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Banca Popolare di Sondrio

Quarterly Report Nov 23, 2022

4182_10-q_2022-11-23_20c92484-9181-42ee-8b91-b4095d706018.pdf

Quarterly Report

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RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2022

R E S O C O N T O I N T E R M E D I O D I G E S T I O N E CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2022

Fondata nel 1871

RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE CONSOLIDATO AL 30 SETTEMBRE 2022

Società per azioni Sede sociale e Direzione generale: I - 23100 Sondrio SO - Piazza Garibaldi 16 Tel. 0342 528.111 - Fax 0342 528.204 Indirizzi Internet: http://www.popso.it – https://istituzionale.popso.it E-mail: [email protected] - Indirizzo PEC: [email protected]

Iscritta al Registro delle Imprese di Sondrio al n. 00053810149 - Iscritta all'Albo delle Banche al n. 842 Capogruppo del Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio, iscritto all'Albo dei Gruppi bancari al n. 5696.0 - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Codice fiscale e Partita IVA: 00053810149 Capitale sociale: € 1.360.157.331 – Riserve: € 1.380.852.212 (Dati approvati dall'Assemblea dei soci del 30 aprile 2022)

Rating:

  • l Rating rilasciato alla Banca Popolare di Sondrio da Fitch Ratings in data 27 luglio 2022:
  • Long-term Issuer Default Rating (IDR): BB+
  • Short-term Issuer Default Rating (IDR): B
  • Viability Rating: bb+
  • Government Support Rating: ns
  • Long-term Deposit Rating: BBB-
  • Short-term Deposit Rating: F3
  • Senior Preferred Debt: BB+
  • Subordinated Tier 2 Debt: BB-
  • Outlook: Stabile.
  • l Rating rilasciato alla Banca Popolare di Sondrio da DBRS Morningstar in data 14 novembre 2022:
    • Long-Term Issuer Rating: BBB (low)
    • Short-Term Issuer Rating: R-2 (middle)
    • Intrinsic Assessment: BBB (low)
    • Support Assessment: SA3
    • Trend: Stabile
    • Long-Term Deposit Rating: BBB
    • Short-Term Deposit Rating: R-2 (high)
    • Long-term Senior Debt: BBB (low)
    • Short-term Debt: R-2 (middle)
    • Subordinated Debt: BB
  • l Rating rilasciato alla Banca Popolare di Sondrio da Scope Ratings in data 23 marzo 2022:
    • Issuer rating: BBB-
    • Outlook: Positivo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente
Vicepresidente
Consigliere delegato
Consiglieri

Presidente VENOSTA cav.prof.avv. FRANCESCO Vicepresidente STOPPANI dott. LINO ENRICO* Consigliere delegato PEDRANZINI cav.uff.rag.dott. MARIO ALBERTO** Consiglieri BIGLIOLI dott.prof. PAOLO CARRETTA dott.prof. ALESSANDRO CORDONE dott.ing. NICOLA CORRADINI dott.ssa CECILIA CREDARO LORETTA* DEPPERU dott.ssa.prof.ssa DONATELLA DORO avv. ANNA FALCK dott.ing. FEDERICO* MOLLA dott. PIERLUIGI RAINOLDI dott.ssa ANNALISA* ROSSI dott.ssa.prof.ssa SERENELLA

COLLEGIO SINDACALE

Presidente ROSSANO dott.ssa SERENELLA
Sindaci effettivi DE BUGLIO dott. MASSIMO
VITALI dott.ssa LAURA

Sindaci supplenti MELLARINI dott. ALESSANDRO

DIREZIONE GENERALE

Direttore generale PEDRANZINI cav.uff.rag.dott. MARIO ALBERTO

Vicedirettori generali RUFFINI rag. GIOVANNI ERBA rag. MARIO GUSMEROLI rag. MILO POLETTI rag. dott. CESARE

VIDO dott. PAOLO

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari BERTOLETTI rag.dott. MAURIZIO

** Membri del Comitato esecutivo

** Membro del Comitato esecutivo e Segretario del Consiglio di amministrazione

PREMESSA

Il Decreto legislativo 15 febbraio 2016 n. 25, intervenuto a modifica del Testo Unico della Finanza, ha fatto venir meno gli obblighi di informativa relativamente al primo e al terzo trimestre dell'anno cui erano tenuti gli emittenti, fatta salva la possibilità attribuita alla Consob di prevedere obblighi informativi periodici aggiuntivi per gli emittenti stessi.

La Consob ha previsto la facoltà per le società quotate di scegliere se pubblicare o meno le informazioni finanziarie periodiche aggiuntive.

Il nostro Gruppo ha ritenuto di privilegiare l'informativa al mercato e si è pertanto provveduto, in continuità con il passato, alla predisposizione del presente resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2022, in accordo con i criteri di rilevazione e valutazione previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS adottati dalla Comunità Europea oggi in vigore.

Il presente resoconto intermedio di gestione consolidato non è soggetto a controllo contabile da parte della società di revisione.

PRINCIPI GENERALI DI REDAZIONE

I prospetti contabili riportati nel resoconto intermedio di gestione consolidato sono conformi agli schemi obbligatori previsti per il bilancio dal Provvedimento Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005, 7° aggiornamento del 29 ottobre 2021.

Nel periodo in rassegna i principi contabili adottati sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto all'esercizio precedente.

Per un'informativa dettagliata concernente l'applicazione dei principi contabili si rimanda al bilancio consolidato al 31 dicembre 2021.

Nei prospetti contabili i valori sono espressi in migliaia di euro.

Lo stato patrimoniale è comparato con lo stato patrimoniale del bilancio al 31 dicembre 2021.

Il conto economico è comparato con il conto economico al 30 settembre 2021.

La preparazione del resoconto intermedio di gestione consolidato richiede abitualmente un uso più esteso di metodi di stima rispetto all'informativa annuale sia con riguardo a poste dell'attivo e del passivo patrimoniale e sia relativamente a voci di conto economico.

IL GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO

Il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio risulta così composto:

Capogruppo:

Banca Popolare di Sondrio s.p.a. - Sondrio;

Società del Gruppo:

Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA - Lugano CH.

La Capogruppo detiene totalmente il capitale della Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA di 180.000.000 di franchi svizzeri.

Factorit spa - Milano.

La Capogruppo detiene totalmente il capitale di Factorit spa, pari a 85.000.002 euro.

Sinergia Seconda srl - Milano

La Capogruppo detiene totalmente il capitale di Sinergia Seconda srl, pari a 60.000.000 di euro.

Banca della Nuova Terra spa - Sondrio

La Capogruppo detiene totalmente il capitale di Banca della Nuova Terra spa, pari a 31.315.321 euro.

PrestiNuova srl - Agenzia in Attività Finanziaria - Roma

Banca della Nuova Terra spa detiene totalmente il capitale di Presti-Nuova srl - Agenzia in Attività Finanziaria, pari a 100.000 euro.

Popso Covered Bond srl - Conegliano (Tv).

La Capogruppo detiene il 60% del capitale di Popso Covered Bond srl, pari a 10.000 euro.

AREA E METODI DI CONSOLIDAMENTO

Il resoconto intermedio di gestione consolidato rappresenta unitariamente la situazione patrimoniale, finanziaria e i risultati economici al 30 settembre 2022 del Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio, che comprende la Capogruppo, Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, Factorit spa, Sinergia Seconda srl, Banca della Nuova Terra spa, PrestiNuova srl - Agenzia in Attività Finanziaria e Popso Covered Bond srl, e delle entità di cui il Gruppo detiene il controllo come definito dall'IFRS 10.

Il consolidamento integrale riguarda le seguenti società controllate:

Denominazione Sede Capitale Sociale (in migliaia) Quota di partecip. %
Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA Lugano (CHF) 180.000 100
Factorit spa Milano 85.000 100
Sinergia Seconda srl Milano 60.000 100
Banca della Nuova Terra spa Sondrio 31.315 100
Pirovano Stelvio spa* Sondrio 2.064 100
Servizi Internazionali e Strutture Integrate 2000 srl* Milano 75 100
Immobiliare San Paolo srl* Tirano 10** 100
Immobiliare Borgo Palazzo srl* Tirano 10** 100
Prima srl* Milano 25**** 100
PrestiNuova srl Roma 100*** 100
Rent2Go srl* Bolzano 12.050 100
Popso Covered Bond srl Conegliano V. 10 60

PARTECIPAZIONI CONSOLIDATE INTEGRALMENTE:

* partecipazioni non rientranti nel gruppo bancario

** partecipata da Sinergia Seconda srl

*** partecipata da Banca della Nuova Terra spa

**** partecipata da Immobiliare San Paolo srl

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La Capogruppo detiene la totalità delle quote del Fondo Immobiliare Centro delle Alpi Real Estate ed effettua il consolidamento integrale dello stesso.

Il perimetro di consolidamento è variato rispetto al 30 giugno 2022 a seguito dell'acquisizione di Prima srl, società immobiliare acquisita a seguito di un'operazione tesa a tutelare ragioni di credito della Capogruppo.

Sono altresì comprese nell'area di consolidamento le partecipate su cui la Capogruppo esercita un'influenza notevole in quanto la quota detenuta, direttamente o indirettamente, è compresa tra il 20% e il 50%, oppure, anche nel caso di un'interessenza minore, si è in presenza di una o più delle seguenti circostanze:

a)la rappresentanza nel consiglio di amministrazione o nell'organo equivalente della partecipata;

b) la partecipazione nel processo decisionale, inclusa la partecipazione alle decisioni in merito ai dividendi;

c) il verificarsi di rilevanti operazioni tra la partecipante e la partecipata;

d)l'interscambio di personale dirigente;

e) la fornitura di informazioni tecniche essenziali.

Queste società vengono valutate al patrimonio netto, con esclusione di quelle poco significative che sono valutate al costo.

Il metodo del patrimonio netto prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo e il suo successivo adeguamento di valore sulla base delle quote di pertinenza del patrimonio netto. La quota di pertinenza dei risultati d'esercizio della partecipata è rilevata a specifica voce del conto economico.

Ogni cambiamento nelle altre componenti di conto economico complessivo relativo a queste partecipate è presentato come parte del conto economico complessivo del Gruppo. Inoltre, nel caso in cui una società collegata o una joint venture rilevi una variazione con diretta imputazione al patrimonio netto, il Gruppo rileva la sua quota di pertinenza, ove applicabile, nel prospetto delle variazioni nel patrimonio netto. Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da transazioni tra il Gruppo e società collegate o joint venture sono eliminati in proporzione alla quota di partecipazione nelle collegate o joint venture.

L'avviamento afferente alla collegata o alla joint venture è incluso nel valore contabile della partecipazione e non è soggetto a una verifica separata di perdita di valore.

Successivamente all'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nelle società collegate o joint venture. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che le partecipazioni nelle società collegate o joint venture abbiano subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata o della joint venture e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella voce «quota di pertinenza del risultato di società collegate o joint venture».

Eventuali successive riprese di valore non possono eccedere l'ammontare delle perdite da impairment in precedenza registrate. All'atto della perdita dell'influenza notevole su una società collegata o del controllo congiunto su una joint venture, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico. Le percentuali di possesso sono specificate nella tabella seguente:

Denominazione Sede Capitale Sociale (in migliaia) Quota di partecip. %
Alba Leasing spa Milano 357.953 19,264
Arca Vita spa Verona 208.279 14,837
Arca Holding spa Milano 50.000 34,715
Unione Fiduciaria spa Milano 5.940 24,000
Polis Fondi Sgrpa Milano 5.200 19,600
Sofipo S.A.* Lugano (CHF) 2.000 30,000
Rajna Immobiliare srl Sondrio 20 50,000

* partecipata da Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA

CONVERSIONE DEI BILANCI IN MONETA DIVERSA DALL'EURO

La valorizzazione in euro della situazione trimestrale della Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA avviene applicando il cambio ufficiale alla data di chiusura del periodo per attività e passività di stato patrimoniale, mentre i costi e i ricavi sono stati convertiti sulla base di un cambio medio di periodo. Le differenze da conversione dei dati di bilancio sono rilevate nel prospetto della redditività consolidata complessiva.

EVENTI SUCCESSIVI ALLA DATA DI RIFERIMENTO DEL BILANCIO INFRANNUALE

Nel periodo di tempo intercorso tra la data di riferimento del presente resoconto intermedio di gestione consolidato e la sua approvazione da parte del Consiglio di amministrazione avvenuta l'8 novembre 2022 non sono intervenuti fatti che comportino una rettifica dei dati approvati in tale sede, né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere un'integrazione all'informativa fornita.

CENNI INTERNAZIONALI

Numerosi e tutti importanti sono i fattori che nel terzo trimestre del 2022 hanno pesato sulla congiuntura economica mondiale: dal perdurare del

conflitto in Ucraina, dove l'inasprirsi dei combattimenti ha allontanato le speranze di pace, al manifestarsi di un'inarrestabile spirale inflazionistica; dal peggioramento delle condizioni finanziarie alla debolezza del ciclo economico globale.

