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FinecoBank

Annual Report Apr 6, 2022

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Annual Report

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1 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Premessa alla lettura dei bilanci

2 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 3

Premessa alla lettura dei bilanci

4 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Cariche Sociali e Società di Revisione 9
Premessa alla lettura dei bilanci11
Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A. 15
Relazione sulla gestione consolidata 15
Dati di sintesi 15
Andamento della gestione35
L'azione FinecoBank43
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 44
La rete dei consulenti finanziari51
Le risorse53
L'infrastruttura tecnologica58
Il sistema dei controlli interni60
Principali rischi e incertezze 61
La struttura organizzativa62
La continuità operativa 66
I principali aggregati patrimoniali 67
L'azionariato84
I risultati economici85
I risultati della controllante e della controllata 95
Le operazioni con parti correlate 106
Altre informazioni 107
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione108
Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio 111
Schemi del bilancio consolidato 113
Stato patrimoniale consolidato113
Conto economico consolidato115
Prospetto della redditività consolidata complessiva116
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato117
Rendiconto finanziario consolidato118
Nota integrativa consolidata121
Parte A – Politiche contabili 121
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato174
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 228
Parte D – Redditività consolidata complessiva252
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura253
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato322
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda326

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali330
Parte L – Informativa di settore337
Parte M – Informativa sul leasing338
Allegati 343
Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 349
Relazione della Società di Revisione 351
Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. 361
Schemi del bilancio361
Stato patrimoniale 361
Conto economico 363
Prospetto della redditività complessiva364
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 365
Rendiconto finanziario366
Nota integrativa 369
Parte A – Politiche contabili 369
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale 417
Parte C – Informazioni sul conto economico472
Parte D – Redditività complessiva 496
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura497
Parte F – Informazioni sul patrimonio 564
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda568
Parte H – Operazioni con parti correlate 569
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali572
Parte L – Informativa di settore574
Parte M – Informativa sul leasing575
Allegati 579
Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 585
Relazione della Società di Revisione 587
Relazione del Collegio Sindacale 595
Glossario621

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 7

Indice

Indice

8 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Cariche Sociali e Società di Revisione

Consiglio di Amministrazione
Marco Mangiagalli Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Alessandra Pasini
Elena Biffi
Giancarla Branda
Gianmarco Montanari
Maria Alessandra Zunino De Pignier
Marin Gueorguiev
Paola Giannotti De Ponti
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Luisa Marina Pasotti Presidente
Giacomo Ramenghi
Massimo Gatto
Membri Effettivi
Lucia Montecamozzo
Alessandro Gaetano
Membri Supplenti
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari

In data 9 febbraio 2021, il Sig. Andrea Zappia ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere non esecutivo della Banca, per sopravvenuti impegni professionali, con efficacia 1° marzo 2021.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2021 ha deliberato la nomina, quale membro del Consiglio di Amministrazione della Banca, della Sig.ra Alessandra Pasini, cooptata dal medesimo organo di amministrazione nella riunione del 16 marzo 2021 ai sensi dell'art. 2386 c.c..

La medesima Assemblea ha deliberato l'integrazione del Collegio Sindacale nominando quali Membri Effettivi la Sig.ra Luisa Marina Pasotti, nominata Presidente del Collegio Sindacale, e il Sig. Giacomo Ramenghi e quali Membri Supplenti la Sig.ra Lucia Montecamozzo e il Sig. Alessandro Gaetano.

Il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale rimarranno in carica fino alla data dell'Assemblea che sarà convocata per l'approvazione del bilancio d'esercizio che verrà chiuso al 31 dicembre 2022.

Sede legale

Cariche Sociali e Società di Revisione

20131 Milano - Piazza Durante, 11, Italia

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A." o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.". Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

Cariche sociali e Società di Revisione

10 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Premessa alla lettura dei bilanci

Il presente fascicolo di bilancio include il Bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili internazionali (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2021.

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 43 del decreto legislativo 18 agosto 2015 n. 136, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati dalla Banca per la redazione del presente Bilancio consolidato e Bilancio dell'impresa.

Il Bilancio consolidato comprende:

  • gli Schemi del bilancio consolidato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2020;
  • la Nota integrativa consolidata;

ed è accompagnato:

Premessa alla lettura dei bilanci

  • dalla Relazione sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati dell'esercizio, nonché le ulteriori informazioni richieste dalla Consob. A supporto dei commenti sui risultati dell'esercizio, nella Relazione sulla gestione consolidata vengono presentati ed illustrati dei prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato è riportato tra gli Allegati (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006), e vengono utilizzati degli Indicatori Alternativi di Performance ("IAP"), la cui descrizione esplicativa in merito al contenuto e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario (in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415)). Tutti i dati e gli indicatori riportati nella Relazione sulla gestione consolidata si riferiscono ai suddetti prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati. Si precisa che nel contesto conseguente alla pandemia da COVID-19 non sono stati introdotti nuovi indicatori, né sono state apportate modifiche agli indicatori normalmente utilizzati;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il Bilancio dell'impresa comprende:

  • gli Schemi del bilancio dell'impresa, costituiti dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2020;
  • la Nota integrativa;

ed è accompagnato dall'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Per la Relazione sulla gestione del Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata nella quale, in apposita sezione, sono riportati gli schemi di bilancio riclassificati ed i commenti ai risultati dell'esercizio della Banca. Il raccordo degli schemi di bilancio riclassificati con gli schemi di bilancio è riportato tra gli Allegati.

Inoltre, completano il fascicolo di bilancio:

  • la Relazione del Collegio Sindacale;
  • le Relazioni della Società di Revisione.

Le informazioni in merito al Governo societario e gli assetti proprietari, richieste ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, figurano in una relazione distinta approvata dal Consiglio di Amministrazione, consultabile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

La Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario (o Dichiarazione non finanziaria) del Gruppo FinecoBank, predisposta ai sensi del D.lgs. 254/2016, costituisce una relazione distinta approvata dal Consiglio di Amministrazione, così come previsto dall'opzione dell'art. 5, comma 3, lettera b) del D.lgs. 254/2016, ed è consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Vengono altresì pubblicati e resi disponibili sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com), secondo i relativi iter approvativi, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti", redatta ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio

Premessa alla lettura dei bilanci

1998 n.58 e dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, il documento "Informativa Stato per Stato", redatto ai sensi dell'art. 89 della Direttiva 2013/36/UE del Parlamento europeo e del Consiglio Europeo (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V), e il documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2021", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (c.d. CRR) e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto.

Infine, si segnala che, in base alla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815, è previsto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere le relazioni finanziarie annuali nel formato XHTML e di marcare i bilanci consolidati IFRS utilizzando il linguaggio di marcatura (detto anche di taggatura) XBRL, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA. La Relazione finanziaria annuale del Gruppo, che include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo, è predisposta in formato XHTML e prevede la taggatura per il bilancio consolidato delle informazioni minime richieste dal Regolamento per il 2021. La stessa è consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com). Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali" riportato nella Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata.

Il presente documento, in formato PDF, non costituisce adempimento agli obblighi derivanti dalla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e dal Regolamento Delegato (UE) 2019/815 (il "Regolamento ESEF" - European Single Electronic Format) per il quale è stato elaborato apposito formato XHTML.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 13

Premessa alla lettura dei bilanci

Premessa alla lettura dei bilanci

14 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A. Relazione sulla gestione consolidata Dati di sintesi

FinecoBank è una banca diretta multicanale e una delle più importanti banche FinTech in Europa, vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. FinecoBank propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti finanziari. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet. È inoltre uno dei più importanti player nel Private Banking in Italia, con un approccio consulenziale altamente tailor-made che include servizi fiduciari, di protezione e trasmissione del patrimonio personale e aziendale, consulenza legale e fiscale e gestione degli eventi di discontinuità.

Il Gruppo FinecoBank è costituito dalla Capogruppo Fineco e da Fineco Asset Management DAC (di seguito Fineco AM), società di gestione collettiva del risparmio di diritto irlandese.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita nell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index.

In data 24 novembre 2021, l'agenzia S&P Global Ratings ha confermato il rating a lungo termine di FinecoBank pari a 'BBB' e alzato l'outlook a positivo da stabile, il rating a breve termine è stato confermato pari a 'A-2'. Secondo l'agenzia S&P Global Ratings, "il modello di business digitalizzato di Fineco si conferma un fattore di differenziazione che ne sostiene la forte performance in confronto ai propri concorrenti". L'outlook positivo su FinecoBank, spiega S&P Global Ratings, "riflette le prospettive in crescita sulla redditività, capitalizzazione e in generale sulla sua solvibilità". L'agenzia ritiene che, nello scenario base, "la performance di Fineco si confermerà più solida rispetto a quella della maggior parte dei concorrenti", citando la base di ricavi più diversificata, una migliore efficienza dei costi dovuta all'innovativo modello di business e una stima di minori perdite legate ai crediti nei prossimi due anni.

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa Italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. Nel mese di giugno 2021 l'agenzia indipendente Standard Ethics ha confermato il rating di Fineco per il secondo anno consecutivo al livello "EE+", posizionando così la Banca tra i soli due istituti di credito che hanno ottenuto il giudizio di sostenibilità più solido attualmente assegnato. Nelle motivazioni che hanno portato alla decisione, Standard Ethics cita la flessibilità di Fineco e la capacità di adeguarsi rapidamente alle sfide del mercato: caratteristiche che hanno consentito una rapida attuazione di strategie ESG in linea con le indicazioni di Onu, Ocse e Unione Europea. L'agenzia sottolinea inoltre i risultati ottenuti da Fineco nell'ambito della governance della sostenibilità, a partire dalla best practice rappresentata dal Consiglio di Amministrazione della società in termini di indipendenza, pluralismo professionale e parità di genere. Inoltre, si è riscontrato un miglioramento nei punteggi assegnati dalle altre principali agenzie di rating ESG: Sustainalytics ha migliorato l'ESG risk rating di Fineco portandolo da 18,7 (Low risk) a fine 2020 a 16,0 (Low risk), confermando il posizionamento tra le migliori banche a livello internazionale; il Corporate Sustainability Assessment di S&P ha visto un incremento dello score da 54 a 65 punti su 100; l'ottimo risultato ottenuto nell'aggiornamento dell'ESG rating di Vigeo Eiris, pari a 54 punti su 100 (robust performance), a dicembre ha consentito a Fineco di essere inclusa nel MIB ESG Index di Euronext, primo indice ESG dedicato alle blue-chip italiane, pensato per individuare i grandi emittenti italiani quotati che presentano le migliori pratiche ESG; mentre Refinitiv e MSCI hanno confermato il rating assegnato l'anno precedente, rispettivamente pari a 85 punti su 100, che indica performance ESG eccellenti e un alto grado di trasparenza nel reporting pubblico di sostenibilità, e "A", valutazione in linea con la media del settore "diversified financials". A fine anno, la Banca risulta essere inclusa anche negli indici di sostenibilità FTSE4Good, Bloomberg Gender Equality Index (GEI) 2022, Standard Ethics Italian Banks Index, Standard Ethics Italian Index e Nasdaq CRD Global Sustainability Index.

Nonostante il perdurare della pandemia COVID-19, nel 2021 è continuata la ripresa economica, grazie anche alle azioni intraprese da parte di governi e banche centrali, dalle quali traspare ampia volontà nel voler continuare a garantire supporto all'economia reale e ai mercati, il cui percorso permane comunque caratterizzato da incertezze.

In tale contesto economico, i risultati conseguiti dal Gruppo nel 2021 hanno ulteriormente confermato la forza e la sostenibilità del modello di business, che ha consentito di migliorare i già ottimi risultati raggiunti nell'esercizio 2020. Il percorso di crescita di Fineco, infatti, poggia su basi estremamente solide in quanto trainata dal rapido affermarsi dei trend strutturali in atto nel Paese, tra cui spicca la digitalizzazione. La sempre maggiore richiesta da parte dei clienti di soluzioni di investimento evolute si è dimostrata determinante per il risultato positivo dell'area Investing, alla quale Fineco AM contribuisce in misura sempre maggiore. In tale ambito Fineco AM sta attuando un'ulteriore discontinuità nell'internalizzare il controllo sull'intera catena del valore, ampliando le possibilità a disposizione dei consulenti finanziari per soddisfare con successo le esigenze della clientela. Prosegue, inoltre, la rivisitazione dell'offerta di brokerage con l'introduzione di nuovi prodotti e servizi, con l'obiettivo di offrire ai clienti strumenti sempre più efficienti e trasparenti in linea con il modello di business di Fineco.

Nel mese di ottobre 2021 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento della sua prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred per un importo nominale di 500 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari allo 0,5%. L'emissione ha registrato una domanda pari a oltre 4 volte l'offerta, a conferma dell'apprezzamento del mercato nei confronti di Fineco anche nel segmento fixed-income. Il collocamento è stato effettuato nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria attualmente richiesto al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

A fine 2021 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 107.915 milioni di euro, registrando un incremento del 17,7% rispetto ai 91.709 milioni di euro di fine 2020. Il saldo della raccolta dei "Guided products & services" evidenzia un'incidenza rispetto al saldo totale della raccolta gestita pari al 76,3%, in crescita rispetto al 73,6% del 31 dicembre 2020.

La raccolta netta totale realizzata nel corso dell'esercizio 2021 è stata pari a 10.651 milioni di euro (+14,7% a/a); la raccolta netta gestita è stata pari a 7.294 milioni di euro, la raccolta netta amministrata è stata pari a 1.876 milioni di euro e la raccolta netta diretta è stata pari a 1.481 milioni di euro.

La raccolta dei "Guided products & services" è stata pari a 6.794 milioni di euro (+61,4% a/a). Le masse in gestione di FAM sono pari a 24,8 miliardi di euro (16,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2020), come effetto dell'accelerazione in atto del processo di crescita della società.

La raccolta netta realizzata nel corso dell'esercizio 2021 tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 9.869 milioni di euro (+23,6% a/a). Il saldo della raccolta diretta ed indiretta della rete al 31 dicembre 2021 è pari a 94.631 milioni di euro (+18,8% a/a).

Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela Private, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 48.761 milioni di euro, pari al 45,2% del totale raccolta diretta e indiretta del Gruppo, in crescita del 26,3% rispetto al 31 dicembre 2020.

Nel corso dell'esercizio 2021 sono stati erogati 266 milioni di euro di prestiti personali, 1.030 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 1.467 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 507 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 35,1%1 rispetto al 31 dicembre 2020. La qualità del credito si conferma elevata, con un costo del rischio che si attesta a 4 bps, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio. I crediti deteriorati netti al 31 dicembre 2021 rappresentano lo 0,08% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,09% al 31 dicembre 2020).

Il numero dei clienti si attesta a 1.428.170 in crescita del 4,3% rispetto al 31 dicembre 2020. I clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

I risultati dell'esercizio 2021 confermano la sostenibilità e la forza del modello di business, capace di generare utili in ogni condizione di mercato. Il risultato dell'esercizio si attesta a 380,7 milioni di euro, evidenziando un incremento del 17,7% rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 32,21% (32,5% al 31 dicembre 2020), a conferma dell'elevata leva operativa del Gruppo e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi. Si evidenzia un consistente contributo dall'Investing (+63,3 milioni di euro) grazie all'incremento del patrimonio medio gestito, generato dalla raccolta netta e dall'effetto mercato positivo, e dalla maggior incidenza dei Guided Product and Services rispetto al patrimonio gestito totale. È necessario precisare che il risultato dell'esercizio beneficia dell'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, che ha determinato un impatto positivo nel 2021 pari a 32 milioni di euro. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 20212 , il risultato dell'esercizio sarebbe pari a 349,2 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto all'utile dell'esercizio 2020, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti3 .

L'offerta del Gruppo si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il Banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il Brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'Investing, che include l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, servizi di collocamento e distribuzione di circa 6.000 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 75 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete, al 31 dicembre 2021, di 2.790 consulenti finanziari.

Il contesto conseguente alla pandemia COVID-19

Gli interventi del Governo italiano e delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19

Come evidenziato in precedenza, l'esercizio 2021 continua ad essere influenzato dall'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19, la cui evoluzione nel prossimo futuro è tuttora di difficile previsione. Nonostante ciò, è continuata la ripresa dell'economia, il cui percorso permane comunque caratterizzato da incertezze, e da parte di governi e banche centrali traspare ampia volontà nel voler continuare a garantire supporto all'economia reale e ai mercati.

In tale contesto, il Governo italiano, così come gli altri Governi europei, nel corso del 2020 aveva adottato misure straordinarie, tuttora in essere, volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo nonché l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori autonomi e liberi professionisti, al verificarsi di determinate condizioni conseguenti le restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19.

Nel corso del 2020 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea era intervenuto adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro e nel corso dell'esercizio 2021 ha deciso di riconfermare l'orientamento molto accomodante della sua politica monetaria per uscire dalla pandemia in modo sicuro, con l'obiettivo di riportare l'inflazione in modo sostenibile al 2%. A tal proposito, nel mese di dicembre 2021 il Consiglio direttivo ha comunicato che i progressi compiuti nella ripresa economica e verso l'obiettivo di inflazione a medio termine consentono una riduzione graduale del ritmo degli acquisti di attività nei prossimi trimestri, tuttavia, è ancora necessario l'accomodamento monetario

1 I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

2 Beneficio fiscale derivante dall'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, per un importo di 32 milioni di euro, e variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,5 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale).

3 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale).

affinché l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% nel medio periodo. Alla luce dell'attuale incertezza, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere flessibilità e restare aperto a tutte le opzioni nella conduzione della politica monetaria, assumendo le seguenti decisioni:

  • a) previsione di acquisti netti di attività nell'ambito del PEPP (pandemic emergency purchase programme) nel primo trimestre del 2022 ad un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente; gli acquisti netti di attività del PEPP verranno interrotti alla fine di marzo 2022;
  • b) estensione dell'orizzonte dei reinvestimenti del PEPP. Il Consiglio direttivo intende reinvestire il capitale rimborsato sui titoli in scadenza nell'ambito del PEPP almeno sino alla fine del 2024; in ogni caso, la futura riduzione del portafoglio del PEPP sarà gestita in modo da evitare interferenze con l'adeguato orientamento di politica monetaria;
  • c) in linea con una riduzione graduale degli acquisti di attività, affinché l'intonazione della politica monetaria rimanga coerente con lo stabilizzarsi dell'inflazione sull'obiettivo di medio termine, il Consiglio direttivo ha stabilito un ritmo mensile degli acquisti netti nel quadro del Programma di Acquisto di Attività (PAA) di 40 miliardi di euro nel secondo trimestre e di 30 miliardi nel terzo trimestre. A partire da ottobre 2022, il Consiglio direttivo manterrà gli acquisti netti nell'ambito del PAA a un ritmo mensile di 20 miliardi di euro, finché necessario a rafforzare l'impatto di accomodamento dei tassi di riferimento. Il Consiglio direttivo si attende che gli acquisti netti termineranno poco prima che inizierà a innalzare i tassi di interesse di riferimento della BCE;
  • d) i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al -0,50%. A sostegno dell'obiettivo di inflazione simmetrico del 2% e in linea con la sua strategia di politica monetaria, il Consiglio direttivo si attende che i tassi di interesse di riferimento della BCE si mantengano su livelli pari o inferiori a quelli attuali finché non vedrà l'inflazione raggiungere il 2% ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in maniera durevole per il resto dell'orizzonte di proiezione, e finché non riterrà che i progressi conseguiti dall'inflazione di fondo siano sufficientemente avanzati da essere coerenti con lo stabilizzarsi dell'inflazione sul 2% nel medio periodo. Ciò inoltre può comportare un periodo transitorio in cui l'inflazione si colloca su un livello moderatamente al di sopra dell'obiettivo;
  • e) il Consiglio direttivo continuerà a seguire le condizioni di finanziamento delle banche e ad assicurare che la scadenza delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della terza serie (TLTRO-III) non ostacoli l'ordinata trasmissione della politica monetaria. Inoltre, il Consiglio direttivo riesaminerà regolarmente come le operazioni mirate di rifinanziamento contribuiscono all'intonazione della politica monetaria. Esso si attende che le condizioni specifiche delle TLTRO-III cesseranno di essere applicate a giugno del prossimo anno. Il Consiglio direttivo valuterà inoltre l'adeguata calibrazione del sistema a due livelli per la remunerazione delle riserve, affinché la politica dei tassi di interesse negativi non limiti la capacità di intermediazione delle banche in un contesto di abbondante liquidità in eccesso.

Il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea è altresì pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno e in qualsiasi direzione, per assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% a medio termine.

Si ricorda che tenuto conto della Raccomandazioni della Banca Centrale Europea BCE/2020/62 del 15 dicembre 2020 e della Banca d'Italia del 16 dicembre 2020, concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi bancari avrebbero dovuto adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, proposta approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021. In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la Raccomandazione BCE/2020/62, invitando comunque le banche ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business e senza sottostimare il rischio che perdite aggiuntive potranno in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno adottate giungeranno a scadenza. In data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche, che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020, con la quale, in linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, ha comunicato che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione sarebbe rimasta in vigore fino al 30 settembre 2021 e che Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. Fermo il dialogo allora in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di 323.246.878,10 euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. In data 21 ottobre 2021 l'Assemblea degli Azionisti ha approvato la suddetta proposta. Il dividendo è stato messo in pagamento il 24 novembre 2021 con data di "stacco" della cedola il giorno 22 novembre 2021.

Con decorrenza 1° gennaio 2022 la Banca Centrale Europea ("BCE") ha classificato FinecoBank quale soggetto significativo. A tal proposito, si segnala, infine, che la Vigilanza bancaria della BCE, in collaborazione con le autorità nazionali competenti, ha effettuato un'accurata valutazione dei principali rischi e vulnerabilità che devono affrontare gli enti significativi sottoposti alla sua vigilanza diretta e ha definito le priorità strategiche per i prossimi tre anni. Le tre priorità individuate per il periodo 2022-2024 mirano ad assicurare che le banche:

  • escano dalla pandemia in buona salute;
  • colgano questa opportunità per fronteggiare le debolezze strutturali mediante strategie di digitalizzazione efficaci e una governance rafforzata;
  • affrontino i rischi emergenti, anche di natura climatica e ambientale, informatica e cibernetica.

Per ciascuna priorità, la Vigilanza bancaria della BCE ha elaborato una serie di obiettivi strategici e relativi programmi di lavoro per i prossimi tre anni, in risposta alle vulnerabilità più rilevanti individuate attraverso l'esercizio su rischi e priorità del 2021.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Pur in questo contesto di incertezza e di difficile previsione, il modello di business del Gruppo appare diversificato e ben equilibrato: il Gruppo, infatti, può contare su un modello di business le cui fonti di ricavo sono ampiamente diversificate e che permettono di affrontare situazioni di stress complesse come quella in corso. I ricavi del Gruppo FinecoBank si basano su tre componenti principali (banking, brokerage ed investing) che nelle fasi di crisi tendono ad avere andamenti non correlati.

Gli investimenti finanziari detenuti dal Gruppo, costituiti in prevalenza da titoli di Stato, sono detenuti dalla Capogruppo con finalità di investimento a lungo termine e sono contabilizzati nel portafoglio Held to Collect valutato al costo ammortizzato; pertanto, la valutazione al fair value non determina impatti sul conto economico consolidato, sul patrimonio netto consolidato e sui fondi propri consolidati anche in assenza di disposizioni transitorie per sterilizzarne l'effetto. Con riferimento agli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di negoziazione, si ricorda che il Gruppo tende a non assumere posizioni di rischio; le posizioni presenti nel portafoglio di proprietà sono rappresentate principalmente da contratti derivati "Over the counter" (CFD e Knock Out Option) negoziati in contropartita dei clienti e coperti gestionalmente con titoli di capitale quotati e contratti derivati quotati su mercati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali.

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi, avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati, principalmente, nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e in misura residuale nelle "Attività finanziarie valutate al fari value con impatto sulla reddittività complessiva", pertanto eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

In linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dal Gruppo per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e nemmeno i criteri adottati per la staging allocation della clientela al dettaglio (valutazione della SICR e classificazione nello stadio 1, 2 e 3). Le misure adottate nel contesto della pandemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), conformemente a quanto previsto dal framework regolamentare, non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne. In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, fino al 31 marzo 2021 le moratorie conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne. Al 31 dicembre 2021 le moratorie in essere conformi alle linee guida EBA sono 124 mila euro. In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie legislative e non legislative, tutte le nuove moratorie concesse dal 1 aprile 2021 sono valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno. Al 31 dicembre 2021, adottando un approccio prudenziale ed in seguito alle evidenze emerse sulle posizioni a cui è stata concessa la moratoria, sono stati incrementati gli accantonamenti relativi a tali esposizioni.

Per supportare le esigenze finanziarie della clientela correlate all'emergenza sanitaria COVID-19, FinecoBank, oltre ad attuare la sospensione delle rate dei mutui con il ricorso al Fondo CONSAP (in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Cura Italia) precedentemente citato, ha posto in essere alcune iniziative, in particolare:

  • ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento epidemiologico da COVID 19 valido sino al 31 marzo 2021 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA;
  • ha introdotto un nuovo prodotto di fido chirografo a scadenza finalizzato ad anticipare ai clienti, aventi diritto, la cassa integrazione ordinaria o in deroga in attesa del pagamento da parte degli Enti deputati.

Entrambe le moratorie (Fondo Consap e Accordo ABI), qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA. Inoltre, considerando che maturano interessi sulle somme oggetto di posticipo, non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

Ai fini del calcolo delle perdite attese, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli che fanno leva sui parametri di Probability of Default ("PD"), Loss Given Default ("LGD") e Exposure At Default ("EAD") stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari. La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information. Al fine di rettificare i parametri di rischio IFRS 9 con informazioni prospettiche aggiornate alla crisi determinata dalla pandemia da COVID-19, il Gruppo si avvale di una serie di scenari macroeconomici elaborati dal fornitore esterno Moody's Analytics. Come espressamente raccomandato dalla Banca Centrale Europea, tali scenari utilizzano una serie di variabili macroeconomiche coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate da quest'ultima.

In particolare, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto coerente con le previsioni macroeconomiche della Banca Centrale Europea, e ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Con riferimento alla metodologia di staging allocation delle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, a partire dall'esercizio 2021 il Gruppo ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto. La decisione di adottare una nuova metodologia per la staging allocation non è in alcun modo riconducibile alla crisi pandemica, ed è stata implementata in piena continuità e coerenza con l'approccio precedente. Non si sono infatti verificate variazioni di stage delle controparti ricomprese nel perimetro.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni il Gruppo si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte E – Informazioni si rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

Al 31 dicembre 2021 non si rilevano impatti significativi derivanti dalla crisi innescata dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati dalla Capogruppo alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 51% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

L'emergenza sanitaria legata alla pandemia e la conseguente crisi economica e finanziaria non ha intaccato la situazione di liquidità complessiva del Gruppo, che si è mantenuta solida e stabile. Nel corso dell'esercizio 2021, nonostante il perdurare della pandemia, tutti gli indicatori e le analisi di adeguatezza di liquidità hanno evidenziato ampi margini di sicurezza rispetto ai limiti regolamentari ed interni. FinecoBank, infine, non ha incontrato impedimenti o peggioramenti nelle condizioni di accesso ai mercati e di perfezionamento (volumi, prezzi) delle relative operazioni (operazioni di pronti contro termine, acquisto e vendita titoli). Per maggiori dettagli relativi alla gestione della liquidita ed ai rischi connessi si manda alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 16 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati, approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2022, confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della nota Integrativa consolidata. A tal fine giova ulteriormente ricordare che la Banca, differentemente da molti emittenti del settore finanziario, presenta una capitalizzazione di borsa (pari 9.414 milioni di euro) superiore al patrimonio netto contabile. Nella medesima data il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso della partecipazione in Hi-MTF Sim S.p.A. (modello, assunzioni e parametri utilizzati), i cui risultati evidenziano un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio.

Si ricorda che il Gruppo detiene un immobile di proprietà ad uso funzionale ed uno ad uso investimento. Al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che le attività possano aver subito una riduzione di valore, considerando anche l'attuale contesto determinato dalla pandemia COVID-19, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021, ha richiesto delle perizie a società terze indipendenti dalle quali non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36.

Con riferimento agli utili/perdite attuariali calcolati ai sensi dello IAS 19R, legate in particolare al TFR e al FISC dei consulenti finanziari, non si rilevano impatti determinati dalla pandemia COVID-19. La situazione innescata dalla pandemia COVID-19, infatti, non ha avuto impatto sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo.

Con riferimento all'applicazione dell'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni", si precisa che non è stato apportato alcun cambiamento alla stima di maturazione dei pagamenti basati su azioni.

Nessun impatto è stato inoltre rilevato in merito alla recuperabilità delle attività fiscali differite. L'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021 ha dato esito positivo non facendo emergere alcuna incertezza in proposito.

FinecoBank, non basando il proprio modello di business su una rete di filiali, è risultata meno esposta al rischio di pandemie: i clienti possono effettuare operazioni in autonomia attraverso il sito web o con la guida dei consulenti finanziari attraverso le procedure di web collaboration, senza discontinuità sostanziali nei servizi offerti. Il Gruppo si è altresì attrezzato per garantire la continuità operativa e modalità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti, garantendo il pieno mantenimento dei livelli di servizi e del framework di controlli senza soluzione di continuità. In particolare FinecoBank, in linea con le indicazioni ministeriali, ha adottato misure dirette ai dipendenti estendendo progressivamente a tutti il lavoro da remoto, grazie a interventi tecnologici che hanno consentito la piena operatività aziendale (es. completa decentralizzazione del call center che rappresenta un essenziale canale di interazione con la clientela) e la salvaguardia dei dipendenti, della clientela e gli altri stakeholder tra cui la rete di consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede, che già da tempo si avvale di processi interni completamente dematerializzati.

Con riferimento a Fineco AM, si precisa che la stessa monitora continuamente la situazione creatasi in conseguenza della pandemia COVID-19 e i suoi potenziali impatti, dovuti anche alle restrizioni emanate dai vari governi locali, e ritiene inalterata la propria capacità di continuare la normale operatività. Il management di Fineco AM rimane fiducioso nella consistenza del portafoglio e continua a valutare le opportunità che si possono manifestare per poter diversificare la strategia dei comparti gestiti, nonostante gli impatti a lungo termine derivanti dal COVID-19 sui mercati finanziari e sull'economia in generale rimangano incerti. Dall'inizio del 2021 gli Assets Under Management (AUM) sono aumentati in linea con la ripresa del mercato: al 31 dicembre 2021 hanno raggiunto i 24,8 miliardi di euro, grazie anche a una raccolta netta complessiva (retail ed istituzionale) pari a 7,1 miliardi di euro.

Da un punto di vista strutturale, la crisi lascia presagire nel prossimo futuro una accelerazione verso soluzioni che porteranno ad un mondo più moderno e digitalizzato: la gestione dei servizi bancari da parte della clientela sarà sempre più orientata all'utilizzo di piattaforme digitali, favorendo il modello di business del Gruppo, che da sempre è orientato in questa direzione.

Nella valutazione delle poste significative del bilancio sono stati considerati tutti gli elementi rilevanti, fra i quali il perdurare della pandemia COVID-19 e i suoi effetti sull'economia reale. A questi si aggiunge il conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che ha innescano una crisi internazionale i cui esiti sono al momento imprevedibili. Pur considerando tale contesto, si ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Nell'effettuare tale valutazione, il Gruppo ha considerato, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2021, i relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari e l'evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

In ottica prospettica, pertanto, non si rileva un impatto sostanziale sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo, che si conferma innovativo e ben diversificato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti.

Eventi di rilievo del periodo

Acquisizione di una quota di partecipazione del capitale di Hi-MTF Sim S.p.A.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021 ha approvato l'offerta vincolante per l'acquisizione di una quota di partecipazione pari al 20% del capitale di Hi-MTF Sim S.p.A., al costo di circa 1,25 milioni di euro. Alla base dell'operazione c'è la volontà di aumentare la capacità del Gruppo FinecoBank di estrarre valore dal business grazie a una integrazione verticale, sfruttando i volumi prodotti dalla clientela del Gruppo, e sviluppando, insieme agli attuali soci di Hi-MTF Sim S.p.A., un modello flessibile e moderno, anche con l'obiettivo di offrire ai clienti strumenti sempre più efficienti e trasparenti in linea con il modello di business di Fineco. L'operazione di acquisizione si è perfezionata nel mese di luglio 2021.

Conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti di FinecoBank S.p.A. per gli esercizi 2022-2030 a KPMG S.p.A.

Con l'approvazione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2021 di FinecoBank giunge a scadenza l'incarico di revisione legale conferito alla Società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2013-2021. Al fine di garantire un adeguato periodo di avvicendamento tra il revisore uscente ed il nuovo revisore incaricato, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno anticipare il conferimento del nuovo incarico per gli esercizi 2022- 2030, sottoponendo all'approvazione dell'Assemblea 2021 la proposta motivata formulata dal Collegio Sindacale ai sensi degli articoli 13, comma 1 e 19, comma 1, lettera f), del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39.

L'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2021 ha approvato la proposta di conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti di FinecoBank S.p.A. per gli esercizi 2022-2030 a KPMG S.p.A. con determinazione del relativo corrispettivo, così come riportato nella proposta debitamente motivata del Collegio Sindacale.

Riallineamento dei valori fiscali degli avviamenti ai maggiori valori contabili ai sensi dell'art. 110 del D.L. 104 del 2020

Con la Legge di stabilità del 2021 è stata espressamente riconosciuta la possibilità di applicare anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti in bilancio al 31 dicembre 2019 le previsioni in materia di riallineamento fiscale previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020 relativamente ai beni d'impresa.

Nel mese di giugno 2021 la Banca ha provveduto al versamento dell'imposta sostitutiva in misura pari al 3% dell'ammontare corrispondente al disallineamento tra il valore contabile e il valore fiscale degli avviamenti iscritti in bilancio al 31 dicembre 2019 e ancora presenti al 31 dicembre 2020.

In conseguenza della suddetta operazione di riallineamento, nel presente Bilancio consolidato il Gruppo ha rilevato proventi per complessivi 32 milioni di euro, così determinati:

  • proventi derivanti dall'annullamento delle Passività fiscali differite (DTL) iscritte in precedenza sui suddetti avviamenti per 24,5 milioni di euro;
  • proventi derivanti dall'iscrizione delle Attività fiscali differite (DTA) relative al beneficio fiscale atteso in 50 esercizi (incluso l'esercizio 2021) per 10,2 milioni di euro;
  • oneri derivanti dal pagamento dell'imposta sostitutiva per 2,7 milioni di euro.

In ragione del predetto riallineamento, è stato appostato, a valere sulla Riserva straordinaria, un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione per una quota di 86,3 milioni di euro, pari all'importo degli avviamenti riallineati (89 milioni di euro) al netto dell'imposta sostitutiva pagata (2,7 milioni di euro).

Emissione del titolo Senior Preferred

Il 14 ottobre 2021 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento della sua prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred, destinata agli investitori qualificati, per un importo nominale di 500 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari allo 0,50%, con spread pari a 5 anni Mid Swap rate + 70 basis points rispetto a una guidance iniziale di 5 anni Mid Swap rate + 100 basis points. Il restringimento rispetto alla guidance iniziale è uno dei più rilevanti avvenuti per questa tipologia di strumenti nel 2021 sia nel panorama italiano che europeo, grazie a una domanda complessiva superiore a 4 volte l'offerta.

L'emissione ha registrato un volume di ordini pari a 2,02 miliardi di euro, a conferma dell'apprezzamento manifestato dal mercato nei confronti di FinecoBank anche nel segmento fixed-income.

Il collocamento è stato effettuato nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria richiesto attualmente al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

Al collocamento, rivolto solo a investitori istituzionali, hanno aderito prevalentemente asset manager (70% del totale) e banche/private banks (33%). L'emissione è stata collocata principalmente a investitori istituzionali di Italia (32%), Francia (27%), Regno Unito (11%), Germania e Austria (9%), Benelux (7%), Nordici (6%), Svizzera (5%).

Nel dettaglio, l'emissione ha le seguenti caratteristiche: scadenza 6 anni con possibilità di call per l'emittente il quinto anno, public placement, destinata alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating pari a BBB (S&P Global Ratings), cedola annuale a tasso fisso per i primi 5 anni, a tasso variabile tra il quinto e sesto anno.

Citigroup Global Markets Limited, Mediobanca, Morgan Stanley & Co. Limited e UniCredit Bank AG hanno agito in qualità di joint bookrunners e joint lead managers.

Assemblea degli Azionisti del 21 ottobre 2021

Come descritto precedentemente, l'Assemblea ordinaria degli Azionisti di FinecoBank, riunitasi in data 21 ottobre 2021, ha approvato la proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 che prevedeva la distribuzione ai Soci di un dividendo unitario pari a Euro 0,53 per azione, tratto dalla riserva di utili disponibile. Il dividendo è stato messo in pagamento, in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili, il giorno 24 novembre 2021 con data di "stacco" della cedola il giorno 22 novembre 2021.

Altri eventi del periodo

Si segnala che il procedimento avviato nel mese di aprile 2021 dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ("AGCM") nei confronti di FinecoBank S.p.A., in relazione alla comunicata modifica della clausola di recesso dal conto corrente per condizioni di inattività, adottata tramite l'invio a tutti i correntisti in data 18 marzo 2021 di una lettera avente ad oggetto "Proposta di modifica unilaterale di contratto ai sensi dell'art. 118 del D.Lgs n 385/93 (TUB)", si è concluso in data 16 novembre 2021 senza alcun accertamento di infrazione ai sensi dell'art. 27, comma 7, del "Codice del Consumo". Con il medesimo provvedimento l'Autorità ha altresì comunicato di aver deliberato l'obbligatorietà degli impegni che la Banca aveva

proposto di propria iniziativa, ritenendoli idonei a far venire meno ogni possibile profillo di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di istruttoria. Si precisa che gli impegni assunti hanno un impatto del tutto irrilevante sulla situazione economica e patrimoniale della Banca.

Nel corso dell'esercizio 2021 la Banca è stata sottoposta ad accertamenti ispettivi, da parte della Banca d'Italia, mirati a valutare il rispetto della normativa in tema di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e correttezza delle relazioni con la clientela. L'ispezione è terminata in data 16 luglio 2021 e la consegna del rapporto ispettivo, che riporta un giudizio sintetico in area positiva, è avvenuta in data 9 novembre 2021. Entro il 30 giugno 2022 verrà completato il piano d'azione per recepire le osservazioni dell'Autorità.

Infine, nel corso del terzo trimestre del 2021, nell'ambito dei piani di attività di verifica ordinaria della CONSOB sugli intermediari, ha preso avvio presso la Banca una verifica sulle procedure relative alla prestazione dei servizi di investimento e sugli adeguamenti alla normativa MIFID II.

Gli Schemi di bilancio riclassificati e gli indicatori

Con riferimento agli Schemi di bilancio riclassificati e agli indicatori riportati nella presente Relazione sulla gestione consolidata, si precisa che nell'esercizio 2021 sono state apportate le modifiche di seguito riportate e, per omogeneità di confronto, sono stati riclassificati i dati comparativi relativi all'esercizio 2020:

  • nello schema di conto economico riclassificato sono state aggiunte le voci "di cui Interessi netti" e "di cui Profitti da gestione della tesoreria" che costituiscono la nuova voce "Margine finanziario". La voce "di cui Interessi netti" include la voce 30. "Margine d'interesse" dello schema di conto economico consolidato e gli altri margini finanziari generati dalla gestione della tesoreria, rappresentati principalmente dai proventi derivanti dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, rilevati nella voce 40. "Commissioni attive" dello schema di conto economico consolidato. La voce "di cui Profitti da gestione della tesoreria" include gli utili (perdite) da cessioni o riacquisto di titoli di debito non deteriorati valutati al costo ammortizzato o valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, rilevati nella voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di:" dello schema di conto economico consolidato, rispettivamente, nella sottovoce "a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e "b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva". Nell'esercizio 2021 i suddetti utili netti ammontano a 32,1 milioni di euro (9 milioni di euro nell'esercizio 2020) e in precedenza erano ricondotti nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" dello schema di conto economico riclassificato;
  • nello schema di conto economico riclassificato gli altri oneri/proventi di gestione connessi con l'attività di asset manager esercitata dalla controllata Fineco AM, relativi all'applicazione del modello "Fixed Operating Expenses", sono stati riclassificati dalla voce "Saldo altri proventi/oneri" alla voce "Commissioni nette". Nell'esercizio 2021 tali proventi ammontano a 4,8 milioni di euro (1,6 milioni di euro nell'esercizio 2020);
  • nello schema di stato patrimoniale riclassificato è stata aggiunta la nuova voce "Crediti di imposta acquistati", che accoglie il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati a partire dall'esercizio 2021 nell'ambito del Decreto Legge 34/2020;
  • infine, in conseguenza della modifica apportata dal 7° aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia alla voce di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche sono stati rappresentati nella voce "Cassa e disponibilità liquide" dello schema di stato patrimoniale riclassificato. Al 31 dicembre 2020 i suddetti crediti a vista, che erano rappresentati nella voce "Finanziamenti a banche", ammontavano a 254 milioni di euro. Per maggiori dettagli in merito al 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" del 22 dicembre 2005, emanato da Banca d'Italia in data 29 ottobre 2021 e applicabile a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021, si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata e della nota integrativa del bilancio dell'impresa).

Per maggiori dettagli in merito alla composizione degli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" e "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato" riportati negli Allegati.

Si precisa, inoltre, che nell'esercizio 2021 alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono stati riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 190. "Spese Amministrative" (voce 160 "Spese Amministrative" del bilancio dell'impresa) al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce 120. "Margine d'intermediazione" sia della voce 240. "Costi operativi" (voce 210 "Costi operativi" del bilancio dell'impresa). Per omogeneità di confronto, sono stati riesposti i dati comparativi relativi all'esercizio 2020 riportati negli Schemi di bilancio riclassificati e negli indicatori presentati nella presente Relazione sulla gestione consolidata. A riguardo si precisa che tali costi, rilevati al 31 dicembre 2021 nella voce 50. "Commissioni passive", ammontano a 32,5 milioni di euro e al 31 dicembre 2020 ammontavano a 26,6 milioni di euro. Nessuna riclassifica, invece, è stata apportata ai dati comparativi esposti negli Schemi di bilancio consolidato e negli Schemi di bilancio dell'impresa inclusi nel presente fascicolo di Bilancio.

Infine, come descritto nella Premessa alla lettura dei bilanci, tutti i dati e gli Indicatori Alternativi di Performance ("IAP") riportati nella presente Relazione sulla gestione consolidata si riferiscono ai prospetti di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati, il cui raccordo con gli schemi del bilancio consolidato e del bilancio dell'impresa è riportato tra gli Allegati (in linea con la Comunicazione Consob n.6064293 del 28 luglio 2006). Con riferimento

agli Indicatori Alternativi di Performance ("IAP"), l'European Securities and Markets Authority (ESMA) ha emanato specifici Orientamenti4 in merito ai criteri per la loro presentazione nelle informazioni regolamentate, inclusa pertanto la Relazione sulla gestione del Bilancio, quando tali indicatori non risultano definiti o previsti dal framework sull'informativa finanziaria. Tali orientamenti sono volti a promuovere l'utilità e la trasparenza degli IAP, e la loro osservanza migliorerà la comparabilità, affidabilità e comprensibilità degli IAP, con conseguenti benefici agli utilizzatori dell'informativa finanziaria. Consob ha recepito in Italia gli Orientamenti e le ha incorporati nelle proprie prassi di vigilanza5 . Secondo la definizione degli Orientamenti ESMA, un IAP è un indicatore di performance finanziaria, posizione finanziaria o flussi di cassa storici o futuri, diverso da un indicatore finanziario definito o specificato nella disciplina applicabile sull'informativa finanziaria e sono solitamente ricavati dalle poste di bilancio redatte conformemente alla disciplina vigente sull'informativa finanziaria. Non rientrano strettamente nella definizione di IAP gli indicatori pubblicati in applicazione della disciplina prudenziale. La descrizione esplicativa in merito al contenuto degli IAP e, al caso, le modalità di calcolo utilizzate sono riportate nel Glossario.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.464.182 2.014.399 (550.217) -27,3%
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 16.997 3.243 19,1%
Finanziamenti a banche 379.862 526.422 (146.560) -27,8%
Finanziamenti a clientela 6.001.596 4.527.837 1.473.759 32,5%
Altre attività finanziarie 24.560.350 23.939.899 620.451 2,6%
Coperture 125.913 74.451 51.462 69,1%
Attività materiali 150.347 151.872 (1.525) -1,0%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 39.084 39.597 (513) -1,3%
Attività fiscali 42.974 13.314 29.660 222,8%
Crediti d'imposta acquistati 508.764 - 508.764 -
Altre attività 484.261 360.627 123.634 34,3%
Totale dell'attivo 33.867.175 31.755.017 2.112.158 6,7%
Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche 1.225.213 1.064.859 160.354 15,1%
Debiti verso clientela 29.847.722 28.359.739 1.487.983 5,2%
Titoli in circolazione 497.266 - 497.266 -
Passività finanziarie di negoziazione 4.417 5.889 (1.472) -25,0%
Coperture 65.263 232.102 (166.839) -71,9%
Passività fiscali 35.864 13.954 21.910 157,0%
Altre passività 464.633 391.349 73.284 18,7%
Patrimonio 1.726.797 1.687.125 39.672 2,4%
- capitale e riserve 1.351.963 1.366.387 (14.424) -1,1%
- riserve da valutazione (5.877) (2.833) (3.044) 107,4%
- risultato netto 380.711 323.571 57.140 17,7%
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.867.175 31.755.017 2.112.158 6,7%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2021 30/09/2021 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020
Cassa e disponibilità liquide 1.464.182 2.031.291 1.861.776 1.468.672 2.014.399
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 23.589 21.393 26.233 16.997
Finanziamenti a banche 379.862 397.493 392.272 433.692 526.422
Finanziamenti a clientela 6.001.596 5.624.283 5.269.368 4.638.732 4.527.837
Altre attività finanziarie 24.560.350 24.421.922 24.626.581 25.372.229 23.939.899
Coperture 125.913 91.929 85.051 84.464 74.451
Attività materiali 150.347 151.866 153.030 148.041 151.872
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 39.084 37.270 38.189 39.048 39.597
Attività fiscali 42.974 49.405 38.323 7.595 13.314
Crediti d'imposta acquistati 508.764 393.970 75.065 8.789 -
Altre attività 484.261 221.546 254.110 270.943 360.627
Totale dell'attivo 33.867.175 33.534.166 32.904.760 32.588.040 31.755.017

Consistenze al PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 30/09/2021 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020 Debiti verso banche 1.225.213 1.168.612 1.172.802 1.149.224 1.064.859 Debiti verso clientela 29.847.722 29.804.975 29.141.477 29.102.456 28.359.739 Titoli in circolazione 497.266 - - - - Passività finanziarie di negoziazione 4.417 6.234 4.937 8.123 5.889 Coperture 65.263 90.522 118.586 139.836 232.102 Passività fiscali 35.864 73.768 35.666 49.169 13.954 Altre passività 464.633 420.583 534.610 355.897 391.349 Patrimonio 1.726.797 1.969.472 1.896.682 1.783.335 1.687.125 - capitale e riserve 1.351.963 1.683.389 1.681.875 1.690.311 1.366.387 - riserve da valutazione (5.877) (3.175) (1.863) (1.720) (2.833) - risultato netto 380.711 289.258 216.670 94.744 323.571 Totale del passivo e del patrimonio netto 33.867.175 33.534.166 32.904.760 32.588.040 31.755.017

(Importi in migliaia)

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 280.030 279.733 297 0,1%
di cui Interessi netti 247.889 270.728 (22.839) -8,4%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 32.141 9.005 23.136 256,9%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (26) - (26) -
Commissioni nette 450.808 379.351 71.457 18,8%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 74.308 86.769 (12.461) -14,4%
Saldo altri proventi/oneri (1.310) 1.933 (3.243) -167,8%
RICAVI 803.810 747.786 56.024 7,5%
Spese per il personale (109.600) (99.546) (10.054) 10,1%
Altre spese amministrative (262.546) (228.536) (34.010) 14,9%
Recuperi di spesa 139.471 110.512 28.959 26,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (26.218) (25.440) (778) 3,1%
Costi operativi (258.893) (243.010) (15.883) 6,5%
RISULTATO DI GESTIONE 544.917 504.776 40.141 8,0%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.655) (3.344) 1.689 -50,5%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 543.262 501.432 41.830 8,3%
Altri oneri e accantonamenti (49.938) (34.076) (15.862) 46,5%
Profitti netti da investimenti 1.079 (6.262) 7.341 117,2%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 494.403 461.094 33.309 7,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (113.692) (137.523) 23.831 -17,3%
RISULTATO D'ESERCIZIO 380.711 323.571 57.140 17,7%
RISULTATO D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 380.711 323.571 57.140 17,7%

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2021
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 75.071 72.826 69.239 62.894
di cui Interessi netti 61.823 62.515 61.798 61.753
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 13.248 10.311 7.441 1.141
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - - - (26)
Commissioni nette 108.080 106.266 110.083 126.379
Risultato negoziazione, coperture e fair value 23.888 16.683 15.614 18.123
Saldo altri proventi/oneri 512 132 (1.457) (497)
RICAVI 207.551 195.907 193.479 206.873
Spese per il personale (26.217) (26.667) (27.369) (29.347)
Altre spese amministrative (62.979) (65.049) (63.396) (71.122)
Recuperi di spesa 32.367 35.103 35.751 36.250
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.275) (6.387) (6.437) (7.119)
Costi operativi (63.104) (63.000) (61.451) (71.338)
RISULTATO DI GESTIONE 144.447 132.907 132.028 135.535
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (477) (1.211) (360) 393
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 143.970 131.696 131.668 135.928
Altri oneri e accantonamenti (8.236) (5.787) (31.058) (4.857)
Profitti netti da investimenti (583) 1.822 280 (440)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 135.151 127.731 100.890 130.631
Imposte sul reddito del periodo (40.407) (5.805) (28.302) (39.178)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 94.744 121.926 72.588 91.453
RISULTATO DEL PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 94.744 121.926 72.588 91.453

(Importi in migliaia)
2020
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 71.983 75.067 68.559 64.124
di cui Interessi netti 68.164 70.065 68.645 63.854
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 3.819 5.002 (86) 270
Commissioni nette 95.900 98.639 92.253 92.559
Risultato negoziazione, coperture e fair value 22.575 25.086 20.274 18.834
Saldo altri proventi/oneri 570 822 169 372
RICAVI 191.028 199.614 181.255 175.889
Spese per il personale (24.007) (24.886) (24.647) (26.006)
Altre spese amministrative (51.203) (56.935) (56.240) (64.158)
Recuperi di spesa 23.807 28.456 28.438 29.811
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.058) (6.210) (6.373) (6.799)
Costi operativi (57.461) (59.575) (58.822) (67.152)
RISULTATO DI GESTIONE 133.567 140.039 122.433 108.737
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (963) (2.707) 148 178
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 132.604 137.332 122.581 108.915
Altri oneri e accantonamenti (1.124) (6.512) (31.970) 5.530
Profitti netti da investimenti (89) (3.729) (181) (2.263)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 131.391 127.091 90.430 112.182
Imposte sul reddito del periodo (39.960) (38.348) (25.256) (33.959)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 91.431 88.743 65.174 78.223
RISULTATO DEL PERIODO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 91.431 88.743 65.174 78.223

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 5.416.604 4.008.307 1.408.297 35,1%
Totale dell'attivo 33.867.175 31.755.017 2.112.158 6,7%
Raccolta diretta da clientela ² 29.495.292 28.013.982 1.481.310 5,3%
Raccolta indiretta da clientela ³ 78.420.121 63.695.135 14.724.986 23,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 107.915.413 91.709.117 16.206.296 17,7%
Patrimonio 1.726.797 1.687.125 39.672 2,4%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati struttura

Dati al
31/12/2021 31/12/2020
N° Dipendenti 1.305 1.262
N° Consulenti finanziari 2.790 2.606
N° Negozi finanziari operativi ¹ 424 410

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (c.d. Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Margine finanziario/Ricavi 34,84% 37,41%
Proventi di intermediazione e diversi/Ricavi 65,16% 62,59%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 202,33% 192,61%
Cost/income ratio 32,21% 32,50%
Costi operativi/TFA 0,26% 0,28%
Cost of risk 4 bp 10 bp
CoR (sistema incentivante) 3 bp 10 bp
ROE 23,91% 21,07%
Rendimento delle attività 1,12% 1,02%
EVA (calcolato sul capitale allocato) 340.177 277.447
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 243.881 184.038
RARORAC (calcolato sul capitale allocato) 62,44% 54,25%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 13,26% 11,90%
ROAC (calcolato sul capitale allocato) 69,88% 63,27%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 20,70% 20,92%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 84.079 73.751
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 27.104 24.026

Si segnala che si è provveduto a ricalcolare, per omogeneità, alcuni indicatori economici del 2020 a seguito delle riclassifiche apportate negli schemi di bilancio riclassificati, così come descritto nel paragrafo "Gli Schemi di bilancio riclassificati e gli indicatori".

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Ricavi.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'esercizio calcolato come media tra il saldo al 31 dicembre 2021 e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e crediti verso clientela (media del saldo al 31 dicembre 2021 e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione) medio dell'esercizio (media del saldo di fine esercizio e quello del 31 dicembre precedente).

Rendimento delle attività - ROA: rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri e i proventi straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico6 assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

6 Il capitale allocato è il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 15,99% 12,62%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,12% 1,66%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 72,52% 75,39%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 87,09% 88,22%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 5,10% 5,31%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 18,36% 14,31%
Qualità del credito Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,08% 0,09%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,04% 0,05%
Coverage ¹ - Sofferenze 88,70% 90,29%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 66,10% 68,92%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 50,05% 63,82%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 82,15% 86,15%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati

Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 868.214 1.088.909
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.368.214 1.588.909
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 4.617.709 3.812.385
Ratio - Capitale primario di classe 1 18,80% 28,56%
Ratio - Capitale di classe 1 29,63% 41,68%
Ratio - Totale fondi propri 29,63% 41,68%
Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.368.214 1.588.909
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 34.045.310 32.792.126
Indicatore di leva finanziaria 4,02% 4,85%

I requisiti prudenziali di vigilanza del Gruppo al 31 dicembre 2021 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive e Regolamenti che ne modificano il contenuto, tra i quali si citano in particolare la Direttiva (UE) 878/2019 (c.d. CRD V), il Regolamento (UE) 876/2019 (c.d. CRR II) e il Regolamento (UE) 873/2020 del Parlamento Europeo e del Consiglio (c.d. CRR Quick-fix), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

Al 31 dicembre 2021, i Fondi Propri del Gruppo ammontano a 1.368,2 milioni di euro, comprensivi dell'intero utile dell'esercizio 2021, pari a 380,7 milioni di euro, al netto di dividendi da distribuire per complessivi 237,9 milioni di euro, che il Consiglio di Amministrazione proporrà all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti convocata per il 28 aprile 2022, ed oneri prevedibili pari a 1,5 milioni di euro, rappresentati dai ratei cedolari, al netto della relativa fiscalità, maturati sugli strumenti finanziari Additional Tier 1 emessi da FinecoBank, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Si ricorda che il Capitale primario di classe 1 ed i Fondi Propri al 31 dicembre 2020 includevano gli utili dell'esercizio 2019 e 2020, interamente destinati a riserva in coerenza con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea e di Banca d'Italia relative alla politica dei dividendi al tempo vigenti. Come precedentemente descritto, in seguito alla decisione della Banca Centrale Europea e di Banca d'Italia di non estendere oltre settembre 2021 le proprie raccomandazioni in materia di distribuzione di dividendi, l'Assemblea ordinaria degli Azionisti di FinecoBank, riunitasi in data 21 ottobre 2021, ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo, tratto dalla riserva di utili disponibile, per complessivi 323,2 milioni di euro, con conseguente riduzione dei Fondi Propri.

L'incremento delle Attività ponderate per il rischio nel corso dell'anno 2021 è riconducibile principalmente al rischio di credito, per effetto della crescita del business ed in particolare all'attività di lending alla clientela e agli investimenti finanziari, anche a seguito del diverso trattamento regolamentare delle esposizioni nei confronti di controparti residenti nel Regno Unito dovuto alla Brexit. Inoltre, l'aggiornamento dell'Indicatore Rilevante, con l'inclusione dei ricavi del 2021 e l'esclusione dei ricavi 2018, e l'introduzione della nuova metodologia SA-CCR prevista dal CRR II hanno generato rispettivamente un incremento del rischio operativo e del rischio di controparte.

In riferimento ai requisiti di capitale applicabili al Gruppo FinecoBank si precisa che, a conclusione del processo di revisione prudenziale (Supervisory Review and Evaluation Process - SREP), Banca d'Italia ha comunicato nel mese di agosto 2020 i requisiti patrimoniali applicabili al Gruppo a partire dal 30 settembre 2020. Tali requisiti risultano pari a:

  • 8,04% in termini di Common Equity Tier 1 ratio che comprende il requisito di Pillar II (Pillar 2 Requirement P2R) fissato nella misura dell'1,04%
  • 9,90% in termini di Tier 1 Ratio che comprende un P2R fissato nella misura dell'1,40%
  • 12,36% in termini di Total Capital Ratio che comprende un P2R fissato nella misura 1,86%.

Di seguito si riporta uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve applicabili al Gruppo FinecoBank.

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,500% 6,000% 8,000%
B) Requisiti di Pillar 2 1,040% 1,400% 1,860%
C) TSCR (A+B) 5,540% 7,400% 9,860%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,505% 2,505% 2,505%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,005% 0,005% 0,005%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 8,045% 9,905% 12,365%

Al 31 dicembre 2021 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati dal Gruppo.

In merito al coefficiente di leva finanziaria si precisa che, stante le disposizioni contenute nelle comunicazioni della Banca Centrale Europea e di Banca d'Italia rispettivamente del 18 giugno 2021 e del 30 giugno 2021, che dichiarano la sussistenza di circostanze eccezionali che hanno avuto inizio in data 31 dicembre 2019, a partire dalla data di riferimento del 30 giugno 2021, il Gruppo FinecoBank ha applicato le disposizioni dell'articolo 429 bis del CRR che consente di escludere dall'esposizione complessiva della Leva finanziaria talune esposizioni verso le banche centrali alla luce della pandemia COVID-19. Al 31 dicembre 2021 il valore dell'esenzione ammonta a 1.554 milioni di euro, con un impatto sull'indicatore di +0,18%. Il coefficiente di leva finanziaria si attesta al 4,02%, un livello ampiamente superiore rispetto al requisito regolamentare minimo applicabile (coefficiente di leva finanziaria adeguato - adjusted leverage ratio) pari al 3,19%.

Si precisa, infine, che a conclusione del processo amministrativo relativo alla determinazione del requisito minimo dei fondi propri e delle passività ammissibili (MREL), FinecoBank nel mese di agosto 2021 ha ricevuto da Banca d'Italia la Resolution decision, d'intesa con il Single Resolution Board. Il provvedimento di determinazione del MREL sarà da rispettare su base consolidata a partire dal 1° gennaio 2024, con un livello-obiettivo intermedio vincolante dal 1° gennaio 2022. In particolare, FinecoBank dovrà rispettare un requisito MREL pari al 18,33% del TREA (esposizione al rischio) – 20,83% comprensivo del Combined Buffer Requirement – e pari al 5,18% del LRE (esposizione complessiva per la leva finanziaria), con target intermedio al 1° gennaio 2022 pari al 4,11%. Al fine del rispetto del requisito e del computo delle altre passività ammissibili emesse da Fineco, non è richiesto allo stato un requisito di subordinazione nell'emissione di strumenti MREL eligible (e.g. Senior unsecured). Al 31 dicembre 2021 i requisiti menzionati risultano essere rispettati dal Gruppo, anche in virtù del collocamento in data 14 ottobre 2021 della prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred, destinati agli investitori qualificati, per un importo complessivo pari a circa 500 milioni di euro.

In merito alle iniziative poste in essere nel 2020, tuttora in vigore, si ricorda anche il Regolamento (UE) 2020/873 (c.d. CRR "Quick-fix") del Parlamento EU e del Consiglio pubblicato in data 26 giugno 2020 che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"), che ha apportato una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria COVID-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie e anticipando l'applicazione di alcune misure previste dal CRR II, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia COVID-19. Tra le principali misure ancora in vigore si citano:

  • l'introduzione di un periodo di trattamento transitorio, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, durante il quale gli enti possono escludere dal calcolo dei loro elementi del capitale primario di classe 1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sugli strumenti di debito misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo corrispondente alle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2 del CRR, e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4 del CRR, ad esclusione delle attività finanziarie deteriorate ("Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia COVID-19"). Al 31 dicembre 2021 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del regime transitorio che consente di ridurre il potenziale impatto sul CET1 derivante dall'incremento degli accantonamenti per perdite attese sui crediti calcolate secondo il modello di impairment IFRS 9, tramite l'inclusione progressiva nel CET1 ("Trattamento temporaneo volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri"). Al 31 dicembre 2021 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • il ripristino fino al 31 dicembre 2024 del trattamento transitorio previsto per il debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro, il quale consente l'applicazione di un fattore di ponderazione più favorevole, che cresce progressivamente fino al termine del periodo transitorio, per le esposizioni verso le amministrazioni centrali e banche centrali degli stati membri denominate nella valuta nazionale di un altro stato membro ("Trattamento temporaneo del debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro"). Tale trattamento non ha determinato impatti sulle attività ponderate per il rischio del Gruppo al 31 dicembre 2021.

Per maggiori dettagli in merito alla composizione dei Fondi propri, alle variazioni intervenute nel periodo con riferimento alle Attività di rischio ponderate per il rischio e all'Esposizione ai fini della leva finanziaria e alle misure introdotte dalle Autorità di vigilanza nel contesto della pandemia COVID-19 si rimanda all'informativa contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2021" pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

Quote di mercato

31/12/2021 31/12/2020
Trading Borsa Italiana (Assosim)
Volumi intermediati c/terzi - Azioni 26,08% 27,82%
Classifica volumi intermediati c/terzi - Azioni 1 1
30/09/2021 31/12/2020
Rete Consulenti finanziari (Assoreti)
Volumi Stock 12,18% 11,93%
Classifica Stock 3 3
31/12/2021 31/12/2020
Rete Consulenti finanziari (Assoreti)
Volumi Raccolta Netta 17,21% 18,41%
Classifica Raccolta Netta 2 2
30/09/2021 31/12/2020
Raccolta complessiva (Banca d'Italia)
Quota di mercato Totale Raccolta 2,08% 1,95%
Quota di mercato Raccolta Diretta 1,60% 1,60%
Quota di mercato Raccolta Indiretta 2,46% 2,24%

Alcuni dati sopra esposti si riferiscono al 30 settembre 2021 in quanto ultimi disponibili.

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Andamento della gestione

Il Gruppo ha chiuso il 2021 con dati di raccolta estremamente robusti che confermano la tendenza di forte crescita evidenziata durante tutto l'anno. La costante accelerazione della raccolta gestita conferma l'efficacia del modello di business del Gruppo e la capacità dei consulenti finanziari di accompagnare i clienti nelle loro scelte di investimento, a cui si aggiunge l'efficienza di FAM nel completare in anticipo il proprio piano di sviluppo, che ha permesso al Gruppo di essere correttamente posizionato per cogliere le opportunità che si apriranno nel 2022.

A fine 2021 il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 78.420 milioni di euro in crescita del 23,1% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie ad una raccolta netta di 9.170 milioni di euro registrata nell'esercizio 2021 ed un effetto mercato positivo pari a 5.555 milioni di euro.

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita del 5,3% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 29.495 milioni di euro e confermando l'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dal Gruppo da parte della clientela. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti. La crescita di questa componente di raccolta conferma l'elevato e crescente grado di fidelizzazione della clientela, contribuendo ad incrementare la persistenza della raccolta stessa.

Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto 107.915 milioni di euro, registrando un incremento del 17,7% rispetto a fine 2020, grazie ad una raccolta netta totale di 10.651 milioni di euro registrata nell'esercizio 2021. È stata inoltre confermata la qualità della raccolta, che evidenzia un'incidenza percentuale dei "Guided products & services" 7 sui TFA del 39,2%, in crescita rispetto al 36,4% registrato al 31 dicembre 2020, e sul Risparmio Gestito del 76,3%, in miglioramento rispetto al 73,6% registrato a fine 2020, grazie al continuo perfezionamento dell'offerta.

AUC = Asset Under Custody

AUM = Asset Under Management

TFA = Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta)

7 Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", i Piani individuali di risparmio "PIR", le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", i fondi "FAM Series", "FAM Evolution", "FAM Target", "FAM Global Defence" e "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientrano nella categoria dei guided services i servizi di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online. Il saldo complessivo, pari a 107.915 milioni di euro, ha registrato un incremento del 17,7% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie ad una raccolta netta di 10.651 milioni di euro ed un effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2021 Comp% 31/12/2020 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 29.495.291 27,3% 28.013.775 30,5% 1.481.516 5,3%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1 0,0% 207 0,0% (206) -99,5%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 29.495.292 27,3% 28.013.982 30,5% 1.481.310 5,3%
Gestioni patrimoniali 329.710 0,3% 209.329 0,2% 120.381 57,5%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 38.052.645 35,3% 31.577.808 34,4% 6.474.837 20,5%
Prodotti assicurativi 14.962.876 13,9% 11.818.687 12,9% 3.144.189 26,6%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
2.104.995 2,0% 1.775.626 1,9% 329.369 18,5%
SALDO RACCOLTA GESTITA 55.450.226 51,4% 45.381.450 49,5% 10.068.776 22,2%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 22.969.895 21,3% 18.313.685 20,0% 4.656.210 25,4%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 22.969.895 21,3% 18.313.685 20,0% 4.656.210 25,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 107.915.413 100,0% 91.709.117 100,0% 16.206.296 17,7%
di cui Guided products & services 42.304.154 39,2% 33.420.198 36,4% 8.883.956 26,6%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 94.631 milioni di euro, ha registrato un incremento del 18,8% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie ad una raccolta netta di 9.869 milioni di euro ed un effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2021 Comp% 31/12/2020 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 22.689.292 24,0% 21.127.063 26,5% 1.562.229 7,4%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1 0,0% 180 0,0% (179) -99,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 22.689.293 24,0% 21.127.243 26,5% 1.562.050 7,4%
Gestioni patrimoniali 329.710 0,3% 209.329 0,3% 120.381 57,5%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 37.557.343 39,7% 31.154.844 39,1% 6.402.499 20,6%
Prodotti assicurativi 14.899.834 15,7% 11.754.021 14,8% 3.145.813 26,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
2.104.977 2,2% 1.775.603 2,2% 329.374 18,6%
SALDO RACCOLTA GESTITA 54.891.864 58,0% 44.893.797 56,4% 9.998.067 22,3%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 17.049.982 18,0% 13.622.934 17,1% 3.427.048 25,2%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 17.049.982 18,0% 13.622.934 17,1% 3.427.048 25,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
94.631.139 100,0% 79.643.974 100,0% 14.987.165 18,8%
di cui Guided products & services 42.240.277 44,6% 33.379.535 41,9% 8.860.742 26,5%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata effettuata nel corso dell'esercizio 2021 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online. La raccolta netta totale si attesta a 10.651 milioni di euro evidenziando un incremento del 14,7% rispetto all'esercizio 2020.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 1.481.516 13,9% 2.506.757 27,0% (1.025.241) -40,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine (211) -0,0% (1.141) -0,0% 930 -81,5%
RACCOLTA DIRETTA 1.481.305 13,9% 2.505.616 27,0% (1.024.311) -40,9%
Gestioni patrimoniali 106.554 1,0% 109.914 1,2% (3.360) -3,1%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 4.370.511 41,0% 2.332.735 25,1% 2.037.776 87,4%
Prodotti assicurativi 2.660.329 25,0% 1.609.464 17,3% 1.050.865 65,3%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
156.457 1,5% 243.728 2,6% (87.271) -35,8%
RACCOLTA GESTITA 7.293.851 68,5% 4.295.841 46,3% 2.998.010 69,8%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 1.875.915 17,6% 2.481.734 26,7% (605.819) -24,4%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.875.915 17,6% 2.481.734 26,7% (605.819) -24,4%
RACCOLTA NETTA TOTALE 10.651.071 100,0% 9.283.191 100,0% 1.367.880 14,7%
di cui Guided products & services 6.793.943 63,8% 4.209.227 45,3% 2.584.716 61,4%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2021 a confronto con l'esercizio precedente. La raccolta netta totale si attesta a 9.869 milioni di euro evidenziando un incremento del 23,6% rispetto all'esercizio 2020.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 1.562.229 15,8% 2.001.924 25,1% (439.695) -22,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine (183) 0,0% (1.067) 0,0% 884 -82,8%
RACCOLTA DIRETTA 1.562.046 15,8% 2.000.857 25,1% (438.811) -21,9%
Gestioni patrimoniali 106.554 1,1% 109.914 1,4% (3.360) -3,1%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 4.307.013 43,6% 2.319.691 29,1% 1.987.322 85,7%
Prodotti assicurativi 2.663.199 27,0% 1.611.613 20,2% 1.051.586 65,3%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
156.819 1,6% 243.875 3,1% (87.056) -35,7%
RACCOLTA GESTITA 7.233.585 73,3% 4.285.093 53,7% 2.948.492 68,8%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 1.073.735 10,9% 1.698.299 21,3% (624.564) -36,8%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.073.735 10,9% 1.698.299 21,3% (624.564) -36,8%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
9.869.366 100,0% 7.984.249 100,0% 1.885.117 23,6%
di cui Guided products & services 6.773.803 68,6% 4.203.076 52,6% 2.570.727 61,2%

Andamento dei principali aggregati economici

I Ricavi si attestano a 803,8 milioni di euro, registrando un incremento del 7,5% rispetto ai 747,8 milioni di euro registrati nell'esercizio 2020, grazie principalmente al contributo delle Commissioni nette, che hanno registrato una crescita di 71,5 milioni di euro (+18,8% a/a), e ai Profitti da gestione della Tesoreria, in crescita di 23,1 milioni di euro, che hanno compensato la riduzione degli Interessi netti (-22,8 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (-12,5 milioni di euro); a tal proposito si ricorda che il contesto di mercato dell'anno 2020, in particolare del primo semestre, era stato caratterizzato da una forte volatilità che aveva determinato un incremento significativo dei volumi internalizzati (+125% rispetto all'esercizio 2019).

Il Margine finanziario è stabile rispetto all'esercizio precedente (+0,3 milioni di euro) grazie ai Profitti da gestione della Tesoreria, pari a 32,1 milioni di euro (9 milioni di euro nell'esercizio 2020), che hanno controbilanciato la flessione del margine d'interesse causata principalmente dalla discesa dei tassi d'interesse di mercato (-22,9 milioni di euro). I rendimenti dei titoli sottoscritti nel corso del 2021 hanno avuto infatti dei rendimenti inferiori rispetto ai titoli UniCredit S.p.A., giunti a naturale scadenza nel corso dell'esercizio 2021, che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. Il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'0,80% (1,00% al 31 dicembre 2020).

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 71,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, riconducibile, principalmente, alle commissioni generate dall'Investing (+63,5 milioni di euro) grazie all'incremento del patrimonio medio gestito, generato dalla raccolta netta e dall'effetto mercato positivo, e al maggior contributo di Fineco AM. A tal proposito si evidenzia che l'incidenza dei Guided Product and Services rispetto al patrimonio gestito totale si attesta al 76% al 31 dicembre 2021 rispetto a 73% al 31 dicembre 2020. Nel corso dell'esercizio 2021 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 98,2 milioni di euro. Si evidenzia inoltre la crescita delle commissioni generate dal Banking (+15 milioni di euro), mentre le commissioni nette relative al Brokerage hanno registrato una flessione (-7,3 milioni di euro), complice un contesto di mercato caratterizzato da una volatilità inferiore rispetto al 2020, mantenendo comunque un valore elevato grazie all'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca e alla rivisitazione dell'offerta.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia una riduzione di 12,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. In tale ambito è opportuno sottolineare che l'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca, l'ampliamento della quota di mercato e la rivisitazione dell'offerta hanno consentito di compensare parzialmente la riduzione rilevata rispetto ai risultati estremamente positivi registrati nell'esercizio 2020 grazie al contesto di mercato che era stato caratterizzato da una forte volatilità.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 15,9 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+10,1 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +5 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +0,8 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita del 6,5% è determinata principalmente da spese strettamente collegate alla crescita del business (attività, masse, clientela e struttura), certificata dal cost/income ratio che si attesta al 32,2% (32,5% al 31 dicembre 2020) a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del 2021 si attestano a -1,7 milioni di euro (-3,3 milioni di euro nell'esercizio 2020) e beneficiano di riprese di valore riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico per un importo di circa 2 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 49,9 milioni di euro in crescita del 46,5% rispetto all'esercizio 2020. Si evidenziano, in particolare, i maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) per un importo complessivamente pari a 32,3 milioni di euro rispetto ai 25,9 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, a causa, in particolare, dell'incremento delle contribuzioni ordinarie richieste alle consorziate per l'anno 2021. Nel corso dell'esercizio 2021, inoltre, è stato rilevato il contributo ordinario annuo richiesto per l'anno 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund), per un importo pari a 5,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro per l'esercizio 2020), e le contribuzioni addizionali al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamate da Banca d'Italia presso il sistema bancario, per un importo di 1,9 milioni di euro (0,2 milioni di euro per l'esercizio 2020).

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,1 milioni di euro, evidenziando un incremento di 7,4 milioni di euro rispetto all'esercizio 2020, e beneficiano di riprese di valore riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico per un importo di circa 3,1 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Si ricorda che nell'esercizio 2020 l'aggiornamento degli scenari macroeconomici aveva determinato rettifiche di valore per circa 5,5 milioni di euro.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 494,4 milioni di euro, in aumento del 7,2% rispetto all'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita delle Commissioni nette, parzialmente compensate dalla riduzione del Risultato negoziazione, coperture e fair value, dalla crescita dei Costi operativi e dai maggiori oneri sistemici rilevati negli Altri oneri e accantonamenti. È necessario precisare che il risultato beneficia anche delle riprese di valore rilevate nelle Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni e nei Profitti netti da investimenti riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2021 precedentemente

illustrate8 , il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 495,1 milioni di euro, in crescita del 7,1% rispetto all'esercizio 2020, anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate9 .

Come descritto precedentemente, le Imposte sul reddito dell'esercizio includono il beneficio fiscale, pari a 32 milioni di euro, derivante dall'operazione di riallineamento degli avviamenti in base all'art. 110 del D.L. 104/2020. La citata disposizione ha comportato, a fronte del pagamento dell'imposta sostitutiva sul riallineamento pari a 2,7 milioni di euro, il rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti per 24,5 milioni di euro e l'iscrizione di imposte differite attive IRES per 8,5 milioni di euro e IRAP per 1,7 milioni di euro.

Il Risultato dell'esercizio si attesta a 380,7 milioni di euro, evidenziando un incremento del 17,7% rispetto ai 323,6 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2021 precedentemente illustrate10, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 349,2 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto al risultato d'esercizio del 2020 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate11 .

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 1.464,2 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model), conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine, e TIPS (Target Instant Payment Settlement) presso Banca d'Italia, per un importo totale di 1.256,4 milioni di euro, oltre alla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM, per un importo di 207,5 milioni di euro. Rispetto al 31 dicembre 2020, si rileva una riduzione di 550,2 milioni di euro, principalmente imputabile alla riduzione delle disponibilità liquide detenute presso Banca d'Italia.

I Finanziamenti a banche si attestano a 379,9 milioni di euro, evidenziando un decremento di 146,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 per effetto, principalmente, della riduzione dei margini di variazione nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 6.001,6 milioni di euro, in aumento di 1.473,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2021, infatti, sono stati erogati 266 milioni di euro di prestiti personali, 1.030 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 1.467 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 507 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 35,1% rispetto al 31 dicembre 2020. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,4 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020) con un coverage ratio dell'82,15%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,08% (0,09% al 31 dicembre 2020).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 24.560,4 milioni di euro, in aumento di 620,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020. Il valore di bilancio dei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 3.856,4 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 5.738,9 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2020 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del 2021. Gli acquisti effettuati dal Gruppo nel corso del 2021 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati.

I Crediti d'imposta acquistati includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nel corso dell'esercizio 2021 nell'ambito del Decreto Legge 34/2020, per un importo di bilancio di 508,8 milioni di euro. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

I Debiti verso banche sono pari a 1.225,2 milioni di euro ed evidenziano una crescita di 160,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 riconducibile, principalmente, alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III (+95 milioni di euro relativi alla settima tranche del programma) e all'incremento dei margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati (+67,6 milioni di euro).

I Debiti verso clientela si attestano a 29.847,7 milioni di euro, in aumento di 1.488 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, per effetto della crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

I Titoli in circolazione, pari a 497,3 milioni di euro, includono esclusivamente il Senior Preferred Bond emesso da FinecoBank il 14 ottobre 2021 nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria attualmente richiesto al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

Il Patrimonio si attesta a 1.726,8 milioni di euro, evidenziando un incremento di 39,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente all'utile conseguito nel 2021, pari a 380,7 milioni di euro, compensato dalla distribuzione del dividendo tratto dalle riserve di utili approvato dall'Assemblea degli Azionisti del 21 ottobre 2021, per un importo complessivo di 323,2 milioni di euro, e dalle cedole degli strumenti AT1 emessi da FinecoBank pagate nel corso dell'esercizio 2021, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 19,8 milioni di euro.

8 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,7 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 9 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,4 milione di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 10 Beneficio fiscale derivante dall'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, per un importo di 32 milioni di euro, e variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,5 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale). 11 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La comunicazione e le relazioni esterne

La ripresa dell'inflazione a livello globale è stato uno dei principali temi analizzati dai media nel 2021. Fineco è stata in numerose occasioni protagonista di questi approfondimenti tramite interviste ai principali esponenti della Banca, indicando la necessità da parte dei risparmiatori di investire i risparmi accumulati nei conti correnti per evitare una massiccia erosione del potere d'acquisto. In tale contesto l'attività di posizionamento e accreditamento di Fineco AM presso le testate finanziare italiane, avviata negli scorsi anni, ha consentito una maggiore visibilità sia alle analisi realizzate dal team investimenti di Fineco AM sia alle tematiche sollevate nel corso di interviste con il CEO della società.

Tra i temi in focus dell'attività di relazione con i media un ruolo rilevante è stato ricoperto dall'attenzione a una corretta pianificazione, testimoniando la vocazione dell'intero gruppo all'educazione finanziaria, a partire dai progetti di formazione dei consulenti (con operazioni di educational e webinar dedicati) fino alla diffusione di news dedicate al tema, in particolare attraverso il portale info/educational https://www.fineconomy.it.

Le campagne pubblicitarie a sostegno del segmento della consulenza e degli investimenti sono state costanti durante tutto l'anno. Nell'ultima parte del 2021 è stata rafforzata l'attività di comunicazione sui canali digitali a sostegno dell'acquisizione e dell'awareness delle soluzioni Fineco per l'investimento sui mercati mondiali.

Nell'ambito del programma di Reputation Management - che prevede la misurazione continuativa su base mensile, da parte di Reputation Institute12 , della reputazione aziendale presso un campione rappresentativo della popolazione italiana (General Public) - l'indice reputazionale di FinecoBank ha registrato un ulteriore incremento rispetto ai massimi storici raggiunti nel 2020, posizionando al 95% i livelli di soddisfazione della clientela Fineco.

Infine, le attività di marketing e comunicazione di FinecoBank in UK si sono concentrate, nella prima parte dell'anno, nell'affiancare al segmento trading anche l'arricchimento della piattaforma di investimento e, nel corso della seconda metà dell'anno, nell'intensificare la presenza della Banca all'interno di approfondimenti su tematiche finanziarie affrontate dai media di settore britannici, a partire dall'impegno nella sostenibilità.

Con riferimento alle principali iniziative di solidarietà, il Gruppo FinecoBank ha proseguito il proprio impegno a sostegno della comunità attraverso donazioni e sostegni a fondazioni e associazioni senza scopo di lucro con gli obiettivi di migliorare la qualità di vita delle persone affette da gravi malattie e delle loro famiglie, sostenere donne e bambini vittime di violenze, favorire la creazione di spazi protetti per contrastare emarginazione, isolamento, povertà educativa, affettiva e culturale dei bambini nelle periferie svantaggiate e, in generale, delle famiglie in condizioni di basso reddito, disagio o vulnerabilità.

Le principali iniziative a tutela dell'ambiente

Il Gruppo ha confermato l'importante collaborazione con il FAI (Fondo Ambiente Italiano). FinecoBank è Corporate Golden Donor del FAI dal 2017, una qualifica che premia le aziende più attive nel settore della cultura e della tutela del patrimonio artistico del territorio. In particolare, nel 2021 Fineco è main sponsor delle "Giornate FAI di Primavera" e delle "Giornate FAI di Autunno" le più grandi feste di piazza dedicate al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, con 600 aperture in oltre 300 città italiane.

È stata inoltre confermata la collaborazione con la Fondazione Feltrinelli che prevede un ciclo di 3 incontri "Going digital".

Prosegue il progetto avviato dal Comune di Milano, "Cura e adotta il verde pubblico" con una collaborazione per la riqualificazione delle aree verdi urbane del capoluogo lombardo, nella zona compresa tra Corso Como, Corso Garibaldi e Largo La Foppa. L'obiettivo del progetto di sponsorizzazione, della durata di tre anni, è quello di contribuire alla conservazione e al miglioramento delle aree verdi esistenti, attraverso la selezione di svariate tipologie di piante, tra cui graminacee ornamentali e ulivi secolari, apprezzati per la loro bellezza e per la loro adattabilità e resistenza agli ambienti più diversi e alle avversità climatiche, per un totale di 516 nuove piantumazioni.

Infine, per quanto riguarda il sostegno al territorio, è stato avviato un nuovo progetto, della durata di tre anni, di riqualificazione dell'area del quartiere NOLO, dove hanno sede gli uffici della Banca. L'intervento si colloca all'interno della "Tunnel Boulevard", un'ampia operazione di rigenerazione, tesa a trasformare e risignificare l'intero tragitto della Via Pontano (collegamento tra Via Padova e Viale Monza) con attività partecipative di design sociale, arte pubblica, urban art e che interessa ben cinque tunnel ferroviari a partire da quello in oggetto.

Sostenibilità

Nel corso del 2021 Fineco ha continuato il proprio percorso di Sostenibilità nelle diverse aree di intervento delineate nel Piano ESG 2020-2023.

In particolare, FinecoBank ha pubblicato la "Politica sull'integrazione dei rischi di sostenibilità nei servizi di consulenza" in linea con le richieste del Regolamento (UE) 2088/2019 (Sustainable Finance Disclosure Regulation – SFDR), mentre Fineco AM ha pubblicato la propria "Responsible Investment Policy" che descrive le politiche di screening e di selezione responsabile dei fondi, e di monitoraggio del Rating ESG del portafoglio. Inoltre,

12 Reputation Institute ("RI") è la società di consulenza e leader nel mondo per la reputazione. Il RI consente a molte delle aziende leader a livello mondiale di prendere decisioni aziendali più sicure che costruiscono e proteggono il capitale della reputazione, analizzano gli argomenti di rischio e sostenibilità e guidano il vantaggio competitivo. Lo strumento di gestione più importante del RI è il modello RepTrak® per l'analisi della reputazione di aziende e istituzioni - meglio noto tramite il Global RepTrak® 100, lo studio più ampio e completo al mondo sulla reputazione aziendale.

la società di gestione del risparmio del Gruppo ha anche classificato i propri fondi secondo la categorizzazione SFDR e, a fine dicembre 2021, circa il 30% dell'Asset Under Management di Fineco AM era relativo a fondi che promuovono, tra le altre caratteristiche, caratteristiche ambientali o sociali, o una combinazione di esse, oppure a fondi con obiettivo di investimento sostenibile.

Nell'ambito dell'offerta di prodotti, al fine di contribuire alla ripresa dell'Italia, acquistando online Titoli di Stato italiani da aprile 2021 entro fine dicembre 2022, e tenendoli in portafoglio per almeno 12 mesi, Fineco rimborserà ai propri clienti le commissioni di negoziazione previste per l'acquisto dei titoli e non applicherà le commissioni di vendita. Il 2021 ha visto anche il consolidamento dell'offerta relativa al Superbonus 110%, ovvero la possibilità data ai propri correntisti di cedere i crediti fiscali derivanti dagli interventi di ristrutturazione ed efficientamento energetico effettuati, ottenendo così la liquidità senza dover attendere il recupero delle detrazioni fiscali in 5 o 10 anni tramite le quote annuali delle detrazioni nella dichiarazione dei redditi e senza doversi preoccupare di avere sufficiente imposta lorda per recuperare la quota annuale di detrazione.

In linea con l'approccio digitale della Banca, nell'anno è proseguito il processo di dematerializzazione dei processi e servizi, al fine di privilegiare processi digitali e paperless oriented, tra i quali si cita a titolo di esempio l'introduzione di una Piattaforma Digitale dedicata alla raccolta della documentazione di istruttoria mutui e la digitalizzazione della Lettera di accettazione del Credit Lombard e del Rendiconto periodico del Prestiti prevedendone il caricamento in Area Privata del sito. Infine, è stata introdotta la possibilità per i clienti Fineco di richiedere lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, che permette di accedere ai servizi online della pubblica amministrazione con un'unica identità digitale, direttamente dall'area riservata del sito.

Fineco ha inoltre adottato nel corso del 2021 alcune iniziative finalizzate a promuovere l'accesso ai servizi bancari e finanziari da parte dei giovani. In particolare, in linea con il c.d. Decreto Sostegni , ha previsto l'applicazione di un'imposta sostitutiva pari a zero per i mutui acquisto prima casa di mutuatari con età non superiore a 36 anni (nell'anno del rogito) e ISEE non superiore a 40.000 euro, ha previsto l'estensione della gratuità del canone, già gratuito fino a 28 anni, per i clienti tra i 28 e 30 anni e ha introdotto, per i giovani under 30, una riduzione delle commissioni sugli ordini in Azioni e ETF sia italiani che internazionali, l'azzeramento del canone mensile per i Piani di Accumulo del Capitale (PAC) in ETF e dei diritti fissi per i PAC in SICAV.

La sensibilizzazione dei propri stakeholder in tema di sostenibilità è un'attività fondamentale nel percorso ESG di Fineco, pertanto nel corso del 2021 sono state svolte alcune iniziative in tale direzione. Ad aprile 2021 sono state svolte due sessioni di formazione ESG dedicate alla rete dei nostri Consulenti Finanziari, con oggetto un'introduzione sull'evoluzione della sostenibilità e della finanza sostenibile e la "Sostenibilità in Fineco". Nel secondo trimestre è stato lanciato un nuovo corso online diretto a tutti i dipendenti, intitolato "Introduzione alla sostenibilità", mentre a dicembre è stato reso disponibile ai dipendenti l'intervento "La Sostenibilità in Fineco" del CFO di FinecoBank. Da ultimo, a fine giugno 2021 Fineco ha partecipato all'Italian Sustainability Week di Borsa Italiana, evento dedicato al dialogo tra le società quotate italiane e gli investitori nazionali e internazionali per discutere delle strategie di crescita e finanziamento sostenibile.

Nell'ambito della gestione degli impatti ambientali, nel primo semestre del 2021 è stata conclusa l'attività di prima implementazione del Sistema di Gestione Ambientale, che a fine 2021 è in fase di valutazione da parte del Comitato per l'Ecolabel e per l'Ecoaudit - Sezione EMAS Italia - ai fini dell'ottenimento della Registrazione EMAS. In tale ambito, a giugno 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Programma Ambientale 2021- 2024, il quale indica gli obiettivi ambientali, gli interventi operativi, le strutture aziendali responsabili del loro conseguimento, le risorse allocate, le tempistiche e, quando possibile, i target quantitativi. Il Programma Ambientale sarà pubblicato nel corso del 2022 in occasione della pubblicazione della Dichiarazione Ambientale successiva all'ottenimento della Registrazione EMAS. Inoltre, si segnala il sostegno al progetto PlasticLess® di LifeGate tramite l'installazione nei mari italiani di sei speciali cestini per la raccolta della plastica dispersa in acqua. Su questa iniziativa sono stati coinvolti anche i clienti che, attraverso i propri investimenti, contribuiscono a sostenere il progetto.

Altrettanto positivo è il riscontro delle agenzie di rating ESG. Infatti, a giugno 2021 è stato rinnovato il rating EE+ di FinecoBank da parte di Standard Ethics, un giudizio "very strong investment grade" assegnato alle aziende sostenibili con minore profilo di rischio reputazionale e buone prospettive nel lungo periodo. Inoltre, si è riscontrato un miglioramento nei punteggi assegnati dalle altre principali agenzie di rating ESG: Sustainalytics ha migliorato l'ESG risk rating di Fineco portandolo da 18,7 (Low risk) a fine 2020 a 16,0 (Low risk), confermando il posizionamento tra le migliori banche a livello internazionale; il Corporate Sustainability Assessment di S&P ha visto un incremento dello score da 54 a 65 punti su 100; l'ottimo risultato ottenuto nell'aggiornamento dell'ESG rating di Vigeo Eiris, pari a 54 punti su 100 (robust performance), a dicembre ha consentito a Fineco di essere inclusa nel MIB ESG Index di Euronext, primo indice ESG dedicato alle blue-chip italiane, pensato per individuare i grandi emittenti italiani quotati che presentano le migliori pratiche ESG; mentre Refinitiv e MSCI hanno confermato il rating assegnato l'anno precedente, rispettivamente pari a 85 punti su 100, che indica performance ESG eccellenti e un alto grado di trasparenza nel reporting pubblico di sostenibilità, e "A", valutazione in linea con la media del settore "diversified financials". A fine anno, la Banca risulta essere inclusa anche negli indici di sostenibilità FTSE4Good, Bloomberg Gender Equality Index (GEI) 2022, Standard Ethics Italian Banks Index, Standard Ethics Italian Index e Nasdaq CRD Global Sustainability Index.

Per maggiori informazioni in merito al percorso di sostenibilità del Gruppo si rimanda alla Dichiarazione consolidata di carattere Non Finanziario 2021, disponibile nella sezione "Sostenibilità" del sito web di Fineco. Tale documento include, inoltre, l'informativa ai sensi dell'Articolo 10, par. 3 del Regolamento Delegato (UE) 2021/2178, recante modifica al Regolamento (UE) 2020/852 (c.d. Regolamento Tassonomia), concernente le informazioni relative alle attività economiche ecosostenibili.

Riconoscimenti

Di seguito si riportano i riconoscimenti riconosciuti a Fineco nel corso del 2021:

  • Bluerating Awards 2021: a Fineco è stato conferito il premio "Raccolta d'oro" per i risultati raggiunti sul fronte della raccolta netta gestita, con 4,3 miliardi di euro di afflussi raggiunti lo scorso anno;
  • CityWire Private Banking Awards 2021: Fineco si è aggiudicata il premio "Piattaforma tecnologica dell'anno", un riconoscimento al primato della piattaforma digitale della Banca e alla capacità di Fineco di soddisfare, grazie al mix vincente uomo-tecnologia, anche le esigenze più evolute di una clientela sempre più interessata a un servizio efficiente e affidabile;
  • Leader della Sostenibilità 2021: titolo conferito da Statista/ Forbes/ Il Sole 24 Ore, ovvero l'inclusione della Banca tra le 150 aziende in Italia che si distinguono per scelte realmente orientate alla sostenibilità;
  • MF Banking Awards 2021 e MF ESG Awards: In occasione del meeting del G20 "Ambiente, Clima, Energia", Milano Finanza ha premiato Fineco riconoscendone il ruolo di eccellenza in campo ESG in accordo con le principali direttive Onu, Ocse e Ue, sulla base dei rating di Standard Ethics;
  • Private Banking Awards 2021: in occasione della VI edizione dei Private Banking Awards 2021, FinecoBank si è aggiudicata il premio nella categoria "Digital Focus" per l'attenzione continua all'innovazione, in una fase storica che vede la completezza e la semplicità di utilizzo dei canali digitali sempre più centrale per rispondere alle nuove necessità della clientela;
  • Top Employer Italia 2021: per il terzo anno consecutivo la Banca si è distinta per l'attenzione alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante;
  • Top Job 2021-2022: l'Istituto Tedesco Qualità e Finanza ha assegnato a Fineco la prima posizione come "miglior datore di lavoro" tra le banche dirette, analizzando fattori come il clima di lavoro, le possibilità di sviluppo professionale, le prospettive di crescita, le politiche di sostenibilità e i valori aziendali. MF Banking Awards 2021: Fineco è stata premiata come "Best ESG Rating" per aver ottenuto, tra le banche italiane, il miglior rating di Standard Ethics;
  • Standard & Poor's ha riconosciuto i progressi di sostenibilità ottenuti da Fineco, includendo il Gruppo tra i Sustainability Yearbook members 2022 e considerando Fineco tra le migliori 71 banche al mondo in termini di sostenibilità.

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank

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L'azione FinecoBank ha evidenziato un forte incremento nel corso dell'anno 2021 raggiungendo nel mese di novembre il proprio valore massimo storico, pari a 17,31 euro.

Al 31 dicembre 2021 il prezzo dell'azione si è attestato a quota 15,44 euro, in rialzo del 15,2% rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2020 pari a 13,40 euro. Il valore medio registrato dall'azione nel corso dell'anno 2021 è stato pari a 14,95 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 31 dicembre 2021 risulta di 9.414 milioni di euro, in aumento di 1.246 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020.

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019 Anno 2020 Anno 2021
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 11,890 12,385 13,425 17,305
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956 8,514 6,918 12,875
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,823 10,234 11,329 14,947
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 8,778 10,690 13,400 15,435
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 606,3 606,5 606,8 607,7 608,4 608,9 609,6 609,9

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Banking, Brokerage e Investing, ivi inclusa anche l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione verticale fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. Il Gruppo, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria del Gruppo è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Banking

Banking e Carte di pagamento

Nel corso dell'esercizio 2021, le attività in ambito banking sono state focalizzate sul ridimensionamento del fenomeno dell'accumulo della liquidita sui conti correnti, divenuta ancor più onerosa in seguito alle politiche monetarie attuate da Banca Centrale Europea nel corso del 2020 e alla relativa riduzione dei tassi di interesse. In questo contesto le attività della Banca si sono concentrate nel rimodulare le condizioni dell'offerta di conto corrente per la clientela Retail e Business e sviluppare una piattaforma di distribuzione di conti deposito di Banche Terze, nell'ottica di offrire alla clientela Fineco un ulteriore strumento per la gestione della propria liquidità in conto corrente e di diversificazione degli investimenti. Il primo prodotto, integrato a partire da luglio 2021, è "Rendimax Conto Deposito per clienti Fineco", un conto deposito vincolato di Banca Ifis proposto appositamente per la clientela Fineco.

È altresì continuata l'attività di ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi e l'ottimizzazione dei processi in tema di digitalizzazione, nell'ottica di renderli più rispondenti alle esigenze della clientela. Per quanto riguarda i nuovi prodotti e servizi offerti si evidenzia:

  • la nuova offerta rivolta ai giovani under 30 che prevede commissioni agevolate su trading e investimenti e canone di conto corrente a zero fino a 30 anni. L'offerta, in vigore da novembre 2021, ha l'obiettivo di offrire un sostegno alle nuove generazioni mettendo a disposizione a condizioni agevolate, un conto che offra i principali servizi per la gestione delle proprie spese e dei risparmi, nonché la possibilità di approcciarsi al mondo degli investimenti;
  • la possibilità di ottenere, direttamente dall'area riservata del sito finecobank.com, le credenziali SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale che permette di accedere in maniera semplificata e immediata a moltissimi servizi della Pubblica Amministrazione, come prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, richieste all'INPS e all'Agenzia delle Entrate. Il servizio, offerto in collaborazione con Namirial, è gratuito. Grazie all'identificazione eseguita dalla Banca in fase di apertura conto, l'emissione dell'identità è richiesta direttamente dall'area riservata del sito Fineco e completata senza dover inviare alcuna documentazione aggiuntiva, né la necessità di recarsi presso sportelli fisici o effettuare videocall per il riconoscimento;
  • l'introduzione delle carte di credito Corporate di American Express (Platinum e Oro), che Fineco distribuisce in virtù di un nuovo accordo di intermediazione con la società. Con l'introduzione di questo prodotto Fineco ha colmato un gap di offerta che le ha consentito di coprire le esigenze dei clienti aziende o small business. In occasione dell'introduzione della carta Corporate, sono state introdotte nell'offerta Fineco anche le carte premium di American Express (Platinum e Centurion) destinate alla clientela retail;
  • revisione grafica della sezione "My Cards" del sito Fineco, ottimizzando l'usabilità del cliente e consentendo al cliente una migliore e più efficace visualizzazione delle spese totali carta e dei relativi dettagli. L'intervento è in continuità con la revisione dell'Home Page conto e carte realizzata nel 2020.

Per quanto concerne l'offerta nel Regno Unito, si segnala lo sviluppo del nuovo processo Apriconto tramite APP Fineco in modalità nativa sui sistemi operativi iOS e android, inclusi i dispositivi Huawei, e lo sviluppo della nuova procedura apri conto responsive da desktop per conti monointestati.

Alle iniziative di cui sopra si affianca il continuo sforzo di marketing e comunicazione, concretizzato soprattutto da maggio 2021 nella definizione di specifiche promozioni finalizzate a dare nuovo boost allo spending, favorendo l'utilizzo di strumenti di pagamento digitale e/o elettronici.

In ambito normativo l'attività della banca si è focalizzata sull'implementazione delle verifiche Anti Money Laundering (AML) circa l'indirizzo di residenza nel processo di apri conto, sull'implementazione del modulo SOF di rendicontazione delle spese sostenute dal cliente e nell'ottimizzazione dei processi per la gestione e l'aggiornamento dei documenti di identità scaduti.

La tabella di seguito riportata evidenzia un incremento dello spending delle carte di credito rispetto all'esercizio 2020, durante il quale era stata registrata una riduzione riconducibile principalmente alla contrazione dei consumi determinata dalla pandemia COVID-19.

(Importi in migliaia)
Anno 2021 Anno
2020
Variazioni
Spending Importo di bilancio
Prodotti di Credito Spending Importo di
bilancio
Spending Importo di
bilancio
Assoluta % Assoluta %
Carte di credito revolving 38.505 35.256 40.868 37.165 (2.363) -5,8% (1.909) -5,1%
Carte di credito a saldo 2.780.670 290.545 2.592.974 258.861 187.696 7,2% 31.684 12,2%
Totale 2.819.175 325.801 2.633.842 296.026 185.333 7,0% 29.775 10,1%

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda l'attività di concessione dei finanziamenti, nel corso dell'esercizio 2021 è proseguita l'attività di ottimizzazione dell'attuale portafoglio prodotti. In tale ambito si evidenzia:

  • l'introduzione di una piattaforma digitale dedicata (c.d. "Corriere Digitale") tramite la quale i clienti hanno la possibilità di visualizzare la lista della principale documentazione richiesta per la pratica di mutuo e caricare, in maniera semplice e veloce, la documentazione di istruttoria richiesta. Questa iniziativa, oltre a migliorare la user experience del cliente offrendo un processo semplice paperless, si inquadra nell'ambito del più amplio piano di sostenibilità della Banca che ha l'obiettivo di ridurre l'impatto ambientale e il consumo di carta;
  • l'avvio di un processo di gestione commerciale dedicato per i clienti Premium (clienti Apex, Private e con patrimonio gestito superiore a 500.000 euro), che prevede l'interazione con un consulente del Customer Care Fineco piuttosto che con un operatore dell'outsourcer. L'obiettivo dell'intervento è offrire, in coerenza con le strategie di differenziazione dell'offerta, un livello di assistenza che garantisca migliori SLA ai migliori clienti;
  • l'esecuzione di una serie di interventi di ottimizzazione del processo di richiesta del Credit Lombard prevedendo, innanzitutto, la possibilità di firmare con firma digitale la richiesta di fido aggiuntivo o di migrazione fido su altro dossier (in analogia a quanto fatto per la prima richiesta), inserita dal consulente finanziario su Piattaforma X-Net. Inoltre, in coerenza con le strategie di digitalizzazione, è stato sostituito l'invio cartaceo della Lettera di apertura fido con il caricamento del documento nell'area privata del sito ed ottimizzato l'upload documenti in modo che possano essere caricati documenti di dimensioni e formati più ampli;
  • l'introduzione di un listino mutui dedicato ai clienti con livelli di Risparmio Gestito superiori a 250 mila euro. L'iniziativa è in continuità con quelle realizzate nel 2020, che avevano introdotto condizioni agevolate per i clienti con Risparmio Gestito superiore a 500 mila euro ed è finalizzata ad offrire condizioni più competitive sul prodotto mutui alla clientela a maggior valore aggiunto per la Banca in ottica di maggior servizio e di retention;
  • la digitalizzazione delle Lettere di trasparenza prestiti rese disponibili ai clienti nell'area privata del sito Fineco.

Sui prestiti personali, inoltre, è continuato lo sforzo in termini di marketing che si è concretizzato in campagne promozionali ricorrenti finalizzare a dare un'accelerazione alle erogazioni.

Infine, con l'obiettivo di agevolare i clienti nella richiesta e firma del contratto di cessione dei crediti fiscali (offerta introdotta nel 2020 nell'ambito delle previsioni introdotte dal c.d. "Decreto sostegni - bis"), FinecoBank ha introdotto la possibilità di compilare il contratto tramite form online, disponibile su sito Fineco, e di firmarlo tramite firma digitale. Il processo è disponibile per i soli casi in cui è presente un solo cedente per l'intervento realizzato sullo stesso immobile. Sempre con riferimento a questo prodotto, a seguito dell'entrata in vigore del c.d. "Decreto Antifrodi" (decreto-legge n. 157/2021, pubblicato nella G.U. n. 269 dell'11 novembre 2021), la Banca ha proceduto ad adeguare il set di controlli e di documentazione necessari per finalizzare la cessione dei crediti in linea con le nuove previsioni normative.

Alle iniziative commerciali sopra evidenziate, si affiancano quelle necessarie a fronte delle nuove normative introdotte nel corso dell'anno. Con riferimento a quest'ultime sull'offerta mutui è stato previsto:

  • l'adeguamento del processo e della documentazione necessaria per consentire l'applicazione delle agevolazioni fiscali destinate agli under 36 con ISEE non superiore a 40.000 euro previste dal Decreto n. 73, c.d. "Sostegni bis";
  • l'adeguamento del set-documentale della polizza, per renderlo compliant alle nuove direttive IDD (Insurance Distribution Directive).

