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Enel

Governance Information Apr 19, 2022

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Governance Information

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RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI

(approvata dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. in data 17 marzo 2022)

  • ESERCIZIO 2021 -

www.enel.com

(Predisposta ai sensi degli artt. 123-bis del Testo Unico della Finanza e 144-decies del Regolamento Emittenti CONSOB)

INDICE

ENEL: PROFILO E STRUTTURA DI CORPORATE
GOVERNANCE3
A. PRINCIPALI DATI DEL GRUPPO ENEL 3
B. AZIONARIATO 4
C. MODELLO DI GOVERNO SOCIETARIO 5
D.COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI 6
E. FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI 8
F. SISTEMA DEI CONTROLLI E DEI RISCHI 9
G. LA SOSTENIBILITÀ: IL PERSEGUIMENTO DEL
SUCCESSO SOSTENIBILE 14
SEZIONE I: ASSETTI PROPRIETARI20
1. ASSETTI PROPRIETARI 20
1.1 Struttura del capitale sociale20
1.2 Partecipazioni rilevanti al capitale sociale e patti
parasociali20
1.3 Limite al possesso azionario e al diritto di voto20
1.4 Poteri speciali dello Stato italiano20
1.5 Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismi
1.6 di esercizio dei diritti di voto21
Nomina e sostituzione degli amministratori e

SEZIONE II: ATTUAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI DEL CODICE DI CORPORATE GOVERNANCE E ULTERIORI INFORMAZIONI.....................................................26

1. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 26
1.1 Attuale composizione e durata in carica 26
1.2 Nomina, sostituzione e contingency plan 26
1.3 Ruolo e funzioni28
1.4 Regole di funzionamento32
1.5 Riunioni del Consiglio33
1.6 Presidente33
1.7 Amministratore Delegato34
1.8 Amministratori esecutivi e non esecutivi 35
1.9 Amministratori indipendenti 35
1.10 Limiti al cumulo degli incarichi degli amministratori
37
1.11 Valutazione del funzionamento del Consiglio di
Amministrazione e dei Comitati 37
1.12 Formazione e aggiornamento del Consiglio di
Amministrazione40
1.13 Politica sulla diversità del Consiglio di
Amministrazione e misure per promuovere la parità
di trattamento e opportunità tra i generi all'interno
dell'organizzazione aziendale 40
1.14 Compensi 42
2. COMITATI 43
2.1 Regole organizzative e di funzionamento 43
2.2 Comitato per le nomine e le remunerazioni 44
2.3 Comitato controllo e rischi 46
2.4 Comitato parti correlate 49
2.5 Comitato per la corporate governance e la
sostenibilità 49
3. COLLEGIO SINDACALE 51
3.1 Attuale composizione e durata in carica 51
3.2 Nomina e sostituzione 52
3.3 Compiti e poteri 52
3.4 Riunioni del Collegio Sindacale 53
3.5 Valutazione del funzionamento del Collegio
Sindacale 53
3.6 Politica sulla diversità del Collegio Sindacale 54
3.7 Compensi 55
4. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE
DEI RISCHI 55
5. DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI
DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI 56
5.1 Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno
sull'informativa finanziaria e non finanziaria 57
6. CONTROLLI ESTERNI 60
6.1 Società di revisione legale dei conti 60
6.2 Controllo della Corte dei Conti 61
7. POLITICA PER LA GESTIONE DEL DIALOGO CON GLI
INVESTITORI ISTITUZIONALI E CON LA
GENERALITÀ DEGLI AZIONISTI E DEGLI
OBBLIGAZIONISTI 61
8. ASSEMBLEE 63
9. ALTRE PRATICHE DI GOVERNO SOCIETARIO 64
9.1 Operazioni con parti correlate 64
9.2 Trattamento delle informazioni societarie 66
9.3 Codice Etico 67
9.4 Modello organizzativo e gestionale 68
9.5 Piano "tolleranza zero alla corruzione" e sistema di
gestione anticorruzione 69
9.6 Politica sui Diritti Umani 70
ALLEGATO 1: BIOGRAFIE DEI COMPONENTI IL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 71
ALLEGATO 2: BIOGRAFIE DEI COMPONENTI
EFFETTIVI IL COLLEGIO SINDACALE 78
TABELLA 1: STRUTTURA DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE DI ENEL 80
TABELLA 2: STRUTTURA DEI COMITATI CONSILIARI
DI ENEL 83
TABELLA 3: STRUTTURA DEL COLLEGIO SINDACALE
DI ENEL 84

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

ENEL: PROFILO E STRUTTURA DI CORPORATE GOVERNANCE

Enel S.p.A. ("Enel" o la "Società") è a capo di un gruppo multinazionale tra i principali operatori integrati globali dell'elettricità e del gas, con un particolare focus in Europa e America Latina (il "Gruppo Enel" o il "Gruppo"). Il Gruppo opera in più di 40 Paesi (su 5 continenti), dove produce energia attraverso una capacità installata netta di circa 87 GW e distribuisce elettricità su una rete di circa 2,2 milioni di chilometri. Il Gruppo, con circa 75 milioni di utilizzatori finali nel mondo, ha la più ampia base di clienti tra gli operatori europei del settore.

A. Principali dati del Gruppo Enel

(in milioni di euro)
Dati 2021 2020 Variazione
EBITDA
ordinario
19.210 18.027 +6,6%
Utile
netto ordinario di Gruppo
5.593 5.197 +7,6%
Indebitamento netto (al 31.12) 51.952 45.415 +14,4%
Capitalizzazione (al 31.12) 71.634 84.139 -14,9%
Dipendenti (numero al 31.12) 66.279 66.717 -0,7%

Andamento del titolo Enel rispetto all'indice FTSE MIB e all'indice Euro Stoxx Utilities dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2021 (base 100)

Fonte: dati Bloomberg

B. Azionariato

Enel è una società quotata dal 1999 sul mercato Euronext Milan (già Mercato Telematico Azionario) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. e registra il più elevato numero di azionisti tra le società italiane (circa 640.000 tra investitori retail e istituzionali). Nella compagine sociale di Enel figurano i principali fondi d'investimento internazionali, compagnie di assicurazione, fondi pensione e fondi etici, anche grazie all'adozione da

parte della Società e del Gruppo delle migliori pratiche internazionali in materia di trasparenza e di corporate governance.

Inoltre, alla data della presente relazione all'interno del Gruppo Enel vi sono altre 14 società emittenti azioni quotate sulle Borse valori argentina, brasiliana, cilena, peruviana, russa, spagnola e statunitense.

C. Modello di governo societario

Il sistema di corporate governance di Enel è conforme ai principi contenuti nel Codice italiano di Corporate Governance pubblicato il 31 gennaio 2020 ( 1 ) (il "Codice di Corporate Governance"), cui la Società ha aderito dal mese di marzo 2021 quale "società grande" a "proprietà non concentrata" ( 2 ), ed è inoltre ispirato alle best practice internazionali.

Il sistema di governo societario adottato da parte di Enel risulta orientato all'obiettivo del successo sostenibile, in quanto mira alla creazione di valore per gli azionisti in un orizzonte di lungo termine, nella consapevolezza della rilevanza sotto il profilo ambientale e sociale delle attività in cui il Gruppo è impegnato e della conseguente necessità di considerare adeguatamente, nel relativo svolgimento, gli interessi degli stakeholder rilevanti. In conformità a quanto previsto dalla legislazione italiana in materia di società con azioni quotate, l'organizzazione della Società si caratterizza per la presenza:

  • di un consiglio di amministrazione, incaricato di provvedere in ordine alla gestione aziendale, che ha istituito al suo interno (i) comitati consiliari con funzioni istruttorie, propositive e consultive, al fine di assicurare un'adeguata ripartizione interna delle proprie funzioni, nonché (ii) un comitato per le operazioni con parti correlate, che svolge le funzioni previste dalla normativa vigente e dalla apposita procedura aziendale;
  • di un collegio sindacale, chiamato a vigilare: (i) circa l'osservanza della legge e dello statuto,

nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione nello svolgimento delle attività sociali; (ii) sul processo di informativa finanziaria, nonché sull'adeguatezza della struttura organizzativa, del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile della Società; (iii) sulla revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati, nonché circa l'indipendenza della società di revisione legale dei conti; ed, infine, (iv) sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Corporate Governance;

• dell'assemblea dei soci, competente a deliberare tra l'altro – in sede ordinaria o straordinaria – in merito: (i) alla nomina e alla revoca dei componenti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale e circa i relativi compensi ed eventuali azioni di responsabilità; (ii) all'approvazione del bilancio e alla destinazione degli utili; (iii) all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie; (iv) alla politica in materia di remunerazione e alla sua attuazione; (v) ai piani di azionariato; (vi) alle modificazioni dello statuto sociale; (vii) alle operazioni di fusione e scissione; (viii) all'emissione di obbligazioni convertibili.

L'attività di revisione legale dei conti risulta affidata a una società specializzata iscritta nell'apposito registro, nominata dall'assemblea dei soci su proposta motivata del collegio sindacale.

( 1) Il Codice di Corporate Governance è disponibile sul sito internet di Borsa Italiana (all'indirizzo

https://www.borsaitaliana.it/comitato-corporate-

governance/codice/2020.pdf).

( 2) Il Codice di Corporate Governance definisce "società grande" ogni società la cui capitalizzazione è stata superiore a 1 miliardo

D. Composizione del consiglio di amministrazione e dei comitati

Le tabelle di seguito riportate indicano, in sintesi, i principali dati sulla composizione dell'attuale consiglio di amministrazione e dei comitati consiliari.

Composizione dell'attuale Consiglio di Amministrazione
Consigliere Carica Ruolo M/m CCR CNR CPC CCGS
Michele Crisostomo Presidente Indipendente m
(P)
Francesco Starace AD/DG Esecutivo m
Cesare Calari Consigliere Indipendente M
(P)
Costanza Esclapon de
Villeneuve
Consigliere Indipendente m
Samuel Leupold Consigliere Indipendente M
Alberto Marchi Consigliere Indipendente m
(P)
Mariana Mazzucato Consigliere Indipendente m
Mirella Pellegrini Consigliere Indipendente m
Anna Chiara Svelto Consigliere Indipendente M
(P)

AD/DG: Amministratore Delegato/Direttore Generale CCR: Comitato Controllo e Rischi

CNR: Comitato Nomine e Remunerazioni CPC Comitato Parti Correlate

CCGS: Comitato Corporate Governance e Sostenibilità P: Presidente di Comitato

M/m: Tratto dalla lista che in sede di votazione ha ottenuto la maggioranza (M)/minoranza (m) dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea. Al riguardo, si precisa che in occasione dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 la lista – presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali – che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere; pertanto, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società, si è proceduto a trarre dalla lista di minoranza – presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Attuale composizione e durata in carica").

Carica di competenze ed esperienze –
Mix
Skill matrix
Consigliere Settore
energetico
Visione
strategica
Contabilità, finanza
e gestione dei rischi
Legale e
corporate
governance
Comunicazione
e
marketing
Esperienza
in ambito
internazionale
Michele
Crisostomo
Presidente
Francesco
Starace
AD/DG
Cesare
Calari
Consigliere
Costanza
Esclapon de
Villeneuve
Consigliere
Samuel
Leupold
Consigliere
Alberto
Marchi
Consigliere
Mariana
Mazzucato
Consigliere
Mirella
Pellegrini
Consigliere
Anna Chiara
Svelto
Consigliere

Variazioni rispetto al mandato precedente
Mandato corrente Mandato scorso FTSE/MIB1
Numero di consiglieri 9 9 12,5
Consiglieri tratti dalla lista di minoranza 6 (66,7%)2 3 (33,3%) 2,3
(18,4%)
3
Componenti femminili nel C.d.A. 4 (44,4%) 3 (33,3%) 4,8 (38,6%)
3
Consiglieri indipendenti ai sensi del Codice
di Corporate Governance
(edizione
pro tempore
vigente)
8
(88,9%)4
7
(77,8%)5
7,6 (61%)
Età media dei consiglieri 56,3 64,3 57,6
Anzianità in carica (in esercizi) 3,7 5,9 4,7
Esecutività del Presidente no no -
Lead independent director no no -

1 Fonte: Assonime, Note e Studi 4/2022, "Corporate Governance in Italy: the implementation of the Italian Corporate Governance Code (2021)", marzo 2022.

2 Si precisa che in occasione dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 la lista – presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali – che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere; pertanto, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società, si è proceduto a trarre dalla lista di minoranza – presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Attuale composizione e durata in carica").

3 Fonte: CONSOB, "Rapporto CONSOB sulla corporate governance delle società quotate italiane per il 2021", marzo 2022.

4 Il dato si riferisce ai consiglieri qualificati come indipendenti ai sensi sia del Codice di Corporate Governance sia del Testo Unico della Finanza. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Amministratori indipendenti").

5 Il dato si riferisce ai consiglieri qualificati come indipendenti ai sensi del Codice di Autodisciplina (edizione luglio 2018). Si segnala che il numero di consiglieri indipendenti ai sensi del Testo Unico della Finanza era pari a 8.

E. Funzionamento del consiglio di amministrazione e dei comitati

I grafici di seguito riportati indicano, in sintesi, i principali dati sul funzionamento del consiglio di amministrazione e dei comitati consiliari nel corso del 2021.

Processo
di
board
review
Svolgimento Tipo
valutazione
Soggetto
valutatore
Board review
2021
Indipendente Spencer Stuart

F. Sistema dei controlli e dei rischi

Le tabelle di seguito riportate indicano, in sintesi, i principali dati sul funzionamento del collegio sindacale nel corso del 2021.

Principali elementi del sistema di controllo dei rischi Sì/No
Esistenza di un documento contenente le linee di indirizzo del sistema di controllo interno
e di gestione dei rischi
Esistenza di un Mandato della Funzione Audit
approvato dal Consiglio di Amministrazione
Presenza di apposite strutture organizzative deputate alle attività di
risk management
e di
presidio del rischio legale e di non conformità
Valutazione annuale sulla compatibilità dei rischi aziendali con
una gestione dell'impresa
coerente con gli obiettivi strategici individuati
Predisposizione di specifici programmi di compliance
(Modello 231, Tolleranza Zero alla
Corruzione, Politica sui Diritti Umani, etc.)
Predisposizione di un contingency plan
per assicurare la regolare gestione della Società in caso
di crisis management
(i.e., anticipata cessazione dell'Amministratore Delegato rispetto
all'ordinaria scadenza del mandato)

Nella tabella che segue sono individuate e sinteticamente descritte le principali tipologie di rischi cui il Gruppo Enel è esposto, unitamente alle attività intese a mitigarne gli effetti e ad assicurarne una corretta gestione. Un'analisi di maggior dettaglio è contenuta nella relazione finanziaria annuale per l'esercizio 2021, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società (www.enel.com).

PRINCIPALI SCENARIO DI RIFERIMENTO AZIONI DI MITIGAZIONE
RISCHI E DESCRIZIONE DEL RISCHIO E OBIETTIVI STRATEGICI ASSOCIATI
Rischi
strategici
legati alle
tendenze
macroecono
miche e
geopolitiche,
evoluzioni
legislative e
regolamenta
ri, panorama
competitivo
I mercati ed i business nei quali il Gruppo è presente sono
interessati da processi di progressiva e crescente
competizione ed evoluzione, sia da un punto vista
tecnologico che di regolamentazione, con tempistiche
differenti da Paese a Paese. Come risultato di questi
processi, il Gruppo è esposto a una crescente pressione
competitiva.
Inoltre, il Gruppo si trova a operare in mercati
regolamentati o regimi regolati e il cambiamento delle
regole di funzionamento di tali mercati e regimi, nonché le
prescrizioni e gli obblighi che li caratterizzano, assieme alle
fluttuazioni delle variabili macroeconomiche, possono
influire sull'andamento della gestione e dei risultati del
Gruppo stesso.
I rischi di business che derivano dalla naturale partecipazione del
Gruppo a mercati che presentano caratteristiche competitive
vengono fronteggiati con una strategia di integrazione lungo la
catena
del
valore,
con
una
sempre
maggiore
spinta
all'innovazione tecnologica, alla diversificazione e all'espansione
geografica. In particolare, le azioni poste in essere hanno
prodotto lo sviluppo di un portafoglio clienti sul mercato libero
in una logica di integrazione a valle sui mercati finali,
l'ottimizzazione del mix produttivo migliorando la competitività
degli impianti sulla base di una leadership di costo, la ricerca di
nuovi mercati con forti potenzialità di crescita e lo sviluppo delle
fonti rinnovabili con adeguati piani di investimento in diversi
Paesi.
A fronte dei rischi che possono derivare da fattori regolatori, si
è operato per intensificare i rapporti con gli organismi di
governo e regolazione locali adottando un approccio di
trasparenza, collaborazione e proattività nell'affrontare e
rimuovere le fonti di instabilità dell'assetto regolatorio.

Rischio
commodity
Esposizione a volatilità dei prezzi dei combustibili e
dell'energia elettrica (commodity) sui mercati internazionali
che possono influenzare in modo significativo i risultati di
business.
Esposizione a variazione della disponibilità delle fonti di
approvvigionamento dei combustibili.
La politica di gestione del rischio di prezzo delle commodity è
orientata alla protezione del margine attraverso:
-
la
contrattualizzazione
anticipata
tanto
dell'approvvigionamento dei combustibili e dei materiali
quanto delle forniture ai clienti finali e agli operatori del
mercato all'ingrosso;
-
l'utilizzo di strumenti finanziari derivati a copertura
dell'esposizione;
-
la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in
termini di fornitori ed aree geografiche, al fine di mitigare il
rischio di indisponibilità dei combustibili.
La presenza di un efficace processo di controllo delle principali
materie prime consente di limitare l'impatto sui margini delle
variazioni impreviste dei prezzi di mercato, garantendo al
contempo un adeguato livello di flessibilità che consente di
cogliere opportunità nel breve termine.
Rischio di
tasso di
cambio
Esposizione alla volatilità dei tassi di cambio tra la divisa
di conto e le altre divise, che può generare variazioni
inattese delle grandezze economiche e patrimoniali
riportate nel bilancio d'esercizio delle singole società del
Gruppo. Il bilancio consolidato è inoltre soggetto al
rischio derivante dalla conversione in euro delle poste
relative alle partecipazioni in società la cui divisa di conto
è diversa dall'euro (rischio traslativo).
Fonti di volatilità sono la diversificazione geografica,
l'accesso ai mercati finanziari internazionali e l'operatività
sulle commodity denominate in diverse valute.
La politica di gestione del rischio di tasso di cambio è orientata
alla copertura sistematica delle esposizioni delle singole società
attraverso strategie di hedging, che tipicamente richiedono
l'utilizzo di strumenti finanziari derivati.
Il rischio traslativo non è oggetto di copertura.
Rischio di
tasso di
interesse
Esposizione alla volatilità dei tassi di interesse sui mercati
internazionali, che può comportare variazioni inattese
degli oneri finanziari netti o del valore di attività e passività
finanziarie valutate al fair value.
Le condizioni di finanziamento, in caso di nuovo debito e
la quota di indebitamento a tasso variabile costituiscono le
principali fonti di incertezza.
La politica di gestione del rischio di tasso di interesse mira al
contenimento del costo del funding e della sua volatilità
mediante:
-
l'ottimizzazione del portafoglio di passività finanziarie;
-
la copertura, contestuale o anticipata, delle esposizioni
tramite contratti finanziari derivati (hedging);
-
l'adozione di framework contrattuali standardizzati (netting &
cash collateral).
Rischio di
credito e
controparte
Esposizione derivante da variazioni del merito di credito
delle controparti o inadempimenti dei relativi obblighi
contrattuali di pagamento, che possono determinare:
-
l'interruzione dei flussi di cassa in entrata e l'aumento
dei costi di incasso (rischio di regolamento);
-
minori flussi di ricavi dovuti alla sostituzione di
operazioni originarie con analoghe negoziate a
condizioni
di
mercato
sfavorevoli
(rischio
di
sostituzione).
Il rischio può essere generato inoltre dall'esposizione
significativa verso una singola controparte, gruppi di
clienti correlati o controparti operanti nello stesso settore
industriale o appartenenti alla stessa area geografica.
La politica di gestione del rischio di credito prevede la
valutazione preliminare del merito creditizio delle controparti e
l'adozione di strumenti di mitigazione, quali l'acquisizione di
garanzie reali o personali.
Al riguardo, un processo di controllo attivo consente di
assicurare che gli impatti economico-finanziari legati al possibile
deterioramento del merito creditizio siano contenuti entro livelli
sostenibili, salvaguardando al contempo la necessaria flessibilità
in termini di gestione dei portafogli.
Inoltre, le operazioni di cessione dei crediti senza rivalsa (pro
soluto) consentono di ottenere l'integrale eliminazione dal
bilancio delle corrispondenti attività oggetto di cessione,
annullandone anche il relativo rischio.
In riferimento all'operatività finanziaria e su commodity, la
mitigazione del rischio è perseguita attraverso la diversificazione
di portafoglio, nonché mediante l'adozione di specifici framework
contrattuali
standardizzati
che
prevedono
clausole
di
mitigazione del rischio (es. netting) ed eventualmente lo scambio
di cash collateral.
Rischio di
liquidità
Rischio che il Gruppo, pur essendo solvibile, non sia in
grado di far fronte tempestivamente ai propri impegni, o
che sia in grado di farlo solo a condizioni economiche
sfavorevoli, a causa:
-
di situazioni di tensione o crisi sistemica (ad esempio
credit crunch, crisi del debito sovrano, ecc.);
-
della mutata percezione della sua rischiosità da parte del
mercato.
Tra i fattori che definiscono la rischiosità percepita dal
mercato, il merito creditizio assegnato dalle agenzie di
rating riveste un ruolo determinante, poiché influenza la
possibilità di accedere alle fonti di finanziamento e le
relative condizioni economiche (credit spread).
La politica di gestione del rischio di liquidità è finalizzata al
mantenimento di disponibilità liquide sufficienti a far fronte agli
impegni attesi per un determinato orizzonte temporale senza far
ricorso ad ulteriori fonti di finanziamento, nonché al
mantenimento di una riserva prudenziale di liquidità, sufficiente
a far fronte ad eventuali impegni inattesi.
Al fine di rispettare gli impegni di medio e lungo termine, si
persegue una strategia di gestione dell'indebitamento indirizzata
alla diversificazione della struttura delle fonti di finanziamento
cui si ricorre per la copertura dei fabbisogni finanziari, nonché
ad un profilo di scadenze equilibrato.

Rischio
Paese
Il Gruppo mantiene una forte presenza internazionale, con
circa il 50% dei ricavi generati all'estero ed in diverse valute
di riferimento. I flussi di cassa e gli asset aziendali sono
pertanto esposti oltre che alla variazione del contesto
macroeconomico e finanziario globale a fattori di rischio
idiosincratico, quali: volatilità dei cambi e mutamento delle
condizioni economiche, politiche, sociali e finanziarie nei
vari paesi di presenza. Rischi globali relativi ad eventuali
pandemie o crisi che possano influenzare la continuità di
approvvigionamento di materiali o materie prime, le
migrazioni, le attività produttive dei singoli paesi sono
parimenti considerati, dati gli impatti strettamente legati
alle matrici economiche, sociali ed anche energetiche dei
singoli paesi.
Definizione e attuazione di una strategia di diversificazione
geografica, anche supportata da un modello approfondito
multidimensionale di analisi prospettica di rischio Paese (open
country risk).
Rischi legati I rischi fisici derivanti dal cambiamento climatico si Il Gruppo si impegna per un miglioramento continuo in termini
ai
cambiamenti
climatici
possono classificare come fenomeni acuti (ovvero eventi
estremi) e cronici: i primi sono legati al verificarsi di
condizioni meteo-climatiche di estrema intensità, i secondi
a cambiamenti graduali ma strutturali nelle condizioni
climatiche.
Gli eventi estremi potrebbero esporre il Gruppo a
potenziale indisponibilità di asset e infrastrutture, costi di
ripristino, disagi per i clienti ecc. Il mutamento cronico
delle condizioni climatiche potrebbe esporre, invece, il
Gruppo ad altri rischi od opportunità (in funzione della
dislocazione geografica) di tipo fisico: per esempio,
variazioni strutturali della piovosità o ventosità potrebbero
impattare il business del Gruppo in termini di produzione,
mentre variazioni strutturali di temperatura potrebbero
influire sulla domanda elettrica.
Con riferimento al processo di transizione energetica verso
un modello più sostenibile e caratterizzato da una
progressiva elettrificazione e riduzione delle emissioni di
CO2, coerentemente con la strategia di decarbonizzazione
del Gruppo, esistono rischi ma soprattutto opportunità
legati sia al mutamento del contesto regolatorio e
normativo, sia ai trend
di sviluppo tecnologico, di
elettrificazione e ai conseguenti sviluppi di mercato, con
potenziali effetti anche sui prezzi delle commodity
e
dell'energia.
di impatto ambientale delle proprie attività. In tale contesto, il
Gruppo ha da ultimo anticipato di 10 anni, dal 2050 al 2040,
l'impegno pubblico ad azzerare le proprie emissioni nette tanto
dirette quanto indirette (c.d. "Net Zero").
Sulla strada della completa decarbonizzazione, Enel ha costruito
una roadmap che prevede obiettivi di medio termine al 2030
rispetto ai livelli dell'anno di riferimento 2017: in particolare, il
Gruppo si è impegnato a ridurre (i) dell'80% le emissioni dirette
di gas serra per kWh, in linea con il percorso 1,5 °C come già
certificato dall'iniziativa Science Based Targets (SBTi), (ii) del 55%
le emissioni legate alla vendita al dettaglio di gas e (iii) dell'80%
le emissioni legate alla vendita di energia elettrica. Le azioni
strategiche del Gruppo consentono di mitigare i potenziali rischi
e sfruttare le opportunità relative alle variabili di transizione.
L'impiego di capitali è infatti incentrato sulla decarbonizzazione,
attraverso lo sviluppo degli asset di generazione da fonte
rinnovabile, sulle infrastrutture abilitanti legate allo sviluppo
delle reti e sull'implementazione dei modelli a piattaforma,
sfruttando al meglio l'evoluzione tecnologica e digitale, che
favoriranno l'elettrificazione dei consumi, nonché lo sviluppo di
nuovi servizi per i clienti finali. Inoltre, Enel è presente
nell'intera catena del valore dell'elettricità e ha un portafoglio di
attività diversificato, sia in termini di tecnologie di generazione
sia in termini di aree geografiche e mercati in cui opera,
mitigando i rischi connessi ai cambiamenti climatici e le relative
implicazioni in termini di impatti economici e finanziari.
La gestione dei fenomeni meteo-climatici adotta le migliori
strategie di prevenzione, protezione e incremento della
resilienza. Ad esempio, il Gruppo si avvale di previsioni
metereologiche, procedure per la gestione di eventi avversi e
attività di monitoraggio ed analisi che consentono di definire
azioni di protezione ed incremento della resilienza, sia per gli
asset esistenti sia per quelli in costruzione. Vengono inoltre
attuate best practice su eventi fisici per garantire un pronto
ripristino delle condizioni di funzionamento a fronte di eventi
avversi. In relazione alle attività di risk assessment in ambito
assicurativo, il Gruppo gestisce programmi globali di loss
prevention per i rischi property e liability, volti alla copertura di
perdite relative a danni agli asset, interruzioni dell'operatività e
danni a terze parti.
Tali attività comprendono anche la
valutazione delle principali esposizioni legate agli eventi naturali
e contribuiscono, unitamente alle misure di prevenzione ed
incremento della resilienza, ad ottimizzare la strategia
assicurativa. Il Gruppo sviluppa scenari di breve, medio e lungo
termine, in ambito energetico e macro-economico finanziario, al
fine di supportare l'attività di pianificazione
strategica e
industriale, la valutazione degli investimenti, l'attività di scenario
planning e le attività relative a operazioni straordinarie.
La valutazione dei rischi e delle opportunità legate al
cambiamento climatico è resa quindi possibile dalle suesposte
attività e dalla graduale integrazione degli scenari climatici e di
transizione, unita allo sviluppo di modelli del sistema energetico
a livello Paese. Questo approccio consente di intercettare gli
effetti su variabili come la domanda elettrica, l'energy mix di
sistema e l'elettrificazione dei consumi. Inoltre, una policy di
Gruppo definisce linee guida comuni per la valutazione dei rischi
e delle opportunità legate al cambiamento climatico.

Rischi Negli ultimi anni è maturata una crescente sensibilità da Enel ha posto il requisito di un'efficace prevenzione e
ambientali parte di tutta la collettività rispetto ai rischi legati a modelli minimizzazione degli impatti e dei rischi ambientali quale
di
sviluppo
che
generano
impatti
sulla
qualità
dell'ambiente e sugli ecosistemi, con lo sfruttamento di
elemento fondamentale alla base di ogni progetto, lungo il suo
intero ciclo
di vita. L'adozione di Sistemi di Gestione
risorse naturali scarse (tra cui materie prime e acqua). Ambientale certificati ai sensi della ISO 14001 nel Gruppo
In alcuni casi, gli effetti sinergici tra questi impatti, come garantisce la presenza di politiche e procedure strutturate per
per esempio il riscaldamento globale e il crescente l'identificazione e la gestione dei rischi e delle opportunità
sfruttamento e degrado delle risorse idriche, accrescono il ambientali associate a ogni attività aziendale. Un piano di
rischio di insorgenza di emergenze ambientali nelle aree
più sensibili del pianeta, con il rischio di competizione per
controlli strutturato abbinato ad azioni e obiettivi di
miglioramento ispirati alle migliori pratiche ambientali, con
i diversi usi della risorsa idrica, quali quello industriale, requisiti superiori rispetto a quelli legati alla semplice compliance
agricolo e per usi civili. normativa ambientale, mitiga il rischio di impatti sulla matrice
Le istituzioni, in risposta a queste esigenze, aggiornano le ambientale, di danni reputazionali e di contenziosi legali.
normative ambientali in senso più restrittivo, ponendo Contribuisce inoltre la molteplicità delle azioni per il
vincoli sempre più stringenti allo sviluppo di nuove
iniziative industriali e, nei settori considerati più
raggiungimento degli sfidanti obiettivi di miglioramento
ambientale fissati da Enel, riguardanti per esempio le emissioni
impattanti, favoriscono o impongono il superamento di atmosferiche, i rifiuti prodotti e i consumi idrici, soprattutto in
tecnologie considerate non più sostenibili. aree a elevato water stress.
In tale contesto, la Commissione europea ha da ultimo Il rischio di scarsità idrica è mitigato direttamente dalla strategia
lanciato un piano di lavoro per la definizione di target di sviluppo di Enel, basata sulla crescita della generazione da
sfidanti sul recupero ambientale, in relazione sia alla qualità
dell'aria che al recupero del territorio in ambiti fluviali e
fonti rinnovabili, che sostanzialmente non sono dipendenti dalla
disponibilità di acqua per il loro esercizio. Particolare attenzione
terreni contaminati, nonché per la riduzione della perdita è poi posta agli asset presenti in aree a elevato livello di water stress,
della biodiversità. con l'obiettivo di individuare soluzioni tecnologiche per ridurre
In questo contesto, le aziende di ciascun settore, e le i consumi. La collaborazione costante con le autorità locali di
aziende leader su tutte, sempre più consapevoli che i rischi
ambientali sono anche rischi economici, sono chiamate a
gestione dei bacini idrografici consente di adottare le strategie
condivise più efficaci per la gestione sostenibile degli asset di
un accresciuto impegno e a una maggiore responsabilità generazione idroelettrica.
nell'individuazione e adozione di soluzioni tecniche e Infine, in relazione alla tutela della biodiversità è stata svolta
modelli di sviluppo innovativi e sostenibili. un'analisi degli impatti/dipendenze del business aziendale sulle
risorse naturali e sono stati definiti ambiti prioritari di azione
lungo tutta la catena del valore. Sulla base di tale analisi sono
attuate opportune azioni di monitoraggio terrestre, marino e
fluviale per verificare l'efficacia delle misure adottate al fine di
proteggere, restaurare e conservare la biodiversità.
Rischi su Enel si pone l'obiettivo di guidare la transizione verso un Enel pone le persone che lavorano in azienda al centro del
persone e
organizzazio
sistema di sviluppo più sostenibile, essenziale per il futuro
del pianeta, accelerando il processo di decarbonizzazione
proprio modello di business. La gestione del capitale umano
costituisce una priorità cui sono legati specifici obiettivi, tra cui
ne del proprio
mix
energetico attraverso la crescita
principalmente: (i) lo sviluppo di capacità e di competenze
rinnovabile e la sempre maggiore elettrificazione dei digitali; (ii) la promozione di programmi di reskilling e upskilling
consumi. per i dipendenti, al fine di supportare la transizione energetica,
Le profonde trasformazioni del settore energetico come pure di programmi di external skilling per favorire lo
aumentano la rilevanza di avere nuovi profili e competenze
professionali, nonché un importante cambiamento di
sviluppo di un ecosistema di riferimento; (iii)
il diffuso
coinvolgimento con riferimento al purpose
aziendale, che
carattere culturale e organizzativo al fine di poter garantisce migliori risultati a fronte di una maggiore
raggiungere gli obiettivi del Gruppo. Le organizzazioni
devono orientarsi verso nuovi modelli di business, agili e
soddisfazione per le persone; (iv) lo sviluppo di sistemi di
valutazione dell'ambiente lavorativo e delle performance; (v) la
flessibili. Politiche di valorizzazione delle diversità e di diffusione in tutti i Paesi di presenza del Gruppo della politica di
gestione e promozione dei talenti diventano elementi diversità e inclusione, nonché di una cultura organizzativa
chiave in aziende che stanno gestendo la transizione e che inclusiva fondata sui princípi di non discriminazione e pari
hanno una presenza geografica diffusa. opportunità, quali driver fondamentali per attrarre e mantenere
talenti.
Il Gruppo è impegnato nel potenziamento della resilienza e della
flessibilità dei modelli organizzativi attraverso la semplificazione
e la digitalizzazione dei processi, al fine di abilitare l'efficacia e
l'autonomia delle persone che lavorano in azienda all'interno di
nuovi schemi di lavoro agile, già efficacemente testati in risposta
all'emergenza pandemica da COVID-19, che saranno elemento
chiave dei modelli di lavoro futuri.
Rischi legati La velocità dello sviluppo tecnologico, suscettibile di Il Gruppo ha adottato un modello olistico di governance relativo
alla
cyber
generare sfide sempre nuove, la frequenza e l'intensità alla cyber-security, che si applica ai settori IT (Information
security degli attacchi informatici in costante aumento, così come Technology), OT (Operational Technology) e IoT (Internet of
la tendenza a colpire infrastrutture critiche e settori
industriali strategici, evidenziano il potenziale rischio che,
Things). Il framework si basa sull'impegno del top management, sulla
direzione strategica globale e sul coinvolgimento di tutte le aree
in casi estremi, la normale operatività aziendale possa di business
nonché delle unità impegnate nel disegno e
subire una battuta d'arresto. Gli attacchi informatici sono nell'implementazione dei sistemi. Esso si sforza, inoltre, di
cambiati radicalmente negli ultimi anni: il numero è utilizzare le tecnologie di punta del mercato, di progettare
cresciuto esponenzialmente, così come il loro grado di
complessità e impatto (furti di dati aziendali e relativi alla
processi aziendali ad hoc, di rafforzare la consapevolezza
informatica da parte delle persone e di recepire i requisiti
clientela), risultando sempre più difficile identificarne la normativi relativi alla sicurezza informatica.
fonte in modo tempestivo. Nell'ambito del Gruppo, ciò è
dovuto ai numerosi contesti in cui esso si trova ad operare
In aggiunta, il Gruppo ha definito e adottato una metodologia di
gestione del rischio per la sicurezza informatica basata su

(dati, industria e persone), una circostanza che deve essere
sommata alla complessità intrinseca e all'interconnessione
delle risorse che, peraltro, nel corso degli anni sono state
sempre più integrate nei quotidiani processi operativi del
Gruppo.
approcci "risk-based" e "cyber security by design", rendendo così
l'analisi dei rischi aziendali il passo fondamentale di tutte le
decisioni strategiche. Enel ha, inoltre, creato il proprio Cyber
Emergency Readiness Team (CERT), al fine di rispondere e gestire
in modo proattivo eventuali incidenti nel campo della sicurezza
informatica.
Inoltre, già dal 2019, al fine di mitigare l'esposizione non
solamente con contromisure tecniche, il Gruppo ha stipulato
un'assicurazione sui rischi legati alla cyber security.
Rischi
connessi alla
digitalizza
zione,
efficacia IT e
continuità del
servizio
Il Gruppo sta effettuando una completa trasformazione
digitale della gestione dell'intera catena del valore
dell'energia, sviluppando nuovi modelli di business e
digitalizzando i suoi processi aziendali, integrando i sistemi
e adottando nuove tecnologie. Una conseguenza di tale
trasformazione digitale è che il Gruppo è via via sempre
più esposto a rischi legati al funzionamento dei sistemi IT
(Information Technology) integrati in tutta l'azienda, con
impatti su processi e attività operative, che potrebbero
condurre all'esposizione dei sistemi IT e OT a interruzioni
del servizio o a perdite di dati.
Il presidio di tali rischi è garantito da una serie di misure interne
sviluppate dall'unità Global Digital Solutions (GDS), responsabile
di guidare la trasformazione digitale del Gruppo. Tale unità ha
predisposto un sistema di controllo interno che, introducendo
punti di controllo lungo tutta la catena del valore dell'Information
Technology, consente di evitare il concretizzarsi di rischi relativi ad
aspetti quali la realizzazione di servizi non aderenti alle esigenze
del business, la mancanza di adozione di adeguate misure di
sicurezza e le interruzioni di servizio. Il sistema di controllo
interno all'unità Global Digital Solutions presidia sia le attività
svolte internamente sia quelle affidate a collaboratori e provider
esterni. Enel sta inoltre promuovendo la diffusione di cultura e
competenze digitali all'interno del Gruppo, al fine di guidare con
successo la trasformazione digitale e minimizzare i rischi
associati.
Rischi
connessi alla
protezione
dei dati
personali
Nell'era della digitalizzazione e della globalizzazione dei
mercati,
la
strategia
di
Enel
si
è
focalizzata
sull'accelerazione del processo di trasformazione verso un
modello di business
basato su piattaforma digitale,
attraverso un approccio data driven e incentrato sul cliente,
che si sta sviluppando lungo l'intera catena del valore.
L'ampia base clienti nel settore dei servizi pubblici,
l'elevato numero di dipendenti ed il nuovo modello di
business del Gruppo richiedono la gestione di un volume di
dati personali sempre crescente per raggiungere i risultati
finanziari e operativi previsti nel Piano Strategico 2022-
2024.
Ciò implica un'esposizione ai rischi legati alla protezione
dei dati personali (anche in considerazione della sempre
più corposa normativa in materia di privacy in gran parte
dei Paesi in cui Enel è presente). Tali rischi si possono
concretizzare in una perdita di confidenzialità, integrità e
disponibilità dei dati personali di clienti, dipendenti e terze
parti
(per
esempio
fornitori),
causando
sanzioni
proporzionate al fatturato globale, interdizioni di processi
e conseguenti perdite economiche o finanziarie, nonché
danni reputazionali.
Al fine di gestire e mitigare questo rischio, Enel ha adottato un
modello di governance globale di dati personali anche mediante la
nomina di figure che si occupano di privacy a tutti i livelli (inclusi
i Responsabili della protezione dei dati personali – RPD – a
livello globale e di Country), nonché tramite l'adozione di
strumenti di compliance digitale per mappare applicativi e processi
e gestire rischi rilevanti ai fini della protezione dei dati personali,
nel rispetto delle specificità delle normative locali di settore.

