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Banco BPM SpA

Interim / Quarterly Report Aug 12, 2022

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Interim / Quarterly Report

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Relazione finanziaria semestrale consolidata

30 giugno 2022

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022

Banco BPM S.p.A.

Sede Legale: Piazza F. Meda, 4 - 20121 Milano Sede Amministrativa: Piazza Nogara, 2 - 37121 Verona Capitale sociale al 30 giugno 2022: euro 7.100.000.00,00 i.v. Codice fiscale e Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano: 09722490969 Società rappresentante del Gruppo IVA Banco BPM, partita IVA 10537050964 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ed al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del Gruppo Bancario Banco BPM Iscritto all'Albo delle Banche della Banca d'Italia e all'Albo dei Gruppi Bancari

CARICHE SOCIALI E SOCIETÀ DI REVISIONE AL 30 GIUGNO 2022

Presidente Massimo Tononi Vice Presidente Mauro Paoloni Amministratore Delegato Giuseppe Castagna Consiglieri Mario Anolli

Presidente Marcello Priori

Condirettore Generale Domenico De Angelis Condirettore Generale Salvatore Poloni

Consiglio di Amministrazione

Maurizio Comoli Nadine Farida Faruque Carlo Frascarolo Alberto Manenti Marina Mantelli Giulio Pedrollo Eugenio Rossetti Manuela Soffientini Luigia Tauro Costanza Torricelli Giovanna Zanotti

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 3

Collegio Sindacale

Sindaci Effettivi Maurizio Lauri Silvia Muzi Alfonso Sonato Nadia Valenti

Sindaci Supplenti Francesca Culasso Gabriele Camillo Erba Wilmo Carlo Ferrari

Direzione Generale

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Gianpietro Val

Società di Revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Struttura del Gruppo 6
Distribuzione territoriale delle filiali 8
Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo 10
Relazione intermedia sulla gestione 13
Il contesto economico 14
Fatti di rilievo del periodo 19
Risultati 24
Prospetti contabili riclassificati 24
Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato 28
Dati patrimoniali consolidati 30
Dati economici consolidati 40
Dati delle principali società del Gruppo 47
Titolo e azioni Banco BPM 48
Rating del Gruppo 48
Evoluzione prevedibile della gestione 51
Bilancio consolidato semestrale abbreviato 53
Prospetti contabili 55
Note illustrative 63
Parte A - Politiche contabili 63
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato 98
Parte C – Informazioni sul Conto Economico consolidato 143
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 152
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o ramo d'azienda 189
Parte H – Operazioni con parti correlate 191
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 195
Parte L – Informativa di settore 200
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter
del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche
e integrazioni 209
Relazione della Società di Revisione 213

STRUTTURA DEL GRUPPO: PRINCIPALI SOCIETà

STRUTTURA DEL GRUPPO: business line

DISTRIBUZIONE TERRITORIALE DELLE FILIALI

Filiali italiane del Gruppo Banco BPM Numero
Banco BPM 1.452
Banca Aletti 52
Banca Akros 1
Totale 1.505

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 9

Presenza all'estero

Il Gruppo è presente all'estero con la società controllata Banca Aletti Suisse e tramite Uffici di Rappresentanza in Cina (Hong Kong) e India (Mumbai).

Dati di sintesi e indici economico-finanziari del Gruppo

Dati di sintesi

Nelle tabelle seguenti sono riportati i dati di sintesi economici e patrimoniali, calcolati sulla base dei prospetti contabili riclassificati, le cui modalità di costruzione sono illustrate nella sezione "Risultati" della presente Relazione. Sono inoltre rappresentati alcuni indicatori economici e patrimoniali, basati su dati contabili, corrispondenti a quelli utilizzati dalla Direzione Aziendale per l'analisi delle performance e coerenti con le prassi maggiormente diffuse nel settore bancario.

Gli indicatori alternativi di performance (IAP) riportati nella presente relazione, sono individuati dagli amministratori al fine di facilitare la comprensione dell'andamento economico e finanziario della gestione del Gruppo Banco BPM. Gli IAP non sono previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS e, pur essendo calcolati su dati di bilancio, non sono soggetti a revisione contabile completa o limitata.

I suddetti indicatori si basano sulle linee guida dell'European Securities and Markets Authority (ESMA) del 5 ottobre 2015 (ESMA/2015/1415), incorporate nella Comunicazione Consob n. 0092543 del 3 dicembre 20151 .

Al riguardo si precisa altresì che per ciascun IAP è fornita evidenza della metodologia di calcolo e le grandezze utilizzate sono desumibili, laddove non diversamente precisato, dalle informazioni contenute nelle seguenti tabelle e/o negli schemi di bilancio riclassificati contenuti nella sezione "Risultati" della presente relazione, dove sono altresì illustrate le regole di riclassificazione adottate, invariate rispetto all'esercizio precedente.

(milioni di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Variazione %
Dati economici
Margine finanziario 1.130,2 1.117,3 1,2%
Commissioni nette 966,9 950,1 1,8%
Proventi operativi 2.305,6 2.323,5 (0,8%)
Oneri operativi (1.256,7) (1.275,5) (1,5%)
Risultato della gestione operativa 1.048,9 1.048,0 0,1%
Risultato lordo dell'operatività corrente 687,6 525,8 30,8%
Risultato netto dell'operatività corrente 456,5 392,5 16,3%
Risultato del periodo di pertinenza della Capogruppo 383,9 361,3 6,3%
(milioni di euro) 30/06/2022 31/12/2021 Variazione %
Dati patrimoniali
Totale dell'attivo 208.662,0 200.489,2 4,1%
Finanziamenti verso clientela (netti) 110.808,4 109.383,4 1,3%
Attività finanziarie e derivati di copertura 40.963,6 36.326,4 12,8%
Patrimonio netto del Gruppo 12.808,3 13.095,0 (2,2%)
Attività finanziarie della clientela
Raccolta diretta 123.906,7 120.213,0 3,1%
Raccolta diretta senza PCT con certificates 126.358,3 123.168,0 2,6%
Raccolta indiretta 93.577,0 102.187,9 (8,4%)
Raccolta indiretta senza certificates a capitale protetto 90.535,8 99.067,3 (8,6%)
- Risparmio gestito 59.865,5 65.347,9 (8,4%)
- Fondi comuni e Sicav 40.480,9 45.762,8 (11,5%)
- Gestioni patrimoniali mobiliari e in fondi 3.725,6 4.135,1 (9,9%)
- Polizze assicurative 15.659,0 15.449,9 1,4%
- Risparmio amministrato 33.711,5 36.840,1 (8,5%)
- Risparmio amministrato senza certificates a capitale protetto 30.670,3 33.719,4 (9,0%)

1 Si precisa che, aderendo alle indicazioni contenute nell'aggiornamento del documento "ESMA32_51_370 – Question and answer – ESMA Guidelines on Alternative Performance Measures (APMS)", pubblicato il 17 aprile 2020, non è stata apportata alcuna modifica agli IAP finalizzata a tenere in considerazione gli effetti della crisi Covid-19.

30/06/2022 31/12/2021 -
Dati della struttura
Numero medio dei dipendenti e altro personale (*) 19.332 19.949 (617)
Numero degli sportelli bancari 1.505 1.508 (3)
(*) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

___________________________________________________________________________________________________________________________________________ 11

Indici economici, finanziari e altri dati del Gruppo

30/06/2022 31/12/2021
Indici di redditività (%)
Margine finanziario / Proventi operativi 49,02% 50,40%
Commissioni nette / Proventi operativi 41,94% 42,37%
Oneri operativi / Proventi operativi 54,51% 55,77%
Dati sulla produttività operativa (€/1000)
Crediti a clientela (netti) per dipendente (4) 5.731,8 5.483,1
Proventi operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) 238,5 226,1
Oneri operativi per dipendente annualizzati (euro) (1) (**) 130,0 126,1
Indici di rischiosità del credito (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela (netti) 0,69% 0,83%
Inadempienze probabili nette / Crediti verso clientela (netti) 1,84% 2,11%
Sofferenze nette / Patrimonio netto 6,00% 6,92%
Texas ratio (2) 24,40% 27,16%
Altri indici
Attività finanziarie e derivati di copertura / Totale attivo 19,63% 18,12%
Derivati attivi / Totale attivo 2,20% 1,06%
- derivati di negoziazione attivi / totale attivo 1,72% 1,00%
- derivati di copertura attivi / totale attivo 0,48% 0,06%
Derivati di negoziazione netti (3) / Totale attivo (0,01%) (0,02%)
Loan to deposit ratio (impieghi netti/raccolta diretta) 89,43% 90,99%
Indici regolamentari di patrimonializzazione e di liquidità
Common equity tier 1 ratio (CET1 capital ratio) (4) 14,03% 14,68%
Tier 1 capital ratio (4) 16,23% 16,52%
Total capital ratio (4) 19,82% 19,59%
Liquidity Coverage Ratio (LCR) 208% 209%
Indice di leva finanziaria 4,70% 5,92%
Titolo azionario Banco BPM
Numero di azioni in essere 1.515.182.126 1.515.182.126
Prezzi di chiusura ufficiali dell'azione
- Finale 2,716 2,640
- Massimo 3,630 3,040
- Minimo 2,317 1,781
- Media 2,920 2,542

(**) Il risultato annualizzato non rappresenta la previsione della redditività riferita all'intero esercizio.

(1) Media aritmetica calcolata su base mensile in termini di risorse full time equivalent, il cui valore è esposto nella precedente tabella. Non comprende gli Amministratori e Sindaci delle Società del Gruppo.

(2) Calcolato come rapporto tra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo, determinato escludendo dal patrimonio netto contabile le attività immateriali, al netto dei correlati effetti fiscali.

(3) L'aggregato dei derivati di negoziazione netti corrisponde allo sbilancio, in valore assoluto, tra i derivati compresi nella voce di bilancio 20 a) dell'attivo "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - detenute per la negoziazione" e 20 del passivo "Passività finanziarie di negoziazione".

(4) I ratio patrimoniali al 30 giugno 2022 stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2022 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile. Si precisa che sono state applicate le disposizioni transitorie previste dagli articoli 473 bis e 468 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR).

Relazione intermedia sulla gestione

IL CONTESTO ECONOMICO

Lo scenario internazionale

Nel primo semestre dell'anno il conflitto russo-ucraino ha scompaginato la ripresa economica che stava risollevando il mondo in uscita dalla Pandemia. Le ostilità hanno richiesto un pesante intervento umanitario ed innescato una crisi energetica in Europa, contribuendo, in misura apprezzabile, anche ad un aumento dei prezzi internazionali dei prodotti alimentari e delle materie prime. Ciò ha inasprito quindi quelle pressioni inflazionistiche, già rese acute dall'impatto negativo della Pandemia sulle catene di fornitura globali. I principali istituti di previsione hanno conseguentemente rivisto le stime di crescita per il 2022: l'OCSE ha corretto le stime di crescita globale 2022 al +3,0% (dal +4,5% precedente), e a livelli inferiori al 3% per quelle delle economie avanzate. Precedentemente, il Fondo Monetario Internazionale aveva già alzato quelle d'inflazione: +5,7% (dal +3,9%) per le economie avanzate, guidata in primis dai forti aumenti dei prezzi dell'energia e degli alimentari. Il commercio internazionale è invece previsto crescere dell'11,2% (Fonte: OCSE). La revisione delle stime ha colpito in primis i paesi in via di sviluppo importatori di materie prime, più fragili di fronte all'aumento dei prezzi energetici ed alimentari. Disomogeneità continua a persistere anche tra le economie avanzate.

Nello specifico, l'economia statunitense nel primo trimestre ha mostrato una certa debolezza di fondo: -1,6% il PIL trimestrale annualizzato (+6,9% nel 4° trim. 2021), a riflesso, principalmente, di un contributo fortemente negativo della domanda estera netta che ha sottratto 3,3 p.p (in termini annualizzati) alla dinamica del prodotto. I consumi personali (PCE) sono risultati in crescita, ma in frenata rispetto ai periodi precedenti (+1,8% vs + 2,5% nel trimestre precedente). Gli investimenti in scorte private sono leggermente diminuiti, con un contributo negativo al PIL dello 0,4%. Gli investimenti fissi hanno registrato un sensibile incremento nel loro complesso (+7,4%), ma con una dinamica diversificata tra le componenti: quelli non residenziali sono cresciuti brillantemente (+10,0%), mentre quelli residenziali hanno quasi ristagnato (+0,4%). L'aumento dei redditi personali del 4,8% è stato in parte compensato dalla diminuzione delle prestazioni sociali alle famiglie, con lo scadere o l'assottigliarsi di diversi programmi federali.

Il secondo trimestre ha confermato, secondo la stima preliminare da poco rilasciata dal Bureau of Economic Analysis USA, la debolezza di fondo succitata: nel periodo in parola il PIL è diminuito a un tasso annuo del -0,9% in termini reali. La flessione riflette il contributo negativo (-2,0%) degli investimenti in scorte private, degli investimenti fissi residenziali (-0,7%), della spesa del governo federale (-0,2%), della spesa del governo statale e locale (-0,13%) e degli investimenti fissi non residenziali (-0,1%), che sono stati in parte compensati dall'aumento delle esportazioni (+1,9%) e delle spese per consumi personali (PCE): +0,7%. Le importazioni, che vengono appunto sottratte nel calcolo del PIL, hanno dato un contributo negativo pari al -0,5%. Alla luce dell'inflazione persistente e dell'atteggiamento più aggressivo della Federal Reserve, si prevede che la crescita del PIL reale nel 2022 si collochi sotto l'1,7% anno su anno. Nel mercato del lavoro l'occupazione totale nei settori non agricoli è aumentata di 372.000 unità a giugno 2022 e il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 3,6%. I prezzi al consumo a maggio sono cresciuti dell'8,6% tendenziale (+1,0% congiunturale), confermando la vigorosa tendenza inflattiva in atto. Il contributo maggiore è venuto dalle voci relative ad alloggio (affitti), benzina ed alimentari.

L'economia giapponese, non ancora ritornata ai livelli pre-pandemia, nel primo trimestre 2022 si è contratta meno delle attese iniziali (-1,0%): -0,5% annualizzato tra gennaio e marzo (-0,1% su base trimestrale), grazie alla resilienza dei consumi privati durante la recrudescenza pandemica. Questi sono aumentati dello 0,1% congiunturale, ma più nella componente prezzi che in volume. Riguardo il secondo trimestre, le persistenti interruzioni della catena di approvvigionamento hanno zavorrato la crescita e l'export. La produzione industriale a maggio è scesa del -7,2%, specie per i veicoli (terzo mese consecutivo di calo), poiché i blocchi produttivi in Cina hanno interrotto la fornitura di ricambi auto alle case automobilistiche. Per attutire l'impatto dell'inflazione sui consumatori, il governo Kishida ha approvato un programma di spesa fiscale da 2,7 trilioni di yen (21 miliardi di USD), comprendente sussidi per la benzina e dispense in contanti alle famiglie a basso reddito, mentre la Banca del Giappone ha mantenuto il costo del credito a imprese e famiglie sui minimi. Le prime stime disponibili indicano una crescita del PIL pari al +1,3% da aprile a giugno, dopo la revoca delle restrizioni Covid-19 il 21 marzo scorso. Le prospettive per l'intero 2022 sono però incerte a causa dell'inflazione globale, della guerra russo-ucraina e dei blocchi portuali cinesi legati alla recrudescenza del Covid-19. A causa dei prezzi delle materie prime, l'inflazione al consumo ad aprile ha superato l'obiettivo della BOJ per la prima volta in 7 anni: a maggio i prezzi al consumo sono aumentati del 2,4% (+2,4% anche in aprile), la componente core (esclusi alimentari freschi) dello 0,8%, mentre quella non-core (escluso alimentari e prodotti energetici) dello 0,2%.

La crescita economica della Cina nel semestre ha toccato il minimo degli ultimi due anni. Il PIL nel primo trimestre è cresciuto più velocemente del previsto, nonostante l'impatto dei blocchi causati dal Covid-19 in alcune parti del Paese: +4,8% tendenziale, grazie al contributo degli investimenti in immobilizzazioni, +9,3% tendenziale. Nello specifico gli investimenti nel settore manifatturiero sono aumentati del +15,6% tendenziale e quelli in infrastrutture del +8,5%. La frenata è giunta però nel secondo trimestre: appena +0,4% tendenziale l'aumento del PIL. I blocchi dell'attività economica causa Covid ed il mercato immobiliare al collasso hanno spinto l'obiettivo annuale dell'esecutivo (intorno al +5,5%) ulteriormente fuori portata. Complessivamente la crescita del PIL nel primo semestre è stata solo del 2,5%, di gran lunga la crescita del PIL più debole per la Cina nell'era moderna. La disoccupazione nelle 31 città più grandi della Cina è scesa dai massimi pre-pandemia al 5,8% a giugno, ma quella per la categoria di età compresa tra 16 e 24 anni è aumentata ulteriormente al 19,3%. I prezzi al consumo sono cresciuti del 2,5% su base annua a giugno, stabili rispetto a maggio, grazie all'efficace controllo del Covid-19 e a una fornitura sufficiente di beni di consumo. I prezzi dei generi alimentari sono addirittura scesi dell'1,6% su base mensile, ampliando il calo dell'1,3% registrato a maggio. Il prezzo della carne di maiale, alimento base in Cina, è però è aumentato del 2,9% a giugno rispetto al mese precedente. I prezzi alla produzione sono invece cresciuti del 6,1% tendenziale, sempre a giugno.

Tra le economie di nuova industrializzazione ed emergenti, i progressi si sono registrati generalmente per i paesi produttori di materie prime, mentre hanno sofferto maggiormente i paesi importatori delle medesime. Focalizzando i principali, in Brasile l'accesso ampliato ai vaccini Covid-19 e gli aiuti del governo alla popolazione più povera hanno sorretto la domanda. La crescita economica (PIL) ha toccato il +1,7% tendenziale (+1,0% congiunturale) nel primo trimestre, superiore alle aspettative anche se frenata da inflazione ed elevati tassi di interesse. L'inflazione è salita al 12,1% ad aprile, record degli ultimi 26 anni. Riguardo il resto dell'anno, i due fattori succitati stanno fiaccando la crescita, prevista al 2% per il 2022, mentre le misure approvate al Congresso per ridurre le tasse sui beni chiave, come carburante ed energia, dovrebbero calmierare l'inflazione stimata al 7,2%. L'economia indiana è stimata in crescita del 14-15% nel primo trimestre 2022 mentre si prevede una crescita del PIL 2022 del 7,1-7,6%, grazie anche al ruolo di paese neutrale di transito per le merci russe sanzionate dall'Occidente. L'economia russa nel primo trimestre ha rallentato la sua crescita al +3,5% tendenziale (dal 5,5% del 4° trimestre 2021). Il rallentamento è venuto dai settori industriali (-3,0% a marzo la produzione) mentre l'attività d'estrazione dei minerali è rimasta vivace (+7,8% in marzo). Nel 2022 la contrazione dell'economia russa potrebbe però essere molto meno grave dell'attuale previsione (-7,8%): il calo è atteso oggi nell'intervallo dal -4% al -6%, secondo la Banca centrale russa, grazie alla tenuta della domanda interna. Dopo il picco del 17,8% in aprile, l'inflazione è scesa al 15,9% a giugno. La rapida azione della Banca centrale russa che ha "raddoppiato" i tassi di riferimento al 20% il 28 febbraio sembra abbia rapidamente represso le pressioni inflattive legate alla guerra ed alla svalutazione del rublo seguita all'invasione.

L'economia europea ed italiana

L'economia dell'Eurozona, fortemente dipendente dalle forniture di gas russo, nel semestre ha accusato pesantemente lo shock derivante dal conflitto russo-ucraino. Dopo il brusco rallentamento economico nel quarto trimestre del 2021 a seguito dell'emergere della variante Omicron del virus, il minor numero di ospedalizzazioni, l'allentamento delle misure restrittive e il progressivo adattamento alle stesse da parte della popolazione, lasciavano sperare in una nuova fase di convivenza con il virus e, quindi, una progressiva archiviazione dei rischi per l'economia. L'erompere del conflitto in Ucraina, invece, ha bruscamente interrotto le speranze di un ritorno alla normalità. Prima dell'inizio della guerra l'Europa stava già affrontando gravi interruzioni della catena di approvvigionamento, molte legate alla pandemia, poiché la carenza di materie prime, i tempi di consegna lenti e la crescente carenza di manodopera limitavano la produzione. Lo scoppio del conflitto a febbraio, e la successiva adozione delle prime sanzioni nel commercio estero con la Russia, hanno portato una nuova serie di strozzature nelle forniture (specie di prodotti energetici) e ad un rapido deterioramento delle prospettive economiche, con pesanti ripercussioni sui prezzi delle materie prime globali, che sono saliti ai massimi del decennio e con un'elevata volatilità. Nonostante queste nuove difficoltà e l'accelerazione dell'inflazione, il PIL del primo trimestre nell'area dell'euro è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente (+0,3% nel quarto trimestre del 2021) e del +5,4% rispetto allo stesso periodo del 2021. Il dato riflette, però, e in misura non trascurabile, la consistente performance dell'Irlanda (+10% t/t), che ha contribuito con 40 p.b. alla crescita dell'area. Tutte le principali economie hanno comunque evidenziato un pur modesto progresso, tranne la Francia, dove si è avuto un calo (-0,2% sul trimestre precedente). La componente più debole si è rivelata la spesa delle famiglie, che è diminuita dello 0,7% in termini congiunturali, pur rimanendo in crescita nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente (+7,5%). I consumi hanno risentito del contesto di incertezza legato al conflitto, ma anche delle restrizioni che in alcuni paesi sono

rimaste in vigore nei primi mesi dell'anno. Inoltre, hanno pesato anche i primi effetti di riduzione delle retribuzioni reali derivanti dall'incremento dei prezzi al consumo. Gli investimenti fissi hanno ristagnato (+0,1%) nel trimestre, con quelli in beni strumentali in flessione e quelli in costruzioni in aumento. La spinta maggiore alla crescita è derivata dalla domanda estera netta (0,4 p.p.) e dall'accumulo di scorte (0,6 p.p). Le importazioni sono diminuite (- 0,6%) e le esportazioni sono aumentate (+0,45 p.p), con la componente dei servizi in crescita e quella dei beni in flessione.

Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il minimo storico del 6,6% a maggio (meno di 11 milioni di disoccupati) ed il numero di occupati nel primo trimestre 2022 è stato ben oltre i livelli pre-pandemia. Il clima di fiducia di famiglie e imprese è però peggiorato nei mesi primaverili, risentendo del protrarsi del conflitto in Ucraina e del persistere di un'inflazione molto elevata. Il tasso d'inflazione, in particolare, ha continuato a crescere in tutto il periodo ed ha raggiunto a giugno l'8,6% tendenziale dal +5,0% di inizio anno (+1,9% a giugno 2021), ed i prezzi alla produzione sono aumentati del 36,3% a maggio, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, fissando nuovi record dalla creazione dell'euro nel 1999. Non si tratta solo dei maggiori costi energetici: l'inflazione core (inflazione esclusa energia e cibo) a giugno ha segnato il +3,7%, a fronte di una media annua all'1,1% nell'ultimo decennio. Le dinamiche salariali rimangono molto più moderate con effetti negativi sul reddito disponibile in termini reali.

Nel secondo trimestre l'allargamento delle sanzioni UE contro la Russia ha aggravato ulteriormente i vincoli relativi alle forniture e ha inciso negativamente sui prezzi dell'energia. Il blocco dei porti cinesi, determinato dai nuovi lockdown per il Covid-19, ha esacerbato la carenza di fattori produttivi. L'indebolimento dell'euro verso il dollaro ha poi accresciuto le pressioni inflazionistiche, rendendo più costose le importazioni, in particolare proprio quelle di combustibili fossili che prezzano in dollari USA. Gli indicatori congiunturali più recenti suggeriscono però che la fase di moderata espansione possa proseguire anche nel secondo trimestre, seppure a stento, grazie soprattutto all'export, favorito, questo, dall'indebolimento dell'euro.

Le stime preliminari indicano per il secondo trimestre una crescita del PIL dello 0,7%, mentre le prospettive del secondo semestre si presentano negative, stante l'assenza di segnali di moderazione dei prezzi e i crescenti rischi di contingentamento delle forniture energetiche da parte russa in autunno.

L'andamento economico in Italia nel primo semestre ha risentito naturalmente del difficile contesto di cui si è scritto in precedenza. La crescita acquisita dal PIL nel primo trimestre 2022 è pari al 2,6%. L'aggregato è risultato in crescita dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e del 6,2% in termini tendenziali, riagganciando i valori del quarto trimestre 2019. Questo pur modesto incremento ha sorpreso più di un previsore. L'anno, infatti, si era aperto con un deciso calo della produzione industriale, seguito da un netto deterioramento della fiducia dei consumatori all'avvio delle operazioni militari in Ucraina, che faceva presagire una diminuzione del PIL su base congiunturale. Le stime preliminari dell'Istat confermavano questa attesa. Tuttavia, l'ottimo andamento degli investimenti ha consentito di rovesciare i pronostici. La spesa per i consumi delle famiglie, infatti, è diminuita dello 0,8% su base trimestrale, pur rimanendo in crescita del 7,1% su base annua, frenata dal clima di incertezza e dagli effetti dei rincari energetici. Gli acquisti di beni sono rimasti su valori allineati a quelli pre-pandemici, ma la spesa per servizi è ancora inferiore di oltre 9 p.p. Gli investimenti, al contrario, sono risultati non solo in crescita vivace (+3,9% su base congiunturale), ma anche in accelerazione rispetto al periodo precedente (+3,1%), fornendo così un contributo alla crescita del PIL di 0,8 p.p. La componente di investimenti strumentali è aumentata del 4,3% nel trimestre (+11,4% su base annua), nonostante il calo degli indici PMI, sulla scorta di portafogli ordini ancora robusti accumulati nei mesi precedenti. Il settore delle costruzioni ha continuato ad espandersi a ritmi molto elevati (+5,5% sul trimestre precedente e +18,0% su base annua), trainato ancora dagli incentivi statali. La vivacità di questo comparto d'investimento ha anche aiutato a sostenere l'attività delle filiere produttive collegate all'edilizia. Le esportazioni sono risultate in crescita nel periodo e in sensibile accelerazione (+3,5% t/t, +0,20% nel quarto trimestre 2021). Ancor più dinamiche sono risultate però le importazioni che sono aumentate del 4,3% sul trimestre precedente. In virtù di questi andamenti il contributo della domanda estera è risultato negativo per 0,2 p.p. Il mercato del lavoro ha evidenziato ulteriori segnali di miglioramento nei primi mesi dell'anno. Il numero totale

degli occupati è aumentato a maggio dello 0,5% rispetto a fine 2021 ed il tasso di disoccupazione è sceso dall'8,8% all'8,1%. Le ore lavorate hanno registrato un forte incremento. La crescita delle retribuzioni contrattuali invece è risultata moderata (+0,7% nei primi quattro mesi dell'anno sul periodo corrispondente) ed ampiamente inferiore all'andamento dei prezzi. L'inflazione, misurata in termini armonizzati, ha raggiunto a giugno l'8,0%, un livello che non si osservava da oltre 35 anni. Al netto dei prezzi dei beni energetici (+48% su base annua a giugno) ed alimentari la dinamica dei prezzi è più contenuta, ma si mantiene in accelerazione (+3,8%). Considerato l'ancor più rilevante incremento dei prezzi alla produzione, sussiste la preoccupazione che la tendenza in atto sui prezzi al consumo non sia destinata a ridimensionarsi tanto rapidamente, gettando qualche ombra sulle prospettive dei consumi, in particolare per i mesi autunnali.

Nel secondo trimestre i consumi delle famiglie sarebbero aumentati moderatamente, grazie in particolare al rialzo della spesa per servizi turistici e ricreativi. La quasi completa rimozione delle restrizioni legate all'emergenza Covid-19, dai mesi primaverili in avanti, e le condizioni climatiche favorevoli avrebbero spinto questa componente di spesa, come risulta da molti indicatori di varia natura. L'attività d'investimento, al contrario, starebbe rallentando, pur rimanendo su tassi di crescita significativi, in virtù del perdurare del clima di incertezza per le conseguenze del conflitto in Ucraina, in particolare sull'approvvigionamento energetico. La propensione al risparmio è rimasta elevata.

Nel secondo trimestre la stima preliminare dell'ISTAT indica una crescita del PIL relativamente brillante e pari al +1,0% rispetto al trimestre precedente (+4,6% in termini tendenziali). Al dato stimato corrisponderebbe, al termine del secondo trimestre, una variazione acquisita del PIL 2022 al 3,4%. Nel complesso dell'anno l'aumento del PIL potrebbe quindi attestarsi nell'ordine del 3,5%. Si prevede infatti che nella seconda metà dell'anno l'economia sostanzialmente ristagni. Le tensioni inflazionistiche e le preoccupazioni per la disponibilità delle forniture energetiche dalla Russia spingono però ad una certa cautela.

Con riguardo ai conti pubblici, il primo semestre dell'anno ha confermato, in larga misura, il trend di miglioramento in atto dal 2021. Il fabbisogno del settore statale del primo semestre è ammontato a 41,7 miliardi, poco meno della metà del disavanzo dello stesso periodo dello scorso anno, nonostante il varo da parte del Governi di consistenti provvedimenti per contrastare gli effetti dell'aumento dei prezzi dei beni energetici che comportano un incremento dell'indebitamento netto di 10,5 miliardi. Questo risultato è stato conseguito anche grazie alla seconda rata delle sovvenzioni ricevute in aprile dal nostro paese nell'ambito del programma Next Generation EU. Una buona parte del contributo deriva altresì da un incremento di particolare rilievo delle entrate tributarie e dei contributi nei primi mesi dell'anno, oltre che dalla riduzione delle iniziative governative per fronteggiare l'emergenza Covid-19. I dati al primo trimestre indicano in miglioramento anche l'indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche in rapporto al PIL, risultato pari al -9,0%, dal -12,8% dello stesso trimestre del 2021. Il rapporto debito/PIL, invece nei primi tre mesi dell'anno è peggiorato, passando dal 150,8% di fine 2021 al 152,6%.

La politica monetaria e i mercati finanziari

A fronte della fiammata inflazionistica che si è abbattuta sulle economie occidentali, le banche centrali hanno risposto con messaggi via via più restrittivi nelle loro "forward guidance" e, specialmente negli Stati Uniti, con provvedimenti di rialzo del costo del denaro e di riduzione dei loro attivi.

La Federal Reserve ha infatti accelerato il processo di normalizzazione della politica monetaria. A partire da marzo si sono susseguiti tre aumenti consecutivi del tasso di interesse di riferimento, che hanno portato l'intervallo target da 0,00% - 0,25% di inizio anno a 1,50% -1,75% di fine semestre. Parallelamente la FED ha annunciato un piano per la riduzione del proprio bilancio a partire da giugno, interrompendo il reinvestimento dei titoli in scadenza per un massimo di 47,5 miliardi al mese fino a settembre, quando l'importo aumenterà a 95 miliardi.

Il Consiglio direttivo della BCE nella riunione di giugno ha annunciato l'intenzione di interrompere a partire dal mese di luglio gli acquisti netti nell'ambito del programma Asset Purchase Programme (APP) e un rialzo dei tassi ufficiali che si è materializzato con un aumento dei tassi di riferimento di 50 p.b. nella riunione di luglio. In base agli annunci fatti, si dovrebbe aggiungere un secondo rialzo già in settembre. Inoltre, a seguito dell'incremento degli spread di alcuni titoli sovrani, tra cui in particolare quello tra BTP e Bund, la BCE ha ribadito l'intenzione di contrastare i rischi per il funzionamento del meccanismo di trasmissione monetaria. Per conseguire tale risultato, ha deciso di reinvestire con flessibilità – tra classi di attività, tra paesi e nel tempo – i titoli in scadenza nel programma per l'emergenza pandemica (PEPP) e ha annunciato un nuovo strumento per combattere la frammentazione dei mercati, poi illustrato nel meeting di luglio.

L'andamento dei mercati finanziari ha risentito molto pesantemente di tutti i fattori negativi di cui abbiamo fatto menzione, dal rialzo dei tassi d'interesse all'esplosione dell'inflazione. La performance di quasi tutti i principali strumenti azionari ed obbligazioni nel primo semestre dell'anno è stata negativa, in un contesto di volatilità elevata. Negli Stati Uniti l'indice azionario S&P 500 ha segnato la peggior performance del primo semestre dell'anno dal 1970, con un calo del 20,6%, mentre il Nasdaq composite è crollato di quasi il 30%. I mercati azionari europei non hanno fatto eccezione; quello italiano, in particolare, ha visto l'indice Ftse Mib scendere del 22,1%. A livello settoriale le flessioni maggiori hanno interessato i titoli cosiddetti "growth" e in particolare quelli del comparto tecnologico che avevano beneficiato di eccezionali guadagni a cavallo tra il 2020 e la prima metà del 2021. I settori cosiddetti "value" hanno resistito meglio e alcuni, in particolare negli Stati Uniti quello dei titoli petroliferi ed energetici, hanno chiuso il periodo con valutazioni in crescita. Il comparto dei titoli bancari è stato uno tra i più penalizzati sia negli USA sia in Europa; in Italia la flessione dell'indice settoriale nel periodo è stata del 24,6%.

Il generale rialzo dei tassi a seguito delle misure intraprese dalle banche centrali per contrastare l'inflazione ha provocato uno sconquasso altrettanto rilevante anche sui mercati obbligazionari. Il rialzo dei rendimenti è stato generalizzato su tutti i principali comparti ed ha determinato un calo dei prezzi di portata molto elevata.

Il rendimento del t-bond a 10 anni è sostanzialmente raddoppiato, passando dall'1,51% a fine 2021 al 3,06% a fine semestre, dopo aver raggiunto anche valori maggiori. Anche in eurozona si è visto un movimento simile, pur a partire da una situazione iniziale differente. Il rendimento del Bund decennale tedesco è passato nello stesso periodo da un valore negativo di 0,18% ad uno positivo dell'1,37% mentre quello del BTP a 10 anni è aumentato dall'1,17% al 3,26%, con una punta di oltre il 4%. Lo spread BTP Bund è salito dai 134 p.b. a inizio anno ai 193 di fine giugno, con una punta oltre i 240 p.b. subito prima dell'annuncio da parte della BCE del nuovo strumento anti-frammentazione.

Anche i titoli obbligazionari corporate e in particolare quelli high yield, naturalmente, hanno sperimentato un allargamento sensibile degli spread verso le attività free risk.

L'attività bancaria nazionale

Nonostante il clima di incertezza derivante della situazione economica delineata nei paragrafi precedenti il credito a imprese e famiglie ha continuato a crescere anche nel primo semestre del 2022. Dall'analisi della dinamica dei prestiti bancari pubblicata a giugno 2022 dall'ABI emerge infatti un aumento anno su anno dei prestiti a residenti in Italia (includendo quindi anche le Amministrazioni Pubbliche) pari al +2,1%; il settore delle famiglie e delle società finanziarie (calcolato includendo i prestiti cartolarizzati e corretto delle variazioni dovute a fluttuazioni del cambio, aggiustamenti di valore e riclassificazioni) contribuisce per la quota più rilevante, con un volume di 1.349 miliardi (+3,3% rispetto a giugno 2021).

La dinamica della raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni), che in termini di volumi a giugno 2022 risulta in crescita del 2,4% su base annua, deve la sua spinta positiva alla componente dei depositi che sono cresciuti del 3,3% su base annua, con volumi che si sono assestati in 1.840,7 miliardi; la variazione delle obbligazioni (escluse le obbligazioni emesse da banche) è stata invece di segno inverso, facendo registrare un -5,2% (con volumi pari a 199,5 miliardi di giugno 2022).

In termini di remunerazione della raccolta osserviamo che il tasso di interesse corrisposto alla clientela a giugno 2022 si è assestato su un tasso medio dello 0,44%. Tenendo conto poi che il livello di tassi di interesse sulle operazioni di finanziamento si mantiene ancora ad una media del 2,18%, ne consegue una forbice fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta di 174 punti base, che si mantiene invariato rispetto a giugno 2021.

A giugno 2022 il mark-up (calcolato come differenza tra il tasso medio sugli impieghi e tasso Euribor a 3 mesi) si posiziona a 242 p.b., in calo rispetto all'anno precedente (274 p.b a giugno 2021), mentre il mark-down (calcolato come differenza tra tasso Euribor a 3 mesi e tasso sulla raccolta totale) è aumentato di 32 p.b., passando da -100 p.b a giugno 2021 a -68 p.b. a giugno 2022.

Sul fronte della qualità del credito il progressivo venir meno nel 2022 delle misure di sostegno a famiglie e imprese e l'inizio dei pagamenti dei crediti che hanno beneficiato della garanzia pubblica e del regime di preammortamento, dovrebbe portare ad una maggiore formazione di crediti deteriorati che continuerà però ad essere contrastato dalle cessioni sul mercato e dalla gestione attenta delle posizioni nelle fasi iniziali di deterioramento. A maggio 2022 le sofferenze sono risultate ancora in calo in rapporto ai dati di maggio dell'anno precedente (-1,7 miliardi), pari al -9,4%; si è mosso nella stessa direzione il rapporto tra le sofferenze nette e gli impieghi totali, che si è attestato allo 0,93% (contro l'1,04% di maggio 2021). L'NPL ratio del settore bancario fino alla prima metà del 2022 ha quindi confermato il trend decrescente, ancorché ci si attenda comunque un'inversione di tendenza nella seconda metà dell'anno.

A maggio 2022 il patrimonio dei fondi aperti di diritto italiano ed estero è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al dato dell'anno precedente (-0,1%), attestandosi in 1.189 miliardi, con un forte sbilanciamento verso i fondi di diritto estero, che pesano per il 79,7% del totale, rispetto a quelli di diritto italiano che ammontano al 20,3% del patrimonio gestito.

Con riguardo alla composizione del patrimonio per tipologia di fondi si rileva come, nell'ultimo anno, la quota dei fondi azionari abbia fatto registrare un balzo di 2 punti percentuali (essendo salita dal 27,8% al 29,8%), quella dei fondi bilanciati di un punto percentuale (dal 12,4% al 13,6%), a scapito della componente di fondi obbligazionari (che invece è scesa dal 36,3% al 33,4%) e di quelli flessibili (scesi dal 19,9% al 19,3%). La quota degli hedge fund è rimasta invariata allo 0,2%.

FATTI DI RILIEVO DEL PERIODO

Nel primo semestre dell'esercizio 2022, la fragile ripresa dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus è stata fortemente condizionata dal conflitto in Ucraina che, dalla fine del mese di febbraio, ha generato pesanti ripercussioni sul sistema economico internazionale e sull'operatività delle imprese.

In questo contesto, che permane caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana, l'operatività del Gruppo si è focalizzata sulle aree di intervento nel seguito descritte.

Le attività di derisking

Nel primo semestre il Gruppo ha proseguito nel processo di derisking attraverso la realizzazione di una significativa operazione di cessione massiva di posizioni deteriorate (c.d. "Operazione Argo") avente per oggetto un portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili per un'esposizione complessiva lorda pari a circa 700 milioni. L'operazione, deliberata nel mese di aprile, si è perfezionata sotto forma di cartolarizzazione nella quale il 95% delle Notes junior e mezzanine emesse dal veicolo sono state sottoscritte da società controllate dai fondi Elliott.

In aggiunta, nell'ambito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione nel corso del mese di luglio, è stato deciso di identificare un nuovo potenziale portafoglio oggetto di cessione del valore con un incremento del target di cessioni in arco di piano ad oltre 500 milioni, con un evidente beneficio in termini di riduzione dello stock di crediti deteriorati lordi e di miglioramento degli indicatori della qualità del credito.

L'impatto derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati, per complessivi 112,7 milioni, è stato rilevato nel conto economico del primo semestre.

Altri eventi del periodo

Concluse importanti operazioni di provvista

Nel corso del primo semestre il Gruppo ha realizzato importanti operazioni di capital management: nel mese di gennaio 2022 è stata infatti perfezionata una emissione subordinata Tier 2, con scadenza dieci anni per un ammontare di 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo.

Il titolo paga una cedola fissa del 3,375% per i primi 5 anni; gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono principalmente asset manager e banche prevalentemente esteri.

A questa operazione si è aggiunta la prima emissione del Gruppo di Green Covered Bond destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza cinque anni.

L'obbligazione, emessa nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework a valere sul proprio programma di Obbligazioni Bancarie Garantite, è finalizzata a rifinanziare un portafoglio selezionato di mutui ipotecari residenziali "verdi" erogati a clientela privata per l'acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica.

Il titolo, quotato presso il Luxembourg Stock Exchange, ha un rendimento pari al tasso mid-swap di riferimento +23 punti base, una cedola a tasso fisso pari allo 0,75% e scadenza 15 marzo 2027.

Infine, nel mese di aprile, si è conclusa l'emissione di uno strumento perpetuo Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni, riservata ad investitori istituzionali, che consente di raggiungere il target di capitale Additional Tier 1 del Gruppo, rafforzandone ulteriormente la posizione patrimoniale.

I titoli, emessi alla pari, potranno essere richiamati dall'emittente a partire dal 12 aprile 2027 e successivamente ogni 6 mesi; la cedola semestrale, fissa e non cumulativa, è fissata al 7% e il pagamento della stessa è totalmente discrezionale e soggetto a talune limitazioni.

Gli investitori che hanno partecipato all'operazione sono fund manager, banche e assicurazioni, prevalentemente esteri.

Razionalizzazione dell'assetto societario e organizzativo del Gruppo

Nell'ambito del processo di razionalizzazione del portafoglio partecipazioni intrapreso negli ultimi anni dal Gruppo si inserisce l'operazione di cessione a Banca Popolare di Sondrio S.p.A., in data 15 marzo, dell'interessenza detenuta in Factorit S.p.A., precedentemente valutata con il metodo del patrimonio netto, pari al 39,5% del capitale sociale. L'operazione, perfezionata ad un corrispettivo di 75 milioni, importo corrispondente al valore di carico della partecipazione nel bilancio al 31 dicembre 2021, non ha comportato la rilevazione di impatti sul conto economico del primo semestre 2022.

Inoltre nel semestre si sono perfezionate le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di Bipielle Real Estate S.p.A. e Release S.p.A. (società già interamente controllate da Banco BPM). In particolare, dal 1° gennaio 2022, ha avuto efficacia l'incorporazione di Bipielle Real Estate nella Capogruppo, mentre dal 21 febbraio 2022 ha avuto decorrenza giuridica la fusione per incorporazione di Release in Banco BPM S.p.A.. Gli effetti contabili e fiscali di entrambe le operazioni hanno avuto decorrenza dal 1° gennaio 2022.

Tali operazioni, che si sono realizzate secondo le forme semplificate previste per le società interamente possedute, perseguono l'obiettivo di concentrare la gestione dell'attività di leasing nonché del patrimonio immobiliare direttamente nella Capogruppo, cui fa capo anche il complesso delle strutture organizzative deputate alla gestione del patrimonio stesso.

Infine si ricorda che, nel mese di febbraio, si è conclusa la procedura di liquidazione della controllata BP Trading Immobiliare S.r.l in seguito alla cancellazione dal competente Registro delle imprese.

Esercitata l'opzione Call sull'81% del capitale di Bipiemme Vita

In data 12 aprile, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di esercitare l'opzione per l'acquisto dal partner Covéa Coopération SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante nel ramo vita, di cui Banco BPM già possiede una quota del 19%. Bipiemme Vita a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

L'attuale struttura operativa e organizzativa di Bipiemme Vita e Bipiemme Assicurazioni, operando in autonomia rispetto all'attuale controllante, metterà in condizione il Gruppo Banco BPM di sviluppare "in-house" il business assicurativo.

Come specificato nella sezione dedicata agli eventi successivi alla chiusura del semestre delle Note illustrative, a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, in data 22 luglio 2022 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto da Covéa Coopérations SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., per un corrispettivo di 309,4 milioni.

L'operazione consente di realizzare l'integrazione del business assicurativo nel Gruppo Banco BPM in via anticipata rispetto alla data del 31 dicembre 2023 prevista nel Piano Strategico.

Programma di acquisto di azioni proprie

In esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021, che aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, nel febbraio 2022 la Capogruppo ha avviato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno dei piani di incentivazione del personale di breve e lungo termine in essere.

La durata del programma, che ha ottenuto l'autorizzazione della Banca Centrale Europea, è stata individuata nel periodo 15 febbraio – 28 febbraio 2022. Il controvalore massimo complessivo è stato stabilito pari a 16 milioni, a sostegno di tutti i piani in essere relativi sia all'incentivazione annuale (per gli esercizi dal 2015 al 2021), sia ai piani di incentivazione di lungo termine 2017/2019 e 2021/2023.

Le operazioni di acquisto, effettuate sul mercato secondo le modalità previste dalla normativa vigente, si sono concluse in data 24 febbraio 2022 e hanno avuto ad oggetto n. 4.582.640 azioni ordinarie Banco BPM per un controvalore di 16 milioni.

Comunicati dalla BCE i requisiti patrimoniali per il 2022

In data 2 febbraio 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la notifica della decisione prudenziale (SREP decision) contenente gli esiti del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale mantenendo invariato il requisito Pillar 2 Requirement al 2,25%. Per effetto di tale decisione i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2022 sia a livello phased-in che fully phased, fino a nuova comunicazione, sono i seguenti:

  • CET1 ratio: 8,519%;
  • Tier 1 ratio: 10,441%;
  • Total Capital ratio: 13,003%.

Si conferma pertanto la piena solidità patrimoniale del Gruppo Banco BPM che, al 30 giugno 2022 supera ampiamente tali requisiti prudenziali, sia assumendo a riferimento i coefficienti effettivi calcolati in conformità ai criteri transitori in vigore per il 2022 (phased-in) sia considerando i coefficienti patrimoniali calcolati in base ai criteri in vigore a regime (fully phased).

Climate Risk Stress Test 2022

Nel corso del primo semestre 2022, il Gruppo è stato impegnato nello svolgimento dell'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022, condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo. Tale esercizio, il primo su tematiche climatiche, rappresenta un "learning exercise" sia per le banche che per il Regulator, e ha l'obiettivo di raccogliere dalle banche informazioni di tipo qualitativo e quantitativo, per valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e raccogliere le migliori prassi per affrontarlo. I risultati aggregati dell'esercizio sono stati pubblicati da BCE l'8 luglio 2022.

Si rinvia alla parte E delle Note illustrative della presente Relazione finanziaria semestrale per maggiori dettagli sulle modalità di gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali.

Reclami vertenze e indagini relativi all'attività di segnalazione alla società Intermarket Diamond Business S.p.A. di clientela interessata all'acquisto di diamanti effettuata in passati esercizi

Nel corso del primo semestre 2022 i nuovi reclami sono risultati limitati sia come numero che come petitum addizionale complessivo (pari a circa 2,2 milioni). Alla data del 30 giugno 2022, grazie all'attività di composizione tramite transazioni o per effetto di sentenza definitiva, risultano essere stati definiti reclami e contenziosi per un petitum complessivo di circa 627 milioni a fronte di pretese che alla stessa data ammontano complessivamente a circa 717 milioni.

Per maggiori dettagli si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle Note illustrative.

Attività ispettive e procedimenti delle Autorità di Vigilanza

Nel corso del normale svolgimento della propria attività, il Gruppo è oggetto di accertamenti ispettivi promossi dalle Autorità di Vigilanza. In particolare, nell'ambito del Single Supervisory Mechanism, il Gruppo è soggetto alla vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE); con riferimento a specifiche tematiche, l'attività di vigilanza è di competenza diretta della Banca d'Italia e di Consob.

L'attività di vigilanza comporta lo svolgimento di ordinarie e ricorrenti verifiche ispettive presso la sede della Capogruppo (on site/off site inspection) cui si affiancano attività di verifica a distanza, condotte attraverso scambi informativi strutturati e continuativi piuttosto che attraverso richieste specifiche di documentazione e approfondimenti tematici.

Negli esercizi 2020, 2021 e 2022, il Gruppo è stato oggetto di numerose ispezioni che hanno interessato i seguenti ambiti: modelli di stima del rischio di credito (AIRB) e del rischio di mercato, capital adequacy, contrasto del riciclaggio, trasparenza in ambito servizi di pagamento, product governance e adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela e approvazione del modello interno per il rischio di credito.

Le attività ispettive sono, per la maggior parte, già concluse con il rilascio delle cosiddette Final follow-up letter o delle Decision attraverso le quali BCE comunica le azioni correttive richieste in relazione agli ambiti di miglioramento rilevati. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano interessato aspetti con potenziale impatto sulla rappresentazione patrimoniale, le osservazioni formulate così come gli elementi informativi acquisiti durante tutto il processo sono stati debitamente considerati nell'ambito di una nuova valutazione delle attività/passività aziendali. Nei casi in cui le attività ispettive abbiano evidenziato ambiti di miglioramento nel contesto dei processi esaminati, il Gruppo ha posto in essere specifici piani di azione correttivi.

Alla data della presente relazione, come illustrato dettagliatamente nel prosieguo, talune ispezioni risultano ancora in corso (alcune delle quali aperte prima dei predetti periodi) o in attesa della ricezione della Final follow-up letter o della Final Decision da parte di BCE, per altre, invece, residua solo la conclusione degli interventi correttivi.

Verifiche da parte della BCE

  • a) sui modelli interni in materia di rischio di credito per le seguenti classi di esposizione: Corporate Other; Corporate - SME; Retail - Other non-SME; Retail - Other SME; Retail - Qualifying revolving; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. L'ispezione consegue a un'istanza presentata a BCE da Banco BPM per modifiche materiali ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, effettuate a seguito anche del recepimento delle Linee Guida EBA in materia, entrate in vigore il 1° gennaio 2022. La fase ispettiva, off-site, è iniziata il 14 febbraio 2022 ed è proseguita nel secondo trimestre 2022;
  • b) per la valutazione dell'adeguatezza del calcolo del requisito di capitale di primo pilastro, incluso ogni aspetto accessorio; la fase ispettiva on site è iniziata il 25 ottobre 2021 e si è conclusa in data 23 dicembre 2021;
  • c) sul rischio di credito e di controparte avente ad oggetto la revisione della qualità degli attivi con riferimento al portafoglio Commercial Real Estate ("CRE"), tra cui la verifica degli immobili commerciali reimpossessati dal Gruppo oggetto di iscrizione (cosiddetti "Foreclosed Assets") e la valutazione delle procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance ("Credit and counterparty risk – Credit Quality Review of CRE portfolio and assess selected credit risk processes"). La fase ispettiva off site è iniziata il 26 aprile 2021 e ne è stata notificata la conclusione il 24 dicembre 2021;
  • d) per la valutazione della richiesta di autorizzazione della Banca all'adozione della nuova definizione di default prudenziale (integrante una modifica sostanziale del modello interno per la stima del rischio di credito a norma del Regolamento Delegato (UE) 529/14 della Commissione): la fase off site è iniziata il 14 settembre e si è conclusa in data 13 novembre 2020. Banco BPM ha ricevuto la decisione definitiva il 7 maggio 2021 e il 15 giugno 2021 ha inviato il piano di interventi correttivi, attualmente in corso;
  • e) per l'approvazione del modello interno relativo al rischio di credito (Credit Conversion Factor, "CCF"/Exposure at Default, "EAD"; Expected Loss Best Estimate, "ELBE"; Loss Given Default, "LGD" per le attività in sofferenza; Probability Default, "PD") per le seguenti classi di esposizioni: Corporate - Other; Corporate - Small and Medium Enterprise, "SME"; Retail - Other SME; Retail - Secured by real estate non-SME; Retail - Secured by real estate SME. La fase on site è iniziata il 14 ottobre 2019 e si è conclusa in modalità off site, a causa dell'emergenza sanitaria Covid-19, il 19 marzo 2020. Con lettera del 4 marzo 2021, BCE ha trasmesso la decisione finale relativa a tale ispezione. Il provvedimento conferma l'autorizzazione ad adottare delle modifiche ai modelli, prevedendo alcune misure qualitative per lo più volte all'irrobustimento normativo, nonché prudenziali – relative alla stima dei margini di prudenzialità e alle modalità di calcolo della LGD – nell'applicazione dei modelli stessi, con effetto sulle segnalazioni di vigilanza a far data dal 31 marzo 2021. Il piano di attività della Banca volto all'implementazione delle azioni di rimedio è attualmente in corso; la maggior parte delle raccomandazioni saranno oggetto di chiusura nell'ambito delle attività di "model change" incluse nell'istanza per la modifica ai modelli interni di cui all'ispezione lettera a);
  • f) per la validazione del Modello interno di rischio di Mercato (Value at Risk, "VaR", Stressed Value at Risk, "sVaR", Incremental Risk Charge, "IRC") per le categorie di rischio "debt instruments – specific risk; Forex Risk": la fase on site è terminata il 19 luglio 2019. Banco BPM ha ricevuto il 16 novembre 2020 la decisione finale (con relativa autorizzazione all'utilizzo del nuovo modello) e in data 16 dicembre 2020 ha inviato il piano d'azione correttivo, attualmente in corso; tale piano d'azione (che, tra l'altro, ricomprendeva peraltro le risultanze della decisione supplementare inviata da BCE nel dicembre 2020 a conclusione dell'ulteriore analisi orizzontale svolta sugli esiti della precedente ispezione TRIMIX del 2018)

prevede la propria conclusione previa apposita istanza a BCE, comportando una modifica sostanziale del modello per il calcolo dei rischio di mercato;

  • g) in tema di "Credit Risk" (PD; LGD; CCF) con riferimento ai portafogli "Corporate Other" e "SME": la fase di ispezione on site è iniziata il 17 settembre 2018 e si è conclusa il 16 novembre 2018. Banco BPM ha ricevuto in data 7 ottobre 2020 la decisione finale con l'indicazione di misure di vigilanza vincolanti e raccomandazioni; in data 5 novembre 2020 Banco BPM ha inviato il piano di interventi correttivi attualmente in corso; le raccomandazioni attualmente in stato di avanzato completamento saranno chiuse con l'istanza per la modifica ai modelli interni di cui all'ispezione lettera a);
  • h) sui modelli interni per la stima del rischio di credito (PD e LGD) con riferimento ai portafogli "Corporate" e "SME": la fase di ispezione on site, iniziata il 19 febbraio 2018, si è conclusa il 20 aprile 2018. Banco BPM ha ricevuto la decisione finale il 25 aprile 2019. Il relativo piano di azione correttivo, inviato il 24 maggio 2019, è confluito nelle modifiche di modello interno di cui alla lettera e) che precede.

Verifiche da parte della Banca d'Italia

  • a) in tema di contrasto del riciclaggio nel settore del Private Banking di Banca Aletti con particolare riferimento ai servizi offerti alla clientela con patrimonio di ammontare rilevante. La fase on site è iniziata in data 28 febbraio 2022 e si è conclusa in data 13 aprile 2022;
  • b) in tema di trasparenza, con l'obiettivo di accertare il rispetto degli obblighi rivenienti dalle disposizioni attuative della Direttiva 2014/92/UE in materia di "Payment Accounts Directive". L'attività di controllo, iniziata in data 11 novembre 2021 in modalità off site e, dal 22 novembre 2021, on site presso alcune dipendenze della Banca, si è conclusa in data 21 gennaio 2022. Banco BPM in data 27 giugno 2022 ha ricevuto l'esito dell'accertamento ispettivo che ha evidenziato anomalie che attengono a tematiche rilevanti per la tutela della clientela e richiedono azioni correttive, alcune delle quali di natura restitutoria;
  • c) in materia di prevenzione del riciclaggio, con l'obiettivo di accertare l'osservanza degli obblighi previsti dal d.lgs. n. 231/2007, anche attraverso la valutazione dell'assetto normativo, procedurale e dei controlli presso la Dipendenza di Verona: la fase ispettiva (inizialmente on site) avviata il 4 ottobre 2021, si è conclusa in modalità off site il 21 dicembre 2021, data in cui è stata comunicata la conclusione del procedimento.

Verifiche da parte della Consob

  • a) in data 20 luglio 2021, Consob ha avviato un procedimento sanzionatorio avente ad oggetto "Contestazioni ai sensi degli artt.193-quater e 195 del d.lgs. 58/1998 per violazione dell'art. 9 del Regolamento UE n. 648/2012 (EMIR), sugli strumenti derivati OTC, le controparti centrali e i repertori di dati sulle negoziazioni" in esito agli accertamenti svolti nell'ambito dell'attività di verifica della qualità dei dati segnalati al Trade Repository in ordine a contratti derivati; in data 30 marzo 2022 Consob ha notificato alla Banca una sanzione amministrativa pecuniaria di 70 mila euro;
  • b) in tema di product governance e procedure per la valutazione dell'adeguatezza delle operazioni disposte dalla clientela: la verifica è stata avviata nel mese di aprile 2019 e si è conclusa il 3 dicembre 2019. Banco BPM in data 30 luglio 2020 ha ricevuto una nota tecnica con la quale, senza avviare alcun procedimento sanzionatorio, sono stati segnalati taluni aspetti su cui l'Autorità ha richiamato l'attenzione della Banca. Il 16 ottobre 2020 la Banca ha presentato all'Autorità il relativo piano di interventi correttivi, in buona parte già realizzata.

RISULTATI

Prospetti contabili riclassificati

Stato patrimoniale consolidato riclassificato

(migliaia di euro) 30/06/2022 31/12/2021 Variazioni
Cassa e disponibilità liquide 33.109.414 29.153.316 3.956.098 13,6%
Finanziamenti valutati al CA 120.539.934 121.261.260 (721.326) (0,6%)
- Finanziamenti verso banche 9.731.570 11.877.878 (2.146.308) (18,1%)
- Finanziamenti verso clientela (*) 110.808.364 109.383.382 1.424.982 1,3%
Altre attività finanziarie e derivati di copertura 40.963.574 36.326.393 4.637.181 12,8%
- Valutate al FV con impatto a CE 8.485.836 6.464.186 2.021.650 31,3%
- Valutate al FV con impatto su OCI 10.594.239 10.675.079 (80.840) (0,8%)
- Valutate al CA 21.883.499 19.187.128 2.696.371 14,1%
Partecipazioni 1.537.747 1.794.116 (256.369) (14,3%)
Attività materiali 3.192.497 3.278.245 (85.748) (2,6%)
Attività immateriali 1.202.985 1.213.722 (10.737) (0,9%)
Attività fiscali 4.581.900 4.540.229 41.671 0,9%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 102.802 229.971 (127.169) (55,3%)
Altre voci dell'attivo 3.431.149 2.691.964 739.185 27,5%
Totale attività 208.662.002 200.489.216 8.172.786 4,1%
Raccolta diretta 123.906.715 120.213.016 3.693.699 3,1%
- Debiti verso clientela 110.705.095 107.120.893 3.584.202 3,3%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 13.201.620 13.092.123 109.497 0,8%
Debiti verso banche 46.223.641 45.685.032 538.609 1,2%
Debiti per leasing 679.052 673.872 5.180 0,8%
Altre passività finanziarie valutate al fair value 17.248.286 15.755.319 1.492.967 9,5%
Fondi del passivo 1.021.380 1.196.946 (175.566) (14,7%)
Passività fiscali 287.370 302.816 (15.446) (5,1%)
Altre voci del passivo 6.485.827 3.566.156 2.919.671 81,9%
Totale passività 195.852.271 187.393.157 8.459.114 4,5%
Patrimonio di pertinenza di terzi 1.402 1.108 294 26,5%
Patrimonio netto del Gruppo 12.808.329 13.094.951 (286.622) (2,2%)
Patrimonio netto consolidato 12.809.731 13.096.059 (286.328) (2,2%)
Totale passività e patrimonio netto 208.662.002 200.489.216 8.172.786 4,1%

(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Conto economico consolidato riclassificato

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Variazioni
Margine di interesse 1.039.133 1.019.196 2,0%
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 91.114 98.079 (7,1%)
Margine finanziario 1.130.247 1.117.275 1,2%
Commissioni nette 966.863 950.074 1,8%
Altri proventi netti di gestione 31.693 39.918 (20,6%)
Risultato netto finanziario 176.796 216.260 (18,2%)
Altri proventi operativi 1.175.352 1.206.252 (2,6%)
Proventi operativi 2.305.599 2.323.527 (0,8%)
Spese per il personale (813.204) (844.039) (3,7%)
Altre spese amministrative (318.203) (308.033) 3,3%
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (125.297) (123.453) 1,5%
Oneri operativi (1.256.704) (1.275.525) (1,5%)
Risultato della gestione operativa 1.048.895 1.048.002 0,1%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (303.681) (472.578) (35,7%)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (40.845) (36.889) 10,7%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (5.540) 528
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.734) (12.805) (0,6%)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 1.466 (437)
Risultato lordo dell'operatività corrente 687.561 525.821 30,8%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (231.019) (133.326) 73,3%
Risultato netto dell'operatività corrente 456.542 392.495 16,3%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (74.567) (78.553) (5,1%)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - 79.220 (100,0%)
Impairment su avviamenti (8.132) -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo al
netto delle imposte
25.654 (11.920)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (15.663) (20.037) (21,8%)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 109 112 (2,7%)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 383.943 361.317 6,3%

(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale

Voci del conto economico riclassificate Es. 2022 Es. 2021
(migliaia di euro) II trim. I trim. IV trim. III trim. II trim. I trim.
Margine di interesse 527.591 511.542 506.005 516.427 522.367 496.829
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 41.472 49.642 87.066 46.795 56.535 41.544
Margine finanziario 569.063 561.184 593.071 563.222 578.902 538.373
Commissioni nette 486.771 480.092 485.821 475.308 478.679 471.395
Altri proventi netti di gestione 15.028 16.665 9.066 26.296 21.747 18.171
Risultato netto finanziario 48.863 127.933 (1.443) 35.878 116.533 99.727
Altri proventi operativi 550.662 624.690 493.444 537.482 616.959 589.293
Proventi operativi 1.119.725 1.185.874 1.086.515 1.100.704 1.195.861 1.127.666
Spese per il personale (405.342) (407.862) (413.937) (409.823) (417.135) (426.904)
Altre spese amministrative (162.650) (155.553) (149.106) (144.012) (153.903) (154.130)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (64.059) (61.238) (61.610) (61.762) (60.603) (62.850)
Oneri operativi (632.051) (624.653) (624.653) (615.597) (631.641) (643.884)
Risultato della gestione operativa 487.674 561.221 461.862 485.107 564.220 483.782
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (152.553) (151.128) (213.978) (200.643) (255.513) (217.065)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (39.609) (1.236) (96.927) (7.817) (36.964) 75
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (2.346) (3.194) (1.098) 242 939 (411)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (4.608) (8.126) 2.255 (15.489) (5.615) (7.190)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti (60) 1.526 (18.726) 395 (393) (44)
Risultato lordo dell'operatività corrente 288.498 399.063 133.388 261.795 266.674 259.147
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (92.599) (138.420) (37.228) (83.274) (50.628) (82.698)
Risultato netto dell'operatività corrente 195.899 260.643 96.160 178.521 216.046 176.449
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte - (74.567) (4.792) (61.650) (19.309) (59.244)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili - - 2.489 - 79.220 -
Impairment su avviamenti (8.132) - - - - -
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal
Gruppo, al netto delle imposte
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*)
25.478
(7.173)
176
(8.490)
12.320
(9.251)
3.954
(10.172)
(5.105)
(9.705)
(6.815)
(10.332)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 66 43 144 28 78 34
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 206.138 177.805 97.070 110.681 261.225 100.092

(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

Nota metodologica

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sopra esposti sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire in modo tempestivo indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economico-finanziari di rapida e facile determinazione.

Di seguito si fornisce informativa sulle aggregazioni e sulle principali riclassificazioni sistematicamente effettuate rispetto agli schemi di bilancio previsti dalla Circolare n. 262/05, in conformità a quanto richiesto dalla Consob con la comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006:

Più in dettaglio, ai fini della predisposizione dello stato patrimoniale consolidato, le voci dell'attivo sono state riclassificate come segue:

  • l'aggregato "Finanziamenti valutati al costo ammortizzato" è rappresentato dalla voce 40 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" con esclusione dei titoli di debito, ricompresi nelle "Altre attività finanziarie e derivati di copertura". In aggiunta la sottovoce "Finanziamenti verso clientela" comprende l'importo dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati;
  • l'aggregato "Altre attività finanziarie e derivati di copertura" si compone delle voci 20, 30 e 50, ad eccezione dei titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati, ricompresi nei finanziamenti verso clientela; include inoltre l'ammontare dei titoli di debito valutati al costo ammortizzato in precedenza citati;
  • l'aggregato "Altre voci dell'attivo" si compone delle voci residuali 60 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 130 "Altre attività".

Le principali voci del passivo dello stato patrimoniale sono state invece oggetto delle seguenti riclassifiche:

  • l'aggregato "Raccolta diretta" si compone delle voci 10.b) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela", con esclusione dei debiti per leasing verso clientela (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato), 10.c) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione" e 30 "Passività finanziarie designate al fair value", al netto dei certificates a capitale protetto, ricompresi nell'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value";
  • la voce "Debiti verso banche" si riferisce alla voce 10.a) "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche", con esclusione dei debiti per leasing verso banche (esposti nella voce omonima dello stato patrimoniale riclassificato);
  • nella voce "Debiti per leasing" sono rilevate le passività al costo ammortizzato verso banche e clientela relative alle operazioni di leasing, come in precedenza descritto;
  • l'aggregato "Altre passività finanziarie valutate al fair value" comprende le voci 20. "Passività finanziarie di negoziazione", incrementata dell'importo dei certificates a capitale protetto come descritto in precedenza, e 40. "Derivati di copertura";
  • nell'aggregato "Fondi del passivo" confluiscono le voci 90. "Trattamento di fine rapporto del personale" e 100. "Fondi per rischi ed oneri";
  • l'aggregato "Altre voci del passivo" si compone delle voci residuali 50 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" e 80 "Altre passività";
  • l'aggregato "Patrimonio netto del Gruppo" è rappresentato dalle voci 120. "Riserve da valutazione", 140. "Strumenti di capitale", 150. "Riserve", 170. "Capitale", 180. "Azioni proprie (-) e 200. "Utile/Perdita del periodo".

Per quanto concerne infine il conto economico riclassificato, sono state effettuate le seguenti principali riclassifiche:

  • gli impatti derivanti dalle Purchase Price Allocation effettuate a seguito delle passate operazioni di aggregazione sono stati raggruppati in un'unica voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte". Tale voce raggruppa gli impatti che nello schema di bilancio del conto economico sono registrati negli interessi attivi (reversal effect della valutazione al fair value di crediti), negli ammortamenti di attività immateriali rilevati nella voce 220 (ammortamenti delle cosiddette "client relationship") e nella voce "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente";
  • la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate a patrimonio netto (compresi nella voce 250) è stata esposta in una specifica voce che costituisce, unitamente al "Margine di interesse", l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • i dividendi su azioni classificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (inclusi nella voce 70) sono stati ricondotti nell'ambito del "Risultato netto finanziario";
  • il risultato economico correlato all'emissione delle passività di negoziazione rappresentate dai certificates di Gruppo, che nello schema di conto economico redatto in base alla Circolare n. 262 è esposto nella voce "80. Risultato netto dell'attività di negoziazione", è stato parzialmente ricondotto nella voce di conto economico riclassificato delle "Commissioni nette". In maggiore dettaglio, nelle commissioni nette figura, secondo un'ottica gestionale, la quota parte della redditività del prodotto che remunera l'attività di collocamento svolta dal Gruppo. Inoltre le commissioni passive relative all'attività di collocamento svolta da reti terze sono ricondotte nell'ambito del risultato dell'attività di negoziazione;
  • l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" viene esposto nella voce ad hoc "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto merito creditizio in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo;
  • i recuperi di imposte e tasse e di altre spese (compresi nella voce 230) sono stati portati a diretta riduzione delle altre spese amministrative, dove risulta contabilizzato il relativo costo, anziché essere indicati nell'aggregato riclassificato degli "Altri proventi netti di gestione";
  • gli utili e perdite da cessione di crediti, non rappresentati da titoli di debito (inclusi nella voce 100) e gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (iscritti nella voce 140), sono stati accorpati, insieme alle rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di crediti, nella voce "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • gli oneri ordinari e straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) e del meccanismo di tutela dei depositi (DGS) sono stati esposti, al netto

del relativo effetto fiscale, in una voce separata denominata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", anziché essere evidenziati nelle voci "Altre spese amministrative" e "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente";

• l'impatto derivante dall'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo, rilevato tra le "Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" è stato ricondotto in una voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili".

Negli allegati al bilancio consolidato semestrale abbreviato vengono forniti i prospetti di raccordo tra gli schemi contabili riclassificati e quelli predisposti in base alla Circolare n. 262.

Componenti non ricorrenti del conto economico consolidato riclassificato

Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.

Si precisa che il criterio di massima adottato dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:

  • i risultati delle operazioni di cessione di tutte le attività immobilizzate (partecipazioni, immobilizzazioni materiali ad esclusione delle attività finanziarie rientranti nel portafoglio Hold to Collect ("HtC") alienabili nel rispetto delle soglie di significatività e frequenza previste dal principio contabile IFRS 9);
  • gli utili e le perdite delle attività non correnti in via di dismissione;
  • le rettifiche/riprese di valore su crediti (sia valutative che le perdite effettive) che traggono origine da un cambio della NPE Strategy deliberato nel corso dell'esercizio dal Consiglio di Amministrazione consistente in una modifica degli obiettivi e/o della tipologia dei crediti oggetto di cessione rispetto a quelli in precedenza previsti;
  • le componenti economiche di importo significativo connesse ad operazioni di efficientamento, ristrutturazione, ecc. (es. oneri per il ricorso al fondo esuberi, incentivazioni all'esodo, oneri per fusione/integrazione);
  • le componenti economiche di importo significativo che non sono destinate a ripetersi frequentemente (es. penali, impairment di attività materiali, avviamenti ed altre attività immateriali, addebiti/accrediti straordinari da parte dei Fondi di Risoluzione e del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, effetti connessi a cambi di normativa, risultati eccezionali);
  • gli impatti economici derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili ed altre attività materiali (opere d'arte);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:

  • gli impatti economici derivanti dalla cessione o valutazione di tutte le attività finanziarie (diverse dai crediti), ivi comprese quelle rientranti nel portafoglio HtC e delle passività finanziarie;
  • fatti salvi casi eccezionali, gli impatti economici derivanti da aspetti valutativi (rettifiche di valore su crediti ed altre attività finanziarie o accantonamenti per rischi ed oneri);
  • gli impatti economici derivanti da variazioni dei parametri valutativi di riferimento considerati dai modelli valutativi applicati in modo continuativo;
  • gli impatti economici di importo singolarmente non significativo o non determinabile aventi natura di sopravvenienze attive e/o passive (es. costi e ricavi e/o rettifiche di costi e ricavi di competenza di altri esercizi);
  • gli effetti fiscali connessi agli impatti economici di cui ai punti precedenti.

Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nel primo semestre 2022 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

• le voci "risultato netto finanziario" e "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includono gli impatti, rispettivamente pari a 4,7 milioni e 112,7 milioni, derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati deliberata dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo. In particolare, si evidenzia che l'impatto registrato nella voce "risultato netto finanziario" è riferito alle esposizione creditizie non performing obbligatoriamente valutate al fair value;

  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" sono rilevate rettifiche di valore nette per -40,8 milioni, derivanti dalla valutazione al fair value degli immobili di proprietà;
  • la voce "utili/perdite su partecipazioni ed investimenti" include l'impatto, positivo per +1,5 milioni, derivante dalla cessione di attività materiali;
  • la voce "impairment su avviamenti" evidenzia l'impatto del test di impairment che ha portato alla rilevazione di rettifiche di valore per 8,1 milioni sull'avviamento allocato alla CGU Bancassurance;
  • le "imposte sul reddito dell'operatività corrente" includono gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per +51,9 milioni.

Nel complesso, le componenti non ricorrenti hanno avuto un impatto sul risultato netto del primo semestre dell'esercizio 2022 negativo e pari a -113,0 milioni.

Nel primo semestre 2021, riesposto per omogeneità di confronto, erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

  • la voce "spese per il personale" includeva risparmi di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia per 14,4 milioni;
  • la voce "rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" includeva svalutazioni dovute ad impairment su immobilizzazioni per 1,3 milioni;
  • la voce "rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" includeva l'importo relativo alle perdite connesse alla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" come conseguenza del cambio della strategia di gestione dei crediti deteriorati decisa nel semestre. L'impatto economico negativo ritenuto avente carattere non ricorrente ammontava a 94,0 milioni;
  • nella voce "risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" erano rilevate rettifiche di valore nette per 36,9 milioni;
  • la voce "utili/perdite da cessione di partecipazioni e investimenti", non ricorrente per natura, evidenziava perdite nette per 0,4 milioni;
  • le "imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente" includevano gli impatti fiscali delle citate componenti non ricorrenti per 37,7 milioni;
  • la voce "oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte" includeva contributi addizionali versati al Fondo di Risoluzione Nazionale per 19,3 milioni (pari a 28,6 milioni al lordo del relativo effetto fiscale di 9,3 milioni);
  • nella voce "impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili" era rilevato il provento, pari a 79,2 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili strumentali del Gruppo.

Nel complesso, tenendo conto anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a + 0,3 milioni), le componenti non ricorrenti di competenza dei primi sei mesi dell'esercizio 2021 avevano avuto un impatto negativo sul risultato del periodo pari a 20,7 milioni.

Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito delle specifiche sezioni delle Note illustrative che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.

Nel seguito vengono illustrate le principali grandezze patrimoniali ed economiche al 30 giugno 2022.

Dati patrimoniali consolidati

L'attività di intermediazione creditizia

La raccolta diretta

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Conti correnti e depositi 107.415.287 86,7% 105.028.846 87,4% 2.386.441 2,3%
- conti correnti e depositi a vista 106.711.157 86,1% 104.038.158 86,5% 2.672.999 2,6%
- depositi a scadenza e c/c vincolati 704.130 0,6% 990.688 0,8% (286.558) (28,9%)
Titoli 13.201.620 10,7% 13.092.123 10,9% 109.497 0,8%
- obbligazioni e passività valutate al fair value 13.189.403 10,6% 13.071.312 10,9% 118.091 0,9%
- certificati di deposito e altri titoli 12.217 0,0% 20.811 0,0% (8.594) (41,3%)
Pronti contro termine 1.057.753 0,9% 627.845 0,5% 429.908 68,5%
Finanziamenti ed altri debiti 2.232.055 1,8% 1.464.202 1,2% 767.853 52,4%
Raccolta diretta 123.906.715 100,0% 120.213.016 100,0% 3.693.699 3,1%
Raccolta diretta senza PCT 122.848.962 119.585.171 3.263.791 2,7%
Altra raccolta (Certificates a capitale protetto) 3.509.347 3.582.874 (73.527) (2,1%)
Totale raccolta diretta senza PCT con certificates 126.358.309 123.168.045 3.190.264 2,6%

La raccolta diretta1 al 30 giugno 2022 ammonta a 126,4 miliardi, in crescita del 2,6% nel confronto con il 31 dicembre 2021 e del 3,1% rispetto al 30 giugno 2021.

Più in dettaglio, nel semestre si registra una crescita di 2,7 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+2,6%). Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 30 giugno è pari a 13,2 miliardi, in lieve crescita (+0,8%) rispetto al 31 dicembre 2021.

Nel confronto su base annua la raccolta a vista evidenzia un incremento di 3,7 miliardi (+3,6%), sostanzialmente stabile lo stock dei titoli emessi (-0,5%).

La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 30 giugno 2022 si attesta a 3,5 miliardi, rispetto a 3,6 miliardi del 31 dicembre 2021 (3,6 miliardi il dato riferito al 30 giugno 2021).

La raccolta indiretta

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Raccolta gestita 59.865.514 64,0% 65.347.877 63,9% (5.482.363) (8,4%)
fondi comuni e SICAV 40.480.949 43,3% 45.762.839 44,8% (5.281.890) (11,5%)
gestioni patrimoniali mobiliari e GPF 3.725.596 4,0% 4.135.099 4,0% (409.503) (9,9%)
polizze assicurative 15.658.969 16,7% 15.449.939 15,1% 209.030 1,4%
Raccolta amministrata 33.711.517 36,0% 36.840.066 36,1% (3.128.548) (8,5%)
Totale raccolta indiretta 93.577.031 100,0% 102.187.943 100,0% (8.610.911) (8,4%)
Raccolta sottostante certificates a capitale protetto 3.041.223 3.120.665 (79.442) (2,5%)
Totale raccolta indiretta senza certificates 90.535.808 99.067.278 (8.531.469) (8,6%)

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto2 è pari a 90,5 miliardi, in calo del 6,1% su base annua, anche nel confronto con il 31 dicembre 2021 l'aggregato evidenzia una contrazione dell'8,6%. Tale dinamica è riconducibile esclusivamente alla discesa delle quotazioni delle attività finanziarie; escludendo l'effetto prezzo, i volumi della raccolta indiretta registrano una crescita del 2,6% su base annua e dell'1,9% rispetto a fine 2021.

L'andamento negativo dei mercati si è riflesso sia sulla componente della raccolta gestita, che ammonta a 59,9 miliardi, in calo rispetto al dato di 65,3 miliardi del 31 dicembre 2021, sia sulla raccolta amministrata, al netto

1 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta diretta è rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono incluse le operazioni di pronti contro termine.

2 Per uniformità con i criteri di rappresentazione dei risultati gestionali, l'aggregato della raccolta indiretta è rappresentato al netto della raccolta sottostante ai certificates a capitale protetto.

della raccolta sottostante i certificates a capitale protetto, che si attesta a 30,7 miliardi, con una contrazione di 3,0 miliardi (-9,0%) rispetto a fine 2021.