La tabella seguente riporta le erogazioni e il saldo di bilancio dei prodotti di credito confrontati con l'esercizio precedente, che evidenziano un incremento, rispettivamente, del 58,5% e del 37,1%.

(Importi in migliaia)
Anno 2021 Anno 2020 Variazioni
Erogazioni Importo di bilancio
Prodotti di Credito Erogazioni Importo di
bilancio
Erogazioni Importo di
bilancio
Assoluta % Assoluta %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale
265.928 499.313 178.698 438.996 87.230 48,8% 60.317 13,7%
Fidi in conto corrente * 1.466.609 2.109.642 876.866 1.602.767 589.743 67,3% 506.875 31,6%
Mutui 1.029.748 2.479.355 686.919 1.668.286 342.829 49,9% 811.069 48,6%
Totale 2.762.285 5.088.310 1.742.483 3.710.049 1.019.802 58,5% 1.378.261 37,1%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso dell'esercizio 2021 ammontano complessivamente a 1.449 milioni di euro (1.438 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 8 milioni di euro garantiti da pegni e 3 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 99% del totale dei fidi concessi.

Brokerage

Il 2021 è stato caratterizzato dalle campagne vaccinali e dalla ripresa delle economie, ma anche dai timori legati alle varianti della pandemia COVID-19 e a nuove restrizioni. La crescita e l'inflazione sono state complessivamente elevate e in questo contesto, a livello globale, le azioni e le materie prime hanno segnato un forte rialzo, mentre i titoli obbligazionari hanno avuto un andamento negativo.

I ricavi del Brokerage dell'esercizio 2021 si attestano a 213,9 milioni di euro, in calo rispetto ai 232,4 milioni di euro registrati l'anno precedente (-7,9% a/a), a causa di una volatilità di mercato inferiore rispetto a quella rilevata nell'esercizio 2020. Il confronto con la media mensile dei ricavi tra il 2017 e il 2019, quando la volatilità era paragonabile ai livelli attuali, mostra invece una crescita di circa il 58%, grazie all'ampliamento della base di clienti attivi e alla continua innovazione dell'offerta.

Nel 2021 è proseguita l'attività di ampliamento della gamma prodotti e servizi. In particolare, si evidenziano:

  • l'ampliamento dell'offerta su opzioni, grazie all'introduzione delle opzioni con sottostante oltre 100 azioni USA, negoziate sul mercato americano CBOE;
  • l'estensione dell'orario di operatività intraday su Futures del mercato CME con sottostante Indici, Valute e Commodities (energetici e metalli) dalle 21:30 alle 21:50;
  • l'emissione, quotazione come Market Maker e negoziazione di propri Certificati Turbo (su sito, PD e App). Fineco diventa così il primo emittente italiano per questa tipologia di strumenti finanziari, quotati su Hi-Cert di Hi-MTF e pertanto disponibili per tutti i clienti dei broker aderenti al segmento;
  • il nuovo pricing fascia giovani, che prevede condizioni agevolate dedicate ai clienti under 30, nello specifico: commissioni fisse di negoziazione agevolate su tutti i titoli dei maggiori mercati, azzeramento del canone mensile e del costo mensile dei piani di accumulo in ETF (ETF Replay);
  • allargamento della gamma degli strumenti sui quali è possibile operare in marginazione, includendo gli otto ETP più scambiati con sottostante criptovalute.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso dell'anno 2021 rispetto all'anno precedente.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 9.692.810 10.830.920 (1.138.110) -10,5%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 4.991.610 3.778.608 1.213.002 32,1%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 1.184.657 1.154.834 29.823 2,6%
Totale ordini Equity 15.869.077 15.764.362 104.715 0,7%
Ordini - Bond 346.785 536.874 (190.089) -35,4%
Ordini - Derivati 9.845.076 9.904.830 (59.754) -0,6%
Ordini - Forex 884.596 1.093.711 (209.115) -19,1%
Ordini - CFD 1.991.551 2.348.088 (356.537) -15,2%
Ordini - Fondi 4.586.827 3.704.679 882.148 23,8%
Totale ordini 33.523.912 33.352.544 171.368 0,5%

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, derivati, CFD e Logos, registrati nel 2021 rispetto all'esercizio precedente. Il calo dei volumi internalizzati, come descritto in precedenza, è riconducibile alla minore volatilità di mercato registrata rispetto al 2020.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Equity (internalizzazione) 94.924.267 108.920.389 (13.996.122) -12,9%
Derivati (di cui internalizzati) 203.124.692 218.394.846 (15.270.154) -7,0%
Forex 48.393.831 57.887.536 (9.493.705) -16,4%
CFD e Logos 50.259.259 80.896.726 (30.637.467) -37,9%
Totale Volumi "internalizzati" 396.702.049 466.099.497 (69.397.448) -14,9%

Investing

Il Gruppo offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti. Inoltre, all'interno della consulenza in amministrato, sono effettuate IPO continuative di Investment Certificates.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel corso del 2021 la gamma si è ampliata con l'inserimento in piattaforma di 166 nuovi ISIN tra cui 54 fondi di Fineco AM a disposizione della clientela. Si segnala che l'offerta di Fineco AM si è, infatti, ulteriormente allargata con l'ingresso di nuove versioni dei fondi Boost dei FAM Target la cui caratteristica si fonda sulla capacità del piano di decumulo di sfruttare le fasi di correzione del mercato per incrementare l'esposizione azionaria. La piattaforma fondi sul mercato italiano è composta da 75 case di investimento per un totale di circa 6.000 ISIN sottoscrivibili al 31 dicembre 2021.

Sempre con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, si ricorda che da settembre 2019 è iniziato il collocamento dei fondi anche sul mercato UK. Sulla piattaforma UK sono presenti 21 Case di Investimento e circa 800 ISIN sottoscrivibili.

Nell'ambito delle soluzioni a delega per la clientela private, a partire da febbraio 2021 l'offerta delle gestioni patrimoniali si è arricchita con una nuova linea di gestione denominata Private Global. La Private Global è declinata su quattro profili di rischio, da prudente a dinamico ed è caratterizzata da un'esposizione azionaria crescente dal 10% all'80%. L'interesse della clientela private per le gestioni patrimoniali è in costante aumento e si evidenzia una crescita delle masse gestite con un incremento del 58% rispetto al 31 dicembre 2020. Si evidenzia inoltre l'interesse anche per gestioni personalizzate da parte di clientela private più esigente.

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, continua l'attenzione della clientela verso il fondo pensione aperto Core Pension disponibile in esclusiva per la rete FinecoBank. Grazie alla proposizione paperless mediante raccolta delle adesioni in modalità digitale e tramite web collaboration, le masse gestite hanno registrato un incremento del 65% rispetto al 31 dicembre 2020.

Nell'ambito della consulenza assicurativa, nel 2021 è continuata la raccolta principalmente sui prodotti Multiramo Extra, Multiramo Target e Multiramo Private con un taglio di investimento a partire da 250 mila euro. In relazione alle nuove proposte di investimento, si segnala l'inserimento di 2 tariffe con bonus nel prodotto Multiramo Private che vanno a completare la gamma dei prodotti con linea dedicata esclusivamente al target di clientela HNWI, oltre al lancio della nuova Multiramo Flex a premi ricorrenti che comprende una versione "private".

In merito all'offerta su mercato primario (IPO), è continuata nell'anno 2021 l'attività di collocamento di Investment Certificates. Le strutture prevalentemente utilizzate sono quelle "condizionatamente protette" attraverso barriere di protezione fino al 70%, anche autocallable trimestrale e con coupon condizionato ed effetto memoria. Sono stati utilizzati 3 diversi emittenti ed effettuati 11 collocamenti. Il continuo incremento del numero dei Certificates quotati sul mercato secondario, anche in tematica ESG, amplia le soluzioni utilizzabili all'interno dei servizi di consulenza.

Con riferimento ai servizi di consulenza, nel corso del 2021, sono proseguite le attività e le soluzioni della Banca volte a migliorare i servizi offerti alla clientela ed ai consulenti finanziari di Fineco. Nell'intero esercizio le richieste di personalizzazione di portafogli Private sopra i 500 mila euro, pervenute al team di Senior Investment Specialist della Banca, sono crescite del 70% con un controvalore di oltre 850 milioni di euro, a dimostrazione dell'apprezzamento del servizio svolto e della necessità, da parte della clientela, di ricevere soluzioni di investimento personalizzate.

Nell'ottica di supportare l'attività dei consulenti finanziari sui clienti con posizioni articolate su più dossier o riferibili ad un nucleo familiare esteso, è stato lanciato nel 2020 il servizio "Monitoraggio Attivo". Nel corso del 2021 sono state rilasciate ulteriori funzionalità come le analisi di look through e la possibilità di inserire soluzioni assicurative nel monitoraggio complessivo. Tale servizio prevede un dialogo costante tra il consulente finanziario ed un team di Senior Investment Specialist che monitorano costantemente l'intera posizione del cliente avvalendosi di una piattaforma dedicata e tecnologicamente avanzata. Allo stato attuale si è raggiunta con il servizio una profondità di analisi delle posizioni paragonabile a quella effettuata da asset manager. Nel corso dell'anno le richieste di attivazione del servizio, dedicato a clientela con portafogli superiori a 2,5 milioni di euro, sono state oltre 250 con masse totali in monitoraggio pari a circa 1.200 milioni di euro.

Nel continuo processo di sviluppo delle soluzioni per i consulenti finanziari, il servizio di "Diagnosi Private" è stato arricchito con nuove analisi di portafoglio, quali: i costi totali del portafoglio, l'esposizione valutaria e l'analisi della sostenibilità ESG del portafoglio.

Sono stati ulteriormente arricchiti i supporti a disposizione del Privante Banking, sviluppando una nuova modalità di analisi di portafoglio, diagnosi di confronto, ed un nuovo report di analisi strumenti, fund insight.

Nel corso dell'anno il numero di diagnosi di portafoglio richieste è aumentato considerevolmente, registrando un +75% rispetto all'anno precedente. Allo stesso modo è aumentato il controvalore medio dei portafogli diagnosticati, da 3,8 milioni di euro a 6,7 milioni di euro, certificando un sempre maggior utilizzo del servizio da parte di clientela private. Si apprezza inoltre un notevole incremento, rispetto all'anno precedente, di diagnostica di clientela prospect con un 41% dei portafogli diagnosticati nel 2021. Nell'ottica di continuo sviluppo dei servizi di consulenza e adeguamento della modellistica sottostante, sono stati finalizzati ed implementati i modelli della factor analysis e del VaR Unico.

Infine, è stata ulteriormente migliorata la reportistica di analisi per i consulenti finanziari associata a tutti i portafogli modello proposti dalla Banca.

Si segnala, inoltre, che anche post fase legata alla pandemia COVID-19 è stata incrementata la frequenza di aggiornamento della reportistica sull'andamento dei portafogli modello e dei mercati e sono state prodotte delle analisi specifiche sulla situazione finanziaria.

La seguente tabella mostra nel dettaglio la composizione dei prodotti della raccolta gestita al 31 dicembre 2021, il cui saldo evidenzia un incremento del 22,2% rispetto al 31 dicembre 2020.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2021 Comp % 31/12/2020 Comp % Assoluta %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 38.052.645 68,6% 31.577.808 69,6% 6.474.837 20,5%
Prodotti assicurativi 14.962.876 27,0% 11.818.687 26,0% 3.144.189 26,6%
Gestioni patrimoniali 329.710 0,6% 209.329 0,5% 120.381 57,5%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
2.104.995 3,8% 1.775.626 3,9% 329.369 18,5%
Totale saldo raccolta gestita 55.450.226 100,0% 45.381.450 100,0% 10.068.776 22,2%

La rete dei consulenti finanziari

La rete dei consulenti finanziari

L'anno 2021 segna un deciso cambio di passo nel percorso di crescita da parte della Rete dei consulenti finanziari. Il perdurare della situazione di emergenza ha fatto emergere ancora di più nella clientela la necessità di consulenza qualificata e di una sempre maggiore digitalizzazione, elementi ormai da tempo parte dell'essere del Gruppo Fineco; ciò ha contribuito a rafforzare maggiormente il riconoscimento del ruolo del consulente finanziario, determinante nel dare supporto ed assistenza adeguati alle esigenze dei clienti.

Grazie a soluzioni di investimento all'avanguardia, i consulenti finanziari sono in grado di proporre portafogli che, tenendo conto degli obiettivi, ma anche della tolleranza al rischio, soddisfano i bisogni dei clienti e garantiscono un costante monitoraggio del rischio nel tempo.

Raccolta, produttività ed asset mix sono la dimostrazione di un lavoro strutturato e ben organizzato, svolto sia sulla base clienti esistente, sia in termini di acquisizione di nuova clientela che mostra un trend in costante accelerazione.

Al 31 dicembre 2021 si evidenziano per la Rete dei consulenti finanziari risultati molto importanti, in particolare:

  • Raccolta Netta Totale: 9.869 milioni di euro (+23,6% a/a)
  • Raccolta Netta Gestita Totale: 7.234 milioni di euro (+68,8% a/a)
  • Raccolta Netta in Guided Products: 6.774 milioni di euro (+61,2% a/a)
  • Nuovi clienti acquisiti: 75.672 nuovi clienti (+22,3% a/a)

Il portafoglio medio della Rete è passato da 30,6 milioni di euro a 33,9 milioni di euro (+10,6%) a testimonianza di una sana e costante crescita.

L'asset mix della rete vede un deciso miglioramento della componente gestita che ha rappresentato 73,3% della raccolta totale, evidenziando il proseguimento del percorso virtuoso di assorbimento della liquidità avviato.

Per quanto riguarda il segmento Private, gli asset riferibili a questo segmento ammontano al 31 dicembre 2021 a 44,5 miliardi di euro riferiti a 44.762 clienti assistiti da Consulenti Finanziari. La crescita rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente è stata superiore a quanto registrato dal mercato del Private Banking nel suo insieme, a ulteriore conferma dell'apprezzamento da parte della clientela di fascia alta dei servizi di consulenza finanziaria e patrimoniale offerti.

Al 31 dicembre 2021 la Rete è composta da 2.790 consulenti finanziari. Per quanto attiene all'attività di reclutamento, complemento alla crescita ed al miglioramento qualitativo della Rete, grazie alla grande vivacità nella selezione da parte delle strutture manageriali di rete ed alla forte attrattività del modello Fineco, nel 2021 sono stati inseriti 116 nuovi consulenti finanziari (rispetto ai 74 inseriti nello scorso anno), figure professionali qualificate, principalmente provenienti dal mondo delle reti di consulenza finanziaria, dalle banche tradizionali e dagli istituti specializzati nel Private Banking. Ulteriormente confermata e rafforzata l'attenzione verso i "millennials" e, nell'ambito del "progetto giovani", Fineco ha avviato alla professione 155 nuovi consulenti nel 2021 (55 nel 2020). Il saldo netto della Rete è di 184 unità, che mostra un bassissimo tasso di turnover (3%) principalmente dovuto a quiescenza.

Sono altresì proseguiti per tutto l'anno gli eventi dedicati alla clientela, quale impegno sull'educazione finanziaria e con l'obiettivo di aumentare la conoscenza su tematiche afferenti investimenti, pianificazione finanziaria, finanza comportamentale. Gli eventi sono stati tenuti principalmente in modalità web, ma non è mancata anche l'opportunità di tornare in presenza, aumentando la vicinanza alla clientela che ha dimostrato forte gradimento.

Sono stati tenuti complessivamente 1.673 eventi (di cui 1.278 in modalità web) con il coinvolgimento di quasi 57.500 tra clienti e prospect. Gli eventi specificamente dedicati alla clientela di fascia alta sul tema della pianificazione patrimoniale sono stati 11 (di cui 7 in web) ed hanno coinvolto circa 1.200 clienti Private.

La presenza capillare della Rete sul territorio è supportata dai negozi finanziari (424 a fine 2021 con 27 nuove aperture), che anche nel corso del 2021 sono stati organizzati per garantire la massima continuità in totale sicurezza di clienti e consulenti finanziari.

La rete dei consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso del 2021 a confronto con l'esercizio precedente. La raccolta netta totale si attesta a 9.869 milioni di euro evidenziando un incremento del 23,6% rispetto all'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Anno Comp % Anno Comp % Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 1.562.229 15,8% 2.001.924 25,1% (439.695) -22,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine (183) -0,0% (1.067) -0,0% 884 -82,8%
RACCOLTA DIRETTA 1.562.046 15,8% 2.000.857 25,1% (438.811) -21,9%
Gestioni patrimoniali 106.554 1,1% 109.914 1,4% (3.360) -3,1%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 4.307.013 43,6% 2.319.691 29,1% 1.987.322 85,7%
Prodotti assicurativi 2.663.199 27,0% 1.611.613 20,2% 1.051.586 65,3%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
156.819 1,6% 243.875 3,1% (87.056) -35,7%
RACCOLTA GESTITA 7.233.585 73,3% 4.285.093 53,7% 2.948.492 68,8%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 1.073.735 10,9% 1.698.299 21,3% (624.564) -36,8%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.073.735 10,9% 1.698.299 21,3% (624.564) -36,8%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE
CONSULENTI FINANZIARI
9.869.366 100,0% 7.984.249 100,0% 1.885.117 23,6%
di cui Guided products & services 6.773.803 68,6% 4.203.076 52,6% 2.570.727 61,2%

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 31 dicembre 2021. Il saldo della raccolta diretta, gestita e amministrata, pari a 94.631 milioni di euro, ha registrato un incremento del 18,8% rispetto al 31 dicembre 2020, grazie all'apporto della raccolta realizzata nel corso dell'anno, pari a 9.869 milioni di euro, e all'effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2021 Comp% 31/12/2020 Comp% Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 22.689.292 24,0% 21.127.063 26,5% 1.562.229 7,4%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1 0,0% 180 0,0% (179) -99,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 22.689.293 24,0% 21.127.243 26,5% 1.562.050 7,4%
Gestioni patrimoniali 329.710 0,3% 209.329 0,3% 120.381 57,5%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 37.557.343 39,7% 31.154.844 39,1% 6.402.499 20,6%
Prodotti assicurativi 14.899.834 15,7% 11.754.021 14,8% 3.145.813 26,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in
consulenza
2.104.977 2,2% 1.775.603 2,2% 329.374 18,6%
SALDO RACCOLTA GESTITA 54.891.864 58,0% 44.893.797 56,4% 9.998.067 22,3%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 17.049.982 18,0% 13.622.934 17,1% 3.427.048 25,2%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 17.049.982 18,0% 13.622.934 17,1% 3.427.048 25,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI
94.631.139 100,0% 79.643.974 100,0% 14.987.165 18,8%
di cui Guided products & services 42.240.277 44,6% 33.379.535 41,9% 8.860.742 26,5%

Le risorse

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2021 le risorse della Banca sono pari a 1.261 in aumento rispetto alle 1.226 presenti in azienda al 31 dicembre 2020.

Nel corso del 2021, nonostante il perdurare dell'emergenza COVID-19, l'attività è proseguita senza soluzione di continuità. Tutte le risorse, infatti, hanno continuato a lavorare da remoto. Inoltre, per fronteggiare l'emergenza sanitaria, sono proseguite anche nel 2021 le iniziative volte ad agevolare e migliorare la vita lavorativa e personale dei dipendenti; le iniziative hanno riguardato più ambiti: salute, home working, lavoro in ufficio e altre iniziative utili. Tempestività di intervento e costante monitoraggio dell'evoluzione della situazione pandemica sono state le parole chiave che hanno caratterizzato l'approccio della Banca in tutti i processi dedicati alle risorse umane.

Sono quindi, proseguite le attività volte al rafforzamento ed all'ottimizzazione delle aree dedicate alle funzioni di controllo, allo sviluppo del business, al supporto organizzativo ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 27 risorse.

Delle 71 assunzioni, molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

In continuità con gli anni precedenti, seppur in modalità digitale considerata l'emergenza sanitaria, è proseguito l'impegno per attrarre nuovi talenti, con particolare focus sulle nuove generazioni (Millenials e Generazione Z), grazie anche ad iniziative di employer branding volte ad incontrare ed ingaggiare neo laureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni.

Anche il 2021 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 22 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel 2021 le uscite hanno coinvolto complessivamente 36 risorse di cui 26 per dimissioni e 10 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

Uomini Donne Totale
Qualifica 31/12/2021 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2020
Dirigenti 24 22 6 6 30 28
Quadri Direttivi 302 290 125 114 427 404
Aree Professionali 406 394 398 400 804 794
Totale 732 706 529 520 1.261 1.226

Al 31 dicembre 2021 i part-time presenti in Banca sono 99, circa l'8% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 42% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 12 anni, mentre l'età media è pari a circa 42 anni.

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti nel corso del 2021 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale e manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore* di formazione per area di intervento:

Area intervento Ore di formazione
Obbligatoria 21.410
Tecnica 13.207
Linguistica 4.917
Comportamentale – Manageriale 1.418
Totale 40.952

*FAM inclusa

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business della Banca di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Per questo motivo si è prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, estesa a tutti i dipendenti ed erogata principalmente sulla Piattaforma Learning Next, con la creazione di nuovi corsi su tematiche rilevanti e l'aggiornamento e personalizzazione di quelli esistenti. Inoltre, sono stati effettuati monitoraggi periodici sulla formazione obbligatoria, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali legati al mancato completamento dei corsi.

Al fine di assicurare la conformità alle disposizioni normative in tema di Salute e Sicurezza del Lavoro, la Banca ha garantito a tutte le risorse impattate adeguata formazione.

Per garantire la continuità operativa in caso di crisi, sono stati organizzati percorsi formativi a distanza di BCP da parte delle risorse essenziali verso le risorse sostitutive per un totale di 527 ore.

Inoltre, anche nel corso del 2021 FinecoBank si è impegnata nel diffondere l'importanza della Compliance Culture, fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole è alla base del business.

All'interno delle strutture che si occupano di fornire informazioni alla clientela, sono stati poi erogati corsi di formazione obbligatoria in ambito assicurativo IVASS, di aggiornamento professionale ai fini del regolamento CONSOB e Assessment annuale delle competenze sulle materie indicate da ESMA.

Formazione tecnica e comportamentale

Nel corso del 2021, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni partner strategici, Università e di competenze interne, sono stati organizzati interventi formativi utili all'acquisizione di conoscenze tecniche necessarie a migliorare, non solo la produttività aziendale, ma anche il livello di specializzazione dei dipendenti. A titolo esemplificativo citiamo il percorso formativo organizzato per le funzioni di controllo interne in collaborazione con l'Università Cattolica di Milano dal titolo "Executive Program in Compliance".

È stata ampliata l'offerta della formazione con corsi dedicati al tema della Sostenibilità, ormai stabilmente al centro dell'attenzione di Fineco, sia declinata nella sua triplice accezione di sostenibilità economica, ambientale e sociale, sia nell'applicazione delle scelte sostenibili all'interno della nostra Banca.

Al fine di garantire lo sviluppo delle competenze personali e professionali di tutti i dipendenti è stato creato sulla piattaforma Learning Next un catalogo on line di corsi su tematiche quali la comunicazione, l'efficacia personale, la leadership, il lavoro di squadra, la motivazione. Il catalogo è liberamente accessibile ed è strutturato attraverso diverse modalità di apprendimento: interviste, quiz, esercitazioni.

Per valorizzare la diversità e favorire l'inclusione in azienda, sono stati rilasciati due corsi on line destinati a tutti i dipendenti dal titolo: Uncunscius Bias e Lotta alle molestie, ai comportamenti sessualmente inappropriati e al bullismo.

All'interno della struttura del Customer Care, in ottica di mantenimento di alti standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente, sono stati organizzati corsi di formazione sia "in ingresso" che "in itinere" per un totale di 8.072,5 ore, mirati all'acquisizione delle principali competenze tecniche e specifiche del ruolo.

Formazione manageriale

Anche nel 2021, a supporto dello sviluppo delle risorse, FinecoBank ha continuato il percorso Leadership Training Program (già sperimentato negli anni precedenti), dedicato a tutti i manager, responsabili di team e a coloro che per la prima volta si sono confrontati con la gestione delle risorse. In considerazione della situazione sanitaria, il corso si compone di sessioni online, individuali e di gruppo. Lo scopo di questa iniziativa è quello di rafforzare le capacità manageriali del middle management, aiutandolo a gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace, oltre a quello di creare una cultura aziendale condivisa, una maggiore consapevolezza del ruolo e un linguaggio comune, utile a favorire la collaborazione tra diversi team. Dal 2019 a fine 2021 il progetto ha visto coinvolte circa 100 persone. Il percorso prevedeva interviste individuali, formazione online e sessioni di coaching a distanza, per supportare il raggiungimento degli obiettivi concordati nel piano di sviluppo professionale.

Grazie alla collaborazione con Valore D, nel 2021 Fineco ha partecipato ad alcune iniziative di formazione specificatamente pensate per valorizzare la diversità e favorire l'inclusione in azienda. In particolare, le principali iniziative hanno riguardato tematiche quali stereotipi inconsapevoli, inclusività del linguaggio, collaborazione in team eterogenei, valorizzazione delle risorse e molestie di genere e sessuali nei luoghi di lavoro.

Formazione linguistica

Per quanto riguarda la formazione linguistica, nel 2021 è stata rilasciata per tutti i dipendenti la nuova piattaforma di formazione linguistica Voxy, basata sull'intelligenza artificiale, con l'obiettivo di accrescere le competenze linguistiche di ognuno attraverso un percorso di apprendimento personalizzato sulla base del livello di conoscenza iniziale e dei propri interessi.

Inoltre sono stati attivati i consueti percorsi di formazione sia di gruppo ("classi fineco" e "classi mondo") che individuali, telefonici o svolti in aula virtuale che ha coinvolto circa 317 dipendenti. In alcuni casi per le risorse executive sono stati attivati corsi di Legal English.

La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 31 dicembre 2021 le risorse della società sono 44, di cui 15 donne e 29 uomini con un'età media pari a circa 37 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato sono state finalizzate al rafforzamento sia delle funzioni di business che di supporto e controllo.

La formazione dei dipendenti nel corso del 2021 si è focalizzata sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica e linguistica.

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 19 gennaio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 15 gennaio 2021, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione successivamente approvati dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021:

  • Sistema Incentivante 2021 per il personale dipendente appartenente al "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti;
  • Sistema Incentivante 2021 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso a livello di Gruppo e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa), nonché del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2015", "Sistema Incentivante 2016", "Sistema Incentivante 2017", "Sistema Incentivante 2018" e "Sistema Incentivante 2019" (Bonus Pool):
    • o l'esecuzione dei piani;
    • o l'assegnazione della quarta tranche azionaria del piano 2015, attribuita nel 2016, corrispondente a n. 42.057 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio 2015;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano 2016, attribuita nel 2017, corrispondente a n. 30.406 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 12 gennaio 2016;
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2017, attribuita nel 2018, corrispondente a n. 28.457 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 gennaio 2017;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2018 e della seconda tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, attribuite nel 2019, corrispondenti a complessive n. 77.087 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2019, attribuita nel 2020, corrispondente a n. 63.091 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2019;
    • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 79.562,34 euro corrispondente a complessive n. 241.098 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento) con efficacia dal 31 marzo 2021, in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 12 aprile 2016, 11 aprile 2017, 11 aprile 2018 e 10 aprile 2019 ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,04% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2020 (Bonus Pool)":
    • o il "Bonus Pool 2020" di FinecoBank;
      • o le proposte di determinazione del bonus 2020 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 164.658 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020" per i dipendenti di FinecoBank:
    • o l'esecuzione del piano;
    • o le proposte di determinazione di bonus individuale per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'assegnazione della prima tranche in azioni del Piano, attribuita nel 2018 e corrispondente a n. 104.629 azioni ordinarie gratuite FinecoBank, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 34.527,57 euro con efficacia dal 31 marzo 2021.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2020 PFA":
    • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2020 per la rete dei consulenti finanziari;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2020 e dei differimenti degli anni precedenti per i consulenti finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
    • o l'attribuzione di azioni FinecoBank per un controvalore pari a euro 804.865,67 (massime n. 235.516 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
    • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2019 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della prima tranche in azioni del piano da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano, corrispondente a n. 24.687 azioni FinecoBank.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 10.306 azioni FinecoBank.

  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 5.527 azioni FinecoBank, e l'assegnazione della terza tranche in denaro del piano, da corrispondere ai Consulenti Finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
  • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano, corrispondente a n. 11.548 azioni FinecoBank.
  • con riferimento al "Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020" per i Consulenti Finanziari di FinecoBank:
  • o l'esecuzione del piano;
    • o le proposte di determinazione di bonus individuale per i Consulenti Finanziari identificati come Personale più rilevante;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro del Piano ai beneficiari.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 maggio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 maggio 2021, ha deliberato di assegnare massime n. 741.129 azioni ordinarie FinecoBank ai beneficiari del "Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2021-2023 per i dipendenti".

Il Consiglio di Amministrazione di Fineco Asset Management riunitosi il 29 luglio 2021 ha approvato il proprio Sistema Incentivante 2021 per il personale locale appartenente al "Personale più rilevante".

L'infrastruttura tecnologica

L'infrastruttura tecnologica FinecoBank è una delle più importanti banche FinTech e propone un modello di business unico in Europa, che combina le migliori piattaforme con un grande network di consulenti finanziari. Offre da un unico conto servizi di banking, credit, trading e investimento attraverso piattaforme transazionali e di consulenza sviluppate con tecnologie proprietarie.

La strategia competitiva di Fineco si basa su un approccio che da sempre anima la Banca, l'interpretazione dei bisogni del cliente ed il sistema informativo rappresenta uno strumento di primaria importanza per il conseguimento degli obiettivi sia strategici che operativi: Fineco affianca alla cura della clientela una componente intrinseca di innovazione che riesce a seguire i trend tecnologici più attuali anche attraverso la propria cultura interna, rendendo l'esperienza dei clienti fluida e intuitiva su tutti i canali.

Nel corso degli anni la scelta strategica in ambito IT e Security è stata di presidiare internamente tutte le attività tecnologiche e di sicurezza che potessero fornire un contributo significativo per lo sviluppo del business. Questo approccio ha consentito di offrire prodotti customizzati e distintivi, mantenere un know-how interno e un controllo elevato sull'evoluzione della propria tecnologia e dei propri servizi, mantenere la proprietà intellettuale delle applicazioni sviluppate e degli algoritmi a supporto, garantire un rapido time to market, così come migliori e costanti performance nell'erogazione dei servizi.

L'attuale architettura è strutturata su più livelli logici, segregati in termini di reti e sistemi di erogazione:

  • Layer di frontend per le applicazioni web, mobile e di banca telefonica;
  • Layer di backend per l'erogazione delle applicazioni core quali il banking ed il trading;
  • Layer di integrazione tecnica che consente di far interagire i due layer precedenti e di integrarsi con le controparti necessarie (info-provider, mercati, partner, etc).

Questa modalità consente d'integrare in modo molto stretto la struttura distributiva, la struttura operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'ottica è quella di avere scalabilità "orizzontale", progettare servizi che vengano erogati in modo distribuito e mantenere all'interno lo sviluppo e la gestione delle applicazioni a valore aggiunto che rappresentino un fattore competitivo per Fineco.

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Nel corso del 2021 la Direzione ICT & Security Office è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili, interoperabili ed aperti che migliorino l'experience dei clienti e dei consulenti finanziari. Tra quelle di particolare rilevanza si collocano:

  • FinecoTeam, una piattaforma di co-working flessibile, digitalizzata e personalizzata, realizzata per migliorare ulteriormente il livello di servizio al cliente;
  • l'estensione della gamma di prodotti offerti sia in ambito Trading che Banking;
  • l'offerta di servizi a supporto della clientela, soprattutto in ottica di semplificazione e digitalizzazione dell'offerta;
  • l'estensione degli strumenti di analytics in un'ottica di data–driven organization, per rafforzare l'analisi e la correlazione dei dati e migliorare l'esperienza di fruizione dei contenuti da parte della clientela;
  • l'adeguamento di prodotti e servizi in attuazione dei Decreti Legislativi.

L'infrastruttura tecnologica

Dal punto di vista architetturale sono inoltre state condotte iniziative progettuali disruptive e innovative a livello infrastrutturale, attraverso l'introduzione di tecnologie appositamente progettate e volte a fornire un contributo significativo in ottica di resiliency e sicurezza.

Oltre a ciò, è ovviamente proseguita l'attività di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, il continuo miglioramento e tuning dell'architettura, coerentemente con adempimenti e vincoli normativi, con la consueta attenzione ai temi di digitalizzazione della Banca.

Inoltre, a seguito dell'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19, il Gruppo ha risposto all'emergenza garantendo la possibilità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti per l'anno 2021.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea e la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla Direzione Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto»;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità.

Per quanto concerne la controllata Fineco AM, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management ed Internal Audit da parte di funzioni interne alla società.

La Capogruppo FinecoBank definisce le opportune misure di controllo e monitoraggio della controllata Fineco AM, assicurando un allineamento dell'implementazione del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, ove possibile, in considerazione delle specificità del business svolto dalla controllata irlandese.

Il sistema dei controlli interni

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Presso la Capogruppo sono inoltre istituiti controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi con funzioni di controllo della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance13, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo14;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di Vigilanza Unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato.

In data 15 settembre 2021 la Banca Centrale Europea ha notificato la sua intenzione di adottare una decisione relativa alla classificazione di FinecoBank come soggetto significativo, con decorrenza 1° gennaio 2022. Tale decisione è motivata dal superamento, al 31 dicembre 2020, della soglia dimensionale di significatività di 30 miliardi di euro, individuata dal citato regolamento 468/2014 (MVU). Di conseguenza, nel 2022 l'annuale processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) e l'eventuale Comprehensive Assessment, saranno svolte da un Joint Supervisory Team (JST), composto da analisti della DG "Specialized Institutions & LSIs" della BCE e del Servizio Supervisione Banche 1 della Banca d'Italia.

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca e il Gruppo devono fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia alla Parte A – Politiche contabili e alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata e dell'impresa.

13 Nell'ambito della Direzione Compliance opera la Funzione Antiriciclaggio e Antiterrorismo, incaricata di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo, con a capo il Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

14 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni.

Al riguardo, la Banca ha individuato alcune funzioni/strutture organizzative che sulla base di specifici compiti assegnati presidiano taluni ambiti normativi. In particolare, rilevano i presidi del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari e quello di Controllo sulla Rete di vendita dei consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede.

Il modello di presidio indiretto prevede inoltre che, con riferimento ad altre normative per le quali siano già previste forme specifiche di presidio specializzato - adeguate a gestire i profili di rischio di non conformità - i compiti della funzione compliance possano essere graduati. Compliance rimane comunque responsabile, in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate, almeno della definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità e della individuazione delle relative procedure, e procede alla verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità. Attualmente, sono stati individuati presidi specialistici nelle seguenti funzioni aziendali:

- Corporate Law & Board Secretary's Office in relazione ad operazioni con parti correlate e soggetti collegati; Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro (Delegato 81); Responsabile dei Lavori ai sensi dell'dell'articolo 89, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81; Risorse Umane; GBS - Organizzazione e Operations Banca - Business Continuity Manager; CFO - Affari Fiscali e Consulenza; CFO - Amministrazione e Segnalazioni OdV; CFO - Rappresentante della Direzione ai sensi del Regolamento EMAS (Eco-Management and Audit Scheme) n. 1221/2009/CE.

Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo si basa su un modello di tipo funzionale, in modo da raggruppare le attività in base ad una funzione specifica ed a processi comuni; tutte le conoscenze e le capacità, riguardo alle specifiche attività, vengono migliorate nel continuo e consolidate, creando per ogni singola struttura, e quindi per l'intera organizzazione, una conoscenza approfondita del proprio ambito. Il punto di forza della struttura funzionale è quello di promuovere economie di scala, in quanto tutti i dipendenti appartenenti alla stessa funzione possono condividere competenze e processi, evitando duplicazioni e sprechi. Inoltre, il modello funzionale facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale, avendo una linea gerarchica ben definita. Nel modello organizzativo della Capogruppo, pur applicando il concetto di "specializzazione" funzionale, vengono garantiti i collegamenti orizzontali tra le diverse funzioni, anche grazie all'adozione di un approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi: i gruppi di progetto, infatti, prevedono la partecipazione di uno o più membri delle funzioni competenti che apportano la propria conoscenza approfondita per il proprio ambito di competenza. I collegamenti orizzontali sono inoltre garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano, tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

Il modello adottato dalla Banca prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit), nonché ulteriori funzioni con competenze specialistiche, tra cui il Chief Financial Officer (CFO), il Legale, le Risorse Umane, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (Global Banking Services Department).

In breve sintesi:

La struttura organizzativa

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il Global Banking Services (GBS) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Procurement Office team, Real Estate Unit, General Services unit e Operational Monitoring & Private Bankers team.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano, oltre ai tre Vice Direttori Generali ed i relativi Department di competenza (Network PFA & Private Banking Department, Global Business Department e Global Banking Services Department), le seguenti strutture organizzative: il Chief Financial Officer (CFO) Department, il Chief Risk Officer (CRO) Department, il Chief Lending Officer (CLO) Department, il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, Human Resources Department, Compliance Department, il Team Regulatory Affairs e il Team Identity & Communications.

La funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

Nel corso del 2021 la struttura organizzativa è stata interessata da alcuni cambiamenti. In particolare, con decorrenza primo gennaio 2021, è stato costituito il CLO Department, trasferendo dal CRO Department tutte le attività che riguardano l'intero processo creditizio. Il CLO è quindi responsabile della definizione delle linee guida per i processi di concessione, gestione, classificazione, ristrutturazione e recupero del credito per i crediti commerciali e verso controparti istituzionali. Il CLO è inoltre responsabile di mantenere il profilo del rischio di credito all'interno della propensione al rischio definita dal Consiglio di Amministrazione nell'ambito del Risk Appetite Framework. Il CRO ha il compito di presidiare il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative ed alle scelte gestionali del Gruppo. A tali attività si aggiungono i controlli di secondo livello in tema di rischi, anche nell'ambito del rischio di credito oltre al monitoraggio ed al reporting verso gli Organi Sociali.

Sempre con decorrenza primo gennaio 2021 si è provveduto inoltre ad una miglior articolazione delle responsabilità in materia di antiriciclaggio nell'ambito della Funzione di Conformità alle norme, alla luce delle sempre più rilevanti attività e responsabilità in materia di Anti-Money Laundering creando, a diretto riporto del Compliance Department, la unit Funzione Antiriciclaggio, il cui responsabile è stato nominato Responsabile della Funzione Antiriciclaggio secondo le Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia.

Inoltre, con decorrenza primo febbraio 2021, il Responsabile del Network PFA & Private Banking Department è stato nominato Vice Direttore Generale, mantenendo anche la carica di Responsabile del Network PFA & Private Banking Department.

Si precisa, infine, che il Consiglio di Amministrazione di dicembre 2021 ha deliberato, con decorrenza primo gennaio 2022, una riorganizzazione del Compliance Department per il rafforzamento quali-quantitativo della Funzione di Conformità alle norme, articolando meglio il Department con l'identificazione di presidi verticali su specifici ambiti (a titolo esemplificativo, in ambito trasparenza bancaria e tutela del cliente, ICT compliance). Con pari decorrenza, è stata inoltre deliberata la ridenominazione del Human Resources Department in Chief People Officer Department, oltre alla ridenominazione delle strutture a diretto riporto, per maggiore coerenza con il contesto attuale e per mettere in evidenza la centralità del ruolo delle persone.

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle Entità del Gruppo (ovvero di Fineco AM, al momento unica società controllata).

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo15 e ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale dello stesso, disciplinando i processi chiave volti a regolare i rapporti tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo.

FinecoBank, nella sua qualità di Capogruppo, assicura il coordinamento delle attività delle Entità con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la competente struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa – ovvero funzione omologa - delle singole Entità.

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le Entità del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività ed i rischi del Gruppo nel suo complesso e tramite le strutture/funzioni presenti localmente, delle singole Entità. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza, Bilancio e Fiscale (ambito Chief Financial Officer); Risk Management (ambito Chief Risk Officer); Crediti (ambito Chief Lending Officer), Legale/Societario; Compliance; Internal Audit nonché Human Resources, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un efficiente collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, nel rispetto dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari di ciascuna Entità, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni di ciascuna Entità, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva Entità.

15 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia.

La continuità operativa

La continuità operativa A livello di consolidato la Capogruppo ha emanato linee guida in materia di gestione dell'emergenza e crisi e di gestione della continuità operativa, che prevedono un modello decentrato di gestione dell'emergenza stessa, basato sui piani delle singole Società in funzione delle peculiarità di ciascuna.

Come previsto dalla normativa di riferimento, la Capogruppo si è dotata di un modello che prevede strutture organizzative dedicate alla gestione della Business Continuity e delle Crisi, sia in regime di attività ordinaria sia in situazioni di emergenza.

L'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede i) il piano di gestione delle emergenze e delle crisi, ii) il piano di continuità operativa (BCP) - di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (DRP, che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala) - oltre iii) il piano di gestione delle pandemie (che recepisce l'esperienza maturata durante l'emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19). Nel corso del 2021 sono stati opportunamente aggiornati il BCP e il DRP, in allineamento con le evoluzioni del business.

Nel contesto di emergenza pandemica tuttora in corso, la Banca ha mantenuto il lavoro da remoto anche nel corso del 2021, quale principale misura di gestione dell'emergenza, in aggiunta alle misure preventive e comportamentali, tempo per tempo predisposte in allineamento alle indicazioni del Servizio Sanitario Nazionale e degli altri Organi preposti alla gestione dell'emergenza.

La sopra richiamata modalità di lavoro da remoto, estesa alla totalità dei dipendenti fin dai primi mesi dell'emergenza, ha garantito la continuità del business, il pieno mantenimento dei livelli di servizi e del framework di controlli, nonché la sicurezza del personale.

Nel corso dell'emergenza COVID-19 anche la controllata irlandese Fineco Asset Management DAC ha attivato il lavoro da remoto quale principale misura di emergenza, aggiornando anche i propri BCP e DRP nel corso del 2021, in linea con le indicazioni di governance e con l'evoluzione del business.

I principali aggregati patrimoniali

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.464.182 2.014.399 (550.217) -27,3%
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 16.997 3.243 19,1%
Finanziamenti a banche 379.862 526.422 (146.560) -27,8%
Finanziamenti a clientela 6.001.596 4.527.837 1.473.759 32,5%
Altre attività finanziarie 24.560.350 23.939.899 620.451 2,6%
Coperture 125.913 74.451 51.462 69,1%
Attività materiali 150.347 151.872 (1.525) -1,0%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 39.084 39.597 (513) -1,3%
Attività fiscali 42.974 13.314 29.660 222,8%
Crediti d'imposta acquistati 508.764 - 508.764 -
Altre attività 484.261 360.627 123.634 34,3%
Totale dell'attivo 33.867.175 31.755.017 2.112.158 6,7%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche 1.225.213 1.064.859 160.354 15,1%
Debiti verso clientela 29.847.722 28.359.739 1.487.983 5,2%
Titoli in circolazione 497.266 - 497.266 -
Passività finanziarie di negoziazione 4.417 5.889 (1.472) -25,0%
Coperture 65.263 232.102 (166.839) -71,9%
Passività fiscali 35.864 13.954 21.910 157,0%
Altre passività 464.633 391.349 73.284 18,7%
Patrimonio 1.726.797 1.687.125 39.672 2,4%
- capitale e riserve 1.351.963 1.366.387 (14.424) -1,1%
- riserve da valutazione (5.877) (2.833) (3.044) 107,4%
- risultato netto 380.711 323.571 57.140 17,7%
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.867.175 31.755.017 2.112.158 6,7%

Cassa e disponibilità liquide

La Cassa e disponibilità liquide, pari al 31 dicembre 2021 a 1.464,2 milioni di euro (2.014,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020), è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model), conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine, e TIPS (Target Instant Payment Settlement) presso Banca d'Italia, per un importo totale di 1.256,4 milioni di euro, oltre alla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM, per un importo di 207,5 milioni di euro.

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione sono pari a 20,2 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli azionari, per un importo pari a 14,8 milioni di euro (9,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), presenti nel portafoglio di proprietà in quanto utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, derivanti dall'attività di internalizzazione e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 2,1 milioni di euro (3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2020), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti derivati CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti derivati regolamenti o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la relativa copertura gestionale dei suddetti contratti derivati e dei contratti derivati Opzioni Knock Out e Turbo Certificates emessi, per un importo complessivo di 3,3 milioni di euro (3,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Crediti verso banche centrali 298.040 271.500 26.540 9,8%
Crediti verso banche 81.822 254.922 (173.100) -67,9%
Depositi a scadenza 69.508 45.367 24.141 53,2%
Altri finanziamenti: 12.314 209.555 (197.241) -94,1%
1. Pronti contro termine attivi 222 1.122 (900) -80,2%
2. Altri 12.092 208.433 (196.341) -94,2%
Totale 379.862 526.422 (146.560) -27,8%

Finanziamenti a banche

I Finanziamenti a banche sono pari a 379,9 milioni di euro ed evidenziano un decremento del 27,8% rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente alla riduzione dei margini di variazione nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati iscritti nella voce "Altri finanziamenti 2. Altri".

I "Crediti verso banche centrali" sono costituiti esclusivamente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia.

La voce "Altri finanziamenti: 1. Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della nota integrativa consolidata.

La voce "Altri finanziamenti: 2. Altri" si riferisce per 4 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (202,4 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e per 8,1 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (6 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Conti correnti 2.109.642 1.602.766 506.876 31,6%
Pronti contro termine attivi 193.276 155.014 38.262 24,7%
Mutui 2.479.355 1.668.286 811.069 48,6%
Carte di credito, prestiti personali 824.223 733.360 90.863 12,4%
Altri finanziamenti 395.100 368.411 26.689 7,2%
Totale 6.001.596 4.527.837 1.473.759 32,5%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 6.001,6 milioni di euro, in crescita del 32,5% rispetto al 31 dicembre 2020, e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 2.109,6 milioni di euro, in crescita di 506,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari 2.061,3 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 193,3 milioni di euro, in crescita di 38,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, costituiti da operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli;
  • mutui per 2.479,4 milioni di euro, in crescita di 811,1 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, grazie alle erogazioni effettuate nel corso del 2021, che hanno registrato un incremento del 49,9% rispetto all'anno 2020;
  • carte di credito revolving e a saldo e prestiti personali per 824,2 milioni di euro, in crescita di 90,9 milioni di euro;
  • altri finanziamenti per 395,1 milioni di euro, costituiti, principalmente, da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari, per un ammontare di 253,4 milioni di euro (250 milioni di euro al 31 dicembre 2020), e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 138,3 milioni di euro (114,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 5.416,6 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e a saldo; complessivamente evidenziano un incremento del 35,1%, grazie all'erogazione, nel corso del 2021, di 266 milioni di euro di prestiti personali e 1.030 milioni di euro di mutui oltre alla concessione di nuovi affidamenti in conto corrente per un importo accordato di 1.467 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Finanziamenti a Clientela (Riclassifica Gestionale) Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Conti correnti 2.107.400 1.600.663 506.737 31,7%
Utilizzo carte di credito 325.763 295.992 29.771 10,1%
Mutui 2.478.473 1.667.948 810.525 48,6%
Prestiti personali 497.440 436.497 60.943 14,0%
Altri finanziamenti 3.332 3.828 (496) -13,0%
Finanziamenti in bonis 5.412.408 4.004.928 1.407.480 35,1%
Conti correnti 2.242 2.103 139 6,6%
Mutui 882 338 544 160,9%
Utilizzo carte di credito 38 34 4 11,8%
Prestiti personali 982 837 145 17,3%
Altri finanziamenti 52 67 (15) -22,4%
Finanziamenti deteriorati 4.196 3.379 817 24,2%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 5.416.604 4.008.307 1.408.297 35,1%
Pronti contro termine 193.176 154.963 38.213 24,7%
Pronti contro termine - deteriorati 100 51 49 96,1%
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 253.386 250.003 3.383 1,4%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 138.246 114.411 23.835 20,8%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari -
deteriorati
84 100 (16) -16,0%
Crediti di funzionamento e altri crediti 584.992 519.528 65.464 12,6%
Finanziamenti a clientela 6.001.596 4.527.835 1.473.761 32,5%

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)

Importo lordo Fondo svalutazione Importo netto Coverage ratio
Categoria Consistenze al Consistenze al Consistenze al Dati al
31/12/2021 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2020 31/12/2021 31/12/2020
Sofferenze 18.939 20.843 (16.798) (18.818) 2.141 2.025 88,7% 90,3%
Inadempienze probabili 3.478 3.427 (2.299) (2.362) 1.179 1.065 66,1% 68,9%
Scaduti 2.124 1.219 (1.063) (778) 1.061 441 50,0% 63,8%
Totale 24.541 25.489 (20.160) (21.958) 4.381 3.531 82,1% 86,1%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 4,4 milioni di euro, di cui 2,1 milioni di euro di crediti in sofferenza, 1,2 milioni di euro di inadempienze probabili e 1,1 milioni di euro di crediti scaduti. Si rileva una riduzione di circa 2 milioni di euro dei crediti in sofferenza per effetto dei write-off rilevati nell'esercizio. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,08% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,09% al 31 dicembre 2020). La riduzione del coverage ratio dei crediti scaduti è ascrivibile, principalmente, alla classificazione nel corso dell'esercizio 2021 di alcune posizioni rappresentate da mutui ipotecari, il cui livello di copertura è inferiore, in quanto garantiti da ipoteca, rispetto a quello delle esposizioni non garantite.

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
5.538 10.988 (5.450) -49,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
39.017 143.698 (104.681) -72,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 24.514.501 23.785.213 729.288 3,1%
- titoli di debito emessi da banche 5.377.644 7.473.858 (2.096.214) -28,0%
- titoli di debito emessi da clientela 19.136.857 16.311.355 2.825.502 17,3%
Partecipazioni 1.294 - 1.294 n.a.
Totale 24.560.350 23.939.899 620.451 2,6%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 4,9 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2021 pari a 0,4 milioni di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in seguito alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 0,5 milioni di euro (di cui 0,2 milioni di euro relativi all'operazione Carige e 0,3 milioni di euro relativi all'operazione Carim, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2021 di 0,7 milioni di euro al lordo delle imposte. Per maggiori dettagli in merito all'esposizione nei confronti dello Schema Volontario si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Le preferred shares di Visa INC class "A" presenti nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" al 31 dicembre 2020 sono state vendute nel corso dell'esercizio 2021.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"16. Di seguito si riporta il valore di bilancio dei titoli di Stati suddivisi per paese emittente:

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Francia - 37.275 (37.275) -100,0%
Stati Uniti - 65.874 (65.874) -100,0%
Irlanda 39.012 40.544 (1.532) -3,8%
Totale 39.012 143.693 (104.681) -72,9%

I titoli di debito emessi da banche rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono, in particolare, titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. per 3.856,4 milioni di euro (5.738,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), nonché covered bond emessi da istituzioni creditizie e titoli obbligazionari emessi da organismi sovrannazionali e agenzie governative che rientrano nella definizione di istituzioni creditizie, per un importo complessivo di 1.521,2 milioni di euro (1.735 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

16 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I titoli di debito emessi da clientela rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono, principalmente, ad esposizioni Sovrane e Sovranazionali. Di seguito si riporta il valore di bilancio delle esposizioni Sovrane, incluse le esposizioni verso l'European Financial Stability Facility e l'European Stability Mechanism, suddivise per emittente. Le restanti esposizioni, che ammontano complessivamente a 1.192,5 milioni di euro (533,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), sono costituite principalmente da esposizioni verso Autorità locali.

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Italia 7.263.632 5.920.734 1.342.898 22,7%
Spagna 4.749.778 4.321.136 428.642 9,9%
Germania 126.716 126.941 (225) -0,2%
Polonia - 27.356 (27.356) -100,0%
Francia 1.289.919 1.191.001 98.918 8,3%
Stati Uniti 745.907 612.070 133.837 21,9%
Austria 519.695 520.526 (831) -0,2%
Irlanda 943.463 916.775 26.688 2,9%
Regno Unito 48.988 39.099 9.889 25,3%
Belgio 557.732 559.997 (2.265) -0,4%
Portogallo 386.528 393.700 (7.172) -1,8%
Svizzera 44.164 46.662 (2.498) -5,4%
Arabia Saudita 90.305 80.384 9.921 12,3%
Cile 215.488 52.668 162.820 309,1%
Israele - 140.732 (140.732) -100,0%
Cina 165.160 74.494 90.666 121,7%
Lettonia 29.710 - 29.710 n.a.
Islanda 14.962 - 14.962 n.a.
EFSF (European Financial Stability Facility) 400.511 401.273 (762) -0,2%
ESM (European Stability Mechanism) 351.692 351.872 (180) -0,1%
Totale 17.944.350 15.777.420 2.166.930 13,7%

Coperture

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 118.601 393 118.208 30078,4%
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 8.847 18.610 (9.763) -52,5%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica (1.535) 55.448 (56.983) -102,8%
Totale attivo 125.913 74.451 51.462 69,1%
di cui:
Valutazioni positive 140.110 18.770 121.340 646,5%
Ratei attivi e passivi ricondotti (12.662) 231 (12.893) -5581,4%
Adeguamento di valore delle attività coperte (1.535) 55.448 (56.983) -102,8%
Totale attivo 125.913 74.449 51.464 69,1%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 57.313 214.388 (157.075) -73,3%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative - - - 0,0%
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica - 17.714 (17.714) -100,0%
Totale passivo 57.313 232.102 (174.789) -75,3%
di cui:
Valutazioni negative 32.334 174.441 (142.107) -81,5%
Ratei attivi e passivi ricondotti 24.979 39.947 (14.968) -37,5%
Adeguamento di valore delle passività coperte 7.950 17.714 (9.764) -55,1%
Totale passivo 65.263 232.102 (166.839) -71,9%
(Importi in migliaia)
Sintesi valutazioni derivati di copertura Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 140.110 32.334 107.776
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte (1.535) 7.950 (9.485)
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica (96.605) - (96.605)
Totale 41.970 40.284 1.686

Al 31 dicembre 2021 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono a contratti derivati stipulati dal Gruppo con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 37,6 milioni di euro di ratei interessi negativi contabilizzati nel margine di interesse, è positivo per 1,7 milioni di euro.

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da terreni, immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature.

Gli investimenti in macchine elettroniche sono stati finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca e di Fineco AM. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)
Attività materiali Saldo al
31/12/2020
Investimenti anno
2021
Altre variazioni e
vendite Anno
2021
Ammortamenti e
rettifiche Anno
2021
Saldo al
31/12/2021
Terreni 23.932 - - - 23.932
Immobili 107.842 11.775 (2.181) (12.020) 105.416
Macchine elettroniche 13.847 6.329 (1) (5.174) 15.001
Mobili e arredi 3.092 1.356 - (1.359) 3.089
Impianti e attrezzature 3.159 721 4 (975) 2.909
Totale 151.872 20.181 (2.178) (19.528) 150.347

Si precisa che le attività materiali al 31 dicembre 2021 includono il "diritto d'uso", determinato conformemente alle previsioni dell'IFRS 16, relativo agli immobili, per un ammontare di 63,8 milioni di euro, e a impianti e attrezzature, per un ammontare di 0,3 milioni di euro.

Le attività materiali includono, inoltre, il valore contabile dell'immobile presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sito in Milano, piazza Durante 11, per un importo complessivo, immobile e terreno, di 63,8 milioni di euro.

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

L'impairment test dell'avviamento iscritto in bilancio, effettuato al 31 dicembre 2021, non ha fatto emergere alcuna evidenza di perdite di valore; per ogni ulteriore informazione relativa al test di impairment si rinvia alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato della nota integrativa consolidata.

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono i Marchi e domini Fineco, per un importo di 27,5 milioni di euro, e i software che presentano utilità pluriennale, necessari al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte del Gruppo di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario, per un importo di 11,5 milioni di euro.

Si precisa che i Marchi e domini Fineco sono attività immateriali a vita utile indefinita e sono soggetti ad impairment test unitamente all'Avviamento.

(Importi in migliaia)
Attività immateriali Saldo al
31/12/2020
Investimenti Anno
2021
Altre variazioni e
vendite Anno
2021
Ammortamenti e
rettifiche Anno
2021
Saldo al
31/12/2021
Software 11.864 6.176 - (6.541) 11.499
Marchi 27.459 - - - 27.459
Altre attività immateriali 274 - - (148) 126
Totale 39.597 6.176 - (6.689) 39.084

Crediti d'imposta acquistati

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nel corso dell'esercizio 2021 nell'ambito del Decreto Legge 34/2020, per un importo di bilancio di 508,8 milioni di euro. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

I crediti d'imposta vengono inizialmente rilevati al prezzo dell'operazione, comprensivi dei costi iniziali direttamente attribuibili all'operazione, e successivamente misurati con un modello contabile basato sull'IFRS 9 corrispondente ad un business model "Held To Collect", che prevede la misurazione al costo ammortizzato. I proventi di competenza del periodo rilevati a conto economico sono determinati ammortizzando secondo una logica finanziaria la differenza fra il valore nominale del credito d'imposta acquistato e l'importo riconosciuto al cliente maggiorato dei costi diretti iniziali connessi alla pratica (per maggiori dettagli in merito al trattamento contabile si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata).

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Attività fiscali
Attività correnti - 5.165 (5.165) -100,0%
Attività fiscali anticipate 43.056 28.859 14.197 49,2%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 2.772 3.300 (528) -16,0%
Totale ante compensazione IAS 12 45.828 37.324 8.504 22,8%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (2.853) (24.010) 21.157 -88,1%
Totale Attività fiscali 42.975 13.314 29.661 222,8%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 5.397 3.603 1.794 49,8%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
1.299 2.359 (1.060) -44,9%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.236 6.361 (1.125) -17,7%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 14.593 15.632 (1.039) -6,6%
- titoli e cedole da regolare 1.435 1.135 300 26,4%
- altre operazioni 13.158 14.497 (1.339) -9,2%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali" 352.224 258.997 93.227 36,0%
- acconti d'imposta 346.953 254.480 92.473 36,3%
- crediti d'imposta 5.271 4.486 785 17,5%
- acconti d'imposta su TFR - 31 (31) -100,0%
Partite in attesa di regolamento 6.480 2.627 3.853 146,7%
- effetti, assegni ed altri documenti 6.480 2.627 3.853 146,7%
Partite in corso di lavorazione 5.900 5.600 300 5,4%
- POS, bancomat e Visa debit 5.897 5.591 306 5,5%
- altre 3 9 (6) -66,7%
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 4 14 (10) -71,4%
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie
13.562 34.738 (21.176) -61,0%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 79.566 30.696 48.870 159,2%
Totale Altre attività 484.261 360.627 123.634 34,3%

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12.

L'incremento delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuto principalmente all'iscrizione di imposte differite attive sugli avviamenti riallineati ex art. 110 del D.L 104/2020 per 10 milioni di euro e all'iscrizione della quota 2021 del beneficio fiscale Patent Box sui software ex L. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015 per 4,4 milioni di euro.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia che al 31 dicembre 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", mentre al 31 dicembre 2020 erano rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", per un importo di 19,5 milioni di euro. È stata inoltre prevista una specifica evidenza delle operazioni effettuate con carte di debito da addebitare alla clientela, voce "Partite in corso di lavorazione – operazioni POS, bancomat e Visa debit", rappresentate al 31 dicembre 2020 nella voce "Partite definitive non imputabili ad altre voci - altre operazioni".

L'incremento dei "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" è determinato, principalmente, dall'incremento dei risconti attivi relativi ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari e dalla

suddetta differente rappresentazione dei risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete.

Con riferimento alla voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", senza considerare la succitata differente rappresentazione la voce registrerebbe una riduzione di 1,6 milioni di euro, determinata da minori risconti attivi relativi a spese amministrative.

Si rileva, infine, un incremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali", per un importo di 93,2 milioni di euro, determinato, principalmente, da maggiori acconti versati, in qualità di sostituti di imposta, per l'imposta sostitutiva sui redditi diversi.

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche centrali 1.034.228 949.604 84.624 8,9%
Debiti verso banche 190.985 115.255 75.730 65,7%
Conti correnti e depositi a vista 62.800 43.317 19.483 45,0%
Finanziamenti 42.437 53.422 (10.985) -20,6%
- Pronti contro termine passivi 42.437 53.422 (10.985) -20,6%
Debiti per leasing 3.910 4.225 (315) -7,5%
Altri debiti 81.838 14.291 67.547 472,7%
Totale 1.225.213 1.064.859 160.354 15,1%

I Debiti verso banche sono pari 1.225,2 milioni di euro ed evidenziano un incremento di 160,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020.

La voce "Debiti verso banche centrali" include, esclusivamente, il deposito acceso con la Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III, incrementato nel corso dell'esercizio 2021 di 95 milioni di euro per la partecipazione alla 7^ tranche del programma.

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita principalmente dai conti correnti aperti da banche clienti per 62,4 milioni di euro (42,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

La voce "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. La voce non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della nota integrativa consolidata.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e operazioni di prestito titoli per 81,8 milioni di euro (14,2 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Conti correnti e depositi a vista 29.518.974 28.033.748 1.485.226 5,3%
Depositi a scadenza 1 213 (212) -99,5%
Finanziamenti 100.301 103.584 (3.283) -3,2%
- Pronti contro termine passivi 100.301 103.584 (3.283) -3,2%
Debiti per leasing 61.425 61.988 (563) -0,9%
Altri debiti 167.021 160.207 6.814 4,3%
Debiti verso clientela 29.847.722 28.359.740 1.487.982 5,2%

I Debiti verso clientela ammontano a 29.847,7 milioni di euro, in crescita di 1.488 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, e sono rappresentati principalmente dai conti correnti della clientela, che evidenziano un incremento di 1.485,2 milioni di euro (+5,3%).

La voce "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" è costituita da:

  • operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 91,9 milioni di euro;
  • operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS e regolate tramite una Controparte Centrale, oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 8,4 milioni di euro.

La voce non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della nota integrativa consolidata.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 54,4 milioni di euro (54,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 56,8 milioni di euro (47,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 55,8 milioni di euro (57,8 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

Titoli in circolazione

Nel mese di ottobre 2021 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento della sua prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred per un importo nominale di 500 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari allo 0,5%. Il titolo è valutato al costo ammortizzato e presenta un valore di bilancio di 497,3 milioni di euro.

Il collocamento è stato effettuato nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria attualmente richiesto al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione sono pari a 4,4 milioni di euro (5,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020) e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari 0,3 milioni di euro (0,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,9 milioni di euro (3,6 milioni di euro al 31 dicembre 2020), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti derivati CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), Opzioni Knock Out e Turbo Certificates emessi, negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, per un importo complessivo 2,2 milioni di euro (1,9 milioni di euro al 31 dicembre 2020).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Passività fiscali
Passività correnti 35.864 10.204 25.660 251,5%
Passività fiscali differite 2.853 27.759 (24.906) -89,7%
Totale ante compensazione IAS 12 38.717 37.963 754 2,0%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (2.853) (24.010) 21.157 -88,1%
Totale Passività fiscali 35.864 13.953 21.911 157,0%
Altre passività
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 337 224 113 50,4%
Altri debiti relativi al personale dipendente 16.069 14.400 1.669 11,6%
Contributi previdenziali da versare 7.818 7.012 806 11,5%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari
32.888 32.889 (1) -0,0%
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni 35 47 (12) -25,5%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 51.357 49.338 2.019 4,1%
- titoli e cedole da regolare 11.535 11.513 22 0,2%
- deleghe di pagamento 27.339 28.777 (1.438) -5,0%
- altre partite 12.483 9.048 3.435 38,0%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" 102.033 48.532 53.501 110,2%
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 54.332 37.519 16.813 44,8%
- altre 47.701 11.013 36.688 333,1%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 15.407 23.273 (7.866) -33,8%
Partite in attesa di regolamento 88.879 83.525 5.354 6,4%
- bonifici in partenza 88.851 83.522 5.329 6,4%
- POS e bancomat 28 3 25 833,3%
Partite in corso di lavorazione 1.018 662 356 53,8%
- bonifici in arrivo 986 647 339 52,4%
- altre partite in corso di lavorazione 32 15 17 113,3%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività
finanziarie
361 160 201 125,6%
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.886 9.731 8.155 83,8%
Somme a disposizione della clientela 8.756 3.991 4.765 119,4%
Trattamento di fine rapporto 5.033 4.924 109 2,2%
Fondo per rischi ed oneri 116.756 112.641 4.115 3,7%
Totale Altre passività 464.633 391.349 73.284 18,7%

Precisiamo che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, sono rappresentate principalmente da passività fiscali correnti che evidenziano un incremento di 25,7 milioni di euro.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia, in particolare, l'incremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Passività fiscali" per 53,5 milioni di euro, dovuto principalmente all'incremento del debito rilevato per l'imposta di bollo e all'imposta sostitutiva sul risparmio amministrato da versare.

Il Fondo per rischi ed oneri si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, per un importo di 52 migliaia di euro (61 migliaia di euro al 31 dicembre 2020);
  • Fondi rischi ed oneri Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 116,7 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione.

Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate 52 61 (9) -14,8%
Controversie legali e fiscali 28.288 28.363 (75) -0,3%
- Cause in corso 20.635 20.518 117 0,6%
- Reclami 3.917 4.109 (192) -4,7%
- Vertenze fiscali 3.736 3.736 - 0,0%
Oneri per il personale 5.918 5.088 830 16,3%
Altri 82.498 79.129 3.369 4,3%
- Indennità suppletiva clientela 79.801 73.136 6.665 9,1%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 434 416 18 4,3%
- Altri fondi 2.263 5.577 (3.314) -59,4%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 116.704 112.580 4.124 3,7%
Totale fondo rischi ed oneri 116.756 112.641 4.115 3,7%

Si precisa che la voce "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Capitale sociale 201.267 201.153 114 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - 0,0%
Riserve 650.202 664.492 (14.290) -2,2%
- Riserva legale 40.253 40.229 24 0,1%
- Riserva straordinaria 550.415 571.229 (20.814) -3,6%
- Riserva azioni proprie 1.440 1.189 251 21,1%
- Altre riserve 58.094 51.845 6.249 12,1%
(Azioni proprie) (1.440) (1.189) (251) 21,1%
Riserve da valutazione (5.877) (2.833) (3.044) 107,4%
Strumenti di capitale 500.000 500.000 - 0,0%
Utile (Perdita) d'esercizio 380.711 323.571 57.140 17,7%
Totale 1.726.797 1.687.128 39.669 2,4%

Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale ammonta a 201,3 milioni di euro, composto da 609.899.770 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,3 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 550,4 milioni di euro, di cui 86,4 milioni soggetti ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1,4 milioni di euro;
  • Altre Riserve:
    • o Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 36,4 milioni di euro;
    • o Riserva da consolidamento, per un ammontare pari a 16,1 milioni di euro;
    • o Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5,6 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato include i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement17, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. Nel corso dell'esercizio 2021 i pagamenti delle cedole sono stati contabilizzati a diminuzione della Riserva straordinaria per complessivi 7 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%. Nel corso dell'esercizio 2021 i pagamenti delle cedole sono stati contabilizzati a diminuzione della Riserva straordinaria per complessivi 12,8 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 104.629 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 0,03 milioni di euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 241.098 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della seconda tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, attribuite nel 2019, e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 0,08 milioni di euro con efficacia dal 31 marzo 2021.

17 Unrated e unlisted.

A fronte dei suddetti aumenti di capitale sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per il medesimo ammontare. La suddetta riserva è stata, inoltre, utilizzata a fronte dei costi di transazione direttamente attribuibili alle operazioni.

Come riportato negli "Eventi di rilievo del periodo", si ricorda che tenuto conto della Raccomandazioni della Banca Centrale Europea BCE/2020/62 del 15 dicembre 2020 e della Banca d'Italia del 16 dicembre 2020, concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi bancari avrebbero dovuto adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, proposta approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021. In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la Raccomandazione BCE/2020/62, invitando comunque le banche ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business e senza sottostimare il rischio che perdite aggiuntive potranno in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno adottate giungeranno a scadenza. In data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche, che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020, con la quale, in linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, ha comunicato che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione sarebbe rimasta in vigore fino al 30 settembre 2021 e che Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP.

Fermo il dialogo allora in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di 323.246.878,10 euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. In data 21 ottobre 2021 l'Assemblea degli Azionisti ha approvato la suddetta proposta. La cedola è stata staccata il 22 novembre 2021 e messa in pagamento il 24 novembre 2021.

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 122.866 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,4 milioni di euro. Nel corso del 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 0,8 milioni di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un importo complessivo di 0,6 milioni di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è incrementata complessivamente di 0,2 milioni di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di 5,8 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per 0,6 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari delle tranche azionarie relative al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un totale di 52.068 azioni ordinarie FinecoBank.

Le Riserve da valutazione è costituita:

  • per 0,4 milioni di euro dalla riserva netta positiva da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione negativa di 2 milioni di euro nel corso dell'esercizio 2021, di cui -0,3 milioni di euro relativi alla variazione negativa di fair value e -1,7 milioni di euro relativi al rigiro a conto economico della riserva al 31 dicembre 2020 per realizzi;
  • per -6,3 milioni di euro dalla Riserva negativa piani a benefici definiti, che registra una variazione negativa di 1,1 milioni di euro nell'esercizio 2021 per effetto della contabilizzazione di perdite attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela.

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
Descrizione Patrimonio netto di cui: Risultato Netto
31/12/2021 31/12/2021
Saldi di FinecoBank 1.698.631 368.601
Effetto del consolidamento di Fineco AM 89.740 73.684
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (61.574) (61.574)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo 1.726.797 380.711

L'azionariato

L'azionariato Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è di 201.266.924,10 euro, composto da 609.899.770 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Alla data del 31 dicembre 2021 i principali azionisti risultano essere i seguenti:

Maggiori Azionisti % di possesso
BlackRock Inc. 9,196%
Capital Research and Management Company 5,040%
FMR LLC 3,375%

I risultati economici Conto economico riclassificato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 280.030 279.733 297 0,1%
di cui Interessi netti 247.889 270.728 (22.839) -8,4%
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 32.141 9.005 23.136 256,9%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (26) - (26) -
Commissioni nette 450.808 379.351 71.457 18,8%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 74.308 86.769 (12.461) -14,4%
Saldo altri proventi/oneri (1.310) 1.933 (3.243) -167,8%
RICAVI 803.810 747.786 56.024 7,5%
Spese per il personale (109.600) (99.546) (10.054) 10,1%
Altre spese amministrative (262.546) (228.536) (34.010) 14,9%
Recuperi di spesa 139.471 110.512 28.959 26,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (26.218) (25.440) (778) 3,1%
Costi operativi (258.893) (243.010) (15.883) 6,5%
RISULTATO DI GESTIONE 544.917 504.776 40.141 8,0%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.655) (3.344) 1.689 -50,5%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 543.262 501.432 41.830 8,3%
Altri oneri e accantonamenti (49.938) (34.076) (15.862) 46,5%
Profitti netti da investimenti 1.079 (6.262) 7.341 117,2%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 494.403 461.094 33.309 7,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (113.692) (137.523) 23.831 -17,3%
RISULTATO D'ESERCIZIO 380.711 323.571 57.140 17,7%
RISULTATO D'ESERCIZIO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 380.711 323.571 57.140 17,7%

Margine finanziario

Il Margine finanziario si attesta a 280 milioni di euro, stabile rispetto all'esercizio precedente (+0,3 milioni di euro) grazie ai Profitti da gestione della Tesoreria, che hanno controbilanciato la flessione del margine d'interesse causata principalmente dalla discesa dei tassi d'interesse di mercato.

Gli Interessi netti dell'esercizio 2021 si attestano 247,9 milioni di euro, in diminuzione dell'8,4% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, delle politiche espansive della Banca Centrale Europea che hanno comportato una discesa dei tassi di mercato e una riduzione degli spread di credito. I rendimenti dei titoli sottoscritti nel corso del 2021, infatti, hanno avuto dei rendimenti inferiori rispetto ai titoli UniCredit S.p.A., giunti a naturale scadenza nel corso dell'esercizio 2021, che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. La riduzione della voce è stata parzialmente compensata dal contributo positivo apportato dall'aumento dell'attività di lending. Nella voce Interessi netti sono ricondotti, inoltre, i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo, per un importo di 4,7 milioni di euro (3,1 milioni di euro nell'esercizio 2020).

Il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari allo 0,80% (1,00% al 31 dicembre 2020).

I Profitti da gestione della Tesoreria si attestano a 32,1 milioni di euro ed includono gli utili netti generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per 29,2 milioni di euro (7,2 milioni di euro nell'esercizio 2020) e utili netti generati dalla vendita di titoli contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per 2,9 milioni di euro (1,8 milioni di euro nell'esercizio 2020). Le vendite sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Nella tabella seguente si riporta un dettaglio degli interessi attivi, suddivisi in funzione delle attività/passività finanziare che li hanno originati.

(Importi in migliaia)
Interessi Attivi Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
695 1.274 (579) -45,4%
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 4 3 1 33,3%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da banche
59.469 99.645 (40.176) -40,3%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi
da clientela
133.349 127.013 6.336 5,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a
banche
89 30 59 196,7%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a
clientela
75.768 65.936 9.832 14,9%
Derivati di copertura (34.309) (21.024) (13.285) 63,2%
Altre attività 2.448 436 2.012 461,5%
Passività finanziarie 13.085 5.005 8.080 161,4%
Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria 4.740 3.057 1.683 55,1%
Totale interessi attivi 255.338 281.375 (26.037) -9,3%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si riducono per effetto delle vendite dei titoli realizzate nell'esercizio 2021.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A., la cui diminuzione è imputabile alla discesa dei tassi di mercato e alla riduzione dei volumi per effetto del rimborso di titoli giunti a scadenza.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati e Enti sovranazionali. L'incremento è imputabile principalmente alla crescita dei volumi per effetto degli acquisti effettuati nell'esercizio.

Con riferimento agli interessi su Attività finanziarie al costo ammortizzato si riporta di seguito una tabella che dettaglia la composizione per controparte, banche e clientela, e forma tecnica:

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi attivi Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 89 30 59 196,7%
- pronti contro termine 1 13 (12) -92,3%
- depositi vincolati 88 17 71 417,6%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 75.768 65.936 9.832 14,9%
- conti correnti 15.963 14.326 1.637 11,4%
- pronti contro termine 16.001 11.348 4.653 41,0%
- mutui 22.362 18.370 3.992 21,7%
- carte di credito 3.996 4.538 (542) -11,9%
- prestiti personali 17.408 17.297 111 0,6%
- altri finanziamenti 38 57 (19) -33,3%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche non evidenziano variazioni significative rispetto all'esercizio 2020.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 75,8 milioni di euro, registrando un incremento del 14,9% rispetto all'esercizio precedente, con un contributo positivo da parte di tutte le forme tecniche di impiego grazie alla crescita dei volumi, ad eccezioni delle carte di credito che registrano una flessione dell'11,9%.

La voce Derivati di copertura include i differenziali attivi e passivi dei contratti derivati stipulati a copertura del rischio di tasso d'interesse.

Gli interessi attivi rilevati sulle Altre attività includono gli interessi maturati sui crediti d'imposta acquistati, per un importo di 2,4 milioni di euro. Come precedentemente descritto, la voce include anche gli interessi maturati sui crediti a vista verso banche rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Si segnala che coerentemente con la riclassifica patrimoniale dei crediti a vista verso banche, nella forma tecnica di conti correnti e depositi, dalla voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" alla voce "Cassa e disponibilità liquide", introdotta dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", gli interessi maturati sulle medesime attività sono stati riclassificati dalla voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Finanziamenti a banche" alla voce "Altre attività". Nell'esercizio 2020 tali interessi ammontavano a 0,4 milioni di euro.

Gli interessi attivi rilevati su Passività finanziarie si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, per un importo di 10,4 milioni di euro (0,4 milioni di euro nell'esercizio 2020), e agli interessi rilevati sulle operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS, per un importo di 2,1 milioni di euro (4,2 milioni di euro nell'esercizio 2020).

Gli Altri margini finanziari dell'attività di Tesoreria includono i proventi generati dall'attività di prestito titoli effettuata dalla tesoreria di Capogruppo.

Nella tabella seguente si riporta un dettaglio degli interessi passivi, suddivisi in funzione delle passività/attività finanziare che li hanno originati.

(Importi in migliaia)
Interessi Passivi Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (109) (231) 122 -52,8%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (1.541) (6.956) 5.415 -77,8%
Titoli in circolazione (614) - (614) n.a.
Attività finanziarie (5.185) (3.460) (1.725) 49,9%
Totale interessi passivi (7.449) (10.647) 3.198 -30,0%
Interessi netti 247.889 270.728 (22.839) -8,4%
Profitti da gestione della Tesoreria 32.141 9.005 23.136 256,9%
Margine finanziario 280.030 279.733 297 0,1%

Con riferimento agli interessi su Passività finanziarie al costo ammortizzato si riporta di seguito una tabella che dettaglia la composizione per controparte, banche e clientela, e forma tecnica:

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi passivi Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Interessi passivi su debiti verso banche (109) (231) 122 -52,8%
- conti correnti (98) 98 -100,0%
- altri finanziamenti (18) (24) 6 -25,0%
- debiti per leasing (91) (109) 18 -16,5%
Interessi passivi su debiti verso clientela (1.541) (6.956) 5.415 -77,8%
- conti correnti (652) (5.997) 5.345 -89,1%
- depositi vincolati (4) 4 -100,0%
- debiti per leasing (889) (955) 66 -6,9%

Gli interessi passivi su debiti verso banche non evidenziano variazioni significative rispetto all'esercizio 2020.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 1,5 milioni di euro, in riduzione del 77,8% rispetto all'esercizio precedente, grazie a minori interessi passivi su conti correnti della clientela.

Gli interessi passivi su Titoli in circolazione si riferiscono agli interessi maturati sul Senior Preferred Bond emesso da FinecoBank il 14 ottobre 2021 nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria attualmente richiesto al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

Gli interessi passivi su Attività finanziarie si riferiscono, principalmente, agli interessi rilevati sui margini iniziali e i depositi a garanzia versati per l'operatività in derivati e sui mercati finanziari, agli interessi rilevati su titoli di proprietà e agli interessi rilevati sulle disponibilità liquide presso banche e banche centrali.

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Margine finanziario 280.030 279.733 297 0,1%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (26) - (26) n.a.
Commissioni nette 450.808 379.351 71.457 18,8%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 74.308 86.769 (12.461) -14,4%
Saldo altri proventi/oneri (1.310) 1.933 (3.243) -167,8%
RICAVI 803.810 747.786 56.024 7,5%

Dividendi e altri proventi su partecipazioni

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono esclusivamente l'effetto negativo rilevato nel conto economico dell'esercizio 2021 in seguito alla valutazione al patrimonio netto di Hi-MTF Sim S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole.

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
Riclassifica gestionale Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Brokerage 126.225 133.492 (7.267) -5,4%
di cui:
- Azioni 109.463 109.457 6 0,0%
- Obbligazioni 4.623 8.762 (4.139) -47,2%
- Derivati 10.138 13.424 (3.286) -24,5%
- Altre commissioni 2.001 1.849 152 8,2%
Investing 275.946 212.421 63.525 29,9%
di cui
- Collocamento 7.483 6.315 1.168 18,5%
- Gestione 327.875 252.489 75.386 29,9%
- Altre 4.846 1.633 3.213 196,8%
- Altre commissioni PFA (64.258) (48.016) (16.242) 33,8%
Banking 49.212 34.209 15.003 43,9%
Altro (575) (771) 196 -25,4%
Totale 450.808 379.351 71.457 18,8%

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 71,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, riconducibile, principalmente, alle commissioni Investing (+63,5 milioni di euro), grazie all'incremento del patrimonio medio gestito, generato dalla raccolta netta e dall'effetto mercato positivo, e al maggior contributo di Fineco AM. A tal proposito si evidenzia che l'incidenza dei Guided Product and Services rispetto al patrimonio

gestito totale si attesta al 76% al 31 dicembre 2021 rispetto a 73% al 31 dicembre 2020. Nel corso dell'esercizio 2021 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 98,2 milioni di euro. Si evidenzia inoltre la crescita delle commissioni generate dal Banking (+15 milioni di euro), mentre le commissioni nette relative al Brokerage hanno registrato una flessione (-7,3 milioni di euro), complice un contesto di mercato caratterizzato da una volatilità inferiore rispetto al 2020, mantenendo comunque un valore elevato grazie all'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca e alla rivisitazione dell'offerta.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia una riduzione di 12,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. In tale ambito è opportuno sottolineare che l'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca, l'ampliamento della quota di mercato e la rivisitazione dell'offerta hanno consentito di compensare parzialmente la riduzione rilevata rispetto ai risultati estremamente positivi registrati nell'esercizio 2020 grazie al contesto di mercato che era stato caratterizzato da una forte volatilità.

Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC Class "C" e l'esposizione in titoli di capitale rilevata a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2021, rispettivamente, un risultato positivo di 0,4 milioni di euro (+0,6 milioni di euro nell'esercizio 2020) e un risultato negativo di 0,7 milioni di euro (-1,4 milioni di euro nell'esercizio 2020). Nel corso dell'esercizio sono state vendute le preferred shares di Visa INC Class "A" detenute in portafoglio al 31 dicembre 2020 generando un risultato positivo nel conto economico dell'esercizio 2021 di 0,3 milioni di euro (l'utile complessivamente rilevato sulle preferred shares di Visa INC Class "A" è stato pari a 5,1 milioni di euro, al lordo delle imposte).

Il Saldo altri proventi/oneri è negativo per 1,3 milioni di euro ed evidenzia una riduzione di 3,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Nell'esercizio 2021 la voce include indennizzi e rimborsi riconosciuti alla clientela per costi erroneamente addebitati in tema di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e correttezza delle relazioni con la clientela per circa 1,5 milioni di euro, oltre a maggiori oneri per cause e accordi transattivi e minori rimborsi assicurativi.

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Spese per il personale (109.600) (99.546) (10.054) 10,1%
Altre spese amministrative (262.546) (228.536) (34.010) 14,9%
Recuperi di spesa 139.471 110.512 28.959 26,2%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (26.218) (25.440) (778) 3,1%
Totale costi operativi (258.893) (243.010) (15.883) 6,5%

Costi Operativi

I costi operativi evidenziano un incremento del 6,5% rispetto all'esercizio precedente, determinato principalmente da spese strettamente collegate alla crescita del business (attività, masse, clientela e struttura), certificato dal cost/income ratio che si attesta al 32,2% (32,5% al 31 dicembre 2020).

Le Spese per il personale si attestano a 109,6 milioni di euro, di cui 8,2 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento del 10,1% rispetto all'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.262 unità del 31 dicembre 2020 alle 1.305 unità al 31 dicembre 2021.

(Importi in migliaia)
Spese del personale Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
1) Personale dipendente (107.508) (97.593) (9.915) 10,2%
- salari e stipendi (73.451) (66.653) (6.798) 10,2%
- oneri sociali (17.850) (17.085) (765) 4,5%
- indennità di fine rapporto (748) (916) 168 -18,3%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (60) (65) 5 -7,7%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: (5.169) (4.263) (906) 21,3%
a) a contribuzione definita (5.169) (4.263) (906) 21,3%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri (4.703) (3.817) (886) 23,2%
- altri benefici a favore di dipendenti (5.527) (4.794) (733) 15,3%
2) Amministratori e sindaci (2.096) (1.800) (296) 16,4%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre
aziende
13 36 (23) -63,9%
4) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la
società
(9) (189) 180 -95,2%
Totale spese per il personale (109.600) (99.546) (10.054) 10,1%

Altre Spese Amministrative e Recuperi di spesa Esercizio (Importi in migliaia)
Variazioni
2021
2020
Assoluta
%
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (145.162) (117.044) (28.118) 24,0%
2) COSTI E SPESE DIVERSE 22.087 (981) 23.068 -2351,5%
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (20.898) (22.896) 1.998 -8,7%
Comunicazioni su mass media (17.686) (20.268) 2.582 -12,7%
Marketing e promozioni (2.749) (2.203) (546) 24,8%
Sponsorizzazioni (456) (360) (96) 26,7%
Convention e comunicazione interna (7) (65) 58 -89,2%
B) Spese relative al rischio creditizio (1.549) (1.442) (107) 7,4%
Spese recupero crediti (240) (181) (59) 32,6%
Informazioni commerciali e visure (1.309) (1.261) (48) 3,8%
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti
finanziari
(2.455) (2.164) (291) 13,4%
Altre spese relative al personale (245) (579) 334 -57,7%
Spese consulenti finanziari (2.015) (1.282) (733) 57,2%
Spese di viaggio (140) (248) 108 -43,5%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (55) (55) - 0,0%
D) Spese relative all'ICT (51.275) (46.108) (5.167) 11,2%
Spese hardware - affitto e manutenzione (3.121) (3.131) 10 -0,3%
Spese software - affitto e manutenzione (12.294) (11.244) (1.050) 9,3%
Sistemi di comunicazione ICT (7.359) (8.359) 1.000 -12,0%
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (14.113) (10.068) (4.045) 40,2%
Infoprovider finanziari (14.388) (13.306) (1.082) 8,1%
E) Consulenze e servizi professionali (5.164) (4.381) (783) 17,9%
Consulenze e servizi professionali relative ad attività ordinarie (3.881) (3.219) (662) 20,6%
Consulenze e servizi professionali per progetti one-off di
adeguamento normativo
(40) (67) 27 -40,3%
Consulenze e servizi professionali per strategia, evoluzione
del business e ottimizzazione organizzativa
(551) (676) 125 -18,5%
Spese legali (461) (256) (205) 80,1%
Cause legali (231) (163) (68) 41,7%
F) Spese relative agli immobili (4.722) (4.440) (282) 6,4%
Service area immobiliare (85) 85 -100,0%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (404) (132) (272) 206,1%
Manutenzione locali (921) (524) (397) 75,8%
Fitti passivi per locazione immobili (937) (962) 25 -2,6%
Pulizia locali (326) (861) 535 -62,1%
Utenze (2.134) (1.876) (258) 13,8%
G) Altre spese di funzionamento (29.127) (27.853) (1.274) 4,6%
Servizi di sicurezza e sorveglianza (280) (199) (81) 40,7%
Spese postali e trasporto documenti (3.460) (3.319) (141) 4,2%
Servizi amministrativi e logistici (17.179) (16.450) (729) 4,4%
Assicurazioni (3.992) (3.622) (370) 10,2%
Stampati e cancelleria (577) (721) 144 -20,0%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (2.323) (2.019) (304) 15,1%
Altre spese amministrative (1.316) (1.523) 207 -13,6%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.194) (2.209) 15 -0,7%
I) Recupero spese 139.471 110.512 28.959 26,2%
Recupero spese accessorie 43 69 (26) -37,7%
Recuperi di imposte 139.428 110.443 28.985 26,2%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (123.075) (118.025) (5.050) 4,3%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 123,1 milioni di euro, con un incremento di 5,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Come sopra descritto, l'incremento è imputabile principalmente a spese strettamente collegate alla crescita del business, tra le quali si segnalano:

• "Spese relative all'ICT" per 5,2 milioni di euro, riconducibili principalmente all'incremento della voce "Spese software – affitto e manutenzione" per 1,1 milioni di euro, "Consulenza e servizi ICT resi da terzi" per 4 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 1,1 milioni di euro;

• "Altre spese di funzionamento" per 1,3 milioni di euro, riconducibili principalmente all'incremento della voce "Servizi amministrativi e logistici" per 0,7 milioni di euro.

mentre si evidenzia una riduzione delle "Spese di pubblicità – Marketing e comunicazione" per 2 milioni di euro.

Anche la voce "Imposte indirette e tasse" al netto dei "Recuperi di imposte" evidenzia una riduzione di 0,9 milioni di euro.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali evidenziano un incremento di 0,8 milioni di euro riconducibile principalmente maggiori ammortamenti di software.

Risultato lordo dell'operatività corrente

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
RISULTATO DI GESTIONE 544.917 504.776 40.141 8,0%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(1.655) (3.344) 1.689 -50,5%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 543.262 501.432 41.830 8,3%
Altri oneri e accantonamenti (49.938) (34.076) (15.862) 46,5%
Profitti netti da investimenti 1.079 (6.262) 7.341 -117,2%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 494.403 461.094 33.309 7,2%

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni nell'esercizio 2021 si attestano a -1,7 milioni di euro (-3,3 milioni di euro nell'esercizio 2020) e beneficiano di riprese di valore riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico per un importo di circa 2 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 49,9 milioni di euro in crescita del 46,5% rispetto all'esercizio 2020. Si evidenziano, in particolare, i maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) per un importo complessivamente pari a 32,3 milioni di euro rispetto ai 25,9 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, a causa, in particolare, dell'incremento delle contribuzioni ordinarie richieste alle consorziate per l'anno 2021. Nel corso dell'esercizio 2021, inoltre, è stato rilevato il contributo ordinario annuo richiesto per l'anno 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund), per un importo pari a 5,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro per l'esercizio 2020), e le contribuzioni addizionali al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamate da Banca d'Italia presso il sistema bancario, per un importo di 1,9 milioni di euro (0,2 milioni di euro per l'esercizio 2020).

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,1 milioni di euro, evidenziando un incremento di 7,3 milioni di euro rispetto all'esercizio 2020, e beneficiano di riprese di valore riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico per un importo di circa 3,1 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Si ricorda che nell'esercizio 2020 l'aggiornamento degli scenari macroeconomici aveva determinato rettifiche di valore per circa 5,5 milioni di euro.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 494,4 milioni di euro, in aumento del 7,2% rispetto all'esercizio 2020. Il risultato è stato conseguito, principalmente, grazie alla crescita delle Commissioni nette (+71,5 milioni di euro), parzialmente compensate dalla riduzione del Risultato negoziazione, coperture e fair value (-12,5 milioni di euro), dalla crescita dei Costi operativi (-15,9 milioni di euro) e dai maggiori oneri sistemici rilevati negli Altri oneri e accantonamenti (-15,9 milioni di euro). È necessario precisare che il risultato beneficia anche delle riprese di valore rilevate nelle Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni e nei Profitti netti da investimenti riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2021 precedentemente illustrate18, il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesterebbe a 495,1 milioni di euro, evidenziando una crescita del 7,1% rispetto all'esercizio 2020, anch'esso depurate delle poste non ricorrenti registrate19 .

18 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,7 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 19 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,4 milione di euro (al lordo dell'effetto fiscale).

Imposte sul reddito dell'esercizio

(Importi in migliaia)
Imposte sul reddito d'esercizio Esercizio Variazioni
2021 2020 Assoluta %
Oneri per imposte correnti IRES (111.477) (88.676) (22.801) 25,7%
Oneri per imposte correnti IRAP (26.001) (21.560) (4.441) 20,6%
Oneri per imposte correnti estere (10.592) (7.570) (3.022) 39,9%
Totale imposte correnti (148.070) (117.806) (30.264) 25,7%
Variazione delle imposte anticipate 13.121 (19.638) 32.759 -166,8%
Variazione delle imposte differite 23.928 (80) 24.008 -30010,0%
Totale imposte differite 37.049 (19.718) 56.767 -287,9%
Imposta sostitutiva (2.671) - (2.671) n.a.
Imposte sul reddito d'esercizio (113.692) (137.524) 23.832 -17,3%

Le Imposte sul reddito dell'esercizio sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare, a decorrere dal 2019 sono state recepite le disposizioni recate dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5.8.2019, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa, e la successiva modifica apportata dalla legge 160/2019 relativa alla deducibilità delle rettifiche su crediti verso la clientela, da effettuarsi in periodi d'imposta futuri. Infine, è stato tenuto conto delle nuove disposizioni contenute nel Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (c.d. Decreto crescita).

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

Con riferimento al Patent Box ex L. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015, dopo aver vantato il beneficio fiscale per il quinquennio 2015-2019 a seguito di accordo con l'Agenzia delle entrate nel 2020 per il marchio e alcuni software, tenuto conto dell'accoglimento dell'istanza di rinnovo per il quinquennio successivo 2020-2024 e nelle more della definizione del previsto accordo di ruling, nell'esercizio 2021 è stato rilevato per competenza il beneficio stimato previsto per quanto riguarda i software - stante l'esclusione del marchio per espressa previsione normativa.

Inoltre FinecoBank ha esercitato l'opzione per il riallineamento degli avviamenti in base all'art. 110 del D.L. 104/2020. La citata disposizione ha comportato a fronte del pagamento dell'imposta sostitutiva sul riallineamento pari a 2,7 milioni di euro, il rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti per 24,5 milioni di euro e l'iscrizione di imposte differite attive IRES per 8,5 milioni di euro e IRAP per 1,7 milioni di euro. Conseguentemente è stato apposto il vincolo di sospensione di imposta a valere sulla riserva straordinaria per l'importo di 86,4 milioni di euro. A partire dall'esercizio 2021 è iniziato il piano di ammortamento degli avviamenti per una quota pari ad un cinquantesimo dell'importo riallineato.

Risultato d'esercizio e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato d'esercizio, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% da FinecoBank, si attesta a 380,7 milioni di euro, evidenziando un incremento del 17,7% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2021 precedentemente illustrate20, il Risultato d'esercizio sarebbe pari a 349,2 milioni di euro, in crescita del 7,6% rispetto al Risultato d'esercizio del 2020, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate21 .

20 Beneficio fiscale derivante dall'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, per un importo di 32 milioni di euro, e variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,5 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale). 21 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La controllante: FinecoBank S.p.A.

I risultati della controllante e della controllata Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2020 e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale.

Principali indici di bilancio

Dati struttura

Dati al
31/12/2021 31/12/2020
N° Dipendenti 1.261 1.226
N° Consulenti finanziari 2.790 2.606
N° Negozi finanziari operativi ¹ 424 410

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 5.416.604 4.008.307 1.408.297 35,1%
Totale dell'attivo 33.819.561 31.725.094 2.094.467 6,6%
Raccolta diretta da clientela ² 29.495.292 28.013.982 1.481.310 5,3%
Raccolta indiretta da clientela ³ 78.420.121 63.695.135 14.724.986 23,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 107.915.413 91.709.117 16.206.296 17,7%
Patrimonio 1.698.631 1.671.070 27.561 1,6%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie);

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park;

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 16,02% 12,64%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,09% 1,62%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 72,63% 75,47%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 87,21% 88,30%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 5,02% 5,27%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 18,36% 14,31%
Qualità del credito Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,08% 0,09%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,04% 0,05%
Coverage ¹ - Sofferenze 88,70% 90,29%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 66,10% 68,92%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 50,05% 63,82%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 82,15% 86,15%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 840.053 1.072.855
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.340.053 1.572.855
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 4.576.088 3.781.238
Ratio - Capitale primario di classe 1 18,36% 28,37%
Ratio - Capitale di classe 1 29,28% 41,60%
Ratio - Totale fondi propri 29,28% 41,60%
Dati al
31/12/2021 31/12/2020
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.340.053 1.572.855
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 33.997.696 32.762.206
Indicatore di leva finanziaria 3,94% 4,80%

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2021 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive e Regolamenti che ne modificano il contenuto, tra i quali si citano in particolare la Direttiva (UE) 878/2019 (c.d. CRD V), il Regolamento (UE) 876/2019 (c.d. CRR II) e il Regolamento (UE) 873/2020 del Parlamento Europeo e del Consiglio (c.d. CRR Quick-fix), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2021, i Fondi Propri della Banca ammontano a 1.340,1 milioni di euro, comprensivi dell'intero utile dell'esercizio 2021, pari a 368,6 milioni di euro, al netto di dividendi da distribuire per complessivi 237,9 milioni di euro, che il Consiglio di Amministrazione proporrà all'approvazione dell'Assemblea degli Azionisti convocata per il 28 aprile 2022, ed oneri prevedibili pari a 1,5 milioni di euro, rappresentati dai ratei cedolari, al netto della relativa fiscalità, maturati sugli strumenti finanziari Additional Tier 1 emessi da FinecoBank, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Si ricorda che i Fondi Propri al 31 dicembre 2020 includevano gli utili dell'esercizio 2019 e 2020, interamente destinati a riserva in coerenza con le raccomandazioni della Banca Centrale Europea e di Banca d'Italia relative alla politica dei dividendi al tempo vigenti. Come precedentemente descritto, in seguito alla decisione della Banca Centrale Europea e di Banca d'Italia di non estendere oltre settembre 2021 la propria raccomandazione in materia di distribuzione di dividendi, l'Assemblea ordinaria degli Azionisti di FinecoBank, riunitasi in data 21 ottobre 2021, ha approvato la proposta di distribuzione di un dividendo, tratto dalla riserva di utili disponibile, per complessivi 323,2 milioni di euro, con conseguente riduzione dei Fondi Propri.

L'incremento delle Attività ponderate per il rischio nel corso dell'anno 2021 è riconducibile principalmente al rischio di credito dovuto alla crescita del business, in particolare all'attività di lending alla clientela e agli investimenti finanziari, anche a seguito del diverso trattamento regolamentare delle esposizioni nei confronti di controparti residenti nel Regno Unito dovuto alla Brexit. Inoltre, l'aggiornamento dell'Indicatore Rilevante con l'inclusione dei ricavi del 2021 e l'esclusione dei ricavi 2018 e l'introduzione della nuova metodologia SA-CCR prevista dal CRR II hanno generato rispettivamente un incremento del rischio operativo e del rischio di controparte.

In merito al coefficiente di leva finanziaria si precisa che, stante le disposizioni contenute nelle comunicazioni della Banca Centrale Europea e di Banca d'Italia rispettivamente del 18 giugno 2021 e del 30 giugno 2021, che dichiarano la sussistenza di circostanze eccezionali che hanno avuto inizio in data 31 dicembre 2019, a partire dalla data di riferimento del 30 giugno 2021, FinecoBank ha applicato le disposizioni dell'articolo 429 bis del CRR che consente di escludere dall'esposizione complessiva della Leva finanziaria talune esposizioni verso le banche centrali alla luce della pandemia COVID-19. Al 31 dicembre 2021 il valore dell'esenzione ammonta a 1.554 milioni di euro, con un impatto sull'indicatore di +0,17%. Il coefficiente di leva finanziaria si attesta al 3,94%, un livello ampiamente superiore rispetto al requisito regolamentare minimo applicabile (coefficiente di leva finanziaria adeguato - adjusted leverage ratio) pari al 3,19%.

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
ATTIVO 31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 1.442.791 2.006.348 (563.557) -28,1%
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 16.997 3.243 19,1%
Finanziamenti a banche 369.863 514.423 (144.560) -28,1%
Finanziamenti a clientela 5.983.767 4.517.351 1.466.416 32,5%
Altre attività finanziarie 24.563.234 23.942.489 620.745 2,6%
Coperture 125.913 74.451 51.462 69,1%
Attività materiali 149.506 150.883 (1.377) -0,9%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 38.978 39.438 (460) -1,2%
Attività fiscali 42.955 13.302 29.653 222,9%
Crediti d'imposta acquistati 508.764 - 508.764 -
Altre attività 483.948 359.810 124.138 34,5%
Totale dell'attivo 33.819.561 31.725.094 2.094.467 6,6%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 31/12/2020 Assoluta %
Debiti verso banche 1.225.213 1.064.859 160.354 15,1%
Debiti verso clientela 29.835.930 28.350.321 1.485.609 5,2%
Titoli in circolazione 497.266 - 497.266 -
Passività finanziarie di negoziazione 4.417 5.889 (1.472) -25,0%
Coperture 65.263 232.102 (166.839) -71,9%
Passività fiscali 34.647 13.324 21.323 160,0%
Altre passività 458.194 387.529 70.665 18,2%
Patrimonio 1.698.631 1.671.070 27.561 1,6%
- capitale e riserve 1.335.907 1.350.780 (14.873) -1,1%
- riserve da valutazione (5.877) (2.833) (3.044) 107,4%
- risultato netto 368.601 323.123 45.478 14,1%
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.819.561 31.725.094 2.094.467 6,6%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2021 30/09/2021 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020
Cassa e disponibilità liquide 1.442.791 1.998.227 1.847.506 1.462.177 2.006.348
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 23.589 21.393 26.233 16.997
Finanziamenti a banche 369.863 370.527 380.306 421.693 514.423
Finanziamenti a clientela 5.983.767 5.612.831 5.246.491 4.610.359 4.517.351
Altre attività finanziarie 24.563.234 24.424.488 24.629.068 25.374.711 23.942.489
Coperture 125.913 91.929 85.051 84.464 74.451
Attività materiali 149.506 151.013 152.126 147.098 150.883
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 38.978 37.151 38.056 38.902 39.438
Attività fiscali 42.955 49.385 38.304 7.582 13.302
Crediti d'imposta acquistati 508.764 393.970 75.065 8.789 -
Altre attività 483.948 221.218 253.540 270.440 359.810
Totale dell'attivo 33.819.561 33.463.930 32.856.508 32.542.050 31.725.094
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 30/09/2021 30/06/2021 31/03/2021 31/12/2020
Debiti verso banche 1.225.213 1.168.613 1.172.801 1.149.225 1.064.859
Debiti verso clientela 29.835.930 29.794.672 29.131.839 29.094.018 28.350.321
Titoli in circolazione 497.266 - - - -
Passività finanziarie di negoziazione 4.417 6.234 4.937 8.123 5.889
Coperture 65.263 90.522 118.586 139.836 232.102
Passività fiscali 34.647 70.495 34.387 46.510 13.324
Altre passività 458.194 415.294 530.431 351.187 387.529
Patrimonio 1.698.631 1.918.100 1.863.527 1.753.151 1.671.070
- capitale e riserve 1.335.907 1.667.333 1.665.819 1.674.255 1.350.780
- riserve da valutazione (5.877) (3.175) (1.863) (1.720) (2.833)
- risultato netto 368.601 253.942 199.571 80.616 323.123
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.819.561 33.463.930 32.856.508 32.542.050 31.725.094

La Cassa e disponibilità liquide, pari al 31 dicembre 2021 a 1.442,8 milioni di euro (2.006,3 milioni di euro al 31 dicembre 2020), è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model), conto utilizzato per la gestione della liquidità di breve termine, e TIPS (Target Instant Payment Settlement) presso Banca d'Italia, per un importo di 1.256,4 milioni di euro, oltre alla liquidità depositata sui correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli e per la gestione della liquidità dei clienti UK, per un importo di 186,1 milioni di euro. Rispetto al 31 dicembre 2020, si rileva una riduzione di 563,6 milioni di euro, principalmente imputabile alla riduzione delle disponibilità liquide detenute presso Banca d'Italia.

