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Masi Agricola

Annual / Quarterly Financial Statement Apr 6, 2023

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Annual / Quarterly Financial Statement

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Sede in VIA MONTELEONE 26 - LOCALITA' GARGAGNAGO 37015 SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR) Capitale sociale euro 43.082.549,04 i.v Codice fiscale / P.IVA 03546810239 Rea 345205

Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022

Organi di amministrazione e controllo 2
Area di consolidamento al 31 dicembre 2021 3
Relazione sulla Gestione consolidata al 31 dicembre 2021 4
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 17
Conto Economico Consolidato Complessivo 18
Rendiconto Finanziario Consolidato 20
Prospetto delle variazioni di patrimonio netto 21
Note esplicative al bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2021 22
1. Informazioni generali 22
2. Principi di redazione 22
3. Principi di consolidamento 23
4. Criteri di redazione 25
5. Sintesi dei principali principi contabili 28
6. Valutazioni discrezionali e stime contabili significative 48
7. Composizione delle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata e del Conto
Economico consolidato 50
7.1 Attività non correnti 50
7.2 Attività correnti 56
7.3 Patrimonio netto 60
7.4 Passività non correnti 61
7.5 Passività correnti 64
7.6 Impegni e passività potenziali 66
7.7 Conto Economico Consolidato 66
7.8 Legge per il mercato e la concorrenza (Legge 4 agosto 2017, n. 124, comma 125) 73
7.9 La gestione del rischio finanziario 75
7.10 Rapporti con parti correlate 79
7.11 Altre informazioni 80

Organi di amministrazione e controllo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Sandro Boscaini Presidente e Amministratore Delegato
Federico Girotto Amministratore Delegato
Bruno Boscaini Consigliere con delega alle Attività Industriali
Enrico Maria Bignami Consigliere Indipendente
Anita Boscaini Consigliere
Mario Boscaini Consigliere
Raffaele Boscaini Consigliere
Lamberto Lambertini Consigliere Indipendente
Cristina Rebonato Consigliere
Lorenzo Tersi Consigliere Indipendente

COLLEGIO SINDACALE

Cristiano Agogliati Presidente
Angelo Pappadà Sindaco Effettivo
Michela Zeme Sindaco Effettivo

SOCIETA' DI REVISIONE

EY S.p.A.

EURONEXT GROWTH ADVISOR

Equita SIM S.p.A.

Area di consolidamento al 31 dicembre 2022

Relazione sulla Gestione consolidata al 31 dicembre 2022

PRINCIPALI DATI ECONOMICI, PATRIMONIALI E FINANZIARI CONSOLIDATI

Si presentano di seguito in forma sintetica i principali dati economici e finanziari consolidati.

(in migliaia di euro) Esercizio 2022 % Esercizio 2021 %
Ricavi netti 74.737 100,0% 66.372 100,0%
EBITDA 13.247 17,7% 12.944 19,5%
EBIT 8.784 11,8% 8.655 13,0%
Utile del periodo 4.454 6,0% 5.394 8,1%
(in migliaia di euro) 31.12.2022 31.12.2021
Posizione finanziaria netta esclusi effetti IFRS 16 7.712 2.700
Posizione finanziaria netta con effetti IFRS 16 17.063 12.377
Patrimonio netto 138.838 135.379

AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le società incluse nel bilancio consolidato sono:

Masi Agricola S.p.A. Capogruppo
Masi Wine Experience S.r.l. Controllata
Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. Controllata
Società Agricola Stra' del Milione S.r.l. Controllata
Possessioni di Serego Alighieri S.r.l. Controllata
Cantina Conti Bossi Fedrigotti S.r.l. Controllata
Canevel Spumanti S.p.A. Controllata
Le Vigne di Canevel Soc. Agr. a r.l. Controllata
Masi Wine Bar Munich GmbH Controllata

I bilanci delle società sono stati consolidati in base al metodo integrale.

Le società appartenenti al gruppo operano principalmente nel settore vitivinicolo.

La capogruppo Masi Agricola S.p.A. svolge la propria attività nelle seguenti unità locali:

  • Sant'Ambrogio di Valpolicella, Via Monteleone n. 26, dove si trova la sede legale, la direzione generale, il settore commerciale e di pubbliche relazioni e le cantine di affinamento;
  • Sant'Ambrogio di Valpolicella, Via Stazione Vecchia n. 472, dove si trova una cantina di affinamento;
  • Marano di Valpolicella, Via Cà de Loi n. 2, dove si trova la sede amministrativa, il settore di vinificazione, la lavorazione del vino e l'imbottigliamento;
  • Negrar, Via San Marco, dove si trova un fruttaio per appassimento delle uve;
  • Negrar, Via Cà Righetto n. 10, dove si trova un fruttaio per appassimento delle uve;
  • Grosseto, località Cinigiano, dove si trova attività viticola e di vinificazione;
  • Rovereto (TN), Via Unione n. 43, dove si trova attività di vinificazione e lavorazione del vino;
  • Oppeano, località Mazzantica dove si trova in outsourcing il magazzino e il settore della logistica;
  • Lazise, Via Cà Nova Delaini 1, dove si trova attività di cantina e un fruttaio per appassimento uve;
  • Pozzolengo (BS), Località Marangona n. 3, lavorazione del vino e imbottigliamento;
  • Livorno, Via delle Colline Livornesi 100, Località Guastigge, Colle Salvetti, dove si trova in outsourcing un magazzino per il prodotto finito.

Il modello di business

Masi Agricola è un'azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica che produce e distribuisce vini di pregio ancorati ai valori del territorio delle Venezie. Grazie all'utilizzo di uve e metodi autoctoni, e a una continua attività di ricerca e sperimentazione, Masi è oggi uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo. I suoi vini e in particolare i suoi Amaroni sono pluripremiati dalla critica internazionale.

Il modello imprenditoriale del Gruppo coniuga l'alta qualità e l'efficienza con l'attualizzazione di valori e tradizioni del proprio territorio. Il tutto in una visione che porta Masi a contraddistinguersi non solo per il core business, ma anche per la realizzazione di progetti di sperimentazione e ricerca in ambito agricolo e vitivinicolo, per la valorizzazione e la promozione del territorio e del patrimonio culturale delle Venezie.

Il Gruppo può contare su una forte vocazione internazionale: è presente in circa 140 Paesi, con una quota di esportazione di circa il 72% del fatturato complessivo.

Il Gruppo Masi ha fatturato nel 2022 circa 75 milioni di euro con un EBITDA margin del 17,7%.

Masi ha una precisa strategia di crescita che si basa su tre pilastri: crescita organica attraverso il rafforzamento nei tanti mercati dove è già protagonista; allargamento dell'offerta di vini legati ai territori e alle tecniche delle Venezie, anche aggregando altre aziende vitivinicole; raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale, dando più pregnanti significati al proprio marchio, internazionalmente riconosciuto. Il tutto configura un'azienda che presidia l'omnicanalità distributiva non solo per la sua imprescindibilità dal punto di vista del posizionamento di marca nel mondo contemporaneo, ma anche per la sua valenza di mitigazione del rischio di business.

Sostenibilità

In ogni fase della filiera produttiva, Masi fonda la propria attività su valori sociali, etici e ambientali, guardando positivamente al futuro. La cura ed il rispetto dell'ambiente sono parte della cultura e della filosofia di Masi. Il sentimento che ci guida è la riconoscenza verso la nostra terra: da sempre ci dà i suoi frutti, è nostro dovere ricambiare la sua ricchezza e generosità.

Nel rispetto dell'ambiente Masi predilige l'utilizzo di acque piovane per l'irrigazione, sostanze naturali per la concimazione, antiparassitari naturali, pratiche agronomiche che consentono di migliorare il sistema piantaambiente, favorendo la biodiversità volta ad ottenere una maggior presenza di organismi utili al controllo naturale dei parassiti della vite. Tramite il "Progetto Uve di Qualità" queste attenzioni sono estese a tutti i vigneti da noi gestiti e di proprietà dei viticoltori conferenti. Per una più rispettosa lavorazione delle uve e del vino, dopo la raccolta le uve vengono fatte appassire su graticci di bambù, materiale ecosostenibile e lavabile che garantisce la sanità dei grappoli. Un sistema di filtrazione all'avanguardia evita l'uso di coadiuvanti e materiale inerte, sensori per illuminazione e climatizzazione evitano sprechi energetici, le acque residue vengono opportunamente depurate prima dello scarico. Nel processo di produzione, Masi non utilizza prodotti di derivazione animale o contenenti alcun tipo di allergeni ("Vegan Friendly").

In tema di packaging, Masi ha aderito a diversi progetti e attività eco-sostenibili: l'utilizzo di imballi prodotti con legno proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile e certificata, la riduzione della quantità di cartone utilizzato per gli imballi, attraverso un attento studio di redesign; utilizzo di bottiglie più leggere per alcune linee di prodotto; adesione a progetti di riciclo e rilavorazione di materiali di scarto, come ad esempio Rafcycle.

L'attività di trasformazione è condotta nel rispetto di una dichiarata politica ambientale e di standard internazionali, come attestato dalla certificazione ISO 14001 relativa alla gestione ambientale: il 15% circa del fabbisogno energetico viene autoprodotto tramite pannelli solari, l'energia acquistata proviene in parte da fonti rinnovabili, i sistemi di riscaldamento dell'acqua per uso civile e industriale sono alimentati a energia solare e gas metano. In tutte le strutture viene gestita la raccolta differenziata dei materiali di scarto, che vengono destinati al

riciclo. Il costante aggiornamento tecnologico nelle strutture è sempre attuato anche in vista del miglioramento dell'efficienza energetica.

Ai fini della sostenibilità sociale Masi ha implementato e certificato, in conformità agli standard internazionali ISO 45001, il Sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro, per garantire che i propri collaboratori possano operare in luoghi non solo conformi alle normative vigenti, ma anche piacevoli e salubri.

Ormai svariati anni fa Masi è stata selezionata per rappresentare il Veneto in un'importante iniziativa del Ministero dell'Ambiente, volta a confermare il vino italiano come "una delle componenti meglio identificate della nostra cultura di gestione e protezione dell'ambiente rurale e del paesaggio agrario, associate alla sicurezza dei prodotti e alla salute dei consumatori". Il progetto ("VIVA") prevede la misurazione delle performance di sostenibilità della filiera vite-vino, a partire dal calcolo delle "impronte" dell'acqua e del carbonio. Esso propone un indicatore per misurare l'impatto ambientale del vigneto. Si tratta di uno strumento di analisi relativo alla gestione del vigneto, gas serra, risorse idriche, economiche, umane e sociali, e capacità di valorizzare il territorio.

Recentemente è stata infine raggiunta la certificazione del sistema di gestione delle sicurezza alimentare secondo lo standard ISO 22000: l'obiettivo principale di questa norma è garantire la sicurezza dei prodotti per il consumatore finale e la certificazione del sistema di gestione garantisce che tutti i pericoli e i rischi per la sicurezza alimentare sono ben identificati e gestiti.

Fatti di rilievo del periodo

Lo scorso esercizio è stato segnato dall'avvio delle celebrazioni della 250° vendemmia della famiglia Boscaini nel "Vaio dei Masi", 1772-2022. È la storia di un connubio inscindibile tra un cognome, "Boscaini", e un toponimo, "Vaio dei Masi", che si alimenta attraverso l'opera dei membri della famiglia che, nelle generazioni, si sono dedicati alla coltivazione, alla trasformazione dell'uva in vino, alla sua commercializzazione e, al contempo, attraverso le vicende di quel vigneto, di come sia stato acquisito e integrato in proprietà via via più ampie. Nel corso di Vinitaly 2022 è stato presentato il logo celebrativo delle 250 vendemmie, che congiuntamente al marchio aziendale, accompagnerà le comunicazione valorizzando l'heritage e la proiezionalità del brand. Per questa importante ricorrenza la Società ha implementato un programma di iniziative che continueranno fino alla vendemmia 2023, dedicate al percorso umano e imprenditoriale della famiglia Boscaini e alla storia di Masi, con lo sguardo rivolto al passato ma anche al futuro, ai nuovi progetti e alla visione aziendale. Le principali attività in tal senso hanno riguardato:

  • la messa in commercio di "Vajo dei Masi", Amarone single vineyard dell'annata 1997, riconosciuta come la migliore in Valpolicella nel secolo scorso, dall'originalissimo e innovativo metodo di affinamento: dopo una prima fase di circa 5 anni di maturazione in legno è stato infatti conservato in contenitori in acciaio a saturazione di azoto fino al momento dell'imbottigliamento, avvenuto a maggio 2022. Un'esclusiva limited edition: 2500 magnum numerate, autografate dal Presidente Dott. Sandro Boscaini, e una nuova SKU di alta gamma, che la Società ha già predisposto di inserire strutturalmente nella propria carta-vini nelle annate di particolare pregio, per rafforzare il proprio presidio nella fascia del superlusso;
  • un'inedita degustazione organizzata dal Gruppo Tecnico Masi, che ha portato in Valpolicella venticinque giornalisti, tra i più autorevoli della stampa di settore nazionale e internazionale, arrivati da tutto il mondo: tra gli altri USA, Giappone, Cina, UK, Svizzera, Croazia, Irlanda, Germania, Austria, Finlandia, Norvegia e Svezia. Una verticale/orizzontale di ben sette decenni di Amarone Masi, dal 1958 ai giorni nostri, che ha offerto l'opportunità di addentrarsi nelle caratteristiche peculiari dell'Amarone attraverso un lungo viaggio nel tempo reso possibile dalla centenaria "biblioteca" privata di Amarone di Masi. Il riscontro stampa è stato immediato, ma la sua "onda lunga" si nota tuttora, anche in termini di autorevoli recensioni su media sia di settore che lifestyle;

  • la realizzazione del podcast "Buon tempo! 250 anni di Masi", una serie di 8 puntate dedicata alla storia dell'Azienda e a quella della famiglia Boscaini. Le puntate danno voce a diversi esponenti della famiglia Boscaini e del Gruppo, oltre a una selezione di personalità italiane e straniere legate a Masi, personaggi insigniti del Premio Masi, wine critics e giornalisti: un racconto corale alla scoperta anche dei lati meno noti di un brand iconico, attraverso il passato, il presente e il futuro. Nel podcast non si parla solo di vino, svelando per esempio - tra gli altri - i segreti dell'Appassimento, ma anche del legame con la cultura attraverso il Premio Masi, fino all'attualità della Masi Wine Experience. Un mezzo comunicativo molto contemporaneo, tradotto anche in altre lingue, che verrà utilizzato e darà i propri frutti anche nei prossimi anni;

  • un evento celebrativo svoltosi il 14 ottobre presso i nuovi spazi della "cantina aperta" Masi Monteleone21 attualmente in costruzione, resi disponibili e svelati per la prima volta. La cerimonia, trasmessa in diretta streaming, ha visto la presenza di autorità e selezionati ospiti internazionali del business e dei media;
  • una serie di eventi svolti nei vari mercati in cui opera la Società, in Italia e all'estero.

In occasione di tale prestigiosa ricorrenza, la casa editrice Egea ha pubblicato un libro in cui il nostro Presidente Dott. Sandro Boscaini ripercorre le vicende dell'azienda di famiglia dalla prima vendemmia nel 1772 fino ai giorni nostri, in un viaggio tra Storia e attualità, passione e strategia imprenditoriale, rispetto della tradizione e innovazione dei processi e prodotti. Attualmente sono ancora in corso una serie di presentazioni nelle principali città italiane.

L'anniversario delle 250 vendemmie costituirà uno dei focus comunicativi e commerciali della Società in occasione delle fiere Prowein e Vinitaly 2023.

Il 28 aprile 2022 si è sviluppato un incendio di portata rilevante presso la sede di Valdobbiadene della controllata Canevel Spumanti, distruggendo la copertura del tetto soprastante al reparto di imbottigliamento. Fortunatamente non si sono registrati danni a dipendenti e la struttura del tetto ha tenuto, non comportando pertanto alcun provvedimento di inagibilità. Sono stati attivati senza indugio tutti gli interventi utili ad arginare il disastro e riattivare al più presto l'attività produttiva. Ovviamente la controllata aveva in essere un'adeguata polizza assicurativa: è stato quindi in seguito definito e incassato l'ammontare del relativo risarcimento-danni con la compagnia assicuratrice.

Purtroppo l'incendio da Canevel Spumanti non è stato l'unico sinistro registrato nell'esercizio: infatti in occasione delle verifiche inventariali a fine 2022 la Società ha avuto contezza che nel magazzino dell'operatore specializzato nella logistica internazionale del vino di cui si avvale da anni, dove sono stoccate le proprie bottiglie, si è verificato l'ammanco di circa 1500 casse da 6, per un totale di circa 9.000 bottiglie, di Costasera Amarone della Valpolicella Classico DOCG delle annate 2017 e 2018, sottratte dalle consistenti scorte pronte per la spedizione. Si presume si tratti di un furto deliberato, dal momento che quanto mancante si riferisce al solo Amarone Costasera in quantità equivalente a un TIR, indenni gli altri pregiati vini Masi immagazzinati negli stessi locali. Tale tipologia di sinistri rientra fortunatamente nell'ambito delle casistiche coperte da assicurazione dalla Società e dall'operatore logistico depositario, presso cui ci siamo tempestivamente rivalsi. Peraltro, il sistema di tracciabilità "dal vigneto alla tavola", da anni adottato da Masi, permette l'individuazione immediata di ciascuna singola bottiglia con riferimento a: lotto di produzione, data e ora di imbottigliamento, sigle di algoritmo incisi sul vetro della spalla delle bottiglie.

Il 20 maggio 2022 la Società ha accolto presso la sede di Gargagnago di Valpolicella il Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi. Un incontro significativo, che ha permesso al Premier di prendere contatto con i luoghi simbolo dell'azienda: centro sperimentale, fruttaio di appassimento, cantine storiche di invecchiamento e il succitato Monteleone21. Un grande onore per una realtà considerata un'eccellenza del territorio e riferimento del vino a livello internazionale. Insieme al Presidente Draghi sono intervenuti il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, e i rappresentanti delle istituzioni locali.

Anche nel 2022 i vini del Gruppo hanno ottenuto una vasta molteplicità di riconoscimenti da parte delle più prestigiose autorità di rating nazionali e internazionali. Tra i più significativi menzioniamo:

  • Campolongo di Torbe 2013 "Cantina Privata Boscaini", Amarone Classico single vineyard: oltre ad avere collezionato nelle Guide 2022 i Tre Bicchieri Gambero Rosso, i 5 Grappoli Bibenda e le 4 Viti AIS Vitae, ha ricevuto 97/100, classificandosi tra i 10 migliori vini al mondo, dall'autorevole rivista Wine Enthusiast, la quale ha assegnato anche 94 punti all'Amarone Classico Costasera 2017 e 95 punti al cru di Amarone Mazzano 2013;
  • Vaio Armaron, prezioso cru proveniente dalle storiche Tenute di Serego Alighieri e già consacrato da Wine Spectator nella Top Ten dei migliori vini al mondo: per l'annata 2015 ha ottenuto 92/100 da DoctorWine, 95/100 dal critico enologico Eric Guido di Vinous e si è riconfermato tra i migliori per James Suckling con 94/100. Sempre per James Suckling da menzionare anche l'inedito punteggio per il Possessioni Rosso 2020 Serego Alighieri, con 92 punti;
  • Costasera Amarone Classico 2016 è entrato con 95 punti nella "Top 100 Cellar Selections", ovvero nella selezione dei 100 grandi vini da invecchiamento del mondo, sempre per Wine Enthusiast. Costasera, che è l'unico Amarone della lista - in cui l'Italia compare con 17 etichette, dopo le 18 della Francia e le 38 degli Stati Uniti, viene così descritto: "vino maturo con aromi di frutta dalla buccia scura, fiori blu e spezie da forno; al naso questo rosso corposo presenta anche un profumo di cedro. Concentrato ma in possesso di eleganza eterea, morbido, avvolgente al palato offre sentori di prugna marinata sotto spirito, ciliegia nera, liquirizia e cacao incorniciati da tannini vellutati. Bere fino al 2036". Fa particolarmente piacere questo riconoscimento a un vino emblematico di per sé ed estremamente significativo per il fatturato aziendale;
  • Riserva Costasera, Amarone Classico dedicato alla ristorazione, nella sua annata 2016 ha collezionato Tre Bicchieri della "Guida Vini d'Italia" del Gambero Rosso, 5 grappoli Bibenda, "Faccino" DoctorWine per il punteggio di 95/100 della Guida Essenziale ai Vini d'Italia firmata da Daniele Cernilli; Riserva Costasera 2016 è inoltre tra i Top 100 Cellar Selection 2022 dell'autorevole rivista americana Wine Enthusiast con il punteggio di 95/100; Vinous gli ha assegnato 95/100 e ha collezionato 93/100 dalla Guida Falstaff, pubblicata dalla più antica rivista enologica austriaca.

Importanti riconoscimenti anche ad altre referenze Masi: medaglia d'oro a Lunatio Lugana DOC Biologico 2021, Frescaripa Chiaretto Rosé 2021 e Masi Tupungato Passo Doble 2020 dal concorso tedesco "Berliner Wine Trophy"; mentre l'interpretazione unica di Masi della storia vitivinicola delle Venezie è stata confermata per l'Osar 2015, la cui originalità è dettata dall'utilizzo dell'Oseleta, cha ottenuto 93 punti da DoctorWine. Per i Conti Bossi Fedrigotti, il Fojaneghe 2016 e il Conte Federico 2018 collezionano rispettivamente 94/100 e 91/100 da DoctorWine.

Per quanto riguarda Canevel Spumanti, il Valdobbiadene Millesimato Extra Dry 2021 ha ottenuto 93/100 da DoctorWine, mentre Campofalco 2021, prezioso cru proveniente dal vigneto Monfalcon a conduzione biologica, riconferma per il secondo anno consecutivo la sua presenza nella guida con 92/100.

Commentando l'annata viticola, il 2022 ci ha consegnato una vendemmia all'insegna della qualità: le uve si sono presentate perfettamente sane e in stato ottimale per la raccolta. Nonostante l'estate calda e siccitosa, che in alcune zone ha provocato degli stress termici, la corretta pratica agronomica è stata decisiva per mantenere elevati livelli qualitativi. Le piogge di agosto hanno inoltre permesso di recuperare molte situazioni di stress idrico in Veneto, Friuli e Trentino ed in particolare in Valpolicella, grazie alle precipitazioni degli ultimi giorni precedenti alla raccolta. Più variabili invece le quantità, in ragione dei diversi areali interessati: in generale leggermente inferiori rispetto alle medie storiche.

Commenti ai dati di bilancio

Analisi dei ricavi consolidati

Ripartizione delle vendite per area geografica:

(migliaia di euro) Esercizio % Esercizio % Delta Delta %
2022 2021
Italia 20.954 28,0% 17.346 26,1% 3.608 20,8%
Altri Paesi europei 24.423 32,7% 24.341 36,7% 82 0,3%
Americhe 24.998 33,5% 21.933 33,0% 3.065 14,0%
Resto del Mondo 4.362 5,8% 2.753 4,2% 1.609 58,5%
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 74.737 100,0% 66.372 100,0% 8.364 12,6%

Alla base della performance dei ricavi del 2022 (che sotto questo profilo si è qualificato come il miglior esercizio dalla quotazione all'Euronext Growth Milan) si possono intravedere alcune determinanti:

1) la ripartenza del business nel canale c.d. horeca, che nel complesso ha ritrovato smalto, pur se talvolta con oscillazioni infrasettimanali, con i centri metropolitani che ancora non sempre lavorano a livelli pre-Covid e con l'hotellerie di lusso che registra tassi di occupancy spesso ancora al disotto del pre-Covid;

2) l'elevata propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, iniziata nel 2021, ad anticipare gli ordini di acquisto per premunirsi da eventuali aumenti di prezzo e per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali. La normalizzazione di tale propensione ha portato nel quarto trimestre 2022 a uno storno del trend in essere per i primi nove mesi: in termini di ricavi consolidati infatti il quarto trimestre 2022 ha registrato un -10% sul quarto trimestre 2021. Va peraltro segnalato che i ricavi del quarto trimestre 2021 includevano circa 1,2 milioni di euro derivanti da uno specifico vino Masi realizzato in esclusiva "one-shot" per uno dei più importanti retailer europei;

3) Canevel, il nostro marchio di spumanti di Valdobbiadene, ha beneficiato molto non solo della riapertura dell'horeca (canale commerciale quasi esclusivo per Canevel), ma anche delle attività di progettazione sia distributiva, in Italia e all'Estero, sia di gamma che di branding messe in campo negli ultimi anni;

4) molto buono l'andamento delle location a gestione diretta di Masi Wine Experience;

5) il graduale ritorno al funzionamento del canale Duty Free & Travel Retail, storicamente molto volumetrico per la nostra Società, ma con il Covid fortemente penalizzato dalla sostanziale riduzione dei viaggi. Il business del canale è ancora al di sotto dei livelli pre-Covid, ma il 2022 ha registrato quasi un raddoppio sul controperiodo, anche grazie a nuovi accounts aperti in top locations del Far East;

6) il canale retail, soprattutto nei Paesi che per la distribuzione del vino sono qualificabili come liberoconcorrenziali, ha invece conseguito un decremento, sostanzialmente dovuto al riorientamento del consumo verso l'horeca. Idem l'online;

7) favorevole effetto-cambi nei primi nove mesi, soprattutto con riferimento al Dollaro Canadese e al Dollaro USA;

8) il nuovo Amarone Vajo dei Masi, di cui si dirà infra, che ha generato effetti positivi in termini sia di ricavi che di redditività.

Dal punto di vista geografico possiamo notare una buona performance dell'Italia, che aumenta di circa 3,6 milioni di euro (+20,8%), mentre in termini percentuali è il "Resto del Mondo" l'area che cresce maggiormente (oltre +58%), anche grazie al Duty Free dei relativi Paesi.