I crediti verso la clientela

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Mutui 81.432.585 73,5% 79.285.841 72,5% 2.146.744 2,7%
Conti correnti 9.845.220 8,9% 8.542.637 7,8% 1.302.583 15,2%
Pronti contro termine 2.338.551 2,1% 3.658.922 3,3% (1.320.371) (36,1%)
Leasing finanziario 1.097.767 1,0% 1.222.730 1,1% (124.963) (10,2%)
Carte di credito, prestiti personali e cessioni del
quinto
1.124.554 1,0% 1.350.550 1,2% (225.996) (16,7%)
Altre operazioni 12.822.059 11,6% 13.025.142 11,9% (203.083) (1,6%)
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
2.147.628 1,9% 2.297.560 2,1% (149.932) (6,5%)
Totale crediti netti verso la clientela 110.808.364 100,0% 109.383.382 100,0% 1.424.982 1,3%

Gli impieghi netti verso la clientela1 ammontano al 30 giugno 2022 a 110,8 miliardi, in crescita di 1,4 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2021; l'incremento è interamente riferibile alle esposizioni performing (+1,7%), con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese pari a 13,7 miliardi nel semestre, mentre le esposizioni non performing risultano in calo del 12,2% rispetto a fine 2021. Su base annua gli impieghi registrano un incremento di 1,4 miliardi (+1,3%), derivante dall'aumento delle esposizioni performing di 2,3 miliardi (+2,2%) e dalla contrazione dei crediti deteriorati di 0,9 miliardi (-23,0%).

I rischi diretti nei confronti di clientela residente in Russia e Ucraina o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa: più precisamente le esposizioni dirette nei confronti di clientela russa ammontano a 81,9 milioni lordi (71,2 milioni al netto dei fondi rettificativi); le esposizioni che invece sono riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi o ucraini presentano un accordato complessivo pari a 69,4 milioni e utilizzo di 17,9 milioni; i rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano pari a 197,1 milioni, di cui la maggioranza costituita da rischi di firma.

Con particolare riferimento agli impatti sulla qualità del credito di tali esposizioni, si segnala che nel corso del primo semestre, al fine di garantire un corretto presidio del rischio, il Gruppo ha intrapreso una serie di iniziative, mediante campagne di contatto e survey, nei confronti della clientela appartenente ai settori ritenuti potenzialmente più vulnerabili agli effetti della crisi Russia-Ucraina, ossia maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime.

La campagna di engagement ha altresì consentito di individuare la clientela che necessita di interventi, in termini di nuova liquidità o di rimodulazioni, che potranno contare sulle misure di supporto in corso di attuazione da parte degli organismi preposti.

1 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.

Per quanto concerne infine le misure di sostegno attuate dal Gruppo nei confronti della clientela colpita dalla crisi conseguente alla pandemia Covid-19, si precisa che alla data del 30 giugno 2022 le esposizioni per le quali è ancora in corso una sospensione dei pagamenti per moratoria ammontano a soli 24 milioni. Alla stessa data il volume complessivo delle esposizioni che hanno beneficiato di misure di moratorie Covid-19 ammonta a 13,7 miliardi, in riduzione rispetto ai 14,9 miliardi al 31 dicembre 2021, con un tasso di default sulle moratorie già scadute contenuto all'1,19%.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte A - Politiche contabili, paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19 e del conflitto Russia-Ucraina" delle Note illustrative.

La qualità del credito

Finanziamenti al costo ammortizzato verso clientela

30/06/2022 31/12/2021
(migliaia di euro) Esposizione
netta
Inc.% Esposizione
netta
Inc.% Var. ass. Var. %
Sofferenze 768.911 0,7% 906.482 0,8% (137.571) (15,2%)
Inadempienze probabili 2.033.820 1,8% 2.309.437 2,1% (275.617) (11,9%)
Esposizioni scadute deteriorate 58.923 0,1% 44.610 0,0% 14.313 32,1%
Esposizioni deteriorate 2.861.654 2,6% 3.260.529 3,0% (398.875) (12,2%)
Finanziamenti non deteriorati 105.799.082 95,5% 103.825.293 94,9% 1.973.789 1,9%
Titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di
crediti deteriorati
2.147.628 1,9% 2.297.560 2,1% (149.932) (6,5%)
Esposizioni in bonis 107.946.710 97,4% 106.122.853 97,0% 1.823.857 1,7%
Totale crediti verso la clientela 110.808.364 100,0% 109.383.382 100,0% 1.424.982 1,3%
30/06/2022 31/12/2021
(migliaia di euro) Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura Esposizione lorda Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Copertura
Sofferenze 1.995.714 (1.226.803) 768.911 61,5% 2.190.338 (1.283.856) 906.482 58,6%
Inadempienze probabili 3.404.873 (1.371.053) 2.033.820 40,3% 4.126.107 (1.816.670) 2.309.437 44,0%
Esposizioni scadute deteriorate 83.985 (25.062) 58.923 29,8% 59.733 (15.123) 44.610 25,3%
Esposizioni deteriorate 5.484.572 (2.622.918) 2.861.654 47,8% 6.376.178 (3.115.649) 3.260.529 48,9%
di cui: forborne 2.642.406 (1.100.271) 1.542.135 41,6% 3.346.651 (1.524.087) 1.822.564 45,5%
Esposizioni in bonis (*) 108.391.507 (444.797) 107.946.710 0,4% 106.577.184 (454.331) 106.122.853 0,4%
di cui: primo stadio 97.165.033 (118.170) 97.046.863 0,1% 94.887.670 (124.343) 94.763.327 0,1%
di cui: secondo stadio 11.226.474 (326.627) 10.899.847 2,9% 11.689.514 (329.988) 11.359.526 2,8%
di cui: forborne 3.083.914 (116.349) 2.967.565 3,8% 3.224.400 (105.711) 3.118.689 3,3%
Totale crediti verso la clientela 113.876.079 (3.067.715) 110.808.364 2,7% 112.953.362 (3.569.980) 109.383.382 3,2%
(*) Include i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati per un importo pari a 2.147,6 milioni (di cui 2.150,5 milioni di esposizione lorda e 2,9 milioni di rettifiche di valore).

I dati della precedente tabella corrispondono alla voce "Finanziamenti verso clientela" dello Stato Patrimoniale riclassificato e, come sopra indicato, comprendono anche i titoli "senior" sottoscritti da Banco BPM rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Senza considerare tale riclassifica, l'importo netto indicato corrisponde alla voce "Finanziamenti" riportato nella tabella 4.2 della Note illustrative – Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela".

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 giugno 2022 a 2,9 miliardi.

L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:

  • sofferenze nette pari a 0,8 miliardi, in calo del 15,2% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 18,8% rispetto al 30 giugno 2021;
  • inadempienze probabili nette pari a 2,0 miliardi, in calo dell'11,9% rispetto a inizio anno e del 23,9% rispetto al 30 giugno 2021;
  • esposizioni scadute nette pari a 59 milioni (45 milioni al 31 dicembre 2021 e 96 milioni al 30 giugno 2021).

L'incidenza delle esposizioni deteriorate rispetto al totale degli impieghi al lordo delle rettifiche di valore è pari al 4,8% rispetto al 5,6% di inizio anno e al 6,2% del 30 giugno 2021.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 47,8% (48,9% al 31 dicembre 2021). In maggior dettaglio, al 30 giugno 2022 il grado di copertura risulta essere il seguente:

  • sofferenze 61,5% (58,6% al 31 dicembre 2021);
  • inadempienze probabili 40,3% (44,0% al 31 dicembre 2021);
  • esposizioni scadute 29,8% (25,3% al 31 dicembre 2021).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,41%, rispetto allo 0,43% del 31 dicembre 2021.

Le attività finanziarie

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 33.240.276 81,1% 30.671.735 84,4% 2.568.541 8,4%
Titoli di capitale 1.679.824 4,1% 1.927.416 5,3% (247.592) (12,8%)
Quote di O.I.C.R. 1.142.267 2,8% 1.091.564 3,0% 50.703 4,6%
Totale portafoglio titoli 36.062.367 88,0% 33.690.715 92,7% 2.371.652 7,0%
Strumenti derivati di negoziazione e di copertura 4.599.211 11,2% 2.122.530 5,8% 2.476.681 116,7%
Finanziamenti 301.996 0,7% 513.148 1,4% (211.152) (41,1%)
Totale attività finanziarie 40.963.574 100,0% 36.326.393 100,0% 4.637.181 12,8%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati.

Le attività finanziarie ammontano a 41,0 miliardi e sono in crescita del 12,8% rispetto a 36,3 miliardi del 31 dicembre 2021; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+2,6 miliardi) ed in particolare nel comparto dei titoli al costo ammortizzato. Al 30 giugno 2022 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per 33,2 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per 2,8 miliardi e strumenti derivati per 4,6 miliardi.

Nelle tabelle seguenti viene fornito il dettaglio delle attività finanziarie per forma tecnica e portafoglio di appartenenza:

Attività finanziarie valutati al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 1.066.261 12,6% 1.148.885 17,8% (82.624) (7,2%)
Titoli di capitale 1.376.101 16,2% 1.588.059 24,6% (211.958) (13,3%)
Quote di O.I.C.R. 1.142.267 13,5% 1.091.564 16,9% 50.703 4,6%
Totale portafoglio titoli 3.584.629 42,2% 3.828.508 59,2% (243.879) (6,4%)
Derivati finanziari e creditizi 4.599.211 54,2% 2.122.530 32,8% 2.476.681 116,7%
Finanziamenti 301.996 3,6% 513.148 7,9% (211.152) (41,1%)
Totale complessivo 8.485.836 100,0% 6.464.186 100,0% 2.021.650 31,3%

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito 10.290.516 97,1% 10.335.722 96,8% (45.206) (0,4%)
Titoli di capitale 303.723 2,9% 339.357 3,2% (35.634) (10,5%)
Totale 10.594.239 100,0% 10.675.079 100,0% (80.840) (0,8%)

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(migliaia di euro) 30/06/2022 Inc.% 31/12/2021 Inc.% Var. ass. Var. %
Titoli di debito (*) 21.883.499 100,0% 19.187.128 100,0% 2.696.371 14,1%
Totale 21.883.499 100,0% 19.187.128 100,0% 2.696.371 14,1%

(*) Esclude i titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati

Esposizione al rischio sovrano

Nella tabella seguente si riporta il dettaglio dell'esposizione complessivamente detenuta dal Gruppo nei confronti degli Stati sovrani al 30 giugno 2022, ripartita per singolo Paese (importi in migliaia di euro):

Paesi Totale titoli di debito
Italia 11.731.019
Spagna 3.971.940
Germania 2.805.391
Francia 4.881.798
Austria 277.776
Irlanda 19.577
Altri Paesi UE 347.732
Totale Paesi UE 24.035.233
USA 4.308.279
Cile 14.261
Cina 98.243
Messico 22.243
Hong Kong 21.520
Altri Paesi 65.058
Totale altri Paesi 4.529.604
Totale 28.564.837

L'esposizione è concentrata prevalentemente nella Capogruppo Banco BPM che, alla data del 30 giugno, detiene complessivamente 27,6 miliardi, di cui 10,7 miliardi riferiti a titoli di Stato italiani.

Gli investimenti in titoli di debito sovrano sono classificati per il 69,6% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 27,8% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 2,6% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.

Detta esposizione si riferisce per circa l'84% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per circa il 41% dal Paese Italia.

Si precisa che il Gruppo non presenta esposizioni in titoli di debito di emittenti russi e ucraini.

Nelle successive tabelle si forniscono, per i titoli emessi da Paesi UE, informazioni di maggiore dettaglio in termini di ripartizione per portafogli contabili di appartenenza, scaglioni temporali di vita residua e gerarchia di fair value.

mico
mpatto a conto econo
Attività finanziarie valutate al fair value con i
Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale fair value Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2022 2023 al 2027 2028 al 2032 oltre il 2032 al 30/06/2022 LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 659.709 53.849 4.616 7.001 725.175 725.175 - -
Spagna - 14.727 - - 14.727 14.727 - -
Germania - - 4.481 2 4.483 4.483 - -
Altri Paesi UE 2 1 3 1 7 7 - -
Totale 659.711 68.577 9.100 7.004 744.392 744.392 - -

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

LEVEL 3 - - - - - -
Totale fair value per gerarchia LEVEL 2 - - - - - -
LEVEL 1 2.223.853 1.148.359 1.584.327 944.379 118.799 6.019.717
Rettifiche di valore - - - - - -
Riserva Netta FVTOCI (52.393) (58.629) (107.693) (75.899) (1.134) (295.748)
Totale fair value al 30/06/2022 2.223.854 1.148.359 1.584.327 944.379 118.797 6.019.716
Scadenza oltre il 2032 322.643 - - - - 322.643
Scadenza dal 2028 al 2032 822.656 750.732 1.584.327 944.379 107.488 4.209.582
Scadenza dal 2023 al 2027 1.078.555 397.627 - - 11.309 1.487.491
Scadenza entro il 2022 - - - - - -
Stato Italia Spagna Francia Germania Altri Paesi UE Totale

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Scadenza Scadenza dal Scadenza dal Scadenza Totale valore di Totale fair value per gerarchia
Stato entro il 2022 2023 al 2027 2028 al 2032 oltre il 2032 bilancio al
30/06/2022
Totale fair value LEVEL 1 LEVEL 2 LEVEL 3
Italia 1.535.067 6.168.491 886.765 191.668 8.781.991 8.762.050 8.762.050 - -
Spagna - 919.875 1.888.978 - 2.808.853 2.781.527 2.781.527 - -
Francia - 503.742 2.793.729 - 3.297.471 3.255.218 3.255.218 - -
Irlanda - 19.574 - - 19.574 19.907 19.907 - -
Germania - 803.980 1.052.549 - 1.856.529 1.833.878 1.833.878
Altri Paesi UE - 305.175 201.530 - 506.705 492.601 492.601 - -
Totale 1.535.067 8.720.837 6.823.551 191.668 17.271.123 17.145.181 17.145.181 - -

Il patrimonio netto e i coefficienti di solvibilità

Patrimonio netto consolidato

Il patrimonio netto consolidato di Gruppo al 30 giugno 2022, comprensivo delle riserve da valutazione e del risultato del periodo, ammonta a 12.808,3 milioni e si confronta con il dato di fine esercizio 2021, pari a 13.095,0 milioni.

La variazione, negativa per 286,7 milioni, deriva, per -288,3 milioni, dalla destinazione del risultato dell'esercizio 2021 deliberata dall'Assemblea dei Soci del 7 aprile 2022, per -27,8 milioni, dal pagamento delle cedole sugli strumenti Additional Tier 1 e, per -16,0 milioni, dall'acquisto di azioni proprie effettuato dalla Capogruppo a servizio dei piani di incentivazione del personale. Nel mese di aprile si è inoltre conclusa l'emissione di 300 milioni nominali di strumenti Additional Tier 1 rilevati in bilancio per un ammontare di 297,3 milioni (pari al corrispettivo incassato dedotti i costi di transazione) nella voce "140. Strumenti di capitale". Sono state infine registrate altre variazioni negative per complessivi -251,8 milioni riferite prevalentemente al contributo della redditività complessiva registrata nel semestre. Quest'ultima è negativa per 252,0 milioni per effetto di un utile netto di periodo pari a 383,9 milioni e della variazione negativa delle riserve da valutazione pari a -636,0 milioni, riferita in particolare alla riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e a quella delle partecipazioni valutate a patrimonio netto, imputabili alle forti oscillazioni dei prezzi osservate nel periodo, conseguenza delle tensioni sui mercati finanziari.

Per maggiori dettagli si rinvia al prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato contenuto nei prospetti contabili del bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Nella tabella seguente è fornito il raccordo tra il patrimonio netto e il risultato della Capogruppo e gli stessi dati a livello consolidato.

(migliaia di euro) Patrimonio
netto
Risultato del
periodo
Saldi al 30/06/2022 come da bilancio della Capogruppo 12.711.255 366.433
Effetto della valutazione a patrimonio netto di società collegate 85.421 91.114
Elisione dei dividendi incassati nell'esercizio da società collegate - (124.263)
Altre rettifiche di consolidamento 11.653 50.659
Saldi al 30/06/2022 come da bilancio consolidato 12.808.329 383.943

Coefficienti di solvibilità - normativa di riferimento e requisiti da rispettare

Con la propria comunicazione del 18 novembre 2021 la Banca d'Italia ha identificato il Gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII) per l'esercizio 2022. La riserva O-SII, che per il 2021 era pari allo 0,19%, ammonta allo 0,25% a partire dal 1° gennaio 2022.

In data 2 febbraio 2022 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la SREP decision per l'esercizio 2022, mantenendo fermo al 2,25% il requisito di capitale Pillar 2 (P2R).

Con la comunicazione del 25 marzo 2022, la Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il secondo trimestre 2022.

Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera (pari allo 0,003%), i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare per il 2022 sia a livello phase-in che fully phased fino a nuova comunicazione, sono i seguenti1 :

  • CET 1 ratio: 8,519%;
  • Tier 1 ratio: 10,441%;
  • Total Capital ratio: 13,003%.

Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dall'articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale quota percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni che va dal 2018 al 2022. La quota percentuale applicabile al periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 è pari al 25% ed è destinata ad azzerarsi dal 1° gennaio 2023.

Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà quindi pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.

In data 20 giugno 2022 Banco BPM ha comunicato a BCE, ex art. 1 comma 6 del Regolamento 873/2020, l'intenzione di avvalersi del trattamento temporaneo, applicabile nel periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2022, disciplinato dall'art. 468 del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR)2 . In virtù di tale trattamento transitorio è consentito di escludere dagli elementi del CET 1 quota parte dei profitti e delle perdite non realizzati accumulati a partire dal 31 dicembre 2019, contabilizzati come variazioni delle riserve da valutazione al fair value delle esposizioni in strumenti di debito emessi da amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'articolo 115, paragrafo 2, del CRR e verso organismi del settore pubblico di cui all'articolo 116, paragrafo 4, sempreché tali esposizioni non siano classificate tra le attività finanziarie deteriorate. Per il periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 la quota parte dei profitti e delle perdite non realizzate escludibile è pari al 40% ed ammonta, alla data del 30 giugno 2022, a 168,7 milioni al netto degli effetti fiscali.

Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato le suddette opzioni, vengono denominate per brevità "fully phased". I ratio patrimoniali denominati "phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

Al 30 giugno 20223 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,03% (rispetto al 14,68% del 31 dicembre 2021) e risente delle variazioni negative degli investimenti in titoli di capitale e di debito misurati al fair value con impatto sulla redditività complessiva, ancorché mitigate dall'applicazione del regime transitorio previsto dall'art. 468 del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) come sopra meglio precisato.

Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 16,23% rispetto al 16,52% del 31 dicembre scorso, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,82% rispetto al 19,59% del 31 dicembre 2021. Le variazioni di tali ratio sono influenzate dall'emissione

1 Tali requisiti sono così determinati:

il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET 1, 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2);

il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,25% da soddisfare con CET 1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;

la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva O-SII buffer pari allo 0,25% da soddisfare interamente con CET 1;

la riserva di capitale anticiclica allo 0,003% da soddisfare interamente con CET 1.

2 Articolo modificato dal Regolamento (UE) n. 2020/873 (c.d. CRR "Quick fix").

3 I ratio patrimoniali al 30 giugno 2022 sono stati calcolati includendo il risultato economico in corso di formazione al termine del primo semestre 2022 al netto della quota che si prevede di distribuire come dividendo in base alla specifica normativa applicabile.

di uno strumento Additional Tier 1 nel corso del mese di aprile per 300 milioni nominali e di uno strumento Tier 2 nel gennaio 2022 per 300 milioni nominali.

I ratio phased-in beneficiano dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 (CRR), che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 91 , nonché, nonché, come più sopra precisato, dell'esercizio dell'opzione che consente di non considerare nel calcolo dei fondi propri una quota pari al 40% degli utili e delle perdite non realizzati accumulati dal 31 dicembre 2019 sui titoli di debito misurati al fair value con impatto sulla redditività complessiva rappresentati da esposizioni in strumenti di debito emessi da amministrazioni centrali, amministrazioni regionali o autorità locali di cui all'art. 115, paragrafo 2, del CRR e verso organismi del settore pubblico di cui all'art. 116, paragrafo 4.

Escludendo gli impatti della disciplina transitoria, il CET 1 ratio fully phased è pari al 12,76%, in diminuzione rispetto al dato del 31 dicembre 2021, pari al 13,43%, principalmente per effetto della variazione negativa registrata dalle riserve da valutazione al fair value dei titoli sopra citata.

Il Tier 1 ratio fully phased è pari al 14,96%, rispetto al 15,15% del 31 dicembre 2021; il Total Capital ratio è pari al 18,56% rispetto al 18,22% del 31 dicembre scorso.

La posizione di liquidità e la leva finanziaria

Dal 1° ottobre 2015 è entrato in vigore il Regolamento delegato (UE) n. 61/2015 che impone alle banche di mantenere un determinato livello di liquidità misurata con riferimento ad un orizzonte di breve termine (Liquidity Coverage Ratio, "LCR"). La normativa prevedeva un percorso di adeguamento progressivo ("phase in")(2). Il gruppo Banco BPM presenta al 30 giugno 2022 un indice LCR consolidato pari al 208%.

E' prevista nel prossimo futuro l'introduzione di un ulteriore requisito di liquidità misurato su un orizzonte temporale più lungo, denominato Net Stable Funding Ratio ("NSFR"). Il suddetto indice, calcolato secondo le più recenti regole fissate dal Quantitative Impact Study ed includendo i certificates a capitale protetto, è superiore al 100%.

Per quanto riguarda infine il coefficiente di leva finanziaria ("Leverage ratio"), il valore al 30 giugno 2022 si attesta al 4,70% calcolato con definizione transitoria del capitale di classe 1. Il coefficiente calcolato in base alle regole che saranno in vigore a regime (fully phased) è pari al 4,33%.

Dati economici consolidati

Margine di interesse

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Attività finanziarie (titoli) 176.027 210.594 (34.567) (16,4%)
Interessi netti verso clientela 840.946 846.003 (5.057) (0,6%)
Interessi netti verso banche 2.507 (2.814) 5.321
Titoli emessi e passività finanziarie valutate al fair value (124.039) (129.193) 5.154 (4,0%)
Derivati di copertura (saldo netto) (*) (20.522) (47.522) 27.000 (56,8%)
Interessi netti su altre attività/passività 164.214 142.128 22.086 15,5%
Totale 1.039.133 1.019.196 19.937 2,0%

(*) La voce include i differenziali di competenza del periodo relativi ai contratti derivati aventi finalità di copertura delle attività finanziarie (titoli in portafoglio) e delle passività finanziarie emesse.

1 La percentuale di neutralizzazione degli impatti negativi si è ridotta dal 50% del 2021 al 25% del 2022.

2 60% dal 1° ottobre 2015; 70% dal 1° gennaio 2016; 80% dal 1° gennaio 2017; 100% dal 1° gennaio 2018.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a 1.039,1 milioni in crescita del 2,0% rispetto al dato del primo semestre 2021 (pari a 1.019,2 milioni) per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione degli obiettivi di net lending raggiunti dal Gruppo, prevedevano fino al 23 giugno 2022 la corresponsione di uno special interest, pari al -0,50%, in aggiunta al tasso applicabile per tutta la durata del finanziamento1 .

Il margine di interesse del secondo trimestre si attesta a 527,6 milioni in crescita del 3,1% rispetto al dato del primo trimestre 2022 (pari a 511,5 milioni) sia per effetto dello sviluppo dei crediti commerciali sia del contributo del portafoglio di attività finanziarie.

Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Il risultato delle società partecipate, valutate con il metodo del patrimonio netto, raggiunge 91,1 milioni, in diminuzione rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (pari a 98,1 milioni).

L'apporto principale alla voce in oggetto è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a 53,1 milioni, in crescita rispetto a 50,8 milioni del primo semestre 2021, nonché dal contributo della collegata Anima Holding2, pari a 23,3 milioni, in diminuzione rispetto a 34,5 milioni del primo semestre 2021

La contribuzione del secondo trimestre è positiva per 41,5 milioni, in diminuzione rispetto a quella del primo trimestre, pari a 49,6 milioni.

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Agos Ducato 53.135 50.799 2.336 4,6%
Anima Holding 23.314 34.480 (11.166) (32,4%)
Vera Vita 3.512 4.114 (602) (14,6%)
Vera Assicurazioni 4.001 (123) 4.124
Bipiemme Vita 1.227 3.211 (1.984) (61,8%)
Factorit - 2.691 (2.691)
Altre partecipate 5.925 2.907 3.018 103,8%
Totale 91.114 98.079 (6.965) (7,1%)

1 L'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) è risultato ampiamente superiore ai livelli target previsti dalla normativa. Tale risultato garantisce l'applicazione alle operazioni di rifinanziamento TLTRO III per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022 (c.d. special interest period) di uno special interest rate pari al -0,50% in aggiunta al tasso medio applicabile alle Deposit facilities (attualmente pari al -0,50%).

2 Il contributo al conto economico consolidato del primo semestre 2022 comprende anche il risultato economico conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2021, pari a 11,8 milioni pro-quota. Si ricorda che, ai fini della redazione del bilancio 2021, non era stato possibile rilevare il contributo del quarto trimestre in quanto Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio il 1° marzo 2022 e quindi successivamente a quello del Banco BPM.

Commissioni nette

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza 477.135 486.802 (9.667) (2,0%)
Prodotti di risparmio e polizze 382.557 409.000 (26.443) (6,5%)
- Collocamento strumenti finanziari 13.716 11.717 1.999 17,1%
- Distribuzione e gestione di portafogli 296.521 329.839 (33.318) (10,1%)
- Bancassurance 72.320 67.444 4.876 7,2%
Credito al consumo 27.302 18.795 8.507 45,3%
Carte di credito 31.662 20.493 11.169 54,5%
Negoziazione titoli, valute e raccolta ordini 32.805 34.701 (1.896) (5,5%)
Altri 2.809 3.813 (1.004) (26,3%)
Tenuta e gestione su c/c e finanziamenti 322.704 308.916 13.788 4,5%
Servizi di incasso e pagamento 91.456 81.659 9.797 12,0%
Garanzie rilasciate e ricevute 25.257 34.029 (8.772) (25,8%)
Altri servizi 50.311 38.668 11.643 30,1%
Totale 966.863 950.074 16.789 1,8%

Commissioni nette

Le commissioni nette del primo semestre ammontano a 966,9 milioni, in crescita dell'1,8% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.

Tale dinamica è attribuibile al contributo del comparto dei servizi di banca commerciale (+5,7% rispetto al primo semestre 2021).

In calo l'apporto dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (-2,0% rispetto al 30 giugno 2021).

Le commissioni nette del secondo trimestre ammontano a 486,8 milioni in crescita dell'1,4% rispetto al risultato rilevato nel primo trimestre, principalmente per effetto del contributo delle commissioni su servizi di banca commerciale (+3,1% rispetto al primo trimestre). L'aggregato dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza evidenzia una lieve flessione (-0,3% rispetto al primo trimestre 2022); all'interno del comparto si registra un calo relativo all'attività di collocamento fondi e attività finanziarie (legato alla situazione dei mercati finanziari) bilanciato dalla buona performance delle commissioni relative a carte di credito, prodotti assicurativi e credito al consumo.

Altri proventi netti di gestione

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Proventi su c/c e finanziamenti 3.213 2.757 456 16,5%
Fitti attivi 17.913 19.236 (1.323) (6,9%)
Oneri su beni rivenienti dal leasing (12.661) (13.152) 491 (3,7%)
Altri proventi ed oneri 23.228 31.077 (7.849) (25,3%)
Totale 31.693 39.918 (8.225) (20,6%)

Altri proventi netti di gestione

Gli altri proventi netti di gestione sono pari a 31,7 milioni rispetto a 39,9 milioni del primo semestre 2021.

Risultato netto finanziario

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Risultato netto dell'attività di negoziazione 144.733 65.562 79.171 120,8%
Utili/Perdite da cessione di attività finanziarie 89.919 90.901 (982) (1,1%)
Dividendi e proventi simili su attività finanziarie 13.513 8.946 4.567 51,1%
Utili/Perdite da riacquisto di passività finanziarie (2.029) (730) (1.299) 177,9%
Risultato netto dell'attività di copertura (6.629) 2.087 (8.716)
Risultato delle attività e passività al fair value (62.711) 49.494 (112.205)
Totale 176.796 216.260 (39.464) (18,2%)

Risultato netto finanziario

Il risultato netto finanziario1 del primo semestre è positivo e pari a 176,8 milioni rispetto al dato di 216,3 milioni registrato al 30 giugno 2021.

Il risultato del 2022 deriva per +144,7 milioni dall'attività di negoziazione (+65,6 milioni nel primo semestre 2021), per -62,7 milioni da variazioni registrate nella valutazione delle attività e passività al fair value (+49,5 milioni al 30 giugno 2021) e per +89,9 milioni da cessioni di attività finanziarie (+90,9 milioni nel primo semestre 2021). In particolare, il confronto tra il dato del primo semestre 2022 rispetto all'analogo periodo del 2021 è influenzato dai risultati della valutazione relativa alla quota partecipativa Nexi che al 30 giugno 2022 presenta un saldo negativo di -78,3 milioni rispetto all'impatto positivo per 27,6 milioni rilevato nel corrispondente periodo dell'esercizio 2021.

Il risultato netto finanziario del secondo trimestre è pari a 48,9 milioni rispetto a 127,9 milioni del primo trimestre. Tale dinamica è imputabile principalmente al minor apporto derivante dalla cessione di attività finanziarie (-28,8 milioni rispetto al primo trimestre), all'impatto della componente "Credit Value Adjustment" e "Debit Value Adjustment" (CVA/DVA) relativa ai contratti derivati (-24,5 milioni) e all'effetto negativo connesso alla valutazione di alcune attività finanziarie iscritte al fair value (-24,4 milioni).

In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a 2.305,6 milioni, in lieve flessione rispetto a 2.323,5 milioni registrati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (-0,8%).

Core Banking Business

Prendendo in considerazione i soli ricavi del "core business bancario", rappresentati dalla somma degli aggregati relativi al margine di interesse, alle commissioni nette e al risultato delle partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto, il primo semestre 2022 raggiunge i 2.097,1 milioni, in crescita dell'1,4% rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

1 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel semestre di un provento pari a 38,3 milioni, rispetto all'impatto negativo di -17,8 milioni registrato al 30 giugno 2021.

Oneri operativi

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Spese per il personale (813.204) (844.039) 30.835 (3,7%)
Altre spese amministrative (318.203) (308.033) (10.170) 3,3%
- Imposte e tasse (159.860) (159.046) (814) 0,5%
- Servizi e consulenze (153.615) (147.037) (6.578) 4,5%
- Immobili (34.247) (30.127) (4.120) 13,7%
- Postali, telefoniche e cancelleria (11.470) (11.657) 187 (1,6%)
- Manutenzioni e canoni su mobili, macchinari e impianti (47.900) (44.343) (3.557) 8,0%
- Pubblicità e rappresentanza (6.347) (5.252) (1.095) 20,8%
- Altre spese amministrative (45.898) (52.873) 6.975 (13,2%)
- Recuperi di spese 141.134 142.302 (1.168) (0,8%)
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (125.297) (123.453) (1.844) 1,5%
- Rettifiche di valore su attività materiali (83.518) (83.530) 12 0,0%
- Rettifiche di valore su attività immateriali (41.650) (38.649) (3.001) 7,8%
- Rettifiche di valore nette per deterioramento (129) (1.274) 1.145 (89,9%)
Totale (1.256.704) (1.275.525) 18.821 (1,5%)

Oneri operativi

Le spese per il personale, pari a 813,2 milioni, evidenziano una contrazione del 3,7% rispetto a 844,0 milioni del primo semestre 2021. Tale dinamica riflette i risparmi conseguenti alla riduzione degli organici attuata a partire dallo scorso esercizio, nell'ambito del programma che prevedeva l'utilizzo del Fondo di solidarietà di settore. Alla data del 30 giugno 2022 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 20.110 risorse, rispetto alle n. 21.663 risorse in organico a inizio 2021.

Nel secondo trimestre la voce, pari a 405,3 milioni, evidenzia una lieve riduzione rispetto a 407,9 milioni del primo trimestre.

Le altre spese amministrative1, pari a 318,2 milioni, risultano in crescita rispetto al dato del primo semestre 2021, pari a 308,0 milioni, anche per effetto delle dinamiche inflattive in corso che hanno impattato in particolare i consumi energetici.

Le rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a 125,3 milioni e si confrontano con il dato di 123,5 milioni del primo semestre 2021.

Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a 1.256,7 milioni, in calo dell'1,5% rispetto a 1.275,5 milioni del primo semestre 2021.

1 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Rettifiche e accantonamenti

(migliaia di euro) I sem. 2022 I sem. 2021 Var. ass. Var. %
Rettifiche di valore nette su crediti verso clientela (131.623) (250.203) 118.580 (47,4%)
Rettifiche di valore specifiche: cancellazioni (15.024) (23.013) 7.989 (34,7%)
Rettifiche di valore specifiche: altre (463.006) (625.638) 162.632 (26,0%)
Riprese di valore specifiche 336.047 398.089 (62.042) (15,6%)
Rettifiche/riprese nette di portafoglio 10.360 359 10.001 2785,8%
Utili/(perdite) da cessione di crediti (172.058) (222.375) 50.317 (22,6%)
Totale (303.681) (472.578) 168.897 (35,7%)

Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela al 30 giugno 2022, pari a 303,7 milioni, evidenziano una riduzione del 35,7% rispetto al dato del corrispondente periodo dell'esercizio precedente. Le rettifiche nette del primo semestre 2022 comprendono l'impatto derivante dall'incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing a seguito della modifica della strategia di gestione dei crediti deteriorati per complessivi 112,7 milioni. Nel primo semestre 2021 l'analogo impatto era risultato pari a 94,0 milioni.

Al 30 giugno 2022 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 55 p.b.. Escludendo gli impatti straordinari connessi all'incremento degli obiettivi di cessione di crediti deteriorati deliberato dal Gruppo, il costo del rischio al 30 giugno 2022 risulterebbe pari a 35 p.b..

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 30 giugno 2022 è pari a -40,8 milioni rispetto a -36,9 milioni del primo semestre dello scorso esercizio, a seguito dell'adeguamento di alcuni immobili a valori di perizia aggiornati.

Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate minusvalenze nette per -5,5 milioni (+0,5 milioni al 30 giugno 2021).

Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri del primo semestre ammontano a -12,7 milioni (-12,8 milioni al 30 giugno 2021).

Al 30 giugno 2022 sono stati rilevati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per 1,5 milioni, riferibili alla vendita di immobili. Nel primo semestre 2021 la voce in esame era pari a -0.4 milioni.

Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a 687,6 milioni rispetto a 525,8 milioni del primo semestre 2021, con un incremento del 30,8%.

Altre voci di ricavo e costo

Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a -231,0 milioni (-133,3 milioni nel primo semestre 2021).

Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a 456,5 milioni e risulta in crescita del 16,3% rispetto al dato di 392,5 milioni del primo semestre dell'esercizio precedente.

Al conto economico del semestre sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per 74,6 milioni (78,6 milioni nel primo semestre 2021), rappresentati dal contributo ordinario al Single Resolution Fund (110,5 milioni al lordo delle imposte rispetto a 116,4 milioni del 30 giugno 2021, che includeva anche contributi addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale per 28,6 milioni).

Il test di impairment condotto sulle attività immateriali ha portato alla rilevazione di impairment su avviamenti per 8,1 milioni, relativo all'avviamento allocato sulla CGU Bancassurance.

Nel semestre la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto positivo pari a 25,7 milioni (38,3 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'onere rilevato nel primo semestre 2021 pari a -11,9 milioni (-17,8 milioni al lordo degli effetti fiscali).

Al 30 giugno 2022 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a -15,7 milioni e si confronta con il dato del primo semestre 2021, pari a -20,0 milioni.

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, il primo semestre 2022 si chiude con un risultato netto di periodo positivo pari a 383,9 milioni (361,3 milioni al 30 giugno 2021).

Il risultato al netto delle componenti non ricorrenti del primo semestre è pari a 497,0 milioni rispetto a 382,0 milioni registrati nel primo semestre 2021 (+30,1%).

Dati delle principali società del Gruppo

Di seguito si riporta un riepilogo delle principali partecipazioni in imprese del Gruppo con evidenza dei più significativi dati patrimoniali, reddituali e operativi al 30 giugno 2022.

Totale Patrimonio Raccolta Raccolta Impieghi Utile
(milioni di euro) dell'attivo netto (*) Diretta Indiretta netti (Perdita)
Istituzioni creditizie
Banca Aletti & C. 3.248,1 367,6 2.752,2 20.255,0 434,3 9,9
Banca Akros 8.927,8 717,6 1.534,1 - 1.760,7 2,7
Banca Aletti & C. (Suisse) 122,7 28,1 92,9 455,9 18,2 (0,6)
Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione 23,5 21,9 - - - (0,3)
Società finanziarie
Aletti Fiduciaria 10,4 7,3 - 907,5 1,6 (0,1)
Oaklins Italy 2,5 1,8 - - - 0,8
Altre società
Tecmarket Servizi 37,3 22,1 - - - 5,4
Ge.Se.So. 1,4 0,3 - - - 0,03

(*) importo comprensivo del risultato del periodo.

Titolo e azioni Banco BPM

Al 30 giugno 2022 il valore azionario del titolo Banco BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di 2,32 euro del 7 marzo 2022 ed un prezzo di chiusura massimo di 3,63 euro registrato il 15 febbraio 2022.

Da inizio anno, le azioni del titolo Banco BPM hanno avuto una performance positiva del +3%. Al 30 giugno 2022, i volumi medi giornalieri sono stati pari a oltre 18 milioni di azioni.

Inoltre, si segnala che a fine giugno 2022 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 19 case di ricerca azionaria (di cui: 16 aventi raccomandazioni positive, 3 neutrali e 0 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Si rileva infine che tra i soci di Banco BPM risulta in essere un accordo di consultazione avente ad oggetto azioni di Banco BPM S.p.A., reso pubblico ai sensi dell'art. 122 del D.Lgs 58/1998 e dell'art. 129 del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999.

Tale accordo di consultazione, originariamente sottoscritto il 21 dicembre 2020 tra alcune Fondazioni italiane azioniste di Banco BPM per una quota complessiva pari al 5,49% del capitale sociale di Banco BPM, è stato integrato da nuovi azionisti che hanno aderito al Patto di Consultazione in data 20 luglio 2021.

Ad oggi, tale accordo riunisce azionisti che detengono una quota pari al 6,17% del capitale sociale della Banca. Per ulteriori dettagli si rimanda al sito internet www.gruppo.bancobpm.it nella sezione Investor Relations - Azioni, azionisti e dividendi, alla voce "Accordi di consultazione".

Rating del Gruppo

Tabella sintetica dei rating di Banco BPM

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2022 31/12/2021
Lungo Termine IDR BBB- / Outlook Stabile
Breve Termine IDR F3
Fitch Ratings Viability Rating (VR) bbb
Lungo Termine depositi BBB
Breve Termine depositi F3
Lungo Termine su Debito Senior Unsecured Ba1 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Stabile
Issuer Rating (Rating Emittente) Ba1 / Outlook Stabile Ba2 / Outlook Stabile
Moody's Investors Lungo Termine sui Depositi Baa2 / Outlook Stabile Baa3 / Outlook Stabile
Service Breve Termine sui Depositi P-2 P-3
Baseline Credit Assessment ba2 ba3
Counterparty Risk Assessment Baa2(cr)/P-2(cr) Baa3(cr)/P-3(cr)
Lungo Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
BBB (low) / Trend Positivo BBB (low) / Trend Positivo
Breve Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
R-2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Positivo
Lungo Termine sul Debito Senior BBB (low) / Trend Positivo BBB (low) / Trend Positivo
DBRS Morningstar Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Positivo
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Positivo BBB / Trend Positivo
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Positivo R-2 (high) / Trend Positivo
Intrinsic Assessment BBB (low) BBB (low)
Support Assessment SA3 SA3

Società di rating Tipo di Rating 30/06/2022 31/12/2021
DBRS Morningstar Lungo Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
BBB (low) / Trend Positivo BBB (low) / Trend Positivo
Breve Termine Issuer Rating (Rating
Emittente)
R- 2 (middle) / Trend Positivo R- 2 (middle) / Trend Positivo
Lungo Termine sul Debito Senior BBB (low) /Trend Positivo BBB (low) /Trend Positivo
Breve Termine sul Debito R-2 (middle) / Trend Positivo R-2 (middle) / Trend Positivo
Lungo Termine sui Depositi BBB / Trend Positivo BBB / Trend Positivo
Breve Termine sui Depositi R-2 (high) / Trend Positivo R-2 (high) / Trend Positivo
Support Assessment SA1 SA1

Tabella sintetica dei rating di Banca Akros

In data 26 aprile 2022, la società di rating Fitch Ratings ha proceduto all'assegnazione dei nuovi rating a Banco BPM, tutti in area investment grade, con Outlook "Stabile". I rating sono basati sull'analisi del profilo standalone di Banco BPM che fa leva sul suo franchise, radicato nel Nord Italia e tengono conto di un mix di ricavi diversificato, di un profilo di rischio moderato, raccolta e liquidità stabili e capitalizzazione adeguata.

Nel corso dell'anno 2022, nell'ambito della normale attività di rating, le agenzie Moody's e DBRS Morningstar hanno monitorato le attività del Banco BPM attraverso report, press release e rating action; tra i principali eventi si segnala:

  • Moody's, in data 11 maggio 2022, ha migliorato i rating di Banco BPM di 1 notch, come specificato nella tabella sopra esposta. Il miglioramento dei rating a lungo termine sui depositi e sul debito senior unsecured è stato trainato dall'upgrade di un notch dello standalone Baseline Credit Assessment (BCA) di Banco BPM, passato da ba3 a ba2. L'upgrade del BCA riflette principalmente i miglioramenti raggiunti dalla banca nella qualità del credito a seguito del continuo processo di derisking nel proprio portafoglio di impieghi. Moody's evidenzia altresì la posizione patrimoniale di Banco BPM, che si posiziona ad un livello nettamente superiore rispetto ai requisiti regolamentari. Il 18 maggio 2022 la società di rating ha pubblicato una Credit Opinion di aggiornamento sul Banco BPM confermando tale valutazione;
  • DBRS Morningstar (DBRS) ha mantenuto i rating, dopo aver rivisto, in data 19 novembre 2021, il trend di Banco BPM nonché di Banca Akros da Negativo a Positivo riconoscendo al Gruppo la riduzione del rischio correlato Covid-19 e il forte track record dimostrato durante la pandemia, includendo i significativi miglioramenti nella qualità del credito e della posizione patrimoniale complessiva. Si ricorda che successivamente, in data 6 dicembre 2021, DBRS ha pubblicato un Rating Report di analisi sul Banco BPM incorporando, tra l'altro, questo recente miglioramento.

IL PRESIDIO DEI RISCHI

L'informativa sui rischi è riportata nella parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

INFORMATIVA SULLE OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

Le informazioni sui rapporti con parti correlate sono riportate nella parte H "Operazioni con parti correlate" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato, cui si fa rinvio.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il quadro generale è condizionato dal perdurare della pandemia nonché dalle tensioni generate dal conflitto russoucraino, con inevitabili effetti sulle prospettive di crescita e sulle aspettative di inflazione innescate dall'aumento del costo delle materie prime.

In tale scenario l'economia italiana, dopo la forte crescita registrata nel 2021, è attesa rallentare il proprio sviluppo, che continuerà però a beneficiare dell'impiego dei fondi del Next Generation EU e del permanere di condizioni monetarie che, nonostante una politica meno accomodante e tassi gradualmente in rialzo, rimarranno nel complesso favorevoli.

Stante il contesto, anche nel corso del secondo semestre dell'esercizio le variabili esogene continueranno probabilmente a costituire il principale elemento di influenza sull'andamento operativo del Gruppo.

Il margine di interesse, che risentirà della riduzione dell'extra remunerazione del funding BCE in forma di TLTRO, trarrà vantaggio dal rialzo dei tassi sia nella componente di matrice commerciale che in quella derivante dal portafoglio delle attività finanziarie; il Gruppo presenta infatti una significativa "sensitivity", pari a circa +443 milioni in uno scenario di shift parallelo della struttura dei tassi di +100 p.b..

Le commissioni, pur risentendo di un contesto che condiziona quelle connesse ai prodotti di investimento, sia up front che running, saranno sostenute dalla dinamica di quelle relative all'attività tipica di banca commerciale.

Il governo degli oneri operativi continuerà a costituire una delle principali aree di focus dell'azione manageriale, così da compensare gli impatti derivanti dall'improbabile ripetibilità di taluni recuperi di costo che hanno caratterizzato lo scorso esercizio (relativi soprattutto alle spese per il personale), dagli aumenti connessi all'applicazione del Contratto nazionale di categoria, dalla crescita degli investimenti IT e dall'inflazione.

Relativamente alle rettifiche su crediti, l'approccio conservativo nella valutazione adottato negli ultimi anni – e confermato nel primo semestre del 2022 – sia sulle esposizioni performing che non performing, pur in una dinamica di flussi a default che, per quanto allo stato ancora molto contenuta, potrebbe crescere in corso d'anno in caso di un ulteriore peggioramento dello scenario macroeconomico, dovrebbe permettere di proseguire nel percorso di riduzione del costo del credito avviato negli ultimi anni, senza pregiudicare il trend di derisking e il mantenimento di un solido livello di copertura.

Salvo ulteriori peggioramenti di scenario, per l'intero esercizio è previsto un miglioramento del risultato netto del Gruppo rispetto al 2021, con un trend che permette di confermare sia la traiettoria di redditività che i target complessivamente delineati nel Piano Strategico.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

PROSPETTI CONTABILI

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 30/06/2022 31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 33.109.414 29.153.316
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 7.474.032 6.337.110
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.771.429 4.538.625
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 1.702.603 1.798.485
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.594.239 10.675.079
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 142.423.433 140.448.388
a) crediti verso banche 10.778.617 12.773.990
b) crediti verso clientela 131.644.816 127.674.398
50. Derivati di copertura 1.011.804 127.076
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (262.165) 2.875
70. Partecipazioni 1.537.747 1.794.116
90. Attività materiali 3.192.497 3.278.245
100. Attività immateriali 1.202.985 1.213.722
di cui:
- avviamento 46.726 54.858
110. Attività fiscali 4.581.900 4.540.229
a) correnti 243.016 246.601
b) anticipate 4.338.884 4.293.628
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 102.802 229.971
130. Altre attività 3.693.314 2.689.089
Totale dell'attivo 208.662.002 200.489.216

Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2022 31/12/2021
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 170.798.566 166.561.146
a) debiti verso banche 46.230.401 45.691.578
b) debiti verso clientela 111.377.387 107.788.219
c) titoli in circolazione 13.190.778 13.081.349
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.874.526 14.132.931
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.774.417 1.405.190
40. Derivati di copertura 610.185 227.972
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (754.167) (47.812)
60. Passività fiscali 287.370 302.816
a) correnti 13.921 8.894
b) differite 273.449 293.922
80. Altre passività 7.239.994 3.613.968
90. Trattamento di fine rapporto del personale 273.540 320.303
100. Fondi per rischi e oneri 747.840 876.643
a) impegni e garanzie rilasciate 130.908 131.108
b) quiescenza e obblighi simili 106.263 124.879
c) altri fondi per rischi e oneri 510.669 620.656
120. Riserve da valutazione (301.301) 341.360
140. Strumenti di capitale 1.390.153 1.092.832
150. Riserve 4.253.943 3.999.850
170. Capitale 7.100.000 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (18.409) (8.159)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 1.402 1.108
200. Utile (Perdita) del periodo (+/-) 383.943 569.068
Totale del passivo e del patrimonio netto 208.662.002 200.489.216

Conto economico consolidato

Voci I sem. 2022 I sem. 2021
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.273.861 1.212.569
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 1.062.702 1.079.290
20. Interessi passivi e oneri assimilati (242.650) (206.713)
30. Margine di interesse 1.031.211 1.005.856
40. Commissioni attive 1.032.060 1.008.454
50. Commissioni passive (74.465) (62.153)
60. Commissioni nette 957.595 946.301
70. Dividendi e proventi simili 36.259 34.408
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 162.457 22.719
90. Risultato netto dell'attività di copertura (6.629) 2.087
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (84.168) (132.204)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (44.964) (144.858)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (37.175) 13.384
c) passività finanziarie (2.029) (730)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico (55.589) 52.841
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 88.110 1.491
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (143.699) 51.350
120. Margine di intermediazione 2.041.136 1.932.008
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (136.244) (247.453)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (134.035) (247.191)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (2.209) (262)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (919) (2.222)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 1.903.973 1.682.333
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 1.903.973 1.682.333
190. Spese amministrative: (1.383.202) (1.415.442)
a) spese per il personale (812.286) (847.793)
b) altre spese amministrative (570.916) (567.649)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (12.734) (12.805)
a) impegni e garanzie rilasciate (83) (6.234)
b) altri accantonamenti netti (12.651) (6.571)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (83.647) (83.368)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (57.126) (56.678)
230. Altri oneri/proventi di gestione 173.011 186.906
240. Costi operativi (1.363.698) (1.381.387)
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 91.114 98.079
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali (40.845) (36.889)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132) -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.466 (437)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 583.878 361.699
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (200.044) (494)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 383.834 361.205
330. Utile (Perdita) del periodo 383.834 361.205
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 109 112
350. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della capogruppo 383.943 361.317
EPS Base (euro)
EPS Diluito (euro)
0,25
0,25
0,24
0,24

Prospetto della redditività consolidata complessiva

Voci 30/06/2022 30/06/2021
10. Utile (Perdita) del periodo 383.834 361.205
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico 35.467 122.173
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (30.727) (1.435)
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni
del proprio merito creditizio)
29.229 (6.932)
50. Attività materiali 2.023 130.337
70. Piani a benefici definiti 34.751 137
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 191 66
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico (671.438) (82.176)
100. Copertura di investimenti esteri (656) 314
110. Differenze di cambio 1.795 (781)
120. Copertura flussi finanziari (9.974) (6.600)
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva (512.557) (71.282)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (150.046) (3.827)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (635.971) 39.997
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) (252.137) 401.202
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (109) (112)
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo (252.028) 401.314

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Allocazione risultato Variazioni del periodo Patrimonio Patrimonio
30 giugno 2022 31/12/2021 Modifica saldi
Esistenze al
Esistenze esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto Redditività Patrimonio
netto al
netto del netto di terzi
apertura all'1/01/2022 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
complessiva
I semestre
2022
30/06/2022 30/06/2022
Gruppo al
30/06/2022
al
Capitale: 7.100.736 - 7.100.736 - - - - - 7.100.736 7.100.000 736
a) azioni ordinarie 7.100.736 - 7.100.736 - - - - - 7.100.736 7.100.000 736
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.000.506 - 4.000.506 280.448 (20.476) (5.760) - - - - 4.254.718 4.253.943 775
a) di utili 3.670.845 - 3.670.845 280.448 (28.128) (5.760) - - - 3.917.405 3.916.628 777
b) altre 329.661 - 329.661 - 7.652 - - - - 337.313 337.315 (2)
Riserve da valutazione 341.360 - 341.360 - (6.690) - (635.971) (301.301) (301.301) -
Strumenti di capitale 1.092.832 - 1.092.832 297.321 1.390.153 1.390.153 -
Azioni proprie (8.159) - (8.159) - 5.766 (16.016) (18.409) (18.409) -
Utile (Perdita) del periodo 568.784 - 568.784 (280.448) (288.336) 383.834 383.834 383.943 (109)
Patrimonio netto 13.096.059 - 13.096.059 - (288.336) (27.166) 6 (16.016) - 297.321 - - (252.137) 12.809.731 12.808.329 1.402
- del Gruppo 13.094.951 - 13.094.951 - (288.336) (27.569) 6 (16.016) - 297.321 - - (252.028) 12.808.329
- di terzi 1.108 - 1.108 - 403 - - - (109) 1.402

Allocazione risultato Variazioni del periodo
30 giugno 2021 31/12/2020 Modifica saldi
Esistenze al
Esistenze esercizio precedente Operazioni su patrimonio netto complessiva
Redditività
Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
netto di terzi
Patrimonio
apertura all'1/01/2021 Riserve destinazioni
Dividendi e
altre
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
proprie
azioni
Distribuzione
straordinaria
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
Derivati su
proprie
azioni
options
Stock
partecipative
interessenze
Variazioni
I semestre
2021
30/06/2021 30/06/2021
Gruppo al
30/06/2021
al
Capitale: 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (565) 7.100.745 7.100.000 745
a) azioni ordinarie 7.101.310 - 7.101.310 - - - - (565) 7.100.745 7.100.000 745
b) altre azioni - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione - - - - - - - - - - -
Riserve: 4.117.332 - 4.117.332 16.632 (16.872) (4.059) - (90.544) - 72 4.022.561 4.021.905 656
a) di utili 3.796.621 - 3.796.621 16.632 (21.116) (4.059) - (90.544) 72 3.697.606 3.696.948 658
b) altre 320.711 - 320.711 - 4.244 - - - - 324.955 324.957 (2)
Riserve da valutazione 310.412 - 310.412 - (115) - 39.997 350.294 350.294 -
Strumenti di capitale 695.417 - 695.417 397.415 1.092.832 1.092.832 -
Azioni proprie (14.002) - (14.002) - 5.681 - (8.321) (8.321) -
Utile (Perdita) del periodo 16.632 - 16.632 (16.632) - 361.205 361.205 361.317 (112)
Patrimonio netto 12.227.101 - 12.227.101 - - (16.987) 1.622 - (90.544) 397.415 - (493) 401.202 12.919.316 12.918.027 1.289
- del Gruppo 12.225.207 - 12.225.207 - - (16.987) 1.622 - (90.544) 397.415 - - 401.314 12.918.027
- di terzi 1.894 - 1.894 - - - - (493) (112) 1.289

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

A. Attività operativa 30/06/2022 30/06/2021 (*)
1. Gestione 749.269 678.842
- risultato del periodo (+/-) 383.834 361.205
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) (36.186) 20.911
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 6.629 (2.087)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischi di credito (-/+) 137.163 249.675
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 148.905 140.046
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 15.799 13.933
- premi netti non incassati (-)
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+)
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 184.130 (6.874)
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (-/+)
- altri aggiustamenti (+/-) (91.005) (97.967)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (4.602.346) (3.219.264)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.149.046) 531.813
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (40.908) (23.445)
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 78.631 (4.736.384)
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (2.109.999) 1.668.569
- altre attività (1.381.024) (659.817)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 7.902.657 14.191.796
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.237.420 13.502.733
- passività finanziarie di negoziazione 741.595 (1.515.277)
- passività finanziarie designate al fair value 458.445 266.152
- altre passività 2.465.197 1.938.188
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 4.049.580 11.651.374
B. Attività di investimento
1. Liquidità generata da: 75.582 4.970
- vendite di partecipazioni 75.000 -
- dividendi incassati su partecipazioni
- vendite di attività materiali 582 4.970
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da: (122.040) (90.953)
- acquisti di partecipazioni (700) -
- acquisti di attività materiali (67.199) (35.026)
- acquisti di attività immateriali (54.141) (55.927)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (46.458) (85.983)
C. Attività di provvista
- emissioni/acquisti di azioni proprie (16.016) -
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale 257.328 372.040
- distribuzione dividendi e altre finalità (288.336) (90.544)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (47.024) 281.496
Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 3.956.098 11.846.887

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia. Il risultato del periodo comprende il risultato di pertinenza di terzi.

Riconciliazione 30/06/2022 30/06/2021 (*)
- Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 29.153.316 9.410.687
- Liquidità netta generata/assorbita nel periodo 3.956.098 11.846.887
- Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla fine del periodo 33.109.414 21.257.574

(*) I dati del periodo precedente sono stati riesposti per tenere conto delle modifiche introdotte dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 della Banca d'Italia.

NOTE ILLUSTRATIVE

Le presenti "Note illustrative" sono state predisposte facendo riferimento alla struttura della nota integrativa prevista dalla Circolare di Banca d'Italia 262 per il bilancio di esercizio, seppure con un contenuto informativo limitato trattandosi di un bilancio semestrale redatto in forma abbreviata. Per facilità di lettura si è mantenuta la numerazione prevista dalla citata Circolare seppure alcune parti, sezioni o tabelle possano essere omesse per i motivi in precedenza illustrati.

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – Parte generale

Principi generali di redazione

La Relazione finanziaria semestrale consolidata (di seguito anche "Relazione"), predisposta ai sensi dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF) e successivi aggiornamenti, è costituita dal bilancio consolidato semestrale abbreviato e dalla relazione intermedia sulla gestione contenente i fatti di rilievo del semestre e l'evoluzione prevedibile della gestione.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e da specifiche note illustrative.

Per la predisposizione degli schemi di bilancio sono state applicate le disposizioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e successivi aggiornamenti (da ultimo il 7° aggiornamento pubblicato in data 29 ottobre 2021). Trattasi in particolare della Circolare emanata dalla Banca d'Italia nell'esercizio dei poteri stabiliti dal citato D. Lgs. 38/2005 (di seguito detta anche "Circolare n. 262").

Gli schemi di bilancio forniscono, oltre al dato contabile al 30 giugno 2022, l'informativa comparativa relativa al corrispondente periodo dell'esercizio precedente, ad eccezione dello stato patrimoniale che risulta comparato con l'ultimo bilancio approvato al 31 dicembre 2021.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato, approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 3 agosto 2022, è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., in applicazione dell'incarico conferito a detta società con delibere assembleari di Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. del 15 ottobre 2016.

Il presente documento è redatto adottando l'euro come moneta di conto; gli importi sono esposti, ove non diversamente specificato, in migliaia di euro.

Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è redatto secondo i principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dall'Unione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Per l'interpretazione e l'applicazione dei principi contabili internazionali si è fatto riferimento ai seguenti documenti, seppur non omologati dalla Commissione Europea:

• Quadro sistematico per la preparazione e presentazione del bilancio ("Conceptual Framework");

• Implementation Guidance, Basis for Conclusions ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a completamento dei principi contabili emanati.

I principi contabili applicati per la redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli in vigore al 30 giugno 2022 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC).

Per una panoramica sui principi contabili e sulle relative interpretazioni omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2022 o per gli esercizi futuri, si fa rinvio al successivo paragrafo "Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC", in cui sono altresì illustrati gli eventuali impatti per il Gruppo.

Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob ed ESMA) ed i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC),dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI) e dall'Organismo Italiano di Valutazione (OIV), con i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare nella Relazione finanziaria, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni. Per una disamina dei documenti pubblicati sulle questioni contabili inerenti al Covid-19 e al conflitto Russia-Ucraina, si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19 e del conflitto Russia-Ucraina".

I principi contabili utilizzati per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato sono quelli adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021, al quale si fa rimando per l'illustrazione dei criteri di iscrizione, classificazione, valutazione, cancellazione e rilevazione delle componenti reddituali relative alle voci di bilancio.

Con riferimento all'informativa fornita, si rappresenta che il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 è redatto in forma sintetica, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 34 "Bilanci intermedi".

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto con intento di chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria, nonché il risultato economico di Banco BPM e delle società controllate al 30 giugno 2022, come descritto nel paragrafo "Area e metodi di consolidamento".

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato

L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale e sull'informativa fornita in merito alle attività e passività potenziali.

Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione della relazione semestrale al 30 giugno 2022, nonché ipotesi considerate ragionevoli alla luce dell'esperienza storica.

Per loro natura, non è quindi possibile escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.

I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del bilancio e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte in bilancio.

Al riguardo si evidenzia che le rettifiche nelle stime potrebbero rendersi necessarie a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare non devono essere sottovalutati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati agli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina ed all'evoluzione della pandemia Covid-19. Fino a quando il quadro del conflitto non assumerà contorni maggiormente definiti per poterne valutare le conseguenze (specie per quanto attiene agli effetti indiretti), l'inclusione nelle stime di bilancio dei suoi impatti indiretti sarà un esercizio particolarmente complesso, ed i risultati di tali processi di stima saranno soggetti ad un significativo livello di incertezza. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19 e del conflitto Russia-Ucraina".

Di seguito si illustrano le politiche contabili considerate maggiormente critiche al fine della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo, sia per la materialità dei valori da iscrivere in bilancio impattati da tali politiche, sia per l'elevato grado di giudizio richiesto nelle valutazioni che implica il ricorso a stime ed assunzioni da parte del management, con rinvio alle specifiche sezioni delle Note illustrative per un'informativa di dettaglio sui processi valutativi condotti al 30 giugno 2022. Nella seguente disamina sulle politiche contabili rilevanti vengono altresì segnalati i principali fattori di incertezza correlati all'epidemia Covid-19 e al conflitto Russia-Ucraina, in grado di influenzare le valutazioni di bilancio, oggetto di una più ampia informativa nel successivo paragrafo "Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19 e del conflitto Russia-Ucraina".

Determinazione dell'impairment dei crediti erogati iscritti nell'attivo patrimoniale

I crediti rappresentano una delle poste valutative maggiormente esposte alle scelte effettuate dal Gruppo in materia di erogazione, gestione e monitoraggio del rischio.

Nel dettaglio, il Gruppo gestisce il rischio di inadempimento delle controparti finanziate, seguendo nel continuo l'evoluzione dei rapporti con la clientela al fine di valutarne le capacità di rimborso, sulla base della loro situazione economico-finanziaria. Tale attività di monitoraggio è indirizzata ad intercettare i segnali di deterioramento dei crediti anche al fine di una tempestiva classificazione nel perimetro delle esposizioni deteriorate e di una puntuale stima delle relative rettifiche di valore complessive. Tale stima può avvenire, in funzione di una soglia di rilevanza dell'esposizione oggetto di valutazione, su base analitica tenendo conto dei flussi recuperabili o su base forfettaria prendendo in considerazione le perdite registrate storicamente su crediti aventi caratteristiche omogenee.

Relativamente ai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di perdita, ossia per le esposizioni non deteriorate ("performing"), il modello di impairment, basato sulle perdite attese, richiede di implementare adeguati sistemi di monitoraggio volti ad individuare l'esistenza o meno di un significativo deterioramento rispetto alla data di rilevazione iniziale dell'esposizione. Il modello di impairment IFRS 9 richiede, infatti, che le perdite siano determinate facendo riferimento all'orizzonte temporale di un anno per le attività finanziarie che non hanno subito un significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla rilevazione iniziale (Stage 1) piuttosto che facendo riferimento all'intera vita dell'attività finanziaria qualora si riscontri un significativo deterioramento (Stage 2).

Sulla base di quanto sopra illustrato ne deriva che le perdite sui crediti devono essere registrate facendo riferimento non solo alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Ne consegue che la determinazione delle perdite attese è un esercizio complesso che richiede significativi elementi di giudizio e di stima. Nel dettaglio:

  • la determinazione del significativo deterioramento del merito creditizio rispetto alla data di iscrizione iniziale dell'esposizione (cosiddetto "SICR") è basata sull'identificazione di adeguati criteri qualitativi e quantitativi, che considerano anche informazioni prospettiche (cosiddette informazioni "forward looking"). Non è quindi possibile escludere che il ricorso a differenti criteri possa condurre a definire un diverso perimetro delle esposizioni da classificare nello Stage 2, con conseguente impatto sulle perdite attese da rilevare in bilancio;
  • il risultato del modello di impairment deve riflettere una stima obiettiva della perdita attesa, ottenuta valutando una gamma di possibili risultati. Ciò implica la necessità di identificare possibili scenari, basati su assunzioni in merito alle future condizioni economiche, a cui associare le relative probabilità di accadimento. La selezione di differenti scenari e probabilità di accadimento, nonché le modifiche nel set di variabili macroeconomiche da considerare nell'orizzonte temporale di previsione, potrebbero avere effetti significativi sul calcolo delle perdite attese. Al fine di poter apprezzare l'impatto sulle perdite attese conseguente alla selezione di differenti scenari macroeconomici, nella sezione dedicata al rischio di credito contenuta nella Parte E delle presenti Note illustrative viene fornita un'analisi di sensitività delle perdite attese riferite ai finanziamenti non deteriorati nei confronti della clientela;
  • la determinazione delle perdite attese richiede di ricorrere a modelli di stima:
    • dei flussi di cassa che si prevede i singoli debitori (o portafogli di debitori omogenei in termini di rischio) siano in grado di corrispondere al fine di soddisfare, in tutto o in parte, le obbligazioni assunte

nei confronti del Gruppo. Relativamente ai crediti deteriorati, in presenza di piani di dismissione, si rende altresì necessario ricorrere ad un approccio multiscenario, stimando i flussi recuperabili dalla cessione, da considerare quale scenario alternativo rispetto a quelli ritenuti recuperabili dalla gestione interna ("work out");

  • dei tempi di recupero;
  • del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.

Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci relativi ai modelli di stima consentiti dai principi contabili internazionali di riferimento, il ricorso ad una metodologia o la selezione di taluni parametri estimativi possono influenzare in modo significativo la valutazione dei crediti. Tali metodologie e parametri sono necessariamente soggetti ad un continuo processo di aggiornamento anche alla luce delle evidenze storiche disponibili, con l'obiettivo di affinare le stime per meglio rappresentare il valore presumibile di realizzo dell'esposizione creditizia. Per gli interventi introdotti nella misurazione delle perdite attese, si fa rinvio a quanto illustrato nell'apposito paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che criteri di monitoraggio alternativi o differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie del Gruppo - influenzati peraltro anche da possibili strategie alternative di recupero delle stesse deliberate dai competenti organi aziendali nonché dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento - possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022.

Incorporazione dei rischi climatici ed ambientali nella determinazione delle perdite attese

Ai fini della stima delle perdite attese delle esposizioni creditizie, uno degli aspetti più complessi da valutare è l'effettiva rilevanza dei rischi climatici ed ambientali, considerata l'incertezza che inevitabilmente circonda le previsioni di eventi che, per natura, si potranno verificare in un orizzonte temporale di lungo periodo.

I modelli attualmente utilizzati dal Gruppo per calcolare le perdite attese (ECL) relative ai crediti non deteriorati non incorporano in modo diretto i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima e ambiente; tuttavia, di tali fattori si tiene conto in via indiretta nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL considerano l'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (PD e LGD).

Ciò vale anche per le metodologie di determinazione di tipo "forfettario" adottate per il calcolo delle ECL relative a categorie omogenee di crediti deteriorati. Nel dettaglio, trattasi delle metodologie di calcolo adottate per la valutazione delle sofferenze ed inadempienze probabili con esposizione inferiore o uguale ad una soglia di rilevanza stabilita pari a 1,0 milioni ed al complesso delle esposizioni classificate nello stato di "past due" deteriorate, in linea con le regole della normativa di vigilanza.

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Non si può pertanto escludere che l'eventuale sviluppo di modelli in grado di fattorizzare più compiutamente i rischi climatici ed ambientali, possa determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022.

Per un'illustrazione di come il Gruppo si stia adoperando per valutare i fattori ambientali nell'ambito delle politiche creditizie si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note Illustrative.

Stima delle perdite presunte di valore a fronte di attività immateriali a vita utile indefinita

Ai sensi dello IAS 36, tutte le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità del valore. In aggiunta, il principio stabilisce che i risultati del test annuale possano essere considerati validi ai fini delle successive valutazioni, purché sia considerata remota la probabilità che il valore recuperabile delle attività immateriali sia inferiore rispetto al valore contabile. Tale giudizio può basarsi sull'analisi dei fatti intervenuti e delle circostanze modificatesi successivamente al più recente test di impairment annuale condotto.

Sulla base delle disposizioni contenute nel citato principio, il Gruppo Banco BPM ha scelto di effettuare una verifica di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita con riferimento al 31 dicembre di ogni anno: gli esiti delle suddette verifiche possono considerarsi validi per le successive situazioni infrannuali, a meno che dovessero emergere evidenze tali da richiedere una conduzione anticipata di un test di impairment volto ad accertare la recuperabilità del valore delle suddette attività immateriali a vita utile indefinita.

Come illustrato nella sezione "Attività immateriali – voce 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, a cui si rimanda per ulteriori dettagli, per le attività a vita utile indefinita rappresentati dai marchi e dagli avviamenti, in linea con quanto previsto dal principio contabile IAS 36, nel primo semestre è stata condotta una ricognizione volta ad escludere l'eventuale esistenza di indicatori di impairment, tali da mettere in dubbio la recuperabilità dei relativi valori di carico.

La ricognizione dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), basata sull'evoluzione intervenuta nel semestre di tutti i fattori rilevanti per la misurazione del valore recuperabile delle Cash Generation Unit - CGU (tasso di attualizzazione, livelli di patrimonializzazione target, flussi finanziari e relativo tasso di crescita, capitalizzazione di borsa), ha fatto emergere la necessità di effettuare un test di impairment per la CGU Bancassurance Protezione, ad esito del quale è stata rilevata una svalutazione dell'avviamento ivi allocato per 8,1 milioni.

Al 30 giugno 2022 le attività in esame ammontano quindi complessivamente a 551,0 milioni e si riferiscono:

  • per 504,3 milioni ai marchi rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni) ed attribuiti per 485,7 milioni alla CGU "Retail" e per 18,6 milioni alla CGU "Banca Akros";
  • per 46,7 milioni agli avviamenti attribuiti alla CGU "Bancassurance Protezione" (42,9 milioni) e alla CGU "Banca Akros" (3,8 milioni).

Al riguardo si deve segnalare che la verifica della recuperabilità delle attività immateriali in esame è un esercizio complesso i cui risultati risentono delle metodologie valutative adottate, nonché dei parametri e delle assunzioni sottostanti, che potrebbero dover essere modificati per tenere conto delle nuove informazioni o di evoluzioni non prevedibili alla data di redazione della presente Relazione. Al fine di poter apprezzare l'eventuale tenuta del valore recuperabile rispetto ad ipotesi ed assunzioni alternative si fa rinvio all'analisi di sensitivity contenuta nella sezione "Attività Immateriali – Voce 100 dell'attivo", della "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value di attività e passività finanziarie

In presenza di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi si rende necessario attivare adeguati processi valutativi caratterizzati da significativi elementi di giudizio in merito alla scelta dei modelli di valutazione e dei relativi parametri di input, che potrebbero talvolta non essere osservabili sul mercato.

Margini di soggettività esistono nella valutazione in merito all'osservabilità o meno di taluni parametri e nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value delle attività e delle passività finanziarie si fa rinvio a quanto contenuto nelle presenti Note illustrative, "Parte A.4 – Informativa sul fair value".

Stima della recuperabilità delle attività fiscali per imposte anticipate

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate (DTA - Deferred Tax Asset) principalmente generate da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico di determinati costi aziendali e la data nella quale i medesimi costi potranno essere dedotti, piuttosto che derivanti da perdite fiscali riportabili a nuovo. L'iscrizione di tali attività ed il successivo mantenimento in bilancio presuppone un giudizio di probabilità in merito al recupero delle stesse, il quale deve peraltro considerare le disposizioni normative fiscali vigenti alla data di redazione del bilancio.

Nel dettaglio, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 sono trasformabili in crediti di imposta nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini dell'imposta IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini dell'imposta IRAP; il loro recupero è quindi certo, in quanto prescinde dalla capacità di generare una redditività futura.

Per le residue attività fiscali non trasformabili in crediti di imposta, il giudizio sulla loro probabilità di recupero deve essere fondato su ragionevoli previsioni reddituali desumibili da piani strategici e previsionali approvati, tenendo altresì conto, per la sola imposta IRES, delle disposizioni fiscali che prevedono di riportare a nuovo le perdite fiscali,

senza alcun limite temporale. Tale giudizio è supportato da un esercizio valutativo di recuperabilità (c.d. probability test) caratterizzato da significativi elementi di complessità, in particolar modo se riferito alle DTA sulle perdite fiscali riportabili a nuovo, la cui stessa esistenza potrebbe essere un indicatore del fatto di non poter disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti per il loro recupero. In base a quanto previsto dal principio contabile IAS 12 e dalle considerazioni formulate dall'ESMA nel documento del 15 luglio 2019, il suddetto giudizio di recuperabilità richiede un'attenta ricognizione di tutte le evidenze a supporto della probabilità di disporre in futuro di redditi imponibili sufficienti, tenuto anche conto delle circostanze che hanno generato le perdite fiscali, che andrebbero ricondotte a cause ben identificate, ritenute non ripetibili in futuro su basi ricorrenti. Per tenere conto delle incertezze dello scenario macroeconomico e delle potenziali ripercussioni sulla stima dei flussi finanziari imponibili, ai fini della presente relazione finanziaria semestrale il probability test è stato condotto, in linea con quanto effettuato per il bilancio 2021, con il metodo "Risk-adjusted profit approach", ossia scontando le previsioni sui futuri redditi imponibili sulla base di un fattore correttivo espressivo di un rischio specifico, coerente con il premio per il rischio utilizzato ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita utile indefinita, che aumenta tanto più lontano è l'orizzonte temporale della stima dei flussi reddituali imponibili.

Tenuto conto che la recuperabilità delle DTA potrebbe risultare negativamente influenzata da una revisione dei flussi finanziari assunti alla base del probability test - in linea con quanto suggerito dalla dottrina per gli esercizi valutativi caratterizzati da incertezza - la stima dei futuri redditi imponibili è stata condotta sulla base di un approccio multiscenario.

In coerenza con l'ottica prudenziale del probability test, le previsioni sui redditi imponibili sono state sviluppate sulla base delle ultime proiezioni reddituali approvate dal Consiglio di Amministrazione nel mese di aprile 2022 nell'ambito del processo di autovalutazione dell'adeguatezza del capitale (ICAAP), tenuto conto che gli aggiornamenti in corso di elaborazione non evidenziano alcun segnale di criticità rispetto alle suddette proiezioni, nonché rispetto ai valori del Piano Industriale approvato in data 4 novembre 2021, che deve quindi ritenersi ancora valido.

Da ultimo, si deve segnalare che la recuperabilità di tutte le DTA potrebbe essere negativamente influenzata da modifiche nella normativa fiscale vigente, non prevedibili allo stato attuale.

Nella sezione "Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo", contenuta nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative, viene fornita l'informativa sulla composizione delle attività per imposte anticipate, sulle verifiche condotte in merito alla loro recuperabilità, sulle analisi di sensitivity finalizzate a consentire un apprezzamento dell'orizzonte temporale di recupero delle stesse, in funzione di ragionevoli variazioni delle principali ipotesi ed assunzioni sottostanti.

Stima dei fondi per rischi e oneri

Le società facenti parte del Gruppo sono soggetti passivi in una vasta tipologia di cause legali e contenziosi fiscali e sono altresì esposte a numerose tipologie di passività potenziali. La complessità delle situazioni ed operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi in essere, unitamente alle problematiche interpretative riguardanti la legislazione applicabile, richiedono significativi elementi di giudizio nella stima delle passività che potranno emergere al momento della definizione delle liti pendenti. Le difficoltà di valutazione interessano sia l'an sia il quantum, nonché i tempi di eventuale manifestazione della passività, e risultano particolarmente evidenti qualora il procedimento avviato sia nella fase iniziale e/o sia in corso la relativa istruttoria. La peculiarità dell'oggetto del contendere e la conseguente assenza di giurisprudenza riferita a vertenze paragonabili, nonché i diversi orientamenti espressi dagli organi giudicanti - sia ai vari livelli del procedimento contenzioso, sia da organi del medesimo livello a distanza di tempo - rendono difficile la valutazione delle passività potenziali, anche qualora siano disponibili le sentenze provvisorie emesse a seguito dei primi gradi di giudizio. L'esperienza storica dimostra che, in diversi casi, le decisioni assunte dai giudici nei primi gradi di giudizio sono state completamente sovvertite nei giudizi di appello o di cassazione e ciò sia a favore che a sfavore delle società del Gruppo. In tale contesto, la classificazione delle passività potenziali e la conseguente valutazione degli accantonamenti necessari sono basate su elementi di giudizio non oggettivi e che richiedono il ricorso a procedimenti di stima talvolta estremamente complessi. Non si può quindi escludere che, a seguito dell'emissione delle sentenze definitive, gli accantonamenti ai fondi rischi ed oneri stanziati a fronte delle passività potenziali connesse alle vertenze legali e fiscali possano rivelarsi carenti od eccedenti.

Per l'informativa sulle principali posizioni di rischio del Gruppo relative a controversie legali (azioni revocatorie e cause in corso) e a controversie fiscali nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria, si fa rinvio alla sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle

presenti Note illustrative.

In aggiunta, lo stanziamento ai fondi rischi ed oneri potrebbe rendersi necessario a seguito degli impegni assunti dal Gruppo in occasione della cessione di partecipazioni, rami d'azienda, portafogli creditizi deteriorati e correlati accordi di partnership. In particolare, i suddetti impegni si sostanziano nella previsione di meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato dalle controparti acquirenti. Tali meccanismi prevedono il riconoscimento, a favore dell'acquirente, di un indennizzo nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, piuttosto che nell'ipotesi di dichiarazioni difformi sulla bontà delle informazioni e della documentazione dei crediti rispetto a quelle fornite in sede di cessione. A fronte dei suddetti impegni si rende necessario stimare il probabile esborso di risorse finanziarie, in funzione della ragionevole evoluzione degli obiettivi commerciali, tenuto anche conto dell'orizzonte temporale a disposizione affinché il Gruppo possa intraprendere le azioni correttive volte ad evitare il pagamento delle penali. Per gli impegni correlati alla cessione di crediti deteriorati, la quantificazione del fondo deve invece considerare l'evoluzione attesa degli esborsi correlati ai claims ricevuti dagli acquirenti a fronte di presunte violazioni delle garanzie contrattuali.

Per una più dettagliata illustrazione si fa rinvio a quanto contenuto nella sezione "Fondi del passivo – Voce 90 e Voce 100 del passivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Determinazione del fair value degli immobili

Le politiche contabili del Gruppo prevedono che il patrimonio immobiliare sia valutato al fair value, secondo i criteri stabiliti dal principio contabile IAS 40 per gli immobili detenuti a scopo di investimento o dal principio IAS 16 – ed in particolare del criterio del valore rideterminato - per gli immobili a uso funzionale, ossia per quelli utilizzati per le attività amministrative e/o commerciali. L'aggiornamento del fair value, in conformità ai requisiti stabiliti dal principio contabile IFRS 13, è basato su apposita perizia rilasciata da primaria società, sulla base degli standard "RICS Valuation"1 .