Ne ha inevitabilmente risentito anche il commercio mondiale, che è andato via via rallentando.

Si è invece mantenuta su livelli davvero preoccupanti l'inflazione, che, seppure in leggero arretramento negli Stati Uniti (8,2% a settembre), ha segnato nuovi picchi nel Regno Unito (10%) e nell'area dell'euro (9,9%). Innescata dal rialzo dei prezzi dei prodotti energetici, la dinamica inflazionistica ha ricevuto nuovo sostegno durante l'estate dai corsi delle materie prime agricole, spinti verso l'alto sia dalla perdurante siccità, che ha colpito numerose colture, e sia dagli effetti della guerra in Ucraina, che ha fatto salire i costi dei fertilizzanti e ha interrotto importanti flussi di fornitura.

Nel terzo trimestre si sono pertanto riproposte per le principali economie mondiali le problematiche già emerse nei mesi precedenti. Negli Stati Uniti la dinamica negativa del secondo trimestre (PIL -0,6%) pare essersi confermata in quello successivo; la Cina, dopo una crescita del PIL nel secondo trimestre limitata allo 0,4%, ha leggermente accelerato nel periodo estivo, anche se il razionamento dell'energia elettrica in alcune aree causato dalla siccità, le draconiane misure restrittive volte a contenere il Covid-19 e gli effetti della crisi immobiliare hanno impedito di raggiungere gli obiettivi programmati.

Il Fondo Monetario Internazionale ha recentemente confermato al 3,2% le stime di crescita del prodotto mondiale per l'anno in corso, ma ha tagliato al 2,7% quelle relative al 2023.

La Federal Reserve e la Bank of England hanno ulteriormente rialzato i tassi di interesse, soprattutto in ragione delle pressioni inflazionistiche.

L'area dell'euro – condizionata dal generale rallentamento a livello globale e particolarmente esposta, anche per la vicinanza geografica, alle conseguenze del conflitto in Ucraina – ha evidenziato un rallentamento nei mesi estivi, dopo che nella prima parte dell'anno aveva comunque segnato una discreta crescita. Fra le cause, i rilevantissimi rincari delle fonti energetiche e le incertezze accresciute dal protrarsi della più volte citata guerra tra Russia e Ucraina. Gli effetti si sono fatti ben presto sentire anche sul piano politico, dove sono emerse grandi difficoltà nel mettere a punto una posizione comune in tema di approvvigionamenti energetici – in specie gas – a prezzi sostenibili.

Le crescenti preoccupazioni legate alla perdita di valore della moneta, giustificate da una spirale inflazionistica giunta ormai alla doppia cifra, hanno indotto la Banca Centrale Europea a dare corso a una politica di rialzo dei tassi, che si è concretizzata in un primo rialzo di 50 punti base a luglio e in un secondo di 75 punti base a settembre.

L'economia italiana, fortemente connessa a quella tedesca nel settore industriale e che allo scoppio della guerra condivideva proprio con la Germania una stretta dipendenza dal gas russo, dopo aver realizzato nel secon-

do trimestre dell'anno una crescita del PIL dell'1,1%, ha subito durante l'estate una flessione, ma ha comunque messo a segno un risultato positivo: +0,5%.

I rincari dei prodotti energetici e i problemi di approvvigionamento hanno frenato l'attività delle imprese, mentre le famiglie hanno ridotto la propensione alla spesa in ragione, soprattutto, della rilevante perdita di potere di acquisto e pure per la crescente rilevanza degli oneri legati al servizio del debito. L'inflazione ha segnato nel terzo trimestre dell'anno nuovi picchi, 9,4% a settembre, sospinta soprattutto dai rilevantissimi rincari di gas ed energia elettrica.

Il primo semestre dell'anno si è chiuso per l'economia elvetica con una dinamica positiva, certamente favorita dal progressivo venir meno delle misure restrittive volte al contenimento della pandemia da Covid-19. A beneficiarne è stato soprattutto il comparto dei servizi, nel quale l'attività alberghiera e della ristorazione ha messo a segno importanti recuperi. Con il sopraggiungere dei mesi estivi, le prospettive sono peggiorate in relazione al difficile contesto internazionale, caratterizzato da elevata inflazione e da tensioni e incertezze sui mercati dell'energia. Le conseguenze si sono fatte sentire in specie nei settori dell'economia svizzera dediti all'esportazione e più sensibili alle variazioni congiunturali. In conseguenza di ciò, sono state riviste al ribasso le previsioni di crescita, sia per l'anno in corso e sia per quello prossimo.

Anche la Banca Nazionale Svizzera ha rialzato nel periodo il tasso di riferimento dello 0,75%, con l'esplicita finalità di tenere sotto controllo l'inflazione.

SINTESI DEI RISULTATI

(in milioni di euro)
Dati patrimoniali 30/09/2022 31/12/2021 Var. %
Finanziamenti verso clientela
32.749
31.059 5,44
Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato
32.342
30.625 5,61
Finanziamenti verso clientela valutati al fair value con impatto sul conto economico
407
434 -6,22
Finanziamenti verso banche
1.607
3.276 -50,96
Attività finanziarie che non costituiscono finanziamenti
13.535
13.704 -1,23
Partecipazioni
334
339 -1,62
Totale dell'attivo
56.469
55.016 2,64
Raccolta diretta da clientela
39.958
39.304 1,66
Raccolta indiretta da clientela
36.953
40.982 -9,83
Raccolta assicurativa
1.935
1.909 1,32
Massa amministrata della clientela
78.845
82.195 -4,07
Altra provvista diretta e indiretta
19.862
19.760 0,52
Patrimonio netto
3.321
3.270 1,53
Dati economici** 30/09/2022 30/09/2021 Var. %
Margine di interesse
477
390 22,26
Margine di intermediazione*
731
755 -3,13
Risultato dell'operatività corrente
218
286 -23,97
Utile (Perdita) di periodo
151
201 -24,91
Coefficienti patrimoniali 30/09/2022 31/12/2021
CET1 Capital ratio
15,35%
15,78%
Total Capital ratio
17,99%
18,88%
Eccedenza patrimoniale
2.069
2.181
Altre informazioni gruppo bancario 30/09/2022 31/12/2021
Numero dipendenti
3.440
3.392
Numero filiali
371
370

* Il margine di intermediazione è rappresentato come da riclassifica effettuata nella tabella a commento del conto economico

** Gli indici indicati sono stati calcolati utilizzando i valori presentati nella tabella a commento del conto economico

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE (CONSOLIDATO)

30/09/2022 31/12/2021
Indici di Bilancio
Patrimonio netto/Raccolta diretta da clientela 8,31% 8,32%
Patrimonio netto/Crediti verso clientela 10,14% 10,53%
Patrimonio netto/Attività finanziarie 24,53% 23,87%
Patrimonio netto/Totale attivo 5,88% 5,94%
Indicatori di Profittabilità*
Cost/Income** 52,12% 48,77%
Margine di interesse/Margine di intermediazione 65,29% 51,73%
Spese amministrative/Margine di intermediazione 53,46% 49,36%
Margine di interesse/Totale attivo 0,85% 0,73%
Risultato netto della gestione finanziaria/Totale attivo 1,11% 1,24%
Utile d'esercizio/Totale attivo 0,27% 0,38%
Indicatori della Qualità del Credito
Texas ratio 21,68% 25,83%
Sofferenze nette/Patrimonio netto 4,76% 5,88%
Sofferenze nette/Crediti verso clientela 0,48% 0,62%
Crediti verso clientela/Raccolta diretta da clientela 81,96% 79,02%
Costo del credito 0,42% 0,43%
Gli indicatori sono stati calcolati utilizzando i valori esposti come da prospetto di sintesi di conto

Gli indicatori sono stati calcolati utilizzando i valori esposti come da prospetto di sintesi di conto economico riclassificato.

Cost/Income: rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione.

Texas ratio: rapporto tra i crediti deteriorati e la differenza, al denominatore, del patrimonio netto e le attività immateriali

«Costo del credito: rapporto delle Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti del Conto Economico sul totale dei crediti verso clientela»

* I dati comparativi sono riferiti al 30-09-2021

** Il cost/income al lordo degli oneri per la stabilizzazione del sistema bancario si attesta al 58,01% rispetto al 53,37%

RACCOLTA

Nel trimestre è continuato, pur rallentando, il processo di crescita della raccolta delle banche, in essere ormai da lungo tempo. Egualmente, si è confermato il trend in atto fondato sulla netta prevalenza delle forme di raccolta a breve rispetto a quelle di lungo termine. Il costo della raccolta è aumentato principalmente per effetto del rialzo dei rendimenti delle obbligazioni bancarie, che consegue all'orientamento monetario restrittivo assunto dalle banche centrali.

Quanto al nostro Gruppo, al 30 settembre 2022 la raccolta diretta da clientela, costituita dalle voci del passivo di bilancio 10b «debiti verso clientela» e 10c «titoli in circolazione», ha sommato 39.958 milioni, +1,66% su fine 2021 e +6,80% nei dodici mesi. Alla riduzione registrata nei primi tre mesi del 2022, conseguente all'azione effettuata dalla Capogruppo tendente a contenere il costo del funding in considerazione delle sempre consi-

stenti disponibilità liquide, è seguita un'inversione di tendenza nei trimestri successivi.

La raccolta indiretta da clientela è stata pari a 36.953 milioni, -9,83% su fine 2021. La raccolta assicurativa è salita a 1.935 milioni, +1,32%.

La raccolta globale da clientela si è pertanto affermata a 78.845 milioni, -4,07%. I debiti verso banche sono ammontati a 11.100 milioni, +2,07%. Nell'aggregato sono ricomprese le operazioni di rifinanziamento in essere con la Banca Centrale Europea per 8.874 milioni. Di ciò si dà conto nel capitolo dedicato all'attività in titoli e tesoreria.

L'indiretta da banche è risultata pari a 8.762 milioni, -1,38%. La raccolta globale, da clientela e banche, si è attestata a 98.707 milioni, -3,19%.

La tabella «Raccolta diretta da clientela» evidenzia in dettaglio le varie componenti. I conti correnti e i depositi a vista sono ammontati a 34.349 milioni, -1,38%, e hanno costituito l'85,96% dell'intera raccolta diretta. Le obbligazioni hanno evidenziato una contrazione del 5,81% a 3.366 milioni. I depositi a scadenza hanno cifrato 1.316 milioni, +161,26%. I pronti contro termine, che non erano presenti al 31 dicembre 2021, sono stati pari a 512 milioni. Gli assegni circolari hanno sommato 163 milioni, +28,18%. Le passività per leasing, iscritte in conformità a quanto previsto dall'IFRS 16, sono state pari a 175 milioni, -4,46%, mentre le altre forme di raccolta sono ammontate a 78 milioni, -10,36%. Riguardo al risparmio gestito si fa rinvio al capitolo della presente relazione dedicato all'attività in titoli e tesoreria.

(in migliaia di euro) 30/09/2022 Compos. % 31/12/2021 Compos. % Variaz. %
Conti correnti e depositi a vista 34.348.897 85,96 34.829.814 88,62 -1,38
Depositi a scadenza 1.315.629 3,29 503.572 1,28 161,26
Pronti contro termine 511.936 1,28 - -
Passività Leasing 175.005 0,44 183.170 0,47 -4,46
Obbligazioni 3.365.669 8,42 3.573.400 9,09 -5,81
Assegni circolari e altri 162.668 0,41 126.901 0,32 28,18
Altri debiti 77.920 0,20 86.928 0,22 -10,36
Totale 39.957.724 100,00 39.303.785 100,00 1,66

RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA CONSOLIDATA

RACCOLTA GLOBALE CONSOLIDATA

(in migliaia di euro) 30/09/2022 Compos. % 31/12/2021 Compos. % Variaz. %
Totale raccolta diretta da clientela 39.957.724 40,48 39.303.785 38,55 1,66
Totale raccolta assicurativa 1.934.572 1,96 1.909.353 1,87 1,32
Totale raccolta indiretta da clientela 36.953.129 37,43 40.981.667 40,20 -9,83
– Risparmio gestito 6.263.198 16,95 6.796.323 16,58 -7,84
– Risparmio amministrato 30.689.931 83,05 34.185.344 83,42 -10,22
Totale 78.845.425 79,87 82.194.806 80,62 -4,07
Debiti verso banche 11.099.553 11,24 10.874.856 10,67 2,07
Raccolta indiretta da banche 8.762.115 8,89 8.884.756 8,71 -1,38
Totale generale 98.707.093 100,00 101.954.418 100,00 -3,19

FINANZIAMENTI VERSO CLIENTELA

In un contesto di elevata inflazione, è continuata la crescita dei finanziamenti alle imprese, riflettendo il maggior fabbisogno di capitale circolante. Anche l'aumento dei finanziamenti alle famiglie è rimasto sostenuto, in particolare nel comparto dei mutui per l'acquisto di abitazioni, mentre si è leggermente irrobustita la crescita del credito al consumo. In lieve rialzo il costo del credito per imprese e famiglie, che rimane nel complesso su livelli ancora contenuti essendosi trasmesso solo in parte sul costo del credito il rialzo dei tassi ufficiali.