Ricavi riclassificati secondo il posizionamento commerciale del prodotto (in percentuale)1 :

Esercizio 2022 Esercizio 2021
Top Wines 30,8% 27,8%
Premium Wines 44,8% 48,0%
Classic Wines 24,4% 24,2%

Rispetto al consueto mix aziendale, che storicamente vede la ripartizione Top-Premium-Classic Wines attestarsi su livelli medi 25%-50%-25%, l'esercizio di bilancio conferma la tendenza di crescita del mix già riscontrata nei reporting trimestrali e anche nell'esercizio precedente: per Masi il 2022 è stato più che mai l'anno dell'Amarone.

La solvibilità della clientela e l'incasso del credito non hanno dimostrato particolari criticità, migliorando la già ottima performance degli esercizi precedenti.

Esaminando l'aspetto della stagionalità occorre ricordare che negli ultimi esercizi la maggioranza dei ricavi è stata realizzata nel secondo semestre. Pur se in misura minore rispetto al passato il 2022 conferma tale consuetudine, con il 51% circa dei ricavi conseguiti da luglio a dicembre.

1 Con riferimento a un tendenziale posizionamento di fascia-prezzo retail a scaffale in Italia, si intende: Top Wines: vini con prezzo per bottiglia superiore a 25 euro; Premium Wines: vini con prezzo per bottiglia tra i 10 e 25 euro; Classic Wines: vini con prezzo per bottiglia tra 5 e 10 euro.

Analisi dei risultati operativi e netti consolidati

(migliaia di euro) Esercizio
2022
%
sui ricavi
Esercizio
2021
%
sui ricavi
Ricavi 74.737 100,0% 66.372 100,0%
Costo di acquisto e produzione del venduto (29.757) (39,8%) (24.685) (37,2%)
Margine Industriale lordo 44.980 60,2% 41.687 62,8%
Costi per servizi (24.232) (32,4%) (21.375) (32,2%)
Costi per il personale (10.642) (14,2%) (9.691) (14,6%)
Altri costi operativi (608) (0,8%) (587) (0,9%)
Altri ricavi e proventi 3.749 5,0% 2.909 4,4%
EBITDA 13.247 17,7% 12.944 19,5%
Ammortamenti (4.348) (5,8%) (4.184) (6,3%)
Svalutazioni (115) (0,2%) (105) (0,2%)
EBIT 8.784 11,8% 8.655 13,0%
Proventi finanziari 139 0,2% 23 0,0%
Oneri finanziari (1.406) (1,9%) (1.019) (1,5%)
(Oneri)/Proventi da partecipazioni 47 0,1% (2) (0,0%)
Utili (perdite) su cambi (891) (1,2%) 198 0,3%
Risultato prima delle imposte 6.673 8,9% 7.854 11,8%
Imposte sul reddito (2.220) (3,0%) (2.460) (3,7%)
Risultato dell'esercizio 4.454 6,0% 5.394 8,1%

(*) L'EBITDA indica il risultato prima degli oneri finanziari, delle imposte, degli ammortamenti delle immobilizzazioni, della svalutazione dei crediti, e degli accantonamenti a fondi rischi e oneri. L'EBITDA rappresenta pertanto il risultato della gestione operativa prima degli ammortamenti e della valutazione di esigibilità dei crediti commerciali. L'EBITDA così definito rappresenta l'indicatore utilizzato dagli amministratori della Società per monitorare e valutare l'andamento operativo dell'attività aziendale. Poiché la composizione dell'EBITDA non è regolamentata dai principi contabili di riferimento, il criterio di determinazione applicato dalla Società potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre entità e quindi non risultare con esse comparabile.

(**) L'EBITDA Margin è calcolato dal Gruppo come rapporto tra l'EBITDA ed i Ricavi delle vendite e delle prestazioni.

(***) L'EBIT indica il risultato prima degli oneri finanziari, delle poste straordinarie e delle imposte dell'esercizio. L'EBIT rappresenta pertanto il risultato della gestione operativa prima della remunerazione delle fonti di finanziamento sia di terzi che proprie. L'EBIT così definito rappresenta l'indicatore utilizzato dagli amministratori della Società per monitorare e valutare l'andamento operativo dell'attività aziendale. Poiché la composizione dell'EBIT non è regolamentata dai principi contabili di riferimento, il criterio di determinazione applicato dalla Società potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre entità e quindi non risultare con esse comparabile.

(****) L'EBIT Margin è calcolato dal Gruppo come rapporto tra l'EBIT ed i Ricavi delle vendite e delle prestazioni.

Di seguito alcuni aspetti significativi da evidenziare:

a) il margine industriale lordo passa da euro 41.687 migliaia a euro 44.980 migliaia, con una riduzione percentuale da 62,8% a 60,2% ascrivibile essenzialmente a maggiori costi di prodotto per effetto del generale incremento dei costi delle materie prime e componenti già altrove commentato. Abbiamo purtroppo visto questo effetto lungo tutto il 2022;

b) i costi per servizi crescono da euro 21.375 migliaia a euro 24.232 migliaia, principalmente a fronte di: i) costi che, per natura o destinazione, sono variabili sui ricavi (ad. es. provvigioni, trasporti su vendite, alcuni costi di advertising & promotion); ii) costi di carattere commerciale e/o di pubblicità e promozione (es. fiere e manifestazioni, ospitalità) connessi ad attività che nel 2021 non sono state poste in essere o comunque sono state svolte in misura inferiore; iii) costi incrementati a fronte della generale situazione di lievitazione di costi operativi, specialmente quelli connessi direttamente o indirettamente all'energia;

c) i costi per il personale aumentano da euro 9.691 migliaia a euro 10.642 migliaia per effetto di minori ammortizzatori sociali utilizzati, nuovo personale inserito, sia per il business consolidato che per nuove attività (es.

Masi Wine Bar di Monaco di Baviera), e delle erogazioni ai dipendenti effettuate nel quarto trimestre 2022 in relazione alle misure fiscali per il welfare aziendale di cui all'art. 12 D.L. 9 agosto 2022, n. 115;

d) gli altri ricavi e proventi incrementano da euro 2.909 migliaia a euro 3.749 migliaia, principalmente per maggiori contributi OCM (Organizzazione comune del mercato vitivinicolo), essendo a loro volta aumentate le attività agevolabili (rientranti tra i costi per servizi, v. sopra) e risarcimenti (v. episodio del furto di Amarone commentato nell'ambito del paragrafo "Fatti di rilievo del periodo").

L'EBITDA consolidato si attesta a euro 13.247 migliaia (EBITDA margin 17,7%%), contro euro 12.944 migliaia dell'esercizio 2021 (EBITDA margin 19,5%).

L'EBIT passa da euro 8.655 migliaia a euro 8.784 migliaia, dopo aver spesato ammortamenti e svalutazioni per euro 4.463 migliaia, questi ultimi in leggero incremento rispetto al 2021.

Proventi e oneri finanziari, proventi e oneri da partecipazioni, utili e perdite su cambi: queste voci si attestano nel loro insieme a -2.111 migliaia, contro euro -801 migliaia del 2021. Va segnalato l'impatto negativo subito nel 2022 per effetto di perdite su cambi, in gran parte verificatesi nell'ultimo trimestre in relazione a incassi di crediti o valutazione a fine esercizio di poste in valuta, con particolare riferimento al Dollaro Canadese e al Dollaro USA.

Imposte: registrano un onere di euro 2.220 migliaia, a fronte di euro 2.460 migliaia nell'esercizio precedente.

L'utile netto consolidato passa quindi da euro 5.394 migliaia a euro 4.454 migliaia.

Situazione patrimoniale e finanziaria

Si riporta di seguito lo schema dello stato patrimoniale riclassificato "a capitale investito":

(migliaia di euro) 31.12.2022 31.12.2021 Delta
Immobilizzazioni immateriali 15.328 15.434 (106)
Immobilizzazioni materiali 71.848 66.265 5.583
Attività agricole e biologiche 6.223 6.148 74
Attività per diritti d'uso 8.889 9.298 (410)
Altre attività nette non correnti 219 378 (159)
Attivo fisso netto 102.507 97.524 4.983
Crediti verso clienti 13.704 15.419 (1.715)
Rimanenze 54.107 51.311 2.795
Debiti verso fornitori (12.681) (13.903) 1.222
CCN operativo commerciale 55.129 52.827 2.303
Altre attività 4.018 4.073 (55)
Altre passività (4.323) (5.380) 1.057
CCN 54.825 51.520 3.305
Fondi rischi e oneri (54) (54) 0
TFR (751) (924) 173
Imposte differite (625) (309) (316)
Capitale investito netto 155.901 147.756 8.145
Posizione finanziaria netta2 7.712 2.700 5.012
Passività per diritti d'uso 9.351 9.677 (325)
Patrimonio netto consolidato 138.838 135.379 3.459
Totale fonti di finanziamento 155.901 147.756 8.145

Di seguito il rendiconto finanziario nella forma del free cashflow statement:

(in migliaia di euro) Esercizio 2022 Esercizio 2021
Risultato netto 4.454 5.394
Ammortamenti e svalutazioni delle attività non correnti 4.348 4.184
Altre rettifiche (imposte, interessi passivi, dividendi incassati,
accantonamento fondi, altre rettifiche non monetarie etc.)
143 349
8.944 9.927
Variazione capitale circolante netto (3.305) 1.298
Cashflow attività operativa 5.640 11.225
Investimenti netti (8.604) (7.851)
Free cashflow (2.964) 3.374
Dividendi (2.572) 0
Altri movimenti di patrimonio netto 1.578 1.360
Attività per diritti d'uso IFRS 16, nette (1.053) (993)
Variazione di posizione finanziaria netta (5.012) 3.741
Posizione finanziaria netta iniziale esclusi effetti Ifrs 16 (2.700) (6.442)
Posizione finanziaria netta finale esclusi effetti Ifrs 16 (7.712) (2.700)

2 Escluse passività per diritti d'uso ex IFRS 16 e inclusi gli strumenti finanziari di investimento a scopo di impiego temporaneo di liquidità.

tutti gli importi sono espressi in unità di euro
(in migliaia di Euro) Esercizio 2022 Esercizio 2021
Posizione finanziaria netta iniziale inclusi effetti Ifrs 16 (12.377) (16.987)
Posizione finanziaria netta finale inclusi effetti Ifrs 16 (17.063) (12.377)

A seguire la composizione della Posizione finanziaria netta:

(in migliaia di Euro) Esercizio 2022 Esercizio 2021
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 28.245 27.498
Passività finanziarie non correnti (36.280) (30.012)
Passività finanziarie correnti (7.706) (6.174)
Titoli 8.030 5.988
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA ESCLUSI EFFETTI IFRS 16 (7.712) (2.700)
Passività fin. non correnti per diritti d'uso (8.305) (8.735)
Passività fin. correnti per diritti d'uso (1.046) (941)
POSIZIONE FINANZIARIA NETTA INCLUSI EFFETTI IFRS 16 (17.063) (12.377)

Con riferimento allo stato patrimoniale e alla posizione finanziaria netta è opportuno sottolineare i seguenti elementi:

  • a) l'incremento dell'attivo fisso netto riflette soprattutto l'avanzamento degli investimenti riferiti alla nuova "cantina aperta" Masi Monteleone21 a Gargagnago (precedentemente denominata Masi Operations & Visitor Center) e all'ampliamento della cantina di Valgatara;
  • b) l'aumento del capitale circolante netto commerciale è generato essenzialmente: i) relativamente alle rimanenze, dall'esigenza di creare degli extra stock anche in previsione di un ulteriore aumento dei costi delle materie prime e, per quanto riguarda Canevel, dalla crescita del business; ii) relativamente alla diminuzione dei debiti commerciali, dal fatto che i cronoprogrammi dei succitati cantieri di Gargagnago e Valgatara hanno subito un rallentamento nell'ultimo trimestre 2022. I crediti verso clienti diminuiscono, in ragione di un quarto trimestre 2022 con ricavi inferiori al controperiodo;
  • c) la diminuzione delle "altre passività" si riferisce principalmente a minore debito per imposte correnti a fronte dei maggiori acconti versati;
  • d) la voce dividendi e altri movimenti di patrimonio netto nel cashflow statement del 2022 include, oltre ai dividendi distribuiti agli azionisti per euro 2.572 migliaia, un valore positivo per euro 1.578 migliaia, che si riferisce principalmente all'effetto dell'iperinflazione argentina sul patrimonio netto iniziale e all'andamento positivo registrato dai derivati su tassi di interesse.

Esposizione del Gruppo a rischi e incertezze

Per un'analisi dell'esposizione del Gruppo ai rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo, si rimanda a quanto indicato nelle Note esplicative.

Informazioni attinenti all'ambiente e al personale

Nel corso dell'esercizio non si sono verificati danni causati all'ambiente.

Alle società del nostro Gruppo non sono state inflitte sanzioni o pene definitive per reati o danni ambientali.

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate morti sul lavoro del personale iscritto al libro matricola delle imprese appartenenti al Gruppo. Non si sono verificati infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o

gravissime al personale iscritto al libro matricola. Non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali su dipendenti o ex dipendenti né cause di mobbing. Le società del gruppo hanno mantenuto i sistemi di sicurezza del personale al livello standard richiesto dalla legislazione vigente.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Per quanto riguarda le operazioni effettuate con parti correlate, ivi comprese le operazioni infragruppo, si precisa che le stesse non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando nel normale corso di attività delle società del Gruppo. Dette operazioni sono regolate a condizioni di mercato, tenuto conto delle caratteristiche dei beni e dei servizi prestati. Si rimanda al relativo paragrafo delle Note esplicative per il dettaglio delle stesse.

Eventi successivi alla chiusura del periodo e prevedibile evoluzione della gestione

La pigiatura delle uve appassite per produrre l'Amarone è avvenuta regolarmente, dopo un autunno-inverno ottimale dal punto di vista meteoclimatico: temperato, secco, ventilato. Dopo l'ottima qualità registrata dalla vendemmia 2022, il positivo andamento del processo di appassimento rafforza i presupposti per auspicare un prodotto finale eccellente.

Dopo gli epocali impatti della pandemia da Covid-19 su tutte le attività economiche e sociali negli anni scorsi, il 2023 si apre con segnali contrastanti:

  • il canale horeca sta lavorando molto bene, a dispetto dell'aumento dei prezzi e della difficoltà nel reperimento e mantenimento di forza-lavoro:
  • il retail, sia monopolistico che liberoconcorrenziale, sta scontando lo switch del consumo verso l'horeca e un'aumentata prudenza dei consumatori, che si mantengono fedeli al punto-prezzo consuetamente frequentato, o lo abbassano o addirittura rinunciano all'acquisto. Si registra inoltre una generale strategia di abbassamento dei livelli di copertura di stock da parte dei retailer: questa attitudine al momento appare come un ristorno della strategia di re-stocking perseguita nel 2022 e derivante dall'elevata propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, ad anticipare gli ordini di acquisto per premunirsi da eventuali aumenti di prezzo e per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali;
  • l'online è stabile o recessivo, sull'orma di quanto sta accadendo nell'offline retail;
  • il duty free genera aspettative di ulteriore crescita, soprattutto se l'auspicato futuro abbassamento delle tariffe dei biglietti genererà ulteriore incremento del numero dei viaggiatori;
  • in molti Paesi i media veicolano aspettative di recessione.

Nel generale clima di incertezza che riguarda tanti settori merceologici per effetto di fenomeni macroeconomici epocali in corso (straordinari incrementi del costo delle materie prime e aumenti molto marcati di svariati costi operativi, inflazione a doppia cifra nella maggior parte dei Paesi del mondo etc.) il livello di visibilità previsionale è molto basso e pertanto il management monitora la situazione con particolare costanza e attenzione.

Per quanto specificamente riguarda il mercato della materia prima-vino, si sono verificati forti incrementi in alcune denominazioni di nostro riferimento, non compensati dagli aumenti dei listini di vendita che tendenzialmente le aziende vinicole hanno operato. In generale, tali aumenti hanno però coperto - e solo parzialmente - la crescita dei costi operativi e dei c.d. "materiali secchi". Se il mercato del vino sfuso e delle uve non dovesse allinearsi con una vendemmia di buona quantità, forzatamente si dovrebbero verificare ulteriori e spesso drastici aumenti di prezzo nei listini di vendita dei vini in bottiglia, con possibili conseguenze sui consumi. Questo quantomeno con riferimento alle principali denominazioni in cui opera il nostro Gruppo.

La nostra Società ha aumentato i prezzi nei listini di vendita anche per il 2023, auspicando da un lato di contenere il prevedibile intaccamento della marginalità derivante dai predetti incrementi di costi, dall'altro di non perdere il proprio percorso di espansione distributiva.

Guardando all'apertura del 2023 occorre ricordare che il primo trimestre dello scorso esercizio è stato il migliore primo trimestre della storia del Gruppo (ricavi +38% sul 1Q-2021). Esaminando gli ordini ricevuti nei primi due mesi, Masi si attesta a meno del 2022 all'estero, ma molto meglio dei livelli pre-Covid in generale. Peraltro, il primo bimestre 2022 ha registrato ricavi connessi a un prodotto Masi one-off in esclusiva per uno dei più importanti retailer europei: depurando tale elemento dal confronto, l'ordinato di gennaio e febbraio 2023 risulta quasi a parità con il controperiodo. Canevel si attesta invece molto al di sopra dell'anno scorso.

Attività di ricerca e sviluppo

Nell'esercizio 2022 l'attività di ricerca e sviluppo del Gruppo si è svolta in continuità con gli esercizi precedenti.

Altre informazioni

Masi Agricola S.p.A. non possiede azioni proprie o azioni o quote di società controllanti, né direttamente né per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona.

Il Consiglio di Amministrazione Dott. Sandro Boscaini Presidente

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata

Situazione patrimoniale-finanziaria
consolidata
Note 31.12.2022 di cui parti
31.12.2021
correlate
di cui parti
correlate
Attività non-correnti
Avviamento 6.1.1 14.824.606 0 14.824.606 0
Immobilizzazioni immateriali 6.1.2 503.490 0 609.131 0
Immobilizzazioni materiali 6.1.3 71.848.376 0 66.265.261 0
Attività agricole e biologiche 6.1.4 6.222.540 0 6.148.105 0
Attività per diritti d'uso 6.1.5 8.888.639 139.866 9.298.405 0
Partecipazioni 6.1.6 68.123 0 68.798 0
Altre attività finanziarie non correnti 6.1.7 8.043.724 0 6.042.943 1
Rimanenze di magazzino non correnti 6.1.8 18.591.403 0 19.796.627 0
Altre attività non correnti 6.1.9 137.500 137.500 254.161 177.500
Attività per imposte anticipate 6.1.10 1.021.251 0 1.014.030 0
Totale Attività non correnti 130.149.653 124.322.068
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 6.2.1 35.515.111 0 31.514.407 0
Crediti commerciali 6.2.2 13.703.612 398.173 15.418.674 806.679
Crediti tributari 6.2.3 462.127 0 1.113.535 0
Altre attività correnti 6.2.4 2.698.635 397 2.958.482 -7.372
Altre attività finanziarie correnti 6.2.5 857.573 0 1.033 0
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 6.2.6 28.244.900 0 27.497.847 0
Totale Attività correnti 81.481.958 78.503.979
Totale Attività 211.631.611 202.826.047
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Capitale sociale 43.082.549 43.082.549
Riserva legale 5.174.312 4.921.152
Altre riserve 55.734.705 56.760.039
Utili/(Perdita) a nuovo 25.933.373 20.796.527
Risultato d'esercizio 4.420.490 5.399.266
Patrimonio netto di gruppo 134.345.428 130.959.532
Patrimonio netto di terzi 4.492.407 4.419.158
Totale Patrimonio netto 6.3 138.837.836 135.378.690
Passività non-correnti
Passività finanziarie non correnti 6.4.1 36.280.337 0 30.011.689 0
Passività fin. non correnti per diritti d'uso 6.4.1 8.305.021 105.193 8.735.467 0
Fondi rischi ed oneri non correnti 6.4.2 54.404 0 54.404 0
Passività nette per benefici a dipendenti 6.4.3 750.568 0 923.821 0
Passività per imposte differite 6.4.4 1.646.661 0 1.323.457 0
Totale Passività non-correnti 47.036.991 41.048.838
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 6.5.1 7.706.359 0 6.173.900 0
Passività fin. correnti per diritti d'uso 6.5.1 1.046.473 34.635 941.492 0
Debiti commerciali 6.5.2 12.680.744 154.178 13.903.111 222.215
Altri debiti e passività correnti 6.5.3 4.104.603 454.973 3.962.937 297.709
Debiti tributari 6.5.4 218.605 0 1.417.079 0
Totale Passività correnti 25.756.785 26.398.520
Totale Passività 72.793.775 67.447.358
Totale Patrimonio netto e Passività 211.631.611 202.826.047

Conto Economico Consolidato

Conto economico consolidato Note 2022 di cui parti
correlate
2021 di cui parti
correlate
Ricavi 74.736.807 1.406.267 66.372.422 1.509.725
Costo di acquisto e produzione del venduto 29.756.512 0 24.685.051 0
Margine Industriale lordo 6.7.1 44.980.295 41.687.371
Costi per servizi 6.7.2 24.232.245 1.959.864 21.374.972 2.117.131
Costi per il personale 6.7.3 10.641.735 1.677.241 9.691.297 1.617.086
Altri costi operativi 6.7.4 607.917 10 586.570 0
Altri ricavi e proventi 6.7.5 3.748.665 0 2.909.227 82
Risultato operativo lordo 13.247.062 12.943.759
Ammortamenti 6.7.6 4.348.252 34.967 4.184.110 33.197
Svalutazioni e accantonamenti 6.7.6 115.057 0 105.074 0
Risultato operativo 8.783.753 8.654.575
Proventi finanziari 6.7.7 139.485 0 22.674 0
Oneri finanziari 6.7.7 1.405.645 1.061 1.019.325 170
(Oneri)/Proventi da partecipazioni 6.7.8 46.597 52.500 (2.104) 75.000
Utili (perdite) su cambi 6.7.9 (891.149) 0 198.021 0
Risultato prima delle imposte 6.673.040 7.853.841
Imposte sul reddito 6.7.10 2.219.528 2.459.852
Risultato dell'esercizio 4.453.512 5.393.988
Attribuibile a:
Azionisti della capogruppo 4.420.490 5.399.266
Azionisti di minoranza 33.022 (5.277)
Utile per azione 0,14* 0,17

(*) Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione sono definite dallo IAS 33 - Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio di pertinenza del Gruppo attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo (n. 32.151.156 azioni nel 2022 e n. 32.151.156 azioni nel 2021).

Conto economico complessivo consolidato 2022 2021
Utile/(perdita) dell'esercizio 4.453.512 5.393.988
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Differenze di conversione di bilanci esteri (1.778.899) (88.807)
Effetto fiscale
(1.778.899) (88.807)
Utile/(perdita) da cash flow hedges 1.011.094 175.066
Effetto fiscale (242.663) (42.016)
768.431 133.050
Attività finanziarie designate al fair value (211.790) 0
Effetto fiscale 50.830 0
(160.960) 0
Totale altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
(1.171.428) 44.243
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Utile/(perdita) da rivalutazione su piani a benefici definiti 165.818 14.792
Effetto fiscale (39.796) (3.550)
126.021 11.242
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non
saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
126.021 11.242
Totale altre componenti di conto economico complessivo al netto delle
imposte
(1.045.407) 55.485
Totale utile (perdita) complessiva, al netto delle imposte 3.408.105 5.449.473
Attribuibile a:
Azionisti della capogruppo 3.340.590 5.443.595
Azionisti di minoranza 67.516 5.878
3.408.105 5.449.473

Rendiconto Finanziario Consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO 2022 2021
Risultato netto 4.453.512 5.393.988
Ammortamenti 4.348.252 4.184.110
Rettifiche per elementi non monentari 115.057 105.074
Imposte sul reddito 2.219.528 2.459.852
Oneri finanziari netti di competenza 2.110.713 800.735
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE CORRENTE (A) 13.247.062 12.943.759
Variazioni delle attività e passività
Rimanenze (2.795.480) (2.488.140)
Crediti commerciali 1.715.063 (2.932.955)
Svalutazione crediti (115.057) (108.320)
Debiti commerciali (1.222.367) 4.443.249
Altre attività e passività (647.293) 1.614.850
FLUSSI GENERATI DA MOVIMENTI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (B) (3.065.135) 528.684
Altre rettifiche
Pagamento imposte sul reddito
(1.489.913) (1.288.267)
Interessi incassati (pagati) (2.193.213) (875.735)
Dividendi incassati 82.500 75.000
Tfr (41.496) (8.530)
TOTALE ALTRE RETTIFICHE (3.642.122) (2.097.532)
FLUSSI FINANZIARI DELLA GESTIONE OPERATIVA (A+B) 6.539.805 11.374.911
Attività di investimento
Investimenti in immobilizzazioni materiali (8.752.606) (7.688.354)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni materiali 95.545 30.357
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (105.375) (213.497)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni finanziarie (2.044.405) (5.966.819)
FLUSSI ASSORBITI DALLA GESTIONE DI INVESTIMENTO (C) (10.806.841) (13.838.313)
FLUSSI ASSORBITI DALLA GESTIONE OPERATIVA E DI INVESTIMENTO (A+B+C) (4.267.036) (2.463.403)
Gestione finanziaria
Rimborso debiti finanziari a medio lungo termine (6.207.862) (4.013.607)
Incremento (decremento) debiti finanziari a breve termine 14.008.969 13.241.392
Dividendi pagati (2.572.092)
Flussi da attività e passività per diritti d'uso ex IFRS 16 (1.053.424) (992.978)
FLUSSI FINANZIARI DELLA GESTIONE FIANZIARIA (D) 4.175.591 8.243.807
Altre rettifiche non monetarie (E) 838.499 1.210.253
INCREMENTO (DECREMENTO) DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE (A+B+C+D+E) 747.054 6.981.657
Disponibilità liquide all'inizio del periodo 27.497.847 20.516.190
Disponibilità liquide alla fine del periodo 28.244.900 27.497.847

Prospetto delle variazioni di patrimonio netto

Capitale
Sociale
Riserva di
traduzione
Altre riserve Risultato
d'esercizio
Patrimonio
netto di
Gruppo
Patrimonio
netto di terzi
Totale
Patrimonio
netto
Saldo all'01.01.2021 43.082.549 (4.633.013) 84.873.904 882.282 124.205.722 4.418.557 128.624.279
Destinazione utile esercizio precedente 0 0 882.282 (882.282) 0 0 0
Conversione bilanci in valuta 0 (88.807) 1.299.060 0 1.210.253 0 1.210.253
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti 0 0 11.242 0 11.242 0 11.242
Variazioni di cash flow hedge 0 0 133.050 0 133.050 6.767 139.817
Altre variazioni 0 0 0 0 0 (889) (889)
Utile d'esercizio 0 0 0 5.399.266 5.399.266 (5.277) 5.393.988
Saldo al 31.12.2021 43.082.549 (4.721.820) 87.199.536 5.399.266 130.959.531 4.419.157 135.378.690
Destinazione utile esercizio precedente 0 0 5.399.266 (5.399.266) 0 0 0
Dividendi 0 0 (2.572.092) 0 (2.572.092) 0 (2.572.092)
Conversione bilanci in valuta 0 (1.778.899) 2.617.397 0 838.498 0 838.498
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti 0 0 126.021 0 126.021 5.736 131.757
Variazioni di fair value 0 0 572.978 0 572.978 34.494 607.922
Utile del periodo 0 0 0 4.420.490 4.420.490 33.022 4.453.512
Saldo al 31.12.2022 43.082.549 (6.500.718) 93.343.104 4.420.490 134.345.426 4.492.409 138.837.836

Note esplicative al bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2022

1. Informazioni generali

Il Gruppo Masi (il Gruppo) fa capo alla società controllante Masi Agricola S.p.A. (d'ora in poi la Capogruppo, Masi Agricola o la Società), società iscritta presso il Registro delle Imprese di Verona al n. 345205 ed ha sede legale in Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR), Via Monteleone n. 26, frazione di Gargagnago.