In maggior dettaglio, per gli immobili ad uso investimento, le politiche contabili del Gruppo prevedono che l'aggiornamento del fair value sia condotto con frequenza annua, a meno di evidenze che rendano necessario un aggiornamento anticipato. Per gli immobili ad uso funzionale è invece possibile rideterminare il fair value con frequenza superiore all'anno; detta frequenza potrà dipendere dall'eventuale rilevazione di scostamenti significativi nelle quotazioni del mercato immobiliare, desunti sulla base di un'analisi di scenario, dalla rilevanza o dalle peculiarità distintive degli immobili.

In sede di redazione della presente Relazione si è ritenuto che l'evoluzione registrata nel mercato immobiliare nel corso del semestre non sia tale da richiedere un aggiornamento rispetto alle precedenti valutazioni, salvo per un numero limitato di unità immobiliari selezionate in funzione della rilevanza dimensionale o di specifici eventi osservati nel semestre e ritenuti in grado di influenzarne il valore. Per il suddetto perimetro, che rappresenta circa il 70% del totale degli immobili detenuti ad uso investimento in termini di valore di bilancio, l'aggiornamento del fair value è stato determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da esperti qualificati ed indipendenti, nel rispetto dei criteri stabiliti dall'IFRS 13 per la misurazione del fair value. Nell'ambito di un ventaglio di possibili approcci valutativi consentiti dal citato principio, la selezione di una determinata metodologia valutativa, così come la selezione di determinati parametri e/o assunzioni di stima, possono influenzare, in modo significativo, la determinazione del fair value di tali attivi, tenuto anche conto delle specificità e delle caratteristiche distintive dell'oggetto da valutare.

Margini di soggettività esistono inoltre nell'individuazione del perimetro degli immobili per i quali si ritiene necessario aggiornare le perizie, in funzione della capacità di cogliere significativi scostamenti di valore nelle quotazioni del mercato immobiliare che rendano opportuna la richiesta di una valutazione aggiornata.

Alla luce di quanto sopra esposto, non si può escludere che l'utilizzo di metodologie o parametri di stima differenti, influenzati dalle previsioni relative agli scenari di riferimento del mercato immobiliare rilevante per il Gruppo, possa condurre a valutazioni differenti rispetto a quelle effettuate per il bilancio semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, con conseguenti impatti negativi sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo.

Per ulteriori dettagli si va rinvio alla sezione "Attività materiali – Voce 90" contenuto nella "Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

1 Standard contenuti nel documento "RICS Valuation – Global Standard 2017" della Royal Institution of Chartered Surveyors del Regno Unito (anche detto "Red Book").

Stima delle obbligazioni relative ai benefici a favore dei dipendenti

La determinazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti, con particolare riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine, implica un certo grado di complessità; le risultanze delle valutazioni dipendono, in larga misura, dalle ipotesi attuariali utilizzate di natura sia demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) sia finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Risulta pertanto fondamentale il giudizio espresso dal management nella selezione delle basi tecniche più opportune per la valutazione della fattispecie, che risulta influenzato dal contesto socio-economico in cui il Gruppo si trova ad operare, nonché dall'andamento dei mercati finanziari. L'illustrazione delle principali ipotesi attuariali, unitamente all'analisi di sensitività delle passività rispetto alle ipotesi attuariali ritenute più significative, è fornita nella sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

§§§

L'elenco dei processi valutativi sopra indicati viene fornito al solo fine di consentire al lettore una migliore comprensione delle principali aree di incertezza, ma non è inteso in alcun modo a suggerire che assunzioni alternative, allo stato attuale, possano essere più appropriate.

Ad ogni modo, al fine di consentire un apprezzamento degli eventuali effetti negativi sul bilancio correlati ai suddetti fattori di incertezza, ampliati dalla pandemia Covid-19 e dal conflitto Russia-Ucraina in atto come di seguito meglio illustrato, nelle presenti Note illustrative, per le principali voci di bilancio soggette a stima (recuperabilità delle attività immateriali a vita utile indefinita, recuperabilità delle attività per imposte anticipate, perdite attese su esposizioni non deteriorate passività per benefici a prestazioni definite a favore dei dipendenti) viene fornita, nelle specifiche sezioni, l'informativa delle principali ipotesi ed assunzioni utilizzate nella stima, nonché un'analisi di sensitività rispetto ad ipotesi alternative.

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia Covid-19 e del conflitto Russia-Ucraina

Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare devono essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (Covid-19) e, a partire dal primo trimestre del 2022 al conflitto tra la Russia e l'Ucraina.

Passata la recessione globale del 2020, la ripresa dell'economia mondiale avviatasi a partire dal 2021, seppur in modo differenziato tra le varie aree geografiche grazie alle misure di contrasto alla pandemia ed alla consistente domanda repressa, è stata interrotta dall'inizio del conflitto Russo-Ucraino a fine febbraio. Il conflitto in oggetto e le sanzioni imposte dalla comunità internazionale al governo, alle aziende e all'economia della Russia, nonché le contromisure attivate da questo ultimo paese, hanno determinato una situazione di elevata incertezza sul piano macroeconomico, sui tassi di cambio, sui costi dell'energia e delle materie prime, sul costo del debito, sulle aspettative inflazionistiche, sul costo del credito. L'incremento dell'inflazione, già innescata dall'epidemia Covid-19, ha indotto le banche centrali dei principali paesi ad adottare politiche monetarie restrittive, alzando i tassi di interesse.

In tale contesto, le incertezze sulle conseguenze della guerra, specie per quanto attiene agli effetti indiretti, e sulla durata della stessa rendono qualsiasi esercizio valutativo estremamente complesso, in quanto, da un lato, aumentano il rischio dell'ambiente economico in cui si svolge il business e, dall'altro, aumentano il rischio di una limitata predittività delle proiezioni economiche.

Al fine di assistere il redattore di bilancio nell'affrontare tali incertezze - in coerenza con l'evoluzione del quadro sanitario, economico e politico – gli standard setter e le autorità regolamentari e di vigilanza sono intervenuti con una serie di precisazioni e raccomandazioni su alcune tematiche contabili correlate, dapprima, agli impatti da Covid-19 e, successivamente, agli impatti del conflitto Russia-Ucraina, come di seguito illustrato.

Principali documenti di natura contabile emanati nel contesto del Covid-19

Il carattere straordinario della crisi sanitaria in corso ha trovato testimonianza nei documenti emanati, a partire dal mese di marzo 2020, dalle diverse Autorità regolamentari e di vigilanza (di seguito per semplicità le "Autorità") e dagli standard setter, finalizzati a fornire indicazioni e interpretazioni su come applicare quanto previsto dai principi contabili internazionali nel contesto del Covid-19, anche con l'obiettivo di evitare lo sviluppo di effetti prociclici, ma nel contempo di assicurare una corretta e trasparente informativa e misurazione dei rischi. Nei citati documenti è stata altresì richiamata l'attenzione sulla necessità di fornire informazioni aggiornate sui rischi legati al Covid-19 che possano avere un impatto sulla situazione economico-patrimoniale e finanziaria, sulle eventuali azioni intraprese o pianificate per mitigare detti rischi ed un'indicazione dei potenziali impatti rilevanti per la stima dell'andamento futuro.

Nella seguente tabella si fornisce un elenco dei principali documenti emanati alla data di redazione della presente Relazione finanziaria semestrale, relativamente a quanto in oggetto:

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
International Accounting Standard Board (IASB)
Statement 27/03/20 IFRS 9 and Covid-19. Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial
instrument in the light of current uncertainty resulting from the covid-19 pandemic
Banca Centrale Europea (BCE)
Comunicazione 20/03/20 ECB Banking Supervisor provides further flexibility to banks in reaction to coronavirus
Lettera BCE 01/04/20 IFRS 9 in the context of the coronavirus (Covid-19) pandemic
Lettera BCE 04/12/20 Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19)
pandemic
European Banking Authority (EBA)
Statement 25/03/20 Statement on the application of the prudential framework regarding Default, Forbearance and
IFRS 9 in the light of Covid-19 measures
Guideline 02/04/20 Guideline on legislative and non-legislative moratoria on loan repayment applied in the light of
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/02)
Guideline 25/06/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/08)
Guideline 02/12/20 Guidelines amending Guidelines EBA/GL/2020/02 on legislative and non legislative
moratoria on loan repayments applied in the light of the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/15)
Guideline 02/06/20 Guidelines on reporting and disclosure of exposures subject to measures applied in response to
the Covid-19 crisis (EBA/GL/2020/07)
European Securities and Market Authority (ESMA)
Raccomandazione 11/03/20 ESMA recommends action by financial market participant for Covid-19 impact
Statement 25/03/20 Accounting implication of the Covid-19 outbreak on the calculation of expected credit losses in
accordance with IFRS 9 (ESMA32-63-951)
Statement 20/05/20 Implication of the Covid-19 outbreak on the half-yearly financial reports (ESMA32-63-972)
Statement 28/10/20 European common enforcement priorities for 2020 annual financial reports (ESMA32-63-1041)
Statement 29/10/21 European common enforcement priorities for 2021 annual financial reports (ESMA32-63-1186)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 09/04/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/07/20 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
Richiamo di attenzione 16/02/21 Covid-19 - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria
International Organization of Securities Commissions (IOSCO)
Statement 03/04/20 IOSCO Statement on Application of Accounting Standards during the Covid-19 Outbreak
Banca d'Italia
Comunicazione 21/12/21 Aggiornamento delle integrazioni alle disposizioni della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario:
schemi e regole di compilazione" aventi ad oggetto gli impatti del Covid-19 e delle misure di
sostegno dell'economia, originariamente pubblicate il 15 dicembre 2020

A tal proposito, si segnala che nel corso del primo semestre 2022 non sono intervenuti ulteriori interventi da parte delle Autorità e degli standard setter rispetto alle considerazioni già formulate negli esercizi 2020 e 2021, che restano tuttora valide.

Principali documenti di natura contabile emanati nel contesto del conflitto Russia-Ucraina

Come già in precedenza illustrato, l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, introducendo una serie di incertezze nelle prospettive di conduzione del business, ha aumentato il rischio di dover effettuare aggiustamenti significativi al valore contabile delle attività e delle passività di bilancio. Per tale motivo, nel corso del primo semestre del 2022 le autorità di vigilanza (ESMA e Consob) sono intervenute fornendo alcune raccomandazioni da seguire ai fini dell'informativa di mercato ed in particolare delle rendicontazioni finanziarie redatte secondo il principio contabile IAS 34.

Autorità/Tipo
documento
Data Titolo
European Securities and Market Authority (ESMA)
ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial
Statement
14/03/22
markets (ESMA71-99-1864)
Statement 13/05/22 Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports (ESMA32-63-1277)
Commissione Nazionale per la Società e la Borsa (CONSOB)
Richiamo di attenzione 18/03/22 Richiamo di attenzione sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni
privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie
Richiamo di attenzione 19/05/22 Conflitto in Ucraina - Richiamo di attenzione sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti
connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione europea nei confronti della
Russia

Lo Statement dell'ESMA del 13 maggio 2022, a cui ha fatto seguito la pubblicazione da parte del Consob in data 19 maggio 2022 del proprio richiamo di attenzione n.3/22, fornisce agli organi di amministrazione e di controllo una serie di raccomandazioni su taluni argomenti inerenti il processo di produzione del bilancio, con l'obiettivo di garantire un corretto presidio su alcune tematiche valutative impattate dal conflitto ed una completa informativa di bilancio, suggerendo di fornire, ove necessario, un dettaglio informativo allineato rispetto ai requisiti previsti per un bilancio redatto in forma completa.

§§§§

Di seguito si illustrano i principali elementi di attenzione considerati nelle valutazioni o nell'informativa di bilancio, conseguenti alla crisi Covid-19 o al conflitto Russia-Ucraina, con particolare evidenza delle novità e degli affinamenti introdotti dal Gruppo nel corso del primo semestre 2022, anche per tenere conto delle raccomandazioni degli standard setter e delle Autorità in precedenza elencate.

Esposizioni dirette verso Russia e Ucraina

Per il Gruppo Banco BPM gli impatti direttamente correlati al conflitto Russia-Ucraina risultano marginali, tenuto conto che non esistono attività operative localizzate in Russia o Ucraina e che le esposizioni creditizie nei confronti di clientela residente nei suddetti paesi o indirettamente correlate a controparti russe o ucraine sono di entità non significativa. Le suddette esposizioni sono interamente rappresentate da finanziamenti non detenendo il Gruppo alcuna posizione in titoli di debito.

Nel dettaglio, le esposizioni lorde dirette nei confronti di clientela russa ammontano a 81,9 milioni, quasi interamente riferite a due controparti; al netto dei relativi fondi rettificativi il valore di bilancio è pari a 71,2 milioni.

Le esposizioni riferite a controparti che fanno capo a gruppi con controllo diretto da parte di soggetti russi o ucraini si riferiscono a due controparti italiane che presentano un accordato complessivo pari a 69,4 milioni; il relativo utilizzo ammonta a 17,9 milioni (10,1 milioni per crediti di firma e 7,8 milioni per anticipi fatture).

Le esposizioni lorde dirette nei confronti di banche residenti in Russia - per lettere di credito rilasciate dalle stesse e utilizzate con sconto pro soluto ed impegno del Gruppo nei confronti del beneficiario - ammontano a 14,2 milioni, importo sostanzialmente in linea con il valore di bilancio. I crediti di firma verso le medesime controparti per lettere di credito confermate e non ancora sono pari a circa 29 milioni.

I rischi commerciali legati all'operatività dei principali clienti del Gruppo e collegati a transazioni in corso con controparti russe e ucraine risultano pari a 197,1 milioni, di cui la maggioranza costituita da rischi di firma. L'esposizione più significativa è in capo ad un cliente con rischi di firma pari a 71,2 milioni, a cui si aggiungono circa 50 milioni riferiti ad un'escussione pendente di alcune garanzie dirette aventi come beneficiario una società russa operante nel settore energetico. Trattasi, in particolare, di garanzie rilasciate nell'ambito di un progetto di costruzione di un impianto di trattamento del gas in Russia da parte di un consorzio composto, tra gli altri, dal

cliente del Gruppo. A fronte delle suddette garanzie, il Gruppo ha ricevuto, negli ultimi giorni di giugno 2022, richieste di escussione, che sono state rigettate in quanto non conformi ai requisiti previsti dalle Uniform Rules for Demand Guarantees n. 758 ("URDG 758"). In data 4 luglio 2022, Banco BPM ha ricevuto notifica di un decreto del Tribunale di Torino con il quale, su ricorso ex art. 700 c.p.c. del cliente e della controllata, è stato ordinato, inaudita altera parte, alla Banca così come alle altre banche coinvolte nell'operazione di non pagare al beneficiario o ai suoi aventi causa alcun importo in conseguenza delle eventuali escussioni delle garanzie. Con il medesimo provvedimento il Tribunale ha fissato l'udienza per la discussione al 21 settembre 2022.

In conseguenza di detto provvedimento, e in assenza di ulteriori circostanze sopravvenute, il Gruppo si asterrà dal pagamento delle suddette garanzie, attivandosi al contempo per preservare i propri diritti nei confronti dei beneficiari e controgaranti.

Anche l'esposizione del Gruppo verso il Rublo risulta sostanzialmente pareggiata.

Da ultimo si segnala che non esistono esposizioni derivanti da contratti regolati dalla legge russa, che sono soggetti al Decreto Russia 95/22 in base al quale i pagamenti originariamente previsti in divise diverse dal Rublo possono essere effettuati nella divisa del Rublo.

Impatti indiretti correlati al conflitto Russia-Ucraina – rischio di credito

Per il Gruppo Banco BPM gli impatti del conflitto in oggetto risultano di natura indiretta, legati cioè all'evoluzione degli scenari macroeconomici ed alle relative conseguenze sulle attività del Gruppo.

Con particolare riferimento agli impatti sulla qualità del credito, si segnala che nel corso del primo semestre, al fine di garantire un corretto presidio del rischio, il Gruppo ha intrapreso una serie di iniziative, mediante campagne di contatto e survey, nei confronti della clientela appartenente ad alcuni portafogli ritenuti potenzialmente più vulnerabili agli effetti della crisi Russia-Ucraina. Trattasi, in particolare, dei portafogli "Energy and Row material", "Società immobiliari con finanziamenti di cantieri a Stato Avanzamento Lavoro - SAL" e "Società attive nel trading di gas e energia", ossia dei portafogli ritenuti maggiormente esposti all'incremento dei prezzi dell'energia e alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime. Al 30 giugno 2022, ad esito di tali iniziative e dell'ordinaria attività di monitoraggio, sono state classificate nello Stadio 3 esposizioni per circa 55,3 milioni; in aggiunta, tenuto conto degli elementi di incertezza sull'evoluzione del conflitto e sulle sue conseguenze, in ottica conservativa, sono state classificate dallo Stadio 1 allo Stadio 2 esposizioni per circa 1,5 miliardi.

La campagna di engagement ha altresì consentito di individuare la clientela che necessita di interventi, in termini di nuova liquidità o di rimodulazioni, che potranno contare sulle misure di supporto con garanzia di SACE e di Mediocredito Centrale, previste dal Decreto Aiuti (D. L. n. 50 del 17 maggio 2022), ed in corso di attuazione da parte degli organismi preposti.

Interventi di moratoria, relativa classificazione e altre misure di sostegno Covid-19

Con l'intento di fornire sostegno alle controparti che sono state colpite dalla sospensione o dalla limitazione delle attività economiche conseguenti alla crisi Covid-19, il Gruppo ha concesso nei precedenti esercizi diverse misure di supporto alle famiglie ed alle imprese, sia in virtù di quanto previsto da interventi governativi sia in base ad iniziative bilaterali inquadrabili anche nell'ambito degli accordi ABI, tra cui vi rientrano le sospensioni dei pagamenti e/o l'allungamento delle scadenze dei finanziamenti in essere (cosiddette moratorie).

Al riguardo si deve ricordare che per la classificazione delle moratorie concesse a partire dal mese di marzo 2020 fino al mese di novembre 2020, il Gruppo si era avvalso del cosiddetto "temporary framework", introdotto dalle linee guida pubblicate dell'EBA il 2 aprile 2020, in base al quale era prevista un'esenzione dalla valutazione della difficoltà finanziaria ("forbearance") per quelle misure riconducibili allo schema di una "moratoria generale di pagamento". A partire dal mese di novembre 2020, il Gruppo ha invece riavviato l'ordinario processo di verifica dello status di difficoltà finanziaria al fine di accertare l'esistenza dei presupposti per la classificazione dell'esposizione come "forbearance", non avvalendosi dell'ulteriore proroga concessa dalle linee guida dell'EBA di applicare il citato "temporary framework" fino al 31 marzo 2021, a condizione che il periodo di sospensione della moratoria non fosse complessivamente superiore a nove mesi.

In tema di scadenza delle moratorie ex Decreto Cura Italia (D.L. 18/2020) si ricorda che il Decreto Sostegni bis (D.L. 73/2021) ha prorogato le misure fino al 31 dicembre 2021, subordinatamente alla richiesta del cliente entro il 15 giugno 2021.

Alla luce dell'intervenuta scadenza del termine delle moratorie prorogate ai sensi del Decreto Sostegni bis, come in precedenza illustrato, alla data del 30 giugno 2022 lo stock di esposizioni per le quali è ancora in corso una sospensione dei pagamenti per moratoria ammonta a soli 24 milioni.

Alla stessa data il volume complessivo delle esposizioni che hanno beneficiato di misure di moratorie Covid-19 – e quindi comprensivo delle moratorie i cui termini di sospensione risultano scaduti e ormai rientrate in pagamento ammonta a 13,7 miliardi, in riduzione rispetto ai 14,9 miliardi al 31 dicembre 2021 per effetto dei pagamenti intervenuti nel semestre. In termini di qualità creditizia, il 72,2% dei suddetti volumi è classificato nello Stadio 1, il 22,9% nello Stadio 2 e il 4,9% nello Stadio 3.

Per le moratorie già scadute, alla data del 30 giugno 2022 il tasso di default, misurato sul volume delle moratorie complessivamente accordate, si conferma contenuto e pari all'1,19% (2,38% su base annua). Per il portafoglio in oggetto, alla luce di tali evidenze e tenuto conto delle iniziative concluse nell'esercizio 2021 - finalizzate a pianificare i necessari interventi a fronte di posizioni intercettate come critiche - nel corso del primo semestre 2022 non si è reso necessario perseguire ulteriori specifiche iniziative rispetto a quanto previsto dagli ordinari processi di monitoraggio.

Tra le misure di sostegno si segnalano altresì le erogazioni coperte dalla garanzia pubblica prevista nel Decreto Liquidità (in applicazione del D. L. 23/20) che al 30 giugno 2022 ammontano, in termini di valore lordo, a 17,8 miliardi (16,6 miliardi al 31 dicembre 2021). In termini di qualità creditizia, circa l'89% è classificato tra le esposizioni non deteriorate di primo stadio, circa il 10% tra quelle non deteriorate di secondo stadio e l'1% tra quelle deteriorate. Anche per le tali misure il tasso di default rilevato al 30 giugno 2022 risulta contenuto e pari allo 0,51% (1,02% su base annua).

Misurazione delle perdite attese sulle esposizioni creditizie

Le diverse autorità sottolineano l'importanza di valutare se il deterioramento della situazione economica provocata dallo scenario Covid-19 e dal conflitto Russia-Ucraina non abbia comportato un aumento significativo del rischio di credito (SICR) e/o impatti sulla misurazione delle perdite di credito attese (ECL) tenendo conto delle informazioni prospettiche. Viene inoltre precisato che, nel caso in cui gli emittenti incontrino difficoltà nell'identificare i suddetti effetti a livello di singola esposizione, potrebbe essere necessario effettuare una valutazione su base collettiva.

In data 27 marzo 2020 lo IASB, pur nella consapevolezza della difficoltà dell'esercizio di stima delle perdite attese in uno scenario di incertezza, ha ricordato la necessità di considerare le informazioni storiche, quelle correnti e quelle prospettiche ed ha ammesso la possibilità di ricorrere ad aggiustamenti manageriali post modello (cosiddetti "post-model overlay or adjustment"), qualora i modelli non siano in grado di riflettere, in modo compiuto, gli effetti della crisi e le relative misure di supporto governativo.

Ai fini del calcolo delle esposizioni creditizie performing (per cassa e fuori bilancio), in linea con quanto effettuato per il bilancio 2021, anche in sede di redazione della situazione contabile al 30 giugno 2022 si è ritenuto necessario applicare alcuni "post model adjustment/management overlays" laddove si è ritenuto che i modelli di stima in uso non fossero in grado di catturare adeguatamente taluni fattori di rischio ritenuti rilevanti ai fini della determinazione delle perdite attese su classi di rischio omogenee, tenuto anche conto degli effetti in corso di manifestazione correlati al conflitto Russia-Ucraina e all'epidemia Covid-19. Tali "management overlays", che di fatto riducono quasi totalmente gli impatti economici positivi che altrimenti sarebbero stati rilevati nel semestre, rafforzano la capacità del Gruppo di assorbire eventuali ricadute macroeconomiche negative considerati i significativi fattori di incertezza esistenti alla data di redazione della relazione semestrale.

Per l'illustrazione dei nuovi scenari macroeconomici incorporati nel calcolo delle perdite attese sulle esposizioni performing, degli interventi effettuati nel corso del primo semestre per tenere conto dei probabili effetti della guerra e delle incertezze sull'evoluzione degli scenari macroeconomici e delle analisi di sensitività, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" contenuto nella "Parte E -– Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Impairment di attività non finanziarie

ESMA e CONSOB osservano che la determinazione del valore recuperabile delle attività in esame, nell'attuale contesto di incertezza, richiede un'attenta valutazione delle proiezioni dei flussi di cassa. Tali proiezioni possono richiedere, soprattutto nelle circostanze attuali e a seconda del livello di rischio associato alle attività oggetto di verifica, la considerazione di più scenari. La ponderazione dei diversi scenari deve essere calibrata sulla base di stime e ipotesi ragionevoli, sostenibili e realistiche (ad esempio, le proiezioni e le ipotesi dei flussi di cassa possono dover essere aggiornate per riflettere le tendenze osservabili relative alla diminuzione dei ricavi e/o all'aumento dei costi di produzione causati dall'incremento del prezzo dell'energia). L'ESMA sottolinea che, in conformità ai

paragrafi 55 e 56 dello IAS 36, i tassi di attualizzazione utilizzati nella determinazione del valore d'uso di un'attività devono riflettere le attuali valutazioni di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività in esame ed escludere i rischi e le incertezze che sono già stati presi in considerazione nella determinazione dei flussi reddituali attesi. A questo proposito, l'ESMA osserva che il conflitto ha avuto un impatto sui tassi di interesse e sull'andamento dell'inflazione. Di conseguenza, il tasso di attualizzazione utilizzato per determinare il valore recuperabile dovrebbe essere aggiornato. L'ESMA si aspetta che gli emittenti illustrino le eventuali modifiche significative apportate rispetto agli ultimi test effettuati. Ad esempio, gli emittenti dovrebbero indicare le principali ipotesi finanziarie e operative e le loro modifiche significative (compresi gli scenari utilizzati e le relative ponderazioni).

Alla luce delle suddette raccomandazioni, in sede di predisposizione della relazione finanziaria semestrale è stata effettuata una ricognizione dei potenziali trigger di impairment (interni ed esterni), al fine di poter esprimere un giudizio sulla necessità di attivare o meno un formale test di impairment, tenuto conto degli headroom rilevati al 31 dicembre 2021.

Per una disamina delle analisi svolte e degli aggiornamenti delle analisi di sensitività delle attività immateriali del Gruppo a vita utile indefinita si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Attività immateriali – voce 100" contenuto nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Probability test delle imposte anticipate

Nel contesto della crisi in corso, altra tematica contabile rilevante per il Gruppo è rappresentata dalla verifica di recuperabilità delle imposte anticipate, in quanto l'aggiornamento dei flussi finanziari per incorporare le nuove previsioni macroeconomiche, secondo un approccio "multiscenario", a cui applicare un fattore di sconto per riflettere le incertezze dell'esercizio di stima, potrebbe influenzarne negativamente la recuperabilità, come già in precedenza illustrato nell'ambito della trattazione delle "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato", a cui si rimanda per una completa illustrazione delle incertezze correlate alla valutazione di recuperabilità delle attività in esame.

Per una disamina delle verifiche svolte e dell'analisi di sensitività in merito alla recuperabilità delle DTA si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo" contenuta nella "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato" delle presenti Note illustrative.

Dichiarazione di continuità aziendale

Con riferimento a quanto richiesto da Banca d'Italia, Consob e Isvap nel Documento Congiunto n.4 del 3 marzo 2010, la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022 è stata predisposta nel presupposto della continuità aziendale: gli Amministratori non ritengono, infatti, siano emersi rischi ed incertezze tali da far sorgere dubbi riguardo alla continuità aziendale. Gli Amministratori hanno considerato che il Gruppo abbia la ragionevole aspettativa di continuare ad operare in un futuro prevedibile; pertanto il bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato redatto in ottica di continuità aziendale.

Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio, gli Amministratori hanno peraltro valutato gli effetti conseguenti alla pandemia sanitaria e al conflitto Russia - Ucraina, tuttora in corso, che ragionevolmente potrebbero comportare ricadute negative sui futuri risultati aziendali; tuttavia, detti effetti sono ritenuti tali da non indurre incertezze sul punto della continuità aziendale, tenuto anche conto della solidità, attuale e prospettica, nella struttura patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Per l'informativa sui rischi e sui relativi presidi del Gruppo si fa rinvio a quanto contenuto nella "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" delle presenti Note illustrative.

Nuovi principi contabili/interpretazioni o modifiche di quelli esistenti approvati dallo IASB/IFRIC

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2022 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Principi contabili IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati, da applicare obbligatoriamente ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale

Regolamento (UE) n. 1080 del 28 giugno 2021 – "Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020" - Modifiche allo IAS 16, allo IAS 37, allo IAS 41, all'IFRS 1, all'IFRS 3 e all'IFRS 9

Con il Regolamento in esame sono state omologate alcune limitate modifiche approvate dallo IASB in data 14 maggio 2020 ai principi IAS 16, IAS 37 e IFRS 3. Nel dettaglio:

  • le modifiche allo IAS 16 vietano a un'entità di detrarre dal costo di un'attività materiale tutti i proventi derivanti dalla vendita di beni prodotti, nel periodo in cui l'attività deve essere portata nel luogo e nella condizione necessaria per poter operare nel modo previsto dalla direzione;
  • la modifica allo IAS 37 precisa quali costi debbano essere considerati ai fini della valutazione dell'onerosità del contratto. In particolare, viene precisato che il "costo di adempimento", al fine di valutare se un contratto sia oneroso, comprende i costi che si riferiscono direttamente al contratto; può trattarsi di costi incrementali ma anche di costi che l'entità non può evitare a seguito della stipula del contratto;
  • la modifica all'IFRS 3 prevede un aggiornamento del principio in modo che la rilevazione delle attività identificabili acquisite e delle passività identificabili assunte venga effettuata in base alla più recente versione del Conceptual Framework.

In aggiunta, il Regolamento ha recepito il ciclo di miglioramenti annuali di alcuni principi (IFRS 1, IFRS 9, IAS 41 e gli esempi illustrativi all'IFRS 16) finalizzati a correggere sviste o conflitti tra gli standard.

Tenuto conto della portata degli emendamenti in esame, l'applicazione delle modifiche in esame non ha comportato impatti per il Gruppo.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC omologati, la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2022

Di seguito si fornisce evidenza dei principi o delle modifiche la cui applicazione decorre successivamente al 30 giugno 2022 e per i quali il Gruppo, laddove previsto, non si è avvalso di un'applicazione anticipata.

Regolamento (UE) n. 2036 del 19 novembre 2021 - IFRS 17 "Contratti Assicurativi"

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 17 che disciplina il trattamento contabile dei contratti assicurativi. In data 25 giugno 2020 lo IASB ha pubblicato alcune modifiche all'IFRS 17, che non he hanno intaccato i principi base, ma che hanno invece fornito un ausilio nell'implementazione del principio, nonché alcune semplificazioni nella disclosure della performance finanziaria. La modifica in esame ha inoltre disposto, per le entità che svolgono attività assicurativa, il rinvio al 1° gennaio 2023 della prima applicazione dell'IFRS 17; il differimento interessa anche l'adozione dell'IFRS 9, allo scopo di far coincidere la prima applicazione di entrambi i suddetti principi contabili.

Rispetto al precedente standard IFRS 4, che consentiva alle compagnie assicurative una certa discrezionalità nell'identificazione e nella valutazione delle attività e delle passività assicurative a discapito della comparabilità dell'informativa di bilancio, il nuovo standard IFRS 17 introduce un approccio integrato alla contabilizzazione dei contratti assicurativi, con l'obiettivo di garantire un'informativa rilevante, in grado di rappresentare fedelmente gli effetti dei contratti assicurativi sulla situazione patrimoniale-finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari dell'entità.

In maggior dettaglio, in base al nuovo standard, al momento della sottoscrizione del contratto, l'entità deve riconoscere una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa attesi contrattuali - rettificati tenendo anche conto di un opportuno "risk adjustment" per i rischi di tipo non finanziario - e

del margine economico atteso - il cosiddetto "Contractual Service Margin" o CSM - rappresentativo del valore attuale degli utili futuri. I suddetti elementi - flussi di cassa e margine economico atteso - devono essere misurati ad ogni data di reporting, al fine verificare la congruità delle stime rispetto alle condizioni correnti di mercato.

Con riferimento alla misurazione dei ricavi assicurativi, l'IFRS 17 prevede un'esposizione nel conto economico "per margini" conseguiti nel corso della vita delle polizze, ossia quando l'impresa effettivamente ottiene i profitti stimati, rispetto all'esposizione dei premi assicurativi incassati dalla compagnia assicurativa.

In relazione alla disclosure delle performance, il principio IFRS 17 introduce una rappresentazione distinta delle due componenti che contribuiscono alla redditività delle imprese di assicurazioni: ossia del profitto derivante dall'attività di "copertura" prestata - il cosiddetto "margine tecnico" - e di quello derivante dalle componenti "finanziarie".

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, l'IFRS 17 introduce nuove logiche per la determinazione della redditività delle compagnie assicurative, anche al fine di perseguire una maggiore comparabilità dell'informativa finanziaria, che avranno un impatto sui prodotti assicurativi e sulla modalità di misurazione delle performance delle compagnie assicurative, basate sulla marginalità del prodotto rispetto all'attuale aggregato della raccolta premi.

Per il Gruppo, la prima applicazione del citato principio avrà sia un impatto indiretto correlato alla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni di collegamento detenute nelle compagnie assicurative Vera Vita e Vera Assicurazioni, sia un impatto diretto per la partecipazione detenuta in Bipiemme Vita, divenuta di controllo a seguito del perfezionamento nel mese di luglio 2022 dell'operazione di acquisto di una quota pari all'81% da Covéa Coopérations S.A., come illustrato nella sezione degli "Eventi successivi alla chiusura del semestre".

Le suddette compagnie hanno intrapreso una specifica progettualità, al fine di definire metodologie di misurazione dei contratti assicurativi conformi al nuovo standard IFRS 17. Alla data della presente relazione il Gruppo non è in grado di fornire una previsione attendibile dell'impatto correlato alla prima applicazione del principio in esame. Tale circostanza è motivata dal fatto che il Gruppo può fare affidamento su limitate informazioni in merito al progetto di transizione all'IFRS 17 da parte delle compagnie, detenendone fino al 30 giugno 2022 una situazione di influenza notevole e non di controllo. In aggiunta, sulla base delle informazioni note alla data odierna sono in corso di definizione alcune scelte metodologiche, anche in relazione alla modalità di rappresentazione della marginalità dei contratti a livello consolidato, che potrebbero influenzarne l'impatto della prima applicazione.

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" e all'IFRS Practice Statement 2

In data 12 febbraio 2021 sono state pubblicate dallo IASB le modifiche in esame con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. Le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio di un'entità, ci si può ragionevolmente attendere che influenzino le decisioni che prendono gli utilizzatori del bilancio.

E' necessario che le informazioni rilevanti siano chiaramente esposte nel bilancio, mentre le informazioni irrilevanti possono essere fornite a meno che la loro esposizione serva a non far emergere le informazioni significative.

La suddetta modifica ha riguardato anche l'IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements (Materiality Practice Statement)", che fornisce una guida su come formulare giudizi di rilevanza nella preparazione dei bilanci in conformità con gli IFRS.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 - Modifiche allo IAS 8 "Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori"

In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato la modifica in oggetto con l'obiettivo di distinguere i concetti di "politiche contabili" e "stime contabili", introducendo una definizione di stima contabile, in precedenza non prevista. Lo IAS 8 prevede, infatti, la definizione di "politiche contabili" e "cambiamento di stime contabili", ma nessuna definizione è invece prevista per "stima contabile". Le modifiche in esame definiscono le "stime contabili" come "importi monetari di bilancio soggetti ad incertezza di valutazione". Viene inoltre precisato che:

  • un cambiamento nella stima contabile che risulta da nuove informazioni o nuovi sviluppi non rappresenta una correzione di un errore;
  • gli effetti di un cambiamento in un input o in una tecnica di valutazione utilizzata per sviluppare una stima contabile rappresentano un cambiamento nelle stime contabili, qualora non derivino dalla correzione di errori di esercizi precedenti.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

Si riepilogano di seguito i principi, le interpretazioni o modifiche che sono stati approvati dallo IASB, ma in attesa di omologazione.

Modifiche all'IFRS 17 "Insurance contracts: Initial application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information"

In data 9 dicembre 2021 è stata emanata una modifica alle regole di transizione al principio IFRS 17, per le entità che applicano contemporaneamente la transizione al principio IFRS 9, tenuto conto dei differenti requisiti previsti dai suddetti principi contabili per la rideterminazione dei saldi comparativi; l'IFRS 17 prevede, infatti, di dover rideterminare l'informativa comparativa, che è invece permessa ma non richiesta dall'IFRS 9.

L'emendamento in esame riguarda pertanto le attività finanziarie per le quali deve essere presentata un'informativa comparativa alla data di transizione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9, la quale tuttavia non è rideterminata ai sensi dell'IFRS 9, con l'obiettivo di evitare mismatching contabili temporanei tra la valutazione delle attività finanziarie e quelle dei contratti di assicurazione, contribuendo in tal modo a migliorare la rilevanza delle informazioni comparative per gli utilizzatori dei bilanci. In base all'emendamento in esame è permesso all'entità di presentare l'informativa comparativa sulle attività finanziarie come se fossero stati applicati i requisiti di classificazione e di misurazione dell'IFRS 9; la suddetta opzione è applicabile al singolo strumento finanziario e non richiede di dover adottare i criteri di impairment stabiliti dall'IFRS 9.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023.

Modifiche allo IAS 1 "Classification of Liabilities as Current or Non-current – Deferral of Effective Date"

In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha emanato l'emendamento allo IAS 1 "Classificazione delle passività in correnti e non correnti", al fine di chiarire che la classificazione delle passività, tra correnti e non correnti, dipende dai diritti esistenti alla fine del periodo di riferimento. La relativa applicazione, inizialmente prevista per l'esercizio 2022, è stata differita al 1° gennaio 2023 con le modifiche approvate dallo IASB in data 3 giugno 2020.

Modifiche allo IAS 12 "Deferred Taxes related to Assets and Liabilities arising from a single transaction"

Lo IAS 12 stabilisce ai paragrafi 15 e 24 che un'attività fiscale differita e una passività fiscale differita devono essere rilevate per tutte le differenze tassabili e deducibili, ad eccezione di alcuni casi specifici per i quali è prevista un'esenzione in sede di rilevazione iniziale. Applicando le modifiche in oggetto si restringe l'ambito di applicazione dell'esenzione, che non sarà più applicabile alle operazioni che, in sede di rilevazione iniziale, danno luogo a pari differenze temporanee tassabili e deducibili.

Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023 con possibilità di applicazione anticipata.

Dalle citate modifiche non si attendono impatti significativi sulla situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse ("IBOR Reform")

Ibor Reform – aspetti normativi, contabili e progettuali

Le attività residuali del progetto di Riforma degli IBOR, i cui aspetti normativi, progettuali e contabili sono stati ampiamente illustrati nella parte A del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 cui si fa rinvio, sono proseguite nel corso del primo semestre del 2022.

Inoltre è in corso di svolgimento l'attività di sostituzione del parametro SOFR Compounded Average Rate per la divisa USD con il parametro Term SOFR per i finanziamenti estero a partita con durata massima di 12 mesi, in considerazione delle mutate esigenze del mercato.

Dal punto di vista normativo, degno di nota appare l'avviso della Consob del 20 gennaio 2022 in merito agli Orientamenti ESMA1 sulla metodologia, sulla funzione di sorveglianza e sulla conservazione delle registrazioni a

1In data 7 dicembre 2021 l'ESMA aveva pubblicato sul proprio sito internet, le "Guidelines on methodology, oversight function and record keeping under the Benchmarks Regulation" (c.d. "Orientamenti"), emanate ai sensi all'art. 16 del Regolamento (UE) n. 1095/2010.

norma del regolamento sugli indici usati come indici di riferimento emanati dall'ESMA ai sensi dell'art. 40 del Regolamento (UE) 2016/1011. Inoltre, il 28 gennaio 2022 ESMA ha pubblicato le Q&A ESMA70-145-114 Version 23.

Dopo la pubblicazione già segnalata nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2021 del Tasso Risk Free denominato "€STR Compounded Average Rate", non risultano ulteriori evoluzioni.

Informazioni sugli strumenti che devono ancora passare ad un tasso alternativo, disaggregate per indici di riferimento, ai sensi dei paragrafi 24I e 24J dell'IFRS 7

Per quanto riguarda la quantificazione dell'esposizione corrente ai tassi IBOR oggetto di cessazione, di seguito illustrata, si precisa che il perimetro considera i contratti in essere alla data del 30 giugno 2022 ancora riferiti ad EONIA e LIBOR, con l'eccezione dei contratti indicizzati al tasso LIBOR USD, nell'ambito dei quali sono stati inclusi solo quelli aventi una scadenza successiva al 30 giugno 2023 (data prevista di cessazione dell'indice).

Le esposizioni indicizzate al tasso EONIA (conti di marginazione) risultano estinte, per numero e per controvalore.

Con riferimento ai tassi LIBOR, le principali posizioni, sia per cassa che derivati, si riferiscono al tasso LIBOR USD. In maggior dettaglio:

  • per i derivati risultano estinte le posizioni in Franco Svizzero e in Yen, mentre per quelli indicizzati al LIBOR USD residuano n. 50 posizioni complessive per 1.860 milioni di USD di nozionale suddivise in Clearing House (n. 32 per 1.360 milioni di USD di nozionale) e altre controparti (n.18 per 500 milioni di USD di nozionale);
  • per le attività rappresentate da finanziamenti sono in essere n. 91 contratti di finanza strutturata in LIBOR USD per un controvalore complessivo di circa 606 milioni di euro. Sono state rinegoziate le posizioni di finanza strutturata in GBP e CHF con i nuovi tassi Risk Free. Per quanto riguarda i conti correnti multidivisa residuano n. 32 conti indicizzati al LIBOR USD per un controvalore di 35 milioni di euro; ulteriori n. 8 conti sono indicizzati alle divise CHF/GBP/YEN per un controvalore non rilevante;
  • per le passività sono in essere n. 2.634 conti correnti multidivisa per un saldo complessivo di 252 milioni. Di questi, n. 2.159 sono indicizzati al LIBOR USD per un controvalore di 209 milioni di euro, n. 204 al LIBOR GBP per un controvalore di 17 milioni di euro, n. 194 al LIBOR CHF per un controvalore di 12 milioni di euro e n. 77 al LIBOR YEN per un controvalore di 14 milioni di euro. È in corso la relativa campagna di ricontrattualizzazione.

Si ricorda infine che, seguendo le raccomandazioni delle principali Autorità sul tema, Banco BPM ha dato disposizioni affinché il LIBOR USD non venga più utilizzato nelle future operazioni.

Le coperture contabili (IFRS 7 paragrafo 24 H)

Al 30 giugno 2022 il valore nozionale dei contratti potenzialmente impattati dalla riforma in esame e qualificati in una relazione di copertura ammonta a 1.310 milioni di dollari (per un controvalore in euro di 1.261 milioni) e si riferisce ai soli derivati indicizzati al tasso di interesse "USD Libor 3 mesi (London Interbank Offered Rate)", stipulati con la controparte centrale London Clearing House (LCH) e con scadenza successiva al 30 giugno 2023. Trattasi in particolare di n. 27 strumenti derivati del tipo "Interest Rate swap" designati in una relazione di copertura specifica del fair value di titoli obbligazionari governativi classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale di 1.300 milioni di dollari (euro 1.252 milioni) e nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un valore nominale di 10 milioni di dollari (euro 9,6 milioni).

Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Di seguito si fornisce un'illustrazione di alcune operazioni o eventi verificatisi nel corso del primo semestre del 2022, ritenuti rilevanti ai fini della definizione del relativo trattamento contabile e/o degli impatti patrimoniali o economici.

Operazioni TLTRO III – "Targeted Longer Term Refinancing Operations"

Descrizione delle principali caratteristiche

Le operazioni TLTRO III "Targeted Longer Term Refinancing Operations" sono operazioni di finanziamento condotte dalla BCE con cadenza trimestrale – più in particolare, tra il mese di settembre 2019 e quello di dicembre 2021, per un numero complessivo di dieci tiraggi - finalizzate a mantenere condizioni favorevoli del credito bancario. Ogni operazione ha durata triennale, salvo l'eventuale opzione di rimborso anticipato, esercitabile secondo le tempistiche stabilite per ciascuna operazione. Nel dettaglio, per le prime sette operazioni (settembre 2019 – marzo 2021) il rimborso anticipato è esercitabile trimestralmente, trascorsi dodici mesi dal regolamento di ciascuna operazione, a partire dal mese di settembre 2021; per le ultime tre operazioni (giugno 2021 – dicembre 2021) il rimborso può avvenire trimestralmente a partire dal mese di giugno 2022.

A seguito dell'emergenza legata alla pandemia Covid-19 alcuni dei criteri previsti inizialmente da BCE nel 2019 sono stati rivisti, tra marzo e dicembre 2020, in senso migliorativo, con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile e alla relativa remunerazione.

Relativamente alla remunerazione dei prestiti, a seguito delle citate revisioni, il tasso di interesse è fissato ad un livello pari al tasso medio delle operazioni di rifinanziamento principali dell'Eurosistema (MRO - "Main Refinancing Operations"), fatta eccezione per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 (cosiddetto "special interest rate period"), in cui è previsto un tasso inferiore di 50 punti base.

È inoltre previsto un meccanismo di incentivazione che consente di accedere a condizioni di tasso più favorevoli, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark, che dipendono dai prestiti netti erogati ("net lending"). In maggior dettaglio, è possibile beneficiare del tasso medio sui depositi (Deposit Facility) per tutta la durata dell'operazione, invece del tasso MRO, con l'ulteriore riduzione di 50 punti base per lo "special interest rate period".

Detti interessi sono regolati alla scadenza di ciascuna operazione o al momento del rimborso anticipato.

Trattamento contabile

Il trattamento contabile delle operazioni in esame, ed in particolare il riconoscimento degli interessi in funzione dei diversi meccanismi di remunerazione, non sembra riconducibile, in modo diretto, ad alcun principio contabile IAS/IFRS. Ciò risulta confermato dalla richiesta che l'ESMA ha avanzato all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), ossia al comitato deputato a fornire interpretazioni ufficiali sui principi contabili internazionali, in data 9 febbraio 2021, al fine di ricevere chiarimenti sul trattamento contabile da applicare ai finanziamenti in esame.

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto che alla data di redazione del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato non risultano pervenute interpretazioni ufficiali sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III, il Gruppo Banco BPM ha definito la politica contabile di riferimento, sulla base di quanto previsto dallo IAS 8, come di seguito precisato.

In base alle politiche contabili del Gruppo Banco BPM, ai finanziamenti TLTRO III si ritengono applicabili le disposizioni previste dal principio contabile IFRS 9 "Strumenti finanziari", in quanto le condizioni di remunerazione definite da BCE sono considerate alla stregua di condizioni di mercato, dal momento in cui BCE definisce e attua la politica monetaria per l'area Euro. In maggior dettaglio, si ritiene applicabile la disciplina prevista dall'IFRS 9 per gli strumenti finanziari a tasso variabile (paragrafo B5.4.5), in linea con il trattamento perseguito in passato per i finanziamenti ottenuti nell'ambito dei precedenti programmi TLTRO. In particolare, con riferimento alle modalità applicative, si ritiene che gli interessi debbano essere rilevati sulla base dei tassi, tempo per tempo in essere ed applicabili per ciascun periodo di riferimento, in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi "benchmark". Ne consegue che lo special interest per il periodo compreso tra il 24 giugno 2020 e il 23 giugno 2022 è oggetto di riconoscimento nel suddetto periodo, nella misura in cui sia ritenuto probabile il suo conseguimento. La selezione del suddetto trattamento contabile ha tenuto in considerazione che: (i) lo special interest riguarda, in misura uguale, tutti i tiraggi a prescindere alla durata residua del finanziamenti (ii) il rimborso anticipato delle tranche, dopo il periodo di accertamento degli obiettivi "benchmark", avviene per un valore pari al valore nominale, maggiorato degli interessi maturati alla data, senza alcun pagamento di penale (iii) l'entità dello

special interest nel periodo compreso tra giugno 2020 e giugno 2022 è prevista variare al fine di garantire un livello minimo di condizioni migliorative (ad esempio, nell'ipotesi in cui il tasso Deposit Facility fosse pari -0,45%, la remunerazione addizionale nel periodo in esame sarebbe pari a -0,55%).

Incertezze sul trattamento contabile

Come in precedenza illustrato, in considerazione della rilevanza della tematica a livello europeo e delle differenti prassi contabili osservate, in data 9 febbraio 2021 l'ESMA ha formulato richiesta all'IFRS Interpretations Committee (IFRIC), al fine di avere chiarimenti sul trattamento contabile delle operazioni TLTRO III.

Nel mese di marzo 2022 l'IFRIC, dopo consultazione con lo IASB, ha confermato che la tematica sarà oggetto di trattazione nell'ambito del progetto "Post Implementation Review" (PIR) relativo alla Classificazione e Misurazione dell'IFRS 9.

Alla luce di quanto sopra illustrato, alla data di redazione del presente bilancio non risulta emanata alcuna interpretazione ufficiale in materia; non si può tuttavia escludere che, a completamento delle analisi in corso da parte dello IASB, possano emergere differenti orientamenti in merito al trattamento contabile da adottare per la contabilizzazione della fattispecie in oggetto rispetto a quanto effettuato dal Gruppo fino al 30 giugno 2022.

Finanziamenti in essere e relativi interessi di competenza del primo semestre 2022

Al 30 giugno 2022 le operazioni TLTRO III sottoscritte dal Gruppo ammontano a 39,2 miliardi e risultano interamente riconducibili a sei tiraggi trimestrali effettuati dalla Capogruppo nel periodo compreso tra giugno 2020 e dicembre 2021.

Essendo stati raggiunti tutti gli obiettivi di "net lending", gli interessi maturati sulle citate passività risultano accertati nella misura massima, pari al tasso di interesse dei Deposit Facility (-0,5%) maggiorato dell'ulteriore riduzione (- 0,5%) prevista per lo "special interest rate period" (dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022). Gli interessi rilevati nel primo semestre 2022 ammontano quindi a 193,3 milioni (165,5 milioni erano le competenze del primo semestre 2021).

Crediti di imposta connessi con Decreto "Rilancio" acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti

Al fine di contrastare gli effetti economici negativi conseguenti alla pandemia Covid-19, con Legge del 17 luglio 2020 n. 77 di conversione con modificazioni del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34 (c.d. decreto Rilancio) recante misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all'economia, nonché di politiche sociali connesse all'emergenza epidemiologica da Covid-19 - sono state introdotte una serie di misure fiscali di incentivazione che consentono di beneficiare di detrazioni connesse alle spese sostenute per specifici interventi, ad esempio per aumentare il livello di efficienza energetica di edifici esistenti (c.d. "ecobonus") o per ridurne il rischio sismico (cd "sismabonus"), fino al 110% delle spese sostenute.

Tali incentivi, applicati a famiglie ed imprese, sono commisurati ad una percentuale della spesa sostenuta e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta e, in alcuni casi (ad esempio per l'ecobonus e il sismabonus) consentono di usufruire di un contributo anticipato attraverso lo sconto sul corrispettivo dovuto al fornitore, cui verrà riconosciuto un credito di imposta.

La legge introduce quindi la possibilità per il contribuente di optare in luogo della fruizione diretta della detrazione, per un contributo anticipato sotto forma di sconto dai fornitori dei beni o servizi (c.d. sconto in fattura) o, in alternativa, per la cessione del credito corrispondente alla detrazione spettante ad altri soggetti, ivi inclusi istituti di credito e altri intermediari finanziari, con facoltà di successive cessioni (credito d'imposta).

In tale contesto, qualora il contribuente dovesse optare per la cessione della detrazione alla Banca, il credito d'imposta così acquistato potrà essere utilizzato in compensazione con altri debiti tributari della Banca stessa; l'eventuale quota non utilizzata non potrà essere chiesta a rimborso all'Erario ma potrà essere a sua volta ceduta a terzi acquirenti, secondo le modalità e le disposizioni previste dalle norme tempo per tempo in vigore.

La peculiarità dei sopra descritti crediti di imposta non ne consente la riconduzione ad uno specifico principio contabile internazionale; in tal caso lo IAS 8 prevede che la direzione aziendale debba definire quel trattamento contabile ritenuto il più idoneo per garantire agli utilizzatori del bilancio un'informativa rilevante e attendibile.

A tal fine il Gruppo Banco BPM - tenendo conto delle indicazioni espresse in data 5 gennaio 2021 da Banca d'Italia, Consob e IVASS nel documento n. 9 del Tavolo di coordinamento in materia di applicazione degli IAS/IFRS "Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati a

seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti" - ha definito la propria politica contabile facendo riferimento ad alcune disposizioni contabili contenute nel principio IFRS 9.

In maggior dettaglio, i crediti d'imposta in questione sono ritenuti assimilabili, sul piano sostanziale, ad un'attività finanziaria, per la quale applicare per estensione analogica le disposizioni previste nel citato principio, qualora compatibili con le caratteristiche dell'operazione.

In particolare, i crediti acquisiti sono riconducibili al business model "Hold to Collect", in quanto vi è un obiettivo di detenerli ed utilizzarli per future compensazioni con i debiti tributari del Gruppo.

Ne consegue che, applicando per analogia le disposizioni previste dall'IFRS 9, i crediti acquisiti vengono inizialmente iscritti al fair value, pari al corrispettivo pagato al cliente per l'acquisto del credito di imposta, e, successivamente, valutati in base al costo ammortizzato, tenuto conto del valore e della tempistica di compensazione. Non risultano invece applicabili le disposizioni relative al calcolo delle perdite attese (ECL), ai sensi dell'IFRS 9: la recuperabilità dei crediti fiscali dipende, infatti, dalla tax capability dell'acquirente, ossia dalla capacità di compensare i crediti fiscali acquisiti con i debiti tributari dell'acquirente, non essendo possibile richiedere, in alcun modo, il loro rimborso all'Agenzia delle Entrate. Detti crediti sono esposti nella voce residuale "130. Altre Attività", in quanto non rappresentano, ai sensi dei principi contabili internazionali, attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie, in linea con quanto rappresentato nel documento congiunto sopra citato.

Le competenze maturate in base al costo ammortizzato sono oggetto di rilevazione a conto economico nella voce "10. Interessi attivi e proventi assimilati".

Al 30 giugno 2022 il valore nominale dei crediti d'imposta complessivamente acquistati ammonta a 1.888,5 milioni, di cui 976,3 milioni riferito ad acquisti avvenuti nel primo semestre 2022. Tenuto conto dei crediti compensati, pari a 276,1 milioni, il valore nominale residuo al 30 giugno 2022 ammonta a 1.612,4 milioni. Il corrispondente valore di bilancio, esposto nella voce di stato patrimoniale "130. Altre attività" in base al costo ammortizzato, che tiene conto del prezzo di acquisto e delle competenze nette maturate al 30 giugno 2022, ammonta a 1.477,7 milioni (817,4 milioni al 31 dicembre 2021).

Al 30 giugno 2022, sono inoltre stati assunti impegni contrattualizzati con soggetti terzi per futuri acquisti di crediti d'imposta per un ammontare complessivo di circa 2 miliardi.

L'ammontare dei crediti acquistati e degli impegni all'acquisto assunti è compatibile con le stime dei debiti per obblighi di versamento nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria dello Stato che potranno essere compensati con i crediti acquistati essendo la compensazione l'unica modalità di possibile incasso dei crediti medesimi.

Business "Model Hold to Collect" – vendite

Nel corso del primo semestre 2022 sono state perfezionate operazioni di cessione di titoli di debito classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un valore nominale complessivo pari a circa 4 miliardi, rappresentate per circa la metà dal regolamento delle vendite a termine di alcuni titoli di Stato italiani ("vendite forward") stipulate dalla Capogruppo nel 2021, nel rispetto delle soglie di ammissibilità di quest'ultimo esercizio.

Il risultato realizzato è positivo per 126,8 milioni (di cui 94,0 milioni conseguiti dal regolamento delle vendite a termine) e trova rappresentazione nella voce di conto economico "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Per le esposizioni classificate nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", ossia nel portafoglio detenuto con l'obiettivo di incassare i flussi di cassa contrattuali (c.d. Business Model "Hold to Collect" - HTC), il principio contabile IFRS 9 prevede che la loro cessione sia ammissibile nel rispetto di determinate soglie di significatività e di frequenza, in prossimità della scadenza, in presenza di un incremento significativo del rischio di credito o al ricorrere di circostanze eccezionali.

Al riguardo si rappresenta che le operazioni di cessione dei titoli di debito HTC deliberate nel corso del primo semestre 2022, non riconducibili alle cause di ammissibilità per prossimità alla scadenza o incremento del rischio di credito, ammontano a circa 1 miliardo e sono avvenute nel rispetto delle soglie di significatività e di frequenza, declinate nelle politiche contabili di Gruppo. L'utile di cessione rilevato nella voce di conto economico "100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" è positivo per 31,3 milioni.

Nel dettaglio, dette vendite corrispondono a circa il 5,2% del valore nominale dei titoli in essere al 1° gennaio 2022 e quindi entro il limite di significatività del 10% del valore nominale del portafoglio titoli ad inizio anno, stabilito dalla policy di Gruppo. Risulta inoltre rispettata anche la soglia di frequenza annua, definita nei termini di dodici operazioni annue.

Nel corso del semestre si sono inoltre realizzate vendite per un valore nominale pari a circa 1 miliardo non computate

nelle soglie di significatività e di frequenza; trattasi per la quasi totalità della cessione di alcuni titoli di Stato italiani con durata residua inferiore a tre mesi e con una differenza tra il corrispettivo di vendita ed i flussi di cassa contrattuali residui non superiori al 5% nonché di un titolo emesso dalla Russia per un valore nominale di 2 milioni, a seguito del significativo incremento del rischio di credito causato dal conflitto Russia-Ucraina. Il risultato della cessione è complessivamente positivo per 1,5 milioni e rilevato nella citata voce 100.

Per maggiori dettagli sulla declinazione delle predette soglie, unitamente agli altri indicatori/limiti di ammissibilità delle vendite, si fa rinvio alle politiche contabili illustrate nelle Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021.

Da ultimo si deve rilevare che la gestione dei titoli di debito classificati nei portafogli "HTC", così come per quelli "Hold To Collect and Sale", prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del semestre, infatti, non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato la necessità di riclassificare il portafoglio titoli come pure non è intervenuta alcuna modifica in merito alle politiche contabili relative ai criteri di ammissibilità delle vendite HTC.

Emissione di Additional Tier 1

Come indicato nella sezione dei "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, in data 5 aprile 2022, Banco BPM ha emesso strumenti Additional Tier 1 per un ammontare pari a 300 milioni destinati ad operatori istituzionali. Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 ("Additional Tier 1"), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

I titoli sono perpetui e potranno essere richiamati dall'emittente, in base a quanto stabilito dalla normativa in vigore a partire dal 12 aprile 2027; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata successivamente ogni sei mesi, in corrispondenza della data di stacco della cedola.

La cedola semestrale, non cumulativa, è pari al tasso annuo del 7%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato prevista, per il 12 aprile 2027, non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Tale emissione si aggiunge a quelle effettuate in data 11 aprile 2019, 14 gennaio 2020 e 12 gennaio 2021 per un ammontare pari a 1,1 miliardi. Trattandosi di titoli perpetui è previsto la facoltà di rimborso anticipato da parte dell'emittente a partire rispettivamente dal 18 giugno 2024, dal 21 gennaio 2025 e dal 19 gennaio 2026; in caso di mancato richiamo, la call potrà essere esercitata ogni cinque anni nel primo caso ed ogni 6 mesi per le altre due emissioni. La cedola semestrale, non cumulativa, è fissata pari al tasso annuo rispettivamente dell'8,75%, del 6,125% e del 6,5%. Nel caso in cui la facoltà di rimborso anticipato non venisse esercitata, verrà determinata una nuova cedola a tasso fisso sommando lo spread originario al tasso mid swap in euro a cinque anni da rilevarsi al momento della data di ricalcolo. Tale nuova cedola resterà fissa per i successivi cinque anni e fino alla successiva data di ricalcolo.

Per le suddette emissioni, in linea con le disposizioni della CRR per gli strumenti AT1, l'emittente ha piena discrezionalità nel decidere di non pagare le cedole, per qualsiasi ragione e per un periodo di tempo illimitato; la cancellazione è invece obbligatoria qualora si dovessero verificare determinate condizioni, tra le quali il verificarsi dell'evento attivatore, ossia qualora il Common Equity Tier 1 (CET1) di Banco BPM (o il CET1 consolidato) dovesse essere inferiore al livello del 5,125% (cosiddetto "trigger event"). In aggiunta, gli interessi non sono cumulativi, in quanto qualsiasi ammontare che l'emittente dovesse decidere di non pagare o sarebbe obbligato a non pagare non sarà accumulato o pagabile in una data successiva. E' inoltre previsto che al verificarsi del "trigger event", il capitale sarebbe irrevocabilmente e obbligatoriamente oggetto di cancellazione (cosiddetto "write down") per un ammontare necessario a riportare il CET1 (di Banco BPM o del Gruppo) al 5,125%. Il capitale oggetto di cancellazione potrebbe essere ripristinato (cosiddetto "write up"), al ricorrere di determinate condizioni, e comunque a completa discrezione dell'emittente, anche nell'ipotesi in cui Banco BPM dovesse decidere di rimborsare anticipatamente l'emissione.

In base a quanto in precedenza illustrato in merito alle caratteristiche dei prestiti, le suddette emissioni si configurano alla stregua di "strumenti di capitale", ai sensi del principio contabile IAS 32, come illustrato nelle politiche contabili riportate nel paragrafo "16 - Altre informazioni" della "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021, cui si fa rinvio.

Nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, il corrispettivo incassato dalle suddette emissioni - dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dei correlati effetti fiscali (10,4 milioni) – trova quindi rappresentazione nella voce di patrimonio netto "140. Strumenti di capitale", per un ammontare pari a 1.390,2 milioni.

In coerenza con la natura degli strumenti, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto, nella voce "150. Riserve", se e nella misura in cui risultano pagate. Nel corso del primo semestre 2022 il patrimonio netto si è quindi ridotto di 27,8 milioni, per effetto del pagamento delle cedole semestrali relative alle prime tre emissioni, pari a 38,4 milioni, al netto del relativo effetto fiscale IRES, pari a 10,6 milioni. Diversamente, per l'ultima emissione di aprile 2022 non si è registrata alcuna riduzione di patrimonio netto per le cedole da corrispondere, in quanto il primo pagamento delle stesse è previsto avvenire solo a ottobre 2022.

Contribuzioni ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

A seguito del recepimento nell'ordinamento nazionale, delle Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014, a partire dall'esercizio 2015, gli enti creditizi sono obbligati a fornire le risorse finanziarie necessarie per il finanziamento del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e del Fondo di Risoluzione Nazionale (confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) a partire dal 2016), tramite il versamento di contributi ordinari ex ante da versare annualmente, fino al raggiungimento di un determinato livello obiettivo. Qualora i mezzi finanziari disponibili del FITD e/o del FRU non dovessero risultare sufficienti, rispettivamente per garantire il rimborso ai depositanti protetti o per finanziare la risoluzione, è previsto che gli enti creditizi debbano provvedere mediante versamento di contributi straordinari.

Le contribuzioni sono oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "190. b) Altre spese amministrative", in applicazione dell'interpretazione IFRIC 21 "Tributi" in base alla quale la passività relativa al pagamento di un tributo nasce nel momento in cui si verifica il cosiddetto "fatto vincolante", ossia nel momento in cui sorge l'obbligazione al pagamento della quota annuale. Nel caso di specie, sotto il profilo contabile, le contribuzioni sono considerate assimilabili ad un tributo ed il momento dell'insorgenza del "fatto vincolante" è stato individuato nel primo trimestre per il FRU (1° gennaio di ogni esercizio) e nel terzo trimestre per il FITD (30 settembre di ogni esercizio).

La contribuzione ordinaria al FRU, addebitata nel conto economico del primo semestre 2022, ammonta a 110,4 milioni, con un incremento di 22,6 milioni rispetto alla contribuzione del primo semestre 2021 (che era pari a 87,8 milioni), a causa di un incremento del contributo annuale da raccogliere a livello di sistema.

Al riguardo si precisa che per il 2022, così come per i precedenti esercizi, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di versare il contributo mediante l'assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento, fissato nella misura massima del 15% (cosiddetti "IPC - Irrevocable Payment Commitments").

A fronte del suddetto incremento, si segnala che nel primo semestre non è pervenuta alcuna richiesta da parte di Banca d'Italia di versare contributi addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale connessi con gli interventi di risoluzione effettuati nel mese di novembre 2015, ossia anteriormente all'avvio del FRU, nei confronti delle seguenti quattro banche: Cassa di risparmio di Ferrara S.p.A., Banca delle Marche S.p.A., Banca popolare dell'Etruria e del Lazio – Società cooperativa e Cassa di risparmio della Provincia di Chieti S.p.A.. Nessun onere risulta quindi addebitato nel conto economico del primo semestre 2022 per i contributi in esame, a differenza del primo semestre dello scorso esercizio dove erano stati versati 28,6 milioni. Si ricorda che, ai sensi della citata interpretazione IFRIC 21, per la contribuzione in oggetto l'obbligo di pagamento sorge nel momento in cui Banca d'Italia, valutate le esigenze finanziarie del Fondo di Risoluzione Nazionale, ne fornisce comunicazione, tenuto conto che prima della suddetta comunicazione non risulta esserci alcun impegno, come anche precisato nella comunicazione di Banca d'Italia ("L'importo complessivo annualmente dovuto dagli intermediari è comunicato tempo per tempo dalla Banca d'Italia e ripartito tra ciascuno di essi in misura proporzionale all'ammontare delle contribuzioni annuali dovute dai medesimi soggetti al Fondo di risoluzione unico europeo. La contribuzione addizionale nell'anno di riferimento è dovuta solo dagli intermediari per i quali sussista un obbligo contributivo nei confronti del Fondo di risoluzione unico per lo stesso anno. A tale fine assume rilievo la qualifica di banca alla data di riferimento individuata anno per anno dal Comitato di risoluzione unico nell'arco temporale definito dalla Banca d'Italia").

Da ultimo si precisa che la contribuzione ordinaria al FITD sarà oggetto di rilevazione nel conto economico del terzo trimestre del 2022 (98,4 milioni era la contribuzione richiesta per l'esercizio 2021 rilevata nel terzo trimestre del 2021).

Progetto Argo - operazioni di cessione di un portafoglio creditizio classificato a sofferenza ed inadempienza probabile

Come illustrato nella sezione "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione del Gruppo, nel corso del primo semestre 2022 ha trovato completamento il progetto "Argo", finalizzato al derisking di un

portafoglio di crediti deteriorati, realizzato mediante un'operazione di cessione dei crediti ad una società veicolo di cartolarizzazione costituita ai sensi della Legge 130/99.

In data 8 giugno 2022, Banco BPM ha quindi effettuato una cessione pro soluto a titolo oneroso ed in blocco alla società veicolo Tevere SPV S.r.l. di un portafoglio di crediti a sofferenza ed inadempienze probabili, per un'esposizione complessiva lorda pari a 673 milioni alla data del 31 dicembre 2021 (cut-off date).

Al fine di finanziare l'acquisto dei crediti, in data 16 giugno 2022, la società veicolo ha emesso le seguenti tre tranche di titoli ABS:

  • Classe A Senior per un valore nominale di 104,7 milioni;
  • Classe B1 Mezzanine per un valore nominale di 22,4 milioni;
  • Classe B2 Mezzanine per un valore nominale di 11,2 milioni;
  • Classe J Junior per un valore nominale complessivo di 18,7 milioni inizialmente sottoscritto per 11,2 milioni.

Nel rispetto della retention rule stabilita dalle disposizioni di vigilanza, il Gruppo Banco BPM ha sottoscritto la totalità del titolo Senior, il 5% delle tranche Mezzanine ed il 5% della tranche Junior, mentre il 95% delle tranche Mezzanine e Junior sono state acquisite da società del Gruppo Elliott.

A seguito della sottoscrizione delle suddette tranche da parte di terzi, ossia delle quote che sopportano la prima perdita e che eventualmente beneficiano dell'excess spread dell'operazione, si sono verificati i presupposti stabiliti dal principio IFRS 9 per la cancellazione dal bilancio del portafoglio dei crediti ceduti, in quanto sono risultati trasferiti in modo sostanziale i relativi rischi e benefici.

La cessione ha determinato un impatto negativo di 176,5 milioni rilevato nella voca "100. a) Utili (perdite) da cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", determinato tenendo conto dei fondi rettificativi che erano in essere all'inizio dell'esercizio.

La suddetta cessione ha inoltre comportato il rilascio di una quota parte dei fondi costituiti al 31 dicembre 2021 al fine di adeguarli ai minori obiettivi di vendita che residuano dopo la cessione del portafoglio in esame. Detto rilascio, stimato in 65 milioni, è rilevato nella voce "130. a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato"

Tenuto conto di altre componenti minori l'effetto economico complessivo direttamente e indirettamente correlato alla cessione è stimato in circa 110 milioni.

Alla luce di quanto in precedenza illustrato, al 30 giugno 2022 il Gruppo detiene:

  • la totalità dei titoli Senior classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso la clientela", per un valore di bilancio pari a 104,6 milioni;
  • il 5% dei titoli Mezzanine ed il 5% dei titoli junior classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per un valore di bilancio rispettivamente pari a 1,7 milioni e 0,6 milioni. La valorizzazione al fair value ha assunto come riferimento il prezzo della recente transazione di emissione dei titoli acquistati da terzi, ed è stato considerata quale livello 3 nella gerarchia di fair value.

Area e metodi di consolidamento

(A) Società controllate

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo Banco BPM S.p.A. e delle sue entità controllate dirette e indirette, incluse le entità strutturate, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10.

In base al citato principio, il requisito del controllo è alla base del consolidamento di tutti i tipi di entità, incluse le entità strutturate, e si realizza qualora siano contemporaneamente presenti i seguenti tre requisiti in capo all'investitore:

  • potere di decisione sulle attività rilevanti dell'entità;
  • esposizioni, o diritti, ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità;
  • capacità di esercitare il proprio potere per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti, per effetto del suo rapporto con l'entità (collegamento tra potere e rendimenti).

Più in dettaglio, l'IFRS 10 stabilisce che, per detenere il controllo, l'investitore debba avere la capacità di dirigere le attività rilevanti dell'entità, per effetto di un diritto giuridico o per una mera situazione di fatto, ed essere altresì esposto alla variabilità dei risultati che derivano da tale potere.

Alla luce dei riferimenti normativi sopra illustrati, il Gruppo deve pertanto consolidare tutti i tipi di entità qualora siano soddisfatti tutti e tre i requisiti del controllo.

Generalmente, quando un'entità è diretta per il tramite dei diritti di voto, il controllo deriva dalla detenzione di più della metà di tali diritti.

Negli altri casi, la determinazione dell'area di consolidamento richiede di considerare tutti i fattori e le circostanze che conferiscono all'investitore la capacità pratica di condurre unilateralmente le attività rilevanti dell'entità (controllo di fatto). A tal fine risulta necessario considerare un insieme di fattori, quali, a mero titolo di esempio:

  • lo scopo ed il disegno dell'entità;
  • l'individuazione delle attività rilevanti e di come sono gestite;
  • qualsiasi diritto detenuto tramite accordi contrattuali che attribuiscono il potere di governare le attività rilevanti, quali il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità, il potere di esercitare la maggioranza dei diritti di voto nell'organo deliberativo o il potere di nominare o di rimuovere la maggioranza dell'organo con funzioni deliberative;
  • eventuali diritti di voto potenziali esercitabili e considerati sostanziali;
  • coinvolgimento nell'entità nel ruolo di agente o di principale;
  • la natura e la dispersione di eventuali diritti detenuti da altri investitori.

Di seguito si forniscono considerazioni di maggiore dettaglio sul perimetro delle entità controllate in via esclusiva al 30 giugno 2022 separatamente tra le società governate attraverso diritti di voto e le entità strutturate.

Società governate mediante diritti di voto

Con riferimento alla situazione del Gruppo esistente al 30 giugno 2022, sono considerate controllate in via esclusiva tutte le società di cui si detiene la maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, in quanto non sono state individuate evidenze che altri investitori abbiano la capacità pratica di dirigere le attività rilevanti.

Per le società di cui si possiede la metà o una quota inferiore dei diritti di voto, al 30 giugno 2022 non è stato individuato alcun accordo, clausola statutaria, situazione in grado di attribuire al Gruppo la capacità pratica di governare unilateralmente le attività rilevanti.

Al fine di corroborare il predetto giudizio, di seguito si fornisce una breve disamina delle analisi svolte sulla partecipazione nella società Bipiemme Vita S.p.A. (di seguito anche Bipiemme Vita), detenuta al 30 giugno 2022 in misura pari al 19% del capitale sociale, e sulla sua controllata Bipiemme Assicurazioni S.p.A. (di seguito anche Bipiemme Assicurazioni), tenuto conto che in data 12 aprile 2022 Banco BPM ha esercitato l'opzione di acquisto sull'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita detenuto da Covéa Coopérations S.A. (di seguito anche Covéa).

A seguito del predetto esercizio e della finalizzazione del processo di autorizzazioni avvenuto in data 13 luglio 2022, Banco BPM ha acquisito il controllo totalitario di Bipiemme Vita, perfezionando in data 22 luglio 2002 l'acquisto da Covéa dell'81% del capitale sociale per un corrispettivo di 309,4 milioni. Tale corrispettivo è stato definito in funzione del prezzo di esercizio dell'opzione call esercitata, che è pari all'81% del capitale regolamentare Unrestricted T1 di Bipiemme Vita al 30 giugno 2021, maggiorato di una componente di remunerazione del capitale assorbito dalla detenzione della partecipazione per Covéa - convenzionalmente pari al 140% del Solvency Capital Requirement al 30 giugno 2021 - diminuito degli eventuali dividendi incassati, e maggiorato degli eventuali aumenti di capitale di Bipiemme Vita eseguiti fino alla data di trasferimento della partecipazione.

In linea con quanto già rappresentato nel bilancio al 31 dicembre 2021, l'esercizio dei diritti potenziali (opzione call) - a seguito della valutazione positiva di convenienza economica - non è ritenuto tale da comportare il controllo delle compagnie, ai sensi di quanto previsto dal principio contabile IFRS 10, che si intende invece acquisito solo nel momento in cui l'operazione è autorizzata dal competente Organo di Vigilanza (IVASS). Si è ritenuto, infatti, che la suddetta autorizzazione presenti profili di sostanzialità tali da integrare una barriera al libero ed attuale esercizio dei diritti di voto, costituendo un'evidenza sull'assenza di abilità pratica all'esercizio del controllo. Al fine dell'espressione di tale giudizio ci si è avvalsi del parere di primario professionista, rilasciato in occasione della predisposizione del bilancio 2021.

Considerato che l'autorizzazione all'acquisto dell'81% di Bipiemme Vita è pervenuta in data 13 luglio 2022, ossia successivamente alla chiusura del semestre, ai fini della redazione del bilancio semestrale al 30 giugno 2022 le partecipazioni detenute in Bipiemme Vita - e indirettamente per il tramite di quest'ultima in Bipiemme Assicurazioni -

si qualificano come partecipazioni di collegamento da valutare con il metodo del patrimonio netto, secondo la disciplina stabilita dal principio contabile IAS 28.

A partire dal mese di luglio 2022 le suddette partecipazioni si qualificheranno come partecipazione di controllo, ai sensi del principio contabile IFRS 10, e dovranno pertanto essere oggetto di consolidamento linea per linea.

Entità strutturate consolidate

Il controllo delle entità strutturate, ossia delle entità per le quali i diritti di voto non sono considerati rilevanti per stabilire il controllo, è ritenuto esistere laddove il Gruppo disponga dei diritti contrattuali di gestire le attività rilevanti dell'entità e risulti esposto ai rendimenti variabili delle stesse.

Su tali basi, le entità strutturate che hanno comportato la necessità di un consolidamento ai fini del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 sono rappresentate da talune Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo. Per tali veicoli, gli elementi ritenuti rilevanti ai fini dell'identificazione del controllo e del conseguente consolidamento sono rappresentati da:

  • lo scopo di tali veicoli;
  • l'esposizione ai risultati dell'operazione;
  • la capacità di strutturare le operazioni e di dirigere le attività rilevanti e assumere le decisioni critiche per mezzo di contratti di servicing;
  • l'abilità di disporre della loro liquidazione.

Per le entità strutturate rappresentate dai fondi comuni di investimento e assimilabili, si ritiene che il Gruppo agisca in veste di "principale", e quindi controlli il fondo, con conseguente consolidamento dello stesso, se in capo al Gruppo siano verificate contemporaneamente le seguenti condizioni:

  • abbia il potere di dirigere le attività rilevanti, qualora:
    • agisca come gestore del fondo e non sussistano diritti sostanziali di destituzione da parte di altri investitori; o
    • abbia un diritto sostanziale di rimuovere il gestore del fondo (esterno al Gruppo) senza giusta causa o per cause imputabili alle performance dei fondi; o
    • la governance del fondo sia tale da consentire al Gruppo di governare in modo sostanziale le attività rilevanti;
  • abbia un'esposizione significativa ai rendimenti variabili del fondo, attraverso la detenzione diretta di quote ritenute significative, in aggiunta a qualsiasi altra forma di esposizione correlata ai risultati economici del fondo;
  • sia in grado di influenzare tali rendimenti attraverso l'esercizio del potere, qualora:
    • sia il gestore del fondo;
    • abbia un diritto sostanziale di rimozione del gestore del fondo (esterno al Gruppo);
    • abbia un diritto di partecipare ai Comitati del fondo, tali da attribuire al Gruppo la capacità giuridica e/o pratica di controllare le attività svolte dal gestore.

Al 30 giugno 2022, le analisi svolte sugli investimenti detenuti dal Gruppo in fondi comuni di investimento e assimilabili hanno portato ad escludere l'esistenza di un controllo sugli stessi; nessun fondo risulta pertanto incluso nell'area di consolidamento.

Metodo di consolidamento integrale

Le entità controllate sono oggetto di consolidamento a partire dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, secondo il metodo dell'acquisto ("purchase method"), e cessano di essere consolidate dal momento in cui viene a mancare una situazione di controllo; per i dettagli si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021 sezione "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" paragrafo "16 - Aggregazioni aziendali, avviamento e modifiche interessenze azionarie".

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle entità controllate. Ai fini del consolidamento, il valore contabile delle interessenze partecipative detenute dalla Capogruppo o dalle altre società del Gruppo è eliminato, a fronte dell'assunzione delle attività e delle passività delle partecipate, in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza del Gruppo e della quota di spettanza di terzi, tenuto altresì conto dell'allocazione del costo in sede di acquisizione del controllo (cosiddetto "Purchase Price Allocation").