I Finanziamenti a banche si attestano a 369,9 milioni di euro, evidenziando una riduzione di 144,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020 per effetto, principalmente, della riduzione dei margini di variazione versati per l'operatività in derivati (-200,4 milioni di euro), parzialmente compensati da maggiori depositi presso banche (+26,1 milioni di euro) e dall'incremento della riserva obbligatoria presso Banca d'Italia (+26,5 milioni di euro).

I Finanziamenti a clientela si attestano a 5.983,8 milioni di euro, in aumento di 1.466,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2021, infatti, stati erogati 266 milioni di euro di prestiti personali, 1.030 milioni di euro di mutui e sono stati

(Importi in migliaia)

La controllante: FinecoBank S.p.A.

accordati fidi di conto corrente per un importo di 1.467 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 506,9 milioni di euro. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 4,4 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2020) con un coverage ratio dell'82,15%.

Le Altre attività finanziarie si attestano a 24.563 milioni di euro, in aumento di 620,7 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020. Il valore di bilancio dei titoli emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 3.856,4 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 5.738,9 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2020 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del 2021. Gli acquisti effettuati dalla Banca nel corso dell'esercizio 2021 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati.

I Crediti d'imposta acquistati includono il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nel corso dell'esercizio 2021 nell'ambito del Decreto Legge 34/2020, per un importo di bilancio di 508,8 milioni di euro. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

I Debiti verso banche sono pari a 1.225,2 milioni di euro, evidenziando una crescita di 160,4 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente alla liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III (+95 milioni di euro) e all'incremento dei margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati (+67,6 milioni di euro).

I Debiti verso clientela si attestano a 29.835,9 milioni di euro, in aumento di 1.485,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

I Titoli in circolazione, pari a 497,3 milioni di euro, includono esclusivamente il Senior Preferred Bond emesso da FinecoBank il 14 ottobre 2021 nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria attualmente richiesto al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

Il Patrimonio si attesta a 1.698,6 milioni di euro, evidenziando un incremento di 27,6 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2020, riconducibile principalmente all'utile dell'esercizio 2021, pari a 368,6 milioni di euro, compensato dalla distribuzione del dividendo tratto dalle riserve di utili approvato dall'Assemblea degli Azionisti del 21 ottobre 2021, per un importo complessivo di 323,2 milioni di euro, e dalle cedole degli strumenti AT1 emessi da FinecoBank pagate nel corso dell'esercizio 2021, il cui ammontare, al netto della relativa fiscalità, ha determinato una riduzione del patrimonio netto di 19,8 milioni di euro.

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(Importi in migliaia)

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico

Esercizio Variazioni 2021 2020 Assoluta % Margine finanziario 280.356 279.981 375 0,1% di cui Interessi netti 248.215 270.976 (22.761) -8,4% di cui Profitti da gestione della Tesoreria 32.141 9.005 23.136 256,9% Dividendi e altri proventi su partecipazioni 61.548 52.059 9.489 18,2% Commissioni nette 352.640 309.969 42.671 13,8% Risultato negoziazione, coperture e fair value 74.299 86.674 (12.375) -14,3% Saldo altri proventi/oneri (888) 2.144 (3.032) -141,4% RICAVI 767.955 730.827 37.128 5,1% Spese per il personale (101.447) (95.021) (6.426) 6,8% Altre spese amministrative (257.796) (224.359) (33.437) 14,9% Recuperi di spesa 139.471 110.512 28.959 26,2% Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (25.960) (25.193) (767) 3,0% Costi operativi (245.732) (234.061) (11.671) 5,0% RISULTATO DI GESTIONE 522.223 496.766 25.457 5,1% Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.655) (3.334) 1.679 -50,4% RISULTATO NETTO DI GESTIONE 520.568 493.432 27.136 5,5% Altri oneri e accantonamenti (49.938) (34.076) (15.862) 46,5% Profitti netti da investimenti 1.079 (6.262) 7.341 117,2% RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 471.709 453.094 18.615 4,1% Imposte sul reddito dell'esercizio (103.108) (129.971) 26.863 -20,7% RISULTATO D'ESERCIZIO 368.601 323.123 45.478 14,1%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Conto economico – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2021
1° Trimestre 2° Trimestre 3° Trimestre 4° Trimestre
Margine finanziario 75.117 72.894 69.326 63.019
di cui Interessi netti 61.869 62.583 61.885 61.878
di cui Profitti da gestione della Tesoreria 13.248 10.311 7.441 1.141
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - 13.704 - 47.844
Commissioni nette 88.986 84.483 85.651 93.520
Risultato negoziazione, coperture e fair value 23.889 16.674 15.617 18.119
Saldo altri proventi/oneri 550 148 (1.385) (201)
RICAVI 188.542 187.903 169.209 222.301
Spese per il personale (24.557) (25.046) (25.093) (26.751)
Altre spese amministrative (61.848) (64.092) (62.302) (69.554)
Recuperi di spesa 32.367 35.103 35.751 36.250
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.212) (6.321) (6.373) (7.054)
Costi operativi (60.250) (60.356) (58.017) (67.109)
RISULTATO DI GESTIONE 128.292 127.547 111.192 155.192
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (477) (1.212) (359) 393
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 127.815 126.335 110.833 155.585
Altri oneri e accantonamenti (8.236) (5.787) (31.058) (4.857)
Profitti netti da investimenti (583) 1.822 280 (440)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 118.996 122.370 80.055 150.288
Imposte sul reddito del periodo (38.380) (3.415) (25.684) (35.629)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 80.616 118.955 54.371 114.659

La controllante: FinecoBank S.p.A.

2020
1° Trimestre
2° Trimestre
3° Trimestre
4° Trimestre
Margine finanziario
72.020
75.119
68.654
64.188
di cui Interessi netti
68.201
70.117
68.740
63.918
di cui Profitti da gestione della Tesoreria
3.819
5.002
(86)
270
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
-
14.224
-
37.835
Commissioni nette
79.250
82.910
74.951
72.858
Risultato negoziazione, coperture e fair value
22.503
25.084
20.268
18.819
Saldo altri proventi/oneri
475
1.055
41
573
RICAVI
174.248
198.392
163.914
194.273
Spese per il personale
(23.194)
(23.677)
(23.520)
(24.630)
Altre spese amministrative
(50.171)
(56.004)
(55.374)
(62.810)
Recuperi di spesa
23.807
28.456
28.438
29.811
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali
(5.997)
(6.145)
(6.311)
(6.740)
Costi operativi
(55.555)
(57.370)
(56.767)
(64.369)
RISULTATO DI GESTIONE
118.693
141.022
107.147
129.904
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni
(946)
(2.733)
269
76
RISULTATO NETTO DI GESTIONE
117.747
138.289
107.416
129.980
Altri oneri e accantonamenti
(1.124)
(6.512)
(31.970)
5.530
Profitti netti da investimenti
(89)
(3.729)
(181)
(2.263)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE
116.534
128.048
75.265
133.247
Imposte sul reddito dell'esercizio
(38.083)
(36.670)
(23.347)
(31.871)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE
78.451
91.378
51.918
101.376
(Importi in migliaia)

I Ricavi si attestano a 768 milioni di euro, registrando un aumento del 5,1% rispetto ai 730,8 milioni di euro registrati nell'esercizio 2020, grazie principalmente al contributo delle Commissioni nette, che hanno registrato una crescita di 42,7 milioni di euro (+13,8% a/a), e ai Profitti da gestione della Tesoreria, in crescita di 23,1 milioni di euro, che hanno compensato la riduzione degli Interessi netti (-22,8 milioni di euro) e del Risultato negoziazione, coperture e fair value (-12,4 milioni di euro); a tal proposito si ricorda che il contesto di mercato dell'anno 2020, in particolare del primo semestre, era stato caratterizzato da una forte volatilità che aveva determinato un incremento significativo dei volumi internalizzati (+125% rispetto all'esercizio 2019).

Il Margine finanziario è stabile rispetto all'esercizio precedente (+0,4 milioni di euro), grazie ai Profitti da gestione della Tesoreria, pari a 32,1 milioni di euro (9 milioni di euro nell'esercizio 2020), che hanno controbilanciato la flessione del margine d'interesse causata principalmente dalla discesa dei tassi d'interesse di mercato (-22,8 milioni di euro). I rendimenti dei titoli sottoscritti nel corso del 2021, infatti, hanno avuto dei rendimenti inferiori rispetto ai titoli UniCredit S.p.A., giunti a naturale scadenza nel corso dell'esercizio 2021, che erano stati sottoscritti in un contesto di mercato più favorevole. Il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'0,80% (1,00% al 31 dicembre 2020).

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono i dividendi percepiti da Fineco AM, pari complessivamente a 61,6 milioni di euro (52,1 milioni di euro nell'esercizio 2020), al netto dell'effetto negativo rilevato in seguito alla valutazione al patrimonio netto di Hi-MTF Sim S.p.A. pari a 26 migliaia di euro.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 42,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, riconducibile, principalmente, alle commissioni Investing (+34,7 milioni di euro), grazie all'incremento del patrimonio medio gestito, generato dalla raccolta netta e dall'effetto mercato positivo. A tal proposito si evidenzia che l'incidenza dei Guided Product and Services rispetto al patrimonio gestito totale si attesta al 76% al 31 dicembre 2021 rispetto a al 73% al 31 dicembre 2020. Si evidenzia inoltre la crescita delle commissioni generate dal Banking (+15 milioni di euro), mentre le commissioni nette relative al Brokerage hanno registrato una flessione (-7,3 milioni di euro), complice un contesto di mercato caratterizzato da una volatilità inferiore rispetto al 2020, mantenendo comunque un valore elevato grazie all'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca e alla rivisitazione dell'offerta.

l Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dal Brokerage, che include l'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei

La controllante: FinecoBank S.p.A.

contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenzia una riduzione di 12,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. In tale ambito è opportuno sottolineare che l'aumento della base di clientela operativa sulla piattaforma della Banca, l'ampliamento della quota di mercato e la rivisitazione dell'offerta hanno consentito di compensare parzialmente la riduzione rilevata rispetto ai risultati estremamente positivi registrati nell'esercizio 2020, grazie al contesto di mercato che era stato caratterizzato da una forte volatilità.

Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali le preferred shares di Visa INC Class "C" e l'esposizione in titoli di capitale rilevata a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2021, rispettivamente, un risultato positivo di 0,4 milioni di euro (+0,6 milioni di euro nell'esercizio 2020) e un risultato negativo di 0,7 milioni di euro (-1,4 milioni di euro nell'esercizio 2020). Nel corso dell'esercizio sono state vendute le preferred shares di Visa INC Class "A" detenute in portafoglio al 31 dicembre 2020 generando un risultato positivo nel conto economico dell'esercizio 2021 di 0,3 milioni di euro (l'utile complessivamente rilevato sulle preferred shares di Visa INC Class "A" è stato pari a 5,1 milioni di euro, al lordo delle imposte).

Il Saldo altri proventi/oneri è negativo per 0,9 milioni di euro ed evidenzia una riduzione di 3 milioni di euro di rispetto all'esercizio precedente. Nell'esercizio 2021 la voce include indennizzi e rimborsi riconosciuti alla clientela per costi erroneamente addebitati in tema di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e correttezza delle relazioni con la clientela per circa 1,5 milioni di euro, oltre a maggiori oneri per cause e accordi transattivi e minori rimborsi assicurativi.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 11,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (-6,4 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", -4,5 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e -0,8 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"). La crescita del 5% è determinata principalmente da spese strettamente collegate alla crescita del business (attività, masse, clientela e struttura), certificata dal cost/income ratio che si attesta al 32% (in linea con il 32% rilevato al 31 dicembre 2020) a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del 2021 si attestano a -1,7 milioni di euro (-3,3 milioni di euro nell'esercizio 2020) e beneficiano di riprese di valore riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico per un importo di circa 2 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 49,9 milioni di euro in crescita del 46,5% rispetto all'esercizio 2020. Si evidenziano, in particolare, i maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) per un importo complessivamente pari a 32,3 milioni di euro rispetto ai 25,9 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, a causa, in particolare, dell'incremento delle contribuzioni ordinarie richieste alle consorziate per l'anno 2021. Nel corso dell'esercizio 2021, inoltre, è stato rilevato il contributo ordinario annuo richiesto per l'anno 2021 di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund), per un importo pari a 5,8 milioni di euro (0,7 milioni di euro per l'esercizio 2020), e le contribuzioni addizionali al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015 richiamate da Banca d'Italia presso il sistema bancario, per un importo di 1,9 milioni di euro (0,2 milioni di euro per l'esercizio 2020).

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,1 milioni di euro, evidenziando un incremento di 7,4 milioni di euro rispetto all'esercizio 2020, e beneficiano di riprese di valore riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico per un importo di circa 3,1 milioni di euro, determinate sulla base delle evidenze risultanti dai modelli di impairment IFRS9. Si ricorda che nell'esercizio 2020 l'aggiornamento degli scenari macroeconomici aveva determinato rettifiche di valore per circa 5,5 milioni di euro.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 471,7 milioni di euro, in aumento del 4,1% rispetto all'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita delle Commissioni nette, parzialmente compensate dalla riduzione del Risultato negoziazione, coperture e fair value, dalla crescita dei Costi operativi e dai maggiori oneri sistemici rilevati negli Altri oneri e accantonamenti. È necessario precisare che il risultato beneficia anche delle riprese di valore rilevate nelle Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni e nei Profitti netti da investimenti riconducibili al miglioramento dello scenario macroeconomico. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2021 precedentemente illustrate22, il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 472,4 milioni di euro, in crescita del 3,9% rispetto all'esercizio 2020, anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate23 .

Come descritto precedentemente, le Imposte sul reddito dell'esercizio includono il beneficio fiscale, pari a 32 milioni di euro, derivante dall'operazione di riallineamento degli avviamenti in base all'art. 110 del D.L. 104/2020. La citata disposizione ha comportato, a fronte del pagamento dell'imposta sostitutiva sul riallineamento pari a 2,7 milioni di euro, il rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti per 24,5 milioni di euro e l'iscrizione di imposte differite attive IRES per 8,5 milioni di euro e IRAP per 1,7 milioni di euro.

Il Risultato dell'esercizio si attesta a 368,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 14,1% rispetto ai 323,1 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2021 precedentemente illustrate24, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 337,1 milioni di euro, in crescita del 4% rispetto al risultato d'esercizio del 2020 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate25 .

22 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,7 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 23 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1,4 milione di euro (al lordo dell'effetto fiscale). 24 Beneficio fiscale derivante dall'operazione di riallineamento fiscale dell'avviamento effettuata da FinecoBank, come previsto dall'art. 110 del DL 104 del 2020, per un importo di 32 milioni di euro, e variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -0,5 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale). 25 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -1 milione di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La controllata: Fineco Asset Management DAC

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, costituita il 26 ottobre 2017 nella Repubblica d'Irlanda con l'obiettivo di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo nell'ambito del proprio modello di business integrato verticalmente.

Gli assets gestiti da Fineco AM al 31 dicembre 2021 sono pari a 24,8 miliardi di euro (16,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2020), in particolare:

  • 5,2 miliardi di euro riferiti a Core Series (5,1 miliardi di euro al 31 dicembre 2020);
  • 13,8 miliardi di euro riferiti a FAM Series (8,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2020);
  • 5,8 miliardi di euro riferiti a FAM Evolution (3,0 miliardi di euro al 31 dicembre 2020).

Si precisa, inoltre, che 15,1 miliardi di euro sono relativi a classi retail e 9,7 miliardi di euro sono relativi a classi istituzionali.

Al 31 dicembre 2021 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 62,8 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da un deposito vincolato per un importo di 10 milioni di euro, dalla Cassa e disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 21,4 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 29,6 milioni di euro.

Fineco AM detiene, inoltre, quote di propri O.I.C.R. per un importo di 0,1 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", e Altre attività per un importo di 0,6 milioni di euro relativi a risconti attivi e partite definitive non imputabili ad altre voci.

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 23,6 milioni di euro, sono rappresentati principalmente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali la stessa FinecoBank per 11,8 milioni di euro, e agli investment advisors. Si segnala, infine, che i Debiti verso clientela includono anche i "Debiti per leasing", pari a 0,6 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Le Altre passività, pari a 6,8 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Il Patrimonio si attesta a 31,2 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, da utili trattenuti per 2,4 milioni di euro, dal risultato netto dell'esercizio per 73,7 milioni di euro, al netto dei dividendi pagati alla Capogruppo FinecoBank nel corso dell'ultimo trimestre 2021 per 47,9 milioni di euro.

Nel corso del 2021 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 98,2 milioni di euro (244,7 milioni di euro di commissioni attive, 151,4 milioni di euro di commissioni passive e 4,8 milioni di euro di altri oneri/proventi di gestione connessi con l'attività di asset manager relativi all'applicazione del modello "Fixed Operating Expenses") e il Risultato netto dell'esercizio si attesta a 73,7 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2021 i dipendenti della società sono 44.

Le operazioni con parti correlate

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy"). Si informa che la Global Policy è stata aggiornata in data 16 dicembre 2021, con efficacia dal 15 gennaio 2022, per adeguarsi a quanto previsto dall'art. 88 della CRD V.

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2021 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate. Per maggiori dettagli in merito alle operazioni con parti correlate si rimanda alla Parte H – Operazioni con parti correlate riportata nella nota integrativa consolidata.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2021 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2021 verso Fineco AM, unica società (interamente) controllata ed oggetto di consolidamento con il metodo integrale.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e impegni Ricavi (+) Costi (-)
Fineco Asset Management DAC 12.137 - - 181.334 -

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connessi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM ed iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Al tempo stesso, la colonna ricavi include le commissioni attive di collocamento e gestione retrocesse dalla controllata e contabilizzate nell'esercizio 2021 dalla Banca, oltre ai dividendi riconosciuti da Fineco AM per complessivi 61,6 milioni di euro.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2021 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2021 verso Hi-MTF SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta ad influenza ed oggetto di consolidamento con il metodo del patrimonio netto.

(Importi in migliaia)
Attività Passività Garanzie e impegni Ricavi (+) Costi (-)
Hi-MTF SIM S.p.A. - 89 - - (95)

I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Hi-Mtf Sim S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Hi-Cert, dei Certificati Turbo emessi da Fineco.

Numero di azioni proprie

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 122.866 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1,4 milioni di euro. Nel corso del 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 0,8 milioni di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un importo complessivo di 0,6 milioni di euro.

Altre informazioni

Altre informazioni

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

Ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58 e dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ", è disponibile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Le attività di ricerca e sviluppo

Al fine di sostenere soluzioni tecnologiche in linea con la mission aziendale, le attività di ricerca e sviluppo sono indirizzate allo sviluppo di software che consentono di assicurare un'attività di consulenza finanziaria sempre più innovativa unitamente ad un'attività di negoziazione in conto proprio esclusiva.

Più nel dettaglio, i principali software sviluppati negli anni sono i seguenti:

  • Advice, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca abilita i propri consulenti finanziari ad offrire un servizio di consulenza professionale alla clientela interessata ad un piano finanziario personalizzato;
  • Internalizzatore, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca esegue in conto proprio ordini della clientela relativi al trading su mercati finanziari come controparte alternativa al mercato;
  • Powerdesk e webtrading, software che permettono di offrire alla clientela, rispettivamente, strumenti sofisticati ed efficienti per svolgere trading online sui principali mercati finanziari internazionali e soluzioni semplici a completamento dei servizi di direct banking.

Le attività si sono distinte sia con riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni sia al rafforzamento/mantenimento delle funzionalità esistenti al fine di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze della clientela.

Informazione sui termini relativi alla convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci

Ai sensi dell'art. 2364, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 6, comma 4, dello Statuto della Società, il Bilancio d'esercizio sarà sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea ordinaria dei Soci entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.

Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario ai sensi dell'art. 3 e dell'art. 4, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016

La Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario (o Dichiarazione non Finanziaria) del Gruppo FinecoBank, predisposta ai sensi del D.lgs. 254/2016, costituisce una relazione distinta rispetto al Bilancio consolidato, così come previsto dall'opzione dell'art. 5, comma 3, lettera b) del D.lgs. 254/2016, ed è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Informativa Stato per Stato

L'Informativa Stato per Stato ai sensi dell'Art. 89 della Direttiva 2013/36/ UE del Parlamento europeo e del Consiglio (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V), è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Informativa in merito alla deroga all'obbligo di pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti

Ai sensi dell'articolo 70, comma 8, e dell'articolo 71, comma 1-bis, del Regolamento Emittenti, FinecoBank S.p.A. si è avvalsa della facoltà di derogare all'obbligo pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Piani di incentivazione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 18 gennaio 2022, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 17 gennaio 2022, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che saranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 28 aprile 2022:

  • Sistema Incentivante 2022 per i Dipendenti appartenenti al Personale più rilevante;
  • Sistema Incentivante 2022 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2022, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 7 febbraio 2022, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 52.302 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 17.259,66 euro con efficacia dal 31 marzo 2022;
  • Sistemi Incentivanti 2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 per i dipendenti. In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 167.788 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della terza tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2020, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 55.370,04 euro con efficacia dal 31 marzo 2022;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2021, della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2019 e della terza tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2018, e della terza tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2016;
  • Sistemi Incentivanti 2017, 2018, 2019, 2020 e 2021 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 5.527 azioni della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017;
    • o l'assegnazione di n. 3.435 azioni della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018;
    • o l'assegnazione della terza tranche in denaro del Sistema Incentivante 2018;
    • o l'assegnazione di n. 8.227 azioni della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019;
    • o l'assegnazione di n. 28.998 azioni della prima tranche azionaria riferibile al Sistema Incentivante 2020;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2020;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2021;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata l'assegnazione della seconda tranche in denaro.

Conflitto militare Russia-Ucraina

Nella giornata del 24 febbraio 2022 ha preso avvio un'operazione militare della Russia in Ucraina, che ha dato inizio ad un conflitto militare ed una crisi internazionale.

L'Unione Europea ha sin da subito istituito un pacchetto di sanzioni ad hoc che colpisce gli scambi commerciali con la Russia e vieta di importare prodotti come carburanti minerali, tabacco, cemento, ferro o acciaio. Il Parlamento europeo, riunito in seduta straordinaria a Bruxelles il 1 marzo 2022, ha avviato la discussione in merito ad un progressivo ampiamento delle sanzioni e limitazioni alle importazioni delle più importanti merci di esportazione russe, tra cui petrolio e gas, divieti ai nuovi investimenti dell'Unione Europea nella Federazione russa e viceversa, blocco dell'accesso alle banche russe al sistema finanziario europeo ed esclusione della Federazione russa dal sistema SWIFT (l'esclusione dal sistema SWIFT è stato finora selettivo).

La Commissione Europea, nei primi giorni di marzo, ha ufficializzato il fatto che il conflitto militare in atto provocherà una frenata dell'economia. L'esecutivo comunitario ha deciso di concedere ai governi una certa libertà nel mettere a punto i bilanci pubblici nel 2023, non aprirà in primavera procedure per deficit eccessivo e non applicherà la regola che richiede un taglio del debito di un ventesimo all'anno. Eurostat ha annunciato che l'inflazione a febbraio è stata pari al 5,8% annuo, rispetto al 5,1% di gennaio. L'inflazione core (che esclude energia, cibo, alcol e tabacco) è aumentata dal 2,3% al 2,7% ma sono proprio i prezzi dell'energia (in crescita del 31,7%) che aumentano la spirale inflazionistica.

Per quanto riguarda i mercati, nei primi giorni di marzo 2022 si è assistito:

• alla chiusura della borsa di Mosca (Moscow Stock Exchange);

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

  • alla perdita di buona parte delle forniture di materie prime provenienti dalla Russia, con un crollo stimato delle esportazioni di petrolio. La debolezza della logistica, intaccata dalla crisi COVID, ha accentuato il rialzo delle materie prime, dal gas al petrolio sino ai massimi storici registrati da metalli e cereali;
  • alla fattorizzazione da parte delle borse mondiali di quanto sopra descritto: alcune grandi aziende industriali esposte hanno cominciato a liquidare le partecipazioni russe e, più in generale, l'asset class equity ha iniziato ad incorporare il peggioramento delle prospettive, con i cali maggiori registrati dalle banche che effettuano impieghi corporate;
  • all'allargamento degli spread (Ted-Spread, Cross Currency Basis Swap, FRA-OIS), che preludono ad una tensione sulla liquidità, calmierati dall'intervento delle banche centrali;
  • al ritracciamento dello spread dei titoli di Stato italiani. L'incertezza geopolitica ha abbassato le probabilità di rialzo repentino dei tassi, almeno nel brevissimo termine, e ritardato l'uscita da parte della BCE dal quantitative easing.

Dopo l'invasione dell'Ucraina, alcune agenzie di rating hanno tagliato il rating sulla Russia, mettendo il Paese tra quelli che possono avere problemi a rimborsare il proprio debito, indicando di mantenere alta l'attenzione alle sanzioni imposte al Paese dall'Occidente.

Gli effetti economici del conflitto russo ucraino non trovano ancora pieno riscontro nella dinamica della produzione industriale tuttavia potranno accrescere l'incertezza rischiando di compromettere la crescita del Pil nel 2022.

L'European Securities and Markets Authority (ESMA) in coordinamento con le autorità nazionali competenti, sta monitorando l'impatto della crisi ucraina sui mercati finanziari al fine di garantire l'ordinato funzionamento dei mercati, la stabilità finanziaria e la protezione degli investitori. A tal riguardo, la stessa autorità ha pubblicato, in data 14 marzo 2022, un Public Statement ("ESMA71-99-1864") che contiene raccomandazioni, indirizzate alle società quotate ed agli altri emittenti vigilati, sulle informazioni da divulgare in occasione dell'approvazione dei bilanci 2021 e delle successive rendicontazioni finanziarie.

In tale ambito si segnala che, dal punto di vista del proprio portafoglio investimenti, il Gruppo non è esposto direttamente agli asset russi colpiti dal conflitto e le esposizioni indirette, rappresentate da garanzie ricevute nell'ambito delle operazioni di finanziamento garantite da pegno (Credit Lombard e fido con pegno), sono di importo non significativo. Se il conflitto si tradurrà in una diminuzione della crescita economica (Italia e Spagna in primis), tale scenario potrà comportare maggiori rettifiche di valore per le esposizioni detenute, crediti e titoli di debito, a causa dell'aggiornamento della componente Forward Looking Information prevista dal principio contabile IFRS 9. Anche i prodotti di FAM hanno un'esposizione diretta limitata in asset russi.

Con riferimento ai rischi ICT e Cyber, il 24 febbraio 2022 il CSIRT (il team di risposta dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale) ha chiesto di alzare l'attenzione ed adottare tutte le misure di protezione degli assetti ICT, un avviso rivolto alle aziende italiane che hanno rapporti con operatori ucraini. Il 28 febbraio 2022 l'Agenzia ha prodotto un nuovo alert, questa volta indirizzato a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali, sollecitati ad adottare "una postura di massima difesa cibernetica": l'offensiva potrebbe infatti essere rivolta contro la coalizione che si è mobilitata per sostenere il Paese attaccato. Nel mirino, per quanto riguarda l'Italia, ci sono in generale ministeri, enti governativi, aziende strategiche per l'interesse nazionale tra cui gli istituti finanziari. L'obiettivo del Gruppo è quello di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità: alla luce della crisi russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco ha intrapreso una serie di iniziative volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, sono stati ad ogni modo valutati ed introdotti ulteriori meccanismi per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente.

Con riferimento: (i) agli obblighi di congelamento di fondi nei confronti di soggetti ed entità sanzionate, (ii) alle restrizioni alla compravendita di determinati valori mobiliari perché emessi o collegati ad emittenti sanzionati, (iii) alle limitazioni ai flussi finanziari da e verso la Russia, sia in termini di divieto di esposizione creditizia a favore di soggetti sanzionati che in termini di divieto di accettare depositi di cittadini russi o di persone fisiche o giuridiche residenti in Russia, salvo specifiche deroghe, se il valore totale è superiore a 100.000 euro, (iv) agli obblighi di comunicazione alle autorità competenti, il Gruppo si avvale di presidi che consentono di monitorare i nominativi di soggetti ed entità sanzionate e gli ISIN di strumenti finanziari sanzionati, necessari ad avviare le conseguenti attività di congelamento degli asset richiesti dalla normativa. Fineco non avendo esposizioni dirette non ha provveduto a congelare alcuna esposizione. Infine, il Gruppo dispone di strumenti informativi che consentono di monitorare la costante evoluzione del quadro normativo di riferimento.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto di pressione sui margini e di generale incertezza derivante dal conflitto militare tra Russia e Ucraina, che ha innescato una crisi internazionale, e dagli effetti della pandemia da Coronavirus, vede il Gruppo sfruttare due trend strutturali che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza.

Le abitudini della clientela bancaria sono cambiate in modo radicale negli ultimi dieci anni ed è aumentato il bisogno della stessa di ricevere un servizio anche lontano dal proprio sportello o in orari non convenzionali, oltre alla crescente possibilità dei clienti di utilizzare Internet in qualsiasi momento

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

della giornata e in qualsiasi luogo. Questa esigenza si è accentuata nei mesi caratterizzati dal lockdown e FinecoBank intende proseguire nella digitalizzazione e informatizzazione del business, non solo nell'interfaccia con i propri clienti ma anche nei processi operativi interni. L'obiettivo è di incrementare la digitalizzazione e permettere maggiori risparmi ed efficienze al Gruppo. La leva operativa è identificata come key point del vantaggio competitivo di Fineco grazie al core system sviluppato e gestito internamente. La solida e diffusa cultura IT interna alla Banca consente un'alta scalabilità del business, anche grazie ai Big Data Analytics sviluppati internamente. La diffusione dei dispositivi mobile e l'utilizzo di Internet offrono vantaggi competitivi a una banca come FinecoBank che ha sempre puntato sulla tecnologia e, più in particolare, sul binomio tra una piattaforma digitale avanzata e una rete di consulenti finanziari specializzati.

Altro trend strutturale che favorisce il posizionamento di FinecoBank è relativo alla crescente domanda da parte della clientela di servizi di consulenza evoluta e specializzata, sostenuta dalla propensione degli italiani al risparmio. Il mercato italiano è infatti caratterizzato da una elevata ricchezza delle famiglie e da un alto tasso di ricchezza impiegata in investimenti immobiliari. In tale ambito, si registra un netto recupero degli investimenti in fondi comuni di investimento rispetto al passato anche se ancora inferiore rispetto ad altri paesi appartenenti all'Eurozona. La recente emergenza sanitaria ha contribuito a consolidare una maggiore consapevolezza dell'importanza di gestire correttamente il proprio risparmio e a promuovere una maggiore attenzione per i mercati finanziari. È in atto, inoltre, un cambiamento di mentalità da parte dei risparmiatori sempre più propensi ad usufruire di consulenza qualificata e a investire in modo diretto sui mercati. Anche nell'area del Brokerage i risultati sono aumentati in modo significativo rispetto a periodi precedenti caratterizzati dagli stessi livelli di volatilità, a conferma dell'innalzamento del floor dei ricavi, grazie alla diversificazione dei prodotti e servizi offerti e all'allargamento della base clienti.

L'elevato grado di soddisfazione della clientela, la qualità dell'offerta di prodotti e servizi e il progressivo incremento della produttività della Rete, sostenuta anche dall'organizzazione del lavoro in team, oltre che dal continuo aggiornamento ed utilizzo di piattaforme digitali, consente alla banca di mantenere un sentiero di crescita equilibrato e sostenibile nel lungo periodo.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata principalmente sulla crescita organica, grazie all'efficienza dei processi e alla qualità dei servizi. L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

FinecoBank detiene una quota di mercato sui TFA26 pari al 2,08% a settembre 2021, con interessanti potenziali margini di crescita.

In tale contesto, tuttavia, è necessario considerare che le tensioni sui mercati potrebbero avere un effetto negativo sulla raccolta di asset under management e sugli stock gestiti dal Gruppo, con conseguente riduzione dei proventi commissionali generati dall'Investing. Al contrario, i ricavi del Brokerage, in aumento nei periodi di maggiore volatilità dei mercati, sono attesi in aumento così come il margine d'interesse, come conseguenza dell'attesa crescita dei tassi e dell'inflazione.

Fineco intende perseguire i propri obiettivi di crescita sostenibile di lungo termine, anche in ambito ESG27, a favore della creazione di valore di lungo termine per gli stakeholder, mantenendo una propensione al rischio bassa. Intende farlo, principalmente, supportando i clienti nella gestione responsabile dei propri investimenti, attraverso l'offerta di prodotti e servizi di eccellenza, senza fare ricorso ad offerte commerciali aggressive, grazie all'offerta di prodotti caratterizzati da fair pricing e "no performance fee", in combinazione con investimenti altamente liquidi e con basso rischio.

Considerati i rischi tipici del settore di appartenenza, si prevede un positivo andamento della gestione per l'esercizio 2022, favorito anche dalle aspettative di rialzo dei tassi d'interesse, salvo il verificarsi di ulteriori eventi di natura eccezionale o dipendenti da variabili sostanzialmente non controllabili dagli Amministratori e dalla Direzione.

26 Fonte Banca d'Italia, flussi di ritorno Bastra.

27 Dettagli disponibili all'interno della Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio Sottoponiamo alla Vostra approvazione il Bilancio dell'esercizio 2021 della Capogruppo FinecoBank S.p.A. e la proposta di destinazione dell'utile dell'esercizio 2021, che ammonta a 368.600.823,06 euro.

Si ricorda che, ai sensi dell'art. 6, 1° comma, lett. a) del D.Lgs. n. 38/2005, una quota degli utili dell'esercizio corrispondente alle plusvalenze iscritte nel conto economico, al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, che discendono dall'applicazione del criterio del valore equo (fair value) o del patrimonio netto, deve essere iscritta in una riserva indisponibile. Tale riserva verrà rilasciata e destinata a Riserva straordinaria per un importo di 4.152.690,75 euro, corrispondente alla variazione delle plusvalenze, anche a seguito di realizzo, rilevata nell'esercizio 2021.

Infine si precisa che verrà data evidenza contabile dell'ammontare della riserva negativa che include le perdite rilevate nel conto economico dell'esercizio 2021 per effetto della valutazione al patrimonio netto della società Hi-MTF Sim S.p.A., sottoposta ad influenza notevole, per un importo di 26.497 euro.

Con riferimento al riallineamento fiscale degli avviamenti, si ricorda che con la Legge di stabilità del 2021 è stata espressamente riconosciuta la possibilità di applicare anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti in bilancio al 31 dicembre 2019 le previsioni in materia di riallineamento fiscale previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020 relativamente ai beni d'impresa. In tale ambito, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 giugno 2021, ha deliberato il riallineamento dei valori fiscali degli avviamenti iscritti nel bilancio di FinecoBank al 31 dicembre 2019, e ancora presenti al 31 dicembre 2020, per un importo totale di 89.024.644 euro. In ragione del predetto riallineamento, è stato appostato, a valere sulla Riserva straordinaria, un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione per una quota di 86.353.904,83 euro, pari all'importo degli avviamenti riallineati al netto dell'imposta sostitutiva pagata.

In conclusione, l'Assemblea è invitata ad approvare:

  • il Bilancio dell'esercizio 2021 di FinecoBank S.p.A., in ogni sua parte e risultanza;
  • la destinazione dell'utile d'esercizio 2021 pari a 368.600.823,06 euro come segue:
    • o alle 610.119.860 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 220.090 azioni relative all'aumento di capitale a supporto del sistema incentivante del personale dipendente approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2022, un dividendo unitario di 0,39 euro per complessivi euro 237.946.745,40;
    • o alla Riserva Legale euro 14.525,94, pari allo 0,004% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale
    • o alla Riserva Straordinaria euro 130.639.551,72.

La messa in pagamento del dividendo nella misura anzidetta, con l'osservanza delle disposizioni di legge, avverrà il giorno 25 maggio 2022 con data di "stacco" della cedola il giorno 23 maggio 2022. Ai sensi dell'art. 83-terdecies del D.lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF"), saranno, pertanto, legittimati a percepire il dividendo coloro che risulteranno azionisti in base alle evidenze dei conti al termine della giornata contabile del 24 maggio 2022 ("record date").

Si precisa che verrà girata a Riserva straordinaria la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si troverà in possesso alla record date.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 15 marzo 2022

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Presidente Marco Mangiagalli

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività

Relazione sulla gestione consolidata

112 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Schemi del bilancio consolidato Stato patrimoniale consolidato

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 31/12/2021 31/12/2020
10. Cassa e disponibilità liquide 1.464.182 2.014.399
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 25.778 27.985
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 20.240 16.997
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.538 10.988
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 39.017 143.698
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.895.959 28.839.472
a) crediti verso banche 5.757.506 8.000.280
b) crediti verso clientela 25.138.453 20.839.192
50. Derivati di copertura 127.448 19.003
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.535) 55.448
70. Partecipazioni 1.294 -
90. Attività materiali 150.347 151.872
100. Attività immateriali 128.686 129.199
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 42.974 13.314
a) correnti - 5.166
b) anticipate 42.974 8.148
130. Altre attività 993.025 360.627
Totale dell'attivo 33.867.175 31.755.017

I dati comparativi al 31 dicembre 2020 relativi alla voce 10. "Cassa e disponibilità liquide" e voce 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" sono stati riesposti al fine di recepire le modifiche introdotte dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare 262 di Banca d'Italia, che prevede la rilevazione dei conti correnti e dei depositi a vista presso banche nella voce 10. "Cassa e disponibilità liquide". Nel Bilancio 2020 i suddetti crediti a vista erano stati rilevati nella voce 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" per un importo di 254.051 migliaia di euro (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata).

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2021 31/12/2020
10.
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
31.570.201 29.424.598
a) debiti verso banche 1.225.213 1.064.859
b) debiti verso clientela 29.847.722 28.359.739
c) titoli in circolazione 497.266 -
20.
Passività finanziarie di negoziazione
4.417 5.889
40.
Derivati di copertura
57.313 214.388
50.
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)
7.950 17.714
60.
Passività fiscali
35.864 13.954
a) correnti 35.864 10.204
b) differite - 3.750
80.
Altre passività
342.844 273.784
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
5.033 4.924
100.
Fondi per rischi e oneri
116.756 112.641
a) impegni e garanzie rilasciate 52 61
c) altri fondi per rischi e oneri 116.704 112.580
120.
Riserve da valutazione
(5.877) (2.833)
140.
Strumenti di capitale
500.000 500.000
150.
Riserve
650.202 664.489
160.
Sovrapprezzi di emissione
1.934 1.934
170.
Capitale
201.267 201.153
180.
Azioni proprie (-)
(1.440) (1.189)
200.
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-)
380.711 323.571
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.867.175 31.755.017

Conto economico consolidato

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Voci 2021 2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 250.598 278.318
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 269.371 293.897
20. Interessi passivi e oneri assimilati (7.449) (10.647)
30. Margine di interesse 243.149 267.671
40. Commissioni attive 871.244 720.503
50. Commissioni passive (420.542) (313.152)
60. Commissioni nette 450.702 407.351
70. Dividendi e proventi simili 199 108
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 71.643 87.678
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.505 (259)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 32.141 9.005
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.243 7.235
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.898 1.770
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(39) (758)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (39) (758)
120. Margine di intermediazione 800.300 770.796
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (586) (9.584)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (594) (9.569)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 8 (15)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 23
150. Risultato netto della gestione finanziaria 799.714 761.235
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 799.714 761.235
190. Spese amministrative: (409.991) (379.254)
a) spese per il personale (109.600) (99.546)
b) altre spese amministrative (300.391) (279.708)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (9.890) (7.310)
a) impegni e garanzie rilasciate 9 (39)
b) altri accantonamenti netti (9.899) (7.271)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (19.529) (19.683)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (6.689) (5.757)
230. Altri oneri/proventi di gestione 140.813 111.869
240. Costi operativi (305.286) (300.135)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni (26) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 (6)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 494.403 461.094
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (113.692) (137.523)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 380.711 323.571
330. Utile (Perdita) dell'esercizio 380.711 323.571
350. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza della Capogruppo 380.711 323.571

I dati comparativi dell'esercizio 2020 relativi alla voce "di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo" sono stati riesposti coerentemente con la modifica apportata allo Schema di stato patrimoniale precedentemente citata. Nel Bilancio 2020 gli interessi maturati sui crediti a vista verso banche erano stati rilevati nella voce "di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo" per un importo di 371 migliaia di euro (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata).

2021 2020
Utile per azione (euro) 0,62 0,53
Utile per azione diluito (euro) 0,62 0,53

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Prospetto della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
10. Utile (Perdita) dell'esercizio 380.711 323.571
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (1.076) (3.054)
70. Piani a benefici definiti (1.076) (3.054)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (1.968) (781)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.968) (781)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.044) (3.835)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 377.667 319.736
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 377.667 319.736

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2021

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Modifica saldi
Esistenze al
Esistenze al
31/12/2020
01/01/2021
apertura
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
complessiva
esercizio 2021
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2021
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2021
Capitale:
- azioni ordinarie 201.153 201.153 114 201.267 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 633.306 633.306 323.571 (19.706) (323.247) (114) 613.810 -
- altre 31.183 31.183 5.209 36.392 -
Riserve da
valutazione
(2.833) (2.833) (3.044) (5.877) -
Strumenti di capitale 500.000 500.000 500.000 -
Azioni proprie (1.189) (1.189) 570 (821) (1.440) -
Utile (Perdita) di
esercizio
323.571 323.571 (323.571) 380.711 380.711 -
Patrimonio netto del
gruppo
1.687.125 - 1.687.125 - (19.706) 684 (821) (323.247) - - 5.095 - 377.667 1.726.797 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021 ha approvato la destinazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, come da proposta dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021.

La colonna "Distribuzione straordinaria di dividendi" comprende la distribuzione del dividendo unitario di 0,53 euro messo in pagamento il giorno 24 novembre 2021, approvato dall'Assemblea degli Azionisti del 21 ottobre 2021 su proposta del Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale, al netto delle relative imposte, i costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto delle relative imposte, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2020

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
Modifica saldi
al
31/12/2019
apertura
Esistenze
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
01/01/2020
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2020
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2020
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2020
Capitale:
- azioni ordinarie 200.941 200.941 212 201.153 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 364.937 364.937 288.365 (19.783) (212) 633.306 -
- altre 32.656 32.656 (1.474) 31.183 -
Riserve da
valutazione
1.002 1.002 (3.835) (2.833) -
Strumenti di capitale 500.000 500.000 500.000 -
Azioni proprie (7.351) (7.351) 6.561 (399) (1.189) -
Utile (Perdita) di
esercizio
288.365 288.365 (288.365) 323.571 323.571 -
Patrimonio netto del
gruppo
1.382.484 - 1.382.484 - (19.783) 6.773 (399) - - - (1.686) - 319.736 1.687.125 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

La colonna "Riserve" comprende l'utile 2019 di FinecoBank S.p.A.. Si segnala che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019. L'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 ha quindi approvato la suddetta proposta.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione di nuove azioni al netto delle relative imposte.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

Rendiconto finanziario consolidato

A. ATTIVITA' OPERATIVA
Importo
2021
2020
1. Gestione
589.263
577.502
- risultato d'esercizio (+/-)
380.711
323.571
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate
190
1.623
al fair value con impatto a conto economico (-/+)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
(1.043)
743
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-)
3.443
10.550
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
26.218
25.440
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
22.606
18.496
- premi netti non incassati (-)
-
-
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
-
-
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
27.567
2.381
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+)
-
-
- altri aggiustamenti (+/-)
129.571
194.698
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
(3.003.503)
(2.770.535)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
(4.871)
(6.666)
- attività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value
5.056
389
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
100.276
174.590
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(2.476.736)
(2.917.324)
- altre attività
(627.228)
(21.524)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
2.198.984
3.264.562
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
2.145.703
3.350.336
- passività finanziarie di negoziazione
360
(1.060)
- passività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre passività
52.921
(84.714)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
(215.256)
1.071.529
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
-
1
- vendite di partecipazioni
-
-
- dividendi incassati su partecipazioni
-
-
- vendite di attività materiali
-
1
- vendite di attività immateriali
-
-
- vendite di rami d'azienda
-
-
2. Liquidità assorbita da
(15.857)
(29.381)
- acquisti di partecipazioni
(1.321)
-
- acquisti di attività materiali
(8.360)
(21.519)
- acquisti di attività immateriali
(6.176)
(7.862)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
-
-
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento
(15.857)
(29.380)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie
(136)
6.374
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale
-
-
- distribuzione dividendi e altre finalità
(343.640)
(26.554)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
-
-
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
(343.776)
(20.180)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
(574.889)
1.021.969
(Importi in migliaia)

Rendiconto finanziario consolidato

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)

Voci di bilancio Importo
2021 2020
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.014.508 1.005.063
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (574.889) 1.021.969
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 24.597 (12.524)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.464.216 2.014.508

Legenda (+) generata (-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intende la cassa e i crediti a vista, nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali contabilizzati nella voce 10 dell'attivo di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie.

I dati comparativi dell'esercizio 2020 sono stati riesposti coerentemente con la modifica apportata allo Schema di stato patrimoniale precedentemente citata. Nello specifico, nel Bilancio 2020 la voce "Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio" e la voce "Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio" erano state rilevate al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per un importo, rispettivamente, di 70.396 migliaia di euro e 43.317 migliaia di euro. Di conseguenza è stata riesposta anche la voce "3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e la voce "Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio".

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie del Gruppo, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Rendiconto finanziario consolidato

Schemi del bilancio consolidato

120 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Nota integrativa consolidata Parte A – Politiche contabili A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato del Gruppo Bancario FinecoBank (rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC, di seguito "Gruppo FinecoBank" o "Gruppo") è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2021.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia, con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti emanati dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), dall'European Banking Authority, dalla Banca Centrale Europea, dalla Banca d'Italia e dalla Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS, con particolare riferimento alla rappresentazione degli effetti derivanti dalla pandemia Covid-19 e sugli impatti degli stessi sui processi valutativi;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa consolidata ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione sulla gestione consolidata") e dagli Allegati. L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio consolidati e i dati delle tabelle di nota integrativa consolidata dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Lo Stato patrimoniale consolidato e il Conto economico consolidato sono esposti a confronto con i corrispondenti schemi relativi all'esercizio precedente.

Nel Prospetto della redditività consolidata complessiva, all'utile (perdita) d'esercizio, rilevato nel Conto economico consolidato, vengono aggiunte le componenti reddituali rilevate, in conformità ai principi contabili internazionali, in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che, in futuro, non saranno riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Il Prospetto è esposto a confronto con il corrispondente prospetto relativo all'esercizio precedente.

Nel Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato viene riportata la composizione e la movimentazione del patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio e nell'esercizio precedente.

Il Rendiconto finanziario consolidato riporta i flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio esposti a confronto con quelli relativi all'esercizio precedente ed è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.

Gli schemi di Bilancio consolidato e la nota integrativa consolidata sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato, e sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente. Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa consolidata che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Con riferimento alla Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" del 22 dicembre 2005, si segnala che in data 29 ottobre 2021 Banca d'Italia ha emanato il 7° aggiornamento, applicabile a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021, con il quale sono state apportate modifiche che riguardano principalmente la rappresentazione in bilancio:

  • della voce di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", nella quale sono rilevati tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), mentre in precedenza erano rilevati solo i depositi a vista presso banche centrali. Conseguentemente, nella voce di stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" sono ora rilevati solo i crediti verso banche e banche centrali diversi da quelli "a vista" e nello schema di conto economico la voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" è stata adeguata per includere anche le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sui crediti verso banche e banche centrali "a vista" riportati nella voce suddetta voce "Cassa e disponibilità liquide". Nell'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportata in nota integrativa consolidata, inoltre, è stato precisato che i crediti a vista verso banche e banche centrali rientrano nella definizione di esposizioni creditizie per cassa, ma sono convenzionalmente escluse dalle tabelle riportate nella sezione Rischio di credito della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, salvo i casi espressamente indicati in cui occorre considerarli (per maggiori dettagli si rimanda all'informativa riportata nella sezione Rischio di credito della nota integrativa consolidata);
  • delle attività finanziarie "impaired acquisite o originate", che sono state escluse dall'informativa in merito alla ripartizione per stadi di rischio di credito e rilevate separatamente. Coerentemente, anche la tabella di composizione della voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" e "Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte", per le attività finanziarie classificate rispettivamente come "attività possedute per la vendita" e "attività operative cessate" ai sensi dell'IFRS 5, sono state adeguate prevedendo la suddivisione per stadio di rischio di credito, con evidenza separata delle rettifiche e riprese di valore riferite al primo stadio di rischio rispetto a quelle relative al secondo stadio di rischio, e per "impaired acquisite o originate";
  • delle attività immateriali, per le quali in nota integrativa consolidata viene richiesta una specifica evidenza dei software che non costituiscono parte integrante di hardware ai sensi dello IAS 38, sia con riferimento alla tabella di composizione delle "Attività immateriali" sia con riferimento alla tabella relativa delle "Rettifiche di valore nette su attività immateriali";
  • del dettaglio informativo relativo alle commissioni attive e passive riportato in nota integrativa consolidata;
  • dei contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi, per i quali è richiesta disclosure separata nelle voci di pertinenza nelle tabelle di nota integrativa consolidata.

Gli interventi di modifica recepiscono, altresì, le novità introdotte dagli emendamenti all'IFRS 7 in materia di informativa sugli strumenti finanziari, omologati con il Regolamento (UE) 2021/25 del 13 gennaio 2021, in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, che tiene conto delle nuove richieste informative in relazione alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sugli strumenti finanziari. Con l'occasione, Banca d'Italia ha recepito alcune indicazioni fornite tramite precedenti comunicazioni e pertanto già incluse nell'informativa di bilancio.

Per omogeneità di confronto, ove previsto, sono stati riesposti i dati comparativi relativi all'esercizio 2020. Si precisa, altresì, che il Gruppo al 31 dicembre 2021 non detiene attività finanziarie "impaired acquisite o originate".

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo, tenuto conto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo, dubbi o incertezze circa la capacità dello stesso di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente, anche con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore dal 1° gennaio 2021 di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 5 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio". In particolare:

  • per quanto riguarda le operazioni di copertura, a partire dal 1° gennaio 2021, il Gruppo ha deciso di applicare le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, in sostituzione dello IAS 39, ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (c.d. "Macro Hedge Accounting"), per le quali continua ad applicare le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Parte relativa alle principali voci di bilancio";
  • nell'esercizio 2021 alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono stati riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 190. "Spese Amministrative" al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce 120. "Margine d'intermediazione" sia della voce 240. "Costi operativi". Nessuna riclassifica è stata apportata ai dati comparativi esposti negli Schemi di bilancio consolidato inclusi nel presente fascicolo di Bilancio. A riguardo si precisa che tali costi, rilevati al 31 dicembre 2021 nella voce 50. "Commissioni passive", ammontano a 32.470 migliaia di euro, mentre nei dati comparativi al 31 dicembre 2020 sono stati rilevati nella voce 190. "Spese Amministrative" per complessivi 26.572 migliaia di euro.

Infine, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione consolidata, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Di seguito si espongono i criteri e i principi di consolidamento adottati nella predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Area di consolidamento

L'area di consolidamento include FinecoBank e le società da questa direttamente controllate. Non sono presenti società indirettamente controllate da FinecoBank.

Per il consolidamento integrale sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2021 di FinecoBank S.p.A.;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2021 di Fineco Asset Management DAC ("Fineco AM"), consolidata integralmente e partecipata in via esclusiva, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate per le esigenze di consolidamento.

Per il consolidamento con il metodo del patrimonio netto sono stati utilizzati i dati preliminari riferiti alla data contabile del 31 dicembre 2021 forniti da Hi-MTF SIM S.p.A., unica partecipazione sottoposta ad influenza notevole ed inclusa nel perimetro.

Variazioni dell'area di consolidamento

In data 22 luglio 2021 FinecoBank ha perfezionato l'acquisizione di una quota di partecipazione pari al 20% nel capitale di Hi-MTF Sim S.p.A. (di seguito "Hi-MTF"). Il presente Bilancio consolidato include, pertanto, l'effetto della prima rilevazione della suddetta partecipazione che, coerentemente con quanto previsto dallo IAS 28, è stata valutata con il metodo del patrimonio netto.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponibilità voti %
(2)
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto (1) Impresa partecipante
Quota %
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1)Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria (2)Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Società controllate

Il Gruppo determina l'esistenza di controllo e, conseguentemente, l'area di consolidamento considerando i seguenti fattori:

    1. lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
    1. il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
    1. l'esposizione alla variabilità dei rendimenti e la capacità di utilizzare il potere detenuto per influenzare i rendimenti a cui esso è esposto;
    1. l'esistenza di potenziali relazioni "principale/agente", come definiti dall'IFRS 10.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Il Gruppo differenzia fra entità governate attraverso diritti di voto, cosiddette entità operative, e entità non governate attraverso diritti di voto, le quali comprendono, ad esempio, entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso delle entità operative, i seguenti fattori forniscono evidenza di controllo:

  • si possiede, direttamente o indirettamente attraverso le proprie controllate, di più della metà dei diritti di voto di un'impresa a meno che, in casi eccezionali, possa essere chiaramente dimostrato che tale possesso non costituisce controllo;
  • si possiede la metà, o una quota minore, dei voti esercitabili in assemblea e si dispone della capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti attraverso:
    • o il controllo di più della metà dei diritti di voto in virtù di un accordo con altri investitori;

  • o il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità in virtù di una clausola statutaria o di un contratto;
  • o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dei membri del Consiglio di amministrazione o dell'equivalente organo di governo societario, e la gestione dell'impresa compete a quel consiglio o organo;
  • o il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nelle sedute del Consiglio di amministrazione o dell'equivalente organo di governo societario, e la gestione dell'impresa compete a quel consiglio o organo.

Le entità a destinazione specifica ("special purpose entities") sono considerate controllate laddove il Gruppo sia in grado di governare/gestire gli assets sottostanti in concomitanza con una esposizione ad almeno il 30% del rischio di prima perdita associato al sottostante (di norma coincidente con le classi esposizioni più junior delle passività emesse dallo SPE).

Il controllo dei fondi di investimento è tipicamente evidenziato dal diritto contrattuale alla gestione delle scelte/strategie di investimento del fondo stesso (sia direttamente, agendo come asset manager, sia indirettamente mediante l'abilità di rimuovere l'asset manager) in concomitanza con il possesso di almeno il 30% dell'esposizione (combinato disposto di quote e commissioni ricevute dal fondo nel caso in cui l'investor sia anche asset manager). Nell'ambito dei fondi gestiti da società del Gruppo, non sono considerati controllati i fondi in fase di Seed/Warehousing. In questa fase, infatti, la finalità del fondo è quella di investire, secondo quanto previsto dal relativo regolamento, in attività finanziarie e non finanziarie al fine di collocare le quote ad investitori terzi. Conseguentemente si ritiene che la società di gestione non sia in grado di esercitare un effettivo potere a seguito del limitato ambito discrezionale.

Alla data del 31 dicembre 2021 nel perimetro di consolidamento l'unica società controllata è Fineco AM.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né una controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando il Gruppo detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

Alla data del 31 dicembre 2021 nel perimetro di consolidamento l'unica società collegata è Hi-MTF SIM S.p.A..

Accordi a controllo congiunto

Un accordo a controllo congiunto è un accordo contrattuale nel quale due o più controparti detengono il controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Un accordo a controllo congiunto possiede le seguenti caratteristiche:

  • a) le parti sono vincolate da un accordo contrattuale;
  • b) l'accordo contrattuale attribuisce a due o più parti il controllo congiunto dell'accordo.

Secondo il principio IFRS 11 gli accordi a controllo congiunto devono essere classificati quali Joint operation (attività a controllo congiunto) o una Joint venture in funzione dei diritti e delle obbligazioni contrattuali detenuti dal Gruppo:

  • una Joint operation è un accordo a controllo congiunto in cui le parti hanno diritti sulle attività e obbligazioni per le passività relative all'accordo. Tali parti sono definite gestori congiunti;
  • una Joint venture è un accordo a controllo congiunto in cui le parti hanno diritti sulle attività nette dell'accordo. Tali parti sono definite joint venturer.

Il Gruppo non detiene accordi a controllo congiunto.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

Alla data del 31 dicembre 2021 l'unica partecipazione controllata in via esclusiva, Fineco AM, è partecipata al 100%.

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Come richiesto dal paragrafo 11 dell'IFRS 12, si precisa che non vi sono bilanci di società controllate utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato riferiti a una data diversa da quella del bilancio consolidato stesso.

Metodi di consolidamento

Consolidamento integrale

Le partecipazioni in società controllate sono consolidate con il metodo integrale, che consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata.

Dopo l'eventuale attribuzione ai terzi, in voce propria, delle quote di loro pertinenza del patrimonio e del risultato economico (rispettivamente voce "190. Patrimonio di pertinenza di terzi" e voce "340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi"), il valore contabile della partecipazione viene annullato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della controllante (100% nel caso di società interamente detenuta dalla controllante). Le differenze risultanti da questa operazione, se positive, sono rilevate – dopo l'eventuale imputazione a elementi dell'attivo o del passivo della controllata, incluse le attività intangibili – come avviamento nella voce Attività immateriali. Le eventuali differenze negative sono imputate al conto economico. I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate. I dividendi distribuiti dalle società controllate vengono elisi dal conto economico consolidato in contropartita alle riserve di utili di esercizi precedenti.

Consolidamento con il metodo del patrimonio netto

Le partecipazioni in società collegate e joint venture sono consolidate, come previsto dallo IAS 28, con il metodo del patrimonio netto, che consiste nell'iscrizione iniziale della partecipazione al costo di acquisizione, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisto, e il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata.

All'atto dell'acquisizione è necessario individuare la differenza tra il costo della partecipazione e la quota d'interessenza nel fair value (valore equo) netto di attività e passività identificabili della partecipata; tale differenza, se positiva, è imputata ad avviamento e inclusa nel valore contabile della partecipazione, se negativa, è rilevata come provento nella determinazione della quota d'interessenza della partecipante nell'utile (perdita) d'esercizio della collegata del periodo in cui la partecipazione viene acquisita.

Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito in misura pari alla quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione, rilevati in conto economico nella voce 250. "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Tale quota deve essere rettificata per tenere conto:

  • degli utili e delle perdite derivanti da transazioni della società collegata, in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa;
  • dell'ammortamento delle attività ammortizzabili in base ai rispettivi fair value alla data di acquisizione e delle perdite per riduzione di valore su avviamento e eventuali altri elementi non monetari.

I dividendi percepiti non sono rilevati a conto economico ma sono trattati come mera transazione patrimoniale che riduce il valore contabile della partecipazione a fronte della liquidità ricevuta.

Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Se la collegata redige il proprio bilancio in valuta, le differenze di conversione alla data di bilancio vanno rilevate in una apposita riserva da valutazione per conversione monetaria da rilevare nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico nella voce 250. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Nella giornata del 24 febbraio 2022 ha preso avvio un'operazione militare della Russia in Ucraina, che ha dato inizio ad un conflitto militare ed una crisi internazionale. Per maggiori dettagli in merito si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata.

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2022 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso del 2021 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2021 (1° aprile 2021 o in data successiva per il Regolamento UE 2021/1421, con facoltà di applicazione anticipata):

  • Modifiche all'IFRS 4 Contratti assicurativi Estensione dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 (Reg. UE 2020/2097)
  • Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse Fase 2 (modifiche all'IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 e IFRS 16) (Reg. UE 2021/25)
  • Modifiche all'IFRS 16 Leasing: Concessioni relative ai canoni di leasing a seguito dell'epidemia di Covid-19 oltre il 30 giugno 2021 (Reg. UE 2021/1421)

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata al 31 dicembre 2021.

In particolare, con riferimento al Regolamento (UE) 2021/25, che recepisce il documento "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse — fase 2 Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16", pubblicato dallo IASB in data 27 agosto 2020, le principali modifiche introdotte riguardano i possibili impatti contabili, in termini di rappresentazione delle modifiche dei contratti in essere e delle coperture contabili, derivanti dall'applicazione dei nuovi tassi (cd. replacement issue). In dettaglio, il Regolamento chiarisce che le modifiche a seguito della IBOR Reform relative alla sostituzione del tasso IBOR esistente con il nuovo tasso Risk Free Rate non devono costituire un evento di derecognition ai sensi dell'IFRS 9, ma anche in modo analogo in applicazione dell'IFRS 16 ai contratti di leasing, introducendo al tal fine un espediente pratico che consente di rappresentare tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo, con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi. In tema di coperture contabili, sono state introdotte alcune eccezioni allo IAS 39 e all'IFRS 9 che consentono di non effettuare il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto o del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) se conseguenza diretta dell'IBOR Reform ed effettuate su basi economiche equivalenti. Per maggiori dettagli in merito agli impatti per il Gruppo connessi alla riforma degli indici di riferimento si rimanda al paragrafo "Informazioni integrative aggiuntive relative alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse".

Si segnala inoltre che a partire dal 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07) che stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione delle esposizioni creditizie a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguardano:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione delle esposizioni a default. Tale soglia è composta da:
    • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
    • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia e dalla Banca Centrale Europea è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;

• l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

L'introduzione della "Nuova definizione di default" non ha avuto effetti significativi sulle esposizioni del Gruppo. Nel dettaglio, al 1° gennaio 2021 il Gruppo ha rilevato un incremento delle esposizioni deteriorate per cassa un importo di 271 migliaia di euro.

Alla data del 31 dicembre 2021, inoltre, risultano omologati i seguenti principi contabili applicabili a partire dagli esercizi successivi al 2021:

  • Modifiche allo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari, Modifiche allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali, Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali e Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020 (Reg. (UE) 2021/1080), applicabile al più tardi partire dal 1° gennaio 2022;
  • IFRS 17 Contratti assicurativi (Reg. UE 2021/2036), applicabile al più tardi a partire dal 1° gennaio 2023.

Infine, al 31 dicembre 2021 lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Differimento della data di entrata in vigore (rispettivamente, gennaio 2020 e luglio 2020);
  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio e IFRS Practice Statement 2: Informativa sulle politiche contabili (febbraio 2021);
  • Modifiche allo IAS 8 Politiche contabili, Cambiamenti nelle stime contabili ed errori: definizione delle stime contabili (febbraio 2021);
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola transazione (maggio 2021);
  • Modifiche all'IFRS 17 Applicazione iniziale degli IFRS 17 e IFRS 9: Informazioni comparative (dicembre 2021).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per il Gruppo, sono ragionevolmente stimati come non rilevanti; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono comunque tuttora da completare.

In ultimo, con riferimento all'impatto della crisi ucraina, si segnala che l'European Securities and Markets Authority (ESMA) ha pubblicato, in data 14 marzo 2022, un Public Statement ("ESMA71-99-1864") che contiene raccomandazioni, indirizzate alle società quotate ed agli altri emittenti vigilati, sulle informazioni da divulgare in occasione dell'approvazione dei bilanci 2021 e delle successive rendicontazioni finanziarie.

Informazioni integrative aggiuntive relative alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse

Con riguardo alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse, alla data del presente bilancio non sussistono impatti di rilievo o modifiche nella strategia di gestione del rischio, in quanto il Gruppo, nello specifico la Capogruppo, già nel corso del 2020 aveva attivato il processo di transizione ai nuovi indici di riferimento che si è concluso nel corso del 2021.

Con riferimento alla clientela al dettaglio, nel corso del 2021 la Banca ha continuato ad offrire ai propri clienti i prodotti di credito esistenti sostituendo, con specifica modifica contrattuale, l'indice LIBOR utilizzato per la relativa remunerazione con tassi di riferimento alternativi, comunemente utilizzati dagli operatori del mercato. Con riferimento ai conti correnti multicurrency si precisa che l'indice LIBOR è stato sostituito a partire dal 1 aprile 2021.

Con riferimento alle operazioni con controparti istituzionali, già nel corso del 2020 la Banca aveva aderito al "Benckmark Supplement protocol e adesione e Ibor Fallbacks protocol". Per quanto riguarda le operazioni in contratti derivati realizzate tramite Clearing house, che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS, in data 27 luglio 2020, per effetto della riforma condotta dall'European Money Markets Institute (EMMI) ed in linea con le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank, il tasso Eonia della curva OIS è stato sostituito dal tasso €STR, anticipando la dismissione del tasso Eonia avvenuto nel 2021. Infine, nel corso del 2021, la Banca ha rinegoziato alcuni contratti derivati bilaterali sostituendo il tasso EONIA con il tasso €STR.

Gli interventi delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19

Nel corso del 2020 il Consiglio direttivo della Banca Centrale Europea era intervenuto adottando un pacchetto monetario straordinario a sostegno dell'economia reale della zona euro e nel corso dell'esercizio 2021 ha deciso di riconfermare l'orientamento molto accomodante della sua politica monetaria per uscire dalla pandemia in modo sicuro, con l'obiettivo di riportare l'inflazione in modo sostenibile al 2%. A tal proposito, nel mese di dicembre 2021 il Consiglio direttivo ha comunicato che i progressi compiuti nella ripresa economica e verso l'obiettivo di inflazione a medio termine consentono una riduzione graduale del ritmo degli acquisti di attività nei prossimi trimestri, tuttavia, è ancora necessario l'accomodamento monetario affinché l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% nel medio periodo. Alla luce dell'attuale incertezza, il Consiglio direttivo ha deciso di mantenere flessibilità e restare aperto a tutte le opzioni nella conduzione della politica monetaria. Il Consiglio direttivo è altresì pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti, ove opportuno e in qualsiasi direzione, per assicurare che l'inflazione si stabilizzi sull'obiettivo del 2% a medio termine.

Si ricorda che tenuto conto della Raccomandazioni della Banca Centrale Europea BCE/2020/62 del 15 dicembre 2020 e della Banca d'Italia del 16 dicembre 2020, concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi bancari avrebbero dovuto adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, proposta approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021. In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la Raccomandazione BCE/2020/62, invitando comunque le banche ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business e senza sottostimare il rischio che perdite aggiuntive potranno in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno adottate giungeranno a scadenza. In data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche, che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020, con la quale, in linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, ha comunicato che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione sarebbe rimasta in vigore fino al 30 settembre 2021 e che Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP. Fermo il dialogo allora in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di 323.247 migliaia di euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. In data 21 ottobre 2021 l'Assemblea degli Azionisti ha approvato la suddetta proposta. La cedola è stata staccata il 22 novembre 2021 e messa in pagamento il 24 novembre 2021.

In merito alle iniziative poste in essere nel 2020, si ricorda anche il Regolamento (UE) 873/2020 (c.d. CRR "Quick-fix") del Parlamento EU e del Consiglio pubblicato in data 26 giugno 2020, che modifica il Regolamento (UE) 575/2013 ("CRR") e il Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II") e che ha apportato una serie di adeguamenti al quadro prudenziale di riferimento alla luce dell'emergenza sanitaria Covid-19, consentendo agli enti creditizi di applicare specifiche disposizioni transitorie, con lo scopo di fornire un sostegno patrimoniale che consenta agli enti creditizi di continuare a sostenere l'economia reale nel contesto della pandemia Covid-19. Il suddetto Regolamento, inoltre, aveva anticipato l'applicazione di alcune misure contenute nel CRR II, valide pertanto sino all'entrata in vigore di quest'ultimo a partire dal 28 giugno 2021. Tra le principali misure ancora in vigore si citano:

  • l'introduzione di un periodo di trattamento transitorio, dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, durante il quale gli enti possono escludere dal calcolo dei loro elementi del capitale primario di classe 1 l'importo dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019 sugli strumenti di debito misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo corrispondente alle esposizioni verso amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2 del CRR, e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4 del CRR, ad esclusione delle attività finanziarie deteriorate ("Trattamento temporaneo di profitti e perdite non realizzati misurati al valore equo rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo alla luce della pandemia di COVID-19"). Al 31 dicembre 2021 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • l'estensione fino al 31 dicembre 2024 del regime transitorio che consente di ridurre il potenziale impatto sul CET1 derivante dall'incremento degli accantonamenti per perdite attese sui crediti calcolate secondo il modello di impairment IFRS 9, tramite l'inclusione progressiva nel CET1 ("Trattamento temporaneo volto ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri"). È prevista la possibilità per le banche che in precedenza avessero già deciso di avvalersi o non avvalersi delle disposizioni transitorie, di poter revocare la decisione in qualsiasi momento durante il nuovo periodo transitorio. Al 31 dicembre 2021 il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicare il trattamento temporaneo;
  • il ripristino fino al 31 dicembre 2024 del trattamento transitorio previsto per il debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro, il quale consente l'applicazione di un fattore di ponderazione più favorevole, che cresce progressivamente fino al termine del periodo transitorio, per le esposizioni verso le amministrazioni centrali e banche centrali degli stati membri denominate nella valuta nazionale di un altro stato membro ("Trattamento temporaneo del debito pubblico emesso nella valuta di un altro Stato membro"). Tale trattamento non ha determinato impatti sulle attività ponderate per il rischio del Gruppo al 31 dicembre 2021.

Si segnala, infine, che la Vigilanza bancaria della Banca Centrale Europea, in collaborazione con le autorità nazionali competenti, ha effettuato un'accurata valutazione dei principali rischi e vulnerabilità che devono affrontare gli enti significativi sottoposti alla sua vigilanza diretta e ha definito le priorità strategiche per i prossimi tre anni. Le tre priorità individuate per il periodo 2022-2024 mirano ad assicurare che le banche:

  • escano dalla pandemia in buona salute;
  • colgano questa opportunità per fronteggiare le debolezze strutturali mediante strategie di digitalizzazione efficaci e una governance rafforzata;
  • affrontino i rischi emergenti, anche di natura climatica e ambientale, informatica e cibernetica.

Per ciascuna priorità, la Vigilanza bancaria della Banca Centrale Europea ha elaborato una serie di obiettivi strategici e relativi programmi di lavoro per i prossimi tre anni, in risposta alle vulnerabilità più rilevanti individuate attraverso l'esercizio su rischi e priorità del 2021.

Documenti di supporto all'applicazione dei principi contabili in relazione agli impatti da COVID-19 emanati dalle Autorità Europee/Standard setter

L'emergenza sanitaria causata dalla propagazione della pandemia COVID-19 e l'incertezza della durata della stessa ha determinato forti ripercussioni sul sistema bancario e finanziario, la cui evoluzione nel prossimo futuro è tuttora di difficile previsione.

In tale contesto, oltre agli interventi dei governi nazionali e delle banche centrali volti a supportare l'economia reale, diverse Autorità si sono espresse con una serie di indicazioni e provvedimenti che riguardano gli aspetti contabili, che mirano a garantire agli intermediari una flessibilità nella gestione di questa particolare situazione, affinché possano assicurare il loro sostegno alle misure adottate dai governi nazionali per far fronte all'impatto economico causato della pandemia COVID-19.

I documenti emessi dalle diverse Autorità Europee/Standard setter, per quanto riguarda gli aspetti contabili e l'informativa finanziaria, hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche specifiche:

  • indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed in particolare linee guida per il trattamento delle moratorie;
  • la determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking;
  • la trasparenza e l'informativa al mercato.

Nello specifico, nel corso dell'esercizio 2020 erano stati emanati i seguenti principali documenti tuttora validi:

  • in data 11 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato la raccomandazione "ESMA recommends action by financial market participants for COVID-19 impact" nella quale ha indicato alcune linee-guida di comportamento rispetto all'impatto del COVID-19 in materia di pianificazione della continuità operativa, informativa al mercato, Financial reporting e Fund management;
  • in data 20 marzo 2020 la Banca Centrale Europea, con la comunicazione "ECB Banking Supervision provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus", ha fornito indicazioni sulla classificazione e valutazione dei crediti oggetto di moratoria e, nell'ambito del proprio mandato prudenziale, ha raccomandato alle banche di evitare assunzioni eccessivamente pro-cicliche nei propri modelli di stima degli accantonamenti;
  • in data 25 marzo 2020 l'ESMA si è espressa sul tema delle implicazioni contabili della pandemia COVID-19 sul calcolo delle ECL IFRS 9 con il public statement "Accounting implications of the COVID-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in accordance with IFRS 9", con il quale ha fornito indicazioni sulle modalità con cui considerare le moratorie nell'applicazioni dei requisiti IFRS 9 in materia di "Modification e Derecognition", "Assessment of significant increase in credit risk (SICR)" ed "Expected Credit Loss estimation";
  • in data 25 marzo 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and IFRS9 in light of COVID-19 measures", nel quale ha affrontato il tema della gestione dei crediti soggetti a moratoria per gli aspetti relativi a (i) identificazione del default (ii) misure di forbearance e (iii) staging IFRS 9. I concetti di base sono stati ulteriormente approfonditi e dettagliati nella successiva comunicazione dell'EBA "Guidelines on legislative and non-legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/02) del 2 aprile 2020. Successivamente, in data 2 giugno 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to the COVID-19 crisis" (EBA/GL/2020/07) con il quale è stata introdotta specifica disclosure e reporting in merito alle moratorie dei pagamenti28 . Infine, in data 2 dicembre 2020, l'EBA ha pubblicato il documento "Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative moratoria on loan repayments applied in the light of the COVID 19 crisis" (EBA/GL/2020/15), con il quale ha riattivato le linee guida sulle moratorie legislative e non fino al 31 marzo 2021, in precedenza applicabili fino al 30 settembre 2020;
  • in data 27 marzo 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "Actions to mitigate the impact of COVID-19 on the EU financial markets regarding publication deadlines under the Transparency Directive", al fine di promuovere un'azione coordinata delle autorità nazionali competenti in materia di obblighi di pubblicazione delle informazioni periodiche per i periodi che terminano il 31 dicembre 2019 o dopo nel contesto della pandemia COVID-19;
  • in data 27 marzo 2020 la IFRS Foundation ha pubblicato il documento "Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic", che, non modificando il principio IFRS 9, ha chiarito che le entità non dovrebbero applicare l'esistente metodologia per la determinazione dell'ECL meccanicamente, ma dovrebbero apportare degli aggiustamenti ai propri modelli per tenere in considerazione le differenti circostanze determinate dalla pandemia nonché dalle misure governative di sostegno economico adottate in risposta al COVID-19;
  • in data 1 aprile 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "IFRS 9 in the context of the coronavirus (COVID-19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni e riferimenti in merito alla determinazione delle ECL durante la pandemia COVID-19, evitando l'utilizzo di ipotesi eccessivamente pro-cicliche;
  • in data 9 aprile 2020 Consob ha emanato un richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria, nel quale richiama l'attenzione sugli specifici public statements in merito agli impatti del COVID-19 sull'informativa finanziaria delle società quotate pubblicati dall'ESMA nel mese di marzo, precedentemente descritti, contenenti raccomandazioni che vengono integralmente richiamate;
  • in data 28 ottobre 2020 l'ESMA ha pubblicato il public statement "European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports", la sua dichiarazione pubblica annuale nella quale definisce le priorità comuni a livello europeo che devono essere applicate nella predisposizione delle relazioni finanziarie per l'anno 2020;

28 Banca d'Italia ha dato attuazione alle Linee Guida con comunicazione del 30 giugno 2020.

• in data 4 dicembre 2020, la Banca Centrale Europea ha pubblicato la lettera "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (COVID 19) pandemic", indirizzata alle banche significative, volta a fornire ulteriori indicazioni in merito all'identificazione e alla misurazione del rischio di credito nell'ambito della pandemia COVID-19.

Si precisa, inoltre, che in data 29 ottobre 2021 l'ESMA ha pubblicato il public statement "European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports", la sua dichiarazione pubblica annuale nella quale definisce le priorità comuni a livello europeo che devono essere applicate nella predisposizione delle relazioni finanziarie per l'anno 2021. La dichiarazione contiene le priorità legate ai bilanci redatti secondo gli International Financial Reporting Standards (IFRS), le priorità relative alle dichiarazioni non finanziarie e altre considerazioni relative agli Alternative Performance Measures (APM). Con riferimento ai bilanci redatti secondo gli IFRS le principali priorità riguardano:

  • un'attenta valutazione e trasparenza nella contabilizzazione degli impatti a lungo termine della pandemia di COVID-19 e della fase di ripresa;
  • coerenza tra le informazioni contenute nel bilancio IFRS e le informazioni non finanziarie in materia climatica, considerazione dei rischi climatici, divulgazione di eventuali giudizi significativi e stima dell'incertezza sui rischi climatici, valutando con chiarezza la materialità; e
  • maggiore trasparenza per quanto riguarda la misurazione dell'Expected Credit Loss (ECL), in particolare in relazione all'utilizzo di adjustment significativi nella determinazione della ECL, cambiamenti significativi nel rischio di credito, forward-looking information, variazioni intervenute nei fondi di svalutazione, esposizioni al rischio di credito e relative garanzie e l'effetto del rischio legato al clima nella misurazione dell'ECL.

Per quanto riguarda gli APM, la dichiarazione sottolinea che gli emittenti dovrebbero prestare attenzione durante l'adeguamento, l'etichettatura e/o la creazione di nuovi APM per rappresentare gli impatti del COVID-19.

In data 15 dicembre 2021, infine, l'ESMA ha pubblicato il "Report on the application of the IFRS 7 and IFRS 9 requirements regarding banks' expected credit losses (ECL)" nel quale fornisce una panoramica in merito all'applicazione dei principi e dei requisiti previsti dal principio contabile IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni integrative" e IFRS 9 "Strumenti finanziari" da parte delle banche europee con riferimento alla valutazione e all'informativa delle perdite attese su crediti (ECL), con l'obiettivo di valutarne livello di conformità, trasparenza e comparabilità. La panoramica si basa sull'analisi dei rendiconti finanziari 2020 di un campione di 44 banche europee. Nel report sono fornite, altresì, raccomandazioni agli emittenti su come migliorare l'applicazione dei relativi requisiti, inoltre l'ESMA si aspetta che in sede di predisposizione e revisione del bilancio gli emittenti, le loro Società di revisione e i loro Comitati Audit considerino i risultati riportati nel report. Le raccomandazioni dell'ESMA agli emittenti riguardano le seguenti aree:

  • aspetti generali dell'informativa sull'Expected Credit Loss (ECL);
  • valutazione del significativo aumento del rischio di credito (SICR);
  • forward-looking information (FLI);
  • spiegazione delle variazioni intervenute nei fondi di svalutazione;
  • trasparenza dell'informativa sulle esposizioni soggette al rischio di credito;
  • informativa sull'analisi di sensitività dell'Expected Credit Loss (ECL).

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, FinecoBank ha fornito indicazioni in merito agli impatti e ai rischi attuali e prospettici per il Gruppo conseguenti alla pandemia COVID-19, precisando come, in ottica prospettica, non si rilevano impatti sostanziali sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo. Pur in questo contesto di incertezza e di difficile previsione, il modello di business del Gruppo appare diversificato e ben equilibrato: il Gruppo, infatti, può contare su un modello di business le cui fonti di ricavo sono ampiamente diversificate e che permettono di affrontare situazioni di stress complesse come quella in corso. I ricavi del Gruppo FinecoBank si basano su tre componenti principali (banking, brokerage ed investing) che nelle fasi di crisi tendono ad avere andamenti non correlati.

Nello stesso paragrafo sono state fornite indicazioni di dettaglio in merito alla determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking e indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed al trattamento delle moratorie. Maggiori dettagli sono inoltre disponibili nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

In conformità agli IFRS e indipendentemente dalla crisi determinata dalla pandemia COVID-19, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate nel paragrafo successivo, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti. Al 31 dicembre 2021 tali stime possono essere influenzate anche dall'evoluzione della pandemia COVID-19.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

Nella presentazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga

misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2021. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione:

  • del fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • dei crediti/titoli di debito e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria. A tal proposito si cita, seppur in modo non esaustivo, il rischio di incertezza insito nella determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, nell'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD e LGD, nella determinazione dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment" riportata nella Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata);
  • del trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • dei fondi per rischi e oneri, la cui quantificazione è oggetto di stima con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita, rappresentate da avviamento, marchi e domini;
  • della fiscalità differita attiva. A tal fine si ricorda che l'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021 ha dato esito positivo non facendo emergere alcuna incertezza in proposito;
  • delle passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività del Gruppo, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

In linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dal Gruppo per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e nemmeno i criteri adottati per la staging allocation della clientela al dettaglio (valutazione della SICR e classificazione nello stadio 1, 2 e 3). Le misure adottate nel contesto dell'epidemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), conformemente a quanto previsto dal framework regolamentare, non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne.

Si segnala, invece, che con riferimento alle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, a partire dall'esercizio 2021, il Gruppo ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto. La decisione di adottare una nuova metodologia per la staging allocation non è in alcun modo riconducibile alla crisi pandemica, ed è stata implementata in piena continuità e coerenza con l'approccio precedente. Non si sono infatti verificate variazioni di stage delle controparti ricomprese nel perimetro.

Con riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 16 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la procedura adottata per la determinazione del valore d'uso

dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati, approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2022, confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività immateriali della presente nota integrativa consolidata. Nella medesima data il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso della partecipazione in Hi-MTF Sim S.p.A. (modello, assunzioni e parametri utilizzati), i cui risultati evidenziano un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio.

Con riferimento all'immobile di proprietà ad uso funzionale e all'immobile di proprietà ad uso investimento detenuti da FinecoBank, al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che le attività possano aver subito una riduzione di valore, considerando anche l'attuale contesto determinato dalla pandemia COVID-19, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021, ha richiesto delle perizie a società terze indipendenti dalle quali non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36.

Per quanto riguarda le metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa consolidata.

Infine, con riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa consolidata.

Dichiarazione di continuità aziendale

Nella valutazione delle poste significative del bilancio sono stati considerati tutti gli elementi rilevanti, fra i quali il perdurare della pandemia COVID-19 e i suoi effetti sull'economia reale. A questi si aggiunge il conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che ha innescano una crisi internazionale i cui esiti sono al momento imprevedibili. Pur considerando tale contesto, si ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2021, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

In ottica prospettica, pertanto, non si rileva un impatto sostanziale sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo, che si conferma innovativo e ben diversificato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze e ritengono di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2021 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Modifiche contrattuali derivanti da COVID-19

1. Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Al fine di limitare gli effetti di lungo periodo della crisi scatenata dall'emergenza sanitaria, il Governo italiano ha adottato misure straordinarie volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo e l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) per i lavoratori dipendenti nonché per i lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all'ultimo trimestre del 2019 in conseguenza delle restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti per un determinato periodo di tempo accollandosi il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione. Il Fondo Gasparrini (c.d. Consap) sostiene il restante 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione.

In aggiunta a quanto sopra descritto, FinecoBank ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori fino a marzo 2021 (termine dell'accordo) per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento pandemico COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA precedentemente citate. I soggetti interessati avevano la facoltà di chiedere la sospensione delle rate dei finanziamenti (solo capitale oppure capitale e interessi) per un periodo di tempo limitato accollandosi il pagamento del 100% degli interessi compensativi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Entrambe le moratorie, qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA, in quanto le modifiche contrattuali sono state valutate non sostanziali. Il Gruppo ha effettuato una valutazione qualitativa e ha ritenuto che tali misure di sostegno forniscano un sollievo temporaneo ai debitori colpiti dalla pandemia COVID-19, senza intaccare in modo significativo il valore economico del prestito.

Considerando che sulle somme oggetto di posticipo maturano gli interessi (100% a carico del cliente in caso di moratorie Accordo ABI oppure 50% a carico del cliente e 50% sostenuti da Consap in caso di moratorie con il ricorso al Fondo Gasparrini), non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

2. Emendamento del principio contabile IFRS 16

Il Regolamento (UE) 1434/2020 del 9 ottobre 2020 ha introdotto alcune modifiche all'IFRS 16 Leasing con riferimento alle concessioni sui canoni connesse al COVID-19, al fine di fornire un espediente pratico, facoltativo e temporaneo ai locatari, ovvero la facoltà di non applicare le regole di contabilizzazione delle modifiche del leasing nel caso di concessioni sugli affitti direttamente derivanti come conseguenza del COVID-19. Successivamente è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2021/1421 del 30 agosto 2021, che ha introdotto alcune modifiche all'IFRS 16 Leasing con riferimento alle concessioni sui canoni connesse al COVID-19 dopo il 30 giugno 2021. In entrambi i casi il Gruppo non ha applicato il practical expedient previsto.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 31 dicembre 2021 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 457 migliaia di euro (di cui 152 migliaia di euro relativi ai contributi versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 305 migliaia di euro ai contributi versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 31 dicembre 2021 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico nell'esercizio 2021 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 16 migliaia di euro. Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 31 dicembre 2021 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2021 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 723 migliaia di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dal Gruppo utilizzando modelli e metodi valutativi applicati in analisi multi-scenario. Gli scenari ipotizzati recepiscono le più recenti notizie stampa riguardanti le offerte non vincolanti giunte al Fondo per l'acquisizione dell'intera partecipazione detenuta.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva sopra citata, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che la contribuzione totale dovuta dalle Consorziate per il 2021 risulta pari a complessivi 1.186.841 migliaia di euro (952.366 migliaia di euro nell'esercizio 2020), così ripartita:

  • contribuzione ordinaria annuale per la costituzione della dotazione finanziaria, per 865.267 migliaia di euro (641.532 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contribuzione aggiuntiva, finalizzata al reintegro graduale, fino al 2024, della parte di dotazione finanziaria complessivamente utilizzata a fronte di interventi (Statuto, art. 25), per 294.581 migliaia di euro (284.639 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contributo supplementare per 26.993 migliaia di euro (26.195 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

La quota di competenza di ciascuna consorziata è stata calcolata in funzione del rispettivo ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2021 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza del Gruppo per l'esercizio 2021, alla cui contribuzione partecipa solo la Capogruppo FinecoBank, versata e contabilizzata nella voce 190. Spese amministrative b) altre spese amministrative", ammonta complessivamente a 32.334 migliaia di euro (25.901 migliaia di euro nell'esercizio 2020), così composta:

  • contribuzione ordinaria annuale per 23.573 migliaia di euro (17.448 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contribuzione aggiuntiva per 8.026 migliaia di euro (7.741 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contributo supplementare per 735 migliaia di euro (712 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

La quota di competenza del Gruppo per l'esercizio 2021, alla cui contribuzione partecipa solo la Capogruppo FinecoBank, versata e contabilizzata nella voce 190. "Spese amministrative b) altre spese amministrative" ammonta a 5.812 migliaia di euro (687 migliaia di euro nell'esercizio 2020). A questa si aggiunge la contribuzione addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015, richiamata da Banca d'Italia presso il sistema bancario, versata e contabilizzata nella voce 190. "Spese amministrative b) altre spese amministrative", per un ammontare pari a 1.893 migliaia di euro (217 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali

La Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815 hanno introdotto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere la relazione finanziaria annuale nel linguaggio XHTML, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA.

Il linguaggio XBRL (eXtensible Business Reporting Language) è leggibile da un dispositivo automatico e consente l'utilizzo automatizzato di grandi quantità di informazioni. Il linguaggio XBRL è consolidato e utilizzato in diverse giurisdizioni ed è attualmente l'unico linguaggio di markup appropriato per marcare le informazioni contenute nei bilanci. L'utilizzo del linguaggio di markup XBRL comporta l'applicazione di una tassonomia per convertire il testo leggibile da utenti umani in informazioni leggibili da un dispositivo automatico. La tassonomia IFRS, resa disponibile dalla Fondazione IFRS, è una tassonomia consolidata elaborata per marcare le informazioni presentate secondo gli IFRS. L'utilizzo della tassonomia IFRS facilita la comparabilità a livello mondiale dei markup dei bilanci redatti conformemente agli IFRS.

Il Regolamento (UE) 2021/337 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2021 ha introdotto la possibilità che uno Stato membro possa autorizzare gli emittenti ad applicare tale obbligo di comunicazione per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2021 o dopo tale data, purché tale Stato membro notifichi alla Commissione la propria intenzione di autorizzare tale rinvio entro il 19 marzo 2021, e che tale intenzione sia debitamente giustificata. Successivamente, nel mese di marzo 2021 il Parlamento Europeo e il Consiglio dell'Unione Europea hanno approvato la proroga di un anno dell'entrata in vigore del Regolamento 815/2019. Nella Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 51 del 1° marzo 2021 è stata pubblicata la legge n. 21/2021 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 31 dicembre 2020, n. 183. All'articolo 3, comma 11-sexies, è disposto il rinvio di un anno dell'applicazione delle disposizioni del regolamento delegato (UE) 2019/815 della Commissione, del 17 dicembre 2018, prevedendo che si applichino alle relazioni finanziarie relative agli esercizi avviati a decorrere dal 1° gennaio 2021.

Pertanto, gli emittenti sono tenuti a redigere la relazione finanziaria annuale nel linguaggio XHTML e a "marcare" i bilanci consolidati IFRS contenuti nelle relazioni finanziarie annuali per gli esercizi finanziari aventi inizio il 1° gennaio 2021 o in data successiva. Per le "marcature", gli emittenti utilizzano il linguaggio di markup XBRL e una tassonomia i cui elementi sono quelli della tassonomia di base contenuti nel Regolamento Delegato (UE) 2019/815 e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto. Se non è opportuno utilizzare elementi della tassonomia di base, gli emittenti creano gli elementi della tassonomia di estensione.

Dal 1° gennaio 2021, e quindi a partire dal bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2021, viene introdotto l'obbligo di marcare le seguenti informazioni:

  • Anagrafica di base
  • Schemi di bilancio consolidati (Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato, Prospetto della redditività consolidata complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e Rendiconto finanziario consolidato)

Dal 1° gennaio 2022, e quindi a partire dalla Relazione finanziaria annuale chiusa al 31 dicembre 2022, l'obbligo di redazione secondo il nuovo formato ESEF si estenderà anche all'informativa contenuta nella Nota integrativa consolidata e alla Relazione sulla gestione consolidata nel caso vengano fatti rimandi.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella seduta del 15 marzo 2022 ha approvato la tassonomia da utilizzare per la marcatura degli schemi del presente bilancio consolidato 2021, parte integrante della Relazione finanziaria annuale di FinecoBank, e la versione XHTML, incluso nell'ESEF package, della stessa Relazione finanziaria annuale, che verrà pertanto pubblicata nel linguaggio XHTML sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA, sul sito di Fineco (https://www.finecobank.com), per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency). Si precisa che la Relazione finanziaria annuale consolidata del Gruppo include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo FinecoBank. Si segnala, infine, che il presente documento "Bilanci e Relazioni 2021" è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella medesima seduta del 15 marzo 2022.

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 è sottoposto a revisione contabile ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

Alcuni principi contabili adottati per la predisposizione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 risultano modificati rispetto a quelli adottati per la redazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.

Tali modifiche riguardano le operazioni di copertura, in quanto, a partire dal 1° gennaio 2021, il Gruppo ha deciso di applicare le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, in sostituzione dello IAS 39, per tutte le operazioni di copertura ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (c.d. "Macro Hedge Accounting"), per le quali continua ad applicare le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo 4. "Operazioni di copertura". La transizione al principio contabile IFRS9 ha generato un impatto economico negativo di circa 220 migliaia di euro, interamente registrato all'interno della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Con riferimento ai Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti, il cui trattamento contabile non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale, il Gruppo ha predisposto un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni, come previsto IAS 8. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio".

Infine, come descritto nella Sezione 2 – Principi generali di redazione, in data 29 ottobre 2021 Banca d'Italia ha emanato il 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" del 22 dicembre 2005, applicabile a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021, con il quale sono state apportate modifiche che riguardano principalmente la rappresentazione in bilancio della voce di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", delle attività finanziarie "impaired acquisite o originate", delle attività immateriali, del dettaglio informativo relativo alle commissioni attive e passive e dei contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi (per maggiori dettagli si rimanda all'informativa fornita nella Sezione 2 – Principi generali di redazione).

Di seguito sono illustrati, per ciascuna voce dello stato patrimoniale e, in quanto compatibile, del conto economico, i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali.

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico consolidato.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale consolidato.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali il Gruppo non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, il Gruppo ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposti nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività consolidata complessiva ed anch'esse esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari), mentre sono esclusi i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), che sono rappresentati nella voce "Cassa e disponibilità liquide",

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 - Operazioni di copertura

Il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie, per le quali applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3.

Le operazioni di copertura sono realizzate con lo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Possono essere identificate le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

Operazioni di copertura IFRS 9 – Copertura specifica ("Micro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura specifica il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9. Il Gruppo realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia.

Una relazione di copertura è considerata efficace se vengono soddisfatti tutti i seguenti requisiti:

  • esiste una relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura. Ciò implica che il valore dello strumento di copertura evolve, in genere, nella direzione opposta di quello dell'elemento coperto in conseguenza di uno stesso rischio, che è il rischio coperto;
  • l'effetto del rischio di credito non prevale sulle variazioni di valore risultanti dalla relazione economica;
  • il rapporto di copertura ("hedge ratio") usato ai fini del hedge accounting è lo stesso che l'entità utilizza effettivamente per coprire la quantità di elemento coperto. Tale designazione non deve riflettere uno squilibrio tra le ponderazioni dell'elemento coperto e dello strumento di copertura che determinerebbe l'inefficacia della copertura (a prescindere dal fatto che sia rilevata o meno) che potrebbe dare luogo a un risultato contabile che sarebbe in contrasto con lo scopo della contabilizzazione delle operazioni di copertura.

La verifica dell'efficacia della relazione di copertura deve essere effettuata all'inizio della relazione e su base continuativa, almeno ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale (reporting date), e comunque ogni qualvolta si verifichino delle modifiche significative nelle circostanze che influenzano i requisiti di efficacia. Il test di efficacia può essere anche solo di tipo qualitativo e svolto solo su base prospettica.

L'inefficacia di una relazione di copertura è misurata in base alle variazioni di fair value dello strumento coperto e di quello di copertura, comparando i cambiamenti dei loro valori. La misurazione del valore dello strumento coperto deve tener conto del valore temporale del denaro, pertanto deve essere effettuata al valore attuale netto. Per misurare i cambiamenti nel valore dello strumento coperto il Gruppo utilizza, come espediente pratico, un derivato "ipotetico" che abbia i termini identici a quelli dello strumento (senza però includere altri elementi – presenti nel derivato di copertura – di cui è privo lo strumento coperto).

Dalla relazione di copertura possono essere esclusi, come costi di copertura, i seguenti elementi:

  • il time value delle opzioni acquistate
  • l'elemento a termine dei contratti forward
  • i basis spread in valuta estera

La componente esclusa è sospesa a patrimonio netto e ammortizzata.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura cessa inoltre integralmente quando cessa, nel suo complesso, di soddisfare i criteri di ammissibilità, ad esempio:

  • la relazione di copertura non risponde più all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura;
  • è venduto o cessa lo strumento di copertura;
  • viene a mancare la relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura ovvero l'effetto del rischio di credito assume prevalenza sulle variazioni di valore determinate da detta relazione economica.

Non è consentito riclassificare, e quindi cessare, una relazione di copertura che:

  • risponde ancora all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura (ossia l'entità persegue ancora detto obiettivo di gestione del rischio);
  • continua a soddisfare tutti gli altri criteri di ammissibilità (una volta tenuto conto di un eventuale riequilibrio della relazione di copertura, se del caso).

Le operazioni di copertura sono valutate al fair value, in particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico consolidato in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza e la variazione di fair value cumulata è ammortizzata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi utilizzando il tasso di interesse effettivo ricalcolato alla data di inizio dell'ammortamento. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico consolidato. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. La parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività consolidata complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto consolidato ed è rilevato nel conto economico consolidato nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo ha in essere operazioni di copertura specifica del rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

Operazioni di copertura IAS 39 - Copertura generica ("Macro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie il Gruppo applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39. Il Gruppo realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

Nelle operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60. dell'attivo o 50. del passivo è rilevata a conto economico consolidato tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte. Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del Bilancio consolidato il Gruppo ha in essere operazioni di copertura generica del rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela al dettaglio e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

5 - Partecipazioni

La voce include le interessenze detenute in società collegate e joint ventures.

I criteri di rilevazione iniziale e valutazione successiva delle partecipazioni regolati dagli IFRS10 Bilancio consolidato, IAS28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e IFRS11 Accordi a controllo congiunto sono dettagliati, nella misura in cui applicabili, nella Sezione 3. "Area e metodi di consolidamento" della Parte A.1 della presente nota integrativa consolidata, che include l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole in ossequio a quanto previsto dall'IFRS12 (paragrafi 7-9).

Le restanti interessenze azionarie, diverse quindi da controllate, collegate e joint ventures e da quelle eventualmente rilevate nello stato patrimoniale consolidato nella voce 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (si veda la Sezione 8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione), sono classificate quali attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e trattate in modo corrispondente (si vedano le Sezioni 1 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e 2 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale
  • attività detenute a scopo di investimento
  • rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2

La voce può includere, altresì, le attività materiali rivenienti dall'escussione delle garanzie ricevute.

Attività ad uso funzionale e Attività detenute a scopo di investimento

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonché le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale consolidato nella voce 130. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

• 190. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

• 230. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • Fabbricati non superiore a 33,3 anni
  • Mobili e arredi non superiore a 9 anni
  • Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
  • Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
  • Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce 280. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo non detiene attività materiali rivenienti dall'escussione delle garanzie ricevute.

Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2

Le attività materiali costituiscono rimanenze laddove siano detenute per la vendita nel normale svolgimento dell'attività aziendale. Tali attività sono oggetto di valutazione al minore fra costo e valore netto di realizzo. Eventuali rettifiche di valore derivanti dall'applicazione del citato criterio sono rilevate alla voce "210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato il Gruppo non detiene rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2.

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dal Gruppo, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

software non superiore a 3 anni;

• altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 220. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio consolidato, corrispondente all'avviamento iscritto nel bilancio d'esercizio della Banca, riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 270. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la Sezione 10.3 "Attività immateriali – Altre informazioni" della successiva Parte B della presente nota integrativa consolidata.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte rispettivamente nello stato patrimoniale consolidato alle voci 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva (si veda Parte D - Redditività consolidata complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 320. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico consolidato. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti "Attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale consolidato del bilancio rispettivamente nelle voci 110. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
    • o differenze temporanee deducibili;

  • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
  • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • o passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite, sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti (con riferimento a ciascuna società consolidata integralmente) e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare per la fiscalità corrente, relativa a FinecoBank, l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

Per quanto riguarda la partecipata irlandese Fineco AM, le imposte sono state calcolate applicando l'aliquota del 12,5% (prevista dalla relativa legislazione fiscale).

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico consolidato alla voce 300. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività consolidata complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico consolidato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, nello stato patrimoniale consolidato alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 120. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Il fondo rischi e oneri per controversie legali include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: b) altri accantonamenti netti" del conto economico consolidato, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico consolidato per meglio rifletterne la natura.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 140. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie del Gruppo non prevedono covenants che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

• tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

• un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico consolidato nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 120. Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine esercizio.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto consolidato sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

15 - Attività e passività assicurative

L'IFRS 4 definisce contratti assicurativi quei contratti in base ai quali una parte (l'assicuratore) accetta un rischio assicurativo significativo da un terzo (l'assicurato), concordando di risarcire quest'ultimo nel caso in cui subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto.

In sintesi, il trattamento contabile di tali prodotti prevede l'iscrizione:

  • alla voce 170. "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" di conto economico consolidato, dei premi lordi, comprensivi di tutti gli importi maturati durante l'esercizio a seguito della stipula dei contratti di assicurazione, al netto degli annullamenti. Analogamente anche i premi ceduti nell'esercizio ai riassicuratori sono iscritti nella medesima voce;
  • alla voce 110. "Riserve tecniche" del passivo di stato patrimoniale consolidato, degli impegni verso gli assicurati, calcolati analiticamente per ciascun contratto con il metodo prospettivo, sulla base delle ipotesi demografiche/finanziarie correntemente utilizzate dal mercato;
  • alla voce 80. "Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" dell'attivo di stato patrimoniale consolidato, degli impegni a carico dei riassicuratori.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività e passività assicurative.

18 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;
  • e
  • allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie "impaired acquisite o originate" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale consolidato nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività

finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale attività finanziaria "impaired acquisite o originate " (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

L'informativa relativa alle attività finanziarie "impaired acquisite o originate" riportata nella nota integrativa consolidata è esclusa dalla ripartizione per stadi di rischio di credito e rilevata separatamente.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività finanziarie "impaired acquisite o originate".

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Benefici ai dipendenti

Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti e si suddividono in

  • benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) che si prevede di liquidare interamente entro dodici mesi dal termine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa e rilevati interamente a conto economico al momento della maturazione (rientrano in tale categoria, ad esempio, i salari, gli stipendi e le prestazioni "straordinarie");
  • benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro che obbligano l'impresa ad un'erogazione futura nei confronti dei dipendenti. Tra questi, rientrano il trattamento di fine rapporto e i fondi pensione che, a loro volta si suddividono in piani a contribuzione definita e piani a benefici definiti o fondi di quiescenza aziendale;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro, ossia quei compensi che l'azienda riconosce ai dipendenti come contropartita alla cessazione del rapporto di lavoro, in seguito alla decisione della stessa di concludere il rapporto di lavoro prima della normale data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, che non si prevede siano estinti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell'esercizio in cui i dipendenti hanno svolto le proprie prestazioni lavorative.

I benefici ai dipendenti sono rilevati nel conto economico consolidato nella voce 190. "Spese amministrative a) spese per il personale" e sono normalmente iscritti nello stato patrimoniale consolidato alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti, ad eccezione dei benefici per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare, che sono iscritti sono normalmente iscritti nello stato patrimoniale consolidato alla voce 100. "Fondo rischi ed oneri", e del trattamento di fine rapporto, iscritto nello stato patrimoniale consolidato alla voce 90. "Trattamento di fine rapporto del personale".

Cassa e disponibilità liquide

Nella voce Cassa e disponibilità liquide sono rilevati il contante e tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria). Nello schema di conto economico le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ai suddetti crediti verso banche e Banche Centrali "a vista" sono rilevate nella voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito".

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa consolidata, riportate in Parte B - Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

• i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;

  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Contributi ai fondi di garanzia e di risoluzione

Il trattamento contabile applicabile ai contributi ai fondi di risoluzione è stato disciplinato dalla Banca d'Italia con Comunicazione del 20 gennaio 2016 "Contributi ai fondi di risoluzione: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza" e con Comunicazione del 25 gennaio 2017 "Contribuzioni addizionali al Fondo di risoluzione nazionale: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza". L'applicazione degli IFRS ai contributi ai fondi di garanzia ("Deposit Guarantee Schemes") sono stati oggetto di una Opinion ESMA "Application of the IFRS requirements in relation to the recognition of contributions to Deposit Guarantee Schemes in IFRS accounts" (2015/ESMA/1462 del 25 settembre 2015).

