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Intesa Sanpaolo

Quarterly Report Nov 11, 2022

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Quarterly Report

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Resoconto Intermedio al 30 settembre 2022

Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

Resoconto intermedio al 30 settembre 2022

Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Sommario

Il Gruppo Intesa Sanpaolo 7
Cariche sociali 11
Introduzione 13
I nove mesi del 2022 in sintesi
Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance
Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance
Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori
I nove mesi del 2022
16
18
19
22
Prospetti contabili consolidati 39
Relazione sull'andamento della gestione
I risultati economici
Gli aggregati patrimoniali
I risultati per settori di attività
Il presidio dei rischi
49
74
92
109
Politiche contabili
Criteri di redazione del resoconto
135
Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari 144
Allegati 145
Glossario 173
Contatti 189

IL GRUPPO INTESA SANPAOLO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia

Banche

Controllate
Società Filiali
1.072 Banca 5 1
Fideuram 109

NORD EST

INTESA SANPAOLO Controllate
Filiali Società Filiali
725 Fideuram 60
CENTRO
INTESA SANPAOLO Controllate
Filiali Società Filiali
757 Fideuram 48
SUD
INTESA SANPAOLO Controllate
Filiali Società Filiali
630 Fideuram 34
ISOLE
INTESA SANPAOLO Controllate
INTESA SANPAOLO Controllate
Filiali Società Filiali
216 Fideuram 10

Dati al 30 settembre 2022

Credito al Consumo 2

1 Le attività di Factoring e Leasing sono svolte direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A. 2 Le attività di Credito al consumo sono svolte anche direttamente dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo S.p.A.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza internazionale

Banche, Filiali e Uffici di Rappresentanza

AFRICA
Uffici di Rappresentanza Paese Controllate Filiali
Il Cairo Egitto Bank of Alexandria 174
Paese Controllate Filiali
Albania Intesa Sanpaolo Bank Albania 33
Belgio Compagnie de Banque Privée S.A. Quilvest 2
Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina 46
Croazia Privredna Banka Zagreb 146
Federazione Russa Banca Intesa 27
Irlanda Intesa Sanpaolo Bank Ireland 1
Compagnie de Banque Privée S.A. Quilvest 1
Lussemburgo Fideuram Bank Luxembourg 1
Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg 1
Moldavia Eximbank 17
Repubblica Ceca VUB Banka 1
Romania Intesa Sanpaolo Bank Romania 34
Serbia Banca Intesa Beograd 147
Slovacchia VUB Banka 160
Slovenia Intesa Sanpaolo Bank 41
Svizzera Reyl Intesa Sanpaolo 3
Ucraina Pravex Bank 45
Ungheria CIB Bank 61

Dati al 30 settembre 2022 (1) European Regulatory & Public Affairs

Società Prodotto

Monetica e Sistemi di Pagamento
Leasing Wealth Management

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Presidente Gian Maria GROS-PIETRO
Vice Presidente Paolo Andrea COLOMBO
Consigliere delegato e Chief Executive Officer Carlo MESSINA (a)
Consiglieri Franco CERUTI
Roberto FRANCHINI ()
Anna GATTI
Liana LOGIURATO
Maria MAZZARELLA
Fabrizio MOSCA (
)
Milena Teresa MOTTA ()
Luciano NEBBIA
Bruno Maria PARIGI
Bruno PICCA
Alberto Maria PISANI (
)
Livia POMODORO
Maria Alessandra STEFANELLI
Paola TAGLIAVINI
Daniele ZAMBONI
Maria Cristina ZOPPO (
)
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Fabrizio DABBENE

Società di Revisione EY S.p.A.

(a) Direttore Generale

(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

Introduzione

Come noto, il D.Lgs. 25 del 15 febbraio 2016, che ha recepito la Direttiva Transparency 2013/50/UE (recante modifiche alla Direttiva 2004/109/CE sull'armonizzazione degli obblighi di trasparenza riguardanti le informazioni sugli emittenti i cui valori mobiliari sono ammessi alla negoziazione in un mercato regolamentato), ha eliminato l'obbligo di pubblicazione dei resoconti intermedi sulla gestione ed ha attribuito alla Consob la facoltà di prevedere eventuali obblighi informativi aggiuntivi rispetto al bilancio annuale e semestrale. La Consob, sulla base della delega regolamentare contenuta in tale decreto, con Delibera n. 19770 del 26 ottobre 2016 ha apportato modifiche al Regolamento Emittenti in tema di informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, applicate a decorrere dal 2 gennaio 2017.

In base a tale disciplina, le società quotate hanno facoltà di scegliere se pubblicare o meno le informazioni finanziarie periodiche aggiuntive.

Intesa Sanpaolo, nel comunicare al mercato il calendario finanziario 2022, ha confermato, ai sensi dell'art. 65-bis e dell'art. 82-ter del Regolamento Emittenti, la scelta di pubblicare su base volontaria informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono - per quanto riguarda i relativi elementi informativi - la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Come più specificamente indicato nel capitolo "Criteri di redazione del resoconto", il Resoconto intermedio al 30 settembre 2022 è redatto in forma consolidata con l'applicazione dei criteri di rilevazione e di valutazione previsti dai principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS – IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Il Resoconto è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e da una Relazione sull'andamento della gestione, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel periodo. Il Resoconto contiene informazioni finanziarie estratte dai prospetti contabili o riconducibili agli stessi ed altre informazioni – quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e taluni Indicatori Alternativi di Performance – non direttamente riconducibili ai prospetti contabili. In proposito, si rinvia al capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" della Relazione sulla gestione che accompagna il Bilancio consolidato 2021 per una descrizione dettagliata confermando che, con specifico riferimento al contesto conseguente alla pandemia da COVID-19, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.

A supporto dei commenti sui risultati del periodo vengono presentati e illustrati schemi di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati.

Negli schemi riclassificati, i dati sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti più immediati. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile omogenei con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.

Nelle precedenti informative periodiche è già stato evidenziato come, in seguito all'acquisizione del Gruppo UBI Banca, nel 2021 si sia reso opportuno il ricorso a dati "rideterminati" da affiancare ai dati riesposti per allinearli/integrarli attraverso dati gestionali. Tale modalità espositiva viene confermata nel presente Resoconto con riferimento ai primi due trimestri del 2021 inclusi nei nove mesi 2021 presentati per il raffronto.

In particolare, come illustrato in maggior dettaglio nel seguito del presente Resoconto, per poter fornire un raffronto omogeneo dei dati di conto economico in modo da tenere conto (i) degli effetti delle cessioni di sportelli a BPER e a Banca Popolare di Puglia e Basilicata avvenute nel primo semestre 2021 e correlate all'operazione di acquisizione del Gruppo UBI, nonché (ii) dell'ingresso delle società assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, ci si è avvalsi anche – in relazione alla natura delle riesposizioni necessarie – di dati gestionali. Di conseguenza, per presentare i valori "rideterminati" dei primi due trimestri del 2021 sulla base di evidenze contabili e gestionali sono stati predisposti schemi di conto economico riclassificato aggiuntivi rispetto a quelli costruiti sulla base dei dati effettivi di chiusura dei diversi periodi, e le relative tabelle di dettaglio sono state integrate, o duplicate, con l'evidenza separata dei "Dati rideterminati". In allegato al presente Resoconto vengono inclusi i raccordi di tali "Dati rideterminati" con i dati contabili.

Quanto ai dati patrimoniali, per poter disporre di dati trimestrali immediatamente confrontabili in relazione alle operazioni societarie correlate all'acquisizione del Gruppo UBI, già nel 2021 si era proceduto all'esclusione linea per linea delle consistenze patrimoniali relative agli sportelli UBI e ISP ceduti nel primo e nel secondo trimestre 2021; tali valori nello Stato patrimoniale riclassificato erano stati convenzionalmente appostati nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione. Tale riesposizione è avvenuta sulla base di risultanze contabili.

Con riferimento alle società assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, oggetto di riesposizione come sopra indicato, nel 2021 non si era ritenuto necessario "rideterminare" i dati patrimoniali per escludere sulla base di risultanze gestionali - le consistenze (investimenti e riserve tecniche) connesse alla produzione riferibile alla clientela delle filiali cedute a terzi, così come avvenuto per il conto economico, in relazione alla contenuta materialità e alla conseguente mancata rilevanza ai fini della comparabilità.

In conseguenza di quanto sopra, dal momento che le riesposizioni dei dati patrimoniali sono state effettuate – come normalmente avviene – sulla base di risultanze contabili, non sono stati predisposti schemi riclassificati "rideterminati" con riferimento ai dati patrimoniali.

Anche per i dati patrimoniali a raffronto risulta pertanto confermata l'esposizione utilizzata nel 2021.

I dettagli analitici delle riesposizioni effettuate e delle riclassificazioni rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia – oltre che delle citate "rideterminazioni" – sono forniti con distinti prospetti pubblicati tra gli allegati, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Da ultimo si segnala che i prospetti contabili consolidati sono sottoposti a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A. ai soli fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 26 (2) del Regolamento dell'Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

I nove mesi del 2022 in sintesi

Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati economici consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute $\%$
Interessi netti 6.436
5.950
486 8,2
Commissioni nette 6.697
7.009
$-312$ $-4,5$
Risultato dell'attività assicurativa 1.303
1.219
84 6,9
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1.380
1.524
$-144$ $-9.4$
Proventi operativi netti 15.796
15
15.781
0,1
$-7.804$
Costi operativi
$-7.948$
$-144$ $-1,8$
Risultato della gestione operativa 7.992
7.833
159 2,0
$-1.928$
Rettifiche di valore nette su crediti
$-1.544$
384 24,9
Risultato netto 3.284
4.006
$-722$ $-18,0$

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2021.

30.09.2022 30.09.2021 Dati rideterminati

Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute
$\%$
Attività finanziarie 152.936
162.021
$-9.085$ $-5,6$
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate ai
sensi dello IAS 39
173.332
206.885
$-33.553$ $-16,2$
Finanziamenti verso clientela 473.746
465.871
7.875 1,7
Totale attività 1.023.005 $-47.811$
1.070.816
$-4,5$
Raccolta diretta bancaria 550.678
557.248
$-6.570$ $-1.2$
Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche 173.945
204.479
$-30.534$ $-14,9$
Raccolta indiretta: 643.382
725.137
$-81.755$ $-11,3$
di cui: Risparmio gestito 427.021
477.530
$-50.509$ $-10,6$
Patrimonio netto 62.705
63.775
$-1.070$ $-1,7$
Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%)
(Loan to deposit ratio)
86,0%
83,6%
30.09.2022
31.12.2021

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2021.

Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori(°)

30.09.2022
31.12.2021

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2021.

Cost / Income (a) 49,4
50,4
Risultato netto / Patrimonio netto (ROE) (b) 8,2
9,4
Risultato netto / Totale Attività (ROA) (c) $\begin{array}{ c c } 0,4 \end{array}$
0,5

30.09.2022 30.09.2021 (Dati economici) 31.12.2021 (Dati patrimoniali)

Utile per azione (euro)
Utile base per azione (basic EPS) (d) 0,17
0, 21
Utile diluito per azione (diluted EPS) (e) 0,17
0,21
Indicatori di rischiosità consolidati (%)
Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela $\vert 0,3 \vert$
0,5
Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela 1,3
1,5
Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze lorde con
clientela
65,8
70.4
Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati lordi / Crediti
deteriorati lordi con clientela
46,9
53,6
Struttura operativa 30.09.2022 31.12.2021 variazioni
assolute
Numero dei dipendenti (f) 95.554 97.687 -2.133
Italia 73.283 75.289 -2.006
Estero 22.271 22.398 -127
Numero dei consulenti finanziari 5.712 5.654 58
Numero degli sportelli bancari (g) 4.620 4.719 -99
Italia 3.662 3.740 -78
Estero 958 979 -21

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(f) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.

(g) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.

30.09.2022 30.09.2021 (Dati economici) 31.12.2021 (Dati patrimoniali)

I nove mesi del 2022

L'andamento dell'economia e lo scenario geopolitico

I recenti sviluppi geopolitici non hanno portato a significativi miglioramenti sul fronte del conflitto russo-ucraino e il contesto rimane legato alle incognite inerenti a quest'ultimo.

A partire dalla fine di febbraio, l'invasione russa dell'Ucraina ha provocato un violento aumento delle quotazioni di diverse materie prime. Gli effetti su molte materie prime non energetiche si sono rivelati transitori. L'impatto è stato invece particolarmente forte e persistente nel mercato europeo del gas naturale. Ne è scaturito un violento aumento dei costi di produzione e dell'inflazione, oltre che un brusco peggioramento della bilancia commerciale e un netto cambio di passo nella normalizzazione della politica monetaria.

Nell'area dell'euro, la dinamica del PIL è rimasta ancora positiva nei primi tre trimestri dell'anno. Le ripercussioni dello shock energetico hanno iniziato ad esercitare i loro effetti negativi dal trimestre estivo, che ha segnato un rallentamento della crescita. La produzione ha iniziato a calare con decisione in diversi settori ad alta intensità di energia. La domanda è stata sostenuta da misure fiscali tese ad attenuare l'effetto dei rincari sui bilanci di famiglie e imprese, mentre è continuata la ripresa dell'attività nei servizi più penalizzati dalla crisi pandemica nel biennio 2020-21. L'occupazione totale è aumentata ulteriormente. Malgrado il riempimento degli stoccaggi nei trimestri centrali del 2022 sia stato più rapido delle attese e la domanda finale di gas sia calata significativamente, restano molte incognite sull'andamento dell'economia nei prossimi mesi. Le previsioni di consenso sono rapidamente peggiorate, arrivando a incorporare uno scenario di moderata contrazione del PIL europeo, con inizio nel quarto trimestre 2022. Inoltre, la somma di shock energetico e restrizione monetaria accresce il rischio di recessione globale.

Una dinamica analoga ha caratterizzato anche l'economia italiana. Nei tre mesi fino ad agosto, la produzione nei settori industriali ad alta intensità di energia era in contrazione del 4,5% rispetto ai tre mesi precedenti, contro lo 0,9% per gli altri comparti. L'economia italiana beneficia ancora di una forte crescita dell'attività edile, ma nel terzo trimestre si è comunque manifestato un peggioramento degli indici di fiducia anche nelle costruzioni, oltre che nei servizi e nella manifattura. L'inflazione è salita all'8,9% in settembre e ha accelerato all'11,9% in ottobre; la maggiore intensità dei rincari che caratterizza energia e generi alimentari implica che l'erosione del potere di acquisto sia stata più marcata per le famiglie con più bassa capacità di spesa. Secondo la stima preliminare ISTAT, la crescita del PIL ha rallentato nel terzo trimestre, ma meno delle attese. Anche per l'Italia, le previsioni di consenso scontano una lieve contrazione del PIL nel quarto trimestre 2022 e nei primi mesi del prossimo anno. La ripresa successiva dovrebbe garantire un tasso di crescita positivo per il dato medio annuo del 2023.

La Banca Centrale Europea ha iniziato ad eliminare le misure di stimolo introdotte durante la crisi pandemica. Nel primo trimestre, gli acquisti netti relativi al programma PEPP (Pandemic Emergency Purchasing Programme) sono stati gradualmente ridotti, fino a sospenderli del tutto il 31 marzo. La Banca centrale ha poi interrotto anche gli acquisti netti nell'ambito del programma APP (Asset Purchase Programme) dal 1° luglio 2022. In luglio è stata avviata una fase di rialzo dei tassi ufficiali, che sono saliti complessivamente di 125 punti base nel trimestre estivo e poi di altri 75 punti base il 27 ottobre. La BCE ha segnalato che i rialzi continueranno nei prossimi mesi. Dal 23 novembre, le condizioni divenute meno favorevoli sulle operazioni TLTRO in essere dovrebbero favorire i rimborsi volontari e, quindi, la riduzione dell'eccesso di riserve. I mercati si attendono che nel 2023 la restrizione sia integrata anche da una riduzione del portafoglio di titoli dell'Eurosistema.

La svolta della politica monetaria ha causato un rapido aumento dei tassi a medio e lungo termine sui mercati europei. I tassi a 5 e 10 anni sono saliti rispettivamente di 268 e 251 punti base tra il dicembre 2021 e il settembre 2022. Unitamente alla maggiore incertezza dello scenario internazionale, l'aumento dei tassi, la riduzione degli acquisti ufficiali e successivamente la prospettiva di elezioni anticipate e di cambio della maggioranza di governo hanno portato a un ulteriore allargamento del differenziale Btp-Bund che a settembre è stato mediamente pari a 222 punti base. La divergenza dei tassi fra Stati Uniti ed Europa e la maggiore esposizione dell'area euro al conflitto russo-ucraino hanno indebolito l'euro, sceso da 1,13 fino a un minimo di 0,95 dollari.

I paesi con controllate ISP hanno subìto un freno alla crescita, soprattutto nel secondo trimestre, che si è accompagnato a forti aumenti dell'inflazione. In un quadro che vede un ulteriore ridimensionamento degli indici anticipatori, le banche centrali hanno adottato politiche monetarie restrittive per far fronte al rialzo dei prezzi innescato dall'aumento delle quotazioni delle materie prime e in particolare della componente energia. L'inflazione nei paesi dell'Area Centro-orientale (CEE) ha subìto in un anno incrementi mediamente superiori ai 12 punti percentuali; leggermente più contenuto è stato il rialzo nei paesi dell'Area Sud-orientale (SEE); quelli dell'Europa orientale (EE) hanno riportato aumenti di oltre 15 punti percentuali.

Nel contesto di elevata inflazione, il credito bancario alle imprese italiane ha evidenziato una ripresa, accelerando nei mesi estivi a un ritmo prossimo al 5% anno su anno. La dinamica è trainata dai prestiti a breve termine che hanno raggiunto tassi di variazione a due cifre di riflesso ai maggiori fabbisogni di capitale circolante per l'aumento dei costi di produzione. In relazione ai maggiori rischi percepiti dalle banche, i criteri di offerta di prestiti alle imprese hanno registrato un irrigidimento. Il credito alle famiglie ha continuato a crescere a ritmi robusti, nell'ordine del 4% anno su anno nel secondo e terzo trimestre, trainato dai finanziamenti per l'acquisto di abitazioni. Si è però riscontrato un indebolimento delle nuove erogazioni rispetto ai volumi elevati del 2021. A fronte delle esigenze finanziarie connesse alla crisi energetica e ai maggiori costi, le imprese hanno cominciato a utilizzare l'ampia liquidità depositata sui conti bancari. Da inizio anno a settembre il flusso netto verso i depositi delle società non finanziarie è stato negativo per 19 miliardi, rispetto a un afflusso di 15 miliardi nello stesso periodo del 2021. Nel complesso, la crescita dei depositi bancari è diminuita, anche per il rallentamento di quelli delle famiglie. Il rialzo dei tassi ufficiali della BCE si è trasmesso in misura limitata sul costo del credito alle imprese mentre più evidente è stato l'aumento del tasso fisso sui mutui casa. A seguito della consueta maggiore vischiosità dei tassi sui depositi, la forbice bancaria ha cominciato ad ampliarsi.

Anche il risparmio gestito ha visto un indebolimento dei volumi, in relazione all'elevata volatilità sui mercati azionari e all'aumento dei rendimenti di mercato. Grazie ai flussi di risparmio verso i fondi azionari e, in minor misura, verso i bilanciati e i monetari, la raccolta netta dei fondi comuni è rimasta positiva da inizio anno a settembre, ma significativamente più contenuta rispetto al 2021. La nuova produzione delle assicurazioni vita ha registrato nei primi otto mesi dell'anno un calo del 15% a confronto con lo stesso periodo del 2021.

L'impatto per il Gruppo ISP del conflitto militare fra Russia e Ucraina

Le controllate ISP in Russia e in Ucraina

Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:

  • Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), partecipata al 47% da Intesa Sanpaolo e al 53% da Intesa Sanpaolo Holding International (Lussemburgo). Trattasi di una banca corporate con sede a Mosca, facente parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, che opera con 27 filiali e 938 persone. La presenza in Russia del Gruppo risale a 48 anni fa (all'epoca come Ufficio di Rappresentanza). La banca partecipa al finanziamento di grandi progetti russi nazionali e internazionali ma offre anche una gamma completa di servizi bancari per piccole e medie imprese, clienti privati e aziende. La rete di filiali regionali va da Kaliningrad a Vladivostok;
  • Pravex Bank Joint-Stock Company, partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo. Si tratta di una piccola banca commerciale con sede a Kiev, facente parte della Divisione International Subsidiary Banks, che opera con 45 filiali prevalentemente nella regione di Kiev e 743 persone. Intesa Sanpaolo ha acquisito la banca nel 2008, continuando ad operare ininterrottamente nel paese da tale data.

Ambedue le realtà stanno continuando ad operare nonostante le criticità della situazione attuale, in particolare per Pravex, con il supporto delle strutture di Capogruppo, seppur con i limiti oggettivi dettati dallo scenario bellico e dalla sempre alta tensione internazionale, che sta comportando anche il blocco delle forniture di gas da parte della Federazione Russa all'Europa occidentale. Il contesto operativo, a distanza ormai di diversi mesi dall'inizio del conflitto e quindi di un primo periodo di assoluta emergenza, si è ripristinato con una modalità tale da consentire l'acquisizione puntuale e tempestiva delle situazioni contabili di fine settembre delle due controllate. Pertanto la situazione consolidata al 30 settembre 2022 ha utilizzato tali evidenze contabili in luogo di quelle riferite a periodi antecedenti, come era avvenuto sino al 30 giugno 2022.

Quanto sopra a conferma dell'attuale permanenza del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità stante anche l'assenza al momento di atti da parte dei governi dei due Paesi che possano far concludere diversamente, nonché di formali decisioni assunte dalla Capogruppo di disinvestimento nelle due realtà.

Gli impatti contabili incorporati nella situazione consolidata al 30 settembre 2022 – illustrati più oltre nel presente paragrafo – muovono quindi dall'assunto della continuità operativa (going concern), ossia della volontà attuale della Capogruppo di mantenere le partecipazioni in Banca Intesa Russia e Pravex Bank sotto il proprio controllo.

Il presidio dei rischi

Come illustrato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022, allo scoppio del conflitto il 24 febbraio 2022, in coerenza con quanto previsto dal "Modello Organizzativo per la gestione delle Crisi", Intesa Sanpaolo ha attivato la propria Unità di Emergenza per il presidio della situazione e la valutazione dei potenziali rischi e dei conseguenti impatti sul Gruppo. L'Unità di Emergenza, all'interno della quale sono presenti tutte le aree di Governo e le Divisioni di business, ha deliberato la creazione di due Task Force, con potere di indirizzo e monitoraggio, per affrontare le priorità immediate, rendere più efficace

il processo decisionale e di escalation e per responsabilizzare i team operativi:

  • la Task Force "Risk Management and Control" con gli obiettivi di:
  • o monitorare, valutare e identificare le azioni di mitigazione dei rischi finanziari derivanti dall'emergenza Ucraina-Russia; o applicare procedure rigorose per il rispetto delle sanzioni pecuniarie imposte dalle Autorità competenti;
  • la Task Force "Operational Resilience" con gli obiettivi di:
  • o assicurare la Continuità Operativa del Gruppo;
  • o gestire la sicurezza dei dipendenti e dei loro familiari;
  • o garantire il modello operativo e la cybersecurity;
  • o organizzare e mantenere una comunicazione inter-funzionale continua.

Le due Task Force, presiedute rispettivamente dal Chief Risk Officer e dal Responsabile della Divisione International Subsidiary Banks, vedono la partecipazione del Top Management di Intesa Sanpaolo.

Come già evidenziato nelle precedenti informative, Intesa Sanpaolo ha inoltre costituito, il 7 marzo 2022 l'unità tecnica con funzioni consultive "Russia-Ukraine Conflict Crisis Unit" deputata a esaminare con approccio inter-funzionale l'operatività di particolare rilevanza/complessità per esposizione e struttura, valutandone i principali rischi creditizi, legali, operativi, di compliance, nonché reputazionali ed identificando accuratamente le azioni di rimedio, secondo il principio generale di massima prudenza e coerentemente con i valori ESG e di impatto caratterizzanti il Gruppo.

Alla Crisis Unit, presieduta dal Chief Lending Officer, hanno partecipato il Chief Compliance Officer, il Group General Counsel, nonché i Responsabili di Divisione per la discussione delle operazioni di pertinenza della propria unità di business.

La Crisis Unit ha operato con tale modalità sino al 30 giugno: superata la fase emergenziale, in un contesto in cui la crisi ha assunto connotati strutturali, è stato deciso di ripristinare i processi deliberativi ordinari.

Le Task Force continuano invece a riunirsi con cadenza regolare con l'obiettivo, tra gli altri, di predisporre opportune informative per il Top Management che, all'occorrenza, sono condivise anche con il Joint Supervisory Team (JST) della BCE. La situazione è monitorata costantemente sia a livello di Capogruppo sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e ininterrotti.

Viene prodotta costante informativa ai Comitati endoconsiliari e al Consiglio di Amministrazione.

Per ulteriori approfondimenti relativi agli impatti del conflitto sul profilo di rischio del Gruppo Intesa Sanpaolo si rimanda a quanto più sotto riportato con riferimento alla Task Force "Risk Management and Control" e al paragrafo "Le principali tematiche contabili e l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo".

La Task Force "Risk Management and Control"

Permane il blocco della nuova operatività che possa comportare un incremento del rischio verso controparti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina (azione, questa, fra le prime poste in essere ad inizio emergenza). In tale contesto è stata anche completata la revisione dei rating delle controparti che la Banca ha individuato come esposizioni creditizie in bilancio cross-border (cross-border on-balance credit exposure) verso la Russia.

Con specifico riguardo al presidio del rischio di credito:

  • è stata effettuata un'attenta valutazione delle esposizioni verso i due paesi in cui è in corso la crisi, al fine di garantire un miglior presidio dell'evoluzione prospettica del profilo di rischio ed è stata realizzata un'azione di deleveraging con cessione di alcune esposizioni;
  • prosegue l'attività di supporto alle piccole e medie imprese energivore e quelle con fatturato derivante in larga parte dall'export verso Russia e Ucraina mediante la messa a disposizione di personalizzazioni dedicate dei prodotti creditizi esistenti e di nuove soluzioni finanziarie volte a far fronte ai rincari energetici;
  • è stato mantenuto il temporaneo accentramento del processo deliberativo con riferimento alle entità i) Russe/Bielorusse, ii) di qualsiasi nazionalità controllate (direttamente o indirettamente) da controparti Russe/Bielorusse.

Non sono previste, al momento, nuove e specifiche iniziative nell'ambito Action Plan crediti dedicate alla crisi Russia-Ucraina rispetto a quanto illustrato in occasione della Relazione semestrale al 30 giugno 2022.

Sono, invece, in corso e sono previste per il prossimo futuro, sempre nell'ambito della prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti, specifiche verifiche diagnostiche sui settori vulnerabili (identificati sulla base dell'andamento settoriale) e su quelli energivori particolarmente impattati dall'incremento del costo dell'energia collegato anche alla crisi geopolitica in corso.

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha portato all'imposizione di pesanti sanzioni alla Russia, adottate in maniera progressiva, da parte dei paesi occidentali. Al fine di assicurare la conformità alle normative, Intesa Sanpaolo ha tempestivamente avviato iniziative, monitorate attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo, volte a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi oltre alla soglia definita dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 30 settembre 2022 l'esposizione verso controparti russe a cui si applicano le sanzioni incluse nelle liste OFAC SDN e/o EU asset freeze era pari a 0,4 miliardi (0,4 miliardi anche a fine giugno).

Per quanto riguarda i rating assegnati alla Russia, si segnala che, avendo le tre principali agenzie di rating (Fitch, Moody's e Standard & Poor's) ritirato in maniera progressiva il giudizio di rating del Paese e delle controparti russe, in ottemperanza alle sanzioni dell'Unione Europea, non si segnalano variazioni rispetto a quanto riportato nell'informativa al 30 giugno 2022, anche con riferimento ai rating interni sovereign e transfer attribuiti da ISP.

In generale, è utile evidenziare che il Gruppo continua a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Tali analisi si concentrano tanto sugli effetti diretti, quali il deterioramento delle controparti nei paesi coinvolti, quanto sugli effetti indiretti, tra i quali le ricadute per la restante clientela del Gruppo derivanti dalla possibile evoluzione del contesto economico e finanziario, anche in considerazione dell'incremento dei costi dell'energia e dell'eventuale riduzione della disponibilità di alcune fonti energetiche. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti oggi difficilmente valutabili, da tali analisi è emerso che il Gruppo sarebbe comunque in grado di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

La Task Force "Operational Resilience"

Anche nel terzo trimestre sono proseguite le iniziative di supporto e accoglienza verso i dipendenti e i loro familiari della controllata ucraina Pravex Bank per i cui dettagli si rimanda alla Relazione semestrale al 30 giugno 2022.

In merito agli aspetti di Business Continuity in Ucraina, i sistemi sono sempre stati operativi: è stata attivata da subito una copia dei dati presso un data center a Leopoli e successivamente, in seguito alle modifiche regolamentari della banca centrale ucraina (National Bank of Ukraine), è stata creata una copia dei dati anche all'estero, inizialmente presso un data center cloud in Polonia, mentre, a partire da settembre, la copia dei dati è stata spostata presso un data center cloud in Germania, tramite una linea pubblica, le cui performance sono sotto costante monitoraggio.

L'intensificarsi degli attacchi in alcune zone dell'Ucraina a partire dalla seconda metà di giugno ha fatto emergere l'esigenza di predisporre una metodologia di valutazione del rischio volta a guidare il processo decisionale di apertura delle singole filiali

sulla base di specifici indicatori, tenendo comunque sempre in considerazione la sicurezza del personale. Il temporaneo miglioramento del contesto generale nel corso del terzo trimestre ha portato ad un aumento del numero medio delle filiali operative su base giornaliera, salito a 37 su un totale di 45 filiali presenti sul territorio (all'inizio del conflitto venivano aperte in media circa la metà delle filiali, in lieve aumento nel secondo trimestre). Per contro, nel mese di ottobre, alla luce dell'evoluzione del conflitto in tutto il Paese, il numero di filiali aperte è andato sensibilmente diminuendo.

Dopo le 5 unità danneggiate nei primi mesi del conflitto, nessuna filiale è stata oggetto di bombardamenti.

Presso Banca Intesa Russia i sistemi sono sempre rimasti attivi e le filiali hanno continuato a lavorare senza problemi operativi grazie anche ai nuovi contratti stipulati con provider locali a partire dal secondo trimestre, al fine di compensare l'interruzione dei servizi offerti dai provider occidentali.

Come già segnalato nell'informativa semestrale, è inoltre attivo un monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, per la quale è stato dapprima realizzato un back up fisico del data center in Romania mentre a giugno sono state ultimate le attività di trasferimento dei back up in cloud in Germania.

Per quanto riguarda gli aspetti di Cybersecurity, sono continuate le attività di threat intelligence (intelligence sulle minacce) ad-hoc, nonché quelle di prevenzione e rafforzamento dei presidi su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo (già avviate da inizio 2022 ai primi segnali di una maggiore instabilità della situazione ucraina), in particolare dal lato dei controlli di sicurezza e delle modalità di autenticazione per accedere alla rete aziendale. Si segnala in proposito l'introduzione di un processo di autenticazione a più fattori per l'accesso alla posta elettronica e ad altre applicazioni aziendali.

Dopo l'episodio di lieve entità verificatosi in una giornata festiva del mese di maggio (attacco cyber di tipo DDoS - Distributed Denial of Service che ha interessato il sito istituzionale della banca russa), a livello di Gruppo non si sono registrati incidenti con impatti significativi. In ottica preventiva, stanno proseguendo le iniziative volte ad accrescere sempre più la sensibilità del personale nei confronti della sicurezza informatica. Iniziative di awareness sui rischi cyber, con focus in particolare sul tema del phishing, vengono peraltro proposte periodicamente per rendere tutti i dipendenti sempre più attenti e resilienti ai tentativi di attacco.

Con riferimento, infine, alle problematiche legate all'approvvigionamento energetico si segnala che, a partire da luglio, in relazione ai potenziali problemi di erogazione di energia elettrica e di approvvigionamento di gas in Italia durante il periodo invernale, sono stati avviati incontri periodici col CO.DI.SE.1 per individuare possibili azioni volte a garantire la disponibilità di energia elettrica e carburante per gli operatori del sistema finanziario nazionale.

Intesa Sanpaolo ha conseguentemente attivato un tavolo di lavoro interno, con i seguenti obiettivi:

  • verificare i presidi (batterie e gruppi elettrogeni) presenti nelle principali sedi del Gruppo e nei Data Center che assicurano la disponibilità di energia elettrica in caso di blackout degli operatori energetici;
  • aggiornare le procedure per la gestione delle interruzioni di energia elettrica, anche nella rete territoriale.

Si ricorda che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito di rilevazione del rischio operativo.

Le iniziative del Gruppo Intesa Sanpaolo a favore dell'Ucraina e per alleviare gli impatti della crisi economica

Nel corso del terzo trimestre sono proseguite le numerose iniziative e progettualità, sostenute dalla Banca, attivate a margine dello scoppio del conflitto militare per supportare la popolazione ucraina, gestire l'accoglienza dei profughi e garantire ospitalità ai dipendenti di Pravex Bank e ai loro familiari, dettagliatamente illustrate nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022 alla quale si rimanda.

Inoltre, per fornire un supporto importante e concreto a fronte dei crescenti bisogni sociali che lo scenario di crisi indotto dal conflitto sta alimentando, in particolare sul fronte dei costi per l'energia e dell'aumento generalizzato dei prezzi, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha messo a punto un pacchetto di aiuti per imprese e famiglie attraverso:

  • 22 miliardi di plafond stanziato a favore delle PMI, con particolare attenzione per quelle impegnate nella ricerca di soluzioni quali la riconversione industriale, l'indipendenza energetica ed il passaggio alle energie rinnovabili, con risorse a tassi agevolati per:
  • o la copertura dei maggiori costi energetici;
  • o la sospensione delle rate dei finanziamenti fino a 24 mesi della quota capitale;
  • o gli investimenti nelle energie rinnovabili (finanziamenti a garanzia SACE con durata fino a 20 anni);
  • 8 miliardi di plafond a sostegno delle famiglie con 3 linee di intervento:
  • o prestiti personali a tassi agevolati con durata fino a 20 anni destinati a redditi ISEE fino a 40 mila euro;
  • o supporto nella gestione di momenti di difficoltà grazie alle opzioni di flessibilità per mutui e prestiti;
  • o acquisti e bollette rateizzabili a tasso zero.

La Banca ha voluto infine offrire un sostegno concreto e un segno di attenzione e di vicinanza anche alle persone del Gruppo (in Italia e all'estero) e alle loro famiglie, erogando, il 9 settembre 2022, 500 euro a titolo di liberalità. La misura, già anticipata nell'informativa semestrale, ha interessato 82 mila persone in servizio alla data del 30 giugno 2022, ad esclusione di quelle con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente.

1 CO.DI.SE. (continuità di servizio), struttura per il coordinamento delle crisi operative della piazza finanziaria italiana; è presieduto dalla Banca d'Italia e vi partecipano la CONSOB e gli operatori del settore finanziario rilevanti sul piano sistemico.

Le principali tematiche contabili e l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo

Come noto, il 24 febbraio 2022 la tensione progressivamente cresciuta tra Russia e Ucraina è sfociata in un conflitto che, per intensità e dimensioni, non era presente in Europa dalla fine della Seconda guerra mondiale. La situazione è stata da subito strettamente monitorata e valutata da Intesa Sanpaolo, anche alla luce delle indicazioni fornite dai regulator sul tema2 , avendo il Gruppo:

  • − una presenza diretta con due controllate nei Paesi belligeranti (Pravex Bank Public Joint-Stock Company e Banca Intesa Russia), dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto;
  • − esposizioni cross border erogate nell'ambito della sua attività di corporate ed investment banking.

Nella sua attività di lending, infatti, la Divisione IMI C&IB ha nel tempo finanziato controparti residenti nella Federazione Russa. Oltre due terzi dei crediti verso la clientela russa erogati prima del conflitto riguardavano primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con clienti appartenenti alle principali filiere internazionali e da una quota rilevante derivante da export di materie prime. I crediti a clientela russa rappresentavano, allo scoppio delle ostilità, circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA).

Nel corso dell'esercizio il Gruppo si è attivamente operato per ridurre significativamente i rischi creditizi legati al conflitto russo-ucraino. In particolare, nel secondo e terzo trimestre dell'esercizio l'esposizione creditizia lorda verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina si è ridotta di 2.290 milioni (-48% rispetto alla fine dell'esercizio precedente) prevalentemente per effetto della cessione di un'importante esposizione (per 2.187 milioni) e per il calo dei crediti in essere verso la clientela presso la partecipata Banca Intesa Russia di circa 125 milioni (di cui 413 milioni in termini di riduzione di volumi compensato dall'incremento di 288 milioni imputabile all'effetto della rivalutazione del rublo).

Peraltro, si segnala che in data 5 ottobre si è concretizzata la cessione di un'altra posizione per un importo di 369 milioni, portando così la riduzione dell'esposizione complessiva lorda ad oltre 2,6 miliardi (-56%).

In assenza della citata rivalutazione del rublo, il calo delle esposizioni risulta superiore al 60%.

Nell'insieme il Gruppo ha sostenuto effetti a conto economico relativi agli impatti derivanti dal conflitto per complessivi 1.341 milioni al lordo dell'effetto fiscale, rivenienti prevalentemente dai rischi creditizi in essere verso clientela (1.289 milioni), valutati in base al principio IFRS 9.

Tali importanti rettifiche e le indicate cessioni determinano quindi al 30 settembre 2022 un'esposizione netta verso controparti residenti in Russia e Ucraina pari a 1.694 milioni, in calo di 3.016 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (-64%). L'ulteriore citata cessione conclusa lo scorso 5 ottobre porta il calo a 3,3 miliardi (-70%).

Alla luce di quanto sopra descritto, le esposizioni residue ammontano, in termini di valori lordi, a 519 milioni (267 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia (dati al 30 settembre 2022, come più avanti descritto) e a 1.715 milioni (1.330 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 738 milioni (711 milioni netti) e in titoli per complessivi 156 milioni (95 milioni netti)3 . Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 220 milioni (97 milioni netti), di cui 123 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank (dati al 30 settembre 2022, come più avanti descritto). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche e in titoli per complessivi 83 milioni (73 milioni netti). La pluralità delle esposizioni verso controparti russe4 ed ucraine è essenzialmente rappresentata da crediti alla clientela soggetti a valutazione secondo il principio IFRS 9 "Strumenti finanziari", per i quali rilevano fattori di rischio prevalentemente riconducibili al rischio geopolitico, da applicare in base al Paese di residenza delle controparti. In particolare rileva il c.d. rischio di "trasferimento", cioè il rischio che le controparti non onorino gli impegni di ripagamento del debito non per aspetti direttamente attinenti al loro business (come detto le esposizioni di Intesa Sanpaolo sono prevalentemente rappresentate da primari gruppi industriali, contraddistinti da consolidati rapporti commerciali con le principali filiere internazionali ed operanti essenzialmente nei settori delle commodity/energia con rilevanti introiti derivanti dalle attività di esportazione), quanto piuttosto per vincoli governativi imposti.

Ciò detto, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha effettuato un'analisi normativa dei principi contabili internazionali per verificare eventuali indicazioni o razionali sottostanti la misurazione dell'Expected Credit Loss (anche ECL, nel prosieguo) in contesti di crisi/guerra come quella attuale. Dalle analisi effettuate del principio contabile IFRS 9 e dei correlati Annex, non risultano esservi indicazioni o esemplificazioni volte a delineare specifiche linee guida mirate alla misurazione delle Expected Credit Losses in contesti bellici o a definire metodologie specifiche dell'incremento del rischio di credito conseguente a crisi geopolitiche improvvise e gravi come quella attuale. I riferimenti più assimilabili al contesto attuale appaiono essere quelli riportati nelle Application Guidance del principio stesso, che permettono/suggeriscono l'utilizzo del c.d. "collective assessment" ai fini della verifica della sussistenza di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) in ottica di staging delle esposizioni creditizie5 , nonché, in continuità con i trattamenti impostati per cogliere le criticità di un'altra recente situazione

2 Si vedano in particolare i documenti "ESMA Public Statement: ESMA coordinates regulatory response to the war in Ukraine and its impact on EU financial markets – 14.03.2022" ed "ESMA: Public Statement – Implication of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports – 13.05.2022, "CONSOB richiama l'attenzione degli emittenti vigilati sull'impatto della guerra in Ucraina in ordine alle informazioni privilegiate e alle rendicontazioni finanziarie – 22 marzo 2022" ed infine "Richiamo di attenzione n. 3/22 del 19 maggio 2022".

3 Sono inoltre presenti rischi di firma verso clientela per 264 milioni (239 milioni netti) presso Banca Intesa Russia, 288 milioni (246 milioni netti) cross border verso clientela residente (netto ECA) e complessivi 189 milioni (186 milioni netti) riferibili a posizioni verso banche residenti russe. Le esposizioni in contratti derivati OTC sono limitate e ammontano a 6 milioni in termini di fair value.

4 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono per semplicità - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.

5 In particolare, si vedano IFRS 9 B5.5.1, IFRS 9 B5.5.4, IFRS 9 B5.5.5, IFRS 9 B5.5.18 e IFRS 9 B5.5.52.

emergenziale quale il COVID-196 , l'utilizzo di management overlay nel calcolo dell'ECL, al fine di definire le modalità più opportune per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto in corso.

Il Gruppo ha quindi deciso di adottare, sin dal Resoconto trimestrale al 31 marzo 2022, un approccio valutativo fortemente guidato dall'emergere del rischio geopolitico applicato in base al Paese di residenza delle controparti, sia ai fini della determinazione del SICR sia del calcolo dell'ECL mediante applicazione di management overlay. Tale modalità è stata ritenuta la più opportuna per incorporare accantonamenti legati al rischio Paese e geopolitico relativi al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Come già osservato, con specifico riferimento alle esposizioni cross border, si sottolinea come le imprese russe finanziate vantassero tutte, prima dello scoppio del conflitto, rating elevati e pertanto per la maggior parte di esse l'evoluzione del business non presenta rischi aumentati diversi da quelli indotti dal contesto geopolitico. Per queste ultime, quindi, il rischio attualmente prevalente è il rischio di trasferimento e cioè il rischio che esse non onorino gli impegni di ripagamento del debito non per aspetti direttamente attinenti al loro business, quanto piuttosto per vincoli governativi imposti. Tale tipologia di rischio è stata colta sia mediante una revisione dei rating delle controparti russe, con conseguente downgrading verso le classi a maggior rischio e classificazione nello Stage 2 o nello Stage 3, sia mediante l'introduzione di management overlay consistenti nell'applicazione di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del Paese di residenza e nella considerazione degli elementi di incertezza e di rischio connessi al conflitto a fronte di potenziali ulteriori peggioramenti del merito creditizio delle controparti.

Tali scelte muovono da quanto già agito in sede di Resoconto intermedio al 31 marzo 2022 e Relazione semestrale al 30 giugno 2022, in sostanziale continuità metodologica, rappresentandone un'evoluzione resasi necessaria / possibile alla luce dell'evoluzione del quadro di riferimento nonché del maggior lasso temporale disponibile. Le scelte sono, infatti, caratterizzate da razionali fortemente guidati dalle incertezze e dagli elementi di rischio alla luce del protrarsi del conflitto, in particolare:

  • − si è proceduto a verificare ulteriormente la consistenza dei rating per le residue esposizioni performing verso controparti direttamente esposte al rischio geopolitico Russia/Ucraina, procedendo al loro eventuale aggiornamento, al fine di cogliere nelle valutazioni un profilo di rischio quanto più aggiornato possibile;
  • − in tale contesto, già dal 30 giugno scorso, si era altresì preso atto del deterioramento di specifiche posizioni che erano state classificate tra le inadempienze probabili (Stage 3) e conseguentemente sottoposte a valutazione analitica;
  • − si sono ulteriormente svalutate le posizioni delle due controllate residenti in Russia ed Ucraina, considerando le inevitabili ricadute sui soggetti residenti nei Paesi direttamente coinvolti nel conflitto.

Prima di illustrare più in dettaglio le scelte valutative relative alle due partecipate, occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex Bank e Banca Intesa Russia contribuiscono alla redazione della situazione consolidata. Infatti, in occasione delle due precedenti reportistiche infrannuali (riferite a marzo ed a giugno 2022) si era proceduto a consolidare integralmente la posizione patrimoniale delle partecipate sulla base di reporting package riferiti a date antecedenti. In particolare, sia per la reportistica allo scorso 31 marzo sia per quella allo scorso 30 giugno sono stati utilizzati:

− per Pravex Bank, i dati al 31 dicembre 2021; − per Banca Intesa Russia, i dati al 31 marzo 2022.

Tale scelta era stata presa attesa la bassa materialità rispetto al dato consolidato del Gruppo e le evidenti difficoltà logistiche e di esecuzione delle strutture amministrative (in particolare per la Banca ucraina) anche con riferimento ai canali informatici ed ai connessi temi di sicurezza informatica7 . Approfittando di un contesto operativo più stabile, si è ora ritornati al consolidamento integrale di Pravex Bank e Banca Intesa Russia sulla base di situazioni contabili con data allineata (settembre 2022) a quella della Capogruppo.

Relativamente a Pravex Bank, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della Banca un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Ai fini del presente Resoconto intermedio al 30 settembre, si è valutato opportuno procedere ad una svalutazione totale dei crediti verso clientela on balance di Pravex Bank, con conseguente classificazione a stage 3, aggiornando quindi il precedente management overlay applicato al portafoglio (pari a circa il 70%).

Si segnala che ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta azzerato.

Anche per quanto riguarda Banca Intesa Russia, si è proceduto all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso, che peraltro contribuisce a determinare – secondo le più recenti indicazioni della Direzione Studi e Ricerche della Capogruppo – una previsione di PIL della Russia in contrazione del 6% nel 2022 e del 3,7% nel 2023. Pertanto, le valutazioni effettuate a settembre sui crediti della controllata scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto – non più ormai considerato poter cessare in tempi relativamente brevi – e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati e della riduzione delle esposizioni citata in precedenza, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 45% sul valore lordo dei crediti in bonis (circa il 30% al 30 giugno 2022 misurata sulla base di evidenze gestionali). Si segnala che, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, anche l'equity della partecipata russa risulta azzerato.

Le citate importanti rettifiche di valore effettuate sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex riflettono in modo cautelativo la condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese, con adeguata

6 IFRS 9 and COVID-19: Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic.

7 Per entrambe le realtà, le suddette modalità di consolidamento erano supportate anche dal riscontro di dati "gestionali" patrimoniali al 30 giugno che non evidenziavano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli rappresentati al 31 dicembre 2021 per Pravex ed al 31 marzo 2022 per Banca Intesa Russia, con la sola eccezione di un calo di circa il 30% degli impieghi verso clientela di quest'ultima in conseguenza del blocco di nuova operatività.

misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti) o in una svalutazione dell'investimento effettuato nel Paese estero.

Anche il patrimonio immobiliare delle due partecipate è stato oggetto di valutazione: considerata l'estrema incertezza che contraddistingue l'attuale scenario bellico e l'attuale assenza di un mercato immobiliare in Ucraina, si è ritenuto prudente confermare l'azzeramento del valore degli asset ad uso investimento e delle filiali e degli altri immobili ad uso funzionale di Pravex Bank. Per la sola sede centrale di Kiev, tenuto conto della sua funzione strategica rispetto all'esercizio dell'attività bancaria, dell'attuale controllo che è possibile esercitare sullo stato di conservazione dell'immobile e della sua localizzazione, si è valutato di mantenere invariato il valore in attesa di effettuare nei prossimi mesi ulteriori considerazioni alla luce degli sviluppi di contesto. Con riferimento al patrimonio immobiliare di Banca Intesa Russia, a fronte di una sostanziale assenza di evidenze rilevanti su cui basare una analisi specifica sui trend di mercato, non si sono riscontrati elementi per procedere ad una svalutazione.

Entrambe le partecipate hanno inoltre limitati investimenti in titoli di Stato dei rispettivi Paesi. Le valutazioni dei titoli sono state effettuate dalle strutture di risk management della Capogruppo con l'utilizzo: i) di quotazioni rilevate sul mercato secondario russo per i titoli detenuti da Banca Intesa Russia, con conseguente classificazione degli stessi al livello 2 di fair value in relazione alla scarsa liquidità del mercato di riferimento; ii) di spread impliciti, per i titoli detenuti da Pravex Bank, con conseguente classificazione al livello 3 di fair value, stante l'assenza di prezzi eseguibili sul mercato secondario. Approccio similare è stato adottato per le modeste esposizioni in titoli detenute dalla Capogruppo e dalle entità del comparto assicurativo del Gruppo.

Complessivamente, tali processi valutativi e le perdite legate al de-risking sulle esposizioni russe hanno portato alla rilevazione nei nove mesi, al lordo degli effetti fiscali, di oneri netti per complessivi 1.341 milioni (di cui 215 milioni nel terzo trimestre dell'esercizio), riferibili per 1.289 milioni a rettifiche su crediti, per 30 milioni su titoli e per 22 milioni su altre poste di bilancio, inclusivi di un accantonamento di 21 milioni effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.

Per quanto riguarda la verifica della congruità del valore delle attività immateriali, ed in particolare dell'avviamento, gli effetti conseguenti l'avvio del conflitto russo-ucraino sono stati attentamente considerati, coerentemente alle indicazioni fornite da autorità di vigilanza e organismi di settore, senza rilevare indicatori interni ed esterni che possano presumere la presenza di perdite di valore sugli intangibili a vita indefinita delle CGU, tali da dover effettuare un nuovo impairment test.

Ai fini delle analisi effettuate per il presente Resoconto intermedio, al 30 settembre 2022 sono stati attentamente tenuti in considerazione gli sviluppi e l'evoluzione del contesto geopolitico. In particolar modo, Intesa Sanpaolo ha provveduto ad analizzare lo scenario macroeconomico aggiornato predisposto dalla Direzione Studi e Ricerche della Capogruppo, che è risultato sostanzialmente allineato alle previsioni per l'Area euro rilasciate dalla BCE, su cui incidono, da un lato, le criticità conseguenti all'avvio del conflitto russo-ucraino e le tensioni internazionali delle materie prime e, dall'altro, la restrizione delle politiche monetarie con ripercussioni anche sulla volatilità dei mercati valutari. Ciò premesso, per quanto riguarda le prospettive reddituali del Gruppo nell'attuale contesto macroeconomico, a fronte di un impatto negativo sugli utili 2022, prevalentemente dovuto alle maggiori rettifiche su crediti legate al conflitto russo-ucraino, si prevede un significativo recupero della redditività già a partire dal 2023, grazie al contributo positivo del margine di interesse derivante dal rialzo dei tassi di mercato, compensando gli effetti negativi sulle altre componenti reddituali e consentendo, dunque, di ottenere proiezioni reddituali a partire dall'esercizio 2023 non inferiori a quelle risultanti dal Piano d'Impresa approvato dal Consiglio di Amministrazione in data 4 febbraio 2022 e utilizzate ai fini del più recente impairment test riferito al Bilancio 2021.

Con riguardo alle altre variabili che incidono sul valore recuperabile delle CGU (costo del capitale e tasso di crescita), si è provveduto al loro aggiornamento sulla base della situazione di mercato corrente e di quella prospettica risultante dallo scenario macroeconomico aggiornato predisposto dalla Direzione Studi e Ricerche e ad analizzarne la variazione intervenuta rispetto al precedente impairment test; in particolare è emerso un incremento del costo del capitale per tutte le CGU, ascrivibile principalmente alle componenti del tasso risk free e del rischio paese, che però rientra ampiamente nei limiti di stress risultanti dalle sensitivity condotte in sede di Bilancio 2021.

Gli ampi buffer rispetto ai valori contabili che ancora residuano per le CGU a cui risultano allocate poste di avviamento, concentrate nei settori dell'asset management, private banking e assicurativo, anche a fronte di condizioni estreme di stress e in presenza di un significativo aumento dei tassi di attualizzazione, e nell'attuale contesto di incertezza e volatilità, portano al momento a ritenere che l'eventuale prolungamento degli effetti negativi del conflitto bellico e/o della congiuntura economica negativa non sia suscettibile di modificare le risultanze dell'ultimo impairment test condotto in sede di Bilancio al 31 dicembre 2021.

Per quanto riguarda le altre attività intangibili iscritte in bilancio a fronte di business combination, sulla base dell'analisi dello scenario macroeconomico aggiornato, dell'andamento della raccolta e dei riscatti, sia per quanto riguarda il business del risparmio gestito che quello assicurativo, non sono emersi indicatori di impairment.

Gli impatti della pandemia da COVID-19

Dopo la cessazione il 31 marzo 2022 dello stato di emergenza, Intesa Sanpaolo, in parallelo con la rimozione degli obblighi da parte del Governo, ha avviato un progressivo percorso di allentamento delle misure di restrizione e di contenimento della pandemia da COVID-19, sia nelle filiali sia nelle strutture centrali, come dettagliato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022 alla quale si fa rinvio.

Anche in considerazione del ciclico ripresentarsi di ondate di contagio, nel corso del terzo trimestre ISP ha comunque mantenuto in vigore alcune raccomandazioni essenziali volte all'adozione di comportamenti prudenti e consapevoli da parte di dipendenti e clienti nei locali aziendali (distanziamento interpersonale di 1 metro, igienizzazione, raccomandazione all'uso dei dispositivi di protezione al chiuso in particolare nei momenti di aggregazione e, per i soli dipendenti, divieto di accesso ai locali aziendali in presenza di temperatura superiore ai 37,5° o in caso di sintomi ricondotti all'infezione da COVID-19 dal medico curante, nonché segnalazione dei casi di positività diagnosticata con test molecolare/antigenico tramite l'apposita procedura aziendale).

In parallelo, la normativa aziendale è stata allineata alle più recenti evoluzioni legislative:

  • − la Circolare del Ministero della Salute del 31 agosto 2022, che ha previsto la riduzione dell'isolamento obbligatorio per le persone risultate positive al COVID-19, a prescindere dallo stato vaccinale, con le seguenti modalità:
  • o per i casi che sono sempre stati asintomatici oppure sono stati dapprima sintomatici ma risultano asintomatici da almeno 2 giorni, l'isolamento potrà terminare dopo 5 giorni, purché venga effettuato un test, antigenico o molecolare, che risulti negativo, al termine del periodo d'isolamento;
  • o in caso di positività persistente, si potrà interrompere l'isolamento al termine del 14° giorno dal primo tampone positivo, a prescindere dall'effettuazione del test. Il rientro aziendale è consentito solo in assenza di sintomi da almeno 7 giorni con obbligo di mascherina FFP2 per 10 giorni (tale ultima previsione si applica anche ai casi di "contatto stretto" con soggetti positivi);
  • − la Legge 142 del 21 settembre 2022 di conversione del decreto "Aiuti bis", che ha introdotto la proroga della modalità di lavoro agile fino al 31 dicembre 2022 per i lavoratori fragili. ISP, che già provvisoriamente aveva esteso al 30 settembre l'applicazione delle misure originariamente in scadenza il 1° settembre, ha prorogato fino al 31 dicembre 2022 la modalità di lavoro agile per i) i lavoratori fragili, disabili e i soggetti per i quali vige l'esenzione da vaccinazione (in possesso di certificazione rilasciata dai competenti organi medico-legali), ii) i soggetti vulnerabili, iii) i lavoratori con figli in condizione di disabilità grave, iv) i casi di gravidanze che presentino particolari situazioni cliniche.

Per le sedi direzionali, nel terzo trimestre e nelle settimane successive sono state confermate le modalità di presenza minima già in vigore (almeno il 40% delle giornate lavorative presso la sede di assegnazione).

Il ricorso allo smart working da parte delle strutture centrali si conferma elemento integrante di un nuovo modello di prestazione dell'attività lavorativa basato sul rafforzamento della responsabilizzazione individuale e sul migliore bilanciamento tra vita professionale ed extra-professionale volto ad introdurre, attraverso il progetto "Next Way of Working", le nuove modalità di lavoro nel periodo post-COVID.

Si inseriscono in questo ambito gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla realizzazione di nuovi ambienti di lavoro progettati per favorire l'adozione del Next Way of Working e supportare il personale nell'utilizzo strutturale di una modalità di lavoro flessibile, basata sull'alternanza di lavoro in ufficio e da remoto. I nuovi spazi di lavoro sono infatti disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede, creando occasioni di coworking utili a rafforzare il senso di appartenenza e ampliare il networking, nonché per favorire la progressiva adozione di modalità di lavoro ibride.

Più in dettaglio, sulla piazza di Milano – dove nel 2021 è stata completata la prima fase correlata all'integrazione di UBI Banca – procedono gli interventi immobiliari per la realizzazione degli spazi interni del complesso di Via Melchiorre Gioia 22. Sono peraltro stati effettuati alcuni limitati interventi di revisione, secondo le logiche del nuovo modello, in via Verdi 8 e in Viale Stelvio. Sempre nell'area metropolitana di Milano sono state avviate le attività sugli immobili di Assago. Proseguono inoltre gli interventi sulle piazze di Vicenza, Brescia e Varese. È invece in consolidamento la progettazione relativa a Bergamo.

La rivisitazione degli spazi si accompagna come di consueto sia all'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio della funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione), sia a campagne di comunicazione volte a supportare il personale in questa fase di cambiamento.

Per quanto concerne le misure straordinarie a sostegno dell'economia, delle imprese e delle famiglie italiane, alla fine di settembre 2022 risultavano perfezionate da parte di Intesa Sanpaolo – la prima banca in Italia a concedere moratorie, anticipando lo specifico quadro normativo – circa 956 mila richieste di sospensione dei pagamenti, per 117 miliardi di volumi8 , principalmente riferibili al Decreto Legge 18/2020 Art. 56 "Cura Italia". Il flusso di richieste ha riguardato la clientela imprese per il 77% dei volumi totali.

In tema di scadenza delle moratorie ex Decreto Legge 18/2020, si ricorda che il D.L. 73/2021 (cosiddetto "Sostegni bis") del 25 maggio 2021 ha prolungato le misure fino al 31 dicembre 2021, subordinatamente ad alcune restrizioni (tra le quali la richiesta esplicita da parte del cliente da formalizzarsi entro il 15 giugno 2021).

Relativamente al perimetro domestico, alla data del 30 settembre 2022 residuavano in essere moratorie per circa 0,1 miliardi (4,8 miliardi a fine 2021), riconducibili per il 48% a clientela imprese, oltre a circa 0,1 miliardi di moratorie terminate ma con maturazione dei termini per la ripresa dei pagamenti nei mesi successivi, riferibili pressoché integralmente a clientela imprese (6,7 miliardi a dicembre 2021). Si segnala che per effetto del phase-out delle disposizioni dell'EBA relative ai criteri per l'esenzione dalla valutazione forborne (cosiddette moratorie EBA compliant), a settembre 2022 le moratorie in essere qualificabili come tali ai sensi delle Linee Guida EBA erano pari a 4 milioni (1,1 miliardi a fine 2021).

Le moratorie scadute che hanno già maturato le condizioni per la ripresa dei pagamenti in chiusura di terzo trimestre ammontavano a 38,3 miliardi (34,7 miliardi a fine 2021); su tale portafoglio si è rilevato – al termine dei primi nove mesi del 2022 – un tasso di incidenza dei flussi di nuovi default nell'ordine del 4% (2,7% a fine 2021); si è inoltre confermata esigua l'incidenza degli sconfinamenti rilevanti.

8 Moratorie complessivamente accordate sino al 30 settembre 2022, includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021. Al netto di rinnovi, rimborsi ed estinzioni l'importo è pari a 38,5 miliardi.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha sostenuto le iniziative legislative e non legislative intraprese per contrastare la situazione di crisi collegata alla pandemia non soltanto in Italia, ma anche nei vari Paesi in cui opera.

A livello consolidato il valore delle esposizioni oggetto di moratoria in essere al 30 settembre 2022 ammontava a 0,1 miliardi (4,9 miliardi a dicembre 2021), sostanzialmente riconducibile al perimetro domestico, a fronte di moratorie scadute per 42,5 miliardi (circa 47 miliardi a fine 2021). Come a livello domestico, anche a livello consolidato le moratorie in essere qualificabili come tali ai sensi delle Linee Guida EBA erano pari a 4 milioni (1,1 miliardi a fine 2021).

Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo, Intesa Sanpaolo, la prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, ha messo a disposizione un plafond complessivo di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le Imprese. Complessivamente, alla fine del terzo trimestre 2022, includendo anche il Fondo PMI, risultavano erogati da inizio pandemia crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi9 , dei quali 13 miliardi SACE e 36 miliardi Fondo PMI (43 miliardi, dei quali 11 miliardi SACE e 32 miliardi Fondo PMI, a dicembre 2021).

A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri Paesi di presenza del Gruppo, il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica per i quali è stato completato l'iter sia di acquisizione delle garanzie che di erogazione, il cui perfezionamento può non essere coincidente, totalizzava a fine settembre 2022 34,7 miliardi (40 miliardi a dicembre 2021).