In tema di finanziamenti a clientela si ribadisce il rilevante supporto fornito a famiglie e imprese nella contingente situazione di crisi economicofinanziaria iniziata con la pandemia da Covid-19 e proseguita con la guerra in Ucraina e con la contestuale spirale inflazionistica, vedasi in particolare gli aumenti di materie prime ed energia. La Capogruppo ha tempestivamente attivato, a partire dal marzo 2020, una serie di interventi a beneficio della clientela e dei territori presidiati, sia in ottemperanza alle misure governative introdotte principalmente dal Decreto Cura Italia e dal Decreto Liquidità, sia in aderenza a iniziative promosse da ABI a livello di sistema bancario, sia infine su base volontaria a beneficio di determinate categorie di soggetti e tipologie di rapporti contrattuali per lo più non aventi le caratteristiche per accedere alle prime due agevolazioni citate. Tra le principali iniziative, rileva in primis la concessione di moratorie/sospensioni sui finanziamenti a beneficio di famiglie e imprese: a partire dal mese di marzo 2020 si segnalano complessivamente oltre 24 mila concessioni perfezionate per un debito residuo in linea capitale di circa 4.750 milioni, per la maggior parte riconducibili al Decreto Cura Italia a sostegno delle PMI (58% del debito residuo) e alle famiglie (18% del debito residuo). Si segnala l'avvenuta scadenza di queste concessioni e la sostanzialmente regolare ripresa del pagamento delle rate da parte dei clienti. Rilevante anche la produzione creditizia correlata in primis al Decreto Liquidità dell'aprile 2020, con un erogato totale a beneficio di imprese pari a circa 3 miliardi (si ricorda trattasi di linee a medio termine che beneficiano di garanzie statali rilasciate dal Fondo Centrale di Garanzia PMI o da SACE). Sono state condotte differenti analisi tese a individuare i settori economici maggiormente impattati dalla complessa situazione macroeconomica in corso con approfondimenti anche a livello di portafoglio creditizio di singola area territoriale, oltre che promosse delle valutazioni inerenti alla qualità del portafoglio creditizio della Capogruppo e alla capacità della clientela di far fronte agli impegni rivenienti dai propri debiti finanziari in un contesto di incertezza quale quello attuale. Risultano nel contempo promosse iniziative di monitoraggio di singole posizioni affidate al fine di verificare puntualmente l'eventuale presenza di criticità correlate al conflitto russo-ucraino e alla repentina crescita dell'inflazione, costi energetici in particolare. In aggiunta, si è continuato a erogare credito ordinario a supporto delle esigenze finanziarie di imprese e famiglie, a testimonianza di una confermata attenzione e vicinanza al territorio di insediamento.

Per il nostro Gruppo gli impieghi hanno sommato 32.749 milioni, in aumento del 5,44% rispetto al 31 dicembre 2021 e del 7,02% rispetto al 30 settembre 2021. Il rapporto crediti verso clientela/raccolta diretta da clientela si è attestato all'81,96% rispetto al 79,02% dell'esercizio precedente. Alla dinamica degli impieghi, le diverse forme tecniche hanno contribuito in varia misura e con andamenti contrastanti. Dette voci sono pari alla somma dei finanziamenti ricompresi nella voce «40 attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso clientela» e nella voce «20 attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico – c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value». In discreto incremento i mutui, ipotecari e chirografari, +5,26%, che si sono attestati a 19.794 milioni e costituiscono la prima componente dei finanziamenti a clientela con il 60,44%. Ricomprendono anche le attività cedute non cancellate in relazione all'operazione di emissione di obbligazioni bancarie garantite (Covered Bond) per le quali non si è proceduto alla cancellazione in quanto non sono stati soddisfatti i requisiti previsti dallo IAS 39 per la così detta derecognition. Seguono gli altri finanziamenti (anticipi, sovvenzioni, ecc.) pari a 5.465 milioni, +8,56%, e corrispondenti al 16,68% dei finanziamenti. Positivo anche l'andamento dei conti correnti, aumentati del 14,29% a 3.747 milioni. In discreto aumento, +7,92% a 493 milioni, i prestiti personali. In riduzione le operazioni di factoring, -8,96% a 2.492 milioni. I titoli di debito, pari a 759 milioni, +1,26%, derivano da operazioni di cartolarizzazione di finanziamenti a clientela effettuate dalle partecipate Banca della Nuova Terra spa e Alba Leasing spa e ricomprendono anche i titoli emessi nell'ambito delle tre operazioni di cessione di crediti NPL dagli SPV Diana, POP NPLS 2020 e POP NPLS 2021.

(in migliaia di euro) 30/09/2022 Compos. % 31/12/2021 Compos. % Variaz. %
Conti Correnti 3.746.842 11,44 3.278.239 10,55 14,29
Mutui 19.793.647 60,44 18.804.099 60,54 5,26
Prestiti personali e cessioni del quinto 493.081 1,51 456.902 1,47 7,92
Factoring 2.491.742 7,61 2.736.835 8,81 -8,96
Altri finanziamenti 5.464.865 16,68 5.034.063 16,22 8,56
Titoli di Debito 758.626 2,32 749.179 2,41 1,26
TOTALE 32.748.803 100,00 31.059.318 100,00 5,44

FINANZIAMENTI A CLIENTELA

L'aggregato crediti deteriorati lordi conferma il trend positivo già registrato nei trimestri precedenti e scende del 6,16% da 1.876 milioni a 1.760 milioni, pari al 5,19% del totale dei finanziamenti lordi rispetto al 5,82% di fine 2021.

I crediti deteriorati netti sono calati a 712 milioni, -14,91%, rispetto a 837 milioni al 31 dicembre 2021; nell'esercizio precedente si era evidenziata una riduzione del 23,38%. Si registra quindi, nonostante un periodo estremamente difficile dal punto di vista macroeconomico e geopolitico, il progressivo miglioramento della qualità del credito già osservato negli ultimi anni. L'aggregato crediti deteriorati netti è pari al 2,17% (2,69% al 31 dicembre 2021) della voce finanziamenti verso clientela. La contrazio-

ne è dovuta in parte alla politica di rafforzamento delle strutture preposte all'erogazione, gestione e monitoraggio del credito e all'attività di derisking. La gran parte delle esposizioni deteriorate è costituita dalle inadempienze probabili pari al 69,68% del totale dell'aggregato e da sofferenze per il 22,19%, mentre gli impieghi scaduti rappresentano l'8,13% delle non performing exposure.

L'ammontare delle rettifiche complessive riferite ai crediti deteriorati è stato pari a 1.048 milioni, +0,88%, corrispondenti al 59,55% dell'importo lordo degli stessi, rispetto al 55,39% dell'anno precedente.

Variazioni
(in migliaia di euro) 30/09/2022 31/12/2021 assolute Variazioni %
Crediti Deteriorati Esposizione lorda 1.760.395 1.875.969 -115.574 -6,16
Rettifiche di valore 1.048.348 1.039.163 9.185 0,88
Esposizione netta 712.047 836.806 -124.759 -14,91
– Sofferenze Esposizione lorda 753.149 736.657 16.492 2,24
Rettifiche di valore 595.162 544.367 50.795 9,33
Esposizione netta 157.987 192.290 -34.303 -17,84
– Inadempienze probabili Esposizione lorda 944.748 1.074.758 -130.010 -12,10
Rettifiche di valore 448.625 485.596 -36.971 -7,61
Esposizione netta 496.123 589.162 -93.039 -15,79
– Esposizioni scadute e/o
sconfinanti deteriorate
Esposizione lorda 62.498 64.554 -2.056 -3,18
Rettifiche di valore 4.561 9.200 -4.639 -50,42
Esposizione netta 57.937 55.354 2.583 4,67
Crediti in bonis Esposizione lorda 32.165.958 30.340.809 1.825.149 6,02
Rettifiche di valore 129.202 118.297 10.905 9,22
Esposizione netta 32.036.756 30.222.512 1.814.244 6,00
Totale crediti
verso clientela
Esposizione lorda 33.926.353 32.216.778 1.709.575 5,31
Rettifiche di valore 1.177.550 1.157.460 20.090 1,74
Esposizione netta 32.748.803 31.059.318 1.689.485 5,44

CREDITI VERSO CLIENTELA - PARTITE DETERIORATE E BONIS

Le sofferenze nette, depurate dalle svalutazioni, sono ammontate a 158 milioni, -17,84% (-0,29% a dicembre 2021), corrispondenti allo 0,48% del totale dei crediti verso la clientela, rispetto allo 0,62% al 31 dicembre 2021. Le sofferenze nette si sono attestate su percentuali inferiori a quelle di sistema. Come ormai consuetudine, sono pur sempre state consistenti le rettifiche apportate in applicazione a criteri di valutazione prudenziali, in specie sulle posizioni assistite da garanzie reali costituite da immobili. A fronte delle perdite presunte sulle sofferenze in essere, le rettifiche di valore sono passate da 544 milioni a 595 milioni +9,33%, pari al 79,02% dell'importo lordo di tali crediti, rispetto al 73,90% dell'anno precedente. La percentuale di copertura è allineata alle più elevate a livello nazionale. Se si tiene conto degli importi passati a conto economico in anni precedenti su posizioni già a sofferenze per le quali si mantiene un'evidenza contabile, a fronte di una prospettiva di eventuali recuperi, la copertura per tali crediti si è attestata al 92,05%.

Le inadempienze probabili, costituite dalle esposizioni creditizie diverse dalle sofferenze e per le quali si giudica improbabile che il debitore, fatto salvo il ricorso della banca ad azioni tutorie quali l'escussione delle garanzie, adempia integralmente alle sue obbligazioni, sono diminuite, al netto delle svalutazioni, a 496 milioni, -15,79%, corrispondenti all'1,51% del totale dei crediti verso la clientela, rispetto all'1,90% dell'anno precedente. Le relative rettifiche, con l'attuale grado di copertura del 47,49%, sono state pari a 449 milioni, -7,61% sul periodo di confronto quando ammontavano a 486 milioni; l'anno precedente il grado di copertura era del 45,18%. La diminuzione delle inadempienze probabili è da ricollegarsi sia al rigiro a sofferenza delle posizioni maggiormente a rischio, sia a maggiori incassi.

Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, che ricomprendono esposizioni diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano una prefissata soglia di materialità, sono state pari a 58 milioni, +4,67%, con un grado di copertura del 7,30%, corrispondenti allo 0,18% del totale dei crediti verso la clientela, come l'anno precedente.

I crediti in bonis sono ammontati a 32.037 milioni, +6%, e i relativi accantonamenti hanno sommato 129 milioni rispetto a 118 milioni, pari allo 0,40% degli stessi, rispetto allo 0,39% dell'anno precedente. L'ammontare complessivo delle rettifiche è pervenuto a 1.178 milioni, +1,74%.

Anche se sotto il profilo tecnico non rientrano nei finanziamenti alla clientela, ma in base alle istruzioni di Banca d'Italia vengono classificati tra le altre attività, non va tralasciato di sottolineare l'intensa attività che è stata portata avanti nell'ambito dell'acquisizione di crediti d'imposta della clientela legati alle varie agevolazioni introdotte per sostenere la ripresa. Al 30 settembre in bilancio erano presenti crediti d'imposta di tale natura per 1.262 milioni.

ATTIVITÀ IN TITOLI E TESORERIA

Il terzo trimestre del 2022 è stato assai turbolento per i mercati finanziari internazionali. Nel periodo si sono accentuati i fattori negativi che avevano caratterizzato la prima parte dell'anno, ossia la rapida crescita dell'inflazione, la crisi energetica in Europa connessa alla guerra tra Russia e Ucraina, il rallentamento globale e la svolta restrittiva delle principali banche centrali. Le borse, dopo una temporanea ripresa a luglio, hanno pagato dazio sulla scia di uno scenario macroeconomico e monetario via via più cupo. Complessivamente, il trimestre è stato il terzo consecutivo di flessione sia per i mercati azionari e sia per quelli obbligazionari.