Ai fini del trattamento in bilancio è necessario far riferimento allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali" e all'Interpretazione IFRIC21 "Tributi". Quest'ultima, infatti, tratta la contabilizzazione di una passività relativa al pagamento di un tributo nel caso in cui tale passività rientri nell'ambito di applicazione dello IAS 37. Ai sensi dell'IFRIC21, "un tributo rappresenta un impiego di risorse che incorporano benefici economici imposto dalle amministrazioni pubbliche alle entità in conformità alla legislazione". Gli obblighi di contribuzione, sia nella forma "ordinaria" sia nella forma "straordinaria", derivano da previsioni legislative e, conseguentemente, ricadono nella nozione di "Tributi" di cui all'IFRIC21. Lo IAS 37 e l'IFRIC21 prevedono che al verificarsi del fatto vincolante che crea un'obbligazione attuale debba essere registrata una passività. Poiché il decreto non prevede che i contributi siano, per intero oppure parzialmente, ridotti o restituiti agli intermediari, ogni volta che si verifica il fatto vincolante la passività connessa con i relativi contributi va registrata per l'intero importo. Poiché non è possibile ravvisare in contropartita alla passività né un'attività immateriale ai sensi dello IAS 38 né un'attività per un pagamento anticipato (prepayment asset), ne consegue che i contributi devono essere imputati a conto economico. Essendo forme di contribuzione assimilate contabilmente a tributi, tali contributi sono rilevati nella voce di conto economico consolidato 190 "Spese amministrative b) altre spese amministrative", nella quale vanno ricondotte, fra l'altro, le imposte indirette e le tasse (liquidate e non liquidate) di competenza dell'esercizio.

Contributi pubblici

I contributi pubblici si manifestano sotto forma di trasferimenti di risorse alla società a condizione che questa abbia rispettato, o si impegni a rispettare, certe condizioni relative alle sue attività operative. Sono escluse quelle forme di assistenza pubblica alle quali non può ragionevolmente essere associato un valore e le operazioni con gli enti pubblici che non possono essere distinte dalle normali attività commerciali della società.

I contributi pubblici si possono distinguere in:

  • contributi in conto capitale, per il cui ottenimento è condizione essenziale che l'entità acquisti, costruisca o comunque acquisisca attività immobilizzate;
  • contributi in conto esercizio, diversi da quelli in conto capitale.

I contributi pubblici devono essere rilevati, con un criterio sistematico, nel conto economico negli esercizi in cui la società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare e solo nel momento in cui esiste una ragionevole certezza che:

  • a) l'entità rispetterà le condizioni previste; e
  • b) i contributi saranno ricevuti.

Il Gruppo iscrive i contributi pubblici in conto capitale nello stato patrimoniale consolidato come ricavo differito nella voce 80. "Altre passività" e rileva la quota parte di competenza dell'esercizio nel conto economico consolidato nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione" durante la vita utile del bene.

I contributi in conto esercizio sono presentati nel conto economico consolidato nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione" oppure vengono dedotti dal costo correlato se tale compensazione consente di riflettere in modo più appropriato la sostanza dell'operazione.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori, i compensi pagati alla Società di revisione per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione e, più in generale, i costi sostenuti per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti, consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio")29 hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Per l'eco ed il sisma bonus, oltre che per gli altri incentivi per interventi edilizi, è possibile usufruire dell'incentivo anche tramite sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, al quale verrà riconosciuto un credito d'imposta. La maggior parte dei crediti d'imposta oggetto delle misure d'incentivo sono cedibili a terzi acquirenti, che li utilizzeranno secondo la specifica disciplina prevista. Nessuno dei crediti in oggetto è rimborsabile direttamente dallo Stato, in quanto gli stessi possono essere utilizzati in compensazione senza possibilità di riportare a nuovo, né chiedere a rimborso, la quota parte non compensata nell'anno di riferimento per motivi di incapienza.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine il Gruppo, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità30, si è dotato di una accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, considerando che i crediti d'imposta in questione sono, sul piano sostanziale, assimilabili a un'attività finanziaria.

Il credito d'imposta viene inizialmente rilevato al suo fair value, corrispondente al prezzo dell'operazione, comprensivo dei costi iniziali direttamente attribuibili all'operazione, e successivamente misurato con un modello contabile basato sull'IFRS 9 corrispondente ad un business model "Held To Collect", che prevede la misurazione al costo ammortizzato, in quanto ritenuto più idoneo a fornire un'informativa rilevante e attendibile, considerando che le attuali intenzioni di FinecoBank sono quelle di ottenere un rendimento lungo tutta la durata dell'operazione. Il tasso di interesse effettivo viene calcolato stimando i cash flow attesi, tenuto conto di tutti i termini relativi al credito d'imposta, compreso le compensazioni attese e il fatto che il credito d'imposta non utilizzato in ciascun periodo di compensazione sarà perso.

Ad ogni reporting period vengono rilevati a conto economico i proventi di competenza del periodo, ammortizzando secondo una logica finanziaria la differenza fra il valore nominale del credito d'imposta acquistato e l'importo riconosciuto al cliente maggiorato dei costi diretti iniziali connessi alla pratica.

L'eventuale revisione delle stime dei cash flow attesi comporta il ricalcolo del valore contabile lordo del credito d'imposta come il valore attuale dei nuovi cash flow attualizzati all'originario tasso di interesse effettivo, come previsto dal paragrafo B5.4.6 dell'IFRS 9. Eventuali anticipazioni rispetto alle compensazioni stimate originariamente generanno delle riprese di valore, mentre eventuali posticipi genereranno delle rettifiche di valore, che verranno rilevate nell'utile (perdita) d'esercizio.

Il credito d'imposta non è assoggettato ad impairment secondo le regole definite dall'IFRS 9, in quanto l'operazione non espone il Gruppo ad un rischio di credito.

Come specificato dal documento congiunto delle Autorità, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale nella voce di bilancio 130. "Altre attività", mentre i proventi determinati con il tasso di interesse effettivo vengono rilevati nella voce 10. "Interessi attivi e proventi assimilati". Nella medesima voce vengono rilevati gli utili/perdite determinati dalla revisione delle stime in merito ai cash flow attesi, ad eccezioni di quelli derivanti dal mancato utilizzo dei crediti d'imposta acquistati che vengono rilevati nella voce 230. "Altri oneri/proventi di gestione".

In caso di cessione a terzi, la differenza fra il prezzo incassato e il costo ammortizzato residuo alla data di cessione verrà rilevato nella voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

29 Convertiti in legge, con modificazioni, rispettivamente dalla Legge n. 27 del 24 aprile 2020 e dalla Legge n. 77 del 17 luglio 2020.

30 Banca d'Italia, Consob e IVASS hanno pubblicato in data 5 gennaio 2021 il documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti".

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model del Gruppo è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (Risk Appetite Framework) stabilito annualmente. Tuttavia, una singola società può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, il Gruppo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

Il Gruppo ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti principali attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente, ecc.);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday" e istituzionale;
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dal Gruppo nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dal Gruppo nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti principali attività identificate dal Gruppo:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, ad eccezione del repricing periodico dei tassi d'interesse, e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che il Gruppo non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale consolidato di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, non si procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (Impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Capogruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile31. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking"32 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali utilizzando i parametri creditizi forniti da Moody's Analytics.

31 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9

32 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

Ai fini del calcolo della perdita attesa per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Il modello di valutazione della Stage Allocation opera sempre a livello di singola esposizione, e si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento alle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, a partire da gennaio 2021 il Gruppo ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni il Gruppo si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno, apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee.

Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA. Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

• Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni qualora l'ammontare del capitale, degli interessi o delle commissioni non pagate alla data in cui erano dovute superino entrambe le seguenti soglie: a) limite assoluto pari a 100 euro per le esposizioni retail e pari a 500 euro per le esposizioni diverse da quelle retail; b) limite relativo dell'1% dato dal rapporto tra l'ammontare complessivo scaduto e/o sconfinante e l'importo complessivo di tutte le esposizioni creditizie verso lo stesso debitore. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Leasing IFRS16

Un contratto è, o contiene, un leasing se, in cambio di un corrispettivo, conferisce il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specificata per un periodo di tempo. L'IFRS 16 fornisce una definizione di leasing basata sulla nozione di controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti dei leasing: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene oggetto del contratto. Rientrano nella definizione di leasing, oltre ai contratti di leasing propriamente detti, anche quelli di affitto, noleggio, locazione e comodato.

Il modello contabile da applicarsi da parte del locatario prevede che, per tutte le tipologie di leasing (leasing operativo e leasing finanziario) debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

Con riferimento, invece, al modello contabile che deve applicare il locatore, il principio contabile prevede la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Locatario

Al momento dell'iscrizione iniziale l'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione, è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing alla data di decorrenza dello stesso, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario (ove esistenti). I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti ed eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 6- Attività materiali).

La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata. Si precisa inoltre che le componenti non leasing sono separate dalle componenti leasing e rilevate a conto economico per competenza secondo il principio contabile applicabile e che nel conto economico sono rilevati anche i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing.

Locatore

I contratti di locazione stipulati dal Gruppo sono stati classificati come leasing operativo, pertanto i pagamenti ricevuti sono rilevati come proventi con un criterio a quote costanti nella voce di conto economico 230 "Altri oneri/proventi di gestione". Le attività sottostanti oggetto del contratto di leasing operativo sono ammortizzate e assoggettate al processo di verifica di perdite per riduzione di valore in modo analogo alle attività simili (per maggiori dettaglio si rimanda al paragrafo 6- Attività materiali).

Per maggiori dettagli in merito alle operazioni di leasing si rimanda alla parte M – Informativa sul leasing, contenuta nella presente nota integrativa consolidata.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nella voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Operazioni TLTRO III - Targeted Longer Term Refinancing Operations III

Le operazioni TLTRO III sono strumenti non convenzionali di politica monetaria che permettono agli enti creditizi dell'Eurosistema di finanziarsi a lungo termine a tassi molto vantaggiosi, con l'obiettivo di aumentare l'erogazione di prestiti a favore di imprese e consumatori dell'area euro.

Le passività relative alle operazioni TLTRO III sono iscritte nelle "Passività finanziarie al costo ammortizzato" e misurate al costo ammortizzato, applicando le previsioni contenute nell'IFRS 9. Il Gruppo valuta il tasso di interesse come un tasso di mercato specifico per tali tipologie di operazioni, realizzate nell'ambito degli interventi di politica monetaria poste in essere dalla Banca Centrale Europea, che ne definisce il livello.

Il tasso d'interesse effettivo è determinato sulla base dei cash flow attesi, in modo distinto per singola operazione, nei quali sono incluse le previsioni di raggiungimento mantenimento dei "prestiti idonei netti", per l'ottenimento dell'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, verificati attraverso l'utilizzo di un approccio statistico che ne ipotizza la probabilità di raggiungimento con un adeguato livello di confidenza e supportati dalle stime previsionali.

Le operazioni TLTRO III sono assimilate alle passività finanziarie a tasso variabile, pertanto la modifica dei cash flow attesi conseguenti alla variazione del tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale è rilevata in base alle previsioni contenute nell'IFRS 9, il quale prevede che i flussi finanziari siano rideterminati periodicamente per riflettere le variazioni dei tassi di interesse di mercato e ciò altera il tasso di interesse effettivo. La rideterminazione dei futuri pagamenti di interessi non ha alcun effetto significativo sul valore contabile della passività. La modifica dei cash flow attesi relativi all'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, conseguenti alle modifiche nelle stime dei pagamenti dovute alla revisione della valutazione del raggiungimento dei criteri di ammissibilità, comporta invece la rideterminazione del valore contabile della passività.

Si evidenzia che in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha sottoposto un quesito all'IFRS Interpretations Committee (IFRS-IC) in merito alle modalità di contabilizzazione delle operazioni TLTRO III con particolare riferimento ai seguenti aspetti: applicabilità alle operazioni in oggetto dell'IFRS 9 o dello IAS 20, modalità di contabilizzazione degli interessi nei cosiddetti "special interest period" e trattamento contabile dei cambiamenti di stima (sia a seguito di modifiche contrattuali che in merito al raggiungimento dei benchmark che permettono di beneficiare dei tassi migliorativi) sui quali l'IFRS-IC al momento non si è ancora espresso in modo definitivo.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che possono consistere nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

In eventuali accordi di pagamenti basati su azioni e regolati per cassa, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime e iscritte a conto economico in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando tutte le variazioni di fair value nel conto economico.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non siano sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico consolidato come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale consolidato in voce 140. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 10 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del D.Lgs. n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto consolidato nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Write–off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi passivi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione, a meno che tale data non sia nota o l'informazione non sia immediatamente disponibile, nel qual caso è ammessa la rilevazione al momento dell'incasso;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che il Gruppo non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

• in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),

o

• nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, il Gruppo procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che il Gruppo prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che il Gruppo utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza, la gestione di OICR o prodotti assicurativi) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dal Gruppo in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat, prelievi Visa debit, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.), o in misura percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni del Gruppo e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2021 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, il Gruppo pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla Direzione CRO, che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Il framework normativo interno è costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value ed il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dal Gruppo.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dal Gruppo si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustment (FVA)

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui il Gruppo dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, la Direzione CRO provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e nei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Titoli di capitale".

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

Il Gruppo determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei contratti derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value è determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari e il relativo processo di verifica indipendente dei prezzi sono disciplinati a livello di Gruppo da una specifica Global Policy e da una Global Operational Regulation. Con particolare riferimento ai derivati OTC, occorre distinguere tra i derivati che il Gruppo negozia in contropartita diretta con la clientela, principalmente riconducibili a CFD (Contract for Difference) e opzioni (daily options e knockout options), e quelli che il Gruppo negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie.

Per il calcolo del prezzo dei CFD (Contract for Difference) Fineco utilizza regole contrattualizzate e dati provenienti da Info Provider secondo le specifiche fornite dalle funzioni di business. Per le knockout options, il modello di determinazione del prezzo è lo stesso che è applicato al cliente, al quale si offre un prodotto con payoff lineare e di facile comprensione. La valutazione delle opzioni da parte delle funzioni di controllo dei rischi competenti ai fini IPV è svolta utilizzando le best practices di mercato (es. Hull per le opzioni esotiche). Il modello di determinazione del prezzo delle opzioni si basa sulla formula di Black & Scholes, che considera i seguenti input:

  • current price del sottostante "St"
  • strike "K";
  • barriera "L" (nel caso di opzioni esotiche come le Barrier Options);
  • tasso interesse "r";
  • volatilità "σt".

Infine, per gli strumenti derivati di tipo asset swap e Interest Rate Swap, che il Gruppo negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie, il fair value è determinato tramite l'utilizzo di un sistema di Position Keeping, che applica il metodo del Discounting Cash Flow. Il valore attuale netto del derivato, che è rilevato quotidianamente, è utilizzato per adempiere agli obblighi di compensazione in conformità alla normativa EMIR e a quanto convenuto tra le controparti. Il fair value è controllato nell'ambito del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) dalla Direzione CRO. Quest'ultima infatti effettua trimestralmente un confronto tra le curve fornite dalla funzione Tesoreria e quelle considerate set di riferimento per la valutazione delle posizioni di Bilancio.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C", il Gruppo ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 31 dicembre 2021 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 7,87%, stimando al 31 dicembre 2021 il "litigation risk" in misura pari allo 1,87% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato utilizzando un modello valutativo basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate. Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando modelli e metodi valutativi applicati in analisi multi-scenario. Gli scenari ipotizzati recepiscono le più recenti notizie stampa riguardanti le offerte non vincolanti giunte al Fondo per l'acquisizione dell'intera partecipazione detenuta. Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente.

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value su base ricorrente, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non sono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, diverse da quelle il cui fair value è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi alle quali è assegnato il livello 1, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti.

Il fair value delle poste a vista, convenzionalmente ricondotte nelle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ad eccezione dei crediti a vista verso banche e banche centrali che solo rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", e delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Il fair value dei crediti deteriorati è stato determinato considerando che il valore di realizzo espresso dal valore netto di bilancio rappresenti la miglior stima dei flussi di cassa futuri prevedibili attualizzati alla data di valutazione; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva, infine, che ai titoli emessi da UniCredit S.p.A. contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 2. Il fair value è stato determinato utilizzando una metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato.

Il fair value delle passività finanziarie a vista, convenzionalmente ricondotte nelle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali passività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Cassa e disponibilità liquide

Il fair value dei crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide" è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Descrizione degli input utilizzati nella misurazione del fair value degli strumenti di Livello 2 e 3

Si riporta di seguito la descrizione dei principali input significativi utilizzati nella misurazione del fair value delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente e non ricorrente appartenenti ai Livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value.

Gli input di Livello 2 sono prezzi diversi da quelli quotati di Livello 1 che sono osservabili sia direttamente sia indirettamente per le attività o le passività. In particolare può trattarsi di:

  • prezzi quotati in mercati attivi per attività o passività simili;
  • prezzi quotati in mercati che non sono attivi per attività o passività simili o identiche;
  • input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili per attività o passività (ad esempio: tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente citati; volatilità implicite; spread creditizi);
  • input confermati da dati di mercato che non possono essere direttamente osservati, ma basati su o supportati da dati di mercato.

I fattori di Livello 2 devono essere osservabili (direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso conferme con i dati di mercato) per tutta la durata contrattuale dell'attività o passività oggetto di valutazione. Sono inseriti nel Livello 2 i fattori di mercato che potrebbero non essere direttamente osservabili ma che si basano o sono supportati da dati di mercato osservabili, poiché tali fattori sono meno soggettivi dei fattori non osservabili classificati come Livello 3. Esempi di strumenti di Livello 2 sono obbligazioni il cui valore è derivato da una obbligazione simile quotata in borsa, Interest Rate Swap Over-the-Counter valutati a partire da un modello i cui input sono osservabili, obbligazioni societarie, titoli garantiti da attività, titoli di debito ad alto rendimento così come alcuni prodotti strutturati in cui i fattori della valutazione si basano principalmente sulle informazioni di prezzi facilmente disponibili.

Gli input di valutazione di Livello 3 non sono osservabili ed assumono rilevanza in assenza di input di Livello 1 e 2. Data l'esigenza di stimare un prezzo di realizzo (exit price) alla data di valutazione anche per gli strumenti classificati in gerarchia 3, tali input sono sfruttati da modelli valutativi sviluppati internamente.

Esempi di fattori di Livello 3 per attività e passività sono i seguenti:

  • volatilità storica, quando non è possibile osservare la volatilità implicita (es. di opzioni simili in quanto non sufficientemente liquide). La volatilità storica in genere non rappresenta le attuali aspettative degli operatori di mercato circa la volatilità futura, anche se è l'unica informazione disponibile per valutare un'opzione;
  • previsioni finanziarie sviluppate utilizzando i dati propri nel caso in cui non ci fossero le informazioni disponibili;
  • correlazione tra attività non liquide. Ci sono diversi tipi di input di correlazione, tra cui la correlazione di credito, la correlazione cross-attività (ad esempio correlazione tra equity e interest rate) e la correlazione tra attività dello stesso tipo (ad esempio correlazione tra tassi di interesse) che generalmente vengono utilizzati per valutare strumenti ibridi ed esotici;
  • credit spread quando non è osservabile o non può essere avvalorato da dati di mercato osservabili.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il Gruppo controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Market & Liquidity Risk del Gruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

Con riferimento all'analisi di sensitività delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3 richiesta dall'IFRS 13, si precisa che il Gruppo non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e nei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per i quali si rimanda al precedente paragrafo "Titoli di capitale".

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi per attività o passività identiche a cui il Gruppo può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input, diversi da quelli inclusi nel Livello 1 e nel Livello, non osservabili su mercati attivi. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio.

Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente, può avvenire nel caso in cui cambino gli input utilizzati dal modello di valutazione (ad esempio se per uno strumento non è più disponibile la quotazione su un mercato attivo). Qualora per la valutazione di uno strumento ci si avvalga di una tecnica di valutazione che utilizza input riconducibili a diversi livelli della gerarchia, lo strumento è classificato interamente nello stesso livello di gerarchia in cui è classificato l'input di Livello più basso significativo per la valutazione. Un input di valutazione non è considerato significativo ai fini dell'assegnazione della gerarchia di fair value se i restanti input determinano il 90% del valore di fair value dello strumento.

A.4.4 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalazione con riferimento alle previsioni contenute nell'IFRS 13 paragrafi 48, 93 lettera (i) e 96.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2021 31/12/2020
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
17.083 3.348 5.347 13.973 3.491 10.521
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.894 3.346 - 13.506 3.491 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 189 2 5.347 467 - 10.521
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
39.012 - 5 143.693 - 5
3. Derivati di copertura - 127.448 - - 19.003 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 56.095 130.796 5.352 157.666 22.494 10.526
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2.486 1.931 - 4.028 1.843 18
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 57.313 - - 214.388 -
Totale 2.486 59.244 - 4.028 216.231 18

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello

L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio corrente non vi sono stati trasferimenti significativi di attività finanziarie fra la gerarchia di fair value 1 e 2.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sulla misurazione del fair value

La crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali il Gruppo detiene investimenti significativi.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 10.521 - - 10.521 5 - - -
2. Aumenti 1.013 287 - 726 - - - -
2.1. Acquisti 287 287 - - - - - -
2.2. Profitti imputati a: 726 - - 726 - - - -
2.2.1. Conto Economico 726 - - 726 - - - -
- di cui plusvalenze 379 - - 379 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (6.187) (287) - (5.900) - - - -
3.1. Vendite (5.409) (277) - (5.132) - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (778) (10) - (768) - - - -
3.3.1. Conto Economico (778) (10) - (768) - - - -
- di cui minusvalenze (768) - - (768) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 5.347 - - 5.347 5 - - -

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci 2.2.2 "Profitti imputati a Patrimonio netto" e 3.3.2 "Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al fair
value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 18 - -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (18) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti (11) - -
3.3. Profitti imputati a : (7) - -
3.3.1. Conto Economico (7) - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2021 31/12/2020
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.895.959 20.783.239 4.235.999 6.607.661 28.839.472 18.800.104 5.909.192 5.274.062
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 30.897.723 20.783.239 4.235.999 6.609.953 28.841.344 18.800.104 5.909.192 5.276.429
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.570.201 489.712 1.032.069 30.038.707 29.424.598 - 942.853 28.474.782
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 31.570.201 489.712 1.032.069 30.038.707 29.424.598 - 942.853 28.474.782

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Come descritto in precedenza, le attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio.

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value.

Normalmente, il fair value di uno strumento finanziario, alla data di rilevazione iniziale, è pari al prezzo pagato/importo erogato per l'acquisizione delle attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Tale affermazione è generalmente riscontrabile nel caso di transazioni riferibili a strumenti finanziari appartenenti alla gerarchia di fair value livello 1 e anche livello 2, considerando che i prezzi sono normalmente derivati indirettamente dal mercato.

Nel caso del livello 3, invece, sussiste una parziale discrezionalità nella determinazione del fair value, ma proprio a causa dell'assenza di inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione, l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo della transazione. In quest'ultimo caso, tuttavia, la successiva valutazione non può includere la differenza tra il prezzo pagato/importo erogato e il fair value riscontrato nel momento della prima valutazione, definita anche come "Day one profit/loss". Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
a) Cassa 335 7
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 1.256.399 1.760.341
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 207.448 254.051
Totale 1.464.182 2.014.399

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 della composizione della voce "Cassa e disponibilità liquide" è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", che, coerentemente con la corrispondente voce dell'attivo di Stato patrimoniale, prevede che tutti i crediti a vista, nella forma tecnica di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), siano rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", mentre in precedenza includeva solo i crediti a vista presso banche centrali. In particolare, nel Bilancio 2020 i conti correnti e depositi a vista presso banche, indicati nella tabella sopra riportata alla lettera c) per un importo di 254.051 migliaia di euro, erano stati rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" verso banche.

La voce "b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) e TIPS (Target Instant Payment Settlement) presso Banca d'Italia.

La voce "c) Conti correnti e depositi a vista presso banche" è costituita dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 14.792 - - 9.942 - -
3. Quote di O.I.C.R. 5 - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 14.797 - - 9.942 - -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 2.097 3.346 - 3.564 3.491 -
1.1 di negoziazione 2.097 3.346 - 3.564 3.491 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 2.097 3.346 - 3.564 3.491 -
Totale (A+B) 16.894 3.346 - 13.506 3.491 -

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nel portafoglio di proprietà sono utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, possono derivare dall'attività di internalizzazione e sono destinati ad essere negoziati nel breve periodo.

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities negoziati in contropartita dei clienti, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, le Opzioni Knock Out e i Turbo Certificates emessi, per un importo complessivo pari a 3.310 migliaia di euro (3.352 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 2.133 migliaia di euro (3.702 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 14.792 9.942
a) Banche - 7
b) Altre società finanziarie 1.153 300
di cui: imprese di assicurazione - 2
c) Società non finanziarie 13.639 9.635
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 5 -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 14.797 9.942
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 93 38
b) Altre 5.350 7.017
Totale (B) 5.443 7.055
Totale (A+B) 20.240 16.997

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 72 2 - 50 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 72 2 - 50 - -
2. Titoli di capitale 1 - 5.347 7 - 10.521
3. Quote di O.I.C.R. 116 - - 410 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale
189
2 5.347 467 - 10.521

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 4.884 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2021 pari a 350 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 457 migliaia di euro (di cui 152 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 307 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2021 per effetto della valutazione al fair value di 793 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa consolidata.

Le preferred shares di Visa INC class "A" presenti nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" al 31 dicembre 2020 sono state vendute nel corso dell'esercizio 2021.

Il Gruppo ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 2 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Titoli di capitale 5.348 10.528
di cui: banche 1 1
di cui: altre società finanziarie 5.341 10.516
di cui: società non finanziarie 5 11
2. Titoli di debito 74 50
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 71 47
c) Banche 3 3
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. 116 410
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 5.538 10.988

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 39.012 - - 143.693 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 39.012 - - 143.693 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 39.012 - 5 143.693 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"33. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Titoli di debito 39.012 143.693
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 39.012 143.693
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5 5
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5 5
- altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 5 5
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 39.017 143.698

33 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 39.018 - - - - (6) - - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2021 39.018 - - - - (6) - - - -
Totale 31/12/2020 143.710 143.710 - - - (17) - - - -

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Tipologia Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso
Banche Centrali
298.040 - - - - 298.040 271.500 - - - - 271.500
1. Depositi a
scadenza
- - - X X X - - - X X X
2. Riserva
obbligatoria
298.040 - - X X X 271.500 - - X X X
3. Pronti contro
termine
- - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso
banche
5.459.466 - - 1.438.943 3.991.717 81.822 7.728.780 - - 1.756.035 5.860.094 254.922
1. Finanziamenti 81.822 - - - - 81.822 254.922 - - - - 254.922
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
69.508 - - X X X 45.367 - - X X X
1.3. Altri
finanziamenti
12.314 - - X X X 209.555 - - X X X
- Pronti contro
termine attivi
222 - - X X X 1.122 - - X X X
- Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 12.092 - - X X X 208.433 - - X X X
2. Titoli di debito 5.377.644 - - 1.438.943 3.991.717 - 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di
debito
5.377.644 - - 1.438.943 3.991.717 - 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 -
Totale 5.757.506 - - 1.438.943 3.991.717 379.862 8.000.280 - - 1.756.035 5.860.094 526.422

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 della composizione merceologica dei crediti verso banche è stata riesposta in seguito all'entrata in 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", che, coerentemente con la corrispondente voce dell'attivo di Stato patrimoniale, prevede che tutti i crediti a vista, nella forma tecnica di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria) siano rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", mentre in precedenza i crediti a vista presso banche erano inclusi nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". In particolare, nel Bilancio 2020 i conti correnti e depositi a vista presso banche erano inclusi nel punto B. Crediti verso banche 1. Finanziamenti 1.1 Conti correnti per un importo di 254.051 migliaia di euro.

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 3.960 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (202.393 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e per 8.132 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (6.041 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 3.856.364 migliaia di euro (5.738.917 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Tipologia
operazioni/Valori
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 5.997.216 4.380 - - - 6.227.799 4.524.307 3.530 - - - 4.747.640
1.1. Conti
correnti
2.107.400 2.242 - X X X 1.600.663 2.103 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
193.176 100 - X X X 154.963 51 - X X X
1.3. Mutui 2.478.473 882 - X X X 1.667.948 338 - X X X
1.4. Carte di
credito, prestiti
personali e
cessioni del
quinto
823.203 1.020 - X X X 732.489 871 - X X X
1.5
Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
394.964 136 - X X X 368.244 167 - X X X
2. Titoli di debito 19.136.857 - - 19.344.296 244.282 - 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 -
2.1. Titoli
strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
19.136.857 - - 19.344.296 244.282 - 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 -
Totale 25.134.073 4.380 - 19.344.296 244.282 6.227.799 20.835.662 3.530 - 17.044.069 49.098 4.747.640

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, il Gruppo effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;

• le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa consolidata.

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Attività impaired
acquisite o
originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Attività impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 19.136.857 - - 16.311.355 - -
a) Amministrazioni pubbliche 19.136.857 - - 16.311.355 - -
b) Altre società finanziarie - - - - - -
di cui: imprese di assicurazione - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 5.997.216 4.380 - 4.524.307 3.530 -
a) Amministrazioni pubbliche 5 - - 4 - -
b) Altre società finanziarie 377.439 1 - 353.013 1 -
di cui: imprese di assicurazione 27.042 - - 20.393 - -
c) Società non finanziarie 718 21 - 813 18 -
d) Famiglie 5.619.054 4.358 - 4.170.477 3.511 -
Totale 25.134.073 4.380 - 20.835.662 3.530 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 24.520.355 - - - - (5.854) - - - -
Finanziamenti 6.373.936 - 15.639 24.540 - (8.624) (3.873) (20.160) - -
Totale 31/12/2021 30.894.291 - 15.639 24.540 - (14.478) (3.873) (20.160) - -
Totale 31/12/2020 28.842.734 23.792.707 13.277 25.489 - (16.311) (3.758) (21.958) - -

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Write-off parziali
complessivi*
1. Finanziamenti oggetto di concessione
conformi con le GL
124 - - - - (1) - - - -
2. Finanziamenti oggetto di misure di
moratoria in essere non più conformi alle
GL e non valutate come oggetto di
concessione
107 - - - - (1) - - - -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di
concessione
- - 773 - - - (11) - - -
4. Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2021
231 - 773 - - (2) (11) - - -
Totale
31/12/2020
16.286 - 1.236 45 - (41) (56) (36) - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value
31/12/2021
Fair Value
VN 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 127.448 - 6.228.710 - 19.003 - 620.000
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 127.448 - 6.228.710 - 19.003 - 620.000

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Flussi finanziari
Specifica Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
97.454 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 21.147 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 97.454 - - - - - 21.147 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 8.847 X - X
Totale passività - - - - - - 8.847 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Adeguamento positivo 19.648 55.448
1.1 di specifici portafogli: 19.648 55.448
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 19.648 55.448
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (21.183) -
2.1 di specifici portafogli: (21.183) -
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (21.183) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (1.535) 55.448

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Tipo di Rapporto di partecipazione
Denominazioni Sede legale Sede operativa rapporto Impresa
partecipante
Quota % Disponibilità voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Hi-Mtf Sim S.p.A. Milano Milano Influenza
notevole
FinecoBank
S.p.A.
20% 20%

Nel corso dell'esercizio 2021 FinecoBank ha acquisito il 20% di Hi-MTF Sim S.p.A., società sottoposta a influenza notevole, consolidata con il metodo del patrimonio netto. Per maggiori dettagli in merito all'illustrazione dei criteri e dei principi riguardanti l'area e i metodi di consolidamento si rimanda alla Sezione 3 - Parte A - Politiche contabili.

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Nessun dato da segnalare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

(Importi in migliaia)
Denominazioni Valore di
bilancio delle
partecipazioni
Totale
attivo
Totale
passività
Ricavi
totali
Utile
(Perdita)
della
operatività
corrente al
netto delle
imposte
Utile
(Perdita)
delle
attività
operative
al netto
delle
imposte
Utile
(Perdita)
d'esercizio
(1)
Altre
componenti
reddituali al
netto delle
imposte (2)
Redditività
complessiva (3) =
(1) + (2)
Imprese controllate in modo
congiunto
Imprese sottoposte a influenza
notevole
Hi-Mtf Sim S.p.A. 1.294 6.150 938 2.165 (520) (520) 1 (519)

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Esistenze inziali - -
B. Aumenti 1.321 -
B.1 Acquisti 1.321 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (26) -
C.1 Vendite - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni (26) -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 1.295 -
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

Test di impairment sulle partecipazioni

Come richiesto dai principi IAS/IFRS, l'impairment test delle partecipazioni viene eseguito in caso vi sia l'obiettiva evidenza di una riduzione di valore, in seguito a uno o più eventi che si siano verificati dopo la rilevazione iniziale dell'investimento netto, e tali eventi di perdita abbiano un impatto sui futuri flussi finanziari previsti.

Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione dell'obiettiva evidenza di una riduzione di valore prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment di natura qualitativa e quantitativa. In presenza di indicatori di impairment, viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore di iscrizione si procede alla rilevazione dell'impairment.

Per determinare il valore d'uso della partecipazione Hi MTF Sim S.p.A., unica società sottoposta a influenza notevole, è stato utilizzato il modello dei flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF), dove il costo del capitale (ke) è stato calcolato utilizzando i medesimi valori che FinecoBank utilizza all'interno di altri modelli già in uso in altri contesti, ad eccezione del Beta per il quale è stato fatto riferimento ad un paniere di società comparabili.

Per il calcolo del fair value la migliore evidenza è rappresentata dalla recente transazione di acquisto, che ha coinvolto da un lato FinecoBank e dall'altro quattro controparti istituzionali. Per confermare tale fair value, la Capogruppo ha comunque sviluppato dei metodi valutativi (Metodo Misto Patrimoniale-Reddituale e Metodo dei Multipli di Mercato) in linea con le metodologie utilizzate al momento dell'acquisto della partecipazione, variando, ove opportuno, i parametri principali (Ke, Beta, etc.) al fine di renderli omogenei a quelli già in uso in FinecoBank in altri contesti.

I risultati dell'impairment test eseguito sulla partecipazione in Hi-MTF Sim S.p.A. hanno evidenziato un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio, pertanto non è stata apportata alcuna rettifica per riduzione di valore. Si ricorda che la valutazione al patrimonio netto al 31 dicembre 2021 ha determinato una svalutazione di 26 migliaia di euro.

La metodologia per la determinazione del valore recuperabile sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2022.

7.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Sono considerate società sottoposte a controllo congiunto (joint ventures) le entità per le quali, su base contrattuale, il controllo è condiviso fra il Gruppo e una o più altre controparti e per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Sono considerate società sottoposte ad influenza notevole (collegate) le entità nelle quali il Gruppo detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non sono presenti impegni riferiti a società controllate in modo congiunto.

7.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole

Non sono presenti impegni riferiti a società sottoposte a influenza notevole.

7.9 Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

7.10 Altre informazioni

Per la valutazione con il metodo del patrimonio netto di Hi-MTF SIM S.p.A. sono stati utilizzati i dati preliminari riferiti alla data contabile del 31 dicembre 2021 forniti dalla stessa Società.

Sezione 8 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Attività di proprietà 84.435 84.638
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 39.822 41.050
c) mobili 3.089 3.092
d) impianti elettronici 15.001 13.846
e) altre 2.591 2.718
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 64.148 65.361
a) terreni - -
b) fabbricati 63.830 64.920
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 318 441
Totale 148.583 149.999
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata. Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - - - - - - -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 23.932 127.156 17.661 44.670 12.975 226.394
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (21.186) (14.569) (30.824) (9.816) (76.395)
A.2 Esistenze iniziali nette 23.932 105.970 3.092 13.846 3.159 149.999
B. Aumenti: - 12.566 1.356 6.330 731 20.983
B.1 Acquisti - 11.686 1.356 6.329 721 20.092
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 89 - - - 89
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate
a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 791 - 1 10 802
C. Diminuzioni: - (14.884) (1.359) (5.175) (981) (22.399)
C.1 Vendite - - - (1) - (1)
C.2 Ammortamenti - (11.910) (1.355) (5.171) (975) (19.411)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- (2) (4) (3) - (9)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (2) (4) (3) - (9)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate
a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (2.972) - - (6) (2.978)
D. Rimanenze finali nette 23.932 103.652 3.089 15.001 2.909 148.583
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (29.130) (15.876) (32.374) (10.563) (87.943)
D.2 Rimanenze finali lorde 23.932 132.782 18.965 47.375 13.472 236.526
E. Valutazione al costo 23.932 103.652 3.089 15.001 2.909 148.583

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono, oltre alle variazioni derivanti dall'applicazione dell'IFRS16, le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso - 791 - - 10 801
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso - (2.965) - - (3) (2.968)

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali lorde - 3.600
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.728)
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.872
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (108)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - (108)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 1.764
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.836)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.600
E. Valutazione al fair value - 2.292

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2021 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 1.196 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 11.625 27.459 12.138 27.459
di cui Software 11.500 - 11.864 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 11.625 27.459 12.138 27.459
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 11.625 27.459 12.138 27.459
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 11.625 117.061 12.138 117.061

Nella tabella sopra riportata è stata aggiunta la voce "di cui Software", come previsto dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", nella quale sono esposti i software che non costituiscono parte integrante di hardware ai sensi dello IAS 38.

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali:
altre
Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 100.205 27.459 252.393
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (88.067) - (123.194)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 12.138 27.459 129.199
B. Aumenti - - - 6.176 - 6.176
B.1 Acquisti - - - 6.176 - 6.176
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (6.689) - (6.689)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (6.689) - (6.689)
- Ammortamenti X - - (6.689) - (6.689)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 11.625 27.459 128.686
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (94.756) - (129.883)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 106.381 27.459 258.569
F. Valutazione al costo 89.602 - - 11.625 27.459 128.686

Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo non ha impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test Attività immateriali a vita utile indefinita

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

• il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

• l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

• anno 2022, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2021);

  • anno 2023, in cui è stato considerato l'aggiornamento delle proiezioni finanziarie relative al Piano Strategico 2020-2023 (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2021);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2024 al 2028, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2023), tassi di crescita decrescenti fino al 2% di "terminal value" (TV);
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita nominale del Pil dell'Eurozona dal 2010 al 2020 è stato pari al 2,1% (di cui 1,2% dovuto all'inflazione).

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera a 3, 6 o 12 mesi del rendimento del BTP a 10 anni; alla luce della forte riduzione dei tassi di mercato generata dalla pandemia COVID-19 si è ritenuto corretto utilizzare, in deroga alla metodologia, un orizzonte temporale pari a 3 anni per il calcolo della media (pari a 1,47%), in modo che il costo del capitale non risulti eccessivamente impattato dalla riduzione dei tassi che ha caratterizzato il 2020 e il 2021;
  • Equity Risk Premium ERP (Beta * Market Risk Premium): calcolato utilizzando come premio per il rischio offerto dal mercato azionario rispetto all'investimento privo di rischio (Rm-Rf) il valore di 6,20% e come Beta (coefficiente che lega il rendimento dell'azione a quello del mercato azionario) la media 3 anni dell'azione FinecoBank rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP.

Il costo del capitale del 2023 è calcolato considerando come Risk free il rendimento medio atteso del BTP a 10 anni previsto nel 2023 (media a 3 anni, pari a 0,97%); l'ERP è invece mantenuto uguale a quello calcolato per il 2022. Il costo del capitale del 2023 viene poi mantenuto costante fino al TV.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2021. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2022, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2021 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso di Decremento dell'1% del tasso Decremento Utilizzo del Core Tier1
attualizzazione al netto delle Incremento dell'1% del di crescita nominale per il del 5% degli ratio al 31/12/2021
imposte (ke) Core Tier 1 Ratio target calcolo del terminal value utili annuali (18,80%)
Variazione valore d'uso -18,0% -0,3% -14,4% -5,3% -0,5%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even ipotizzando un tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) pari a circa 20 punti percentuali, ovvero con una riduzione di circa il 70% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 9.414 milioni di euro al 31 dicembre 2021, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 42.974 migliaia di euro al 31 dicembre 2021, è composta esclusivamente da "Attività fiscali anticipate", già al netto della compensazione con le "Passività fiscali differite" per 2.853 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 35.864 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti", già al netto della compensazione degli acconti d'imposta del 2021. Non sono presenti "Passività fiscali differite" in quanto oggetto di compensazione con le "Attività fiscali anticipate" per 2.853 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Attività fiscali correnti - 5.166
Passività fiscali correnti 35.864 10.204

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 44.779 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 1.048 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 2.148 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 705 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dal Gruppo per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dal Gruppo nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamenti in contropartita del conto economico 42.007 28.024
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 8.791 4.395
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 19.329 19.736
- di cui Riallineamento avviamenti art. 110 del D.L. n. 104/2020 10.011 -
- di cui Altro 3.876 3.893
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 1.048 835
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 1.048 835
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva - -
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 2.772 3.300
Totale ante compensazione IAS 12 45.827 32.159
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (2.853) (24.010)
Totale 42.974 8.149

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamenti in contropartita del conto economico 2.148 26.078
- di cui Avviamento e Marchio 1.938 25.527
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 151 396
- di cui Altro 59 155
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 705 1.682
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 502 507
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 203 1.175
Totale ante compensazione IAS 12 2.853 27.760
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (2.853) (24.010)
Totale - 3.750

11.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 31.322 50.914
2. Aumenti 18.633 7.196
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 18.299 7.149
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 18.299 7.149
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 334 47
3. Diminuzioni (5.176) (26.788)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (5.176) (26.788)
a) rigiri (5.176) (26.788)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge.n.214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 44.779 31.322

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al riallineamento degli avviamenti ex art.110 del D.L. 104/2020, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per l'anno 2020 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Nella voce "Altri aumenti" sono state allocate le imposte anticipate iscritte in contropartita del fondo imposte e tasse per effetto della riclassifica contabile di alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 190. "Spese Amministrative", pertanto tale effetto non è stato rilevato nella voce 270 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente all'utilizzo del fondo rischi ed oneri.

11.4 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 3.299 3.828
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (527) (529)
3.1 Rigiri (527) (529)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.772 3.299

Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela secondo il piano di riassorbimento previsto dal D.L. n. 83 del 2015 come modificato dalla L. n. 145 del 2018 e dalla L. n. 160 del 2019.

11.5 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 26.075 25.998
2. Aumenti 902 558
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 902 558
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 902 558
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (24.829) (481)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (24.829) (480)
a) rigiri (24.829) (480)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (1)
4. Importo finale 2.148 26.075

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite passive sull'ammortamento del marchio e degli avviamenti. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente al rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti sugli avviamenti oggetto di riallineamento ex art. 110 del D.L. 104/2020.

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11.6 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 835 798
2. Aumenti 213 233
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 132 233
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 132 233
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 81 -
3. Diminuzioni - (196)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - (196)
a) rigiri - (196)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.048 835

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alla rilevazione di imposte anticipate per perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

11.7 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 1.682 2.270
2. Aumenti - 427
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - 427
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 427
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (977) (1.015)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (977) (1.015)
a) rigiri (977) (1.015)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 705 1.682

Le variazioni in diminuzione delle imposte differite in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alla vendita dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

11.8 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo Nessun dato da segnalare

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130 13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 5.397 3.603
Crediti d'imposta acquistati 508.764 -
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 1.299 2.359
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.236 6.361
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 14.593 15.632
- titoli e cedole da regolare 1.435 1.135
- altre operazioni 13.158 14.497
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 352.224 258.997
- acconti d'imposta 346.953 254.480
- crediti d'imposta 5.271 4.486
- acconti d'imposta su TFR - 31
Partite in attesa di regolamento 6.480 2.627
Partite in corso di lavorazione 5.900 5.600
- POS, bancomat e Visa debit 5.897 5.591
- Altre 3 9
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 4 14
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
13.562 34.738
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
79.566 30.696
Totale 993.025 360.627

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nel corso dell'esercizio 2021 nell'ambito del Decreto Legge 34/2020. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

Si precisa che fra i Crediti di Imposta ex art. 121 D.L. 34/2020 acquistati da FinecoBank sul mercato secondario, per un importo di bilancio al 31 dicembre 2021 pari a 328.560 migliaia di euro, risultano iscritti anche crediti che sono stati oggetto di sequestro preventivo, per un importo di bilancio di 39.132 migliaia di euro, da parte dell'Autorità giudiziaria in esecuzione di una ordinanza di sequestro nell'ambito di un procedimento penale che riguarda soggetti terzi. Attesa la totale estraneità della Banca ai fatti oggetto di indagine, nel presente Bilancio consolidato i suddetti crediti sono rimasti iscritti come crediti fiscali (voce "Crediti d'imposta acquistati"), alla luce del principio secondo cui, ove venga rilevato che il contribuente non aveva diritto alla detrazione, il cessionario che ha acquistato il credito d'imposta in buona fede non perde il diritto ad utilizzarlo (cfr. Agenzia delle Entrate, Circolari n. 24/E dell'8.8.2020 e n. 30/E del 22.12.2020). A tal riguardo, va, inoltre, sottolineato che: i) trattandosi di una sub-cessione, non vi è stato alcun rapporto tra FinecoBank e l'originario beneficiario della detrazione. Pertanto, è da escludere qualsiasi forma di concorso della prima nell'eventuale violazione da parte del secondo dei presupposti necessari per ottenere la detrazione e non è configurabile una responsabilità in via solidale della Banca, ai sensi dell'articolo 121, comma 6, del D.L. 34/2020; ii) sia le clausole e tutele incluse nel contratto di cessione dei crediti in discorso, sia le norme ivi richiamate (in particolare, gli articoli 1260 e seguenti del codice civile) approntano un'adeguata tutela a favore di FinecoBank, che può vantare diritti tanto sul piano dell'eventuale risoluzione della cessione (con le connesse conseguenze restitutorie), tanto su quello risarcitorio. Infine, si segnala che con il decreto legge 25 febbraio 2022, n. 13, pubblicato in G.U. in pari data, all'art. 3 è disposto che, nelle ipotesi in cui i crediti d'imposta di cui agli articoli 121 e 122 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020, non possano essere utilizzati in quanto oggetto di sequestro disposto dall'Autorità giudiziaria, il termine per l'utilizzo delle quote residue al momento del sequestro è aumentato di un periodo pari alla durata del sequestro stesso.

Si evidenzia, inoltre, che al 31 dicembre 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", mentre al 31 dicembre 2020 erano rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", per un importo di 19.529 migliaia di euro. È stata inoltre prevista una specifica evidenza delle operazioni effettuate con carte di debito da addebitare alla clientela, voce "Partite in corso di lavorazione – operazioni POS, bancomat e Visa debit", rappresentate al 31 dicembre 2020 nella voce "Partite definitive non imputabili ad altre voci - altre operazioni".

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa consolidata), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Come sopra descritto, le esistenze iniziali sono state modificate in quanto a partire dall'esercizio 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie".

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi
31/12/2021
Ratei e risconti passivi
31/12/2021
Esistenze iniziali 30.696 9.731
Modifica saldi apertura 19.529 -
Aumenti 58.988 14.423
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 58.988 14.423
Diminuzioni (29.647) (6.268)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) (1) -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (29.646) (6.268)
Rimanenze finali 79.566 17.886

La voce "Aumenti f) altro" include il valore al 31 dicembre 2021 dei ratei e risconti sorti nell'esercizio 2021. La voce "Diminuzioni f) altro" include il rigiro a conto economico, per la quota di competenza dell'esercizio 2021, dei ratei e risconti in essere al 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal paragrafo 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

(Importi in migliaia)
Durata attese delle obbligazioni di
fare <=1 anno
Durata attese delle obbligazioni di
fare >1 anno
31/12/2021 31/12/2021
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par
120a)
18.542 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par
120a)
1.311 4.879
Totale 19.853 4.879

L'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 24.732 migliaia di euro. L'80% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 1.034.228 X X X 949.604 X X X
2. Debiti verso banche 190.985 X X X 115.255 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 62.800 X X X 43.317 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 42.437 X X X 53.422 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 42.437 X X X 53.422 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3.910 X X X 4.225 X X X
2.6 Altri debiti 81.838 X X X 14.291 X X X
Totale
1.225.213
- 1.032.069 190.985 1.064.859 - 942.640 115.255

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 1. "Debiti verso banche centrali" include esclusivamente la liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. In particolare, FinecoBank ha partecipato alla 6^ e 7^ tranche del programma TLTRO III per un importo complessivo di 1.045.000 migliaia di euro.

La voce 2.3.1. "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.4 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 29.518.974 X X X 28.033.748 X X X
2. Depositi a scadenza 1 X X X 213 X X X
3. Finanziamenti 100.301 X X X 103.584 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 100.301 X X X 103.584 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 61.425 X X X 61.988 X X X
6. Altri debiti 167.021 X X X 160.206 X X X
Totale 29.847.722 - - 29.847.722 28.359.739 - 213 28.359.527

Legenda:

La voce 3.1. "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.5 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa consolidata.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 497.266 489.712 - - - - - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 497.266 489.712 - - - - - -
2. altri titoli - - - - - - - -
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altre - - - - - - - -
Totale 497.266 489.712 - - - - - -

Nel mese di ottobre FinecoBank ha portato a termine il collocamento della sua prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred per un importo complessivo pari a 500 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari allo 0,5%.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

(Importi in migliaia)
Voci/Scaglioni temporali Fino a 1 anno Da 1 a 2 anni Da 2 a 3 anni Da 3 a 4 anni Da 4 a 5 anni Oltre 5 anni
Debiti per leasing 10.542 9.234 9.026 8.401 7.111 21.021
- Debiti per leasing - Banche 360 383 391 400 409 1.967
- Debiti per leasing - Clientela 10.182 8.851 8.635 8.001 6.702 19.054

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2021 è pari a 11.532 migliaia di euro.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia) Tipologia operazioni/Valori Totale Totale 31/12/2021 31/12/2020 VN Fair Value Fair Value * VN Fair Value Fair Value * L1 L2 L3 L1 L2 L3 A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche - - - - - - - - - - 2. Debiti verso clientela 589 272 - - 272 593 467 - 18 485 3. Titoli di debito - - - - X - - - - X 3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X 3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X 3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X 3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X 3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X 3.2.2 Altri - - - - X - - - - X Totale (A) 589 272 - - 272 593 467 - 18 485 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari X 2.214 1.931 - X X 3.561 1.843 - X 1.1 Di negoziazione X 2.214 1.931 - X X 3.561 1.843 - X 1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X 1.3 Altri X - - - X X - - - X 2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X 2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X 2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X 2.3 Altri X - - - X X - - - X Totale (B) X 2.214 1.931 - X X 3.561 1.843 - X Totale (A+B) X 2.486 1.931 - X X 4.028 1.843 18 X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities, Knock Out Option e Turbo Certificates emessi, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, per un importo complessivo pari a 2.214 migliaia di euro (1.876 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.931 migliaia di euro (3.528 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2021 VN Fair value 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari - 57.313 - 2.638.780 - 214.388 - 6.257.777
1) Fair value - 57.313 - 2.638.780 - 214.388 - 6.257.777
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 57.313 - 2.638.780 - 214.388 - 6.257.777

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di
copertura
Flussi finanziari
Specifica Investim.
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
36.855 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 20.458 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 36.855 - - - - - 20.458 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Componenti del gruppo Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 7.950 17.714
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 7.950 17.714

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 337 224
Altri debiti relativi al personale dipendente 16.069 14.400
Contributi previdenziali da versare 7.818 7.012
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 32.888 32.889
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni 35 47
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 51.357 49.338
- titoli e cedole da regolare 11.535 11.513
- deleghe di pagamento 27.339 28.777
- altre partite 12.483 9.048
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 102.033 48.532
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 54.332 37.519
- altre 47.701 11.013
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 15.407 23.273
Partite in attesa di regolamento: 88.879 83.525
- bonifici in partenza 88.851 83.522
- POS e bancomat 28 3
Partite in corso di lavorazione: 1.018 662
- bonifici in arrivo 986 647
- altre partite in corso di lavorazione 32 15
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
361 160
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.886 9.731
Somme a disposizione della clientela 8.756 3.991
Totale 342.844 273.784

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Esistenze iniziali 4.924 4.810
B. Aumenti 163 125
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 32 40
B.2 Altre variazioni 131 85
C. Diminuzioni (54) (11)
C.1 Liquidazioni effettuate (54) (11)
C.2 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 5.033 4.924
Totale 5.033 4.924

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2021 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali
31/12/2021
31/12/2020
Tasso di attualizzazione 1,00% 0,65%
Tasso di inflazione atteso 1,80% 0,90%

(Importi in migliaia)
Trattamento di fine rapporto: altre informazioni
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamento dell'esercizio 32 40
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 32 40
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) 131 35
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio 35 (52)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 96 87

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di - 25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 133 migliaia di euro (+2,64%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 128 migliaia di euro (-2,54%). Una variazione di - 25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 77 migliaia di euro (-1,53%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 78 migliaia di euro (+1,56%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
Voci/Componenti
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 52 61
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 116.704 112.580
4.1 controversie legali e fiscali 28.288 28.363
4.2 oneri per il personale 5.918 5.088
4.3 altri 82.498 79.129
Totale 116.756 112.641

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.552 migliaia di euro (24.627 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.736 migliaia di euro (3.736 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 79.801 migliaia di euro (73.136 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 434 migliaia di euro (416 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 2.263 migliaia di euro (5.577 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), tra i quali, in particolare, gli accantonamenti per eventi formativi per i consulenti finanziari.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni
e altre garanzie
rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - - 112.580 112.580
B. Aumenti - - 18.442 18.442
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 16.387 16.387
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 415 415
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 41 41
B.4 Altre variazioni - - 1.599 1.599
C. Diminuzioni - - (14.318) (14.318)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (14.278) (14.278)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (40) (40)
C.3 Altre variazioni - - - -
D. Rimanenze finali - - 116.704 116.704

La voce B.1 Accantonamento dell'esercizio include gli accantonamenti netti rilevati nel conto economico. La voce C.1 Utilizzo nell'esercizio include solo gli utilizzi monetari.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisiti/e
o originati/e
Totale
Impegni a erogare fondi 29 - - - 29
Garanzie finanziarie rilasciate 23 - - - 23
Totale 52 - - - 52

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Controversie legali e fiscali 28.288 28.363
- Cause in corso 20.635 20.518
- Reclami 3.917 4.109
- Vertenze fiscali 3.736 3.736
Oneri per il personale 5.918 5.088
Altri 82.498 79.129
- Indennità suppletiva clientela 79.801 73.136
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 434 416
- Altri fondi 2.263 5.577
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 116.704 112.580
(Importi in migliaia)
Fondo rischi e oneri Totale Utilizzi Trasferimenti
e altre
variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS
19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2020 31/12/2021
Controversie legali e fiscali 28.363 (2.673) - - 2.598 28.288
- Cause in corso 20.518 (2.508) 572 - 2.053 20.635
- Reclami 4.109 (165) (572) - 545 3.917
- Vertenze fiscali 3.736 - - - - 3.736
Oneri per il personale 5.088 (5.007) - - 5.837 5.918
Altri 79.129 (6.598) - 1.599 8.368 82.498
- Indennità suppletiva clientela 73.136 (1.381) - 1.584 6.462 79.801
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 416 - - 15 3 434
- Altri fondi 5.577 (5.217) - - 1.903 2.263
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.580 (14.278) - 1.599 16.803 116.704

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2021 31/12/2020
Tasso di attualizzazione 1,00% 0,65%
Tasso di incremento salariale 0,00% 0,00%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 2.047 migliaia di euro (+2,57%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.968 migliaia di euro (-2,47%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 505 migliaia di euro (-0,63%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 517 migliaia di euro (+0,65%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di – 25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 5 migliaia di euro (+1,97%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 5 migliaia di euro (-1,91%). Una variazione di -/+ 25 basis points della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2021 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa consolidata.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, tra i quali, in particolare, gli accantonamenti per eventi formativi per i consulenti finanziari. Al 31 dicembre 2020 gli Altri fondi accoglievano, inoltre, gli accantonamenti effettuati per piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari pagati nel corso dell'esercizio 2021.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale di FinecoBank ammonta a 201.267 migliaia di euro, composto da 609.899.770 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2021 il Gruppo detiene in portafoglio numero 122.866 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.440 migliaia di euro. Nel corso del 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 820 migliaia di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un importo complessivo di 570 migliaia di euro.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 104.629 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 35 migliaia di euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 241.098 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della seconda tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, attribuite nel 2019, e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 80 migliaia di euro con efficacia dal 31 marzo 2021.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Capitale sociale 201.267 201.153
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 650.202 664.489
- Riserva legale 40.253 40.229
- Riserva straordinaria 550.415 571.228
- Riserva azioni proprie 1.440 1.189
- Altre riserve 58.094 51.843
(Azioni proprie) (1.440) (1.189)
Riserve da valutazione (5.877) (2.833)
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 380.711 323.571
Totale 1.726.797 1.687.125

13.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 609.434.109 -
- interamente liberate 609.554.043 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (119.934) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 609.434.109 -
B. Aumenti 397.795 -
B.1 Nuove emissioni 345.727 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 345.727 -
- a favore dei dipendenti 327.390 -
- a favore degli amministratori - -
- altre 18.337 -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 52.068 -
C. Diminuzioni (55.000) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (55.000) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 609.776.904 -
D.1 Azioni proprie (+) 122.866 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 609.899.770 -
- interamente liberate 609.899.770 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito dei piani "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari e manager di rete della Banca.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.253 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 550.414 migliaia di euro, di cui 86.354 migliaia di euro soggetti ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.440 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 16.055 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.646 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per un importo di 114 migliaia di euro. La medesima riserva è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 6 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Si ricorda che tenuto conto della Raccomandazioni della Banca Centrale Europea BCE/2020/62 del 15 dicembre 2020 e della Banca d'Italia del 18 dicembre 2020, concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi bancari avrebbero dovuto adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti, convocata per il 28 aprile 2021, l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, pari a 323.123 migliaia di euro.

L'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank del 28 aprile 2021 ha approvato la seguente destinazione dell'utile dell'esercizio 2020 di FinecoBank S.p.A.:

  • alla Riserva Legale per 24 migliaia di euro, pari allo 0,007% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale
  • alla Riserva Straordinaria per 322.506 migliaia di euro;
  • alla riserva indisponibile ex art. 6 comma 1 lett. a) D. Lgs. 38/2005 per 593 migliaia di euro.

In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la Raccomandazione BCE/2020/62, invitando comunque le banche ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business e senza sottostimare il rischio che perdite aggiuntive potranno in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno adottate giungeranno a scadenza. In data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche, che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020, con la quale, in linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, ha comunicato che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione sarebbe rimasta in vigore fino al 30 settembre 2021 e che Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP.

Fermo il dialogo allora in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di 323.247 migliaia di euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. In data 21 ottobre 2021 l'Assemblea degli Azionisti ha approvato la suddetta proposta. La cedola è stata staccata il 22 novembre 2021 e messa in pagamento il 24 novembre 2021.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 820 migliaia di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un importo complessivo di 570 migliaia di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è incrementata complessivamente di 251 migliaia di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

Nel corso dell'esercizio 2021, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso dalla Banca in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo di 12.778 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Si evidenzia, infine, che con la Legge di stabilità del 2021 è stata espressamente riconosciuta la possibilità di applicare anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti in bilancio al 31 dicembre 2019 le previsioni in materia di riallineamento fiscale previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020 relativamente ai beni d'impresa. In tale ambito, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 giugno 2021, ha deliberato il riallineamento dei valori fiscali degli avviamenti iscritti nel bilancio di FinecoBank al 31 dicembre 2019 per un importo totale di 89.025 migliaia di euro. In ragione del predetto riallineamento, è stato appostato, a valere sulla Riserva straordinaria, un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione per una quota di 86.354 migliaia euro, pari all'importo degli avviamenti riallineati al netto dell'imposta sostitutiva pagata.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

• Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement34, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;

• Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

Nel corso dell'esercizio 2021 non sono stati emessi Strumenti di capitale.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

La tabella "1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie oggetto di valutazione in base alle disposizioni contenute nel principio IFRS9. La tabella "2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie non oggetto di valutazione secondo il suddetto principio.

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Totale
Totale
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate
31/12/2021
31/12/2020
Impaired
Primo stadio
Secondo stadio
Terzo stadio
acquisiti/e o
originati/e
1. Impegni a erogare fondi
17.791
420
11
-
18.222
a) Banche Centrali
-
-
-
-
-
b) Amministrazioni pubbliche
-
-
-
-
-
c) Banche
-
-
-
-
-
d) Altre società finanziarie
-
-
-
-
-
e) Società non finanziarie
55
-
-
-
55
f) Famiglie
17.736
420
11
-
18.167
2. Garanzie finanziarie rilasciate
27.533
-
-
-
27.533
a) Banche Centrali
-
-
-
-
-
b) Amministrazioni pubbliche
-
-
-
-
-
c) Banche
17.170
-
-
-
17.170
(Importi in migliaia)
22.600
-
-
-
-
-
22.600
20.817
-
-
17.170
d) Altre società finanziarie - - - - - -
e) Società non finanziarie
-
-
-
-
-
-
f) Famiglie
10.363
-
-
-
10.363
3.647

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Si precisa UniCredit S.p.A. ha peraltro rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale
Totale
31/12/2021
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: esposizioni creditizie deteriorate
-
a) Banche Centrali
-
b) Amministrazioni pubbliche
-
c) Banche
-
d) Altre società finanziarie
-
e) Società non finanziarie
-
f) Famiglie
-
2. Altri impegni
2.031.840
di cui: esposizioni creditizie deteriorate
85
a) Banche Centrali
-
b) Amministrazioni pubbliche
-
(Importi in migliaia)
Valore nominale
Totale
31/12/2020
-
-
-
-
-
-
-
1.718.119
284
-
-
c) Banche 1.349 2.138
d) Altre società finanziarie
21.237
34.098
e) Società non finanziarie
613
267
f) Famiglie
2.008.641
1.681.616

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
31/12/2021
Importo
31/12/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 2 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 76.524
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.611.751 5.082.729
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito, principalmente titoli di Stato, costituiti a garanzia di operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività con la Cassa di Compensazione e Garanzia, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito, principalmente titoli di emittenti sovrannazionali, costituiti a garanzia del programma TLTRO III. Si precisa che una parte dei titoli consegnati a garanzia, per un importo di 42.528 migliaia di euro, risultano disponibili in quanto la Banca ha utilizzato un importo inferiore rispetto alla linea di credito concessa dalla Banca centrale;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

Oltre alle attività rappresentate nella tabella sopra riportata, il Gruppo ha iscritto nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" margini di variazione, margini iniziali e depositi a garanzia, compreso il default fund, a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari per complessivi 257.346 migliaia di euro (452.396 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2021
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 399.705.811
Titoli 116.394.191
a) acquisti 58.893.916
1. regolati 58.555.269
2. non regolati 338.647
b) vendite 57.500.275
1. regolate 57.156.789
2. non regolate 343.486
Contratti derivati 283.311.620
a) acquisti 141.641.905
1. regolati 141.579.113
2. non regolati 62.792
b) vendite 141.669.715
1. regolate 141.608.424
2. non regolate 61.291
2. Gestioni di portafogli 24.806.686
a) individuali -
b) collettive 24.806.686
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 16.250.020
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 4.133
2. altri titoli 16.245.887
c) titoli di terzi depositati presso terzi 16.250.020
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 23.686.554
4. Altre operazioni 51.723.348
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 51.723.348
a) acquisti 25.701.556
b) vendite 26.021.792

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme
tecniche
Ammontare lordo Ammontare delle
passività
Ammontare netto
delle attività
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie (a)
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2021 31/12/2020
1. Derivati 509 - 509 - 509 - 358
2. Pronti contro termine 3.067.815 3.067.815 - - - - -
3. Prestito titoli 222 - 222 222 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2021 3.068.546 3.067.815 731 222 509 - X
Totale 31/12/2020 2.172.142 2.168.896 3.246 1.348 1.540 X 358

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme tecniche
Ammontare lordo
delle passività
finanziarie (a)
Ammontare delle
attività
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
31/12/2021
Ammontare netto
31/12/2020
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi in
contanti posti a
garanzia (e)
1. Derivati - - - - - - -
2. Pronti contro termine 3.076.242 3.067.815 8.427 8.427 - - -
3. Prestito titoli 66.892 - 66.892 63.492 - 3.400 1.709
4. Altre
operazioni
- - - - - - -
Totale 31/12/2021 3.143.134 3.067.815 75.319 71.919 - 3.400 X
Totale 31/12/2020 2.243.297 2.168.896 74.401 72.692 - X 1.709

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS e regolate tramite una Controparte Centrale. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2021 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 126.940 migliaia di euro ed un fair value negativo di 57.313 migliaia di euro, per i quali è stato ricevuto un margine di variazione di 74.991 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

8. Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo, in particolare la Banca, svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera sia in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, sia in qualità di prestatore, utilizzando i titoli ricevuti in prestito per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli oppure prestando titoli di proprietà, senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, a clientela istituzionale interessata al possesso temporaneo.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli realizzate dalla Banca in qualità di prestatario con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli ricevuti in prestito e non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 44.232 migliaia di euro, per un fair value pari a 133.239 migliaia di euro, come dettagliato nella tabella sotto riportata. Si precisa che sono esclusi i titoli ricevuti in prestito nell'ambito delle operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, rilevate nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Il valore di bilancio dei titoli di proprietà rilevati nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e consegnati in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli ammonta a 1.302.689 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2021
Ceduti in pronti contro termine
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 2 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 101 10
Altri soggetti 568 39.259 4.292
Totale valore nominale 568 39.362 4.302

(Importi in migliaia)

Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2021
Ceduti in pronti contro termine
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 27 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 327 18
Altri soggetti 272 118.674 13.921
Totale fair value 272 119.028 13.939

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2021
Totale
2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico:
4 - - 4 3
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
4 - - 4 3
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
695 - X 695 1.274
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 192.818 75.857 X 268.675 292.624
3.1 Crediti verso banche 59.469 89 X 59.558 99.675
3.2 Crediti verso clientela 133.349 75.768 X 209.117 192.949
4. Derivati di copertura X X (34.309) (34.309) (21.024)
5. Altre attività X X 2.448 2.448 436
6. Passività finanziarie X X X 13.085 5.005
Totale 193.517 75.857 (31.861) 250.598 278.318
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 208 - 208 196
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X - X - -

I dati comparativi dell'esercizio 2020 sono stati riesposti coerentemente con la modifica apportata allo Schema di stato patrimoniale introdotta dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare 262 di Banca d'Italia, che prevede la rilevazione dei conti correnti e dei depositi a vista presso banche nella voce 10. "Cassa e disponibilità liquide". Gli interessi maturati sui suddetti crediti a vista sono rilevati nella voce "5. Altre attività", mentre nel Bilancio 2020 erano stati rilevati nella voce "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 3.1 Crediti verso banche" per un importo di 370 migliaia di euro.

Nella voce 6. "Passività finanziarie" sono inclusi anche gli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, per un ammontare pari a 10.376 migliaia di euro.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
Interessi attivi su attività in valuta 9.261 10.686

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2021
Totale
2020
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.650) (614) X (2.264) (7.187)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (109) X X (109) (231)
1.3 Debiti verso clientela (1.541) X X (1.541) (6.956)
1.4 Titoli in circolazione X (614) X (614) -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (5.185) (3.460)
Totale (1.650) (614) - (7.449) (10.647)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (980) X X (980) (1.063)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
Interessi passivi su passività in valuta (956) (3.249)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 102.958 100.785
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (137.267) (121.809)
C. Saldo (A-B) (34.309) (21.024)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2021
Totale
2020
a) Strumenti finanziari 158.264 163.342
1. Collocamento titoli 18.273 16.569
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 18.273 16.569
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 116.522 115.751
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 40.666 38.674
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 75.856 77.077
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 23.469 31.022
di cui: negoziazione per conto proprio 23.469 31.022
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 76.789 66.305
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive 238.117 174.709
f) Custodia e amministrazione 868 694
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 868 694
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 30 40
i) Servizi di pagamento 72.598 55.960
1. Conti correnti 23.490 13.100
2. Carte di credito 27.492 25.459
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 13.034 9.998
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 8.582 7.403
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento - -
j) Distribuzione di servizi di terzi 312.040 249.329
1. Gestioni di portafogli collettive 205.057 168.018
2. Prodotti assicurativi 103.756 79.446
3. Altri prodotti 3.227 1.865
di cui: gestioni di portafogli individuali 3.227 1.865
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 60 38
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 431 582
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute - -
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 1.780 1.360
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
s) Operazioni di prestito titoli 10.267 8.144
Totale 871.244 720.503

L'informativa relativa alle "Commissioni attive: composizione" è stata modificata in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", applicabile a partire dai bilanci chiusi al 31 dicembre 2021. Per omogeneità di confronto sono stati riesposti anche i dati relativi all'esercizio 2020.

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2021 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 1.237 migliaia di euro (1.110 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Si segnala, infine, che la voce j) "Distribuzione di servizi di terzi 1. Gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 197.916 migliaia di euro (162.965 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2021
Totale
2020
a) Strumenti finanziari (9.749) (10.212)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (9.749) (10.212)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (6.366) (5.235)
c) Gestione di portafogli collettive (31.717) (25.607)
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi (31.717) (25.607)
d) Custodia e amministrazione (4.428) (3.868)
e) Servizi di incasso e pagamento (19.863) (18.546)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (13.362) (12.521)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute - -
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (346.706) (247.951)
j) Negoziazione di valute - -
k) Altre commissioni passive (120) (103)
l) operazioni di prestito titoli (1.593) (1.630)
Totale (420.542) (313.152)

L'informativa relativa alle "Commissioni passive: composizione" è stata modificata, così come previsto dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", applicabile a partire dai bilanci chiusi al 31 dicembre 2021. Per omogeneità di confronto sono stati riesposti anche i dati relativi all'esercizio 2020.

Nella voce i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 1.076 migliaia di euro (683 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70 3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci/Proventi 2021 2020
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 153 - 56 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 46 - 52 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 199 - 108 -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2021

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 266 176.770 (328) (163.138) 13.570
1.1 Titoli di debito - 3.810 - (3.359) 451
1.2 Titoli di capitale 266 171.739 (328) (158.642) 13.035
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.221 - (1.137) 84
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - 636 (5) (751) (120)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - 636 (5) (751) (120)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 24.599
4. Strumenti derivati 8.767 169.878 (8.704) (140.816) 33.594
4.1 Derivati finanziari: 8.767 169.878 (8.704) (140.816) 33.594
- Su titoli di debito e tassi di interesse 51 717 (49) (405) 314
- Su titoli di capitale e indici azionari 8.585 146.641 (8.577) (123.081) 23.568
- Su valute e oro X X X X 4.469
- Altri 131 22.520 (78) (17.330) 5.243
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 9.033 347.284 (9.037) (304.705) 71.643

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 202 243.766 (179) (224.836) 18.953
1.1 Titoli di debito - 6.608 - (5.589) 1.019
1.2 Titoli di capitale 202 234.041 (179) (216.360) 17.704
1.3 Quote di O.I.C.R. - 3.117 - (2.887) 230
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 1.749 (22) (2.524) (796)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 1.749 (22) (2.524) (796)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 24.644
4. Strumenti derivati 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
4.1 Derivati finanziari: 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
- Su titoli di debito e tassi di interesse 29 1.284 (34) (1.207) 72
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.108 189.526 (7.985) (156.002) 32.647
- Su valute e oro X X X X 5.445
- Altri 56 24.461 (59) (17.745) 6.713
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 7.396 460.786 (8.279) (402.314) 87.678

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2021
Totale
2020
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 274.703 5.431
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - 138.636
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 9.764 268
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 284.467 144.335
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (9.793) (139.688)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (272.169) (1.023)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - (3.883)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (281.962) (144.594)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 2.505 (259)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
29.429 (186) 29.243 7.418 (183) 7.235
1.1 Crediti verso banche 9.264 - 9.264 218 - 218
1.2 Crediti verso clientela 20.165 (186) 19.979 7.200 (183) 7.017
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
2.898 - 2.898 1.770 - 1.770
2.1 Titoli di debito 2.898 - 2.898 1.770 - 1.770
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 32.327 (186) 32.141 9.188 (183) 9.005
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Si segnala che gli effetti economici derivanti dalle vendite delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rilevati nella voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 31 dicembre 2021

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 1 99 (774) (1) (675)
1.1 Titoli di debito - - (4) (1) (5)
1.2 Titoli di capitale 1 90 (768) - (677)
1.3 Quote di O.I.C.R. - 9 (2) - 7
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 636
Totale 1 99 (774) (1) (39)

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 4.786 92 (4.901) (2) (25)
1.1 Titoli di debito - 9 (2) - 7
1.2 Titoli di capitale 4.786 6 (4.850) (1) (59)
1.3 Quote di O.I.C.R. - 77 (49) (1) 27
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X (733)
Totale 4.786 92 (4.901) (2) (758)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1)
Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Impaired Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off
Altre
Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
acquisite
o
originate
2021 2020
A. Crediti verso banche (28) - - - - - 158 - - 130 (5)
- Finanziamenti (20) - - - - - 87 - - - 67 84
- Titoli di debito (8) - - - - - 71 - - - 63 (89)
B. Crediti verso clientela (5.215) (777) (82) (3.340) - - 6.363 661 1.666 - (724) (9.564)
- Finanziamenti (3.728) (777) (82) (3.340) - - 3.869 661 1.666 - (1.731) (3.412)
- Titoli di debito (1.487) - - - - - 2.494 - - - 1.007 (6.152)
Totale (5.243) (777) (82) (3.340) - - 6.521 661 1.666 - (594) (9.569)

Nella tabella sopra riportata sono convenzionalmente esposte le rettifiche di valore nette relative ai crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore nette
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre 2021 2020
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le
GL
(1) - - - - - (1) (54)
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere
non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
(1) - - - - - (1) -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - (10) - - - - (10) (29)
4. Nuovi finanziamenti - - - - - - - -
Totale (2) (10) - - - - (12) (83)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Impaired Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
acquisite
o originate
2021 2020
A. Titoli di debito - - - - - - 8 - - - 8 (15)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale - - - - - - 8 - - - 8 (15)

8.2a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2 (2) - 26 (3) 23
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 2 (2) - 26 (3) 23
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 2 (2) - 26 (3) 23

Sezione 10 – Premi netti – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
1) Personale dipendente (107.495) (97.557)
a) salari e stipendi (73.451) (66.653)
b) oneri sociali (17.850) (17.085)
c) indennità di fine rapporto (748) (916)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (60) (65)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (5.169) (4.263)
- a contribuzione definita (5.169) (4.263)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (4.703) (3.817)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (5.527) (4.794)
j) recuperi compensi personale distaccato 13 36
2) Altro personale in attività (9) (189)
3) Amministratori e sindaci (2.096) (1.800)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (109.600) (99.546)

Nella voce "1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dal Gruppo in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 4.703 migliaia di euro (3.817 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Dati al
2021 2020
Personale dipendente 1.238 1.249
(a) dirigenti 37 29
(b) quadri direttivi 427 396
(c) restante personale dipendente 774 824
Altro personale 16 16

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2021 2020
Incentivi all'esodo 127 58
Piano medico (1.692) (1.642)
Buoni pasto (191) (501)
Altri (3.771) (2.709)
Totale (5.527) (4.794)

La voce "Altri" include, principalmente, la componente in denaro dei benefici relativi ai piani di incentivazione del personale dipendente, per un importo pari a 2.159 migliaia di euro relativi a FinecoBank e per un importo pari a 527 migliaia di euro relativi a Fineco Asset Management.

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (145.162) (117.044)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (20.898) (22.896)
Comunicazioni su mass media (17.686) (20.268)
Marketing e promozioni (2.749) (2.203)
Sponsorizzazioni (456) (360)
Convention e comunicazione interna (7) (65)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.549) (1.442)
Spese recupero crediti (240) (181)
Informazioni commerciali e visure (1.309) (1.261)
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti finanziari (2.455) (20.392)
Altre spese personale (245) (579)
Spese consulenti finanziari (2.015) (19.510)
Spese di viaggio (140) (248)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (55) (55)
D) Spese relative all'ICT (51.275) (46.108)
Spese hardware - affitto e manutenzione (3.121) (3.131)
Spese software - affitto e manutenzione (12.294) (11.244)
Sistemi di comunicazione ICT (7.359) (8.359)
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (14.113) (10.068)
Infoprovider finanziari (14.388) (13.306)
E) Consulenze e servizi professionali (5.164) (4.381)
Consulenze e servizi professionali relative ad attività ordinarie (3.881) (3.219)
Consulenze e servizi professionali per progetti one-off di adeguamento normativo (40) (67)
Consulenze e servizi professionali per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (551) (676)
Spese legali (461) (256)
Cause legali (231) (163)
F) Spese relative agli immobili (4.722) (4.440)
Service area immobiliare - (85)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (404) (132)
Manutenzione locali (921) (524)
Fitti passivi per locazione immobili (937) (962)
Pulizia locali (326) (861)
Utenze (2.134) (1.876)
G) Altre spese di funzionamento (29.127) (36.200)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (280) (199)
Spese postali e trasporto documenti (3.460) (3.319)
Servizi amministrativi e logistici (17.179) (16.450)
Assicurazioni (3.992) (3.622)
Stampati e cancelleria (577) (721)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (2.323) (10.367)
Altre spese amministrative (1.316) (1.522)
H) Contributi a Fondi di risoluzione ed a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (40.039) (26.805)
Totale (300.391) (279.708)

Nella voce "H) Contributi a Fondi di risoluzione ed a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS)" sono riportati i costi registrati nell'anno 2021 per il contributo ordinario, aggiuntivo e supplementare versato al Deposit Guarantee Schemes (DGS), per un importo complessivo di 32.334 migliaia di euro (25.901 migliaia di euro nell'esercizio 2020), il contributo ordinario versato al Single Resolution Fund, per un importo di 5.812 migliaia di euro (687 migliaia di euro nell'esercizio 2020) e il contributo addizionale versato al Fondo Nazionale di Risoluzione, per un importo di 1.893 migliaia di euro (217 migliaia di euro nell'esercizio 2020). Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2021
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") (110)
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (7)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing -
Totale (117)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA sui canoni dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio 2021 2020
1. Impegni a erogare fondi (26) - 48 - 22 (35)
2. Garanzie finanziarie rilasciate (18) - 5 - (13) (4)
Totale (44) - 53 - 9 (39)

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (5.118) 2.521 (2.597) (5.167) 3.704 (1.463)
Fondo indennità suppletiva clientela (6.462) - (6.462) (5.858) - (5.858)
Altri fondi rischi ed oneri (877) 37 (840) (1.017) 1.067 50
Totale (12.457) 2.558 (9.899) (12.042) 4.771 (7.271)

La voce accantonamenti include anche le variazioni dovute al passare del tempo e alle modifiche del tasso di sconto.

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 14.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Rettifiche di valore Risultato netto Risultato netto
Ammortamento per deterioramento Riprese di valore 2021 2020
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali (19.520) (9) - (19.529) (19.683)
1 Ad uso funzionale (19.412) (9) - (19.421) (19.575)
- Di proprietà (8.548) (7) - (8.555) (8.350)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (10.864) (2) - (10.866) (11.225)
2 Detenute a scopo d'investimento (108) - - (108) (108)
- Di proprietà (108) - - (108) (108)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale
(19.520)
(9) - (19.529) (19.683)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale Ammortamento per deterioramento Riprese di valore 2021 2020
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali (6.689) - - (6.689) (5.757)
di cui: software (6.541) - - (6.541) (5.562)
A.1 Di proprietà (6.689) - - (6.689) (5.757)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (6.689) - - (6.689) (5.757)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale
(6.689)
- - (6.689) (5.757)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
Rimborsi e abbuoni (1.688) (255)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (1.033) (363)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.194) (2.209)
Insussistenze di attività (30) (60)
Altri oneri di gestione (503) (496)
Totale (5.448) (3.383)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
Recupero di spese: 139.471 110.512
- recupero spese accessorie 43 69
- recuperi di imposta 139.428 110.443
Fitti attivi su immobiliari 730 786
Altri proventi dell'esercizio corrente 6.060 3.954
Totale 146.261 115.252

L'ammontare degli altri proventi di gestione rilevati nell'esercizio 2021 ed inclusi nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 48 migliaia di euro (80 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

La voce Altri proventi dell'esercizio corrente include i proventi connessi con l'attività di asset manager esercitata dalla controllata Fineco AM, relativi all'applicazione del modello "Fixed Operating Expenses", per un importo di 4.846 migliaia di euro (1.633 migliaia di euro nell'esercizio 2020), e i contributi pubblici di competenza dell'esercizio per 83 migliaia di euro.

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di sub-leasing. Il Gruppo non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, il Gruppo ha in essere, come locatore, operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e possono includere proventi per rivalutazioni ISTAT.

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250

17.1 Utile (perdite) delle partecipazioni: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
2021
Totale
2020
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - -
1. Svalutazioni - -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto - -
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (26) -
1. Svalutazioni (26) -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto (26) -
Totale (26) -

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260 Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 20.1 Utile (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Settori Totale
2021
Totale
2020
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività 1 (6)
- Utili da cessione 1 1
- Perdite da cessione - (7)
Risultato netto 1 (6)

Il Gruppo non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
2021
Totale
2020
1. Imposte correnti (-) (150.741) (117.805)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 13.121 (19.638)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 23.928 (80)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (113.692) (137.523)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)
Totale 2021
Utile ante imposte 494.403

(Importi in migliaia)

Imposte
Componenti reddituali/Settori IRES IRAP Estere Totale
2021
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (129.721) (26.274) (10.584) (166.579)
- Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della
base imponibile
(2.515) (2.648) - (5.163)
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione
della base imponibile
55.381 5.340 - 60.721
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni
precedenti
- - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (2.671) - - (2.671)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (79.526) (23.582) (10.584) (113.692)

Negli "Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile" è stato incluso l'effetto derivante dal riallineamento degli avviamenti operato in base all'art. 110 del D.L. 104/2020. La citata disposizione ha comportato il rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti per 24.481 migliaia di euro e l'iscrizione di imposte differite attive IRES per 8.495 migliaia di euro e IRAP per 1.721 migliaia di euro.

L'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 3% del valore riallineato è stata indicata nella colonna dell'IRES per 2.671 migliaia di euro, ma il pagamento di tale imposta ha comportato il riallineamento degli avviamenti anche ai fini dell'IRAP.

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni

1.1 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 210.923
Revisione Contabile Deloitte Ireland LLP 15.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 258.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 22.500
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
Totale 516.423

1.2 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019, il Gruppo ha escluso dall'informativa le attribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet.

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2021 FinecoBank non ha incassato contributi pubblici erogati da soggetti italiani.

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2021 2020
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 380.711 323.571
Numero medio delle azioni in circolazione 609.692.634 608.966.126
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 611.147.018 610.216.041
Utile per azione base 0,624 0,531
Utile per azione diluito 0,623 0,530

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D - Redditività consolidata complessiva

Parte D – Redditività consolidata complessiva Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio 380.711 323.571
20. Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva:
(1.076)
-
(3.054)
-
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (1.730) (4.523)
80 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 654 1.469
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.968) (781)
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (2.941) (1.166)
a) variazioni di fair value (419) 1.884
b) rigiro a conto economico (2.522) (3.050)
- rettifiche per rischio di credito (8) -
- utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
(2.514)
-
(3.050)
-
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 973 385
190. Totale altre componenti reddituali (3.044) (3.835)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 377.667 319.736
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 377.667 319.736

Premessa

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di gestione dei rischi è strutturato in coerenza con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla Direzione Chief Risk Officer (CRO), che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle funzioni aziendali che assumono il rischio, ed è responsabile dei rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Sistema dei Controlli Interni di Gruppo prevede il coinvolgimento dei seguenti organi e funzioni di controllo, ciascuno per le rispettive competenze:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • il Collegio Sindacale;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Nomine;
  • il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale;
  • l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • le funzioni aziendali di controllo (CRO, Compliance, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo.

Gli organi aziendali e le funzioni di controllo collaborano e si coordinano tra loro sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il Collegio Sindacale, relativamente alla gestione dei rischi, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del Risk Appetite Framework. Al Collegio Sindacale sono anche attribuite le responsabilità del Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, di cui all'art. 19 D.lgs. n.39/2010 (come modificato dal D.lgs. 135/2016).

Il Comitato Rischi e Parti Correlate è composto da cinque Amministratori non esecutivi e indipendenti e ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

Il Comitato Remunerazione è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione della politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante; nell'esaminare i piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

Il Comitato Nomine è composto da tre Amministratori non esecutivi indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nel processo di nomina e cooptazione degli Amministratori e dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche.

Il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione del sistema di governo societario di FinecoBank, della struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del Gruppo; nella supervisione delle questioni di sostenibilità connesse al modello di business di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

La funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità, ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative o autoregolamentazione.

La funzione di Internal Validation, collocata in staff al Chief Risk Officer, è incaricata di sottoporre a validazione i modelli interni sviluppati dalle diverse funzioni della Capogruppo, ed è pienamente indipendente da queste ultime.

A partire dal 1 gennaio 2021, in applicazione della modifica organizzativa approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 13 ottobre 2020, è stata costituita la nuova Direzione Chief Lending Officer (CLO). La nuova Direzione, a riporto diretto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, è responsabile di tutte le attività che riguardano il processo creditizio, precedentemente svolte dalla Direzione CRO.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, presidia il corretto funzionamento del framework dei rischi del Gruppo definendo le appropriate metodologie di identificazione e misurazione del complesso di rischi, attuali e prospettici, conformemente alle previsioni normative, alle scelte gestionali della Banca individuate nella propensione al rischio di Gruppo (RAF) e dei principi e delle politiche definite dal CRO, svolgendo un'attività di monitoraggio degli stessi e di verifica del rispetto dei limiti stabiliti.

Il CRO, con il contributo del CLO e del CFO, ognuno per i propri ambiti di competenza, ha la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

La Direzione CRO, nell'ambito dei controlli di secondo livello, ha la responsabilità della gestione e del controllo dei rischi di credito, di mercato, operativi/reputazionali ivi incluso il rischio informatico, di tasso di interesse, di liquidità e di sostenibilità in collaborazione con il CFO, il CLO ed il CIO per i rispettivi ambiti di competenza. Con riferimento all'informativa agli Organi Aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate), il CRO fornisce periodicamente informativa sull'attività svolta e sui risultati emersi dalle verifiche effettuate, i punti di debolezza rilevati e propone gli interventi da adottare per la loro rimozione al fine dell'assunzione delle decisioni più opportune per la gestione e riduzione dei rischi stessi.

In particolare, la Direzione CRO di Capogruppo:

  • è coinvolta nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della banca, l'adeguamento di tali parametri;
  • verifica l'adeguatezza del RAF;
  • verifica nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi;
  • sviluppa e manutiene i modelli di controllo dei rischi;
  • assicura l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT;
  • definisce metriche comuni di valutazione dei rischi operativi coerenti con il RAF, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, con la funzione ICT e con la funzione di continuità operativa;
  • definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG), nonché dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, di sostenibilità e le altre funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • coadiuva gli organi aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;
  • sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi. In particolare l'identificazione dei rischi relativi ai nuovi prodotti e servizi è garantita dalla partecipazione permanente del CRO al comitato prodotti;
  • svolge controlli di secondo livello volti a verificare il corretto svolgimento del processo creditizio sia a livello individuale che di portafoglio;
  • monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio.

La funzione svolge attività di monitoraggio e di informativa agli organi aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate e Collegio Sindacale) e al Comitato Rischi e Parti Correlate. L'informativa fornita agli organi aziendali è rappresentata dalla Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile della funzione Compliance permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Risk Appetite

ll Gruppo attribuisce una forte rilevanza alla gestione ed al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato. La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo. Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il RAF è definito per garantire che le attività di assunzione del rischio rimangano in linea con le aspettative degli azionisti, tenendo conto della posizione di rischio in cui si trova il Gruppo e della congiuntura economica.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo, come richiesto dalla normativa, i c.d. Risk Appetite, Risk Tolerance, Risk Capacity sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • integrare i principi di sostenibilità ambientale e sociale (ESG) nella strategia, nelle scelte di business e nella gestione dell'operatività;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo; per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget e nel Multi Year Plan.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR e NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, il rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI a livello consolidato, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

Il Risk Appetite rappresenta l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici.

La Risk Tolerance definisce la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.

La Risk Capacity rappresenta il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di vigilanza.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

La definizione del Risk Appetite Framework è un processo articolato guidato dal Chief Risk Officer e dal Chief Financial Officer che si sviluppa in coerenza con i processi di ICAAP, ILAAP e Recovery Plan e rappresenta la cornice di rischio all'interno della quale sono sviluppati il Budget ed il Piano Strategico. In questo modo è garantita coerenza tra la strategia e la politica di assunzione dei rischi ed il processo di Pianificazione e di Budget.

Nell'ambito del processo di aggiornamento annuale del RAF è possibile individuare alcune fasi principali:

  • identificazione dei rischi; questa fase è condivisa e propedeutica ai processi di valutazione di adeguatezza del capitale e della liquidità ICAAP/ILAAP. L'attività prevede l'identificazione da parte del Risk Management di Capogruppo di tutti i rischi - sia quantitativi sia qualitativi
    • ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, avuto riguardo alla propria operatività e ai mercati di riferimento. Il processo di

identificazione dei rischi coinvolge anche la società Fineco Asset Management, le cui valutazioni sono incluse nella mappa dei rischi a livello consolidato di Gruppo;

  • definizione ed approvazione del Risk Appetite da parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo;
  • monitoraggio e reporting trimestrale degli indicatori di Risk Appetite.

In coerenza con il principio di progressiva integrazione dei principi di sostenibilità ambientale e sociale (ESG) enunciato nello statement, e conformemente alle più recenti indicazioni rilasciate dai regulator in materia, la Dashboard del Risk Appetite integra alcuni indicatori di rischio/performance volti a monitorare, rispettivamente, l'obiettivo degli investimenti ESG del portafoglio di proprietà del Gruppo e la concentrazione garanzie immobiliari in aree ad elevato rischio sismico/idrogeologico (a specifico presidio del rischio climatico ed ambientale). Inoltre, nel corso del 2021, il RAF è stato aggiornato al fine di introdurre alcuni elementi di novità in ambito di rischio di condotta e trasparenza bancaria.

Impatto della crisi determinata dalla pandemia COVID- 19 sugli indicatori di RAF

Il monitoraggio degli indicatori del Risk Appetite Framework non ha individuato superamenti dei livelli soglia stabiliti dal Consiglio di Amministrazione dovuti alla crisi determinata dall'emergenza sanitaria in corso.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

La valutazione del profilo di rischio complessivo del Gruppo è effettuata annualmente con l'ICAAP, che rappresenta il processo di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, le cui risultanze sono oggetto di discussione e analisi da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Il processo ICAAP incorpora due prospettive complementari: prospettiva economica e la prospettiva normativa. Tali prospettive si integrano reciprocamente e sono incorporate nelle attività e nelle decisioni imprenditoriali rilevanti.

Tramite la prospettiva normativa interna il Gruppo gestisce l'adeguatezza patrimoniale assicurando di essere in grado di soddisfare tutti i requisiti normativi e le richieste di Vigilanza relative al capitale nonché di poter far fronte agli altri vincoli patrimoniali interni ed esterni nel tempo. L'obiettivo è quindi quello di garantire, anche in un'ottica prospettica, che la dotazione di Fondi Propri sia sufficiente a rispettare l'Overall Capital Requirement ed il Pillar 2 Guidance. Con la prospettiva economica interna il Gruppo gestisce l'adeguatezza economica del proprio capitale assicurando che i rischi economici siano coperti in misura sufficiente mediante la dotazione di risorse patrimoniali interne. La prospettiva economica considera uno spettro di rischi più ampio rispetto a quella normativa (si cita a titolo di esempio il rischio tasso di interesse).

Per la prospettiva economica di Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno Complessivo; tale metrica è monitorata con cadenza trimestrale ed illustrata agli Organi Sociali all'interno della Relazione sulle esposizioni al rischio di Gruppo.

Impatto della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sul Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP)

Nel Resoconto ICAAP 2020, riferito ai dati del 31 dicembre 2020 e approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 11 maggio 2021, sono stati rappresentati gli effetti della pandemia COVID-19 sulle esposizioni, sulla redditività e sull'adeguatezza patrimoniale del Gruppo. Tale rappresentazione è stata svolta attraverso gli esercizi di stress test, che considerano tra le ipotesi macroeconomiche il perdurare dell'emergenza sanitaria COVID 19, shock depressivi sulla produzione industriale e sulla domanda in molteplici settori e l'erosione delle previsioni di crescita di medio lungo termine. Sia la solidità sia la redditività del Gruppo sono risultati poco impattate dagli esercizi di stress.

Alla data attuale, non sono stati tuttavia registrati impatti negativi derivanti dalla pandemia per il Gruppo grazie al modello di business diversificato, alle prudenti politiche di erogazione che hanno sempre caratterizzato la Banca e alla tipologia di prodotti creditizi offerti, assistiti ove possibili da garanzie reali.

In seguito alle ulteriori richieste avanzate da Banca d'Italia in data 14 aprile 2021 al sistema bancario, il resoconto è stato integrato con dei templates in cui sono riportati i principali risultati della valutazione attuale e prospettica dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

  • sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top);
  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");
  • sono mantenuti rapporti continuativi con i Chief Risk Officer delle Società del Gruppo, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;
  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • sono offerti ai dipendenti corsi specifici allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione dei rischi e la loro conoscenza (ad esempio relativo ai rischi operativi e reputazionali).

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella presente Sezione 1 "Rischi del consolidato contabile".

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.141 1.179 1.061 22.303 30.869.275 30.895.959
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 39.012 39.012
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 74 74
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale
31/12/2021
2.141 1.179 1.061 22.303 30.908.361 30.935.045
Totale
31/12/2020
2.025 1.065 441 16.089 28.963.595 28.983.215

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nel Bilancio 2020 le "Attività finanziarie valutate al

costo ammortizzato – Altre esposizioni non deteriorate" includevano i crediti a vista verso banche, ora rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", per un importo di 254.051 migliaia di euro.

Non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
24.541 (20.160) 4.381 - 30.909.930 (18.352) 30.891.578 30.895.959
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 39.018 (6) 39.012 39.012
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 74 74
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale
31/12/2021
24.541 (20.160) 4.381 - 30.948.948 (18.358) 30.930.664 30.935.045
Totale
31/12/2020
25.489 (21.957) 3.532 - 28.999.721 (20.087) 28.979.684 28.983.215

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nel Bilancio 2020 le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Non deteriorate" includevano i crediti a vista verso banche, ora rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", per un'esposizione lorda di 254.066 migliaia di euro, rettifiche di valore complessive per 15 migliaia di euro e esposizione netta per 254.051 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 7 5.436
2. Derivati di copertura - - 127.448
Totale
31/12/2021
- 7 132.884
Totale
31/12/2020
- 3 26.055

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione) B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare.

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
Voci di bilancio / tipologia di entità
strutturata
Portafogli
contabili
dell'attivo
Totale
attività (a)
Portafogli
contabili del
passivo
Totale
passività (b)
Valore
contabile
netto (c=a-b)
Esposizione massima
al rischio di perdita
(d)
Differenza tra
esposizione al rischio
di perdita e valore
contabile (e=d-c)
1. Società veicolo - - - - - - -
MFV 116 MFV - 116 116 -
2. O.I.C.R. CA 29.653 CA 23.012 6.641 29.653 23.012
HFT - HFT - - - -
Totale 29.769 23.012 6.757 29.769 23.012

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale 1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A. che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nell'esercizio 2021 il Gruppo ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Al 31 dicembre 2021 non si rilevano impatti significativi della crisi derivante dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio dei crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 51% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, ecc.) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale delle esposizioni creditizie. Coerentemente a tali indicazioni, l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private che rispettavano i requisiti stabiliti dall'EBA, non si sono configurate come misure di concessione (forborne) fino a marzo 2021 in quanto ritenute di natura preventiva e di portata generica (e non formulate ad hoc per il cliente). Le misure a sostegno concesse dopo marzo 2021, sono state valutate e classificate in linea con il framework prudenziale vigente.

Al 31 dicembre 2021 FinecoBank, adottando un approccio prudenziale ed in seguito alle evidenze emerse sulle posizioni a cui è stata concessa la moratoria, ha provveduto ad incrementare gli accantonamenti per tali esposizioni.

Per i dettagli quantitativi sull'asset quality delle moratorie accordate da FinecoBank alla clientela, si rimanda all'informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi determinata dal COVID-19, prevista dagli EBA/GL/2020/07. Tale informativa, oltre ad essere trasmessa regolarmente alle Autorità di Vigilanza, è integrata nell'informativa consolidata di Terzo Pilastro al 31 dicembre 2021.

In considerazione degli impatti limitati appena descritti, il Gruppo non ha ritenuto necessario modificare né le strategie creditizie, né la propria politica di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Al fine di garantire un adeguato presidio del rischio di credito, il Gruppo FinecoBank si è dotato di un efficace sistema di governance interna, organizzato su distinti ed articolati livelli di responsabilità.

Al primo livello, il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria e il processo di concessione e allocazione dei plafond per controparti istituzionali è di responsabilità della Direzione Chief Lending Officer (CLO). In tale contesto la Direzione CLO effettua sia la valutazione del merito creditizio della clientela e delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizie, sia il monitoraggio andamentale delle singole esposizioni creditizie, al fine di rilevare tempestivamente eventuali anomalie ed effettuare le necessarie classificazioni prudenziali.

In aggiunta al monitoraggio andamentale, la Direzione CLO provvede anche a calcolare i tassi di decadimento della clientela per tipologia di prodotto, finalizzati ad intercettare incrementi nella rischiosità dei prodotti offerti dal Gruppo alla propria clientela, e alla stima dei parametri di rischio (PD e LGD) utilizzati per il calcolo delle perdite attese in ambito IFRS 9.

Al secondo livello, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno della Direzione CRO il Team Credit Risk & Internal Capital ha la responsabilità di:

  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il credito concesso alla clientela, focalizzandosi più in generale sulla qualità complessiva del portafoglio crediti della Banca rilevando tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • supportare la Direzione CLO nello sviluppo e nella manutenzione dei modelli di scoring utilizzate dalla Banca per la valutazione del merito creditizio della propria clientela al dettaglio;
  • verificare, attraverso controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, valutando la coerenza delle classificazioni prudenziali e l'adeguatezza delle rettifiche di valore;
  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il grado di concentrazione delle garanzie reali finanziarie verso singoli emittenti, e delle garanzie immobiliari in aree ad elevato rischio climatico e ambientale;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti, verificando periodicamente la correttezza dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio calcolati dalla Direzione CLO;
  • definire un modello di reporting per il Gruppo specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • definire i parametri creditizi (PD e LGD) utili per la definizione del pricing del prodotto, nell'ambito del lancio di un nuovo prodotto di credito;
  • sviluppare e manutenere le metodologie per il calcolo delle perdite attese conformemente al principio contabile IFRS9, ed effettuare i controlli di data quality sulle rettifiche di valore;
  • sviluppare e manutenere i modelli per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di credito e applicare i relativi scenari di stress;
  • monitorare il rischio di credito e il rischio paese derivante dagli investimenti strategici del Gruppo, tenendo in adeguata considerazione l'esposizione delle controparti ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), e la loro capacità di fronteggiarli;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macroeconomiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

Come anticipato, la valutazione del rischio di credito durante la fase di erogazione dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è effettuata dalla Direzione CLO, ed è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo FinecoBank sono disciplinate da una specifica Global Policy in tema di Collateral Management.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, svolge controlli di secondo livello su tutte le fasi che caratterizzano il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. I controlli, che sono basati principalmente sullo sviluppo di indicatori che permettono di effettuare monitoraggi ad evento, vertono sulla verifica del rispetto della normativa interna e dei poteri delegati conferiti dal Consiglio di Amministrazione alle strutture deliberanti e sull'individuazione di irregolarità a livello di singola esposizione o di portafoglio, anche in relazione al portafoglio garanzie. In aggiunta ai controlli sopra descritti sono svolti anche monitoraggi periodici focalizzati sulla valutazione della qualità e della performance del portafoglio crediti.

La valutazione del merito creditizio delle controparti con cui il Gruppo svolge attività creditizia è effettuata dalla Direzione CLO nell'ambito del processo di concessione e allocazione dei plafond assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. I Plafond sono dei "tetti di rischio" e rappresentano i limiti più alti in termini di rischio di credito che il Gruppo è disposto ad accettare nei confronti di una determinata controparte.

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite ed il "Piano di Investimenti"; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") o Corporate con la quale il Gruppo avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

A marzo 2021 il Gruppo ha aggiornato la Global Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio di credito e di controparte associato all'attività creditizia con le suddette controparti, inclusi gli emittenti di strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella Global Policy, la Direzione CLO, oltre a valutare il merito creditizio delle controparti e approvare i plafond richiesti dalle diverse funzioni di Gruppo conformemente ai poteri di delega tempo per tempo vigenti, effettua il monitoraggio operativo. Quest'ultimo è volto ad assicurare che tutte le funzioni di Gruppo rispettino in ogni momento i plafond assegnati, i limiti delle Grandi Esposizioni e delle Parti Correlate, e che le controparti del Gruppo mantengano un merito creditizio sufficientemente elevato.

La Direzione CRO invece effettua il monitoraggio sistematico a livello accentrato e di singola controparte con esposizione rilevante, incentrato sull'analisi di una serie di indicatori di Early Warning, e svolge dei controlli di secondo livello sul rispetto del limite sulle Grandi Esposizioni e sulle esposizioni verso Parti Correlate.

