoposto a revisione contabile a cura della società di revisione PricewaterhouseCoopers SpA, con sede legale in Milano, piazza Tre Torri n. 2, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, in applicazione dell'incarico conferito a detta società per gli esercizi 2017-2025 con delibera assembleare del 5 aprile 2017.

La relazione di revisione è depositata e messa a disposizione dei soci insieme alla relazione finanziaria annuale, ai sensi dell'art. 2429 del codice civile.

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19

Di seguito si riporta l'informativa prevista dalla comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021 2 , mediante la quale è stata confermata anche per l'esercizio 2021 la specifica informativa, introdotta a partire dal bilancio 2020, sui rischi, sulle incertezze e sugli impatti del Covid-19 a motivo del carattere perdurante della crisi e delle relative misure di sostegno ancora in essere.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui la Società si troverà ad operare devono essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (Covid-19).

La diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio a quasi due anni dall'inizio dell'emergenza sanitaria, continuano ad influenzare in modo significativo i mercati in cui le società del Gruppo Banco BPM operano.

Nonostante l'impatto della pandemia sull'attività economica si sia notevolmente attenuato nel corso del 2021, anche grazie agli sforzi profusi nella campagna vaccinale in corso, lo sviluppo di nuove varianti collegate al virus nell'ultimo trimestre del 2021 non ha consentito di ridurre significativamente quegli elementi di incertezza collegati alla ripresa delle attività economiche e produttive, con particolare riferimento a quei settori particolarmente impattati dalla crisi sanitaria. Detta ripresa, oltre a risultare influenzata dall'evoluzione della pandemia, dipenderà dall'efficacia e dall'estensione temporale delle misure espansive di sostegno - dei redditi delle famiglie e delle imprese, del credito all'economia e della liquidità sui mercati - intraprese dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea...) in risposta alla crisi sanitaria.

La visione che si sta consolidando alla data di redazione del bilancio è che le misure di contenimento del virus e i diversi interventi pubblici messi in atto siano tali da consentire una graduale ripresa delle attività produttive che si prevede raggiungeranno i livelli pre-crisi entro il primo semestre 2022. Dopo il crollo del PIL italiano nell'esercizio 2020 c'è stata, infatti, un'inversione di tendenza, con una robusta ripresa nell'esercizio 2021,che è attesa proseguire anche per l'esercizio 2022. Alla data di redazione del presente bilancio permangono, tuttavia, significativi elementi di incertezza legati all'evoluzione di nuovi varianti del virus, all'effettiva implementazione del Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza da parte del Governo. Per ulteriori dettagli sulle previsioni macroeconomiche utilizzate ai fini del presente bilancio si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di

2 "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni del Provvedimento "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure si sostegno dell'economia"

misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte D – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Alla luce di quanto sopra esposto, fino a quando il quadro della crisi - sanitaria, economica e politica - e degli interventi nazionali ed europei non assumerà contorni maggiormente definiti, l'inclusione nelle stime di bilancio degli effetti del Covid-19 risulterà un esercizio particolarmente complesso, in quanto detti effetti dipenderanno da una serie di variabili ad oggi non prevedibili, se non con un certo margine di incertezza.

Il carattere straordinario della crisi in corso ha trovato testimonianza nei documenti emanati a partire dal mese di marzo 2020, dalle diverse Autorità regolamentari e di vigilanza, (di seguito per semplicità le "Autorità") e dagli standard setter, finalizzati a fornire indicazioni e interpretazioni su come applicare quanto previsto dai principi contabili internazionali nel contesto del Covid-19, anche con l'obiettivo di evitare lo sviluppo di effetti pro-ciclici, ma nel contempo di assicurare una corretta e trasparente informativa e misurazione dei rischi. Nei citati documenti è stato altresì richiamata l'attenzione sulla necessità di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possono avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi ed un'indicazione dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro.

Nella seguente tabella si fornisce un elenco dei principali documenti emanati alla data di redazione della presente Relazione finanziaria, relativamente alle principali tematiche contabili impattate dal Covid-19:

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
International Accounting Standard Board (IASB)
Statement 27/03/20 IFRS 9 and Covid-19. Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial instrument
in the light of current uncertainty resulting from the covid-19 pandemic
Banca Centrale Europea (BCE)
Comunicazione 20/03/20 ECB Banking Supervisor provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus
Lettera BCE 01/04/20 IFRS 9 in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic
Lettera BCE 04/12/20 Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19)
pandemic
European Banking Authority (EBA)
Statement 25/03/20 Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and
IFRS 9 in the light of Covid-19 measures
Guideline 02/04/20 Guideline on legislative and non-legislative moratoria on loan repayment applied in the light of
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/02)
Guideline 25/06/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/08)
Guideline 02/12/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/15)
Guideline 02/06/20 Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/07)
European Securities and Market Authority (ESMA)
Raccomandazione 11/03/20 ESMA recommends action by financial market participant for Covid-19 impact
Statement 25/03/20 Accounting implication of the Covid-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in
accordance with IFRS 9 (ESMA32-63-951)
Statement 20/05/20 Implication of the Covid-19 outbreak on the half-yearly financial reports (ESMA32-63-972)
Statement 28/10/20 European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports (ESMA32-63-1041)
Statement 29/10/21 European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports (ESMA32-63-1186)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 09/04/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/07/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/02/21 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
International Organization of Securities Commissions (IOSCO)
Statement 03/04/20 IOSCO Statement on Application of Accounting Standards during the Covid-19 Outbreak
Banca d'Italia
Comunicazione 21/12/21 "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni del Provvedimento "Il bilancio degli
intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19
e delle misure di sostegno dell'economia, originariamente pubblicate il 27 gennaio 2021

A tal proposito, nel corso dell'esercizio 2021, non si segnalano significativi interventi da parte delle Autorità e degli standard setter rispetto alle considerazioni già formulate nell'esercizio 2020 in merito all'interpretazione di taluni principi, che restano tuttora valide. In relazione all'informativa di bilancio si segnala la comunicazione dell'ESMA del 29 ottobre 2021, che richiama in modo particolare la necessità che venga fornita una completa e puntuale disclosure sugli impatti del Covid-19, sulla modalità di determinazione dell'ECL, nonché un'illustrazione sulle eventuali valutazioni condotte in merito ai potenziali effetti correlati ai rischi climatici ed ambientali.

Nel corso del 2021 si sono estinte le misure di sostegno alle imprese che la Società aveva concesso nel corso del precedente esercizio. Pertanto le tematiche contabili rilevanti nel contesto della crisi Covid-19, su cui si sono concentrati i documenti sopra indicati, non hanno impatto sulla situazione della Società al 31 dicembre 2021.

La pandemia costituisce tuttavia un fattore di estrema incertezza da prendere in considerazione per quanto riguarda le previsioni future.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2020 da quelli adottabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati e da applicare obbligatoriamente ai fini della redazione del bilancio 2021

Regolamento (UE) n. 2097 del 15 dicembre 2020 – "Proroga dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9" - Modifiche all'IFRS 4

In considerazione della decisione dello IASB di differire al 1° gennaio 2023 la data di prima applicazione del principio IFRS 17 relativo ai contratti assicurativi, il Regolamento in esame ha modificato di conseguenza il principio IFRS 4, al fine di prorogare al 1° gennaio 2023 l'applicazione dell'IFRS 9 (il cosiddetto "Deferral Approach"), con l'obiettivo di evitare possibili problematiche contabili temporanee derivanti dallo sfasamento tra la data di entrata in vigore dell'IFRS 9 Strumenti finanziari e la data di entrata in vigore dell'IFRS 17.

Regolamento (UE) n. 25 del 13 gennaio 2021 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse - Fase 2" - Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16

Il Regolamento in esame rappresenta la seconda fase del progetto di riforma dei tassi di interesse (Interest Rate Benchmark Reform – Ibor Reform), con la quale sono state introdotte alcune modifiche ritenute necessarie per la gestione degli impatti contabili conseguenti all'effettiva sostituzione dei tassi.

Si ricorda che la prima fase della Riforma, che è stata introdotta con il Regolamento (UE) n. 34 del 15 gennaio 2020 – "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse" ed applicata anticipatamente dal Gruppo nel 2019, era dedicata alla ricerca delle soluzioni per ridurre gli effetti sul bilancio correlati ai potenziali impatti nel periodo precedente la sostituzione dei tassi benchmark con i nuovi tassi (cosiddetta fase "pre-placement issues").

Le modifiche introdotte con la Fase 2 sono finalizzate a fornire alcuni espedienti pratici volti a minimizzare gli effetti della sostituzione degli indici benchmark, con particolare riferimento alle tematiche correlate al trattamento contabile delle modifiche dei flussi contrattuali degli strumenti finanziari e dei contratti di leasing e a quelle correlate alla gestione delle operazioni di copertura esistenti finalizzate a consentirne la loro prosecuzione.

E' inoltre richiesta specifica disclosure qualitativa e quantitativa sulla natura e sui rischi ai quali l'entità è esposta derivanti dagli strumenti finanziari connessi all'Ibor Reform, al modo in cui detti rischi sono gestiti, nonché sullo stato di avanzamento dell'entità nella transizione ai nuovi tassi di riferimento alternativi.

Per le modifiche correlate alla sostituzione dei tassi Ibor che soddisfano i requisiti stabiliti dal regolamento in esame, non sono attesi impatti per la società, tenuto conto che gli emendamenti introdotti dal regolamento in esame hanno come finalità quella di minimizzare gli effetti contabili conseguenti alla riforma dei tassi di interesse.

Regolamento (UE) n. 1421 del 30 agosto 2021 – "Modifica all'IFRS 16"

Il Regolamento apporta un ulteriore emendamento rispetto alla modifica al principio IFRS 16 introdotta nello scorso esercizio per tenere conto delle concessioni sui canoni di leasing connesse al Covid-19. L'emendamento in esame estende di un anno - dal 30 giugno 2021 al 30 giugno 2022 - il periodo di tempo oltre il quale applicare l'espediente pratico in base al quale è consentito ai locatari di non contabilizzare come "lease modification" le riduzioni temporanee o le sospensioni di pagamento dei contratti di affitto, per il periodo intercorrente dall'inizio della pandemia fino al 30 giugno 2022. Il trattamento della "lease modification" richiederebbe di modificare il piano di ammortamento del leasing, con conseguente rideterminazione della passività; con le modifiche in esame è invece concesso, quale espediente pratico, di trattare i canoni non corrisposti alla stregua di un pagamento variabile, da rilevare a conto economico come minore costo, senza dover procedere al ricalcolo della passività finanziaria.

Tale modifica risulta applicabile dai bilanci in vigore dal 1° aprile 2021 o anticipatamente con effetto retroattivo.

Come già emerso nel bilancio 2020, per la Banca la semplificazione in oggetto non è risultata rilevante anche ai fini della redazione del bilancio al 31 dicembre 2021.

Le sopraindicate modifiche non hanno avuto impatti sulla situazione patrimoniale ed economica di Release al 31 dicembre 2021.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2021

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 31 dicembre 2021 e per i quali la Società, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Regolamento (UE) n. 1080 del 28 giugno 2021 – "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020" - Modifiche allo IAS 16, allo IAS 37, allo IAS 41, all'IFRS 1, all'IFRS 3 e all'IFRS 9

Con il Regolamento in esame sono state omologate alcune limitate modifiche approvate dallo IASB in data 14 maggio 2020 ai principi IAS 16, IAS 37 e IFRS 3. Nel dettaglio:

  • le modifiche allo IAS 16 vietano a un'entità di detrarre dal costo di un'attività materiale tutti i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti, nel periodo in cui l'attività deve essere portata nel luogo e nella condizione necessaria per poter operare nel modo previsto dalla direzione;
  • la modifica allo IAS 37 precisa quali costi debbano essere considerati ai fini della valutazione dell'onerosità del contratto. In particolare, viene precisato che il "costo di adempimento", al fine di valutare se un contratto sia oneroso, comprende i costi che si riferiscono direttamente al contratto; può trattarsi di costi incrementali ma anche di costi che l'entità non può evitare a seguito della stipula del contratto;
  • la modifica all'IFRS 3 prevede un aggiornamento del principio in modo che la rilevazione delle attività identificabili acquisite e delle passività identificabili assunte venga effettuata in base alla più recente versione del Conceptual Framework.

In aggiunta, il Regolamento ha recepito il ciclo di miglioramenti annuali di alcuni principi (IFRS 1, IFRS 9, IAS 41 e gli esempi illustrativi all'IFRS 16) finalizzati a correggere sviste o conflitti tra gli standard.

Le Modifiche saranno applicabili dal 1° gennaio 2022; tenuto conto della portata degli emendamenti in esame, alla luce delle valutazioni in corso, non si prevedono impatti per la Società.

Regolamento (UE) n. 2036 del 19 novembre 2021 - IFRS 17 "Contratti Assicurativi"

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina

il trattamento contabile dei contratti assicurativi. In data 25 giugno 2020 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche all'IFRS 17, che non he hanno intaccato i principi base, ma che hanno invece fornito un ausilio nell'implementazione del principio, nonché alcune semplificazioni nella disclosure della performance finanziaria. La modifica in esame ha inoltre disposto, per le entità che svolgono attività assicurativa, il rinvio al 1° gennaio 2023 della prima applicazioni dell'IFRS 17; il differimento interessa anche l'applicazione dell'IFRS 9, allo scopo di far coincidere la prima applicazione di entrambi i suddetti principi contabili.

Rispetto al precedente standard IFRS 4, che consentiva alle compagnie assicurative una certa discrezionalità nell'identificazione e nella valutazione delle attività e delle passività assicurative a discapito della comparabilità dell'informativa di bilancio, il nuovo standard IFRS 17 introduce un approccio integrato alla contabilizzazione dei contratti assicurativi, con l'obiettivo di garantire un'informativa rilevante, in grado di rappresentare fedelmente gli effetti dei contratti assicurativi sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari dell'entità.

Per Release non si prevedono impatti anche alla luce del suo business.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

Modifiche allo IAS 1 "Classification of Liabilities as Current or Non-current – Deferral of Effective Date"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti" al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata differita al 1° gennaio 2023 con le modifiche approvate dallo IASB in data 3 giugno 2020.

Si segnala che il 19 novembre 2021, nell'ambito delle citate modifiche allo IAS 1, lo IASB ha emanato l'Exposure Draft "Non-current Liabilities with Covenants", che tratta la problematica della classificazione della passività tra correnti e non correnti, nel caso in cui la decisione di un'entità di differirne l'estinzione di almeno dodici mesi sia soggetta al rispetto di condizioni. Con tale ED lo IASB propone di emendare i requisiti introdotti con le modifiche sopra citate del 2020 e rinviarne la data di entrata in vigore non prima del 1° gennaio 2024, salvo applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 1 e all'IFRS Practice Statement 2 "Disclosure of Accounting Policies"

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

E' necessario che le informazioni rilevanti siano chiaramente esposte nel bilancio, mentre le informazioni irrilevanti possono essere fornite a meno che la loro esposizione serva a non far emergere le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRIC Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guidance su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS. Da tale guidance, che non rappresenta un documento obbligatorio, si evincono le caratteristiche generali della materialità attraverso un processo in quattro fasi che aiuta le entità a formulare giudizi di materialità nella preparazione dei bilanci.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 8 "Definition of Accounting Estimates"

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Lo IAS 8 prevede, infatti, la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma nessuna definizione è invece prevista per "stima contabile". Le modifiche in esame definiscono le "stime contabili" come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione". Viene inoltre precisato che:

  • un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;
  • gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche allo IAS 12 "Deferred Taxes related to Assets and Liabilities arising from a single transaction"

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee tassabili e deducibili.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023 con possibilità di applicazione anticipata.

Modifiche all'IFRS 17 "Insurance contracts: Initial application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information"

In data 9 dicembre è stata emanata una modifica alle regole di transizione al principio IFRS 17, per le entità che applicano contemporaneamente la transizione al principio IFRS 9, tenuto conto dei differenti requisiti previsti dai

suddetti principi contabili per la rideterminazione dei saldi comparativi; l'IFRS 17 prevede, infatti, di dover rideterminare l'informativa comparativa, che è invece è permessa ma non richiesta dall'IFRS 9.

L'emendamento in esame riguarda pertanto le attività finanziarie per le quali deve essere presentata un'informativa comparativa alla data di transizione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9, la quale tuttavia non è rideterminata ai sensi dell'IFRS 9, con l'obiettivo di evitare mismatching contabili temporanei tra la valutazione delle attività finanziarie e quelle dei contratti di assicurazione, contribuendo in tal modo a migliorare la rilevanza delle informazioni comparative per gli utilizzatori dei bilanci. In base all'emendamento in esame è permesso all'entità di presentare l'informativa comparativa sulle attività finanziarie come se fossero stati applicati i requisiti di classificazione e di misurazione dell'IFRS 9; la suddetta opzione è applicabile al singolo strumento finanziario e non richiede di dover adottare i criteri di impairment stabiliti dall'IFRS 9.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti sulla situazione patrimoniale ed economica della Società.

A.2 - PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2021, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi. Detti principi risultano allineati a quelli adottati per la redazione del bilancio comparativo al 31 dicembre 2020.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente categoria sono rilevate le attività finanziarie (finanziamenti) qualora siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni:

  • l'obiettivo del loro possesso è rappresentato dalla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect");
  • i relativi flussi contrattuali sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto "SPPI test").

In particolare, vi rientrano gli impieghi concessi alle banche, ad eccezione di quelli "a vista", alla clientela, alle società finanziarie - in qualsiasi forma tecnica.

Sono altresì da ricondurre in tale voce i crediti originati da operazioni di leasing finanziario che, conformemente all'IFRS 16, vengono rilevati come credito in quanto trasferiscono rischi e benefici al locatario, compresi i valori riferiti ai beni in attesa di essere concessi in locazione finanziaria, inclusi gli immobili in corso di costruzione.

Nella categoria in esame rientrano, infine, i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie classificate nella presente categoria sono rilevate al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo degli eventuali costi e proventi direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Nello specifico, la prima iscrizione di un credito avviene alla data di erogazione sulla base del fair value dello strumento finanziario. Quest'ultimo è normalmente pari all'ammontare erogato, o al prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso ad opera della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto di credito e quella di erogazione delle somme pattuite, si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che sarà oggetto di chiusura in sede effettiva erogazione delle somme.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo - della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività. La stima dei flussi finanziari deve tenere conto di tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sull'attività. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico, lungo la vita residua attesa dell'attività, di tutti i costi di transazione, commissioni, premi o sconti considerati parte integrante del tasso di interesse effettivo. Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione. Dette attività vengono valorizzate al costo storico e gli eventuali costi/proventi alle stesse riferibili sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale del credito. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per le attività senza una scadenza definita o a revoca.

Il valore di bilancio delle attività finanziarie al costo ammortizzato è rettificato al fine di tenere conto dell'eventuale fondo a copertura delle perdite attese. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale le citate attività sono infatti assoggettate ad impairment con l'obiettivo di stimare le perdite attese di valore relative al rischio di credito (cosiddette "ECL - Expected Credit Losses"). Dette perdite sono rilevate a conto economico nella voce "130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito". Qualora si dovesse riscontrare l'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, l'esposizione lorda è oggetto di stralcio (cosiddetto "write-off"): in tal caso, si procederà a ridurre l'esposizione lorda per l'ammontare ritenuto non recuperabile, in contropartita dello storno del fondo a copertura delle perdite attese e delle perdite di valore di conto economico, per la parte non coperta dal fondo. Per ulteriori dettagli sul trattamento contabile dei "write off" si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo relativo ai "criteri di cancellazione".

In maggior dettaglio, il modello di impairment prevede la classificazione delle attività in tre distinti "Stage" (Stage 1, Stage 2, Stage 3), in funzione dell'evoluzione del merito creditizio del debitore, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese:

  • Stage 1: vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) per le quali non si sia osservato un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale oppure il cui rischio di credito sia ritenuto basso. L'impairment è basato sulla stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno (perdita attesa che risulti da eventi di default sull'attività finanziaria che siano ritenuti possibili entro una anno dalla data di riferimento);
  • Stage 2: . vi rientrano le attività finanziarie non deteriorate (performing) che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale (cosiddetto SICR – "Significant Increase in Credit Risk"). L'impairment è commisurato alla stima della perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria;
  • Stage 3: rappresentata dalle attività finanziarie deteriorate caratterizzate da una probabilità di default pari al 100%, da valutare sulla base di una stima della perdita attesa lungo tutta la vita dello strumento.

Per le attività performing le perdite attese vengono determinate secondo un processo collettivo in funzione di alcuni parametri di rischio rappresentati dalla probabilità di default (PD), dal tasso di perdita in caso di default (LGD) e dal valore dell'esposizione (EAD), derivanti dai modelli interni di calcolo del rischio di credito regolamentare opportunamente adeguati per tenere conto dei requisiti specifici previsti dalla normativa contabile.

Per le attività deteriorate, ossia per le attività per le quali oltre ad un incremento significativo del rischio di credito siano state riscontrate evidenze obiettive di perdita di valore, le perdite di valore sono quantificate sulla base di un processo valutazione - analitica o forfettaria in base a categorie omogenee di rischio - volto a determinare il valore

attuale dei previsti flussi futuri recuperabili, scontati sulla base del tasso di interesse effettivo originario o di una sua ragionevole approssimazione, laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile.

Nel novero delle attività deteriorate rientrano le esposizioni alle quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le definizioni stabilite dalle vigenti segnalazioni di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 217 "Manuale per la compilazione delle Segnalazioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari, per gli Istituti di pagamento e per gli IMEL") e richiamate da Banca d'Italia nelle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile prevista dall'IFRS 9 in termini di evidenze obiettive di impairment.

In presenza di scenari di vendita, la determinazione dei flussi di cassa è basata, oltre che sulla previsione dei flussi recuperabili mediante l'attività di gestione interna, anche sulla base dei flussi ricavabili dall'eventuale cessione sul mercato, secondo l'approccio multi-scenario descritto nel successivo paragrafo "Altre informazioni, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

l flussi di cassa previsti tengono conto altresì delle attese in termini di tempi di recupero e del presumibile valore netto di realizzo di eventuali garanzie.

Per le posizioni a tasso fisso, il tasso effettivo originario utilizzato per l'attualizzazione dei previsti flussi di recupero, determinato come in precedenza illustrato, rimane invariato nel tempo ancorché intervenga una modifica del tasso contrattuale imputabile a difficoltà finanziarie del debitore.

Per le posizioni a tasso di interesse variabile, il tasso utilizzato per l'attualizzazione dei flussi è oggetto di aggiornamento relativamente ai parametri di indicizzazione (esempio Euribor), mantenendo invece costante lo spread originariamente fissato.

Il valore originario delle attività finanziarie viene ripristinato negli esercizi successivi, a fronte di un miglioramento della qualità creditizia dell'esposizione rispetto a quella che ne aveva comportato la precedente svalutazione. La ripresa di valore è iscritta nel conto economico alla stessa voce e, in ogni caso, non può superare il costo ammortizzato che l'attività avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Per approfondimenti sul modello di impairment si fa rinvio a quanto riportato nel successivo paragrafo "Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi, Modalità di determinazione delle perdite di valore di attività finanziarie (impairment)".

Per le esposizioni deteriorate, classificate in Stage 3, gli interessi di competenza sono calcolati sulla base del costo ammortizzato, ossia sulla base del valore dell'esposizione - determinato in base al tasso di interesse effettivo rettificato delle perdite attese.

Per le esposizioni deteriorate che non maturano interessi contrattuali, quali le sofferenze detto interesse corrisponde ai ripristini di valore connessi all'attualizzazione delle previsioni di recupero, per effetto del semplice passaggio del tempo.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando le attività finanziarie vengono cedute trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad esse connessi. In presenza di rinegoziazioni, i precedenti requisiti sussistono qualora le modifiche delle condizioni contrattuali siano ritenute sostanziali, come illustrato nel successivo paragrafo "Altre informazioni – Rinegoziazioni" a cui si fa pertanto rinvio.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse.

Infine, le attività cedute sono cancellate dal bilancio nel caso in cui venga mantenuto il diritto contrattuale a ricevere i flussi di cassa delle stesse, ma contestualmente venga assunta un'obbligazione contrattuale a pagare detti flussi ad un soggetto terzo, senza ritardo e solamente nella misura di quelli ricevuti.

Per quanto riguarda le attività finanziarie deteriorate, la cancellazione può avvenire a seguito della presa d'atto dell'irrecuperabilità dell'esposizione e la conseguente conclusione del processo di recupero (cancellazione definitiva), e comporta la riduzione del valore nominale e del valore lordo contabile del credito. Tale fattispecie ricorre in presenza di accordi transattivi perfezionati con il debitore che comportano una riduzione del credito (accordi di saldo e stralcio) oppure in presenza di situazioni specifiche quali, a titolo di esempio:

  • l'intervenuta sentenza passata in giudicato che dichiara estinto una parte o l'intero credito;
  • la chiusura di procedura concorsuale o esecutiva sia nei confronti del debitore principale sia nei confronti dei garanti;
  • la conclusione di tutte le possibili azioni giudiziali e stragiudiziali per il recupero del credito;
  • il perfezionamento di una restrizione ipotecaria di un bene in garanzia, con conseguente cancellazione del credito garantito dall'ipoteca oggetto di restrizione, in assenza di ulteriori garanzie specifiche o di ulteriori azioni percorribili per il recupero dell'esposizione.

Tali specifiche situazioni possono comportare una cancellazione totale o parziale dell'esposizione ma non implicano necessariamente una rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito.

In aggiunta, per le attività finanziarie deteriorate la cancellazione può avvenire a seguito di stralcio delle stesse (cosiddetto "write off"), a seguito della presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero, pur continuando con le azioni volte al loro recupero. Detto stralcio viene effettuato nell'esercizio in cui il credito o parte di esso è considerato non recuperabile – pur senza chiusura della pratica legale – e può avvenire prima che siano concluse definitivamente le azioni giudiziarie intraprese nei confronti del debitore e dei garanti per il recupero del credito. Esso non implica la rinuncia al diritto giuridico di recuperare il credito e viene effettuato qualora la documentazione creditizia contenga ragionevoli informazioni finanziarie da cui emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare l'importo del debito. In tal caso il valore lordo nominale del credito rimane invariato, ma il valore lordo contabile viene ridotto di un ammontare pari all'importo oggetto di stralcio che può essere riferito all'intera esposizione o ad una quota parte della stessa. L'importo stralciato non può essere oggetto di successive riprese, di valore a seguito di una variazione migliorativa delle previsioni di recupero, ma unicamente a seguito di recuperi da incasso.

La cancellazione può avvenire a seguito della cessione delle attività finanziarie; in tal caso la differenza tra il valore contabile dell'attività ceduta ed e il corrispettivo ricevuto, inclusivo di eventuali attività ricevute al netto di eventuali passività assunte, è rilevata nella voce di conto economico, "100. a) Utili (Perdite) da cessione : attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Criteri di riclassifica

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato possono essere riclassificate nelle categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico". Detta riclassifica può avvenire nella circostanza molto rara in cui l'entità decida di modificare il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value alla data della riclassifica, con effetti prospettici a partire da tale data. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati:

  • a conto economico in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • a patrimonio netto, in un'apposita riserva da valutazione, in caso di riclassifica tra le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Attività materiali

Criteri di classificazione

Le attività materiali comprendono i terreni, gli immobili strumentali, gli investimenti immobiliari, gli impianti tecnici, i mobili e gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo. Si tratta di attività materiali detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi, per essere affittate a terzi, o per scopi amministrativi e che si ritiene di utilizzare per più di un periodo. Nel dettaglio gli immobili detenuti per essere affittati a terzi o per la valorizzazione del capitale investito, tramite la vendita, sono classificati come "attività materiali ad uso investimento" e seguono le regole previste dallo IAS 40.

Criteri d'iscrizione

Per gli immobili iscritti tra le attività materiali a scopo di investimento, a seguito della chiusura dell'originaria esposizione creditizia (cd. "datio in solutum"), il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value ("valore di mercato"), desunto da apposita perizia.

La differenza tra il valore di prima iscrizione dell'immobile ed il valore di carico della precedente esposizione creditizia, oggetto di cancellazione, è rilevata tra le "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" fino a concorrenza del valore del credito lordo esistente alla data di iscrizione. Tenuto conto del criterio di valutazione al fair value degli immobili ad uso investimento, come di seguito descritto, nella circostanza in cui il fair value di prima iscrizione dell'immobile dovesse essere superiore rispetto al valore del credito lordo, l'eccedenza è rilevata a conto economico nella voce "Risultato netto delle valutazioni al fair value delle attività materiali e immateriali".

Qualora al momento del perfezionamento dell'operazione, i competenti organi aziendali dovessero avere assunto la decisione di procedere alla dismissione dell'immobile entro un lasso temporale breve, il valore di iscrizione dell'immobile sarà pari al "valore di pronto realizzo", anch'esso desunto da apposita perizia, a meno che non vi siano trattative in corso tali da far presumere un maggior valore di recupero.

In ogni caso, qualora alla data di iscrizione dell'immobile, dovessero sussistere concrete trattative di vendita, dimostrate da impegni assunti dalle parti interessate e deliberate dai competenti organi aziendali, il valore di iscrizione iniziale dovrà tenere conto del prezzo di uscita deliberato, al netto delle eventuali spese di cessione, nel caso risulti inferiore rispetto al "valore di mercato" desunto dalla perizia redatta.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale, le attività materiali sono valutate al costo, dedotti eventuali ammortamenti e perdite di valore, ad esclusione degli immobili detenuti a scopo di investimento, per i quali la Società ha adottato l'opzione, consentita dallo IAS 40, di valutarli in base al metodo del fair value.

Attività materiali ad uso funzionale: valutazione successiva

Ammortamenti

Le attività materiali ad uso funzionale sono sistematicamente ammortizzate lungo la loro vita utile stimata, adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti, ad eccezione dei terreni in quanto ritenuti avere una vita utile illimitata, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati.

La quota di ammortamento deve essere in grado di riflettere il deperimento dei cespiti nel tempo a seguito del loro utilizzo, tenuto conto delle spese di manutenzione di carattere straordinario, che possono portare ad un incremento del valore dei cespiti.

Il valore ammortizzabile è rappresentato dal costo del bene al netto del valore residuo al temine del processo di ammortamento, qualora ritenuto significativo.

Immobili a scopo di investimento: metodo del fair value

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, Release adotta il metodo di valutazione del fair value, in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Il metodo del fair value prevede che:

  • gli incrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");
  • i decrementi di fair value debbano essere rilevati a conto economico come oneri ("Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali");.

In caso di vendita, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come "Utile (perdita) da cessione di investimenti".

Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare, si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Criteri di cancellazione

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando il bene è permanentemente ritirato dall'uso e dalla sua dismissione non sono attesi benefici economici futuri. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali, determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene, sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità (voce "Utili (Perdite) da cessione di investimenti")

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Criteri di classificazione

Vengono classificate nella voce dell'attivo "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" - e in quella del passivo "Passività associate ad attività in via di dismissione" - le attività/passività non correnti ed i gruppi di attività/passività il cui valore contabile sarà presumibilmente recuperato mediante la vendita anziché attraverso l'uso continuativo.

Per essere classificate nelle predette voci, le attività o passività (o gruppo in dismissione) devono essere immediatamente disponibili per la vendita e devono essere riscontrati programmi attivi e concreti tali da far ritenere come altamente probabile la loro dismissione entro un anno rispetto alla data di classificazione come attività in via di dismissione.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria, tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value. I proventi e gli oneri riconducibili a gruppi di attività e passività in via di dismissione, qualora riconducibili alla fattispecie delle attività operative cessate ("discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "290. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" mentre quelli relativi a singole attività non correnti in via di dismissione sono iscritti nella voce di conto economico più idonea.

Per "attività operative cessate" si deve intendere un importante ramo autonomo o area geografica di attività, anche facente parte di un unico programma coordinato di dismissione, piuttosto che una società controllata acquisita esclusivamente in funzione di una sua rivendita.

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale al momento della dismissione.