La pubblicazione del bilancio consolidato di Masi Agricola per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 è stata autorizzata dal Consiglio d'Amministrazione in data 10 marzo 2023. Nel mese di giugno 2015 il Gruppo Masi è stato ammesso alla quotazione in Borsa Italiana sul mercato Euronext Growth Milan (ex Aim Italia/Mercato alternativo del capitale), un sistema multilaterale di negoziazione dedicato in via principale alle piccole e medie imprese ad alto potenziale di crescita presente in Italia dal 2009.

Nel corso del 2016, Masi Agricola S.p.A. è rientrata nella definizione di emittente strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in misura rilevante ("Società Diffuse"), come previsto dall'art. 2 bis del Regolamento Emittenti Consob adottato con delibera n. 11971/1999.

2. Principi di redazione

Il bilancio consolidato del Gruppo è predisposto in accordo con gli International Financial Reporting Standards (IFRS) emessi dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dall'Unione Europea, includendo tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC).

Il bilancio consolidato è così composto:

  • un prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata distinta per attività e passività correnti e non correnti sulla base del loro realizzo o estinzione nell'ambito del normale ciclo operativo aziendale entro i dodici mesi successivi alla chiusura dell'esercizio;
  • un prospetto di Conto economico consolidato complessivo che espone i costi ed i ricavi usando una classificazione basata sulla natura degli stessi, modalità ritenuta una più fedele rappresentazione dell'andamento economico di Gruppo rispetto alla suddivisione per settore di attività;
  • un Rendiconto finanziario consolidato redatto secondo il metodo indiretto;
  • un prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato;

e dalle relative Note esplicative contenti l'informativa richiesta dalla normativa vigente e dai principi contabili internazionali di riferimento.

Con riferimento alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 in merito agli schemi di bilancio, sono stati evidenziati solamente i rapporti più significativi con le parti correlate, al fine di non compromettere la leggibilità complessiva degli schemi.

Il presente bilancio consolidato è espresso in euro, valuta funzionale adottata dalla Capogruppo e tutti i valori sono arrotondati alle migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato.

I bilanci utilizzati ai fini del consolidamento sono quelli dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022, redatti dagli organi amministrativi delle singole società consolidate, rettificati ove necessario per adeguarli a principi e criteri adottati dal Gruppo.

Il bilancio consolidato è stato predisposto in conformità al criterio generale di presentazione attendibile e veritiera della situazione patrimoniale, finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari del Gruppo, nel rispetto dei principi generali di continuità aziendale, competenza economica, coerenza di presentazione, rilevanza e aggregazione, divieto di compensazione e comparabilità delle informazioni.

Il bilancio consolidato del Gruppo Masi Agricola è stato assoggettato a revisione contabile da parte della società EY S.p.A..

3. Principi di consolidamento

Il bilancio consolidato comprende i bilanci di Masi Agricola S.p.A. e delle sue controllate al 31 dicembre 2022.

Il controllo si ottiene quando il Gruppo è esposto o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l'entità oggetto di investimento e, allo stesso tempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.

Specificatamente, il Gruppo controlla una partecipata se, e solo se, il Gruppo ha:

  • il potere sull'entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell'entità oggetto di investimento);
  • l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento;
  • la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. A supporto di tale presunzione e quando il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti di voto (o diritti simili), il Gruppo considera tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l'entità oggetto di investimento, inclusi:

  • accordi contrattuali con altri titolari di diritti di voto;
  • diritti derivanti da accordi contrattuali;
  • diritti di voto e diritti di voto potenziali del Gruppo.

Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo stesso. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) d'esercizio e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza abbiano un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

Denominazione sociale Attività
Sede
Valuta Capitale sociale Quota %
(unità di valuta) posseduta
Masi Wine Experience S.r.l. Turistica Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Euro 30.000 100%
Possessioni di Serego Alighieri S.r.l. Turistica Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Euro 100.000 60%
Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. Industriale Mendoza (ARGENTINA) Pesos 37.327.000 100%
Cantina Conti Bossi Fedrigotti S.r.l. Industriale Rovereto (TN) Euro 12.000 100%
Società agricola Strà del Milione S.r.l. Industriale Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Euro 10.000 100%
Canevel Spumanti S.p.A. Industriale Valdobbiadene (TV) Euro 780.000 60%
Le Vigne di Canevel Soc. Agr. a r.l. Industriale Refrontolo (TV) Euro 25.000 60%
Masi Wine Bar Munich GmbH Turistica Monaco (GERMANIA) Euro 100.000 70%

L'elenco delle società incluse nell'area di consolidamento è il seguente:

Le imprese controllate sono consolidate con il metodo dell'integrazione globale che prevede l'assunzione linea per linea di tutte le voci dei prospetti contabili, a prescindere dalla percentuale di possesso.

Le società estere sono consolidate utilizzando prospetti di bilancio appositamente predisposti secondo gli schemi adottati dalla Capogruppo e redatti secondo principi contabili comuni, in accordo con gli International Financial Reporting Standards.

Il valore contabile delle partecipazioni è eliminato a fronte della corrispondente frazione di patrimonio netto delle imprese partecipate attribuendo ai singoli elementi dell'attivo e del passivo e alle passività potenziali il loro valore corrente alla data di acquisizione del controllo. L'eventuale differenza positiva è iscritta alla voce dell'attivo non corrente Avviamento. Le quote del patrimonio netto e del risultato attribuibili ai soci di minoranza sono indicate separatamente rispettivamente nella situazione patrimoniale - finanziaria e nel conto economico.

Nella predisposizione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi e le operazioni tra società del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.

Si precisa che le società Premium Wine Selection S.r.l., partecipata dalla società controllante al 30%, e Venezianische Weinbar Ag, partecipata dalla società controllante al 30%, non sono incluse nel perimetro di consolidamento, ma vengono valutate al costo, in quanto le partecipazioni detenute non rientrano nella definizione di controllo sopra descritta, né tantomeno in quella di collegamento. Si ritiene che l'esclusione delle tre società partecipate dall'area di consolidamento sia irrilevante ai fini della chiarezza del bilancio consolidato e della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del Gruppo Masi.

Le quote di partecipazione in Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. ed in Società agricola Strà del Milione S.r.l., evidenziate nel prospetto di cui sopra, si riferiscono alla somma delle partecipazioni detenute direttamente dalla Capogruppo e delle partecipazioni detenute dalla controllata Masi Wine Experience S.r.l., tenuto conto della percentuale di controllo di queste ultime da parte della Capogruppo.

Si ricorda inoltre che le società controllate afferenti al Gruppo Canevel, cioè Canevel Spumanti S.p.A. e Le Vigne di Canevel Soc. Agr. a R.l. (quest'ultima nata dalla fusione per incorporazione della Canevel Spumanti – Tenuta Le Vigne Soc. Agr. a r.l. nella Società Agricola Canevel S.r.l.) sono entrate a far parte del perimetro di consolidamento a fine settembre 2016.

Per quanto riguarda la nuova acquisita società Masi Wine Bar Munich GmbH si rimanda a quanto esposto nella Relazione sulla Gestione.

A partire dal 1° luglio 2018 l'economia argentina è considerata iperinflazionata in base ai criteri stabiliti dallo "IAS 29 – Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate". Ciò a seguito della valutazione di una serie di elementi qualitativi e quantitativi, tra i quali la presenza di un tasso di inflazione cumulato maggiore del 100%

nell'arco dei 3 anni precedenti. Ai fini della predisposizione del presente bilancio consolidato e in accordo con quanto disposto dallo IAS 29, talune voci delle situazioni patrimoniali della società partecipata in Argentina sono state rimisurate applicando l'indice generale dei prezzi al consumo storici, al fine di riflettere le modifiche apportate al potere di acquisto del peso argentino alla data di chiusura del bilancio. Per una disamina più approfondita del tema si rinvia al successivo paragrafo 5.h) Conversione delle poste in valuta / Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29.

4. Criteri di redazione

4.1 Principi contabili e interpretazioni applicabili a partire dal 1° gennaio 2022 o successivamente

I principi contabili del Gruppo adottati nella preparazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2022 sono omogenei con quelli utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2021, a cui si rimanda, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o rivisti principi dell'International Accounting Standards Board (IASB) e interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dall'Unione Europea ed applicati dal 1° gennaio 2022, così come di seguito descritti. Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun nuovo principio, interpretazione o modifica emesso ma non ancora in vigore.

Diverse modifiche ed interpretazioni si applicano per la prima volta nel 2022, ma non hanno avuto un impatto sul bilancio consolidato del Gruppo.

IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards – Subsidiary as a first-time adopter

Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica all'IFRS 1 First-time Adoption of International Financial Reporting Standards. Tale modifica permette ad una controllata che sceglie di applicare il paragrafo D16(a) dell'IFRS 1 di contabilizzare le differenze di traduzioni cumulate sulla base degli importi contabilizzati dalla controllante, considerando la data di transizione agli IFRS da parte della controllante. Questa modifica si applica anche alle società collegate o joint venture che scelgono di applicare il paragrafo D16(a) dell'IFRS 1.

La modifica sarà efficace per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, è permessa l'applicazione anticipata.

Reference to the Conceptual Framework – Amendments to IFRS 3

Le modifiche hanno l'obiettivo di sostituire i riferimenti al Framework for the Preparation and Presentation of Financial Statements con i riferimenti al Conceptual Framework for Financial Reporting pubblicato a Marzo 2018 senza un cambio significativo dei requisiti del principio.

La modifica ha aggiunto un'eccezione ai principi di valutazione dell'IFRS 3 per evitare il rischio di potenziali perdite od utili "del giorno dopo" derivanti da passività e passività potenziali che ricadrebbero nello scopo dello IAS 37 Provisions, Contingent Liabilities and Contingent Assets o IFRIC 21 Levies, se contratte separatamente. L'esenzione richiede alle entità l'applicazione dei requisiti dello IAS 37 o dell'IFRIC 21, invece che del Conceptual Framework, per determinare qualora una obbligazione attuale esista alla data di acquisizione.

La modifica ha inoltre aggiunto un nuovo paragrafo all'IFRS 3 per chiarire che le attività potenziali non si qualificano come attività riconoscibili alla data di acquisizione.

In accordo con le regole di transizione, il Gruppo applica la modifica in modo prospettico, i.e., ad aggregazioni aziendali che intercorrono successivamente all'inizio dell'esercizio in cui tale modifica viene per la prima volta applicata (data di prima applicazione). Tali modifiche non hanno avuto impatto sul bilancio consolidato del Gruppo in quanto non sono state riconosciute attività potenziali, passività e passività potenziali in scopo per tali modifiche.

IFRS 9 Financial Instruments – Fees in the '10 per cent' test for derecognition of financial liabilities

Tale modifica chiarisce quali fees un'entità include nel determinare se le condizioni di una nuova o modificata passività finanziaria siano sostanzialmente differenti rispetto alle condizioni della passività finanziaria originaria. Queste fees includono solo quelle pagate o percepite tra il debitore ed il finanziatore, incluse le fees pagate o percepite dal debitore o dal finanziatore per conto di altri. Non è stata proposta una simile modifica per quanto riguarda lo IAS 39 Financial Instruments: Recognition and Measurement.

In accordo con le regole di transizione, il Gruppo applica la modifica alle passività finanziarie che sono modificate o scambiate successivamente o all'inizio dell'esercizio in cui tale modifica viene per la prima volta applicata (data di prima applicazione). Tale modifica non ha avuto impatto sul bilancio consolidato del Gruppo in quanto nell'esercizio in oggetto non sono intervenute modifiche nelle passività finanziarie.

Property, plant and equipment: Proceeds before intended Use - Amendment to IAS 16

Le modifiche proibiscono alle entità di dedurre dal costo di un elemento di immobili, impianti e macchinari, ogni ricavo derivante dalla vendita di prodotti venduti nel periodo in cui tale attività viene portata presso il luogo o le condizioni necessarie perché la stessa sia in grado di operare nel modo per cui è stata progettata dal management. Un'entità contabilizza i ricavi derivanti dalla vendita di tali prodotti, ed i costi per produrre tali prodotti, nel conto economico.

In accordo con le regole di transizione, il Gruppo applica la modifica in modo retrospettico solo per gli elementi di immobili, impianti e macchinari entrati in funzione successivamente od all'inizio dell'esercizio comparativo all'esercizio in cui tale modifica viene per la prima volta applicata (data di prima applicazione).

Tali modifiche non hanno avuto impatto sul bilancio consolidato del Gruppo in quanto non sono state realizzate vendite relative a tali elementi di immobili, impianti e macchinari, prima che gli stessi entrassero in funzione prima o dopo l'inizio del precedente periodo comparativo.

Onerous contracts – Costs of Fulfilling a Contract – Amendments to IAS 37

Un contratto oneroso è un contratto nel quale i costi non discrezionali (ie, i costi che la Società non può evitare in quanto è parte di un contratto) necessari ad adempiere alle obbligazioni assunte sono superiori ai benefici economici che si suppone siano ottenibili dal contratto.

La modifica specifica che nel determinare se un contratto è oneroso o genera perdite, una entità deve considerare i costi direttamente riferiti al contratto per la fornitura di beni o servizi che includono sia i costi incrementali (ie, il costo del lavoro diretto ed i materiali) che i costi direttamente attribuibili alle attività contrattuali (ie ammortamento delle attrezzature utilizzate per l'adempimento del contratto così come i costi per la gestione e supervisione del contratto). Le spese generali ed amministrative non sono direttamente correlate ad un contratto e sono escluse a meno che le stesse non siano esplicitamente ribaltabili alla controparte sulla base del contratto.

Tali modifiche non hanno avuto impatto sul bilancio consolidato del Gruppo in quanto non sono state riconosciute attività potenziali, passività e passività potenziali in scopo per tali modifiche.

IAS 41 Agriculture – Taxation in fair value measurements

Come parte del processo di miglioramenti annuali 2018-2020 dei principi IFRS, lo IASB ha pubblicato una modifica allo IAS 41 Agriculture. La modifica rimuove i requisiti nel paragrafo 22 dello IAS 41 riferito all'esclusione dei flussi di cassa per le imposte quando viene valutato il fair value di una attività nello scopo dello IAS 41.

Una entità applica tale modifica prospettivamente alle misurazioni del fair value per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2022 o successivamente, l'applicazione anticipata è consentita. Non ci si aspettano impatti materiali per il Gruppo con riferimento a tale modifica.

4.2 Principi emanati ma non ancora in vigore

Sono di seguito illustrati i principi e le interpretazioni che, alla data di redazione del bilancio erano già stati emanati ma non erano ancora in vigore. Il Gruppo intende adottare questi principi e interpretazioni, se applicabili, quando entreranno in vigore.

IFRS 17 Insurance Contracts

Nel maggio 2017, lo IASB ha emesso l'IFRS 17 Insurance Contracts (IFRS 17), un nuovo principio completo relativo ai contratti di assicurazione che copre la rilevazione e misurazione, presentazione ed informativa.

Quando entrerà in vigore l'IFRS 17 sostituirà l'IFRS 4 Contratti Assicurativi, che è stato emesso nel 2005. L'IFRS 17 si applica a tutti i tipi di contratti assicurativi (ad esempio: vita, non vita, assicurazione diretta, riassicurazione) indipendentemente dal tipo di entità che li emettono, come anche ad alcune garanzie e strumenti finanziari con caratteristiche di partecipazione discrezionale.

Allo scopo si applicheranno limitate eccezioni. L'obiettivo generale dell'IFRS 17 è quello di presentare un modello contabile per i contratti di assicurazione che sia più utile e coerente per gli assicuratori. In contrasto con le previsioni dell'IFRS 4 che sono largamente basate sul mantenimento delle politiche contabili precedenti, l'IFRS 17 fornisce un modello completo per i contratti assicurativi che copre tutti gli aspetti contabili rilevanti. Il cuore dell'IFRS 17 è il modello generale, integrato da:

  • uno specifico adattamento per i contratti con caratteristiche di partecipazione diretta (il variable fee approach);
  • un approccio semplificato (l'approccio dell'allocazione del premio) principalmente per i contratti di breve durata.

L'IFRS 17 sarà in vigore per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e richiederà la presentazione dei saldi comparativi. È permessa l'applicazione anticipata, nel qual caso l'entità deve aver adottato anche l'IFRS 9 e l'IFRS 15 alla data di prima applicazione dell'IFRS 17 o precedentemente. Questo principio non si applica al Gruppo.

Amendments to IAS 1: Classification of Liabilities as Current or Non-current

A gennaio 2020, lo IASB ha pubblicato delle modifiche ai paragrafi da 69 a 76 dello IAS 1 per specificare i requisiti per classificare le passività come correnti o non correnti. Le modifiche chiariscono:

  • cosa si intende per diritto di postergazione della scadenza
  • che il diritto di postergazione deve esistere alla chiusura dell'esercizio
  • la classificazione non è impattata dalla probabilità con cui l'entità eserciterà il proprio diritto di postergazione
  • solamente se un derivato implicito in una passività convertibile è esso stesso uno strumento di capitale la scadenza della passività non ha impatto sulla sua classificazione

Le modifiche saranno efficaci per gli esercizi che inizieranno al 1° gennaio 2023 o successivamente, e dovranno essere applicate retrospettivamente. Il Gruppo sta al momento valutando l'impatto che le modifiche avranno sulla situazione corrente e qualora si renda necessaria la rinegoziazione dei contratti di finanziamento esistenti.

Definizione di stima contabile – Modifiche allo IAS 8

Nel febbraio 2021 lo IASB ha emesso degli emendamenti allo IAS 8, in cui introduce una definizione di "stime contabili". Le modifiche chiariscono la distinzione tra cambiamenti nelle stime contabili e cambiamenti nei principi contabili e correzione di errori. Inoltre, chiariscono come le entità utilizzano tecniche di misurazione e input per sviluppare stime contabili.

Le modifiche sono efficaci per gli esercizi che hanno inizio dal o dopo il 1° gennaio 2023 e si applicano ai cambiamenti di principi contabili e a cambiamenti nelle stime contabili che si verificano a partire dall'inizio di tale periodo o successivamente. L'applicazione anticipata è consentita a condizione che tale fatto sia reso noto.

Non si prevede che le modifiche avranno un impatto significativo sul Gruppo.

Informativa sui principi contabili - Modifiche allo IAS 1 e IFRS Practice Statement 2

Nel febbraio 2021, lo IASB ha emesso degli emendamenti allo IAS 1 e all'IFRS Practice Statement 2 Making Materiality Judgements, in cui fornisce linee guida ed esempi per aiutare le entità ad applicare giudizi di materialità all'informativa sui principi contabili. Le modifiche mirano ad aiutare le entità a fornire informazioni sui principi contabili più utili sostituendo l'obbligo per le entità di fornire le proprie politiche contabili "significative" con l'obbligo di fornire informativa sui propri principi contabili "rilevanti"; inoltre, sono aggiunte linee guida su come le entità applicano il concetto di rilevanza nel prendere decisioni in merito all'informativa sui principi contabili.

Le modifiche allo IAS 1 sono applicabili a partire dagli esercizi che hanno inizio dal o dopo il 1° gennaio 2023, è consentita l'applicazione anticipata. Poiché le modifiche al PS 2 forniscono indicazioni non obbligatorie sull'applicazione della definizione di materiale all'informativa sui principi contabili, non è necessaria una data di entrata in vigore per tali modifiche.

Il Gruppo sta attualmente valutando l'impatto che le modifiche avranno sull'informativa sui principi contabili.

Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola transazione – Modifiche allo IAS 12

Nel maggio del 2021, lo IASB ha emesso le modifiche allo IAS 12, restringendo l'ambito di applicazione dell'initial recognition exception inclusa nello IAS 12, che non dovrà essere più applicata a quelle transazioni che fanno nascere differenze temporanee tassabili e deducibili in egual misura.

Le modifiche dovranno essere applicate alle transazioni che avvengono successivamente o all'inizio del periodo comparativo presentato. Ulteriormente, all'inizio del periodo comparativo presentato, imposte differite attive (in presenza dell'esistenza di sufficienti redditi imponibili) ed imposte differite passive dovranno essere riconosciute per tutte le differenze temporanee deducibili e tassabili associate ai leasing e fondi di ripristino.

Il Gruppo sta attualmente valutando gli impatti di tali modifiche.

5. Sintesi dei principali principi contabili

a) Aggregazioni aziendali e avviamento

Le operazioni di aggregazione di imprese, in forza delle quali viene acquisito il controllo di una società/entità, sono contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto (purchase method) in virtù del quale le attività e le passività acquisite sono inizialmente misurate al loro valore di mercato alla data di acquisto. Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e

dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'avviamento derivante da un'aggregazione è inizialmente valutato al costo che emerge come eccedenza tra il costo di acquisizione, determinato come descritto in precedenza, e il valore attribuito alle attività identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo; se il costo dell'acquisizione è inferiore al fair value delle attività nette acquisite della controllata, la differenza è rilevata nel conto economico. Nel caso in cui l'aggregazione aziendale venga realizzata in più fasi, al momento dell'acquisizione del controllo viene ricalcolato il fair value della partecipazione precedentemente detenuta, valutata con l'equity method, e l'eventuale utile o perdita risultante viene rilevata a conto economico.

Gli effetti derivanti dall'acquisizione (cessione) di quote di partecipazioni successivamente all'assunzione del controllo (senza perdita del controllo) sono rilevate a patrimonio netto. Le aggregazioni di imprese sottoposte a controllo comune sono contabilizzate utilizzando il metodo contabile del pooling of interests. Questo metodo richiede che il valore netto delle attività e passività delle società acquisite sia incluso nel bilancio consolidato ai valori storici a cui erano in carico nel bilancio dell'acquisita. Le eventuali differenze positive risultanti dal confronto tra il costo di acquisto e i suddetti valori vengono addebitate al patrimonio netto consolidato. L'avviamento iscritto in bilancio derivante dalle acquisizioni di controllate è inizialmente determinato come eccedenza del costo di acquisto sul fair value delle attività e passività acquisite e non viene ammortizzato ma è soggetto, almeno annualmente e comunque quando si verificano eventi che ne fanno supporre una riduzione di valore, a test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

b) Partecipazioni in collegate e joint venture

Una collegata è una società sulla quale il Gruppo esercita un'influenza notevole. Per influenza notevole si intende il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto.

Una joint venture è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Per controllo congiunto si intende la condivisione su base contrattuale del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando le decisioni sulle attività rilevanti richiedono un consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Le considerazioni fatte per determinare l'influenza notevole o il controllo congiunto sono simili a quelle necessarie a determinare il controllo sulle controllate. Le partecipazioni del Gruppo in società collegate e joint venture sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Con il metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata o in una joint venture è inizialmente rilevata al costo. Il valore contabile della partecipazione è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante degli utili e delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. L'avviamento afferente alla collegata od alla joint venture è incluso nel valore contabile della partecipazione e non è soggetto ad una verifica separata di perdita di valore (impairment).

Il prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio riflette la quota di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio della società collegata o della joint venture. Ogni cambiamento nelle altre componenti di conto economico complessivo relativo a queste partecipate è presentato come parte del conto economico complessivo del Gruppo. Inoltre, nel caso in cui una società collegata o una joint venture rilevi una variazione con diretta imputazione al patrimonio netto, il Gruppo rileva la sua quota di pertinenza, ove applicabile, nel prospetto delle variazioni nel patrimonio

netto. Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da transazioni tra il Gruppo e società collegate o joint venture, sono eliminati in proporzione alla quota di partecipazione nelle collegate o joint venture.

La quota aggregata di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio delle società collegate e delle joint venture è rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio dopo il risultato operativo e rappresenta il risultato al netto delle imposte e delle quote spettanti agli altri azionisti della collegata o della joint venture.

Il bilancio delle società collegate e della joint venture è predisposto alla stessa data di chiusura del bilancio del Gruppo. Ove necessario, il bilancio è rettificato per uniformarlo ai principi contabili di Gruppo.

Successivamente all'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nelle società collegate o joint venture. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che le partecipazioni nelle società collegate o joint venture abbiano subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata o della joint venture e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella voce "quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint venture".

All'atto della perdita dell'influenza notevole su una società collegata o del controllo congiunto su una joint venture, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.

c) Classificazione corrente/non corrente

Le attività e passività nel bilancio del Gruppo sono classificate secondo il criterio corrente/non corrente. Un'attività è corrente quando:

  • si suppone che sia realizzata, oppure è posseduta per la vendita o il consumo, nel normale svolgimento del ciclo operativo;
  • è detenuta principalmente con la finalità di negoziarla;
  • si suppone che sia realizzata entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; o
  • è costituita da disponibilità liquide o mezzi equivalenti a meno che non sia vietato scambiarla o utilizzarla per estinguere una passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio.