Per le entità controllate, la quota di terzi relativa al patrimonio, al risultato dell'esercizio e alla redditività complessiva è oggetto di rappresentazione separata nei rispettivi schemi di bilancio consolidato (rispettivamente nelle voci: "190. Patrimonio di pertinenza di terzi", "340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi", "190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi").

Al riguardo si precisa che nessun effetto sul patrimonio, sul risultato economico e sulla redditività complessiva di pertinenza di terzi è conseguente al consolidamento dei patrimoni separati detenuti dalle società veicolo delle cartolarizzazioni originate dal Gruppo, non oggetto di "derecognition" nei bilanci separati delle banche del Gruppo cedenti. Per l'illustrazione degli effetti del consolidamento di tali patrimoni si fa rinvio a quanto descritto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021, "A.2. Parte relativa alle principali voci di bilancio", paragrafo "16- Altre informazioni, Cartolarizzazioni - cancellazione dal bilancio delle attività finanziarie cedute".

I costi e i ricavi dell'entità controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo. I costi e i ricavi di una controllata ceduta sono inclusi nel conto economico fino alla data di cessione; la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore contabile delle attività nette della stessa è oggetto di rilevazione nella voce di conto economico "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti". In presenza di una cessione parziale dell'entità controllata che non determina la perdita di controllo, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il relativo valore contabile viene rilevata in contropartita del patrimonio netto.

Le attività, le passività, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri relativi a transazioni intercorse tra imprese consolidate vengono integralmente eliminati.

La situazione patrimoniale - finanziaria e il risultato economico delle società consolidate la cui moneta di conto è diversa dall'euro vengono convertiti sulla base delle seguenti regole:

  • le attività e le passività patrimoniali vengono convertite al tasso di cambio di fine periodo;
  • i ricavi e i costi di conto economico vengono convertiti ai tassi di cambio medi del periodo.

Tutte le differenze di cambio derivanti dalla conversione vengono rilevate in una specifica riserva da valutazione del patrimonio netto. La suddetta riserva viene eliminata con contestuale addebito/accredito a conto economico al momento dell'eventuale cessione della partecipazione. Le variazioni di valore della riserva da valutazione per differenze di cambio figurano nel Prospetto della redditività complessiva.

Ai fini della predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022, tutte le società controllate in via esclusiva hanno predisposto una situazione patrimoniale ed economica redatta in conformità ai principi contabili del Gruppo.

Le partecipazioni in via di dismissione sono trattate in conformità al principio contabile internazionale di riferimento IFRS 5, che disciplina il trattamento delle attività non correnti destinate alla vendita. In tal caso, le attività e le passività in via di dismissione vengono ricondotte nelle voci di stato patrimoniale "120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "70. Passività associate ad attività in via di dismissione".

Qualora la dismissione in corso dell'investimento partecipativo sia configurabile quale attività operativa cessata (cosiddetta "discontinued operations" ai sensi dell'IFRS 5), i relativi proventi ed oneri sono esposti nel conto economico, al netto dell'effetto fiscale, nella voce "320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte". Diversamente, il contributo della partecipata è esposto nel conto economico "linea per linea". Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "8 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" contenuto nella "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021.

Nel caso in cui il fair value delle attività e delle passività in via di dismissione, al netto dei costi di vendita, dovesse risultare inferiore al valore di carico, si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare a conto economico.

(B) Partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, le società non controllate in cui si esercita un'influenza significativa. Si presume che la società eserciti un'influenza significativa in tutti i casi in cui detiene il 20% o una quota superiore dei diritti di voto e, indipendentemente dalla quota posseduta, qualora sussista il potere di partecipare alle decisioni gestionali e finanziarie delle partecipate, in virtù di particolari legami giuridici, quali patti parasociali, aventi la finalità per i partecipanti al patto di assicurare la rappresentatività negli organi di gestione e di salvaguardare l'unitarietà di indirizzo della gestione, senza tuttavia averne il controllo.

Le partecipazioni in imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole vengono valutate in base al metodo del patrimonio netto, sulla base dei più recenti bilanci disponibili della società collegata/sottoposta a controllo congiunto, opportunamente rettificati per tenere conto di eventuali eventi o transazioni significative; per l'illustrazione dei criteri di classificazione, iscrizione, valutazione, cancellazione si fa rinvio alla parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" – "5. Partecipazioni" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in imprese sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole da parte del Gruppo Banco BPM si fa rinvio a quanto contenuto nella Sezione Partecipazioni delle presenti Note illustrative.

Denominazioni imprese Sede legale Tipo di Rapporto di partecipazione Disponib.
Sede operativa rapporto
(1)
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
Banco BPM S.p.A. Verona Milano Capogruppo
1. Agriurbe S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
2. Aletti Fiduciaria S.p.A. Milano Milano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.040.000,00
3. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 39.433.803,00
4. Banca Aletti S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 121.163.538,96
5. Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. CH - Lugano CH - Lugano 1 Banca Aletti 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 35.000.000
6. Bipielle Bank (Suisse) S.A. in liquidazione CH - Lugano CH - Lugano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale chf 25.000.000
7. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
8. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 1 Banco BPM 80,000% 80,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
9. BRF Property S.p.A. Parma Parma 1 Banco BPM 65,428% 65,428%
Capitale sociale euro 2.000.000,00
10. BP Covered Bond S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 60,000% 60,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
11. Consorzio AT01 Lodi Lodi 1 Banco BPM 95,000% 95,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
12. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.329,00
13. Lido dei Coralli S.r.l. Sassari Sassari 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
14. Oaklins Italy S.r.l. Milano Milano 1 Banca Akros 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
15. Partecipazioni Italiane S.p.A. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 99,966% 100,000%
Capitale sociale euro 350.000,00
16. P.M.G. S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 84,000% 84,000%
Capitale sociale euro 52.000,00
17. Sagim S.r.l. Società Agricola Asciano (SI) Asciano (SI) 1 Agriurbe 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 7.746.853,00
18. Sirio Immobiliare S.r.l. Lodi Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
19. Tecmarket Servizi S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 983.880,00

Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale Tipo di
rapporto
(1)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa partecipante Quota % voti % (2)
20. Terme Ioniche S.r.l. Cosenza Lodi 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 1.157.190,00
21. Terme Ioniche Società Agricola S.r.l. Cosenza Cosenza 1 Banco BPM 100,000% 100,000%
Capitale sociale euro 100.000,00
22. BP Mortgages S.r.l. (*) Milano Milano 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
23. BPL Mortgages S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 12.000,00
24. ProFamily SPV S.r.l. (*) Conegliano V. (TV) Conegliano V. (TV) 4 - 0,000%
Capitale sociale euro 10.000,00
(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali

(*) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo

Variazioni dell'area di consolidamento

Nel corso del semestre si evidenzia, quale principale variazione dell'area di consolidamento, la cessione nel mese di marzo dell'interessenza detenuta in Factorit S.p.A., precedentemente valutata con il metodo del patrimonio netto, pari al 39,50% del capitale sociale.

Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale si segnala invece l'uscita della controllata BP Trading Immobiliare S.r.l. in liquidazione a seguito della cancellazione, nel mese di febbraio, dal competente Registro delle Imprese.

Si ricorda altresì che, dal 1° gennaio 2022, ha avuto efficacia l'incorporazione di Bipielle Real Estate S.p.A. nella Capogruppo, mentre dal 21 febbraio 2022 ha avuto decorrenza giuridica la fusione per incorporazione di Release S.p.A. in Banco BPM S.p.A.. Gli effetti contabili e fiscali di quest'ultima sono comunque decorsi dal 1° gennaio.

Infine si segnala che, a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, in data 22 luglio 2022 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto da Covéa Coopérations SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A.. La compagnia e la sua controllata Bipiemme Assicurazioni S.p.A. verranno incluse nel perimento di consolidamento integrale a decorrere dal secondo semestre 2022.

Per ulteriori dettagli si rinvia al successivo paragrafo dedicato agli eventi intervenuti dopo la chiusura del semestre.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Di seguito vengono evidenziati gli eventi significativi intervenuti nel periodo compreso tra la data di riferimento della relazione semestrale (30 giugno 2022) e la data di approvazione della stessa da parte del Consiglio di Amministrazione (3 agosto 2022), interamente riconducibili alla fattispecie dei "non adjusting events" ai sensi del principio contabile IAS 10, ossia agli eventi che non comportano alcuna rettifica dei saldi di bilancio, in quanto espressione di situazioni sorte successivamente alla data di riferimento della relazione semestrale.

Conclusa l'operazione di acquisto del 100% di Bipiemme Vita

Come anticipato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel primo semestre, in data 22 luglio 2022, finalizzato il processo di autorizzazioni previsto, Banco BPM ha perfezionato l'acquisto da Covéa Coopérations S.A. dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., per un corrispettivo di 309,4 milioni.

Il perfezionamento dell'operazione, che fa seguito all'esercizio dell'opzione di acquisto deliberato lo scorso 12 aprile e comunicato al mercato in pari data, ha consentito a Banco BPM di acquisire il 100% del capitale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante nel ramo vita, che a sua volta detiene il 100% del capitale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

Ad esito del conseguimento del controllo totalitario su Bipiemme Vita S.p.A. e su Bipiemme Assicurazioni S.p.A., sono stati avviati gli interventi atti a garantire l'adeguamento della governance delle Compagnie al mutato assetto

della compagine societaria delle stesse, estendendo loro, ove applicabili, i princìpi organizzativi del Gruppo Banco BPM. Tali interventi sono funzionali all'intendimento del Gruppo di ottenere il riconoscimento dello status di "conglomerato finanziario" e di accedere ai benefici nel trattamento prudenziale dell'investimento partecipativo derivanti dall'applicazione del c.d. "Danish Compromise".

A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio

Per i principi contabili con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle voci di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi si fa rinvio alla Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021 del Gruppo Banco BPM ("A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio").

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attivita' finanziarie

Nel corso del semestre non sono intervenuti trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie. A tal proposito si deve precisare che nel periodo, così come per quelli precedenti, non è intervenuto alcun cambiamento del "business model" del Gruppo Banco BPM, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

A.4 – Informativa sul fair value

Metodologie di determinazione del fair value per le attività e le passività finanziarie misurate in bilancio al fair value

Il fair value è definito come il prezzo che verrebbe percepito per la vendita di un'attività o pagato per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato, alle condizioni correnti alla data di valutazione nel mercato principale o nel mercato più vantaggioso (prezzo di uscita). Sottostante alla misurazione del fair value vi è la presunzione che l'entità si trovi in una situazione di continuità aziendale (going concern), ossia che si trovi in una situazione pienamente operativa e che non intenda quindi liquidare o ridurre sensibilmente la propria operatività o intraprendere operazioni a condizioni sfavorevoli. Il fair value non è quindi l'importo che l'entità riceverebbe o pagherebbe in caso di operazioni forzose o vendite sottocosto.

Il fair value è un criterio di valutazione di mercato e non specificamente riferito alle stime circa i possibili cash flow futuri elaborati dalla singola impresa; il fair value deve infatti essere determinato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività e della passività, presumendo che essi agiscano nel migliore dei modi al fine di soddisfare il proprio interesse economico.

Ai fini della misurazione al fair value delle attività e passività, finanziarie e non, il principio IFRS 13 definisce una triplice gerarchia di fair value, basata sulla fonte e sulla qualità degli input utilizzati:

  • Livello 1: gli input sono rappresentati dai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività e passività identiche;
  • Livello 2: gli input sono rappresentati:
    • dai prezzi quotati in mercati attivi per attività e passività similari;
    • dai prezzi quotati in mercati non attivi per attività o passività identiche o similari;
    • da parametri osservabili sul mercato o corroborati da dati di mercato (ad esempio, tassi di interesse, spread creditizi, volatilità implicite, tassi di cambio) ed utilizzati nella tecnica di valutazione;
  • Livello 3: gli input utilizzati non sono osservabili sul mercato.

Per gli strumenti finanziari, oggetto di misurazione in bilancio al fair value, il Gruppo si è dotato di una "Fair Value Policy" che attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati su mercati attivi (livello 1) e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili (livello 3), in quanto maggiormente discrezionali, in linea con la gerarchia di fair value sopra rappresentata. Nel dettaglio tale policy definisce:

• le regole di individuazione dei dati di mercato, la selezione/gerarchia delle fonti informative e le configurazioni di prezzo necessarie per valorizzare gli strumenti finanziari contribuiti su mercati attivi e classificati in corrispondenza del livello 1 della gerarchia di fair value ("Mark to Market Policy");

• le tecniche di valutazione ed i relativi parametri di input in tutti i casi in cui non sia possibile adottare la Mark to Market Policy ("Mark to Model Policy").

Mark to Market

Nel determinare il fair value, il Gruppo utilizza, ogni volta che sono disponibili, informazioni basate su dati di mercato ottenuti da fonti indipendenti, in quanto considerate la migliore evidenza del fair value. In tal caso, il fair value è il prezzo di mercato dello stesso strumento oggetto di valutazione, ossia senza modifiche o ricomposizioni dello stesso strumento, desumibile dalle quotazioni espresse da un mercato attivo (e classificato nel livello 1 della gerarchia di fair value). Un mercato si considera attivo quando i prezzi di quotazione esprimono effettive e regolari operazioni di mercato e risultano prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati.

Mark to Model

Qualora non sia applicabile la "Mark to Market Policy", per l'assenza di prezzi direttamente osservabili su mercati considerati attivi, è necessario fare ricorso a tecniche di valutazione che massimizzino il ricorso alle informazioni disponibili sul mercato, in base ai seguenti approcci valutativi:

    1. Comparable approach: in tal caso il fair value dello strumento è desunto dai prezzi osservati su transazioni recenti avvenute su strumenti similari in mercati attivi, opportunamente aggiustati per tenere conto delle differenze negli strumenti e nelle condizioni di mercato, piuttosto che dai prezzi di recenti transazioni sullo stesso strumento oggetto di valutazione non quotato su mercati attivi;
    1. Model Valuation: in mancanza di prezzi di transazioni osservabili per lo strumento oggetto di valutazione o per strumenti simili, è necessario adottare un modello di valutazione; tale modello deve essere di provata affidabilità nella stima di ipotetici prezzi "operativi" e pertanto deve trovare ampio riscontro negli operatori di mercato.

In particolare:

  • i titoli di debito vengono valutati in base alla metodologia dell'attualizzazione dei previsti flussi di cassa, opportunamente corretti per tenere conto del rischio emittente;
  • i finanziamenti che non superano l'SPPI test sono valutati sulla base dell'attualizzazione dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente;
  • i titoli di capitale non quotati sono valutati con riferimento a transazioni dirette sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione, al metodo dei multipli di mercato di società comparabili e in via subordinata a metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali;
  • gli investimenti in OICR, diversi da quelli aperti armonizzati, sono valutati sulla base dei NAV messi a disposizione dal fund administrator o dalla società di gestione. In tali investimenti rientrano tipicamente i fondi di private equity, private debt e similari, i fondi immobiliari ed i fondi hedge;
  • i contratti di Bond Repo sono valutati attualizzando i flussi contrattuali previsti a termine, determinati in funzione delle caratteristiche del contratto, sulla base di curve di tasso di interesse differenziate a seconda dell'emittente del titolo sottostante al contratto (titoli Governativi e titoli Corporate);
  • i contratti derivati OTC sono valutati sulla base di una molteplicità di modelli, in funzione della tipologia di strumento e dei fattori di input (rischio tasso, volatilità, rischio cambio, rischio prezzo, ecc.) che ne influenzano la relativa valutazione; ai fini dell'attualizzazione dei flussi di cassa futuri, il Gruppo Banco BPM utilizza come riferimento la curva OIS ("Overnight Indexed Swap"), considerata come espressione di un tasso privo di rischio. I valori così ottenuti sono poi corretti per tenere conto di tutti i fattori considerati rilevanti dai partecipanti al mercato, con l'obiettivo di riflettere al meglio il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile (rischio modello, rischio liquidità, rischio di controparte). Con riferimento al rischio di controparte dei derivati in bonis, riferito sia al rischio di credito della controparte "Credit Valuation Adjustment" (CVA) sia al rischio di mancato adempimento delle proprie obbligazioni contrattuali "Debit Valuation Adjustment" (DVA), il corrispondente fattore correttivo viene determinato per ogni singola entità giuridica del Gruppo in funzione dell'esposizione futura attesa generata dai contratti, delle probabilità di default delle parti e delle relative perdite. In particolare, l'esposizione futura attesa viene variamente configurata in considerazione dell'esistenza o meno di accordi di "netting e collateral agreement" in grado di mitigare il rischio di controparte, mentre la

probabilità di default viene stimata ricorrendo a quotazioni di Credit Default Swap, laddove disponibili, in via prioritaria rispetto a parametri interni. Il modello per la quantificazione dei correttivi CVA/DVA prevede che, per ogni derivato, il rischio di controparte sia pari alla somma delle componenti:

  • "Bilateral CVA": trattasi della possibile perdita nel caso in cui l'esposizione futura sia positiva per il Gruppo, corretta per tenere conto dell'eventualità che il Gruppo possa fallire prima della controparte;
  • "Bilateral DVA": volto ad apprezzare il beneficio in caso di inadempimento delle proprie obbligazioni contrattuali, qualora l'esposizione attesa sia negativa per il Gruppo. Tale beneficio viene poi mitigato per tenere conto della probabilità che, nel corso dell'operazione, la controparte possa fallire prima del Gruppo.

La classificazione nel livello 2 piuttosto che nel livello 3 è determinata in base all'osservabilità sui mercati degli input significativi utilizzati ai fini della determinazione del fair value. Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; pertanto, qualora nella tecnica di valutazione siano impiegati input appartenenti a diversi livelli, l'intera valutazione deve essere classificata in corrispondenza del livello della gerarchia in cui è classificato l'input di più basso livello, qualora sia ritenuto significativo per la determinazione del fair value nel suo complesso.

Sono normalmente considerati di livello 2 le seguenti tipologie di investimento:

  • strumenti finanziari derivati OTC il cui fair value è ottenuto mediante l'utilizzo di modelli di pricing che possono fare uso sia di input osservabili sia di input non osservabili; questi ultimi parametri sono tuttavia giudicati non significativi nella determinazione dell'intero fair value;
  • titoli di capitale non quotati su mercati attivi, valutati mediante la tecnica dei multipli di mercato, facendo riferimento ad un selezionato campione di società comparabili rispetto all'oggetto della valutazione piuttosto che valutati sulla base di effettive transazioni avvenute in un arco temporale ragionevolmente prossimo alla data di riferimento;
  • titoli di debito di terzi o di propria emissione, non quotati su mercati attivi, per i quali gli input, compresi gli spread creditizi, sono reperiti da fonti di mercato;
  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di trasparenza e liquidità, valorizzati sulla base dei NAV forniti dalla società di gestione/fund administrator;
  • contratti di Bond Repo qualora gli input dei modelli di pricing utilizzati per la determinazione del fair value siano osservabili sul mercato oppure, qualora non osservabili, siano ritenuti tali da non influenzare in modo significativo la determinazione del fair value.

Sono di regola considerati di livello 3 i seguenti strumenti finanziari:

  • fondi hedge caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzione e stime. La misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV. Tale NAV potrà essere opportunamente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento, ossia dell'intervallo di tempo intercorrente tra la data di richiesta di rimborso e quella di rimborso effettivo, nonché per tenere conto di eventuali commissioni di uscita dall'investimento;
  • fondi immobiliari valutati sulla base degli ultimi NAV disponibili;
  • fondi di private equity, private debt e similari, valutati sulla base dell'ultimo NAV disponibile, eventualmente rettificato per tenere conto degli eventi non recepiti nella valorizzazione della quota o per riflettere una diversa valorizzazione degli asset sottostanti il fondo stesso;
  • titoli azionari illiquidi per i quali non sono osservabili transazioni recenti o comparabili, di norma valutati sulla base del modello patrimoniale;
  • titoli di debito caratterizzati da strutture finanziarie complesse per i quali vengono di regola utilizzate fonti pubblicamente non disponibili. Trattasi di quotazioni non vincolanti e altresì non corroborate da evidenze di mercato;
  • titoli di debito emessi da soggetti in difficoltà finanziaria per i quali il management deve utilizzare il proprio giudizio nella definizione del "recovery rate", non esistendo prezzi significativi osservabili sul mercato;
  • strumenti finanziari derivati OTC per i quali i parametri di input non osservabili utilizzati dal modello di pricing sono ritenuti significativi ai fini della misurazione del fair value;
  • finanziamenti a medio-lungo termine (performing e non performing) valutati sulla base dei flussi di cassa attesi determinati con modelli variamente configurati in funzione dello status della controparte ed attualizzati in base ad un tasso di interesse ritenuto rappresentativo nell'ottica del potenziale acquirente.

Per maggiori dettagli sulle metodologie di misurazione del fair value delle attività e passività finanziarie, sulle tecniche e sugli input utilizzati, sulle modalità di compilazione delle tabelle di trasferimento tra i livelli si fa rinvio a quanto riportato nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021 ("Parte A – Politiche contabili", "A.4 – Informativa sul fair value").

Gerarchia del fair value delle attività e passività finanziarie valutate in bilancio al fair value

Sulla base di quanto in precedenza rappresentato, nella seguente tabella si fornisce la ripartizione, in base alla gerarchia di fair value, delle attività e passività finanziarie oggetto di misurazione al fair value su base ricorrente. Come definito dal citato principio IFRS 13, le valutazioni ricorrenti si riferiscono a quelle attività o passività misurate al fair value nel prospetto di stato patrimoniale, sulla base di quanto previsto o permesso dai principi contabili internazionali di riferimento.

Attività/Passività finanziarie misurate al 30/06/2022 31/12/2021
fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
2.962.870 3.567.541 943.621 3.379.057 2.044.482 913.571
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 2.239.059 3.530.366 2.004 2.518.850 2.017.586 2.189
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
723.811 37.175 941.617 860.207 26.896 911.382
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
10.262.817 161.751 169.671 10.312.065 166.209 196.805
3. Derivati di copertura - 1.011.804 - - 127.076 -
Totale 13.225.687 4.741.096 1.113.292 13.691.122 2.337.767 1.110.376
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 182.534 14.691.992 - 385.882 13.747.049 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 1.774.417 - - 1.405.190 -
3. Derivati di copertura - 610.185 - - 227.972 -
Totale 182.534 17.076.594 - 385.882 15.380.211 -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Al 30 giugno 2022 gli strumenti finanziari valutati in modo significativo sulla base di parametri non osservabili (Livello 3) sono rappresentati per l'84,6% da strumenti classificati nel portafoglio delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value " nell'ambito della categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", e per il 15,2% da strumenti classificati nella categoria delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva"; il residuo è classificato tra le "Attività finanziarie detenute per la negoziazione".

Nel dettaglio, le attività finanziarie di livello 3 ammontano a 1.113,3 milioni e sono rappresentate dalle seguenti tipologie di investimenti:

  • titoli di capitale non quotati per 201,7 milioni, valorizzati principalmente sulla base di modelli interni di tipo patrimoniale, tecniche di "Discounted Cash flow", perizie rilasciate da soggetti terzi indipendenti o con prezzi di transazione che non rispettano i requisiti per l'attribuzione al livello 2;
  • quote di O.I.C.R. per 573,5 milioni, rappresentate da fondi di private equity, private debt e similari (520,3 milioni), fondi immobiliari (49,5 milioni) e fondi hedge (3,7 milioni); trattasi di fondi caratterizzati da significativi livelli di illiquidità e per i quali si ritiene che il processo di valorizzazione del patrimonio del fondo richieda, in misura significativa, una serie di assunzioni e stime;
  • finanziamenti verso la clientela per 291,5 milioni, oggetto di misurazione al fair value, per mancato superamento del test SPPI, in quanto i relativi flussi finanziari non rappresentano in via esclusiva il pagamento degli interessi e del capitale;
  • titoli di debito per 44,8 milioni, di cui titoli strutturati di credito per 41,8 milioni;
  • derivati Over the Counter (OTC) per 1,8 milioni, principalmente rappresentati da valutazioni che risentono in modo significativo dell'utilizzo di parametri di input non osservabili.

Con riferimento agli strumenti finanziari derivati detenuti con finalità di negoziazione e di copertura, escludendo la quota di livello 3 come in precedenza illustrato, gli stessi risultano classificati in corrispondenza del livello 1 e 2 della gerarchia di fair value. Nel dettaglio:

  • nel livello 1 figurano i derivati quotati (future e opzioni) valutati sulla base dei prezzi forniti dalle Clearing House, per un valore complessivo pari a 98 milioni;
  • nel livello 2 sono classificati i derivati Over the Counter (OTC), valutati sulla base di modelli che utilizzano in misura significativa parametri osservabili sul mercato o sulla base di prezzi attinti da fonti indipendenti, per un valore di 4.499,4 milioni.

Passività finanziarie misurate al fair value su base ricorrente

Le passività finanziarie di livello 1 si riferiscono a derivati quotati di negoziazione per 78,7 milioni e a scoperti tecnici su titoli quotati in mercati attivi per 103,9 milioni.

Le restanti passività finanziarie risultano classificate in corrispondenza del livello 2 della gerarchia di fair value ed interessano principalmente il portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" in relazione all'operatività di negoziazione in Bond Repo per 9.466,1 milioni, ai derivati finanziari e creditizi per 3.480,1 milioni ed alle emissioni di Certificates incondizionatamente garantiti da parte di Banca Akros per 1.745,8 milioni (2.188,5 milioni a dicembre 2021).

Nell'ambito delle "Passività finanziarie designate al fair value" figurano invece i Certificates a capitale incondizionatamente garantito emessi da Banco BPM per un valore di bilancio di 1.763,6 milioni (1.394,4 milioni a dicembre 2021).

Trasferimenti tra livelli del fair value (Livello 1 e Livello 2) per attività/passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Nel corso del semestre i trasferimenti hanno riguardato un numero limitato di certificates, trasferiti dal livello 1 al livello 2, per un ammontare di 53,2 milioni (valore di inizio esercizio), classificati nel portafoglio delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", ed una obbligazione, trasferita dal livello 2 al livello 1, per un ammontare di 3 milioni (valore di inizio esercizio), classificata nel portafoglio delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Impatto del Credit Valuation Adjustment (CVA) e del Debit Valuation Adjustment (DVA) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati

Al 30 giugno 2022 le rettifiche cumulate apportate al fair value degli strumenti finanziari derivati, diverse dalle emissioni di certificates, per tener conto del rischio di controparte "Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA)" sono complessivamente positive per 26,7 milioni e composte da:

  • rettifiche per CVA che hanno comportato una perdita cumulata, in termini di minori attività/maggiori passività, per 3,1 milioni;
  • rettifiche per DVA che hanno comportato un beneficio cumulato, in termini di maggiori attività/minori passività pari a 29,8 milioni.

Al 31 dicembre 2021 le rettifiche cumulate del fair value per tenere conto del rischio di controparte (CVA/DVA) erano complessivamente positive per 2,7 milioni, pari allo sbilancio tra rettifiche negative per CVA (-10,0 milioni) e rettifiche positive per DVA (+12,7 milioni).

Il conseguente impatto sul conto economico del primo semestre 2022 è risultato quindi positivo per 24 milioni, pressoché interamente rilevato nel primo trimestre.

La dinamica sopra rappresentata è motivata dall'evoluzione dei tassi di interesse, nonché dall'adozione di un approccio più evoluto nel calcolo dei correttivi CVA/DVA a partire dal secondo trimestre.

Nel dettaglio, l'incremento dei tassi di interesse, intervenuto nel corso del primo semestre, ha avuto un impatto significativo sul fair value dei derivati e conseguentemente sulla misurazione del rischio di controparte (CVA/DVA), in particolare per i contratti non assistiti da accordi di Credit Support Annex (CSA). Per questi ultimi, infatti, non è presente l'elemento di mitigazione del rischio di controparte rappresentato dallo scambio di collaterale, in funzione della variazione del fair value dei derivati. L'incremento del fair value dei derivati registrato nel semestre, ed in particolare di quelli passivi, ha comportato un incremento dei correttivi CVA/DVA, ed in particolare del DVA, con la conseguente rilevazione di un effetto economico complessivamente positivo.

Tenuto conto della rilevanza del fenomeno per quanto sopra illustrato, sono stati introdotti, a partire dal secondo trimestre, alcuni affinamenti nella metodologia di determinazione del rischio di controparte per i derivati non assistiti da CSA, con particolare riferimento alla modalità di calcolo dell'esposizione futura, mediante approcci più evoluti basati sulla simulazione Monte Carlo. I citati affinamenti hanno comportato una riduzione dell'esposizione futura, ossia della base di calcolo dei correttivi CVA/DVA. Applicando la nuova metodologia sui dati al 31 marzo 2022, il risultato economico dei correttivi CVA/DVA sarebbe stato positivo per circa 9 milioni nel primo trimestre e per circa 15 milioni nel secondo trimestre. L'impatto stimato al 31 marzo 2022, conseguente all'applicazione della nuova metodologia, è pertanto negativo di circa 15 milioni.

Variazioni del periodo delle attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
Attività
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività
finanziarie
obbligatoria
mente
valutate al
fair value
finanziarie
valutate al
fair value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 913.571 2.189 - 911.382 196.805 -
2. Aumenti 105.354 38 - 105.316 1.178 -
2.1. Acquisti 35.980 - - 35.980 777 -
2.2. Profitti imputati a: 38.655 - - 38.655 401 -
2.2.1. Conto Economico 38.655 - - 38.655 - -
- di cui plusvalenze 26.772 - - 26.772 - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X 401 -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 30.719 38 - 30.681 - -
3. Diminuzioni (75.304) (223) - (75.081) (28.312) -
3.1. Vendite (2.728) - - (2.728) (10) -
3.2. Rimborsi (8.770) - - (8.770) - -
3.3. Perdite imputate a: (43.037) (223) - (42.814) (25.152) -
3.3.1. Conto Economico (43.037) (223) - (42.814) - -
- di cui minusvalenze (42.089) (223) - (41.866) - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X (25.152) -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli (6.256) - - (6.256) - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione (14.513) - - (14.513) (3.150) -
4. Rimanenze finali 943.621 2.004 - 941.617 169.671 -

Variazioni del periodo delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Nel corso del semestre non si sono verificate variazioni delle passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3; si omette pertanto la relativa tabella.

Informativa sul fair value delle attività e delle passività finanziarie valutate al costo

Con riferimento all'informativa sul fair value delle attività e passività finanziarie iscritte in bilancio al costo ammortizzato, richiesta dai paragrafi 25 e 26 dell'IFRS 7 richiamati dal principio IAS 34, si rimanda a quanto rappresentato nelle relative tabelle di composizione delle attività e passività finanziarie valutate al costo ammortizzato della "Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato" (per l'attivo voce 40 e per il passivo voce 10).

Per l'illustrazione della modalità di determinazione del fair value, rilevante ai soli fini informativi, si fa rinvio a quanto contenuto nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Ai sensi dell'IFRS 7 paragrafo 28 nell'ambito degli strumenti finanziari del Gruppo, si rappresenta che nel periodo non si sono verificate transazioni che abbiano comportato la rilevazione di "day one profit/loss" pertanto al 30 giugno 2022, come al 31 dicembre 2021, non si rilevano costi o ricavi sospesi legati all'effetto.

Informativa sui prodotti strutturati di credito

Si segnala che al 30 giugno 2022 l'esposizione del Gruppo in titoli strutturati di credito ammonta a 2.498,3 milioni e si riferisce per 2.321,0 milioni a titoli Asset Backed Securities (ABS) derivanti da operazioni di cartolarizzazione e per 177,3 milioni alle quote di fondi comuni di investimento detenute a seguito delle cessioni multi-originator di portafogli creditizi deteriorati effettuate nei precedenti esercizi.

Con riferimento ai titoli ABS la composizione risulta essere la seguente:

  • 106,9 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tevere SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza e inadempienza probabile denominata "progetto Argo" perfezionata nel mese di giugno 2022 (tranche senior pari a 104,6 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 1,1 milioni, tranche mezzanine B2 pari a 0,6 milioni, tranche junior 0,6 milioni);
  • 288,5 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Aurelia SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Rockets", perfezionata nel mese di maggio 2021 (tranche senior pari a 287,9 milioni; tranche mezzanine pari a 0,6 milioni);
  • 27,7 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Titan SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti in sofferenza, denominata "Progetto Titan", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 27,6 milioni; tranche mezzanine pari a 0,1 milioni);
  • 56,2 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Tiberina SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti UTP e in sofferenza, denominata "Progetto Django", perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 54,7 milioni; tranche mezzanine B1 pari a 0,6 milioni; tranche mezzanine B2 pari a 0,5 milioni e tranche junior pari a 0,4 milioni);
  • 837,5 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Leviticus SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto ACE", perfezionata nel mese di febbraio 2019 (tranche senior pari a 833,1 milioni; tranche mezzanine pari a 4,4 milioni);
  • 842,8 milioni relativi ai titoli emessi dal veicolo Red Sea SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione GACS di crediti a sofferenza, denominata "Progetto Exodus", perfezionata nel mese di giugno 2018 (tranche senior pari a 839,8 milioni; tranche mezzanine pari a 3,0 milioni);
  • 161,4 milioni relativi ai titoli di operazioni di cartolarizzazione di terzi (tranche senior per 132,5 milioni; tranche mezzanine per 4,2 milioni; tranche junior per 24,7 milioni). Si segnala che la tranche junior si riferisce quasi esclusivamente (24,6 milioni) al titolo emesso dalla società veicolo "BNT Portfolio SPV" costituita nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, finanziata mediante l'emissione di un'unica tranche di titoli.

Per una disamina dei fondi comuni di investimento rivenienti da operazioni di cessioni multi-originator si fa rinvio a quanto illustrato nella "Parte E – Sezione 2 – D. Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente" della Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021.

PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 949.726 32.259 - 1.057.713 2.051 -
1.1 Titoli strutturati 631 32.024 - 53.225 - -
1.2 Altri titoli di debito 949.095 235 - 1.004.488 2.051 -
2. Titoli di capitale 1.164.114 - 19 1.270.245 - 18
3. Quote di O.I.C.R. 27.252 - 134 18.888 - 134
4. Finanziamenti - 10.518 - - 194.122 -
4.1 Pronti contro termine - 10.518 - - 194.122 -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 2.141.092 42.777 153 2.346.846 196.173 152
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 97.967 3.485.740 1.851 172.004 1.821.274 2.037
1.1 di negoziazione 97.967 3.449.611 1.851 172.004 1.786.116 2.037
1.2 connessi con la fair value option - 35.849 - - 34.956 -
1.3 altri - 280 - - 202 -
2. Derivati creditizi - 1.849 - - 139 -
2.1 di negoziazione - 1.849 - - 139 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 97.967 3.487.589 1.851 172.004 1.821.413 2.037
Totale (A+B) 2.239.059 3.530.366 2.004 2.518.850 2.017.586 2.189

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Voci/Valori Totale Totale 30/06/2022 31/12/2021 L1 L2 L3 L1 L2 L3 1. Titoli di debito 39.512 - 44.764 40.601 - 48.520 1.1 Titoli strutturati - - - - - - 1.2 Altri titoli di debito 39.512 - 44.764 40.601 - 48.520 2. Titoli di capitale 142.814 37.175 31.979 252.623 26.896 38.277 3. Quote di O.I.C.R. 541.485 - 573.396 566.983 - 505.559 4. Finanziamenti - - 291.478 - - 319.026 4.1 Pronti contro termine - - - - - - 4.2 Altri - - 291.478 - - 319.026 Totale 723.811 37.175 941.617 860.207 26.896 911.382 L1 = Livello 1

2.5 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Voci/Valori Totale
30/06/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 10.242.290 48.226 - 10.283.038 52.684 -
1.1 Titoli strutturati 6.367 - - 6.564 - -
1.2 Altri titoli di debito 10.235.923 48.226 - 10.276.474 52.684 -
2. Titoli di capitale 20.527 113.525 169.671 29.027 113.525 196.805
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 10.262.817 161.751 169.671 10.312.065 166.209 196.805
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Banco BPM detiene, tra i titoli di capitale di livello 2, n. 4.541 quote nel capitale sociale di Banca d'Italia, corrispondenti all'1,5137% dell'intero capitale sociale. Il valore di bilancio, pari a 113,5 milioni, è ottenuto valorizzando ciascuna quota per un valore unitario pari a 25.000 euro, che risulta confermato anche da recenti transazioni avvenute sul capitale di Banca d'Italia. Al riguardo si precisa che tali quote derivano dall'operazione di aumento di capitale effettuata da Banca d'Italia nel 2013 per effetto del Decreto Legge n. 133 del 30 novembre 2013, convertito con la Legge n. 5 del 29 gennaio 2014, che ha determinato l'emissione di nuove quote, per un valore pari a 25.000 euro a quota.

Totale Totale
30/06/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Terzo stadio
secondo stadio
Primo e
acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali 7.561.527 - - - - 7.561.527 10.036.899 - - - - 10.036.899
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 7.561.527 - - X X X 10.036.899 - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 3.217.090 - - 900.953 108.512 2.172.559 2.737.091 - - 837.726 79.028 1.848.444
1. Finanziamenti 2.170.043 - - - - 2.172.559 1.840.979 - - - - 1.848.444
1.1 Conti correnti - - - X X X - - - X X X
1.2. Depositi a scadenza 338.293 - - X X X 154.496 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 1.831.750 - - X X X 1.686.483 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 239.317 - - X X X 293.490 - - X X X
- Finanziamenti per leasing 606 - - X X X 666 - - X X X
- Altri 1.591.827 - - X X X 1.392.327 - - X X X
2. Titoli di debito 1.047.047 - - 900.953 108.512 - 896.112 - - 837.726 79.028 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 1.047.047 - - 900.953 108.512 - 896.112 - - 837.726 79.028 -
Totale 10.778.617 - - 900.953 108.512 9.734.086 12.773.990 - - 837.726 79.028 11.885.343
L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

merceologica dei crediti verso clientela
mposizione
mortizzato: co
m
4.2 Attività finanziarie valutate al costo a
Totale Totale
30/06/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3 secondo stadio
Primo e
Terzo stadio acquisite o
Impaired
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 105.657.200 2.711.254 292.282 - - 107.215.367 103.678.315 3.063.186 344.321 - - 112.608.922
1. Conti correnti 9.567.097 210.866 67.257 X X X 8.223.489 240.496 78.652 X X X
2. Pronti contro termine attivi 2.338.551 - - X X X 3.658.922 - - X X X
3. Mutui 79.598.049 1.706.824 127.712 X X X 77.212.146 1.911.505 162.190 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
1.108.819 15.648 87 X X X 1.333.945 16.508 97 X X X
5. Finanziamenti per leasing 621.530 473.766 2.471 X X X 702.296 516.984 3.450 X X X
6. Factoring 83.961 - - X X X 78.116 - - X X X
7. Altri finanziamenti 12.339.193 304.150 94.755 X X X 12.469.401 377.693 99.932 X X X
2. Titoli di debito 22.984.080 - - 20.383.627 109.862 2.344.635 20.588.576 - - 18.430.425 205.821 2.461.687
1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2. Altri titoli di debito 22.984.080 - - 20.383.627 109.862 2.344.635 20.588.576 - - 18.430.425 205.821 2.461.687
Totale 128.641.280 2.711.254 292.282 20.383.627 109.862 109.560.002 124.266.891 3.063.186 344.321 18.430.425 205.821 115.070.609
L1 = Livello 1
L2 = Livello 2
L3 = Livello 3

L2 = Livello 2

______________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 101

La suddivisione dei finanziamenti verso clientela alla data del 30 giugno 2022 per stadi di rischio è riportata nella tabella seguente (i crediti impaired acquisiti o originati sono stati ricondotti ai relativi stadi di rischio):

Tipologie esposizioni/stadi di rischio Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Totale
Sofferenze - - 768.911 768.911
Inadempienze probabili - - 2.033.820 2.033.820
Esposizioni scadute deteriorate - - 58.923 58.923
Esposizioni deteriorate - - 2.861.654 2.861.654
Esposizioni in bonis 94.899.237 10.899.845 - 105.799.082
Totale finanziamenti verso clientela 94.899.237 10.899.845 2.861.654 108.660.736

Per ulteriori dettagli sulla qualità creditizia dei finanziamenti verso la clientela si fa rinvio a quanto illustrato nella sezione "Risultati" contenuta nella Relazione intermedia sulla gestione.

Partecipazioni – Voce 70

Gli investimenti in partecipazioni in società sottoposte a influenza notevole al 30 giugno 2022 ammontano a 1.537,7 milioni rispetto ai 1.794,1 milioni del 31 dicembre 2021.

Il decremento registrato nel semestre, pari a -256,4 milioni, si riferisce agli effetti derivanti dalla valutazione con il metodo del patrimonio netto delle partecipazioni in imprese collegate, che in dettaglio includono la quota di pertinenza dei risultati conseguiti dalle partecipate nel periodo (+91,1 milioni), gli effetti della riduzione del patrimonio di Agos Ducato (-85,4 milioni), di Anima Holding (-20,0 milioni), di Vera Assicurazioni (-10,5 milioni), di Bipiemme Vita (-5,0 milioni), di Gardant Liberty Servicing (-1,8 milioni) e di Etica SGR (-1,5 milioni) a seguito della distribuzione di dividendi, nonché le variazioni di pertinenza del Gruppo delle riserve da valutazione e delle altre riserve delle suddette società (-148,9 milioni).

Nel corso del semestre è stata inoltre perfezionata la cessione della partecipazione detenuta in Factorit per un importo di 75 milioni.

La variazione del semestre include anche il versamento a titolo di riserva a copertura perdite e la sottoscrizione dell'aumento di capitale sociale deliberato dalla partecipata HI-MTF SIM (0,7 milioni).

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Tipo di
rapporto
(a)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa
partecipante
Quota % voti %
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
1. Agos Ducato S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,000% 39,000%
Capitale sociale euro 638.655.160,00
2. Alba Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 39,189% 39,189%
Capitale sociale euro 357.953.058,13
3. Anima Holding S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 20,622% 20,622%
Capitale sociale euro 7.291.809,72
4. Aosta Factor S.p.A. Aosta Aosta 1 Banco BPM 20,690% 20,690%
Capitale sociale euro 14.993.000,00
5. Bipiemme Vita S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,000% 19,000%
Capitale sociale euro 179.125.000,00
6. Bussentina S.c.a.r.l. in liquidazione Roma Roma 1 Bipielle Real Estate 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 25.500,00
7. Calliope Finance S.r.l. in liquidazione Milano Milano 1 Banco BPM 50,000% 50,000%
Capitale sociale euro 600.000,00

Denominazioni Sede legale Sede operativa Tipo di
rapporto
(a)
Rapporto di partecipazione Disponib.
Impresa
partecipante
Quota % voti %
8. Gardant Liberty Servicing S.p.A. Roma Roma 1 Banco BPM 30,000% 30,000%
Capitale sociale euro 150.000,00
9. Etica SGR S.p.A. (*) Milano Milano 1 Banco BPM 19,444% 19,444%
Capitale sociale euro 4.500.000,00
10. GEMA Magazzini Generali BPV-BSGSP S.p.A. Castelnovo Sotto (RE) Castelnovo Sotto (RE) 1 Banco BPM 33,333% 33,333%
Capitale sociale euro 3.000.000,00
11. HI-MTF SIM S.p.A. Milano Milano 1 Banca Akros 20,000% 20,000%
Capitale sociale euro 7.300.000,00 (**)
12. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 1 Banco BPM 40,000% 40,000%
Capitale sociale euro 41.305.000,00
13. S.E.T.A. Società Edilizia Tavazzano S.r.l. in
liquidazione
Milano Milano 1 Banco BPM 32,500% 32,500%
Capitale sociale euro 20.000,00
14. Vera Assicurazioni S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 63.500.000,00
15. Vera Vita S.p.A. Verona Verona 1 Banco BPM 35,000% 35,000%
Capitale sociale euro 219.600.005,00

(a) Tipo di rapporto:

1 = partecipazione al capitale sociale

(*) Società sottoposte a influenza notevole in base ad accordi di partnership o di natura parasociale con altri soci.

(**) Capitale sociale iscritto a Registro Imprese in data 1° luglio 2022

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Denominazioni Valore di
bilancio
Fair value Dividendi
percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
N/A
B. Imprese sottoposte a influenza notevole
Agos Ducato S.p.A. 703.833 - 85.410
Alba Leasing S.p.A. 163.486 - -
Anima Holding S.p.A. 237.498 249.966 20.009
Vera Vita S.p.A. 136.092 - -
Totale 1.240.909 249.966 105.419

La colonna "Fair value" riporta il valore relativo alla quotazione di Borsa al 30 giugno 2022 della collegata Anima Holding, che rappresenta l'unica società quotata.

Si rappresenta inoltre che i dividendi percepiti nel corso del semestre sono stati portati in riduzione del valore contabile della partecipazione, in quanto gli utili da cui hanno tratto origine sono stati già recepiti nel bilancio al 31 dicembre 2021 per effetto della valutazione in base al metodo del patrimonio netto.

Partecipazioni: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Analisi dei potenziali trigger di impairment

L'andamento negativo dei mercati finanziari e le conseguenti minusvalenze sul portafoglio titoli hanno avuto ripercussioni negative sul patrimonio netto e su quello regolamentare delle partecipazioni di collegamento detenute nelle compagnie assicurative operanti nel ramo vita, ossia Vera Vita e Bipiemme Vita. Tale circostanza è stata considerata alla stregua di un potenziale trigger di impairment, che ha quindi suggerito l'esecuzione di un test infrannuale volto ad accertare la recuperabilità dei valori di bilancio. Tale test si aggiunge a quello indirettamente svolto sulla partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni, mediante le verifiche di recuperabilità della CGU Bancassurance Protezione, come rappresentato nella sezione "Attività immateriali – Voce 100", a cui si fa rinvio per ulteriori dettagli.

Nel complesso il valore di bilancio delle interessenze detenute in Vera Vita e Bipiemme Vita è pari a 211,2 milioni, come dettagliato nella seguente tabella.

Partecipazioni Valore di bilancio
Vera Vita 136,1
Bipiemme Vita 75,1

Metodologia di calcolo, costo del capitale e risultati

Per la metodologia di calcolo del valore recuperabile delle partecipazioni in esame e del relativo costo del capitale (pari all'8,10%) si fa rinvio a quanto illustrato per la CGU Bancassurance Protezione nella sezione "Attività immateriali – Voce 100" ed in particolare in corrispondenza del paragrafo "B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU e delle partecipazioni nelle compagnie assicurative".

Ad esito delle verifiche svolte, per le interessenze di collegamento detenute in Vera Vita e Bipiemme Vita, il test di impairment condotto al 30 giugno 2022 non ha rilevato la necessità di effettuare alcuna svalutazione, evidenziando un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di bilancio.

Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, per le partecipazioni in Vera Vita e Bipiemme Vita è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nelle tabelle sotto riportate rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare il tasso Ke o diminuire linearmente l'utile atteso rispetto ai flussi e ai tassi effettivamente utilizzati nel test, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi.

Per quanto riguarda la partecipazione Vera Vita, nella seguente tabella si evidenzia come, a mero titolo di esempio e di sensitività, un incremento del costo del capitale, abbinato ad un decremento dei flussi, andrebbe ad incidere sul margine disponibile, comportando un azzeramento del margine o la necessità di rilevare un impairment.

Vera Vita
Variazione dei flussi/Tassi di attualizzazione "ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
8,10% 12,28%
0% 116 46% 0 0%
Utile -5% 103 41% -7 -3%
-45% 0 0 -63 -25%

Sempre per la partecipazione in Vera Vita, nella seguente tabella viene fornita un'analisi di sensitivity del differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai parametri effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi.

Vera Vita
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
8,10% 12,28%
1% 86 34% -9 -4%
(g) 2% 116 46% 0 0%
2,5% 135 54% 5 2%

Per quanto riguarda la partecipazione Bipiemme Vita, nella seguente tabella si evidenzia come, a mero titolo di esempio e di sensitività, un incremento del costo del capitale, abbinato ad un decremento dei flussi, andrebbe ad incidere sul margine disponibile, fino a comportare un azzeramento del margine o la rilevazione di un impairment.

Bipiemme Vita Variazione dei flussi/Tassi di attualizzazione "ke" (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul value in use)

(Ke)
8,10% 9,94%
0% 16 18% 0 0%
Utile -5%% 11 12% -3 -3%
-19% 0 0 -12 -13%

Sempre per la partecipazione in Bipiemme Vita, nella seguente tabella viene fornita un'analisi di sensitivity del differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai parametri effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi.

Bipiemme Vita
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
8,10%
9,94%
1% 11 12% -2 -2%
(g) 2% 16 18% 0 0%
2,5% 18 20% 1 1%

Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto e sottoposte ad influenza notevole

Impegni derivanti dagli accordi con Crédit Agricole sul credito al consumo

In data 28 giugno 2019 era stata completata, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

  • (i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;
  • (ii) ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non captive di ProFamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedono tra l'altro, l'estensione di ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto, pari a 150 milioni.

Nell'ambito di tali accordi è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria (per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore), le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii)

l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Cattolica Assicurazioni

In data 29 marzo 2018, facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica"), è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

Il Patto Parasociale stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica, successivamente modificato in data 29 ottobre 2018, prevede, tra l'altro, la concessione di una Put Option a Cattolica e di una Call Option a Banco BPM, avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni detenute da Cattolica nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Tra i triggering events che determinano per il Banco BPM il diritto di esercizio della Call Option figura il verificarsi di un eventuale cambio di controllo su Cattolica.

L'esecuzione, in data 23 ottobre 2020, dell'operazione societaria e industriale tra Assicurazioni Generali e Cattolica, annunciata al mercato il 25 giugno 2020, ha determinato, a parere di Banco BPM, un cambio di controllo su Cattolica. Sulla base di tale convinzione la Banca, in data 15 dicembre 2020, ha comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture. Cattolica ha contestato che si sia verificato un cambio di controllo e che dunque la Banca abbia un diritto ad esercitare l'opzione di acquisto.

A seguito di una interlocuzione tra le parti, in data 16 aprile 2021, facendo seguito all'accordo raggiunto il 5 marzo 2021, Banco BPM e Cattolica hanno stipulato un nuovo accordo che prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata, il riconoscimento allo stesso Banco BPM di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 ed il 30 giugno 2023, eventualmente posticipabile dalla Banca di sei mesi in sei mesi per tre volte, sino al 31 dicembre 2024.

In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni; il prezzo di esercizio dell'opzione di acquisto è stato fissato ai c.d. "own funds" - escluse le passività subordinate e includendo gli eventuali utili fino alla data di trasferimento delle partecipazioni – da calcolarsi al semestre antecedente l'esercizio dell'opzione. A tale valore sarà aggiunta una componente fissa di 60 milioni, di cui 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle filiali attualmente servite da altro partner assicurativo. L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call (c.d. cap e floor sul valore degli own funds come calcolati alla data di riferimento) e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve/dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale delle joint venture.

Qualora Banco BPM decida di non esercitare l'opzione di acquisto entro il suddetto termine, la Banca corrisponderà a Cattolica i medesimi 26 milioni a fronte della rinuncia da parte di Cattolica ad estendere l'accordo distributivo alle filiali attualmente servite da altro partner assicurativo e la partnership tra Banco BPM e Cattolica proseguirà sino al 31 dicembre 2030 (salvi successivi rinnovi annuali), allo scadere dei quali Banco BPM potrà nuovamente esercitare l'opzione di acquisto del 65% del capitale delle joint venture ovvero, in caso di mancato esercizio da parte della Banca di detta opzione, Cattolica potrà esercitare un'opzione di vendita delle suddette quote. In tale ipotesi, il prezzo di esercizio delle opzioni di acquisto e vendita resterà ancorato agli own funds (come sopra definiti) alla data del 31 dicembre 2030 senza componenti aggiuntive e senza l'applicazione di meccanismi di protezione.

Impegni derivanti dagli accordi di bancassurance con Covéa

In data 25 giugno 2021 Banco BPM aveva sottoscritto con il gruppo Covéa accordi modificativi della partnership nel settore della bancassicurazione in essere dal 2011 fra l'ex Banca Popolare di Milano (ora Banco BPM) e Covéa e riferiti alle JV Bipiemme Vita, compagnia operativa nel ramo vita e detenuta all'81% da Covéa Coopérations e al 19% da Banco BPM, e Bipiemme Assicurazioni, compagnia operativa nel ramo danni interamente detenuta da Bipiemme Vita.

Le modifiche apportate agli accordi preesistenti, che prevedevano una "finestra" di uscita tramite esercizio di un'opzione call a favore di Banco BPM limitata al periodo dall'8 settembre 2021 al 23 ottobre 2021, disciplinavano le modalità di prosecuzione e di conclusione della partnership fino, massimo, alla fine del 2028.

In particolare, gli accordi, come modificati, prevedevano il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% della Compagnia, esercitabile in qualunque momento nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, era prevista la possibilità di proseguire la partnership fino alla fine del 2028 salvo l'esercizio di opzioni di put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e alla Banca in determinate finestre temporali.

Tali accordi ridefinivano, tra l'altro, i termini e le condizioni dei diritti di exit delle parti della partnership. In sintesi era previsto il diritto per Banco BPM di esercitare una call option in qualunque momento entro il 31 dicembre 2023 ad un prezzo pari al valore degli Unrestricted T1 ("UT1") di Bipiemme Vita al 30 giugno 2021, maggiorati di una componente di remunerazione del capitale assorbito per Covéa (convenzionalmente pari al 140% del Solvency Capital Requirement di Bipiemme Vita alla data del 30 giugno 2021) e di eventuali aumenti di capitale decurtati dei dividendi eventualmente pagati.

Era previsto altresì il trasferimento, a partire dal 31 ottobre 2021, di tutte le attività di gestione in delega di BPM Vita ad Anima SGR, come previsto dagli accordi del 2018 tra Banco BPM ed Anima stessa.

In data 12 aprile 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di esercitare l'opzione per l'acquisto dal partner Covéa Coopération SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita. Contestualmente all'esercizio dell'opzione, Banco BPM ha inoltre provveduto, secondo quanto previsto dal Nuovo Accordo Opzioni Reciproche, all'invio della disdetta del Nuovo Patto Parasociale e all'invio delle disdette del Nuovo Accordo Distributivo Vita (nei confronti di Bipiemme Vita) e del Nuovo Accordo Distributivo Danni (nei confronti di Bipiemme Assicurazioni).

Come specificato nella sezione dedicata agli Eventi successivi alla chiusura del semestre delle presenti Note illustrative, la disdetta degli accordi ha avuto effetto alla data in cui, a seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, si è perfezionato l'acquisto da parte di Banco BPM della partecipazione detenuta da Covéa Coopération SA in Bipiemme Vita e precisamente in data 22 luglio 2022.

Impegni derivanti dagli accordi con Anima sull'Asset Management

Si ricorda che nel corso del 2017 e degli anni successivi, in esecuzione degli accordi sottoscritti il 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Anima Holding, sono stati siglati una serie di accordi volti a disciplinare:

  • (i) la cessione ad Anima Holding di Aletti Gestielle SGR;
  • (ii) la partnership di lungo periodo nel settore del risparmio gestito tra il Gruppo Banco BPM e il Gruppo Anima;
  • (iii) la cessione da parte di Banca Aletti ad Anima SGR dei mandati per la gestione in delega ed in via esclusiva di taluni attivi assicurativi distribuiti attraverso la rete Banco BPM nell'ambito delle joint venture in essere tra Banco BPM ed il Gruppo Cattolica.

Nell'ambito di tali accordi, della durata complessiva di 20 anni dalla loro origine, è tra l'altro previsto: (i) l'accesso preferenziale in via esclusiva del Gruppo Anima alle Reti distributive presenti e future del Gruppo Banco BPM, con peculiarità diverse tra la rete "retail" e le altre reti, (ii) la distribuzione di prodotti quali OICR e Gestioni Individuali di Portafoglio e altri prodotti e servizi del Gruppo Anima, (iii) i termini economici essenziali relativi alla Partnership, inclusi i livelli e obiettivi minimi attesi e taluni meccanismi di protezione e garanzia connessi al mancato raggiungimento degli stessi.

In data 14 maggio 2020 è intervenuta una rinegoziazione fra il Gruppo Anima e il Gruppo Banco BPM (Banco BPM e Banca Aletti) dell'accordo quadro di partnership che ha riguardato sia la ridefinizione dei livelli di obiettivi attesi che il termine previsto per il loro raggiungimento.

Per i fondi per rischi ed oneri a presidio degli impegni sorti in occasione della cessione di partecipazioni e dei correlati eventuali accordi di partnership si fa rinvio a quanto contenuto nella successiva sezione "Fondi del passivo – Voci 90 e 100".

Attività materiali – Voce 90

Le attività materiali ammontano al 30 giugno 2022 a 3.192,5 milioni e si confrontano con il dato di 3.278,2 milioni dell'esercizio precedente. Nel dettaglio le suddette attività sono rappresentate da:

  • attività materiali ad uso funzionale valutate al costo per 780,1 milioni, riferite principalmente ai diritti d'uso relativi a contratti di affitto di immobili;
  • immobili ad uso funzionale e a opere d'arte di pregio misurati in base della rideterminazione dei valori per 1.376,7 milioni;
  • immobili detenuti a scopo di investimento valutati al fair value per 1.035,6 milioni.

Per ulteriori dettagli sulla composizione delle attività materiali si fa rinvio alle successive tabelle.

Alla data del 30 giugno 2022 non risultano in essere impegni per l'acquisto di immobili o altre attività materiali di importo significativo.

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Totale Totale
31/12/2021
Attività/Valori 30/06/2022
1. Attività di proprietà 81.640 87.001
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 15.246 16.829
d) impianti elettronici 55.105 55.522
e) altre 11.289 14.650
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 698.495 708.373
a) terreni - -
b) fabbricati 658.074 698.160
c) mobili 39.931 9.067
d) impianti elettronici - -
e) altre 490 1.146
Totale 780.135 795.374
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Alla data del 30 giugno 2022, così come al 31 dicembre scorso, il Gruppo non detiene attività materiali a scopo di investimento valutate al costo. Si omette pertanto la relativa tabella.

Attività/Valori Totale
30/06/2022
L1 L2 L3 L1 31/12/2021
L2
L3
1. Attività di proprietà - - 1.376.726 - - 1.377.092
a) terreni - - 1.005.631 - - 1.004.302
b) fabbricati - - 320.995 - - 322.690
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - 50.100 - - 50.100
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
c) mobili - - - - - -
d) impianti elettronici - - - - - -
e) altre - - - - - -
Totale - - 1.376.726 - - 1.377.092
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute
- - 20.803 - - 24.500

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre, oltre al normale processo di ammortamento per 8,1 milioni, si segnalano in particolare:

  • trasferimenti di taluni immobili dalle attività detenute a scopo di investimento pari a 5,0 milioni;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo per 0,9 milioni. Detti effetti sono rilevati nel prospetto della redditività complessiva per positivi 3,0 milioni e nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali" per negativi 3,9 milioni.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Attività/Valori Totale
30/06/2022
Totale
31/12/2021
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività di proprietà - - 1.035.636 - - 1.105.779
a) terreni - - 742.194 - - 791.671
b) fabbricati - - 293.442 - - 314.108
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 1.035.636 - - 1.105.779
di cui: ottenute tramite l'escussione delle
garanzie ricevute - - 530.154 - - 587.324

Tra le variazioni intervenute nel corso del semestre si segnalano:

  • trasferimenti di alcuni immobili alle attività ad uso funzionale per un valore di bilancio di 5,0 milioni;
  • trasferimenti di taluni immobili, per un valore di bilancio pari a 32,8 milioni, alle attività in via di dismissione;
  • variazioni nette di fair value per un ammontare complessivamente negativo per 36,6 milioni rilevato nella voce "260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali".

Le residue variazioni si riferiscono ad operazioni di acquisti e di vendita di importi complessivamente non significativi.

Per le attività svolte nel corso del primo semestre per la misurazione al fair value del patrimonio immobiliare si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".

Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Totale Totale
Attività/Valori 30/06/2022 31/12/2021
Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 46.726 X 54.858
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 46.726 X 54.858
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 651.987 504.272 654.592 504.272
di cui: software 364.988 - 352.092 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 651.987 504.272 654.592 504.272
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 651.987 504.272 654.592 504.272
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 651.987 550.998 654.592 559.130

Le attività immateriali a durata definita includono la valorizzazione delle "Client Relationship" acquisite nell'ambito delle operazioni di aggregazione aziendale del Gruppo BPM e del Gruppo Banca Popolare Italiana per un importo complessivo di 286,9 milioni, in riduzione di 15,5 milioni rispetto al dato dell'esercizio precedente per effetto del processo di ammortamento. Per le suddette attività, le analisi svolte in merito all'evoluzione dei flussi e degli spread, assunti a riferimento per la verifica della recuperabilità di valore, non hanno fatto emergere alcun elemento di criticità, tenuto peraltro conto degli ampi margini di sicurezza esistenti per il test al 31 dicembre 2021, nonché della riduzione intervenuta nel semestre per effetto del descritto processo di ammortamento.

Le attività immateriali a durata indefinita iscritte in bilancio sono costituite:

  • per 42,9 milioni dall'avviamento rivenienti dall'aggregazione della Banca Popolare Italiana (CGU Bancassurance Protezione), dopo la rilevazione di un impairment di 8,1 milioni;
  • per 3,8 milioni dall'avviamento attribuito alla CGU "Banca Akros" conseguente all'acquisizione del controllo della società Oaklins Italy S.r.l. da parte di Banca Akros, avvenuto nel corso del 2021;
  • per 504,3 milioni da marchi di impresa rilevati a seguito delle operazioni di aggregazione aziendale con l'ex Gruppo Banca Popolare Italiana (222,2 milioni) e con l'ex Gruppo BPM (282,1 milioni).

Attività immateriali a durata indefinita: l'attività di verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore (impairment test)

Valori di riferimento per il test di impairment

Al 30 giugno 2022 le attività immateriali a vita indefinita del Gruppo, per le quale si rende necessario verificare l'esistenza di eventuali indicatori di perdita (cosiddetti "impairment indicators"), ammontano a 559,1 milioni, rappresentate per 504,3 milioni da marchi e per 54,8 milioni da avviamenti, in linea con i valori risultanti nel bilancio 2021. Ad esito delle verifiche, che saranno di seguito illustrate nel dettaglio, si è reso necessario svalutare gli avviamenti allocati alla CGU Bancassurance Protezione per 8,1 milioni.

Al 31 dicembre 2021 le verifiche di recuperabilità relative alle suddette attività immateriali erano stato condotte sulla base della loro allocazione alle seguenti Cash Generating Unit (CGU):

  • CGU "Retail" per i marchi della Capogruppo pari a 485,7 milioni;

  • CGU "Banca Akros" per il marchio di Banca Akros pari a 18,6 milioni e per l'avviamento relativo alla controllata Oaklins Italy per 3,8 milioni;
  • CGU "Bancassurance Protezione", rappresentata dalla compagnia Vera Assicurazioni, per gli avviamenti pari a 51,1 milioni.

Si ricorda inoltre che il test di impairment effettuato al 31 dicembre 2021 poteva beneficiare dei seguenti margini valutativi (cosiddetto "headroom"):

  • CGU Retail: 5.332 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (8.369 milioni) ed il relativo valore contabile (3.037 milioni);
  • Marchi Banca Akros: 95 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile dei marchi (114 milioni) e il relativo valore contabile (19 milioni);
  • CGU Bancassurance Protezione: 6 milioni, pari all'eccedenza tra il valore recuperabile della CGU (162 milioni) ed il relativo valore contabile (156 milioni).

Modalità per la verifica dei trigger di impairment

In base alla disciplina prevista dello IAS 36 i risultati dell'ultimo test annuale di impairment possono considerarsi validi per le successive rendicontazioni infrannuali qualora gli elementi e le circostanze sopravvenute (potenziali trigger di impairment) non siano tali da mettere in dubbio le ipotesi e le assunzioni sottostanti e quindi la recuperabilità dei valori. Diversamente se dalla suddetta ricognizione dovesse emergere una probabile perdita di valore risulterebbe necessario procedere ad effettuare un vero e proprio test di impairment.

Come indicato nella "Parte A – Politiche Contabili" delle presenti Note illustrative, l'importanza del test di impairment test per le attività non finanziarie, ai sensi dello IAS 36, è ricordata dall'ESMA nel proprio Public Statement del 13 maggio 2022, nell'ambito delle raccomandazioni da seguire per una corretta rappresentazione degli effetti del conflitto Russia-Ucraina nelle rendicontazioni finanziarie redatte secondo lo IAS 34, a cui ha fatto seguito il richiamo di attenzione n. 3 da parte di Consob in data 19 maggio 2022.

A tal proposito, lo Statement rileva che la guerra in Ucraina, introducendo incertezze nelle prospettive di conduzione delle attività delle imprese, ha aumentato il rischio di aggiustamenti significativi al valore contabile delle attività e passività di bilancio. Lo Statement formula quindi un richiamo generale a rivedere ed aggiornare le considerazioni fatte per il bilancio di fine anno, con particolare riferimento alle assunzioni alla base delle previsioni future ed altri elementi di incertezza estimativa per i quali si richiede l'informativa ai paragrafi 122 e 125 dello IAS 1. Ricorda inoltre l'importanza dell'aggiornamento dell'informativa circa le analisi di sensitività ampliando, ad esempio, gli intervalli di confidenza dei principali parametri ed assunzioni alla base dei flussi di cassa previsionali. L'ESMA ricorda che si dovrebbe valutare l'esistenza di indicazioni di possibili riduzioni dei valori recuperabili considerando le fonti informative interne ed esterne disponibili e valutare se gli effetti (diretti ed indiretti) del conflitto costituiscano specificatamente indicazione di riduzione di valore. L'ESMA rileva inoltre che, a seconda della tipologia e del livello di rischio associato alle attività da controllare, può essere necessario lo sviluppo di dati previsionali con scenari multipli, da ponderare sulla base di assunzioni ragionevoli, supportabili e realistiche. In ogni caso, è richiamata l'attenzione sull'esigenza di verificare la coerenza tra i dati previsionali e le assunzioni utilizzate per la recuperabilità dei valori, da un lato, e le scelte ed i piani strategici formulati dall'impresa a seguito del conflitto, dall'altro. Da ultimo l'ESMA segnala la necessità di aggiornare i tassi di sconto per la determinazione del valore recuperabile delle attività, che devono essere in grado riflettere valutazioni correnti di mercato circa il valore temporale del denaro ed il rischio specifico associato alle attività da controllare.

Al fine di assistere i redattori di bilancio nello svolgimento del test di impairment per la semestrale, l'Organismo Italiano di Valutazione (OIV) ha pubblicato nel mese di giugno la bozza del documento "Impairment test dei non financial asset (IAS 36) a seguito della guerra in Ucraina", che è stata finalizzata in data 28 luglio 2022 mediante la pubblicazione del "Discussion Paper n. 1/2022". Il suddetto documento propone un percorso di analisi da seguire per valutare se ricorrano o meno le condizioni per ripetere l'impairment test in sede di semestrale, ed in caso affermativo quali elementi debbano essere considerati per trattare l'incertezza di contesto.

Sulla base delle raccomandazioni dell'ESMA e delle analisi proposte nel documento OIV, ai fini della redazione della presente relazione finanziaria semestrale, sono stati analizzati i potenziali trigger di impairment (interni ed esterni) ritenuti rilevanti ai fini della recuperabilità delle attività in esame, per poter esprimere un giudizio in merito alla necessità o meno di attivare un test formale di impairment al 30 giugno 2022. Di seguito si fornisce evidenza delle principali analisi svolte e delle relative conclusioni.

Fattori esterni

Per quanto riguarda gli indicatori "esterni" le analisi si sono indirizzate nel verificare l'evoluzione intervenuta nel semestre nella capitalizzazione di Banco BPM rispetto a quella rilevata negli indici del settore bancario italiano ed europeo. Nel dettaglio, la quotazione di borsa dell'azione Banco BPM al 30 giugno 2022 (2,7 euro) si attesta su un livello sostanzialmente allineato a quello al 31 dicembre 2021 (2,6 euro), a differenza di quanto riscontrato per gli indici del settore bancario italiano (FTSE Italia All-Share Bank Index) e del settore europeo (Euro Stoxx Bank Index) che, nel corso del primo semestre del 2022, hanno registrato una variazione negativa rispettivamente pari al 24,6% ed al 20,3%.

L'andamento del prezzo delle azioni di Banco BPM nella configurazione di valore medio, massimo, minimo, oltre che puntuale relativo al primo semestre 2022, nonché al periodo successivo all'invasione dell'Ucraina, evidenzia un quadro di sostanziale tenuta rispetto a quanto osservato con riferimento alla chiusura dello scorso esercizio e dell'ultimo semestre del 2021.

Alla luce di quanto sopra illustrato, la capitalizzazione di borsa di Banco BPM al 30 giugno 2022 (4,1 miliardi), seppur mostrando uno sconto significativo rispetto al patrimonio netto tangibile (11,7 miliardi), circostanza riscontrabile per tutte le banche italiane da ormai molti anni, risulta superiore rispetto a quella al 31 dicembre 2021 (4,0 miliardi).

Come già rappresentato nella relazione finanziaria annuale dell'esercizio 2021, le valutazioni espresse ai fini di bilancio sono frutto di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale, non pienamente riconosciuta dai mercati finanziari. Tale valutazione si estrinseca su un periodo più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria e prescinde dalla particolarità del contesto economico finanziario attuale, seppur essa sia stata tenuta in debito conto.

Il significativo sconto tra la capitalizzazione di borsa ed il patrimonio netto tangibile è infatti riconducibile al disallineamento strutturale tra le valutazioni della comunità finanziaria - che, per loro natura, sono incentrate su obiettivi e stime di breve periodo - e le modalità di usuale conduzione degli impairment test le quali attribuiscono un valore significativo alle potenzialità di crescita nel medio-lungo periodo. Le valutazioni espresse ai fini di bilancio sono frutto, infatti, di un'estrapolazione del valore economico delle CGU sulla base della loro specifica capacità reddituale misurata avendo a riferimento un orizzonte temporale molto più ampio di quello assunto dalla comunità finanziaria.

Fattori interni - flussi

Per la CGU "Retail", alle quale è attribuita la quasi totalità del valore dei marchi, il valore d'uso è stato determinato attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM), nella variante Excess Capital. Tale modello prevede che il valore economico di una società sia considerato pari alla somma tra (i) il valore attuale dei flussi di cassa futuri (dividendi attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti, mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo atteso e (ii) la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione.

Le stime dei flussi reddituali utilizzate ai fini dell'ultimo impairment test erano state elaborate in coerenza con le numeriche del Piano industriale 2021-2024 del Gruppo, approvato il 4 novembre 2021 e, per il primo anno di proiezione, con le evidenze del budget 2022. Le proiezioni dei flussi finanziari erano state calcolate adottando un approccio "multi scenario", al fine di incorporare il rischio connesso alla realizzazione di tali flussi, in linea con quanto previsto dalla dottrina in presenza di scenari caratterizzati da elementi significativi di incertezza. A tal fine erano stati assunti a riferimento tre distinti scenari macroeconomici elaborati sulla base delle previsioni pubblicate da Prometeia a marzo 2021, senza alcun aggiornamento rispetto alle proiezioni macroeconomiche, leggermente migliorative, elaborate ad inizio dicembre 2021, tenuto conto della logica conservativa dell'esercizio del test impairment.

Ai fini delle verifiche di recuperabilità al 30 giugno 2022 della CGU in oggetto, la Banca ha effettuato un aggiornamento dei flussi reddituali della CGU, sulla base delle informazioni a disposizione, con l'obiettivo di riflettere il mutato scenario e gli eventuali impatti della guerra Russia – Ucraina. Premesso che l'esposizione di Banco BPM nei confronti di imprese russe è rimasta sostanzialmente costante da inizio conflitto ed è pari a meno dello 0,1% del totale delle attività per cassa e dei crediti di firma del Gruppo e che le principali esposizioni sono riferite ad aziende che non rientrano nel perimetro della CGU Retail, l'aggiornamento dei flussi ha tenuto conto degli scenari macroeconomici più aggiornati, del trend crescente delle curve dei tassi monetari e finanziari, delle evidenze del preconsuntivo 2022 disponibile alla data e di un primo aggiornamento dei target del 2024, elaborato in base alle migliori informazioni a disposizione. L'aggiornamento dei flussi è risultato complessivamente migliorativo rispetto alle proiezioni del Piano Industriale assunte a riferimento nel test di impairment al 31 dicembre

2021: i flussi, infatti, beneficiano soprattutto del nuovo scenario rialzista dei tassi che, generando un maggior margine di interesse, è in grado di compensare la debolezza della voce commissioni. Le altre componenti sono ipotizzate essere in linea con i target precedenti, non avendo allo stato evidenze di dinamiche peggiorative. In sintesi, la suddetta ricognizione non ha fatto emergere alcun segnale di criticità su detti flussi, rispetto a quelli utilizzati per l'impairment test 2021. Medesime conclusioni sono valide anche con riferimento all'aggiornamento dei flussi, nell'ipotesi in cui si dovesse verificare uno scenario macroeconomico "peggiorativo". Ad ulteriore evidenza del fatto che i target del Piano sono ancora validi, si deve segnalare che il risultato netto consuntivo al 30 giugno 2022 non ha evidenziato uno scostamento negativo rispetto a quello previsto nel budget 2022: la riduzione del margine commissionale, a causa della raccolta netta negativa del comparto del risparmio gestito, è stata più che compensata dall'incremento del margine di interesse trainato dal rialzo dei tassi di interesse.

In aggiunta per la CGU in esame, nel semestre non sono intervenuti cambiamenti sostanziali nel perimetro delle attività nette rispetto a quello considerato al 31 dicembre 2021 e anche il coefficiente patrimoniale (CET1) target si conferma pari a quello considerato al 31 dicembre 2021 (8,519%), individuato nel livello patrimoniale minimo che in data 2 febbraio 2022 la BCE ha richiesto al Gruppo di rispettare in via continuativa a completamento del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP).

Con riferimento al marchio di Banca Akros, la cui recuperabilità era stata verificata al 31 dicembre 2021 con la metodologia "royalties rate", non si segnalano variazioni significative nelle proiezioni dei proventi operativi relativi al periodo 2022-2024, coerenti con il Piano Strategico 2021-2024, che rappresentano i flussi assunti a riferimento per il test di impairment con la suddetta metodologia. In particolare, la Banca ha effettuato una analisi di sensitività sulla base dei risultati più recenti aggiornati, anche per tenere conto della situazione venutasi a creare con il conflitto russo-ucraino e dei relativi impatti sui mercati finanziari. Nel dettaglio, le suddette analisi di sensitività evidenziano che lo scostamento negativo rispetto al budget 2022 non è tali da impattare sul valore recuperabile del marchio; conseguentemente non si rende necessario ripetere il test di impairment per il marchio in oggetto.

Per quanto riguarda la CGU Bancassurance Protezione si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo "CGU Bancassurance Protezione: test di impairment condotto al 30 giugno 2022".

Fattori interni – altri parametri valutativi

Per quanto concerne il profilo dei parametri valutativi, per il test 2021 era stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke) era stato determinato sulla base del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo cui il rendimento di un'attività rischiosa deve essere pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP), in funzione della rischiosità specifica dell'attività (ß) ' (Ke = Rf + ß x (MRP)). Nel dettaglio, nel test di impairment al 31 dicembre 2021:

  • la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", era stata determinata utilizzando la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni che al 31 dicembre 2021 era pari a 0,78%;
  • per il coefficiente beta (ß), che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento, era stato utilizzato: (i) per la CGU retail: l'indicatore relativo ad un campione di società comparabili (banche italiane quotate), rilevato da Bloomberg che al 31 dicembre 2021 risultava pari a 1,11, (ii) per la CGU "Banca Akros"": l'indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel Private e nell'Investment Banking, rilevato da Bloomberg che al 31 dicembre risultava pari a 1,20, (iii) per la CGU Bancassurance protezione: l'indicatore medio relativo ad un campione di società attive nel settore assicurativo risultava pari all'1,25.
  • il premio per il rischio richiesto dal mercato (MPR) era stato determinato, in linea con la prassi valutativa, pari al 5,2%.

La rilevazione aggiornata effettuata con riferimento alla data del 30 giugno 2022 evidenzia un incremento della componente priva di rischio, pari alla media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni, dallo 0,78% all'1,57%.

Per quanto concerne i coefficienti beta quello relativo alla CGU Retail aumenta da 1,11 a 1,13, quello della CGU Banca Akros passa 1,20 a 1,19 e quello della CGU Bancassurance Protezione dall'1,25 all'1,23.

Il market risk premium, infine, si rileva pari al 5,3% rispetto al 5,2% del precedente esercizio.

Con l'aggiornamento dei parametri, alla data del 30 giugno 2022 il costo del capitale (Ke) relativo alle diverse CGU si modifica nel seguente modo:

  • quello relativo alla CGU Retail aumenta dal 6,53% al 7,55%;
  • quello relativo alla CGU Banca Akros aumenta dal 7,02% al 7,90%;
  • quello relativo alla CGU Bancassurance Protezione aumenta dal 7,30% all'8,10%.

Ne deriva, a parità di qualsiasi altra condizione, un decremento dei valori recuperabili delle CGU rispetto a quelli stimati in occasione dell'ultimo impairment test condotto.

Il tasso di crescita "g" % ai fini della determinazione del terminal value utilizzato è confermato al 2%; pur permanendo elementi di rilevante incertezza nel quadro economico generale, non sono stati identificati elementi informativi nuovi tali da giustificare una modifica del parametro adottato in sede di effettuazione dell'ultimo impairment test (2%), assunto pari al tasso di crescita nominale dell'economia, in linea con l'obiettivo di inflazione nell'ambito della politica di stabilità monetaria della BCE di lungo periodo.

Per quanto riguarda gli altri parametri di valutazione non si rilevano variazioni rispetto a quanto deliberato per il test di impairment 2021.