G. La sostenibilità: il perseguimento del successo sostenibile

Enel persegue l'obiettivo del successo sostenibile ponendo al centro della propria strategia i valori del purpose aziendale "Open Power for a brighter future", nella consapevolezza dell'urgenza della crisi climatica e della necessità di accelerare il progresso tanto verso gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, quanto verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ("SDGs" – "Sustainable Development Goals").

Al riguardo, Enel si è dotata di un sistema di corporate governance funzionale allo sviluppo di un modello di business e di una strategia basati sulla condivisione della creazione di valore con tutti gli stakeholder rilevanti, ponendo al centro della propria cultura aziendale la sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

In particolare, il sistema di corporate governance di Enel monitora l'integrazione della sostenibilità nelle strategie aziendali in relazione alle diverse fasi: (i) dell'analisi del contesto di sostenibilità; (ii) dell'identificazione delle priorità per l'azienda e per gli stakeholder; (iii) della pianificazione di sostenibilità; (iv) della realizzazione di specifiche azioni a sostegno del modello di business sostenibile; (v) del reporting di sostenibilità e della gestione delle relative performance; (vi) dell'esame dei rating e indici ESG (Environmental, Social and Governance). Tutte le fasi di tale processo fanno leva sul rispetto dei diritti umani quale elemento fondante per perseguire un successo sostenibile.

Le tematiche di sostenibilità sono tenute in adeguata considerazione in tutti i processi decisionali aziendali rilevanti, secondo un sistema di funzioni e responsabilità che risale sino ai principali organi di governo societario di Enel, come più diffusamente illustrato nella seconda sezione del presente documento. Inoltre, la responsabilità delle attività relative alla sostenibilità ed all'innovazione è affidata ad una specifica funzione aziendale denominata "Innovability", posta a diretto riporto dell'amministratore delegato della Società, che svolge al riguardo un ruolo di indirizzo e coordinamento a livello di Gruppo. Nell'ambito della funzione "Innovability" la specifica struttura responsabile della gestione dei processi di pianificazione, monitoraggio e reporting di sostenibilità, nonché della gestione dei rating ESG, degli indici di sostenibilità e della politica sui diritti umani è posta altresì a riporto del responsabile della funzione "Administration, Finance and Control", al fine di garantire una sempre maggiore integrazione di tali tematiche nelle strategie aziendali e nel sistema di corporate reporting.

Enel tiene conto dell'esigenza di perseguire il successo sostenibile anche nell'ambito: (i) del processo di elaborazione della politica in materia di remunerazione dell'amministratore delegato/direttore generale e dei dirigenti con responsabilità strategiche, definendo specifici obiettivi di sostenibilità al cui raggiungimento è subordinata una componente significativa della remunerazione variabile; (ii) del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, costituito dall'insieme delle regole, procedure e strutture organizzative finalizzate ad una effettiva ed efficace identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi aziendali.

Analisi del contesto ESG ed analisi delle priorità

L'analisi del contesto ESG mira ad individuare e approfondire i principali mega-trend che influenzano le dimensioni economiche, sociali e ambientali dello sviluppo sostenibile della Società. Tenendo conto dei relativi risultati e confrontandosi con le principali categorie di stakeholder, Enel conduce l'analisi delle priorità (c.d. "materiality

analysis"), basandosi sulle linee guida dei più diffusi standard internazionali, tra cui il GRI (Global Reporting Initiative), il SASB (Sustainability Accounting Standards Board), l'IIRC (International Integrated Reporting Framework), lo standard dell'AccountAbility AA1000APS (2018), nonché l'SDG Compass che supporta le aziende nell'adeguamento delle proprie strategie agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. In particolare, l'analisi delle priorità è il processo che, attraverso il coinvolgimento continuo e diretto degli stakeholder, identifica e valuta la priorità delle tematiche di interesse per i principali stakeholder del Gruppo Enel, incrociandole con la strategia industriale e con le priorità di azione del Gruppo stesso, considerando gli impatti subiti e generati dal medesimo Gruppo sull'economia, sull'ambiente e sulle persone (inclusi quelli sui diritti umani).

Come più diffusamente illustrato nella seconda sezione del presente documento, nell'ambito del sistema di corporate governance della Società l'analisi di materialità, unitamente alle linee guida del piano di sostenibilità, è oggetto di specifico esame da parte del comitato per la corporate governance e la sostenibilità costituito in seno al consiglio di amministrazione.

Gli esiti di tale analisi sono quindi illustrati nel bilancio di sostenibilità della Società; la tabella che segue rappresenta la matrice delle priorità riportata nel Bilancio di Sostenibilità 2021.

La definizione degli obiettivi di sostenibilità

Sulla base dei risultati dell'analisi delle priorità vengono successivamente definiti gli obiettivi inclusi nel piano industriale di Gruppo, al cui raggiungimento contribuiscono attività e progetti sviluppati dalle varie strutture organizzative del Gruppo e dettagliati e integrati nel piano di sostenibilità, tenendo in considerazione tutti gli elementi ESG a supporto della strategia di Gruppo.

Il piano industriale 2022-2024 di Enel ( 3 ) è incentrato su quattro linee strategiche, consistenti: (i) nell'allocare capitale a supporto di una fornitura di elettricità decarbonizzata, con l'obiettivo di accelerare il conseguimento degli obiettivi di elettrificazione e decarbonizzazione del Gruppo; (ii) nell'abilitare l'elettrificazione della domanda di energia dei clienti; (iii) nel fare leva sulla creazione di valore lungo tutta la value chain; (iv) nell'anticipare gli obiettivi di "Net Zero" sostenibile. A tale ultimo riguardo, la strategia del Gruppo e il suo posizionamento previsto nel 2030 hanno consentito di anticipare di 10 anni, dal 2050 al 2040, l'impegno "Net Zero", tanto per le emissioni dirette quanto per quelle indirette. In tale contesto, relativamente alla generazione di energia elettrica e alla vendita di elettricità e gas naturale ai clienti finali, Enel si è impegnata a raggiungere un valore di zero emissioni, senza l'utilizzo di alcuna tecnologia di rimozione del carbonio o soluzioni nature-based.

In sinergia con il piano industriale il Gruppo definisce il piano di sostenibilità, declinato in obiettivi puntuali su un orizzonte temporale triennale. Tali obiettivi vengono aggiornati annualmente secondo un processo di continuo allineamento alle linee strategiche e ai risultati raggiunti, al fine di aumentare l'integrazione della sostenibilità lungo l'intera catena del valore.

La transizione energetica rappresenta quindi uno dei pilastri della strategia di sviluppo sostenibile di Enel. Il Gruppo dedica inoltre un'attenzione costante alle persone, mirando ad una creazione di valore condiviso con tutti i suoi stakeholder rilevanti. Un ulteriore elemento fondante di tale strategia è rappresentato da una gestione ambientale basata sulla riduzione delle emissioni e dei consumi, nonché sulla promozione e conservazione della biodiversità.

L'impegno di Enel nei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite

Enel ha definito un modello di business sostenibile che integra gli SDG in tutta la propria catena del valore. In particolare, la Società ha identificato l'impegno nella "lotta al cambiamento climatico" (SDG 13) come centrale nella propria strategia, e per raggiungere tale scopo ha individuato tre obiettivi principali nell'SDG 7 ("Energia pulita e accessibile"), nell'SDG 9 ("Industria, innovazione e infrastrutture") e nell'SDG 11 ("Città e comunità sostenibili").

Nell'ambito delle relazioni con le comunità, Enel si è inoltre impegnata pubblicamente a sostegno dello sviluppo economico e sociale, in particolare (i) garantendo un'istruzione di qualità, equa e inclusiva (SDG 4), (ii) offrendo l'accesso ad energia economica, affidabile e sostenibile (SDG 7), nonché (iii) promuovendo la crescita economica, duratura, inclusiva e sostenibile (SDG 8).

( 3) Per una illustrazione degli obiettivi del piano strategico 2022-2024 si rinvia alla presentazione illustrata in occasione del Capital Markets Day, disponibile sul sito www.enel.com.

(1) Per beneficiari si intendono le persone a favore delle quali viene realizzato un progetto. Enel considera i soli beneficiari diretti relativi all'anno corrente. Il numero dei beneficiari considera le attività e i progetti svolti in tutte le aree in cui il Gruppo opera. Per il solo perimetro relativo alla Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di Enel, il numero di beneficiari nel 2021 è pari a 0,5 milioni per l'SDG 4 (0,5 milioni nel 2020), 3,4 milioni per l'SDG 7 (1,8 milioni nel 2020) e 0,5 milioni per l'SDG 8 (0,8 milioni nel 2020).

La Roadmap e i target di riduzione delle emissioni di gas serra

L'impegno di Enel in materia di lotta al cambiamento climatico (SDG 13) è espresso attraverso gli obiettivi di decarbonizzazione assunti da Enel, in linea con il percorso 1,5°C, come certificato da Science Based Targets initiative ("SBTi") con riguardo all'obiettivo legato alla riduzione delle emissioni "Scope 1".

(1) Include tutte le emissioni dirette (GHG Scope 1), il 99% delle quali è dovuto esclusivamente alla produzione di energia.

In tale ambito, il sistema di corporate governance di Enel garantisce che i rischi e le opportunità relativi al cambiamento climatico siano opportunamente tenuti in considerazione in tutti i processi decisionali aziendali rilevanti, attraverso la definizione di specifici compiti e responsabilità in capo ai principali organi di governo societario.

Reporting di sostenibilità. Rating e indici ESG

Per rappresentare in modo trasparente ai propri stakeholders il valore creato e la sostenibilità del business aziendale, sin dal 2003 Enel pubblica annualmente il bilancio di sostenibilità, che si aggiunge alla relazione finanziaria annuale della Società; inoltre, a partire dal 2017, in ottemperanza a quanto richiesto dal Decreto Legislativo 30 dicembre 2016, n. 254, Enel pubblica altresì la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario. Come più diffusamente illustrato nella seconda sezione del presente documento, il bilancio di sostenibilità e la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di Enel – eventualmente compendiati in un unico documento – sono esaminati dal comitato controllo e rischi e dal comitato per la corporate governance e la sostenibilità, chiamati a rilasciare appositi pareri al riguardo nell'ambito delle rispettive competenze, e quindi approvati dal consiglio di amministrazione in vista dell'assemblea annuale. Il Bilancio di Sostenibilità 2021, coincidente con la Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario per il medesimo esercizio, è messo a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società (www.enel.com).

Enel si impegna costantemente nella rendicontazione delle proprie performance su tutti gli aspetti ESG, anche in vista delle valutazioni delle agenzie di rating ESG, che sono rappresentano uno strumento di supporto per gli investitori nella valutazione della sostenibilità dei vari modelli di business e nell'identificazione di rischi e opportunità legati alla sostenibilità nel loro portafoglio di investimento. A tal riguardo il consiglio di amministrazione, con il supporto del comitato per la corporate governance e la sostenibilità, monitora l'inclusione della Società nei principali indici di sostenibilità, nonché la sua partecipazione ai più significativi eventi internazionali in materia.

SEZIONE I: ASSETTI PROPRIETARI

1. Assetti proprietari

1.1 Struttura del capitale sociale

Il capitale della Società è costituito esclusivamente da azioni ordinarie, con diritto di voto sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Alla fine dell'esercizio 2021 (e ancora alla data della presente relazione), il capitale sociale di Enel ammontava a euro 10.166.679.946, suddiviso in altrettante azioni ordinarie da nominali euro 1 ciascuna, che risultano quotate presso il mercato Euronext Milan (già Mercato Telematico Azionario) organizzato e gestito dalla Borsa Italiana.

1.2 Partecipazioni rilevanti al capitale sociale e patti parasociali

In base alle risultanze del libro dei soci di Enel, alle comunicazioni effettuate alla CONSOB e pervenute alla Società e alle altre informazioni a disposizione, gli azionisti che, alla data della presente relazione, risultano in possesso di una partecipazione superiore al 3% ( 4 ) del capitale della Società sono:

Azionisti rilevanti % sul
capitale
Ministero
dell'Economia
e
delle
Finanze
23,59%
BlackRock Inc. 5,00%

Non si ha conoscenza dell'esistenza di patti parasociali, così come definiti nel Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 ("Testo Unico della Finanza"), aventi ad oggetto le azioni della Società.

La Società risulta soggetta al controllo di fatto da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha finora disposto di voti sufficienti nell'assemblea ordinaria di Enel per designare la maggioranza degli amministratori; lo stesso Ministero non esercita peraltro su Enel alcuna attività di direzione e coordinamento, in quanto la Società adotta le decisioni gestionali in piena autonomia e nel rispetto delle competenze dei propri organi; ciò risulta confermato dall'art. 19, comma 6, del Decreto-Legge n. 78/2009 (convertito con Legge n. 102/2009), che ha chiarito che allo Stato italiano non trova applicazione la disciplina contenuta nel codice civile in materia di direzione e coordinamento di società.

1.3 Limite al possesso azionario e al diritto di voto

Lo statuto della Società, in attuazione di quanto disposto dalla normativa in materia di privatizzazioni, prevede che – all'infuori dello Stato italiano, di enti pubblici e dei soggetti sottoposti al rispettivo controllo – nessun azionista possa possedere, direttamente e/o indirettamente, azioni di Enel che rappresentino una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale.

Il diritto di voto inerente alle azioni possedute in eccedenza rispetto all'indicato limite del 3% non può essere esercitato e si riduce proporzionalmente il diritto di voto che sarebbe spettato a ciascuno dei soggetti ai quali sia riferibile il limite di possesso azionario, salvo preventive indicazioni congiunte dei soci interessati. In caso di inosservanza, la deliberazione assembleare è impugnabile qualora risulti che la maggioranza richiesta non sarebbe stata raggiunta senza i voti espressi in eccedenza rispetto al limite massimo sopra indicato.

In base alla normativa in materia di privatizzazioni e alle sue successive modificazioni, la clausola statutaria che disciplina il limite al possesso azionario e al diritto di voto è destinata a decadere qualora il limite del 3% sia superato in seguito all'effettuazione di un'offerta pubblica di acquisto in conseguenza della quale l'offerente venga a detenere una partecipazione almeno pari al 75% del capitale con diritto di voto nelle deliberazioni riguardanti la nomina o la revoca degli amministratori.

Non esistono restrizioni al trasferimento delle azioni di Enel, quali la necessità di ottenere il gradimento da parte della Società o di altri possessori di titoli.

1.4 Poteri speciali dello Stato italiano

Enel, insieme ad altre società del Gruppo, detiene attivi di rilevanza strategica per l'interesse nazionale secondo quanto previsto dal D.P.C.M. n. 179 del 18 dicembre 2020 ed è pertanto soggetta alla disciplina sui poteri speciali dello Stato italiano nei settori

( 4) Si segnala che nel corso del 2021 ha cessato di avere efficacia il regime temporaneo di trasparenza rafforzata in materia di partecipazioni rilevanti introdotto dalla CONSOB, ai sensi dell'art. 120, comma 2-bis del Testo Unico della Finanza, con Delibera n. 21326 del 9 aprile 2020 e successivamente prorogato per periodi successivi di tre mesi (con le Delibere n. 21434 dell'8

luglio 2020, n. 21525 del 7 ottobre 2020 e n. 21672 del 13 gennaio 2021) sino al 13 aprile 2021. Pertanto, a decorrere dal 14 aprile 2021, è decaduto l'obbligo per gli azionisti in possesso di una partecipazione superiore all'1% in società ad azionariato particolarmente diffuso – fra cui Enel – di darne comunicazione alla CONSOB e alla società partecipata.

strategici, contenuta nel Decreto-Legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito con modificazioni dalla Legge 11 maggio 2012, n. 56, ed integrata dal Decreto-Legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito con modificazioni dalla Legge 18 novembre 2019, n. 133.

Alla Società sono altresì applicabili le disposizioni temporanee di cui al medesimo Decreto-Legge n. 105/2019 che – sulla base di quanto disposto da quest'ultimo alla data della presente relazione – avranno efficacia fino al 31 dicembre 2022.

1.5 Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismi di esercizio dei diritti di voto

Il Testo Unico della Finanza auspica che lo statuto delle società con azioni quotate contempli disposizioni intese ad agevolare l'espressione del voto tramite delega da parte degli azionisti dipendenti, favorendo in tal modo il relativo coinvolgimento nei processi decisionali assembleari.

Al riguardo lo statuto di Enel, fin dal 1999, prevede espressamente che, al fine di facilitare la raccolta di deleghe presso gli azionisti dipendenti della Società e delle sue controllate che risultino associati ad associazioni di azionisti rispondenti ai requisiti previsti dalla normativa vigente in materia, vengano messi a disposizione delle stesse associazioni, secondo i termini e le modalità di volta in volta concordati con i loro legali rappresentanti, spazi da utilizzare per la comunicazione e per lo svolgimento dell'attività di raccolta di deleghe.

Nel marzo 2008 è stata notificata alla Società la costituzione di una associazione di azionisti dipendenti, denominata A.DI.G.E. – Associazione Azionisti Dipendenti Gruppo Enel, che risulta in possesso dei requisiti individuati dal Testo Unico della Finanza e alla quale si applica pertanto la disciplina statutaria di cui sopra.

1.6 Nomina e sostituzione degli amministratori e modificazioni statutarie

Le norme che regolano la nomina e la sostituzione degli amministratori sono esaminate nella seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Nomina, sostituzione e contingency plan").

Per quanto riguarda le norme applicabili alle modificazioni dello statuto, l'assemblea straordinaria delibera al riguardo con le maggioranze previste dalla legge.

Come consentito dalla legge, lo statuto della Società attribuisce tuttavia alla competenza del consiglio di amministrazione le deliberazioni aventi ad oggetto:

  • la fusione per incorporazione di società possedute interamente ovvero almeno al 90%, nonché l'ipotesi di scissione corrispondente a tale ultima fattispecie;
  • l'istituzione o la soppressione di sedi secondarie;
  • l'indicazione di quali tra gli amministratori hanno la rappresentanza della società;
  • la riduzione del capitale sociale in caso di recesso di uno o più soci;
  • l'adeguamento dello statuto a disposizioni normative;
  • il trasferimento della sede sociale nel territorio nazionale.

1.7 Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie

Alla data della presente relazione non esistono deleghe al consiglio di amministrazione ad aumentare il capitale sociale, né autorizzazioni in favore del consiglio di amministrazione a emettere strumenti finanziari partecipativi.

Si segnala che l'assemblea ordinaria del 20 maggio 2021, previa revoca dell'autorizzazione conferita dall'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 – in esecuzione della quale Enel nel corso dell'esercizio 2020 ha complessivamente acquistato n. 1.720.000 azioni proprie – ha autorizzato il consiglio di amministrazione all'acquisto e alla successiva disposizione di azioni proprie per un massimo di 500 milioni di azioni della Società, rappresentative del 4,92% circa del capitale sociale, e un esborso complessivo fino a 2 miliardi di euro. L'acquisto di azioni proprie è stato consentito per diciotto mesi a decorrere dalla delibera assembleare; non è stato invece previsto alcun limite temporale per la disposizione delle azioni proprie acquistate. La medesima assemblea ha inoltre definito, secondo quanto proposto dal consiglio di amministrazione, finalità, termini e condizioni dell'acquisto e della vendita di azioni proprie, individuando in particolare le modalità di calcolo del prezzo di acquisto, nonché le modalità operative di effettuazione delle operazioni di acquisto.

In attuazione di tale autorizzazione assembleare e della successiva delibera del consiglio di amministrazione adottata in data 17 giugno 2021, Enel ha completato un programma di acquisto di azioni proprie a servizio del piano di incentivazione di lungo termine per il 2021 destinato al management della stessa Enel e/o di società da questa controllate

ai sensi dell'art. 2359 del codice civile. Per effetto delle operazioni effettuate dal 18 giugno al 21 luglio 2021 in esecuzione del suddetto programma, la Società ha complessivamente acquistato n. 1.620.000 azioni proprie. Pertanto, considerando le n. 3.269.152 azioni Enel già in portafoglio, alla data della presente relazione la Società detiene n. 4.889.152 azioni proprie, pari allo 0,05% circa del capitale sociale.

1.8 Clausole di change of control

A) Linee di credito sindacate di Enel ed Enel Finance International N.V.

Nel mese di marzo 2021 è stata sottoscritta da Enel e dalla controllata Enel Finance International N.V. una linea di credito con un pool di banche per un importo fino a 10 miliardi di euro, con la contestuale cancellazione di una precedente linea di credito di pari importo massimo, sottoscritta con un pool di banche nel dicembre 2017. Al mese di dicembre 2021 tale linea di credito, la cui scadenza è fissata a marzo 2026, risulta essere stata utilizzata per un importo pari a 1 miliardo di euro.

Nel mese di ottobre 2020, inoltre, Enel ha sottoscritto una linea di credito di tipo "Sustainability-Linked Loan" con un pool di banche per un importo di 1 miliardo di euro. Al mese di dicembre 2021 tale linea di credito, la cui scadenza è fissata ad ottobre 2026, risulta interamente utilizzata.

Tutti i suddetti contratti di finanziamento apprestano una disciplina comune per le ipotesi di "change of control" in cui (i) il controllo di Enel sia acquisito da uno o più soggetti diversi dallo Stato italiano, ovvero (ii) Enel o alcuna delle società da essa controllate conferiscano (anche tramite operazioni di fusione) una rilevante porzione delle attività del Gruppo a soggetti ad esso esterni, in modo tale che l'affidabilità sotto il profilo finanziario del Gruppo stesso ne risulti significativamente compromessa a giudizio del suddetto pool di banche. In particolare, al verificarsi di una delle indicate ipotesi di change of control:

  • ciascuna banca appartenente al pool potrà proporre di rinegoziare i termini e le condizioni del contratto, ovvero comunicare la propria intenzione di recedere dal contratto;
  • Enel e la controllata Enel Finance International N.V., a seconda dei casi, potranno decidere di rimborsare anticipatamente le somme ricevute e di cancellare senza penalità l'intero impegno finanziario assunto da ciascuna banca appartenente al pool (i) con cui la rinegoziazione dei termini e delle condizioni

del contratto non abbia avuto successo ovvero (ii) che abbia comunicato la propria intenzione di recedere dal contratto;

  • ciascuna delle banche da ultimo indicate appartenenti al pool potrà richiedere il rimborso anticipato delle somme erogate e la cancellazione dell'intero impegno finanziario da essa assunto;
  • nel caso in cui nessuna delle banche appartenenti al pool abbia proposto di rinegoziare i termini e le condizioni del contratto, né abbia comunicato la propria intenzione di recedere dal contratto, i contratti di finanziamento conservano piena efficacia secondo i termini e le condizioni originariamente pattuite.

B) Linea di credito stipulata con Bank of America Europe Designated Activity Company

Nel mese di ottobre 2021, Enel e Bank of America Europe Designated Activity Company hanno sottoscritto una linea di credito di tipo "Sustainability-Linked Loan" per un importo pari a circa 349 milioni di dollari USA (per un controvalore in euro, alla data di sottoscrizione del finanziamento, pari a 300 milioni). Al mese di dicembre 2021 tale linea di credito risulta interamente utilizzata.

Il suddetto contratto di finanziamento prevede che Enel comunichi alla banca eventuali mutamenti del proprio assetto di controllo, per tali intendendosi i casi in cui il controllo di Enel sia acquisito da uno o più azionisti diversi dal Ministero dell'Economia e delle Finanze ovvero da società direttamente o indirettamente controllate dal medesimo Ministero. A seguito di tale comunicazione da parte di Enel, la banca potrà proporre di rinegoziare i termini e le condizioni del contratto, ovvero comunicare la propria intenzione di recedere dallo stesso.

Nel caso in cui la rinegoziazione dei termini e delle condizioni del contratto non abbia avuto successo, ovvero qualora la banca abbia comunicato la propria intenzione di recedere dallo stesso, Enel dovrà rimborsare anticipatamente le somme ricevute, senza penalità.

Nel caso in cui la banca non abbia proposto di rinegoziare i termini e le condizioni del contratto, né abbia comunicato la propria intenzione di recedere dallo stesso, il contratto di finanziamento conserva piena efficacia secondo i termini e le condizioni originariamente pattuite.

C) Linee di credito stipulate con Unicredit S.p.A.

Nel mese di ottobre 2019 Enel ha stipulato con Unicredit S.p.A. una linea di credito di tipo "revolving

SDG Linked" per un importo massimo complessivo pari a 1 miliardo di euro con scadenza nell'ottobre 2024, con la contestuale cancellazione della linea di credito di tipo "revolving" sottoscritta nel luglio 2015 per un importo complessivo pari a 450 milioni di euro ed il contestuale rimborso della linea di credito per cassa sottoscritta nel luglio 2016 per un importo complessivo pari a 500 milioni di euro. Al mese di dicembre 2021 tale nuova linea di credito risultava essere utilizzata per un importo pari a 700 milioni di euro, che è stato rimborsato nello stesso mese di dicembre 2021, ripristinando la relativa disponibilità.

Nel mese di giugno 2020, inoltre, Enel ed Unicredit S.p.A. hanno stipulato una nuova linea di credito di tipo "revolving SDG Linked" per un importo pari a 350 milioni di euro con scadenza nel giugno 2023, con la contestuale cancellazione di una precedente linea di credito pari a 350 milioni di euro sottoscritta tra le stesse parti nel mese di giugno 2017. Al mese di dicembre 2021, tale linea di credito non risulta utilizzata.

Tutti i suddetti contratti prevedono che, nel caso in cui il controllo di Enel sia acquisito da uno o più soggetti diversi dallo Stato italiano, il relativo mutamento negli assetti proprietari di Enel debba essere tempestivamente comunicato ad Unicredit S.p.A.; quest'ultima, qualora abbia motivo di ritenere che tale mutamento di assetti proprietari possa avere conseguenze negative sulla capacità di Enel di adempiere alle obbligazioni che formano oggetto del contratto di finanziamento, ha facoltà di inibire l'utilizzo da parte di Enel delle somme non ancora utilizzate, nonché di richiedere il rimborso degli importi erogati.

D) Il finanziamento BEI a Enel Produzione

Nel mese di giugno 2007, al fine di sviluppare i propri investimenti nel settore delle energie rinnovabili e della tutela ambientale, la controllata Enel Produzione S.p.A. ha stipulato con la Banca Europea per gli Investimenti ("BEI") un contratto di finanziamento per un importo fino a 450 milioni di euro (importo successivamente ridotto, a seguito di accordi tra le parti, a 400 milioni di euro), avente scadenza nel luglio 2027. Al mese di dicembre 2021, a seguito dei rimborsi effettuati, l'importo residuo di tale finanziamento risulta pari a 160 milioni di euro.

Tale contratto prevede che tanto Enel Produzione S.p.A. quanto Enel hanno l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti dei rispettivi assetti di controllo. Qualora ritenga che tali mutamenti possano avere conseguenze negative sull'affidabilità sotto il profilo finanziario di Enel Produzione S.p.A. ovvero di Enel, la BEI potrà richiedere la costituzione di ulteriori garanzie, ovvero modifiche del contratto o misure alternative da essa ritenute soddisfacenti. Nel caso in cui le soluzioni da essa proposte non vengano accettate da Enel Produzione S.p.A., la stessa BEI ha facoltà di risolvere unilateralmente il contratto di finanziamento in questione.

E) I finanziamenti BEI a e-distribuzione

Nel mese di novembre 2006, al fine di sviluppare il processo di efficientamento della propria rete elettrica, la controllata e-distribuzione S.p.A. ha stipulato con la BEI un contratto di finanziamento per un importo di 600 milioni di euro, avente scadenza nel dicembre 2026. Al mese di dicembre 2021, a seguito dei rimborsi effettuati, l'importo residuo di tale finanziamento risulta pari a 200 milioni di euro.

Al contratto in questione accede un contratto di garanzia stipulato tra la BEI ed Enel, in forza del quale Enel, nella qualità di garante del finanziamento sopra indicato, ha l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti del proprio assetto di controllo. A seguito di tale comunicazione, la BEI provvederà a valutare la situazione venutasi a determinare, ai fini di un eventuale mutamento delle condizioni che regolano l'indicato finanziamento erogato a edistribuzione S.p.A.

Si segnala inoltre che, nell'ambito di un'operazione di finanziamento di un sistema avanzato di misurazione di elettricità nel territorio italiano, pari ad un importo complessivo di 1 miliardo di euro, e-distribuzione S.p.A. ha stipulato con la BEI i seguenti contratti di finanziamento (complessivamente i "Finanziamenti Open Meter"), assistiti da garanzia di Enel:

  • nel mese di luglio 2017, un contratto di finanziamento per un importo di 500 milioni di euro, avente scadenza nel settembre 2032, che al mese di dicembre 2021 risulta interamente utilizzato;
  • nel mese di luglio 2018, un contratto di finanziamento per un importo di 250 milioni di euro, avente una durata di 15 anni, che al mese di dicembre 2021 risulta interamente utilizzato;
  • nel mese di novembre 2019, un contratto di finanziamento per un importo di 250 milioni di euro, avente una durata di 15 anni, che al mese di dicembre 2021 non risulta ancora utilizzato.

Inoltre, al fine di realizzare un progetto relativo al potenziamento, ricondizionamento e ammodernamento della rete di distribuzione di energia elettrica in Italia, nel mese di giugno 2021 edistribuzione S.p.A. ha stipulato con la BEI un contratto di finanziamento per un importo di 300 milioni di euro, avente scadenza nel luglio 2036 ("Finanziamento E-Grid") ed assistito da garanzia di Enel. Al mese di dicembre 2021 tale finanziamento risulta interamente utilizzato.

I contratti relativi ai Finanziamenti Open Meter ed al Finanziamento E-Grid prevedono per edistribuzione S.p.A. l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti degli assetti di controllo propri ovvero della controllante Enel. Nel caso in cui intervenga tale comunicazione, la BEI ha la facoltà di consultare e-distribuzione S.p.A. in merito alle possibili conseguenze di tali mutamenti sugli impegni di e-distribuzione S.p.A. nei confronti della BEI. A seguito della suddetta richiesta di consultazione la BEI ha la facoltà di richiedere la costituzione di ulteriori garanzie, ovvero modifiche dei contratti di finanziamento o misure alternative da essa ritenute soddisfacenti. Qualora abbia motivo di ritenere ragionevolmente che gli effetti del mutamento di controllo non possano essere attenuati mediante misure alternative, la BEI ha facoltà di cancellare il credito non ancora erogato e richiedere il rimborso anticipato dei prestiti.

F) Il Framework Loan Agreement con la BEI relativo ad un programma di investimenti sostenibili in Perù

Si segnala che, nell'ambito del finanziamento di alcuni investimenti sostenibili in America Latina, per un importo complessivo pari a 600 milioni di euro, nel mese di dicembre 2021 la controllata Enel Green Power Perù S.A.C. ("EGP Perù") ha stipulato con la BEI un contratto-quadro di finanziamento per un importo di 130 milioni di dollari USA (per un controvalore in euro, alla data di sottoscrizione del suddetto contratto, pari a circa 115 milioni).

Tale contratto-quadro prevede per EGP Perù l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti degli assetti di controllo propri ovvero della controllante Enel. Ove intervenga tale comunicazione, la BEI ha la facoltà di consultare EGP Perù riguardo alle possibili conseguenze di tali mutamenti sugli impegni di EGP Perù nei confronti della BEI. A seguito della suddetta richiesta di consultazione la BEI ha la facoltà di richiedere la costituzione di ulteriori garanzie, ovvero modifiche del contratto-quadro o misure alternative da essa ritenute soddisfacenti. Qualora abbia motivo di ritenere ragionevolmente che gli effetti del mutamento del controllo non possano essere attenuati mediante misure alternative, la BEI ha facoltà di cancellare il credito non ancora erogato e richiedere il rimborso anticipato del prestito.

Il prestito oggetto del suddetto contratto-quadro sarà erogato in tranches, ciascuna delle quali sarà assistita, alternativamente, da una garanzia di Enel o di altri garanti.

Al mese di dicembre 2021, il suddetto prestito non risulta ancora utilizzato e, pertanto, non sono state emesse garanzie con riferimento alle relative tranches.

G) Il finanziamento Cassa Depositi e Prestiti a edistribuzione

Nel mese di aprile 2009 e-distribuzione S.p.A. ha stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. ("CDP") un contratto quadro di finanziamento per un importo di 800 milioni di euro, avente scadenza nel mese di dicembre 2028 e finalizzato anch'esso a sviluppare il processo di efficientamento della rete elettrica di tale controllata. Nel corso del 2011 sono state stipulate tra le parti due estensioni del contratto quadro di finanziamento, per complessivi 540 milioni di euro. Al mese di dicembre 2021, a seguito dei rimborsi effettuati, l'importo residuo di tale finanziamento risulta pari a 625 milioni di euro.

Anche a tale accordo accede un contratto di garanzia stipulato tra CDP ed Enel, in forza del quale Enel, nella qualità di garante del finanziamento sopra indicato, ha l'obbligo di informare CDP (i) di ogni modificazione della composizione del capitale di edistribuzione S.p.A. che possa comportare la perdita del controllo di tale società, nonché (ii) di un eventuale rilevante deterioramento della situazione ovvero delle prospettive patrimoniali, economiche, finanziarie od operative della stessa e-distribuzione S.p.A. e/o di Enel. Il verificarsi di una di tali fattispecie può comportare l'obbligo per edistribuzione S.p.A. di restituire immediatamente a CDP il finanziamento ricevuto.

H) Il finanziamento di ABSA Bank Limited e Nedbank Limited ad Enel Green Power RSA 2

Enel Green Power RSA 2 Proprietary Limited ("EGP RSA 2"), società sudafricana del Gruppo Enel attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha sottoscritto nel mese di luglio 2018 un contratto di finanziamento su base project financing non-recourse con le banche sudafricane Nedbank Limited e ABSA Bank Limited, per un importo massimo complessivo pari a circa 15 miliardi di rand sudafricani, al tempo corrispondente a circa 950 milioni di euro. Tale contratto di finanziamento, di durata pari a 21 anni, si riferisce allo sviluppo di 5 progetti eolici aggiudicati alla controllante Enel Green Power RSA Proprietary Limited ("EGP RSA") e risulta strutturato in 5 tranches, una per ciascuno dei progetti finanziati.

Al mese di dicembre 2021 l'importo complessivamente erogato risulta pari a 13,55 miliardi di rand sudafricani (per un controvalore in

euro, al 31 dicembre 2021, pari a circa 750 milioni di euro).

Il contratto prevede che eventuali mutamenti degli assetti di controllo di EGP RSA 2, della controllante EGP RSA, delle singole società di progetto e della capogruppo Enel debbano essere preventivamente comunicati ad ABSA Bank Limited, in qualità di "Facilities Agent" del finanziamento. Nel caso in cui si verifichi un cambio di controllo non gradito, il Facilities Agent può richiedere il rimborso anticipato delle somme erogate a valere sulla singola tranche, se il cambio di controllo riguarda specifiche società di progetto, ovvero dell'intero importo del finanziamento, se il cambio di controllo riguarda EGP RSA 2, la controllante EGP RSA o Enel.

1.9 Indennità degli amministratori in caso di scioglimento anticipato del rapporto, anche a seguito di un'offerta pubblica di acquisto

Il trattamento economico spettante all'amministratore delegato (nonché direttore generale) di Enel prevede una indennità di fine mandato, che viene riconosciuta anche in caso di anticipata estinzione del rapporto di amministrazione conseguente a dimissioni per giusta causa ovvero a revoca senza giusta causa.

Per una puntuale descrizione della disciplina di tale indennità si rinvia alla prima sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2022 e sui compensi corrisposti nel 2021, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società nei termini previsti dalla normativa applicabile.

Non sono invece previste specifiche indennità in caso di cessazione del rapporto di alcuno dei componenti il consiglio di amministrazione a seguito di un'offerta pubblica di acquisto.