Fiscalità corrente e differita

Le voci includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito.

Le imposte sul reddito, calcolate nel rispetto della vigente normativa fiscale, sono contabilizzate in base al criterio della competenza, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Esse rappresentano pertanto l'onere fiscale, pari al saldo fra la fiscalità corrente e quella anticipata e differita, relativo al reddito dell'esercizio. Le imposte sul reddito sono rilevate nel conto economico (voce "270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente") ad eccezione di quelle relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto (ossia nella voce "160. Riserve da valutazione").

In particolare, le passività (attività) fiscali correnti, dell'esercizio in corso e di quelli precedenti, riflettono l'ammontare delle imposte sul reddito che ci si aspetta di pagare (recuperare) nei confronti delle autorità fiscali, in base ad una stima prudente, applicando le aliquote fiscali e la normativa fiscale vigente alla data di riferimento del bilancio (situazione infrannuale). Le attività e le passività fiscali correnti sono esposte nello stato patrimoniale a saldi compensati, qualora il regolamento avverrà sulla base del saldo netto, per l'esistenza di un diritto legale alla compensazione.

Le imposte anticipate e differite sono calcolate sulle differenze temporanee, senza limiti temporali, tra i valori contabili ed i valori fiscali delle singole attività o passività.

Le attività per imposte anticipate sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero, valutata sulla base della capacità della Società e del Gruppo, per effetto dell'esercizio dell'opzione relativa al c.d. "consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi nei futuri esercizi, tenuto altresì conto delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti, come ad esempio la Legge 214/2011 che prevede, a certe condizioni, la trasformabilità in crediti di talune attività per imposte anticipate. Le passività per imposte differite sono iscritte in bilancio o nella situazione infrannuale, con le sole eccezioni delle attività iscritte in bilancio per un importo superiore al valore fiscalmente riconosciuto e delle riserve in sospensione d'imposta, per le quali è ragionevole ritenere che non saranno effettuate d'iniziativa operazioni che ne comportino la tassazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tenere conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

Fondi per rischi ed oneri

Criteri di classificazione

Fondi per rischi e oneri: altri fondi per rischi e oneri

Nella sottovoce "Altri fondi per rischi ed oneri" sono compresi gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni legali o implicite derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio gli stanziamenti per il sistema incentivante al personale e per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, gli esborsi stimati a fronte dei reclami della clientela per l'attività di intermediazione in titoli, i contenziosi di natura fiscale.

Criteri d'iscrizione, di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

I fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività di ammontare o scadenza incerti e sono rilevati in bilancio se:

  • esiste un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione;
  • può essere effettuata una stima attendibile del probabile esborso futuro.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima dell'esborso finanziario necessario per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette i rischi e le incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate. Laddove l'elemento temporale sia significativo, gli accantonamenti vengono attualizzati utilizzando i tassi correnti di mercato. L'accantonamento e l'effetto dell'attualizzazione sono rilevati a conto economico nella voce "170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri", così come l'incremento del fondo per effetto del passare del tempo.

I fondi accantonati sono riesaminati ad ogni data di riferimento del bilancio e rettificati per riflettere la migliore stima corrente. Quando l'impiego di risorse, atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

In aggiunta, ciascun fondo è utilizzato unicamente per far fronte a quelle uscite per le quali è stato originariamente costituito.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

La voce delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprende le sottovoci "Debiti" e "Titoli in circolazione" ed è costituita dalle varie forme di provvista interbancaria, con società finanziarie e con clientela. Laddove presenti, sono inoltre inclusi i debiti iscritti dal locatario nell'ambito di operazioni di leasing finanziario. Sono infine compresi i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione finanziarie delle passività in esame avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o del regolamento dei titoli di debito emessi e viene effettuata sulla base del relativo fair value, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie emesse, al netto degli eventuali rimborsi e/o riacquisti, vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, le quali rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio o dalla situazione infrannuale quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato a conto economico.

Altre informazioni

a) Contenuto di altre voci di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere e i conti correnti ed i depositi "a vista" verso le verso le banche.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio di chiusura della data di fine periodo.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce può includere a titolo esemplificativo:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • i ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • i crediti connessi alla fornitura di beni o servizi non finanziari;
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "100. Attività fiscali".

Possono anche figurarvi eventuali rimanenze (di "saldo debitore") di partite viaggianti e sospese non attribuite ai conti di pertinenza, purché di importo complessivamente irrilevante.

Altre passività

Nella presente voce figurano le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include a titolo esemplificativo:

  • gli accordi di pagamento che l'IFRS 2 impone di classificare come debiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari;
  • i ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie, ivi inclusi quelli derivanti da contratti con i clienti ai sensi dell'IFRS 15;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "60. Passività fiscali" connesse, ad esempio, all'attività di sostituto d'imposta.

Trattamento di fine rapporto e altri benefici per i dipendenti

Ai sensi dello IAS 19 i benefici ai dipendenti comprendono tutte le tipologie di retribuzione previste, in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti o in virtù della cessazione del rapporto di lavoro, che in particolare si suddividono in:

  • benefici a breve termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati entro 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa;
  • benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro come ad esempio trattamento di fine rapporto e fondi di quiescenza;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro dovuti ai dipendenti a seguito della decisione dell'azienda di concludere il rapporto di lavoro prima della data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine (diversi da quelli per la cessazione del rapporto di lavoro) che si prevede vengano liquidati lungo un arco temporale superiore ai 12 mesi dalla fine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa.

Tipologie dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro

I benefici in oggetto comprendono il Fondo trattamento di fine rapporto (TFR) e i Fondi di quiescenza e sono distinti nelle due categorie di "piani a prestazioni definite" e "piani a contributi definiti", in base alle caratteristiche degli stessi piani.

In particolare, per i piani a contributi definiti il costo è rappresentato dai contributi maturati nell'esercizio, dato che la società ha solo l'obbligo di versare dei contributi fissati su base contrattuale ad un fondo e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti.

Per i piani a prestazioni definite, il rischio attuariale e di investimento, ossia il rischio di un'eventuale insufficienza di contributi o di un insufficiente rendimento degli asset in cui i contributi sono investiti, ricade sulla società.

Con riferimento al Fondo di trattamento di fine rapporto, a seguito della riforma della previdenza complementare, di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005, n. 252, sono state introdotte nuove regole per il trattamento di fine rapporto maturato a partire dal 1° gennaio 2007, che rilevano ai fini del relativo trattamento contabile. In particolare, per le società con in media almeno 50 dipendenti nel corso del 2006, le quote del trattamento di fine rapporto del personale maturate a partire dal 1° gennaio 2007 si configurano contabilmente come un "piano a contribuzione definita"; l'onere è infatti limitato alla contribuzione stabilita dalla normativa prevista dal Codice Civile, senza applicazione di alcuna metodologia attuariale. Diversamente, il fondo di trattamento di fine rapporto maturato alla data del 31 dicembre 2006 continua a qualificarsi contabilmente come un "piano a benefici definiti".

Valutazione dei benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro rappresentati da piani a benefici definiti

Per i piani a prestazioni definite la passività viene determinata da un attuario esterno secondo la metodologia attuariale della "Proiezione unitaria del credito". In base alla citata metodologia è necessario prevedere gli esborsi futuri sulla base di ipotesi demografiche e finanziarie, da attualizzare per tenere conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento e da riproporzionare in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica stimata al momento dell'erogazione del beneficio. Il valore attuariale della passività così determinato deve poi essere rettificato dal fair value delle eventuali attività al servizio del piano (passività/attività netta).

Gli utili e le perdite attuariali che si originano per effetto di aggiustamenti delle precedenti ipotesi attuariali formulate, a seguito dell'esperienza effettivamente riscontrata o a causa di modifiche delle stesse ipotesi attuariali, comportano una rimisurazione della passività netta e sono imputati in contropartita di una riserva di patrimonio netto. Tali utili e perdite sono oggetto di rappresentazione nel "Prospetto della redditività complessiva".

La variazione della passività conseguente ad una modifica o ad una riduzione di piano è rilevata nel conto economico come utile o perdita. Nel dettaglio, la fattispecie della modifica interviene qualora venga introdotto un nuovo piano, piuttosto che venga ritirato o modificato un piano esistente. Si ha invece una riduzione in presenza di una significativa variazione negativa del numero dei dipendenti compresi nel piano, come ad esempio nel caso di piani di riduzione del personale in esubero (accesso al Fondo di Solidarietà).

Valutazione dei benefici a lungo termine

La metodologia della "Proiezione unitaria del credito", in precedenza descritta, viene seguita anche per la valutazione dei benefici a lungo termine, quali i "premi di anzianità" a favore dei dipendenti. A differenza di quanto descritto per i "piani a benefici definiti", gli utili e le perdite attuariali connessi alla valutazione dei benefici a lungo termine vengono rilevati immediatamente nel conto economico.

Riserve da valutazione

Nella presente voce figura la riserva da valutazione relativa agli utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti.

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla società. Queste ultime vengono iscritte in bilancio a voce propria come componente negativa del patrimonio netto.

Il costo originario delle azioni proprie riacquistate e gli utili o le perdite derivanti dalla loro successiva vendita sono rilevati come movimenti del patrimonio netto.

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come una riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'Assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

b) Illustrazione di altri trattamenti contabili significativi

Leasing

L'IFRS 16 definisce il leasing come quel contratto, o parte di un contratto, in base al quale il locatore concede al locatario il diritto di utilizzare un bene identificato (c.d. ROU - "Right Of Use") per un certo periodo di tempo in cambio di un determinato corrispettivo. Gli elementi chiave per definire se un contratto, o una sua parte, rispetti la definizione di leasing sono rappresentati dal fatto che il bene sia identificato, che il locatario abbia il diritto di controllare l'utilizzo dello stesso e di riceverne sostanzialmente tutti i benefici economici.

Per Release si illustra la sola contabilizzazione dal punto di vista del locatore, che rappresenta l'unica fattispecie di leasing presente in bilancio.

Contabilizzazione nel bilancio del locatore

Qualora la Società agisca in qualità di locatore, il modello contabile IFRS 16 prevede che sia necessario distinguere se trattasi di beni concessi in leasing finanziario piuttosto che di beni concessi in leasing operativo, in funzione del diverso trattamento contabile applicabile alle due fattispecie.

In dettaglio, un leasing è classificato come finanziario se trasferisce sostanzialmente tutti i rischi e i benefici al locatario. Il leasing finanziario rappresenta, di fatto, un contratto di finanziamento con cui la società di leasing acquista, in vece del locatario, un bene cedendogli il diritto d'uso.

La contabilizzazione nel bilancio del locatore avviene con il metodo finanziario, mediante l'iscrizione di un credito di ammontare pari alla quota capitale dei canoni da percepire (aumentato dei costi esterni di transazione "up-front" non recuperati e ridotto dei ricavi di transazione "up-front" che concorrono alla remunerazione del credito), come se si trattasse di un'operazione di finanziamento.

Successivamente, il credito viene valutato al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, diminuito o aumentato dell'ammortamento - calcolato col metodo del tasso di interesse effettivo della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente al singolo credito. I crediti sono soggetti alle regole dell'impairment. Per maggiori dettagli sulle regole di contabilizzazione dei crediti valutati al costo ammortizzato si fa rinvio al punto "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" della presente parte A.2.

Per le operazioni di leasing operativo, nel bilancio del locatore continuano a figurare i beni di proprietà concessi in leasing ed i canoni di locazione sono iscritti a conto economico come ricavi.

Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment)

Ad ogni data di bilancio o di situazione infrannuale, i finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" - devono essere assoggettate ad un processo di impairment, finalizzato a stimare le perdite di valore attese per rischio di credito (cosiddette "ECL – Expected Credit Losses").

Aspetti generali del modello di impairment

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di valutazione, ma anche sulla base dell'aspettativa di perdite di valore future non ancora verificatesi.

In particolare, il modello ECL prevede che i sopracitati strumenti debbano essere classificati in tre distinti "Stage", in funzione della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale, a cui corrispondono diversi criteri di misurazione delle perdite attese. Nel dettaglio:

  • Stage 1: accoglie le attività finanziarie performing, originate o acquisite, per le quali non si osserva un significativo deterioramento del rischio di credito ("SICR – Significant Increase in Credit Risk") rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: accoglie le attività finanziarie performing che alla data di valutazione hanno registrato un significativo deterioramento del rischio di credito (SICR) rispetto alla prima iscrizione, sebbene non deteriorate;
  • Stage 3: comprende tutte le esposizioni per le quali si riscontrino uno o più eventi in grado di impattare negativamente sui flussi finanziari (evidenze di impairment), ossia le esposizioni che sono considerate come deteriorate.

Per le esposizioni rientranti nello Stage 1 la perdita attesa viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, su un orizzonte temporale fino a un anno; per quelle riconducibili allo Stage 2 e 3 le perdite attese vengono rilevate in un orizzonte temporale che considera tutta la vita residua dello strumento (lifetime).

Per la società, il perimetro delle esposizioni classificate nello Stage 3 corrisponde a quello delle esposizioni deteriorate, individuate sulla base delle definizioni stabilite dalle vigenti segnalazioni di vigilanza (Circolare di Banca d'Italia n. 217 "Manuale per la compilazione delle Segnalazioni di Vigilanza per gli Intermediari Finanziari, per gli Istituti di pagamento e per gli IMEL") e richiamate da Banca d'Italia nelle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari". Nel dettaglio, le richiamate circolari individuano le seguenti categorie di attività deteriorate:

  • sofferenze: rappresentano il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla società;
  • inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali si ritiene improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie, quali il mancato rimborso, ma è legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore);

• esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni, secondo le soglie di significatività previste dalla citata normativa. Per le società del Gruppo Banco BPM le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

In aggiunta, la normativa di Banca d'Italia, in linea con gli standard dell'EBA, ha introdotto la definizione di "esposizioni oggetto di concessione" (cosiddette "Forborne Exposure"). Trattasi in particolare delle esposizioni beneficiarie di misure di tolleranza, che consistono in concessioni, in termini di modifica e/o di rifinanziamento di un preesistente credito, nei confronti di un debitore esclusivamente in ragione di, o per prevenire, un suo stato di difficoltà finanziaria che potrebbe avere effetti negativi sulla sua capacità di adempiere agli impegni contrattuali originariamente assunti, e che non sarebbero state concesse ad un altro debitore con analogo profilo di rischio non in difficoltà finanziaria. Dette concessioni devono essere identificate a livello di singola linea di credito e possono riguardare esposizioni di debitori classificati sia nello status performing che nello status non performing (deteriorato). Per le esposizione con misure di forbearance, classificate tra le inadempienze probabili, il ritorno tra le esposizioni performing può avvenire solo dopo che sia trascorso un anno dal momento della concessione (cosiddetto "probation period") e che siano soddisfatte tutte le altre condizioni previste dal paragrafo 157 dell'ITS dell'EBA.

In ogni caso, le esposizioni rinegoziate non devono essere considerate forborne quando il debitore non si trovi in una situazione di difficoltà finanziaria: trattasi di rinegoziazione concesse per motivi commerciali.

Perdite di valore su strumenti finanziari performing

Per le attività finanziarie performing, ossia per quelle attività non considerate come deteriorate, si rende necessario valutare, a livello di singolo rapporto, la presenza di un significativo deterioramento del rischio creditizio (SICR), tramite confronto tra il rischio di credito associato allo strumento finanziario all'atto della valutazione e quello al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. In Release tale confronto viene effettuato assumendo a riferimento solo i cd "backstop indicators", ovvero fattori di "delinquency" del credito, la cui manifestazione fa presumere che si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito, a meno di evidenze contrarie

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, le società del Gruppo Banco BPM hanno deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre, che in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste nel citato ITS dell'EBA recepito nelle disposizioni di vigilanza.

Una volta definita l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio, le perdite attese (ECL) vengono determinate, attribuendo alla singola operazione o tranche di titolo, i seguenti parametri di rischio:

  • PD (Probabilità di Default): rappresenta la probabilità che un'esposizione performing possa migrare nello status di deteriorato, nell'orizzonte temporale di un anno;
  • LGD (Loss Given Default): trattasi della percentuale di perdita in caso default;
  • (EAD Exposure At Default), ossia l'esposizione al momento del default.

Le rettifiche di valore per perdite attese sono quindi quantificate come prodotto tra i parametri di PD, LGD ed EAD. I modelli utilizzati per la stima di tali parametri fanno leva sugli omologhi parametri utilizzati ai fini regolamentari, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità tra la normativa contabile e quella

prudenziale. Per ulteriori dettagli sul modello di determinazione delle perdite attese sulle esposizioni non deteriorate, con particolare riferimento ai criteri di stage assignment, dalla modalità di calcolo dei parametri di rischio, agli scenari

previsionali macroeconomici e alle relative probabilità di accadimento, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese" contenuto nella sezione del rischio di credito di "Parte D – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della presente Nota integrativa.

Perdite di valore su strumenti finanziari deteriorati

Come in precedenza illustrato, per le attività finanziarie deteriorate, alle quali è associata una probabilità di default del 100%, l'ammontare delle rettifiche di valore per le perdite attese relative a ciascun credito è pari alla differenza tra il valore di bilancio (situazione infrannuale) dello stesso al momento della valutazione (costo ammortizzato), ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo originario. I flussi finanziari sono stimati sulla base delle previsioni di recupero attese lungo l'intera durata dell'attività (lifetime), tenuto

Al fine della stima dei previsti flussi incassati e relativa tempistica, i crediti in esame sono oggetto di un processo di valutazione analitica.

conto del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

In funzione dello status di deterioramento e della tipologia di esposizione, la determinazione del valore di recupero viene effettuata prendendo come riferimento un approccio "going concern" piuttosto che "gone concern".

L'approccio going concern trova applicazione qualora si ritenga che l'attività operativa del debitore possa continuare a generare, in un futuro prevedibile, flussi di cassa da utilizzare per il pagamento dei debiti finanziari verso tutti i creditori, sulla base dei piani di rimborso previsti. L'approccio in esame prevede, quale fonte di rimborso, la redditività disponibile proveniente dall'attività operativa del cliente o da altre fonti finanziarie, nonché il corrispettivo stimato derivante dall'escussione delle eventuali garanzie reali o personali (per la quota parte non coperta dalla redditività disponibile). La valutazione della redditività disponibile deve essere condotta in modo prudenziale mediante analisi differenti in funzione della tipologia di clientela e dei dati acquisiti dalla stessa.

L'approccio gone concern viene utilizzato qualora si riscontri o si profili la cessazione dell'attività operativa del cliente e prevede quale principale fonte di rimborso, il corrispettivo derivante dell'escussione delle garanzie reali (pegno o ipoteca), come avviene per tutte le esposizioni classificate nello status di sofferenza. In aggiunta, devono essere valutati i possibili flussi di rimborso rivenienti da beni aggredibili di proprietà del soggetto debitore o degli eventuali garanti fideiussori.

In coerenza con gli obiettivi di cessione delle esposizioni creditizie deteriorate, di volta in volta stabiliti dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni include elementi forward-looking, attraverso l'introduzione di specifici scenari di vendita, laddove la strategia NPL del Gruppo preveda che il recupero delle citate esposizioni possa avvenire attraverso una cessione sul mercato, nell'ottica di perseguire una strategia di derisking volta a ridurre l'NPL ratio, ossia l'incidenza percentuale delle esposizioni deteriorate rispetto al complesso delle esposizioni. A partire dall'esercizio 2020, gli obiettivi di cessione, in precedenza riferiti alle sole esposizioni a sofferenza, hanno interessato anche portafogli di esposizioni classificate nello status di inadempienza probabile.

Conseguentemente, la stima delle perdita attese di tali posizioni riflette, oltre che il recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out) anche la presenza, opportunamente calibrata, dello scenario di vendita e quindi dei relativi flussi di cassa.

Come espressamente previsto dall'ITG3 dello IASB, nella determinazione delle perdite attese è infatti possibile considerare i flussi recuperabili per il tramite della vendita, nella misura in cui sia possibile elaborare aspettative ed assunzioni desunte in base ad informazioni ragionevoli e dimostrabili (si veda al riguardo il documento: "Meeting Summary – 11 December 2015 - Inclusion of cash flows expected from the sale on default of a loan in the measurement of expected credit losses").

In coerenza con gli obiettivi di cessione, le esposizioni delle società del Gruppo classificate nello status di sofferenza o di inadempienza probabile sono valutate attraverso la configurazione di due differenti stime dei flussi di cassa attesi:

  • la prima, determinata assumendo a riferimento lo scenario di recupero dal debitore sulla base dell'attività interna, secondo le linee guida di valutazione ordinaria seguito dal Gruppo in precedenza illustrate (scenario work out);
  • la seconda assumendo a riferimento lo scenario di recupero tramite cessione del credito (scenario vendita), la cui stima discende dall'importo definito per il recupero interno.

La stima dei flussi recuperabili è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa che la società si aspetta di ricevere nei due suddetti scenari.

La metodologia di stima delle perdite attese prevede quindi i seguenti passaggi:

3 Trattasi dell'IFRS Transition Resource Group for impairment of financial instruments, ossia gruppo di lavoro istituito con l'obiettivo di supportare l'implementazione di alcune tematiche relativa al nuovo modello di impairment IFRS 9.

  • la segmentazione del portafoglio in differenti cluster, ritenuti rilevanti ai fini dell'analisi del in funzione dello status (sofferenze o inadempienze probabili), della data di ingresso tra le esposizioni deteriorate (vintage), dell'ammontare delle esposizioni, dell'esistenza di vendite programmate;
  • l'assegnazione a ciascun cluster di una differente probabilità di cessione, in coerenza con il raggiungimento del livello di cessioni target deliberate dai competenti organi;
  • la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, fondata su un modello interno di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili, in base alla tecnica del "discounted cash flows", in funzione di alcuni parametri ritenuti rappresentativi nell'ottica del potenziale acquirente, con l'obiettivo di addivenire ad un prezzo dell'ipotetica cessione di ogni cluster, opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

Tenuto conto che le esposizioni oggetto di probabile cessione possono non essere singolarmente identificabili alla data di reporting, il modello prevede che a ciascun credito sia associata una probabilità di cessione.

La perdita attesa delle esposizioni in esame è quindi pari alla media ponderata per le probabilità assegnate ai due scenari delle stime dei flussi di cassa recuperabili nei due scenari (workout e vendita).

L'assegnazione delle probabilità ai vari scenari avviene assumendo a riferimento la segmentazione del portafoglio complessivo dei crediti classificati come sofferenza o inadempienza probabile in funzione delle principali caratteristiche che influenzano il valore attribuito dal mercato ai crediti della specie (vintage, ammontare delle esposizioni).

L'assegnazione delle probabilità ai vari cluster è guidata dall'ammontare delle cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione a livello di Gruppo in sede di definizione ed aggiornamento della NPL Strategy. In altre parole, le probabilità sono assegnate ai vari cluster in modo tale che la sommatoria dei valori nominali complessivi di ciascun cluster moltiplicato per la relativa probabilità di cessione (di seguito anche "valore atteso di cessione") sia pari al suddetto ammontare di cessioni target approvato dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo. Le probabilità assegnate ai vari cluster sono pertanto variabili nel tempo e possono andare da un minimo pari allo 0%, per quelle posizioni di escludere dalla vendita per le loro caratteristiche intrinseche, fino ad un massimo dell'85%, assegnato al cluster in cui sono inseriti i crediti che si ritiene più probabile possano essere ceduti (vendite programmate). Anche la composizione dei cluster è variabile nel tempo in funzione dell'andamento dell'appetito del mercato per le varie tipologie di esposizioni e delle conseguenti valutazioni di convenienza effettuate dai competenti organi della Società.

Per la determinazione dei flussi di recupero tramite la vendita, la metodologia valutativa utilizzata è fondata su un processo di attualizzazione dei flussi di cassa recuperabili ("discounted cash flows"), che tiene in considerazione i principali parametri che vengono normalmente considerati dai potenziali acquirenti in sede di definizione del prezzo di acquisto opportunamente calibrati al fine di tenere conto delle transazioni comparabili osservate sul mercato.

In maggior dettaglio, i fattori considerati nel processo di stima sono: la stima del valore recuperabile in coerenza con il valore stimato nello scenario work out; le spese che l'acquirente dovrà sostenere per recuperare il credito; la stima dei tempi di recupero, fondata su informazioni di mercato (es. tempi medi dei tribunali); i tassi di rendimento attesi dagli acquirenti e fattori specifici di mercato definiti anche in funzione della tipologia dell'operazione di cessione posta in essere

Si ritiene opportuno precisare che la metodologia in precedenza illustrata non trova applicazione agli eventuali crediti che, alla data di redazione del bilancio, sono già identificati analiticamente come destinati alla vendita, in relazione ai quali ricorrono le condizioni previste dal principio contabile IFRS 5 per la classificazione nel portafoglio delle attività in via di dismissione. La valutazione di tali crediti è effettuata considerando il solo scenario di cessione a cui è assegnata una probabilità del 100% ed assumendo a riferimento i prezzi di vendita o comunque le informazioni contenute negli accordi perfezionati con le controparti (offerte vincolanti).

Rinegoziazioni

In presenza di una rinegoziazione di un'attività finanziaria, ossia quando le condizioni contrattuali originarie sono modificate per volontà delle parti, occorre verificare se l'attività finanziaria debba continuare ad essere rilevata in bilancio o se, in caso contrario, si debba procedere a cancellare l'originaria attività finanziaria rilevando un nuovo strumento finanziario.

A tal fine occorre valutare se le modifiche dei termini contrattuali della rinegoziazione siano sostanziali o meno.

In presenza di modifiche sostanziali, l'entità deve eliminare contabilmente lo strumento finanziario oggetto di modifica e procedere all'iscrizione di una nuova attività finanziaria sulla base delle nuove previsioni contrattuali, sia nel caso che la rinegoziazione venga formalizzata attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto sia mediante una modifica di un contratto esistente. In particolare, sono considerate sostanziali le rinegoziazioni che:

  • introducono specifici elementi oggettivi che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi finanziari dello strumento finanziario (quali a titolo di esempio, il cambiamento della valuta di denominazione, l'introduzione di indicizzazioni a parametri azionari o di merci) in considerazione del significativo impatto atteso sui flussi finanziari originari; o
  • sono effettuate nei confronti di clientela che non presenta difficoltà finanziarie, con l'obiettivo di adeguare l'onerosità del contratto alle correnti condizioni di mercato.

In quest'ultimo caso, si deve precisare che qualora la società non conceda una rinegoziazione delle condizioni contrattuali, il cliente avrebbe la possibilità di finanziarsi presso altro intermediario con conseguente perdita per la società dei flussi di ricavi previsti dal contratto rinegoziato; in altri termini, a fronte di una rinegoziazione di natura commerciale, si ritiene che per la società non vi sia alcuna perdita da rilevare a conto economico conseguente al riallineamento alle migliori correnti condizioni di mercato per la propria clientela.

In caso contrario, ossia in presenza di modifiche non sostanziali, le esposizioni rinegoziate non saranno oggetto di cancellazione contabile. Nella fattispecie di rinegoziazioni non sostanziali vi rientrano le modifiche concesse a controparti che presentano difficoltà finanziarie (concessioni di misure di forbearance) riconducibili al tentativo della società di massimizzare il recupero dell'esposizione originaria, i cui rischi e benefici continuano tuttavia ad essere trattenuti dalla società. Fanno eccezione le modifiche che introducono nel contratto elementi oggettivi sostanziali in grado di per sé di comportare la cancellazione dell'attività finanziaria, come in precedenza illustrato.

Per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, in presenza di rinegoziazioni considerate non sostanziali e riconducibili a difficoltà finanziarie del debitore, si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, sulla base del tasso originario dell'esposizione esistente prima della rinegoziazione. La differenza tra tale valore lordo, come sopra determinato, ed il maggior valore contabile lordo antecedente la modifica è rilevata come perdita nel conto economico (voce 140 "Utili (Perdite) da modifiche contrattuali senza cancellazioni", cosiddetto "modification accounting"). Per le esposizioni deteriorate, eventuali misure di rinegoziazione rappresentate da stralci dell'esposizione lorda trovano rappresentazione nella voce di conto economico "130. Rettifiche / Riprese di valore nette per rischio di credito").

Per le rinegoziazioni conseguenti al Covid-19, non rientranti specificatamente nelle suddette due tipologie, si fa rinvio al trattamento contabile illustrato nel paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19", contenuto nella "Sezione 4 – Altri aspetti" della Parte A.1 della presente Nota integrativa.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Alla data di bilancio, non si rilevano trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie che ne richiedano l'informativa prevista dal principio IFRS 7.

A tal proposito si deve infatti precisare che nel corso dell'esercizio 2021, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" di Release.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli

operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
  • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
  • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
  • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per Release le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà.

Fair value del patrimonio immobiliare di proprietà

Il fair value degli immobili viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di società indipendenti qualificate ed operanti nel ramo specifico in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation4 .

Tali standard garantiscono che:

  • il fair value venga determinato del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, la perizia è di tipo "full", ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo "desktop", ossia basata sull'esame della documentazione, senza alcun sopralluogo dell'immobile.

Con riferimento alla periodicità di aggiornamento delle perizie, la policy di Gruppo prevede che per gli immobili a scopo di investimento sia necessario effettuare un aggiornamento annuo, tenuto conto che il criterio di misurazione di tali cespiti è il fair value.

Le metodologie utilizzate per la determinazione del fair value possono basarsi sul metodo finanziario reddituale (Discounted Cash Flow), sul metodo comparativo di mercato, o sul metodo della trasformazione, in funzione delle caratteristiche dell'immobile oggetto di valutazione.

Da ultimo si deve precisare che, in base al principio contabile IFRS 13, vi è la presunzione che l'attuale uso dell'attività rappresenti il massimo e migliore utilizzo della stessa, a meno che il mercato o altri fattori siano tali da suggerire che i partecipanti del mercato possano impiegare l'attività in modo diverso, al fine di massimizzarne il relativo valore ("highest and best use"). In linea con tale disposizione, per taluni investimenti immobiliari la determinazione del fair value può tenere conto della potenziale "riqualificazione" dell'attuale destinazione dell'immobile, qualora si ritenga che i partecipanti al mercato siano in grado di apprezzare le potenzialità correlate allo sviluppo futuro dell'immobile, ai fini della definizione di un ipotetico prezzo della transazione.

4 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017"della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare

Il fair value degli immobili è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto dipendente in modo significativo dalle stime condotte dal management, che sono caratterizzate per natura da elementi di giudizio e di soggettività, in relazione alle caratteristiche uniche e distintive dell'oggetto da valutare.

In particolare, la selezione degli input (flussi reddituali, tassi di attualizzazione, valore per metro quadro, prezzi di transazioni simili) rilevanti ai fini della misurazione del fair value degli immobili risulta influenzata dalle loro caratteristiche peculiari, quali, a titolo esemplificativo, la posizione geografica e commerciale, l'accessibilità e le infrastrutture presenti, il contesto urbano, lo stato di conservazione, la dimensione, eventuali servitù, lo stato di impianti esterni/interni. In aggiunta, in presenza di situazioni di difficile commercializzazione, possono rendersi necessari ulteriori correttivi in funzione delle politiche di vendita che la direzione aziendale intende perseguire.

In linea teorica, vi potrebbero essere circostanze, ritenute del tutto eccezionali, in cui il fair value degli immobili possa considerarsi di livello 2, ossia determinato sulla base di parametri considerati osservabili su mercati attivi; in tal caso deve essere presente un volume sufficiente di transazioni avvenute in un lasso temporale recente rispetto alla data di valutazione e non devono essere apportati correttivi significativi, a motivo dell'elevata similarità tra l'unità da valutare e le unità oggetto delle citate transazioni (es. unità residenziali appartenenti ad un edificio/area avente un numero sufficiente di unità comparabili oppure ufficio situato in un distretto commerciale con alcuni similari edifici caratterizzati da uffici comparabili).

Al riguardo si deve segnalare che, alla data di bilancio, così come al 31 dicembre 2020, il fair value del patrimonio immobiliare è interamente classificato in corrispondenza del livello 3.

Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato

Per le attività e passività finanziarie iscritte in bilancio in base al costo ammortizzato, classificate nella categorie contabili delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (crediti verso banche, enti finanziari e clientela) e delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (debiti verso banche, enti finanziari e clientela), la determinazione del fair value è rilevante, ai soli fini informativi, in linea alle disposizioni previste dal principio contabile di riferimento IFRS 7. In particolare:

  • per gli impieghi a medio-lungo termine "performing" (prevalentemente finanziamenti rappresentati da mutui e leasing), il fair value è determinato sulla base dei flussi di cassa, opportunamente rettificati per le perdite attese, in funzione dei parametri PD e LGD. Detti flussi sono attualizzati sulla base di un tasso di interesse di mercato rettificato per tenere conto di un premio ritenuto espressivo dei rischi e delle incertezze. Per i suddetti finanziamenti il fair value è interamente classificato in corrispondenza del livello 3 della gerarchia di fair value;
  • per gli impieghi "deteriorati" (sofferenze, inadempienze probabili, past due), il fair value è assunto convenzionalmente pari al valore netto di bilancio ed è esposto nel livello 3 della gerarchia di fair value. Al riguardo si segnala che, in tempi recenti, il mercato italiano degli NPL (Non Performing Loans) ha visto il perfezionamento di significative transazioni di cessioni di crediti deteriorati. I prezzi delle citate transazioni hanno tuttavia risentito delle peculiari caratteristiche dei crediti ceduti e della variabilità dei rendimenti richiesti dalle controparti acquirenti. Il fair value determinato in base alle suddette transazioni sarebbe pertanto caratterizzato da un'elevata dispersione di valori, tali da rendere non oggettiva l'individuazione di un valore di riferimento da assumere ai fini dell'informativa di bilancio; per tale motivo, il fair value dei crediti deteriorati è stato posto convenzionalmente pari al valore di bilancio
  • per i crediti e debiti a vista o a breve termine, il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value come consentito dal principio contabile IFRS 7. Il relativo fair value, che è convenzionalmente posto pari al valore di bilancio, è ricondotto in corrispondenza del livello 3.

Con riferimento agli impieghi a medio-lungo termine performing e per quelli deteriorati si deve precisare che i metodi e le assunzioni utilizzati per la stima del fair value sono frutto di valutazioni soggettive (livello 3); per tale ragione, il fair value riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe risultare significativamente diverso rispetto ai valori determinati per finalità differenti così come potrebbe non risultare comparabile con quello fornito da altre istituzioni finanziarie.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Per una disamina delle tecniche, degli input e dei processi di valutazione adottati dalla Società per gli strumenti classificati al livello 3 della gerarchia del fair value, si rimanda a quanto riportato nel precedente paragrafo.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Nel corso dell'esercizio non sono state effettuati trasferimenti tra diversi livelli di gerarchia del fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/Passività finanziarie misurate al fair 31/12/2021 31/12/2020
value L1 L 2 L 3 L1 L 2 L 3
1. Attività finanziarie valute al fair value con impatto a
conto economico
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione
b) attività finanziarie designate al fair value
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
3. Derivati di copertura
4. Attività materiali 561.204 637.269
5. Attività immateriali
Totale 561.204 637.269
1.
Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
2.
Passività finanziarie designate al fair value
3.
Derivati di copertura
Totale
Legenda:
L1= Livello 1
L2= Livello 2
L3= Livello 3

Le attività materiali misurate al fair value su base ricorrente, interamente classificate nel livello 3, sono rappresentate dagli immobili ad uso investimento di proprietà della Società.

In maggior dettaglio, nella sottovoce "4. Attività materiali" figurano gli immobili di proprietà detenuti a scopo di investimento per un importo pari a 561,2 milioni, classificati nella voce di stato patrimoniale "80. Attività materiali". Al riguardo si segnala che oltre alle attività materiali di cui sopra, Release detiene anche immobili valutati al fair value su base ricorrente per un ammontare pari a 18,3 milioni (livello 3 nella gerarchia di fair value), classificati nella voce patrimoniale "110. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione", in relazione alle trattative di vendita in corso.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
a conto economico
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 637.269
2. Aumenti 36.696
2.1 Acquisti 35.932
2.2 Profitti imputati a: 763
2.2.1 conto economico 763
di cui: Plusvalenze 748
2.2.2 patrimonio netto
2.3 Trasferimenti da
altri livelli
2.4 Altre variazioni in
aumento
3. Diminuzioni (112.761)
3.1 Vendite (11.925)
3.2 Rimborsi
3.3 Perdite imputate a: (97.616)
3.3.1 Conto economico (97.616)
di cui: minusvalenze (97.466)
3.3.2 Patrimonio netto
3.4 Trasferimenti ad
altri livelli
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
(3.220)
4 Rimanenze finali 561.204

A.4.5.2 Variazione annue delle attività valutate fair value su base ricorrente (livello 3)

Nella sottovoce "2.2.1 Profitti imputati a Conto economico" e "3.3.1 Perdite imputate a Conto economico" figurano gli utili e le perdite complessivamente rilevate nel conto economico dell'esercizio in corrispondenza delle seguenti voci:

  • "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per l'adeguamento al fair value delle attività materiali valutate sulla base del criterio del fair value (IAS 40);
  • "250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" per la rilevazione del risultato realizzato a seguito della vendita delle attività materiali rappresentate dagli immobili e valutate in base al criterio del fair value.

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

La società non detiene passività valutate al fair value.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non misurate al fair value o 31/12/2021 31/12/2020 (*)
misurate al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 479.793 480.957 600.561 610.150
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Totale 479.793 480.957 600.561 610.150
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 754.592 754.592 898.485 898.485
2. Passività associate ad attività in via di dismissione
Totale 754.592 754.592 898.485 898.485
Legenda:
VB= Valore di Bilancio

L1= Livello 1

L2= Livello 2

L3= Livello 3

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"

Attività e passività non valutate al fair value

Le attività e le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti, depositi, conti correnti, altri debiti), sono classificato nel livello 3, in quanto:

  • il fair value è stato determinato sulla base di parametri non osservabili, prevalentemente riconducibili alle stime delle perdite attese determinate in base ad indicatori non osservabili sul mercato; o
  • non si è proceduto ad una misurazione del fair value in quanto ritenuto essere approssimativamente pari al valore di bilancio, come consentito dal principio contabile IFRS 7.

Per le citate tipologie di strumenti finanziari, la selezione delle tecniche ed i parametri utilizzati nella stima del fair value, da indicare in bilancio ai soli fini di disclosure, nonché l'apprezzamento in merito alla significatività degli input non osservabili, richiedono significativi elementi di giudizio; non si può quindi escludere che un differente apprezzamento di tali parametri o il ricorso a tecniche di valutazione alternative possano condurre a valori di fair value significativamente differenti, anche in funzione delle diverse finalità per la determinazione degli stessi.

Per l'informativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato si fa rinvio a quanto illustrato nei precedenti paragrafi "Attività e passività finanziarie valutate in bilancio al costo ammortizzato".

Attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente

In linea con le disposizioni previste da Banca d'Italia per i bilanci delle società finanziarie per le attività e passività misurate al fair value su base non ricorrente è necessario fornire l'informativa della triplice gerarchia di fair value. A titolo di esempio, tale fattispecie ricorrerebbe qualora un'attività materiale, di regola misurata in base al criterio del costo, sarebbe valutata al fair value, al netto dei costi di vendita, a seguito della classificazione IFRS 5 quale attività non corrente in via di dismissione.

Al riguardo si deve precisare che al 31 dicembre 2020, così come per l'esercizio precedente, non viene fornita alcuna informativa sulla gerarchia di fair value delle attività o passività misurate al fair value su base non ricorrente, in quanto fattispecie non presente nella Società.

Le uniche attività classificate in via di dismissione sono infatti rappresentate dagli immobili, che sono tuttavia valutati in base fair value su base ricorrente, a seguito della modifica del criterio di valutazione intervenuto a partire dall'esercizio 2019.

Per le attività non correnti ed i gruppi di attività in via di dismissione e passività associate oggetto di misurazione al costo si fa rinvio alla specifica informativa riportata nella Sezione 11 "Attività non correnti, gruppi di attività in via di dismissione e passività associate" contenute nella Parte B della presente Nota integrativa.

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/ LOSS"

Fattispecie non applicabile alla Società.

Parte B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

(valori in migliaia di euro)

Di seguito sono analizzate le consistenze patrimoniali al 31 dicembre 2021, determinate sulla base dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, raffrontate con i saldi di fine esercizio 2020.

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"

31/12/2021 31/12/2020 (*)
a) Cassa
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
c) Conti correnti e depositi presso banche 31.006 60.083
Totale 31.006 60.083

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari "del 29 ottobre 2021.

Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

A seguito della riclassifica dei crediti a vista verso le banche da questa voce alla voce 10 "Cassa e disponibilità liquide", in ottemperanza alle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" del 29 ottobre 2021, la presente voce non risulta valorizzata né per queste esercizio né per il precedente, si omette pertanto la relativa tabella.

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4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso società finanziarie

La sottovoce "Altri finanziamenti" è costituita da crediti per mutui.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

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4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

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4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

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35

(*) I dati dell'esercizioprecedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"

4.5a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

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Al 31 dicembre 2021 Release non ha più in essere misure di sostegno Covid-19.

4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite

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Nella presente tabella sono evidenziate esclusivamente le esposizioni per le quali è rilevabile almeno una delle garanzie riconducibili alle categorie previste. Le esposizioni sono prioritariamente ricondotte (i) per il Leasing Finanziario nella categoria garantite da "Beni in leasing Finanziario" e (ii) per i mutui ipotecari nella categoria garantite da Ipoteche". Al fine della compilazione della presente tabella, i crediti acquistati pro-soluto nell'ambito della complessiva riorganizzazione dell'ex sub gruppo Banca Italease e l'attesa locazione sono assimilati al Leasing finanziario, ancorché classificati in bilancio tra gli "Altri finanziamenti".

Sezione 8 – Attività materiali - Voce 80

La Società detiene esclusivamente immobili detenute a scopo di investimento e valutati al fair value, si omettono pertanto le altre tabelle.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Totale 2021 Totale 2020
Attività/Valori L1 L2 L3 L1 L2 L3
1 Attività di proprietà 561.204 637.269
a) terreni 406.304 457.819
b) fabbricati 154.900 179.450
2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing
a) terreni
b) fabbricati
Totale 561.204 637.269
di cui: ottenute tramite l'escussione 561.204 637.269
delle garanzie ricevute

Le attività valutate al fair value sono rappresentate da immobili ritirati a seguito di chiusura dell'originaria posizione creditoria (cd "datio in solutum") e da immobili acquisiti nell'ambito di accordi transattivi su esposizioni in contenzioso. Al riguardo si deve precisare che Release non detiene attività di investimento rappresentate da diritti d'uso acquisiti con il leasing.

Gli immobili detenuti a scopo di investimento concessi in leasing operativo ammontano invece a 393,1 milioni.

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali
A. Esistenze iniziali 457.819 179.450
B. Aumenti 26.889 9.791
B.1 Acquisti 26.425 9.507
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value 464 284
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (78.404) (34.342)
C.1 Vendite (4.067) (7.993)
C.2 Ammortamenti - -
C.3 Variazioni negative di fair value (72.505) (24.961)
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: (1.832) (1.388)
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi in via di dismissione (1.832) (1.388)
C.7 Altre variazioni -
D. Rimanenze finali 406.304 154.900
E. Valutazione al fair value

Al fine di una migliore comprensione della movimentazione delle attività in esame si deve precisare che:

  • nella sottovoce "B.1 Acquisti" si rileva l'iscrizione di 8 immobili a seguito di "datio in solutum";
  • nelle sottovoci "B.3 Variazioni positive di fair value" e "C.3 Variazioni negative di fair value" figurano gli effetti conseguenti alla valutazione al fair value del patrimonio immobiliare complessivamente negativi per positivi per 96,7 milioni. Detti effetti sono esposti nella voce di conto economico "230. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 0,9 milioni.
  • la sottovoce "E. valutazione a fair value", da compilare per gli immobili ad uso investimento valutati al costo, risulta non valorizzata in quanto tutti gli immobili sono valutati al fair value.

Sezione 10 – Attività fiscali e passività fiscali - Voce 100 dell'attivo e voce 60 del passivo

Per quanto concerne le attività fiscali anticipate e passività fiscali differite esse risultano rilevate applicando il "balance sheet liability method" dettato dallo IAS12.

Le attività fiscali anticipate, siano esse derivanti da differenze temporanee o da perdite fiscali, sono iscritte se è probabile che sarà realizzato un reddito imponibile futuro a fronte del quale potrà essere recuperata l'attività stessa e tenendo conto anche delle possibilità di recupero offerte dalla specifica normativa fiscale vigente che prevede la possibilità di realizzo anche in assenza di imponibili fiscali.

Inoltre, le attività fiscali per imposte anticipate che non siano recuperabili in una prospettiva individuale possono essere recuperate nell'ambito del Consolidato fiscale del Gruppo Banco BPM S.p.A. di cui fa parte Release. La legge n. 208 del 28 dicembre 2015 (c.d. legge di stabilità 2016) ha introdotto importanti novità in relazione all'applicazione dell'aliquota Ires. L'articolo 1, commi 61, 65 e 66, ha previsto la riduzione dell'aliquota Ires dal 27,5% al 24% con decorrenza 1 gennaio 2017.

Per gli enti creditizi e finanziari, oltre all'ordinaria aliquota IRES del 24%, è stata prevista l'applicazione di un'addizionale pari a 3,5 punti percentuali sul risultato imponibile.

Alla data di bilancio Release ha attività per imposte anticipate trasformabili in crediti di imposta iscritte al 27,5% ai fini IRES e 5,57% ai fini IRAP e attività per imposte anticipate non trasformabili in crediti di imposta iscritte al 24%, che sono state rilevate sulla base delle evidenze di recuperabilità fornite dalla Capogruppo nell'ambito del consolidato fiscale e delle disposizioni di legge, non disponendo Release di un autonomo "probability test".

Non ha invece attività per imposte anticipate non trasformabili in crediti d'imposta iscritte con riferimento all'aliquota addizionale del 3,5% IRES e all'IRAP del 5,57% recuperabili in ottica individuale: tali attività "potenziali", potranno essere rilevate in futuro qualora si verificassero i presupposti per il loro recupero a seguito della fusione in Banco BPM.

L'art. 110 del D.L. 14 agosto 2020, n. 104 (c.d. Decreto "Agosto") ha reintrodotto la possibilità, per le società che redigono il bilancio d'esercizio secondo i principi contabili IAS/IFRS, di riallineare le divergenze tra valori fiscali e contabili relativi ai beni materiali (esclusi i bene merce) e immateriali (esclusi gli avviamenti) e alle partecipazioni immobilizzate. Release ha deliberato di avvalersi della facoltà di riallineare il valore fiscale di alcuni immobili (matricole) ai maggiori valori contabili iscritti nel bilancio al 31 dicembre 2020.

Il beneficio del riallineamento ammonta in base ai dati aggiornati al 31 dicembre 2021 complessivamente a 28,2 milioni, pari alla differenza tra il costo per l'imposta sostitutiva (4,0 milioni) - corrispondente al 3% del valore da riallineare pari a 134,0 milioni - e la fiscalità differita (32,2 milioni).

Ai fini dell'effettivo conseguimento del suddetto beneficio, è tuttavia previsto un meccanismo in base al quale, qualora l'unità riallineata dovesse essere ceduta a terzi prima del 1° gennaio 2024, il calcolo delle plusvalenze e delle minusvalenze fiscali - rispettivamente da tassare e da dedurre - sarebbe effettuato assumendo a riferimento il valore fiscale anteriore al riallineamento, rilevando un credito d'imposta per l'imposta sostitutiva già pagata. In termini contabili, tale beneficio è conseguito mediante lo storno delle passività per imposte differite (DTL – Deferred Tax Liabilities) sul disallineamento fiscale e la rilevazione del debito tributario per l'imposta sostitutiva da corrispondere.

In assenza di informazioni certe in merito al piano di vendite attese di tali immobili, si è ritenuto che le differenze temporanee che generano la fiscalità differita verranno meno solo al termine del periodo di recapture, ossia al 1° gennaio 2024.

Il dettaglio delle imposte anticipate e differite è quindi esposto nelle seguenti tabelle.

10.1 Composizione della voce 100 "Attività fiscali: correnti e anticipate"

31/12/2021 31/12/2020
Attività per imposte correnti 2.814 5.002
Attività per imposte anticipate 130.468 77.595
Totale 133.282 82.597

Alla data del 31.12.2021 non è stata stanziata alcuna addizionale del 3,5% posto che Release presenta un risultato imponibile negativo.

10.2 Composizione della voce 70 "Passività fiscali: correnti e differite"

31/12/2021 31/12/2020
Passività per imposte correnti 3.337 -
Passività per imposte differite 28.144 -
Totale 31.481 -

Le passività fiscali di totali Euro 31,5 milioni riguardano passività correnti per Euro 3,4 milioni (Euro 2,8 milioni per imposta sostitutiva sul riallineamento immobili e 0,6 milioni per IRAP d'esercizio) e passività differite per Euro 28,1 milioni calcolate sulle riprese da valutazione al fair value degli immobili al netto dell'imposta sostitutiva sul riallineamento e delle passività differite iscritte su immobili ceduti nel periodo della c.d. "recapture".

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Esistenze iniziali 77.595 79.861
2. Aumenti 58.774 12.049
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 25.760 12.049
a) relative a precedenti esercizi 115 4.956
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 25.645 7.093
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti 33.015
3. Diminuzioni (5.901) (14.316)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (5.088) (9.134)
a) rigiri (4.736) (4.536)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre (352) (4.598)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni (813) (5.182)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla Legge n.214/2011 (813) (5.182)
b) altre
4. Importo finale 130.468 77.595

Gli incrementi delle imposte anticipate sono principalmente riferiti a: (i) iscrizioni di imposte anticipate a seguito della riapertura fra imposte anticipate e differite per pari importo (Euro 33 milioni) e (ii) valutazioni al fair value degli immobili a scopo di investimento al netto delle cessioni intervenute nel corso dell'anno (Euro 24,5 milioni).

Le diminuzioni scontano principalmente: (i) i rigiri dell'anno in particolare riferiti al decimo lineare della svalutazione

crediti ex IFRS 9 (Euro 1,2 milioni), alla valutazione e cessioni relative agli immobili a scopo di investimento (Euro 2,3 milioni) e a riprese su fondi rischi e oneri (Euro 0,2 milioni) e ii) la trasformazione in crediti d'imposta delle attività fiscali iscritte al 31/12/2020 secondo quanto previsto dalla legge 214 del 2011 (Euro 0,8).

10.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 8.411 13.593
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (813) (5.182)
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazioni in crediti d'imposta (813) (5.182)
a) derivante da perdite di esercizio (813) (5.182)
b) derivante da perdite fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 7.598 8.411

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Esistenze iniziali
2. Aumenti 33.120
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio -
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti 33.120
3. Diminuzioni (4.976)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (4.976)
a) rigiri (4.976)
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 28.144

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Non vi sono variazioni delle imposte anticipate in contropartita del patrimonio netto.

Sezione 11 – Attività non correnti, gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione

31/12/2021 31/12/2020
A. Singole attività
A.1 Attività finanziarie 7.567
A.2 Partecipazioni
A.3 Attività materiali 18.320 19.903
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 18.320 19.903
A.4 Attività immateriali
A.5 Altre attività non correnti
Totale A 18.320 27.470
di cui valutate al costo 7.567
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
di cui valutate al fair value livello 3 18.320 19.903
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
- attività finanziarie designate al fair value
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
B.4 Partecipazioni
B.5 Attività materiali
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute
B.6 Attività immateriali
B.7 Altre attività
Totale B
di cui valutate al costo
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
di cui valutate al fair value livello 3
C. Passività associate a singole attività in via di dismissione
C.1 Debiti
C.2 Titoli
C.3 Altre passività
Totale C
di cui valutate al costo
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
di cui valutate al fair value livello 3
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
D.2 Passività finanziarie di negoziazione
D.3 Passività finanziarie designate al fair value
D.4 Fondi
D.5 Altre passività
Totale D
di cui valutate al costo
di cui valutate al fair value livello 1
di cui valutate al fair value livello 2
di cui valutate al fair value livello 3

Nel corso dell'esercizio la società ha perfezionato la vendita di tre immobili presenti in questa voce al 31 dicembre 2020 ed ha riclassificato, dalle "attività materiali detenute a scopo di investimento", otto immobili per Euro 3,2 milioni per i quali sussistevano, al 31 dicembre 2021, avanzate trattative di vendita.

Sezione 12 – Altre attività - Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

31/12/2021 31/12/2020
Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale 64.955 65.939
Crediti verso Amministrazioni Finanziarie (non classificabile nelle attività
fiscali) 647 3.629
Crediti per la cessione di beni ed erogazione di servizi 3 1
Altri proventi da ricevere 2.093 3.149
Partite in corso di lavorazione - 8
Ratei e risconti attivi non riconducibili a voce propria 629 865
Altre partite 3.245 5.448
Totale 71.572 79.039

La voce Crediti verso società del gruppo relativi al consolidato fiscale accoglie i crediti per perdite fiscali IRES formatesi nel 2021 verso la consolidante fiscale (calcolati con l'aliquota del 24%) al netto della parte incassata nel periodo relativa alle perdite pregresse.

Tali crediti sono iscritti sulla base delle evidenze fornite dalla Capogruppo in termini di possibilità di recupero delle perdite fiscali in ottica di consolidato fiscale.

La voce "Altri proventi da ricevere" accoglie i crediti per affitti attivi su immobili rientrati dalla locazione finanziaria.

La voce "Altre partite" accoglie crediti di varia natura connessi all'attività svolta ma non strettamente legati alla locazione finanziaria.

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Voci verso banche verso
società
finanziarie
verso
clientela
verso banche verso
società
finanziarie
verso
Clientela
1. Finanziamenti 750.000 891.655
1.1. Pronti contro termine
1.2 altri finanziamenti 750.000 891.655
2. Debiti per leasing
3. Altri debiti 85 21 4.486 160 379 6.290
Totale 750.085 21 4.486 891.816 379 6.290
Fair value - livello 1
Fair value - livello 2
Fair value - livello 3 750.085 21 4.486 891.816 379 6.290
Totale Fair value 750.085 21 4.486 891.816 379 6.290

La sottovoce 1.2 "Altri finanziamenti" dei Debiti verso le banche è costituita da finanziamenti a breve termine a revoca ricevuti dalla controllante Banco BPM S.p.A..

La voce "Altri Debiti" verso banche è costituita da debiti verso banche per garanzie escusse a titolo cauzionale per Euro 85 mila.

Infine, la voce "Altri debiti" verso clientela è composta prevalentemente da:

  • Euro 1,3 milioni di debiti verso clientela;
  • Euro 2,0 milioni di debiti per depositi cauzionali a garanzia.

Sezione 6 – Passività fiscali - Voce 60

Si veda sezione 10 dell'attivo.

Sezione 7– Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70

Vedi sezione 11 dell'attivo

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

31/12/2021 31/12/2020
Debiti verso Erario (non classificabili tra le passività fiscali) 2.977 2.341
Debiti inerenti al personale 7 8
Debiti verso Enti previdenziali 16 28
Debiti per forniture di beni e servizi 24.474 18.106
Altre partite in corso di lavorazione 1.817 4.607
Ratei e risconti passivi non riconducibili a voce propria 883 286
Altre partite 6.888 9.275
Totale 37.063 34.651

I "Debiti per forniture di beni e servizi" sono principalmente relativi a debiti verso fornitori aziendali per fatture da liquidare e da ricevere.

La sottovoce "Altre partite in corso di lavorazione" si compone d'incassi contabilizzati ma non ancora imputabili a specifiche partite.

La sottovoce "Altre partite" è principalmente relativa a un importo da riconoscere alla Capogruppo a fronte di un atto conciliativo definito dalla Capogruppo stessa con Agenzia delle Entrate anche a beneficio della Società.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Esistenze iniziali 122 123
B. Aumenti 5 1
B.1 Accantonamento dell'esercizio 1 1
B.2 Altre variazioni in aumento 4 -
C. Diminuzioni (1) (2)
C.1 Liquidazioni effettuate - -
C.2 Altre variazioni in diminuzione (1) (2)
D. Rimanenze finali 126 122

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce agli oneri rilevati nella voce 160a) "Spese Amministrative - Spese per il Personale", sottovoce 1.e) "Accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale" di conto economico.

Nella voce B.2 "Altre variazioni in aumento" sono ricomprese perdite attuariali per 4 mila euro, al 31 dicembre 2020 gli effetti della valutazione attuariale erano compresi nella voce C.2 "Altre variazioni in diminuzione" per mille euro.

Gli utili e le perdite, sono rilevati in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva.

9.2 "Altre informazioni"

Come descritto nella Parte A – Politiche contabili, a seguito della riforma della previdenza complementare, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce, alla sola quota maturata sino al 31 dicembre 2006.

L'accantonamento non comprende pertanto le quote che per effetto della citata riforma sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. In tal caso, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate tra i costi del personale nella sottovoce "indennità di fine rapporto", sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, tra i costi per il personale, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività", o di un'uscita di disponibilità liquide:

  • nella sottovoce "indennità di fine rapporto" se versate al fondo di Tesoreria verso l'INPS;
  • nella sottovoce "versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni a contribuzione definita" se versate a forme di previdenza complementari.

Principali ipotesi attuariali

La valutazione attuariale del TFR è stata condotta da un attuario esterno indipendente, sulla base della metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit" come previsto dallo IAS 19. Nella seguente tabella sono riportate le principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario sulle quali è fondata la valutazione al 31 dicembre 2021 rispetto a quella al 31 dicembre 2020.

Principali ipotesi demografiche ed attuariali per la valutazione del fondo TFR al 31 dicembre 2021
Ipotesi demografiche (2021-2020)
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting - Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle
anticipazioni di TFR
0,50%
Frequenze del turnover 1,50%
Probabilità di pensionamento Secondo le ultime disposizioni legislative - al raggiungimento del primo requisito di
pensionamento secondo quanto previsto dall'Assicurazione Generale Obbligatoria
Ipotesi finanziarie (2021-2020)
media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA (*):
Tasso annuo di attualizzazione 31.12.2021: 0,43
31.12.2020: 0,04%
Tasso annuo di inflazione media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap (**):
31.12.2021: 2,20%
31.12.2020:1,10%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata;

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo BPM)

Utili/Perdite attuariali rilevati nel prospetto della redditività complessiva

Come illustrato nel precedente paragrafo 9.1, le modifiche di alcune delle ipotesi attuariali per la valutazione del TFR al 31 dicembre 2021, rispetto al precedente esercizio, hanno comportato complessivamente un incremento del fondo di 4 mila euro per effetto di perdite attuariali, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per 2 mila euro. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di inflazione per 6 mila euro e di utili relativi alla modifica delle tasso di attualizzazione per 4 mila euro;
  • alle altre ipotesi attuariali per 2 mila imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione, che è una delle più importanti assunzioni utilizzate nella misurazione delle obbligazioni per i piani a benefici definiti, si è fatto riferimento ai rendimenti di aziende aventi rating "AA",

considerati quale migliore espressione di rendimenti di aziende di primaria qualità. Il principio contabile di riferimento IAS 19 precisa, infatti, che tale tasso deve riflettere il valore temporale del denaro, ma non il rischio di credito specifico dell'entità, né il rischio attuariale o di investimento e nemmeno il rischio che, in futuro, i dati reali sperimentati possano differire rispetto alle ipotesi attuariali utilizzate. Il principio specifica, inoltre, che tale tasso deve essere determinato con riferimento ai rendimenti di mercato, alla data di chiusura dell'esercizio, di titoli di aziende primarie del paese in cui opera l'entità (cosiddetto "High Quality Corporate Bond yield") e, alternativamente, in assenza di un mercato spesso per tali titoli, con riferimento ai rendimenti di mercato di titoli governativi. Le società del Gruppo Banco BPM, a partire dal 2020, utilizzano come tasso di attualizzazione la curva dei tassi Eur Composite AA utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata. Nel dettaglio, sono stati considerati i soli titoli emessi da emittenti corporate compresi nella classe "AA" di rating emessi da società appartenenti a diversi settori tra cui Utility, Telephone, Financial, Bank, Industrial. Quanto invece all'area geografica è stato fatto riferimento all'area Euro. La curva è stata ricavata tramite l'information provider Bloomberg.

L'incremento del tasso di attualizzazione di 39 basis point (0,43% al 31 dicembre 2021 contro 0,04% del 31 dicembre 2020) è quindi imputabile esclusivamente all'evoluzione di mercanto, in quanto il parametro di rifermento al 31 dicembre 2021, a parità di piano , è risultato il medesimo di quello dell'esercizio precedente.

Analisi di sensitività

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività dell'obbligazione relativa al trattamento di fine rapporto rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di ciascuna di tali ipotesi attuariale. In particolare, nella seguente tabella viene fornita evidenza della variazione del fondo di trattamento di fine rapporto, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e di inflazione di 50 punti base, nonché di ipotizzare un maggiore tasso di turnover, pari all'1%, rispetto ai parametri effettivamente utilizzati.

(in migliaia di euro) Variazione in
termini assoluti
Variazione in
termini
percentuali
tasso attualizzazione +0,5% (4) -3,10%
tasso attualizzazione -0,5% 4 3,25%
tasso inflazione +0,5% 2 1,96%
tasso inflazione -0,5% (2) -1,92%
(*) con il segno (+) leggasi un incremento del fondo, con il segno (-) leggasi un decremento del fondo

Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri - Voce 100

10. 1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1.Fondi
per
rischio
di
credito
relativo
a
impegni
e
garanzie
finanziarie rilasciate
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate
3. Fondi di quiescenza aziendali
4. Altri fondi per rischi ed oneri 14.140 15.543
4.1 controversie legali e fiscali 2.538 1.404
4.2 oneri per il personale 74 47
4.3 altri 11.528 14.092
Totale 14.140 15.543

Il fondo rischi per rischi e oneri è pari a Euro 14,1 milioni ed è così composto:

  • controversie legali collegate a esposizioni creditizie deteriorate per Euro 2,5 milioni, relative a 7 cause passive per cui si ritiene ricorrano i presupposti previsti dallo IAS 37 par. 92;
  • oneri per il personale per Euro 74 mila;
  • oneri previsti per la bonifica dall'amianto e per oneri vari su alcuni immobili per Euro 3,2 milioni;
  • oneri previsti a presidio di alcuni crediti fiscali per Euro 1 milione;
  • residuo oneri per il rischio legato al destino della somma versata al "Fondo Unico di Giustizia" oggetto di impegno rilasciato nel 2011 nei confronti della Capogruppo per Euro 7,4 milioni.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Fondi su altri
impegni e altre
garanzie rilasciate
Fondi di
quiescenza
Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 15.543 15.543
B. Aumenti 4.475 4.475
B.1 Accantonamento dell'esercizio 4.475 4.475
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
B.4 Altre variazioni
C. Diminuzioni (5.878) (5.878)
C.1 Utilizzo nell'esercizio (5.878) (5.878)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni
D. Rimanenze finali 14.140 14.140

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Release non ha fondi pensione interni ma, per i propri dipendenti iscritti ai fondi del Gruppo, ha l'obbligo di contribuire agli stessi, tramite il versamento annuale di un aliquota concordata applicata alle retribuzioni lorde erogate. L'importo versato nel 2021 ammonta a Euro 28 mila e risulta imputato alla voce 160a) "Spese Amministrative - Spese per il Personale", sottovoce 1.g) "Versamento ai fondi di previdenza complementari interni – a contribuzione definita".

Sezione 11 – Patrimonio – Voci 110, 120, 130, 140, 150, 160 e 170

11.1 Capitale: composizione

Tipologie Importo
1. Capitale 595.830
1.1 Azioni ordinarie 595.830
1.2 Altre azioni (da specificare)

Alla data di bilancio il Capitale Sociale risulta composto da 42.930.488.261 azioni prive di valore nominale.