Conclusioni in merito all'esistenza di potenziali trigger di impairment

Alla luce di quanto sopra illustrato, tenuto conto dell'incremento del tasso di attualizzazione "Ke" e delle analisi di sensitività elaborate per il test di impairment 2021 rispetto al parametro in esame, si è ritenuto sussistere un impairment indicator solo per la CGU Bancassurance Protezione rappresentata da Vera Assicurazioni, mentre per i marchi non è emerso alcun potenziale trigger di impairment. Per la suddetta CGU il test di impairment condotto al 31 dicembre 2021 evidenziava, infatti, un margine positivo tra il valore recuperabile ed il valore di riferimento di soli 6 milioni, che si sarebbe azzerato in presenza di un incremento del costo del capitale dal 7,30% al 7,51%.

Di seguito, per le CGU Retail e per il marchio di Banca Akros si fornisce un aggiornamento delle analisi di sensitività rispetto a quelle indicate nel bilancio 2021, sulla base delle ipotesi e delle assunzioni a suo tempo considerate per il calcolo del valore recuperabile, mentre per il test di impairment condotto per la CGU Bancassurance Protezione si fa rinvio a quanto illustrato nel successivo paragrafo.

Per la CGU Retail la seguente tabella evidenzia che, con l'aggiornamento del costo del capitale al 7,55%, a parità di tutti gli altri fattori, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico risulterebbe pari a 3,8 miliardi, in riduzione rispetto ai 5,3 miliardi riscontrati al 31 dicembre 2021, ove il costo del capitale osservato era pari al 6,73%. In aggiunta, la tabella mostra che, a parità di tutti gli altri fattori, si verrebbe a determinare uno scenario di impairment a seguito di un incremento del costo del capitale al valore del 15,35%, abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%.

CGU Retail (probabilità scenario bilancio 2021: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
7,55% 15,35%
1,50% 3.487 53,4% -26 -0,9%
(g) 2,00% 3.836 55,8% 0 0,0%
2,50% 4.255 58,4% 28 0,9%

In aggiunta, per la CGU in esame, è stata condotta un'analisi di sensitività rispetto alle proiezioni dei flussi reddituali ed al costo del capitale (Ke). I risultati di tali analisi sono sintetizzati nella tabella di seguito riportata, che evidenzia il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento nell'ipotesi di aumentare o diminuire il Ke e/o l'utile netto rispetto ai dati effettivamente utilizzati. Nello specifico la tabella evidenzia la riduzione che l'utile dovrebbe assumere in valore percentuale, a parità di Ke, per azzerare il delta positivo fra il valore recuperabile ed il valore contabile (-57%). La tabella evidenzia, inoltre, l'esistenza di uno scenario d'impairment nel caso in cui si manifestasse un incremento del costo del capitale (Ke) al 9,55%, abbinato ad un decremento degli utili prospettici di oltre il 57%.

CGU Retail (probabilità scenario bilancio 2021: baseline (50%), best (20%), adverse (30%)
Variazione % dell'utile netto / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
Ke
7,55%
9,55%
10,00% 4.515 59,8% 2.568 45,8%
UTILE 0,00% 3.836 55,8% 2.085 40,7%
-10,00% 3.158 51,0% 1.601 34,5%
-57,00% 0 0,0% -650 -27,2%

Per il marchio Banca Akros, la seguente tabella evidenzia che, con l'aggiornamento del costo del capitale al 7,90%, la differenza positiva tra il valore recuperabile e il valore di carico sarebbe pari a 78 milioni, in riduzione rispetto ai 95 milioni riscontrati al 31 dicembre 2021, ove il costo del capitale osservato era pari al 7,02%. La tabella evidenzia altresì che un impairment si verrebbe a creare nell'ipotesi di un incremento del costo del capitale al valore del 31,8%, abbinato ad un decremento del tasso di crescita del terminal value all'1,5%.

Marchio Banca AKROS (probabilità scenario bilancio 2021: baseline (50%), best (20%), adverse (30%) Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "Ke" (differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro) (incidenza percentuale sul fair value)

(Ke)
7,90% 31,8%
1,50% 71 78,9% -0,2 -1,1%
(g) 2,00% 78 80,4% 0 0,0%
2,50% 86 81,9% 0,2 1,0%

CGU Bancassurance Protezione: test di impairment condotto al 30 giugno 2022

A. Modalità di calcolo del valore contabile delle singole CGU

Il valore di riferimento è identificato specificamente come sommatoria dei valori contabili delle attività e passività patrimoniali delle citate entità e delle attività immateriali a vita utile indefinita ad esse allocati nel bilancio consolidato.

Per la CGU Bancassurance Protezione il valore contabile di riferimento da sottoporre a test di impairment corrisponde al valore di carico nel bilancio consolidato della partecipazione detenuta in Vera Assicurazione e all'avviamento attribuito alla suddetta CGU, non esistendo alcun marchio, come riepilogato nella tabella di seguito riportata.

C.G.U. Valore
contabile di
riferimento
di cui:
avviamenti
di cui:
marchi
Bancassurance Protezione / Vera Assicurazioni 139,6 51 -

I suddetti valori di riferimento della CGU sono coerenti con le modalità di determinazione dei rispettivi valori recuperabili, come di seguito illustrato.

B. Criterio utilizzato per determinare il valore recuperabile delle CGU e delle partecipazioni nelle compagnie assicurative

In base al principio contabile IAS 36, l'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato dalla differenza tra il valore di carico della CGU, individuato sulla base dei criteri precedentemente descritti, ed il suo valore recuperabile, se inferiore. Il valore recuperabile è definito come il maggiore tra il:

• Value in Use ovvero il valore attuale dei flussi di cassa futuri che si prevede abbiano origine dall'uso continuo di una specifica attività o da una CGU;

• Fair Value, dedotti i costi di vendita, ossia l'ammontare ottenibile dalla vendita di un'attività, in una libera transazione tra parti consapevoli e disponibili.

Pe la CGU Bancassurance Protezione il test di impairment è stato condotto prendendo a riferimento il Value in Use, ottenuto attraverso l'applicazione del Dividend Discount Model (DDM).

Secondo il metodo del Dividend Discount Model, il valore di un'azienda è funzione del flusso di dividendi che essa è in grado di generare in chiave prospettica. Nella fattispecie, il metodo utilizzato è il DDM nella variante Excess Capital, il quale assume che il valore economico di una società sia pari alla somma del valore attuale dei flussi di cassa futuri (Dividendi Attesi) generati nell'orizzonte temporale di pianificazione prescelto e distribuibili agli azionisti mantenendo un livello di patrimonializzazione adeguato a garantire lo sviluppo futuro atteso, e la capitalizzazione perpetua del dividendo normalizzato dell'ultimo anno di previsione, sulla base di un "pay-out ratio", in funzione della redditività a regime. L'applicazione del DDM comporta l'utilizzo della seguente formula:

$$\mathbf{W} = \sum_{\mathfrak{t}=0}^{\mathfrak{n}} \frac{\mathbf{D}_{\mathfrak{t}}}{\left(\mathfrak{l} + \mathbf{K}\mathfrak{e}\right)^{\mathfrak{t}}} + \mathbf{T}\mathbf{V} + \mathbf{S}\mathbf{A}^{\mathfrak{t}}$$

dove:

W = Valore generale del capitale economico

Ke = Costo del capitale proprio (Ke)

Dt = Dividendi distribuibili nel periodo esplicito, con un livello di patrimonializzazione coerente con la normativa vigente

n = Numero di anni del periodo esplicito

TV = Valore residuo o Terminal Value determinato come valore attuale di una rendita perpetua rappresentata dal Dividendo medio sostenibile per gli esercizi successivi al periodo di pianificazione esplicita

SA = Valore di eventuali surplus assets.

In termini analitici, il Terminal Value viene calcolato come segue:

$$\text{TV} = \frac{Dn+1}{Ke-g} \text{(l+Ke)}^{-n}$$

dove:

Dn+1 = Dividendo medio sostenibile atteso dopo il periodo di pianificazione esplicita

g = Tasso di crescita atteso di lungo periodo del dividendo dopo il periodo di pianificazione esplicita. Tale tasso è da mettersi in relazione al tasso di crescita nominale dell'economia sul lungo periodo. Si assume, infatti, prudenzialmente, che nel lungo periodo ogni settore ed ogni società nel settore, converga ad un tasso di crescita pari a quello dell'economia nel suo complesso

Ke = Costo del capitale proprio.

B.1 - La stima dei flussi finanziari

La stima dei flussi finanziari sottostanti la determinazione del Value in Use è di norma effettuata utilizzando l'ultimo piano disponibile. In particolare, le valutazioni si sono basate, tra l'altro:

  • sulle situazioni patrimoniali e regolamentari al 30 giugno 2022, che già includono gli effetti negativi dei mercati del primo semestre 2022;
  • sui Piani triennali 2021-23, ultimi piani approvati dai Consigli di amministrazione delle Compagnie.

Al riguardo si precisa che la compagnia Vera Assicurazioni, così come le altre compagnie di assicurazione detenute dal Gruppo (Vera Vita e Bipiemme Vita) non hanno apportato, nel corso del primo semestre 2022 e fino alla data di valutazione, modifiche ai Piani approvati. Sono pertanto confermati i flussi utilizzati anche per il test 2021 e le relative principali assunzioni già adottate all'epoca.

B.2 - Tassi di attualizzazione dei flussi finanziari

Per l'attualizzazione dei dividendi distribuibili agli azionisti è stato utilizzato un Costo del Capitale, coerente con il rendimento richiesto per investimenti con caratteristiche analoghe all'oggetto di valutazione. Il Costo del Capitale (Ke = 8,10%) è stato determinato in base alla metodologia del Capital Asset Pricing Model (CAPM), secondo la quale il rendimento di un'attività rischiosa è pari alla somma tra un tasso privo di rischio (Rf) ed un premio per il rischio (MRP) determinato tenendo conto della rischiosità specifica dell'attività:

$$K_{\prec} = R_{\nearrow} + \pounds \times (MRP\ )$$

Nel dettaglio, la componente priva di rischio (Rf), che ingloba in ogni caso il c.d. "Rischio Paese", è determinata, in continuità con l'approccio metodologico seguito per la Relazione finanziaria al 31 dicembre 2021, prendendo a riferimento la media ad 1 anno dei rendimenti dei titoli di stato italiani BTP a 10 anni (1,57% è il valore al 30 giugno 2022).

Con riferimento al coefficiente beta (ß) - che misura la rischiosità della specifica impresa o del settore operativo in termini di correlazione tra il rendimento effettivo di un'azione ed il rendimento complessivo del mercato di riferimento è stato utilizzato un indicatore relativo ad un campione comparabile di società attive nel settore assicurativo rilevato da Bloomberg. Al 30 giugno 2022 il coefficiente ß risulta pari a 1,23.

Il suddetto coefficiente è stato rilevato, con frequenza settimanale, su un orizzonte temporale di 5 anni. Da ultimo, il premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP-Market Risk Premium) è stato determinato nella misura

del 5,3%, sulla base dell'utilizzo di fonti in linea con la prassi valutativa.

C. Sintesi dei risultati

Sulla base di quanto illustrato nei precedenti punti A e B, il test di impairment al 30 giugno 2022 ha determinato la necessità di rilevare una svalutazione di 8,1 milioni della CGU Bancassurance Protezione, rappresentata dalla partecipazione detenuta in Vera Assicurazioni, attribuibile all'avviamento allocato.

Al riguardo deve essere segnalato che i parametri e le ipotesi sottostanti la determinazione del valore d'uso possono risultare significativamente influenzati dal quadro macroeconomico assunto a riferimento.

Non si può escludere che le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli e prudenziali, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. In particolare, l'eventuale peggioramento dello scenario macroeconomico potrebbe incidere negativamente sulle proiezioni dei flussi finanziari stimati, sul costo del capitale e sul fattore di crescita, comportando risultati differenti rispetto a quelli stimati ai fini della presente Relazione finanziaria semestrale.

D. Analisi di Sensitività

In conformità al dettato del principio IAS 36, per la CGU in esame è stata condotta un'analisi di sensitività del valore recuperabile, al fine di poter apprezzare la variabilità di questo ultimo valore rispetto a ragionevoli variazioni nei parametri sottostanti.

In particolare, i dati evidenziati nella tabella sotto riportata rappresentano il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare il tasso Ke o diminuire linearmente l'utile atteso rispetto ai flussi e ai tassi effettivamente utilizzati nel test, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Nel dettaglio, a mero titolo di esempio e di sensitività, un ulteriore incremento del costo del capitale al valore dell'8,60%, abbinato ad un decremento dei flussi del 5% e del 10% andrebbe ad incidere ulteriormente sul margine disponibile (31 milioni sarebbe la svalutazione da rilevare nell'ipotesi in cui si dovesse verificare un incremento del tasso di attualizzazione dello 0,5%, unitamente ad una variazione negativa dei flussi del 10%).

CGU Bancassurance Protezione / Vera Assicurazioni
Variazione dei flussi / Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
0% -8 -6% -19 -14%
Utile -5%% -15 -12% -25 -19%
-10% -22 -17% -31 -24%

Nella seguente tabella viene invece rappresentato il differenziale (in valore assoluto e percentuale) tra il valore recuperabile ed il valore contabile di riferimento, nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di crescita (g) e/o il costo del capitale (Ke) rispetto ai tassi effettivamente utilizzati, mantenendo invariate tutte le restanti ipotesi. Più in dettaglio, a mero titolo di esempio e di sensitività, un incremento del costo del capitale al valore dell'8,60%, abbinato ad una riduzione del fattore di crescita (g) all'1%, comporterebbe un minor valore recuperabile della CGU per 29 milioni (rispetto alla perdita di 8 milioni determinata sulla base dei parametri assunti a riferimento nel test di impairment al 30 giugno 2022).

CGU Bancassurance Protezione / Vera Assicurazioni
Tassi di crescita del terminal value "g"/ Tassi di attualizzazione "Ke"
(differenza tra valore recuperabile e valore di riferimento in milioni di euro)
(incidenza percentuale sul value in use)
(Ke)
8,10% 8,60%
1% -21 -16% -29 -22%
(g) 2% -8 -6% -19 -14%
2,5% 0 0% -12 -9%

Attività fiscali – Voce 110 e Voce 130 dell'attivo

Attività fiscali per imposte anticipate

A.Attività fiscali per imposte anticipate – composizione

Al 30 giugno 2022 le DTA totali ammontano a 4.338,9 milioni (4.293,6 milioni al 31 dicembre 2021), di cui 4.021,3 milioni hanno avuto effetti sul conto economico, mentre 317,6 milioni sono state registrate in contropartita del patrimonio netto in coerenza con le partite a cui si riferiscono. Per una disamina della composizione di tali DTA si fa rinvio alla tabella "11.1 Attività per imposte anticipate: composizione".

In maggior dettaglio, alla data del 30 giugno 2022, le attività per imposte anticipate che rispondono ai requisiti richiesti dalla Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (la "Legge 214/2011") per la trasformabilità in credito di imposta ammontano a 2.379,8 milioni (2.472,8 milioni al 31 dicembre 2021). Le disposizioni della citata legge e, successivamente, la disciplina introdotta dalla Legge 147/2013 (cosiddetta Legge di Stabilità 2014) prevedono la trasformazione in credito di imposta delle DTA nell'ipotesi di rilevazione di una "perdita civilistica", di una "perdita fiscale" ai fini IRES e di un "valore della produzione netto negativo" ai fini IRAP. Rientrano nella citata disciplina sia le svalutazioni di crediti non ancora dedotte secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti ai sensi dell'art.

106, comma 3, del TUIR, sia i componenti negativi relativi agli avviamenti ed alle altre attività immateriali, non ancora dedotti secondo i limiti temporali, tempo per tempo vigenti (cosiddette "DTA qualificate").

Nel dettaglio, al 30 giugno 2022 le DTA qualificate del Gruppo derivano da:

  • differenze temporanee deducibili relative a svalutazioni di crediti eccedenti il limite di deducibilità immediata previsto dalla normativa fiscale con riferimento ai soli enti creditizi e finanziari per 1.708,8 milioni (1.797,8 milioni al 31 dicembre 2021);
  • differenze temporanee deducibili riferite ad avviamenti ed altre attività immateriali rilevate nei precedenti esercizi per 671,0 milioni (675,0 milioni al 31 dicembre 2021).

Giova precisare che, con specifico riferimento alle menzionate DTA, il mantenimento della loro convertibilità in crediti di imposta è subordinato al pagamento del canone di cui al D.L. 3 maggio 2016, n. 59, convertito con modificazioni dalla legge n. 119 del 30 giugno 2016. La legge di conversione del 17 febbraio 2017, n. 15 del D.L. "Salva risparmio" ha posticipato il periodo per il quale è dovuto il canone fino al 31 dicembre 2030. Al fine di garantirsi la trasformabilità delle DTA in crediti di imposta ed evitare gli impatti negativi che si sarebbero altrimenti determinati sui Fondi Propri, il Gruppo Banco BPM ha aderito all'opzione tramite il versamento del citato canone. Il canone di competenza dell'esercizio 2022 ammonta a 27,7 milioni.

Al 30 giugno 2022 le residue attività per imposte anticipate (DTA non trasformabili) ammontano a 1.959,1 milioni (1.820,8 milioni al 31 dicembre 2021) di cui 866,1 milioni derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo (904,7 milioni al 31 dicembre 2021) e 1.093,0 milioni derivanti da costi e rettifiche di valore deducibili in esercizi successivi rispetto a quelli di rilevazione in bilancio (916,2 milioni al 31 dicembre 2021).

Si precisa che non tutte le DTA non qualificate sono state rilevate in bilancio da parte del Banco BPM e delle proprie controllate. L'ammontare delle DTA non iscritte alla data del 30 giugno 2022 in relazione all'assenza dei relativi presupposti è pari a 30,2 milioni, di cui 5,9 milioni di DTA IRES e 24,3 milioni di DTA IRAP.

B.Attività per imposte anticipate – verifiche sulla recuperabilità

In conformità alla disciplina prevista dal principio contabile IAS 12 ed alla comunicazione dell'ESMA del 15 luglio 2019, il Gruppo Banco BPM ha rilevato attività per imposte anticipate (DTA – Deferred Tax Asset), previa verifica che i valori così iscritti siano supportati da un giudizio di probabilità sulla recuperabilità degli stessi. Ai fini dell'espressione del suddetto giudizio sono state tenute in considerazione le disposizioni fiscali vigenti, con particolare riferimento alle regole per la trasformabilità in crediti di imposta di talune attività per imposte anticipate, e la capacità del Gruppo di generare redditi imponibili futuri tenuto altresì conto dell'opzione del "consolidato fiscale".

Per quanto riguarda le DTA qualificate trasformabili in crediti di imposta, pari a 2.379,8 milioni e corrispondenti al 54,8% delle DTA totali iscritte in bilancio al 30 giugno 2022, la disciplina fiscale introdotta dalla Legge 214/2011, unitamente all'esercizio dell'opzione del regime del canone annuo, in precedenza illustrati, rendono certa la loro recuperabilità. Tale trattamento risulta in linea con la disciplina contenuta nel Documento Banca d'Italia/CONSOB/Isvap n. 5 del 15 maggio 2012 "Trattamento contabile delle imposte anticipate derivante dalla Legge 214/2011".

Per le restanti attività fiscali (DTA non trasformabili), complessivamente pari a 1.959,1 milioni, l'iscrizione ed il successivo mantenimento in bilancio sono strettamente dipendenti dalla capacità del Gruppo e/o delle singole società di generare redditi imponibili futuri (cosiddetta "tax capability").

A tal fine, le DTA non trasformabili sono state assoggettate a tre distinti test di recuperabilità, basati su un modello di previsione dei redditi imponibili futuri, come di seguito dettagliato:

  • redditi imponibili IRES risultanti dal bilancio consolidato per l'aliquota ordinaria IRES (24%);
  • redditi imponibili IRES, a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'aliquota addizionale IRES applicabile alle banche (3,5%);
  • valore della produzione IRAP a livello individuale di Banco BPM, ai fini dell'IRAP.

Il test di recuperabilità è stato condotto sulla base delle seguenti informazioni ed assunzioni:

  • Banco BPM e le sue controllate che hanno iscritto DTA riflesse nel bilancio consolidato operano in Italia e conseguentemente è stata assunta a riferimento la normativa fiscale in vigore in tale paese;
  • la suddetta normativa fiscale non prevede limiti temporali al recupero delle perdite fiscali IRES (art. 84, comma 1, del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917);
  • lo IAS 12 non contempla un orizzonte massimo di previsione dei redditi imponibili;

  • le stime dei redditi imponibili futuri sono state formulate, secondo un approccio multiscenario, assumendo a riferimento le più recenti proiezioni dei flussi reddituali del Gruppo Banco BPM o di Banco BPM per il periodo 2022 – 2024, predisposte per l'esercizio ICAAP nel mese di aprile 2022;
  • le stime di cui al precedente punto sono state aggiustate per tenere conto dell'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo, applicando un fattore di sconto definito in funzione di un premio per il rischio (c.d. Risk-adjusted profit approach), in coerenza con le raccomandazioni indicate dall'ESMA nella sopra citata comunicazione del 15 luglio 2019;
  • le passività per imposte differite (DTL Deferred Tax Liabilities) sono state oggetto di compensazione con le DTA nel caso in cui il loro riversamento temporale sia previsto avvenire nel medesimo esercizio.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sulle assunzioni utilizzate ai fini del probability test, relativi esiti e analisi di sensitività.

B.1 Stima dei redditi imponibili futuri

La stima dei redditi imponibili futuri è avvenuta a partire dalle più recenti proiezioni reddituali di Banco BPM e del Gruppo per gli esercizi 2022-2024 predisposte per l'esercizio ICAAP nel mese di aprile 2022.

In considerazione dell'attuale contesto di incertezza, dette proiezioni sono state elaborate con riferimento a tre distinti scenari macroeconomici alla data di elaborazione dei suddetti scenari, a cui è stata attribuita una diversa probabilità di accadimento. In dettaglio, accanto ad uno scenario base, sono stati elaborati uno scenario peggiorativo e uno migliorativo, a cui sono state assegnate probabilità di accadimento nella misura pari rispettivamente a 40%, 60% e 0% al fine di tenere conto del più recente peggioramento dello scenario economico e politico.

Al 31 dicembre 2021 le suddette probabilità erano rispettivamente del 50%, del 30% e del 20%.

Per la redditività a lungo termine, prevista a partire dall'esercizio 2025, si è preso a riferimento il reddito atteso nel 2024, determinato ponderando i tre scenari indicati, opportunamente normalizzato per tenere conto di alcune componenti ritenute non ricorrenti. Tale reddito è stato proiettato, a partire dal 2026, con un tasso di crescita annua (g) del 2%, pari alle previsioni di crescita nominale dell'economia nazionale.

B.2 Modalità di aggiustamento dei redditi imponibili futuri

Al fine di tenere in considerazione l'incertezza che caratterizza l'effettiva realizzazione delle previsioni di lungo periodo è stato introdotto un fattore di sconto pari al 5,98%. Tale fattore è stato definito in funzione del premio per il rischio richiesto dal mercato (MRP - Market Risk Premium), pari al 5,3%, moltiplicato per il coefficiente Beta (ß), pari all'1,13%, ossia del coefficiente che esprime la rischiosità specifica dell'attività del Gruppo.

In maggior dettaglio, l'aggiustamento dei redditi imponibili è ottenuto scontando le previsioni di ogni anno per il fattore di sconto del 5,98%, applicato secondo la formula della capitalizzazione composta, a partire dal 2025. Tale formula permette quindi di aggiustare le previsioni future secondo un fattore di abbattimento crescente in funzione dell'orizzonte temporale della stima dei flussi imponibili.

Il tasso di crescita (g) ed i parametri per fattorizzare l'incertezza delle previsioni (MRP e ß) sono coerenti con quelli considerati ai fini del test di impairment delle attività immateriali a vita indefinita relative alla CGU Retail, come illustrato in maggior dettaglio nella precedente "Sezione 10 – Attività immateriali – voce 100".

B.3 Esiti del probability test e analisi di sensitività

Sulla base dell'esercizio valutativo condotto con il modello descritto nei precedenti punti B.1 e B.2, di seguito si illustrano i relativi esiti, distintamente tra DTA IRES consolidate ad aliquota ordinaria del 24%, DTA IRES con aliquota addizionale del 3,5% a livello individuale di Banco BPM e DTA IRAP a livello individuale di Banco BPM, che rappresentano la quasi totalità delle DTA iscritte nel bilancio consolidato.

Le DTA IRES iscritte in base all'aliquota ordinaria del 24% al 30 giugno 2022, recuperabili tramite i redditi generati da tutte le società aderenti al consolidato fiscale, ammontano a 1.586,6 milioni. Per le suddette DTA l'integrale recupero è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2033 (12 anni1 ), in linea con i risultati al 31 dicembre 2021. Va peraltro evidenziato che oltre l'83% delle DTA sarebbe recuperabile entro l'esercizio 2031 (10 anni).

1 Conteggiati da inizio anno e quindi comprendendo il 2022.

Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2031 (10 anni). Le DTA IRES iscritte sulla base dell'aliquota addizionale del 3,5% al 30 giugno 2022, recuperabili tramite i redditi imponibili generati nel bilancio separato di Banco BPM, ammontano a 246,8 milioni. L'integrale recupero delle DTA in oggetto è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2035 (14 anni), un anno prima rispetto a quanto emergeva dal test al 31 dicembre 2021.

Nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili non fossero rettificate del fattore correttivo di cui al precedente punto B.2, il pieno recupero delle DTA in esame è previsto avvenire entro la fine dell'esercizio 2032 (11 anni), evidenziando una riduzione di un anno rispetto al 31 dicembre 2021.

Da ultimo, con riferimento alle DTA IRAP di Banco BPM n essere al 30 giugno 2022, recuperabili tramite i redditi generati singolarmente da Banco BPM, pari a 114,2 milioni, le proiezioni dei redditi imponibili evidenziano, per ciascun anno, un pieno recupero delle DTA da differenze temporanee che si riversano in quell'anno.

Analisi di sensitività delle DTA IRES consolidate sulla base dell'aliquota del 24%

Il modello utilizzato include ipotesi ed assunzioni che potrebbero incidere in modo significativo sulle valutazioni di recuperabilità per le DTA IRES rilevate in base all'aliquota del 24% (1.586,6 milioni).

A tale scopo, è stata condotta un'analisi di sensitività delle principali ipotesi ed assunzioni rispetto all'orizzonte temporale di recupero; in particolare, le analisi di sensitività sono state sviluppate in base ai seguenti fattori:

  • tasso di sconto delle previsioni sui redditi imponibili futuri: un eventuale incremento/decremento dell'1,5% del fattore correttivo (rispettivamente pari a 7,48% e 4,48%) comporterebbe rispettivamente un allungamento dell'orizzonte temporale di 1 anno (2034) ed una conferma del recupero entro la fine dell'esercizio 2033;
  • tasso di crescita (g) dei redditi di lungo periodo: una riduzione dello 0,5% (dal 2% all'1,5%) determinerebbe il differimento di 1 anno dell'orizzonte temporale di recupero (entro il 2034);
  • reddito imponibile "normalizzato" previsto a partire dal 2025: una riduzione del 10% del suddetto reddito comporterebbe un allungamento delle previsioni di rientro delle DTA di 2 anni (2035).

In aggiunta, come in precedenza già evidenziato nell'ipotesi in cui le proiezioni dei redditi imponibili, sviluppate sulla base dei flussi reddituali non rettificati del fattore correttivo, trovino conferma nei risultati che il Gruppo genererà in futuro, il pieno recupero delle DTA, ivi comprese quelle relative alle perdite fiscali pregresse, sarebbe più rapido completandosi nell'esercizio 2031 (10 anni).

Nella seguente tabella, per le DTA in esame, si riepilogano i diversi orizzonti temporali di rientro delle DTA nei diversi scenari alternativi sopra illustrati, comparati con le previsioni di recupero al 30 giugno 2022 elaborati in base alle ipotesi ed assunzioni descritte nei precedenti punti B.1 e B.2.

Risk-adjusted profit approach
Previsioni
Orizzonte previsto di rientro
delle DTA IRES iscritte in
base all'aliquota del 24%
Previsioni al
30/06/2022
Fattore
sconto
Fattore
sconto
Fattore di
crescita g
Redditi
imponibili attesi
al termine
periodo esplicito
reddituali
(senza fattore
sconto)
(+1,5%) (-1,5%) (-0,5%) (-10%)
31/12/2026 (5 anni) 32,3% 32,3% 32,3% 32,3% 32,3% 32,3%
31/12/2031 (10 anni) 83,3% 79,6% 87,3% 82,2% 76,3% 100,0%
31/12/2032 (11 anni) 92,4% 87,6% 97,6% 91,0% 84,2%
31/12/2033 (12 anni) 100,0% 95,2% 100,0% 99,3% 91,7%
31/12/2034 (13 anni) 100,0% 100,0% 99,0%
31/12/2035 (14 anni) 100,0%

B.4 Considerazioni sulle DTA relative alle perdite fiscali IRES riportabili a nuovo

Si ricorda che al 30 giugno 2022 le DTA derivanti da perdite fiscali IRES riportabili a nuovo ammontano a 866,1 milioni, rispetto ai 904,7 milioni al 31 dicembre 2021.

Con specifico riferimento alle suddette DTA iscritte in precedenti esercizi, si evidenzia che la loro rilevazione era stata effettuata successivamente alla precisa identificazione delle cause che avevano generato le perdite fiscali ed

alla valutazione della loro non ripetibilità futura su base ricorrente, in linea con la disciplina prevista dal principio contabile IAS 12. L'origine delle perdite fiscali registrate fino all'esercizio 2019 è riconducibile, infatti, alle significative perdite su crediti, ritenute di carattere straordinario, rilevate nell'ambito del processo di riduzione dell'ammontare dei crediti deteriorati e, in minor misura, agli altri oneri di natura straordinaria riconducibili all'operazione di aggregazione da cui il Gruppo Banco BPM ha avuto origine (es. oneri connessi alla riduzione del personale eccedente, all'integrazione dei sistemi informativi, alla razionalizzazione della rete territoriale, ecc.) o derivanti dall'esigenza di favorire il salvataggio di altre banche esterne al Gruppo a tutela della stabilità del sistema bancario. Anche la perdita registrata nel corso dell'esercizio 2020, che ha tratto origine dalle circostanze imputabili alla pandemia Covid-19, è ritenuta avere un carattere straordinario, come peraltro confermato dalle azioni straordinarie poste in essere come reazione a tale contesto.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

IRES IRAP Altre
imposte
30/06/2022 31/12/2021
A) In contropartita del Conto Economico
A.1) DTA Trasformabili di cui alla Legge 214/2011 2.110.541 269.221 - 2.379.762 2.472.820
Svalutazione crediti deducibili in esercizi successivi 1.561.000 147.752 - 1.708.752 1.797.823
Costi deducibili in esercizi successivi conseguenti ad affrancamenti
di avviamenti ed altre attività immateriali
549.541 121.469 - 671.010 674.997
A.2) DTA Altre fattispecie 1.576.452 65.058 - 1.641.510 1.732.318
Perdite fiscali riportabili a nuovo 866.072 - - 866.072 904.653
Rettifiche ECL da FTA ex IFRS 9 su crediti verso clientela deducibili
negli esercizi successivi
237.796 48.078 - 285.874 304.585
Accantonamenti e rettifiche di valore deducibili in esercizi
successivi
92.016 37 - 92.053 112.045
Spese per il personale ed accantonamenti per Trattamento di Fine
Rapporto deducibili in esercizi successivi
111.995 950 - 112.945 152.104
Rettifiche di valore su immobili deducibili in esercizi successivi 231.864 11.840 - 243.704 217.099
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
da rettifiche di valore su avviamenti e su altre attività immateriali
19.886 4.056 - 23.942 24.869
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie
1.129 48 - 1.177 1.182
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 15.694 49 - 15.743 15.781
Totale A 3.686.993 334.279 - 4.021.272 4.205.138
B) In contropartita a Patrimonio Netto
Valori contabili inferiori ai valori fiscalmente riconosciuti derivanti
dalla valutazione al fair value delle attività finanziarie valutate in
contropartita al patrimonio netto 208.754 45.664 - 254.418 24.803
Altri casi di disallineamento tra valori contabili e valori fiscali 53.385 9.809 - 63.194 63.687
Totale B 262.139 55.473 - 317.612 88.490
Totale (A+B) 3.949.132 389.752 - 4.338.884 4.293.628

Altre attività: crediti verso Amministrazioni Finanziarie

Nella voce 130 "Altre attività" al 30 giugno 2022 sono inclusi crediti verso Amministrazioni Finanziarie per 2.448,9 milioni (1.919,5 milioni al 31 dicembre 2021) rappresentati principalmente da:

La voce "Crediti verso Amministrazioni Finanziarie" al 30 giugno 2022 è principalmente composta da:

  • crediti per istanze di rimborso di imposte dirette per complessivi 309,7 milioni concernenti:
    • crediti relativi all'esercizio 2018 chiesti a rimborso nel 2019 per 208,3 milioni;
    • crediti IRPEG/ILOR relativi all'esercizio 1995 dell'ex Banca Popolare di Novara per 94,0 milioni il cui rimborso è stato negato da parte dell'Agenzia delle Entrate - Direzione Provinciale di Novara. Nell'ambito del contenzioso avviato dall'ex Banco Popolare, sia la Commissione Tributaria Provinciale sia quella Regionale hanno accolto i ricorsi presentati condannando altresì l'Agenzia al pagamento delle spese di lite. Risulta pendente il ricorso per Cassazione dell'Agenzia delle Entrate;
    • crediti IRES e IRAP attribuiti in seguito alla liquidazione di società del Gruppo per 3,6 milioni;
    • crediti chiesti a rimborso dall'incorporata Bipielle Real Estate per 3,8 milioni, acquistati nel corso del 2003 dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Pescara e Loreto Aprutino a titolo di pagamento parziale del prezzo di trasferimento della proprietà di alcuni immobili. La società ha ripetutamente sollecitato l'erogazione, da parte dell'Agenzia, del rimborso dei crediti. L'Agenzia, pur essendosi in un primo

momento dichiarata disposta ad erogarli, avrebbe invece mutato recentemente la propria posizione, sostenendo di ritenere necessario acquisire la documentazione comprovante l'esistenza dei presupposti applicativi delle agevolazioni fiscali riservate alle fondazioni bancarie di cui agli artt. 10 bis della L. n. 1745/1962 e 6 del DPR n. 601/1973 individuate dalla più recente giurisprudenza di legittimità. Banco BPM, quale incorporante di Bipielle Real Estate, ha presentato nuovamente istanza di sollecito all'Agenzia delle Entrate, valutando anche, sulla base dell'analisi del contenuto dell'atto di compravendita dalla Fondazione, l'eventuale rivalsa nei confronti della medesima. Su tali basi si è ritenuto prudente stanziare al 31 dicembre 2021 un fondo svalutazione pari al 50% dell'ammontare dei crediti ovvero 1,9 milioni;

  • crediti derivanti dalle istanze di rimborso dell'IRES per mancata deduzione dell'IRAP per i periodi di imposta dal 2005 al 2011 per complessivi 3,4 milioni. Il credito in linea capitale iscritto nel 2012 per 68,3 milioni (a seguito dell'emanazione del D.L. n. 201/2012 relativo al rimborso IRES per la deducibilità del costo IRAP relativo alle spese del personale dipendente per gli anni dal 2008 al 2011) è stato rimborsato nel corso del 2021 per 67,1 milioni. Per l'importo residuo di 1,2 milioni è stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. Considerato che dall'esame delle controdeduzioni dell'Agenzia delle Entrate al ricorso presentato sono emersi elementi di criticità è stata rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 0,7 milioni;
  • crediti per istanze di rimborso IVA ed imposte indirette per complessivi 72,3 milioni di cui:
    • 58,4 milioni relativi agli esercizi 1998, 1999 e 2000 dell'ex Banca Italease S.p.A.. Il contenzioso, attivato per un credito complessivo di 179,9 milioni, è stato rimborsato nel corso del semestre per l'importo di 121,5 milioni, a seguito della sentenza in riassunzione della Commissione Tributaria Regionale di Milano del 9 novembre 2020, depositata il 17 settembre 2021.
    • Con la citata sentenza, la Commissione ha accolto il ricorso della Banca fatta eccezione per:
      • o l'importo di 1,7 milioni, relativo al credito IVA dell'anno 2000, per il quale è stata ritenuta valida la contestazione mossa dall'Ufficio secondo cui non risulterebbe agli atti la prova della spettanza del rimborso;
      • o gli interessi maturati sul credito IVA dell'esercizio 1999, per i quali la Commissione ha negato il rimborso di 7,7 milioni, considerando la natura moratoria dei medesimi. Nel caso in esame, secondo la Commissione, l'Ufficio non dovrebbe essere considerato in mora avendo richiesto a controparte documentazione aggiuntiva (documenti relativi ai carichi pendenti). La difesa della Banca fondata sull'irrilevanza di questa documentazione ai fini della prova della sussistenza del credito IVA non è stata accolta.

Prudenzialmente per gli importi non riconosciuti è stata rilevato, al 31 dicembre 2021, uno specifico fondo svalutazione di 9,4 milioni.

L'ulteriore importo di 49 milioni è costituito dagli interessi maturati e non ancora rimborsati. Considerato che sussistono motivazioni per presentare un ulteriore ricorso alla Corte di Cassazione, si procederà in tal senso;

  • 4,5 milioni relativi al credito IVA del secondo trimestre 2007 dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. chiesti a rimborso in dichiarazione;
  • 6,8 milioni relativi al contenzioso dell'ex Mercantile Leasing S.p.A. connesso al diniego parziale del rimborso dell'IVA del primo e secondo trimestre 2007. In data 11 aprile 2022 la Commissione Tributaria Provinciale di Firenze ha depositato la sentenza con cui ha parzialmente accolto il ricorso proposto riconoscendo alla Banca la spettanza di 4,1 milioni. La Banca presenterà ricorso. Prudenzialmente la Banca, al 31 dicembre 2021, ha provveduto a svalutare il credito per 3,7 milioni;
  • 2,6 milioni relativi al giudizio di ottemperanza contro il Comune di Roma afferente all'impugnazione di una ingiunzione di pagamento ai fini INVIM relativa ad una compravendita immobiliare effettuata nel corso del 1976; si è in attesa del rimborso;
  • crediti iscritti in contropartita dei versamenti effettuati a titolo provvisorio in pendenza del giudizio definitivo delle vertenze fiscali in essere, per un importo complessivo di 210,4 milioni, di cui 201,9 milioni relativi alla vertenza riguardante la pretesa indeducibilità dei costi sostenuti nell'esercizio 2005 dalla ex Banca Popolare Italiana riconducibili al tentativo di scalata alla Banca Antonveneta;
  • crediti derivanti da maggiori versamenti in acconto dell'imposta di bollo e delle imposte sostitutive applicate alla clientela eseguiti nel corso dell'esercizio e che verranno recuperati in compensazione per un importo complessivo di 266,4 milioni;
  • crediti diversi verso l'Erario per 53,6 milioni riferibili principalmente al versamento dell'acconto relativo all'imposta sostitutiva sul capital gain;

  • crediti d'imposta connessi agli interessi maturati sui finanziamenti erogati alla clientela residente in territori colpiti da eventi sismici per 68,2 milioni;
  • crediti d'imposta connessi al versamento IVA di Gruppo per 1,0 milioni;
  • crediti per Ecobonus per 1.477,7 milioni; la differenza di tali crediti rispetto al 31 dicembre 2021 (817,4 milioni) è in grado di spiegare la variazione intervenuta nei crediti verso Amministrazioni Finanziarie classificati nelle "Altre attività". Per il trattamento contabile relativo a questa fattispecie si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili".;
  • crediti per IMU per 0,5 milioni, di cui 0,2 milioni riferiti all'incorporata Release S.p.A.. Prudenzialmente la Banca, al 31 dicembre 2021, ha provveduto svalutare i crediti per 0,3 milioni;
  • altri crediti per ritenute subite in misura maggiore a quella stabilita dalle Convenzioni contro le doppie imposizioni su dividendi azionari, per i quali si è in attesa di rimborso da parte degli Stati esteri per 1,0 milioni. A titolo prudenziale era stato stanziato in Banca Aletti uno specifico fondo svalutazione di 0,4 milioni;
  • crediti di imposta nei confronti di Amministrazioni fiscali esteri su dividendi incassati per 1,1 milioni.

Alla luce di quanto sopra indicato il valore lordo dei crediti d'imposta è pari a 2.465,3 milioni e le svalutazioni operate ammontano a 16,4 milioni. Pertanto, il valore netto dei crediti verso l'Amministrazione Finanziaria iscritto in bilancio è pari a 2.448,9 milioni.

Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e voce 70 del passivo

12.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Totale
30/06/2022
Totale
31/12/2021
A. Attività possedute per la vendita
A.1 Attività finanziarie 6.957 123.943
A.2 Partecipazioni - -
A.3 Attività materiali 95.845 106.028
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute 36.605 23.868
A.4 Attività immateriali - -
A.5 Altre attività non correnti - -
Totale A 102.802 229.971
di cui valutate al costo 6.957 123.943
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 95.845 106.028
B. Attività operative cessate
B.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - -
- Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- Attività finanziarie designate al fair value - -
- Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
B.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
B.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
B.4 Partecipazioni - -
B.5 Attività materiali - -
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -
B.6 Attività immateriali - -
B.7 Altre attività - -
Totale B - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
C. Passività associate ad attività possedute per la vendita
C.1 Debiti - -
C.2 Titoli - -
C.3 Altre passività - -
Totale C - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -
D. Passività associate ad attività operative cessate
D.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -
D.2 Passività finanziarie di negoziazione - -
D.3 Passività finanziarie designate al fair value - -
D.4 Fondi - -
D.5 Altre passività - -
Totale D - -
di cui valutate al costo - -
di cui valutate al fair value livello 1 - -
di cui valutate al fair value livello 2 - -
di cui valutate al fair value livello 3 - -

Al 30 giugno 2022 (analogamente al 31 dicembre 2021), tra le attività possedute per la vendita figurano gli immobili di proprietà per i quali le trattative di vendita in corso alla data fanno ritenere probabile il perfezionamento delle cessioni nel corso del prossimo anno (esposte nella voce A.3 "Attività materiali).

Nel corso del semestre si è invece perfezionata la cessione a terzi dei crediti verso clientela relativi al portafoglio di "cessione del quinto" erogati dalla ex ProFamily, che al 31 dicembre 2021 erano esposti nella voce A.1. "Attività Finanziarie".

PASSIVO

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

Totale Totale
30/06/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1
L2
L3 VB L2 L3
1. Debiti verso banche centrali 38.628.436 X X X 39.041.403 X X X
2. Debiti verso banche 7.601.965 X X X 6.650.175 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 62.671 X X X 421.964 X X X
2.2 Depositi a scadenza 243.069 X X X 398.035 X X X
2.3 Finanziamenti 5.914.122 X X X 5.428.926 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 5.641.346 X X X 5.062.398 X X X
2.3.2 Altri 272.776 X X X 366.528 X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 6.760 X X X 6.546 X X X
2.6 Altri debiti 1.375.343 X X X 394.704 X X X
Totale 46.230.401 - - 46.230.401 45.691.578 - - 45.691.578

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Debiti verso banche centrali" include le operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea. Al 30 giugno 2022 sono presenti operazioni di rifinanziamento a lungo termine denominate "TLTRO III" per nominali 39,2 miliardi, al pari del 31 dicembre 2021.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella Parte A delle presenti Note illustrative.

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale Totale
31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 106.711.157 X X X 104.038.158 X X X
2. Depositi a scadenza 704.130 X X X 990.688 X X X
3. Finanziamenti 1.612.869 X X X 1.216.023 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 1.057.753 X X X 627.845 X X X
3.2 Altri 555.116 X X X 588.178 X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 672.292 X X X 667.326 X X X
6. Altri debiti 1.676.939 X X X 876.024 X X X
Totale 111.377.387 - - 111.377.387 107.788.219 - - 107.788.219

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Tipologia
titoli/Valori
VB
Totale
30/06/2022
Totale
31/12/2021
Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 13.178.561 10.131.068 2.756.015 - 13.060.538 12.153.100 1.175.513 -
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 13.178.561 10.131.068 2.756.015 - 13.060.538 12.153.100 1.175.513 -
2. altri titoli 12.217 - - 12.216 20.811 - - 20.810

2.1 strutturati - - - - - - - - 2.2 altri 12.217 - - 12.216 20.811 - - 20.810 Totale 13.190.778 10.131.068 2.756.015 12.216 13.081.349 12.153.100 1.175.513 20.810

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

VB = Valore di bilancio

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli in circolazione al 30 giugno 2022 ammontano a 13,2 miliardi (13,1 miliardi al 31 dicembre scorso).

Come indicato nel paragrafo "Fatti di rilievo del periodo" della Relazione intermedia sulla gestione, nel mese di gennaio si è concluso il collocamento di una emissione obbligazionaria subordinata Tier 2, destinata ad investitori istituzionali, di 400 milioni e scadenza 10 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo. Il bond, sottoscritto prevalentemente da investitori esteri, prevede per i primi cinque anni una cedola fissa del 3,375%.

A questa operazione si è aggiunta la prima emissione del Gruppo di Green Covered Bond destinata a investitori istituzionali per un ammontare di 750 milioni e scadenza cinque anni.

L'obbligazione, che si inserisce nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework a valere sul programma di Obbligazioni Bancarie Garantite, ha un rendimento pari al tasso mid-swap di riferimento +23 punti base e una cedola a tasso fisso pari allo 0,75%.

Nel semestre sono giunte a scadenza o sono state rimborsate anticipatamente obbligazioni per circa 2,7 miliardi nominali.

Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

Tipologia Totale
30/06/2022
Totale
31/12/2021
operazioni/Valori VN Fair Value Fair Value
L1 L2 L3 Fair Value * VN L1 L2 L3 Fair Value *
A. Passività per
cassa
1. Debiti verso banche 4.099.059 38.692 3.628.291 - 3.666.983 2.724.699 250.042 2.583.165 - 2.833.207
2. Debiti verso clientela 6.336.226 65.176 5.837.802 - 5.902.978 6.791.146 21.085 7.131.741 - 7.152.826
3. Titoli di debito 1.864.722 - 1.745.772 - 1.753.268 2.168.171 - 2.188.458 - 2.156.082
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 1.864.722 - 1.745.772 - 1.753.268 2.168.171 - 2.188.458 - 2.156.082
3.2.1 Strutturati 1.864.722 - 1.745.772 - X 2.168.171 - 2.188.458 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 12.300.007 103.868 11.211.865 - 11.323.229 11.684.016 271.127 11.903.364 - 12.142.115
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 78.666 3.479.948 - - - 114.755 1.841.534 - -
1.1 Di negoziazione X 78.666 3.331.082 - X X 114.755 1.782.756 - X
1.2 Connessi con la
fair value option
X - 148.788 - X X - 58.709 - X
1.3 Altri X - 78 - X X - 69 - X
2. Derivati creditizi - - 179 - - - - 2.151 - -
2.1 Di negoziazione X - 179 - X X - 2.151 - X
2.2 Connessi con la
fair value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 78.666 3.480.127 - 0 X 114.755 1.843.685 - -
Totale (A+B) X 182.534 14.691.992 - X X 385.882 13.747.049 - X

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value * = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30

3.1 Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Totale Totale
30/06/2022 31/12/2021
Tipologia operazioni/Valori Fair value Fair value Fair value Fair value
VN L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
2. Debiti verso clientela - - - - - - - - - -
2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
2.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X X X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X X X X X X
3. Titoli di debito 1.921.280 - 1.774.417 - 1.809.712 1.419.293 - 1.405.190 - 1.397.901
3.1 Strutturati 1.911.280 - 1.763.575 - X 1.409.293 - 1.394.416 - X
3.2 Altri 10.000 - 10.842 - X 10.000 - 10.774 - X
Totale 1.921.280 - 1.774.417 - 1.809.712 1.419.293 - 1.405.190 - 1.397.901

FV = Fair Value

FV*= FV calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I titoli di debito strutturati si riferiscono a certificates a capitale garantito.

Il ricorso alla fair value option è riconducibile alla caratteristica di contratto complesso contenente uno o più derivati incorporati in grado di modificare in modo significativo i flussi finanziari del suddetto contratto.

Le restanti posizioni si riferiscono a talune emissioni obbligazionarie, effettuate in precedenti esercizi e coperte mediante strumenti derivati, per le quali il ricorso alla fair value option è avvenuto per eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile rispetto ai criteri di valutazione dei derivati di copertura gestionale, in alternativa al trattamento contabile dell'hedge accounting.

Nel corso del semestre non vi sono stati rimborsi di importo significativo.

Fondi del passivo – Voci 90 e 100

Alla data del 30 giugno i fondi del passivo ammontano a 1.021,4 milioni (1.196,9 milioni il dato al 31 dicembre scorso) e includono il fondo trattamento di fine rapporto per il personale per 273,5 milioni (320,3 milioni alla fine dello scorso esercizio), i fondi di quiescenza per 106,3 milioni (124,9 milioni al 31 dicembre 2021), i fondi rischi su impegni e garanzie rilasciate per 130,9 milioni (al 31 dicembre scorso pari a 131,1 milioni) ed altri fondi per rischi ed oneri per 510,7 milioni (620,7 milioni il dato di fine 2021).

Questi ultimi includono:

  • gli stanziamenti a fronte di controversie legali e fiscali per 88,5 milioni;
  • gli stanziamenti per oneri del personale per 300,1 milioni, principalmente imputabili agli accantonamenti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà del settore in relazione agli accordi riferiti all'accompagnamento alla pensione su base volontaria del personale del Gruppo;

• altri fondi per rischi ed oneri per 122,1 milioni che comprendono tra l'altro gli oneri prevedibili connessi ad alcune transazioni legate all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria.

Considerato che una puntuale indicazione degli stanziamenti potrebbe seriamente pregiudicare la posizione della società nell'ambito della gestione delle vertenze connesse alle passività potenziali oggetto di valutazione, come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), per alcune fattispecie non è stata fornita analitica indicazione in merito all'entità degli stanziamenti esistenti nell'ambito dei fondi per rischi ed oneri e degli accantonamenti addebitati al conto economico.

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2022 31/12/2021
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 45.459 42.361
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 85.449 88.747
3. Fondi di quiescenza aziendali 106.263 124.879
4. Altri fondi per rischi ed oneri 510.669 620.656
4.1 controversie legali e fiscali 88.455 99.404
4.2 oneri per il personale 300.074 382.622
4.3 altri 122.140 138.630
Totale 747.840 876.643

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

10.6.1 Altri fondi per rischi ed oneri - controversie legali e fiscali

Il Gruppo opera in un contesto legale e normativo che lo espone ad una vasta tipologia di vertenze legali, connesse, ad esempio, alle condizioni praticate alla propria clientela, alla natura ed alle caratteristiche dei prodotti e dei servizi finanziari prestati, alle irregolarità amministrative, alle revocatorie fallimentari, alle liti giuslavoristiche.

Il Banco BPM, le società dalla cui fusione per unione il Gruppo ha avuto origine, le società controllate incorporate e le società controllate sono state inoltre oggetto di varie attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria. Tali attività hanno riguardato la determinazione dei redditi imponibili dichiarati ai fini delle imposte sui redditi, dell'IVA, dell'imposta di registro e più in generale le modalità di applicazione della normativa fiscale tempo per tempo vigente. Come conseguenza di tali attività di controllo il Gruppo Banco BPM è coinvolto in alcuni contenziosi.

Le vertenze legali e fiscali sono oggetto di specifica analisi da parte del Gruppo, al fine di identificare quelle per la cui definizione si ritiene sia probabile l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici e conseguentemente si rende necessario la rilevazione di accantonamenti dal resto delle "passività potenziali". Sono definite "passività potenziali" a fronte delle quali non sono rilevati accantonamenti le vertenze alle quali corrispondono:

  • i) obbligazioni possibili, in quanto deve ancora essere confermato se l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici;
  • ii) obbligazioni effettive che tuttavia non soddisfano le condizioni per la rilevazione previste dallo IAS 37 (perché non è probabile che sarà necessario l'impiego di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere all'obbligazione, oppure perché non può essere effettuata una stima sufficientemente attendibile dell'ammontare dell'obbligazione).

Si precisa che le informazioni di seguito fornite riguardanti le pretese connesse alle principali vertenze rappresentano la massima esposizione al rischio, a prescindere dal giudizio espresso dal Gruppo in merito al relativo grado di soccombenza. Per alcune di tali vertenze, il Gruppo reputa che vi siano limitati profili di rischio e quindi, trattandosi di passività non probabili ancorché possibili, non ha effettuato alcun accantonamento.

Per le vertenze rispetto alle quali si ritiene che l'entità abbia un'obbligazione attuale che può portare all'impiego di risorse atte a produrre benefici economici, l'informativa sull'ammontare dello stanziamento a fondi rischi ed oneri non viene fornita per singola vertenza al fine di non recare pregiudizio al Gruppo nell'evoluzione del contenzioso

con la controparte, per via giudiziale o transattiva. E' in ogni caso fornito l'ammontare complessivo degli stanziamenti distinto per tipologia di contenzioso laddove le vertenze siano raggruppabili in categorie aventi natura simile. Come indicato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella Parte A delle presenti Note Illustrative, cui si fa rinvio, la complessità delle situazioni e delle operazioni societarie che sono alla base dei contenziosi implicano significativi elementi di giudizio che possono interessare sia l'an, sia il quantum e relativi tempi di manifestazione della passività. Al riguardo, per quanto le stime condotte dal Gruppo siano ritenute attendibili e conformi ai dettami dei principi contabili di riferimento, non si può quindi escludere che gli oneri che emergeranno dalla definizione delle vertenze possano rivelarsi diversi, anche per importi significativi, rispetto a quelli accantonati.

I fondi accantonati a fronte del complesso delle controversie legali e fiscali in essere, comprensive delle vertenze collegate ad azioni revocatorie ammontano a 88,5 milioni.

Vertenze legali con la clientela

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 30 giugno 2022 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

  • Il 10 luglio 2019 un cliente, unitamente ad alcuni suoi familiari, ha citato in giudizio Banco BPM per l'ottenimento di un complessivo risarcimento danni di circa 21 milioni per aver consentito ad un procuratore/delegato del cliente medesimo di compiere una serie di operazioni non autorizzate su diversi rapporti di conto corrente e dossier titoli. Con sentenza del 31 dicembre 2020 il Tribunale di Milano ha rigettato tutte le domande avversarie. La sentenza è stata appellata dalle controparti che hanno contestualmente ridotto le pretese a circa 11,8 milioni.
  • Il 18 luglio 2019 gli eredi di un cliente hanno citato in giudizio Banco BPM per chiedere l'annullamento di alcune operazioni, in massima parte di natura finanziaria, che sarebbero state effettuate su conti intestati al cliente senza autorizzazione e in violazione della normativa Mifid. Le controparti hanno richiesto la condanna della Banca alla restituzione di un importo complessivo di circa 37 milioni. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano.
  • Il 28 ottobre 2019 la Società Cooperativa Agricola Centro Lazio ha citato in giudizio Banco BPM per far accertare la responsabilità della Banca che, in base alla ricostruzione avversaria, avrebbe preteso, nell'ambito dell'erogazione di alcuni finanziamenti agrari, garanzie in eccesso, messo in ammortamento prima del tempo uno dei finanziamenti concessi e costretto la stessa società a cessare il funzionamento del proprio impianto. La controparte ha avanzato inoltre richieste risarcitorie per 40 milioni relativamente a pretesi danni subiti per l'asserita incauta condotta negoziale posta in essere e ha chiesto la dichiarazione di nullità dei contratti di finanziamento e delle ipoteche correlate. La causa pende dinanzi il Tribunale di Milano a seguito della dichiarata incompetenza territoriale del Tribunale di Latina inizialmente, adito da controparte.
  • Il 20 dicembre 2019 Banco BPM è stato citato, unitamente ad un pool di banche, dalla curatela della società Privilege Yard per presunta abusiva erogazione di credito che, secondo controparte, sarebbe stato concesso sulla base di un piano aziendale definito improbabile, per una evidente incapacità di restituzione del finanziamento, ed in assenza di idonee garanzie. La curatela ha richiesto di accertare la responsabilità degli istituti di credito per concorso nella mala gestio degli amministratori della Privilege Yard con condanna, in via solidale, al pagamento a titolo di risarcimento del danno di circa 97 milioni (quota Banco BPM 27 milioni). La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Roma. All'udienza di precisazione delle conclusioni del 10 maggio 2022 il Giudice ha trattenuto la causa in decisione.
  • Il 4 febbraio 2020 la società Malenco S.r.l. ha citato in giudizio Banco BPM, unitamente ad un'altra Banca capofila delle operazioni in pool, in merito alla concessione di finanziamenti per la realizzazione e ultimazione di un complesso immobiliare. La società ha richiesto l'accertamento della nullità dei mutui per presunto superamento del tasso soglia usura e della nullità dei contratti derivati sottoscritti a copertura delle operazioni di finanziamento accordate, con richiesta di condanna di Banco BPM a pagare la somma di 31 milioni di cui 10 milioni in solido con l'altra Banca. La causa pende dinanzi il Tribunale di Roma.
  • La Società Agricola La Meridiana S.r.l. in liquidazione, con socio unico Realfin Group S.p.A., ora fallita, il 17 gennaio 2022 ha citato in giudizio Banco BPM contestando l'asserita ingiustificata concessione di un'apertura di credito di 14 milioni del 2006 garantita da ipoteca. Si sostiene che lo scopo del

finanziamento fosse quello di far apparire una ristrutturazione della Società al solo fine di rivalutare il valore della partecipazione del socio unico Realfin Group, così da non dover svalutare il credito verso quest'ultimo. La concessione avrebbe aggravato la situazione finanziaria della Società Agricola La Meridiana che chiede la condanna della Banca, a titolo di risarcimento del danno di 18 milioni. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Milano.

  • Le Società I.F.I.T. S.r.l. e S.I.R.O. S.r.l. il 14 febbraio 2022 hanno citato in giudizio Banco BPM per ottenere la revoca di un pegno costituito dagli altri due convenuti in causa, signori Luigi Servidati e Fabio Planamente ex manager del gruppo, a garanzia di un finanziamento di 23 milioni concesso alla società Cantiere del Pardo S.p.A.. Le società attrici lamentano un danno di circa 15,2 milioni, importo per il quale hanno ottenuto un sequestro conservativo nei confronti degli stessi due ex manager (poi azionisti), per aver riallocato a terzi la proprietà del Cantiere del Pardo. La causa pende in fase iniziale dinanzi il Tribunale di Bologna.
  • La controllata Partecipazioni Italiane in liquidazione, in qualità di ex proprietaria di un terreno ubicato in Pavia che era il sito industriale della ex Necchi S.p.A. (che ha cessato le attività produttive ormai da molti anni), risulta oggetto di un'ordinanza della Provincia di Pavia in virtù della quale le è richiesto, a titolo di responsabile "storico" e congiuntamente ad altro soggetto, di provvedere alle opere di bonifica e messa in sicurezza della suddetta area, già da molti anni di proprietà di terzi estranei al Gruppo Banco BPM.

Il TAR Lombardia ha respinto il ricorso della controllata contro l'ordinanza provinciale; pende il giudizio d'impugnazione dinanzi il Consiglio di Stato per il quale non risulta ancora fissata la pubblica udienza di merito.

Nell'ambito del parallelo procedimento ambientale, sia alcune delle attuali proprietarie delle varie porzioni del sito ex Necchi, sia Partecipazioni Italiane hanno presentato autonomi piani di caratterizzazione dell'area. Considerate le diverse posizioni delle parti ne è scaturito un nuovo procedimento amministrativo attualmente pendente dinanzi al TAR Lombardia che vede coinvolti anche il Comune di Pavia, la Provincia di Pavia e l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambiente Lombardia e per il quale non è ancora stata fissata la pubblica udienza di merito. Al 31 dicembre 2021, con riferimento ad una delle porzioni del sito, la controllata aveva effettuato un accantonamento a fondi rischi ed oneri per un importo di 1,7 milioni sulla base della ragionevole stima degli oneri a suo carico; per le altre tre zone in cui è suddiviso il sito, in considerazione del persistere dell'indeterminatezza degli interventi da eseguire, non risulta possibile stimare attendibilmente gli eventuali oneri a carico della partecipata, neppure all'interno di un range di una certa ampiezza.

In data 7 marzo u.s. è stato perfezionato un accordo transattivo con uno degli attuali proprietari del sito, in merito alle bonifiche della porzione di area ex Necchi di proprietà dello stesso. L'accordo prevede, tra l'altro, la contribuzione di Partecipazioni Italiane al sostenimento dei costi di bonifica per gli importi definiti con la controparte e già contabilizzati nel bilancio al 31 dicembre 2021.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 451,5 milioni (396,3 milioni al 31 dicembre 2021).

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 234,3 milioni (244,3 milioni al 31 dicembre 2021) a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 55,2 milioni (60,2 milioni al 31 dicembre 2021).

Revocatorie, cause avviate a fronte di crediti in sofferenza

La numerosità delle vertenze impedisce di fornire un elenco dettagliato delle medesime mentre la loro eterogeneità rende estremamente difficoltoso se non impossibile effettuare raggruppamenti di tipologie aventi natura simile.

Di seguito viene fornita una breve descrizione delle principali controversie legali in essere al 30 giugno 2022 la cui definizione si ritiene possa comportare un probabile o possibile utilizzo di risorse finanziarie.

• CE.DI.SISA Centro Nord S.p.A. (in liquidazione) - La Banca in data 5 agosto 2020 è stata citata per azione di responsabilità nei confronti di Amministratori, Sindaci, Società di revisione, consulenti della società fallita ed Istituti di credito che abbiano concorso con l'Organo Amministrativo nell'aggravamento del passivo. La Banca, che non ha mai concesso finanziamenti ma operava attraverso anticipazioni di fatture, ha preliminarmente eccepito la prescrizione temporale per la domanda formulata. Il petitum complessivo, nei confronti di tutte le banche, è pari a 120 milioni. L'udienza di trattazione è differita al 16 novembre 2022.

  • Presidenza del Consiglio dei Ministri/Democratici di Sinistra: a seguito di ricorso per decreto ingiuntivo richiesto nei confronti dei Democratici di Sinistra (credito a sofferenza) e della Presidenza del Consiglio dei Ministri (garanti dei Democratici di Sinistra in forza di fidejussione) per 3 finanziamenti in pool (di cui uno con capofila Efibanca e gli altri due partecipati) per complessivi 26,5 milioni è stata presentata nel 2015 opposizione a decreto ingiuntivo; il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle opposizioni a decreto ingiuntivo. La sentenza di appello non è stata impugnata con ricorso in Cassazione dalle parti ma, per la sezione di Barletta dei Democratici di Sinistra, il giudizio è ancora pendente con fissazione della prossima udienza al 19 gennaio 2024.
  • La Redenta Società Cooperativa Agricola La Banca è stata citata in data 4 settembre 2018 per azione di responsabilità insieme agli Amministratori, Sindaci ed altri 6 istituti di credito che avrebbero concorso nell'aggravamento del passivo. Il petitum complessivo, riferito a tutte le banche, è pari a 20 milioni. Il giudizio di primo grado si è concluso con sentenza favorevole alla Banca ed il rigetto delle domande attoree. La sentenza è stata appellata da controparte; l'udienza per la precisazione delle conclusioni è stata fissata al 28 settembre 2022.
  • Ecorecuperi S.r.l. in liquidazione Nell'agosto 2014 la Banca è stata citata unitamente ad altre 4 banche ed agli Amministratori per responsabilità contrattuale e risarcimento danno a favore della Curatela per 17,8 milioni (pari al totale del passivo fallimentare) a causa affidamenti concessi. Il primo ed il secondo grado del giudizio sono stati favorevoli alle Banche, con contestuale rigetto delle domande attoree; la sentenza di appello è stata impugnata con Ricorso in Cassazione. Il giudizio in Cassazione si è concluso con sentenza depositata il 14 febbraio 2022 che ha dichiarato inammissibile il ricorso della Curatela contro la sentenza della Corte d'Appello di Perugia.
  • Compagnia Finanza e Servizi (Co.fi.se.) S.r.l., Tabellini Paolo La Banca in data 8 novembre 2016 è stata citata, unitamente ad Alba Leasing, per responsabilità contrattuale, causazione e aggravamento del danno subito dalla società per complessivi 15 milioni. Il giudizio di primo grado e appello si sono conclusi con sentenze favorevoli alla Banca, con il rigetto delle domande attoree. La sentenza di appello è stata impugnata da controparte con Ricorso in Cassazione. Banco BPM è in attesa di fissazione dell'udienza.

Alla luce dell'esistenza di esiti favorevoli riscontrati nei primi gradi di giudizio e/o dell'esistenza di validi e fondati motivi per contrastare le pretese avanzate dagli attori nell'ambito dei procedimenti giudiziali avviati, le pretese classificate come possibili ma non probabili ammontano complessivamente a 26,8 milioni (28,8 milioni al 31 dicembre 2021).

Le pretese classificate come probabili ammontano complessivamente a 25,1 milioni (25,7 milioni al 31 dicembre 2021) a fronte delle quali risultano stanziati nella voce Fondi per rischi e oneri 4,7 milioni (6,6 milioni al 31 dicembre 2021).

Vertenze fiscali

L'ammontare complessivo delle pretese avanzate dall'Amministrazione Finanziaria nell'ambito dei contenziosi fiscali avviati che interessano il Banco BPM e le proprie società controllate alla data del 30 giugno 2022 è pari a 225,0 milioni1 (dato invariato rispetto alle pretese esistenti alla data del 31 dicembre 2021).

Dettaglio dei contenziosi in essere al 30 giugno 2022

I principali contenziosi fiscali in essere alla data del 30 giugno 2022 (pretese maggiori o uguali a 1 milione) sono i seguenti:

• Banco BPM (ex Banca Popolare di Verona e Novara Soc. Coop.) - cartella di pagamento riguardante l'imposta IRAP versata alla Regione Veneto per l'esercizio 2006. La pretesa si riferisce all'applicazione al valore della produzione netta derivante dall'attività esercitata in Veneto ed in Toscana dell'aliquota ordinaria del 4,25% anziché nella misura maggiorata del 5,25% ed ammonta complessivamente a 7,1 milioni. La cartella di pagamento è stata impugnata. La Commissione Tributaria Provinciale ha parzialmente accolto il ricorso dichiarando non dovute le sanzioni irrogate. La Commissione Tributaria Regionale ha confermato la sentenza di primo grado, annullando altresì la pretesa fiscale relativa alla

1 Si ricorda che tale importo non include i contenziosi di importo unitario non significativo principalmente costituiti da tributi locali. Si precisa inoltre che, ad eccezione degli accertamenti relativi all'esercizio 2005 dell'ex Banca Popolare Italiana e delle passività classificate come probabili, la stima delle passività potenziali relative agli avvisi di accertamento non include gli eventuali interessi da corrispondere in caso di soccombenza. La stima delle passività potenziali relative ai processi verbali di constatazione notificati o in fase di notifica diverse da quelle classificate come probabili non include né gli interessi né le sanzioni.

maggiorazione IRAP riferita alla Regione Toscana. E' pendente il ricorso presentato alla Corte di Cassazione. Si ritiene che la definizione della vertenza possa comportare l'effettivo impiego di risorse economiche per 5,6 milioni. Tale importo è coperto da uno specifico accantonamento mentre la differenza è classificata come una passività potenziale a fronte della quale non vi sono accantonamenti iscritti in bilancio.

  • Banca Akros atto di contestazione notificato a dicembre 2021 relativo ad una asserita violazione degli obblighi di trasmissione all'Agenzia delle Entrate previsti dall'articolo 1, del DL 167 del 1990 con applicazione della sanzione minima prevista dall'art. 5, comma 1, per un ammontare di 2,3 milioni. Si sono presentate memorie difensive.
  • Banco BPM (ex Banca Popolare Italiana Soc. Coop.) avvisi di accertamento relativi al periodo d'imposta 2005 riguardanti la pretesa indeducibilità ai fini IRES ed IRAP di costi e rettifiche di valore su crediti ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato (si tratta dei reati di false comunicazioni sociali, ostacolo alla vigilanza e turbativa di mercato contestati alla Banca Popolare Italiana in relazione al tentativo di scalata a Banca Antonveneta). Le pretese ammontano a 199,8 milioni (interessi ed aggi esattoriali compresi). Con separate sentenze depositate in data 15 ottobre 2014, n. 8.562 (IRES) e n. 8561 (IRAP), la Commissione Tributaria Provinciale di Milano, Sezione 22, ha integralmente rigettato i ricorsi presentati dalla Banca, seppur non motivando in alcun modo le ragioni poste a fondamento della conferma della pretesa fiscale. La predetta sentenza è stata appellata avanti la Commissione Tributaria Regionale della Lombardia. In data 6 maggio 2015 si è tenuta la discussione avanti la Commissione Tributaria Regionale di Milano, sezione 2, degli appelli depositati il 3 febbraio 2015. La Commissione, con sentenza n. 670 depositata in data 19 maggio 2015, anch'essa priva di adeguata motivazione, ha rigettato gli appelli riuniti presentati e confermato le sentenze impugnate. E' stato presentato ricorso alla Corte di Cassazione che è tuttora pendente.

Agli avvisi illustrati ha fatto seguito il 22 dicembre 2014 la notifica di ulteriori avvisi di accertamento in relazione al processo verbale di constatazione del 30 giugno 2011 per i periodi d'imposta 2006 - 2009. Anche le pretese contenute in questi avvisi riguardano la asserita indeducibilità ai fini IRES ed IRAP dei costi ritenuti riconducibili a fatti o atti qualificabili come reato. Si tratta in particolare delle rettifiche di valore su crediti già oggetto di contestazione con riferimento all'esercizio 2005. Tali rettifiche di valore, ancorché rilevate da Banca Popolare Italiana nel proprio bilancio relativo all'esercizio 2005, risultavano deducibili in quote costanti nei 18 esercizi successivi ai sensi della versione allora vigente dell'art. 106, terzo comma, D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917. Gli avvisi di accertamento notificati contestano pertanto la pretesa indeducibilità delle quote delle suddette rettifiche su crediti dedotte negli esercizi 2006, 2007, 2008 e 2009. Le pretese ammontano complessivamente a 15,8 milioni. E' stato presentato ricorso alla Commissione Tributaria Provinciale. La Commissione ha sospeso il procedimento sino al passaggio in giudicato della sentenza della Corte di Cassazione sugli avvisi di accertamento relativi all'esercizio 2005, di cui al punto precedente. Le pretese illustrate, che ammontano complessivamente a 215,6 milioni, sono state oggetto di attenta valutazione da parte della Banca anche alla luce dell'esito sfavorevole dei primi due gradi di giudizio. Al riguardo va in primo luogo evidenziato che, nei paralleli procedimenti penali avviati nei confronti dei firmatari delle dichiarazioni dei redditi per il reato di infedele dichiarazione (reato fondato sulle medesime contestazioni contenute negli avvisi di accertamento in esame), il giudice ha emesso sentenza di assoluzione degli imputati "perché il fatto non sussiste". Ancorché i procedimenti penali siano indipendenti rispetto alle vertenze amministrative, che quindi potrebbero terminare con un esito diverso, si evidenzia che, nel dispositivo della sentenza, il giudice penale ha motivato la propria decisione con argomentazioni analoghe a quelle formulate dalla Banca a propria difesa nei ricorsi presentati nell'ambito dei procedimenti amministrativi oggetto di illustrazione. Inoltre, dall'esame del dispositivo e del contenuto della sentenza della Commissione Tributaria Regionale, è stato riscontrato che la decisione della medesima sugli aspetti di merito non contiene alcuna specifica motivazione e si basa su un mero rimando alle tesi dell'Agenzia, senza alcuna espressa indicazione delle ragioni del mancato accoglimento delle puntuali argomentazioni sviluppate dal Banco Popolare a supporto del proprio ricorso.

Alla luce di tali analisi e considerazioni, ritenendo la sentenza fondatamente impugnabile potendo di fatto riproporre in giudizio tutte le argomentazioni difensive riguardanti gli aspetti di legittimità non considerate dai giudici di primo e secondo grado, in data 18 dicembre 2015 è stato presentato il già citato ricorso alla Suprema Corte.

Le approfondite analisi della vicenda svolte con il supporto dei consulenti incaricati della predisposizione del ricorso, nonché gli ulteriori pareri richiesti ad altri autorevoli esperti della materia, hanno confermato il convincimento che la pretesa dell'Agenzia delle Entrate sia illegittima e che rimane immutata la possibilità di riuscire a vedere finalmente considerate e condivise le argomentazioni difensive nel giudizio avanti alla

Suprema Corte. Le medesime analisi hanno condotto il Consiglio di Amministrazione a confermare la classificazione della pretesa come una passività potenziale essendo il rischio di soccombenza possibile ma non probabile. Alla luce delle valutazioni condotte nessun accantonamento risulta stanziato a fronte delle suddette passività potenziali nel bilancio al 30 giugno 2022.

Attività di verifica in corso al 30 giugno 2022

Il 5 dicembre 2019, nell'ambito di una verifica fiscale più ampia avente per oggetto una società terza esterna al Gruppo Banco BPM, è stato avviato dalla Guardia di Finanza un controllo ai fini delle imposte dirette e dell'IVA per l'anno di imposta 2017 del Banco BPM. L'attività di verifica è stata sospesa in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

Il 2 marzo 2020 l'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia aveva informato, in conformità ai principi previsti dallo Statuto del Contribuente, di voler iniziare una verifica fiscale ai fini delle imposte IRES, IRAP, IVA e degli obblighi di sostituto d'imposta avente per oggetto l'anno 2016 della controllata Banca Aletti. Con successiva comunicazione del 6 marzo l'Agenzia ha deciso di rinviare l'apertura della verifica a data da definire in relazione alla situazione emergenziale connessa al Coronavirus.

10.6.2 Altri fondi per rischi ed oneri – oneri per il personale

Ammontano a 300,1 milioni e comprendono l'importo di 189,0 milioni (pari originariamente a 257,0 milioni) stanziato a fronte degli oneri previsti per il ricorso alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà e per incentivi all'esodo a seguito degli accordi raggiunti con le organizzazioni sindacali comunicati al mercato il 30 dicembre 2020 relativi all'accompagnamento alla pensione su base volontaria di oltre n. 1.600 risorse.

In tale voce sono inoltre ricompresi: i) la stima dell'onere derivante dalla prevedibile corresponsione di retribuzioni variabili in conformità a quanto previsto dai sistemi di incentivazione del Gruppo; ii) gli oneri residui da sostenere per finanziare il Fondo di Solidarietà di settore a fronte dei piani di agevolazione all'esodo del personale attivati in esercizi anteriori al 2020 e iii) la stima relativa ad altre erogazioni previste a favore del personale (ad es. premi di fedeltà, patto di non concorrenza, ecc.).

10.6.3 Altri fondi per rischi ed oneri – altri

Tale categoria residuale di fondi rischi ammonta a complessivi 138,6 milioni e comprende principalmente gli stanziamenti a fronte delle seguenti passività:

  • a) rischi connessi a vertenze e reclami sia pendenti che attesi legati all'operatività con la clientela e a possibili evoluzioni interpretative di talune norme regolamentanti l'attività bancaria (53,0 milioni);
  • b) stima dei probabili rimborsi di commissioni conseguenti ad eventuali estinzioni anticipate di polizze assicurative da parte della clientela (21,2 milioni);
  • c) rischi connessi ad impegni assunti nell'ambito degli accordi di partnership e garanzie concesse a fronte di cessioni di partecipazioni o altre attività o gruppi di attività (12,5 milioni);
  • d) rischi connessi a garanzie rilasciate a fronte delle cessioni di crediti deteriorati già perfezionate alla data del 31 dicembre 2021 (14,9 milioni).

La categoria a) si riferisce all'accantonamento a fronte dei rischi residui connessi all'attività di segnalazione della clientela interessata all'acquisto di diamanti alla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A. ("IDB"). Tale attività di segnalazione è stata effettuata per la quasi totalità negli anni dal 2003 al 2016 e quindi anteriormente alla fusione da cui il Banco BPM ha avuto origine. L'attività era stata infatti sospesa fin dai primi mesi del 2017 e poi definitivamente interrotta.

In relazione a tale operatività risulta incardinato un procedimento penale presso la Procura di Milano nell'ambito del quale, in data 19 febbraio 2019, la Procura di Milano ha notificato alla Banca (i) un decreto di sequestro preventivo per complessivi 84,6 milioni e (ii) un'informazione di garanzia a Banco BPM e Banca Aletti ai sensi del D.Lgs. 231/2001 per illecito amministrativo per i reati presupposto di autoriciclaggio e a Banco BPM per l'ipotesi di ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Nell'avviso di chiusura delle indagini preliminari la Procura ha inoltre contestato ad alcuni ex manager e dipendenti del Gruppo il reato di truffa aggravata, autoriciclaggio, ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza e corruzione tra privati. Nel mese di febbraio 2021 è stata depositata la richiesta di rinvio a giudizio dei soggetti imputati per i vari reati contestati, inclusi gli illeciti amministrativi ex D.Lgs. 231/2001 nei confronti di Banco BPM e di Banca Aletti.

Nel corso dell'udienza preliminare, iniziata il 19 luglio 2021, il Giudice ha stabilito la propria incompetenza per il filone del procedimento che coinvolge gli ex manager e dipendenti del Gruppo in relazione ai reati di truffa, autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza. Il Tribunale di Milano resta competente soltanto per il reato di corruzione tra privati contestato ad un ex manager della Banca.

Inoltre, il Giudice, in accoglimento delle istanze presentate da Banco BPM e Banca Aletti e a chiusura dell'udienza preliminare, l'8 aprile 2022 ha pronunciato sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti alle condizioni proposte, applicando dunque la sanzione pecuniaria di 240 mila euro a Banco BPM e di 56 mila euro a Banca Aletti, disponendo contestualmente la confisca del solo profitto del reato-presupposto di autoriciclaggio, pari a 293 mila euro, già sottoposto a vincolo cautelare reale. Inoltre, sempre con provvedimento dell'8 aprile u.s., il Giudice ha disposto il dissequestro della somma di 500 mila euro inizialmente sottoposta a vincolo reale per l'ipotesi di reato di corruzione tra privati disponendone la restituzione alla Banca.