In sostanza il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dalla Direzione CRO, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, la Direzione CRO predispone la Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio,

indirizzata al Consiglio di Amministrazione; in tale contesto è evidenziato l'andamento del portafoglio crediti e le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento. Con particolare riferimento al portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è riportata l'analisi dei flussi tra classificazioni, lo stock dei crediti deteriorati e delle posizioni che usufruiscono di moratorie di pagamento e le relative perdite attese. Sono inoltre evidenziate le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento sulla concentrazione delle garanzie reali finanziarie acquisite dal Gruppo come collateral per gli affidamenti in conto corrente. Con riferimento alle esposizioni verso controparti finanziarie, Banche e Stati Sovrani, sono invece evidenziate le risultanze dei monitoraggi sul rischio emittente, rischio controparte e rischio paese. Con riferimento a quest'ultimo, nel corso del 2021 sono stati introdotti alcuni indicatori (Worldwide Governance Indicator) sviluppati da un team di ricercatori in collaborazione con la World Bank, che hanno l'obiettivo di esprimere in modo sintetico l'efficacia delle politiche attuate dalle autorità governative delle diverse nazioni. A complemento di questi ultimi è stato introdotto anche un indicatore specifico di rischio ambientale, denominato ND-Gain, sviluppato da un team di ricercatori dell'università statunitense Notre Dame. Tale indicatore considera due grandezze fondamentali: il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici ("vulnerability") e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima ("readiness"). I due indicatori sono confrontati al fine di determinare l'esposizione di quel paese ai rischi climatici e ambientali.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie, tutte le moratorie attivate tra il 1 aprile 2021 e il 31 dicembre 2021 sono state classificate caso per caso, secondo il framework prudenziale vigente. In ogni caso, tutte le moratorie attive sono sottoposte ad un attento monitoraggio volto ad identificare tempestivamente eventuali segnali di deterioramento del credito. Tale monitoraggio, condotto anche attraverso l'utilizzo di indicatori di allerta precoce e l'interrogazione di basi dati esterne (Centrale Rischi, CRIF..), non ha finora evidenziato elementi di criticità a livello di portafoglio.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics.

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Il modello di valutazione della Stage Allocation opera sempre a livello di singola esposizione, e si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento alle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, a partire dall'esercizio 2021 il Gruppo ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dal Gruppo a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni il Gruppo si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";

• estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili - Impairment della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2021.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Modifiche dovute al COVID-19

Come illustrato nel precedente paragrafo, il principio contabile IFRS 9 prevede che ai fini della determinazione delle perdite attese siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "forward looking").

Al fine di rettificare i parametri di rischio IFRS-9 con informazioni prospettiche aggiornate alla crisi determinata dalla pandemia da COVID-19, il Gruppo FinecoBank si avvale di una serie di scenari macroeconomici elaborati dal fornitore esterno Moody's Analytics. Come espressamente raccomandato dalla Banca Centrale Europea, tali scenari utilizzano una serie di variabili macroeconomiche coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate da quest'ultima. Per ulteriori dettagli si rimanda all'apposito paragrafo "Misurazione delle perdite attese".

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, fino al 31 marzo 2021 le moratorie conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne.

In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie legislative e non legislative, tutte le moratorie concesse dal 1 aprile 2021 al 31 dicembre 2021 sono state valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è stato considerato decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è stato valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno.

Misurazione delle perdite attese

Al 31 dicembre 2021, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, il Gruppo ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics. Gli scenari incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto coerente con le previsioni macroeconomiche della Banca Centrale Europea, e ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario base utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2021 considera una sostanziale ripresa dell'attività economica nell'area euro, con una previsione di crescita stabile del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona del 4,71%. L'elevato tasso di crescita è dovuto sia alle dinamiche

verificatesi in corso d'anno, tra cui la vaccinazione massiva della popolazione e il contenimento del virus a livelli tali da consentire un livello di attività economica quasi normale, sia alla profonda recessione economica registrata nel 2020 (-6,55%).

In Italia, paese in cui il Gruppo detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo per il 2021 sono stimate al 5,91%; con l'andamento positivo della campagna vaccinale, la minore incertezza politica e la disponibilità dei fondi europei per la ripresa, si stima che il Prodotto Interno Lordo italiano tornerà ai livelli pre-pandemia entro la metà del 2022. Nonostante l'outlook positivo, la combinazione di una maggiore spesa pubblica e di un ridotto gettito fiscale si stima che determini un incremento nel rapporto Debito/PIL a circa il 153,06%, destando preoccupazione per la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche. Anche il tasso di disoccupazione è stimato in aumento al 10,14% per il 2021, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui il Gruppo detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2021 ipotizza un allentamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 grazie all'implementazione dei protocolli di sicurezza e maggiore quota di popolazione vaccinata. In Italia, la ripresa dell'attività economica, più veloce del previsto, si traduce in una previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo al 6,44% nel 2021, per poi ridursi al 5,58% nel 2022. Il rapporto Debito/PIL previsto per la fine del 2021 è pari al 152,10%. Infine, il tasso di disoccupazione è stimato in aumento al 10,11%, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2021 ipotizza invece un aggravamento della crisi determinata dalla diffusione di nuove varianti del virus resistenti ai vaccini, con ulteriori restrizioni agli spostamenti, chiusure delle attività commerciali e tagli ai consumi da parte della popolazione. Le previsioni in tale scenario si traducono in livelli di crescita ancora elevati nel 2021, pari al 5,51%, con una brusca inversione di tendenza nel 2022 (-0,63%) che determina un incremento del rapporto debito/PIL al 162,29% (153,91% nel 2021). Infine, il tasso di disoccupazione italiano è stimato in lieve aumento nel 2021 al 10,30%, per poi continuare a crescere fino al 12,37% nel 2023.

Al 31 dicembre 2021, applicando esclusivamente lo scenario favorevole sulle esposizioni complessive del Gruppo, si sarebbero realizzate riprese di valore per circa 1,8 milioni di euro, mentre applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole le rettifiche sarebbero pari a 6,5 milioni di euro. Considerando tutti gli scenari - adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive di Gruppo al 31 dicembre 2021 sono pari a 0,6 milioni di euro.

Per quanto concerne le rettifiche sui crediti delle controparti retail di FinecoBank, sono finora stati rilevati impatti limitati sui crediti verso clientela ordinaria, sia in termini di nuovi flussi di erogazioni, sia in termini di qualità delle esposizioni creditizie.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione di credito, il Gruppo acquisisce diverse tipologie di garanzie reali. Per i mutui fondiari, il Gruppo acquisisce a garanzia tramite ipoteca principalmente immobili residenziali, mentre sugli affidamenti in conto corrente sono accettati in pegno diverse tipologie di strumenti finanziari, tra cui azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato.

Anche in presenza di garanzie reali il Gruppo effettua una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali (margini), differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritti dalla policy "Normativa erogazione crediti commerciali". In particolare il Gruppo concede alla propria clientela finanziamenti per un ammontare massimo pari all'80% del valore dei beni ipotecati. Il rapporto tra l'importo del finanziamento accordato ed il valore dell'immobile cauzionale, attestato secondo quanto sopra descritto, prende il nome di Loan To Value (LTV), ed è calcolato sull'intera consistenza immobiliare oggetto di garanzia. A seconda della finalità del mutuo (acquisto, surroga, rifinanziamento e liquidità) possono essere previsti dei limiti (LTV) più stringenti. Al 31 dicembre 2021 il LTV medio del portafoglio mutui è pari a circa il 50%.

La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse. Il valore degli immobili è sorvegliato su base annuale attraverso indici di rivalutazione di mercato stimati da un fornitore esterno specializzato nelle valutazioni sul mercato immobiliare. Tale attività è finalizzata ad individuare eventuali immobili che necessitino di una rivalutazione e può essere svolta anche con maggiore frequenza qualora le condizioni di mercato siano soggette a variazioni significative.

Per le garanzie reali finanziarie invece, i principi e le regole sono descritte nella policy "Collateral Management". La valutazione degli strumenti finanziari avviene prendendo in considerazione diversi parametri, tra cui il rating di emissione, la classe di liquidità, la capitalizzazione e l'appartenenza ad un indice riconosciuto. Tali parametri, a seconda della tipologia di strumento oggetto di valutazione, possono influire oltre che sull'eligibilità a pegno dello strumento stesso, anche sul margine considerato al fine di determinare l'importo dell'affidamento.

Il monitoraggio del controvalore delle garanzie reali finanziarie è svolto su base giornaliera da procedure automatiche che effettuano il Mark to Market di ogni singolo strumento contenuto nei depositi a garanzia, e confrontano il controvalore derivante con l'importo affidato in fase di delibera. In caso di perdite superiori al valore soglia, si provvede caso per caso alla valutazione delle modalità di risoluzione in accordo con il cliente.

3. Esposizioni creditizie deteriorate 3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro dell'esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa consolidata al 31 dicembre 2021.

Al 31 dicembre 2021 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione, in quanto, come evidenziato nella sezione "Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19" riportata negli aspetti generali dei rischi di credito, la maggior parte delle misure di sostegno accordate in seguito alla crisi pandemica è conforme alle linee guida EBA in materia di moratorie, pertanto esente dalla classificazione a forborne.

Le misure a sostegno concesse dopo marzo 2021, sono state valutate e classificate in linea con il framework prudenziale vigente.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella Sezione 2 "Rischi del consolidato prudenziale", ad eccezione delle tabelle A.1.2, A.1.4, A.1.6, A.1.6bis e A.1.8 e B.3.

Con il suddetto aggiornamento, è stata altresì richiesta la ripartizione per stadio di rischio di credito e per "impaired acquisite o originate" dell'informazione relativa:

  • alla "Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)" tabella A.1.1;
  • alle "Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi" – tabella A.1.2;
  • alle "Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti" e alle "Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti" – tabella A.1.4 e tabella A.1.5;
  • alla "Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni".

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale – Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
17.956 2.536 77 24 1.508 190 16 5 4.040 - - -
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2021
17.956 2.536 77 24 1.508 190 16 5 4.040 - - -
Totale
31/12/2020
12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099 - - -

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(Importi in
migliaia)
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di
rischio
Crediti verso banche e Banche
Centrali a vista
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
Attività finanziarie in corso di
redditività complessiva
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche
Centrali a vista
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
Attività finanziarie in corso di
redditività complessiva
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche
Centrali a vista
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
Attività finanziarie in corso di
redditività complessiva
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive
Rettifiche
complessive iniziali
(77) (16.311) (17) - - (16.406) - (3.759) - - - (3.759) - (21.959) - - (18.752) (3.207)
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
(6) (4.400) - - - (4.406) - (475) - - - (475) - (1.111) - - (388) (723)
Cancellazioni diverse
dai write-off
- 1.823 9 - - 1.832 - 407 - - - 407 - 794 - - 309 485
Rettifiche/riprese di
valore nette per
rischio di credito
48 4.406 2 - - 4.456 - (52) - - - (52) - (1.376) - - (406) (970)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- 1 - - - 1 - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- 4 - - - 3 - 5 - - - 5 - 3.491 - - 3.464 27
Altre variazioni - - - - - - - - - - - - - - - - (970) 970
Rettifiche
complessive finali
(35) (14.477) (6) - - (14.520) - (3.874) - - - (3.874) - (20.161) - - (16.743) (3.418)
Recuperi da incasso
su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - 26 - - 26 -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- (1) - - - (1) - (20) - - - (20) - (82) - - (82) -

A.1.2 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(segue) (Importi in migliaia)
Accantonamenti complessivi su impegni a
Attività fin. impaired acquisite o originate erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Attività finanziarie in corso
di dismissione
di cui: svalutazioni
individuali
di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impegni a erogare fondi e
garanzie fin. rilasciate
impaired acquisiti/e o
originati/
Tot.
Rettifiche complessive iniziali - - - - - (61) - - - (42.184)
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
X X X X X (38) - - - (6.030)
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - 51 - - - 3.084
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
di credito
- - - - - (4) - - - 3.024
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - 1
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - 3.500
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali - - - - - (52) - - - (38.605)
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - -

A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Da primo
stadio a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a
primo stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.778 1.122 1.018 111 3.509 306
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 3 - 1 1 8 -
31/12/2021 2.781 1.122 1.019 112 3.517 306
31/12/2020 4.262 286 725 46 3.663 310

A.1.3a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/qualità Trasferimenti tra primo
stadio e secondo
stadio
Trasferimenti tra
secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Da primo
a
secondo
stadio
Da
secondo
stadio a
primo
stadio
Da
secondo
stadio a
terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a
terzo
stadio
Da terzo
stadio a
primo
stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 325 - - - - -
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
A.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
- - - - - -
A.3 oggetto di altre misure di concessione 325 - - - - -
A.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non valutate
come oggetto di concessione
- - - - - -
B.3 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale 31/12/2021 325 - - - - -
Totale 31/12/2020 1.236 - - - 38 -

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie
esposizioni/valori
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE PER
CASSA
A.1 A VISTA 1.463.880 1.463.880 - - - (34) (34) - - - 1.463.846 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 1.463.880 1.463.880 - X - (34) (34) - X - 1.463.846 -
A.2 ALTRE 5.757.583 5.757.583 - - - (73) (73) - - - 5.757.510 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze
probabili
- X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
- X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute
non deteriorate
- - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni
non deteriorate
5.757.583 5.757.583 - X - (73) (73) - X - 5.757.510 -
- di cui: esposizioni
oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 7.221.463 7.221.463 - - - (107) (107) - - - 7.221.356 -
B. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 558.323 17.170 - X - - - - X - 558.323 -
TOTALE (B) 558.323 17.170 - - - - - - - - 558.323 -
TOTALE (A+B) 7.779.786 7.238.633 - - - (107) (107) - - - 7.779.679 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 413.629 migliaia di euro.

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi
*
A. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE PER CASSA
a) Sofferenze 18.939 X - 18.939 - (16.798) X - (16.798) - 2.141 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
285 X - 285 - (250) X - (250) - 35 -
b) Inadempienze
probabili
3.478 X - 3.478 - (2.299) X - (2.299) - 1.179 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
347 X - 347 - (250) X - (249) - 97 -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
2.124 X - 2.124 - (1.063) X - (1.063) - 1.061 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
118 X - 118 - (34) X - (34) - 84 -
d) Esposizioni scadute
non deteriorate
22.597 20.705 1.891 X - (294) (124) (169) X - 22.303 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
114 - 114 X - (2) - (2) X - 112 -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
25.168.844 25.155.024 13.749 X - (17.994) (14.289) (3.704) X - 25.150.850 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
1.877 - 1.877 X - (35) - (35) X - 1.842 -
TOTALE (A) 25.215.982 25.175.729 15.640 24.541 - (38.448) (14.413) (3.873) (20.160) - 25.177.534 -
B. ESPOSIZIONI
CREDITIZIE FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 97 X - 12 - - X - - - 97 -
b) Non deteriorate 2.852.209 28.154 420 X - (51) (51) - X - 2.852.158 -
TOTALE (B) 2.852.306 28.154 420 12 - (51) (51) - - - 2.852.255 -
TOTALE (A+B) 28.068.288 25.203.883 16.060 24.553 - (38.499) (14.464) (3.873) (20.160) - 28.029.789 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta, inoltre, nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 998.380 migliaia di euro.

A.1.5a Esposizioni creditizie per cassa verso clientela oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Tipologie esposizioni / Valori Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
stadio stadio stadio o
originate
stadio stadio stadio o
originate
A. FINANZIAMENTI IN SOFFERENZA - - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
B. FINANZIAMENTI IN INADEMPIENZE
PROBABILI
- - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
C. FINANZIAMENTI SCADUTI
DETERIORATI
- - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
D. ALTRI FINANZIAMENTI SCADUTI
NON DETERIORATI
- - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
E. ALTRI FINANZIAMENTI NON
DETERIORATI
1.004 231 773 - - (13) (2) (11) - - (991) -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
124 124 - - - (1) (1) - - - (123) -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
107 107 - - - (1) (1) - - - (106) -
c) Oggetto di altre misure di concessione 773 - 773 - - (11) - (11) - - (762) -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B+C+D+E) 1.004 231 773 - - (13) (2) (11) - - (991) -

A.1.6 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.6bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 20.843 3.427 1.219
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 2.319 2.310 2.395
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 893 1.674 2.095
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.382 141 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 44 495 300
C. Variazioni in diminuzione (4.223) (2.259) (1.490)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (169) (210)
C.2 write-off (3.534) (5) (35)
C.3 incassi (679) (910) (623)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (1.036) (488)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (10) (139) (134)
D. Esposizione lorda finale 18.939 3.478 2.124
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 744 1.074
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 331 1.243
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 1.162
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 29 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 7
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.4 altre variazioni in aumento 302 74
C. Variazioni in diminuzione (325) (326)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (142)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (7) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (29)
C.4 write-off (17) -
C.5 incassi (237) (152)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (64) (3)
D. Esposizione lorda finale 750 1.991
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (18.818) (244) (2.362) (297) (778) (8)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (2.190) (55) (1.445) (111) (1.048) (53)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (1.194) (13) (1.327) (72) (1.025) (30)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
(970) (42) (93) (14) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (26) - (25) (25) (23) (23)
C. Variazioni in diminuzione 4.210 49 1.508 158 763 27
C.1 riprese di valore da valutazione 196 11 214 48 151 5
C.2 riprese di valore da incasso 480 21 494 73 262 3
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 3.534 17 5 - 35 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - 770 37 293 19
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 25 - 22 -
D. Rettifiche complessive finali (16.798) (250) (2.299) (250) (1.063) (34)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Classi di rating esterni
Esposizioni Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 Senza
rating
Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
5.478.377 6.063.548 12.951.495 87.254 7.483 - 6.346.322 30.934.479
- Primo stadio 5.478.377 6.063.548 12.951.495 87.254 7.483 - 6.306.141 30.894.298
- Secondo stadio - - - - - - 15.640 15.640
- Terzo stadio - - - - - - 24.541 24.541
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- 39.019 - - - - - 39.019
- Primo stadio - 39.019 - - - - - 39.019
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 5.478.377 6.102.567 12.951.495 87.254 7.483 - 6.346.322 30.973.498
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- - 17.170 - - - 28.585 45.755
- Primo stadio - - 17.170 - - - 28.154 45.324
- Secondo stadio - - - - - - 420 420
- Terzo stadio - - - - - - 11 11
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (D) - - 17.170 - - - 28.585 45.755
Totale (A+B+C+D) 5.478.377 6.102.567 12.968.665 87.254 7.483 - 6.374.907 31.019.253

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, il Gruppo si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico) e Obbligazioni garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2021 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
Garanzie reali (2)
(1) Derivati su crediti
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche
Immobili -
Finanziamenti per
Immobili -
leasing Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
3.856.586 3.856.586 - - 3.856.579 - -
-
1.1. totalmente garantite 3.856.586 3.856.586 - - 3.856.579 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
1.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
17.166 17.166 - - 17.166 - -
-
2.1. totalmente garantite 17.166 17.166 - - 17.166 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

A.3.1 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti (1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
-
-
- - -
-
- 3.856.579
1.1. totalmente garantite -
-
- - -
-
- 3.856.579
- di cui deteriorate -
-
- - -
-
- -
1.2. parzialmente garantite -
-
- - -
-
- -
- di cui deteriorate -
-
- - -
-
- -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
-
-
- - -
-
- 17.166
2.1. totalmente garantite -
-
- - -
-
- 17.166
- di cui deteriorate -
-
- - -
-
- -
2.2. parzialmente garantite -
-
- - -
-
- -
- di cui deteriorate -
-
- - -
-
- -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta Ipoteche Finanziamenti Altri derivati
Immobili - per leasing
Immobili -
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
4.708.685 4.702.418 2.479.332 - 2.174.779 48.274 - -
1.1. totalmente garantite 4.704.327 4.698.067 2.475.285 - 2.174.534 48.247 - -
- di cui deteriorate 1.514 1.084 879 - 205 - - -
1.2. parzialmente garantite 4.358 4.351 4.047 - 245 27 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
29.458 29.408 - - 26.144 3.252 - -
2.1. totalmente garantite 29.381 29.331 - - 26.124 3.207 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 77 77 - - 20 45 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - - 4.702.385
1.1. totalmente garantite - - - - - - - 4.698.066
- di cui deteriorate - - - - - - - 1.084
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 4.319
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 29.396
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 29.331
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - 65
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Esposizioni/Controparti Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - (1) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - (1) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 19.175.946 (5.800) 377.439 (195) 27.042 (3)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
Totale (A) 19.175.946 (5.800) 377.439 (197) 27.042 (3)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - 2.335 - - -
Totale (B) - - 2.335 - - -
Totale (A+B) 31/12/2021 19.175.946 (5.800) 379.774 (197) 27.042 (3)
Totale (A+B) 31/12/2020 16.455.100 (7.330) 355.823 (211) 20.393 (3)

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Controparti Società non finanziarie Famiglie
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1 (7) 2.140 (16.790)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 34 (250)
A.2 Inadempienze probabili 19 (44) 1.160 (2.255)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 98 (249)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1 (2) 1.060 (1.060)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 85 (34)
A.4 Esposizioni non deteriorate 718 (6) 5.619.052 (12.286)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 1.954 (37)
Totale (A) 739 (59) 5.623.412 (32.391)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 97 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 334 - 1.851.108 (51)
Totale (B) 334 - 1.851.205 (51)
Totale (A+B) 31/12/2021 1.073 (59) 7.474.617 (32.442)
Totale (A+B) 31/12/2020 967 (50) 5.610.113 (34.296)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 2.135 (16.758) 4 (27) 2
A.2 Inadempienze probabili 1.178 (2.293) 1 (6) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1.052 (1.051) 9 (12) -
A.4 Esposizioni non deteriorate 13.159.004 (16.576) 10.781.672 (1.502) 963.656
Totale (A) 13.163.369 (36.678) 10.781.686 (1.547) 963.658
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 97 - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.847.778 (50) 4.933 (1) 258
Totale (B) 1.847.875 (50) 4.933 (1) 258
Totale (A+B) 31/12/2021 15.011.244 (36.728) 10.786.619 (1.548) 963.916
Totale (A+B) 31/12/2020 11.801.730 (39.296) 9.581.514 (2.358) 732.931

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze (13) - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (151) 260.231 (57) 8.592 (1)
Totale (A) (164) 260.231 (57) 8.592 (1)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 773 - 35 -
Totale (B) - 773 - 35 -
Totale (A+B)
31/12/2021
(164) 261.004 (57) 8.627 (1)
Totale (A+B)
31/12/2020
(93) 296.894 (139) 8.934 (1)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.689.817 (41) 1.033.350 (47) 66.271
Totale (A) 5.689.817 (41) 1.033.350 (47) 66.271
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - 127.524 - -
Totale (B) 17.170 - 127.524 - -
Totale (A+B) 31/12/2021 5.706.987 (41) 1.160.874 (47) 66.271
Totale (A+B) 31/12/2020 8.083.920 (105) 1.425.033 (162) 109.500

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (5) - - 431.917 (15)
Totale (A) (5) - - 431.917 (15)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - - - -
Totale (B) - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2021 (5) - - 431.917 (15)
Totale (A+B) 31/12/2020 (4) - - 432.664 (28)

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nella colonna "Italia – Esposizione netta" e "Italia – Rettifiche valore complessive" è stata aggiunta, rispettivamente, l'esposizione netta, per 1.760.340 migliaia di euro, e le rettifiche di valore, per 62 migliaia di euro, relative ai crediti a vista verso banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide". Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2021 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione", secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione del 17 dicembre 2020 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 26.544.501 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette come sotto definite;
  • valore non ponderato: 31.373.043 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • valore ponderato: 2.193.199 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • numero "posizioni di rischio": 35.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Si evidenzia che il Regolamento (UE) 876/2019, entrato in vigore a partire dal 28 giugno 2021, ha introdotto l'obbligo di applicazione del "Metodo della sostituzione", in base al quale un Ente, quando riduce l'esposizione verso un cliente utilizzando una tecnica di attenuazione del rischio di credito ammissibile a norma dell'articolo 399, paragrafo 1, tratta, secondo le modalità stabilite all'articolo 403, la parte dell'esposizione corrispondente alla riduzione come esposizione verso il fornitore di protezione anziché verso il cliente. Ciò comporta il rispetto dei limiti fissati dall'articolo 395 del CRR alla somma delle esposizioni dirette nei confronti dei clienti e delle esposizioni rappresentate dalle garanzie ricevute ("esposizioni indirette"). Inoltre, il suddetto Regolamento prevede che gli enti aggiungono alle esposizioni totali verso un cliente le esposizioni derivanti dai contratti derivati laddove il contratto non sia stato stipulato direttamente con tale cliente ma lo strumento di debito o di capitale sottostante sia stato emesso da tale cliente ("esposizioni indirette").

In seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione dell'esposizione verso il Gruppo UniCredit ai fini della determinazione delle grandi esposizioni del Gruppo Fineco.

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli garantite da somme di denaro, che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine, a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli. I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

La Banca effettua, inoltre, operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, in qualità di prestatore, a valere su titoli di proprietà.

Informazioni di natura quantitativa

D.1 Consolidato prudenziale – Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti
di vendita
con patto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2 - di
2
riacquisto
X - - di
-
riacquisto
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale 2 - 2 X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.054.849 - 3.054.849 - 3.076.242 - 3.076.242
1. Titoli di debito 3.054.849 - 3.054.849 - 3.076.242 - 3.076.242
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale
31/12/2021
3.054.851 - 3.054.851 - 3.076.242 - 3.076.242
Totale
31/12/2020
2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

Nella tabella sopra riportata sono escluse le Attività finanziarie cedute in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, alle quali non è associata alcuna passività.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

E. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario del Gruppo è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2021. Precisiamo che il Gruppo detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 72 migliaia di euro.

Il Gruppo ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di
bilancio
31/12/2021 31/12/2021 31/12/2021 31/12/2021
Italia 6.876.975 7.263.632 7.476.132 21,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.876.975 7.263.632 7.476.132 23,5%
Spagna 4.495.000 4.749.778 4.886.822 14,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.495.000 4.749.778 4.886.822 15,4%
Germania 125.000 126.716 132.133 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 126.716 132.133 0,4%
Francia 1.248.500 1.289.919 1.311.232 3,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.248.500 1.289.919 1.311.232 4,2%
Stati Uniti 737.242 745.907 748.317 2,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 737.242 745.907 748.317 2,4%
Austria 512.500 519.695 536.987 1,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 512.500 519.695 536.987 1,7%
Irlanda 945.500 982.475 1.022.071 2,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 39.012 39.012 100,0%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
910.500 943.463 983.059 3,1%
Regno Unito 48.793 48.988 48.972 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 48.793 48.988 48.972 0,2%
Belgio 540.000 557.732 577.615 1,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 540.000 557.732 577.615 1,8%
Portogallo 330.000 386.528 392.368 1,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 386.528 392.368 1,3%
Svizzera 43.558 44.164 44.123 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43.558 44.164 44.123 0,1%
Arabia Saudita 90.000 90.305 89.145 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.000 90.305 89.145 0,3%
Cile 203.100 215.488 209.488 0,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 203.100 215.488 209.488 0,7%
Cina 165.832 165.160 160.422 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 165.832 165.160 160.422 0,5%
Lettonia 30.000 29.710 29.063 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.000 29.710 29.063 0,1%
Islanda 15.000 14.962 14.680 0,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.000 14.962 14.680 0,0%
Totale esposizioni sovrane 16.407.000 17.231.159 17.679.570 50,9%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio consolidato, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2021 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 50,9% del totale dell'attivo del bilancio consolidato. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati. Il Gruppo, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Nella tabella seguente sono indicati i rating al 31 dicembre 2021 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Francia Aaa AAA AA+
Stati Uniti Aa1 AA+ AA+
Austria A2 A+ AA
Irlanda Aa3 AA- AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa2 BBB BBB
Regno Unito Aaa AAA AAA
Svizzera A1 A A
Arabia Saudita A1 A- A+
Cile A1 A+ A+
Israele A3 A- A+
Cina A2 A A
Lettonia Baa3 BBB BBB
Islanda Baa1 A- A

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale interno ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Direzione CRO, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli del Gruppo;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Nel corso del 2021 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dall'emergenza sanitaria, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi di mercato.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. La Direzione CRO della Capogruppo FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio.

Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto del Gruppo. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è svolta centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la Direzione CRO esegue una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework di Gruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui il Gruppo si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - 72 - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe 152 54.888 - - 244 - 1.401 -
+ Posizioni corte 152 54.260 - - 244 320 1.613 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 15 523 - - - - - -
+ Posizioni corte 15 928 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 75.913 80 35.740 - - - -
+ Posizioni corte - 62.293 660 49.280 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 159.501 - - - - - -
+ Posizioni corte - 159.149 298 - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 1.094 - - - - - -
+ Posizioni corte - 726 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 15 91.082 869 72.681 - - - -
+ Posizioni corte 15 104.673 255 58.541 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Quotati
Tipologia operazioni/Indice quotazione U.S.A. REGNO
UNITO
ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 9.103 833 38 1.123 592 3.102 -
- posizioni corte 26 5 20 102 43 77 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 131.362 19 20.464 4.942 13 52.944 -
- posizioni corte 131.286 50 20.486 4.943 51 53.234 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.461 53 785 159 92 609 -
- posizioni corte 10.298 863 883 1.222 612 3.537 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 23.676 241 8.131 10.884 1.103 3.608 -
- posizioni corte 23.829 267 5.682 12.413 1.349 3.715 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2021 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 101 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 199 migliaia di euro, con un picco massimo di 508 migliaia di euro ed un minimo di 32 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività del Gruppo. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione del Gruppo rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio: o rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;

  • o rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Capogruppo gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti settimanalmente i sei scenari standardizzati come definiti dagli orientamenti EBA in materia (EBA/GL/2018/02).

Gli scenari relativi alla variazione del valore economico, utilizzati per la compilazione del template EU IRRBB riportato nel paragrafo 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività", corrispondono agli scenari del Supervisory Outlier Test previsti dai citati orientamenti EBA.

Gli scenari applicati nel template EU IRRBB relativi alla variazione del margine di interesse invece riprendono le ipotesi sottostanti le valutazioni degli scenari dell'EV sensitivity e sono calcolati con le seguenti ipotesi:

  • applicazione di un floor post-shock crescente da -100 a 0 (da O/N a 20 anni incremento di 5 bps all'anno) per singola valuta e singola curva;
  • ponderazione al 50% per i contributi positivi di NII (per singola valuta).

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2.382.763 6.016.921 254.552 678.168 4.950.206 14.514.613 1.200.162 -
1.1 Titoli di debito - 4.715.736 175.345 529.083 4.134.015 13.912.062 284.638 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 4.715.736 175.345 529.083 4.134.015 13.912.062 284.638 -
1.2 Finanziamenti a banche 6.694 313.241 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.376.069 987.944 79.207 149.085 816.191 602.551 915.524 -
- c/c 2.107.907 169 144 250 797 - - -
- altri finanziamenti 268.162 987.775 79.063 148.835 815.394 602.551 915.524 -
- con opzione di rimborso anticipato 5.772 454.834 77.851 145.745 810.975 602.522 915.460 -
- altri 262.390 532.941 1.212 3.090 4.419 29 64 -
2. Passività per cassa 28.615.582 76.914 1.036.757 71.990 33.618 517.580 710 -
2.1 Debiti verso clientela 28.470.946 76.836 2.436 29.364 32.035 18.414 644 -
- c/c 28.354.154 - - - - - - -
- altri debiti 116.792 76.836 2.436 29.364 32.035 18.414 644 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 116.792 76.836 2.436 29.364 32.035 18.414 644 -
2.2 Debiti verso banche 144.636 78 1.034.321 42.626 1.583 1.900 66 -
- c/c 62.800 - - - - - - -
- altri debiti 81.836 78 1.034.321 42.626 1.583 1.900 66 -
2.3 Titoli di debito - - - - - 497.266 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 497.266 - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 9.269.165 126.617 53.072 1.371.822 6.191.209 723.094 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 9.269.165 126.617 53.072 1.371.822 6.191.209 723.094 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 9.269.165 126.617 53.072 1.371.822 6.191.209 723.094 -
+ Posizioni lunghe - 8.447.489 100.000 - 230.000 90.000 - -
+ Posizioni corte - 821.676 26.617 53.072 1.141.822 6.101.209 723.094 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.531 7.923 6.788 210 19 27 - -
+ Posizioni lunghe 488 3.599 3.906 210 19 27 - -
+ Posizioni corte 1.043 4.324 2.882 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 4.758 171.493 182.439 545.180 130.409 1 - -
1.1 Titoli di debito - 101.125 122.930 544.958 130.301 1 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 101.125 122.930 544.958 130.301 1 - -
1.2 Finanziamenti a banche 161 35 59.509 222 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 4.597 70.333 - - 108 - - -
- c/c 402 - - - 8 - - -
- altri finanziamenti 4.195 70.333 - - 100 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.195 70.333 - - 100 - - -
2. Passività per cassa 1.176.068 14.893 25 59 151 - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.176.067 14.893 25 59 151 - - -
- c/c 1.164.820 - - - - - - -
- altri debiti 11.247 14.893 25 59 151 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 11.247 14.893 25 59 151 - - -
2.2 Debiti verso banche 1 - - - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti 1 - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 17.857 17.857 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 5.030 12.827 - - - - -
+ Posizioni corte - 12.827 5.030 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
31/12/2021 54.805 -18.183 356 7.194 133.034 -29.193

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a 54.805 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto negativo di -18.183 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto positivo che si attesta complessivamente a 356 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2021 l'Interest Rate VaR del Gruppo si attesta a circa 7.194 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 6.020 migliaia di euro con un picco massimo di 14.777 migliaia di euro ed un minimo di 1.375 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 49.334 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 71.328 migliaia di euro con un picco massimo di 165.896 migliaia di euro ed un minimo di 41.572 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 133.034 migliaia di euro. Uno shift di -25 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -29.193 migliaia di euro.

Le valutazioni contenute nel Template EU IRRBB, riportano le esposizioni delle metriche di rischio tasso d'interesse al 31 dicembre 2021 ed al 30 giugno 2021. Per la descrizione degli scenari si rimanda alla sezione Informazioni di natura qualitativa - Rischio Tasso.

Template EU IRRBB

(Importi in migliaia)
a b c d
Supervisory shock scenarios Changes of the economic value of equity Changes of the net interest income
Current period Last period Current period Last period
1 Shock al rialzo parallelo 55.009 68.685 136.991 133.969
2 Shock al ribasso parallelo (18.202) (15.258) (50.005) (55.020)
3 Steepener shock (discesa dei tassi a breve e rialzo dei tassi a lungo) 772 (16.598) - -
4 Flattener shock (rialzo dei tassi a breve e discesa dei tassi a lungo) 6.551 20.213 - -
5 Shock up dei tassi a breve 20.764 35.679 - -
6 Shock down dei tassi a lungo (22.380) (26.623) - -

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1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Valute
Voci USD GBP CHF JPY AUD ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 968.050 145.330 65.590 2.005 3.731 14.674
A.1 Titoli di debito 798.946 48.988 51.381 - - -
A.2 Titoli di capitale 16.056 711 - - - 124
A.3 Finanziamenti a banche 80.126 94.028 13.856 2.005 3.731 14.412
A.4 Finanziamenti a clientela 72.922 1.603 353 - - 138
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 76 123 1 - - 5
C. Passività finanziarie 962.714 144.863 65.201 1.859 3.577 13.015
C.1 Debiti verso banche 1 - 1 - - -
C.2 Debiti verso clientela 962.713 144.863 65.200 1.859 3.577 13.015
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 1.152 394 - - - 74
E. Derivati finanziari - - - - - -
- Opzioni - - - - - -
+ Posizioni lunghe 420 673 - 1 - -
+ Posizioni corte 217 16 - 508 - -
- Altri derivati - - - - - -
+ Posizioni lunghe 84.956 31.005 11.300 20.417 4.953 14.117
+ Posizioni corte 84.331 31.051 11.219 19.803 5.015 13.840
Totale attività 1.053.502 177.131 76.891 22.423 8.684 28.796
Totale passività 1.048.414 176.324 76.420 22.170 8.592 26.929
Sbilancio (+/-) 5.088 807 471 253 92 1.867

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio è quantificato attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2021 il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 81 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 72 migliaia di euro con un picco massimo di 153 migliaia di euro ed un minimo di 18 migliaia di euro.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 1.000 531 - - 470 456
a) Opzioni - - 28 - - - 24 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 531 - - - 456
e) Altri - - 972 - - - 446 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 93.645 21.901 - - 61.840 15.564
a) Opzioni - - 19.245 - - - 5.866 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 21.901 - - - 15.564
e) Altri - - 74.400 - - - 55.974 -
3. Valute e oro - - 233.634 160 - - 164.932 154
a) Opzioni - - 1.637 - - - 1.215 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 160 - - - 154
e) Altri - - 231.997 - - - 163.717 -
4. Merci - - 3.179 1.318 - - 1.966 541
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 331.458 23.910 - - 229.208 16.715

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i Turbo certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Hi-Cert e non regolati con controparti centrali.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - 1 - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 68 - - - 22
g) Altri - - 3.242 - - - 3.330 -
Totale - - 3.243 68 - - 3.330 22
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 766 - - - 328 -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 4 - - - 52
g) Altri - - 1.444 - - - 1.495 -
Totale - - 2.210 4 - - 1.823 52

La lettera g) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i Turbo certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Hi-Cert e non regolati con controparti centrali.

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti
centrali
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 1.000
- fair value positivo X - - 2
- fair value negativo X - - 14
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 7.084 78 86.483
- fair value positivo X - 1 2.002
- fair value negativo X 247 - 1.559
3) Valute e oro
- valore nozionale X 123.436 1.171 109.026
- fair value positivo X 72 32 1.050
- fair value negativo X 209 - 126
4) Merci
- valore nozionale X - - 3.179
- fair value positivo X - - 82
- fair value negativo X - - 55
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 972 - 28 1.000
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 38.079 84 55.482 93.645
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 233.633 - - 233.633
A.4 Derivati finanziari su merci 3.179 - - 3.179
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2021
275.863 84 55.510 331.457
Totale
31/12/2020
182.170 84 46.952 229.206

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

1.3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

Si precisa che il Gruppo ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva € STR.

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività, e di tipo specifico, a copertura di titoli obbligazionari a tasso fisso. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. Il Gruppo utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensible delle poste a vista). In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da titoli a tasso fisso e mutui erogati a clientela a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti per la componente di rischio tasso con Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso dei titoli o il tasso fisso dei mutui con un tasso variabile.

Le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dal Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 8.617.489 250.000 - - 6.627.777 250.000 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 8.617.489 250.000 - - 6.627.777 250.000 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 8.617.489 250.000 - - 6.627.777 250.000 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Variazione del valore
usato per calcolare
l'inefficacia della
copertura
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Over the counter Over the counter Totale Totale
Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali 31/12/2021 31/12/2020
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Fair value
positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
126.940 509 - - 17.104 1.899 - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 126.940 509 - - 17.104 1.899 - - - -
Fair value
negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
57.314 - - - 214.388 - - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 57.314 - - - 214.388 - - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 8.617.489 250.000 - -
- fair value positivo 126.940 508 - -
- fair value negativo 57.313 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a
5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di 581.364 1.371.822 6.914.303 8.867.489
interesse
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
- - - -
azionari
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro
- - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2021 581.364 1.371.822 6.914.303 8.867.489
Totale 31/12/2020 321.411 1.309.637 5.246.730 6.877.778

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Come enunciato nella Parte A della presente nota integrativa consolidata, il Gruppo applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9 per le operazioni di coperture specifica ("MicroHedging"), mentre si è avvalso della facoltà di continuare ad utilizzare lo IAS 39 per le operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (copertura generica o "Macrohedging").

Nella tabella sotto riportata sono esposte le operazioni di copertura specifica ("MicroHedging") in essere, per le quali il Gruppo applica le previsioni dell'IFRS 9.

Per completezza di informazione, si segnala che le operazioni di copertura generica in essere al 31 dicembre 2021, per le quali il Gruppo applica le previsioni dello IAS 39, si riferiscono a:

  • "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un ammontare monetario pari a 1.461.489 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un ammontare monetario pari a 570.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core.
(Importi in migliaia)
Coperture Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
specifiche -
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di fair
value dello
strumento
coperto
Cessazione
della copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato per
rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche: Valore di
bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - copertura
di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
7.766.157 7.766.157 (96.605) - (215.186) -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.766.157 7.766.157 (96.605) - (215.186) X
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - X
1.3 Valute e oro - - - - - X
1.4 Crediti - - - - - X
1.5 Altri - - - - - X
Totale
31/12/2021
7.766.157 7.766.157 (96.605) - (215.186) -
Totale
31/12/2020
- - - - - -
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - X
1.2 Valute e oro - - - - - X
1.3 Altri - - - - - X
Totale
31/12/2021
- - - - - -
Totale
31/12/2020
- - - - - -

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto Nessun dato da segnalare.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra l'ammontare e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, il Gruppo potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

L'obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Il Gruppo è dotato di una "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, che ha lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata. A marzo 2021

la Policy è stata aggiornata al fine di assicurare coerenza tra il Piano di Contingency per il rischio di liquidità, il piano di Contingency di capitale, il RAF di Gruppo ed il Group Recovery Plan.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. Il Gruppo riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Con l'aggiornamento della Group Liquidity Policy è stato inoltre introdotto un indicatore gestionale denominato "Structural Ratio". Il nuovo indicatore, sviluppato dalla Direzione CRO di Capogruppo ha l'obiettivo di monitorare gestionalmente il rischio di trasformazione delle scadenze, considerando le specificità del funding di Fineco rappresentate nel modello delle Poste a Vista della Banca. Tale indicatore si affianca all'indicatore regolamentare NSFR sopra descritto, e ne condivide gli obiettivi e gran parte delle logiche.

Stress test di liquidità

L'attività di Liquidity Stress Test valuta l'impatto di scenari macro o microeconomici sulla posizione di liquidità di Fineco, con l'obiettivo di testare la capacità della Banca di continuare la sua attività in situazioni di tensioni di liquidità.

Gli stress test sono effettuati simulando scenari di stress idiosincratico (calo della fiducia dei clienti) e situazioni di generale shock di mercato; anche una combinazione delle due cause deve essere considerata nel programma di stress test. All'interno delle simulazioni di stress test, sono anche previste analisi di sensitività per valutare l'impatto prodotto dal movimento di un particolare singolo fattore di rischio.

Sono inoltre definiti degli scenari aggiuntivi (c.d. reverse stress testing) volti a individuare i fattori di rischio e la magnitudine degli stessi necessari a compromettere l'adeguatezza del profilo di rischio di liquidità del Gruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla Direzione CRO di Capogruppo e validati dalla funzione di Validazione Interna del Gruppo.

Contingency Liquidity Management di Gruppo

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità di Gruppo, definito nella Group Liquidity Policy, è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indicano che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente il Gruppo valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP) e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Il Resoconto ILAAP 2020 include gli impatti derivanti della pandemia COVID-19 sull'adeguatezza di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2020. Le prove di stress, condotte sulla base di scenari che considerano fattori di rischio idiosincratici, sistemici e una combinazione di essi non hanno tuttavia fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 sulla liquidità

Nel corso del mese di marzo 2020 FinecoBank ha registrato un significativo aumento della raccolta diretta dovuto alla complessa fase sui mercati a causa della crisi determinata dalla pandemia COVID-19; nei mesi di aprile e maggio 2020, la raccolta diretta è invece diminuita a seguito del maggior investimento della liquidità da parte della clientela. Nel secondo semestre 2020 la dinamica dei flussi di liquidità in entrata ed uscita si è normalizzata evidenziando una posizione di liquidità del Gruppo stabile. Complessivamente, dall'inizio della crisi pandemica, la raccolta diretta di FinecoBank è aumentata. Il trend di crescita è proseguito nel 2021.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo del rischio di liquidità.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da
oltre 1
giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15
giorni a
1 mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 2.390.327 99.269 256.761 876.191 139.712 1.306.522 1.487.950 7.254.407 15.323.055 298.161
A.1 Titoli di Stato - - 2.531 247.431 59.918 104.875 591.208 4.265.552 11.374.648 -
A.2 Altri titoli di debito - 406 2.095 401.726 8.672 1.093.632 715.141 2.086.295 2.178.286 -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - 116
A.4 Finanziamenti 2.390.327 98.863 252.135 227.034 71.122 108.015 181.601 902.560 1.770.121 298.045
- Banche 28.085 1.081 - 4.120 1 9.999 - - - 298.045
- Clientela 2.362.242 97.782 252.135 222.914 71.121 98.016 181.601 902.560 1.770.121 -
Passività per cassa 28.642.861 8.416 14.782 7.886 46.038 1.031.825 74.906 33.619 521.162 -
B.1 Depositi e conti correnti 28.418.305 - - 1 - - - - - -
- Banche 62.800 - - - - - - - - -
- Clientela 28.355.505 - - 1 - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - 2.500 - 500.000 -
B.3 Altre passività 224.556 8.416 14.782 7.885 46.038 1.031.825 72.406 33.619 21.162 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 75.400 13 - 531 - - 16 49 418
- Posizioni corte - 75.676 5 - - - - 88 580 418
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 644 40 - 7.449 5.336 19.680 30.534 - - -
- Posizioni corte 991 - - 11.208 15.057 27.576 58.782 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 2.882 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 2.882 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe 73 53 191 784 104 3.906 210 19 27 -
- Posizioni corte 1.028 3.908 - 416 - - - - 15 -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
Indeterminata
Attività per cassa 5.051 14.967 2.257 24.915 132.293 184.335 542.652 130.515 1 -
A.1 Titoli di Stato - - 927 19.430 83.920 124.815 542.328 123.609 1 -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - 102 6.776 - -
A.3 Quote OICR 6 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 5.045 14.967 1.330 5.485 48.373 59.520 222 130 - -
- Banche 161 13 - 35 28 59.520 222 - - -
- Clientela 4.884 14.954 1.330 5.450 48.345 - - 130 - -
Passività per cassa 1.176.105 5.176 88 958 8.701 25 59 151 27 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.164.851 - - - - - - - - -
- Banche - - - - - - - - - -
- Clientela 1.164.851 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 11.254 5.176 88 958 8.701 25 59 151 27 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 181.041 5 528 160 - - - - -
- Posizioni corte - 180.259 13 390 263 298 - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 2.652 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.220 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 5.030 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 5.030 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 12.827 - - - -
- Posizioni corte - 12.827 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Gruppo è dotato di una Global Policy per monitoraggio ed il controllo dei Rischi Operativi e Reputazionali, approvata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo FinecoBank, che stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

A giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo FinecoBank ha approvato la Global Policy "Operational Risk Management Framework per la valutazione del rischio informatico e Cyber", che definisce una metodologia comune a livello di Gruppo per la valutazione dei rischi informatici e cyber, sia in un contesto di normale andamento dell'attività di business (impatto atteso), sia nell'ipotesi di eventi straordinari (impatto estremo).

Infine, a novembre 2021 l'Amministratore Delegato e Direttore Generale della Capogruppo ha approvato una Global Operational Regulation per il controllo e la gestione dei rischi operativi e reputazionali, che definisce l'insieme delle istruzioni di dettaglio di natura tecnica, operativa o metodologica a supporto delle attività di controllo e gestione del rischio operativo (incluso quello informatico e cyber) e reputazionale.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dalla Direzione CRO per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business del Gruppo.

Il team Operational & Reputational Risk è inserito all'interno della Direzione CRO, cui fa capo il Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi, nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti ad informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi e reputazionali, anche derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG);
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree del Gruppo siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte ad identificare e prevenire perdite ad impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture del Gruppo;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dal Gruppo;
  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • svolgere controlli ex-post sulle verifiche svolte dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, al fine di individuare aree di miglioramento;

  • implementare ed aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di Anomalia anche in relazione a nuove attività aziendali ed a normative;
  • valutare l'efficacia delle coperture assicurative sull'infedeltà dei PFA, considerando rinnovi, limiti e franchigie;
  • valutare i rischi operativi e/o reputazionali risultanti dalle operazioni di maggior rilievo (es. esternalizzazioni rilevanti), assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • assicurare l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di Fineco è stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano la Direzione CRO e Organizzazione; l'interazione tra le diverse funzioni ha come finalità la condivisione delle rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti, o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio del Gruppo. L'obiettivo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione qualora si verifichino particolari eventi operativi.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, la Direzione CRO ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza.

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational & Reputational Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Nel corso del 2021, sono stati inoltre implementati dei controlli ex-post sulle verifiche svolte dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, finalizzati ad individuare eventuali aree di miglioramento.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer.

Sistema di misurazione dei rischi

FinecoBank applica il Metodo Standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale relativo al rischio operativo. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

Il team Operational & Reputational Risk effettua la raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori, il team si avvale di una molteplicità di Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit, Reputazione, Trasparenza, AML/CFT) con i quali il Gruppo si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. All'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali, sono stati identificati un set di indicatori rilevanti ai fini ESG, in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business. Infine, nel corso del 2021 il numero di indicatori è stato ulteriormente ampliato al fine di potenziare i controlli in tema di rischio di condotta e di trasparenza bancaria.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2021 risulta pari a 100.499 migliaia di euro (8% dei RWA).

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti a FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2021 un fondo per rischi e oneri pari a 24.552 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono il Gruppo, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2021 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto da FinecoBank nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte del suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2021 il Gruppo ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,7 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

Nel corso del 2021, con l'adozione della Global Policy "Operational Risk Management Framework per la valutazione del rischio informatico e Cyber", il Gruppo ha definito un approccio comune per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel mese di dicembre 2021. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dai responsabili di processo di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario di dicembre 2021 del Gruppo FinecoBank, pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Si evidenzia che il 24 febbraio 2022, con l'avvio del conflitto militare tra Russia e Ucraina, il CSIRT (il team di risposta dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale) ha chiesto di alzare l'attenzione ed adottare tutte le misure di protezione degli assetti ICT, un avviso rivolto alle aziende italiane che hanno rapporti con operatori ucraini. Il 28 febbraio 2022 l'Agenzia ha prodotto un nuovo alert, questa volta indirizzato a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali, sollecitati ad adottare "una postura di massima difesa cibernetica": l'offensiva potrebbe infatti essere rivolta contro la coalizione che si è mobilitata per sostenere il Paese attaccato. Nel mirino, per quanto riguarda l'Italia, ci sono in generale ministeri, enti governativi, aziende strategiche per l'interesse nazionale tra cui gli istituti finanziari. L'obiettivo del Gruppo è quello di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità: alla luce della crisi russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco ha intrapreso una serie di iniziative volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, sono stati ad ogni modo valutati ed introdotti ulteriori meccanismi per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente.

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, il Gruppo effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati dal Gruppo e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze dell'analisi condotte per l'anno 2020 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione, ed è stata trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2021, così come chiesto dalla normativa citata.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Ad oggi non sono stati registrati impatti rilevanti della pandemia COVID-19 sui profili di rischio operativo del Gruppo. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dall'emergenza COVID-19.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite operative consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dalla normativa prudenziale di Secondo Pilastro, il Gruppo conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposto il Gruppo, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo). In aggiunta ai tradizionali rischi finanziari, sono individuati anche i potenziali rischi non finanziari rilevanti, tra cui si citano a titolo di esempio i rischi reputazionali e quelli derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo del Gruppo a dicembre 2021 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo, di business ed immobiliare. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG)

Dal 2020 il Gruppo FinecoBank ha iniziato una progressiva integrazione dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance nel proprio framework di risk management.

In occasione del processo di Risk Inventory per il 2022 è stato predisposto un focus sui rischi ESG e sui rischi reputazionali. Trattandosi di rischi trasversali, l'analisi ha avuto come oggetto di valutazione l'impatto dei fattori di rischio ambientali, sociali, reputazionali e di governance sulle tradizionali categorie di rischio già gestite e monitorate dal Gruppo.

La valutazione dei rischi ESG, coerentemente alle priorità evidenziate dai Regulator, si è concentrata sui rischi climatici e ambientali, e non ha mostrato una elevata incidenza di questi ultimi sul profilo di rischio del Gruppo. In particolare, in considerazione del modello di business di FinecoBank, le categorie di rischi impattati da fattori ESG sono risultati i rischi di credito, che, seppur marginalmente, potrebbero subire gli effetti negativi di eventi fisici e di transizione, ed il rischio di business, che in un'ottica di lungo periodo potrebbe subire gli impatti derivanti dalla variazione delle preferenze dei clienti nell'ambito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni.

Al fine di mitigare le esposizioni ai rischi ESG, nell'ambito dei controlli di secondo livello sui rischi di credito sono stati previsti una serie di monitoraggi volti a presidiare le aree ritenute maggiormente a rischio, tra cui si citano a titolo di esempio l'inserimento di un indicatore specifico di rischio ambientale (ND-Gain) nel contesto del monitoraggio del rischio paese, il monitoraggio sulla concentrazione degli immobili a garanzia dei mutui fondiari in aree ad elevato impatto climatico e ambientale in ambito del RAF e gli stress test in ambito ICAAP che prendono in considerazione sia il rischio fisico (deterioramento immobili a garanzia dei mutui fondiari) sia il rischio di transizione (cambiamento preferenze della clientela verso scelte maggiormente ESG).

Oltre a ciò, nell'ambito del processo di progettazione e implementazione, su base volontaria, del Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti del regolamento EMAS n. 1221/2009/CE, nel corso della prima metà del 2021 è stata finalizzata l'analisi ambientale iniziale, strumento che ha consentito di mappare i bisogni e le aspettative degli stakeholder in ambito ambientale, rilevandone i rispettivi rischi per FinecoBank, oltre a definire una classificazione dei rischi generati e subiti dall'organizzazione connessi agli aspetti ambientali maggiormente significativi sulla base delle attività aziendali. Tra le più rilevanti aspettative degli stakeholder evidenziate dall'analisi si citano, a titolo esemplificativo, il rispetto della legislazione applicabile, dei principi e delle norme di comportamento sanciti dal Codice Etico e dal Modello di Organizzazione e Gestione ex D. Lgs. 231/2001 (comprensivi della tutela dell'ambiente), il rafforzamento della capacità di Fineco di misurare le proprie prestazioni ambientali, di rendicontare le proprie performance ambientali e di fissare target di miglioramento, il soddisfacimento delle richieste dei clienti più attenti ai temi ESG, la sensibilizzazione del capitale umano in ambito ambientale e la necessità di garantire un dialogo aperto con gli stakeholder. I rischi e le opportunità derivanti da tali aspettative sono prevalentemente di tipo reputazionale, strategico e di conformità, e sono gestiti implementando specifiche attività volte alla loro mitigazione, quali ad esempio lo svolgimento di audit interni di conformità legislativa ambientale, la redazione e successiva pubblicazione della Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS, inclusiva degli obiettivi e target del Programma Ambientale 2021-2024, e l'intensificazione dei flussi informativi e formativi in ambito ambientale con i principali stakeholder.

Per ulteriori informazioni sui rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance a cui il Gruppo risulta esposto si rimanda alla Dichiarazione di Carattere non finanziario 2021.

Rischi connessi alla "Brexit"

Il Gruppo continua lo sviluppo del business nel Regno Unito, con l'offerta alla clientela UK di servizi bancari e di investimento a distanza, attraverso la modalità di libera prestazione di servizi nel perimetro del Temporary Permission Regime (TPR) previsto dalle autorità inglesi.

FinecoBank, inoltre, è in continuo contatto con le autorità competenti circa l'evoluzione dello scenario, previsto al termine del suddetto periodo, e la correlata necessità di intervento sulla struttura del business UK per soddisfare i nuovi requisiti normativi post TPR.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese Nessun dato da segnalare.

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

La gestione del patrimonio del Gruppo è orientata ad assicurare che i ratio prudenziali siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello individuale e consolidato è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Capogruppo elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo termine perché da un lato esso rappresenta l'investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement35, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

35 Unrated e unlisted.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
1. Capitale 201.267 - - - 201.267
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 650.202 - - - 650.202
4. Strumenti di capitale 500.000 - - - 500.000
5. (Azioni proprie) (1.440) - - - (1.440)
6. Riserve da valutazione: (5.877) - - - (5.877)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva 410 - - - 410
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (6.287) - - - (6.287)
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 380.711 - - - 380.711
Totale 1.726.797 - - - 1.726.797

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/valori Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 410 - - - - - - - 410 -
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2021 410 - - - - - - - 410 -
Totale 31/12/2020 2.379 - - - - - - - 2.379 -

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 2.379 - -
2. Variazioni positive - - -
2.1 Incrementi di fair value - - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (1.969) - -
3.1 Riduzioni di fair value (280) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (6) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (1.683) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 410 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (5.212)
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (1.075)
3.1 Riduzioni di fair value (1.075)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (6.287)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2021", pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com, previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, tra i quali si cita, in particolare, il Regolamento (UE) 876/2019 (c.d. CRR II) del Parlamento Europeo e del Consiglio.

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Parte H – Operazioni con parti correlate Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Capogruppo hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Componenti reddituali/settori 2021 2020
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 7.169 6.974
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 254 257
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 254 257
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 2.893 2.480
Totale 10.316 9.711

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 10 giugno 2021, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la ""Global Policy"). Si informa che la Global Policy è stata aggiornata in data 16 dicembre 2021, con efficacia dal 15 gennaio 2022, per adeguarsi a quanto previsto dall'art. 88 della CRD V.

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia.

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2021 sono state poste in essere dal Gruppo operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2021, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze
al
31/12/2021
Società
collegate
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale %
sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato b) crediti verso clientela
- 917 516 1.433 0,01% 4.647 0,02%
Totale attivo - 917 516 1.433 0,00% 4.647 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato b) debiti verso la clientela
- 5.756 1.631 7.387 0,03% 1.124 0,00%
Altre passività 89 139 - 228 0,07% - 0,00%
Totale passivo 89 5.895 1.631 7.615 0,02% 1.124 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni - 158 9 167 0,37% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto
economico
esercizio 2021
Società
collegate
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale %
sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati - 2 1 3 0,00% - 0,00%
Commissioni attive - 4 5 9 0,00% 17.482 2,01%
Commissioni passive (95) - - (95) 0,02% (2.373) 0,56%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - - 1 1 0,00% - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
di credito
- - - - 0,00% (1) 0,17%
Altri oneri/proventi di gestione - 64 10 74 0,05% - 0,00%
Totale conto economico (95) 70 17 (8) 15.108

La categoria "Società collegate" comprende i rapporti nei confronti di Hi-Mtf Sim S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole, nella quale FinecoBank detiene una partecipazione del 20% per un importo di bilancio di 1.294 migliaia di euro. I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Hi-Mtf Sim S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Hi-Cert, dei Certificati Turbo emessi da Fineco.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli Amministratori, Collegio Sindacale e Dirigenti con responsabilità strategica della Capogruppo (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2021 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo;
  • i dirigenti con responsabilità strategiche (per tali intendendosi, i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti) di Fineco AM, inclusi nel perimetro su base discrezionale.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate" sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2021 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2021 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti e debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare e da pagare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive e passive di competenza dell'esercizio 2021.

A. Informazioni di natura qualitativa

  1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari del Gruppo sono riconoscibili strumenti Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni di FinecoBank.

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni dei seguenti piani:

  • Sistemi Incentivanti (Bonus Pool) che offrono al personale più rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti della Banca. Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio, con condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti del Gruppo FinecoBank. Il Piano fissa obiettivi legati ai target del triennio 2021-2023 del Gruppo FinecoBank in termini di value creation, industrial sustainability, risk e stakeholder value, con condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari che offrono ai consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante che offre ai consulenti finanziari identificati nell'anno 2020 come personale più rilevante, un premio in denaro e in azioni FinecoBank a fronte del raggiungimento di obiettivi commerciali di performance nel triennio 2018-2020. Il piano prevede condizioni di accesso e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede altresì una struttura di pagamento in un arco pluriennale.

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Sistemi Incentivanti (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.1.1 Sistema incentivante 2020 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2020 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante, previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2020 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2020 (bonus pool) differimento 5 anni
Rata 2022 Rata 2024 Rata 2025 Rata 2026
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 15-gen-20 15-gen-20 15-gen-20 15-gen-20
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 09-feb-21 09-feb-21 09-feb-21 09-feb-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-20 01-gen-20 01-gen-20 01-gen-20
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-22 31-dic-23 31-dic-24
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 13,618 13,618 13,618 13,618
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,532 -1,279 -1,686 -2,122
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 13,086 12,339 11,932 11,496
Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2020 (bonus pool) differimento 4 anni
Rata 2022 Rata 2024 Rata 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 15-gen-20 15-gen-20 15-gen-20
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 09-feb-21 09-feb-21 09-feb-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-20 01-gen-20 01-gen-20
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 13,618 13,618 13,618
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,532 -1,279 -1,686
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 13,086 12,339 11,932
Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2020 (bonus pool) differimento 3 anni
Rata 2022 Rata 2023 Rata 2024
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 15-gen-20 15-gen-20 15-gen-20
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 09-feb-21 09-feb-21 09-feb-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-20 01-gen-20 01-gen-20
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 13,618 13,618 13,618
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,532 -0,895 -1,279
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 13,086 12,723 12,339

1.2.1.2 Sistema incentivante 2021 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2021 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante, sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2021 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio. I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" della Banca, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance a livello di banca quali l'EVA, il Cost/Income e il Cost of Risk sui crediti commerciali;
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità definite;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il Piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale, definita secondo le categorie di beneficiari ed in linea con le previsioni normative.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.3 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2021-2023 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissa obiettivi legati target del triennio 2021-2023 del Gruppo FinecoBank in termini di value creation, industrial sustainability, risk e stakeholder value. I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" del Gruppo FinecoBank, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance (quali il ROAC, il Net Sales of AUM, il Cost Income Ratio, e il Cost of Risk sui crediti commerciali), stakeholder value (customer satisfaction, people engagement ed estensione del rating ESG a tutti i nuovi fondi);
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il Piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale, definita secondo le categorie di beneficiari ed in linea con le previsioni normative.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2021 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2021-2023 Dirigenti Strategici
Rata 2025 Rata 2026 Rata 2027 Rata 2028 Rata 2029
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-23 31-dic-24 31-dic-25 31-dic-26 31-dic-27
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,178 14,178 14,178 14,178 14,178
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -1,683 -2,117 -2,577 -3,064 -3,577
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,495 12,061 11,601 11,114 10,601

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2021-2023 Altri "Identified Staff"
Rata 2025 Rata 2026 Rata 2027 Rata 2028
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-23 31-dic-24 31-dic-25 31-dic-26
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,178 14,178 14,178 14,178
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -1,683 -2,117 -2,577 -3,064
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,495 12,061 11,601 11,114
Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2021-2023 "Non Identified Staff"
Rata 2024 Rata 2025 Rata 2026 Rata 2027
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21 19-gen-21
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21 11-mag-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21 01-gen-21
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-23 31-dic-24 31-dic-25 31-dic-26
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,178 14,178 14,178 14,178
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -1,277 -1,683 -2,117 -2,577
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 12,901 12,495 12,061 11,601

1.2.4 Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.4.1. Sistema incentivante 2020 PFA

Il Sistema Incentivante 2020 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 4 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2020 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2020 PFA
Rata 2022 Rata 2023 Rata 2024
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 15-gen-20 15-gen-20 15-gen-20
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 09-feb-21 09-feb-21 09-feb-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-20 01-gen-20 01-gen-20
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,751 14,751 14,751
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,532 -0,895 -1,279
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 14,219 13,856 13,472

1.2.4.2. Sistema incentivante 2021 PFA

Il Sistema Incentivante 2021 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk Appetite Framework);
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri previsti dalla normativa di riferimento;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 4 anni e composta da un mix di denaro e azioni, come richiesto dalla normativa applicabile.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2021 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Sistemi Incentivanti a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante

Il Piano è dedicato ai consulenti finanziari che sono stati identificati come personale più rilevante della Banca nell'anno 2020 e prevede obiettivi commerciali di performance triennali (2018–2020). Il piano inoltre prevede:

  • condizioni di accesso sulla base di performance individuali e di Banca;
  • condizioni di malus di capitale, liquidità e profittabilità;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard;
  • una struttura bilanciata di pagamenti "immediati" e "differiti", sotto forma di denaro e/o di azioni.

Il Piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema Incentivante a Lungo Termine 2018-2020 PFA
Rata 2023 Rata 2024 Rata 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 09-feb-21 09-feb-21 09-feb-21
Inizio periodo di Vesting 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 14,751 14,751 14,751
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,895 -1,279 -1,686
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 13,856 13,472 13,065

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci / Numero opzioni e
prezzi di esercizio
Consolidato prudenziale Imprese di assicurazione Altre imprese Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
A. Esistenze iniziali 1.456.175 - ott-22 - - - - - - 1.456.175 - ott-22 2.562.510 - giu-21
B. Aumenti 978.932 - X - - X - - X 978.932 - X 204.799 - X
B.1 Nuove emissioni 978.932 - lug-25 - - - - - - 978.932 - lug-25 204.799 - lug-22
B.2 Altre variazioni - - X - - X - - X - - X - - X
C. Diminuzioni (397.795) - X - - X - - X (397.795) - X (1.311.134) - X
C.1 Annullate - - X - - X - - X - - X (1.440) - X
C.2 Esercitate (397.795) - X - - X - - X (397.795) - X (1.309.694) - X
C.3 Scadute - - X - - X - - X - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X - - X - - X - - X
D. Rimanenze finali 2.037.312 - giu-24 - - - - - - 2.037.312 - giu-24 1.456.175 - ott-22
E. Opzioni esercitabili alla
fine dell'esercizio
266.277 - X - - X - - X 266.277 - X 397.795 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled. L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 5.779 5.091
- relativi a Piani Equity Settled 5.779 5.088
- relativi a Piani Cash Settled - 3
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 12 12
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" - -
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 35 47
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 69 69

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari.

I debiti verso UniCredit S.p.A. si riferiscono a piani di incentivazione basati su azioni di UniCredit S.p.A. che non maturano più effetti economici.

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco Asset Management DAC in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato della presente nota integrativa consolidata.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana, stante il contributo non rilevante dell'operatività nei confronti dei clienti UK. La controllata Fineco Asset Management DAC svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo e in Irlanda.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate rilevanti dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Leasing

Parte M – Informativa sul leasing Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa consolidata.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 2021 2020
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (10.866) (11.218)
1.1 terreni - -
1.2 fabbricati (10.600) (10.963)
1.3 mobili - -
1.4 impianti elettronici - -
1.5 altre (266) (255)

Alla data del 31 dicembre 2021 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2021.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Il Gruppo non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Leasing

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Fasce temporali 31/12/2021 31/12/2020
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Pagamenti da ricevere per
il leasing
Fino a 1 anno 731 730
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 731 730
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 731 730
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 161 730
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 40 160
Da oltre 5 anni - 40
Totale 2.394 3.120

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali il Gruppo gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 341

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

Allegati

342 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2021 31/12/2020
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.464.182 2.014.399
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 16.997
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
20.240 16.997
Finanziamenti a banche 379.862 526.422
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 5.757.506 8.000.280
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (5.377.644) (7.473.858)
Finanziamenti a clientela 6.001.596 4.527.837
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 25.138.453 20.839.192
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (19.136.857) (16.311.355)
Altre attività finanziarie 24.560.350 23.939.899
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
5.538 10.988
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 39.017 143.698
70. Partecipazioni 1.294 -
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 5.377.644 7.473.858
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 19.136.857 16.311.355
Coperture 125.913 74.451
50. Derivati di copertura 127.448 19.003
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (1.535) 55.448
Attività materiali = voce 90 150.347 151.872
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 39.084 39.597
Attività fiscali = voce 110 42.974 13.314
Crediti d'imposta acquistati 508.764 -
Altre attività 484.261 360.627
130. Altre attività 993.025 360.627
a dedurre: Crediti d'imposta acquistati (508.764) -
Totale dell'attivo 33.867.175 31.755.017

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 31/12/2020
Debiti verso banche 1.225.213 1.064.859
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.225.213 1.064.859
Debiti verso clientela 29.847.722 28.359.739
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 29.847.722 28.359.739
Titoli in circolazione 497.266 -
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato c) titoli in circolazione 497.266 -
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 4.417 5.889
Coperture 65.263 232.102
40. Derivati di copertura 57.313 214.388
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 7.950 17.714
Passività fiscali = voce 60 35.864 13.954
Altre passività 464.633 391.349
80. Altre passività 342.844 273.784
90. Trattamento di fine rapporto 5.033 4.924
100. Fondo rischi ed oneri 116.756 112.641
Patrimonio 1.726.797 1.687.125
- capitale e riserve 1.351.963 1.366.387
140. Strumenti di capitale 500.000 500.000
150. Riserve 650.202 664.489
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 201.267 201.153
180. Azioni proprie (1.440) (1.189)
- riserve da valutazione (5.877) (2.833)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 410 2.379
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (6.287) (5.212)
- Risultato netto = voce 200 380.711 323.571
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.867.175 31.755.017

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

Esercizio (Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO 2021 2020
Margine finanziario 280.030 279.733
di cui interessi netti 247.889 270.728
30. Margine d'interesse 243.149 267.671
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria 4.740 3.057
di cui profitti da gestione della tesoreria
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a)attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati)
32.141
29.243
9.005
7.235
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: b)attività finanziarie valutate al fv con impatto sulla redditività complessiva-titoli di debito (non deteriorati) 2.898 1.770
Dividendi e altri proventi su partecipazioni (26) -
70. Dividendi e proventi simili 199 108
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (153) (56)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (46) (52)
+ rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto
Commissioni nette = voce 60
(26)
450.808
-
379.351
60. Commissioni nette 450.702 380.775
+ altri oneri/proventi relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses (FOE) 4.846 1.633
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (4.740) (3.057)
Risultato negoziazione, coperture e fair value 74.308 86.769
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 71.643 87.678
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.505 (259)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(39)
2.898
(758)
1.770
a dedurre: Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b)attività finanziarie valutate al fv con impatto sulla redditività complessiva-titoli di debito (non
deteriorati) (2.898) (1.770)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: c) passività finanziarie - -
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 153 56
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 46 52
Saldo altri proventi/oneri
230. Altri oneri/proventi di gestione
(1.310)
140.813
1.933
111.869
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (139.471) (110.512)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.194 2.209
a dedurre: altri oneri/proventi relativi all'applicazione del modello Fixed Operating Expenses (FOE) (4.846) (1.633)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 29.243 7.235
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (29.243) (7.235)
RICAVI
Spese per il personale
803.810
(109.600)
747.786
(99.546)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (109.600) (99.546)
Altre spese amministrative (262.546) (228.536)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (300.391) (253.132)
a dedurre: contributi Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 40.039 26.805
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.194) (2.209)
Recuperi di spesa 139.471 110.512
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 139.471 110.512
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali
210. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali
(26.218)
(19.529)
(25.440)
(19.683)
220. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (6.689) (5.757)
Costi operativi (258.893) (243.010)
RISULTATO DI GESTIONE 544.917 504.776
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.655) (3.344)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (594) (9.569)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (1.070) 6.241
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 8 (15)
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b)attività valutate al fv con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
(8)
-
15
23
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 9 (39)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 543.262 501.432
Accantonamenti per rischi ed oneri (49.938) (34.076)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (9.899) (7.271)
+ contributi Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (40.039) (26.805)
Profitti netti da investimenti 1.079 (6.262)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito
1.070
8
(6.241)
(15)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni (26) -
a dedurre: utili/perdite delle partecipazioni 26 -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 (6)
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 300 (113.692) (137.523)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 380.711 323.571
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 380.711 323.571

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

Come descritto nel paragrafo "Gli Schemi di bilancio riclassificati e gli indicatori" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata, nell'esercizio 2021 alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria offerti ai clienti (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono stati riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 190. "Spese Amministrative", al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce "Margine d'intermediazione" ("Ricavi" nello schema di conto economico riclassificato) sia della voce "Costi operativi". Per omogeneità di confronto sono stati riclassificati i dati comparativi esposti negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata, pertanto la voce 60. "Commissioni nette" e 190 "Spese amministrative - b) altre spese amministrative" relative al comparativo dell'esercizio 2020, esposte nella tabella sopra riportata, sono comprensive della suddetta riclassifica per un importo di 26,6 milioni di euro.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 347

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti

di bilancio consolidato riclassificato

348 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Attestazione

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
  • l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2021.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

  3. 3.1 il Bilancio consolidato:

  4. a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  5. b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  6. c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 15 marzo 2022

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Lorena Pelliciari

Nota integrativa consolidata

350 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 351

Relazione della Società di Revisione

352 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Relazione della Società di Revisione

Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come riportato in Nota Integrativa consolidata, Parte B - Informazioni sullo
stato patrimoniale - Sezione 10 del passivo - Fondi per rischi e oneri, la voce
100 "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" al 31 dicembre
2021 include fondi per controversie legali pari a Euro 24,6 milioni che
accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie
relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei
consulenti finanziari della Banca, di controversie in essere con i consulenti
finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la
clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta.
Nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura -
Sezione 1.5 - Rischi operativi della Nota Integrativa consolidata, al paragrafo
"Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli Amministratori evidenziano che
in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo,
unicamente riferiti alla Banca, individualmente non rilevanti, vi è incertezza
circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che il Gruppo potrebbe
essere chiamato a sostenere; laddove è possibile stimare in modo attendibile
l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati
effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche
circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili,
effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il
Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni.
Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della Parte A -
Politiche contabili, A.1 - Parte generale, Sezione 5 - Altri aspetti della Nota
Integrativa consolidata riporta l'informativa riguardo la soggettività e la
complessità del processo di stima adottato a supporto del valore di iscrizione
in bilancio di alcune poste di natura valutativa. Per alcune di esse, tra cui i
fondi per rischi e oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata
dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e
variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai
possibili futuri esiti dei procedimenti, controversie e contenziosi.
In relazione alla numerosità dei reclami e delle controversie in essere, sia
pure fisiologica rispetto all'operatività tipica della Banca, e alla complessità
ed articolazione del processo di stima, considerate le incertezze connesse
agli esiti degli stessi, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali è
stata considerata un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio
consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2021.

Relazione della Società di Revisione

svolte Procedure di revisione Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:
· analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca,
per l'individuazione, la gestione e il monitoraggio dei reclami da clientela
e delle controversie legali con la stessa, in relazione all'operatività
bancaria e all'operatività dei consulenti finanziari di cui la Banca si avvale;
· analisi e comprensione del processo seguito dalla Direzione per lo
sviluppo delle stime nella determinazione degli stanziamenti e
valutazione della ragionevolezza dei criteri, metodi e assunzioni utilizzati;
· svolgimento di periodici incontri con i responsabili delle preposte
funzioni della Banca che hanno riguardato l'analisi e la discussione dello
stato del pre contenzioso, del contenzioso e dei reclami;
· analisi della documentazione rilevante, tra cui il registro reclami e le
relazioni predisposte dalle funzioni di controllo della Banca;
· ottenimento ed esame delle risposte alle richieste di informazioni ai legali
incaricati dalla Banca;
· verifica, per una selezione di controversie e reclami, sulla base dei dati e
delle informazioni disponibili raccolte ad esito delle procedure di cui
sopra, della congruità del relativo accantonamento e dell'accuratezza e
completezza dei dati utilizzati per la stima.
Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa
resa nella Nota Integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi
contabili di riferimento.
Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come riportato in Nota Integrativa consolidata, Parte B - Informazioni sullo
stato patrimoniale consolidato - Sezione 4 dell'attivo - Attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato, al 31 dicembre 2021 le attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti
ammontano a Euro 6.002 milioni (esposizione netta) ed includono Euro 24,5
milioni di crediti deteriorati al netto delle relative rettifiche di valore per
Euro 20,2 milioni.
Nella Nota Integrativa consolidata, Parte A - Politiche contabili, sono descritti
i processi di classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i
quali la Banca fa riferimento alla normativa di settore, integrata dalle
disposizioni interne che, secondo quanto previsto dai principi contabili
applicabili, disciplinano le regole di classificazione e trasferimento delle
suddette esposizioni nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le
relative modalità di valutazione. La Banca ha inoltre considerato tutti gli
elementi rilevanti, fra i quali il perdurare della pandemia COVID-19 e i suoi
effetti sull'economia reale. A questi si aggiunge il conflitto in corso tra Russia

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 353

Relazione della Società di Revisione

354 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

e Ucraina, che ha innescano una crisi internazionale i cui esiti sono al
momento imprevedibili.
Nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura -
Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale, al paragrafo 1.1 "Rischio di
credito", sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di credito. A
tale riguardo, la Banca ha tenuto in adeguata considerazione l'incertezza
generata dalla pandemia COVID19 e l'adozione delle misure di sostegno
statali, nella forma di moratorie legislative o private.
In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e dell'accresciuta complessità
dei processi di valutazione, gestione e controllo del rischio di credito adottati
dalla Banca, anche tenuto conto dell'incertezza derivante dall'attuale
scenario macroeconomico, l'erogazione, la classificazione e la valutazione dei
crediti in oggetto sono state considerate un aspetto chiave della revisione
contabile del bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2021.
svolte Procedure di revisione Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo
preliminarmente acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha
incluso, in particolare, la rilevazione e la comprensione dei presidi
organizzativi e procedurali previsti dalla normativa interna della Banca e messi
in atto dalla stessa con riferimento a:
· valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;
· valutazione e monitoraggio della qualità del credito;
· classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonché, per quanto riguarda
taluni controlli rilevanti del processo di concessione, erogazione, valutazione e
monitoraggio del credito, la verifica dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione, svolte anche avvalendoci del supporto di
specialisti appartenenti al nostro network ove ritenuto opportuno, hanno
inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:
· l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati;
· l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;
· l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta
dalle responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;
· per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la
classificazione IFRS 9), la verifica su base campionaria della classificazione
secondo il quadro normativo sull'informativa finanziaria e regolamentare
applicabile e l'esame della ragionevolezza dei criteri di valutazione e delle

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FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 355

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356 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

-

-

-

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358 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 359

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360 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Stato patrimoniale

Bilancio dell'impresa di FinecoBan k S.p.A.
Schemi del bilancio
Stato patrimoniale
(Importi in euro)
Voci dell'attivo 31/12/2021 31/12/2020
10. Cassa e disponibilità liquide 1.442.790.535 2.006.347.220
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 25.661.887 27.574.467
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 20.240.202 16.996.424
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.421.685 10.578.043
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 39.017.482 143.697.980
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.868.131.953 28.816.986.654
a) crediti verso banche 5.747.507.499 7.988.281.129
b) crediti verso clientela 25.120.624.454 20.828.705.525
50. Derivati di copertura 127.448.133 19.003.017
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (1.535.050) 55.447.626
70. Partecipazioni 4.294.450 3.000.000
80. Attività materiali 149.506.272 150.882.841
90. Attività immateriali 128.580.207 129.039.673
- avviamento 89.601.768 89.601.768
100. Attività fiscali 42.954.537 13.302.656
a) correnti - 5.165.489
b) anticipate 42.954.537 8.137.167
120. Altre attività 992.710.409 359.809.201
Totale dell'attivo 33.819.560.815 31.725.091.335

I dati comparativi al 31 dicembre 2020 relativi alla voce 10. "Cassa e disponibilità liquide" e voce 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" sono stati riesposti al fine di recepire le modifiche introdotte dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare 262 di Banca d'Italia, che prevede la rilevazione dei conti correnti e dei depositi a vista presso banche nella voce 10. "Cassa e disponibilità liquide". Nel Bilancio 2020 i suddetti crediti a vista erano stati rilevati nella voce 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche" per un importo di 246.000 migliaia di euro (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa).

Stato patrimoniale

(Importi in euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto
31/12/2021
31/12/2020
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.558.409.675 29.415.181.058
a) debiti verso banche 1.225.213.009 1.064.859.423
b) debiti verso clientela 29.835.930.648 28.350.321.635
c) titoli in circolazione 497.266.018 -
20. Passività finanziarie di negoziazione 4.417.302 5.888.894
40. Derivati di copertura 57.313.456 214.388.013
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 7.949.695 17.713.507
60. Passività fiscali 34.647.391 13.323.845
a) correnti 34.647.391 9.574.115
b) differite - 3.749.730
80. Altre passività 336.402.937 269.959.811
90. Trattamento di fine rapporto del personale 5.033.318 4.924.424
100. Fondi per rischi e oneri 116.755.692 112.640.031
a) impegni e garanzie rilasciate 51.695 60.888
c) altri fondi per rischi e oneri 116.703.997 112.579.143
110. Riserve da valutazione (5.876.807) (2.832.700)
130. Strumenti di capitale 500.000.000 500.000.000
140. Riserve 634.146.386 648.883.874
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113
160. Capitale 201.266.924 201.152.834
170. Azioni proprie (-) (1.440.090) (1.189.355)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 368.600.823 323.122.986
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.819.560.815 31.725.091.335

Conto economico

Conto economico

(Importi in euro)
Voci 2021 2020
10. Interessi attivi e proventi assimilati 250.597.941 278.307.256
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 269.371.016 293.887.247
20. Interessi passivi e oneri assimilati (7.123.299) (10.388.689)
30. Margine di interesse 243.474.642 267.918.567
40. Commissioni attive 746.203.871 627.145.715
50. Commissioni passive (388.824.481) (287.544.346)
60. Commissioni nette 357.379.390 339.601.369
70. Dividendi e proventi simili 61.773.063 52.166.800
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 71.641.287 87.611.280
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.504.968 (259.363)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 32.141.609 9.004.518
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.243.405 7.234.704
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.898.204 1.769.814
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(46.104) (786.089)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (46.104) (786.089)
120. Margine di intermediazione 768.868.855 755.257.082
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (585.610) (9.573.528)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (593.768) (9.558.679)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 8.158 (14.849)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (202) 22.613
150. Risultato netto della gestione finanziaria 768.283.043 745.706.167
160. Spese amministrative: (397.087.672) (370.552.067)
a) spese per il personale (101.446.560) (95.020.884)
b) altre spese amministrative (295.641.112) (275.531.183)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (9.889.502) (7.310.385)
a) impegni e garanzie rilasciate 9.193 (39.470)
b) altri accantonamenti netti (9.898.695) (7.270.915)
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (19.323.936) (19.488.604)
190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (6.635.831) (5.703.724)
200. Altri oneri/proventi di gestione 136.388.110 110.448.575
210. Costi operativi (296.548.831) (292.606.205)
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni (26.497) -
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 992 (6.232)
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 471.708.707 453.093.730
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (103.107.884) (129.970.744)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 368.600.823 323.122.986
300. Utile (Perdita) dell'esercizio 368.600.823 323.122.986

I dati comparativi dell'esercizio 2020 relativi alla voce "di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo" sono stati riesposti coerentemente con la modifica apportata allo Schema di stato patrimoniale precedentemente citata. Nel Bilancio 2020 gli interessi maturati sui crediti a vista verso banche erano stati rilevati nella voce "di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo" per un importo di 370 migliaia euro (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della nota integrativa).

2021 2020
Utile per azione (euro) 0,60 0,53
Utile per azione diluito (euro) 0,60 0,53

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa, Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 22.

Prospetto della redditività complessiva

Prospetto della redditività complessiva (Importi in euro)
Totale Totale
Voci 2021 2020
10. Utile (Perdita) dell'esercizio 368.600.823 323.122.986
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (1.075.780) (3.053.943)
70. Piani a benefici definiti (1.075.780) (3.053.943)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (1.968.327) (780.559)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.968.529) (780.559)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 202 -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.044.107) (3.834.502)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 365.556.716 319.288.484

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2021

(Importi in euro)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2020 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2021 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
di
Variazione strumenti
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2021
Patrimonio netto
esercizio 2021
Capitale:
- azioni
ordinarie
201.152.834 201.152.834 114.090 201.266.924
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
- di utili 617.700.528 617.700.528 323.122.986 (19.708.434) (323.246.878) (114.090) 597.754.112
- altre 31.183.346 31.183.346 5.209.928 36.392.274
Riserve da
valutazione
(2.832.700) (2.832.700) (3.044.107) (5.876.807)
Strumenti di
capitale
500.000.000 500.000.000 500.000.000
Azioni proprie (1.189.355) (1.189.355) 569.722 (820.457) (1.440.090)
Utile (Perdita) di
esercizio
323.122.986 323.122.986 (323.122.986) 368.600.823 368.600.823
Patrimonio
netto
1.671.071.752 - 1.671.071.752 - - (19.708.434) 683.812 (820.457) (323.246.878) - - 5.094.838 - 365.556.716 1.698.631.349

L'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021 ha approvato la destinazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, come da proposta dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2021.

La colonna "Distribuzione straordinaria di dividendi" comprende la distribuzione del dividendo unitario di 0,53 euro messo in pagamento il giorno 24 novembre 2021, approvato dall'Assemblea degli Azionisti del 21 ottobre 2021 su proposta del Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale, al netto delle relative imposte, e i costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione di nuove azioni ordinarie avvenute nel periodo, al netto delle relative imposte, nonché la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2020

(Importi in euro)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2019 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2020 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2020
Patrimonio netto
esercizio 2020
Capitale:
- azioni
ordinarie
200.941.488 200.941.488 211.346 201.152.834
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
- di utili 351.801.917 351.801.917 285.891.403 (19.781.446) (211.346) 617.700.528
- altre 32.656.666 32.656.666 (1.473.320) 31.183.346
Riserve da
valutazione
1.001.802 1.001.802 (3.834.502) (2.832.700)
Strumenti di
capitale
500.000.000 500.000.000 500.000.000
Azioni proprie (7.351.109) (7.351.109) 6.561.514 (399.760) (1.189.355)
Utile (Perdita) di
esercizio
285.891.403 285.891.403 (285.891.403) 323.122.986 323.122.986
Patrimonio
netto
1.366.876.280 - 1.366.876.280 - - (19.781.446) 6.772.860 (399.760) - - - (1.684.666) - 319.288.484 1.671.071.752

La colonna "Riserve" comprende l'utile 2019 di FinecoBank S.p.A.. Si segnala che, nel pieno rispetto della normativa di riferimento, delle indicazioni delle Autorità di Vigilanza e della miglior prassi consolidata in materia, il Consiglio di Amministrazione del 6 aprile 2020 ha deciso di revocare la proposta di distribuzione di un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000 deliberata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, deliberando di proporre all'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 l'assegnazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2019. L'Assemblea ordinaria convocata per il 28 aprile 2020 ha quindi approvato la suddetta proposta.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione di nuove azioni al netto delle relative imposte.

Rendiconto finanziario

Metodo indiretto

Rendiconto finanziario

(Importi in euro)
A. ATTIVITA' OPERATIVA Importo
2021 2020
1. Gestione 514.065.180 523.982.568
- risultato d'esercizio (+/-) 368.600.823 323.122.986
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività
finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
188.613 1.573.474
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (1.042.803) 743.637
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 3.442.988 10.540.043
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 25.959.767 25.192.328
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 22.523.926 18.428.328
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 26.349.920 1.750.730
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 68.041.946 142.631.042
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (2.998.880.948) (2.768.441.188)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (4.872.054) (6.665.305)
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 4.764.020 (18.801)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 100.275.767 174.589.937
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (2.471.394.261) (2.915.710.459)
- altre attività (627.654.420) (20.636.560)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 2.194.623.848 3.262.209.119
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.143.327.683 3.348.332.689
- passività finanziarie di negoziazione 360.700 (1.059.751)
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività 50.935.465 (85.063.819)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (290.191.920) 1.017.750.499
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 61.574.199 52.059.924
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni 61.574.199 52.059.183
- vendite di attività materiali - 741
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (15.798.870) (29.320.454)
- acquisti di partecipazioni (1.320.744) -
- acquisti di attività materiali (8.301.761) (21.458.435)
- acquisti di attività immateriali (6.176.365) (7.862.019)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 45.775.329 22.739.470
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie (136.645) 6.373.100
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (343.639.123) (26.554.306)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (343.775.768) (20.181.206)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (588.192.359) 1.020.308.763

Rendiconto finanziario

RICONCILIAZIONE

(Importi in euro)
Voci di bilancio Importo
2021 2020
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.006.419.033 998.634.444
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (588.192.359) 1.020.308.763
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 24.596.876 (12.524.174)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.442.823.550 2.006.419.033

(+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intende la cassa e i crediti a vista, nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali contabilizzati nella voce 10 dell'attivo di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", esclusi eventuali fondi di svalutazione e ratei ricondotti sulle attività finanziarie.

I dati comparativi dell'esercizio 2020 sono stati riesposti coerentemente con la modifica apportata allo Schema di stato patrimoniale precedentemente citata. Nello specifico, nel Bilancio 2020 la voce "Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio" e la voce "Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio" erano state rilevate al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per un importo, rispettivamente, di 70.396 migliaia di euro e 43.317 migliaia di euro. Di conseguenza è stata riesposta anche la voce "3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie - passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" e la voce "Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio".

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Rendiconto finanziario

368 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Schemi del bilancio

Nota integrativa

Parte A - Politiche contabili

Parte A – Politiche contabili A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio di FinecoBank S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2021.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia, con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione del presente Bilancio.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti emanati dall'ESMA (European Securities and Markets Authority), dall'European Banking Authority, dalla Banca Centrale Europea, dalla Banca d'Italia e dalla Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS, con particolare riferimento alla rappresentazione degli effetti derivanti dalla pandemia Covid-19 e sugli impatti degli stessi sui processi valutativi;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio è costituito dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione (si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata) e dagli Allegati. L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Lo Stato patrimoniale e il Conto economico sono esposti a confronto con i corrispondenti schemi relativi all'esercizio precedente.

Nel Prospetto della redditività complessiva, all'utile (perdita) d'esercizio, rilevato nel Conto economico, vengono aggiunte le componenti reddituali rilevate, in conformità ai principi contabili internazionali, in contropartita delle riserve da valutazione, al netto del relativo effetto fiscale. La redditività complessiva consolidata è rappresentata fornendo separata evidenza delle componenti reddituali che, in futuro, non saranno riversate nel conto economico e di quelle che, diversamente, potranno essere riclassificate nell'utile (perdita) dell'esercizio al verificarsi di determinate condizioni. Il Prospetto è esposto a confronto con il corrispondente prospetto relativo all'esercizio precedente.

Nel Prospetto delle variazioni del patrimonio netto viene riportata la composizione e la movimentazione del patrimonio netto intervenuta nell'esercizio di riferimento del bilancio e nell'esercizio precedente.

Il Rendiconto finanziario riporta i flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio esposti a confronto con quelli relativi all'esercizio precedente ed è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato degli effetti delle operazioni di natura non monetaria.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro. Entrambi sono stati predisposti facendo riferimento alle istruzioni in materia di bilancio delle banche di cui alla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 di Banca d'Italia e successivi aggiornamenti; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Prospetto della redditività complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente. Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Con riferimento alla Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" del 22 dicembre 2005, si segnala che in data 29 ottobre 2021 Banca d'Italia ha emanato il 7° aggiornamento, applicabile a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021, con il quale sono state apportate modifiche che riguardano principalmente la rappresentazione in bilancio:

• della voce di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", nella quale sono rilevati tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), mentre in precedenza erano rilevati solo i

depositi a vista presso banche centrali. Conseguentemente, nella voce di stato patrimoniale "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" sono ora rilevati solo i crediti verso banche e banche centrali diversi da quelli "a vista" e nello schema di conto economico la voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" è stata adeguata per includere anche le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito sui crediti verso banche e banche centrali "a vista" riportati nella voce suddetta voce "Cassa e disponibilità liquide". Nell'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportata in nota integrativa, inoltre, è stato precisato che i crediti a vista verso banche e banche centrali rientrano nella definizione di esposizioni creditizie per cassa, ma sono convenzionalmente escluse dalle tabelle riportate nella sezione Rischio di credito della Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, salvo i casi espressamente indicati in cui occorre considerarli (per maggiori dettagli si rimanda all'informativa riportata nella sezione Rischio di credito della nota integrativa);

  • delle attività finanziarie "impaired acquisite o originate", che sono state escluse dall'informativa in merito alla ripartizione per stadi di rischio di credito e rilevate separatamente. Coerentemente, anche la tabella di composizione della voce "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito" e "Utile (perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte", per le attività finanziarie classificate rispettivamente come "attività possedute per la vendita" e "attività operative cessate" ai sensi dell'IFRS 5, sono state adeguate prevedendo la suddivisione per stadio di rischio di credito, con evidenza separata delle rettifiche e riprese di valore riferite al primo stadio di rischio rispetto a quelle relative al secondo stadio di rischio, e per "impaired acquisite o originate";
  • delle attività immateriali, per le quali in nota integrativa viene richiesta una specifica evidenza dei software che non costituiscono parte integrante di hardware ai sensi dello IAS 38, sia con riferimento alla tabella di composizione delle "Attività immateriali" sia con riferimento alla tabella relativa delle "Rettifiche di valore nette su attività immateriali";
  • del dettaglio informativo relativo alle commissioni attive e passive riportato in nota integrativa;
  • dei contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi, per i quali è richiesta disclosure separata nelle voci di pertinenza nelle tabelle di nota integrativa.

Gli interventi di modifica recepiscono, altresì, le novità introdotte dagli emendamenti all'IFRS 7 in materia di informativa sugli strumenti finanziari, omologati con il Regolamento (UE) 2021/25 del 13 gennaio 2021, in vigore a partire dal 1° gennaio 2021, che tiene conto delle nuove richieste informative in relazione alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse sugli strumenti finanziari. Con l'occasione, Banca d'Italia ha recepito alcune indicazioni fornite tramite precedenti comunicazioni e pertanto già incluse nell'informativa di bilancio.

Per omogeneità di confronto, ove previsto, sono stati riesposti i dati comparativi relativi all'esercizio 2020. Si precisa, altresì, che FinecoBank al 31 dicembre 2021 non detiene attività finanziarie "impaired acquisite o originate".

Il presente Bilancio è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo, tenuto conto della situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca, dubbi o incertezze circa la capacità di FinecoBank di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente anche con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore dal primo gennaio 2021 di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 4 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio". In particolare:

  • per quanto riguarda le operazioni di copertura, a partire dal 1° gennaio 2021, la Banca ha deciso di applicare le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, in sostituzione dello IAS 39, ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (c.d. "Macro Hedge Accounting"), per le quali continua ad applicare le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Parte relativa alle principali voci di bilancio";
  • nell'esercizio 2021 alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono stati riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 160. "Spese Amministrative" al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce 120. "Margine d'intermediazione" sia della voce 210. "Costi operativi". Nessuna riclassifica è stata apportata ai dati comparativi esposti negli Schemi di bilancio inclusi nel presente fascicolo di Bilancio. A riguardo si precisa che tali costi, rilevati al 31 dicembre 2021 nella voce 50. "Commissioni passive", ammontano a 32.470 migliaia di euro, mentre nei dati comparativi al 31 dicembre 2020 sono stati rilevati nella voce 160. "Spese Amministrative" per complessivi 26.572 migliaia di euro.

Infine, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Nella giornata del 24 febbraio 2022 ha preso avvio un'operazione militare della Russia in Ucraina, che ha dato inizio ad un conflitto militare ed una crisi internazionale. Per maggiori dettagli in merito si rimanda alla sezione "Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata.

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2021 è stato approvati dal Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2022, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nel corso del 2021 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2021 (1° aprile 2021 o in data successiva per il Regolamento UE 2021/1421, con facoltà di applicazione anticipata):

  • Modifiche all'IFRS 4 Contratti assicurativi Estensione dell'esenzione temporanea dall'applicazione dell'IFRS 9 (Reg. UE 2020/2097)
  • Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse Fase 2 (modifiche all'IFRS 9, IAS 39, IFRS 7, IFRS 4 e IFRS 16) (Reg. UE 2021/25)
  • Modifiche all'IFRS 16 Leasing: Concessioni relative ai canoni di leasing a seguito dell'epidemia di Covid-19 oltre il 30 giugno 2021 (Reg. UE 2021/1421)

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2021.

In particolare, con riferimento al Regolamento (UE) 2021/25, che recepisce il documento "Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse — fase 2 Modifiche all'IFRS 9, allo IAS 39, all'IFRS 7, all'IFRS 4 e all'IFRS 16", pubblicato dallo IASB in data 27 agosto 2020, le principali modifiche introdotte riguardano i possibili impatti contabili, in termini di rappresentazione delle modifiche dei contratti in essere e delle coperture contabili, derivanti dall'applicazione dei nuovi tassi (cd. replacement issue). In dettaglio, il Regolamento chiarisce che le modifiche a seguito della IBOR Reform relative alla sostituzione del tasso IBOR esistente con il nuovo tasso Risk Free Rate non devono costituire un evento di derecognition ai sensi dell'IFRS 9, ma anche in modo analogo in applicazione dell'IFRS 16 ai contratti di leasing, introducendo al tal fine un espediente pratico che consente di rappresentare tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo, con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi. In tema di coperture contabili, sono state introdotte alcune eccezioni allo IAS 39 e all'IFRS 9 che consentono di non effettuare il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto o del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) se conseguenza diretta dell'IBOR Reform ed effettuate su basi economiche equivalenti. Per maggiori dettagli in merito agli impatti per il Gruppo connessi alla riforma degli indici di riferimento si rimanda al paragrafo "Informazioni integrative aggiuntive relative alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse".

Si segnala inoltre che a partire dal 1° gennaio 2021 è entrata in vigore la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07) che stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione delle esposizioni creditizie a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguardano:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione delle esposizioni a default. Tale soglia è composta da:
    • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
    • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia e dalla Banca Centrale Europea è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;
  • l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

L'introduzione della "Nuova definizione di default" non ha avuto effetti significativi sulle esposizioni della Banca. Nel dettaglio, al 1° gennaio 2021 FinecoBank ha rilevato un incremento delle esposizioni deteriorate per cassa un importo di 271 migliaia di euro.

Alla data del 31 dicembre 2021, inoltre, risultano omologati i seguenti principi contabili applicabili a partire dagli esercizi successivi al 2021:

  • Modifiche allo IAS 16 Immobili, impianti e macchinari, Modifiche allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali, Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali e Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020 (Reg. (UE) 2021/1080), applicabile al più tardi partire dal 1° gennaio 2022;
  • IFRS 17 Contratti assicurativi (Reg. UE 2021/2036), applicabile al più tardi a partire dal 1° gennaio 2023.

Infine, al 31 dicembre 2021 lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio: Classificazione delle passività come correnti e non correnti Differimento della data di entrata in vigore (rispettivamente, gennaio 2020 e luglio 2020);
  • Modifiche allo IAS 1 Presentazione del Bilancio e IFRS Practice Statement 2: Informativa sulle politiche contabili (febbraio 2021):
  • Modifiche allo IAS 8 Politiche contabili, Cambiamenti nelle stime contabili ed errori: definizione delle stime contabili (febbraio 2021);
  • Modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito: imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola transazione (maggio 2021);
  • Modifiche all'IFRS 17 Applicazione iniziale degli IFRS 17 e IFRS 9: Informazioni comparative (dicembre 2021).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non rilevanti; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono comunque tuttora da completare.

In ultimo, con riferimento all'impatto della crisi ucraina, si segnala che l'European Securities and Markets Authority (ESMA) ha pubblicato, in data 14 marzo 2022, un Public Statement ("ESMA71-99-1864") che contiene raccomandazioni, indirizzate alle società quotate ed agli altri emittenti vigilati, sulle informazioni da divulgare in occasione dell'approvazione dei bilanci 2021 e delle successive rendicontazioni finanziarie.

Informazioni integrative aggiuntive relative alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse

Con riguardo alla riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse, alla data del presente bilancio non sussistono impatti di rilievo o modifiche nella strategia di gestione del rischio, in quanto la Banca già nel corso del 2020 aveva attivato il processo di transizione ai nuovi indici di riferimento che si è concluso nel corso del 2021.

Con riferimento alla clientela al dettaglio, nel corso del 2021 la Banca ha continuato ad offrire ai propri clienti i prodotti di credito esistenti sostituendo, con specifica modifica contrattuale, l'indice LIBOR utilizzato per la relativa remunerazione con tassi di riferimento alternativi, comunemente utilizzati dagli operatori del mercato. Con riferimento ai conti correnti multicurrency si precisa che l'indice LIBOR è stato sostituito a partire dal 1 aprile 2021.

Con riferimento alle operazioni con controparti istituzionali, già nel corso del 2020 la Banca aveva aderito al "Benckmark Supplement protocol e adesione e Ibor Fallbacks protocol". Per quanto riguarda le operazioni in contratti derivati realizzate tramite Clearing house, che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS, in data 27 luglio 2020, per effetto della riforma condotta dall'European Money Markets Institute (EMMI) ed in linea con le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate da FinecoBank, il tasso Eonia della curva OIS è stato sostituito dal tasso €STR, anticipando la dismissione del tasso Eonia avvenuto nel 2021. Infine, nel corso del 2021, la Banca ha rinegoziato alcuni contratti derivati bilaterali sostituendo il tasso EONIA con il tasso €STR.

Gli interventi delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19

Con riferimento agli interventi delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19 si rimanda a quanto descritto nel paragrafo "Gli interventi delle Banche Centrali conseguenti alla pandemia COVID-19" riportato nella Parte A – Politiche contabili – Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Documenti di supporto all'applicazione dei principi contabili in relazione agli impatti da COVID-19 emanati dalle Autorità Europee/Standard setter

Con riferimento alle indicazioni e ai provvedimenti emanati dalle Autorità Europee/Standard setter in relazione agli impatti da COVID-19 sugli aspetti contabili, si rimanda a quanto descritto nel paragrafo "Documenti di supporto all'applicazione dei principi contabili in relazione agli impatti da COVID-19, emanati dalle Autorità Europee/Standard setter" riportato nella Parte A – Politiche contabili – Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Rischi, incertezze e impatti della pandemia COVID-19

Nel paragrafo "Eventi di rilievo del periodo" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata, a cui si rimanda per maggiori dettagli, FinecoBank ha fornito indicazioni in merito agli impatti e ai rischi attuali e prospettici per il Gruppo e per la Banca conseguenti alla pandemia COVID-19, precisando come, in ottica prospettica, non si rilevano impatti sostanziali sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business del Gruppo e della Banca. Pur in questo contesto di incertezza e di difficile previsione, il modello di business del Gruppo e della Banca appare diversificato e ben equilibrato: il Gruppo e la Banca, infatti, possono contare su un modello di business le cui fonti di ricavo sono ampiamente diversificate e che permettono di affrontare situazioni di stress complesse come quella in corso. I ricavi di FinecoBank si basano su tre componenti principali (banking, brokerage ed investing) che nelle fasi di crisi tendono ad avere andamenti non correlati.

Nello stesso paragrafo sono state fornite indicazioni di dettaglio in merito alla determinazione dell'Expected Credit Loss (ECL) secondo l'IFRS 9 in ottica forward looking e indicazioni relative alla classificazione dei crediti ed al trattamento delle moratorie. Maggiori dettagli sono inoltre disponibili nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa.

