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Edison Rsp

Management Reports May 8, 2023

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Management Reports

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Resoconto intermedio di gestione

AL 31 MARZO 2023

Indice

Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2023

  • Highlights
  • Premesse
  • Eventi di rilievo
  • Contesto esterno
  • Quadro economico di riferimento
  • Andamento del mercato energetico italiano
  • Quadro normativo e regolamentare di riferimento
  • Prospetti di sintesi
  • Risultati economico-finanziari al 31 marzo 2023
  • Ricavi e Margine operativo lordo di Gruppo e per Filiera
  • Altre voci del conto economico di Gruppo
  • Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa
  • Fair value iscritto a stato patrimoniale e Riserva di Cash Flow Hedge
  • Evoluzione prevedibile della gestione
  • Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 marzo 2023
  • Dichiarazione dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari a norma delle disposizioni dell'art. 154-bis comma 2 del D.Lgs. 58/1998

Highlights

(*) Impatto sull'indebitamento come descritto al paragrafo Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa.

(**) TIF Totale Indebitamento Finanziario; MOL Margine Operativo Lordo; per il calcolo dell'indicatore al 31 marzo 2023 è stato utilizzato un MOL calcolato sugli ultimi 12 mesi.

Highlights 1° Trimestre 2023
(in milioni di euro)
Filiera
Energia Elettrica
Filiera
Attività Gas (*)
Filiera
Corporate
Elisioni Gruppo
Edison
Margine operativo lordo 249 294 1 - 544
Risultato operativo 160 309 (8) 1 462
Investimenti lordi (**) 5
8
8 7 - 7
3
(*) Include le attività del business E&P in Algeria

(*) Include le attività del business E&P in Algeria

(**) Relativi agli incrementi di periodo delle immobilizzazioni materiali e immateriali.

Rating Standard & Poor's Moody's
31.03.2023 31.12.2022 31.03.2023 31.12.2022
Rating M/L BBB BBB Baa3 Baa3
Outlook M/L Stable Stable Negative Negative
Rating B/T A-2 A-2

Premesse

Criteri di redazione dell'informativa periodica trimestrale

Si ricorda che la Società fornisce al mercato un'informativa volontaria periodica trimestrale su base consolidata più sintetica e maggiormente focalizzata sull'andamento del proprio business. Nel presente documento sono quindi commentati il contesto economico di riferimento, l'andamento della gestione del Gruppo e dei principali settori operativi e vengono riportati i prospetti economici e patrimoniali allineati a quelli pubblicati semestralmente e annualmente. Per le informazioni quantitative sono riportati anche gli analoghi valori del periodo di riferimento precedente.

Applicazione nuovi principi contabili

Nella redazione del presente Resoconto i principi contabili, i criteri di valutazione e i criteri di consolidamento applicati sono conformi a quelli utilizzati per il Bilancio consolidato 2022.

Il Consiglio di Amministrazione, tenutosi in data 4 maggio 2023, ha autorizzato la pubblicazione del Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2023 che non è assoggettato a revisione contabile.

I valori, ove non diversamente specificato, sono esposti in milioni di euro.

Variazione dell'area di consolidamento rispetto al 31 dicembre 2022 – acquisizione e disposal di assets

Nel corso del trimestre si segnala l'acquisizione, perfezionata il 6 marzo 2023 da parte di Edison Spa, del 100% della società Felix Dynamics, operante nel settore mini-idro, per un corrispettivo di circa 3 milioni di euro, cui si è aggiunto il rimborso di un finanziamento concesso alla società dai precedenti soci per circa 6 milioni di euro; sono inoltre previsti alcuni earn-out subordinati al realizzarsi di alcune condizioni sospensive.

Eventi di rilievo

EDF, Edison, Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare annunciano di aver firmato una Lettera di Intenti (LOI) per lo sviluppo del nuovo nucleare

6 marzo 2023 - Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare, EDF e Edison rendono noto di aver sottoscritto una Lettera di Intenti (LOI), per collaborare allo sviluppo del nuovo nucleare in Europa e favorirne la diffusione, in prospettiva anche in Italia. Obiettivo dell'accordo è di valorizzare nell'immediato le competenze della filiera nucleare italiana, di cui Ansaldo Nucleare è capofila, a supporto dello sviluppo dei progetti di nuovo nucleare del gruppo EDF, e al contempo di avviare una riflessione sul possibile ruolo del nuovo nucleare nella transizione energetica in Italia.

Edison: 5 miliardi di investimenti per accelerare sul piano rinnovabili al 2030

21 marzo 2023 - Edison accelera nella realizzazione di nuova capacità rinnovabile al servizio della decarbonizzazione del Paese, attraverso 5 miliardi di euro di investimenti per accrescere la capacità green installata del Gruppo dagli attuali 2 GW a 6 GW. Obiettivo del piano di sviluppo è di accrescere di 1 GW ulteriore l'installato eolico, quello fotovoltaico di 2 GW e di dedicare 1 GW allo sviluppo di rinnovabili per la produzione di idrogeno verde e ai sistemi di accumulo dell'energia (come le batterie e, in particolare, i pompaggi), indispensabili per il bilanciamento della rete e garantire il rilascio di energia green anche nelle ore di mancato funzionamento degli impianti rinnovabili.

Edison Energia traguarda 2 milioni di contratti e presenta il piano strategico al 2030

18 aprile 2023 – Edison Energia raggiunge 2 milioni di contratti tra clienti residenziali, PMI e clienti industriali e consolida la terza posizione nel mercato nazionale per volumi di energia elettrica e la seconda posizione per volumi di gas venduti (rispettivamente 14,2 TWh e 6,6 miliardi di metri cubi di gas nel corso del 2022).

Il piano di sviluppo strategico al 2030 di Edison Energia prevede il raddoppio dei contratti a 4 milioni tra commodity, servizi e prodotti di efficienza energetica (fotovoltaico, pompa di calore, caldaia e clima), soluzioni di mobilità elettrica e prodotti assicurativi per la protezione degli impianti domestici. Il raggiungimento al 2030 di 4 milioni di contratti avverrà prevalentemente tramite lo sviluppo organico, ma anche attraverso opportunità di crescita non organica con l'acquisizione di Società di grandi e piccole dimensioni, come già avvenuto tra il 2018 e il 2022, con Gas Natural, Attiva, Energia Etica e Gaxa, oltre che attraverso la partecipazione alle gare d'asta di fine tutela.

Contesto esterno

Quadro economico di riferimento

Dopo un anno di conflitto russo-ucraino e livelli di inflazione impensabili anche solo a fine 2021, il 2023 è iniziato con prospettive migliori delle attese, generate da fattori positivi registrati sul finire del 2022 e confermati all'avvio del nuovo anno, con il miglioramento del clima di fiducia delle famiglie. Anche l'abbandono della strategia zero-COVID in Cina e gli annunci di sostegno al settore immobiliare per rimettere in moto la crescita interna e internazionale, hanno avuto un ruolo cruciale nel lasciare intravvedere un minore rischio di frenata dell'economia mondiale e la possibilità di ripresa della crescita in tempi più rapidi del previsto. Tutto ciò senza l'attesa di un rientro rapido dell'inflazione (al momento rimandato al prossimo anno). A smorzare gli entusiasmi è intervenuta però la crisi delle banche californiane, innescata dal fallimento della Silicon Valley Bank e della Signature Bank (cui hanno fatto seguito in Europa le difficoltà di Credit Suisse e di Deutsche Bank), che hanno riportato in primo piano i rischi di una recessione mondiale nel 2023, con fulcro negli Stati Uniti. Tuttavia, poiché ad oggi si ritiene che la crisi di liquidità rimarrà limitata alle banche coinvolte sino ad ora, non dovrebbero crearsi condizioni tali da innescare quella recessione che tutti temono, sebbene, a causa del peggioramento atteso nell'offerta di credito che contribuirà a ridurre l'espansione della domanda interna per via dell'inasprimento delle condizioni di erogazione a famiglie e imprese, la decelerazione negli USA sarà più intensa rispetto a quanto atteso prima delle crisi bancarie di marzo, con ripercussioni nel resto del mondo sia in termini di PlL che di commercio mondiale, entrambi previsti in rallentamento nel 2023. L'insorgere delle crisi bancarie ha imposto un cambio di ritmo, più o meno deciso, alle politiche monetarie messe in atto dalle banche centrali. Di fronte alla crisi delle banche californiane non è infatti sufficiente che le autorità garantiscano al 100% tutti i depositi, ma occorre anche evitare ulteriori svalutazioni degli attivi, il che pone un serio freno a nuovi incrementi dei tassi di interesse: gli aumenti dei tassi accrescono infatti il rendimento dei titoli di nuova emissione, riducendo però il valore dei titoli già in circolazione. Per questo, difficilmente si assisterà nell'anno ad ulteriori aumenti dei tassi di policy da parte della FED. Quanto alla BCE, la situazione è di più difficile gestione: da una parte il rischio di spill-over dagli Stati Uniti suggerirebbe di rallentare la stretta monetaria; dall'altra permangono ancora tutte le condizioni per proseguire con le restrizioni al fine di garantire la stabilità dei prezzi: 1) il sistema bancario europeo, sottoposto a una maggiore vigilanza, appare più solido di quello americano e lascia spazio alla BCE per qualche ulteriore aumento dei tassi; 2) la crescita economica si è mantenuta stabile nel 2022 evitando la temuta caduta del PIL e anche questo consente ulteriori strette; 3) ma, soprattutto, nonostante nell'UEM l'inflazione complessiva si sia ridotta grazie ai cali dei prezzi dell'energia (che hanno potuto beneficiare di una riduzione del prezzo del gas conseguente ai minori consumi energetici che hanno caratterizzato l'inverno e all'aumento degli stoccaggi), l'inflazione core appare in ulteriore aumento. In tale contesto, dopo i due consecutivi rialzi di 50 punti base operati a febbraio e a marzo, all'inizio del mese di maggio il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di alzare nuovamente il tasso di interesse, ma di soli 25 punti base, portandolo al 3,75%. Per l'anno in corso Prometeia prevede un ulteriore aumento, anch'esso di 25 punti base, che eleverebbe il tasso di riferimento al 4%. I mercati si attendono invece anche un terzo analogo aumento entro settembre, che porterebbe, in tal caso, il tasso di policy al 4,25%. Se dunque le crisi bancarie hanno rallentato (UEM), se non addirittura arrestato (USA), le fasi di rialzo dei tassi di policy, gli effetti delle restrizioni monetarie non si sono ancora dispiegati completamente. E anche in questo caso si osservano delle differenze tra USA e UEM: negli Stati Uniti le reazioni alle strette monetarie sono evidenti nel settore immobiliare, con i prezzi degli immobili in forte calo e gli investimenti in costruzioni residenziali in contrazione da ben 7 trimestri consecutivi; i consumi delle famiglie stanno invece ancora aumentando, sebbene ad un ritmo inferiore a quello dei mesi precedenti, continuando a beneficiare della riduzione della propensione al risparmio e traendo vantaggio dagli aumenti salariali che hanno interessato soprattutto le fasce più deboli della popolazione e che hanno consentito un recupero parziale del potere d'acquisto, eroso dall'elevata inflazione. Nell'UEM il recupero del potere di acquisto delle famiglie è stato invece meno forte e la propensione al risparmio è tornata ai livelli pre-pandemia; gli investimenti si sono ridotti già a partire dall'ultimo trimestre del 2022, per via del più alto costo del credito ma anche per l'incertezza che ancora contraddistingue la domanda prospettica, nonché la disponibilità e il costo dell'energia. In tale contesto, le attese per il 2023 sono di un rallentamento sia per gli Stati Uniti che per l'UEM, entrambi previsti in crescita del +0,7% (ma con una forte eterogeneità tra i Paesi dell'euro). Nel 2022 la crescita era stata del +2,1% negli USA e del +3,5% nell'UEM. Anche nell'Eurozona si