11.5 Altre informazioni

Disponibilità e distribuibilità delle voci di patrimonio netto

Ai sensi dell'art. 2427 comma 7 bis del Codice Civile si riporta il riepilogo delle voci di patrimonio netto distinte secondo la loro origine e con l'indicazione della possibilità di utilizzo e di distribuibilità, nonché della loro eventuale utilizzazione nei precedenti tre esercizi.

Possibilità di
Quota
Utilizzi negli ultimi tre esercizi
Importo utilizzazione disponibile per copertura perdite per altre ragioni
Capitale 595.830 (259.658)
Riserve di capitale
Riserva per azioni proprie ---
Riserva da sovrapprezzo azioni A,B,C -
Riserve di utili: (57.571)
Riserva Legale - B
Riserve di Utili - A,B,C
- Riserve FTA -
- Utili/perdite portate a nuovo -
Riserva copertura perdite B
Utile/(Perdita) d'esercizio (80.438)
Altre riserve - altre
Riserve di valutazione:
Riserve da Utili/perdite Attuariali (45)
Totale 457.775 - (259.658) -
Quota non distribuibile -
Residuo quota distribuibile -
Legenda:
A: per aumento capitale
B: per copertura perdite
C: per distribuzione soci

Ai sensi di quanto previsto dall'art. 110 del D.L. n. 104 del 14 agosto 2020 convertito con modificazioni dalla legge n. 126 del 13 ottobre 2020, il Consiglio di Amministrazione della Società, in data 30 giugno 2021, ha deliberato l'esercizio della facoltà di riallineamento delle divergenze tra valori fiscali e contabili relative agli immobili di proprietà.

Il valore complessivo del riallineamento del valore degli immobili di proprietà – sulla base dei dati aggiornati al 31 dicembre 2021 - è risultato pari ad Euro 134.018.926. L'imposta sostitutiva, pari al 3% del riallineamento effettuato, è pari a Euro 4.020.568.

Il suddetto articolo 110 prevede che per un importo corrispondente ai maggiori valori oggetto di riallineamento, al netto dell'imposta sostitutiva, debba essere vincolata, ai fini fiscali, una riserva in sospensione d'imposta. Tenuto conto che il patrimonio di Release è costituito esclusivamente dal capitale sociale e dalle perdite portate a nuovo, il suddetto vincolo, che ammonta a Euro 129.998.358, deve intendersi posto sul capitale sociale che ammonta complessivamente a Euro 595.829.901, in linea con le interpretazioni contenute nella Circolare Assonime n. 6 del 5 marzo 2021.

Tenuto conto che in data 21 febbraio 2022 è prevista la fusione per incorporazione di Release nella Capogruppo, l'obbligo di istituire il suddetto vincolo fiscale sarà posto a carico dell'Assemblea dei Soci di Banco BPM - che sarà tenuta ad approvare anche il bilancio di Release al 31 dicembre 2021 - nei limiti dell'eventuale avanzo che emergerà dalla fusione.

Destinazione del risultato

Ai sensi dell'art 2427 comma 22-septies del C.C. si riporta la proposta di copertura delle perdite.

Preso atto che la società chiude l'esercizio con una perdita di € 80.438.261,06 si propone:

  • di riportare a nuovo l'intera perdita

Altre informazioni

La società non detiene in portafoglio attività e passività oggetto di compensazione in bilancio, soggette ad accordi quadro di compensazione ovvero ad accordi similari.

Parte C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 - Interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione
1.2 Attività finanziarie designate al fair value
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
3. Attività finanziarie valutate al costo 7.410 X 7.410 10.213
ammortizzato:
3.1 Crediti verso banche 2 X 2 3
3.2.Crediti verso società finanziarie 112 X 112 164
3.3 Crediti verso clientela 7.297 X 7.297 10.046
4. Derivati di copertura X X X
5. Altre attività X X - - 2
6. Passività finanziarie X X X X
Totale 7.410 - 7.410 10.213
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired 5.635 5.635 6.576
di cui: interessi attivi su leasing 5.884 5.884 8.494

Gli interessi attivi verso enti finanziari sono composti da interessi su mutui per Euro 70 mila e da interessi su contratti di leasing per Euro 42 mila.

Gli interessi attivi complessivi sono così composti:

  • per Euro 5,9 milioni da interessi su contratti di leasing;
  • per Euro 0,6 milioni da interessi su mutui;
  • per Euro 0,9 milioni da interessi su crediti acquistati pro-soluto;

Gli interessi attivi maturati nell'anno su attività impaired in essere al 31 dicembre 2021 sono rappresentati per Euro 4,3 milioni da leasing finanziario e per Euro 1,3 milioni da mutui e altri finanziamenti.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.754) (1.754) (4.450)
1.1 Debiti verso banche (1.754) X X (1.754) (4.450)
1.2 Debiti verso società finanziarie X X
1.3 Debiti verso clientela X X
1.4 Titoli in circolazione X X
2. Passività finanziarie di negoziazione
3. Passività finanziarie designate al fair value
4. Altre passività X X (3) (3) (50)
5. Derivati di copertura X X
6. Attività finanziarie X X X (804) (172)
Totale (1.754) (3) (2.561) (4.672)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing

Gli interessi passivi su debiti verso Banche costituiscono il costo della raccolta della Società che utilizza le forme tecniche come dettagliate alla Sezione 1 del passivo.

Sezione 2 – Commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Dettaglio Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
a) operazioni di leasing 8 10
b) operazioni di factoring
c) credito al consumo
d) garanzie rilasciate
e) servizi di:
- gestione fondi per conto terzi
- intermediazione in cambi
- distribuzione prodotti
- altri
f) servizi di incasso e pagamento
g) servicing in operazioni di cartolarizzazione
h) altre commissioni (da specificare) 1 1
Totale 9 11

Le "commissioni di leasing finanziario" sono costituite prevalentemente dal corrispettivo dei servizi di gestione legati ai contratti di locazione finanziaria (recupero spese d'invio documentazione, recupero spese d'incasso e recupero altre spese contrattuali).

Le "altre commissioni" comprendono le commissioni attive sulle operazioni di mutuo o finanziamento.

2.2 Commissioni passive: composizione

Dettaglio/Settori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
a) garanzie ricevute (367) (985)
b) distribuzione di servizi da terzi
c) servizi di incasso e pagamento (4) (4)
d) altre commissioni (da specificare)
Totale (371) (989)

Il decremento rispetto all'anno precedente è legato alla voce garanzie ricevute che accoglie la competenza pro rata temporis del costo sostenuto nel corso dell'esercizio 2020 per le fidejussioni rilasciate dalla Capogruppo allo scopo di traslare il rischio in relazione alle posizioni grandi rischi eccedenti i limiti individuali che sono scadute a marzo 2021 e non rinnovate a seguito dell'operazione di aumento del capitale sociale.

Sezione 6 – Utile (Perdita) da cessione o riacquisto – Voce 100

6.1 Utile (Perdita) da cessione o riacquisto: composizione

Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Voci/Componenti reddituali Risultato Risultato
Utili Perdite netto Utili Perdite netto
A. ATTIVITA' FINANZIARIE
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 21 (1) 21 407 (18.971) (18.564)
1.1 Crediti verso banche
1.2 Crediti verso società finanziarie
1.3 Crediti verso clientela 21 (1) 21 407 (18.971) (18.564)
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
reddititività complessiva
2.1 Titoli di debito
2.2 Finanziamenti
Totale attività (A) 21 (1) 21 407 (18.971) (18.564)
B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1.Debiti verso banche
2.Debiti verso società finanziarie
3.Debiti verso clientela
4.Titoli in circolazione
Totale passività (B)

Nel corso dell'esercizio si è concretizzata una sola cessione "singola" relativa a un rapporto classificato fra le inadempienze probabili.

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - Voce 130

8.1 "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/ Componenti Terzo stadio
Secondo
Impaired
acquistate
o originate
Primo Secondo Terzo Impaired
acquistate
Totale
2021
Totale
2020
reddituali Primo stadio stadio write-off Altre write-off Altre stadio stadio stadio o
originate
1. Crediti verso
banche
- per leasing
- per factoring
- altri crediti
2. Crediti verso
società finanziarie
(681) 116 (564) (1.687)
- per leasing (502) 116 (385) (506)
- per factoring
- altri crediti (179) (179) (1.181)
3. Crediti verso
clientela:
(477) (31.676) 303 2.085 50.685 20.920 (34.960)
- per leasing (364) (21.307) 266 1.576 42.086 22.257 (29.242)
- per factoring
- per credito al consumo
- prestiti su pegno
- altri crediti (113) (10.370) 37 510 8.599 (1.337) (5.718)
Totale 0 0 (477) (32.357) 0 0 303 2.085 50.801 0 20.356 (36.647)

La voce rappresenta il saldo fra le rettifiche e le riprese di valore connesse con il deterioramento dei crediti. Il saldo netto della voce si compone per Euro 18,0 milioni di riprese di valore specifiche nette e per Euro 2,4 milioni di riprese di valore di portafoglio nette.

8.1 "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Come già indicato in corrispondenza della tabella 4.5° dell'attivo, nel corso dell'esercizio si sono estinte le misure di sostegno Covid-19 che la società aveva in essere alla fine del precedente esercizio.

Sezione 10 – Spese amministrative - Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1) Personale dipendente (527) (611)
a) salari e stipendi (383) (443)
b) oneri sociali (97) (116)
c) indennità di fine rapporto (5) (5)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (1) (1)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (28) (35)
- a contribuzione definita (28) (35)
- a benefici definiti - -
h) altri benefici a favore dei dipendenti (14) (11)
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e Sindaci (179) (189)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre aziende - -
6) Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società (819) (863)
Totale (1.524) (1.662)

La voce "3. Amministratori e sindaci" è riferita per Euro 143 mila a compensi dovuti agli amministratori e per Euro 36 mila a compensi relativi al collegio sindacale.

10.2 Numero medio dei dipendenti ripartiti per categoria

31/12/2021 31/12/2020
1) Personale dipendente 10 12
a) dirigenti 2 2
b) quadri direttivi 5 6
c) restante personale dipendente 3 4
2) Altro personale - -
Totale
10
12

I dipendenti part-time sono stati convenzionalmente considerati al 70%. Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti, ove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno e al 31dicembre 2021 corrisponde a 10,0.

10.3 Altre spese amministrative: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
a) spese relative agli immobili - -
b) imposte indirette e tasse (9.733) (10.438)
c) postali, telefoniche, stampanti e altre per ufficio (2) (12)
d) manutenzioni e canoni per mobili macchine e impianti - -
e) prestazioni professionali e consulenze (1.469) (1.403)
f) spese per visure e informazioni (24) (28)
g) prestazione di servizi da terzi (3.854) (4.144)
h) premi assicurativi (330) (490)
i) trasporti, noleggi e viaggi (1) (6)
l) altri costi e spese diverse (2.092) (2.102)
Totale (17.506) (18.623)

La sottovoce "imposte indirette e tasse" comprende Euro 9,5 milioni per IMU su immobili reimpossessati. La sottovoce "prestazioni professionali e consulenze" è costituita principalmente da spese legali e recupero crediti. La sottovoce "prestazione di servizi da terzi" è costituita principalmente dai compensi per i servizi in outsourcing resi dalla Controllante per Euro 2,5 milioni e da società esterne al gruppo per Euro 1,3 milioni.

La voce l) "Altri costi e spese diverse" al 31 dicembre 2020 include il canone annuo per il mantenimento della convertibilità delle DTA qualificate in crediti d'imposta (D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla Legge 30 giugno 2016 n. 119) per 1,7 milioni.

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 170

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri: composizione

Accantonamenti Riattribuzioni
di eccedenze
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
a) controversie legali (1.199) 14 (1.185) 95
b) altri (3.215) 5.140 1.925 (504)
Totale
(4.415)
5.155 739 (409)

Sezione 14 – Altri proventi e oneri di gestione - Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Oneri su beni rivenienti dal leasing (29.187) (17.949)
Altri (2.630) (6.047)
Totale (31.817) (23.996)

La sottovoce "oneri su beni rivenienti dal leasing" riguarda le spese di ricolloco sostenute sui beni rientrati dalla locazione di cui Euro 7,9 milioni per l'attività svolta daBipielle Real Estate società appartenente al Gruppo Banco BPM.

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Voci/Componenti reddituali Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Recuperi di imposte 2 0
Recuperi di spese 201 152
Fitti attivi su immobili 19.249 23.517
Altri 2.619 3.411
Totale
22.072
27.080

I proventi per "fitti attivi" sono relativi alla quota di competenza dell'esercizio degli affitti percepiti dai sub-locatari degli immobili rivenienti da contratti di locazione finanziaria risolti a seguito di inadempimento del conduttore relativi quasi esclusivamente a immobili iscritti nella voce "Attività materiali detenute a scopo di investimento".

Il differenziale della voce altri oneri e proventi risulta pertanto negativo rispetto ad un margine positivo nel 2020. La variazione è dovuta principalmente ad un maggior costo di gestione degli immobili (Euro 12,2 milioni), a minori affitti attivi (Euro 4,3 milioni) compensati però da minori accantonamenti (Euro 4,1 milioni).

Sezione 16 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230

16.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) o al valore di presumibile realizzo delle attività materiali e immateriali: composizione

Rivalutazioni Svalutazioni Diffrenze di
cambio
Risultato
Attività/Componente reddituale (a) (b) Positive
Negative
(c)
(d)
Netto
(a + b + c
+ d)
A. Attività materiali
A.1 Ad uso funzionale
- Di proprietà
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing
749 (101.167) (100.418)
A.2 Detenute a scopo di investimento
- Di proprietà
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing
A.3 Rimanenze
749
749
(101.167)
(101.167)
(100.418)
(100.418)
B. Attività immateriali
B.1 Di proprietà
- B.1.1 Generate internamente dall'azienda
- B.1.2 Altre
B.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing
Totale 749 (101.167) (100.418)

Tale voce accoglie il risultato netto della valutazione al "Fair Value" degli immobili ad uso investimento ed è relativo alla variazione del loro valore di mercato al 31 dicembre 2021 in applicazione del metodo del fair value previsto dal principio contabile IAS 40 a cui la società è passata con effetto dal 1 gennaio 2019 in luogo del precedente metodo del costo.

Sezione 18 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 250

18.1 Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Immobili (135) 1.019
- utili da cessione 15 2.162
- perdite da cessione (150) (1.144)
B. Altre attività 58 9
- utili da cessione 58 10
- perdite da cessione - (1)
Risultato netto (77) 1.028

La voce si riferisce agli utili e alle perdite realizzate dalla vendita di beni immobili e di beni strumentali rivenienti dalla locazione finanziaria.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

31/12/2021 31/12/2020
1. Imposte correnti (-) 853
2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) (3.166) (360)
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) 20.111
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti
d'imposta di cui alla legge 214/2011 (+) 813 5.182
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 19.859 (2.267)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 4.871
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) 23.229 22.666

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Le successive tabelle forniscono la riconciliazione tra il risultato di periodo lordo e la base di calcolo utilizzata per la determinazione delle imposte di competenza dell'esercizio.

IRES 31/12/2021
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (103.667)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 6.860
> interessi passivi non deducibili -
> imposte indeducibili diverse da quelle sui redditi (al netto della quota deducibile IMU) 4.242
> perdite su crediti indeducibili
> spese amministrative a deducibilità limitata 3
> altre spese amministrative fuori competenza 1.663
> accantonamenti senza iscrizione di imposte anticipate 952
> altri
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (1)
> altre (1)
IMPONIBILE IRES (96.808)
aliquota IRES 24,00%
IRES EFFETTIVA 23.234
Tax rate IRES 21,35%
IRAP 31/12/2021
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte (103.667)
Componenti negativi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (+) 143.617
> interessi passivi non deducibili
> altre spese amministrative non deducibili integralmente (IMU, ecc.) 9.349
> quota non deducibile delle altre spese amministrative residue (10%) 1.750
> spese del personale al netto delle deduzioni ammesse 283
> accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri
> fair value immobili ad uso investimento (IAS 40) 100.418
> altri oneri di gestione (voce 190 C.E. banche) 31.817
Componenti positivi del risultato lordo non rilevanti definitivamente (-) (20.283)
> altri proventi di gestione (19.544)
> utilizzi e riprese di valore su fondi rischi (senza anticipate iscritte) (739)
> altri
Variazioni in aumento definitive non legate ad elementi del risultato lordo (+) -
> altre -
Variazioni in diminuzione definitive non legate ad elementi del risultato lordo (-) (8.493)
> altre (8.493)
IMPONIBILE IRAP 11.174
di cui: rilevante 11.174
di cui: non rilevante
Aliquota IRAP 5,57%
IRAP effettiva (622)
Tax rate IRAP -0,60%
IRES E IRAP NON DI COMPETENZA E ALTRE IMPOSTE 31/12/2021
Ires - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 4.016
Irap - Fiscalità corrente, anticipata e differita di esercizi precedenti 622
Imposte sostitutive (RIALLINEAMENTO IMMOBILI) (4.021)
Totale impatto 617
TOTALE IMPOSTE SUL RISULTATO LORDO DELL'ATTIVITA' CORRENTE
Totale Ires + Irap + Altre Imposte 23.229
Tax rate complessivo 22,41%

Sezione 21 – Conto economico: altre informazioni

21.1 – Composizione analitica degli interessi attivi e delle commissioni attive

Interessi attivi Commissioni attive Totale Totale
Voci/Controparte Banche Società
finanziarie
Clientela Banche Società
finanziarie
Clientela 31/12/2021 31/12/2020
1. Leasing finanziario 43 5.841 9 5.893 8.504
- beni immobili 43 5.754 8 5.805 8.395
- beni mobili 55 55 61
- beni strumentali 32 1 33 48
- beni immateriali
2 Factoring
- su crediti correnti
- su crediti futuri
- su crediti acquistati a titolo definitivo
- su crediti acquistati al di sotto del
valore originario
- per altri finanziamenti
3. Credito al consumo
- prestiti personali
- prestiti finalizzati
- cessione del quinto
4. Prestiti su pegno
5. Garanzie e impegni
- di natura commerciale
- di natura finanziaria
Totale 43 5.841 9 5.893 8.504

Parte D – ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 – Riferimenti specifici sull'operatività svolta

A. LEASING (LOCATORE)

A.1 – Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Per quanto riguarda le informazioni relative allo stato patrimoniale si rimanda a quanto esposto nella sezione 4 dell'attivo mentre per quelle relative al conto economico alla sezione 1 del conto economico.

A.2 – Leasing finanziario

A.2.1 – Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e delle esposizioni deteriorate. Riconciliazione dei pagamenti da ricevere con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Fasce Temporali Esposizioni
Deteriorate
Esposizioni non
deteriorate
Totale
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Esposizioni
Deteriorate
Esposizioni
non
Deteriorate
Totale
Pagamenti
da ricevere
per il
leasing
- Fino a un anno 108.299 12.671 120.970 964 30.731 31.695
- Da oltre 1 anno fino a 2 anni 12.234 19.072 31.306 215.232 16.302 231.534
- Da oltre 2 anno fino a 3 anni 11.608 37.043 48.651 99.887 24.301 124.188
- Da oltre 3 anno fino a 4 anni 11.542 21.724 33.265 2.591 54.022 56.613
- Da oltre 4 anno fino a 5 anni 14.572 12.822 27.394 13.952 13.952
- Oltre 5 anni 122.470 47.017 169.488 73.845 73.845
Totale 280.725 150.349 431.074 318.674 213.153 531.827
RICONCILIAZIONE
Utili finanziari non maturati (-) 18.763 12.426 31.189 11.390 18.711 30.101
Valore residuo non garantito (-)
Finanziamenti per leasing 261.962 137.923 399.885 307.284 194.442 501.726

Gli effetti economici del leasing finanziario registrati nel corrente esercizio, riguardano:

  • Interessi Attivi Euro 5.884 mila, di cui Euro 4.265 mila su esposizioni deteriorate;
  • Commissioni nette Euro 10 mila;
  • Rettifiche di valore Euro 22.352 mila e Riprese di valore Euro 44.044 mila.

A.2.3 – Classificazione dei beni riferibili al leasing finanziario

I beni rientrati a seguito di risoluzione di contratti di leasing e stralcio della posizione di credito o mancato esercizio dell'opzione d'acquisto, sono costituiti da immobili per Euro 561,2 milioni di cui 154,9 milioni Fabbricati e Euro 406,3 milioni Terreni.

A.2.4 – Altre informazioni

Descrizione generale dei contratti significativi

Nella seguente tabella sono stati considerati i contratti di leasing finanziario singolarmente con esposizione lorda superiore alla soglia di "Grande Rischio" (42,848 milioni di euro) calcolato come da istruzione di Vigilanza in tema di concentrazione dei rischi (si rimanda alla Sezione 3 Rischio di credito, 3.3 Grandi rischi).

N° contratti Valori originari
dei beni
Esposizione
Lorda
31/12/2021
Leasing immobiliare 1 62.021 52.004
Totale

Operazioni di retrolocazione (lease back)

La Società alla data del 31 dicembre 2021 ha in essere, come locatrice, 8 contratti di lease back così composti:

Componente Importo
Strumentale 1.395
Crediti per esposizioni non deteriorate 1.395
Esposizioni deteriorate
Immobiliare 17.352
Crediti per esposizioni non deteriorate 14.226
Esposizioni deteriorate 3.126
Mobiliare
Autoveicoli
Crediti per esposizioni non deteriorate
Esposizioni deteriorate
Aeronavale e ferroviario
Crediti per esposizioni non deteriorate
Esposizioni deteriorate
Altro
Crediti per esposizioni non deteriorate
Esposizioni deteriorate
Su beni immateriali
Crediti per esposizioni non deteriorate
Esposizioni deteriorate
Totale
18.747

A.3 – Leasing Operativi

La società ha in essere locazioni commerciali connesse agli immobili rientrati in possesso a seguito delle azioni di recupero dei crediti deteriorati. Sulla base dei contratti in essere alla data del presente bilancio, di seguito si riportano i canoni futuri divisi per fasce temporali di maturazione.

Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
Pagamenti da
ricevere per il
leasing
- Fino a un anno 20.102 17.970
- Da oltre 1 anno fino a 2 anni 16.130 16.209
- Da oltre 2 anno fino a 3 anni 16.205 11.802
- Da oltre 3 anno fino a 4 anni 11.856 9.496
- Da oltre 4 anno fino a 5 anni 11.587 7.396
- Oltre 5 anni 56.106 29.611
Totale 131.986 92.485

Nel presente esercizio sono stati iscritti proventi per canoni di locazione per Euro 19.249 mila e registrate rettifiche di valore dei crediti per affitti non pagati per Euro 1.014 mila.

D. GARANZIE RILASCIATE E IMPEGNI

D.1 – Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni

Al 31 dicembre 2021, così come al 31 dicembre 2020, non sono presenti attività costituite a garanzia di proprie passività ed impegni, pertanto si omette la relativa tabella.

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Nella presente Parte D si forniscono le informazioni riguardanti i profili di rischio che saranno applicabili a Release, relativamente alle politiche di gestione e di copertura dei rischi (di credito, di mercato, di liquidità, operativi) messe in atto dal Gruppo in quanto il monitoraggio dei rischi è accentrato in Capogruppo.

Per ulteriori informazioni sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischio del Gruppo Banco BPM (adeguatezza patrimoniale, esposizione ai rischi e alle caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro gestione e controllo), si fa rinvio al documento "Informativa al pubblico da parte degli enti – Pillar III", redatto ai sensi delle disposizioni contenute nella Circolare della Banca d'Italia n.285 del 17 dicembre 2013, che ha recepito le disposizioni contenute del Regolamento UE n. 575/2013 (c.d. CRR) così come modificato dal Regolamento UE n.876/2019 (c.d. CRR II), nonché in coerenza con le altre direttive esterne applicabili in materia e reso disponibile, nei termini previsti dalla normativa, nella sezione Investor Relations del sito www.gruppo.bancobpm.it.

Premessa

Risk Appetite Framework (RAF) di Gruppo

Nel corso del primo trimestre del 2021, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le cd. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entities rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

• le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio lungo periodo;

• particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Nel 2021 sono stati, inoltre, inseriti i primi indicatori RAF in ambito ESG (Environmental, Social and Governance), tema che verrà ulteriormente rafforzato nei prossimi anni in coerenza con il progetto ESG definito dal Gruppo; si provvederà, in aggiunta, a realizzare il completo allineamento degli indicatori del Risk Appetite Framework con il corrispettivo set del Recovery Plan.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification e tiene conto delle recenti indicazioni normative in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori Gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi è stato ampliato anche alle operazioni definite Significative. Queste ultime riguardano l'ambito creditizio e consentono di sottoporre a valutazione preventiva un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con particolare riferimento al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio e viceversa.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno del Gruppo una solida e robusta cultura del rischio. Nel 2020, è stato avviato un piano formativo dedicato a tutto il personale della funzione Rischi – che svolgono attività anche per le altre società el Grippo Banco BPM- con focus su:

  • scenario di mercato e Covid-19;
  • evoluzione quadro normativo e suo impatto sulla misurazione dei rischi di Credito, Liquidità e Tasso Mercato e Rischio Operativo e rappresentazione delle scelte metodologiche di Banco BPM.

Il piano è proseguito nel 2021 con attività formative dedicate a:

  • lettura integrata dei Rischi e del posizionamento di Banco BPM;
  • introduzione ai rischi emergenti: Cyber Risk, Climate Change & ESG, Model Risk;
  • approfondimenti su Rischio Mercato con riferimento a FRTB (Fundamental Review of Trading Book) e corsi di Finanza Quantitativa.

Nell'ambito del progetto "Advanced Analytics", il Gruppo ha organizzato sessioni formative di "Common Understanding" e un percorso di sviluppo delle competenze di Data Science in cui sono stati coinvolti alcuni Responsabili e colleghi della Funzione Rischi.

Nel corso del primo semestre 2021, il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio EU-wide Stress Test 2021 condotto dall'European Banking Authority (EBA) in collaborazione con la Banca Centrale Europea (BCE), il Comitato Europeo per il Rischio Sistemico (ESRB – European Systemic Risk Board) e la Commissione Europea, volto a testare il business model e la resilienza delle banche sulla base di 2 scenari, baseline e avverso, elaborati dal Regulator. I risultati delle banche che hanno partecipato all'esercizio sotto la guida dell'EBA sono stati pubblicati dall'EBA il 30 luglio 2021.

Inoltre, nella seconda parte dell'anno sono state avviate le attività propedeutiche all'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022 che sarà condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo tra febbraio e luglio 2022.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Società, il presidio unitario dei rischi di propria competenza garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo, presso cui sono accentrate le differenti attività, procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi

effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entities sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Inoltre, trimestralmente, all'interno della reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan, che nel 2021 sono stati tutti inseriti nel framework RAF; tale analisi viene predisposta dalla Funzione "Recovery & Resolution Plans" con il supporto della Funzione Rischi.

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento trimestrale sul posizionamento del Gruppo rispetto al sistema bancario italiano ed europeo con riferimento ai principali ambiti di rischio; le analisi sono condotte adottando la prospettiva del Regulator, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM che accentra tale attività per tutte le società del Gruppo, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell' ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale - ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito dell'autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza semestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono rendicontate agli Organi Aziendali della Capogruppo.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macroeconomico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale, volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio/lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Adeguatezza della liquidità di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM gestisce l'adeguatezza del profilo di liquidità, sia in ottica attuale che prospettica, in ambito di Primo e di Secondo Pilastro sulla base dell'impianto disciplinare di Basilea 3 e delle linee guida dell'Autorità di Vigilanza.

Relativamente al Primo Pilastro, l'adeguatezza di liquidità del Gruppo viene monitorata nel continuo attraverso due indicatori: il Liquidity Coverage Ratio (LCR), indicatore volto a promuovere la resilienza a breve termine del profilo di rischio di liquidità del Gruppo assicurando che essa disponga di sufficienti risorse liquide di alta qualità per superare una situazione di stress acuto della durata di un mese; e il Net Stable Funding Ratio, (NSFR) indicatore volto a favorire la resilienza a più lungo termine fornendo al Gruppo maggiori incentivi a finanziare la propria attività attingendo su base strutturale a fonti di provvista più stabili. Questo indicatore strutturale ha un orizzonte temporale di un anno ed è stato elaborato per garantire che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Tali indicatori sono integrati nell'ambito del Secondo Pilastro da metriche sviluppate internamente e complementari agli indicatori di liquidità regolamentare oltre che da analisi di stress.

Il Gruppo si è inoltre dotato di una strategia e di un processo di controllo interno dell'adeguatezza della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process - ILAAP). L'ILAAP è infatti il processo interno con cui il Gruppo Banco BPM gestisce e monitora il rischio di liquidità a livello di Gruppo e valuta l'adeguatezza della liquidità sia nel breve sia nel medio lungo termine. L'ILAAP prevede inoltre un'auto-valutazione interna annuale (self-assessment) del complessivo Liquidity Risk Management Framework volto al continuo miglioramento del processo stesso.

Altri rischi considerati dal Gruppo

Il processo di identificazione dei rischi (cd. Risk Identification) rappresenta il punto di partenza di tutti i processi strategici di Gruppo. Tale processo rappresenta un percorso strutturato e dinamico che viene svolto annualmente a livello di Gruppo dalla funzione Rischi, con il coinvolgimento dei vertici direttivi della Capogruppo e delle principali società del Gruppo, e consente di identificare i principali fattori di rischio ed i rischi emergenti cui esso è o potrebbe essere esposto, assicurando che il processo stesso sia effettivamente agito e conosciuto nel Gruppo. L'output del processo si concretizza nell'inventario dei rischi (cd. Risk Inventory), che rappresenta l'elenco di tutti i rischi identificati dal Gruppo, anche quelli a fronte dei quali è calcolato un capitale economico, per i quali sono definiti adeguati presidi organizzativi per la loro prevenzione e mitigazione, e nella mappa dei rischi (cd. Risk Map) che consiste nell'elenco dei soli rischi rilevanti per il Gruppo Banco BPM quantificati attraverso modelli interni. Quest'ultima rappresenta la base per la definizione degli indicatori di RAF e i rischi in essa contenuti devono essere considerati in ambito ICAAP.

La Capogruppo Banco BPM assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio rilevante e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro. In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo interno di valutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP).

