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Generalfinance

Quarterly Report Aug 8, 2023

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Quarterly Report

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1 RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 giugno 2023

Relazione finanziaria semestrale – 30 giugno 2023

PAGINA NON UTILIZZATA

Relazione intermedia sulla gestione al 30 giugno 2023

Premessa

La relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2023 è stata redatta in conformità allo IAS 34 "Bilanci intermedi", che definisce il contenuto minimo delle informazioni e identifica i principi contabili e di valutazione da applicare ad un bilancio abbreviato. I principi e le interpretazioni utilizzati per la redazione del bilancio intermedio, con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi attinenti, sono in linea con quelli adottati da Generalfinance per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2022, redatto secondo i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) ed omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Anche le policy valutative e le modalità di stima adottate non hanno subito modifiche significative rispetto a quelle applicate nella redazione del bilancio al 31 dicembre 2022.

Il bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2023 è composto dai seguenti documenti: Stato Patrimoniale e Conto Economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, Rendiconto finanziario e le relative note illustrative in cui sono riportati l'informativa sul fair value, i dettagli dei principali aggregati patrimoniali ed economici, informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, informazioni sulle operazioni con parti correlate. Il bilancio intermedio abbreviato è corredato, inoltre, dalla Relazione intermedia degli Amministratori sull'andamento della gestione.

CONTESTO MACROECONOMICO E MERCATO DEL FACTORING NEL 20231

Contesto macroeconomico

Nel quarto trimestre del 2022 in Italia il PIL ha sostanzialmente ristagnato (-0,1 per cento rispetto allo 0,4 nel terzo). Al netto calo della spesa delle famiglie si è contrapposta l'accelerazione degli investimenti, che hanno registrato variazioni positive in tutte le principali componenti. Il decumulo delle scorte ha sottratto 1,1 punti percentuali alla dinamica del PIL; per contro l'interscambio con l'estero ha contribuito positivamente per 1,4 punti, a causa dell'aumento delle esportazioni e della flessione delle importazioni. Dal lato dell'offerta, il valore aggiunto è salito in misura sostenuta nelle costruzioni, mentre si è ridotto nell'industria in senso stretto ed è rimasto pressoché stabile nei servizi, interrompendo una prolungata espansione. Nel complesso del 2022, il PIL è cresciuto del 3,7 per cento (dal 7,0 nel 2021).

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

I nostri modelli, che impiegano un ampio insieme di dati, prefigurano per il primo trimestre del 2023 un recupero del prodotto. Quest'ultimo avrebbe beneficiato della discesa dei corsi energetici e della normalizzazione delle condizioni di approvvigionamento lungo le catene del valore. A una tenuta dell'attività nei servizi si sarebbe accompagnata una crescita nelle costruzioni e nella manifattura. Nello stesso periodo l'indicatore Ita-coin, che misura la dinamica del prodotto al netto delle componenti più erratiche, segnala un lieve miglioramento rispetto alla fine del 2022.

1 Nel capitolo vengono citati e/o riportati ampi stralci del "Bollettino Economico n.2/2023" della Banca d'Italia e della circolare statistica Assifact n. 29-23 "Il factoring in cifre - Sintesi dei dati di marzo 2023".

VOCI 2022
1º trim. 2º trim. 3º trim. 4º trim.
PIL 0.1 1,0 0.4 -0.1 3,7
Importazioni 4.1 1,5 2,5 -1,7 11,8
Domanda nazionale (2) -0,3 0.9 1.2 -1.6 4.3
Consumi nazionali
spesa delle famiglie (3)
spesa delle AA.PP. (4)
-0.8
-1.1
0,3
1.3
2,2
-1.4
1,6
2,2
-0,2
-1.1
-1,6
0,5
3.5
4,6
0,0
Investimenti fissi lordi
costruzioni
beni strumentali (5)
3,4
4.4
2,4
1,1
1.0
1,2
0,2
-2,2
2,7
2,0
1.7
2,2
9,4
11.6
7,3
Variazione delle scorte (6) -0,3 -0,3 0,0 -1,1 -0.4
Esportazioni 5,3 1,8 0,0 2,6 9,4
Esportazioni nette (7) 0,5 0.1 -0.8 1.4 -0.5

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Le imprese

L'attività manifatturiera, dopo essere diminuita per due trimestri consecutivi, sarebbe tornata a espandersi nella media dei primi tre mesi del 2023. Gli indicatori qualitativi delle aziende del terziario prefigurano una ripresa dell'attività. Secondo le imprese, l'accumulazione di capitale continuerà nell'anno in corso. Le condizioni del mercato immobiliare restano deboli.

In gennaio la produzione industriale si è ridotta (-0,7 per cento sul mese precedente, da 1,2 in dicembre); vi ha influito il calo di quella di beni strumentali e, in misura minore, intermedi, a fronte dell'aumento della produzione di beni di consumo. Rimane ampio il divario tra il livello dell'attività nei settori con elevato impiego di input energetici e quello nel resto del comparto manifatturiero. Sulla base delle nostre stime per febbraio e marzo, nella media del primo trimestre la produzione industriale sarebbe tuttavia lievemente salita sul periodo precedente.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Nella media dei primi tre mesi dell'anno il clima di fiducia delle imprese rilevato dall'Istat è migliorato in tutti i settori. Segnali positivi emergono anche dai PMI dei comparti manifatturiero e dei servizi, che nello stesso periodo sono tornati su livelli compatibili con un'espansione dell'attività, per la prima volta dal secondo trimestre del 2022. Secondo le inchieste condotte dalla Banca d'Italia tra febbraio e marzo, i giudizi sulla situazione economica generale continuano a recuperare, sospinti dalle valutazioni sulla domanda e dall'attenuarsi delle difficoltà legate ai prezzi dell'energia e all'approvvigionamento di materie prime e di input intermedi.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Gli investimenti hanno accelerato nel quarto trimestre (2,0 per cento sul periodo precedente), segnando una crescita in tutte le principali componenti. Secondo nostre valutazioni, confermate dai dati di fonte Associazione italiana leasing (Assilea) sul valore dei contratti di leasing per il finanziamento dei veicoli industriali e dei beni strumentali, nel bimestre gennaio-febbraio sarebbe proseguito l'aumento degli investimenti. Nell'ambito delle indagini della Banca d'Italia, le imprese considerano le condizioni per investire più favorevoli che nella rilevazione precedente, anche se il saldo tra i giudizi di miglioramento e quelli di peggioramento risulta ancora negativo.

Nel quarto trimestre del 2022 le compravendite di abitazioni hanno continuato a diminuire, benché in misura inferiore rispetto ai mesi estivi; i prezzi delle case – invariati in termini nominali sul trimestre precedente – sono risultati più alti del 2,8 per cento sul periodo corrispondente del 2021, un valore molto inferiore a quello dell'inflazione al consumo. Secondo il Sondaggio congiunturale sul mercato delle abitazioni in Italia, condotto presso gli agenti immobiliari tra gennaio e febbraio dell'anno in corso, le prospettive a breve e quelle sull'orizzonte di due anni restano deboli con riferimento sia al proprio mercato, sia a quello nazionale; sulla domanda incide negativamente l'aumento del costo dei mutui. La larga maggioranza degli operatori continua ad attendersi una stabilità dei prezzi. Le evidenze desunte dagli annunci presenti sulla piattaforma digitale Immobiliare.it confermano un lieve rallentamento nella domanda di abitazioni nei primi due mesi dell'anno.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Nel quarto trimestre dello scorso anno il debito complessivo delle società non finanziarie italiane in percentuale del PIL è sceso di circa un punto rispetto al trimestre precedente (al 67,8 per cento), principalmente per effetto dell'espansione del prodotto nominale. Tale rapporto si colloca molto al di sotto della media dell'area dell'euro (105,5 per cento). Nello stesso periodo la liquidità detenuta dalle imprese su conti correnti e depositi è leggermente aumentata rispetto al trimestre precedente (in particolare la componente dei depositi a scadenza), e permane su livelli elevati nel confronto storico.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Le banche e il mercato del credito

Tra novembre e febbraio la dinamica dei prestiti bancari si è fortemente ridotta, in particolare per quelli alle imprese, risentendo dell'aumento dei costi di finanziamento e di criteri di offerta più stringenti. Il rialzo dei tassi ufficiali continua a trasmettersi al costo del credito. Nonostante le recenti tensioni, seguite al dissesto di alcuni intermediari negli Stati Uniti e in Svizzera, il sistema bancario italiano si trova in condizioni migliori nel confronto con passati episodi di crisi. Il tasso di deterioramento del credito è rimasto contenuto; nel 2022 redditività e patrimonializzazione dei gruppi bancari significativi sono salite.

In febbraio il credito al settore privato non finanziario è diminuito del 3,2 per cento (valutato sui tre mesi e in ragione d'anno), per effetto della forte riduzione di quello alle imprese (-7,5 per cento, da -3,1 in novembre). Queste ultime hanno effettuato ingenti rimborsi, attingendo all'ampia liquidità che detenevano presso le banche. La contrazione riflette un indebolimento diffuso a tutti i settori e in particolare il calo nei servizi. La crescita dei prestiti alle famiglie si è sostanzialmente annullata (-0,1 per cento, da 2,3 sui tre mesi), principalmente per il rallentamento dei mutui per l'acquisto di abitazioni.

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Le banche italiane intervistate lo scorso gennaio nell'indagine sul credito bancario nell'area dell'euro (Bank Lending Survey) hanno segnalato un ulteriore inasprimento dei criteri di offerta sui prestiti alle imprese nel quarto trimestre del 2022, riconducibile principalmente a una più elevata percezione del rischio e a una minore tolleranza dello stesso da parte degli intermediari. Nelle valutazioni delle banche, la domanda di credito delle imprese avrebbe risentito negativamente dell'aumento del livello generale dei tassi di interesse e delle minori necessità di finanziamento per finalità di investimento; sarebbero invece cresciute le richieste per soddisfare il fabbisogno di capitale circolante. I criteri di offerta applicati alle famiglie sono stati lievemente irrigiditi per i prestiti finalizzati all'acquisto di abitazioni e sono rimasti invariati per il credito al consumo; la domanda sarebbe diminuita in entrambi i comparti, per effetto soprattutto dell'aumento dei tassi di interesse. Gli intermediari dichiaravano di attendersi per il primo trimestre del 2023 un ulteriore inasprimento delle politiche di concessione del credito alle imprese e alle famiglie per l'acquisto di abitazioni.

Il tasso di interesse medio sui nuovi prestiti bancari alle imprese è salito di circa 60 punti base da novembre (al 3,6 per cento in febbraio). Il costo dei nuovi prestiti alle famiglie per l'acquisto di abitazioni è salito al 3,8 per cento (dal 3,1), rispecchiando l'incremento del tasso sia sui mutui a tasso variabile (al 3,7 per cento) sia su quelli a tasso fisso (al 3,8 per cento).