verranno quindi a creare le condizioni per un allentamento delle restrizioni monetarie e per avviare nella prima parte del 2024 una riduzione dei tassi di policy, così come atteso anche per gli Stati Uniti. La Cina, a differenza di Stati Uniti e UEM è ancora in una fase di politica economica espansiva. I primi mesi del 2023 mostrano segni di ripresa, grazie all'abbandono della cosiddetta politica zero-COVID, che aveva provocato continui ed estesi lockdown penalizzando le attività produttive, i servizi e i consumi, e grazie agli interventi di risanamento del settore immobiliare che potrebbero rilanciare in tempi brevi l'attività economica. Il mercato delle commodity si trova così sotto l'azione di due forze di segno opposto: da una parte, il rallentamento economico di Stati Uniti e UEM spinge i prezzi internazionali delle materie prime verso il basso; dall'altra, la possibile accelerazione della domanda cinese, trainata dalla ripesa del settore delle costruzioni, li spinge invece verso l'alto. Al momento, ciò che si osserva è una loro riduzione, sia per quanto riguarda le materie prime industriali che quelle alimentari, pur rimanendo al di sopra dei valori pre-crisi. Nel complesso, per il 2023 si attende un rallentamento dell'attività economica mondiale (+2,3%, a fronte del +3,4% del 2022) che si riflette nell'andamento del commercio internazionale, previsto in frenata al +2,2% rispetto al precedente +4,5%. Le sanzioni decise dall'occidente a inizio 2022 per isolare commercialmente la Russia hanno in realtà penalizzato soprattutto le esportazioni dei Paesi occidentali, talvolta sostituite da quelle dei Paesi emergenti che non hanno sottoscritto le sanzioni. Si sta assistendo così ad una ricomposizione del commercio mondiale, con i Paesi emergenti che stanno in parte subentrando ai Paesi avanzati, e i Paesi occidentali che hanno avviato processi per ridurre la dipendenza dai prodotti provenienti da Paesi ritenuti meno affidabili. In un'ottica di medio periodo il commercio mondiale risentirà anche delle conseguenze dell'Inflation Reduction Act (IRA), il provvedimento adottato dagli Stati Uniti nell'agosto del 2022, finalizzato al raggiungimento degli obiettivi climatici previsti dall'Accordo di Parigi, ma anche di quelli di sicurezza nazionale attraverso l'inasprimento di misure protezionistiche. Molte delle agevolazioni e degli incentivi fiscali previsti dall'IRA e legati alla realizzazione di investimenti in tecnologie energetiche pulite (autoveicoli elettrici, impianti eolici, pannelli fotovoltaici) sono infatti vincolati all'utilizzo di prodotti nazionali, in percentuale via via crescente (anche fino al raggiungimento dell'80% o del 100% entro il 2028, come nel caso delle batterie elettriche delle auto e dei minerali critici al loro interno). L'Europa si trova pertanto di fronte a una sfida decisiva: dovrà trovare il proprio spazio tra gli Stati Uniti, che con l'Inflation Reduction Act hanno già iniziato a potenziare l'industria nazionale nel campo delle tecnologie green, e l'attuale predominio dei competitor asiatici che di certo non hanno intenzione di perdere quote di mercato. La transizione climatica è, insieme alla digitalizzazione, uno dei principali temi dello sviluppo prospettico su cui si stanno definendo le politiche economiche dei grandi Paesi. È pertanto fondamentale che l'Europa non perda terreno in quest'ambito, se vuole garantirsi un futuro di crescita. Come detto, tra i Paesi dell'Eurozona vi è una forte eterogeneità in termini di crescita. Tra le maggiori economie dell'area, la Germania si conferma la più fragile, l'unica prevista in flessione nel 2023 (-0,1% nelle stime di Prometeia). La sua industria manifatturiera, molto più dipendente di quella italiana dalle catene internazionali di fornitura, soffre ancora di una insufficiente disponibilità di prodotti intermedi e rimane relativamente più esposta a possibili carenze di energia, timore che continua a frenare la produzione soprattutto dei settori energy intensive come quello della chimica. La Spagna è invece prevista in crescita del +1,3%; la Francia del +0,5%. Quanto all'Italia, dopo un 2022 piuttosto turbolento ma di crescita inaspettata (+3,7%), gli indicatori congiunturali relativi ai primi mesi del 2023 segnalano la possibilità di un primo semestre con crescita molto bassa, ma non negativa, che secondo Prometeia consentirebbe di chiudere l'anno con un +0,7% (più ottimistico di 3 decimi rispetto alle stime di dicembre). Sino ad ora, l'inverno piuttosto mite e, di conseguenza, i risparmi di gas hanno evitato il razionamento e calmierato i prezzi dell'energia, scongiurando il rischio di una vera e propria recessione. D'altro canto, l'inflazione, il susseguirsi del rialzo dei tassi da parte della BCE e, più di recente, i rischi finanziari, stanno riaccendendo i timori di un più forte rallentamento del ciclo economico, che si andrebbe a sommare alla frenata congiunturale del PIL italiano nel quarto trimestre 2022 (-0,1%), conseguenza del contributo fortemente negativo della variazione delle scorte (-1,1%) e di uno meno intenso della domanda interna (-0,4%) che nei tre trimestri precedenti aveva invece sostenuto la crescita economica del nostro Paese. Il peggioramento della domanda interna nel quarto trimestre del 2022 ha riflesso la forte contrazione della spesa delle famiglie (-1%), mentre gli investimenti sono aumentati (+0,4%), in misura leggermente maggiore per gli strumentali rispetto alle costruzioni. Nel 2022 l'ISTAT registra un incremento di entrambi i flussi con l'estero: la crescita dell'export in valore (+19,9%) è trainata in particolare dalle vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi; quella più marcata delle importazioni (+36,5%, coi prezzi all'import che segnano una crescita del +18,5%,

la più alta dal 2005, ossia da quando è disponibile la serie storica dell'indice) è spiegata soprattutto dai maggiori acquisti di prodotti energetici. Il deterioramento del saldo commerciale nel corso dell'anno porta a un deficit commerciale complessivo per il 2022 superiore ai -31 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di oltre 40 miliardi del 2021. La corsa dei prezzi alla fine si arresterà, anche se l'incremento dei tassi di interesse attuato fino ad ora dalla BCE potrebbe avere effetti contenuti (di pochi decimi) in termini di minore inflazione per l'Italia, riducendo l'attività economica di circa l'1% nell'orizzonte fino al 2025. Lo scenario di Prometeia prevede per il nostro Paese un rientro dell'inflazione verso il 2% dal prossimo anno: se in passato il rientro dalle fiammate inflazionistiche e dal conseguente rialzo dei tassi di interesse aveva comportato una recessione, o comunque un rallentamento dell'attività economica molto marcato, questa volta la corsa dei prezzi potrebbe rientrare senza sperimentare una vera recessione. Questo sarà possibile solo al verificarsi di tre condizioni, vale a dire se:

  1. il prezzo dell'energia rimarrà su livelli molto inferiori ai massimi e in linea con quelli ora prevalenti sui mercati, togliendo pressione ai costi e al potere d'acquisto, e frenando la discesa dei consumi;

  2. il PNRR troverà implementazione, nonostante le molte difficoltà di attuazione che stanno emergendo negli ultimi mesi; nello scenario di Prometeia, il PNRR attiverà, nel biennio 2023-2024, investimenti (pubblici e privati) per circa 40 miliardi di euro: un pilastro fondamentale, quindi, a sostegno della crescita;

  3. il risparmio accumulato da famiglie e imprese, specialmente durante la pandemia da COVID-19, fungerà effettivamente da "cuscinetto" per affrontare gli aumenti di prezzi e costi. Il risparmio accumulato dalle famiglie nel triennio 2020-2022 agirebbe da riserva, anche psicologica, consentendo un aumento della propensione al consumo anche di fronte a un taglio al potere d'acquisto. Per le imprese, anche quelle più colpite dall'aumento dei costi e con minori possibilità di traslarli a valle, il "cuscinetto" rappresentato da un minore indebitamento e/o da un accumulo di riserve liquide, permetterebbe alle imprese stesse di sopportare un sacrificio temporaneo sui margini.

Nonostante l'incertezza prospettica a più lungo termine, il verificarsi delle suddette condizioni e l'assenza di ulteriori shock internazionali permetterà al ciclo industriale di ripartire, mentre gli investimenti finanziati dal PNRR contribuiranno a colmare il vuoto creato dal venire meno del bonus edilizio del 110%, in un contesto nel quale la politica di bilancio dovrà occuparsi del rientro dagli elevati livelli di indebitamento, una volta che dal 2024 sarà di nuovo operativo il Patto di Stabilità e Crescita (per quanto riformato).