In aggiunta ai rischi di Primo Pilastro (rischio di credito, rischio di controparte, rischio di mercato, rischio operativo) sono di seguito elencati i rischi identificati dal Gruppo Banco BPM in seguito all'attuazione del processo di Risk Identification (cd. Inventario dei rischi):

COMMERCIALE
dal Gruppo a causa di condizioni di mercato avverse.
CONCENTRAZIONE DI RISCHI
stesso tempo, differenti tipi di rischio.
CONDOTTA
cattiva condotta e trattamento non corretto della clientela.
ESTERNALIZZAZIONE
Perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi,
EXECUTION
nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.
Rischio di incorrere in perdite finanziarie, reputazionali e di quote di mercato dovuto all'utilizzo
ICT
di tecnologia informatica e di comunicazione (ICT).
Rischio attuale o prospettico derivante da variazioni di valore degli immobili di proprietà
IMMOBILIARE
detenuti a causa di variazioni nei prezzi nel mercato immobiliare italiano.
ECCESSIVA LEVA FINANZIARIA
potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
MERCATO NEL PORTAFOGLIO
portafoglio bancario.
BANCARIO
MODELLO
esecuzione o un uso improprio del modello.
NON CONFORMITA'
rischio di antiriciclaggio e quello di finanziamento al terrorismo.
PAESE
amministrazioni pubbliche.
PARTECIPAZIONE
bancario a causa della volatilità del mercato o dello stato dell'emittente.
REGOLAMENTARE
delle strategie individuate dal Gruppo.
REPUTAZIONALE
nuove opportunità di business o continuare ad avere accesso alle fonti di funding.
RESIDUO
patrimoniale ottenuto grazie al loro utilizzo.
STRATEGICO
all'inerzia della Banca di fronte ad impreviste dinamiche del mercato.
TASSO DI INTERESSE NEL
PORTAFOGLIO BANCARIO
origina
prevalentemente
dall'esercizio
dell'attività
di
intermediario
nel
processo
trasformazione delle scadenze.
CARTOLARIZZAZIONE Rischio che la sostanza economica dell'operazione di cartolarizzazione effettuata da società del
Gruppo non sia pienamente rispecchiata nelle decisioni di valutazione e di gestione del rischio.
Rischio attuale e prospettico legato ad una potenziale flessione del margine di interesse rispetto
agli obiettivi stabiliti dovuto a una bassa soddisfazione della clientela sui prodotti e servizi offerti
Rappresenta il rischio che l'esposizione verso una singola controparte possa originare, allo
Tale rischio è incluso nel rischio Operativo. Esso è definito come il rischio attuale e prospettico di
incorrere in perdite dovute all'inadeguatezza dei servizi finanziari forniti, incluso il rischio di
Rappresenta il rischio derivante da contratti di outsourcing / services con partner esterni al Gruppo.
Rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi
propri renda la Banca vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al
proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che
Rischio di perdita derivante da operazioni sul mercato di attività finanziarie classificate nel
Rischio che il modello utilizzato in un processo di misurazione o in base al quale vengono prese
decisioni strategiche dia un output errato a causa di un'errata specificazione, difettosa
Rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni
di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di
autoregolamentazione (ad es. statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina). Esso include il
Rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un Paese diverso dall'Italia. Il concetto di
rischio Paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni
indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o
Rischio derivante da cambiamenti nel valore delle partecipazioni detenute nel portafoglio
Rischio derivante dagli attuali sviluppi regolamentari che potrebbero influenzare il perseguimento
È il rischio legato ad una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte della
clientela, degli azionisti, degli investitori, degli analisti finanziari e delle Autorità di Vigilanza
che potrebbe influenzare negativamente la capacità della Banca di mantenere o sviluppare
Rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzate dal Gruppo
risultino meno efficaci del previsto. Per la sua quantificazione, viene valutata la rilevanza delle
diverse tipologie di strumenti di Credit Risk Mitigation (CRM) in termini di riduzione del requisito
Rischio attuale o prospettico legato ad una potenziale flessione degli utili o del capitale dovuto a
un inadeguato posizionamento di mercato o decisioni manageriali errate. Nello specifico,
rappresenta il rischio che le scelte di posizionamento competitivo/strategico non producano i
risultati attesi, penalizzando il raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali di breve e
medio-lungo periodo, o addirittura provocando indesiderate contrazioni dei livelli di redditività e
delle condizioni di solidità patrimoniale. In tale prospettiva, il rischio strategico attiene alla
possibilità di insuccesso di progetti aziendali che comportino discontinuità gestionale e
Rischio di cambiamento del margine di interesse netto (Funding Cost Risk) e del valore
economico del Gruppo Banco BPM a seguito di variazioni inattese nei tassi di interesse, che
impattano sulle posizioni classificate nel portafoglio bancario ai fini regolamentari. Il rischio
di
In particolare, costituisce una fonte di rischio di tasso di interesse il "fair value" di titoli emessi a
tasso fisso, l'erogazione di finanziamenti e prestiti commerciali a tasso fisso e la raccolta
attraverso conti correnti; rappresenta una fonte di rischio di tasso di interesse i flussi di cassa
dell'attivo e del passivo soggetti a tasso variabile. Tale rischio include la componente di rischio
Base.
TRASFERIMENTO Rischio che una Banca, esposta nei confronti di un soggetto che si finanzia in una valuta diversa
da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, realizzi delle perdite dovute alle
difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata
l'esposizione.
PANDEMIA Rischio derivante dagli effetti attesi del perdurare della crisi in corso e/o incertezza su nuove
potenziali crisi e capacità di reazione
RISCHIO CLIMATICO Rischi diretti e indiretti legati a tematiche di climate change

Nell'ambito del processo di Risk Identification, svolto nel corso del 2021, il Gruppo ha individuato come specifico fattore di rischio aggiuntivo, il Rischio Climatico legato alle tematiche ambientali relative a "Climate change & ESG".

Con riferimento a tale ambito, il Gruppo ha intrapreso un percorso ambizioso finalizzato a integrare la Sostenibilità nelle attività aziendali delle società del Gruppo e nel loro business. A tale scopo, ha definito uno specifico Progetto ESG, con la creazione di sette cantieri di lavoro. Al suo interno, la Funzione Rischi ha avviato uno specifico assessment finalizzato a valutare la coerenza con i requirement normativi previsti dalle "Guidelines on climaterelated and environmental risks" pubblicate dalla BCE a novembre 2020.

Rischi ambientali

Premessa

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio lungo termine, obbligando i diversi soggetti interessati, inclusa Banco BPM, a muoversi di conseguenza per rispondere al crescente interesse da parte degli investitori e degli stakeholder. Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento CEE/UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce la l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria 2021.

Le recenti evoluzioni in ambito BCE

La Banca Centrale Europea (BCE) ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico. A novembre 2020, BCE ha pubblicato la versione finale della "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE di gennaio 2021 ed avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climate-related and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Cappogruppo di eseguire una autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B).

La Capogruppo ha quindi inviato entro il termine previsto del 28 febbraio 2021, il "Questionario A" a BCE, in cui è stata effettuata un'autovalutazione dei processi interni volti a valutare e gestire in maniera adeguata i rischi ambientali e climatici. In seguito, è stato inviato il "Questionario B" contenente i piani operativi finalizzati al completo allineamento del Gruppo alle aspettative richieste dalla BCE in materia, sulla base delle risultanze emerse nella fase di self-assessment. Le principali attività previste sono state suddivise nei seguenti macro-ambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

    1. Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico presentato a novembre 2021 sono stati indicati i principali obiettivi strategici nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Programma ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli. È stato inoltre previsto il rafforzamento delle competenze di sostenibilità nelle strutture coinvolte a diverso titolo su tali tematiche, in particolar modo nell'ambito Rischi e Crediti;
    1. Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM intende considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando il proprio Risk Appetite Framework (RAF) con specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti. Per permettere al Consiglio di Amministrazione e alle funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi. Risulta inoltre di primaria importanza la raccolta – effettuata tramite fornitori esterni e specifiche iniziative interne (ad es. tramite questionari ai clienti) – di tutti i dati necessari a definire e sviluppare idonee metodologie interne che consentano di includere anche tali componenti negli attuali modelli di stima adottati dal Gruppo;
    1. Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente come driver determinanti per le altre categorie di rischio incluse nel framework di risk management, è necessario individuare i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti del Gruppo Banco BPM, valutandoli in relazione a specifici scenari a cui può essere esposto il Gruppo. Questo è attuabile attraverso la definizione di KRIs (Key Risk Indicators)/KPIs (Key Performance Indicators) che includano esplicitamente rischi climatici e ambientali nel RAF, favorendo lo sviluppo di un framework metodologico atto, tra gli altri, a integrare tali fattori nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. La definizione delle politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, inoltre, prevederà un'analisi dei settori maggiormente esposti ai rischi legati a clima e ambiente (c.d. "settori controversi") e tali rischi dovranno essere valutati anche nella definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità;
    1. Disclosure: alle società del Gruppo è richiesto di pubblicare le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenute rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative enunciate dalla Non-Financial Reporting Directive (NFRD) e informando gli stakeholder circa le emissioni indirette della Banca prodotte dall'attività della clientela (Emissioni Scope 3).

Tra gli ulteriori punti di attenzione e sviluppi nell'ambito delle attività della BCE, infine, sono di fondamentale importanza gli stress test sui rischi derivanti dal cambiamento climatico che saranno effettuati tra gennaio e luglio 2022 e che vedranno interessato anche Banco BPM nell'elaborazione delle proiezioni bottom-up.

Le principali iniziative implementate nel 2021

Nel corso del 2021, la Capogruppo ha definito e implementato molteplici iniziative relativamente all'analisi e gestione dei rischi legati a clima e ambiente, sia nell'ambito del proprio Programma ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, predisponendo e presentando all'Autorità di Vigilanza il piano operativo di dettaglio (Questionario B), descritto nel paragrafo precedente.

Più nel dettaglio, le attività, avviate e completate o ancora in corso e in sviluppo nel 2022 nonché negli anni successivi, riguardano principalmente due Workstream del Programma ESG:

  • Governance: con l'obiettivo di rafforzare il modello organizzativo a presidio dei diversi ambiti ESG, meglio specificando opportuni ruoli e responsabilità, nonché rafforzare i flussi di reporting verso gli Organi Sociali ed aggiornare/estendere i KPI ESG nelle politiche di remunerazione per il top/middle management;
  • Risk & Credit: con l'obiettivo, tra gli altri, di incorporare i fattori ESG e i rischi associati all'interno del Risk Appetite Framework, oltre che nelle Politiche creditizie, in una logica di ottimizzazione del rischio rendimento che tenga conto anche dei potenziali impatti dei fattori ambientali e del cambiamento climatico.

Si riassumono di seguito alcune delle principali attività realizzate nel 2021, con particolare focus sull'area Risk & Credit. Per maggiori dettagli si rimanda ai contenuti della Dichiarazione non Finanziaria.

Nell'ambito della specifica iniziativa "Climate Transparency" la Capogruppo ha provveduto ad esaminare i potenziali rischi fisici e di transizione insiti nel portafoglio crediti del Gruppo effettuando una mappatura completa delle sue esposizioni finalizzata alla valutazione di tali fattori di rischio (esposizione verso settori controversi, settori transitional, ecc), identificando gli scenari climatici di riferimento più idonei e definendo i diversi framework metodologici che dovranno essere nel tempo implementati allo scopo di perseguire la completa integrazione del rischio climatico nei processi decisionali.

Relativamente alle iniziative di Climate Scenario Analysis & Stress Test, sono stati invece definiti gli inventari degli scenari climatici disponibili, mentre in relazione al RAF sono stati identificati ed inclusi nel Risk Inventory del Gruppo i rischi ESG, con particolare attenzione alla definizione di adeguati KPIs utili alla futura quantificazione e gestione proattiva dei rischi climatici. Per quanto riguarda l'ambito legato al Market & Liquidity risk è stata condotta una prima analisi di materialità dei rischi climatici su tali portafogli al fine di integrarli, in una fase successiva, nel framework esistente e nei processi di monitoraggio e reporting.

Sono stati rivisti, inoltre, i processi di identificazione dei fattori climatici e ambientali nei rischi operativi, reputazionali e di business continuity. Con riguardo, infine, alle Politiche creditizie del Gruppo, è stata effettuata un'analisi preliminare per la quantificazione del rischio ambientale, definendo le policy di riferimento per i settori controversi (iniziativa Credit Strategies "politiche creditizie").

Per rispondere alle nuove esigenze di disclosure derivanti dall'implementazione della EU Taxonomy, è stata avviata la definizione dei dati necessari per la misurazione dell'eleggibilità, a livello di controparti.

Sono stati, infine, predisposti degli specifici questionari da sottoporre alla clientela finalizzati ad avviare la raccolta dei dati e delle informazioni attinenti agli impatti climatici.

Parallelamente agli stream progettuali sopra riportati, nel corso del 2021 sono state implementate attività di formazione specifiche ed è stato sviluppato un cantiere ad hoc dedicato trasversalmente agli aspetti IT necessari al governo e gestione delle diverse progettualità.

Quelle presentate rappresentano solo una parte del complesso di iniziative e progetti che hanno visto, vedono e vedranno impegnato la Capogruppo in ambito climate change e, in generale, ESG.

Rischio relativo all'attività di leasing

Con riferimento ai rischi associati alle operazioni di locazione finanziaria, fatto salvo quanto più generalmente riferito in materia di gestione del rischio di credito da parte del Gruppo, occorre premettere che, in considerazione della situazione di run-off del comparto leasing, anche i rischi associati ai beni sottostanti risultano moderatamente rilevanti ed in progressiva contrazione.

In relazione alla gestione del rischio di credito e alle politiche di copertura/provisioning, va ricordato che la valutazione delle previsioni di perdita è condotta in funzione dello stato di classificazione e del totale dell'esposizione nei confronti del cliente.

Tra l'altro, essendo ormai trascorsi svariati anni dalla stipula degli ultimi contratti, il portafoglio in essere risulta costituito pressoché esclusivamente da operazioni di leasing "immobiliare finito", tipicamente caratterizzate da scadenze più lunghe, ma comunque prossime al termine.

In relazione alla mitigazione dei rischi riconducibili ai beni, in particolare immobili, il Gruppo ripone particolare attenzione alla verifica dell'appropriata copertura assicurativa degli stessi, in relazione sia ai contratti in ammortamento, prevedendo una copertura di secondo rischio che tuteli la Società anche nel caso in cui l'utilizzatore non ne abbia stipulata una propria, sia ai contratti risolti per inadempienza, anche laddove sia intervenuto il reimpossessamento da parte della Società.

A prescindere dalle ordinarie tutele contrattuali, stanti le quali le responsabilità in materia di conformità e sicurezza dei beni in leasing sono in capo agli utilizzatori degli stessi, il Gruppo riserva grande riguardo alle tematiche inerenti la sicurezza degli immobili, soprattutto se rientrati nel proprio possesso, con le conseguenti maggiori responsabilità dirette.

In particolare vengono attuati interventi specifici sugli immobili volti a minimizzare i rischi ed i danni derivanti da fattori esogeni, quali inquinamento, eventi naturali o atti vandalici, ed endogeni, quali precaria stabilità, assenza degli apparati antintrusione o presenza di manufatti in amianto.

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo prevede che il presidio specialistico delle tematiche esposte sia assicurato dalla struttura Leasing di Banco BPM, posta alle dipendenze del Chief Lending Officer, in coordinamento con la società Bipielle Real Estate per quanto attiene alla gestione degli immobili rientrati nella disponibilità del Gruppo.

Il sistema di controllo interno dei rischi

Nel seguito è riportata la descrizione delle strutture e dei compiti attribuiti alle funzioni aziendali di controllo del nuovo Gruppo Banco BPM. Le principali funzioni aziendali della Capogruppo Banco BPM preposte al controllo dei rischi sono le seguenti:

  • Funzione Audit;
  • Funzione Rischi;
  • Funzione Compliance.

La Funzione Audit è a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, svolge l'attività di Revisione Interna prevista dalle Disposizioni di Vigilanza mediante lo svolgimento di attività di verifica e monitoraggio – in loco e a distanza – presso le Banche e le Società Prodotto del Gruppo, in forza di uno specifico contratto di outsourcing ovvero in qualità di Capogruppo. Il responsabile della funzione Audit ha accesso diretto all'Organo con funzione di controllo e comunica con esso senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione Audit della Capogruppo ha la responsabilità da un lato di presidiare, in un'ottica di controlli di terzo livello, anche con verifiche in loco e a distanza, il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi, e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità della struttura organizzativa e delle altre componenti del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit è competente per le attività di revisione interna riferite a tutte le strutture centrali e periferiche delle società italiane del Gruppo bancario; inoltre, per l'unica entità estera appartenente al Gruppo (Banca Aletti Suisse) svolge proprie verifiche in aggiunta a quelle effettuate dalla struttura locale incaricata delle attività di revisione ed operando in eventuale coordinamento con la stessa.

Nello svolgimento dei propri compiti la Funzione Audit tiene conto di quanto previsto dagli standard professionali diffusamente accettati.

La Funzione Audit ha altresì svolto, oltre all'attività tipica di revisione interna, un'attività di natura consulenziale, prestando la propria esperienza prevalentemente con la partecipazione a progetti e gruppi di lavoro.

La Funzione Rischi è a riporto diretto dell'Amministratore Delegato del Banco BPM S.p.A.; il suo responsabile accede direttamente all'Organo con funzione di supervisione strategica e all'Organo con funzione di controllo e comunica con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La funzione Rischi di Capogruppo assume il ruolo di funzione di controllo dei rischi ai sensi della Circolare 285/2013 di Banca d'Italia, assicura il coordinamento funzionale dei presidi di controllo dei rischi delle Società del Gruppo e sovrintende - a livello di Gruppo ed in modo integrato - ai processi di governo e controllo (Enterprise Risk Management), sviluppo e misurazione dei rischi (Risk Models) e al processo di convalida dei modelli interni di misurazione dei rischi (Validazione Interna).

La Funzione Rischi e le strutture che in essa operano sono indipendenti dalle funzioni e attività operative. In particolare, provvedono a:

  • proporre e sviluppare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi di competenza;
  • coordinare l'attuazione degli indirizzi e delle politiche in materia di gestione dei rischi di competenza da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari;
  • garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio e dei relativi assorbimenti di capitale, verificando l'attuazione degli indirizzi e delle politiche definite in materia di gestione dei rischi di competenza e il rispetto delle soglie definite all'interno del Risk Appetite Framework di Gruppo;

  • garantire lo sviluppo ed il miglioramento continuativo dei modelli e delle metriche di misurazione dei rischi - di Primo e Secondo Pilastro, in condizioni ordinarie e stressate - anche attraverso progetti finalizzati all'implementazione e attuazione dei modelli avanzati, all'allineamento agli standard che tempo per tempo si vanno affermando a livello internazionale, al recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché allo sviluppo di presidi sempre più efficaci;

  • presidiare il processo di convalida dei modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali;
  • presidiare il processo di verifica, mediante controlli di secondo livello, del corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, e di valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero;
  • assicurare che le informazioni utilizzate per le attività di misurazione, monitoraggio e reporting dei rischi di propria competenza siano state sottoposte a un robusto framework di Data Quality e Aggregation;
  • formulare proposte di mitigazione, in particolare attraverso l'utilizzo di coperture assicurative o finanziarie al fine di esternalizzazione del rischio, demandandone la valutazione e l'esecuzione alle funzioni deputate, e monitorandone l'andamento;
  • con riferimento alla pandemia Covid-19, assicurare agli Organi Aziendali un adeguato presidio e supporto nella comprensione e attuazione di azioni correttive fornendo una "risk opinion" sulla robustezza e appropriatezza dei processi e delle scelte metodologiche effettuate in particolare dalle strutture creditizie e in generale nella definizione delle proiezioni di lungo periodo.

Le attività di competenza del responsabile della Funzione Rischi consistono, inoltre, nell'agevolare gli Organi aziendali nello svolgimento dei rispettivi compiti in materia di Sistema dei Controlli Interni, attraverso:

  • la tempestiva e coordinata intercettazione di tutte le informazioni rilevanti ai fini della quantificazione e gestione dei rischi;
  • una più integrata capacità di elaborare, sistematizzare e contestualizzare le informazioni acquisite e di effettuare valutazioni (sia in termini di rischio che di valore degli asset) in modalità indipendente da altre istanze;
  • una rappresentazione di sintesi (integrata) dei rischi aziendali e, quindi per questa via, una maggiore comprensione, da parte degli Organi Aziendali, delle principali problematiche evidenziate dal sistema dei controlli interni di secondo livello;
  • l'adozione di interventi correttivi tempestivi e coerenti con le problematiche e le relative priorità evidenziate dalle Funzioni di Controllo interno di secondo livello.

La funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della funzione Rischi, presidia in modo indipendente i processi di validazione interna dei sistemi di misurazione e gestione dei rischi. La Funzione valuta il rischio di modello implicito nelle metodologie utilizzate per la misurazione dei rischi ed effettua controlli finalizzati alla validazione del calcolo dei requisiti patrimoniali con riferimento all'applicazione dei modelli interni validati.

La funzione Compliance di Capogruppo è a riporto gerarchico dell'Amministratore Delegato e presiede alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, secondo un approccio basato sul rischio verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. A tal fine la funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni.

La Funzione presiede, secondo un approccio risk based, la gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio. Al Compliance Manager è attribuita altresì la funzione di Data Protection Officer (DPO) ai sensi del Regolamento Europeo 2016/679 (GDPR) in ambito di protezione di dati personali.

Nel corso del 2021, la funzione Compliance è stata impegnata nell'identificare le norme applicabili e valutare il loro impatto su processi, modelli e procedure aziendali, nel prestare consulenza in materia di conformità, nonché nell'effettuare la validazione di conformità della normativa interna nel processo di emanazione. In applicazione del piano di attività annuale o su specifica richiesta degli Organi societari o delle Autorità di Vigilanza, la Funzione ha eseguito verifiche di conformità, volte a valutare l'esistenza e l'adeguatezza dei presidi di governo, organizzativi, di controllo e IT di Gruppo, la loro tenuta ed efficacia nel mitigare i rischi di non conformità, nonché la conformità delle prassi e delle condotte operative attuate dal personale dipendente o dai collaboratori, evidenziando gli eventuali fenomeni di non conformità e individuando le possibili azioni di rimedio, monitorandone la realizzazione.

La funzione Compliance ha inoltre fornito la propria consulenza e assistenza nei confronti delle strutture aziendali del Gruppo nelle materie in cui assume rilievo il rischio di non conformità alle norme, in particolare nelle fasi propedeutiche all'emanazione di norme interne e proposte commerciali.

La Funzione ha altresì fornito la propria collaborazione nell'attività di erogazione di percorsi formativi dedicati al personale, al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del presidio del rischio, un'adeguata conoscenza della normativa e delle relative responsabilità, nonché consentire consapevolezza su strumenti e procedure di supporto nell'esecuzione degli adempimenti.

La funzione Antiriciclaggio di Capogruppo, all'interno della funzione Compliance, presidia nella piena autonomia di controllo il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette, con accesso diretto agli Organi Sociali, comunicando con essi senza restrizioni o intermediazioni; assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

Attività di miglioramento del sistema di gestione e controllo dei rischi

Il Gruppo Banco BPM ha avviato nel tempo molteplici attività progettuali volte al miglioramento del proprio sistema di gestione e controllo dei rischi. In particolare, il Gruppo risulta ad oggi autorizzato all'utilizzo dei propri modelli interni ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali regolamentari con riferimento ai seguenti rischi di Primo Pilastro:

• rischio di credito (a partire dalla rilevazione del 30 giugno 2012): il perimetro riguarda i modelli interni di rating avanzati (PD, sia di monitoraggio sia di accettazione, e LGD) relativi ai crediti verso imprese e al dettaglio della Capogruppo. Per i portafogli creditizi non rientranti nel perimetro di prima validazione AIRB permane l'applicazione, a fini prudenziali, dell'approccio regolamentare standard. Nel corso del 2017 il Gruppo Banco BPM ha presentato alla Banca Centrale Europea richiesta di estensione, con contestuale model change sulla definizione di default e aggiornamento delle serie storiche, dei modelli interni avanzati (AIRB) al portafoglio Corporate e Retail della BPM S.p.A. e di uso del modello EAD limitatamente al perimetro Retail, per il relativo calcolo del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito. In tal contesto, il Gruppo ha ricevuto l'autorizzazione da BCE all'uso di suddetti modelli a fini segnalatori nel primo trimestre 2018, a valere sulle segnalazioni a partire da gennaio 2018.

A partire da marzo 2021, l'Istituto è stato autorizzato dal Regulator all'uso di un più aggiornato framework IRB con l'introduzione nei diversi ambiti di applicazione (regolamentari e gestionali) di nuovi parametri di PD, LGD ed EAD sia per la clientela retail che per quella corporate. Gli effetti di tali nuovi parametri recepiscono la nuova definizione di default regolamentare (EBA/GL/2016/07) ed anticipano svariati aspetti riguardanti le linee guida EBA su stima PD, LGD e downturn (rispettivamente EBA/GL/2017/16 e EBA/GL/2019/03).

Nel corso del 2021, la Capogruppo ha avviato un importante progetto di revisione del sistema AIRB volto ad ultimare il processo di allineamento degli attuali modelli di rischio di credito ai dettami normativi derivanti dalle linee guida EBA in ambito sviluppo modelli PD e LGD (EBA/GL/2017/16), stima del downturn (EBA/GL/2019/03, ma anche EBA/RTS/2018/04) e tecniche di Credit Risk Mitigation (EBA/GL/2020/05). Le attività progettuali di revisione dei modelli di rischio di credito, dei criteri di valutazione degli stessi (framework di backtesting) e di adeguamento dei vari processi Banca, hanno portato all'invio di un'istanza di model change AIRB al Regulator nel primo trimestre 2022;

  • rischio di mercato: a seguito della richiesta presentata nel 2019 dal Gruppo Banco BPM, l'Autorità di Vigilanza ha concesso in data 16 novembre 2020 l'autorizzazione all'estensione del rischio specifico dei titoli di debito; pertanto, a partire dalla reporting date del 31 dicembre 2020, il Gruppo Banco BPM utilizza il modello esteso per il calcolo del requisito di capitale Rischio Mercato. Tale misura viene quindi calcolata sulla base di VaR, Stressed VaR – comprensivi del rischio specifico su titoli di debito – e IRC. Nel corso del 2021 sono stati apportati significativi affinamenti al modello interno, con la finalità di ottemperare a Obligations di ispezioni precedenti: le modifiche hanno riguardato, in particolare, la misurazione delle posizioni in cambi, la qualità dei dati dei parametri di mercato di VaR, Stressed VaR e IRC, il processo di identificazione e gestione dei "Risk Not In Model Engine" (RNIME) e la metodologia di calcolo dell'"Incremental Risk Charge" (IRC). Su quest'ultimo è in essere una limitation con Add-On del 10% su base individuale e consolidata, fino alla risoluzione di alcuni relativi finding metodologici;
  • rischio operativo: il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in

particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

3.1 RISCHIO DI CREDITO

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA 2020/07 in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

La fase di emergenza sanitaria globale, scoppiata ad inizio 2020, ha avuto impatti sulla modalità di calcolo delle perdite attese e sulla gestione delle esposizioni creditizie. In particolare, la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico generatosi e i conseguenti interventi mitiganti messi in atto dalle diverse Autorità Competenti hanno imposto l'introduzione di modifiche (model change) ed affinamenti ad hoc (fine tuning) ai modelli in uso, con l'obiettivo di consentire una corretta misurazione della reale rischiosità del portafoglio di Gruppo.

I suddetti model change e fine tuning, che hanno interessato sia la modalità di stima delle perdite attese sia i criteri di stage assignment, hanno portato le società del Gruppo ad adottare, a partire da giugno 2020, una metodologia basata su tassi di decadimento prospettici settoriali, in grado di fattorizzare le misure di mitigazione conseguenti alle diverse forme di sostegno introdotte dal Governo italiano (Decreto Cura Italia e Decreto Liquidità).

Nel corso del primo semestre del 2021, tale metodologia è stata modificata introducendo, su specifici settori di attività economica impattati in misura inferiore dalle misure di supporto precedentemente citate (con particolare riferimento alle moratorie), l'utilizzo di nuovi modelli satellite settoriali sviluppati dal Gruppo.

Per una completa illustrazione delle modifiche ai modelli e ai criteri di staging, si rimanda al successivo paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19" all'interno della sezione "2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese".

Si fa inoltre presente che, nel contesto dell'emergenza sanitaria Covid-19, a partire dal 2020 il Gruppo Banco BPM ha concesso molteplici misure di supporto alla clientela, tra le quali moratorie ex lege (Decreto Cura Italia), erogazioni di nuova finanza prevista dal Decreto Legge "Liquidità" e interventi definiti internamente dal Gruppo (es. accordi bilaterali di sospensione), attivando nuove azioni di prioritizzazione degli interventi per il 2021, in attesa che il Governo renda attuativa la legge finanziaria che prevede maggiori spazi su questo fronte (in particolare con il supporto di SACE). In coerenza con le linee guida EBA, nel periodo marzo-novembre 2020 il Gruppo si era avvalso della possibilità di applicare il c.d temporary framework EBA, in base al quale sono stati esentati dalla valutazione della difficoltà finanziaria (c.d. "forbearance") gli interventi di nuova liquidità, fatta eccezione per le rimodulazioni, e le misure di moratoria che rispettavano i requisiti definiti dal Regolatore. Sebbene il temporary framework EBA fosse applicabile fino al 31 marzo 2021, a partire dal mese di novembre 2020 il Gruppo ha ripristinato l'ordinario processo di valutazione delle misure forbearance per tutte le misure di sostegno concesse alla clientela.

Al fine di effettuare un monitoraggio puntuale delle complessive misure di sostegno concesse il Gruppo Banco BPM ha attivato specifiche iniziative di interazione con la clientela beneficiaria di dette misure. Le verifiche sono state condotte applicando criteri risk-based - che considerano specifiche informazioni quali-quantitative, al fine di valutare al meglio il merito di credito e la corretta classificazione delle esposizioni – con l'obiettivo di mettere in evidenzia i debitori con potenziali difficoltà finanziarie. Per le controparti così selezionate, il Gruppo ha avviato un programma di relazioni con la clientela attraverso apposite campagne di contatto (anche dette campagne di "early engagement"). La suddetta attività, svolta dalla struttura commerciale, ha consentito la raccolta puntuale di feedback ed informazioni qualitative sulla clientela, che sono state rese disponibili alla struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO") per le opportune valutazioni svolte da una struttura dedicata (Monitoraggio e prevenzione).

In ottica evolutiva di rafforzamento del processo di gestione delle esposizioni deteriorate, le strutture facenti capo al CLO, in accordo con la Funzione Rischi, hanno avviato specifiche attività ad integrazione di quanto già previsto dai processi interni del Gruppo, tra le quali: (i) la definizione, a partire da fine dicembre 2020, di una specifica checklist da sottoporre a tutti i gestori di Inadempienze Probabili, finalizzata alla raccolta di ulteriori dati circa le controparti caratterizzate dal peggioramento della situazione congiunturale dovuta al Covid-19 e (ii) l'interazione con tali controparti al fine di raccogliere le informazioni più aggiornate circa la loro posizione economicofinanziaria e verificare, ove previsto, il rispetto di covenants contrattuali.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il Gruppo governa il rischio di credito attribuendo specifiche responsabilità agli Organi, alle funzioni e ai Comitati di Capogruppo e delle Società controllate, coerentemente con il proprio Sistema dei Controlli Interni e sulla base di un modello organizzativo che prevede il presidio accentrato presso la Capogruppo al fine di esprimere un indirizzo e un governo unitario nella gestione dei rischi stessi.

Le politiche di governo del rischio di credito rappresentano il quadro di riferimento per l'operatività delle strutture deputate alla gestione del rischio, sono aggiornate annualmente nell'ambito del RAF e indirizzano le politiche creditizie in relazione all'evoluzione dell'attività aziendale, del profilo di rischio atteso e del contesto esterno.

Come richiesto dalla normativa di vigilanza, il Gruppo ha definito, internamente, il processo di gestione ex-ante delle Operazioni di Maggior Rilievo (OMR) e il presidio sulle grandi esposizioni, disciplinato dallo specifico regolamento aziendale in materia.

La Capogruppo definisce le politiche creditizie di Gruppo, in parallelo con il processo di budget e in coerenza con le strategie, la propensione al rischio e gli obiettivi economici approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Per la misurazione del rischio di credito nelle sue diverse accezioni e componenti il Gruppo adotta modelli e metriche sviluppati in conformità con la normativa di vigilanza, orientati ad assicurare una sana e prudente gestione delle posizioni di rischio assunte e a rispettare i requisiti regolamentari, valutando anche l'effetto di variazioni di scenario cui è esposto il portafoglio creditizio.

Tali modelli devono essere sottoposti a backtesting e stress testing periodico al fine di garantirne la robustezza statistica e la prudenzialità, convalidati da una unità operativa indipendente rispetto alla funzione deputata al loro sviluppo, oggetto di revisione almeno annuale da parte della Funzione Audit.

In ottica regolamentare, gli attivi ponderati per il rischio di credito (RWA) sono determinati con metodologia basata su rating interni (AIRB Approach) sui segmenti/parametri di rischio validati dagli Organi di Vigilanza e con Approccio Standard per le altre esposizioni, in coerenza con il piano di roll-out del Gruppo. Relativamente al perimetro di Banca Akros e Banca Aletti, vige l'applicazione della metodologia standard di Vigilanza.

I modelli sono soggetti a calibrazione periodica dei parametri di rischio.