In febbraio la raccolta delle banche si è contratta del 4,4 per cento sui dodici mesi. La diminuzione ha riflesso principalmente l'ulteriore calo delle passività verso l'Eurosistema a seguito dei rimborsi volontari e della scadenza della seconda operazione del

programma TLTRO3 lo scorso dicembre. La raccolta ha risentito anche della flessione dei depositi dei residenti: famiglie e imprese hanno trasferito parte dei loro fondi dai conti correnti verso attività finanziarie caratterizzate da una più elevata remunerazione. Il costo della raccolta è ulteriormente aumentato, soprattutto per effetto del rialzo dei tassi di interesse sul mercato monetario.

Le tensioni sul sistema bancario internazionale, scaturite dagli episodi di dissesto verificatisi negli Stati Uniti e in Svizzera, si sono ripercosse anche sulle previsioni degli analisti e sulle valutazioni di mercato dei principali intermediari italiani. Tuttavia, le banche italiane si trovano in una condizione significativamente migliore di quella osservata in occasione di passati episodi di crisi.

Nel quarto trimestre il flusso di nuovi prestiti deteriorati in rapporto al totale dei finanziamenti è rimasto pressoché stabile (all'1,0 per cento al netto dei fattori stagionali e in ragione d'anno). Rispetto al trimestre precedente l'indicatore è marginalmente sceso per le imprese (all'1,6 per cento), mentre non ha mostrato variazioni sostanziali per le famiglie (0,5 per cento). L'incidenza lorda dei crediti deteriorati sul totale dei finanziamenti dei gruppi bancari significativi si è ridotta e si colloca su valori contenuti, in linea con la media europea; è rimasta invariata l'incidenza al netto delle rettifiche di valore. Il tasso di copertura di questi crediti è diminuito per effetto delle cessioni di prestiti caratterizzati da livelli di copertura superiori alla media.

Nel 2022 la redditività dei gruppi significativi è migliorata. L'aumento del ROE al netto delle componenti straordinarie ha riflesso principalmente la crescita del margine di interesse, che ha più che compensato la riduzione degli altri ricavi. I costi operativi si sono leggermente ridotti, mentre le rettifiche di valore su crediti sono diminuite in misura più consistente.

VOCI Settembre Dicembre
2022
2022
Crediti deteriorati (2)
Incidenza lorda sul totale dei finanziamenti 2,6 2.4
Incidenza netta sul totale dei finanziamenti 1,2 1,2
Tasso di copertura (3) 53,9 53,5
Patrimonio di vigilanza
Common equity tier 1 (CET1) ratio 14,7 15.7
VOCI 2021 2022
Redditività
Return on equity (ROE) (4) 5.7 8.6
Margine di interesse (5) -2,0 20,0
Margine di intermediazione (5) 5,3 6.0
Costi operativi (5) -2,2 -0,9
Risultato di gestione (5) 25,2 20,5
Rettitiche di valore su crediti (5) -36 8 -17 0

Fonte: Banca d'Italia, bollettino economico n.2/2023

Nell'ultimo trimestre dell'anno la patrimonializzazione dei gruppi significativi si è ampliata in misura rilevante, superando largamente quella osservata prima della pandemia. All'incremento hanno contribuito sia la riduzione degli attivi ponderati, soprattutto dei due maggiori gruppi, sia la crescita del capitale di migliore qualità, in particolare a seguito della ricapitalizzazione di Monte dei Paschi di Siena.

Mercato del factoring – ultima situazione trimestrale

Il mercato del factoring, al termine del primo trimestre, ha registrato un turnover di 66,6 miliardi di euro, in crescita del 5,3% rispetto all'anno precedente, nonostante le molteplici criticità congiunturali. Il turnover da operazioni di Supply chain finance è stato pari a 6,4 miliardi di euro, in crescita del 9% circa rispetto all'anno precedente.

Gli operatori del settore si attendono uno sviluppo del turnover nel secondo trimestre lievemente negativo, mentre per l'intero 2023 è prevista una crescita del 7,3%. Nel primo trimestre dell'anno si registra una variazione netta degli anticipi pari a 2 miliardi di euro rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, che porta gli anticipi erogati in essere a 49,3 miliardi di euro complessivi ed in crescita di oltre il 4% rispetto al primo trimestre 2022.

Gli acquisti di crediti commerciali verso la pubblica amministrazione sono pari a 4,9 miliardi di euro a marzo 2023 (in crescita del 15% a/a). I crediti in essere ammontano a 8,5 miliardi di euro, di cui 3,6 miliardi risultano scaduti in relazione ai tempi di pagamento notoriamente lunghi degli Enti Pubblici.

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo 66.648.810 5,27%
Pro solvendo 13.886.162 21%
Pro soluto 52.762.649 79%
Outstanding 61.811.157 -0,52%
Pro solvendo 15.271.831 25%
Pro soluto 46.539.326 75%
Anticipi e corrispettivi pagati 49.269.235 4,23%

Fonte: Assifact, circolare statistica 29-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2023". Dati in migliaia di Euro.

Fonte: Assifact, circolare statistica 29-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2023".

Circa 31.400 imprese ricorrono al factoring, il 64% delle quali è composto da PMI. Il settore manufatturiero risulta prevalente.

Fonte: Assifact, circolare statistica 29-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2023".

I crediti deteriorati alla fine del primo trimestre 2023 (3,7%) risultano in lieve aumento rispetto a dicembre 2022 (3,3%) e in diminuzione rispetto a marzo 2022 (4,3%). Le sofferenze rappresentano l'1,8% dell'esposizione lorda complessiva. Le politiche di copertura dei crediti deteriorati risultano, come di consueto, molto prudenti rispetto a inadempienze probabili e sofferenze.

Fonte: Assifact, circolare statistica 29-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di marzo 2023".

Mercato del factoring – situazione mensile a Maggio 2023

Sulla base dell'ultimo rapporto mensile disponibile, il turnover cumulativo a maggio 2023 risulta pari a circa 110 miliardi di euro, in incremento del 3% circa sull'anno precedente. L'Outstanding alla data di riferimento si posiziona a circa 57 miliardi, facendo registrare una riduzione pari al -3,7% sull'anno precedente, mentre le anticipazioni ammontano a circa 44 miliardi (+0,6%).

Dati in migliaia di euro Quota % sul
totale
Var. % rispetto
all'anno
precedente
Turnover Cumulativo 110.235.960 3,01%
Pro solvendo 23.722.503 22%
Pro soluto 86.513.457 78%
Outstanding 57.387.828 -3,68%
Pro solvendo 15.349.458 27%
Pro soluto 42.038.370 73%
Anticipi e corrispettivi pagati 44.172.360 0,62%
1 di cui Turnover riveniente da
operazioni di
Supply Chain Finance
11.021.531 10% 3,45%

Fonte: Assifact, circolare statistica 36-23 "Il factoring in cifre – Sintesi dei dati di maggio 2023".

QUADRO NORMATIVO LA REGOLAMENTAZIONE DELL'ATTIVITA' DI FACTORING

In un contesto generale che continua a essere caratterizzato da incertezze generate dalle contingenze geopolitiche e dagli effetti del fenomeno inflazionistico, un ruolo centrale è svolto dalla transizione digitale, che pone sfide importanti per il contenimento dei rischi, e dalla transizione sostenibile. Le autorità di regolamentazione e supervisione a livello europeo sono anche impegnate in un'importante azione di armonizzazione e di adeguamento del quadro regolamentare rivolto agli intermediari creditizi e finanziari, per affrontare e accompagnare i cambiamenti in atto, incoraggiare l'innovazione e anche presidiare la stabilità complessiva del sistema.

Con riguardo ai principali provvedimenti adottati o in discussione a livello nazionale di maggiore interesse per l'attività svolta dalla Società, vale la pena ricordare i seguenti.

Con il D. Lgs. 31 marzo 2023, n. 36, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 77 del 31 marzo 2023, è stato emanato il nuovo Codice dei contratti pubblici in attuazione dell'articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78, recante delega al Governo in materia di contratti pubblici. Il nuovo Codice è entrato in vigore sabato 1° aprile, ma le disposizioni ivi contenute acquisiranno efficacia a partire dal 1° luglio, quando verrà contestualmente abrogato il precedente Codice (Dlgs 50/2016). In relazione al tema specifico della disciplina della cessione dei crediti, non si segnalano modifiche rispetto all'attuale Codice Appalti se non meramente formali e di posizionamento delle norme all'interno dell'articolato normativo.

È stato convertito in legge con modificazioni (Legge del 10 maggio 2023, n. 52) il decreto-legge 17 marzo 2023, n. 25, recante disposizioni urgenti in materia di emissioni e circolazione di determinati strumenti finanziari in forma digitale e di semplificazione della sperimentazione FinTech (DL FINTECH). Il provvedimento introduce le norme necessarie per dare attuazione al regolamento (UE) 2022/858, relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla «tecnologia a registro distribuito» o DLT pilot regime, cioè su un archivio di informazioni in cui sono registrate le operazioni relative a strumenti finanziari e digitali e che è condiviso da dispositivi o applicazioni informatiche in rete e sincronizzato tra di essi.

Il Decreto Ministeriale 12 aprile 2023, mediante il quale sono state emanate le specifiche tecniche del formato elettronico della comunicazione unica d'impresa ai fini della completa attuazione del registro dei titolari effettivi in materia di lotta al riciclaggio e al terrorismo internazionale.

Il Provvedimento dell'Agenzia delle Entrate del 12 gennaio 2023 ha dato concreta attuazione al Registro dei pegni mobiliari non possessori prevedendo specifiche modalità tecniche per la redazione delle domande e dei correlati titoli, nonché per la relativa trasmissione al conservatore e la registrazione dei titoli.

Con riferimento alla normativa secondaria di Banca d'Italia, perlopiù connessa ai necessari allineamenti alla normativa europea in materia di accesso all'attività creditizia e di vigilanza prudenziale, il quadro normativo di riferimento per il settore è articolato e complesso. A titolo esemplificativo e non esaustivo, per gli intermediari finanziari, si ricorda:

  • Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 recante le nuove Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari, che disciplina l'attività finanziaria dai profili soggettivi e dall'autorizzazione per l'iscrizione all'Albo Unico alle regole di vigilanza prudenziale, organizzazione e controlli interni, è giunta al 5° aggiornamento e non modificata nel corso dell'esercizio.
  • Istruzioni di Banca d'Italia relative a "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari", emanate con Provvedimento Banca d'Italia del 17 novembre 2022 sostituiscono le precedenti istruzioni del 29 ottobre 2021 per tenere conto (come già fatto per le banche) dell'IFRS 17 e delle modifiche conseguenti anche in altri principi contabili.
  • Circolare di Banca d'Italia n. 217 del 5 agosto 1996 contenente gli schemi segnaletici e le regole di compilazione delle segnalazioni; con il 22° aggiornamento del 2 novembre 2022 sono state: a) introdotte specifiche informazioni riferite al tema della tutela, della trasparenza bancaria e dei diritti e obblighi delle parti coinvolte nella prestazione di servizi di pagamento; b) integrate le informazioni inviate dagli Istituti di Pagamento e dagli IMEL relative ai fondi degli utenti dei servizi di pagamento sottoposti a tutela; c) recepite talune precisazioni fornite dalla BCE relative alle segnalazioni sui servizi di pagamento connesse con il Regolamento (UE) 2020/2011 della Banca Centrale Europea del 1° dicembre 2020.
  • Circolare di Banca d'Italia n. 284 del 18 giugno 2013 (1° aggiornamento del 20 dicembre 2016) inerente alle segnalazioni delle perdite storicamente registrate sulle posizioni in default, mediante le quali si alimenta un archivio dati sull'attività di recupero dei crediti svolta dagli intermediari vigilati (bancari e finanziari) che permette di calcolare i tassi di perdita registrati storicamente sulle posizioni deteriorate (default).
  • Comunicazione di Banca d'Italia 29 marzo 2016 (aggiornata il 22 febbraio 2017) che ha istituito una specifica rilevazione statistica per le esposizioni in sofferenza, mediante la quale si raccolgono informazioni di dettaglio su tali esposizioni, sulle eventuali garanzie reali o di altro tipo che ne attenuano il rischio di credito e sullo stato delle procedure di recupero.
  • Circolare di Banca d'Italia n. 139 dell'11 febbraio 1991, giunta al 20° aggiornamento, attinente alle segnalazioni in Centrale dei rischi.