*****

SEZIONE II: ATTUAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI DEL CODICE DI CORPORATE GOVERNANCE E ULTERIORI INFORMAZIONI

1. Consiglio di Amministrazione

1.1 Attuale composizione e durata in carica

Il consiglio di amministrazione in carica alla data della presente relazione, nominato dall'assemblea ordinaria dei soci del 14 maggio 2020, è composto dai seguenti nove membri:

  • Michele Crisostomo, presidente;
  • Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale;
  • Cesare Calari;
  • Costanza Esclapon de Villeneuve;
  • Samuel Leupold;
  • Alberto Marchi;
  • Mariana Mazzucato;
  • Mirella Pellegrini;
  • Anna Chiara Svelto.

Michele Crisostomo, Francesco Starace, Costanza Esclapon de Villeneuve, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato e Mirella Pellegrini sono stati tratti dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze (all'epoca titolare del 23,59% del capitale della Società), mentre Cesare Calari, Samuel Leupold e Anna Chiara Svelto sono stati tratti dalla lista presentata da un raggruppamento di 26 investitori istituzionali (all'epoca titolari complessivamente del 2,23% del capitale della Società). In particolare, tale ultima lista è stata votata dalla maggioranza (circa il 51,10%) del capitale rappresentato in assemblea e pertanto da essa sono stati tratti tutti i candidati ivi elencati; considerato tuttavia che tale lista non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società si è proceduto a trarre dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – che è stata votata dalla minoranza (circa il 47,76%) del capitale rappresentato in assemblea – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione.

Il consiglio di amministrazione in carica ha un mandato destinato a scadere in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2022.

Nell'Allegato 1 alla presente relazione è riportato un breve profilo professionale dei predetti componenti il consiglio di amministrazione della Società.

1.2 Nomina, sostituzione e contingency plan

Secondo quanto stabilito dallo statuto della Società, il consiglio di amministrazione si compone da tre a nove membri, nominati dall'assemblea ordinaria dei soci (che ne determina il numero entro tali limiti) per un periodo non superiore a tre esercizi e rieleggibili alla scadenza del mandato.

In base alla legislazione vigente, tutti gli amministratori devono risultare in possesso dei requisiti di onorabilità previsti per i sindaci di società con azioni quotate. Inoltre, gli amministratori devono essere in possesso degli ulteriori requisiti di onorabilità previsti dalla clausola inserita all'art. 14 bis dello statuto dall'assemblea straordinaria del 22 maggio 2014 e modificata dall'assemblea straordinaria del 28 maggio 2015.

In attuazione di quanto disposto dalla normativa in materia di privatizzazioni e in conformità alle disposizioni del Testo Unico della Finanza, lo statuto prevede che la nomina dell'intero consiglio di amministrazione abbia luogo secondo il meccanismo del "voto di lista", finalizzato a consentire una presenza nell'organo di gestione di componenti designati dalle minoranze azionarie in misura pari ai tre decimi degli amministratori da eleggere con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore.

Per il caso in cui la lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti non contenga un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità inferiore), in occasione dell'assemblea straordinaria del 26 maggio 2016 è stata introdotta un'apposita clausola statutaria in base alla quale è previsto che si proceda a trarre dalle liste di minoranza, ove capienti, i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione.

Ciascuna lista deve includere almeno due candidati in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge (vale a dire quelli previsti per i sindaci di società con azioni quotate), menzionando distintamente tali candidati e indicando uno di essi al primo posto della lista.

Le liste che presentano un numero di candidati pari o superiore a tre devono includere altresì candidati di genere diverso, secondo quanto indicato nell'avviso

di convocazione dell'assemblea, in modo da garantire una composizione del consiglio di amministrazione rispettosa di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di equilibrio tra i generi; quest'ultima dispone che, a decorrere dai rinnovi intervenuti nel corso del 2020, sia riservato al genere meno rappresentato almeno il 40% degli amministratori eletti. Con riferimento alle modalità di elezione del consiglio di amministrazione, lo statuto contempla in proposito un apposito meccanismo di "scorrimento" all'interno delle liste, al quale è previsto che si ricorra qualora, ad esito delle votazioni, non risulti rispettato l'equilibrio tra i generi.

Le liste, nelle quali i candidati devono essere elencati secondo un numero progressivo, possono essere presentate dal consiglio di amministrazione uscente ovvero da azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, risultino titolari della quota di partecipazione minima al capitale sociale stabilita dalla CONSOB con regolamento (alla luce della capitalizzazione di borsa delle azioni Enel, alla data della presente relazione tale quota risulta pari ad almeno lo 0,5% del capitale sociale). Le liste devono essere depositate presso la sede sociale, a cura di chi procede alla relativa presentazione, almeno 25 giorni prima della data dell'assemblea chiamata a deliberare sulla nomina dei componenti il consiglio di amministrazione; esse vengono quindi pubblicate a cura della Società sul proprio sito internet e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale almeno 21 giorni prima della data dell'assemblea medesima, garantendo in tal modo una procedura trasparente per la nomina del consiglio di amministrazione.

Un'esauriente informativa circa le caratteristiche personali e professionali dei candidati – accompagnata dall'indicazione dell'eventuale idoneità dei medesimi a qualificarsi come indipendenti ai sensi di legge e/o del Codice di Corporate Governance – forma oggetto di deposito presso la sede sociale unitamente alle liste, nonché di tempestiva pubblicazione sul sito internet della Società.

Ai fini del riparto degli amministratori da eleggere, non si tiene conto dei candidati indicati nelle liste che abbiano ottenuto un numero di voti inferiore alla metà della percentuale richiesta per la presentazione delle liste stesse (vale a dire, alla data della presente relazione, lo 0,25% del capitale sociale).

Per la nomina di amministratori che, per qualsiasi ragione, non vengono eletti secondo il procedimento del "voto di lista", l'assemblea delibera con le maggioranze di legge e in modo da assicurare comunque:

  • la presenza del numero necessario di amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge (vale a dire almeno un amministratore se il consiglio è composto da non più di sette membri, ovvero due amministratori se il consiglio è composto da più di sette membri); nonché
  • il rispetto dell'equilibrio tra i generi.

La sostituzione degli amministratori è regolata dalle disposizioni di legge. A integrazione di quanto stabilito da queste ultime, lo statuto dispone che:

  • se uno o più degli amministratori cessati erano stati tratti da una lista contenente anche nominativi di candidati non eletti, la sostituzione ad opera del consiglio di amministrazione viene effettuata nominando, secondo l'ordine progressivo, persone tratte dalla lista cui apparteneva l'amministratore venuto meno e che siano tuttora eleggibili e disposte ad accettare la carica;
  • in ogni caso la sostituzione dei consiglieri cessati viene effettuata da parte del consiglio di amministrazione assicurando la presenza del numero necessario di amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge, nonché garantendo il rispetto dell'equilibrio tra i generi;
  • se viene meno la maggioranza dei consiglieri nominati dall'assemblea, si intende dimissionario l'intero consiglio e l'assemblea deve essere convocata senza indugio dagli amministratori rimasti in carica per la ricostituzione dello stesso.

Per quanto riguarda il tema dei piani di successione degli amministratori esecutivi, nel mese di settembre 2016 il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato per le nomine e le remunerazioni formulata d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, ha condiviso i contenuti di un apposito "contingency plan" inteso a disciplinare le azioni da intraprendere per assicurare la regolare gestione della Società in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato (ipotesi di c.d. "crisis management"). In base a tale "contingency plan", al verificarsi dell'ipotesi da ultimo indicata:

• il presidente del consiglio di amministrazione assumerà i poteri per la gestione della Società con gli stessi limiti in precedenza previsti per l'amministratore delegato, convocando senza indugio il consiglio di amministrazione per la ratifica di tali poteri e per gli adempimenti conseguenti;

  • tenuto conto degli assetti proprietari della Società, si ritiene opportuno acquisire preventivamente apposite indicazioni circa la sostituzione dell'amministratore delegato da parte degli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico. Tali indicazioni formeranno oggetto di valutazione da parte del consiglio di amministrazione nella propria autonomia e indipendenza di giudizio;
  • nel caso in cui gli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico non abbiano fatto pervenire indicazione alcuna circa la relativa sostituzione entro 15 giorni dall'intervenuta cessazione, il consiglio di amministrazione provvederà a convocare apposita assemblea ordinaria avente all'ordine del giorno la nomina del consigliere di amministrazione destinato a ricoprire il ruolo di amministratore delegato;
  • nel caso in cui in occasione dell'assemblea da ultimo indicata non dovessero essere formulate candidature, ovvero nessuna delle candidature presentate da parte degli azionisti dovesse raggiungere la maggioranza del capitale rappresentato in assemblea, il consiglio di amministrazione provvederà ad avviare tempestivamente un processo inteso anzitutto a selezionare, con il supporto di una società di consulenza specializzata nel settore, una rosa di candidati, nel cui ambito il medesimo consiglio di amministrazione avrà quindi cura di individuare la persona ritenuta più idonea a ricoprire il ruolo di amministratore delegato, cooptandola nel proprio ambito, nominandola quale amministratore delegato ed affidandole le opportune deleghe gestionali.

Nel mese di luglio 2021 il consiglio di amministrazione ha verificato la presenza di adeguati piani di sviluppo, intesi a favorire l'individuazione e la differenziazione dei profili di successione delle posizioni manageriali; tali piani sono volti ad assicurare un'adeguata valorizzazione del merito e l'efficace continuità manageriale.

L'intero processo relativo a tali piani è finalizzato a garantire adeguati presidi organizzativi, prevedendo per ogni posizione manageriale una lista di potenziali successori e le necessarie azioni di sviluppo a sostegno della rispettiva crescita, tenendo anche conto degli impegni assunti dal Gruppo Enel riguardo ai temi della diversity e dell'inclusione.

Al fine di garantire l'efficacia di tale processo, tutte le posizioni manageriali del Gruppo vengono esaminate prendendo a riferimento le principali variabili secondo una metodologia allineata alle best practice internazionali, e prevedendo per ogni posizione l'individuazione di successori "Ready", pronti nel breve periodo, e successori "Pipeline", pronti nel medio periodo, con particolare attenzione ai giovani, alle donne e alla valorizzazione delle esperienze interfunzionali e internazionali.

A tale processo è affiancato quello di "talent management", volto ad individuare progetti di sviluppo adeguati ai profili individuali e professionali e alle posizioni per le quali i successori sono stati identificati, quali ad esempio percorsi di "mentoring", "job shadowing", "coaching" ed iniziative di formazione di eccellenza.

1.3 Ruolo e funzioni

Il consiglio di amministrazione della Società riveste un ruolo centrale nell'ambito della governance aziendale, risultando titolare di poteri riguardanti gli indirizzi strategici, organizzativi e di controllo della Società e del Gruppo, di cui persegue il successo sostenibile. Tenuto conto del proprio ruolo, il consiglio di amministrazione si riunisce con regolare cadenza e opera in modo da garantire un efficace svolgimento delle proprie funzioni.

In particolare, il consiglio di amministrazione, in base a quanto stabilito dalla legge e a quanto previsto da proprie apposite deliberazioni (con specifico riferimento a quella da ultimo adottata nel mese di maggio 2020):

• definisce il sistema di corporate governance della Società, avendo cura di verificarne la costante funzionalità alle esigenze dell'impresa, e monitora l'adeguatezza degli assetti di governo societario del Gruppo. Si segnala a tale ultimo riguardo che il consiglio di amministrazione ha approvato, nel mese di luglio 2015 (e, quindi, integrato nel mese di febbraio 2019), alcune raccomandazioni volte a rafforzare i presidi di governo societario delle società controllate da Enel aventi azioni quotate nei mercati regolamentati (attualmente pari a 14 emittenti) e ad assicurare il recepimento delle best practice locali in materia da parte delle medesime società. Successivamente, nel mese di dicembre 2017, il consiglio di amministrazione ha approvato specifiche Guidelines che individuano i principi su cui si fonda la corporate governance del Gruppo e che dettano, in particolare, principi applicativi comuni in materia di conflitto di interessi degli amministratori e operazioni con parti correlate che risultano compatibili con gli ordinamenti

giuridici dei vari Paesi di presenza delle società del Gruppo e, quindi, applicabili in modo uniforme;

  • provvede alla costituzione al proprio interno di appositi comitati, con funzioni consultive e propositive, di cui nomina i componenti e individua le attribuzioni in sede di approvazione dei rispettivi regolamenti organizzativi. Si segnala che, a seguito dell'assemblea del 14 maggio 2020, il consiglio di amministrazione ha proceduto nel mese di giugno 2020 a ricostituire al suo interno il comitato controllo e rischi, il comitato per le nomine e le remunerazioni, il comitato parti correlate e il comitato per la corporate governance e la sostenibilità (per un'analisi circa la composizione, le attribuzioni e le attività svolte da tali comitati si rinvia a quanto indicato nel paragrafo "Comitati" della presente sezione del documento);
  • attribuisce e revoca le deleghe all'amministratore delegato, definendone contenuto, limiti ed eventuali modalità di esercizio. In base alle deleghe vigenti, conferite dal consiglio di amministrazione nel mese di maggio 2020, l'amministratore delegato è investito dei più ampi poteri per l'amministrazione della Società, ad eccezione di quelli diversamente attribuiti da disposizioni di legge o di regolamento, dallo statuto sociale ovvero riservati al consiglio di amministrazione in base alle deliberazioni di quest'ultimo organo e qui descritti;
  • riceve, al pari del collegio sindacale, un'informativa dall'amministratore delegato circa l'attività svolta nell'esercizio delle deleghe, consuntivata su base trimestrale in un'apposita relazione. In particolare, per quanto concerne tutte le operazioni di maggior rilievo compiute nell'ambito dei propri poteri (ivi incluse eventuali operazioni atipiche, inusuali o con parti correlate la cui approvazione non dovesse risultare riservata al consiglio di amministrazione), l'amministratore delegato riferisce al consiglio circa: (i) le caratteristiche delle operazioni medesime; (ii) i soggetti coinvolti e la loro eventuale correlazione con società del Gruppo; (iii) le modalità di determinazione dei corrispettivi previsti; e (iv) i relativi effetti economici e patrimoniali;
  • definisce, sulla base delle analisi e delle proposte formulate dall'apposito comitato, la politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, sottoponendola all'approvazione dell'assemblea dei soci in ottemperanza alla normativa vigente. In attuazione di tale politica determina, in base alle proposte formulate dal comitato stesso e sentito il collegio sindacale, la remunerazione dell'amministratore delegato e degli altri amministratori che ricoprono particolari cariche e delibera in merito all'adozione di piani di incentivazione rivolti al management, sottoponendo questi ultimi all'approvazione dell'assemblea dei soci ove previsto dalla normativa vigente ( 5 ). Al riguardo si segnala che il consiglio di amministrazione, nel mese di aprile 2021, ha definito la politica in materia di remunerazione per il 2021 e il piano di incentivazione di lungo termine 2021/2023 dell'amministratore delegato/ direttore generale e del top management, che sono stati successivamente approvati dall'assemblea ordinaria dei soci del 20 maggio 2021;
  • sulla base delle informazioni ricevute, valuta l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e del Gruppo. Tale valutazione è stata effettuata nel mese di marzo 2021 e, da ultimo, nel mese di marzo 2022;
  • delibera sulle modifiche dell'assetto organizzativo generale proposte dall'amministratore delegato. Si segnala che nel mese di luglio 2014 il consiglio di amministrazione ha esaminato e approvato una complessiva revisione della struttura organizzativa del Gruppo e, da ultimo, nel mese di novembre 2021 ne ha condiviso alcune modifiche;
  • esamina e approva il piano industriale della Società e del Gruppo avendo tenuto conto dell'analisi dei temi rilevanti per la generazione di valore nel lungo termine, e provvede a monitorare periodicamente l'attuazione del piano stesso. Si segnala che il piano industriale 2022-2024 – delineato in occasione del vertice strategico annuale ed approfondito dal consiglio di amministrazione in più sedute – è stato

( 5) Si segnala, in particolare, che ai sensi dell'art. 114-bis, comma 1 del Testo Unico della Finanza, sono soggetti all'approvazione dell'assemblea ordinaria dei soci i piani di compensi basati su strumenti finanziari a favore dei componenti del consiglio di

amministrazione e/o di dipendenti della società, ovvero di componenti del consiglio di amministrazione e/o di dipendenti di società controllanti o controllate.

approvato nel mese di novembre 2021 ( 6 ). Sotto tale profilo, il vigente assetto dei poteri in ambito aziendale prevede, in particolare, che il consiglio di amministrazione deliberi circa l'approvazione:

  • del budget annuale e del piano industriale del Gruppo (che recepiscono i budget annuali e i piani pluriennali predisposti dalle varie società del Gruppo);
  • degli accordi di carattere strategico, definendo inoltre – su proposta dell'amministratore delegato – gli obiettivi strategici della Società e del Gruppo;
  • esamina e approva preventivamente le operazioni della Società e del Gruppo aventi un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario, ivi incluse quelle effettuate con parti correlate o altrimenti caratterizzate da un potenziale conflitto di interessi.

In particolare, tutte le operazioni finanziarie di rilevante entità (per tali intendendosi: (i) l'assunzione di finanziamenti di importo superiore a 75 milioni di euro e l'emissione di obbligazioni da parte della Società; (ii) l'emissione di obbligazioni e l'assunzione di finanziamenti da parte di società controllate, allorché, in entrambi i casi, venga richiesto il rilascio di una garanzia da parte di Enel o si tratti di operazioni di importo superiore a 300 milioni di euro; nonché (iii) il rilascio di garanzie da parte di Enel, nell'interesse di società controllate o di terzi, in entrambi i casi se di importo superiore a 50 milioni di euro) sono preventivamente approvate – se di competenza della Società – ovvero valutate – se relative ad altre società del Gruppo – dal consiglio di amministrazione.

Inoltre, le acquisizioni e le alienazioni di partecipazioni societarie di valore superiore a 50 milioni di euro sono preventivamente approvate – se effettuate direttamente da Enel – ovvero valutate – se di competenza delle altre società del Gruppo – dallo stesso consiglio di amministrazione;

• svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, definendo la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Società e del Gruppo –

includendo nelle proprie valutazioni tutti gli elementi che possono assumere rilievo nell'ottica del successo sostenibile della Società – ed esercitando le prerogative individuate in tale ambito dal Codice di Corporate Governance. In particolare, il consiglio di amministrazione provvede anzitutto a individuare al proprio interno uno o più amministratori incaricati dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (incarico che è stato confermato nel mese di maggio 2020 in capo all'amministratore delegato). Inoltre, il consiglio di amministrazione, previo parere del comitato controllo e rischi:

  • definisce le linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in modo che i principali rischi afferenti alla Società e alle sue controllate – ivi inclusi i vari rischi che possono assumere rilievo nell'ottica della successo sostenibile – risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, determinando inoltre il grado di compatibilità di tali rischi con una gestione dell'impresa coerente con gli obiettivi strategici individuati. Si segnala, al riguardo, che nel mese di novembre 2013 il consiglio di amministrazione ha provveduto a definire e formalizzare in apposito documento le linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (documento successivamente aggiornato, da ultimo, nel mese di febbraio 2016). Inoltre, nel mese di novembre 2021 il consiglio di amministrazione ha riconosciuto la compatibilità dei principali rischi connessi agli obiettivi strategici indicati nel piano industriale 2022-2024 con una gestione dell'impresa coerente con i medesimi obiettivi;
  • valuta, con cadenza almeno annuale, l'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, nonché la sua efficacia. Si evidenzia che nel mese di febbraio 2022 il consiglio di amministrazione ha espresso

( 6) Si rinvia alla presentazione illustrata in occasione del Capital Markets Day, disponibile sul sito www.enel.com, per una illustrazione degli obiettivi del piano industriale 2022-2024, che, nell'ambito di una visione estesa sino al 2030, si focalizza su quattro linee strategiche consistenti: (i) nell'allocare capitale a

supporto di una fornitura di elettricità decarbonizzata; (ii) nell'abilitare l'elettrificazione della domanda di energia dei clienti; (iii) nel far leva sulla creazione di valore lungo tutta la value chain; (iv) nell'anticipare gli obiettivi di "Net Zero" sostenibile.

una valutazione positiva riguardo a tali profili con riferimento all'esercizio 2021;

  • approva, con cadenza almeno annuale, il piano di lavoro predisposto dal responsabile della funzione "Audit", sentiti il collegio sindacale e l'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Si segnala al riguardo che nel mese di febbraio 2021 il consiglio di amministrazione ha approvato il piano di audit riferito al medesimo esercizio;
  • valuta l'opportunità di adottare eventuali misure per rafforzare l'efficacia e l'imparzialità di giudizio delle funzioni aziendali – diverse da quella di Audit – che risultano coinvolte nel sistema dei controlli, verificando che siano dotate di adeguate professionalità e risorse;
  • determina la composizione dell'organismo di vigilanza istituito nell'ambito di Enel ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001 (in relazione alla quale si rinvia al paragrafo "Modello organizzativo e gestionale" della presente sezione del documento);
  • valuta, sentito il collegio sindacale, i risultati esposti dalla società di revisione nella eventuale lettera di suggerimenti (c.d. "management letter") e nella relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento UE n. 537/2014. Si evidenzia che la società di revisione non ha elaborato la "management letter" riferita ai bilanci (civilistico e consolidato) per l'esercizio 2020, mentre nel mese di maggio 2021 il consiglio di amministrazione ha valutato i risultati esposti dalla società di revisione nella relazione aggiuntiva riferita alle attività di revisione legale dei bilanci (civilistico e consolidato) per l'esercizio 2020;
  • provvede sulla base di una proposta formulata dall'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi d'intesa con il presidente, nonché sentito il collegio sindacale – a nominare e revocare il responsabile della funzione "Audit", nonché a definirne la remunerazione in coerenza con le politiche aziendali; si assicura inoltre che l'interessato sia dotato delle risorse adeguate all'espletamento dei propri compiti. Si segnala che, nel rispetto di tale procedura, nel mese di luglio 2014 il consiglio di

amministrazione ha provveduto a nominare Silvia Fiori quale responsabile della funzione "Audit";

  • dispone circa l'esercizio del diritto di voto da esprimere nelle assemblee delle principali società del Gruppo e provvede alla designazione dei componenti degli organi amministrativi e di controllo delle società stesse;
  • provvede alla nomina del direttore generale nonché al conferimento dei relativi poteri. Si evidenzia che nel mese di maggio 2020 il consiglio di amministrazione ha confermato Francesco Starace quale direttore generale della Società;
  • valuta il generale andamento della gestione della Società e del Gruppo, utilizzando le informazioni ricevute dall'amministratore delegato, e verifica periodicamente il conseguimento dei risultati programmati;
  • promuove, nelle forme più opportune, il dialogo con gli azionisti e gli altri stakeholder rilevanti per la Società. In tale ambito, il consiglio di amministrazione formula tra l'altro le proposte da sottoporre all'assemblea dei soci e riferisce in assemblea sull'attività svolta e programmata, adoperandosi per assicurare agli azionisti un'adeguata informativa sugli elementi necessari perché essi possano concorrere consapevolmente alle decisioni di competenza assembleare.

Tra le ulteriori attività svolte nel corso del 2021 e nei primi mesi del 2022 rilevanti ai fini del sistema di governo societario, si segnala che il consiglio di amministrazione:

  • nei mesi di febbraio e marzo 2021 ha adottato alcune misure intese ad assicurare il recepimento in ambito Enel delle novità del Codice di Corporate Governance. Tali misure riguardano: (i) l'approvazione di un regolamento organico che definisce le regole di funzionamento del consiglio di amministrazione; (ii) l'aggiornamento dei regolamenti organizzativi del comitato controllo e rischi, del comitato per le nomine e le remunerazioni e del comitato per la corporate governance e la sostenibilità; (iii) l'adozione di una politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti di Enel ("Engagement Policy"), che tiene conto delle best practice adottate in materia dagli investitori istituzionali e riflesse nei codici di stewardship; (iv) l'integrazione dei parametri adottati per la verifica del possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Corporate Governance da parte degli amministratori non esecutivi, con particolare riguardo alla valutazione della significatività di eventuali remunerazioni aggiuntive rispetto al compenso fisso per la carica e a quello previsto per la partecipazione ai comitati consiliari;

  • nel mese di giugno 2021 ha esaminato le modifiche apportate dalla CONSOB, con Delibera n. 21624 del 10 dicembre 2020, al Regolamento in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla medesima Autorità con Delibera n. 17221 del 12 marzo 2010), provvedendo conseguentemente all'aggiornamento della procedura aziendale per la disciplina delle operazioni con parti correlate e del regolamento organizzativo del comitato parti correlate;

  • nel mese di marzo 2022, ha esaminato il nono rapporto sull'applicazione del Codice di Autodisciplina delle società quotate (edizione luglio 2018) e le connesse raccomandazioni indicate in apposita comunicazione indirizzata agli emittenti dal Comitato italiano per la Corporate Governance, rilevando la piena coerenza tra il sistema di governo societario di Enel, come illustrato nella presente relazione, e il contenuto di tali raccomandazioni.

1.4 Regole di funzionamento

Il funzionamento del consiglio di amministrazione è dettagliatamente disciplinato da un apposito regolamento organizzativo, approvato dal consiglio medesimo nel mese di febbraio 2021. Tale regolamento disciplina, tra l'altro, ruolo e composizione del consiglio di amministrazione, attribuzioni del relativo presidente e del segretario, modalità di calendarizzazione, convocazione, svolgimento e verbalizzazione delle riunioni consiliari, nonché obblighi di riservatezza connessi alle informazioni acquisite nell'ambito delle medesime riunioni. Tale regolamento (disponibile sul sito internet della Società) cristallizza best practice da tempo seguite in ambito Enel riguardo al funzionamento del consiglio di amministrazione e richiama i contenuti di ulteriori regolamenti, procedure e politiche aziendali, tra cui gli appositi regolamenti organizzativi che disciplinano la composizione, i compiti e le regole di funzionamento dei comitati consiliari (per i quali si rinvia a quanto indicato nel paragrafo "Comitati" della presente sezione del documento).

In particolare, con riguardo all'organizzazione e allo svolgimento delle adunanze consiliari, il regolamento in questione prevede tra l'altro che:

  • nell'ultimo trimestre di ogni anno il consiglio di amministrazione approva il calendario delle riunioni programmate per l'anno successivo, curando che sia rispettata una regolare cadenza delle stesse, che si tengono di norma con frequenza almeno mensile al fine di assicurare un efficace espletamento delle funzioni consiliari. Inoltre, secondo quanto previsto dalla regolamentazione di Borsa Italiana, la Società pubblica, entro 30 giorni dal termine dell'esercizio precedente, il calendario annuale degli eventi societari;
  • l'avviso di convocazione che indica il giorno, l'ora e il luogo della riunione, l'elenco delle materie da trattare e le modalità previste per la partecipazione, che può avvenire anche mediante mezzi di telecomunicazione – è di norma trasmesso ai componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, nonché al magistrato delegato della Corte dei Conti, almeno cinque giorni prima di quello fissato per la riunione o, nei casi di urgenza, nel rispetto di un preavviso minimo di norma pari a 24 ore. La documentazione relativa alle materie all'ordine del giorno, di norma corredata da un documento che ne sintetizza i punti più rilevanti, è messa a disposizione di regola almeno tre giorni prima della data della riunione; tale termine può essere ampliato in caso di documentazione di particolare rilevanza e/o complessità, ovvero ridotto in caso di operazioni urgenti o in corso di evoluzione, nonché di mere informative. Ove, in casi specifici, non sia possibile fornire la necessaria informativa con congruo anticipo, il presidente, con l'ausilio del segretario, cura che siano effettuati adeguati e puntuali approfondimenti durante le riunioni.

Ulteriori previsioni volte ad assicurare l'agire informato degli amministratori riguardano: (i) l'obbligo per i medesimi amministratori e per i sindaci di rendere una tempestiva e puntuale informativa circa eventuali interessi di cui essi siano portatori, per conto proprio o per conto di terzi, in relazione alle materie all'ordine del giorno; (ii) la facoltà per il presidente, d'intesa con l'amministratore delegato, di invitare a partecipare alle riunioni consiliari i dirigenti della Società e/o del Gruppo ad essa facente capo, nonché consulenti esterni o altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile in relazione alla trattazione di uno o più argomenti all'ordine del giorno;

  • le riunioni del consiglio di amministrazione sono presiedute dal presidente dell'organo o, in caso di sua assenza o impedimento, dal vicepresidente (se nominato) ovvero dal consigliere più anziano di età. Per la validità delle riunioni consiliari è necessaria la presenza della maggioranza degli amministratori in carica; le deliberazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei presenti, prevalendo in caso di parità il voto di chi presiede la riunione;
  • le deliberazioni del consiglio di amministrazione risultano da processi verbali, redatti dal segretario del consiglio di amministrazione (ovvero, nei casi di legge, dal notaio). Il procedimento di verbalizzazione prevede che la bozza del verbale sia sottoposta per condivisione a chi ha presieduto la riunione e, successivamente, all'amministratore delegato, agli altri componenti del consiglio di amministrazione, ai componenti del collegio sindacale e al magistrato delegato della Corte dei Conti per eventuali osservazioni. Decorso il termine assegnato a tale ultimo riguardo, il verbale, firmato da chi presiede la riunione e dal segretario, viene trascritto sull'apposito libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione, tenuto a norma di legge;
  • con riferimento ai documenti e alle informazioni acquisite nel contesto delle attività consiliari, gli amministratori, i sindaci e il magistrato delegato della Corte dei Conti – così come gli altri soggetti che siano chiamati a prendere parte alle riunioni consiliari e/o che abbiano accesso alla relativa documentazione – sono tenuti a rispettare gli obblighi di riservatezza contemplati dalla normativa vigente, nonché dalle policy e procedure adottate dalla Società.

1.5 Riunioni del Consiglio

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del consiglio di amministrazione svoltesi nel corso del 2021.

G F M A M G L A S O N D





Totale 16
Durata media
4h 10m
Riunioni programmate per il 2022 15 (di cui 4 già tenute)

Le riunioni hanno visto la regolare partecipazione di

tutti i consiglieri e la presenza del collegio sindacale nonché del magistrato delegato della Corte dei Conti.

Nel corso del 2021 la documentazione relativa alle materie all'ordine del giorno è stata messa a disposizione dei componenti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale, nonché del magistrato delegato della Corte dei Conti nel rispetto del termine di preavviso individuato dal regolamento organizzativo del consiglio di amministrazione (ovverosia, di regola, almeno tre giorni prima della data della riunione). In conformità con quanto previsto dal predetto regolamento, nei rari casi in cui ciò non sia risultato in concreto possibile in relazione ad operazioni straordinarie in corso di evoluzione, il presidente ha comunque assicurato, con l'ausilio del segretario, l'effettuazione di adeguati e puntuali approfondimenti nel corso delle adunanze consiliari.

Nel corso del 2021 alle riunioni del consiglio di amministrazione sono stati inoltre regolarmente invitati a prendere parte i responsabili delle funzioni aziendali competenti sulle diverse materie all'ordine del giorno, i quali hanno provveduto, su invito dell'amministratore delegato, a fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti in discussione.

1.6 Presidente

Nel mese di maggio 2020 l'assemblea ordinaria dei soci ha nominato Michele Crisostomo quale presidente del consiglio di amministrazione di Enel.

Il presidente riveste un ruolo di raccordo tra gli amministratori esecutivi e gli amministratori non esecutivi e cura l'efficace funzionamento dei lavori consiliari.

A tal fine, in linea con quanto illustrato nel paragrafo "Regole di funzionamento" della presente sezione del documento, egli cura in particolare: (i) che l'informativa pre-consiliare e le informazioni complementari fornite durante le riunioni siano idonee a consentire agli amministratori di agire in modo informato nello svolgimento del loro ruolo; (ii) che l'attività dei comitati consiliari sia coordinata con l'attività del consiglio di amministrazione; (iii) d'intesa con l'amministratore delegato, che i responsabili delle funzioni aziendali competenti sulle diverse materie all'ordine del giorno intervengano alle riunioni consiliari, anche su richiesta di singoli amministratori, per fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti posti all'ordine del giorno.

Inoltre, il presidente cura che tutti i componenti del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale possano partecipare, successivamente alla nomina e

durante il mandato, a iniziative finalizzate a fornire loro un'adeguata conoscenza dei settori di attività in cui operano la Società e il Gruppo di cui essa è a capo, delle dinamiche aziendali, nonché dei princìpi di corretta gestione dei rischi e del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento (si rinvia al riguardo a quanto indicato nel paragrafo "Formazione e aggiornamento del Consiglio di Amministrazione" della presente sezione del documento). Il presidente cura inoltre l'adeguatezza e la trasparenza del processo di board review, coordinandosi a tal fine con il comitato per le nomine e le remunerazioni (come più diffusamente illustrato nel paragrafo "Valutazione del funzionamento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati" della presente sezione del documento), e assicura che l'organo di amministrazione sia in ogni caso informato, entro la prima riunione utile, sullo sviluppo e sui contenuti significativi del dialogo intervenuto con tutti gli azionisti (rinviandosi in proposito al paragrafo "Politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti" della presente sezione del documento).

Il presidente verifica inoltre l'attuazione delle deliberazioni consiliari, presiede l'assemblea e – al pari dell'amministratore delegato – ha poteri di rappresentanza legale della Società.

Oltre ai poteri previsti dalla legge, dallo statuto e dal regolamento organizzativo del consiglio di amministrazione per quanto concerne il funzionamento degli organi sociali (assemblea e consiglio di amministrazione), al presidente competono altresì i compiti (i) di concorrere, d'intesa con l'amministratore delegato, alla formulazione al consiglio di amministrazione delle proposte relative alla nomina, alla revoca e alla remunerazione del responsabile della funzione "Audit" della Società, che dipende gerarchicamente dal consiglio di amministrazione e sul quale lo stesso presidente esercita un ruolo di supervisione, nonché (ii) di svolgere un ruolo di impulso e di supervisione in merito all'applicazione delle norme di corporate governance riguardanti le attività del consiglio di amministrazione.

Il presidente intrattiene infine rapporti con organi istituzionali e autorità, d'intesa e in coordinamento con l'amministratore delegato.

Il presidente è supportato nello svolgimento delle sue attività dal segretario del consiglio di amministrazione, il quale viene nominato dal consiglio stesso – su proposta del medesimo presidente – di norma tra dirigenti della Società con un'adeguata competenza ed esperienza in materia di diritto societario e corporate governance; tali requisiti devono essere posseduti anche ove il segretario venga selezionato al di fuori della Società. Il segretario, supportato a sua volta da un'adeguata struttura organizzativa, fornisce inoltre con imparzialità di giudizio assistenza e consulenza al presidente, all'amministratore delegato e a tutti gli altri componenti del consiglio di amministrazione su ogni aspetto rilevante per il corretto funzionamento del sistema di governo societario.

1.7 Amministratore Delegato

Nel mese di maggio 2020 il consiglio di amministrazione ha confermato Francesco Starace quale amministratore delegato di Enel, conferendogli tutti i poteri per l'amministrazione della Società, a eccezione di quelli diversamente attribuiti da disposizioni di legge e di regolamento, dallo statuto sociale ovvero dall'assetto dei poteri approvato nel mese di maggio 2020 (per quanto concerne le materie che in base a tale assetto risultano riservate al consiglio di amministrazione si fa rinvio a quanto indicato nella presente sezione del documento sub "Consiglio di Amministrazione – Ruolo e funzioni"). L'amministratore delegato si qualifica quindi quale chief executive officer, in quanto principale responsabile della gestione della Società.

All'amministratore delegato è inoltre attribuito il ruolo di amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, ai sensi di quanto indicato nel Codice di Corporate Governance (per una descrizione dettagliata dei compiti attribuitigli in tale qualità si rinvia alle Linee di Indirizzo del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi disponibili sul sito internet della Società).

L'amministratore delegato, in qualità di principale responsabile della gestione della Società, è il soggetto principalmente titolato a confrontarsi con gli investitori istituzionali, fornendo in occasione degli incontri con questi ultimi ogni opportuno chiarimento sulle materie che ricadono nelle deleghe gestionali affidategli, in linea con quanto indicato nella "Politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti" (per la quale si rinvia all'omonimo paragrafo della presente sezione del documento).

L'amministratore delegato riferisce al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale, con periodicità almeno trimestrale e comunque in occasione delle riunioni del consiglio stesso, sull'attività svolta, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, o di maggior rilievo per le loro dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla Società e dalle sue controllate.

1.8 Amministratori esecutivi e non esecutivi

Il consiglio di amministrazione della Società si compone di amministratori esecutivi e non esecutivi, tutti dotati di adeguata competenza e professionalità.

Nel rispetto di quanto indicato dal Codice di Corporate Governance, sono considerati amministratori esecutivi:

  • il presidente della Società (ovvero di società del Gruppo aventi rilevanza strategica), quando gli siano attribuite deleghe gestorie o relative all'elaborazione delle strategie aziendali;
  • gli amministratori che sono destinatari di deleghe gestionali e/o ricoprono incarichi direttivi nella Società (o in società del Gruppo aventi rilevanza strategica) ovvero nella società controllante, quando l'incarico riguardi anche la Società.

Gli amministratori che non rientrano in alcuna delle casistiche sopra indicate sono qualificabili come non esecutivi.

In base all'analisi compiuta dal consiglio di amministrazione – da ultimo, nel mese di maggio 2021 – fatta eccezione per l'amministratore delegato/direttore generale, tutti gli altri membri del medesimo consiglio (Michele Crisostomo, Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve, Samuel Leupold, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato, Mirella Pellegrini e Anna Chiara Svelto) risultano qualificabili come non esecutivi.