Il processo di sviluppo e aggiornamento "model change" dei modelli di rating è costituito dall'insieme delle attività e procedure volte a definire, in fase iniziale o di successivo aggiornamento, i modelli di rating applicabili alle esposizioni creditizie, cioè modelli statistici o esperienziali finalizzati a supportare le valutazioni creditizie effettuate dalle Società del Gruppo Bancario e a consentire la determinazione dei requisiti patrimoniali della stessa a fronte del rischio di perdite inattese.

Con riferimento ai segmenti validati, sono presenti:

  • cinque modelli di rating (4 per la clientela Imprese, 1 per i Privati), che utilizzano informazioni di bilancio, andamentali e qualitative (Imprese) e sociologiche/andamentali (Privati), calibrati secondo un approccio di lungo periodo (Through-the-Cycle), allo scopo di neutralizzare possibili impatti derivanti da una fase espansiva o recessiva del ciclo economico;
  • due modelli di LGD performing (1 per la clientela Imprese, 1 per i Privati);
  • due modelli di LGD non performing ELBE (Expected Loss Best Estimate) e Defaulted Asset separati per Imprese e Privati;
  • due modelle EAD rispettivamente per la clientela Corporate e per il portafoglio Privati.

In ottica gestionale, la misurazione della perdita inattesa sul rischio di credito avviene quantificando il capitale economico attraverso l'applicazione di un modello di portafoglio Credit VaR.

L'elemento centrale dei modelli di misurazione del rischio di credito è costituito dal Sistema di Rating, ovvero un insieme strutturato e documentato di metodologie, processi organizzativi e di controllo e modalità di organizzazione delle basi dati che consente la raccolta e l'elaborazione delle informazioni rilevanti per la formulazione di valutazioni sintetiche della rischiosità di una controparte e delle singole operazioni creditizie.

Il sistema di rating è integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale, rivestendo una funzione rilevante nei seguenti processi di Gruppo:

  • Politiche creditizie;
  • Pianificazione commerciale;
  • Pianificazione del capitale;
  • Risk Appetite Framework;
  • Pricing dei prodotti;
  • Concessione del credito;
  • Monitoraggio e gestione del credito;
  • Provisioning;
  • Misurazione e controllo del rischio;
  • ICAAP e ILAAP;
  • Gestione del sistema premiante;
  • A.Ba.Co. (altri strumenti di funding).

Le modalità di utilizzo gestionale del rating nei diversi processi aziendali sono disciplinate nelle normative tempo per tempo emanate relative ai suddetti ambiti. L'impianto normativo posto a presidio del rischio di credito, sviluppato in coerenza con gli standard aziendali, si basa su specifici Regolamenti e Norme di Processo, in particolare il Regolamento in materia di rischi di credito e di controparte e il Regolamento dei Limiti di autonomia e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito.

I principi definiti nei Regolamenti emanati sono applicati e inseriti nella scrittura della normativa in forma organica, per i processi compresi nella tassonomia aziendale.

I processi di concessione del credito garantiscono un'adeguata, obiettiva e omogenea valutazione del merito creditizio e dei rischi, attraverso l'utilizzo del rating per indirizzare le fasi decisionali.

In particolare i rating sono utilizzati per la definizione della competenza deliberativa attraverso una metodologia di ponderazione basata sulla valutazione di merito creditizio di ciascuna controparte, sintetizzata dal rating, nonché sui fattori di contenimento del rischio assunto.

La valutazione dei rischi già assunti o da assumere è effettuata nei confronti del singolo cliente e del Gruppo di Rischio, cioè l'insieme dei soggetti collegati attraverso i legami considerati per il censimento dei Gruppi Economici nonché quelli di cointestazione e di coobbligazione, con riferimento all'intero Gruppo Bancario.

I criteri di attribuzione delle responsabilità ai diversi soggetti/unità organizzative che partecipano al processo di concessione del credito sono ispirati a principi di separatezza al fine di garantire indipendenza di giudizio e prudenza nell'assunzione dei rischi.

A questo fine, nell'ambito delle attività previste nel processo di concessione del credito, sono chiaramente distinti i ruoli del "Proponente", del "Deliberante" e dell'eventuale "Organo intermedio esprimente parere".

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

La Norma "Autorizzazione, monitoraggio e gestione degli sconfinamenti e/o scaduti" definisce le attività di costante monitoraggio che il Gestore deve effettuare nella gestione della relazione con riferimento agli sconfinamenti, alle rate scadute e non pagate ed agli utilizzi a fronte di fidi scaduti o ridotti.

La gestione degli sconfinamenti è accompagnata da apposita procedura che ha reso più efficiente l'accesso ai dati relativi alle posizioni nella situazione definita "past due in corso di formazione", permettendo consultazioni attuali e storiche delle informazioni disponibili sino al dettaglio del singolo rapporto, nonché di ottenere elenchi in funzione di criteri di selezione parametrici a scelta dell'utente.

L'identificazione del credito forborne è effettuata nell'ambito del processo di concessione del credito e, conseguentemente, mediante le funzionalità della PEF (Pratica Elettronica di Fido).

L'individuazione dei crediti forborne è svolta con riferimento sia alle posizioni in bonis inserite nella watch list, sia a quelle classificate a credito deteriorato, per le quali siano riscontrati lo stato di difficoltà finanziaria (tale stato è oggettivo per le posizioni classificate a credito deteriorato) e la concessione di una tolleranza.

Al Gestore della relazione, nel ruolo di "Proponente", è attribuita la responsabilità di:

  • svolgere la valutazione relativa alla situazione di difficoltà finanziaria del cliente. Per formare un giudizio di merito sono utilizzate tutte le informazioni dell'istruttoria impiegate per l'analisi del merito creditizio in PEF, ivi compresa una specifica check list integrativa differenziata tra Imprese e Privati;
  • valutare la concessione in proposta con riferimento alla sua natura di forbearance;
  • attestare nel sistema informativo la propria valutazione in merito alla situazione di difficoltà finanziaria o meno del cliente ed all'identificazione o meno della concessione in proposta come misura di forbearance.

All'Organo intermedio esprimente parere è richiesta la condivisione delle valutazioni del Proponente. Agli Organi Deliberanti è attribuita la responsabilità di attestare la coerenza o l'incoerenza della valutazione formulata dal Proponente.

L'evidenza espressa in sede di delibera sulla singola linea di credito identifica automaticamente tutti i rapporti ad essa collegati come "forborne".

Una volta classificate come forborne, le esposizioni sono gestite nell'ambito dei processi di riferimento ("Monitoraggio e gestione del credito deteriorato" per le "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate" e "Monitoraggio e gestione del credito: watch list" per le "Altre esposizioni oggetto di concessioni").

Le decisioni in merito alla cessata condizione di credito forborne, od alla riclassificazione "in bonis" delle "Esposizioni oggetto di concessioni deteriorate", sono assistite dal sistema informativo.

In merito sono automaticamente evidenziate le posizioni che superano i parametri oggettivi definiti dalla normativa EBA e le proposte sono oggetto di un processo strutturato che consente l'esame e la storicizzazione di tutti gli elementi di valutazione disponibili.

La riclassificazione a maggior rischio dell'esposizione "in bonis", già precedentemente oggetto di concessione di tolleranza, è automatica al verificarsi degli eventi definiti dalla normativa EBA.

Il Rischio Paese, che identifica i fattori di rischio ascrivibili alla situazione politica, macroeconomica, istituzionale e legale di un Paese estero, viene considerato, con riferimento a tutte le operazioni di natura commerciale e finanziaria, nel caso la controparte sia residente o abbia sede in un Paese estero. Il rischio Paese è incentrato su due elementi principali:

  • il rischio politico, ovvero l'insieme dei fattori riguardanti il sistema politico e istituzionale che possono influenzare la volontà di un Paese di onorare i propri impegni;
  • il rischio di trasferimento, ovvero l'insieme dei fattori economici che possono influenzare la possibilità che un determinato Paese possa stabilire, come elemento della propria politica economica, dei limiti al trasferimento dei capitali, dividendi, interessi, commissioni o royalties nei confronti di creditori e/o investitori stranieri.

Nel caso di clientela "non residente", l'assunzione di "Rischi di Credito", "Rischi di Consegna", di "Rischi di Collocamento" e di "Rischio di Evidenza" deve essere soggetta alla preventiva verifica del rispetto del plafond autorizzato per "Rischio Paese".

Con riferimento al Rischio di Trasferimento, si segnala che tale rischio è incluso nei portafogli creditizi che utilizzano rating ECAI (esposizioni verso Stati ed Amministrazioni centrali, Intermediari vigilati e Corporate non residenti). Il perimetro residuale (clientela non residente sprovvista di ECAI), di ampiezza limitata, è monitorato periodicamente dalla Funzione Rischi della Capogruppo.

Le strutture organizzative della Funzione Crediti e dei Crediti delle Direzioni Territoriali sono definite in aderenza ai processi di concessione, di monitoraggio e di gestione del credito.

Inoltre, il Responsabile della struttura Crediti di Direzioni Territoriali riporta funzionalmente al Responsabile della Funzione Crediti ed il Responsabile Crediti di Area Affari, a sua volta, riporta funzionalmente al Responsabile della struttura Crediti di Direzione Territoriale.

Sotto il profilo delle procedure e strumenti a supporto dei processi si evidenziano in particolare:

  • nei processi di "Concessione del Credito" la procedura Pratica Elettronica di Fido (PEF) supporta la Rete nelle fasi di istruttoria, proposta, delibera e perfezionamento e calcola automaticamente la competenza deliberativa;
  • la Pratica Elettronica di Fido (PEF) web based supporta il processo di concessione del credito con uno specifico work flow a gestione parametrica e consente la tracciatura di ogni momento del processo di istruttoria – proposta - inoltro agli Organi superiori e delibera, nonché il controllo automatico dei documenti richiesti e della validità degli elementi di valutazione;
  • per gli interventi a favore della clientela "Privati", "Piccole Imprese" e "Piccoli Operatori Economici" sono utilizzati motori decisionali (ScoPri, Transact), a supporto della finanziabilità dell'operazione proposta, che definiscono una valutazione sintetica a rischiosità crescente;
  • il processo di monitoraggio e gestione del credito "in bonis" è assistito da apposita procedura, su piattaforma web, dotata di funzionalità che permette, oltre che l'intercettamento automatico delle posizioni e la classificazione in watch list, anche di seguirne la gestione e verificare il rispetto delle decisioni assunte; l'intercettamento delle posizioni avviene sia per il superamento delle soglie riferite a parametri specifici sia attraverso l'utilizzo di un indicatore automatico, calcolato mensilmente, in grado di produrre una valutazione sintetica dell'andamento della relazione; tale indicatore è interrogabile sia con riferimento al singolo mese di elaborazione, sia come indicatore medio di periodo (ultimi sei mesi) ed integrato nei processi del credito quale parametro di evidenza;
  • a supporto dei processi di monitoraggio e gestione del credito deteriorato, differenziati in funzione dello stato (Past Due e Incagli; Ristrutturati; Sofferenze) è stata creata una nuova procedura "Pratica Elettronica di Gestione - PEG";
  • i processi di valutazione del credito sono attuati mediante procedura informatica "SUITE IFRS 9".

La Funzione Crediti, con periodicità trimestrale – in concomitanza con la pubblicazione dei dati trimestrali di bilancio – predispone un report direzionale che contempla una serie di viste di sintesi circa le principali dimensioni del credito; in particolare, la reportistica si compone di focus riferiti a: scenario nazionale; distribuzione impieghi del Gruppo; distribuzione settoriale degli impieghi; distribuzione per classi di rating; evoluzione degli impieghi; focus sui mutui ai Privati – Famiglie consumatrici.

La Funzione Rischi produce con cadenza mensile la reportistica "Rischio di Credito – modello di portafoglio" in cui sono riportate le evidenze con viste di gruppo, per società, settore economico e area geografica.

È stata avviata inoltre, con frequenza mensile, la produzione di un documento di sintesi relativo all'andamento complessivo dei rischi di Primo e Secondo Pilastro, a supporto della periodica reportistica integrata dei rischi del Gruppo, finalizzato a monitorare l'evoluzione del capitale economico e rendicontare le opportune evidenze agli Organi aziendali.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Per la fotografia dei crediti deteriorati del Gruppo al 31 dicembre 2021 si rimanda a quanto già illustrato nell'ambito della precedente sezione di commento dei Risultati del periodo.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Modifiche dovute al Covid-19

Con riferimento al calcolo delle perdite attese (ECL), nel corso dell'esercizio 2021 è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, già intrapreso nel corso del 2020, con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese delle esposizioni non deteriorate (performing), anche in conseguenza delle perturbazioni economiche correlate alla crisi Covid-19. Tale processo ha peraltro previsto una serie di aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "Post model adjustment") al fine di fattorizzare taluni elementi valutativi non adeguatamente intercettati dai modelli in uso.

Di seguito si fornisce illustrazione dei cambiamenti introdotti nei modelli e nei criteri di calcolo delle perdite attese conseguenti al Covid-19, nonché delle ulteriori modiche introdotte nel corso del 2021 nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli, in funzione della tipologia di intervento (valutazione del SICR e stima delle forward-looking information).

Nel complesso i suddetti interventi hanno comportato un incremento delle esposizioni creditizie del Gruppo classificate nello "Stadio 2" rispetto a quelle esistenti ad inizio anno e, a maggior ragione, rispetto alla situazione ante Covid-19.

Si evidenzia che, stante la complessità e pervasività dei cambiamenti nei modelli di stima introdotti, non è risultato possibile isolare gli impatti che gli stessi hanno generato rispetto ai modelli di stima precedentemente applicati.

Valutazione del SICR

Con riferimento al framework di stage assignment, ai fini della redazione del bilancio consolidato 2021 sono stati effettuati alcuni interventi di modifica nei criteri utilizzati per la valutazione del significativo incremento del rischio di credito (cosiddetto SICR - Significant Increase in Credit Risk), rispetto a quelli in uso lo scorso esercizio, che hanno conseguentemente condizionato la classificazione dei crediti non deteriorati per stadi (Stage 1 e Stage 2).

In maggior dettaglio, nel corso del 2021 è stata introdotta una nuova regola quantitativa al verificarsi della quale si ritiene sussistere un SICR rispetto alla data di erogazione del credito. Tale regola, denominata "Threefold effect", rappresenta un criterio di backstop in quanto prevede la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi dalla Banca a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risulti comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito.

L'introduzione di tale criterio fa seguito alle analisi sviluppate nel corso del 2021, a valle della ricezione delle ulteriori indicazioni sull'identificazione e la misurazione del rischio di credito nel contesto della pandemia, contenute nella comunicazione della BCE del 4 dicembre 20205 . Con tale comunicazione la BCE ha, infatti, invitato le banche a considerare, tra l'altro, l'opportunità di adottare un incremento pari o superiore al 300% della PD lifetime annualizzata come indicatore dell'esistenza di un SICR6 .

Un'ulteriore novità è stata la classificazione nello Stage 2 delle linee di credito inferiori a 500 migliaia di euro erogate a controparti che, in virtù di quanto previsto dal Decreto Sostegni bis, hanno richiesto una proroga al 31

5 Trattasi in particolare della lettera inviata da BCE alle banche europee in data 4 dicembre 2020 "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19 pandemic)".

6 Tale soglia trova giustificazione in quanto osservato dalla BCE nelle più recenti indagini quantitative condotte prima dell'inizio della pandemia.

dicembre 2021 della scadenza della moratoria ex art. 56 del Decreto Cura Italia, inizialmente fissata dallo Stato italiano al 30 giugno 2021.

Anche per l'esercizio 2021 restano confermati gli interventi, già introdotti nel 2020, relativi al modello quantitativo del SICR e al cosiddetto "Backward-looking approach", come di seguito meglio illustrato.

Con riferimento al primo intervento, al fine di meglio riflettere gli effetti del Covid-19, a partire dal bilancio 2020 il modello quantitativo del SICR è stato interessato da un cambio metodologico finalizzato a rendere il sistema di staging maggiormente reattivo rispetto agli scenari macroeconomici, mediante la ridefinizione di nuove soglie di materialità per il passaggio tra i diversi stadi di rischio, legata al cambio di rating per ciascun segmento di controparte. In maggior dettaglio, tale modifica ha impattato le controparti appartenenti ai settori economici maggiormente colpiti dalla crisi economica, in funzione dell'evoluzione prevista negli scenari macroeconomici.

Con riferimento al secondo intervento, in coerenza con quanto già applicato in sede di redazione del bilancio 2020, sono state riportate nello Stage 2 le controparti che erano state precedentemente classificate nello Stage 1 a causa, esclusivamente, dei benefici derivanti dall'ottenimento di una misura governativa di supporto (cd. "Backwardlooking approach").

Da ultimo, nell'ambito del continuo processo di revisione dei modelli in uso, per le controparti di "operazioni di Finanza Strutturata - OFS" (Income Producing Real Estate, Real Estate Development, Project Financing e Leveraged & Acquisition Finance), in precedenza considerate come "unratable", nel corso del 2021 è stata sviluppata una specifica metodologia di calcolo del rating gestionale. Ciò ha permesso di introdurre una nuova regola di staging basata sul rating della controparte che prevede la classificazione nello Stadio 2 delle esposizioni riferite a controparti aventi un rating appartenente a una fascia di rischio medio/alta da almeno sei mesi.

Stima delle forward-looking information

Con riferimento all'inclusione delle informazioni forward looking7 a partire dal 30 giugno 2020 sono stati introdotti modelli satellite settoriali non proprietari che hanno permesso di valorizzare le conseguenze, particolarmente diversificate, della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana. Nel corso del 2021, oltre al consueto aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio, è stato sviluppato un nuovo modello satellite settoriale proprietario, che ha sostituito parzialmente il modello satellite settoriale non proprietario acquisito da terzi e utilizzato per le valutazioni di bilancio dell'esercizio precedente. Quest'ultimo ha continuato comunque ad essere utilizzato per calcolare gli effetti sui parametri di rischio dei settori di attività che hanno maggiormente beneficiato delle moratorie introdotte dal Governo italiano a seguito della crisi pandemica8 .

In aggiunta, al calcolo delle perdite attese sulle esposizioni creditizie performing al 31 dicembre 2021, si è proceduto ad aggiornare gli scenari macroeconomici e le relative probabilità, assumendo a riferimento le informazioni fornite da primario provider, disponibili ad inizio dicembre 2021, in base a tre differenti scenari ("base", "peggiorativo" e "migliorativo"), così come approvati da uno specifico Scenario Council di Banco BPM, come previsto dalla policy del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking".

Misurazione delle perdite attese

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

7 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.).

8 Trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata superiore rispetto a una soglia apri al valore medio del portafoglio non-financial corporations di Gruppo a inizio 2021.

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza9 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment. Per ulteriori dettagli su tale perimetro si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente Nota Integrativa.

Di seguito si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;
  • settore economico.

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontano il parametro "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

9 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo avere calcolato le soglie di LPDR rappresentative di un SICR basate sulle PD lifetime, ha verificato che le suddette soglie risultassero coerenti, al fine di una classificazione tra Stage 1 e Stage 2, con quelle calcolate assumendo a riferimento il parametro LPDR calcolato tra le PD 12 mesi10 .

Tale passaggio è giustificato dall'opportunità, sotto il profilo operativo, di coordinare il modello di stage allocation con il modello di rating interno adottato ai fini della gestione e monitoraggio del credito. A tale proposito si evidenzia che il sistema di rating interno prevede la classificazione delle esposizioni in 11 classi di rating che sono accorpate, ai fini dei processi di concessione del credito, in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

L'impiego delle fasce di rischio sopra indicate garantisce quindi l'integrazione e coerenza del processo di valutazione delle esposizioni creditizie non deteriorate con gli altri processi interni di gestione del credito (erogazione, pricing, monitoraggio e classificazione).

Tutto ciò premesso, il modello di stage allocation quantitativo prevede l'accorpamento in 5 fasce di rischio delle esposizioni aventi una rischiosità omogenea. Nello specifico:

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata la migrazione dell'esposizione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno tre fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Media" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Alta" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora alla reference date si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di una fascia di rischio);
  • per le esposizioni che alla origination date sono già classificate nella fascia di rischio "Alta" non è possibile rilevare eventuali significativi incrementi del rischio di credito, sulla base del modello quantitativo, in quanto l'unico deterioramento possibile è, di fatto, il passaggio in default. Si evidenzia al riguardo che, per tutti i segmenti di clientela, sono classificate nella fascia "Alta" esclusivamente le esposizioni che appartengono alle classi di rating 10 e 11.

Come già illustrato nel paragrafo introduttivo "Modifiche dovute al Covid-19", l'assegnazione delle esposizioni alla specifica fascia di rischio, effettuata sulla base del segmento e dalla classe di rating, ha altresì considerato, a partire dal 2020, le informazioni forward looking differenziate per settore economico di appartenenza, con l'obiettivo di incorporare nella rilevazione del SICR la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito al Covid-19. Le nuove proiezioni macroeconomiche hanno, infatti, incorporato la rischiosità intrinseca del settore economico in ottica maggiormente prudenziale, considerando anche il rischio di eventuali cliff-effect che il Gruppo potrebbe dover fronteggiare alla scadenza delle misure di supporto governativo ed in particolare delle moratorie. A tal fine, nel corso del 2020, il modello quantitativo del SICR è stato oggetto di cambiamento al fine di rendere il sistema di staging maggiormente reattivo rispetto agli scenari macroeconomici, mediante la ridefinizione di nuove soglie di materialità per il passaggio tra i diversi stadi di rischio, legata al cambio di rating per ciascun segmento di controparte. In maggior dettaglio, tale modifica ha impattato le controparti appartenenti ai settori economici maggiormente colpiti dalla crisi economica, in funzione dell'evoluzione prevista negli scenari macroeconomici, incrementando di conseguenza la percentuale di intercettamento delle controparti classificate nello Stage 2.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

10 Sulla base degli incroci considerati significativi per il modello adottato, i valori di soglia ammissibili sono tutti quelli contenuti in un range che va dal LPDR corrispondente alla classe di rating più alta appartenente alla fascia di rischio più rischiosa tra quelle che non generano un SICR al LPDR corrispondente alla classe di rating più bassa appartenente alla fascia di rischio meno rischiosa tra quelle che generano un SICR.

Come già in precedenza descritto, ai fini della valutazione del SICR, nel corso del 2021 è stato introdotto un nuovo criterio quantitativo denominato "threefold effect". Tale criterio rappresenta un "backstop indicator" in quanto prevede la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi dalla Banca a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risulti comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito.

In aggiunta ai criteri quantitativi in precedenza illustrati, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta", in precedenza illustrata, fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente. In particolare sono classificate nello Stage 2 tutte le controparti il cui rating, alla data di riferimento, dovesse risultare superiore ad una determinata soglia; più in dettaglio, trattasi della soglia di rating "11" per il segmento retail e della soglia di rating "10" per i restanti segmenti;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media", in precedenza illustrate.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$
ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t * EAD_t * LGD_t * (1+r)^{-t}
$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare11 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine la Capogruppo ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto e assegnato un coverage associato allo Stato Italia.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua.

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, alle proiezioni macroeconomiche mediante l'utilizzo di tassi di decadimento prospettici a livello di settore economico, nonché attraverso l'applicazione dei modelli satellite recentemente sviluppati dal Gruppo su quei settori caratterizzati da

11 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

una percentuale di concessione moratorie inferiore al 6%, come già esplicitato ad inizio sezione, utilizzando, come punto di partenza per il primo anno prospettico, i valori delle variabili macro pre-Covid (quarto trimestre 2019).

Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da tassi di decadimento settoriali prospettici, integrati a partire da giugno 2021 da una nuova versione di modelli satellite interni di PD applicati a certi settori limitatamente impattati da moratorie, e gli effetti derivanti dalle misure di supporto al credito (nuova finanza coperta da garanzie statali).
  • questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche e considerano al loro interno le misure di mitigazione e, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT) e le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni. Per quanto riguarda le esposizioni coperte da modelli interni, a dicembre 2021 in ambito IFRS 9 i modelli di CCF (credit conversion factor) sono stati calibrati per recepire l'aggiornamento delle serie storiche.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

Si deve premettere che l'impatto della pandemia da Covid-19 sulle variabili macroeconomiche è stato particolarmente significativo, determinando nel 2020 una flessione del PIL dell'economia italiana pari a circa il 9%.

A tale flessione ha fatto seguito nel 2021 un altrettanto significativo rimbalzo, pari a circa il 6,5%. A fronte dell'ampiezza di tali variazioni, raramente sperimentate in passato, si è rilevata una dinamica del tutto flat del tasso di default delle controparti finanziate dalla Banca, con una generale tendenza addirittura ribassista rispetto al periodo pre-pandemico. Poiché i modelli satellite sono stati stimati in periodi in cui a contenute variazioni delle variabili macroeconomiche facevano seguito impatti materiali sul merito creditizio delle controparti affidate, la mera applicazione dei modelli satellite alimentati con le citate variazioni del PIL avrebbe comportato nel 2020 significativi incrementi negli accantonamenti, seguiti da rilasci altrettanto significativi nei successivi periodi di ripresa (2021), non corrispondenti alla reale situazione dei debitori della Banca. D'altro canto, né una pandemia così impattante sull'attività economica italiana né l'introduzione di misure di supporto governative così estese in termini temporali e di numero di beneficiari, erano mai state sperimentate in passato.

Al fine di ovviare a queste potenziali incoerenze, nell'approccio Forward-looking12 da seguire ai fini calcolo dell'ECL, in linea con quanto previsto dal principio IFRS 9, sono stati adottati modelli satellite settoriali che hanno permesso di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana, alimentati con traiettorie attese delle variabili macro che, di fatto, ne hanno collegato i livelli pre (2019) a quelli post (2022) pandemici.

In maggior dettaglio, si ricorda che a partire dal 30 giugno 2020 la Banca era ricorsa a modelli satellite settoriali non proprietari, forniti da primario provider, in quanto i modelli allora in uso, non disponendo di una sufficiente granularità per settore economico della clientela affidata, non sarebbero stati in grado di cogliere gli impatti significativamente differenziati della crisi sui diversi settori economici.

Nel corso del 2021, oltre al consueto aggiornamento delle serie storiche dei parametri di rischio, è stato sviluppato un nuovo modello satellite settoriale proprietario, che ha sostituito parzialmente il modello satellite settoriale acquisito da terzi e utilizzato per le valutazioni di bilancio dell'esercizio precedente. Quest'ultimo ha continuato comunque ad essere utilizzato per calcolare gli effetti sui parametri di rischio dei settori di attività che hanno maggiormente beneficiato delle moratorie introdotte dal Governo italiano a seguito della crisi pandemica 13 .

Da ultimo, per il calcolo dell'ECL al 31 dicembre 2021 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council14 , in linea con i processi già in uso lo scorso esercizio. A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario provider, disponibili nel mese di ottobre 2021, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo". Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto dell'incertezza dell'evoluzione della crisi sanitaria, a cui si sommano i potenziali effetti negativi della crisi energetica, si è deciso, su base discrezionale, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo" dal 25% indicata dal provider al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "estremo" che la Banca non ha preso in considerazione proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

12 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.).

13 Trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata superiore rispetto a una soglia pari al valore medio del portafoglio non-financial corporations di Gruppo a inizio 2021.

14 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

  • "Base": 50%;
  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Nel 2021 è stato, inoltre, definito in maggior dettaglio il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici. In base a tale modello, è previsto che gli scenari macroeconomici siano oggetto di aggiornamento come minimo con cadenza semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento potrà avvenire con maggior frequenza (trimestrale) qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL rispetto a quelle implicite negli scenari in uso evidenzi il superamento di una determinata soglia15 .

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori (espressi in termini di variazioni percentuali medie annue/valori assoluti per i tassi di rendimento) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2021-2024 per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2021 2022 2023 2024
peggiorativo PIL Italia 5,9 2,4 1,9 1,5
base PIL Italia 6,2 4,0 2,8 2,0
migliorativo PIL Italia 6,2 5,8 3,5 2,4
peggiorativo Tasso di disoccupazione 9,8 10,9 11,7 11,7
base Tasso di disoccupazione 9,8 10,2 10,0 9,0
migliorativo Tasso di disoccupazione 9,7 9,8 8,7 6,9
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,4 0,6 0,4 0,6
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,4 1,5 1,9 1,9
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 1,4 1,9 2,8 3,0
peggiorativo Consumi famiglie 4,8 2,8 1,5 1,4
base Consumi famiglie 5,0 4,0 2,8 2,6
migliorativo Consumi famiglie 5,0 5,7 4,2 3,3
peggiorativo Investimenti in costruzioni 21,4 4,5 3,7 1,3
base Investimenti in costruzioni 21,9 8,4 7,2 3,9
migliorativo Investimenti in costruzioni 21,9 11,9 11,3% 6,1
peggiorativo Euribor 3 mesi -0,55 -0,56 -0,39 -0,16
base Euribor 3 mesi -0,55 -0,55 -0,37 -0,10
migliorativo Euribor 3 mesi -0,51 -0,46 -0,19 0,13
peggiorativo Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,25
base Tasso BCE 0,00 0,00 0,00 0,25
migliorativo Tasso BCE 0,00 0,00 0,12 0,50
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,74 1,10 1,59 1,91
base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,73 1,08 1,33 1,64
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 0,70 1,02 1,20 1,45
peggiorativo Spread BTP/Bund 1,12 1,24 1,43 1,43
base Spread BTP/Bund 1,08 1,03 0,97 0,94
migliorativo Spread BTP/Bund 1,05 0,80 0,46 0,36
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 1,5 1,1 1,4
base Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 1,5 1,5 1,7
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 1,8 1,7 1,6 1,9
peggiorativo Importazioni 13 9 3 4
base Importazioni 13 12 7 6
migliorativo Importazioni 14 17 12 7
peggiorativo Esportazioni 13 6 5 4
base Esportazioni 13 9 6 3
migliorativo Esportazioni 13 13 7 4

15 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Scenario Indicatori macroeconomici 2021 2022 2023 2024
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 1,4 0,4 0,0 -0,2
base Spesa pubblica amministrazione 1,5 0,7 0,1 -0,2
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 1,4 0,5 0,1 -0,2

Passata la recessione globale del 2020, la crescita economica si è riavviata con ritmi piuttosto diversificati fra le varie aree geografiche con un'accelerazione centrata sui paesi industrializzati oltre che, solo inizialmente, sulla Cina. Questa tendenza evolve dopo l'estate per effetto della nuova ondata di contagio e, da fine novembre, dell'accelerata diffusione della variante Omicron.

Lo scenario "Base" prevede che restrizioni parziali impattino la crescita sequenziale ancora nei primi e negli ultimi mesi del 2021 penalizzando essenzialmente i settori dei servizi soggetti a norme di distanziamento, mentre la parte di manifattura e delle costruzioni risulta poco impattata dalla quarta ondata. Il progresso del 6,2% è in gran parte dovuto ai trimestri centrali dell'anno, in crescita sequenziale del 2,7% e del 2,6% rispettivamente.

L'anno 2021 beneficia fortemente della proroga di misure di sostegno dei redditi e del credito che rendono ancora anomala e, per certi versi, contraddittoria la dinamica di alcune grandezze quali: impieghi bancari, sofferenze e disoccupazione. La disponibilità di vaccini, i tempi del processo di immunizzazione e l'emergere di nuove varianti influenzano l'evoluzione dello scenario che proietta quanto segue:

  • il PIL Italia in forte recupero sia nel secondo che nel terzo trimestre, ma in frenata dal quarto per effetto della nuova ondata di contagio che non impedisce di consolidare per l'anno un progresso medio del +6,2%. Il rimbalzo dell'attività economica permette di recuperare i livelli precrisi entro il primo semestre 2022;
  • il tasso di disoccupazione sale al 10,2% nel 2022 per rientrare sotto il 10% dopo il 2023;
  • l'inflazione rimane inferiore al 2%, convalidando tassi di interesse di policy che tornano positivi prima del 2025;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani in risalita del 2022 fino a 1,6% nel 2024 con spread BTP Bund mediamente contenuto, attorno 100 b.p. anche grazie all'iniziale azione della BCE.