In generale, resta elevato l'impegno della Banca d'Italia sui temi connessi alla tutela dei consumatori, alla correttezza e trasparenza dei comportamenti nei confronti della clientela, al contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.

Su questo ultimo profilo, la Banca d'Italia ha recentemente riorganizzato la propria struttura introducendo una Unità di Supervisione e normativa antiriciclaggio, tramite la quale l'Autorità di Vigilanza intende presidiare più efficacemente la crescente complessità dei compiti di regolamentazione e vigilanza antiriciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo, assicurare un loro indirizzo unitario e prepararsi alle novità che si profilano in Europa - prima fra tutte, la costituzione di una nuova Autorità (Anti-money Laundering Authority "AMLA").

L'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) ha inoltre avviato un processo di aggiornamento e revisione degli indicatori di anomalia e degli schemi di comportamenti anomali, sfociato nel Provvedimento del 12 maggio 2023, recante un rinnovato set di indicatori.

Il D. Lgs. 10 marzo 2023, n. 24 ha recepito e dato attuazione alla direttiva (UE) 2019/1937 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 23 ottobre 2019, riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell'Unione e recante disposizioni riguardanti la protezione delle persone che segnalano violazioni delle disposizioni normative nazionali. Il provvedimento ha inteso rafforzare i principi di trasparenza e responsabilità in materia di segnalazioni whistleblowing, prevedendo procedure più dettagliate per la gestione delle segnalazioni e maggiori tutele di riservatezza per i soggetti segnalanti.

ANDAMENTO E RISULTATO DELLA GESTIONE

Capitale sociale - Operazioni che hanno inciso sulla struttura societaria

Il capitale della società è attualmente pari ad euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie di valore nominale inespresso, a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale. Sulla base delle informazioni in possesso della Società, esso è ripartito come segue:

  • GGH Gruppo General Holding S.R.L. ("GGH"), che detiene n. 5.227.273 azioni, pari al 41,37% del capitale sociale;
  • Crédit Agricole Italia S.p.A. ("CAI") che detiene n. 2.057.684 azioni, pari al 16,29% del capitale sociale;
  • First 4 Progress S.p.A. ("F4P"), che detiene n. 663.126 azioni, pari al 5,25% del capitale sociale;

Le restanti n. 4.686.983 azioni ordinarie (pari al 37,09% del capitale sociale) sono detenute da investitori istituzionali e professionali che hanno sottoscritto i titoli nel contesto della quotazione della Società.

Le azioni, tutte ordinarie e negoziate su Euronext STAR Milan, sono prive di valore nominale, hanno tutte pari diritti, sia amministrativi sia patrimoniali, come stabiliti dalla legge e dallo statuto, salvo quanto previsto da quest'ultimo in materia di voto maggiorato. Esse sono indivisibili, nominative e liberamente trasferibili per atto tra vivi e trasmissibili a causa di morte. Alle azioni si applica la normativa, anche regolamentare, di tempo in tempo vigente in materia di rappresentazione, legittimazione e circolazione della partecipazione sociale prevista per gli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati. Le azioni sono emesse in regime di dematerializzazione.

Ai sensi dell'articolo 127-quinquies del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ("TUF"), ciascuna azione dà diritto a voto doppio (e dunque a due voti per ogni azione) ove siano soddisfatte entrambe le seguenti condizioni: (a) l'azione sia appartenuta al medesimo soggetto, in virtù di un diritto reale legittimante l'esercizio del diritto di voto (piena proprietà con diritto di voto o nuda proprietà con diritto di voto o usufrutto con diritto di voto) per un periodo continuativo di almeno 24 (ventiquattro) mesi; (b) la ricorrenza del presupposto sub (a) sia attestata dall'iscrizione continuativa, per un periodo di almeno 24 (ventiquattro) mesi, nell'elenco appositamente istituito, tenuto a cura della Società, nel rispetto della vigente disciplina normativa e regolamentare. L'accertamento dei presupposti ai fini dell'attribuzione del voto maggiorato viene effettuato dall'organo amministrativo.

Alla data odierna, i soli azionisti GGH e CAI hanno acquisito il diritto al voto doppio sulle proprie azioni: in particolare, GGH su tutte le azioni da essa detenute; CAI su n. 2.002.868.

Azionista Azioni possedute % capitale % diritti
voto
GGH - Gruppo General Holding S.r.L 5.227.273 41,371 52,627
Crédit Agricole Italia S.p.A. 2.057.684 16,286 20,441
First 4 Progress S.p.A. 663.126 5,248 3,338
Flottante 4.686.983 37,095 23,594

In forza di ciò, alla data odierna, i diritti di voto esercitabili dagli azionisti sono i seguenti:

Le azioni detenute da GGH sono parzialmente gravate da pegno a favore di CAI. A tale proposito, si ricorda che in data 29 giugno 2017, in esecuzione di accordi tra soci, GGH ha costituto pegno di primo grado su n. 1.271.766 azioni ordinarie di Generalfinance di sua proprietà a favore del socio Creval (ora CAI) e che, dando esecuzione a quanto stabilito nell'atto costitutivo del pegno:

a) in data 20 gennaio 2021 Creval ha assentito alla liberazione dal vincolo su n. 423.922 azioni Generalfinance;

b) nella prima parte del 2023, CAI ha assentito alla liberazione dal vincolo su ulteriori n. 423.922 azioni Generalfinance.

Alla data odierna, dunque, il vincolo persiste sulle ulteriori n. 423.922 azioni di titolarità di GGH. Esso, tuttavia, non comporta alcuna limitazione in ordine ai diritti di GGH in quanto, in deroga all'art. 2352 codice civile, il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

Inoltre, si fa presente che GGH ha stipulato un contratto di finanziamento con Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. per un importo affidato di Euro 5 milioni; in relazione a tale contratto, GGH ha costituto pegno di primo grado su 1.263.900 azioni ordinarie di sua proprietà. Anche in tal, caso il diritto di voto relativo alle azioni gravate dal pegno viene regolarmente esercitato da GGH, sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Analogamente, GGH ha mantenuto il diritto alla percezione di qualunque somma dovuta da Generalfinance in relazione alle azioni gravate dal pegno.

GLI INDICATORI DI RISULTATO (ART. 2428 2° COMMA)

Generalfinance ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto pari a 6,7 mln di euro (+35% sul primo semestre 2022) e un'ulteriore crescita nell'ambito del distressed financing. Il turnover – incluse le operazioni di anticipo ordini - ha raggiunto i 1.140 milioni di Euro (+22%) con 932 milioni di erogato (+20%).

Al fine di consentire una chiara ed immediata visione riguardo all'andamento economico della Società, nelle seguenti tabelle si espongono alcuni indicatori dell'esercizio, comparati con i dati relativi al medesimo periodo dell'esercizio precedente.

Di seguito si rappresentano i principali dati economici, patrimoniali e alcuni indicatori gestionali e nei paragrafi successivi un commento sull'andamento degli stessi.

Principali dati economici riclassificati (in migliaia di Euro)

Proventi per: 30.06.2023 30.06.2022 Variazione
Margine di interesse 3.843 3.763 2%
Commissioni nette 12.470 10.845 15%
Margine di intermediazione 16.313 14.610 12%
Costi operativi -6.372 -6.974 -9%
Utile attività corrente al lordo delle imposte 9.677 7.434 30%
Utile d'esercizio 6.699 4.947 35%

Principali dati patrimoniali (in migliaia di Euro)

Voce di stato patrimoniale 30.06.2023 31.12.2022 Variazione
Crediti verso clientela 408.717 385.434 6%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 387.722 368.388 5%
Patrimonio netto 58.086 56.775 2%
Totale dell'attivo 469.960 443.815 6%

Principali indicatori di performance

Indicatore 30.06.2023 30.06.2022
Cost / Income ratio 39% 48%
ROE 26% 22%
Margine Interesse / Margine Intermediazione 24% 26%
Commissioni nette / Margine Intermediazione 76% 74%

Note:

  • Cost income ratio calcolato come rapporto fra costi operativi e margine d'intermediazione

  • ROE calcolato come rapporto fra utile di periodo annualizzato e patrimonio netto di fine periodo, escluso l'utile di periodo

Tali risultati gestionali positivi sono stati realizzati in un semestre ancora contraddistinto dagli impatti, in particolare sul sistema delle imprese, relativi agli effetti del conflitto in corso tra Russia e Ucraina e dagli ulteriori fattori macroeconomici emersi a partire dal secondo semestre 2022 (tasso di inflazione, aumento del costo del denaro e dell'energia).

La Banca d'Italia ha pubblicato un documento intitolato "Disposizioni in materia di bilancio delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati aventi ad oggetto: 1) gli impatti del covid-19 e delle misure di sostegno adottate per far fronte alla pandemia; 2) emendamenti agli IAS/IFRS", con il quale ha inteso apportare talune modifiche e integrazioni alle disposizioni che disciplinano gli schemi e le regole di compilazione dei bilanci delle banche e degli altri intermediari finanziari vigilati (Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" e Provvedimento della Banca d'Italia "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari"), con l'obiettivo di fornire una disclosure degli effetti del COVID-19 e delle misure di sostegno poste in essere per far fronte alla pandemia. Gli interventi proposti tengono anche conto dei contenuti dei documenti pubblicati dagli organismi

regolamentari e di vigilanza europei e dagli standard setter volti a chiarire le modalità di applicazione degli IAS/IFRS, con particolare riferimento all'IFRS 9.