Nel corso del primo trimestre 2023 la media del cambio euro dollaro si è attestata a un valore medio di 1,07, registrando un calo del 4,4% rispetto al medesimo periodo del 2022. Analizzando l'andamento mensile, si osserva come dopo il forte deprezzamento dell'euro avvenuto per gran parte del 2022, dal mese di novembre dello scorso anno la moneta unica ha esibito un trend di recupero, segnando nel primo trimestre del 2023 una variazione congiunturale positiva del 5,1% e avvicinandosi in marzo ai massimi da quasi un anno. Tale dinamica è stata guidata principalmente da due fattori: il miglioramento delle prospettive economiche dell'Eurozona e una riduzione del differenziale tra i tassi di interesse di BCE e FED. Nell'area euro, il calo delle quotazioni energetiche e la maggiore resilienza dell'economia al difficile contesto internazionale hanno evitato la contrazione dell'economia precedentemente prevista e hanno favorito una revisione al rialzo delle stime di crescita, pur persistendo uno scenario di elevata incertezza. L'inflazione ha mostrato un rallentamento rispetto ai picchi del 2022 sia nell'Eurozona che negli Stati Uniti, pur restando ben al di sopra dell'obiettivo del 2% preso a riferimento dalle banche centrali. Pertanto, sia la Banca Centrale Europea che la Federal Reserve hanno proseguito nella politica restrittiva di aumento dei tassi di interesse, pur adottando un ritmo differente. Negli Stati Uniti la FED, dopo la stretta fortemente aggressiva adottata nel 2022, ha ammorbidito l'entità dei rialzi dei tassi, effettuando tra febbraio e marzo due aumenti di soli 25 punti base ciascuno. Invece la BCE - che aveva iniziato nel 2022 la politica di rialzo dei tassi in ritardo rispetto alla FED - ha effettuato due aumenti da 50 punti base ciascuno, portando in marzo il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 3,5%. Il differenziale dei tassi di interesse tra le due sponde dell'oceano si è dunque ridotto nel corso del primo trimestre di 50 punti base, passando dal 2% di fine 2022 all'1,5% di marzo. A inizio maggio sia la BCE che la FED hanno nuovamente aumentato il costo del denaro, effettuando in

quest'occasione entrambe un rialzo di 25 punti base. Negli Stati Uniti i tassi di interesse hanno così raggiunto il range del 5%-5,25%, livello più alto dal 2007, mentre il tasso principale della BCE è salito al 3,75%. L'andamento mensile del tasso di cambio di quest'anno e dell'anno precedente è rappresentato nel seguente grafico:

Per quanto riguarda i mercati petroliferi, nel primo trimestre 2023 la media del prezzo del greggio si è attestata a 82,2 USD/bbl, in diminuzione del 15,4% rispetto alla media del primo trimestre 2022 e del 7,2% rispetto alla media del quarto trimestre 2022. Nei primi tre mesi del 2023, a seguito del deprezzamento della moneta unica, la quotazione del greggio in euro ha segnato su base tendenziale un calo più contenuto rispetto a quella in dollari (-11,7%), registrando una media di 76,6 euro/bbl.

I prezzi hanno mostrato un andamento in discesa durante l'intero trimestre, proseguendo la tendenza ribassista emersa nella parte finale del 2022 e attestandosi quindi a livelli inferiori a quelli di un anno fa. L'incerto contesto macroeconomico globale, caratterizzato dalla persistenza di elevate pressioni inflazionistiche e dalle politiche monetarie restrittive delle principali banche centrali, ha guidato il trend di riduzione dei prezzi. Le speranze di una ripresa economica in Cina, dopo l'allentamento delle rigide misure restrittive della politica zero COVID, hanno limitato i ribassi soprattutto all'inizio dell'anno. Il calo dei prezzi nel corso del trimestre è stato guidato anche da una situazione sul mercato statunitense di debolezza della domanda e di abbondanza di scorte di greggi e prodotti.

Due mesi dopo l'embargo dell'Unione Europea al greggio russo, il 5 febbraio è entrato in vigore anche quello alle importazioni di prodotti raffinati. Le preoccupazioni che nel 2022 avevano supportato il rialzo dei prezzi sono venute meno: in vista dell'embargo il mercato si è riorganizzato, con una crescita delle importazioni europee da Stati Uniti e Medio Oriente, che a loro volta hanno ridotto le esportazioni verso America Latina e Africa, aree, queste ultime, verso cui si è reindirizzato l'export russo, con Mosca che ha cominciato a svendere il suo greggio a prezzi sempre più scontati al fine di renderne competitivo il trasporto e l'utilizzo.

Il calo delle quotazioni del greggio è stato più marcato nel mese di marzo, quando le tensioni del sistema finanziario hanno aumentato le preoccupazioni per un significativo rallentamento della ripresa economica, già minacciata dai rialzi dei tassi di interesse. In tale contesto le possibilità di sviluppo della domanda petrolifera si sono ristrette sempre più alla Cina, all'India ed altri paesi asiatici.

Il grafico e la tabella che seguono riportano rispettivamente la dinamica mensile dell'anno corrente e di quello precedente e i valori medi per trimestre:

1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Prezzo petrolio USD/bbl(1) 82,2 97,3 (15,4%)
Cambio USD/euro 1,07 1,12 (4,4%)
Prezzo petrolio euro/bbl 76,6 86,8 (11,7%)
(1)
IPE Brent

Andamento del mercato energetico italiano

Bilancio di Energia Elettrica in Italia e scenario di riferimento

(TWh) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Produzione netta: 64,3 71,7 (10,4%)
- Termoelettrica 45,1 52,4 (13,9%)
- Idroelettrica 5,7 5,8 (1,5%)
- Fotovoltaica 5,5 5,3 4,0%
- Eolica 6,6 6,8 (3,1%)
- Geotermoelettrica 1,3 1,4 (5,3%)
Saldo netto import/export 13,7 9,6 43,4%
Consumo pompaggi (0,6) (0,7) (11,9%)
Totale domanda 77,4 80,6 (4,0%)

Fonte: elaborazione su dati consuntivi 2023 e 2022 Terna, al lordo delle perdite di rete.

La domanda lorda di energia elettrica in Italia del primo trimestre 2023 è stata pari a 77,4 TWh (TWh = miliardi di KWh), segnando un calo del 4,0% rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente. La richiesta elettrica è stata influenzata negativamente, oltre che dagli elevati prezzi dell'energia, da temperature mediamente superiori alla norma e dalla contrazione dei consumi elettrici industriali.

In termini di produzione netta, il contributo delle fonti nel suo complesso a livello nazionale è diminuito di oltre 7 TWh (- 10,4%) rispetto al primo trimestre del 2022. Per quanto riguarda la produzione rinnovabile, la generazione eolica è diminuita del 3,1% (0,2 TWh) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Viceversa, la produzione fotovoltaica è passata da 5,3 a 5,5 TWh (+4,0% su base annua). Infine, date le scarse precipitazioni del periodo, la produzione idroelettrica complessiva è stata pari a 5,7 TWh, in linea con i valori dello scorso anno.

Nel corso dei primi tre mesi del 2023, l'import netto ha fatto registrare un incremento di oltre 4,1 TWh (+43,4%). Dopo essere cresciute dell'86% su base annua a gennaio, le importazioni nette sono aumentate del 28% nei successivi due mesi rispetto al rispettivo periodo del 2022.

A seguito della minore richiesta elettrica e degli elevati flussi in import, la generazione termoelettrica si è attestata a 45,1 TWh, in netta diminuzione rispetto al primo trimestre del 2022 (-13,9%). A livello complessivo, la produzione nazionale ha contribuito per circa l'82,4% della domanda elettrica totale (nei primi tre mesi del 2022, il contributo era stato pari all'88,3%).

Con riferimento allo scenario prezzi al 31 marzo 2023, la quotazione media nel primo trimestre 2023 del PUN TWA (Prezzo Unico Nazionale Time Weighted Average) si è attestata su un livello di 157,2 euro/MWh, valore in contrazione del 36,9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (249,3 euro/MWh).

Il calo delle quotazioni nei confronti dei rispettivi mesi del 2022 si è progressivamente accentuato nel corso del trimestre, con i prezzi che a marzo sono risultati più che dimezzati rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, toccando i minimi dall'agosto 2021. Tale dinamica si è inserita in un quadro di contrazione dei costi di generazione termoelettrica, a seguito dell'indebolimento dei prezzi del gas, e di aumento delle importazioni nette alla frontiera settentrionale, oltre che di riduzione su base annuale della domanda.

Analizzando le variazioni su base mensile del PUN, nel corso dell'intero primo trimestre 2023 si è osservato un trend ribassista, in analogia a quanto avvenuto sul mercato del gas. In particolare, nel corso del mese di gennaio i prezzi sono diminuiti del 40,8% rispetto al mese di dicembre 2022: le temperature ben al di sopra della media stagionale in gran parte d'Europa hanno limitato i consumi per riscaldamento, contribuendo a ridurre significativamente le quotazioni del

gas. A febbraio e marzo si è registrata un'ulteriore flessione del PUN su base mensile, rispettivamente del 7,7% e del 15,3%. Nei primi tre mesi dell'anno si sono registrati maggiori livelli di import, soprattutto da Francia e Svizzera a seguito di un innalzamento della capacità di interconnessione e di quotazioni dei mercati esteri più frequentemente inferiori al prezzo della zona Nord.

Per quanto riguarda i prezzi zonali nel primo trimestre 2023 si sono rilevate variazioni in media del -37,8%: il ribasso più elevato è stato nella zona Sardegna (-39,7%). Sui gruppi di ore F1, F2 e F3 si osserva una riduzione su tutte le fasce, nell'intorno del 37% rispetto al primo trimestre 2022.