Al 30 settembre 2022 la Capogruppo aveva in essere tre operazioni T-LTRO con la BCE per complessivi 8.874 milioni. La prima operazione è stata accesa per 4.368 milioni il 24 giugno 2020 con scadenza 28 giugno 2023 e con facoltà di rimborso anticipato dal 29 settembre 2021. La seconda, per l'importo di 806 milioni, decorre dal 24 marzo 2021, ha scadenza 27 marzo 2024 e facoltà di rimborso anticipato dal 30 marzo 2022. La ter-

za è stata accesa il 29 settembre 2021 (contestualmente al rimborso anticipato di due tranche di rispettivamente 1.600 milioni, in scadenza a dicembre 2022, e 2.100 milioni, in scadenza a marzo 2023) per 3.700 milioni con scadenza 25 settembre 2024 e facoltà di rimborso anticipato dal 29 giugno 2022. In caso di rispetto dei target assegnati da BCE sui crediti netti erogati, tutte le operazioni prevedono un tasso di finanziamento indicizzato alla media del Deposit Facility (per il periodo dal 24/6/2020 al 23/6/2022 il tasso è invece fisso a -1%).

La liquidità, seppur in calo, è rimasta abbondante per tutto il periodo in esame. L'esposizione a tale rischio viene monitorata avuto riguardo sia al breve termine, cioè su un arco temporale di tre mesi, con cadenza giornaliera, sia al lungo periodo, con frequenza mensile. Gli indicatori previsti dalla normativa di Basilea 3, quello a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e quello strutturale (Net Stable Funding Ratio), si posizionano entrambi su livelli superiori ai minimi previsti. Lo stock di attività finanziarie di elevata qualità rifinanziabili presso la BCE, al netto degli haircut applicati, ammonta al 30 settembre a 15.840 milioni, di cui 5.829 milioni liberi e 10.011 milioni impegnati.

Nel periodo in esame l'operatività della tesoreria ha ancora privilegiato, anche se in misura inferiore rispetto allo scorso esercizio a causa delle progressive diminuzioni delle giacenze, il ricorso al Deposit Facility presso la BCE, remunerata a +0,75% (dato al 30 settembre); viceversa, sul mercato telematico dei pronti contro termine con controparti istituzionali (MMF Money Market Facility), tramite Cassa di Compensazione e Garanzia, l'attività è risultata in ripresa con un deciso aumento dei volumi in rapporto allo stesso periodo dello scorso esercizio. In netta ripresa, favorita dal ritorno dei tassi in territorio positivo, anche l'attività relativa ai depositi interbancari.

Al 30 settembre 2022 i portafogli di attività finanziarie rappresentate da strumenti finanziari, escluse le cartolarizzazioni, ammontavano complessivamente a 13.535 milioni, con un decremento dell'1,23% rispetto al 31 dicembre 2021. Il prospetto che segue evidenzia la consistenza delle singole attività e le variazioni percentuali.

ATTIVITÀ FINANZIARIE (TITOLI DI DEBITO, TITOLI DI CAPITALE, QUOTE DI O.I.C.R. E DERIVATI) PER PORTAFOGLIO DI APPARTENENZA

(in migliaia di euro) 30/09/2022 31/12/2021 Variaz. %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 189.031 204.294 -7,47
di cui prodotti derivati 65.966 29.280 125,29
Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
739.523 794.286 -6,89
Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
2.573.865 3.102.150 -17,03
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.032.531 9.602.860 4,47
Totale 13.534.950 13.703.590 -1,23

Il portafoglio ha registrato nel suo complesso una diminuzione dell'1,23% rispetto a fine 2021, da imputarsi prevalentemente alle vendite del comparto delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (-17,03%) e a quelle detenute per la negoziazione (-7,47%). Anche le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono diminuite (-6,89%) a seguito soprattutto delle minori valutazioni. Per contro, le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono aumentate del 4,47%.

L'operatività ha ancora privilegiato la componente a tasso variabile dei titoli di Stato italiani e in misura ridotta ha riguardato titoli di Stato esteri e obbligazioni corporate, in prevalenza ESG.

L'ammontare complessivo di titoli di Stato a tasso variabile e indicizzati all'inflazione è pari a circa 6,3 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 5,8 miliardi di fine 2021 e in leggera diminuzione rispetto allo scorso trimestre.

La durata finanziaria del portafoglio obbligazionario governativo, leggermente aumentata rispetto al 31 dicembre 2021 e diminuita rispetto allo scorso trimestre, si attesta a 4 anni e 5 mesi, mentre la modified duration, in diminuzione per effetto dell'elevata componente a tasso variabile, si attesta all'1,69%, sostanzialmente in linea con il precedente trimestre. Nel complesso, comprendendo anche le obbligazioni (al netto delle cartolarizzazioni), la modified duration è dell'1,99%, anch'essa in diminuzione rispetto allo scorso trimestre.

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Il portafoglio di trading, che costituisce una parte poco significativa del complessivo portafoglio titoli, è ammontato a 189 milioni, in calo del 7,47% rispetto ai 204 milioni di fine 2021.

L'operatività si è focalizzata prevalentemente sui titoli di capitale e sulle quote di O.I.C.R. (Etf), oltre che sui titoli di Stato italiani e statunitensi in dollari. Al 30 settembre 2022 l'esposizione ai titoli di Stato italiani e ai titoli di Stato esteri in divisa risulta azzerata in quanto le esposizioni prudenzialmente vengono chiuse a fine giornata. In forte aumento la componente derivati.

(in migliaia di euro) 30/09/2022 31/12/2021 Variaz. %
Titoli di stato italiani a tasso fisso 24.255
Titoli di capitale 61.782 65.378 -5,50
Quote di O.I.C.R. 61.283 85.381 -28,22
Valore netto contratti derivati 65.966 29.280 125,29
Totale 189.031 204.294 -7,47

Altre Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono

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ammontate a 740 milioni, in diminuzione del 6,89% rispetto ai 794 milioni di fine 2021.

Il portafoglio rimane principalmente concentrato sugli O.I.C.R. in euro e, in misura minore, in valuta. La quota in O.I.C.R. obbligazionari risulta prevalente; sono inoltre presenti quote in O.I.C.R. azionari, immobiliari, bilanciati e flessibili.

(in migliaia di euro) 30/09/2022 31/12/2021 Variaz. %
Obbligazioni bancarie 17.283 6.433 168,66
Obbligazioni altre 35.260 34.681 1,67
Quote di O.I.C.R. in euro 658.092 719.286 -8,51
Quote di O.I.C.R. in divisa (USD) 28.888 33.886 -14,75
Totale 739.523 794.286 -6,89

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Held To Collect and Sell) ha evidenziato nel complesso una sensibile decrescita rispetto a fine 2021, attestandosi a 2.574 milioni (-17,03%). Nel periodo il comparto non è stato particolarmente utilizzato a ragione dell'elevata volatilità dei mercati.

Nel complesso è stata mantenuta l'esposizione ai titoli di Stato italiani a tasso variabile che, seppur in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2021 (-16,54%), si attesta a 1.496 milioni di euro e rappresenta il 58,11% del comparto, mentre è ulteriormente diminuita la componente a tasso fisso, soprattutto con riguardo ai titoli di Stato italiani (-40,37%). Il peso complessivo dei titoli di Stato italiani sul comparto si attesta al 66,01%.

Le obbligazioni bancarie e i titoli di Stato esteri evidenziano variazioni in termini assoluti non particolarmente significative, mentre sono in diminuzione (-20,22%) le obbligazioni corporate. Invariati, per contro, i titoli di capitale (0,15%).

(in migliaia di euro) 30/09/2022 31/12/2021 Variaz. %
Titoli di stato italiani a tasso variabile 1.495.588 1.792.012 -16,54
Titoli di stato italiani a tasso fisso 203.475 341.230 -40,37
Titoli di stato esteri 343.363 372.902 -7,92
Obbligazioni bancarie 301.916 334.020 -9,61
Obbligazioni altre 128.669 161.284 -20,22
Titoli di capitale 100.854 100.702 0,15
Totale 2.573.865 3.102.150 -17,03

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

I titoli valutati al costo ammortizzato sono ammontati a 10.033 milioni, in crescita del 4,47% rispetto ai 9.603 milioni di dicembre 2021.

Riguardo alla composizione del portafoglio si evidenzia, rispetto al 31 dicembre 2021, l'ulteriore netto incremento dei titoli di Stato italiani a tasso variabile (+46,65%), la diminuzione dei titoli di Stato italiani a tasso fisso (-44,14%), soprattutto inflation linked, e il buon incremento dei titoli di Stato esteri (+14,43%), effettuato al fine di diminuire gradualmente la concentrazione sui titoli sovrani domestici. L'operatività svolta nel periodo ha privilegiato la componente di titoli di Stato a tasso variabile con l'obiettivo di contenere gli effetti derivanti dagli aumenti generalizzati della curva dei rendimenti. Inoltre, sono stati ancora privilegiati gli investimenti in obbligazioni che soddisfino i cosiddetti criteri ESG (Environmental, Social e Governance): green bond, social bond e sustainability bond.

(in migliaia di euro) 30/09/2022 31/12/2021 Variaz. %
CREDITI VERSO BANCHE 855.415 787.249 8,66
Obbligazioni bancarie Italia 645.418 572.117 12,81
Obbligazioni bancarie estere 209.997 215.132 -2,39
CREDITI VERSO CLIENTELA 9.177.116 8.815.611 4,10
Titoli di stato italiani a tasso variabile 4.396.424 2.997.900 46,65
Titoli di stato italiani a tasso fisso 1.705.395 3.052.782 -44,14
Titoli di stato esteri 2.136.604 1.867.113 14,43
Obbligazioni altre amministrazioni pubbliche 315.332 144.227 118,64
Obbligazioni altre 623.361 753.589 -17,28
Totale 10.032.531 9.602.860 4,47

Risparmio gestito

Nel periodo in esame il negativo andamento dei mercati finanziari si è riflesso anche sull'attività nel comparto gestito. Dopo un avvio promettente, a inizio anno le incertezze legate allo scenario geopolitico e macroeconomico, unitamente alla politica monetaria restrittiva delle banche centrali, hanno alimentato un atteggiamento di crescente incertezza tra gli investitori. Ne è derivato un importante riposizionamento dei portafogli tra le due principali asset class: azioni e obbligazioni. Le preferenze degli investitori si sono indirizzate soprattutto verso i fondi azionari e monetari, mentre il comparto obbligazionario ha registrato consistenti deflussi. Nei mesi estivi il comparto ha evidenziato una dinamica positiva, ma non sufficiente a contenere il pesante effetto negativo dovuto alla volatilità dei mercati.

Per il nostro Gruppo, il totale del risparmio gestito nelle diverse forme ha rispecchiato l'andamento generale e registrato un andamento favorevole della raccolta, ma un calo dello stock complessivo derivante dalle correzioni dei mercati. La voce si è attestata a 6.263 milioni, in diminuzione del 7,84% sul 31 dicembre 2021, quando ammontava a 6.796 milioni. Per 4.544 milioni, -8,02%, si riferisce a fondi comuni di investimento e Sicav, tra le quali Popso (SUISSE) Investment Fund Sicav, e per 1.719 milioni, -7,38%, a gestioni patrimoniali del Gruppo.

INFORMATIVA IN MERITO ALL'ESPOSIZIONE VERSO DEBITORI SOVRANI

La Consob con comunicazione n. DEM/11070007 del 5 agosto 2011 ha invitato le società quotate a fornire nelle relazioni finanziarie informazioni sulle esposizioni verso debitori sovrani, intendendosi con tale termine i titoli obbligazionari emessi da governi centrali e locali, da enti governativi, nonché i prestiti erogati agli stessi.

Al riguardo si precisa che l'esposizione complessiva del Gruppo bancario al 30 settembre 2022 ammontava a 12.380 milioni ed era così articolata:

a) Titoli di Stato italiano: 7.801 milioni;

b) Titoli di altri emittenti: 3.289 milioni;

c) Finanziamenti ad amministrazioni statali e locali: 77 milioni;

d) Finanziamenti a imprese a partecipazione statale o locale: 1.128 milioni;

e) Finanziamenti ad altre amministrazioni pubbliche ed enti vari: 85 milioni.

PARTECIPAZIONI

Le partecipazioni sono ammontate a 334 milioni, -1,62%. Il calo deriva dalla valutazione al patrimonio netto delle partecipate.

ATTIVITÀ MATERIALI E IMMATERIALI

Le attività materiali e immateriali si sono attestate a 693 milioni, rispetto a 610 milioni di fine 2021. Le prime hanno sommato complessivamente 656 milioni, rispetto a 579 milioni, +13,26%; le seconde sono ammontate a 37 milioni, rispetto a 31 milioni, +18,63%.

Le attività immateriali comprendono 18,001 milioni relativi ad avviamenti, in aumento di 5,369 milioni a seguito della prima iscrizione dell'avviamento relativo a Rent2Go Srl (in attesa della finalizzazione del processo di Purchase Price Allocation), di cui la Capogruppo ha acquisito la totalità del capitale sociale in data 1° aprile 2022. Per ulteriori dettagli al riguardo, si rinvia all'apposito paragrafo delle note illustrative della relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2022. Per gli avviamenti già iscritti in bilancio al 31 dicembre 2021 si è ritenuto di non dover procedere alla ripetizione dei test di impairment effettuati a tale data, non essendo emersi indicatori di impairment.