Per quanto riguarda, in particolare, l'informativa di natura quantitativa, questa viene limitata a:

  • i finanziamenti oggetto di "moratorie" che rientrano nell'ambito di applicazione degli Orientamenti dell'EBA sulle moratorie legislative e non legislative relative ai pagamenti dei prestiti applicate alla luce della crisi COVID-19 (EBA/GL/2020/02);
  • i finanziamenti oggetto di misure di concessione (c.d. forbearance measures) applicate a seguito della crisi COVID-19;
  • i nuovi finanziamenti garantiti dallo Stato o altro Ente pubblico.

A tale riguardo, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata dalle tre fattispecie sopra riportate, data la particolarità della forma tecnica con cui la Società eroga credito; il factoring, trattandosi di un rapporto revolving senza piano di ammortamento, ha durata di breve termine e, pertanto, difficilmente può essere oggetto di misure che, viceversa, si rivolgono prevalentemente al credito di medio lungo termine.

Nel corso del 2023 la Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche, a seguito della pandemia Covid-19, ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. Si è peraltro resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, nell'ambito della normale attività operativa.

Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina

Anche con riferimento a quanto indicato da ESMA nel public statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports" in data 14 marzo 2022 e alla comunicazione CONSOB del 19 marzo 2022 "Conflitto in Ucraina: richiami di attenzione Consob agli emittenti vigilati sull'informativa finanziaria e sugli adempimenti connessi al rispetto delle misure restrittive adottate dall'Unione Europea nei confronti della Russia, nonché sugli adempimenti dei gestori di portali on-line", la Società – nel quadro del costante monitoraggio del proprio portafoglio prestiti - ha posto particolare attenzione, sul fronte geopolitico, agli sviluppi della situazione di conflitto tra l'Ucraina e la Russia, sfociata nell'invasione da parte della Russia del territorio ucraino iniziata in data 24 febbraio 2022 e nell'adozione di sanzioni economiche da parte dell'Unione Europea, della Svizzera, del Giappone, dell'Australia e dei Paesi della NATO nei confronti della Russia e della Bielorussia e di alcuni esponenti di tali Paesi; conflitto e sanzioni hanno avuto, a partire da febbraio 2022, ripercussioni negative significative sull'economia globale, anche tenuto conto degli effetti negativi sull'andamento dei costi delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas), nonché sull'andamento dei mercati finanziari.

In tale contesto, va sottolineato che la presenza diretta di Generalfinance nel mercato russo/ucraino/bielorusso (aree direttamente interessate dal conflitto) è nulla, poiché la Società ha rapporti di factoring unicamente con Cedenti attivi in Italia. Con riferimento ai Debitori Ceduti aventi sede in Russia, Ucraina e Bielorussia, Generalfinance non ha alcuna esposizione alla data del 30 giugno 2023. A partire dall'invasione dell'Ucraina, Generalfinance ha sospeso gli affidamenti relativi a Debitori Ceduti operanti nei paesi direttamente coinvolti dal conflitto.

In questo quadro occorre, peraltro, tenere in debita considerazione la natura anticiclica del business di Generalfinance, che trae vantaggio nei momenti di difficoltà della congiuntura economica; nello specifico, il persistere della volatilità di mercato conseguente all'invasione dell'Ucraina potrebbe avere un impatto negativo sul risk appetite del sistema bancario tradizionale (in parte esposto in misura anche significativa sui Paesi citati), che ragionevolmente determinerebbe una riduzione della disponibilità di credito da parte delle banche nei confronti delle PMI più vulnerabili determinando potenziali nuove opportunità commerciali per Generalfinance. Inoltre, l'impatto dello scenario di crisi sul costo delle materie prime (con particolare riferimento ai prezzi e alla disponibilità di energia elettrica e gas) potrebbe determinare la necessità – da parte delle aziende clienti – di aumenti di affidamento / del portafoglio da smobilizzare, al fine di aumentare la liquidità disponibile, incrementando i volumi di turnover di Generalfinance.

Il persistere – per un periodo prolungato - dello scenario di crisi potrebbe poi determinare un incremento del numero di società con carenza di liquidità, alimentando il mercato di riferimento della Società.

TURNOVER

Il turnover al 30 giugno 2023 – compresi i dati riferiti all'operatività di anticipo crediti futuri - ha raggiunto i 1.140 milioni di euro, in crescita del 22% rispetto al primo semestre 2022.

Con riferimento al turnover annuale "LTM – Last Twelve Months" (luglio 2022 – giugno 2023), la disaggregazione per nazionalità dei debitori ceduti evidenzia un peso relativo del factoring internazionale pari al 23,2% circa dei volumi di business, con una importante diversificazione per paese, a testimonianza dell'elevato livello di servizio che la Società è in grado di fornire alla clientela orientata all'export.

Guardando alla sede del Cedente, la Società risulta fortemente radicata nel Nord del Paese, con un forte focus su Lombardia (53,8% del turnover), Veneto (11,3%) e Liguria (6,2%); a seguire, Lazio (9,3%). Questo aspetto sottolinea quanto Generalfinance operi con le aree più produttive del Paese.

Da un punto di vista settoriale, la manifattura rappresenta la fetta più importante del turnover, con il 54,5% circa; tale posizionamento è coerente con il "DNA" di Generalfinance quale factor di riferimento delle PMI manifatturiere interessate da processi di turnaround.

L'attività è rappresentata principalmente dal factoring pro solvendo, che incide per circa l'86,4% dei volumi, mentre la quota pro soluto pari al circa il 13,6% risulta in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Da ultimo, circa il 63,3% del turnover è sviluppato nei confronti di cedenti "distressed", vale a dire impegnati in progetti di ristrutturazione attraverso i diversi strumenti previsti dal Codice della crisi d'impresa.

DATI ECONOMICI

Il margine di interesse si attesta a 3,8 milioni di euro, in aumento (+2%) rispetto al primo semestre 2022 per effetto dell'evoluzione in aumento dei tassi Euribor che ha inciso negativamente sul costo del funding, compensato solo in parte dall'aumento dei volumi e dall'aumento dei tassi attivi, pressoché integralmente correlati al parametro Euribor 3 mesi.

Le commissioni nette sono pari a circa 12,5 milioni di euro, in crescita rispetto a 10,8 milioni di euro (+15%) del primo semestre 2022. La dinamica delle commissioni attive risente dell'evoluzione positività del turnover (+22%) e della contenuta riduzione dei tassi commissionali, a testimonianza dell'ottima performance commerciale ed operativa della Società.

Il margine di intermediazione ammonta a 16,3 milioni di euro (+12%) mentre i costi operativi risultano pari a 6,4 milioni di euro in riduzione del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno; tale riduzione è ascrivibile alla variazione positiva degli "altri proventi ed oneri di gestione" e al venir meno dei costi straordinari legati all'operazione di IPO perfezionata nel giugno 2022.

Al 30 giugno 2023 il numero di dipendenti di Generalfinance si attesta a 67 rispetto ai 61 presenti al 30 giugno 2022.

Tenendo conto della voce delle imposte pari a circa 3,0 milioni di euro, il risultato netto di periodo si attesta a circa 6,7 milioni di euro (+35%) a fronte di 4,9 milioni di euro registrati nel primo semestre 2022.

DATI PATRIMONIALI E ASSET QUALITY

I crediti netti verso la clientela si attestano a 409 milioni di euro, in crescita del 6% rispetto al 31 dicembre 2022,

La percentuale di erogazione è passata dall'83% del 2022 all'82% del primo semestre 2023, mentre i giorni medi di credito risultano pari a 66.

All'interno dell'aggregato, i crediti deteriorati lordi totalizzano 1,01 milioni di euro, con un NPE ratio lordo pari a 0,25% circa, mentre la copertura dei crediti deteriorati si attesta al 54% circa.

La cassa e le disponibilità liquide – in larga parte rappresentata dai crediti a vista verso banche - risulta pari a 48,0 milioni di euro - a testimonianza del prudente profilo di gestione della liquidità - mentre il totale dell'attivo di bilancio ammonta a 470,0 milioni di euro. Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, pari a 387,7 milioni di euro, sono costituite da debiti per 345,2 milioni di euro e da titoli in circolazione per 42,5 milioni di euro.

I debiti sono principalmente rappresentati dal finanziamento in pool (133,9 milioni di euro) stipulato con alcune banche italiane, oltre ai mutui e alle altre linee bilaterali con banche e società di factoring. Inoltre, nella voce viene rilevato il debito nei confronti del veicolo (148,6 milioni di euro) relativo all'operazione di cartolarizzazione conclusa a dicembre 2021, che vede BNP Paribas, Intesa Sanpaolo e Banco BPM quali senior lender.

I titoli sono costituti da due prestiti obbligazionari subordinati emessi, oltre che dalle cambiali finanziarie outstanding alla data di bilancio.

PATRIMONIO NETTO E CAPITAL RATIOS

Il patrimonio netto al 30 giugno 2023 si attesta a 58,1 milioni di euro, rispetto a 56,8 milioni di euro al 31 dicembre 2022 I coefficienti patrimoniali di Generalfinance evidenziano i seguenti valori:

  • 14,44% CET1 ratio (a fronte di un requisito minimo regolamentare pari al 4,5%);
  • 14,44% TIER1 ratio (a fronte di un requisito minimo regolamentare pari al 6%);
  • 16,94% Total Capital ratio (a fronte di un requisito minimo regolamentare pari all'8%).

I coefficienti risultano ampiamente superiori ai valori minimi regolamentari previsti dalla circolare 288 di Banca d'Italia.

Le attività di ricerca e sviluppo (art. 2428 3° comma, n. 1 cod. civ.)

La Società non svolge "attività di ricerca e sviluppo" ai sensi del 3° comma, n. 1, dell'articolo 2428 Codice civile. Si ritiene tuttavia utile segnalare che per il periodo 2022-2024 si prevede, in coerenza con le politiche d'investimento previste nell'ambito del Piano Industriale e dello sviluppo di linee del business caratteristico, una continua evoluzione della piattaforma informatica proprietaria, nell'ottica della continua trasformazione e della Digital Innovation.

Azioni proprie / azioni o quote di società controllanti (art. 2428 3° comma, n. 3 e 4 cod. civ.)

Alla data odierna la Società non detiene - direttamente o indirettamente - azioni proprie né, nel corso dell'esercizio 2023 ha detenuto – direttamente o indirettamente – acquistato o alienato azioni proprie.

*

ALTRI ASPETTI DI PARTICOLARE INTERESSE

Informativa di Terzo Pilastro

Si fa presente che l'informativa di Terzo Pilastro relativa al 2022, redatta in conformità a quanto previsto dalla Circolare 288 di Banca d'Italia, è disponibile sul sito internet di Generalfinance al seguente indirizzo https://www.generalfinance.it/informativa-al-pubblico/. Al medesimo indirizzo sono disponibili le informative al pubblico relative ai precedenti esercizi.