L'andamento mensile rispetto all'anno precedente è rappresentato nel seguente grafico:

Analogamente a quanto osservato sul mercato italiano, i prezzi esteri hanno mostrato variazioni al ribasso sia in termini congiunturali che tendenziali. Il mercato francese ha registrato una media di 130,4 euro/MWh nel primo trimestre 2023, segnando il decremento su base annuale maggiore tra i principali mercati europei (-43,9%), grazie alla graduale ripresa della generazione nucleare rispetto ai livelli molto bassi del 2022. I prezzi tedeschi hanno segnato una variazione tendenziale negativa del 37,3%, con le quotazioni che hanno registrato una media di 115,8 euro/MWh.

Bilancio di Gas Naturale in Italia e scenario di riferimento

(Miliardi di m3
)
1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Servizi e usi civili 11,6 13,9 (17,1%)
Usi industriali 3,0 3,4 (13,2%)
Usi termoelettrici 5,3 7,3 (26,9%)
Consumi e perdite di sistema 0,9 1,0 (5,3%)
Totale domanda 20,7 25,6 (18,9%)

Fonte: Snam Rete Gas (2022 e gennaio 2023: dati bilancio definitivo, febbraio e marzo 2023: dati bilancio provvisorio).

Nel primo trimestre del 2023 i consumi di gas naturale sul territorio italiano si attestano a 20,7 miliardi di metri cubi, in calo di quasi 5 miliardi (-18,9%) rispetto allo stesso periodo del 2022.

Il calo della domanda gas nel primo trimestre del 2023 è evidente in tutti i segmenti di mercato.

Nel settore della distribuzione (che comprende l'uso domestico o residenziale e i servizi) si osserva una riduzione pari a 2,3 miliardi di metri cubi (-17,1%), che ha risentito sia di temperature mediamente superiori alla norma, sia degli effetti del piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale (introduzione di limiti di temperatura negli ambienti e di ore giornaliere di accensione dei riscaldamenti).

La domanda nel settore industriale mostra una contrazione rispetto al 2022 pari a 0,4 miliardi di metri cubi (-13,2%), in virtù sia del piano nazionale di riduzione dei consumi di gas naturale, sia di misure di efficientamento energetico (utilizzo di altri combustibili nei processi produttivi al posto del gas naturale), oltre che del calo della richiesta nei settori energivori. Chiude il bilancio la domanda per il segmento termoelettrico, il quale riporta la contrazione più marcata tra tutti i settori della domanda (-26,9%, o -2 miliardi di metri cubi in valore assoluto) a seguito soprattutto della minore richiesta elettrica e degli elevati flussi in import.

In termini di fonti di approvvigionamento, il primo trimestre 2023 ha registrato:

  • una produzione nazionale in lieve calo (-0,04 miliardi di mc; -5,1% vs 2022);
  • importazioni di gas in netta diminuzione (-2,4 miliardi di mc; -13,1% vs 2022);
  • una contrazione importante dei volumi erogati da stoccaggio (-2,4 miliardi di mc; -36% vs 2022).

Nel corso del primo trimestre dell'anno il prezzo del gas spot in Italia si è attestato a 60,6 c€/smc, registrando una contrazione del 41,6% rispetto allo stesso periodo del 2022; la variazione su base congiunturale è risultata simile, pari al 39,9%. Analizzando l'andamento mensile si osserva come le quotazioni abbiano assunto un andamento di graduale contrazione, sulla scia dell'allentamento delle tensioni a livello europeo che avevano caratterizzato il 2022, e hanno raggiunto in marzo i minimi dall'agosto 2021.

I ribassi sono avvenuti in un contesto europeo di abbondante offerta di Gas Naturale Liquefatto (GNL) e di riduzione della domanda, fattori che hanno fatto venir meno le preoccupazioni per una carenza di gas durante l'inverno a causa della riduzione dei flussi via gasdotto dalla Russia. La stagione invernale non ha fatto registrare ondate di freddo particolarmente intense, favorendo minori consumi per il riscaldamento, e ciò, unito alle misure autoindotte di risparmio e ai piani di contenimento stabiliti dai paesi europei, ha determinato il calo della domanda. In un contesto di aumento della capacità di rigassificazione europea – con il graduale avvio dei primi terminali in Germania - gli arrivi di GNL si sono mantenuti a livelli robusti.

Questi due fattori di minore domanda e ampia offerta di GNL hanno limitato i prelievi dai siti di stoccaggio che a livello europeo il 31 marzo 2023 erano pieni per il 55,7%, ben 29 punti percentuali in più rispetto a quanto registrato alla stessa data del 2022.

I mercati gas del Nord Europa hanno registrato movimenti al ribasso rispetto allo stesso periodo del 2022, in linea con quanto osservato in Italia: il TTF, principale riferimento per il gas in Europa, ha chiuso il primo trimestre 2023 a quota 57,2 c€/smc, con un calo del 43,5% rispetto al 2022.

Lo spread PSV-TTF ha registrato una media di 3,4 c€/smc, in aumento del 33,7% rispetto al primo trimestre 2022, quando si era attestato a 2,6 c€/smc. L'ampliamento del differenziale tra i due hub è stato principalmente guidato dall'incremento dei flussi di gas attraverso Passo Gries - cresciuti quasi del 41% su base annuale - per importare i volumi di GNL arrivati ai terminali francesi. Anche i terminali italiani di GNL hanno visto un incremento della loro operatività, in un contesto in cui la quota del gas russo nel mix di importazioni si è attestata all' 8,5% rispetto al 28% del primo trimestre 2022.

Quadro normativo e regolamentare di riferimento

Nel seguito si evidenziano i tratti salienti delle principali tematiche oggetto dell'evoluzione normativa e regolatoria relativa al primo trimestre 2023 per i diversi ambiti del business aziendale.

Energia Elettrica

Ambiente

MUD 2023 - Nella GU n. 59 del 10/03/2023 è stato pubblicato il DPCM 3 febbraio 2023 che reca l'approvazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) per il 2023 per le dichiarazioni riferite all'anno 2022.

Ai sensi dell'articolo 6 della Legge 25 gennaio 1994 n. 70, il termine per la presentazione del MUD è fissato in 120 giorni a decorrere dalla data di pubblicazione e, pertanto, la presentazione del MUD dovrà avvenire entro il giorno 8 luglio 2023.

Mobilità alternativa - E' stato pubblicato nella GU n. 44 del 21 febbraio 2023 il Decreto 22 dicembre 2022, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – "Misure urgenti per il contenimento dei costi dell'energia elettrica e del gas naturale per lo sviluppo di energie rinnovabili e per il rilancio delle politiche industriali - Anno 2022" - con cui sono stati definiti i criteri e le modalità di attuazione della disciplina del contributo straordinario, sotto forma di credito di imposta, nella misura pari al 20% delle spese sostenute per l'acquisto di gas naturale liquefatto, utilizzato per la trazione di mezzi di trasporto ad elevata sostenibilità ad alimentazione alternativa a metano liquefatto, al netto dell'imposta sul valore aggiunto. Il contributo è finalizzato a mitigare gli effetti economici derivanti dagli aumenti eccezionali del prezzo del GNL, per le imprese aventi sede legale o stabile organizzazione in Italia, esercenti attività logistica e di trasporto delle merci in conto terzi con mezzi di trasporto ad elevata sostenibilità ad alimentazione alternativa a metano liquefatto.

Mercato all'ingrosso

Articolo 15-bis del Decreto-Legge 27 gennaio 2022, n. 4 (DL Sostegni-ter) - ARERA (o Autorità) ha pubblicato il 23 di giugno 2022 la Delibera 266/2022/R/eel con la quale viene data attuazione all'articolo 15-bis del Decreto-Legge 27 gennaio 2022, n. 4 (DL Sostegni-ter), in merito a interventi sull'elettricità prodotta da impianti alimentati da fonti rinnovabili che introduce un meccanismo di compensazione a due vie sul prezzo dell'energia elettrica immessa da Fonte di Energia Rinnovabile (FER) nel periodo 1° febbraio 2022 – 31 dicembre 2022.

Con diverse sentenze del dicembre 2022, seguite ai ricorsi di alcuni operatori del settore delle rinnovabili ed associazioni, il TAR Lombardia ha annullato la citata Delibera 266/2022/R/eel e le Regole Tecniche del GSE per il calcolo delle partite economiche legate all'applicazione del meccanismo. In particolare, il TAR contesta la mancata conformità della Delibera 266/2022 (ma di fatto anche dello stesso articolo 15-bis del DL Sostegni-ter) alla normativa europea di riferimento che, a detta del TAR, prevederebbe che interventi sugli extraprofitti debbano essere limitati agli utili effettivamente realizzati e non ai ricavi di mercato e che comunque debbano assicurare la copertura dei costi di investimento e dei costi di gestione degli impianti oggetto dell'obbligo di restituzione. ARERA e GSE hanno presentato ricorso contro le sentenze del TAR al Consiglio di Stato che ha fissato l'udienza di merito per il 5 dicembre 2023, sospendendo nel frattempo le sentenze del TAR. Gli obblighi derivanti dall'applicazione della misura in oggetto restano quindi in vigore in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato.

Attività Gas

Tariffe e mercato

Aste per l'assegnazione di nuova capacità di rigassificazione a Piombino - Con Delibera 28/2023/R/gas ARERA ha approvato la Procedura di primo conferimento della capacità di rigassificazione del Terminale di Piombino, come trasmessa dal terminale FSRU Italia al Regolatore a seguito dei rilievi formulati da quest'ultimo. Diverse le novità

apportate alla Procedura, tra cui le modifiche di rilievo sono relative ai seguenti aspetti: a) requisiti d'accesso, come l'autorizzazione alla vendita ai clienti finali; b) corrispettivo di assegnazione per il prodotto di durata ventennale; c) range di accettabilità del GNL; d) criteri di assegnazione, che prevedono anche la manifestazione di interesse per prodotti di durata inferiore.

In accoglimento delle richieste avanzate successivamente dagli operatori, ARERA ha approvato la Delibera 85/2023/R/gas che aggiorna la Procedura disponendo il posticipo di almeno 10 giorni lavorativi del termine ultimo per la presentazione delle offerte e differisce, dunque, al 20 marzo 2023 il termine per la richiesta di capacità ventennale, come successivamente pubblicato da FSRU Italia. L'aggiornamento prevede, inoltre, la possibilità per i soggetti assegnatari di richiedere, entro 15 giorni dalla conclusione dell'asta, l'applicazione dei corrispettivi tariffari approvati annualmente da ARERA, in luogo dei corrispettivi unitari di assegnazione. In parallelo, si è svolta anche la consultazione della prima versione del codice di rigassificazione di FSRU Italia, ad oggi non ancora approvato.