FONDI DIVERSI

Sono costituiti dal TFR, che è diminuito da 40 a 34 milioni, e dai

fondi per rischi e oneri, che hanno sommato 286 milioni, -1,08% su fine 2021. In particolare, si sono registrati un forte aumento del fondo per impegni e garanzie rilasciate, salito da 43 milioni a 65 milioni, una marcata riduzione del fondo di quiescenza e obblighi simili, passato da 192 a 165 milioni, mentre gli altri fondi per rischi e oneri sono saliti da 54 a 56 milioni.

RISORSE UMANE

Al 30 settembre 2022 i dipendenti del Gruppo bancario erano n. 3.440, in aumento di 57 unità rispetto al 30 settembre 2021, così ripartiti: 2.908 in forza presso la Capogruppo, 354 presso la Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, 154 presso Factorit spa e 24 presso BNT spa. Al personale del Gruppo bancario vanno aggiunti i 22 dipendenti della controllata Pirovano Stelvio spa, dei quali 19 impiegati stagionalmente, e i 13 della controllata Rent2Go srl.

IMPATTO DELLA GUERRA IN UCRAINA

La decisione della Russia di avviare un'invasione militare su larga scala dell'Ucraina ha determinato una situazione di profonda incertezza sul piano macroeconomico, sui tassi, sui costi dell'energia e delle materie prime, sugli scambi commerciali, sulle aspettative inflazionistiche e sul costo del debito.

L'impatto è stato particolarmente forte nel mercato del gas naturale e dell'energia, in ragione dell'elevata dipendenza dell'Unione Europea dalle importazioni dalla Russia per la copertura del proprio fabbisogno energetico.

Il nostro Gruppo, allo scopo di rilevare i potenziali profili di rischio derivanti dalla richiamata situazione e individuare le correlate azioni di mitigazione, ha provveduto, fin da subito, ad avviare una olistica attività di monitoraggio che ha coinvolto diversi ambiti.

Relativamente al monitoraggio della rischiosità dei singoli prenditori (e dell'intero portafoglio) il Gruppo ha proseguito, come già fatto nei precedenti trimestri, nell'utilizzo dei nuovi indicatori qualitativi c.d. early warning finalizzati ad accrescere l'efficacia e l'efficienza dell'azione di individuazione di precoci segnali di deterioramento collegati al contesto della crisi.

Sotto il profilo del rischio di credito, stante l'assai contenuto livello delle esposizioni dirette nei confronti di soggetti residenti in Russia, Bielorussia e Ucraina, sono proseguite le attività di monitoraggio delle esposizioni indirette, relative cioè a imprese caratterizzate da relazioni commerciali rilevanti con i Paesi coinvolti nel conflitto o operanti in settori economici considerati più vulnerabili. Su questo insieme di esposizioni, definite «high risk Ukraine», sono state condotte specifiche attività di revisione del credito in

ordine alle quali il Gruppo ha identificato le esposizioni per le quali potrebbero sussistere ancora elementi di potenziale criticità.

Inoltre, avuto riguardo alla crisi energetica in atto, sono state effettuate nel terzo trimestre specifiche analisi e valutazioni sulle imprese operanti in settori economici le cui attività produttive richiedono un elevato utilizzo di energia elettrica o gas (c.d. settori energivori e gasivori) e che, per questo, potrebbero ritrovarsi in difficoltà economica nel caso in cui la crisi energetica dovesse perdurare o addirittura ulteriormente peggiorare.

Detta analisi, condotta con riferimento alla Capogruppo stante la prevalenza di esposizioni, ha portato all'identificazione di un insieme di imprese definite «high risk energivore - gasivore».

Il complesso delle esposizioni identificate come «high risk Ukraine» e «high risk energivore - gasivore» sono state sottoposte alle opportune valutazioni in termini di stage allocation.

Per quanto attiene al processo di calcolo degli accantonamenti su base collettiva, sono stati attuati, anche in questo trimestre, alcuni correttivi prudenziali (c.d. «management overlay») alle stime puramente modelbased delle svalutazioni, funzionali a garantire un più adeguato presidio dei risultati finali dei modelli a introdurre maggiore reattività al contesto nella quantificazione degli accantonamenti su crediti. Si segnalano a tale riguardo la stima di uno specifico prudential add-on correlato al conflitto bellico e alla crisi energetica unitamente alla classificazione a Stage 2 delle già menzionate esposizioni potenzialmente ad alto rischio (c.d. «high risk positions»).

Con riferimento invece al puntuale presidio degli scenari macroeconomici utilizzati in vari processi aziendali, tra cui il computo delle svalutazioni collettive, si è proseguito nella ravvicinata frequenza di svolgimento delle attività di ricognizione, analisi e benchmarking delle fonti alternative (c.d. «third party data»), nonché della loro rendicontazione e discussione, mediante rilascio di informative interne dedicate e discussioni in consessi manageriali dedicati. Sempre in tale ambito, con riferimento ai fattori ponderali con i quali i diversi macro-scenari concorrono alla determinazione del livello finale delle svalutazioni, si segnala come la Capogruppo adotti un set di scenari – segnatamente, scenario base, scenario avverso, scenario estremo in sostituzione dello scenario favorevole – che conferisce un ulteriore livello di presenzialità alla determinazione del fondo complessivo degli accantonamenti.

Quanto agli impatti sui rischi finanziari, e in particolare sulle misure di esposizione di rischio di tasso, si sottolinea l'incremento dei livelli dei tassi risk-free causato dall'aumento dei tassi di politica monetaria deciso da molte Banche centrali in risposta ai crescenti livelli di inflazione a loro volta alimentati dalle tensioni esistenti nel settore energetico. L'innalzamento della struttura a termine determina tra l'altro la possibilità di effettuare shock al ribasso più ampi rispetto ai mesi passati, quando la struttura a termine, giacendo su livelli ormai prossimi ai minimi stabiliti dalle linee guida di settore, non consentiva di applicare ulteriori ribassi. Quanto invece agli indicatori di rischio di liquidità, non si rilevano particolari elemen-

ti di criticità strettamente connessi al conflitto, sebbene le conseguenze sui mercati abbiano avuto ripercussioni sia sul valore delle attività finanziarie potenzialmente liquidabili o rifinanziabili, sia sulle condizioni di finanziamento.

Relativamente, infine, al rischio di mercato, l'elevata volatilità riscontrata sui mercati globali e la continua corsa dell'inflazione hanno impattato principalmente sulla redditività dei portafogli, seppure nel complesso non si siano evidenziate significative criticità direttamente connesse all'evoluzione del conflitto. La risalita dei rendimenti obbligazionari, in prevalenza connessa all'adozione di una politica monetaria restrittiva da parte delle Banche Centrali al fine di contrastare la corsa dell'inflazione, incrementata altresì dalla crisi energetica, ha portato ad un aumento dei valori di rischio particolarmente penalizzante per il portafoglio bancario a fair value. Seppure in crescita, i valori di rischio si sono comunque sempre mantenuti entro i limiti di propensione al rischio definiti dal Gruppo nell'ambito del Risk Appetite Framework.

Al fine di garantire un costante monitoraggio delle potenziali conseguenze derivanti dall'escalation del conflitto, proseguono mensilmente delle specifiche analisi simulative, che evidenziano maggiori criticità sulla componente azionaria, pur confermando impatti complessivamente contenuti per i portafogli del Gruppo oggetto di monitoraggio.

Per quanto riguarda il rischio di attacchi informatici, il Gruppo verifica costantemente l'adeguatezza dei propri sistemi informatici in risposta a un potenziale attacco, con sistemi di protezione sotto controllo e pienamente attivi.

Avuto riguardo all'applicazione delle misure sanzionatorie e dei blocchi operativi, vengono adottati specifici processi di screening finalizzati a intercettare tempestivamente eventuali nominativi di persone fisiche o giuridiche colpite da interventi della specie.

Sono pure attivati specifici blocchi sulle transazioni da/verso la Russia e Bielorussia, sulle operazioni di negoziazione di titoli russi e/o negoziati in rublo e sui codici SWIFT delle banche russe/ bielorusse indicate nelle misure restrittive. In aderenza alle indicazioni delle Autorità preposte, si provvede, ove ne ricorrano i presupposti, al congelamento dei fondi intestati a clientela soggetta a misure restrittive disposte dall'Unione Europea e alle connesse comunicazioni alle Autorità competenti.

Gli Organi aziendali e le strutture a ciò deputate monitorano nel continuo l'evoluzione del contesto ed il profilo di rischio correlato al fine di attivare prontamente gli interventi che si dovessero rendere necessari.

IL PATRIMONIO

Al 30 settembre 2022, il patrimonio netto, comprensivo delle riserve da valutazione e dell'utile di periodo, è risultato pari a 3.320,623 milioni. Si raffronta con il patrimonio al 31 dicembre 2021 pari a 3.270,494 milioni, in

aumento di 50,129 milioni (+1,53%). La variazione deriva in positivo per l'utile di periodo e per gli effetti dell'acquisizione totalitaria di Factorit spa, mentre in negativo per la diminuzione delle riserve da valutazione e per la distribuzione di quota parte dell'utile dell'esercizio 2021.

L'Assemblea dei Soci della Capogruppo tenutasi il 30 aprile 2022, chiamata ad approvare il bilancio dell'esercizio 2021 e la destinazione dell'utile, ha deliberato la distribuzione di un dividendo, pagato dal 25 maggio 2022, di euro 0,20 per ciascuna delle 453.385.777 azioni in circolazione al 31 dicembre 2021.

Il capitale sociale della Capogruppo, costituito da n. 453.385.777 azioni ordinarie prive di valore nominale, è ammontato a 1.360,157 milioni, senza variazioni rispetto all'esercizio di raffronto. Sono variati leggermente i sovrapprezzi di emissione, pari a 78,978 milioni, -27 mila euro, per differenze negative tra il prezzo di scarico e il corrispondente valore di libro delle azioni alienate. La voce riserve è salita a 1.802 milioni (+15,85%); l'incremento, di 246,610 milioni, deriva dall'accantonamento di parte dell'utile dell'esercizio 2021 e dall'inclusione delle plusvalenze/ minusvalenze su titoli di capitale alienati già nelle riserve da valutazione. Un effetto positivo è conseguito sulle riserve anche dall'acquisizione totalitaria di Factorit spa.

La voce riserve da valutazione, rappresentata principalmente dal saldo tra plusvalenze e minusvalenze contabilizzate sulle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) e tra utili e perdite attuariali sui piani a benefici definiti per i dipendenti, ha presentato un saldo negativo di 46,738 milioni, in netto calo rispetto a fine 2021, quando era positivo per 32,437 milioni, a causa della volatilità registrata sui mercati finanziari che ha comportato la rilevazione di consistenti minusvalenze, in particolare sui titoli di Stato, nonché al rigiro a conto economico di plusvalenze a seguito di vendite di titoli di debito. Le azioni proprie in portafoglio pari a 25,388 milioni sono leggermente diminuite.

In merito all'adeguatezza patrimoniale, la normativa armonizzata per le banche e per le imprese di investimento – contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) – definisce i limiti generali in materia di coefficienti patrimoniali, che sono pari al 7% per il CET 1 Ratio, all'8,50% per il Tier 1 Capital Ratio e al 10,50% per il Total Capital Ratio. La Banca Centrale Europea, che in virtù dei propri poteri, sulla base delle evidenze raccolte nell'ambito del processo di revisione e di valutazione prudenziali, ha l'autorità per fissare coefficienti di capitale e/o di liquidità personalizzati per ciascun intermediario soggetto a supervisione comunitaria, con comunicazione del 3 febbraio 2022, a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale SREP (Supervisory Review and Evaluation Process) condotto nel 2021, ha trasmesso alla Capogruppo la decisione del Supervisory Board riguardante i nuovi coefficienti minimi da applicarsi, con decorrenza 1° marzo, per l'esercizio 2022.

I livelli minimi di capitale chiesti al nostro Gruppo bancario attengono a:

  • un requisito minimo di Common Equity Tier 1 Ratio pari all'8,56%, determinato come somma del requisito minimo regolamentare di Primo Pilastro (4,50%), del Cuscinetto di Conservazione del Capitale (2,50%) e di un requisito aggiuntivo di Secondo Pilastro (1,56%);
  • un requisito minimo di Tier 1 Capital Ratio pari al 10,58%, determinato come somma del requisito minimo regolamentare di Primo Pilastro (6%), del Cuscinetto di Conservazione del Capitale (2,50%) e di un requisito aggiuntivo di Secondo Pilastro (2,08%);
  • un requisito minimo di Total Capital Ratio pari al 13,27%, determinato come somma del requisito minimo regolamentare di Primo Pilastro (8%), del Cuscinetto di Conservazione del Capitale (2,50%) e di un requisito aggiuntivo di Secondo Pilastro (2,77%).

