Management Reports • May 5, 2022
Management Reports
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(*) Impatto sull'indebitamento come descritto al paragrafo Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa. Il dato del primo trimestre 2021 non include l'effetto delle operazioni di rilievo nel settore rinnovabili (acquisizione del 70% di E2i Energie Speciali, ora Edison Rinnovabili) e le cessioni di attività non-core (cessione di Edison Norge).
| Highlights 1° Trimestre 2022 (in milioni di euro) |
Filiera Energia Elettrica |
Filiera Attività Gas e E&P (*) |
Filiera Corporate |
Elisioni | Gruppo Edison |
|---|---|---|---|---|---|
| Margine operativo lordo | 145 | 233 | (21) | - | 357 |
| Risultato operativo | 68 | 203 | (29) | - | 242 |
| Investimenti lordi (**) | 80 | 8 | 2 | - | 90 |
(*) Include le attività del business E&P in Algeria
(**) Relativi agli incrementi di periodo delle immobilizzazioni materiali e immateriali.
| Rating | Standard & Poor's | Moody's | ||
|---|---|---|---|---|
| 31.03.2022 | 31.12.2021 | 31.03.2022 | 31.12.2021 | |
| Rating M/L | BBB | BBB | ||
| Outlook M/L | Negative | Stable | Negative | Stable |
| Rating B/T | A-3 | A-3 | ||
| Rating | Baa3 | Baa2 |

Si ricorda che la Società fornisce al mercato un'informativa volontaria periodica trimestrale su base consolidata più sintetica e maggiormente focalizzata sull'andamento del proprio business. Nel presente documento sono quindi commentati il contesto economico di riferimento, l'andamento della gestione del Gruppo e dei principali settori operativi e vengono riportati i prospetti economici e patrimoniali allineati a quelli pubblicati semestralmente e annualmente. Per le informazioni quantitative sono riportati anche gli analoghi valori del periodo di riferimento precedente.
Nella redazione del presente Resoconto i principi contabili, i criteri di valutazione e i criteri di consolidamento applicati sono conformi a quelli utilizzati per il Bilancio consolidato 2021.
Il Consiglio di Amministrazione, tenutosi in data 3 maggio 2022, ha autorizzato la pubblicazione del Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2022 che non è assoggettato a revisione contabile.
I valori, ove non diversamente specificato, sono esposti in milioni di euro.
Le principali variazioni del periodo hanno riguardato:

13 gennaio 2022 - Edison ha comunicato di aver fatto il suo ingresso in Hydrogen Park, con il 9,732% delle quote. Hydrogen Park è nato a Porto Marghera nel 2003 con lo scopo di realizzare sperimentazioni su scala industriale nel settore dell'idrogeno. L'esperienza maturata e l'integrazione delle infrastrutture esistenti permettono oggi al Consorzio di essere il primo punto di applicazione della strategia energetica europea basata sulla molecola verde.
22 febbraio 2022 - Edison, Eni e Ansaldo Energia hanno siglato un accordo per l'avvio di uno studio di fattibilità per la produzione di idrogeno verde, prodotto tramite elettrolisi dell'acqua, o blu tramite l'impiego di gas naturale con cattura della CO2 prodotta, da utilizzare in sostituzione di una quota di gas naturale quale combustibile della nuova centrale Edison a Porto Marghera. L'impianto, che entrerà in marcia commerciale entro il secondo semestre di quest'anno, è un ciclo combinato di ultima generazione della potenza complessiva di 780 MW e utilizzerà una turbina ad alta efficienza dotata di tecnologia predisposta per essere alimentata a idrogeno.
24 febbraio 2022 - Edison ha reso noto che l'agenzia di rating Standard & Poor's ha confermato il rating di lungo termine della società a BBB e che ha rivisto l'outlook a negativo da stabile, a seguito del declassamento di un notch a BBB con outlook negativo della capogruppo EDF. Pur rilevando i solidi risultati raggiunti dalla società nel 2021, e in particolare la crescita del 45% dell'EBITDA, la metodologia di S&P limita il rating di Edison a quello della sua capogruppo EDF, data l'importanza strategica di Edison come vettore di sviluppo in Italia, un mercato prioritario per EDF.
Edison ha comunicato inoltre che Moody's Investors Service ha abbassato il rating di lungo termine della società a Baa3 da Baa2, con outlook negativo, per analoghe ragioni a seguito del declassamento di un notch con outlook negativo della capogruppo EDF. Sia S&P che Moody's rilevano la forte performance operativa di Edison, le sue solide metriche di credito, il miglioramento del suo profilo di rischio e i progressi compiuti nel riposizionamento strategico di Edison.
24 marzo 2022 - Edison ha promosso Edison Crowd per Quassolo, l'iniziativa rivolta alle comunità dei Comuni di Quassolo, Borgofranco di Ivrea, Quincinetto, Tavagnasco, Montalto Dora e Settimo Vittone che potranno diventare parte attiva della transizione energetica del proprio territorio contribuendo alla realizzazione di una nuova centrale miniidroelettrica sulle sponde del fiume Dora Baltea. Si tratta di un impianto in fase di costruzione a Quassolo (2.700 kW di potenza) che permetterà di soddisfare la domanda energetica di circa 3.000 famiglie evitando l'emissione in atmosfera di 3.700 tonnellate di CO2 all'anno. Dal 1° aprile al 15 aprile la campagna è stata estesa a tutta Italia per i clienti di Edison Energia con un contratto luce o gas.
1 aprile 2022 - Edison, Italgas e Marguerite hanno firmato un accordo vincolante con il quale Edison acquista una quota di maggioranza di Gaxa, società detenuta al 51,85% da Italgas e al 48,15% da Marguerite, attiva in Sardegna nella commercializzazione a mezzo rete di gas naturale, GPL e aria propanata per usi civili. Il nuovo assetto azionario di Gaxa sarà composto da Edison al 70%, Italgas al 15,56% e da Marguerite con il 14,44%. L'operazione rafforza la presenza commerciale e le prospettive di sviluppo di Gaxa in considerazione dell'importante piano di investimenti per la Sardegna promosso da Italgas con la costruzione di nuove reti di distribuzione "native digitali".

4 aprile 2022 - Fenice Spa, società interamente controllata da Edison, e Citelum SA (parte del gruppo EDF), gruppo attivo nel settore dei servizi di illuminazione alla Pubblica Amministrazione, hanno firmato un accordo vincolante per l'acquisizione da parte di Fenice Spa dell'intero capitale di Citelum Italia Srl. Il perfezionamento della compravendita è previsto entro il secondo trimestre dell'anno. L'acquisizione delle attività italiane e spagnole di Citelum permetterà a Fenice di ampliare la propria offerta nel business dei servizi energetici per il territorio e le città, e di sviluppare importanti sinergie con le attività di Edison dedicate ai servizi energetici per la transizione energetica e la decarbonizzazione di territori e città verso le smart city del futuro.

Dopo l'emergenza sanitaria che ha dominato il 2020 e il 2021, nel primo trimestre del 2022 è il conflitto russo-ucraino a tenere il mondo col fiato sospeso. L'invasione russa ai danni dell'Ucraina avviata il 24 febbraio ha infatti improvvisamente cambiato le prospettive globali. Mentre l'economia mondiale era alle prese con la ricerca di un nuovo assetto dopo due anni di pandemia, l'aggressione russa all'Ucraina ha seriamente ipotecato la ripresa e modificato irreversibilmente gli equilibri mondiali. Il 2021 si era infatti chiuso con un forte rimbalzo dell'economia mondiale (cresciuta del 5,9%, a fronte della profonda recessione del 2020 che aveva visto il PIL ridursi del 3,2%), sebbene non tutti i Paesi fossero tornati ai livelli pre-pandemia e permanessero delle profonde differenze nel ritmo della ripresa, sia tra i Paesi avanzati che tra quelli emergenti. Ed anche all'inizio del 2022 le prospettive di crescita economica erano buone, per quanto attese su ritmi inferiori rispetto a quelle del 2021. A destare preoccupazione era soprattutto l'elevata inflazione, riapparsa sulla scena economica dopo circa vent'anni, toccando picchi assolutamente impensabili fino a solo un anno fa.
A poche settimane dall'inizio della guerra il popolo ucraino, che sta mostrando una capacità di resistenza inaspettata, sta vivendo la più grave crisi umanitaria in Europa dalla Seconda guerra mondiale; la Russia si sta accingendo a fronteggiare una delle più pesanti recessioni della sua storia, innescata dalle pesanti sanzioni economiche poste in essere dalla comunità internazionale; le tensioni sui prezzi delle materie prime, già forti prima dell'esplosione del conflitto armato, si sono ulteriormente acuite; i blocchi delle linee commerciali sono divenuti più stringenti.
Vi è il rischio che si intensifichi ulteriormente il processo di diversificazione commerciale messo in atto dalla Russia dopo la Guerra di Crimea, riducendo l'intensità dell'interscambio con l'Europa e incrementando gli scambi con la Cina, l'Africa Subsahariana e i Paesi arabi.
Sebbene la Russia non sia tra i maggiori player mondiali né nel mercato dei beni, né nei mercati finanziari, essa ha un ruolo cruciale nella produzione/offerta di molte commodity, soprattutto energetiche. Sotto questo aspetto è l'Europa ad essere maggiormente dipendente dalla Russia, con Italia e Germania in testa. Gli Stati Uniti hanno infatti già annunciato l'embargo sul petrolio russo; quanto all'Europa, se la riduzione dell'importazione di petrolio russo (che pesa per il 10% sul fabbisogno energetico europeo) potrebbe essere fattibile attingendo alle riserve strategiche e facendo leva sugli aumenti di produzione da parte di altri Paesi, molto più complicato è rinunciare al gas di Mosca (che pesa per circa il 15% sul fabbisogno energetico europeo), stante la necessità di realizzare nuove importanti infrastrutture (i gasdotti) che necessitano di tempi lunghi, e nemmeno sarebbe immediato l'aumento di offerta da parte di altri produttori per ragioni sia politiche, che tecniche.
L'invasione russa ai danni dell'Ucraina ha ulteriormente alimentato i rincari dei prezzi delle materie prime energetiche (e non solo). L'attuale picco nel livello dei prezzi è destinato a permanere fino a quando l'Europa non avrà ridotto la dipendenza energetica dalla Russia; e questo non potrà che richiedere tempi lunghi e passare attraverso investimenti in fonti di energia alternative. Se questi ultimi saranno concentrati sulla produzione di energia green, come negli obiettivi del Next Generation EU (NGEU), i prezzi dell'energia non potranno che rimanere elevati ancora per molto tempo; se invece la UE aprisse solo nel breve periodo alla possibilità di produrre energia con fonti meno sostenibili dal punto di vista ambientale, ma anche meno costose, i prezzi dell'energia in Europa potrebbero scendere maggiormente e più rapidamente.
Ma oltre al rincaro delle materie prime energetiche si sta assistendo al forte incremento dei prezzi delle produzioni agricole, in molte delle quali Russia e Ucraina sono leader mondiali. Di particolare intensità è il rialzo del prezzo del frumento (di cui Russia e Ucraina sono rispettivamente il primo e il settimo esportatore mondiale, mentre nei cereali presi complessivamente i due Paesi sono il primo e il terzo esportatore al mondo) aumentato nel mese di marzo del 25% rispetto al livello pre-invasione, e dei semi oleosi. Ancora più preoccupante è l'incremento del prezzo dei fertilizzanti, ampiamente utilizzati in agricoltura, e che a loro volta richiedono un elevato utilizzo di gas per la loro produzione.
Per non parlare dei rialzi record di alcune materie prime siderurgiche, come l'alluminio e il nickel (di cui la Russia è tra i principali esportatori mondiali), il secondo dei quali è stato sospeso dalle contrattazioni al London Metal Exchange per eccesso di volatilità.