Per quanto riguarda lo scenario "Peggiorativo", si ipotizza un'uscita dalla pandemia più lenta a causa del peggioramento della situazione epidemiologica in autunno/inverno con l'introduzione di alcune limitate restrizioni. L'aumento dei contagi e le conseguenti restrizioni condurrebbero a un lieve rallentamento dell'economia che perdurerebbe per buona parte del prossimo anno.

A questo si associa un'implementazione problematica del PNRR che si tradurrebbe dal 2022 in un periodo di crescita economica relativamente moderata, pur in assenza di ulteriori periodi di crisi. Il PIL per l'Italia risulterebbe inferiore di 2 punti percentuali già nel 2023, anno in cui l'economia Italia recupera i livelli di attività pre-Covid.

Questa nuova fase vedrebbe l'economia italiana allineata a quella UE tuttavia penalizzata da un tasso di disoccupazione prossimo al 12%, che frena i consumi, mentre un livello notevolmente inferiore di fiducia riduce notevolmente gli investimenti.

In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • PIL Italia in recupero più contenuto nel 2022 a +2,4% e che non supera il 2% negli anni successivi nonostante l'impulso fiscale garantito dal PNRR, trend che vede l'Italia allineata alla UE; crescita del PIL mondiale inferiore di -2,6% rispetto allo scenario di base a fine periodo;
  • consistente incremento del tasso di disoccupazione già nel 2022 (10,9%) ma soprattutto dal 2023 che si stabilizza all'11,7% negli anni successivi;
  • dinamica della spesa per investimenti privati praticamente dimezzata dal 2022 (sia macchinari che costruzioni) anche a conseguenza di un rientro dell'incentivo fiscale;
  • rendimento dei titoli di Stato italiani a 10 anni che risale costantemente prima per un allargamento dello spread BTP Bund, poi per effetto della risalita dei rendimenti del decennale tedesco. Il rendimento supera l'1,9% nel 2024 per effetto di una crescita deludente che differisce e rallenta il miglioramento dei fondamentali del debito pubblico post-Covid, dopo che lo stesso ha raggiunto il 156% del PIL nel 2020.

Infine, lo scenario "Migliorativo" ipotizza un più rapido rientro della crisi pandemica con un 2021 già in consistente crescita in Italia ed in Europa, grazie ad un deciso recupero di consumi ed investimenti che non incontra nuovi ostacoli ad un solo anno dall'inizio della pandemia. Nel dettaglio:

  • PIL in crescita del 5,8% nel 2022, che si mantiene ben sopra i livelli storici del paese anche negli anni successivi rientrando sotto il 3% solo nel 2024;
  • tasso di disoccupazione in discesa già nel 2023 all'8,7% che migliora sensibilmente nei due anni successivi toccando livelli che non hanno precedenti recenti per l'Italia;
  • rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni che risale gradualmente solo per effetto della normalizzazione dei tassi di mercato (Bund su rendimenti positivi dal 2022), in presenza di uno spread BTP Bund in costante contrazione, che si riporta su livelli precedenti alla crisi sovereign. Il miglioramento rapido dei fondamentali è legato a tassi di crescita economica tali da favorire un rientro rapido del debito pubblico in rapporto al PIL.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Le assunzioni alla base delle analisi di sensitivity

Secondo quanto previsto dai paragrafi 1 e 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato nel contesto della pandemia Covid-19" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti non deteriorati implica, infatti, l'utilizzo di significativi elementi di giudizio, con particolare riferimento ai modelli utilizzati per la misurazione delle perdite e dei relativi parametri di rischio, ai trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del credito, alla selezione degli scenari macroeconomici e all'assegnazione a questi ultimi delle relative probabilità di accadimento.

A tal riguardo, l'inclusione dei fattori forward looking risulta essere un esercizio particolarmente complesso in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici, la Banca ha fornito, fin dal bilancio 2020, un'analisi di sensitività delle perdite attese sui crediti non deteriorati. Le analisi svolte erano state sviluppate – a parità di probabilità assegnata allo scenario base – in funzione dell'attribuzione di una probabilità superiore del 5% rispettivamente allo scenario "peggiorativo" e allo scenario "migliorativo", rispetto all'ipotesi di attribuzione di una eguale probabilità a entrambi gli scenari considerata ai fini della redazione del bilancio.

Tale approccio è stato oggetto di revisione nel corso del 2021, anche al fine di recepire la raccomandazione contenuta nel rapporto pubblicato dall'ESMA il 15 dicembre 2021 sull'effettiva applicazione delle prescrizioni in termini di informativa prevista dai principio IFRS 7 e IFRS 9. In particolare, per il bilancio 2021 le analisi di sensititivy sono condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto ai risultati di bilancio conseguenti all'applicazione del modello multiscenario, come di seguito illustrato.

Al riguardo si deve precisare che le analisi di sensitivity condotte ai fini del bilancio 2020 non vengono riportate in quanto non risultano comparabili, essendo redatte su differenti assunzioni, come in precedenza esposto.

Risultati quantitativi delle analisi di sensitivity sulle ECL

In considerazione dell'elevata incertezza che caratterizza il contesto economico-finanziario di riferimento e recependo le raccomandazioni fornite dall'ESMA con la propria comunicazione del 29 ottobre 202116, le perdite attese relative alle esposizioni creditizie non deteriorate sono state oggetto di analisi di sensitività al fine di analizzarne la variabilità rispetto ai diversi scenari macroeconomici che condizionano i parametri di rischio nel modello di calcolo. La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molti altre variabili macroeconomiche).

Le suddette analisi sono state condotte al fine di rappresentare gli impatti, sia in termini di ECL che di stage allocation, conseguenti all'adozione di un singolo scenario macroeconomico rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è, infatti, la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle Norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

16 Public Statement dell'ESMA intitolato: "European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports" (ESMA32-63- 1186).

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione delle posizioni a credito deteriorato è effettuata in conformità con i criteri definiti dall'EBA. In particolare, la classificazione a non performing avviene:

  • in modo automatico, per le posizioni che raggiungono le soglie previste dalle disposizioni dell'Organo di vigilanza in materia di Past Due;
  • mediante delibera assunta da un Organo a ciò facoltizzato (i) su proposta generata automaticamente dal sistema informativo, per le posizioni che raggiungono le soglie previste, tempo per tempo, dai processi interni di monitoraggio e gestione del credito, oppure (ii) su proposta di un Organo proponente, per le posizioni che denotano l'insorgenza di eventi pregiudizievoli per la prosecuzione "in bonis" della relazione.

La gestione dei crediti deteriorati nel Gruppo Banco BPM è basata, in via prevalente, su un modello che assegna a risorse specializzate la gestione di un insieme definito (portafoglio) di posizioni. Nel corso del 2019 è stata completata una profonda riorganizzazione dell'attività di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo che ha portato alla cessione del ramo d'azienda volto al recupero crediti sofferenziali ad un partner specializzato, con successivo conferimento di un mandato di gestione per la parte prevalente dei nuovi flussi generati per i successivi dieci anni. A seguito di tale accordo, quindi, la gestione delle sofferenze è prevalentemente condotta da un primario player del settore, mentre la gestione delle restanti esposizioni deteriorate è seguita da personale interno specializzato.

Sempre nel corso del 2019, ed anche a seguito della cessione di ramo sopra menzionata, la gestione di tutte le esposizioni deteriorate è stata unificata all'interno della struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO"). Le responsabilità di gestione variano in relazione allo stato di classificazione della posizione:

  • la gestione delle posizioni classificate a Past Due e a Inadempienze probabili è attribuita, con la sola eccezione delle posizioni inferiori ad una soglia definita, a gestori specialistici che possono essere collocati, a seconda della rilevanza della posizione, presso il CLO ovvero presso le strutture Crediti della Rete (Divisioni e Aree Affari). Per tali posizioni, i gestori delle posizioni deteriorate sono responsabili delle scelte gestionali afferenti le posizioni attribuite ai rispettivi portafogli, nel rispetto delle previste facoltà deliberative, ma sono supportati nella gestione amministrativa dai gestori (commerciali) di Rete nel cui portafoglio permane collocata la relazione nonché l'imputazione dei risultati economici conseguiti;
  • la gestione delle posizioni classificate a Sofferenze è condotta dalle strutture interne specializzate del CLO, coadiuvate (nell'ambito dell'accordo sopra menzionato) per buona parte delle stesse, dalla società Gardant Liberty Servicing o, con riferimento a Release S.p.A., a gestori di quest'ultima, in coordinamento con le strutture del CLO.

Oltre alla gestione del processo di recupero, i gestori sono responsabili della valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita sulle singole posizioni che presentano un'esposizione complessiva superiore alla soglia definita per il cd. "collective provisioning". Nel corso del 2019 la Banca ha proceduto ad innalzare tale soglia dai precedenti 300 mila euro ad 1 milione di euro. Nell'effettuare tale valutazione, il gestore deve tenere conto di:

  • rischio complessivo del cliente e dei rapporti collegati, nonché dell'eventuale gruppo economico di appartenenza;
  • situazione di Centrale Rischi con particolare attenzione ai loro eventuali impegni a garanzia di terzi;
  • consistenza patrimoniale del debitore e degli eventuali garanti;
  • valore del bene posto a garanzia;
  • tempo necessario per il recupero del credito.

Per supportare le attività relative agli ultimi due punti, la Banca ha stimato su basi statistiche parametri di Haircut, definiti come lo scarto da applicare al valore di mercato dei beni posti a garanzia per allinearli all'importo che l'Istituto verosimilmente riuscirà ad incassare a seguito della loro vendita forzata, e di estensione temporale che il gestore deve tenere in considerazione ai fini della valutazione analitica della singola posizione. Le previsioni di perdita così ottenute sono periodicamente sottoposte a revisione e continuo monitoraggio.

Il processo sopra descritto non viene applicato alle sofferenze che presentano un'esposizione complessiva pari o inferiore alla soglia di rilevanza di 1 milione di euro per le quali si usa il modello di valutazione automatico teso a replicare la metodologia applicata dai gestori sopra la soglia di rilevanza. Tale modello, sviluppato e manutenuto dalla struttura Governo del Credito, viene sottoposto alla validazione della funzione Rischi.

Con riferimento invece alle posizioni in Past due e Unlikely to pay (UTP), la valutazione del credito finalizzata a determinare l'ammontare delle previsioni di perdita considera modalità differenziate in relazione allo status ed alla dimensione della esposizione:

  • per le posizioni in Past due a prescindere dall'importo, nonché per quelle a Inadempienze probabili entro prestabiliti limiti di importo (analoghi a quelli applicati per le sofferenze), viene applicato il modello di valutazione di tipo "collective";
  • per le posizioni ad Inadempienze probabili di importo superiore alla soglia sopra citata, le previsioni di perdita vengono valutate analiticamente dal gestore secondo un processo analogo a quello sopra esposto per il portafoglio sofferenze.

Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Sistema dei controlli relativi ai processi del credito

L'assetto del sistema dei controlli relativo ai processi del credito è basato su:

  • controlli di I° livello (o di linea), diretti ad assicurare il corretto svolgimento dei processi. Rientrano tra i controlli di primo livello i controlli c.d. "automatici", cioè svolti direttamente dalle procedure applicative, i controlli effettuati direttamente dalle strutture operative ed i controlli di tipo gerarchico, attuati nell'ambito della medesima filiera di responsabilità. Sono inoltre attuati controlli di II^ istanza, attraverso le strutture del CLO di Monitoraggio e Controllo e Governo del Credito;
  • controlli di II° livello (o controlli sui rischi e sulla conformità), in capo alla struttura "Controlli di Secondo Livello" collocata all'interno della funzione Rischi - Enterprise Risk Management. I controlli, svolti in via continuativa, attraverso analisi massive sui portafogli creditizi del Gruppo e attraverso la revisione di singole posizioni - campionate statisticamente o in base allo specifico profilo di rischio - in modalità indipendente rispetto alle funzioni deputate allo svolgimento delle attività oggetto di verifica, sono diretti ad assicurare la corretta attuazione del processo di gestione dei rischi (posto in essere dalle strutture operative) verificando lo svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, in particolare di quelle deteriorate, e la valutazione della coerenza delle classificazioni, della congruità degli accantonamenti e dell'adeguatezza del processo di recupero, in linea con la normativa interna ed esterna. A partire da dicembre 2019, a seguito della citata modifica del Regolamento, la struttura fornisce pareri sulle seguenti OMR in ambito creditizio: proposte di i) variazione delle provision; ii) attribuzione delle misure di forbearance e iii) variazione a maggiore o minor rischio dello stato amministrativo di classificazione.

3.2 Write-off

Il Gruppo alle cui regole si attiene anche Relase, per tutte le posizioni classificate a sofferenza, valuta se sia opportuno continuare a mantenere in vita il credito a sofferenza in quanto le azioni stragiudiziali o giudiziali in corso permettono di ritenere ragionevole un'aspettativa di recupero, anche parziale, oppure se sia opportuno procedere a una cancellazione o a uno stralcio (write-off), totale o parziale, in virtù, rispettivamente, della conclusione del processo di recupero ovvero della circostanza che non sussista una prospettiva ragionevole di recupero.

Lo stralcio (write off), in coerenza con il principio contabile IFRS 9, e con le "Linee guida per le Banche sui crediti deteriorati (NPL)" emanate da BCE, è la riduzione del valore lordo contabile del credito conseguente alla presa d'atto dell'insussistenza di ragionevoli aspettative di recupero dello stesso per importi eccedenti quelli considerati incassabili o già incassati.

Esso non implica la rinuncia da parte della Società al diritto giuridico di recuperare il credito e deve essere effettuato qualora dal complesso delle informazioni disponibili emerga l'impossibilità del debitore di rimborsare in tutto o in parte l'importo del debito.

Per ulteriori dettagli sulla definizione di write-off si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte A – Politiche contabili" della presente Nota Integrativa.

I processi di monitoraggio del credito del Gruppo prevedono che, ad integrazione e supporto delle scelte adottate dalle strutture di gestione, vengano identificate con periodicità trimestrale le posizioni da attenzionare ai fini del write-off, con l'obiettivo di effettuare una valutazione gestionale delle singole posizioni e di intraprendere o meno i necessari iter deliberativi per il perfezionamento dello stralcio. Tale elenco si riferisce alle esposizioni che presentano fondi rettificativi uguali o superiori ad una determinata soglia e che sono classificati a sofferenza da più di un determinato numero di anni, differenziati a seconda del tipo di garanzia e della presenza o meno di una procedura concorsuale.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
3. Attività finanziarie designate al fair value
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
5. Attività finanziarie in corso di dismissione
133.421 203.067 76 25 143.204 479.793
Totale 31/12/2021 133.421 203.067 76 25 143.204 479.793
Totale 31/12/2020 (*) 162.125 229.988 59 7.830 208.125 608.127

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"

2. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
complessivi *
write-off
parziali
Esposizione
lorda
Rettifiche di
complessive
valore
Esposizione
netta
(esposizione
Totale
netta)
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
2.Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
3. Attività finanziarie
607.293 270.729 336.563 223.710 143.569
X
339
X
143.229 479.793
designate al fair value
4. Altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
X X
Totale 31/12/2021 607.293 270.729 336.563 223.710 143.569 339 143.229 479.793
Totale 31/12/2020
(*)
800.258 408.086 392.172 181.835 218.685 2.730 215.955 608.127

(*) I dati dell'esercizio precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dall'aggiornamento delle disposizioni relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"

3. Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni Da 1 giorno a
30 giorni
giorni fino a
Da oltre 30
90 giorni
Oltre 90 giorni
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
3. Attività finanziarie in
corso di dismissione
25 53 1.361 286.307
TOTALE 31/12/2021 25 53 1.361 286.307
TOTALE 31/12/2020 7.830 329.638

4. Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

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5. Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

Valori lordi / valore nominale
Trasferimenti tra primo stadio e
secondo stadio
Trasferimenti tra secondo stadio e
terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio e
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Portafogli/stadi di rischio Da primo stadio a
secondo stadio
Da secondo
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Da secondo
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Da terzo stadio
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Da primo stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio
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1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
4. Impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
- 235 34.280 - - -
TOTALE 31/12/2021 235 34.280
TOTALE 31/12/2020 248 26.089 0

6 Esposizioni creditizie verso clientela, verso banche e verso società finanziarie

6.1 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso banche e società finanziarie: valori lordi e netti

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6.2 Esposizioni creditizie per cassa verso banche e società finanziarie: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

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6.2 bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche e società finanziarie: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

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6.3 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche e società finanziarie: dinamica delle rettifiche di valore complessive

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6.4 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

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5.2
10

6.4a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

Al 31 dicembre 2021 Release non ha in essere misure di sostegno Covid-19, pertanto si omette la relativa tabella.

6.5 Esposizioni creditizie verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

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6.5 bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

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6.6 Esposizioni per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

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7. Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

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Valore di bilancio
Esposizione
creditizia
cancellata
Valore lordo Rettifiche di valore complessive di cui ottenute
nel corso
dell'esercizio
A. Attività materiali 865.513 968.706 (407.192) 561.514 34.089
A.1. Ad uso funzionale - - - - -
A.2. A scopo di investimento 865.513 968.706 (407.192) 561.514 34.089
A.3. Rimanenze - - - - -
B. Titoli di capitale e titoli
di debito
- - - - -
C. Altre attività - - - - -
D. Attività non correnti e
gruppi di attività in via di
dismissione
36.228 41.100 (22.780) 18.320 -
D.1. Attività materiali 36.228 41.100 (22.780) 18.320 -
D.2. Altre attività - - - - -
Totale 31/12/2021 901.741 1.009.806 (429.972) 579.834 34.089
Totale 31/12/2020 883.201 990.221 (332.729) 657.492 2.418

8. Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute

9. Concentrazione del credito

9.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per settori di attività economica della controparte

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9.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio per area geografica della controparte

In riferimento alla tabella precedente, si riporta il dettaglio relativo alla ripartizione dei rapporti con soggetti residenti in Italia:

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9.3 Grandi esposizioni

31/12/2021 31/12/2020
a) Ammontare (valore di bilancio) 408.519 424.544
a) Ammontare (valore ponderato) 128.915 13.207
c) Numero 4 3

Sono presenti n. 4 posizioni classificate come "grandi esposizioni"; nel complesso il valore ponderato dei grandi rischi ammonta a Euro 128,9 milioni.

La riduzione dei Fondi Propri conseguente alle perdite rilevate nell'esercizio 2021 ha comportato il superamento del limite del 25% sulle grandi esposizioni a livello individuale per una posizione.

A seguito della fusione per incorporazione di Release in Banco BPM non si rende necessario alcun intervento a tale riguardo.

3.2 RISCHI DI MERCATO Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Gruppo, infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a fair value degli strumenti finanziari in portafoglio. Si segnala che Release non possiede ne titoli ne strumenti derivati.

3.2.1 e 3.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

La società non detiene attività classificate nel portafoglio di negoziazione di vigilanza.

Il rischio di tasso di interesse sostenuto da Release relativamente al proprio portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2021 sono state svolte, oltre alle consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni, in particolare l'introduzione dei conditional cash-flows per i modelli prepayment e poste a vista, indentificando per questi ultimi anche i depositi transazionali; inoltre, è stato introdotto il discounting mediante la curva €STR.

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 40 basis point su un orizzonte temporale di dodici mesi (prospettiva reddituale) in accordo ad una prospettiva di bilancio sia dinamico sia statico;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale); inoltre, è monitorato anche come limite operativo il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%.

Anche nel corso dell'esercizio 2021 il portafoglio di Release ha presentato uno sbilancio strutturale netto "liability sensitive".

Per quanto riguarda i metodi utilizzati per la stima del rischio del portafoglio bancario, si rimanda a quanto riportato in un successivo paragrafo della presente sezione dedicato ai modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività.

B. Attività di copertura del fair value

Release non presenta attività di copertura di fair value.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Release non presenta alcuna attività di copertura di flussi finanziari.

D. Attività di copertura di investimenti esteri

Per un approfondimento si rimanda a quanto riportato nella sezione relativa al Rischio di cambio.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie
Voci/durata residua A vista fino a 3 mesi da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
da oltre 1 anno
fino a 5 anni
da oltre 5 anni
fino a 10 anni
oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività 44.492 323.192 1.596 162 73.247 37.066 37
1.1 Titoli di debito
1.2 Crediti 44.492 323.192 1.596 162 73.247 37.066 37
1.3 Altre attività
2. Passività 4.592 750.000
2.1 Debiti 4.592 750.000
2.2 Titoli di debito
2.3 Altre passività
3. Derivati
finanziari
- Opzioni
3.1 Posizioni lunghe
3.2 Posizioni corte
- Altri derivati
3.3 Posizioni lunghe
3.4 Altre passività

Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nell'ambito del Gruppo viene utilizzata una procedura di Asset & Liability Management allo scopo di misurare, con frequenza mensile, gli impatti ("sensitivity") derivanti da variazioni della struttura dei tassi di interesse sul valore economico del patrimonio relativamente al portafoglio bancario.

Per quanto concerne il margine finanziario atteso, il sistema di ALM ne stima la variazione su un orizzonte temporale annuale nell'ipotesi di shock deterministico delle curve dei tassi (aumento/diminuzione in punti base applicati a tutte le curve dei tassi come variazione istantanea, unica e parallela), nonché di shock di adeguamento dei tassi forward impliciti nei tassi di mercato a contante o shock frutto di previsioni che riflettono scenari alternativi. Le stime sono condotte sotto l'ipotesi di invarianza della struttura patrimoniale in termini di insieme di attività e passività e relative caratteristiche finanziarie (tassi, spread, duration).

Relativamente al valore economico del patrimonio viene applicata la medesima metodologia di variazione della curva dei tassi, misurando la differenza riscontrata nel valore attuale di tutte le operazioni e confrontando queste variazioni con il valore dei Fondi Propri.

A fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, ai fini delle analisi di sensitivity le metriche di misurazione del rischio sono monitorate applicando un floor allo sviluppo dei tassi futuri utilizzati per il calcolo.

La tematica per Release è non rilevante ma a titolo informativo nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse del Gruppo alla fine dell'esercizio 2021 secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2021 esercizio 2020
Indici di rischiosità (%) 31 dicembre media massimo minimo 31 dicembre media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
22,7% 23,3% 26,9% 19,2% 14,1% 14,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-8,5% -6,4% -4,9% -8,9% -5,6% -6,8%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
-0,2% -0,2% 4,2% -1,8% 1,4% -0,5%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
0,4% 0,6% 2,6% -0,4% 1,7% 0,9%

Con riferimento al portafoglio bancario, il Gruppo valuta inoltre l'esposizione al rischio di default e di migrazione della classe di rating dei titoli di debito classificati come HTCS e HTC, utilizzando una metodologia che prevede il calcolo del VaR Spread e dell'Incremental Default Risk (IDR), per cogliere la componente Default del portafoglio HTCS, e dell'Incremental Risk Charge per cogliere la componente Migrazione di Rating del portafoglio HTC.

3.2.3 RISCHIO DI CAMBIO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

La gestione dei rischi di cambio è accentrata presso la Tesoreria della Capogruppo.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

Alla data del 31/12/2021 non risultano in essere esposizioni in valuta diversa dall'euro.

3.3 RISCHI OPERATIVI

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM, dalla data creazione dello stesso (1 gennaio 2017), è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare, che comprendeva anche Release SpA (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR 575/2013 per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Il Gruppo Banco BPM ha gestito proattivamente l'emergenza sanitaria Covid-19, al fine in prima istanza di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte nelle proprie attività di business (dipendenti, clienti, fornitori ecc.), nonché di garantire un'adeguata continuità operativa, in coerenza con le disposizioni normative tempo per tempo vigenti. Dal punto di vista del rischio operativo, anche per Release, non sono emersi significativi impatti straordinari connessi alla pandemia, salvo quelli principalmente legati all'adeguamento della macchina operativa (costi degli apparati di sanificazione specifici, incremento della digitalizzazione per consentire l'attività a distanza di clienti e dipendenti ecc.).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Relativamente alle fonti di manifestazione del rischio operativo, è stata condotta un'analisi con riferimento agli eventi di rischio operativo, con perdita lorda maggiore o uguale a 200 euro (soglia minima di rilevanza) ed aventi data di rilevazione pari o posteriore al 1° gennaio 2012.

I dati di perdita in oggetto, censiti nell'archivio gestionale di Loss collection del Gruppo, sono stati articolati per tipologia di evento, con viste per impatto e per numerosità di accadimento, secondo lo schema di classificazione degli eventi previsto dal Regulator.

Attività di validazione

-

In ambito Rischio Operativo, l'unità di Validazione Interna presidia il framework di gestione e il calcolo di rischi di Secondo Pilastro attraverso verifiche annuali sulle metriche di misurazione. In particolare, viene verificata nel continuo la stabilità, robustezza e incertezza di modello, la consistenza del dataset di calcolo, tramite repliche indipendenti e verifiche in sede di Loss Data Collection e campagna di Risk Self Assessment, l'aderenza ai requisiti normativi e alle best-practice vigenti. Sulla base delle verifiche effettuate, Validazione Interna indirizza alle funzioni competenti specifici suggerimenti e ne monitora la soluzione al fine di assicurare il mantenimento di elevati standard di qualità ed affidabilità nella gestione del rischio.

Inoltre, in sede ICAAP, vengono verificati gli scenari di stress e le metodologie applicate sull'intero perimetro di Gruppo.

Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione Casistica non riscontrata con riferimento a Release.

Sezione 4 - Rischi delle altre imprese Casistica non riscontrata con riferimento a Release.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

Informazioni di natura qualitativa

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, il Gruppo Banco BPM, inclusa anche Release, ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare, piuttosto nel corso dell'anno il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato delle misure espansive adottate dalla Banca Centrale Europea (es. ampliamento delle tipologie di collaterale accettato dalla Banca Centrale a garanzia delle operazioni di rifinanziamento) oltre che del positivo andamento della raccolta da clientela.

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità di reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, rappresenta il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il profilo di rischio di liquidità del Gruppo. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza. Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del 2020 il profilo di liquidità del Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato sia a breve sia a lungo termine, rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni. Sono state inoltre oggetto di regolare manutenzione e aggiornamento le metodologie (es. i modelli comportamentali sui depositi a vista) e da giugno 2021 è stata avviata la segnalazione trimestrale all'Autorità di Vigilanza dell'indicatore NSFR che, a partire da tale data, è requisito regolamentare per le banche con minimo del 100% (in aderenza al Regolamento dell'Unione Europea 2019/876 (cosiddetto CRR-II).

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Le passività finanziarie di Release sono rappresentate da finanziamenti del Banco BPM S.p.A. nella forma di finanziamenti a breve termine a revoca.

1.1.Valuta di denominazione: Euro

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1.2Valuta di denominazione: Altre valute

Alla data del 31 dicembre 2021 non sono presenti attività e passività finanziarie in valuta.

Sezione 4 – Informazioni sul patrimonio

4.1 Il patrimonio dell'impresa

4.1.rmazioni di natura qualitativa

La nozione di patrimonio utilizzata dalla Società è la medesima utilizzata ai fini del calcolo del Patrimonio di Vigilanza sulla base delle normative vigenti.

Le politiche di gestione del capitale di Release si muovono in coerenza con quanto definito dalla Capogruppo per tutte le società appartenenti al Gruppo Banco BPM. Le politiche di Capital Management del Gruppo si propongono, da un lato, di garantire che la base patrimoniale sia coerente con il grado di rischio complessivamente assunto, con i vincoli regolamentari, con il rating obiettivo e con i piani di sviluppo aziendale e, dall'altro, di ottimizzare la composizione del patrimonio stesso, inteso come complesso degli elementi costituenti il capitale regolamentare, selezionando un mix di strumenti finanziari idoneo a minimizzarne il costo.

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Importo
31/12/2021
Importo
31/12/2020
1.
Capitale
595.830 595.830
2.
Sovrapprezzi di emissione
3.
Riserve
(57.571)
- di utili (57.571)
a)
legale
b)
statutaria
c)
azioni proprie
d)
altre
(57.571)
- altre
4.
(Azioni proprie)
5.
Riserve da valutazione
(45) (42)
-
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
-
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
-
Attività materiali
-
Attività immateriali
-
Copertura di investimenti esteri
-
Copertura dei flussi finanziari
-
Strumenti di copertura (elementi non designati)
-
Differenze di cambio
-
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
-
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
-
Leggi speciali di rivalutazione
-
Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti
(45) (42)
-
Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate
valutate al patrimonio netto
6.
Strumenti di capitale
7.
Utile (perdita) d'esercizio
(80.438) (57.571)
Totale 457.775 538.216

4.2 I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 Fondi propri

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

    1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 CET 1) Gli elementi che intervengono nella determinazione del capitale primario di classe 1 si compongono del capitale sociale, elementi da dedurre relativi alla parte eccedente delle imposte anticipate iscritte e del risultato d'esercizio.
    1. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 AT 1) Il capitale aggiuntivo di classe 1 non presenta elementi.
    1. Capitale di classe 2 (Tier 2 T2) Il capitale di classe 2 non presenta elementi.

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

(in euro) Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziale (*) 477.427.361 565.729.591
B. Filtri prudenziali del patrimonio base: - -
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A+B) 477.427.361 565.729.591
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base -
48.948.283
-
15.362.327
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C-D) 428.479.078 550.367.264
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
- -
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare: - -
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F+G) - -
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare - -
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H-I) - -
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e supplementare - -
N. Patrimonio di vigilanza (E+L-M) 428.479.078 550.367.264

(*) Comprende l'impatto sul patrimonio di base del regime transitorio di cui alla parte 10 Regolamento 575/2013 (CRR).

4.2.2 Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Per i rischi di credito e controparte è stata adottata la metodologia standardizzata. Per i rischi operativi il metodo base. Circa le politiche di Capital Management si veda quanto riportato al paragrafo 4.1.1.

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

CATEGORIE/VALORI Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
(in euro) 31/12/2021 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2020
A. ATTIVITA' DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 1.237.737.254 1.498.926.539 1.305.151.255 1.355.072.461
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI
VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 78.309.075 81.304.348
B.2 Requisito per la prestazione dei servizi di pagamento - -
B.3 Requisito a fronte dell'emissione di moneta elettronica - -
B.4 Requisiti prudenziali specifici 4.327.906 5.413.361
B.5 Totale requisiti prudenziali 82.636.981 86.717.709
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 1.377.283.022 1.445.295.145
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate (TIER 1 capital
ratio)
31,11% 38,08%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio ponderate (Total
capital ratio)
31,11% 38,08%

Sezione 5 – Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio (80.438) (57.571)
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
70. Piani a benefici definiti (3) -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
190. Totale altre componenti reddituali (3) (0)
200. Redditività complessiva (10+190) (80.441) (57.571)

Si omettono tutte le righe che in questo esercizio e nel precedente non hanno inserito valori.

Sezione 6 – Operazioni con parti correlate

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Gli emolumenti verso gli amministratori e i membri del collegio sindacale risultano pari a complessivi Euro 165 mila.

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

La Capogruppo Banco BPM S.p.A. ha adottato una "Norma di processo per la gestione delle parti correlate IAS 24". Tale "Norma di processo", che è valida per lo stesso Banco BPM e per tutte le società del Gruppo, definisce i seguenti criteri operativi per l'identificazione delle parti correlate:

Società controllante: Banco BPM S.p.A. che riveste il ruolo di Capogruppo dell'omonimo Gruppo bancario;

Società controllate: le società controllate dalle altre società del Gruppo ed oggetto di consolidamento integrale nel bilancio consolidato della Capogruppo, ai sensi del principio contabile IFRS 10;

Società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto ed eventuali loro controllate: le società sulle quali il Gruppo esercita un'influenza notevole, ai sensi del principio contabile IAS 28 e le società sulle quali il Gruppo esercita un controllo congiunto, ai sensi dei principi contabile IFRS 11;

Dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale e i Condirettori Generali, ove presenti, di Release, della Capogruppo Banco BPM e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili della Capogruppo e delle società del Gruppo, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;

Stretti familiari dei Dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) Dirigente con responsabilità strategiche nel proprio rapporto con Release. o le altre società del Gruppo; si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta dal Dirigente, resa sotto propria responsabilità recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con Release, con la Capogruppo Banco BPM o con le altre società del Gruppo;

Rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche ed ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359 comma 1, del codice civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;

Titolari di una partecipazione rilevante: sono considerate parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo Banco BPM, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole sulla società. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerate parti correlate i soggetti non

appartenenti al Gruppo che detengono in Release e nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;

Soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione: sono considerate parti correlate i soggetti che, in virtù di statuto o di accordi parasociali, sono in grado di nominare, da soli, uno o più consiglieri di amministrazione di Banco BPM, di Release o di qualsiasi altra entità controllata.