Tutte le altre attività sono classificate come non correnti.

Una passività è corrente quanto:

  • è previsto che si estingua nel suo normale ciclo operativo;
  • è detenuta principalmente con la finalità di negoziarla;
  • deve essere estinta entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; o
  • l'entità non ha un diritto incondizionato a differire il regolamento della passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio.

Il Gruppo classifica tutte le altre passività come non correnti.

Attività e passività per imposte anticipate e differite sono classificate tra le attività e le passività non correnti.

d) Valutazione al fair value

Il Gruppo valuta gli strumenti finanziari quali i derivati, e le attività non finanziarie quali gli investimenti immobiliari, al fair value ad ogni chiusura di bilancio.

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività, o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività, in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Una valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:

  • nel mercato principale dell'attività o passività;
  • oppure

in assenza di un mercato principale, nel mercato più vantaggioso per l'attività o passività.

Il mercato principale o il mercato più vantaggioso devono essere accessibili per il Gruppo.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Una valutazione del fair value di un'attività non finanziaria considera la capacità di un operatore di mercato di generare benefici economici impiegando l'attività nel suo massimo e migliore utilizzo o vendendola a un altro operatore di mercato che la impiegherebbe nel suo massimo e miglior utilizzo.

Tutte le attività e passività per le quali il fair value viene valutato o esposto in bilancio sono categorizzate in base alla gerarchia del fair value, come di seguito descritta:

  • Livello 1 i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • Livello 2 Input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività;
  • Livello 3 tecniche di valutazione per le quali i dati di input non sono osservabili per l'attività o per la passività.

Ai fini dell'informativa relativa al fair value, il Gruppo determina le classi di attività e passività sulla base della natura, caratteristiche e rischi dell'attività o della passività ed il livello della gerarchia del fair value come precedentemente illustrato.

e) Ricavi provenienti da contratti con clienti

I ricavi derivanti da contratti con i clienti sono rilevati quando il controllo dei beni e servizi è trasferito al cliente per un ammontare che riflette il corrispettivo che il Gruppo si aspetta di ricevere in cambio di tali beni o servizi.

I ricavi sono contabilizzati al netto di resi, sconti, abbuoni e tasse direttamente associate alla vendita del prodotto o alla prestazione del servizio.

Le vendite sono riconosciute al fair value del corrispettivo ricevuto per la vendita di prodotti e servizi, quando vi sono le seguenti condizioni:

    1. avviene il trasferimento dei rischi e benefici connessi alla proprietà del bene/l'effettuazione della prestazione di servizi;
    1. il valore dei ricavi è determinato in maniera attendibile;
    1. è probabile che i benefici economici derivanti dalla vendita saranno fruiti dall'impresa;
    1. i costi sostenuti, o da sostenere, sono determinati in modo attendibile.

f) Contributi Pubblici

I contributi pubblici sono rilevati quando sussiste la ragionevole certezza che essi saranno ricevuti e che tutte le condizioni ad essi riferiti siano soddisfatte. I contributi correlati a componenti di costo sono rilevati come ricavi, ma sono ripartiti sistematicamente tra gli esercizi in modo da essere commisurati al riconoscimento dei costi che intendono compensare. Il contributo correlato ad una attività viene riconosciuto come ricavo in quote costanti, lungo la vita utile attesa dell'attività di riferimento.

Laddove il Gruppo riceva un contributo non monetario, l'attività ed il relativo contributo sono rilevati al valore nominale e rilasciati nel conto economico, in quote costanti, lungo la vita utile attesa dell'attività di riferimento.

I contributi ricevuti a fronte di specifici beni o attività di sviluppo il cui valore è iscritto tra le immobilizzazioni possono essere iscritti secondo due modalità alternative: è possibile presentarli nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria tra i risconti passivi e rilevarli tra ricavi con un criterio sistematico e razionale sulla vita utile del bene. Alternativamente, possono essere portati a riduzione del valore contabile del bene; il contributo è quindi rilevato come ricavo sulla vita utile del bene ammortizzabile mediante la riduzione delle quote di ammortamento.

Il Gruppo ha scelto di presentare i contributi relativi ad una voce di spesa come proventi nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Alternativamente, è permesso di dedurre i contributi in conto esercizio direttamente dal costo correlato.

g) Imposte sul reddito

Imposte correnti

Le imposte correnti attive e passive dell'esercizio sono valutate per l'importo che ci si attende di recuperare o corrispondere alle autorità fiscali. Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l'importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove il Gruppo opera e genera il proprio reddito imponibile.

Le imposte correnti relative ad elementi rilevati direttamente a patrimonio netto sono rilevate anch'esse a patrimonio netto e non nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. La Direzione periodicamente valuta la posizione assunta nella dichiarazione dei redditi nei casi in cui le norme fiscali siano soggette ad interpretazioni e, ove appropriato, provvede a stanziare degli accantonamenti.

Imposte differite

Le imposte differite sono calcolate applicando il cosiddetto "liability method" alle differenze temporanee alla data di bilancio tra i valori fiscali delle attività e delle passività e i corrispondenti valori di bilancio.

Le imposte differite passive sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le imposte differite attive sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo, nella misura in cui sia probabile che saranno disponibili sufficienti imponibili fiscali futuri, che possano consentire l'utilizzo delle differenze temporanee deducibili e dei crediti e delle perdite fiscali riportati a nuovo, eccetto i casi in cui:

  • l'imposta differita attiva collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali a fronte che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio

e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

Le imposte differite attive e passive sono misurate in base alle aliquote fiscali che si attende saranno applicate nell'esercizio in cui tali attività si realizzeranno o tali passività si estingueranno, considerando le aliquote in vigore e quelle già emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di bilancio.

Le imposte differite relative ad elementi rilevati al di fuori del conto economico sono anch'esse rilevate al di fuori del conto economico e, quindi, nel patrimonio netto o nel conto economico complessivo, coerentemente con l'elemento cui si riferiscono.

I benefici fiscali acquisiti a seguito di un'aggregazione aziendale, ma che non soddisfano i criteri per la rilevazione separata alla data di acquisizione, sono eventualmente riconosciuti successivamente, nel momento in cui si ottengono nuove informazioni sui cambiamenti dei fatti e delle circostanze. L'aggiustamento è riconosciuto a riduzione dell'avviamento (fino a concorrenza del valore dell'avviamento), nel caso in cui sia rilevato durante il periodo di misurazione, ovvero nel conto economico, se rilevato successivamente.

Il Gruppo compensa imposte differite attive ed imposte differite passive se e solo se esiste un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte differite attive e passive facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

h) Conversione delle poste in valuta

Il bilancio consolidato è presentato in euro che è la valuta funzionale e di presentazione adottata dalla Capogruppo. Ciascuna impresa del Gruppo definisce la propria valuta funzionale, che è utilizzata per misurare le voci comprese nei singoli bilanci. Il Gruppo utilizza il metodo del consolidamento diretto; l'utile o la perdita riclassificati a conto economico al momento della cessione di una controllata estera rappresentano l'importo che emerge dall'utilizzo di questo metodo.

Alla data di chiusura del bilancio, le attività e le passività delle società, la cui valuta funzionale è diversa dall'euro, sono convertite nella valuta di redazione dei conti consolidati di Gruppo al tasso di cambio in vigore a tale data. Le voci di conto economico sono convertite al cambio medio, in quanto ritenuto rappresentativo della media dei cambi prevalenti alle date delle singole transazioni. Le differenze derivanti dall'adeguamento del patrimonio netto iniziale ai cambi correnti di fine periodo e le differenze derivanti dalla diversa metodologia usata per la conversione del risultato d'esercizio, sono rilevate nel prospetto di conto economico complessivo. All'atto della dismissione di una gestione estera, la parte di conto economico complessivo riferita a tale gestione estera è iscritta nel conto economico.

Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29

Per la conversione dei bilanci espressi in valuta diversa da quella funzionale del Gruppo (euro), in particolare relativamente alla controllata argentina Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A., sono stati utilizzati i tassi di seguito rappresentati, desunti dai dati da Banca d'Italia:

Euro/Valuta al 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2021
Peso Argentina 188,5033 116,3622

Con riferimento all'Argentina si segnala un significativo incremento dei livelli di inflazione che hanno determinato un aumento dell'indice di inflazione superiore al 100% su base cumulativa triennale. Per tale motivo a partire dal 1° luglio 2018, il Gruppo ha applicato lo IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate in relazione

alla controllata argentina. Il citato principio si applica ai bilanci di società la cui moneta funzionale è la moneta di un'economia iperinflazionata e definisce, essenzialmente, i criteri di misurazione, presentazione e disclosure. In tali circostanze, al fine di riflettere in bilancio la perdita di potere di acquisto della moneta funzionale locale, le poste non monetarie e le poste del patrimonio netto sono rimisurate applicando un indice di inflazione espressione del generale andamento dei prezzi nel periodo di iperinflazione.

Gli effetti contabili di tale rimisurazione alla data sono stati rilevati:

  • L'effetto derivante dall'adeguamento all'indice generale rivisto al 31 dicembre 2022 dei saldi ai 31 dicembre 2021 di attività e passività non monetarie e del patrimonio netto, in contropartita alle riserve di patrimonio netto.
  • L'effetto relativo alla rimisurazione delle medesime poste non monetarie, del patrimonio netto, nonché delle componenti di Conto Economico rilevate nel 2022, in contropartita al Conto Economico tra gli utili/perdite su cambi.

Per tenere poi conto dell'impatto dell'iperinflazione anche sul corso monetario della valuta locale, i saldi del conto economico espressi in valuta iperinflazionata sono stati convertiti in euro (valuta funzionale del Gruppo) applicando, come previsto dallo IAS 21, il tasso di cambio finale anziché quello medio del periodo, con la finalità di riportare tali ammontari ai valori correnti.

Di seguito si riporta la variazione dell'indice generale dei prezzi al consumo al 31 dicembre 2022:

Periodo Variazione indice generale dei prezzi al consumo
cumulati
Dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022 94.8%

Gli effetti derivanti dall'applicazione dello Ias 29 impattano direttamente a patrimonio netto al 31 dicembre 2022 per euro 795 migliaia cui vanno a sommarsi gli effetti a conto economico, cumulativamente per applicazione dello Ias 29 e dello Ias 21, pari ad una perdita di euro 641 migliaia.

Operazioni e saldi

Fatta eccezione per quanto sopra esposto in merito alla conversione delle poste derivanti dal bilancio della controllata argentina ed espresse in pesos argentini, le operazioni in valuta estera sono rilevate inizialmente nella valuta funzionale, applicando il tasso di cambio a pronti alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie, denominate in valuta estera, sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio alla data del bilancio.

Le differenze di cambio realizzate o quelle derivanti dalla conversione di poste monetarie sono rilevate nel conto economico, con l'eccezione degli elementi monetari che costituiscono parte della copertura di un investimento netto in una gestione estera. Tali differenze sono rilevate nel conto economico complessivo fino alla cessione dell'investimento netto, e solo allora l'ammontare complessivo è riclassificato nel conto economico.

Le imposte attribuibili alle differenze cambio sugli elementi monetari sono anch'essi essere rilevati nel prospetto di conto economico complessivo.

Le poste non monetarie valutate al costo storico in valuta estera sono convertite ai tassi di cambio alla data di rilevazione iniziale della transazione. Le poste non monetarie iscritte al fair value in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di determinazione di tale valore. L'utile o la perdita che emerge dalla conversione di poste non monetarie è trattato coerentemente con la rilevazione degli utili e delle perdite relative alla variazione del fair value delle suddette poste (i.e. le differenze di conversione sulle voci la cui variazione del fair value è

rilevata nel conto economico complessivo o nel conto economico sono rilevate, rispettivamente, nel conto economico complessivo o nel conto economico).

i) Attività non correnti detenute per la vendita e attività cessate

Il Gruppo classifica le attività non correnti e i gruppi in dismissione come detenuti per vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un'operazione di vendita, anziché tramite il loro uso continuativo. Tali attività non correnti e gruppi in dismissione classificati come detenuti per la vendita sono valutati al minore tra il valore contabile ed il loro fair value al netto dei costi di vendita. I costi di vendita sono i costi aggiuntivi direttamente attribuibili alla vendita, esclusi gli oneri finanziari e le imposte.

La condizione per la classificazione come detenuti per la vendita si considera rispettata solo quando la vendita è altamente probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per la vendita immediata nelle sue attuali condizioni. Le azioni richieste per concludere la vendita dovrebbero indicare che è improbabile che possano intervenire cambiamenti significativi nella vendita o che la vendita venga annullata. La Direzione deve essersi impegnata alla vendita, il cui completamento dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data della classificazione.

L'ammortamento di immobili, impianti e macchinari e delle attività immateriali cessa nel momento in cui questi sono classificati come disponibili per la vendita.

Le attività e le passività classificate come detenute per la vendita sono presentate separatamente tra le voci correnti nel bilancio.

Le attività destinate alla dismissione sono escluse dal risultato delle attività operative e sono presentate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio in un'unica riga come Utile/(perdita) netto derivante da attività destinate alla dismissione.

j) Dividendi

Per quanto attiene ai dividendi distribuiti, la Capogruppo rileva una passività a fronte del pagamento di un dividendo quando la distribuzione è adeguatamente autorizzata e non è più a discrezione della società, ovvero quando è stata approvata dagli azionisti. L'ammontare corrispondente è rilevato direttamente nel patrimonio netto.

Per quanto riguarda i dividendi ricevuti, gli stessi sono rilevati quando sorge il diritto del Gruppo a ricevere il pagamento, che in genere corrisponde al momento in cui l'Assemblea degli azionisti ne approva la distribuzione.

k) Immobili impianti e macchinari, aliquote ammortamento

Gli immobili in costruzione sono rilevati al costo storico, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate.

Immobili, impianti e macchinari sono rilevati al costo storico, di acquisto o di produzione, comprensivo di oneri accessori direttamente imputabili e necessari alla messa in funzione del bene per l'uso per cui è stato acquistato, ed esposte al netto dei relativi fondi ammortamento e di eventuali perdite di valore cumulate. Qualora parti significative delle attività materiali abbiano differenti vite utili, tali componenti sono contabilizzate separatamente.

Allo stesso modo, in occasione di revisioni importanti, il costo è incluso nel valore contabile dell'impianto o del macchinario come nel caso della sostituzione, laddove sia soddisfatto il criterio per la rilevazione. Tutti gli altri costi di riparazione e manutenzione sono rilevati nel conto economico quando sostenuti. Il valore attuale del costo di smantellamento e rimozione del bene al termine del suo utilizzo è incluso nel costo del bene, se sono soddisfatti i criteri di rilevazione per un accantonamento.

L'ammortamento è calcolato a quote costanti, con una aliquota dimezzata nell'anno in cui il bene diventa disponibile per l'uso, e in base alla vita utile stimata del bene, che è riesaminata con periodicità annuale ed eventuali cambiamenti, laddove necessari, sono apportati con applicazione prospettica.

Attività materiali e agricole e biologiche Aliquota media
Terreni 0%
Fabbricati 3%
Impianti, macchinari 10%
attrezzature generiche e specifiche, incluse le barriques 20%
Botti e serbatoi legno e acciaio: 15% - 6,6%
Impianti di vigneti 5%
macchinari per vigneto 9%
altri beni
-
mobilio
12%
-
macchine ufficio
20%
-
automezzi
25%
-
arredamenti
10%
-
biancheria
40%
-
altre attrezzature
25%
-
impianti generici
8%
-
impianti specifici
12%

Il valore contabile di un elemento di immobili, impianti e macchinari ed ogni componente significativo inizialmente rilevato vengono eliminati al momento della dismissione o quando non ci si attende alcun beneficio economico futuro dal loro utilizzo o dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore contabile dell'attività ed il corrispettivo netto) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

I valori residui, le vite utili ed i metodi di ammortamento di immobili, impianti e macchinari sono rivisti ad ogni chiusura di esercizio e, ove appropriato, corretti prospetticamente.

l) Attività agricole e biologiche

Il Gruppo svolge attività agricola e applica lo IAS 41 Agricoltura alle fattispecie contabili e alle voci di bilancio che rientrano nell'ambito di applicazione specifico.

Lo IAS 41 si applica alle attività biologiche e ai prodotti agricoli fino al momento del raccolto. Le rimanenze rappresentate da prodotti agricoli al momento del raccolto, come definito dallo IAS 41, sono valutate al prezzo di mercato corrispondente al fair value rilevato nelle borse merci locali alla data di raccolto, al netto dei costi stimati al punto di vendita. Da quel momento in avanti viene applicato lo IAS 2 "Rimanenze" o qualsiasi altro principio contabile internazionale che risulti opportuno. Si sottolinea il fatto che, a seguito delle modifiche apportate allo IAS 41 dall'emendamento pubblicato dallo IASB in data 30 giugno 2014, a partire dal 1° gennaio 2016 i cosiddetti "bearer plants" (tra cui rientrano anche i vigneti) non rientrano più nell'ambito di applicazione dello IAS 41, ma in quello dello IAS 16. Pertanto, gli impianti di vigneto connessi all'attività agricola sono regolati dallo IAS 16. Analogamente, anche la fase di trasformazione dall'uva in vino non è considerata attività agricola ed è esclusa dall'ambito di applicazione dello IAS 41.

m) Leasing

La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un'operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell'accordo e richiede di valutare se l'adempimento dell'accordo stesso dipenda dall'utilizzo di una o più attività specifiche o se l'accordo trasferisca il diritto all'utilizzo di tale attività. La verifica che un accordo contenga un leasing viene effettuata all'inizio dell'accordo.

Il Gruppo in veste di locatario

Un contratto di leasing viene classificato come leasing finanziario o come leasing operativo all'inizio del leasing stesso. Un contratto di leasing che trasferisce sostanzialmente al Gruppo tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene locato, è classificato come leasing finanziario.

I leasing finanziari sono capitalizzati alla data di inizio del leasing al fair value del bene locato o, se minore, al valore attuale dei canoni. I canoni sono ripartiti fra quota di capitale e quota interessi in modo da ottenere l'applicazione di un tasso di interesse costante sul saldo residuo del debito. Gli oneri finanziari sono imputati al conto economico.

I beni in leasing sono ammortizzati sulla base della vita utile del bene. Tuttavia, laddove non vi sia la ragionevole certezza che il Gruppo otterrà la proprietà del bene al termine del contratto, il bene è ammortizzato sul periodo temporale più breve tra la vita utile stimata del bene e la durata del contratto di locazione.

Un leasing operativo è un contratto di leasing che non si qualifica come finanziario. I canoni di leasing operativo sono rilevati come costi nel conto economico in quote costanti sulla durata del contratto.

Il Gruppo in veste di locatore

I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione. Affitti non preventivati sono rilevati come ricavi nel periodo in cui maturano.

n) Oneri finanziari

Gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un periodo abbastanza lungo prima di essere disponibile all'uso, sono capitalizzati sul costo del bene stesso. Tutti gli altri oneri finanziari sono rilevati tra i costi di competenza dell'esercizio in cui sono sostenuti. Gli oneri finanziari sono costituiti dagli interessi e dagli altri costi che un'entità sostiene in relazione all'ottenimento di finanziamenti.

o) Attività immateriali

Le attività immateriali acquisite separatamente sono inizialmente rilevate al costo, mentre quelle acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale sono iscritte al fair value alla data di acquisizione. Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali sono iscritte al costo al netto dell'ammortamento cumulato e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività immateriali prodotte internamente, ad eccezione dei costi di sviluppo, non sono capitalizzate e si rilevano nel conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute.

La vita utile delle attività immateriali è valutata come definita o indefinita.

Le attività immateriali con vita utile definita sono ammortizzate lungo la loro vita utile e sono sottoposte alla verifica di congruità del valore ogni volta che vi siano indicazioni di una possibile perdita di valore. Il periodo di ammortamento ed il metodo di ammortamento di un'attività immateriale a vita utile definita è riconsiderato almeno alla fine di ciascun esercizio. I cambiamenti nella vita utile attesa o delle modalità con cui i benefici economici futuri legati all'attività si realizzeranno sono rilevati attraverso il cambiamento del periodo o del metodo di ammortamento, a seconda dei casi, e sono considerati cambiamenti di stime contabili. Le quote di

ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella categoria di costo coerente con la funzione dell'attività immateriale.

Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore (impairment test), sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continua ad essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile indefinita a vita utile definita si applica su base prospettica.

Le aliquote utilizzate per il processo di ammortamento, distinte per singola categoria, risultano essere le seguenti:

Attività immateriali a vita utile definita Aliquota media
Costi di impianto e di ampliamento 5 anni
Marchi 10 anni
Brevetti/opere ingegno Utilizzo/durata del contratto
Migliorie su beni di terzi Durata del contratto

Gli utili o le perdite derivanti dall'eliminazione di un'attività immateriale sono misurati dalla differenza tra il ricavo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività immateriale, e sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nell'esercizio in cui avviene l'eliminazione.

Costi di ricerca e sviluppo

I costi di ricerca sono imputati nel conto economico dell'esercizio in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo sostenuti in relazione ad un determinato progetto sono rilevati come attività immateriali quando il Gruppo è in grado di dimostrare:

  • la possibilità tecnica di completare l'attività immateriale, di modo che sia disponibile all'utilizzo o alla vendita;
  • l'intenzione di completare l'attività e la propria capacità ed intenzione di utilizzarla o venderla;
  • le modalità con cui l'attività genererà benefici economici futuri;
  • la disponibilità di risorse per completare l'attività;
  • la capacità di valutare in modo attendibile il costo attribuibile all'attività durante lo sviluppo.

Dopo la rilevazione iniziale, le attività di sviluppo sono valutate al costo decrementato degli ammortamenti o delle perdite di valore cumulate. L'ammortamento dell'attività inizia nel momento in cui lo sviluppo è completato e l'attività è disponibile all'uso. Le attività di sviluppo sono ammortizzate con riferimento al periodo dei benefici attesi e le relative quote di ammortamento sono incluse nel costo del venduto. Durante il periodo di sviluppo l'attività è oggetto di verifica annuale dell'eventuale perdita di valore (impairment test).

p) Strumenti finanziari – Rilevazione e valutazione

Uno strumento finanziario è qualsiasi contratto che dia origine a un'attività finanziaria per un'entità e ad una passività finanziaria o ad uno strumento rappresentativo di capitale per un'altra entità.

Attività finanziarie

Rilevazione iniziale e valutazione

Al momento della rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono classificate, a seconda dei casi, in base alle successive modalità di misurazione, cioè al costo ammortizzato, al fair value rilevato nel conto economico complessivo OCI e al fair value rilevato nel conto economico.

La classificazione delle attività finanziarie al momento della rilevazione iniziale dipende dalle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie e dal modello di business che il Gruppo usa per la loro gestione. Ad eccezione dei crediti commerciali che non contengono una componente di finanziamento significativa o per i quali il Gruppo ha applicato l'espediente pratico, il Gruppo inizialmente valuta un'attività finanziaria al suo fair value più, nel caso di un'attività finanziaria non al fair value rilevato nel conto economico, i costi di transazione. I crediti commerciali che non contengono una componente di finanziamento significativa o per i quali il Gruppo ha applicato l'espediente pratico sono valutati al prezzo dell'operazione determinato secondo l'IFRS 15.

Affinché un'attività finanziaria possa essere classificata e valutata al costo ammortizzato o al fair value rilevato in OCI, deve generare flussi finanziari che dipendono solamente dal capitale e dagli interessi sull'importo del capitale da restituire (cosiddetto "solely payments of principal and interest (SPPI)"). Questa valutazione è indicata come test SPPI e viene eseguita a livello di strumento.

Il modello di business del Gruppo per la gestione delle attività finanziarie si riferisce al modo in cui gestisce le proprie attività finanziarie al fine di generare flussi finanziari. Il modello aziendale determina se i flussi finanziari deriveranno dalla raccolta di flussi finanziari contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambi.

L'acquisto o la vendita di un'attività finanziaria che ne richieda la consegna entro un arco di tempo stabilito generalmente da regolamento o convenzioni del mercato (cd. vendita standardizzata o regular way trade) è rilevata alla data di contrattazione, vale a dire la data in cui il Gruppo si è impegnato ad acquistare o vendere l'attività.

Valutazione successiva

Ai fini della valutazione successiva, le attività finanziarie sono classificate in quattro categorie:

  • ► Attività finanziarie al costo ammortizzato (strumenti di debito);
  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato nel conto economico complessivo con riclassifica degli utili e perdite cumulate (strumenti di debito);
  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato nel conto economico complessivo senza rigiro degli utili e perdite cumulate nel momento dell'eliminazione (strumenti rappresentativi di capitale);
  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico.

La classificazione dipende dallo scopo per il quale le attività vengono acquisite e detenute. Il Gruppo determina la classificazione delle stesse al momento della loro prima iscrizione, verificandola successivamente ad ogni data di bilancio.

Attività finanziarie al costo ammortizzato (strumenti di debito)

Il Gruppo valuta le attività finanziarie al costo ammortizzato se entrambi i seguenti requisiti sono soddisfatti:

  • l'attività finanziaria è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali, e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono a determinate date flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono successivamente valutate utilizzando il criterio dell'interesse effettivo e sono soggette ad impairment. Gli utili e le perdite sono rilevati a conto economico quando l'attività è eliminata, modificata o rivalutata.

Attività finanziarie al fair value rilevato in OCI (strumenti di debito)

Il Gruppo valuta le attività da strumenti di debito al fair value rilevato nel conto economico complessivo se entrambe le seguenti condizioni sono soddisfatte:

  • l'attività finanziaria è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita delle attività finanziarie, e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono a determinate date flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale ed interessi determinati sull'importo del capitale da restituire.

Per le attività da strumenti di debito valutati al fair value rilevato in OCI, gli interessi attivi, le variazioni per differenze cambio e le perdite di valore, insieme alle riprese, sono rilevati a conto economico e sono calcolati allo stesso modo delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Le rimanenti variazioni del fair value sono rilevate in OCI. Al momento dell'eliminazione, la variazione cumulativa del fair value rilevata in OCI viene riclassificata nel conto economico.