Ispezione di Banca d'Italia

Generalfinance è stata sottoposta ad accertamenti ispettivi di Banca d'Italia nel periodo 3 ottobre – 30 dicembre 2022, ai sensi dell'articolo 108 del Testo Unico Bancario. In data 30 marzo 2023 la Vigilanza ha formalizzato alla Società gli esiti dell'ispezione, con l'avvio di un procedimento sanzionatorio in ambito antiriciclaggio e in ambito gestione del credito, rispetto al quale Generalfinance ha presentato le proprie controdeduzioni in conformità alle norme di legge e regolamentari applicabili. Alla data di approvazione della relazione finanziaria semestrale il procedimento non è ancora concluso.

Modifica alla composizione degli organi sociali

Nel corso del primo semestre dell'anno, non sono intervenute modificazioni alla composizione degli organi sociali.

Società di Revisione ai sensi del d.lgs. 7 gennaio 2010, n. 39

Il bilancio è assoggettato a revisione contabile da parte di Deloitte & Touche S.p.A. per il novennio 2017-2025.

Sistema dei Controlli Interni

Con delibera del 28 dicembre 2022, il Consiglio di Amministrazione – al fine di rafforzare significativamente le attività di controllo di secondo e terzo livello, nel contesto di forte crescita registrato negli ultimi anni (CAGR del Turnover 2020-2022 del 63%) e dell'ulteriore sviluppo previsto nel triennio e in linea con quanto previsto nelle azioni strategiche del Piano Industriale – ha deliberato di apportare alcune modifiche all'assetto del Sistema di Controlli Interni, con l'istituzione di tre unità separate e specializzate nei rispettivi ambiti (Risk Management, AML e Compliance, Internal Audit). In particolare:

Funzione di Compliance

La funzione di Compliance è stata scorporata dall'Ufficio Risk Management e Compliance è aggregata alla funzione Antiriciclaggio, nell'ambito del neocostituito Ufficio AML e Compliance.

Funzione Risk Management

La Funzione Risk Management (sino ad allora aggregata alla Funzione Compliance) è stata costituita come funzione autonoma, con attività specialistica sulle tematiche relative alla gestione del rischio.

Funzione Antiriciclaggio (AML)

È stata scorporata dalla Direzione Affari Legali e Societari e costituita come funzione autonoma, con competenze specifiche, nell'ambito della quale sono state accentrate le principali attività legate agli adempimenti in materia di contrasto al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo. La funzione è stata collocata nell'ambito di una nuova unità organizzativa (Ufficio AML e Compliance),

a riporto diretto del Chief Executive Officer, che ha assunto anche le competenze, attività e responsabilità della funzione di Compliance.

Funzione di revisione interna

Quale ulteriore evoluzione della struttura organizzativa, sono stati modificati l'assetto e la composizione della Funzione di Revisione Interna, sino ad ora assegnata alla responsabilità di un Consigliere di amministrazione indipendente. Anche per la funzione di revisione interna è stata istituita una nuova unità organizzativa, a riporto diretto del Consiglio di Amministrazione, con specifica responsabilità in materia di revisione interna, denominata "Ufficio Internal Audit".

Per garantire efficacia alla loro azione, alle funzioni di controllo è assicurato l'accesso diretto a tutte le informazioni utili per lo svolgimento del proprio incarico.

Le funzioni di controllo producono report periodici in relazione all'attività svolta e, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente da sottoporre al Consiglio di Amministrazione.

Organismo di Vigilanza ex d.lgs. 8 giugno 2001 n.231.

E' attivo presso la Società l'Organismo di Vigilanza previsto dal n. 1 della lettera "b" dell'art. 6 del D.lgs. n. 231/2001 (recante "Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n. 300") ("OdV") le cui funzioni sono, principalmente, quelle di vigilare sul funzionamento e sull'osservanza del Modello di organizzazione, gestione e controllo e di curarne il relativo aggiornamento. Ad esso, quale organismo indipendente, è stata demandata la gestione delle eventuali segnalazioni provenienti da dipendenti che intendano segnalare illeciti di interesse generale di cui siano venuti a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro (whistleblowing). Tenuto conto delle caratteristiche dimensionali di Generalfinance e della sua operatività, delle relative regole di corporate governance, delle necessità di realizzare un equo bilanciamento tra costi e benefici nonché considerata la dottrina, la giurisprudenza e la prassi in materia, la Società ha istituito un Organismo di Vigilanza di natura collegiale. Esso è costituito da due componenti, uno membro del Collegio Sindacale, con funzioni di Presidente, e l'altro interno, appartenente alla Direzione Affari Legali e Societari. L'attuale composizione dell'OdV è la seguente:

  • Maria Enrica Spinardi (Presidente);
  • Margherita De Pieri (Direzione Affari Legali e Societari).

ALTRI ASPETTI

Risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari

La Società adempie puntualmente agli obblighi informativi previsti dalle disposizioni in materia di Trasparenza dei servizi bancari e finanziari (Sez. II, Par. 2 delle "Disposizioni sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti") rendendo disponibile la documentazione richiesta in forma elettronica sul proprio sito internet e sul portale aziendale Generalweb e, in forma cartacea, presso la sede legale di Milano e la Direzione Generale di Biella. Tra di essi, è presente anche (come richiesto dal Provvedimento del Governatore di Banca d'Italia del 9 febbraio 2011 – Sezione XI, paragrafo 3) il rendiconto sull'attività di gestione dei reclami periodicamente aggiornato.

Generalfinance aderisce al sistema stragiudiziale di risoluzione delle controversie istituito presso l'Arbitro Bancario Finanziario. A tale proposito, si segnala che, nel corso del primo semestre dell'anno, la Società non ha ricevuto comunicazioni classificabili come "reclamo".

Alla data della presente relazione, non sono in corso procedure originate da ricorsi presentati dai clienti all'Arbitro Bancario Finanziario.

Tutela della salute e della sicurezza sul lavoro

La Società presidia costantemente e tutela la salute dei dipendenti e la loro sicurezza sui luoghi di lavoro coadiuvata da un consulente esterno, al quale è stato conferito l'incarico di Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione aziendale ("RSPP"). Oltre agli

adempimenti previsti per la funzione di RSPP, egli fornisce anche supporto tecnico specifico e consulenza per assicurare il rispetto della disciplina di riferimento e l'assolvimento degli adempimenti da essa previsti.

In materia di sorveglianza sanitaria, la Società adempie alle disposizioni di cui alle Linee Guida sulla Formazione di Dirigenti, Preposti e Lavoratori e Datore di Lavoro/RSPP (art. 34 e 37 del d.lgs. 81/2008), approvate il 25/07/2012 dalla Conferenza Stato-Regioni. Tutti i dipendenti sono regolarmente sottoposti alle visite periodiche e, in caso di nuove assunzioni, a quelle preassuntive. Inoltre, viene tempestivamente effettuata la formazione obbligatoria per i nuovi assunti nonché la consueta attività di aggiornamento per gli addetti al primo soccorso e antincendio.

Nel corso del primo semestre dell'anno non si sono verificati altri eventi degni di nota.

Attività di formazione

La Società eroga periodicamente ai propri dipendenti e collaboratori corsi di formazione e aggiornamento, non solo per assolvere ai doveri previsti dalla normativa di settore, ma anche e soprattutto per soddisfare le richieste provenienti dalle diverse funzioni aziendali, in relazione all'attività propria di ciascuna di esse. La formazione viene fornita sia tramite l'ausilio di docenti interni, sia avvalendosi di strutture esterne, sia consentendo al personale di prender parte e seguire corsi, convegni, giornate studio organizzate da associazioni di categoria o altri enti pubblici o privati. Tra le più rilevanti iniziative formative si annoverano i corsi in materia di: (i) crisi d'impresa; (ii) prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo (ai sensi del d.lgs. 1° novembre 2007, n. 231); (iii) responsabilità amministrativa delle società e degli enti (ai sensi del Decreto legislativo 08/06/2001, n.231); (iv) cyber security.

La Società inoltre aderisce periodicamente alle proposte formative dell'Associazione di categoria (Assifact) offrendo ai propri dipendenti corsi base e avanzati in materia di factoring.

Con riferimento al tema della risoluzione stragiudiziale delle controversie in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari, oltre a partecipare a specifiche sessioni formative, il personale dell'Ufficio Reclami viene aggiornato regolarmente mediante la messa a disposizione e l'illustrazione delle periodiche comunicazioni inviate dal Conciliatore Bancario Finanziario (associazione cui la Società fa parte) contenenti notizie di natura normativa e organizzativa, nonché la rassegna della giurisprudenza dei Collegi territoriali e del Collegio di Coordinamento dell'Arbitro Bancario Finanziario.

Attività promozionali e pubblicitarie

Nel corso del primo semestre dell'anno è proseguita l'attività promozionale, sia mediante azione diretta, che tramite l'ausilio di soggetti terzi, che hanno fornito supporto nelle iniziative di comunicazione strategica, eventi, pubbliche relazioni e marketing.

Protezione dei dati personali

Nel corso del primo semestre dell'anno la Società ha perfezionato il processo di adeguamento al GDPR (Regolamento 679/2016/UE (General Data Protection Regulation) con l'assistenza della società di consulenza LTA Advisory, alla quale è stato affidato l'incarico di Data Protection Officer (DPO).

In funzione di ciò è stata erogata una prima sessione formativa di carattere generale in tema di data protection.

Aggiornamento del Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.lgs. 231/2001 in materia di responsabilità amministrativa delle società e degli enti.

Nel corso del primo semestre dell'anno è stato aggiornato il Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo, adottato ai sensi di quanto previsto dal Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 (il "Modello") alla luce sia delle più recenti modifiche della struttura organizzativa della Società nonché a seguito della quotazione delle azioni sul mercato Euronext-segmento STAR, con riferimento alle ipotesi di reato riferibili alle società quotate quali, ad esempio, le fattispecie inerenti alla normativa in tema di market abuse, internal dealing e gestione delle informazioni privilegiate.

Rischio climatico e disclosure non finanziaria

La Società non ha redatto la dichiarazione non finanziaria ai sensi dell'art. 2, comma 1 del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254 avendo avuto una media di dipendenti inferiore rispetto alle 500 unità previste dal citato D.Lgs. e non superando, inoltre, la soglia economica del totale dei ricavi. Con riferimento invece al rischio climatico (rischio fisico e rischio di transazione) in seguito ad un'analisi preliminare, alla data di redazione della presente relazione, considerata la natura delle proprie operazioni, ovvero erogazione di crediti commerciali in modalità pro-solvendo e, in misura minore, pro-soluto, la cui durata media risulta essere pari a 66 giorni, nonché del numero limitato di unità immobiliari con cui svolge la propria attività, la società ritiene di esserne esposta in misura limitata. Ciononostante, la Società ha avviato, con il supporto di un consulente esterno, progettualità specifiche al fine di rendicontare le informazioni sui profili non finanziari delle proprie attività (in ambito sociale, ambientale e di governance), tenendo comunque in adeguata considerazione la ridotta dimensione e la natura dei servizi finanziari offerti dalla stessa. L'obiettivo della progettualità è infatti quello di pubblicare, su basi esclusivamente volontarie, un primo rapporto di sostenibilità entro il mese di settembre 2023.