Oltre ai prezzi delle materie prime, sulle prospettive di crescita pesa anche la riduzione degli scambi commerciali: si stima infatti che nel 2022 l'import russo si contrarrà del 50%. E sarà soprattutto la crescita europea a risentirne: le esportazioni europee verso la Russia e l'Ucraina valgono infatti circa un punto percentuale di PIL, al quale occorre sommare gli effetti indiretti insiti nella riduzione delle esportazioni dei partner commerciali verso la Russia, che potrebbe penalizzare soprattutto i settori della meccanica, del lusso e della farmaceutica.
Quanto al sistema bancario, non si dovrebbero ravvisare particolari criticità data l'esposizione contenuta delle banche europee al mercato russo (circa 100 miliardi di euro, pari allo 0,7% del PIL europeo) e all'esposizione ancora più contenuta verso l'Ucraina. Non si può tuttavia escludere il rischio che, in caso di conflitto protratto, la Russia decida di fare default sul debito estero, tenendo anche conto del congelamento delle riserve detenute all'estero dalla Banca Centrale, delle difficoltà a gestire i pagamenti a causa delle sanzioni e della possibilità che venga imposto un embargo anche sul gas. Fino ad ora la Russia ha tenuto fede agli impegni sui titoli in valuta estera e al momento ha le disponibilità necessarie per fare fronte ai prossimi pagamenti in scadenza, anche grazie all'afflusso di almeno 20 miliardi di dollari al mese, legati alle esportazioni di prodotti energetici, gas e petrolio in particolare. Dal 31 marzo, tuttavia, Mosca ha dichiarato che per le forniture di gas accetterà solo pagamenti in rubli dai Paesi "ostili", quelli cioè che hanno adottato sanzioni contro la Russia, per due ragioni: sostenere il tasso di cambio della valuta russa, che è in caduta libera; aggirare le sanzioni legate ai pagamenti in dollari. Immediata la reazione del G7 che ha definito inaccettabile la richiesta di Putin, nonché una palese violazione unilaterale dei contratti esistenti. Al momento non è chiaro come si uscirà da tale situazione, essendo impensabile che l'Europa rinunci da subito al gas russo o che la Russia continui a fornirlo gratuitamente, rifiutandosi la prima di pagare in rubli, la seconda di accettare pagamenti in dollari o in euro.
In tale contesto le previsioni di crescita economica per l'anno in corso sono state tutte riviste al ribasso: per l'economia mondiale Prometeia prevede un aumento del 2,5%, a fronte della previsione del +4,1% di dicembre 2021. Per il commercio mondiale (cresciuto del 9,5% nel 2021), per il 2022 si stima una crescita dell'1,4%, contro una previsione del +4,8% di dicembre. Solo l'inflazione è stata rivista al rialzo: cresciuta del 4,5% nel 2021, nelle previsioni di dicembre era prevista al 4,6% per il 2022; oggi è invece attesa nella misura del +8,1%.
Riguardo alle principali aree economiche del pianeta, per il 2022 le previsioni di crescita degli Stati Uniti sono state ridotte dal +4,2% (stima di dicembre 2021) al +3,0% (stima di marzo 2022). Mentre l'inflazione è passata da una previsione del +4,6% del dicembre scorso a una attuale del +6,4%. Inflazione che negli Stati Uniti deriva da un eccesso di domanda, diversamente da quella europea causata da uno shock energetico.
Per quanto riguarda la Cina, la crescita prevista per il 2022 è pari al +4,5%, ben al di sotto degli obiettivi governativi (+5,5%), complici i nuovi focolai di contagi e il continuo rafforzamento dello Yuan nei mercati valutari internazionali che, penalizzando le esportazioni cinesi, indebolisce uno dei principali strumenti di traino dell'economia del Paese. Sul fronte dell'inflazione, la Cina è l'unica tra le maggiori economie mondiali ad aver mantenuto un livello di inflazione significativamente inferiore al target fissato dalla Banca centrale.
La crescita del PIL dell'Euroarea è prevista per quest'anno al +2,2% (dal 4,1% di dicembre 2021), pur con significative differenze tra i Paesi dell'area: Germania +1,4%; Francia +2,5%; Spagna +3,3%; Italia +2,2%. Sebbene le economie europee abbiano dimostrato di saper ormai "gestire" il COVID-19, non va comunque sottovalutato il rischio che la pandemia possa nuovamente frenare la crescita economica.
Per quanto riguarda la Russia, il parziale isolamento commerciale imposto dai Paesi occidentali e l'esclusione delle sette banche russe dal sistema di pagamenti SWIFT saranno alla base della profonda recessione prevista per quest'anno, e che Prometeia stima del -14,1%. A questi si accompagnano gli effetti dell'aumento dei tassi di policy per contenere il deprezzamento del rublo che sta alimentando una inflazione già molto elevata (prevista al 17,1% nel 2022) e impoverendo gli operatori interni, senza che al momento sia stata prevista l'introduzione di misure di sostegno economico a famiglie e imprese.
Questo il quadro internazionale che ha modificato sostanzialmente le prospettive di crescita dell'Italia, che aveva approcciato il nuovo anno con il vento in poppa. Ora, invece, il conflitto in Ucraina potrebbe aprire una nuova fase per la nostra economia, caratterizzata da alta inflazione e bassa crescita: secondo le stime di Prometeia, il PIL italiano nel 2022 risulterebbe infatti inferiore di 1,8 punti percentuali rispetto alle stime prebelliche. Come detto, l'aspettativa di crescita è stata ridotta al +2,2%, complici il caro energia; l'aumento dell'inflazione che taglierà la spesa di famiglie e imprese,

minandone la fiducia e il potere d'acquisto; le strozzature nelle catene globali di fornitura; la posizione più restrittiva della BCE che rischia di avere un forte peso su un Paese con debito elevato come l'Italia.
Nella stima resa nota da ISTAT, a marzo i prezzi al consumo hanno toccato il +6,7% su base annua, prevalentemente per via dei prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa dal +45,9% di febbraio al +52,9% di marzo). Ma in deciso aumento sono anche i prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (passati da +3,1% di febbraio a +4,0% di marzo) sia non lavorati (da +6,9% a +8,0%), sostenuti dal timore di carenze di mais, oli vegetali e cereali e dall'esplosione della spesa di gasolio, concimi e sementi.
L'invasione russa ha modificato anche le prospettive per la politica di bilancio nazionale (che rimane espansiva) impegnata nel 2022 ad attenuare l'impatto su famiglie e imprese degli aumenti dell'energia, stanziando misure per oltre 10 miliardi di euro solo nei primi due trimestri del 2022 e che, secondo Prometeia, saranno replicati anche nella seconda metà dell'anno, dato il perdurare degli alti prezzi energetici. A tal riguardo è ancora più pressante l'esigenza di procedere con la transizione energetica, investendo in energie rinnovabili; e nel frattempo, puntare su una maggiore differenziazione delle fonti di approvvigionamento per ridurre la nostra dipendenza dal gas russo. In quest'ottica positivi sono gli accordi per nuove forniture di gas dall'Algeria, dalla Libia, dal Mozambico e dall'Angola, e soprattutto l'accordo con l'Azerbaijan che innalza a 9,5 miliardi di metri cubi (dai 7 attuali) il flusso di metano che transita dal gasdotto TAP. Come anche l'intenzione del governo di dotarsi di due rigassificatori aggiuntivi, anche per consentire l'arrivo del metano liquido che gli Stati Uniti si sono impegnati a fornire all'Europa.
Per quanto concerne invece il commercio internazionale, occorre precisare che solo l'1,6% delle esportazioni totali italiane è diretto in Russia e lo 0,6% in Ucraina; ciò non toglie, tuttavia, che le ripercussioni potrebbero essere importanti per alcuni comparti specifici (macchinari, abbigliamento, calzature, prodotti farmaceutici) e per alcune regioni (soprattutto Lombardia e Marche che esportano verso la Russia, rispettivamente, il 25% e il 20% del loro export complessivo). Russia e Ucraina detengono inoltre significative quote di mercato nelle forniture di alcune materie prime (come titanio, palladio, grano, mais e fertilizzanti) e prodotti semilavorati che sono alla base di comparti quali l'automotive, la metalmeccanica, l'agricoltura.
Per Prometeia, dopo un primo trimestre dell'anno in corso in contrazione, i fattori di traino della crescita potrebbero riprendere il sopravvento a partire dall'estate, riportando l'economia italiana su un sentiero di crescita positivo. Tra i fattori di traino ricordiamo l'elevato risparmio accumulato da famiglie e imprese durante la pandemia e il minore indebitamento delle AP nel 2021 (-7,2%), rispetto a quanto previsto dal DEF – Documento di economia e finanza (- 11,8%) e dalla NADEF – Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (-9,4%). Tuttavia, a fare da freno alla crescita saranno ancora gli alti prezzi alla produzione (energia e materie prime) e l'elevata inflazione al consumo, per quanto attestata su livelli inferiori a quella media europea.
Nel corso del primo trimestre 2022 la media del cambio euro dollaro si è attestata a un valore medio di 1,12 USD per euro, registrando un calo del 6,9% rispetto al medesimo periodo del 2021. Analizzando l'andamento mensile, si osserva come il trend di indebolimento dell'euro iniziato a giugno dell'anno scorso sia proseguito anche nei primi mesi del 2022 con una variazione congiunturale di -1,9% rispetto al precedente trimestre. Tale dinamica si è inserita in un quadro di una differente politica monetaria di BCE e FED per fronteggiare l'elevata inflazione. Negli Stati Uniti la FED ha accelerato il processo di conclusione delle misure di stimolo adottate nel 2020 e a marzo ha effettuato il primo rialzo dei tassi di interesse dal 2018, portando il riferimento principale al range 0,25-0,50% rispetto al precedente range di 0-0,25%. Le aspettative che la FED possa adottare una politica monetaria restrittiva più aggressiva nei prossimi mesi, attraverso molteplici rialzi dei tassi di interesse, hanno favorito l'apprezzamento del dollaro. Nell'Eurozona la BCE ha mantenuto una linea più prudente, decidendo di avviare una riduzione delle misure di stimolo, ma mantenendo comunque una linea prevalentemente accomodante. Il programma pandemico di acquisti di titoli PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) è terminato il 31 marzo e il ritmo di acquisti del Quantitative Easing tradizionale per i prossimi mesi è stato rivisto alla luce di un'inflazione più elevata del previsto, in ogni caso la BCE ha annunciato di mantenere un'ampia flessibilità sulle tempistiche per eventuali futuri rialzi dei tassi di interesse. Nel mese di marzo l'euro ha raggiunto i minimi nei confronti del dollaro dal maggio 2020 a causa delle ripercussioni della guerra in Ucraina. Il dollaro si è apprezzato, sia a seguito della maggiore domanda di valute rifugio per le tensioni geopolitiche, sia per la maggiore esposizione dell'Eurozona rispetto agli Stati Uniti alle ripercussioni delle sanzioni economiche imposte contro la Russia. L'euro si è