Investimenti in strumenti rappresentativi di capitale

All'atto della rilevazione iniziale, il Gruppo può irrevocabilmente scegliere di classificare i propri investimenti azionari come strumenti rappresentativi di capitale rilevati al fair value in OCI quando soddisfano la definizione di strumenti rappresentativi di capitale ai sensi dello IAS 32 "Strumenti finanziari: Presentazione" e non sono detenuti per la negoziazione. La classificazione è determinata per ogni singolo strumento. Gli utili e le perdite conseguite su tali attività finanziarie non vengono mai rigirati nel conto economico. I dividendi sono rilevati come altri ricavi nel conto economico quando il diritto al pagamento è stato deliberato, salvo quando il Gruppo beneficia di tali proventi come recupero di parte del costo dell'attività finanziaria, nel qual caso tali utili sono rilevati in OCI. Gli strumenti rappresentativi di capitale iscritti al fair value rilevato in OCI non sono soggetti a impairment test.

Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico

Questa categoria comprende le attività detenute per la negoziazione, le attività designate al momento della prima rilevazione come attività finanziarie al fair value con variazioni rilevate nel conto economico, o le attività finanziarie che obbligatoriamente bisogna valutare al fair value. Le attività detenute per la negoziazione sono tutte quelle attività acquisite per la loro vendita o il loro riacquisto nel breve termine. I derivati, inclusi quelli scorporati, sono classificati come strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, salvo che non siano designati come strumenti di copertura efficace. Le attività finanziarie con flussi finanziari che non sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e dell'interesse sono classificate e valutate al fair value rilevato a conto economico, indipendentemente dal modello di business. Nonostante i criteri per gli strumenti di debito per essere classificati al costo ammortizzato o al fair value rilevato in OCI, come descritto sopra, gli strumenti di debito possono essere contabilizzati al fair value rilevato a conto economico al momento della rilevazione iniziale se ciò comporta l'eliminazione o la riduzione significativa di un disallineamento contabile.

Cancellazione

Un'attività finanziaria (o, ove applicabile, parte di un'attività finanziaria o parte di un gruppo di attività finanziarie simili) è cancellata in primo luogo (es. rimossa dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo) quando:

  • i diritti a ricevere flussi finanziari dall'attività sono estinti, o
  • il Gruppo ha trasferito ad una terza parte il diritto a ricevere flussi finanziari dall'attività o ha assunto l'obbligo contrattuale di corrisponderli interamente e senza ritardi e (a) ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell'attività finanziaria, oppure (b) non ha trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici dell'attività, ma ha trasferito il controllo della stessa.

Nei casi in cui il Gruppo abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un'attività o abbia siglato un accordo in base al quale mantiene i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività finanziaria, ma assume un'obbligazione contrattuale a pagare i flussi finanziari a uno o più beneficiari (pass-through), esso valuta se e in che misura abbia trattenuto i rischi e i benefici inerenti al possesso.

Nel caso in cui non abbia né trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l'attività continua ad essere rilevata nel bilancio del Gruppo nella misura del suo coinvolgimento residuo nell'attività stessa. In questo caso, il Gruppo riconosce inoltre una passività associata. L'attività trasferita e la passività associata sono valutate in modo da riflettere i diritti e le obbligazioni che rimangono di pertinenza del Gruppo.

Quando il coinvolgimento residuo dell'entità è una garanzia sull'attività trasferita, il coinvolgimento è misurato sulla base del minore tra l'importo dell'attività e l'importo massimo del corrispettivo ricevuto che l'entità potrebbe dover ripagare.

Perdita di valore di attività finanziaria

Il Gruppo iscrive una svalutazione per perdite attese (expected credit loss 'ECL') per tutte le attività finanziarie rappresentate da strumenti di debito non detenuti al fair value rilevato a conto economico. Le ECL si basano sulla differenza tra i flussi finanziari contrattuali dovuti in conformità al contratto e tutti i flussi finanziari che il Gruppo si aspetta di ricevere, scontati ad una approssimazione del tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa attesi includeranno i flussi finanziari derivanti dalla escussione delle garanzie reali detenute o di altre garanzie sul credito che sono parte integrante delle condizioni contrattuali.

Le perdite attese sono rilevate in due fasi. Relativamente alle esposizioni creditizie per le quali non vi è stato un aumento significativo del rischio di credito dalla rilevazione iniziale, bisogna rilevare le perdite su crediti che derivano dalla stima di eventi di default che sono possibili entro i successivi 12 mesi (12-month ECL). Per le esposizioni creditizie per le quali vi è stato un significativo aumento del rischio di credito dalla rilevazione iniziale, bisogna rilevare integralmente le perdite attese che si riferiscono alla residua durata dell'esposizione, a prescindere dal momento in cui l'evento di default si prevede che si verifichi (''Lifetime ECL'').

Per i crediti commerciali e le attività derivanti da contratto, il Gruppo applica un approccio semplificato nel calcolo delle perdite attese. Pertanto, il Gruppo non monitora le variazioni del rischio di credito, ma rileva integralmente la perdita attesa a ogni data di riferimento. Il Gruppo ha definito un sistema matriciale basato sulle informazioni storiche, riviste per considerare elementi prospettici con riferimento alle specifiche tipologie di debitori e del loro ambiente economico, come strumento per la determinazione delle perdite attese.

Per le attività rappresentate da strumenti di debito valutate al fair value rilevato in OCI, il Gruppo applica l'approccio semplificato ammesso per le attività a basso rischio di credito. Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo valuta se si ritiene che lo strumento di debito abbia un basso rischio di credito utilizzando le informazioni disponibili.

Passività finanziarie

Rilevazione e valutazione iniziale

Le passività finanziarie sono classificate, al momento della rilevazione iniziale, tra le passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico, tra i mutui e finanziamenti, o tra i derivati designati come strumenti di copertura.

Tutte le passività finanziarie sono rilevate inizialmente al fair value cui si aggiungono, nel caso di mutui, finanziamenti e debiti, i costi di transazione ad essi direttamente attribuibili.

Le passività finanziarie del Gruppo comprendono debiti commerciali e altri debiti, mutui e finanziamenti, inclusi scoperti di conto corrente, garanzie concesse e strumenti finanziari derivati.

Valutazione successiva

La valutazione delle passività finanziarie dipende dalla loro classificazione, come di seguito descritto:

Passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico

Le passività finanziarie al fair value con variazioni rilevate a conto economico comprendono passività detenute per la negoziazione e passività finanziarie rilevate inizialmente al fair value con variazioni rilevate a conto economico.

Le passività detenute per la negoziazione sono tutte quelle sostenute ai fini della loro rivendita nel breve termine. Questa categoria include inoltre gli strumenti finanziari derivati sottoscritti dal Gruppo che non sono designati come strumenti di copertura in una relazione di copertura definita da IFRS 9.

Gli utili o le perdite sulle passività detenute per la negoziazione sono rilevati nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Le passività finanziarie sono designate al fair value con variazioni rilevate a conto economico dalla data di prima iscrizione, solo se i criteri dell'IFRS 9 sono soddisfatti. Al momento della rilevazione iniziale, il Gruppo non ha designato passività finanziarie al fair value con variazioni rilevate a conto economico.

Finanziamenti e crediti

Questa è la categoria maggiormente rilevante per il Gruppo. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato usando il metodo del tasso di interesse effettivo. Gli utili e le perdite sono contabilizzati nel conto economico quando la passività è estinta, oltre che attraverso il processo di ammortamento.

Il costo ammortizzato è calcolato rilevando lo sconto o il premio sull'acquisizione e gli onorari o costi che fanno parte integrante del tasso di interesse effettivo. L'ammortamento al tasso di interesse effettivo è compreso tra gli oneri finanziari nel prospetto dell'utile/(perdita).

Garanzie finanziarie passive

Le garanzie finanziarie passive emesse dal Gruppo sono contratti che richiedono un pagamento per rimborsare il possessore di un titolo di debito a fronte di una perdita da esso subita a seguito dell'inadempienza del debitore nel pagamento alla scadenza prevista contrattualmente. I contratti di garanzia finanziaria sono inizialmente rilevati come passività al fair value, incrementati dei costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione della garanzia. Successivamente, la passività è misurata al maggiore tra la migliore stima dell'esborso richiesto per far fronte all'obbligazione garantita alla data di bilancio e l'ammontare inizialmente rilevato, al netto degli ammortamenti cumulati.

Cancellazione

Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a

condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio di eventuali differenze tra i valori contabili.

Compensazione di strumenti finanziari

Un'attività e una passività finanziaria possono essere compensate e il saldo netto esposto nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, se esiste un diritto legale attuale a compensare gli importi rilevati contabilmente e vi sia l'intenzione di estinguere il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

q) Strumenti finanziari derivati e hedge accounting

Rilevazione iniziale e valutazione successiva

Il Gruppo utilizza strumenti finanziari derivati tra i quali: contratti a termine in valuta e swap su tassi di interesse per coprire rispettivamente, i propri rischi di cambio valutario e i rischi di tasso di interesse. Tali strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto derivato è sottoscritto e, successivamente, sono valutati nuovamente al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.

Eventuali utili o perdite derivanti dalle variazioni di fair value dei derivati sono rilevate direttamente nel conto economico, fatta eccezione per la parte efficace delle coperture dei flussi di cassa, che è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo e successivamente riclassificato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio quando lo strumento di copertura influenza l'utile o la perdita.

Ai fini dell'hedge accounting, le coperture sono classificate come:

  • coperture del fair value, se sono a fronte del rischio di variazione del fair value dell'attività o passività sottostante o a fronte di un impegno irrevocabile non rilevato;
  • coperture di flussi di cassa, se sono a fronte dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa attribuibile a un particolare rischio associato a un'attività o passività rilevata o a un'operazione programmata altamente probabile o a un rischio di valuta legato a un impegno irrevocabile non rilevato.

All'avvio di un'operazione di copertura, il Gruppo designa e documenta formalmente il rapporto di copertura, cui intende applicare l'hedge accounting, i propri obiettivi nella gestione del rischio e la strategia perseguita. La documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, dell'elemento o operazione oggetto di copertura, della natura del rischio e delle modalità con cui l'impresa intende valutare l'efficacia della copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni del fair value dell'elemento coperto o dei flussi di cassa riconducibili al rischio coperto. Ci si attende che queste coperture siano altamente efficaci nel compensare l'esposizione dell'elemento coperto rispetto a variazioni del fair value o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto e vengono valutate su base continuativa per determinare se tali coperture si siano effettivamente dimostrate altamente efficaci negli esercizi per i quali sono state designate come operazioni di copertura.

Le operazioni che soddisfano i rigorosi criteri per l'hedge accounting sono contabilizzate come segue:

Coperture di fair value

La variazione del fair value dei derivati di copertura sui tassi di interesse è rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio tra gli oneri finanziari. La variazione del fair value degli strumenti di copertura attribuibile all'elemento coperto è rilevata come parte del valore di carico dell'elemento coperto ed è inoltre rilevato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio negli oneri finanziari.

Per quanto riguarda le coperture del fair value riferite a elementi contabilizzati secondo il criterio del costo ammortizzato, ogni rettifica del valore contabile è ammortizzata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio lungo

il periodo residuo della copertura utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo (TIE). L'ammortamento così determinato può iniziare non appena esiste una rettifica, ma non può estendersi oltre la data in cui l'elemento oggetto di copertura cessa di essere rettificato per effetto delle variazioni del fair value attribuibili al rischio oggetto di copertura.

Se l'elemento coperto è cancellato, il fair value non ammortizzato è rilevato immediatamente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Copertura dei flussi di cassa

La porzione di utile o perdita sullo strumento coperto, relativa alla parte di copertura efficace, è rilevata nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo nella riserva di "cash flow hedge", mentre la parte non efficace è rilevata direttamente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Prima del 1 ° gennaio 2018, il Gruppo ha designato tutti i contratti a termine come strumenti di copertura. Eventuali utili o perdite derivanti dalle variazioni del fair value dei derivati sono stati rilevati direttamente a conto economico, fatta eccezione per la parte efficace delle coperture di flussi finanziari, che sono stati rilevati in OCI e successivamente rigirati a conto economico quando la voce di copertura influenza il conto economico.

A partire dal 1 ° gennaio 2018, il Gruppo designa solo la componente spot dei contratti a termine come strumento di copertura. La componente forward è cumulativamente rilevata in OCI in una voce separata.

Gli importi accumulati tra le altre componenti di conto economico complessivo sono contabilizzati, a seconda della natura della transazione coperta sottostante. Se l'operazione oggetto di copertura comporta successivamente la rilevazione di una componente non finanziaria, l'importo accumulato nel patrimonio netto viene rimosso dalla componente separata del patrimonio netto e incluso nel valore di costo o altro valore di carico dell'attività o passività coperta. Questa non è considerata una riclassifica delle poste rilevate in OCI per il periodo. Ciò vale anche nel caso di operazione programmata coperta di un'attività non finanziaria o di una passività non finanziaria che diventa successivamente un impegno irrevocabile al quale si applica la contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

Per qualsiasi altra copertura di flussi finanziari, l'importo accumulato in OCI è riclassificato a conto economico come una rettifica di riclassificazione nello stesso periodo o nei periodi durante i quali i flussi finanziari coperti impattano il conto economico.

Se la contabilizzazione di copertura del flusso di cassa viene interrotta, l'importo accumulato in OCI deve rimanere tale se si prevede che i flussi futuri di cassa coperti si verificheranno. Altrimenti, l'importo dovrà essere immediatamente riclassificato nell'utile/(perdita) dell'esercizio come rettifica da riclassificazione. Dopo la sospensione, una volta che il flusso di cassa coperto si verifica, qualsiasi importo accumulato rimanente in OCI deve essere contabilizzato a seconda della natura della transazione sottostante come precedentemente descritto.

r) Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in altre imprese che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo e il cui fair value non può essere misurato attendibilmente sono iscritte al costo di acquisto o di sottoscrizione, comprensivo degli oneri accessori, eventualmente ridotto per perdite di valore. Quando vengono meno i motivi delle svalutazioni effettuate, le partecipazioni sono rivalutate nei limiti delle svalutazioni medesime con imputazione dell'effetto a conto economico. Il rischio derivante da eventuali perdite eccedenti il patrimonio netto è rilevato in un apposito fondo nella misura in cui la partecipante è impegnata ad adempiere a obbligazioni legali o implicite nei confronti dell'impresa partecipata o comunque a coprire le sue perdite.

s) Rimanenze

Le rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo e di prodotti in corso di lavorazione/semilavorati sono valutate al minore tra il costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori, ed il valore netto di presumibile

realizzo desumibile dall'andamento del mercato. Il costo delle rimanenze comprende i costi di acquisto e gli altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali ad esclusione degli oneri finanziari.

Le rimanenze rappresentate da prodotti agricoli al momento del raccolto, come definito dallo IAS 41, sono valutate al prezzo di mercato corrispondente al fair value rilevato nelle borse merci locali alla data di raccolto, al netto dei costi stimati al punto di vendita.

Il metodo utilizzato per la determinazione del costo delle rimanenze è rappresentato dal costo medio ponderato per le materie prime e di consumo e i prodotti finiti acquistati ai fini della successiva commercializzazione, e dal costo dei materiali e dagli altri costi diretti sostenuti, tenuto conto dello stato di avanzamento del processo produttivo, per i prodotti in corso di lavorazione/semilavorati e i prodotti finiti di produzione.

Il valore netto di presumibile realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita. Le rimanenze obsolete e/o a lento rigiro sono svalutate in relazione alla loro presunta possibilità di utilizzo o di realizzo futuro. La svalutazione viene eliminata negli esercizi successivi se vengono meno i motivi della stessa.

Le rimanenze di vino sfuso e semilavorati sono classificate come correnti o non correnti a seconda delle proiezioni dei tempi di imbottigliamento ed immissione sul mercato sviluppate dal Gruppo.

t) Perdite di valore (impairment) di attività non finanziarie

Lo IAS 36 richiede di valutare ad ogni chiusura di bilancio l'esistenza di perdite di valore (impairment test) delle immobilizzazioni materiali e immateriali in presenza di indicatori che facciano ritenere che tale problematica possa sussistere. Nel valutare se esistono indicatori che le attività a vita utile definita possano aver subito una perdita di valore, si considerano fonti di informazione interne ed esterne. Relativamente alle fonti interne si considera se si siano verificati nell'esercizio significativi cambiamenti nell'uso dell'attività e se l'andamento economico dell'attività risulti diverso da quanto previsto. Per le fonti esterne, invece, si considera se vi siano discontinuità tecnologiche o di mercato o normative in grado di ridurre il valore dell'attività.

Indipendentemente dal fatto che vi siano indicazioni interne o esterne di riduzioni di valore, le attività immateriali con vita utile indefinita e l'avviamento sono sottoposte almeno una volta l'anno alla verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore, come richiesto dallo IAS 36. In entrambi i casi di verifica del valore contabile delle attività immateriali a vita utile definita o di verifica del valore contabile delle attività immateriali a vita utile indefinita e dell'avviamento, viene effettuata una stima del valore recuperabile.

La perdita di valore dell'avviamento è determinata valutando il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari (o gruppo di unità generatrice di flussi finanziari) cui l'avviamento è riconducibile.

Il valore recuperabile è il maggiore fra il fair value di un'attività o di una CGU di flussi finanziari al netto dei costi di vendita e il suo valore d'uso e viene determinato per singola attività, tranne quando tale attività non generi flussi finanziari che siano ampiamente indipendenti da quelli generati da altre attività o gruppi di attività; nel qual caso viene stimato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. Se il valore contabile di un'attività o unità generatrice di flussi finanziari è superiore al suo valore recuperabile, tale attività, avendo subito una perdita di valore, è conseguentemente svalutata fino a adeguarla al valore recuperabile. Nel determinare il valore d'uso, vengono scontati al valore attuale i flussi finanziari stimati futuri, utilizzando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni di mercato relative al valore temporale del denaro e i rischi specifici dell'attività.

Ai fini della stima del valore d'uso i flussi finanziari futuri sono ricavati dai piani aziendali, i quali costituiscono la migliore stima effettuabile in relazione alle condizioni economiche previste nel periodo di piano. Il Gruppo basa il proprio test di impairment su budget dettagliati e calcoli previsionali, predisposti separatamente per ogni unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo cui sono allocati attività individuali. Questi budget e calcoli previsionali coprono generalmente un periodo di tre anni. Per proiettare i futuri flussi di cassa oltre il terzo anno viene calcolato un tasso di crescita a lungo termine. I flussi finanziari futuri sono stimati facendo riferimento alle

condizioni correnti: le stime pertanto non considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future in cui il Gruppo non è ancora impegnato, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'attività o dell'unità. Le perdite di valore subite da attività in funzionamento sono rilevate a conto economico nelle categorie di costo coerenti con la funzione dell'attività che ha evidenziato la perdita di valore.

A ogni data di redazione del bilancio viene valutata, inoltre, l'eventuale esistenza di indicazioni del venir meno (o della riduzione) di perdite di valore precedentemente rilevate e, qualora tali indicazioni esistano, viene stimato il valore recuperabile. Il valore di un'attività precedentemente svalutata, ad eccezione dell'avviamento, può essere ripristinato solo se vi sono stati cambiamenti nelle stime utilizzate per determinare il valore recuperabile dell'attività dopo l'ultima rilevazione di una perdita di valore. In tal caso il valore contabile a seguito di un ripristino di valore non deve eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato (al netto di svalutazione o ammortamento) se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti. Ogni ripristino viene rilevato quale provento a conto economico, tranne quando l'attività è iscritta ad un importo rivalutato, caso in cui il ripristino è trattato come un aumento della rivalutazione. Dopo che è stato rilevato un ripristino di valore, la quota di ammortamento dell'attività è rettificata nei periodi futuri, al fine di ripartire il valore contabile modificato dell'attività, al netto di eventuali valori residui, sistematicamente lungo la restante vita utile.

u) Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide e i depositi a breve termine comprendono il denaro in cassa e i depositi a vista e a breve termine con scadenza non oltre i tre mesi, che non sono soggetti a rischi significativi legati alla variazione di valore.

Ai fini della rappresentazione nel rendiconto finanziario consolidato, le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono rappresentati dalle disponibilità liquide come definite sopra, al netto degli scoperti bancari in quanto questi sono considerati parte integrante della gestione di liquidità del Gruppo.

v) Azioni proprie

Le azioni proprie riacquistate sono rilevate al costo e portate in diminuzione del patrimonio netto. L'acquisto, la vendita o la cancellazione di azioni proprie non danno origine a nessun profitto o perdita nel conto economico. La differenza tra il valore di acquisto e il corrispettivo, in caso di riemissione, è rilevata nella riserva sovraprezzo azioni.

w) Fondi rischi e oneri

Gli accantonamenti a fondi per rischi e oneri sono effettuati quando il Gruppo deve far fronte ad un'obbligazione attuale (legale o implicita) risultante da un evento passato, è probabile un'uscita di risorse per far fronte a tale obbligazione ed è possibile effettuare una stima affidabile del suo ammontare. Quando il Gruppo ritiene che un accantonamento al fondo rischi e oneri sarà in parte o del tutto rimborsato, per esempio nel caso di rischi coperti da polizze assicurative, l'indennizzo è rilevato in modo distinto e separato nell'attivo se, e solo se, esso risulta praticamente certo. In tal caso, il costo dell'eventuale accantonamento è presentato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio al netto dell'ammontare rilevato per l'indennizzo.

Se l'effetto del valore del denaro nel tempo è significativo, gli accantonamenti sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività. Quando la passività viene attualizzata, l'incremento dell'accantonamento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario.

x) Passività nette per benefici ai dipendenti

I benefici erogati ai dipendenti in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro si suddividono in funzione della natura economica in piani a contribuzione definita e piani a benefici definiti. Nei piani a contribuzione definita, l'obbligazione legale o implicita dell'impresa è limitata all'ammontare dei contributi

da versare. Nei piani a benefici definiti l'obbligazione dell'impresa consiste nel concedere ed assicurare i benefici concordati ai dipendenti: conseguentemente i rischi attuariali e di investimento ricadono sull'impresa.

Sino al 31 dicembre 2006, il TFR per le società italiane del Gruppo rientrava nell'ambito dei piani successivi al rapporto di lavoro del tipo "piani a benefici definiti" ed era valutato utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nello stimare l'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data presunta di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (ad esempio tasso di mortalità e tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (ad esempio tasso di sconto e incrementi retributivi futuri). L'ammontare così determinato viene attualizzato e riproporzionato sulla base delle anzianità maturate rispetto all'anzianità totale.

In seguito alla riforma introdotta con la Legge n. 296 del 27 dicembre 2006, il TFR delle società italiane del Gruppo, per la parte maturata a decorrere dal 1° gennaio 2007, è da considerarsi sostanzialmente assimilabile ai "piano a contribuzione definita". In particolare, tali modificazioni hanno introdotto la possibilità di scelta da parte del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando: i nuovi flussi di TFR possono essere, in aziende con più di 50 dipendenti, indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche prescelte o trasferiti al Fondo di Tesoreria presso l'INPS.

Relativamente alla presentazione nel conto economico delle diverse componenti di costo relative al TFR si è ritenuto di applicare la modalità di contabilizzazione consentita dallo IAS 19 che richiede il riconoscimento separato nel conto economico delle componenti di costo legate alla prestazione lavorativa (classificate nell'ambito del costo del lavoro) e gli oneri finanziari netti (classificati nell'ambito dell'area finanziaria), e l'iscrizione degli utili e perdite attuariali che derivano dalla misurazione in ogni esercizio della passività e attività tra i componenti di conto economico complessivo. L'utile o perdita derivante dall'effettuazione del calcolo attuariale dei piani a benefici definiti (TFR) è interamente iscritto nel conto economico complessivo.

y) Risultato per azione

Il risultato base per azione è calcolato dividendo il risultato attribuibile agli azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo ed escludendo le azioni proprie.

Il risultato diluito per azione è calcolato dividendo il risultato attribuibile agli azionisti della Capogruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo, escluse le azioni proprie, tenendo conto degli effetti di tutte le potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo.

z) Rendiconto finanziario

Con riferimento al rendiconto finanziario, secondo le disposizioni di IAS 7, il Gruppo ha optato per le seguenti impostazioni:

  • il Gruppo presenta il rendiconto finanziario secondo il metodo indiretto;
  • il Gruppo ha riconciliato il risultato netto dell'esercizio con i flussi di cassa netti dalle attività operative;
  • il Gruppo ha deciso di classificare gli interessi ricevuti e pagati come flussi di cassa derivanti da attività operative.

6. Valutazioni discrezionali e stime contabili significative

La predisposizione del bilancio consolidato e delle relative Note esplicative in applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) richiede da parte degli Amministratori l'effettuazione di stime e assunzioni che, in talune circostanze, si fondano su dati storici e che possono avere effetto sui valori espressi in bilancio. Le assunzioni derivanti alla base delle stime sono riviste periodicamente e i relativi effetti sono riflessi a conto economico nell'esercizio in cui si manifestano.

Si riepilogano di seguito le principali assunzioni utilizzate nei processi di stima e le fonti di incertezza, per le quali potrebbero emergere in futuro rettifiche significative al valore contabile delle attività e passività.

Imposte differite attive

Le Imposte differite attive sono rilevate a fronte delle differenze temporanee deducibili fra i valori delle attività e delle passività espressi in bilancio rispetto al corrispondente valore fiscale e delle perdite fiscali riportabili, nella misura in cui sia probabile l'esistenza di adeguati utili futuri fiscalmente imponibili, a fronte dei quali tali perdite potranno essere utilizzate. Una valutazione discrezionale è richiesta agli amministratori per determinare l'ammontare delle Imposte differite attive che possono essere contabilizzate che dipende dalla stima della probabile manifestazione temporale e dell'ammontare dei futuri utili fiscalmente imponibili.