In conformità agli IFRS e indipendentemente dalla crisi determinata dalla pandemia COVID-19, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi, riportate nel paragrafo successivo, tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti. Al 31 dicembre 2021 tali stime possono essere influenzate dall'evoluzione della pandemia COVID-19.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

Nella presentazione del bilancio al 31 dicembre 2021 sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2021. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione:

  • del fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • dei crediti/titoli di debito e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria. A tal proposito si cita, seppur in modo non esaustivo, il rischio di incertezza insito nella determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, nell'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD e LGD, nella determinazione dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment" riportata nella Parte A – Politiche contabili della Nota integrativa);
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri, la cui quantificazione è oggetto di stima con riferimento all'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita, rappresentate da avviamento, marchi e domini;
  • fiscalità differita attiva. A tal fine si ricorda che l'ammontare delle attività fiscali differite iscritte in bilancio deve essere sottoposto a test per verificare che sussista la probabilità di conseguire in futuro imponibili fiscali che ne consentano il recupero. Il test svolto in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021 ha dato esito positivo non facendo emergere alcuna incertezza in proposito;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti,

dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

In linea con gli orientamenti espressi a livello europeo in tema di valutazione dell'aumento significativo del rischio di credito ("SICR"), l'emergenza sanitaria COVID-19 non ha variato le normative interne adottate dalla Banca per l'assessment del merito creditizio delle esposizioni creditizie e nemmeno i criteri adottati per la staging allocation della clientela al dettaglio (valutazione della SICR e classificazione nello stadio 1, 2 e 3). Le misure adottate nel contesto dell'epidemia (quali ad esempio la sospensione dei pagamenti delle rate dei finanziamenti o i ritardi nei pagamenti), conformemente a quanto previsto dal framework regolamentare, non sono state considerate un trigger automatico di SICR né tantomeno un trigger automatico per la classificazione tra le esposizioni forborne.

Si segnala, invece, che con riferimento alle controparti istituzionali con cui la Banca svolge attività creditizia, a partire dall'esercizio 2021, FinecoBank ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati da FinecoBank a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto. La decisione di adottare una nuova metodologia per la staging allocation non è in alcun modo riconducibile alla crisi pandemica, ed è stata implementata in piena continuità e coerenza con l'approccio precedente. Non si sono infatti verificate variazioni di stage delle controparti ricomprese nel perimetro.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri, delle assunzioni e dei parametri utilizzati ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento, dei marchi e domini Fineco iscritti in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili alla luce delle incertezze sopra evidenziate. A tale riguardo si precisa che in data 16 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso dell'avviamento, dei marchi e domini (modello, assunzioni e parametri utilizzati). I risultati, approvati dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2022, confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non facendo emergere in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, confermando un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile. Anche le analisi di sensitività effettuate evidenziano che l'impairment test raggiungerebbe un livello di break-even assumendo variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili nei principali parametri utilizzati nel modello di valutazione. Per maggiori dettagli in merito all'impairment test le relative analisi di sensitività si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale– Sezione 9 – Attività immateriali della nota integrativa. Nella medesima data il Consiglio di Amministrazione ha approvato la metodologia per la determinazione del valore d'uso della partecipazione in Hi-MTF Sim S.p.A. (modello, assunzioni e parametri utilizzati), i cui risultati evidenziano un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio.

Con riferimento all'immobile di proprietà ad uso funzionale e all'immobile di proprietà ad uso investimento detenuti da FinecoBank, al fine di valutare se esistano indicazioni del fatto che le attività possano aver subito una riduzione di valore, considerando anche l'attuale contesto determinato dalla pandemia COVID-19, la Banca, in occasione della chiusura del bilancio al 31 dicembre 2021, ha richiesto delle perizie a società terze indipendenti dalle quali non sono emerse evidenze che comportino la necessità di apportare riduzioni di valore ai sensi dello IAS 36.

Per quanto riguarda le metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa.

Infine, con riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa.

Dichiarazione di continuità aziendale

Nella valutazione delle poste significative del bilancio sono stati considerati tutti gli elementi rilevanti, fra i quali il perdurare della pandemia COVID-19 e i suoi effetti sull'economia reale. A questi si aggiunge il conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che ha innescano una crisi internazionale i cui esiti sono al momento imprevedibili. Pur considerando tale contesto, si ritiene che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale della Banca in un futuro prevedibile né incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui la Banca si troverà ad operare. Nell'effettuare tale valutazione, sono stati considerati, peraltro, i principali indicatori regolamentari, in termini di dati puntuali al 31 dicembre 2021, relativi buffer rispetto ai requisiti minimi regolamentari ed evoluzione degli stessi in un futuro prevedibile.

In ottica prospettica, pertanto, non si rileva un impatto sostanziale sull'orientamento strategico, sugli obiettivi e sul modello di business della Banca, che si conferma innovativo e ben diversificato, né si stimano impatti economici e patrimoniali rilevanti.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze ritengono di avere la ragionevole certezza che la Banca continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio chiuso al 31 dicembre 2021 è stato predisposto in una prospettiva di continuità aziendale.

Modifiche contrattuali derivanti da COVID-19

1. Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Al fine di limitare gli effetti di lungo periodo della crisi scatenata dall'emergenza sanitaria, il Governo italiano ha adottato misure straordinarie volte a contenere la disoccupazione e sostenere i settori più vulnerabili, alle quali sono stati abbinati prestiti bancari a favore delle imprese garantiti dal governo e l'estensione del fondo di solidarietà mutui prima casa (c.d. Fondo Gasparrini) per i lavoratori dipendenti nonché per i lavoratori autonomi e liberi professionisti che autocertifichino di aver registrato un calo del fatturato superiore al 33% rispetto all'ultimo trimestre del 2019 in conseguenza delle restrizioni adottate per l'emergenza COVID-19. I soggetti interessati possono sospendere le rate dei finanziamenti per un periodo di tempo determinato accollandosi il pagamento degli interessi compensativi nella misura pari al 50% degli interessi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione. Il Fondo Gasparrini (c.d. Consap) sostiene il restante 50% degli interessi maturati nel periodo di sospensione.

In aggiunta a quanto sopra descritto, FinecoBank ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori fino a marzo 2021 (termine dell'accordo) per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento pandemico COVID-19 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA precedentemente citate. I soggetti interessati avevano la facoltà di chiedere la sospensione delle rate dei finanziamenti (solo capitale oppure capitale e interessi) per un periodo di tempo limitato accollandosi il pagamento del 100% degli interessi compensativi maturati sul debito residuo durante il periodo di sospensione.

Entrambe le moratorie, qualora non siano presenti ulteriori elementi non prettamente connessi alla moratoria in esame, sono state rilevate contabilmente applicando la c.d. modification accounting, in linea con le indicazioni ESMA, in quanto le modifiche contrattuali sono state valutate non sostanziali. La Banca ha effettuato una valutazione qualitativa e ha ritenuto che tali misure di sostegno forniscano un sollievo temporaneo ai debitori colpiti dalla pandemia COVID-19, senza intaccare in modo significativo il valore economico del prestito.

Considerando che sulle somme oggetto di posticipo maturano gli interessi (100% a carico del cliente in caso di moratorie Accordo ABI oppure 50% a carico del cliente e 50% sostenuti da Consap in caso di moratorie con il ricorso al Fondo Gasparrini), non sono state rilevate perdite significative in termini di modification loss.

2. Emendamento del principio contabile IFRS 16

Il Regolamento (UE) 1434/2020 del 9 ottobre 2020 ha introdotto alcune modifiche all'IFRS 16 Leasing con riferimento alle concessioni sui canoni connesse al COVID-19, al fine di fornire un espediente pratico, facoltativo e temporaneo ai locatari, ovvero la facoltà di non applicare le regole di contabilizzazione delle modifiche del leasing nel caso di concessioni sugli affitti direttamente derivanti come conseguenza del COVID-19. Successivamente è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2021/1421 del 30 agosto 2021, che ha introdotto alcune modifiche all'IFRS 16 Leasing con riferimento alle concessioni sui canoni connesse al COVID-19 dopo il 30 giugno 2021. In entrambi i casi la Banca non ha applicato il practical expedient previsto.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 31 dicembre 2021 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 457 migliaia di euro (di cui 152 migliaia di euro relativi ai contributi versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 305 migliaia di euro ai contributi versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 31 dicembre 2021 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico nell'esercizio 2021 di una

ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 16 migliaia di euro. Il modello valutativo adottato è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 31 dicembre 2021 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2021 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 723 migliaia di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dalla Banca utilizzando modelli e metodi valutativi applicati in analisi multi-scenario. Gli scenari ipotizzati recepiscono le più recenti notizie stampa riguardanti le offerte non vincolanti giunte al Fondo per l'acquisizione dell'intera partecipazione detenuta.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva sopra citata, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che la contribuzione totale dovuta dalle Consorziate per il 2021 risulta pari a complessivi 1.186.841 migliaia di euro (952.366 migliaia di euro nell'esercizio 2020), così ripartita:

  • contribuzione ordinaria annuale per la costituzione della dotazione finanziaria, per 865.267 migliaia di euro (641.532 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contribuzione aggiuntiva, finalizzata al reintegro graduale, fino al 2024, della parte di dotazione finanziaria complessivamente utilizzata a fronte di interventi (Statuto, art. 25), per 294.581 migliaia di euro (284.639 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contributo supplementare per 26.993 migliaia di euro (26.195 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

La quota di competenza di ciascuna consorziata è stata calcolata in funzione del rispettivo ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2021 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2021, versata e contabilizzata nella voce 160. Spese amministrative b) altre spese amministrative", ammonta complessivamente a 32.334 migliaia di euro (25.901 migliaia di euro nell'esercizio 2020), così composta:

  • contribuzione ordinaria annuale per 23.573 migliaia di euro (17.448 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contribuzione aggiuntiva per 8.026 migliaia di euro (7.741 migliaia di euro nell'esercizio 2020);
  • contributo supplementare per 735 migliaia di euro (712 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livelloobiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2021, versata e contabilizzata nella voce 160. "Spese amministrative b) altre spese amministrative" ammonta a 5.812 migliaia di euro (687 migliaia di euro nell'esercizio 2020). A questa si aggiunge la contribuzione addizionale al Fondo Nazionale di Risoluzione (FNR) di cui all'art. 1, comma 848, della Legge n. 208/2015, richiamata da Banca d'Italia presso il sistema bancario, versata e contabilizzata nella voce 160. "Spese amministrative b) altre spese amministrative", per un ammontare pari a pari a 1.893 migliaia di euro (217 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui la Banca non si è avvalsa.

Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali

Si segnala che in base alla Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e il Regolamento Delegato (UE) 2019/815, è previsto l'obbligo per gli emittenti valori mobiliari quotati nei mercati regolamentati dell'Unione Europea di redigere le relazioni finanziarie annuali nel formato XHTML e di marcare i bilanci consolidati IFRS utilizzando il linguaggio di marcatura (detto anche di taggatura) XBRL, sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF (European Single Electronic Format), approvato da ESMA. La Relazione Finanziaria Annuale del Gruppo che è stata predisposta in formato XHTML, include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo, ma solo gli schemi del bilancio consolidato sono stati oggetto di taggatura sulla base delle informazioni minime richieste dal Regolamento per il 2021. La stessa è consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com). Per ulteriori informazioni si rimanda al paragrafo "Il formato elettronico unico di comunicazione per la redazione le relazioni finanziarie annuali" riportato nella Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata.

Altre Informazioni

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2021 è sottoposto a revisione contabile, ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

Alcuni principi contabili adottati per la predisposizione del Bilancio al 31 dicembre 2021 risultano modificati rispetto a quelli adottati per la redazione del Bilancio al 31 dicembre 2020.

Tali modifiche riguardano le operazioni di copertura, in quanto, a partire dal 1° gennaio 2021, la Banca ha deciso di applicare le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, in sostituzione dello IAS 39, per tutte le operazioni di copertura ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (c.d. "Macro Hedge Accounting"), per le quali continua ad applicare le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo 4. "Operazioni di copertura". La transizione al principio contabile IFRS9 ha generato un impatto economico negativo di circa 220 migliaia di euro, interamente registrato all'interno della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Con riferimento ai Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti, il cui trattamento contabile non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale, la Banca ha predisposto un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni, come previsto IAS 8. Per maggiori dettagli si rimanda al successivo paragrafo "Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio".

Infine, come descritto nella Sezione 2 – Principi generali di redazione, in data 29 ottobre 2021 Banca d'Italia ha emanato il 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" del 22 dicembre 2005, applicabile a partire dai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2021, con il quale sono state apportate modifiche che riguardano principalmente la rappresentazione in bilancio della voce di stato patrimoniale "Cassa e disponibilità liquide", delle attività finanziarie "impaired acquisite o originate", delle attività immateriali, del dettaglio informativo relativo alle commissioni attive e passive e dei contributi al fondo di risoluzione e agli schemi di garanzia dei depositi (per maggiori dettagli si rimanda all'informativa fornita nella Sezione 2 – Principi generali di redazione).

Di seguito sono illustrati, per ciascuna voce dello stato patrimoniale e, in quanto compatibile, del conto economico, i criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali.

Si precisa che l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole ai sensi dell'IFRS 12, paragrafi 7-9 non viene fornita, in quanto fornita nel bilancio consolidato, come previsto dalla Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione".

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali la Banca non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, la Banca ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposti nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività complessiva ed anch'esse esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce "140. Riserve" del patrimonio netto.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari), mentre sono esclusi i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), che sono rappresentati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 – Operazioni di copertura

La Banca applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9, ad eccezione delle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie, per le quali applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39, come previsto dall'IFRS 9 paragrafo 6.1.3.

Le operazioni di copertura sono realizzate con lo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Possono essere identificate le seguenti tipologie di coperture:

  • copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

Operazioni di copertura IFRS 9 – Copertura specifica ("Micro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura specifica la Banca applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9. La Banca realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia.

Una relazione di copertura è considerata efficace se vengono soddisfatti tutti i seguenti requisiti:

  • esiste una relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura. Ciò implica che il valore dello strumento di copertura evolve, in genere, nella direzione opposta di quello dell'elemento coperto in conseguenza di uno stesso rischio, che è il rischio coperto;
  • l'effetto del rischio di credito non prevale sulle variazioni di valore risultanti dalla relazione economica;
  • il rapporto di copertura ("hedge ratio") usato ai fini del hedge accounting è lo stesso che l'entità utilizza effettivamente per coprire la quantità di elemento coperto. Tale designazione non deve riflettere uno squilibrio tra le ponderazioni dell'elemento coperto e dello strumento di copertura che determinerebbe l'inefficacia della copertura (a prescindere dal fatto che sia rilevata o meno) che potrebbe dare luogo a un risultato contabile che sarebbe in contrasto con lo scopo della contabilizzazione delle operazioni di copertura.

La verifica dell'efficacia della relazione di copertura deve essere effettuata all'inizio della relazione e su base continuativa, almeno ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale (reporting date), e comunque ogni qualvolta si verifichino delle modifiche significative nelle circostanze che influenzano i requisiti di efficacia. Il test di efficacia può essere anche solo di tipo qualitativo e svolto solo su base prospettica.

L'inefficacia di una relazione di copertura è misurata in base alle variazioni di fair value dello strumento coperto e di quello di copertura, comparando i cambiamenti dei loro valori. La misurazione del valore dello strumento coperto deve tener conto del valore temporale del denaro, pertanto deve essere effettuata al valore attuale netto. Per misurare i cambiamenti nel valore dello strumento coperto la Banca utilizza, come espediente pratico, un derivato "ipotetico" che abbia i termini identici a quelli dello strumento (senza però includere altri elementi – presenti nel derivato di copertura – di cui è privo lo strumento coperto).

Dalla relazione di copertura possono essere esclusi, come costi di copertura, i seguenti elementi:

  • il time value delle opzioni acquistate
  • l'elemento a termine dei contratti forward

• i basis spread in valuta estera

La componente esclusa è sospesa a patrimonio netto e ammortizzata.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura cessa inoltre integralmente quando cessa, nel suo complesso, di soddisfare i criteri di ammissibilità, ad esempio:

  • la relazione di copertura non risponde più all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura;
  • è venduto o cessa lo strumento di copertura;
  • viene a mancare la relazione economica tra l'elemento coperto e lo strumento di copertura ovvero l'effetto del rischio di credito assume prevalenza sulle variazioni di valore determinate da detta relazione economica.

Non è consentito riclassificare, e quindi cessare, una relazione di copertura che:

  • risponde ancora all'obiettivo di gestione del rischio in base al quale è stata ammessa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura (ossia l'entità persegue ancora detto obiettivo di gestione del rischio);
  • continua a soddisfare tutti gli altri criteri di ammissibilità (una volta tenuto conto di un eventuale riequilibrio della relazione di copertura, se del caso).

Le operazioni di copertura sono valutate al fair value, in particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza e la variazione di fair value cumulata è ammortizzata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi utilizzando il tasso di interesse effettivo ricalcolato alla data di inizio dell'ammortamento. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. La parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto ed è rilevato nel conto economico nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

Alla data di riferimento del presente Bilancio al 31 dicembre 2021 la Banca ha in essere operazioni di copertura specifica del rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

Operazioni di copertura IAS 39 - Copertura generica ("Macro Hedge Accounting")

Alle operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie la Banca applica le disposizioni sulla contabilizzazione delle operazioni di copertura di cui allo IAS 39. La Banca realizza le operazioni di copertura tramite la sottoscrizione di contratti derivati, che vengono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata. La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

Nelle operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Nella stessa voce di conto economico è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60 dell'attivo o 50 del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte. Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico.

Alla data di riferimento del Bilancio al 31 dicembre 2021 la Banca ha in essere operazioni di copertura generica del rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela al dettaglio e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

5 - Partecipazioni

Gli investimenti partecipativi rientrano nella definizione di strumenti di patrimonio netto e, conseguentemente, di strumento finanziario, contenuta nello IAS32. Gli investimenti in strumenti di patrimonio netto, effettuati con l'intento di stabilire o mantenere un rapporto operativo di lungo termine nelle società partecipate possono essere considerati come un "investimento strategico".

In particolare, essi si distinguono in società controllate, a controllo congiunto e collegate.

Società controllate

Sono controllate le entità, incluse le entità strutturate, nelle quali si dispone di controllo diretto o indiretto. Il controllo su un'entità si evidenzia attraverso la capacità di esercitare il potere al fine di influenzare i rendimenti variabili cui si è esposti attraverso il rapporto con la stessa.

Al fine di verificare l'esistenza di controllo vengono considerati i seguenti fattori:

  • lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
  • il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
  • l'esposizione alla variabilità dei rendimenti e la capacità di utilizzare il potere detenuto per influenzare i rendimenti a cui esso è esposto;
  • l'esistenza di potenziali relazioni "principale/agente", come definiti dall'IFRS 10.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non sono significativi ai fini della sussistenza del controllo, ivi incluse società o entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso di entità strutturate, l'esistenza del controllo è oggetto di verifica considerando sia i diritti contrattuali che consentono il governo delle attività rilevanti (ovvero quelle che contribuiscono maggiormente ai risultati) sia l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti da tali attività.

Le partecipazioni in società controllate sono iscritte al costo, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisizione, e valutate al costo, eventualmente rettificato per perdite di valore. A tal fine, se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede a confrontare il valore di iscrizione in bilancio con il valore recuperabile della partecipazione stessa. Tale valore recuperabile è determinato facendo riferimento al valore d'uso degli investimenti partecipativi. Il valore d'uso è determinato mediante modelli di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e basati sull'attualizzazione dei previsti flussi finanziari futuri ricavabili dalla partecipazione (metodologia cosiddetta Discounted Cash Flow).

Nel caso in cui non sia possibile raccogliere sufficienti informazioni si considera come valore d'uso il valore del patrimonio netto della società. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico nella voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

Accordi a controllo congiunto

Un accordo a controllo congiunto è un accordo contrattuale nel quale due o più controparti detengono il controllo congiunto. Il controllo congiunto è la condivisione, su base contrattuale, del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando per le decisioni relative alle attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Un accordo a controllo congiunto possiede le seguenti caratteristiche:

  • le parti sono vincolate da un accordo contrattuale;
  • l'accordo contrattuale attribuisce a due o più parti il controllo congiunto dell'accordo.

Secondo il principio IFRS 11 gli accordi a controllo congiunto devono essere classificati quali Joint operation (attività a controllo congiunto) o una Joint venture in funzione dei diritti e delle obbligazioni contrattuali detenuti dal Gruppo:

  • una Joint operation è un accordo a controllo congiunto in cui le parti hanno diritti sulle attività e obbligazioni per le passività relative all'accordo. Tali parti sono definite gestori congiunti;
  • una Joint venture è un accordo a controllo congiunto in cui le parti hanno diritti sulle attività nette dell'accordo. Tali parti sono definite joint venture.

La Banca non detiene accordi a controllo congiunto.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né una controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando la partecipante detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure - pur con una quota di diritti di voto inferiore – ha il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata in virtù di particolari legami giuridici quali la partecipazione a patti di sindacato.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

Lo IAS 27 – Bilancio Separato, al paragrafo 10, prevede che le partecipazioni in società collegate siano contabilizzate secondo il criterio del costo oppure in conformità all'IFRS9 o con il metodo del patrimonio netto.

La Banca ha adottato il metodo del patrimonio netto, che consiste nell'iscrizione iniziale della partecipazione al costo di acquisizione, comprensivo dei costi diretti iniziali connessi all'acquisto, e il suo successivo adeguamento di valore sulla base della quota di pertinenza del patrimonio netto della partecipata.

All'atto dell'acquisizione è necessario individuare la differenza tra il costo della partecipazione e la quota d'interessenza nel fair value (valore equo) netto di attività e passività identificabili della partecipata; tale differenza, se positiva, è imputata ad avviamento e inclusa nel valore contabile della partecipazione, se negativa, è rilevata come provento nella determinazione della quota d'interessenza della partecipante nell'utile (perdita) d'esercizio della collegata del periodo in cui la partecipazione viene acquisita.

Successivamente il valore contabile è aumentato o diminuito in misura pari alla quota di pertinenza della partecipante degli utili o delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione, rilevati in conto economico nella voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni".

Tale quota deve essere rettificata per tenere conto:

  • degli utili e delle perdite derivanti da transazioni della società collegata, in proporzione della percentuale di partecipazione nella società stessa;
  • dell'ammortamento delle attività ammortizzabili in base ai rispettivi fair value alla data di acquisizione e delle perdite per riduzione di valore su avviamento e eventuali altri elementi non monetari.

I dividendi percepiti non sono rilevati a conto economico ma sono trattati come mera transazione patrimoniale che riduce il valore contabile della partecipazione a fronte della liquidità ricevuta.

Le variazioni delle riserve da valutazione delle società collegate sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva.

Se la collegata redige il proprio bilancio in valuta, le differenze di conversione alla data di bilancio vanno rilevate in una apposita riserva da valutazione per conversione monetaria da rilevare nel Prospetto della redditività complessiva.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa, tenendo conto del valore attuale dei flussi finanziari futuri che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata nel conto economico nella voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale
  • attività detenute a scopo di investimento
  • rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2

La voce può includere, altresì, le attività materiali rivenienti dall'escussione delle garanzie ricevute.

Attività ad uso funzionale e Attività detenute a scopo di investimento

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonché le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale consolidato nella voce 120. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

• 160. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

• 200. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33,3 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni

• Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

Alla data di riferimento del presente Bilancio la Banca non detiene attività materiali rivenienti dall'escussione delle garanzie ricevute.

Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2

Le attività materiali costituiscono rimanenze laddove siano detenute per la vendita nel normale svolgimento dell'attività aziendale. Tali attività sono oggetto di valutazione al minore fra costo e valore netto di realizzo. Eventuali rettifiche di valore derivanti dall'applicazione del citato criterio sono rilevate alla voce "180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Alla data di riferimento del presente Bilancio la Banca non detiene rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS2.

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla società, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

software non superiore a 3 anni;
altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico alla voce 240. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la sezione 9.3 Attività immateriali – Altre informazioni della successiva Parte B della presente nota integrativa.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte nello stato patrimoniale rispettivamente alle voci 110. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva (si veda Parte D - Redditività complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 290. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

Alla data di riferimento del Bilancio non sono presenti "Attività non correnti in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale del bilancio rispettivamente nelle voci 100. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
  • differenze temporanee deducibili;
  • riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
  • riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite sono calcolate applicando la legislazione fiscale nazionale vigente e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare per la fiscalità corrente l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico alla voce 270. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

• esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e

• le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, nello stato patrimoniale alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 110. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del presente Bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Il fondo rischi e oneri per controversie legali include, oltre alle spese legali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono la Banca, è stata determinata in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente."

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti" del conto economico, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico per meglio rifletterne la natura.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 130. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

• tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

• un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 110. Riserve da valutazione" del patrimonio netto a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del Bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

15- Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un 'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

e

• allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie "impaired acquisite o originate" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale Attività finanziaria "impaired acquisite o originate " (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

L'informativa relativa alle attività finanziarie "impaired acquisite o originate" riportata nella nota integrativa consolidata è esclusa dalla ripartizione per stadi di rischio di credito e rilevata separatamente.

Alla data di riferimento del presente Bilancio non sono presenti attività finanziarie "impaired acquisite o originate" .

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Benefici ai dipendenti

Si definiscono benefici ai dipendenti tutti i tipi di remunerazione erogati dall'azienda in cambio dell'attività lavorativa svolta dai dipendenti e si suddividono in

  • benefici a breve termine (diversi dai benefici dovuti ai dipendenti per la cessazione del rapporto di lavoro e dai benefici retributivi sotto forma di partecipazione al capitale) che si prevede di liquidare interamente entro dodici mesi dal termine dell'esercizio nel quale i dipendenti hanno prestato l'attività lavorativa e rilevati interamente a conto economico al momento della maturazione (rientrano in tale categoria, ad esempio, i salari, gli stipendi e le prestazioni "straordinarie");
  • benefici successivi al rapporto di lavoro dovuti dopo la conclusione del rapporto di lavoro che obbligano l'impresa ad un'erogazione futura nei confronti dei dipendenti. Tra questi, rientrano il trattamento di fine rapporto e i fondi pensione che, a loro volta si suddividono in piani a contribuzione definita e piani a benefici definiti o fondi di quiescenza aziendale;
  • benefici per la cessazione del rapporto di lavoro, ossia quei compensi che l'azienda riconosce ai dipendenti come contropartita alla cessazione del rapporto di lavoro, in seguito alla decisione della stessa di concludere il rapporto di lavoro prima della normale data di pensionamento;
  • benefici a lungo termine, diversi dai precedenti, che non si prevede siano estinti interamente entro i dodici mesi successivi al temine dell'esercizio in cui i dipendenti hanno svolto le proprie prestazioni lavorative.

I benefici ai dipendenti sono rilevati nel conto economico nella voce 160. "Spese amministrative a) spese per il personale" e sono normalmente iscritti nello stato patrimoniale alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti, ad eccezione dei benefici per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare, che sono iscritti sono normalmente iscritti nello stato patrimoniale alla voce 100. "Fondo rischi ed oneri", e del trattamento di fine rapporto, iscritto nello stato patrimoniale alla voce 90. "Trattamento di fine rapporto del personale".

Cassa e disponibilità liquide

Nella voce Cassa e disponibilità liquide sono rilevati il contante e tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria). Nello schema di conto economico le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ai suddetti crediti verso banche e Banche Centrali "a vista" sono rilevate nella voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito".

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa, riportate in Parte B Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Contributi ai fondi di garanzia e di risoluzione

Il trattamento contabile applicabile ai contributi ai fondi di risoluzione è stato disciplinato dalla Banca d'Italia con Comunicazione del 20 gennaio 2016 "Contributi ai fondi di risoluzione: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza" e con Comunicazione del 25 gennaio 2017 "Contribuzioni addizionali al Fondo di risoluzione nazionale: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza". L'applicazione degli IFRS ai contributi ai fondi

di garanzia ("Deposit Guarantee Schemes") sono stati oggetto di una Opinion ESMA "Application of the IFRS requirements in relation to the recognition of contributions to Deposit Guarantee Schemes in IFRS accounts" (2015/ESMA/1462 del 25 settembre 2015).

Ai fini del trattamento in bilancio è necessario far riferimento allo IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali" e all'Interpretazione IFRIC21 "Tributi". Quest'ultima, infatti, tratta la contabilizzazione di una passività relativa al pagamento di un tributo nel caso in cui tale passività rientri nell'ambito di applicazione dello IAS 37. Ai sensi dell'IFRIC21, "un tributo rappresenta un impiego di risorse che incorporano benefici economici imposto dalle amministrazioni pubbliche alle entità in conformità alla legislazione". Gli obblighi di contribuzione, sia nella forma "ordinaria" sia nella forma "straordinaria", derivano da previsioni legislative e, conseguentemente, ricadono nella nozione di "Tributi" di cui all'IFRIC21. Lo IAS 37 e l'IFRIC21 prevedono che al verificarsi del fatto vincolante che crea un'obbligazione attuale debba essere registrata una passività. Poiché il decreto non prevede che i contributi siano, per intero oppure parzialmente, ridotti o restituiti agli intermediari, ogni volta che si verifica il fatto vincolante la passività connessa con i relativi contributi va registrata per l'intero importo. Poiché non è possibile ravvisare in contropartita alla passività né un'attività immateriale ai sensi dello IAS 38 né un'attività per un pagamento anticipato (prepayment asset), ne consegue che i contributi devono essere imputati a conto economico. Essendo forme di contribuzione assimilate contabilmente a tributi, tali contributi sono rilevati nella voce di conto economico 160 "Spese amministrative b) altre spese amministrative", nella quale vanno ricondotte, fra l'altro, le imposte indirette e le tasse (liquidate e non liquidate) di competenza dell'esercizio.

Contributi pubblici

I contributi pubblici si manifestano sotto forma di trasferimenti di risorse alla società a condizione che questa abbia rispettato, o si impegni a rispettare, certe condizioni relative alle sue attività operative. Sono escluse quelle forme di assistenza pubblica alle quali non può ragionevolmente essere associato un valore e le operazioni con gli enti pubblici che non possono essere distinte dalle normali attività commerciali della società.

I contributi pubblici si possono distinguere in:

  • contributi in conto capitale, per il cui ottenimento è condizione essenziale che l'entità acquisti, costruisca o comunque acquisisca attività immobilizzate;
  • contributi in conto esercizio, diversi da quelli in conto capitale.

I contributi pubblici devono essere rilevati, con un criterio sistematico, nel conto economico negli esercizi in cui la società rileva come costi le relative spese che i contributi intendono compensare e solo nel momento in cui esiste una ragionevole certezza che:

  • c) l'entità rispetterà le condizioni previste; e
  • d) i contributi saranno ricevuti.

La Banca iscrive i contributi pubblici in conto capitale nello stato patrimoniale come ricavo differito nella voce 80. "Altre passività" e rileva la quota parte di competenza dell'esercizio nel conto economico nella voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" durante la vita utile del bene.

I contributi in conto esercizio sono presentati nel conto economico nella voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" oppure vengono dedotti dal costo correlato se tale compensazione consente di riflettere in modo più appropriato la sostanza dell'operazione.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

Per i titoli emessi, sono considerati nel calcolo del costo ammortizzato le commissioni di collocamento dei prestiti obbligazionari pagate a terzi, le quote pagate alle borse valori, i compensi pagati alla Società di revisione per l'attività svolta a fronte di ogni singola emissione e, più in generale, i costi sostenuti per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti, consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

I Decreti Legge n. 18/2020 (c.d. "Cura Italia") e n. 34/2020 (c.d. "Rilancio")36 hanno introdotto nell'ordinamento italiano misure fiscali di incentivazione connesse sia con spese per investimenti (es. eco e sismabonus) sia con spese correnti (es. canoni di locazione di locali ad uso non abitativo). che sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta e che si applicano a famiglie o imprese (in alcuni casi raggiunge anche il 110%). Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Per l'eco ed il sisma bonus, oltre che per gli altri incentivi per interventi edilizi, è possibile usufruire dell'incentivo anche tramite sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, al quale verrà riconosciuto un credito d'imposta. La maggior parte dei crediti d'imposta oggetto delle misure d'incentivo sono cedibili a terzi acquirenti, che li utilizzeranno secondo la specifica disciplina prevista. Nessuno dei crediti in oggetto è rimborsabile direttamente dallo Stato, in quanto gli stessi possono essere utilizzati in compensazione senza possibilità di riportare a nuovo, né chiedere a rimborso, la quota parte non compensata nell'anno di riferimento per motivi di incapienza.

La contabilizzazione dei crediti d'imposta acquistati da un soggetto terzo (cessionario del credito d'imposta) non è riconducibile ad uno specifico principio contabile internazionale. Lo IAS 8 prevede che, nei casi in cui vi sia una fattispecie non esplicitamente trattata da un principio contabile IAS/IFRS, la direzione aziendale definisca un'accounting policy idonea a garantire un'informativa rilevante e attendibile di tali operazioni.

A tal fine la Banca, tenendo in considerazione le indicazioni espresse dalle Autorità37 , si è dotata di un'accounting policy che fa riferimento alla disciplina contabile prevista dall'IFRS 9, considerando che i crediti d'imposta in questione sono, sul piano sostanziale, assimilabili a un'attività finanziaria.

Il credito d'imposta viene inizialmente rilevato al suo fair value, corrispondente al prezzo dell'operazione, comprensivo dei costi iniziali direttamente attribuibili all'operazione, e successivamente misurato con un modello contabile basato sull'IFRS 9 corrispondente ad un business model "Held To Collect", che prevede la misurazione al costo ammortizzato, in quanto ritenuto più idoneo a fornire un'informativa rilevante e attendibile, considerando che le attuali intenzioni della Banca sono quelle di ottenere un rendimento lungo tutta la durata dell'operazione. Il tasso di interesse effettivo viene calcolato stimando i cash flow attesi, tenuto conto di tutti i termini relativi al credito d'imposta, compreso le compensazioni attese e il fatto che il credito d'imposta non utilizzato in ciascun periodo di compensazione sarà perso.

Ad ogni reporting period verranno rilevati a conto economico i proventi di competenza del periodo, ammortizzando secondo una logica finanziaria la differenza fra il valore nominale del credito d'imposta acquistato e l'importo riconosciuto al cliente maggiorato dei costi diretti iniziali connessi alla pratica.

L'eventuale revisione delle stime dei cash flow attesi comporta il ricalcolo del valore contabile lordo del credito d'imposta come il valore attuale dei nuovi cash flow attualizzati all'originario tasso di interesse effettivo, come previsto dal paragrafo B5.4.6 dell'IFRS 9. Eventuali anticipazioni rispetto alle compensazioni stimate originariamente generanno delle riprese di valore, mentre eventuali posticipi genereranno delle rettifiche di valore, che verranno rilevate nell'utile (perdita) d'esercizio.

Il credito d'imposta non è assoggettato ad impairment secondo le regole definite dall'IFRS 9, in quanto l'operazione non espone la Banca ad un rischio di credito.

Come specificato dal documento congiunto delle Autorità, tenuto conto che i crediti d'imposta acquistati non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, la classificazione più appropriata, ai fini della presentazione in bilancio, è quella residuale nella voce di bilancio 120. "Altre attività", mentre i proventi determinati con il tasso di interesse effettivo vengono rilevati nella voce 10. "Interessi attivi e proventi assimilati". Nella medesima voce vengono rilevati gli utili/perdite determinati dalla revisione delle stime in merito ai cash flow attesi, ad eccezione di quelli derivanti dal mancato utilizzo dei crediti d'imposta acquistati che vengono rilevati nella voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione".

In caso di cessione a terzi, la differenza fra il prezzo incassato e il costo ammortizzato residuo alla data di cessione verrà rilevato nella voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);

36 Convertiti in legge, con modificazioni, rispettivamente dalla Legge n. 27 del 24 aprile 2020 e dalla Legge n. 77 del 17 luglio 2020.

37 Banca d'Italia, Consob e IVASS hanno pubblicato in data 5 gennaio 2021 il documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti".

• "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model della Banca è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (Risk Appetite Framework) stabilito annualmente dalla Banca. Tuttavia, la Banca può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, la Banca ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

La Banca ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti principali attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente, ecc.);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday" e istituzionale;
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, ad eccezione del repricing periodico dei tassi d'interesse, e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;

• sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, non si procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente Bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (Impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Banca ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile38. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" 39 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali utilizzando i parametri creditizi forniti da Moody's Analytics.

Con riferimento alla perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove

38 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

39 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento alle controparti istituzionali con cui il Gruppo svolge attività creditizia, a partire da gennaio 2021 la Banca ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dalla Banca a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni la Banca si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno, apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee.

Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA. Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

• Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni qualora l'ammontare del capitale, degli interessi o delle commissioni non pagate alla data in cui erano dovute superino entrambe le seguenti soglie: a) limite assoluto pari a 100 euro per le esposizioni retail e pari a 500 euro per le esposizioni diverse da quelle retail; b) limite relativo dell'1% dato dal rapporto tra l'ammontare complessivo scaduto e/o sconfinante e l'importo complessivo di tutte le esposizioni creditizie verso lo stesso debitore. Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Leasing IFRS16

Un contratto è, o contiene, un leasing se, in cambio di un corrispettivo, conferisce il diritto di controllare l'utilizzo di un'attività specificata per un periodo di tempo. L'IFRS 16 fornisce una definizione di leasing basata sulla nozione di controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti dei leasing: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene oggetto del contratto. Rientrano nella definizione di leasing, oltre ai contratti di leasing propriamente detti, anche quelli di affitto, noleggio, locazione e comodato.

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Il modello contabile da applicarsi da parte del locatario prevede che, per tutte le tipologie di leasing (leasing operativo e leasing finanziario) debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

Con riferimento, invece, al modello contabile che deve applicare il locatore, il principio contabile prevede la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Locatario

Al momento dell'iscrizione iniziale l'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione, è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing alla data di decorrenza dello stesso, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario (ove esistenti). I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti ed eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile (per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 6- Attività materiali).

La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata. Si precisa inoltre che le componenti non leasing sono separate dalle componenti leasing e rilevate a conto economico per competenza secondo il principio contabile applicabile e che nel conto economico sono rilevati anche i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing.

Locatore

I contratti di locazione stipulati dalla Banca sono stati classificati come leasing operativo, pertanto i pagamenti ricevuti sono rilevati come proventi con un criterio a quote costanti nella voce di conto economico 200 "Altri oneri/proventi di gestione". Le attività sottostanti oggetto del contratto di leasing operativo sono ammortizzate e assoggettate al processo di verifica di perdite per riduzione di valore in modo analogo alle attività simili (per maggiori dettaglio si rimanda al paragrafo 6- Attività materiali).

Per maggiori dettagli in merito alle operazioni di leasing si rimanda alla parte M – Informativa sul leasing, contenuta nella presente nota integrativa.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico consolidato relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nella voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Operazioni TLTRO III - Targeted Longer Term Refinancing Operations III

Le operazioni TLTRO III sono strumenti non convenzionali di politica monetaria che permettono agli enti creditizi dell'Eurosistema di finanziarsi a lungo termine a tassi molto vantaggiosi, con l'obiettivo di aumentare l'erogazione di prestiti a favore di imprese e consumatori dell'area euro.

Le passività relative alle operazioni TLTRO III sono iscritte nelle "Passività finanziarie al costo ammortizzato" e misurate al costo ammortizzato, applicando le previsioni contenute nell'IFRS 9. La Banca valuta il tasso di interesse come un tasso di mercato specifico per tali tipologie di operazioni, realizzate nell'ambito degli interventi di politica monetaria poste in essere dalla Banca Centrale Europea, che ne definisce il livello.

Il tasso d'interesse effettivo è determinato sulla base dei cash flow attesi, in modo distinto per singola operazione, nei quali sono incluse le previsioni di mantenimento dei "prestiti idonei netti", per l'ottenimento dell'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, verificati attraverso l'utilizzo di un approccio statistico che ne ipotizza la probabilità di raggiungimento con un adeguato livello di confidenza e supportati dalle stime previsionali.

Le operazioni TLTRO III sono assimilate alle passività finanziarie a tasso variabile, pertanto la modifica dei cash flow attesi conseguenti alla variazione del tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale è rilevata in base alle previsioni contenute nell'IFRS 9, il quale prevede che i flussi finanziari siano rideterminati periodicamente per riflettere le variazioni dei tassi di interesse di mercato e ciò altera il tasso di interesse effettivo. La rideterminazione dei futuri pagamenti di interessi non ha alcun effetto significativo sul valore contabile della passività. La modifica dei cash flow attesi relativi all'extra remunerazione prevista nei periodi di interesse speciale, conseguenti alle modifiche nelle stime dei pagamenti dovute alla revisione della valutazione del raggiungimento dei criteri di ammissibilità, comporta invece la rideterminazione del valore contabile della passività.

Si evidenzia che in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha sottoposto un quesito all'IFRS Interpretations Committee (IFRS-IC) in merito alle modalità di contabilizzazione delle operazioni TLTRO III con particolare riferimento ai seguenti aspetti: applicabilità alle operazioni in oggetto dell'IFRS 9 o dello IAS 20, modalità di contabilizzazione degli interessi nei cosiddetti "special interest period" e trattamento contabile dei cambiamenti di stima (sia a seguito di modifiche contrattuali che in merito al raggiungimento dei benchmark che permettono di beneficiare dei tassi migliorativi) sui quali l'IFRS-IC al momento non si è ancora espresso in modo definitivo.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che consistono nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

In eventuali accordi di pagamenti basati su azioni e regolati per cassa, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime e iscritte a conto in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando tutte le variazioni di fair value nel conto economico.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non siano sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che

implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale in voce 130. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 12 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Write–off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

La Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi passivi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a:
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione, a meno che tale data non sia nota o l'informazione non sia immediatamente disponibile, nel qual caso è ammessa la rilevazione al momento dell'incasso;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali.

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • o
  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, la Banca procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che la Banca prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che la Banca utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza, la gestione di OICR o prodotti assicurativi) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dalla Banca in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat, prelievi Visa debit, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.), o in misura percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la modifica del proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie e impongono, di conseguenza, la riclassifica di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni della Banca e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza la Banca modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2021 la Banca non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dalla Direzione CRO, che in qualità di funzione di controllo dei rischi, è indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

Il framework normativo interno è costituito da una Global Policy e da un Manuale operativo: la prima definisce l'insieme di principi e regole che sovraintendono il quadro di riferimento per la misurazione del fair value ed il processo di verifica indipendente dei prezzi, il secondo ne definisce in dettaglio il processo ed identifica le specifiche tecniche di valutazione del Fair Value nonché le metodologie per la verifica indipendente del prezzo per ogni tipologia di strumento detenuto dalla Banca.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Tra i metodi di valutazione ammessi dalla Banca si citano:

  • Discounted cash flow: le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.
  • Modello di determinazione del prezzo delle opzioni: le tecniche di valutazione degli Option model sono generalmente utilizzate per strumenti nei quali il detentore ha un diritto o un obbligo contingente basato sul verificarsi di un evento futuro, come il superamento da parte del prezzo di un'attività di riferimento di un prezzo di strike predeterminato. Gli Option model stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità dei rendimenti sottostanti ed il prezzo dello strumento sottostante.
  • Approccio di Mercato: è una tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Adjusted Net Asset Value (NAV): il NAV è la differenza tra il valore totale delle attività del fondo e le passività. Un aumento di tale valore, ceteris paribus, risulta in un aumento del fair value.

Fair value Adjustments

Quando gli strumenti finanziari non sono quotati su mercati attivi, essendo il fair value determinato attraverso modelli valutativi, possono rendersi necessari degli aggiustamenti di valore per tener conto dell'incertezza valutativa o la difficoltà di smobilizzo di particolari posizioni finanziarie. Tali rettifiche (Fair Value Adjustments, FVA) rappresentano la correzione al fair value teorico, determinato utilizzando una tecnica di valutazione, per i fattori non inclusi nel valore attuale netto di base che gli operatori di mercato valuterebbero al fine della costruzione di un exit price dello strumento.

Gli aggiustamenti possono essere calcolati come componenti additive della valutazione oppure essere incluse direttamente nella valutazione. Nel caso in cui la Banca dovesse acquisire strumenti la cui valutazione renda necessario il calcolo di aggiustamenti di valore, la Direzione CRO provvede alla stima di questi ultimi prendendo in considerazione le seguenti fonti di rischio: Close out cost, market liquidity, model risk, CVA/DVA.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente.

Con riferimento all'informativa quantitativa richiesta dall'IFRS 13 sugli input non osservabili significativi utilizzati nella valutazione delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3, si precisa che la Banca non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e nei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per i quali si rimanda al successivo paragrafo "Titoli di capitale".

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value è determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Il fair value dei contratti derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value è determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

La determinazione del fair value degli strumenti finanziari e il relativo processo di verifica indipendente dei prezzi sono disciplinati a livello di Gruppo da una specifica Global Policy e da una Global Operational Regulation. Con particolare riferimento ai derivati OTC, occorre distinguere tra i derivati che la Banca negozia in contropartita diretta con la clientela, principalmente riconducibili a CFD (Contract for Difference) e opzioni (daily options e knockout options), e quelli che la Banca negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie.

Per il calcolo del prezzo dei CFD (Contract for Difference) la Banca utilizza regole contrattualizzate e dati provenienti da Info Provider secondo le specifiche fornite dalle funzioni di business. Per le knockout options, il modello di determinazione del prezzo è lo stesso che è applicato al cliente, al quale si offre un prodotto con payoff lineare e di facile comprensione. La valutazione delle opzioni da parte delle funzioni di controllo dei rischi competenti ai fini IPV è svolta utilizzando le best practices di mercato (es. Hull per le opzioni esotiche). Il modello di determinazione del prezzo delle opzioni si basa sulla formula di Black & Scholes, che considera i seguenti input:

• current price del sottostante "St";

  • strike "K";
  • barriera "L" (nel caso di opzioni esotiche come le Barrier Options);
  • tasso interesse "r";
  • volatilità "σt".

Infine, per gli strumenti derivati di tipo asset swap e Interest Rate Swap, che la Banca negozia a titolo di copertura con altre istituzioni finanziarie, il fair value è determinato tramite l'utilizzo di un sistema di Position Keeping, che applica il metodo del Discounting Cash Flow. Il valore attuale netto del derivato, che è rilevato quotidianamente, è utilizzato per adempiere agli obblighi di compensazione in conformità alla normativa EMIR e a quanto convenuto tra le controparti. Il fair value è controllato nell'ambito del processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) dalla Direzione CRO. Quest'ultima infatti effettua trimestralmente un confronto tra le curve fornite dalla funzione Tesoreria e quelle considerate set di riferimento per la valutazione delle posizioni di Bilancio.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" e class "A", la Banca ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; con riferimento alla valutazione al 31 dicembre 2021 per le preferred shares class "C" tale fattore è stato determinato pari al 7,87%, stimando al 31 dicembre 2021 il "litigation risk" in misura pari allo 1,87% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato utilizzando un modello valutativo basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate. Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando modelli e metodi valutativi applicati in analisi multi-scenario. Gli scenari ipotizzati recepiscono le più recenti notizie stampa riguardanti le offerte non vincolanti giunte al Fondo per l'acquisizione dell'intera partecipazione detenuta. Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

La Banca può detenere investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti da società del Gruppo. I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile. I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Di seguito si riepilogano, per tipologia di strumento finanziario, le principali informazioni sui modelli di valutazione utilizzati per la valutazione delle attività e passività valutate al fair value su base non ricorrente.

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value su base ricorrente, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, la determinazione del fair value delle attività e passività che non sono generalmente scambiate, come ad esempio crediti e debiti, si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, diverse da quelle il cui fair value è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi alle quali è assegnato il livello 1, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti.

Il fair value delle poste a vista, convenzionalmente ricondotte nelle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ad eccezione dei crediti a vista verso banche e banche centrali che solo rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", e delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Il fair value dei crediti deteriorati è stato determinato considerando che il valore di realizzo espresso dal valore netto di bilancio rappresenti la miglior stima dei flussi di cassa futuri prevedibili attualizzati alla data di valutazione; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva, infine, che ai titoli emessi da UniCredit S.p.A. contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 2. Il fair value è stato determinato utilizzando la metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di

credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato.

Il fair value delle passività finanziarie a vista, convenzionalmente ricondotte nelle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, e delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali passività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Cassa e disponibilità liquide

Il fair value dei crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide" è approssimato uguale al valore di bilancio; a tali attività è assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Descrizione degli input utilizzati nella misurazione del fair value degli strumenti di Livello 2 e 3

Si riporta di seguito la descrizione dei principali input significativi utilizzati nella misurazione del fair value delle attività e passività valutate al fair value su base ricorrente e non ricorrente appartenenti ai Livelli 2 e 3 della gerarchia del fair value.

Gli input di Livello 2 sono prezzi diversi da quelli quotati di Livello 1 che sono osservabili sia direttamente sia indirettamente per le attività o le passività. In particolare può trattarsi di:

  • prezzi quotati in mercati attivi per attività o passività simili;
  • prezzi quotati in mercati che non sono attivi per attività o passività simili o identiche;
  • input diversi dai prezzi quotati che sono osservabili per attività o passività (ad esempio: tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente citati; volatilità implicite; spread creditizi);
  • input confermati da dati di mercato che non possono essere direttamente osservati, ma basati su o supportati da dati di mercato.

I fattori di Livello 2 devono essere osservabili (direttamente o indirettamente, ad esempio attraverso conferme con i dati di mercato) per tutta la durata contrattuale dell'attività o passività oggetto di valutazione. Sono inseriti nel Livello 2 i fattori di mercato che potrebbero non essere direttamente osservabili ma che si basano o sono supportati da dati di mercato osservabili, poiché tali fattori sono meno soggettivi dei fattori non osservabili classificati come Livello 3. Esempi di strumenti di Livello 2 sono obbligazioni il cui valore è derivato da una obbligazione simile quotata in borsa, Interest Rate Swap Over-the-Counter valutati a partire da un modello i cui input sono osservabili, obbligazioni societarie, titoli garantiti da attività, titoli di debito ad alto rendimento così come alcuni prodotti strutturati in cui i fattori della valutazione si basano principalmente sulle informazioni di prezzi facilmente disponibili.

Gli input di valutazione di Livello 3 non sono osservabili ed assumono rilevanza in assenza di input di Livello 1 e 2. Data l'esigenza di stimare un prezzo di realizzo (exit price) alla data di valutazione anche per gli strumenti classificati in gerarchia 3, tali input sono sfruttati da modelli valutativi sviluppati internamente.

Esempi di fattori di Livello 3 per attività e passività sono i seguenti:

  • volatilità storica, quando non è possibile osservare la volatilità implicita (es. di opzioni simili in quanto non sufficientemente liquide). La volatilità storica in genere non rappresenta le attuali aspettative degli operatori di mercato circa la volatilità futura, anche se è l'unica informazione disponibile per valutare un'opzione;
  • previsioni finanziarie sviluppate utilizzando i dati propri nel caso in cui non ci fossero le informazioni disponibili;
  • correlazione tra attività non liquide. Ci sono diversi tipi di input di correlazione, tra cui la correlazione di credito, la correlazione cross-attività (ad esempio correlazione tra equity e interest rate) e la correlazione tra attività dello stesso tipo (ad esempio correlazione tra tassi di interesse) che generalmente vengono utilizzati per valutare strumenti ibridi ed esotici;
  • credit spread quando non è osservabile o non può essere avvalorato da dati di mercato osservabili.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Market & Liquidity Risk e di Liquidità della Banca con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

Con riferimento all'analisi di sensitività delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3 richiesta dall'IFRS 13, si precisa che la Banca non detiene posizioni significative in strumenti finanziari classificati nella gerarchia di fair value 3, ad eccezione delle esposizioni nelle preferred shares di Visa INC class "C" e nei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per i quali si rimanda al precedente paragrafo "Titoli di capitale".

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi per attività o passività identiche a cui il Gruppo può accedere alla data di valutazione. Un mercato attivo è tale se le operazioni relative all'attività o alla passività oggetto di valutazione si verificano con una frequenza e con volumi sufficienti a fornire informazioni utili per la determinazione del prezzo su base continuativa;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi, diversi dai prezzi di mercato già inclusi nel Livello 1. Gli input sono considerati osservabili se sono sviluppati sulla base di informazioni disponibili al mercato riguardanti eventi o transazioni correnti e riflettono le assunzioni che le controparti di mercato utilizzerebbero per valutare l'attività o la passività;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input, diversi da quelli inclusi nel Livello 1 e nel Livello, non osservabili su mercati attivi. Gli input non osservabili devono comunque riflettere le assunzioni che i partecipanti al mercato utilizzerebbero nella valutazione dell'attività o passività, incluse le assunzioni sul rischio.

Il trasferimento di livello di fair value delle attività e passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente può avvenire nel caso in cui cambino gli input utilizzati dal modello di valutazione (ad esempio se per uno strumento non è più disponibile la quotazione su un mercato attivo). Qualora per la valutazione di uno strumento ci si avvalga di una tecnica di valutazione che utilizza input riconducibili a diversi livelli della gerarchia, lo strumento è classificato interamente nello stesso livello di gerarchia in cui è classificato l'input di Livello più basso significativo per la valutazione. Un input di valutazione non è considerato significativo ai fini dell'assegnazione della gerarchia di fair value se i restanti input determinano il 90% del valore di fair value dello strumento.

A.4.4 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalazione con riferimento alle previsioni contenute nell'IFRS 13 paragrafi 48, 93 lettera (i) e 96.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2021 31/12/2020
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
16.967 3.348 5.347 13.563 3.491 10.521
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 16.894 3.346 - 13.506 3.491 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 73 2 5.347 57 - 10.521
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
39.012 - 5 143.693 - 5
3. Derivati di copertura - 127.448 - - 19.003 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 55.979 130.796 5.352 157.256 22.494 10.526
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2.486 1.931 - 4.028 1.843 18
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 57.313 - - 214.388 -
Totale 2.486 59.244 - 4.028 216.231 18

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio corrente non vi sono stati trasferimenti significativi di attività finanziarie fra la gerarchia di fair value 1 e 2.

Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 sulla misurazione del fair value

La crisi determinata dalla pandemia da COVID-19 non ha avuto un impatto in termini di misurazione del fair value. In particolare, non sono state rilevate riduzioni/scomparse di prezzi quotati su mercati attivi (Livello 1) e/o di input osservabili (Livello 2), né trasferimenti tra i vari livelli della gerarchia del fair value per strumenti finanziari nei quali la Banca detiene investimenti significativi.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per
la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate
al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 10.521 - - 10.521 5 - - -
2. Aumenti 1.013 287 - 726 - - - -
2.1. Acquisti 287 287 - - - - - -
2.2. Profitti imputati a: 726 - - 726 - - - -
2.2.1. Conto Economico 726 - - 726 - - - -
- di cui plusvalenze 379 - - 379 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (6.187) (287) - (5.900) - - - -
3.1. Vendite (5.409) (277) - (5.132) - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (778) (10) - (768) - - - -
3.3.1. Conto Economico (778) (10) - (768) - - - -
- di cui minusvalenze (768) - - (768) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 5.347 - - 5.347 5 - - -

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Passività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al fair
value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 18 - -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2. Perdite imputate a: - - -
2.2.1. Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2. Patrimonio Netto X - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (18) - -
3.1. Rimborsi - - -
3.2. Riacquisti (11) - -
3.3. Profitti imputati a : (7) - -
3.3.1. Conto Economico (7) - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2. Patrimonio Netto X - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate al 31/12/2021 31/12/2020
fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.868.131 20.783.239 4.235.999 6.579.833 28.816.987 18.800.104 5.909.192 5.251.577
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 1.764 2.292 1.872 2.367
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Totale 30.869.895 20.783.239 4.235.999 6.582.125 28.818.859 18.800.104 5.909.192 5.253.944
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 31.558.409 489.712 1.032.069 30.026.915 29.415.180 942.853 28.465.364
2. Passività associate ad attività in via di dismissione
Totale 31.558.409 489.712 1.032.069 30.026.915 29.415.180 - 942.853 28.465.364

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Come descritto in precedenza, le attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio.

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value.

Normalmente, il fair value di uno strumento finanziario, alla data di rilevazione iniziale, è pari al prezzo pagato/importo erogato per l'acquisizione delle attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Tale affermazione è generalmente riscontrabile nel caso di transazioni riferibili a strumenti finanziari appartenenti alla gerarchia di fair value livello 1 e anche livello 2, considerando che i prezzi sono normalmente derivati indirettamente dal mercato.

Nel caso del livello 3, invece, sussiste una parziale discrezionalità nella determinazione del fair value, ma proprio a causa dell'assenza di inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione, l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo della transazione. In quest'ultimo caso, tuttavia, la successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrato nel momento della prima valutazione, definita anche come "Day one profi/loss". Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10 1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021 31/12/2020
a) Cassa 335 7
b) Conti correnti e depositi a vista presso Banche Centrali 1.256.399 1.760.341
c) Conti correnti e depositi a vista presso banche 186.057 246.000
Totale 1.442.791 2.006.348

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 della composizione della voce "Cassa e disponibilità liquide" è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", che, coerentemente con la corrispondente voce dell'attivo di Stato patrimoniale, prevede che tutti i crediti a vista, nella forma tecnica di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria) siano rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", mentre in precedenza includeva solo i crediti a vista presso banche centrali. In particolare, nel Bilancio 2020 i conti correnti e depositi a vista presso banche, indicati nella tabella sopra riportata alla lettera c) per un importo di 246.000 migliaia di euro, erano stati rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" verso banche.

La voce "b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) e TIPS (Target Instant Payment Settlement) presso Banca d'Italia.

La voce "c) Conti correnti e depositi a vista presso banche" è costituita dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 14.792 - - 9.942 - -
3. Quote di O.I.C.R. 5 - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 14.797 - - 9.942 - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 2.097 3.346 - 3.564 3.491 -
1.1 di negoziazione 2.097 3.346 - 3.564 3.491 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 2.097 3.346 - 3.564 3.491 -
Totale (A+B) 16.894 3.346 - 13.506 3.491 -

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di capitale presenti nel portafoglio di proprietà sono utilizzati principalmente per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte in contropartita dei clienti e, in misura inferiore, possono derivare dall'attività di internalizzazione e sono destinati ad essere negoziati nel breve periodo.

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities. nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali al fine di coprire gestionalmente i suddetti contratti derivati, le Opzioni Knock Out e i Turbo Certificates emessi, per un importo complessivo pari a 3.310 migliaia di euro (3.352 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 2.133 migliaia di euro (3.702 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 14.792 9.942
a) Banche - 7
b) Altre società finanziarie 1.153 300
di cui: imprese di assicurazione - 2
c) Società non finanziarie 13.639 9.635
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 5 -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 14.797 9.942
B. Strumenti derivati - -
a) Controparti Centrali 93 38
b) Altre 5.350 7.017
Totale (B) 5.443 7.055
Totale (A+B) 20.240 16.997

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 72 2 - 50 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 72 2 - 50 - -
2. Titoli di capitale 1 - 5.347 7 - 10.521
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 73 2 5.347 57 - 10.521

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 4.884 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2021 pari a 350 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 457 migliaia di euro (di cui 152 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 305 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2021 per effetto della valutazione al fair value di 793 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa.

Le preferred shares di Visa INC class "A" presenti nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" al 31 dicembre 2020 sono state vendute nel corso dell'esercizio 2021.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 2 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia) (Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Titoli di capitale 5.348 10.528
di cui: banche 1 1
di cui: altre società finanziarie 5.341 10.516
di cui: società non finanziarie 5 11
2. Titoli di debito 74 50
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 71 47
c) Banche 3 3
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 5.422 10.578

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 39.012 - - 143.693 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 39.012 - - 143.693 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 39.012 - 5 143.693 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"40. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale Totale
31/12/2020
31/12/2021
1. Titoli di debito 39.012 143.693
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 39.012 143.693
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5 5
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5 5
- altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 5 5
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 39.017 143.698

40 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in
migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o originate
Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 39.018 - - - - (6) - - - -
Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31/12/2021 39.018 - - - - (6) - - - -
Totale 31/12/2020 143.710 143.710 - - - (17) - - - -

3.3a Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2020
Tipologia
operazioni/Valori
31/12/2021
Valore di bilancio
Fair value Valore di bilancio
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso
Banche Centrali
298.040 - - - - 298.040 271.500 - - - - 271.500
1. Depositi a
scadenza
- - - X X X - - - X X X
2. Riserva
obbligatoria
298.040 - - X X X 271.500 - - X X X
3. Pronti contro
termine
- - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso
banche
5.449.467 - - 1.438.943 3.991.717 71.823 7.716.781 - - 1.756.035 5.860.094 242.923
1. Finanziamenti 71.823 - - - - 71.823 242.923 - - - - 242.923
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
59.509 - - X X X 33.368 - - X X X
1.3. Altri
finanziamenti
12.314 - - X X X 209.555 - - X X X
- Pronti contro
termine attivi
222 - - X X X 1.122 - - X X X
- Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 12.092 - - X X X 208.433 - - X X X
2. Titoli di debito 5.377.644 - - 1.438.943 3.991.717 - 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di
debito
5.377.644 - - 1.438.943 3.991.717 - 7.473.858 - - 1.756.035 5.860.094 -
Totale 5.747.507 - - 1.438.943 3.991.717 369.863 7.988.281 - - 1.756.035 5.860.094 514.423

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 della composizione merceologica dei crediti verso banche è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", che, coerentemente con la corrispondente voce dell'attivo di Stato patrimoniale, prevede che tutti i crediti a vista, nella forma tecnica di conti correnti e depositi, verso banche e banche centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria) siano rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide", mentre in precedenza i crediti a vista presso banche erano inclusi nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". In particolare, nel Bilancio 2020 i conti correnti e depositi a vista presso banche erano inclusi nel punto B. Crediti verso banche 1. Finanziamenti 1.1 Conti correnti per un importo di 246.000 migliaia di euro.

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.6 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 3.960 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (202.393 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e per 8.132 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (6.041 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 3.856.364 migliaia di euro (5.738.917 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Tipologia
operazioni/Valori
Valore di bilancio Valore di bilancio Fair value
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 5.979.387 4.380 - - - 6.209.970 4.513.821 3.530 - - - 4.737.154
1.1. Conti
correnti
2.107.400 2.242 - X X X 1.600.663 2.103 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
193.176 100 - X X X 154.963 51 - X X X
1.3. Mutui 2.478.473 882 - X X X 1.667.948 338 - X X X
1.4. Carte di
credito, prestiti
personali e
cessioni del
quinto
823.203 1.020 - X X X 732.489 871 - X X X
1.5
Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
377.135 136 - X X X 357.758 167 - X X X
2. Titoli di debito 19.136.857 - - 19.344.296 244.282 - 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 -
2.1. Titoli
strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
19.136.857 - - 19.344.296 244.282 - 16.311.355 - - 17.044.069 49.098 -
Totale 25.116.244 4.380 - 19.344.296 244.282 6.209.970 20.825.176 3.530 - 17.044.069 49.098 4.737.154

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2

L3: Livello 3

La voce "Pronti contro termine attivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.7 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

I titoli di debito sono costituiti, principalmente, da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;

• le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Le Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Attività impaired
acquisite o
originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Attività impaired
acquisite o
originate
19.136.857 - - 16.311.355 - -
19.136.857 - - 16.311.355 - -
b) Altre società finanziarie - - - - -
di cui: imprese di assicurazione - - - - -
- - - - - -
5.979.387 4.380 - 4.513.821 3.530 -
5 - - 4 - -
359.610 1 - 342.527 1 -
27.042 - - 20.393 - -
718 21 - 813 18 -
5.619.054 4.358 - 4.170.477 3.511 -
Totale 25.116.244 4.380 - 20.825.176 3.530 -
-
-

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in
migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 24.520.355 - - - - (5.854) - - - -
Finanziamenti 6.346.104 - 15.639 24.540 - (8.620) (3.873) (20.160) - -
Totale 31/12/2021 30.866.459 - 15.639 24.540 - (14.474) (3.873) (20.160) - -
Totale 31/12/2020 28.820.244 23.792.707 13.277 25.489 - (16.306) (3.758) (21.958) - -

4.4a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo
stadio
di cui:
Strumenti
con
basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Write-off parziali
complessivi*
1. Finanziamenti oggetto di concessione
conformi con le GL
124 - - - - (1) - - - -
2. Finanziamenti oggetto di misure di
moratoria in essere non più conformi alle GL
e non valutate come oggetto di concessione
107 - - - - (1) - - - -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di
concessione
- - 773 - - - (11) - - -
4. Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2021
231 - 773 - - (2) (11) - - -
Totale
31/12/2020
16.286 - 1.236 45 - (41) (56) (36) - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value VN Fair Value
31/12/2021 31/12/2020
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 127.448 - 6.228.710 - 19.003 - 620.000
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 127.448 - 6.228.710 - 19.003 - 620.000

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica Investim.
titoli di
debito e
tassi di
interesse
titoli di
capitale e
indici
azionari
valute e
oro
credito merci altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
97.454 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 21.147 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 97.454 - - - - - 21.147 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 8.847 X - X
Totale passività - - - - - - 8.847 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Adeguamento positivo 19.648 55.448
1.1 di specifici portafogli: 19.648 55.448
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 19.648 55.448
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (21.183) -
2.1 di specifici portafogli: (21.183) -
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (21.183) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale (1.535) 55.448

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70 7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione %
Disponibilità
voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Hi-Mtf Sim S.p.A. Milano Milano 20% 20%

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Esistenze inziali 3.000 3.000
B. Aumenti 1.321 -
B.1 Acquisti 1.321 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (26) -
C.1 Vendite - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni (26) -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 4.295 3.000
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

Test di impairment sulle partecipazioni

Come richiesto dai principi IAS/IFRS, l'impairment test delle partecipazioni viene eseguito in caso vi sia l'obiettiva evidenza di una riduzione di valore, in seguito a uno o più eventi che si siano verificati dopo la rilevazione iniziale dell'investimento netto, e tali eventi di perdita abbiano un impatto sui futuri flussi finanziari previsti.

Per le partecipazioni di collegamento e controllo congiunto, il processo di rilevazione dell'obiettiva evidenza di una riduzione di valore prevede la verifica della presenza di indicatori di impairment di natura qualitativa e quantitativa. In presenza di indicatori di impairment, viene determinato il valore recuperabile, rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso, e se quest'ultimo risulta inferiore al valore di iscrizione si procede alla rilevazione dell'impairment.

Le partecipazioni di controllo rilevate nel bilancio separato di FinecoBank sono sottoposte al test di impairment, qualora ne ricorrano i presupposti, mantenendo la coerenza fra le valutazioni effettuate nel bilancio separato e le valutazioni effettuate nel bilancio consolidato.

Per determinare il valore d'uso della partecipazione Hi MTF Sim S.p.A., unica società sottoposta a influenza notevole, è stato utilizzato il modello dei flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF), dove il costo del capitale (ke) è stato calcolato utilizzando i medesimi valori che FinecoBank utilizza all'interno di altri modelli già in uso in altri contesti, ad eccezione del Beta per il quale è stato fatto riferimento ad un paniere di società comparabili.

Per il calcolo del fair value la migliore evidenza è rappresentata dalla recente transazione di acquisto, che ha coinvolto da un lato FinecoBank e dall'altro quattro controparti istituzionali. Per confermare tale fair value, la Capogruppo ha comunque sviluppato dei metodi valutativi (Metodo Misto Patrimoniale-Reddituale e Metodo dei Multipli di Mercato) in linea con le metodologie utilizzate al momento dell'acquisto della partecipazione, variando, ove opportuno, i parametri principali (Ke, Beta, etc.) al fine di renderli omogenei a quelli già in uso in FinecoBank in altri contesti.

I risultati dell'impairment test eseguito sulla partecipazione in Hi-MTF Sim S.p.A. hanno evidenziato un valore recuperabile superiore al valore iscritto in bilancio, pertanto non è stata apportata alcuna rettifica per riduzione di valore. Si ricorda che la valutazione al patrimonio netto al 31 dicembre 2021 ha determinato una svalutazione di 26 migliaia di euro.

La metodologia per la determinazione del valore recuperabile sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2022.

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.8 Restrizioni significative

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.9 Altre informazioni

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Attività di proprietà 84.212 84.368
a) terreni 23.932 23.932
b) fabbricati 39.822 41.050
c) mobili 3.006 2.949
d) impianti elettronici 14.861 13.719
e) altre 2.591 2.718
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 63.530 64.642
a) terreni - -
b) fabbricati 63.212 64.201
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 318 441
Totale 147.742 149.010
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

La Banca ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.764 - - 2.292 1.872 - - 2.367
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 23.932 126.236 17.362 44.469 12.975 224.974
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (20.985) (14.413) (30.750) (9.816) (75.964)
A.2 Esistenze iniziali nette 23.932 105.251 2.949 13.719 3.159 149.010
B. Aumenti: - 12.566 1.356 6.272 731 20.925
B.1 Acquisti - 11.686 1.356 6.271 721 20.034
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 89 - - - 89
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 791 - 1 10 802
C. Diminuzioni: - (14.783) (1.299) (5.130) (981) (22.193)
C.1 Vendite - - - (1) - (1)
C.2 Ammortamenti - (11.809) (1.295) (5.126) (975) (19.205)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- (2) (4) (3) - (9)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - (2) (4) (3) - (9)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate
a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (2.972) - - (6) (2.978)
D. Rimanenze finali nette 23.932 103.034 3.006 14.861 2.909 147.742
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (28.828) (15.660) (32.255) (10.563) (87.306)
D.2 Rimanenze finali lorde 23.932 131.862 18.666 47.116 13.472 235.048
E. Valutazione al costo 23.932 103.034 3.006 14.861 2.909 147.742

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono, oltre alle variazioni derivanti dall'applicazione dell'IFRS16, le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Impianti
Terreni Fabbricati Mobili elettronici Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso - 791 - - 10 781
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso - (2.965) - - (3) (2.968)

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali lorde - 3.600
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.728)
A.2 Esistenze iniziali nette - 1.872
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (108)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - (108)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 1.764
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.836)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.600
E. Valutazione al fair value - 2.292

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2021 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 1.196 migliaia di euro.

Segnaliamo, inoltre, che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.2 Altre attività immateriali 11.519 27.459 11.979 27.459
di cui Software 11.394 - 11.705 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 11.519 27.459 11.979 27.459
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 11.519 27.459 11.979 27.459
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 11.519 117.061 11.979 117.061

Nella tabella sopra riportata è stata aggiunta la voce "di cui Software", come previsto dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", nella quale sono esposti i software che non costituiscono parte integrante di hardware ai sensi dello IAS 38.

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini Fineco.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: altre Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 99.940 27.459 252.128
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (87.961) - (123.088)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 11.979 27.459 129.040
B. Aumenti - - - 6.176 - 6.176
B.1 Acquisti - - - 6.176 - 6.176
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (6.636) - (6.636)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (6.636) - (6.636)
- Ammortamenti X - - (6.636) - (6.636)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 11.519 27.459 128.580
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (94.597) - (129.724)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 106.116 27.459 258.304
F. Valutazione al costo 89.602 - - 11.519 27.459 128.580

Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

9.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2021 la Banca non ha impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

• il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

• l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. Cash Generating Unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistati nel corso dell'esercizio 2019 da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

• anno 2022, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2021);

  • anno 2023, in cui sono state considerate le previsioni finanziarie relative al Piano Strategico 2020-2023 (sottoposto ad approvazione del medesimo Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2021);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2024 al 2028, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2023), tassi di crescita decrescenti fino al 2% di "terminal value" (TV);
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 2010 al 2020 è stato pari al 2,1% (di cui 1,2% dovuto all'inflazione).

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera a 3, 6 o 12 mesi del rendimento del BTP a 10 anni; alla luce della forte riduzione dei tassi di mercato generata dalla pandemia COVID-19 si è ritenuto corretto utilizzare, in deroga alla metodologia, un orizzonte temporale pari a 3 anni per il calcolo della media (pari a 1,47%), in modo che il costo del capitale non risulti eccessivamente impattato dalla riduzione dei tassi che ha caratterizzato il 2020 e il 2021;
  • Equity Risk Premium ERP (Beta *Market Risk Premium): calcolato utilizzando come premio per il rischio offerto dal mercato azionario rispetto all'investimento privo di rischio (Rm-Rf) il valore di 6,20% e come Beta (coefficiente che lega il rendimento dell'azione a quello del mercato azionario) la media 3 anni dell'azione FinecoBank rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP.

Il costo del capitale del 2023 è calcolato considerando come Risk free il rendimento medio atteso del BTP a 10 anni previsto nel 2023 (media a 3 anni, pari a 0,97%); l'ERP è invece mantenuto uguale a quello calcolato per il 2022. Il costo del capitale del 2023 viene poi mantenuto costante fino al TV.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2021. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2022, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2021 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso
di attualizzazione al netto delle
imposte (KE)
Incremento dell'1% del
core tier 1 ratio target
Decremento dell'1% del tasso di
crescita nominale per il calcolo
del terminal value
Decremento
del 5% degli
utili annuali
Utilizzo del core tier1
ratio al 31/12/2021
(18,80%*)
Variazione valore d'uso -18,0% -0,3% -14,4% -5,3% -0,5%

Core Tier 1 consolidato

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even ipotizzando un tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 20 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 70% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 9.414 milioni di euro al 31 dicembre 2021, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 10 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 42.954 migliaia di euro al 31 dicembre 2021, è composta esclusivamente da "Attività fiscali anticipate", già al netto della compensazione con le "Passività fiscali differite" per 2.851 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 34.647 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti", già al netto della compensazione degli acconti IRES e IRAP versati nel corso del 2021. Non sono presenti "Passività fiscali differite" in quanto oggetto di compensazione con le "Attività fiscali anticipate" per 2.851 migliaia di euro.

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Attività fiscali correnti - 5.166
Passività fiscali correnti 34.647 9.574

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale individuale al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 44.757 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 1.048 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 2.146 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 705 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
41.985 28.010
8.791 4.395
19.329 19.736
10.011 -
3.854 3.879
1.048 835
1.048 835
- -
2.772 3.300
45.805 32.145
(2.851) (24.008)
42.954 8.137

10.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamenti in contropartita del conto economico 2.146 26.076
- di cui Avviamento e Marchio 1.938 25.527
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 151 396
- di cui Altro 57 153
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 705 1.682
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 502 507
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 203 1.175
Totale ante compensazione IAS 12 2.851 27.758
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (2.851) (24.008)
Totale - 3.750

10.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 31.310 50.914
2. Aumenti 18.623 7.184
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 18.289 7.137
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 18.289 7.137
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 334 47
3. Diminuzioni (5.176) (26.788)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (5.176) (26.788)
a) rigiri (5.176) (26.788)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge.n.214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 44.757 31.310

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al riallineamento degli avviamenti ex art.110 del D.L. 104/2020, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 per l'anno 2020 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Nella voce "Altri aumenti" sono state allocate le imposte anticipate iscritte in contropartita del fondo imposte e tasse per effetto della riclassifica contabile di alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 160. "Spese Amministrative", pertanto tale effetto non è stato rilevato nella voce 270. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" del conto economico. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente all'utilizzo del fondo rischi ed oneri.

10.3 bis Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 3.299 3.828
2. Aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (527) (529)
3.1 Rigiri (527) (529)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.772 3.299

Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla deduzione delle svalutazioni e perdite su crediti verso la clientela secondo il piano di riassorbimento previsto dal D.L. n. 83 del 2015 come modificato dalla L. n. 145 del 2018 e dalla L. n. 160 del 2019.

10.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 26.075 25.992
2. Aumenti 900 558
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 900 558
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 900 558
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (24.829) (475)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (24.829) (474)
a) rigiri (24.829) (474)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (1)
4. Importo finale 2.146 26.075

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite passive sull'ammortamento del marchio e degli avviamenti. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente al rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti sugli avviamenti oggetto di riallineamento ex art. 110 del D.L. 104/2020.

10.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Importo iniziale 835 798
2. Aumenti 213 233
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 132 233
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 132 233
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 81 -
3. Diminuzioni - (196)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio - (196)
a) rigiri - (196)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 1.048 835

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio si riferiscono alla rilevazione di imposte anticipate per perdite attuariali iscritte a patrimonio netto nell'ambito delle riserve di valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

10.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Importo iniziale 1.682 2.270
2. Aumenti - 427
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio - 427
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - 427
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (977) (1.015)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (977) (1.015)
a) rigiri (977) (1.015)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 705 1.682

Le variazioni in diminuzione delle imposte differite in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alla vendita dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

10.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 11 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 5.397 3.603
Crediti d'imposta acquistati 508.764 -
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 1.359 2.588
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 5.236 6.361
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 14.849 15.632
- titoli e cedole da regolare 1.435 1.135
- altre operazioni 13.414 14.497
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 352.224 258.552
- acconti d'imposta 346.953 254.035
- crediti d'imposta 5.271 4.486
- acconti d'imposta su TFR - 31
Partite in attesa di regolamento 6.480 2.627
Partite in corso di lavorazione 5.900 5.600
- POS, bancomat e Visa debit 5.897 5.591
- Altre 3 9
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 4 14
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
12.931 34.137
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
79.566 30.696
Totale 992.710 359.810

La voce Crediti d'imposta acquistati include il valore di bilancio dei crediti d'imposta acquistati nel corso dell'esercizio 2021 nell'ambito del Decreto Legge 34/2020. Essi includono sia i crediti d'imposta acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti sia acquistati a seguito di cessione da parte di precedenti acquirenti.

Si precisa che fra i Crediti di Imposta ex art. 121 D.L. 34/2020 acquistati da FinecoBank sul mercato secondario, per un importo di bilancio al 31 dicembre 2021 pari a 328.560 migliaia di euro, risultano iscritti anche crediti che sono stati oggetto di sequestro preventivo, per un importo di bilancio di 39.132 migliaia di euro, da parte dell'Autorità giudiziaria in esecuzione di una ordinanza di sequestro nell'ambito di un procedimento penale che riguarda soggetti terzi. Attesa la totale estraneità della Banca ai fatti oggetto di indagine, nel presente Bilancio i suddetti crediti sono rimasti iscritti come crediti fiscali (voce "Crediti d'imposta acquistati"), alla luce del principio secondo cui, ove venga rilevato che il contribuente non aveva diritto alla detrazione, il cessionario che ha acquistato il credito d'imposta in buona fede non perde il diritto ad utilizzarlo (cfr. Agenzia delle Entrate, Circolari n. 24/E dell'8.8.2020 e n. 30/E del 22.12.2020). A tal riguardo, va, inoltre, sottolineato che: i) trattandosi di una sub-cessione, non vi è stato alcun rapporto tra FinecoBank e l'originario beneficiario della detrazione. Pertanto, è da escludere qualsiasi forma di concorso della prima nell'eventuale violazione da parte del secondo dei presupposti necessari per ottenere la detrazione e non è configurabile una responsabilità in via solidale della Banca, ai sensi dell'articolo 121, comma 6, del D.L. 34/2020; ii) sia le clausole e tutele incluse nel contratto di cessione dei crediti in discorso, sia le norme ivi richiamate (in particolare, gli articoli 1260 e seguenti del codice civile) approntano un'adeguata tutela a favore di FinecoBank, che può vantare diritti tanto sul piano dell'eventuale risoluzione della cessione (con le connesse conseguenze restitutorie), tanto su quello risarcitorio. Infine, si segnala che con il decreto legge 25 febbraio 2022, n. 13, pubblicato in G.U. in pari data, all'art. 3 è disposto che, nelle ipotesi in cui i crediti d'imposta di cui agli articoli

121 e 122 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020, non possano essere utilizzati in quanto oggetto di sequestro disposto dall'Autorità giudiziaria, il termine per l'utilizzo delle quote residue al momento del sequestro è aumentato di un periodo pari alla durata del sequestro stesso.

Si evidenzia, inoltre, che al 31 dicembre 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", mentre al 31 dicembre 2020 erano rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", per un importo di 19.529 migliaia di euro. È stata inoltre prevista una specifica evidenza delle operazioni effettuate con carte di debito da addebitare alla clientela, voce "Partite in corso di lavorazione – operazioni POS, bancomat e Visa debit", rappresentate al 31 dicembre 2020 nella voce "Partite definitive non imputabili ad altre voci - altre operazioni".

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Come sopra descritto, le esistenze iniziali sono state modificate in quanto a partire dall'esercizio 2021 i risconti attivi relativi al trattamento incentivante straordinario che la Banca accorda ai consulenti finanziari entranti in Rete sono stati rappresentati nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie".

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi
31/12/2021
Ratei e risconti passivi
31/12/2021
Esistenze iniziali 30.696 9.731
Modifica saldi apertura 19.529 -
Aumenti 58.988 14.423
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 58.988 14.423
Diminuzioni (29.647) (6.268)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) (1) -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (29.646) (6.268)
Rimanenze finali 79.566 17.886

La voce "Aumenti f) altro" include il valore al 31 dicembre 2021 dei ratei e risconti sorti nell'esercizio 2021. La voce "Diminuzioni f) altro" include il rigiro a conto economico, per la quota di competenza dell'esercizio 2021, dei ratei e risconti in essere al 31 dicembre 2020.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal paragrafo 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

(Importi in migliaia)
Durata attese delle obbligazioni di
fare <=1 anno
Durata attese delle obbligazioni di
fare >1 anno
31/12/2021 31/12/2021
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par
120a)
18.542 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non
adempiute (o parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par
120a)
1.311 4.879
Totale 19.853 4.879

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 24.732 migliaia di euro. L'80% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 1.034.228 X X X 949.604 X X X
2. Debiti verso banche 190.985 X X X 115.255 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 62.800 X X X 43.317 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 42.437 X X X 53.422 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 42.437 X X X 53.422 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 3.910 X X X 4.225 X X X
2.6 Altri debiti 81.838 X X X 14.291 X X X
Totale 1.225.213 - 1.032.069 190.985 1.064.859 - 942.640 115.255

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce 1. "Debiti verso banche centrali" include esclusivamente la liquidità ricevuta dalla Banca centrale nell'ambito delle operazioni TLTRO III. In particolare, FinecoBank ha partecipato alla 6^ e 7^ tranche del programma TLTRO III per un importo complessivo di 1.045.000 migliaia di euro.

La voce 2.3.1 "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.6 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
31/12/2021 Totale Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 29.518.974 X X X 28.033.748 X X X
2. Depositi a scadenza 1 X X X 213 X X X
3. Finanziamenti 100.301 X X X 103.584 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 100.301 X X X 103.584 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X - X X X
5. Debiti per leasing 60.824 X X X 61.288 X X X
6. Altri debiti 155.830 X X X 151.488 X X X
Totale 29.835.930 - - 29.835.930 28.350.321 - 213 28.350.109

Legenda:

VB: Valore di bilancio

La voce 3.1 "Finanziamenti - Pronti contro termine passivi" non comprende la forma tecnica del prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia. Tali operazioni sono esposte tra le operazioni "fuori bilancio" nella tabella A.1.7 riportata nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 – Rischio di credito - Informazioni di natura quantitativa della presente nota integrativa.

Le attività e passività finanziarie possono essere oggetto di compensazione quando la società ha correntemente un diritto legale a compensare gli importi rilevati contabilmente e intende estinguere per il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività, come previsto dallo IAS 32.

Oltre a rispettare le previsioni dello IAS 32, la Banca effettua la compensazione delle attività e passività finanziarie solo quando:

  • le operazioni hanno la stessa data esplicita di regolamento definitivo;
  • il diritto di compensare l'importo dovuto alla controparte con l'importo dovuto dalla controparte è legalmente opponibile nel normale svolgimento dell'attività e in caso di default, di insolvenza o di fallimento;
  • le controparti intendono regolare su base netta o in contemporanea ovvero le operazioni sono soggette ad un meccanismo di regolamento che funzionalmente determina l'equivalente di un regolamento netto.

Nella tabella sopra riportata le operazioni di pronti contro termine effettuate sul mercato MTS e regolate attraverso una Controparte Centrale sono state esposte compensate. L'effetto della compensazione è esposto nella tabella "5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" e nella tabella "6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari" riportate nella parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale della presente nota integrativa.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli/Valori Totale
31/12/2020
Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 497.266 489.712 - - - - - -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 497.266 489.712 - - - - - -
2. altri titoli - - - - - - - -
2.1 strutturate - - - - - - - -
2.2 altre - - - - - - - -
Totale 497.266 489.712 - - - - - -

Nel mese di ottobre FinecoBank ha portato a termine il collocamento della sua prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred per un importo complessivo pari a 500 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari allo 0,5%.

Le Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono presentate sulla base del loro fair value e della loro gerarchia di fair value al solo fine di adempiere alle richieste d'informativa di bilancio. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo "A.4 - Informativa sul fair value" riportato nella Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

(Importi in migliaia)
Voci/Scaglioni temporali Fino a 1 anno Da 1 a 2 anni Da 2 a 3 anni Da 3 a 4 anni Da 4 a 5 anni Oltre 5 anni
Debiti per leasing 10.435 9.127 8.919 8.294 7.004 20.954
- Debiti per leasing - Banche 360 383 391 400 409 1.967
- Debiti per leasing - Clientela 10.075 8.744 8.528 7.894 6.595 18.987

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2021 è pari a 11.425 migliaia di euro.

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Fair Value Fair
Value *
VN L1 L2 L3 Value * VN L1
L2
L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 589 272 - - 272 593 467 - 18 485
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 589 272 - - 272 593 467 - 18 485
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 2.214 1.931 - X X 3.561 1.843 - X
1.1 Di negoziazione X 2.214 1.931 - X X 3.561 1.843 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 2.214 1.931 - X X 3.561 1.843 - X
Totale (A+B) X 2.486 1.931 - X X 4.028 1.843 18 X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse e commodities, Knock Out Option e Turbo Certificates emessi, nonché i contratti derivati regolamentati o stipulati con controparti istituzionali utilizzati per la copertura gestionale dei suddetti contratti derivati, per un importo pari a 2.214 migliaia di euro (1.876 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.931 migliaia di euro (3.528 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2021 VN Fair value 31/12/2020 VN
L1 L2 L3 31/12/2021 L1 L2 L3 31/12/2020
A. Derivati finanziari - 57.313 - 2.638.780 - 214.388 - 6.257.777
1) Fair value - 57.313 - 2.638.780 - 214.388 - 6.257.777
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 57.313 - 2.638.780 - 214.388 - 6.257.777

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

(Importi in migliaia)
Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
36.855 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 20.458 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 36.855 - - - - - 20.458 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 7.950 17.714
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 7.950 17.714

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60 Vedi sezione 10 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 183 195
Altri debiti relativi al personale dipendente 12.850 12.788
Contributi previdenziali da versare 7.818 7.012
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 29.826 30.716
Debiti per accordi di pagamento basati su azioni 35 47
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 51.354 49.335
- titoli e cedole da regolare 11.535 11.513
- deleghe di pagamento 27.339 28.777
- altre partite 12.480 9.045
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 102.028 48.532
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 54.332 37.519
- altre 47.696 11.013
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 15.407 23.273
Partite in attesa di regolamento: 88.879 83.525
- bonifici in partenza 88.851 83.522
- POS e bancomat 28 3
Partite in corso di lavorazione: 1.018 662
- bonifici in arrivo 986 647
- altre partite in corso di lavorazione 32 15
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
361 160
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
17.886 9.731
Somme a disposizione della clientela 8.758 3.991
Totale 336.403 269.967

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
A. Esistenze iniziali 4.924 4.810
B. Aumenti 163 125
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 32 40
B.2 Altre variazioni 131 85
C. Diminuzioni (54) (11)
C.1 Liquidazioni effettuate (54) (11)
C.2 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 5.033 4.924
Totale 5.033 4.924

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2021 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2021 31/12/2020
Tasso di attualizzazione 1,00% 0,65%
Tasso di inflazione atteso 1,80% 0,90%
(Importi in migliaia)
Trattamento di fine rapporto: altre informazioni Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Accantonamento dell'esercizio 32 40
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 32 40
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) 131 35
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio 35 (52)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 96 87

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di - 25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 133 migliaia di euro (+2,64%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 128 migliaia di euro (-2,54%). Una variazione di – 25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 77 migliaia di euro (-1,53%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 78 migliaia di euro (+1,56%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100 10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 52 61
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 116.704 112.580
4.1 controversie legali e fiscali 28.288 28.363
4.2 oneri per il personale 5.918 5.088
4.3 altri 82.498 79.129
Totale 116.756 112.641

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 24.552 migliaia di euro (24.627 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.736 migliaia di euro (3.736 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 79.801 migliaia di euro (73.136 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 434 migliaia di euro (416 migliaia di euro al 31 dicembre 2020) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 2.263 migliaia di euro (5.577 migliaia di euro al 31 dicembre 2020), tra i quali, in particolare, gli accantonamenti effettuati per eventi formativi per i consulenti finanziari.

10.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni
e altre garanzie
rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - - 112.580 112.580
B. Aumenti - - 18.442 18.442
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 16.387 16.387
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 415 415
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 41 41
B.4 Altre variazioni - - 1.599 1.599
C. Diminuzioni - - (14.318) (14.318)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (14.278) (14.278)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (40) (40)
C.3 Altre variazioni - - - -
D. Rimanenze finali - - 116.704 116.704

La voce B.1 Accantonamento dell'esercizio include gli accantonamenti netti rilevati nel conto economico. La voce C.1 Utilizzo nell'esercizio include solo gli utilizzi monetari.

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisiti/e
o originati/e
Totale
1. Impegni a erogare fondi 29 - - - 29
2. Garanzie finanziarie rilasciate 23 - - - 23
Totale 52 - - - 52

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Controversie legali e fiscali 28.288 28.363
- Cause in corso 20.635 20.518
- Reclami 3.917 4.109
- Vertenze fiscali 3.736 3.736
Oneri per il personale 5.918 5.088
Altri 82.498 79.129
- Indennità suppletiva clientela 79.801 73.136
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 434 416
- Altri fondi 2.263 5.577
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 116.704 112.580
(Importi in migliaia)
Fondo rischi e oneri Totale Utilizzi Trasferimenti e
altre variazioni
Utili (perdite)
attuariali IAS
19R *
Accantonamenti
netti**
Totale
31/12/2020 31/12/2021
Controversie legali e fiscali 28.363 (2.673) - - 2.598 28.288
- Cause in corso 20.518 (2.508) 572 - 2.053 20.635
- Reclami 4.109 (165) (572) - 545 3.917
- Vertenze fiscali 3.736 - - - - 3.736
Oneri per il personale 5.088 (5.007) - - 5.837 5.918
Altri 79.129 (6.598) - 1.599 8.368 82.498
- Indennità suppletiva clientela 73.136 (1.381) - 1.584 6.462 79.801
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 416 - - 15 3 434
- Altri fondi 5.577 (5.217) - - 1.903 2.263
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.580 (14.278) - 1.599 16.803 116.704

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2021 31/12/2020
Tasso di attualizzazione 1,00% 0,65%
Tasso di incremento salariale 0,00% 0,00%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 2.047 migliaia di euro (+2,57%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.968 migliaia di euro (-2,47%). Una variazione di - 25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 505 migliaia di euro (-0,63%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 517 migliaia di euro (+0,65%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di – 25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 5 migliaia di euro (+1,97%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 5 migliaia di euro (-1,91%). Una variazione di -/+ 25 basis points della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2021 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, tra i quali, in particolare, gli accantonamenti per eventi formativi per i consulenti finanziari. Al 31 dicembre 2020 gli Altri fondi accoglievano, inoltre, gli accantonamenti effettuati per piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari pagati nel corso dell'esercizio 2021.

Sezione 11 – Azioni rimborsabili – Voce 120 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2021 il capitale sociale ammonta a 201.267 migliaia di euro, composto da 609.899.770 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2021 la Banca detiene in portafoglio numero 122.866 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,02% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 1.440 migliaia di euro. Nel corso del 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 820 migliaia di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un importo complessivo di 570 migliaia di euro.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi l'8 febbraio 2021, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 104.629 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2018, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 35 migliaia di euro con efficacia dal 31 marzo 2021;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 241.098 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2018, della seconda tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, attribuite nel 2019, e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2019, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 80 migliaia di euro con efficacia dal 31 marzo 2021.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Capitale sociale 201.267 201.153
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 634.146 648.882
- Riserva legale 40.253 40.229
- Riserva straordinaria 550.415 571.228
- Riserva azioni proprie 1.440 1.189
- Altre riserve 42.040 36.238
(Azioni proprie) (1.440) (1.189)
Riserve da valutazione (5.877) (2.833)
Strumenti di capitale 500.000 500.000
Utile (Perdita) d'esercizio 368.601 323.123
Totale 1.698.633 1.671.072

12.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 609.434.109 -
- interamente liberate 609.554.043 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (119.934) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 609.434.109 -
B. Aumenti 397.795 -
B.1 Nuove emissioni 345.727 -
- a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 345.727 -
- a favore dei dipendenti 327.390 -
- a favore degli amministratori - -
- altre 18.337 -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 52.068 -
C. Diminuzioni (55.000) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (55.000) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 609.776.904 -
D.1 Azioni proprie (+) 122.866 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 609.899.770 -
- interamente liberate 609.899.770 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito dei piani "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA" a favore dei consulenti finanziari e manager di rete della Banca.

12.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.253 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 550.414 migliaia di euro, di cui 86.354 migliaia di euro soggetti ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, appostato in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 1.440 migliaia di euro;
  • Riserve di utili indisponibili ai sensi dell'articolo 6 comma 2 D. Lgs 38/2005, per un ammontare pari a 5.646 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili, in particolare la Riserva straordinaria, per un importo di 114 migliaia di euro. La medesima riserva è stata utilizzata anche a fronte del pagamento dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 6 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Si ricorda che tenuto conto della Raccomandazioni della Banca Centrale Europea BCE/2020/62 del 15 dicembre 2020 e della Banca d'Italia del 18 dicembre 2020, concernente le politiche in materia di distribuzioni dei dividendi e riacquisti di azioni proprie che gli enti creditizi e i gruppi bancari avrebbero dovuto adottare nel contesto economico gravato dell'emergenza COVID-19, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, aveva deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti, convocata per il 28 aprile 2021, l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, pari a 323.123 migliaia di euro.

L'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank del 28 aprile 2021 ha approvato la seguente destinazione dell'utile dell'esercizio 2020 di FinecoBank S.p.A.:

  • alla Riserva Legale per 24 migliaia di euro, pari allo 0,007% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 322.506 migliaia di euro;
  • alla riserva indisponibile ex art. 6 comma 1 lett. a) D. Lgs. 38/2005 per 593 migliaia di euro.

In data 23 luglio 2021, la Banca Centrale Europea ha deciso di non estendere oltre settembre 2021 la Raccomandazione BCE/2020/62, invitando comunque le banche ad adottare prudenza nelle decisioni sui dividendi e sul riacquisto di azioni proprie, considerando con attenzione la sostenibilità del proprio modello di business e senza sottostimare il rischio che perdite aggiuntive potranno in seguito incidere sull'evoluzione del profilo patrimoniale, quando le misure di sostegno adottate giungeranno a scadenza. In data 27 luglio 2021 anche Banca d'Italia ha pubblicato una nuova raccomandazione sulla distribuzione di dividendi e sulle politiche di remunerazione variabile delle banche, che abroga la Raccomandazione del 16 dicembre 2020, con la quale, in linea con la decisione assunta dalla Banca Centrale Europea, ha comunicato che la precedente Raccomandazione sui dividendi e sulle politiche di remunerazione sarebbe rimasta in vigore fino al 30 settembre 2021 e che Banca d'Italia tornerà ad adottare i criteri di valutazione del capitale e dei piani di distribuzione dei dividendi e di riacquisto di azioni da parte delle banche nell'ambito dell'ordinario processo SREP.

Fermo il dialogo allora in corso con la Banca d'Italia, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di 323.247 migliaia di euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. In data 21 ottobre 2021 l'Assemblea degli Azionisti ha approvato la suddetta proposta. La cedola è stata staccata il 22 novembre 2021 e messa in pagamento il 24 novembre 2021.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso del 2021 sono state acquistate 55.000 azioni, per un importo di 820 migliaia di euro, in relazione al "Sistema incentivante 2020 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 11.548, n. 5.527, n. 10.306 e n. 24.687 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", "Sistema Incentivante 2017 PFA", "Sistema Incentivante 2018 PFA" e "Sistema Incentivante 2019 PFA", per un importo complessivo di 570 migliaia di euro. Conseguentemente la Riserva azioni proprie si è incrementata complessivamente di 251 migliaia di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

Nel corso dell'esercizio 2021, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso dalla Banca in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo di 12.778 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità.

Si evidenzia, infine, che con la Legge di stabilità del 2021 è stata espressamente riconosciuta la possibilità di applicare anche all'avviamento e alle altre attività immateriali risultanti in bilancio al 31 dicembre 2019 le previsioni in materia di riallineamento fiscale previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020 relativamente ai beni d'impresa. In tale ambito, il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 giugno 2021, ha deliberato il riallineamento dei valori fiscali degli avviamenti iscritti nel bilancio di FinecoBank al 31 dicembre 2019 per un importo totale di 89.025 migliaia di euro. In ragione del predetto riallineamento, è stato appostato, a valere sulla Riserva straordinaria, un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione per una quota di 86.354 migliaia euro, pari all'importo degli avviamenti riallineati al netto dell'imposta sostitutiva pagata.

Informativa relativa alla disponibilità e distribuibilità del patrimonio netto

In conformità all'art. 2427, comma 7-bis c.c., e secondo il documento n.1 emanato il 25 ottobre 2004 dall'Organismo Italiano di Contabilità, si fornisce l'indicazione analitica delle voci del patrimonio netto distinguendole in relazione alla loro disponibilità, distribuibilità ed al loro utilizzo negli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia)
Natura/descrizione Importo Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
Riepilogo delle utilizzazioni
effettuate nei tre esercizi
precedenti
Per copertura
perdite
Per altre
ragioni
Capitale 201.267
Strumenti di capitale 500.000
Sovrapprezzi di emissione 1.934 A, B, C 1.934 (1)
Riserve:
Riserva legale 40.253 B 40.253
Riserva straordinaria 464.061 A, B, C 464.061 44.786
Riserva straordinaria in sospensione d'imposta 86.354 A, B 86.354 (2)
Riserva connessa ai piani Equity settled 36.392 A, B, C 21.952 19.899
Riserva per azioni proprie 1.440
Riserva da utili indisponibili (art. 6 comma 2 D.Lgs 38/2005) 5.646 B 5.646 (3)
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
410 (4)
Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali benefici definiti
(6.287)
TOTALE 1.331.470 620.200
Quota non distribuibile 132.253
Residua quota distribuibile (Ammontare distribuibile) 487.947

Legenda

A: per aumento di capitale. B: per copertura perdite. C: per distribuzione soci.

Note:

(1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c..

(2) La riserva, per un importo di 86.354 migliaia di euro, è soggetta ad un vincolo di tassabilità in caso di distribuzione, in seguito all'operazione di riallineamento fiscale degli avviamenti previste dall'art. 110 del DL 104 del 2020.

(3) La riserva può essere utilizzata per la copertura delle perdite di esercizio solo dopo aver utilizzato le riserve di utili disponibili e la riserva legale come stabilito dall'art. 6 del D.Lgs. n. 38/05. In tale caso essa è reintegrata accantonando gli utili degli esercizi successivi.

(4) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs 38/2005.

Dal prospetto sopra riportato risulta che l'Ammontare distribuibile è pari a 487.947 migliaia di euro, corrispondente alle riserve in corrispondenza delle quali è stata indicata la lettera C nella colonna "Possibilità di utilizzazione". Si precisa che l'Ammontare distribuibile non include l'utile dell'esercizio 2021, la cui destinazione sarà oggetto di approvazione da parte dell'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2022.

Di seguito si riportano in dettaglio gli utilizzi delle riserve effettuate nei tre esercizi precedenti.

Esercizio 2018:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 228 migliaia di euro per l'aumento di capitale della seconda tranche del piano "2014-2017 Multiyear Plan Top Management", della seconda tranche del Sistema Incentivante 2014 e della prima tranche Sistema Incentivante 2015;
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per il pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 5.958 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 6.548 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della prima tranche del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN".

Esercizio 2019:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 168 migliaia di euro per l'aumento di capitale della terza tranche del piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management", della terza tranche Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016;
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per il pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e del pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili

all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo, rispettivamente, di 1.764 migliaia di euro e 4.818 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità;

• utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 6.790 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della seconda tranche del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN" e della prima tranche del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA".

Esercizio 2020:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per complessivi 211 migliaia di euro per l'aumento di capitale della quarta tranche del piano "2014- 2017 Multi-year Plan Top Management", della quarta tranche Sistema Incentivante 2014, della terza tranche del Sistema Incentivante 2015, della seconda tranche del Sistema Incentivante 2016, della prima tranche del Sistema Incentivante 2017 e della prima tranche azionaria della severance concordata nel 2018 per un dirigente con responsabilità strategiche, attribuite nel 2019, nonché dei costi direttamente attribuibili alle suddette operazioni di aumento di capitale, per un importo di 15 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per il pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo di 12.778 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 4.868 migliaia di euro per la copertura della Riserva negativa derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9;
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 6.561 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN", della seconda tranche del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e della prima tranche del piano "Sistema Incentivante 2017 PFA".

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement41, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

Nel corso dell'esercizio 2021 non sono stati emessi Strumenti di capitale.

12.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

41 Unrated e unlisted.

ALTRE INFORMAZIONI

La tabella "1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie oggetto di valutazione in base alle disposizioni contenute nel principio IFRS9. La tabella "2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate" riporta gli impegni e le garanzie non oggetto di valutazione secondo il suddetto principio.