Rapporti con parti correlate (art. 2428 3° comma, n. 2)

E' attivo un accordo di service con GGH mediante il quale Generalfinance rende disponibili alcune funzioni e servizi. In particolare, essa mette a disposizione di GGH attività di supporto in ambito amministrazione, contabilità, tesoreria e di segreteria societaria. Per maggiori informazioni circa i termini delle transazioni eseguite con parti correlate si rimanda all'apposita sezione delle note illustrative "Parte D – Altre Informazioni".

Concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza

Nel corso del 2023 è continuata l'attività della Società e delle sue funzioni di controllo tesa a vigilare sul rispetto dei parametri stabiliti dalle norme vigenti in materia di concentrazione di rischio e patrimonio di vigilanza. Maggiori dettagli sono specificati nelle note illustrative "Parte D – Altre Informazioni", cui si rimanda per ogni informazione in merito.

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI ALLA CHIUSURA DELL'ESERCIZIO (ART. 2428 3° COMMA, N.5)

Sino alla data della presente relazione, non si sono verificati fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio.

Uso da parte della Società di strumenti finanziari (art. 2428 3° comma, n. 6bis)

In esecuzione di un programma di emissioni approvato dal Consiglio di Amministrazione del 21 settembre 2021, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due bond, classificabili come "capitale di classe 2" (Tier II) ai sensi e per gli effetti delle disposizioni contenute negli articoli 62, 63 e 71 del Regolamento (UE) n. 575/2013 del 26 giugno 2013 relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("CRR") e della Circolare di Banca d'Italia n. 288 del 3 aprile 2015 "Disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari".

Il primo, con scadenza sei anni, per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%. Il secondo, con scadenza a cinque anni, per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points. Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso la Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione di cui agli articoli 82 e ss. del D.Lgs. 58/1998 ("TUF") e al Provvedimento Congiunto Consob/Banca d'Italia del 13 agosto 2018, come successivamente modificati ed integrati e hanno consentito di rafforzare la struttura di capitale della Società e di diversificare ulteriormente la base di investitori con un positivo impatto sul Total Capital Ratio.

Inoltre, si segnala che Generalfinance ha costituito un programma di cambiali finanziarie, collocate attraverso un dealer (Intesa Sanpaolo) presso investitori istituzionali.

Sede legale ed elenco delle sedi secondarie della Società (art. 2428 ultimo comma)

La Società ha la propria sede legale a Milano, in Via Giorgio Stephenson n.43/A. In essa, oltre all'attività di carattere istituzionale e promozionale, si concentra prevalentemente l'attività commerciale. Negli immobili di Biella, in Via Carso n.36 e Via Piave n.22, sono invece collocate la Direzione Generale e la sede amministrativa.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE (ART.2428 3° COMMA, N.6)

Nell'attuale contesto, con riferimento alla prospettiva del 2023, occorre tenere in considerazione i possibili ulteriori impatti, in particolare sul sistema delle imprese, degli effetti delle tensioni geopolitiche in corso – in particolare, il conflitto in corso tra Russia e Ucraina – e degli ulteriori fattori macroeconomici emersi a livello globale nella seconda parte del 2022 (incremento marcato del tasso di inflazione, aumento significativo dei costi energetici e del costo del denaro).

In tale quadro complessivo ancora contrassegnato da criticità per l'economia reale, l'attività commerciale sviluppata da Generalfinance nel 2023 – andamento del turnover, ricavi e redditività – evidenzia un andamento in linea con quanto definito nel budget in coerenza con il Piano Industriale vigente, con riferimento all'esercizio in corso.

Bilancio intermedio - prospetti contabili

PROSPETTI CONTABILI

STATO PATRIMONIALE INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)

Voci dell'attivo 30/06/2023 31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 47.962.217 43.725.230
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 23.274 20.300
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 23.274 20.300
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 408.717.043 385.434.057
c) crediti verso clientela 408.717.043 385.434.057
70. Partecipazioni 12.500 0
80. Attività materiali 5.168.536 4.865.994
90. Attività immateriali 2.265.593 2.047.798
-
di cui avviamento
0 0
100. Attività fiscali 3.173.004 4.572.048
a) correnti 2.686.244 4.148.970
b) anticipate 486.760 423.078
120. Altre attività 2.637.803 3.149.078
Totale attivo 469.959.970 443.814.505
Voci del passivo e del patrimonio netto 30/06/2023 31/12/2022
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 387.722.154 368.388.464
a) debiti 345.182.361 331.170.709
b) titoli in circolazione 42.539.793 37.217.755
60. Passività fiscali 3.106.174 4.927.373
a) correnti 3.041.853 4.880.108
b) differite 64.321 47.265
80. Altre passività 18.526.918 11.585.712
90. Trattamento di fine rapporto del personale 1.351.843 1.316.956
100. Fondi per rischi e oneri 1.167.122 821.254
b) quiescenza e obblighi simili 151.761 142.487
c) altri fondi per rischi e oneri 1.015.361 678.767
110. Capitale 4.202.329 4.202.329
140. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
150. Riserve 21.624.119 16.171.811
160. Riserve da valutazione 140.439 95.474
170. Utile (Perdita) d'esercizio 6.699.127 10.885.387
Totale passivo e patrimonio netto 469.959.970 443.814.505

CONTO ECONOMICO INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)
-- -- --------------------------- -- -- --
Voci 30/06/2023 30/06/2022
10. Interessi attivi e proventi assimilati 12.116.781 6.362.776
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 12.116.781 6.362.776
20. Interessi passivi e oneri assimilati (8.274.112) (2.599.517)
30. Margine di interesse 3.842.669 3.763.259
40. Commissioni attive 14.593.436 12.886.896
50. Commissioni passive (2.123.439) (2.041.637)
60. Commissioni nette 12.469.997 10.845.259
70. Dividendi e proventi simili 0 584
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 629 (324)
110. Risultato netto delle altre attività e delle passività finanziarie valutate al
fair value con impatto a conto economico
0 857
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 0 857
120. Margine di intermediazione 16.313.295 14.609.635
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: (264.459) (201.278)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (264.459) (201.278)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 16.048.836 14.408.357
160. Spese amministrative (6.861.433) (6.390.123)
a) spese per il personale (3.723.544) (3.009.394)
b) altre spese amministrative (3.137.889) (3.380.729)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (9.275) (10.670)
b) altri accantonamenti netti (9.275) (10.670)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (391.118) (357.136)
190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (211.616) (165.192)
200. Altri proventi e oneri di gestione 1.101.904 (51.347)
210. Costi operativi (6.371.538) (6.974.468)
260. Utile (perdita) dell'attività corrente al lordo delle imposte 9.677.298 7.433.889
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (2.978.171) (2.487.076)
280. Utile (perdita) dell'attività corrente al netto delle imposte 6.699.127 4.946.813
300. Utile (perdita) d'esercizio 6.699.127 4.946.813

PROSPETTO DELLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)

Voci dell'attivo 30/06/2023 30/06/2022
10. Utile (Perdita) d'esercizio 6.699.127 4.946.813
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 44.965 -
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve di valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
- -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
100. Copertura di investimenti esteri - -
110. Differenze di cambio - -
120. Copertura dei flussi finanziari - -
130. Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- -
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
160. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio
netto
- -
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte - -
180. Redditività complessiva (Voce 10 + 170) 6.744.092 4.946.813

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 30/06/2023 INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)

Modifica Allocazione risultato
esercizio precedente
Redditività
Esistenze al Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto
31/12/2022 saldi
apertura
01/01/2023 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
semestre
2023
netto al
30/06/2023
Capitale 4.202.329 - 4.202.329 - - - - - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 25.419.745 - 25.419.745 - - - - - - - - - 25.419.745
Riserve
a)
di utili
15.832.293 - 15.832.293 5.452.309 - (1) - - - - - - 21.284.601
b)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione 95.474 - 95.474 - - - - - - - - 44.965 140.439
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 10.885.387 - 10.885.387 (5.452.309) (5.433.078) - - - - - - 6.699.127 6.699.127
Patrimonio netto 56.774.746 - 56.774.746 - (5.433.078) (1) - - - - - 6.744.092 58.085.759

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO AL 30/06/2022 INTERMEDIARI FINANZIARI

(valori in unità di euro)

Modifica
saldi
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio Redditività
Esistenze al Esistenze al Dividendi e Operazioni sul patrimonio netto complessiva
primo
Patrimonio netto
31/12/2021 apertura 01/01/2022 Riserve altre
destinazioni
Variazioni
di riserve
Emissione
nuove
azioni
Acquisto
azioni
proprie
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Variazione
strumenti
di capitale
Altre
variazioni
semestre
2022
al 30/06/2022
Capitale 3.275.758 - 3.275.758 - - - 926.571 - - - - - 4.202.329
Sovrapprezzo emissioni 7.828.952 - 7.828.952 - - - 17.605.503 - - - - - 25.434.455
Riserve
c)
di utili
11.105.611 - 11.105.611 4.726.682 - - - - - - - - 15.832.293
d)
altre
339.518 - 339.518 - - - - - - - - - 339.518
Riserve da valutazione (37.061) - (37.061) - - - - - - - - - (37.061)
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie - - - - - - - - - - - - -
Utile (perdita) di esercizio 9.453.364 - 9.453.364 (4.726.682) (4.726.682) - - - - - - 4.946.813 4.946.813
Patrimonio netto 31.966.142 - 31.966.142 - (4.726.682) - 18.532.074 - - - - 4.946.813 50.718.347

L'Emissione di nuove azioni si riferisce al rafforzamento patrimoniale perfezionato nel contesto dell'operazione di quotazione sul mercato Euronext Milan, segmento STAR Il valore esposto nella voce "Sovrapprezzo emissioni" è stato ridotto dai costi sostenuti per la quotazione, al netto dell'effetto fiscale, imputati direttamente a Patrimonio Netto sulla base di quanto previsto dal principio contabile internazionale IAS 32.

RENDICONTO FINANZIARIO INTERMEDIARI FINANZIARI (metodo indiretto)

(valori in unità di euro)

Importo
A. ATTIVITA' OPERATIVA 30/06/2023 30/06/2022
1. Gestione 12.406.207 9.243.122
- risultato d'esercizio (+/-) 6.699.127 4.946.813
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(-/+)
- (1.441)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) - -
- rettifiche di valore nette per rischio di credito (+/-) 264.459 201.278
- rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 602.734 522.328
- accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 355.685 298.108
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 2.226.535 2.448.076
- rettifiche di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto
fiscale (+/-)
- -
- altri aggiustamenti (+/-) 2.257.667 827.960
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (21.335.420) (43.591.802)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - -
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (24.069.581) (40.867.312)
- altre attività 2.734.161 (2.724.490)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 19.081.878 20.592.396
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 16.954.984 17.030.134
- passività finanziarie di negoziazione - -
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività 2.126.894 3.562.262
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 10.152.665 (13.756.284)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 10.504 11.039
- vendite di partecipazioni - 8.972
- dividendi incassati su partecipazioni - 584
- vendite di attività materiali 10.504 1.483
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (492.479) (438.809)
- acquisti di partecipazioni (15.474) -
- acquisti di attività materiali (117.697) (159.294)
- acquisti di attività immateriali (359.308) (279.515)
- acquisti di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (481.975) (427.770)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
- emissioni/acquisti di azioni proprie - 17.699.998
- emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
- distribuzione dividendi e altre finalità (5.433.078) (4.726.682)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (5.433.078) 12.973.316
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 4.237.612 (1.210.738)

Importo
RICONCILIAZIONE 30/06/2023 30/06/2022
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 43.731.790 33.458.839
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio 4.237.612 (1.210.738)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 0 0
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 47.969.402 32.248.101

Note illustrative

PARTE A – POLITICHE CONTABILI

A.1 – PARTE GENERALE

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai Principi Contabili Internazionali

Il presente bilancio intermedio abbreviato di Generalfinance S.p.A. al 30 giugno 2023 è redatto secondo i principi contabili internazionali (IAS/IFRS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), omologati dalla Commissione Europea ai sensi del Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002, tenendo conto delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRC) in vigore alla data di riferimento del bilancio.