Si ricorda inoltre che il Decreto "Rilancio" (D.L. 34/2020) ha introdotto alcune misure a sostegno del rilancio del settore delle costruzioni. Ha innanzi tutto elevato al 110% la detrazione fiscale spettante per gli interventi di riqualificazione del patrimonio immobiliare sotto il profilo energetico e sismico (cosiddetto Superbonus al 110% introdotto dall'art. 119) effettuati da privati, al di fuori di attività di impresa, arti e professioni, condomini e soggetti diversi dalle imprese. In luogo della detrazione, il contribuente può optare per l'applicazione da parte del fornitore di un corrispondente sconto sul corrispettivo, ovvero per la cessione a terzi (incluse anche le banche) di un credito di imposta equivalente alla detrazione. Il Decreto ha inoltre previsto la possibilità di trasformare le principali detrazioni fiscali spettanti in ambito edilizio ed energetico in sconto sul corrispettivo dovuto e in credito d'imposta cedibile (art. 121) nonché la possibilità, per i beneficiari dei crediti d'imposta riconosciuti da provvedimenti emanati per fronteggiare l'emergenza da COVID-19, di optare, in luogo dell'utilizzo diretto, per la cessione anche parziale degli stessi ad altri soggetti (art. 122). A fronte di tali interventi, il Gruppo ha attivato soluzioni dedicate non soltanto per coloro che intendono cedere il loro credito direttamente ma anche per le imprese che praticano lo sconto in fattura per l'acquisto dei crediti fiscali e la relativa liquidazione, con prezzi predefiniti e un servizio di consulenza dedicata attraverso una partnership con la società Deloitte. Il processo di acquisizione dei crediti è sottoposto ad articolati controlli tali da poter dimostrare l'effettivo assolvimento degli obblighi di specifica diligenza richiesta.

Dall'inizio dell'operatività sino a fine settembre risultano già formalmente acquistati crediti per 17,5 miliardi (10,3 miliardi perfezionati e 7,2 miliardi sottoscritti), mentre quelli in corso di acquisizione ammontano ad ulteriori 5,1 miliardi.

9 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.

I risultati a livello consolidato di Intesa Sanpaolo

Il commento ai risultati consolidati dei primi nove mesi del 2022 fa riferimento allo schema di conto economico riclassificato che – in continuità con il Bilancio 2021 e con la Relazione semestrale al 30 giugno 2022 – per consentire un raffronto in termini omogenei presenta i dati relativi ai primi due trimestri del 2021 "rideterminati" sulla base di dati gestionali, al fine di: i) escludere linea per linea le risultanze reddituali relative agli sportelli UBI Banca ceduti nei primi tre mesi del 2021 e a quelli UBI e ISP ceduti nel secondo trimestre 2021, sinteticamente e convenzionalmente appostate nella voce Utili (perdite) delle attività operative cessate; ii) includere linea per linea i dati delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas10, entrate nell'area di consolidamento a partire dal secondo trimestre del 2021, depurati delle risultanze reddituali riconducibili alla produzione riferibile alla clientela delle filiali cedute a BPER, con la convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi, quindi senza impatto sull'utile di periodo.

I primi nove mesi del 2022 si sono chiusi con un utile netto consolidato di 3.284 milioni, in flessione rispetto ai 4.006 milioni del corrispondente periodo 2021 (-722 milioni; -18%).

Pur a fronte di un andamento positivo della gestione operativa, l'utile netto continua ad essere condizionato dagli effetti valutativi correlati al conflitto tra Russia e Ucraina: complessivamente le rettifiche per rischio verso controparti russe e ucraine nei nove mesi, per la quasi totalità riconducibili ad esposizioni creditizie, in bilancio e fuori bilancio, sono state pari a 1.341 milioni lordi, dei quali 215 milioni di pertinenza del terzo trimestre, 304 milioni del secondo e 822 milioni del primo (1.083 milioni al netto dell'effetto fiscale, dei quali 161 milioni riferiti al terzo trimestre, 276 milioni al secondo e 646 milioni al primo).

Sul risultato netto ha inoltre influito il più elevato onere fiscale che nel 2021 aveva beneficiato dell'affrancamento di attività immateriali in misura significativamente superiore (circa 460 milioni a fronte dei 117 milioni contabilizzati nel 2022).

I proventi operativi netti hanno totalizzato 15.796 milioni, in linea con i nove mesi del 2021 (+15 milioni; +0,1%), quale effetto di andamenti compensati fra le diverse voci di ricavo.

In un contesto di generalizzato rialzo dei tassi di mercato, in particolare nel terzo trimestre, gli interessi netti sono aumentati dell'8,2% a 6.436 milioni, consolidando la ripresa congiunturale evidenziata nei tre mesi precedenti. Il progresso è stato favorito dalla positiva evoluzione (i) dei rapporti con clientela, (ii) degli interessi sugli investimenti in titoli e (iii) dei differenziali sui derivati di copertura, voci che nel 2022 stanno tutte evidenziando dinamiche trimestrali in progressivo miglioramento. È invece risultato in flessione il contributo dei rapporti con banche, per la significativa contrazione intervenuta nel terzo trimestre dei benefici, in termini di tassi negativi applicati, delle operazioni TLTRO con la BCE, solo parzialmente compensata dal contestuale venir meno del costo della liquidità in eccesso. Sono infine rimasti sostanzialmente stabili gli altri interessi netti, fra i quali sono inclusi quelli sulle attività deteriorate, che continuano a risentire delle politiche di de-risking in atto.

Le commissioni nette hanno evidenziato un calo del 4,5% a 6.697 milioni. La volatilità dei mercati finanziari ha penalizzato il comparto gestione, intermediazione e consulenza, che ha registrato una diminuzione dell'11,1% dei proventi complessivi, in particolare con riferimento a intermediazione e collocamento di titoli e gestioni patrimoniali, solo parzialmente compensata dalle migliorate contribuzioni dell'attività bancaria commerciale (+5,6%), sostenuta da tutti i comparti con la sola eccezione dei conti correnti, e delle altre commissioni nette (+10,5%), principalmente su finanziamenti.

Il risultato dell'attività assicurativa, che raggruppa le voci di costo e di ricavo del business assicurativo delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo, è cresciuto del 6,9% a 1.303 milioni, sintetizzando un miglioramento del margine finanziario a fronte di una contenuta riduzione del margine tecnico.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, penalizzato dall'andamento del terzo trimestre, si presenta in flessione del 9,4% a 1.380 milioni. La diminuzione è prevalentemente riconducibile alla minor operatività in titoli.

La voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono compendiati gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi ed oneri della gestione caratteristica, ha mostrato un saldo di -20 milioni che va a confrontarsi con i +79 milioni del periodo gennaio-settembre 2021. All'interno della voce, gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto sono passati da 75 milioni a 21 milioni, mentre gli altri proventi/oneri di gestione netti sono divenuti negativi per -41 milioni dai +4 milioni registrati nell'analogo periodo del 2021.

Beneficiando anche delle sinergie derivanti dal processo di integrazione con l'ex Gruppo UBI Banca, i costi operativi, pari a 7.804 milioni, hanno confermato la tendenza decrescente (-144 milioni; -1,8%). Più in dettaglio, le spese per il personale sono diminuite del 2% a 4.821 milioni, principalmente in relazione alla riduzione degli organici medi (-2.767 risorse; -2,8%), mentre le spese amministrative sono scese del 3,7% a 2.047 milioni, in particolare quelle di gestione immobili, per la progressiva riduzione degli spazi conseguente ai piani di accorpamento e di razionalizzazione della rete di vendita, quelle per servizi informatici, in virtù della rimodulazione dei contratti seguita all'integrazione di UBI.S (la società di servizi dell'ex Gruppo UBI), e quelle per servizi legali e professionali. Soltanto gli ammortamenti, 936 milioni, si sono mossi in controtendenza (+3,3%), soprattutto con riferimento agli investimenti in software.

La dinamica dei ricavi e dei costi sopra descritta ha permesso al risultato della gestione operativa di migliorarsi a 7.992 milioni (+159 milioni; +2%) e al cost/income di scendere di un punto percentuale, dal 50,4% al 49,4%.

Le rettifiche di valore nette su crediti hanno totalizzato 1.928 milioni, rispetto ai 1.544 milioni dei primi nove mesi 2021 (+384 milioni; +24,9%), avendo incorporato gli effetti di valutazione connessi al rischio Russia-Ucraina per complessivi 1.289 milioni, dei quali 801 milioni riferiti al primo trimestre, 292 milioni al secondo e 196 milioni al terzo, solo parzialmente mitigati dalla riduzione dei management overlay a presidio della vulnerabilità delle moratorie (circa 300 milioni) avvenuta nel corso del primo trimestre, stante il progressivo aumento delle moratorie che hanno maturato i termini per la ripresa dei pagamenti senza evidenziare elementi di criticità. In conseguenza dell'approccio valutativo di collective assessment adottato per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto militare in corso, l'incremento della voce risulta

10 Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Lombarda Vita sono state incorporate in Intesa Sanpaolo Vita il 31 dicembre 2021. Cargeas Assicurazioni è stata incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura, controllata totale di Intesa Sanpaolo Vita, il 1° ottobre 2022.

sostanzialmente concentrato a livello di Stage 2 (+539 milioni), di Stage 1 (+87 milioni) e di accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate (+144 milioni), a fronte di diminuite rettifiche che hanno invece interessato le esposizioni in Stage 3 (-353 milioni).

Il costo del rischio, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, si è così attestato in termini annualizzati a 54 punti base (27 punti base se si esclude lo stanziamento relativo all'esposizione verso Russia e Ucraina al netto del parziale rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19) che vanno a confrontarsi con i 59 punti base dell'intero 2021 (25 punti base escludendo gli stanziamenti addizionali per accelerare il processo di de-risking).

Sono stati poi contabilizzati altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività per complessivi 168 milioni, dei quali 92 milioni riconducibili a rettifiche di valore nette, anche per valutazioni del rischio Russia e Ucraina su titoli e immobili (31 milioni), e 76 milioni ad accantonamenti ai fondi per rischi ed oneri, principalmente per controversie legali. La voce si presenta in forte riduzione dai 436 milioni dei nove mesi 2021 (-61,5%) che incorporavano, tra gli altri, uno stanziamento di 126 milioni, effettuato nel secondo trimestre, per rischi ed oneri del comparto assicurativo (eccedenza dei sinistri rispetto ai premi maturati e accantonamento stimato per gli oneri prospettici sulle polizze in essere).

Gli altri proventi (oneri) netti, che includono utili e perdite realizzati su investimenti nonché proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, si sono quantificati in 147 milioni, interamente riferibili al secondo trimestre, ed includono 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione avvenuta a fine giugno (si rimanda in proposito a quanto riportato nella Relazione semestrale), nonché 48 milioni di erogazione liberale una tantum a favore delle persone di Intesa Sanpaolo - ad esclusione di quelle con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente - per mitigare l'impatto dell'inflazione. Il medesimo periodo del 2021 aveva registrato 254 milioni, principalmente costituiti dalla plusvalenza di 194 milioni rilevata nel primo trimestre in seguito alla cessione da parte di Fideuram Bank Luxembourg a State Street del ramo d'azienda relativo alle attività di banca depositaria.

Non sono stati rilevati utili delle attività operative cessate, a fronte dei 58 milioni evidenziati nel primo semestre 2021 in seguito alla riclassifica dell'apporto degli sportelli ceduti in quel periodo.

Quale effetto delle appostazioni contabili descritte, il risultato corrente lordo si è attestato a 6.043 milioni, in contenuta flessione rispetto ai 6.165 milioni del 2021 (-122 milioni; -2%).

Le imposte sul reddito sono aumentate a 2.009 milioni, dai 1.527 milioni dei nove mesi 2021 (+31,6%), definendo un tax rate in crescita dal 24,8% al 33,2%. Come più sopra indicato, l'onere fiscale del 2021 aveva beneficiato in misura significativamente più elevata dell'affrancamento di attività immateriali (circa 460 milioni contro i 117 milioni registrati nel 2022).

Al netto delle imposte sono stati poi rilevati oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 62 milioni, in diminuzione dai 148 milioni di raffronto, unitamente ad effetti economici negativi dell'allocazione dei costi di acquisizione per 152 milioni, in aumento dai precedenti 85 milioni.

È risultato come sempre rilevante ed in crescita l'importo degli oneri, sostenuti per l'intero esercizio 2022, finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario: 544 milioni al netto delle imposte (792 milioni lordi) rispetto ai 489 milioni netti (713 milioni lordi) del 2021. Tali oneri sono essenzialmente rappresentati: (i) per 249 milioni netti (363 milioni lordi) dai contributi ordinari, contabilizzati già nel primo semestre, al fondo di risoluzione unico per le banche italiane ed estere del Gruppo, in flessione dai 261 milioni netti (381 milioni lordi) del 2021 che includevano una componente addizionale; (ii) per 275 milioni netti (405 milioni lordi) dalla stima della contribuzione ai fondi di garanzia dei depositi, spesata nel terzo trimestre per la quota più rilevante relativa alle banche italiane del Gruppo. L'importo si presenta in significativa crescita rispetto ai 213 milioni netti (315 milioni lordi) del 2021 per le aumentate quote straordinarie di pertinenza delle banche italiane del Gruppo.

Dopo l'attribuzione della perdita netta di competenza dei terzi per 8 milioni (90 milioni nel 2021), il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2022 si è chiuso, come indicato, con un utile netto di 3.284 milioni, in riduzione rispetto ai 4.006 milioni registrati nel medesimo periodo del 2021.

Il conto economico consolidato del terzo trimestre ha evidenziato, nel confronto con il trimestre precedente, proventi operativi netti in calo da 5.360 a 5.015 milioni (-345 milioni; -6,4%) per il significativo ridimensionamento del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-90,9%), che ha interessato quasi tutte le componenti ma in particolare il risultato da cessione, penalizzato da minori volumi ceduti. Ad esso è andato accompagnandosi un calo sia delle commissioni nette (-4,5%), condizionate dalla volatilità dei mercati finanziari, sia del risultato della gestione assicurativa (-6,2%), penalizzato dalla contrazione del margine finanziario. Gli interessi netti si sono invece mossi in controtendenza (+14,1%), trainati dall'intermediazione con clientela che, insieme alla positiva evoluzione delle altre componenti, hanno permesso di più che compensare la contrazione dei rapporti con banche. All'interno di questi ultimi l'esaurirsi dei benefici, in termini di tassi negativi applicati, delle operazioni TLTRO con la BCE è stato solo parzialmente controbilanciato dal contestuale venir meno del costo della liquidità in eccesso.

I costi operativi si sono complessivamente mantenuti stabili a 2.640 milioni. Alla riduzione delle spese amministrative (-3,2%), che ha interessato in via generalizzata tutte le principali categorie di spesa, si sono contrapposte contenute crescite sia degli ammortamenti (+1,3%) che delle spese per il personale (+1,2%). Pur in presenza di una significativa riduzione degli organici medi (-1.106 risorse; -1,1%), queste ultime hanno risentito degli oneri correlati al nuovo piano di incentivazione a lungo termine LECOIP 3.0 avviato in chiusura di semestre.

In conseguenza del descritto andamento di ricavi e costi, il risultato della gestione operativa è sceso a 2.375 milioni, dai 2.720 milioni del secondo trimestre (-345 milioni; -12,7%), mentre il cost/income è salito dal 49,3% al 52,6%.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono state pari a 496 milioni a fronte dei 730 milioni dei tre mesi precedenti (-234 milioni; -32,1%) ed includono una quota aggiuntiva di rettifiche connesse al rischio Russia-Ucraina per 196 milioni, dopo i 292 milioni stanziati nel secondo trimestre. L'evoluzione è essenzialmente riconducibile allo Stage 3.

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono scesi da 63 milioni a 45 milioni (-28,6%), quale effetto combinato di maggiori accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri e di minori rettifiche nette su altre attività.

La voce altri proventi (oneri) netti, che comprende utili e perdite realizzati su investimenti e proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, ha evidenziato proventi netti per 4 milioni a fronte dei precedenti 147 milioni che incorporavano i già citati 194 milioni di plusvalenza dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di contributo una tantum in favore del personale per mitigare l'impatto dell'inflazione.

Per effetto delle appostazioni contabili descritte il risultato corrente lordo del terzo trimestre è diminuito da 2.074 milioni a 1.838 milioni (-236 milioni; -11,4%).

In coerenza con la dinamica del reddito imponibile, le imposte sul reddito si sono quantificate in 562 milioni, a fronte dei 670 milioni dei tre mesi precedenti (-16,1%) che avevano beneficiato del riallineamento dei valori fiscali di alcune attività immateriali per 117 milioni.

Al netto delle imposte sono poi stati rilevati: oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 23 milioni, invariati rispetto ai tre mesi di raffronto, ed effetti economici negativi dell'allocazione dei costi di acquisizione per 51 milioni (47 milioni). Gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario sono stati pari a 266 milioni (392 milioni al lordo delle imposte) a fronte dei 12 milioni (16 milioni lordi) del secondo trimestre, sostanzialmente riconducibili alla stima della contribuzione ordinaria e straordinaria ai fondi di garanzia dei depositi delle banche italiane del Gruppo per l'intero esercizio 2022 (258 milioni netti, 385 milioni lordi).

Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 6 milioni (perdita di 8 milioni nel secondo trimestre), il conto economico consolidato del terzo trimestre si è chiuso con un utile netto di 930 milioni, in diminuzione del 30,1% rispetto ai 1.330 milioni realizzati nei tre mesi precedenti.

Con riferimento agli aggregati patrimoniali, al 30 settembre 2022 i finanziamenti verso clientela risultavano pari a 473,7 miliardi, in aumento di 7,9 miliardi (+1,7%) rispetto a dicembre 2021, dei quali 2,1 miliardi riferibili al terzo trimestre. La positiva evoluzione dell'aggregato è stata determinata in primis dai crediti di natura commerciale, cresciuti da inizio anno di 4,7 miliardi (+1,1%) a 438,9 miliardi, ma rimasti sostanzialmente stabili nei tre mesi. Al loro interno la vivace dinamica nei nove mesi delle forme tecniche a breve termine (+7,5% i conti correnti; +4,8% le anticipazioni e i finanziamenti), essenzialmente destinate al finanziamento delle scorte e del circolante delle imprese per gli aumentati costi di produzione, ha più che compensato il calo dei finanziamenti a medio/lungo termine (-1,9%), condizionati da nuove erogazioni sul mercato domestico in calo di oltre l'8% rispetto al medesimo periodo del 2021.

Sono parimenti aumentati anche i crediti di natura finanziaria, costituiti dalle operazioni di pronti contro termine e soggetti per loro natura ad una certa variabilità in corso d'anno: dopo la flessione di dicembre, il picco di marzo e la riduzione di giugno, lo stock dei pronti/termine attivi è salito in settembre a 22,1 miliardi (+4,4 miliardi nei nove mesi; +25,1%).

Le altre componenti dell'aggregato hanno confermato il trend riflessivo già evidenziato in chiusura di semestre: i crediti rappresentati da titoli sono diminuiti a 6,8 miliardi (-3,6% rispetto a dicembre) mentre i crediti deteriorati si sono ridotti a 6 miliardi (-14,8%). L'incidenza di questi ultimi è risultata pari al 2,4% in termini lordi e all'1,3% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,3% a giugno, 3,2% e 1,5% a fine 2021)11. A fine settembre 2022 la copertura dei crediti deteriorati si attestava al 46,9% a fronte del 44,8% di giugno e del 53,6% di fine 2021. Quella sui crediti in bonis era pari allo 0,6% (0,6% a giugno, 0,5% a dicembre.

Dal lato della provvista, a fine settembre 2022 la raccolta diretta bancaria ha totalizzato 550,7 miliardi evidenziando una diminuzione di 6,6 miliardi rispetto a dicembre (-1,2%) ma una sostanziale stabilità nel confronto con giugno (+1,3 miliardi; +0,2%). All'interno dell'aggregato, nonostante le accresciute esigenze finanziarie di famiglie e imprese a fronte del rialzo dei costi energetici e dei prezzi, si è confermata la tenuta dei conti correnti e depositi, che con 440,4 miliardi continuano a rappresentare l'80% dell'aggregato totale (-0,9% nei nove mesi; +0,2% nei tre mesi), mentre è proseguito il trend negativo delle obbligazioni, scese a 52,2 miliardi (-16,5% nei nove mesi; -5% nei tre mesi), riflesso di volumi di emissioni inferiori agli stock in scadenza per l'abbondante liquidità presente nei depositi.

La voce altra raccolta è risultata in aumento a 39,9 miliardi (+23,3% nei nove mesi; +6,6% nei tre mesi), in primis per le marginazioni della clientela che opera in derivati, i cui valori sono aumentati in seguito al rialzo dei tassi, ma anche per la positiva evoluzione della componente valutata al fair value, per la quasi totalità costituita da certificati di investimento, giunta a sfiorare i 14 miliardi (+14,9% nei nove mesi; +12,5% nei tre mesi).

Hanno parimenti mostrato un'evoluzione positiva, ancorché contenuta in termini assoluti stante la modesta incidenza della voce, sia i certificati di deposito (+3,7% a 3 miliardi), sia la raccolta di natura finanziaria rappresentata dalle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli (+11,2% a 3 miliardi), in entrambi i casi principalmente riferibile al terzo trimestre. Le passività subordinate hanno invece evidenziato una riduzione del 2,9% a 12,2 miliardi, essenzialmente riconducibile ai tre mesi estivi nonostante una nuova emissione Tier 2 per nominali 400 milioni di GBP (circa 460 milioni di euro) effettuata in settembre, anche per gli effetti delle valorizzazioni contabili di fine periodo.

La raccolta diretta assicurativa – che include anche le riserve tecniche, ovvero il debito verso la clientela che ha sottoscritto polizze tradizionali o con rischio assicurativo significativo – a settembre 2022 totalizzava 173,9 miliardi, in diminuzione da dicembre 2021 di 30,5 miliardi (-14,9%), dei quali 6,8 miliardi riconducibili al terzo trimestre (-3,8%). La tendenza riflessiva, confermatasi anche nei mesi estivi in relazione all'accresciuto clima di incertezza, ha interessato entrambe le componenti principali.

Le passività finanziarie designate al fair value, costituite da prodotti unit linked, sono diminuite a 72,6 miliardi (-14,3% nei nove mesi; -2,4% nei tre mesi), avendo risentito della volatilità dei mercati finanziari; le riserve tecniche sono scese a 99,8 miliardi (-15,7% nei nove mesi; -4,8% nei tre mesi), andamento interamente riconducibile al ramo vita, che ne rappresenta la quasi totalità. Solo l'altra raccolta assicurativa, che comprende le passività subordinate, si è mossa in controtendenza, salendo a 1,6 miliardi (+6,6% nei nove mesi) con una variazione del tutto marginale nei tre mesi.

La volatilità dei mercati finanziari ha frenato la raccolta indiretta da clientela che, valorizzata a prezzi di mercato, al 30 settembre 2022 si presentava in contrazione a 643,4 miliardi, dai 725,1 miliardi di dicembre (-81,8 miliardi; -11,3%). Nel raffronto con i 662,8 miliardi di fine semestre la riduzione è stata di 19,4 miliardi (-2,9%).

La dinamica negativa dell'aggregato ha interessato entrambe le componenti principali. La raccolta amministrata è scesa a 216,4 miliardi, corrispondenti al 33,6% dell'aggregato totale (-12,6% nei nove mesi; -4,4% nei tre mesi). Il risparmio gestito è diminuito a 427 miliardi, equivalenti al 66,4% del totale (-10,6% nei nove mesi; -2,2% nei tre mesi). All'interno del risparmio

11 In base alla definizione EBA, al 30 settembre 2022 l'incidenza dei crediti deteriorati è risultata pari all'1,9% in termini lordi ed all'1% in termini netti (rispettivamente 1,8% e 1% a giugno 2022; 2,4% e 1,2% a dicembre 2021).

gestito tutte le componenti sono risultate in flessione da inizio anno: i fondi (-14,9% a 150 miliardi), le riserve tecniche e passività finanziarie assicurative (-7,6% a 172,2 miliardi), le gestioni patrimoniali (-11,4% a 72,5 miliardi) e i fondi pensione (-8% a 11,6 miliardi). I rapporti con la clientela istituzionale sono invece rimasti sostanzialmente stabili a 20,7 miliardi.

Gli eventi rilevanti

Di seguito si riepilogano gli eventi rilevanti intervenuti nel corso del terzo trimestre 2022 nonché alcuni avvenimenti successivi alla chiusura dello stesso.

Come anticipato nell'informativa semestrale, il 24 giugno 2022 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di dare esecuzione al programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) – approvato dall'Assemblea del 29 aprile 2022 e autorizzato dalla BCE con comunicazione pervenuta in data 24 giugno 2022 – per un importo iniziale di 1.700 milioni di euro e di rinviare a un momento successivo, entro l'approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022, le decisioni in merito al restante ammontare autorizzato (l'autorizzazione ha infatti riguardato un esborso complessivo massimo di 3.400 milioni di euro per un numero di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo non superiore a 2.615.384.615).

L'esecuzione del programma, affidata ad un intermediario terzo incaricato, in piena indipendenza e senza alcun coinvolgimento del Gruppo Intesa Sanpaolo, di effettuare le operazioni sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana, ha avuto luogo nel periodo dal 4 luglio all'11 ottobre 2022.

In dettaglio, dal 4 al 29 luglio 2022 Intesa Sanpaolo ha acquistato n. 322.814.884 azioni, a un prezzo medio per azione pari a 1,6865 euro, per un controvalore totale di 544.435.613,66 euro. Le azioni acquistate, prive del valore nominale, sono state annullate il 3 agosto 2022 senza riduzione del capitale sociale: conseguentemente il capitale sociale è rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro, mentre le azioni che lo compongono sono diminuite da n. 19.977.435.963 a n. 19.654.621.079.

Fra il 1° agosto e il 2 settembre gli acquisti hanno riguardato n. 387.343.682 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo prive del valore nominale, ad un prezzo medio di 1,7594 euro, per un controvalore totale di 681.490.110,75 euro. Il relativo annullamento è avvenuto in data 7 settembre 2022. Anche in questo caso il capitale sociale è rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro, mentre le azioni in cui si suddivide sono scese da n. 19.654.621.079 a n. 19.267.277.397.

Nel periodo dal 5 settembre all'11 ottobre 2022 sono state acquistate n. 278.474.237 azioni prive del valore nominale, ad un prezzo medio di 1,7024 euro, per un controvalore totale di 474.074.275,03 euro. Per queste ultime azioni si è proceduto all'annullamento il 14 ottobre 202212. A fronte di un capitale sociale rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro, le azioni che lo compongono sono passate da n. 19.267.277.397 a n. 18.988.803.160.

Nell'insieme, dall'avvio del programma il 4 luglio alla chiusura l'11 ottobre 2022, Intesa Sanpaolo ha acquistato n. 988.632.803 azioni, pari a circa il 4,95% del capitale sociale ante annullamento, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 1,7195 euro, per un controvalore totale di 1.699.999.999,44 euro.

Fra il 12 e il 14 settembre 2022 è stata invece data esecuzione ad un programma di acquisto di azioni proprie a servizio dei piani di assegnazione gratuita di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo ai dipendenti e Consulenti Finanziari del Gruppo13. Gli acquisti sono da porre in relazione: (i) al sistema di incentivazione del Gruppo Intesa Sanpaolo basato su azioni, relativo all'esercizio 2021, destinato ai Risk Taker che maturino un premio superiore alla c.d. "soglia di materialità"14, ai percettori di un importo "particolarmente elevato"15 e a coloro i quali, tra Middle Management o Professional non Risk Taker, maturino "bonus rilevanti"16; (ii) al sistema di incentivazione del Gruppo Privredna Banka Zagreb (PBZ) basato su azioni, relativo all'esercizio 2021, e alle residue quote in strumenti finanziari rinvenienti da piani precedenti; (iii) ai piani di incentivazione a lungo termine destinati ai Consulenti Finanziari delle Reti del Gruppo Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. L'acquisto è altresì a servizio, qualora ricorrano determinate condizioni, della corresponsione di compensi riconosciuti in occasione della cessazione anticipata del rapporto di lavoro (c.d. Severance).

Nei tre giorni di esecuzione del programma sono state complessivamente acquistate – tramite la Divisione IMI Corporate & Investment Banking – n. 46.216.652 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, pari a circa lo 0,24% del capitale sociale della Capogruppo, ad un prezzo medio per azione pari a 1,8932 euro, per un controvalore totale di 87.496.321,48 euro. La sola Capogruppo ha acquistato n. 12.967.930 azioni a un prezzo medio unitario di 1,8938 euro, per un controvalore di 24.558.315,42 euro.

Le operazioni sono state effettuate in osservanza delle disposizioni di cui agli artt. 2357 e seguenti e 2359-bis e seguenti del Codice Civile e dei limiti indicati dalle autorizzazioni dei rispettivi organi sociali competenti a deliberare. In particolare, nel caso della Capogruppo Intesa Sanpaolo, nei termini autorizzati dall'Assemblea del 29 aprile 2022.

Ai sensi dell'art. 132 del TUF e dell'art. 144-bis del Regolamento Emittenti e successive modifiche, gli acquisti sono stati effettuati sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana, secondo le modalità operative stabilite per tali operazioni nei regolamenti di organizzazione e gestione del mercato stesso.

Le modalità di acquisto sono state inoltre realizzate conformemente alle condizioni e restrizioni di cui all'art. 5 del Regolamento UE n. 596/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014 e agli artt. 2, 3, e 4 del Regolamento Delegato UE 2016/1052 della Commissione dell'8 marzo 2016.

Il numero di azioni acquistate giornalmente non ha superato il 25% del volume medio giornaliero di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo negoziato nel mese di agosto 2022, che è stato pari a 108,1 milioni di titoli, e – in conformità all'ulteriore vincolo del

12 Lo Statuto con la nuova composizione del capitale sociale conseguente all'annullamento è stato iscritto nel Registro delle imprese di Torino in data 19 ottobre 2022.

13 Durante il periodo di esecuzione del programma sono stati sospesi gli acquisti di azioni proprie finalizzati all'annullamento (buyback).

14 Pari a 50 mila euro o un terzo della remunerazione totale (salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali).

15 Ai sensi delle Politiche di Remunerazione e Incentivazione del Gruppo, per il triennio 2019-2021 si considera "particolarmente elevata" la remunerazione variabile superiore a 400 mila euro.

16 Di importo superiore a 80 mila euro (salvo quanto diversamente previsto da specifiche normative locali) e al 100% della retribuzione fissa.

programma rispetto alle predette condizioni e restrizioni normative - il 15% del volume negoziato sul mercato Euronext Milan in ciascun giorno di esecuzione degli acquisti.

Come segnalato nell'ultima Relazione semestrale, in seguito a mutate condizioni di mercato e di orientamento strategico all'interno del Gruppo ISP, si è valutato di procedere ad una riorganizzazione delle attività poste in essere da alcune società. Il 28 giugno sono stati pubblicati, sul meccanismo di stoccaggio autorizzato e sul sito istituzionale di Gruppo, i documenti (progetti di fusione e relazioni illustrative) relativi alle seguenti operazioni societarie:

fusione per incorporazione di Intesa Sanpaolo Agents4You S.p.A. in Intesa Sanpaolo S.p.A.

Trattasi di società dell'ex Gruppo Banca Popolare di Vicenza dedita all'attività di agenzia in attività finanziaria di cui all'art.128-quater T.U.B., senza personale proprio. In vista dello scioglimento del contratto di agenzia che la società aveva in essere con la Capogruppo, e del conseguente esaurimento della mission stessa della società, nell'ambito dell'integrazione dell'ex Gruppo UBI Banca è stata intrapresa una riorganizzazione delle attività di commercializzazione con la progressiva convergenza della rete di collaboratori di Agents4You in Prestitalia. L'operazione, che il 27 luglio 2022 ha ricevuto l'autorizzazione di BCE, è stata deliberata dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 13 settembre e dall'Assemblea straordinaria di Intesa Sanpaolo Agents4You il 14 settembre. L'atto di fusione è stato stipulato il 18 ottobre 2022 con efficacia giuridica dal 1° novembre e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022. Trattandosi di società interamente posseduta, la fusione è avvenuta con le modalità semplificate previste dall'art. 2505 del Codice Civile;

fusione per incorporazione di Intesa Sanpaolo Smart Care S.r.l. in Intesa Sanpaolo S.p.A.

Società specializzata nella prestazione di servizi accessori ad alcuni prodotti assicurativi offerti da società del Gruppo. Non ha dipendenti ma opera con personale distaccato da Intesa Sanpaolo. Preliminarmente all'incorporazione, che il 15 agosto 2022 ha ricevuto l'autorizzazione della BCE, si è proceduto alla (i) rilevazione, da parte di ISP, della quota societaria detenuta da Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. (48,99% a fronte del 51,01% posseduto direttamente da ISP), con atto notarile del 30 settembre 2022 iscritto nel Registro delle Imprese di Torino il 5 ottobre, nonché alla (ii) cessione, da parte della società incorporanda, di taluni asset strumentali e dispositivi tecnologici a favore di Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. (società della Divisione Insurance), destinata a portare avanti la nuova operatività, cessione divenuta efficace dal 31 ottobre 2022.

Il 1° settembre il progetto di fusione è stato depositato presso il Registro delle Imprese di Torino. La deliberazione dell'operazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo e dell'Assemblea di Intesa Sanpaolo Smart Care è avvenuta il 17 ottobre 2022. La stipula dell'atto è attesa entro la fine del quarto trimestre. Trattandosi anche in questo caso di società interamente posseduta, la fusione avverrà con le modalità semplificate previste dall'art. 2505 del Codice Civile, con decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022.

Sempre nell'ottica di una razionalizzazione strutturale del Gruppo, il 29 giugno 2022 è stato approvato dai rispettivi Consigli di Amministrazione il progetto di fusione per incorporazione di Sanpaolo Invest SIM S.p.A., società specializzata nella consulenza finanziaria e nella distribuzione di servizi e prodotti finanziari tramite una rete di consulenti operanti fuori sede, nella controllante Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A., operazione dalla quale, unitamente a risparmi di costi, sono attese importanti sinergie fra le reti di vendita delle due entità. Il 9 settembre 2022 la Banca Centrale Europea ha comunicato la propria autorizzazione. Trattandosi di una società interamente posseduta, la fusione avverrà secondo le modalità semplificate di cui all'art. 2505 del Codice Civile. La finalizzazione è prevista entro il 2022.

Come anticipato nell'informativa di bilancio, al fine di meglio focalizzare e valorizzare le attività caratteristiche e le competenze acquisite in seguito all'incorporazione di UBI Banca – presso la quale già insisteva un ramo d'azienda organizzato per la gestione dell'attività di prestito su pegno (gli ex Monte dei Pegni) – è stata prevista la costituzione di una nuova società, autorizzata all'esercizio dell'attività di concessione dei finanziamenti nei confronti del pubblico nella forma tecnica del prestito su pegno, ai sensi degli artt. 106 e seguenti del D.Lgs. n. 395/1993 (T.U.B.), con provvedimento della Banca d'Italia del 18 gennaio 2022. La società, denominata Acantus S.p.A, al 30 giugno 2022 risultava consolidata al patrimonio netto in considerazione della sua ancora limitata materialità.

Dopo che il 20 maggio è stato siglato l'accordo con le Organizzazioni Sindacali, il 14 luglio 2022 è stato formalizzato, con efficacia giuridica dal 25 luglio, il conferimento da Intesa Sanpaolo ad Acantus del ramo d'azienda costituito dal complesso di beni, risorse umane e rapporti giuridici organizzato per l'esercizio dell'attività di prestito su pegno. Per effetto del suddetto conferimento, finanziato attraverso un aumento di capitale dedicato, la Conferitaria è subentrata di pieno diritto e nel modo più ampio e generale alla Conferente in tutto il patrimonio costituente il ramo d'azienda, così come in ogni contratto (con particolare riferimento a quelli aventi ad oggetto il prestito su pegno). Acantus intende operare in coerenza con i principi di tutela delle persone in condizioni di fragilità adottati da Intesa Sanpaolo, offrendo una possibilità di accesso al credito quando i convenzionali canali bancari non lo consentono e una rete di protezione per arginare il ricorso a soluzioni di prestito non convenzionali. I nove punti operativi confluiti in Acantus sono localizzati in Lombardia e nel Lazio: trattasi di strutture dedicate oppure inserite all'interno di immobili in cui è già presente una filiale Intesa Sanpaolo ma con ingressi indipendenti per garantire la piena separatezza dell'operatività bancaria rispetto a quella legata al prestito su pegno. In seguito al conferimento sono stati superati i limiti di immaterialità che ne consentivano in precedenza il consolidamento al patrimonio netto, pertanto al 30 settembre 2022 la società rientra nell'area di consolidamento integrale.

Facendo seguito all'accordo siglato nel dicembre 2021 e già anticipato nel Bilancio 2021, il 14 luglio 2022 Intesa Sanpaolo, attraverso Banca 5 S.p.A., ed Enel, attraverso la società interamente controllata Enel X S.r.l., hanno perfezionato l'acquisizione da Schumann Investments S.A., società controllata dal fondo internazionale di private equity CVC Capital Partners Fund VI, del 70% del capitale sociale di Mooney Group S.p.A., holding di un gruppo fintech operante nei servizi di proximity banking e payment, costituita nel 2019 in partnership con il fondo CVC per il tramite del Gruppo Sisal.

Più in dettaglio, dopo aver ottenuto le necessarie autorizzazioni – tra le quali quella della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai sensi della normativa Golden Power, delle autorità Antitrust e di Banca d'Italia – Enel X ha acquisito il 50% del capitale di Mooney Group, mentre Banca 5, che già deteneva una quota del 30%, ha aumentato la propria partecipazione al

50%, venendosi in tal modo a creare un controllo congiunto di entrambe le parti sulla società. Contestualmente, sempre in data 14 luglio, Enel X ha rilevato la nota di credito che era stata emessa a favore di CVC nell'ambito del conferimento iniziale di Sisal nelle società controllate da Mooney Group (Mooney S.p.A., istituto di moneta elettronica IMEL, e Mooney Servizi S.p.A., società dedicata all'attività commerciale).

Sempre nell'ambito del progetto complessivo, il 25 luglio 2022 Mooney Group ha acquistato un compendio aziendale composto da tutte le attività relative ai servizi finanziari di Enel X in Italia, commercializzate con il marchio Enel X Pay (attraverso l'acquisizione dell'intero capitale sociale delle società Enel X Financial Services, CityPoste Payment, Paytipper e Junia Insurance) a fronte dell'emissione, in favore del Gruppo Enel, di una nota di credito "Pay in kind (PIK)" avente le medesime caratteristiche di quelle già emesse nel corso delle precedenti operazioni. La cessione del compendio si è accompagnata ad un parziale trasferimento di note di credito fra i due soci di Mooney Group tale da rendere paritetica l'esposizione dei due Gruppi, in parallelo con la rinegoziazione dei tassi di interesse applicati, allineati ad un medesimo valore di mercato.

Attraverso la partnership paritetica dei due Gruppi ISP ed Enel e l'integrazione di Mooney Group con il citato insieme di società del Gruppo Enel attive nel mercato dei pagamenti e dei servizi finanziari si è data vita ad una joint fintech europea che favorirà il rafforzamento della strategia di crescita di Mooney Group, con la possibile definizione di nuove iniziative, e il consolidamento della posizione nel mercato dei pagamenti.

L'operazione ha comportato per il Gruppo ISP un investimento complessivo, per la rilevazione del capitale ed il riequilibrio delle note di credito, pari a circa 100 milioni.

Dal punto di vista contabile, la partecipazione in Mooney Group, che in precedenza figurava tra le società collegate valutate al patrimonio netto, in virtù della quota paritetica detenuta e dell'accordo in essere per il controllo congiunto si configura come una joint venture alla quale, in base allo IAS 28, continua ad applicarsi il metodo del patrimonio netto senza rideterminazione del fair value dell'interessenza già detenuta. Rientra invece nel perimetro di consolidamento prudenziale con il metodo proporzionale essendo qualificabile, ai fini prudenziali, quale società finanziaria, per la prevalente presenza di una IMEL fra le interessenze possedute.

Nell'ambito del comparto assicurativo, il 19 luglio 2022 è stato reso pubblico l'accordo mediante il quale Intesa Sanpaolo Vita e Reale Group hanno avviato una partnership che prevede il conferimento di un ramo d'azienda di Blue Assistance – Società di servizi di Reale Group specializzata nell'assistenza sanitaria – alla nuova società InSalute Servizi. Quest'ultima, che sarà partecipata al 65% da Intesa Sanpaolo Vita ed al 35% da Blue Assistance, opererà all'interno della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo e sarà dedicata alla gestione dei sinistri e allo sviluppo di un network di strutture sanitarie convenzionate (TPA – Third Part Administrator) a supporto dell'offerta assicurativa di Intesa Sanpaolo RBM Salute. Il closing dell'operazione è previsto entro il primo semestre del 2023, previo ottenimento delle autorizzazioni necessarie17 .

InSalute Servizi sarà attiva nella gestione delle prestazioni sanitarie e assistenziali verso la clientela captive di Intesa Sanpaolo, verso i Fondi Sanitari Integrativi, le Casse Assistenziali, le Mutue, le Aziende e gli altri Enti operanti nei comparti della sanità integrativa e dell'assistenza, confermando la strategia della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo ed il suo piano di sviluppo nell'assicurazione sanitaria, avviato nel 2020 con l'acquisizione di RBM Salute. La società di servizi di Reale Group proseguirà, parallelamente a questa nuova joint venture, le proprie attività con le Compagnie del Gruppo Intesa e il business extra-captive, senza alcuna variazione di impegno rispetto alle strategie pianificate.

Il 28 luglio 2022 il Consiglio di Amministrazione di Banca 5 S.p.A. ha deliberato una proposta di modifica dello Statuto per cambiare la denominazione della società in Isybank S.p.A. Trattasi del primo passaggio formale del progetto in corso di realizzazione per dare vita ad una nuova banca digitale all'interno del Gruppo, così come previsto dal Piano d'Impresa 2022- 2025. La modifica è stata autorizzata dalla BCE il 10 ottobre 2022.

Il 29 luglio 2022, l'agenzia internazionale S&P Global Ratings ha rivisto da Positivo a Stabile l'Outlook di Intesa Sanpaolo confermando a "BBB"/"A-2" i rating assegnati. L'azione, che ha interessato anche altre banche italiane, ha fatto seguito ad un analogo intervento effettuato il 26 luglio sull'Outlook del debito sovrano, rivisto da Positivo a Stabile, a fronte di rating dell'Italia rimasti invariati a "BBB"/"A-2".

Il successivo 9 agosto Moody's ha rivisto da Stabile a Negativo l'Outlook di Intesa Sanpaolo, confermando i principali rating in essere a "Baa1"/"P-2". Anche in questo caso l'azione di rating, estesa a livello settoriale, rispecchia un'analoga manovra sull'Outlook del debito sovrano italiano che il 5 agosto è stato cambiato da Stabile a Negativo, lasciando i rating dell'Italia invariati a "Baa3"/"P-3".

Il 3 agosto 2022 Intesa Sanpaolo ha perfezionato la cessione ad una primaria azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information della partecipazione del 25% nella società Innolva S.p.A. (controllata al 75% da Tinexta). La partecipazione era stata acquisita in contropartita del conferimento, nella stessa Innolva, della partecipazione in Intesa Sanpaolo Forvalue S.p.A. (ridenominata Forvalue), nell'ambito della partnership strategica avviata nel 2021 con il Gruppo Tinexta, società leader nei servizi Digital Trust, Cyber Security e Innovation & Marketing, quotata al segmento Euronext Star Milan organizzato e gestito da Borsa.

Al fine di consentire il mantenimento del presidio di Intesa Sanpaolo sull'attività di Forvalue, rimasta nel Gruppo Tinexta in quanto conferita alla controllata Warrant Hub, specializzata in consulenza alle imprese per operazioni di finanza agevolata e sostegno a progetti di innovazione e sviluppo, ISP ha negoziato con Tinexta di reinvestire la quota ricevuta dalla cessione della partecipazione in Innolva per acquisire una partecipazione di minoranza in Warrant Hub, nuova controllante di Forvalue. L'accordo, ufficializzato il 28 ottobre 2022, prevede un investimento da parte di Intesa Sanpaolo di 55 milioni e l'ingresso in Warrant Hub mediante un aumento di capitale. Il closing è atteso nel mese di novembre, in seguito all'assunzione della delibera per l'aumento di capitale e all'approvazione del nuovo statuto sociale. Ad esito dell'operazione, il capitale sociale di Warrant Hub sarà detenuto per l'88% da Tinexta, che esprime la governance societaria, e per il 12% da Intesa Sanpaolo.

17 La società, costituita nel corso del 2022 con l'originaria denominazione di Newco TPA S.p.A., nel terzo trimestre, in vista del perfezionamento dell'accordo di partnership, ha assunto la denominazione di InSalute Servizi. Rientra nell'area di consolidamento integrale in quanto detenuta al 100% da Intesa Sanpaolo Vita.

Sono stati inoltre previsti diritti di opzione put & call sulla quota del capitale sociale di Warrant Hub detenuta da Intesa Sanpaolo condizionati - tra gli altri – al venir meno della partnership e/o a determinati risultati rispetto agli obiettivi di piano, nonché un earn-out in caso di raggiungimento di determinati obiettivi di piano con l'approvazione del bilancio 2025 di Forvalue.

Il 28 settembre 2022 – facendo seguito all'autorizzazione ricevuta da BCE il 16 settembre - sono stati pubblicati gli avvisi di deposito presso il Registro delle Imprese di Torino dei progetti di scissione parziale di Intesa Sanpaolo a favore delle società veicolo, totalmente possedute, Tatooine LeaseCo S.r.l. e Dagobah LeaseCo S.r.l., approvati dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 21 giugno 2022.

Le scissioni si inseriscono nel contesto di due operazioni di cartolarizzazione – relativamente alle quali le società beneficiarie della scissione rappresentano i veicoli d'appoggio – aventi ad oggetto crediti derivanti da contratti di locazione finanziaria prevalentemente classificati a sofferenza, in uno dei due casi anche unitamente ai beni immobili e mobili e ai rapporti giuridici attivi e passivi oggetto di/connessi a tali contratti di locazione finanziaria.

Trattasi di scissioni parziali semplificate – ai sensi dell'art. 2505, comma 2, e dell'art. 2506-ter, ultimo comma, del Codice Civile – riguardanti un compendio costituito da specifiche attività e passività finanziarie connesse alle cartolarizzazioni, beni immobili e mobili oggetto dei contratti di locazione da cui originano i crediti della società scissa e tutti i correlati rapporti giuridici, non oggetto di cartolarizzazione. Le due operazioni sono state deliberate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo il 17 ottobre 2022.

Sempre il 28 settembre 2022 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione di Cargeas Assicurazioni S.p.A18 in Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. (entrambe le società interamente controllate da Intesa Sanpaolo Vita S.p.A.). La fusione ha avuto efficacia giuridica dal 1° ottobre, con effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2022. L'operazione, autorizzata dall'IVASS con provvedimento del 22 giugno pubblicato il 29 luglio 2022, era stata deliberata il 22 giugno dai due Consigli di Amministrazione. Dal 1° ottobre, pertanto, tutti i contratti assicurativi stipulati da Cargeas Assicurazioni sono gestiti da Intesa Sanpaolo Assicura, mantenendo inalterate le proprie caratteristiche.

Dopo l'ottenimento della licenza bancaria, nel corso del terzo trimestre sono stati completati gli adempimenti formali e le attività per il lancio operativo, avvenuto agli inizi di ottobre, di Alpian S.A., la prima banca private digitale svizzera, con sede a Ginevra, progettata per svolgere attività di private banking e di consulenza finanziaria per una clientela mass affluent esclusivamente mediante un servizio mobile. Trattasi di un modello ibrido che combina un'esperienza bancaria sicura e di ultima generazione con il sostegno dei consulenti finanziari di Alpian, permettendo alla clientela mass affluent l'accesso a un servizio normalmente riservato ai clienti di una banca private tradizionale.

La start up, compartecipata al 14,9% da Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. e al 12,8% da Reyl & Cie S.A., a sua volta controllata al 69% dalla stessa Fideuram ISPPB, ha stretto con quest'ultima una collaborazione strategica volta ad accelerare lo sviluppo dell'offerta di digital wealth management dedicata alla propria clientela.

Con riferimento alle iniziative di de-risking in corso, dopo le operazioni perfezionate nella prima parte dell'esercizio, per le quali si rimanda all'informativa contenuta nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022, nel corso del terzo trimestre sono proseguite le attività progettuali relative alle operazioni intraprese, nel rispetto delle timeline prestabilite.

Al 30 settembre 2022 l'ammontare dei crediti deteriorati del Gruppo riclassificati tra le attività in via di dismissione totalizzava 3,8 miliardi in termini di GBV (4,5 miliardi al 31 dicembre 2021) e 0,9 miliardi in termini di NBV (1,2 miliardi al 31 dicembre 2021), quest'ultimo già allineato ai prezzi di realizzo attesi sulla base di quanto previsto dall'IFRS 919 .

Infine, a completamento dell'informativa sui primi nove mesi del 2022, si conferma la prosecuzione del piano di uscite volontarie incentivate ai sensi degli accordi sindacali del 29 settembre 2020 e del 16 novembre 2021.

Nel corso del terzo trimestre le uscite volontarie interessate sono state 928, delle quali 895 con decorrenza 1° luglio 2022. Complessivamente le uscite volontarie nel periodo gennaio-settembre 2022 sono state 1.939, per un totale da inizio 2021 di 4.778 cessazioni a fronte delle 9.200 previste entro il primo trimestre 2025 sulla base dei due citati Accordi sindacali.

Per quanto riguarda le assunzioni definite nell'ambito dei medesimi Accordi, da inizio 2021 i nuovi ingressi sono stati circa 1.100 a fronte dei 4.600 previsti entro la fine del 2025.

***

Come già anticipato nell'informativa semestrale, è previsto che, in occasione dell'approvazione del presente Resoconto, il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà concessa dall'art. 29.5 dello Statuto sociale, deliberi un acconto dividendi sulla base dei risultati del terzo trimestre 2022 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2022, sia a livello consolidato che individuale. L'acconto è previsto pari a 1,4 miliardi e, ad esito della delibera, in pagamento il 23 novembre con stacco cedole il 21 novembre e record date il 22 novembre.

18 Società assicurativa operativa nel comparto danni con la quale l'ex Gruppo UBI aveva in essere una partnership commerciale.

19 Al 30 settembre 2022 risultavano completate tutte le iniziative di deleveraging riguardanti le esposizioni single name.

Le prospettive

Le iniziative industriali del Piano di Impresa 2022-2025 sono ben avviate ed è confermato l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025, con un chiaro e forte rialzo derivante dall'aumento dei tassi di interesse (crescita di circa 2 miliardi su base annua degli interessi netti assumendo il tasso Euribor a 1 mese in media d'anno pari al 2%).

Per il 2022 si prevede un utile netto di oltre 4 miliardi in seguito alla riduzione dell'esposizione verso la Russia e alla forte performance operativa del terzo trimestre, nonostante il peggioramento nell'offerta di materie prime / energia.

Si prevede una solida posizione patrimoniale, con un obiettivo di Common Equity Tier 1 ratio fully phased-in superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4.

Si prevede una forte distribuzione di valore:

  • payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato in ciascun anno del Piano di Impresa (2,3 miliardi già maturati a valere sull'utile netto dei primi nove mesi 2022, di cui 1,4 miliardi, da deliberare in occasione dell'approvazione del presente Resoconto, in pagamento come acconto dividendi il 23 novembre 2022);
  • distribuzione aggiuntiva agli azionisti di 1,7 miliardi tramite il buyback avviato il 4 luglio e concluso l'11 ottobre 2022;
  • la decisione in merito al buyback per il restante ammontare di 1,7 miliardi autorizzato dalla BCE verrà assunta entro l'approvazione dei risultati al 31 dicembre 2022;
  • eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno a partire dal 2023.

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

Voci dell'attivo 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni (milioni di euro)
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 118.368 14.756 103.612
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 52.840 52.731 109 0,2
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 47.689 47.181 508 1,1
b) attività finanziarie designate al fair value 1 4 -3 -75,0
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.150 5.546 -396 -7,1
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 53.948 67.580 -13.632 -20,2
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value
ai sensi dello IAS 39
173.252 206.800 -33.548 -16,2
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 559.628 668.866 -109.238 -16,3
a) Crediti verso banche 42.036 163.937 -121.901 -74,4
b) Crediti verso clientela 517.592 504.929 12.663 2,5
45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato ai sensi dello IAS 39
80 85 -5 -5,9
50. Derivati di copertura 10.366 1.732 8.634
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -9.525 392 -9.917
70. Partecipazioni 1.990 1.652 338 20,5
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 172 208 -36 -17,3
90. Attività materiali 10.561 10.792 -231 -2,1
100. Attività immateriali 9.386 9.342 44 0,5
di cui:
- avviamento 3.681 3.574 107 3,0
110. Attività fiscali 19.391 18.808 583 3,1
a) correnti 3.927 3.555 372 10,5
b) anticipate 15.464 15.253 211 1,4
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.123 1.422 -299 -21,0
130. Altre attività 21.425 13.837 7.588 54,8
Totale dell'attivo 1.023.005 1.069.003 -45.998 -4,3
Voci del passivo e del patrimonio netto 30.09.2022 31.12.2021 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 697.059 710.055 -12.996 -1,8
a) debiti verso banche 158.977 165.258 -6.281 -3,8
b) debiti verso la clientela 463.010 458.239 4.771 1,0
c) titoli in circolazione 75.072 86.558 -11.486 -13,3
15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato ai sensi dello IAS 39
2.250 2.146 104 4,8
20. Passività finanziarie di negoziazione 53.856 56.306 -2.450 -4,4
30. Passività finanziarie designate al fair value 6.501 3.674 2.827 76,9
35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value
ai sensi dello IAS 39
72.812 84.770 -11.958 -14,1
40. Derivati di copertura 5.037 4.868 169 3,5
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.808 53 -7.861
60. Passività fiscali 3.581 2.285 1.296 56,7
a) correnti 361 363 -2 -0,6
b) differite 3.220 1.922 1.298 67,5
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 89 30 59
80. Altre passività 21.423 15.639 5.784 37,0
90. Trattamento di fine rapporto del personale 863 1.099 -236 -21,5
100. Fondi per rischi e oneri 4.662 5.716 -1.054 -18,4
a) impegni e garanzie rilasciate 563 508 55 10,8
b) quiescenza e obblighi simili 124 290 -166 -57,2
c) altri fondi per rischi e oneri 3.975 4.918 -943 -19,2
110. Riserve tecniche 99.751 118.296 -18.545 -15,7
120. Riserve da valutazione -1.898 -709 1.189
125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -762 476 -1.238
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 7.203 6.282 921 14,7
150. Riserve 16.803 17.706 -903 -5,1
155. Acconti su dividendi (-) - -1.399 -1.399
160. Sovrapprezzi di emissione 28.056 27.286 770 2,8
170. Capitale 10.369 10.084 285 2,8
180. Azioni proprie (-) -350 -136 214
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 224 291 -67 -23,0
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 3.284 4.185 -901 -21,5
Totale del passivo e del patrimonio netto 1.023.005 1.069.003 -45.998 -4,3

Conto economico consolidato

30.09.2022 30.09.2021 Variazioni (milioni di euro)
10. Interessi attivi e proventi assimilati 8.719 7.843 assolute
876
%
11,2
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 8.395 7.563 832 11,0
20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.166 -1.811 355 19,6
30. Margine di interesse 6.553 6.032 521 8,6
40. Commissioni attive 8.517 8.828 -311 -3,5
50. Commissioni passive -2.050 -1.989 61 3,1
60. Commissioni nette 6.467 6.839 -372 -5,4
70. Dividendi e proventi simili 184 113 71 62,8
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -224 406 -630
90. Risultato netto dell'attività di copertura 45 36 9 25,0
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -40 741 -781
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 204 215 -11 -5,1
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva -261 570 -831
c) passività finanziarie 17 -44 61
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico
978 157 821
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 991 -28 1.019
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value -13 185 -198
Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle
115. imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 455 3.353 -2.898 -86,4
120. Margine di intermediazione 14.418 17.677 -3.259 -18,4
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: -1.779 -1.607 172 10,7
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
-1.729 -1.595 134 8,4
complessiva
Rettifiche/riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di
-50 -12 38
135. assicurazione ai sensi dello IAS 39 -159 -4 155
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 -25 33
150. Risultato netto della gestione finanziaria 12.488 16.041 -3.553 -22,1
160. Premi netti 6.729 7.848 -1.119 -14,3
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa -5.399 -9.887 -4.488 -45,4
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 13.818 14.002 -184 -1,3
190. Spese amministrative:
a) spese per il personale
-8.445
-4.850
-8.568
-5.016
-123
-166
-1,4
-3,3
b) altre spese amministrative -3.595 -3.552 43 1,2
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -160 -204 -44 -21,6
a) impegni e garanzie rilasciate -72 73 -145
b) altri accantonamenti netti -88 -277 -189 -68,2
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -508 -479 29 6,1
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali -692 -612 80 13,1
230. Altri oneri/proventi di gestione 702 703 -1 -0,1
240. Costi operativi -9.103 -9.160 -57 -0,6
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 209 130 79 60,8
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali
-2 -4 -2 -50,0
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 17 190 -173 -91,1
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.939 5.158 -219 -4,2
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.644 -1.200 444 37,0
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.295 3.958 -663 -16,8
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 3.295 3.958 -663 -16,8
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -11 48 -59
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 3.284 4.006 -722 -18,0
Utile base per azione (basic EPS) - euro 0,17 0,21
Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro 0,17 0,21

Prospetto della redditività consolidata complessiva

(milioni di euro)
30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
assolute %
10. Utile (Perdita) di periodo 3.295 3.958 -663 -16,8
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico 3 96 -93 -96,9
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva -554 62 -616
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
199 10 189
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - -
50. Attività materiali 167 22 145
60. Attività immateriali - - -
70. Piani a benefici definiti 191 2 189
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico -2.451 -277 2.174
100. Coperture di investimenti esteri -17 - 17
110. Differenze di cambio 70 84 -14 -16,7
120. Coperture dei flussi finanziari 208 136 72 52,9
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
-1.401 -396 1.005
145. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva di
pertinenza delle imprese di assicurazione
-1.329 -130 1.199
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 18 29 -11 -37,9
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte -2.448 -181 2.267
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 847 3.777 -2.930 -77,6
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi -7 -43 36 83,7
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 854 3.820 -2.966 -77,6
30.09.2022 (milioni di euro)
azioni
ordinarie
Capitale
altre
azioni
Sovrap
prezzi
di
emissione
di utili Riserve
altre
Riserve
da
valutazione
Riserve da
valutazione di
pertinenza
delle imprese
di
assicurazione
Strumenti
di
capitale
Acconti
su
dividendi
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
periodo
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Gruppo
Patrimonio
netto
di terzi
ESISTENZE AL 31.12.2021 10.223 - 27.309 16.936 1.089 -757 476 6.282 -1.399 -136 4.043 64.066 63.775 291
Modifica saldi apertura - - - - - - - - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2022 10.223 - 27.309 16.936 1.089 -757 476 6.282 -1.399 -136 4.043 64.066 63.775 291
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 1.311 - - - - - - -1.311 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - - 1.399 - -2.732 -1.333 -1.316 -17
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - 598 - -227 3 - - - - - 374 374 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni 285 - 405 - - - - - - 1.313 - 2.003 2.003 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - - -1.527 - -1.527 -1.527 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - -233 - - - - - - - - -233 -233 -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - - 921 - - - 921 921 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni 34 - -3 -2.220 - - - - - - - -2.189 -2.146 -43
Redditività complessiva del periodo - - - - - -1.210 -1.238 - - - 3.295 847 854 -7
PATRIMONIO NETTO AL 30.09.2022 10.542 - 28.076 16.027 862 -1.964 -762 7.203 - -350 3.295 62.929 62.705 224
del Gruppo 10.369 - 28.056 15.941 862 -1.898 -762 7.203 - -350 3.284 62.705
di terzi 173 - 20 86 - -66 - - - - 11 224

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

30.09.2021 (milioni di euro)
Capitale Sovrap
prezzi
di
Riserve Riserve
da
valutazione
Riserve da
valutazione di
pertinenza
Strumenti
di
capitale
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Patrimonio
netto
di terzi
azioni
ordinarie
altre
azioni
emissione di utili altre delle imprese
di
assicurazione
periodo Gruppo
ESISTENZE AL 31.12.2020 10.241 - 27.463 16.790 992 -570 809 7.441 -130 3.285 66.321 65.871 450
Modifica saldi apertura - - - - - - - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2021 10.241 - 27.463 16.790 992 -570 809 7.441 -130 3.285 66.321 65.871 450
ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 2.736 - - - - - -2.736 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - - - -549 -549 -549 -
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - -157 - 72 - - - - - -85 -85 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - - - - - - - 20 - 20 20 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -48 - -48 -48 -
Distribuzione dividendi - - - - - - - - - - - - -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - - -1.162 - - -1.162 -1.162 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni -21 - - -969 - - - - - - -990 -882 -108
Redditività complessiva del periodo - - - - - -49 -132 - - 3.958 3.777 3.820 -43
PATRIMONIO NETTO AL 30.09.2021 10.220 - 27.306 18.557 1.064 -619 677 6.279 -158 3.958 67.284 66.985 299
del Gruppo 10.084 - 27.287 18.315 1.064 -569 677 6.279 -158 4.006 66.985
di terzi 136 - 19 242 - -50 - - - -48 299

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 settembre 2021

Relazione sull'andamento della gestione

I risultati economici

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. I dati sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti più immediati. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile omogenei con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento. In relazione all'acquisizione del Gruppo UBI Banca, nel 2021 si è reso opportuno il ricorso anche a dati "rideterminati" da affiancare ai dati riesposti per allinearli/integrarli attraverso dati gestionali.