Per l'ipotesi di reato di truffa aggravata, pure oggetto di istanza di dissequestro da parte della Banca, sarà chiamata a decidere la Procura competente che sarà individuata dalla Corte di Cassazione a seguito del sollevato conflitto di competenza territoriale. La stessa Procura dovrà anche decidere sul nuovo esercizio dell'azione penale, con riguardo sia all'ipotesi di reato di truffa aggravata che di autoriciclaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.

Tali vicende hanno determinato la ricezione di un elevato numero di reclami da parte della clientela del Gruppo coinvolta e l'avvio di contenziosi in sede civile. Al riguardo, anche in un'ottica di vicinanza ai propri clienti, il Gruppo ha posto in essere fin dagli scorsi esercizi un'ampia iniziativa di customer care nei confronti della clientela finalizzata, se del caso, al perfezionamento di transazioni prevedendo un servizio gratuito per l'assistenza ai clienti nella presentazione al fallimento delle richieste di restituzione delle pietre e, da ultimo, per l'attività di riconsegna dei diamanti in custodia presso i caveau gestiti dal fallimento IDB. Alla data del 30 giugno 2022 risultavano pervenuti oltre 24.000 reclami e in essere oltre 1.200 contenziosi (in parte preceduti da reclamo), per un petitum complessivo di circa 717 milioni.

Alla stessa data, grazie all'attività di gestione delle posizioni e di customer care precedentemente illustrata, risultano essere stati definiti, mediante transazione o per effetto di sentenza definitiva, reclami e contenziosi per un petitum complessivo pari a 627 milioni.

A fronte dei reclami e dei contenziosi, sia quelli non ancora definiti che quelli potenziali stimati, nella sottovoce in oggetto risulta compreso lo specifico fondo posto a presidio delle suddette vertenze con la clientela ammontante alla data del 30 giugno 2022 a 53,0 milioni.

L'accantonamento complessivo effettuato nel corso degli esercizi a partire dal 2017 è risultato pari a 390 milioni, a fronte dei quali sono stati effettuati utilizzi per i rimborsi a favore della clientela per 337 milioni.

Al 31 dicembre 2021 il fondo ammontava a 67,9 milioni; nel corso del 2022 sono stati effettuati utilizzi a fonte dei rimborsi per 19,3 milioni ed è stato effettuato un ulteriore accantonamento di 4,4 milioni per tenere conto delle stime aggiornate relative al petitum complessivo atteso e alle percentuali di ristoro.

Come consentito dal paragrafo 92 del principio contabile internazionale di riferimento (IAS 37), l'informativa sopra esposta non comprende le informazioni che potrebbero pregiudicare la posizione delle banche del Gruppo interessate (Banco BPM e Banca Aletti) nelle azioni di tutela della propria posizione terza rispetto alla vicenda e nelle vertenze in essere.

La voce b) rappresenta il fondo stanziato in applicazione di quanto previsto dal principio contabile IFRS 15 a fronte del rischio di dover restituire quota parte delle commissioni incassate a fronte del collocamento alla clientela di polizze assicurative nell'ipotesi in cui la clientela medesima decidesse di estinguere anticipatamente le suddette coperture assicurative.

La voce c) rappresenta il fondo stanziato a fronte dei rischi connessi a talune garanzie concesse alla controparte acquirente in occasione di cessioni di partecipazioni, attività e gruppi di attività già perfezionate e nell'ambito degli accordi di partnership siglati, come di seguito meglio precisato.

Al riguardo si evidenzia che, nell'ambito dei contratti stipulati in occasione della cessione di partecipazioni o rami d'azienda perfezionate in precedenti esercizi, nonché negli eventuali accordi di partnership ad essi correlati, sono previsti meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento effettuato da parte delle controparti acquirenti. Nel dettaglio, tali meccanismi prevedono l'eventuale corresponsione di indennizzi a favore dell'acquirente/partner nell'ipotesi di mancato raggiungimento di determinati obiettivi commerciali, con la previsione di massimali,

franchigie, periodi di grazia ed eccezioni a favore del Gruppo Banco BPM. Taluni meccanismi di protezione e garanzia dell'investimento permangono fino al termine delle partnership.

Di seguito è fornito un elenco delle principali operazioni perfezionate a fronte delle quali i contratti di cessione e/o i correlati accordi di partnership prevedono obblighi di pagamento di eventuali indennizzi a carico del Gruppo Banco BPM:

  • cessione perfezionata nell'esercizio 2017 della partecipazione di controllo in Aletti Gestielle SGR ad Anima Holding;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 dei contratti relativi alla gestione in delega degli attivi assicurativi collocati presso la rete del Gruppo Banco BPM ad Anima SGR;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 (i cui accordi sono stati significativamente rivisti nel corso del 2021) di una quota pari al 65% delle interessenze azionarie detenute nelle compagnie assicurative Popolare Vita ed Avipop Assicurazioni (oggi denominate rispettivamente Vera Vita e Vera Assicurazioni) alla Società Cattolica Assicurazioni;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2018 del ramo d'azienda relativo all'attività di banca depositaria a BNP Paribas Securities Services e conseguente rivisitazione degli obblighi stabiliti in occasione della cessione avvenuta nell'esercizio 2010 del ramo di banca depositaria dall'ex Banca Popolare di Milano alla medesima controparte acquirente;
  • cessione perfezionata nell'esercizio 2015 della controllata B.P. Luxembourg S.A. a Banque Havilland.

Qualora sulla base degli obiettivi consuntivati e delle previsioni future relative all'evoluzione degli stessi si ritenga probabile l'erogazione di un indennizzo a favore della controparte acquirente, la stima della relativa passività è oggetto di stanziamento nell'ambito dei fondi rischi ed oneri in esame.

Con riferimento agli accordi con Cattolica Assicurazioni, nel corso del 2021 è stato concluso un importante accordo che ha rivisto i termini e le modalità di prosecuzione della partnership. Si rimanda alla sezione "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative per una più completa informativa riguardante gli accordi di put e call option relativi al trasferimento delle quote partecipative. Per quanto riguarda i target collegati alla produzione, il nuovo accordo prevede la rinuncia ad ogni pretesa relativamente al periodo 2018-2020 ed introduce un nuovo sistema di penali e commissioni aggiuntive per il periodo intercorrente fra il 1° gennaio 2021 ed il trimestre precedente al trasferimento delle quote partecipative.

Dal momento che i prezzi di esercizio delle opzioni (descritti nella sezione "Partecipazioni – voce 70" delle presenti Note illustrative) sono stati calcolati tenendo in considerazione gli importi che - alla data di stipula dei nuovi accordi (marzo 2021) – sarebbero spettati a Cattolica, si ritiene che lo stanziamento di 12,5 milioni in essere al 31 dicembre 2021 debba continuare ad essere mantenuto anche al 30 giugno 2022, in quanto implicitamente incluso nei nuovi termini contrattuali.

Per quanto riguarda gli impegni relativi ai nuovi target commerciali previsti dai nuovi accordi, alla data del 30 giugno 2022 gli obiettivi sono ritenuti raggiungibili e conseguentemente non è prevedibile l'impiego di risorse finanziarie per il pagamento di penali/indennizzi.

La voce d) infine si riferisce all'importo stanziato a presidio dei probabili esborsi finanziari futuri per le garanzie concesse nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti deteriorati perfezionate nel 2022 e nei precedenti esercizi.

Informativa su fondo trattamento di fine rapporto per il personale e fondi di quiescenza

Totale Totale
Voci/Componenti 30/06/2022
Trattamento di fine rapporto 273.540 320.303
Fondi di quiescenza aziendali 106.263 124.879
Totale 379.803 445.182

Di seguito si fornisce illustrazione delle principali variazioni intervenute nel trattamento di fine rapporto per il personale (voce di bilancio 90) e nei fondi di quiescenza (inclusi nella voce di bilancio 100 "Fondi per rischi ed oneri" il cui dettaglio è stato illustrato nel precedente punto 10.1).

Il fondo trattamento di fine rapporto per il personale è pari a 273,5 milioni, 320,3 milioni era il saldo alla fine dello

scorso esercizio. La variazione negativa è da ricercarsi principalmente nelle liquidazioni (14,5 milioni) e nelle modifiche di alcune delle ipotesi attuariali di seguito riportate che hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 33,3 milioni, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per -45,2 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 51,6 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di inflazione per 6,4 milioni;
  • alle altre ipotesi attuariali per 11,8 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato.

I fondi di quiescenza sono pari a 106,3 milioni, 124,9 milioni era il saldo alla fine dello scorso esercizio; anche per questi fondi la variazione negativa è principalmente dovuta alle liquidazioni (4,4 milioni) e alle modifiche delle ipotesi attuariali che hanno comportato complessivamente un decremento del fondo di 14,5 milioni, imputabili:

  • alle variazioni delle ipotesi finanziarie per -14,7 milioni. In dettaglio, trattasi di perdite relative alla variazione del tasso di attualizzazione per 19,0 milioni e di utili relativi alla modifica del tasso di inflazione per 4,3 milioni;
  • alle altre ipotesi attuariali per 0,2 milioni imputabili alle differenze tra le precedenti ipotesi attuariali demografiche utilizzate e quanto si è effettivamente verificato.

Le variazioni dovute alle modifiche di ipotesi attuariali sopra esposte, che nel complesso risultano pari a 47,9 milioni sono rilevate in contropartita della relativa riserva da valutazione di patrimonio netto "Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti" e sono oggetto di rendicontazione nel prospetto della redditività complessiva. Al netto dell'effetto fiscale, le variazioni in incremento di tale riserva sono pari a 37,9 milioni.

Di seguito si elencano le principali ipotesi attuariali utilizzate dal Gruppo al 30 giugno 2022, confrontate con quelle utilizzate al 31 dicembre 2021:

Principali ipotesi attuariali per la valutazione del fondo TFR
Ipotesi demografiche 30/06/2022 31/12/2021
Tasso di mortalità dei dipendenti IPS55 con Age-Shifting. Base demografica per le assicurazioni di rendita
Frequenze ed ammontare delle anticipazioni di TFR 0,5% 0,5%
Frequenze del turnover 1,50% 1,50%
Ipotesi finanziarie 30/06/2022 31/12/2021
media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda della
Tasso annuo di attualizzazione (*): durata del piano
da 2,79% a 3,70% da 0,43% a1,27%
media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Tasso annuo di inflazione (**) Indexed Swap:
2,70% 2,20%

(*) media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

Principali ipotesi attuariali per la valutazione dei fondi di quiescenza
30/06/2022 31/12/2021
IPS55 con Age-Shifting
30/06/2022 31/12/2021
media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA a seconda del
piano
da 2,21% a 2,71% da 0,14% a 0,53%
media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation
Indexed Swap:
3,00% 2,30%

(*) Media ponderata dei tassi della curva Eur Composite AA alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata.

(**) Tasso medio ponderato ricavato come media ponderata dei tassi della curva europea Zero-Coupon Inflation-Indexed Swap alla data di riferimento, utilizzando come pesi i rapporti tra l'importo pagato e anticipato per ciascuna scadenza e l'importo totale da pagare e anticipare fino all'estinzione della popolazione considerata (con riferimento a tutte le Società del Gruppo Banco BPM).

Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Come richiesto dallo IAS 19, si è provveduto a condurre un'analisi di sensitività delle obbligazioni relative al trattamento di fine rapporto e ai fondi di quiescenza nell'ipotesi di aumentare o diminuire il tasso di attualizzazione e il tasso di inflazione di 50 punti base. L'analisi è finalizzata a mostrare di quanto varierebbe la passività di bilancio in relazione alle oscillazioni ragionevolmente possibili di tali ipotesi attuariali.

Variazione TFR
in termini
assoluti (*)
Variazione TFR
in termini percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (9.409) -3,44%
-0,5% 9.937 3,63%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 6.504 2,38%
-0,5% (6.319) -2,31%

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo.

Variazione fondi a
prestazione definita
in termini assoluti (*)
Variazione fondi a
prestazione definita
in termini percentuali
Modifica ipotesi attuariali:
- Tasso attualizzazione:
+0,5% (3.515) -3,31%
-0,5% 3.767 3,55%
- Tasso di inflazione:
+0,5% 2.292 2,16%
-0,5% (2.175) -2,05%

(*) gli importi tra parentesi indicano un decremento del fondo

Patrimonio del Gruppo Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Il capitale sociale al 30 giugno 2022 risulta pari a 7.100 milioni ed è costituito da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie sottoscritte ed interamente versate.

La voce "azioni proprie" è rappresentata da n. 6.207.721 azioni della Capogruppo, interamente detenute dalla stessa, per un controvalore di bilancio di 18,4 milioni.

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (3.569.511) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 1.511.612.615 -
B. Aumenti 1.944.430 -
B.1 Nuove emissioni - -
a pagamento: - -
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
a titolo gratuito: - -
- a favore dei dipendenti - -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita azioni proprie 1.944.430 -
B.3 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni (4.582.640) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (4.582.640) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 1.508.974.405 -
D.1 Azioni proprie (+) 6.207.721 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 1.515.182.126 -
- interamente liberate 1.515.182.126 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.2 figurano le azioni assegnate nel periodo ai dipendenti in attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione.

La voce C.2 si riferisce alle azioni acquistate dalla Capogruppo nel mese di febbraio, in esecuzione della delibera dell'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021, a servizio dei piani di compensi basati su azioni attuato dalla Capogruppo.

Per ulteriori dettagli si rimanda a quanto descritto nella Parte I delle presenti Note illustrative.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli azionari di propria emissione

Nel corso del semestre non sono intervenute variazioni nella composizione del capitale sociale.

Informazioni relative ad emissioni e compravendite di titoli obbligazionari convertibili di propria emissione

Alla data del 30 giugno 2022 non risultano in essere strumenti obbligazionari convertibili di propria emissione.

Strumenti di capitale: composizione

Gli strumenti di capitale in essere al 31 dicembre 2021 ammontano a 1.390,2 milioni (1.092,8 milioni alla fine dell'esercizio precedente) e sono rappresentati da quattro emissioni di titoli Additional Tier 1: la prima avvenuta nel 2019 per 300 milioni nominali, la seconda perfezionata nel gennaio 2020 per 400 milioni nominali, la terza del gennaio 2021 per 400 milioni nominali e l'ultima conclusa ad aprile 2022 per altri 300 milioni.

Trattasi, in particolare, di strumenti subordinati classificati nel capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1), ai sensi Regolamento n. 575 del 2013 (CRR).

Tali emissioni sono classificabili come strumenti di capitale, ai sensi del principio contabile IAS 32. Il corrispettivo incassato dall'emissione, dedotti i costi di transazione direttamente attribuibili al netto dell'effetto fiscale, viene rilevato nella voce "140. Strumenti di capitale".

In coerenza con la natura dello strumento, le cedole sono rilevate a riduzione del patrimonio netto (voce "150. Riserve"). Nel primo semestre 2022 il patrimonio netto si è ridotto di 27,8 milioni, per effetto del pagamento delle cedole al netto del relativo effetto fiscale.

Per ulteriori dettagli si fa rinvio al paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Riserve da valutazione: composizione

Nel prospetto seguente è rappresentata la composizione delle riserve da valutazione.

(migliaia di euro) 30/06/2022 31/12/2021
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (476.825) 66.536
Attività materiali 372.871 375.335
Copertura di investimenti esteri (1.259) (603)
Copertura dei flussi finanziari (26.390) (16.416)
Differenze di cambio 15.793 13.998
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio) 23.778 (5.609)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (65.942) (100.693)
Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (143.327) 6.498
Leggi speciali di rivalutazione - 2.314
Totale (301.301) 341.360

Le variazioni della riserva da valutazione relativa alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e della quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto registrate nel semestre sono imputabili alle forti oscillazioni dei prezzi osservate nel periodo, conseguenza delle tensioni sui mercati finanziari.

Riserve: altre informazioni

Le riserve del Gruppo iscritte nella voce 150 del passivo dello Stato Patrimoniale ammontano complessivamente a 4.253,9 milioni e presentano la seguente classificazione:

  • riserve di utili per 3.916,6 milioni;
  • riserve altre per 337,3 milioni.

Si rimanda al Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato per l'evidenza dell'evoluzione delle Riserve nel corso del primo semestre 2022.

Da ultimo, si segnala che la Capogruppo presenta all'interno delle proprie riserve patrimoniali la "Riserva Legale" costituita nella misura prevista dall'art. 2430 del Codice Civile pari ad un quinto del capitale sociale, per un ammontare di 1.420,0 milioni.

PARTE C – INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
I sem. 2022
Totale
I sem. 2021
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
7.439 1.684 40 9.163 14.627
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 5.251 - - 5.251 9.041
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2.188 1.684 - 3.872 3.768
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
45.618 - X 45.618 74.459
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 122.970 894.114 - 1.017.084 1.004.831
3.1 Crediti verso banche 5.897 30.972 X 36.869 22.447
3.2 Crediti verso clientela 117.073 863.142 X 980.215 982.384
4. Derivati di copertura X X (46.809) (46.809) (70.823)
5. Altre attività X X 15.906 15.906 5.741
6. Passività finanziarie X X X 232.899 183.734
Totale 176.027 895.798 (30.863) 1.273.861 1.212.569
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 39.427 - 39.427 49.707
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 7.766 X 7.766 9.420

La voce "6. Passività finanziarie" si riferisce per 193,3 milioni agli interessi di competenza relativi alle operazioni di finanziamento TLTRO III con BCE (165,5 milioni al 30 giugno 2021); per il relativo trattamento contabile si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
I sem. 2022
Totale
I sem. 2021
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (58.583) (123.994) X (182.577) (177.430)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (28.465) X X (28.465) (19.960)
1.3 Debiti verso clientela (30.118) X X (30.118) (29.941)
1.4 Titoli in circolazione X (123.994) X (123.994) (127.529)
2. Passività finanziarie di negoziazione (645) - - (645) (7.021)
3. Passività finanziarie designate al fair value - (45) - (45) (1.664)
4. Altre passività e fondi X X (621) (621) (96)
5. Derivati di copertura X X 26.287 26.287 23.301
6. Attività finanziarie X X X (85.049) (43.803)
Totale (59.228) (124.039) 25.666 (242.650) (206.713)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (3.726) X X (3.726) (3.794)

Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Totale Totale
Tipologia servizi/Valori I sem. 2022 I sem. 2021 (*)
a) Strumenti finanziari 59.953 63.475
1. Collocamento titoli 9.432 11.631
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 9.432 11.631
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 33.665 35.048
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 21.223 23.097
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 12.442 11.951
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 16.856 16.796
di cui: negoziazione per conto proprio - -
di cui: gestione di portafogli individuali 14.302 13.617
b) Corporate Finance 5.462 4.854
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 4.433 3.434
2. Servizi di tesoreria 1.029 1.420
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 522 450
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 4.852 6.103
1. Banca depositaria - -
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 4.852 6.103
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria 911 916
i) Servizi di pagamento 279.073 233.882
1. Conti correnti 128.664 126.607
2. Carte di credito 13.164 7.012
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 37.583 13.791
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 95.932 85.987
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 3.730 485
j) Distribuzione di servizi di terzi 413.957 423.606
1. Gestioni di portafogli collettive 281.529 315.316
2. Prodotti assicurativi 72.320 67.444
3. Altri prodotti 60.108 40.846
di cui: gestioni di portafogli individuali 690 906
k) Finanza strutturata 85 610
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - 405
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 42.239 39.786
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 73.290 53.399
di cui: per operazioni di factoring - -
p) Negoziazione di valute 1.877 1.964
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 149.839 179.004
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 1.032.060 1.008.454

(*) I saldi al 30 giugno 2021 sono stati oggetto di riesposizione rispetto a quanto originariamente pubblicato, al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto a quelli al 30 giugno 2022, costruiti sulla base dei dettagli di composizione merceologica introdotti dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 del 29 ottobre 2021. In particolare, si segnala che le commissioni attive relative all'utilizzo della monetica e all'erogazione e gestione dei finanziamenti, in precedenza raccordate nella sottovoce residuale degli altri servizi, trovano ora rappresentazione in voci dedicate.

2.2 Commissioni passive: composizione

Totale Totale
Servizi/Valori I sem. 2022 I sem. 2021 (*)
a) Strumenti finanziari (10.270) (9.171)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (5.286) (5.485)
di cui: collocamento di strumenti finanziari (4.984) (3.686)
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (6.016) (5.924)
e) Servizi di incasso e pagamento (28.267) (15.577)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (23.791) (11.249)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (16.942) (5.716)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (2.549) (4.140)
l) Negoziazione di valute (3) (4)
m) Altre commissioni passive (10.418) (21.621)
Totale (74.465) (62.153)

(*) I saldi al 30 giugno 2021 sono stati oggetto di riesposizione rispetto a quanto originariamente pubblicato, al fine di garantire un confronto omogeneo rispetto a quelli al 30 giugno 2022, costruiti sulla base dei dettagli di composizione merceologica introdotti dal 7° aggiornamento della Circolare n. 262 del 29 ottobre 2021.

Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
negoziazione
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
negoziazione
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 27.647 117.043 (174.731) (124.165) (154.206)
1.1 Titoli di debito 980 94.364 (19.196) (26.886) 49.262
1.2 Titoli di capitale 26.188 21.383 (152.824) (96.811) (202.064)
1.3 Quote di O.I.C.R. 1 45 (2.672) (404) (3.030)
1.4 Finanziamenti 478 - (39) - 439
1.5 Altre - 1.251 - (64) 1.187
2. Passività finanziarie di negoziazione 140.386 22.186 (468) (21.904) 140.200
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 5.455 14.207 (431) (4.530) 14.701
2.3 Altre 134.931 7.979 (37) (17.374) 125.499
Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
X X X X 57.534
3. Strumenti derivati 3.027.741 2.279.886 (2.936.817) (2.220.920) 118.929
3.1 Derivati finanziari: 3.023.808 2.271.020 (2.936.566) (2.211.846) 115.455
- Su titoli di debito e tassi di interesse 2.592.485 1.356.107 (2.402.663) (1.379.906) 166.023
- Su titoli di capitale e indici azionari 387.623 642.802 (490.349) (560.600) (20.524)
- Su valute e oro X X X X (30.961)
- Altri 43.700 272.111 (43.554) (271.340) 917
3.2 Derivati su crediti 3.933 8.866 (251) (9.074) 3.474
di cui: coperture naturali connesse con la fair value
option X X X X -
Totale 3.195.774 2.419.115 (3.112.016) (2.366.989) 162.457

Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Totale Totale
I sem. 2021
Componenti reddituali/Valori I sem. 2022
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 1.634.928 250.120
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 183.330 109.221
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 823.372 107.870
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - 191
A.5 Attività e passività in valuta 1.029 195
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 2.642.659 467.597
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (823.162) (120.721)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (1.823.167) (338.099)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (1.930) (6.026)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta (1.029) (664)
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (2.649.288) (465.510)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (6.629) 2.087
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

L'incremento dei valori di fair value dei derivati di copertura e delle relative poste coperte registrato nel semestre è imputabile alle forti oscillazioni dei prezzi osservate nel periodo, conseguenza delle tensioni sui mercati finanziari.

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

Totale Totale
Voci/Componenti reddituali I sem. 2022 I sem. 2021
Utili Perdite Risultato
netto
Utili
Perdite
Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
199.221 (244.185) (44.964) 265.348 (410.206) (144.858)
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 199.221 (244.185) (44.964) 265.348 (410.206) (144.858)
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
32.131 (69.306) (37.175) 19.656 (6.272) 13.384
2.1 Titoli di debito 32.131 (69.306) (37.175) 19.656 (6.272) 13.384
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 231.352 (313.491) (82.139) 285.004 (416.478) (131.474)
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -

6.1 Utile (perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Il risultato esposto in corrispondenza della voce "1.2 Crediti verso clientela" comprende utili pari a 127,1 milioni

  1. Debiti verso banche - - - - - - 2. Debiti verso clientela - - - - - - 3. Titoli in circolazione (445) (1.584) (2.029) 9.467 (10.197) (730) Totale passività (B) (445) (1.584) (2.029) 9.467 (10.197) (730)

relativi a titoli di debito, riferiti per 126,8 milioni ad operazioni di vendita. Al netto di tale componente il risultato netto della suddetta voce è negativo per 172,1 milioni e risulta impattato per 176,5 milioni dall'operazione di cessione del portafoglio di sofferenze ed inadempienze probabili denominata "Argo".

Per ulteriori dettagli sulla cessione di titoli HTC e sul progetto "Argo" si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili" delle presenti Note illustrative.

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e delle passività finanziarie designate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - -
1.2 Finanziamenti - - - - -
2. Passività finanziarie 89.218 155 - (1.263) 88.110
2.1 Titoli in circolazione 89.218 155 - (1.263) 88.110
2.2 Debiti verso banche - - - - -
2.3 Debiti verso clientela - - - - -
3. Attività e passività finanziarie in valuta:
differenze di cambio
X X X X -
Totale 89.218 155 - (1.263) 88.110

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
(D)
Risultato
netto [(A+B) -
(C+D)]
1. Attività finanziarie 30.860 2.527 (167.650) (21.395) (155.658)
1.1 Titoli di debito 32 2.357 (8.067) - (5.678)
1.2 Titoli di capitale 4.899 1 (97.378) (20.447) (112.925)
1.3 Quote di O.I.C.R. 23.885 169 (37.315) (35) (13.296)
1.4 Finanziamenti 2.044 - (24.890) (913) (23.759)
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 11.959
Totale 30.860 2.527 (167.650) (21.395) (143.699)

Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale I sem. 2022 Totale I sem. 2021 Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Impaired acquisite o originate Write-off Altre Write-off Altre A. Crediti verso banche (779) (494) - - - - 119 7 - - (1.147) (1.043) - Finanziamenti (243) (1) - - - - 4 7 - -(233) (810) - Titoli di debito (536) (493) - - - - 115 - - - (914) (233) B. Crediti verso clientela(2.713) (3.484)(14.667)(434.546)(357)(27.954)1.33613.450324.30611.741(132.888)(246.148)

  • Finanziamenti (483) (3.398)

  • Titoli di debito (2.230) (86)

Totale (3.492) (3.978)

(14.667)

(434.546)

(357)

(27.954)

(14.667)

(434.546)

-

-

-

-

107 1.455

25 13.457

324.306

11.741

(134.035)

-

-

(2.184)

1.833 (247.191)

(357)

(27.954)

1.229

13.425

324.306

11.741

(130.704)

(247.981)

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

mposizione
co
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti reddituali Primo Secondo Terzo stadio originate Impaired acquisite o Primo Secondo Terzo stadio acquisite o
Impaired
I sem. 2022
Totale
I sem. 2021
Totale
stadio stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio originate
A. Titoli di debito (2.725) - - - - - 516 - - - (2.209) (262)
B. Finanziamenti - - - - - - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - - - - - - -
Totale (2.725) - - - - - 516 - - - (2.209) (262)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva:

Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2022 I sem. 2021
Oneri su beni rivenienti dal leasing (12.661) (13.152)
Altri (17.905) (21.773)
Totale (30.566) (34.925)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale Totale
I sem. 2022 I sem. 2021
Proventi su c/c e finanziamenti 3.213 2.757
Recuperi di imposte 133.228 135.771
Recuperi di spese 8.090 11.217
Fitti attivi su immobili 17.913 19.236
Altri 41.133 52.850
Totale 203.577 221.831

Utili (perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

Nel corso del semestre sono stati registrati utili da cessione di attività materiali per 1,5 milioni; nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano state rilevate perdite per 0,5 milioni.

Utile per azione

30/06/2022 30/06/2021
EPS Base EPS diluito EPS Base EPS diluito
Media ponderata azioni ordinarie (numero) 1.506.457.156 1.506.457.156 1.509.575.680 1.509.575.680
Risultato attribuibile (migliaia di euro) 383.943 383.943 361.317 361.317
EPS (euro) 0,255 0,255 0,239 0,239

Si segnala che al 30 giugno 2022 l'EPS Base coincide con l'EPS diluito in quanto non risultano in essere strumenti finanziari con potenziali effetti diluitivi.

PARTE E – INFORMAZIONI SUI RISCHI E SULLE RELATIVE POLITICHE DI COPERTURA

Premessa

Il Gruppo Banco BPM attua il processo di gestione dei rischi originati dall'attività bancaria e finanziaria al fine di perseguire obiettivi di crescita stabile e sostenibile nel tempo, coerentemente con gli indirizzi generali deliberati dal Consiglio di Amministrazione.

Profilo di rischio e sistemi di gestione e misurazione dei rischi

Nel corso del primo trimestre del 2022, il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Banco BPM ha approvato il nuovo Risk Appetite Framework (di seguito anche "RAF"), sia a livello consolidato che di singola Legal Entity maggiormente rilevante, attraverso il quale l'Organo con Funzione di Supervisione Strategica (OFSS) approva il livello di rischio che il Gruppo è disposto ad assumere nel perseguimento dei propri obiettivi strategici.

Il nuovo framework si compone dei seguenti elementi fondanti:

    1. la Governance, che definisce i ruoli e le responsabilità degli attori coinvolti e i flussi informativi tra gli stessi;
    1. il "sistema delle metriche", che sintetizza l'esposizione ai rischi;
    1. il "sistema delle soglie", attraverso il quale viene definita la propensione al rischio;
    1. il processo di escalation, che si attiva con diversi gradi di intensità e attori coinvolti in caso di superamento delle soglie definite;
    1. il documento cd. "Risk Appetite Statement (RAS)", nel quale sono esplicitati in modo analitico le metriche e le modalità di calcolo delle rispettive soglie;
    1. gli strumenti e le procedure che supportano la rappresentazione e la gestione operativa del RAF, incluse le cd. "Operazioni di Maggior Rilievo (OMR)" e le cd. "Operazioni Significative (OS)".

Il RAF è lo strumento che consente in modo unitario di stabilire, formalizzare, comunicare, approvare e monitorare gli obiettivi di rischio che il Gruppo e le singole Legal Entities rilevanti intendono assumere. A tal fine, viene articolato in soglie e ambiti di rischio che consentono di individuare a priori i livelli e le tipologie di rischio che il Gruppo intende assumere, andando a declinare i ruoli e le responsabilità degli Organi e delle Funzioni Aziendali coinvolte nel processo di gestione di tali rischi. In particolare, la Funzione Rischi ha provveduto a rafforzare la struttura complessiva del Framework, prevedendo, per alcuni indicatori:

  • la suddivisione su livelli gerarchici e per ambito di rischio (cascading down);
  • la declinazione a livello di Legal Entity e linee di business/portafogli (cascading orizzontale).

Il Gruppo deve garantire che il RAF, nella sua declinazione operativa, sia utilizzato e interiorizzato, e costituisca elemento di indirizzo per la predisposizione di processi quali, a titolo esemplificativo, il Piano Strategico e il Budget, nonché dei processi interni di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e di liquidità (ILAAP). Il framework viene utilizzato anche come strumento operativo nell'ambito del Piano di Risanamento (cd. Recovery Plan) e nell'ambito di definizione delle politiche di remunerazione.

I principi generali che guidano la strategia di assunzione di rischio del Gruppo sono sintetizzabili nei seguenti aspetti:

  • le attività sono svolte tenendo conto dei rischi assunti e dei presidi posti a mitigazione in un'ottica di breve e medio-lungo periodo;
  • particolare attenzione viene posta all'adeguatezza del capitale, della liquidità e alla qualità creditizia del portafoglio, anche alla luce dell'introduzione di nuova normativa e dei vincoli regolamentari imposti dall'Organo di Vigilanza.

Nel 2022, l'ambito ESG (Environmental, Social and Governance) è stato ulteriormente rafforzato attraverso l'introduzione, per ciascun ambito di rischio, di nuovi indicatori RAF, in coerenza con il progetto ESG definito dal Gruppo; si provvederà, in aggiunta, a realizzare il completo allineamento degli indicatori del Risk Appetite Framework con il corrispettivo set del Recovery Plan.

Il set di indicatori del RAF fa leva sul processo di Risk Identification, e tiene conto delle recenti indicazioni normative

in tema di Risk Governance. Tutti i rischi rilevanti identificati al termine di tale processo vengono considerati in fase di definizione del Risk Appetite Framework, e vengono individuati specifici indicatori per il loro monitoraggio. In particolare, il perimetro RAF del Gruppo ha identificato un set di indicatori suddivisi nei principali ambiti di rischio: Adeguatezza del Capitale di Primo e Secondo Pilastro, Adeguatezza della Liquidità/Funding & IRRBB, Qualità del credito, Redditività, Operativo/di Condotta e Altre tematiche rilevanti.

Gli indicatori che sintetizzano il profilo di rischio del Gruppo in tali ambiti sono stati suddivisi in 3 livelli, differenziandoli tra indicatori strategici, che consentono al Consiglio di Amministrazione di indirizzare le scelte strategiche del Gruppo, indicatori gestionali, al fine di integrare e anticipare le dinamiche – ove possibile – degli indicatori strategici, e indicatori Early Warning (di seguito anche EWI), i quali coprono gli ambiti di rischio del perimetro RAF Gestionale consentendo di anticipare le dinamiche degli indicatori appartenenti al RAF Strategico e Gestionale. Nel dettaglio:

  • il RAF Strategico è l'insieme di metriche e soglie che consentono di definire e monitorare la strategia di rischio del Gruppo; ricomprende un numero ristretto ed esaustivo di indicatori attraverso cui si esplicita la propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione, e rappresenta in modo sintetico l'andamento del profilo di rischio complessivo;
  • il RAF Gestionale è un set di metriche che consentono di integrare e dettagliare gli indicatori strategici e di anticiparne l'evoluzione del profilo di rischio. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità;
  • gli Indicatori Early Warning costituiscono un insieme di metriche utili a prevedere segnali di peggioramento degli indicatori inclusi nel RAF Strategico e Gestionale. Tali metriche consentono di cogliere specifici aspetti dei principali processi aziendali, e di norma sono monitorabili con una frequenza maggiore per adempiere al ruolo di anticipatori rispetto a eventuali situazioni di criticità.

Il sistema delle soglie per gli indicatori Strategici prevede la definizione dei seguenti limiti:

  • Risk Target (Obiettivo di Medio-Lungo termine): di norma obiettivo di rischio definito dal Piano Industriale a livello di Gruppo. Indica il livello di rischio (complessivo e per tipologia) cui il Gruppo desidera esporsi per il perseguimento dei propri obiettivi strategici;
  • Risk Trigger: è la soglia, differenziata per indicatore, il cui superamento attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework. Il Risk Trigger è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test. In coerenza con i valori di Trigger viene definito il sistema dei limiti utilizzati a fini operativi (cd. "Risk Limits");
  • Risk Alert: è la soglia, per indicatori di Early Warning, il cui superamento non attiva i vari processi di escalation previsti dal Framework ma un flusso informativo verso i Comitati e gli Organi Aziendali. Il Risk Alert è determinato anche mediante l'utilizzo di prove di stress test e in coerenza con i valori di Trigger degli Indicatori Gestionali o Strategici di cui anticipano la dinamica;
  • Risk Tolerance (soglia di tolleranza): è la devianza massima dal Risk Appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso al Gruppo margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile;
  • Risk Capacity (massimo rischio assumibile): è il livello massimo di rischio che il Gruppo è in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'Autorità di Vigilanza.

Per gli indicatori gestionali viene declinata solo la soglia di Risk Trigger: il superamento dei limiti di rischio determina la tempestiva attivazione di appositi processi di escalation.

Per gli indicatori Early Warning, invece, viene declinata solo la soglia di Alert, e il superamento dei limiti di rischio non determina l'attivazione di appositi processi di escalation, ma un tempestivo flusso informativo viene predisposto verso i Comitati e gli Organi Aziendali.

La Funzione Rischi, in collaborazione con la Funzione Pianificazione e Controllo e le altre Funzioni competenti, sviluppa il RAF, a supporto dell'Organo con Funzione di Gestione (OFG), nell'aspetto normativo e operativo in coerenza con la strategia, i piani di business, l'allocazione del capitale nelle condizioni ordinarie e in situazione di stress. Il RAF viene aggiornato almeno annualmente, anche in funzione dei mutamenti delle condizioni interne ed esterne in cui il Gruppo opera.

L'attività di gestione ex-ante dei rischi trova esplicitazione operativa anche nel processo di gestione delle Operazioni di Maggior Rilievo (relative a operazioni in ambito credito, finanza, cessione crediti, etc.), che coinvolge in primo luogo la Funzione Rischi, tenuta a esprimere un parere preventivo e non vincolante su tutte le operazioni che rientrano in queste categorie sulla base dei requisiti stabiliti e normati internamente. Il perimetro di applicazione dei pareri ex-ante della funzione Rischi è stato ampliato prevedendo il rilascio di un parere preventivo anche per le operazioni definite Significative. Queste ultime riguardano l'ambito creditizio, e consentono di sottoporre a valutazione preventiva un numero di operazioni creditizie significativamente maggiore, sia in fase di erogazione – con riferimento anche al portafoglio SME – sia in fase di classificazione da maggiore a minor rischio, e viceversa. Il perimetro delle OMR e delle OS in ambito creditizio è in fase di ulteriore ampliamento, volto ad includere le valutazioni relative ad operazioni "Real Estate Finance" (in particolare Real Estate Development- RED - e Income Producing Real Estate - IPRE), che verranno implementate nel secondo semestre 2022.

Il Gruppo, inoltre, provvede ad erogare attività formativa specifica e percorsi formativi dedicati, anche al fine di diffondere e promuovere all'interno della Banca una solida e robusta cultura del rischio. Nel 2020, Banco BPM ha avviato un piano formativo dedicato a tutto il personale della funzione Rischi con focus su:

  • scenario di mercato e Covid-19;
  • evoluzione quadro normativo e suo impatto sulla misurazione dei rischi di Credito, Liquidità e Tasso Mercato e Rischio Operativo e rappresentazione delle scelte metodologiche di Banco BPM.

Il piano è proseguito nel 2021 con attività formative dedicate a:

  • lettura integrata dei Rischi e del posizionamento di Banco BPM;
  • introduzione ai rischi emergenti: Cyber Risk, Climate Change & ESG, Model Risk;
  • approfondimenti su Rischio Mercato, con riferimento a FRTB (Fundamental Review of Trading Book) e corsi di Finanza Quantitativa.

Nell'ambito del progetto "Advanced Analytics", Banco BPM ha organizzato sessioni formative di "Common Understanding" e un percorso di sviluppo delle competenze di Data Science, in cui sono stati coinvolti alcuni Responsabili e colleghi della Funzione Rischi. I corsi sono proseguiti anche nel primo semestre 2022, con sessioni formative dedicate ai linguaggi di programmazione SAS e Python.

In continuità con l'"Action Plan ESG", attivato nel 2021, nel corso del 2022 è stato definito un programma di formazione finalizzato a diffondere la cultura aziendale in ambito Credito, e sensibilizzare le funzioni interessate a fronte dell'integrazione di aspetti climatici e ambientali (ESG) nel RAF, con indicatori specifici, e nelle Politiche Creditizie.

Nel corso del primo semestre 2022, il Gruppo è stato inoltre impegnato nello svolgimento dell'esercizio di Climate Risk Stress Test 2022, condotto dalla BCE sul complessivo settore bancario europeo. Tale esercizio, il primo su tematiche climatiche, rappresenta un "learning exercise" sia per le banche che per il Regulator, e ha l'obiettivo di raccogliere dalle banche informazioni di tipo qualitativo e quantitativo, per valutare il grado di preparazione del settore nella gestione del rischio climatico e raccogliere le migliori prassi per affrontarlo. I risultati aggregati dell'esercizio sono stati pubblicati da BCE l'8 luglio 2022.

Attività di monitoraggio e reporting

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi svolta dalla Funzione Rischi ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo e di singole Legal Entities, il presidio unitario dei rischi, garantendo informazioni appropriate e tempestive agli Organi Aziendali e alle Unità Organizzative coinvolte nella gestione dei rischi stessi, nonchè assicurando lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

A tali fini, la Capogruppo procede periodicamente con la predisposizione della reportistica verso gli Organi Aziendali, in linea con le policy interne del Gruppo. Nell'ambito della reportistica integrata dei rischi, predisposta a livello di Gruppo e di singola Legal Entity, la Funzione Rischi effettua un'analisi dei principali rischi a cui il Gruppo e le singole Legal Entities sono esposte e procede con l'assessment periodico del risk profile degli indicatori RAF, comparandolo con le soglie definite nel framework, fornendo analisi storiche e di dettaglio che ne spieghino le dinamiche, i punti di attenzione e le aree di miglioramento. Inoltre, almeno trimestralmente, all'interno della

reportistica integrata viene fornito un aggiornamento sull'andamento degli indicatori di Recovery Plan; tale analisi viene predisposta dalla Funzione "Recovery & Resolution Plans" con il supporto della Funzione Rischi.

Le analisi di posizionamento (benchmark) forniscono agli Organi aziendali della Capogruppo e al top management un aggiornamento almeno semestrale sul posizionamento del Gruppo, rappresentando differenti viste di comparazione sugli indicatori principali rispetto al sistema bancario individuato dall'EBA Risk Dashboard, o un campione europeo significativo e comparabile con il Gruppo Banco BPM, facendo leva sulle principali evidenze e sulle metriche di rischio riportate negli EBA Risk Dashboard e nelle informazioni presenti nei documenti di Disclosure al Mercato (Pillar 3), permettendo quindi di individuare le eventuali opportunità di miglioramento nella gestione dei rischi.

Una verifica di adeguatezza patrimoniale attuale e prospettica, sia in ottica di Primo (prospettiva normativa) che di Secondo Pilastro (prospettiva economica), in coerenza con quanto previsto dalle Linee Guida BCE sull'ICAAP, viene inoltre rendicontata periodicamente ai Comitati e agli Organi Aziendali.

Adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro

Il Gruppo Banco BPM, al fine di fornire al proprio management e all'Autorità di Vigilanza un'informativa completa e consapevole che testimoni l'adeguatezza dei fondi propri, primo presidio a fronte dei rischi assunti, valuta la propria situazione patrimoniale in ottica attuale e prospettica, sia in ambito di Primo che di Secondo Pilastro, sulla base delle regole di Basilea 3 (che trovano applicazione tramite la CRR/CRD IV) e le linee guida specifiche comunicate alle banche dall'Autorità di Vigilanza.

Per quanto concerne il Primo Pilastro, l'adeguatezza patrimoniale del Gruppo si sostanzia nelle attività di monitoraggio e gestione nel continuo dei coefficienti patrimoniali, calcolati sulla base delle informazioni fornite dalla Funzione Amministrazione e Bilancio attraverso l'applicazione delle regole stabilite dalla Normativa di Vigilanza, al fine di verificare il rispetto dei limiti normativi e di assicurare il mantenimento dei livelli minimi di patrimonializzazione richiesti. Tali coefficienti vengono inoltre stimati in sede di Budget o Piano Strategico, e ne viene verificata la coerenza con le soglie fissate in ambito Risk Appetite Framework e le stime effettuate nel Capital Plan.

In ambito Secondo Pilastro, la Funzione Rischi ha il compito di coordinare il processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, coerentemente con le disposizioni normative, e di effettuare le stime attuali e prospettiche, sia in uno scenario baseline che stressato, rendicontate agli Organi Aziendali e integrate annualmente nell'ambito dell'ICAAP (Internal Capital Adequacy Assessment Process) package, trasmesso alle Autorità di Vigilanza.

La valutazione dell'adeguatezza patrimoniale, in ambito ICAAP, avviene attraverso la verifica del rispetto dei vincoli patrimoniali sia di Primo che di Secondo Pilastro (Riserva di capitale calcolata come rapporto tra Available Financial Resources – AFR e fabbisogno di capitale - ECAP, calcolato tramite metodologie avanzate sviluppate internamente e validate dalla competente funzione aziendale), facendo leva sul Framework di Risk Appetite, nonché degli elementi di natura qualitativa.

L'esito dell'autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, condotto su base pluriennale, tiene in considerazione le simulazioni effettuate sia secondo l'ottica regolamentare (prospettiva normativa) che attraverso l'applicazione di metodologie interne gestionali (prospettiva economica). Le simulazioni vengono condotte in condizione di normale corso degli affari, e tengono conto anche dei risultati derivanti dall'applicazione di scenari di stress.

In conformità alle Linee Guida emanate dalla Banca Centrale Europea in tema di ICAAP, il Gruppo Banco BPM aggiorna inoltre, con frequenza semestrale, le analisi finalizzate alla verifica della sua adeguatezza patrimoniale normativa ed economica.

Tale attività garantisce lo svolgimento nel continuo del processo di autonoma valutazione richiesto dalla Vigilanza. Le principali risultanze emergenti da questo specifico monitoraggio sono rendicontate agli Organi Aziendali della Banca.

L'aggiornamento delle analisi di adeguatezza patrimoniale consente – in aggiunta – di tenere conto delle variazioni del contesto macroeconomico esterno e di identificare eventuali ambiti e/o elementi di vulnerabilità del Gruppo definendo, contestualmente, le potenziali azioni di intervento ritenute più idonee allo scopo di preservare opportuni buffer di capitale, volti a garantire il perseguimento delle strategie e degli obiettivi aziendali di medio-lungo termine.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa, volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di Primo e Secondo Pilastro.

Inoltre, in ambito ICAAP essa esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi.

Dalle analisi condotte nel primo semestre del 2022, non sono emerse carenze significative nella misurazione dei rischi.

Rischi ambientali

Premessa

La gestione del rischio è una delle componenti fondamentali dell'attività operativa del Gruppo Banco BPM. L'approccio alla gestione del rischio si è notevolmente evoluto negli ultimi anni, quando il rischio legato agli effetti del cambiamento climatico si è innestato a pieno titolo come driver nello sviluppo della strategia aziendale di medio-lungo termine, stimolando i diversi soggetti interessati, incluso Banco BPM, a muoversi proattivamente di conseguenza per rispondere al crescente interesse da parte degli investitori e degli stakeholder. Tale esigenza si è manifestata specialmente in seguito al commitment internazionale espresso con gli Accordi sul Clima di Parigi del 2015 e con la Legge Europea sul Clima (Regolamento CEE/UE 30 giugno 2021, n. 1119), che stabilisce l'obiettivo vincolante della neutralità climatica nell'Unione Europea entro il 2050 e l'obiettivo intermedio di riduzione di almeno il 55% delle emissioni di gas a effetto serra entro il 2030 rispetto ai livelli registrati nel 1990.

La scelta di Banco BPM di aderire, oltre a tutte le altre progettualità avviate in materia di analisi, gestione e mitigazione dei rischi legati al climate change, alla Task Force on Climate-Related Financial Disclosures (TCFD) concretizza la consapevolezza del Gruppo di avere un ruolo di primo piano nell'azione contro il cambiamento climatico. Per i dettagli sulla gestione e mitigazione dei rischi climatici e ambientali si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria 2021.

Le recenti evoluzioni in ambito BCE

La Banca Centrale Europea ha un ruolo di primo piano nell'indirizzare i player del settore bancario e creditizio verso la disclosure dei rischi legati al cambiamento climatico. A novembre 2020, BCE ha pubblicato la versione finale della "Guida sui rischi climatici e ambientali" per le banche, in cui vengono riportate le aspettative della Vigilanza in merito alla gestione di tali rischi, seguita dalla comunicazione del Presidente del Supervisory Board di BCE del gennaio 2021 avente ad oggetto "Supervisory Expectations on climate-related and environmental risk: request for self-assessment and implementation plans", tramite cui è stato richiesto alla Banca di eseguire un'autoanalisi degli scostamenti rilevati rispetto alle aspettative enunciate nella Guida BCE (Questionario A) e di fornire un programma di attività volto a presidiare l'impatto dei cambiamenti climatici e ambientali (Questionario B). Banco BPM ha quindi inviato entro il termine previsto del 28 febbraio 2021, il "Questionario A" a BCE, in cui è stata effettuata un'autovalutazione dei processi interni volti a valutare e gestire in maniera adeguata i rischi ambientali e climatici. In seguito, è stato trasmesso il "Questionario B" contenente i piani operativi finalizzati al completo allineamento del Gruppo alle aspettative richieste dalla BCE in materia, sulla base delle risultanze emerse nella fase di self-assessment. Le principali attività previste sono state suddivise nei seguenti macro-ambiti, di cui si riassumono di seguito gli elementi principali:

    1. Modello di Business e Strategia: per assumere decisioni strategiche coerenti e nel rispetto del contesto in cui opera, Banco BPM necessita di comprendere l'impatto dei rischi legati a clima e ambiente. A tal fine nel Piano Strategico presentato a novembre 2021 sono stati indicati i principali obiettivi strategici nell'ambito della gestione dei rischi climatici e ambientali e le modalità per la loro integrazione nel business e nelle attività operative anche attraverso il Programma ESG di Banco BPM, che coinvolge l'azienda a tutti i livelli.
    1. Governance e Risk Appetite: nell'elaborazione della strategia aziendale e nella definizione degli obiettivi di business Banco BPM intende considerare l'impatto dei rischi climatici e ambientali, integrando il proprio Risk Appetite Framework (RAF) con specifici indicatori volti a sintetizzare l'esposizione al rischio in tali ambiti al fine di permettere al Consiglio di Amministrazione e alle funzioni aziendali interessate di assumere decisioni informate in relazione alla gestione di questi rischi.

    1. Risk Management: al fine di considerare i rischi legati al clima e all'ambiente come driver determinanti per le altre categorie di rischio incluse nel framework di risk management, è necessario individuare i rischi fisici e di transizione cui è esposto il portafoglio crediti del Gruppo Banco BPM, consentendo di integrare tali fattori anche nella definizione e nella valutazione del merito creditizio della clientela e nei processi di loan origination, monitoring e pricing. Le componenti di rischio ambientale e climatico devono trovare inoltre adeguata valorizzazione nei processi di definizione dei piani di business continuity e nell'implementazione dei framework di gestione dei rischi operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità.
    1. Disclosure: a Banco BPM è richiesto di pubblicare le informazioni e i risultati legati ai rischi climatici e ambientali ritenuti rilevanti, sviluppando una reportistica in linea con le aspettative previste dalla specifica normativa in materia.

Da gennaio a luglio 2022, la BCE ha condotto il primo esercizio di Climate Stress Testing che ha visto la complessiva partecipazione di 104 banche europee con un differente livello di coinvolgimento in base al principio di proporzionalità. Tale esercizio è stato concepito come un "learning exercise" che ha permesso a Banco BPM di consolidare e testare ulteriormente le proprie competenze e strategie in ambito ESG, grazie alla raccolta ed elaborazione di dati granulari per la misurazione del rischio climatico nonché allo sviluppo di specifiche metodologie di climate stress testing. Considerata la rilevanza sistemica del Gruppo, il Banco BPM è stato chiamato ad elaborare anche le proiezioni bottom-up espressamente previste dal terzo modulo di analisi garantendo, pertanto, una partecipazione completa con riguardo a tutte le aree di approfondimento richieste. L'esercizio si è formalmente concluso l'8 luglio 2022 con la pubblicazione da parte della BCE dei risultati aggregati e delle metodologie di valutazione seguite. La complessiva documentazione è disponibile in consultazione sul sito internet dell'Autorità di Vigilanza.

A gennaio 2022, la Banca Centrale Europea ha inoltre comunicato l'inizio di uno specifico processo di revisione tematica delle strategie, della governance e dei framework di gestione dei rischi legati al clima e all'ambiente (c.d. Thematic Review). Tale attività è finalizzata a verificare il livello di adesione delle banche alle aspettative BCE in ambito "climate" ed i progressi raggiunti dalle stesse rispetto ai self-assessment e ai piani operativi trasmessi lo scorso anno. Nel rispetto della scadenza definita (18 marzo 2022), il Banco BPM ha inviato l'aggiornamento richiesto, rappresentando i progressi realizzati dal Gruppo rispetto ai questionari A e B compilati nel 2021, sulla base delle risultanze relative al complessivo "Programma ESG" e delle specifiche strategie incluse nel Piano Industriale 2021-2024. L'attività di verifica, ancora attualmente in corso, ha previsto una successiva fase di confronto con la Vigilanza nell'ambito della quale la Banca ha partecipato ad una serie di incontri su diversi ambiti di analisi conducendo, contestualmente, specifici case studies mirati a valutare l'incidenza dei fattori climatici e ambientali sui rischi di credito e operativi del Gruppo. L'esito finale della Thematic Review sarà fornito dalla BCE nel terzo trimestre dell'anno e risulterà incluso qualitativamente nel complessivo processo di revisione e valutazione della Vigilanza (SREP) del 2022 che terrà conto anche dei risultati dell'esercizio di Climate Stress Testing 2022, con eventuale impatto potenziale solo indiretto sui requisiti di Secondo Pilastro.

Le principali iniziative implementate nel primo semestre 2022

Nel primo semestre 2022, Banco BPM ha proseguito le attività di sviluppo e attuazione delle molteplici iniziative progettuali finalizzate all'analisi e gestione dei rischi climatici e ambientali, sia con riguardo allo specifico Programma ESG, sia in risposta alle aspettative della Guida BCE sul tema, in coerenza con i piani operativi di dettaglio definiti dal Gruppo e recentemente aggiornati nell'ambito del complessivo processo di revisione tematica (Thematic Review).

Più nel dettaglio, le attività avviate dal Banco BPM e/o ancora in fase di completamento riguardano principalmente due Workstream del Programma ESG:

  • Governance: con l'obiettivo di rafforzare il modello organizzativo a presidio dei diversi ambiti ESG, meglio specificando opportuni ruoli e responsabilità, nonché di rafforzare i flussi di reporting verso gli Organi Sociali e di aggiornare/estendere i KPI ESG nelle politiche di remunerazione per il top/middle management;
  • Risk & Credit: con l'obiettivo, tra gli altri, di incorporare i fattori ESG e i rischi associati all'interno del Risk Appetite Framework, oltre che nelle Politiche creditizie, in una logica di ottimizzazione del rischiorendimento che tenga conto anche dei potenziali impatti dei fattori ambientali e del cambiamento climatico.

Si riepilogano di seguito alcune delle principali attività realizzate nel corso del 2022, con particolare focus sull'area Risk & Credit. Per maggiori dettagli del complessivo Progetto ESG e delle iniziative già finalizzate dal Gruppo si rimanda ai contenuti della Dichiarazione non Finanziaria.

Nell'ambito della specifica iniziativa "Climate Transparency" Banco BPM ha provveduto ad approfondire ulteriormente i potenziali rischi fisici e di transizione insiti nel suo portafoglio crediti effettuando una mappatura completa delle proprie esposizioni e relative garanzie immobiliari allo scopo di valutare con precisione tali fattori di rischio (esposizione verso settori controversi, settori transitional, ecc.), identificando gli scenari climatici di riferimento più idonei e definendo i diversi framework metodologici che dovranno essere nel tempo implementati allo scopo di perseguire la completa integrazione del rischio climatico nei processi decisionali della Banca. Ciò ha consentito alla Banca di realizzare una prima integrazione, come analisi di sensitivity, di tali fattori di rischio nel processo di autonoma valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo (ICAAP) facendo leva, con specifico riferimento al rischio di credito, sulla metodologia definita dalla BCE nell'ambito del "climate stress test 2022".

Relativamente all'iniziativa "RAF", in coerenza con le specifiche progettualità seguite dal Gruppo e con i principali target previsti nel Piano Strategico 2021-24, il complessivo Risk Appetite Framework 2022 di Banco BPM è stato significativamente rafforzato in ambito ESG con l'introduzione di adeguati KPIs definiti su tre diversi livelli di analisi (strategico, gestionale e early warning) che spaziano sulle differenti aree di rischio in esame.

In merito all'iniziativa Market risk, è stata completata una prima analisi di materialità dei rischi climatici sui portafogli di proprietà del Gruppo (sia di trading che banking book) e conclusa l'attività di valutazione e selezione di un adeguato data provider a supporto (rating e score ESG). Il Gruppo ha, inoltre, ultimato l'assessment dei potenziali impatti dei fattori climatici e ambientali sui rischi di liquidità e funding.

Il Gruppo Banco BPM ha contestualmente provveduto ad irrobustire la metodologia attualmente in uso per la quantificazione del rischio reputazionale allo scopo di includere, nelle stime di capitale economico, anche il possibile deterioramento della sua immagine, percepita dai diversi stakeholders, per effetto del potenziale manifestarsi di specifici fattori di rischio ESG.

Con riguardo alle Politiche creditizie del Gruppo, la Banca ha ulteriormente approfondito le analisi di quantificazione del rischio ambientale finalizzate alla piena definizione delle policy di riferimento per i settori controversi (iniziativa Credit Strategies "politiche creditizie"). Sono inoltre proseguite le attività progettuali previste nell'ambito della futura implementazione della "EU Taxonomy" aventi l'obiettivo di misurare l'eleggibilità e allineamento delle controparti finanziate a tale regolamentazione.

Si segnala, infine, come il Banco BPM abbia, nel corso del primo semestre 2022, pubblicato la prima Dichiarazione non Finanziaria del Gruppo allineata agli standard previsti dalla Task Force on climate-related Financial Disclosures. Nel mese di marzo 2022, la Banca ha altresì concluso con successo un'emissione di Green Covered Bond, per un ammontare complessivo di 750 milioni, finalizzata a finanziare uno specifico portafoglio di mutui "green". Il rating assegnato al Gruppo da Carbon Disclosure Project per l'anno 2021, in aggiunta, risulta migliorato e pari ad Aallineandosi al giudizio attribuito ai principali peers del settore bancario italiano.

Rischio di credito

Il Gruppo Banco BPM persegue gli obiettivi di politica creditizia indirizzati a:

  • supportare lo sviluppo delle attività nel territorio in cui opera, con lo scopo di presidiare e governare l'evoluzione del posizionamento del Gruppo, in coerenza con gli indirizzi di RAF e degli obiettivi di budget e piano industriale, focalizzando il sostegno e lo sviluppo delle relazioni con la clientela;
  • diversificare il portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su singole controparti/gruppi e su singoli settori di attività economica o aree geografiche;
  • applicare un modello omogeneo e univoco di gestione del credito basato su regole, metodologie, processi, procedure informatiche e normative interne armonizzate e standardizzate per tutte le banche e società del Gruppo.

Al fine di perseguire l'obiettivo di ottimizzare la qualità del credito e minimizzare il costo complessivo del rischio creditizio per il Gruppo e per le singole società, il modello organizzativo assegna alla Funzione Crediti della Capogruppo il ruolo di indirizzo delle politiche creditizie sia per le banche sia per le società del Gruppo.

Nell'ambito del Gruppo sono stabilite inoltre linee di comportamento in merito all'assunzione del rischio creditizio al fine di evitare eccessive concentrazioni, limitare le potenziali perdite e garantire la qualità del credito. In particolare, nella fase di concessione del credito la Capogruppo esercita il ruolo di indirizzo, governo e supporto del Gruppo.

Il monitoraggio del portafoglio crediti, svolto dalla sopra citata Funzione, è focalizzato sull'analisi dell'andamento del profilo di rischio dei settori economici, delle aree geografiche, dei segmenti di clientela e delle tipologie di affidamento accordato e su altre dimensioni di analisi, che permettono a livello centrale di definire le eventuali azioni correttive.

La Funzione Rischi della Capogruppo ha il compito di supportare l'Alta Direzione nella pianificazione e controllo dell'esposizione al rischio e dell'assorbimento di capitale, in ordine al mantenimento di condizioni di stabilità del Gruppo, verificando l'adeguatezza patrimoniale prospettica e stressata nonché il rispetto delle soglie RAF, dei limiti di rischio e di propensione al rischio del Gruppo. In particolare, la Funzione è incaricata di sviluppare, gestire e ottimizzare nel tempo i modelli interni di rating (Primo Pilastro), il modello di portafoglio del credito (Secondo Pilastro) e di presidiare - nell'ambito dei controlli di secondo livello di pertinenza - il calcolo delle attività di rischio ponderate con metodi avanzati.

L'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM.

Il Gruppo Banco BPM ha recepito altresì gli Orientamenti EBA 2020/07 in materia di Informativa riguardante le esposizioni soggette alle misure applicate in risposta alla crisi Covid-19 (moratorie legislative e non legislative nonché nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico).

Per maggiori dettagli e approfondimenti si rimanda pertanto a quanto illustrato nel paragrafo "Informazioni sulle esposizioni soggette a moratorie legislative e non legislative sulle nuove esposizioni originate soggette a schemi di garanzia pubblica" contenuto nel documento "Informativa al pubblico da parte degli enti (Pillar III)" di Banco BPM, pubblicato con frequenza trimestrale dal Gruppo.

Per una disamina delle principali iniziative e dei correttivi apportati per fattorizzare nei modelli di determinazione della perdita attesa gli impatti derivanti dal conflitto Russia-Ucraina e dalla pandemia Covid-19 si rimanda a quanto illustrato nella sezione "Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio" nonché nella Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2021.

Si fa inoltre presente che, nel contesto dell'emergenza sanitaria Covid-19, a partire dal 2020 il Gruppo Banco BPM ha concesso molteplici misure di supporto alla clientela, tra le quali moratorie ex lege (Decreto Cura Italia), erogazioni di nuova finanza prevista dal Decreto Legge "Liquidità" e interventi definiti internamente dal Gruppo (es. accordi bilaterali di sospensione), attivando nuove azioni di prioritizzazione degli interventi per il 2021.

Al fine di effettuare un monitoraggio puntuale delle complessive misure di sostegno concesse il Gruppo Banco BPM ha attivato specifiche iniziative di interazione con la clientela beneficiaria di dette misure. Le verifiche sono state condotte applicando criteri risk-based - che considerano specifiche informazioni quali-quantitative, al fine di valutare al meglio il merito di credito e la corretta classificazione delle esposizioni – con l'obiettivo di mettere in evidenza i debitori con potenziali difficoltà finanziarie. Per le controparti così selezionate, il Gruppo ha avviato un programma di relazioni con la clientela attraverso apposite campagne di contatto (anche dette campagne di "early engagement"). La suddetta attività, svolta dalla struttura commerciale, ha consentito la raccolta puntuale di feedback ed informazioni qualitative sulla clientela, che sono state rese disponibili alla struttura facente capo al Chief Lending Officer ("CLO") per le opportune valutazioni svolte da una struttura dedicata (Monitoraggio e prevenzione).

In ottica evolutiva di rafforzamento del processo di gestione delle esposizioni deteriorate, le strutture facenti capo al CLO, in accordo con la Funzione Rischi, hanno avviato specifiche attività ad integrazione di quanto già previsto dai processi interni del Gruppo, tra le quali: (i) la definizione di una specifica checklist da sottoporre a tutti i gestori di Inadempienze Probabili, finalizzata alla raccolta di ulteriori dati circa le controparti caratterizzate dal peggioramento della situazione congiunturale dovuta al Covid-19 e (ii) l'interazione con tali controparti al fine di raccogliere le informazioni più aggiornate circa la loro posizione economico-finanziaria e verificare, ove previsto, il rispetto di covenants contrattuali.

A partire da inizio 2022 questo stesso schema logico è stato applicato per individuare e supportare la clientela vulnerabile a seguito della crisi generata dalla guerra in Ucraina e dall'aumento dei prezzi dell'energia e delle materie prime.

Qualità del credito

Il Gruppo Banco BPM si avvale di un articolato insieme di strumenti per concedere e gestire il credito e per monitorare l'andamento della qualità del portafoglio.

Il rating riveste un ruolo centrale nei processi di concessione del credito, di erogazione dei prodotti creditizi e di monitoraggio e gestione andamentale. In particolare, esso concorre alla definizione delle linee guida in materia di politiche creditizie, alla determinazione degli Organi competenti per la delibera degli affidamenti, influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca e contribuisce a determinare l'intercettamento automatico del processo di monitoraggio e gestione (Watch list).

Al fine di gestire proattivamente le controparti che mostrano segnali di deterioramento del merito creditizio, il Gruppo si avvale di una specifica piattaforma di intercettamento, monitoraggio e gestione delle esposizioni con anomalia, nonché di un modello di scoring andamentale finalizzato ad intercettare i primi segnali di deterioramento della controparte, in anticipo rispetto all'evento del default. Tenuto conto delle nuove linee guida EBA sulla definizione di default, applicate dal Gruppo a partire dal 1° gennaio 2021, nella citata piattaforma di monitoraggio sono state incorporate le nuove regole relative alle esposizioni sconfinate, prevedendo, sin dai primi giorni di manifestazione dell'evento di sconfino, processi di intervento differenziati per tipo di controparte e livello di esposizione, secondo una logica di gestione il più possibile industrializzata volta a prevenire il deterioramento del merito creditizio ed il conseguente ripristino della gestione ordinaria della relazione. Nello specifico, il processo attualmente in essere prevede un intercettamento delle posizioni sconfinate su base giornaliera e la loro conseguente gestione secondo un procedimento strutturato, che prevede una clusterizzazione del portafoglio con anomalie e una successiva definizione degli interventi secondo una definita scala di priorità.

Le metodologie sottostanti i parametri di rischio PD (Probability of Default), LGD (Loss Given Default), EAD (Exposure At Default), oltre a essere utilizzate per la valutazione della controparte in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento, vengono utilizzate anche nel processo di svalutazione collettiva dei crediti in bilancio, in ottemperanza al principio contabile IFRS 9.

La valutazione del credito, finalizzata a determinare l'ammontare della previsione di perdita dei crediti deteriorati, prevede modalità differenziate in relazione allo status e alla dimensione dell'esposizione. Le previsioni di perdita valutate analiticamente dal gestore sono periodicamente sottoposte a revisione.

Ai fini prudenziali l'attività di monitoraggio dei rischi di credito a livello di portafoglio è inoltre condotta tramite l'utilizzo di un modello appartenente alla categoria dei "default model", applicato con frequenza mensile alle esposizioni creditizie del Gruppo Banco BPM. Per un approfondimento delle caratteristiche generali di tale modello si rimanda a quanto riportato nel successivo paragrafo "Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali".

Per le altre esposizioni - diverse da quelle verso la clientela ordinaria e finanziaria residente in bonis - il controllo dei rischi viene realizzato mediante l'utilizzo di metriche regolamentari di Vigilanza (Standard).

Informazioni sull'inclusione dei fattori ESG nell'ambito dei processi creditizi

Le politiche creditizie del Gruppo Banco BPM, il cui obiettivo principale è quello di indirizzare lo sviluppo dei volumi in un'ottica di ottimizzazione del rischio-rendimento e di contenimento del costo del rischio di credito prospettico, incorporano già dal 2021 diversi elementi di chiara connotazione ESG, in particolare riferiti ai settori Real Estate e Agrifood. Tali elementi sono stati implementati nel processo di concessione attraverso tool dedicati che prevedono l'acquisizione in fase di proposta e delibera di informazioni caratterizzanti anche gli aspetti più legati all'ambiente e al clima.

Di seguito si rappresentano le linee evolutive che saranno introdotte nel corso del 2022.

Per il 2022 il framework delle politiche creditizie è oggetto di un'importante revisione finalizzata all'integrazione estensiva del layer di valutazione ESG, sviluppato in coerenza con le omonime linee guida dichiarate nel Piano Strategico 2021-2024. In maggior dettaglio, il framework – che già prevedeva l'adozione di strategie differenziate in funzione del rating, della valutazione del posizionamento aziendale (in relazione agli indicatori medi settoriali e all'outlook di settore) e di un'analisi della sostenibilità finanziaria – è stato integrato con un nuovo profilo valutativo, lo "Score ESG". Tale indicatore rappresenta una misura di sintesi delle informazioni acquisite riguardanti i fattori ambientali, di seguito indicate con logiche di applicazione/calibrazione differenziate in funzione della tipologia di controparte.

Più in dettaglio, la valutazione del profilo ESG è fondata su quattro componenti:

• analisi settoriale per cogliere potenziali rischi di transizione connessi al micro-settore di riferimento;

  • questionario per la valutazione della controparte (strategie e percorso intrapreso in chiave ESG) e dell'operazione;
  • verifica che l'operazione finanziata sia coerente con la tassonomia europea;
  • analisi della sostenibilità finanziaria ESG (ad esempio, presenza di investimenti destinati a obiettivi ESG) incorporata nei tool di valutazione prospettica (business plan di medio-lungo periodo).

La prima componente dell'analisi ESG è funzionale a fornire un'indicazione del rischio di transizione associato al settore di appartenenza della controparte (identificazione dei settori rischiosi e maggiormente esposti in vista di una transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale).

Il rischio di transizione è espresso con una scala di 5 classi (Molto Alto, Alto, Medio, Trascurabile, Green), con un trattamento specifico per i settori Costruzioni e Real Estate. Il dettaglio settoriale è fornito per ATECO 4 digit e gli elementi analizzati per pervenire alla classificazione sono la regolamentazione europea (Tassonomia, Emission Trading Scheme), le emissioni, l'inquinamento suolo/acqua, la tecnologia e l'evoluzione del mercato.

I principali obiettivi del layer ESG integrato nel quadro di riferimento delle politiche creditizie 2022, coerenti con le linee guida ESG già presentate da Banco BPM all'interno del Piano Strategico, riguardano:

  • l'applicazione di uno screening negativo sui settori a rischio di transizione Molto Alto (estrazione di carbone fossile, manifattura di prodotti da altoforno alimentati a carbone, produzione di energia da carbone) con un target di run off;
  • l'introduzione di iniziative per favorire la riconversione Green dei settori legati ai combustibili fossili attraverso nuove erogazioni incrementali dedicate a progetti di transizione (target >80%);
  • l'introduzione di meccanismi di incentivazione/disincentivazione sulla base del settore di riferimento (e quindi del rischio di transizione) e della valutazione della controparte e delle operazioni green (target new lending verso settori o operazioni green >65% entro il 2024).

Considerando la solida distribuzione qualitativa del portafoglio Banco BPM e la portata fortemente innovativa dei temi oggetto di analisi è stato definito un approccio graduale per l'introduzione del layer ESG.

Tale approccio prevede rilasci nel tempo che consentono di sperimentare sul campo i nuovi strumenti e monitorare progressivamente gli impatti sul portafoglio.

Nella fase attivata nel 2022 sono in corso di implementazione i seguenti step:

  • inclusione del "negative screening" per i settori connessi all'estrazione del carbone e alla produzione di energia da carbone;
  • integrazione del Rischio di Transizione micro-settoriale e di controparte;
  • introduzione del questionario ESG su specifici segmenti/settori e certificazione per le operazioni c.d. Green (ovvero allineate alla tassonomia europea).

Il questionario ESG è costituto, a sua volta, da due macro-sezioni:

  • la sezione "controparte" permette alla Banca di valutare quanto l'azienda analizzata abbia definito politiche e strategie (in ottica forward looking) per mitigare i principali rischi ESG del settore in cui opera attraverso domande qualitative (ESG strategy, industry specific) negli ambiti Environment, Social e Governance con variabili differenziate a seconda del rischio settoriale e KPI quantitativi negli ambiti ESG (ad esempio, emissioni di gas ad effetto serra per l'ambito Environment), funzionali anche in ottica segnaletica e di valutazione del rischio;
  • la sezione "operazione" consente di valutare se il finanziamento sia direttamente legato a un obiettivo ESG e sia quindi virtuoso a prescindere dall'attività della controparte.

Tale impostazione permetterà alla Banca di avviare un percorso di approfondimento sempre maggiore nei confronti della clientela su tali temi, includendo in modo progressivo le modifiche che saranno via via apportate alla tassonomia EU e integrando il layer di sostenibilità finanziaria ESG anche mediante l'ausilio di strumenti di mercato di cui la Banca si doterà nel corso dell'anno.

Per agevolare il processo di acquisizione di tali nuovi nuove logiche sono stati avviati da subito specifici corsi di formazione per i gestori e le altre figure professionali interessate, finalizzati alla diffusione della cultura ESG nonché all'utilizzo dei nuovi prodotti e strumenti messi a disposizione dalla Banca. In parallelo sono stati attivati workshop tematici verso la clientela, indirizzati in particolare a piccole e medie imprese (target significativo per la Banca) nonché a soggetti caratterizzanti il tessuto produttivo italiano.

I modelli attualmente utilizzati dal Gruppo per calcolare le perdite attese (ECL) relative ai crediti non deteriorati non incorporano in modo diretto i rischi derivanti dall'esposizione della controparte debitrice ai fattori connessi a clima

e ambiente; tuttavia, di tali fattori si tiene conto in via indiretta nella misura in cui i modelli di calcolo dell'ECL considerano l'impatto atteso dell'evoluzione delle variabili macroeconomiche sui parametri di rischio di credito, anche tramite l'utilizzo di modelli satellite settoriali, ossia dei modelli che definiscono le relazioni funzionali tra l'evoluzione delle variabili macroeconomiche e i parametri di rischio della Banca (PD e LGD). Lo stesso dicasi per le esposizioni deteriorate valutate secondo una metodologia "forfettaria".

Per quanto concerne invece i crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica, i rischi connessi al clima e all'ambiente sono tenuti in considerazione nella stima del valore attuale dei previsti futuri flussi di cassa, su base essenzialmente discrezionale e congiuntamente ad altri elementi informativi.

Modelli per la misurazione del rischio di credito ai fini prudenziali

Nell'ambito della misurazione del rischio di credito di portafoglio la Banca utilizza a fini gestionali un modello econometrico alimentato da un insieme esteso di dati e di variabili di rischio, denominato Modello di Portafoglio.

Il modello consente, mediante l'utilizzo di metriche di Credit-VaR, di definire la distribuzione di probabilità delle perdite del portafoglio creditizio. Questa distribuzione è utilizzata per misurare la perdita massima potenziale lungo un intervallo temporale annuale e con uno specifico livello di confidenza.

In particolare, al fine di ricavare tale distribuzione, il motore di calcolo del modello utilizza un approccio di simulazione "MonteCarlo", mediante il quale viene simulato un numero di scenari sufficientemente elevato da fornire una buona approssimazione empirica della distribuzione teorica delle perdite del portafoglio crediti.

La determinazione della perdita massima potenziale, scomponibile nelle classiche misure di Perdita Attesa e Perdita Inattesa (Capitale Economico), risente, rispettivamente, del rischio di concentrazione e del rischio sistematico.

Il rischio di concentrazione deriva da esposizioni di ammontare elevato verso singole controparti – name concentration – o verso tipologie di controparti, omogenee in termini di settori economici, il cui merito creditizio dipende da uno o più fattori sistematici – industry concentration - e il rischio sistematico, invece, deriva dall'impatto di variazioni inattese di fattori macroeconomici sui parametri di rischio (PD ed LGD) dei singoli rapporti utilizzando le elasticità stimate mediante i modelli satellite in grado di legare PD ed LGD di controparti e rapporti omogenei ad un insieme di fattori economico-finanziari (internazionali e nazionali).

Il modello di portafoglio viene, infine, sottoposto periodicamente a prove di stress al fine di valutare la sensibilità del rischio di credito del portafoglio di Gruppo a variazioni estreme dei fattori economico-finanziari.

Al 30 giugno 2022 la perdita attesa, calcolata sul perimetro di validazione Basilea 3 (per il quale Banco BPM è stato autorizzato dal Regulator all'utilizzo dei sistemi interni di rating per la determinazione dei requisiti patrimoniali sui rischi di credito) risulta pari allo 0,42% dell'esposizione a default, mentre la perdita complessiva (perdita attesa ed inattesa misurata con la metodologia C-Var con un livello di confidenza del 99,9% perimetro modelli interni, ultimo dato disponibile) ammonta al 2,17% dell'esposizione a default.

I modelli interni per la stima di PD, LGD ed EAD sono sottoposti a un processo di validazione interna da parte della Funzione Rischi e a un controllo di terzo livello da parte della Funzione Audit: l'esito di tali processi è riportato in apposite relazioni, sottoposte agli Organi Sociali e trasmesse alla Banca Centrale Europea/Banca d'Italia.

Infine si precisa che le variazioni apportate a partire da giugno 2020 alle metodologie di stress testing dei parametri di rischio, con particolare riferimento all'uso di modelli satellite PD basati su proiezioni di tassi di decadimento settoriali, citate ad inizio sezione "Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19", concetti poi ripresi nel paragrafo "Modifiche dovute al Covid-19", sono state coerentemente recepite all'interno del framework metodologico delle misure gestionali mediante modello di portafoglio.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta - ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Credito e sul solo perimetro della Capogruppo - stime interne di PD e di LGD per i portafogli Imprese e Privati. Anche con riferimento al parametro EAD, è previsto l'utilizzo di valori stimati internamente sull'intero portafoglio crediti, in particolare sul segmento Corporate dal primo trimestre di quest'anno.

Il confronto tra stime e dati empirici viene effettuato separatamente per PD, LGD e CCF, mediante attività di backtesting condotta dalla funzione di Validazione Interna.

Con riferimento ai modelli PD, il Gruppo Banco BPM adotta misure di performance per verificare la capacità discriminante delle stime (accuracy ratio-AR) e test di calibrazione (test binomiali "classici", multi-periodali e mono-

periodali) per confrontare i tassi di decadimento (TD) realizzati su un orizzonte temporale annuale con i valori stimati di PD.

Relativamente al segmento Imprese, dall'ultimo backtesting emerge una buona capacità discriminante dei modelli a livello sia di singoli moduli sia di score integrato finale, che si attesta su valori comparabili, e a volte superiori, rispetto a quelli ottenuti nella fase di sviluppo. Per quanto concerne la calibrazione, si rilevano valori soddisfacenti per tutti i modelli.

Relativamente al segmento Privati, si osserva nel complesso un buon livello di performance del modello. In diversi moduli si riscontrano performance migliori di quanto ottenuto in fase di sviluppo. Per quanto riguarda la calibrazione, gli esiti del test binomiale sono soddisfacenti.

Con riferimento al parametro LGD, sono state condotte le attività di verifica sia sulla componente bonis che default. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per i modelli imprese e privati.

Con riferimento ai CCF retail, sono state condotte le attività di verifica. Validazione interna non ha rilevato significativi problemi per quanto attiene alle stime prodotte per il modello retail.

In generale, si segnala che sono state condotte le attività di fine tuning dei modelli finalizzati principalmente a rendere il modello maggiormente compliant con le richieste normative.

Metodi per la misurazione delle perdite attese IFRS 9 ai fini di bilancio

In base al principio IFRS 9, tutte le attività finanziarie non oggetto di misurazione in bilancio al fair value con impatto nel conto economico, rappresentate da titoli di debito e finanziamenti, e le esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) devono essere assoggettate al modello di impairment basato sulle perdite attese (ECL – Expected Credit Losses).