Fondo svalutazione crediti

Il fondo svalutazione crediti riflette la stima delle perdite attese sui crediti commerciali iscritti a bilancio e non coperti da eventuale assicurazione crediti, al fine di ricondurre il valore dei crediti al loro presumibile valore di realizzo. La Società applica l'approccio semplificato e registra le perdite attese su tutti i crediti commerciali in base alla durata residua, definendo un criterio per lo stanziamento basato sull'esperienza storica della Società relativamente alle perdite su crediti, rettificato anche per tener conto di fattori previsionali specifici riferiti ai creditori ed all'ambiente economico. L'ammontare delle perdite attese è sensibile ai cambiamenti delle circostanze e delle condizioni economiche previste.

Riduzioni durevoli di valore di attività non finanziarie

Il Gruppo verifica, ad ogni data di bilancio, se ci sono indicatori di riduzioni durevoli di valore per tutte le attività non finanziarie. Nel caso in cui si evidenzi una perdita di valore, il valore contabile è allineato al relativo valore recuperabile. L'avviamento e le altre attività immateriali a vita utile indefinita sono sottoposti annualmente a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore. Il valore recuperabile delle attività non correnti è normalmente determinato con riferimento al valore d'uso, sulla base del valore attuale dei flussi finanziari attesi dall'uso continuativo dell'attività. La verifica comporta quindi anche la scelta di un tasso di attualizzazione adeguato al calcolo del valore attuale dei flussi attesi.

Periodo di ammortamento delle immobilizzazioni materiali e immateriali

Gli ammortamenti dei beni a vita utile definita delle immobilizzazioni materiali, del diritto d'uso, delle immobilizzazioni immateriali richiedono una valutazione discrezionale da parte degli amministratori, che a ogni data di bilancio viene rivista al fine di verificare che gli importi iscritti siano rappresentativi della miglior stima dei

costi che eventualmente saranno affrontati dalla Società e, nel caso in cui si rilevino variazioni significative, gli importi vengono rivisti ed aggiornati.

Accantonamenti a fondi rischi e oneri

Gli Amministratori effettuano stime per le svalutazioni di magazzino e per altri rischi e oneri. In particolare, a fronte di contenziosi di varia natura che vedono il Gruppo coinvolto in veste di parte passiva, gli Amministratori hanno fatto ricorso a stime ed assunzioni nel determinare il grado di probabilità di insorgenza di una effettiva passività in capo al Gruppo e, nel caso in cui il rischio sia stato valutato come probabile, nel determinare l'importo da accantonare a fronte dei rischi identificati.

Benefici per i dipendenti

Il valore di iscrizione in bilancio dei piani a benefici definiti è determinato utilizzando valutazioni attuariali, che richiedono l'elaborazione di ipotesi circa i tassi di sconto, il tasso atteso di rendimento degli impieghi, i futuri incrementi salariali, i tassi di mortalità ed il futuro incremento delle pensioni. Il Gruppo ritiene ragionevoli i tassi stimati dagli attuari per le valutazioni alla data di chiusura dell'esercizio, ma non si esclude che futuri significativi cambiamenti nei tassi possano comportare effetti significativi sulla passività iscritta a bilancio.

Stime in seguito all'applicazione dell'IFRS 16

In seguito all'applicazione dell'IFRS16, sono state effettuate stime contabili significative in relazione a:

  • identificazione della durata dei contratti di affitto, con particolare riferimento alla valutazione degli effetti delle opzioni di rinnovo al termine del periodo non cancellabile;
  • definizione del tasso di sconto, per tutti i contratti per i quali non è presente un tasso di interesse implicito.

7. Composizione delle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata e del Conto Economico consolidato

7.1 Attività non correnti

7.1.1 Avviamento

L'avviamento, pari ad euro migliaia 14.825, è costituito dal goodwill acquisito a seguito della fusione che ha interessato la capogruppo Masi Agricola S.p.A. (CGU 1) nel 2006, pari ad euro migliaia 13.510, dal goodwill originato dall'acquisizione Masi Tupungato (CGU 1) per euro migliaia 444 e dal goodwill originato dall'acquisizione da parte del Gruppo del 60% del capitale sociale delle realtà afferenti al Gruppo Canevel (CGU 2) a fine 2016, pari ad euro migliaia 871.

Le CGU sono state identificate come sopra detto. Per determinarne il valore d'uso si è calcolato il valore attuale dei flussi finanziari futuri, stimati applicando tassi di attualizzazione che riflettono le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, e tassi di crescita terminali in linea con il livello di inflazione. Per entrambe le CGU, il valore d'uso è stato calcolato attualizzando i flussi di risultato attesi previsti dal 2023 al 2027, calcolando il Valore terminale sulla base dell'ultimo flusso di previsione analitica (attualizzato con rendita perpetua al tasso WACC), ipotizzando un g rate pari a 1.5.

I flussi così determinati sono stati attualizzati ad un tasso di sconto (WACC), definito come il costo medio del capitale che riflette le valutazioni correnti di mercato del costo del debito e il costo del capitale (rendimento di mercato) di ogni CGU.

Sulla base dei dati sopra esposti:

  • per la CGU 1, il WACC, al netto delle imposte, ammonta a 8,16%;
  • per la CGU 2, il WACC, al netto delle imposte, ammonta a 9,35%.

La variazione rispetto al precedente esercizio scaturisce dal mutato scenario economico e relativi effetti in termini di tassi di interesse.

Dal test di impairment effettuato non è quindi emersa la necessità di effettuare alcuna svalutazione.

È stata inoltre effettuata un'analisi di sensitività dei risultati per le CGU in esame in base alla quale il valore d'uso rimane ampliamente superiore al capitale investito nelle stesse. Per quanto attiene la CGU 1 non si ottengono effetti svalutativi apportando variazioni di un punto percentuale al tasso di attualizzazione né apportando variazioni fino al 15% al fatturato/Ebitda del flusso di cassa terminale, relativamente alla CGU 2 tali soglie si elevano rispettivamente fino a più di 5 punti percentuali e oltre il 50%.

7.1.2 Immobilizzazioni immateriali

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Altre immobilizzazioni immateriali 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di opere dell'ingegno 300.075 418.386 (48.407)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 203.415 190.745 29.826
Altre 0 0 0
Totale 503.490 609.131 (18.581)

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Diritti di brevetto
industr. e d'utilizzo
opere ingegno
Concessioni,
licenze, marchi e
diritti simili
Altre Totale
Costo storico a inizio periodo 1.546.824 601.386 16.116 2.164.325
Incrementi periodo 48.087 59.130 0 107.217
Inflazione 0 (1.137) 0 (1.137)
Delta cambi 0 (705) 0 (705)
Decrementi periodo 0 (46.900) 0 (46.900)
Costo storico a fine periodo 1.594.911 611.773 16.116 2.222.800
Fondo Ammortamento a inizio periodo (1.128.438) (410.641) (16.116) (1.555.194)
Incrementi periodo (166.398) (44.618) 0 (211.016)
Decrementi periodo 0 46.900 0 46.900
Fondo Ammortamento a fine periodo (1.294.836) (408.359) (16.116) (1.719.310)
Valore netto contabile a fine periodo 300.075 203.415 0 503.490

Si riportano di seguito le principali variazioni intervenute:

  • Diritti di brevetto industriale e di utilizzo delle opere dell'ingegno, relativamente a investimenti effettuati nel software ERP di gruppo per le personalizzazioni e relativo sviluppo;
  • Concessioni, licenze, marchi e diritti simili, per il rinnovo dei marchi.

Si segnala che non si è reso necessario eseguire svalutazioni o ripristini di valore nel corso dell'anno.

7.1.3 Immobilizzazioni materiali

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Attività materiali 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Terreni e Fabbricati 47.826.655 48.155.803 80.946
Impianti e macchinari 4.286.358 3.864.468 326.532
Attrezzature industriali e commerciali 4.279.081 4.240.000 198.413
Altri beni 683.078 741.018 (16.461)
Immobilizzazioni in corso 14.773.205 9.263.972 3.466.120
Totale 71.848.376 66.265.262 4.055.550

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Terreni e
Fabbricati
Impianti e
macchinari
Attrezz.
Industr. e
commerc.
Altri beni Immob. in
corso
Totale
Costo storico a inizio
periodo
59.072.727 15.361.224 12.561.611 4.163.226 9.263.972 100.422.760
Incrementi periodo 207.877 1.149.677 771.974 141.523 5.526.047 7.797.097
Riclassifiche 11.210 0 0 0 (11.210) 0
Inflazione 1.133.863 0 1.027.366 231.483 1.741 2.394.454

Masi Agricola S.p.A. – Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022

tutti gli importi sono espressi in unità di euro

Valore netto contabile a
fine periodo
47.826.655 4.286.358 4.279.081 683.078 14.773.205 71.848.376
Fondo Ammortamento a
fine periodo
(11.858.357) (12.208.909) (9.038.097) (3.583.545) 0 (36.688.908)
Decrementi periodo 0 15.125 252.498 116.367 0 383.990
Delta Cambi 149.104 0 555.198 100.428 0 804.731
Inflazione (227.980) 0 (848.896) (153.555) 0 (1.230.431)
Incrementi periodo (862.557) (727.278) (675.287) (224.578) 0 (2.489.700)
Fondo Ammortamento a
inizio periodo
(10.916.924) (11.496.756) (8.321.611) (3.422.208) 0 (34.157.499)
Costo storico a fine
periodo
59.685.011 16.495.267 13.317.178 4.266.623 14.773.205 108.537.285
Decrementi periodo 0 (15.633) (361.936) (112.773) (5.956) (496.298)
Delta Cambi (740.666) 0 (681.838) (156.836) (1.389) (1.580.728)

Le principali variazioni registrate nel periodo, oltre agli ammortamenti e all'effetto della ri-misurazione delle poste della controllata Arboleda in ragione del regime di iperinflazione riscontrato in relazione al pesos argentino, vengono descritte di seguito.

Gli incrementi nella voce Terreni e fabbricati, sono relativi all'acquisto di terreni agricoli da parte della controllata Società Agricola Strà del Milione, per complessivi euro 137 migliaia e a migliorie su beni di terzi, quali il fabbricato a Pieve di Soligo e l'essicatoio di Negrar.

I movimenti nella voce Impianti e macchinari, riguardano principalmente gli investimenti nei nuovi impianti di pressatura e pigiatura acquistati dalla Controllante, pari ad euro 695 migliaia, e l'ampliamento dell'isola di confezionamento della controllata Canevel Spumanti, per complessivi euro 355 migliaia.

Le Attrezzature industriali e commerciali registrano investimenti in attrezzatura da parte della Capogruppo per 570 migliaia di euro, e dalla controllata Masi Wine Bar Munich per euro 91 migliaia.

Gli Altri beni materiali si movimentano principalmente per l'acquisto di macchine d'ufficio elettroniche e mobili d'ufficio.

Gli incrementi delle Immobilizzazioni in corso sono dovuti principalmente alla costruzione del nuovo Visitor Center "Monteleone21" per un ammontare pari a 4,2 milioni di euro, e all'ampliamento della Cantina di Valgatara per euro 828 migliaia.

La nuova cantina Masi Monteleone 21 a Gargagnago ha la finalità di aprire le porte di Masi e dell'intera Valpolicella Classica ad accogliere visitatori attraverso un nuovo, strategico tassello della Masi Wine Experience comunicando la marca e arricchendola di significati lifestyle adeguandosi a benchmark internazionali, supportata da un ampliamento dell'area produttiva (bottaia, appassimento monumentale) ed ottimizzazioni degli uffici aziendali. La finalità del progetto è perseguita in ottica sostenibile a 360° ai fini della mitigazione dell'impatto ambientale.

L'ampliamento della cantina di Valgatara persegue la finalità di espandere la capacità di pigiatura, stoccaggio, incremento del livello tecnologico dei processi migliorando i parametri qualità-sicurezza-sostenibilità con un'area di intervento di circa 6.500mq.

I progetti sono basati sul rispetto ecologico-ambientale ed estetico-paesaggistico. Gli edifici saranno sormontati da vegetazione per assicurare continuità visiva con il vigneto e generare un sistema di termoregolazione con conseguente risparmio energetico nonché ampia superfice a pannelli fotovoltaici per incrementare l'energia prodotta in loco.

Per una più approfondita descrizione dei progetti di ampliamento ed innovazione intrapresi dalla Società si rimanda alla Relazione sulla Gestione consolidata.

L'effetto netto dell'inflazione crescente e del delta cambi in peggioramento rispetto ai saldi di apertura della controllata argentina Masi Tupungato Vigneti La Arboleda trasversalmente a tutte le categorie di cespiti, ha portato un incremento del valore netto contabile delle immobilizzazioni materiali della stessa di circa euro 388 migliaia.

Oltre all'effetto dell'ammortamento, i decrementi principali dell'esercizio si sono registrati fra le attrezzature industriali e altri beni a seguito di vendite e sostituzioni.

Il fondo ammortamento è aumentato in seguito agli ammortamenti dell'esercizio e agli effetti sulla controllata argentina, compensati dai decrementi per le dismissioni/cessioni appena citati.

7.1.4 Attività agricole e biologiche

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Attività agricole e biologiche 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Impianti di vigneto 6.222.540 6.148.105 168.260
Totale 6.222.540 6.148.105 168.260

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Impianti di vigneto Totale
Costo storico a inizio periodo 11.696.567 11.696.567
Incrementi periodo 447.585 447.585
Inflazione 1.066.067 1.066.067
Delta Cambi (721.863) (721.863)
Decrementi periodo (421) (421)
Costo storico a fine periodo 12.487.936 12.487.936
Fondo Ammortamento a inizio periodo (5.548.461) (5.548.461)
Incrementi periodo (509.811) (509.811)
Inflazione (648.332) (648.332)
Delta Cambi 424.025 424.025
Decrementi periodo 17.184 17.184
Fondo Ammortamento a fine periodo (6.265.396) (6.265.396)
Valore netto contabile a fine periodo 6.222.540 6.222.540

La movimentazione principale dell'esercizio, oltre all'effetto della rimisurazione delle poste della controllata Arboleda in ragione del regime di iperinflazione riscontrato in relazione al pesos argentino descritto al precedente paragrafo (pari a euro 120 migliaia), è relativa agli investimenti nei nuovi impianti di vigneto effettuati dalla Capogruppo a Soave e in Toscana e dalla controllata Strà del Milione in Veneto e Trentino.

7.1.5 Attività per diritti d'uso

Si riporta di seguito il dettaglio delle attività per diritti d'uso delle immobilizzazioni materiali in locazione, riconosciuti per la prima volta in bilancio dal 1° gennaio 2019 (data di prima applicazione del principio contabile IFRS 16).

Attività per diritti d'uso 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Terreni e Fabbricati 8.371.198 8.817.705 (91.262)
Impianti e macchinari 76.424 118.078 (21.237)
Attrezzature industriali e commerciali 97.095 41.346 46.482
Altri beni 343.922 321.275 58.703
Totale 8.888.639 9.298.405 (7.314)

Si riportano di seguito il totale degli effetti registrati nel prospetto di conto economico consolidato:

Attività per diritti d'uso 31 dic 2022 31 dic 2021
Ammortamenti sulle attività per diritti d'uso 1.137.725 1.103.427
Interessi passivi per leasing 167.949 175.676
Costi di locazione - leasing a breve termine (1.254.883) (1.194.931)
Totale effetti iscritti nel conto economico 50.790 84.171

Il totale dei flussi di cassa in uscita relativi ai leasing contabilizzati in ottemperanza delle disposizioni dell'IFRS 16 al 31 dicembre 2022 è pari ad Euro 1.255 migliaia (Euro 1.195 migliaia al 31 dicembre 2021).

7.1.6 Partecipazioni

La voce Partecipazioni è dettagliata come segue:

Partecipazioni 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Altre imprese 68.123 68.798 (675)
Totale 68.123 68.798 (675)

Partecipazioni in altre imprese

Altre imprese 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Premium Wine Selection Srl 27.000 27.000 0
Venezianische Weinbar AG 1 1 0
Altre partecipazioni minoritarie 41.122 41.797 (675)
Totale 68.123 68.798 (675)
Altre imprese Città o
Stato Estero
Capitale
Sociale
Utile
(Perdita)
Patrimonio
netto
Quota
posseduta
%
Quota
posseduta
in Euro
Valore a
bilancio 31
dic 2022
Premium Wine
Selection Srl
Verona 90.000 195.327 1.574.876 30% 472.463 27.000
Venezianische
Weinbar AG
Svizzera 96.796 134.127 (1.753.618) 30% (526.085) 1
Totale 27.001

Si precisa che i valori sono stati desunti dagli ultimi bilanci disponibili, ovvero i bilanci chiusi al 31 dicembre 2021.

Relativamente a Venezianische Weinbar AG i cambi di conversione utilizzati sono a livello patrimoniale il cambio puntuale al 31/12/2021, mentre a livello economico il cambio medio annuale 2021. Il valore della partecipazione è stato interamente svalutato in ragione del patrimonio netto negativo della partecipata e dell'andamento del business non più soddisfacente e particolarmente penalizzato dal Covid-19.

Si segnala che nessuna partecipazione immobilizzata ha subito cambi di destinazione e su nessuna esistono restrizioni alla disponibilità da parte della società partecipante, né esistono diritti d'opzione o altri privilegi. Nessuna società partecipata ha deliberato nel corso dell'esercizio aumenti di capitale a pagamento o gratuito. Nessuna operazione significativa è stata realizzata con le altre società partecipate.

Relativamente alle Altre partecipazioni minoritarie, la voce ammonta ad euro 41.122 e non ha subito variazioni significative rispetto all'esercizio precedente.

7.1.7 Altre attività finanziarie non correnti

Comprendono le seguenti voci:

Altre attività finanziarie non correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
titoli 8.029.931 5.987.582 2.042.349
verso altre imprese partecipate 1 41.001 (41.000)
verso altri 13.792 14.360 (568)
Totale 8.043.724 6.042.943 2.000.781

La voce titoli rappresenta l'investimento in titoli obbligazionari e in Fondi comuni di investimento / Sicav / Sicaf / ETF, valutati al mark to market comunicato dalle banche di riferimento.

Altre attività finanziarie non correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Obbligazioni 1.476.690 1.188.480 288.210
Fondi comuni 6.553.241 4.799.102 1.754.139
Totale 8.029.931 5.987.582 2.042.349

Le Altre attività finanziarie non correnti verso altre imprese partecipate erano relative al credito vantato verso K+ S.r.l., mentre le attività finanziarie non correnti verso altri si riferiscono a depositi cauzionali.

7.1.8 Rimanenze di magazzino non correnti

Rimanenze di magazzino non correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 18.591.403 19.796.627 (1.205.224)
Totale 18.591.403 19.796.627 (1.205.224)

La voce è composta dalle rimanenze di vino sfuso e imbottigliato in invecchiamento e di semilavorati, classificati come non correnti in ragione delle proiezioni dei tempi di immissione sul mercato sviluppate dal Gruppo. L'incremento rispetto all'esercizio precedente è legato principalmente alle variazioni di litri di vino sfuso in invecchiamento.

7.1.9 Altre attività non correnti

La voce è composta da crediti di natura non finanziaria scadenti oltre l'esercizio, ed è dettagliata come segue:

Altre attività non correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Crediti verso altre imprese partecipate 137.500 177.500 (40.000)
Crediti tributari (Argentina) 0 76.661 (76.661)
Totale 137.500 254.161 (116.661)

I Crediti verso altre imprese partecipate sono relativi ai crediti per utili deliberati dalla società partecipata Premium Wine Selection S.r.l.

7.1.10 Attività per imposte anticipate

La voce ammonta ad euro 1.021.251 (euro 1.014.030 al 31 dicembre 2021) e accoglie gli stanziamenti per imposte anticipate relative a differenze temporanee deducibili, per una descrizione delle quali si rinvia al relativo paragrafo 7.7.10 Imposte sul reddito.

7.2 Attività correnti

7.2.1 Rimanenze di magazzino

Rimanenze di magazzino 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Materie prime, sussidiarie e di consumo 4.642.596 3.985.913 656.683
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 14.545.987 14.236.362 309.624
Prodotti finiti e merci 14.175.818 12.154.987 2.020.830
Acconti 2.150.710 1.137.144 1.013.567
Totale 35.515.111 31.514.407 4.000.704

La voce include:

  • I prodotti enologici, i componenti per la realizzazione delle bottiglie (vetro, etichette, tappi, capsule) e gli imballi;
  • Il vino sfuso semilavorato e imbottigliato la cui immissione sul mercato è prevista nei successivi 12 mesi;
  • Prodotti confezionati;
  • Acconti corrisposti ai conferenti.

7.2.2 Crediti commerciali

Si riporta di seguito la composizione della voce.

Crediti commerciali 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
verso clienti terzi 13.305.439 14.613.099 (1.307.660)
crediti lordi 14.107.328 15.436.759 (1.329.432)
fondo svalutazione crediti (801.889) (823.661) 21.772
verso altre imprese partecipate 398.173 805.576 (407.403)
Totale 13.703.612 15.418.674 (1.715.063)

I crediti commerciali non maturano interessi. L'adeguamento al presumibile valore di realizzo è stato ottenuto mediante apposito fondo svalutazione crediti, ritenuto adeguato alla necessità di copertura del rischio.

Il fondo nel corso dell'esercizio ha subito le seguenti movimentazioni.

Fondo svalutazione crediti 31 dic 2022 31 dic 2021
Fondo a inizio periodo (823.661) (789.512)
Accantonamenti (73.762) (105.074)
Utilizzi 95.534 70.925
Fondo a fine periodo (801.889) (823.661)

Nella tabella che segue viene esposta la suddivisione dei crediti commerciali per area geografica al 31 dicembre 2022.

Crediti commerciali
- Suddivisione per area geografica
Italia Area Cee Extracee 31 dic 2022
verso clienti terzi - lordi 6.346.276 2.445.011 5.316.042 14.107.328
verso altre imprese partecipate 80.000 318.173 0 398.173
Totale crediti commerciali lordi 6.426.276 2.763.184 5.316.042 14.505.501
Fondo svalutazione crediti (801.889)
Totale 13.703.612

7.2.3 Crediti tributari

I Crediti Tributari sono così dettagliati:

Crediti tributari 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Erario IRES 455.237 1.101.148 (645.912)
Erario IRAP 6.890 12.387 (5.497)
Totale 462.127 1.113.535 (651.409)

7.2.4 Altre attività correnti

La voce è composta come segue:

Altre attività correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Crediti verso altri 1.874.061 2.264.617 (390.556)
Ratei attivi 72.007 26.891 45.116
Risconti attivi 752.567 666.974 85.593
Totale 2.698.635 2.958.482 (259.847)

Fra i Crediti verso altri sono contabilizzati Anticipi a fornitori, crediti per rimborsi assicurativi da ricevere, crediti verso Enasarco, crediti doganali della controllata argentina ed Erario IVA.

Il decremento rispetto all'esercizio precedente è principalmente relativo al credito verso gli enti competenti per contributi Covid-19.

Si segnala che al 31 dicembre 2022 vi sono risconti aventi durata superiore a 5 anni da parte della Capogruppo pari ad euro 27 migliaia.

7.2.5 Altre attività finanziarie correnti

Comprendono le seguenti voci:

Altre attività finanziarie correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Strumenti finanziari derivati 856.540 0 856.540
Altre attività finanziarie correnti 1.033 1.033 0
Totale 857.573 1.033 856.540

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sui tassi e valute hanno rilevato al 31 dicembre 2022 un mark to market positivo.

7.2.6 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Il saldo rappresenta le disponibilità liquide e l'esistenza di numerario e di valori alla data di chiusura dell'esercizio, e sono dettagliate come segue:

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Depositi bancari e postali 28.219.406 27.487.025 732.381
Assegni 15.585 0 15.585
Denaro e valori in cassa 9.910 10.822 (912)
Totale 28.244.900 27.497.847 747.053

Per un'analisi delle variazioni intervenute si rimanda a quanto evidenziato in Relazione sulla Gestione relativamente alla posizione finanziaria netta.

7.3 Patrimonio netto

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito come segue:

Patrimonio netto 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Capitale sociale 43.082.549 43.082.549 0
Riserva legale 5.174.312 4.921.152 253.160
Altre riserve 55.734.705 56.760.039 (1.025.334)
Utili/(Perdita) a nuovo 25.933.373 20.796.527 5.136.846
Risultato d'esercizio 4.420.490 5.399.266 (978.775)
Patrimonio netto di gruppo 134.345.428 130.959.532 3.385.897
Patrimonio di terzi 4.492.407 4.419.158 73.249
Totale Patrimonio netto 138.837.836 135.378.690 3.459.145

Per maggiori informazioni sulle variazioni si rinvia al Prospetto delle variazioni di patrimonio netto.

Nella tabella che segue viene esposto il dettaglio delle Altre riserve:

Altre riserve 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Riserva da sovrapprezzo delle azioni 21.992.064 21.992.064 0
Riserve di rivalutazione 1.533.691 1.533.691 0
Riserva straordinaria o facoltativa 31.074.481 31.074.481 0
Riserva per cambio principi contabili - FTA 6.648.348 6.648.348 0
Riserva attuariale 65.060 (66.697) 131.757
Riserva per utili su cambi 14.337 0 14.337
Riserva per conversione EURO (6.500.718) (4.721.819) (1.778.899)
Riserva per operazioni di copertura di flussi finanziari attesi 643.645 (124.787) 768.431
Riserva per attività finanziarie valutate al FVTOCI (160.960) 0 (160.960)
Riserva sospensione utili Cà de Loi 424.757 424.757 0
Totale 55.734.705 56.760.039 (1.025.334)

La riserva da sovrapprezzo azioni è stata generata dall'operazione di quotazione, avvenuta nel 2015.

La riserva di FTA accoglie tutte le differenze derivanti dalla prima applicazione dei principi contabili internazionali, per una disamina della quale si rinvia al bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.

La riserva attuariale è generata dagli utili/(perdite) attuariali derivanti dalla valutazione ai sensi dello IAS 19 dei piani a benefici definiti.

Fra le riserve di rivalutazione è compresa la Riserva di riallineamento ex art. 110 D.L. 104 del 2020 (riserva in sospensione d'imposta), vincolata, pari al valore del riallineamento della differenza fra il (minore) valore fiscale ed i (maggiori) valori contabili dei fabbricati che erano stati precedentemente oggetto di rivalutazione civilistica nel 2006, resa possibile dal versamento di un'imposta sostitutiva pari al 3%.