In continuità con il Bilancio 2021 e con la Relazione semestrale al 30 giugno 2022, la riesposizione su basi omogenee dei dati di raffronto ha innanzi tutto interessato i dati del 1° trimestre 2021 per effetto del recepimento delle risultanze reddituali linea per linea di Reyl & Cie S.A., RB Participations S.A. e Asteria Investment Managers S.A. (Gruppo Reyl), entrate nell'area di consolidamento integrale nel secondo trimestre 2021 a seguito dell'acquisizione da parte di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking del controllo di RB Participations S.A. e di Reyl & Cie S.A. che a sua volta possiede il controllo di Asteria Investment Managers S.A.

Inoltre, sempre in continuità con il Bilancio 2021 e la Relazione semestrale al 30 giugno 2022:

  • − per garantire un appropriato commento delle dinamiche gestionali delle voci coinvolte, i primi tre trimestri del 2021 sono stati interessati da una riesposizione tra spese amministrative e spese del personale di importo non materiale in relazione all'internalizzazione, intervenuta nel corso del 2021, di attività precedentemente conferite in outsourcing dal Gruppo UBI Banca, con la conseguente riassunzione di personale in precedenza ceduto o distaccato presso i service esterni;
  • − per i quattro trimestri del 2021 e per il 1° trimestre 2022 si è proceduto alla riclassifica, con conseguente riesposizione, dalle spese del personale alle commissioni passive degli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo (finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi), che a partire dal secondo trimestre 2022 vengono riclassificati dalle spese per il personale alle commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti.

A partire dal 30 settembre 2022 si segnala la riesposizione dei dati relativi ai quattro trimestri del 2021 e ai primi due trimestri del 2022, per tenere conto:

  • − dell'ingresso nel perimetro di consolidamento di Compagnie de Banque Privée Quilvest (gruppo Fideuram) avvenuto a fine giugno 2022, con conseguente inizio del consolidamento dei dati economici a partire dal mese di luglio 2022, e
  • − del conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022,

con la convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi, quindi senza impatto sull'utile dei periodi precedenti.

Con riferimento invece all'acquisizione del Gruppo UBI Banca ed alle operazioni societarie correlate, a partire dal Resoconto al 31 marzo 2021, per poter fornire un raffronto omogeneo dei dati di conto economico anche con riferimento agli effetti delle cessioni di sportelli a BPER e alla Banca Popolare Puglia e Basilicata avvenute nel primo trimestre 2021 e di quelle pianificate (e successivamente perfezionate) nel secondo trimestre di quell'anno, ci si era avvalsi – in relazione alla natura delle riesposizioni necessarie – anche di dati gestionali. Di conseguenza, per presentare i valori "rideterminati" sulla base di evidenze contabili e gestionali erano stati predisposti schemi riclassificati aggiuntivi rispetto a quelli definiti sulla base dei dati effettivi di chiusura dei diversi periodi, riesposti ove necessario, e le relative tabelle di dettaglio erano state integrate, o duplicate, con l'evidenza separata dei "Dati rideterminati".

Nel secondo trimestre 2021 era stata poi perfezionata l'acquisizione da parte di Intesa Sanpaolo Vita del 100% del capitale sociale di Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), di Lombarda Vita e di Cargeas20 , con cui UBI aveva avviato partnership pluriennali e che erano in precedenza consolidate con il metodo del patrimonio netto in funzione delle quote di interessenza detenute. Le componenti reddituali di tali compagnie assicurative sono state influenzate anch'esse dalla cessione delle filali UBI a BPER, che ha fatto venire meno la marginalità delle polizze vendute alla clientela appartenente a tali filiali. Al fine quindi di fornire una rappresentazione su base omogenea dei dati di raffronto delle risultanze economiche linea per linea riferibili alle compagnie assicurative acquisite nel secondo trimestre 2021 si era reso necessario far ricorso – anche per questa fattispecie – a dati gestionali per quantificare gli effetti della citata produzione connessa alla clientela delle filiali cedute a BPER.

20 Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Lombarda Vita sono state incorporate in Intesa Sanpaolo Vita il 31 dicembre 2021. Cargeas Assicurazioni è stata incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura, controllata totale di Intesa Sanpaolo Vita, il 1° ottobre 2022.

Per effetto di quanto sopra esposto ed al fine di supportare adeguatamente con raffronti omogenei i commenti andamentali, nel presente Resoconto viene mantenuta la "rideterminazione" dei valori del 2021 rappresentata nel Bilancio di quell'esercizio, che in dettaglio ha riguardato:

  • − per i dati del 1° trimestre 2021:
  • o l'esclusione linea per linea delle risultanze reddituali relative agli sportelli UBI ceduti nel primo trimestre 2021 e a quelli UBI e ISP ceduti nel secondo trimestre 2021, sinteticamente e convenzionalmente appostate nella voce Utile (Perdita) delle attività operative cessate dello schema "rideterminato";
  • o l'inclusione linea per linea dei dati delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, opportunamente "rideterminati" sulla base di evidenze gestionali per escludere le risultanze reddituali riconducibili alla produzione riferibile alla clientela appartenente alle filiali cedute a BPER, con la convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi del conto economico "rideterminato", quindi senza impatto sull'utile di periodo;
  • o l'eliminazione del contributo alla voce Altri proventi (oneri) operativi netti del risultato di pertinenza delle società assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Lombarda Vita (precedentemente consolidate con il metodo del patrimonio netto) con convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi del conto economico "rideterminato" (dunque senza effetto sull'utile netto), già deputata ad accogliere sinteticamente gli effetti economici dei risultati linea per linea delle citate società;
  • − per i dati del 2° trimestre 2021:
  • o l'esclusione linea per linea delle risultanze reddituali relative agli sportelli UBI e ISP ceduti nel secondo trimestre 2021, sinteticamente e convenzionalmente appostate nella voce Utile (Perdita) delle attività operative cessate dello schema "rideterminato";
  • o l'inclusione linea per linea dei dati della compagnia assicurativa Cargeas per i mesi di aprile e maggio, con convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi, quindi senza impatto sull'utile di periodo.

Nessuna "rideterminazione" dei valori ha interessato i dati del 3° e del 4° trimestre 2021 e dei primi tre trimestri del 2022.

Le riclassificazioni e aggregazioni del conto economico consolidato riguardano le seguenti fattispecie:

  • − i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio, nonché quelli incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli, che sono riallocati nell'ambito della voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − il Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione (valutato ai sensi del lo IAS 39, in relazione all'esercizio dell'opzione di differimento nell'applicazione dell'IFRS 9 da parte del Gruppo), che compendia le quote di Interessi netti, Dividendi e Risultato delle attività e passività finanziarie riguardanti l'attività assicurativa, è riappostato, unitamente ai premi netti e al saldo di proventi ed oneri della gestione assicurativa, alla specifica voce Risultato dell'attività assicurativa, cui è ricondotto anche l'effetto dell'adeguamento della riserva tecnica, per la componente di competenza degli assicurati, correlato all'impairment di titoli in portafoglio alle compagnie assicurative del Gruppo. Sono peraltro ricondotti nell'ambito della voce Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore su altre attività eventuali sinistri liquidati, al netto dei premi emessi a copertura degli stessi, che trovano corrispondenza nell'utilizzo dell'accantonamento effettuato nel 2021 in relazione a squilibri finanziari generatisi anche in conseguenza di maggiori utilizzi delle prestazioni da parte degli assicurati al termine dei lunghi periodi di lockdown;
  • − i differenziali su derivati, classificati nel portafoglio di negoziazione, stipulati a copertura di operazioni in divisa, che, in funzione della stretta correlazione esistente, sono ricondotti tra gli interessi netti;
  • − le commissioni periodiche su rapporti di conto corrente con saldi attivi applicate alla clientela (ad esclusione del segmento clientela retail e PMI), in coerenza con quanto previsto dai fogli informativi, che vengono ricondotte nell'ambito del margine di interesse, in quanto volte a rifondere il costo finanziario sostenuto dalla Banca;
  • − il Risultato netto dell'attività di negoziazione, il Risultato netto dell'attività di copertura, il Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico nonché gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione o riacquisto di passività finanziarie, che sono riallocati nell'unica voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − la quota del premio all'emissione dei Certificate riconosciuta alle reti per il loro collocamento, che viene riclassificata dal Risultato netto delle attività e delle passività valutate al fair value alle Commissioni nette;
  • − le componenti di rendimento delle polizze assicurative stipulate per far fronte alle indennità contrattuali ed ai piani di fidelizzazione dei consulenti finanziari, che sono portate a diretta riduzione del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, coerentemente con l'effetto valutativo degli asset di riferimento, anziché essere evidenziate – in quanto di competenza dei consulenti stessi – tra gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività (per gli effetti valutativi) ovvero tra le Commissioni nette o gli Altri proventi (oneri) operativi netti, in funzione della tipologia di polizza assicurativa utilizzata (per gli effetti da realizzo);
  • − i proventi operativi di entità operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario, sinteticamente riallocati nell'ambito degli Altri proventi (oneri) operativi netti, inclusi quelli delle entità non soggette a direzione e coordinamento nell'ambito del Gruppo (Risanamento e le sue controllate);
  • − gli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, che vengono riclassificati dalle Spese per il personale alle Commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti;
  • − gli oneri relativi ad un'erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo ad esclusione di quelle con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente - per mitigare l'impatto dell'inflazione, che sono stati riclassificati dalle Spese per il personale agli Altri proventi (oneri) netti;
  • − le spese amministrative relative a recuperi di spese e di imposte e tasse, che sono portate a riduzione della voce anziché essere evidenziate tra gli Altri proventi e, con riferimento al Gruppo CIB, quelle riferite agli importi della "bank tax" versata trimestralmente allo Stato ungherese, nonché della nuova tassa straordinaria "Windfall tax" introdotta in Ungheria sugli extra profitti delle banche, le quali – stante la loro natura – vengono ricondotte alle Imposte sul reddito;

  • − gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti e titoli di debito rappresentativi di finanziamenti), che sono appostati tra le Rettifiche di valore nette su crediti;

  • − le Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, gli effetti economici delle modifiche contrattuali nonché gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate, ricondotti nell'ambito dell'unica voce Rettifiche di valore nette su crediti;
  • − il rientro del time value del Trattamento di fine rapporto del personale e dei Fondi per rischi ed oneri, che è ricondotto tra gli Interessi netti, in quanto il fenomeno deriva direttamente dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato, in assenza di variazioni nella previsione dei flussi futuri attesi, coerentemente con il trattamento del time value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • − le Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti e le rettifiche di valore per deterioramento di partecipazioni nonché di attività materiali ed immateriali (inclusi gli immobili e altri beni, anche derivanti dall'attività di escussione di garanzie o di acquisto in asta e destinati alla vendita sul mercato nel prossimo futuro), che sono riclassificate alla voce Altri accantonamenti netti e Rettifiche di valore nette su altre attività, la quale recepisce dunque – oltre agli accantonamenti per rischi ed oneri diversi da quelli relativi a impegni e garanzie – gli effetti valutativi delle attività diverse dai crediti, con la sola eccezione delle svalutazioni delle attività intangibili che confluiscono, al netto degli effetti fiscali, nella voce rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili;
  • − gli utili (perdite) realizzati su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti, che vengono riappostati alla voce Altri proventi (oneri) netti. La voce recepisce dunque sinteticamente, oltre ai proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, gli effetti da realizzo delle attività diverse dai crediti. Fanno eccezione gli utili (perdite) realizzati su titoli di debito che, in considerazione del modello di business che prevede una gestione strettamente correlata con gli altri strumenti finanziari, vengono ricondotti nell'ambito del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − gli Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo del personale, che sono riclassificati, al netto dell'effetto fiscale, a voce propria dalle voci Spese del personale, Spese amministrative e da altre voci di conto economico;
  • − gli Effetti puramente contabili dell'allocazione dei costi di acquisizione che, al netto dell'effetto fiscale, sono ricondotti a voce propria. Essi normalmente rappresentano le quote di ammortamento, nonché eventuali svalutazioni, delle attività e passività finanziarie e delle immobilizzazioni materiali e immateriali oggetto di valutazione al fair value nell'ambito dell'applicazione del principio IFRS 3;
  • − i Tributi e gli altri oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, che sono ricondotti, al netto delle imposte, alla specifica voce;
  • − le Rettifiche di valore dell'avviamento e le svalutazioni delle altre attività intangibili, che ove presenti sono esposte, come in precedenza indicato, al netto delle imposte.

Conto economico riclassificato

30.09.2022 30.09.2021 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Interessi netti 6.436 6.016 420 7,0
Commissioni nette 6.697 7.103 -406 -5,7
Risultato dell'attività assicurativa 1.303 1.176 127 10,8
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1.380 1.525 -145 -9,5
Altri proventi (oneri) operativi netti -20 93 -113
Proventi operativi netti 15.796 15.913 -117 -0,7
Spese del personale -4.821 -4.968 -147 -3,0
Spese amministrative -2.047 -2.118 -71 -3,4
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -936 -904 32 3,5
Costi operativi -7.804 -7.990 -186 -2,3
Risultato della gestione operativa 7.992 7.923 69 0,9
Rettifiche di valore nette su crediti -1.928 -1.550 378 24,4
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -168 -433 -265 -61,2
Altri proventi (oneri) netti 147 254 -107 -42,1
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 6.043 6.194 -151 -2,4
Imposte sul reddito -2.009 -1.526 483 31,7
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -62 -148 -86 -58,1
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -152 -85 67 78,8
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -544 -502 42 8,4
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 8 73 -65 -89,0
Risultato netto 3.284 4.006 -722 -18,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Conto economico riclassificato – Dati rideterminati

30.09.2022 30.09.2021 (milioni di euro)
Variazioni
Dati
rideterminati
assolute %
Interessi netti 6.436 5.950 486 8,2
Commissioni nette 6.697 7.009 -312 -4,5
Risultato dell'attività assicurativa 1.303 1.219 84 6,9
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1.380 1.524 -144 -9,4
Altri proventi (oneri) operativi netti -20 79 -99
Proventi operativi netti 15.796 15.781 15 0,1
Spese del personale -4.821 -4.917 -96 -2,0
Spese amministrative -2.047 -2.125 -78 -3,7
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -936 -906 30 3,3
Costi operativi -7.804 -7.948 -144 -1,8
Risultato della gestione operativa 7.992 7.833 159 2,0
Rettifiche di valore nette su crediti -1.928 -1.544 384 24,9
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -168 -436 -268 -61,5
Altri proventi (oneri) netti 147 254 -107 -42,1
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 58 -58
Risultato corrente lordo 6.043 6.165 -122 -2,0
Imposte sul reddito -2.009 -1.527 482 31,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -62 -148 -86 -58,1
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-152 -85 67 78,8
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -544 -489 55 11,2
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 8 90 -82 -91,1
Risultato netto 3.284 4.006 -722 -18,0

I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato

Voci 2022 (milioni di euro)
2021

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre
Interessi netti 2.387 2.092 1.957 1.955 2.000 2.002 2.014
Commissioni nette 2.153 2.255 2.289 2.518 2.323 2.381 2.399
Risultato dell'attività assicurativa 436 465 402 410 365 438 373
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 51 560 769 111 380 346 799
Altri proventi (oneri) operativi netti -12 -12 4 18 26 18 49
Proventi operativi netti 5.015 5.360 5.421 5.012 5.094 5.185 5.634
Spese del personale -1.632 -1.613 -1.576 -1.826 -1.636 -1.654 -1.678
Spese amministrative -695 -718 -634 -869 -716 -730 -672
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -313 -309 -314 -337 -301 -298 -305
Costi operativi -2.640 -2.640 -2.524 -3.032 -2.653 -2.682 -2.655
Risultato della gestione operativa 2.375 2.720 2.897 1.980 2.441 2.503 2.979
Rettifiche di valore nette su crediti -496 -730 -702 -1.222 -543 -599 -408
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre
attività
-45 -63 -60 -415 -82 -218 -133
Altri proventi (oneri) netti 4 147 -4 78 63 -7 198
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - - -
Risultato corrente lordo 1.838 2.074 2.131 421 1.879 1.679 2.636
Imposte sul reddito -562 -670 -777 -78 -614 -78 -834
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle
imposte)
-23 -23 -16 -291 -41 -55 -52
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione
(al netto delle imposte)
-51 -47 -54 46 -51 -18 -16
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario
(al netto delle imposte)
-266 -12 -266 -23 -210 -83 -209
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività
intangibili (al netto delle imposte)
- - - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -6 8 6 104 20 62 -9
Risultato netto 930 1.330 1.024 179 983 1.507 1.516

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato – Dati rideterminati

(milioni di euro)
Voci 2022 2021

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre

trimestre
Dati
rideterminati

trimestre
Dati
rideterminati
Interessi netti 2.387 2.092 1.957 1.955 2.000 1.997 1.953
Commissioni nette 2.153 2.255 2.289 2.518 2.323 2.369 2.317
Risultato dell'attività assicurativa 436 465 402 410 365 456 398
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al
fair value
51 560 769 111 380 346 798
Altri proventi (oneri) operativi netti -12 -12 4 18 26 21 32
Proventi operativi netti 5.015 5.360 5.421 5.012 5.094 5.189 5.498
Spese del personale -1.632 -1.613 -1.576 -1.826 -1.636 -1.652 -1.629
Spese amministrative -695 -718 -634 -869 -716 -734 -675
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -313 -309 -314 -337 -301 -299 -306
Costi operativi -2.640 -2.640 -2.524 -3.032 -2.653 -2.685 -2.610
Risultato della gestione operativa 2.375 2.720 2.897 1.980 2.441 2.504 2.888
Rettifiche di valore nette su crediti -496 -730 -702 -1.222 -543 -599 -402
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre
attività
-45 -63 -60 -415 -82 -220 -134
Altri proventi (oneri) netti 4 147 -4 78 63 -7 198
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - 10 48
Risultato corrente lordo 1.838 2.074 2.131 421 1.879 1.688 2.598
Imposte sul reddito -562 -670 -777 -78 -614 -81 -832
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo
(al netto delle imposte)
-23 -23 -16 -291 -41 -55 -52
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione
(al netto delle imposte)
-51 -47 -54 46 -51 -18 -16
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario
(al netto delle imposte)
-266 -12 -266 -23 -210 -83 -196
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività
intangibili (al netto delle imposte)
- - - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -6 8 6 104 20 56 14
Risultato netto 930 1.330 1.024 179 983 1.507 1.516

I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

In base a quanto indicato in premessa ai fini di un confronto omogeneo, l'analisi delle dinamiche reddituali che segue è riferita ai dati rideterminati per tenere conto anche dell'inclusione del Gruppo UBI e della riallocazione del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Proventi operativi netti

Nei primi nove mesi del 2022 il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito una solida performance operativa in un contesto di riferimento complesso e sfidante. I proventi operativi netti sono ammontati a 15.796 milioni, sostanzialmente stabili (+0,1%) rispetto ai 15.781 milioni del corrispondente periodo 2021. Tale dinamica è stata determinata dall'incremento degli interessi netti, che hanno beneficiato dei rialzi sui tassi di interesse nel terzo trimestre da parte della BCE, e dei proventi derivanti dall'attività assicurativa, che ha compensato il calo delle commissioni nette e del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, nonché l'effetto negativo degli altri oneri operativi netti.

Interessi netti

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Rettifiche 30.09.2021
Dati
rideterminati
Variazioni
(Dati rideterminati)
assolute %
Rapporti con clientela 6.229 5.922 -72 5.850 379 6,5
Titoli in circolazione -1.323 -1.266 - -1.266 57 4,5
Intermediazione con clientela 4.906 4.656 -72 4.584 322 7,0
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono
finanziamenti
471 410 - 410 61 14,9
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
-80 -25 - -25 55
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
623 476 - 476 147 30,9
Attività finanziarie 1.014 861 - 861 153 17,8
Rapporti con banche 415 527 - 527 -112 -21,3
Differenziali su derivati di copertura -321 -453 - -453 -132 -29,1
Altri interessi netti 422 425 6 431 -9 -2,1
Interessi netti 6.436 6.016 -66 5.950 486 8,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Gli interessi netti, pari a 6.436 milioni, hanno presentato un deciso aumento (+8,2%) rispetto ai primi nove mesi 2021. In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione sia l'intermediazione con clientela (+7%, pari a +322 milioni), a seguito dell'incremento degli interessi attivi nei rapporti con clientela, sia le attività finanziarie (+17,8%, +153 milioni), con andamenti positivi nelle altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e nei titoli valutati al costo ammortizzato, solo in parte contrastate dall'aumento delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico. Tra le altre componenti sono risultati in miglioramento del 29,1% i differenziali su derivati di copertura, mentre hanno presentato un calo gli interessi netti sui rapporti con banche (-21,3%), per la significativa contrazione intervenuta nel terzo trimestre dei benefici, in termini di tassi negativi applicati21, delle operazioni TLTRO con la BCE, solo parzialmente compensata dal contestuale venir meno del costo della liquidità in eccesso.

Si ricorda infatti che a partire dal terzo trimestre, i sopra indicati benefici hanno iniziato a ridursi significativamente in seguito ai

primi rialzi dei tassi ufficiali operati dalla Banca Centrale Europea con effetti dal 27 luglio (50 punti base) e dal 14 settembre (75 punti base). Complessivamente, il conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2022 ha registrato interessi attivi derivanti dalle operazioni TLTRO III per complessivi 708,1 (dei quali solo 63,1 milioni nel terzo trimestre) a fronte degli 845,7 milioni contabilizzati nell'analogo periodo del 2021. A fine settembre 2022 il rifinanziamento TLTRO III risultava in essere per nominali 114,8 miliardi, invariati nel confronto con giugno ma in flessione rispetto ai 131,8 miliardi di dicembre per effetto di un rimborso anticipato avvenuto in chiusura di semestre22 (131,3 miliardi a settembre 2021).

(milioni di euro)
Voci
trimestre
(a)
2022

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) Variazioni %
(b/c)
Rapporti con clientela 2.332 2.000 1.897 16,6 5,4
Titoli in circolazione -466 -436 -421 6,9 3,6
Intermediazione con clientela 1.866 1.564 1.476 19,3 6,0
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 174 150 147 16,0 2,0
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
8 -35 -53 -34,0
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
233 209 181 11,5 15,5
Attività finanziarie 415 324 275 28,1 17,8
Rapporti con banche 36 172 207 -79,1 -16,9
Differenziali su derivati di copertura -81 -115 -125 -29,6 -8,0
Altri interessi netti 151 147 124 2,7 18,5
Interessi netti 2.387 2.092 1.957 14,1 6,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il flusso di interessi netti registrato nel terzo trimestre 2022 ha mostrato una significativa accelerazione rispetto ai primi due trimestri, grazie essenzialmente al maggiore contributo degli interessi sui rapporti con clientela, che hanno anche tratto vantaggio dagli aumenti dei tassi di interesse da parte della BCE.

21 Si rammenta che nel periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022 - il cosiddetto "special interest rate period" – il tasso applicato alle operazioni TLTRO è stato pari al -1%. Con riferimento alle condizioni applicabili nel terzo trimestre, dal 24 giugno 2022 il tasso applicato e regolato a scadenza è il tasso medio sui depositi presso la Banca Centrale (Deposit Facility Rate) calcolato per l'intera durata dell'operazione. In seguito alle decisioni di politica monetaria il Deposit Facility Rate è passato dal -0.50% allo 0% con effetto dal 27 luglio 2022 e dallo 0% allo 0,75% con effetto dal 14 settembre 2022. Si segnala infine che, in data 27 ottobre il Consiglio direttivo della BCE ha comunicato le nuove decisioni in materia di politica monetaria che, tra le altre, hanno introdotto un ulteriore aumento dei tassi di +75 punti base a partire dal 2 novembre 2022 e alcune modifiche, a far data dal 23 novembre, ai termini e alle condizioni applicate alle TLTRO III in essere.

22 Rimborso anticipato di 17 miliardi nominali ottenuti da Intesa Sanpaolo nell'asta del dicembre 2019 ed aventi scadenza nel dicembre 2022.

30.09.2022 30.09.2021 Variazioni (milioni di euro)
Dati
rideterminati
assolute %
Banca dei Territori 2.907 2.949 -42 -1,4
IMI Corporate & Investment Banking 1.528 1.655 -127 -7,7
International Subsidiary Banks 1.132 988 144 14,6
Private Banking 203 164 39 23,8
Asset Management - -1 -1
Insurance - - - -
Totale aree di business 5.770 5.755 15 0,3
Centro di governo 666 195 471
Gruppo Intesa Sanpaolo 6.436 5.950 486 8,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 50,4% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato interessi netti pari a 2.907 milioni, in calo rispetto a quelli dei primi nove mesi 2021 (-1,4%, pari a -42 milioni), per effetto di minori interessi sulle attività deteriorate a seguito delle operazioni di derisking. Anche il margine di interesse di IMI Corporate & Investment Banking ha registrato una flessione (-7,7%, pari a -127 milioni) imputabile al minor apporto del portafoglio titoli in ambito Global Market. I benefici derivanti dall'aumento dei tassi a breve si manifesteranno sulle linee di business soprattutto nel quarto trimestre con il consolidamento di tali tassi in territorio positivo. Per contro si rileva una crescita degli interessi netti per l'International Subsidiary Banks (+14,6%, pari a +144 milioni), grazie principalmente alla dinamica favorevole evidenziata dalla controllata operante in Ungheria, e per la Divisione Private Banking (+23,8%, pari a +39 milioni).

L'evoluzione positiva degli interessi netti del Centro di Governo è ascrivibile principalmente al minor costo dell'eccesso di liquidità derivante dalla risalita dei tassi registrata nel terzo trimestre 2022, nonché ai maggiori volumi del portafoglio titoli di Tesoreria.

Commissioni nette

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
Attive Passive Nette Attive Passive Nette assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 339 -152 187 301 -149 152 35 23,0
Servizi di incasso e pagamento 566 -107 459 544 -125 419 40 9,5
Conti correnti 1.042 - 1.042 1.078 - 1.078 -36 -3,3
Servizio Bancomat e carte di credito 643 -338 305 574 -293 281 24 8,5
Attività bancaria commerciale 2.590 -597 1.993 2.497 -567 1.930 63 3,3
Intermediazione e collocamento titoli 751 -236 515 1.013 -201 812 -297 -36,6
Intermediazione valute 13 -4 9 16 -3 13 -4 -30,8
Gestioni patrimoniali 2.767 -727 2.040 2.948 -681 2.267 -227 -10,0
Distribuzione prodotti assicurativi 1.181 - 1.181 1.205 - 1.205 -24 -2,0
Altre commissioni intermediazione / gestione 324 -134 190 303 -126 177 13 7,3
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 5.036 -1.101 3.935 5.485 -1.011 4.474 -539 -12,0
Altre commissioni nette 989 -220 769 870 -171 699 70 10,0
Commissioni nette 8.615 -1.918 6.697 8.852 -1.749 7.103 -406 -5,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
(Dati rideterminati)
Commissioni
Nette
Commissioni
Nette
Rettifiche Dati
rideterminati
assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 187 152 -2 150 37 24,7
Servizi di incasso e pagamento 459 419 -5 414 45 10,9
Conti correnti 1.042 1.078 -29 1.049 -7 -0,7
Servizio Bancomat e carte di credito 305 281 -6 275 30 10,9
Attività bancaria commerciale 1.993 1.930 -42 1.888 105 5,6
Intermediazione e collocamento titoli 515 812 -26 786 -271 -34,5
Intermediazione valute 9 13 -4 9 - -
Gestioni patrimoniali 2.040 2.267 -2 2.265 -225 -9,9
Distribuzione prodotti assicurativi 1.181 1.205 -15 1.190 -9 -0,8
Altre commissioni intermediazione / gestione 190 177 -2 175 15 8,6
Attività di gestione, intermediazione e
consulenza
3.935 4.474 -49 4.425 -490 -11,1
Altre commissioni nette 769 699 -3 696 73 10,5
Commissioni nette 6.697 7.103 -94 7.009 -312 -4,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Le commissioni nette conseguite nei primi nove mesi del 2022 si sono attestate a 6.697 milioni, in flessione (-4,5%) rispetto ai 7.009 milioni registrati nel medesimo periodo del 2021.

Tale risultato è stato determinato dalla riduzione delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (-11,1%, pari a -490 milioni), che è stata penalizzata dall'andamento riflessivo dei mercati finanziari. Nel dettaglio è diminuito l'apporto legato all'intermediazione e collocamento titoli (-34,5%, pari a -271 milioni), alle gestioni patrimoniali (-9,9%, pari a -225 milioni) – al cui interno le commissioni di performance sono ammontate a 20 milioni a fronte dei 174 milioni dei primi nove mesi del 2021 – e, in misura minore, la distribuzione di prodotti assicurativi (-0,8%, pari a -9 milioni); per contro hanno mostrato una crescita le altre commissioni di intermediazione / gestione (+8,6%, pari a +15 milioni).

L'attività bancaria commerciale ha evidenziato un aumento (+5,6%, pari a +105 milioni), grazie soprattutto agli incrementi sui servizi di incasso e pagamento (+45 milioni), sulle garanzie rilasciate / ricevute (+37 milioni) e sul servizio bancomat e carte di credito (+30 milioni). Hanno agito in positivo anche le altre commissioni nette (+10,5%, pari a +73 milioni), segnatamente quelle correlate ai finanziamenti concessi alle imprese.

(milioni di euro)
Voci 2022 Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Garanzie rilasciate / ricevute 86 54 47 59,3 14,9
Servizi di incasso e pagamento 156 164 139 -4,9 18,0
Conti correnti 348 348 346 - 0,6
Servizio Bancomat e carte di credito 114 108 83 5,6 30,1
Attività bancaria commerciale 704 674 615 4,5 9,6
Intermediazione e collocamento titoli 134 153 228 -12,4 -32,9
Intermediazione valute 4 3 2 33,3 50,0
Gestioni patrimoniali 660 676 704 -2,4 -4,0
Distribuzione prodotti assicurativi 357 421 403 -15,2 4,5
Altre commissioni intermediazione / gestione 59 56 75 5,4 -25,3
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 1.214 1.309 1.412 -7,3 -7,3
Altre commissioni nette 235 272 262 -13,6 3,8
Commissioni nette 2.153 2.255 2.289 -4,5 -1,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

La voce nel terzo trimestre 2022 ha mostrato un dato più basso in confronto al primo e al secondo trimestre dell'esercizio corrente, principalmente imputabile al calo sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza, solo in parte controbilanciato dal positivo andamento dell'attività bancaria commerciale.

(milioni di euro)
30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
Dati
rideterminati assolute %
Banca dei Territori 3.529 3.587 -58 -1,6
IMI Corporate & Investment Banking 861 824 37 4,5
International Subsidiary Banks 436 408 28 6,9
Private Banking 1.505 1.565 -60 -3,8
Asset Management 690 887 -197 -22,2
Insurance 2 1 1
Totale aree di business 7.023 7.272 -249 -3,4
Centro di governo -326 -263 63 24,0
Gruppo Intesa Sanpaolo 6.697 7.009 -312 -4,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta circa la metà del risultato delle unità operative, ha evidenziato una flessione delle commissioni (-1,6%, pari a -58 milioni), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito e della bancassurance, condizionate dal contesto di mercato sfavorevole. Hanno mostrato una riduzione dei ricavi commissionali anche l'Asset Management (-22,2%, pari a -197 milioni) e il Private Banking (-3,8%, pari a -60 milioni), penalizzati dall'intonazione sfavorevole dei mercati finanziari. Hanno per contro registrato un incremento IMI Corporate & Investment Banking (+4,5%, pari a +37 milioni), per effetto dell'andamento rilevato nei comparti della finanza strutturata e del commercial banking, e l'International Subsidiary Banks (+6,9%, pari a +28 milioni), essenzialmente riconducibile alle controllate operanti in Croazia e Slovacchia.

Risultato dell'attività assicurativa

(milioni di euro)
Voci (a) 30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
Vita Danni e
Salute
Totale Vita Danni e
Salute
Totale assolute %
Margine tecnico 163 315 478 239 252 491 -13 -2,6
Premi netti (b) 5.767 817 6.584 7.023 847 7.870 -1.286 -16,3
Oneri netti relativi ai sinistri e ai riscatti (c) -7.159 -322 -7.481 -7.359 -428 -7.787 -306 -3,9
Oneri netti relativi alla variazione delle riserve tecniche (d) 1.913 7 1.920 -790 -2 -792 2.712
Risultato degli investimenti di pertinenza degli assicurati su prodotti
assicurativi (e)
-309 - -309 1.400 - 1.400 -1.709
Commissioni nette su contratti d'investimento (f) 306 -2 304 293 - 293 11 3,8
Provvigioni passive su contratti assicurativi (g) -431 -151 -582 -355 -129 -484 98 20,2
Altri proventi e oneri tecnici (h) 76 -34 42 27 -36 -9 51
Margine finanziario 761 10 771 638 17 655 116 17,7
Reddito operativo degli investimenti -11.296 10 -11.286 5.891 17 5.908 -17.194
Interessi netti 1.686 3 1.689 1.381 - 1.381 308 22,3
Dividendi 342 6 348 273 6 279 69 24,7
Utili/perdite da realizzo -1.501 1 -1.500 1.736 12 1.748 -3.248
Utili/perdite da valutazione -11.761 - -11.761 2.613 - 2.613 -14.374
Commissioni passive gestione portafogli (i) -62 - -62 -112 -1 -113 -51 -45,1
Risultato degli investimenti di pertinenza degli assicurati 12.057 - 12.057 -5.253 - -5.253 17.310
Prodotti assicurativi (j) 354 - 354 -1.380 - -1.380 1.734
Plus/minus da valutazione sui prodotti assicurativi attribuite agli
assicurati (k)
48 - 48 -45 - -45 93
Prodotti di investimento (l) 11.655 - 11.655 -3.828 - -3.828 15.483
Risultato dell'attività assicurativa al lordo degli effetti da
consolidamento
924 325 1.249 877 269 1.146 103 9,0
Effetti da consolidamento 54 - 54 30 - 30 24 80,0
Risultato dell'attività assicurativa 978 325 1.303 907 269 1.176 127 10,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(a) La tabella riporta le componenti economiche del business assicurativo suddivise tra quelle relative a:

  • i prodotti considerati assicurativi ai fini IAS/IFRS, che comprendono i contratti nei quali il rischio assicurato è considerato significativo o nei quali la decisione del rendimento dei contratti non è a mercato ma dipende dalle scelte della compagnia; - i prodotti d'investimento, che comprendono prodotti di natura finanziaria nei quali il rischio assicurativo non è considerato significativo. Questi ultimi vengono contabilizzati nel

bilancio consolidato alla stregua di movimenti finanziari.

(b) La voce comprende i premi emessi relativi ai soli prodotti considerati assicurativi ai fini IAS/IFRS, al netto delle quote cedute in riassicurazione. Per il Ramo Danni è inclusa anche la variazione della riserva premi.

(c) La voce comprende le somme pagate (sinistri, riscatti e scadenze) e la variazione della riserva sinistri ramo danni e della riserva per somme da pagare, al netto delle quote cedute in riassicurazione.

(d) La voce comprende la variazione delle riserve tecniche, al netto delle quote cedute in riassicurazione.

(e) La voce comprende la quota del risultato degli investimenti (a fronte di prodotti assicurativi) di pertinenza degli assicurati, compreso l'impatto dello shadow accounting.

(f) La voce comprende le commissioni nette sui prodotti d'investimento; in particolare i caricamenti pagati dai clienti, le commissioni di gestione prelevate dalle unit finanziarie e le commissioni passive retrocesse dalle compagnie alla rete di vendita e alla società di gestione.

(g) La voce comprende le provvigioni passive sui prodotti assicurativi (inclusi i prodotti unit e index linked assicurativi e i fondi pensione) pagate alla rete di vendita.

(h) Voce residuale che include le commissioni attive di gestione sui prodotti assicurativi (unit e index assicurative e fondi pensione), i rebates, gli interessi netti sui conti correnti della compagnia e sui prestiti subordinati e altri proventi e oneri tecnici.

(i) La voce comprende le commissioni pagate alle società di gestione per la gestione dei portafogli relativi a prodotti assicurativi tradizionali (gestioni separate) e fondi pensione. Sono incluse anche le commissioni dei fondi consolidati sottostanti unit assicurative.

(j) La voce comprende la quota del risultato degli investimenti (a fronte di prodotti assicurativi) di pertinenza degli assicurati, senza l'impatto dello shadow accounting.

(k) La voce comprende la quota parte delle plus/minus da valutazione sui prodotti assicurativi di competenza degli assicurati (shadow accounting).

(l) La voce si riferisce alla valutazione delle passività finanziarie valutate a fair value che rappresentano il debito verso gli assicurati relativo ai prodotti d'investimento.

Voci (a) 30.09.2022 30.09.2021
Dati rideterminati
(milioni di euro)
Variazioni
Vita Danni e
Salute
Totale Vita Danni e
Salute
Totale assolute %
Margine tecnico 163 315 478 203 295 498 -20 -4,0
Premi netti (b) 5.767 817 6.584 7.429 938 8.367 -1.783 -21,3
Oneri netti relativi ai sinistri e ai riscatti (c) -7.159 -322 -7.481 -8.102 -455 -8.557 -1.076 -12,6
Oneri netti relativi alla variazione delle riserve tecniche (d) 1.913 7 1.920 -563 2 -561 2.481
Risultato degli investimenti di pertinenza degli assicurati su
prodotti assicurativi (e)
-309 - -309 1.504 - 1.504 -1.813
Commissioni nette su contratti d'investimento (f) 306 -2 304 306 - 306 -2 -0,7
Provvigioni passive su contratti assicurativi (g) -431 -151 -582 -398 -149 -547 35 6,4
Altri proventi e oneri tecnici (h) 76 -34 42 27 -41 -14 56
Margine finanziario 761 10 771 667 24 691 80 11,6
Reddito operativo degli investimenti -11.296 10 -11.286 5.781 24 5.805 -17.091
Interessi netti 1.686 3 1.689 1.483 3 1.486 203 13,7
Dividendi 342 6 348 285 6 291 57 19,6
Utili/perdite da realizzo -1.501 1 -1.500 1.641 12 1.653 -3.153
Utili/perdite da valutazione -11.761 - -11.761 2.484 5 2.489 -14.250
Commissioni passive gestione portafogli (i) -62 - -62 -112 -2 -114 -52 -45,6
Risultato degli investimenti di pertinenza degli assicurati 12.057 - 12.057 -5.114 - -5.114 17.171
Prodotti assicurativi (j) 354 - 354 -1.484 - -1.484 1.838
Plus/minus da valutazione sui prodotti assicurativi
attribuite agli assicurati (k)
48 - 48 -45 - -45 93
Prodotti di investimento (l) 11.655 - 11.655 -3.585 - -3.585 15.240
Risultato dell'attività assicurativa al lordo degli effetti
da consolidamento
924 325 1.249 870 319 1.189 60 5,0
Effetti da consolidamento 54 - 54 30 - 30 24 80,0
Risultato dell'attività assicurativa 978 325 1.303 900 319 1.219 84 6,9

I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

(a) La tabella riporta le componenti economiche del business assicurativo suddivise tra quelle relative a:

  • i prodotti considerati assicurativi ai fini IAS/IFRS, che comprendono i contratti nei quali il rischio assicurato è considerato significativo o nei quali la decisione del rendimento dei contratti non è a mercato ma dipende dalle scelte della compagnia; - i prodotti d'investimento, che comprendono prodotti di natura finanziaria nei quali il rischio assicurativo non è considerato significativo. Questi ultimi vengono contabilizzati nel

bilancio consolidato alla stregua di movimenti finanziari.

(b) La voce comprende i premi emessi relativi ai soli prodotti considerati assicurativi ai fini IAS/IFRS, al netto delle quote cedute in riassicurazione. Per il Ramo Danni è inclusa anche la variazione della riserva premi.

(c) La voce comprende le somme pagate (sinistri, riscatti e scadenze) e la variazione della riserva sinistri ramo danni e della riserva per somme da pagare, al netto delle quote cedute in riassicurazione.

(d) La voce comprende la variazione delle riserve tecniche, al netto delle quote cedute in riassicurazione.

(e) La voce comprende la quota del risultato degli investimenti (a fronte di prodotti assicurativi) di pertinenza degli assicurati, compreso l'impatto dello shadow accounting.

(f) La voce comprende le commissioni nette sui prodotti d'investimento; in particolare i caricamenti pagati dai clienti, le commissioni di gestione prelevate dalle unit finanziarie e le commissioni passive retrocesse dalle compagnie alla rete di vendita e alla società di gestione.

(g) La voce comprende le provvigioni passive sui prodotti assicurativi (inclusi i prodotti unit e index linked assicurativi e i fondi pensione) pagate alla rete di vendita.

(h) Voce residuale che include le commissioni attive di gestione sui prodotti assicurativi (unit e index assicurative e fondi pensione), i rebates, gli interessi netti sui conti correnti della compagnia e sui prestiti subordinati e altri proventi e oneri tecnici.

(i) La voce comprende le commissioni pagate alle società di gestione per la gestione dei portafogli relativi a prodotti assicurativi tradizionali (gestioni separate) e fondi pensione. Sono incluse anche le commissioni dei fondi consolidati sottostanti unit assicurative.

(j) La voce comprende la quota del risultato degli investimenti (a fronte di prodotti assicurativi) di pertinenza degli assicurati, senza l'impatto dello shadow accounting.

(k) La voce comprende la quota parte delle plus/minus da valutazione sui prodotti assicurativi di competenza degli assicurati (shadow accounting).

(l) La voce si riferisce alla valutazione delle passività finanziarie valutate a fair value che rappresentano il debito verso gli assicurati relativo ai prodotti d'investimento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo. Nei primi nove mesi del 2022 tale risultato si è attestato a 1.303 milioni, in crescita del 6,9% rispetto allo stesso periodo del 2021 (1.219 milioni). La dinamica è ascrivibile al margine finanziario, costituito dal reddito operativo degli investimenti al netto delle retrocessioni agli assicurati, in aumento dell'11,6% (+80 milioni).

Per contro ha mostrato un moderato calo il margine tecnico (-4%, pari a -20 milioni), determinato dalle diverse componenti segnatamente nel ramo vita.

Voci (a) 2022 (milioni di euro)
Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Margine tecnico 181 155 142 16,8 9,2
Premi netti (b) 1.823 2.220 2.541 -17,9 -12,6
Oneri netti relativi ai sinistri e ai riscatti (c) -2.246 -2.576 -2.659 -12,8 -3,1
Oneri netti relativi alla variazione delle riserve tecniche (d) 466 917 537 -49,2 70,8
Risultato degli investimenti di pertinenza degli assicurati
su prodotti assicurativi (e)
181 -328 -162
Commissioni nette su contratti d'investimento (f) 116 77 111 50,6 -30,6
Provvigioni passive su contratti assicurativi (g) -188 -179 -215 5,0 -16,7
Altri proventi e oneri tecnici (h) 29 24 -11 20,8
Margine finanziario 235 290 246 -19,0 17,9
Reddito operativo degli investimenti -1.378 -6.126 -3.782 -77,5 62,0
Interessi netti 563 635 491 -11,3 29,3
Dividendi 102 172 74 -40,7
Utili/perdite da realizzo -605 -753 -142 -19,7
Utili/perdite da valutazione -1.421 -6.157 -4.183 -76,9 47,2
Commissioni passive gestione portafogli (i) -17 -23 -22 -26,1 4,5
Risultato degli investimenti di pertinenza degli assicurati 1.613 6.416 4.028 -74,9 59,3
Prodotti assicurativi (j) -164 369 149
Plus/minus da valutazione sui prodotti assicurativi attribuite agli
assicurati (k)
-1 8 41 -80,5
Prodotti di investimento (l) 1.778 6.039 3.838 -70,6 57,3
Risultato dell'attività assicurativa al lordo degli effetti da
consolidamento
416 445 388 -6,5 14,7
Effetti da consolidamento 20 20 14 - 42,9
Risultato dell'attività assicurativa 436 465 402 -6,2 15,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Per le note cfr. tabelle precedenti

Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni/salute, nel terzo trimestre 2022 ha mostrato un valore inferiore al secondo trimestre e superiore al primo.

(milioni di euro)
Produzione 30.09.2022 30.09.2021
Premi
periodici
Premi
unici
Totale di cui
nuova
produzione
Totale Rettifiche Totale
Dati
rideterminati
Rami Vita 261 5.510 5.771 5.511 7.027 410 7.437
Premi emessi prodotti tradizionali 117 3.584 3.701 3.584 3.851 371 4.222
Premi emessi prodotti Unit Linked 141 1.470 1.611 1.471 2.685 33 2.718
Premi emessi prodotti di Capitalizzazione 3 3 6 3 14 2 16
Premi emessi Fondi pensione - 453 453 453 477 4 481
Rami Danni 881 189 1.070 317 1.013 63 1.076
Premi emessi 881 189 1.070 317 1.013 63 1.076
Premi ceduti in riassicurazione -94 -26 -120 -28 -156 -8 -164
Premi emessi netti da prodotti assicurativi 1.048 5.673 6.721 5.800 7.884 465 8.349
Produzione contratti Index Linked - - - - - - -
Produzione contratti Unit Linked 55 6.030 6.085 6.036 6.632 111 6.743
Totale produzione relativa ai contratti di investimento 55 6.030 6.085 6.036 6.632 111 6.743
Produzione totale 1.103 11.703 12.806 11.836 14.516 576 15.092

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Nei primi nove mesi del 2022 la produzione totale del comparto assicurativo si è attestata a 12,8 miliardi, in flessione rispetto alla produzione realizzata nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (15,1 miliardi). Il calo è principalmente ascrivibile alle unit linked, sia quelle di natura prevalentemente assicurativa (-1,1 miliardi) sia quelle di natura prevalentemente finanziaria di ramo III (-0,7 miliardi). Si rileva invece una sostanziale stabilità nel ramo danni e salute in rapporto al valore registrato nei primi nove mesi del 2021. La nuova produzione è complessivamente ammontata a 11,8 miliardi, corrispondente a oltre il 90% della raccolta premi complessiva delle compagnie del Gruppo, costituita per la maggior parte da nuovi contratti a premio unico.

Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Rettifiche 30.09.2021
Dati
rideterminati
Variazioni
(Dati rideterminati)
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti
finanziari in fair value option
602 445 - 445 157 35,3
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge
accounting
45 35 - 35 10 28,6
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair
value con impatto a conto economico
140 204 -1 203 -63 -31,0
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate
al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da
cessione di attività al costo ammortizzato
578 903 - 903 -325 -36,0
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 15 -62 - -62 77
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair
value
1.380 1.525 -1 1.524 -144 -9,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Nei primi nove mesi del 2022 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 1.380 milioni, ha evidenziato una flessione rispetto al corrispondente periodo 2021.

Il decremento, pari a -9,4%, è principalmente ascrivibile al risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (-36%, pari a -325 milioni), per minori utili da cessione di titoli di debito HTCS, solo in parte controbilanciato dal risultato netto da operazioni di trading e strumenti finanziari in fair value option (+35,3%, pari a +157 milioni), riconducibili ai maggiori proventi connessi al portafoglio titoli di trading e all'operatività in certificates, che ha beneficiato dell'impatto positivo derivante dal debt value adjustment (DVA). Hanno fornito un apporto positivo anche il risultato netto da riacquisto di passività finanziarie, con un valore che si attesta a +15 milioni rispetto ai -62 milioni dei primi nove mesi 2021 e il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (+10 milioni). In negativo ha agito il risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico (-31%, pari a -63 milioni).

(milioni di euro)
Voci 2022 Variazioni %
trimestre trimestre trimestre
(a) (b) (c) (a/b) (b/c)
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair
value option 70 226 306 -69,0 -26,1
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting -1 44 2
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con
impatto a conto economico 25 49 66 -49,0 -25,8
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di
attività al costo ammortizzato -68 243 403 -39,7
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 25 -2 -8 -75,0
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 51 560 769 -90,9 -27,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato del terzo trimestre 2022 mostra un valore in forte ridimensionamento rispetto ai trimestri precedenti, soprattutto per effetto dei minori utili da cessione di titoli di debito.

Altri proventi (oneri) operativi netti

Nei primi nove mesi 2022 gli altri oneri operativi netti sono stati pari a 20 milioni e si confrontano con 79 milioni di proventi operativi netti contabilizzati nel medesimo periodo 2021, evidenziando una variazione negativa di 99 milioni. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa - compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La contrazione è riconducibile sia agli altri oneri di gestione, pari a 41 milioni a fronte di 4 milioni di proventi rilevati nei primi nove mesi del 2021, sia al calo dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto, che si sono attestati nei primi nove mesi del 2022 a 21 milioni (75 milioni il dato del medesimo periodo del precedente esercizio).

Costi operativi

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Rettifiche 30.09.2021
Dati
rideterminati
Variazioni
(Dati rideterminati)
assolute %
Salari e stipendi 3.390 3.432 -40 3.392 -2 -0,1
Oneri sociali 860 889 -11 878 -18 -2,1
Altri oneri del personale 571 647 - 647 -76 -11,7
Spese del personale 4.821 4.968 -51 4.917 -96 -2,0
Spese per servizi informatici 611 635 6 641 -30 -4,7
Spese di gestione immobili 220 255 -1 254 -34 -13,4
Spese generali di funzionamento 299 302 -1 301 -2 -0,7
Spese legali e professionali 208 219 7 226 -18 -8,0
Spese pubblicitarie e promozionali 82 74 - 74 8 10,8
Costi indiretti del personale 108 96 - 96 12 12,5
Altre spese 396 419 -3 416 -20 -4,8
Imposte indirette e tasse 144 145 -1 144 - -
Recupero di spese ed oneri -21 -27 - -27 -6 -22,2
Spese amministrative 2.047 2.118 7 2.125 -78 -3,7
Immobilizzazioni materiali 421 434 - 434 -13 -3,0
Immobilizzazioni immateriali 515 470 2 472 43 9,1
Ammortamenti 936 904 2 906 30 3,3
Costi operativi 7.804 7.990 -42 7.948 -144 -1,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Nei primi nove mesi del 2022 i costi operativi si sono attestati a 7.804 milioni, in diminuzione dell'1,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio.

Le spese del personale, pari a 4.821 milioni, hanno registrato una flessione del 2%, principalmente per effetto dei risparmi derivanti dalle uscite per accordi. Le spese amministrative si sono attestate a 2.047 milioni, in calo del 3,7%. Si sono evidenziati risparmi diffusi, in particolare nelle spese di gestione immobili, per la riduzione degli spazi conseguenti i piani di accorpamento e razionalizzazione, nelle spese per servizi informatici, nelle spese legali e professionali e nelle altre spese. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing operativo, hanno evidenziato un aumento (+3,3%) rispetto al dato dei primi nove mesi del 2021, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali, segnatamente al software.

Il cost/income ratio si è attestato nei primi nove mesi dell'esercizio corrente al 49,4% in miglioramento di un punto percentuale rispetto al valore del medesimo periodo 2021 (50,4%).

(milioni di euro)
Voci
trimestre
(a)
2022

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) Variazioni %
(b/c)
Salari e stipendi 1.131 1.163 1.096 -2,8 6,1
Oneri sociali 287 288 285 -0,3 1,1
Altri oneri del personale 214 162 195 32,1 -16,9
Spese del personale 1.632 1.613 1.576 1,2 2,3
Spese per servizi informatici 207 213 191 -2,8 11,5
Spese di gestione immobili 74 74 72 - 2,8
Spese generali di funzionamento 98 105 96 -6,7 9,4
Spese legali e professionali 69 73 66 -5,5 10,6
Spese pubblicitarie e promozionali 30 34 18 -11,8 88,9
Costi indiretti del personale 37 39 32 -5,1 21,9
Altre spese 138 136 122 1,5 11,5
Imposte indirette e tasse 48 50 46 -4,0 8,7
Recupero di spese ed oneri -6 -6 -9 - -33,3
Spese amministrative 695 718 634 -3,2 13,2
Immobilizzazioni materiali 138 139 144 -0,7 -3,5
Immobilizzazioni immateriali 175 170 170 2,9 -
Ammortamenti 313 309 314 1,3 -1,6
Costi operativi 2.640 2.640 2.524 - 4,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

I costi operativi del terzo trimestre 2022 risultano allineati a quelli rilevati nel secondo trimestre ed in crescita in raffronto al valore del primo trimestre.

(milioni di euro)
30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
Dati
rideterminati
assolute %
Banca dei Territori -4.641 -4.803 -162 -3,4
IMI Corporate & Investment Banking -1.022 -994 28 2,8
International Subsidiary Banks -802 -774 28 3,6
Private Banking -666 -665 1 0,2
Asset Management -152 -162 -10 -6,2
Insurance -269 -287 -18 -6,3
Totale aree di business -7.552 -7.685 -133 -1,7
Centro di governo -252 -263 -11 -4,2
Gruppo Intesa Sanpaolo -7.804 -7.948 -144 -1,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza il 61,5% degli oneri delle aree operative, ha evidenziato consistenti risparmi rispetto ai primi nove mesi del 2021 (-3,4%, pari a -162 milioni) attribuibili alle spese del personale, in relazione alle uscite per accordi, e alle spese amministrative, principalmente quelle discrezionali e quelle relative ai service in ambito immobiliare. Hanno registrato un calo, seppur di lieve entità, anche l'Asset Management (-6,2%, pari a -10 milioni), riconducibile al contenimento delle spese amministrative e delle spese del personale, e l'Insurance (-6,3%, pari a -18 milioni). Per contro si rilevano aumenti per IMI Corporate & Investment Banking (+2,8%, pari a +28 milioni) e per l'International Subsidiary Banks (+3,6%, pari a +28 milioni), in relazione a maggiori spese amministrative e del personale. Il Private Banking evidenzia una sostanziale stabilità (+0,2%, pari a +1 milione).

Infine, il Centro di Governo ha mostrato una riduzione dei costi del 4,2%, pari a -11 milioni, grazie a risparmi sulle spese del personale e a sinergie sulle spese amministrative.

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa del periodo in esame è ammontato a 7.992 milioni, in crescita del 2% rispetto al valore contabilizzato nei primi nove mesi del 2021, grazie al contenimento dei costi operativi in presenza di ricavi stabili.

Rettifiche di valore nette su crediti

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Rettifiche 30.09.2021
Dati
rideterminati
Variazioni
(Dati rideterminati)
assolute %
Sofferenze -304 -689 6 -683 -379 -55,5
Inadempienze probabili -764 -761 - -761 3 0,4
Crediti scaduti / sconfinanti -168 -145 - -145 23 15,9
Crediti Stage 3 -1.236 -1.595 6 -1.589 -353 -22,2
di cui titoli di debito - -1 - -1 -1
Crediti Stage 2 -611 -72 - -72 539
di cui titoli di debito -18 -3 - -3 15
Crediti Stage 1 -17 70 - 70 -87
di cui titoli di debito 2 11 - 11 -9 -81,8
Rettifiche/Riprese nette su crediti -1.864 -1.597 6 -1.591 273 17,2
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza
cancellazioni
8 -25 - -25 33
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per
rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
-72 72 - 72 -144
Rettifiche di valore nette su crediti -1.928 -1.550 6 -1.544 384 24,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Le rettifiche su crediti si sono attestate a 1.928 milioni, evidenziando un consistente incremento rispetto ai 1.544 milioni contabilizzati nei primi nove mesi 2021. La crescita è stata determinata da maggiori rettifiche sui crediti in Stage 2 (+539 milioni) e da accantonamenti su impegni e garanzie rilasciate per 72 milioni, che si confrontano con 72 milioni di riprese di valore registrati su tale voce nei primi nove mesi 2021;

anche i crediti in Stage 1 hanno presentato un peggioramento (+87 milioni). Per contro i crediti non performing in Stage 3 hanno mostrato un calo (-353 milioni) come risultante di una riduzione delle rettifiche su sofferenze (-379 milioni), solo in minima parte attenuata dagli aumenti su crediti scaduti/sconfinanti (+23 milioni) e su inadempienze probabili (+3 milioni).

A settembre 2022 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,4%, sostanzialmente in linea con il dato di giugno e in miglioramento rispetto ai valori registrati sia a marzo 2022 sia a dicembre 2021, anche in relazione alla cessione di circa 4 miliardi di crediti deteriorati avvenuta nel secondo trimestre.

Sugli aggregati hanno inciso significativamente le rettifiche di valore apportate sulle controparti russe e ucraine per 1.289 milioni.

Il costo del credito annualizzato, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, si attesta nei primi nove mesi del 2022 a 54 punti base (27 punti base se si esclude lo stanziamento per l'esposizione a Russia e Ucraina al netto del parziale rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti di COVID-19), inferiore al valore rilevato per l'esercizio 2021 (59 punti base, 25 escluso lo stanziamento addizionale per accelerare la riduzione dei crediti deteriorati).

A settembre 2022 la copertura sui crediti deteriorati si cifra al 46,9%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 304 milioni – che si raffrontano con 683 milioni del medesimo periodo 2021 – con un livello di copertura pari al 65,8%. Il contenuto valore delle rettifiche su sofferenze deriva sia dai limitati flussi in ingresso sia dalle operazioni di deleveraging su esposizioni deteriorate. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 764 milioni risultano in lieve aumento (+0,4%) rispetto ai 761 milioni registrati nei primi nove mesi 2021; la copertura su tali posizioni si attesta al 38,9%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 168 milioni (145 milioni il dato dei primi nove mesi 2021) e la loro copertura è pari al 22,2%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 39,4%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,6%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti, ivi inclusi gli accantonamenti, effettuati nei primi nove mesi, a fronte del conflitto Russo-Ucraino (sul tema si veda quanto riportato nel capitolo iniziale del presente Resoconto).

Voci (milioni di euro)
Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Sofferenze -199 -95 -10
Inadempienze probabili -140 -422 -202 -66,8
Crediti scaduti / sconfinanti -43 -91 -34 -52,7
Crediti Stage 3 -382 -608 -246 -37,2
di cui titoli di debito - - - - -
Crediti Stage 2 -209 -137 -265 52,6 -48,3
di cui titoli di debito -9 -4 -5 -20,0
Crediti Stage 1 84 13 -114
di cui titoli di debito - 2 - -
Rettifiche/Riprese nette su crediti -507 -732 -625 -30,7 17,1
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 9 2 -3
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di
credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
2 - -74 -
Rettifiche di valore nette su crediti -496 -730 -702 -32,1 4,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel confronto trimestrale, il terzo trimestre 2022 mostra rettifiche su crediti inferiori rispetto al secondo, principalmente per effetto delle minori rettifiche sui crediti in Stage 3, e rispetto al primo trimestre dell'esercizio corrente, in relazione alle riprese rilevate sui crediti in Stage 1.

Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021 Rettifiche 30.09.2021
Dati
rideterminati
(Dati rideterminati) Variazioni
assolute %
Altri accantonamenti netti
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato
e su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività
-76 -394 -2 -396 -320 -80,8
complessiva -63 -4 - -4 59
Rettifiche di valore nette su altre attività -17 -34 - -34 -17 -50,0
Rettifiche/Riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di
assicurazione ai sensi dello IAS 39
-12 -1 -1 -2 10
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su
altre attività
-168 -433 -3 -436 -268 -61,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende principalmente gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nei primi nove mesi del 2022 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 168 milioni, nettamente inferiori rispetto ai 436 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell'esercizio precedente, che includevano l'accantonamento di 126 milioni in ambito assicurativo rappresentante l'eccedenza dei sinistri rispetto ai premi maturati al 30 giugno 2021 e la stima per gli oneri prospettici. Relativamente al valore registrato nei primi nove mesi dell'anno corrente, le componenti principali sono costituite dagli altri accantonamenti netti (76 milioni), in buona parte correlati a controversie legali, e dalle rettifiche su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value (63 milioni), essenzialmente attribuibili alla Capogruppo.

1/21 e 2/21: Dati rideterminati

(milioni di euro)
Voci 2022 Variazioni %

trimestre
(a)

trimestre
(b)

trimestre
(c)
(a/b) (b/c)
Altri accantonamenti netti -40 -27 -9 48,1
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati
al fair value con impatto sulla redditività complessiva
2 -31 -34 -8,8
Rettifiche di valore nette su altre attività -4 -4 -9 - -55,6
Rettifiche/Riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai
sensi dello IAS 39
-3 -1 -8 -87,5
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -45 -63 -60 -28,6 5,0
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il valore del terzo trimestre 2022 risulta in riduzione rispetto ai primi due trimestri dell'anno corrente.

Altri proventi (oneri) netti

In questa voce del conto economico riclassificato sono aggregati gli utili e le perdite su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti nonché gli altri proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa.