Nel dettaglio, il modello di impairment IFRS 9 si basa sul concetto di valutazione "forward looking", ovvero sulla nozione di perdita attesa (Expected Credit Loss), sia essa calcolata a 12 mesi (Stage 1) o per l'intera vita residua dello strumento (perdita lifetime per gli Stage 2 e Stage 3). In particolare, il modello prevede che le attività finanziarie debbano essere classificate in tre distinti "stage" a cui corrispondono diversi criteri di valutazione:

  • Stage 1: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari ad un anno. Rientrano nello Stage 1 le attività finanziarie in bonis per le quali non si è osservato un deterioramento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • Stage 2: da valutare sulla base di una stima di perdita attesa avente a riferimento un orizzonte temporale pari all'intera vita residua dell'attività finanziaria. Rientrano nello Stage 2 le attività finanziarie che hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale;
  • Stage 3: da valutare sulla base di una stima della perdita attesa che assume la probabilità di default pari al 100%. Rientrano nello Stage 3 le attività finanziarie considerate deteriorate.

Secondo il modello di calcolo delle Expected Credit Losses, le perdite devono essere registrate non solo facendo riferimento alle oggettive evidenze di perdite di valore già manifestatesi alla data di reporting, ma anche sulla base delle aspettative di perdite di valore future non ancora palesate, che devono riflettere:

  • la probabilità del verificarsi di diversi scenari;
  • l'effetto di attualizzazione mediante l'utilizzo del tasso di interesse effettivo;
  • le esperienze storiche e le valutazioni correnti e future.

Di seguito si forniscono informazioni di dettaglio sul modello utilizzato dal Gruppo per accertare la sussistenza o meno di un significativo deterioramento del rischio di credito (cosiddetto "Framework Stage Assignment") e per calcolare le perdite attese in ottica forward looking.

Framework stage assignment

Ai fini dell'allocazione delle esposizioni nei diversi stage, il Gruppo Banco BPM ha classificato:

  • le esposizioni performing in corrispondenza degli Stage 1 e 2;
  • le esposizioni deteriorate in corrispondenza dello Stage 3. Le analisi svolte hanno portato a ritenere che il relativo perimetro risulti allineato a quello delle esposizioni deteriorate, determinato secondo le definizioni

contenute nelle vigenti segnalazioni di vigilanza1 (sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute deteriorate), in quanto ritenute coerenti con la normativa contabile in termini di evidenze obiettive di impairment.

Di seguito si fornisce illustrazione dei criteri quantitativi e qualitativi definiti dal Gruppo al fine di classificare un'esposizione performing in corrispondenza dello Stage 1 o dello Stage 2.

Con riferimento a criteri quantitativi, il modello sviluppato dal Gruppo assume come riferimento il parametro della probabilità di default lifetime (PDL) misurato alla data di valutazione (reference date) ed il medesimo parametro misurato alla data di origine (origination date). Il rapporto tra i suddetti parametri è definito come "Lifetime PD Ratio" (LPDR).

Lo sviluppo del modello ha altresì comportato l'individuazione di specifiche soglie interne di variazione tra le due citate probabilità, differenziate per i seguenti driver:

  • segmento di rischio;
  • classe di Rating;
  • vita residua;

• settore economico.

La misurazione della variazione del rischio di credito avviene quindi confrontando il parametro "Lifetime PD Ratio – LPDR" della singola esposizione, come sopra definito, e le soglie interne appositamente stimate. Il superamento delle suddette soglie costituisce espressione di un significativo incremento del rischio di credito ed il conseguente trasferimento della singola linea di credito dallo Stage 1 allo Stage 2. Tale metodologia è quindi basata su un approccio relativo, in quanto l'allocazione tra lo Stage 1 e lo Stage 2 è guidata dalla variazione del rischio di credito intervenuta rispetto alla data di origination.

Nello sviluppo del proprio modello operativo il Gruppo, dopo avere calcolato le soglie di LPDR rappresentative di un SICR basate sulle PD lifetime, ha verificato che le suddette soglie risultassero coerenti, al fine di una classificazione tra Stage 1 e Stage 2, con quelle calcolate assumendo a riferimento il parametro LPDR calcolato tra le PD 12 mesi2 .

Tale passaggio è giustificato dall'opportunità, sotto il profilo operativo, di coordinare il modello di stage allocation con il modello di rating interno adottato ai fini della gestione e monitoraggio del credito. A tale proposito si evidenzia che il sistema di rating interno prevede la classificazione delle esposizioni in 11 classi di rating che sono accorpate, ai fini dei processi di concessione del credito, in 5 fasce di rischio omogeneo ("Bassa", "Medio-bassa", "Media", "Medio-alta", "Alta").

L'impiego delle fasce di rischio sopra indicate garantisce quindi l'integrazione e coerenza del processo di valutazione delle esposizioni creditizie non deteriorate con gli altri processi interni di gestione del credito (erogazione, pricing, monitoraggio e classificazione).

Tutto ciò premesso, il modello di stage allocation quantitativo prevede l'accorpamento in 5 fasce di rischio delle esposizioni aventi una rischiosità omogenea. Nello specifico:

  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata la migrazione dell'esposizione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno tre fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Bassa" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione in una fascia di rischio "Medio-Alta" o "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Media" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora, alla reference date, si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di almeno due fasce di rischio);
  • per le esposizioni classificate in fascia di rischio "Medio-Alta" alla origination date, un incremento del rischio di credito è considerato significativo qualora alla reference date si sia osservata una migrazione nella fascia di rischio "Alta" (migrazione di una fascia di rischio);

1 Definizioni contenute nella Circolare di Banca d'Italia n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, in base alle quali il perimetro delle esposizioni deteriorate corrisponde a quello delle "Non Performing Exposure" del Regolamento di esecuzione (UE) 680/2014, con il quale è stato recepito l'ITS dell'EBA (EBA/ITS/2013/rev1 del 24/07/2014).

2 Sulla base degli incroci considerati significativi per il modello adottato, i valori di soglia ammissibili sono tutti quelli contenuti in un range che va dal LPDR corrispondente alla classe di rating più alta appartenente alla fascia di rischio più rischiosa tra quelle che non generano un SICR al LPDR corrispondente alla classe di rating più bassa appartenente alla fascia di rischio meno rischiosa tra quelle che generano un SICR.

• per le esposizioni che alla origination date sono già classificate nella fascia di rischio "Alta" non è possibile rilevare eventuali significativi incrementi del rischio di credito, sulla base del modello quantitativo, in quanto l'unico deterioramento possibile è, di fatto, il passaggio in default. Si evidenzia al riguardo che, per tutti i segmenti di clientela, sono classificate nella fascia "Alta" esclusivamente le esposizioni che appartengono alle classi di rating 10 e 11.

Come già illustrato nel corso degli esercizi precedenti, al fine di opportunamente fattorizzare gli effetti della pandemia Covid-19, l'assegnazione delle esposizioni alla specifica fascia di rischio, effettuata sulla base del segmento e dalla classe di rating, ha altresì considerato, a partire dal 2020, le informazioni forward looking differenziate per settore economico di appartenenza. Questo ha permesso di incorporare nella rilevazione del SICR la natura fortemente asimmetrica dello shock macroeconomico sui diversi settori produttivi, generatosi in seguito al Covid-19, e le conseguenti diverse misure di sostegno promosse dalle competenti autorità, in primis le moratorie. Nello specifico, tramite l'inclusione dei fattori forward looking è stata ottenuta una ricalibrazione della soglia trigger, tale da anticiparne la classificazione nella fascia peggiorativa di staging, seppur nel contesto di un modello SICR basato sulle medesime fasce di rischio in precedenza illustrate. In ottica prudenziale, eventuali miglioramenti nella fascia di rischio, connessi ad outlook positivi osservati su taluni isolati settori, sono stati inibiti. Nel complesso, questo intervento ha incrementato la percentuale di intercettamento delle esposizioni classificate nello Stage 2, riferite a quei settori economici caratterizzati da proiezioni macroeconomiche impattate in modo particolarmente negativo dal Covid-19.

Da ultimo si evidenzia che ai fini della determinazione del SICR viene considerata un'ulteriore regola quantitativa al verificarsi della quale si ritiene sussistere un SICR rispetto alla data di erogazione del credito. Tale regola, denominata "Threefold effect", rappresenta un criterio di backstop in quanto prevede la classificazione automatica nello Stage 2 di tutti i finanziamenti concessi a controparti che hanno manifestato tra la data di erogazione e la data di riferimento un incremento della probabilità di default (PD) annualizzata pari al 300%, ad eccezione dei casi in cui la PD alla data di riferimento risulti comunque inferiore alla soglia dello 0,30%, ossia alla soglia ritenuta espressione di un basso rischio di credito.

L'utilizzo di tale criterio fa seguito alle analisi sviluppate nel corso del 2021, a valle della ricezione delle ulteriori indicazioni sull'identificazione e la misurazione del rischio di credito nel contesto della pandemia, contenute nella comunicazione della BCE del 4 dicembre 20201 . Con tale comunicazione la BCE ha, infatti, invitato le banche a considerare, tra l'altro, l'opportunità di adottare un incremento pari o superiore al 300% della PD lifetime annualizzata come indicatore dell'esistenza di un SICR.

In aggiunta ai criteri quantitativi in precedenza illustrati, il modello di stage allocation adottato dal Gruppo è fondato anche su criteri qualitativi. In maggior dettaglio, comportano la classificazione nello Stage 2:

  • la presenza di un numero di giorni di scaduto/sconfinamento continuativo superiore alla soglia di 30 giorni;
  • la concessione di una misura di forbearance. In maggior dettaglio, vi rientrano tutte le esposizioni interessate da misure di forbearance e che presentano tale attributo ancora attivo, indipendentemente dalla regolarità o meno del probation period in corso;
  • la presenza della controparte nell'ambito delle esposizioni soggette a stretto monitoraggio (watchlist) in presenza di situazioni che denotano un'elevata rischiosità (es. giudizio sintetico del grado di rischio del singolo cliente superiore ad una determinata soglia, eventi pregiudizievoli);
  • la classificazione della controparte nella fascia di rischio "Alta", in precedenza illustrata, fatta salva la possibilità di override da parte delle competenti funzioni aziendali, da motivare adeguatamente;
  • l'assenza di rating alla data di origine, salvo il caso in cui alla data di valutazione sia stato assegnato alla controparte un rating tale da classificare l'esposizione nelle fasce di rischio "Bassa", "Medio-bassa" o "Media", in precedenza illustrate.

Per quanto riguarda il funzionamento del modello, il Gruppo Banco BPM ha deciso di adottare un modello di riclassificazione da Stage 2 a Stage 1 di tipo simmetrico: nei casi in cui le condizioni scatenanti il significativo deterioramento del rischio di credito cessino di sussistere ad una data di valutazione successiva, lo strumento finanziario torna ad essere misurato in base alla perdita attesa misurata su un orizzonte temporale di dodici mesi. Si precisa inoltre che, in caso di rientro tra le esposizioni performing dallo Stage 3, non è previsto alcun passaggio

1 Trattasi in particolare della lettera inviata da BCE alle banche europee in data 4 dicembre 2020 "Identification and measurement of credit risk in the context of the coronavirus (Covid-19 pandemic)".

obbligatorio dei rapporti della controparte in Stage 2. La classificazione negli stadi delle esposizioni performing (Stage 1 o Stage 2) dipenderà dall'applicazione automatica del framework di Stage assignment.

Nel caso di esposizioni oggetto di concessione (forbearance) un eventuale ritorno al calcolo della perdita attesa a un anno avviene nel rispetto del cosiddetto "probation period", in linea con le tempistiche previste dalle disposizioni di vigilanza.

La metodologia di stage allocation sopra descritta è applicata a tutte le esposizioni verso la clientela ad esclusione dei titoli di debito.

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo applica la "Low Credit Risk Exemption", ossia l'espediente pratico di assumere che il rischio di credito non sia aumentato significativamente rispetto alla rilevazione iniziale dello strumento, classificandolo nello Stage 1. Tale esenzione trova applicazione ai titoli che presentano, alla data di valutazione, un livello di rating pari all'investment grade, in conformità a quanto previsto dal principio contabile IFRS 9.

Qualora alla data di valutazione i titoli abbiamo un livello di rating inferiore all'investment grade – e quindi non risulti applicabile la "Low Credit Risk Exemption" - la metodologia sviluppata dal Gruppo è basata anch'essa sul calcolo del LPDR1, ma, diversamente dai crediti, non basata sulle fasce di rischio. Nello specifico i valori di soglia SICR identificati per questo specifico perimetro sono stati derivati tramite un approccio distributivo e corrispondono al 95° percentile della distribuzione del LPDR osservata sul portafoglio di applicazione a giugno 2022.

Considerata la presenza di più transazioni di acquisto avvenute in date diverse a fronte del medesimo titolo fungibile (ISIN), ai fini del SICR, la rischiosità all'origine è misurata separatamente per ciascuna tranche acquistata. Si è reso quindi necessario individuare una metodologia per identificare le tranche vendute e conseguentemente le quantità residue a cui è associata la qualità creditizia alla data di rilevazione iniziale da confrontare con quella alla data di valutazione: tale metodologia di movimentazione è basata sul metodo FIFO (First In – First Out).

Con riferimento alle esposizioni verso banche la metodologia sviluppata è basata anch'essa sul calcolo del parametro LPDR ma, diversamente dai crediti, non utilizza le fasce di rischio.

Nella tabella sottostante viene rappresentata la composizione percentuale delle esposizioni allocate in Stage 2 sulla base dei diversi trigger di classificazione, dalla quale emerge che la ripartizione delle esposizioni ivi classificate risulta equamente influenzata dai criteri quantitativi basati sulla variazione della probabilità di default, ivi compresa la regola del "threefold increase" introdotta nel corso dell'esercizio 2021 come in precedenza illustrato, e dai criteri qualitativi. Le esposizioni classificate nello Stage 2 esclusivamente per la presenza di un numero di giorni di scaduto superiore a 30 rappresenta una quota trascurabile.

Tipologia2 Stage 2 di cui:
Large
Corporate
di cui: Mid
Corp.Plus
di cui: Mid
Corporate
di cui:
Small
Business
di cui:
OFS
di cui:
Private
Individuals
di cui:
Banche
di cui:
controparti
prive di
rating
Criteri quantitativi 50,29% 38,25% 63,25% 49,61% 44,90% 53,87% 59,72% 100,00% 0,00%
Criteri qualitativi 49,43% 61,75% 35,84% 50,24% 54,89% 46,13% 40,12% 0,00% 99,41%
Esposizioni scadute
oltre 30 giorni
0,28% 0,00% 0,92% 0,15% 0,21% 0,00% 0,17% 0,00% 0,59%
Totale Stage 2 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

1 Dati tratti dalla piattaforma CreditEdge dell'agenzia di rating Moody's. 2 Nel caso in cui una posizione venga classificata a Stage 2 a seguito di criteri di diversa natura, la sua esposizione è stata assegnata al primo cluster secondo l'ordine in cui sono stati presentati i criteri di classificazione.

Stima della perdita attesa (Expected Credit Loss) – Stage 1 e Stage 2

Il modello di calcolo dell'Expected Credit Loss (ECL) per la misurazione dell'impairment degli strumenti non deteriorati, differenziato in funzione della classificazione dell'esposizione nello Stage 1 o nello Stage 2, si basa sulla seguente formula:

$$ECL = \sum_{t=1}^{T} PD_t \ast EAD_t \ast LGD_t \ast (1+r)^{-t}$$

Dove:

PDt rappresenta la probabilità di default ad ogni data di cash flow. Trattasi della probabilità di passare dallo
stato performing a quello del deteriorato nell'orizzonte temporale di un anno (PD a 1 anno) o lungo
l'intera durata dell'esposizione (PD lifetime)
EADt rappresenta l'esposizione di controparte ad ogni data di cash flow
LGDt rappresenta la perdita associata per controparte a ogni data di cash flow. Trattasi della percentuale di
perdita in caso di default, sulla base dell'esperienza storica osservata in un determinato periodo di
osservazione, nonché dell'evoluzione prospettica lungo l'intera durata dell'esposizione (lifetime);
r rappresenta il tasso di sconto
t rappresenta il numero di cash flow
T rappresenta il numero complessivo di cash flow, limitato ai 12 mesi successivi per i rapporti in Stage 1, e
riferito a tutta la vita residua per gli Stage 2

I modelli utilizzati per la stima dei suddetti parametri fanno leva sugli omologhi utilizzati ai fini del requisito patrimoniale del rischio di credito, apportando specifici adattamenti per tenere conto dei differenti requisiti e finalità del modello di impairment IFRS 9 rispetto a quello prudenziale.

La definizione dei suddetti parametri, rispetto a quelli regolamentari, ha tenuto conto dei seguenti obiettivi:

  • rimozione della componente down turn considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto del ciclo economico avverso;
  • rimozione della componente MoC (Margin of Conservatism) considerata nel calcolo LGD regolamentare per tenere conto di ulteriori margini di conservatività come richiesto dalle Guidelines EBA;
  • aggiustamento dei tassi di perdita per gestire la differenza tra il tasso di sconto utilizzato per la stima della LGD regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR) utilizzato per il calcolo delle perdite al costo ammortizzato;
  • inclusione delle condizioni del ciclo economico corrente (Point-in-Time risk measures) in sostituzione di una misurazione dei parametri lungo il ciclo economico (TTC – Through The Cycle) richiesta ai fini regolamentari;
  • introduzione di informazioni previsionali riguardanti la futura dinamica dei fattori macroeconomici (Forward looking risk) ritenuti potenzialmente in grado di influenzare la situazione del debitore;
  • estendere i parametri di rischio ad una prospettiva pluriennale, tenendo conto della durata dell'esposizione creditizia da valutare (lifetime).

Come già indicato, la definizione di default adottata risulta allineata a quella in uso per fini regolamentari.

In risposta alla crisi sanitaria sono state attuate, da parte del Governo, delle importanti politiche di sostegno all'economia per mitigarne l'impatto (e.g. decreto Cura Italia, decreto Rilancio, decreto Liquidità, etc.). In questo contesto le autorità competenti (ECB, EBA, ESMA, BIS) hanno invitato gli istituti bancari a tenere conto delle azioni di mitigazione messe in atto dalle autorità pubbliche e a limitare l'impatto dello shock macroeconomico nel calcolo del provisioning contenendo gli elementi di prociclicità impliciti nell'IFRS 9.

A tal fine Banco BPM ha tenuto conto all'interno del calcolo dell'ECL della misura governativa sulle garanzie statali. La metodologia adottata ha permesso quindi di identificare la quota di esposizione coperta da tali garanzie sul totale dell'esposizione di rapporto. Su tale quota è stata quindi azzerata la LGD associata al rapporto, e assegnato un coverage medio associato allo Stato Italia.

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16), corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%.

Le provision risultano pertanto calcolate come somma della perdita attesa sulla quota di esposizione non garantita dallo Stato a cui è sommata una ECL, calcolata tramite l'applicazione del coverage "Stato Italia" alla quota di esposizione garantita dallo Stato.

Di seguito si forniscono informazioni di maggior dettaglio sulla modalità con le quali il Gruppo ha determinato i citati parametri di rischio IFRS 9 compliant, con particolare riferimento ai fattori forward looking.

Al riguardo si deve precisare che l'aggiornamento delle serie storiche dei parametri e conseguentemente l'attività di ricalibrazione degli stessi è effettuata su base annua. In particolare, nel mese di dicembre 2021, in linea con quanto previsto dai processi interni, i parametri di rischio sono stati aggiornati per incorporare nella loro stima la matrice relativa all'ultimo anno disponibile (settembre 2020 – settembre 2021).

Stima del parametro PD

I valori di PD sono ottenuti sulla base di quelli regolamentari, che sono ancorati al livello di rischio medio osservato sul lungo periodo, opportunamente calibrati per riflettere le current conditions del ciclo economico (ottica Point in Time). Successivamente i valori di PD vengono condizionati, in ottica Forward Looking, alle proiezioni macroeconomiche mediante l'utilizzo di tassi di decadimento prospettici a livello di settore economico, nonché attraverso l'applicazione dei modelli satellite recentemente sviluppati dal Gruppo su quei settori caratterizzati da una percentuale di concessione moratorie (misurata nella fase di maggior incidenza delle stesse sul portafoglio creditizio e cioè nel 2021) inferiore alla media di portafoglio, utilizzando, come punto di partenza per il primo anno prospettico, i valori delle variabili macro pre-Covid (quarto trimestre 2019). Detti valori devono essere stimati non solo con riferimento all'orizzonte dei dodici mesi successivi alla data di reporting, ma anche negli anni futuri, in modo da consentire il calcolo degli accantonamenti lifetime. Le curve di PD lifetime sono state costruite moltiplicando tra loro, con approccio markoviano, le matrici di migrazione del rating a 12 mesi distinte per segmento di rischio (Large Corporate, Mid Corporate, Mid Corporate Plus, Small Business, Privati) condizionate agli scenari prospettici macroeconomici. Ad ogni classe di rating assegnata alle controparti tramite modelli interni AIRB viene associata la relativa curva di PD lifetime. Di seguito i principali step metodologici utilizzati per la stima del parametro PD lifetime:

  • costruzione delle matrici di migrazione Point in Time (PiT) storiche per ogni segmento di rischio definito dai modelli di rating e, sulla base della media di tali matrici, ottenimento delle matrici di migrazione di lungo periodo Through The Cycle (TTC) per ogni segmento di rischio;
  • determinazione delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni successivi rispetto alla data di reporting, ottenute sulla base delle matrici di migrazione PiT condizionate in base agli scenari macroeconomici, tramite l'applicazione di shock derivati da tassi di decadimento settoriali prospettici attraverso modelli satellite non proprietari che permettono di valorizzare le conseguenze, particolarmente diversificate, della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana: tali modelli sono integrati da modelli satellite interni di PD applicati a certi settori limitatamente impattati da moratorie, e gli effetti derivanti dalle misure di supporto al credito (nuova finanza coperta da garanzie statali).;questi ultimi sono in grado di esprimere la sensitività dei livelli di PD rispetto alle variazioni delle principali grandezze economiche e considerano al loro interno le misure di mitigazione e, in particolare, i diversi decreti liquidità emessi dal Governo italiano;
  • ottenimento delle PD cumulate per classe di rating e scenario, mediante prodotto matriciale (markov chain techniques) delle matrici di migrazione PiT future per i primi tre anni, come in precedenza calcolate, mentre dal quarto anno in poi vengono utilizzate le matrici cosiddette smoothed, che consentono il ricongiungimento graduale con la matrice di migrazione TTC;
  • generazione della curva PD cumulata lifetime come media delle curve di PD cumulate di ogni scenario macroeconomico selezionato ponderato per le rispettive probabilità di accadimento.

Si fa rinvio al successivo paragrafo "Inclusione dei fattori forward looking" per ulteriori dettagli sulla modalità di costruzione del parametro PD.

Stima del parametro LGD

I valori di LGD sono assunti pari ai tassi di recupero regolamentari calcolati lungo il ciclo economico (TTC), opportunamente adattati al fine di rimuovere alcuni elementi prudenziali previsti dai modelli regolamentari, rappresentati dai costi indiretti, dal MoC (Margin of Conservatism) e dalla componente legata al ciclo economico avverso (cosiddetta componente "down turn"), nonché per riflettere i più attuali tassi di recupero (PiT), la differenza

tra il tasso di sconto utilizzato per la stima dei parametri in ambito regolamentare1 e l'Effective Interest Rate (EIR), le aspettative circa i futuri trend (forward looking). Nel dettaglio, in ottica forward looking, la stima del parametro tiene conto del condizionamento al ciclo economico delle componenti rappresentate dalla probabilità di sofferenza (Psoff) e dalla Loss Given Sofferenza (LGS) attraverso appositi scaling factor prospettici, che permettono di ottenere delle LGD point in time e forward looking. In particolare, gli effetti forward looking sono veicolati alle stime di LGD mediante applicazione di modelli satellite specifici per le componenti principali del modello LGD (Psoff e LGS) che mettono in relazione, con i residui delle stime dei due citati parametri sull'orizzonte storico, le variazioni dei fattori macro.

Stima EAD

Per le esposizioni per cassa, il parametro EAD è rappresentato, ad ogni data di pagamento futura, dal debito residuo sulla base del piano di ammortamento, maggiorato delle eventuali rate non pagate e/o scadute.

Per le esposizioni fuori bilancio, rappresentate dalle garanzie e dagli impegni ad erogare fondi irrevocabili o revocabili, l'EAD è pari al valore nominale ponderato per un apposito fattore di conversione creditizia (CCF – Credit Conversion Factor), determinato in conformità ai modelli interni già validati ed utilizzando l'approccio standard per le rimanenti esposizioni. Per quanto riguarda le esposizioni coperte da modelli interni, a dicembre 2021 in ambito IFRS 9 i modelli di CCF (credit conversion factor) sono stati calibrati per recepire l'aggiornamento delle serie storiche.

Inclusione dei fattori forward looking

In base a quanto previsto dal principio IFRS 9 nella stima delle perdite attese, è necessario tenere conto delle informazioni forward looking, condizionando i parametri di rischio in funzione dei differenti scenari macroeconomici in cui si prevede di poter operare.

In tal senso è necessario premettere che l'impatto sul quadro macroeconomico e sulle relative variabili del conflitto russo-ucraino, esploso ad inizio anno, è stato assai significativo, interrompendo la ripresa dell'economia mondiale e prospettando in Italia per il 2022 uno sviluppo del PIL pari al 2,2%, in forte rallentamento rispetto alla crescita registrata nel 2021: +6,6%.

Al fine di ovviare alle potenziali incoerenze nei risultati determinati dai modelli satellite ordinariamente utilizzati, come già precedentemente illustrato nell'approccio Forward-looking2 da seguire ai fini calcolo dell'ECL, in linea con quanto previsto dal principio IFRS 9, già nei precedenti esercizi sono stati adottati modelli satellite settoriali che hanno permesso di valorizzare le conseguenze – particolarmente diversificate – della pandemia sui singoli settori dell'economia italiana, alimentati con traiettorie attese delle variabili macro che, di fatto, ne hanno collegato i livelli pre (2019) a quelli post (2022) pandemici.

In maggior dettaglio, si ricorda che a partire dal 2020 la Banca è ricorsa a modelli satellite settoriali non proprietari, forniti da primario provider, in quanto i modelli precedentemente in uso, non disponendo di una sufficiente granularità per settore economico della clientela affidata, non sarebbero stati in grado di cogliere gli impatti significativamente differenziati della crisi sui diversi settori economici.

Nel corso del 2021 è stato altresì sviluppato un nuovo modello satellite settoriale proprietario, che ha sostituito parzialmente il modello satellite settoriale acquisito da terziche invece continua ad essere utilizzato per calcolare gli effetti sui parametri di rischio dei settori di attività che hanno maggiormente beneficiato delle moratorie introdotte dal Governo italiano a seguito della crisi pandemica3 .

Da ultimo, per il calcolo dell'ECL al 30 giugno 2022 sono stati aggiornati gli scenari macroeconomici e le relative probabilità di accadimento, sulla base delle analisi svolte dallo Scenario Council4 , in linea con i processi già in uso nei precedenti esercizi. A tal fine sono state considerate le proiezioni macroeconomiche fornite da primario

1 Il tasso di sconto utilizzato per le stime di LGD a fini regolamentari, in compliance con le Guidelines EBA (EBA/GL/2017/16),

corrisponde all'Euribor a 3 mesi con add-on prudenziale del 5%. 2 Condizionamento dei parametri di rischio di credito (PD e LGD) calcolati in modalità Point-in-Time, al fine di stimarne la variazione

prospettica in funzione dell'evoluzione attesa delle principali variabili macroeconomiche (es. PIL, indice di disoccupazione ecc.). 3 Trattasi in particolare di quei settori per i quali l'incidenza delle moratorie è risultata superiore rispetto a una soglia pari al valore medio

del portafoglio non-financial corporations di Gruppo a inizio 2021. 4 Lo Scenario Council consiste in un gruppo di lavoro responsabile della definizione e dell'aggiornamento o conferma degli scenari macroeconomici adottati nei processi strategici di Gruppo, alla luce di eventi esterni o di specifiche vulnerabilità della Banca. Esso è inoltre responsabile dell'individuazione dei processi impattati e del loro potenziale aggiornamento. Tale gruppo di lavoro è composto dal Chief Financial Officer, dal Chief Lending Officer e dai responsabili delle funzioni Pianificazione e Controllo, Rischi e Amministrazione e Bilancio, con la partecipazione del responsabile della funzione Audit, quest'ultimo come uditore.

provider, disponibili nel mese di marzo 2022, con riferimento a tre differenti scenari: "base", "peggiorativo" e "migliorativo". Ai fini dell'attribuzione delle probabilità di accadimento dei suddetti scenari, si sono prese come base di riferimento quelle implicite nella costruzione degli stessi, così come fornite dal provider. Tenuto conto dell'incertezza dell'evoluzione del conflitto russo-ucraino e della collegata crisi energetica in Europa, si è deciso, su base discrezionale, di elevare la probabilità di accadimento dello scenario "peggiorativo" dal 25% indicata dal provider al 30%, allocando a quest'ultimo la probabilità del 5% attribuita dal provider a un ulteriore scenario negativo "severo (già estremo)" che la Banca non ha preso in considerazione proprio in quanto ritenuto estremo. Di seguito sono indicate le probabilità di accadimento attribuite ai tre scenari macroeconomici considerati:

  • "Base": 50%;
  • "Peggiorativo": 30%;
  • "Migliorativo": 20%.

Si evidenzia che il modello di governance del processo di aggiornamento degli scenari macroeconomici prevede che gli scenari macroeconomici siano oggetto di aggiornamento come minimo con cadenza semestrale (ai fini delle chiusure di fine anno e del primo semestre di ogni esercizio). L'aggiornamento potrà avvenire con maggior frequenza (trimestrale) qualora il monitoraggio dell'evoluzione delle previsioni relative al PIL rispetto a quelle implicite negli scenari in uso evidenzi il superamento di una determinata soglia1 .

Nella seguente tabella si fornisce evidenza dei valori (espressi in termini di variazioni percentuali medie annue/valori assoluti per i tassi di rendimento) dei principali indicatori macroeconomici per il periodo 2022-2025 per ognuno dei tre scenari considerati nei modelli satellite ai fini del condizionamento dei parametri di rischio da utilizzare per il calcolo dell'ECL:

Scenario Indicatori macroeconomici 2022 2023 2024 2025
peggiorativo PIL Italia 1,46 1,81 1,52 1,45
base PIL Italia 2,24 2,53 1,94 1,77
migliorativo PIL Italia 2,94 3,74 2,18 1,83
peggiorativo Tasso di disoccupazione 10,09 10,68 10,52 10,40
base Tasso di disoccupazione 9,91 9,94 9,10 8,41
migliorativo Tasso di disoccupazione 9,75 8,97 7,23 6,03
peggiorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 3,16 2,27 1,48 1,42
base Indice dei prezzi degli immobili residenziali 3,43 2,85 2,26 2,20
migliorativo Indice dei prezzi degli immobili residenziali 3,08 3,00 2,81 2,90
peggiorativo Consumi famiglie 1,16 1,13 1,18 1,38
base Consumi famiglie 1,84 2,10 1,97 2,08
migliorativo Consumi famiglie 2,75 3,64 2,69 2,76
peggiorativo Investimenti in costruzioni 5,7 3,56 1,56 1,51
base Investimenti in costruzioni 8,1 5,54 3,34 3,14
migliorativo Investimenti in costruzioni 9,2 8,96 5,28 4,31
peggiorativo Euribor 3 mesi -0,33 0,19 0,59 0,82
Base Euribor 3 mesi -0,22 0,31 0,71 0,95
migliorativo Euribor 3 mesi -0,15 0,47 0,88 1,11
peggiorativo Tasso BCE 0,10 0,66 1,07 1,24
Base Tasso BCE 0,20 0,76 1,17 1,34
migliorativo Tasso BCE 0,25 0,91 1,33 1,49
peggiorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 2,86 3,61 3,49 3,39
Base Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 2,69 3,36 3,21 3,11
migliorativo Rendimento titoli di Stato italiani 10 anni 2,71 3,48 3,42 3,42
peggiorativo Spread BTP/Bund 2,02 2,12 1,92 1,88
Base Spread BTP/Bund 1,77 1,72 1,48 1,43
migliorativo Spread BTP/Bund 1,70 1,53 1,31 1,34
peggiorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 5,28 2,44 1,56 1,36
Base Indice dei prezzi al consumo italiani 5,05 1,85 1,86 1,68

1 Soglia individuata in una variazione del PIL superiore a 0,5%.

Scenario Indicatori macroeconomici 2022 2023 2024 2025
migliorativo Indice dei prezzi al consumo italiani 4,37 1,84 2,08 1,98
peggiorativo Importazioni 4,2 2,6 2,7 3,2
Base Importazioni 5,5 5,2 4,5 4,3
migliorativo Importazioni 6,4 9,0 6,3 5,8
peggiorativo Esportazioni 3,8 4,1 3,6 3,9
Base Esportazioni 4,5 5,1 3,9 3,5
migliorativo Esportazioni 4,8 6,7 3,8 3,0
peggiorativo Spesa pubblica amministrazione 1,3 -0,20 -0,27 -0,15
Base Spesa pubblica amministrazione 1,3 -0,07 -0,29 -0,14
migliorativo Spesa pubblica amministrazione 1,5 -0,01 -0,25 -0,13

La ripresa dell'economia mondiale, in forte crescita grazie sia alle misure di contrasto agli effetti Pandemia sia per la consistente domanda repressa, è stata interrotta dall'inizio del conflitto Russo-Ucraino a fine febbraio. L'esposizione diretta dell'Europa e dell'Italia in termini di interscambio con Russia e Ucraina è ridotta ma è assai rilevante il peso delle materie prime importate dai due Paesi, in primis il gas dalla Russia, input produttivi fondamentali per molte filiere produttive. A ciò si aggiungono le nuove disfunzioni che la guerra ha provocato nelle catene di fornitura globali, alimentando ed esacerbando le pressioni inflattive preesistenti, generate anche dai diffusi vincoli dell'offerta a fronte della rapida e vigorosa ripresa della domanda. Ciò proprio mentre in diversi paesi, specie del Sud-Est Asiatico, la Pandemia ha ripreso forza, determinando ulteriori attriti e frizioni nelle medesime reti di fornitura succitate. La scarsità di materie prime ha infine surriscaldato i prezzi interni al consumo, spingendo le banche centrali ad iniziare il rialzo dei tassi ufficiali di policy nel tentativo di prevenire un adattamento delle aspettative d'inflazione al nuovo assetto.

Lo scenario "base" prevede che le difficoltà nell'approvvigionamento di input produttivi, in primis quelli energetici, impattino la crescita europea ed italiana già a partire dal primo semestre 2022, colpendo innanzitutto i settori manifatturieri, con effetti più spiccati sui settori energivori. Gli indicatori qualitativi hanno in effetti già mostrato un forte peggioramento della fiducia di famiglie ed imprese già dal primo trimestre. Lo scenario base ipotizza una dinamica congiunturale del PIL nell'anno in corso molto limitata, che risulta comunque coerente con una crescita del 2,2% per l'intero 2022 in virtù della cosiddetta crescita acquisita a inizio anno (2,6%). L'impatto inflattivo delle difficoltà nell'approvvigionamento di input, assieme al rischio di instabilità politica in Italia, vengono considerati i due principali elementi in grado di compromettere l'attuazione del PNRR. In questo contesto la stance maggiormente restrittiva della politica monetaria adottata dalla BCE rischia di sollevare, prima, ed alimentare, poi, tensioni sul mercato dei titoli di stato, alla luce dell'elevato livello del debito pubblico. L'evoluzione dei fattori succitati nello scenario base corrisponderebbe a quanto segue:

  • il PIL Italia, dopo una frenata nel primo trimestre, è atteso in recupero sia nel secondo che nel terzo trimestre, ma di nuovo in rallentamento nel quarto, per effetto sia dell'instabilità politica che della potenziale ripresa del Covid-19. Ciò non impedirà di consolidare l'anno con un progresso medio del +2,2%, un ritmo di crescita economica che comunque si presenta assai prossimo a quello medio atteso in Eurozona; la crescita per il 2023 è prevista con un profilo analogo e prossima a quella media di Eurozona mentre per il 2024 il progresso del PIL italiano risulterebbe superiore a quello medio di Eurozona;
  • il tasso di disoccupazione sale al 9,91% nel 2022, crescendo ancora al 9,94% nel 2023 per scendere poi, nel 2024, al 9,10%;
  • l'inflazione balza al 5,05% nel 2022 per poi rientrare sotto i livelli del 2021, segnando un progresso dell'1,85% e rimanere intorno a questo livello sino alla fine del periodo di previsione e reagendo all'aumento dei tassi di interesse di policy che tornano sopra l'1% nel 2024;
  • il rendimento dei titoli di Stato italiani balza al 2,69% nel 2022 e sale ulteriormente al 3,36% nel 2023, consolidando intorno al 3,21 nel 2024, con lo spread BTP Bund anch'esso in rialzo, all'1,77 medio nel 2022, e più stabile, intorno all'1,72, nel 2023 anche grazie all'azione della BCE.

Per quanto riguarda lo scenario "peggiorativo", si ipotizza che il conflitto russo-ucraino si protragga a lungo, prolungando nel tempo sia la tensione delle catene di approvvigionamento, sia il vistoso rialzo dei corsi delle materie prime, in primis di quelle energetiche. Le scarse forniture ed i costi elevati, specie dell'energia, arresterebbero gradualmente la crescita della manifattura europea ed in misura meno accentuata, italiana. Il trasferimento delle tensioni sui prezzi alla produzione prima ed al consumo poi, comprimendo i redditi disponibili delle famiglie influenzerebbe negativamente il clima di fiducia generale e quindi lo sviluppo economico, con impatti

negativi sul rischio politico. L'implementazione del PNRR sarebbe quindi resa assai difficile a fronte dell'aumento dei prezzi degli input produttivi, della loro carenza e del maggiore rischio politico che verrebbe a realizzarsi. Questa nuova fase vedrebbe l'economia italiana crescere a ritmo leggermente superiore rispetto a quella dell'Eurozona anche se penalizzata da un tasso di disoccupazione crescente, che frena i consumi. In dettaglio si è previsto quanto segue:

  • PIL Italia in recupero più contenuto nel 2022, a +1,46%, ed inferiore al 2% negli anni successivi nonostante l'impulso fiscale comunque generato dal PNRR, con un trend che vede l'economia italiana crescere in misura superiore, seppur di poco, rispetto all'Eurozona;
  • apprezzabile incremento del tasso di disoccupazione, superiore e progressivamente divergente rispetto allo scenario "Base" sino a raggiungere un differenziale positivo di circa il 2% nel 2025;
  • dinamica della spesa per investimenti privati ridotta di circa il 70% in media sul periodo di previsione (prevalentemente macchinari, meno intensa la frenata per le costruzioni) anche in conseguenza di una difficile e parziale implementazione del PNRR;
  • la minore crescita ed il maggiore rischio politico si rifletterebbero in un aumento dei rendimenti del BTP a 10 anni di circa 20 b.p. lungo tutto l'orizzonte di previsione. In corrispondenza anche lo spread BTP-Bund 10Y sale sopra il 2% nel biennio 2022/23 per poi ridiscendere sotto tale soglia nel biennio successivo. Ciò nonostante la risalita dei rendimenti del decennale tedesco, che supera l'1,5% dal 2024 anche sulla scorta delle permanenti tensioni di fondo sulla moneta unica europea, influenzata dalle difficoltà di crescita e dal collegato rischio politico dei partner più fragili.

Infine, lo scenario "migliorativo" ipotizza una soluzione stabile del conflitto in tempi non eccessivamente lunghi e l'assenza di nuove ondate di contagi da Covid-19. Nonostante i problemi creati nei primi mesi del 2022 dal rigurgito inflazionistico e dalle strozzature delle catene di fornitura, la fiducia di imprese e consumatori riceverebbe un forte impulso da questi favorevoli sviluppi, in grado di stimolare significativamente consumi ed investimenti. Il clima di ottimismo favorirebbe inoltre in sede di Unione Europea un dibattito costruttivo ed orientato a politiche di crescita, con particolare riguardo al delicato tema della possibile riforma del Patto di Stabilità e Crescita. Ciò favorirebbe in particolare l'Italia e faciliterebbe il percorso di riduzione del debito pubblico, pur in presenza di politiche monetarie molto meno espansive. Nel dettaglio:

  • PIL in crescita del 2,94% nel 2022, che accelera al 3,74% l'anno successivo per poi rientrare gradualmente nel biennio successivo;
  • tasso di disoccupazione che, dopo un leggero rialzo nel 2022, inizia a scendere molto rapidamente, raggiungendo, a fine orizzonte di previsione, i livelli minimi segnati in precedenza solo nel 2007;
  • rendimento dei Titoli di Stato italiani a 10 anni che risale gradualmente solo per effetto della normalizzazione dei tassi di mercato (Bund su rendimenti positivi dal 2022), in presenza di uno spread BTP Bund in costante contrazione, con valori che restano però superiori a quelli medi del 2021.

Utilizzo di post model adjustment e management overlays

In considerazione dell'ulteriore manifestazione "congiunta" di numerosi fattori di incertezza legati alla prosecuzione dell'invasione russa dell'Ucraina, a valle del calcolo dell'ECL In sede di redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2022 si è ritenuto opportuno applicare ulteriori "post model adjustments/management overlays".

In maggior dettaglio, sono state rilevate maggiori rettifiche di valore a fronte delle esposizioni creditizie non deteriorate per complessivi 105,3 milioni giustificati da:

  • sterilizzazione dell'effetto positivo derivante dall'aggiornamento degli scenari macroeconomici per quanto concerne i settori Immobiliare e Costruzioni. Questo aggiustamento consegue al miglioramento previsto a livello di sistema dei tassi di decadimento dei citati settori industriali rispetto alla previsione sottostante gli scenari macroeconomici di dicembre 2021 che la Banca ha deciso di sterilizzare stante l'attuale contesto macroeconomico di incertezza;
  • trattamento con parametri "lifetime" delle esposizioni creditizie riconducibili ai c.d settori vulnerabili individuati anche da una lista di "NACE code" fornita dalla Commissione Europea. In particolare trattasi di controparti incluse nella recente campagna "Energy and raw materials" nonché appartenenti ai settori maggiormente esposti al rincaro del costo di materie prime ed energia. Sono stati altresì incluse le iniziative immobiliari finanziate a SAL (con non utilizzati da oltre 6 mesi e cantieri non completati, survey in corso) e le controparti appartenenti al settore "trading di energia" ossia attive nella commercializzazione e distribuzione di energia e gas.

• adozione delle linee guida EBA pubblicate a fine giugno attraverso le quali si chiede alle banche di rimuovere gli effetti distorsivi sui parametri di rischio derivanti dalla pandemia e dalle conseguenti misure governative a supporto della liquidità di famiglie e imprese.

A valle dell'applicazione degli aggiustamenti sopra descritti, tenuto conto dell'evoluzione delle principali grandezze economiche prospettiche desumibili dalle più recenti proiezioni macreconomiche disponibili nonché dell'ulteriore manifestazione "congiunta" di numerosi fattori di incertezza quali le recenti tensioni politiche in Italia che hanno determinato la caduta del governo Draghi, una diffusa ripresa della pandemia da Covid-19 e il persistente aumento dei prezzi delle materie prime, è stato applicato un ulteriore margine di prudenzialità pari a circa 35 milioni.

Tale management overlay, che di fatto neutralizza gli impatti economici positivi che altrimenti si sarebbero rilevati, trova principale giustificazione nel fatto che i modelli di stima applicati potrebbero non catturare tutti i fenomeni rilevanti per la determinazione della perdita attesa.

Analisi di sensitività delle perdite attese

Secondo quanto previsto dai paragrafi 1 e 125 dello IAS 1, nella nota integrativa devono essere fornite informazioni in merito ai principali fattori di incertezza che caratterizzano le stime di bilancio. Il successivo paragrafo 129 prevede che tale informativa debba essere fornita in modo tale da consentire al lettore di bilancio una chiara comprensione degli elementi di giudizio utilizzati dal management e i relativi impatti. Tra gli esempi menzionati per perseguire tale obiettivo vi sono le analisi di sensitività, mediante le quali il lettore è messo nella condizione di poter apprezzare gli impatti sulle stime di bilancio conseguenti a modelli alternativi di calcolo, variazioni ragionevolmente prevedibili degli input e delle assunzioni alla base delle stime.

Tra i valori di bilancio il cui processo di stima è caratterizzato dalla presenza di rilevanti fattori di incertezza figurano certamente i fondi rettificativi delle esposizioni creditizie non deteriorate (ECL).

Come rappresentato nella "Parte A – Politiche contabili", l'inclusione dei fattori forward looking per la misurazione delle perdite attese risulta essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto richiede di formulare previsioni macroeconomiche, di selezionare scenari e relative probabilità di accadimento nonché di definire un modello in grado di esprimere la relazione tra i citati fattori macroeconomici e i tassi di inadempimento delle esposizioni oggetto di valutazione.

Per tale motivo, al fine di poter apprezzare gli impatti sulle perdite attese conseguenti alla selezione di differenti scenari macroeconomici e in ottemperanza alle raccomandazioni formulate dall'ESMA, da ultimo con il documento del 13 maggio 2022, vengono di seguito fornite apposite analisi di sensitivity, sia in termini di ECL che di stage allocation. Dette analisi sono state condotte attribuendo una ponderazione del 100% a ciascun singolo scenario macroeconomico ("base", "peggiorativo", "migliorativo") rispetto all'approccio multiscenario seguito ai fini della redazione del presente bilancio che, come precedentemente descritto, considera tre differenti scenari alternativi. Accanto allo scenario "base", ritenuto essere maggiormente probabile - 50% è la relativa probabilità di accadimento – è stato considerato uno scenario "peggiorativo" a cui è stata attribuita una probabilità di accadimento del 30% e uno scenario "migliorativo" con una probabilità di accadimento pari al 20%.

La selezione di una sensitività multifattoriale, ottenuta facendo variare più parametri contemporaneamente ed implicita nella scelta di considerare scenari macroeconomici alternativi, è giustificata dal fatto che vi sono innumerevoli interrelazioni tra i diversi fattori macroeconomici tali da rendere meno rappresentativa un'analisi di sensitività basata sul singolo fattore (a titolo di esempio, alla variazione del PIL sarebbero infatti correlate le variazioni di molte altre variabili macroeconomiche).

Il perimetro di riferimento per il calcolo delle sensitivity è quello dell'ECL relativa alle esposizioni creditizie totali del Gruppo, rappresentate da finanziamenti e da crediti di firma, per un ammontare pari a 335 milioni. Trattasi, in particolare, dell'ECL determinata sulla base dei modelli in uso, e quindi non inclusiva dei post model adjustment/management overlays illustrati nel precedente paragrafo. Si ritiene, infatti, che detti aggiustamenti non siano suscettibili di analisi di sensitività, trattandosi di rettifiche soggettive apportate dal management per tenere conto di taluni fattori non adeguatamente considerati dai modelli.

Alla luce di quanto illustrato, si riepilogano di seguito i principali risultati delle analisi di sensitivity:

• assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario peggiorativo: in tale ipotesi, l'ECL segnerebbe un incremento di +33,4 milioni rispetto a quella calcolata adottando l'approccio multiscenario (+10% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni

classificate in Stage 2 pari al +0,71%. Sotto questo scenario la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate aumenterebbe di 3 p.b.;

  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario base: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -2,7 milioni rispetto all'importo dell'ECL calcolata adottando l'approccio multiscenario (-1% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,05%. Sotto questo scenario, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate si ridurrebbe di -1 p.b.;
  • assegnazione di una probabilità di accadimento pari al 100% allo scenario migliorativo: in tale ipotesi l'ammontare delle ECL risulterebbe inferiore di -39,5 milioni rispetto all'importo delle ECL calcolate adottando l'approccio multiscenario (-12% circa in termini percentuali), a fronte di un aumento della percentuale di esposizioni classificate in Stage 2 pari al -0,66%. Sotto questo scenario, la percentuale media di copertura delle esposizioni creditizie non deteriorate si ridurrebbe di -3 p.b..

Stima della perdita attesa (Expected credit Loss) – Stage 3

Con riferimento ai modelli utilizzati per la determinazione delle perdite attese sulle esposizioni classificate nello Stage 3, ossia sulle esposizioni deteriorate, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore degli strumenti finanziari IFRS 9 (impairment) contenuto nella Parte "A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio" del bilancio consolidato al 31 dicembre 2021. Come evidenziato nel dettaglio nel citato paragrafo, la quantificazione delle perdite attese delle predette esposizioni, oltre al recupero atteso attraverso la gestione ordinaria (work out interno) tiene conto dei flussi ritenuti recuperabili dagli scenari di vendita, in coerenza con gli obiettivi di cessione di volta in volta stabiliti dai rispettivi Consiglio di Amministrazione.

Come rappresentato nel paragrafo "Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato" contenuto nella "Parte A – Politiche contabili", la determinazione delle perdite attese sui crediti deteriorati si fonda in via prioritaria su elementi concreti nella disponibilità della banca, con particolare riferimento alla stima dei flussi ritenuti recuperabili e della relativa tempistica di recupero. In via alternativa e residuale, vengono utilizzati parametri statistici derivati dal recupero storico ottenuto dal Gruppo per le singole fattispecie di esposizione.

In maggior dettaglio, le perdite attese sui crediti deteriorati sono determinate analiticamente in base alle previsioni di recupero, formulate dal gestore o risultanti dall'applicazione di metodologie di calcolo "forfettarie", attualizzate in funzione dei tassi di interesse effettivi originari e della relativa tempistica di recupero.

Considerato che le previsioni di recupero assumono a riferimento la specifica situazione del debitore, si ritiene di non poter fornire alcuna ragionevole analisi di sensitivity delle perdite attese.

Non è tuttavia possibile escludere che un deterioramento della situazione creditizia del debitore, anche in conseguenza dei possibili effetti negativi sull'economia correlati al Covid-19 ed agli effetti della situazione geopolitica internazionale, possa comportare la rilevazione di ulteriori perdite, anche significative, rispetto a quelle considerate sulla base delle condizioni in essere alla data chiusura di bilancio.

Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo è da sempre attento all'acquisizione di strumenti a maggior tutela del credito ovvero all'utilizzo di applicativi e tecniche che determinino una riduzione del rischio di credito. A tale fine sono acquisite, quando ritenute necessarie, le garanzie tipiche dell'attività bancaria, vale a dire, principalmente, ipoteche su beni immobili, garanzie reali su titoli oltre alle garanzie personali rilasciate dai fideiussori.

In generale, la decisione sull'acquisizione di una garanzia si basa sulla valutazione del merito creditizio del cliente e sulle caratteristiche dell'operazione. Dopo tale analisi, può essere ritenuto opportuno raccogliere delle garanzie supplementari ai fini della mitigazione del rischio, tenuto conto del presumibile valore recuperabile offerto dalla garanzia.

Il sistema di censimento dei beni immobili posti a garanzia di operazioni di finanziamento consente la rivalutazione periodica automatica del valore dei beni ed identifica i beni per i quali ricorrono le condizioni per l'aggiornamento della perizia in linea con i criteri stabiliti dalle norme vigenti.

Il valore delle garanzie reali finanziarie è sottoposto a un costante monitoraggio automatico che permette il confronto tra il valore attuale della garanzia rispetto a quello iniziale, in modo da consentire al gestore di intervenire tempestivamente nel caso si registri una significativa riduzione della garanzia stessa.

Per le garanzie costituite da pegno su titoli è operativo un sistema automatico di alert che evidenzia la perdita di valore della garanzia oltre una determinata soglia, evidenziando al gestore della relazione la criticità affinché quest'ultimo possa provvedere con interventi mirati.

Per quanto riguarda l'attività in derivati con controparti di mercato, sono preferite le entità con le quali sono attivi accordi di prestazione di collaterale, con particolare riferimento agli ISDA - Credit Support Annex, al fine di ridurre significativamente il rischio di credito.

Rischio di controparte

Con riferimento al rischio di controparte, definito come il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi di cassa dell'operazione stessa (Regolamento UE nr. 575/2013), il Gruppo utilizza ai fini Segnaletici di Vigilanza metodologie standard per il calcolo delle esposizioni sull'intero perimetro di riferimento (derivati, pronti contro termine, prestito titoli e finanziamenti a medio e lungo termine).

Con decorrenza giugno 2021, è entrata in vigore la nuova metodologia standard SA-CCR per il calcolo dell'esposizione al rischio di controparte sulle transazioni in derivati (Rif. Regolamento UE 2019/876).

Il nuovo metodo standardizzato sostituisce il precedente approccio del Valore di Mercato, e permette di calcolare requisiti di capitale che riflettono meglio i rischi connessi alle operazioni in derivati.

L'adesione alle Clearing Houses per l'operatività in Derivati OTC e Derivati di Credito ha consentito la mitigazione dei rischi.

In conformità allo Schema di Regolamentazione Basilea III, sono inoltre calcolati i requisiti di capitale aggiuntivi in materia di:

  • fondi propri per il Credit Valuation Adjustment (CVA Risk) tramite l'adozione del Metodo Standardizzato, come previsto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 per le banche non autorizzate a utilizzare il metodo IMM per il rischio di controparte e il metodo dei modelli interni per l'Incremental Risk Charge (IRC);
  • esposizioni relative all'operatività verso Controparti Centrali Qualificate (QCCP Qualifying Central Counterparty), tramite l'adozione delle modalità previste agli art. 306-308 del Regolamento UE nr. 575/2013.

La Capogruppo e Banca Akros utilizzano inoltre, a fini gestionali e a supporto dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (processo ICAAP), una metodologia interna per la stima delle esposizioni a rischio di eventuali default delle controparti di operazioni in derivati OTC oggetto di Collateral Agreement (CSA).

La suddetta metodologia simulativa semplificata "Shortcut Method", stima le esposizioni sulla base delle possibili variazioni del Mark to Market dei singoli contratti sottostanti al medesimo CSA di riferimento, su un orizzonte temporale dato dal "periodo di margine a rischio" caratteristico di ciascun contratto. La misura è implementata anche nella filiera dei processi creditizi della Capogruppo e di Banca Akros, unitamente ad un sistema di monitoraggio e reporting giornaliero.

Per la restante parte delle esposizioni in derivati, la stima dell'esposizione viene effettuata con metodologia standard utilizzata anche ai fini delle segnalazioni di Vigilanza.

Inoltre, il Gruppo aderisce all'obbligo previsto dalla Normativa Europea (Regolamento Delegato (UE 2016/2251), scambiando, in base alla relativa contrattualistica (CTA- Collateral Transfer Agreement), margini iniziali relativamente ai contratti derivati OTC non compensati a livello centrale, che forniscono un'ulteriore protezione nel caso in cui una delle due controparti non sia in grado di onorare i suoi impegni durante la vita del contratto.

Il Gruppo Banco BPM utilizza il metodo SIMM, il cui calcolo è maggiormente risk sensitive ed è basato sulle sensitivities aggregate per classe di rischio e di prodotto.

Rischi finanziari

Impatti derivanti dalla guerra Russia-Ucraina

Il conflitto in Ucraina ha generato una maggiore volatilità di mercato su tutte le asset class (equity, tassi, cambi e commodities), e dunque variazioni giornaliere amplificate dei parametri di mercato. Conseguentemente, si è manifestata una maggiore volatilità delle misure di rischio in generale, per le quali, con un'opportuna attività di derisking da parte dei desk di trading, non si sono registrati incrementi significativi. Si è tuttavia assistito ad un aumento degli sconfini di backtesting, per la Capogruppo in particolare, per i quali si rimanda alla specifica sezione Portafoglio di negoziazione.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Relativamente agli impatti della pandemia Covid-19, le metodologie di misurazione del rischio e i processi, presidiati in continuità rispetto al passato, non hanno subito variazioni. Il Gruppo, infatti, ha mantenuto costante il presidio giornaliero, garantendo l'affidabilità dei rischi e delle valutazioni a fair value degli strumenti finanziari in portafoglio.

Portafoglio di negoziazione

Il modello organizzativo adottato dal Gruppo Banco BPM per i portafogli di negoziazione soggetti al rischio tasso di interesse e al rischio di prezzo prevede:

  • l'accentramento nella Finanza di Capogruppo della gestione delle posizioni di Tesoreria e del portafoglio di Proprietà;
  • l'accentramento nella controllata Banca Akros delle posizioni di rischio e dei flussi operativi concernenti l'attività di negoziazione e trading di titoli, divise, derivati OTC e altre attività finanziarie.

L'attività di controllo della gestione dei rischi finanziari, volta all'individuazione delle diverse tipologie di rischi, alla definizione delle metodologie di misurazione degli stessi, al controllo dei limiti a livello strategico e della coerenza dell'operatività delle stesse con gli obiettivi di rischio/rendimento assegnati è accentrata nella Capogruppo sotto la responsabilità della Funzione Rischi per tutte le banche del Gruppo.

L'analisi del rischio relativo al portafoglio di Trading viene effettuata mediante l'utilizzo di indicatori sia deterministici, quali la sensitività ai fattori di rischio di mercato, sia probabilistici quali il VaR (Value at Risk), che è una misura di massima perdita potenziale del portafoglio entro un certo orizzonte temporale e con un dato livello di confidenza.

Relativamente al perimetro Banco BPM e Banca Akros, le stime di capitale a rischio con approccio VaR sono effettuate utilizzando la metodologia historical simulation e considerando un orizzonte temporale di un giorno lavorativo e un intervallo di confidenza statistica del 99%. Viene calcolato un VaR sia applicando un coefficiente Lambda (fattore di decadimento) pari a 0,99, così da rendere più reattiva la stima alle variazioni più recenti dei parametri di mercato, sia equipesando le osservazioni storiche. Quest'ultimo viene utilizzato, se maggiore rispetto al VaR calcolato con il fattore di decadimento citato, ai fini della stima del rischio.

Oltre al VaR Regolamentare calcolato in condizioni correnti, viene calcolato il VaR Regolamentare in condizioni di stress (Stressed VaR) che adotta quale scenario di massima severità il periodo compreso tra giugno 2011 e giugno 2012 per Banca Akros (agosto 2011 – agosto 2012 per Capogruppo). Il periodo di stress viene monitorato con una frequenza ed una metodologia definite da regolamenti interni, che ne consentono l'individuazione puntuale al variare della composizione del portafoglio, garantendo allo stesso tempo una certa stabilità.

Tale modello, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato, oltre che per finalità gestionali.

La misura di Value at Risk (VaR) gestionale considera il rischio tasso, il rischio azionario, il rischio cambio e il rischio spread di credito, nonché il beneficio di correlazione tra i rischi. Vengono considerati anche il rischio correlazione ed il rischio dividendo, valorizzati mediante tecniche di stress test, senza beneficio di diversificazione rispetto al primo gruppo di rischi citato.

Il requisito patrimoniale ai fini di vigilanza viene misurato con modello interno validato, per il rischio azionario, il rischio cambio, il rischio generico di tasso ed il rischio specifico di credito (a partire da novembre 2020), mentre viene misurato con il metodo standard per gli altri fattori di rischio (rischio cambio del banking book e rischio commodity).

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al primo semestre 2022, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banco BPM.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 1° semestre 2022
(in milioni di euro) 30-giu MEDIA MASSIMO MINIMO
Rischio Tasso 0,916 1,015 3,236 0,111
Rischio Cambio 0,028 0,055 0,133 0,016
Rischio Azionario 0,603 0,287 0,802 0,081
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,161 0,061 0,161 0,000
Rischio Specifico Titoli di Debito 0,388 0,417 1,008 0,089
Totale non correlato 2,096
Effetto diversificazione -1,002
Rischio Congiunto (*) 1,094 1,243 3,444 0,442
(*) VaR gestionale complessivo

La componente di rischio prevalente nel primo semestre del 2022 è quella relativa al rischio su tasso d'interesse, in buona parte dovuta alle posizioni in repo di Capogruppo, causa principale della variabilità della componente VaR interesse e del VaR gestionale.

A seguire si riportano il grafico andamentale e una tavola contenenti i dati di VaR gestionale relativi al primo semestre 2022, riferiti al portafoglio di negoziazione di vigilanza di Banca Akros.

Portafoglio di negoziazione vigilanza 1° semestre 2022
(in milioni di euro) 30/06/2022 Media Massimo Minimo
Rischio Tasso 0,459 0,439 1,155 0,135
Rischio Cambio 0,047 0,048 0,135 0,010
Rischio Azionario 2,010 2,257 3,862 1,339
Rischio Dividendi e Correlazioni 0,888 0,829 1,178 0,644
Rischio Specifico Titoli di Debito 1,081 0,886 1,613 0,612
Totale non correlato 4,484
Effetto diversificazione -2,262
Rischio Congiunto (*) 2,222 2,391 3,741 1,572
(*) VaR gestionale complessivo

Dall'analisi del grafico, si può notare la preponderanza del rischio azionario (con riferimento sia alla componente delta che alla componente vega), derivante dalle posizioni in strumenti azionari, sia derivati che cash. Nel mese di giugno è in aumento anche la componente di rischio specifico sui titoli di debito, a causa dell'ingresso di nuovi scenari penalizzanti di calcolo del VaR Gestionale.

Coerentemente con la validazione del modello interno per la determinazione del requisito patrimoniale sui rischi di mercato, vengono condotti, su base quotidiana, test retrospettivi (backtesting) finalizzati a verificare la bontà del modello VaR adottato. Tali test vengono eseguiti sul portafoglio di negoziazione di vigilanza del Banco BPM e di Banca Akros.

Viene di seguito riportato il "backtesting" riferito alla metodologia VaR calcolato sulle componenti di rischio generico e specifico titoli di debito e titoli azionari, rischio tasso di interesse e rischio cambio.

Ai fini di backtesting, così come previsto dalla normativa di vigilanza in vigore, si utilizza la misura di VaR equipesata, invece dell'applicazione di un fattore di decadimento utilizzato in ambito gestionale.

Backtesting BancoBPM

Backtesting Banca Akros

FRTB (Fundamental Review of the Trading Book)

La regolamentazione bancaria in materia di valutazione dei rischi di mercato in questi anni è oggetto di una profonda revisione. In tale ambito il Comitato di Basilea ha avviato nel 2012 un processo consultivo per la revisione del framework di rischio relativo al trading book (Fundamental Review of the Trading Book - "FRTB"). La consultazione si è conclusa con l'adozione da parte del Basel Committee on Banking Supervision ("BCBS"), degli standard "Minimum capital requirements for market risk" per il calcolo dei requisiti minimi di capitale per i rischi di mercato (Gennaio 2019). Il 7 giugno 2019 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il "Banking Package", costituito da CRR2, CRD5, BRRD2 e SRMR2, che, tra le altre cose, incorpora le prime regole di implementazione del framework FRTB definito dal Comitato di Basilea. Il pacchetto è entrato in vigore il 27 giugno 2019. Il 27 ottobre 2021 la Commissione Europea ha pubblicato il pacchetto legislativo di attuazione delle Riforme di Basilea 3, noto anche come Basilea 4, che segna l'ultima tappa del processo di implementazione delle modifiche agli standard di capitale attraverso il Regolamento sui requisiti patrimoniali (CRR) III e la Direttiva sui requisiti di capitale (CRD) VI. Con questo pacchetto, l'Unione Europea si pone due obiettivi principali: attuare le proposte del Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (BCBS) al fine di rafforzare la stabilità finanziaria del sistema e sostenere l'Unione Europea con riferimento alla capacità delle istituzioni di continuare a finanziare l'economia.

Al fine di garantire un adeguato livello di capitalizzazione delle banche a fronte dei rischi di mercato e risolvere in modo strutturato alcune delle lacune della normativa vigente emerse durante la crisi, il framework FRTB si pone quindi i seguenti principali obiettivi:

  • definizione puntuale della distinzione tra portafogli prudenziali (trading e banking book) con vincoli più stringenti per la movimentazione tra i portafogli;
  • cambio radicale delle metriche di misurazione del requisito di capitale per il rischio di mercato secondo un approccio più prudenziale e più risk sensitive, distinguendo, tra le altre cose, tra approccio standard (Standardised Approach – SA) e approccio tramite modelli interni (Internal Model Approach - IMA) soggetto ad approvazione da parte del Regulator. Si precisa che alle banche autorizzate ad utilizzare l'approccio IMA è richiesto comunque il calcolo del requisito di capitale con il modello SA; pertanto, l'approccio IMA è da considerarsi complementare all'approccio SA e non alternativo;
  • rafforzamento, a livello regolamentare, del monitoraggio e della gestione del rischio di mercato a livello di trading desk.

Il Regulator, infine, ha fissato per settembre 2021 la data di reporting del calcolo del rischio di mercato secondo l'approccio SA, preliminare al futuro calcolo vero e proprio del requisito di capitale SA secondo quanto previsto dalla nuova normativa FRTB. Il Gruppo Banco BPM nel corso del 2020 ha quindi avviato il progetto in materia di Fundamental Review of the Trading Book ("FRTB"), con il supporto di una società di consulenza esterna. L'organizzazione di progetto, costituito a livello di Gruppo (il capoprogetto è il responsabile della funzione Risk Models) e che vede anche la presenza di esponenti delle strutture di Banca Akros, prevede 4 principali cantieri progettuali (Modello Standard, Modello Interno, Modello Operativo, Reporting) nonché alcune attività trasversali (implementazioni IT e attività di competenza delle funzioni di Validazione Interna e Audit). Le attività sono proseguite nel 2021 e 2022 e le principali sedi di condivisione sono costituite dallo Steering Committee (cui fanno parte CFO, Responsabili Rischi, Finanza, Organizzazione, IT, AD Banca Akros, altri responsabili di primo livello e la società di consulenza esterna), cui compete l'identificazione delle decisioni strategiche, nonché da Comitati di Progetto / Cantiere e allineamenti interni, con l'obiettivo di condividere lo stato avanzamento del progetto / dei lavori e l'indirizzo delle priorità a vari livelli. L'organizzazione del progetto ha l'obiettivo di assicurare una governance robusta, che garantisca costante monitoraggio e allineamento tra le funzioni coinvolte e un piano delle attività con chiara attribuzione delle ownership. La timeline normativa per le implementazioni FRTB copre un arco temporale che si concluderà verosimilmente nel 2025 (assorbimento Pillar 1 con requisiti FRTB da gennaio 2025, come da proposta CRR3 del 27 ottobre 2021), con la prima importante scadenza normativa, relativa agli obblighi di reporting secondo l'approccio standard, definita nel terzo trimestre 2021. Per tale scadenza e quindi anche per i trimestri successivi, si è proceduto all'invio del reporting dei requisiti FRTB-SA.

Nell'ambito del modello Standard, si precisa che l'Autorità di Vigilanza ha chiesto al Gruppo Banco BPM di presentare una formale istanza per chiedere l'autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity, in quanto differente rispetto a quella prevista dalla normativa, ancorché più precisa (considera variazioni dei parametri sia in diminuzione che in aumento). Il Gruppo Banco BPM ha presentato pertanto formale istanza di autorizzazione all'utilizzo della propria metodologia di calcolo delle sensitivity gestionali. Il processo di presentazione dell'istanza, avviato in data 31 maggio 2021, è stato finalizzato con l'invio del report delle funzioni di controllo nel mese di novembre. La documentazione inviata ha soddisfatto i requisiti richiesti ed è risultata completa, infatti la Banca Centrale Europea, con lettera del 7 ottobre 2021, ha accolto favorevolmente l'istanza.

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli interni per la quantificazione dei requisiti patrimoniali a fronte del Rischio di Mercato, sui quali la funzione di Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità degli stessi e l'accuratezza delle stime di tutte le componenti rilevanti di rischio. Inoltre, esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance delle metodologie interne di misurazione dei rischi e all'adeguatezza dei processi operativi per assicurare, su base continuativa, la rispondenza delle metodologie interne alle esigenze aziendali e all'evoluzione del mercato di riferimento.

Con riferimento al backtesting, vengono analizzati i dati prodotti a supporto degli sconfini, oltre a specifici test statistici (Proportion of Failures test, Time Until First Failure test, Christoffersen Interval Forecast test, Mixed Kupiec test, Conditional Coverage test) condotti con riferimento a differenti livelli gerarchici di portafoglio e orizzonti temporali per Banca Akros e Capogruppo. I risultati delle analisi hanno rilevato una buona capacità del modello di predire il numero degli sconfini di backtesting, tenuto conto anche dell'andamento dei mercati.

Inoltre, viene sottoposta a revisione l'adeguatezza della metodologia di scaling utilizzata nella quantificazione del requisito di capitale, come richiesto dalla normativa.

Al fine di verificare la severity del periodo stressato utilizzato nella misura di rischio Stressed VaR, vengono condotte opportune analisi finalizzate a valutare eventuali periodi alternativi maggiormente conservativi rispetto a quello attualmente utilizzato per la quantificazione del rischio. Le analisi hanno mostrato l'adeguatezza del periodo stressato utilizzato nella quantificazione del rischio.

Infine, Validazione Interna effettua la validazione di modelli di pricing, a campione, ed effettua modelli benchmark al fine di valutare la robustezza di quelli in produzione.

Su base periodica Validazione Interna verifica inoltre la robustezza del framework dei rischi non modellati (RNIME), così come richiesto dalla normativa di vigilanza.

Nell'ambito della normativa Mifid 2, Validazione Interna ha coordinato il gruppo di lavoro creato ad hoc al fine di produrre la Relazione annuale di Convalida sul Trading Algoritmico da inviare a Consob (previa valutazione delle funzioni Audit e Compliance), con esito complessivo del processo di autovalutazione giudicato adeguato.

Nel corso dell'anno sono state svolte, inoltre, le attività di verifica finalizzate a validare il nuovo approccio standard richiesto dalla Fundamental Review sul Trading Book e le evoluzioni di modello proposte dalla funzione di sviluppo e finalizzate a irrobustire il framework metodologico per la quantificazione del rischio.

Portafoglio bancario

Il rischio di tasso di interesse relativo al portafoglio bancario deriva principalmente dall'attività caratteristica esercitata in qualità di intermediario impegnato nel processo di trasformazione delle scadenze. In particolare, costituiscono fonte di rischio di tasso da "fair value" le emissioni di prestiti obbligazionari a tasso fisso, l'erogazione di mutui e impieghi commerciali a tasso fisso e la raccolta mediante conti correnti a vista mentre costituiscono fonte di rischio di tasso di interesse da flussi di cassa le attività/passività finanziarie a tasso variabile.

La struttura Asset & Liability Management della Funzione Finanza della Capogruppo è deputata alla gestione del rischio di tasso d'interesse e opera nel rispetto dei limiti di esposizione al rischio tasso d'interesse definiti nell'ambito del RAF e delle indicazioni del Comitato Finanza.

L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di tasso d'interesse del portafoglio bancario è svolta dalla Funzione Rischi della Capogruppo, anche per le società finanziarie controllate. L'attività, condotta su base mensile, si pone l'obiettivo di verificare il rispetto dei limiti fissati in termini di variazione del margine di interesse e del valore economico del portafoglio bancario.

Nel corso del 2022, sono state svolte le consuete periodiche attività di mantenimento e aggiornamento dei modelli interni, segnalando altresì il passaggio alla misurazione di valore economico senza spread nel RAF (in precedenza monitorata mensilmente a fini gestionali).

Nell'ambito del monitoraggio del rischio di tasso di interesse, in particolare le misure di rischio utilizzate internamente oggetto di limite RAF sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/- 40 basis point su un orizzonte temporale di dodici mesi (prospettiva reddituale) in accordo ad una prospettiva di bilancio sia dinamico sia statico;
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo delle curve dei tassi spot di +/-200 basis point in relazione ai Fondi Propri (prospettiva patrimoniale); inoltre, è monitorato anche come limite operativo il valore a rischio del portafoglio bancario attraverso la metodologia VaR (Value at Risk) su un orizzonte temporale di 12 mesi e con un intervallo di confidenza del 99,9%.

Il Gruppo Banco BPM, seguendo la normale prassi gestionale nonché la normativa interna, effettua periodiche prove di stress applicando shock istantanei paralleli o non paralleli, sulle curve dei tassi delle divise in cui sono denominate le poste del portafoglio bancario. Inoltre, in corrispondenza dell'esercizio ICAAP viene valutato l'impatto di variazioni estreme ma plausibili dei fattori di rischio sul VaR secondo la prospettiva dell'adeguatezza del capitale.

In tali analisi, i take-ups TLTRO III sono stati modellati nel corso del 2022 come operazioni a tasso variabile onecoupon strutturate, indicizzate ai tassi ECB parzialmente già fissati e includendo un cap, valido da giugno 2020 a giugno 2022, sul tasso complessivo pari al -1%.

Nel corso del primo semestre del 2022, l'esposizione al rischio di tasso di interesse, sia dal punto di vista reddituale sia dal punto di vista patrimoniale, si è mantenuta costantemente entro i limiti di rischio stabiliti nel Risk Appetite Framework od operativi.

Nella tabella seguente si riporta l'esposizione al rischio di tasso di interesse alla fine del primo semestre del 2022, secondo le misure di rischio gestionali.

esercizio 2022 esercizio 2021
Indici di rischiosità (%) 30 giugno media massimo minimo 30 giugno media
Per shift + 100 bp
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
22,0% 21,5% 26,0% 19,2% 26,9% 23,0%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Margine finanziario a rischio/
Margine finanziario
-24,4% -16,4% -9,5% -24,4% -6,2% -5,8%
Per shift + 100 bp
Valore economico a rischio/
Valore economico del capitale
-3,1% -2,3% -1,4% -3,1% -1,8% 0,3%
Per shift - 100 bp (floor EBA)
Valore economico a rischio /
Valore economico del capitale
-1,0% -0,2% 3,1% -2,5% 1,1% 0,8%

Esiti dell'attività di validazione interna

Il Gruppo Banco BPM adotta modelli comportamentali al fine di catturare elementi idiosincratici di segmenti di clientela e produrre stime di rischio tasso più adeguate alle caratteristiche del portafoglio bancario. In tale ambito, Validazione Interna effettua analisi di reperforming, benchmarking e backtesting al fine di verificare la robustezza delle stime di rischio di tasso. Le ultime analisi effettuate nel primo semestre del 2022 non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

Rischi operativi

Natura del rischio

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Rientrano in tale tipologia, tra l'altro, le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzioni dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali. All'interno del rischio operativo è ricompreso il rischio giuridico mentre non sono inclusi quelli strategici e di reputazione.

Fonti del rischio

Le fonti principali di manifestazione del rischio operativo sono: la scarsa affidabilità - in termini di efficacia/efficienza - dei processi operativi, le frodi interne ed esterne, gli errori operativi, il livello qualitativo della sicurezza fisica e logica, l'inadeguatezza dell'apparato informatico rispetto al livello dimensionale dell'operatività, il crescente ricorso all'automazione, l'esternalizzazione di funzioni aziendali, l'utilizzo di pochi fornitori, l'adozione di cambiamenti di strategia, la presenza di non corrette politiche di gestione e formazione del personale ed infine gli impatti sociali e ambientali.

Modello di gestione del rischio e struttura organizzativa

Il Gruppo Banco BPM, dalla data di fusione, è stato autorizzato transitoriamente dalla Vigilanza Europea a utilizzare ai fini regolamentari la combinazione dei tre metodi regolamentari, in particolare l'approccio AMA (Advanced Measurement Approach), relativamente al perimetro validato ex Gruppo Banco Popolare (segmenti ex-Banco Popolare della Capogruppo e Banca Aletti), il metodo TSA (Traditional Standardised Approach) sul perimetro ex Gruppo Banca Popolare di Milano (segmenti della ex-Capogruppo BPM S.c.a r.l., ex-BPM S.p.A., ProFamily e Banca Akros) e il BIA (Basic Indicator Approach) per le altre società residuali che compongono il Gruppo Banco BPM. Terminato il periodo transitorio dell'autorizzazione BCE sopra menzionata, a far data dalla Segnalazione del 31 dicembre 2020 l'Organo di Regolamentazione ha richiesto al Gruppo di adottare integralmente, per quanto concerne il calcolo del requisito patrimoniale, la metodologia standardizzata (Traditional Standardised Approach) su tutte le società che compongono il Gruppo di Vigilanza, mentre con riferimento agli altri elementi quali-

quantitativi previsti dalla Normativa di Vigilanza, di rispettare tutti i requisiti previsti nella CRR (Regolamento UE n. 575/2013) per il metodo TSA nonché quelli previsti dalla suddetta per il metodo AMA agli articoli 321 (punti b-e) e 322 (punti b-f).

Il Gruppo ha adottato - anche in aderenza alle apposite prescrizioni normative - un modello di gestione del rischio operativo che prevede al suo interno le modalità di gestione e gli attori coinvolti nei processi di identificazione, misurazione, monitoraggio, mitigazione e reporting, con particolare riferimento sia ai presidi accentrati (governance e funzioni di controllo) che ai presidi decentrati (coordinatori e referenti ORM, impegnati in particolare nei processi chiave di raccolta dei dati di perdita operativa, di valutazione nel continuo del contesto operativo e di valutazione prospettica dell'esposizione al rischio). Tale modello è disciplinato in uno specifico Regolamento di Gruppo, approvato dagli Organi di Governo.

Il Gruppo Banco BPM adotta un modello di reporting articolato in un sistema di informativa direzionale, destinato agli Organi sociali e all'Alta Direzione (perdite significative e relativi recuperi, valutazione complessiva sul profilo di rischio, profilo degli indicatori RAF, assorbimenti patrimoniali e politiche di gestione del rischio realizzate e/o pianificate), e in un sistema di reportistica operativa, utile ai fini di un'adeguata gestione del rischio nei relativi ambiti di pertinenza.