Lo scorso 20 marzo si è conclusa la prima procedura di assegnazione della capacità, con esito più che positivo: conferito l'86% degli slot annui offerti dal terminale (37 su 43), di cui anche Edison è risultata assegnataria. L'avvio del terminale di Piombino rappresenta un passaggio necessario nel percorso intrapreso dall'Italia per la diversificazione delle fonti di approvvigionamento del gas e la riduzione della dipendenza dal gas russo. Le stesse finalità hanno guidato l'interesse di Edison nella partecipazione alla gara ai fini dell'aggiudicazione di una quota della capacità di importazione di GNL.

Aste stoccaggio gas per l'anno termico stoccaggio 2023-2024 – Fin da gennaio 2023, sono state disposte delle novità normativo/regolatorie finalizzate a favorire il riempimento degli stoccaggi nel breve periodo e riferite sia alla fase conclusiva della fase di erogazione dell'inverno 2022-2023 sia al successivo anno termico stoccaggio (ATS) 2023-2024. Con la Delibera 3/2023/R/gas ARERA ha definito i criteri funzionali all'attuazione per i primi nove mesi del 2023 del Servizio di Riempimento dello stoccaggio di Ultima Istanza (anche SRUI nel seguito) da parte del Responsabile del Bilanciamento (RdB). In linea con le indicazioni fornite dal Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), che con la comunicazione del 29 dicembre 2022 ha formulato l'assenso a che Snam continui a fornire il SRUI fino a un valore massimo di ulteriori 500 Msmc, ARERA con la Delibera 3/2023/R/Gas ha definito i prezzi massimi per l'approvvigionamento del gas per il SRUI che tengono conto della convenienza economica dell'immissione in stoccaggio valutata in base alle quotazioni al momento disponibili ed ai connessi costi.

Con l'atto di indirizzo MASE del 6 marzo 2023 e con la Delibera ARERA 93/2023/R/Gas è stato previsto che:

  • anche per l'ATS 2023-2024, i costi dei consumi tecnici delle imprese di stoccaggio non siano applicati agli utenti dello stoccaggio (e quindi siano coperti attraverso il meccanismo di equilibrio finanziario delle imprese di stoccaggio di cui all'art. 28 del RAST);
  • le imprese di stoccaggio rendano disponibili i seguenti servizi (entrambi soggetti ad applicazione di prezzo di riserva la cui formula di calcolo è stata trasmessa dall'Autorità in forma riservata, e con divieto di divulgazione, alle sole imprese di stoccaggio):
    • o servizio di riempimento in controflusso (capacità di iniezione nella fase di erogazione dell'inverno 2023, associata ad una corrispondente capacità di spazio per l'ATS 23/24 e capacità di iniezione ed erogazione per i servizi di punta o uniforme nella fase di erogazione dell'ATS 23/24);
    • o servizio di giacenza residua (capacità di spazio, offerta in conferimento ai soli utenti con giacenze residue al momento dell'asta, per l'ATS 23/24 e corrispondenti capacità di iniezione ed erogazione per i servizi di punta o uniforme nella fase di erogazione dell'ATS 23/24);

Edison Stoccaggio ha quindi offerto agli utenti del mercato le proprie capacità disponibili per i servizi introdotti dalla Delibera 93/2023/R/Gas conferendo 117 MSmc nell'asta del 13 marzo u.s. per il servizio di giacenza residua, e circa 102 MSmc nell'asta del 14 marzo u.s. per il servizio di controflusso (corrispondenti a circa 6 MSmc/g per i giorni di iniezione dal 15 al 31 marzo 2023).

A seguito del Decreto MASE del 31 marzo 2023 che ha disciplinato le modalità di allocazione delle capacità di stoccaggio per l'anno termico stoccaggio 2023-2024 ARERA ha pubblicato la Delibera 150/2023/R/gas recante le

disposizioni per l'organizzazione delle procedure per il conferimento delle capacità (aste) e aggiornando i criteri per il calcolo del prezzo di riserva (anche in questo caso, come di consuetudine, la formula del prezzo di riserva è stata trasmessa dall'Autorità, in forma riservata e con divieto di divulgazione, alle sole imprese di stoccaggio).

Edison Stoccaggio ha quindi, nelle aste tenutesi i giorni 5 e 6 aprile 2023, conferito completamente agli utenti del mercato la sua capacità disponibile: circa 622 MSmc per il servizio di Modulazione di Punta stagionale e circa 60 MSmc nell'asta per il servizio di Modulazione cd. a Punte Costanti.

Mercato retail

Disposizioni per il fine tutela gas e per l'identificazione dei clienti vulnerabili gas - Con le delibere 100/2023/R/GAS e 102/2023/R/GAS, l'Autorità ha regolato le modalità con le quali i venditori di gas naturale dovranno gestire la rimozione del prezzo tutelato, prevista dal DL Aiuti-quater al 1° gennaio 2024, e la contestuale identificazione dei clienti vulnerabili, che avranno diritto a richiedere una tariffa dedicata. I sopramenzionati provvedimenti confermano in gran parte quanto previsto nell'ambito della consultazione 494/2022 da ARERA a settembre 2022, prevedendo che i venditori debbano proporre ai propri clienti non identificati come vulnerabili l'offerta di mercato libero recante la stima della spesa annua di valore inferiore tra quelle disponibili nel proprio portafoglio di offerte rivolte ai clienti domestici o ai condomini con uso domestico, calcolata secondo i criteri del Regolamento del Portale Offerte. Qualora il cliente finale non aderisca alle nuove condizioni di fornitura proposte, né sottoscriva un diverso contratto di mercato libero, la fornitura in essere continuerà a essere erogata, dal gennaio 2024, applicando la stessa struttura di prezzo delle offerte PLACET di gas naturale a prezzo variabile. Fanno eccezione i clienti che tra luglio e dicembre 2023 saranno identificati come vulnerabili, ai quali se serviti in tutela e in assenza di una scelta sul mercato libero, dovrà invece essere applicata la tariffa a loro dedicata che prevede modalità analoghe a quelle previste per l'attuale servizio di tutela gas. In base alla Delibera 102/2023, entro la fine di ciascun mese, a decorrere dal 1° luglio 2023, l'Acquirente Unico (AU) provvede ad un aggiornamento mensile della condizione di vulnerabilità che riguarderà solamente i soggetti titolari di bonus sociale per disagio economico, nonché i clienti finali di età superiore a 75 anni in quanto tali informazioni sono già nella disponibilità di AU. Invece, per le restanti casistiche (soggetti con disabilità ai sensi dell'articolo 3 della legge 104/92 e residenti in strutture abitative di emergenza) sarà il venditore a dover raccogliere l'eventuale titolarità dei requisiti attraverso autocertificazione. Per i clienti in tutela dovranno essere predisposte informative dedicate che li rendano edotti dei loro diritti, in quanto vulnerabili mentre per i clienti già sul mercato libero i venditori sono tenuti ad inserire un messaggio nelle fatture emesse tra settembre e dicembre 2023 che li informerà dei propri diritti come vulnerabili.

Tematiche Trasversali

Decreto-Legge 18 novembre 2022, n.176 (cd. "Aiuti-quater") recante "Misure urgenti di sostegno nel settore energetico e di finanza pubblica" – Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 18 novembre 2022, convertito, con modificazioni, dalla Legge 13 gennaio 2023, n. 26, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 17 gennaio 2023. In particolare, il provvedimento contiene misure a sostegno delle imprese per fronteggiare il caro bollette, introducendo la possibilità per le stesse di richiedere la rateizzazione degli importi dovuti per la componente energetica di elettricità e gas naturale per i consumi dal 1° ottobre 2022 al 31 marzo 2023. In modifica all'art.16 del Decreto-Legge n.17 del 2022, vengono poi introdotte disposizioni volte a potenziare il cosiddetto meccanismo di gas release e a semplificare le procedure di rilascio di nuove concessioni tra le 9 e le 12 miglia marittime.

Con il Decreto si prevede poi la proroga al 10 gennaio 2024 del termine per il servizio di maggior tutela delle forniture di gas ai clienti domestici, nonché una modifica allo strumento del Superbonus, prevedendo una rimodulazione delle aliquote previste per il 2023 e l'accesso alla detrazione al 110% per interventi avviati dal 1° gennaio 2023 sugli edifici unifamiliari per soggetti con reddito non superiore a €15.000.

Decreto-Legge 29 dicembre 2022, n.198 (cd. "Milleproroghe") recante "Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2022, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 febbraio

2023, n. 14, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 febbraio 2023. Il provvedimento modifica l'art.3 del Decreto-Legge n. 115 del 2022 in materia di sospensione delle modifiche unilaterali dei contratti di fornitura di energia elettrica e gas naturale, prorogando la sospensione fino al 30 giugno 2023, e prevedendo che le disposizioni non si applicano alle clausole contrattuali che consentono di aggiornare le condizioni economiche contrattuali alla scadenza delle stesse.

Decreto-Legge 16 febbraio 2023, n.11 (cd. "Cessione crediti") recante "Misure urgenti in materia di cessione dei crediti di cui all'articolo 121 del Decreto-Legge 19 maggio 2020, n.34, convertito, con modificazioni dalla Legge 17 luglio 2020, n.77" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 16 febbraio 2023, il Decreto è stato convertito in legge l'11 aprile 2023. Il provvedimento prevede in particolare che, dall'entrata in vigore del Decreto-Legge, i soggetti, che sostengono spese relative agli interventi individuati all'art.121 del Decreto-Legge n.34 del 2020, non possano più optare per lo sconto sul corrispettivo dovuto o la cessione di un credito d'imposta di pari ammontare, in luogo dell'utilizzo diretto della detrazione spettante.