pertanto indebolito sulla scia delle crescenti preoccupazioni per una stagflazione dell'economia europea, ossia un periodo caratterizzato da una più bassa crescita economica ed elevata inflazione.

Per quanto riguarda i mercati petroliferi, nel primo trimestre 2022 la media del prezzo del greggio si è attestata a 97,3 USD/bbl, in crescita del 59,3% rispetto alla media del primo trimestre 2021 e del 21,9% rispetto alla media del quarto trimestre 2021. Nei primi tre mesi del 2022, a seguito del deprezzamento della moneta unica, la quotazione del greggio in euro ha segnato un incremento maggiore rispetto a quella in dollari (+71,2%), registrando una media di 86,8 euro/bbl. Fin da inizio anno le quotazioni hanno esibito un andamento rialzista, sostenuto dalle forti preoccupazioni per uno stretto bilancio tra domanda e offerta con le scorte globali che sono scese al livello più basso dal 2014.
Sul lato della domanda le preoccupazioni relative all'impatto della variante Omicron del COVID-19 – che avevano spinto al ribasso i prezzi a fine 2021 – sono venute meno. Infatti, i governi hanno adottato misure meno restrittive rispetto alle ondate precedenti e gli effetti sulle attività economiche e la domanda petrolifera sono stati contenuti. Per quanto riguarda l'offerta, l'OPEC+ ha confermato nei primi tre mesi dell'anno il piano di aumenti mensili graduali della produzione; tuttavia, l'incremento effettivo è risultato inferiore a causa della difficoltà di diversi paesi a raggiungere la propria quota. In tale contesto le tensioni geopolitiche nell'Europa orientale, oltre che in Medio Oriente, hanno rappresentato un ulteriore elemento rialzista per le quotazioni già a partire dal mese di gennaio.
L'escalation della crisi tra Ucraina e Russia con l'invasione dell'esercito russo in Ucraina il 24 febbraio ha accentuato la già elevata volatilità del mercato petrolifero e del resto del comparto energetico, con i prezzi che hanno toccato nuovi massimi durante il mese di marzo. Le quotazioni del Brent l'8 marzo hanno raggiunto il record di 128 USD/bbl, il livello più alto dal 2008, in un clima di grande incertezza per la possibile estensione al settore energetico delle sanzioni economiche adottate verso la Russia e, conseguentemente, per il rischio di una interruzione parziale o totale delle forniture russe. I prezzi hanno poi ritracciato dai massimi, pur mantenendosi a livelli molto elevati, poiché l'Unione Europea ha deciso di non seguire gli Stati Uniti nell'adottare un embargo all'import del petrolio russo a causa dell'elevata incidenza sul bilancio petrolifero europeo.

Il grafico e la tabella che seguono riportano rispettivamente i valori medi per trimestre e la dinamica mensile dell'anno corrente e di quello precedente:
| 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % | |
|---|---|---|---|
| Prezzo petrolio USD/bbl(1) | 97,3 | 61,0 | 59,3% |
| Cambio USD/euro | 1,12 | 1,21 | (6,9%) |
| Prezzo petrolio euro/bbl | 86,8 | 50,7 | 71,2% |
(1) IPE Brent


| (TWh) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Produzione netta: | 71,4 | 67,0 | 6,7% |
| - Termoelettrica | 52,1 | 44,2 | 17,8% |
| - Idroelettrica | 5,8 | 10,5 | (44,2%) |
| - Fotovoltaica | 5,3 | 4,8 | 10,9% |
| - Eolica | 6,8 | 6,1 | 11,0% |
| - Geotermoelettrica | 1,4 | 1,4 | 1,5% |
| Saldo netto import/export | 9,6 | 12,0 | (20,6%) |
| Consumo pompaggi | (0,7) | (0,7) | 0,2% |
| Totale domanda | 80,3 | 78,3 | 2,5% |
Fonte: elaborazione dati preconsuntivi 2022 e 2021 Terna, al lordo delle perdite di rete. Dati marzo 2022 da elaborazioni interne
La domanda lorda di energia elettrica in Italia del primo trimestre 2022 è stata pari a 80,3 TWh (TWh = miliardi di KWh), segnando un aumento del 2,5% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Si ricorda tuttavia che nel corso del trimestre 2021 erano ancora in vigore misure restrittive che impattarono la mobilità ed alcuni segmenti di mercato in virtù della gestione pandemica relativa al COVID-19. In termini di produzione netta, il contributo delle fonti nel suo complesso a livello nazionale è aumentato di oltre 4 TWh (+6,7%) rispetto al trimestre del 2021. Guardando la produzione rinnovabile, la generazione eolica supera di 0,7 TWh (+11%) il risultato sul trimestre 2021 mentre quella fotovoltaica di 0,5 TWh, con un aumento del 10,9%. Discorso a parte merita l'idroelettrico, dove il perdurare di uno stato siccitoso, soprattutto nel Nord Italia, ha determinato una diminuzione complessiva del 44,2% per quasi 5,0 TWh in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Per quanto concerne la generazione termoelettrica, il contributo nel primo trimestre ha segnato un forte aumento a compensazione del minor apporto idrico, assestandosi a circa 52 TWh, con un incremento di circa 8 TWh (+17.8%). Chiude il bilancio l'import netto, che nel corso del primo trimestre ha fatto registrare una flessione di oltre 2,0 TWh (- 20,6%), un andamento questo che ha caratterizzato in modo abbastanza omogeneo tutti e tre i primi mesi del 2022. A livello complessivo, la produzione nazionale ha contribuito per circa l'88% della domanda elettrica totale.
Con riferimento allo scenario prezzi al 31 marzo 2022, la quotazione media nel primo trimestre 2022 del PUN TWA (Prezzo Unico Nazionale Time Weighted Average) si è attestata su un livello di 249,3 euro/MWh, valore di quattro volte superiore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (59,3 euro/MWh).
L'incremento dei prezzi nei confronti dei rispettivi mesi del 2021 si è progressivamente accentuato nel corso del trimestre, con le quotazioni che a marzo sono risultate di cinque volte superiori rispetto lo stesso mese dell'anno precedente. Tale dinamica si è inserita in un quadro di maggiori costi di generazione termoelettrica a seguito del rafforzamento delle quotazioni del gas, che si sono apprezzate di pari passo con il crescere delle tensioni in Europa Orientale culminate con l'invasione russa in territorio ucraino.
Analizzando le variazioni su base mensile del PUN, nel corso del primo trimestre 2022 si può osservare un andamento misto: dopo una contrazione in gennaio e in febbraio successivamente si è registrato un forte rialzo in marzo. In particolare, nel corso del mese di gennaio i prezzi sono diminuiti del 20,2% rispetto al mese di dicembre 2021: le temperature ben al di sopra della media stagionale in gran parte d'Europa hanno contribuito a ridurre significativamente le quotazioni del gas. Durante il mese di febbraio le temperature si sono mantenute miti favorendo il ribasso dei prezzi (-

5,7% su base mensile), mentre a marzo il PUN è tornato a crescere (+45,5% su base mensile) impattato dalla guerra in Ucraina iniziata il 24 febbraio e dai conseguenti rialzi di tutti i mercati energetici nel territorio europeo.
Per quanto riguarda i prezzi zonali nel primo trimestre 2022 si sono rilevate variazioni differenziate, il rialzo è risultato più marcato nelle zone Nord (+321,1%) e Centro Nord (+325,8%), mentre è stato più contenuto nella zona Sicilia (+297,5%). Sulle zone settentrionali ha pesato maggiormente la riduzione su base annuale della generazione idroelettrica, oltre che dei flussi in importazione dalla frontiera settentrionale. Sui gruppi di ore F1, F2 e F3 si osserva un aumento su tutte le fasce, nell'intorno del 320,1% rispetto al primo trimestre 2021.
L'andamento mensile rispetto all'anno precedente è rappresentato nel seguente grafico:

Analogamente a quanto osservato sul mercato italiano, i prezzi esteri hanno mostrato variazioni al rialzo sia in termini congiunturali che tendenziali. Il mercato francese ha registrato una media di 232,2 euro/MWh nel primo trimestre 2022, segnando l'incremento più marcato (+337,8%) rispetto allo stesso periodo del 2021 a seguito delle numerose interruzioni per interventi di manutenzione al parco di impianti nucleari del paese. I prezzi tedeschi hanno registrato un incremento minore, favoriti da una ventosità superiore alla media nei primi tre mesi dell'anno, segnando una variazione tendenziale positiva del 272,3%, con le quotazioni che hanno registrato una media di 184,6 euro/MWh.

| (Miliardi di m3 ) |
1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Servizi e usi civili | 13,6 | 13,7 | (0,6%) |
| Usi industriali | 4,3 | 4,7 | (7,8%) |
| Usi termoelettrici | 7,2 | 6,4 | 11,6% |
| Consumi e perdite di sistema | 0,4 | 0,4 | 1,6% |
| Totale domanda | 25,5 | 25,2 | 1,2% |
Fonte: dati preliminari 2022 e 2021 Snam Rete Gas, Ministero Sviluppo Economico e stime Edison.
Nel primo trimestre del 2022 i consumi di gas naturale sul territorio italiano si attestano a circa 25,5 miliardi di metri cubi, in aumento di circa 0,3 miliardi (+1,2%) rispetto allo stesso periodo del 2021 che, si ricorda, era ancora oggetto di parziali misure restrittive atte a gestire la pandemia da COVID-19. Per quanto concerne la domanda per singolo segmento di mercato, si osserva una leggera riduzione nel settore residenziale (-0,6 %), che ha risentito di una climatica pressoché simile a quella osservata lo scorso anno, con una riduzione in termini assoluti di circa 0,1 Mmc. La domanda negli usi industriali mostra una contrazione più marcata rispetto al 2021 pari a circa 0,4 miliardi di metri cubi (-7,8%), in particolare nei mesi di febbraio e marzo in virtù del peggioramento del contesto economico ed energetico. Chiude il bilancio la domanda per il segmento termoelettrico che riporta un deciso rialzo di circa 0,8 miliardi di metri cubi soprattutto a compensazione del minor apporto delle fonti idroelettriche.
In termini di fonti di approvvigionamento, il primo trimestre 2022 ha registrato:
Nel corso del primo trimestre dell'anno il prezzo del gas spot in Italia si è attestato a 103,7 c€/smc, registrando un incremento del 423,6% rispetto allo stesso periodo del 2021; la variazione su base congiunturale è però risultata più contenuta, pari a +5,3%.
Il rialzo delle quotazioni è avvenuto in un contesto di forte volatilità dei mercati gas europei a seguito delle tensioni geopolitiche e della crescente incertezza sull'offerta via gasdotto dalla Russia, in un clima di instabilità che perdurerà anche nei prossimi mesi. In particolare, nel mese di marzo i prezzi hanno mostrato una straordinaria volatilità a seguito del clima di instabilità creatosi per le ripercussioni dello scoppio della guerra in Ucraina a fine febbraio. Nonostante le forti preoccupazioni, i flussi in importazione dalla Russia sono stati regolari e l'Unione Europea ha deciso di non imporre sanzioni relative al gas dalla Russia.
I mercati gas del Nord Europa hanno registrato movimenti al rialzo rispetto allo stesso periodo del 2021, in linea con quanto osservato in Italia: il TTF, principale riferimento per il gas in Europa, ha chiuso il primo trimestre 2022 a quota 101,2 c€/smc, con un incremento del 417,7% rispetto al 2021.
Lo spread PSV-TTF ha registrato una media di 2,6 c€/smc, in sensibile aumento rispetto al primo trimestre 2021, quando si era attestato a 0,3 c€/smc. L'ampliamento del differenziale tra i due hub è stato principalmente guidato da alcuni fattori congiunturali tra cui l'elevata richiesta di gas per la generazione termoelettrica che ha determinato una domanda italiana più alta della media degli ultimi tre anni, diversamente da quanto avvenuto nel Nord Europa dove i consumi sono stati invece al di sotto della media.

Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2022


Nel seguito si evidenziano i tratti salienti delle principali tematiche oggetto dell'evoluzione normativa e regolatoria relativa al primo trimestre 2022 per i diversi ambiti del business aziendale.
Meccanismi di capacità - Il 21 febbraio 2022 si è tenuta l'asta relativa all'anno di consegna 2024. Sono stati assegnati 41,541 GW di cui 37,931 GW di capacità nazionale (di cui 3,778 GW di capacità nuova) e 3,61 GW di capacità estera. Edison è risultata aggiudicataria di 2.275 MW di capacità esistente ad un premio di 33.000 €/MW/anno e di 7 MW di capacità nuova non autorizzata ad un premio di 33.467 €/MW/anno per 15 anni1.
Il proseguo del meccanismo per gli anni a venire, in particolare per il 2025, non è scontato. Il MiTE lo ha evidenziato dapprima nel 2021, nell' atto di indirizzo del 30 giugno, sottolineando che, a valle delle aste per il 2024 e 2025, seguirà una fase di profonda analisi per valutare se - in base all'evoluzione del sistema - sia ancora necessario ripetere ulteriori aste, insieme alla possibilità di orientare ancora di più il meccanismo a supporto della transizione energetica, qualora il meccanismo fosse confermato.
Più recentemente, col Decreto 28 ottobre 2021 recante "Approvazione della disciplina del Sistema di remunerazione della disponibilità di capacità produttiva di energia elettrica e definizione del valore obiettivo dell'indicatore di adeguatezza del sistema" oltre a prevedere l'avvio delle procedure per lo svolgimento delle aste per l'approvvigionamento di capacità per il solo anno 2024, il MITE ha nuovamente specificato che a valle dell'esito delle stesse saranno valutate le condizioni per l'eventuale proseguo del sistema di remunerazione della capacità. Il Decreto prevede inoltre che, qualora per tre anni consecutivi le valutazioni di adeguatezza della capacità di lungo termine effettuate da Terna non individuino un motivo di preoccupazione, intervenga la cessazione del sistema di remunerazione della capacità.
La fattibilità di un'eventuale asta del Capacity Market per il periodo di consegna 2025 verrà quindi valutata a valle dell'analisi dei risultati dell'asta per il 2024. Vi sono, tuttavia, incertezze circa l'effettivo proseguimento del meccanismo post-2025 e le relative modalità di implementazione.
ARERA (o Autorità) ha nel frattempo introdotto con apposita delibera (delibera 83/2022/R/eel) pubblicata il 4 marzo 2022 importanti modifiche alla metodologia di calcolo del prezzo di esercizio (strike price) del mercato della capacità per tenere conto della significativa ed eccezionale volatilità che sta caratterizzando le quotazioni del gas naturale e delle quote di emissione, in un contesto di crisi internazionale la cui durata è al momento imprevedibile. Si tratta di una criticità più volte segnalata dalle associazioni di categoria (in particolare Elettricità Futura ed Energia Libera) cui Edison partecipa.
La delibera ha quindi introdotto una modifica del calcolo dello strike price del mercato della capacità prevedendo un'indicizzazione giornaliera del valore standard del gas naturale e della componente emissioni affinché il prezzo di esercizio risulti maggiormente rappresentativo del costo variabile della tecnologia di punta (turbogas a ciclo aperto) anche in presenza di condizioni di eccezionale volatilità sui mercati. Le modifiche in oggetto sono entrate in vigore a partire da sabato 5 marzo 2022 (ossia dal giorno successivo alla data di pubblicazione della delibera in oggetto) e resteranno in vigore fino a successivo provvedimento.
Per quanto riguarda, invece i ricorsi pendenti presso il TAR e il Tribunale di primo grado dell'Unione Europea contro il Capacity Market si segnala che il TAR Lombardia ha rimandato la propria decisione a valle della sentenza del Tribunale di primo grado che nel frattempo ha deciso di trattare la causa senza disporre l'apertura della fase orale del procedimento. Il Tribunale procederà, quindi, direttamente alla pronuncia della sentenza, senza sentire le parti in un'udienza di discussione. Edison ha un forte interesse per il proseguimento dell'implementazione del Capacity Market
1 Afferente alla batteria installata presso l'impianto di Bussi.