7.4 Passività non correnti

7.4.1 Passività finanziarie non correnti

La composizione delle Passività finanziarie non correnti è la seguente:

Passività Finanziarie non correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
verso banche 27.348.247 18.824.813 8.523.434
per obbligazioni 8.905.100 10.860.441 (1.955.341)
verso altri finanziatori 26.990 326.435 (299.445)
per diritti d'uso 8.305.021 8.735.467 (430.446)
Totale 44.585.358 38.747.156 5.838.202

Passività finanziarie non correnti verso banche e verso altri finanziatori

La situazione complessiva dei debiti per finanziamenti al 31 dicembre 2021 è la seguente:

  • nei confronti delle banche, per un totale di euro 32.825.011, di cui 27.348.247 scadenti oltre l'esercizio: sono afferenti alla Capogruppo per euro 29.056.829 (di cui la quota non corrente è pari a euro 24.549.003) e alle altre Società del Gruppo Masi per euro 3.768.182 (di cui non correnti per euro 2.799.247);
  • nei confronti di altri finanziatori, per totali euro 278.914 (di cui non correnti per euro 26.990), afferenti totalmente alla capogruppo.

Se ne riporta di seguito il dettaglio al 31 dicembre 2022:

Istituto finanziario Erogazione
iniziale
31 dic 2022 Durata residua
1 anno
Durata residua
1/5 anni
Oltre 5 anni
Unicredit 2017 -1 7.000.000 3.652.174 608.696 2.434.783 608.696
Unicredit 2020 -1 6.250.000 4.779.699 1.184.200 3.595.499 0
Intesa San Paolo 2020 - 1 (*) 2.850.000 1.710.000 570.000 1.140.000 0
Intesa San Paolo 2020 - 2 2.150.000 1.290.000 430.000 860.000 0
Banco BPM 3.000.000 1.510.491 752.604 757.886 0
Credem 3.000.000 1.678.148 667.792 1.010.356 0
MPS Banca Verde 4.650.000 1.436.318 294.537 1.141.781 0
Intesa San Paolo 2022 8.000.000 8.000.000 0 6.400.000 1.600.000
Credem 2022 5.000.000 5.000.000 0 3.937.154 1.062.849
Intesa San Paolo 2020 - 3/4 1.500.000 966.667 322.222 644.444 -
Friuladria 2020 1.000.000 801.515 199.517 601.998 -
Monte dei Paschi di Siena 2021 1.000.000 1.000.000 247.196 752.805 -
Unicredit 2022 1.000.000 1.000.000 200.000 800.000 -
totale debiti verso banche 32.825.011 5.476.764 24.076.703 3.271.544
Sace Simest - 1/2/3 350.904 278.914 251.925 26.990 0
totale debiti verso altri 278.914 251.925 26.990 0
Totale 33.103.925 5.728.688 24.103.692 3.271.544

(*) regime agevolato di cui al D.P.R. 29 settembre 1973, N. 601

Istituto finanziario Erogazione
iniziale
31 dic 2021 Durata residua
1 anno
Durata residua
1/5 anni
Oltre 5 anni
Unicredit 2017 -1 7.000.000 4.260.870 608.696 2.434.783 1.217.391
Unicredit 2020 -1 6.250.000 5.956.821 1.177.121 4.779.699 0
Intesa San Paolo 2020 - 1 (*) 2.850.000 2.280.000 570.000 1.710.000 0
Intesa San Paolo 2020 - 2 2.150.000 1.720.000 430.000 1.290.000 0
Banco BPM 3.000.000 2.257.850 747.359 1.510.491 0
Credem 3.000.000 2.341.352 663.204 1.678.148 0
MPS Banca Verde 4.650.000 1.717.897 281.580 1.261.995 174.322
Ministero Sviluppo Economico 484.238 0 0 0 0
Unicredit 2017 -3 600.000 81.218 81.218 - -
Intesa San Paolo 2020 - 3/4 1.500.000 1.288.889 322.223 966.665,89 -
Friuladria 2011 300.000 0 0 - -
Friuladria 2020 1.000.000 1.000.000 198.683 801.317,31 -
Monte dei Paschi di Siena 2021 1.000.000 1.000.000 0 1.000.000,00 -
Banco Credicoop (**) 112.495 57.316 57.316 0 0
totale debiti verso banche 23.962.213 5.137.400 17.433.099 1.391.714
Sace Simest - 1/2/3 341.935 341.935 33.000 280.818 28.117
Sace Simest - 4 21.000 21.000 3.500 17.500 0
totale debiti verso altri 362.935 36.500 298.318 28.117
Totale 24.325.148 5.173.900 17.731.417 1.419.831

Di seguito la situazione all'anno precedente:

(*) regime agevolato di cui al D.P.R. 29 settembre 1973, N. 601

(**) originari 133.000\$ convertiti al cambio 31.12.2021

Sui mutui sopra riportati, a garanzia, sono state iscritte ipoteche sugli immobili di proprietà della società, come da prospetto seguente:

Iscrizione
ipoteca
Istituto di Credito Note Importo
Iscrizione Ipoteca
Ipoteca
04/10/2002 MPS - Banca Verde Rimborso in 20 anni dal 27/03/07 9.300.000 Imm. Prov. GR
9.300.000

Passività finanziarie non correnti per obbligazioni

Riportiamo di seguito la suddivisione per scadenza del Prestito obbligazionario emesso dalla Controllante nel primo semestre 2021 per complessivi euro 12.000.000, rimborsabili in 7 anni con scadenza Marzo 2028, con un periodo di pre-ammortamento fino a settembre 2022. La contabilizzazione è avvenuta in ottemperanza al criterio del costo ammortizzato al fine di un corretto trattamento dei costi accessori all'operazione.

Istituto finanziario Erogazione
iniziale
31 dic 2022 Durata residua
1 anno
Durata residua
1/5 anni
Oltre 5 anni
Minibond Unicredit 12.000.000 10.882.771 1.977.671 7.910.682 994.418
totale Prestito obbligazionario 10.882.771 1.977.671 7.910.682 994.418

Passività finanziarie non correnti per diritti d'uso

Le passività finanziarie non correnti per diritti d'uso rappresentano la quota oltre l'esercizio delle passività originate a seguito della applicazione dell'IFRS 16 – Leases, si rimanda al paragrafo 6.1.5 Attività per diritti d'uso per il dettaglio. Alla data di decorrenza del leasing, il Gruppo rileva le passività finanziarie per diritti d'uso misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, viene usato il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d'interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l'importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti fissi nella sostanza; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell'acquisto dell'attività sottostante.

7.4.2 Fondi rischi e oneri

La voce accoglie il Fondo indennità suppletiva di clientela, cioè la stima delle indennità da corrispondere agli agenti per l'interruzione del rapporto d'agenzia, pari ad euro 54.404 e che non ha subito variazioni rispetto all'esercizio precedente.

7.4.3 Passività nette per benefici ai dipendenti

Si riportano di seguito i movimenti della passività nette per benefici ai dipendenti, rappresentate dal Trattamento di Fine Rapporto determinato su base attuariale.

Descrizione 31 dic 2022 31 dic 2021
Fondo TFR a inizio periodo 923.821 942.704
Accantonamenti 77.022 63.341
Oneri finanziari 16.838 8.351
Indennità liquidate (52.749) (75.783)
Trasferimenti 0 0
(Utile) / Perdita attuariale (173.364) (14.792)
Fondo TFR a fine periodo 750.568 923.821

La valutazione attuariale del "Fondo TFR" secondo lo IAS 19 è stata calcolata da un attuario indipendente, sulla base delle informazioni fornite dalla Capogruppo, in base alla metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit".

Le ipotesi demografiche sul collettivo dipendenti oggetto di valutazione assunte per il calcolo sono le seguenti:

  • per la stima del fenomeno della mortalità sono state utilizzate le tabelle di mortalità RG48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato per la stima degli oneri pensionistici della popolazione italiana;
  • per la stima del fenomeno dell'inabilità sono state utilizzate le tavole INPS, distinte per età e sesso;
  • per la stima dell'età del pensionamento si è supposto il raggiungimento dei requisiti previsti per l'Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • la stima della probabilità di anticipazione del TFR e di turnover si è desunta dalle esperienze storiche sulle singole società del Gruppo Masi e dalle frequenze scaturenti dall'esperienza dell'attuario indipendente su un rilevante numero di aziende analoghe.

Le ipotesi economico-finanziarie utilizzate sono descritte nella seguente tabella:

Basi Tecniche-Economiche 31 dic 2022 31 dic 2021
Tasso annuo teorico di attualizzazione 3,770% 0,980%
Tasso annuo di inflazione 2,300% 1,750%
Tasso annuo di incremento TFR 3,225% 2,813%
Tasso annuo di incremento salariale* 0,500% 0,500%

*applicato per la valutazione del TFR delle Società del Gruppo con meno di 50 dipendenti

7.4.4 Passività per imposte differite

La voce ammonta ad euro 1.646.661 (euro 1.323.457 al 31 dicembre 2021) e accoglie gli stanziamenti per imposte differite relative a differenze temporanee, sulla base di aliquote medie attese in vigore nel momento in cui tali differenze temporanee si riverseranno (sulla base dell'aliquota effettiva dell'ultimo esercizio).

Per una descrizione delle stesse si rimanda al paragrafo 7.7.10 Imposte sul reddito.

7.5 Passività correnti

7.5.1 Passività finanziarie correnti

La voce Passività finanziarie correnti è composta come segue:

Passività Finanziarie correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
verso banche 5.476.764 5.137.400 339.363
per obbligazioni 1.977.671 1.000.000 977.671
verso altri finanziatori 251.925 36.500 215.425
per diritti d'uso 1.046.473 941.492 104.982
Totale 8.752.832 7.115.392 1.637.440

I saldi sopraesposti rappresentano la quota scadente entro l'esercizio delle passività finanziarie riportate al precedente paragrafo 7.4.1 Passività finanziarie non correnti, a cui si rimanda per l'analisi del dettaglio.

Per un'analisi delle variazioni intervenute si rimanda a quanto evidenziato in Relazione sulla Gestione relativamente alla posizione finanziaria netta.

7.5.2 Debiti commerciali

Debiti commerciali 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
verso fornitori terzi 12.528.383 13.742.389 (1.214.006)
verso altre imprese partecipate 152.361 160.722 (8.361)
Totale 12.680.744 13.903.111 (1.222.367)
Debiti commerciali per area geografica Italia Area CEE Area Extra CEE Totale
verso fornitori terzi 11.254.736 619.779 653.869 12.528.383
verso altre imprese partecipate 68.643 83.718 0 152.361
Totale 11.323.379 703.497 653.869 12.680.744

Si riporta di seguito la ripartizione dei saldi al 31 dicembre 2022 per area geografica.

7.5.3 Altri debiti e passività correnti

La voce è composta e movimentata come da tabella che segue:

Altri debiti e passività correnti 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Strumenti finanziari derivati passivi 1.399 344.768 (343.369)
Totale altre passività correnti - finanziarie 1.399 344.768 (343.369)
Acconti 167.974 132.605 35.369
Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale 784.781 736.517 48.264
Altri debiti 2.445.937 2.283.008 162.929
Ratei passivi 152.105 138.280 13.825
Risconti passivi 552.407 327.759 224.648
Totale altri debiti correnti 4.103.204 3.618.169 485.035
Totale 4.104.603 3.962.937 141.666

Gli Strumenti finanziari derivati passivi si riferiscono alla valutazione al mark to market, comunicato dalle banche di riferimento, dei contratti derivati di copertura su cambi e su tassi di interesse aperti a fine esercizio.

La voce Acconti accoglie gli anticipi ricevuti dai clienti relativi a forniture di beni e servizi non ancora effettuate.

La voce Debiti verso istituti previdenziali accoglie i debiti alla fine dell'esercizio nei confronti di INPS, ENASARCO, PREVINDAI e ALIFOND e corrisposti alle relative scadenze nel 2022.

La voce Altri debiti accoglie prevalentemente i debiti verso il personale dipendente per ferie non godute, mensilità e premi maturati, ed i debiti verso amministratori.

I Ratei e risconti passivi rappresentano le partite di collegamento dell'esercizio conteggiate col criterio della competenza temporale. I criteri adottati nella valutazione e nella conversione dei valori espressi in moneta estera per tali poste sono riportati nella prima parte della presente nota integrativa. L'incremento dei Risconti passivi è relativo ai contributi OCM e al contributo assicurativo per impianto fotovoltaico. Per il dettaglio si rimanda allo specifico paragrafo 7.8 Legge per il mercato e la concorrenza.

7.5.4 Debiti tributari

La voce è così composta e movimentata:

Debiti tributari 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Debiti IRES 164.729 1.296.062 (1.131.333)
Debiti IRAP 53.876 121.017 (67.141)
Totale 218.505 1.417.079 (1.198.474)

7.6 Impegni e passività potenziali

Si riportano di seguito gli impegni del Gruppo in essere al 31 dicembre 2022, non risultanti dalla situazione patrimoniale – finanziaria.

Fidejussioni a favore di altre imprese:

  • Elba Assicurazioni Spa con beneficiario Avepa per euro 3.029.128,98 in co-obbligo con Istituto del Vino Grandi Marchi e le altre società facenti parte i progetti OCM promozioni nei mercati;
  • Generali Italia Spa con beneficiario AVEPA per euro 212.398 per i progetti OCM investimenti;
  • Generali Italia Spa con beneficiario ARTEA per euro 98.716,11 per i progetti di ristrutturazione vigneti;
  • Generali Italia Spa con beneficiario il Comune di Marano per euro 462.481 per oneri vari;
  • Generali Italia Spa con beneficiario il Comune di Sant'Ambrogio per euro 128.000 per oneri urbanizzazione;
  • Generali Italia Spa con beneficiario l'Agenzia delle Entrate per euro 3.251.162,71 per richiesta rimborsi crediti iva;
  • Generali Italia Spa e Istituti di Credito con beneficiario l'Agenzia delle Dogane per euro 25.000 per copertura Accise spedizioni CEE;
  • Unicredit Banca per oneri su Visitor Center per euro 50.000.

Impegni assunti dal Gruppo:

  • contratti per merce (vino) da ricevere per euro 11.810.854,00.

7.7 Conto Economico Consolidato

Vengono di seguito illustrate le principali voci economiche che non hanno già avuto commento nell'esposizione relativa alla Situazione Patrimoniale e Finanziaria Consolidata e nella Relazione sulla Gestione.

L'informativa di settore secondo l'IFRS 8 non risulta applicabile in quanto il gruppo opera prevalentemente nel settore della produzione e distribuzione di vini di pregio.

7.7.1 Margine industriale

Margine industriale lordo Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Ricavi 74.736.807 66.372.422 8.364.385
vendite prodotti 72.279.482 64.657.976 7.621.505
vendite accessori e altri 2.457.326 1.714.446 742.880
Costo di acquisto e produzione del venduto (29.756.512) (24.685.051) (5.071.461)
Totale 44.980.295 41.687.371 3.292.924

Di seguito si riporta la ripartizione dei ricavi per area geografica:

Ricavi - Suddivisione per area geografica Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Italia 20.954.071 17.303.976 3.650.095
Resto d'Europa 24.423.379 24.379.005 44.374
Americhe 24.997.627 21.928.726 3.068.901
Resto del mondo 4.361.730 2.760.714 1.601.015
Totale Ricavi 74.736.807 66.372.422 8.364.385

7.7.2 Costi per servizi

La voce Costi per servizi si riferisce principalmente a provvigioni riconosciute alla forza vendite, a spese per conduzione agraria, a consulenze, compensi agli amministratori, costi di manutenzione e riparazione ed utenze. Se ne riporta di seguito la movimentazione e composizione dettagliata:

Costi per servizi Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Spese commerciali 10.998.438 9.512.292 1.486.145
Spese e consulenze legali e commerciali 2.853.156 2.816.874 36.282
Spese lavorazioni c/terzi e conduzione agraria 2.240.004 1.932.308 307.697
Compensi agli amministratori 2.015.575 1.942.066 73.509
Spese di manutenzione e riparazione 1.276.894 1.330.201 (53.307)
Utenze 1.256.924 900.622 356.302
Trasporti 783.182 662.746 120.435
Spese telefoniche 233.193 273.781 (40.588)
Spese di viaggio e trasferta 600.039 269.816 330.222
Assicurazioni 386.611 380.835 5.776
Canoni locazione 126.505 46.584 79.921
Compensi a sindaci 127.710 95.503 32.207
Spese di rappresentanza 77.727 63.278 14.449
Altri 1.256.288 1.148.065 108.223
Totale 24.232.245 21.374.972 2.857.273

Si segnala che per il 2022 il 78 % del valore dei Costi per servizi è afferente alla Capogruppo.

I costi per servizi crescono da euro 21.375 migliaia a euro 24.232 migliaia, principalmente a fronte di maggiori costi variabili sui ricavi, costi di carattere commerciale, costi incrementati a fronte della generale situazione di lievitazione di costi operativi, specialmente quelli connessi direttamente o indirettamente all'energia.

Per una disamina dell'andamento dei Costi per servizi si rimanda alla Relazione sulla Gestione.

7.7.3 Costi per il personale

La voce comprende l'intera spesa per il personale dipendente, ivi compresi i miglioramenti di merito, i passaggi di categoria, gli scatti di contingenza, il costo delle ferie non godute e gli accantonamenti di legge e contratti collettivi.

Costi per il personale Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Salari e stipendi 7.700.815 6.980.387 720.428
Oneri sociali 2.333.969 2.160.061 173.908
Oneri per programmi a benefici definiti 504.864 466.604 38.260
Altri costi 102.087 84.245 17.842
Totale 10.641.735 9.691.297 950.439

Per una più attenta analisi dei costi del personale si rimanda alla Relazione sulla Gestione.

Dati sull'occupazione

Si riporta di seguito il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2021 e medio dell'anno, comparato con l'esercizio precedente:

Organico 31 dic 2022 31 dic 2021 Variazione
Dirigenti 7 6 1
Quadri 8 9 (1)
Impiegati 89 86 3
Operai 53 50 3
Totale 157 151 6
Organico medio Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Dirigenti 6 6 0
Quadri 9 9 (0)
Impiegati 91 90 1
Operai 60 52 11
Altri 3 3 0
Totale 169 160 13

7.7.4 Altri costi operativi

La voce è composta e movimentata come segue:

Altri costi operativi Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Minusv.alienazione beni 77.247 157.614 (80.367)
Imposte e tasse indirette 162.596 51.676 110.920
Insussistenze passive 222.187 61.446 160.741
Iva indeducibile 82.417 305.999 (223.583)
Erogazione liberali 37.158 7.948 29.210
Note spese indeducibili 26.312 1.886 24.426
Totale 607.917 586.570 21.347

La voce comprende le spese del Gruppo per imposte e tasse indirette, insussistenze passive e minusvalenze da alienazione beni.

7.7.5 Altri ricavi e proventi

Gli Altri ricavi e proventi nel corso dell'esercizio sono variati come dettagliato nella seguente tabella:

Altri ricavi e proventi Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
contributi in conto esercizio 2.865.972 2.484.623 381.349
OCM 1.962.903 1.046.492 916.412
covid 573.370 951.358 (377.988)
a fondo perduto 288.750 445.922 (157.172)
fotovoltaico 40.949 40.851 98
Altri ricavi 882.692 424.604 458.088
altri ricavi - OCM 226.890 266.338 (39.448)
altri ricavi 158.590 23.935 134.654
sopravvenienze attive 155.828 49.620 106.208
rimborsi assicurativi e penalità trasportatori 321.147 31.016 290.131
plusvalenze da alienazione beni 15.321 12.381 2.940
altri servizi 0 36.428 (36.428)
proventi immobiliari 4.916 4.886 31
Totale 3.748.665 2.909.227 839.438

I Contributi in conto esercizio si riferiscono ai contributi per l'agricoltura, per progetti OCM e fotovoltaico. I primi sono afferenti ai contributi ricevuti dalla Controllante e dalle controllate società agricole Le Vigne di Canevel e Strà del Milione; i contributi OCM sono principalmente afferenti alla Controllante e sono legati agli investimenti effettuati sul mercato in attività promozionali dei prodotti agricoli italiani.

7.7.6 Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti

La voce Ammortamenti è composta e movimentata da tabella sotto riportata. La variazione dell'esercizio è strettamente correlata a quanto esposto nelle note esplicative relative alle Attività non correnti esposte ai punti 7.1.2, 7.1.3, 7.1.4 e 7.1.5.

Ammortamenti Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Ammortamenti immateriali 211.016 216.570 (5.554)
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzo di opere dell'ingegno 166.398 170.307 (3.909)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 44.618 43.040 1.579
Altre 0 3.223 (3.223)
Ammortamenti materiali 2.489.700 2.366.839 122.861
Terreni e Fabbricati 862.557 847.205 15.352
Impianti e macchinario 727.278 682.353 44.925
Attrezzature industriali e commerciali 675.287 618.163 57.124
Altri beni 224.578 219.118 5.460
Ammortamenti attività agricole 509.811 497.275 12.536
Impianti di vigneti 509.811 497.275 12.536
Ammortamenti diritti d'uso 1.137.725 1.103.427 34.298
Leasing IFRS 16 1.137.725 1.103.427 34.298
Totale 4.348.252 4.184.110 164.141

La voce Svalutazioni e accantonamenti accoglie è composta e movimentata come segue:

Svalutazioni e accantonamenti Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante 115.057 105.074 9.983
Totale 115.057 105.074 9.983

La Svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante comprende gli accantonamenti contabilizzati nell'esercizio al fine di esporre i crediti dell'attivo circolante al loro presumibile valore di realizzo, pari ad euro 115.057 (contro euro 105.074 del 2021) – si rimanda al relativo paragrafo 6.2.2 per maggiori dettagli.

7.7.7 Proventi e oneri finanziari

Proventi e (oneri) finanziari Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Proventi finanziari 139.485 22.674 116.811
proventi diversi da altri 129.845 22.674 107.172
rivalutazioni di strumenti finanziari 9.639 0 9.639
Oneri finanziari (1.405.645) (1.019.325) (386.320)
svalutazioni di strumenti finanziari (244.870) (187.372) (57.499)
interessi e altri oneri vs altri (719.440) (443.943) (275.497)
interessi da obbligazioni (273.386) (212.336) (61.050)
interessi da passività fin. per diritti d'uso (167.949) (175.676) 7.727
Totale (1.266.161) (996.652) (269.509)

Negli Interessi e altri oneri verso altri e gli interessi da obbligazioni confluiscono gli interessi relativi ai finanziamenti verso istituti bancari e gli interessi del prestito obbligazionario (per maggiori dettagli si rimanda alla nota 7.4.1 Passività finanziarie non correnti).

Gli oneri finanziari relativi agli strumenti finanziari derivati accolgono le variazioni di fair value dei contratti a termine accesi nel 2022.

7.7.8 Proventi da partecipazioni

Proventi e (oneri) da partecipazioni Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
Proventi da partecipazioni 52.500 75.000 (22.500)
altre imprese partecipate 52.500 75.000 (22.500)
Oneri da partecipazioni (5.903) (77.104) 71.201
svalutazioni di partecipazioni (5.903) (77.104) 71.201
Totale 46.597 (2.104) 48.701

La voce accoglie i proventi derivanti dalla partecipazione nella società Premium Wine Selection S.r.l. deliberati nel corso dell'esercizio e pari ad euro 52.500 (contro euro 75.000 dell'esercizio precedente).

Gli oneri sono relativi alla svalutazione della partecipazione in Terre da Vino.

7.7.9 Utili (perdite) su cambi

Utili (perdite) su cambi Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
utili su cambi 1.383.815 534.852 848.963
perdite su cambi (2.274.964) (336.831) (1.938.133)
Totale (891.149) 198.021 (1.089.170)

7.7.10 Imposte sul reddito

Imposte sul reddito Esercizio 2022 Esercizio 2021 Variazione
imposte correnti 2.288.958 2.456.929 (167.971)
imposte differite (anticipate) (69.511) 18.950 (88.461)
imposte es. precedenti 81 (16.026) 16.107
Totale 2.219.528 2.459.852 (240.325)

Le imposte differite sono state calcolate secondo il criterio dell'allocazione globale, tenendo conto dell'ammontare cumulativo di tutte le differenze temporanee, sulla base delle aliquote medie attese in vigore nel momento in cui tali differenze temporanee si riverseranno (sulla base dell'aliquota effettiva dell'ultimo esercizio).

Le imposte anticipate sono state rilevate in quanto esiste la ragionevole certezza dell'esistenza, negli esercizi in cui si riverseranno le differenze temporanee deducibili, a fronte delle quali sono state iscritte le imposte anticipate, di un reddito imponibile non inferiore all'ammontare delle differenze che si andranno ad annullare.

Le principali differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate sono indicate nella tabella seguente unitamente ai relativi effetti.