Il numero, la competenza, l'autorevolezza e la disponibilità di tempo degli amministratori non esecutivi risultano idonei a garantire che il loro giudizio possa avere un peso significativo nell'assunzione delle decisioni consiliari e ad assicurare un efficace monitoraggio della gestione.

Gli amministratori non esecutivi apportano le loro specifiche competenze nelle discussioni consiliari, in modo da favorire un esame degli argomenti in discussione secondo prospettive diverse e una conseguente assunzione di deliberazioni meditate, consapevoli e allineate con l'interesse sociale.

1.9 Amministratori indipendenti

Nel mese di maggio 2021, sulla base delle informazioni fornite dai singoli interessati o comunque a disposizione della Società, il consiglio di amministrazione ha verificato e attestato la sussistenza dei requisiti di indipendenza contemplati dal Codice di Corporate Governance in capo a tutti i consiglieri non esecutivi (Michele Crisostomo, Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve, Samuel Leupold, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato, Mirella Pellegrini e Anna Chiara Svelto). In tale occasione, in particolare, sono stati per la prima volta riconosciuti i requisiti di indipendenza contemplati dal Codice di Corporate Governance in capo al presidente Michele Crisostomo, considerato che quest'ultimo – oltre a non trovarsi in alcuna situazione idonea a comprometterne l'indipendenza tra quelle indicate dal medesimo Codice – risulta essere stato designato come candidato a tale carica nell'ambito della lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione da parte dell'assemblea ordinaria dei soci del 14 maggio 2020. Si segnala in proposito che il Codice di Autodisciplina delle società quotate (edizione 2018) – che ha trovato applicazione in ambito Enel nel precedente esercizio 2020 – non consentiva di riconoscere i requisiti di indipendenza di cui al medesimo Codice in capo al presidente del consiglio di amministrazione, considerando quest'ultimo quale "esponente di rilievo" della Società.

Il numero e le competenze degli amministratori indipendenti risultano quindi adeguati alle esigenze dell'impresa e al funzionamento del consiglio di amministrazione, nonché alla costituzione dei relativi comitati.

Nel procedere alla valutazione di indipendenza dei propri componenti, il consiglio di amministrazione ha considerato indipendenti gli amministratori non esecutivi che non intrattengono, né hanno di recente intrattenuto, neppure indirettamente, con la Società o con soggetti legati a quest'ultima, relazioni tali da condizionarne l'attuale autonomia di giudizio.

Come di consueto, la procedura seguita dal consiglio di amministrazione ha preso le mosse dall'esame di un documento informativo, nel quale sono stati riportati gli incarichi rivestiti e i rapporti intrattenuti dagli amministratori non esecutivi suscettibili di assumere rilievo ai fini della valutazione della relativa indipendenza; a tale fase ha fatto seguito l'autovalutazione condotta da ciascuno degli amministratori non esecutivi circa la propria posizione personale (anche mediante la sottoscrizione di un'apposita dichiarazione da parte di ciascuno degli amministratori interessati), seguita a sua volta dalla valutazione finale compiuta collegialmente dal consiglio di amministrazione con l'astensione, a rotazione, dei singoli componenti la cui posizione ha formato oggetto di esame.

Nel formulare la propria valutazione circa l'indipendenza degli amministratori non esecutivi, il consiglio di amministrazione ha tenuto conto delle fattispecie in cui, secondo il Codice di Corporate Governance, devono ritenersi carenti i requisiti di indipendenza, e ha applicato a tale riguardo il principio della prevalenza della sostanza sulla forma che ispira l'attuazione dello stesso Codice.

Ai fini della valutazione della sussistenza o meno dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Corporate Governance, il consiglio di amministrazione ha continuato a fare riferimento a specifici parametri quantitativi applicabili ai rapporti di natura commerciale, finanziaria o professionale che possono intercorrere, direttamente o indirettamente, tra gli amministratori e la Società ovvero soggetti ad essa legati. In tale occasione il consiglio di amministrazione ha inoltre preso in considerazione un apposito parametro quantitativo concernente le remunerazioni eventualmente percepite dagli amministratori non esecutivi in aggiunta rispetto al compenso fisso per la carica e a quello previsto per la partecipazione ai comitati, essendo tale parametro stato approvato dal consiglio medesimo nel mese di febbraio 2021, nell'ambito delle misure volte a recepire le novità del Codice di Corporate Governance. Il superamento di tali parametri (indicati nella Tabella 1 riportata in allegato alla presente relazione, unitamente alle fattispecie in cui, secondo il Codice di Corporate Governance, devono ritenersi carenti i requisiti di indipendenza) è tale da precludere, in linea di principio e salva la ricorrenza di specifiche circostanze da valutare in concreto, la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice stesso in capo all'amministratore non esecutivo cui trovano applicazione. Si evidenzia in proposito che, in occasione della indicata valutazione circa l'indipendenza dei propri componenti non esecutivi, il consiglio di amministrazione ha riscontrato che nessuno di tali parametri risultava superato.

In occasione della suddetta valutazione, il consiglio di amministrazione ha avuto altresì modo di accertare in capo a tutti gli amministratori non esecutivi – vale a dire Michele Crisostomo, Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve, Samuel Leupold, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato, Mirella Pellegrini e Anna Chiara Svelto – anche il possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge (in particolare dal Testo Unico della Finanza) per i sindaci di società con azioni quotate (tali requisiti sono anch'essi distintamente indicati nella Tabella 1 riportata in allegato alla presente relazione).

Nel corso del mese di giugno 2021 il collegio sindacale ha avuto modo di verificare che il consiglio di amministrazione, nell'espletamento dell'indicata

valutazione, ha correttamente applicato i criteri indicati nel Codice di Corporate Governance, seguendo a tal fine una procedura di accertamento trasparente, che ha consentito al consiglio stesso di prendere conoscenza dei rapporti potenzialmente rilevanti ai fini della valutazione medesima.

Si segnala che il consiglio di amministrazione non ha finora proceduto alla nomina al proprio interno di un lead independent director, tenuto conto dell'assenza delle condizioni indicate nel Codice di Corporate Governance che richiedono l'individuazione di tale figura e considerata l'assenza di una richiesta in tal senso formulata da parte degli stessi amministratori indipendenti.

Gli amministratori indipendenti hanno tenuto un'apposita riunione, in assenza del presidente e dell'amministratore delegato, nel mese di giugno 2021. Tale riunione, che ha fatto seguito ad analoga iniziativa promossa nel novembre 2020, si è concentrata sui temi di maggiore rilevanza concernenti il funzionamento del consiglio di amministrazione e la gestione sociale. In tale contesto, gli amministratori indipendenti hanno anzitutto espresso unanime apprezzamento per il contributo fornito in sede di esame e valutazione da parte del consiglio di amministrazione di operazioni di significativo rilievo per il Gruppo, un contributo la cui efficacia non ha risentito dello svolgimento da remoto delle riunioni consiliari imposto dal contesto emergenziale connesso alla pandemia da COVID-19. Gli amministratori indipendenti hanno inoltre confermato che la composizione del consiglio di amministrazione di Enel si caratterizzata per la presenza di figure professionali autorevoli nei rispettivi ambiti di competenza e che agiscono con effettiva indipendenza di giudizio. Per un ottimale funzionamento del consiglio di amministrazione è stata ribadita la rilevanza del ruolo del presidente, cui spetta di garantire un efficace e trasparente dibattito consiliare fondato su un clima di fiducia, rispetto e collaborazione. È stata quindi sottolineata l'importanza di una piena e tempestiva condivisione degli esiti della board review, sia attraverso un dibattitto consiliare sia attraverso colloqui individuali di feedback. Tenuto conto della varietà e complessità dei temi affrontati in sede consiliare e nei comitati, gli amministratori indipendenti hanno inoltre messo in rilievo l'importanza del supporto tecnico fornito dal management per assicurare loro ogni utile profilo di valutazione dei temi stessi. È stato inoltre apprezzato lo sforzo del management per assicurare una maggiore focalizzazione della documentazione in termini di selettività e rilevanza delle informazioni fornite e segnalato come l'ulteriore rafforzamento di tale approccio possa contribuire all'efficacia del dibattito

consiliare. È stato infine formulato da parte degli amministratori indipendenti l'auspicio ad avere in prospettiva un ruolo ancora più attivo nelle dinamiche consiliari attraverso l'individuazione di temi ritenuti di particolare rilievo.

1.10 Limiti al cumulo degli incarichi degli amministratori

Gli amministratori accettano la carica e la mantengono in quanto ritengono di potere dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il tempo necessario, tenuto conto sia del numero e della qualità degli incarichi rivestiti negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, sia dell'impegno loro richiesto dalle ulteriori attività lavorative e professionali svolte e dalle cariche associative ricoperte.

A tale riguardo, fin dal 2006 il consiglio di amministrazione ha approvato una policy in merito al numero massimo di incarichi che i relativi componenti possono rivestire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, al fine di assicurare agli interessati una disponibilità di tempo idonea a garantire un efficace espletamento del ruolo da essi ricoperto nel consiglio di amministrazione di Enel, tenendo altresì conto della loro partecipazione ai comitati costituiti nell'ambito del medesimo consiglio.

Nel mese di febbraio 2020 la policy in questione (disponibile sul sito internet della Società) è stata da ultimo aggiornata per adeguarne i contenuti alle best practice elaborate in materia dai principali proxy advisor e da rilevanti investitori istituzionali.

Tale policy considera rilevanti gli incarichi rivestiti negli organi di amministrazione e/o di controllo delle seguenti tipologie di società:

  • a) società, italiane o estere, con azioni quotate in mercati regolamentati;
  • b) società, italiane o estere, con azioni non quotate in mercati regolamentati e che operano nei settori assicurativo, bancario o finanziario;
  • c) altre società, italiane o estere, diverse da quelle indicate alle precedenti lettere a) e b), che abbiano, in base all'ultimo bilancio approvato, su base civilistica e/o consolidata, un attivo patrimoniale superiore a 6.600 milioni di euro e/o ricavi superiori a 7.600 milioni di euro.

La policy elaborata dal consiglio di amministrazione individua limiti differenziati al cumulo degli incarichi in funzione dell'impegno connesso al ruolo ricoperto da ciascun interessato tanto nel consiglio di amministrazione di Enel quanto negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, escludendo dal relativo computo quelli rivestiti in società controllate da Enel ovvero a quest'ultima collegate.

È inoltre espressamente previsto che l'amministratore delegato di Enel non possa rivestire al contempo l'incarico di amministratore in altre società di rilevanti dimensioni non appartenenti al Gruppo Enel e di cui sia amministratore delegato un altro amministratore di Enel (stabilendosi quindi un divieto di c.d. "interlocking directorate").

La policy prevede altresì il principio in base al quale gli amministratori si impegnano a partecipare ad almeno il 90% delle riunioni del consiglio di amministrazione e dei comitati di Enel di cui fanno parte, salvo gravi e giustificati impedimenti.

In base alle comunicazioni effettuate dagli amministratori di Enel in attuazione della policy sopra indicata – e tenuto conto delle verifiche compiute dal consiglio di amministrazione, da ultimo, nel mese di febbraio 2022 – il numero di incarichi da essi ricoperti in organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni risulta compatibile con i limiti posti dalla policy medesima.

1.11 Valutazione del funzionamento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati

In base a quanto previsto nel proprio regolamento organizzativo, il consiglio di amministrazione, con il supporto istruttorio del comitato per le nomine e le remunerazioni, valuta periodicamente l'efficacia della propria attività e il contributo portato dalle sue singole componenti, attraverso un procedimento di autovalutazione di cui sovrintende l'attuazione.

Il consiglio di amministrazione, con l'ausilio del predetto comitato, valuta in particolare con cadenza annuale la dimensione, la composizione e il concreto funzionamento del consiglio medesimo e dei suoi comitati, considerando anche il ruolo svolto dal consiglio stesso nella definizione delle strategie e nel monitoraggio dell'andamento della gestione e dell'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

L'autovalutazione può essere realizzata con modalità differenziate nell'arco del mandato consiliare e viene svolta con il supporto di un consulente indipendente. Al fine di preservare l'indipendenza di quest'ultimo, la medesima società di consulenza non può essere incaricata di supportare il procedimento di autovalutazione per più di un triennio consecutivo.

Il presidente del consiglio di amministrazione, con l'ausilio del segretario, cura l'adeguatezza e la trasparenza del procedimento di autovalutazione, coordinandosi a tal fine con il comitato per le nomine e le remunerazioni.

Tenuto conto degli esiti dell'autovalutazione, il consiglio di amministrazione, in vista di ogni suo rinnovo, esprime agli azionisti un orientamento sulla sua composizione qualitativa e quantitativa ritenuta ottimale.

Nell'ultimo scorcio dell'esercizio 2021 e durante i primi due mesi del 2022 il consiglio di amministrazione ha effettuato, con l'assistenza di Spencer Stuart Italia S.r.l. – società specializzata nel settore e appartenente a un network che non ha intrattenuto nel corso del 2021 ulteriori rapporti professionali con il Gruppo Enel – una valutazione della dimensione, della composizione e del funzionamento del consiglio stesso e dei suoi comitati (c.d. "board review"), in linea con le più evolute pratiche di corporate governance diffuse all'estero e recepite dal Codice di Corporate Governance. Tale board review fa seguito ad analoghe iniziative assunte con cadenza annuale dal consiglio di amministrazione a partire dal 2004.

Con riferimento all'esercizio 2021 – come già accaduto a partire dal 2018 – la board review ha riguardato non solo il consiglio di amministrazione, ma anche il collegio sindacale (per le cui modalità di svolgimento e risultanze si rinvia al paragrafo "Collegio Sindacale – Valutazione del funzionamento del Collegio Sindacale" della presente sezione del documento). Inoltre, sempre in continuità con quanto accaduto negli scorsi anni, la board review è stata svolta seguendo le modalità della "peer-to-peer review", ossia mediante la valutazione non solo del funzionamento dell'organo nel suo insieme, ma anche dello stile e del contenuto del contributo fornito da ciascuno degli amministratori.

La board review relativa al consiglio di amministrazione è stata svolta anzitutto attraverso la compilazione da parte di ciascun amministratore di un questionario concernente la dimensione, la composizione e il funzionamento del consiglio nel suo insieme; a tale fase hanno fatto seguito interviste individuali effettuate da parte della società di consulenza per approfondire sia gli aspetti più rilevanti emersi dalla compilazione del questionario, sia l'apporto dei singoli consiglieri in termini di stile e contenuto del contributo fornito. Sono stati interessati dall'iniziativa anche i componenti il collegio sindacale, in qualità di osservatori del funzionamento complessivo del consiglio di amministrazione, al fine di arricchire il processo valutativo con un'ulteriore e qualificata prospettiva. Il comitato per le nomine e le remunerazioni ha svolto funzioni istruttorie e di supervisione sull'intero processo di board review concernente il consiglio di amministrazione, come previsto dal regolamento organizzativo del consiglio di amministrazione e da quello del medesimo comitato.

I questionari e le interviste hanno in particolare riguardato: (i) le azioni condivise al termine della board review del 2020, accompagnate da un'analisi di follow-up di quanto effettivamente realizzato; (ii) l'efficacia del consiglio di amministrazione sui temi chiave, tra cui la definizione delle strategie aziendali e la verifica dell'efficienza e dell'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi; (iii) l'organizzazione e lo svolgimento delle riunioni consiliari, con particolare riguardo alla completezza e alla tempestività dei flussi informativi, alla qualità delle verbalizzazioni e al supporto fornito dalla segreteria del consiglio di amministrazione e dal top management; (iv) il recepimento dei principi della sostenibilità nelle strategie e nel modello di business della Società e del Gruppo, unitamente all'attenzione dedicata da parte del consiglio di amministrazione ai temi della sostenibilità (tra cui, in particolare, quello dei cambiamenti climatici); (v) la dinamica del dibattito consiliare e i processi decisionali adottati; (vi) il ruolo e le responsabilità dei consiglieri, con un focus specifico sulle figure del presidente e dell'amministratore delegato; (vii) l'assetto e il funzionamento dei comitati e l'efficacia della loro attività a supporto del consiglio di amministrazione.

Nell'ambito del processo di board review la società di consulenza ha provveduto ad effettuare sia un'analisi del funzionamento del consiglio di amministrazione di Enel rispetto alle best practice internazionali, sia un'analisi di benchmark con un panel selezionato di società quotate italiane e straniere riguardo a specifiche tematiche di dimensione e composizione del consiglio stesso.

Gli esiti della board review riferita all'esercizio 2021, secondo anno di mandato del consiglio di amministrazione nominato dall'assemblea ordinaria dei soci del 14 maggio 2020, segnalano nell'insieme un quadro assai positivo del funzionamento del consiglio di amministrazione e dei comitati di Enel, dal quale emerge che tali organi operano in modo efficace e trasparente, in conformità alle best practice nazionali ed internazionali in materia di corporate governance, come confermato dalla società di consulenza.

Il perdurare dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID-19 ha parzialmente condizionato nel corso del 2021 le modalità di svolgimento delle riunioni consiliari, svoltesi interamente in videoconferenza nel periodo compreso tra i mesi di gennaio e maggio. Successivamente, nel periodo in cui le riunioni si sono svolte in presenza, si segnala l'organizzazione nel corso del mese di settembre di una adunanza del consiglio di amministrazione presso la centrale del Vajont e di una connessa sessione off-site che hanno visto la partecipazione di tutti i consiglieri.

Gli amministratori sono concordi nell'affermare che la ripresa delle riunioni in presenza – sia pur in sostanza limitata, dunque, alla seconda metà del 2021 – ha reso più efficace lo svolgimento dei lavori consiliari e del dibattito e ha rafforzato ulteriormente il clima di fiducia all'interno del consiglio di amministrazione.

Dall'analisi elaborata dalla società di consulenza emergono i seguenti punti di forza: (i) i consiglieri hanno espresso un consenso generalizzato ed un buon livello di soddisfazione per le numerose attività svolte nel corso dell'esercizio 2021, manifestando il proprio apprezzamento per la maggiore condivisione degli argomenti all'ordine del giorno e per il migliore coinvolgimento sulle tematiche di business; (ii) vi è ampia consapevolezza da parte dei consiglieri circa l'importanza del ruolo svolto, il loro livello di impegno e partecipazione ai lavori consiliari è elevato; (iii) il dibattito consiliare beneficia dell'assoluto spirito di indipendenza (sostanziale e non solo formale) dei consiglieri, i contributi sono costruttivi e i momenti di confronto sui principali temi trattati durante le riunioni consiliari sono favoriti; (iv) il presidente, valorizzando alcuni spunti emersi nella precedente board review, ha consolidato il suo ruolo in termini di leadership e il suo rapporto con l'amministratore delegato è percepito come fluido, collaborativo e basato su reciproca stima; (v) la qualità del lavoro svolto dai comitati e il supporto da essi fornito all'attività del consiglio di amministrazione risultano unanimemente apprezzati; (vi) il supporto assicurato dal segretario del consiglio di amministrazione e dall'intera struttura aziendale "Corporate Affairs" è valutato positivamente; (vii) generale apprezzamento è stato espresso per il programma di induction, con particolare riguardo alle sessioni dedicate alla corporate governance e al climate change; (viii) i temi della sostenibilità sono percepiti come pienamente integrati nella strategia aziendale.

Dall'analisi elaborata dalla società di consulenza emergono altresì alcuni temi su cui focalizzare l'attenzione per rendere ancora più efficace l'azione del consiglio di amministrazione. Al riguardo si segnala quanto segue: (i) alla luce della maggiore efficacia delle riunioni in presenza rispetto a quelle svolte in videoconferenza e nella prospettiva di un auspicato progressivo miglioramento del quadro pandemico, sarà importante assicurare da parte di tutti i consiglieri la partecipazione in presenza alle adunanze consiliari, accompagnate dalla organizzazione di periodici momenti informali; (ii) si riscontra ancora l'esigenza di concentrare l'attenzione sulla durata delle riunioni consiliari, attraverso l'impegno del presidente ad assicurare piena coerenza tra la rilevanza del tema trattato e il tempo dedicato alla relativa trattazione, accompagnato dall'impegno dei consiglieri ad intervenire sulla base di un approccio strutturato e focalizzato sui temi di volta in volta in discussione; (iii) pur a fronte di un significativo miglioramento della qualità della documentazione predisposta a supporto dei lavori consiliari, è auspicata una prosecuzione dello sforzo, concentrando quest'ultimo su strutturazione e sintesi delle note informative e delle presentazioni a corredo; (iv) pur essendo stato espresso un generale apprezzamento per l'ampliamento del novero dei top manager coinvolti nelle presentazioni al consiglio di amministrazione delle tematiche di rispettiva competenza, è auspicata una ancora più ampia esposizione dei manager di prima linea e – all'occorrenza – di altri key manager, con una sempre attenta regia intesa ad assicurare il giusto equilibrio tra completezza dell'esposizione e capacità di sintesi.

Gli amministratori hanno condiviso di effettuare gli opportuni approfondimenti dell'analisi elaborata dalla società di consulenza in occasione di una prossima riunione informale.

Si ricorda infine che Enel è da tempo attenta a promuovere iniziative finalizzate all'ascolto delle esigenze dei dipendenti del Gruppo, che hanno portato nel corso degli anni allo sviluppo di specifici piani di azione con i quali è stata data risposta alle principali esigenze emerse (concernenti, ad esempio, la meritocrazia, lo sviluppo personale e il work-life balance). Nell'ambito di tali iniziative, nel mese di dicembre 2020 è stato lanciato il programma globale "Open Listening – intervista per costruire il nostro futuro", cui ha partecipato attivamente il 70% dei dipendenti del Gruppo e che ha fornito importanti feedback non solo sul clima interno, ma anche sulle condizioni di lavoro; al riguardo, una specifica attenzione è stata dedicata alle aspettative nell'era del "next normal", in relazione ad aspetti quali le modalità di lavoro a distanza, gli spazi di condivisione, le nuove tecnologie, i futuri modelli di leadership.

Inoltre nel corso del 2021 Enel ha costruito insieme ai propri dipendenti un modello globale di "wellbeing" che poggia sui seguenti otto pilastri, ognuno avente impatti sulla soddisfazione generale: il benessere psicologico, fisico, sociale, etico, economico, culturale, il work-life harmony e il senso di protezione. Per misurare il benessere e individuare le iniziative ritenute più importanti, è stata condotta altresì una survey globale sul "wellbeing", le cui risultanze consentiranno di elaborare un "Programma di Benessere Globale", con il coinvolgimento di un team internazionale eterogeneo e multiculturale.

Nel corso del 2021 la Società ha infine organizzato un'importante occasione di ascolto finalizzata a rilevare, tra l'altro, gli aspetti distintivi e di maggior importanza individuati dai dipendenti in relazione al contesto di lavoro nell'ambito del Gruppo (c.d. "Employer Value Proposition" survey). Tale indagine globale ha permesso di rilevare che le principali preferenze espresse dai dipendenti del Gruppo coincidono con i punti di forza tradizionalmente riconosciuti ad Enel, con particolare riguardo alla sostenibilità, all'innovazione, alla sicurezza sul lavoro e al work-life balance.

1.12 Formazione e aggiornamento del Consiglio di Amministrazione

In base a quanto previsto nel regolamento organizzativo del consiglio di amministrazione, il presidente, con il supporto del segretario, cura che tutti gli amministratori e i sindaci possano partecipare, successivamente alla nomina e durante il mandato, a iniziative finalizzate a fornire loro un'adeguata conoscenza dei settori di attività in cui operano la Società e il Gruppo di cui essa è a capo, delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione (anche nell'ottica del perseguimento del successo sostenibile), nonché dei principi di corretta gestione dei rischi e del quadro normativo e autoregolamentare di riferimento.

Al riguardo, a seguito della nomina del consiglio di amministrazione deliberata dall'assemblea ordinaria dei soci del 14 maggio 2020 e tenuto conto dell'ampio rinnovamento della compagine consiliare, nella seconda metà del 2020 la Società ha organizzato un assai vasto programma di induction, articolato attraverso 17 sessioni e finalizzato a fornire in particolare agli amministratori di nuova nomina un corredo informativo idoneo a renderli quanto prima pienamente consapevoli del funzionamento dell'organizzazione del Gruppo e delle principali sfide che esso è chiamato ad affrontare; a tale programma hanno partecipato anche i sindaci. Facendo seguito a tale iniziativa, nel corso del 2021 il programma di induction è proseguito con specifici approfondimenti intesi ad aggiornare gli amministratori e i sindaci in materia di corporate governance e di cambiamento climatico, con il proposito a tale ultimo riguardo di svilupparne ulteriormente le competenze anche grazie al contributo di un qualificato esperto esterno.

Inoltre, in continuità con un'iniziativa introdotta all'esito della prima board review (condotta nel 2004), è stato organizzato anche nel corso del 2021 il vertice strategico annuale, svoltosi nel mese di ottobre e dedicato all'analisi e all'approfondimento, da parte dei componenti il consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, delle strategie di medio-lungo termine nei diversi settori di attività del Gruppo, nonché alla illustrazione della bozza del piano industriale 2022 – 2024.

1.13 Politica sulla diversità del Consiglio di Amministrazione e misure per promuovere la parità di trattamento e opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale

Enel applica criteri di diversità, anche di genere, nella composizione del consiglio di amministrazione, nel rispetto dell'obiettivo prioritario di assicurare adeguata competenza e professionalità dei suoi membri. In particolare, nel mese di gennaio 2018 il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato per la corporate governance e la sostenibilità e del comitato per le nomine e le remunerazioni, e in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico sulla Finanza, ha approvato una politica sulla diversità, che descrive le caratteristiche ottimali della composizione del consiglio stesso affinché esso possa esercitare nel modo più efficace i propri compiti, assumendo decisioni che possano concretamente avvalersi del contributo di una pluralità di qualificati punti di vista, in grado di esaminare le tematiche in discussione da prospettive diverse.

Nell'elaborare tale politica sulla diversità, il consiglio di amministrazione ha preso le mosse dalla consapevolezza del fatto che diversità e inclusione sono due elementi fondamentali della cultura aziendale di un gruppo multinazionale quale il Gruppo Enel, che attualmente opera in oltre 40 Paesi. In particolare, la valorizzazione delle diversità quale elemento fondante del successo sostenibile della Società rappresenta un paradigma di riferimento tanto per i dipendenti del Gruppo quanto per i componenti degli organi di amministrazione e controllo di Enel.

Con riferimento alle tipologie di diversità e ai relativi obiettivi, la politica in questione (disponibile sul sito internet della Società) prevede che:

  • gli amministratori dovrebbero essere per la maggior parte non esecutivi e in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge e dal Codice di Corporate Governance. Una composizione ottimale dovrebbe caratterizzarsi, in particolare, per la presenza di una maggioranza di amministratori indipendenti;

  • anche quando le disposizioni di legge in materia di equilibrio tra i generi abbiano cessato di produrre effetto, sia importante assicurare che almeno un terzo del consiglio di amministrazione, tanto al momento della nomina quanto nel corso del mandato, sia costituito da amministratori del genere meno rappresentato;

  • la proiezione internazionale delle attività del Gruppo Enel dovrebbe essere tenuta in considerazione, assicurando la presenza di almeno un terzo di amministratori che abbiano maturato un'adeguata esperienza in ambito internazionale. Il profilo internazionale è ritenuto anch'esso importante per prevenire l'omologazione delle opinioni e il fenomeno del "pensiero di gruppo", ed è valutato sulla base dell'attività manageriale, professionale, accademica o istituzionale svolta da ciascun consigliere in contesti internazionali;
  • per perseguire un equilibrio tra esigenze di continuità e rinnovamento nella gestione, occorrerebbe assicurare una bilanciata combinazione di diverse anzianità di carica – oltre che di fasce d'età – all'interno del consiglio di amministrazione;
  • i consiglieri non esecutivi dovrebbero avere un profilo manageriale e/o professionale e/o accademico e/o istituzionale tale da realizzare un insieme di competenze ed esperienze tra loro diverse e complementari, di cui si forniscono specifiche indicazioni nella politica. Inoltre, in considerazione della diversità dei ruoli svolti dal presidente e dall'amministratore delegato, la politica descrive le competenze, le esperienze e le "soft skills" ritenute più adeguate per l'efficace svolgimento dei rispettivi compiti.

Quanto alle modalità di attuazione della politica sulla diversità, occorre rilevare che, in considerazione degli assetti proprietari di Enel, il consiglio di amministrazione ha finora ritenuto di astenersi dal presentare una propria lista di candidati in occasione dei suoi vari rinnovi, non essendosi riscontrate difficoltà da parte degli azionisti nel predisporre adeguate candidature. Pertanto, la politica intende anzitutto orientare le candidature formulate dagli azionisti in sede di rinnovo dell'intero consiglio di amministrazione, assicurando in tale occasione un'adeguata considerazione dei benefici che possono derivare da un'armonica composizione del consiglio stesso, allineata ai vari criteri di diversità sopra indicati.

Si segnala in proposito che il consiglio di amministrazione in scadenza con l'approvazione del bilancio dell'esercizio 2019, nel fornire agli azionisti i propri orientamenti sulla dimensione e composizione ottimale dell'organo di amministrazione in vista del proprio rinnovo da parte dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020, ha espressamente tenuto conto dei criteri previsti nella politica sulla diversità. L'attuale composizione del consiglio di amministrazione rispetta complessivamente gli obiettivi previsti dalla politica stessa per le varie tipologie di diversità.

Delle indicazioni della medesima politica il comitato per le nomine e le remunerazioni tiene inoltre conto qualora sia chiamato a proporre al consiglio di amministrazione candidati alla carica di amministratore, tenendo in considerazione le segnalazioni eventualmente pervenute dagli azionisti, nelle varie fattispecie indicate nel proprio regolamento organizzativo (fattispecie per le quali si fa rinvio a quanto dettagliatamente indicato nella presente sezione del documento sub "Comitati – Comitato per le Nomine e le Remunerazioni – Compiti").

Enel è inoltre impegnata da tempo a promuovere un'effettiva parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'intera organizzazione aziendale, nonché a verificare i risultati conseguiti grazie alle misure in proposito adottate e di seguito descritte.

Le misure poste in essere interessano tutte le fasi del percorso professionale: il momento di ingresso, l'empowerment e la crescita in posizioni di responsabilità, nonché la cura di esigenze specifiche in particolari momenti della vita personale e professionale. Una particolare attenzione è dedicata al divario salariale e alla diffusione di comportamenti inclusivi e liberi da pregiudizi, fondati sul riconoscimento dell'unicità di ciascuna persona.

Nell'ambito delle attività a sostegno della gender equality, nel 2015 Enel ha dapprima aderito ai "Women Empowerment Principles", iniziativa promossa da UN Global Compact e UN Women finalizzata a promuovere la parità di genere, con la sottoscrizione dei sette principi chiave sulla promozione delle donne nel business e, quindi, ha adottato un'apposita policy aziendale in materia di "diversity and inclusion".

Tale policy sancisce i principi fondamentali di non discriminazione, pari opportunità e uguale dignità per tutte le forme di diversità, inclusione, bilanciamento tra vita privata e vita professionale; essa rappresenta tuttora il punto di riferimento per indirizzare le attività in materia di "diversity and inclusion", prevedendo specifiche iniziative intese ad incidere in modo prioritario sul genere, sull'età, sulla nazionalità

e sulla disabilità, oltre che trasversalmente sulla cultura dell'inclusione.

In particolare, per promuovere le pari opportunità tra i generi la policy in questione individua specifiche azioni, volte:

  • − ad assicurare un'equa rappresentazione di genere nei processi di "staffing" e "recruiting" del personale, determinando nel corso degli ultimi anni un costante incremento della rappresentanza femminile nei bacini delle selezioni esterne, che ha raggiunto il 50% nel 2021;
  • − a sviluppare relazioni con le università per ideare e realizzare programmi di collaborazione con l'obiettivo di promuovere la partecipazione delle studentesse a facoltà c.d. "STEM" (i.e., scienze, tecnologia, ingegneria, matematica). Si segnalano, al riguardo, progetti attivi nelle principali countries di presenza del Gruppo Enel, con un costante e rilevante aumento del numero di studentesse coinvolte a livello globale negli ultimi anni;
  • − a valorizzare l'esperienza della genitorialità tramite il progetto "parental program", attivo in tutte le aree geografiche di presenza del Gruppo, nonché mediante numerose iniziative ed azioni, anche più avanzate rispetto alle previsioni delle normative locali.

Sempre in tema di diversità di genere sono attive specifiche misure per favorire l'equità salariale e la crescita delle donne in posizioni manageriali, e sono altresì promosse iniziative per sostenere l'empowerment femminile.

Per favorire la flessibilità e l'integrazione tra vita privata e vita professionale da diversi anni è attiva la modalità di lavoro in smart working in quasi tutte le aree geografiche di presenza del Gruppo. Nell'ambito dell'emergenza derivante dalla pandemia da COVID-19, tale modalità è stata estesa a tutti i dipendenti preposti ad attività remotizzabili; nel corso del 2021, di essa hanno beneficiato oltre 39.000 dipendenti.

Negli ultimi anni è stata effettuata altresì un'intensa attività di sensibilizzazione per diffondere e rafforzare la cultura dell'inclusione di tutte le diversità ad ogni livello e contesto organizzativo, attraverso campagne di comunicazione ed eventi globali e locali dedicati. In particolare, nel 2021 è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione sul tema dei bias, che coprirà progressivamente tutti i Paesi in cui opera il Gruppo. Analogamente sul tema delle molestie sul luogo di lavoro è stato lanciato nel 2020 in Italia un percorso formativo ad hoc, di cui è attualmente in corso l'estensione a tutti i dipendenti del Gruppo.

In materia di prevenzione delle molestie sul luogo di lavoro è stata dapprima pubblicata, nel 2019, la "Global Workplace Harassment Policy" e, nel corso del 2020, lo "Statement against harassment". Tali documenti richiamano i principi di pari opportunità e non discriminazione, sottolineando l'importanza del rispetto dell'integrità psico-fisica, dell'onorabilità e dell'individualità di ognuno, in un contesto aziendale sempre più attento a tutelare la dignità personale ed a favorire il benessere nell'organizzazione.

I risultati conseguiti in termini di "diversity and inclusion" sono misurati in base ad un'ampia gamma di "key performance indicators" ("KPI") e con un reporting trimestrale che interessa tutti i paesi di presenza del Gruppo Enel. Diversi KPI confluiscono nel piano di sostenibilità del Gruppo, nell'ambito del quale sono indicati obiettivi concernenti la percentuale di donne nei processi di selezione, la percentuale di donne manager e middle manager ed il numero di studentesse coinvolte in iniziative di sensibilizzazione STEM.

Nell'ambito della Funzione "People and Organization", l'Unità "People Care & Diversity Management", confluita nel corso del 2021 nell'Unità "Global Industrial Relations, Welfare and Wellbeing", ha funzioni di indirizzo e coordinamento a livello globale sulle tematiche in questione.

1.14 Compensi

Il compenso dei componenti il consiglio di amministrazione è determinato dall'assemblea dei soci; quello aggiuntivo per i componenti dei comitati con funzioni consultive e propositive costituiti in seno al consiglio di amministrazione è fissato dal consiglio medesimo, su proposta del comitato per le nomine e le remunerazioni e sentito il parere del collegio sindacale; il trattamento economico complessivo spettante al presidente e all'amministratore delegato/direttore generale è anch'esso individuato dal consiglio di amministrazione, sempre su proposta del comitato per le nomine e le remunerazioni e sentito il parere del collegio sindacale.

Tali compensi sono individuati in conformità con quanto indicato nella politica in materia di remunerazione degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche, elaborata dal consiglio di amministrazione attraverso una procedura trasparente e sottoposta all'approvazione dell'assemblea dei soci. La politica in materia di remunerazione per il 2021 è funzionale al perseguimento del successo sostenibile della Società e tiene conto della necessità di attrarre, trattenere e motivare persone dotate della competenza e della professionalità richieste dal ruolo ricoperto nella Società medesima. Per i contenuti di tale politica si rinvia alla prima sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2021 e sui compensi corrisposti nel 2020, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società.

Per una compiuta descrizione della struttura e della misura dei compensi spettanti agli amministratori per l'esercizio 2021, si rinvia alla seconda sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2022 e sui compensi corrisposti nel 2021, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società nei termini previsti dalla normativa applicabile.

2. Comitati

2.1 Regole organizzative e di funzionamento

Il consiglio di amministrazione ha istituito nel proprio ambito i seguenti quattro comitati:

  • comitato per le nomine e le remunerazioni;
  • comitato controllo e rischi;
  • comitato per la corporate governance e la sostenibilità;
  • comitato parti correlate.

Si segnala che risultano quindi accorpate in un unico comitato le attribuzioni in materia di nomine e di remunerazioni. Tale accorpamento, in linea con quanto espressamente riconosciuto dal Codice di Corporate Governance, rispetta i requisiti di composizione previsti dal Codice medesimo per entrambi i comitati e assicura un efficace ed efficiente espletamento delle relative attribuzioni.

Appositi regolamenti organizzativi approvati dal consiglio di amministrazione (disponibili sul sito internet della Società) disciplinano la composizione, i compiti e le modalità di funzionamento dei suddetti comitati. Per quanto riguarda la composizione dei comitati, essa è determinata dal consiglio di amministrazione tenendo in debita considerazione la competenza e l'esperienza dei relativi componenti ed evitando una eccessiva concentrazione di incarichi.

In particolare, i regolamenti organizzativi prevedono che:

• il comitato per le nomine e le remunerazioni e il comitato controllo e rischi siano composti da amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali (tra cui il presidente) indipendenti ( 7 );

  • il comitato per la corporate governance e la sostenibilità sia composto in maggioranza da amministratori indipendenti; e
  • il comitato parti correlate sia composto esclusivamente da amministratori indipendenti.