Decreto-Legge 24 febbraio 2023, n.13 (cd. "PNRR") recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune." – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 24 febbraio 2023, il Decreto è stato convertito in legge il 21 aprile 2023. Il provvedimento contiene disposizioni volte a velocizzare l'attuazione del PNRR, tra cui diverse misure in materia di governance del Piano, e numerose semplificazioni autorizzative in materia di fonti rinnovabili. In particolare, si prevede l'esclusione della verifica preventiva d'interesse archeologico dai documenti da allegare alla domanda di valutazione d'impatto ambientale e si precisa che l'adozione del relativo parere e provvedimento non è subordinata alla conclusione delle attività di verifica, l'introduzione di un procedimento unico – comprensivo di valutazione d'impatto ambientale – per l'ottenimento dell'autorizzazione unica, nonché semplificazioni per il fotovoltaico in area industriale, artigianale, commerciale e agricola, per lo sviluppo di idrogeno verde e rinnovabile e per le comunità energetiche rinnovabili in ambito agricolo.

Decreto-Legge 30 marzo 2023, n.34 (cd. "Bollette") recante "Misure urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di salute e adempimenti fiscali" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 30 marzo 2023, il Decreto dovrà essere convertito in legge entro il 29 maggio 2023. Il provvedimento contiene misure a sostegno di famiglie e imprese per fronteggiare il caro bollette, in particolare prorogando anche al 2° trimestre 2023 l'innalzamento della soglia ISEE a 15.000 euro per il riconoscimento dei bonus sociali elettrico e gas (30.000 euro per nuclei familiari con a carico almeno 4 figli fino al 31 dicembre 2023), l'azzeramento degli oneri generali di sistema gas e l'IVA al 5% sul gas, nonché i crediti d'imposta riconosciuti alle imprese per i propri consumi di energia elettrica o gas. Viene inoltre previsto un contributo in quota fissa, riconosciuto ai clienti domestici residenti con riferimento ai mesi di ottobre, novembre e dicembre 2023 nel caso in cui la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all'ingrosso superi il limite dei 45 €/MWh. Infine, vengono apportate alcune modifiche alle disposizioni della legge n. 197 del 2022 in materia di contributo di solidarietà temporaneo.

Temporary Crisis and Transition Framework

In data 24 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) il nuovo quadro temporaneo per gli Aiuti di Stato (Temporary Crisis and Transition Framework - TCTF), come parte del pacchetto di politiche a sostegno del Green Deal Industrial Plan. Il TCTF ha l'obiettivo di sostenere le imprese impattate dagli alti prezzi dell'energia (come già avveniva con il Quadro in vigore dall'ottobre 2022) e di integrare i nuovi obiettivi strategici di RePowerEU all'interno del sistema. Il documento renderà più facile per gli Stati Membri finanziare iniziative specifiche nei mercati energetici. Tra gli altri, attraverso questa cornice normativa vengono sostenuti investimenti per la promozione delle fonti rinnovabili, lo stoccaggio di energia e la decarbonizzazione dei processi. Inoltre, verranno supportati gli investimenti in tecnologie strategiche a zero emissioni, tema ampiamente trattato nel Net Zero Industry Act attualmente in discussione. Per quanto riguarda le sezioni rilevanti per gli investimenti nel settore energetico, viene prolungata la

possibilità per gli Stati Membri di concedere Aiuti di Stato fino al 31 dicembre 2025. Le restanti disposizioni del Quadro temporaneo di crisi rimangono applicabili fino al 31 dicembre 2023.

Proroga del periodo di applicazione delle misure di riduzione della domanda di gas

In data 30 marzo 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea (GUUE) il regolamento di estensione delle misure di riduzione della domanda di gas. L'atto fa seguito ad un regolamento gemello attivo fino al 31 marzo 2023, mantenendo lo stesso target volontario di diminuzione dei consumi nazionali di gas del 15% e prorogandolo per un anno dalla sua scadenza. L'obiettivo andrà quindi raggiunto nel periodo dal 1° aprile 2023 al 31 marzo 2024, e comparato al consumo medio di gas tra il 1° aprile 2017 e il 31 marzo 2022. Agli Stati Membri lasciata massima libertà nell'individuazione degli strumenti per il raggiungimento del target.

Prospetti di sintesi

Conto economico consolidato

(in milioni di euro) 1° trimestre 2023 1° trimestre 2022
Ricavi di vendita 6.120 7.111
Altri ricavi e proventi 5
0
1
5
Totale ricavi 6.170 7.126
Costi per commodity e logistica (-) (5.317) (6.497)
Altri costi e prestazioni esterne (-) (192) (164)
Costi del personale (-) (98) (84)
(Svalutazioni) ripristini di valore su crediti 4 (2)
Altri oneri (-) (23) (22)
Margine operativo lordo 544 357
Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi) 2
8
(19)
Ammortamenti (-) (107) (94)
(Svalutazioni) ripristini di valore su immobilizzazioni - -
Altri proventi (oneri) Attività non Energy (3) (2)
Risultato operativo 462 242
Proventi (oneri) finanziari netti sul debito - (2)
Altri proventi (oneri) finanziari netti (7) 8
Proventi (oneri) su cessione crediti pro-soluto (15) (4)
Proventi (oneri) da partecipazioni (1) (1)
Risultato prima delle imposte 439 243
Imposte sul reddito (128) (177)
Risultato netto da Continuing Operations 311 6
6
Risultato netto da Discontinued Operations - -
Risultato netto 311 6
6
di cui:
Risultato netto di competenza di terzi 2
3
3
9
Risultato netto di competenza di Gruppo 288 2
7

Stato patrimoniale consolidato

31.03.2023 31.12.2022
(in milioni di euro)
ATTIVITA'
Immobili, impianti e macchinari 4.043 3.967
Immobilizzazioni immateriali 341 340
Avviamento 2.228 2.228
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 215 216
Altre attività finanziarie immobilizzate 103 86
Attività per imposte anticipate 364 427
Crediti per imposte non correnti 2 2
Altre attività non correnti 157 162
Fair Value 358 468
Attività per leasing finanziari 9 8
Totale attività non correnti 7.820 7.904
Rimanenze 141 387
Crediti commerciali 3.388 4.281
Crediti per imposte correnti 60 63
Altre attività correnti 392 372
Fair Value 3.135 3.706
Attività finanziarie correnti 20 17
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 951 456
Totale attività correnti 8.087 9.282
Attività in dismissione 146 150
Totale attività 16.053 17.336
PASSIVITA'
Capitale sociale 4.736 4.736
Riserve e utili (perdite) portati a nuovo 1.254 1.105
Riserva di altre componenti del risultato complessivo (115) (333)
Risultato netto di competenza di Gruppo 288 151
Totale patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante 6.163 5.659
Patrimonio netto attribuibile ai soci di minoranza 382 389
Totale patrimonio netto 6.545 6.048
Benefici ai dipendenti 34 34
Fondi di smantellamento e ripristino siti 193 192
Fondi per rischi e oneri diversi 302 195
Fondi rischi su vertenze Attività non Energy 289 300
Passività per imposte differite 70 76
Altre passività non correnti 38 37
Fair Value 637 1.153
Debiti finanziari non correnti 773 709
Totale passività non correnti 2.336 2.696
Debiti commerciali 2.728 3.778
Debiti per imposte correnti 532 392
Altre passività correnti 346 680
Fair Value 3.207 3.506
Debiti finanziari correnti 323 200
Totale passività correnti 7.136 8.556
Passività in dismissione 36 36
Totale passività e patrimonio netto 16.053 17.336

Variazione del patrimonio netto consolidato

(in milioni di euro) Capitale Sociale Riserve e utili
(perdite) portati a
nuovo
Riserva di altre
componenti del
risultato
complessivo
Risultato netto di
competenza di
Gruppo
Totale Patrimonio
Netto attribuibile ai
soci della
controllante
Patrimonio Netto
attribuibile ai soci
di minoranza
Totale Patrimonio
Netto
Saldi al 31 dicembre 2022 4.736 1.105 (333) 151 5.659 389 6.048
Destinazione risultato esercizio precedente - 151 - (151) - - -
Distribuzione dividendi e riserve (*) - - - - - (30) (30)
Altri movimenti - (2) - - (2) - (2)
Totale risultato netto complessivo - - 218 288 506 23 529
di cui:
- Variazione del risultato complessivo
- Risultato netto al 31 marzo 2023
-
-
-
-
218
-
-
288
218
288
-
23
218
311
Saldi al 31 marzo 2023 4.736 1.254 (115) 288 6.163 382 6.545

389 23 382
(30)
31.12.2022 Distribuzione dividendi
e riserve (*)
Risultato netto 31.03.2023

(*) L'importo si riferisce ai dividendi di pertinenza di terzi azionisti distribuiti dalla controllata Edison Rinnovabili nel mese di marzo 2023.

Risultati economico-finanziari al 31 marzo 2023

Ricavi e Margine operativo lordo di Gruppo e per Filiera

(in milioni di euro) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione Variazione
%
Filiera Energia Elettrica
Ricavi di vendita 2.620 2.278 342 15,0%
Margine operativo lordo 249 145 104 71,7%
Filiera Attività Gas
Ricavi di vendita 4.317 5.644 (1.327) (23,5%)
Margine operativo lordo 294 233 61 26,2%
Filiera Corporate (1)
Ricavi di vendita 39 18 21 116,7%
Margine operativo lordo 1 (21) 22 n.s.
Elisioni
Ricavi di vendita (856) (829) (27) (3,3%)
Gruppo Edison
Ricavi di vendita 6.120 7.111 (991) (13,9%)
Margine operativo lordo 544 357 187 52,4%
% sui ricavi di vendita 8,9% 5,0% - -

(1) Include l'attività della Capogruppo Edison Spa pertinente alla gestione centrale e trasversale, ovvero non direttamente collegata ad un business specifico e talune società holding e immobiliari.

I ricavi del primo trimestre 2023 mostrano un trend in riduzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 6.120 milioni di euro, attribuibile alla Filiera Attività Gas a causa della contrazione dei volumi venduti, mentre i ricavi della Filiera Energia Elettrica sono in crescita del 15% per effetto dell'aumento del prezzo medio contrattualizzato.

Il margine operativo lordo si attesta a 544 milioni di euro, in incremento del 52,4% rispetto allo stesso periodo del 2022 grazie al contributo della produzione rinnovabile e al buon andamento delle vendite sul mercato finale, dopo un 2022 in forte sofferenza.