Impatti derivanti dalla guerra Russia-Ucraina

Dal punto di vista del rischio operativo, la guerra Russia-Ucraina ha determinato un incremento potenziale delle manifestazioni del cyber security & IT risk che, tuttavia, la Banca presidia e monitora adeguatamente grazie ai propri sistemi di controllo interno. In merito, sono state condivise con il sistema (CERTFin) le informazioni relative agli attacchi informatici subiti dalla Banca. E' stata irrobustita la fase di accesso ai sistemi online della banca in quanto, sebbene ad oggi non si evidenziano attacchi di questo tipo verso Banco BPM, la minaccia sembra attendibile, poiché sono stati segnalati attacchi analoghi su alcuni siti istituzionali italiani, tra cui quello di Banca d'Italia.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Il Gruppo Banco BPM ha gestito proattivamente l'emergenza sanitaria Covid-19, al fine in prima istanza di tutelare la salute di tutte le persone coinvolte nelle proprie attività di business (dipendenti, clienti, fornitori ecc.), nonché di garantire un'adeguata continuità operativa, in coerenza con le disposizioni normative tempo per tempo vigenti. Dal punto di vista del rischio operativo, non sono emersi significativi impatti straordinari connessi alla pandemia, salvo quelli principalmente legati all'adeguamento della macchina operativa (costi degli apparati di sanificazione specifici, incremento della digitalizzazione per consentire l'attività a distanza di clienti e dipendenti ecc.).

Con riferimento specifico a Banca Akros, nell'ambito Operational/Conduct Risk, è stato definito all'interno del Risk Appetite Framework l'indicatore manageriale "Cumulated yearly OpLoss / MINTER (%)", che rappresenta la percentuale del Margine di Intermediazione assorbita dalle perdite operative contabilizzate negli ultimi 12 mesi (fornendo una misura sintetica relativamente al presidio e gestione dei rischi operativi da parte del Gruppo), con relativo limite, che nel corso del primo semestre del 2022 è risultato sempre rispettato, con l'indicatore in oggetto che si è sempre mantenuto in area di adeguatezza.

Sempre nell'ambito Operational/Conduct Risk, è stato definito all'interno del Risk Appetite Framework l'indicatore manageriale "Cyber Risk Outlook", che fornisce una visione olistica e forward looking dei rischi operativi Cyber attraverso un giudizio sintetico (formulato tramite la ponderazione dei giudizi assegnati sui singoli ambiti), con relativo limite, che nel corso del primo semestre del 2022 è risultato anch'esso sempre rispettato, mantenendosi sempre in area di adeguatezza.

Rischi di liquidità

Impatti derivanti dalla guerra Russia - Ucraina

Il profilo di rischio di liquidità e funding del Gruppo non registra impatti direttamente riconducibili al conflitto Russia-Ucraina, e permane su livelli ampiamente superiori sia alle soglie regolamentari che interne (Risk Appetite Framework e limiti operativi), evidenziando un'ampia disponibilità di riserve di liquidità e funding stabile.

Impatti derivanti dalla pandemia Covid-19

Sin dall'iniziale diffondersi della pandemia Covid-19, con riferimento ai rischi di liquidità e funding, il Gruppo Banco BPM ha incrementato il livello di monitoraggio attivando specifici report sull'andamento dei principali fattori di rischio (es. andamento degli spread di mercato e di raccolta e impieghi con la clientela). Pur a fronte del contesto di riferimento, dal punto di vista del profilo di rischio non vi sono impatti negativi materiali da menzionare; il profilo di rischio sia di liquidità sia di funding ha beneficiato del positivo andamento della raccolta da clientela.

Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: (1) il Liquidity e Funding Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado, nel breve (liquidity) e/o nel lungo termine (funding), di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente; (2) il Market Liquidity Risk, ovvero il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un'attività senza incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione.

Nel Gruppo Banco BPM il rischio di liquidità e di funding è normato dal "Regolamento in materia di rischio di liquidità, di funding e ILAAP" che stabilisce: i ruoli e responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali, le metriche utilizzate per la misurazione del rischio, le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress, il Liquidity Contingency Plan e il reporting framework complessivo relativo al rischio di liquidità e funding del Gruppo.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che rappresenta il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il proprio profilo di rischio di liquidità. Nell'ambito di tale processo il Gruppo procede a un'autovalutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'autovalutazione complessiva sono rendicontati agli Organi aziendali e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. L'attività di monitoraggio e controllo del rischio di liquidità è condotta su base giornaliera (liquidità di breve termine) e mensile (liquidità strutturale) e si pone l'obiettivo di monitorare l'evoluzione del profilo di rischio verificandone l'adeguatezza rispetto al Risk Appetite Framework e ai limiti operativi previsti. Su base mensile vengono svolte analisi di stress al fine di testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli e vengono aggiornate le stime di liquidità generabile con le contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del Liquidity Contingency Plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

In particolare, il Gruppo utilizza un sistema di monitoraggio che include indicatori di liquidità sia di breve termine (orizzonte temporale da infra-giornaliero fino a dodici mesi), sia di lungo termine (oltre dodici mesi). A tal fine sono utilizzate sia metriche regolamentari (LCR, NSFR, ALMM) sia metriche elaborate internamente e che includono l'utilizzo di modelli di stima di parametri comportamentali e/o opzionali.

Nel corso del primo semestre 2022 il profilo di liquidità e funding del nuovo Gruppo Banco BPM si è mostrato adeguato rispettando i limiti di rischio regolamentari e interni.

Esiti dell'attività di validazione interna

La funzione Validazione Interna effettua analisi di natura qualitativa e quantitativa volte a valutare la solidità e l'accuratezza delle stime di rischio di liquidità. Inoltre, in ambito ILAAP esprime un giudizio in merito al regolare funzionamento, alla capacità predittiva, alle performance e alla prudenzialità delle metodologie interne di misurazione dei rischi di liquidità e funding. Le ultime analisi effettuate nel primo semestre del 2022 non hanno evidenziato particolari aspetti di miglioramento.

Operazioni di covered bond e cartolarizzazione

Cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di originator

Nuove operazioni del periodo

In data 16 giugno 2022 è stata completata l'operazione di cartolarizzazione (cosiddetta "Project Argo") di un portafoglio di crediti classificati come UTP (50%) e sofferenza (50%) di importo lordo pari a 673,2 milioni alla data di cut-off cui circa il 72% secured.

La cartolarizzazione è stata completata mediante l'emissione, da parte della società veicolo "Tevere SPV S.r.l.", delle seguenti classi di titoli (ABS – Asset-Backed Securities) prive di rating:

  • Titoli senior pari a nominali 104,7 milioni. I titoli senior avranno un coupon fisso pari a 2%;
  • Titoli senior mezzanine M1 pari a nominali 22,4 milioni che avranno un coupon pari all'Euribor 3M + uno spread del 6% e un detachable coupon del 3%;
  • Titoli lower mezzanine M2 pari a nominali 11,2 milioni che avranno un coupon pari all'Euribor 3M + uno spread del 9% e un detachable coupon del 3%;
  • Titoli junior J pari a nominali 18,7 milioni, sottoscritti inizialmente per 11,2 milioni, che avranno un rendimento variabile.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% delle senior notes e il 5% delle altre classi di note (M1, M2 e J). Il 95% dei titoli mezzanine e junior è stato acquistato da società controllate dai fondi Elliot.

Per ulteriori dettagli sull'operazione e sul relativo trattamento contabile, si fa rinvio a quanto illustrato nel paragrafo "Altri aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo" della "Parte A – Politiche contabili".

In aggiunta, nel mese di marzo 2022 Banco BPM ha ceduto alla Società Veicolo BPL Mortgages S.r.l. un nuovo portafoglio di crediti derivanti da mutui ipotecari, fondiari, agrari e altri prestiti, erogati a favore di piccole medie imprese per un debito residuo complessivo pari a circa 2,5 miliardi, realizzando una nuova operazione di cartolarizzazione denominata "BPL Mortgages 8".

Per finanziare l'acquisto dei crediti la Società Veicolo in data 27 aprile 2022 ha emesso due classi di titoli Asset Backed a ricorso limitato: (i) Titoli di Classe A ("Titoli Senior"), scadenza legale 25 ottobre 2064, dotati di rating ("A2"da parte dell'agenzia di rating Moody's Investors Services ed "A" da parte dell'agenzia di rating DBRS) e quotati presso il segmento ExtraMOT PRO della Borsa Italiana per un valore nominale pari a 1,8 miliardi e (ii) Titoli di Classe J ("Titoli Junior"), scadenza legale 25 ottobre 2064, non dotati di rating e non quotati, per un valore nominale pari a circa 656,4 milioni. Tutte le classi di titoli sono state sottoscritte da Banco BPM e i Titoli Senior di Classe A sono utilizzati da Banco BPM per operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea.

Altri eventi di rilievo del semestre

Nel mese di marzo 2022, con la firma dei relativi contratti, Banco BPM (i) nell'ambito del Programma BPM OBG1, ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali, comprese erogazioni a dipendenti del Gruppo, e di mutui commerciali ("Quarto Portafoglio Banco BPM") per un debito residuo complessivo pari a 419 milioni (ii) nell'ambito del Programma BPM OBG2, ha ceduto alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. un nuovo portafoglio di mutui residenziali idonei, escluse erogazioni a dipendenti del Gruppo ("Settimo Portafoglio Banco BPM") avente un debito residuo complessivo pari a circa 1,75 miliardi e (iii) ha provveduto al riacquisto "in blocco" delle posizioni presenti in tutti e tre i Programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite del Banco BPM che, alla data del 28 febbraio 2022, risultavano classificate a sofferenza.

Nel mese di marzo 2022 (i) le Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l. hanno effettuato il pagamento del prezzo di acquisto dei nuovi portafogli mediante l'utilizzo delle rispettive linee di credito subordinate disponibili presso Banco BPM e (ii) Banco BPM ha effettuato il regolamento dei corrispettivi dei riacquisti delle sofferenze a favore delle Società Veicolo.

Nell'ambito del programma BPM OBG2 in data 15 marzo 2022 Banco BPM ha emesso la Settima Serie di OBG, collocata presso investitori istituzionali, per un valore nominale pari a 750 milioni, cedola a tasso fisso pari allo 0,75% annuo, scadenza 15 marzo 2027. Si tratta della prima emissione di Green Covered Bond, emessa

nell'ambito del Green, Social and Sustainability Bond Framework pubblicato dalla Banca nello scorso mese di luglio, finalizzata a rifinanziare un portafoglio selezionato di mutui ipotecari residenziali verdi erogati a clientela privata per l'acquisto di abitazioni ad alta efficienza energetica (progetti "Green Eligible" come indicato nel Prospetto).

Con riferimento al Programma BP OBG1, è stata interamente rimborsata la Nona Serie di OBG per un valore nominale di 1 miliardo in occasione della scadenza del titolo al 31 marzo 2022. In pari data si è inoltre chiuso il contratto di Covered Bond Swap in essere tra la Società Veicolo BP Covered Bond S.r.l. ed UBS.

Il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. è stato rimborsato per 230 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 17 gennaio 2022 e per 160 milioni in occasione della Guarantor Payment Date del 15 aprile 2022, mentre il finanziamento subordinato concesso da Banco BPM alla Società Veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. è stato rimborsato per 230 milioni in occasione sia della Guarantor Payment Date del 18 gennaio 2022 che in quella del 19 aprile 2022.

Con riferimento all'operazione di cartolarizzazione "BPL Mortgages 5", in data 24 febbraio 2022 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating dei Titoli Senior Classe A1, Classe A2 e Classe A3 da "AH" ad "AA".

Per quanto riguarda l'operazione di cartolarizzazione "Profamily SPV", in data 22 febbraio 2022 l'agenzia di rating DBRS ha aumentato il rating del Titolo Senior Classe A da "AH" ad "AA".

Nel mese di marzo 2022, a conclusione del processo di liquidazione, la società veicolo Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l. è stata cancellata dal competente Registro delle Imprese.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

In occasione delle Guarantor Payment Dates del mese di luglio 2022, le Società Veicolo BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l. hanno rimborsato il prestito subordinato a favore del Banco BPM rispettivamente per un importo pari a 235 milioni e 230 milioni.

Cartolarizzazioni sintetiche con ruolo di originator

Eventi di rilievo del semestre

Nell'ambito delle operazioni di cartolarizzazione sintetica perfezionate nei precedenti esercizi con il Fondo Europeo degli Investimenti (FEI), aventi ad oggetto finanziamenti erogati a piccole e medie imprese italiane, nel corso del semestre non si sono verificati eventi di rilievo.

Analogamente, non si segnalano elementi di rilievo relativamente all'operazione di cartolarizzazione sintetica perfezionata nel dicembre 2021 con un investitore di mercato, avente ad oggetto finanziamenti erogati ad imprese appartenenti al segmento Corporate.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Nessun evento di rilievo da segnalare.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali con ruolo di sponsor

Il Gruppo è attivo sul mercato del finanziamento di crediti dei propri clienti corporate attraverso lo strumento della cartolarizzazione dei crediti commerciali in cui il Gruppo opera in qualità di sponsor, ai sensi dell'art 6 comma 3 (a) del Regolamento (UE) 2017/2402, e di investitore senior.

L'operatività è iniziata nel corso dell'esercizio 2021 con la realizzazione di due operazioni, per il tramite di Banca Akros in qualità di Arranger, perfezionate attraverso il veicolo SUN SPV S.r.l. costituito ai sensi della Legge 130/1999, come di seguito illustrato.

Cartolarizzazione nel settore energetico

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali in bonis di importo massimo rotativo di circa 50 milioni originati da un cliente del Gruppo, operante nel settore della distribuzione energetica, e derivanti dall'attività di fornitura di gas naturale ed energia elettrica.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor ed account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (di classe Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior ed il 5% dei titoli Mezzanine e Junior, per un valore complessivo di 43,0 milioni. La cartolarizzazione si trova attualmente in fase revolving e l'investimento al 30 giugno 2022 è pari a 41,1 milioni.

Cartolarizzazione nel settore dell'acciaio

Il programma della cartolarizzazione riguarda crediti commerciali performing di importo massimo rotativo pari a 30 milioni, originati da un cliente del Gruppo operante nel settore dell'acciaio e di altri materiali non ferrosi, nei confronti di clienti in varie giurisdizioni europee.

Il Gruppo ricopre i ruoli di senior noteholder, sponsor e account bank.

Il finanziamento dell'acquisto rotativo da parte di SUN SPV S.r.l. è avvenuto con l'emissione di tre tranche di titoli ABS (Senior, Mezzanine e Junior), privi di rating.

Banco BPM ha sottoscritto il 100% del titolo Senior ed il 5% dei titoli Mezzanine e Junior per un valore complessivo di 26,4 milioni, di cui 15,7 milioni sono già stati versati al 30 giugno 2022.

Investimenti in cartolarizzazioni tradizionali

Nel corso del 2021 il Gruppo ha strutturato, per conto della clientela istituzionale di Banco BPM (soggetti vigilati ed intermediari finanziari), tre operazioni di cartolarizzazione di crediti per le quali Banca Akros ha svolto il ruolo di Arranger.

Le operazioni hanno previsto l'emissione da parte alcuni veicoli costituiti ai sensi della Legge 130/1999, di più classi di titoli ABS (Asset Backed Security).

Banco BPM è intervenuto acquistando in tutto o in parte la sola tranche Senior. Al 30 giugno sono ancora presenti posizioni su tali tranche.

SPV Project 2011 S.r.l.

L'operazione riguarda alcuni finanziamenti di Project Finance erogati a società operanti nel settore eolico e fotovoltaico.

Banco BPM ha originariamente sottoscritto 15,7 milioni nominali della tranche senior. La cartolarizzazione è attualmente in fase di rimborso dei titoli e l'investimento residuo al 30 giugno 2022 ammonta a 4,4 milioni.

Perseveranza SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e assistito da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Banco BPM ha sottoscritto parte della tranche senior. Al 30 giugno 2022 si è conclusa la fase di accumulo (ramp up) della cartolarizzazione e l'investimento ammonta a 51,7 milioni.

Igloo SPV S.r.l.

L'operazione riguarda un portafoglio di crediti concesso a piccole e medie imprese e mid-cap, assistiti da garanzia del Fondo Centrale di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese o di SACE, come previsto dalle disposizioni di legge emanate a seguito dell'emergenza Covid-19.

Banco BPM ha sottoscritto 35,0 milioni nominali della tranche senior. La cartolarizzazione si trova attualmente nella fase di accumulo (ramp up) e l'investimento al 30 giugno 2022 ammonta a 11,2 milioni.

PARTE G - OPERAZIONI DI AGGREGAZIONE RIGUARDANTI IMPRESE O RAMI D'AZIENDA

Operazioni realizzate durante il periodo

Nel corso del semestre non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale esterne al Gruppo.

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. "business combination under common control")

Come evidenziato nella sezione dedicata ai fatti di rilievo del periodo della Relazione intermedia sulla gestione, nel corso del primo semestre si sono perfezionate le seguenti operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo di società interamente controllate:

  • in data 1° gennaio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Bipielle Real Estate;
  • in data 21 febbraio 2022 è divenuta efficace l'incorporazione di Release.

Entrambe le operazioni hanno avuto efficacia contabile e fiscale dal 1° gennaio 2022 e sono avvenute secondo la forma semplificata prevista per le società interamente possedute.

Tali operazioni non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 3 e, sulla base delle Disposizioni della Circ. 262/2005 di Banca d'Italia, vengono convenzionalmente riportate nella presente sezione. In assenza di un principio contabile di riferimento le operazioni "under common control" sono contabilizzate nei bilanci delle società del Gruppo adottando il principio della continuità di valori contabili, riferita ai valori risultanti dal bilancio consolidato del Gruppo alla data di trasferimento delle attività.

Tali operazioni non hanno comportato alcun impatto sulla situazione patrimoniale ed economica del Gruppo Banco BPM.

Operazioni realizzate dopo la chiusura del periodo

Come esposto nella sezione dedicata ai fatti di rilievo avvenuti nel periodo contenuta nella Relazione intermedia sulla gestione, in data 12 aprile il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha deliberato di esercitare l'opzione per l'acquisto dal partner Covéa Coopération SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., compagnia assicurativa operante nel ramo vita, di cui Banco BPM già possiede una quota del 19%. Bipiemme Vita a sua volta detiene il 100% del capitale sociale di Bipiemme Assicurazioni S.p.A., operante nel ramo danni.

Il prezzo di esercizio della call riferito all'81% del capitale di Bipiemme Vita è basato sul corrispondente livello degli Unrestricted Tier1 alla data del 30 giugno 2021.

A seguito dell'ottenimento delle autorizzazioni di legge da parte delle competenti Autorità, in data 22 luglio 2022 Banco BPM ha perfezionato l'acquisto da Covéa Coopérations SA dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A., per un corrispettivo di 309,4 milioni.

Pertanto le due entità per le quali è stato acquisito il controllo entreranno nell'area di consolidamento a partire dal secondo semestre 2022.

L'operazione rientra fra le aggregazioni aziendali ("business combination") secondo quanto previsto dai principi contabili internazionali IAS/IFRS ed in particolare dall'IFRS 3 che prevede l'applicazione del metodo dell'acquisto ("purchase method"). Ai sensi del principio contabile IFRS 3, l'entità acquirente deve allocare il costo dell'aggregazione alle attività acquisite e alle passività assunte, comprese quelle potenziali, che sono oggetto di misurazione sulla base del fair value (cosiddetta "Purchase Price Allocation" – "PPA"); l'eventuale differenza positiva/negativa non allocata rappresenta, rispettivamente, il "goodwill" da iscrivere nella situazione patrimoniale quale avviamento o il "bargain purchase" da accreditare a conto economico quale profitto realizzato con l'acquisizione.

Tale processo di Purchase Price Allocation, che ai sensi dell'IFRS 3 deve essere definitivamente chiuso entro un anno dalla data di acquisizione, sarà condotto nel corso del secondo semestre 2022.

Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 262 della Banca d'Italia, nella tabella seguente sono riportati i dati relativi all'entità oggetto dell'operazione di aggregazione (dati in milioni di Euro):

Denominazione Data dell'operazione (1) (2) (3) (4)
Bipiemme Vita (*) 22 luglio 2022 309,4 81% 59,4 6,5

(*) Si ricorda che Bipiemme Vita detiene il controllo totalitario di Bipiemme Assicurazioni.

(1) Costo dell'operazione

(2) Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria

(3) Totale ricavi del gruppo (rappresenta il totale dei proventi operativi netti al 30 giugno 2022 delle due società acquisite)

(4) Utile/Perdita netto del Gruppo (rappresenta l'utile netto al 30 giugno 2022 delle due compagnie redatto con i criteri IAS)

Operazioni di aggregazioni fra società appartenenti al Gruppo (c.d. business combination between entities under common control)

Non si sono realizzate operazioni di aggregazione aziendale fra società appartenenti al Gruppo dopo la chiusura del semestre.

Rettifiche retrospettive

Non è risultato necessario rilevare alcuna rettifica retrospettiva.

PARTE H - OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In linea con i requisiti stabiliti dal principio contabile IAS 24, di seguito si fornisce illustrazione dei criteri seguiti dal Gruppo Banco BPM ai fini dell'identificazione delle parti correlate, declinati in apposita normativa aziendale:

  • a) società soggette ad influenza notevole e a controllo congiunto: ossia le entità nelle quali la Capogruppo Banco BPM o le Entità controllate esercitano influenza notevole ai sensi del principio contabile IAS 28 o un controllo congiunto ai sensi del principio contabile IFRS 11. Trattasi in particolare delle "Imprese controllate in modo congiunto e sottoposte a influenza notevole" indicate nella Parte B - "Partecipazioni – Voce 70" delle presenti Note illustrative;
  • b) dirigenti con responsabilità strategiche: sono qualificati come tali oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione, i componenti effettivi del Collegio Sindacale, il Direttore Generale ed i Condirettori Generali della Capogruppo e delle società del Gruppo, i vertici operativi e direttivi di Banco BPM, individuati da apposita determinazione consiliare, il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, il Responsabile della funzione di conformità, il Responsabile della funzione Internal Audit di Banco BPM, ulteriori responsabili di strutture individuati dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ed eventuali liquidatori straordinari;
  • c) stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche: rilevano i soli familiari in grado di influenzare il (o di essere influenzati dal) soggetto interessato nel proprio rapporto con il Banco BPM o le società del Gruppo. Si presumono tali, salvo diversa dichiarazione scritta del dirigente, resa sotto propria responsabilità e recante adeguata ed analitica motivazione delle ragioni che escludono la possibilità di influenza: il coniuge, il convivente more uxorio (compresi conviventi di fatto il cui stato non si rilevi dal certificato di famiglia), i figli del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio, le persone a carico del soggetto, del coniuge o del convivente more uxorio. È inoltre parte correlata ogni altra persona che il soggetto ritiene lo possa influenzare (o essere da lui influenzata) nel proprio rapporto con il Banco BPM o con le altre società del Gruppo;
  • d) rapporti partecipativi riconducibili ai dirigenti con responsabilità strategiche e ai loro stretti familiari: sono considerate parti correlate le entità nelle quali i dirigenti con responsabilità strategiche o i loro stretti familiari detengono il controllo ex art. 2359, comma 1, Codice Civile, o il controllo congiunto o esercitano un'influenza notevole che si presume qualora detengono, direttamente o indirettamente, almeno il 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, o il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • e) fondi pensionistici del Gruppo: i Fondi Pensione per il personale del Gruppo e di qualsiasi altra entità correlata;
  • f) titolari di una partecipazione rilevante: sono considerati parti correlate gli azionisti e i relativi gruppi societari (entità giuridiche controllanti, controllate o sottoposte a controllo congiunto) che controllano la Capogruppo, anche congiuntamente, o che esercitano un'influenza notevole su Banco BPM. Si presume sussistere, come minimo, una situazione di influenza notevole qualora l'azionista detenga un'interessenza con diritto di voto superiore al 10% del capitale sociale di Banco BPM. Sono inoltre considerati parti correlate i soggetti non appartenenti al Gruppo che detengono nelle altre società del Gruppo, una partecipazione superiore al 20% dei diritti di voto esercitabili nell'assemblea ordinaria, ovvero il 10% se la società ha azioni quotate in mercati regolamentati;
  • g) soggetti in grado, ex se, di nominare componenti del Consiglio di Amministrazione, in virtù di statuto o di accordi parasociali.

Rapporti finanziari e commerciali tra le società controllate e quelle sottoposte ad influenza notevole e a controllo congiunto.

I rapporti finanziari e commerciali intrattenuti con le parti correlate rientrano nell'ambito della normale gestione e sono stati conclusi a condizioni sostanzialmente allineate al mercato.

Nelle tabelle che seguono vengono indicati i rapporti patrimoniali ed economici al 30 giugno 2022 con le società sottoposte a influenza notevole, le joint venture, il management con responsabilità strategiche (che include gli organi di controllo) e le altre parti correlate.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società collegate Joint venture Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione - 6.260 - - 300 6.560 0,11%
Attività finanziarie valutate al FV con impatto
sulla redditività complessiva - 8.430 - - - 8.430 0,08%
Crediti verso clientela - 2.851.116 - 8.830 87.612 2.947.558 2,71%
Altre voci dell'attivo - 5.824 - - - 5.824 0,01%
Debiti verso clientela - 536.580 - 12.652 70.317 619.549 0,56%
Titoli in circolazione - - - 196 2.063 2.259 0,02%
Passività finanziarie di negoziazione - 1.402 - - 540 1.942 0,01%
Passività finanziarie designate al fair value - - - 19 - 19 0,00%
Altre voci del passivo - 1.593 - 86 36 1.715 0,02%
Garanzie rilasciate e impegni - 278.892 - 1.896 88.179 368.967 0,66%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

(migliaia di euro) Entità che
esercitano
un'influenza
notevole (1)
Società collegate Joint venture Dirigenti con
responsabilità
strategica
Altre parti
correlate
Totale % sul
consolidato
Margine d'interesse - 8.947 26 1.194 10.167 0,99%
Commissioni nette - 306.427 - 4 434 306.865 32,05%
Spese amministrative/recuperi di spesa - 758 - (6.901) (33) (6.176) 0,45%
Altri costi/ricavi - (2.239) - - - (2.239) 0,87%

(1) Soggetti autorizzati che possiedono una quota di partecipazione superiore al 10% del capitale.

Altre operazioni con altre parti correlate

Nella seguente tabella vengono evidenziate le altre operazioni (forniture di beni e servizi e operazioni su immobili) poste in essere con le parti correlate esposte nella precedente tabella in corrispondenza dei "dirigenti con responsabilità strategica" ed "altre parti correlate".

Acquisti e
vendite di beni
e servizi
Locazioni
attive
Locazioni
passive
a) Amministratori - - -
b) Dirigenti con responsabilità strategiche - - -
c) Stretto familiare dei soggetti di cui alle lettere a) e b) - - -
d) Società controllata collegata o soggetta a influenza notevole dai soggetti di
cui alle lettere a) e b) 97 106 -

Altre informazioni

Con riferimento al comma 8 dell'art. 5 "Informazioni al pubblico sulle operazioni con parti correlate" del Regolamento Consob recante le disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modifiche) nel seguito vengono riportate le operazioni di maggiore rilevanza concluse nel primo semestre 2022, nonché di quelle di minore rilevanza di particolare significatività.

Attività di emissione di certificates da parte del Banco BPM per l'esercizio 2022, da collocare tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti.

Rinnovo della delibera quadro per l'esercizio 2022 avente ad oggetto il flusso commissionale relativo all'esternalizzazione presso Banca Akros delle attività di strutturazione dei certificates emessi dal Banco BPM e la gestione, da parte di Banca Akros, della copertura integrale dei rischi finanziari risultanti dell'emissione dei certificates da parte del Banco BPM.

Rinnovo della delibera quadro per l'esercizio 2022 avente ad oggetto il flusso commissionale per emissioni e collocamento dei certificates da parte di Banco BPM tramite la Rete di Capogruppo e di Banca Aletti

In data 14 dicembre 2021 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di: (i) approvare le emissioni di certificates da parte del Banco BPM per un importo massimo complessivo fino a 1,1 miliardi per il periodo gennaio-dicembre 2022 (di cui 1 miliardo distribuiti dalla Rete di Banco BPM e 100 milioni distribuiti dalla rete di Banca Aletti), (ii) approvare a fronte di tale attività per il medesimo intervallo temporale un flusso commissionale a favore di Banca Akros, sotto forma di delibera quadro, per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria per un importo complessivo fino a 11 milioni (di cui 10 milioni per i certificates emessi e distribuiti dal Banco BPM e 1 milione per i certificates emessi dal Banco BPM e distribuiti dalla Rete di Banca Aletti) parametrato ad una commissione media dell'1%; (iii) procedere al collocamento, tramite la Rete di Capogruppo e quella di Banca Aletti, dei certificates emessi dal Banco BPM, riconoscendo a favore di Banca Aletti, per il periodo gennaio-dicembre 2022 per l'attività di collocamento, sotto forma di delibera quadro, un importo complessivo fino a1,7 milioni, parametrato a una commissione dell'1,75%.

Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2022 sono stati emessi certificates da parte di Banco BPM per un importo totale pari a 611,4 milioni che ha generato per l'attività di collocamento un flusso commissionale a favore di Banca Aletti pari a 23 mila euro; si segnala altresì che per il medesimo intervallo temporale è stato corrisposto un flusso commissionale a favore di Banca Akros per l'attività di strutturazione dei certificates e gestione della relativa copertura finanziaria da parte di Banco BPM per 9,0 milioni e da parte di Banca Aletti per 0,4 milioni.

Delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali per l'esercizio 2022 relativi all'attività di collocamento e gestione delle gestioni patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 14 dicembre 2021, ha approvato, con riferimento all'attività di collocamento delle Gestioni Patrimoniali di Banca Aletti da parte del Banco BPM alla clientela Retail del Banco BPM, la corresponsione per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2022, di un flusso commissionale massimo a favore della Capogruppo pari a 0,4 milioni. Per il periodo gennaio - giugno 2022 sono state corrisposte da Banca Aletti a Banco BPM commissioni pari a 0,2 milioni.

Rinnovo della delibera quadro avente ad oggetto i flussi commissionali 2022 relativi allo svolgimento dei servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini tra Banco BPM, Banca Aletti e Banca Akros

Il Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 2021 ha deliberato: (i) il rinnovo della Delibera Quadro a fronte della quale il Banco BPM stima di riconoscere per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2022, un flusso commissionale massimo pari a 14 milioni a favore di Banca Akros per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi dal Banco BPM ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banco BPM stesso con la propria clientela; (ii) il rinnovo della Delibera Quadro a fronte della quale Banca Aletti stima di riconoscere per l'esercizio 2022, e precisamente per il periodo gennaio – dicembre 2022, un flusso commissionale massimo pari 3,3 milioni a favore di Banca Akros per l'incarico di svolgere i servizi di negoziazione per conto proprio, esecuzione di ordini per conto dei clienti, ricezione e trasmissione di ordini cui all'art. 1, comma 5, lett. a), b) ed e) del TUF, in relazione agli ordini trasmessi da Banca Aletti ed inerenti ai rapporti di investimento che sono stati e/o saranno perfezionati da Banca Aletti stessa con la propria clientela. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2022 il flusso commissionale riconosciuto da Banco BPM è stato pari a 5,0 milioni, mentre quello riconosciuto da Banca Aletti S.p.A. è stato pari a 1 milione.

Emissione di Investment certificates di Banca Akros da collocarsi su reti terze e Plafond 2022 per le relative emissioni di prestiti obbligazionari del Banco BPM, sottoscritti da Banca Akros e finalizzati all'impiego della liquidità riveniente.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 27 gennaio 2022, ha deliberato un plafond per l'emissione da parte di Banco BPM, nel corso dell'anno 2022, di prestiti obbligazionari per un ammontare massimo pari a 200 milioni offerti interamente in sottoscrizione a Banca Akros al fine di poter gestire la liquidità riveniente dal collocamento dei certificates. Si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2022 sono stati emessi prestiti obbligazionari per 0,1 milioni.

Iniziative nell'ambito dei programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") del Gruppo: proposta di (i) cessione di nuovi portafogli di attivi idonei nell'ambito dei programmi di emissioni BPM OBG1 e BPM OBG2; (ii) determinazione di plafond annuali con scadenza 31 dicembre 2022 per il riacquisto periodico di attivi ceduti.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° marzo 2022 ha deliberato di approvare: (i) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond del Nuovo Portafoglio BPM OBG1 di attivi idonei costituito da mutui residenziali e da mutui commerciali, per un importo pari a circa 810 milioni; (ii) la cessione da parte del Banco BPM al veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l. del Nuovo Portafoglio BPM OBG2 di attivi idonei costituito esclusivamente da mutui residenziali per un importo pari a circa euro 1,8 miliardi; (iii) la determinazione di plafond annuali fino ad un massimo di 100 milioni ciascuno con scadenza 31 dicembre 2022 a valere su ciascun programma di emissione di OBG, al fine di effettuare, sulla base dei criteri stabiliti nei relativi programmi, riacquisti periodici di crediti ceduti alle società veicolo BP Covered Bond, BPM Covered Bond e BPM Covered Bond 2; si segnala che per il periodo gennaio - giugno 2022 i suddetti plafond annuali sono stati utilizzati rispettivamente per 8,9 milioni, 10,2 milioni e 7,3 milioni.

Proposta di revisione degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 29 marzo 2022, ha deliberato di approvare la revisione al 31 marzo 2023 degli affidamenti concessi a favore della società BPL Mortgages e in particolare la concessione (i) di nuove linee di banking book per complessivi 2,5 miliardi, con scadenza massima al 31 dicembre 2064, finalizzate all'acquisto dei nuovi titoli obbligazionari emessi nell'ambito dell'operazione strutturazione di una nuova operazione di cartolarizzazione denominata BPL 8 approvata nella seduta del Consiglio di Amministrazione del 14 dicembre 2021, (ii) di un nuovo finanziamento subordinato di 75 milioni, con scadenza massima al 31 dicembre 2064, funzionale all'incremento della riserva di cassa richiesta dalle agenzie di rating per la copertura di eventuali shortfall di liquidità nel corso della durata dell'operazione di cartolarizzazione sopra menzionata.

PARTE I - ACCORDI DI PAGAMENTO BASATI SU PROPRI STRUMENTI PATRIMONIALI

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banco BPM S.p.A., in qualità di Capogruppo, predispone l'annuale Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 37° aggiornamento del 24 novembre 2021, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2 "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione"), dell'art.123-ter del Decreto Legislativo 58/1998 ("Testo Unico della Finanza" o "TUF") e successive modificazioni e dell'art. 84-quater della delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni ("Regolamento Emittenti").

La politica in materia di remunerazione ("Policy") rappresenta un'importante leva gestionale, ai fini di attrarre, motivare e trattenere il management e il personale e di orientarne i comportamenti verso una logica di contenimento dei rischi assunti dall'intermediario (inclusi quelli legali e reputazionali) e di tutela e fidelizzazione del cliente, in un'ottica di correttezza delle condotte e gestione dei conflitti di interesse. Essa è inoltre funzionale al perseguimento del successo sostenibile, che si sostanzia nella creazione di valore nel lungo termine a beneficio degli azionisti tenendo conto degli interessi di tutti gli stakeholder rilevanti per il Gruppo.

La Policy 2022 definisce le linee guida dei sistemi di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con il quadro generale di politiche di governo e di gestione dei rischi nel rispetto dei livelli di liquidità e patrimonializzazione. Con riferimento ai fattori ESG (Environmental, Social, Governance), la Policy 2022, proseguendo il percorso avviato negli anni scorsi, rafforza ulteriormente la correlazione tra la remunerazione variabile del management e del personale e le azioni strategiche inerenti a tematiche ambientali, aspetti relativi alla salute e sicurezza e alla gestione delle risorse umane, nell'ambito delle quali la cultura aziendale inclusiva e la neutralità rispetto al genere assumono un rilievo sempre più consistente. La politica in materia di remunerazione di Banco BPM è neutrale rispetto al genere del personale.

In accordo alla Policy 2022, la remunerazione del personale dipendente del Gruppo prevede una componente variabile (incentivo) collegata al sistema di incentivazione con periodicità annuale (Piano Short Term Incentive), il cui riconoscimento è subordinato alla contestuale positiva verifica di predefinite condizioni di accesso (cancelli) costituite da indicatori di adeguatezza patrimoniale, adeguatezza della liquidità e di redditività. Successivamente alla verifica dei cancelli, ma in via anticipata rispetto alle eventuali erogazioni, l'ammontare delle risorse economiche effettivamente disponibile è determinato in ragione dei risultati economici conseguiti (coefficiente di rettifica finanziario), nonché di indicatori qualitativi di natura non finanziaria (coefficiente di rettifica non finanziario), in entrambi i casi inclusi e monitorati, in coerenza con il quadro di propensione al rischio del Gruppo, nell'ambito del Risk Appetite Framework.

L'incentivo del personale più rilevante1 identificato nell'anno 2022 è corrisposto nell'arco di sei o cinque anni, suddiviso in una quota up-front e in cinque o quattro quote differite annuali subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

La quota up-front a prescindere dal beneficiario è pari al:

  • 60% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia inferiore a 435 mila euro;
  • 40% dell'incentivo riconosciuto, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua sia pari o superiore a 435 mila euro.

Il valore di 435 mila euro rappresenta per il Gruppo il livello di remunerazione variabile di importo particolarmente elevato, determinato in coerenza al criterio stabilito dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia1 .

1 Soggetti la cui attività professionale ha, o può avere, un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo.

Il 50% della quota up-front dell'incentivo è riconosciuto in azioni ordinarie Banco BPM.

Le quote differite sono costituite da:

  • cinque quote annue di pari importo differite nel periodo quinquennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 55% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante apicale2 , indipendentemente dall'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta, e per i responsabili delle linee di business principali di Banca Akros o di Banca Aletti diretti riporti dell'Amministratore Delegato o dell'alta dirigenza di Banca Akros o di Banca Aletti, nel caso in cui l'importo della remunerazione variabile individuale annua riconosciuta sia pari o superiore a 435 mila euro;
  • quattro quote annue di pari importo, differite nel periodo quadriennale successivo all'anno di maturazione della quota up-front, per il 50% in azioni ordinarie Banco BPM, per il personale più rilevante non indicato al punto precedente.

Come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, nei casi in cui la remunerazione variabile individuale annua risulti inferiore o pari alla soglia di rilevanza di 50 mila euro e contestualmente inferiore o pari a un terzo della remunerazione totale individuale annua, il relativo importo riconosciuto è erogato in contanti e in un'unica soluzione.

Per supportare il Piano Strategico 2021-2024 e allineare gli interessi tra management e azionisti, remunerando le risorse strategiche del Gruppo in funzione della creazione di valore nel medio-lungo termine, il Gruppo ha introdotto il piano Long Term Incentive (LTI) correlato alle performance da conseguire nel triennio 2022-2024, che si affianca al piano LTI 2021-2023, avviato nel 2021, per il quale, senza alcun onere aggiuntivo, sono stati resi più sfidanti gli obiettivi al 2023.

Il perimetro dei destinatari del Piano LTI include circa 60 ruoli ricompresi tra il personale più rilevante del Gruppo (esclusi gli appartenenti alle funzioni con compiti di controllo), selezionati in base al livello della posizione e all'impatto sul business, inclusi l'Amministratore Delegato e i dirigenti con responsabilità strategiche di Capogruppo. L'incentivo correlato al Piano LTI (incentivo LTI) è corrisposto integralmente in azioni ordinarie Banco BPM, è riconosciuto al termine del periodo di performance triennale ed è commisurato al livello di raggiungimento di condizioni e obiettivi di performance.

Per l'incentivo LTI 2021-2023 si applicano le disposizioni vigenti al momento della sua adozione e rimane, quindi, confermata la modalità di attribuzione prevista dalla Policy 2021 in sei o quattro anni, suddivise in una quota upfront pari al 40% e in cinque o tre quote differite annuali, a seconda del personale, subordinate alla positiva verifica di future condizioni. L'incentivo LTI 2022-2024 è corrisposto in una quota up-front pari al 40% e in quote differite annue di pari importo, secondo quanto previsto per il piano Short Term Incentive 2022, subordinate alla positiva verifica di future condizioni.

Per i Piani Short Term Incentive e Long Term Incentive, per le azioni maturate (up-front e differite) è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di un anno, che decorre dal momento della maturazione; l'effettiva entrata in possesso da parte del beneficiario avviene al termine di tale periodo.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

Oltre ai piani di compensi basati su azioni del Banco BPM S.p.A., relativi al Piano Short Term Incentive 2022 e al Piano Long Term Incentive 2022-2024 e all'innalzamento dei livelli di raggiungimento degli obiettivi di performance del Piano Long Term Incentive 2021-2023 ai più sfidanti obiettivi al 2023 del Piano Strategico, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM in data 7 aprile 2022 ha approvato:

• la politica in materia di remunerazione 2022 – Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2022;

1 Cfr. Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione III, Paragrafo 2: "Per importo di remunerazione variabile particolarmente elevato si intende il minore tra: i) il 25 per cento della remunerazione complessiva media degli high earners italiani, come risultante dal più recente rapporto pubblicato dall'EBA; ii) 10 volte la remunerazione complessiva media dei dipendenti della banca".

2 Per personale più rilevante apicale si intendono i componenti con profilo esecutivo dell'Organo di gestione di Capogruppo, Banca Akros e Banca Aletti (ossia l'Amministratore Delegato di Capogruppo, l'Amministratore Delegato di Banca Akros, l'Amministratore Delegato di Banca Aletti), i componenti dell'alta dirigenza di Capogruppo, Banca Akros e Banca Aletti (ossia il Direttore Generale, ove nominato, i Condirettori Generali, il Chief Lending Officer il Chief Financial Officer di Capogruppo, il Direttore Generale, il Condirettore Generale e il Vice Direttore Generale, ove nominati, di Banca Akros e di Banca Aletti), i responsabili delle linee di business principali di Capogruppo (ossia il Responsabile Commerciale, il Responsabile Corporate, il Responsabile Finanza).

  • la relazione sui compensi corrisposti Sezione II della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo Bancario Banco BPM – 2022 (voto consultivo);
  • i criteri per la determinazione degli importi eventualmente da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica di tutto il personale, ivi compresi i limiti fissati a detti importi;
  • la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A..

Per maggiori informazioni di dettaglio si rinvia a quanto contenuto nei documenti: Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti del personale del Gruppo bancario Banco BPM 2022 (Sezione I e Sezione II), Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Short Term Incentive 2022, Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Long Term Incentive 2021- 2022-2023 e Documento Informativo su Piano di compensi basati su azioni Banco BPM - Piano Long Term Incentive 2022-2023-2024, disponibili sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it (sezione Corporate Governance - Politiche di Remunerazione).

1.2 Piani compensi basati su azioni di esercizi precedenti

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 1° marzo 2022 ha preso atto della maturazione, nell'esercizio 2022, della componente azionaria delle quote differite di incentivo di breve e lungo termine, riferite ai piani di compensi basati su azioni in corso di validità e approvati sulla base di precedenti delibere assembleari.

In relazione alle quote azionarie di competenza di esercizi precedenti la nascita del gruppo Banco BPM, il numero di azioni ordinarie della ex Banca Popolare di Milano riconosciute è stato convertito in azioni Banco BPM — in virtù dell'avvenuta fusione con l'ex Banco Popolare — sulla base del valore stabilito per il concambio pari a 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni della ex Banca Popolare di Milano.

Per un maggior dettaglio sulle modalità e sui termini di attribuzione delle azioni a valere sui Piani sopra descritti si rinvia ai rispettivi documenti informativi predisposti ai sensi dell'art. 84-bis del Regolamento Emittenti, depositati presso la Sede sociale, Borsa Italiana S.p.A. e a disposizione del pubblico, tra l'altro, sul sito internet del Banco BPM S.p.A. all'indirizzo www.gruppo.bancobpm.it (dal 2017: sezione Corporate Governance — Politiche di Remunerazione; per gli anni precedenti: sezione Corporate Governance — Assemblea Soci — Assemblea Soci Ante Fusione).

1.3 Importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro

Nel rispetto della normativa tempo per tempo vigente è facoltà unilaterale della Capogruppo pattuire subordinatamente alle condizioni e secondo le modalità definite nella Policy — eventuali importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro (per il personale più rilevante, "golden parachute") che possono essere riconosciuti nella misura massima di 24 mensilità di remunerazione fissa (esclusa l'indennità di mancato preavviso determinata secondo quanto stabilito dalla legge) ed entro il limite massimo di 2,4 milioni (lordo dipendente).

Il riconoscimento di importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro è subordinato alla positiva verifica delle condizioni, relative all'esercizio precedente, di adeguatezza patrimoniale e della liquidità; esso è inoltre determinato considerando ogni elemento ritenuto rilevante e in ogni caso:

  • i risultati positivi conseguiti nel tempo;
  • le circostanze che hanno portato alla risoluzione, tenendo conto dell'interesse dell'azienda anche al fine di evitare l'alea di un giudizio;
  • i ruoli svolti e/o le cariche ricoperte nel corso del rapporto di lavoro, intesi anche nel senso di rischi assunti dal soggetto;
  • la durata del rapporto di lavoro e del ruolo;
  • il risparmio che consegue dalla conclusione anticipata del rapporto di lavoro.

L'erogazione avviene secondo le medesime modalità previste per il Piano Short Term Incentive, definite nella politica in materia di remunerazione vigente al momento della cessazione, con riferimento all'ultimo ruolo per il quale è valutata la concessione dell'importo, ferme restando le specificità previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia.

L'erogazione degli importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro, sia per il personale più rilevante, sia per il restante personale, avviene solo in assenza di accertati comportamenti fraudolenti o di colpa grave messi in atto da colui che sia cessato. L'accertamento di tali comportamenti, la cui valutazione in merito alla significatività della colpa è effettuata dal Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, per i soggetti da esso direttamente nominati, o dall'Amministratore Delegato di Capogruppo, per i restanti soggetti, implica l'annullamento delle quote non ancora erogate (malus) e la restituzione di quelle già attribuite (claw-back); tale valutazione avviene dal momento della loro maturazione fino ai successivi cinque anni.

Le componenti di remunerazione per il personale più rilevante sopra descritte, che prevedono il pagamento basato su azioni di Banco BPM, si configurano come piani "equity settled" in accordo con le previsioni dell'IFRS 2. Tali pagamenti basati su azioni sono rilevati nel conto economico nella voce "Spese per il personale" in contropartita di un incremento delle "Riserve" di patrimonio netto consolidato e nel patrimonio netto della Capogruppo.

Le società controllate invece, nel proprio bilancio separato, contabilizzano il costo di competenza del periodo nella voce di conto economico "Spese per il personale" in contropartita di un incremento della voce dello stato patrimoniale passivo "Fondi per rischi ed oneri" in quanto i piani di incentivazione per il personale più rilevante prevedono il pagamento basato su azioni della Capogruppo che verrà regolato dalle singole controllate e, pertanto, si configurano come operazioni "cash settled".

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

Il saldo del "magazzino titoli" al 1° gennaio 2022, interamente detenuto dalla Capogruppo Banco BPM, consisteva in n. 3.569.511 azioni ordinarie Banco BPM.

Nel corso del 1° semestre 2022, in attuazione della politica in materia di remunerazione, sono state consegnate a 94 beneficiari complessivamente n. 1.944.430 azioni ordinarie Banco BPM S.p.A.

1.1 Programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei Piani di attribuzione di azioni rivolti al personale più rilevante del Gruppo Banco BPM

Si rammenta che l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 15 aprile 2021 aveva approvato, tra l'altro, la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni, e che - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 – Banco BPM ha effettuato il programma di acquisto di azioni proprie a sostegno di tutti i piani di incentivazione di breve e lungo termine in essere che prevedono quote differite.

In particolare, si evidenzia, come da comunicati stampa diffusi da ultimo il 24 febbraio 2022, che il Banco BPM, nell'ambito del predetto programma di acquisto di azioni, ha acquistato sul Mercato Euronext Milan, nel periodo dal 15 al 24 febbraio 2022, estremi inclusi, complessive n. 4.582.640 azioni proprie (pari allo 0,30% delle azioni ordinarie in circolazione) al prezzo unitario medio di euro 3,491437, per un controvalore totale pari a 16 milioni.

A seguito delle operazioni sopraindicate e tenuto conto della pregressa giacenza di azioni proprie oltre alle consegne di azioni effettuate nel corso del 1° semestre 2022 avvenute nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione e incentivazione, al 30 giugno 2022 Banco BPM possiede direttamente n. 6.207.721 azioni proprie.

2. Altre informazioni

Con riferimento a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 1 marzo 2022 relativamente al piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea ordinaria dei Soci del 2021, sono state complessivamente riconosciute n. 1.345.934 azioni a 73 beneficiari di cui (i) n. 736.732 relative alla quota upfront maturata e (ii) n. 609.202 relative alle quote differite, a seconda dei casi, nei tre o cinque anni successivi al 2022, la cui maturazione rimane subordinata alla positiva verifica di future condizioni consolidate nonché all'assenza di comportamenti di misconduct. Si precisa che la Capogruppo ha riconosciuto ai propri beneficiari n.

1.159.630 azioni, di cui n. 626.261 azioni relative alla quota up-front maturata e n. 533.369 azioni relative alle quote differite come sopra specificato.

La medesima delibera ha altresì determinato la maturazione di quote azionarie differite relative ad esercizi precedenti (2016, 2017, 2018, 2019, 2020 e LTI 2017-2019) per complessive n. 882.919 azioni Banco BPM a 81 beneficiari, di cui 744.252 azioni maturate a favore di beneficiari di Banco BPM.

2.1 Impatti economici 2022

Relativamente ai Sistemi di Incentivazione in azioni del personale più rilevante nel I semestre 2022 il Gruppo ha stanziato 2,5 milioni, gli importi più rilevanti sono da ricondursi ai piani a lungo termine 2021-2023 e 2022-2024 rispettivamente per 2,0 milioni e 0,7 milioni, la differenza è da ricondursi all'adeguamento negativo dei piani a breve termine dei precedenti esercizi.

Si precisa che l'importo riconducibile alla Capogruppo, a fronte di tali Sistemi di Incentivazione, ammonta a 2,3 milioni.

PARTE L – INFORMATIVA DI SETTORE

In base al principio IFRS 8, un'impresa deve fornire le informazioni che consentono agli utilizzatori del bilancio di valutare la natura e gli effetti sullo stesso delle attività da essa intraprese ed i contesti economici nei quali opera. E' quindi necessario evidenziare il contributo dei diversi "settori operativi" alla formazione del risultato economico del Gruppo.

L'identificazione dei "settori operativi" della presente Sezione è coerente con le modalità adottate dalla Direzione Aziendale per l'assunzione di decisioni operative e si basa sulla reportistica interna, utilizzata ai fini dell'allocazione delle risorse ai diversi segmenti e dell'analisi delle relative performance. In tale ottica, anche al fine di migliorare la rappresentazione della redditività del Gruppo, sono evidenziati anche settori operativi che risultano al di sotto delle soglie quantitative previste dal par. 13 dell'IFRS 8.

Per l'esercizio 2022, i settori operativi, assunti a riferimento per la fornitura dell'informativa in esame, sono i seguenti:

  • Retail;
  • Corporate;
  • Istituzionali;
  • Private;
  • Investment Banking;
  • Partnership Strategiche;
  • Leasing;
  • Corporate Center.

L'identificazione del Leasing come settore operativo trova la sua giustificazione nell'esigenza di fornire evidenza separata di un'attività in run-off, riconducibile alla gestione delle pregresse operazioni di leasing dell'ex Banca Italease e dell'ex Release, oggi incorporate nel Banco BPM.

Nelle successive tabelle vengono forniti i dati economici e patrimoniali dettagliati per settore al 30 giugno 2022 confrontati rispettivamente con il primo semestre 2021 e con il 31 dicembre 2021.

mici
Risultati di settore - dati econo
I sem. 2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Center
Corporate
Margine di interesse 1.039.133 521.478 239.734 25.584 (2.140) 21.240 (1.489) 7.666 227.060
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 91.114 - - - - - 90.079 - 1.035
Margine finanziario 1.130.247 521.478 239.734 25.584 (2.140) 21.240 88.590 7.666 228.095
Commissioni nette 966.863 749.823 136.798 21.451 50.239 25.769 - - (17.217)
Altri proventi netti di gestione 31.693 2.959 27 3.441 2 388 - (395) 25.271
Risultato netto finanziario 176.796 (3.594) (14.108) (448) (167) 3.786 - - 191.327
Altri proventi operativi 1.175.352 749.188 122.717 24.444 50.074 29.943 - (395) 199.381
Proventi operativi 2.305.599 1.270.666 362.451 50.028 47.934 51.183 88.590 7.271 427.476
Spese per il personale (813.204) (524.745) (38.748) (6.944) (27.998) (15.039) (980) (2.613) (196.137)
Altre spese amministrative (318.203) (350.113) (61.827) (14.370) (8.425) (28.302) (340) (10.767) 155.941
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (125.297) (45.634) (2.078) (370) (1.768) (186) (18) (263) (74.980)
Oneri operativi (1.256.704) (920.492) (102.653) (21.684) (38.191) (43.527) (1.338) (13.643) (115.176)
Risultato della gestione operativa 1.048.895 350.174 259.798 28.344 9.743 7.656 87.252 (6.372) 312.300
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (303.681) (218.739) (50.659) (3.641) 452 107 - (28.866) (2.335)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (40.845) - - - - - - - (40.845)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (5.540) - - - - (70) - - (5.470)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.734) (11.362) (1.357) (18) 107 (26) - - (78)
Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti 1.466 - - - - - - (1) 1.467
Risultato lordo dell'operatività corrente 687.561 120.073 207.782 24.685 10.302 7.667 87.252 (35.239) 265.039
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (231.019) (42.364) (69.122) (8.053) (3.457) (2.458) 927 7.546 (114.038)
Risultato netto dell'operatività corrente 456.542 77.709 138.660 16.632 6.845 5.209 88.179 (27.693) 151.001
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (74.567) (49.492) (6.432) (6.276) (203) (2.530) - - (9.634)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
25.654 - - - - - - - 25.654
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (15.663) (12.181) 61 (14) (1.235) - - 242 (2.536)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 109 - - - - - - - 109
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 383.943 16.036 132.289 10.342 5.407 2.679 88.179 (27.451) 156.462
(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

______________________________________________________________________________________________ BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO 201

I sem. 2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Margine di interesse 1.019.196 526.202 239.019 23.563 (194) 26.079 (2.551) 11.628 195.450
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 98.079 - - - - - 96.883 - 1.196
Margine finanziario 1.117.275 526.202 239.019 23.563 (194) 26.079 94.332 11.628 196.646
Commissioni nette 950.074 751.782 109.912 19.430 49.837 25.596 - (362) (6.121)
Altri proventi netti di gestione 39.918 2.491 32 47 2 407 - (10.211) 47.150
Risultato netto finanziario 216.260 1.370 2.417 (108) (149) 5.852 - - 206.878
Altri proventi operativi 1.206.252 755.643 112.361 19.369 49.690 31.855 - (10.573) 247.907
Proventi operativi 2.323.527 1.281.845 351.380 42.932 49.496 57.934 94.332 1.055 444.553
Spese per il personale (844.039) (534.746) (37.755) (6.363) (29.309) (19.063) (968) (3.161) (212.674)
Altre spese amministrative (308.033) (378.374) (60.057) (14.991) (8.692) (30.350) (255) (13.071) 197.757
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (123.453) (55.370) (2.367) (359) (1.552) (168) (96) (681) (62.860)
Oneri operativi (1.275.525) (968.490) (100.179) (21.713) (39.553) (49.581) (1.319) (16.913) (77.777)
Risultato della gestione operativa 1.048.002 313.355 251.201 21.219 9.943 8.353 93.013 (15.858) 366.776
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (472.578) (252.157) (202.517) (6.587) (604) (4) - (3.216) (7.493)
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali (36.889) - - - - - - (17.421) (19.468)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 528 - - - - (10) - - 538
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.805) (5.338) (3.609) (130) (134) 369 - 1.741 (5.704)
Utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (437) - - - - - - 92 (529)
Risultato lordo dell'operatività corrente 525.821 55.860 45.075 14.502 9.205 8.708 93.013 (34.662) 334.120
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (133.326) (21.037) (15.448) (4.884) (3.108) (2.603) 1.272 6.867 (94.385)
Risultato netto dell'operatività corrente 392.495 34.823 29.627 9.618 6.097 6.105 94.285 (27.795) 239.735
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (78.553) (39.769) (4.729) (4.551) (176) (3.813) - - (25.515)
Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili 79.220 28.425 1.746 642 228 - - - 48.179
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al
netto delle imposte
(11.920) - - - - - - - (11.920)
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (*) (20.037) (14.271) 89 (20) (1.329) - - 376 (4.882)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 112 - - - - - - - 112
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 361.317 9.208 26.733 5.689 4.820 2.292 94.285 (27.419) 245.709
(*) PPA relativa ai crediti e alla client relationship, al netto dei relativi effetti fiscali.

202 BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO_______________________________________________________________________________________________

Nelle tabelle seguenti si riporta il dettaglio delle commissioni attive del primo semestre 2022 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato, definita in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dal principio contabile IFRS 15.

Tipologia servizi/valori
I sem. 2022
Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Prodotti di risparmio 374.867 322.556 629 2.873 51.426 - - - (2.617)
di cui:
Indiretta upfront - Rete 129.785 125.192 78 713 3.802 - - - -
Amministrata 7.392 6.990 16 28 358 - - - -
Gestioni e Fondi 100.140 96.842 62 624 2.612 - - - -
Vita 22.253 21.360 - 61 832 - - - -
Indiretta running - Rete 241.854 197.364 551 2.160 47.624 - - - (5.845)
Amministrata 27.388 28.265 129 730 4.109 - - - (5.845)
Gestioni e Fondi 192.034 150.607 399 1.343 39.685 - - - -
Vita 22.432 18.492 23 87 3.830 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale 3.228 - - 3.228
Investment banking 42.159 42.159 - - -
Protezione assicurativa 26.779 26.600 10 25 55 - - - 89
Altre commissioni 597.523 445.114 143.476 19.778 803 - - - (11.648)
Commissioni attive 1.041.328 794.270 144.115 22.676 52.284 42.159 - - (14.176)
Commissioni passive (74.465) (44.447) (7.317) (1.225) (2.045) (16.390) - - (3.041)
Commissioni nette 966.863 749.823 136.798 21.451 50.239 25.769 - - (17.217)

Tipologia servizi/valori
I sem. 2021
Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Prodotti di risparmio 405.842 349.178 535 2.741 51.018 - - - 2.370
di cui:
Indiretta upfront - Rete 166.422 160.102 56 824 5.440 - - - -
Amministrata 3.346 3.216 30 23 77 - - - -
Gestioni e Fondi 144.152 138.761 25 758 4.608 - - - -
Vita 18.924 18.125 1 43 755 - - - -
Indiretta running - Rete 229.887 189.076 479 1.917 45.578 - - - (7.163)
Amministrata 25.375 27.762 125 688 3.963 - - - (7.163)
Gestioni e Fondi 182.767 143.096 326 1.133 38.212 - - - -
Vita 21.745 18.218 28 96 3.403 - - - -
Indiretta non Rete Commerciale 9.533 - - - - - - - 9.533
Investment banking 40.589 - - - - 40.589 - - -
Protezione assicurativa 27.056 26.884 11 29 38 - - - 94
Altre commissioni 538.740 407.283 113.584 17.074 561 - - 6 232
Commissioni attive 1.012.227 783.345 114.130 19.844 51.617 40.589 - 6 2.696
Commissioni passive (62.153) (31.563) (4.218) (414) (1.780) (14.993) - (368) (8.817)
Commissioni nette 950.074 751.782 109.912 19.430 49.837 25.596 - (362) (6.120)

Nelle tabelle seguenti è fornito il dettaglio della voce "Altre commissioni" del primo semestre 2022 e del corrispondente periodo dell'esercizio precedente disaggregate in funzione della tipologia di servizio prestato:

Altre commissioni I sem. 2022 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 254.840 216.373 30.491 7.419 529 - - - 28
di cui:
CDC 120.750 98.191 20.501 1.949 109 - - - -
Tenuta e gestione dei c/c 134.090 118.182 9.990 5.470 420 - - - 28
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e
crediti di firma Italia
124.594 45.708 76.651 3.270 62 - - - (1.097)
di cui:
Commissioni su finanziamenti 72.590 9.415 63.772 2.182 3 - - - (2.782)
Commissioni su crediti di firma 22.676 8.984 12.879 1.087 48 - - - (322)
Credito al Consumo 29.328 27.309 - 1 11 - - - 2.007
Estero (incluso crediti di firma) 42.356 17.239 22.804 244 65 - - - 2.004
Servizi di incasso e pagamento, monetica 175.650 166.660 13.612 8.967 729 - - - (14.318)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 89.559 72.427 10.223 6.013 368 - - - 528
Monetica 86.091 94.233 3.389 2.954 361 - - - (14.846)
Altri servizi 83 (866) (82) (122) (582) - - - 1.735
di cui:
Rimborsi commerciali (2.247) (1.213) (260) (123) (582) - - - (69)
Altro 2.330 347 178 1 - - - - 1.804
Totale altre commissioni 597.523 445.114 143.476 19.778 803 - - - (11.648)

Altre commissioni I sem. 2021 Gruppo Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Tenuta e gestione dei C/C, CDC 252.773 220.150 26.274 5.725 538 - - - 86
di cui:
CDC 125.778 102.097 21.531 2.001 95 - - - 54
Tenuta e gestione dei c/c 126.994 118.053 4.743 3.724 443 - - - 31
Comm. su finanz. (inc. credito al consumo) e
crediti di firma Italia
97.585 36.579 55.261 2.599 40 - - - 3.106
di cui:
Commissioni su finanziamenti 55.091 9.262 43.808 1.901 3 - - - 117
Commissioni su crediti di firma 20.099 8.505 11.453 696 28 - - - (583)
Credito al Consumo 22.395 18.812 - 2 9 - - - 3.572
Estero (incluso crediti di firma) 37.862 15.038 20.239 229 101 - - - 2.255
Servizi di incasso e pagamento, monetica 152.505 137.065 12.250 8.607 607 - - - (6.024)
di cui:
Servizi di incasso e pagamento 82.250 65.421 9.587 6.463 313 - - - 466
Monetica 70.254 71.644 2.663 2.144 294 - - - (6.491)
Altri servizi (1.985) (1.549) (440) (86) (725) - - 6 809
di cui:
Rimborsi commerciali (3.293) (1.872) (477) (90) (725) - - - (129)
Altro 1.308 323 37 4 - - - 6 938
Totale altre commissioni 538.740 407.283 113.584 17.074 561 - - 6 232

moniali
Risultati di settore - dati patri
30/06/2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 131.644.816 63.676.903 31.264.615 6.794.339 492.561 1.760.656 - 1.215.249 26.440.493
finanziamenti verso clientela
108.660.736 63.676.903 31.120.253 6.668.663 492.561 1.760.656 - 1.215.249 3.726.451
titoli di debito
22.984.080 - 144.362 125.676 - - - - 22.714.042
31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Crediti verso clientela: 127.674.398 61.625.508 30.171.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - 1.367.926 25.627.850
finanziamenti verso clientela
107.085.822 61.625.508 29.936.846 6.488.818 428.751 1.963.699 - 1.367.926 5.274.274
titoli di debito
20.588.576 - 235.000 - - - - - 20.353.576
30/06/2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 123.906.715 82.093.623 10.265.325 12.189.616 3.046.468 1.534.129 - - 14.777.554
31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Raccolta diretta 120.213.016 81.426.305 10.125.501 10.915.228 2.771.365 956.547 - 4.507 14.013.563
30/06/2022 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center
Partecipazioni 1.537.747 - - - - - 1.518.691 - 19.056
31/12/2021 Totale Retail Corporate Istituzionali Private Investment
Banking
Partnership
Strategiche
Leasing Corporate
Center

Si segnala che la maggior parte delle attività e dei proventi operativi sono conseguiti in Italia, a conferma del radicamento sul territorio nazionale, considerato quale raggio primario di azione del Gruppo. Il peso delle attività e dei proventi operativi conseguiti all'estero è ampiamente inferiore alla soglia del 5%.

Partecipazioni 1.794.116

-

-

  • -

-

1.775.259

-

18.857

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  • -
    -

  • -

Relazione della società di revisione

Relazione direvisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli azionisti di Banco BPM SpA

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalle relative note illustrative di Banco BPM SpA e controllate (Gruppo Banco BPM) al 30 giugno 2022. Gli Amministratori sono responsabili perla redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile intemazionale applicabile perl'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. E' nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n° 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banco BPM al 30 giugno 2022, non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Milano, 8 agosto 2022

PricewaterhouseCooners SuA

(Revisore legale)

PricewaterhouseCoopers SpA

Sede legale: Milano 20145 PiazzaTre Torri 2 Tel. 02 77851 Fax 02 7785240 Capitale Sociale Euro 6.890.000,00 i.v. C.F. e P.IVA e Reg. Imprese Milano Monza Brianza Lodi 12979880155 Iscritta al n° 119644 del Registro dei Revisori Legali - Altri Uffici: Ancona 60131 Via Sandro Torti 1 Tel. 0712132311 - Bari 70122 ViaAbate Gimma 72 Tel. 0S0 5640211 - Bergamo 24121 Largo Belotti 5 Tel. 035 229691 - Bologna 40126 Via Angelo Fìnelli 8 Tel. 051 6186211 - Brescia 25121 Viale Duca d'Aosta 28 TeL 030 3697501 - Catania 95129 Corso Italia 302 Tel. 095 7532311 - Firenze 50121 Viale Gramsci 15 Tel. 055 2482811 - Genova 16121 Piazza Piccapìetra 9 Tel. 010 29041 - Napoli 80121 Via dei Mille 16 Tel. 081 36181 - Padova 35138 ViaVicenza 4 Tel. 049 873481 -Palermo 90141Via Marchese Ugo 60 Tel. 091349737 - Parma 43121 Viale Tanara 20/A Tel. 0521275911 - Pescara 65127 Piazza Ettore Troilo 8 TeL 0S5 4545711 - Roma 00154 Largo Pochetti 29 Tel. 06 570251 - Torino 10122 Corso Palestra 10 Tel. 011556771 - Trento 38122 Viale della Costituzione 33 Tel. 0461 237004 - Treviso 31100 Viale Felissent 90 TeL 0422 696911 - Trieste 34125 Via Cesare Battisti 18 Tel. 040 34S0781 - Udine 33100 Via Poscolle 43 Tel. 0432 25789 -Varese 21100 Via Albuzzi 43 Tel. 0332 285039 -Verona 37135 Via Francia 21/C Tel. 045 8263001 -Vicenza 36100 Piazza Pontelandolfo 9 TeL 0444 393311

Allegati

Raccordo tra le voci del conto economico consolidato e lo schema del conto economico consolidato riclassificato del primo semestre 2022

I sem. 2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Margine di interesse 1.039.133
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.273.861 7.922 (a)
20. Interessi passivi e oneri assimilati (242.650)
Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 91.114
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 91.114 (b)
Margine finanziario 1.130.247
Commissioni nette 966.863
40. Commissioni attive 1.032.060 9.268 (c)
50. Commissioni passive (74.465) - (d)
Altri proventi netti di gestione 31.693
230. Altri oneri/proventi di gestione 173.011 (141.134) (d)
(184) (e)
Risultato netto finanziario 176.796
70. Dividendi e proventi simili 36.259
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 162.457 (9.268) (c)
(38.324) (f)
90. Risultato netto dell'attività di copertura (6.629)
100. Utili (Perdite) da cessione o riacquisto (84.168) 172.058 (g)
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico (55.589)
Altri proventi operativi 1.175.352
Proventi operativi 2.305.599
Spese per il personale (813.204)
190 a) Spese per il personale (812.286) (1.102) (h)
190 b) Altre spese amministrative 184 (e)
Altre spese amministrative (318.203)
190 b) Altre spese amministrative (570.916) 1.102 (h)
141.134 (d)
110.477 (i)
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (125.297)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (83.647) - (l)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (57.126) 15.476 (a)
230. Altri oneri/proventi di gestione
Oneri operativi (1.256.704)
Risultato della gestione operativa 1.048.895
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela (303.681)
130 a) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad
attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(134.035) 233 (l)
914 (m)
2.184 (n)
(172.058) (g)
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (919)
Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali (40.845)
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali (40.845)
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie (5.540)
130 b) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad
attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (2.209) (233) (l)
(914) (m)
(2.184) (n)

I sem. 2022 Conto
economico
Riclassifiche Conto
economico
riclassificato
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.734)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (12.734) - (l)
Utili (Perdite) su partecipazioni e investimenti 1.466
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 91.114 (91.114) (b)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.466
Risultato lordo dell'operatività corrente 687.561
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (231.019)
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (200.044) (35.910) (i)
(7.735) (a)
12.670 (f)
Risultato netto dell'operatività corrente 64.576 456.542
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte (74.567) (i) (74.567)
Impairment su avviamenti (8.132)
270. Rettifiche di valore dell'avviamento (8.132)
Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto
delle imposte
25.654 (f) 25.654
Purchase Price Allocation al netto delle imposte (15.663) (a) (15.663)
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 109
340. Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 109
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza della Capogruppo 383.943 - 383.943

Le lettere riportate in corrispondenza della colonna "Riclassifiche" sono poste con l'obiettivo di consentire una più immediata comprensione delle riclassifiche effettuate.

Con riferimento al prospetto di raccordo in precedenza riportato, si evidenzia che:

  • la voce "Margine di interesse" è rappresentata dal saldo algebrico degli interessi attivi e proventi assimilati (voce 10) ed interessi passivi ed oneri assimilati (voce 20), al netto della PPA relativa ai crediti verso clientela, pari a 7,9 milioni (a), raccordata nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte";
  • la voce "Risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto" evidenzia la quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto (compresi nella voce 250), complessivamente positivi per 91,1 milioni (b) ed unitamente al margine di interesse, rappresenta l'aggregato definito "Margine finanziario";
  • la voce "Commissioni nette" è rappresentata dal saldo algebrico delle commissioni attive (voce 40) e passive (voce 50); include inoltre la riclassifica delle commissioni upfront relative al collocamento di Certificates attraverso la rete del Gruppo (per 9,3 milioni (c)) dalla voce 80 dello schema ufficiale "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • la voce "Altri proventi netti di gestione" è rappresentata dalla voce di bilancio "230 Altri oneri/proventi di gestione" depurata dai recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese pari complessivamente a 141,1 milioni (d), che ai fini riclassificati sono esposti a riduzione della voce "Altre spese amministrative", e dal recupero dei costi per la formazione pari a 0,2 milioni (e) riclassificati a riduzione delle "Spese per il personale";
  • la voce del conto economico "Risultato netto finanziario" include i "Dividendi e proventi simili" (voce 70), il "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (voce 80), al netto sia della riclassifica dell'importo relativo alle commissioni upfront sul collocamento di Certificates per 9,3 milioni (c), ricondotto tra le commissioni nette, sia dell'impatto derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di Certificates per 38,3 milioni (f), ricondotto nella voce ad hoc del conto economico riclassificato denominata "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte". L'aggregato in esame comprende inoltre il "Risultato netto dell'attività di copertura" (voce 90), il "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" (voce 110) e gli "utili/perdite da cessione o riacquisto" (voce 100) al netto del risultato della cessione dei crediti non rappresentati da titoli di debito, pari a 172,1 milioni (g), ricondotto nell'aggregato gestionale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela";
  • la voce "Spese per il personale" è rappresentata dalla voce di bilancio "190 a) Spese per il personale", da alcuni oneri funzionalmente connessi con il personale, pari a 1,1 milioni (h), rilevati in

bilancio nella voce "190 b) Altre spese amministrative" e dal recupero dei costi per la formazione pari a 0,2 milioni (e) compresi nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto;

  • la voce "Altre spese amministrative" corrisponde alla voce di bilancio 190 b) al netto dei recuperi per imposte indirette, spese legali ed altre spese, pari a 141,1 milioni (d), comprese nella voce "230 Altri oneri/proventi di gestione", come in precedenza descritto, e di alcuni oneri funzionalmente connessi al personale rilevati nella voce riclassificata "Spese per il personale" per 1,1 milioni (h). Sono inoltre esclusi gli oneri "sistemici" per complessivi 110,5 milioni (i) introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione unico e nazionale (FRU e FRN) che sono esposti, al netto del relativo effetto fiscale, nella voce separata "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte";
  • la voce "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" corrisponde alle voci di bilancio 210 e 220, al netto delle rettifiche di intangibili a vita definita (client relationship), raccordate nella voce del conto economico riclassificato "Purchase Price Allocation al netto delle imposte", per 15,5 milioni (a);
  • il totale delle "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" e "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" prende avvio dalle voci del conto economico 130 "Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito" e 140 "Utile/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni". In particolare, le "Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela" comprendono le rettifiche di valore su esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela - finanziamenti (per 134,0 milioni), il risultato negativo delle cessioni di crediti, pari a 172,1 milioni (g) (compreso nella voce 100), nonché gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (voce 140 del conto economico). Sono invece escluse le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito, pari a 2,2 milioni (n) e le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche – finanziamenti e titoli (l) e (m) per complessivi 1,1 milioni, tutte complessivamente esposte nella voce del conto economico riclassificato "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie";
  • il "Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali" corrisponde alla voce 260 del conto economico ufficiale;
  • l'aggregato delle "Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie" comprende le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso banche - finanziamenti e titoli (l) e (m) per complessivi 1,1 milioni, nonché le rettifiche nette per deterioramento di esposizioni classificate nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da titoli di debito (comprese nella voce 130) emessi da clientela (n) per 2,2 milioni;
  • gli "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" corrispondono alla voce 200 del conto economico ufficiale;
  • gli "Utili (perdite) su partecipazioni e investimenti" corrispondono alla voce 280 del conto economico ufficiale e al risultato da cessione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (voce 250 del conto economico ufficiale) al netto della quota di pertinenza dei risultati economici delle partecipate valutate al patrimonio netto, complessivamente positivi per 91,1 milioni (b) raccordati nell'aggregato riclassificato "Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto";
  • la voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" corrisponde alla voce 300 del conto economico ufficiale, depurata degli effetti fiscali negativi relativi ai cosiddetti "oneri sistemici" per 35,9 milioni (i), alla PPA per 7,7 milioni (a) e all'impatto della variazione del merito creditizio sui Certificates emessi per 12,7 milioni (f);
  • nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte" sono ricompresi gli oneri per complessivi 110,5 milioni (i), rilevati contabilmente nella voce 190 b) del conto economico ufficiale, al netto del correlato effetto fiscale, pari a 35,9 milioni (i);
  • la voce "Impairment su avviamenti" corrisponde alla voce 270 del conto economico ufficiale;

  • nella voce "Variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte" è esposto l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei Certificates, rilevato contabilmente nella voce 80 del conto economico ufficiale per 38,3 milioni (f), al netto del relativo effetto fiscale, pari a -12,7 milioni (f);

  • infine, nella voce "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" sono rilevati gli effetti della PPA relativa ai crediti, pari a -7,9 milioni (a), e alla client relationship, pari a -15,5 milioni (a), al netto dei relativi effetti fiscali, pari a 7,7 milioni (a).

Raccordo tra le voci dello stato patrimoniale consolidato e lo schema dello stato patrimoniale consolidato riclassificato al 30 giugno 2022

Voci dell'attivo
(migliaia di euro)
30/06/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 33.109.414
Cassa e disponibilità liquide 33.109.414
40. a) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso banche 10.778.617
meno: titoli di debito verso banche al costo ammortizzato (1.047.047)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso banche 9.731.570
40. b) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: crediti verso clientela 131.644.816
più: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati 2.147.628
meno: titoli di debito verso clientela al costo ammortizzato (22.984.080)
Finanziamenti valutati al CA: finanziamenti verso clientela 110.808.364
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 7.474.032
50. Derivati di copertura 1.011.804
Attività finanziarie e derivati di copertura valutate al FV con impatto a CE 8.485.836
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 10.594.239
Attività finanziarie valutate al FV con impatto su OCI 10.594.239
più: titoli di debito verso banche e clientela al costo ammortizzato 24.031.127
meno: titoli senior rivenienti da operazioni di cessione di crediti deteriorati (2.147.628)
Attività finanziarie valutate al CA 21.883.499
70. Partecipazioni 1.537.747
Partecipazioni 1.537.747
90. Attività materiali 3.192.497
Attività materiali 3.192.497
100. Attività immateriali 1.202.985
Attività immateriali 1.202.985
110. Attività fiscali 4.581.900
Attività fiscali 4.581.900
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 102.802
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 102.802
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (262.165)
130. Altre attività 3.693.314
Altre voci dell'attivo 3.431.149
Totale attivo 208.662.002

Voci del passivo
(migliaia di euro)
30/06/2022
10. b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela 111.377.387
meno: debiti per leasing verso clientela (672.292)
10. c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: titoli in circolazione 13.190.778
30. Passività finanziarie designate al fair value 1.774.417
meno: certificates a capitale protetto (1.763.575)
Raccolta diretta 123.906.715
10. a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche 46.230.401
meno: debiti per leasing verso banche (6.760)
Debiti verso banche 46.223.641
più: debiti per leasing verso banche 6.760
più: debiti per leasing verso clientela 672.292
Debiti per leasing 679.052
20. Passività finanziarie di negoziazione 14.874.526
più: certificates a capitale protetto 1.763.575
40. Derivati di copertura 610.185
Altre passività finanziarie valutate al fair value 17.248.286
90. Trattamento di fine rapporto del personale 273.540
100. Fondi per rischi ed oneri 747.840
Fondi del passivo 1.021.380
60. Passività fiscali 287.370
Passività fiscali 287.370
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (754.167)
80. Altre passività 7.239.994
Altre voci del passivo 6.485.827
Totale passività 195.852.271
190. Patrimonio di pertinenza dei terzi (+/-) 1.402
Patrimonio di pertinenza dei terzi 1.402
120. Riserve da valutazione (301.301)
140. Strumenti di capitale 1.390.153
150. Riserve 4.253.943
170. Capitale 7.100.000
180. Azioni proprie (-) (18.409)
200. Utile/Perdita del periodo (+/-) 383.943
Patrimonio netto del Gruppo 12.808.329
Totale passivo e patrimonio netto 208.662.002

_____________________________________________________________________________________ ______________________________________________ ALLEGATI 223

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