Nello svolgimento delle proprie funzioni i comitati in questione hanno facoltà di accesso alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per lo svolgimento dei rispettivi compiti e possono avvalersi di consulenti esterni a spese della Società, nei limiti del budget approvato, per ciascun comitato, dal consiglio di amministrazione (ad eccezione del comitato parti correlate, che non è soggetto a limiti di budget per le consulenze di esperti). Al riguardo, si segnala che il comitato per le nomine e le remunerazioni, qualora intenda avvalersi dei servizi di un consulente al fine di ottenere informazioni sulle pratiche di mercato in materia di politiche retributive, verifica preventivamente che tale consulente non si trovi in situazioni suscettibili di comprometterne in concreto l'indipendenza di giudizio, mentre il comitato parti correlate accerta preventivamente l'indipendenza e l'assenza di conflitti di interesse, nonché la professionalità e la competenza del consulente sulle materie oggetto delle operazioni riguardo alle quali il comitato stesso è chiamato ad esprimersi.

Ciascun comitato provvede alla nomina di un segretario, scelto anche al di fuori dei propri componenti, cui è affidato il compito di redigere il verbale delle riunioni. I presidenti del comitato per le nomine e le remunerazioni, del comitato controllo e rischi e del comitato per la corporate governance e la sostenibilità provvedono ad informare il primo consiglio di amministrazione utile circa le materie trattate nelle rispettive riunioni.

Alle riunioni di ciascun comitato partecipa il presidente del collegio sindacale, ovvero altro sindaco da lui designato (essendo riconosciuta, in ogni caso, anche agli altri sindaci effettivi facoltà di intervenire), e possono prendere parte altri componenti il consiglio di amministrazione ovvero esponenti delle funzioni aziendali o soggetti terzi la cui presenza possa risultare di ausilio al migliore svolgimento delle funzioni del comitato stesso, su apposito invito del rispettivo presidente. Alle riunioni del comitato controllo e rischi prende inoltre parte, di norma, il responsabile della funzione "Audit", così come alle riunioni del comitato per le nomine e le

( 7) Si segnala che fin da giugno 2014 il comitato per le nomine e le remunerazioni e il comitato controllo e rischi sono risultati di fatto interamente composti da amministratori indipendenti.

remunerazioni prende parte, di regola, il responsabile della funzione "People and Organization"; nessun amministratore può prendere parte alle riunioni del comitato per le nomine e le remunerazioni in cui vengono formulate proposte al consiglio di amministrazione relative ai propri emolumenti, salvo che si tratti di proposte che riguardano la generalità dei componenti i comitati costituiti nell'ambito del consiglio stesso.

Quanto alla convocazione, allo svolgimento e alla verbalizzazione delle riunioni, i regolamenti organizzativi dei vari comitati sopra indicati prevedono che:

  • l'avviso di convocazione che indica il giorno, l'ora e il luogo della riunione, l'elenco delle materie da trattare e le modalità previste per la partecipazione, che può avvenire anche mediante mezzi di telecomunicazione – è di regola inviato ai componenti di ciascun comitato, nonché ai membri effettivi del collegio sindacale e ad eventuali altri soggetti invitati a partecipare almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione, o comunque, nei casi di urgenza, nel rispetto di un preavviso minimo di norma pari a 24 ore. La documentazione relativa alle materie all'ordine del giorno è di norma messa a disposizione contestualmente all'invio dell'avviso di convocazione. A tale ultimo riguardo si segnala che nel corso del 2021 il termine di preavviso è stato di norma rispettato in relazione alle riunioni dei vari comitati; nei rari casi in cui non è stato concretamente possibile mettere a disposizione la documentazione relativa alle materie all'ordine del giorno contestualmente all'invio dell'avviso di convocazione, il presidente di ciascun comitato ha comunque assicurato l'effettuazione di adeguati e puntuali approfondimenti nel corso della riunione;
  • le riunioni sono presiedute dal presidente del comitato o, in caso di sua assenza o impedimento, dal componente più anziano di età. Per la validità delle riunioni è necessaria la presenza della maggioranza dei componenti in carica; le determinazioni sono adottate a maggioranza assoluta dei presenti, prevalendo in caso di parità il voto di chi presiede la riunione. Alcune specifiche previsioni al riguardo, applicabili alle riunioni del comitato parti correlate per l'ipotesi in cui uno o più componenti di tale comitato risultino controparte di una determinata operazione con parti correlate, sono altresì contenute nell'apposita procedura aziendale per la disciplina delle operazioni con parti correlate;

• le riunioni di ciascun comitato risultano da verbali che, firmati da chi presiede la riunione e dal segretario, sono conservati in ordine cronologico a cura di quest'ultimo.

2.2 Comitato per le nomine e le remunerazioni

Composizione

Nel corso del 2021 il comitato per le nomine e le remunerazioni è risultato composto da Alberto Marchi (con funzioni di presidente), Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve e Anna Chiara Svelto, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza. Il consiglio di amministrazione ha riconosciuto in capo ad Alberto Marchi e Cesare Calari il requisito di un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria.

Compiti

Il comitato per le nomine e le remunerazioni ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del consiglio di amministrazione relative alla dimensione e alla composizione del consiglio stesso, nonché alla remunerazione degli amministratori esecutivi e dei dirigenti con responsabilità strategiche.

In particolare, a seguito delle modifiche da ultimo apportate nel febbraio 2021 al relativo regolamento organizzativo, al comitato per le nomine e le remunerazioni sono attribuiti i compiti di seguito descritti, di natura consultiva e propositiva.

In qualità di comitato per le nomine, esso è chiamato a:

• istruire il procedimento di board review, formulando al consiglio di amministrazione le proposte in merito all'affidamento dell'incarico a una società specializzata del settore, nonché alla definizione delle modalità e della tempistica del procedimento stesso; il comitato analizza inoltre le risultanze della board review, compendiate nel report predisposto dalla società incaricata, al fine di formulare eventuali osservazioni e/o suggerimenti sui temi di propria competenza in vista della successiva condivisione da parte del consiglio di amministrazione. Nello svolgimento di tali attività, il comitato provvede a coordinarsi con il presidente del consiglio di amministrazione, che potrà a tal fine anche intervenire alle riunioni del comitato e cui spetta il compito di curare l'adeguatezza e la trasparenza del procedimento di board review con l'ausilio del segretario del consiglio di

amministrazione e con il supporto del medesimo comitato;

  • formulare pareri al consiglio di amministrazione in merito alla dimensione e alla composizione ottimale del consiglio stesso e dei suoi comitati ed esprimere raccomandazioni in merito alle figure manageriali e professionali la cui presenza all'interno del medesimo consiglio sia ritenuta opportuna;
  • esprimere raccomandazioni al consiglio di amministrazione in merito ai contenuti della policy sul numero massimo di incarichi negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni che possa essere considerato compatibile con un efficace svolgimento dell'incarico di amministratore della Società;
  • proporre al consiglio di amministrazione candidati alla carica di amministratore, tenendo conto delle segnalazioni eventualmente pervenute dagli azionisti:
    • in caso di cooptazione;
    • qualora, in caso di rinnovo del consiglio di amministrazione, sia prevedibile che non vi sia la possibilità di trarre dalle liste presentate dagli azionisti il numero di amministratori richiesto, affinché il consiglio uscente possa in tal caso esprimere candidature integrative da sottoporre all'assemblea;
    • qualora, in caso di rinnovo del consiglio di amministrazione, il consiglio uscente decida di avvalersi della facoltà prevista dallo statuto di presentare una propria lista;
  • supportare il consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, nel predisporre – e, all'occorrenza, aggiornare – un "contingency plan" che preveda le azioni da intraprendere per assicurare la regolare gestione della Società nel caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato;
  • in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato, proporre al consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, l'individuazione del nuovo amministratore delegato, tenendo conto delle indicazioni eventualmente pervenute dagli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico.

In qualità di comitato per le remunerazioni, esso è chiamato a:

  • coadiuvare il consiglio di amministrazione nell'elaborazione della politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, valutando inoltre periodicamente l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica adottata e avvalendosi delle informazioni fornite dall'amministratore delegato per quanto riguarda l'attuazione di tale politica nei riguardi dei dirigenti con responsabilità strategiche;
  • presentare al consiglio di amministrazione proposte o esprimere pareri sulla remunerazione degli amministratori esecutivi e degli altri amministratori che ricoprono particolari cariche, nonché sulla fissazione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione, provvedendo a monitorare l'applicazione delle decisioni adottate dal consiglio stesso e verificando, in particolare, l'effettivo raggiungimento degli obiettivi di performance;
  • esaminare preventivamente la relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti da mettere a disposizione del pubblico in vista dell'assemblea annuale di bilancio.

Sempre in qualità di comitato per le remunerazioni, esso, nell'ambito delle proprie competenze, svolge inoltre un ruolo di primo piano nell'elaborazione e nella verifica dell'andamento dei sistemi di incentivazione (ivi inclusi eventuali piani di azionariato) rivolti al management, intesi quali strumenti finalizzati ad attrarre e motivare risorse di livello ed esperienza adeguati, sviluppandone il senso di appartenenza e assicurandone nel tempo una costante tensione alla creazione di valore.

Il comitato per le nomine e le remunerazioni può altresì svolgere, quale attribuzione aggiuntiva rispetto a quelle contemplate dal Codice di Corporate Governance, un'attività di supporto nei confronti dell'amministratore delegato e delle competenti strutture aziendali per quanto riguarda la valorizzazione delle risorse manageriali, il reperimento di talenti e la promozione di iniziative con istituti universitari in tale ambito.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2021

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato per le nomine e le remunerazioni svoltesi nel corso del 2021.

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione di tutti i suoi componenti (nonché del presidente e degli altri membri effettivi del collegio sindacale), il comitato per le nomine e le remunerazioni, anche con il supporto di consulenti esterni indipendenti (a spese della Società), ha svolto le seguenti principali attività.

In qualità di comitato per le remunerazioni, esso ha:

  • valutato l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica per la remunerazione adottata nel 2020;
  • definito la proposta di politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche riferita al 2021, nonché la bozza di relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2021 e sui compensi corrisposti nel 2020;
  • definito la proposta (i) del piano di incentivazione a breve termine (MBO) destinato all'amministratore delegato/direttore generale e (ii) del piano di incentivazione a lungo termine (LTI) destinato allo stesso amministratore delegato/direttore generale e al top management con riferimento all'esercizio 2021, nonché delle relative modalità e tempistica di assegnazione del premio base ai destinatari;
  • verificato il livello di raggiungimento degli obiettivi di performance previsti dai piani di incentivazione in essere;
  • analizzato gli esiti delle votazioni assembleari sulla relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2021 e sui compensi corrisposti nel 2020, nonché sul piano di incentivazione di lungo termie (LTI) per il 2021 destinato all'amministratore delegato/direttore generale e al top management, avviando, sulla base di tale analisi l'elaborazione: (i) della politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche riferita al 2022; (ii) del piano di incentivazione a breve termine (MBO) destinato all'amministratore delegato/direttore generale nonché del piano LTI destinato allo stesso amministratore delegato/direttore generale e al top management con riferimento all'esercizio 2022;
  • esaminato la programmazione dell'attività di engagement con i proxy advisor e gli investitori istituzionali sui temi attinenti alle remunerazioni in vista dell'assemblea dei soci del 20 maggio 2021;
  • esaminato le modifiche al Regolamento Emittenti CONSOB relative alla relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, adottate nel mese di dicembre 2020 in attuazione del Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49 di recepimento della Direttiva (UE) 2017/828 (c.d. "shareholders' rights II") concernente l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti di società quotate;
  • ricevuto un'ampia informativa circa la diffusione delle "share ownership guidelines" tra gli emittenti del FTSE-MIB e in alcuni mercati europei, anche alla luce delle indicazioni dei proxy advisor e degli investitori istituzionali.

In qualità di comitato per le nomine, esso ha istruito il procedimento di board review, individuando la società di consulenza cui affidare il compito di supportare il consiglio di amministrazione e i suoi comitati nel processo di autovalutazione riferito all'esercizio 2021 e svolgendo funzioni di monitoraggio sull'intero processo di board review; a tal fine, ha provveduto a coordinarsi con il presidente del consiglio di amministrazione, che è regolarmente intervenuto alle riunioni del comitato nell'ambito della trattazione di tale argomento.

2.3 Comitato controllo e rischi

Composizione

Nel corso del 2021 il comitato controllo e rischi è risultato composto da Cesare Calari (con funzioni di presidente), Samuel Leupold, Alberto Marchi e Mirella Pellegrini, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza. Il consiglio di amministrazione ha riconosciuto in capo a Cesare Calari, Samuel Leupold e Alberto Marchi il requisito di un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria, nonché di gestione dei rischi. Inoltre, il comitato possiede nel suo complesso un'adeguata competenza nel settore di attività in cui operano la Società e il Gruppo, funzionale a valutare i relativi rischi.

Compiti

Il comitato controllo e rischi ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del consiglio di amministrazione relative al sistema di controllo

interno e di gestione dei rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni periodiche di carattere finanziario e non finanziario.

In particolare, a seguito delle modifiche da ultimo apportate nel febbraio 2021 al relativo regolamento organizzativo, al comitato controllo e rischi sono attribuiti i seguenti compiti, di natura consultiva e propositiva:

  • supportare il consiglio di amministrazione, mediante la formulazione di specifici pareri, nell'espletamento dei compiti a quest'ultimo demandati dal Codice di Corporate Governance in materia di controllo interno e di gestione dei rischi (si segnala che tali compiti formano oggetto di analisi nella presente sezione del documento sub "Consiglio di Amministrazione – Ruolo e funzioni");
  • valutare sentiti il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, la società di revisione e il collegio sindacale – il corretto utilizzo dei principi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione delle relazioni finanziarie periodiche;
  • valutare l'idoneità dell'informazione periodica, finanziaria e non finanziaria, a rappresentare correttamente il modello di business, le strategie della Società e del Gruppo di cui essa è a capo, l'impatto delle attività aziendali e le performance conseguite, coordinandosi con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità per quanto concerne l'informativa periodica non finanziaria;
  • esaminare le tematiche rilevanti ai fini del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi trattate nella dichiarazione di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo n. 254/2016 e nel bilancio di sostenibilità – eventualmente compendiati in un unico documento – rilasciando in proposito un preventivo parere al consiglio di amministrazione chiamato ad approvarli;
  • esprimere pareri su specifici aspetti inerenti all'identificazione dei principali rischi aziendali;
  • esaminare le relazioni periodiche, aventi per oggetto la valutazione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, e quelle di particolare rilevanza predisposte dalla funzione "Audit";
  • monitorare l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione "Audit";
  • esaminare le principali regole e procedure aziendali connesse al sistema di controllo interno

e di gestione dei rischi che risultano avere rilevanza nei confronti degli stakeholder – tra cui si segnalano il Modello organizzativo e gestionale predisposto ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001, il Codice etico, il Piano "tolleranza zero alla corruzione" e la Politica sui diritti umani – sottoponendo tali documenti all'approvazione del consiglio di amministrazione e valutando loro eventuali successive modifiche o integrazioni;

  • riferire al consiglio di amministrazione, con cadenza almeno semestrale, sull'attività svolta nonché sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del consiglio di amministrazione relative alla gestione di rischi derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il consiglio stesso sia venuto a conoscenza;
  • svolgere gli ulteriori compiti ad esso eventualmente attribuiti dal consiglio di amministrazione.

Il comitato può inoltre chiedere alla funzione "Audit" lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al presidente del collegio sindacale, al presidente del consiglio di amministrazione e all'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, salvo i casi in cui l'oggetto della richiesta di verifica verta specificamente sull'attività di tali soggetti.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2021

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato controllo e rischi svoltesi nel corso del 2021.

G F M A M G L A S O N D
Totale 17
Durata media 3h

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione di tutti i suoi componenti e che si sono sempre tenute in seduta congiunta con il collegio sindacale (o comunque con la partecipazione dei relativi componenti), il comitato controllo e rischi ha svolto le seguenti principali attività:

  • valutato il piano di lavoro elaborato dal responsabile della funzione "Audit" per il 2021, formulando per quanto di competenza apposito

parere favorevole, e monitorandone il relativo stato di avanzamento;

  • valutato la consuntivazione delle azioni di audit svolte nel corso del 2020, esprimendo al riguardo – sulla base dei relativi risultati e per quanto di propria competenza – una valutazione positiva circa l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Da ultimo, nel mese di febbraio 2022, il comitato ha valutato la consuntivazione delle azioni di audit svolte nel corso del 2021, esprimendo al riguardo – sulla base dei relativi risultati e per quanto di propria competenza – analoga valutazione positiva circa l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • monitorato l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione "Audit", senza formulare rilievi;
  • valutato, in vista dell'approvazione del piano industriale 2022-2024, la compatibilità dei principali rischi aziendali con una gestione dell'impresa coerente con gli obiettivi fissati nel piano medesimo;
  • incontrato in diverse occasioni l'OdV di Enel, per esaminare tanto il piano di attività per il 2021 quanto le attività di monitoraggio e vigilanza da esso svolte nel corso del 2020 e del primo semestre del 2021 sull'osservanza del Modello organizzativo e gestionale di cui al Decreto Legislativo n. 231/2001. In tali occasioni, il comitato ha preso atto del regolare funzionamento dell'OdV e della positiva valutazione da quest'ultimo espressa circa l'adeguatezza del sistema di controllo interno di Enel a prevenire la commissione dei reati previsti dal medesimo Modello. Nell'ambito degli incontri con l'OdV è stata altresì esaminata e condivisa una proposta di aggiornamento del citato modello organizzativo;
  • analizzato le principali scelte contabili, i principi contabili di maggiore significatività e l'impatto dei nuovi principi contabili internazionali sulle relazioni finanziarie periodiche sottoposte all'approvazione del consiglio di amministrazione nel corso del 2021. Il comitato ha inoltre esaminato la procedura di impairment test sul bilancio consolidato 2020, sulla quale ha espresso, per quanto di competenza, parere favorevole;
  • esaminato le risultanze delle attività di monitoraggio di linea e delle attività di testing indipendente e valutazione del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria del

Gruppo Enel, in vista del rilascio da parte dell'amministratore delegato e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari dell'attestazione sul bilancio civilistico di Enel e sul bilancio consolidato del Gruppo Enel relativi all'esercizio 2020, nonché sulla relazione finanziaria semestrale del Gruppo Enel al 30 giugno 2021;

  • esaminato il bilancio di sostenibilità 2020, coincidente con la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo n. 254/2016 per il medesimo esercizio, esprimendo, per quanto di competenza, parere favorevole in merito ai contenuti di tale documento rilevanti ai fini del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • valutato le segnalazioni pervenute nel corso dell'esercizio 2020 e del primo semestre 2021 in base alle previsioni del codice etico;
  • preso atto del permanente rispetto nell'ambito del Gruppo della normativa in materia di trasparenza contabile, di adeguatezza della struttura organizzativa e del sistema dei controlli interni delle società controllate costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea;
  • supportato il consiglio di amministrazione nella valutazione dell'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e del Gruppo;
  • condiviso, per quanto di competenza, i contenuti e le finalità della proposta di aggiornamento della Politica sui diritti umani;
  • incontrato i responsabili (i) delle global business line "Global Energy and Commodity Management", "Global Infrastructure and Networks" ed "Enel X Global Retail" (già "Enel X"), (ii) delle funzioni di staff "Legal and Corporate Affairs" e "Global Procurement", nonché (iii) della country Italia e della region America Latina, per un aggiornamento sulle attività svolte e sui rischi esistenti nei rispettivi ambiti di competenza, nonché sugli strumenti utilizzati per mitigarne gli effetti;
  • dedicato approfondimenti specifici al sistema di controllo interno e gestione (i) dei rischi in materia di health and safety, (ii) dei rischi finanziari e di mercato, con particolare riguardo alla gestione del rischio di cambio e del rischio commodity, (iii) dei rischi climatici, analizzando il processo di definizione ed implementazione delle azioni di adattamento e mitigazione relative a tali rischi, (iv) dei rischi connessi alle dinamiche

macro-economiche e ambientali, nonché (v) del rischio fiscale nell'ambito del regime di adempimento collaborativo. Specifici approfondimenti sono stati altresì dedicati alla sicurezza fisica e cibernetica degli impianti, nonché alle attività del Gruppo Enel in materia di diritti umani. In materia di cyber security, in particolare, il comitato ha esaminato le procedure e i presidi adottati nell'ambito del Gruppo Enel per fronteggiare gli attacchi informatici, il processo di identificazione e trattamento dei rischi cyber, nonché le principali performance aziendali in materia di gestione degli eventi malevoli.

2.4 Comitato parti correlate

Composizione

Nel corso del 2021 il comitato parti correlate è risultato composto da Anna Chiara Svelto (con funzioni di presidente), Samuel Leupold, Mariana Mazzucato e Mirella Pellegrini, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza.

Compiti

Il comitato parti correlate è stato istituito in base alla procedura per la disciplina delle operazioni con parti correlate, adottata dal consiglio di amministrazione nel mese di novembre 2010 e successivamente modificata, da ultimo, nel mese di giugno 2021, essenzialmente al fine di formulare appositi pareri motivati sull'interesse di Enel – nonché delle società da essa direttamente e/o indirettamente controllate di volta in volta interessate – al compimento di operazioni con parti correlate, esprimendo un giudizio in merito alla convenienza e alla correttezza sostanziale delle relative condizioni, previa ricezione di flussi informativi tempestivi e adeguati. Tale comitato ha altresì la facoltà di richiedere informazioni e formulare osservazioni all'amministratore delegato e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell'istruttoria in merito ai profili oggetto dei flussi informativi ricevuti, ove si tratti di operazioni di "maggiore rilevanza" (come definite dalla procedura sopra indicata). Il comitato in questione provvede infine a risolvere i casi – che siano stati a esso sottoposti da parte dell'advisory board istituito ai sensi della medesima procedura – in cui l'individuazione di una parte correlata ovvero la natura ordinaria di un'operazione risulti controversa.

Per un'analisi di dettaglio della disciplina contenuta nell'indicata procedura aziendale si rinvia al paragrafo "Operazioni con parti correlate" della presente sezione del documento.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2021

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato parti correlate svoltesi nel corso del 2021.

G F M A M G L A S O N D
●●
Totale 7
Durata media 1h 30m

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione della maggioranza dei suoi componenti (nonché del presidente e degli altri membri effettivi del collegio sindacale), il comitato parti correlate ha svolto le seguenti attività:

  • rilasciato parere favorevole in merito al compimento di un'operazione con parte correlata di "minore rilevanza", nonché sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni. Il rilascio di tale parere è stato preceduto da un'accurata attività istruttoria, svolta anche con il supporto di esperti legali e finanziari indipendenti nominati dal comitato;
  • esaminato le modifiche apportate dalla CONSOB nel mese di dicembre 2020 al Regolamento in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla medesima Autorità con Delibera n. 17221 del 12 marzo 2010) in sede di attuazione del Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49, di recepimento della Direttiva (UE) 2017/828 (c.d. "shareholders' rights II") concernente l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti di società quotate. A seguito di tale esame il comitato ha elaborato e sottoposto all'approvazione del consiglio di amministrazione un aggiornamento del proprio regolamento organizzativo, nonché della procedura aziendale per la disciplina delle operazioni con parti correlate;
  • analizzato l'informativa annuale circa l'applicazione dei casi di esenzione contemplati dalla procedura aziendale per la disciplina delle operazioni con parti correlate in relazione ad operazioni di "maggiore rilevanza" nonché, in forma aggregata, in merito ad operazioni di "minore rilevanza".

2.5 Comitato per la corporate governance e la sostenibilità

Composizione

Nel corso del 2021 il comitato per la corporate governance e la sostenibilità è risultato composto da Michele Crisostomo (con funzioni di presidente),

Costanza Esclapon de Villeneuve e Mariana Mazzucato, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza.

Compiti

Il comitato per la corporate governance e la sostenibilità ha il compito di assistere il consiglio di amministrazione con funzioni istruttorie, di natura consultiva e propositiva, nelle valutazioni e decisioni relative alla corporate governance della Società e del Gruppo e alla sostenibilità ( 8 ). In tale ambito, a seguito delle modifiche da ultimo apportate nel febbraio 2021 al relativo regolamento organizzativo, al comitato per la corporate governance e la sostenibilità sono attribuiti in particolare i seguenti compiti:

  • monitorare l'evoluzione della normativa di legge e delle best practice nazionali e internazionali in materia di corporate governance, provvedendo ad aggiornare il consiglio di amministrazione in presenza di modificazioni significative;
  • verificare l'allineamento del sistema di governo societario di cui la Società e il Gruppo sono dotati con la normativa di legge, le raccomandazioni del Codice di Corporate Governance e le best practice nazionali e internazionali;
  • formulare al consiglio di amministrazione proposte di adeguamento dell'indicato sistema di governo societario, ove se ne ravvisi la necessità o l'opportunità;
  • ferme rimanendo le competenze istruttorie del comitato per le nomine e le remunerazioni in materia di board review e il compito affidato al presidente del consiglio di amministrazione di curare l'adeguatezza e la trasparenza del relativo procedimento, analizzare le risultanze della board review, compendiate nel report predisposto dalla società di consulenza incaricata, al fine di formulare eventuali osservazioni e/o suggerimenti sui temi di propria competenza in vista della successiva condivisione da parte del consiglio di amministrazione;
  • supportare il consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per le nomine e le remunerazioni, nel predisporre – e all'occorrenza aggiornare – un "contingency plan" che preveda le azioni da intraprendere per assicurare la regolare gestione della Società in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore

delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato;

  • in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato, proporre al consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per le nomine e le remunerazioni, l'individuazione del nuovo amministratore delegato, tenendo conto delle indicazioni eventualmente pervenute dagli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico;
  • esaminare preventivamente la relazione annuale sul governo societario da inserire nella documentazione di bilancio;
  • vigilare sui temi di sostenibilità connessi all'esercizio dell'attività d'impresa e alle dinamiche di interazione di quest'ultima con tutti gli stakeholder;
  • esaminare le linee guida del piano di sostenibilità nonché la matrice di materialità – che individua i temi prioritari per gli stakeholder alla luce delle strategie industriali del Gruppo – valutando periodicamente il conseguimento degli obiettivi definiti dal piano stesso;
  • esaminare le modalità di attuazione della politica di sostenibilità;
  • monitorare l'inclusione di Enel nei principali indici di sostenibilità, nonché la sua partecipazione ai più significativi eventi internazionali in materia;
  • esaminare l'impostazione generale e l'articolazione dei contenuti della dichiarazione di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo n. 254/2016 e del bilancio di sostenibilità – eventualmente compendiati in un unico documento – nonché la completezza e la trasparenza dell'informativa da essi fornita e la relativa coerenza con i principi previsti dallo standard di rendicontazione utilizzato, rilasciando in proposito un preventivo parere al consiglio di amministrazione chiamato ad approvarli;
  • esaminare le principali regole e procedure aziendali che risultano avere rilevanza nei confronti degli stakeholder – tra cui si segnalano, in particolare, il Modello organizzativo e gestionale predisposto ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001, il Codice etico, il Piano

( 8) Nell'ambito della sostenibilità rientrano, tra gli altri, i temi legati a cambiamento climatico, emissioni in atmosfera, gestione delle risorse idriche, biodiversità, economia circolare, salute e

sicurezza, diversità, gestione e sviluppo delle persone che lavorano in azienda, relazioni con le comunità e i clienti, catena di fornitura, condotta etica e diritti umani.

"tolleranza zero alla corruzione" e la Politica sui diritti umani – sottoponendo tali documenti all'approvazione del consiglio di amministrazione e valutando loro eventuali successive modifiche o integrazioni;

• svolgere gli ulteriori compiti che gli vengono attribuiti dal consiglio di amministrazione. In tale ambito, spetta al comitato il compito di verificare periodicamente la corretta applicazione della Politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti di Enel e l'adeguatezza delle relative previsioni alla luce dell'evoluzione delle best practice in materia in ambito nazionale e internazionale, provvedendo a sottoporre al consiglio di amministrazione eventuali proposte di modifica o integrazione.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2021

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato per la corporate governance e la sostenibilità svoltesi nel corso del 2021.

G F M A M G L A S O N D
Totale 5
Durata media 2h 5m

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione di tutti i suoi componenti (nonché del presidente e degli altri membri effettivi del collegio sindacale), il comitato per la corporate governance e la sostenibilità ha svolto le seguenti principali attività:

  • elaborato le proposte intese ad assicurare il pieno recepimento in ambito Enel delle novità del Codice di Corporate Governance, sottoponendole all'approvazione del consiglio di amministrazione;
  • esaminato l'ottavo rapporto sull'applicazione del Codice di Autodisciplina delle società quotate (edizione luglio 2018) e le connesse raccomandazioni del Comitato Italiano per la Corporate Governance, condividendo quindi la struttura e i contenuti della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari riferita all'esercizio 2020;
  • esaminato una periodica analisi di benchmark predisposta da una società di consulenza circa il posizionamento della corporate governance di Enel rispetto alle best practice in ambito nazionale e internazionale;
  • esaminato il bilancio di sostenibilità 2020, coincidente con la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo n. 254/2016 per il medesimo esercizio, esprimendo, per quanto di competenza, parere favorevole in merito all'impostazione generale, all'articolazione dei relativi contenuti, nonché alla completezza e alla trasparenza dell'informativa da esso fornita e alla relativa coerenza con i principi previsti dallo standard di rendicontazione utilizzato;
  • esaminato i principali contenuti in materia di sostenibilità da inserire nel bilancio consolidato del Gruppo Enel relativo all'esercizio 2020;
  • condiviso, per quanto di competenza, i contenuti e le finalità delle proposte di aggiornamento (i) della Politica sui diritti umani, nonché (ii) del Modello organizzativo e gestionale di cui al Decreto Legislativo n. 231/2001;
  • esaminato l'analisi di materialità e le linee guida del piano di sostenibilità 2022-2024, monitorando altresì lo stato di attuazione del piano di sostenibilità 2021-2023;
  • monitorato le principali attività svolte nel 2021 dal Gruppo Enel in materia di sostenibilità, nonché l'inclusione di Enel nei principali indici di sostenibilità;
  • esaminato lo stato di avanzamento del Piano di azione europeo sulla finanza sostenibile;
  • esaminato lo stato di avanzamento della proposta di Direttiva della Commissione Europea in materia di "corporate sustainability reporting".

3. Collegio Sindacale

3.1 Attuale composizione e durata in carica

Il collegio sindacale in carica alla data della presente relazione, nominato dall'assemblea ordinaria del 16 maggio 2019, risulta composto dai seguenti membri effettivi:

  • Barbara Tadolini, presidente;
  • Romina Guglielmetti;
  • Claudio Sottoriva.

Barbara Tadolini è stata tratta dalla lista presentata da un raggruppamento di 19 investitori istituzionali (all'epoca titolari complessivamente dell'1,73% del capitale della Società) e votata dalla minoranza del capitale rappresentato in assemblea (circa il 9,70% del capitale votante), mentre Romina Guglielmetti e Claudio Sottoriva sono stati tratti dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze (all'epoca titolare del 23,59% del capitale della Società) e votata dalla maggioranza del capitale rappresentato in assemblea (circa l'89,77% del capitale votante).

Nell'Allegato 2 alla presente relazione è riportato un breve profilo professionale dei sopra indicati componenti effettivi del collegio sindacale della Società.

Il collegio sindacale in carica ha un mandato destinato a scadere in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

3.2 Nomina e sostituzione

Secondo le previsioni di legge e dello statuto della Società, il collegio sindacale si compone di tre sindaci effettivi e tre supplenti, nominati dall'assemblea ordinaria dei soci per un periodo di tre esercizi e rieleggibili alla scadenza del mandato. Analogamente a quanto disposto per il consiglio di amministrazione – e in attuazione di quanto stabilito dal Testo Unico della Finanza – lo statuto prevede che la nomina dell'intero collegio sindacale abbia luogo secondo il meccanismo del "voto di lista", finalizzato a consentire la presenza nell'organo di controllo di un sindaco effettivo (cui spetta la carica di presidente) e di un sindaco supplente (destinato a subentrare nella carica di presidente, in caso di cessazione anticipata del titolare dalla carica) designati dalle minoranze azionarie.

Tale sistema elettivo prevede che le liste, nelle quali i candidati devono essere elencati secondo un numero progressivo, possano essere presentate da azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, risultino titolari della quota di partecipazione minima al capitale sociale stabilita dalla CONSOB con regolamento per la presentazione delle liste di candidati amministratori (alla data della presente relazione la quota di partecipazione richiesta risulta quindi pari almeno allo 0,5% del capitale sociale).

Inoltre, le liste che presentano un numero complessivo di candidati (tra membri effettivi e supplenti) pari o superiore a tre devono includere, tanto ai primi due posti della sezione della lista relativa ai sindaci effettivi, quanto ai primi due posti della sezione della lista relativa ai sindaci supplenti, candidati di genere diverso in modo da garantire una composizione del collegio sindacale rispettosa di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di equilibrio tra i generi; quest'ultima dispone che, a decorrere dai rinnovi intervenuti nel corso del 2020, sia riservato al genere meno rappresentato almeno il 40% dei sindaci effettivi.

Le liste di candidati sindaci (al pari di quelle di candidati amministratori) devono essere depositate presso la sede sociale, a cura di chi procede alla relativa presentazione, almeno 25 giorni prima della data dell'assemblea chiamata a deliberare sulla nomina dei componenti il collegio sindacale; esse vengono quindi pubblicate a cura della Società sul proprio sito internet e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale almeno 21 giorni prima della data dell'assemblea medesima, accompagnate da un'esauriente informativa circa le caratteristiche personali e professionali dei candidati, garantendo in tal modo una procedura trasparente per la nomina dell'organo di controllo.

Per la nomina di sindaci che abbia luogo al di fuori delle ipotesi di rinnovo dell'intero collegio sindacale, l'assemblea delibera con le maggioranze di legge e senza osservare il procedimento sopra previsto, ma comunque in modo tale da assicurare:

  • il rispetto del principio di rappresentanza delle minoranze azionarie in seno al collegio sindacale; nonché
  • il rispetto dell'equilibrio tra i generi.

In base alla legislazione vigente, i componenti il collegio sindacale devono risultare in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti per i sindaci di società con azioni quotate, integrati (quanto ai soli requisiti di professionalità) attraverso apposite previsioni statutarie; essi devono inoltre rispettare i limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo presso società di capitali italiane individuati dalla CONSOB con apposito regolamento.

Nel corso dei mesi di giugno 2021 e, da ultimo, febbraio 2022, il collegio sindacale ha verificato in capo a tutti i sindaci effettivi in carica il possesso dei requisiti di indipendenza previsti tanto dal Testo Unico della Finanza quanto dal Codice di Corporate Governance. In ogni caso, i sindaci agiscono con autonomia e indipendenza anche nei confronti degli azionisti che li hanno eletti.

3.3 Compiti e poteri

Nell'ambito dei compiti a esso assegnati dalla legge (e indicati nella parte introduttiva della presente relazione, sub "Modello di governo societario") e nel rispetto di quanto raccomandato dal Codice di Corporate Governance, il collegio sindacale dispone:

  • del potere, esercitabile anche individualmente dai sindaci, di chiedere alla funzione "Audit" la tempestiva predisposizione di relazioni su eventi di particolare rilevanza;
  • del potere di scambiare tempestivamente con il comitato controllo e rischi le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti.

Il collegio sindacale svolge anche il ruolo di "comitato per il controllo interno e la revisione contabile" ai sensi della normativa in materia di revisione legale dei conti.

3.4 Riunioni del Collegio Sindacale

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del collegio sindacale svoltesi nel corso del 2021.

G F M A M G L A S O N D
●● ●●● ●● ●●● ●● ●● ●●
●● ●● ●● ●●
Totale 28
Durata media 3h

Tali riunioni hanno visto la regolare partecipazione di tutti i sindaci effettivi e del magistrato delegato della Corte dei Conti.

3.5 Valutazione del funzionamento del Collegio Sindacale

Nell'ultimo scorcio dell'esercizio 2021 e durante i primi due mesi del 2022 il collegio sindacale ha effettuato, con l'assistenza di Spencer Stuart Italia S.r.l. – società specializzata nel settore e appartenente a un network che non ha intrattenuto nel corso del 2021 ulteriori rapporti professionali con il Gruppo Enel – una valutazione della dimensione, della composizione e del funzionamento del collegio stesso (c.d. "board review"), in analogia con quanto accade per il consiglio di amministrazione a decorrere dal 2004 (per le modalità di svolgimento e le risultanze della board review riferita al consiglio di amministrazione si rinvia al paragrafo "Consiglio di Amministrazione – Valutazione del funzionamento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati" della presente sezione del documento).

Trattasi di una best practice che il collegio sindacale ha inteso adottare dal 2018, pur in assenza di una specifica raccomandazione del Codice di Corporate Governance, e seguendo le modalità della "peer-to-peer review", ossia mediante la valutazione non solo del funzionamento dell'organo nel suo insieme, ma anche dello stile e del contenuto del contributo fornito da ciascuno dei sindaci.

Anche la board review relativa al collegio sindacale è stata svolta anzitutto attraverso la compilazione da parte di ciascun sindaco di un questionario concernente la dimensione, la composizione e il funzionamento del collegio sindacale nel suo insieme; a tale fase hanno fatto seguito interviste individuali effettuate da parte della società di consulenza per approfondire sia gli aspetti più rilevanti emersi dalla compilazione del questionario, sia l'apporto dei singoli sindaci in termini di stile e contenuto del contributo fornito.