Si rimanda ai paragrafi seguenti per un un'analisi più approfondita dell'andamento nelle singole Filiere.

Filiera Energia Elettrica

Fonti

(GWh) (1) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Produzione Edison: 4.512 5.455 (17,3%)
- termoelettrica 3.666 4.573 (19,8%)
- idroelettrica 216 275 (21,5%)
- eolica e altre rinnovabili 630 607 3,8%
Altri acquisti (grossisti, IPEX, ecc.) (2) 5.184 4.150 24,9%
Totale fonti 9.696 9.605 0,9%
Produzioni Attività EESM 157 192 (18,2%)

(1) Un GWh è pari a un milione di kWh; riferito a volumi fisici.

(2) Al lordo delle perdite.

Impieghi

(GWh) (1) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Clienti finali (2) 3.383 3.432 (1,4%)
Altre vendite (grossisti, IPEX, ecc.) 6.313 6.173 2,3%
Totale impieghi 9.696 9.605 0,9%
Vendite Attività EESM 157 192 (18,2%)

(1) Un GWh è pari a un milione di kWh.

(2) Al lordo delle perdite.

Il Gruppo opera secondo un modello di business che prevede una separazione tra la gestione della generazione (termoelettrica e rinnovabili), le vendite al mercato finale (business e retail) e grossista, nonché le attività di compravendita tese a garantire adeguate politiche di segregazione e copertura del rischio sui portafogli citati, oltre che la massimizzazione della redditività attraverso l'ottimizzazione degli stessi.

Nell'ambito di tale modello, le produzioni di Edison si attestano a 4.512 GWh, in diminuzione del 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il trend negativo è dettato principalmente dall'andamento della produzione termoelettrica, che mostra un decremento del 19,8% legato sia ad un ritardo nell'avvio dell'impianto di Marghera Levante, sia a minori produzioni a causa di uno scenario prezzi meno favorevole rispetto al primo trimestre del 2022. Anche le produzioni idroelettriche mostrano un calo del 21,5% attribuibile principalmente ad una minore idraulicità. Per quanto riguarda la produzione eolica e altre rinnovabili si registra un incremento del 3,8% imputabile sostanzialmente ad una variazione di perimetro legata all'acquisizione di Winbis Srl e Cerbis Srl effettuata a luglio 2022 e all'entrata in esercizio dell'impianto di Mazara 2 ad agosto 2022.

Le vendite ai clienti finali sono complessivamente diminuite del'1,4% principalmente a causa di una contrazione sul segmento Business.

Gli Altri acquisti e le Altre vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno rispettivamente del 24,9% e del 2,3%; si ricorda, peraltro, che queste voci includono, oltre alle compravendite sul mercato wholesale, anche acquisti e vendite su IPEX legati al bilanciamento dei portafogli.

Si registra una riduzione dei volumi relativi alle attività dell'Energy & Environmental Services Market.

Dati economici

(in milioni di euro) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Ricavi di vendita 2.620 2.278 15,0%
Margine operativo lordo 249 145 71,7%

I ricavi di vendita del primo trimestre 2023 sono pari a 2.620 milioni di euro e risultano in aumento del 15,0% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il margine operativo lordo si attesta a 249 milioni di euro, registrando un incremento di 104 milioni di euro.

Il settore termoelettrico mostra un trend in lieve riduzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a causa di una performance negativa dei mercati MGP/MSD parzialmente compensata dal contributo del capacity market.

Il settore delle rinnovabili ha conseguito un risultato in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno per effetto soprattutto dell'aumento del prezzo medio contrattualizzato.

Per quanto riguarda la parte commerciale si registra un incremento dei risultati, in particolare sui segmenti Retail e Business, legato ad un miglioramento della marginalità unitaria. Anche i risultati delle vendite di servizi a valore aggiunto (VAS) sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

I dati economici della Filiera Energia Elettrica includono i risultati dell'attività Energy & Environmental Services Market che, al primo trimestre 2023, ha evidenziato un aumento del 37,3% dei ricavi di vendita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 291 milioni di euro (212 milioni di euro nel 2022). Il margine operativo lordo è in aumento del 34,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, registrando 39 milioni di euro (29 milioni di euro nel 2022) da imputarsi principalmente all'ingresso della società Citelum Italia Srl (ora Edison Next Government) nel perimetro del Gruppo a partire da maggio 2022. Le attività legate alla Pubblica Amministrazione, al netto dell'effetto perimetro di Citelum, registrano un incremento dei risultati; in flessione le attività Industry.

Filiera Attività Gas

Fonti Gas

(Gas in milioni di mc) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
(*)
2022
Variazione %
Produzioni (1) 2,8 2,1 33,3%
(2)
Produzioni estero
34 40 (15,0%)
Acquisti Long Term e altro import 3.001 3.597 (16,6%)
Altri Acquisti 715 2.269 (68,5%)
Variazione stoccaggi (3) 222 124 79,0%
Totale fonti 3.975 6.032 (34,1%)

(1) Produzioni di Edison Stoccaggio. Al netto degli autoconsumi e a Potere Calorifico Standard;

(2) Produzioni relative alla concessione in Algeria.

(3) Include perdite di rete; la variazione negativa indica immissione a stoccaggio.

(*) Dato 2022 riclassificato

Impieghi Gas

(Gas in milioni di mc) 1° Trimestre
2023
1 ° Trimestre
2022
Variazione %
Usi civili 342 994 (65,6%)
Usi industriali 1.180 1.488 (20,7%)
Usi termoelettrici 980 1.644 (40,4%)
Vendite produzioni estero 34 40 (15,0%)
Altre vendite 1.439 1.866 (22,9%)
Totale impieghi 3.975 6.032 (34,1%)

Gli acquisti di lungo termine di gas e gli altri acquisti sul mercato grossista sono in riduzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno rispettivamente del 16,6% e del 68,5%; l'esposizione del portafoglio di Edison alle importazioni dalla Russia è stata azzerata. Gli stoccaggi registrano un'erogazione maggiore rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Per quanto riguarda gli impieghi, pari a 3.975 milioni di metri cubi, si registra una riduzione delle vendite, in particolare per usi termoelettrici e civili grossisti.

Dati economici

(in milioni di euro) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Ricavi di vendita 4.317 5.644 (23,5%)
Margine operativo lordo 294 233 26,2%

I ricavi di vendita del primo trimestre 2023 si attestano a 4.317 milioni di euro, in riduzione del 23,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il margine operativo lordo, che include il risultato delle attività regolate, ammonta a 294 milioni di euro, in aumento del 26,2% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tale incremento è da imputarsi principalmente ad azioni di ottimizzazione del portafoglio. Per quanto riguarda la parte commerciale, i risultati sono in incremento rispetto al primo trimestre dell'anno precedente, in particolare grazie ad una maggiore marginalità dei segmenti Business e Retail.

Filiera Corporate

Dati economici

(in milioni di euro) 1° Trimestre
2023
1° Trimestre
2022
Variazione %
Ricavi di vendita 39 18 116,7%
Margine operativo lordo 1 (21) n.s.

Nella Filiera Corporate confluiscono la parte dell'attività della capogruppo Edison Spa di gestione centrale e trasversale, ovvero non direttamente collegata ad un business specifico, e talune società holding e immobiliari.

I ricavi di vendita e il margine operativo lordo del primo trimestre 2023 mostrano un trend in incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno principalmente grazie ad un progressivo aggiornamento dei contratti di service verso le unità operative.

Altre voci del conto economico di Gruppo

(in milioni di euro) 1° trimestre
2023
1° trimestre
2022
Variazione %
Margine operativo lordo 544 357 52,4%
Variazione netta di fair value su derivati 28 (19) n.s.
(commodity e cambi)
Ammortamenti (107) (94) (13,8%)
(Svalutazioni) ripristini di valore su immobilizzazioni - - n.s.
Altri proventi (oneri) Attività non Energy (3) (2) (50,0%)
Risultato operativo 462 242 90,9%
Proventi (oneri) finanziari netti sul debito - (2) 100,0%
Altri proventi (oneri) finanziari netti (7) 8 n.s.
Proventi (oneri) su cessione crediti pro-soluto (15) (4) n.s.
Proventi (oneri) da partecipazioni (1) (1) 0,0%
Imposte sul reddito (128) (177) 27,7%
Risultato netto da Continuing
Operations
311 6
6
n.s.
Risultato netto da Discontinued Operations - - n.s.
Risultato netto di competenza di terzi 23 39 (41,0%)
Risultato netto di competenza di Gruppo 288 2
7
n.s.

Il Risultato netto da Continuing Operations è positivo per 311 milioni di euro, in significativo incremento rispetto ai 66 milioni di euro del primo trimestre 2022.

Oltre alla dinamica dei margini industriali precedentemente commentata, su tale risultato hanno inciso principalmente:

  • la variazione netta di fair value su derivati, positiva per 28 milioni di euro (negativa per 19 milioni di euro nel primo trimestre 2022);
  • gli ammortamenti per 107 milioni di euro (94 milioni di euro nel primo trimestre 2022);
  • le poste finanziarie, che evidenziano oneri netti per 22 milioni di euro (proventi netti per 2 milioni di euro nel primo trimestre 2022), che risentono, tra l'altro, dell'incremento degli oneri su cessione crediti pro-soluto, determinato principalmente dalla crescita dei tassi di interesse.

Si segnala inoltre che il tax rate è pari al 29%, in miglioramento rispetto al primo trimestre 2022, il quale includeva una prima stima, pari a circa 100 milioni di euro, del contributo straordinario previsto dall'art 37 del D.L. 21/2022 (Decretolegge "Taglia prezzi").

Dopo aver attribuito il risultato netto di competenza di terzi, pari ad un utile di 23 milioni di euro, che riflette essenzialmente la positiva performance di Edison Rinnovabili (detenuta da Edison con una quota del 51%) e delle sue controllate, il Risultato netto di competenza di Gruppo è positivo per 288 milioni di euro (positivo per 27 milioni di euro nel primo trimestre 2022).

Di seguito si riportano i dettagli delle principali Altre voci del conto economico di Gruppo.

Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi)

Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi) Definibili di copertura Definibili di copertura Non definibili di Totale variazione netta
(in milioni di euro) (CFH) (*) (FVH) copertura di fair value
1° Trimestre 2023
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici (5) 567 35 597
Gestione del rischio cambio su commodity - (20) - (20)
Variazione di fair value contratti fisici (FVH) - (549) - (549)
Totale 2023 (5) (2) 35 28
1° Trimestre 2022
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici - (764) (4) (768)
Gestione del rischio cambio su commodity - 10 - 10
Variazione di fair value contratti fisici (FVH) - 739 - 739
Totale 2022 - (15) (4) (19)
(*) Si riferisce alla parte inefficace.

La variazione netta di fair value registrata nel primo trimestre 2023 è legata alla variazione dei prezzi delle principali commodity di riferimento.

Ammortamenti

Il seguente grafico mostra il dettaglio degli ammortamenti per filiera.

Altri proventi (oneri) finanziari netti

1° trimestre 1° trimestre
(in milioni di euro) 2023 2022 Variazioni
Oneri per attualizzazione fondi (3) (3) -
Utili (perdite) su cambi (*) (3) 13 (16)
Altro (1) (2) 1
Altri proventi (oneri) finanziari netti (7) 8 (15)

(*) Includono i risultati delle operazioni poste in essere con EDF Sa a copertura del rischio cambio.

La dinamica della voce Utili (perdite) su cambi risente in particolare dei risultati dei derivati di copertura legati alla variazione del cambio tra euro e dollaro.

Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2023

Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa

Il totale indebitamento finanziario al 31 marzo 2023 è pari a 169 milioni di euro (477 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Variazione dell'indebitamento finanziario

(in milioni di euro)

Di seguito si riporta l'analisi della variazione dell'indebitamento finanziario:

I principali flussi di cassa del periodo derivano dalla positiva performance operativa commentata precedentemente, dalla variazione del capitale circolante e da investimenti netti per 79 milioni di euro, che includono:

• investimenti netti in immobilizzazioni (71 milioni di euro), prevalentemente riferiti ai servizi energetici e ambientali (15 milioni di euro), al settore termoelettrico (11 milioni di euro), ai settori eolico e fotovoltaico (10

milioni di euro), nonché al settore commerciale (21 milioni di euro) principalmente relativi a costi incrementali sostenuti per l'ottenimento di nuovi contratti;

• la citata acquisizione del 100% della società Felix Dynamics, con un effetto complessivo sull'indebitamento di 8 milioni di euro.

La voce Altro riflette principalmente l'eliminazione di costi e l'iscrizione di debiti senza impatto monetario.

Di seguito si riporta la composizione del Totale indebitamento finanziario (TIF), definito dagli Orientamenti ESMA pubblicati in data 4 marzo 2021 che CONSOB ha chiesto di adottare a partire dal 5 maggio 2021.

Si segnala che i saldi al 31 marzo 2023 includono per circa 98 milioni di euro il debito per leasing relativo all'entrata in esercizio di una nave metaniera per il noleggio della quale sussiste un contratto di lungo termine della durata di 7 anni stipulato con un armatore.

Totale indebitamento finanziario 31.03.2023 31.12.2022 Variazioni
(in milioni di euro)
Debito finanziario non corrente
- Debiti verso banche
773
459
709
462
64
(3)
- Debiti verso società del Gruppo EDF - - -
- Debiti per leasing 314 234 80
- Debiti verso altri finanziatori - 13 (13)
Altre passività non correnti 28 27 1
Indebitamento finanziario non corrente 801 736 65
Debito finanziario corrente (esclusa la parte corrente del debito
finanziario non corrente) 241 126 115
- Debiti verso banche 117 15 102
- Debiti verso società del Gruppo EDF 5 7 (2)
- Debiti da valutazione di derivati cash flow hedge - - -
- Debiti verso altri finanziatori 119 104 15
Parte corrente del debito finanziario non corrente 82 74 8
- Debiti verso banche 32 35 (3)
- Debiti per leasing 50 39 11
Attività finanziarie correnti (4) (3) (1)
- Crediti da valutazione di derivati cash flow hedge (1) (1) -
- Altre attività finanziarie correnti (3) (2) (1)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (951) (456) (495)
Indebitamento finanziario corrente netto (632) (259) (373)
Indebitamento finanziario netto Attività in dismissione - - -
Totale indebitamento finanziario 169 477 (308)
di cui:
Indebitamento finanziario lordo 1.124 936 188
di cui Altre passività non correnti 2
8
2
7
1
Liquidità (955) (459) (496)

L'indebitamento finanziario non corrente risulta in incremento rispetto al 31 dicembre 2022 per effetto dell'iscrizione della quota non corrente del debito di leasing relativo alla nuova nave, effetto parzialmente compensato dalla riclassifica tra i debiti finanziari correnti delle quote in scadenza dei debiti.

Il debito finanziario corrente aumenta rispetto al 31 dicembre 2022 principalmente per effetto di maggiori scoperti temporanei sui conti correnti ordinari per la normale gestione operativa.

Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti, pari a 951 milioni di euro (456 milioni di euro al 31 dicembre 2022) sono prevalentemente costituite da disponibilità di conto corrente con EDF Sa per 924 milioni di euro (421 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Lo scoperto di conto corrente di tesoreria con EDF Sa, pari a 199 milioni di euro, al 31 marzo 2023 non è utilizzato.

(in milioni di euro)

Al 31 marzo 2023 il gruppo Edison dispone di linee di credito committed non utilizzate per un totale di 430 milioni di euro rappresentate:

  • dalla linea di credito revolving (disponibile per 250 milioni di euro). Tale linea, sottoscritta con EDF Sa per originari 250 milioni di euro ed incrementata di 350 milioni di euro nel corso del 2022 per gestire in sicurezza l'aumento dei prezzi, è scaduta per una prima tranche di 350 milioni di euro a marzo 2023, mentre il residuo importo di 250 milioni di euro è giunto a scadenza alla fine di aprile 2023;
  • dal Green Framework Loan (180 milioni di euro) concesso da BEI a fine giugno 2020 per finanziare la realizzazione di un portafoglio di progetti in tutto il territorio italiano per l'efficienza energetica e la realizzazione di impianti rinnovabili. La linea di credito ha una durata di 15 anni e potrà essere utilizzata fino a giugno 2024.

Per mettere in sicurezza la copertura dei propri fabbisogni di capitale circolante in uno scenario di mercato ancora incerto e volatile, nel marzo 2023 Edison ha firmato una linea di credito bancaria ad utilizzo rotativo garantita da SACE, nel quadro della misura di sostegno governativo nota sotto il nome SupportItalia. L'accesso a tale finanziamento, concesso da un ristretto numero di banche per un importo totale di 1 miliardo di euro, è subordinato all'emanazione di un apposito decreto del MEF, di concerto col Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che potrebbe essere emesso entro il secondo trimestre 2023.

Indebitamento finanziario lordo e sua composizione per fonte di finanziamento

La composizione dell'indebitamento finanziario lordo rispetto al 31 dicembre 2022 riflette, tra l'altro, l'iscrizione del nuovo leasing sopra descritto.

Fair value iscritto a stato patrimoniale e Riserva di Cash Flow Hedge

(in milioni di euro) 31.03.2023 31.12.2022
Iscritto tra: Crediti Debiti Netto Crediti Debiti Netto
- Attività (passività) finanziarie 1 - 1 1 - 1
- Attività (passività) non correnti 358 (637) (279) 468 (1.153) (685)
- Attività (passività) correnti 3.134 (3.207) (73) 3.705 (3.506) 199
Fair Value iscritto nelle attività e passività (a) 3.493 (3.844) (351) 4.174 (4.659) (485)
di cui di (a) riferito a:
- gestione rischio tassi di interesse 1 - 1 1 - 1
- gestione rischio tassi di cambio 7
8
(25) 5
3
102 (27) 7
5
- gestione rischio su commodity 2.677 (2.858) (181) 2.739 (3.626) (887)
- Fair value su contratti fisici 737 (961) (224) 1.332 (1.006) 326

Fair Value iscritto a stato patrimoniale

Rispetto ai valori iscritti al 31 dicembre 2022 la diminuzione dei crediti e dei debiti è dovuta alla generale diminuzione dei prezzi registrata nel periodo su tutti i mercati delle commodities. Per approfondimenti sulla dinamica dei prezzi delle commodities si rimanda alle sezioni sul quadro economico di riferimento e sull'andamento del mercato energetico italiano.

Nel seguito si riporta invece la variazione della riserva di Cash Flow Hedge correlata ai contratti derivati e riferibile alla sospensione a patrimonio netto della parte efficace dei contratti derivati stipulati per la copertura del rischio prezzo e cambio delle commodity energetiche e del rischio tasso di interesse. Gli importi rilevati direttamente a patrimonio netto vengono riflessi nel conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'elemento coperto.

Riserva di Cash Flow Hedge

(in milioni di euro) Riserva lorda Imposte differite Riserva netta
Valore iniziale al 31.12.2022 (472) 134 (338)
Variazione del periodo 300 (83) 217
Valore al 31.03.2023 (172) 51 (121)

Evoluzione prevedibile della gestione

Sulla base dei risultati del primo trimestre dell'anno e in un contesto di mercato che permane caratterizzato da un'elevata incertezza economica e geopolitica, oltre che da una forte volatilità dei prezzi, il Gruppo stima per il 2023 un EBITDA in crescita compreso tra 1,4 miliardi di euro e 1,6 miliardi di euro.

Fatti di rilievo avvenuti dopo il 31 marzo 2023

Non si segnalano eventi di rilievo successivi al 31 marzo 2023.

Milano, 4 maggio 2023 Per il Consiglio di Amministrazione L'Amministratore Delegato

Nicola Monti

Dichiarazione dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari a norma delle disposizioni dell'art. 154-bis comma 2 del D.Lgs. 58/1998

I dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari di Edison Spa Ronan Lory e Roberto Buccelli dichiarano, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 2 del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998) che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2023 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Milano, 4 maggio 2023

I Dirigenti Preposti alla redazione dei documenti contabili societari Ronan Lory Roberto Buccelli

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