Il bilancio intermedio abbreviato è stato predisposto secondo gli schemi e le istruzioni impartite dalla Banca d'Italia in data 17 novembre 2022 ed emanate in conformità a quanto stabilito dall'art. 9 del D.Lgs. n° 38/2005 e dalle successive modifiche di legge. Con riferimento alle Note illustrative, le istruzioni di cui sopra sono applicate per le informazioni incluse ai sensi delle previsioni del principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34), a cui il presente bilancio è conforme. In particolare, la Società si è avvalsa della facoltà di redigere il presente bilancio in forma abbreviata.

Il bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2023 non espone tutta l'informativa richiesta nella redazione del Bilancio annuale. Per tale motivo è necessario leggere il presente bilancio unitamente al bilancio al 31 dicembre 2022. I criteri di rilevazione e valutazione adottati per la preparazione del bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2023 sono quelli utilizzati per la redazione del bilancio 2022, integrati con i principi contabili omologati dall'Unione Europea applicabili a partire dal 1° gennaio 2023.

La normativa rimanda inoltre a specifiche disposizioni in tema di determinazione delle partite deteriorate contenute nella circolare n° 217 del 5 agosto 1996 e nei successivi aggiornamenti.

Il bilancio intermedio abbreviato, corredato dalla relativa Relazione sulla gestione, è costituito dai seguenti documenti:

  • Stato Patrimoniale e Conto Economico;
  • Prospetto della redditività complessiva;
  • Prospetto delle variazioni del patrimonio netto;
  • Rendiconto finanziario;
  • Note illustrative.

Il bilancio intermedio abbreviato è completato inoltre dalle relative informazioni comparative come richiesto dallo IAS 1 ed è redatto nella prospettiva della continuità aziendale, valutata tenendo conto delle prospettive reddituali e finanziarie presenti e future.

Gli importi riportati nei prospetti di bilancio e nelle tabelle delle Note illustrative sono espressi in unità di Euro.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

Il presente bilancio, redatto in unità di euro, si fonda sull'applicazione dei seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1.

1) Continuità aziendale. Il bilancio è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale: pertanto, attività, passività ed operazioni "fuori bilancio" sono valutate secondo valori di funzionamento.

2) Competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, per periodo di maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

3) Coerenza di presentazione. Presentazione e classificazione delle voci sono mantenute costanti nel tempo allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni, salvo che la loro variazione sia richiesta da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure renda più appropriata, in termini di significatività e di affidabilità, la rappresentazione dei valori. Se un criterio di presentazione o di classificazione viene cambiato, quello nuovo si applica – ove possibile – in modo retroattivo; in tal caso, vengono anche indicati la natura ed il motivo della variazione, nonché le voci interessate. Nella presentazione e nella classificazione delle voci sono adottati gli schemi rappresentati dalla Banca d'Italia nelle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari" come rappresentati nella normativa emanata in data 17 novembre 2022.

4) Aggregazione e rilevanza. Tutti i raggruppamenti significativi di voci con natura o funzione simili sono riportati separatamente. Gli elementi di natura o funzione diversa, se rilevanti, vengono presentati in modo distinto.

5) Divieto di compensazione. Attività e passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro, salvo che ciò non sia richiesto o permesso da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure dagli schemi predisposti dalla Banca d'Italia e rappresentati all'interno delle istruzioni per "Il bilancio degli intermediari IFRS diversi dagli intermediari bancari".

6) Informativa comparativa. Le informazioni comparative dell'esercizio precedente sono riportate per i dati contenuti nella situazione patrimoniale, mentre con riferimento agli altri prospetti contabili si espone, come previsto dallo IAS 34, la comparazione con i dati relativi al periodo corrispondente dell'esercizio precedente.

La redazione del presente bilancio è avvenuta, come detto sopra, in base ai principi contabili internazionali omologati dalla

Commissione Europea; inoltre, a supporto dell'applicazione sono stati utilizzati i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) ed in particolare il documento pubblicato il 22 ottobre 2019, il public statement "European common enforcement priorities for 2019 annual financial reports" che richiama l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS richiedendo altresì di fornire specifiche informazioni in caso di talune operazioni.

Nella redazione del bilancio si è inoltre tenuto conto, laddove applicabili, delle comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, BCE, EBA, Consob, ESMA) e dei documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS attraverso i quali sono state fornite raccomandazioni sull'informativa da riportare in bilancio, su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.

Con riferimento alle interpretazioni fornite dai citati Organi, si è tenuto conto, tra l'altro, delle indicazioni di ESMA che, in data 13 maggio 2022, ha pubblicato il Public Statement "Implications of Russia's invasion of Ukraine on half-yearly financial reports", relativamente agli effetti contabili derivanti dal conflitto Russia-Ucraina sulle rendicontazioni finanziarie. Si rinvia pertanto al paragrafo "Impatto riveniente dal conflitto tra Russia e Ucraina" sopra riportato.

Per quanto riguarda l'informativa sugli impatti del COVID-19, si fa presente che l'attività di Generalfinance non è risultata impattata da finanziamenti assistiti da moratoria e da finanziamenti oggetto di garanzia pubblica Covid-19, data la particolarità della forma tecnica con cui eroga credito; il factoring, infatti, essendo un rapporto revolving senza piano di ammortamento, difficilmente può essere oggetto delle misure pensate prevalentemente con riferimento al credito a medio lungo termine. Nel corso del primo semestre 2023 la Società si è però resa disponibile a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS APPLICATI DAL 1° GENNAIO 2023

I seguenti principi contabili, emendamenti e interpretazioni IFRS sono stati applicati per la prima volta dalla Società a partire dal 1° gennaio 2023:

In data 18 maggio 2017 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 17 – Insurance Contracts che è destinato a sostituire il principio IFRS 4 – Insurance Contracts. Il principio è stato applicato a partire dal 1° gennaio 2023. L'obiettivo del nuovo principio è quello di garantire che un'entità fornisca informazioni pertinenti che rappresentano fedelmente i diritti e gli obblighi derivanti dai contratti assicurativi emessi. Lo IASB ha sviluppato lo standard per eliminare incongruenze e debolezze delle politiche contabili esistenti, fornendo un quadro unico principle-based per tenere conto di tutti i tipi di contratti di assicurazione, inclusi i contratti di riassicurazione che un assicuratore detiene.

Il nuovo principio prevede inoltre dei requisiti di presentazione e di informativa per migliorare la comparabilità tra le entità appartenenti a questo settore.

Il nuovo principio misura un contratto assicurativo sulla base di un General Model o una versione semplificata di questo, chiamato Premium Allocation Approach ("PAA").

Le principali caratteristiche del General Model sono:

  • o le stime e le ipotesi dei futuri flussi di cassa sono sempre quelle correnti;
  • o la misurazione riflette il valore temporale del denaro;
  • o le stime prevedono un utilizzo estensivo di informazioni osservabili sul mercato;
  • o esiste una misurazione corrente ed esplicita del rischio;
  • o il profitto atteso è differito e aggregato in gruppi di contratti assicurativi al momento della rilevazione iniziale; e,
  • o il profitto atteso è rilevato nel periodo di copertura contrattuale tenendo conto delle rettifiche derivanti da variazioni delle ipotesi relative ai flussi finanziari relativi a ciascun gruppo di contratti.

L'approccio PAA prevede la misurazione della passività per la copertura residua di un gruppo di contratti di assicurazione a condizione che, al momento del riconoscimento iniziale, l'entità preveda che tale passività rappresenti ragionevolmente un'approssimazione del General Model. I contratti con un periodo di copertura di un anno o meno sono automaticamente idonei per l'approccio PAA. Le semplificazioni derivanti dall'applicazione del metodo PAA non si applicano alla valutazione delle passività per i claims in essere, che sono misurati con il General Model. Tuttavia, non è necessario attualizzare quei flussi di cassa se ci si attende che il saldo da pagare o incassare avverrà entro un anno dalla data in cui è avvenuto il claim.

L'entità deve applicare il nuovo principio ai contratti di assicurazione emessi, inclusi i contratti di riassicurazione emessi, ai contratti di riassicurazione detenuti e anche ai contratti di investimento con una discrectonary partecipation feature (DPF).

Inoltre, in data 9 dicembre 2021, lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IFRS 17 Insurance contracts: Initial Application of IFRS 17 and IFRS 9 – Comparative Information". L'emendamento è

un'opzione di transizione relativa alle informazioni comparative sulle attività finanziarie presentate alla data di applicazione iniziale dell'IFRS 17. L'emendamento è stato applicato a partire dal 1° gennaio 2023, unitamente all'applicazione del principio IFRS 17, per evitare disallineamenti contabili temporanei tra attività finanziarie e passività di contratti assicurativi, e per migliorare l'utilità delle informazioni comparative per i lettori di bilancio. L'adozione di tale principio e del relativo emendamento non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.

  • In data 7 maggio 2021 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 12 Income Taxes: Deferred Tax related to Assets and Liabilities arising from a Single Transaction". Il documento chiarisce come devono essere contabilizzate le imposte differite su alcune operazioni che possono generare attività e passività di pari ammontare, quali il leasing e gli obblighi di smantellamento. Le modifiche sono state applicate a partire dal 1° gennaio 2023. L'adozione di tale emendamento non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.
  • In data 12 febbraio 2021 lo IASB ha pubblicato due emendamenti denominati "Disclosure of Accounting Policies— Amendments to IAS 1 and IFRS Practice Statement 2" e "Definition of Accounting Estimates—Amendments to IAS 8". Le modifiche sono volte a migliorare la disclosure sulle accounting policy in modo da fornire informazioni più utili agli investitori e agli altri utilizzatori primari del bilancio nonché ad aiutare le società a distinguere i cambiamenti nelle stime contabili dai cambiamenti di accounting policy. Le modifiche sono state applicate a partire dal 1° gennaio 2023. L'adozione di tali emendamenti non ha comportato effetti sul bilancio intermedio abbreviato della Società.