In considerazione dei numerosi e rilevanti compiti affidati al collegio sindacale dalla normativa vigente, i questionari e le interviste hanno in particolare riguardato: (i) le azioni condivise al termine della board review del precedente esercizio, accompagnate da un'analisi di follow-up di quanto effettivamente realizzato; (ii) un bilancio di fine mandato, per individuare le aree di forza del collegio sindacale e le esperienze di cui fare tesoro maturate dal collegio stesso nel corso del mandato; (iii) considerazioni in merito alla dimensione ottimale del collegio sindacale ed ai profili professionali più utili al suo interno, alla luce delle caratteristiche della Società e del Gruppo, in vista del rinnovo dell'organo di controllo; (iv) il funzionamento, ovvero gli aspetti chiave che caratterizzano il corretto espletamento dei compiti dell'organo di controllo; (v) l'organizzazione e lo svolgimento delle riunioni del collegio, con particolare riguardo alla completezza e alla tempestività dei flussi informativi, alla dinamica del dibattito, ai processi decisionali adottati e alla qualità delle verbalizzazioni; (vi) il grado di coesione e di collaborazione tra i sindaci, nonché la qualità delle relative interazioni con il consiglio di amministrazione e il top management; (vii) la consapevolezza del ruolo ricoperto e delle responsabilità affidate, nonché l'adeguatezza della remunerazione riconosciuta.

Gli esiti della board review riferita all'esercizio 2021 rivelano unanimità di giudizi espressi dai sindaci riguardo ad una piena adeguatezza della dimensione, della composizione e del funzionamento del collegio sindacale in scadenza. Rispetto alle risultanze emerse l'anno precedente, risulta confermato che l'organo di controllo ha saputo adottare modalità di funzionamento efficaci ed efficienti nonché allineate al quadro normativo di riferimento.

Nonostante il perdurare dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia da COVID-19 abbia condizionato nel corso del 2021 le modalità di svolgimento delle riunioni dell'organo di controllo, svoltesi in prevalenza interamente in videoconferenza, lo spirito di collaborazione, il clima di fiducia e la stima reciproca hanno permesso ai

sindaci di lavorare efficacemente ed in piena sintonia, anche grazie ad una conoscenza sempre più approfondita del business del Gruppo Enel e al consolidamento di meccanismi operativi che si sono dimostrati efficaci anche lavorando da remoto.

In particolare, le risultanze della board review riferita all'esercizio 2021 evidenziano i seguenti punti di forza: (i) il collegio sindacale ha svolto puntualmente le funzioni di vigilanza affidategli dalla legge anche grazie alla proficua interazione con le competenti strutture organizzative della Società, di cui sono apprezzate la preparazione professionale e la disponibilità alla collaborazione; (ii) il dibattito nel corso delle riunioni è stato sempre aperto e costruttivo, grazie alla piena libertà di espressione delle opinioni, all'attitudine all'ascolto reciproco e alla capacità di trovare un punto di sintesi, avendo tutto ciò permesso di valorizzare il contributo di ciascun sindaco; (iii) il collegio sindacale ha lavorato in un clima sereno, fondato sul reciproco riconoscimento di competenze distintive e complementari e di un elevato livello di professionalità, e ha una chiara visione del proprio ruolo e dell'ambito delle proprie attività; (iv) la composizione del collegio sindacale risulta caratterizzata da un adeguato mix di profili, che (per età, genere, competenze ed esperienze professionali) risulta adatto a presidiare le varie aree di competenza del collegio stesso; (v) i sindaci si riconoscono reciprocamente un elevato livello di preparazione in vista delle riunioni e la disponibilità a svolgere l'incarico con spirito sempre costruttivo; (vi) il supporto della struttura aziendale "Corporate Affairs" risulta particolarmente apprezzato, specie per quanto riguarda il coordinamento della predisposizione della documentazione sottoposta all'attenzione del collegio sindacale (che viene giudicata dai sindaci chiara e completa) e la tempestività del relativo invio.

Per quanto riguarda la remunerazione riconosciuta, i sindaci segnalano che l'impegno richiesto da un puntuale espletamento dell'incarico, anche alla luce dell'elevato numero di riunioni (oltre 80) dei vari organi sociali di Enel cui hanno dovuto partecipare nel corso del 2021, non trova un'adeguata corrispondenza nella misura del compenso loro assegnato.

3.6 Politica sulla diversità del Collegio Sindacale

Enel applica criteri di diversità, anche di genere, per quanto riguarda la composizione del collegio sindacale. In particolare, nel mese di gennaio 2018 il collegio sindacale, in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza, ha approvato una politica sulla diversità che descrive le caratteristiche ottimali della composizione del collegio stesso, affinché esso possa esercitare nel modo più efficace i propri compiti di vigilanza, assumendo decisioni che possano concretamente avvalersi del contributo di una pluralità di qualificati punti di vista, in grado di esaminare le tematiche in discussione da prospettive diverse. I principi ispiratori di tale politica sono analoghi a quelli illustrati in relazione allo speculare documento approvato dal consiglio di amministrazione (per il quale si rinvia alla presente sezione sub "Consiglio di Amministrazione – Politica sulla diversità del Consiglio di Amministrazione e misure per promuovere la parità di trattamento e opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale").

Con riferimento alle tipologie di diversità e ai relativi obiettivi, la politica approvata dal collegio sindacale (disponibile sul sito internet della Società) prevede che:

  • anche quando le disposizioni di legge in materia di equilibrio tra i generi abbiano cessato di produrre effetto, sia importante continuare ad assicurare che almeno un terzo del collegio sindacale, tanto al momento della nomina quanto nel corso del mandato, sia costituito da sindaci effettivi del genere meno rappresentato. In aggiunta a quanto previsto dalla legge, si ritiene opportuno continuare ad assicurare anche che almeno un terzo dei sindaci supplenti sia costituito da persone del genere meno rappresentato;
  • la proiezione internazionale delle attività del Gruppo Enel dovrebbe essere tenuta in considerazione, assicurando la presenza di almeno un sindaco effettivo che abbia maturato un'adeguata esperienza in ambito internazionale. Il profilo internazionale è ritenuto anch'esso importante per prevenire l'omologazione delle opinioni e il fenomeno del "pensiero di gruppo", ed è valutato sulla base dell'attività manageriale, professionale, accademica o istituzionale svolta da ciascun sindaco in contesti internazionali;
  • per perseguire un equilibrio tra esigenze di continuità e rinnovamento nella gestione, occorrerebbe assicurare una bilanciata combinazione di diverse anzianità di carica – oltre che di fasce di età – all'interno del collegio sindacale;
  • i sindaci debbano, nel loro complesso, essere competenti nel settore in cui opera il Gruppo Enel, ossia con riferimento al business elettrico e del gas. A tal fine i sindaci sono invitati a

partecipare ad un adeguato programma di induction organizzato dalla Società;

• i sindaci dovrebbero essere rappresentati da figure con un profilo manageriale e/o professionale e/o accademico e/o istituzionale tale da realizzare un insieme di competenze ed esperienze tra loro diverse e complementari. In particolare, almeno uno dei sindaci effettivi e almeno uno dei sindaci supplenti devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili e avere esercitato l'attività di controllo legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. Ulteriori requisiti di professionalità sono richiesti dalla normativa vigente e dallo statuto di Enel e ribaditi nella politica. Inoltre, in considerazione della delicatezza del ruolo svolto dal presidente, la politica ne descrive le "soft skills" ritenute più adeguate per lo svolgimento dei relativi compiti.

Quanto alle modalità di attuazione della politica sulla diversità, lo statuto di Enel non prevede la possibilità che il consiglio di amministrazione presenti una lista di candidati in occasione del rinnovo del collegio sindacale. Pertanto, la politica intende esclusivamente orientare le candidature formulate dagli azionisti in sede di rinnovo dell'intero collegio sindacale ovvero di integrazione della relativa composizione, assicurando un'adeguata considerazione dei benefici che possono derivare da un'armonica composizione del collegio stesso, allineata ai vari criteri di diversità sopra indicati.

Nel corso del mese di febbraio 2020 il collegio sindacale ha verificato che la propria attuale composizione risponde agli obiettivi fissati dalla politica stessa per le varie tipologie di diversità.

3.7 Compensi

Il compenso dei componenti effettivi del collegio sindacale è determinato dall'assemblea dei soci, tenuto conto della competenza, della professionalità e dell'impegno loro richiesto, della rilevanza del ruolo ricoperto e delle caratteristiche dimensionali e settoriali di Enel. In particolare, nel mese di maggio 2019 l'assemblea ordinaria ha confermato in 85.000 euro lordi annui il compenso spettante al presidente del collegio sindacale e in 75.000 euro lordi annui il compenso spettante a ciascuno degli altri sindaci effettivi, oltre al rimborso delle spese necessarie per lo svolgimento del relativo ufficio.

4. Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi ("SCIGR") di Enel e del Gruppo è costituito dall'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi aziendali, al fine di contribuire al successo sostenibile della Società.

Il SCIGR è integrato nei più generali assetti organizzativi e di governo societario adottati dalla Società e dal Gruppo ed è ispirato alle best practice esistenti in ambito nazionale e internazionale. In particolare, tale sistema tiene conto delle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance ed è definito coerentemente al modello "Internal Controls – Integrated Framework" emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (c.d. "COSO Report"), che rappresenta il modello di riferimento, internazionalmente riconosciuto, per l'analisi e la valutazione integrata dell'efficacia del SCIGR.

Un efficace SCIGR contribuisce a una conduzione dell'impresa coerente con gli obiettivi aziendali definiti dal consiglio di amministrazione, in quanto consente di individuare, valutare, gestire e monitorare i principali rischi in relazione alla loro capacità di influenzare il raggiungimento degli obiettivi medesimi. Il SCIGR, in particolare, concorre ad assicurare la salvaguardia del patrimonio sociale, l'efficienza e l'efficacia dei processi aziendali, l'affidabilità delle informazioni fornite agli organi sociali e al mercato, il rispetto di leggi e regolamenti nonché dello statuto sociale e delle procedure interne.

Il SCIGR riveste, dunque, un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale, contribuendo all'adozione di decisioni consapevoli e coerenti con la propensione al rischio, nonché alla diffusione di una corretta conoscenza dei rischi, della legalità e dei valori aziendali. La cultura del controllo ha, infatti, una posizione di rilievo nella scala dei valori del Gruppo, coinvolgendo tutta l'organizzazione aziendale nello sviluppo e nell'applicazione di metodi per identificare, misurare, gestire e monitorare i rischi.

Il SCIGR, in particolare:

• prevede attività di controllo ad ogni livello operativo e individua con chiarezza compiti e responsabilità, in modo da massimizzare l'efficienza del sistema stesso, riducendo possibili duplicazioni di attività e assicurando il

coordinamento tra i principali soggetti coinvolti nel medesimo SCIGR;

  • prevede la segregazione di compiti e responsabilità tra unità organizzative distinte o all'interno delle stesse, al fine di evitare che attività incompatibili risultino concentrate sotto responsabilità comuni; in particolare, assicura la necessaria segregazione delle attività operative e di controllo in modo da prevenire o, ove ciò non sia possibile, attenuare i conflitti di interesse;
  • è integrato, prevedendo la diffusione di un linguaggio comune, l'adozione di metodi e strumenti di misurazione e valutazione dei rischi tra loro complementari, nonché flussi informativi tra le diverse funzioni in relazione ai risultati delle attività di rispettiva competenza;
  • intende assicurare sistemi informativi affidabili e idonei ai processi di reporting ai diversi livelli ai quali sono attribuite funzioni di controllo;
  • garantisce la tracciabilità delle attività di individuazione, valutazione, gestione e monitoraggio dei rischi, assicurando nel tempo la ricostruzione delle fonti e degli elementi informativi che supportano tali attività;
  • è dotato di procedure (c.d. di "whistleblowing") allineate alle best practice esistenti in ambito nazionale ed internazionale, che disciplinano la possibilità per i dipendenti (nonché i terzi in generale) di segnalare eventuali irregolarità o violazioni della normativa applicabile e/o delle procedure interne. Tali procedure di "whistleblowing" sono caratterizzate dalla presenza di appositi canali informativi che garantiscono l'anonimato del segnalante;
  • evidenzia situazioni di anomalia che possano costituire indicatori di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • garantisce che le anomalie riscontrate siano tempestivamente portate a conoscenza di adeguati livelli di responsabilità nell'ambito dell'azienda, in grado di attivare efficacemente gli opportuni interventi correttivi.

Il SCIGR si articola in tre distinte tipologie di attività:

• il "controllo di linea" o di "primo livello", costituito dall'insieme delle attività di controllo che le singole unità operative o società del Gruppo svolgono sui propri processi al fine di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Tali attività di controllo sono demandate alla responsabilità primaria del management operativo e sono considerate parte integrante di ogni processo aziendale;

  • i controlli di "secondo livello", affidati a specifiche funzioni aziendali e volti a gestire e monitorare categorie tipiche di rischi, tra cui, a titolo meramente esemplificativo, i rischi operativi, i rischi di mercato (quali il rischio commodity e i rischi finanziari), i rischi di credito, i rischi strategici, il rischio legale e il rischio di (non) conformità. Per una descrizione dei principali rischi cui il Gruppo Enel è esposto nonché degli obiettivi e delle policy di gestione dei rischi finanziari, si rinvia alla relazione finanziaria annuale per l'esercizio 2021, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società;
  • l'attività di internal audit (controlli di "terzo livello"), avente ad oggetto la verifica della struttura e della funzionalità del SCIGR nel suo complesso, anche mediante un'azione di monitoraggio dei controlli di linea nonché delle attività di controllo di secondo livello.

Il SCIGR è soggetto a esame e verifica periodici, tenendo conto dell'evoluzione dell'operatività aziendale e del contesto di riferimento, nonché delle best practice esistenti in ambito nazionale e internazionale.

Per una descrizione dettagliata dei compiti e delle responsabilità dei principali soggetti coinvolti nel SCIGR, nonché delle modalità di coordinamento tra tali soggetti, si rinvia alle Linee di indirizzo del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi disponibili sul sito internet della Società, mentre per un approfondimento circa le attività svolte nel corso del 2021 dal consiglio di amministrazione e dal comitato controllo e rischi nell'ambito del SCIGR si rinvia ai paragrafi "Consiglio di Amministrazione – Ruolo e funzioni" e "Comitati – Comitato Controllo e Rischi" della presente sezione del documento.

5. Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Nel corso del 2021 le funzioni di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Enel sono state svolte dal responsabile della funzione "Administration, Finance and Control" della Società (nella persona di Alberto De Paoli). In linea con quanto previsto dallo statuto della Società, il dirigente in questione è stato nominato dal consiglio di amministrazione, sentito il parere del collegio sindacale, ed è in possesso dei requisiti di professionalità contemplati nello statuto medesimo.

Per una descrizione dei compiti del dirigente preposto, si rinvia alle Linee di indirizzo del Sistema

di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi disponibili sul sito internet della Società.

5.1 Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno sull'informativa finanziaria e non finanziaria

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ha implementato nell'ambito della Società e del Gruppo un apposito sistema di controllo interno sul corporate reporting che presiede la redazione del bilancio di esercizio della Società, del bilancio consolidato di Gruppo e della relazione finanziaria semestrale consolidata di Gruppo.

Tale sistema, a seguito dell'adesione di alcune società italiane del Gruppo al regime di "adempimento collaborativo" in ambito fiscale e della decisione di Enel di presentare in modo integrato nella relazione finanziaria consolidata le informazioni e i dati finanziari e non finanziari, si sta trasformando in una piattaforma di controllo interno sul corporate reporting; nell'ambito di quest'ultimo, ai rischi e controlli di natura finanziaria si combinano e si affiancano rischi e controlli in ambito fiscale, per quanto strettamente attinente al regime di "adempimento collaborativo", e controlli relativi ai rischi inerenti alla definizione ed al consolidamento dei principali indicatori di performance ("KPI") in materia ambientale, sociale e di governance ("ESG").

In particolare, al fine di consolidare un atteggiamento di trasparenza e collaborazione verso l'Amministrazione finanziaria italiana, Enel ha promosso a partire dall'esercizio 2017 l'adesione al regime di "adempimento collaborativo" in ambito fiscale (c.d. "tax cooperative compliance") per alcune delle società italiane del Gruppo che integrano i requisiti previsti dalla disciplina nazionale di riferimento. Il Gruppo si è inoltre impegnato ad implementare progressivamente nell'ambito del perimetro italiano un apposito sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, cosiddetto Tax Control Framework ("TCF"), in linea con le indicazioni dell'OCSE e con la disciplina fiscale nazionale.

Il sistema TCF si iscrive nel più ampio sistema di controllo interno sul corporate reporting, mutuandone i criteri di mappatura dei processi e le metriche di misurazione dei rischi. Alla data della presente relazione, le società italiane del Gruppo che sono state ammesse al regime di "adempimento collaborativo" sono Enel, e-distribuzione S.pA., Servizio Elettrico Nazionale S.p.A., Enel Energia S.p.A., Enel Global Trading S.p.A. ed Enel Italia S.p.A.. Nel mese di dicembre 2021 è stato avviato l'iter per l'adesione di Enel Produzione S.p.A. ed Enel Green Power Italia S.r.l.

Enel ha inoltre deciso di estendere l'adozione del modello TCF in alcuni Paesi esteri di presenza del Gruppo, anche se non espressamente richiesto dalla normativa locale. In particolare, nel corso del 2021 il sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale è stato implementato in Argentina, Brasile, Cile, Colombia e Perù.

Nell'ambito della relazione finanziaria annuale, inoltre, Enel rappresenta in modo integrato i dati e le informazioni di natura finanziaria e non finanziaria, evidenziando la forte correlazione dei risultati di bilancio con il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite ("SDGs"). Enel ha pertanto ampliato il proprio sistema di controllo interno sul corporate reporting includendovi anche la gestione dei rischi di natura non finanziaria, avendo provveduto a tal fine alla mappatura di nuovi processi relativi alla definizione e al consolidamento dei principali KPI non finanziari (concernenti gli obiettivi SDG 7, 9, 11 e 13, che riguardano la decarbonizzazione, l'elettrificazione, le infrastrutture abilitanti, gli ecosistemi e le piattaforme, in linea con gli obiettivi di transizione energetica del Gruppo).

Attraverso l'adozione di un modello a piattaforma, il sistema in questione ha quindi l'obiettivo di assicurare l'attendibilità dell'informativa contenuta nel corporate reporting e l'idoneità del processo di redazione dei documenti contabili in questione a produrre un'informativa coerente con i principi contabili internazionali adottati dal Gruppo.

Nel corso del 2021 è stato inoltre realizzato uno specifico progetto (denominato "Digital ICR") che ha riguardato Enel, Enel Finance International N.V. e tutte le società italiane rientranti nel perimetro del sistema di controllo interno sul corporate reporting; tra i principali risultati del progetto in questione si segnalano, in particolare:

  • (i) la creazione di un catalogo univoco e omogeneo di rischi (c.d. "Risk Library") che può essere esteso a tutti i Paesi nell'ambito del perimetro del sistema di controllo interno sul corporate reporting;
  • (ii) la razionalizzazione dei controlli e l'introduzione del concetto di "controlli cross", che presentano i medesimi attributi in termini di descrizione, control owner, evidenze prodotte e frequenza, ma insistono su più società e/o su processi diversi;
  • (iii) la creazione di una rete di correlazione tra processi, rischi e relativi controlli ("Digital ERM") e l'identificazione dei principali indicatori di rischio ("KRI") da monitorare.

Nei prossimi anni tale progetto sarà esteso a tutte le società rientranti nel sistema di controllo interno sul corporate reporting.

Alla luce di quanto precede, il sistema di controllo interno sul corporate reporting è definito come l'insieme delle attività volte a identificare e a valutare le azioni o gli eventi il cui verificarsi o la cui assenza possa compromettere, parzialmente o totalmente, il raggiungimento degli obiettivi del sistema di controllo, integrato dalle successive attività di individuazione dei controlli e definizione delle procedure che assicurano il raggiungimento degli obiettivi di attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dell'informativa finanziaria e non finanziaria, nonché fiscale in quanto attinente al regime di "adempimento collaborativo".

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ha curato lo sviluppo e la realizzazione di un apposito corpo procedurale – che è stato portato a conoscenza di tutto il personale interessato – nel quale sono riportate le metodologie adottate e le responsabilità del personale stesso nell'ambito delle attività di mantenimento e monitoraggio del sistema di controllo interno sul corporate reporting. In particolare, il Gruppo si è dotato di una procedura che definisce ruoli e responsabilità nell'ambito organizzativo aziendale, prevedendo uno specifico flusso di attestazioni interne.

I controlli istituiti formano oggetto di monitoraggio per verificarne sia il "disegno" (ovvero che il controllo, se operativo, sia strutturato in modo tale da mitigare in maniera accettabile il rischio identificato) che l'effettiva "operatività".

L'articolazione del sistema di controllo interno sul corporate reporting è definita coerentemente al modello "Internal Controls – Integrated Framework" emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (c.d. "COSO Report"), il quale prevede cinque componenti (ambiente di controllo, risk assessment, attività di controllo, sistemi informativi e flussi di comunicazione, attività di monitoraggio) che, in relazione alle loro caratteristiche, operano sia a livello di entità organizzativa che di processo operativo.

Il COSO Report è integrato per gli aspetti informatici dal modello "Control Objectives for Information and related Technology" (c.d. "COBIT").

Inoltre, presso alcune società sudamericane del Gruppo, aventi American Depositary Shares quotate presso il New York Stock Exchange, trovano applicazione i controlli interni relativi alla corretta tenuta delle scritture contabili previsti dalla Sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act.

Il processo di definizione, implementazione e gestione del sistema di controllo interno sul corporate reporting, che viene progressivamente esteso alle società di significativa rilevanza che entrano a fare parte del Gruppo, si svolge sotto la responsabilità del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e si articola nelle seguenti fasi:

  • definizione del perimetro delle società, dei KPI non finanziari, dei processi, dei rischi e dei controlli, accompagnata dalla comunicazione delle metodologie e delle istruzioni al management coinvolto;
  • mappatura e aggiornamento dei processi, risk assessment e definizione dei controlli, quality assurance e identificazione e aggiornamento dei Primary Key Controls (utilizzando un approccio Top Down Risk Based automatizzato, attraverso l'uso di un modello di scoring che mette in relazione i vari attributi del controllo rispetto alla rilevanza del rischio);
  • valutazione del disegno e dell'operatività dei controlli (c.d. monitoraggio "di linea"), realizzata dal management interessato ed effettuata attraverso il self-assessment;
  • realizzazione dell'attività di testing indipendente a cura di una società di consulenza esterna su tutte le tipologie di controllo;
  • valutazione delle carenze, approvazione e monitoraggio delle azioni di rimedio;
  • consolidamento dei risultati e valutazione complessiva del sistema di controllo interno sul corporate reporting, al fine di procedere alla definizione delle lettere di attestazione finali dell'amministratore delegato e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari in merito al bilancio di esercizio, al bilancio consolidato e alla relazione finanziaria semestrale, supportate da un flusso di reporting di attestazioni interne;
  • predisposizione e pubblicazione delle procedure amministrative e contabili.

Il perimetro delle società del Gruppo da includere nella valutazione viene determinato in relazione allo specifico livello di rischio sia in termini quantitativi (per il livello di significatività del potenziale impatto sul bilancio consolidato) che in termini qualitativi (tenuto conto dei rischi specifici legati al business o al processo). Inoltre, la definizione del perimetro tiene conto delle società che contribuiscono in maniera rilevante ai KPI non finanziari.

Per la definizione del sistema è stato quindi condotto anzitutto un risk assessment a livello di Gruppo, per individuare e valutare le azioni o gli eventi il cui verificarsi o la cui assenza potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi del sistema di controllo (ad esempio, asserzioni di bilancio e altri obiettivi di controllo collegati all'informativa finanziaria). Il risk assessment è stato condotto anche con riferimento ai rischi di frode.

I rischi sono identificati sia a livello di società o gruppi di società (c.d. "entity level") sia a livello di processo (c.d. "process level"). Nel primo caso, i rischi individuati sono considerati comunque ad impatto rilevante sull'informativa finanziaria e non finanziaria, a prescindere dalla loro probabilità di accadimento. I rischi a livello di processo sono invece valutati – a prescindere dai relativi controlli (c.d. "valutazione a livello inerente") – in termini di potenziale impatto e probabilità di accadimento, sulla base di elementi sia qualitativi che quantitativi.

In seguito alla individuazione e valutazione dei rischi, si è proceduto con l'individuazione di controlli finalizzati a ridurre a un livello accettabile la possibilità di accadimento dei rischi, sia a livello di entity che di processo.

In particolare, la struttura dei controlli a livello di società o gruppi di società prevede "Entity/Company Level Controls", intesi come strumenti di controllo definiti centralmente e di comune applicazione nell'ambito del Gruppo o di uno specifico settore, che consentono all'impresa controllante di indirizzare, definire e monitorare il disegno e l'operatività del sistema di controllo interno sul corporate reporting delle imprese controllate, oppure quali strumenti di controllo che operano in modo trasversale rispetto ad una singola società o linea di business.

I controlli a livello di entity sono catalogati in coerenza con le indicate cinque componenti del COSO Report.

La struttura dei controlli a livello di processo prevede invece controlli specifici o di monitoraggio, intesi come l'insieme delle attività (manuali, parzialmente automatizzate o automatizzate) volte a prevenire, individuare e correggere errori o irregolarità che si verificano nel corso dello svolgimento delle attività operative, nonché i già menzionati "controlli cross".

Al fine di migliorare l'efficienza del sistema di controllo interno sul corporate reporting e la sua sostenibilità nel tempo, i controlli sono stati distinti in controlli standard e controlli chiave (key control), intesi questi ultimi come controlli decisivi ai fini della prevenzione da false rappresentazioni nei documenti contabili. Sono stati individuati anche i controlli pervasivi, intesi come elementi strutturali del suddetto sistema volti a definire un contesto generale che promuova la corretta esecuzione e controllo delle attività operative. In particolare, sono controlli pervasivi quelli relativi alla segregazione delle attività e responsabilità incompatibili (c.d. "Segregation of Duties"), che mira ad assicurare che non vi sia nella stessa persona una concentrazione di compiti e responsabilità che possa facilitare la realizzazione e/o l'occultamento di frodi/errori. Laddove le attività siano svolte con il supporto dei sistemi informativi, la corretta segregazione è verificata anche con riguardo ai profili e alle utenze assegnate.

Nell'ambito delle società identificate come rilevanti si è proceduto alla definizione e valutazione dei processi a maggior rischio e all'applicazione del c.d. "Top-Down Risk-Based Approach". In coerenza con tale approccio, attraverso l'uso di un modello di scoring che mette in relazione i diversi attributi del controllo rispetto alla rilevanza del rischio, sono stati quindi identificati e valutati i rischi di maggior impatto e i correlati controlli (c.d. "primary key control"), sia di generale monitoraggio che specifici, volti a ridurre a un livello accettabile la possibilità di accadimento dei suddetti rischi.

Al fine di valutare l'adeguatezza dei processi, dei rischi e dei controlli sull'informativa finanziaria e non finanziaria è prevista, con cadenza semestrale, una specifica attività di monitoraggio a cura dei gestori dei processi (ovvero dei responsabili delle attività, dei rischi e dei controlli) volta a verificare il disegno e l'operatività dei processi e controlli di competenza.

In aggiunta a tale monitoraggio, viene eseguita con cadenza annuale, da una società di consulenza esterna, un'attività di testing indipendente su un sottoinsieme significativo di primary key control su tutte le tipologie di controllo con il fine di verificare il disegno e l'operatività degli stessi.

Per ciascun processo aziendale oggetto di valutazione è mantenuta adeguata documentazione (c.d. "procedure amministrative e contabili") finalizzata a descrivere i ruoli e le responsabilità, i flussi dei dati e delle informazioni, nonché i controlli chiave.

I risultati delle valutazioni effettuate sono comunicati al dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari attraverso specifici flussi informativi periodici di sintesi (c.d. "reporting"), che classificano le eventuali carenze di operatività e/o disegno dei controlli – in relazione al loro potenziale impatto sull'informativa finanziaria e non finanziaria – in carenze semplici, significative ovvero materiali.

Nel caso in cui dalle valutazioni effettuate emergano delle carenze, i flussi informativi da ultimo indicati riportano anche le eventuali azioni correttive, intraprese o da intraprendere, volte a consentire il raggiungimento degli obiettivi di attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dell'informativa finanziaria e non finanziaria.

Tali flussi vengono altresì utilizzati per la periodica informativa circa l'adeguatezza del sistema di controllo interno sul corporate reporting fornita dal dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari nei riguardi del collegio sindacale, del comitato controllo e rischi e della società di revisione.

Sulla base della reportistica sopra indicata, e tenuto conto delle attestazioni rilasciate dai responsabili di ciascuna struttura aziendale interessata, il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari rilascia a sua volta, unitamente all'amministratore delegato, apposita attestazione circa l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili predisposte per la formazione del bilancio di esercizio, del bilancio consolidato ovvero della relazione finanziaria semestrale (a seconda del documento contabile di volta in volta interessato).

A seguito dell'attività di monitoraggio, svolta a cura dei gestori dei processi e intesa a verificare il disegno e l'operatività dei processi/sub-processi affidati alla loro responsabilità, nonché dei relativi controlli individuati, vengono estratti dal sistema di supporto i documenti che compongono le procedure amministrative e contabili (narrative, flow chart ed elenco dei controlli), per poter procedere alla relativa formalizzazione.

Le procedure amministrative e contabili vengono quindi emesse a cura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e sono pubblicate nella intranet aziendale.

Al fine di assicurare la corretta applicazione della metodologia sopra descritta, sono periodicamente realizzate specifiche sessioni di formazione rivolte sia alle strutture locali di controllo interno sull'informativa finanziaria del Gruppo, sia ai gestori dei processi coinvolti nelle attività di monitoraggio di linea.

6. Controlli esterni

6.1 Società di revisione legale dei conti

La revisione legale del bilancio civilistico di Enel e del bilancio consolidato del Gruppo Enel risulta affidata a KPMG S.p.A.

L'incarico a tale società di revisione è stato conferito dall'assemblea ordinaria del 16 maggio 2019, su proposta del collegio sindacale, con riferimento agli esercizi dal 2020 al 2028.

A decorrere dall'esercizio 2020 il partner responsabile della revisione del bilancio civilistico di Enel e del bilancio consolidato del Gruppo Enel è il dott. Renato Naschi.

Al fine di preservare l'indipendenza delle società di revisione che operano nell'ambito del Gruppo, fin dal 2009 è stata formalizzata un'apposita procedura che disciplina l'affidamento di incarichi alle società medesime ovvero alle entità dei relativi network da parte di società del Gruppo; tale procedura, fin dal momento della sua adozione, avvenuta all'epoca su base meramente volontaria, ha rappresentato un valido presidio di governance nell'attività di verifica e monitoraggio dell'indipendenza del revisore principale del Gruppo da parte del collegio sindacale di Enel. A seguito delle modifiche intervenute nella normativa comunitaria e nazionale di riferimento, nel mese di novembre 2017 il collegio sindacale di Enel ha provveduto, nella sua qualità di "comitato per il controllo interno e la revisione contabile" ai sensi dell'art. 19 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, ad aggiornare i contenuti della procedura in questione, con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2018. In base a tale procedura, da ultimo aggiornata il 3 febbraio 2021, il medesimo collegio sindacale è chiamato ad approvare preventivamente l'affidamento da parte di società del Gruppo di ogni incarico aggiuntivo – ossia diverso dalla revisione legale dei conti e per il quale non ricorrano fattispecie di incompatibilità previste dalla legge – in favore del revisore principale del Gruppo ovvero di entità appartenenti al relativo network. In relazione ad alcune tipologie di incarichi aggiuntivi, aventi caratteristiche ritenute inidonee a minare l'indipendenza del revisore principale, è previsto che il collegio sindacale sia chiamato non già ad esprimere un'approvazione preventiva, ma risulti destinatario di un'informativa periodica ex post in merito all'affidamento degli incarichi stessi. In tal caso è comunque previsto che le strutture di "Audit" e "Corporate Affairs" di Enel verifichino, di volta in volta, la ricorrenza dei presupposti di tale procedura semplificata. Gli incarichi aggiuntivi assegnati ad entità del network del revisore principale da parte di società del Gruppo – diverse da Enel – con azioni od obbligazioni quotate in mercati regolamentati, ovvero da parte di società da queste ultime controllate, formano oggetto di preventiva approvazione da parte dell'organo di tali società quotate che svolge funzioni analoghe a quelle del collegio sindacale di Enel per quanto riguarda il monitoraggio dell'indipendenza del revisore, ovvero di informativa periodica ex post all'organo medesimo, nel rispetto della normativa applicabile alle società quotate interessate e dell'autonomia gestionale di queste ultime.

6.2 Controllo della Corte dei Conti

Sulla gestione finanziaria di Enel esercita un controllo la Corte dei Conti, che si avvale a tal fine di un magistrato delegato. Si segnala al riguardo che nel corso del 2021 tale attività di controllo è stata svolta da parte del magistrato delegato Francesco Petronio.

Il magistrato delegato della Corte dei Conti assiste alle riunioni del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Al riguardo, il consiglio di amministrazione ha disposto di riconoscere un'indennità di presenza in favore dell'interessato, per la partecipazione a ciascuna riunione di organo sociale cui intervenga, in misura pari a 1.000 euro.

La Corte dei Conti presenta con cadenza annuale alla Presidenza del Senato della Repubblica e alla Presidenza della Camera dei Deputati una relazione circa i risultati del controllo svolto.

7. Politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti

Enel ritiene conforme a un proprio specifico interesse – oltre che a un dovere nei confronti del mercato – assicurare un rapporto costante e aperto, fondato sulla comprensione reciproca dei ruoli, con la generalità degli azionisti ed obbligazionisti nonché con gli investitori istituzionali e le associazioni rappresentative degli stessi, al fine di accrescere il relativo livello di comprensione circa le attività svolte dalla Società e dal Gruppo. In tale contesto, Enel intrattiene con tali interlocutori un dialogo basato sui principi di correttezza e trasparenza, nel rispetto della disciplina comunitaria e nazionale in tema di abusi di mercato, nonché in linea con le best practice internazionali. Tale attività di engagement si è positivamente accompagnata, nel corso degli ultimi anni, ad un significativo aumento della partecipazione degli investitori istituzionali alle assemblee degli azionisti.

Al fine di disciplinare le modalità di svolgimento di tale dialogo, nel mese di marzo 2021 il consiglio di amministrazione ha adottato, su proposta del presidente formulata d'intesa con l'amministratore delegato, un'apposita politica (nel prosieguo "Engagement Policy", disponibile sul sito internet della Società), che ha cristallizzato in larga parte le prassi già seguite da Enel e nella cui elaborazione si è tenuto conto delle best practice adottate in materia da parte degli investitori istituzionali e riflesse nei codici di "stewardship".

Tale Engagement Policy, che ha trovato regolare applicazione nel corso del 2021:

  • individua anzitutto le strutture aziendali che, in linea con una prassi instaurata da Enel fin dal momento della quotazione delle proprie azioni presso le borse valori, sono preposte alle attività di dialogo, con particolare riguardo:
    • - ad un apposito ufficio di "Investor Relations", collocato nell'ambito della funzione "Administration, Finance and Control", che provvede a interagire su base continuativa con gli investitori istituzionali (oltre che con gli analisti finanziari e le agenzie di rating); nonché,
    • - ad un'apposita area nell'ambito dell'ufficio "Corporate Affairs", collocato a sua volta all'interno della funzione "Legal and Corporate Affairs", che provvede ad interagire su base continuativa con gli azionisti e gli obbligazionisti retail, fornendo loro ogni utile chiarimento sulle tematiche di relativo interesse.

Le informazioni fornite agli investitori istituzionali e alla generalità degli azionisti e obbligazionisti di Enel da parte delle strutture organizzative sopra indicate – nonché da parte di ogni altro esponente aziendale debitamente autorizzato – rispondono a criteri di veridicità, chiarezza, coerenza, completezza e simmetria informativa; le informazioni sono inoltre fornite in modo tempestivo ed in conformità con quanto previsto dal regolamento adottato da Enel in materia di trattamento delle informazioni societarie.