Mentre i due primi addendi costituenti ciascun indice sono indicati dalla normativa prudenziale e sono identici per tutte le banche di uno stesso Paese, il terzo fattore è quantificato dalla BCE sulla base dell'effettivo grado di rischiosità del singolo intermediario.

Ai due coefficienti si aggiunge, dal 2017, una «Linea d'orientamento di Secondo Pilastro» («Pillar 2 Guidance») che intende rappresentare una guida per l'evoluzione prospettica del capitale del Gruppo. Quest'ultimo parametro assume carattere riservato e non è, a differenza dei due requisiti minimi, oggetto di diffusione, trattandosi di elemento che, anche secondo l'indirizzo reso noto dalla BCE, non assume rilevanza in ordine alla determinazione dei dividendi distribuibili.

I fondi propri consolidati ai fini delle segnalazioni di Vigilanza, che includono quota parte dell'utile di periodo, si sono attestati a 3.728 milioni (phased-in) e 3.712 milioni (fully phased), mentre le attività di rischio ponderate (RWA) sono state pari a 20.726 milioni.

Per completezza d'informazione, si segnala che il Gruppo ha deciso di avvalersi del disposto del Regolamento (UE) 2017/2395, che ha concesso agli intermediari vigilati la possibilità di includere, in via temporanea, nel computo del proprio capitale primario di classe 1, un importo addizionale teso a «neutralizzare» gli effetti che si avrebbero a seguito dei maggiori accantonamenti contabili derivanti dall'adozione del Principio contabile IFRS 9 entrato in vigore il 1° gennaio 2018. Con Regolamento (UE) 2020/873 del 24 giugno 2020 sono state apportate modifiche a tali disposizioni transitorie, sia riguardo all'arco temporale e sia alle percentuali di computabilità. Le rettifiche addizionali legate all'entrata in vigore del Principio contabile IFRS 9 continueranno a essere computate in ragione delle percentuali già previste (ossia percentuali di computabilità decrescenti nel tempo, dal 95% nel 2018 al 25% nel 2022, fino al suo totale azzeramento nel 2023), mentre per quelle legate all'emergenza Covid-19 si applicheranno al valore del patrimonio CET 1 tenendo conto di una percentuale di computabilità decrescente nel tempo, dal 100% nel 2020 e 2021, al 75% nel 2022, al 50% nel 2023, al 25% nel 2024, fino al suo totale azzeramento nel 2025. Di seguito sono riportati i requisiti riferiti al Gruppo al 30 settembre 2022 (phased in) e (fully phased):

Coefficienti patrimoniali di Gruppo (phased-in) (fully phased)
CET 1 Ratio 15,35% 15,28%
Tier 1 Capital Ratio 15,35% 15,28%
Total Capital Ratio 17,99% 17,92%

Il Leverage Ratio consolidato è pari al 5,15% applicando i criteri transitori (phased-in) e al 5,12% in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased). Rassegniamo di seguito i rapporti tra il patrimonio comprensivo dell'utile di periodo e le principali voci di bilancio, raffrontati con quelli al 31 dicembre 2021:

  • – Patrimonio/raccolta diretta da clientela 8,31% rispetto all'8,32%
  • – patrimonio/finanziamenti verso clientela 10,14% rispetto al 10,53%
  • – patrimonio/attività finanziarie 24,53% rispetto al 23,87%
  • – patrimonio/totale dell'attivo 5,88% rispetto al 5,94%
  • – sofferenze nette/patrimonio 4,76% rispetto al 5,88%

L'AZIONE BANCA POPOLARE DI SONDRIO

L'azione Banca Popolare di Sondrio, negoziata sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana, facente parte dell'indice FTSE Italia All-Share, ha chiuso i primi nove mesi del 2022 con una performance negativa dell'8,27%, segnando un prezzo di riferimento al 30 settembre 2022 di 3,392 euro, contro i 3,698 euro di fine 2021. Nel corso del periodo in esame il titolo ha segnato un minimo e un massimo intraday rispettivamente di 2,668 euro il 7 marzo e di 4,338 euro il 18 febbraio. L'indice generale Ftse Italia All-Share nello stesso periodo ha registrato un ribasso del 24,98%, mentre l'indice settoriale Ftse Italia All-Share Banks ha avuto una contrazione del 22,06%.

Il volume medio giornaliero dei titoli scambiati sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana nei primi nove mesi dell'anno è stato pari a 0,890 milioni, in contrazione rispetto a 1,743 milioni dello stesso periodo del 2021.

In merito alle azioni proprie, la cui operatività è svolta nel rispetto dell'apposita delibera assembleare, si segnala che al 30 settembre 2022 la Capogruppo deteneva in portafoglio n. 3.641.718 azioni, in diminuzione di 8.282 azioni rispetto a fine 2021 per effetto delle assegnazioni eseguite in attuazione delle Politiche retributive del Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio relative all'anno 2021. Si aggiungono le n. 36.098 azioni detenute dalla Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, nell'ambito del piano dei compensi basato su strumenti finanziari previsto dalle Politiche retributive di Gruppo. Il valore di bilancio è di 25,388 milioni, di cui 25,264 milioni

costituiscono utilizzo del fondo acquisto azioni proprie della Capogruppo pari a 30 milioni.

La compagine sociale al 30 settembre 2022 risultava costituita da 159.707 soci.

Azione BANCA POPOLARE DI SONDRIO – Mercato Euronext Milan di Borsa Italiana

Fonte REFINITIV EIKON

IL RATING

La solvibilità del Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio, come dettagliatamente rappresentato nelle tabelle sottostanti, è valutata dalle agenzie di rating Fitch Ratings, DBRS Morningstar e Scope Ratings.

I giudizi riportati fanno riferimento alla decisione del 27 luglio 2022 per quanto attiene a Fitch Ratings nonché alle valutazioni espresse da parte di DBRS Morningstar e Scope Ratings rispettivamente in data 15 novembre 2021 e 23 marzo 2022.

FITCH RATINGS – RILASCIATO IL 27/07/2022

GIUDIZIO
LONG – TERM (lungo termine)
È una misura della probabilità di default ed esprime la capacità della banca di rim
borsare gli obblighi finanziari a medio-lungo termine. È espresso su una scala da AAA
a D, per complessivi 11 livelli.
BB+
SHORT – TERM (breve termine)
Misura la capacità dell'organizzazione a cui è assegnato il rating di far fronte ai pa
gamenti in scadenza nel breve periodo, entro 13 mesi. La scala di misura comprende
sette livelli (F1, F2, F3, B, C, RD e D).
B

VIABILITY RATING (autosufficienza) Mira a valutare quale sarebbe la situazione della banca se essa fosse completamente indipendente e non potesse fare affidamento su supporto esterno. È espresso su una scala da aaa a d, per complessivi 11 livelli. bb+ GOVERNMENT SUPPORT (esistenza del supporto statale) Esprime la valutazione di Fitch sulla possibilità di un intervento statale a supporto dell'emittente che si trovi in uno stato di crisi. Nel caso delle banche dell'eurozona, la direttiva dell'Unione Europea sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie e il Meccanismo di Risoluzione Unico forniscono un quadro per la risoluzione delle crisi che prevede, se necessario, la partecipazione dei creditori senior alle perdite invece/prima che una banca riceva il sostegno statale. No Support LONG-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a lungo termine) È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati. È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating di lungo termine (da AAA a D). BBB-SHORT-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a breve termine) È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati in scadenza nel breve periodo. È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating di breve termine (F1, F2, F3, B, C, RD e D). F3 SENIOR PREFERRED DEBT È una misura della probabilità di default delle obbligazioni Senior Preferred che viene espressa utilizzando una scala da AAA a D. BB+ SUBORDINATED DEBT È una misura della probabilità di default delle obbligazioni subordinate che viene espressa utilizzando una scala da AAA a D. BB-OUTLOOK (prospettiva) È una valutazione prospettica sulla possibile evoluzione, in un periodo da 1 a 2 anni, dei rating dell'emittente. Stabile

DBRS MORNINGSTAR – RILASCIATO IL 15/11/2021

GIUDIZIO
LONG – TERM (lungo termine)
È una misura della probabilità di default ed esprime la capacità della banca di rimbor
sare gli obblighi finanziari a medio lungo termine. È espresso su una scala da AAA a D.
BBB (low)
SHORT – TERM (breve termine)
Misura la capacità dell'organizzazione a cui è assegnato il rating di far fronte ai pa-
gamenti in scadenza nel breve periodo. La scala di misura comprende sei livelli (R-1;
R-2; R-3; R-4; R-5 e D).
R-2 (middle)
INTRINSIC ASSESSMENT (valutazione intrinseca)
Riflette il parere di DBRS sui fondamentali intrinseci della banca valutati sulla base
di elementi quantitativi e qualitativi. È espresso su una scala da AAA a CCC.
BBB (low)
SUPPORT ASSESSMENT (valutazione del supporto)
Riflette l'opinione di DBRS sulla probabilità e sulla prevedibilità di un tempestivo
sostegno esterno per la banca in caso di necessità. La scala di misura comprende
quattro livelli da SA1 (migliore) a SA4 (peggiore).
SA3
LONG-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a lungo termine)
È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati di
medio-lungo termine. È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating
di lungo termine (da AAA a D).
BBB
SHORT-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a breve termine)
È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati di
breve termine. È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating di
breve termine (R-1; R-2; R-3; R-4; R-5 e D).
R-2 (high)

LONG-TERM SENIOR DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni Senior Preferred che viene
espressa utilizzando una scala da AAA a D.
SHORT-TERM DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni a breve durata che viene
espressa utilizzando una scala da R-1 a D.
SUBORDINATED DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni Subordinate che viene
espressa utilizzando una scala da AAA a D.
TREND (prospettiva)
È una valutazione prospettica sulla possibile evoluzione in un periodo di 1-2 anni del
rating di lungo termine assegnato.

SCOPE RATINGS – RILASCIATO IL 23/03/2022

GIUDIZIO
ISSUER RATING (rating emittente)
Rappresenta un giudizio sulla capacità della banca di far fronte ai propri impegni fi
nanziari contrattuali, in modo tempestivo e completo. È espresso su una scala da
AAA a D. BBB
OUTLOOK (prospettiva)
È una valutazione prospettica sulla possibile evoluzione, in un periodo di 12-18 me
si, dell'issuer rating assegnato.
Positivo

RACCORDO TRA IL PATRIMONIO NETTO E L'UTILE DELLA CAPOGRUPPO E IL PATRIMONIO NETTO E L'UTILE CONSOLIDATI

Nel prospetto che segue si provvede al raccordo tra il patrimonio netto e l'utile della Capogruppo e quelli consolidati.

(in migliaia di euro) Patrimonio
netto
di cui: Utile
di periodo
Patrimonio netto della Capogruppo al 30.09.2022 2.800.610 137.569
Rettifiche di consolidamento -33.164 -33.164
Differenza rispetto ai valori di carico delle partecipazioni in:
– società consolidate con il metodo integrale 434.580 28.566
– società valutate con il metodo del patrimonio netto 118.597 18.315
Saldo al 30.09.2022 come da bilancio consolidato di Gruppo 3.320.623 151.286

CONTO ECONOMICO

Il terzo trimestre 2022 non ha fatto che registrare un peggioramento della situazione macroeconomica a causa dell'aumento delle tendenze inflazionistiche sospinte dalla crisi energetica indotta dalla guerra in Ucraina e dall'aumento dei tassi d'interesse. I mercati finanziari hanno ancora vissuto un trimestre di alta volatilità con un forte peggioramento, rispecchiando da

un lato la progressiva normalizzazione delle politiche monetarie da parte delle banche centrali volte a contenere le pressioni inflazionistiche e dall'altro lato le tensioni geopolitiche.

In tale contesto, il nostro Gruppo ha migliorato la già buona performance semestrale, pur conseguendo un risultato inferiore al periodo di raffronto. L'utile di periodo si è attestato a 151,286 milioni, -24,91% rispetto ai 201,472 milioni dei primi nove mesi del 2021. Risultato legato al buon andamento dell'attività «core», margine d'interesse e commissioni, pur scontando l'aumento delle rettifiche su crediti e nonostante il non brillante risultato dell'operatività in titoli a causa dell'andamento negativo dei mercati finanziari.

I commenti che seguono fanno riferimento ai dati esposti nella tabella «Sintesi conto economico consolidato» che costituisce una riclassifica degli schemi previsti dal provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005. Nelle note alla tabella vengono esposte le riclassifiche. Viene altresì riportata la tabella dell'evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato, che evidenzia la dinamica dell'evoluzione nell'arco dei nove mesi.