Tutte le operazioni infragruppo e con parti correlate sono stipulate a condizioni di mercato, equivalenti a quelle prevalenti in libere transazioni.

Nella seguente tabella sono evidenziati i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti con le parti correlate indicate nei precedenti punti.

Si fornisce inoltre l'incidenza percentuale che tali rapporti hanno nei confronti di ciascuna delle voci di bilancio.

Capogruppo Altre
Società del
Gruppo
Rapporti
con
società
collegate
Dirigenti con
Responsabilità
Strategiche (2)
Altre
Parti
Correlate
% sul
Bilancio
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
010 Cassa e disponibilità liquide
040 a) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso
Banche
31.006 100,0%
-
040 b) Attività finanziarie valutate al CA: Crediti verso
Clientela 37 0,0%
Altre voci dell'attivo (voci 060-070-080-090-100-110-
120-130)
64.955 1 8,3%
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
010 a) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso
banche
010 b) Passività finanziarie valutate al CA: Debiti verso
clientela
750.000 100,0%
-
Altre voci del passivo (voci 050-060-070-080--090-
100-110-120) 9.105 1.025 76 12%
Garanzie rilasciate

Garanzie ricevute

Capogrupp
o
Altre
Società del
Gruppo
Rapporti
con società
collegate
Dirigenti
con
Responsa
bilità
Strategich
e (2)
Altre Parti
Correlate
% sul
Bilancio
CONTO ECONOMICO
Interessi attivi e proventi assimilati (010) 2 107 1,5%
Interessi passivi e oneri assimilati (020) (1.754) 68,5%
Commissioni attive (040) -
Commissioni passive (050) (371) 100,0%
Dividendi e proventi simili (070)
Risultato finanziario (voci 080-090-100-110)
Margine di intermediazione (2.123) 107 (44,7%)
Rettifiche / Riprese di valore (voci 130-210-220-270) 53 0,3%
Spese amministrative (190) (5.033) (156) 27,3%
di cui: Spese per il personale (828) (156) 64,5%
di cui: Altre spese amministrative (4.205) 24,0%
Altri proventi / oneri di gestione (voce 160-170-200-230)
Costi / Ricavi relativi a gruppi di attività in via di dismis.
(IFRS5) (320)
2.272 (8.462) 1 84,8%
-
Altri proventi / oneri (140-250-260-280-300) -
Utile/perdita d'esercizio (4.884) (8.302) 1 (156) 29,5%

Sezione 8 – Altri dettagli informativi

L'attività di direzione e coordinamento di Release S.p.A. è svolta da Banco BPM S.p.A., con sede legale in Milano, Piazza F. Meda 4.

I dati essenziali della controllante Banco BPM S.p.A. esposti nel prospetto riepilogativo richiesto dall'articolo 2497 bis del Codice Civile sono stati estratti dal relativo bilancio per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2020 Per un'adeguata e completa comprensione della situazione patrimoniale e finanziaria di Banco BPM S.p.A. al 31 dicembre 2020, nonché del risultato economico conseguito dalla società nell'esercizio chiuso a tale data, si rinvia alla lettura del bilancio che, corredato della relazione della società di revisione, è disponibile nelle forme e nei modi previsti dalla legge.

Dati di sintesi dell'impresa Capogruppo

Di seguito vengono riportati i dati di sintesi del Banco BPM S.p.A. calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati e riportati in bilancio ai sensi dell'art 2497 bis del codice civile.

(milioni di euro) 2020 2019
Restated (*)
Dati economici
Margine finanziario 1.958,6 1.913,9
Commissioni nette 1.531,2 1.667,1
Proventi operativi 3.765,6 3.916,2
Oneri operativi (2.221,1) (2.377,0)
Risultato della gestione operativa 1.544,5 1.539,1
Risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte 207,0 1.143,6
Utile (Perdita) dell'esercizio (24,3) 912,9
(milioni di euro) 31/12/2020 31/12/2019
Restated (*)
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 182.015,6 164.471,2
Finanziamenti verso clientela (netti) 108.759,7 105.798,8
Attività finanziarie e derivati di copertura 38.823,2 33.672,0
Patrimonio netto 12.136,6 11.826,6
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 118.264,2 110.627,0
Raccolta diretta senza PCT con certificates 118.941,3 107.510,8
Raccolta indiretta 79.729,8 77.269,8
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 76.673,0 74.513,5
- Risparmio gestito 49.242,5 48.100,2
- Fondi comuni e Sicav 35.501,4 33.851,6
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 681,9 741,1
- Polizze assicurative 13.059,2 13.507,5
- Risparmio amministrato 30.487,3 29.169,5
Raccolta amministrata senza certificates a capitale protetto 27.430,5 26.413,2
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (**) 19.778 19.878
Numero degli sportelli bancari 1.752 1.752
() I valori relativi al precedente esercizio sono stati rideterminati a seguito della variazione del criterio di valutazione delle partecipazioni controllate in via
esclusiva.
(
*) Media ponderata del personale calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci della
Società.

Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art n 2427 comma 1, n 16bis del codice civile:

Tipologia di servizi (valori in migliaia di euro) Soggetto che ha erogato il
servizio
Corrispettivi 2021
Revisione contabile PricewaterhouseCoopers S.p.A. 319
Altri servizi di attestazione PricewaterhouseCoopers S.p.A. 4
Totale 323

Misure di trasparenza nelle erogazioni pubbliche: legge 4 agosto 2017, n. 124 – "Legge annuale per il mercato e la concorrenza"

In relazione al disposto di cui all'art. 1, comma 125, della legge 4 agosto 2017, n. 124, in merito all'obbligo di dare evidenza in nota integrativa degli importi ricevuti nell'esercizio a titolo di "sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e comunque vantaggi economici di qualunque genere dalle pubbliche amministrazioni" e dai soggetti assimilati, si precisa che Release nel corso del 2021 non ha ricevuto sovvenzioni, contributi, incarichi retribuiti e vantaggi economici dalle pubbliche amministrazioni e dai soggetti identificati dalla legge.

Milano, 7 febbraio 2022

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione Luigi Corsi

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'articolo 2429 del Codice Civile – Bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 dell'incorporata Società Release S.p.A.

Premessa

Signori Soci,

come a Voi noto, la società Release S.p.A. (di seguito anche "Release") è stata fusa per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM" o "Capogruppo") con efficacia giuridica dal 21 febbraio 2022 ed effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022.

Il Consiglio di Amministrazione della Società incorporata ha provveduto a redigere il Bilancio di esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 e ad approvarlo nella propria seduta tenutasi lo scorso 7 febbraio 2022, essendo la Società ancora esistente a tale data. Il Bilancio – composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico integrato con il dato della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa – è stato successivamente trasmesso, unitamente alla Relazione sulla Gestione, all'attenzione del Collegio Sindacale di Banco BPM, Società incorporante, ai fini della redazione della presente Relazione.

Si sottolinea come, sempre al fine dell'elaborazione della Relazione, il Collegio Sindacale di Banco BPM abbia ottenuto i necessari elementi informativi in merito alle attività svolte e ai controlli effettuati dall'Organo di Controllo di Release (in carica sino alla data di efficacia della fusione) attraverso l'acquisizione e la disamina dei verbali delle riunioni da questo tenute nel corso dell'esercizio 2021 (ivi compresa la documentazione agli atti delle sedute) qualora ritenuto necessario, nonché nell'ambito dei periodici incontri per lo scambio dei flussi informativi tra gli Organi di Controllo di Capogruppo e Controllata (da ultimo, in data 15 febbraio 2022), prendendo atto delle relazioni all'uopo predisposte, delle informative rese e degli approfondimenti svolti in tali sedi.

Tutto ciò premesso, con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'articolo 2429, comma 2, del Codice Civile, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce:

  • sull'attività di vigilanza svolta dal Collegio Sindacale di Release nel corso dell'esercizio 2021 e sino alla sua cessazione come sopra richiamato, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle "Norme di comportamento del collegio sindacale – Principi di comportamento del collegio sindacale di società non quotate", emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in data 18 dicembre 2020 ed applicabili dal 1° gennaio 2021;
  • sui risultati dell'esercizio sociale, formulando le osservazioni e le proposte in ordine al Bilancio e alla sua approvazione, con particolare riferimento all'eventuale esercizio della deroga di cui

all'articolo 2423, comma 5, del Codice Civile;

  • sull'eventuale ricevimento di denunce da parte dei Soci di cui all'articolo 2408 del Codice Civile.

***

Relazione

Nel corso del 2021 e sino all'efficacia della fusione (21 febbraio 2022), il Collegio Sindacale di Release ha esercitato l'attività di vigilanza di competenza e adempiuto alle proprie funzioni.

Dalla disamina delle informazioni acquisite in esito alle verifiche sindacali e degli eventi societari come in precedenza rappresentato e confermato dall'Organo di Controllo della predetta Società, risulta quanto segue.

Conoscenza della Società, valutazione dei rischi e rapporto sugli incarichi affidati

Il Collegio Sindacale di Release ha acquisito, anche tramite la partecipazione ai Consigli di Amministrazione e nelle riunioni proprie del Collegio, un'adeguata conoscenza della Società (intermediario finanziario iscritto nell'Albo degli Intermediari finanziari ex articolo 106 del Testo Unico Bancario), al tempo costituita con l'obiettivo di concentrare la maggior parte del portafoglio di crediti deteriorati dell'ex Gruppo Banca Italease esistente al 31 dicembre 2009 e con la missione di realizzare le migliori condizioni per un'efficiente amministrazione del portafoglio di leasing e mutui deteriorati, predisponendo gli interventi necessari per la gestione di tali posizioni, con particolare attenzione a quelle di importo più rilevante e con riferimento alle esposizioni in fase avanzata di contenzioso, attivandosi per il recupero del credito direttamente e/o tramite legali o Società esterne. Al riguardo, si rammenta che la Società, sin dall'avvio della sua attività, ha continuato ad operare in regime di runoff, gestendo un portafoglio prevalentemente immobiliare e composto quasi esclusivamente da posizioni problematiche.

La pianificazione dell'attività di vigilanza, che consiste nella valutazione dei rischi intrinseci e delle criticità per quanto concerne (i) la tipologia dell'attività svolta e (ii) la struttura organizzativa e contabile, è stata attuata mediante il riscontro positivo rispetto a quanto già conosciuto in base alle informazioni acquisite nel tempo e attraverso l'esame degli Audit Report predisposti.

A seguito della conoscenza acquisita, per il tramite dell'attività di vigilanza delle attività caratteristiche della Società, il Collegio Sindacale di Release ha potuto confermare che:

  • l'attività tipica svolta dalla Società, che si rammenta essere una società a socio unico a seguito del conseguimento della partecipazione totalitaria da parte di Banco BPM mediante acquisto (iscritto presso il competente Registro Imprese di Milano Brianza e Lodi in data 18 gennaio 2021)

delle residue interessenze detenute da BPER Banca e Banca Popolare di Sondrio, non è mutata nel corso dell'esercizio in esame ed è coerente con quanto previsto dall'oggetto sociale;

  • l'assetto organizzativo nel complesso non è variato, tenuto altresì conto dell'affidamento alle competenti strutture della Capogruppo Banco BPM S.p.A., con appositi contratti di outsourcing, di talune funzioni aziendali;
  • nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale ha effettuato una comunicazione a Banca d'Italia e all'Unità di Informazione Finanziaria, ai sensi dell'articolo 46 del D.Lgs. n. 231/2007, relativa alla necessità di procedere (i) al recupero di alcune registrazioni in Archivio Unico Informatico (relative, in particolare, ad incassi dalla clientela originati da pagamenti per rate leasing, recupero crediti e operazioni di remarketing - vendita a terzi di beni rivenienti da rapporti in sofferenza e risolti) e (ii) alla conseguente rettifica dei flussi SARA, conclusa in data 16 febbraio 2022.

Nel corso dell'esercizio il Collegio Sindacale di Release ha regolarmente svolto le riunioni di cui all'articolo 2404 del Codice Civile e redatto i relativi verbali, sottoscritti per approvazione unanime.

Attività svolta

Durante le verifiche periodiche, il Collegio Sindacale di Release ha preso conoscenza dell'evoluzione dell'attività svolta dalla Società, ponendo particolare attenzione alle problematiche di natura contingente e/o straordinaria o non ricorrente, al fine di individuarne l'impatto economico e finanziario sul risultato dell'esercizio e sulla situazione patrimoniale, nonché agli eventuali rischi.

Sono stati mantenuti costanti flussi informativi con i Responsabili della Funzione di Internal Audit, affidata alla Funzione Audit della Capogruppo, che nel corso dell'esercizio ha svolto verifiche secondo un approccio risk based e process driven nell'ambito del più ampio Piano di Audit di Gruppo (approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM) che hanno riguardato e/o interessato anche i processi agiti direttamente o indirettamente da Release.

La sintesi delle verifiche condotte dalla Funzione Audit della Capogruppo sui presìdi di controllo dei rischi e sull'operatività di Release ha consentito di esprimere un giudizio di sostanziale adeguatezza del Sistema dei Controlli Interni della Società.

Il Collegio Sindacale di Release ha quindi periodicamente valutato l'adeguatezza della struttura organizzativa e funzionale della Società e delle sue eventuali mutazioni rispetto alle esigenze minime postulate dall'andamento della gestione.

I rapporti con le persone operanti nella citata struttura – Amministratori, Dipendenti e Consulenti esterni – si sono ispirati alla reciproca collaborazione nel rispetto dei ruoli a ciascuno affidati e il Collegio Sindacale di Release è stato periodicamente informato dagli Amministratori sull'andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo per dimensioni e

caratteristiche effettuate dalla Società.

Il Collegio Sindacale di Release ha incontrato i Responsabili della Società di revisione incaricata della revisione legale dei conti, acquisendo informazioni, e ha periodicamente relazionato lo scrivente Collegio Sindacale della Capogruppo in merito all'attività svolta nell'ambito di un reciproco scambio di informazioni. In particolare, il Collegio ha preso atto della rappresentazione delle attività effettuate e del relativo stato di avanzamento, declinate per:

  • (i) Stato avanzamento lavori Significant Risk processo di valutazione dei crediti per finanziamenti valutati al costo ammortizzato;
  • (ii) Stato avanzamento lavori Significant Risk processo di valutazione degli immobili iscritti nelle attività materiali.

Relativamente al processo di valutazione degli immobili iscritti nelle attività materiali sono stati altresì approfonditi gli aspetti di verifica maggiormente significativi, quali, a titolo esemplificativo, l'aggiornamento della Management Letter a livello di Gruppo Banco BPM in merito al processo di determinazione del fair value del portafoglio immobiliare e ai controlli posti in essere dalla competente struttura.

In conclusione, si dà atto che, per quanto è stato possibile riscontrare durante l'attività dallo stesso svolta nell'esercizio, il Collegio Sindacale di Release ha potuto affermare che:

  • le decisioni assunte dai Soci e dal Consiglio di Amministrazione sono state conformi alla legge ed allo Statuto Sociale e non sono state palesemente imprudenti o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale;
  • sono state acquisite informazioni sufficienti relative al generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo, per dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla Società;
  • le operazioni poste in essere sono state anch'esse conformi alla legge ed allo Statuto Sociale e non in potenziale contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale;
  • non sono state formulate specifiche osservazioni in merito all'adeguatezza dell'assetto organizzativo della Società, né in merito all'adeguatezza del sistema amministrativo e contabile, nonché sull'affidabilità di quest'ultimo nel rappresentare correttamente i fatti di gestione, tenuto anche conto dell'affidamento di taluni servizi in outsourcing alla Capogruppo o ad altre Società del Gruppo;
  • nel corso dell'attività di vigilanza, come sopra descritta, non sono emersi fatti significativi tali da richiederne la segnalazione nella presente Relazione;
  • non si è dovuto intervenire per omissioni del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'articolo 2406 del Codice Civile;

  • dallo scambio di informazioni con la Società di revisione non sono emersi fatti o informazioni rilevanti che debbano essere evidenziati nella presente Relazione;

  • non sono state ricevute denunce ai sensi dell'articolo 2408 del Codice Civile;
  • non sono state fatte denunce ai sensi dell'articolo 2409, comma 7, del Codice Civile;
  • in ordine alle operazioni con Parti correlate, la Società ha recepito e adottato un Regolamento che prevede regole procedurali e sostanziali per mantenere sotto costante osservazione tali operazioni, anche a livello di Gruppo. Non sono emerse operazioni da considerarsi rilevanti e non effettuate a normali condizioni di mercato.

Nell'attività svolta come Organismo di Vigilanza di cui al D.Lgs. n. 231 dell'8 giugno 2001 (di seguito anche "OdV"), affidata allo stesso Collegio Sindacale di Release dal Consiglio di Amministrazione della Società, giusta delibera consiliare della Società del 27 marzo 2014, non sono emersi fatti censurabili o violazioni nel Modello organizzativo ex D.Lgs. n. 231/2001, aggiornato in ultimo in data 3 novembre 2021, né l'OdV è venuto a conoscenza di atti o condotte che abbiano comportato violazioni delle disposizioni contenute nel citato Decreto.

Osservazioni e proposte in ordine al Bilancio ed alla sua approvazione

Il Progetto di bilancio dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 riferito a Release è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione della Società nella seduta del 7 febbraio 2022 e risulta costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico integrato con il dato della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni di Patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa.

Ai fini della predisposizione degli schemi di bilancio e della Nota integrativa, la Società ha applicato le disposizioni fornite da Banca d'Italia nell'aggiornamento del 29 ottobre 2021 "Il bilancio degli Intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari". È stata inoltre considerata la Comunicazione di Banca d'Italia del 21 dicembre 2021 intitolata "Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni del Provvedimento "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" aventi ad oggetto gli impatti del COVID-19 e delle misure a sostegno dell'economia", che sostituisce ed integra la precedente del 27 gennaio 2021.

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 31 dicembre 2021, l'informativa comparativa relativa all'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2020, opportunamente riesposti per tener conto delle modifiche introdotte dalle nuove disposizioni, rendendo in tal modo pienamente comparabili i dati posti a confronto. Per un maggior dettaglio delle riesposizioni effettuate si rimanda alla Nota Integrativa – Parte A – Sezione 4 "Altri aspetti".

Inoltre:

• il Consiglio di Amministrazione ha altresì predisposto la Relazione sulla gestione di cui all'articolo 2428 del Codice Civile;

  • tali documenti sono stati consegnati all'Organo di Controllo di Banco BPM in tempo utile affinché siano depositati presso la sede della Capogruppo Banco BPM corredati dalla presente Relazione, e ciò indipendentemente dal termine previsto dall'articolo 2429, comma 1, del Codice Civile;
  • la revisione legale dei conti è affidata alla Società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. che ha predisposto la propria Relazione ai sensi dell'articolo 14 del D.Lgs. n. 39/2010, emessa in data 16 marzo 2022 senza rilievi.

È quindi stato esaminato il Progetto di bilancio, in merito al quale vengono fornite ancora le seguenti ulteriori informazioni:

  • i criteri di valutazione delle poste dell'attivo e del passivo sono stati controllati e non sono risultati sostanzialmente diversi da quelli adottati negli esercizi precedenti, essendo conformi al disposto dell'articolo 2426 del Codice Civile;
  • è stata posta attenzione all'impostazione data al Progetto di bilancio, sulla sua generale conformità alla legge per quello che riguarda la sua formazione e struttura e a tale riguardo non si hanno osservazioni che debbano essere evidenziate nella presente Relazione;
  • è stata verificata l'osservanza delle norme di legge inerenti alla predisposizione della Relazione sulla gestione e a tale riguardo non si hanno osservazioni che debbano essere evidenziate nella presente Relazione;
  • il Consiglio di Amministrazione, nella redazione del Bilancio, non ha derogato alle norme di legge ai sensi dell'articolo 2423, comma 4, del Codice Civile;
  • è stata riscontrata la sostanziale rispondenza del Bilancio ai fatti ed alle informazioni di cui risulta che il Collegio Sindacale di Release sia venuto a conoscenza a seguito dell'assolvimento dei propri doveri ed a tale riguardo non vengono evidenziate ulteriori osservazioni;
  • per quanto concerne le posizioni di Grande Rischio, la riduzione dei Fondi Propri conseguente alle perdite rilevate nel periodo ha comportato il superamento del limite del 25% sulle grandi esposizioni a livello individuale per una posizione. A seguito della fusione per incorporazione di Release in Banco BPM non si rende necessario alcun intervento a tale riguardo, come rappresentato all'Autorità di Vigilanza;
  • ai sensi dell'articolo 2426, comma 1, numeri 5 e 6, del Codice Civile, si è preso atto che non sussistono in Bilancio costi imputati a Immobilizzazioni immateriali che debbano essere iscritti con il consenso del Collegio Sindacale.

In merito alla proposta del Consiglio di Amministrazione circa la destinazione del risultato netto di esercizio esposta in Nota integrativa e in chiusura della Relazione sulla gestione, il Collegio Sindacale di Banco BPM non ha nulla da osservare, facendo peraltro notare che la decisione in merito spetta all'Assemblea dei Soci.

Risultato dell'esercizio sociale

Il risultato netto accertato dal Consiglio di Amministrazione relativo all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, come anche evidente dalla lettura del Bilancio, risulta essere negativo per Euro 80.438.261.

Conclusioni

Sulla base delle attività svolte e dei controlli effettuati dal Collegio Sindacale di Release (in carica sino al 20 febbraio 2022), di quanto sopra esposto e per quanto è stato portato a conoscenza del Collegio Sindacale di Banco BPM, si ritiene all'unanimità che non sussistano ragioni ostative all'approvazione da parte Vostra del Progetto di bilancio per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 così come è stato redatto e Vi è stato proposto dal Consiglio di Amministrazione della Società incorporata.

Milano, 16 marzo 2022

Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.

f.to Prof. Marcello Priori, Presidente

f.to Dott. Maurizio Lauri

f.to Dott.ssa Silvia Muzi

f.to Dott. Alfonso Sonato

f.to Dott.ssa Nadia Valenti

Relazione della Società di Revisione

Relazione della società direvisione indipendente aisensi degli articoli 14619 bis del DLgs 27gennaio 2010, n° 39

All'Azionista di Release SpA

Relazione sulla revisione contabile del bilancio d'esercizio

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Release SpA (la Società), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2021, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include anche la sintesi dei più significativi principi contabili applicati.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazioneveritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Società al 31 dicembre 2021, del risultato economico e dei flussi di cassa perl'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione deirarticolo 43 del DLgs n° 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione intemazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Società in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Responsabilità degli amministratori e del collegio sindacaleperil bilancio d'esercizio

Gli amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione deH'articolo 43 del DLgs n° 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errorisignificativi dovuti a frodi 0 a comportamenti o eventi non intenzionali.

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 Piazza Tre Tom 2 Tel 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Tottì 1 Tel. 0712132311 - Bari 70122 Via Abate Gimma 72 Tel. 0S0 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Tinelli 8 TeL 051 61S6211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 TeL 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapietra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181-Padova 35138 ViaVicenza 4 Tel. 049 873481 - Palermo 90141 Vìa Marchese Ugo 60 Tel. 091349737- Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza EttoreTroilo 8 Tel. 085 4545711 - Roma 00154 Largo pochetti 29 Tel. 06 570251 -Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461237004 - Treviso 31100 Viale Felìssent 90 Tel. 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 3480781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 -Varese 21100 Via Albuzzi 43 TeL 0332 285039 - Verona 37135 Via Francia 21/C TeL 045 S263001 -Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 Tel. 0444 393311

Gli amministratori sono responsabili perla valutazione della capacità della Società di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni perla liquidazione della Società o perl'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il collegio sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione deH'informativa finanziaria della Società.

Responsabilità della società direvisioneperla revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione intemazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. H rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorviami o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Società;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Società di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale

circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Società cessi di operare come un'entità in funzionamento;

• abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa rinformativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio aisensi dell'articolo 14, comma 2, lettera e), delDLgs 39/10

Gli amministratori di Release SpA sono responsabili perla predisposizione della relazione sulla gestione di Release SpA al 31 dicembre 2021, incluse la sua coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la sua conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n° 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione con il bilancio d'esercizio di Release SpA al 31 dicembre 2021 e sulla conformità della stessa alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione è coerente con il bilancio d'esercizio di Release SpA al 31 dicembre 2021 ed è redatta in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'articolo 14, comma 2, lettera e), del DLgs 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Milano, 16 marzo 2022

PricewaterhouseCoopers SpA

(Revisore legale)

Elenco dei principi contabili

Elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2021

Principi contabili Regolamento omologazione
modifiche
IAS 1 Presentazione del bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
149/2011; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 301/2013;
2113/2015; 2406/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019; 2036/2021 (**)
IAS 2 Rimanenze 1126/2008 70/2009; 1255/2012; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017
IAS 7 Rendiconto finanziario 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 243/2010;
1254/2012; 1174/2013; 1986/2017; 1990/2017; 2036/2021
(**)
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed
errori
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019;
2104/2019
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1142/2009; 1255/2012; 2067/2016;
2104/2019
IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012;
1174/2013; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
1989/2017; 412/2019
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 1255/2012;
301/2013, 28/2015; 2113/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 1080/2021 (); 2036/2021 ()
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 29/2015;
2343/2015; 402/2019; 2036/2021 (**)
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa
sull'assistenza pubblica
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 2067/2016
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 494/2009; 149/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 2067/2016; 1986/2017
IAS 23 Oneri finanziari 1126/2008 1260/2008; 70/2009; 2113/2015; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
correlate
1126/2008 1274/2008, 632/2010; 475/2012; 1254/2012; 1174/2013;
28/2015
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi
pensione
1126/2008
IAS 27 Bilancio separato 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 494/2009;1254/2012;
1174/2013; 2441/2015
IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1126/2008 1274/2008; 70/2009, 494/2009, 495/2009; 1254/2012;
1255/2012; 2441/2015; 1703/2016; 2067/2016; 182/2018;
237/2019; 2036/2021 (**)
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate 1126/2008 1274/2008; 70/2009
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009, 494/2009;
495/2009;1293/2009; 149/2011; 475/2012; 1254/2012;
1255/2012; 1256/2012; 301/2013; 1174/2013; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 2036/2021 (**)
IAS 33 Utile per azione 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 495/2009; 475/2012; 1254/2012;
1255/2012; 2067/2016
IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 149/2011; 475/2012;
1255/2012; 301/2013; 1174/2013; 2343/2015; 2406/2015;
1905/2016; 2075/2019; 2104/2019
IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
1254/2012; 1255/2012; 1374/2013; 2113/2015;
1905/2016; 2067/2016; 2036/2021 (**)
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2104/2019; 1080/2021 ();
2036/2021 (
)
IAS 38 Attività immateriali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 243/2010;
1254/2012; 1255/2012; 28/2015; 2231/2015; 1905/2016;
1986/2017; 2075/2019; 2036/2021 (**)
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad
eccezione di talune disposizioni relative alla
contabilizzazione delle operazioni di copertura) (*)
1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 495/2009;
824/2009; 839/2009; 1171/2009; 243/2010; 149/2011;
1254/2012; 1255/2012; 1174/2013; 1375/2013; 28/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020; 25/2021
IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 1361/2014; 2113/2015;
1905/2016; 1986/2017; 400/2018; 2036/2021 (**)
IAS 41 Agricoltura 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2113/2015; 1986/2017;
1080/2021 (**)
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 254/2009;
Principi contabili Regolamento omologazione
modifiche
494/2009; 495/2009; 1136/2009; 1164/2009; 550/2010;
574/2010; 662/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 183/2013; 301/2013; 313/2013;
1174/2013; 2173/2015; 2343/2015; 2441/2015;
1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 182/2018; 519/2018;
1595/2018; 1080/2021 (); 2036/2021 ()
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni 1126/2008 1261/2008; 495/2009; 243/2010; 244/2010; 1254/2012;
1255/2012; 28/2015; 2067/2016; 289/2018; 2075/2019
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1126/2008 495/2009; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013;
1361/2014; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017;
412/2019; 2075/2019; 551/2020; 1080/2021 ();
2036/2021 (
)
IFRS 4 Contratti assicurativi 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 1165/2009; 1255/2012; 1905/2016;
2067/2016; 1986/2017; 1988/2017; 2097/2020 ; 25/2021
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività
operative cessate
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 1142/2009; 243/2010;
475/2012; 1254/2012;1255/2012; 2343/2015; 2067/2016;
2036/2021 (**)
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 2075/2019
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 495/2009; 824/2009;
1165/2009; 574/2010; 149/2011; 1205/2011; 475/2012;
1254/2012; 1255/2012; 1256/2012; 1174/2013;
2343/2015; 2406/2015; 2067/2016; 1986/2017; 34/2020;
25/2021; 2036/2021 (**)
IFRS 8 Settori operativi 1126/2008 1274/2008; 243/2010; 632/2010; 475/2012; 28/2015
IFRS 9 Strumenti finanziari 2067/2016 1986/2017; 498/2018; 34/2020; 25/2021; 1080/2021 ();
2036/2021 (
)
IFRS 10 Bilancio consolidato 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/2012 313/2013; 2173/2015; 412/2019
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016; 182/2018
IFRS 13 Valutazione del fair value 1255/2012 1361/2014; 2067/2016; 1986/2017
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1905/2016 1986/2017; 1987/2017; 2036/2021 (**)
IFRS 16 Leasing 1986/2017 1434/2020; 25/2021; 1421/2021
IFRS 17 Contratti assicurativi 2036/2021 (**)

(*) Con l'entrata in vigore dell'IFRS 9 "Strumenti finanziari" lo IAS 39 rimane in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

(**) Regolamenti omologati alla data di approvazione del bilancio, ma applicabili successivamente al 1° gennaio 2022.

Interpretazioni Regolamento omologazione
Modifiche
Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti,
ripristini, e passività similari
1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 1986/2017
Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 53/2009; 1255/2012; 301/2013; 2067/2016
Diritti derivanti da interessenze in fondi per
smantellamenti, ripristini e bonifiche ambientali
1126/2008 1254/2012; 2067/2016
Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato
specifico – Rifiuti di apparecchiature elettriche ed
elettroniche
1126/2008
Applicazione del metodo della rideterminazione del
valore dello IAS 29 – Rendicontazione contabile in
economie iperinflazionate
1126/2008 1274/2008
Bilanci intermedi e riduzione di valore 1126/2008 1274/2008; 2067/2016
Accordi per servizi in concessione 254/2009 1905/2016; 2067/2016; 1986/2017; 2075/2019
IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un
piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro interazione
1263/2008 1274/2008; 633/2010; 475/2012
243/2010; 1254/2012; 2067/2016
Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da
disponibilità liquide
1142/2009 1254/2012; 1255/2012
Estinzione di passività finanziarie con strumenti
rappresentativi di capitale
662/2010 1255/2012; 2067/2016; 2075/2019
Costi di sbancamento nella fase di produzione di una
miniera a cielo aperto
1255/2012 2075/2019
Tributi 634/2014
Operazioni in valuta estera e anticipi 519/2018 2075/2019
Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito 1595/2018
Introduzione dell'euro 1126/2008 1274/2008; 494/2009
Coperture di un investimento netto in una gestione estera 460/2009

ALLEGATI 183

184 ALLEGATI

Interpretazioni Regolamento omologazione
Modifiche
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con
le attività operative
1126/2008 1274/2008
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1126/2008 1274/2008
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione
fiscale di un'entità o dei suoi azionisti
1126/2008 1274/2008
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni
integrative
1126/2008 1274/2008; 254/2009; 1986/2017
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1126/2008 1274/2008; 1905/2016; 1986/2017; 2075/2019

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