per gli anni di consegna successivi al 2023 che permetterebbe di valorizzare la propria capacità disponibile in probabilità (CDP) afferente ad impianti esistenti (circa 2,8 GW aggiudicati nelle aste 2022 e 2023 per questa categoria di capacità ad un premio di 33.000 €/MW/anno) e ad eventuale nuova capacità da sviluppare.
Azzeramento oneri generali per il primo trimestre 2022 - Al fine di limitare l'impatto in bolletta degli straordinari rialzi dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso, l'ARERA con la delibera 35/2022/R/eel ha disposto l'azzeramento per il 1° trimestre 2022 degli oneri generali di sistema per tutte le medie-grandi imprese con potenza pari o superiore a 16,5 kW. Il provvedimento dell'Autorità applica quanto previsto dal decreto sostegni-ter, approvato lo scorso 21 gennaio, che ha individuato come beneficiari della misura tutte le utenze oltre questa soglia di potenza, in media, alta e altissima tensione, o quelle degli usi di illuminazione pubblica o di ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. La delibera azzera quindi le aliquote vigenti delle componenti tariffarie Asos e Arim per tutte le utenze sopra i 16,5 kW, definendo specifici obblighi nei confronti dei venditori al fine di assicurare ai clienti finali che ne hanno diritto, il totale trasferimento tempestivo dei benefici delle disposizioni.
L'ARERA aveva già previsto la stessa misura di azzeramento degli oneri generali di sistema per il primo trimestre 2022 per i clienti domestici e le piccole imprese in bassa tensione (sotto i 16,5 kW di potenza) in occasione dell'aggiornamento trimestrale delle condizioni di tutela dello scorso fine dicembre, attuando quanto previsto dalla legge bilancio 2022 (in continuità con quanto previsto anche nel IV trimestre 2021 dalla del. 396/2021/R/com).
La stessa delibera introduce anche una modifica per il 2022 alle procedure relative agli sgravi per le imprese energivore, riducendo l'importo della prima rata del contributo parziale agli oneri di sistema dovuto da alcune di esse alla luce delle incertezze sull'andamento del mercato.
Servizio a Tutele Graduali per le Microimprese - Con il decreto-legge 31 dicembre 2020, n. 183 viene ulteriormente prorogato, al 1° gennaio 2023, il termine per il superamento dei prezzi tutelati per i servizi di tutela per le microimprese fino a 15 kW di potenza impegnata, con massimo 10 dipendenti e 2 milioni di euro di fatturato.
Attuazione meccanismo di agevolazione imprese gasivore - L'Autorità con la delibera 41/2022/R/gas dà avvio al procedimento per la disciplina delle agevolazioni per le imprese a forte consumo di gas naturale, di cui al DM n. 541 del 21 dicembre 2021 cd. "Decreto imprese gasivore" che ha disposto la rideterminazione dei corrispettivi a copertura degli oneri generali del sistema del gas applicati alle imprese gasivore, connessi al finanziamento di misure volte al raggiungimento di obiettivi comuni in materia di decarbonizzazione a decorrere dal 1° aprile 2022.
Nell'ambito di tale provvedimento ARERA ha pubblicato la consultazione 59/2022/R/gas in cui propone le modalità operative per una prima applicazione, in via d'urgenza e necessariamente semplificata, delle agevolazioni alle imprese gasivore, che da una parte consenta a tali imprese di beneficiare della riduzione delle componenti tariffarie RETIG e REIG a decorrere dal 1° aprile 2022, e dall'altra di limitare, nella misura massima possibile, le necessità di successivi conguagli che potrebbero portare ad insoluti nel caso di clienti ormai passati ad altri fornitori. Edison, in risposta alla consultazione, propone di rivalutare gli orientamenti di prima applicazione e le relative attribuzioni di responsabilità in un'ottica di semplificazione del meccanismo nella prima fase attuativa e di minimizzazione degli impatti sugli operatori della filiera, che appaiono non trascurabili.
Aste stoccaggio gas per l'anno termico 2022-2023 - Nel marzo 2022, anche a seguito dell'evoluzione della situazione geopolitica internazionale e della struttura a termine dei prezzi gas (spread winter 23 - summer 22 sensibilmente negativo), sono state disposte significative novità normativo/regolatorie finalizzate a favorire il riempimento degli stoccaggi nel breve periodo e riferite sia alla fase conclusiva della fase di erogazione dell'inverno 2021-2022 sia al successivo anno di stoccaggio 2022-2023. Con la Delibera 97/2022/R/gas è stato definito un aumento dei corrispettivi di offerta di capacità di breve termine al fine di disincentivare l'erogazione da stoccaggi ed è stato richiesto agli operatori di stoccaggio di favorire l'iniezione (Edison Stoccaggio già offre capacità di iniezione anche per il periodo invernale). Con il DM 14 marzo 2022 del MiTE e con la Delibera 110/2022/R/gas per lo stoccaggio è stato disposto:
Edison Stoccaggio, rispettivamente nelle aste tenutesi i giorni 18 e 22 di marzo u.s., ha offerto agli utenti del mercato la sua capacità disponibile conferendo 120 MSmc nella prima asta per il servizio di Modulazione di Punta stagionale, e ulteriori 24 MSmc per il servizio di Modulazione cd. a Punte Costanti.
Decreto-legge "Sostegni-ter" – Il provvedimento recante "Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, nonché per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico" – decreto-legge 27 gennaio 2022, n. 4, è stato convertito dalla legge di conversione 28 marzo 2022, n. 25, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 28 marzo 2022. Il provvedimento contiene disposizioni in materia di sostegno alle imprese per il contenimento degli effetti degli aumenti dei costi dell'energia elettrica.
In particolare, con l'articolo 15-bis del provvedimento, sono introdotte disposizioni che prevedono un meccanismo di compensazione a due vie, calcolato rispetto ai prezzi di riferimento storici e applicato, dal 1° febbraio al 31 dicembre 2022, sull'elettricità immessa in rete dai seguenti impianti a fonti rinnovabili (esclusi gli impianti < 20kW): impianti fotovoltaici che beneficiano del Conto Energia; impianti alimentati da fonte idroelettrica, solare ed eolica, entrati in esercizio prima del 1° gennaio 2010, che non accedono a meccanismi di incentivazione. Il meccanismo non si applica all'energia oggetto di contratti di fornitura stipulati prima del 27 gennaio 2022, a condizione che non siano collegati all'andamento dei prezzi di mercato spot e che non siano stipulati ad un prezzo superiore del 10% rispetto al valore di riferimento.
Decreto-legge "Ucraina" – Il provvedimento, recante "Disposizioni urgenti sulla crisi in Ucraina" – decreto-legge 25 febbraio 2022, n.14, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è in vigore dal 25 febbraio 2022, poi trasmesso al Parlamento per l'avvio dell'iter di conversione in legge che dovrà avvenire entro 60 giorni.

Il provvedimento contiene misure da adottare in via emergenziale, finalizzate all'aumento della disponibilità di gas e alla riduzione programmata dei consumi come previsto dal Piano di emergenza nazionale.
Decreto-legge "Energia" – Il provvedimento, recante "Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali" – decreto-legge 1° marzo 2022, n. 17, è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed è in vigore dal 2 marzo 2022, poi trasmesso al Parlamento per l'avvio dell'iter di conversione in legge che dovrà avvenire entro 60 giorni.
In particolare, tra le altre cose, il provvedimento contiene le seguenti disposizioni:
In particolare, in linea con le previsioni del suddetto decreto-legge, è stato adottato il DM del 14 marzo 2022 sullo stoccaggio del gas per l'anno termico 2022-2023 che disciplina la modalità di allocazione della capacità di stoccaggio per l'anno contrattuale di stoccaggio 1° aprile 2022 – 31 marzo 2023, tenendo conto degli obiettivi in termine di raggiungimento dei livelli di stoccaggio.
Decreto-legge "Taglia prezzi" - Il provvedimento reca "Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina" – decreto-legge 21 marzo 2022, n. 21, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ed in vigore dal 22 marzo 2022, poi trasmesso al Parlamento per l'avvio dell'iter di conversione in legge che dovrà avvenire entro 60 giorni.
In particolare, il provvedimento contiene disposizioni per l'introduzione di un contributo straordinario a carico dei soggetti che esercitano nel territorio italiano, la produzione e la vendita di energia elettrica e di gas per la successiva vendita di beni e dei soggetti che importano energia elettrica e gas da altri Stati dell'UE. Il contributo, da versare entro il 30 giugno 2022, si calcola come il 10% rispetto ad una base imponibile costituita dall'incremento del saldo tra le operazioni IVA attive e passive, nel periodo dal 1° ottobre 2021 al 31 marzo 2022 rispetto al periodo dal 1° ottobre 2020 al 31 marzo 2021.
Inoltre, sono previste le misure per il sostegno delle imprese mediante la rateizzazione delle bollette per l'energia elettrica e il gas.
In data 2 maggio 2022 il Consiglio dei ministri ha approvato il cd. "Decreto aiuti" che, tra le altre misure, prevederebbe l'innalzamento dal 10% al 25% dell'aliquota del contributo straordinario previsto dall'art 37 del D.L. 21/2022 (Decretolegge "Taglia prezzi"). Il provvedimento è in attesa di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, non sussistono quindi al momento ulteriori obbligazioni a carico del Gruppo.
Atto Delegato del Regolamento Tassonomia – Il 2 febbraio 2022 la Commissione Europea ha pubblicato l'atto delegato complementare della Tassonomia su gas e nucleare. Il processo legislativo sulla Tassonomia – un sistema di classificazione che stabilisce una lista di attività economiche definite come 'sostenibili' dal punto di vista ambientale – era iniziato con l'adozione del Regolamento europeo sulla Tassonomia il 12 luglio 2020. L'atto delegato complementare del 2 febbraio conferma l'inclusione di nucleare e gas nella tassonomia sulla base di criteri che risultano tuttavia stringenti. Il

testo prevede che, per poter rientrare nella tassonomia, la generazione a gas deve avere emissioni di gas serra (ciclo vita) inferiori a 100 g CO2e/kWh, con criteri diversi che si applicano in un periodo transitorio. Gli impianti per i quali il permesso di costruzione è concesso entro il 31 dicembre 2030, infatti:
La tassonomia potrà influenzare la propensione degli operatori finanziari ad investire in determinate attività, ma non pone alcun vincolo rispetto agli investimenti, che potranno continuare ad essere allocati. Il supporto della tassonomia alle tecnologie green rafforzerà l'attrattività degli investimenti in tale ambito.
Comunicazione RePowerEU – L'8 marzo 2022 la Commissione Europea ha pubblicato la Comunicazione denominata "RePowerEU" su prezzi e approvvigionamenti gas, che è un atto di indirizzo politico non vincolante. La Comunicazione esplicita l'obiettivo di eliminare la dipendenza dell'UE dal gas russo 'ben prima' del 2030 e di ridurla di ben due terzi nel 2022. La Commissione conta di raggiungere l'obiettivo per il 2022 favorendo la diversificazione delle importazioni, accelerando lo sviluppo delle rinnovabili e dei gas decarbonizzati e riducendo i consumi energetici. Tra le altre misure vi è la previsione della possibilità di introdurre prezzi regolati e di tassare gli extraprofitti delle società energetiche. RePowerEU esplicita inoltre la necessità di assicurare il riempimento degli stoccaggi a partire dall'inverno 2022. A tal proposito, il 23 marzo la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di Regolamento che introduce target di riempimento degli stoccaggi obbligatori. Tale proposta verrà discussa e approvata tra il secondo e terzo trimestre del 2022.