In particolare, le strutture di "Investor Relations" curano, tra l'altro: (i) la predisposizione dell'"equity story" di Enel e l'organizzazione di incontri tra il

top management della Società e la comunità finanziaria; (ii) la gestione dei rapporti con le agenzie di rating e con gli investitori fixed income; (iii) la gestione dei rapporti con gli investitori istituzionali e gli analisti finanziari; (iv) il coordinamento della gestione dei rapporti con gli investitori istituzionali presenti nel capitale delle società quotate controllate da Enel; (v) la predisposizione di analisi di mercato e di report concernenti il titolo Enel, monitorando altresì il consensus degli analisti finanziari; (vi) il supporto alla funzione "Communications" – in coordinamento con l'unità "Corporate Affairs" – nel processo di definizione e approvazione dei comunicati stampa price sensitive di Enel, nonché lo sviluppo e l'aggiornamento dei contenuti dedicati agli investitori nell'ambito del sito internet aziendale e della "app" denominata "Enel Investor";

  • descrive gli strumenti utilizzati a servizio del dialogo e le modalità di svolgimento di quest'ultimo, con particolare riguardo:
    • - ai contenuti della sezione "Investitori" del sito internet aziendale e della "app" denominata "Enel Investor", che raccolgono documenti e informazioni ritenute di maggiore interesse, consultabili sia in italiano che in inglese. In particolare, all'interno della sezione "Investitori" del sito internet aziendale possono essere reperite sia informazioni di carattere economicofinanziario sia dati e documenti aggiornati di interesse per la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti;
    • - ai comunicati stampa concernenti gli eventi di maggior rilievo, pubblicati sul sito internet aziendale e altresì diffusi al pubblico, nel caso in cui abbiano contenuto price sensitive, ai sensi della normativa vigente;
    • - all'assemblea degli azionisti, su cui si rinvia al paragrafo "Assemblee" della presente sezione del documento;
    • - alle ricorrenti occasioni di interazione con investitori istituzionali (oltre che con analisti finanziari e agenzie di rating) organizzate dalle strutture di "Investor Relations", concernenti: (i) le conference call, nel corso delle quali sono illustrati i risultati economico-finanziari periodici previamente comunicati al mercato; (ii) l'incontro annuale con la comunità finanziaria (c.d. "Capital Markets Day"), in cui il top management presenta l'aggiornamento del piano industriale del Gruppo; (iii) i periodici roadshow, in occasione dei quali il top management incontra gli investitori

istituzionali per illustrare loro in dettaglio – e nel rispetto della disciplina comunitaria e nazionale in tema di abusi di mercato – il piano industriale del Gruppo, i dati economico-finanziari più recenti ed eventuali operazioni straordinarie in corso;

  • disciplina il possibile coinvolgimento dei componenti del consiglio di amministrazione nelle attività di dialogo con gli investitori istituzionali. Al riguardo si prevede che, qualora un investitore istituzionale, pur a seguito del dialogo svoltosi con le strutture di "Investor Relations", ritenga necessario effettuare ulteriori approfondimenti su materie di particolare rilievo, tale investitore debba in primo luogo richiedere gli opportuni chiarimenti alle medesime strutture di "Investor Relations", che provvedono ad organizzare un apposito incontro in cui coinvolgono all'occorrenza altri top manager della Società competenti sulle tematiche che formano oggetto di trattazione. Qualora l'investitore istituzionale, a seguito di tale incontro, continui a nutrire dubbi su aspetti di rilievo delle materie ivi trattate, può indirizzare alle strutture di "Investor Relations" una richiesta di confronto con il consiglio di amministrazione della Società. Le strutture di "Investor Relations", coordinandosi con quelle di "Corporate Affairs", provvedono a informare tempestivamente di eventuali simili richieste il presidente del consiglio di amministrazione, che a sua volta ne dà tempestiva informativa agli altri consiglieri. Ove le circostanze lo richiedano, le strutture di "Investor Relations" organizzano quindi un apposito incontro, che potrà coinvolgere a seconda dei casi:
    • - l'amministratore delegato, il quale, in qualità di principale responsabile della gestione della Società, è il soggetto principalmente titolato a confrontarsi con gli investitori istituzionali, fornendo loro ogni chiarimento sulle materie che ricadono nelle deleghe gestionali affidategli;
    • - il presidente, il quale tenuto conto del ruolo ricoperto e delle relative attribuzioni – è altresì titolato a confrontarsi con gli investitori istituzionali per fornire loro ogni opportuno chiarimento in tema di corporate governance della Società e del Gruppo Enel;
    • - ulteriori componenti del consiglio di amministrazione, che possono essere invitati a partecipare dal presidente, d'intesa con l'amministratore delegato – fatta salva la facoltà del consiglio di amministrazione di avocare a sé la decisione al riguardo – ove ciò

possa risultare utile in funzione delle tematiche trattate, tenuto anche conto dei rispettivi comitati consiliari di appartenenza. In tal caso, il presidente e l'amministratore delegato condividono preventivamente con gli altri componenti del consiglio di amministrazione chiamati a partecipare all'incontro la posizione da assumere sulle tematiche che saranno ivi trattate, in linea con quanto previsto dal regolamento adottato da Enel in materia di trattamento delle informazioni societarie al fine di assicurare un coordinamento e un'uniformità di indirizzo nell'interesse della Società e del Gruppo.

L'Engagement Policy precisa inoltre che, nel partecipare ad incontri con investitori istituzionali, i componenti del consiglio di amministrazione garantiscono il rispetto del generale principio di assenza di vincolo di mandato rispetto agli azionisti che hanno presentato la loro candidatura e/o votato la loro nomina, astenendosi inoltre dal divulgare informazioni aventi natura riservata ovvero anche solo potenzialmente privilegiata concernenti la Società o il Gruppo Enel.

Il presidente assicura che il consiglio di amministrazione sia comunque tempestivamente informato sullo sviluppo e sui contenuti significativi del dialogo intervenuto con tutti gli azionisti.

8. Assemblee

Come indicato nella Engagement Policy di cui al precedente paragrafo, pur in presenza di un'ampia diversificazione di strumenti e occasioni di dialogo, Enel considera l'assemblea dei soci quale importante occasione di confronto tra questi ultimi e consiglio di amministrazione. In tale contesto, la Società ha da tempo ritenuto opportuno, oltre ad assicurare la regolare partecipazione dei propri amministratori ai lavori assembleari, adottare specifiche misure intese a valorizzare adeguatamente l'istituto assembleare; si fa riferimento in particolare alla clausola statutaria intesa ad agevolare la raccolta delle deleghe di voto presso gli azionisti dipendenti della Società e delle sue controllate e a favorire quindi il relativo coinvolgimento nei processi decisionali assembleari (clausola più approfonditamente descritta nella prima sezione del documento, sub "Assetti proprietari" – "Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismi di esercizio dei diritti di voto").

La disciplina concernente il funzionamento delle assemblee di società con azioni quotate, contenuta nel codice civile, nel Testo Unico della Finanza e nella disciplina di attuazione dettata dalla CONSOB, ha formato oggetto di significative modifiche negli ultimi anni, volte essenzialmente ad agevolare l'esercizio dei diritti degli azionisti.

Si ricorda che l'assemblea degli azionisti è competente a deliberare, tra l'altro, in sede ordinaria o straordinaria, in merito: (i) alla nomina e alla revoca dei componenti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale e circa i relativi compensi ed eventuali azioni di responsabilità; (ii) all'approvazione del bilancio e alla destinazione degli utili; (iii) all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie; (iv) alla politica in materia di remunerazione e alla sua attuazione; (v) ai piani di azionariato; (vi) alle modificazioni dello statuto sociale; (vii) alle operazioni di fusione e scissione; (viii) all'emissione di obbligazioni convertibili.

In base a quanto disposto dallo statuto di Enel, le assemblee ordinarie e straordinarie si svolgono di regola in unica convocazione (fermo restando che il consiglio di amministrazione può stabilire, qualora ne ravvisi l'opportunità e dandone espressa indicazione nell'avviso di convocazione, che l'assemblea si tenga a seguito di più convocazioni), si costituiscono e deliberano con le maggioranze di legge e si tengono nel comune dove ha sede la Società (salva diversa deliberazione del consiglio di amministrazione e purché in Italia).

L'assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta l'anno, entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, per l'approvazione del bilancio.

Il Testo Unico della Finanza prevede che la legittimazione all'intervento in assemblea e all'esercizio del diritto di voto debba essere attestata mediante una comunicazione in favore del soggetto cui spetta il diritto di voto, inviata all'emittente da parte dell'intermediario e rilasciata sulla base delle evidenze contabili relative alla fine del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'assemblea (c.d. "record date").

Coloro cui spetta il diritto di voto possono:

  • porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'assemblea, entro il termine indicato nell'avviso di convocazione; a esse viene data risposta al più tardi durante lo svolgimento dei lavori assembleari;
  • notificare le proprie deleghe alla Società anche in via elettronica, mediante invio nell'apposita sezione del sito internet indicata nell'avviso di convocazione;
  • farsi rappresentare in assemblea anche da un rappresentante in conflitto di interessi, a

condizione che quest'ultimo abbia comunicato per iscritto al socio le circostanze da cui tale conflitto deriva e purché vi siano specifiche istruzioni di voto per ciascuna delibera in relazione alla quale il rappresentante è chiamato a votare per conto del socio stesso;

• conferire a un rappresentante designato dalla Società una delega con istruzioni di voto su tutte o alcune delle materie all'ordine del giorno, da fare pervenire al soggetto interessato entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente l'assemblea; tale delega, il cui conferimento non comporta spese per il socio e avviene mediante la compilazione di un modulo elaborato dalla CONSOB, ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano conferite istruzioni di voto.

In base a quanto previsto dal Testo Unico della Finanza e dalla connessa disciplina attuativa dettata dalla CONSOB, lo statuto di Enel (messo a disposizione sul sito internet della Società) affida al consiglio di amministrazione il potere di prevedere, in relazione a singole assemblee, l'ammissibilità della partecipazione all'assemblea con mezzi elettronici, individuando le relative modalità nell'avviso di convocazione.

Lo svolgimento delle riunioni assembleari, oltre che dalla legge e dallo statuto, è disciplinato da un apposito regolamento, messo a disposizione sul sito internet della Società.

L'assemblea è presieduta dal presidente del consiglio di amministrazione o, in caso di sua assenza o impedimento, dal vice presidente se nominato oppure, in mancanza di entrambi, da altra persona delegata del consiglio di amministrazione; in difetto l'assemblea elegge il proprio presidente. Il presidente è assistito da un segretario, cui può rinunciare qualora la redazione del verbale sia affidata a un notaio. Il presidente dell'assemblea, tra l'altro, verifica la regolare costituzione dell'assemblea, accerta l'identità e la legittimazione dei presenti, regola lo svolgimento dei lavori e accerta i risultati delle votazioni.

Con riferimento al diritto di ciascun azionista di prendere la parola sugli argomenti all'ordine del giorno, il regolamento delle assemblee prevede che il presidente, tenuto conto dell'oggetto e della rilevanza dei singoli argomenti posti in discussione, nonché del numero dei richiedenti la parola e di eventuali domande formulate dai soci prima dell'assemblea cui non sia già stata data risposta da parte della Società, predetermina la durata degli interventi e delle repliche – di norma non superiore a dieci minuti per gli interventi e a cinque minuti per le repliche – in modo da garantire che l'assemblea possa concludere i propri lavori in un'unica riunione. I legittimati all'esercizio del diritto di voto possono chiedere la parola sugli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando proposte. Il presidente e, su suo invito, coloro che lo assistono, rispondono agli oratori al termine di tutti gli interventi ovvero dopo ciascun intervento. Coloro che hanno chiesto la parola hanno facoltà di breve replica.

Le deliberazioni dell'assemblea constano dal verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario o dal notaio. I verbali delle assemblee straordinarie devono essere redatti da un notaio.

Si segnala infine che, in considerazione del permanere dell'emergenza sanitaria connessa alla pandemia da COVID-19 e tenuto conto della legislazione speciale italiana emanata per il contenimento del contagio, in occasione dell'assemblea degli azionisti del 20 maggio 2021 la Società si è avvalsa della facoltà prevista dall'art. 106, comma 4, del Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27, e successivamente modificato ed integrato), prevedendo che l'intervento da parte degli aventi diritto potesse avvenire esclusivamente per il tramite del rappresentante designato dalla Società ai sensi dell'art. 135-undecies del Testo Unico della Finanza, cui i soci hanno potuto conferire in via eccezionale deleghe o sub-deleghe anche nelle forme previste dall'art. 135-novies del Testo Unico della Finanza.

9. Altre pratiche di governo societario

9.1 Operazioni con parti correlate

Nell'ambito del Gruppo trova applicazione una procedura, adottata dal consiglio di amministrazione in ottemperanza alla normativa emanata dalla CONSOB, intesa a disciplinare l'approvazione e l'esecuzione delle operazioni con parti correlate realizzate da parte di Enel, direttamente ovvero per il tramite di società controllate, al fine di assicurare la trasparenza e la correttezza sia sostanziale che procedurale delle operazioni stesse; tale procedura è messa a disposizione sul sito internet della Società.

Tale procedura ha da ultimo formato oggetto di aggiornamento nel mese di giugno 2021, al fine di adeguare i relativi contenuti alle modifiche apportate dalla CONSOB, con Delibera n. 21624 del 10 dicembre 2020, al Regolamento in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla medesima Autorità con Delibera n. 17221 del 12 marzo 2010) per adeguare la disciplina ivi contenuta alla Direttiva (UE) 2017/828 (c.d. "Shareholders' rights

II") e alle previsioni nazionali di recepimento contenute nel Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49.

Ai sensi della procedura attualmente vigente in ambito Enel ( 9 ), le operazioni con parti correlate poste in essere direttamente da parte della Società sono suddivise in tre categorie:

  • le operazioni di "maggiore rilevanza", individuate in base al superamento di una specifica soglia quantitativa (fissata al 5%) applicata a tre indici di rilevanza, che tengono conto in particolare del controvalore dell'operazione, dell'attivo patrimoniale dell'entità oggetto dell'operazione e delle passività dell'entità acquisita. Tali operazioni, ove non rientranti per legge o per statuto nella competenza assembleare, formano necessariamente oggetto di approvazione da parte del consiglio di amministrazione;
  • le operazioni di "minore rilevanza", definite in negativo come le operazioni diverse da quelle di "maggiore rilevanza" e da quelle di "importo esiguo";
  • le operazioni di "importo esiguo", ossia caratterizzate da un controvalore inferiore a specifiche soglie, differenziate in funzione della tipologia di parti correlate con le quali tali operazioni vengono realizzate. Le operazioni di "importo esiguo" sono escluse dall'ambito di applicazione della procedura.

Al fine di consentire al comitato parti correlate di esprimere un motivato e preventivo parere sull'interesse di Enel al compimento delle operazioni in questione, nonché sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni, la procedura istituisce specifici flussi informativi che, nel caso di operazioni di "maggiore rilevanza", riguardano anche la fase delle trattative e la fase istruttoria.

Per quanto riguarda l'efficacia dell'indicato parere, la procedura prevede che:

• in caso di operazioni di "minore rilevanza", tale parere abbia natura non vincolante. Tuttavia, entro 15 giorni dalla chiusura di ciascun trimestre dell'esercizio, Enel è tenuta a mettere a disposizione del pubblico un documento contenente l'indicazione della controparte, dell'oggetto e del corrispettivo delle eventuali operazioni di "minore rilevanza" che dovessero risultare approvate nel trimestre di riferimento in presenza di un parere negativo del comitato parti correlate, nonché delle ragioni per le quali si sia ritenuto di non condividere tale parere;

• in caso di operazioni di "maggiore rilevanza", ove il comitato parti correlate abbia espresso parere negativo, il consiglio di amministrazione della Società, in presenza di un'apposita clausola statutaria (effettivamente presente nello statuto di Enel), può sottoporre le operazioni in questione all'autorizzazione dell'assemblea ordinaria, la quale, fermo il rispetto delle maggioranze di legge e di statuto e delle disposizioni vigenti in materia di conflitto di interessi, delibera con il voto favorevole di almeno la metà dei soci non correlati votanti (c.d. "whitewash"). In ogni caso, il compimento delle operazioni di "maggiore rilevanza" è impedito solo qualora i soci non correlati presenti in assemblea rappresentino una percentuale pari almeno al 10% del capitale sociale con diritto di voto.

Qualora un amministratore abbia in una operazione un interesse, per conto proprio o di terzi, in conflitto con quello della Società (c.d. "amministratore coinvolto nell'operazione"), deve informare tempestivamente gli altri amministratori e i sindaci circa la natura, i termini, l'origine e la portata di tale interesse, astenendosi dalla votazione in merito all'approvazione dell'operazione. Inoltre, qualora sussista una correlazione con l'amministratore delegato della Società o con una parte correlata per il suo tramite in relazione ad un'operazione che egli sarebbe competente ad approvare in base al sistema di deleghe vigente, il medesimo amministratore delegato si astiene dall'approvazione della stessa, investendone il consiglio di amministrazione.

Qualora la correlazione sussista invece con uno dei sindaci effettivi della Società o con una parte correlata per il loro tramite, il sindaco interessato provvede a informare tempestivamente gli altri sindaci e il presidente del consiglio di amministrazione circa la natura, i termini, l'origine e la portata del proprio interesse.

La procedura stabilisce inoltre che l'amministratore delegato della Società, nell'ambito della relazione periodica circa l'attività svolta nell'esercizio delle deleghe, debba fornire al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale, con cadenza almeno trimestrale, apposita informativa

( 9) Si segnala al riguardo che, in linea con quanto previsto dall'art. 3, comma 2 della Delibera CONSOB n. 21624/2020, le modifiche alla procedura aziendale per la disciplina delle

operazioni con parti correlate, approvate dal consiglio di amministrazione nel giugno 2021, hanno trovato applicazione a decorrere dal 1° luglio 2021.

sull'intervenuta esecuzione di operazioni con parti correlate, tanto di "maggiore rilevanza" quanto di "minore rilevanza".

Un'apposita disciplina è poi dettata per le operazioni con parti correlate realizzate da parte di Enel non già direttamente ma per il tramite di società controllate. Al riguardo, è previsto che il consiglio di amministrazione della Società – con l'astensione dalla votazione degli eventuali amministratori coinvolti nell'operazione – ovvero l'organo delegato competente in base al sistema di deleghe vigente provveda, previo motivato parere non vincolante del comitato parti correlate, alla preventiva valutazione delle operazioni con parti correlate effettuate da società direttamente e/o indirettamente controllate da Enel e rientranti in una o più delle seguenti tipologie:

  • operazioni atipiche o inusuali;
  • operazioni il cui controvalore sia superiore a 10 milioni di euro, fatta eccezione per quelle escluse dall'ambito di applicazione della procedura.

Anche in tal caso, qualora sussista una correlazione con l'organo delegato, ovvero con una parte correlata per il suo tramite, questi si astiene da qualsivoglia valutazione in ordine al compimento dell'operazione da parte di società direttamente e/o indirettamente controllate da Enel, investendo di tale valutazione l'organo delegante.

Analogamente a quanto sopra osservato con riferimento alle operazioni di "minore rilevanza" compiute direttamente da parte di Enel, anche per le operazioni effettuate per il tramite di società controllate è previsto che, qualora il consiglio di amministrazione della Società ovvero l'organo delegato competente in base al sistema di deleghe vigente abbiano valutato favorevolmente il compimento di operazioni di società controllate rilevanti ai fini della procedura pur in presenza di un parere negativo del comitato parti correlate, Enel sia tenuta a mettere a disposizione del pubblico un apposito documento in cui dovranno essere esplicitate anche le ragioni per le quali si è ritenuto di non condividere tale parere.

La procedura non trova applicazione a determinate tipologie di operazioni con parti correlate, tra cui le principali riguardano le operazioni ordinarie che siano concluse a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard e le operazioni con o tra società controllate, anche congiuntamente, da Enel nonché le operazioni con società collegate ad Enel, a condizione che nelle società controllate o collegate controparti dell'operazione non vi siano interessi significativi (come individuati nell'ambito della procedura) di altre parti correlate di Enel.

Una procedura semplificata è poi prevista per l'approvazione nei casi di urgenza delle operazioni con parti correlate che non risultino di competenza assembleare, fermi in ogni caso la competenza esclusiva del consiglio di amministrazione in relazione alle operazioni di "maggiore rilevanza" e l'obbligo di astensione dalla votazione degli eventuali amministratori coinvolti nell'operazione, nonché la previsione di un voto non vincolante su tali operazioni espresso a posteriori da parte della prima assemblea ordinaria utile della Società.

Si segnala infine che il consiglio di amministrazione ha approvato, nel mese di gennaio 2015 e rinnovato nel mese di giugno 2021, un apposito orientamento di best practice in materia di governo societario in base al quale:

  • Enel e le altre società del Gruppo si astengono dal concedere qualsivoglia forma di finanziamento agli amministratori (ovvero a persone, fisiche o giuridiche, loro riconducibili in quanto parti correlate); e
  • gli amministratori provvedono a portare immediatamente a conoscenza del consiglio di amministrazione e del comitato parti correlate eventuali incarichi professionali o rapporti di natura commerciale (diversi da quelli ordinari concernenti la fornitura di energia elettrica e/o di gas) intrattenuti con Enel o altre società del Gruppo, anche nei casi in cui i corrispettivi previsti siano inferiori alla soglia di esiguità (pari a 50.000 euro cumulati su base annua) stabilita dalla indicata procedura aziendale in materia di operazioni con parti correlate.

9.2 Trattamento delle informazioni societarie

Nell'ambito del Gruppo trova applicazione un apposito regolamento che contiene le disposizioni relative alla gestione e al trattamento in ambito aziendale delle informazioni riservate, e individua le procedure per la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni riguardanti Enel e le società controllate, con particolare riferimento alle informazioni privilegiate. Esso è adottato in attuazione di quanto raccomandato dal Codice di Corporate Goveranance e di quanto indicato nelle Linee Guida CONSOB sulla gestione delle informazioni privilegiate, nonché nel rispetto della normativa vigente, comunitaria e nazionale, in materia di market abuse.

Tale regolamento – da ultimo rivisitato nel mese di settembre del 2018 per tenere conto delle indicate Linee Guida CONSOB – è finalizzato anzitutto a preservare il carattere confidenziale delle informazioni riservate, assicurando al contempo che l'informativa al mercato relativa a dati e informazioni aziendali sia corretta, completa, adeguata, tempestiva e non selettiva.

Il regolamento rimette in via generale alla responsabilità dell'amministratore delegato della Società e degli amministratori delegati delle società del Gruppo la gestione delle informazioni riservate di rispettiva competenza, disponendo che la divulgazione delle informazioni riservate relative alle singole controllate debba comunque avvenire d'intesa con l'amministratore delegato di Enel.

Il regolamento istituisce inoltre specifiche procedure da osservare per la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni di carattere aziendale – dettando una specifica disciplina per quanto riguarda la gestione interna, il trattamento e la comunicazione al pubblico delle informazioni rilevanti, delle informazioni privilegiate e delle informazioni finanziarie – e regola attentamente le modalità attraverso cui gli esponenti aziendali entrano in contatto con la stampa e altri mezzi di comunicazione di massa, nonché con analisti finanziari e investitori istituzionali.

Tale regolamento è messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società.

Nel corso del 2021, in attuazione di quanto previsto dalla disciplina comunitaria e nazionale in materia di market abuse, Enel ha:

  • provveduto a mantenere regolarmente aggiornato (i) il registro ("insiders' list") in cui risultano iscritte le persone, fisiche o giuridiche, che hanno accesso a informazioni privilegiate in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte per conto della Società ovvero di altre società del Gruppo, nonché (ii) l'elenco delle persone aventi accesso a informazioni rilevanti. Nel mese di giugno 2017 e, da ultimo, nel mese di dicembre 2018 è stata aggiornata l'apposita policy aziendale in materia, per tener conto sia delle significative novità introdotte dalla normativa comunitaria di riferimento, sia delle indicazioni fornite in materia dalla Linee Guida CONSOB in precedenza indicate;
  • applicato la disciplina in materia di internal dealing, concernente la trasparenza sulle operazioni aventi ad oggetto azioni ovvero obbligazioni emesse dalla Società, strumenti derivati o altri strumenti finanziari ad essi collegati compiute dai maggiori

azionisti, da esponenti aziendali e da persone ad essi strettamente legate. In particolare, durante il 2021 la disciplina dell'internal dealing ha trovato applicazione alle tipologie di operazioni individuate dalla normativa comunitaria di riferimento, in quanto aventi ad oggetto azioni ovvero obbligazioni emesse da Enel, strumenti derivati o altri strumenti finanziari ad essi collegati e compiute da "soggetti rilevanti". In tale ultima categoria rientrano gli azionisti in possesso di almeno il 10% del capitale della Società, gli amministratori e i sindaci effettivi di Enel nonché ulteriori 11 posizioni dirigenziali individuate in ambito aziendale da parte dell'amministratore delegato in base ai criteri indicati nella normativa di riferimento, in quanto aventi regolare accesso a informazioni privilegiate e titolate ad adottare decisioni di gestione suscettibili di incidere sull'evoluzione e sulle prospettive future della Società. Si segnala che nel mese di marzo 2017 il consiglio di amministrazione di Enel, preso atto delle significative novità introdotte nel corso del 2016 dalla normativa comunitaria di riferimento, ha ritenuto opportuno approvare un apposito regolamento aziendale in materia di internal dealing, aggiornato nel mese di luglio 2017 e, da ultimo, nel mese di settembre 2019, che risulta messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società.

9.3 Codice Etico

La consapevolezza dei risvolti sociali e ambientali che accompagnano le attività svolte dal Gruppo, unitamente alla considerazione dell'importanza rivestita tanto da un approccio cooperativo con gli stakeholder quanto dalla buona reputazione del Gruppo stesso (sia nei rapporti interni che verso l'esterno), hanno ispirato la stesura del codice etico di Gruppo, approvato dal consiglio di amministrazione della Società fin dal marzo 2002.

Tale codice (che risulta messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) è stato aggiornato in più riprese e, da ultimo, nel mese di febbraio 2021, al fine di allinearne i contenuti all'attuale contesto di riferimento, ai mutamenti intervenuti nella struttura organizzativa e nel sistema procedurale del Gruppo, nonché alle best practice nazionali e internazionali.

Il codice etico esprime quindi gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione degli affari, regolando e uniformando i comportamenti aziendali su standard improntati alla massima trasparenza e correttezza verso tutti gli stakeholder. In particolare, esso si articola in:

  • principi generali nelle relazioni con gli stakeholder, che definiscono i valori di riferimento cui il Gruppo si ispira nello svolgimento delle varie attività. Nell'ambito di tali principi si ricordano in particolare: l'onestà, l'imparzialità e non discriminazione, la riservatezza, la valorizzazione dell'investimento azionario, il valore delle persone, la trasparenza e completezza dell'informazione, la qualità dei servizi, la tutela dell'ambiente;
  • criteri di condotta verso ciascuna classe di stakeholder, che forniscono nello specifico le linee guida e le norme alle quali i collaboratori di Enel sono tenuti ad attenersi per garantire il rispetto dei principi generali e per prevenire il rischio di comportamenti non etici;
  • meccanismi di attuazione, che descrivono il sistema di controllo preordinato ad assicurare l'osservanza del codice etico e il suo continuo aggiornamento.

9.4 Modello organizzativo e gestionale

Fin dal mese di luglio 2002 il consiglio di amministrazione della Società ha adottato un Modello organizzativo e gestionale rispondente ai requisiti del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, che ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano un regime di responsabilità amministrativa (ma di fatto penale) a carico delle società per alcune tipologie di reati commessi dai relativi amministratori, dirigenti o dipendenti nell'interesse o a vantaggio delle società stesse.

Il Modello in questione si compone di una "parte generale" (che risulta messa a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) e di distinte "parti speciali", nel tempo aggiunte ed aggiornate al fine di riflettere gli sviluppi tanto dell'organizzazione aziendale quanto delle diverse tipologie di reati ricomprese nell'ambito di applicazione del Decreto Legislativo n. 231/2001 e la cui commissione il Modello stesso intende prevenire ( 10).

Al contempo Enel dà impulso, sul piano generale, alle attività di aggiornamento del modello organizzativo e gestionale adottato da parte delle altre società di diritto italiano del Gruppo, al fine di favorirne una corretta ed omogenea attuazione, anche in funzione dell'assetto organizzativo e operativo di Gruppo.

Nel mese di settembre 2016, il consiglio di amministrazione di Enel ha inoltre approvato l'"Enel Global Compliance Program" ("EGCP"), documento rivolto alle società estere del Gruppo. Esso si qualifica come strumento di governance volto a rafforzare l'impegno etico e professionale del Gruppo a prevenire la commissione all'estero di illeciti (quali, ad esempio, i reati contro la pubblica amministrazione, il falso in bilancio, il riciclaggio, i reati commessi in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, i reati ambientali) da cui possano derivare responsabilità penale d'impresa ed i connessi rischi reputazionali.

L'EGCP è stato predisposto alla luce delle principali e più autorevoli fonti normative internazionali in materia (i.e., principali convenzioni internazionali in materia di contrasto alla corruzione, Bribery Act inglese, Foreign Corrupt Practices Act statunitense), nonché tenuto conto dell'attuale assetto organizzativo del Gruppo e delle specifiche legislazioni di riferimento applicabili negli ordinamenti in cui le varie società del Gruppo operano. Nel corso del 2021, il processo di adozione di tale documento da parte delle principali società estere del Gruppo è proseguito, includendo ulteriori società di recente acquisizione.

L'organo chiamato a vigilare sull'effettiva applicazione del Modello organizzativo e gestionale in precedenza indicato e a monitorarne le attività di aggiornamento (l'"organismo di vigilanza" o, più semplicemente, "OdV") può essere formato da tre a cinque membri nominati dal consiglio di amministrazione; possono entrare a farne parte sia componenti interni che esterni alla Società e al Gruppo, dotati di specifica competenza ed esperienza professionale. Nel mese di luglio 2020 il consiglio di amministrazione di Enel ha definito la composizione dell'OdV attualmente in carica, che

( 10) Tra i reati che il Modello in questione intende prevenire si segnalano in particolare: (i) i reati nei rapporti con la pubblica amministrazione ed il reato di induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria; (ii) i reati societari; (iii) i reati di terrorismo o di eversione dell'ordine democratico; (iv) i reati contro la personalità individuale, nonché i reati di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare, di razzismo e xenofobia; (v) i reati ed illeciti amministrativi in materia di abusi di mercato; (vi) i reati di

omicidio colposo e lesioni gravi o gravissime commessi con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro; (vii) i reati di ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio; (viii) i delitti informatici e il trattamento illecito di dati, nonché i delitti in violazione del diritto d'autore; (ix) i delitti di criminalità organizzata; (x) i reati ambientali; (xi) i reati di corruzione tra privati e di istigazione alla corruzione tra privati; (xii) i reati tributari.

risulta composto da tre membri esterni dotati nel loro insieme di specifiche competenze professionali in materia di organizzazione aziendale e diritto penale d'impresa, individuati nelle persone di Claudio Sartorelli (cui è stata affidata la presidenza dell'organismo stesso), Attilio Befera e Antonio La Mattina. Si ritiene che tale composizione, che è conforme a prassi e orientamenti giurisprudenziali, nel valorizzare l'autonomia e l'indipendenza dell'OdV grazie all'apporto di competenze ed esperienze esterne ad Enel, soddisfi al contempo l'esigenza di assicurare un adeguato coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (i) sia mediante una informativa fornita dall'OdV al collegio sindacale e al comitato controllo e rischi (su base periodica) nonché all'amministratore delegato in quanto incaricato dell'istituzione e del mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (su base continuativa) circa le attività svolte dal medesimo OdV, (ii) sia grazie alla regolare partecipazione del responsabile della funzione "Audit" alle riunioni dell'OdV.

La durata in carica dei componenti dell'OdV è allineata a quella del consiglio di amministrazione della Società e, pertanto, la relativa scadenza è fissata in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2022.

Nel corso del 2021 l'OdV, nello svolgere attività finalizzate ad accertare la coerenza fra i comportamenti aziendali concretamente tenuti e quelli indicati nel citato Modello organizzativo e gestionale:

  • ha tenuto 14 riunioni, nell'ambito delle quali si è soffermato sull'analisi – effettuata mediante il coinvolgimento del management di volta in volta interessato – delle principali aree di business dell'azienda rilevanti ai fini del Modello e sull'esame delle procedure di controllo a presidio di tali aree;
  • ha tenuto incontri con gli organismi di vigilanza (od organi analoghi) delle altre società del Gruppo, anche al fine di rafforzare l'attività di verifica sulle procedure di controllo e presidio messe in atto da tali società;
  • ha promosso l'aggiornamento del Modello organizzativo e gestionale per tener conto di specifici adeguamenti normativi e delle modifiche organizzative intervenute. Tale aggiornamento ha riguardato le "parti speciali" "G" ("Reati di ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio") ed "I" ("Delitti di criminalità

organizzata"), a seguito dell'introduzione della "parte speciale" "N" ("Reati tributari");

  • ha promosso iniziative formative, finalizzate a consentire un costante aggiornamento dei dipendenti sui contenuti del modello;
  • ha riferito del proprio operato al presidente del consiglio di amministrazione ed all'amministratore delegato nonché, con cadenza periodica, al consiglio di amministrazione (per il tramite del comitato controllo e rischi) ed al collegio sindacale.

9.5 Piano "tolleranza zero alla corruzione" e sistema di gestione anticorruzione

La Società ha adottato fin dal 2006 il piano di "tolleranza zero alla corruzione – TZC", al fine di sostanziare l'adesione di Enel al Global Compact (programma d'azione promosso dall'ONU nel 2000) e al PACI – partnership against corruption initiative (iniziativa sponsorizzata dal World Economic Forum di Davos nel 2005).

Il piano TZC (messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) integra il codice etico e il Modello organizzativo e gestionale adottato ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001, rappresentando un approfondimento relativo al tema della corruzione inteso a recepire una serie di raccomandazioni per l'implementazione dei principi formulati in materia da Transparency International.

Si ricorda che nel corso del 2017 Enel ha ottenuto, tra le prime società al mondo, la certificazione di conformità del proprio sistema di gestione anticorruzione allo standard internazionale ISO 37001:2016 ("Anti bribery management system"). Tale certificazione è stata rilasciata a conclusione di un processo di verifica indipendente, effettuato da un primario organismo di certificazione accreditato, che si è svolto in due fasi distinte aventi lo scopo di accertare, in primo luogo, l'adeguatezza del disegno del sistema di gestione anti-corruzione di Enel (in termini di governance, ruoli e responsabilità, procedure di controllo ecc.) e, quindi, valutarne il grado di concreta applicazione ed efficacia.

Nel corso del 2021 sono proseguite le attività per il conseguimento della certificazione ISO 37001:2016 da parte di altre rilevanti società del Gruppo, nonché le attività connesse al mantenimento di tale certificazione da parte delle società del Gruppo che hanno già conseguito tale obiettivo.

Da un punto di vista organizzativo, il ruolo di "Funzione di conformità per la prevenzione della corruzione", ai sensi dello standard ISO 37001:2016, risulta affidato, a partire dal 2018, a un organo interno collegiale composto da esponenti delle funzioni "Legal and Corporate Affairs", "Audit" e "People and Organization", con il compito, tra l'altro, di monitorare la progettazione e l'attuazione in ambito aziendale del sistema di gestione per la prevenzione della corruzione.

9.6 Politica sui Diritti Umani

La Società ha adottato nel corso del 2013 una politica sui diritti umani (messa a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) che, nel recepire le "Linee Guida su Business e Diritti Umani" dettate dall'ONU, definisce i principi cui Enel si impegna in materia in ragione della loro rilevanza nell'ambito delle attività aziendali e delle relazioni di business che interessano ogni Paese in cui il Gruppo opera, pur in considerazione delle diversità locali di tipo culturale, sociale ed economico. Al contempo, Enel richiede ai propri stakeholder di adottare una condotta in linea con i suddetti principi, con riguardo in primo luogo ai dipendenti del Gruppo, promuovendo al contempo il loro rispetto nell'ambito dei rapporti d'affari e l'adesione agli stessi da parte di appaltatori, fornitori e partner commerciali e finanziari.

Tale politica integra gli impegni già sanciti dal codice etico, dal Modello organizzativo e gestionale adottato ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001 e dal piano "tolleranza zero alla corruzione" sulle tematiche legate ai diritti umani.

La politica in questione è stata aggiornata dal consiglio di amministrazione nel mese di novembre 2021 al fine di allinearne i contenuti all'attuale contesto di riferimento, all'evoluzione della struttura organizzativa del Gruppo ed alle best practice nazionali e internazionali, nonché in considerazione delle modifiche apportate al codice etico nel mese di febbraio 2021. In tale contesto, anche all'esito di un apposito processo di consultazione degli stakeholder rilevanti per la Società, è stato tra l'altro enfatizzato nell'ambito della politica il legame tra ambiente, lotta al cambiamento climatico e diritti umani.

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ALLEGATO 1: Biografie dei componenti il Consiglio di Amministrazione

Michele Crisostomo

Anno di nascita: 1972

Ruolo: Presidente indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato per la Corporate Governance e la Sostenibilità (Pres.)

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato a pieni voti in giurisprudenza presso l'Università di Bari nel 1994, ottenendo quindi l'abilitazione alla professione di avvocato nel 1997. Nel 1995 è entrato a far parte dello studio legale Clifford Chance fino al 1997 quando è entrato in CONSOB, dove ha lavorato per un anno nella Divisione Intermediari. Ha fatto quindi ritorno in Clifford Chance, dove ha continuato il suo percorso professionale presso le sedi di Milano e di Londra, fino a diventare partner nel 2003. Nel 2009 ha fondato lo studio legale RCCD, ora Cappelli RCCD, con sedi a Milano, Roma e Londra e di cui è tuttora partner.

Nel corso della sua attività professionale ha assistito banche, imprese di assicurazione e altri intermediari finanziari, italiani ed esteri, in relazione a operazioni sul mercato dei capitali (emissione di azioni, obbligazioni, strumenti convertibili, predisposizione di prodotti per la clientela retail nonché operazioni di liability management).

Ha una profonda conoscenza della disciplina applicabile agli intermediari finanziari in materia di adeguatezza patrimoniale e una consolidata esperienza in operazioni di rafforzamento patrimoniale, incluse le emissioni di strumenti ibridi e subordinati. Si è anche occupato della disciplina degli abusi di mercato, di trasparenza degli assetti proprietari e di corporate governance delle società quotate.

La sua attività di avvocato gli è valsa svariati riconoscimenti da parte di autorevoli riviste internazionali relative ai servizi legali ("band 1" per Chambers & Partners, "highly regarded" per IFLR 1000 e "hall of fame" per Legal 500). È autore di alcune pubblicazioni e ha svolto funzioni di relatore a convegni in materia bancaria e finanziaria.

Da ottobre 2020 fa parte della Community of Chairpersons del World Economic Forum, e da dicembre 2020 ricopre il ruolo di componente del Comitato italiano per la corporate governance, essendo stato altresì nominato, nel maggio 2021, componente del Comitato degli Operatori di Mercato e degli Investitori (COMI) istituito presso la CONSOB.

Inoltre, da dicembre 2020 a ottobre 2021 ha ricoperto il ruolo di Co-Chair della Task Force "Integrity & Compliance" del B20 Italia 2021, e da dicembre 2021 è entrato a far parte, come componente, della Task Force "Finanza e Infrastrutture" del B20 Indonesia 2022.