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate Totale
31/12/2020
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
1. Impegni a erogare fondi 17.791 420 11 - 18.222 22.600
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche - - - - - -
d) Altre società finanziarie - - - - - -
e) Società non finanziarie 55 - - - 55 -
f) Famiglie 17.736 420 11 - 18.167 22.600
2. Garanzie finanziarie rilasciate 27.533 - - - 27.533 20.817
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
c) Banche 17.170 - - - 17.170 17.170
d) Altre società finanziarie - - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - - -
f) Famiglie 10.363 - - - 10.363 3.647

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (17.166 migliaia di euro al 31 dicembre 2020). Si precisa che UniCredit S.p.A. ha rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: deteriorati - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 2.031.840 1.718.119
di cui: deteriorati 85 284
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 1.349 2.138
d) Altre società finanziarie 21.237 34.098
e) Società non finanziarie 613 267
f) Famiglie 2.008.641 1.681.616

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
31/12/2021
Importo
31/12/2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 2 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - 76.524
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.611.751 5.082.729
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito, principalmente titoli di Stato, costituiti a garanzia di operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di debito, in particolare titoli di Stato, costituiti a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività con la Cassa di Compensazione e Garanzia, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito, principalmente titoli di emittenti sovrannazionali, costituiti a garanzia del programma TLTRO III. Si precisa che una parte dei titoli consegnati a garanzia, per un importo di 42.528 migliaia di euro, risultano disponibili in quanto la Banca ha utilizzato un importo inferiore rispetto alla linea di credito concessa dalla Banca centrale;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

Oltre alle attività rappresentate nella tabella sopra riportata, la Banca ha iscritto nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" margini di variazione, margini iniziali e depositi a garanzia, compreso il default fund, a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari per complessivi 257.346 migliaia di euro (452.396 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2021
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 399.705.811
Titoli 116.394.191
a) acquisti 58.893.916
1. regolati 58.555.269
2. non regolati 338.647
b) vendite 57.500.275
1. regolate 57.156.789
2. non regolate 343.486
Contratti derivati 283.311.620
a) acquisti 141.641.905
1. regolati 141.579.113
2. non regolati 62.792
b) vendite 141.669.715
1. regolate 141.608.424
2. non regolate 61.291
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 16.250.020
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 4.133
2. altri titoli 16.245.887
c) titoli di terzi depositati presso terzi 16.250.020
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 23.686.440
4. Altre operazioni 51.723.348
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 51.723.348
a) acquisti 25.701.556
b) vendite 26.021.792

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme
tecniche
Ammontare lordo
delle attività
finanziarie (a)
Ammontare delle
passività
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle attività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2021 31/12/2020
1. Derivati 509 - 509 - 509 - 358
2. Pronti contro termine 3.067.815 3.067.815 - - - - -
3. Prestito titoli 222 - 222 222 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2021 3.068.546 3.067.815 731 222 509 - X
Totale 31/12/2020 2.172.142 2.168.896 3.246 1.348 1.540 X 358

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme
tecniche
Ammontare lordo Ammontare delle
attività
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
delle passività
finanziarie (a)
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi in
contanti posti a
garanzia (e)
Ammontare netto
(f=c-d-e)
31/12/2021
Ammontare netto
31/12/2020
1. Derivati - - - - - - -
2. Pronti contro termine 3.076.242 3.067.815 8.427 8.427 - - -
3. Prestito titoli 66.892 - 66.892 63.492 - 3.400 1.709
4. Altri - - - - - - -
Totale 31/12/2021 3.143.134 3.067.815 75.319 71.919 - 3.400 X
Totale 31/12/2020 2.243.297 2.168.896 74.401 72.692 - X 1.709

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS e regolate tramite una Controparte Centrale. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2021 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 126.970 migliaia di euro ed un fair value negativo di 57.313 migliaia di euro, per i quali è stato ricevuto un margine di variazione di 74.991 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

7. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera sia in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, sia in qualità di prestatore, utilizzando i titoli ricevuti in prestito per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli oppure prestando titoli di proprietà, senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, a clientela istituzionale interessata al possesso temporaneo.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli realizzate dalla Banca in qualità di prestatario con la clientela retail ("Portafoglio remunerato"), la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositati in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli ricevuti in prestito e non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 44.232 migliaia di euro, per un fair value pari a 133.239 migliaia di euro, come dettagliato nella tabella sotto riportata. Si precisa che esclusi i titoli ricevuti in prestito nell'ambito delle operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, rilevate nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Il valore di bilancio dei titoli di proprietà rilevati nelle Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e consegnati in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli ammonta a 1.302.689 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2021
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 2 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 101 10
Altri soggetti 568 39.259 4.292
Totale valore nominale 568 39.362 4.302

Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2021 Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti Ceduti in pronti contro termine passivi Altre finalità Banche - - - Società finanziarie - 27 - Assicurazioni - - - Imprese non finanziarie - 327 18 Altri soggetti 272 118.674 13.921 Totale fair value 272 119.028 13.939

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

(Importi in migliaia)

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

Parte C – Informazioni sul conto economico

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2021
Totale
2020
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico:
4 - - 4 3
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
4 - - 4 3
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
695 - X 695 1.274
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 192.818 75.857 X 268.675 292.614
3.1 Crediti verso banche 59.469 89 X 59.558 99.665
3.2 Crediti verso clientela 133.349 75.768 X 209.117 192.949
4. Derivati di copertura X X (34.309) (34.309) (21.024)
5. Altre attività X X 2.448 2.448 436
6. Passività finanziarie X X X 13.085 5.005
Totale 193.517 75.857 (31.861) 250.598 278.308
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 208 - 208 196
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X - X - -

I dati comparativi dell'esercizio 2020 sono stati riesposti coerentemente con la modifica apportata allo Schema di stato patrimoniale introdotta dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare 262 di Banca d'Italia, che prevede la rilevazione dei conti correnti e dei depositi a vista presso banche nella voce 10. "Cassa e disponibilità liquide". Gli interessi maturati sui suddetti crediti a vista sono rilevati nella voce "5. Altre attività", mentre nel Bilancio 2020 erano stati rilevati nella voce "3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 3.1 Crediti verso banche" per un importo di 370 migliaia di euro.

Nella voce 6. "Passività finanziarie" sono inclusi anche gli interessi maturati sull'operazione di TLTRO III, per un ammontare pari a 10.376 migliaia di euro.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
Interessi attivi su attività in valuta 9.261 10.686

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2021
Totale
2020
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (1.641) (614) X (2.255) (7.178)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (109) X X (109) (231)
1.3 Debiti verso clientela (1.532) X X (1.532) (6.947)
1.4 Titoli in circolazione X (614) X (614) -
2. Passività finanziarie di negoziazione - -
-
- -
3. Passività finanziarie designate al fair value - -
-
- -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (4.868) (3.211)
Totale (1.641) (614) - (7.123) (10.389)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (971) X
X
(971) (1.054)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2021 2020
Interessi passivi su passività in valuta (956) (3.249)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 102.958 100.785
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (137.267) (121.809)
C. Saldo (A-B) (34.309) (21.024)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2021
Totale
2020
a) Strumenti finanziari 158.264 163.342
1. Collocamento titoli 18.273 16.569
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 18.273 16.569
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 116.522 115.751
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 40.666 38.674
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 75.856 77.077
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 23.469 31.022
di cui: negoziazione per conto proprio 23.469 31.022
di cui: gestione di portafogli individuali - -
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 76.789 66.305
d) Compensazione e regolamento - -
e) Custodia e amministrazione 868 694
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 868 694
f) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
g) Attività fiduciaria 30 40
h) Servizi di pagamento 72.598 55.960
1. Conto correnti 23.490 13.100
2. Carte di credito 27.492 25.459
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 13.034 9.998
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 8.582 7.403
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento - -
i) Distribuzione di servizi di terzi 425.116 330.681
1. Gestioni di portafogli collettive 318.133 249.370
2. Prodotti assicurativi 103.756 79.446
3. Altri prodotti 3.227 1.865
di cui: gestioni di portafogli individuali 3.227 1.865
j) Finanza strutturata - -
k) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
l) Impegni a erogare fondi - -
m) Garanzie finanziarie rilasciate 60 38
di cui: derivati su crediti - -
n) Operazioni di finanziamento 431 582
di cui: per operazioni di factoring - -
o) Negoziazione di valute - -
p) Merci - -
q) Altre commissioni attive 1.781 1.360
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
r) Operazioni di prestito titoli 10.267 8.144
Totale 746.204 627.146

L'informativa relativa alle "Commissioni attive: composizione" è stata modificata in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", applicabile a partire dai bilanci chiusi al 31 dicembre 2021. Per omogeneità di confronto sono stati riesposti anche i dati relativi all'esercizio 2020.

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2021 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 1.237 migliaia di euro (1.110 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

Si segnala, infine, che la voce i) "Distribuzione di servizi di terzi 1. Gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 310.992 migliaia di euro (244.317 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

(Importi in migliaia)
Canali/Valori Totale
2021
Totale
2020
a) presso propri sportelli: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
b) offerta fuori sede: 423.642 330.184
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 15.198 13.581
3. servizi e prodotti di terzi 408.444 316.603
c) altri canali distributivi: 19.747 17.066
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 3.075 2.988
3. servizi e prodotti di terzi 16.672 14.078

Le commissioni riportate nel punto (c) "altri canali distributivi" si riferiscono alle commissioni generate dal canale online e comprendono anche le commissioni incassate dalle società prodotto, collocamento e mantenimento, a fronte della sottoscrizione online di quote di fondi comuni di investimento e prodotti assicurativi.

2.3 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2021
Totale
2020
a) Strumenti finanziari (9.749) (10.212)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (9.749) (10.212)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento (6.366) (5.235)
c) Custodia e amministrazione (4.428) (3.868)
d) Servizi di incasso e pagamento (19.860) (18.545)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (13.362) (12.521)
e) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) Impegni a ricevere fondi - -
g) Garanzie finanziarie ricevute - -
di cui: derivati su crediti - -
h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (346.706) (247.951)
i) Negoziazione di valute - -
j) Altre commissioni passive (122) (103)
k) operazioni di prestito titoli (1.593) (1.630)
Totale (388.824) (287.544)

L'informativa relativa alle "Commissioni passive: composizione" è modificata, così come previsto dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione". Per omogeneità di confronto sono stati riesposti anche i dati relativi all'esercizio 2020.

Nella voce "h) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 1.076 migliaia di euro (683 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Proventi Totale Totale
2021 2020
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 153 - 56 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 46 - 52 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni 61.574 - 52.059 -
Totale 61.773 - 52.167 -

Nella voce D. Partecipazioni sono rilevati esclusivamente i dividendi percepiti da Fineco Asset Management DAC.

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2021

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 266 176.770 (328) (163.138) 13.570
1.1 Titoli di debito - 3.810 - (3.359) 451
1.2 Titoli di capitale 266 171.739 (328) (158.642) 13.035
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.221 - (1.137) 84
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - 636 (5) (751) (120)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - 636 (5) (751) (120)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 24.597
4. Strumenti derivati 8.767 169.878 (8.704) (140.816) 33.594
4.1 Derivati finanziari: 8.767 169.878 (8.704) (140.816) 33.594
- Su titoli di debito e tassi di interesse 51 717 (49) (405) 314
- Su titoli di capitale e indici azionari 8.585 146.641 (8.577) (123.081) 23.568
- Su valute e oro X X X X 4.469
- Altri 131 22.520 (78) (17.330) 5.243
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 9.033 347.284 (9.037) (304.705) 71.641

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 202 243.766 (179) (224.836) 18.953
1.1 Titoli di debito - 6.608 - (5.589) 1.019
1.2 Titoli di capitale 202 234.041 (179) (216.360) 17.704
1.3 Quote di O.I.C.R. - 3.117 - (2.887) 230
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 1.749 (22) (2.524) (796)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 1.749 (22) (2.524) (796)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 24.577
4. Strumenti derivati 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
4.1 Derivati finanziari: 7.193 215.271 (8.078) (174.954) 44.877
- Su titoli di debito e tassi di interesse 29 1.284 (34) (1.207) 72
- Su titoli di capitale e indici azionari 7.108 189.526 (7.985) (156.002) 32.647
- Su valute e oro X X X X 5.445
- Altri 56 24.461 (59) (17.745) 6.713
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 7.396 460.786 (8.279) (402.314) 87.611

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2021
Totale
2020
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 274.703 5.431
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) - 138.636
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 9.764 268
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 284.467 144.335
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (9.793) (139.688)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (272.169) (1.023)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - (3.883)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (281.962) (144.594)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) 2.505 (259)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.429 (186) 29.243 7.418 (183) 7.235
1.1 Crediti verso banche 9.264 - 9.264 218 - 218
1.2 Crediti verso clientela 20.165 (186) 19.979 7.200 (183) 7.017
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.898 - 2.898 1.770 - 1.770
2.1 Titoli di debito 2.898 - 2.898 1.770 - 1.770
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 32.327 (186) 32.141 9.188 (183) 9.005
B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Si segnala che gli effetti economici derivanti dalle vendite delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, rilevati nella voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", sono avvenute nel rispetto del principio IFRS9 e in applicazione delle regole definite per il business model HTC.

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 31 dicembre 2021

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 1 90 (772) (1) (682)
1.1 Titoli di debito - - (4) (1) (5)
1.2 Titoli di capitale 1 90 (768) - (677)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 636
Totale 1 90 (772) (1) (46)

Al 31 dicembre 2020

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 4.786 15 (4.852) (1) (52)
1.1 Titoli di debito - 9 (2) - 7
1.2 Titoli di capitale 4.786 6 (4.850) (1) (59)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - - -
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X (734)
Totale 4.786 15 (4.852) (1) (786)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Impaired Totale Totale
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
acquisite
o
originate
2021 2020
A. Crediti verso banche (27) - - - - - 157 - - - 130 (18)
- Finanziamenti (19) - - - - - 86
-
- - 67 71
- Titoli di debito (8) - - - - - 71
-
- - 63 (89)
B. Crediti verso clientela (5.215) (777) (82) (3.340) - - 6.363 661 1.666 - (724) (9.541)
- Finanziamenti (3.728) (777) (82) (3.340) - - 3.869 661 1.666 - (1.731) (3.389)
- Titoli di debito (1.487) - - - - - 2.494 - - - 1.007 (6.152)
Totale (5.242) (777) (82) (3.340) - - 6.520 661 1.666 - (594) (9.559)

Nella tabella sopra riportata sono convenzionalmente esposte le rettifiche di valore nette relative ai crediti a vista verso banche e banche centrali rilevati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali
Rettifiche di valore nette
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Totale Totale
Primo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre 2021 2020
1. Finanziamenti oggetto di concessione conformi con le
GL
(1) - - - - - (1) (54)
2. Finanziamenti oggetto di misure di moratoria in essere
non più conformi alle GL e non valutate come oggetto di
concessione
(1) - - - - - (1) -
3. Finanziamenti oggetto di altre misure di concessione - (10) - - - - (10) (29)
4. Nuovi finanziamenti - - - - - - - -
Totale (2) (10) - - - - (12) (83)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti
reddituali
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Impaired Totale Totale
Primo
stadio
Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
acquisite o
originate
2021 2020
A. Titoli di debito - - - - - - 8 - - - 8 (15)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale - - - - - - 8 - - - 8 (15)

8.2a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (Perdite) da modifiche contrattuali: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale
2020
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2 (2) - 26 (3) 23
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 2 (2) - 26 (3) 23
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - -
Totale 2 (2) - 26 (3) 23

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160 10.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
1) Personale dipendente (99.440) (93.151)
a) salari e stipendi (67.297) (62.982)
b) oneri sociali (17.185) (16.756)
c) indennità di fine rapporto (748) (916)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (60) (65)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (4.605) (3.922)
- a contribuzione definita (4.605) (3.922)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (4.622) (3.774)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.923) (4.736)
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (2.011) (1.717)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 13 36
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (9) (189)
Totale (101.447) (95.021)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 4.622 migliaia di euro (3.774 migliaia di euro al 31 dicembre 2020).

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Dati al
2021 2020
Personale dipendente 1.198 1.218
(a) dirigenti 30 29
(b) quadri direttivi 411 396
(c) restante personale dipendente 757 793
Altro personale 13 13

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Tipologia di spese/Valori 2021 2020
Incentivi all'esodo 127 58
Piano medico (1.619) (1.584)
Buoni pasto (191) (501)
Altri (3.240) (2.709)
Totale (4.923) (4.736)

La voce "Altri" include, principalmente, la componente in denaro dei benefici relativi ai piani di incentivazione del personale dipendente, per un importo pari a 2.159 migliaia di euro.

10.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (144.808) (116.739)
2) COSTI E SPESE DIVERSE (110.791) (131.987)
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (20.875) (22.395)
Comunicazioni su mass media (17.680) (19.819)
Marketing e promozioni (2.732) (2.151)
Sponsorizzazioni (456) (360)
Convention e comunicazione interna (7) (65)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.549) (1.442)
Spese recupero crediti (240) (181)
Informazioni commerciali e visure (1.309) (1.261)
C) Spese indirette relative al personale e ai consulenti finanziari (2.328) (20.294)
Altre spese relative al personale (245) (579)
Spese consulenti finanziari (2.015) (19.510)
Spese di viaggio (68) (205)
D) Spese relative all'ICT (48.192) (43.845)
Spese hardware - affitto e manutenzione (3.121) (3.131)
Spese software - affitto e manutenzione (12.278) (11.220)
Sistemi di comunicazione ICT (7.310) (8.273)
Consulenza e servizi ICT resi da terzi (12.675) (8.995)
Infoprovider finanziari (12.808) (12.226)
E) Consulenze e servizi professionali (4.518) (3.860)
Consulenze e servizi professionali relative ad attività ordinarie (3.572) (2.838)
Consulenze e servizi professionali per progetti one-off di adeguamento normativo (40) (67)
Consulenze e servizi professionali per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (551) (676)
Spese legali (124) (116)
Cause legali (231) (163)
F) Spese relative agli immobili (4.672) (4.390)
Service area immobiliare - (85)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (404) (132)
Manutenzione locali (921) (524)
Fitti passivi per locazione immobili (937) (962)
Pulizia locali (320) (854)
Utenze (2.090) (1.833)
G) Altre spese di funzionamento (28.660) (35.761)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (280) (199)
Spese postali e trasporto documenti (3.452) (3.316)
Servizi amministrativi e logistici (17.141) (16.372)
Assicurazioni (3.901) (3.545)
Stampati e cancelleria (569) (703)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (1.998) (10.103)
Altre spese amministrative (1.319) (1.523)
H) Contributi a Fondi di risoluzione ed a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (40.039) (26.805)
Totale (295.641) (275.531)

Nella voce "H) Contributi a Fondi di risoluzione ed a Sistemi di garanzia dei depositi (DGS)" sono riportati i costi registrati nell'anno 2021 per il contributo ordinario, aggiuntivo e supplementare versato al Deposit Guarantee Schemes (DGS), per un importo complessivo di 32.334 migliaia di euro (25.901 migliaia di euro nell'esercizio 2020), il contributo ordinario versato al Single Resolution Fund, per un importo di 5.812 migliaia di euro (687 migliaia di euro nell'esercizio 2020) e il contributo addizionale versato al Fondo Nazionale di Risoluzione, per un importo di 1.893 migliaia di euro (217 migliaia di euro nell'esercizio 2020). Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2021
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") -
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (7)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing -
Totale (7)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Totale Totale
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio Primo e secondo
stadio
Terzo stadio 2021 2020
1. Impegni a erogare fondi (26) - 48 - 22 (35)
2. Garanzie finanziarie rilasciate (18) - 5 - (13) (4)
Totale (44) - 53 - 9 (39)

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)

Voci/Componenti reddituali Totale
2021
Totale 2020
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (5.118) 2.521 (2.597) (5.167) 3.704 (1.463)
Fondo indennità suppletiva clientela (6.462) - (6.462) (5.858) - (5.858)
Altri fondi rischi ed oneri (877) 37 (840) (1.017) 1.067 50
Totale (12.457) 2.558 (9.899) (12.042) 4.771 (7.271)

La voce accantonamenti include anche le variazioni dovute al passare del tempo e alle modifiche del tasso di sconto.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180 12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Rettifiche di valore Risultato netto Risultato netto
Ammortamento per deterioramento Riprese di valore 2021 2020
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali (19.314) (9) - (19.323) (19.489)
1 Ad uso funzionale (19.206) (9) - (19.215) (19.381)
- Di proprietà (8.443) (7) - (8.450) (8.257)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (10.763) (2) - (10.765) (11.124)
2 Detenute a scopo d'investimento (108) - - (108) (108)
- Di proprietà (108) - - (108) (108)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale
(19.314)
(9) - (19.323) (19.489)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190 13.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituale Rettifiche di valore
Ammortamento
per deterioramento
Riprese di valore
(c)
Risultato netto Risultato netto
2021 2020
(a) (b) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali (6.636) - - (6.636) (5.704)
di cui: software (6.488) - - (6.488) (5.509)
A.1 Di proprietà (6.636) - - (6.636) (5.704)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (6.636) - - (6.636) (5.704)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
B. Attività possedute per la vendita X - - - -
Totale (6.636) - - (6.636) (5.704)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 12.3 Altre informazioni.

Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
Rimborsi e abbuoni (1.688) (255)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (1.033) (363)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.194) (2.209)
Insussistenze di attività (30) (60)
Altri oneri di gestione (171) (295)
Totale (5.116) (3.182)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2021 2020
Recupero di spese: 139.471 110.512
- recupero spese accessorie 43 69
- recuperi di imposta 139.428 110.443
Fitti attivi su immobiliari 730 786
Altri proventi dell'esercizio corrente 1.304 2.331
Totale 141.505 113.629

L'ammontare degli altri proventi di gestione rilevati nell'esercizio 2021 ed inclusi nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 48 migliaia di euro (80 migliaia di euro nell'esercizio 2020).

La voce Altri proventi dell'esercizio corrente include i contributi pubblici di competenza dell'esercizio per 83 migliaia di euro.

La Banca non ha effettuato operazioni di sub-leasing. La Banca non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, la Banca ha, come locatore, in essere operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e possono includere proventi per rivalutazioni ISTAT.

Sezione 15 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 220

15.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Valori Totale
2021
Totale
2020
A. Proventi - -
1. Rivalutazioni - -
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (26) -
1. Svalutazioni (26) -
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto (26) -

Sezione 16 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230

Nessun dato da segnalare.

Sezione 17 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 250 18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Valori Totale
2021
Totale
2020
A. Immobili - -
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività 1 (6)
- Utili da cessione 1 1
- Perdite da cessione - (7)
Risultato netto 1 (6)

La Banca non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270 19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2021
Totale
2020
1. Imposte correnti (-) (140.149) (110.235)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 13.113 (19.652)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 23.928 (84)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (103.108) (129.971)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)

Totale 2021
Utile ante imposte 471.709
(Importi in migliaia)
Imposte
Componenti reddituali/Valori IRES IRAP Totale
2021
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (129.721) (26.274) (155.995)
- Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base
imponibile
(2.515) (2.648) (5.163)
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base
imponibile
55.381 5.340 60.721
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (2.671) - (2.671)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (79.526) (23.582) (103.108)

Negli "Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile" è stato incluso l'effetto derivante dal riallineamento degli avviamenti operato in base all'art. 110 del D.L. 104/2020. La citata disposizione ha comportato il rilascio a conto economico di imposte differite passive IRES preesistenti per 24.481 migliaia di euro e l'iscrizione di imposte differite attive IRES per 8.495 migliaia di euro e IRAP per 1.721 migliaia di euro.

L'imposta sostitutiva delle imposte sui redditi pari al 3% del valore riallineato è stata indicata nella colonna dell'IRES per 2.671 migliaia di euro, ma il pagamento di tale imposta ha comportato il riallineamento degli avviamenti anche ai fini dell'IRAP.

Sezione 20 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290 Nessun dato da segnalare.

Sezione 21 – Altre informazioni

1.1 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 210.923
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 258.000
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
Totale 478.923

1.2 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019 la Banca ha escluso dall'informativa le "attribuzioni", i corrispettivi e le retribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque in rapporti sinallagmatici che sono tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet.

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2021 FinecoBank non ha incassato contributi pubblici erogati da soggetti italiani.

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Sezione 22 – Utile per azione

22.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2021 2020
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 368.601 323.123
Numero medio delle azioni in circolazione 609.692.634 608.966.126
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 611.147.018 610.216.041
Utile per azione base 0,605 0,531
Utile per azione diluito 0,603 0,530

22.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D – Redditività complessiva

Parte D – Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci 2021 2020
10. Utile (Perdita) d'esercizio 368.601 323.123
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (1.076) (3.054)
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti (1.730) (4.523)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 654 1.469
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (1.968) (781)
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (2.941) (1.166)
a) variazioni di fair value (419) 1.884
b) rigiro a conto economico (2.522) (3.050)
- rettifiche per rischio di credito (8) -
- utili/perdite da realizzo (2.514) (3.050)
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 973 385
190. Totale altre componenti reddituali (3.044) (3.835)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 365.557 319.288

Premessa

Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura

Con riferimento alla struttura organizzativa, al Risk Appetite ed ai processi ICAAP ed ILAAP di FinecoBank S.p.A. si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

Sezione 1 – Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo della Banca è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

La Banca ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo, quali l'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e l'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nell'esercizio 2021 la Banca ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Al 31 dicembre 2021 non si rilevano impatti significativi della crisi derivante dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio crediti commerciali della Banca. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione. Nel caso dei mutui fondiari il loan to value medio è, infatti, pari a circa il 51% ed i fidi accordati prevedono l'acquisizione di garanzie con margini conservativi.

In risposta all'incertezza generata dalla pandemia COVID19 e all'adozione delle misure di sostegno statali, le principali Autorità europee ed internazionali (IASB, EBA, BCE, Commissione Europea, ecc.) hanno fornito agli enti indicazioni sul trattamento prudenziale delle esposizioni creditizie. Coerentemente a tali indicazioni, l'applicazione di misure di sostegno nella forma di moratorie legislative o private che rispettavano i requisiti stabiliti dall'EBA, non si sono configurate, di per sé, come misure di concessione (forborne) fino a marzo 2021 in quanto ritenute di natura preventiva e di portata generica (e non formulate ad hoc per il cliente). Le misure a sostegno concesse dopo marzo 2021, sono state valutate e classificate in linea con il framework prudenziale vigente.

Al 31 dicembre 2021 FinecoBank, adottando un approccio prudenziale ed in seguito alle evidenze emerse sulle posizioni a cui è stata concessa la moratoria, ha provveduto ad incrementare gli accantonamenti per tali esposizioni

Per i dettagli quantitativi sull'asset quality delle moratorie accordate da FinecoBank alla clientela, si rimanda all'informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi determinata dal COVID-19, prevista dagli EBA/GL/2020/07. Tale informativa, oltre ad essere trasmessa regolarmente alle Autorità di Vigilanza, è integrata nell'informativa consolidata di Terzo Pilastro al 31 dicembre 2021.

In considerazione degli impatti limitati appena descritti, la Banca non ha ritenuto necessario modificare né le strategie creditizie, né la propria politica di gestione, misurazione e controllo del rischio di credito.

2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi

Al fine di garantire un adeguato presidio del rischio di credito, FinecoBank si è dotata di un efficace sistema di governance interna, organizzato su distinti ed articolati livelli di responsabilità.

Al primo livello, il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria e il processo di concessione e allocazione dei plafond per controparti istituzionali è di responsabilità della Direzione Chief Lending Officer (CLO). In tale contesto la Direzione CLO effettua sia la valutazione del merito creditizio della clientela e delle controparti con cui la Banca svolge attività creditizie, sia il monitoraggio andamentale delle singole esposizioni creditizie, al fine di rilevare tempestivamente eventuali anomalie ed effettuare le necessarie classificazioni prudenziali.

In aggiunta al monitoraggio andamentale, la Direzione CLO provvede anche a calcolare i tassi di decadimento della clientela per tipologia di prodotto, finalizzati ad intercettare incrementi nella rischiosità dei prodotti offerti dalla Banca alla propria clientela, e alla stima dei parametri di rischio (PD e LGD) utilizzati per il calcolo delle perdite attese in ambito IFRS 9.

Al secondo livello, le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno della Direzione CRO il Team Credit Risk & Internal Capital ha la responsabilità di:

  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il credito concesso alla clientela, focalizzandosi più in generale sulla qualità complessiva del portafoglio crediti della Banca rilevando tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • supportare la Direzione CLO nello sviluppo e nella manutenzione dei modelli di scoring utilizzate dalla Banca per la valutazione del merito creditizio della propria clientela al dettaglio;
  • verificare, attraverso controlli di secondo livello, il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni, valutando la coerenza delle classificazioni prudenziali e l'adeguatezza delle rettifiche di valore;
  • monitorare, attraverso controlli di secondo livello, il grado di concentrazione delle garanzie reali finanziarie verso singoli prenditori, e delle garanzie immobiliari in aree ad elevato rischio climatico e ambientale;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti, verificando periodicamente la correttezza dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio calcolati dalla Direzione CLO;
  • definire un modello di reporting per la Banca specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • definire i parametri creditizi (PD e LGD) utili per la definizione del pricing del prodotto, nell'ambito del lancio di un nuovo prodotto di credito;
  • sviluppare e manutenere le metodologie per il calcolo delle perdite attese conformemente al principio contabile IFRS9, ed effettuare i controlli di data quality sulle rettifiche di valore;
  • sviluppare e manutenere i modelli per il calcolo del Capitale Interno dei rischi di credito e applicare i relativi scenari di stress;
  • monitorare il rischio di credito e il rischio paese derivante dagli investimenti strategici della Banca, tenendo in adeguata considerazione l'esposizione delle controparti ai rischi ambientali, sociali e di governance (ESG), e la loro capacità di fronteggiarli;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia la Banca è esposta al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macroeconomiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, la Banca è esposta all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre la Banca ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti dalla Banca potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi della Banca.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

La Banca, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e le best practices di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

Come anticipato, la valutazione del rischio di credito durante la fase di erogazione dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è effettuata dalla Direzione CLO, ed è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dalla Banca. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno di FinecoBank sono disciplinate da una specifica Global Policy in tema di Collateral Management.

La Direzione CRO, in qualità di funzione di controllo dei rischi, svolge controlli di secondo livello su tutte le fasi che caratterizzano il processo creditizio relativo ai crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. I controlli, che sono basati principalmente sullo sviluppo di indicatori che permettono di effettuare monitoraggi ad evento, vertono sulla verifica del rispetto della normativa interna e dei poteri delegati conferiti dal Consiglio di Amministrazione alle strutture deliberanti e sull'individuazione di irregolarità a livello di singola esposizione o di portafoglio, anche in relazione al portafoglio garanzie. In aggiunta ai controlli sopra descritti sono svolti anche monitoraggi periodici focalizzati sulla valutazione della qualità e della performance del portafoglio crediti.

La valutazione del merito creditizio delle controparti con cui la Banca svolge attività creditizia è effettuata dalla Direzione CLO nell'ambito del processo di concessione e allocazione dei plafond assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione tali plafond sono monitorati sia dalle funzioni di primo che di secondo livello. I Plafond sono dei "tetti di rischio" e rappresentano i limiti più alti in termini di rischio di credito che il Gruppo è disposto ad accettare nei confronti di una determinata controparte

Il Consiglio di Amministrazione approva annualmente il Risk Appetite ed il Piano di Investimenti; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici della Banca, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici della Banca. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") o Corporate con la quale la Banca avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

A marzo 2021 FinecoBank ha aggiornato la Global Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio di credito e di controparte associato all'attività creditizia con le suddette controparti, inclusi gli emittenti di strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella Global Policy, la Direzione CLO, oltre a valutare il merito creditizio delle controparti e approvare i plafond richiesti dalle diverse funzioni di Gruppo conformemente ai poteri di delega tempo per tempo vigenti, effettua il monitoraggio operativo. Quest'ultimo è volto ad assicurare che tutte le funzioni di FinecoBank rispettino in ogni momento i plafond assegnati, i limiti delle Grandi Esposizioni e delle Parti Correlate, e che le controparti della Banca mantengano un merito creditizio sufficientemente elevato.

La Direzione CRO invece effettua il monitoraggio sistematico a livello accentrato e di singola controparte con esposizione rilevante, incentrato sull'analisi di una serie di indicatori di Early Warning, e svolge dei controlli di secondo livello sul rispetto del limite sulle Grandi Esposizioni e sulle esposizioni verso Parti Correlate.

In sostanza il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dalla Direzione CRO, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, la Direzione CRO predispone la Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione; in tale contesto è evidenziato l'andamento del portafoglio crediti e le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento. Con particolare riferimento al portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è riportata l'analisi dei flussi tra classificazioni, lo stock dei crediti deteriorati e delle posizioni che usufruiscono di moratorie di pagamento e le relative perdite attese. Sono inoltre evidenziate le risultanze dei controlli di secondo livello svolti nel periodo di riferimento sulla concentrazione delle garanzie reali finanziarie acquisite dalla Banca come collateral per gli affidamenti in conto corrente. Con riferimento alle esposizioni verso controparti finanziarie, Banche e Stati Sovrani, sono invece evidenziate le risultanze dei monitoraggi sul rischio emittente, rischio controparte e rischio paese. Con riferimento a quest'ultimo, nel corso del 2021 sono stati introdotti alcuni indicatori (Worldwide Governance Indicator) sviluppati da un team di ricercatori in collaborazione con la World Bank, che hanno l'obiettivo di esprimere in modo sintetico l'efficacia delle politiche attuate dalle autorità governative delle diverse nazioni. A complemento di questi ultimi è stato introdotto anche un indicatore specifico di rischio ambientale, denominato ND-Gain, sviluppato da un team di ricercatori dell'università statunitense Notre Dame. Tale indicatore considera due grandezze fondamentali: il livello di vulnerabilità di un paese ai cambiamenti climatici ("vulnerability") e il posizionamento della rispettiva nazione in termini di capacità economica, sociale e di governance per far fronte ai mutamenti del clima ("readiness"). I due indicatori sono confrontati al fine di determinare l'esposizione di quel paese ai rischi climatici e ambientali.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie, tutte le moratorie attivate tra il 1 aprile 2021 e il 31 dicembre 2021 sono state classificate caso per caso, secondo il framework prudenziale vigente. In ogni caso, tutte le moratorie attive sono sottoposte ad un attento monitoraggio volto ad identificare tempestivamente eventuali segnali di deterioramento del credito. Tale monitoraggio, condotto anche attraverso l'utilizzo di indicatori di allerta precoce e l'interrogazione di basi dati esterne (Centrale Rischi, CRIF, ecc.), non ha finora evidenziato elementi di criticità a livello di portafoglio.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Banca ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD utilizzati a fini regolamentari e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri di rischio forniti dal fornitore esterno Moody's Analytics.

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole

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Nota integrativa

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente le esposizioni di nuova erogazione e le esposizioni che alla data di reporting non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale.

Il modello di valutazione della Stage Allocation opera sempre a livello di singola esposizione, e si basa su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto fra il rating della controparte alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto/acquisto dei titoli. La metodologia prevede che la posizione passi in stage 2 allo sforamento di una determinata soglia, fissata in termini di notch dal rating rilevato alla data di prima apertura del rapporto;
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento alle controparti istituzionali con cui la Banca svolge attività creditizia, a partire da gennaio 2021 la FinecoBank ha sostituito l'approccio basato sul confronto tra la PD risultante dai modelli interni di UniCredit alla data di erogazione e alla data di reporting con il metodo del confronto tra il rating alla data di riferimento e quello registrato alla data di apertura del rapporto sopra descritto. Il metodo, che si avvale del rating esterno assegnato dall'agenzia Moody's, è applicato anche agli strumenti finanziari acquistati dalla Banca a titolo di investimento in sostituzione del precedente approccio basato sulla low risk exemption. Quest'ultimo approccio, espressamente previsto dal principio contabile, prevede un'esenzione al passaggio in stage 2 per i titoli che alla data di reporting risultano a basso rischio (investment grade) e prevede la classificazione in stage 2 per tutti gli strumenti finanziari classificabili come non-investment grade alla data di riferimento, indipendentemente dalla rischiosità dello strumento alla data di acquisto.

Con riferimento alle controparti retail, in assenza di rating interni la Banca si avvale dei backstop previsti dalla normativa e di ulteriori evidenze interne. In tale contesto sono classificate in stage 2 tutte le esposizioni che presentano più di 30 giorni di scaduto, o per le quali sono disponibili ulteriori informazioni che lasciano presumere un deterioramento del merito creditizio della controparte.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri di lungo periodo utilizzati anche ai fini del calcolo del Capitale Interno apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza ai requisiti previsti dal principio contabile IFRS 9.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" previsti dal principio contabile;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate verso debitori che ricadono, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, nella categoria "Non-performing" ai sensi del Regolamento 630/2019 che modifica il Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione, e successive modificazioni e integrazioni (Implementing Technical Standards). Sono esclusi gli strumenti finanziari rientranti nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e i contratti derivati.

Ai fini dell'identificazione e classificazione delle esposizioni creditizie deteriorate occorre anche tenere conto di quanto previsto dalle Guidelines EBA sull'applicazione della definizione di default ai sensi dell'articolo 178 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio (EBA/GL/2016/07) e dal Regolamento UE 2018/171. Le esposizioni creditizie deteriorate devono, durante il "cure period" di 3 mesi previsto dal paragrafo 71 (a) delle EBA/GL/2016/07, continuare a essere rilevate nelle pertinenti categorie nelle quali le stesse si trovavano.

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili – Impairment della nota integrativa al 31 dicembre 2021.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Modifiche dovute al COVID-19

Come illustrato nel precedente paragrafo, il principio contabile IFRS 9 prevede che ai fini della determinazione delle perdite attese siano considerate non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni previsionali macroeconomiche (componenti "forward looking").

Al fine di rettificare i parametri di rischio IFRS-9 con informazioni prospettiche aggiornate alla crisi determinata dalla pandemia da COVID-19, FinecoBank si avvale di una serie di scenari macroeconomici elaborati dal fornitore esterno Moody's Analytics. Come espressamente raccomandato dalla Banca Centrale Europea, tali scenari utilizzano una serie di variabili macroeconomiche coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate da quest'ultima. Per ulteriori dettagli si rimanda all'apposito paragrafo "Misurazione delle perdite attese".

Valutazione dell'incremento significativo del rischio di credito (SICR)

In coerenza con le indicazioni fornite dalle Autorità di Vigilanza, fino al 31 marzo 2021 le moratorie conformi ai requisiti stabiliti dall'EBA sono state mantenute allo Stadio 1 della staging allocation, salvo siano intervenuti ulteriori fattori che abbiano determinato un aumento significativo nel rischio di credito, come ad esempio lo sconfinamento superiore a 30 giorni di altre linee di credito non soggette a moratoria o il recepimento di informazioni negative sul merito creditizio del cliente provenienti da banche dati esterne.

In seguito al mancato rinnovo da parte dell'EBA delle proprie linee guida in materia di moratorie legislative e non legislative, tutte le moratorie concesse dal 1 aprile 2021 al 31 dicembre 2021 sono state valutate e classificate caso per caso, conformemente a quanto previsto dal framework prudenziale e contabile vigente. A tal fine è stato considerato decisivo l'accertamento della difficoltà economica del debitore, che è stato valutato in considerazione della situazione reddituale/patrimoniale del beneficiario della misura di sostegno.

Misurazione delle perdite attese

Al 31 dicembre 2021, ai fini del calcolo delle perdite attese su crediti per le esposizioni performing, la Banca ha utilizzato dei parametri di rischio (PD e LGD) rettificati attraverso gli scenari macroeconomici forniti dal nuovo fornitore esterno Moody's Analytics. Gli scenari incorporano informazioni prospettiche aggiornate alla crisi pandemica, coerenti con le previsioni macroeconomiche rilasciate dalla Banca Centrale Europea.

Come anticipato nella sezione relativa alla metodologia di calcolo della perdita attesa, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è pesato al 40% in quanto è ritenuto quello di realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso invece sono pesati al 30%, e rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Lo scenario base utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2021 considera una sostanziale ripresa dell'attività economica nell'area euro, con una previsione di crescita stabile del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell'eurozona del 4,71%. L'elevato tasso di crescita è dovuto sia alle dinamiche verificatesi in corso d'anno, tra cui la vaccinazione massiva della popolazione e il contenimento del virus a livelli tali da consentire un livello di attività economica quasi normale, sia alla profonda recessione economica registrata nel 2020 (-6,55%).

In Italia, paese in cui la Banca detiene la quasi totalità delle esposizioni verso clientela al dettaglio, le previsioni di crescita del Prodotto Interno Lordo per il 2021 sono stimate al 5,91%; con l'andamento positivo della campagna vaccinale, la minore incertezza politica e la disponibilità dei fondi europei per la ripresa, si stima che il Prodotto Interno Lordo italiano tornerà ai livelli pre-pandemia entro la metà del 2022. Nonostante l'outlook positivo, la combinazione di una maggiore spesa pubblica e di un ridotto gettito fiscale si stima che determini un incremento nel rapporto Debito/PIL a circa il 153,06%, destando preoccupazione per la sostenibilità di lungo termine delle finanze pubbliche. Anche il tasso di disoccupazione è stimato in aumento al 10,14% per il 2021, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Altre variabili macroeconomiche, ad esempio il rendimento dei titoli di stato a 10 anni, sono considerate negli scenari a seconda del prodotto creditizio e delle caratteristiche anagrafiche della controparte verso cui la Banca detiene l'esposizione.

Lo scenario favorevole utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2021 ipotizza un allentamento della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 grazie all'implementazione dei protocolli di sicurezza e maggiore quota di popolazione vaccinata. In Italia, la ripresa dell'attività economica, più veloce del previsto, si traduce in una previsione di crescita del Prodotto Interno Lordo al 6,44% nel 2021, per poi ridursi al 5,58% nel 2022. Il rapporto Debito/PIL previsto per la fine del 2021 è pari al 152,10%. Infine, il tasso di disoccupazione è stimato in aumento al 10,11%, per poi tornare gradualmente ai valori pre-crisi.

Lo scenario avverso utilizzato per il calcolo delle ECL al 31 dicembre 2021 ipotizza invece un aggravamento della crisi determinata dalla diffusione di nuove varianti del virus resistenti ai vaccini, con ulteriori restrizioni agli spostamenti, chiusure delle attività commerciali e tagli ai consumi da parte della popolazione. Le previsioni in tale scenario si traducono in livelli di crescita ancora elevati nel 2021, pari al 5,51%, con una brusca inversione di tendenza nel 2022 (-0,63%) che determina un incremento del rapporto debito/pil al 162,29% (153,91% nel 2021). Infine, il tasso di disoccupazione italiano è stimato in lieve aumento nel 2021 al 10,30%, per poi continuare a crescere fino al 12,37% nel 2023.

Al 31 dicembre 2021, applicando esclusivamente lo scenario favorevole sulle esposizioni complessive della Banca, si sarebbero realizzate riprese di valore per circa 1,8 milioni di euro, mentre applicando esclusivamente lo scenario sfavorevole le rettifiche sarebbero pari a 6,5 milioni di euro. Considerando tutti gli scenari - adottando le ponderazioni sopra descritte - le rettifiche di valore complessive della Banca al 31 dicembre 2021 sono pari a 0,6 milioni di euro.

Per quanto concerne le rettifiche sui crediti delle controparti retail di FinecoBank, sono finora stati rilevati impatti limitati sui crediti verso clientela ordinaria, sia in termini di nuovi flussi di erogazioni, sia in termini di qualità delle esposizioni creditizie.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzie reali. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

Anche in presenza di garanzie reali la Banca effettua una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali (margini), differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritti dalla policy "Normativa erogazione crediti commerciali". In particolare la Banca concede alla propria clientela finanziamenti per un ammontare massimo pari all'80% del valore dei beni ipotecati. Il rapporto tra l'importo del finanziamento accordato ed il valore dell'immobile cauzionale, attestato secondo quanto sopra descritto, prende il nome di Loan To Value (LTV), ed è calcolato sull'intera consistenza immobiliare oggetto di garanzia. A seconda della finalità del mutuo (acquisto, surroga, rifinanziamento e liquidità) possono essere previsti dei limiti (LTV) più stringenti. Al 31 dicembre 2021 il LTV medio del portafoglio mutui è pari a circa il 50%.

La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse. Il valore degli immobili è sorvegliato su base annuale attraverso indici di rivalutazione di mercato stimati da un fornitore esterno specializzato nelle valutazioni sul mercato immobiliare. Tale attività è finalizzata ad individuare eventuali immobili che necessitino di una rivalutazione e può essere svolta anche con maggiore frequenza qualora le condizioni di mercato siano soggette a variazioni significative.

Per le garanzie reali finanziarie invece, i principi e le regole sono descritte nella policy "Collateral Management". La valutazione degli strumenti finanziari avviene prendendo in considerazione diversi parametri, tra cui il rating di emissione, la classe di liquidità, la capitalizzazione e l'appartenenza ad un indice riconosciuto. Tali parametri, a seconda della tipologia di strumento oggetto di valutazione, possono influire oltre che sull'eligibilità a pegno dello strumento stesso, anche sul margine considerato al fine di determinare l'importo dell'affidamento.

Il monitoraggio del controvalore delle garanzie reali finanziarie è svolto su base giornaliera da procedure automatiche che effettuano il Mark to Market di ogni singolo strumento contenuto nei depositi a garanzia, e confrontano il controvalore derivante con l'importo affidato in fase di delibera. In caso di perdite superiori al valore soglia, si provvede caso per caso alla valutazione delle modalità di risoluzione in accordo con il cliente.

3. Esposizioni creditizie deteriorate 3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro dell'esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra la Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business della Banca e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima. La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto riportato nel paragrafo "Rinegoziazioni" nella Parte A – Politiche contabili della nota integrativa al 31 dicembre 2021.

Al 31 dicembre 2020 non si rileva un incremento significativo delle misure di concessione, in quanto, come evidenziato nella sezione "Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19" riportata negli aspetti generali dei rischi di credito, la maggior parte delle misure di sostegno accordate in seguito alla crisi pandemica è conforme alle linee guida EBA in materia di moratorie, pertanto esente dalla classificazione a forborne.

Le misure a sostegno concesse dopo marzo 2021, sono state valutate e classificate in linea con il framework prudenziale vigente.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Come previsto dal 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021 della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", i crediti a vista verso banche e banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", sono inclusi nella definizione di esposizioni creditizie per cassa ma sono convenzionalmente esclusi dalle tabelle relative all'informativa quantitativa sulla qualità del credito riportate nella Sezione 1 "Rischio di credito", ad eccezione delle tabelle A.1.4, A.1.6, A.1.8, A.1.8bis, A.1.10 e B.3.

Con il suddetto aggiornamento, è stata altresì richiesta la ripartizione per stadio di rischio di credito e per "impaired acquisite o originate" dell'informazione relativa:

  • alla "Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)" tabella A.1.3;
  • alle "Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi" – tabella A.1.4;
  • alle "Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti" e alle "Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti" – tabella A.1.6 e tabella A.1.7;
  • alla "Classificazione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni".

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.141 1.179 1.061 22.303 30.841.447 30.868.131
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 39.012 39.012
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 74 74
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale
31/12/2021
2.141 1.179 1.061 22.303 30.880.533 30.907.217
Totale
31/12/2020
2.025 1.065 441 16.089 28.941.110 28.960.730

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nel Bilancio 2020 le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Altre esposizioni non deteriorate" includevano i crediti a vista verso banche, ora rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", per un importo di 246.000 migliaia di euro.

Non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off
parziali
complessivi*
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
24.541 (20.160) 4.381 - 30.882.097 (18.347) 30.863.750 30.868.131
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - 39.018 (6) 39.012 39.012
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 74 74
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale
31/12/2021
24.541 (20.160) 4.381 - 30.921.115 (18.353) 30.902.836 30.907.217
Totale
31/12/2020
25.489 (21.958) 3.531 - 28.977.230 (20.081) 28.957.199 28.960.730

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nel Bilancio 2020 le "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Non deteriorate" includevano i crediti a vista verso banche, ora rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide", per un'esposizione lorda di 246.015 migliaia di euro, rettifiche di valore complessive per 15 migliaia di euro e esposizione netta per 246.000 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 7 5.436
2. Derivati di copertura - - 127.448
Totale
31/12/2021
- 7 132.884
Totale
31/12/2020
- 3 26.055

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate
Portafogli/stadi di rischio Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
Da 1
giorno a
30
giorni
Da oltre
30
giorni
fino a
90
giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
17.956 2.536 77 24 1.508 190 16 5 4.040 - - -
2. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2021
17.956 2.536 77 24 1.508 190 16 5 4.040 - - -
Totale
31/12/2020
12.991 409 36 10 1.340 1.304 33 22 3.099 - - -

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessive

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di
rischio
Crediti verso banche e Banche
Centrali a vista
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
value con impatto sulla redditività
Attività finanziarie valutate al fair
Attività finanziarie in corso di
complessiva
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive verso banche e Banche
Centrali a vista
Crediti
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
Attività finanziarie in corso di
complessiva
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive Crediti verso banche e Banche
Centrali a vista
Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
value con impatto sulla redditività
Attività finanziarie valutate al fair
Attività finanziarie in corso di
complessiva
dismissione
di cui: svalutazioni individuali di cui: svalutazioni collettive
Rettifiche
complessive iniziali
(77) (16.306) (17) - - (16.400) - (3.759) - - - (3.759) - (21.959) - - (18.752) (3.207)
Variazioni in aumento
da attività finanziarie
acquisite o originate
(6) (4.400) - - - (4.406) - (475) - - - (475) - (1.111) - - (388) (723)
Cancellazioni diverse
dai write-off
- 1.823 9 - - 1.832 - 407 - - - 407 - 794 - - 309 485
Rettifiche/riprese di
valore nette per
rischio di credito (+/-)
49 4.405 2 - - 4.456 - (52) - - - (52) - (1.376) - - (406) (970)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- 1 - - - 1 - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
- 4 - - - 3 - 5 - - - 5 - 3.491 - - 3.464 27
Altre variazioni - - - - - - - - - - - - - - - - (970) 970
Rettifiche
complessive finali
(34) (14.473) (6) - - (14.514) - (3.874) - - - (3.874) - (20.161) - - (16.743) (3.418)
Recuperi da incasso
su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - - - - - 26 - - 26 -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - (20) - - - (20) - (82) - - (82) -

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamica delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessive

(segue)
(Importi in migliaia)
---------------------------------- --
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su impegni a
Attività fin. impaired acquisite o originate erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate
Causali/ stadi di rischio Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva
Attività finanziarie in corso
di dismissione
di cui: svalutazioni
individuali
di cui: svalutazioni collettive Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impegni a erogare fondi e
garanzie fin. rilasciate
impaired acquisiti/e o
originati/
Tot.
Rettifiche complessive iniziali - - - - - (61) - - - (42.179)
Variazioni in aumento da attività finanziarie
acquisite o originate
X X X X X (38) - - - (6.030)
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - 51 - - - 3.084
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
di credito
- - - - - (4) - - - 3.024
Modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - - - - - 1
Cambiamenti della metodologia di stima - - - - - - - - - -
Write-off non rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - 3.500
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali - - - - - (52) - - - (38.600)
Recuperi da incasso su attività finanziarie
oggetto di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - -

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo stadio
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo
stadio a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a
primo stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo stadio
a secondo
stadio
Da primo
stadio a
terzo stadio
Da terzo stadio
a primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.778 1.122 1.018 111 3.509 306
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate 3 - 1 1 8 -
Totale 31/12/2021 2.781 1.122 1.019 112 3.517 306
Totale 31/12/2020 4.262 286 725 46 3.663 310

A.1.5a Finanziamenti oggetto di misure di sostegno Covid-19: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Valori lordi/valore nominale
Portafogli/qualità Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra
secondo stadio e terzo
stadio
Trasferimenti tra primo
stadio e terzo stadio
Da primo a
secondo
stadio
Da
secondo
stadio a
primo
stadio
Da
secondo
stadio a
terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a
terzo
stadio
Da terzo
stadio a
primo
stadio
A. Finanziamenti valutati al costo ammortizzato 325 - - - - -
A.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
A.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non
valutate come oggetto di concessione
- - - - - -
A.3 oggetto di altre misure di concessione 325 - - - - -
A.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
B. Finanziamenti valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - - -
B.1 oggetto di concessione conforme con le GL - - - - - -
B.2 oggetto di misure di moratoria in essere non più conformi alle GL e non
valutate come oggetto di concessione
- - - - - -
B.3 oggetto di altre misure di concessione - - - - - -
B.4 nuovi finanziamenti - - - - - -
Totale
31/12/2021
325 - - - - -
Totale
31/12/2020
1.236 - - - 38 -

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
PER CASSA
A.1 A VISTA 1.442.489 1.442.489 - - - (33) (33) - - - 1.442.456 -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 1.442.489 1.442.489 - X - (33) (33) - X - 1.442.456 -
A.2 ALTRE 5.747.583 5.747.583 - - - (72) (72) - - - 5.747.511 -
a) Sofferenze - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
b) Inadempienze probabili - X - - - - X - - - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
c) Esposizioni scadute - X - - - - X - - - - -
deteriorate
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- X - - - - X - - - - -
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
- - - X - - - - X - - -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
5.747.583 5.747.583 - X - (72) (72) - X - 5.747.511 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 7.190.072 7.190.072 - - - (105) (105) - - - 7.189.967 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
FUORI BILANCIO
- - - - -
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate 558.323 17.170 - X - - - - X - 558.323 -
TOTALE (B) 558.323 17.170 - - - - - - - - 558.323 -
TOTALE (A+B) 7.748.395 7.207.242 - - - (105) (105) - - - 7.748.290 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli senza garanzia e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 413.629 migliaia di euro.

A.1.7 Consolidato prudenziale – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda complessivi Rettifiche di valore complessive e accantonamenti
Tipologie esposizioni/valori Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Esposizione
Netta
Write-off
parziali
complessivi*
A. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
PER CASSA
a) Sofferenze 18.939 X - 18.939 - (16.798) X - (16.798) - 2.141 -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
285 X - 285 - (250) X - (250) - 35 -
b) Inadempienze probabili 3.478 X - 3.478 - (2.299) X - (2.299) - 1.179 -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessioni
347 X - 347 - (250) X - (249) - 97 -
c) Esposizioni scadute
deteriorate
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
2.124
118
X
X
-
-
2.124
118
-
-
(1.063)
(34)
X
X
-
-
(1.063)
(34)
-
-
1.061
84
-
-
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
22.597 20.705 1.891 X - (294) (124) (169) X - 22.303 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
114 - 114 X - (2) - (2) X - 112 -
e) Altre esposizioni non
deteriorate
25.151.011 25.137.191 13.749 X - (17.988) (14.283) (3.704) X - 25.133.023 -
- di cui: esposizioni
oggetto di concessioni
1.877 - 1.877 X - (35) - (35) X - 1.842 -
TOTALE (A) 25.198.149 25.157.896 15.640 24.541 - (38.442) (14.407) (3.873) (20.160) - 25.159.707 -
B. ESPOSIZIONI CREDITIZIE
FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 97 X - 12 - - X - - - 97 -
b) Non deteriorate 2.852.209 28.154 420 X - (51) (51) - X - 2.852.158 -
TOTALE (B) 2.852.306 28.154 420 12 - (51) (51) - - - 2.852.255 -
TOTALE (A+B) 28.050.455 25.186.050 16.060 24.553 - (38.493) (14.458) (3.873) (20.160) - 28.011.962 -

Si precisa che le attività finanziarie detenute per la negoziazione, i contratti derivati e le operazioni fuori bilancio diverse da quelle soggette alle regole di svalutazione prevista dall'IFRS 9 sono state classificate, convenzionalmente, tra le esposizioni non deteriorate, ma non sono state incluse nelle colonne che prevedono la suddivisione per stadio di rischio.

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli e in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 998.380 migliaia di euro.

A.1.7a Esposizioni creditizie per cassa verso clientela oggetto di misure di sostegno Covid-19: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Tipologie esposizioni / Valori Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Write-off
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite
Esposizione
netta
parziali
complessivi*
stadio stadio stadio o
originate
stadio stadio stadio o
originate
A. FINANZIAMENTI IN SOFFERENZA - - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
B. FINANZIAMENTI IN INADEMPIENZE
PROBABILI
- - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
C. FINANZIAMENTI SCADUTI
DETERIORATI
- - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
D. ALTRI FINANZIAMENTI SCADUTI
NON DETERIORATI
- - - - - - - - - - - -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
- - - - - - - - - - - -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
- - - - - - - - - - - -
c) Oggetto di altre misure di concessione - - - - - - - - - - - -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
E. ALTRI FINANZIAMENTI NON
DETERIORATI
1.004 231 773 - - (13) (2) (11) - - (991) -
a) Oggetto di concessione conformi con le
GL
124 124 - - - (1) (1) - - - (123) -
b) Oggetto di misure di moratoria non più
conformi alle GL e non valutate come
oggetto di concessione
107 107 - - - (1) (1) - - - (106) -
c) Oggetto di altre misure di concessione 773 - 773 - - (11) - (11) - - (762) -
d) Nuovi finanziamenti - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B+C+D+E) 1.004 231 773 - - (13) (2) (11) - - (991) -

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Nessun dato da segnalare.

A.1.8bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 20.843 3.427 1.219
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 2.319 2.310 2.395
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 893 1.674 2.095
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.382 141 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 44 495 300
C. Variazioni in diminuzione (4.223) (2.259) (1.490)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (169) (210)
C.2 write-off (3.534) (5) (35)
C.3 incassi (679) (910) (623)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (1.036) (488)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (10) (139) (134)
D. Esposizione lorda finale 18.939 3.478 2.124
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.9bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto di
concessioni: deteriorate
Esposizioni oggetto di
concessioni: non deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 744 1.074
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 331 1.243
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 1.162
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 29 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 7
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione - -
B.4 altre variazioni in aumento 302 74
C. Variazioni in diminuzione (325) (326)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X (142)
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (7) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (29)
C.4 write-off (17) -
C.5 incassi (237) (152)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (64) (3)
D. Esposizione lorda finale 750 1.991
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Nessun dato da segnalare.

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (18.818) (244) (2.362) (297) (778) (8)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (2.190) (55) (1.445) (111) (1.048) (53)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (1.194) (13) (1.327) (72) (1.025) (30)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
(970) (42) (93) (14) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (26) - (25) (25) (23) (23)
C. Variazioni in diminuzione 4.210 49 1.508 158 763 27
C.1 riprese di valore da valutazione 196 11 214 48 151 5
C.2 riprese di valore da incasso 480 21 494 73 262 3
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 3.534 17 5 - 35 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - 770 37 293 19
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 25 - 22 -
D. Rettifiche complessive finali (16.798) (250) (2.299) (250) (1.063) (34)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importi in migliaia)
Senza
Esposizioni Classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 rating Totale
A. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
5.478.377 6.063.548 12.951.495 87.254 7.483 - 6.318.489 30.906.646
- Primo stadio 5.478.377 6.063.548 12.951.495 87.254 7.483 - 6.278.308 30.866.465
- Secondo stadio - - - - - - 15.640 15.640
- Terzo stadio - - - - - - 24.541 24.541
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
B. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- 39.019 - - - - - 39.019
- Primo stadio - 39.019 - - - - - 39.019
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 5.478.377 6.102.567 12.951.495 87.254 7.483 - 6.318.489 30.945.665
D. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie
rilasciate
- - 17.170 - - - 28.585 45.755
- Primo stadio - - 17.170 - - - 28.154 45.324
- Secondo stadio - - - - - - 420 420
- Terzo stadio - - - - - - 11 11
- Impaired acquisite o originate - - - - - - - -
Totale (D) - - 17.170 - - - 28.585 45.755
Totale (A+B+C+D) 5.478.377 6.102.567 12.968.665 87.254 7.483 - 6.347.074 30.991.420

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, il Gruppo si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico) e Obbligazioni garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2021 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
3.856.586 3.856.586 - - 3.856.579 - - -
1.1. totalmente garantite 3.856.586 3.856.586 - - 3.856.579 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
17.166 17.166 - - 17.166 - - -
2.1. totalmente garantite 17.166 17.166 - - 17.166 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti (1)+2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - -
-
3.856.579
1.1. totalmente garantite - - - - - -
-
3.856.579
- di cui deteriorate - - - - - -
-
-
1.2. parzialmente garantite - - - - - -
-
-
- di cui deteriorate - - - - - -
-
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - -
-
17.166
2.1. totalmente garantite - - - - - -
-
17.166
- di cui deteriorate - - - - - -
-
-
2.2. parzialmente garantite - - - - - -
-
-
- di cui deteriorate - - - - - -
-
-

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Esposizione lorda Esposizione netta Ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa 4.708.685 4.702.418 2.479.332 - 2.174.779 48.274 - -
garantite:
1.1. totalmente garantite
4.704.327 4.698.067 2.475.285 - 2.174.534 48.247 - -
- di cui deteriorate 1.514 1.084 879 - 205 - - -
1.2. parzialmente garantite 4.358 4.351 4.047 - 245 27 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
29.458 29.408 - - 26.144 3.252 - -
2.1. totalmente garantite 29.381 29.331 - - 26.124 3.207 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite 77 77 - - 20 45 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite (segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa - - - - - - - 4.702.385
garantite:
1.1. totalmente garantite
- - - - - - - 4.698.066
- di cui deteriorate - - - - - - - 1.084
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 4.319
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 29.396
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 29.331
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - 65
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(Importi in migliaia)
Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui:
imprese di assicurazione)
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
- - - (1) - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - (1) - -
- - - - - -
19.175.946 (5.800) 359.610 (190) 27.042 (3)
- - - - - -
19.175.946 (5.800) 359.610 (192) 27.042 (3)
- - - - - -
- - 2.335 - - -
- - 2.335 - - -
19.175.946 (5.800) 361.945 (192) 27.042 (3)
16.455.100 (7.330) 345.337 (206) 20.393 (3)
31/12/2021
31/12/2020

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

(segue)

(Importi in migliaia)
Famiglie
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
1 (7) 2.140 (16.790)
- - 34 (250)
19 (44) 1.160 (2.255)
- - 98 (249)
1 (2) 1.060 (1.060)
- - 85 (34)
718 (6) 5.619.052 (12.286)
- - 1.954 (37)
739 (59) 5.623.412 (32.391)
- - 97 -
334 - 1.851.108 (51)
334 - 1.851.205 (51)
31/12/2021 1.073 (59) 7.474.617 (32.442)
31/12/2020 967 (50) 5.610.113 (34.296)
Società non finanziarie

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 2.135 (16.758) 4 (27) 2
A.2 Inadempienze probabili 1.178 (2.293) 1 (6) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 1.052 (1.051) 9 (12) -
A.4 Esposizioni non deteriorate 13.159.004 (16.576) 10.763.843 (1.497) 963.656
Totale (A) 13.163.369 (36.678) 10.763.857 (1.542) 963.658
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 97 - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.847.778 (50) 4.933 (1) 258
Totale (B) 1.847.875 (50) 4.933 (1) 258
Totale (A+B) 31/12/2021 15.011.244 (36.728) 10.768.790 (1.543) 963.916
Totale (A+B) 31/12/2020 11.801.730 (39.296) 9.571.028 (2.353) 732.931

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze (13) - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (151) 260.231 (57) 8.592 (1)
Totale (A) (164) 260.231 (57) 8.592 (1)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 773 - 35 -
Totale (B) - 773 - 35 -
Totale (A+B)
31/12/2021
(164) 261.004 (57) 8.627 (1)
Totale (A+B)
31/12/2020
(93) 296.894 (139) 8.934 (1)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

(Importi in migliaia)
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni / Aree geografiche Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 535 (5.012) 181 (1.618) 480 (3.655) 939 (6.473)
A.2 Inadempienze probabili 550 (875) 62 (178) 186 (538) 380 (702)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 115 (210) 153 (138) 278 (291) 506 (412)
A.4 Esposizioni non deteriorate 2.123.803 (4.321) 817.765 (1.460) 8.952.301 (8.021) 1.265.135 (2.774)
Totale (A) 2.125.003 (10.418) 818.161 (3.394) 8.953.245 (12.505) 1.266.960 (10.361)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 18 - 8 - 31 - 40 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 724.863 (26) 308.394 (9) 451.222 (11) 363.299 (4)
Totale (B) 724.881 (26) 308.402 (9) 451.253 (11) 363.339 (4)
Totale (A+B) 31/12/2021 2.849.884 (10.444) 1.126.563 (3.403) 9.404.498 (12.516) 1.630.299 (10.365)
Totale (A+B) 31/12/2020 2.024.642 (10.527) 843.552 (3.779) 7.625.333 (13.478) 1.308.203 (11.512)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei America
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Rettifiche valore
Esposizione netta
complessive
Esposizione
netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.689.817 (41) 1.001.962 (44) 66.271
Totale (A) 5.689.817 (41) 1.001.962 (44) 66.271
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - 127.524 - -
Totale (B) 17.170 - 127.524 - -
Totale (A+B) 31/12/2021 5.706.987 (41) 1.129.486 (44) 66.271
Totale (A+B) 31/12/2020 8.083.920 (105) 1.404.984 (157) 109.500

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(segue)
(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (5) - - 431.917 (15)
Totale (A) (5) - - 431.917 (15)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - - - -
Totale (B) - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2021 (5) - - 431.917 (15)
Totale (A+B) 31/12/2020 (4) - - 432.664 (28)

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nella colonna "Italia – Esposizione netta" e "Italia – Rettifiche valore complessive" è stata aggiunta, rispettivamente, l'esposizione netta, per 1.760.340 migliaia di euro, e le rettifiche di valore, per 62 migliaia di euro, relative ai crediti a vista verso banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide".

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche

(Importi in migliaia)
Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni/Aree geografiche Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 4.105.960 (16) 29.417 (1) 1.554.440 (24) - -
Totale (A) 4.105.960 (16) 29.417 (1) 1.554.440 (24) - -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.170 - - - - - - -
Totale (B) 17.170 - - - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2021 4.123.130 (16) 29.417 (1) 1.554.440 (24) - -
Totale (A+B) 31/12/2020 5.928.419 (13) 109.582 (12) 2.045.919 (80) - -

Si precisa che l'informativa comparativa al 31 dicembre 2020 è stata riesposta in seguito all'entrata in vigore del 7° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" precedentemente citata. In particolare, nella colonna "Italia Centro - Esposizione netta" e "Italia Centro - Rettifiche valore complessive" è stata aggiunta, rispettivamente, l'esposizione netta, per 1.760.340 migliaia di euro, e le rettifiche di valore, per 62 migliaia di euro, relative ai crediti a vista verso banche centrali, rilevati nella voce di bilancio "Cassa e disponibilità liquide".

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2021 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione", secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 451/2021 della Commissione del 17 dicembre 2020 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • valore di bilancio: 26.544.482 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette come sotto definite;
  • valore non ponderato: 31.373.024 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • valore ponderato: 2.193.199 migliaia di euro, incluse le operazioni di pronti contro termine passive e le esposizioni indirette;
  • numero "posizioni di rischio": 35.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Si evidenzia che il Regolamento (UE) 876/2019, entrato in vigore a partire dal 28 giugno 2021, ha introdotto l'obbligo di applicazione del "Metodo della sostituzione", in base al quale un Ente, quando riduce l'esposizione verso un cliente utilizzando una tecnica di attenuazione del rischio di credito ammissibile a norma dell'articolo 399, paragrafo 1, tratta, secondo le modalità stabilite all'articolo 403, la parte dell'esposizione corrispondente alla riduzione come esposizione verso il fornitore di protezione anziché verso il cliente ("esposizioni indirette"). Ciò comporta il rispetto dei limiti fissati dall'articolo 395 del CRR alla somma delle esposizioni dirette nei confronti dei clienti e delle esposizioni rappresentate dalle garanzie ricevute. Inoltre, il suddetto Regolamento prevede che gli enti aggiungono alle esposizioni totali verso un cliente le esposizioni derivanti dai contratti derivati laddove il contratto non sia stato stipulato direttamente con tale cliente ma lo strumento di debito o di capitale sottostante sia stato emesso da tale cliente ("esposizioni indirette").

In seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione dell'esposizione verso il Gruppo UniCredit ai fini della determinazione delle grandi esposizioni della Banca.

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Le informazioni di natura qualitativa e quantitativa di cui alla presente sezione non vanno fornite dalle banche che redigono il bilancio consolidato ai sensi della Circolare 262 di Banca d'Italia.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

La Banca effettua operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli garantite da somme di denaro, che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine, a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli. I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

La Banca effettua, inoltre, operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, in qualità di prestatore, a valere su titoli di proprietà.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valore di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui:
oggetto di
contratti di
vendita
con patto
di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2 - 2 X - - -
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale 2 - 2 X - - -
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.054.849 - 3.054.849 - 3.076.242 - 3.076.242
1. Titoli di debito 3.054.849 - 3.054.849 - 3.076.242 - 3.076.242
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale 31/12/2021 3.054.851 - 3.054.851 - 3.076.242 - 3.076.242
Totale 31/12/2020 2.125.687 - 2.125.687 - 2.174.829 - 2.174.829

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

Nella tabella sopra riportata sono escluse le Attività finanziarie cedute in operazioni di prestito titoli senza garanzia o con garanzia rappresentata da altri titoli, alle quali non è associata alcuna passività.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

E.4 Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario della Banca è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2021. Precisiamo che la Banca detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 72 migliaia di euro.

La Banca ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % Sulla voce di bilancio
31/12/2021 31/12/2021 31/12/2021 31/12/2021
Italia 6.876.975 7.263.632 7.476.132 21,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 6.876.975 7.263.632 7.476.132 23,5%
Spagna 4.495.000 4.749.778 4.886.822 14,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.495.000 4.749.778 4.886.822 15,4%
Germania 125.000 126.716 132.133 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 126.716 132.133 0,4%
Francia 1.248.500 1.289.919 1.311.232 3,8%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.248.500 1.289.919 1.311.232 4,2%
Stati Uniti 737.242 745.907 748.317 2,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 737.242 745.907 748.317 2,4%
Austria 512.500 519.695 536.987 1,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 512.500 519.695 536.987 1,7%
Irlanda 945.500 982.475 1.022.071 2,9%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 35.000 39.012 39.012 100,0%
complessiva
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
910.500 943.463 983.059 3,1%
Regno Unito 48.793 48.988 48.972 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 48.793 48.988 48.972 0,2%
Belgio 540.000 557.732 577.615 1,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 540.000 557.732 577.615 1,8%
Portogallo 330.000 386.528 392.368 1,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 330.000 386.528 392.368 1,3%
Svizzera 43.558 44.164 44.123 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43.558 44.164 44.123 0,1%
Arabia Saudita 90.000 90.305 89.145 0,3%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 90.000 90.305 89.145 0,3%
Cile 203.100 215.488 209.488 0,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 203.100 215.488 209.488 0,7%
Cina 165.832 165.160 160.422 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 165.832 165.160 160.422 0,5%
Lettonia 30.000 29.710 29.063 0,1%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 30.000 29.710 29.063 0,1%
Islanda 15.000 14.962 14.680 0,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15.000 14.962 14.680 0,0%
Totale esposizioni sovrane 16.407.000 17.231.159 17.679.570 51,0%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del bilancio della Banca, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2021 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 51% del totale dell'attivo del bilancio della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati. La Banca, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

Nella tabella seguente sono indicati i rating al 31 dicembre 2021 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Francia Aaa AAA AA+
Stati Uniti Aa1 AA+ AA+
Austria A2 A+ AA
Irlanda Aa3 AA- AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa2 BBB BBB
Regno Unito Aaa AAA AAA
Svizzera A1 A A
Arabia Saudita A1 A- A+
Cile A1 A+ A+
Israele A3 A- A+
Cina A2 A A
Lettonia Baa3 BBB BBB
Islanda Baa1 A- A

Sezione 2 – Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico della Banca è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale interno ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Market & Liquidity Risk, all'interno della Direzione CRO nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli della Banca;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management della Banca;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Nel corso del 2021 non sono stati registrati impatti sul profilo di rischio di mercato derivanti dall'emergenza sanitaria, né per quanto riguarda il portafoglio bancario né per quanto riguarda il portafoglio di negoziazione.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi di mercato.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dalla Banca per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti della Banca. La Direzione CRO di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. l primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della Banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

La Banca assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della Banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, la Direzione CRO esegue una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello effettuata prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework della Banca utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

La Banca non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione della Banca è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui la Banca si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - 72 - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 152 54.888 - - 244 - 1.401 -
+ Posizioni corte 152 54.260 - - 244 320 1.613 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 15 523 - - - - - -
+ Posizioni corte 15 928 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 75.913 80 35.740 - - - -
+ Posizioni corte - 62.293 660 49.280 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 159.501 - - - - - -
+ Posizioni corte - 159.149 298 - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - 1.094 - - - - - -
+ Posizioni corte - 726 - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 15 91.082 869 72.681 - - - -
+ Posizioni corte 15 104.673 255 58.541 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Quotati
Tipologia operazioni/Indice quotazione U.S.A. REGNO
UNITO
ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI Non quotati
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 9.103 833 38 1.123 592 3.102 -
- posizioni corte 26 5 20 102 43 77 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 131.362 19 20.464 4.942 13 52.944 -
- posizioni corte 131.286 50 20.486 4.943 51 53.234 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.461 53 785 159 92 609 -
- posizioni corte 10.298 863 883 1.222 612 3.537 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 23.676 241 8.131 10.884 1.103 3.608 -
- posizioni corte 23.829 267 5.682 12.413 1.349 3.715 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2021 il VaR giornaliero del Trading Book ammonta a 101 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 199 migliaia di euro, con un picco massimo di 508 migliaia di euro, ed un minimo di 32 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della Banca;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

La Banca misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della Banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione della Banca rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse;
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio: - rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;

  • rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti settimanalmente i sei scenari standardizzati come definiti dagli orientamenti EBA in materia (EBA/GL/2018/02).

Gli scenari relativi alla variazione del valore economico, utilizzati per la compilazione del template EU IRRBB riportato nel paragrafo 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività", corrispondono agli scenari del Supervisory Outlier Test previsti dai citati orientamenti EBA.

Gli scenari applicati nel template EU IRRBB relativi alla variazione del margine di interesse invece riprendono le ipotesi sottostanti le valutazioni degli scenari dell'EV sensitivity e sono calcolati con le seguenti ipotesi:

  • applicazione di un floor post-shock crescente da -100 a 0 (da O/N a 20 anni incremento di 5 bps all'anno) per singola valuta e singola curva;
  • ponderazione al 50% per i contributi positivi di NII (per singola valuta).

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2.382.763 5.989.116 254.552 678.168 4.950.206 14.514.613 1.200.162 -
1.1 Titoli di debito - 4.715.736 175.345 529.083 4.134.015 13.912.062 284.638 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 4.715.736 175.345 529.083 4.134.015 13.912.062 284.638 -
1.2 Finanziamenti a banche 6.694 303.242 - - - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.376.069 970.138 79.207 149.085 816.191 602.551 915.524 -
- c/c 2.107.907 169 144 250 797 - - -
- altri finanziamenti 268.162 969.969 79.063 148.835 815.394 602.551 915.524 -
- con opzione di rimborso anticipato 5.772 454.834 77.851 145.745 810.975 602.522 915.460 -
- altri 262.390 515.135 1.212 3.090 4.419 29 64 -
2. Passività per cassa 28.615.582 65.697 1.036.730 71.937 33.192 517.511 710 -
2.1 Debiti verso clientela 28.470.946 65.619 2.409 29.311 31.609 18.345 644 -
- c/c 28.354.154 - - - - - - -
- altri debiti 116.792 65.619 2.409 29.311 31.609 18.345 644 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 116.792 65.619 2.409 29.311 31.609 18.345 644 -
2.2 Debiti verso banche 144.636 78 1.034.321 42.626 1.583 1.900 66 -
- c/c 62.800 - - - - - - -
- altri debiti 81.836 78 1.034.321 42.626 1.583 1.900 66 -
2.3 Titoli di debito - - - - - 497.266 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - 497.266 - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 9.269.165 126.617 53.072 1.371.822 6.191.209 723.094 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 9.269.165 126.617 53.072 1.371.822 6.191.209 723.094 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 9.269.165 126.617 53.072 1.371.822 6.191.209 723.094 -
+ Posizioni lunghe - 8.447.489 100.000 - 230.000 90.000 - -
+ Posizioni corte - 821.676 26.617 53.072 1.141.822 6.101.209 723.094 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.531 7.923 6.788 210 19 27 - -
+ Posizioni lunghe 488 3.599 3.906 210 19 27 - -
+ Posizioni corte 1.043 4.324 2.882 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 4.736 171.493 182.439 545.180 130.409 1 - -
1.1 Titoli di debito - 101.125 122.930 544.958 130.301 1 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 101.125 122.930 544.958 130.301 1 - -
1.2 Finanziamenti a banche 161 35 59.509 222 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 4.575 70.333 - - 108 - - -
- c/c 380 - - - 8 - - -
- altri finanziamenti 4.195 70.333 - - 100 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.195 70.333 - - 100 - - -
2. Passività per cassa 1.176.068 14.893 25 59 151 - - -
2.1 Debiti verso clientela 1.176.067 14.893 25 59 151 - - -
- c/c 1.164.820 - - - - - - -
- altri debiti 11.247 14.893 25 59 151 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 11.247 14.893 25 59 151 - - -
2.2 Debiti verso banche 1 - - - - - - -
- c/c - - - - - - - -
- altri debiti 1 - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 17.857 17.857 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 5.030 12.827 - - - - -
+ Posizioni corte - 12.827 5.030 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio della Banca è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
31/12/2021 54.805 -18.183 356 7.194 133.034 -29.193

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a 54.805 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto negativo di -18.183 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a 356 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2021 l'Interest Rate VaR della Banca si attesta a circa 7.194 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 6.020 migliaia di euro con un picco massimo di 14.777 migliaia di euro ed un minimo di 1.375 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli di Stato sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 49.334 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 71.328 migliaia di euro con un picco massimo di 165.896 migliaia di euro ed un minimo di 41.572 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 133.034 migliaia di euro. Uno shift di -25 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -29.193 migliaia di euro.

Le valutazioni contenute nel Template EU IRRBB, riportano le esposizioni delle metriche di rischio tasso d'interesse al 31 dicembre 2021 ed al 30 giugno 2021. Per la descrizione degli scenari si rimanda alla sezione Informazioni di natura qualitativa - Rischio Tasso.

Template EU IRRBB

(Importi in migliaia)
a b c d
Supervisory shock scenarios Changes of the economic value of equity Changes of the net interest income
Current period Last period Current period Last period
1 Shock al rialzo parallelo 55.009 68.685 136.991 133.969
2 Shock al ribasso parallelo (18.202) (15.258) (50.005) (55.020)
3 Steepener shock (discesa dei tassi a breve e rialzo dei tassi a lungo) 772 (16.598) - -
4 Flattener shock (rialzo dei tassi a breve e discesa dei tassi a lungo) 6.551 20.213 - -
5 Shock up dei tassi a breve 20.764 35.679 - -
6 Shock down dei tassi a lungo (22.380) (26.623) - -

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, la Banca effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni della Banca non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Valute
Voci USD GBP CHF JPY AUD ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 968.050 145.330 65.590 2.005 3.731 14.674
A.1 Titoli di debito 798.946 48.988 51.381
A.2 Titoli di capitale 16.056 711 124
A.3 Finanziamenti a banche 80.126 94.028 13.856 2.005 3.731 14.412
A.4 Finanziamenti a clientela 72.922 1.603 353 138
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 76 123 1 - 5
C. Passività finanziarie 962.714 144.863 65.201 1.859 3.577 13.015
C.1 Debiti verso banche 1 1
C.2 Debiti verso clientela 962.713 144.863 65.200 1.859 3.577 13.015
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 1.152 394 74
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe 420 673 1
+ Posizioni corte 217 16 508
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 84.956 31.005 11.300 20.417 4.953 14.117
+ Posizioni corte 84.331 31.051 11.219 19.803 5.015 13.840
Totale attività 1.053.502 177.131 76.891 22.423 8.684 28.796
Totale passività 1.048.414 176.324 76.420 22.170 8.592 26.929
Sbilancio (+/-) 5.088 807 471 253 92 1.867

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio è quantificato attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2021 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 81 migliaia di euro. La media per l'anno 2021 è pari a 72 migliaia di euro con un picco massimo di 153 migliaia di euro ed un minimo di 18 migliaia di euro.

Sezione 3 – Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 1.000 531 - - 470 456
a) Opzioni - - 28 - - - 24 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 531 - - - 456
e) Altri - - 972 - - - 446 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 93.645 21.901 - - 61.840 15.564
a) Opzioni - - 19.245 - - - 5.866 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 21.901 - - - 15.564
e) Altri - - 74.400 - - - 55.974 -
3. Valute e oro - - 233.634 160 - - 164.932 154
a) Opzioni - - 1.637 - - - 1.215 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 160 - - - 154
e) Altri - - 231.997 - - - 163.717 -
4. Merci - - 3.179 1.318 - - 1.966 541
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 331.458 23.910 - - 229.208 16.715

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i Turbo certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Hi-Cert e non regolati con controparti centrali.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - 1 - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 68 - - - 22
g) Altri - - 3.242 - - - 3.330 -
Totale - - 3.243 68 - - 3.330 22
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 766 - - - 328 -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 4 - - - 52
g) Altri - - 1.444 - - - 1.495 -
Totale - - 2.210 4 - - 1.823 52

La lettera g) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

La lettera a) Opzioni in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende le KO Option emesse da FinecoBank, nonché i Turbo certificates emessi da FinecoBank, negoziati sul segmento Hi-Cert e non regolati con controparti centrali.

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 1.000
- fair value positivo X - - 2
- fair value negativo X - - 14
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X 7.084 78 86.483
- fair value positivo X - 1 2.002
- fair value negativo X 247 - 1.559
3) Valute e oro
- valore nozionale X 123.436 1.171 109.026
- fair value positivo X 72 32 1.050
- fair value negativo X 209 - 126
4) Merci
- valore nozionale X - - 3.179
- fair value positivo X - - 82
- fair value negativo X - - 55
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 972 - 28 1.000
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 38.079 84 55.482 93.645
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 233.633 - - 233.633
A.4 Derivati finanziari su merci 3.179 - - 3.179
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2021
275.863 84 55.510 331.457
Totale
31/12/2020
182.170 84 46.952 229.206

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

Si precisa che la Banca ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzate, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva € STR.

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività, e di tipo specifico, a copertura di titoli obbligazionari a tasso fisso. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività della Banca.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La Banca utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensible delle poste a vista). In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da titoli a tasso fisso e mutui erogati a clientela a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti per la componente di rischio tasso con Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso dei titoli o il tasso fisso dei mutui con un tasso variabile.

Le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dalla Banca.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati
organizzati
Senza controparti centrali
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 8.617.489 250.000 - - 6.627.777 250.000 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 8.617.489 250.000 - - 6.627.777 250.000 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 8.617.489 250.000 - - 6.627.777 250.000 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura : fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per calcolare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Tipologie derivati Over the
counter
Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali Senza controparti centrali 31/12/2021 31/12/2020
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Fair value
positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
126.940 509 - - 17.104 1.899 - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 126.940 509 - - 17.104 1.899 - - - -
Fair value
negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate
swap
57.314 - - - 214.388 - - - - -
c) Cross
currency swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 57.314 - - - 214.388 - - - - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC – valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 8.617.489 250.000 - -
- fair value positivo 126.940 508 - -
- fair value negativo 57.313 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a
5 anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di
interesse
581.364 1.371.822 6.914.303 8.867.489
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici
azionari
- - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale 31/12/2021 581.364 1.371.822 6.914.303 8.867.489
Totale 31/12/2020 321.411 1.309.637 5.246.730 6.877.778

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Come enunciato nella Parte A della presente nota integrativa, la Banca applica le regole di hedge accounting previste dall'IFRS 9 per le operazioni di coperture specifica ("MicroHedging"), mentre si è avvalsa della facoltà di continuare ad utilizzare lo IAS 39 per le operazioni di copertura di fair value dell'esposizione al tasso di interesse di un portafoglio di attività o passività finanziarie (copertura generica o "Macrohedging").

Nella tabella sotto riportata sono esposte le operazioni di copertura specifica ("MicroHedging") in essere, per le quali la Banca applica le previsioni dell'IFRS 9. Per completezza di informazione, si segnala che:

  • l'ammontare monetario delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 1.461.489 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • l'ammontare monetario delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 570.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core.
(Importi in migliaia)
Coperture
specifiche -
Coperture specifiche
Coperture
specifiche:
valore di
bilancio
posizioni nette:
valore di
bilancio delle
attività o
passività (prima
della
compensazione)
Variazioni
cumulate di fair
value dello
strumento
coperto
Cessazione
della copertura:
variazioni
cumulate
residue del fair
value
Variazioni del
valore usato
per rilevare
l'inefficacia
della copertura
Coperture
generiche: Valore
di bilancio
A. Attività
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
2. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
- copertura di:
7.766.157 7.766.157 (96.605) - (215.186) -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse 7.766.157 7.766.157 (96.605) - (215.186) x
1.2 Titoli di capitale e indici azionari - - - - - x
1.3 Valute e oro - - - - - x
1.4 Crediti - - - - - x
1.5 Altri - - - - - x
Totale
31/12/2021
7.766.157 7.766.157 (96.605) - (215.186) -
Totale
31/12/2020
- - - - - -
B. Passività
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - copertura di:
- - - - - -
1.1 Titoli di debito e tassi d'interesse - - - - - x
1.2 Valute e oro - - - - - x
1.3 Altri - - - - - x
Totale
31/12/2021
- - - - - -
Totale
31/12/2020
- - - - - -

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che la Banca, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla Banca sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che la banca possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la Banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità della banca di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria della Banca;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla Banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, la Banca potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità la Banca investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade della Banca stessa.

I principi fondamentali

L'obiettivo della Banca è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

Fineco è dotato di una "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, che ha lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata. A marzo 2021 la Policy è stata aggiornata al fine di assicurare coerenza tra il Piano di Contingency per il rischio di liquidità, il piano di Contincency di capitale, il RAF di Gruppo ed il Group Recovery Plan.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di controllo dei rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Banca considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così la Banca dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che la Banca sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

La Banca calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo della Banca è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale della Banca è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dalla Banca consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile. Con l'aggiornamento della Group Liquidity Policy è stato inoltre introdotto un indicatore gestionale denominato "Structural Ratio". Il nuovo indicatore, sviluppato dalla Direzione CRO di FinecoBank, ha l'obiettivo di monitorare gestionalmente il rischio di trasformazione delle scadenze, considerando le specificità del funding di Fineco rappresentate nel modello delle Poste a Vista della Banca. Tale indicatore si affianca all'indicatore regolamentare NSFR sopra descritto, e ne condivide gli obiettivi e gran parte delle logiche.

Stress test di liquidità

L'attività di Liquidity Stress Test valuta l'impatto di scenari macro o microeconomici sulla posizione di liquidità di Fineco, con l'obiettivo di testare la capacità della Banca di continuare la sua attività in situazioni di tensioni di liquidità.

Gli stress test sono effettuati simulando scenari di stress idiosincratico (calo della fiducia dei clienti) e situazioni di generale shock di mercato; anche una combinazione delle due cause deve essere considerata nel programma di stress test. All'interno delle simulazioni di stress test, sono anche previste analisi di sensitività per valutare l'impatto prodotto dal movimento di un particolare singolo fattore di rischio.

Sono inoltre definiti degli scenari aggiuntivi (c.d. reverse stress testing) volti a individuare i fattori di rischio e la magnitudine degli stessi necessari a compromettere l'adeguatezza del profilo di rischio di liquidità della Banca.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla Direzione CRO di FinecoBank e validati dalla funzione di Validazione Interna.

Contingency Liquidity Management

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità definito nella Group Liquidity Policy è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente la Banca valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP), e ne fornisce informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Il Resoconto ILAAP 2020 include gli impatti derivanti della pandemia COVID-19 sull'adeguatezza di liquidità del Gruppo al 31 dicembre 2020. Le prove di stress, condotte sulla base di scenari che considerano fattori di rischio idiosincratici, sistemici e una combinazione di essi non hanno tuttavia fatto emergere possibili criticità o impatti significativi per il Gruppo.

Impatti della crisi determinata dalla pandemia COVID-19 sulla liquidità

Nel corso del mese di marzo 2020 FinecoBank ha registrato un significativo aumento della raccolta diretta dovuto alla complessa fase sui mercati a causa della crisi determinata dalla pandemia COVID-19; nei mesi di aprile e maggio 2020, la raccolta diretta è invece diminuita a seguito del maggior investimento della liquidità da parte della clientela. Nel secondo semestre 2020 la dinamica dei flussi di liquidità in entrata ed uscita si è normalizzata evidenziando una posizione di liquidità stabile. Complessivamente, dall'inizio della crisi pandemica la raccolta diretta di FinecoBank è aumentata. Il trend di crescita è proseguito nel 2021.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo del rischio di liquidità.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da
oltre 1
giorno
a 7
giorni
Da oltre
7 giorni
a 15
giorni
Da oltre
15
giorni a
1 mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 2.368.936 99.269 227.113 876.190 151.533 1.296.523 1.487.950 7.254.407 15.323.055 298.045
A.1 Titoli di Stato - - 2.531 247.431 59.918 104.875 591.208 4.265.552 11.374.648 -
A.2 Altri titoli di debito - 406 2.095 401.726 8.672 1.093.632 715.141 2.086.295 2.178.286 -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 2.368.936 98.863 222.487 227.033 82.943 98.016 181.601 902.560 1.770.121 298.045
- Banche 6.694 1.081 - 4.120 1 - - - - 298.045
- Clientela 2.362.242 97.782 222.487 222.913 82.942 98.016 181.601 902.560 1.770.121 -
B. Passività per cassa 28.642.861 8.416 3.591 7.886 46.011 1.031.798 74.853 33.193 521.093 -
B.1 Depositi e conti correnti 28.418.305 - - 1 - - - - - -
- Banche 62.800 - - - - - - - - -
- Clientela 28.355.505 - - 1 - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - 2.500 - 500.000 -
B.3 Altre passività 224.556 8.416 3.591 7.885 46.011 1.031.798 72.353 33.193 21.093 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 75.400 13 - 531 - - 16 49 418
- Posizioni corte - 75.676 5 - - - - 88 580 418
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 644 40 - 7.449 5.336 19.680 30.534 - - -
- Posizioni corte 991 - - 11.208 15.057 27.576 58.782 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 2.882 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 2.882 - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe 73 53 191 784 104 3.906 210 19 27 -
- Posizioni corte 1.028 3.908 - 416 - - - - 15 -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre
1 giorno
a 7
giorni
Da
oltre 7
giorni
a 15
giorni
Da
oltre
15
giorni
a 1
mese
Da oltre
1 mese
fino 3
mesi
Da oltre
3 mesi
fino a 6
mesi
Da oltre
6 mesi
fino a 1
anno
Da oltre
1 anno
fino a 5
anni
Oltre 5
anni
Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 5.051 14.967 2.257 24.915 132.293 184.335 542.652 130.515 1 -
A.1 Titoli di Stato - - 927 19.430 83.920 124.815 542.328 123.609 1 -
A.2 Altri titoli di debito - - - - - - 102 6.776 - -
A.3 Quote OICR 6 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 5.045 14.967 1.330 5.485 48.373 59.520 222 130 - -
- Banche 161 13 - 35 28 59.520 222 - - -
- Clientela 4.884 14.954 1.330 5.450 48.345 - - 130 - -
B. Passività per cassa 1.176.105 5.176 88 958 8.701 25 59 151 27 -
B.1 Depositi e conti correnti 1.164.851 - - - - - - - - -
- Banche - - - - - - - - - -
- Clientela 1.164.851 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 11.254 5.176 88 958 8.701 25 59 151 27 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 181.041 5 528 160 - - - - -
- Posizioni corte - 180.259 13 390 263 298 - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe 2.652 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 1.220 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 5.030 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 5.030 - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 12.827 - - - -
- Posizioni corte - 12.827 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Sezione 5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi

FinecoBank è dotata di una Global Policy per monitoraggio ed il controllo dei Rischi Operativi e Reputazionali, approvata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, che stabilisce il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo e definisce il processo di misurazione e monitoraggio dei rischi, descrive le attività svolte ai fini di prevenzione e le strategie di mitigazione.

A giugno 2021, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato la Global Policy "Operational Risk Management Framework per la valutazione del rischio informatico e Cyber", che definisce una metodologia comune a livello di Gruppo per la valutazione dei rischi informatici e cyber, sia in un contesto di normale andamento dell'attività di business (impatto atteso), sia nell'ipotesi di eventi straordinari (impatto estremo).

Infine, a novembre 2021 l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank ha approvato una Global Operational Regulation per il controllo e la gestione dei rischi operativi e reputazionali, che definisce l'insieme delle istruzioni di dettaglio di natura tecnica, operativa o metodologica a supporto delle attività di controllo e gestione del rischio operativo (incluso quello informatico e cyber) e reputazionale.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dalla Direzione CRO per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno della Banca e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business della Banca.

Il team Operational & Reputational Risk è inserito all'interno della Direzione CRO, cui fa capo il Chief Risk Officer di FinecoBank, che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale. Per i dettagli relativi alle attività svolte dal Team Rischi Operativi si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi, nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa della Banca;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti ad informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi e reputazionali, anche derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG);
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree della Banca siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte ad identificare e prevenire perdite ad impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture della Banca;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dalla Banca;
  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • svolgere controlli ex-post sulle verifiche svolte dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, al fine di individuare aree di miglioramento.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di FinecoBank è stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano la Direzione CRO e Organizzazione; l'interazione tra le diverse funzioni ha come finalità la condivisione delle rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti, o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio della Banca. L'obiettivo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione qualora si verifichino particolari eventi operativi.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, la Direzione CRO ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza.

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Operational & Reputational Risk è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Nel corso del 2021, sono stati inoltre implementati dei controlli ex-post sulle verifiche svolte dalla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete in merito alle frodi interne messe in atto dai consulenti finanziari a danno della clientela, finalizzati ad individuare eventuali aree di miglioramento.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti della Banca e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management.

Sistema di misurazione dei rischi

FinecoBank applica il Metodo Standardizzato per il calcolo del requisito patrimoniale relativo al rischio. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

Il team Operational & Reputational Risk effettua la raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori, il team si avvale di una molteplicità di Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit, Reputazione, Trasparenza, AML/CFT) con i quali la Banca si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi. All'interno del cruscotto di monitoraggio dei rischi operativi e reputazionali, sono stati identificati un set di indicatori rilevanti ai fini ESG in quanto un loro valore anomalo potrebbe segnalare specifici rischi relativi alla relazione con i clienti (es. reclami pervenuti dalla clientela, problematiche di disponibilità o di sicurezza nei sistemi informatici), con il personale (es. turnover) o con i Regulator con conseguenze sulla sostenibilità del business. Infine, nel corso del 2021 il numero di indicatori è stato ulteriormente ampliato al fine di potenziare i controlli in tema rischio di condotta e di trasparenza bancaria.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione della Banca ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2021, risulta pari a 99.319 migliaia di euro (8% dei RWA).

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti di FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2021 un fondo per rischi e oneri pari a 24.552 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si

ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima, con riferimento ai compensi degli avvocati che assistono la Banca, è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2021 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto dalla Banca nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti. A fronte del suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2021 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,7 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

Nel corso del 2021, con l'adozione della Global Policy "Operational Risk Management Framework per la valutazione del rischio informatico e Cyber", FinecoBank ha definito un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel mese di dicembre 2021. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dai responsabili di processo di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo della Banca è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario al 31 dicembre 2021, pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Si evidenzia che il 24 febbraio 2022, con l'avvio del conflitto militare tra Russia e Ucraina, il CSIRT (il team di risposta dell'Agenzia per la cybersicurezza nazionale) ha chiesto di alzare l'attenzione ed adottare tutte le misure di protezione degli assetti ICT, un avviso rivolto alle aziende italiane che hanno rapporti con operatori ucraini. Il 28 febbraio 2022 l'Agenzia ha prodotto un nuovo alert, questa volta indirizzato a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali, sollecitati ad adottare "una postura di massima difesa cibernetica": l'offensiva potrebbe infatti essere rivolta contro la coalizione che si è mobilitata per sostenere il Paese attaccato. Nel mirino, per quanto riguarda l'Italia, ci sono in generale ministeri, enti governativi, aziende strategiche per l'interesse nazionale tra cui gli istituti finanziari. L'obiettivo della Banca è quello di assicurare la protezione dei clienti garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità: alla luce della crisi russo-ucraina sui mercati finanziari dell'UE, particolare attenzione è stata posta nella valutazione dei rischi correlati. Nel rispetto delle misure previste dalla legislazione vigente, Fineco ha intrapreso una serie di iniziative volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa anche avvalendosi delle indicazioni e raccomandazioni suggerite dai diversi organi nazionali ed internazionali. Ferma restando l'adozione da sempre delle migliori pratiche in materia di sicurezza, sia in termini di misure tecniche che organizzativo/procedurali, sono stati ad ogni modo valutati ed introdotti ulteriori meccanismi per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente.

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca di Italia, la Banca effettua una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli. La Relazione contenente le risultanze dell'analisi condotte per l'anno 2020 non ha evidenziato elementi di criticità o di attenzione, ed è stata trasmessa alla Banca d'Italia entro il 30 aprile 2021 così come chiesto dalla normativa citata.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Ad oggi non sono stati registrati impatti rilevanti della pandemia COVID-19 sui profili di rischio operativo della Banca. I KRI disponibili non forniscono indicazioni di variazioni del profilo di rischio né si evidenziano perdite operative strettamente guidate dall'emergenza COVID-19.

Si segnala che FinecoBank in seguito alla pandemia COVID-19 non ha modificato le strategie, gli obiettivi o le politiche di gestione misurazione e controllo dei rischi operativi.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite consente al team Operational & Reputational Risk di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della Banca o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Sezione 6 – Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per la Banca. Nell'ambito della normativa prudenziale di Secondo Pilastro, la Banca conduce annualmente il processo di identificazione di rischi rilevanti ai quali è esposta la Banca, oltre a quelli di Primo Pilastro (credito, mercato, operativo e liquidità). In aggiunta ai tradizionali rischi finanziari, sono individuati anche i potenziali rischi non finanziari rilevanti, tra cui si citano a titolo di esempio i rischi reputazionali e quelli derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa può essere effettuata tramite molteplici strumenti, quali ad esempio analisi di scenario (in particolare per i rischi difficilmente quantificabili, quali il rischio reputazionale o il rischio di compliance), il VaR o attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività della Banca e prende in considerazione tutti i rischi definiti da Fineco come quantificabili in termini di Capitale Interno coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

I principali rischi inclusi all'interno del Capitale Interno Complessivo della Banca a dicembre 2021 sono quelli di default, concentrazione, migrazione, mercato, tasso di interesse, credit spread, operativo, di business ed immobiliare. Il Capitale Interno Complessivo è sottoposto periodicamente ad esercizi di stress test; tale strumento di valutare la vulnerabilità di Fineco ad eventi "eccezionali ma plausibili" e fornisce informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance (ESG)

Dal 2020 FinecoBank ha iniziato una progressiva integrazione dei rischi Ambientali, Sociali e di Governance nel proprio framework di risk management.

In occasione del processo di Risk Inventory per il 2022 è stato predisposto un focus sui rischi ESG e sui rischi reputazionali. Trattandosi di rischi trasversali, l'analisi ha avuto come oggetto di valutazione l'impatto dei fattori di rischio ambientali, sociali, reputazionali e di governance sulle tradizionali categorie di rischio già gestite e monitorate dalla Banca.

La valutazione dei rischi ESG, coerentemente alle priorità evidenziate dai Regulator, si è concentrata sui rischi climatici e ambientali, e non ha mostrato una elevata incidenza di questi ultimi sul profilo di rischio della Banca. In particolare, in considerazione del modello di business di FinecoBank, le categorie di rischi impattati da fattori ESG sono risultati i rischi di credito, che, seppur marginalmente, potrebbero subire gli effetti negativi di eventi fisici e di transizione, ed il rischio di business, che in un'ottica di lungo periodo potrebbe subire gli impatti derivanti dalla variazione delle preferenze dei clienti nell'ambito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni.

Al fine di mitigare le esposizioni ai rischi ESG, nell'ambito dei controlli di secondo livello sui rischi di credito sono stati previsti una serie di monitoraggi volti a presidiare le aree ritenute maggiormente a rischio, tra cui si citano a titolo di esempio l'inserimento di un indicatore specifico di rischio ambientale (ND-Gain) nel contesto del monitoraggio del rischio paese, il monitoraggio sulla concentrazione degli immobili a garanzia dei mutui fondiari in aree ad elevato impatto climatico e ambientale in ambito del RAF e gli stress test in ambito ICAAP che prendono in considerazione sia il rischio fisico (deterioramento immobili a garanzia dei mutui fondiari) sia il rischio di transizione (cambiamento preferenze della clientela verso scelte maggiormente ESG).

Oltre a ciò, nell'ambito del processo di progettazione e implementazione, su base volontaria, del Sistema di Gestione Ambientale conforme ai requisiti del regolamento EMAS n. 1221/2009/CE, nel corso della prima metà del 2021 è stata finalizzata l'analisi ambientale iniziale, strumento che ha consentito di mappare i bisogni e le aspettative degli stakeholder in ambito ambientale, rilevandone i rispettivi rischi per FinecoBank, oltre a definire una classificazione dei rischi generati e subiti dall'organizzazione connessi agli aspetti ambientali maggiormente significativi sulla base delle attività aziendali. Tra le più rilevanti aspettative degli stakeholder evidenziate dall'analisi si citano, a titolo esemplificativo, il rispetto della legislazione applicabile, dei principi e delle norme di comportamento sanciti dal Codice Etico e dal Modello di Organizzazione e Gestione ex D. Lgs. 231/2001 (comprensivi della tutela dell'ambiente), il rafforzamento della capacità di Fineco di misurare le proprie prestazioni ambientali, di rendicontare le proprie performance ambientali e di fissare target di miglioramento, il soddisfacimento delle richieste dei clienti più attenti ai temi ESG, la sensibilizzazione del capitale umano in ambito ambientale e la necessità di garantire un dialogo aperto con gli stakeholder. I rischi e le opportunità derivanti da tali aspettative sono prevalentemente di tipo reputazionale, strategico e di conformità, e sono gestiti implementando specifiche attività volte alla loro mitigazione, quali ad esempio lo svolgimento di audit interni di conformità legislativa ambientale, la redazione e successiva pubblicazione della Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS, inclusiva degli obiettivi e target del Programma Ambientale 2021-2024, e l'intensificazione dei flussi informativi e formativi in ambito ambientale con i principali stakeholder.

Per ulteriori informazioni sui rischi derivanti da fattori ambientali, sociali e di governance a cui la Banca e il Gruppo risultano esposti si rimanda alla Dichiarazione di Carattere non finanziario 2021.

Rischi connessi alla "Brexit"

La Banca continua lo sviluppo del business nel Regno Unito, con l'offerta alla clientela UK di servizi bancari e di investimento a distanza, attraverso la modalità di libera prestazione di servizi nel perimetro del Temporary Permission Regime (TPR) previsto dalle autorità inglesi.

FinecoBank, inoltre, è in continuo contatto con le autorità competenti circa l'evoluzione dello scenario, previsto al termine del suddetto periodo, e la correlata necessità di intervento sulla struttura del business UK per soddisfare i nuovi requisiti normativi post TPR.

Parte F – Informazioni sul patrimonio

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio è orientata ad assicurare che i ratio prudenziali siano coerenti con il profilo di rischio assunto e rispettino i requisiti di vigilanza.