Nei primi nove mesi 2022 gli altri proventi netti si sono attestati a 147 milioni, comprendenti 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo – esclusi i dirigenti/comparabili a dirigenti – per mitigare l'impatto dell'inflazione, nonché gli oneri per le misure di solidarietà e accoglienza verso la popolazione dell'Ucraina. Il dato è risultato inferiore ai 254 milioni registrati nei primi nove mesi 2021, che includevano la plusvalenza realizzata con la cessione del ramo di attività di Banca Depositaria di Fideuram Bank Luxembourg (194 milioni).

Utile (Perdita) delle attività operative cessate

Nei primi nove mesi dell'esercizio corrente non si registrano utili o perdite delle attività operative cessate, mentre nello stesso periodo 2021 erano stati rilevati utili per 58 milioni relativi all'apporto degli sportelli oggetto di cessione.

Risultato corrente lordo

Nei primi nove mesi del 2022 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 6.043 milioni, in diminuzione del 2% rispetto al dato del medesimo periodo del 2021.

Imposte sul reddito

Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 2.009 milioni, corrispondenti ad un tax rate del 33,2%, significativamente più alto rispetto a quello dei primi nove mesi del 2021 (24,8%), che aveva beneficiato in misura maggiore del riallineamento dei valori fiscali di attività immateriali.

Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo (al netto delle imposte)

La voce è scesa a 62 milioni dai 148 milioni registrati nei primi nove mesi del 2021, principalmente a seguito del rilascio dell'effetto di attualizzazione dei fondi relativi agli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo del personale a fronte del rialzo della curva dei tassi di riferimento.

Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte)

La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nei primi nove mesi dell'anno corrente ha registrato oneri pari a 152 milioni, che si confrontano con 85 milioni di oneri contabilizzati nel medesimo periodo dello scorso anno.

Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)

La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nei primi nove mesi 2022 tali oneri sono ammontati a 544 milioni e si raffrontano con i 489 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 249 milioni riferibili ai fondi di risoluzione, 275 milioni ai fondi di garanzia dei depositi, 15 milioni riconducibili ai tributi contabilizzati dalle banche estere, 4 milioni allo Schema volontario per il Fondo di tutela dei depositi e 1 milione al Fondo Atlante.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi

Nei primi nove mesi del 2022 la voce evidenzia con segno positivo 8 milioni di perdite nette di competenza di terzi relative a società dell'area di consolidamento integrale, che si raffrontano con 90 milioni di perdite nette relative al medesimo periodo 2021.

Risultato netto

Nonostante i repentini cambiamenti di scenario il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude i primi nove mesi del 2022 con un utile netto di 3.284 milioni, a conferma di un modello di business diversificato e resiliente. Escludendo le rettifiche di valore per gli eventi riguardanti Russia e Ucraina, il risultato netto si attesterebbe a circa 4,4 miliardi, con un incremento del 9% rispetto ai primi nove mesi del 2021 anziché una contrazione del 18%, grazie ad una buona tenuta dei ricavi e ad un'accurata gestione dei costi operativi.

Gli aggregati patrimoniali

Aspetti generali

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno stato patrimoniale sintetico riclassificato. Lo schema presenta, oltre agli importi relativi al periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto. Per consentire un confronto omogeneo, i dati riferiti ai periodi precedenti sono normalmente riesposti, ove necessario e se materiali, anche per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Rispetto a fine 2021 si segnala la riesposizione – già effettuata nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022 per i quattro trimestri 2021 e per il primo trimestre 2022 – conseguente all'ingresso nel perimetro di consolidamento della banca private lussemburghese Compagnie de Banque Privée Quilvest (Gruppo Fideuram), avvenuto a fine giugno 202223 .

Con riferimento invece allo specifico ramo di attività dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo conferito in via propedeutica da Intesa Sanpaolo a Intesa Sanpaolo Formazione nell'ambito dell'operazione finalizzata alla cessione di quest'ultima – operazioni entrambe perfezionate a fine giugno 2022 – si evidenzia che non è stata effettuata alcuna riesposizione dei dati patrimoniali del ramo ceduto in relazione alla contenuta materialità degli stessi e alla conseguente mancata rilevanza ai fini della comparabilità.

In continuità con il Bilancio 2021 e con la Relazione semestrale al 30 giugno 2022, i dati patrimoniali trimestrali del 2021 sono stati inoltre oggetto di riesposizione per:

  • − includere linea per linea le consistenze patrimoniali di Reyl & Cie S.A., RB Participations S.A. e Asteria Investment Managers S.A. (Gruppo Reyl), entrate nell'area di consolidamento nel secondo trimestre 2021 a seguito dell'acquisizione da parte di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking del controllo di RB Participations S.A. e di Reyl & Cie S.A. che a sua volta possiede il controllo di Asteria Investment Managers S.A.;
  • − includere linea per linea le consistenze patrimoniali delle società assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas24, consolidate a partire dal secondo trimestre 2021.

Per quanto riguarda in particolare l'acquisizione del Gruppo UBI Banca e le correlate operazioni societarie, al fine di poter disporre di dati trimestrali immediatamente confrontabili, già nel 2021 si era proceduto all'esclusione linea per linea delle consistenze patrimoniali relative agli sportelli UBI e ISP ceduti nel primo e nel secondo trimestre 2021; tali valori nello Stato patrimoniale riclassificato erano stati convenzionalmente appostati nella voce Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione. Tale riesposizione è avvenuta sulla base di risultanze contabili.

Con riferimento invece alle società assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, oggetto di riesposizione come sopra indicato, non si è ritenuto necessario "rideterminare" i dati patrimoniali per escludere - sulla base di risultanze gestionali - le consistenze (investimenti e riserve tecniche) connesse alla produzione riferibile alla clientela delle filiali cedute a terzi, così come avvenuto per il conto economico, in relazione alla contenuta materialità e alla conseguente mancata rilevanza ai fini della comparabilità.

In conseguenza di quanto sopra, dal momento che le riesposizioni dei dati patrimoniali sono state effettuate – come normalmente avviene – sulla base di risultanze contabili, non sono stati predisposti schemi riclassificati "rideterminati" con riferimento ai dati patrimoniali.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/05 della Banca d'Italia, vengono poi effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al bilancio, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale riclassificato hanno riguardato:

  • − l'evidenza separata delle attività finanziarie che costituiscono Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela, indipendentemente dai rispettivi portafogli contabili di allocazione;
  • − l'evidenza separata delle attività finanziarie che non costituiscono finanziamenti, distinte tra attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto al conto economico e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, al netto di quanto riclassificato nelle voci Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela;
  • − l'evidenza separata delle attività e passività finanziarie del comparto assicurativo, valutate ai sensi dello IAS 39 in relazione all'applicazione del Deferral approach da parte delle società assicurative del Gruppo;
  • − l'aggregazione in unica voce delle Attività materiali ed immateriali, con articolazione nelle sottovoci Attività di proprietà e Diritti d'uso acquisiti con il leasing;
  • − l'inclusione del valore dei Derivati di copertura e dell'Adeguamento di valore delle attività/passività finanziarie oggetto di copertura generica tra le Altre voci dell'attivo/Altre voci del passivo;
  • − l'inclusione delle riserve tecniche a carico dei riassicuratori nelle Altre voci dell'attivo;
  • − l'evidenza separata dei Debiti verso banche al costo ammortizzato;

23 Dal momento che l'ingresso nel perimetro di consolidamento è avvenuto a fine giugno 2022, in assenza di contributo alle grandezze economiche del Gruppo, nella Relazione semestrale il consolidamento – e di conseguenza la riesposizione – aveva riguardato i soli dati patrimoniali.

24 Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Lombarda Vita sono state incorporate in Intesa Sanpaolo Vita il 31 dicembre 2021. Cargeas Assicurazioni è stata incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura, controllata totale di Intesa Sanpaolo Vita, il 1° ottobre 2022.

  • − l'aggregazione in un'unica voce dell'ammontare dei Debiti verso clientela al costo ammortizzato e dei Titoli in circolazione;
  • − il raggruppamento in unica voce (Fondi Rischi ed Oneri) dei fondi aventi destinazione specifica (Trattamento di fine rapporto, Fondi per rischi ed oneri, Fondi per impegni e garanzie finanziarie rilasciate);
  • − la riclassificazione dei Debiti per leasing in specifica sottovoce nell'ambito delle Altre voci del passivo;
  • − l'indicazione delle Riserve in modo aggregato, e al netto delle eventuali azioni proprie.

Infine, come già avvenuto a dicembre 2021, si ricorda quanto segue:

  • − in relazione al pagamento dell'acconto dividendi 2021 da parte della Capogruppo, nello schema di Stato patrimoniale riclassificato si è proceduto all'aggiunta, nell'ambito delle voci del patrimonio netto, di una specifica voce, in coerenza con il corrispondente prospetto contabile;
  • − in seguito all'aggiornamento della Circolare 262 di Banca d'Italia, che ha previsto la rilevazione, nella voce "Cassa e disponibilità liquide" del prospetto contabile, di tutti i crediti "a vista", nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso le banche e le Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria), si è coerentemente provveduto all'apertura, nello stato patrimoniale riclassificato, della specifica voce Cassa e disponibilità liquide in precedenza ricompresa nelle Altre voci dell'attivo.

Stato patrimoniale riclassificato

(milioni di euro)
Attività 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 118.368 15.693 102.675
Finanziamenti verso banche 39.734 162.139 -122.405 -75,5
Finanziamenti verso clientela 473.746 465.871 7.875 1,7
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 470.866 464.075 6.791 1,5
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva
e con impatto sul conto economico
2.880 1.796 1.084 60,4
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 49.056 43.325 5.731 13,2
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 51.671 51.638 33 0,1
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 52.209 67.058 -14.849 -22,1
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value
ai sensi dello IAS 39
173.252 206.800 -33.548 -16,2
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate
al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
80 85 -5 -5,9
Partecipazioni 1.990 1.652 338 20,5
Attività materiali e immateriali 19.947 20.141 -194 -1,0
Attività di proprietà 18.401 18.616 -215 -1,2
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.546 1.525 21 1,4
Attività fiscali 19.391 18.808 583 3,1
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.123 1.422 -299 -21,0
Altre voci dell'attivo 22.438 16.184 6.254 38,6
Totale attività 1.023.005 1.070.816 -47.811 -4,5
Passività 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Debiti verso banche al costo ammortizzato 158.971 165.262 -6.291 -3,8
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 536.726 545.101 -8.375 -1,5
Passività finanziarie di negoziazione 53.856 56.308 -2.452 -4,4
Passività finanziarie designate al fair value 6.501 3.674 2.827 76,9
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate
al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
2.244 2.139 105 4,9
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate
al fair value ai sensi dello IAS 39
72.812 84.770 -11.958 -14,1
Passività fiscali 3.581 2.292 1.289 56,2
Passività associate ad attività in via di dismissione 89 30 59
Altre voci del passivo 20.020 21.974 -1.954 -8,9
di cui debiti per leasing 1.368 1.398 -30 -2,1
Riserve tecniche 99.751 118.296 -18.545 -15,7
Fondi per rischi e oneri 5.525 6.816 -1.291 -18,9
di cui fondi per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 563 508 55 10,8
Capitale 10.369 10.084 285 2,8
Riserve 44.509 44.856 -347 -0,8
Riserve da valutazione -1.898 -709 1.189
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -762 476 -1.238
Acconti su dividendi - -1.399 -1.399
Strumenti di capitale 7.203 6.282 921 14,7
Patrimonio di pertinenza di terzi 224 379 -155 -40,9
Risultato netto 3.284 4.185 -901 -21,5
Totale passività e patrimonio netto 1.023.005 1.070.816 -47.811 -4,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali riclassificati

(milioni di euro)
Attività 2022 2021
30/9 30/6 31/3 31/12 30/9 30/6 31/3
Cassa e disponibilità liquide 118.368 18.370 18.666 15.693 16.250 15.623 14.652
Finanziamenti verso banche 39.734 138.555 158.521 162.139 164.909 148.223 128.207
Finanziamenti verso clientela 473.746 471.649 468.995 465.871 463.917 463.904 465.231
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 470.866 469.338 466.416 464.075 461.525 461.955 463.699
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva e con impatto sul conto economico
2.880 2.311 2.579 1.796 2.392 1.949 1.532
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non
costituiscono finanziamenti
49.056 49.850 56.111 43.325 41.286 42.615 44.857
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
51.671 51.943 52.875 51.638 59.926 59.827 55.458
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
52.209 59.213 65.016 67.058 63.806 66.660 61.039
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
173.252 180.637 196.949 206.800 205.631 206.138 206.388
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
80 80 81 85 82 80 79
Partecipazioni 1.990 1.902 1.633 1.652 1.738 1.707 1.708
Attività materiali e immateriali 19.947 19.965 19.891 20.141 19.415 19.459 18.916
Attività di proprietà 18.401 18.389 18.345 18.616 17.803 17.819 17.161
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.546 1.576 1.546 1.525 1.612 1.640 1.755
Attività fiscali 19.391 18.745 18.610 18.808 18.805 19.014 19.582
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.123 1.303 1.556 1.422 3.181 1.566 3.173
Altre voci dell'attivo 22.438 20.103 16.461 16.184 14.482 14.675 14.514
Totale attività 1.023.005 1.032.315 1.075.365 1.070.816 1.073.428 1.059.491 1.033.804
Passività 2022 2021
30/9 30/6 31/3 31/12 30/9 30/6 31/3
Debiti verso banche al costo ammortizzato 158.971 152.413 180.234 165.262 179.552 164.875 151.787
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 536.726 536.958 539.278 545.101 525.546 520.960 513.930
Passività finanziarie di negoziazione 53.856 55.227 58.729 56.308 57.535 57.336 53.547
Passività finanziarie designate al fair value 6.501 4.753 3.848 3.674 3.266 3.361 3.116
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
2.244 2.297 2.280 2.139 2.563 2.518 2.414
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
72.812 74.454 80.086 84.770 83.093 83.010 82.040
Passività fiscali 3.581 2.806 2.296 2.292 2.627 2.497 3.310
Passività associate ad attività in via di dismissione 89 92 37 30 1.404 78 3.585
Altre voci del passivo 20.020 28.532 23.553 21.974 24.984 31.700 26.301
di cui debiti per leasing 1.368 1.417 1.389 1.398 1.523 1.574 1.713
Riserve tecniche 99.751 104.809 113.471 118.296 118.616 119.475 119.943
Fondi per rischi e oneri 5.525 5.709 6.481 6.816 6.873 7.042 7.437
di cui fondi per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 563 561 562 508 534 548 576
Capitale 10.369 10.369 10.084 10.084 10.084 10.084 10.084
Riserve 44.509 46.216 48.995 44.856 46.508 46.671 47.529
Riserve da valutazione -1.898 -1.603 -1.320 -709 -569 -476 -738
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -762 -523 120 476 677 661 777
Acconti su dividendi - - -1.399 -1.399 - - -
Strumenti di capitale 7.203 7.204 7.220 6.282 6.279 6.269 6.202
Patrimonio di pertinenza di terzi 224 248 348 379 384 407 1.024
Risultato netto 3.284 2.354 1.024 4.185 4.006 3.023 1.516
Totale passività e patrimonio netto 1.023.005 1.032.315 1.075.365 1.070.816 1.073.428 1.059.491 1.033.804

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

OPERATIVITA' BANCARIA

Finanziamenti verso clientela

Finanziamenti verso clientela: composizione

Voci 30.09.2022 31.12.2021 (milioni di euro)
Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti 23.396 4,9 21.768 4,7 1.628 7,5
Mutui 246.266 52,0 250.941 53,9 -4.675 -1,9
Anticipazioni e finanziamenti 169.237 35,7 161.449 34,6 7.788 4,8
Crediti da attività commerciale 438.899 92,6 434.158 93,2 4.741 1,1
Operazioni pronti c/termine 22.052 4,7 17.621 3,8 4.431 25,1
Crediti rappresentati da titoli 6.765 1,4 7.015 1,5 -250 -3,6
Crediti deteriorati 6.030 1,3 7.077 1,5 -1.047 -14,8
Finanziamenti verso clientela 473.746 100,0 465.871 100,0 7.875 1,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 settembre i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono approssimati a 474 miliardi, registrando una crescita (+1,7%) da inizio anno. Tale dinamica è stata determinata dai crediti commerciali (+1,1%, pari a +4,7 miliardi), in particolare dalle anticipazioni e finanziamenti (+4,8%, pari a +7,8 miliardi), supportati dall'operatività di factoring, e dai conti correnti (+7,5%, pari a +1,6 miliardi), che hanno più che compensato la riduzione dei mutui (-1,9%, pari a -4,7 miliardi). Sono, inoltre, risultate in significativo aumento le operazioni in pronti contro termine (+25,1%, pari a +4,4 miliardi) mentre i crediti deteriorati, anche a seguito della cessione avvenuta ad aprile (0,9 miliardi di crediti deteriorati netti), si sono ulteriormente ridimensionati attestandosi a 6 miliardi. Infine, i crediti rappresentati da titoli hanno mostrato una flessione del 3,6%.

Nel comparto domestico dei prestiti a medio/lungo termine, le erogazioni dei primi nove mesi del 2022 destinate alle famiglie (comprensive della clientela small business, avente esigenze assimilabili alle famiglie produttrici) sono state pari a circa 17,6 miliardi e quelle destinate alle imprese del perimetro Banca dei Territori (inclusive delle aziende con fatturato fino a 350 milioni) sono ammontate a 12,9 miliardi. I finanziamenti in capo al nuovo comparto agribusiness si sono attestati a 1,6 miliardi. Le erogazioni a medio/lungo termine alla clientela della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, esclusa la parte estero, sono state pari a 13,2 miliardi. Complessivamente le erogazioni sul perimetro Italia, inclusive dei finanziamenti al terzo settore, delle erogazioni tramite reti terze e dell'ex UBI Leasing e Prestitalia, hanno raggiunto i 46 miliardi; comprendendo anche l'operatività estera del Gruppo, le erogazioni a medio/lungo termine hanno totalizzato 64,5 miliardi. Al 30 settembre 2022 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 19,9% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo di fine settembre.

(milioni di euro)
30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 253.410 250.592 2.818 1,1
IMI Corporate & Investment Banking 149.186 152.543 -3.357 -2,2
International Subsidiary Banks 40.614 38.970 1.644 4,2
Private Banking 14.839 14.450 389 2,7
Asset Management 471 783 -312 -39,8
Insurance - - - -
Totale aree di business 458.520 457.338 1.182 0,3
Centro di governo 15.226 8.533 6.693 78,4
Gruppo Intesa Sanpaolo 473.746 465.871 7.875 1,7
Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di

Aree di business Finanziamenti verso clientela

dismissione.

.

in pronti contro termine attivi verso controparti centrali.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta oltre il 55% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha registrato una crescita da inizio anno (+1,1%, pari a +2,8 miliardi), riconducibile al buon andamento degli impeghi nei confronti dei privati, prevalentemente a medio/lungo termine. La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato una flessione (-2,2%, pari a -3,4 miliardi), principalmente ascrivibile alla riduzione dei finanziamenti per operazioni di finanza strutturata e nei confronti di clientela internazionale, nonché alla minore attività nel comparto del global markets. Gli impieghi della Divisione International Subsidiary Banks sono risultati in incremento (+4,2%, pari a +1,6 miliardi), segnatamente per il maggior apporto delle controllate operanti in Slovacchia, Serbia e Croazia. Quanto alle altre Divisioni operative, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alle specifiche operatività, i crediti della Divisione Private Banking sono aumentati (+2,7%), mentre quelli della Divisione Asset Management hanno subito un ridimensionamento (-39,8%).

I finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato un significativo rialzo (+78,4%) correlato all'operatività

Finanziamenti verso clientela: qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 31.12.2021 Variazione
Esposizione
netta
incidenza
%
Esposizione
netta
incidenza
%
Esposizione
netta
Sofferenze 1.298 0,3 2.130 0,5 -832
Inadempienze probabili 4.248 0,9 4.325 0,9 -77
Crediti Scaduti / Sconfinanti 484 0,1 622 0,1 -138
Crediti Deteriorati 6.030 1,3 7.077 1,5 -1.047
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 5.999 1,3 7.038 1,5 -1.039
Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il
conto economico
31 - 39 - -8
Crediti in bonis 460.867 97,3 451.760 97,0 9.107
Stage 2 45.627 9,6 54.389 11,7 -8.762
Stage 1 414.214 87,5 396.372 85,1 17.842
Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il
conto economico
1.026 0,2 999 0,2 27
Crediti in bonis rappresentati da titoli 6.765 1,4 7.015 1,5 -250
Stage 2 1.176 0,2 865 0,2 311
Stage 1 5.589 1,2 6.150 1,3 -561
Crediti detenuti per la negoziazione -
84
- -
19
- 65
Totale finanziamenti verso clientela 473.746 100,0 465.871 100,0 7.875
di cui forborne performing 7.851 8.103 -252
di cui forborne non performing 2.274 2.644 -370
Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività
in via di dismissione (*)
885 1.206 -321

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) La voce si riferisce ai portafogli di sofferenze e inadempienze probabili oggetto di cessione. Al 31 dicembre 2021 l'importo includeva anche esposizioni single name.

Al 30 settembre 2022 i crediti deteriorati netti del Gruppo, anche a seguito della già citata cessione, si sono attestati a 6 miliardi, valore che rappresenta un nuovo minimo storico. La riduzione da inizio anno (-14,8%) conferma l'andamento virtuoso già rilevato nel corso degli esercizi precedenti. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei crediti netti verso clientela dell'1,3% (1% in base alla definizione EBA), valore contenuto e in ulteriore miglioramento rispetto a dicembre 2021 (1,5%, 1,2% in base alla definizione EBA), con una copertura dei crediti deteriorati pari al 46,9%.

In particolare, a fine settembre 2022 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono attestati a 1,3 miliardi (-39,1% da inizio anno), con un'incidenza sul totale dei crediti netti pari allo 0,3%; alla stessa data il livello di copertura si è attestato al 65,8%. Le inadempienze probabili, pari a 4,2 miliardi sono diminuite dell'1,8%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,9% e un livello di copertura del 38,9%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 484 milioni (-22,2% da dicembre 2021), con una copertura pari al 22,2%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 2,3 miliardi, con una copertura del 39,4%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 7,9 miliardi.

La copertura dei crediti in bonis si è attestata allo 0,55% (0,54% il dato di dicembre) anche in relazione agli accantonamenti, effettuati nei primi nove mesi, a fronte del conflitto Russo-Ucraino (sul tema si veda quanto riportato nel capitolo iniziale del presente Resoconto).

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti finanziari Attività finanziarie Attività finanziarie Titoli valutati al costo TOTALE Passività
valutate al fair value valutate al fair value ammortizzato che non attività finanziarie
con impatto a conto
economico
con impatto sulla
redditività
costituiscono
finanziamenti
finanziarie di negoziazione
(*)
complessiva
Titoli di debito emessi da
Governi
30.09.2022 8.012 35.107 29.672 72.791 X
31.12.2021 20.361 49.575 24.845 94.781 X
Variazione assoluta -12.349 -14.468 4.827 -21.990 X
Variazione % -60,7 -29,2 19,4 -23,2 X
Altri titoli di debito
30.09.2022 3.747 14.970 19.384 38.101 X
31.12.2021 3.020 14.210 18.480 35.710 X
Variazione assoluta 727 760 904 2.391 X
Variazione % 24,1 5,3 4,9 6,7 X
Titoli di capitale
30.09.2022 1.369 2.132 X 3.501 X
31.12.2021 1.192 3.273 X 4.465 X
Variazione assoluta 177 -1.141 X -964 X
Variazione % 14,8 -34,9 X -21,6 X
Quote OICR
30.09.2022 3.678 X X 3.678 X
31.12.2021 3.943 X X 3.943 X
Variazione assoluta -265 X X -265 X
Variazione % -6,7 X X -6,7 X
Debiti verso banche e verso
clientela
30.09.2022 X X X X -9.298
31.12.2021 X X X X -22.262
Variazione assoluta X X X X -12.964
Variazione % X X X X -58,2
Derivati finanziari
30.09.2022 32.902 X X 32.902 -35.129
31.12.2021 20.897 X X 20.897 -23.241
Variazione assoluta 12.005 X X 12.005 11.888
Variazione % 57,4 X X 57,4 51,2
Derivati creditizi
30.09.2022 1.963 X X 1.963 -1.978
31.12.2021 2.225 X X 2.225 -2.332
Variazione assoluta -262 X X -262 -354
Variazione % -11,8 X X -11,8 -15,2
TOTALE 30.09.2022 51.671 52.209 49.056 152.936 -46.405
TOTALE 31.12.2021 51.638 67.058 43.325 162.021 -47.835
Variazione assoluta 33 -14.849 5.731 -9.085 -1.430
Variazione % 0,1 -22,1 13,2 -5,6 -3,0

Altre attività e passività finanziarie dell'operatività bancaria: composizione

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.

La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse le compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.

Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo, escluse quelle delle compagnie assicurative, si sono approssimate a 153 miliardi, in diminuzione di 9,1 miliardi da inizio anno (-5,6%). Anche le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato un calo (-3%), attestandosi a 46,4 miliardi.

L'andamento del totale attività finanziarie è ascrivibile principalmente alla riduzione dei titoli di debito governativi (-22 miliardi), a cui si associa anche la riduzione degli scoperti tecnici di circa 13 miliardi, solo in parte compensata dall'incremento degli altri titoli di debito (+2,4 miliardi). I derivati finanziari presentano una crescita di circa 12 miliardi sia nella componente attiva che in quella passiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico si sono approssimate a 51,7 miliardi, in sostanziale stabilità (+0,1%) per effetto essenzialmente del bilanciamento tra la flessione dei titoli governativi e la crescita dei derivati finanziari.

I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 49,1 miliardi, segnando un rialzo netto (+13,2%), interamente determinato dai titoli di debito per effetto, da una parte, della costituzione di un portafoglio di titoli governativi a limitato rischio di credito e, dall'altro, di alcune dismissioni nell'ambito di una ricomposizione del portafoglio verso titoli di maggiore liquidabilità emessi da controparti caratterizzate da standing creditizio più elevato. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (93%).

Per contro le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva si sono attestate a 52,2 miliardi, con una riduzione del 22,1% da inizio anno imputabile sia ai titoli di debito emessi da governi sia, in misura minore, ai titoli di capitale. I titoli di debito HTCS risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (99%).

Titoli di debito: stage allocation

(milioni di euro)
Titoli di debito: stage allocation Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che
non costituiscono
finanziamenti
TOTALE
Stage 1
30.09.2022 49.480 45.594 95.074
31.12.2021 63.584 39.467 103.051
Variazione assoluta -14.104 6.127 -7.977
Variazione % -22,2 15,5 -7,7
Stage 2
30.09.2022 597 3.454 4.051
31.12.2021 201 3.844 4.045
Variazione assoluta 396 -390 6
Variazione % -10,1 0,1
Stage 3
30.09.2022 - 8 8
31.12.2021 - 14 14
Variazione assoluta - -6 -6
Variazione % - -42,9 -42,9
TOTALE 30.09.2022 50.077 49.056 99.133
TOTALE 31.12.2021 63.785 43.325 107.110
Variazione assoluta -13.708 5.731 -7.977
Variazione % -21,5 13,2 -7,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Attività finanziarie della clientela

Voci 30.09.2022 31.12.2021 (milioni di euro)
Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Raccolta diretta bancaria 550.678 46,1 557.248 43,4 -6.570 -1,2
Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche 173.945 14,5 204.479 15,9 -30.534 -14,9
Raccolta indiretta 643.382 53,8 725.137 56,5 -81.755 -11,3
Elisioni (a) -172.329 -14,4 -202.963 -15,8 -30.634 -15,1
Attività finanziarie della clientela 1.195.676 100,0 1.283.901 100,0 -88.225 -6,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e riserve tecniche).

Al 30 settembre 2022 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.196 miliardi, registrando un calo da inizio anno (-6,9%, pari a -88,2 miliardi) determinato dalla raccolta indiretta (-11,3%, pari a -81,8 miliardi) e, in misura minore, dalla raccolta diretta assicurativa e bancaria (-4,9%, pari a -37,1 miliardi).

Raccolta diretta bancaria

La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 31.12.2021 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti e depositi 440.356 80,0 444.203 79,7 -3.847 -0,9
Operazioni pronti c/termine e prestito titoli 2.992 0,5 2.691 0,5 301 11,2
Obbligazioni 52.150 9,5 62.452 11,2 -10.302 -16,5
Certificati di deposito 3.038 0,6 2.931 0,5 107 3,7
Passività subordinate 12.228 2,2 12.599 2,3 -371 -2,9
Altra raccolta 39.914 7,2 32.372 5,8 7.542 23,3
di cui: valutata al fair value (*) 13.952 2,5 12.147 2,2 1.805 14,9
Raccolta diretta bancaria 550.678 100,0 557.248 100,0 -6.570 -1,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:

  • al 30 settembre 2022 la voce risulta costituita per 7.451 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 6.501 milioni da certificates (6.497 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value; - al 31 dicembre 2021 la voce risultava costituita per 8.473 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 3.674 milioni da certificates (3.670 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value.

Evoluzione trimestrale Raccolta diretta bancaria (milioni di euro)

La raccolta diretta bancaria del Gruppo ha superato i 550 miliardi, in diminuzione da inizio anno (-1,2%, pari a -6,6 miliardi).

La dinamica è riconducibile principalmente alla riduzione della provvista obbligazionaria (-10,3 miliardi). Sono inoltre risultati in calo i buoni di risparmio, che hanno determinato la flessione della voce conti correnti e depositi (-3,8 miliardi), pur in presenza di una buona tenuta della liquidità sui conti della clientela. L'altra raccolta ha beneficiato delle marginazioni della clientela che opera in derivati, i cui valori sono aumentati in seguito al rialzo dei tassi, e dell'operatività in certificates.

Al 30 settembre 2022 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 22,2%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.

(milioni di euro)
30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 290.717 291.697 -980 -0,3
IMI Corporate & Investment Banking 94.398 94.844 -446 -0,5
International Subsidiary Banks 53.112 51.504 1.608 3,1
Private Banking 56.180 55.895 285 0,5
Asset Management 17 21 -4 -19,0
Insurance - - - -
Totale aree di business 494.424 493.961 463 0,1
Centro di governo 56.254 63.287 -7.033 -11,1
Gruppo Intesa Sanpaolo 550.678 557.248 -6.570 -1,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

alle scadenze di titoli wholesale.

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta circa il 59% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli di poco inferiori a quelli di inizio anno (-0,3%, pari a -1 miliardo) soprattutto in relazione alla dinamica cedente dei titoli in circolazione e, in misura minore, dei debiti verso clientela. La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato un moderato calo (-0,5%, pari a -0,4 miliardi), principalmente ascrivibile alla diminuzione dei debiti verso clientela global corporate e financial institutions e dei titoli in circolazione delle Direzioni Internazionale e Global Markets, in larga misura compensata dall'incremento della provvista in certificates. Per contro ha presentato una crescita l'International Subsidiary Banks (+3,1%, pari a +1,6 miliardi) prevalentemente attribuibile alla controllata attiva in Croazia e, in misura minore, a quelle operanti in Slovenia, Serbia e Slovacchia. Anche la raccolta del Private Banking ha registrato un modesto incremento (+0,5%, pari a +0,3 miliardi).

La diminuzione della raccolta del Centro di Governo è imputabile

Raccolta indiretta

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Fondi comuni di investimento (a) 149.990 23,3 176.313 24,3 -26.323 -14,9
Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche 11.582 1,8 12.585 1,8 -1.003 -8,0
Gestioni patrimoniali 72.534 11,3 81.911 11,3 -9.377 -11,4
Riserve tecniche e passività finanziarie assicurative 172.189 26,8 186.343 25,7 -14.154 -7,6
Rapporti con clientela istituzionale 20.726 3,2 20.378 2,8 348 1,7
Risparmio gestito 427.021 66,4 477.530 65,9 -50.509 -10,6
Raccolta amministrata 216.361 33,6 247.607 34,1 -31.246 -12,6
Raccolta indiretta 643.382 100,0 725.137 100,0 -81.755 -11,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle riserve tecniche, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.

ai titoli e prodotti di terzi affidati in custodia.

Al 30 settembre 2022 la raccolta indiretta, superiore ai 643 miliardi, è risultata in flessione dell'11,3% da inizio anno. Tale dinamica, condizionata dall'andamento negativo dei mercati finanziari nei primi nove mesi dell'esercizio, ha interessato sia la componente gestita sia quella amministrata.

Il risparmio gestito, che con 427 miliardi costituisce i due terzi dell'aggregato complessivo, ha mostrato una riduzione (-10,6%, pari a -50,5 miliardi), attribuibile per oltre la metà ai fondi comuni di investimento (-26,3 miliardi) e, per la restante parte, alle riserve tecniche e passività finanziarie assicurative (-14,2 miliardi), alle gestioni patrimoniali (-9,4 miliardi), nonché ai fondi pensione aperti e alle polizze individuali pensionistiche (-1 miliardo). In positivo si sono mossi i rapporti con clientela istituzionale (+0,3 miliardi). Nei primi nove mesi 2022 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali, si è attestata a 11,5 miliardi. Anche la raccolta amministrata ha registrato un andamento negativo (-12,6%, pari a -31,2 miliardi), riconducibile essenzialmente

Posizione interbancaria netta

Si evidenzia che per effetto del rialzo dei tassi di interesse, a partire dal mese di settembre, l'eccesso di liquidità non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata tra i "Finanziamenti verso banche", bensì in depositi a vista (overnight) che sono esposti nella voce "Cassa e disponibilità liquide"; alla data del 30 settembre 2022 tale importo è pari a circa 100 miliardi.

La posizione interbancaria netta al 30 settembre 2022, considerato quanto sopra indicato, ha presentato uno sbilancio negativo di circa 19 miliardi, superiore rispetto a quello di circa 3 miliardi rilevato a inizio anno. L'evoluzione riflette una significativa riduzione dei finanziamenti verso banche (-13,8%) più marcata rispetto alla flessione dei debiti verso banche (-3,8%), influenzata dal rimborso di 17 miliardi effettuato nel mese di giugno, che ha ridotto l'indebitamento verso la BCE per le operazioni TLTRO a 115 miliardi.

OPERATIVITA' ASSICURATIVA Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative ai sensi dello IAS 39

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti
finanziari
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di
assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
Attività finanziarie
di pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al costo
ammortizzato
TOTALE
Attività
finanziarie di
pertinenza
delle imprese
di
Passività
finanziarie
di pertinenza
delle imprese di
assicurazione
valutate ai sensi
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
e derivati di
copertura
Attività finanziarie
designate al fair
value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
ai sensi dello IAS 39 assicurazione
valutate ai
sensi dello
IAS 39
dello IAS 39
(*)
Titoli di debito emessi da Governi
30.09.2022 104 3.442 55.750 - 59.296 X
31.12.2021 123 3.772 71.782 - 75.677 X
Variazione assoluta -19 -330 -16.032 - -16.381 X
Variazione % -15,4 -8,7 -22,3 - -21,6 X
Altri titoli di debito
30.09.2022 564 993 15.559 - 17.116 X
31.12.2021
Variazione assoluta
668
-104
1.021
-28
16.758
-1.199
-
-
18.447
-1.331
X
X
Variazione % -15,6 -2,7 -7,2 - -7,2 X
Titoli di capitale
30.09.2022 - 2.844 1.845 - 4.689 X
31.12.2021 - 3.510 2.262 - 5.772 X
Variazione assoluta - -666 -417 - -1.083 X
Variazione % - -19,0 -18,4 - -18,8 X
Quote OICR
30.09.2022 140 78.006 12.656 - 90.802 X
31.12.2021 171 92.017 13.621 - 105.809 X
Variazione assoluta -31 -14.011 -965 - -15.007 X
Variazione % -18,1 -15,2 -7,1 - -14,2 X
Crediti verso banche e verso clientela
30.09.2022 - 1.180 - 80 1.260 X
31.12.2021 - 739 - 85 824 X
Variazione assoluta - 441 - -5 436 X
Variazione % - 59,7 - -5,9 52,9 X
Debiti verso banche
30.09.2022 X X X X X -628 (**)
31.12.2021 X X X X X -623 (**)
Variazione assoluta X X X X X 5
Variazione % X X X X X 0,8
Derivati finanziari
30.09.2022 169 - - - 169 -234 (***)
31.12.2021 356 - - - 356 -103 (***)
Variazione assoluta -187 - - - -187 131
Variazione % -52,5 - - - -52,5
Derivati creditizi
30.09.2022 - - - - - - (***)
31.12.2021
Variazione assoluta
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
(***)
Variazione % - - - - - -
TOTALE 30.09.2022 977 86.465 85.810 80 173.332 -862
TOTALE 31.12.2021 1.318 101.059 104.423 85 206.885 -726
Variazione assoluta -341 -14.594 -18.613 -5 -33.553 136
Variazione % -25,9 -14,4 -17,8 -5,9 -16,2 18,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie del comparto assicurativo designate al fair value" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.

(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39".

(***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39".

Le attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative ai sensi dello IAS 39, riepilogate nella tabella sopra riportata, sono ammontate, rispettivamente, a 173 miliardi e a 862 milioni. Le attività finanziarie sono risultate in flessione da inizio anno (-16,2%, pari a -33,6 miliardi), per effetto della dinamica cedente delle attività finanziarie disponibili per la vendita (-17,8%, pari al -18,6 miliardi), segnatamente su titoli di debito governativi, e delle attività finanziarie designate al fair value (-14,4%, pari a -14,6 miliardi), in particolare su quote OICR. Anche le attività finanziarie detenute per la negoziazione e derivati di copertura, seppur l'apporto risulti di modesta entità, hanno presentato un calo (-25,9%).

Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Passività finanziarie del comparto assicurativo designate al fair
value IAS 39 (*)
72.578 41,7 84.667 41,4 -12.089 -14,3
Prodotti Index Linked - - - - - -
Prodotti Unit Linked 72.578 41,7 84.667 41,4 -12.089 -14,3
Riserve tecniche 99.751 57,4 118.296 57,9 -18.545 -15,7
Rami Vita 98.064 56,4 116.540 57,0 -18.476 -15,9
Riserve matematiche 97.108 55,8 99.110 48,5 -2.002 -2,0
Riserve tecniche con rischio a carico degli assicurati (**) e
riserve da gestione dei fondi pensione
8.348 4,8 9.217 4,5 -869 -9,4
Altre riserve -7.392 -4,2 8.213 4,0 -15.605
Ramo danni 1.687 1,0 1.756 0,9 -69 -3,9
Altra raccolta assicurativa (***) 1.616 0,9 1.516 0,7 100 6,6
Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche 173.945 100,0 204.479 100,0 -30.534 -14,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39".

(**) La voce comprende polizze unit e index linked con rischio assicurativo significativo.

(***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39". La voce comprende le passività subordinate.

La raccolta diretta assicurativa, al 30 settembre 2022, si è approssimata a 174 miliardi, in flessione (-14,9%, pari a -30,5 miliardi) rispetto a dicembre 2021. La dinamica è ascrivibile sia al calo delle passività finanziarie designate al fair value, costituite da prodotti unit linked (-14,3%, pari a -12,1 miliardi), sia al decremento delle riserve tecniche (-15,7%, pari a -18,5 miliardi), che costituiscono il debito verso la clientela che ha sottoscritto polizze tradizionali o con rischio assicurativo significativo, imputabile al ramo vita, che rappresenta la quasi totalità delle riserve. In positivo si è mossa l'altra raccolta assicurativa (+6,6%, pari a 100 milioni) che comprende le passività subordinate.

ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ ASSOCIATE

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione. Al 30 settembre 2022 sono state rilevate attività in corso di cessione per 1,1 miliardi e passività associate per 89 milioni. Le attività in via di dismissione al 30 settembre 2022 accolgono principalmente i portafogli di crediti deteriorati di Intesa Sanpaolo che saranno oggetto di cessione nell'ambito delle strategie di de-risking del Gruppo. Complessivamente, i crediti deteriorati allocati tra le attività in dismissione ammontano, al netto delle rettifiche di valore, a 0,9 miliardi.

IL PATRIMONIO NETTO

Al 30 settembre 2022 il patrimonio netto del Gruppo, incluso l'utile maturato nell'esercizio, si è attestato a 62.705 milioni, a fronte dei 63.775 milioni rilevati a inizio anno. La riduzione è da ricondurre alle riserve da valutazione; l'aggregato incorpora 3.284 milioni di utile maturato nei primi nove mesi dell'esercizio corrente e sconta il pagamento cash a saldo dei dividendi a valere sull'utile netto del 2021, avvenuto nel mese di maggio, nonché le operazioni di acquisto di azioni proprie finalizzate al loro successivo annullamento (buyback) per quanto perfezionato al 30 settembre 2022.

Riserve da valutazione

(milioni di euro)
Voci Riserva
31.12.2021
Variazione del
periodo
Riserva
30.09.2022
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di debito)
-332 -1.398 -1.730
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di capitale)
-147 -551 -698
Attività materiali 1.598 169 1.767
Copertura di investimenti esteri - -17 -17
Copertura dei flussi finanziari -607 118 -489
Differenze di cambio -1.088 80 -1.008
Attività non correnti in via di dismissione - - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazione del proprio merito creditizio)
-77 199 122
Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti -417 190 -227
Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al patrimonio
netto 53 18 71
Leggi speciali di rivalutazione 308 3 311
Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione) -709 -1.189 -1.898
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 476 -1.238 -762

Le riserve da valutazione bancarie presentano un valore negativo (-1.898 milioni) e in ampliamento rispetto al 31 dicembre 2021 (-709 milioni) principalmente per effetto delle riserve su titoli di debito (-1.398 milioni) e delle riserve su titoli di capitale (-551 milioni); le riserve da valutazione di attività materiali si incrementano di 169 milioni, principalmente per effetto della riclassifica tra le altre riserve della fiscalità legata al riallineamento del valore fiscale degli immobili operato nel 2019, che ha acquisito definitività a seguito dello spirare del periodo triennale di osservazione. Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione evidenziano un valore negativo pari a 762 milioni che si confronta con un dato positivo di 476 milioni a fine 2021.

I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI SOLVIBILITÀ

(milioni di euro)
Fondi propri e coefficienti di solvibilità 30.09.2022 31.12.2021
IFRS 9 IFRS 9 IFRS 9
"Fully loaded" "Transitional" "Transitional"
Fondi propri
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.241 40.995 47.247
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari 7.207 7.207 6.264
CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) 47.448 48.202 53.511
Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari 9.227 8.480 8.941
TOTALE FONDI PROPRI 56.675 56.682 62.452
Attività di rischio ponderate
Rischi di credito e di controparte 286.041 285.672 288.691
Rischi di mercato e di regolamento 12.249 12.249 12.792
Rischi operativi 26.335 26.335 25.305
Altri rischi specifici (a) 108 108 115
ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE 324.733 324.364 326.903
Coefficienti di solvibilità %
Common Equity Tier 1 ratio 12,4% 12,6% 14,5%
Tier 1 ratio 14,6% 14,9% 16,4%
Total capital ratio 17,5% 17,5% 19,1%

(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 30 settembre 2022 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, così come modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) n. 2019/876 (CRR II), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia.

Le disposizioni normative relative ai fondi propri, che prevedevano l'introduzione del framework Basilea 3 in maniera graduale, risultano pienamente in vigore, essendo terminato, con l'esercizio 2018, lo specifico periodo transitorio durante il quale alcuni elementi che a regime sono computabili o deducibili integralmente nel Common Equity, impattavano sul Capitale primario di Classe 1 solo per una quota percentuale. Con riferimento all'introduzione dell'IFRS 9, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di adottare il cosiddetto "approccio statico" previsto dal Regolamento (UE) n. 2017/2395. Tale approccio consente la re-introduzione nel Common Equity di una quota progressivamente decrescente fino al 2022 (95% nel 2018, 85% nel 2019, 70% nel 2020, 50% nel 2021 e 25% nel 2022) dell'impatto dell'IFRS 9, calcolato al netto dell'effetto fiscale, risultante dal confronto tra le rettifiche di valore IAS 39 al 31 dicembre 2017 e quelle IFRS 9 al 1° gennaio 2018, escludendo la riclassifica degli strumenti finanziari, e dopo aver azzerato la shortfall al 31 dicembre 2017.

Il Regolamento (UE) n. 2017/2395 disciplina anche gli obblighi informativi che gli enti sono tenuti a rispettare, rimandando all'EBA l'emanazione degli orientamenti specifici sul tema. Recependo quanto previsto dalla normativa, l'EBA ha emesso specifiche guidelines secondo cui le banche che adottano un trattamento transitorio con riferimento all'impatto dell'IFRS 9 (quale l'approccio statico citato in precedenza) sono tenute a pubblicare, con frequenza trimestrale, i valori consolidati "Fully loaded" (come se non fosse stato applicato il trattamento transitorio) e "Transitional" di Common Equity Tier 1 (CET1) capital, Tier 1 capital, Total Capital, Total risk-weighted assets, Capital Ratio e Leverage Ratio.

Fondi propri

Al 30 settembre 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, i Fondi Propri ammontano a 56.682 milioni; alla medesima data, considerando la piena inclusione dell'impatto dell'IFRS 9, i Fondi Propri ammontano a 56.675 milioni. I fondi propri calcolati considerando la piena inclusione dell'impatto dell'IFRS 9 ("Fully Loaded") tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019 che ha previsto la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA; tali DTA sono state considerate per il 75% del loro valore contabile ai fini del calcolo dei fondi propri "Transitional", in linea con quanto previsto dall'articolo 473 bis della CRR con riferimento all'applicazione dell'"approccio statico", mentre nei fondi propri "Fully loaded" sono state incluse integralmente tra gli elementi deducibili. L'impatto di tali DTA sui fondi propri "Fully loaded" è comunque transitorio in quanto le stesse saranno riassorbite entro il 2028.

Peraltro, si segnala che il Gruppo al momento non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 relativo alle rettifiche di valore dei crediti successive al 31 dicembre 2019 né della reintroduzione del filtro prudenziale per le esposizioni verso le amministrazioni centrali classificate nella categoria FVOCI, entrambe introdotte dalla Commissione Europea con il Regolamento (UE) n. 2020/873 del 24 giugno 2020.

I fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 2019/630 del 17 aprile 2019.

Al 30 settembre 2022, i fondi propri tengono conto della deduzione effettuata a seguito dell'autorizzazione ricevuta da BCE all'acquisto di azioni proprie finalizzato al loro annullamento (buyback), come approvato dall'Assemblea del 29 aprile 2022, per un ammontare pari a complessivi 3,4 miliardi ed il cui stato di avanzamento è stato già commentato nel capitolo iniziale del presente Resoconto.

Ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 settembre 2022 si è tenuto conto dell'utile dei primi nove mesi del 2022 al netto del relativo dividendo - calcolato tenendo conto di un payout ratio del 70%, pari a quello previsto dal Piano d'Impresa 2022-2025 e degli altri oneri prevedibili25 .

Attività ponderate per il rischio

Al 30 settembre 2022, tenendo conto del trattamento transitorio adottato per mitigare l'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio ammontano a 324.364 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato. Alla medesima data, considerando la piena inclusione dell'impatto dell'IFRS 9, le attività ponderate per il rischio ammontano a 324.733 milioni.

Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 30 settembre 2022 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.

Coefficienti di solvibilità

Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti di solvibilità al 30 settembre 2022 calcolati tenendo conto del trattamento transitorio per l'impatto dell'IFRS 9 ("IFRS 9 Transitional") si collocano sui seguenti valori: Common Equity ratio 12,6%, Tier 1 ratio 14,9% e Total capital ratio 17,5%. Considerando la piena inclusione dell'impatto dell'IFRS 9 ("IFRS 9 Fully Loaded") i coefficienti di solvibilità al 30 settembre 2022 sono i seguenti: Common Equity ratio 12,4%, Tier 1 ratio 14,6% e Total capital ratio 17,5%.

Si segnala, infine, che il 3 febbraio 2022 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° marzo 2022 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari all'8,92%, comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer26 .

25 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1.

26 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 30 settembre 2022 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2023 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per il 2022).

Riconciliazione tra Patrimonio di bilancio e Capitale primario di Classe 1

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 31.12.2021
Patrimonio netto di Gruppo 62.705 63.775
Patrimonio netto di terzi 224 291
Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale 62.929 64.066
Acconti su dividendi (a) - 1.399
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo
- Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 -7.207 -6.263
- Interessi di minoranza computabili nell'AT1 - -1
- Interessi di minoranza computabili nel T2 - -1
- Interessi di minoranza non computabili a regime -224 -286
- Utile di periodo non computabile (b) -2.343 -3.031
- Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) 2.258 266
- Acquisto azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) (d) -1.862 -
- Altre componenti non computabili a regime -92 -194
Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 53.459 55.955
Rettifiche regolamentari (incluse rettifiche del periodo transitorio) (e) -12.464 -8.708
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.995 47.247

(a) Il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale al 31 dicembre 2021 non comprende l'acconto su dividendi pagato in data 24 novembre 2021 per 1.399 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date, per un importo di circa 2 milioni).

(b) Nel Capitale primario di Classe 1 al 30 settembre 2022 si è tenuto conto dell'utile maturato alla data, al netto del relativo dividendo, calcolato tenendo conto di un payout del 70%, pari a quello previsto dal Piano d'Impresa 2022-2025, e degli altri oneri prevedibili (rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier 1 al netto dell'effetto fiscale).

(c) L'importo al 30 settembre 2022 include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, anche gli importi per cui il Gruppo ha ricevuto autorizzazione al riacquisto.

(d) L'importo al 30 settembre si riferisce all'ammontare complessivo di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) al netto della prima e seconda tranche già annullate contabilmente al 30 settembre, delle azioni proprie in portafoglio al 30 settembre destinate all'annullamento e di un impegno di acquisto già contabilizzato.

(e) Le rettifiche del periodo transitorio al 30 settembre 2022 tengono conto del filtro prudenziale che consente la re-introduzione nel Common Equity di una quota progressivamente decrescente fino al 2022 (25% nel 2022) dell'impatto dell'IFRS 9.

I risultati per settori di attività

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto sono stati riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. In particolare, la riesposizione – oltre alla divisionalizzazione, nell'ambito delle singole Divisioni di ISP, di UBI Banca e delle altre entità dell'ex Gruppo UBI avvenuta a partire dalla Relazione semestrale al 30 giugno 2021 – ha riguardato:

  • in coerenza con la logica dei dati "rideterminati" descritta per i dati consolidati, l'esclusione delle risultanze reddituali relative agli sportelli UBI ceduti nel primo trimestre 2021 e a quelli UBI e ISP ceduti nel secondo trimestre 2021, sinteticamente e convenzionalmente appostate nella voce Utili (perdite) delle attività operative cessate del Centro di Governo;
  • l'inclusione nell'ambito della Divisione Insurance delle risultanze economiche (secondo la logica dei dati "rideterminati" descritta per i dati consolidati) e patrimoniali di Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas27 , (al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione, come indicato nel commento ai risultati economici consolidati), entrate nell'area di consolidamento integrale in relazione al perfezionamento dell'acquisizione del 100% del capitale;
  • l'inclusione, nell'ambito della Divisione Private Banking, delle risultanze economiche e patrimoniali del Gruppo Reyl, entrato nell'area di consolidamento integrale nel secondo trimestre 2021 in relazione al perfezionamento dell'acquisizione della quota di controllo da parte di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, nonché delle risultanze economiche e patrimoniali della banca private lussemburghese Compagnie de Banque Privée Quilvest, entrata nel perimetro di consolidamento a fine giugno 2022;
  • la divisionalizzazione delle risultanze economiche e patrimoniali di UBI Leasing, a seguito della fusione per incorporazione nella Capogruppo avvenuta nel secondo trimestre 2022;
  • la riclassifica, dalla voce Spese del personale alla voce Commissioni nette, degli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Private Banking, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti;
  • il conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.

27 Assicurazioni Vita (già Aviva Vita) e Lombarda Vita sono state incorporate in Intesa Sanpaolo Vita il 31 dicembre 2021. Cargeas Assicurazioni è stata incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura, controllata totale di Intesa Sanpaolo Vita, il 1° ottobre 2022.

Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nei primi nove mesi 2022 rispetto ai dati di raffronto omogenei, secondo la logica dei dati "rideterminati" descritta per i dati consolidati.

Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio sono illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e del Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) 2019/876 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR II, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.

(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Proventi operativi netti
30.09.2022 6.526 3.451 1.619 1.749 724 1.237 490 15.796
30.09.2021 (Dati rideterminati) 6.619 3.658 1.471 1.801 938 1.180 114 15.781
Variazione % -1,4 -5,7 10,1 -2,9 -22,8 4,8 0,1
Costi operativi
30.09.2022 -4.641 -1.022 -802 -666 -152 -269 -252 -7.804
30.09.2021 (Dati rideterminati) -4.803 -994 -774 -665 -162 -287 -263 -7.948
Variazione % -3,4 2,8 3,6 0,2 -6,2 -6,3 -4,2 -1,8
Risultato della gestione
operativa
30.09.2022 1.885 2.429 817 1.083 572 968 238 7.992
30.09.2021 (Dati rideterminati) 1.816 2.664 697 1.136 776 893 -149 7.833
Variazione % 3,8 -8,8 17,2 -4,7 -26,3 8,4 2,0
Risultato netto
30.09.2022 729 539 353 750 435 646 -168 3.284
30.09.2021 346 1.811 393 863 557 617 -581 4.006
Variazione % -70,2 -10,2 -13,1 -21,9 4,7 -71,1 -18,0
(milioni di euro)
Totale
Territori & Banks Governo
253.410 149.186 40.614 14.839 471 - 15.226 473.746
250.592 152.543 38.970 14.450 783 - 8.533 465.871
1,1 -2,2 4,2 2,7 -39,8 - 78,4 1,7
290.717 94.398 53.112 56.180 17 - 56.254 550.678
291.697 94.844 51.504 55.895 21 - 63.287 557.248
-0,3 -0,5 3,1 0,5 -19,0 - -11,1 -1,2
87.876 116.041 36.262 13.100 1.907 - 69.178 324.364
93.821 112.719 34.403 11.617 1.836 - 72.507 326.903
-6,3 2,9 5,4 12,8 3,9 - -4,6 -0,8
31.687
30.822
-6,3 3,0 5,0 13,5 -2,0 14,1 4,6 2,8
Banca
dei
7.549
8.059
IMI
Corporate
Investment
Banking
9.992
9.704
International
Subsidiary
3.885
3.699
Private
Banking
1.151
1.014
Asset
Management
192
196
Insurance
4.721
4.137
Centro
di
4.197
4.013

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione. I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

SETTORI DI ATTIVITA'

Banca dei Territori

Dati economici 30.09.2021 (milioni di euro)
Variazioni
30.09.2022 assolute %
Interessi netti 2.907 2.949 -42 -1,4
Commissioni nette 3.529 3.587 -58 -1,6
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 90 75 15 20,0
Altri proventi (oneri) operativi netti - 8 -8
Proventi operativi netti 6.526 6.619 -93 -1,4
Spese del personale -2.503 -2.594 -91 -3,5
Spese amministrative -2.136 -2.205 -69 -3,1
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -2 -4 -2 -50,0
Costi operativi -4.641 -4.803 -162 -3,4
Risultato della gestione operativa 1.885 1.816 69 3,8
Rettifiche di valore nette su crediti -415 -1.014 -599 -59,1
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -44 -51 -7 -13,7
Altri proventi (oneri) netti 11 52 -41 -78,8
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.437 803 634 79,0
Imposte sul reddito -475 -249 226 90,8
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -14 -19 -5 -26,3
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -26 -21 5 23,8
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -206 -190 16 8,4
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 13 22 -9 -40,9
Risultato netto 729 346 383
(milioni di euro)
30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
253.410 250.592 2.818 1,1
290.717 291.697 -980 -0,3
87.876 93.821 -5.945 -6,3
7.549 8.059 -510 -6,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nei primi nove mesi 2022 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 6.526 milioni, che rappresentano il 41% circa dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una diminuzione dell'1,4% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio.

In dettaglio, si segnala una flessione degli interessi netti (-1,4%), principalmente riconducibile alle operazioni di de-risking, che hanno ridotto considerevolmente lo stock di attività deteriorate. I benefici derivanti dall'aumento dei tassi a breve si manifesteranno soprattutto nel quarto trimestre con il consolidamento di tali tassi in territorio positivo. Le commissioni nette hanno registrato un calo (-1,6%), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito e della bancassurance, condizionate dal contesto di mercato sfavorevole, che hanno sopravanzato l'aumento delle fees sui collocamenti di certificates, nonché quelle del commercial banking nella componente dei servizi di incasso e pagamento, inclusi i servizi telematici e dei finanziamenti e garanzie. Tra le altre componenti di ricavo, che peraltro forniscono un apporto marginale ai proventi della Divisione, si è incrementato il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+15 milioni) mentre gli altri proventi operativi netti si sono approssimati a zero. I costi operativi, pari a 4.641 milioni, sono diminuiti del 3,4% in relazione a risparmi sulle spese del personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico a seguito delle uscite per accordi, e al contenimento delle spese amministrative, principalmente quelle discrezionali e quelle relative ai service in ambito immobiliare. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è ammontato a 1.885 milioni, in progresso del 3,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il risultato corrente lordo è salito a 1.437 milioni, a fronte di 803 milioni dei primi nove mesi del 2021, beneficiando del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per i futuri impatti

di COVID-19 principalmente sulle posizioni in bonis oggetto di moratorie. Infine, il risultato netto, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 475 milioni, di oneri di integrazione per 14 milioni, degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 26 milioni, dei tributi e altri oneri riguardanti il sistema bancario per 206 milioni e della perdita di pertinenza di terzi per 13 milioni, si è collocato a 729 milioni, valore più che raddoppiato rispetto ai 346 milioni del medesimo periodo del 2021.

Nell'evoluzione trimestrale si rileva una riduzione del risultato della gestione operativa rispetto al secondo trimestre 2022, riconducibile alla flessione dei ricavi. Il risultato corrente lordo ha presentato una crescita nel terzo trimestre essenzialmente ascrivibile alle minori rettifiche di valore nette su crediti mentre il risultato netto ha evidenziato una diminuzione riconducibile in particolare alla stagionalità dei tributi e oneri del sistema bancario per effetto della contabilizzazione, avvenuta nel mese di settembre, dell'importo progressivo da inizio anno per 206 milioni.

Le consistenze patrimoniali a fine settembre 2022 hanno evidenziato una leggera crescita dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a inizio anno (+0,3%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 253.410 milioni, hanno mostrato un incremento (+1,1%, pari a +2,8 miliardi) riconducibile al buon andamento dei finanziamenti nei confronti dei privati, prevalentemente a medio/lungo termine, solo in parte contrastato dal ridimensionamento del credito alle imprese. La raccolta diretta bancaria, pari a 290.717 milioni, si è attestata su livelli di poco inferiori a quelli di inizio anno (-0,3%, pari a -1 miliardo) soprattutto in relazione alla dinamica cedente dei titoli in circolazione e, in misura minore, dei debiti verso clientela imprese. La flessione di questi ultimi è stata in parte compensata dallo sviluppo della raccolta proveniente da privati.

IMI Corporate & Investment Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2022 30.09.2021 variazioni
assolute %
Interessi netti 1.528 1.655 -127 -7,7
Commissioni nette 861 824 37 4,5
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1.064 1.179 -115 -9,8
Altri proventi (oneri) operativi netti -2 - 2 -
Proventi operativi netti 3.451 3.658 -207 -5,7
Spese del personale -370 -357 13 3,6
Spese amministrative -636 -621 15 2,4
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -16 -16 - -
Costi operativi -1.022 -994 28 2,8
Risultato della gestione operativa 2.429 2.664 -235 -8,8
Rettifiche di valore nette su crediti -1.356 -39 1.317
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -105 -1 104
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 968 2.624 -1.656 -63,1
Imposte sul reddito -415 -820 -405 -49,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -15 -15 - -
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) - 20 -20
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 1 2 -1 -50,0
Risultato netto 539 1.811 -1.272 -70,2
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 149.186 152.543 -3.357 -2,2
Raccolta diretta bancaria (1) 94.398 94.844 -446 -0,5
Attività di rischio ponderate 116.041 112.719 3.322 2,9
Capitale assorbito 9.992 9.704 288 3,0

(1) L'importo della voce comprende i "certificates".

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nei primi nove mesi 2022 la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 3.451 milioni (che rappresentano il 22% circa del dato consolidato di Gruppo), in calo del 5,7% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

In dettaglio, gli interessi netti, pari a 1.528 milioni, hanno mostrato una riduzione del 7,7% principalmente ascrivibile al minor apporto del portafoglio titoli in ambito Global Market. Le commissioni nette, pari a 861 milioni, sono aumentate del 4,5%, per effetto dell'andamento rilevato nei comparti della finanza strutturata e del commercial banking che ha compensato le minori commissioni rivenienti dall'investment banking, penalizzato dalla congiuntura macroeconomica negativa.

Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 1.064 milioni, ha evidenziato una diminuzione (-115 milioni; -9,8%) principalmente imputabile ai minori utili da cessione di titoli di debito HTCS solo in parte controbilanciata dagli utili HTC e dall'impatto positivo derivante dal debt value adjustment (DVA).