| (in milioni di euro) | 1° trimestre 2022 | 1° trimestre 2021 |
|---|---|---|
| Ricavi di vendita | 7.111 | 2.131 |
| Altri ricavi e proventi | 1 5 |
3 4 |
| Totale ricavi | 7.126 | 2.165 |
| Costi per commodity e logistica (-) | (6.497) | (1.677) |
| Altri costi e prestazioni esterne (-) | (164) | (131) |
| Costi del personale (-) | (84) | (83) |
| (Svalutazioni) ripristini di valore su crediti | (2) | (3) |
| Altri oneri (-) | (22) | (19) |
| Margine operativo lordo | 357 | 252 |
| Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi) | (19) | (18) |
| Ammortamenti (-) | (94) | (89) |
| (Svalutazioni) ripristini di valore su immobilizzazioni | - | - |
| Altri proventi (oneri) Attività non Energy | (2) | (1) |
| Risultato operativo | 242 | 144 |
| Proventi (oneri) finanziari netti sul debito | (2) | (3) |
| Altri proventi (oneri) finanziari netti | 8 | (4) |
| Proventi (oneri) su cessione crediti pro-soluto | (4) | (4) |
| Proventi (oneri) da partecipazioni | (1) | 1 |
| Risultato prima delle imposte | 243 | 134 |
| Imposte sul reddito | (177) | (36) |
| Risultato netto da Continuing Operations | 6 6 |
9 8 |
| Risultato netto da Discontinued Operations | - | - |
| Risultato netto | 6 6 |
9 8 |
| di cui: | ||
| Risultato netto di competenza di terzi | 3 9 |
- |
| Risultato netto di competenza di Gruppo | 2 7 |
9 8 |

| 31.03.2022 | 31.12.2021 | |
|---|---|---|
| (in milioni di euro) | ||
| ATTIVITA' | ||
| Immobili, impianti e macchinari | 3.742 | 3.744 |
| Immobilizzazioni immateriali | 345 | 339 |
| Avviamento | 2.184 | 2.184 |
| Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto | 168 | 160 |
| Altre attività finanziarie immobilizzate | 38 | 33 |
| Attività per imposte anticipate | 413 | 329 |
| Crediti per imposte non correnti | 2 | 2 |
| Altre attività non correnti | 94 | 71 |
| Fair Value | 1.241 | 863 |
| Attività per leasing finanziari | 2 | 2 |
| Totale attività non correnti | 8.229 | 7.727 |
| Rimanenze | 140 | 176 |
| Crediti commerciali | 3.686 | 3.542 |
| Crediti per imposte correnti | 7 | 6 |
| Altre attività correnti | 446 | 432 |
| Fair Value | 6.994 | 3.843 |
| Attività finanziarie correnti | 2 | 3 |
| Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | 1.266 | 910 |
| Totale attività correnti | 12.541 | 8.912 |
| Attività in dismissione | 69 | 69 |
| Totale attività | 20.839 | 16.708 |
| PASSIVITA' | ||
| Capitale sociale | 4.736 | 4.736 |
| Riserve e utili (perdite) portati a nuovo | 1.108 | 980 |
| Riserva di altre componenti del risultato complessivo | (329) | (195) |
| Risultato netto di competenza di Gruppo | 27 | 413 |
| Totale patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante | 5.542 | 5.934 |
| Patrimonio netto attribuibile ai soci di minoranza | 457 | 419 |
| Totale patrimonio netto | 5.999 | 6.353 |
| Benefici ai dipendenti | 37 | 37 |
| Fondi di smantellamento e ripristino siti | 189 | 188 |
| Fondi per rischi e oneri diversi | 318 | 239 |
| Fondi rischi su vertenze Attività non Energy | 390 | 396 |
| Passività per imposte differite | 45 | 44 |
| Debiti per imposte non correnti | 17 | 17 |
| Altre passività non correnti | 17 | 15 |
| Fair Value | 1.639 | 891 |
| Debiti finanziari non correnti | 600 | 614 |
| Totale passività non correnti | 3.252 | 2.441 |
| Debiti commerciali | 3.133 | 2.872 |
| Debiti per imposte correnti | 345 | 136 |
| Altre passività correnti | 711 | 402 |
| Fair Value | 6.947 | 4.092 |
| Debiti finanziari correnti | 422 | 382 |
| Totale passività correnti | 11.558 | 7.884 |
| Passività in dismissione | 30 | 30 |
| Totale passività e patrimonio netto | 20.839 | 16.708 |

| (in milioni di euro) | Capitale Sociale | Riserve e utili (perdite) portati a nuovo |
Riserva di altre componenti del risultato complessivo |
Risultato netto di competenza di Gruppo |
Totale Patrimonio Netto attribuibile ai soci della controllante |
Patrimonio Netto attribuibile ai soci di minoranza |
Totale Patrimonio Netto |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Saldi al 31 dicembre 2021 | 4.736 | 980 | (195) | 413 | 5.934 | 419 | 6.353 |
| Destinazione risultato esercizio precedente | - | 413 | - | (413) | - | - | - |
| Distribuzione dividendi e riserve (*) | - | (286) | - | - | (286) | - | (286) |
| Altri movimenti | - | 1 | - | - | 1 | (1) | - |
| Totale risultato netto complessivo | - | - | (134) | 27 | (107) | 39 | (68) |
| di cui: - Variazione del risultato complessivo - Risultato netto al 31 marzo 2022 |
- - |
- - |
(134) - |
- 27 |
(134) 27 |
- 39 |
(134) 66 |
| Saldi al 31 marzo 2022 | 4.736 | 1.108 | (329) | 27 | 5.542 | 457 | 5.999 |

| 419 | 39 | (1) | 457 |
|---|---|---|---|
| 31.12.2021 | Risultato netto | Altri movimenti | 31.03.2022 |
(*) L'Assemblea degli azionisti di Edison Spa, tenutasi in data 31 marzo 2022, ha deliberato di destinare una quota dell'utile dell'esercizio 2021, per complessivi 286 milioni di euro, a dividendo per le azioni di risparmio e ordinarie. Tale importo, pagato in data 27 aprile 2022, risulta iscritto al 31 marzo 2022 alla voce "Altre passività correnti".

| (in milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione | Variazione % |
|---|---|---|---|---|
| Filiera Energia Elettrica | ||||
| Ricavi di vendita | 2.278 | 1.014 | 1.264 | 124,7% |
| Margine operativo lordo | 145 | 186 | (41) | (22,0%) |
| Filiera Attività Gas e E&P | ||||
| Ricavi di vendita | 5.644 | 1.267 | 4.377 | 345,5% |
| Margine operativo lordo | 233 | 88 | 145 | 164,8% |
| Filiera Corporate (1) | ||||
| Ricavi di vendita | 18 | 15 | 3 | 20,0% |
| Margine operativo lordo | (21) | (22) | 1 | 4,5% |
| Elisioni | ||||
| Ricavi di vendita | (829) | (165) | (664) | (402,4%) |
| Gruppo Edison | ||||
| Ricavi di vendita | 7.111 | 2.131 | 4.980 | 233,7% |
| Margine operativo lordo | 357 | 252 | 105 | 41,7% |
| % sui ricavi di vendita | 5,0% | 11,8% | - | - |
(1) Include l'attività della Capogruppo Edison Spa pertinente alla gestione centrale e trasversale, ovvero non direttamente collegata ad un business specifico e talune società holding e immobiliari.
I ricavi del primo trimestre 2022 mostrano un trend in aumento rispetto allo scorso anno, attestandosi a 7.111 milioni di euro, attribuibile ad entrambe le filiere, a seguito del rialzo dello scenario di riferimento.
Il margine operativo lordo si attesta a 357 milioni di euro, in crescita del 41,7%, registrando in particolare un contributo positivo della Filiera Attività Gas e E&P.
Si rimanda ai paragrafi seguenti per un un'analisi più approfondita dell'andamento nelle singole Filiere.

| (GWh) (1) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Produzione Edison: | 5.455 | 4.284 | 27,3% |
| - termoelettrica | 4.573 | 3.214 | 42,3% |
| - idroelettrica | 275 | 503 | (45,3%) |
| - eolica e altre rinnovabili | 607 | 567 | 7,0% |
| Altri acquisti (grossisti, IPEX, ecc.) (2) | 4.150 | 4.868 | (14,7%) |
| Totale fonti | 9.605 | 9.152 | 5,0% |
| Produzioni Divisione EESM | 192 | 185 | 3,8% |
(1) Un GWh è pari a un milione di kWh; riferito a volumi fisici.
(2) Al lordo delle perdite.
| (GWh) (1) | 2022 | 2021 | Variazione % |
|---|---|---|---|
| Clienti finali (2) | 3.432 | 3.290 | 4,3% |
| Altre vendite (grossisti, IPEX, ecc.) | 6.173 | 5.862 | 5,3% |
| Totale impieghi | 9.605 | 9.152 | 5,0% |
| Vendite Divisione EESM | 192 | 185 | 3,8% |
(1) Un GWh è pari a un milione di kWh.
(2) Al lordo delle perdite.
Il Gruppo opera secondo un modello di business che prevede una separazione tra la gestione della generazione (termoelettrica e rinnovabili), le vendite al mercato finale (business e retail) e grossista, nonché le attività di compravendita tese a garantire adeguate politiche di segregazione e copertura del rischio sui portafogli citati, oltre che la massimizzazione della redditività attraverso l'ottimizzazione degli stessi.
Nell'ambito di tale modello, le produzioni di Edison in Italia si attestano a 5.455 GWh, in aumento del 27,3% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il trend positivo è dettato in particolare dall'andamento della produzione termoelettrica che mostra un incremento del 42,3%, principalmente legato alla fermata nel 2021 di una centrale per avaria e alla necessità nel 2022 di coprire le mancate produzioni idroelettriche che, al contrario, mostrano un calo del 45,3% attribuibile principalmente ad una minore idraulicità. Per quanto riguarda la produzione eolica e altre rinnovabili, si registra un incremento del 7% imputabile alla variazione di perimetro legata all'acquisizione, effettuata nel corso del terzo trimestre 2021, di Vibinum Srl e Aerochetto Srl e all'entrata in esercizio delle Integrali Ricostruzioni in Abruzzo e a Casone Romano.
Le vendite ai clienti finali sono aumentate del 4,3% grazie a maggiori siti in portafoglio nel segmento PMI e ad un incremento del consumo medio dovuto alla crescita della clientela Microbusiness.
Gli Altri acquisti sono in diminuzione del 14,7% rispetto al primo trimestre dell'anno precedente mentre le altre vendite sono in aumento del 5,3%; si ricorda, peraltro, che queste voci includono, oltre alle compravendite sul mercato wholesale, anche acquisti e vendite su IPEX, legati al bilanciamento dei portafogli.
Si registra un incremento dei volumi di vendita relativi alla Divisione Energy & Environmental Services Market.