31 dic 2022 31 dic 2021
Ammontare
differenze
temporanee
Effetto Fiscale Ammontare
differenze
temporanee
Effetto Fiscale
Attività per Imposte anticipate 4.046.402 1.021.262 4.031.581 1.014.030
Perdite su cambi 212.980 51.115 25.623 6.150
Compensi amministratori 242.290 58.150 228.827 54.918
Svalutazione crediti 935.519 224.525 935.519 224.525
Ammortamento marchi 2.575 718 0 0
Mtm Irs 0 0 164.193 39.406
Mtm Titoli 211.790 50.830 0 0
Effetti FTA 2.041 569 114.287 27.528
Perdite fiscali 2.033.094 542.457 2.326.577 612.893
Altro 406.113 92.897 236.555 48.610
Passività per Imposte differite 5.929.172 1.646.658 4.695.164 1.323.457
utili su cambi 3.966 952 39.440 9.466
dividendi non corrisposti 10.850 2.604 12.375 2.970
Effetti FTA 246.590 68.799 211.363 58.970
Mtm Irs 846.901 203.256 0 0
Allocazione a vigneti Canevel 1.200.098 288.023 1.292.413 310.179
Iperinflazione Argentina e altro 3.620.768 1.083.024 3.139.574 941.872

7.8 Legge per il mercato e la concorrenza (Legge 4 agosto 2017, n. 124, comma 125)

In ottemperanza all'obbligo di trasparenza di cui al comma 125 dell'art. 1 della L. 124/2017, si segnalano di seguito i contributi incassati nell'anno 2021:

Da parte della Controllante:

  • Contributi OCM per promozioni sui mercati per euro 1.907.427 da Istituto Grandi Marchi-AGEA, per i progetti "Veneto Wine Culture in the world 2022" e "Italian Wine Tour 12" (REG. UE n. 1308/2013 - Bando biennale 2021/2022);
  • Contributi OCM per promozioni sui mercati per euro 172.074 da Istituto Grandi Marchi-AGEA, a saldo del progetto " Italian Wine Tour 10" per chiusura controlli da parte di Agecontrol;
  • Contributi OCM per promozioni sui mercati per euro 36.921 da AGEA, a saldo del progetto " Top Veneto's Wines 2020" per chiusura controlli da parte di Agecontrol;
  • Esonero straordinario del versamento dei contributi Previdenziali e Assistenziali a carico dei datoti di lavoro per euro 505.215 (Art. 16 e 16 bis del DL 137/2020 – Legge n. 176 del 18/12/20);
  • Contributo fotovoltaico per euro 31.690 dal GSE relativamente al contributo incentivante su pannelli fotovoltaici di Valgatara e della Toscana;
  • Contributi per piano formativo per euro 6.900 da Fondimpresa;
  • Contributi Agricoli per Domanda Unica, ricevuti da AVEPA per euro 12.342 (Reg. (UE) 1307/2013 e 1305/2013, DM 5465/2018, DGRV n. 146/2020, 148/2020 e 382/2020);
  • Contributo da Artea di Euro 51.313,08 per OCM Vitivinicolo Ristrutturazione e Riconversione Vigneti Bando 2021/2022 (Reg. UE 1308/2013);
  • Contributi da SACE SIMEST, per euro 5.980 per Sviluppo commercio elettronico in paesi esteri (Op. n. 50215/EC/FP - Rif. RNA - COR 3542928);
  • Contributo da Avepa di Euro 28.000 a saldo della domanda per il Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo – Misura Investimento Azione B – bando biennale 2020/2021 (Reg. UE n. 1308/2013 art. 50);
  • Contributo da Avepa di Euro 112.000 in acconto per la domanda per il Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo – Misura Investimento Azione B – bando biennale 2022/2023 (Reg. UE n. 1308/2013 art. 50);
  • Credito d'imposta per forte consumo di gas metano per Euro 6.100 relativo al I e II trimestre 2022 (DL 50/2022),
  • Credito d'imposta per energia elettrica per Euro 54.850 relativo al II e III trimestre 2022 (DL 21/2022 DL 50/2022 e DL 115/2022);
  • Credito d'imposta per Art Bonus per Euro 19.500 (DL 83/2014 art. 1);
  • Contributo Avepa di Euro 55.120 come anticipo per progetto POR FESR 2014/2020 Sostegno a progetti di Ricerca e Sviluppo realizzati dalle Reti Innovative Regionali e dai Distretti Industriali;
  • Contributo da Agea di Euro 29.809 per lo "Stoccaggio dei vini a denominazione di origine e ad indicazione Geografica" – bando 2020;
  • Contributo da Agea di Euro 43.200 per lo "Stoccaggio dei vini a denominazione di origine e ad indicazione Geografica" – bando 2021.

Da parte delle Controllate:

  • Contributi per assicurazione antigrandine per euro 2.194,64 da AGEA (Reg. (UE) 1308/2013 art. 49);
  • Contributi OCM per promozioni sui mercati per euro 55.476 da Istituto Grandi Marchi-AGEA, per il progetto "Veneto Wine Culture in the world 2022 (REG. UE n. 1308/2013 - Bando biennale 2021/2022);
  • Contributi OCM per promozioni sui mercati per euro 17.894 da F.lli Tedeschi -AGEA, a saldo del progetto " Get the Best 5" per chiusura controlli da parte di Agecontrol;
  • Esonero straordinario del versamento dei contributi Previdenziali e Assistenziali a carico dei datori di lavoro per euro 67.340 (Art. 16 e 16 bis del DL 137/2020 – Legge n. 176 del 18/12/20; DL 25/2021 art. 70 – Legge n. 106 del 23/7/2021; Art. 43 DL 73/2021)
  • Contributo fotovoltaico per euro 9.258 dal GSE relativamente al contributo incentivante su pannelli fotovoltaici di Valdobbiadene;
  • Contributo da Avepa di Euro 2.401 a saldo della domanda per il Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo – Misura Investimento Azione B – bando biennale 2020/2021 (Reg. UE n. 1308/2013 art. 50);
  • Contributo da Avepa di Euro 81.088 in acconto per la domanda per il Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo – Misura Investimento Azione B – bando biennale 2022/2023 (Reg. UE n. 1308/2013 art. 50);
  • Contributi Agricoli per Domanda Unica, ricevuti da AVEPA per euro 30.360 (Reg. (UE) 1307/2013 e 1305/2013, DM 5465/2018, DGRV n. 146/2020, 148/2020 e 382/2020);
  • Credito d'imposta per energia elettrica per Euro 19.130 relativo al II e III trimestre 2022 (DL 21/2022 DL 50/2022 e DL 115/2022);
  • Credito d'imposta per SuperAce per Euro 10.800 (Art. 19 DL 73/2021);
  • Credito d'imposta Canone Speciale Rai per Euro 815 (Art. 6 comma 6 DL 41/2021);
  • Contributo da Agea di Euro 54.262 per OCM Vitivinicolo Ristrutturazione e Riconversione Vigneti (Reg. UE 1308/2013).

7.9 La gestione del rischio finanziario

Le principali passività finanziarie del Gruppo comprendono i finanziamenti bancari, i leasing, i debiti commerciali, i debiti diversi e le garanzie finanziarie. L'obiettivo principale di tali passività è di finanziare le attività operative del Gruppo. Il Gruppo ha crediti finanziari, altri crediti, commerciali e non commerciali, e disponibilità liquide che si originano direttamente dall'attività operativa. Il Gruppo detiene inoltre contratti derivati. Il Gruppo è esposto a rischi finanziari connessi alla sua operatività:

  • rischio di mercato (principalmente relativo ai tassi di cambio e di interesse), in quanto il Gruppo opera a livello internazionale ed è esposto al rischio di cambio;
  • rischio di credito in relazione ai rapporti commerciali con i clienti;
  • rischio di liquidità, con particolare riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie e all'accesso al mercato del credito e degli strumenti finanziari in generale;
  • rischio di prezzo in relazione alle oscillazioni del prezzo di acquisto delle materie prime.

Il Gruppo non è esposto a significative concentrazioni dei rischi. Il Gruppo monitora costantemente i rischi finanziari a cui è esposto, in modo da valutare anticipatamente i potenziali effetti negativi ed intraprendere le opportune azioni per mitigarli. La seguente sezione fornisce indicazioni qualitative e quantitative di riferimento sull'incertezza di tali rischi per il Gruppo.

I dati quantitativi di seguito riportati non hanno valenza previsionale; in particolare le sensitivity analysis sui rischi di mercato non possono riflettere la complessità e le relazioni correlate dei mercati che possono derivare da ogni cambiamento ipotizzato.

Rischio di cambio

Il Gruppo è esposto a rischi derivanti dalla variazione dei tassi di cambio, che possono influire sul risultato economico e sul valore del patrimonio netto. In particolare, il rischio si riferisce alle quattro valute estere nelle quali il Gruppo opera, ovvero Dollaro USA, Dollaro Canadese, Corona Norvegese e Corona Svedese. Per esse usualmente l'azienda attiva programmi di copertura con vendita a termine di valuta.

Altro rischio è poi rappresentato dal fatto che il Gruppo ha una società controllata in Argentina; poiché la valuta di riferimento per il Gruppo è l'euro, i conti economici di tale società vengono convertiti al cambio medio del periodo. Variazioni dei tassi di cambio possono comportare effetti sul controvalore in euro di ricavi, costi e risultati economici. Analogamente, attività e passività possono assumere controvalori in euro diversi a seconda dell'andamento dei tassi di cambio. Come previsto dai principi contabili di riferimento, gli effetti di tali variazioni sono rilevati direttamente nel patrimonio netto, nella voce Riserva di traduzione. Il Gruppo monitora le principali esposizioni al rischio di cambio di conversione; peraltro, alla data di bilancio non vi erano coperture in essere a fronte di tali esposizioni. Una più attenta disamina sul caso Argentina è stata effettuata al paragrafo 5.h) Conversione delle poste in valuta / Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29, dove sono stati descritti gli effetti contabilizzati nel bilancio sul tema in oggetto.

Sensitivity analysis relativa al rischio di cambio

Sono state sottoposte ad analisi di sensitività le attività e passività commerciali verso terzi esistenti al 31 dicembre 2021 in Dollaro USA, Dollaro Canadese, Corona Norvegese e Corona Svedese, le quattro valute nei confronti delle quali il Gruppo risulta maggiormente esposto. La perdita potenziale derivante dalla variazione del fair value delle attività e passività finanziarie in conseguenza di un ipotetico ed immediato apprezzamento del 10% dell'euro su tali valute non produrrebbe risultati apprezzabili sul conto economico consolidato. Per contro, nel caso di un rafforzamento di pari intensità dell'euro nei confronti di tali valute, il Gruppo sosterrebbe minori oneri per circa lo stesso importo. Non sono state considerate nella sensitivity analysis le variazioni dei crediti e dei debiti a fronte dei quali sono state poste in essere operazioni di copertura.

Si ritiene ragionevole che la variazione dei tassi di cambio possa produrre, sugli strumenti derivati, un effetto economico opposto, di ammontare uguale alla variazione delle transazioni sottostanti coperte azzerando di fatto la variazione.

Rischio di tasso d'interesse

Le società del Gruppo utilizzano risorse finanziarie esterne sotto forma di debito e impiegano le liquidità disponibili in depositi bancari. Variazioni nei livelli dei tassi d'interesse di mercato influenzano il costo e il rendimento delle varie forme di finanziamento e di impiego incidendo pertanto sul livello di oneri finanziari del Gruppo.

La politica del Gruppo è di gestire il costo finanziario utilizzando una combinazione di tassi di indebitamento fissi e variabili. Anche a tal fine il Gruppo ha stipulato dei contratti di Interest Rate Swap (IRS), a fronte dei quali il Gruppo paga tipicamente degli interessi a tasso fisso, scambiandoli con interessi a tasso variabile, con riferimento a capitali nozionali predefiniti; i capitali nozionali, così come gli interessi a tasso variabile incassati dal Gruppo, sono a loro volta commisurati al valore residuo ed ai tassi debitori delle passività finanziarie coperte. Mediante la sottoscrizione degli IRS il Gruppo raggiunge pertanto l'obiettivo di rendere fisso il tasso di interesse sulle passività finanziarie coperte.

Sensitivity analysis relativa al rischio tasso d'interesse

Una variazione positiva o negativa del 10% dei tassi di interesse correntemente applicati alla posizione finanziaria netta del Gruppo non coperta dagli Interest Rate Swap non produrrebbe risultati apprezzabili sul conto economico consolidato.

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione del Gruppo a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti commerciali. Il rischio è gestito per alcuni clienti mediante l'ottenimento di idonee garanzie in fase contrattuale, per gli altri soggetti attraverso un continuo monitoraggio della situazione dei crediti, finalizzato ad anticipare e prevenire possibili crisi di liquidità. I clienti del Gruppo sono in ogni caso per la maggior parte noti ed affidabili. Non ci sono inoltre concentrazioni significative di rischio di credito all'interno del Gruppo.

Sono oggetto di svalutazione individuale le posizioni, se singolarmente significative, per le quali si rileva un'oggettiva condizione di inesigibilità parziale o totale. L'ammontare della svalutazione tiene conto di una stima dei flussi recuperabili e della relativa data di incasso e degli oneri e spese di recupero futuri. A fronte di crediti che non sono oggetto di svalutazione individuale vengono stanziati dei fondi su base collettiva, tenuto conto dell'esposizione storica e di dati statistici.

Rischio di prezzo

Il Gruppo è esposto ai rischi derivanti dalle oscillazioni dei prezzi delle materie prime che possono influire sul risultato economico e sulla redditività. La situazione di mercato non fa prevedere movimenti che comportino rischi specifici e, in ogni caso, il rischio prezzo legato alla materia prima è mitigato dalla produzione di uve del Gruppo, dall'usuale ampio stock di materia prima, conseguente alle necessità di invecchiamento e dagli accordi con fornitori stabili e fidelizzati.

Rischio di attacchi digitali

Il Gruppo è soggetto al rischio di attacchi digitali solitamente finalizzati all'accesso, alla trasformazione o alla distruzione di informazioni sensibili, nonché all'estorsione di denaro agli utenti o all'interruzione dei normali processi aziendali. L'implementazione di misure di cybersecurity efficaci è particolarmente impegnativa oggi perché ci sono più dispositivi che persone e gli hacker stanno diventando sempre più innovativi.

Il Gruppo persegue il corretto, sicuro, trasparente e adeguato utilizzo della struttura informatica e informativa, compresi i dispositivi, i portali e i siti istituzionali, i siti aziendali, le firma digitali e la relativa manutenzione e aggiornamento e mantenimento nel tempo delle prestazioni e delle condizioni di sicurezza. Il Gruppo persegue il corretto, sicuro, trasparente e adeguato utilizzo dei dati personali, e delle informazioni aziendali, al fine di permettere lo svolgimento delle attività, anche con i soggetti esterni, garantendo l'integrità, il trattamento previsto, la disponibilità la conservazione e la cancellazione e distruzione degli stessi.

Tutto ciò è reso possibile tramite la protezione dell'infrastruttura informatica attraverso sistemi di difesa da attacchi esterni e prevenzione delle intrusioni informatiche, con soluzioni tecniche e software dedicati, costantemente monitorati e aggiornati alle nuove minacce.

L'esecuzione periodica di test di sicurezza informatica e delle informazioni su supporti removibili, secondo uno specifico piano di sorveglianza e controllo, come presidio contro le minacce cyber e per rilevare le vulnerabilità del sistema informatico e dei luoghi fisici, garantiscono l'efficienza e l'efficacia delle procedure poste in essere nell'ottica anche del continuo miglioramento.

Queste misure sono integrate con la gestione di un altro aspetto fondamentale per la sicurezza dei dati e la prevenzione dei delitti informatici, rappresentato dalle misure comportamentali che deve essere tenuto da ciascun utente.

La Controllante ha definito l'organizzazione dell'infrastruttura Hardware e Software di Gruppo, per la protezione dei dati e delle informazioni, e cura il mantenimento nel tempo dei livelli di sicurezza e prestazione.

Classificazione degli strumenti finanziari e rappresentazione del loro fair value

Si riporta di seguito il prospetto che riepiloga gli strumenti finanziari detenuti dal Gruppo, come definiti dallo IAS 39, la relativa categoria di appartenenza ai sensi del medesimo principio, ed i corrispondenti fair value.

Attività finanziarie

31 dic 2022 Finanziam.ti
e crediti
Investimenti
posseduti
fino a
scadenza
Attività
finanz.
disponibili
per la vendita
Attività
finanz. al fair
value rilevate
a conto
economico
Attività
finanziarie
al FVTOCI
Totale Fair Value
Attività finanziarie come da bilancio
Attività finanziarie non
correnti
13.793 0 0 6.553.241 1.476.690 8.043.724 8.043.724
Altre attività non correnti 137.500 0 0 0 0 137.500 137.500
Crediti commerciali e
altri crediti correnti
15.313.539 0 0 0 0 15.313.539 15.313.539
Altre attività finanziarie
correnti
1.033 0 0 856.540 0 857.573 857.573
Totale attività finanziarie 15.465.865 0 0 7.409.781 1.476.690 24.352.336 24.352.336
31 dic 2021 Finanziam.ti
e crediti
Investimenti
posseduti
fino a
scadenza
Attività
finanz.
disponibili
per la vendita
Attività
finanz. al fair
value rilevate
a conto
economico
Totale Fair Value
Attività finanziarie come da bilancio
Attività finanziarie non
correnti
55.361 0 0 5.987.582 6.042.943 6.042.943
Altre attività non correnti 254.161 0 0 0 254.161 254.161
Crediti commerciali e altri
crediti correnti
17.268.129 0 0 0 17.268.129 17.268.129
Altre attività finanziarie
correnti
1.033 0 0 0 1.033 1.033
Totale attività finanziarie 17.578.685 0 0 5.987.582 23.566.267 23.566.267

Passività finanziarie

31 dic 2022 Passività al
costo
ammortizzato
Strumenti
derivati
Passività finanz. al
fair value rilevate
a conto
economico
Totale Fair Value
Passività finanziarie come da bilancio
Passività finanziarie non correnti 44.585.358 0 0 44.585.358 44.585.358
Passività finanziarie correnti 8.752.832 0 0 8.752.832 8.752.832
Debiti commerciali e altri debiti
correnti
16.167.523 1.399 0 16.168.923 16.168.923
Totale passività finanziarie 69.505.714 1.399 0 69.507.113 69.507.113
31 dic 2021 Passività al
costo
ammortizzato
Strumenti
derivati
Passività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair Value
Passività finanziarie come da bilancio
Passività finanziarie non correnti 38.747.156 0 0 38.747.156 38.747.156
Passività finanziarie correnti 7.115.392 0 0 7.115.392 7.115.392
Debiti commerciali e altri debiti
correnti
16.863.412 344.768 0 17.208.180 17.208.180
Totale passività finanziarie 62.725.960 344.768 0 63.070.728 63.070.728

Per quanto attiene agli strumenti finanziari iscritti in bilancio al Fair Value al 31 dicembre 2022, la tabella seguente illustra la tipologia di strumento, il suo valore in unità di euro alla data di bilancio e la gerarchia di valutazione utilizzata:

Tipo operazione 31 dic 2022 Livello 1 Livello 2 Livello 3
Attività finanziarie
Attività finanziarie non correnti 8.043.724 8.029.931 0 13.793
Altre attività non correnti 137.500 0 0 137.500
Crediti commerciali e altri crediti
correnti
15.313.539 0 0 15.313.539
Altre attività finanziarie correnti 857.573 856.540 0 1.033
Totale attività finanziarie 24.352.336 8.886.471 0 15.465.865
Passività finanziarie
Passività finanziarie non correnti 44.585.358 0 0 44.585.358
Passività finanziarie correnti 8.752.832 0 0 8.752.832
Debiti commerciali e altri debiti
correnti
16.168.923 1.399 0 16.167.523
Totale passività finanziarie 69.507.113 1.399 0 69.505.714

7.10 Rapporti con parti correlate

(Rif. art. 2427, primo comma, n. 22-bis, C.c.)

Nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022 risultano realizzate operazioni con parti correlate di natura ordinaria ed effettuate a condizioni equivalenti a quelle prevalenti in libere transazioni, ascrivibili alle seguenti categorie:

(i) Acquisto di beni (ii) Prestazione di servizi.

In riferimento all'IFRS 24, all'art. 2391 bis C.C. e alla delibera CONSOB n. 17221 del 12/03/2010, si evidenzia che il Gruppo ha posto in essere alcune operazioni in linea con i periodi precedenti a condizioni di mercato, come risulta dai prospetti sotto riportati ed espressi in migliaia di euro3 .

Le informazioni relative alle singole operazioni sono state aggregate secondo la loro natura, salvo quando la loro separata indicazione sia stata ritenuta necessaria per comprendere gli effetti delle operazioni medesime sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico consolidato.

Parti correlate - debiti e crediti (euro/000) 2022 2021
a) Societa' partecipate
debiti 152 161
crediti 536 983
b) Amministratori e sindaci della Capogruppo e delle controllate e dirigenti strategici
debiti 547 353
crediti 0 -6
immobilizzazioni 140 0
c) Stretti familiari dei soggeti b)
debiti 47 4
d) Societa collegate ai soggetti b) e c)
debiti 2 2

3 Periodo comparativo adeguato in ottemperanza alla normativa di riferimento.

Parti correlate - costi e ricavi (euro/000) 2022 2021
a) Societa' partecipate
ricavi della capogruppo 1.400 1.505
costi della capogruppo per servizi 511 699
dividendi percepiti dalla capogruppo 53 75
b) Amministratori e sindaci della Capogruppo e delle controllate e dirigenti strategici
ricavi 6 5
costo del personale 1.322 1.517
compenso amministratori 1.353 1.308
compenso sindaci 91 72
costi per diritti d'uso 36 33
c) Stretti familiari dei soggetti b)
compenso amministratori 0 35
costo del personale 355 101
altri costi
d) Societa collegate ai soggetti b) e c)
ricavi 1 0
costi per servizi 5 3

7.11 Altre informazioni

7.11.rmazioni su compensi ad Amministratori, Sindaci e Società di Revisione

Ai sensi di legge si evidenziano i compensi complessivi spettanti agli amministratori, ai membri del Collegio sindacale della Capogruppo ed alla società di revisione, compresi anche quelli per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento e delle Controllate con CdA e collegio sindacale in carica.

Compensi spettanti agli Amministratori,
ai Sindaci ed alla Società di revisione
2022
Amministratori 2.015.315
Collegio sindacale 108.100
Revisore Unico 6.000
Società di revisione 78.500
servizi di revisione contabile 75.500
altri servizi 3.000
Totale 2.207.915

7.11.2 Informazioni su accordi fuori bilancio

La Capogruppo ha in essere con i propri clienti, fornitori, lavoratori e associazioni di categoria, altri partner commerciali e finanziari numerosi accordi contrattuali che prevedono impegni reciproci di vario tipo e di varia durata i cui effetti risultano dalla situazione patrimoniale-finanziaria se e per quanto ciò risulti corretto sulla base dei principi contabili applicati, con particolare riferimento al principio di competenza, mentre per ciò che attiene agli effetti futuri, essi ovviamente non risultano dalla situazione patrimoniale-finanziaria ove coerente con quanto prescritto dai principi contabili.

I suddetti accordi sono tutti però rientranti nell'ambito di quella che si può definire "normale gestione industriale, commerciale e finanziaria", considerata la dimensione e la complessità organizzativa del Gruppo.

7.11.3 Eventi successivi alla chiusura del periodo e prevedibile evoluzione della gestione

La pigiatura delle uve appassite per produrre l'Amarone è avvenuta regolarmente, dopo un autunno-inverno ottimale dal punto di vista meteoclimatico: temperato, secco, ventilato. Dopo l'ottima qualità registrata dalla vendemmia 2022, il positivo andamento del processo di appassimento rafforza i presupposti per auspicare un prodotto finale eccellente.

Dopo gli epocali impatti della pandemia da Covid-19 su tutte le attività economiche e sociali negli anni scorsi, il 2023 si apre con segnali contrastanti:

  • il canale horeca sta lavorando molto bene, a dispetto dell'aumento dei prezzi e della difficoltà nel reperimento e mantenimento di forza-lavoro:
  • il retail, sia monopolistico che liberoconcorrenziale, sta scontando lo switch del consumo verso l'horeca e un'aumentata prudenza dei consumatori, che si mantengono fedeli al punto-prezzo consuetamente frequentato, o lo abbassano o addirittura rinunciano all'acquisto. Si registra inoltre una generale strategia di abbassamento dei livelli di copertura di stock da parte dei retailer: questa attitudine al momento appare come un ristorno della strategia di re-stocking perseguita nel 2022 e derivante dall'elevata propensione dei mercati, soprattutto quelli oltreoceano, ad anticipare gli ordini di acquisto per premunirsi da eventuali aumenti di prezzo e per fronteggiare le accentuate difficoltà dei trasporti internazionali;
  • l'online è stabile o recessivo, sull'orma di quanto sta accadendo nell'offline retail;
  • il duty free genera aspettative di ulteriore crescita, soprattutto se l'auspicato futuro abbassamento delle tariffe dei biglietti genererà ulteriore incremento del numero dei viaggiatori;
  • in molti Paesi i media veicolano aspettative di recessione.

Nel generale clima di incertezza che riguarda tanti settori merceologici per effetto di fenomeni macroeconomici epocali in corso (straordinari incrementi del costo delle materie prime e aumenti molto marcati di svariati costi operativi, inflazione a doppia cifra nella maggior parte dei Paesi del mondo etc.) il livello di visibilità previsionale è molto basso e pertanto il management monitora la situazione con particolare costanza e attenzione.

Per quanto specificamente riguarda il mercato della materia prima-vino, si sono verificati forti incrementi in alcune denominazioni di nostro riferimento, non compensati dagli aumenti dei listini di vendita che tendenzialmente le aziende vinicole hanno operato. In generale, tali aumenti hanno però coperto - e solo parzialmente - la crescita dei costi operativi e dei c.d. "materiali secchi". Se il mercato del vino sfuso e delle uve non dovesse allinearsi con una vendemmia di buona quantità, forzatamente si dovrebbero verificare ulteriori e spesso drastici aumenti di prezzo nei listini di vendita dei vini in bottiglia, con possibili conseguenze sui consumi. Questo quantomeno con riferimento alle principali denominazioni in cui opera il nostro Gruppo.

La nostra Società ha aumentato i prezzi nei listini di vendita anche per il 2023, auspicando da un lato di contenere il prevedibile intaccamento della marginalità derivante dai predetti incrementi di costi, dall'altro di non perdere il proprio percorso di espansione distributiva.

Guardando all'apertura del 2023 occorre ricordare che il primo trimestre dello scorso esercizio è stato il migliore primo trimestre della storia del Gruppo (ricavi +38% sul 1Q-2021). Esaminando gli ordini ricevuti nei primi due mesi, Masi si attesta a meno del 2022 all'estero, ma molto meglio dei livelli pre-Covid in generale. Peraltro, il primo bimestre 2022 ha registrato ricavi connessi a un prodotto Masi one-off in esclusiva per uno dei più importanti retailer europei: depurando tale elemento dal confronto, l'ordinato di gennaio e febbraio 2023 risulta quasi a parità con il controperiodo. Canevel si attesta invece molto al di sopra dell'anno scorso.

Il Consiglio di Amministrazione Dott. Sandro Boscaini Presidente

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