I costi operativi sono ammontati a 1.022 milioni con un incremento del 2,8% riconducibile alle spese amministrative e del personale. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa si è ridotto dell'8,8% rispetto al valore rilevato nei primi nove mesi dello scorso esercizio, attestandosi a 2.429 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 968 milioni, ha registrato una forte riduzione (-63,1%) a causa delle significative rettifiche di valore appostate in relazione agli eventi riguardanti Russia e Ucraina. Infine, l'utile netto si è attestato a 539 milioni (-70,2%).

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel terzo trimestre 2022 un consistente decremento del risultato della gestione operativa rispetto al secondo, principalmente ascrivibile a più contenuti ricavi rivenienti dalle attività e passività finanziarie al fair value, che scontano minori realizzi su titoli di debito. Sul risultato della gestione operativa ha inciso il recupero dei risultati del secondo trimestre della partecipata russa con impatto significativo sul margine d'interesse. La dinamica negativa del risultato della gestione operativa si è riflessa sul risultato corrente lordo e sull'utile netto, solo in parte attenuata da minori rettifiche su crediti apportate su posizioni esposte al conflitto Russia – Ucraina.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato una flessione rispetto a inizio anno (-1,5%). Nel dettaglio, gli impieghi a clientela, pari a 149.186 milioni, hanno registrato un calo (-2,2%, pari a -3,4 miliardi), principalmente ascrivibile alla riduzione dei finanziamenti a medio/lungo termine per operazioni di finanza strutturata e nei confronti di clientela internazionale, nonché alla minore attività nel comparto del global markets. La raccolta diretta bancaria, pari a 94.398 milioni, ha mostrato un lieve decremento (-0,5%, pari a -0,4 miliardi) prevalentemente riconducibile alle diminuzioni dei debiti verso clientela global corporate e financial institutions e dei titoli in circolazione della Direzione Internazionale e della Direzione Global Markets, in gran parte assorbite dall'incremento della provvista in certificates.

International Subsidiary Banks

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
assolute %
Interessi netti 1.132 988 144 14,6
Commissioni nette 436 408 28 6,9
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 99 104 -5 -4,8
Altri proventi (oneri) operativi netti -48 -29 19 65,5
Proventi operativi netti 1.619 1.471 148 10,1
Spese del personale -410 -398 12 3,0
Spese amministrative -307 -292 15 5,1
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -85 -84 1 1,2
Costi operativi -802 -774 28 3,6
Risultato della gestione operativa 817 697 120 17,2
Rettifiche di valore nette su crediti -233 -118 115 97,5
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -12 -23 -11 -47,8
Altri proventi (oneri) netti 3 5 -2 -40,0
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 575 561 14 2,5
Imposte sul reddito -160 -117 43 36,8
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -31 -29 2 6,9
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) - - - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -31 -22 9 40,9
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - - -
Risultato netto 353 393 -40 -10,2
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 40.614 38.970 1.644 4,2
Raccolta diretta bancaria 53.112 51.504 1.608 3,1
Attività di rischio ponderate 36.262 34.403 1.859 5,4
Capitale assorbito 3.885 3.699 186 5,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.

Nei primi nove mesi del 2022 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 1.619 milioni, in crescita del 10,1% rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (+11,4% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 1.132 milioni (+14,6%), principalmente grazie alla dinamica favorevole registrata da CIB Bank (+93 milioni) e, in misura minore, da Bank of Alexandria (+21 milioni) e da VUB Banka (+18 milioni). Le commissioni nette, pari a 436 milioni, hanno mostrato un aumento (+6,9%) essenzialmente riconducibile a PBZ – inclusa Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+17 milioni) – e VUB Banka (+16 milioni). Tra le altre componenti di ricavo, si è ridotto rispetto ai primi nove mesi del 2021 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-5 milioni) e si sono incrementati gli altri oneri operativi netti (+19 milioni).

I costi operativi, pari a 802 milioni, hanno presentato una crescita (+3,6%; +4,4% a cambi costanti) principalmente riconducibile all'incremento delle spese amministrative e del personale.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 17,2%, attestandosi a 817 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 575 milioni, è aumentato del 2,5%, influenzato da maggiori rettifiche di valore nette su crediti per gli eventi riguardanti Russia e Ucraina. La Divisione ha chiuso i primi nove mesi 2022 con un risultato netto di 353 milioni (-10,2%).

Nel confronto trimestrale, il terzo trimestre 2022 ha evidenziato un'evoluzione positiva del risultato della gestione operativa rispetto al secondo, ascrivibile alla dinamica favorevole dei ricavi che ha più che compensato l'aumento degli oneri operativi. Il risultato corrente lordo e l'utile netto sono stati inoltre positivamente influenzati da più contenute rettifiche di valore nette su crediti e da minori accantonamenti netti e rettifiche di valore nette sulle altre attività.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine settembre 2022 un incremento (+3,6%, pari a +3,3 miliardi) rispetto a inizio anno riconducibile sia ai crediti verso clientela (+4,2%) sia alla raccolta diretta bancaria (+3,1%), nella componente dei debiti verso clientela. La dinamica degli impieghi è principalmente attribuibile alle controllate operanti in Slovacchia, Serbia e Croazia, mentre lo sviluppo della raccolta alla controllata attiva in Croazia e, in misura minore, a quelle presenti in Slovenia, Serbia e Slovacchia.

Private Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2021 Variazioni
assolute %
Interessi netti 203 164 39 23,8
Commissioni nette 1.505 1.565 -60 -3,8
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 29 49 -20 -40,8
Altri proventi (oneri) operativi netti 12 23 -11 -47,8
Proventi operativi netti 1.749 1.801 -52 -2,9
Spese del personale -340 -343 -3 -0,9
Spese amministrative -265 -266 -1 -0,4
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -61 -56 5 8,9
Costi operativi -666 -665 1 0,2
Risultato della gestione operativa 1.083 1.136 -53 -4,7
Rettifiche di valore nette su crediti -7 - 7 -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività 22 -28 50
Altri proventi (oneri) netti - 194 -194
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.098 1.302 -204 -15,7
Imposte sul reddito -291 -391 -100 -25,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -22 -14 8 57,1
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -15 -16 -1 -6,3
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -19 -15 4 26,7
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 -3 -2 -66,7
Risultato netto 750 863 -113 -13,1
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito (1) 148.330 166.830 -18.500 -11,1
Attività di rischio ponderate 13.100 11.617 1.483 12,8
Capitale assorbito 1.151 1.014 137 13,5

(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza. La Divisione coordina l'operatività di Fideuram, Sanpaolo Invest, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram Asset Management SGR, IW Private Investments, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Bank (Luxembourg) e del Gruppo bancario svizzero Reyl (in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta). A decorrere dal 30 giugno 2022, la Divisione ha acquisito il 100% di Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., banca private lussemburghese con filiali in Belgio, con l'obiettivo di creare un ulteriore hub nell'Unione Europea. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, è stata creata la nuova business unit Banca Diretta, per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading online.

Nei primi nove mesi del 2022 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 1.098 milioni, in calo di 204 milioni (-15,7%) rispetto al valore dei primi nove mesi del 2021, che comprendeva la plusvalenza di 194 milioni realizzata con la cessione del ramo di attività di Banca Depositaria di Fideuram Bank (Luxembourg), contabilizzata nella voce Altri proventi netti. Il risultato della gestione operativa ha mostrato un decremento di 53 milioni (-4,7%), attribuibile alla riduzione dei proventi operativi netti (-52 milioni), in presenza di costi operativi sostanzialmente stabili. La dinamica dei ricavi è da ricondurre alla diminuzione delle commissioni nette (-60 milioni), del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-20 milioni) e degli altri proventi operativi netti (-11 milioni). In senso opposto si sono mossi gli interessi netti che, in uno scenario di rialzo dei tassi di interesse, si sono incrementati di 39 milioni (+23,8%). La Divisione ha chiuso i primi nove mesi 2022 con un utile netto di 750 milioni, in calo del 13,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare attraverso l'elisione di conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, di obbligazioni e di certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Si evidenzia inoltre una riallocazione dei prodotti di terzi da risparmio gestito a risparmio amministrato.

Al 30 settembre 2022 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 262,6 miliardi (-31,3 miliardi da inizio anno). Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso negativamente sui patrimoni, solo parzialmente compensata dalla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 148,3 miliardi (-18,5 miliardi).

Asset Management

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
assolute %
Interessi netti - -1 -1
Commissioni nette 690 887 -197 -22,2
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value -22 -3 19
Altri proventi (oneri) operativi netti 56 55 1 1,8
Proventi operativi netti 724 938 -214 -22,8
Spese del personale -73 -78 -5 -6,4
Spese amministrative -74 -79 -5 -6,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -5 -5 - -
Costi operativi -152 -162 -10 -6,2
Risultato della gestione operativa 572 776 -204 -26,3
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - - - -
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 572 776 -204 -26,3
Imposte sul reddito -132 -205 -73 -35,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -1 -2 -1 -50,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -3 -3 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 -9 -8 -88,9
Risultato netto 435 557 -122 -21,9
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito 301.788 354.048 -52.260 -14,8
Attività di rischio ponderate 1.907 1.836 71 3,9
Capitale assorbito 192 196 -4 -2,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.

I proventi operativi netti dei primi nove mesi 2022, pari a 724 milioni, hanno evidenziato una riduzione del 22,8% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio principalmente ascrivibile all'andamento delle commissioni nette (-197 milioni), penalizzate dall'intonazione sfavorevole dei mercati finanziari, e, in misura minore, al contributo negativo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario in cui sono investite le disponibilità liquide della Divisione. In particolare, i ricavi commissionali hanno risentito della contrazione delle commissioni di performance incassate nel periodo e, in misura minore, delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti. La partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai ricavi per 56 milioni. L'evoluzione dei costi operativi (-6,2%) è riconducibile al contenimento delle spese amministrative, da porre in relazione con gli effetti delle sinergie derivanti dall'integrazione con Pramerica perfezionata a fine giugno 2021, e delle spese del personale. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 572 milioni, in decremento del 26,3% rispetto al medesimo periodo dello scorso anno. La Divisione ha chiuso i primi nove mesi 2022 con un risultato netto di 435 milioni (-21,9%).

Al 30 settembre 2022 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è approssimato a 302 miliardi, in calo di 52,3 miliardi (-14,8%) rispetto a fine dicembre 2021. Tale dinamica è ascrivibile alla svalutazione delle masse gestite correlata all'andamento negativo dei mercati, cui si aggiungono deflussi di raccolta netta (-4,8 miliardi), riconducibili ai fondi comuni (-3,1 miliardi), ai prodotti assicurativi/previdenziali e destinati a clientela istituzionale (-1,1 miliardi) nonché alle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (-0,6 miliardi).

Al 30 settembre 2022 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 17,1% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine settembre sale al 17,7%.

Insurance

(milioni di euro)
Dati economici 30.09.2022 30.09.2021 Variazioni
assolute %
Interessi netti - - - -
Commissioni nette 2 1 1
Risultato dell'attività assicurativa 1.245 1.189 56 4,7
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value - - - -
Altri proventi (oneri) operativi netti -10 -10 - -
Proventi operativi netti 1.237 1.180 57 4,8
Spese del personale -100 -102 -2 -2,0
Spese amministrative -155 -170 -15 -8,8
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -14 -15 -1 -6,7
Costi operativi -269 -287 -18 -6,3
Risultato della gestione operativa 968 893 75 8,4
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -12 -155 -143 -92,3
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 956 738 218 29,5
Imposte sul reddito -253 -173 80 46,2
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -7 -18 -11 -61,1
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -49 -16 33
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 86 -87
Risultato netto 646 617 29 4,7
(milioni di euro)
Dati operativi 30.09.2022 31.12.2021 assolute Variazioni
%
Raccolta diretta assicurativa (1) 173.970 204.481 -30.511 -14,9
Attività di rischio ponderate - - - -
Capitale assorbito 4.721 4.137 584 14,1

(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Life, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo RBM Salute e Cargeas, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione Insurance rientra inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency.

Nei primi nove mesi del 2022 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 1.245 milioni, in aumento (+4,7%, pari a +56 milioni) rispetto al medesimo periodo del 2021. La dinamica è ascrivibile all'incremento del margine finanziario che ha più che compensato la riduzione del margine tecnico, segnatamente nel ramo vita. Il risultato corrente lordo, pari a 956 milioni, ha evidenziato una sostenuta crescita (+29,5%), per effetto della riduzione dei costi operativi, dell'aumento dei proventi operativi netti e di minori accantonamenti netti. Questi ultimi includevano, nei primi nove mesi 2021, l'accantonamento di 126 milioni rappresentante l'eccedenza dei sinistri rispetto ai premi maturati al 30 giugno 2021 e la stima per gli oneri prospettici anche in conseguenza di un maggior utilizzo delle prestazioni da parte degli assicurati al termine dei lunghi periodi di lockdown.

Il cost/income, pari al 21,7%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nei primi nove mesi del 2021.

Infine l'utile netto è ammontato a 646 milioni (+4,7%), dopo l'attribuzione delle imposte per 253 milioni, degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 7 milioni, degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 49 milioni (in aumento rispetto al medesimo periodo di raffronto per gli effetti relativi all'acquisizione delle società assicurative dell'ex Gruppo UBI Banca). Con riferimento agli utili/perdite di pertinenza di terzi, che nel periodo non presentano valori

materiali, si segnala che nei primi nove mesi del 2021 la voce incorporava la convenzionale attribuzione del risultato netto di pertinenza delle società assicurative dell'ex Gruppo UBI.

La raccolta diretta assicurativa, pari a 173.970 milioni, ha mostrato un calo (-14,9%, pari a -30,5 miliardi) rispetto a inizio anno ascrivibile sia alle passività finanziarie valutate al fair value, costituite da prodotti unit linked, sia alle riserve tecniche, per effetto dell'impatto del contesto internazionale sui mercati finanziari.

La raccolta premi vita e previdenza della Divisione, pari a 11,9 miliardi, ha evidenziato una flessione del 16% circa rispetto ai primi nove mesi dello scorso anno, imputabile ai prodotti unit linked (-38%), in conseguenza dell'incertezza dei mercati finanziari. In incremento invece la raccolta dei prodotti tradizionali e previdenziali, inclusivi della componente di ramo I delle polizze multiramo (rispettivamente +24% e +2%).

I premi del business protezione sono stati pari a 1,1 miliardi, sostanzialmente stabili (-0,6%) rispetto al medesimo periodo del 2021. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in leggero aumento (+3%), trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese e Infortuni (rispettivamente +27% e +29%), a fronte di una riduzione delle altre componenti.

Centro di Governo

Al Centro di Governo, cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, fanno capo anche la Direzione NPE nonché le attività di Tesoreria e di ALM Strategico.

Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nei primi nove mesi 2022 un risultato della gestione operativa pari a 238 milioni, che si confronta con -149 milioni del medesimo periodo del precedente esercizio. Tale andamento è essenzialmente ascrivibile alla crescita dei proventi operativi netti, segnatamente nella componente degli interessi netti, principalmente in relazione al minor costo dell'eccesso di liquidità derivante dalla risalita dei tassi registrata nel terzo trimestre 2022, nonché ai maggiori volumi del portafoglio titoli di Tesoreria. I costi operativi hanno mostrato una riduzione, riconducibile a risparmi sulle spese del personale e a sinergie sulle spese amministrative. Il risultato corrente lordo si è attestato a 437 milioni a fronte di un risultato negativo di 639 milioni dei primi nove mesi dello scorso anno che includevano rettifiche nette su crediti (riprese nette nei primi nove mesi 2022), minori proventi netti e più elevati accantonamenti netti. I primi nove mesi 2022 si sono chiusi con un risultato netto di -168 milioni a fronte di -581 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Il conto economico del Centro di Governo comprende la quasi totalità degli oneri imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e, di conseguenza, al di fuori del governo aziendale, essenzialmente riferibili ai fondi di risoluzione. Tali oneri sono ammontati, al netto delle imposte, a 288 milioni e si confrontano con 262 milioni dei primi nove mesi del 2021.

Attività di tesoreria

Nell'ambito della Tesoreria e Finanza di Gruppo sono ricomprese le attività di tesoreria di servizio in euro e in valuta, la gestione integrata dei fabbisogni e delle eccedenze di liquidità, nonché dei rischi finanziari (ALM) e di regolamento.

Nel terzo trimestre del 2022 Intesa Sanpaolo ha confermato il proprio ruolo sistemico di "partecipante critico" all'interno dei sistemi di regolamento della BCE (Target2 e Target2 Securities), mantenendo stabili le proprie quote di mercato a livello nazionale ed europeo.

Relativamente all'area Payment Systems, sono proseguite le attività relative ai diversi progetti che porteranno al completamento della nuova piattaforma di regolamento europea dei "Target Services". In particolare: si è conclusa la migrazione tecnica del Servizio T2S alla nuova piattaforma; è proseguita la fase di test & training relativa al Servizio T2 per il quale, a causa dell'instabilità della piattaforma di BCE, si sono dilatati i tempi dei test utente e si è resa incerta la conferma della data di go live; sono proseguiti gli sviluppi software relativi ad ECMS (gestione centralizzata del collaterale), ultimo dei Target Services; infine, lo scorso 12 luglio si è concluso positivamente il go live del nuovo sistema CGS (Continuous Gross Settlement) di EBA Clearing per il regolamento dei bonifici SEPA.

Per contrastare la forte risalita dell'inflazione corrente e delle sue aspettative future, la BCE, dopo aver terminato il programma di acquisti (APP), dal mese di luglio ha dato inizio ad una fase di riposizionamento al rialzo dei tassi ufficiali. Ad un primo rialzo di 50 punti base a luglio, che di fatto ha concluso la stagione dei tassi negativi, è seguito poi a metà settembre un secondo più robusto intervento di 75 punti base. Nonostante le preoccupazioni sul perdurare della guerra in Ucraina e le ripercussioni sull'economia di un eventuale blocco delle forniture di gas all'Europa da parte della Russia, la Banca Centrale Europea ha alzato i tassi d'interesse di ulteriori 75 punti base a fine ottobre, portando il tasso principale al 2% e segnalando la possibilità di intervenire nei mesi a venire con ulteriori rialzi per contenere l'inflazione troppo elevata.

I tassi di mercato hanno registrato una forte risalita. Il costo fondi ha seguito la tendenza di mercato, salendo per effetto delle nuove aspettative sui tassi.

Intesa Sanpaolo ha continuato a mantenere una solida posizione di liquidità; gli outstandings di raccolta cartolare di breve termine sono stati anch'essi stabili nonostante l'estrema volatilità del mercato monetario e l'incertezza originatasi con le dimissioni del governo Draghi che hanno portato poi alle elezioni del 25 settembre.

Negli Stati Uniti è proseguita anche nel terzo trimestre la fase di politica monetaria restrittiva: la FED nelle due riunioni tenutesi nel terzo trimestre ha aumentato i tassi di riferimento di ulteriori 150 punti base, portandoli nell'intervallo 3,00-3,25%. La Banca Centrale ha sottolineato che la fase di rialzo dei tassi americani continuerà fino al raggiungimento degli obiettivi di riduzione dell'inflazione. A fine settembre le aspettative incorporate dai prezzi dei futures americani prezzavano per fine anno tassi intorno al 4,25%.

L'ammontare complessivo delle emissioni del Gruppo collocate nel trimestre sul mercato domestico, tramite reti proprie e direct listing, è stato pari a 2,361 miliardi. Nell'ambito dei titoli collocati si è registrata una prevalenza (99%) della componente costituita da strumenti finanziari strutturati, rappresentati principalmente da titoli legati ad indici. Nella scomposizione per vita media, il 66% è costituito da strumenti con scadenza fino a 5 anni, il 33% è rappresentato da titoli con scadenza a 6 e 7 anni ed il restante 1% con scadenza tra 8 e 10 anni.

Nel periodo sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 1,743 miliardi, di cui 1,505 miliardi tramite l'emissione di titoli obbligazionari collocati presso investitori istituzionali e 238 milioni tramite l'emissione di titoli obbligazionari e certificates da parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking collocati presso investitori istituzionali.

In particolare, nel mese di settembre è stata perfezionata la terza emissione pubblica senior non preferred a tasso fisso. Si tratta di un'emissione da 1 miliardo con scadenza 5 anni destinata ad investitori istituzionali. Il titolo rientra nella categoria "green" ed è destinato a finanziare tutti i progetti green rientranti nelle categorie elencate nel Green Bond & Sustainability Framework: "Energie rinnovabili", "Efficienza energetica", "Green buildings", "Clean transportation" e "Circular Economy".

Inoltre, sempre nel mese di settembre è stata perfezionata un'operazione pubblica destinata al mercato anglosassone. Si tratta di un'emissione subordinata T2 da 400 milioni di GBP (corrispondenti a circa 460 milioni di euro) a tasso fisso con scadenza 10 anni.

Infine, nel trimestre sono stati effettuati piazzamenti privati in Euro e JPY per un controvalore totale pari a 45 milioni di euro.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nel corso del terzo trimestre dell'anno, nell'ambito del programma garantito da ISP OBG è stata emessa la serie retained n. 47, per un ammontare di 10 milioni. Il titolo, a tasso variabile con scadenza 30 anni, quotato presso la Borsa di Lussemburgo con rating A (high) di DBRS, è stato interamente sottoscritto dalla Capogruppo ed è stanziabile sull'Eurosistema.

Per quanto riguarda il programma garantito da UBI Finance, la serie n. 28 è stata parzialmente estinta per un ammontare di 175 milioni.

Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari – erogati a società non finanziarie – a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 30 settembre 2022 l'importo outstanding, al lordo degli hair-cut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a 16,9 miliardi.

Nel terzo trimestre le persistenti tensioni inflazionistiche hanno continuato a spingere verso l'alto i tassi di interesse nonostante un temporaneo ritracciamento nel mese di luglio. Le prospettive di inasprimento della politica monetaria delle principali Banche Centrali hanno gravato su tutti i risky asset, mentre il debito italiano ha sofferto anche a causa della prematura conclusione della legislatura corrente. Nel corso del trimestre la rotazione di portafoglio è stata finalizzata alla riduzione della componente governativa Italia e di alcune componenti del portafoglio non governativo, allo scopo di comprimere l'utilizzo di capitale e ridurre il profilo di rischio dei portafogli in una fase di crescente incertezza e volatilità.

Con riferimento al mercato repo, i volumi scambiati sui titoli di stato italiani sono rimasti pressoché invariati rispetto al trimestre precedente ed i tassi si sono attestati su livelli inferiori alla depo facility.

Lo spread tra i tassi govies dei paesi core e quelli italiani si è lievemente allargato rispetto al trimestre precedente; nel passaggio tra secondo e terzo trimestre si è assistito ad una discesa dei tassi associata ad un significativo allargamento degli spread.

ALM Strategico

Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta dalla Tesoreria & Finanza di Gruppo sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando anzitutto la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo – sessione Asset & Liability Committee – ALCO, nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione: la struttura di Tesoreria & Finanza di Gruppo svolge un ruolo attivo di supporto alle decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo, presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il piano di funding sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati) nonché nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e gli altri indicatori di RAF) e in coerenza con gli obiettivi di gap impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei Capital Ratio.

Il presidio dei rischi

I PRINCIPI DI BASE DEL PRESIDIO DEI RISCHI

Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto sono approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).

Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi.

Gli Organi beneficiano anche dell'azione di alcuni comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali comitati, tra i quali va segnalato il Comitato di Direzione, operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi societari sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo, in particolare della funzione di controllo dei rischi.

L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business. L'Area ha la responsabilità di: i) governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte; ii) coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo; iii) coordinarne e verificarne l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; iv) garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; v) attuare i controlli di II livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.

La Capogruppo svolge nei confronti delle Società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento28, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello consolidato, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di gruppo nei confronti degli Organi della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli: i) il Modello di gestione accentrata basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e ii) il Modello di gestione decentrata che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.

Gli Organi aziendali delle Società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria Società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di gruppo.

Gli strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi concorrono a definire un quadro di controllo in grado di valutare i rischi assunti dal Gruppo secondo una prospettiva regolamentare ed economica; il livello di assorbimento di capitale economico, definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte temporale di un anno, rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario economico previsto. La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo. La copertura dei rischi, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione d'impatto potenziale, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale.

Con riferimento al conflitto russo-ucraino, è utile evidenziare che il Gruppo sta attentamente monitorando l'evoluzione delle ricadute della crisi russo-ucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Tali analisi si concentrano tanto sugli effetti diretti, quali il deterioramento delle controparti nei Paesi convolti, quanto sugli effetti indiretti, tra i quali le ricadute per la restante clientela del Gruppo derivanti dalla possibile evoluzione del contesto economico e finanziario, anche in considerazione dell'incremento dei costi dell'energia e dell'eventuale riduzione della disponibilità di alcune fonti energetiche. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti oggi difficilmente valutabili, da tali analisi è emerso che il Gruppo sarebbe comunque in grado di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

28 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile.

LA NORMATIVA BASILEA 3

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, relativamente al recepimento delle riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3"), ha intrapreso adeguate iniziative progettuali, ampliando gli obiettivi del Progetto Basilea 2, al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi.

Per quanto riguarda i rischi creditizi, si segnala il recepimento del provvedimento autorizzativo BCE all'utilizzo a fini regolamentari dei nuovi modelli Retail a partire da settembre 2022.

L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.

Per quanto riguarda il rischio di controparte, non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione rispetto al 30 giugno 2022.

Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo del Metodo Avanzato AMA (modello interno) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale a partire dalla segnalazione al 31 dicembre 2009. Non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione rispetto al 30 giugno 2022.

Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di aprile 2022.

Nell'ambito dell'adozione di "Basilea 3", il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3".

Il documento viene pubblicato sul sito Internet (group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.

GLI IMPATTI VALUTATIVI PER IL GRUPPO ISP DEL CONFLITTO MILITARE FRA RUSSIA E UCRAINA

La valutazione delle esposizioni verso controparti residenti in Russia e Ucraina

Come già rappresentato, al 30 settembre 2022 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate:

(milioni di euro)
30.09.2022 (*) 31.12.2021 (**)
Esposizione lorda Esposizione netta
Esposizione lorda
Esposizione netta
Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina
Crediti verso clientela 2.234 220 1.597 97 4.518 226 4.486 224
Banca Intesa Russia 519 - 267 - 644 - 614 -
Pravex - 123 - - - 156 - 154
Esposizioni cross-border 1.715 97 1.330 97 3.874 70 3.872 70
Crediti verso banche 738 69 711 68 305 57 305 56
Banca Intesa Russia 679 - 657 - 269 - 269 -
Pravex - 69 - 68 - 57 - 56
Esposizioni cross-border 59 - 54 - 36 - 36 -
Titoli 156 14 95 5 118 58 118 56
Banca Intesa Russia 57 - 53 - 24 - 24 -
Pravex - 3 - 3 - 48 - 46
Divisione IMI C&IB 33 - 15 - 29 - 29 -
Divisione Insurance 66 11 27 2 65 10 65 10

(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in Tabella, vi sono rischi di firma verso clientela per 264 milioni (239 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 73 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 288 milioni (246 milioni netti) di firma cross border verso clientela residente netto ECA. Sono altresì presenti 189 milioni (186 milioni netti) di esposizioni cross border per firma verso banche residenti Russia e 18 milioni (valore lordo e netto)

di esposizioni cross border per firma verso banche residenti Ucraina oltre ad esposizioni in contratti derivati OTC per 6 milioni in termini di fair value (riferibili alla Capogruppo).

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono coperte da garanzie prestate da soggetti appartenenti all'Unione Europea e statunitensi.

(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in Tabella, vi sono rischi di firma verso clientela per 254 milioni (253 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 88 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex oltre a 995 milioni (valore lordo e netto) di firma cross border verso clientela residente netto ECA. Sono altresì presenti 1.109 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border per firma verso banche residenti Russia.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono coperte da garanzie prestate da soggetti appartenenti all'Unione Europea e statunitensi.

Come si evince dalla tabella, nel corso dell'esercizio il Gruppo si è attivamente operato per ridurre significativamente i rischi creditizi legati al conflitto russo-ucraino.

In particolare nel secondo e terzo trimestre dell'esercizio l'esposizione creditizia lorda verso il totale delle controparti residenti in Russia e Ucraina si è ridotta di 2.290 milioni (-48% rispetto alla fine dell'esercizio precedente) prevalentemente per effetto della cessione di un'importante posizione (per 2.187 milioni) e per il calo dei crediti in essere verso la clientela presso la partecipata Banca Intesa Russia di circa 125 milioni (di cui 413 milioni in termini di riduzione di volumi compensato dall'incremento di 288 milioni imputabile all'effetto della rivalutazione del rublo).

Peraltro, si segnala che in data 5 ottobre si è concretizzata la cessione di un'altra posizione per un importo di 369 milioni portando così la riduzione dell'esposizione complessiva lorda ad oltre 2,6 miliardi (-56%).

In assenza della citata rivalutazione del rublo, il calo delle esposizioni risulta superiore al 60%.

Alla luce di quanto sopra esposto, le esposizioni residue ammontano, in termini di valori lordi, a 519 milioni (267 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia (dati al 30 settembre 2022, come più avanti descritto) e a 1.715 milioni (1.330 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 738 milioni (711 milioni netti) e in titoli per complessivi 156 milioni (95 milioni netti)29. Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 220 milioni (97 milioni netti), di cui 123 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank (dati al 30 settembre 2022, come più avanti descritto). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche e in titoli per complessivi 83 milioni (73 milioni netti).

Nell'insieme il Gruppo ha sostenuto effetti a conto economico relativi agli impatti derivanti dal conflitto per complessivi 1.341 milioni al lordo dell'effetto fiscale, rivenienti prevalentemente dai rischi creditizi in essere verso clientela (1.289 milioni), valutati in base al principio IFRS 9.

Tali importanti rettifiche e le indicate cessioni determinano quindi al 30 settembre 2022 un'esposizione netta verso controparti residenti in Russia e Ucraina pari a 1.694 milioni, in calo di 3.016 milioni rispetto al 31 dicembre 2021 (-64%). L'ulteriore citata cessione conclusa lo scorso 5 ottobre porta il calo a 3,3 miliardi (-70%).

A partire da marzo 2022, tra gli ambiti di maggiore attenzione in tema di valutazioni creditizie nel contesto emergenziale innestato dal conflitto in Ucraina, un focus particolare è stato dedicato all'esposizione del Gruppo verso controparti residenti in Russia e Ucraina. In particolare, sono state adottate iniziative ad hoc volte a rafforzare il presidio del rischio di credito, anche attraverso l'aggiornamento della valutazione del merito creditizio, delle controparti aventi residenza o casa madre residente nella Federazione Russa, in Bielorussia ed in Ucraina. In tale contesto si è altresì preso atto del deterioramento di specifiche posizioni che sono state classificate tra le inadempienze probabili e conseguentemente sottoposte a valutazione analitica. Al 30 settembre si rilevano complessivamente 347 milioni di crediti deteriorati per cassa verso controparti residenti in Russia, relativi a posizioni già classificate al 30 giugno oltre a 77 milioni relativi alla partecipata russa e 123 milioni relativi alla classificazione integrale a sofferenze del portafoglio della partecipata ucraina (come più avanti descritto).

In linea con la rappresentazione già data nella Relazione Semestrale al 30 giugno, per quanto riguarda il portafoglio per il quale non sono stati ravvisati segnali di deterioramento, dalle analisi effettuate del principio contabile e dei correlati Annex, non risultano esservi indicazioni o esemplificazioni volte a delineare specifiche linee guida mirate alla misurazione delle Expected Credit Losses in contesti bellici o a definire metodologie specifiche dell'incremento del rischio di credito conseguente a crisi geopolitiche improvvise e gravi come quella attuale. I riferimenti più assimilabili al contesto attuale appaiono essere quelli riportati nelle Application Guidance del principio stesso, che permettono/suggeriscono l'utilizzo del c.d. "collective assessment" ai fini della verifica della sussistenza di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) in ottica di staging delle esposizioni creditizie30 , nonché, in continuità con i trattamenti impostati per cogliere le criticità di un'altra recente situazione emergenziale quale il COVID-1931, nell'utilizzo di management overlay nel calcolo dell'ECL, al fine di definire le modalità più opportune per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto in corso.

Con specifico riferimento alle posizioni cross border, il Gruppo ha quindi deciso di adottare un approccio valutativo fortemente guidato dall'emergere del rischio geopolitico c.d. "di trasferimento", cioè il rischio che le controparti non onorino gli impegni di pagamento del debito a seguito di restrizioni o decisioni del Paese di residenza e non per aspetti direttamente attinenti al loro business, quindi applicato in base al paese di residenza delle controparti. Tale approccio ha operato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a stage 2, che ai fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di management overlay. Tale modalità, che è stata agita in continuità ai fini della trimestrale al 30 settembre, è stata ritenuta la più opportuna per incorporare accantonamenti legati al rischio paese e geopolitico relativi al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Nel contempo, l'attività di rating review delle controparti più significative esposte al rischio paese correlato al conflitto, per la quale erano stati eccezionalmente previsti termini di validità dei rating attribuiti più restringenti, ha portato ad alcuni ulteriori downgrading rispetto a quelli già molto significativi registrati nel primo trimestre 2022.

29 Sono inoltre presenti rischi di firma verso clientela per 264 milioni (239 milioni netti) presso Banca Intesa Russia, 288 milioni (246 milioni netti) cross border verso clientela residente (netto ECA) e complessivi 189 milioni (186 milioni netti) riferibili a posizioni verso banche residenti russe. Le esposizioni in contratti derivati OTC sono limitate e ammontano a 6 milioni in termini di fair value.

30 In particolare, si vedano IFRS 9 B5.5.1, IFRS 9 B5.5.4, IFRS 9 B5.5.5, IFRS 9 B5.5.18 e IFRS 9 B5.5.52.

31 IFRS 9 and COVID-19: Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic.

Nel dettaglio le scelte introdotte ai fini del calcolo ECL sulle esposizioni cross border sono state:

  • applicazione della PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward looking, approccio ritenuto più prudente in quanto la metodologia di condizionamento, in relazione alle logiche attualmente adottate nei modelli satellite, non sarebbe stata rappresentativa del rischio specifico legato ai paesi in conflitto;
  • calcolo di un ulteriore buffer prudenziale, tale da determinare equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata);
  • introduzione di ulteriori margini di prudenza rispetto alle stime di ECL derivanti dai sopraindicati elementi, a fronte di potenziali ulteriori peggioramenti del merito creditizio delle controparti russe.

Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino, inoltre, ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della banca ucraina controllata un approccio del tutto specifico, fortemente guidato da razionali che hanno tenuto in considerazione le incertezze e gli elementi di rischio connessi al conflitto. In particolare, sul portafoglio crediti performing di Pravex (la banca non presentava sostanzialmente al 31 dicembre 2021 posizioni NPL) era già stato applicato uno specifico management overlay a livello di ECL che ha comportato una svalutazione tale da portare il livello di copertura al 73% (in aumento rispetto a circa il 60% applicato al 31 marzo alla luce dell'aggravarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina). Al 30 settembre i crediti verso clientela sono stati classificati ai fini del Bilancio Consolidato tra i crediti deteriorati (Sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa.

Per quanto riguarda Banca Intesa Russia si sono definite scelte prudenziali specifiche, pur tenendo conto peraltro della diversa situazione di rischio/operativa rispetto alla partecipata Ucraina. Si è proceduto quindi all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso, che peraltro contribuisce a determinare – secondo le più recenti indicazioni della Direzione Studi e Ricerche della Capogruppo – un PIL della Russia in contrazione del 6% per il 2022 e del 3,7% nel 2023. Pertanto le valutazioni effettuate a settembre sui crediti della controllata scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto – non più ormai considerato poter cessare in tempi relativamente brevi – e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati e della riduzione delle esposizioni citata in precedenza, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 45% sul valore lordo del credito in bonis (era pari ad oltre il 30% al 30 giugno 202232).

Complessivamente nei nove mesi sui crediti di Banca Intesa Russia, Pravex e sulle esposizioni cross-border sono state apportate rettifiche di valore per 1.289 milioni (di cui 311 milioni sulle posizioni classificate tra i crediti deteriorati).

Le citate importanti rettifiche di valore effettuate sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex riflettono in modo cautelativo la condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio paese, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti) o in una svalutazione dell'investimento effettuato nel Paese estero.

In aggiunta ai suddetti impatti derivanti dalla valutazione del portafoglio crediti di Gruppo, sono state inoltre iscritte rettifiche di valore con riferimento alle limitate posizioni in titoli per complessivi 30 milioni (oltre a 1 milione di impatto negativo sulle riserve da valutazione). Il patrimonio immobiliare di Pravex è stato infine svalutato per 1 milione (oltre ad un ulteriore impatto negativo sulle riserve da valutazione di 1 milione). A tali svalutazioni, per completare gli effetti sul conto economico derivanti dal conflitto russo-ucraino, occorre aggiungere la svalutazione di 21 milioni operata in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.

32 La copertura al 30 giugno 2022 si attestava al 25% sul valore lordo dei crediti riveniente dal package al 31 marzo 2022, utilizzato per il

consolidamento al 30 giugno 2022, e ad oltre il 30% tenendo conto della riduzione degli impieghi operata dalla partecipata nel secondo trimestre 2022.

RISCHI DI CREDITO

Il Gruppo Intesa Sanpaolo dispone di un vasto insieme di tecniche e di strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi di credito, in grado di assicurare un controllo analitico della qualità del portafoglio degli impieghi alla clientela e alle istituzioni finanziarie, nonché delle esposizioni soggette a rischio paese.

Per quanto riguarda, in particolare, gli impieghi a clientela, la misurazione del rischio fa ricorso a modelli di rating interni differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico. I rating calcolati sono, inoltre, raccordati alle classificazioni delle agenzie ufficiali di rating per mezzo di una scala omogenea di riferimento.

Il rating e i fattori mitiganti del credito (garanzie, forme tecniche e covenant) assumono un ruolo fondamentale nel processo di concessione e gestione del credito.

Qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 31.12.2021 Variazione
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Sofferenze
Inadempienze probabili
Crediti Scaduti / Sconfinanti
3.793
6.950
622
-2.495
-2.702
-138
1.298
4.248
484
7.194
7.281
774
-5.064
-2.956
-152
2.130
4.325
622
-832
-77
-138
Crediti Deteriorati 11.365 -5.335 6.030 15.249 -8.172 7.077 -1.047
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment)
Crediti deteriorati valutati al fair value con
11.323 -5.324 5.999 15.202 -8.164 7.038 -1.039
contropartita il conto economico 42 -11 31 47 -8 39 -8
Crediti in bonis 463.433 -2.566 460.867 454.213 -2.453 451.760 9.107
Stage 2 47.454 -1.827 45.627 56.129 -1.740 54.389 -8.762
Stage 1 414.953 -739 414.214 397.085 -713 396.372 17.842
Crediti in bonis valutati al fair value con
contropartita il conto economico
1.026 - 1.026 999 - 999 27
Crediti in bonis rappresentati da titoli 6.806 -41 6.765 7.039 -24 7.015 -250
Stage 2 1.211 -35 1.176 882 -17 865 311
Stage 1 5.595 -6 5.589 6.157 -7 6.150 -561
Crediti detenuti per la negoziazione -
84
-
-
84 -
19
-
-
19 65
Totale finanziamenti verso clientela 481.688 -7.942 473.746 476.520 -10.649 465.871 7.875
di cui forborne performing 8.322 -471 7.851 8.616 -513 8.103 -252
di cui forborne non performing 3.753 -1.479 2.274 4.568 -1.924 2.644 -370
Finanziamenti verso clientela classificati tra le
attività in via di dismissione (*)
3.840 -2.955 885 4.504 -
-3.298
1.206 -
-321

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) La voce si riferisce ai portafogli di sofferenze e inadempienze probabili oggetto di cessione. Al 31 dicembre 2021 l'importo includeva anche esposizioni single name.

Al 30 settembre 2022 i crediti deteriorati lordi del Gruppo si erano attestati a 11,4 miliardi, in diminuzione di 3,9 miliardi (-25,5%) da dicembre, ma in modesta crescita rispetto a giugno (+0,2 miliardi; +1,9%) in seguito ad alcune riclassificazioni di Banca Pravex e di Banca Intesa Russia. Si ricorda che già nel secondo trimestre erano state classificate ad inadempienze probabili 0,3 miliardi di esposizioni verso Russia e Ucraina. L'incidenza dei crediti deteriorati lordi si presentava pertanto diminuita al 2,4% dal 3,2% di fine 2021 (2,3% in chiusura di semestre). Espresse in coerenza con le definizioni EBA, tali incidenze erano pari all'1,9% a settembre e al 2,4% a fine 2021 (1,8% a giugno).

L'evoluzione riflette le importanti iniziative di de-risking perfezionate nel corso della prima parte dell'esercizio, per la cui descrizione si rimanda alla Relazione semestrale al 30 giugno 2022.

Il processo di riduzione dei crediti deteriorati continua peraltro a beneficiare di flussi in entrata da crediti in bonis che si mantengono su livelli contenuti.

Nel corso dei primi nove mesi gli ingressi lordi sono stati pari a 2,7 miliardi, dei quali 0,8 miliardi nel terzo trimestre (per 0,2 miliardi riconducibili a Pravex e Banca Intesa Russia), 1,2 miliardi nel secondo (per 0,3 miliardi riferibili ad esposizioni verso Russia e Ucraina) e 0,7 miliardi nel primo. Nel corrispondente periodo del 2021 il flusso in entrata lordo complessivo era risultato di 2,4 miliardi.

In termini netti, al netto cioè delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata dei nove mesi è stato di 2 miliardi, per 0,5 miliardi relativo ad esposizioni verso Russia e Ucraina33 (0,6 miliardi nel terzo trimestre, 1 miliardo nel secondo e 0,4 miliardi nel primo) a fronte degli 1,7 miliardi dei nove mesi 2021.

Dalla tabella emerge come la diminuzione rispetto a dicembre dei crediti deteriorati lordi sia stata determinata dalle sofferenze per 3,4 miliardi (-47,3%), dalle inadempienze probabili per 331 milioni (-4,5%), nonostante la già richiamata

33 0,2 miliardi al netto delle rettifiche di valore.

classificazione in tale categoria di esposizioni verso Russia-Ucraina per 0,3 miliardi avvenuta nel secondo trimestre, e dalle posizioni scadute/sconfinanti per 0,15 miliardi (-19,6%).

A fine settembre 2022 i crediti deteriorati classificati fra le attività in via di dismissione ammontavano a 3,8 miliardi lordi e a 0,9 miliardi netti.

In chiusura del terzo trimestre i crediti deteriorati netti del Gruppo, anche in seguito alle iniziative di de-risking perfezionate nella prima parte del 2022, risultavano scesi al minimo storico di 6 miliardi. La riduzione da inizio anno del 14,8% conferma l'andamento virtuoso in atto dagli esercizi precedenti. Si è registrata un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei crediti netti verso clientela pari all'1,3% (1% in base alla definizione EBA), in linea con il giugno 2022 ed in ulteriore miglioramento rispetto a dicembre 2021 (1,5%, 1,2% in base alla definizione EBA), con una copertura dei crediti deteriorati pari al 46,9% (44,8% a giugno e 53,6% a fine 2021).

Più in dettaglio, a fine settembre 2022 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono attestati a 1,3 miliardi (-39,1% da inizio anno), con un'incidenza sul totale dei crediti netti pari allo 0,3% e un livello di copertura del 65,8%. Le inadempienze probabili, pari a 4,2 miliardi, sono diminuite dell'1,8%, con un'incidenza pari allo 0,9% e un livello di copertura del 38,9%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 484 milioni (-22,2% nei nove mesi), con una copertura pari al 22,2%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, sono scese a 2,3 miliardi, con una copertura del 39,4%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 7,9 miliardi.

La copertura dei crediti in bonis si è attestata allo 0,6% (0,6% a giugno, 0,5% a dicembre) anche in relazione ai significativi accantonamenti effettuati nel corso dei nove mesi per fronteggiare il rischio Russia-Ucraina. Questi ultimi, unitamente alle iniziative portate avanti nel corso del secondo e del terzo trimestre, hanno permesso di realizzare un'importante riduzione dell'esposizione complessiva del Gruppo verso controparti russe ed ucraine, così come dettagliato nello specifico paragrafo che precede.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Come già indicato nelle precedenti informative il percorso di graduale ripristino dei processi creditizi pienamente ordinari con valutazioni one-to-one si era già svolto nel corso del 2021 con il progressivo phase out delle Linee guida EBA sulle "general payment moratoria" e si è definitivamente compiuto dal 1° aprile 2022, in seguito alla cessazione dello Stato di Emergenza, con il pieno ritorno anche in termini di soluzioni offerte al catalogo prodotti ordinario della Banca.

Nel terzo trimestre è proseguita la possibilità – attivata ad aprile 2022 a fronte di quanto stabilito dal Decreto Mille Proroghe per i finanziamenti cosiddetti "30 mila euro" di cui alle lettere m) e m-bis), dell'articolo 13, comma 1, del Decreto Legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito, con modificazioni, dalla Legge 5 giugno 2020, n. 40 – di richiedere, su iniziativa del soggetto finanziato e previo accordo tra le parti, il differimento per massimo 6 mesi del periodo di preammortamento del finanziamento il cui termine iniziale di rimborso del capitale è previsto nel corso dell'anno 2022.

Con riferimento alle azioni legate alla gestione proattiva del credito, non sono state avviate ulteriori iniziative diagnostiche sul portafoglio moratorie rispetto a quanto illustrato nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022, alla quale si rimanda.

A livello domestico, alla data del 30 settembre 2022 residuavano in essere moratorie per 0,1 miliardi (4,8 miliardi a fine 2021) oltre a 0,1 miliardi di moratorie terminate ma con maturazione dei termini per la ripresa dei pagamenti nei mesi successivi (6,7 miliardi a dicembre 2021). L'impatto degli sconfini rilevanti e dei nuovi default continua a mantenersi contenuto; sulle moratorie scadute che hanno già maturato le condizioni per la ripresa dei pagamenti l'incidenza rilevata dei flussi di nuovi default è stata nell'ordine del 4%.

Per quanto riguarda gli aspetti valutativi, la relativa informativa è data nel successivo paragrafo "Management overlays vulnerabilità moratorie e settoriali".

Scenario macroeconomico ai fini del condizionamento forward looking

Negli ultimi tre mesi, le proiezioni di crescita reale per l'Area Euro sono state riviste al ribasso. Di contro, le proiezioni di inflazione sono state riviste di nuovo al rialzo. Le principali incertezze previsionali derivano dalla difficoltà di cogliere gli sviluppi e le implicazioni della crisi energetica, in particolare in Europa. Tuttavia, ormai è entrato in campo un secondo fattore: la restrizione delle politiche monetarie che sta avvenendo a passo veloce in quasi tutti i paesi avanzati, con ripercussioni anche sulla volatilità dei mercati valutari.

La Direzione Studi e Ricerche ha predisposto uno scenario macroeconomico aggiornato a settembre 2022 utilizzato ai fini delle valutazioni aziendali del quale si è tenuto conto ai fini delle stime dei modelli di condizionamento forward-looking IFRS 9 al 30 settembre.

Le previsioni contenute nel suddetto scenario aggiornano quelle elaborate per la Relazione Semestrale e si basano sull'ipotesi di un ulteriore rallentamento generalizzato della crescita reale e di un crescente rischio di recessione globale, come riflesso di condizioni finanziarie più restrittive, contrazione di potere d'acquisto delle famiglie, erosione dei margini delle imprese e aumento dell'incertezza. Nell'Area Euro e in Italia, tale rallentamento è previsto tra l'ultimo trimestre del 2022 e il primo trimestre dell'anno prossimo, con un recupero già a partire dal secondo trimestre 2023 che consentirebbe un tasso medio di crescita del 2023 leggermente positivo. Lo scenario incorpora una previsione media del prezzo del gas in Europa per il 2023 più alta, rispetto alla assumption sottostante lo scenario di giugno, con ipotesi prudenziali su fine 2022 e inizio 2023. Un miglioramento è atteso a partire dal secondo trimestre 2023 grazie ai progressi nella diversificazione delle fonti energetiche.

Nonostante la previsione di un calo dell'inflazione nei paesi avanzati nel 2023, dovuto alla stabilizzazione dei prezzi energetici, l'inflazione di fondo potrebbe, in un contesto di estrema incertezza, continuare a crescere fino al primo trimestre 2023 e l'inflazione media annua potrebbe restare molto elevata rispetto agli obiettivi della Banca Centrale Europea.

Per quanto concerne l'Area Euro, il proseguimento della guerra russo-ucraina colpisce l'economia europea più di altre, aumentando l'inflazione e riducendo strutturalmente la crescita reale attraverso un maggior costo dell'energia. Rispetto a giugno, malgrado il buon andamento degli stoccaggi, si è fatto più concreto il rischio che il rallentamento della crescita economica sfoci in una recessione tra il quarto trimestre 2022 e il primo trimestre 2023 a causa delle marcate ripercussioni

sull'attività economica europea di tensioni geopolitiche, surriscaldamento dei prezzi e insufficienza delle forniture energetiche. Nello scenario previsionale prodotto a giugno tali ipotesi erano incorporate nello scenario avverso. ll PIL è previsto in calo tra fine 2022 e inizio 2023, ed è atteso crescere nel 2023 di 0,5%, rispetto al 2,1% delle precedenti previsioni. L'altro fattore di revisione è il cambio di passo delle banche centrali nella normalizzazione della politica monetaria, con abbandono della gradualità e l'adozione di misure volte ad anticipare la transizione dei tassi di interesse di riferimento a livelli che assicureranno un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo. Si ipotizza che i tassi siano portati sopra il 2% entro la fine del primo trimestre 2023: poi, la combinazione di condizioni finanziarie più restrittive, erosione del potere di acquisto delle famiglie, domanda estera più fiacca e rallentamento degli investimenti dovrebbe contribuire a raffreddare l'inflazione e interrompere la fase di rialzo. Il rischio di recessione ha già reso le curve dei tassi più piatte, fenomeno che potrebbe continuare. Nonostante si preveda che l'economia dovrebbe tornare a crescere già nel secondo trimestre del 2023, in relazione al parziale rientro dei prezzi dell'energia, i rischi sullo scenario restano rivolti verso il basso, in particolare nel caso in cui dovesse realizzarsi l'ipotesi di un razionamento del gas naturale.

Per quanto concerne l'Italia, nonostante la buona performance del PIL nei primi tre trimestri dell'anno e una proiezione di crescita superiore a quella attesa a giugno per il 2022, nei prossimi mesi la crescita sarà frenata dall'indebolimento della domanda estera, dall'impatto del caro-energia, dalla restrizione delle condizioni finanziarie e dalla graduale riduzione degli incentivi alle ristrutturazioni. È prevista una contrazione del PIL tra fine 2022 e inizio 2023. Una possibile ripresa dalla primavera 2023, proprio sulla scia di un parziale rientro dei prezzi energetici, potrebbe consentire alla crescita media di restare in territorio positivo l'anno prossimo. Tuttavia, i rischi su questa stima sono chiaramente orientati al ribasso. Nel 2024 si prevede una ri-accelerazione trainata dalla domanda finale interna.

La previsione si basa sull'assunzione che il nuovo Governo adotterà politiche di bilancio in linea con la programmazione pluriennale precedente e che l'attuazione del PNRR sarà sufficientemente puntuale da garantire lo sblocco delle nuove tranche di pagamento.

Nel 2023 la crisi energetica e le spinte inflazionistiche sono attese avere un impatto tangibile sul potere d'acquisto delle famiglie, specie di quelle meno abbienti. L'eccesso di risparmio accumulato durante la crisi pandemica viene consumato rapidamente, fino a esaurirsi nel 2023; con l'indebolirsi di questo ammortizzatore, il calo del reddito disponibile reale si tradurrà in debolezza dei consumi, in particolare di quelli di beni.

I settori produttivi maggiormente colpiti sono attesi essere quelli c.d. energivori, per esempio chimica e metallurgia, come sta iniziando ad emergere dai più recenti dati reali di produzione. Anche il settore delle costruzioni, tra i più brillanti nel 2021, non sarà immune dal rallentamento ciclico. Infine, i servizi, che nel primo semestre hanno sostenuto la ripresa, trainati in primis dalla buona performance del turismo, stanno iniziando a perdere spinta e cominciano a evidenziare segni di rallentamento.

Anche gli investimenti sono previsti in frenata; cruciale sarà la reazione del settore delle costruzioni al graduale esaurirsi degli incentivi: l'attività edile, che è stata il principale motore di crescita dell'economia italiana negli ultimi due anni comincia a evidenziare segni di rallentamento (oltre all'aumento dei tassi sui mutui, anche l'incremento dei costi potrebbe frenare l'attività), pur con livelli di attività ancora molto elevati. L'inflazione è attesa in calo dal 7,3% del 2022 al 5,3% del 2023 ma comunque su livelli decisamente elevati e superiori alle precedenti previsioni; la normalizzazione verso l'obiettivo europeo è attesa dal 2024. Le ipotesi sui prezzi immobiliari italiani sono conservative, implicando un netto calo in termini reali nel 2022 e nel 2023. Ci si attende un modesto aumento del tasso di disoccupazione nel 2023, a 8,5%.

Lo spread ha già reagito alla fine dei programmi di acquisto BCE e all'aumento dell'incertezza sulle politiche economiche connesso alle elezioni di fine settembre. Le basse emissioni nette e il meccanismo BCE contro la «frammentazione» hanno contenuto l'allargamento dello spread BTP-Bund, tuttavia, la pressione potrebbe persistere e accentuarsi nella fase di definizione ed esecuzione del budget 2023.

Per gli Stati Uniti si ipotizza un graduale rallentamento dell'economia. La resilienza della domanda finale, il mercato del lavoro sotto pressione e l'inflazione durevolmente elevata e diffusa porteranno a una restrizione monetaria più rapida, con impatti di minore crescita già nel 2022 (1,8%). La tendenza proseguirà nel 2023, quando non si esclude una modesta recessione indotta dalle condizioni finanziarie meno favorevoli.

Ai fini del condizionamento forward looking dei parametri di ECL la metodologia adottata dal Gruppo prevede, oltre allo scenario base, anche gli scenari alternativi (migliorativo/peggiorativo) che riflettono la dispersione rispetto alle previsioni estreme di Consensus Economics o specifici shocks standardizzati, selezionati statisticamente dalle serie storiche, per le variabili tipicamente non rilevabili da Consensus.

In particolare, lo scenario "sfavorevole" è stato costruito secondo la metodologia prevista, applicando poi interventi modificativi alla reazione di politica monetaria. Inizialmente sono state individuate dalla Direzione Studi e Ricerche le previsioni di crescita del PIL più basse nel sondaggio di Consensus Economics pubblicato a settembre 2022 per i principali paesi avanzati; l'andamento di consumi privati e investimenti fissi dello scenario di base è stato adattato in modo da restituire un profilo di crescita del PIL allineato. Le altre variabili sono state ricalcolate coerentemente. Diversamente dallo scenario di giugno, la metodologia restituisce uno scenario di recessione globale senza necessità di ulteriori aggravi dello shock. La drastica riduzione della crescita del PIL nel 2023 e nel 2024 è associata a tassi di disoccupazione più elevati e inflazione allineata nei primi anni ma molto più bassa nell'anno terminale. L'andamento degli indici azionari e dei prezzi immobiliari è più debole che nello scenario di base. Lo shock sui prezzi immobiliari è stato limitato in quanto lo scenario di base aveva adottato ipotesi già conservative riguardo all'andamento dei prezzi reali. Lo spread BTP-Bund, rispetto allo scenario base, risulta più elevato di 32 p.b. nel 2023, di 35 p.b. nel 2024. Il divario si riduce nel 2025.

Lo scenario "favorevole" è stato elaborato sulla base delle previsioni di crescita del PIL più elevate nel sondaggio di Consensus Economics pubblicato a settembre 2022: l'andamento di consumi privati e investimenti fissi dello scenario di base è stato adattato in modo da restituire un profilo di crescita media annua del PIL identico a tali previsioni. Le altre variabili sono state ricalcolate coerentemente. Tali ipotesi restituiscono uno scenario caratterizzato da tassi di crescita reale più elevati, inflazione più elevata, tasso di disoccupazione più basso, tassi di interesse più elevati su tutte le scadenze, un andamento degli indici azionari e dei prezzi immobiliari significativamente più robusto che nello scenario di base. Lo spread BTP-Bund, rispetto allo scenario centrale, risulta inferiore di 23 p.b. nel 2023, di 25 p.b. nel 2024 e di 30 p.b. nel 2025.

Si evidenzia che lo scenario interno base è coerente con le previsioni formulate dalla Banca Centrale Europea (settembre 2022). Inoltre, non si rilevano differenze di rilievo nella comparabilità lungo l'orizzonte previsionale tra lo scenario interno peggiorativo e le previsioni BCE secondo lo scenario meno favorevole (cosiddetto "downside"), il quale è stato elaborato considerando un importante rischio per le prospettive dell'area dell'euro relativo alle possibilità di turbative più gravi degli

approvvigionamenti energetici europei accompagnate da un inverno rigido che implica una maggiore domanda di riscaldamento, con la conseguenza di ulteriori picchi dei prezzi dell'energia e di tagli alla produzione più drastici di quelli ipotizzati nello scenario di base.

Di seguito la rappresentazione delle principali variabili e relative previsioni utilizzate dai modelli IFRS 9 per la determinazione delle perdite su crediti in prospettiva forward looking, nella articolazione dello scenario base e degli scenari alternativi. L'applicazione dello scenario aggiornato ha determinato maggiori rettifiche su crediti per un importo stimato pari a circa 90 milioni che si aggiungono ai circa 80 milioni contabilizzati nel primo semestre.

Base Migliorativo Peggiorativo
2022 2023 2024 2025 2022 2023 2024 2025 2022 2023 2024 2025
PIL Reale Area euro
(variazione annua)
3,1 0,5 2,1 1,5 3,3 1,2 2,7 1,8 2,7 -0,9 1,1 1,2
Inflazione Area euro
(variazione annua)
8,2 6,6 2,1 2,0 8,2 6,8 2,5 2,4 8,2 6,1 1,5 1,8
Area euro Equity ESTOXX 50 (variazione
annua)
-6,0 0,7 2,3 0,2 -4,3 9,8 1,4 1,3 -8,9 -5,6 7,7 0,9
Euro/USD 1,0 1,0 1,1 1,1 1,0 1,0 1,1 1,1 1,0 1,1 1,1 1,1
EurIRS 10Y 1,8 2,5 2,7 2,9 1,8 2,7 3,2 3,5 1,7 2,2 2,3 2,2
PIL Reale Italia (variazione
annua)
3,5 0,6 1,8 1,2 3,6 1,6 2,5 1,4 2,8 -0,8 0,5 1,1
Inflazione Italia (variazione
annua)
7,3 5,3 2,0 2,0 7,3 5,5 2,9 3,3 7,3 4,6 1,1 1,5
Italia Prezzi immobili Italia
(variazione annua)
2,9 0,8 1,5 1,8 3,0 2,7 3,3 3,5 2,9 0,5 1,1 1,1
Rendimento BTP 10 anni 3,0 4,1 4,3 4,6 3,0 4,1 4,6 4,9 3,0 4,2 4,3 4,1
BTP-Bund Spread 10 anni
(basis points)
197 244 210 189 194 221 185 159 203 277 245 213
Tasso % di disoccupazione 8,2 8,5 8,0 8,0 8,2 8,2 7,5 7,4 8,2 8,7 8,4 8,4
Area USA PIL Reale (variazione annua) 1,8 0,9 1,3 2,4 1,9 1,5 2,5 2,5 1,4 -0,5 1,3 1,9
Tasso % di disoccupazione 3,6 3,9 4,2 3,9 3,6 3,8 3,8 3,6 3,7 4,4 4,6 4,3

Scenari macroeconomici Intesa Sanpaolo per il calcolo dell'ECL al 30 settembre 2022

Management overlays vulnerabilità moratorie e settoriali

Nel corso dei nove mesi del 2022, con l'uscita del Paese dalla fase di emergenza sanitaria e con l'allentamento delle restrizioni sanitarie, si sono attenuate le incertezze specificamente riconducibili alla pandemia e non si sono osservati particolari fenomeni di incremento del rischio creditizio sulle esposizioni che erano state oggetto di concessione di moratorie. Queste ultime sono ormai tutte rientrate in ripresa dei pagamenti, per una notevole quota già da tempo, e continuano a registrare rientri delle esposizioni ed estinzioni.

Per quanto riguarda gli elementi di vulnerabilità delle esposizioni oggetto di misure di moratoria considerati ai fini del Bilancio al 31 dicembre 2021 (rappresentati sia da overlay incorporati nei modelli satellite, che da trigger straordinari di scivolamento a Stage 2), a partire dal mese di marzo si era già proceduto alla loro ristima, mantenendo ancora una congrua prudenza, ma tenendo conto sia del sostanziale rientro delle concessioni, che delle positive evidenze osservate sul complesso delle esposizioni con ripresa dei pagamenti già avvenuta. Nel corso degli ultimi due trimestri non sono emerse evoluzioni significative in senso negativo circa i parametri di rischio di credito. Al 30 settembre, nel mantenere invariato l'overlay incorporato nel modello satellite al 30 giugno, sono stati registrati rientri in stage 1 relativamente ai portafogli residuali che hanno ripreso i pagamenti (oggetto del trigger straordinario di forzatura a stage 2) con limitati impatti in termini di riprese di valore.