| (in milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Ricavi di vendita | 2.278 | 1.014 | 124,7% |
| Margine operativo lordo | 145 | 186 | (22,0%) |
I ricavi di vendita del primo trimestre 2022 sono pari a 2.278 milioni di euro e risultano in aumento del 124,7% rispetto allo scorso anno principalmente a causa del rialzo dello scenario prezzi.
Il margine operativo lordo si attesta a 145 milioni di euro (186 milioni di euro nel primo trimestre 2021), registrando una riduzione del 22%.
Il settore termoelettrico mostra un trend in crescita rispetto allo scorso anno, grazie ad una performance positiva dei mercati MSD e MGP e al contributo del capacity market, che ha più che compensato alcune componenti one-off registrate nel 2021, come il contributo degli incentivi CIP6 legati agli anni 2003-2004 e il rilascio di un fondo rischi.
Il settore delle rinnovabili invece ha conseguito un risultato negativo, in particolare per quanto riguarda l'idroelettrico, a causa di una riduzione dei volumi per bassa idraulicità. La riduzione dell'eolico invece è da imputarsi principalmente al minor contributo degli incentivi. Anche per quanto riguarda la parte commerciale, si registra un calo dei risultati, in particolare sul segmento Retail a causa dello scenario prezzi. I risultati delle vendite di servizi a valore aggiunto (VAS) sono invece in linea rispetto allo scorso anno.
I dati economici della Filiera Energia Elettrica includono i risultati della Divisione Energy & Environmental Services Market che, al primo trimestre 2022, ha evidenziato un aumento del 41% dei ricavi di vendita rispetto al primo trimestre 2021, attestandosi a circa 212 milioni di euro (150 milioni di euro nel primo trimestre 2021). Il margine operativo lordo è in diminuzione del 6% rispetto allo scorso anno, registrando 29 milioni di euro (31 milioni di euro nel primo trimestre 2021); tale riduzione è da imputarsi principalmente al segmento della Pubblica Amministrazione a causa dello scenario prezzi.
| (Gas in milioni di mc) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Produzioni (1) | 2,1 | 2,1 | 0% |
| (2) Produzioni estero |
40 | 41 | (2,4%) |
| Import (Pipe + GNL) | 2.967 | 2.972 | (0,2%) |
| Altri Acquisti | 2.899 | 1.909 | 51,9% |
| Variazione stoccaggi (3) | 124 | 183 | (32,2%) |
| Totale fonti | 6.032 | 5.107 | 18,1% |
(1) Produzioni di Edison Stoccaggio. Al netto degli autoconsumi e a Potere Calorifico Standard;
(2) Produzioni relative alla concessione in Algeria.
(3) Include perdite di rete; la variazione negativa indica immissione a stoccaggio.

| (Gas in milioni di mc) | 1° Trimestre 2022 |
1 ° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Usi civili | 994 | 907 | 9,6% |
| Usi industriali | 1.488 | 1.575 | (5,5%) |
| Usi termoelettrici | 1.644 | 1.341 | 22,6% |
| Vendite produzioni estero | 40 | 41 | (2,4%) |
| Altre vendite | 1.866 | 1.243 | 50,1% |
| Totale impieghi | 6.032 | 5.107 | 18,1% |
Le importazioni di gas del primo trimestre sono in linea rispetto allo scorso anno, mentre la variazione di stoccaggi si riduce del 32,2% a causa di un'immissione anticipata rispetto allo scorso anno.
Per quanto riguarda gli impieghi, pari a 6.032 milioni di metri cubi, si registra un aumento delle vendite per usi civili, grazie a maggiori contrattualizzazioni di clienti Microbusiness e a maggiori consumi sui clienti Residenziali, e un incremento delle vendite per usi termoelettrici.
Le vendite per usi industriali evidenziano invece un decremento del 5,5% a causa della crescita dei prezzi del gas che ha portato alcuni clienti a ridurre o fermare le produzioni.
| (in milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Ricavi di vendita | 5.644 | 1.267 | 345,5% |
| Margine operativo lordo | 233 | 88 | 164,8% |
I ricavi di vendita del primo trimestre 2022 si attestano a 5.644 milioni di euro, in aumento del 345,5% rispetto al primo trimestre dello scorso anno, grazie all'andamento dello scenario prezzi e all'incremento dei volumi di vendita per usi civili e termoelettrici.
Il margine operativo lordo, che include il risultato delle attività regolate, ammonta a 233 milioni di euro, in aumento del 164,8% rispetto al primo trimestre 2021, da imputarsi in parte ad eventi non ricorrenti, di cui alcuni si riassorbiranno entro fine anno ed in parte ad azioni di ottimizzazione del portafoglio e nuovi accordi supply. Ha contribuito al risultato anche la maggiore disponibilità delle fonti di approvvigionamento che invece avevano registrato una dinamica negativa nello stesso periodo del 2021. Per quanto riguarda la parte commerciale si registra una riduzione dei risultati, in particolare sul segmento Retail a causa dello scenario prezzi.
| (in milioni di euro) | 1° Trimestre 2022 |
1° Trimestre 2021 |
Variazione % |
|---|---|---|---|
| Ricavi di vendita | 18 | 15 | 20,0% |
| Margine operativo lordo | (21) | (22) | 4,5% |
Nella Filiera Corporate confluiscono la parte dell'attività della capogruppo Edison Spa di gestione centrale e trasversale, ovvero non direttamente collegata ad un business specifico, e talune società holding e immobiliari.
I ricavi di vendita e il margine operativo lordo del primo trimestre 2022 mostrano un trend in aumento rispetto allo scorso anno, grazie ad un progressivo aggiornamento dei contratti di service verso le unità operative.

| (in milioni di euro) | 1° trimestre | 1° trimestre | Variazione % |
|---|---|---|---|
| 2022 | 2021 | ||
| Margine operativo lordo | 357 | 252 | 41,7% |
| Variazione netta di fair value su derivati | |||
| (commodity e cambi) | (19) | (18) | (5,6%) |
| Ammortamenti | (94) | (89) | (5,6%) |
| (Svalutazioni) ripristini di valore su immobilizzazioni | - | - | n.s. |
| Altri proventi (oneri) Attività non Energy | (2) | (1) | (100,0%) |
| Risultato operativo | 242 | 144 | 68,1% |
| Proventi (oneri) finanziari netti sul debito | (2) | (3) | 33,3% |
| Altri proventi (oneri) finanziari netti | 8 | (4) | n.s. |
| Proventi (oneri) su cessione crediti pro-soluto | (4) | (4) | 0,0% |
| Proventi (oneri) da partecipazioni | (1) | 1 | n.s. |
| Imposte sul reddito | (177) | (36) | n.s. |
| Risultato netto da Continuing Operations |
6 6 |
9 8 |
(32,7%) |
| Risultato netto da Discontinued Operations | - | - | n.s. |
| Risultato netto di competenza di terzi | 39 | - | n.s. |
| Risultato netto di competenza di Gruppo | 2 7 |
9 8 |
(72,4%) |
Il Risultato netto da Continuing Operations è positivo per 66 milioni di euro (positivo per 98 milioni di euro nel primo trimestre 2021).
Oltre alla dinamica dei margini industriali precedentemente commentata, su tale risultato hanno inciso principalmente:
per circa 100 milioni di euro. In assenza di tale posta il tax rate sarebbe stato del 32% circa.
Dopo aver attribuito il risultato netto di competenza di terzi, pari ad un utile di 39 milioni di euro, che riflette essenzialmente la positiva performance di Edison Renewables (detenuta da Edison con una quota del 51%) e delle sue controllate, il Risultato netto di competenza di Gruppo è positivo per 27 milioni di euro (positivo per 98 milioni di euro nel primo trimestre 2021).
Di seguito si riportano i dettagli delle principali Altre voci del conto economico di Gruppo.

| Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi) | Definibili di copertura | Definibili di copertura | Non definibili di | Totale variazione netta |
|---|---|---|---|---|
| (in milioni di euro) | (CFH) (*) | (FVH) | copertura | di fair value |
| 1° Trimestre 2022 | ||||
| Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici | - | (764) | (4) | (768) |
| Gestione del rischio cambio su commodity | - | 10 | - | 10 |
| Variazione di fair value contratti fisici (FVH) | - | 739 | - | 739 |
| Totale 2022 | - | (15) | (4) | (19) |
| 1° Trimestre 2021 | ||||
| Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici | (4) | 53 | 1 | 50 |
| Gestione del rischio cambio su commodity | - | 40 | - | 40 |
| Variazione di fair value contratti fisici (FVH) | - | (108) | - | (108) |
| Totale 2021 | (4) | (15) | 1 | (18) |
| (*) Si riferisce alla parte inefficace. |
La variazione netta di fair value registrata nel primo trimestre 2022 è legata all'aumento dei prezzi delle principali commodity di riferimento.
Il seguente grafico mostra il dettaglio degli ammortamenti per filiera.


| 1° trimestre | 1° trimestre | ||
|---|---|---|---|
| (in milioni di euro) | 2022 | 2021 | Variazioni |
| Oneri per attualizzazione fondi | (3) | (3) | - |
| Utili (perdite) su cambi (*) | 13 | - | 13 |
| Altro | (2) | (1) | (1) |
| Altri proventi (oneri) finanziari netti | 8 | (4) | 12 |
(*) Includono i risultati delle operazioni poste in essere con EDF Sa a copertura del rischio cambio.
La voce Utili (perdite) su cambi, positiva per 13 milioni di euro nel primo trimestre 2022, riflette in particolare i risultati positivi dei derivati di copertura legati al rafforzamento del dollaro.