L'aumento delle pressioni inflazionistiche, come già sopra accennato, ha indotto la BCE a porre termine agli acquisti di attività finanziarie nell'ambito del programma Asset Purchase Programme - APP e a effettuare tre aumenti dei tassi d'interessi ufficiali: di 50 punti base a luglio, di 75 punti base a settembre e di 75 punti base a fine ottobre. Ne hanno risentito i rendimenti dei titoli di Stato, che hanno continuato a salire. I tassi applicati sulle erogazioni a favore di imprese non hanno subito incrementi di rilievo, mentre sono aumentati quelli alle famiglie. D'altra parte, è continuata l'elevata pressione concorrenziale tra istituti di credito.

Il margine d'interesse del Gruppo ha registrato nei nove mesi un andamento positivo (+22,26%), che segue al +20,82% al 31 marzo e al +21,31% al 30 giugno, e si è attestato a 477,252 milioni, rispetto a 390,359 milioni. L'incremento, a fronte di un contenuto miglioramento della componente clientela, è dovuto principalmente all'aumento del flusso cedolare per il rialzo dei tassi, in particolare dei titoli di Stato indicizzati all'inflazione, pur in presenza di una contrazione contenuta del portafoglio titoli. Sono stati contabilizzati circa 53 milioni di interessi derivanti dai tassi negativi applicati, fino al mese di luglio, alle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine in essere con la BCE. La loro contabilizzazione è stata possibile in quanto sono stati praticamente raggiunti i target fissati dalla BCE. In forte crescita anche i proventi legati ai crediti d'imposta acquisiti connessi ai «bonus edilizi», pari a oltre 26 milioni, e in aumento gli interessi per tassi negativi applicati alle giacenze della clientela.

Le commissioni nette hanno evidenziato una buona dinamica, attestandosi a 276,359 milioni, +6,75%. Positivo l'andamento delle commissioni relative a collocamento di prodotti mobiliari, finanziamenti e conti correnti, incassi e pagamenti, garanzie rilasciate, raccolta ordini e prodotti assicurativi. In diminuzione quelle d'intervento e/o di servizio.

I dividendi incassati sono ammontati a 6,099 milioni, rispetto a 4,658 milioni.

Il risultato complessivo dell'attività in titoli, cambi e derivati (che è dato dalla somma delle voci 80, 90 e 100 del conto economico riclassificate come indicato nella tabella a margine) è stato positivo per 45,382 milioni, a fronte di un risultato positivo di 75,590 milioni, -39,96%.

Il risultato netto delle attività di negoziazione, voce 80, è stato positivo per 4,517 milioni, mentre nel periodo di raffronto era ammontato a 44,109 milioni. Nel periodo, ha registrato un forte saldo negativo tra rivalutazioni e svalutazioni di titoli, rispetto a quello positivo dell'esercizio di raffronto. In incremento il risultato dell'attività in cambi e valute. Gli utili da cessione o riacquisto, voce 100, al netto di utili da cessione di crediti per 2,847 milioni riclassificati nelle rettifiche su crediti, sono stati pari a 40,869 milioni, +29,97%. Il risultato del periodo di confronto era positivo per 31,446 milioni. Ricomprendono utili per 29,414 milioni da attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per 11,452 milioni da attività al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per euro tremila dalle passività finanziarie. Il risultato dell'attività di copertura è stato negativo per 0,004 milioni. Il risultato delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, voce 110b), è stato negativo per 74,151 milioni, di cui 15,168 milioni relativi a crediti verso clientela, rispetto a un dato positivo di 25,098 milioni.

Il margine d'intermediazione è pertanto sceso a 730,941 milioni, rispetto a 754,589 milioni, -3,13%. Nella sua composizione, il contributo del margine d'interesse è stato del 65,29%, rispetto al 51,73%.

Dall'andamento del quadro congiunturale sono venuti segnali di rallentamento del ciclo economico mondiale, che ha risentito del conflitto russo-ucraino e i cui contraccolpi per l'economia, italiana in particolare, restano altamente incerti per i prossimi mesi. Il nostro Gruppo ha registrato crediti deteriorati in decelerazione e un tasso di default in diminuzione, ma questo non ci porta ad indulgere a facili ottimismi e ad allentare la guardia. Si è continuato a valutare l'esposizione verso clientela sulla base delle vigenti rigorose policies, cercando peraltro di venire incontro alle esigenze di imprese e famiglie in questo periodo di difficoltà. Il complesso di attività e processi attivati in tema di monitoraggio e controllo dei crediti verso la clientela nelle varie fasi di erogazione e gestione ha portato a un irrobustimento della struttura all'uopo designata, che contribuisce al contenimento dei crediti NPL, mentre continua l'attività di derisking. In merito, si fa presente che lo scorso anno il Gruppo aveva portato a termine una cessione massiva di crediti NPL (Cessione Luzzatti). In concomitanza con l'approvazione del Piano Industriale 2022-2025 si è proceduto a un aggiornamento della NPL strategy, che prevede l'utilizzo combinato di iniziative ordinarie e straordinarie, tra cui cessioni e accordi transattivi. I crediti per cui si ipotizza una cessione o l'applicazione di accordi transattivi vengono valutati sulla base del valore recuperabile quantificato tenendo conto delle recenti operazioni concluse dal Gruppo, nonché delle particolarità del mercato e della tipologia di asset. Con specifico riferimento ai crediti oggetto di potenziale cessione, in assenza di operazioni interne concluse dal Gruppo su portafogli con caratteristiche analoghe, il valore recuperabile è sti-

mato considerando le principali operazioni chiuse sul mercato da intermediari comparabili. È attualmente in corso di strutturazione un'ulteriore operazione massiva di cessione. I crediti per cui si ipotizza la cessione vengono valutati in tale ottica, rilevando le rettifiche connesse nel conto economico. Per le posizioni rientranti in tale perimetro si procede a una valutazione sulla base di modelli in grado di stimare il potenziale valore di recupero di tali crediti e, quindi, a formulare un prezzo di cessione, tenuto conto anche delle particolarità del mercato in cui gli asset dovrebbero essere ceduti.

Le rettifiche nette su crediti e attività finanziarie si sono complessivamente attestate a 103,881 milioni, rispetto a 91,236 milioni, +13,86%. Del totale delle rettifiche sopra richiamato, la voce 130 del conto economico, riclassificata, che riguarda l'esposizione verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti e sia di titoli, è la più consistente ed è ammontata a 85,363 milioni, rispetto a 104,847 milioni. La riduzione è dovuta in parte al rilascio delle coperture prudenziali appostate nell'esercizio precedente con riferimento agli effetti economici della pandemia, pur includendo accantonamenti straordinari connessi al conflitto Russia Ucraina. Detta voce è costituita da 85,696 milioni di rettifiche relative alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rispetto a 105,534 milioni, mentre la componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato riprese per 0,333 milioni su titoli di debito, rispetto a riprese per 0,687 milioni nell'esercizio di raffronto. La stima delle perdite attese sui crediti performing viene determinata in conformità a quanto richiesto dal principio IFRS 9, ricorrendo a una modellizzazione che adotta ai fini del calcolo differenti macroscenari. L'aggregato comprende inoltre la voce 140, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni derivanti dalle modifiche apportate ai flussi di cassa contrattuali e che nel periodo di riferimento è stata positiva per 3,589 milioni, rispetto a un dato negativo di 5,397 milioni.

Infine, gli accantonamenti per impegni e garanzie rilasciate hanno evidenziato uno stanziamento di fondi per 22,107 milioni, rispetto a un rilascio di fondi per 19,008 milioni del periodo di raffronto.

Il rapporto rettifiche nette su crediti verso clientela/crediti verso clientela, che viene definito anche costo del credito, ha evidenziato un miglioramento, passando allo 0,42% dallo 0,43% al 31 dicembre 2021.

Si perviene così a un risultato netto della gestione finanziaria di 627,060 milioni, rispetto a 663,353 milioni, -5,47%.

I costi operativi, al cui contenimento viene riservata la massima attenzione, sono passati da 367,988 a 380,971 milioni, +3,53%. Hanno risentito pure delle ormai abituali forti pressioni regolamentari, che hanno ingenti impatti in termini di adeguamento di strutture operative, competenze e organici.

Il rapporto fra i costi operativi, esclusi gli oneri per la stabilizzazione del sistema, e il margine d'intermediazione, il così detto «cost income ratio», è salito dal 48,77% al 52,12%; al lordo degli oneri per la stabilizzazione del

sistema è pari al 58,01% rispetto al 53,37% Il peggioramento dell'indicatore deriva dalla contenuta crescita del margine d'intermediazione a fronte di un maggior aumento dei costi operativi. Il rapporto costi operativi/totale dell'attivo si è attestato allo 0,67% dallo 0,69%.

Analizzando le singole componenti, le spese amministrative hanno cifrato 390,765 milioni rispetto a 372,427, +4,92%, di cui quelle per il personale sono state pari a 200,050 milioni, rispetto a 191,577 milioni, +4,42%, mentre le altre spese amministrative sono salite da 180,850 a 190,715 milioni, +5,45%. Le spese amministrative sono rappresentate per il 51,19% da spese per il personale, rispetto al 51,44%, e per il 48,81% da altre spese amministrative, rispetto al 48,56% Di rilievo gli incrementi delle spese per noleggio e manutenzione di software, per visure e informazioni, registrazione dati presso terzi, vigilanza e trasporto valori, assicurazioni e costi informatici. In diminuzione le spese legali, i costi per l'utilizzo delle reti interbancarie, i costi per luce e riscaldamento e gli oneri pluriennali. La voce accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri ha evidenziato un accantonamento di fondi per 7,743 milioni, rispetto a 1,503 milioni. Si è registrata ancora una forte incidenza degli oneri per contributi sostenuti o previsti per i Fondi di risoluzione e FITD, saliti da 34,743 a 43,044 milioni, +23,89%.

Le rettifiche su attività materiali e gli ammortamenti per software sono stati pari a 44,300 milioni, +12,67%. Gli altri proventi, al netto degli altri oneri di gestione, sono ammontati a 61,837 milioni, +36,62%.

L'aggregato utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo per 14,569 milioni, rispetto a 25,582 milioni, -43,05%. Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato una riduzione da 286,204 a 217,614 milioni. Detratte infine le imposte sul reddito per 66,328 milioni, rispetto a 80,083 milioni, -17,18%, consegue un utile netto di periodo di 151,286 milioni, -24,91% a fronte di 201,472 milioni.

Il tasso di imposizione fiscale, inteso come rapporto fra imposte sul reddito e risultato lordo dell'operatività corrente, si è attestato al 30,48%, rispetto al 27,98% dell'anno precedente.

SINTESI CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

Variazioni
(in migliaia di euro) 30/09/2022 30/09/2021 assolute Variazioni %
Margine di interesse 477.252 390.359 86.893 22,26
Dividendi 6.099 4.658 1.441 30,94
Commissioni nette 276.359 258.884 17.475 6,75
Risultato dell'attività finanziaria [a] 45.382 75.590 -30.208 -39,96
Risultato delle altre attività e passività finanziarie
valutate al FVTPL [b]
-74.151 25.098 -99.249 n.s.
di cui FINANZIAMENTI -15.168 7.002 -22.170 n.s.
di cui ALTRO -58.983 18.096 -77.079 n.s.
Margine di intermediazione 730.941 754.589 -23.648 -3,13
Rettifiche di valore nette [c] -103.881 -91.236 -12.645 13,86
Risultato netto della gestione finanziaria 627.060 663.353 -36.293 -5,47
Spese per il personale [d] -200.050 -191.577 -8.473 4,42
Altre spese amministrative [e] -190.715 -180.850 -9.865 5,45
Altri oneri/ proventi di gestione [d] 61.837 45.262 16.575 36,62
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri [f] -7.743 -1.503 -6.240 n.s.
Rettifiche di valore su immobilizzazioni
materiali e immateriali
-44.300 -39.320 -4.980 12,67
Costi operativi -380.971 -367.988 -12.983 3,53
Risultato della gestione operativa 246.089 295.365 -49.276 -16,68
Oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario [e] -43.044 -34.743 -8.301 23,89
Utili (perdite) delle partecipazioni e
su altri investimenti
14.569 25.582 -11.013 -43,05
Risultato al lordo delle imposte 217.614 286.204 -68.590 -23,97
Imposte sul reddito dell'operatività corrente -66.328 -80.083 13.755 -17,18
Risultato netto 151.286 206.121 -54.835 -26,60
(Utili) perdite di pertinenza di terzi - -4.649 4.649 n.s.
Utili (perdite) di pertinenza della Capogruppo 151.286 201.472 -50.186 -24,91

Note:

[a] Il risultato dell'attività finanziaria è costituito dalla somma delle voci 80 - 90 - 100 del conto economico.