Le buone performance economiche registrate nei primi mesi dell'anno sono state sostenute, in Italia, da fattori positivi, tra i quali il proseguimento della crescita del settore delle costruzioni – delle quali hanno beneficiato anche diversi settori correlati, la ripresa del turismo, la resilienza di alcuni settori produttivi manifatturieri e il buon andamento delle loro esportazioni, la buona dinamica dei consumi delle famiglie. Nel contempo, a partire dalla crisi geopolitica Russia/Ucraina, sono progressivamente aumentate le incertezze sulle prospettive economiche, come anche rappresentato nel paragrafo precedente. In particolare, nel corso degli ultimi due trimestri, è intervenuto un fattore di rischio specifico (la crisi energetica determinatasi nel contesto della crisi geopolitica in corso) e si sono prospettati gli effetti derivanti dall'aumento dell'inflazione, dall'aumento dei costi sostenuti dalle imprese e dei tassi di interesse. Nel terzo trimestre dell'anno, sono stati registrati i primi segnali di rallentamento della crescita della produzione.

Fin dal primo trimestre 2022 erano stati introdotti management overlay orientati a introdurre aumenti delle rettifiche dei crediti in bonis correlati agli effetti dell'aumentata incertezza sui settori (vulnerabilità settoriali). Nel corso del terzo trimestre, con la maggiore disponibilità di scenari previsionali più specifici, anche a livello microsettoriale, la banca ha valutato ancora adeguati gli incrementi già contabilizzati al 30 giugno. Nel contempo, anche tenendo conto delle considerazioni precedenti, è stata adottata una ridefinizione dell'allocazione dei management overlay per vulnerabilità settoriale precedentemente applicati. In particolare, le analisi dell'Area CRO hanno portato ad adottare un "post-model adjustment", cioè un aumento della ECL, che è stato applicato in maniera più mirata a tutte le controparti appartenenti ai microsettori con outlook negativo o particolarmente esposte al rischio derivante dal costo dell'energia, così come definiti dal framework di presidio dei rischi settoriali definito dalle

Aree CRO, CLO e dalla Direzione Studi e Ricerche con il supporto delle divisioni di business e adottato di recente dalla banca a fini di erogazione, gestione e monitoraggio del credito. Tale framework tiene adeguatamente conto delle previsioni microsettoriali e delle loro prospettive, che vengono anche monitorate sistematicamente e calibrate sulla base della esperienza delle strutture di business e di governo del rischio di credito della banca.

Il post model adjustment adottato ha sostituito la precedente modalità di applicazione. Questa si basava, da un lato, su un aumento della stima dei tassi di default prospettici riveniente dai modelli IFRS 9 per quei macroaggregati che erano ipotizzati potenzialmente più esposti agli effetti di perduranti pressioni inflazionistiche su prodotti energetici e delle materie (in particolare erano stati considerati i macroaggregati Manifattura e Trasporti e, in misura meno significativa, le Famiglie Consumatrici). Dall'altro ed in maniera più residuale in termini di impatto sulla ECL, su trigger straordinari di scivolamento a Stage 2 per controparti non già classificate tali dalle metodologie di staging allocation, quando appartenenti ad alcuni microsettori indicati con outlook negativo e con profili di rischio medio/alti.

La riallocazione non ha comportato significativi effetti economici nel trimestre; sono stati registrati dei rientri netti in stage 2 per il superamento del trigger straordinario, ma nel contempo è stata determinata una maggiore copertura del portafoglio delle controparti oggetto del post model adjustment, in particolare per quelle classificate in stage 2.

Nell'insieme, i management overlays presenti nelle rettifiche di valore dei crediti in bonis al 30 settembre sono pari a circa 400 milioni.

RISCHI DI MERCATO

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, fornendo inoltre evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.

VaR gestionale giornaliero di trading

(milioni di euro)
2022 2021

trimestre
medio

trimestre
minimo

trimestre
massimo

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio

trimestre
medio
Totale GroupTrading Book (a) 26,0 19,6 32,5 22,8 21,4 19,9 20,4 25,8 41,3
di cui: Direzione Tesoreria e
Finanza di Gruppo
7,2 6,2 9,2 6,1 3,8 2,7 2,6 2,8 3,2
di cui: Divisione IMI C&IB 26,0 16,6 34,1 21,2 17,5 19,1 20,5 25,9 38,1

La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; la stima del valore minimo e del valore massimo sul perimetro complessivo non corrisponde alla somma dei valori individuali di colonna poiché è ricalcolata sulla serie storica aggregata.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

Nel corso del terzo trimestre 2022, come evidenziato dalla tabella precedente, si rileva un lieve aumento dei rischi gestionali di trading rispetto alle medie del secondo trimestre 2022 (26 milioni nel terzo trimestre 2022 e 22,8 milioni nel secondo trimestre 2022), per lo più riconducibile all'ingresso di nuovi scenari di volatilità nella coda della distribuzione.

Più in generale, rispetto invece ai primi nove mesi del 2021, si rileva una riduzione del VaR gestionale di trading per "effetto rolling" di scenario stanti le più ridotte volatilità di mercato registrate successivamente agli eccezionali shock di mercato connessi alla diffusione pandemica del COVID-19. In particolare, si rileva una riduzione da 29 milioni nei primi nove mesi del 2021 a 23,4 milioni del 2022.

(milioni di euro)
2022 2021
30.09
medio
30.09
minimo
30.09
massimo
30.09
medio
30.09
minimo
30.09
massimo
Totale GroupTrading Book (a) 23,4 15,4 32,5 29,0 17,8 57,8
di cui: Direzione Tesoreria e Finanza di
Gruppo
5,7 2,4 9,2 2,9 2,3 5,6
di cui: Divisione IMI C&IB 21,6 13,9 34,1 28,0 17,1 51,9

La tabella riporta su ogni riga la variabilità storica del VaR gestionale giornaliero calcolato sulla serie storica dei primi nove mesi dell'anno rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; la stima del valore minimo e del valore massimo sul perimetro complessivo non corrisponde alla somma dei valori individuali di colonna poiché è ricalcolata sulla serie storica aggregata.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

La dinamica del VaR di trading nel corso del terzo trimestre 2022 è stata caratterizzata da un iniziale trend di aumento della misura, seguito da una riduzione nel mese di agosto, per poi concludersi con un nuovo rialzo avviatosi a partire dalla seconda metà di settembre.

In linea generale gli aumenti riscontrati nella prima e ultima parte del trimestre sono da ricondursi alla volatilità di mercato che ha determinato l'ingresso di nuovi scenari nella coda delle perdite della distribuzione.

Analizzando l'andamento della composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel terzo trimestre 2022 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio credit spread e tasso di interesse, rispettivamente pari al 46% e al 20% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio cambio e tasso di interesse per la Direzione Finanza e Tesoreria di Gruppo (rispettivamente pari al 54% e 37%) e del fattore di rischio credit spread e tasso di interesse per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 52% e 21%).

Contributo dei fattori di rischio al VaR gestionale complessivo (a)

3° trimestre 2022 Azioni Tassi Credit
spread
Cambi Altri
parametri
Merci
Direzione Tesoreria e Finanza
di Gruppo
Divisione IMI C&IB
3%
9%
37%
21%
6%
52%
54%
3%
0%
10%
0%
5%
Totale 8% 20% 46% 14% 7% 5%

(a) La tabella riporta su ogni riga il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra la Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e la Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione sul perimetro complessivo di Gruppo, calcolato come media delle stime giornaliere del terzo trimestre 2022.

Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine settembre, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio e prezzi delle materie prime sono così sintetizzati nella tabella che segue.

(milioni di euro)
EQUITY TASSI
D'INTERESSE
CREDIT SPREAD CAMBI MATERIE PRIME
Crash Bullish +40bps lower
rate
-25bps +25bps -5% +5% Crash Bullish
Totale Trading Book 33 23 -24 26 8 -9 17 -13 -3 2

In particolare:

  • per le posizioni sui mercati azionari non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di repentino aumento dei corsi azionari, né in caso di forte riduzione degli stessi;
  • per le posizioni su tassi di interesse si verificherebbero potenziali perdite per 24 milioni in caso di rialzo dei tassi di interesse;
  • per le posizioni su credit spread si verificherebbero potenziali perdite per 9 milioni in caso di allargamento degli spread creditizi di 25 bps;
  • per le posizioni su cambi si verificherebbero potenziali perdite di 13 milioni in caso di apprezzamento dell'euro contro le altre valute;
  • infine, per le posizioni in materie prime si registrerebbe una perdita di 3 milioni in caso di ribasso dei prezzi delle materie prime diverse dai metalli preziosi.

In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS), si rileva nel terzo trimestre una lieve riduzione rispetto ai valori medi del secondo trimestre 2022 (da 212 milioni nel corso del secondo trimestre a circa 207 milioni per il terzo trimestre 2022).

Backtesting

L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:

  • le stime giornaliere del valore a rischio;
  • le rilevazioni giornaliere di profitti/perdite di backtesting, per la cui determinazione si utilizzano le evidenze gestionali giornaliere del profit and loss effettivo conseguito dai singoli desk, depurato delle componenti che non sono pertinenti alle verifiche di backtesting: tra queste rientrano, a titolo di esempio, fees e costi finanziari di gestione delle posizioni che vengono regolarmente rendicontati in ambito gestionale.

Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.

Nel corso degli ultimi dodici mesi si registrano quattro eccezioni di backtesting34 per la misura di VaR regolamentare per Intesa Sanpaolo. L'incremento della volatilità dei tassi di interesse e degli spread creditizi risulta essere il driver principale delle eccezioni.

34 Nelle ultime 250 osservazioni la Banca ha registrato quattro eccezioni di P&L Effettivo e tre eccezioni di P&L Ipotetico. Per il conteggio complessivo, come da normativa di riferimento, si conta il massimo tra le eccezioni di P&L Effettivo e le eccezioni di P&L Ipotetico, risultano dunque quattro eccezioni di backtesting nel corso degli ultimi dodici mesi.

PORTAFOGLIO BANCARIO

Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la Shift sensitivity del valore, si è attestato a fine settembre 2022 ad un valore pari a -1.613 milioni.

La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta a fine settembre 2022, rispettivamente a 820 milioni, -848 milioni e 838 milioni.

Il rischio tasso, misurato in termini di VaR, ha registrato a fine settembre 2022 un valore pari a 744 milioni.

Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nella categoria HTCS, ammonta a fine settembre 2022 a 147 milioni.

Nella tabella sottostante si fornisce una rappresentazione dell'andamento delle principali misure di rischio nel corso del terzo trimestre 2022 relativamente al portafoglio bancario del Gruppo.

(miloni di euro)
3° trimestre 2022 30.09.2022 31.12.2021
medio minimo massimo
Shift Sensitivity del Fair Value +100 bp -1.841 -2.134 -1.613 -1.613 -1.756
Shift Sensitivity del Margine di Interesse -50bp -829 -903 -768 -848 -880
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +50bp 911 820 1.105 820 962
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +100bp 1.446 838 2.094 838 1.847
Value at Risk Tasso d'interesse 682 547 885 744 509

Infine, nella tabella che segue si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul patrimonio netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10%, per le sopracitate attività quotate detenute nella categoria HTCS.

Rischio di prezzo: impatto sul patrimonio netto

impatto sul
patrimonio netto al
30.09.2022
impatto sul
patrimonio netto al
30.06.2022
impatto sul
patrimonio netto al
31.03.2022
(milioni di euro)
impatto sul
patrimonio netto al
31.12.2021
Shock di prezzo 10% 147 146 166 177
Shock di prezzo -10% -147 -146 -166 -177

Impatti derivanti dalla pandemia di COVID-19

Nel corso del terzo trimestre 2022 le strategie e i presidi posti in essere nell'ambito della gestione del rischio di tasso d'interesse sono stati realizzati nell'ottica di proteggere il margine di interesse da potenziali ulteriori impatti negativi del COVID-19. La stabilizzazione del margine è stata realizzata attraverso interventi di copertura della vischiosità della raccolta a vista da clientela, sia mediante la stipula di derivati di copertura sia in natural hedge con i mutui erogati alla clientela.

RISCHIO DI LIQUIDITA'

La posizione di liquidità del Gruppo, sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile da clientela, si è mantenuta nel terzo trimestre dell'esercizio 2022 ampiamente all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo. Entrambi i livelli degli indicatori regolamentari LCR e NSFR risultano superiori ai requisiti minimi normativi.

Nel corso degli ultimi 12 mesi, il Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) n. 2015/61, si è attestato in media al 184,7% (184,5% a dicembre 2021).

A fine settembre 2022, il valore puntuale delle riserve HQLA, disponibili a pronti presso le diverse Tesorerie del Gruppo, ammonta a complessivi 159,1 miliardi (187,1 miliardi a fine dicembre 2021). Includendo le altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, incluse le autocartolarizzazioni retained, le riserve di liquidità libere di Gruppo ammontano a complessivi 162,8 miliardi (192,4 miliardi a fine dicembre 2021).

Al 30 settembre 2022, il NSFR del Gruppo Intesa Sanpaolo, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela, da adeguata raccolta cartolare wholesale di medio-lungo termine e dalla raccolta TLTRO con BCE, è pari al 127,2% (127,3% a fine 2021). Tale indicatore resta peraltro ampiamente superiore al 100% anche escludendo l'apporto positivo della raccolta TLTRO.

Anche le prove di stress, in considerazione dell'elevata disponibilità delle riserve di liquidità, mostrano per il Gruppo risultati superiori alla soglia limite, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo superiore a 3 mesi.

Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei fattori di rischio prevalenti.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Con riferimento al rischio di liquidità del Gruppo Intesa Sanpaolo, tutte le necessarie misure preventive di gestione e controllo, già attivate sin dall'inizio dell'emergenza sanitaria COVID-19, permangono attive nell'obiettivo di cogliere eventuali segnali di potenziale inasprimento delle condizioni di liquidità.

Nel terzo trimestre 2022 non si rilevano variazioni delle misure di rischio riconducibili al contesto conseguente alla pandemia da COVID-19 e si rimanda a quanto descritto nell'apposita sezione del Relazione semestrale al 30 giugno 2022.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Alla luce delle contenute esposizioni verso controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili derivanti dal conflitto russo-ucraino.

INFORMATIVA IN MATERIA DI PRODOTTI FINANZIARI

DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DI ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE

Gerarchia del fair value – Escluse compagnie assicurative

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.09.2022 31.12.2021
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
a conto economico
12.180 36.974 3.686 24.262 25.080 3.389
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 11.144 36.350 195 22.615 24.379 187
di cui: titoli di capitale 878 - 29 674 - 17
di cui: OICR 241 - 23 116 - 25
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 3
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
1.036 623 3.491 1.647 700 3.199
di cui: titoli di capitale 115 49 298 161 116 225
di cui: OICR 921 137 2.356 1.486 149 2.166
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
45.605 7.977 366 59.084 8.004 492
di cui: titoli di capitale 1.281 518 333 1.537 1.314 421
3. Derivati di copertura - 10.366 - - 1.732 -
4. Attività materiali - - 7.258 - - 7.364
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 57.785 55.317 11.310 83.346 34.816 11.245
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 9.404 44.406 46 22.241 33.946 119
2. Passività finanziarie designate al fair value 60 6.413 28 6 3.642 26
3. Derivati di copertura - 5.037 - - 4.868 -
Totale 9.464 55.856 74 22.247 42.456 145

Con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 9,09% sul totale delle attività (8,7% al 31 dicembre 2021). Tra le attività finanziarie di livello 3, la quota principale è rappresentata dalla quota di OICR e tra essi 304 milioni sono rappresentati da quote del Fondo Atlante e dell'Italian Recovery Fund attivati nell'ambito della normativa a sostegno del sistema bancario.

Oltre il 46,5% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

La voce Attività materiali valutate al fair value con livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresentano il 64% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Quanto alle passività, la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.

Gerarchia del fair value – Compagnie assicurative

Attività/Passività misurate al fair value 30.09.2022 (milioni di euro)
31.12.2021
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 309 231 417 344 293 390
di cui: titoli di capitale - - - - - -
di cui: OICR 94 - 46 122 - 49
2. Attività finanziarie valutate al fair value 85.853 25 587 100.515 143 401
di cui: titoli di capitale 2.844 - - 3.510 - -
di cui: OICR 78.006 - - 91.908 109 -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 76.242 4.883 4.685 93.910 6.305 4.208
di cui: titoli di capitale 1.774 7 64 2.201 7 54
di cui: OICR 8.411 - 4.245 9.879 - 3.742
4. Derivati di copertura - 20 - - 291 -
5. Attività materiali - - 7 - - 8
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 162.404 5.159 5.696 194.769 7.032 5.007
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 25 78 - - 42 61
2. Passività finanziarie valutate al fair value - 72.578 - - 84.667 -
3. Derivati di copertura - 131 - - - -
Totale 25 72.787 - - 84.709 61

Per le compagnie assicurative gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio; con riferimento alle Attività l'incidenza è pari al 3,3% (2,4% al 31 dicembre 2021).

Il 93,7% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Le passività al fair value sono quasi interamente misurate con input di livello 2.

La riduzione rispetto al 31 dicembre 2021 è da imputare all'andamento negativo dei mercati e alla vendita di alcune posizioni.

INFORMATIVA SUI PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO

L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 30 settembre 2022 a 3.600 milioni, con un decremento netto di 21 milioni rispetto allo stock di 3.621 milioni del 31 dicembre 2021. L'esposizione include investimenti in ABS (Asset Backed Securities) per 1.750 milioni, in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 1.775 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 75 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nei primi nove mesi del 2022.

(milioni di euro)
Categorie contabili 30.09.2022 31.12.2021 variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 513 571 - 1.084 1.049 35 3,3
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- 3 - 3 3 - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
768 820 - 1.588 1.701 -113 -6,6
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 494 356 75 925 868 57 6,6
Totale 1.775 1.750 75 3.600 3.621 -21 -0,6

La presente informativa include quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution (operatività posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc).

La dinamica del portafoglio nei primi nove mesi dell'anno, pur sempre con l'intento di cogliere le opportunità di mercato, denota maggiori disinvestimenti unitamente ai rimborsi, rispetto all'assunzione di nuove posizioni per le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, solo parzialmente compensati dallo sbilancio di maggiori investimenti intervenuto negli altri portafogli contabili, per una variazione complessiva in diminuzione di 21 milioni, includendo le minori valutazioni di periodo.

L'esposizione in ABS e CLO valutati al fair value passa da 2.753 milioni di dicembre 2021 a 2.675 milioni di settembre 2022, con un decremento netto di 78 milioni da ascrivere prevalentemente all'operatività su posizioni della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, a valere in maggior misura sul portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

L'esposizione in titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato di 925 milioni a settembre 2022, si confronta con una esposizione di 868 milioni a dicembre 2021 per un incremento di 57 milioni.

Da un punto di vista economico, al 30 settembre 2022 si rileva un risultato complessivo di -33 milioni il quale continua a risentire delle tensioni geopolitiche, in un contesto caratterizzato nei primi nove mesi dell'anno, dall'allargamento degli spread di credito e dall'aumento dell'inflazione (nei primi nove mesi del 2021 l'impatto economico era stato pari a +10 milioni).

Il risultato sulle attività di negoziazione, voce 80 del conto economico, ammonta a -32 milioni ed è afferente nella sostanza a componenti valutative sulle esposizioni in CLO ed ABS (+10 milioni l'impatto economico al 30 settembre 2021, relativo ad effetti valutativi per +5 milioni e ad utili da cessione pari a +5 milioni).

Il risultato delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value nullo al 30 settembre 2022, si confronta con +1 milione dei primi nove mesi del 2021.

Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano al 30 settembre 2022 una variazione negativa di fair value per -41 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -1 milione di dicembre 2021 a -42 milioni di settembre 2022); nell'anno in corso si rilevano inoltre impatti da cessioni sul portafoglio per -3 milioni, che invece erano nulli al 30 settembre 2021.

Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato, al 30 settembre 2022 il risultato è pari a +2 milioni, sostanzialmente riferibile ad utili da realizzo, e si confronta con l'impatto da rettifiche di valore per -1 milione dei primi nove mesi del 2021.

(milioni di euro)
Risultati di conto economico 30.09.2022 30.09.2021 variazioni
per categoria contabile Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
-24 -8 - -32 10 -42
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
- - - - 1 -1
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -3 - -3 - 3 -
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - 2 2 -1 3
Totale -24 -11 2 -33 10 -43

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITÀ SVOLTA ATTRAVERSO SPECIAL PURPOSE ENTITIES (SPE)

Agli effetti di questa rilevazione, sono considerate Special Purpose Entities (SPE) le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato (raccolta fondi sul mercato, acquisizione/cessione/gestione di determinati assets sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di auto-cartolarizzazione ed emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, sviluppo e/o finanziamento di specifiche iniziative di business, operazioni di leveraged buy out, gestione del rischio di credito connesso al proprio portafoglio).

Sponsor dell'operazione è, di norma, un soggetto che chiede la strutturazione dell'operazione che coinvolge la SPE al fine di raggiungere determinati obiettivi. A volte lo sponsor può essere la Banca stessa, che costituisce una SPE per conseguire uno degli obiettivi sopra citati.

Per le categorie di SPE identificate come entità strutturate non consolidate non si segnalano modifiche ai criteri in base ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo decide per l'inserimento o meno delle società nel perimetro di consolidamento rispetto a quanto già riportato nel Bilancio 2021.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nel corso del terzo trimestre dell'anno, nell'ambito del programma garantito da ISP OBG è stata emessa la serie retained n. 47, per un ammontare di 10 milioni. Il titolo, a tasso variabile con scadenza 30 anni, quotato presso la Borsa di Lussemburgo con rating A (high) di DBRS, è stato interamente sottoscritto dalla Capogruppo ed è stanziabile sull'Eurosistema.

A valere sul programma garantito da UBI Finance, la serie n. 28 è stata parzialmente estinta per un ammontare di 175 milioni. Per quanto riguarda le operazioni di cartolarizzazione, nel mese di aprile Intesa Sanpaolo ha rilasciato il benestare a UBI Leasing (in seguito fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo con efficacia giuridica 16 maggio) per il riacquisto del portafoglio di crediti sottostante all'operazione di cartolarizzazione UBI SPV Lease 2016, per un controvalore pari a 2,2 miliardi, realizzato a fine aprile. L'operazione è stata estinta con rimborso totale anticipato dei titoli agli inizi di agosto.

Nel terzo trimestre 2022, a luglio, è avvenuto il riacquisto da parte di Intesa Sanpaolo del portafoglio di crediti sottostante all'operazione di cartolarizzazione Adriano Lease Sec, per un ammontare di 1,7 miliardi. Il rimborso totale anticipato dei titoli è avvenuto nel mese di ottobre.

INFORMATIVA SULLE LEVERAGED TRANSACTIONS

La BCE ha pubblicato, nel 2017, specifiche Linee Guida sulle Leveraged Transactions ("Guidance on Leveraged Transactions"), che si applicano a tutti gli enti significativi sottoposti alla vigilanza diretta della BCE stessa. Obiettivo dichiarato della regolamentazione è il rafforzamento dei presidi aziendali sulle operazioni qualificate "a leva", in presenza di un loro incremento a livello globale e in un contesto di mercato fortemente competitivo, caratterizzato da un periodo prolungato di tassi bassi e dalla conseguente ricerca di rendimenti.

Il perimetro oggetto delle Linee Guida della BCE include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse dal perimetro delle Leveraged Transactions le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e object financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.

Al 30 settembre 2022 per il Gruppo Intesa Sanpaolo le operazioni che rispondono alla definizione di "Leveraged Transactions" delle Linee Guida BCE ammontano a circa 36 miliardi, riferiti a 2.184 linee di credito. L'esposizione si presenta sostanzialmente in linea con il dato del dicembre 2021 (35,3 miliardi) ma in incremento rispetto a giugno 2022 (31,1 miliardi) in seguito all'ingresso di una controparte di importo rilevante a livello di Capogruppo, solo parzialmente compensato da un calo su Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg.

Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione uno specifico limite per lo stock in essere di Leveraged Transactions e dei limiti sui flussi di nuove operazioni, in linea con l'appetito di rischio della Banca su questa tipologia di operatività.

INFORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND

La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 30 settembre 2022 risulta pari a 146 milioni per il trading book e 189 milioni per il banking book, a fronte rispettivamente di 27 milioni e di 200 milioni al 31 dicembre 2021.

Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio/lungo termine e tempi di riscatto superiori a quelli previsti per i fondi UCITS (Undertakings for Collective Investment in Transferable Securities).

Nei primi nove mesi del 2022 si è registrato un incremento degli stock di 108 milioni rispetto al 31 dicembre 2021, per nuovi investimenti effettuati nel comparto del trading, principalmente per posizioni assunte nel secondo trimestre 2022 (maggiori investimenti per 93 milioni).

Quanto agli effetti economici, al 30 settembre 2022 si rileva un risultato complessivamente negativo per -8 milioni, riferibile alla valutazione dei fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, che si confronta con un impatto complessivo di +14 milioni dei primi nove mesi del 2021 (-6 milioni dalle attività finanziarie detenute per la negoziazione e +20 milioni dalle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value), imputabile per +10 milioni ad effetti valutativi e per +4 milioni ad impatti da realizzo.

Nel gruppo Intesa Sanpaolo, si rileva che al 30 settembre 2022 risultano nel portafoglio di Eurizon Capital SGR anche hedge fund per 50 milioni, con un impatto a conto economico di -3 milioni nei primi nove mesi dell'anno. Questi ultimi sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITA' IN DERIVATI DI NEGOZIAZIONE STIPULATI CON LA CLIENTELA

Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 30 settembre 2022, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 4.793 milioni (6.917 milioni al 31 dicembre 2021). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 30.945 milioni (64.254 milioni al 31 dicembre 2021).

Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 2.601 milioni (4.416 milioni al 31 dicembre 2021).

Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 30 settembre 2022 - pari a 7.395 milioni (2.192 milioni al 31 dicembre 2021). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 76.511 milioni, (34.378 milioni al 31 dicembre 2021).

Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 30 settembre 2022, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del "Risultato netto dell'attività di negoziazione", di un impatto positivo di 102 milioni.

Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito delle Politiche contabili del Bilancio 2021.

Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal Gruppo.

RISCHI OPERATIVI

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni35 .

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito il framework complessivo per la gestione dei rischi operativi, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Per la determinazione del requisito patrimoniale, il Gruppo adotta una combinazione dei Metodi previsti dalla normativa (metodo avanzato in partial use con i metodi standardizzato e base); l'assorbimento patrimoniale così ottenuto è di 2.107 milioni al 30 settembre 2022, invariato rispetto al 30 giugno 2022.

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Per quanto riguarda i rischi operativi, con riferimento al terzo trimestre 2022 non vi sono specifici aggiornamenti da riportare e si rimanda a quanto descritto nell'apposita sezione del Bilancio al 31 dicembre 2021.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Per quanto concerne i rischi operativi, con riferimento al terzo trimestre 2022 non vi sono specifici aggiornamenti da riportare e si rimanda a quanto descritto nella medesima sezione della Relazione semestrale al 30 giugno 2022.

Rischi legali

I rischi connessi alle vertenze legali sono oggetto di attenta analisi da parte sia della Capogruppo sia delle singole società del Gruppo interessate. In presenza di vertenze per le quali risulta probabile un esborso ed è possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si provvede ad effettuare stanziamenti ai Fondi per rischi ed oneri.

Con riguardo alle vertenze rilevanti in corso, si segnalano di seguito le evoluzioni significative del trimestre, rinviando per il pregresso e per l'illustrazione puntuale delle singole vertenze rilevanti alla Nota integrativa del Bilancio 2021 e alla Relazione Semestrale 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Contenzioso derivante dall'operazione di acquisizione di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in LCA e a Veneto Banca S.p.A. in LCA

Nell'ambito del giudizio davanti alla Corte Costituzionale, originato dall'ordinanza di rimessione del 20 luglio 2021 con cui il Tribunale di Firenze ha sottoposto la questione di legittimità costituzionale del D.L. 99/2017, la Corte ha inizialmente fissato l'udienza di discussione al 5 luglio 2022, rinviandola poi al 4 ottobre 2022. La Banca ha depositato una memoria per fornire ulteriori elementi a sostegno delle proprie argomentazioni in vista della trattazione orale del caso davanti alla Corte. All'udienza del 4 ottobre i difensori di Intesa Sanpaolo hanno chiesto, sulla scorta delle difese rassegnate negli atti depositati, il rigetto del ricorso sia per profili di inammissibilità sia per profili di merito. L'Avvocatura dello Stato e BPVI in liquidazione hanno analogamente concluso chiedendo alla Corte di dichiarare l'inammissibilità ed infondatezza della questione di legittimità costituzionale.

Vertenza Selarl Bruno Raulet (già Dargent Tirmant Raulet)

Si tratta di una causa promossa in Francia nel 2001 dal fallimento dell'imprenditore immobiliare Philippe Vincent, che ha chiesto alla Banca un risarcimento di 56,6 milioni per l'asserito "sostegno finanziario abusivo" che sarebbe stato concesso all'imprenditore.

Dopo numerosi gradi di giudizio, con sentenza resa il 27 luglio 2021 la Corte d'Appello di Metz ha accolto parzialmente la domanda della curatela, condannando Intesa Sanpaolo al pagamento dell'importo di 20,6 milioni. La Banca e la curatela hanno impugnato la pronuncia dinanzi alla Corte di Cassazione con due distinti ricorsi e i due procedimenti sono stati successivamente riuniti.

In data 4 ottobre 2022 si è tenuta udienza di discussione e si attende il deposito della decisione nei prossimi mesi.

L'importo di cui alla sentenza della Corte d'Appello di Metz è stato corrisposto nel corso del 2021 mediante accredito su conto corrente vincolato intestato alla CARPA (la Cassa dell'Ordine degli Avvocati francesi) ed è indisponibile sino all'esito della pronuncia della Corte di Cassazione. In caso di esito positivo sarà retrocesso ad Intesa Sanpaolo, diversamente verrà incamerato dalla curatela.

Contenzioso tra Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. e RB Hold S.p.A. e la famiglia Favaretto

Nel maggio 2020 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. ha perfezionato un'operazione di investimento nella società RBM Assicurazione Salute S.p.A., detenuta dalla società RB Hold S.p.A. riferibile alla famiglia del Dott. Roberto Favaretto. Nello scorso maggio Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. ha inviato alla socia di minoranza RB Hold S.p.A. una richiesta di indennizzo ai sensi e per gli effetti del contratto di investimento in relazione all'emergere di situazioni che hanno dato luogo (o potrebbero dar luogo) a passività quantificabili allo stato in oltre 129 milioni.

RB Hold S.p.A. ha respinto ogni addebito e nella seconda decade di luglio, con la famiglia Favaretto, ha presentato una domanda alla Camera Arbitrale di Milano contro Intesa Sanpaolo Vita deducendo l'invalidità di alcune clausole del contratto di investimento e del patto parasociale del 2020, inadempimenti contrattuali e violazione di regole di buona fede e correttezza, con una richiesta di risarcimento di danni per complessivi 423,5 milioni.

Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. nel termine assegnato del 5 settembre 2022 ha depositato la risposta alla Camera Arbitrale, contestando integralmente le argomentazioni avversarie ed anzi formulando domanda riconvenzionale di pagamento di un importo complessivo pari a 129,4 milioni, per violazione, da parte di RB Hold S.p.A., di dichiarazioni e garanzie rilasciate e di impegni assunti con il contratto di investimento, nonché dell'obbligo di comportamento secondo correttezza e buona fede, integralmente richiamando le contestazioni illustrate nella richiesta di indennizzo del maggio scorso. È prevista entro breve la nomina del Presidente del Collegio Arbitrale.

35 Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche i rischi: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, IT e cyber, di sicurezza fisica, di continuità operativa, di informativa finanziaria, terze parti e di modello. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.

Ove consultazioni tra le parti portassero all'individuazione dell'interesse verso una composizione transattiva, la pendenza del contenzioso non impedirebbe la verifica della percorribilità di tale ipotesi.

Reyl & Cie (Svizzera) – Procedimento ex d.lgs. 231/2001 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Milano

La Procura della Repubblica di Milano ha avviato un procedimento penale ex D. Lgs. 231/2001 nei confronti di Reyl & Cie (società svizzera controllata da Fideuram – Intesa Sanpaolo Private Banking) per il reato presupposto di riciclaggio, asseritamente commesso da un suo ex dipendente (licenziato nel 2020) ed ha ordinato il sequestro di valori di proprietà della stessa Reyl per circa 1,1 milioni di euro. Il procedimento vede coinvolta altresì la banca svizzera Cramer & Cie. Né Fideuram ISPB né ISP risultano attualmente coinvolte nel procedimento. I fatti contestati si riferiscono ad eventi intervenuti nel 2018, prima dell'ingresso di Reyl & Cie nel Gruppo Intesa Sanpaolo, avvenuto nel maggio 2021. In base all'accusa, l'ex dipendente, insieme al fratello dipendente di Banca Cramer & CIE e a un consulente esterno, avrebbe messo in atto pratiche volte a favorire l'evasione fiscale da parte di clienti italiani attraverso il trasferimento di conti dalla Svizzera a filiali site presso le Bahamas al fine di consentire ai clienti medesimi di prelevare disponibilità di denaro da tali conti senza possibilità di tracciamento da parte delle Autorità italiane. È in corso di valutazione la possibilità di formulare un'istanza di revoca e/o riduzione dell'importo del sequestro sia davanti alle Autorità svizzere che italiane. Dall'esame della documentazione processuale emergono infatti elementi che fanno ritenere ragionevole l'accoglimento di una tale istanza. Nei confronti di Reyl & Cie non è stata formulata una richiesta di interdizione allo svolgimento dell'operatività in Italia anche se le indagini sono tuttora pendenti e non è ancora possibile accedere ai relativi atti.

Fondazione Monte dei Paschi di Siena

Nel 2014 la Fondazione Monte dei Paschi di Siena (Fondazione) ha proposto un'azione di risarcimento dei danni con riferimento al finanziamento concesso nel 2011 da un pool di banche (banche finanziatrici) e destinato a fornirle le risorse per la sottoscrizione dell'aumento di capitale di Banca MPS. I danni lamentati sarebbero conseguenza della "minusvalenza" derivante dalla riduzione del valore di mercato delle azioni Banca MPS acquistate con l'utilizzo delle somme erogate dalle banche. FMPS ha convenuto 8 ex amministratori della Fondazione, in carica nel 2011, e le banche finanziatrici, fra cui figurano Intesa Sanpaolo e Banca IMI. La pretesa risarcitoria è quantificata in circa 286 milioni in solido fra tutti i convenuti. Alle banche finanziatrici viene attribuita una responsabilità di natura extra-contrattuale per avere concorso nella presunta violazione, da parte degli ex amministratori, del limite statutario del rapporto debito-patrimonio della Fondazione.

A seguito dell'accordo transattivo stipulato nel dicembre 2021 tra le banche finanziatrici e la Fondazione, il Tribunale di Firenze lo scorso luglio ha dichiarato parzialmente estinto il giudizio; per quanto concerne Intesa Sanpaolo la vicenda è quindi da considerarsi definita.

Contenzioso in materia di strumenti finanziari derivati

Con riferimento ai contenziosi con Enti locali è pervenuta l'istanza di mediazione da parte del Comune di Soriano sul Cimino, con cui si contesta la validità di un contratto che presenta un mark to market negativo di 1,1 milioni ed ha prodotto flussi a debito per l'Ente per 848 mila euro (dati al 31 agosto 2022). La Banca ha partecipato al primo incontro previsto per il 4 ottobre 2022.

Con riguardo al contenzioso con il Comune di Santa Maria Capua Vetere, il Tribunale di Roma, con sentenza del 2 marzo 2022, ha rigettato la domanda di nullità dei due contratti derivati, così come formulata dall'Ente, ed ha accolto la riconvenzionale della Banca per i flussi non pagati dal Comune per 119 mila euro. Il giudice ha, invece, accolto la domanda di accertamento dei costi impliciti non comunicati in fase di stipula e condannato la Banca al pagamento di 1,1 milioni oltre interessi e rivalutazione.

L'Ente, visto l'esito infruttuoso dei contatti intervenuti, ha messo in esecuzione la sentenza e, di conseguenza, si è provveduto a versare a mani dell'ufficiale giudiziario la somma di 1,9 milioni, pari all'importo di 1,6 milioni richiesto dall'Ente per sorta capitale, interessi e rivalutazione, oltre alla maggiorazione dei due decimi prevista per legge per tale ipotesi. La Banca ha formulato riserva di proporre opposizione all'esecuzione, in corso di promozione, per far valere il proprio credito per i flussi non pagati.

Per quanto riguarda il contenzioso pendente con le Società controllate da Enti pubblici, nel giudizio promosso da Aler S.p.A. la Corte di Appello di Milano, con sentenza del 1° agosto 2022, ha confermato la nullità del contratto stipulato con l'allora Banca OPI per mancata indicazione del mark to market e dei suoi criteri di calcolo, oltre che degli scenari probabilistici. Per effetto della condanna subita in primo grado, la Banca aveva provveduto nel novembre 2020 al pagamento di 4,6 milioni pari ai flussi corrisposti dalla società, oltre interessi e spese legali. Sono in corso le valutazioni sull'opportunità di proporre ricorso per Cassazione.

In relazione al Comune di Venezia, il contenzioso, avviato nel 2019, ha ad oggetto un contratto regolato da ISDA stipulato nel 2007 con petitum di 71 milioni. Dopo la pubblicazione della sentenza della Cassazione, SS.UU., n. 8770/2020 (caso "Cattolica"), nel giudizio dinanzi alla High Court of Justice di Londra il Comune ha negato la propria consapevolezza in ordine alla natura dell'operazione all'atto della stipula. Nonostante l'istruttoria non avesse evidenziato particolari criticità, Il 14 ottobre 2022 è stata resa una decisione in senso sfavorevole. In particolare, la Corte inglese ha ritenuto che il Comune non avesse il potere di sottoscrivere ("capacity") contratti derivati speculativi che comportavano indebitamento (in contrasto con l'art. 119, comma 6, della Costituzione), stabilendo che l'Ente ha diritto alla restituzione dei differenziali versati alla Banca nella sola misura in cui eccedano gli esborsi a carico della Banca affrontati per i derivati di copertura "back-to-back" (almeno sino a dicembre 2020). Nel caso di specie, l'applicazione del principio enunciato potrebbe ridurre significativamente l'obbligo restitutorio nei confronti del Comune ed è prevista la fissazione di una successiva udienza per la quantificazione delle somme oggetto di restituzione. Si tratta del primo precedente sfavorevole alle banche emesso dalla Corte londinese in materia di derivati regolati da ISDA per difetto di "capacity" e si sta valutando l'opportunità di appellare la decisione.

Nel giudizio collegato pendente avanti al Tribunale di Venezia, dopo che la Cassazione ha riconosciuto la giurisdizione del giudice italiano, il Giudice si è riservato di pronunciarsi sulle istanze istruttorie delle parti.

Offerta di diamanti

Successivamente alla sentenza di patteggiamento del luglio 2021, con la quale è stata definita la posizione della Banca nell'ambito del noto procedimento penale davanti al Tribunale di Milano, il procedimento è stato parzialmente trasferito per motivi di competenza territoriale davanti al Tribunale di Roma e nell'agosto 2022 sono state disposte la revoca del sequestro preventivo eseguito nel febbraio 2019 ed avente ad oggetto il profitto del presunto reato di truffa nonché la restituzione integrale alla Banca della somma di circa 11 milioni.

AC Costruzioni S.r.l.

Giudizio promosso dalla AC Costruzioni S.r.l. (successivamente fallita) e Cava Aurelio (deceduto in corso di causa) volto ad ottenere la declaratoria della responsabilità contrattuale e/o extracontrattuale della Banca per la revoca degli affidamenti effettuata nel 1998 e la condanna della stessa al risarcimento dei danni conseguenti all'intimata revoca, quantificati in complessivi 33 milioni circa.

Le domande avversarie sono state integralmente respinte sia dal Tribunale di Cosenza che dalla Corte d'Appello di Catanzaro, in accoglimento delle ragioni formulate dalla Banca. La sentenza di secondo grado è stata impugnata dagli eredi del Cava e dal fallimento della AC Costruzioni, con controricorso e ricorso incidentale.

Con ordinanza depositata a fine luglio 2022, la Corte di Cassazione ha rigettato integralmente i ricorsi presentati dalle controparti con conseguente condanna alle spese in favore della Banca.

Causa promossa nei confronti di due società controllate ungheresi di Intesa Sanpaolo

La causa è connessa ad un contratto di locazione risolto da una delle società controllate nel 2010. Nel corso del 2011 il conduttore ha promosso giudizio in sede civile e nel corso del 2021 ha integrato la pretesa iniziale, formulando nuove domande ed elevando – conseguentemente - l'ammontare complessivo delle pretese a circa 31 milioni di euro. Nel luglio del 2022 il Tribunale ha rigettato tutte le pretese della società attrice, ritenendo quest'ultima carente della legittimazione ad agire. La controparte ha proposto atto di impugnazione dinanzi alla Corte d'Appello di Budapest.

Contenzioso del lavoro

Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro al 30 settembre 2022, come già al 31 dicembre 2021, non risultano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

Contenzioso fiscale

I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo sono presidiati da adeguati accantonamenti ai fondi per rischi e oneri.

Nel corso del trimestre non sono sorte nuove controversie di importo significativo in capo ad Intesa Sanpaolo; si segnala unicamente una contestazione IVA anno 2016 della ex Mediocredito Italiano in tema di leasing nautico (1,5 milioni). Neanche sulle controllate italiane ed estere sono emersi eventi significativi.

Con riguardo ad Intesa Sanpaolo, al 30 settembre 2022 sono pendenti 516 pratiche di contenzioso (579 pratiche al 30 giugno 2022), per un valore complessivo della pretesa (imposta, sanzioni e interessi) di 127,6 milioni (128,6 milioni al 30 giugno 2022), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa, sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità.

Relativamente a tali contesti, l'accantonamento al 30 settembre 2022 è quantificato in 57,8 milioni (55,2 milioni al 30 giugno 2022).

Rispetto al 30 giugno 2022, i principali eventi che hanno influenzato la riduzione del contestato (-1 milione) sono rappresentati:

  • in aumento (circa 3,5 milioni), da: i) nuove contestazioni per 2 milioni, prevalentemente per la già citata contestazione IVA anno 2016 della ex Mediocredito Italiano in tema di leasing nautico (1,5 milioni), e per imposta di registro atti giudiziari (0,3 milioni); ii) adeguamento del valore della contestazione ex Sudameris per 1 milione dovuto all'apprezzamento della valuta brasiliana sull'euro; iii) interessi maturati sul contenzioso in essere per 0,5 milioni;
  • in diminuzione (circa 4,5 milioni), da: i) chiusure di contenziosi in materia di imposta di registro per 1,9 milioni riferibili principalmente ad un'operazione di cessione di ramo d'azienda (1,7 milioni – cessione di sportelli bancari all'allora Credito Piemontese) e al registro atti giudiziari (0,1 milioni); ii) chiusure di contenziosi per IMU su immobili da contratti di leasing sia in seguito a definizione che ad annullamento da parte dei Comuni per 0,3 milioni; iii) 2,3 milioni per la definizione di molteplici contenziosi di diversa natura e di ammontare unitario ridotto, fatta eccezione per una contestazione IVA per leasing nautico per 1,4 milioni.

Sempre rispetto al 30 giugno 2022, l'incremento degli accantonamenti (+2,6 milioni) è dovuto alla suddetta contestazione IVA anno 2016 della ex Mediocredito Italiano in tema di leasing nautico (1,5 milioni), nonché alla sanzione e relativi aggi (2 milioni) compresi in una cartella di pagamento di 10 milioni per sfavorevole sentenza della Corte di Cassazione collegata alla controversia in tema di imposta di registro sull'operazione di scorporo di ramo d'azienda da ISP a State Street Bank (il giudizio sull'avviso di liquidazione per l'imposta di registro connesso a tale operazione è tuttora in corso).

Per quanto riguarda le principali contestazioni in essere, si rinvia alla Relazione semestrale per una dettagliata analisi, posto che – come in precedenza indicato – nel trimestre non sono intervenute variazioni significative, eccetto la già citata contestazione per IVA anno 2016 della ex Mediocredito Italiano in tema di leasing nautico (1,5 milioni) a cui è stato applicato il regime di non imponibilità per destinazione dell'imbarcazione alla navigazione in alto mare, oggetto di accantonamento integrale, ma comunque impugnata (ricorso depositato nell'agosto 2022).

Si segnala che nell'ambito della Legge n. 130/2022 di riforma della giustizia tributaria è stata introdotta una disposizione (art. 5) volta a definire talune liti minori pendenti presso la Corte di Cassazione alla data di entrata in vigore del provvedimento ovvero le liti incardinate con ricorsi presentati alla Suprema Corte entro il 16 settembre 2022.

In sintesi, sono definibili solo le liti (i) in cui è controparte l'Agenzia delle entrate aventi ad oggetto qualsiasi atto impositivo (non quindi le liti nascenti da istanze di rimborso) purché (ii) di valore non superiore a 100 mila o 50 mila euro, secondo i casi. Se l'Agenzia delle Entrate è stata integralmente soccombente in tutti i precedenti gradi di giudizio e il valore della lite non è

superiore a 100 mila euro, l'importo per la definizione è il 5% di detto valore. Se, invece, l'Agenzia è stata soccombente in tutto o in parte in uno dei gradi di merito e il valore della lite non è superiore a 50 mila euro, l'importo per la definizione è il 20% del valore della lite. Per valore della lite si intende l'imposta oggetto di contestazione in primo grado al netto di interessi e sanzioni collegate al tributo (se la lite concerne solo sanzioni, il valore di queste). La definizione si perfeziona con la presentazione della domanda (su modello approvato dall'Agenzia il 16 settembre 2022) e con il pagamento del dovuto entro il 16 gennaio 2023. Non vengono restituite le somme già versate in via anticipata provvisoria, ancorché eccedenti quanto dovuto per la definizione.

Al riguardo, sono in corso le valutazioni circa l'impatto di tale previsione per i contenziosi in essere. Tale impatto, già da una prima analisi, appare non materiale posto che i contenziosi in Cassazione di valore non superiore a 100 mila euro sono numericamente pochi e di valore unitario ridotto e riguardano essenzialmente imposte indirette, per le quali Intesa Sanpaolo ha già provveduto al pagamento integrale in via provvisoria delle somme accertate al momento della instaurazione del contenzioso.

Con riguardo ai questionari si rinvia alla Relazione semestrale non essendo intervenute novità.

Per quanto concerne le filiali di Intesa Sanpaolo localizzate all'estero, si rinvia alla Relazione semestrale non essendo intervenute novità significative.

RISCHI ASSICURATIVI

Portafogli di investimento

Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo RBM Salute e Cargeas) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo Index e Unit linked, ai fondi pensione e alle polizze danni.

I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 30 settembre 2022, a 172.936 milioni. Di questi, una quota pari a 86.535 milioni è relativa alle polizze vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze Unit Linked e Fondi Pensione ed è pari a 86.401 milioni.

In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti, dettagliata nel seguito, è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze vita tradizionali rivalutabili, delle polizze danni e del patrimonio libero.

In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'84,5% delle attività, pari a 73.173 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per lo 0,5% ed è pari a 398 milioni. La restante parte, pari a 13.015 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (15%). Il valore di bilancio dei derivati ammonta a circa -51,5 milioni; di questi la quota relativa a derivati di gestione efficace36

ammonta a circa 58,8 milioni, la restante parte (circa -110,3 milioni) è riferita a derivati classificati di copertura.

Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita sono pari, alla fine dei primi nove mesi del 2022 ed a valori di mercato, a circa 2.358 milioni e presentano una rischiosità, in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a circa 10 milioni.

L'analisi del portafoglio titoli obbligazionari in termini di sensitivity del fair value al movimento dei tassi d'interesse evidenzia che un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa di circa 4.290 milioni.

La distribuzione per fasce di rating del portafoglio è la seguente. Gli attivi di tipo obbligazionario con rating AAA/AA pesano per circa il 7,4% del totale investimenti mentre circa il 9,3% si colloca nell'area della singola A. I titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono circa il 79,3% del totale mentre è minima (4%) la quota di titoli speculative grade o unrated.

All'interno dell'area BBB una parte considerevole è costituita da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi e Banche Centrali rappresentano circa il 76,8% del totale investimenti, le società finanziarie (in prevalenza banche) contribuiscono per circa il 13,8% dell'esposizione mentre i titoli industriali ammontano a circa il 9,4%.

Alla fine del terzo trimestre 2022, la sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di +100 punti base, è risultata pari a 4.596 milioni ed è imputabile per 3.806 milioni agli emittenti governativi e per 790 milioni agli emittenti corporate (società finanziarie e industriali).

Impatti derivanti dalla pandemia COVID-19

Per quanto riguarda i rischi assicurativi, con riferimento al terzo trimestre 2022, non vi sono specifici aggiornamenti da riportare e si rimanda a quanto descritto nell'apposita sezione del Bilancio al 31 dicembre 2021.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

A seguito dell'escalation della tensione geopolitica tra Russia e Ucraina, la funzione Risk Management effettua costantemente monitoraggi sull'evoluzione dei rischi e dei loro effetti sul business del Gruppo Assicurativo, con particolare focus sulle esposizioni ai Paesi direttamente coinvolti nel conflitto. In tale ambito si segnala che l'esposizione è residuale (inferiore allo 0,2% del totale degli attivi).

36 Il Regolamento ISVAP n. 36 del 31 gennaio 2011 in materia di investimenti definisce "derivati di gestione efficace" tutti i derivati finalizzati al raggiungimento di prefissati obiettivi di investimento in maniera più veloce, agevole, economica o più flessibile rispetto a quanto sia possibile operando sugli attivi sottostanti.

Politiche contabili

Criteri di redazione del resoconto

Principi generali di redazione

Come noto, attraverso il D.Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016, è stata recepita nell'ordinamento nazionale la Direttiva 2013/50/UE, che ha modificato la Direttiva 2004/109/CE (c.d. Direttiva Transparency). Nel recepimento della disciplina europea, sono state modificate, tra l'altro, le disposizioni relative alle relazioni finanziarie, innovando le regole inerenti alla pubblicazione, da parte di emittenti quotati aventi l'Italia come Stato membro d'origine, di informazioni periodiche aggiuntive rispetto alle relazioni finanziarie annuali e semestrali. La formulazione dell'art. 154-ter (Relazioni finanziarie), commi 5 e 5-bis del TUF, consente alla Consob di disporre, nei confronti degli emittenti sopra indicati, l'obbligo di pubblicare le informazioni periodiche aggiuntive. Nell'esercizio delle proprie competenze – e a seguito di un processo di consultazione – la Consob ha tuttavia rimesso agli emittenti la scelta sulla pubblicazione dei resoconti trimestrali.

In questo contesto, Intesa Sanpaolo pubblica – su base volontaria – informazioni finanziarie periodiche aggiuntive, rispetto alla relazione finanziaria annuale e semestrale, riferite al 31 marzo e al 30 settembre di ciascun esercizio, che prevedono – per quanto riguarda i relativi elementi informativi – la redazione di resoconti intermedi sulla gestione approvati dal Consiglio di Amministrazione, in sostanziale continuità con il passato.

Il Resoconto intermedio al 30 settembre 2022 è redatto, in forma consolidata, con l'applicazione dei criteri di rilevazione e di valutazione previsti dai principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e dalle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS-IC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

I principi contabili adottati per la predisposizione del presente Resoconto consolidato intermedio di gestione, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono rimasti invariati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2021 e della Relazione semestrale al 30 giugno 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo, ai quali si fa rinvio per un'esposizione completa.

Con riferimento all'evoluzione della normativa contabile, si evidenzia che trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2022 le disposizioni del Regolamento n. 1080/2021 del 28 giugno 2021 che recepisce alcune modifiche di minore rilevanza, pubblicate dallo IASB in data 14 maggio 2020, ai principi contabili internazionali IAS 16 Immobili, impianti e macchinari, IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali e IFRS 3 Aggregazioni aziendali.

Le modifiche riguardano:

  • ‒ lo IAS 16 Componenti di costo: le modifiche, che non risultano di interesse per il Gruppo, introducono il divieto di detrarre dal costo degli immobili, impianti e macchinari, gli importi ricevuti dalla vendita di articoli prodotti mentre la società stava predisponendo l'asset per le finalità previste. La società dovrà riconoscere tali proventi delle vendite e i relativi costi nel conto economico;
  • ‒ lo IAS 37 Contratti onerosi: viene precisato che per valutare se un contratto sia oneroso occorre includere nella stima tutti i costi direttamente correlati al contratto e non i soli costi incrementali necessari all'adempimento del contratto. Di conseguenza, la valutazione sull'eventuale onerosità di un contratto include i costi incrementali (ad esempio il costo del materiale diretto impiegato nella lavorazione), ma anche tutti i costi che l'impresa non può evitare a seguito della stipula del contratto (ad esempio la quota del costo del personale e dell'ammortamento dei macchinari impiegati per l'adempimento del contratto);
  • ‒ l'IFRS 3 Riferimenti al Conceptual Framework: sono stati aggiornati alcuni riferimenti alla nuova versione del Conceptual Framework del 2018 che, tuttavia, non comportano modifiche rispetto alle modalità di contabilizzazione preesistenti. Inoltre, viene esplicitato il divieto di rilevare attività potenziali (ovvero quelle attività la cui esistenza sarà confermata solo da eventi futuri incerti) nelle operazioni di aggregazione aziendale (precedentemente questo divieto era riportato esplicitamente solo nelle Basis for Conclusion).

Con il Regolamento in oggetto vengono anche recepiti i consueti miglioramenti annuali - Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2018-2020 - che chiariscono la formulazione o correggono errori, sviste o conflitti tra i requisiti dei principi. Tra tali emendamenti minori, vengono apportate modifiche all'IFRS 9 Strumenti Finanziari con alcuni chiarimenti in merito alle commissioni da includere nel test del 10% per la derecognition delle passività finanziarie; in proposito viene specificato che devono essere incluse soltanto le commissioni pagate o incassate tra le parti e non anche le commissioni direttamente attribuibili a parti terze.

Tenuto conto della portata degli emendamenti in esame, che introducono modifiche e chiarimenti di minore rilevanza, il Regolamento non comporta impatti significativi per il Gruppo.

Il Resoconto intermedio al 30 settembre 2022, predisposto utilizzando l'Euro quale moneta di conto, è composto dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e da note illustrative, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel periodo e sui principali rischi ed incertezze per i mesi restanti dell'esercizio.

Gli importi indicati nei Prospetti contabili e nelle note illustrative sono espressi, qualora non diversamente specificato, in milioni di euro.

I prospetti contabili presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 30 settembre 2021 per il conto economico e al 31 dicembre 2021 per lo stato patrimoniale.

Le attività in via di dismissione accolgono principalmente portafogli o singole posizioni, classificati a sofferenze e inadempienze probabili, che saranno oggetto di prossima cessione nell'ambito delle strategie di de-risking del Gruppo.

Nella voce risultano inoltre riclassificate: la partecipazione in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd., per la quale il perfezionamento della cessione è atteso entro la fine del 2022 una volta completato l'iter autorizzativo (si veda in proposito quanto riportato nella Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2021); le attività e passività afferenti al ramo d'azienda di PBZ Card dedicato all'attività di merchant acquiring, riclassificate tra le poste contabili in via di dismissione a partire dalla Relazione semestrale al 30 giugno 2022, che saranno oggetto di trasferimento al Gruppo Nexi nel corso dei prossimi mesi.

Il Resoconto intermedio al 30 settembre 2022 è corredato dall'attestazione del Dirigente preposto, ai sensi dell'art. 154 bis del TUF, e i prospetti contabili consolidati sono sottoposti a revisione contabile limitata da parte della società di revisione ai soli fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 26 (2) del Regolamento dell'Unione Europea n. 575/2013 e dalla Decisione della Banca Centrale Europea n. 2015/656.

Con riferimento all'attività di revisione contabile, si rammenta che l'Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei conti, per gli esercizi dal 2021 al 2029, alla società EY S.p.A.

Adozione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo

Lo standard contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e misurazione degli strumenti finanziari. L'IFRS 9 è articolato nelle tre diverse aree della classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, dell'impairment (Expected Credit Loss) e dell'hedge accounting.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in qualità di conglomerato finanziario a prevalenza bancaria, si è avvalso dell'opzione di applicazione del c.d. "Deferral Approach" (o Temporary Exemption), in virtù della quale le attività e le passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate continuano ad essere rilevate in bilancio ai sensi di quanto prescritto dallo IAS 39, fino all'entrata in vigore del nuovo principio contabile internazionale sui contratti assicurativi (IFRS 17 Contratti Assicurativi), il 1° gennaio 2023. Il rinvio dell'adozione dell'IFRS 9 da parte delle società riferibili alla Divisione Insurance ha imposto, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018, l'applicazione di due differenti principi contabili per le attività e passività finanziarie nell'ambito del bilancio consolidato di Gruppo.

In questo contesto, a partire dal 1° gennaio 2023, la Divisione Insurance del Gruppo si troverà ad applicare congiuntamente e per la prima volta il principio IFRS 9 e l'IFRS 17 Contratti assicurativi. L'implementazione dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie ripercorre le scelte del Gruppo Intesa Sanpaolo nella definizione delle proprie policy contabili al fine di garantire la corretta e omogenea applicazione del nuovo principio.

Di seguito viene fornita disclosure delle principali aree di impatto del nuovo principio contabile nonché del processo di implementazione in corso dell'IFRS 9 - Strumenti finanziari, in ottemperanza alle indicazioni dell'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) ed in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 paragrafi 30 e 31. Mentre nel successivo paragrafo è fornita analoga informativa con riferimento alla prima applicazione del nuovo principio IFRS 17 oltre ad illustrare le interrelazioni tra i due principi.

Le compagnie appartenenti alla Divisione Insurance hanno partecipato tramite la Capogruppo Assicurativa Intesa Sanpaolo Vita al progetto di Gruppo Intesa Sanpaolo avviato a settembre 2015 e volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari. In particolare, si è tenuto conto dell'obiettivo di perseguire un'adozione omogenea del principio contabile, pur in presenza di operatività assicurativa legata in particolare alle specificità di prodotto delle gestioni separate.

Classificazione e Misurazione

Per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 – che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – si sono declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test), mentre è in fase di finalizzazione la definizione dei business model a tendere.

Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, la Divisione Insurance adotterà la metodologia definita a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo e utilizzata dal 2018; è stata – inoltre – finalizzata l'analisi della composizione dei portafogli di titoli e crediti attualmente in essere, al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della First Time Adoption (FTA) del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati al costo ammortizzato e nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, al fine di identificare le attività che, non superando il test SPPI, dovranno essere valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9. Dalle analisi condotte, sul perimetro della Divisione Insurance, solamente una percentuale non materiale – rispetto al complesso del portafoglio – dei titoli di debito non supera il test SPPI, principalmente riconducibile a titoli strutturati.

Inoltre, si segnala che i fondi di investimento (fondi aperti e fondi chiusi) dovranno essere valutati obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico, con un conseguente futuro incremento di volatilità di conto economico per questi strumenti, attualmente classificati tra le Attività disponibili per la vendita.

Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, la Divisione Insurance è orientata a non avvalersi dell'opportunità di esercitare l'opzione per la classificazione degli strumenti di capitale al Fair value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico).

Infine, con riferimento ai crediti si evidenzia che il loro contributo complessivo alle attività finanziare della Divisione risulta essere poco significativo e, essendo principalmente rappresentato da conti correnti e da altre forme tecniche a breve termine, non sono attese casistiche di fallimento dell'SPPI test o particolari impatti in fase di FTA.

Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione delle attività finanziarie (business model), ossia l'intenzione con cui le attività finanziarie sono detenute, è in fase conclusiva l'individuazione dei business model "a tendere". Le Compagnie

appartenenti alla Divisione Insurance si stanno orientando verso l'adozione di un business model Hold To Collect and Sell, ad eccezione dei portafogli collegati ai prodotti linked e fondi pensione aperti, per i quali sarà adottato un Business Model Other, con misurazione degli attivi a fair value con impatti a conto economico. In proposito, e con riferimento ai titoli di debito, non sono attese significative variazioni rispetto alla classificazione ai sensi dello IAS 39, ad eccezione di marginali casistiche riferibili a:

  • ‒ titoli di debito attualmente classificati tra le Attività disponibili per la vendita che non superano l'SPPI test. Tale riclassifica non comporta alcun impatto sul patrimonio netto complessivo determinato secondo le regole del principio IFRS 9;
  • ‒ titoli di debito attualmente classificati tra i Loans & Receivables che, a seconda dell'esito dell'SPPI Test, saranno classificati a fair value con impatti a conto economico o a fair value con contropartita il patrimonio netto. Tale riclassifica comporta un impatto non significativo rispetto agli attuali livelli patrimoniali.

Per quanto riguarda le passività finanziarie non si segnalano modifiche rispetto alle attuali modalità di classificazione e valutazione delle stesse ai sensi dello IAS 39.

Impairment

Per quel che riguarda l'Impairment è stata definita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo una metodologia comune ed un processo accentrato presso la struttura Risk Management di Intesa Sanpaolo per la quantificazione dell'Expected credit loss per tutte le società del Gruppo. Pertanto, per una completa illustrazione delle scelte adottate dal Gruppo in merito all'applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 si rinvia alla Politiche contabili del Bilancio 2021 e all'illustrazione riportata nella Parte E della Nota integrativa relativa al presidio dei rischi.