Il totale indebitamento finanziario al 31 marzo 2022 evidenzia una liquidità di 226 milioni di euro (debito di 104 milioni di euro al 31 dicembre 2021).
(in milioni di euro)
31.03.2022


(in milioni di euro)
31.12.2021 31.03.2022
Di seguito si riporta l'analisi della variazione dell'indebitamento finanziario:
330 111 357 15 3 66 Margine Operativo Lordo Variazione del capitale circolante netto Proventi finanziari netti incassati Investimenti netti Altro Riduzione dell'indebitamento finanziario Riduzione dell'indebitamento finanziario Variazione negativa Variazione positiva

I principali flussi di cassa del periodo riflettono la positiva generazione di cassa dell'attività operativa, parzialmente compensata da investimenti netti per 111 milioni di euro, che includono essenzialmente:
Di seguito si riporta la composizione del Totale indebitamento finanziario (TIF), definito dagli Orientamenti ESMA pubblicati in data 4 marzo 2021 che CONSOB ha chiesto di adottare a partire dal 5 maggio 2021 (per maggiori informazioni si veda quanto commentato nel Bilancio consolidato 2021).
| Totale indebitamento finanziario | 31.03.2022 | 31.12.2021 | Variazioni |
|---|---|---|---|
| (in milioni di euro) | |||
| Debito finanziario non corrente | 600 | 614 | (14) |
| - Debiti verso banche | 366 | 372 | (6) |
| - Debiti verso società del Gruppo EDF | - | - | - |
| - Debiti per leasing | 234 | 241 | (7) |
| - Debiti verso altri finanziatori | - | 1 | (1) |
| Altre passività non correnti | 17 | 15 | 2 |
| Indebitamento finanziario non corrente | 617 | 629 | (12) |
| Debito finanziario corrente (esclusa la parte corrente del debito | |||
| finanziario non corrente) | 366 | 330 | 36 |
| - Debiti verso banche | 123 | 135 | (12) |
| - Debiti verso società del Gruppo EDF | 6 | 8 | (2) |
| - Debiti da valutazione di derivati cash flow hedge | 3 | 6 | (3) |
| - Debiti verso altri finanziatori | 234 | 181 | 53 |
| Parte corrente del debito finanziario non corrente | 59 | 58 | 1 |
| - Debiti verso banche | 25 | 24 | 1 |
| - Debiti per leasing | 34 | 34 | - |
| Attività finanziarie correnti | (2) | (3) | 1 |
| Disponibilità liquide e mezzi equivalenti | (1.266) | (910) | (356) |
| Indebitamento finanziario corrente netto | (843) | (525) | (318) |
| Indebitamento finanziario netto Attività in dismissione | - | - | - |
| Totale indebitamento finanziario (TIF) | (226) | 104 | (330) |
| di cui: | |||
| Indebitamento finanziario lordo | 1.042 | 1.017 | 25 |
| di cui Altre passività non correnti | 1 7 |
1 5 |
2 |
| Liquidità | (1.268) | (913) | (355) |
L'indebitamento finanziario non corrente è in lieve riduzione rispetto al 31 dicembre 2021 principalmente per effetto del rimborso anticipato di un finanziamento bancario da parte della società Edison Rinnovabili, rifinanziato infragruppo a condizioni più competitive, e per la riclassifica tra i debiti finanziari correnti delle quote in scadenza dei debiti verso banche e dei debiti per leasing.
L'indebitamento finanziario corrente netto evidenzia un significativo miglioramento rispetto al 31 dicembre 2021 e riflette la positiva generazione di cassa dell'attività operativa.

Si segnala che le disponibilità liquide e mezzi equivalenti includono per 1.230 milioni di euro (850 milioni di euro al 31 dicembre 2021) disponibilità di conto corrente con EDF Sa e per 36 milioni di euro (60 milioni di euro al 31 dicembre 2021) saldi attivi dei conti correnti bancari che includono anche i saldi liquidi in conto corrente delle società in gestione di cassa non centralizzata.
Al 31 marzo 2022 il gruppo Edison dispone di linee di credito committed non utilizzate per un totale di 550 milioni di euro rappresentate:


La composizione dell'indebitamento finanziario lordo al 31 marzo 2022 non mostra significativi cambiamenti rispetto al 31 dicembre 2021.
I finanziamenti bancari sono primariamente rappresentati da finanziamenti di scopo a lungo termine per lo sviluppo di specifici progetti nel settore eolico e dello stoccaggio del gas e per la costruzione della centrale di Marghera Levante concessi dalla BEI direttamente a Edison.
Si segnala che Edison è beneficiaria, in qualità di acquirente, di un accordo con Azerbaijan Gas Supply Company (AGSC) per l'approvvigionamento a lungo termine di gas per un volume contrattuale di 1 miliardo di mc all'anno fino al 2044. Come stabilito dall'accordo, AGSC beneficia di una clausola che le permette di richiedere un importo o una garanzia bancaria qualora il rating creditizio di Edison scendesse sotto una certa soglia.
In data 21 febbraio 2022 Moody's ha abbassato il rating del debito a lungo termine non garantito di Edison Spa da Baa2 a Baa3 con outlook negativo. Per via dei termini contrattuali, ciò permette ad AGSC di richiedere a Edison un supporto al credito equivalente ad un pagamento anticipato di sei mesi.
La garanzia bancaria deve essere fatta sotto forma di una lettera di credito irrevocabile in dollari statunitensi, valida per un periodo di sei mesi. Inoltre, il garante deve essere una banca con un rating del debito a lungo termine non garantito non inferiore ad A1/stabile (Moody's) o A+/stabile (S&P). Edison sta lavorando per rimediare a questa situazione.
| (in milioni di euro) | 31.03.2022 | 31.12.2021 | ||||
|---|---|---|---|---|---|---|
| Iscritto tra: | Crediti | Debiti | Netto | Crediti | Debiti | Netto |
| - Attività (passività) finanziarie | - | (3) | (3) | - | (6) | (6) |
| - Attività (passività) non correnti | 1.241 | (1.639) | (398) | 863 | (891) | (28) |
| - Attività (passività) correnti | 6.994 | (6.944) | 50 | 3.843 | (4.086) | (243) |
| Fair Value iscritto nelle attività e passività (a) | 8.235 | (8.586) | (351) | 4.706 | (4.983) | (277) |
| di cui di (a) riferito a: | ||||||
| - gestione rischio tassi di interesse | - | (3) | (3) | - | (6) | (6) |
| - gestione rischio tassi di cambio | 60 | (10) | 50 | 45 | (12) | 33 |
| - gestione rischio su commodity | 4.448 | (6.305) | (1.857) | 2.493 | (3.516) | (1.023) |
| - Fair value su contratti fisici | 3.727 | (2.268) | 1.459 | 2.168 | (1.449) | 719 |
Rispetto ai valori iscritti al 31.12.2021, l'aumento dei crediti e dei debiti, relativo in particolare ai valori correnti, è dovuto al generale aumento dei prezzi registrato nel periodo su tutti i mercati delle commodities. Per approfondimenti sulla dinamica dei prezzi delle commodities si rimanda alle sezioni sul quadro economico di riferimento e sull'andamento del mercato energetico italiano.
Nel seguito si riporta invece la variazione della riserva di Cash Flow Hedge correlata ai contratti derivati e riferibile alla sospensione a patrimonio netto della parte efficace dei contratti derivati stipulati per la copertura del rischio prezzo e cambio delle commodity energetiche e del rischio tasso di interesse. Gli importi rilevati direttamente a patrimonio netto vengono riflessi nel conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'elemento coperto.
| (in milioni di euro) | Riserva lorda | Imposte differite | Riserva netta |
|---|---|---|---|
| Valore iniziale al 31.12.2021 | (256) | 73 | (183) |
| Variazione del periodo | (182) | 50 | (132) |
| Valore al 31.03.2022 | (438) | 123 | (315) |

La variazione registrata nel periodo e la riserva al 31 marzo 2022 sono essenzialmente correlate al fair value netto dei derivati in essere a copertura del rischio commodity e cambio associato alle formule presenti sia nei contratti di vendita che in quelli di approvvigionamento gas sottoscritti da Edison per la gestione dei propri asset fisici e contrattuali. Il valore, in crescita rispetto al 31 dicembre 2021, riflette l'aumento dei prezzi registrato nel periodo con riferimento a tutti i mercati delle commodities, rispetto ai prezzi fissati con le coperture in essere. L'efficacia della copertura, sia in termini di fattori di rischio coperti che di volumi oggetto di copertura, garantisce tuttavia un'equivalente variazione positiva sui flussi di cassa attesi associati ai contratti o asset fisici sottostanti (a meno della quota di inefficacia opportunamente riflessa a conto economico). Si sottolinea infine che il valore di tali derivati finanziari, letto congiuntamente ai flussi di cassa attesi relativi ai contratti o asset fisici oggetto di copertura, mantiene attese di marginalità positive.
Il contesto attuale, caratterizzato da una volatilità molto elevata nei prezzi delle commodity e con alcuni interventi normativi sul settore energetico in corso di finalizzazione, non permette ancora di comunicare una previsione annuale di Ebitda. Tuttavia, la società ritiene che la sua performance industriale dovrebbe rimanere prossima a quella dell'anno 2021.
Non si segnalano eventi di rilievo successivi al 31 marzo 2022.
Milano, 3 maggio 2022 Per il Consiglio di Amministrazione L'Amministratore Delegato
Nicola Monti

I dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari di Edison Spa Ronan Lory e Roberto Buccelli dichiarano, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 2 del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998) che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2022 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.
Milano, 3 maggio 2022
I Dirigenti Preposti alla redazione dei documenti contabili societari Ronan Lory Roberto Buccelli
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