[b] Il risultato delle altre attività e passività finanziarie valutate al FVTPL è costituito dalla voce 110 del conto economico.

[c] Le rettifiche di valore nette sono costituite dalla somma delle voci 130 - 140 - 200 a) del conto economico e al netto di utili da cessione per euro 2,847 milioni.

[d] Le spese del personale e gli altri proventi di gestione sono stati nettati della partita di giro rappresentata dai proventi del fondo di quiescenza del personale pari a 0,981 milioni di euro.

[e] Gli oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario sono stati scorporati dalla voce altre spese amministrative ed evidenziati separatamente.

[f] Gli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri si riferiscono alla voce 200 b).

I risultati al 30/09/2021 sono stati resi omogenei.

EVOLUZIONE TRIMESTRALE DEL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO

2022 2021
(in migliaia di euro) III Trimestre II Trimestre I Trimestre IV Trimestre III Trimestre II Trimestre I Trimestre
Margine di interesse 156.943 164.119 156.190 138.565 126.322 134.776 129.261
Dividendi 413 5.448 238 550 452 3.412 794
Commissioni nette 91.840 93.057 91.462 98.770 87.903 86.193 84.788
Risultato dell'attività finanziaria [a] 4.029 24.260 17.093 37.621 21.837 24.721 29.032
Risultato delle altre attività
e passività finanziarie valutate
al FVTPL [b]
di cui FINANZIAMENTI
-6.566
2.076
-33.999
-4.279
-33.586
-12.965
1.628
-2.804
12.726
7.329
9.274
3.637
3.098
-3.964
di cui ALTRO -8.642 -29.720 -20.621 4.432 5.397 5.637 7.062
Margine di intermediazione 246.659 252.885 231.397 277.134 249.240 258.376 246.973
Rettifiche di valore nette [c] -60.483 -16.096 -27.302 -43.136 -41.763 -20.582 -28.891
Risultato netto della gestione
finanziaria
186.176 236.789 204.095 233.998 207.477 237.794 218.082
Spese per il personale [d] -69.326 -64.247 -66.477 -67.123 -66.535 -61.399 -63.643
Altre spese amministrative [e] -60.059 -68.154 -62.502 -67.157 -57.019 -64.372 -59.459
Altri oneri/ proventi di gestione [d] 22.887 22.053 16.897 16.348 15.009 15.089 15.164
Accantonamenti netti ai fondi
per rischi e oneri [f]
-1.495 -6.653 405 -14.469 -1.534 -687 718
Rettifiche di valore su
immobilizzazioni materiali e
immateriali
-16.778 -15.547 -11.975 -14.714 -13.595 -13.194 -12.531
Costi operativi -124.771 -132.548 -123.652 -147.116 -123.676 -124.564 -119.752
Risultato della gestione operativa 61.405 104.241 80.443 86.882 83.801 113.230 98.330
Oneri per la stabilizzazione
del Sistema bancario [e]
-3.004 -10.040 -30.000 -8.362 -10 -14.732 -20.001
Utili (perdite) delle partecipazioni
e su altri investimenti
5.331 2.578 6.660 9.821 9.504 7.596 8.482
Risultato al lordo delle imposte 63.732 96.779 57.103 88.342 93.297 106.095 86.812
Imposte sul reddito
dell'operatività corrente
-17.507 -32.018 -16.803 -19.442 -26.556 -27.194 -26.333
Risultato netto 46.225 64.761 40.300 68.900 66.741 78.901 60.479
(Utili) perdite di pertinenza di terzi 0 0 0 -1.737 -1.958 -1.471 -1.220
Utili (perdite) di pertinenza
della Capogruppo
46.225 64.761 40.300 67.163 64.783 77.430 59.259

Note:

[a] Il risultato dell'attività finanziaria è costituito dalla somma delle voci 80 - 90 - 100 del conto economico.

[b] Il risultato delle altre attività e passività finanziarie valutate al FVTPL è costituito dalla voce 110 del conto economico.

[c] Le rettifiche di valore nette sono costituite dalla somma delle voci 130 - 140 - 200 a) del conto economico

[d], [e] e [f]I dati sono esposti in coerenza con le riclassifiche esposte nel prospetto di sintesi di conto economico consolidato riclassificato.

DISTRIBUZIONE PER AREE GEOGRAFICHE

L'attività del Gruppo è svolta in Italia e nella vicina Confederazione Elvetica, dove opera la controllata Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA.

L'apporto di quest'ultima al Gruppo può essere sintetizzato nei dati seguenti: alla «Suisse» fanno capo il 9,46% della raccolta diretta da clientela, il 13,40% dei crediti verso clientela, il 6,45% delle commissioni nette e il 9,74% del margine di interesse.

EVENTI SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DEL TRIMESTRE E PREVEDIBILE EVOLUZIONE

Si rappresenta che non vi sono da segnalare eventi di rilievo successivi alla chiusura del trimestre.

Quanto alla prevedibile evoluzione della gestione, il quadro macroeconomico rimane fortemente condizionato dal conflitto in corso in Ucraina, dalle incertezze relative agli approvvigionamenti di energia, dai prezzi delle materie prime e dall'inflazione, che ha raggiunto livelli molto elevati. Anche in conseguenza di ciò, si prospetta per i mesi a venire un indebolimento delle dinamiche di crescita.

In tale contesto, il nostro Gruppo, grazie alla solidità patrimoniale e alla capacità di resilienza, dovrebbe ragionevolmente non solo consolidare, ma anche migliorare i risultati fin qui conseguiti.

Sondrio, 8 novembre 2022

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Dichiarazione del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ragionier dottor Maurizio Bertoletti, dichiara, ai sensi dell'art. 154 bis, comma 2, del Testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente resoconto intermedio di gestione consolidato al 30 settembre 2022 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Maurizio Bertoletti

SCHEMI DI STATO PATRIMONIALE E CONTO ECONOMICO CONSOLIDATI AL 30 SETTEMBRE 2022

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

VOCI DELL'ATTIVO 30/09/2022 31/12/2021
10. Cassa e disponibilità liquide 6.394.688 5.652.733
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 1.335.556 1.432.185
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
189.031
1.146.525
204.294
1.227.891
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.573.865 3.102.150
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43.125.763 42.717.673
a) crediti verso banche 1.606.846 3.276.349
b) crediti verso clientela 41.518.917 39.441.324
50. Derivati di copertura 9 -
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 277
70. Partecipazioni 333.826 339.333
90. Attività materiali 656.307 579.446
100. Attività immateriali 36.792 31.013
di cui:
– avviamento 18.001 12.632
110. Attività fiscali 345.749 330.343
a) correnti 3.172 8.658
b) anticipate 342.577 321.685
130. Altre attività 1.666.378 831.273
TOTALE DELL'ATTIVO 56.469.210 55.016.149

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30/09/2022 31/12/2021
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 51.057.277 50.178.641
a) debiti verso banche 11.099.553 10.874.856
b) debiti verso clientela 36.429.388 35.603.482
c) titoli in circolazione 3.528.336 3.700.303
20. Passività finanziarie di negoziazione 209.232 104.339
40. Derivati di copertura 529 2.446
60. Passività fiscali 45.467 39.872
a) correnti 17.577 4.258
b) differite 27.890 35.614
80. Altre passività 1.515.640 986.522
90. Trattamento di fine rapporto del personale 34.484 40.190
100. Fondi per rischi e oneri 285.954 289.062
a) impegni e garanzie rilasciate 65.357 43.225
b) quiescenza e obblighi simili 164.703 191.565
c) altri fondi per rischi e oneri 55.894 54.272
120. Riserve da valutazione (46.738) 32.437
150. Riserve 1.802.328 1.555.718
160. Sovrapprezzi di emissione 78.978 79.005
170. Capitale 1.360.157 1.360.157
180. Azioni proprie (-) (25.388) (25.457)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 4 104.583
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 151.286 268.634
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 56.469.210 55.016.149

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

(in migliaia di euro)

VOCI 30/09/2022 30/09/2021
10. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI 565.944 473.500
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 559.099 467.091
20. INTERESSI PASSIVI E ONERI ASSIMILATI (88.692) (83.141)
30. MARGINE DI INTERESSE 477.252 390.359
40. COMMISSIONI ATTIVE 290.769 271.687
50. COMMISSIONI PASSIVE (14.410) (12.803)
60. COMMISSIONI NETTE 276.359 258.884
70. DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI 6.099 4.658
80. RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE 4.517 44.109
90. RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI COPERTURA (4) 35
100. UTILI (PERDITE) DA CESSIONE O RIACQUISTO DI: 43.716 31.446
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 32.261 18.024
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 11.452 13.443
c) passività finanziarie 3 (21)
110. RISULTATO NETTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE
AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO (74.151) 25.098
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (74.151) 25.098
120. MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 733.788 754.589
130. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO A: (88.210) (104.847)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (88.543) (105.534)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 333 687
140. UTILI/PERDITE DA MODIFICHE CONTRATTUALI SENZA CANCELLAZIONI 3.589 (5.397)
150. RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 649.167 644.345
180. RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA E ASSICURATIVA 649.167 644.345
190. SPESE AMMINISTRATIVE: (434.790) (415.556)
a) spese per il personale (201.031) (199.963)
b) altre spese amministrative (233.759) (215.593)
200. ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI (29.850) 17.505
a) impegni per garanzie rilasciate (22.107) 19.008
b) altri accantonamenti netti
210. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI
(7.743)
(33.068)
(1.503)
(27.758)
220. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI (11.232) (11.562)
230. ALTRI ONERI/PROVENTI DI GESTIONE 62.818 53.648
240. COSTI OPERATIVI (446.122) (383.723)
250. UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI 16.053 25.623
260. RISULTATO NETTO DELLA VALUTAZIONE AL FAIR VALUE
DELLE ATTIVITÀ MATERIALI E IMMATERIALI (1.614) (320)
280. UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI 130 279
290. UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE IMPOSTE 217.614 286.204
300. IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE (66.328) (80.083)
310. UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE IMPOSTE 151.286 206.121
330. UTILE (PERDITA) DI PERIODO 151.286 206.121
340. UTILE (PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DI TERZI (4.649)
350. UTILE (PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO 151.286 201.472

46

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

VOCI 30/09/2022 30/09/2021
10. Utile (perdita) di periodo 151.286 206.121
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (1.342) (3.718)
70. Piani a benefici definiti 22.533 6.436
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 47 316
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
110. Differenze di cambio (474) 297
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
(92.554) (2.194)
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (7.224) 1.568
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (79.014) 2.705
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 72.272 208.826
190. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi 161 4.784
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 72.111 204.042

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione
risultato
esercizio
precedente Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2021 Modifica saldi apertura Esistenze al 1.1.2022 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze partecipative Redditività complessiva 30.09.2022 Patrimonio netto del Gruppo al 30.09.2022 Patrimonio netto di terzi al 30.09.2022
Capitale
a) azioni ordinarie 1.393.736 – 1.393.736 (33.575) – 1.360.157 4
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 83.363
83.363
(27) (4.358) 78.978
Riserve
a) di utili 1.578.288 – 1.578.288 184.773 68.223 (64.850) – 1.766.434
b) altre 37.851
37.851
(1.957) 35.894
Riserve da valutazione 32.276
32.276
– (79.014) (46.738)
Strumenti di capitale
Azioni proprie (25.457) – (25.457) 69 – (25.388)
Utile d'esercizio 275.020 275.020 (184.773) (90.247) 151.286 151.286
Patrimonio netto del Gruppo 3.270.494 – 3.270.494 – (90.247) 68.223 42 72.111 3.320.623
Patrimonio netto di terzi 104.583
104.583
– (104.740) 161 4

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione
risultato
esercizio
precedente
Variazioni dell'esercizio
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2020 Modifica saldi apertura Esistenze al 1.1.2021 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze partecipative Redditività complessiva 30.09.2021 Patrimonio netto del Gruppo al 30.09.2021 Patrimonio netto di terzi al 30.09.2021
Capitale
a) azioni ordinarie 1.393.736 – 1.393.736 – 1.360.157 33.579
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 83.363
83.363
79.005 4.358
Riserve
a) di utili 1.468.785 – 1.468.785 82.459 8.777 – 1.501.557 58.464
b) altre 37.851
37.851
35.894 1.957
Riserve da valutazione 27.584
27.584
2.705 30.409 (120)
Strumenti di capitale
Azioni proprie (25.388) – (25.388) (68) – (25.456)
Utile d'esercizio 109.743 109.743 (82.459) (27.284) 206.121 201.472 4.649
Patrimonio netto del Gruppo 2.997.571 – 2.997.571 – (27.284) 8.777 (68) 204.042 3.183.038
Patrimonio netto di terzi 98.103
98.103
4.784 – 102.887

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