In questa sede si evidenzia che per le Compagnie della Divisione Insurance l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella categoria Fair value con imputazione a patrimonio netto. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti.

I principali elementi alla base della metodologia possono essere considerati i seguenti:

  • ‒ modalità di tracking della qualità creditizia dei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • ‒ definizione dei parametri per la determinazione del significativo deterioramento del rischio di credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2, basata sulla variazione delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Con riferimento, invece, alle esposizioni impaired, l'allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare consente di considerare identiche le correnti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate"/"impaired" rispetto alle logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • ‒ definizione dei modelli inclusivi delle informazioni forward looking per lo staging (relativamente all'utilizzo della PD lifetime come indicatore relativo di deterioramento) e per il calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime (da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3). Per tener conto delle informazioni forward looking e degli scenari macroeconomici in cui il Gruppo potrà trovarsi ad operare, si è scelto di adottare l'approccio del c.d. "Most likely scenario+Add-on".

Con riferimento allo "staging" dei titoli, bisogna considerare che operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, in analogia alla scelta adottata a partire dal 2018 dal Gruppo Intesa Sanpaolo, anche la Divisione Insurance adotterà la metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) che contribuisce ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.

Infine, un elemento assolutamente rilevante ai fini delle stime sulle perdite attese risulta l'inclusione dei fattori forward looking e, in particolare, degli scenari macroeconomici. Da un punto di vista metodologico, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha adottato è rappresentato dal c.d. "Most likely scenario+Add-on", che prevede, ai fini del calcolo della perdita attesa (ECL) e dello "stage assignment", di considerare la perdita su crediti determinata per lo scenario base, ritenuto maggiormente probabile e utilizzato anche per altre finalità all'interno del Gruppo (ad esempio per la predisposizione del budget e del piano d'impresa), a cui deve essere sommata una rettifica (Add-on) volta a riflettere gli effetti derivanti dalla non linearità delle variabili utilizzate per il condizionamento dei parametri macro-economici. Analoga impostazione verrà applicata quindi anche per le società della Divisione Insurance.

Hedge accounting

Per quanto riguarda l'Hedge Accounting, le novità regolamentari riguardano esclusivamente il General Hedge e sono strettamente legate alla scelta di avvalersi dell'opzione opt-in / opt-out (ossia la possibilità di implementare il nuovo standard IFRS 9 piuttosto che mantenere il vecchio principio IAS 39). Il Gruppo Intesa Sanpaolo, sulla base degli approfondimenti effettuati sulla gestione delle operazioni di copertura, ha deciso l'esercizio, in fase di FTA dell'IFRS 9, dell'opzione opt-out, confermando tale scelta fino ad oggi. Alla luce di tale indicazione, anche per la Divisione Insurance le operazioni di copertura continueranno ad essere gestite nel rispetto di quanto previsto dallo IAS 39 (carve-out), attualmente in vigore.

Impatti economici e patrimoniali

I principali impatti attesi dall'adozione del nuovo principio per la Divisione Insurance deriveranno, in prima battuta, dall'applicazione del nuovo modello contabile di impairment con riferimento ai titoli di debito (basato sul concetto di "expected loss" invece che sull'approccio "incurred loss", attualmente previsto dallo IAS 39), che determinerà un incremento delle rettifiche di valore, nonché dall'applicazione delle nuove regole per il trasferimento delle esposizioni tra i diversi "stage" di classificazione previsti dal principio.

Sulla base delle analisi effettuate e delle implementazioni in corso, si stima che l'impatto, da rilevare in contropartita del patrimonio netto in sede di prima applicazione del nuovo principio contabile, risulterà non significativo rispetto agli attuali livelli

patrimoniali di bilancio e regolamentari del Gruppo e rispetto all'impatto rilevato alla prima applicazione del principio per il Gruppo ISP al 1° gennaio 2018.

Impatti organizzativi e sui sistemi informativi

L'adozione del nuovo principio comporta interventi di natura organizzativa e sui sistemi informativi.

Sono stati identificati i principali impatti organizzativi che riguardano la revisione e l'adattamento dei processi operativi esistenti, il disegno e l'implementazione di nuovi processi, nonché l'ampliamento delle competenze disponibili all'interno delle diverse strutture sia operative sia amministrative e di controllo.

Per quanto riguarda i sistemi informativi, sono stati effettuati gli interventi sugli applicativi di gestione titoli delle Compagnie assicurative al fine di adeguarli ai requisiti previsti dal nuovo standard ed è stato implementato uno scambio di flussi con cadenza mensile tra le Compagnie assicurative e le strutture preposte di Intesa Sanpaolo relativamente allo staging e all'expected credit losses per i titoli classificati a fair value con contropartita il patrimonio netto.

Riesposizione dei dati comparativi e Parallel Running

Con riferimento alle modalità di rappresentazione degli effetti di prima applicazione del principio, la Divisione Insurance adotterà la facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9, secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. In particolare, la Divisione Insurance adotterà il c.d. Classification Overlay per l'intero portafoglio titoli secondo quanto previsto dal paragrafo C28A e seguenti dell'IFRS 17 – come modificati dallo IASB in data 9 dicembre 2021 e omologati da parte della Commissione Europea con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 – dedicato alle compagnie che adottano contemporaneamente per la prima volta i principi IFRS 9 e IFRS 17. Il Classification Overlay prevede, per la predisposizione dei periodi comparativi, l'applicazione dei requisiti di classificazione e misurazione così come previsto dal principio IFRS 9 utilizzando informazioni ragionevoli e dimostrabili ed inoltre non è richiesta l'applicazione delle disposizioni in merito all'impairment.

Nel secondo semestre 2022 le compagnie della Divisione Assicurativa hanno avviato le attività per il c.d. "parallel running" dell'applicazione del nuovo principio.

IFRS 17 Contratti assicurativi

Nel presente paragrafo è fornita disclosure delle principali aree di impatto del nuovo principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi nonché del relativo processo di implementazione in corso, in ottemperanza alle indicazioni dell'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA) citate in precedenza ed in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 paragrafi 30 e 31. Viene inoltre fornita informativa con riferimento alle interrelazioni tra il nuovo principio IFRS 17 e l'IFRS 9, che le società della Divisione Insurance applicheranno simultaneamente e per la prima volta a partire dal 1° gennaio 2023.

Il nuovo principio contabile IFRS 17 pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche pubblicate in data 25 giugno 2020 e in data 9 dicembre 2021, è stato omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021 – e recentemente modificato con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 che ha introdotto alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative per la prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 – ed entrerà obbligatoriamente in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Il principio richiede obbligatoriamente di presentare il periodo comparativo, ossia l'esercizio 2022, riesposto.

In proposito, si evidenzia che il Regolamento n. 2036/2021 prevede l'omologazione del principio IFRS 17 a livello europeo e consente – su base opzionale – di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali di cui all'IFRS 17.

Overview del Principio IFRS 17

Il principio IFRS 17 sostituisce l'IFRS 4 che, sin dal momento della sua pubblicazione iniziale, era considerato un "interim standard" e – in quanto tale – non aveva tra i propri scopi quello di prevedere una metodologia unica di rappresentazione dei contratti assicurativi, rimandando ai modelli contabili previsti dalle normative locali dei singoli paesi. Il superamento di questo aspetto – unitamente ad una migliore informativa sui risultati economici dei contratti assicurativi – è alla base del nuovo standard.

Si riportano a seguire le principali previsioni del principio:

  • ‒ l'iscrizione iniziale della passività assicurativa: al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato, l'impresa riconosce una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa attesi contrattuali (Present value future cash flow – "PVFCF"), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk adjustment ("RA") per i rischi di tipo non finanziario e del margine economico atteso (Contractual Service Margin – "CSM"), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri al lordo delle imposte;
  • ‒ i raggruppamenti di contratti: l'applicazione dell'IFRS 17 prevede l'identificazione di "portafogli" di contratti assicurativi (ovvero di gruppi di contratti che condividono rischi simili e gestiti unitariamente). Ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in gruppi composti da contratti con caratteristiche simili in termini di profittabilità attesa, prevedendo pertanto la distinzione tra i contratti profittevoli (con margine economico atteso positivo) e onerosi (con margine economico atteso negativo);
  • ‒ i modelli di misurazione previsti dal principio: il principio IFRS 17 prevede il modello di misurazione denominato General Model ("GM") applicabile a tutti i contratti, ad eccezione dei contratti con partecipazione diretta agli utili, per i quali viene applicato il Variable Fee Approach ("VFA"), qualora siano rispettati i criteri di eleggibilità dipendenti dalla natura stessa della partecipazione agli utili. È previsto inoltre un modello semplificato opzionale (Premium Allocation Approach – "PAA") per la valutazione della Liability for Remaining Coverage ("LFRC", assimilabile alla Riserva per frazioni di premi) per i contratti con periodo di copertura uguale o inferiore all'anno e per tutti i contratti nel caso in cui la valutazione non sia materialmente differente da quella risultante dall'applicazione del General Model;
  • ‒ transition: in sede di prima applicazione, il principio contabile IFRS 17 prevede che tutti i contratti presenti in portafoglio siano contabilizzati come se le regole introdotte fossero sempre state in vigore; tale metodo di transition prende il nome di Full Retrospective Approach ("FRA"). Poiché la sua applicabilità può risultare molto complessa a causa

dell'indisponibilità delle serie storiche degli attributi necessari per gestire la capillarità del modello dati target previsto dall'lFRS 17, che ne consentano la piena applicazione, il principio prevede la possibilità di utilizzare altri due metodi, tra loro opzionali:

  • o il Modified Retrospective Approach ("MRA"), che approssima i risultati ottenuti dal FRA attraverso un approccio retrospettivo, ma prevede alcune semplificazioni circa la stima del CSM, il livello di aggregazione dei contratti, l'utilizzo delle coorti annuali ed i tassi di sconto da utilizzare;
  • o il Fair Value Approach ("FVA"), che rappresenta l'approccio più semplice secondo cui il CSM/Loss Component (in caso di contratti onerosi) è calcolato come differenza tra il fair value del gruppo di contratti cui si riferisce ed il valore dei Fulfillment Cash Flows alla medesima data (rappresentato dalla somma di PVFCF e RA);
  • ‒ la misurazione successiva della passività assicurativa: l'IFRS 17 richiede una misurazione ad ogni reporting period degli elementi sopra indicati (i flussi di cassa e il margine economico atteso), per verificare la congruità delle stime rispetto alle condizioni correnti di mercato. Gli effetti di eventuali disallineamenti devono essere recepiti nei bilanci alla prima reporting date di consuntivazione: a conto economico qualora i cambiamenti siano riferiti a eventi già avvenuti nel passato oppure a riduzione del margine economico atteso (CSM) qualora i cambiamenti siano riferiti a eventi futuri. Con riferimento alle variazioni delle sole variabili finanziarie (e non delle restanti, quindi principalmente relative al comportamento degli assicurati), è rimessa scelta alle imprese di individuare – per ciascun raggruppamento di contratti (cfr. più avanti) – se rappresentare gli effetti delle modifiche nel conto economico o nel patrimonio netto (c.d. Opzione OCI);
  • ‒ la misurazione del ricavo assicurativo: l'IFRS 17 prevede una esposizione nel conto economico della redditività "per margini" conseguiti nel corso della vita delle polizze, ossia quando l'impresa eroga i servizi agli assicurati, non prevedendo pertanto la rilevazione di alcun ricavo al momento della sottoscrizione del contratto;
  • ‒ la misurazione della performance: nell'ottica di una disclosure che garantisca una migliore comparabilità degli andamenti delle Compagnie, è prevista una rappresentazione distinta e separata delle due componenti principali che tipicamente concorrono a formare la redditività delle imprese assicuratrici: la prima, che rappresenta il profitto derivante dall'attività assicurativa prestata (il c.d. "margine tecnico") e la seconda che raggruppa invece tutte le componenti di carattere "finanziario" (i risultati degli investimenti, gli effetti delle variabili finanziarie utilizzate nelle valutazioni dei contratti, ecc.). I cambiamenti nelle stime future di premi collegati a contratti in essere alla data di reporting (flussi di cassa da ricevere) e di pagamenti (flussi di cassa da riconoscere) sono rilevati a conto economico lungo la durata residua contrattuale delle polizze di riferimento.

L'IFRS 17 introduce pertanto nuove logiche di determinazione della redditività delle compagnie assicurative anche al fine di perseguire una maggiore comparabilità dell'informativa finanziaria prodotta dai competitor del settore. Tali nuove logiche porteranno a potenziali impatti nel disegno dei nuovi prodotti assicurativi con particolare riferimento al pricing ed a nuove logiche di misurazione dei rischi in ottica di Asset and Liability Management. L'informativa finanziaria vedrà l'introduzione di nuovi key performance indicators basati sulla marginalità di prodotto rispetto all'attuale raccolta premi presa a riferimento sia a livello nazionale sia a livello internazionale.

Le compagnie assicurative infine dovranno disegnare un nuovo modello operativo target che permetta la gestione delle nuove grandezze reddituali previste dal principio con importanti investimenti sia dal punto di vista dei processi interni sia dal punto di vista informatico.

Progetto di implementazione per la Divisione Insurance: impatti organizzativi ed informatici

Nell'ambito del Gruppo ISP il principio IFRS 17 risulta applicabile ai prodotti assicurativi ed ai prodotti finanziari con elementi di partecipazione discrezionale agli utili della Divisione Insurance. Per completezza si evidenzia che sono in corso verifiche per individuare eventuali altre casistiche impattate dal nuovo principio sul resto del perimetro del Gruppo che non si prevede comunque siano significative, anche alla luce delle esclusioni dall'applicazione previste dall'IFRS 17.

Il progetto di implementazione dell'IFRS 17 per la Divisione Insurance ha preso avvio a giugno 2019 ed è articolato in più filoni che sono stati impostati in modo omogeneo per tutte le compagnie della Divisione Insurance, tenendo conto delle specificità di business di ciascuna compagnia:

  • ‒ definizione dell'impianto metodologico: sono stati identificati gli argomenti chiave ai quali corrispondono altrettante scelte metodologiche declinate nei cosiddetti Technical Paper, in termini di classificazione dei prodotti, determinazione dei cash flow prospettici e calcolo del CSM;
  • ‒ evoluzione dei sistemi informativi: la Big Picture progettuale che comprende la mappa degli applicativi e le relative interfacce informatiche, definita a dicembre 2020, è stata confermata e implementata anche per le compagnie di recente acquisizione e prevede la medesima struttura informatica per tutte le Compagnie della Divisione Insurance, tenendo in considerazione le peculiarità di ciascuna. Nel 2020 è stata completata la migrazione sul nuovo sistema contabile SAP per le compagnie Intesa Sanpaolo Vita, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e Intesa Sanpaolo Life. Per quanto riguarda Intesa Sanpaolo RBM Salute, la migrazione è stata completata durante il mese di luglio 2021 (con data effetto contabile 1° luglio 2021).

Sono state effettuate le attività di analisi e di predisposizione dei business requirement. Durante il mese di ottobre 2021 è stata effettuata la migrazione della Contabilità tecnica sul sistema SAP DATA HUB e SAP FPSL per le compagnie Intesa Sanpaolo Vita, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura. Per Intesa Sanpaolo RBM Salute le attività di migrazione sono state completate nel mese di gennaio 2022.

Alla data del 30 giugno 2022 è stata completata l'implementazione finalizzata a includere nella filiera di contabilità e bilancio la parte dei processi relativi al calcolo delle misure prospettiche introdotte dall'IFRS 17 (principalmente cash flow, risk adjustment e CSM).

Con particolare riferimento ai motori attuariali, gli sviluppi informatici ad essi connessi sono conclusi. Per quanto riguarda le compagnie acquisite dal Gruppo Intesa nel corso del 2020 e 2021 (Intesa Sanpaolo RBM Salute, Cargeas e le compagnie vita ex UBI) il relativo progetto di integrazione prevede la completa adozione dei sistemi target di divisione;

‒ sviluppo di attività di formazione: prevista per l'intera durata del progetto e suddivisa tra Top Management, tecnica ed operativa, prevedendo specifiche sessioni dedicate agli amministratori delle compagnie della Divisione Insurance e della Capogruppo;

  • ‒ modifiche dei processi e della normativa interna: è stato formalizzato il target operating model, ossia il disegno e la formalizzazione dei sistemi, processi organizzativi e relativi uffici responsabili, in modo da presidiare il nuovo processo di formazione del bilancio;
  • ‒ transition e parallel run 2022: sono in corso di finalizzazione le attività relative alla quantificazione dei saldi di apertura al 1° gennaio 2022 e risulta avviata la produzione dei dati comparativi dei trimestri 2022 per tutte le compagnie della Divisione Insurance.

Da un punto di vista organizzativo il progetto IFRS 17 include, oltre al processo di predisposizione del bilancio, l'implementazione di sistemi e processi riferiti alla Pianificazione e Controllo e all'Asset and Liability Management, al fine di garantire la capacità di governo delle compagnie del Gruppo secondo le nuove metriche introdotte dal principio IFRS 17.

Si evidenzia infine che sono previsti incontri periodici con la società di Revisione EY volti a promuovere un confronto in merito alle scelte metodologiche identificate nell'ambito progettuale.

Scelte metodologiche del Gruppo

Le principali incertezze metodologiche affrontate dal Gruppo hanno riguardato la definizione della curva di sconto, la quantificazione dei cash flow in ottica IFRS 17, nonché la necessità di quantificare il CSM per il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, differente dal CSM assicurativo, al fine di considerare gli effettivi costi di distribuzione nei flussi prospettici delle passività assicurative in luogo delle provvigioni regolate tra le società del Gruppo.

Di seguito sono riportate le principali scelte metodologiche sulle quali si sta orientando la Divisione Insurance, uniformi per tutte le compagnie incluse nel perimetro di consolidamento:

  • ‒ Livello di aggregazione e opzione "carve out" sulle coorti: il livello di aggregazione permette di definire la granularità con cui viene valutata la redditività di un gruppo di contratti, andando a raggruppare:
  • o nel medesimo portafoglio quelli che presentano rischi simili e che sono gestiti insieme;
  • o che hanno la stessa profittabilità attesa all'emissione (c.d. bucket di profittabilità);
  • o che appartengano alla stessa generazione (c.d. coorte annuale).

Limitatamente al primo punto, la Divisione Insurance ha adottato la scelta di aggregare i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza; per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene per i prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, prodotti Multiramo collegati alla stessa Gestione Separata, prodotti di tipo Unit, prodotti collegati a Fondi Pensione e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte - TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, si è deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della Coorte Annuale ("Carve Out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestiti insieme e all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

  • ‒ Curva di sconto: la Divisione Insurance ha deciso di utilizzare un approccio Bottom-Up, che prevede l'utilizzo di tassi privi di rischio con l'aggiunta di un premio di liquidità, stimato sulla base del premio di rischio insito all'interno del portafoglio titoli di ciascuna compagnia, ripartito per singola gestione separata, portafoglio unit, fondi pensione e portafoglio libero.
  • ‒ Risk adjustment: viene determinato utilizzando una metodologia di tipo Value at Risk (VaR) che stima l'incertezza dei rischi non finanziari sulla base del 75° percentile della distribuzione specifica di ciascun rischio considerato.
  • ‒ Variable Fee Approach (VFA): come evidenziato in precedenza, il VFA è un modello previsto dallo Standard obbligatorio per i contratti che prevedono una significativa partecipazione discrezionale agli utili da parte dell'assicurato. Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, viene eseguito un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Divisione Insurance vengono misurati con il Variable Fee Approach tutti i contratti di tipo Linked assicurativi e tutti i contratti collegati ad una gestione separata, sia individuali che di tipo Multiramo.
  • ‒ Premium Allocation Approach (PAA): come evidenziato il PAA è un metodo opzionale ed applicabile ai contratti con durata inferiore all'anno o ai contratti con durata superiore all'anno per i quali si dimostra che l'applicazione del modello PAA non porti a risultati significativamente diversi da quelli che si otterrebbero con il modello generale. La Divisione Insurance ha deciso di applicare tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello PAA per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.
  • ‒ Coverage Unit: le Coverage Unit rappresentano il driver con il quale viene determinato il pattern di rilascio del CSM a conto economico, tenendo in considerazione la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti. Le Coverage Unit sono determinate in maniera differenziata a seconda che si tratti di Business Vita o Business Danni. In particolare, per il Business Danni le Coverage Unit sono identificate tramite i premi di competenza del periodo mentre per il Business Vita sono identificate dai capitali assicurati di periodo rispetto ai capitali assicurati a vita intera, che rappresentano l'impegno della compagnia verso gli assicurati nel periodo di valutazione.
  • ‒ Contract Boundaries: la determinazione dei Contract Boundaries viene utilizzata per definire se una determinata opzione contrattuale debba essere inclusa nella proiezione dei flussi di cassa già dall'emissione del contratto oppure se l'esercizio della stessa comporti la generazione di un nuovo gruppo di contratti.
  • ‒ Vengono incluse nei Contract Boundaries IFRS 17 tutte le opzioni contrattuali che prevedono, già all'emissione dei contratti, le condizioni di esercizio dell'opzione in termini di pricing. Qualora l'esercizio dell'opzione non abbia condizioni prestabilite all'emissione, ma queste vengono definite solo in un secondo momento oppure al momento stesso dell'esercizio da parte dell'assicurato, queste sono escluse dai Contract Boundaries IFRS 17 e non vengono proiettate nei flussi di cassa del contratto principale; l'esercizio dell'opzione genera un nuovo gruppo di contratti differente da quello del contratto principale.
  • ‒ Approccio di Transition: si è deciso di utilizzare tutti e tre i metodi di transition previsti dallo Standard a seconda della disponibilità dei dati storici richiesti dal principio per la determinazione del CSM alla data di FTA. In particolare, per le generazioni di contratti più recenti viene utilizzato il metodo Full Retrospective Approach, fatta eccezione per le compagnie acquisite (ISP RBM Salute, Cargeas ed ex UBI), per i quali viene utilizzato il metodo Fair Value Approach. Per i contratti vita multiramo e i contratti danni meno recenti viene utilizzato il metodo Modified Retrospective Approach, mentre per i restanti prodotti e annualità verrà utilizzato il Fair Value Approach.

  • ‒ Interazione IFRS 9 e IFRS 17 e utilizzo dell'opzione OCI: in alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto. La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta a livello di portafoglio per i contratti assicurativi e deve essere presa in coerenza con il metodo di valutazione degli attivi. In particolare:

  • o per quanto riguarda i contratti valutati con il General Model e con il Premium Allocation Approach, la rivalutazione finanziaria dei flussi di cassa futuri e del risk adjustment a tassi storici è contabilizzata a conto economico, mentre la differenza tra la rivalutazione a tassi storici e quelli correnti è contabilizzata a Other Comprehensive Income;
  • o per i contratti valutati al Variable Fee Approach, l'IFRS 17 prevede che il risultato finanziario dei contratti assicurativi sia disaggregato tra conto economico e Other Comprehensive Income: in sostanza viene riclassificata a Other Comprehensive Income la differenza tra il risultato finanziario dei contratti assicurativi e il risultato finanziario a conto economico derivante dagli strumenti finanziari sottostanti (c.d. Mirroring). Il trattamento contabile del Mirroring previsto dal principio IFRS 17 può essere assimilato nelle finalità allo Shadow Accounting previsto dall'IFRS 4 attualmente in vigore.

Sono in corso di finalizzazione le scelte metodologiche, congiuntamente tra le strutture della Capogruppo ISP e la Divisione Insurance, per la quantificazione del CSM per il Bilancio Consolidato.

Ai sensi dell'IFRS 9, la Divisione Insurance sta finalizzando la definizione del business model a tendere: Hold To Collect and Sell per tutti gli strumenti finanziari di debito, ad eccezione di quelli collegati ai prodotti linked e ai fondi pensione aperti (ai quali verrebbe applicato il Business Model Other). Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, la Divisione Insurance è orientata ad una valutazione a fair value con contropartita a conto economico.

Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo Adozione dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo. Conseguentemente, al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, si è deciso di adottare l'opzione OCI su tutti i portafogli di

contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.

Principali differenze tra il framework IFRS 17 e Solvency II

Le principali differenze tra lo Standard IFRS 17 e Solvency II in relazione alla valutazione delle passività assicurative sono primariamente legate all'identificazione dei Contract Boundaries, alla determinazione della curva di sconto e alla modalità di calcolo del Margine di Prudenza (rispettivamente Risk Adjustment o Risk Margin). In particolare:

  • ‒ per quanto riguarda i Contract Boundaries, le principali differenze riguardano sia la logica di determinazione che la periodicità della valutazione. In Solvency II i Contract Boundaries sono basati su una logica di rischio per la compagnia e sono determinati a ciascuna data di valutazione; in IFRS 17 invece sulla possibilità di re-pricing da parte della compagnia e sono determinati all'emissione dei contratti;
  • ‒ per quanto riguarda le curve di sconto, la principale differenza riguarda la modalità e la granularità con cui la stessa viene calcolata; in particolare, per Solvency II esiste un'unica curva di sconto composta da una curva base priva di rischio più un premio di liquidità (Volatility Adjustment), definito dall'EIOPA sulla base di un portafoglio di riferimento medio di mercato. Nel Framework IFRS 17 invece è possibile calcolare le curve di sconto per ogni portafoglio identificato sulla base degli specifici pool di attivi di riferimento;
  • ‒ per il Margine di Prudenza, la differenza tra Risk Margin e Risk Adjustment è dovuta sia ad una differente metodologia di calcolo che ad un diverso perimetro di rischi identificati. Il Risk Margin Solvency II è calcolato con una metodologia Cost of Capital, applicata al requisito di Capitale della Compagnia valutato con un percentile al 95%, considerando i rischi tecnici, il rischio di credito e il rischio operativo; per il Risk Adjustment IFRS 17 il Principio non prevede una metodologia standard ma esclusivamente la determinazione dello stesso sulla base di specifici rischi non finanziari.

Impatti economici e patrimoniali

Il nuovo principio prevede l'introduzione di nuove grandezze patrimoniali e differenti modalità di riconoscimento della redditività dei prodotti assicurativi nei bilanci delle compagnie, che potrebbero portare sia impatti patrimoniali in sede di prima applicazione del principio, sia volatilità di conto economico a target.

L'impatto patrimoniale in sede di prima applicazione dipende dal livello dei tassi di mercato alla data di transition (ad un minor livello dei tassi corrisponde un maggior impatto negativo sul patrimonio), nonché dagli approcci di transition adottati.

Il risultato di conto economico è invece strettamente correlato alla modalità di rilascio del CSM nel tempo e all'aggiustamento dello stesso a seguito delle revisioni delle ipotesi operative e finanziarie incluse nei flussi di cassa e nel risk adjustment.

Sulla base delle analisi effettuate e delle implementazioni in corso, si stima che l'impatto, da rilevare in contropartita del patrimonio netto in sede di prima applicazione del nuovo principio contabile, risulterà non critico rispetto agli attuali livelli patrimoniali di bilancio e regolamentari del Gruppo Intesa Sanpaolo. Al riguardo si ricorda che ai fini regolamentari il Gruppo Intesa Sanpaolo, in quanto "conglomerato finanziario", è stato autorizzato all'applicazione del c.d. "Danish Compromise" che consente la ponderazione al 370% degli investimenti significativi nelle controllate assicurative in luogo della loro deduzione dal CET1. Le principali differenze da imputare a patrimonio netto sono originate dalla differenza tra le passività assicurative IFRS 17 (inclusive degli utili futuri – CSM) valorizzate al fair value, rispetto alle riserve IFRS 4, che fattorizzano le riserve quantificate secondo le regole dell'Autorità di Vigilanza locale, oltre alla riserva Shadow e da Liability Adequacy Test, non completamente rappresentative di un valore di fair value.

Area e metodi di consolidamento

Area di consolidamento

Il Resoconto consolidato include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, controllate congiuntamente o sottoposte ad influenza notevole, comprendendo – come specificamente previsto dai principi IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività diversi da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20% – peraltro di importo contenuto – in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti o non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.

Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.

Si rammenta che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.

Rispetto al 31 dicembre 2021, le variazioni nel perimetro di consolidamento integrale hanno riguardato l'ingresso di:

  • ‒ Newco TPA S.p.A. (ora denominata InSalute Servizi S.p.A.), società di nuova costituzione nell'ambito del Gruppo assicurativo, partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo Vita;
  • ‒ Compagnie de Banque Privée Quilvest (CBPQ), partecipata al 100% da Fideuram Bank (Luxembourg) S.A.;
  • ‒ VUB Operating Leasing A.S. (società dedicata per lo sviluppo del leasing operativo), precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto;
  • ‒ Acantus S.p.A. (cessionaria del ramo di credito su pegno di ISP ex Gruppo UBI), a seguito del superamento dei limiti di immaterialità che ne permettevano in precedenza il consolidamento al patrimonio netto;

e l'uscita di:

  • ‒ Intesa Sanpaolo Private Bank (Suisse) Morval, fusa per incorporazione in Reyl & Cie S.A.;
  • ‒ VUB Leasing, cessata in quanto oggetto di scissione in Vseobecna Uverova Banka per l'attività di leasing finanziario e in VUB Operating Leasing (sopra indicata) per l'attività di leasing operativo;
  • ‒ UBI Leasing, fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo;
  • ‒ PBZ Stambena Stedionica, fusa per incorporazione in PBZ Privredna Banka Zagreb;
  • ‒ Intesa Sanpaolo (Qingdao) Service Company Limited, ora consolidata con il metodo del patrimonio netto in considerazione della contenuta materialità degli aggregati patrimoniali.

Per completezza si precisa inoltre che Mooney Group continuerà ad essere consolidata al patrimonio netto ai fini del perimetro di consolidamento contabile ma rientra nel perimetro di consolidamento prudenziale con il metodo proporzionale; nel corso del mese di luglio è stata infatti acquisita da parte di Banca 5 S.p.A. l'ulteriore quota del 20% della citata società che porta l'interessenza complessiva al 50% (soggetta a controllo congiunto).

Metodi di consolidamento

I metodi utilizzati per il consolidamento dei dati delle società controllate (consolidamento integrale) e per il consolidamento delle società collegate nonché delle società sottoposte a controllo congiunto (metodo del patrimonio netto) sono invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio annuale 2021 del Gruppo Intesa Sanpaolo al quale, pertanto, si fa rinvio. I bilanci della Capogruppo e delle altre società utilizzati per predisporre il Resoconto fanno riferimento al 30 settembre 2022. In taluni limitati casi, per partecipate di rilevanza non significativa, sono stati utilizzati gli ultimi dati ufficiali disponibili.

Con riferimento alla controllata ucraina Pravex Bank e alla controllata Banca Intesa Russia, si rammenta che nel Resoconto intermedio al 31 marzo 2022 e nella Relazione semestrale al 30 giugno 2022 si era proceduto al consolidamento integrale sulla base di reporting package riferiti a date antecedenti (31 dicembre 2021 per Pravex Bank e 31 marzo 2022 per Banca Intesa Russia), attesa la bassa materialità rispetto al dato consolidato del Gruppo e le evidenti difficoltà logistiche e di esecuzione delle strutture amministrative (in particolare per la Banca ucraina) anche con riferimento ai canali informatici ed ai connessi temi di sicurezza informatica37 . Approfittando di un contesto operativo più stabile, nel presente Resoconto si è ritornati al consolidamento integrale di Pravex Bank e Banca Intesa Russia sulla base di situazioni contabili allineate alla data di reporting.

Ove necessario – in casi comunque di rilevanza del tutto marginale – i bilanci delle società consolidate, eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi, sono stati resi conformi ai principi del Gruppo. I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'Eurozona sono convertiti in Euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura del periodo di riferimento ed alle voci del conto economico i cambi medi del periodo stesso.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 4 novembre 2022

37 Per entrambe le realtà, le suddette modalità di consolidamento erano supportate anche dal riscontro di dati "gestionali" patrimoniali al 30 giugno che non evidenziavano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli rappresentati al 31 dicembre 2021 per Pravex ed al 31 marzo 2022 per Banca Intesa Russia, con la sola eccezione di un calo di circa il 30% degli impieghi verso clientela di quest'ultima in conseguenza del blocco di nuova operatività.

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, Fabrizio Dabbene, dichiara, ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio al 30 settembre 2022 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Milano, 4 novembre 2022

Fabrizio Dabbene Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati modificati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 modificato

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 30 settembre 2021 pubblicato e Conto economico al 30 settembre 2021 modificato

Raccordi tra prospetti contabili consolidati modificati/pubblicati e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 pubblicato e Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 riesposto

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 30 settembre 2021 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 settembre 2021 riesposto

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 30 settembre 2022 e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 riesposto

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato Patrimoniale consolidato riesposto

Conto Economico consolidato riesposto

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato e Stato Patrimoniale consolidato riclassificato

Raccordo tra Conto Economico consolidato riesposto e Conto Economico consolidato riclassificato

Conto economico consolidato riclassificato - Raccordo con dati rideterminati

Conto economico consolidato riclassificato - Raccordo con dati rideterminati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati modificati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 modificato

Lo Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 30 settembre 2021 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 settembre 2021 modificato

Il Conto Economico consolidato al 30 settembre 2021 pubblicato non ha necessitato di modifiche.

Raccordi tra prospetti contabili consolidati modificati/pubblicati e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 pubblicato e Stato Patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2021 riesposto

(milioni di euro)
Voci dell'attivo 31.12.2021 Variazione
perimetro di
consolidamento
(a)
31.12.2021
Riesposto
10. Cassa e disponibilità liquide 14.756 937 15.693
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 52.731 2 52.733
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 47.181 2 47.183
b) attività finanziarie designate al fair value 4 - 4
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.546 - 5.546
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 67.580 217 67.797
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi
dello IAS 39
206.800 - 206.800
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 668.866 635 669.501
a) Crediti verso banche 163.937 18 163.955
b) Crediti verso clientela 504.929 617 505.546
45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato ai sensi dello IAS 39
85 - 85
50. Derivati di copertura 1.732 - 1.732
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 392 - 392
70. Partecipazioni 1.652 - 1.652
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 208 - 208
90. Attività materiali 10.792 4 10.796
100. Attività immateriali 9.342 3 9.345
di cui:
- avviamento 3.574 - 3.574
110. Attività fiscali 18.808 - 18.808
a) correnti 3.555 - 3.555
b) anticipate 15.253 - 15.253
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.422 - 1.422
130. Altre attività 13.837 15 13.852
Totale dell'attivo 1.069.003 1.813 1.070.816
(a) La riesposizione si riferisce all'ingresso del Gruppo Quilvest.
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2021 Variazione
perimetro di
consolidamento
(a)
(milioni di euro)
31.12.2021
Riesposto
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 710.055 1.699 711.754
a) debiti verso banche 165.258 12 165.270
b) debiti verso la clientela 458.239 1.687 459.926
c) titoli in circolazione 86.558 - 86.558
15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato ai sensi dello IAS 39
2.146 - 2.146
20. Passività finanziarie di negoziazione 56.306 2 56.308
30. Passività finanziarie designate al fair value 3.674 - 3.674
35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai
sensi dello IAS 39
84.770 - 84.770
40. Derivati di copertura 4.868 - 4.868
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 53 - 53
60. Passività fiscali 2.285 7 2.292
a) correnti 363 7 370
b) differite 1.922 - 1.922
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 30 - 30
80. Altre passività 15.639 16 15.655
90. Trattamento di fine rapporto del personale 1.099 - 1.099
100. Fondi per rischi e oneri 5.716 1 5.717
a) impegni e garanzie rilasciate 508 - 508
b) quiescenza e obblighi simili
c) altri fondi per rischi e oneri
290
4.918
-
1
290
4.919
110. Riserve tecniche 118.296 - 118.296
120. Riserve da valutazione -709 - -709
125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 476 - 476
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 6.282 - 6.282
150. Riserve 17.706 - 17.706
155. Acconti su dividendi (-) -1.399 - -1.399
160. Sovrapprezzi di emissione 27.286 - 27.286
170. Capitale 10.084 - 10.084
180. Azioni proprie (-) -136 - -136
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 291 88 379
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 4.185 - 4.185
Totale del passivo e del patrimonio netto 1.069.003 1.813 1.070.816
(a) La riesposizione si riferisce all'ingresso del Gruppo Quilvest.

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 30 settembre 2021 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 settembre 2021 riesposto

(milioni di euro)
30.09.2021 Variazione
perimetro di
consolidamento
(a)
Conferimento
Ramo
Formazione
(b)
30.09.2021
Riesposto
10. Interessi attivi e proventi assimilati 7.843 17 - 7.860
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 7.563 - - 7.563
20. Interessi passivi e oneri assimilati -1.811 -6 - -1.817
30. Margine di interesse 6.032 11 - 6.043
40. Commissioni attive 8.828 59 - 8.887
50. Commissioni passive -1.989 -11 - -2.000
60. Commissioni nette 6.839 48 - 6.887
70. Dividendi e proventi simili 113 - - 113
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 406 14 - 420
90. Risultato netto dell'attività di copertura 36 - - 36
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 741 - - 741
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 215 - - 215
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 570 - - 570
c) passività finanziarie -44 - - -44
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
110. con impatto a conto economico
a) attività e passività finanziarie designate al fair value
157
-28
-
-
-
-
157
-28
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 185 - - 185
Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese
115. di assicurazione ai sensi dello IAS 39 3.353 - - 3.353
120. Margine di intermediazione 17.677 73 - 17.750
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito di: -1.607 - - -1.607
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.595 - - -1.595
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
Rettifiche/Riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione
-12 - - -12
135.
140.
ai sensi dello IAS39
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni
-4
-25
-
-
-
-
-4
-25
150. Risultato netto della gestione finanziaria 16.041 73 - 16.114
160.
170.
Premi netti
Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa
7.848
-9.887
-
-
-
-
7.848
-9.887
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 14.002 73 - 14.075
190. Spese amministrative: -8.568 -65 -54 -8.687
a) spese per il personale -5.016 -54 7 -5.063
b) altre spese amministrative -3.552 -11 -61 -3.624
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
a) impegni e garanzie rilasciate
-204
73
-
-
-
-
-204
73
b) altri accantonamenti netti -277 - - -277
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -479 -2 - -481
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -612 -2 6 -608
230. Altri oneri/proventi di gestione 703 3 - 706
240. Costi operativi -9.160 -66 -48 -9.274
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 130 2 - 132
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali
-4 - - -4
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 190 - - 190
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 5.158 9 -48 5.119
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.200 -2 16 -1.186
310.
320.
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte
3.958
-
7
-
-32
-
3.933
-
330. Utile (Perdita) di periodo 3.958 7 -32 3.933
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 48 -7 32 73
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 4.006 - - 4.006

(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 5 mesi del 2021 del Gruppo Reyl e dei primi 9 mesi del Gruppo Quilvest.

(b) La riesposizione è riferita al conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.

Raccordo tra Conto Economico consolidato al 30 settembre 2022 e Conto economico consolidato al 30 settembre 2022 riesposto

30.09.2022 Variazione
perimetro di
consolidamento
(a)
Conferimento
Ramo
Formazione
(b)
(milioni di euro)
30.09.2022
Riesposto
10. Interessi attivi e proventi assimilati 8.719 5 - 8.724
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 8.395 - - 8.395
20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.166 -3 - -2.169
30. Margine di interesse 6.553 2 - 6.555
40. Commissioni attive 8.517 21 - 8.538
50. Commissioni passive -2.050 -4 - -2.054
60. Commissioni nette 6.467 17 - 6.484
70. Dividendi e proventi simili 184 - - 184
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -224 6 - -218
90. Risultato netto dell'attività di copertura 45 - - 45
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -40 - - -40
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 204 - - 204
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
c) passività finanziarie
-261
17
-
-
-
-
-261
17
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
110. con impatto a conto economico 978 - - 978
a) attività e passività finanziarie designate al fair value
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
991
-13
-
-
-
-
991
-13
115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
assicurazione ai sensi dello IAS 39
455 - - 455
120. Margine di intermediazione 14.418 25 - 14.443
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito di: -1.779 - - -1.779
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
-1.729
-50
-
-
-
-
-1.729
-50
135. Rettifiche/Riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi
dello IAS 39
-159 - - -159
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 - - 8
150. Risultato netto della gestione finanziaria 12.488 25 - 12.513
160. Premi netti 6.729 - - 6.729
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa -5.399 - - -5.399
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 13.818 25 - 13.843
190. Spese amministrative: -8.445 -22 -33 -8.500
a) spese per il personale -4.850 -15 5 -4.860
b) altre spese amministrative -3.595 -7 -38 -3.640
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -160 - - -160
a) impegni e garanzie rilasciate
b) altri accantonamenti netti
-72
-88
-
-
-
-
-72
-88
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -508 -1 - -509
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -692 -1 2 -691
230. Altri oneri/proventi di gestione 702 2 - 704
240. Costi operativi -9.103 -22 -31 -9.156
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 209 - - 209
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -2 - - -2
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 17 - - 17
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.939 3 -31 4.911
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.644 -1 10 -1.635
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.295 2 -21 3.276
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 3.295 2 -21 3.276
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -11 -2 21 8
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 3.284 - - 3.284

(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 6 mesi del 2022 di Quilvest.

(b) La riesposizione è riferita al conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato Patrimoniale consolidato riesposto

(milioni di euro)
Voci dell'attivo 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
Riesposto assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 118.368 15.693 102.675
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 52.840 52.733 107 0,2
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 47.689 47.183 506 1,1
b) attività finanziarie designate al fair value 1 4 -3 -75,0
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 5.150 5.546 -396 -7,1
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 53.948 67.797 -13.849 -20,4
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi
dello IAS 39
173.252 206.800 -33.548 -16,2
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 559.628 669.501 -109.873 -16,4
a) Crediti verso banche 42.036 163.955 -121.919 -74,4
b) Crediti verso clientela 517.592 505.546 12.046 2,4
45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato ai sensi dello IAS 39
80 85 -5 -5,9
50. Derivati di copertura 10.366 1.732 8.634
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -9.525 392 -9.917
70. Partecipazioni 1.990 1.652 338 20,5
80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 172 208 -36 -17,3
90. Attività materiali 10.561 10.796 -235 -2,2
100. Attività immateriali 9.386 9.345 41 0,4
di cui:
- avviamento 3.681 3.574 107 3,0
110. Attività fiscali 19.391 18.808 583 3,1
a) correnti 3.927 3.555 372 10,5
b) anticipate 15.464 15.253 211 1,4
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.123 1.422 -299 -21,0
130. Altre attività 21.425 13.852 7.573 54,7

Totale dell'attivo 1.023.005 1.070.816 -47.811 -4,5

(milioni di euro)
Voci del passivo e del patrimonio netto 30.09.2022 31.12.2021 Variazioni
Riesposto assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 697.059 711.754 -14.695 -2,1
a) debiti verso banche 158.977 165.270 -6.293 -3,8
b) debiti verso la clientela 463.010 459.926 3.084 0,7
c) titoli in circolazione 75.072 86.558 -11.486 -13,3
15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo
ammortizzato ai sensi dello IAS 39
2.250 2.146 104 4,8
20. Passività finanziarie di negoziazione 53.856 56.308 -2.452 -4,4
30. Passività finanziarie designate al fair value 6.501 3.674 2.827 76,9
35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai
sensi dello IAS 39
72.812 84.770 -11.958 -14,1
40. Derivati di copertura 5.037 4.868 169 3,5
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.808 53 -7.861
60. Passività fiscali 3.581 2.292 1.289 56,2
a) correnti
b) differite
361
3.220
370
1.922
-9
1.298
-2,4
67,5
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 89 30 59
80. Altre passività 21.423 15.655 5.768 36,8
90. Trattamento di fine rapporto del personale 863 1.099 -236 -21,5
100. Fondi per rischi e oneri 4.662 5.717 -1.055 -18,5
a) impegni e garanzie rilasciate 563 508 55 10,8
b) quiescenza e obblighi simili 124 290 -166 -57,2
c) altri fondi per rischi e oneri 3.975 4.919 -944 -19,2
110. Riserve tecniche 99.751 118.296 -18.545 -15,7
120. Riserve da valutazione -1.898 -709 1.189
125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -762 476 -1.238
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 7.203 6.282 921 14,7
150. Riserve 16.803 17.706 -903 -5,1
155. Acconti su dividendi (-) - -1.399 -1.399
160. Sovrapprezzi di emissione 28.056 27.286 770 2,8
170. Capitale 10.369 10.084 285 2,8
180. Azioni proprie (-) -350 -136 214
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 224 379 -155 -40,9
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 3.284 4.185 -901 -21,5
Totale del passivo e del patrimonio netto 1.023.005 1.070.816 -47.811 -4,5

Conto Economico consolidato riesposto

30.09.2022 30.09.2021 (milioni di euro)
Variazioni
Riesposto Riesposto assolute %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 8.724 7.860 864 11,0
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 8.395 7.563 832 11,0
20. Interessi passivi e oneri assimilati -2.169 -1.817 352 19,4
30. Margine di interesse 6.555 6.043 512 8,5
40. Commissioni attive 8.538 8.887 -349 -3,9
50. Commissioni passive -2.054 -2.000 54 2,7
60. Commissioni nette 6.484 6.887 -403 -5,9
70. Dividendi e proventi simili 184 113 71 62,8
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione -218 420 -638
90. Risultato netto dell'attività di copertura 45 36 9 25,0
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
-40
204
741
215
-781
-11
-5,1
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -261 570 -831
c) passività finanziarie 17 -44 61
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
110. conto economico 978 157 821
a) attività e passività finanziarie designate al fair value
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
991
-13
-28
185
1.019
-198
Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
115. assicurazione ai sensi dello IAS 39 455 3.353 -2.898 -86,4
120. Margine di intermediazione 14.443 17.750 -3.307 -18,6
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito di: -1.779 -1.607 172 10,7
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.729 -1.595 134 8,4
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -50 -12 38
135. Rettifiche/Riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello
IAS 39
-159 -4 155
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 -25 33
150. Risultato netto della gestione finanziaria 12.513 16.114 -3.601 -22,3
160. Premi netti 6.729 7.848 -1.119 -14,3
170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa -5.399 -9.887 -4.488 -45,4
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 13.843 14.075 -232 -1,6
190. Spese amministrative: -8.500 -8.687 -187 -2,2
a) spese per il personale -4.860 -5.063 -203 -4,0
b) altre spese amministrative -3.640 -3.624 16 0,4
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -160 -204 -44 -21,6
a) impegni e garanzie rilasciate -72 73 -145
b) altri accantonamenti netti -88 -277 -189 -68,2
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -509 -481 28 5,8
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -691 -608 83 13,7
230. Altri oneri/proventi di gestione 704 706 -2 -0,3
240. Costi operativi -9.156 -9.274 -118 -1,3
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 209 132 77 58,3
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -2 -4 -2 -50,0
270.
280.
Rettifiche di valore dell'avviamento
Utili (Perdite) da cessione di investimenti
-
17
-
190
-
-173
-91,1
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 4.911 5.119 -208 -4,1
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.635 -1.186 449 37,9
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 3.276 3.933 -657 -16,7
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 3.276 3.933 -657 -16,7
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 8 73 -65 -89,0
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 3.284 4.006 -722 -18,0

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato Patrimoniale consolidato e Stato Patrimoniale consolidato riclassificato

Attività 30.09.2022 (milioni di euro)
31.12.2021
Riesposto
Cassa e disponibilità liquide 118.368 15.693
Voce 10 Cassa e disponibilità liquide 118.368 15.693
Finanziamenti verso banche 39.734 162.139
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche 39.706 162.101
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche - -
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche - -
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche 28 38
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti
verso banche
- -
Finanziamenti verso clientela 473.746 465.871
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 470.866 464.075
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela 464.079 457.032
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non
finanziarie ed altri)
6.787 7.043
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico 2.880 1.796
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela 84 19
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela - -
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela 1.057 1.038
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti
verso clientela
1.739 739
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 49.056 43.325
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) 2.330 1.854
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed
Voce 40b (parziale) assicurazioni) 46.726 41.471
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
51.671
47.605
51.638
47.164
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito 1 4
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.065 4.470
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 52.209 67.058
Voce 30 (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 52.209 67.058
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 173.252 206.800
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello
Voce 35 IAS 39 173.252 206.800
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai
80 85
Voce 45 sensi dello IAS 39 80 85
Partecipazioni 1.990 1.652
Voce 70 Partecipazioni 1.990 1.652
Attività materiali e immateriali 19.947 20.141
Attività di proprietà 18.401 18.616
Voce 90 (parziale) Attività materiali 9.015 9.271
Voce 100 Attività immateriali 9.386 9.345
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.546 1.525
Voce 90 (parziale) Attività materiali 1.546 1.525
Attività fiscali 19.391 18.808
Voce 110 Attività fiscali 19.391 18.808
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.123 1.422
Voce 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 1.123 1.422
Altre voci dell'attivo 22.438 16.184
Voce 50 Derivati di copertura 10.366 1.732
Voce 60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -9.525 392
Voce 80 Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 172 208
Voce 130 Altre attività 21.425 13.852
Totale attività 1.023.005 1.070.816

(milioni di euro)

Riesposto
Debiti verso banche al costo ammortizzato 158.971 165.262
Voce 10 a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche 158.977 165.270
- Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) -6 -8
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 536.726 545.101
Voce 10 b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela 463.010 459.926
Voce 10 c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione 75.072 86.558
- Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) -1.356 -1.383
Passività finanziarie di negoziazione 53.856 56.308
Voce 20 Passività finanziarie di negoziazione 53.856 56.308
Passività finanziarie designate al fair value 6.501 3.674
Voce 30 Passività finanziarie designate al fair value 6.501 3.674
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 2.244 2.139
Voce 15 Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai
sensi dello IAS 39
2.250 2.146
- Voce 15 (parziale) Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai
sensi dello IAS 39 (di cui debiti per leasing)
-6 -7
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 72.812 84.770
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello
Voce 35 IAS 39 72.812 84.770
Passività fiscali 3.581 2.292
Voce 60 Passività fiscali 3.581 2.292
Passività associate ad attività in via di dismissione 89 30
Voce 70 Passività associate ad attività in via di dismissione 89 30
Altre voci del passivo 20.020 21.974
Voce 40 Derivati di copertura 5.037 4.868
Voce 50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.808 53
Voce 80 Altre passività 21.423 15.655
Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing) 6 8
Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing) 1.356 1.383
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai
Voce 15 (parziale) sensi dello IAS 39 (di cui debiti per leasing) 6 7
Riserve tecniche 99.751 118.296
Voce 110 Riserve tecniche 99.751 118.296
Fondi per rischi e oneri 5.525 6.816
Voce 90 Trattamento di fine rapporto del personale 863 1.099
Voce 100 a) Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate 563 508
Voce 100 b) Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili 124 290
Voce 100 c) Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri 3.975 4.919
Capitale 10.369 10.084
Voce 170 Capitale 10.369 10.084
Riserve 44.509 44.856
Voce 130 Azioni rimborsabili - -
Voce 150 Riserve 16.803 17.706
Voce 160 Sovrapprezzi di emissione 28.056 27.286
- Voce 180 Azioni proprie (-) -350 -136
Riserve da valutazione -1.898 -709
Voce 120 Riserve da valutazione -1.898 -709
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -762 476
Voce 125 Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -762 476
Acconti su dividendi - -1.399
Voce 155 Acconti su dividendi (-) - -1.399
Strumenti di capitale 7.203 6.282
Voce 140 Strumenti di capitale 7.203 6.282
Patrimonio di pertinenza di terzi 224 379
Voce 190 Patrimonio di pertinenza di terzi 224 379
Risultato netto 3.284 4.185
Voce 200 Utile (Perdita) di periodo (+/-) 3.284 4.185

Passività 30.09.2022 31.12.2021

Totale passività e patrimonio netto 1.023.005 1.070.816

Raccordo tra Conto Economico consolidato riesposto e Conto Economico consolidato riclassificato

(milioni di euro)
Voci 30.09.2022 30.09.2021
Riesposto Riesposto
Interessi netti 6.436 6.016
Voce 30 Margine di interesse 6.555 6.043
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Rapporti tra Banche/Altre imprese e Comparto Assicurativo -18 -27
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 7 6
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 67 18
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) 33 29
+ Voce70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
1 7
+ Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap -195 -50
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) -14 -10
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) - -
Commissioni nette 6.697 7.103
Voce 60 Commissioni nette 6.484 6.887
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Contributo comparto assicurativo 199 233
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 2 2
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) -33 -29
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) 34 43
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
107 33
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
-9 3
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) -45 -27
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese varie) -42 -42
Risultato dell'attività assicurativa 1.303 1.176
Voce 115 Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello
IAS 39
455 3.353
Voce 160 Premi netti 6.729 7.848
Voce 170 Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa -5.399 -9.887
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Rapporti tra Banche/Altre imprese con Comparto Assicurativo 18 27
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Contributo comparto assicurativo -199 -233
+ Voce 80 (parziale) Rapporti tra Banche/Altre imprese con Comparto Assicurativo -152 -53
+ Voce 135 (parziale) Impairment titoli con impatto sulla redditività complessiva quota di competenza degli assicurati -147 -3
- Voce 160 (parziale) Premi netti (Polizze: premi emessi a copertura dei sinistri) -144 -
- Voce 160 (parziale) Premi netti (Polizze: eccedenza dei sinistri prospettici rispetto ai premi in corso di maturazione) - 22
- Voce 170 (parziale) Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (Polizze: sinistri liquidati coperti da accantonamenti) 144 -
- Voce 170 (parziale) Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (Polizze: accantonamenti per sinistri liquidati e in corso) - 104
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -2 -2
Voci 30.09.2022 (milioni di euro)
30.09.2021
Riesposto Riesposto
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1.380 1.525
Voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione -218 420
Voce 90 Risultato netto dell'attività di copertura 45 36
Voce 110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività designate al fair value
991 -28
Voce 110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
-13 185
Voce 100 b) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-261 570
Voce 100 c) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie 17 -44
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR)
184 113
- Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
-1 -7
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) -34 -43
- Voce 80 (parziale) Rapporti tra Banche/Altre imprese con Comparto Assicurativo 152 53
- Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap 195 50
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - 10
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
360 309
- Voce 100 b) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
- -29
- Voce 100 b) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario)
3 -
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
-107 -33
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
68 -19
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
2 1
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettiche di valore nette su
crediti)
-6 -
- Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-2 -18
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) 5 -1
Voci 30.09.2022 (milioni di euro)
30.09.2021
Riesposto Riesposto
Altri proventi (oneri) operativi netti -20 93
Voce 70 Dividendi e proventi simili 184 113
Voce 230 Altri oneri / proventi di gestione 704 706
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento -7 -6
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
-2 -2
+ Voce 110 b) (parziale) assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
-19 -
- Voce 70 (parziale) complessiva (inclusi i dividendi su OICR) -184 -113
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese) -16 -20
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) -670 -658
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri non ricorrenti) 18 9
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) - -2
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni durature immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Utili/perdite da cessione di immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) 5 1
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) -5 1
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
operativo)
-6 -3
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
-40 -20
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
-3 -2
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 21 89
Proventi operativi netti 15.796 15.913
Spese del personale -4.821 -4.968
Voce 190 a) Spese per il personale -4.860 -5.063
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) -68 58
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) 14 10
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) 45 27
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) 48 -
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) - -
Spese amministrative -2.047 -2.118
Voce 190 b) Altre spese amministrative -3.640 -3.624
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) 37 42
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 785 730
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese varie) 42 42
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
operativo)
6 3
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) 37 11
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) 670 658
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi di spese) 16 20
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -936 -904
Voce 210 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali -509 -481
Voce 220 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali -691 -608
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali 2 2
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) 45 25
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività materiali (Svalutazioni) 2 1
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
40 20
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) 65 83
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni) 5 1
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetto economico dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
102 51
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
3 2
Costi operativi -7.804 -7.990
Risultato della gestione operativa 7.992 7.923
Voci 30.09.2022 (milioni di euro)
30.09.2021
Riesposto Riesposto
Rettifiche di valore nette su crediti -1.928 -1.550
Voce 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 8 -25
Voce 200 a) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate -72 73
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti -158 -98
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri)
2 4
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetto economico dell'allocazione dei costi di acquisizione)
66 92
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettiche di valore nette su
crediti)
6 -
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Finanziamenti
-1.686 -1.606
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri)
-18 2
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
+ Voce 130 b) (parziale) impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti -10 1
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) -66 7
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -168 -433
Voce 135 Rettifiche/Riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS39 -159 -4
Voce 260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -2 -4
Voce 200 b) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti -88 -277
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (b)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
-40 16
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
+ Voce 130 a) (parziale) ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni)
Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
-23 10
+ Voce 130 a) (parziale) ammortizzato - Titoli di debito verso Banche -2 -1
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito
-40 -13
- Voce 135 (parziale) Impairment titoli con impatto sulla redditività complessiva quota di competenza degli assicurati 147 3
+ Voce 160 (parziale) Premi netti (Polizze: premi emessi a copertura dei sinistri) 144 -
+ Voce 160 (parziale) Premi netti (Polizze: eccedenza dei sinistri prospettici rispetto ai premi in corso di maturazione) - -22
+ Voce 170 (parziale) Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (Polizze: sinistri liquidati coperti da accantonamenti) -144 -
+ Voce 170 (parziale) Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa (Polizze: accantonamenti per sinistri liquidati e in corso) - -104
- Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario)
2 -
- Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) -3 -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) - -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetto economico dell'allocazione dei costi di acquisizione) -11 -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) 66 -7
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività materiali (Svalutazioni) -2 -1
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) -5 -1
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni durature immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Effetti valutativi altre attività) - 2
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) -8 -30
Altri proventi (oneri) netti 147 254
Voce 250 Utili (Perdite) di partecipazioni 209 132
Voce 280 Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
17 190
Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
360 309
Voce 100 a) (parziale) (Banche)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
- -
- Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione -360 -309
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) -48 -
+ Voce 230 (parziale)
+ Voce 230 (parziale)
Altri oneri/ proventi di gestione (Utili/perdite da cessione di immobilizzazioni materiali riacquisite)
Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri non ricorrenti)
-
-18
-
-9
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) -21 -89
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Effetto economico dell'allocazione dei costi di acquisizione) - -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) 8 30
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - -
Voce 320
+ Voce 320 (parziale)
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte)
-
-
-
-
Risultato corrente lordo 6.043 6.194

167

Voci 30.09.2022 (milioni di euro)
30.09.2021
Riesposto Riesposto
Imposte sul reddito -2.009 -1.526
Voce 300 Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.635 -1.186
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) -37 -11
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) -19 -61
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-70 -39
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -248 -229
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili)
- -
- Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - -
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -62 -148
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) 68 -58
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) -37 -42
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) 3 -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) -45 -25
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) -65 -83
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) -5 -1
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) 19 61
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -152 -85
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -67 -18
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - -10
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
+ Voce 100 a) (parziale) (Effetto economico dell'allocazione dei costi di acquisizione) -66 -92
+ Voce 100 b) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
- 29
+ Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
2 18
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetto economico dell'allocazione dei costi di acquisizione) 11 -
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-102 -51
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Effetto economico dell'allocazione dei costi di acquisizione) - -
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
70 39
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -544 -502
+ Voce 100 b) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Oneri riguardanti il sistema bancario)
-3 -
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
+ Voce 110 b) (parziale) (b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario) -2 -1
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario)
-2 -
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -785 -730
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 248 229
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - -
Voce 270 Rettifiche di valore dell'avviamento - -
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili)
- -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 8 73
Voce 340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 8 73
Risultato netto 3.284 4.006

Conto economico consolidato riclassificato - Raccordo con dati rideterminati

Conto economico consolidato riclassificato - Raccordo con dati rideterminati

30.09.2021
Dati
riesposti
Cessione
rami
di attività
Inclusione
compagnie
assicurative
(milioni di euro)
30.09.2021
Dati
rideterminati
Interessi netti 6.016 -66 - 5.950
Commissioni nette 7.103 -94 - 7.009
Risultato dell'attività assicurativa 1.176 - 43 1.219
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 1.525 -1 - 1.524
Altri proventi (oneri) operativi netti 93 - -14 79
Proventi operativi netti 15.913 -161 29 15.781
Spese del personale -4.968 65 -14 -4.917
Spese amministrative -2.118 13 -20 -2.125
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -904 - -2 -906
Costi operativi -7.990 78 -36 -7.948
Risultato della gestione operativa 7.923 -83 -7 7.833
Rettifiche di valore nette su crediti -1.550 6 - -1.544
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -433 - -3 -436
Altri proventi (oneri) netti 254 - - 254
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 58 - 58
Risultato corrente lordo 6.194 -19 -10 6.165
Imposte sul reddito -1.526 6 -7 -1.527
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -148 - - -148
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -85 - - -85
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -502 13 - -489
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 73 - 17 90
Risultato netto 4.006 - - 4.006

I dati rideterminati sono stati predisposti per tenere conto, nell'ambito dell'acquisizione del Gruppo UBI, della riallocazione, sulla base di dati gestionali, del contributo dei rami di attività oggetto di cessione al risultato delle attività operative cessate, nonché dell'inclusione del contributo delle compagnie assicurative Assicurazioni Vita (già Aviva Vita), Lombarda Vita e Cargeas, al netto degli effetti riconducibili alle filiali oggetto di cessione.