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dalla Banca, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio. Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Banca elabora il piano del capitale ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie di lungo periodo perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement42 , perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

42 Unrated e unlisted.

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Importo
31/12/2021
Importo
31/12/2020
1. Capitale 201.267 201.153
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 634.146 648.882
- di utili 597.754 617.699
a) legale 40.253 40.229
c) azioni proprie 1.440 1.189
d) altre 556.061 576.281
- altre 36.392 31.183
4. Strumenti di capitale 500.000 500.000
5. (Azioni proprie) (1.440) (1.189)
6. Riserve da valutazione: (5.877) (2.833)
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività 410 2.379
complessiva
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (6.287) (5.212)
7. Utile (perdita) d'esercizio 368.601 323.123
Totale 1.698.631 1.671.070

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Attività/Valori Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 410 - 2.379 -
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
Totale 410 - 2.379 -

Parte F - Informazioni sul patrimonio

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 2.379 - -
2. Variazioni positive - - -
2.1 Incrementi di fair value - - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito - X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
3. Variazioni negative (1.969) - -
3.1 Riduzioni di fair value (280) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (6) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (1.683) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - -
4. Rimanenze finali 410 - -

Parte F - Informazioni sul patrimonio

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Utili (perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
1. Esistenze iniziali (5.212)
2. Variazioni positive -
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (1.075)
3.1 Riduzioni di fair value (1.075)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (6.287)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2021", pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com, previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, tra i quali si cita, in particolare, il Regolamento (UE) 876/2019 (c.d. CRR II) del Parlamento Europeo e del Consiglio.

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Parte H – Operazioni con parti correlate

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale Totale
2021 2020
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 7.169 6.974
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 254 257
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 254 257
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 2.893 2.480
Totale 10.316 9.711

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 10 giugno 2021, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy"). Si informa che la Global Policy è stata aggiornata in data 16 dicembre 2021, con efficacia dal 15 gennaio 2022, per adeguarsi a quanto previsto dall'art. 88 della CRD V.

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come tempo per tempo modificato e aggiornato (da ultimo con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020);
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Capitolo 11 della Circolare Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (recante le "Disposizioni di vigilanza per le banche"), così come integrata a seguito dell'aggiornamento n. 33 del 23 giugno 2020;
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia";
  • delle operazioni con ulteriori soggetti rilevanti in potenziale conflitto di interesse definiti in via di autoregolamentazione dalla Banca, tenuto conto delle disposizioni di legge e regolamentari applicabili in materia.

Premesso quanto sopra, nel corso dell'esercizio 2021 sono state poste in essere dalla Banca operazioni con parti correlate in genere, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti; non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Parte H - Operazioni con parti correlate

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2021, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze
al
31/12/2021
Società
collegate
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale %
sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato b) crediti verso clientela
- 917 516 1.433 0,01% 4.647 0,02%
Totale attivo - 917 516 1.433 0,00% 4.647 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato b) debiti verso la clientela
- 5.756 1.631 7.387 0,03% - 0,00%
Altre passività 89 139 - 228 0,07% - 0,00%
Totale passivo 89 5.895 1.631 7.615 0,02% - 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni - 158 9 167 0,37% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico:

(Importi in migliaia)
Conto
economico
esercizio 2021
Società
collegate
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale %
sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati - 2 1 3 0,00% - 0,00%
Commissioni attive - 4 5 9 0,00% 17.482 2,34%
Commissioni passive (95) - - (95) 0,02% - 0,00%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - - 1 1 0,00% - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio
di credito
- - - - 0,00% (1) 0,17%
Altri oneri/proventi di gestione - 64 10 74 0,05% - 0,00%
Totale conto economico (95) 70 17 (8) 17.481

La categoria "Società collegate" comprende i rapporti nei confronti di Hi-Mtf Sim S.p.A., società sottoposta ad influenza notevole, nella quale FinecoBank detiene una partecipazione del 20% per un importo di bilancio di 1.294 migliaia di euro. I rapporti economici e patrimoniali sopra rappresentati sono originati dall'accordo stipulato dalla Banca con Hi-Mtf Sim S.p.A. per la negoziazione, sul segmento Hi-Cert, dei Certificati Turbo emessi da Fineco.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli Amministratori, Collegio Sindacale e Dirigenti con responsabilità strategica della Banca (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2021 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;

Parte H - Operazioni con parti correlate

  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo;
  • i dirigenti con responsabilità strategiche (per tali intendendosi, i componenti degli organi di amministrazione e controllo, questi ultimi ove presenti) di Fineco AM, inclusi nel perimetro su base discrezionale.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate" sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2021 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2021 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti e debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare e da pagare per l'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive e passive di competenza dell'esercizio 2021.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2021 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2021 nei confronti di Fineco Asset Management DAC, in quanto esposte nella tabella sotto riportata.

Rapporti con le società del Gruppo FinecoBank

(Importi in migliaia)
Fineco Asset Management DAC Totale 31/12/2021
Attivo 12.137
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 11.821
Altre attività 316
Conto economico 181.334
Commissioni attive 119.670
Dividendi e proventi simili 61.574
Altri oneri/proventi di gestione 90

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Per la descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali si rimanda al paragrafo A. Informazioni di natura qualitativa - 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - Parte I della nota integrativa consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

(Importi in migliaia)
Voci / Numero opzioni e prezzi di esercizio Totale
31/12/2021
Totale
31/12/2020
Numero opzioni Prezzi medi di
esercizio
Scadenza media Numero opzioni Prezzi medi di
esercizio
Scadenza media
A. Esistenze iniziali 1.456.175 - ott-22 2.562.510 - giu-21
B. Aumenti 978.932 - X 204.799 - X
B.1 Nuove emissioni 978.932 - lug-25 204.799 - lug-22
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (397.795) - X (1.311.134) - X
C.1 Annullate - - X (1.440) - X
C.2 Esercitate (397.795) - X (1.309.694) - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D. Rimanenze finali 2.037.312 - giu-24 1.456.175 - ott-22
E. Opzioni esercitabili alla fine dell'esercizio 266.277 - X 397.795 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled. L'impatto a conto economico è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2021 Totale 31/12/2020
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 5.697 5.048
- relativi a Piani Equity Settled 5.697 5.045
- relativi a Piani Cash Settled - 3
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 12 12
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" - -
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 35 47
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 69 69
Credito maturato verso Fineco AM 212 160

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari.

I debiti verso UniCredit S.p.A. si riferiscono a piani di incentivazione basati su azioni di UniCredit S.p.A. che non maturano più effetti economici.

Parte L – Informativa di settore

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale IFRS 8 viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda, pertanto, all'informativa di settore fornita nella Parte L della nota integrativa consolidata.

Parte M – Informativa sul leasing

Parte M – Informativa sul leasing Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalla Banca e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

La Banca è potenzialmente esposta ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

La Banca ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

La Banca non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80 della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 190.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonché proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Parte M – Informativa sul leasing

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento Ammortamento
Attività 2021 2020
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (10.765) (11.117)
1.1 terreni - -
1.2 fabbricati (10.499) (10.862)
1.3 mobili - -
1.4 impianti elettronici - -
1.5 altre (266) (255)

Alla data del 31 dicembre 2021 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2021.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

La Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per una parte della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

La Banca non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Informativa sul leasing

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Fasce temporali Totale Totale
31/12/2021 31/12/2020
Pagamenti da ricevere
per il leasing
Pagamenti da ricevere
per il leasing
Fino a 1 anno 731 730
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 731 730
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 731 730
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 161 730
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 40 160
Da oltre 5 anni - 40
Totale 2.394 3.120

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali la Banca gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Nota integrativa

Parte M – Informativa sul leasing

578 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Allegati

Allegati Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
ATTIVO 31/12/2021 31/12/2020
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 1.442.791 2.006.348
Attività finanziarie di negoziazione 20.240 16.997
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per
la negoziazione
20.240 16.997
Finanziamenti a banche 369.863 514.423
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 5.747.507 7.988.281
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (5.377.644) (7.473.858)
Finanziamenti a clientela 5.983.767 4.517.351
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 25.120.624 20.828.706
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (19.136.857) (16.311.355)
Altre attività finanziarie 24.563.234 23.942.489
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
5.422 10.578
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 39.017 143.698
70. Partecipazioni 4.294 3.000
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 5.377.644 7.473.858
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 19.136.857 16.311.355
Coperture 125.913 74.451
50. Derivati di copertura 127.448 19.003
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (1.535) 55.448
Attività materiali = voce 80 149.506 150.883
Avviamenti = voce 90. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 90 al netto dell'avviamento 38.978 39.438
Attività fiscali = voce 100 42.955 13.302
Crediti d'imposta acquistati 508.764 -
Altre attività = voce 120 483.948 359.810
120. Altre attività 992.712 359.810
a dedurre: Crediti d'imposta acquistati (508.764) -
Totale dell'attivo 33.819.561 31.725.094

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31/12/2021 31/12/2020
Debiti verso banche 1.225.213 1.064.859
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.225.213 1.064.859
Debiti verso clientela 29.835.930 28.350.321
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 29.835.930 28.350.321
Titoli in circolazione 497.266 -
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato c) titoli in circolazione 497.266 -
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 4.417 5.889
Coperture 65.263 232.102
40. Derivati di copertura 57.313 214.388
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 7.950 17.714
Passività fiscali = voce 60 34.647 13.324
Altre passività 458.194 387.529
80. Altre passività 336.403 269.964
90. Trattamento di fine rapporto 5.033 4.924
100. Fondo rischi ed oneri 116.756 112.641
Patrimonio 1.698.631 1.671.070
- capitale e riserve 1.335.907 1.350.780
130. Strumenti di capitale 500.000 500.000
140. Riserve 634.146 648.882
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
160. Capitale 201.267 201.153
170. Azioni proprie (1.440) (1.189)
- riserve da valutazione (5.877) (2.833)
110. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 410 2.378
110. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (6.287) (5.211)
- Risultato netto = voce 180 368.601 323.123
Totale del passivo e del patrimonio netto 33.819.561 31.725.094

Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

CONTO ECONOMICO
Margine finanziario
di cui interessi netti
30. Margine d'interesse
+ commissioni nette prestito titoli di Tesoreria
di cui profitti da gestione della tesoreria
Esercizio
2021
280.356
248.215
243.475
4.740
32.141
29.243
2.898
61.548
2020
279.981
270.976
267.919
3.057
9.005
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 7.235
+ utili (perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito (non deteriorati) 1.770
Dividendi e altri proventi su partecipazioni
70. Dividendi e proventi simili
52.059
52.167
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 61.773
(153)
(56)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (46) (52)
+ rivalutazioni (svalutazioni) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (26) -
Commissioni nette = voce 60 352.640 309.969
60. Commissioni nette 357.380 313.026
a dedurre: commissioni nette prestito titoli di Tesoreria (4.740) (3.057)
Risultato negoziazione, coperture e fair value 74.299 86.674
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 71.641 87.611
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.505 (259)
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (46) (786)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.898 1.770
a dedurre: Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b)attività finanziarie valutate al fv con impatto sulla redditività complessiva-titoli di debito (non deteriorati)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: c) passività finanziarie
(2.898)
-
(1.770)
-
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 153 56
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 46 52
Saldo altri proventi/oneri (888) 2.144
200. Altri oneri/proventi di gestione 136.389 110.447
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (139.471) (110.512)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.194 2.209
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 29.243 7.235
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (29.243) (7.235)
RICAVI 767.955 730.827
Spese per il personale
160. Spese amministrative - a) spese per il personale
(101.447)
(101.447)
(95.021)
(95.021)
Altre spese amministrative (257.796) (224.359)
160. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (295.641) (248.955)
a dedurre: contributi Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 40.039 26.805
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.194) (2.209)
Recuperi di spesa 139.471 110.512
200. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 139.471 110.512
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (25.960) (25.193)
180. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (19.324) (19.489)
190. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (6.636) (5.704)
Costi operativi (245.732) (234.061)
RISULTATO DI GESTIONE 522.223 496.766
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.655) (3.334)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (deteriorati)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
-
(594)
-
(9.559)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (1.070) 6.241
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 8 (15)
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito (8) 15
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni - 23
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 9 (39)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 520.568 493.432
Accantonamenti per rischi ed oneri (49.938) (34.076)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (9.899) (7.271)
+ contributi Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (40.039) (26.805)
Profitti netti da investimenti 1.079 (6.262)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 1.070 (6.241)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito
220. Utili (Perdite) delle partecipazioni
8
(26)
(15)
-
a dedurre: utili/perdite delle partecipazioni 26 -
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1 (6)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 471.709 453.094
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 270 (103.108) (129.971)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 368.601 323.123
RISULTATO DELL' ESERCIZIO 368.601 323.123

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

Come descritto nel paragrafo "Gli Schemi di bilancio riclassificati e gli indicatori" riportato nella Relazione sulla gestione consolidata, nell'esercizio 2021 alcuni costi connessi all'attività dei consulenti finanziari e correlati a servizi che rientrano nella normale attività bancaria offerti ai clienti (in particolare attività di distribuzione e gestione di prodotti finanziari) sono stati riclassificati nella voce 50. "Commissioni passive" dalla voce 160. "Spese Amministrative", al fine di fornire una migliore rappresentazione sia della voce "Margine d'intermediazione" ("Ricavi" nello schema di conto economico riclassificato) sia della voce "Costi operativi". Per omogeneità di confronto sono stati riclassificati i dati comparativi esposti negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata, pertanto la voce 60. "Commissioni nette" e 160 "Spese amministrative - b) altre spese amministrative" relative al comparativo dell'esercizio 2020, esposte nella tabella sopra riportata, sono comprensive della suddetta riclassifica per un importo di 26,6 milioni di euro.

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 583

Allegati

bilancio riclassificato

Nota integrativa

584 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Attestazione

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
  • l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio di esercizio, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2021.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

3.1 il Bilancio d'esercizio:

  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 15 marzo 2022

Alessandro Foti Lorena Pelliciari

FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari

Nota integrativa

586 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 587

Relazione della Società di Revisione

588 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

-

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FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 589

590 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Relazione della Società di Revisione

In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e dell'accresciuta complessità
dei processi di valutazione, gestione e controllo del rischio di credito adottati
dalla Banca, anche tenuto conto dell'incertezza derivante dall'attuale
scenario macroeconomico, l'erogazione, la classificazione e la valutazione dei
crediti in oggetto sono state considerate un aspetto chiave della revisione
contabile del bilancio d'esercizio della Banca al 31 dicembre 2021.
svolte Procedure di revisione Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo
preliminarmente acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha
incluso, in particolare, la rilevazione e la comprensione dei presidi
organizzativi e procedurali previsti dalla normativa interna della Banca e messi
in atto dalla stessa con riferimento a:
· valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;
· valutazione e monitoraggio della qualità del credito;
· classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonché, per quanto riguarda
taluni controlli rilevanti del processo di concessione, erogazione, valutazione e
monitoraggio del credito, la verifica dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione, svolte anche avvalendoci del supporto di
specialisti appartenenti al nostro network ove ritenuto opportuno, hanno
inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:
· l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati;
· l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;
· l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta
dalle responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;
· per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la
classificazione IFRS 9), la verifica su base campionaria della
classificazione secondo il quadro normativo sull'informativa finanziaria e
regolamentare applicabile e l'esame della ragionevolezza dei criteri di
valutazione e delle assunzioni adottati dalla Banca per la determinazione
delle rettifiche di valore, anche tenuto conto della complessità e delle
incertezze connesse all'attuale contesto macroeconomico conseguente
al perdurare dell'emergenza pandemica;
· per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e
dai principi contabili applicabili.

Relazione della Società di Revisione

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 591

592 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Relazione della Società di Revisione

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Relazione della Società di Revisione

FinecoBank · Bilanci e Relazioni 2021 593

Relazione della Società di Revisione

594 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Relazione del Collegio Sindacale di FINECOBANK S.p.A.

ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. n. 58/1998 e dell'art. 2429, comma 2, del Codice Civile

all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 28 aprile 2022 per l'approvazione del Bilancio al 31.12.2021

* * * *

Signori Azionisti,

con riferimento a quanto disposto dall'art. 153 del D.Lgs. 58 del 24 febbraio 1998 ("TUF") e dall'art. 2429, comma 2, del Codice Civile, il Collegio Sindacale (il "Collegio") di FinecoBank S.p.A. ("FinecoBank" o la "Banca") riferisce in merito all'attività svolta nell'esercizio che si è chiuso il 31 dicembre 2021 ("Esercizio"), in osservanza dei doveri attribuiti dall'art. 149 del predetto decreto legislativo.

1. Nomina e attività del Collegio Sindacale

Il Collegio Sindacale è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020 e resterà in carica fino all'Assemblea di approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2022.

La nomina ha riguardato l'intero Collegio Sindacale (costituito da tre Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti), per gli esercizi 2020-2022, nelle persone dei Signori Elena Spagnol, Massimo Gatto e Chiara Orlandini, quali Sindaci effettivi e dei Signori Luisa Marina Pasotti e Giacomo Ramenghi, quali Sindaci supplenti. A seguito delle dimissioni della Presidente Sig.ra Elena Spagnol e del Sindaco effettivo Chiara Orlandini, sono subentrati, con efficacia rispettivamente in data 1° ottobre e 12 ottobre 2020, i signori Luisa Marina Pasotti nel ruolo di Presidente e Giacomo Ramenghi, quale Sindaco effettivo. L'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021 ha poi deliberato la conferma della Sig.ra Luisa Marina Pasotti e del Sig. Giacomo Ramenghi nel ruolo, rispettivamente, di Presidente del Collegio Sindacale e di Sindaco effettivo della Banca, nonché l'integrazione dell'organo di controllo mediante la nomina di due nuovi Sindaci Supplenti: la Sig.ra Lucia Montecamozzo e il Sig. Alessandro Gaetano.

Il Collegio ha vigilato sul rispetto della disciplina relativa all'elezione dell'organo di controllo ai sensi della Comunicazione CONSOB n. DEM/9017893 del 26.2.2009 e dell'articolo 144-sexies, comma 5, del Regolamento Emittenti Consob.

In conformità alle previsioni del Regolamento degli Organi Aziendali, ed in linea con le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance, in relazione all'anno 2021 ed ai primi mesi del 2022 il Collegio ha condotto il processo annuale di Autovalutazione nella seduta del 11 marzo 2022, confermando positivamente l'idoneità di tutti i componenti del Collegio Sindacale, nonché l'adeguatezza della composizione del Collegio stesso con riferimento ai requisiti richiesti dalla normativa, evidenziando una equilibrata ripartizione delle competenze presenti nel Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale nel corso dell'esercizio 2021 ha complessivamente tenuto n. 32 riunioni, della durata media di circa tre ore e quaranta minuti.

Nel corso del 2021, il Collegio Sindacale ha partecipato a tutte le sedute del Consiglio di amministrazione. Alle Assemblee degli Azionisti, tenutesi in data 28 aprile 2021 e 21 ottobre 2021, ha partecipato in presenza il Presidente del Collegio, in ragione delle limitazioni dovute all'emergenza epidemiologica da Covid-19.

Inoltre, il Collegio Sindacale si è organizzato per la partecipazione di almeno due componenti a tutte le n. 23 riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, le n. 11 riunioni del Comitato Remunerazione, le n. 11 riunioni del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale nonché a n. 15 riunioni del Comitato Nomine. Relazione del Collegio Sindacale

Nel corso dell'esercizio 2021 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto del Codice Civile, dei D.Lgs. n. 385/1993 (TUB), 58/1998 (TUF) e 39/2010 e successive modificazioni e/o integrazioni, delle norme statutarie e delle norme emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo, altresì, in considerazione le Norme di Comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

In data 5 marzo 2021 il Collegio Sindacale, nella sua veste di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010, ha finalizzato, in tempo utile per l'Assemblea degli azionisti di Fineco dello scorso 28.04.2021 - chiamata a deliberare in merito all'affidamento dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2022-2030 - la Proposta motivata ai sensi dell'art. 13 del D.LGS. 27 gennaio 2010 n. 39, ad esito di un'apposita procedura di selezione secondo i criteri e le modalità di cui all'art. 16 del Regolamento Europeo n. 537/2014.

Le informazioni fornite di seguito tengono altresì conto delle indicazioni espresse contenute nella Comunicazione CONSOB n. DEM/1025564 del 06 aprile 2001 e successive modifiche e/o integrazioni.

2. Operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale

Come richiamato nella Relazione sulla Gestione Consolidata, nonostante il perdurare della pandemia Covid-19, nel 2021 è continuata la ripresa dell'economia, grazie anche alle azioni intraprese da parte di governi e banche centrali, determinati nel voler continuare a garantire supporto all'economia reale e ai mercati, il cui percorso permane comunque caratterizzato da incertezze.

In tale contesto economico, i risultati conseguiti da FinecoBank nel 2021 hanno ulteriormente confermato la forza e la sostenibilità del modello di business, con il miglioramento dei risultati già più che positivi raggiunti nell'esercizio 2020.

L'utile dell'esercizio 2021 dell'Impresa si attesta a 368,6 milioni di euro, evidenziando un incremento del 14% circa rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 32% (32% al 31 dicembre 2020), a conferma dell'elevata leva operativa e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi. I Ricavi di FinecoBank del 2021 ammontano a 768 milioni di euro, in crescita del 5,1% rispetto ai 730,8 milioni di euro dell'esercizio precedente.

Per supportare le esigenze finanziarie della clientela correlate all'emergenza sanitaria COVID-19, FinecoBank, oltre ad attuare la sospensione delle rate dei mutui con il ricorso al Fondo CONSAP (in ottemperanza a quanto disposto dal Decreto Cura Italia) ha posto in essere alcune iniziative, in particolare, ha aderito all'Accordo ABI-Associazioni dei consumatori per la sospensione dei crediti alle famiglie a seguito dell'evento epidemiologico da COVID 19 valido sino al 31 marzo 2021 (prestiti personali e mutui diversi da quelli che rientrano nelle condizioni per il ricorso al Fondo Gasparrini), in linea con le Linee Guida EBA.

Il Gruppo ha garantito la continuità operativa con modalità di lavoro da remoto per la totalità dei dipendenti, assicurando nel contempo i medesimi livelli di servizio e l'efficacia del sistema dei controlli interni.

ll Collegio Sindacale rileva che, nel corso dell'esercizio, gli amministratori hanno provveduto a fornire, con la dovuta periodicità, informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale effettuate dalla Banca e dalla partecipata Fineco AM nel corso dell'esercizio 2021.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 9 febbraio 2021 ha approvato l'offerta vincolante per l'acquisizione di una quota di partecipazione pari al 20% del capitale di Hi-MTF Sim S.p.A. (di seguito anche "Hi-MTF"), al costo di circa 1,25 milioni di euro. L'operazione di acquisizione si è perfezionata in data 22 luglio 2021.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank, riunitosi in data 9 febbraio 2021, ha deliberato di proporre all'Assemblea degli azionisti l'assegnazione a riserve dell'intero utile dell'esercizio 2020, proposta approvata dall'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021.

In linea con la Raccomandazione BCE/2020/62 del 23 luglio 2021 e in osservanza della raccomandazione di Banca d'Italia del 27 luglio 2021, tenuto conto del patrimonio netto risultante dal bilancio chiuso al 31 dicembre 2020, della sostenibilità del modello di business e dei vincoli regolamentari cui è soggetta FinecoBank, anche in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, il Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021 ha deliberato di proporre all'Assemblea degli Azionisti la distribuzione di un dividendo unitario di 0,53 euro per ognuna delle 609.899.770 azioni, da distribuire ai Soci titolari di azioni ordinarie aventi diritto al pagamento alla data prevista di godimento, per un importo complessivo di 323.246.878,10 euro, tratto dalle riserve di utili disponibili. L'Assemblea ordinaria degli Azionisti di FinecoBank, riunitasi in data 21 ottobre 2021, ha approvato la proposta formulata dal Consiglio di Amministrazione del 3 agosto 2021. Il dividendo è stato messo in pagamento, in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili, il giorno 24 novembre 2021 con data di "stacco" della cedola il giorno 22 novembre 2021.

Nel mese di giugno 2021 Fineco, aderendo alle previsioni normative di cui all'art. 110 del D.L. 104 del 2020, ha provveduto ad effettuare il riallineamento del valore fiscale degli avviamenti iscritti in bilancio al 31 dicembre 2019 e ancora presenti al 31 dicembre 2020, con il versamento della relativa imposta sostitutiva. In conseguenza della suddetta operazione di riallineamento, il bilancio della Capogruppo ha rilevato proventi per complessivi 32 milioni di euro.

In data 14 ottobre 2021 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento della sua prima emissione sul mercato di strumenti Senior Preferred, destinata agli investitori qualificati, per un importo nominale di 500 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari allo 0,50%, con spread pari a 5 anni Mid Swap rate + 70 basis points rispetto a una guidance iniziale di 5 anni Mid Swap rate + 100 basis points. Il collocamento è stato effettuato nell'ottica di rispettare il requisito MREL fully loaded calcolato sull'esposizione complessiva ai fini del calcolo del coefficiente di Leva finanziaria richiesto attualmente al Gruppo FinecoBank a partire dal 1° gennaio 2024.

Nella valutazione delle poste significative del bilancio al 31.12.2021 gli Amministratori indicano di aver considerato tutti gli elementi rilevanti, fra i quali il perdurare della pandemia COVID-19 e i suoi effetti sull'economia reale. A questi si aggiunge il conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che ha innescano una crisi internazionale i cui esiti sono al momento imprevedibili.

Al 31 dicembre 2021 non si rilevano impatti significativi derivanti dalla crisi innescata dalla pandemia COVID-19 in termini di deterioramento del portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria di Gruppo. Quest'ultimo è infatti costituito principalmente da crediti accordati dalla Capogruppo alla clientela al dettaglio, prevalentemente assistiti da garanzie reali finanziarie ed immobiliari, ed erogati in applicazione di un'attenta e prudente politica di concessione.

L'emergenza sanitaria legata alla pandemia e la conseguente crisi economica e finanziaria non ha intaccato la situazione di liquidità complessiva di Fineco e del Gruppo, che si è mantenuta solida e stabile. Nel corso dell'esercizio 2021, nonostante il perdurare della pandemia, tutti gli indicatori e le analisi di adeguatezza di liquidità hanno evidenziato ampi margini di sicurezza rispetto ai limiti regolamentari ed interni. FinecoBank, infine, non ha incontrato impedimenti o peggioramenti nelle condizioni di accesso ai mercati e di perfezionamento delle relative operazioni.

In data 15 settembre 2021 la Banca Centrale Europea ha notificato la sua intenzione di adottare una decisione relativa alla classificazione di FinecoBank come soggetto significativo, con decorrenza 1° gennaio 2022. Tale decisione è motivata dal superamento, al 31 dicembre 2020, della soglia dimensionale di significatività di 30 miliardi di euro, individuata dal citato regolamento 468/2014 (MVU). Di conseguenza, nel 2022 l'annuale processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP) e l'eventuale Comprehensive Assessment, saranno svolte da un Joint Supervisory Team (JST), composto da analisti della DG "Specialized Institutions & LSIs" della BCE e del Servizio Supervisione Banche 1 della Banca d'Italia.

3. Altri eventi del periodo

Si segnala che il procedimento avviato nel mese di aprile 2021 dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ("AGCM") nei confronti di FinecoBank S.p.A., in relazione alla comunicata modifica della clausola di recesso dal conto corrente per condizioni di inattività, adottata tramite l'invio a tutti i correntisti in data 18 marzo 2021 di una lettera avente ad oggetto "Proposta di modifica unilaterale di contratto ai sensi dell'art. 118 del D.Lgs. n 385/93 (TUB)", si è concluso in data 16 novembre 2021 senza alcun accertamento di infrazione ai sensi dell'art. 27, comma 7, del "Codice del Consumo". Con il medesimo provvedimento l'Autorità ha altresì comunicato di aver deliberato l'obbligatorietà degli impegni che la Banca aveva proposto, ritenendoli idonei a far venire meno ogni possibile profillo di scorrettezza della pratica commerciale oggetto di istruttoria.

Nel corso dell'esercizio 2021 la Banca è stata sottoposta ad accertamenti ispettivi, da parte della Banca d'Italia, mirati a valutare il rispetto della normativa in tema di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e correttezza delle relazioni con la clientela. L'ispezione è terminata in data 16 luglio 2021 e la consegna del rapporto ispettivo, che riporta un giudizio sintetico in area positiva, è avvenuta in data 9 novembre 2021. Il completamento del piano d'azione per recepire le osservazioni dell'Autorità è previsto entro il 30 giugno 2022.

Nel corso del terzo trimestre del 2021, nell'ambito dei piani di attività di verifica ordinaria della CONSOB sugli intermediari, ha preso avvio presso la Banca una verifica sulle procedure relative alla prestazione dei servizi di investimento e sugli adeguamenti alla normativa MIFID II.

FinecoBank nel corso del 2021 ha investito nell'acquisto sul mercato secondario di Crediti di Imposta ex art. 121 D.L. 34/2020, per un importo di bilancio al 31 dicembre 2021 pari a 328.560 migliaia di euro. In chiusura di esercizio 2021 e nei primi giorni del 2022 alcuni di detti crediti, per un importo di 39.132 migliaia di euro, iscritti in bilancio alla voce "Crediti d'imposta acquistati", sono stati oggetto di sequestro preventivo da parte dell'Autorità giudiziaria in esecuzione di una ordinanza di sequestro nell'ambito di un procedimento penale che riguarda soggetti terzi. Così come previsto dalla recente normativa - decreto legge 25 febbraio 2022, n. 13, pubblicato in G.U. in pari data - l'art. 3 ha disposto che, nelle ipotesi in cui i crediti d'imposta di cui agli articoli 121 e 122 d.l. n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020, non possano essere utilizzati in quanto oggetto di sequestro disposto dall'Autorità giudiziaria, il termine per l'utilizzo delle quote residue al momento del sequestro è aumentato di un periodo pari alla durata del sequestro stesso.

4. Operazioni atipiche o inusuali

Il fascicolo di bilancio, le informazioni ricevute nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e quelle ricevute dal Presidente e dall'Amministratore Delegato, dal Management, dal responsabile Internal Audit e dal Revisore legale non hanno evidenziato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

5. Operazioni infragruppo o con parti correlate

Le operazioni infragruppo o con parti correlate sono evidenziate nella Relazione sulla Gestione Consolidata e nell'apposita sezione della Nota Integrativa con l'indicazione delle attività, delle passività, dei costi, dei ricavi e delle garanzie ed impegni in essere al 31 dicembre 2021, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Nel corso dell'esercizio 2021 sono state poste in essere dal Gruppo Fineco operazioni con parti correlate, italiane ed estere, di minore rilevanza rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, operazioni perfezionate a condizioni standard, ovvero a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni concluse con soggetti terzi indipendenti.

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 10 giugno 2021, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, una nuova versione della "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy") per adeguarsi al Regolamento adottato con delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 come modificato con delibera Consob n. 21624 del 10 dicembre 2020. La suddetta Global Policy è stata inoltre modificata dal Consiglio di Amministrazione in occasione della riunione del 16 dicembre 2021, con efficacia dal 15 gennaio 2022, sempre con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, per adeguarsi a quanto previsto dall'art. 88 della CRD V.

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici", in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs. 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione, assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

Il Collegio Sindacale, che nel corso dell'esercizio ha partecipato a tutte le riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate nelle quali sono state anche esaminate le operazioni con parti correlate e con soggetti collegati, ha vigilato sull'osservanza delle regole procedurali adottate dalla Banca nonché sul rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di informazione al pubblico ed ha verificato che nella Relazione sulla Gestione consolidata e nelle Note Integrative al Bilancio il Consiglio di Amministrazione abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate in base alla vigente disciplina.

6. Attività di vigilanza sulla revisione legale e sull'indipendenza del Revisore legale

Il Collegio Sindacale, identificato quale "Comitato per il controllo interno e per la revisione contabile" dall'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 nella versione riformulata a seguito della riforma della revisione legale recepita mediante il D.Lgs. 135/2016, ha vigilato: i) sul processo di informativa finanziaria; ii) sull'efficacia dei sistemi di controllo interno, e di gestione del rischio; iii) sull'attività di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati e iv) sull'indipendenza del Revisore legale dei conti, in particolare per quanto riguarda le prestazioni di servizi non di revisione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato le Relazioni di revisione rilasciate in data 31 marzo 2022 dalla Società di Revisione legale Deloitte e Touche S.p.A. ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014 sul Bilancio d'esercizio e sul Bilancio Consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2021. In particolare, dette relazioni:

  • esprimono un giudizio senza rilievi sul Bilancio d'esercizio e sul Bilancio Consolidato di FinecoBank, al 31 dicembre 2021 asserendo che i bilanci forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/2005 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/2015;
  • esprimono un giudizio di coerenza e conformità da cui risulta che la Relazione sulla Gestione, così come le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari a norma del disposto dell'art. 123-bis, comma 4, del TUF, sono redatte in conformità alle norme di legge;
  • con riferimento a eventuali errori significativi nella Relazione sulla gestione, dichiarano, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare;

  • attestano che il Bilancio d'esercizio è stato predisposto nel formato XHTML in conformità alle disposizioni del Regolamento Delegato UE 2019/815 e che, a giudizio del Revisore, il Bilancio Consolidato è stato predisposto nel formato XHTML ed è stato marcato, in tutti gli aspetti significativi, in conformità alle disposizioni del citato Regolamento Delegato.

In data 31 marzo 2022 la Società di Revisione ha inviato al Collegio la Relazione aggiuntiva, ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, da cui non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di governance.

Unitamente alla Relazione Aggiuntiva la Società di Revisione ha fornito al Collegio la dichiarazione sull'indipendenza (articolo 6 del Regolamento UE sopra citato) da cui non emergono situazioni che possono aver compromesso l'indipendenza.

Il Collegio ha tenuto incontri periodici, in conformità all'art. 150, comma 3, del TUF e delle disposizioni del D.Lgs. n. 39/2010, con la Società di Revisione – esaminando il piano delle attività di revisione 2021, verificandone l'adeguatezza, seguendone l'esecuzione e scambiando tempestivamente i dati e le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti - senza che siano stati evidenziati rilievi particolari da dover comunicare, né fatti ritenuti censurabili che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del TUF.

Nella Nota Integrativa Consolidata, così come nella Nota Integrativa della Capogruppo, è data pubblicità dei corrispettivi di revisione legale dei conti nonché dei corrispettivi per i servizi consentiti, diversi dalla revisione, prestati nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 a FinecoBank ed alla società controllata dalla Società di revisione e dalle entità della rete cui appartiene la Società di revisione stessa:

Si riportano di seguito i compensi in unità di euro (al netto di IVA e spese):

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 210.923
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 258.000
Altri Servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
TOTALE Euro 478.923
  • relativi ai servizi prestati a Finecobank:

  • relativi ai servizi alla controllata Fineco AM

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte Ireland LLP 15.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 22.500
TOTALE Euro 37.500

Nell'esercizio 2021 i Servizi di attestazione si sono incrementati ed hanno riguardato anche: - servizi professionali finalizzati all'emissione della relazione ISAE 3000 sulle segnalazioni di Third Reporting (TLTRO III, appartenenti alla categoria di servizi Audit Related); - servizi professionali finalizzati al rilascio della relazione sull'accuratezza dei dati segnalati da FinecoBank S.p.A. in qualità di partecipante alla terza serie delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine della BCE (Targeted Longer-Term Refinancing Operations III); - servizi professionali finalizzati all'emissione di una Comfort Letter ed una Bring Down Letter nell'ambito dell'emissione di Senior Preferred Note.

A livello consolidato, i servizi di attestazione di Fineco AM si riferiscono alla revisione dei reporting package predisposti da Fineco AM per la redazione dei prospetti contabili consolidati del Gruppo FinecoBank al 31 marzo, 30 giugno e 30 settembre e revisione contabile del Bilancio di Fineco AM al 30 settembre di ogni esercizio.

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Nel corso del 2021 il Collegio Sindacale ha approvato in via preventiva l'assegnazione alla società di Revisione Deloitte & Touche S.p.A. degli incarichi riguardanti:

  • in data 28.04.2021 servizi professionali da svolgere per l'emissione della relazione ISAE 3000 sulle segnalazioni di Third Reporting (TLTRO III, appartenenti alla categoria di servizi Audit Related)
  • in data 11.10.2021 l'emissione di una Comfort Letter ed una Bring Down Letter nell'ambito dell'emissione di Senior Preferred Note.

7. Conferimento dell'incarico di revisione legale per il periodo 2022-2030

Con l'approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2021 da parte dell'Assemblea degli Azionisti di FinecoBank, convocata per il giorno 28 aprile 2022, giunge a scadenza l'incarico di revisione legale dei conti per il novennio 2013 - 2021 conferito in data 16 aprile 2013 a Deloitte & Touche S.p.A. dalla stessa Assemblea degli Azionisti.

L'Assemblea degli azionisti dello scorso 28 aprile 2021 esaminata la Proposta motivata di data 5.03.2021 del Collegio Sindacale nella sua veste di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile, ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 – proposta emessa ad esito di un'apposita procedura di selezione secondo i criteri e le modalità di cui all'art. 16 del Regolamento Europeo n. 537/2014 - ha approvato a maggioranza l'assegnazione dell'incarico di revisione legale dei conti per il periodo 2022 – 2030, alla società KPMG S.p.A., con determinazione del relativo corrispettivo, così come riportato nella Proposta debitamente motivata del Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale in data 7 marzo 2022 ha incontrato la società di revisione KPMG che ha preso i primi contatti con la struttura del CFO riguardo a tematiche che, a cascata, saranno affrontate anche nell'esercizio in corso.

8. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla affidabilità di questo a rappresentare correttamente i fatti di gestione

Il Collegio Sindacale ha vigilato sul rispetto della normativa che regola l'articolato processo amministrativo e contabile, in virtù del quale il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili e societari e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale rilasciano le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF.

Il Collegio Sindacale, in quanto Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, ha altresì monitorato il processo della informativa finanziaria, senza riscontrare problematiche o criticità.

Le procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio dell'Impresa, del Bilancio Consolidato e di ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la Responsabilità del Dirigente Preposto che, unitamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale, nella periodica rendicontazione sulle stesse e, da ultimo, nella "Relazione sul sistema dei controlli interni sul financial reporting in ottemperanza alla legge n. 262/2005", approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 9 febbraio 2022, ne attesta l'adeguatezza sulla base dei test di effettiva applicazione dei controlli, in relazione alle caratteristiche del Gruppo Fineco e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio Consolidato e del Bilancio dell'Impresa al 31 dicembre 2021.

Il Dirigente Preposto e l'Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank attestano altresì che il Bilancio Consolidato ed il Bilancio dell'Impresa.

  • sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;

  • corrispondono alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;

  • sono idonei a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e, per il Bilancio consolidato, dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.

Il Dirigente Preposto della Capogruppo, nel corso degli incontri con il Collegio Sindacale, non ha segnalato carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il suddetto giudizio di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti della gestione in conformità ai principi contabili adottati.

Con regolare periodicità il Dirigente Preposto presenta al Consiglio di Amministrazione un aggiornamento della situazione delle attività svolte e lo stato di avanzamento lavori delle attività dirette al miglioramento del Sistema di Controllo Interno relativo all'attività di Financial Reporting.

Nel corso dei periodici incontri finalizzati allo scambio di informazioni, il Revisore legale dei conti non ha segnalato significative criticità del sistema di controllo interno inerente il processo di informativa finanziaria.

Il Collegio ha vigilato sulla redazione del Bilancio dell'Impresa e del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2021 in conformità ai principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 e successivi, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano dal 1° gennaio 2021.

In osservanza della Direttiva 2004/109/CE (la "Direttiva Transparency") e del Regolamento Delegato (UE) 2019/815 nonché del Regolamento (UE) 2021/337 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 febbraio 2021 e successive modificazioni, utilizzando la proroga approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell'Unione Europea dell'entrata in vigore del Regolamento 815/2019 - recepita dalla legislazione italiana con la legge n. 21/2021 di conversione, con modificazioni, del Decreto Legge 31 dicembre 2020, n. 183, pubblicata in Gazzetta Ufficiale, Serie generale, n. 51 del 1° marzo 2021, FinecoBank ha provveduto all'applicazione delle disposizioni del regolamento delegato (UE) 2019/815 della Commissione, del 17 dicembre 2018 alle relazioni finanziarie relative agli esercizi avviati a decorrere dal 1° gennaio 2021.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella seduta del 15 marzo 2022 ha approvato la tassonomia da utilizzare per la marcatura degli schemi del bilancio consolidato 2021, parte integrante della Relazione finanziaria annuale di FinecoBank, e la versione XHTML della stessa Relazione finanziaria annuale, che verrà pertanto pubblicata nel linguaggio XHTML sulla base del formato elettronico unico di comunicazione ESEF approvato dall'ESMA, sul sito di Fineco (https://www.finecobank.com), per adempiere agli obblighi di comunicazione previsti dalla Direttiva 2004/109/CE (c.d. direttiva Transparency). Si precisa che la Relazione finanziaria annuale del Gruppo include sia il bilancio consolidato sia il bilancio d'esercizio della Capogruppo FinecoBank.

Alla luce delle evidenze riscontrate, dell'informativa resa dal Dirigente preposto, nonché delle osservazioni della Società di revisione, il Collegio Sindacale ha motivo di ritenere che il sistema amministrativo contabile della Banca e del Gruppo, sia affidabile e adeguato ad assicurare una completa, tempestiva ed attendibile rappresentazione degli accadimenti gestionali, conformemente ai principi contabili adottati.

9. Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario ex D.Lgs. 254/2016 (DNF)

Ai sensi del D.Lgs. 254/2016, Fineco ha redatto la "Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario del Gruppo di FinecoBank" (nel seguito anche solo "DNF" o "Report") riferita all'esercizio 2021.

Il Report approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 15 marzo 2022 è redatto in conformità degli artt. 3 e 4 del D.Lgs. 254/2016, e costituisce una relazione distinta dalla Relazione sulla gestione consolidata, così come previsto dall'opzione dell'art. 5, comma 3, lettera b) del D.lgs. 254/2016.

E' consultabile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

La DNF ha l'obiettivo di offrire una corretta rappresentazione delle attività del Gruppo, del suo andamento, dei suoi risultati e degli impatti prodotti, rispetto ai principali temi di sostenibilità, relativi all'esercizio 2021 (periodo di rendicontazione dal 1° gennaio al 31 dicembre 2021).

In linea con l'anno precedente, il Report è stato redatto in conformità ai GRI Standards: opzione Core e sono stati presi in considerazione i "Financial Services Sector Disclosures", definiti dal GRI. In conformità con quanto richiesto dal D.Lgs. 254/2016, il perimetro dei dati e delle informazioni comprende le società consolidate con il metodo integrale all'interno del Bilancio Consolidato 2021, ovvero FinecoBank S.p.A. e la Società controllata Fineco Asset Management DAC, con sede in Irlanda. Per il 2021 fa espresso riferimento al Regolamento UE n. 2088/2019.

La definizione dei contenuti della DNF e dei relativi indicatori oggetto di rendicontazione sono stati selezionati a partire dai risultati dell'analisi di materialità, nella versione aggiornata nel corso del 2020 e confermata per la rendicontazione 2021. Non si segnalano, pertanto, variazioni nei temi descritti rispetto all'anno precedente.

Dal 2021, il processo di rendicontazione è disciplinato dalla Global Operational Regulation FB 026_2021 "Redazione e pubblicazione della Dichiarazione Consolidata di carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank" e, a differenza degli anni precedenti, è stato svolto attraverso l'utilizzo della nuova piattaforma dedicata alla raccolta dei dati e delle informazioni "Impact". Tale strumento prevede, per ogni area tematica oggetto di rendicontazione, l'attribuzione di specifici ruoli all'interno di ciascuna struttura della Banca coinvolta per competenza (data owner, data reviewer, data approver) al fine di assicurare i relativi controlli interni e, tramite le diverse funzionalità, ha reso il processo di reporting più efficiente, veloce e collaborativo, ed ha consentito di ridurre i rischi operativi derivanti dalle elaborazioni manuali dei dati.

Il Collegio Sindacale vigila sull'osservanza delle disposizioni in materia, previste dal D.Lgs. 254/2016.

Il Collegio Sindacale ha ottenuto periodici aggiornamenti in merito allo svolgimento delle attività propedeutiche alla predisposizione della DNF ed esaminato la documentazione resa disponibile, nonché la Circolare Assonime n. 13 del 12 giugno 2017 a commento del D.Lgs. 254/2016 e la Circolare n. 4 dell'11 febbraio 2019 (Novità in tema di dichiarazione non finanziaria).

A norma dell'art. 3, comma 10, del D.Lgs. 254/2016, la verifica di conformità delle informazioni fornite rispetto alle norme di riferimento e agli standard di rendicontazione adottati spetta ai revisori, con apposita relazione, distinta da quella dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010.

La DNF al 31.12.2021 è sottoposta a giudizio di conformità ("limited assurance engagement" secondo i criteri indicati dal principio ISAE 3000 Revised) da parte di Deloitte & Touche S.p.A., che esprime con apposita relazione distinta un'attestazione circa la conformità delle informazioni fornite ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D.lgs. 254/16.

Il Collegio ha incontrato il Revisore per una preliminare indicazione riguardo la modalità di esame adottata e ha preso altresì atto della "Relazione della Società di revisione indipendente sulla Dichiarazione Consolidata di carattere non finanziario" (Relazione) relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021, emessa in data 31.03.2022, nella quale la Società di revisione, dopo aver espressamente indicato le procedure svolte, conclude affermando che non sono pervenuti all'attenzione della stessa elementi che facciano ritenere che la DNF del Gruppo FinecoBank relativa all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2021 non sia stata redatta, in tutti gli aspetti significativi, in conformità a quanto richiesto dagli articoli 3 e 4 del Decreto e dai GRI Standards (Global Reporting Initiative).

L'approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione nella seduta del 15 marzo 2022 è stata preceduta dall'esame e valutazione del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale e del Comitato Rischi e Parti Correlate nella riunione congiunta del 23 febbraio 2022.

FinecoBank, quale ulteriore strumento di comunicazione e trasparenza, nel 2021 ha altresì provveduto all'approvazione della "Dichiarazione Ambientale ai sensi del Regolamento EMAS n. 1221/2009/CE", previo esame e valutazione da parte del Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale.

Sulla base informazioni acquisite, il Collegio Sindacale indica che, nel corso della disamina relativa alla Dichiarazione non Finanziaria, non sono pervenuti alla sua attenzione elementi di non conformità e/o di violazione delle relative disposizioni normative.

10. Attività di vigilanza sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e sull'adeguatezza delle funzioni di controllo

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni finalizzato a consentire l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs. 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi;
  • forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
  • definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

La Capogruppo FinecoBank definisce le opportune misure di controllo e monitoraggio della controllata Fineco AM, assicurando un allineamento dell'implementazione del sistema dei controlli interni a livello di Gruppo, ove possibile, in considerazione delle specificità del business svolto dalla controllata irlandese.

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Il Collegio Sindacale ha acquisito informazioni, tenuto incontri con le funzioni aziendali e vigilato sul funzionamento e sull'adeguatezza del sistema di controllo interno.

In recepimento di quanto previsto dalla Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia e successivi aggiornamenti, la Banca si è dotata del "Documento degli Organi e delle Funzioni con compiti di Controllo" che definisce il Sistema dei Controlli Interni della Banca con l'analitica individuazione dei compiti e delle responsabilità degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo, adottato con delibera del Consiglio di Amministrazione del 13 maggio 2020 e aggiornato da ultimo in data 18 gennaio 2022. Il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si conforma ai principi del Codice di Corporate Governance dal 2021, alle normative di settore applicabili ed alle best practices.

In tema di articolazione delle competenze, il Regolamento degli Organi Aziendali stabilisce che la responsabilità del Sistema di Controllo Interno e Rischi compete al Consiglio di Amministrazione, che svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema e individua al proprio interno:

- l'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (l'"Amministratore Incaricato");

- un Comitato interno – denominato "Comitato Rischi e Parti Correlate" – composto esclusivamente da amministratori indipendenti, con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e gestione dei Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche. Il Collegio Sindacale ha partecipato a tutte le riunioni di tale Comitato.

La Banca ha istituito le funzioni aziendali di controllo permanenti ed indipendenti: i) di conformità alle norme (Compliance); ii) di controllo dei rischi (Risk Management); iii) di revisione interna (Internal Audit). Analogo assetto del sistema di controllo è stato definito per la controllata Fineco AM che, a far data da giugno 2020, ha avuto un proprio Responsabile della funzione Internal Audit.

Internal audit

Il Collegio dà atto che le Relazioni trimestrali e la Relazione annuale, predisposte con riferimento al 2021, dall'Internal Audit per la propria valutazione del Sistema di Controllo Interno - contenenti anche sezioni dedicate alle risultanze dell'attività di Audit svolta sui processi della Banca, sulla Rete dei Consulenti Finanziari, agli Audit Findings nella loro composizione anche temporale - sono state regolarmente presentate al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale ed al Consiglio di Amministrazione ed ivi discusse.

La Relazione al 31.12.2021, presentata al Consiglio di Amministrazione in data 15 marzo 2022, fornisce una visione d'insieme del sistema di controllo interno della Banca sulla base dei risultati delle attività di audit svolte, soffermandosi – nel dettaglio – sulle evidenze di particolare rischio emerse e sulle azioni correttive pianificate dal management e dagli owner dei processi.

Contiene anche informazioni sulla struttura e sull'organico della funzione di Internal Audit; inoltre, considerato il ruolo di funzione Internal Audit di Capogruppo, la Relazione include una sintesi dei risultati delle attività svolte dalla funzione Internal Audit della controllata Fineco Asset Management DAC e sulla valutazione del sistema dei controlli interni espressa dal responsabile locale della funzione.

Il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank S.p.A. è stato valutato dalla funzione Internal Audit mostly satisfactory, considerando i risultati delle attività di audit svolte nell'anno 2021, l'andamento dei finding, inclusi quelli formulati dai Regulators, nonché tutte le informazioni disponibili, fra cui le valutazioni espresse da altri "assurance providers" interni ed esterni.

Relativamente a FinecoBank S.p.A., il Piano annuale di audit per l'anno 2021, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 19 gennaio 2021, ha previsto lo svolgimento di n. 13 audit sui processi, n. 3 relazioni annuali obbligatorie e n. 400 audit sulla rete dei Consulenti Finanziari (PFA).

Nel corso dell'anno sono stati svolti tutti gli audit previsti dal piano ed un audit non pianificato (OSI Banca d'Italia Trasparenza: verifica della implementazione delle azioni correttive pianificate).

Relativamente ai report annuali obbligatori, sono state emesse:

  • - la relazione sulle attività di verifica svolte nell'anno 2020 sui servizi di investimento, di cui all'art. 24 del Reg. Delegato UE 565/2017;
  • la relazione richiesta da Banca d'Italia inerenti le risultanze dei controlli relativi al 2020 svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate, delle carenze riscontrate e delle conseguenti azioni correttive adottate;
  • - la relazione sulle attività di revisione interna svolte nel 2021.

Nel corso del 2021 sono state altresì completate tutte le attività previste dal programma di assurance e miglioramento della qualità.

In relazione all'emergenza Covid-19, l'intera funzione Internal Audit ha continuato a lavorare da remoto, in linea con le indicazioni fornite dalla funzione HR. Nel corso dell'anno tale modalità di lavoro non ha generato impatti rilevanti sull'esecuzione del Piano di Audit approvato; relativamente alle attività di audit sulla rete dei PFA non sono state effettuate verifiche in loco, posticipate alla conclusione dell'emergenza.

Nella seduta del 9 novembre 2021 il Consiglio di amministrazione ha approvato le Linee Guida del Piano di audit per l'anno 2022.

Nella riunione del Consiglio di Amministrazione del 18 gennaio 2022 sono stati approvati: i) i Piani di Internal Audit e di Quality Assurance Review annuali 2022; (ii) il Piano strategico relativo agli anni 2022 – 2026; redatti sulla base delle citate Linee Guida, delle risultanze del processo di Risk Assessment effettuato su tutte le attività e processi svolti da FinecoBank aggiornati, degli obblighi normativi vigenti e delle necessità di followup di precedenti audit emessi con valutazione negativa.

Il Collegio Sindacale, nel corso della propria attività, ha monitorato il rispetto del piano di Audit - per quanto concerne sia le strutture centrali ed i processi sia la rete dei Consulenti Finanziari - verificandone le tempistiche di effettiva attuazione.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sull'attività di revisione interna di FinecoBank di cui al Manuale Consob degli obblighi informativi dei soggetti vigilati", elaborata dall'Internal Audit sulla base della propria attività svolta nell'anno 2021 nell'ambito dei servizi di investimento, presentata, al Comitato Rischi e Parti Correlate nella seduta del 9 marzo 2022, al Collegio Sindacale e successivamente al Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato gli Audit Report emessi dall'Internal Audit nel corso del 2021 utilizzando le informazioni ivi contenute e richiedendo anche supplementi di informativa, prontamente predisposti dalla funzione, ritenuti necessari per lo svolgimento della propria attività e per monitorare il recepimento delle raccomandazioni e degli interventi correttivi in essi contenuti. Vi è stata una particolare attenzione, nei confronti dei Responsabili delle Aree organizzative interessate, anche al rispetto delle scadenze per lo svolgimento delle azioni rimediali previste; è stato richiesto altresì alla funzione Internal Audit di valutare, nel corso dell'anno 2022, l'opportunità di inserire ulteriori verifiche su alcuni processi.

Al 31.12.2021 lo staff della Funzione Internal Audit – riclassificata dal 2021 Direzione - è composto complessivamente da n. 22 risorse; rispetto al target sizing definito a seguito della reinternalizzazione della funzione avvenuta nel 2019 con l'uscita dal Gruppo UniCredit, residua n. 1 risorsa da individuare per le attività di audit sui processi; l'attività di recruiting prosegue al fine di colmare il gap nel corso del 2022.

Risk Management

Nel corso del 2021 il Collegio ha incontrato periodicamente il Chief Risk Officer per svolgere nel continuo un controllo della funzione presieduta ed approfondire le relazioni informative dallo stesso predisposte per gli Organi Aziendali così da vigilare, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, sull'efficacia, la completezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework, in linea con le previsioni del Codice di Corporate Governance e con le disposizioni di vigilanza.

In data 15 marzo 2022 la funzione CRO ha provveduto, in conformità alle disposizioni di Vigilanza prudenziale, a presentare al Consiglio di Amministrazione la "Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31 dicembre 2021" che, nell'ambito del quadro sinottico di Risk Appetite e Recovery Plan non evidenzia superamenti delle soglie di tolleranza e la quasi totalità degli indicatori sono superiori agli obiettivi di rischio 2021.

Dal punto di vista degli indicatori di capitale, a fine 2021 FinecoBank è ampiamente sopra le soglie regolamentari, così come la Leva Finanziaria.

Il monitoraggio del rischio di liquidità non ha evidenziato criticità; il Liquidity Coverage Ratio della Banca è elevato e molto al di sopra dei limiti regolamentari.

Con riferimento ai rischi di mercato, nel corso del 2021 i limiti di VaR sono stati monitorati su base giornaliera e non sono state registrate violazioni.

Nella Relazione vengono dettagliate le attività svolte dalla funzione nel corso del 2021. Fra le altre, sono state condotte analisi delle best practices e del quadro normativo relativo all'integrazione dei principi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance (ESG) nel framework di risk management del Gruppo attraverso lo sviluppo di nuovi indicatori volti a monitorare le aree ritenute maggiormente a rischio (rischi di credito e reputazionali). Fra gli impegni straordinari specifici per il 2021, la funzione indica le attività svolte con riferimento all'emissione obbligazionaria

Come previsto dalla Global Policy Framework dei Controlli e dei Rischi Integrati, approvata dal Consiglio di Amministrazione a novembre 2020 e conformemente alle richieste normative, il Risk Management valuta la robustezza ed efficacia del programma delle prove di stress e la necessità di aggiornamento dello stesso almeno su base annuale.

Per l'anno 2021, il quadro generale delle prove di stress test nonché il programma per la loro conduzione è stato sviluppato in piena continuità con il framework adottato per l'esercizio 2020, confermando pertanto l'adeguatezza sotto il profilo della robustezza metodologica del programma delle prove di stress per gli esercizi condotti durante l'anno.

Nel corso dell'esercizio, al fine di allineare il framework alle nuove richieste del Regolatore e best practices di mercato che pongono un'attenzione sempre maggiore ai temi ESG e reputazionali, il Gruppo ha arricchito ulteriormente il programma di stress definendo appositi esercizi su tali tematiche.

FinecoBank ha approvato a dicembre 2021 – conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia - il documento "Group Risk Appetite 2022" definito coerentemente alla Global Policy "Risk Appetite Framework" approvata dal Consiglio di Amministrazione a marzo 2021. Il Risk Appetite 2022 del Gruppo FinecoBank mantiene inalterata la struttura formata da Risk Appetite Statement e da Risk Appetite KPI (Key Performance Indicators). Per ciascun KPI sono individuate le rispettive soglie, costituite da Risk Appetite, Risk Tolerance e Risk Capacity, i cui valori sono stati opportunamente rivisti in considerazione del modello di business, del processo di budget, del Piano strategico e della composizione del portafoglio di FinecoBank. Fra le principali novità, si rileva l'introduzione delle misure MREL.

La Direzione Chief Risk Officer (CRO) – struttura organizzativa modificata dal 1° gennaio 2021 - è composta da 19 risorse (17,67 Full Time Equivalent). È organizzata internamente in cinque Team che rispondono al Chief Risk Officer; tre di questi sono articolarti in relazione ai singoli profili di rischio ritenuti di maggior rilievo per il Gruppo (credito, mercato ed operativi), due Team sono invece dedicati alle attività trasversali ai diversi profili di rischio.

Il Collegio Sindacale monitora, con massima attenzione e con regolare periodicità, l'attività anche straordinaria della funzione, anche alla luce delle criticità emerse a seguito del conflitto Russia-Ucraina ed agli effetti che ha innescato sul mercato finanziario.

Compliance

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio, ha tenuto incontri periodici con il Responsabile della funzione Compliance della Banca, per valutare l'attività di pianificazione dei controlli in base ai rischi evidenziati e gli esiti dei controlli di secondo livello svolti.

Ha altresì preso atto della "Relazione sulle attività 2021 della funzione Compliance", discussa nell'ambito del Comitato Rischi del 9 marzo 2022 e poi portata all'attenzione del Consiglio di Amministrazione dello scorso 15 marzo 2022, che si articola in quattro sezioni: - 1. Il modello organizzativo e le risorse umane di Compliance; - 2. Attività svolta e risultati conseguiti; - 3. Individuazione e valutazione dei rischi primari di non conformità; - 4. Presidi specialistici 285.

Nel corso del 2021, la valutazione dei rischi primari di non conformità soggetti a presidio diretto della Funzione Compliance, svolta considerando anche le risultanze dei controlli di secondo livello e i rilievi

formulati da Audit e dalle Autorità di Vigilanza, non ha individuato alcuna area normativa con livello di rischio "Critical" 43 .

Nel corso dell'anno 2021, anche al fine di contribuire alla realizzazione del piano di rafforzamento della Funzione di conformità definito a seguito dell'ispezione condotta dalla Banca d'Italia in materia di trasparenza, è stato condotto un assessment complessivo sulla Funzione Compliance in collaborazione con Organizzazione ed HR. L'assessment è stato svolto sulla base del quadro normativo di riferimento costituito dalla Circolare della Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, dagli Orientamenti ESMA su alcuni aspetti dei requisiti della MiFID II relativi alla funzione di controllo di conformità alle norme del 6 aprile 2021, e dal nuovo Standard ISO 37301 –"Compliance management systems – Requirements with guidance for use", del 13 aprile 2021 che richiama gli obiettivi di integrità, cultura, conformità, valori etici e reputazione.

A seguito delle analisi svolte, con delibera del 3 agosto 2021, il Consiglio di Amministrazione ha approvato – con decorrenza dal 1° gennaio 2022 – la revisione di alcune delle responsabilità/ruoli all'interno della Direzione Compliance con l'obiettivo di meglio articolare lo span of control del Department e di favorire la focalizzazione delle strutture, identificando presidi verticali su specifici ambiti.

La suindicata riarticolazione prevede i seguenti passaggi organizzativi:

  • a) trasferimento, a diretto riporto del Responsabile del Department, del team Investment services e del team Banking Services & General rules, rinominando quest'ultimo in Transparency & Customer Protection. Entrambe le strutture sono state trasformate da Team a Unit e si occupano, ciascuna per l'ambito di competenza, dell'attività di compliance advisory;
  • b) creazione della nuova Unit Ethics & Compliance Culture, con competenze di presidio delle seguenti materie: i) Anticorruzione, ii) Responsabilità Amministrativa della Società (D.lgs. 231/01), iii) Whistleblowing, iv) gestione dei conflitti di interesse, v) pareri di Compliance sulla Governance. Inoltre, la nuova Unit ha la responsabilità del coordinamento delle attività per la predisposizione e il monitoraggio dei Piani di Compliance e delle attività per la predisposizione dei flussi di reporting alle altre funzioni aziendali di controllo (FAC) e agli organi aziendali; cura infine le Segreterie del Comitato Rischi e Parti Correlate, dell'Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 231/01 e del Comitato Prodotti;
  • c) creazione della nuova Unit DPO, Outsourcing & ICT Compliance, a diretto riporto del Responsabile del Department, quale presidio dedicato per le tematiche di protezione dei dati personali, outsourcing e ICT Compliance, con trasferimento dell'incarico di Data Protection Officer (DPO) dal Responsabile della Funzione Compliance alla Responsabile della Unit.

Nel marzo 2022 è stato approvato il Compliance Plan 2022 che illustra il programma annuale delle attività di Compliance definito sulla base dei principali rischi ai quali la società è esposta e per i quali sono pianificati i relativi interventi di gestione.

Riguardo all'organico della funzione, pari a 39 persone a fine 2021, in attuazione del piano di rafforzamento della Funzione Compliance sono in corso di finalizzazione le attività di ricerca, selezione e onboarding delle risorse necessarie a completare il target staffing di 44 elementi. Alla fine di febbraio 2022 la funzione si compone di 41 risorse.

Data Protection Officer

Il Data Protection Officer (DPO) di FinecoBank ha predisposto la "Relazione del Data Protection Officer di FinecoBank S.p.A. - Anno 2021", presentata al Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2022, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale, che illustra, per macro aree, le tematiche poste all'attenzione del DPO da parte delle strutture della Banca, le iniziative intraprese per proteggere i dati personali e gestire il rischio di violazione di tali dati, i malfunzionamenti accertati e le relative

43 Il rischio di compliance è valutato in base alla seguente scala di valori, in ordine crescente: "limited", "medium", "significant" e "critical".

azioni correttive da attuare, nonché l'attività formativa del personale, in conformità a quanto richiesto dal Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR).

A dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato una nuova configurazione organizzativa e funzionale che prevede, tra l'altro, la costituzione, a far data dal 1° gennaio 2022, della UNIT "DPO Outsourcing e ICT Compliance" e la contestuale attribuzione del ruolo del Data Protection Officer ad una nuova risorsa all'uopo acquisita.

Antiriciclaggio

Con decorrenza 1° gennaio 2021, il Consiglio di Amministrazione ha nominato un nuovo Responsabile della Funzione, già dal luglio 2020 classificata Direzione, trasferendo le competenze dal responsabile della Direzione Compliance al Responsabile del Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo e contestuale creazione della nuova unit Funzione Antiriciclaggio, alla quale riportano i Team Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo e Segnalazioni Operazioni Sospette. Il Responsabile della Funzione Antiriciclaggio è collocato a riporto del Responsabile della Direzione Compliance. Tale modifica ha permesso un focus maggiore e concentrato sugli specifici presidi di controllo di secondo livello.

La Relazione annuale al 31 dicembre 2021 comprensiva dell'esercizio di autovalutazione è in corso di predisposizione, mentre il report informativo relativo al secondo semestre 2021 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2022.

I report informativi semestrali 2021 sui presidi aziendali di antiriciclaggio e terrorismo, presentati al Consiglio di Amministrazione, dopo essere stati esaminati dal Comitato Rischi e Parti Correlate, illustrano la gestione andamentale del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo; attestano inoltre che tutti i controlli di secondo livello pianificati in ciascun semestre sono stati svolti.

Al 31 dicembre 2021 l'organico contava 15 risorse (+ 1 risorsa rispetto al semestre precedente) così distribuite: 4 attribuite alla Unit SOS, 10 al Servizio AML e 1 Responsabile di Funzione.

Nel corso del 2021 sono stati tenuti due corsi di formazione obbligatoria su AML (rilasciato a ottobre per la rete dei consulenti finanziari e a novembre ai dipendenti) e Sanzioni Finanziarie (rilasciato ad agosto a dipendenti e PFA) presentavano a fine 2021 le seguenti percentuali di fruizione si attestano oltre il 96% per i dipendenti e oltre il 97% per i PFA.

Nell'anno 2021 non sono state avviate ispezioni, non sono stati formulati rilievi e non sono state ricevute comunicazioni da Banca d'Italia in tema AML/FS.

Reclami

Il Collegio Sindacale ha preso atto della "Relazione della Unit Reclami e Contenzioso sulla situazione complessiva dei Reclami e del Contenzioso di FinecoBank S.p.A. relativa al periodo 1° gennaio - 31 dicembre 2021" predisposta dalla Unit Reclami e Contenzioso in conformità alla Global Policy" Gestione Reclami" ed ai Processi "Gestione dei reclami" e "Gestione e valutazione cause passive ed attive" in vigore.

La Relazione illustra l'attività svolta nell'anno 2021 fornendo, in forma aggregata, informazioni in merito ai reclami e al contenzioso e le relative analisi quantitative.

Tali informazioni – anche a seguito di specifica comunicazione da parte della UNIT – vengono analizzate nel continuo dalle funzioni competenti per individuare eventuali criticità ricorrenti ed assumere le iniziative necessarie per il loro superamento.

Le valutazioni circa le principali criticità riscontrate nonché l'adeguatezza delle procedure e delle soluzioni organizzative individuate vengono svolte dalla funzione Compliance.

Nel corso del 2021 i reclami ricevuti da FinecoBank registrano una diminuzione del 21,05% rispetto ai reclami pervenuti nel 2020.

La quasi totalità (99,89%) dei reclami evasi nel periodo, è stato chiuso nei termini prescritti.

Dall'analisi e dai controlli effettuati il Collegio Sindacale conclude con il rilevare che i reclami ricevuti non hanno evidenziato significative carenze nelle procedure interne e nell'organizzazione della Società.

Whistleblowing

In ottemperanza alle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia (Circolare 285/2013 e successivi aggiornamenti) e alla Legge 179/2017, che introduce nuove disposizioni a tutela di coloro che segnalano reati o irregolarità di cui sono venuti a conoscenza nell'ambito di un rapporto di lavoro pubblico o privato, il Gruppo FinecoBank S.p.A. ha definito e disciplinato con normativa interna (Global Compliance PolicyWhistleblowing, approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 25 febbraio 2020) un processo volto a consentire la segnalazione da parte del Personale e di Terze Parti di atti o fatti che possano costituire violazione delle norme disciplinanti l'attività bancaria, mettendo a disposizione canali di segnalazione e impegnandosi a mantenere la riservatezza dei dati personali del Segnalante e del Segnalato.

La funzione Compliance ha redatto la "Relazione sul sistema interno di segnalazione delle violazioni (c.d. Whistleblowing)" 2021, presentata al Consiglio di Amministrazione del 15 marzo 2022, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale.

La Relazione illustra sinteticamente le informazioni concernenti le numero 4 segnalazioni Whistleblowing ricevute da FinecoBank nel 2021 (rispetto alle 5 ricevute nel 2020; -20%). Delle 4 segnalazioni n. 3 sono anonime ed una segnalazione, essendo sprovvista di elementi sufficienti per effettuare l'avvio dell'indagine, è stata archiviata.

Le prime tre segnalazioni ricevute sono state chiuse nel corso dell'anno, mentre l'ultima, arrivata a settembre 2021, è stata chiusa all'inizio del 2022.

Nessuna delle segnalazioni esaminate ha condotto ad accertare illeciti e/o irregolarità e dunque ad adottare provvedimenti disciplinari e/o interventi correttivi delle procedure aziendali.

Organismo di Vigilanza

FinecoBank si avvale di un Organismo appositamente istituito per lo svolgimento delle funzioni di Vigilanza di cui al D. Lgs. 231/2001. L'attuale Organismo di Vigilanza, che si compone di numero tre componenti, di cui due esterni ed uno interno alla Banca, ossia il Responsabile Internal Audit, resterà in carica sino all'approvazione del Bilancio al 31.12.2022.

Il Collegio Sindacale nel corso del 2021 ha incontrato l'Organismo di Vigilanza per un reciproco confronto sulle attività svolte da entrambi gli organi. In particolare nell'incontro dell'11 ottobre 2021 il Collegio ha ricevuto conferma dello svolgimento dell'attività pianificata per il 2021 e, a sua volta, ha informato riguardo le tematiche principali dell'attività di controllo svolta.

Gli organismi hanno poi concordato sull'opportunità di periodici incontri di allineamento e confronto sui temi più rilevanti e che presentano punti di interesse comune, nel rispetto dei ruoli e delle competenze propri di ciascun organismo.

Il Collegio ha altresì esaminato la "Relazione informativa dell'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del D.Lgs. 08 giugno 2001, n. 231, al 31 dicembre 2021" che illustra in dettaglio le attività del 2021. La Relazione è stata presentata al Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2022.

Dalle risultanze delle attività svolte dall'OdV non sono emerse violazioni della normativa di riferimento.

* * *

Sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni ricevute e dei riscontri effettuati nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale, pur richiamando l'esistenza di alcuni interventi correttivi e implementazioni in atto, ritiene complessivamente adeguato il Sistema di Controllo Interno.

FinecoBank ha recentemente istituito un Comitato di Coordinamento delle Funzioni di controllo, il cui Regolamento è stato approvato dal Consiglio di amministrazione nella seduta del 18 gennaio 2022, a cui partecipano: il Responsabile Direzione Internal Audit, il Responsabile Direzione Compliance, il Responsabile Funzione Antiriciclaggio, DPO, CRO e CFO. Detto Comitato è preposto a garantire l'integrazione ed il raccordo fra le Funzioni di Controllo al fine di coordinare i percorsi di mitigazione dei rischi rilevati dalle funzioni stesse e migliorare il Sistema dei Controlli Interni della Banca.

11. Attività di vigilanza sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa e sul suo corretto funzionamento nell'ambito di diversi incontri con i vertici aziendali e con i Responsabili delle varie aree e funzioni; da tale attività di vigilanza non sono emerse significative carenze di natura organizzativa.

In particolare il Collegio Sindacale, nel corso del 2021 e nei primi mesi del 2022, ha vigilato, riscontrandone l'efficacia, sui cambiamenti organizzativi effettuati in ambito CLO Department al quale è stata trasferita l'attività che riguarda l'intero processo creditizio e, nell'ambito della Funzione di Conformità alle norme, sulla creazione e sul corretto funzionamento della unit Funzione Antiriciclaggio, con uno specifico Responsabile.

Inoltre, con decorrenza primo febbraio 2021, il Responsabile del Network PFA & Private Banking Department è stato nominato Vice Direttore Generale, mantenendo anche la carica di Responsabile del Network PFA & Private Banking Department.

Infine, il Consiglio di Amministrazione di dicembre 2021 ha deliberato, con decorrenza primo gennaio 2022, una riorganizzazione del Compliance Department per il rafforzamento quali-quantitativo della Funzione di Conformità alle norme, con una migliore articolazione dei ruoli, mediante l'identificazione di presidi verticali su specifici ambiti (a titolo esemplificativo, nell'ambito della trasparenza bancaria e tutela del cliente, e nell'ambito DPO, Outsourcing e ICT compliance). Con pari decorrenza, è stata inoltre deliberata la ridenominazione delle strutture organizzative nell'ambito del Human Resources Department, per maggiore coerenza con il contesto attuale e per mettere in evidenza la centralità del ruolo delle persone.

Il Regolamento Interno della Banca – approvato nella sua ultima versione dal Consiglio di Amministrazione in data 15.03.2022 – descrive il modello organizzativo e la struttura in cui lo stesso si articola (organi, department, team).

La Banca nel 2021 ha pressoché concluso il Piano di Insourcing definito a seguito dell'uscita dal gruppo UniCredit, e finalizzato il conseguente adeguamento di procedure e processi interni, operativi e di controllo.

Si ricorda che la Banca è stata ammessa, dal luglio 2017, al regime di adempimento collaborativo istituito con D.Lgs. n. 128/2015 a cui possono aderire i contribuenti dotati di un sistema di rilevazione misurazione e controllo del rischio fiscale.

A gennaio 2021 è stata comunicata da Banca d'Italia la classificazione quale "Less Significant Institution LSI High Priority" anche per l'anno 2021. Con decorrenza 01.01.2022 la responsabilità diretta su FinecoBank, quale Significant Institution, è stata attribuita a BCE.

Sulla base della documentazione esaminata e delle informazioni ricevute nell'espletamento delle attività di vigilanza, in presenza di un Organigramma e del relativo Regolamento aziendale che dettaglia ruoli e responsabilità delle strutture organizzative, verificati il corretto esercizio del sistema di deleghe rilasciate dal Consiglio di Amministrazione e la definizione, l'applicazione ed il monitoraggio di precise normative aziendali finalizzate allo svolgimento delle attività proprie di ciascuna funzione di FinecoBank, nonché le implementazioni adottate o in corso di adozione, il Collegio Sindacale valuta complessivamente adeguato l'assetto organizzativo della Banca.

12.Attività di vigilanza sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate

FinecoBank, iscritta in qualità di "Capogruppo" del "Gruppo Bancario FinecoBank" nell'Albo dei gruppi bancari (unitamente alla controllata Fineco AM) esercita attività di direzione e coordinamento sul Gruppo ai sensi della vigente normativa.

Relativamente alla controllata Fineco AM, dall'analisi delle informazioni richieste dal Collegio Sindacale al CEO ai sensi dell'art. 151, co.2, del TUF e dei risultati di audit, non sono emerse criticità.

13. Piano di continuità operativa - Piano di Risanamento

Il Collegio dà atto del continuo presidio, in linea con le vigenti Disposizioni di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 e con la normativa interna, del Piano di Continuità Operativa della Banca (Business Continuity Plan) e della avvenuta esecuzione, con esito complessivamente positivo, delle attività di test di Business Continuity e di Disaster Recovery annualmente pianificate.

Il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 11 maggio 2021 ha approvato il "Piano di Risanamento di Gruppo 2021". Detto piano appare integrato nella governance, nelle policy e nei processi di gestione e controllo dei rischi, e poggia le proprie basi sul medesimo quadro di riferimento del Gruppo, costituito principalmente da: il modello di business, il piano strategico, il framework di Governance ed il Risk Appetite Framework.

Il Piano sviluppa più scenari di crisi, declinati in sistemico, idiosincratico e combinato con l'individuazione delle aree di vulnerabilità, delle potenziali fonti di rischio e degli impatti anche reputazionali e prevede l'adozione di misure preparatorie, disciplinando alcuni interventi organizzativi di supporto e il piano di comunicazione nei confronti dei soggetti a diverso titolo coinvolti.

Il Piano, recependo le aree di miglioramento individuate da Banca d'Italia alla luce di quanto previsto dalle disposizioni normative anche comunitarie e dalle indicazioni tecniche fornite dall'EBA, evidenzia in modo fattibile e concreto la capacità del Gruppo di FinecoBank di rispondere a scenari di stress finanziario e di mantenere o rispristinare la posizione finanziaria e la sostenibilità economica.

In data 09 novembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha approvato il nuovo Piano di Disaster Recovery (di seguito "DRP" o "Piano"). Lo scopo del DRP, quale parte integrante del Piano di Business Continuity di FinecoBank, è quello di definire le misure tecniche ed organizzative da implementare in caso di eventi naturali/incidenti che rendano indisponibili, in parte o in toto, le infrastrutture tecnologiche presenti nei Data Center della Banca a supporto dei processi aziendali critici a Piano di Business Continuity. Il Piano di continuità operativa è stato verificato con specifiche sessioni di test, per garantirne l'efficacia e l'adeguatezza, dimensionate alle peculiari situazioni di emergenza pandemica in corso.

14. Politiche retributive

Nel corso del 2021, secondo quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione", il Collegio Sindacale ha verificato l'adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate ed i relativi processi aziendali, rilasciando, ove necessari, i propri pareri favorevoli al Consiglio di Amministrazione.

La Banca ha provveduto a dare esecuzione alla Politica retributiva 2021 approvata dall'Assemblea degli azionisti dello scorso 28 aprile 2021.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank in data 15 marzo 2022, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione, ha approvato la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti" di FinecoBank per l'anno 2022, formulata dalla funzione Risorse Umane con il contributo, per le parti di relativa competenza, delle funzioni Compliance, CRO, CFO e Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete.

La Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti è stata redatta in conformità al vigente quadro normativo nazionale ed internazionale. Tiene, dunque, in considerazione, a titolo esemplificativo e non esaustivo: il Testo Unico Bancario (D.lgs. n. 385/1993), il Testo Unico della Finanza (D.lgs. 58/1998), i Regolamenti europei e le Direttive come recepite nell'ordinamento giuridico italiano (es. Direttiva Europea 828/2017 Shareholder Rights Directive II, Direttiva EU 36/2013 come modificata dalla Direttiva EU 878/2019), il Regolamento Emittenti emanato da Consob con Delibera n. 11971 del 14 maggio 1999 (Consob) e la Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013 come di volta in volta aggiornata.

Come previsto dalla Direttiva UE 2017/828, il documento è costituito da due distinte sezioni: Sezione I "Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2022" e Sezione II "Relazione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2021".

Ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto Legislativo n. 58/1998 la "Sezione I – Relazione sulla politica in materia di remunerazione 2022" è sottoposta a deliberazione vincolante dell'Assemblea degli Azionisti, mentre è richiesto alla stessa di esprimere un voto consultivo non vincolante in merito alla "Sezione II - Relazione annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2021".

La Politica Retributiva 2022, comprensiva della "Relazione Annuale sui compensi corrisposti nell'esercizio 2021" e recante in allegato "l'informativa al pubblico ai sensi dell'art. 450 del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento di Esecuzione (UE) n. 637/2021" e i "Piani retributivi 2022 basati su strumenti finanziari", è messa a disposizione del pubblico ai sensi del Regolamento Consob n. 11971/1999. La Relazione assolve contemporaneamente agli obblighi informativi di cui agli artt. 114-bis e 123-ter del TUF e agli obblighi previsti dalla normativa bancaria.

Il Collegio Sindacale da atto della Relazione emessa della funzione Internal Audit in data 11.03.2022 che si conclude con la formulazione di un giudizio "Good", avendo accertato il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla normativa di riferimento, la generale conformità delle politiche di remunerazione alla normativa di vigilanza emanata dalla Banca d'Italia e alla Politica Retributiva definita per il 2021 ed approvata dall'Assemblea dei Soci e la sostenibilità rispetto alle condizioni reddituali e patrimoniali della Banca, la diffusione delle policy di Gruppo alla controllata Fineco Asset Management DAC e il corretto funzionamento degli organi preposti fra cui il Comitato Remunerazione e il Consiglio di Amministrazione. Nel corso del 2021 è stato aggiornato il framework della normativa interna che risulta complessivamente adeguata; inoltre è stata riscontrata la conformità alla normativa esterna del processo di individuazione delle risorse appartenenti alla categoria del personale più rilevante (Identified Staff), sia per il personale dipendente sia per i Consulenti Finanziari.

Le Funzioni Aziendali di controllo, in particolare Compliance e CRO di FinecoBank, sono state coinvolte, per le rispettive attività di competenza, nelle fasi di definizione della politica retributiva nonché nel processo di valutazione della performance annuale. Inoltre, la funzione Compliance ha coerentemente svolto i controlli previsti dalla Circolare Banca d'Italia n. 285/2013 finalizzati alla verifica del divieto di attivare programmi o accordi che specificatamente tutelino il valore di strumenti finanziari indisponibili assegnati all'interno dei piani incentivanti (c.d. personal hedging).

15. Pareri rilasciati ai sensi di legge

Il Collegio Sindacale esprime le proprie osservazioni riguardo a: Relazione sulle attività di Revisione Interna svolte sui servizi di investimento; Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo; Relazione annuale "Outsourcing - Presidi sulle funzioni operative importanti esternalizzate e sui servizi informatici esternalizzati o forniti da terze parti"; Relazione annuale sulle attività della funzione di Compliance".

Si è, inoltre, espresso, in vista delle deliberazioni di competenza del Consiglio di Amministrazione, come richiesto dal Codice delle società quotate in vigore nell'esercizio 2021 – art. 6, racc. 33, lett. C) del Codice di Corporate Governance.

Inoltre, il Collegio Sindacale ha emesso Parere analitico e motivato per ogni modifica della Global policy per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto d'interesse del Gruppo FinecoBank, in forza dei compiti assegnati dalla Circolare 285/2015 di Banca d'Italia e dal Regolamento Consob n. 17221 del 12 marzo 2010, come successivamente modificato.

16. Osservazioni sul rispetto dei principi di corretta amministrazione

Il Collegio ha vigilato sull'osservanza della legge e dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sia nello svolgimento della propria attività, inclusiva della partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati endoconsiliari, sia durante gli incontri con il management e con i Responsabili delle varie Aree e Funzioni della Banca.

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ha consentito di ottenere periodicamente dagli Amministratori informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni deliberate nell'esercizio.

Durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio ha tra l'altro accertato che i soggetti delegati hanno riferito, ai sensi dell'art. 150, comma 1, del TUF, sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti.

La frequenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, le informazioni fornite nel corso delle riunioni e, in generale, il complesso dei flussi informativi, posti in essere, sono a giudizio del Collegio, esaurienti rispetto agli obblighi di legge e di Statuto e dei regolamenti applicabili.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'osservanza degli obblighi informativi in materia di informazioni regolamentate, privilegiate o richieste dalle Autorità di vigilanza.

Durante le sedute del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Consiglio di Amministrazione i Sindaci hanno preso visione delle relazioni trimestrali delle Funzioni di controllo della Banca, delle relazioni del Dirigente Preposto e hanno verificato che le relazioni e le informazioni previste dalla normativa di vigilanza sono state rispettate.

I componenti del Consiglio di Amministrazione hanno regolarmente partecipato all'induction program 2021, con la presenza dell'intero Collegio Sindacale, svolto in taluni casi con il supporto di consulenti esterni, comprendente anche sessioni di formazione ricorrente al fine di preservare nel tempo il bagaglio di competenze tecniche necessarie per svolgere in modo informato e consapevole il proprio ruolo.

In data 15 marzo 2022 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato, con riferimento all'esercizio 2021, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis del TUF.

Sulla base delle informazioni acquisite il Collegio non è venuto a conoscenza di operazioni in contrasto con i principi di corretta amministrazione o deliberate e poste in essere non in conformità alla legge, allo Statuto, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o manifestatamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

17. Adesione della società al codice del Comitato per la Corporate Governance delle Società Quotate

FinecoBank aderisce al Codice di Corporate Governance delle Società Quotate ("Codice") e, in ossequio al Codice, all'interno del Consiglio di Amministrazione operano, con funzioni propositive, consultive e di coordinamento, il Comitato Corporate Governance e Sostenibilità Ambientale e Sociale, il Comitato Nomine, il Comitato Remunerazione e il Comitato Rischi e Parti Correlate. I comitati sono composti da amministratori indipendenti non esecutivi.

Il Collegio Sindacale ha riscontrato la corretta applicazione delle regole di governo societario espresse nel suddetto Codice.

Il Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank del 28 aprile 2020. Nel marzo del 2021 è stata cooptata consigliere la signora Alessandra Pasini, a seguito delle avvenute dimissioni del consigliere Andrea Zappia. Fineco diventa così la prima azienda quotata in Italia nel FTSE MIB ad avere un Consiglio composto prevalentemente da donne (sei su un totale di undici componenti). L'Assemblea degli Azionisti del 28 aprile 2021 ha confermato la nomina del consigliere cooptato che, analogamente agli altri consiglieri, rimarrà in carica fino alla data dell'Assemblea di approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2022.

Si ricorda che ai sensi della vigente normativa e del Codice di Corporate Governance delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, in occasione della riunione del 15 marzo 2022, previo parere del Comitato Nomine, alla verifica annuale della sussistenza del requisito di indipendenza in capo alla maggioranza degli Amministratori, riportandone gli esiti nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari relativa all'esercizio 1.1.2021 – 31.12.2021, oltre al mantenimento dei requisiti di idoneità ed il rispetto del divieto di interlocking. Il Collegio Sindacale verifica la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri.

In ottemperanza a quanto previsto dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di governo societario, il Consiglio di Amministrazione ha identificato la propria composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e responsabilità loro affidati dalla legge, dalle disposizioni di vigilanza e dello Statuto.

18. Ulteriore attività del Collegio Sindacale

18.1 Trattamento delle Informazioni Privilegiate

FinecoBank ha redatto apposita normativa per garantire la corretta gestione delle informazioni privilegiate all'interno del Gruppo secondo le leggi ed i regolamenti vigenti.

In conformità alla normativa in vigore, il Consiglio di Amministrazione, da ultimo in data 15 marzo 2022, ha approvato l'attuale versione del Codice di comportamento in materia di internal dealing per regolare la gestione, il trattamento e la comunicazione delle informazioni relative ad operazioni sulle azioni e sugli strumenti di debito quotati di FinecoBank, nonché sui derivati e sugli strumenti finanziari ad essi collegati effettuate dai soggetti rilevanti e dalle persone ad essi strettamente legate.

In pari data, il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'aggiornamento della disciplina delle Operazioni Personali aventi ad oggetto strumenti finanziari effettuate dai Soggetti Rilevanti – "Global Policy Personal Account Dealing" e "Global Policy Abusi di Mercato" – al fine di assicurare la conformità del Gruppo ai requisiti dettati dalla normativa in materia di abuso di informazioni privilegiate, comunicazione illecita di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, nonché misure per prevenire gli abusi di mercato.

18.2 Denunce ex art. 2408 c.c.

Nel corso del 2021 il Collegio Sindacale ha ricevuto, tramite posta elettronica certificata, una comunicazione qualificata dal socio quale denuncia ai sensi dell'art. 2408 del Codice Civile per ritenuta mancata risposta a domanda pre-assembleare. Il Collegio, anche avvalendosi delle competenti strutture di FinecoBank, ha condotto le opportune verifiche circa il rispetto della normativa esterna e interna in relazione a quanto rappresentato nella denuncia. Da tali verifiche non sono emerse irregolarità imputabili a FinecoBank.

18.3 Esposti, eventuali iniziative intraprese e relativi esiti

Nel corso dell'esercizio al Collegio Sindacale non sono pervenuti esposti.

19. Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio Conflitto militare Russia-Ucraina

Nella giornata del 24 febbraio 2022 prende avvio un'operazione militare della Russia in Ucraina, che ha dato inizio ad un conflitto militare ed una crisi internazionale.

Nella medesima giornata del 24 febbraio, prontamente i leader dell'UE, al termine di un vertice straordinario, concordano sanzioni nei confronti della Russia riguardanti, tra l'altro, il settore finanziario.

In data 28 febbraio l'UE adotta nuove misure che comprendono, tra l'altro, un divieto di effettuare operazioni con la Banca centrale russa; nuove sanzioni per altre 26 persone e un'entità.

In data 2 marzo l'UE blocca l'accesso a SWIFT a sette banche russe - Bank Otkritie, Novikombank, Promsvyazbank, Bank Rossiya, Sovcombank, Vnesheconombank (VEB) e VTB Bank - al fine di scollegarle dal sistema finanziario internazionale e pregiudicare la loro capacità di operare a livello mondiale. L'UE introduce inoltre il divieto di investire, partecipare o contribuire in altro modo a progetti futuri cofinanziati dal Fondo russo per gli investimenti diretti; di vendere, fornire, trasferire o esportare banconote in euro alla Russia o a qualsiasi persona fisica o giuridica o entità in Russia.

In data 9 marzo l'UE concorda nuove misure nei confronti della Bielorussia e della Russia che limitano la prestazione di servizi specializzati di messaggistica finanziaria (SWIFT) a tre banche bielorusse; vietano le operazioni con la Banca centrale della Bielorussia; vietano la quotazione e la prestazione di servizi concernenti le azioni di entità statali bielorusse nelle sedi di negoziazione dell'UE; limitano in misura significativa i flussi finanziari dalla Bielorussia verso l'UE; vietano la fornitura di banconote denominate in euro alla Bielorussia.

In data 15 marzo l'UE adotta il quarto pacchetto di sanzioni economiche e individuali in risposta all'aggressione militare della Russia contro la Russia. Le nuove misure vietano, tra l'altro, tutte le operazioni con determinate imprese statali; la prestazione di servizi di rating del credito a qualsiasi persona o entità russa; nuovi investimenti nel settore dell'energia della Russia.

Il Consiglio UE amplia l'elenco delle persone collegate alla base industriale e di difesa della Russia, cui sono imposte restrizioni più rigorose sulle esportazioni di beni a duplice uso e di beni e tecnologie in grado di contribuire al rafforzamento tecnologico del settore della difesa e della sicurezza della Russia. L'UE introduce inoltre restrizioni commerciali per i prodotti siderurgici e i beni di lusso e sanzioni nei confronti di altre 15 persone e 9 entità.

FinecoBank attiva prontamente i controlli principalmente riguardo: - agli obblighi di congelamento dei fondi di soggetti e entità sanzionati; - alle restrizioni alla compravendita di determinati valori mobiliari perché emessi o collegati ad emittenti sanzionati; - alle limitazioni ai flussi finanziarti da e verso la Russia, sia per quanto concerne di divieto di esposizione creditizia a favore di soggetti sanzionati che in termini di divieto di accettare depositi di cittadini russi o di persone giuridiche residenti in Russia, se il valore totale è superiore a 100.000,00 euro. Anche ai fini degli obblighi di comunicazioni delle restrizioni applicate alle autorità competenti, FinecoBank organizza presidi che consentono di monitorare sia nominativi sia ISIN di strumenti finanziari sanzionati, quale preliminare verifica per poter avviare il congelamento degli asset sottoposti a sanzione.

Fineco utilizza sistemi informativi per l'aggiornamento dell'informativa di riferimento che è in continua evoluzione.

Il Collegio Sindacale in un incontro dedicato, ha ottenuto dall'Amministratore Delegato la preliminare indicazione che Fineco, non avendo esposizioni dirette, non ha dovuto provvedere a congelare alcuna esposizione.

L'Amministratore Delegato ha adeguatamente relazionato anche il Comitato Rischi e Parti correlate in una specifica riunione supplementare e il Consiglio di Amministrazione riunitosi in data 15 marzo 2022.

Risulta così confermato che FinecoBank ha prontamente effettuato le verifiche per una tempestiva e compiuta attuazione della normativa riguardo all'applicazione delle sanzioni imposte dalle Autorità UE nei casi riscontrati ed ha provveduto ad inviare al JST, nel termine indicato, la richiesta Relazione riguardo ai provvedimenti adottati con riferimento alle sanzioni finanziarie introdotte dal Consiglio Europeo, fornendo riscontro al Collegio Sindacale.

Inoltre, in considerazione del Richiamo di CONSOB dello scorso 18 marzo 2022, in ordine all'attenzione degli emittenti vigilati sull'impatto della Guerra in Ucraina relativamente alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie, il Collegio Sindacale conferma che FinecoBank, nei documenti di rendicontazione finanziaria, ha posto adeguata attenzione al Public Statement di ESMA pubblicato in data 14 marzo 2022, specificando che, dal punto di vista del proprio portafoglio investimenti, il Gruppo non è esposto direttamente agli asset russi colpiti dal conflitto e le esposizioni indirette, rappresentate da garanzie ricevute nell'ambito delle operazioni di finanziamento garantite da pegno (Credit Lombard e fido con pegno), sono di importo non significativo. Anche i prodotti di Fineco AM hanno un'esposizione diretta limitata in asset russi.

Con riferimento ai rischi ICT e Cyber ed alle raccomandazioni ad alzare l'attenzione ed adottare tutte le misure di protezione degli assetti ICT, rivolto alle aziende italiane che hanno rapporti con operatori ucraini ed in particolare ad aziende strategiche per l'interesse nazionale tra cui gli istituti finanziari, risulta espressamente indicato nei documenti di Bilancio, che Fineco ha intrapreso una serie di iniziative volte a verificare la propria postura di sicurezza e readiness operativa e sono stati ad ogni modo introdotti ulteriori meccanismi per far fronte ad eventuali impatti derivanti dalla situazione contingente.

Il Collegio Sindacale ha altresì provveduto a sottolineare alla funzione IT, l'importanza di un prudente rafforzamento dell'attenzione ai rischi connessi alla cybersecurity, anche alla luce delle recenti raccomandazioni diffuse dall'Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, sottolineando l'opportunità di predisporre adeguati ed efficaci presidi organizzativi e tecnici volti alla mitigazione di tale rischio e prevedendo il rafforzamento dei flussi informativi con gli organi di controllo.

Il Collegio monitorerà adeguatamente l'evolversi della crisi e l'impatto della stessa sugli asset di Fineco e sull'evoluzione della gestione.

Emergenza pandemica da Covid-19

Si protrae, anche nel 2022, l'emergenza sanitaria Covid-19, con la necessità di proseguire nelle modalità di lavoro conseguenti ai provvedimenti emergenziali. FinecoBank molto attenta alla tutela delle proprie risorse umane, ha diramato nuove istruzioni sulle modalità di lavoro da remoto. Sono state altresì confermate sia la raccomandazione di limitare il numero di persone presenti contemporaneamente in ufficio sia l'indicazione di preferire l'organizzazione di riunioni con sistemi di collaboration.

Requisiti SREP

Da ultimo si segnala che, come già comunicato al Mercato, in seguito alla conclusione del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) di Banca d'Italia, FinecoBank, a partire dal 31 marzo 2022, è tenuta a rispettare i seguenti requisiti minimi di capitale: 8,12% in termini di CET1 ratio; 10% in termini di T1 Ratio; 12,50% in termini di Total Capital Ratio. Al 31 dicembre 2021, i coefficienti di capitale del Gruppo sono ben al di sopra dei minimi regolamentari: 18,80% di CET1 Ratio e 29,63% di T1 Ratio e Total Capital Ratio.

20. Osservazioni e considerazioni conclusive

Il Collegio Sindacale, a compendio dell'attività di vigilanza complessivamente svolta, non ha riscontrato significative irregolarità né omissioni e/o fatti censurabili, né è venuto a conoscenza di operazioni poste in essere nell'esercizio cui si riferisce la presente Relazione, non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere non in conformità alla Legge e allo Statuto Sociale, o non rispondenti all'interesse di FinecoBank, o in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o manifestatamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio conferma di aver preso in debita nota i richiami CONSOB n. 6/20 del 09.04.2020, n. 8/20 del 16.07.2020, n. 9/20 del 30.07.2020, n. 1/21 del 16.02.2021 e n. 4/21 del 15.03.2021 nonché la comunicazione CONSOB n. 3/20 del 10.04.2020 in relazione alle attenzioni in conseguenze della pandemia da COVID-19, e da ultimo il richiamo CONSOB al public statement dell'ESMA in merito alle misure restrittive adottate dalla UE in risposta all'aggressione militare russa in Ucraina e di avere pertanto ulteriormente intensificato e rafforzato i flussi informativi con l'organo di amministrazione e con le diverse funzioni aziendali.

Il Collegio, sempre nell'ambito delle richiamate raccomandazioni, conferma di aver posto adeguata attenzione anche alla sussistenza del presupposto della continuità aziendale e all'adeguatezza del sistema di controllo interno, non rilevando a riguardo specifiche criticità nell'aver effettuato controlli non in loco.

Adeguati scambi di informativa si sono concretizzati anche riguardo alla partecipata Fineco Asset Management DAC.

20.1 Dichiarazione di continuità aziendale

Richiamando quanto precisato nei documenti di Bilancio al 31.12.2021, nella valutazione delle poste significative del bilancio gli amministratori indicano di aver considerato tutti gli elementi rilevanti, fra i quali il perdurare della pandemia COVID-19 e i suoi effetti sull'economia reale. A questi si aggiunge il conflitto in corso tra Russia e Ucraina, che ha innescano una crisi internazionale i cui esiti sono al momento imprevedibili.

Pur considerando tale contesto macroeconomico, gli Amministratori ritengono che non vi siano incertezze in merito alla continuità aziendale del Gruppo in un futuro prevedibile né variazioni tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo.

Gli Amministratori hanno considerato tali circostanze e ritengono di avere la ragionevole certezza che il Gruppo continuerà ad operare proficuamente in un futuro prevedibile e, di conseguenza, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS1, il bilancio di Fineco e il Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2021 sono stati predisposti in una prospettiva di continuità aziendale.

20.2 Considerazioni in merito al Bilancio Consolidato

Con riferimento al Bilancio Consolidato del Gruppo, il Collegio Sindacale, considerato il contenuto delle relazioni emesse dalla Società di Revisione, dà atto che lo stesso è stato redatto in applicazione dei provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. N. 136/15; in conformità agli International Accounting Standards Board (IASB), adottati dalla Commissione Europei.

Il Bilancio Consolidato è stato inoltre predisposto sulla base delle "Istruzioni per la redazione del bilancio delle imprese e del bilancio consolidato delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari" emanate da Banca d'Italia, nonché delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 del 2005.

L'area di consolidamento include FinecoBank e le società da questa direttamente controllate. Per il consolidamento integrale sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2021 di FinecoBank S.p.A.;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2021 di Fineco Asset Management DAC ("Fineco AM"), consolidata integralmente e partecipata in via esclusiva, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate alle esigenze di consolidamento.

Quanto alla partecipata Hi-MTF Sim S.p.A., il cui acquisto è stato perfezionato da FinecoBank nel luglio 2021 si fa presente che il Bilancio della Capogruppo, così come il Bilancio consolidato riferito all'esercizio 2021 include, pertanto, l'effetto della prima rilevazione della suddetta partecipazione che, coerentemente con quanto previsto dallo IAS 28, è stata valutata con il metodo del patrimonio netto.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank nella medesima seduta del 15 marzo 2022, oltre ad approvare il progetto di Bilancio Consolidato, ha autonomamente approvato la tassonomia da utilizzare per la marcatura degli schemi del Bilancio Consolidato 2021.

Nella Relazione sulla Gestione consolidata è data informativa anche dell'andamento della società controllata.

20.3 Osservazioni in ordine al Bilancio della Capogruppo relativo all'esercizio al 31.12.2021 ed alla sua approvazione nonché in ordine alla destinazione dell'utile di esercizio dell'Impresa

Il bilancio d'esercizio di FinecoBank S.p.A. è costituito dallo stato patrimoniale al 31.12.2021, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla Nota integrativa ed è accompagnato dalla Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni. Per la Relazione sulla gestione del Bilancio dell'Impresa di FinecoBank S.p.A. si fa rinvio alla Relazione sulla Gestione Consolidata che riporta schemi e commenti ai risultati d'esercizio della Banca.

Il Collegio Sindacale, preso atto del contenuto e delle conclusioni della Relazione emessa dal Revisore legale dei Conti; preso atto altresì delle attestazioni rilasciate congiuntamente dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Dirigente Preposto, non ravvisa, per quanto di propria competenza, elementi ostativi all'approvazione del Bilancio dell'Impresa dell'esercizio al 31 dicembre 2021, che evidenzia un utile di 368.600.823 euro, nonché alla sua destinazione così come proposta dal Consiglio di Amministrazione.

Non sono stati rilevati i presupposti per l'esercizio della facoltà del Collegio di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, secondo comma, del TUF.

Varese, 31.03.2022

Il Collegio Sindacale di FinecoBank S.p.A.

Luisa Marina Pasotti (Presidente)

Massimo Gatto (Sindaco effettivo)

Giacomo Ramenghi (Sindaco effettivo)

Relazione del Collegio Sindacale

620 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

Glossario

ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi.

Adjusted Leverage Ratio

Requisito di coefficiente di leva finanziaria adeguato, che tiene conto dell'esclusione dall'esposizione complessiva della Leva finanziaria di talune esposizioni verso le banche centrali.

Accelerated bookbuilding offering

Procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti. Questo tipo di operazione è spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere pacchetti azionari oppure dalla stessa società per reperire velocemente capitali (per acquisizioni o per rifinanziamento del debito).

AMA (Advanced Measurement Approach)

Applicando questa metodologia l'ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l'utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di stato, obbligazioni ed azioni.

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e

prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;

• Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Capitale di classe 1 (tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFD (Contract For Difference)

Strumenti finanziari derivati il cui valore è direttamente collegato a quello dell'attività sottostante (valori mobiliari, indici, valute, futures su obbligazioni, futures su indici di volatilità e futures su materie prime) e ne segue quindi l'andamento. In particolare, il CFD prevede il pagamento del differenziale di prezzo registrato tra il momento dell'apertura e il momento di chiusura del contratto.

CFO

Chief Financial Officer.

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

CLO

Chief Lending Officer.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso la clientela ordinaria. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Credit Quality – EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis.

Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

Crediti commerciali

Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria, ovvero finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano

nella categoria dei guided products il fondo di fondi multi compartimentale "Core Series", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", i fondi "FAM Evolution", "FAM Target", "FAM Global Defence" e "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

Haircut

Differenza fra il valore dei beni costituiti in garanzia e l'ammontare del credito accordato in un'operazione di credito garantita. Nelle operazioni garantite da titoli, rappresenta la percentuale del prezzo di mercato (o del valore nominale) di un'attività finanziaria versata a garanzia da sottrarre al prezzo di mercato stesso (o al valore nominale) al fine della determinazione del valore di garanzia.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International AccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP – United States Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Incremento significativo del rischio di credito "SICR"

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di Stage. Se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL).

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD – Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

Knock Out Option

Le Knock Out Option sono contratti derivati appartenenti alla categoria delle opzioni con barriera. Esse si caratterizzano per il fatto che la facoltà di acquisto o di vendita cessa di esistere quando il prezzo del sottostante tocca lo Strike predeterminato (detto anche "Barriera").

LCP

Loss Confirmation Period.

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

NAV - Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio di un fondo comune d'investimento.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attività cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Rendimento delle attività - ROA

Rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

Requisito dei fondi propri e delle passività ammissibili (MREL)

Il requisito minimo dei fondi propri e delle passività ammissibili (Minimum Requirement for Eligible Liabilities) è fissato dalle Autorità di Risoluzione per assicurare che una banca mantenga in ogni momento sufficienti strumenti idonei a facilitare l'attuazione della strategia di risoluzione definita dall'Autorità stessa in caso di crisi. Il MREL ha l'obiettivo di evitare che la risoluzione di una banca dipenda dal sostegno finanziario pubblico e, quindi, aiuta a garantire che gli azionisti e i creditori contribuiscano all'assorbimento delle perdite e alla ricapitalizzazione.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

ROE

Rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo, calcolato come media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

TLTRO - Targeted Longer-Term Refinancing Operations

I programmi relativi alle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine che offrono agli enti creditizi dell'area dell'euro finanziamenti con scadenze pluriennali diretti a migliorare il funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria, sostenendo l'erogazione del credito bancario all'economia reale.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

632 Bilanci e Relazioni 2021 · FinecoBank

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