Ha rivestito la carica di consigliere di amministrazione di Ansaldo STS tra il 2017 e il 2018.

Francesco Starace

Anno di nascita: 1955

Ruolo: Amministratore Delegato e Direttore Generale

Partecipazione a Comitati: -

In carica dal: Maggio 2014

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato in ingegneria nucleare presso il Politecnico di Milano. Ha iniziato la propria attività quale analista per la sicurezza delle centrali elettronucleari presso Nira Ansaldo (dal 1981 al 1982) ed ha quindi ricoperto, dal 1982 al 1987, numerosi incarichi manageriali in Italia, negli Stati Uniti, in Arabia Saudita, in Egitto e negli Emirati Arabi nella società Sae Sadelmi, facente parte all'epoca del gruppo General Electric. Dal 1987 al 2000 ha lavorato presso ABB e poi presso Alstom Power Corporation, dove è stato anche amministratore delegato di ABB Combustion Engineering Italia (dal 1997 al 1998) e, successivamente (dal 1998 al 2000), senior vice president delle vendite globali e impianti chiavi in mano per la divisione turbine a gas. È entrato a far parte del Gruppo Enel nel 2000, dove ha rivestito diverse posizioni manageriali di primo piano, tra cui la carica di direttore dell'area di business "power" (da luglio 2002 a ottobre 2005), la carica di direttore della divisione "mercato" (da novembre 2005 a settembre 2008) ed, infine, la carica di amministratore delegato e direttore generale di Enel Green Power (da ottobre 2008 a maggio 2014). Nell'aprile 2018, inoltre, è stato nominato Presidente dell'Internal Cyber Security Committee del Gruppo Enel.

Nel giugno 2014 è divenuto membro dell'Advisory Board del Sustainable Energy for All delle Nazioni Unite ("SEforALL"), ruolo che ha ricoperto fino allo scioglimento del Board nel 2017. Dal 2015 al 2021 ha fatto parte del consiglio di amministrazione del Global Compact delle Nazioni Unite. Da gennaio 2016 a gennaio 2018 è stato co-presidente dell'Energy Utilities and Energy Technologies Community del World Economic Forum. Nell'ottobre 2016 è stato nominato co-presidente del B20 Germany 2017 Climate & Resource Efficiency Task Force. Dal giugno 2017 al maggio 2019 è stato presidente di Eurelectric, l'associazione di settore dell'industria elettrica a livello europeo. Nel settembre 2017 è stato nominato dalla Commissione Europea membro della "multi-stakeholder platform on the implementation of the sustainable development goals in the EU". Nel 2018 ha ricevuto onorificenze e riconoscimenti dai governi di Messico, Colombia e Brasile come attestazione del lavoro svolto nel settore dell'energia e nel campo dello sviluppo sostenibile di quei Paesi. Nel maggio 2018 è stato nominato "Cavaliere del Lavoro", un riconoscimento conferito da parte del Presidente della Repubblica Italiana per l'impegno e i risultati raggiunti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. Su invito della Rockefeller Foundation, nel settembre 2019 è divenuto membro della "Global Commission to End Energy Poverty". Da ultimo, nel gennaio 2020 è stato nominato co-presidente della B20 Saudi Arabia 2020 "Energy, Sustainability and Climate" Task Force, nonché co-presidente del WEF "Net Zero Carbon Cities – Systemic Efficiency Initiative"; da giugno del 2020 a dicembre del 2021 è divenuto membro del G20 Business Advisory Board for the Italian Presidency, sotto la guida del The European House – Ambrosetti; inoltre, nell'ottobre 2020 è stato nominato presidente dell'Administrative Board di SEforALL, e dal dicembre 2020 al dicembre 2021 ha ricoperto il ruolo di presidente della Task Force "Energy & Resource Efficiency" del B20 Italy. Da gennaio 2021 è co-presidente dell'European Clean Hydrogen Alliance's roundtable on "Renewable and low-carbon hydrogen production".

Cesare Calari

Anno di nascita: 1954

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi (Pres.) e Comitato per le Nomine e le Remunerazioni

In carica dal: Maggio 2017

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Bologna nel 1977, conseguendo nel 1979 un "master of arts" presso la "School of Advanced International Studies" della Johns Hopkins University di Washington. Dopo una breve parentesi lavorativa in Banca d'Italia (1980-1981), è entrato a fare parte nel 1981 del Gruppo Banca Mondiale, dove ha svolto a partire dal 1982 e fino al 2001 ruoli di crescente responsabilità all'interno della "International Finance Corporation", agenzia della Banca stessa per il sostegno al settore privato nei paesi in via di sviluppo. Tra le cariche ricoperte all'interno della "International Finance Corporation" si segnalano quelle di direttore del dipartimento Africa sub-sahariana (dal 1997 al 2000) e di direttore del gruppo mercati finanziari globali (dal 2000 al 2001). Dal 2001 al 2006 è stato vice presidente della Banca Mondiale, con responsabilità per le operazioni e le strategie della Banca stessa nel settore finanziario e per le iniziative concernenti l'architettura finanziaria internazionale, nonché in ambito antiriciclaggio; in tale periodo è stato tra l'altro membro del Financial Stability Board (già Financial Stability Forum) e Presidente di CGAP ("Consultative Group to Assist the Poor"), iniziativa globale per la microfinanza. Dall'ottobre 2006 svolge le funzioni di partner e managing director di Encourage Capital (in precedenza Wolfensohn Fund Management), società statunitense specializzata nella gestione di investimenti in private equity ad alto impatto sociale ed ambientale, ed è attualmente partner e presidente del comitato investimenti di Encourage Solar Finance, fondo di private equity specializzato nel settore dei servizi finanziari in India a sostegno del rooftop solar finance. Nello svolgimento delle attività sopra indicate ha maturato una vasta esperienza manageriale e strategica nel settore dei servizi finanziari, nonché un'ampia conoscenza delle tecniche di corporate e project finance e delle tematiche di corporate governance e di regolamentazione del settore finanziario a livello globale. È stato membro dei consigli di amministrazione di società operanti in vari settori, tra cui la ceca Zivnostenska Banka (dal 1992 al 1995), la cilena Moneda Asset Management (dal 2001 al 2005), le italiane Assicurazioni Generali (dal 2010 al 2013) e Terna (dal 2014 al 2017), le polacche International Bank in Poland (dal 1991 al 1994) e Meritum Bank (dal 2011 al 2013), la turca Global Ports Holding (dal 2013 al 2016) e l'ungherese Nomura Magyar (dal 1991 al 1994). Ha inoltre insegnato come professore aggiunto di finanza internazionale presso la Johns Hopkins University, SAIS di Washington.

Costanza Esclapon de Villeneuve

Anno di nascita: 1965

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato per le Nomine e le Remunerazioni e Comitato per la Corporate Governance e la Sostenibilità

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 1

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureata in scienze politiche presso l'Università di Firenze nel 1989. Ha avviato la sua attività nel settore della comunicazione presso l'ufficio stampa di Fondiaria, dove ha lavorato dal 1990 al 1994, svolgendo successivamente le funzioni di responsabile delle relazioni esterne della società farmaceutica Menarini dal 1994 al 1997. Ha lavorato presso l'ufficio stampa di Enel dal 1997 al 2002, assumendo l'incarico di responsabile delle relazioni con i media a partire dal 2000. In seguito ha svolto le funzioni di responsabile delle relazioni con i media presso Intesa Sanpaolo dal 2002 al 2008, e di direttore delle relazioni esterne di Wind Telecomunicazioni dal 2008 al 2012. Dopo una breve parentesi quale direttore corporate communication di Alitalia (nel 2012), è stata direttore della comunicazione e delle relazioni esterne della Rai dal 2012 al 2016. Nel 2016 ha fondato Esclapon & Co., società di consulenza nel settore della comunicazione e del marketing che focalizza le proprie attività sulla comunicazione corporate, istituzionale, digitale e finanziaria, nonché su posizionamento strategico, brand identity e crisis communication, di cui presiede tuttora il consiglio di amministrazione. Ha fatto parte del consiglio direttivo di FERPI (Federazione italiana per le relazioni pubbliche) e dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ed ha svolto funzioni di docente in materia di comunicazione d'impresa presso l'Università "la Sapienza" di Roma e l'Università Cattolica di Milano. Insignita nel 2012 del premio Bellisario, è stata presidente del consiglio di amministrazione di RaiCom e membro del consiglio di amministrazione di RaiCinema e Pubblicità Progresso. É attualmente consigliere di amministrazione di MFE-Media for Europe (già Mediaset), Prelios SGR e del FAI (Fondo Ambientale Italiano).

Samuel Leupold

Anno di nascita: 1970

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi e Comitato Parti Correlate

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 1

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureato in ingegneria meccanica con specializzazione in tecnologia energetica presso il Politecnico federale di Zurigo nel 1995. Ha iniziato la sua carriera in ABB Power Generation, dove ha lavorato dal 1996 al 2000 occupandosi dapprima della messa in esercizio di turbine a gas e centrali elettriche a ciclo combinato e divenendo quindi responsabile delle relative attività di vendita. Dopo avere conseguito un master in business administration presso l'Insead di Fontainebleau (2000-2001), ha svolto la propria attività presso la filiale di Zurigo di McKinsey & Company nel 2001, dove ha lavorato per alcuni clienti europei nel settore delle utility, delle telecomunicazioni e dell'aerospazio. Nel 2003 è passato alla multinazionale svizzera Bühler, dove ha svolto dapprima le funzioni di assistente esecutivo del CEO e, quindi, di responsabile delle vendite nell'ambito della business unit "macinazione e dispersione". Nel 2006 è tornato ad occuparsi del settore energetico lavorando per la utility svizzera BKW come responsabile della business unit che si occupa della produzione di energia elettrica in Svizzera e Germania, prima di divenire nel 2008 membro del consiglio di gestione della medesima società in qualità di responsabile della divisione "energy international and trading", dove si è occupato anche del trading di commodity e della gestione dei rischi connessi. Nel 2013 è divenuto amministratore delegato della multinazionale danese Ørsted Wind Power, di cui è stato l'artefice del significativo sviluppo nel settore eolico offshore, nonché membro del consiglio di gestione della capogruppo Ørsted. Nel 2018 ha lasciato Ørsted per fondare la società Leupold Advisory, attraverso cui fornisce consulenza indipendente nel settore dell'energia e delle infrastrutture.

Da aprile 2021 è componente indipendente del consiglio di amministrazione e di alcuni comitati consultivi endoconsiliari di Schlumberger Limited.

Alberto Marchi

Anno di nascita: 1966

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato per le Nomine e le Remunerazioni (Pres.) e Comitato Controllo e Rischi

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato in economia aziendale presso l'Università Bocconi di Milano e ha conseguito il titolo di dottore commercialista. Dopo avere lavorato in Montedison (dal 1990 al 1992), ING Bank (dal 1992 al 1993) e Value Partners Management Consulting (dal 1993 al 1996), è entrato in McKinsey & Company nel 1996, dove è diventato partner nel 2002 e ha svolto la propria attività fino al maggio 2020, quando è stato insignito del titolo di "Director Emeritus". In McKinsey ha supportato primarie aziende industriali, italiane ed estere, su tematiche di strategia, organizzazione, digitalizzazione, profili regolatori e risk management. In particolare, è riconosciuto come un esperto a livello nazionale e internazionale nei settori dell'energia, delle infrastrutture, delle materie prime e della logistica. In McKinsey ha inoltre supportato governi e organizzazioni governative in Brasile, Italia, Malesia e Turchia in materia di privatizzazioni e liberalizzazioni, tariffe e concessioni, strategie energetiche e abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Sempre in McKinsey è stato leader della practice "sostenibilità" per i paesi dell'area EMEA (dal 2009 al 2013), del McKinsey Regulatory Center di Bruxelles (dal 2013 al 2018) e dei settori energia e materie prime per il Sud Europa (dal 2014 al 2020). Componente del Comitato Sostenibilità dell'American Chambers of Commerce in Italy dal 2010 al 2014, è autore di alcune pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali riguardo a temi relativi al settore dell'energia e a quello regolatorio.

Mariana Mazzucato

Anno di nascita: 1968

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Parti Correlate e Comitato per la Corporate Governance e la Sostenibilità

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureata in storia e relazioni internazionali presso la Tufts University di Boston nel 1990 e ha conseguito un master in economia presso la New School for Social Research di New York nel 1994 e un dottorato di ricerca in economia presso il medesimo istituto nel 1999. Dopo avere insegnato presso l'Università di Denver (dal 1997 al 1999), è stata ricercatrice postdottorato Marie Curie presso la London Business School. È entrata quindi a fare parte del Dipartimento di economia della britannica Open University nel 1999, dove è divenuta professore ordinario nel 2005 e ha fondato e diretto il centro di ricerca "innovazione, conoscenza e sviluppo". Visiting professor presso l'Università Bocconi di Milano (dal 2008 al 2010), tra il 2011 e il 2017 è stata titolare della cattedra RM Phillips di economia dell'innovazione presso l'Università del Sussex. Dal 2017 insegna presso l'Università di Londra, dove è professore di economia dell'innovazione e del valore pubblico e ha fondato e dirige l'Istituto per l'innovazione e le finalità dell'intervento pubblico in economia.

Si è aggiudicata svariati e prestigiosi premi, tra cui il premio Leontief per l'avanzamento delle frontiere del pensiero economico (nel 2018) e il premio "All European Academies Madame de Staël" per i valori culturali (nel 2019). Le sue pubblicazioni più conosciute sono "Lo Stato Innovatore" (Laterza, 2013) e "Il Valore di Tutto" (Laterza, 2018). Nelle sue opere indaga sotto svariati profili i rapporti tra innovazione, sviluppo economico e mercati finanziari e sottolinea l'importanza di un intervento mirato dello Stato in ambito economico al fine di assicurare una crescita più inclusiva e sostenibile.

Membro dell'Accademia delle scienze sociali britannica dal 2017 e dell'Accademia dei Lincei dal 2018.

Svolge il ruolo di consulente di governi e di organizzazioni e organismi sovranazionali sui temi di una crescita inclusiva e sostenibile guidata dall'innovazione. È attualmente membro di appositi organismi consultivi che supportano in materia economica il Governo scozzese e il Presidente della Repubblica del Sudafrica. Fa inoltre parte del gruppo di consulenti del Segretario Generale delle Nazioni Unite per una nuova rappresentazione della crescita economica, nonché del comitato delle Nazioni Unite per le politiche dello sviluppo, del comitato "Vinnova" per un utilizzo dell'innovazione che possa supportare la competitività dell'economia svedese e del Research Council norvegese. In qualità di consulente speciale del Commissario UE per la ricerca, le scienze e l'innovazione (svolto tra il 2017 e il 2019), ha predisposto il documento su "ricerca e innovazione orientata alle missioni nell'Unione Europea", dove delinea il ruolo delle "missioni" come nuovo e cruciale strumento nell'ambito del programma di innovazione della Commissione Europea ("Horizon").

Mirella Pellegrini

Anno di nascita: 1964

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi e Comitato Parti Correlate

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 1

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Anna Chiara Svelto

Anno di nascita: 1968

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Parti Correlate (Pres.) e Comitato per le Nomine e le Remunerazioni

In carica dal: Maggio 2014

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla PolicyEnel: 2

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureata a pieni voti in giurisprudenza presso l'Università di Pisa nel 1990 e ha conseguito il titolo di avvocato. Si è successivamente dedicata alla carriera universitaria, conseguendo dapprima il dottorato di ricerca in diritto dei mercati finanziari presso l'Università di Pisa (nel 1997) ed è stata quindi strutturata come ricercatore di diritto dell'economia presso l'Università di Bologna (nel 2005). Professore associato (dal 2005 al 2011) e, in seguito, professore ordinario (dal 2011) di diritto dell'economia presso la Facoltà di economia dell'Università LUISS Guido Carli di Roma, dove dal 2019 svolge anche le funzioni di direttore del corso di laurea triennale di economia e management presso il Dipartimento di impresa e management. Presso l'Università LUISS è attualmente titolare del corso di diritto pubblico dell'economia (dal 2009) e del corso di diritto dei mercati e degli intermediari finanziari (dal 2004), nonché contitolare (dal 2018) del corso di regolazione finanziaria e innovazione digitale. Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali, nelle quali si è occupata di svariate problematiche di diritto dell'economia: dall'inquadramento istituzionale e funzionale della Banca Centrale Europea, alla definizione dei molteplici profili che connotano le controversie finanziarie, all'analisi dei sistemi alternativi di composizione delle controversie bancarie. La sua ricerca analizza i rapporti tra le autorità di vertice dell'ordinamento finanziario italiano e internazionale, nonché i provvedimenti di matrice comunitaria riguardanti il trasferimento di competenze nel campo della vigilanza bancaria dalle autorità nazionali ad autorità europee. Svolge inoltre funzioni di componente del comitato scientifico di primarie riviste, italiane e internazionali, che si occupano di tali materie. Membro del consiglio di amministrazione di Fidi Toscana dal 2012 al 2014, attualmente è componente indipendente del consiglio di amministrazione e di alcuni comitati consultivi endoconsiliari di Generali Real Estate SGR (dal 2016), di Plenisfer Investments SGR e dell'A.S. Roma (dal 2020).

Si è laureata in giurisprudenza presso l'Università Statale di Milano nel 1992, ottenendo quindi l'abilitazione alla professione di avvocato nel 1995. Dal marzo 1996 al febbraio 1998 ha lavorato presso la direzione affari legali di Edison, ricoprendo successivamente l'incarico di responsabile della direzione affari legali e societari di Shell Italia dal marzo 1998 al settembre 2000. È quindi entrata nel Gruppo Pirelli, dove ha lavorato fino al maggio 2016 ricoprendo diverse posizioni manageriali presso la Capogruppo, fino a svolgere il ruolo di direttore affari societari e compliance, nonché di segretario del consiglio di amministrazione e dei comitati consultivi istituiti al suo interno. Da giugno 2016 a dicembre 2018 ha rivestito il ruolo di chief general counsel di UBI Banca. Essendosi occupata a lungo di tematiche di governance, ha partecipato a numerosi convegni in qualità di relatrice ed è attualmente componente del "Ethic and Systemic Risk Committee" di ICGN (International Corporate Governance Network). Nel corso degli anni ha rivestito anche incarichi di crescente rilievo nell'ambito di consigli di amministrazione di società quotate. In particolare, da aprile 2013 a febbraio 2014 ha rivestito la carica di consigliere di amministrazione e componente il comitato per il controllo interno e la corporate governance di Prelios. È attualmente componente indipendente del consiglio di amministrazione di Credem (da aprile 2021) nonché del consiglio di amministrazione e di alcuni comitati consultivi endoconsiliari di Brunello Cucinelli (dal maggio 2020) e di Techedge (dal dicembre 2018), avendo rivestito analoghi incarichi in ASTM (da aprile 2016 a maggio 2019) e Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni (da aprile a luglio 2019).

ALLEGATO 2: Biografie dei componenti effettivi il Collegio Sindacale

Barbara Tadolini

Anno di nascita: 1960

Ruolo: Presidente del Collegio Sindacale

In carica dal: Maggio 2019

Numero incarichi ricoperti in altri emittenti in base alla disciplina CONSOB: 0

Lista di provenienza: sindaco tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureata a pieni voti in economia e commercio presso l'Università di Genova nel luglio 1985. Dottore commercialista e revisore legale dei conti, ha conseguito anche l'abilitazione all'attività di mediatore marittimo. Dopo avere collaborato in Genova dapprima con uno studio di dottori commercialisti e successivamente con lo studio di consulenza fiscale dell'Arthur Andersen, a partire dal 1991 ha creato un proprio studio professionale; attualmente è socia dello studio di dottori commercialisti "Tierre", che offre servizi di consulenza aziendale e tributaria ed effettua valutazioni di aziende. Ha ricoperto svariate cariche nell'ambito dei dottori commercialisti, ed è associata di NedCommunity (l'associazione italiana dei non-executive directors) nonché di Women Corporate Directors. Ha ricoperto e ricopre tuttora cariche in organi di amministrazione e di controllo di rilevanti società italiane. In particolare, è stata tra l'altro presidente del collegio sindacale di Tiscali, sindaco effettivo di Luxottica Group, di Grandi Navi Veloci e di Salmoiraghi & Viganò, nonché consigliere indipendente di Fondiaria Sai. È attualmente presidente del collegio sindacale di Francesco Baretto, sindaco effettivo di Parmalat, nonché consigliere indipendente di Unipolsai e di Nice Footwear.

Romina Guglielmetti

Anno di nascita: 1973

Ruolo: Sindaco effettivo

In carica dal: Giugno 2016

Numero incarichi ricoperti in altri emittenti in base alla disciplina CONSOB: 0

Lista di provenienza: sindaco tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Dopo essersi laureata in giurisprudenza presso l'Università di Parma ed avere conseguito l'abilitazione alla professione di avvocato, ha avviato l'esercizio della professione forense a partire dal 2001. Dopo avere rivestito la qualità di senior associate dello studio Bonelli Erede, di "of counsel" dello studio notarile Marchetti ed avere collaborato dal 2007 al 2013 con lo studio Santa Maria (dove ha rivestito anche la qualità di partner), è attualmente partner fondatore di Starclex – Studio legale associato Guglielmetti. Nello svolgimento della propria attività professionale ha approfondito specificamente le materie della corporate governance e del diritto societario e degli intermediari finanziari. Da anni si occupa in particolare di temi giuridici relativi alla corporate governance, tra l'altro, delle società quotate e di quelle a controllo pubblico, specie per quanto concerne i profili dei controlli interni, della diversità di genere e dei piani di successione. Associata di NedCommunity (l'associazione italiana dei non-executive directors), è stata consulente del Ministero delle Pari Opportunità. Ricopre attualmente alcune cariche in organi di amministrazione di rilevanti società, anche quotate, rivestendo in particolare la qualità di membro del consiglio di amministrazione (e, sovente, anche di componente dei comitati con funzioni propositive e consultive istituiti nell'ambito dei medesimi organi di gestione) di Tod's, Compass Banca, Pininfarina e MBFacta. Ricopre altresì gli incarichi di coordinatore dell'Organismo di Vigilanza di Banca Monte dei Paschi di Siena e dell'Organismo Unico di Controllo della Fondazione Milano Cortina 2026. È componente del Consiglio Direttivo di Nedcommunity, oltre che docente di corsi e seminari. È titolare di insegnamento presso l'Università LUISS Guido Carli di Roma.

Claudio Sottoriva

Anno di nascita: 1973

Ruolo: Sindaco effettivo

In carica dal: Maggio 2019

Numero incarichi ricoperti in altri emittenti in base alla disciplina CONSOB: 2

Lista di provenienza: sindaco tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato con lode in economia e commercio presso l'Università Cattolica di Milano nel luglio 1997. Attualmente è professore aggregato di Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda presso la Facoltà di Economia della medesima Università Cattolica, nonché componente della relativa Faculty del Master di II livello "Corporate governance". È autore di un'intensa produzione scientifica, concernente principalmente l'applicazione dei principi contabili nazionali e internazionali, la valutazione di aziende e le operazioni straordinarie. Dottore commercialista e revisore legale dei conti, è socio dell'European Accounting Association (EAA) e dello European Corporate Governance Institute (ECGI), nonché della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale (SIDREA), dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA) e dell'Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria (AIAF); è inoltre componente del gruppo di lavoro sui principi contabili internazionali dell'Organismo Italiano di Contabilità (OIC). Iscritto all'albo dei consulenti tecnici e a quello dei consulenti penali del Tribunale di Milano, ricopre altresì cariche in organi di controllo di rilevanti società italiane, operanti sia nel settore finanziario sia in quello industriale. In particolare, è attualmente presidente del collegio sindacale di Sella Personal Credit, di Sella Leasing e di Smartika, nonché sindaco effettivo di Banca Sella, Nephis, PLC, IPG Photonics Italia e di Fluorsid Alkeemia. È inoltre revisore unico della Fondazione Casa Verdi e presidente del Collegio dei Revisori della Fondazione Luigi Clerici, nonché componente dell'Organismo di Vigilanza della Fondazione Don Carlo Gnocchi – Onlus.

TABELLA 1: Struttura del Consiglio di Amministrazione di Enel

Consiglio di Amministrazione
Carica Componenti Anno di
nascita
Data di prima
nomina *
In carica da In carica
fino a
Lista
(presentatori)
**
Lista
(M/m)
***
Esec. Non-esec. Indip. da
Codice di
Corporate
Governance
****
Indip. da
TUF *
N. altri
incarichi
**
Partecipazione
(*)
Presidente Crisostomo
Michele
1972 2020 1/2021 12/2021 Azionisti m - 16/16
AD/DGץ Starace
Francesco
1955 2014 1/2021 12/2021 Azionisti m - 16/16
Consigliere Calari Cesare 1954 2017 1/2021 12/2021 Azionisti M - 16/16
Consigliere Esclapon de
Villeneuve
Costanza
1965 2020 1/2021 12/2021 Azionisti m 1 16/16
Consigliere Leupold
Samuel
1970 2020 1/2021 12/2021 Azionisti M 1 15/16
Consigliere Marchi
Alberto
1966 2020 1/2021 12/2021 Azionisti m - 16/16
Consigliere Mazzucato
Mariana
1968 2020 1/2021 12/2021 Azionisti m - 16/16
Consigliere Pellegrini
Mirella
1964 2020 1/2021 12/2021 Azionisti m 1 16/16
Consigliere Svelto
Anna Chiara
1968 2014 1/2021 12/2021 Azionisti M 2 16/16

N. riunioni svolte durante l'esercizio 2021: 16

Quorum richiesto per la presentazione delle liste per l'elezione del consiglio di amministrazione (ex art. 147terTesto Unico della Finanza): 0,5% del capitale sociale

• Questo simbolo indica l'amministratore incaricato dell'istituzione e del mantenimento del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

◊ Questo simbolo indica il principale responsabile della gestione di Enel (Chief Executive Officer o CEO).

* Per data di prima nomina di ciascun amministratore si intende la data in cui l'amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel consiglio di amministrazione.

** In questa colonna è indicato se la lista da cui è stato tratto ciascun amministratore è stata presentata da azionisti (Azionisti) ovvero dal consiglio di amministrazione uscente (CdA). Si segnala al riguardo che, sebbene lo statuto della Società preveda che le liste di candidati alla carica di amministratore possano essere presentate sia dagli azionisti che dal consiglio di amministrazione uscente, il medesimo consiglio di amministrazione ha finora ritenuto di astenersi dal presentare una propria lista di candidati in occasione dei suoi vari rinnovi, non essendosi riscontrate difficoltà da parte degli azionisti nel predisporre adeguate candidature.

NOTE

*** In questa colonna è indicato M/m a seconda che l'amministratore sia stato tratto dalla lista votata dalla maggioranza (M) o da una minoranza (m) del capitale rappresentato in Assemblea. Si precisa che in occasione dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 la lista – presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali – che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere; pertanto, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società, si è proceduto a trarre dalla lista di minoranza – presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione.

**** In questa colonna è segnalato con un "✓" il possesso dei requisiti di indipendenza indicati nella Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, in base alla quale le circostanze che compromettono, o appaiono compromettere, l'indipendenza di un amministratore sono almeno le seguenti:

  • a) se, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla l'emittente o è in grado di esercitare su di esso un'influenza notevole, o partecipa, direttamente o indirettamente, a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sull'emittente;
  • b) se è, o è stato nei precedenti tre esercizi, un amministratore esecutivo o un dipendente;
    • dell'emittente, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con l'emittente,
    • di una società o di un ente che, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla l'emittente o è in grado di esercitare sullo stesso un'influenza notevole, o partecipa, direttamente o indirettamente, a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sull'emittente;
  • c) se, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia amministratore esecutivo, o in quanto partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), ha, o ha avuto nei tre esercizi precedenti, una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale:
    • − con l'emittente, con una sua controllata, o con i relativi amministratori esecutivi o il top management;

− con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente, o, se il controllante è una società o ente, con i relativi amministratori esecutivi o il top management. A tale riguardo il consiglio di amministrazione della Società, nel mese di febbraio 2010, ha individuato i seguenti parametri quantitativi applicabili ai rapporti di natura commerciale, finanziaria o professionale sopra indicati:

  • ➢ rapporti di natura commerciale o finanziaria: (i) il 5% del fatturato annuo dell'impresa o dell'ente di cui l'amministratore abbia il controllo o sia amministratore esecutivo ovvero dello studio professionale o della società di consulenza di cui egli sia partner; e/o (ii) il 5% dei costi annui sostenuti dal Gruppo Enel che risultino riconducibili alla stessa tipologia di rapporti contrattuali;
  • ➢ prestazioni professionali: (i) il 5% del fatturato annuo dell'impresa o dell'ente di cui l'amministratore abbia il controllo o sia amministratore esecutivo ovvero dello studio professionale o della società di consulenza di cui egli sia partner; e/o (ii) il 2,5% dei costi annui sostenuti dal Gruppo Enel che risultino riconducibili ad incarichi di natura similare.

Il superamento di tali parametri dovrebbe precludere in linea di principio – salva la ricorrenza di specifiche circostanze, da valutare in concreto – la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Corporate Governance in capo all'amministratore non esecutivo cui trovano applicazione;

  • d) se riceve, o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, dall'emittente o da una società controllata o controllante, una significativa remunerazione aggiuntiva rispetto al compenso fisso per la carica(11) e a quello previsto per la partecipazione ai comitati raccomandati dal Codice o previsti dalla normativa vigente. A tale riguardo il consiglio di amministrazione della Società, nel mese di febbraio 2021, ha fissato nel 30% la soglia massima del rapporto tra (i) remunerazioni aggiuntive che un amministratore non esecutivo eventualmente riceva o abbia ricevuto nei precedenti tre esercizi da parte della Società, del soggetto controllante o di altre società del Gruppo Enel e (ii) compenso fisso per la carica rivestita nella Società, comprensivo dell'emolumento per l'eventuale partecipazione ai comitati consiliari;
  • e) se è stato amministratore dell'emittente per più di nove esercizi, anche non consecutivi, negli ultimi dodici esercizi;
  • f) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società nella quale un amministratore esecutivo dell'emittente abbia un incarico di amministratore;
  • g) se è socio o amministratore di una società o di un'entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale dell'emittente;
  • h) se è uno stretto familiare(12) di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai precedenti punti.

(11) Nell'ambito della prima raccolta di Q&A funzionali all'applicazione del Codice di Corporate Governance si chiarisce che "per 'compenso fisso per la carica' si intende: - la remunerazione determinata dall'assemblea per tutti gli amministratori […]; - l'eventuale compenso attribuito in ragione della particolare carica assunta dal singolo amministratore non esecutivo all'interno dell'organo di amministrazione (presidente, vicepresidente, LID), definito […] tenendo conto delle pratiche di remunerazione diffuse nei settori di riferimento e per società di analoghe dimensioni, considerando anche le esperienze estere comparabili".

(12) Nell'ambito della prima raccolta di Q&A funzionali all'applicazione del Codice di Corporate Governance si chiarisce che "il Codice non definisce il perimetro dei soggetti che si intendono 'stretti familiari' ai fini della valutazione di indipendenza del singolo amministratore. Ai fini della valutazione di indipendenza la loro identificazione è rimessa, dunque, all'apprezzamento dell'organo di amministrazione. In base a una mera elencazione esemplificativa e non esaustiva, sono comunemente intesi quali 'stretti familiari' i genitori, i figli, il coniuge non legalmente separato e i conviventi".

***** In questa colonna è segnalato con un "✓" il possesso dei requisiti di indipendenza previsti per i sindaci di società con azioni quotate dall'art. 148, comma 3, del Testo Unico della Finanza, richiamato per quanto riguarda gli amministratori dall'art. 147-ter, comma 4, dello stesso Testo Unico della Finanza. In base a quanto indicato dall'art. 148, comma 3, del Testo Unico della Finanza non possono qualificarsi indipendenti:

  • a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'art. 2382 cod. civ. (vale a dire in stato di interdizione, inabilitazione, fallimento, o che abbiano subito una condanna ad una pena che comporta l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi);
  • b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, nonché gli amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori delle società da essa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
  • c) coloro che sono legati alla società ovvero alle società da essa controllate, ovvero alle società che la controllano o a quelle sottoposte a comune controllo ovvero agli amministratori della società e ai soggetti di cui alla precedente lettera b) da rapporti di lavoro autonomo o subordinato, ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale che ne compromettano l'indipendenza.

****** In questa colonna è indicato il numero di incarichi ricoperti dall'interessato negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, individuate in base alla policy adottata al riguardo dal consiglio di amministrazione. A tale riguardo si segnala che i consiglieri di amministrazione in carica di Enel rivestono i seguenti incarichi da ritenersi rilevanti a tale fine:

  • 1) Costanza Esclapon de Villeneuve: consigliere indipendente di MFE-Media for Europe N.V. (già Mediaset S.p.A.);
  • 2) Samuel Leupold: consigliere indipendente di Schlumberger Limited;
  • 3) Mirella Pellegrini: consigliere indipendente di A.S. Roma S.p.A.;
  • 4) Anna Chiara Svelto: consigliere indipendente di Brunello Cucinelli S.p.A. e Credito Emiliano S.p.A.

(*) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni del consiglio di amministrazione (in particolare, è indicato il numero di riunioni cui ha partecipato l'interessato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare). I casi di assenza sono stati debitamente giustificati.

Consiglio di Amministrazione Comitato Parti Correlate Comitato
Controllo e Rischi
Comitato Nomine e
Remunerazioni
Comitato
e
Corporate Governance
Sostenibilità
Carica Componenti (*) (**) (*) (**) (*) (**) (*) (**)
Presidente
indipendente
*
Crisostomo Michele 5/5 P
AD/DG Starace Francesco
Consigliere
indipendente
*
Calari Cesare 17/17 P 12/12 M
Consigliere indipendente
*
Esclapon de Villeneuve
Costanza
12/12 M 5/5 M
Consigliere indipendente * Leupold Samuel 2/7 M 17/17 M
Consigliere indipendente * Marchi Alberto 17/17 M 12/12 P
Consigliere indipendente * Mazzucato Mariana 7/7 M 5/5 M
Consigliere indipendente * Pellegrini Mirella 7/7 M 17/17 M
Consigliere indipendente * Svelto Anna Chiara 7/7 P 12/12 M
N. riunioni svolte durante l'esercizio 2021: Comitato Parti Correlate: 7 Comitato Controllo e Rischi: 17 Comitato Nomine e
Remunerazioni: 12
Comitato
Corporate Governance
e Sostenibilità: 5

TABELLA 2: Struttura dei Comitati consiliari di Enel

NOTE

* In possesso tanto dei requisiti di indipendenza indicati nella Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, quanto dei requisiti di indipendenza previsti per i sindaci di società con azioni quotate dall'art. 148, comma 3, del Testo Unico della Finanza, richiamato per quanto riguarda gli amministratori dall'art. 147-ter, comma 4, dello stesso Testo Unico della Finanza.

(*) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni dei comitati (in particolare, è indicato il numero di riunioni cui ha partecipato l'interessato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare). I casi di assenza sono stati debitamente giustificati.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del comitato: "P": presidente; "M": membro.

TABELLA 3: Struttura del Collegio Sindacale di Enel

Carica Componenti Anno di
nascita
Data di
prima
nomina *
In carica da In carica fino a Lista
(*)
Indipendenza da
Codice
di
Corporate
(**)
Governance
Partecipazione alle
riunioni del collegio
(***)
Numero di
altri incarichi
(****)
Presidente Tadolini Barbara 1960 2019 1/2021 12/2021 m 28/28 -
Sindaco effettivo Guglielmetti Romina 1973 2016 1/2021 12/2021 M 27/28 -
Sindaco effettivo Sottoriva Claudio 1973 2019 1/2021 12/2021 M 28/28 2
Sindaco supplente De Filippo Maurizio 1968 2019 1/2021 12/2021 M - - -
Sindaco supplente Di Donato Francesca 1973 2019 1/2021 12/2021 M - - 3
Sindaco supplente Vitali Piera 1949 2019 1/2021 12/2021 m - - -
Numero riunioni svolte durante l'esercizio 2021: 28

Quorum richiesto per la presentazione delle liste per l'elezione del collegio sindacale (exart. 148 Testo Unico della Finanza): 0,5% del capitale sociale

NOTE

* Per data di prima nomina di ciascun sindaco si intende la data in cui il sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel collegio sindacale.

(*) In questa colonna è indicato M/m a seconda che il sindaco sia stato tratto dalla lista votata dalla maggioranza (M) o da una minoranza (m) del capitale rappresentato in Assemblea.

(**) In questa colonna è segnalato con un "✓" il possesso dei requisiti di indipendenza indicati nella Raccomandazione 7 del Codice di Corporate Governance, riportati in nota alla precedente Tabella 1. Si segnala che, ai fini della verifica del possesso di tali requisiti in capo ai componenti il collegio sindacale di Enel, la significatività di eventuali relazioni commerciali, finanziarie o professionali da essi intrattenute, nonché di eventuali remunerazioni aggiuntive da essi ricevute, è valutata alla luce dei medesimi parametri quantitativi adottati dal consiglio di amministrazione ai fini della valutazione di indipendenza dei propri membri non esecutivi (anch'essi riportati in nota alla precedente Tabella 1).

(***) In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del collegio sindacale (in particolare, è indicato il numero di riunioni cui ha partecipato l'interessato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare). I casi di assenza sono stati debitamente giustificati.

(****) In questa colonna è indicato il numero di incarichi che il soggetto interessato ha comunicato alla CONSOB di ricoprire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altri emittenti italiani, ai sensi dell'art. 148-bis del Testo Unico sulla Finanza. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dalla CONSOB sul proprio sito internet, ai sensi dell'art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti CONSOB.

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