Glossario

Si riporta di seguito la definizione di alcuni termini utilizzati nell'informativa di Bilancio e/o di Pillar 3 con esclusione dei termini entrati nel lessico comune italiano oppure inseriti in un contesto che già ne chiarisce il significato.

ABS – Asset Backed Securities

Strumenti finanziari il cui rendimento e rimborso sono garantiti da un portafoglio di attività (collateral) dell'emittente (solitamente uno Special Purpose Vehicle – SPV), destinato in via esclusiva al soddisfacimento dei diritti incorporati negli strumenti finanziari stessi. Esempi di attività poste a garanzia (collateral) sono i mutui ipotecari, i crediti vantati da società di emissione di carte di credito, i crediti commerciali a breve termine, i finanziamenti per acquisto di auto.

Acquisition finance o Leverage & Acquisition Finance

Finanziamenti al servizio di operazioni di acquisizioni aziendali.

Additional return

Forma di remunerazione dei titoli junior rivenienti da operazioni di cartolarizzazione. Tali titoli, in aggiunta ad una cedola fissa, maturano proventi periodici (trimestrali, semestrali, ecc.) il cui importo è funzione del margine economico prodotto dall'operazione (riflettente a sua volta la performance delle attività cartolarizzate).

Advisor

Intermediario finanziario che assiste l'Autorità Governativa o le società coinvolte in privatizzazioni o altre operazioni di corporate finance, i cui compiti vanno dalla predisposizione di perizie valutative, alla stesura di documenti e consulenza generale in relazione alla specifica operazione.

AIRB (Advanced Internal Rating Based) Approach

Approccio dei rating interni nell'ambito del Nuovo Accordo di Basilea che si distingue nei metodi base (IRB) e avanzato. Il metodo avanzato è utilizzabile solo dagli istituti che soddisfino requisiti minimi più stringenti rispetto all'approccio base. In questo caso tutte le stime degli input (PD, LGD, EAD, Maturity) per la valutazione del rischio di credito avvengono internamente. Nel metodo base solo la PD è invece stimata dalla Banca.

ALM – Asset & Liability Management

Gestione integrata dell'attivo e del passivo finalizzata ad allocare le risorse in un'ottica di ottimizzazione del rapporto rischiorendimento.

Alternative investment

Gli investimenti alternativi comprendono una vasta gamma di forme di investimento tra cui anche investimenti di private equity (vedi) e investimenti in hedge funds (vedi).

Altre parti correlate – stretti familiari

Si devono intendere per "stretti familiari" di un soggetto quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati dal soggetto interessato nei loro rapporti con l'entità. Essi includono il convivente (incluso il coniuge non legalmente separato) ed i figli del soggetto, i figli del convivente e le persone a carico del soggetto o del convivente.

AMA – Advanced Measurement Approach

Approccio introdotto da Basilea 2 per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte di rischio operativo, basato su modelli interni di stima e valutazione. I modelli interni AMA si articolano normalmente in due componenti:

  • (i) quantitativa, basata su dati di perdita interni ed esterni;
  • (ii) qualitativa, normalmente basata su questionari con punteggio ordinale legato alla percezione della rischiosità degli eventi di perdita.

Arrangement (commissione di)

Commissione avente carattere di compenso per il lavoro di assistenza nella fase di strutturazione ed organizzazione di un finanziamento.

Arranger

Nel settore della finanza strutturata è la figura che – pur sotto varie forme e con diverse configurazioni di incarico (mandated lead arranger, joint lead arranger, sole arranger ecc.) – opera come coordinatore degli aspetti organizzativi dell'operazione.

Asset allocation

Decisioni di investimento in mercati, aree geografiche, settori, prodotti.

Asset encumbrance

Legalmente rappresenta un diritto reale a favore di un creditore su un bene di proprietà di un'altra controparte, che può essere il soggetto debitore o un terzo. Tipicamente si configura sotto forma di ipoteca su beni immobili o creazione di collaterale in operazioni di pronti contro termine e finanziamenti dalla Banca Centrale.

Asset management – Wealth management

Attività rivolta alla gestione e amministrazione, sotto varie forme, di risorse patrimoniali affidate dalla clientela.

Asset stanziabili

Attivi utilizzabili come collaterale presso la BCE per ottenere liquidità a tassi agevolati. Le attività stanziabili si dividono in tre tipologie:

  • (i) credit claim (prestiti bancari);
  • (ii) cartolarizzazioni (vedi) e covered bond (vedi);
  • (iii) titoli di debito;
  • che devono soddisfare alcuni requisiti di qualità minima in termini di:
  • (i) debitori ammessi;
  • (ii) rating della controparte.

In funzione della qualità e del tipo di tasso l'ammontare di liquidità ottenibile è determinato attraverso l'applicazione di haircut (tagli sul valore nominale).

AT1 – Additional Tier 1

Capitale aggiuntivo di Classe 1. Nella categoria dell'AT1 vengono in genere ricompresi gli strumenti di capitale diversi dalle azioni ordinarie (che sono computabili nel Common Equity) e che rispettano i requisiti normativi per l'inclusione in tale livello dei Fondi propri.

Attività intangibile o immateriale

Un'attività immateriale è un'attività non monetaria identificabile priva di consistenza fisica.

Attualizzazione

Processo di determinazione del valore attuale di un pagamento o di flussi di pagamenti da ricevere in futuro.

Audit

Nelle società quotate è l'insieme dei momenti di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) sia da società di revisione indipendenti (external audit).

AVA – Additional Valuation Adjustment

Aggiustamenti di valutazione supplementari necessari per adattare il valore equo al valore prudente delle posizioni. Per effettuare una prudent valuation delle posizioni misurate al fair value, l'EBA prevede due metodologie di calcolo dell'AVA (Simplified approach e Core approach). I requisiti per la valutazione prudente si applicano a tutte le posizioni valutate al valore equo indipendentemente dal fatto che siano detenute o meno nel portafoglio di negoziazione, dove il termine "posizione" si riferisce unicamente a strumenti finanziari e merci.

β

Coefficiente beta di un emittente o di un gruppo di emittenti comparabili, espressione dell'interrelazione tra il rendimento effettivo di un titolo di capitale e il rendimento complessivo del mercato di riferimento.

Back office

La struttura di una società bancaria o finanziaria che si occupa della trattazione di tutte le operazioni che vengono effettuate dalle unità operative (front office).

Backtesting

Analisi retrospettive volte a verificare l'affidabilità delle misurazioni delle fonti di rischio associate alle posizioni dei portafogli di attività.

Banking book

Solitamente riferito a titoli o comunque a strumenti finanziari in genere, identifica la parte di tale portafoglio destinato all'attività "proprietaria".

Basis swap

Contratto che prevede lo scambio, tra due controparti, di pagamenti legati a tassi variabili basati su un diverso indice.

Best practice

In genere identifica un comportamento commisurato al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Bid-ask spread

È la differenza rilevabile tra i prezzi denaro e lettera su un determinato strumento finanziario o gruppo di strumenti finanziari.

Brand name

Il "brand name" rientra tra le attività immateriali legate al marketing identificate dall'IFRS 3 quale potenziale attività immateriale rilevabile in sede di purchase price allocation. Il termine "brand" non è usato nei principi contabili in una accezione restrittiva come sinonimo di "logo" e "nome", ma piuttosto come termine generale di marketing che definisce quell'insieme di asset intangibili fra loro complementari (tra cui, oltre al nome e al logo, le competenze, la fiducia riposta dal consumatore, la qualità dei servizi, ecc.) che concorrono a definire il c.d. "brand equity".

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Business combination

Ai sensi del principio contabile internazionale IFRS 3, operazione o altro evento in cui un acquirente acquisisce il controllo di una o più attività aziendali.

Business model

È il modello di business con cui sono gestiti gli strumenti finanziari.

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie: Hold to Collect (HTC), Hold to Collect and Sell (HTCS), Others/Trading.

CAGR – Compound Annual Growth Rate

Tasso di crescita annuale composto di un investimento in un determinato periodo di tempo. Se n è il numero di anni il CAGR è calcolato nel seguente modo: (Valore corrente/Valore iniziale)^(1/n) -1.

Capital Asset Pricing Model (CAPM)

Modello che consente di determinare il "costo opportunità", ovvero l'ammontare del reddito di esercizio necessario a remunerare il costo del capitale.

Capital structure

Costituisce l'insieme di tutte le varie classi di obbligazioni (tranche) emesse da un veicolo (SPV), garantite dal portafoglio acquisito, che hanno rischi e rendimenti diversi per soddisfare le esigenze di diverse categorie di investitori. I rapporti di subordinazione tra le varie tranche sono regolati da una serie di norme che specificano la distribuzione delle perdite generate dal collateral:

  • Equity Tranche: rappresenta la porzione più rischiosa del portafoglio, anche conosciuta come "first loss" ed è subordinata a tutte le altre tranche; essa pertanto sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero delle attività sottostanti.
  • Mezzanine Tranche: rappresenta la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche equity e quello della tranche senior. La tranche mezzanine è di regola suddivisa in 2-4 tranche con gradi diversi di rischio, subordinate le une alle altre. Esse tipicamente si contraddistinguono per un rating compreso nel range BBB-AAA.
  • Senior/Supersenior Tranche: rappresenta la tranche con il più elevato grado di credit enhancement ovvero il maggiore grado di privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso. Essa è comunemente denominata anche super senior tranche e, se rated, presenta un rating superiore ad AAA essendo la stessa senior rispetto alla tranche mezzanine AAA.

Captive

Termine genericamente riferito a "reti" o società che operano esclusivamente con clientela dell'azienda o del gruppo di appartenenza.

Cartolarizzazione

Operazione di trasferimento del rischio relativo ad attività finanziarie o reali a una Società veicolo, effettuata mediante la cessione delle attività sottostanti ovvero mediante l'utilizzo di contratti derivati. In Italia la materia è regolata principalmente dalla Legge 30 aprile 1999, n. 130 e successive modifiche.

Cartolarizzazioni sintetiche

Le "cartolarizzazioni sintetiche" si distinguono da quelle tradizionali perché - mentre in queste ultime i crediti vengono fisicamente ceduti a una società veicolo e sono cancellati dal bilancio della cedente - nelle prime avviene semplicemente un trasferimento del rischio sugli stessi, tramite contratti derivati su credito o garanzie, e i crediti restano nel bilancio della società cedente.

Cartolarizzazioni STS

Sono considerate Semplici, Trasparenti e Standardizzate le cartolarizzazioni, ad eccezione dei programmi ABCP e delle operazioni ABCP, conformi ai requisiti stabiliti agli articoli 20, 21 e 22 del Regolamento 2017/2402. Per le operazioni e i programmi ABCP i requisiti sono stabiliti rispettivamente dagli articoli 24 e 25-26 del medesimo Regolamento. Per le loro caratteristiche le cartolarizzazioni STS possono beneficiare di un trattamento prudenziale agevolato in base al Regolamento 2017/2401, il quale prevede dei fattori di ponderazione minimi ("floor") più bassi rispetto alle altre operazioni di cartolarizzazione.

Cash flow hedge

È la copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa riconducibili ad un particolare rischio.

Cash Generating Unit (CGU ovvero unità generatrice di flussi finanziari)

Rappresenta il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Certificati di investimento - Certificates

Strumenti finanziari contrattualmente configurabili come derivati di natura opzionale che replicano l'andamento di un'attività sottostante. Mediante l'acquisto di un certificate l'investitore consegue il diritto di ricevere ad una certa data una somma parametrata al valore del sottostante. I certificates, in altre parole, consentono all'investitore di acquisire una posizione indiretta sull'attività sottostante. In alcuni casi, tramite la struttura opzionale, l'investitore può ottenere la protezione totale o parziale del capitale investito che si concretizza nella restituzione, totale o parziale, dei premi pagati qualunque sia l'andamento dei parametri prefissati nei contratti stessi.

I certificates sono strumenti cartolarizzati, in quanto tali sono liberamente negoziabili secondo le modalità dei titoli di credito (sono negoziati sul mercato SeDeX - Securitised Derivatives Exchange - gestito da Borsa Italiana e sul mercato EuroTLX).

Cessione pro-soluto

Trasferimento di un credito senza che il cedente offra alcuna garanzia nel caso in cui il debitore non adempia. Il cedente garantisce dunque al cessionario solo l'esistenza del credito ceduto e non anche la solvibilità del debitore.

Cessione pro-solvendo

Trasferimento di un credito in cui il cedente è garante del pagamento per il terzo obbligato. Il cedente garantisce dunque al cessionario sia l'esistenza del credito ceduto che la solvibilità del debitore.

CCF - Credit Conversion Factor (Fattore di Conversione Creditizio)

Nella determinazione del rischio creditizio, il CCF è il fattore che permette di trasformare l'EAD (Exposure At Default) di una esposizione fuori bilancio in quella di una esposizione per cassa. Ove la banca non utilizzi modelli interni per stimare tali fattori (CCF interni), essi vengono indicati come segue dalle regole di vigilanza (CCF regolamentari):

a) 100% nel caso di elemento a rischio pieno;

b) 50% nel caso di elemento a rischio medio;

c) 20% nel caso di elemento a rischio medio-basso;

d) 0% nel caso di elemento a rischio basso.

CCP – Central Counterparty Clearing House

La controparte centrale è il soggetto che, in una transazione, si interpone tra due contraenti evitando che questi siano esposti al rischio di inadempienza della propria controparte contrattuale e garantendo il buon fine dell'operazione. La controparte centrale si tutela dal conseguente rischio assunto raccogliendo garanzie (in titoli e contante, c.d. margini) commisurate al valore dei contratti garantiti e al rischio inerente. Il servizio di controparte centrale può essere esercitato, oltre che sui mercati che prevedono espressamente tale servizio, anche in riferimento a transazioni condotte fuori dai mercati regolamentati (c.d. transazioni over the counter – OTC).

CDO – Collateralised Debt Obligation

Strumenti finanziari emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione, garantiti da un portafoglio costituito da crediti, titoli obbligazionari e altre attività finanziarie (incluse tranche di cartolarizzazioni). Nel caso dei CDO sintetici, il trasferimento del rischio avviene tramite il ricorso a derivati di credito in luogo della vendita di attività (CDO cash).

CDS su indici ABX

Gli indici ABX rientrano nella tipologia degli Indici su ABS. Ogni ABX si riferisce ad un basket di 20 reference obligations appartenenti ad uno specifico settore di ABS. Ogni ABX (per un totale di cinque) riproduce una classe di rating (AAA, AA, A, BBB, and BBB-).

In particolare, l'indice ABX.HE, emesso il 19 Gennaio 2006 (Annex Date) è costituito da reference obligation del settore home equity degli ABS (Residential Mortgage-Backed Security – RMBS). Il CDS su un ABX.HE copre pertanto il rischio di credito degli RMBS sottostanti ovvero il rischio relativo alle 20 reference obligations che costituiscono l'indice.

Per gli ABX il mercato, di fatto, non fornisce la valutazione delle curve di credito ma direttamente la valutazione dei prezzi. Il settlement ammesso per i contratti sugli Indici ABX, come riportato nella documentazione ISDA 2005, è il PAUG (Pay As You Go); esso prevede che il venditore di protezione paghi, all'acquirente di protezione, le perdite subite man mano che queste si verificano, senza però determinare la chiusura del contratto. Occorre tenere presente che la copertura realizzata tramite acquisto di indici ABX, anche se strutturata in modo da corrispondere al meglio alle caratteristiche del portafoglio coperto, resta comunque soggetta ai cosiddetti rischi di base. In altre parole, non essendo una copertura specifica delle singole posizioni, essa può generare volatilità a conto economico nelle fasi di non perfetta correlazione tra prezzi dell'indice e valori di mercato delle posizioni coperte.

CLO - Collateralised Loan Obligation

Trattasi di CDO con collaterale rappresentato da finanziamenti concessi a nominativi Corporate.

CMBS - Commercial Mortgage-Backed Securities

Operazioni di cartolarizzazione di crediti garantiti da ipoteche su immobili aventi natura commerciale.

CMO - Collateralised Mortgage Obligation

Titoli emessi a fronte di mutui ipotecari in cui l'ammontare complessivo dell'emissione è frazionato in tranche con differente scadenza e rendimento. Le tranche sono ripagate secondo un ordine specificato all'emissione.

Commercial paper

Titoli a breve termine emessi per raccogliere fondi in alternativa ad altre forme di indebitamento.

Core Business

Attività principale verso la quale sono orientate le scelte strategiche e le politiche aziendali.

Core deposits

I "core deposits" rappresentano un'attività immateriale legata alle relazioni con la clientela ("customer related intangible"), generalmente rilevata in aggregazioni in campo bancario. Il valore di tale intangibile è di fatto inerente ai benefici futuri di cui l'acquirente delle masse raccolte potrà beneficiare grazie al fatto che si tratta di una forma di raccolta che presenta costi normalmente inferiori a quelli di mercato.

Common Equity Tier 1 Ratio (CET1 Ratio)

È il rapporto tra il Capitale primario di classe 1 (CET1) ed il totale delle attività a rischio ponderate.

Corporate

Fascia di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni (mid corporate, large corporate).

Cost/income ratio

Indice economico rappresentato dal rapporto tra gli oneri operativi ed i proventi operativi netti.

Costo ammortizzato

Differisce dal costo in quanto prevede l'ammortamento progressivo del differenziale tra il valore di iscrizione ed il valore nominale di un'attività o di una passività sulla base del tasso effettivo di rendimento.

Costi della transazione

Costi marginali direttamente attribuibili all'acquisizione, all'emissione o alla dismissione di un'attività o passività finanziaria. È un costo che non sarebbe stato sostenuto se l'entità non avesse acquisito, emesso o dismesso lo strumento finanziario.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Coverage ratio – Grado di copertura

Rappresenta la copertura percentuale della rettifica di valore a fronte dell'esposizione lorda.

Covered bond – Obbligazioni Bancarie Garantite

Speciale obbligazione bancaria che, oltre alla garanzia della banca emittente può usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo (fattispecie disciplinata dall'art. 7-bis della Legge 130 del 30 aprile 1999).

CPPI (Constant Proportion Portfolio Insurance)

Tecnica consistente nel formare un portafoglio composto da due asset, uno non rischioso avente un certo tasso di rendimento (risk free) e uno rischioso con un rendimento considerato tendenzialmente superiore. L'obiettivo della procedura di ribilanciamento è quello di evitare che il valore del portafoglio scenda sotto un valore prefissato (floor) che cresce nel tempo al tasso risk free e coincide a scadenza con il capitale da garantire.

Credit default swap/option

Contratto col quale un soggetto, dietro pagamento di un premio, trasferisce ad un altro soggetto il rischio creditizio insito in un prestito o in un titolo, al verificarsi di un determinato evento legato al deterioramento del grado di solvibilità del debitore (nel caso della option occorre anche l'esercizio del diritto da parte dell'acquirente dell'opzione).

Credit derivatives – Derivati sul rischio di credito

Contratti derivati che hanno come sottostante il merito creditizio di un determinato emittente/prenditore, misurato da un'agenzia di rating o comunque definito sulla base di criteri oggettivi, allo scopo di trasferire rischi creditizi. La principale funzione dei derivati sul rischio di credito consiste nella possibilità di gestire il rischio di credito associato ad una determinata attività (obbligazione e/o prestito) senza che l'attività stessa venga ceduta. Inoltre permettono di scindere il rischio di credito (possibilità che il debitore cada in default e non adempia ai propri pagamenti) di una determinata attività, da altre tipologie di rischio, quale ad esempio il rischio di interesse (possibilità che i tassi di mercato si muovano in direzione svantaggiosa per il creditore).

Credit enhancement

Tecniche e strumenti utilizzati dagli emittenti per migliorare il rating delle loro emissioni (costituzione di depositi a garanzia, concessione di linee di liquidità, ecc.).

Credit-linked notes

Assimilabili a titoli obbligazionari emessi dall'acquirente di protezione o da una società veicolo i cui detentori (venditori di protezione) – in cambio di un rendimento pari alla somma del rendimento di un titolo di pari durata e del premio ricevuto per la copertura del rischio di credito – assumono il rischio di perdere (totalmente o parzialmente) il capitale a scadenza ed il connesso flusso di interessi al verificarsi di un determinato evento.

Credit risk adjustment

Tecnica che mira ad evidenziare la penalizzazione dovuta al merito creditizio della controparte ed utilizzata nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati non quotati.

Credit spread option

Contratto col quale l'acquirente di protezione si riserva il diritto, dietro il pagamento di un premio, di riscuotere dal venditore di protezione una somma dipendente dalla differenza positiva, tra lo spread di mercato e quello fissato nel contratto, applicata al valore nozionale dell'obbligazione.

Cross selling

Attività finalizzata alla fidelizzazione della clientela tramite la vendita di prodotti e servizi tra loro integrati.

CRM – Credit Risk Mitigation

Tecniche utilizzate dagli enti per ridurre il rischio di credito associato alle esposizioni da essi detenute.

CRP – Country Risk Premium

Premio per il rischio Paese; esprime la componente del costo del capitale volta a remunerare specificamente il rischio implicito di un definito Paese (ossia il rischio connesso all'instabilità economico-finanziaria, politica e valutaria).

CSA – Credit Support Annex

Documento tramite il quale le controparti che negoziano uno strumento derivato over the counter stabiliscono i termini di contribuzione e trasferimento delle garanzie sottostanti al fine di mitigare il rischio di credito nel caso di posizione "in the money" dello strumento stesso. Tale documento, sebbene non obbligatorio ai fini della transazione, rappresenta una delle quattro componenti che contribuiscono alla definizione del Master Agreement secondo gli standard stabiliti dalla ISDA ("Internation Swaps and Derivatives Association").

Data di riclassificazione

Primo giorno del primo periodo di riferimento successivo al cambiamento del modello di business che ha comportato la riclassificazione delle attività finanziarie.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

Delta

Valore riferito ad un'opzione che esprime la sensibilità del prezzo del titolo sottostante. Nelle opzioni call il delta è positivo, poiché all'aumentare del prezzo del titolo sottostante, il prezzo dell'opzione aumenterà. Nel caso di un'opzione put il delta è negativo, in quanto un rialzo del prezzo del titolo sottostante genera una riduzione nel prezzo dell'opzione.

Derivati embedded o incorporati

I derivati embedded o incorporati sono clausole (termini contrattuali) incluse in uno strumento finanziario, che producono effetti uguali a quelli di un derivato autonomo.

Desk

Generalmente identifica una unità operativa presso la quale è accentrata una particolare attività.

Detenute per la negoziazione – (HFT - Held For Trading)

Attività o passività finanziarie che soddisfano una delle condizioni seguenti:

  • sono acquisite o sostenute principalmente al fine di essere vendute o riacquistate a breve;
  • al momento della rilevazione iniziale sono parte di un portafoglio di strumenti finanziari identificati che sono gestiti insieme e per i quali è provata l'esistenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all'ottenimento di un utile nel breve periodo;
  • sono derivati diversi da quelli posti in essere quale strumento di copertura designato ed efficace.

Domestic Currency Swap

Contratto regolato in euro il cui effetto economico è uguale a quello di un acquisto o di una vendita a termine di una divisa in cambio di valuta nazionale. Alla data di scadenza viene regolato in euro il differenziale fra il cambio a termine implicito nel contratto ed il cambio corrente a pronti.

Duration

Costituisce un indicatore del rischio di tasso d'interesse a cui è sottoposto un titolo o un portafoglio obbligazionario. Nella sua configurazione più frequente è calcolato come media ponderata delle scadenze dei pagamenti per interessi e capitale associati ad un titolo obbligazionario.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio AIRB (vedi). Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

ECAI – External Credit Assessment Institution

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito.

ECL – Expected Credit Loss (Perdita attesa su crediti)

L'adozione del principio contabile IFRS 9 ha determinato la revisione della modalità di determinazione delle rettifiche di valore su crediti, passando da un concetto di perdita subita (Incurred Credit Loss) ad uno di perdita attesa (Expected Credit Loss, ECL). La quantificazione delle svalutazioni avviene attraverso l'inclusione di scenari prospettici e differisce in funzione del deterioramento della qualità creditizia, con orizzonte temporale ad 1 anno per le posizioni classificate nello Stadio 1 e su tutta la vita (lifetime ECL) dello strumento per quelle incluse negli Stadi 2 e 3.

EHQLA – Extremely High Quality Liquid Asset

Attività vincolate che sono nozionalmente ammissibili alla qualifica di attività aventi una liquidità e una qualità creditizia elevatissima; le EHQLA e le HQLA vincolate nozionalmente ammissibili sono le attività elencate agli articoli 11, 12 e 13 del regolamento delegato (UE) 2015/61 della Commissione.

Embedded value

Trattasi di una misura del valore intrinseco di una compagnia di assicurazione vita. Viene calcolato come somma del patrimonio netto rettificato e dei flussi attualizzati rappresentativi dei margini reddituali lungo il periodo di durata residua del portafoglio polizze in essere al momento della valutazione.

Eonia (Euro overnight index average)

Media ponderata dei tassi overnight comunicati alla BCE da un campione di banche operanti nell'area dell'Euro. Dal 2 ottobre 2019 il tasso Eonia è stato calcolato come €STR (Euro Short-Term Rate, tasso di interesse overnight per i mercati monetari in euro) incrementato di 8,5 punti base. L'Eonia, calcolato secondo questa metodologia, è stato pubblicato fino al 3 gennaio del 2022. Successivamente è stato sostituito in via definitiva da €STR addizionato di uno spread fisso pari a 8,5 bps, quantificati e ufficializzati dalla stessa BCE sulla base di evidenze storiche.

ERP (Equity Risk Premium)

Premio per il rischio richiesto dagli investitori nel mercato di riferimento, ovvero il rendimento atteso in eccesso rispetto alle attività prive di rischio. Ai fini dell'impairment test dell'avviamento, ISP utilizza quello calcolato con criterio storico (media geometrica del periodo 1928-2021 della differenza fra i rendimenti azionari e quelli risk free) dalla New York University-Stern School of Business.

ETD – Exchange Trade Derivatives

Contratti derivati standard (futures e opzioni su diverse tipologie di sottostanti) scambiati su mercati regolamentati.

EVA – Economic Value Added

L'indicatore misura il valore creato (se positivo) o distrutto (se negativo) dalle imprese. A differenza degli altri parametri che misurano le performance aziendali, l'EVA è calcolato al netto del costo del capitale di rischio, cioè dell'investimento effettuato dagli azionisti.

Factoring

Contratto di cessione di crediti commerciali attivato da società specializzate, ai fini di gestione e d'incasso, al quale, di norma, può associarsi un finanziamento a favore del cedente.

Fair value

È il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli ed indipendenti.

Fair value hedge

È la copertura dell'esposizione al rischio di variazione del fair value di una posta di bilancio.

Fair Value Option (FVO)

La Fair Value Option costituisce un'opzione per la classificazione di uno strumento finanziario. Attraverso l'esercizio dell'opzione anche uno strumento finanziario non derivato e non detenuto con finalità di trading può essere valutato al fair value con imputazione a conto economico.

Fairness/Legal opinion

Parere rilasciato, su richiesta, da esperti di riconosciuta professionalità e competenza, in merito alla congruità delle condizioni economiche e/o alla legittimità e/o agli aspetti tecnici di una determinata operazione.

Fattore "g" (tasso di crescita "g")

Rappresenta il fattore utilizzato per la proiezione in perpetuità dei flussi finanziari ai fini del cosiddetto "Terminal value".

FIFO: First In First Out

Criterio utilizzato per il riconoscimento a conto economico delle perdite attese (ECL) imputate su un titolo, al momento della sua vendita.

Filtri prudenziali

Nell'ambito delle modalità di calcolo del patrimonio di vigilanza, correzioni apportate alle voci di bilancio, allo scopo di salvaguardare la qualità del patrimonio di vigilanza stesso e di ridurne la potenziale volatilità indotta dall'applicazione dei principi contabili internazionali "IAS/IFRS".

Fondi comuni armonizzati

Fondi comuni rientranti nell'ambito della direttiva CEE 20.12.1985, n. 611, e successive modificazioni, caratterizzati dalla forma aperta, dalla possibilità dell'offerta al pubblico delle quote e da taluni limiti agli investimenti. Con riferimento a questi ultimi si ricorda, tra l'altro, l'obbligo di investire prevalentemente in strumenti finanziari quotati.

Forward Rate Agreement – Forwards

Contratti a termine su tassi di interesse, cambi o indici azionari, generalmente trattati su mercati over the counter, nei quali le condizioni vengono fissate al momento della stipula, ma la cui esecuzione avverrà ad una data futura predeterminata, mediante la ricezione od il pagamento di differenziali calcolati con riferimento a parametri diversi a seconda dell'oggetto del contratto.

Front office

Il complesso delle strutture operative destinate ad operare direttamente con la clientela.

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Future

Contratti a termine standardizzati, con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valori mobiliari o merci. Tali contratti di norma sono negoziati su mercati organizzati, dove viene garantita la loro esecuzione. Nella pratica, i future su valori mobiliari spesso non implicano lo scambio fisico del sottostante valore.

FVTOCI (FVOCI) – Fair Value Through Other Comprehensive Income

Modalità di rilevazione delle variazioni del fair value delle attività finanziarie nell'ambito del prospetto della redditività complessiva (quindi nel patrimonio netto) e non nel conto economico.

FVTPL – Fair Value Through Profit and Loss

Modalità di rilevazione delle variazioni del fair value degli strumenti finanziari con contropartita nel conto economico.

GBV (Gross Book Value)

Valore contabile di un credito considerato al lordo delle rettifiche di valore.

Global custody

Complesso integrato di servizi comprendente, oltre alla custodia dei titoli, lo svolgimento delle attività di carattere amministrativo relative al regolamento titoli, incassi e pagamenti, banca depositaria, gestione della liquidità non investita, nonché varie forme di reporting sulla performance del portafoglio.

GMSLA – Global Master Securities Lending Agreement

Trattasi di contratti di marginazione utilizzati per la mitigazione del rischio di controparte in operazioni di prestito titoli.

GMRA – Global Master Repurchase Agreement

Trattasi di contratti di marginazione utilizzati per la mitigazione del rischio di controparte in operazioni di pronti contro termine.

Goodwill

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una interessenza partecipativa.

Governance

Identifica l'insieme degli strumenti e delle norme che regolano la vita societaria con particolare riferimento alla trasparenza dei documenti e degli atti sociali ed alla completezza dell'informativa al mercato.

Grandfathering

Periodo di transizione per l'entrata a regime della nuova composizione dei fondi propri secondo Basilea 3 ed altre disposizioni di minore rilevanza. In particolare ha riguardato l'esclusione graduale dai fondi propri dei vecchi strumenti ammessi nel patrimonio di vigilanza da Basilea 2 e non più contemplati da Basilea 3.

Greca

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale un contratto derivato, tipicamente un'opzione, reagisce a variazioni di valore del sottostante o di altri parametri di riferimento (tipicamente le volatilità implicite, i tassi di interesse, i prezzi azionari, i dividendi, le correlazioni).

Hedge accounting

Regole relative alla contabilizzazione delle operazioni di copertura.

Hedge fund

Fondo comune di investimento che impiega strumenti di copertura allo scopo di raggiungere un risultato migliore in termini di rapporto tra rischio e rendimento.

HQLA (High Quality Liquid Asset)

Attività vincolate che sono nozionalmente ammissibili alla qualifica di attività aventi una liquidità e una qualità creditizia elevata; le EHQLA e le HQLA vincolate nozionalmente ammissibili sono le attività elencate agli articoli 11, 12 e 13 del regolamento delegato (UE) 2015/61 della Commissione.

IAS/IFRS

I principi IAS (International Accounting Standards) sono emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), organismo responsabile dell'emanazione dei principi contabili internazionali. I principi emanati successivamente al luglio 2002 sono denominati IFRS (International Financial Reporting Standards).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

La disciplina del "Secondo Pilastro" richiede alle banche di dotarsi di processi e strumenti di Internal Capital Adequacy Assessment Process, (ICAAP) per determinare il livello di capitale interno adeguato a fronteggiare ogni tipologia di rischio, anche diversi da quelli presidiati dal requisito patrimoniale complessivo ("Primo Pilastro"), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento.

IFRS-IC (International Financial Reporting Standards Interpretations Committee)

Comitato dello IASB che statuisce le interpretazioni ufficiali dei principi contabili internazionali IAS/IFRS.

IMA – Internal Models Approach (Metodo dei modelli interni)

Approccio per calcolare il requisito di capitale per il rischio di mercato utilizzando i modelli interni.

IMM – Internal Model Method

Metodo per il calcolo delle Exposure At Default (vedi), nell'ambito delle valutazioni sul rischio di controparte, tramite modelli interni basati sul concetto di Expected Positive Exposure.

Impairment

Con riferimento ad un'attività finanziaria, si individua una situazione di impairment quando il valore di bilancio di tale attività è superiore alla stima dell'ammontare recuperabile della stessa.

Ai sensi dello IAS 36 debbono essere sottoposte annualmente ad impairment test:

  • le attività immateriali a vita utile indefinita;
  • l'avviamento acquisito in un'operazione di aggregazione aziendale;
  • qualsiasi attività, se esiste un'indicazione che possa aver subito una riduzione di valore.

Il test d'impairment consiste nella stima del valore recuperabile (che è il maggiore fra il suo fair value dedotti i costi di vendita e il suo valore d'uso) di un'attività o di un gruppo di attività.

Imposte (attività e passività fiscali) differite

Le passività fiscali differite sono gli importi delle imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili alle differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali differite sono gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri riferibili a:

  • a) differenze temporanee deducibili;
  • b) riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate; e
  • c) riporto a nuovo di crediti d'imposta non utilizzati.

Le differenze temporanee sono le differenze tra il valore contabile di un'attività o di una passività nello Stato patrimoniale e il suo valore riconosciuto ai fini fiscali. Le differenze temporanee possono essere:

a) differenze temporanee imponibili, cioè differenze temporanee che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi imponibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto;

b) differenze temporanee deducibili, cioè differenze temporanee che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi deducibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto.

Index linked

Polizze, anche vita, la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore. La polizza può prevedere la garanzia di un capitale o di un rendimento minimo.

Internal dealing

Coloro che esercitano funzioni di amministrazione, di controllo o di direzione (i soggetti rilevanti) di un emittente quotato, nonché le persone a loro strettamente legate, devono notificare il compimento di operazioni su strumenti finanziari quotati emessi dalla società o su strumenti derivati e ad essi collegati e devono rispettare le restrizioni ad operare su tali strumenti, nei termini previsti dall'art. 19 del Regolamento (UE) n. 596/2014, relativo agli abusi di mercato (c.d. MAR) e dalla normativa delegata (Regolamenti (UE) n. 2016/522 e n. 2016/523).

La normativa europea ha integrato quanto previsto dall'art. 114 comma 7 del D. Lgs. n.58/1998 (Testo Unico della Finanza) relativamente all'obbligo di comunicare le operazioni su titoli per coloro che detengano almeno il 10% del capitale sociale di un emittente quotato e per le persone loro strettamente legate.

Intraday

Si definisce come tale un'operazione di investimento/disinvestimento effettuata nel corso della stessa giornata di contrattazione di un titolo. Il termine è anche impiegato con riferimento a prezzi quotati durante la giornata.

Investimenti immobiliari

Si intendono gli immobili posseduti per ricavarne reddito e/o beneficiare dell'incremento di valore.

Investment grade

Termine utilizzato con riferimento a titoli obbligazionari di alta qualità che hanno ricevuto un rating (vedi) medio-alto (ad esempio non inferiore a BBB- nella scala di S&P Global).

IRC – Incremental Risk Charge

Massima perdita potenziale del portafoglio di trading dovuta a un upgrade/downgrade e fallimento degli emittenti, riferita a un orizzonte temporale annuale, con intervallo di confidenza pari al 99,9%.

IRS – Interest Rate Swap

Contratto che prevede lo scambio di flussi tra le controparti su un determinato nozionale con tasso fisso/variabile o variabile/variabile.

ISDA – International Swaps and Derivatives Association

Associazione dei partecipanti al mercato dei derivati over the counter. Ha sede a New York e ha creato un contratto standardizzato per concludere transazioni in derivati.

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Junior

In una operazione di cartolarizzazione è la tranche più subordinata dei titoli emessi, che sopporta per prima le perdite che si possono verificare nel corso del recupero delle attività sottostanti.

Ke (Cost of Equity)

Costo del capitale proprio, è il rendimento minimo richiesto per investimenti di pari rischiosità.

Ke – g

Differenza fra il tasso di attualizzazione dei flussi e il tasso di crescita di lungo periodo; a parità di flussi se tale differenza diminuisce si incrementa il value in use.

LCR – Liquidity Coverage Ratio

Requisito prudenziale finalizzato ad assicurare che una banca mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in condizioni di forte stress. Il coefficiente di copertura della liquidità è pari al rapporto tra le riserve di liquidità e deflussi netti di liquidità nell'arco di un periodo di stress di 30 giorni di calendario.

LDA – Loss Distribution Approach

Metodo di valutazione quantitativa del rischio operativo mediante analisi attuariale dei singoli eventi di perdita interni ed esterni; per estensione, con il termine Loss Distribution Approach si intende anche il modello di calcolo del capitale storico per Unità di Business.

Lead manager – Bookrunner

Capofila del sindacato di emissione di un prestito obbligazionario; tratta col debitore, è responsabile della scelta dei "co-lead manager" e degli altri membri del sindacato di garanzia d'accordo col debitore stesso; definisce le modalità dell'operazione, ne gestisce l'esecuzione (quasi sempre impegnandosi a collocare sul mercato la quota più importante) e tiene la contabilità (bookrunner); oltre al rimborso delle spese e alle normali commissioni, percepisce per questa sua funzione una commissione particolare.

LGD – Loss Given Default

Rappresenta la percentuale di credito che si stima essere irrecuperabile in caso di default del debitore.

LTV – Loan to Value Ratio

Rappresenta il rapporto tra l'ammontare del mutuo ed il valore del bene per il quale viene richiesto il finanziamento o il prezzo pagato dal debitore per acquisire la proprietà.

Il LTV è la misura di quanto pesano i mezzi propri impiegati dal debitore per l'acquisto del bene sul valore del bene posto a garanzia del finanziamento. Maggiore è la percentuale espressa dal LTV, minori sono i mezzi propri del debitore impiegati per l'acquisto del bene, minore è la protezione di cui gode il creditore.

M–Maturity

Vita residua di un'esposizione, calcolata secondo regole prudenziali. Per le banche autorizzate all'uso di rating interni viene considerata esplicitamente se si adotta il metodo avanzato, mentre viene fissata a 2,5 anni in caso di utilizzo dell'approccio di base.

Macro-hedging

Utilizzo di macro-coperture. Procedura di copertura mediante un unico prodotto derivato per diverse posizioni.

Mark to Market

Processo di valutazione di un portafoglio di titoli o altri strumenti finanziari sulla base dei prezzi espressi dal mercato.

Market dislocation

Turbolenza nei mercati finanziari caratterizzata da forte diminuzione degli scambi con difficoltà a reperire prezzi significativi su infoproviders specializzati.

Market making

Attività finanziaria svolta da intermediari specializzati il cui compito è quello di garantire liquidità e spessore al mercato, sia attraverso la loro presenza continuativa sia mediante la loro funzione di guida competitiva nella determinazione dei prezzi.

Market neutral

Strategie di operatività in titoli finalizzate ad immunizzare i relativi portafogli dal rischio connesso alle variazioni di mercato.

Mark-down

Differenza tra euribor a 1 mese e tasso sui conti correnti di famiglie e imprese.

Mark-up

Differenza tra tasso applicato al complesso di famiglie ed imprese sui finanziamenti con durata inferiore ad un anno e l'euribor a 1 mese.

Merchant banking

Sotto questa accezione sono ricomprese le attività di sottoscrizione di titoli – azionari o di debito – della clientela corporate per il successivo collocamento sul mercato, l'assunzione di partecipazioni azionarie a carattere più permanente ma sempre con l'obiettivo di una successiva cessione, l'attività di consulenza aziendale ai fini di fusioni e acquisizioni o di ristrutturazioni.

Mezzanine

In una operazione di cartolarizzazione, è la tranche con grado di subordinazione intermedio tra quello della tranche junior e quello della tranche senior.

Monoline

Compagnie assicuratrici che, in cambio di una commissione, garantiscono il rimborso di determinate emissioni obbligazionarie. Nate negli anni '70 per assicurare le emissioni degli enti locali contro l'insolvenza, i loro servizi sono stai poi particolarmente apprezzati per le emissioni di prodotti finanziari complessi: la struttura e le attività sottostanti tali emissioni sono infatti spesso estremamente problematiche; con l'intervento delle monoline, le porzioni di debito garantite da quest'ultime divengono molto più semplici da valutare e più appetibili per gli investitori avversi al rischio, in quanto il rischio di insolvenza viene assunto dall'assicurazione.

NAV – Net Asset Value

È il valore della quota in cui è frazionato il patrimonio del fondo.

NBV – Net Book Value

Valore contabile di un credito considerato al netto delle rettifiche di valore.

Non Performing Exposure (NPE) – Non Performing Loan (NPL)

Termini utilizzati per indicare i crediti deteriorati, ovvero crediti ad andamento non regolare. Al contrario il termine performing si riferisce ad esposizioni creditizie con andamento regolare.

I crediti deteriorati sono classificati in tre categorie:

  • (i) sofferenze: crediti la cui totale riscossione non è certa poiché i soggetti debitori si trovano in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
  • (ii) inadempienze probabili (unlikely to pay): esposizioni diverse dalle sofferenze per le quali la banca valuta improbabile, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, che il debitore adempia integralmente alle sue obbligazioni creditizie (in linea capitale e/o interessi), a prescindere dalla presenza di eventuali rate o importi scaduti e non pagati;
  • (iii) crediti scaduti e/o sconfinanti (past due): esposizioni scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e che superano una prefissata soglia di materialità.

L'EBA ha inoltre introdotto un'ulteriore categoria, trasversale rispetto alle precedenti, ovvero quella delle esposizioni che siano state oggetto di misure di tolleranza/concessioni (forbearance). Tali esposizioni possono essere sia crediti deteriorati (forborne non performing) sia in bonis (forborne performing). Le misure di tolleranza consistono in concessioni nei confronti di un debitore che si trovi o sia in procinto di trovarsi in difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari ("difficoltà finanziarie") e comprendono ad esempio la rinegoziazione dei termini del contratto o il rifinanziamento totale/parziale del debito.

NSFR – Net Stable Funding Ratio

Requisito prudenziale finalizzato a promuovere un maggiore ricorso alla raccolta stabile, evitando che l'operatività a medio e lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. Il requisito è pari al rapporto tra il finanziamento stabile a disposizione dell'ente e il finanziamento stabile richiesto all'ente ed è espresso in percentuale.

OIS – Overnight Indexed Swap

Contratto che prevede lo scambio del flusso netto derivante dalla differenza tra un tasso di interesse fisso e uno variabile applicata su un capitale di riferimento. Il tasso fisso è stabilito all'inizio del contratto, quello variabile è determinato alla scadenza ed è pari alla media, con capitalizzazione composta, dei tassi giornalieri overnight rilevati nel periodo di durata del contratto.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario ad un prezzo determinato (strike price) entro (American option) oppure ad (European option) una data futura determinata.

O-SII (Other Sistemically Important Institutions)

Trattasi di Istituzioni la cui rilevanza sistemica, riferita sostanzialmente al rischio sistemico che possono generare in caso di fallimento, non è definita a livello globale ma a livello territorialmente più ristretto, ad esempio. a livello di un singolo Paese. Le O-SII devono mantenere una riserva di capitale (buffer) in percentuale delle proprie esposizioni complessive ponderate per il rischio. Nel contesto italiano le O-SII sono identificate dalla Banca d'Italia che, ai sensi delle disposizioni della direttiva CRD IV (Direttiva 2013/36/UE), è tenuta a spiegare i criteri della scelta i quali devono rispettare le linee guida dell'EBA.

A differenza delle precedenti, le G-SII (Global Sistemically Important Institutions) sono Istituzioni a rilevanza sistemica globale. La metodologia per individuare e classificare le G-SII nelle diverse sottocategorie è definita nel Regolamento Delegato UE/2014/1222 della Commissione Europea. La classificazione prevede in totale cinque sottocategorie di G-SII, in ordine crescente di rilevanza sistemica cui sono associate percentuali crescenti di riserve di capitale da mantenere a regime.

OTC – Over The Counter

Definizione relativa ad operazioni concluse direttamente tra le parti, senza utilizzare un mercato organizzato.

Outsourcing

Ricorso ad attività di supporto operativo effettuate da società esterne.

Glossario

Packages

Strategia costituita da un asset in formato funded il cui rischio di credito è coperto da un credit default swap specificatamente negoziato. Se presenti, gli eventuali rischi di tasso e cambio possono essere coperti con derivati finanziari.

PD – Probability of Default

Rappresenta la probabilità che, su un orizzonte temporale di un anno o pari alla vita attesa dello strumento finanziario, il debitore vada in default.

Plain vanilla (derivati)

Prodotti il cui prezzo dipende da quello dello strumento sottostante, che è quotato sui mercati regolamentati.

POCI - Purchased or Originated Credit Impaired Asset

Attività deteriorate acquisite o originate per le quali al momento dell'iscrizione in bilancio vanno rilevate le perdite attese lungo tutta la vita del credito e sono automaticamente classificate nello Stage 3.

Prestiti sindacati (Syndicated lending)

Prestiti organizzati e garantiti da un consorzio (pool) di banche ed altre istituzioni finanziarie.

Pricing

In senso lato, si riferisce generalmente alle modalità di determinazione dei prezzi degli strumenti finanziari e/o dei costi dei prodotti e servizi offerti dalla Banca.

Prime Broker

Il Prime Broker è un intermediario finanziario su scala internazionale che opera come agente nel processo di settlement (liquidazione delle posizioni) effettuando le transazioni finanziarie disposte dal gestore con la massima riservatezza. Il Prime Broker, inoltre, svolge un ruolo di finanziatore del gestore, concedendo linee di credito e prestando i titoli necessari per dar luogo a vendite allo scoperto e acquisendo direttamente idonee garanzie a fronte del credito erogato al fondo. Contemporaneamente il Prime Broker opera uno stringente controllo sulle esposizioni di rischio dell'hedge fund (vedi), al fine di assicurare condizioni di stabilità finanziaria. Tra i servizi svolti vi sono altresì quelli di detenzione e deposito delle disponibilità liquide e dei valori mobiliari del fondo, la cura del processo di compensazione e liquidazione nonché la registrazione di tutte le operazioni di mercato.

Private banking

Attività diretta a fornire alla clientela primaria gestione di patrimoni, consulenza e servizi personalizzati.

Private equity

Attività mirata all'acquisizione di interessenze partecipative ed alla loro successiva cessione a controparti specifiche, senza collocamento pubblico.

Programma di emissione di commercial paper garantiti da attività (asset-backed commercial paper programme) o "programma ABCP"

Programma di cartolarizzazione i cui titoli assumono in prevalenza la forma di commercial paper garantiti da attività con durata originaria pari o inferiore ad un anno, come definito dal Regolamento (UE) 2017/2402.

Project finance

Tecnica con la quale si finanziano progetti industriali sulla base di una previsione dei flussi di cassa generati dagli stessi. L'esame si fonda su una serie di valutazioni che si discostano da quelle generalmente poste in essere per l'analisi dei rischi creditizi ordinari. Dette valutazioni includono, oltre all'analisi dei flussi di cassa, l'esame tecnico del progetto, l'idoneità degli sponsor che si impegnano a realizzarlo, i mercati di distribuzione del prodotto.

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Real estate (finance)

Operazioni di finanza strutturata nel settore degli immobili.

Retail

Fascia di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Risk-free

Rendimento di investimenti privi di rischio: per le CGU Italia e per i Paesi della CGU Banche estere con prospettive "normali" di sviluppo è stato adottato il rendimento dei Bund a 10 anni, mentre per i Paesi con prospettive "elevate" di sviluppo è stato utilizzato il rendimento dei Bund a 30 anni.

Risk Management

Attività di acquisizione, misurazione, valutazione e gestione globale delle varie tipologie di rischio e delle relative coperture.

RMBS – Residential Mortgage-Backed Securities

Titoli (ABS) emessi nell'ambito di operazioni di cartolarizzazione di crediti garantiti da ipoteche su immobili aventi natura residenziale.

ROE – Return On Equity

Esprime la redditività del capitale proprio in termini di utile netto. È l'indicatore di maggior interesse per gli azionisti in quanto consente di valutare la redditività del capitale di rischio.

RTS – Regulation Technical Standards

Norme tecniche di Regolamentazione.

RWA – Risk Weighted Assets

Attività per cassa e fuori bilancio (derivati e garanzie) classificate e ponderate in base a diversi coefficienti legati ai rischi, ai sensi delle normative prudenziali emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo dei coefficienti di solvibilità.

Scoring

Sistema di analisi della clientela aziendale che si concretizza in un indicatore ottenuto sia dall'esame dei dati di bilancio sia dalla valutazione delle previsioni di andamento settoriale, analizzati sulla base di metodologie di carattere statistico.

Senior/super senior

In un'operazione di cartolarizzazione è la tranche con il maggiore grado di privilegio in termini di priorità di remunerazione e rimborso.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Servicer

Nelle operazioni di cartolarizzazione è il soggetto che – sulla base di un apposito contratto di servicing – continua a gestire i crediti o le attività cartolarizzate dopo che sono state cedute alla società veicolo incaricata dell'emissione dei titoli.

SGR – Società di gestione del risparmio

Società per azioni alle quali è riservata la possibilità di prestare congiuntamente il servizio di gestione collettiva e individuale di patrimoni. In particolare, esse sono autorizzate a istituire fondi comuni di investimento, a gestire fondi comuni di propria o altrui istruzione, nonché patrimoni di Sicav, e a prestare il servizio di gestione su base individuale di portafogli di investimento.

SICR – Significant Inrease in Credit Risk (Incremento significativo del rischio di credito)

Criterio utilizzato per verificare il passaggio di stage: se il rischio di credito dello strumento finanziario è significativamente aumentato dopo la rilevazione iniziale, le rettifiche di valore sono pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento (lifetime ECL). La banca stabilisce che si è verificato un incremento significativo del rischio di credito sulla base di evidenze qualitative e quantitative:

  • la variazione (oltre soglie determinate) della probabilità di default (PD) lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Si tratta di una valutazione effettuata adottando un criterio "relativo", che si configura come il "driver" principale;
  • l'eventuale presenza di uno scaduto che, ferme restando le soglie di significatività identificate dalla normativa, risulti tale da almeno 30 giorni. In presenza di tale fattispecie, in altri termini, la rischiosità creditizia dell'esposizione si ritiene presuntivamente "significativamente incrementata" e, dunque, ne consegue il "passaggio" nello Stage 2 (ove l'esposizione precedentemente fosse ricompresa nello Stage 1);
  • l'eventuale presenza di misure di forbearance, che sempre in via presuntiva comportano la classificazione delle esposizioni tra quelle il cui rischio di credito risulta "significativamente incrementato" rispetto all'iscrizione iniziale;
  • per le banche appartenenti al perimetro estero, infine, sono considerati ai fini del passaggio tra stage e ove opportuno anche alcuni degli indicatori dei sistemi di monitoraggio del credito specificatamente utilizzati da ciascuna banca. Il riferimento, in particolare, è alle c.d. "watch-list", ovvero a quei sistemi di monitoraggio del credito che – sulla base della qualità creditizia attuale della controparte debitrice – ricomprendono all'interno di un determinato range le esposizioni in bonis al di sopra di un determinato livello di rischiosità.

SPE/SPV

La Special Purpose Entity o Special Purpose Vehicle è una società appositamente costituita da uno o più soggetti per lo svolgimento di una specifica operazione. Le SPE/SPV, generalmente, non hanno strutture operative e gestionali proprie ma si avvalgono di quelle dei diversi attori coinvolti nell'operazione.

Speculative grade

Termine col quale si identificano gli emittenti con rating basso (per esempio, inferiore a BBB- nella scala di S&P Global).

SPPI (Solely Payment of Principal and Interest) Test

È uno dei due (l'altro è il "business model") criteri, o driver di classificazione dai quali dipende la classificazione delle attività finanziarie ed il criterio di valutazione. L'obiettivo del SPPI Test è individuare gli strumenti, definibili come "basic lending arrangement" ai sensi del principio, i cui termini contrattuali prevedono a determinate date flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire. Le attività con caratteristiche contrattuali diverse da quelle SPPI devono essere obbligatoriamente valutate al FVTPL (vedi).

Spread

Con questo termine di norma si indicano la differenza tra due tassi di interesse, lo scarto tra le quotazioni denaro e lettera nelle contrattazioni in titoli o la maggiorazione che l'emittente di valori mobiliari riconosce in aggiunta ad un tasso di riferimento.

SRT – Significant Risk Transfer

L'ente cedente in una cartolarizzazione tradizionale può escludere le esposizioni sottostanti dal calcolo degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio se un rischio di credito significativo associato alle esposizioni sottostanti è stato trasferito a terzi. In base all'articolo 244 del Regolamento (UE) 2017/2401 vi è un trasferimento significativo del rischio di credito in uno dei seguenti casi: (i) gli importi delle esposizioni ponderati per il rischio delle posizioni verso la cartolarizzazione mezzanine detenute dall'ente cedente nella cartolarizzazione non superano il 50% degli importi delle esposizioni ponderati per il rischio di tutte le posizioni verso la cartolarizzazione mezzanine della cartolarizzazione; (ii) se non vi sono posizioni verso la cartolarizzazione mezzanine, l'ente cedente non detiene più del 20% del valore dell'esposizione del segmento prime perdite nella cartolarizzazione. Condizioni similari per un significativo trasferimento del rischio mediante protezione del credito di tipo reale o di tipo personale sono previste anche per le cartolarizzazioni sintetiche in base all'articolo 245 del Regolamento (UE) 2017/2401.

Stage 1 (Stadio 1)

Rappresenta gli strumenti finanziari il cui rischio di credito non si è incrementato significativamente rispetto alla data di rilevazione iniziale. Per questi strumenti finanziari viene contabilizzata una perdita attesa pari ad un anno.

Stage 2 (Stadio 2)

Rappresenta gli strumenti finanziari il cui rischio di credito si è incrementato significativamente rispetto alla data di rilevazione iniziale. Per questi strumenti finanziari viene contabilizzata una perdita attesa lifetime.

Stage 3 (Stadio 3)

Rappresenta gli strumenti finanziari deteriorati/in default. Per questi strumenti finanziari viene contabilizzata la perdita attesa lifetime.

Stakeholders

Soggetti che, a vario titolo, interagiscono con l'attività dell'impresa, partecipando ai risultati, influenzandone le prestazioni, valutandone l'impatto economico, sociale e ambientale.

Stock option

Termine utilizzato per indicare le opzioni offerte a manager di una società, che consentono di acquistare azioni della società stessa sulla base di un prezzo di esercizio predeterminato (strike price).

Stress test

Procedura di simulazione utilizzata al fine di misurare l'impatto di scenari di mercato estremi sull'esposizione complessiva al rischio della Banca.

Structured export finance

Operazioni di finanza strutturata nel settore del finanziamento all'esportazione di beni e servizi.

Strumenti finanziari quotati in un mercato attivo

Uno strumento finanziario è considerato come quotato su un mercato attivo se le quotazioni, che riflettono normali operazioni di mercato, sono prontamente e regolarmente disponibili tramite Borse, Mediatori, Intermediari, Società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati, e tali prezzi rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi sulla base di un normale periodo di riferimento.

Subprime

Non esiste una definizione univoca di "mutui subprime". In sintesi, si classificano come subprime i mutui erogati a soggetti con merito creditizio basso, o per una cattiva storia del credito (mancati pagamenti, transazioni sul debito o sofferenze) o per elevato rapporto rata/reddito o ancora per un alto rapporto Loan to Value (LTV).

Per contro sono considerati "prime" i mutui in cui sia i criteri utilizzati per l'erogazione del finanziamento (LTV, debt-to income, ecc.) che la qualità (storia) della controparte sono sufficientemente conservativi per considerare l'erogazione effettuata di "alta qualità" (dal punto di vista della controparte) e di basso profilo di rischio.

Swaps

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse, le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse, calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute, le controparti si scambiano specifici ammontari di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale nozionale sia i flussi indicizzati dei tassi d'interesse.

Tasso di interesse effettivo

Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti al credito. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Tax rate

Aliquota fiscale effettiva, determinata dal rapporto tra le imposte sul reddito e l'utile ante imposte.

Terminal value

Valore di un'impresa al termine del periodo di previsione analitica dei flussi; viene calcolato moltiplicando il flusso di cassa analitico dell'ultimo periodo per (1 + g) e dividendo tale importo per (Ke-g) (vedi).

Tier 1

Il Capitale di classe 1 (Tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

Tier 1 ratio

È il rapporto tra il Capitale di classe 1 (Tier 1, vedi) e il totale delle attività ponderate per il rischio (RWA, vedi).

Tier 2

Il Capitale di Classe 2 (Tier 2) è composto principalmente dalle passività subordinate computabili e dalle eventuali eccedenze delle rettifiche di valore rispetto alle perdite attese (excess reserve) per le posizioni ponderate secondo i metodi AIRB (vedi). Anche per gli strumenti subordinati che non rispettano i requisiti previsti dalle nuove disposizioni normative di Basilea 3 sono previste specifiche disposizioni transitorie (grandfathering, vedi), volte all'esclusione graduale dai Fondi propri (in un arco temporale di 8 anni) degli strumenti non più computabili.

Time value

Variazione del valore finanziario di uno strumento in relazione al diverso orizzonte temporale in corrispondenza del quale saranno disponibili od esigibili determinati flussi monetari.

Total capital ratio

Indice di patrimonializzazione riferito al complesso degli elementi costituenti i Fondi propri (Tier 1 e Tier 2, vedi). È rappresentato dal rapporto fra i Fondi propri e il totale della attività ponderate per il rischio (RWA, vedi).

Total return swap

Contratto che prevede l'impegno di una parte, di solito proprietaria del titolo o credito di riferimento, a pagare periodicamente ad un investitore (venditore di protezione) i flussi generati, per capitale ed interessi, dall'attività stessa. Per contro, l'investitore si obbliga a corrispondere un tasso variabile nonché l'eventuale deprezzamento dell'attività rispetto alla data di stipula del contratto.

Trading book

Solitamente riferito a titoli o comunque a strumenti finanziari in genere, identifica la parte di tale portafoglio destinato all'attività di negoziazione.

Trustee (Immobiliari)

Veicoli immobiliari.

Underwriting (commissione di)

Commissione percepita dalla banca in via anticipata sulla base dell'assunzione del rischio di sottoscrizione a fronte di un finanziamento.

Valore d'uso

È il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede abbiano origine da un'attività o da un'unità generatrice di flussi finanziari.

Valutazione collettiva dei crediti in bonis

Con riferimento ad un gruppo omogeneo di attività finanziarie ad andamento regolare, la valutazione collettiva definisce la misura del rischio di credito potenzialmente insito nelle stesse, pur non essendo ancora possibile la sua riconduzione ad una specifica posizione.

VaR – Value at Risk

Valore che indica la massima perdita possibile su un portafoglio per effetto dell'andamento del mercato, con una certa probabilità ed ipotizzando che le posizioni richiedano un determinato periodo di tempo per il relativo smobilizzo.

Vega

Coefficiente che misura la sensibilità del valore di un'opzione in rapporto ad un cambiamento (aumento o diminuzione) della volatilità.

Vintage

Termine utilizzato per indicare l'anzianità degli NPE/NPL (vedi). Da intendersi anche come data di genesi del collaterale sottostante la cartolarizzazione, quale fattore importante per giudicare la rischiosità di tale collaterale.

Vita attesa

Si riferisce alla massima vita contrattuale e prende in considerazione pagamenti anticipati attesi, estensioni, opzioni call e similari. Le eccezioni sono costituite da certi strumenti finanziari revolving come carte di credito, scoperti di conto, che includono sia componenti utilizzate che inutilizzate per le quali la possibilità contrattuale della banca di chiedere il rimborso e annullare le linee inutilizzate non limita l'esposizione a perdite su crediti al periodo contrattuale. La vita attesa di queste linee di credito è la loro vita effettiva. Quando i dati non sono sufficienti o le analisi non definitive, può essere considerato un fattore "maturity" per riflettere la vita stimata sulla base di altri casi sperimentati o casi analoghi di concorrenti. Non sono prese in considerazione future modifiche contrattuali nel determinare la vita attesa o "Exposure At Default" (vedi) finché non si verificano.

Warrant

Strumento negoziabile che conferisce al detentore il diritto di acquistare dall'emittente o di vendere a quest'ultimo titoli a reddito fisso o azioni secondo precise modalità.

Waterfall

Caratteristica di Cashflow projection di un CDO considerata nel processo di pricing di tali prodotti di credito strutturati per la modellizzazione dei flussi e per la loro allocazione. Essa definisce in che ordine le varie tranche saranno rimborsate nel caso in cui falliscano i Test previsti per la verifica del rapporto di Overcollateralizzazione e di copertura degli interessi.

What-if

Forma di analisi in cui si cerca di definire quale possa essere la reazione di determinate grandezze al variare di parametri di base.

Wholesale banking

Attività orientata prevalentemente verso operazioni di rilevante importanza concluse con primarie controparti.

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