PRINCIPI CONTABILI, EMENDAMENTI ED INTERPRETAZIONI IFRS NON ANCORA OMOLOGATI DALL'UNIONE EUROPEA

Alla data di riferimento del presente documento, gli organi competenti dell'Unione Europea non hanno ancora concluso il processo di omologazione necessario per l'adozione degli emendamenti e dei principi sotto descritti.

  • In data 23 gennaio 2020 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Classification of Liabilities as Current or Non-current" ed in data 31 ottobre 2022 ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 1 Presentation of Financial Statements: Non-Current Liabilities with Covenants". I documenti hanno l'obiettivo di chiarire come classificare i debiti e le altre passività a breve o lungo termine. Le modifiche entrano in vigore dal 1° gennaio 2024; è comunque consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.
  • In data 22 settembre 2022 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IFRS 16 Leases: Lease Liability in a Sale and Leaseback". Il documento richiede al venditore-lessee di valutare la passività per il lease riveniente da una transazione di sale & leaseback in modo da non rilevare un provento o una perdita che si riferiscano al diritto d'uso trattenuto. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2024, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.
  • In data 23 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 12 Income taxes: International Tax Reform – Pillar Two Model Rules". Il documento introduce un'eccezione temporanea agli obblighi di rilevazione e di informativa delle attività e passività per imposte differite relative alle Model Rules del Pillar Two e prevede degli obblighi di informativa specifica per le entità interessate dalla relativa International Tax Reform.

Il documento prevede l'applicazione immediata dell'eccezione temporanea, mentre gli obblighi di informativa saranno applicabili ai soli bilanci annuali iniziati al 1° gennaio 2023 (o in data successiva) ma non ai bilanci infrannuali aventi una data chiusura precedente al 31 dicembre 2023. Al momento gli amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.

In data 25 maggio 2023 lo IASB ha pubblicato un emendamento denominato "Amendments to IAS 7 Statement of Cash Flows and IFRS 7 Financial Instruments: Disclosures: Supplier Finance Arrangements". Il documento richiede ad un'entità di fornire informazioni aggiuntive sugli accordi di reverse factoring che permettano agli utilizzatori del bilancio di valutare in che modo gli accordi finanziari con i fornitori possano influenzare le passività e i flussi finanziari dell'entità e di comprendere l'effetto di tali accordi sull'esposizione dell'entità al rischio di liquidità. Le modifiche si applicheranno dal 1° gennaio 2024, ma è consentita un'applicazione anticipata. Al momento gli

amministratori stanno valutando i possibili effetti dell'introduzione di questo emendamento sul bilancio della Società.

In data 30 gennaio 2014 lo IASB ha pubblicato il principio IFRS 14 – Regulatory Deferral Accounts che consente solo a coloro che adottano gli IFRS per la prima volta di continuare a rilevare gli importi relativi alle attività soggette a tariffe regolamentate ("Rate Regulation Activities") secondo i precedenti principi contabili adottati. Non essendo la Società un first-time adopter, tale principio non risulta applicabile.

Sezione 3 – Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio intermedio abbreviato

Successivamente alla chiusura del primo semestre dell'esercizio 2023 non si sono verificati fatti o circostanze tali da modificare in maniera apprezzabile quanto è stato rappresentato nel presente bilancio intermedio abbreviato.

Si rende noto che, ai sensi dello IAS 10, la data in cui il presente bilancio è stato autorizzato alla pubblicazione dagli Amministratori della società è il 26 luglio 2023.

Sezione 4 – Altri aspetti

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

La redazione del bilancio intermedio abbreviato richiede il ricorso a stime ed assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate nel bilancio intermedio abbreviato.

L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata al fine di formulare assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Per la loro stessa natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di periodo in periodo, pertanto, non è possibile escludere che già nel prossimo esercizio gli attuali valori iscritti in bilancio possano differire anche in maniera rilevante a seguito del cambiamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

Le fattispecie per le quali è stato richiesto l'impiego di valutazioni soggettive nella predisposizione del presente bilancio intermedio abbreviato riguardano:

  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità anticipata e differita;
  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • la quantificazione dei fondi del personale, dei fondi rischi e oneri e delle passività fiscali.

Con riferimento a talune fattispecie sopra indicate e in considerazione dell'attuale situazione finanziaria ed economica si è ritenuto opportuno fornire adeguata informativa nella "Parte D – Altre informazioni" in merito alle motivazioni sottostanti le decisioni assunte, le valutazioni svolte ed i criteri di stima adottati nell'applicazione dei principi contabili internazionali.

Rischi, incertezze e impatti dell'epidemia COVID-19

Nella redazione del bilancio intermedio abbreviato, i cambiamenti delle stime contabili legate al COVID-19 non hanno avuto un effetto significativo nel semestre e non si prevede che abbiano un effetto nei periodi futuri.

Si sottolinea che, sotto il profilo della continuità aziendale, nonostante il periodo di incertezza legato al protrarsi della pandemia COVID-19, non vi sono ragioni per ritenere plausibile il contrario in un futuro prevedibile.

La struttura patrimoniale e finanziaria, nonché il trend di crescita registrato nel corso del presente periodo costituiscono assolute conferme in tal senso.

Modifiche contrattuali derivanti da COVID-19

1) Modifiche contrattuali e cancellazione contabile (IFRS 9)

Nel corso del periodo non sono state applicate ai clienti di Generalfinance modifiche contrattuali connesse con le misure poste in essere dal governo, dalle associazioni di categoria e dai singoli intermediari a fronte della pandemia COVID-19.

2) Emendamento del principio contabile IFRS 16

Con riferimento ai contratti di leasing, non è stato applicato il practical expedient previsto dal Regolamento (UE) n. 1434/2020 e dal Regolamento (UE) n. 2021/1421.

A.2 – PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

Le politiche contabili adottate per la predisposizione del presente Bilancio intermedio abbreviato al 30 giugno 2023, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei costi e dei ricavi, sono rimaste invariate rispetto a quelle adottate per il Bilancio

al 31 dicembre 2022, al quale si fa pertanto rinvio.

A.3 INFORMATIVA SUI TRASFERIMENTI TRA PORTAFOGLI DI ATTIVITA' FINANZIARIE

Nel corso del semestre la Società non ha effettuato trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie.

A.4 INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sul fair value così come richiesta dall'IFRS 13.

Conformemente a quanto stabilito dai principi contabili internazionali, la Società determina il fair value nella misura del corrispettivo con cui due controparti di mercato, indipendenti e consapevoli, sarebbero disposte, alla data di riferimento del bilancio, a concludere una transazione finalizzata alla vendita di un'attività o al trasferimento di una passività.

I principi contabili internazionali riclassificano il fair value degli strumenti finanziari su tre livelli in ragione degli input rilevabili dai mercati e più precisamente:

  • livello1: i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • livello 2: input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono dalle quotazioni di mercato di attività simili o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi sono desunti da dati osservabili di mercato;
  • livello 3: dati di input non osservabili per l'attività o per la passività. I prezzi delle attività o passività si desumono utilizzando tecniche di valutazione che si fondano su dati elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili in merito ad assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dell'attività o della passività (comporta, pertanto, stime ed assunzioni da parte del management).

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

L'attivo del bilancio intermedio abbreviato della Società è costituito prevalentemente da crediti di natura commerciale ceduti in regime pro-soluto e da anticipazioni erogate a fronte di crediti di natura commerciale ceduti nell'ambito della disciplina di cui alla Legge n.52 del 21 febbraio 1991.

Il metodo della valutazione del fair value più appropriato dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse è quello di rilevare il valore attuale sulla base dei flussi di incasso futuri attualizzati, utilizzando un tasso, di norma, corrispondente al tasso effettivo del rapporto convenuto con la controparte cedente, tasso che tiene peraltro conto delle altre componenti del costo della transazione.

Va peraltro precisato che i crediti ceduti e le anticipazioni concesse presentano, di norma, una scadenza a breve ed il tasso dei rapporti assume tendenzialmente un andamento variabile.

Per tali motivi è possibile affermare che il fair value dei crediti è assimilabile al valore della transazione rappresentato dall'importo nominale dei crediti ceduti nel caso di operazione in regime di pro-soluto ovvero dall'ammontare delle anticipazioni concesse e pertanto è riclassificato in assenza di input esterni unicamente al livello 3.

Il passivo di bilancio è costituito in prevalenza da debiti finanziari verso il sistema bancario che presentano la caratteristica di passività a breve termine, il cui fair value corrisponde al valore delle somme o dei fondi riscossi dalla Società.

Dette partite sono collocate in via gerarchica al terzo livello in quanto esse sono regolate da accordi contrattuali di natura privatistica di volta in volta convenuti con le rispettive controparti e, pertanto, non trovano riscontro in quotazioni o in parametri osservabili sul mercato.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il fair value dei crediti ceduti e delle anticipazioni concesse può subire variazioni per eventuali perdite che dovessero sorgere a causa di fattori che ne determinano la parziale o totale inesigibilità.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il bilancio presenta attività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente. Si tratta delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico - obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate da partecipazioni minoritarie in banche e società finanziarie.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Attività/Passività misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- - 23.274 - 20.300
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - 23.274 - 20.300
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - -
3. Derivati di copertura - - - - -
4. Attività materiali - - - - -
5. Attività immateriali - - - - -
Totale - - 23.274 - 20.300
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione - - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
3. Derivati di copertura - - - - -
Totale - - - - - -

Nel corso del mese di febbraio sono state acquistate azioni della Banca di Credito Cooperativo di Milano.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico Attività finanziarie
Totale di cui: a) attività
finanziarie detenute
per la negoziazione
di cui: b) attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività materiali Attività immateriali
1. Esistenze iniziali 20.300 - - 20.300 - - - -
2. Aumenti 2.974 - - 2.974 - - - -
2.1. Acquisti 2.974 - - 2.974 - - - -
2.2. Profitti imputati a: - - - - - - - -
2.2.1. Conto economico - - - - - - - -
di cui plusvalenze - - - - - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni - - - - - - - -
3.1. Vendite - - - - - - - -
3.2.
Rimborsi
- - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: - - - - - - - -
3.3.1. Conto economico - - - - - - - -
di cui minusvalenze - - - - - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 23.274 - - 23.274 - - - -

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli del fair value

Attività/passività non misurate al fair Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
value o misurate al fair value su base
non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
408.717.043 - - 408.717.043 385.434.057 - - 385.434.057
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - - - - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
- - - - - - - -
Totale 408.717.043 - - 408.717.043 385.434.057 - - 385.434.057
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
387.722.154 - - 387.722.154 368.388.464 - - 368.388.464
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 387.722.154 - - 387.722.154 368.388.464 - - 368.388.464

Legenda: VB = Valore di bilancio; L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3

A.5 INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

La Società non effettua operatività comportanti perdite/profitti secondo quanto stabilito dall'IFRS 7 par. 28.

PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE

ATTIVO

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

Composizione della voce 10 "Cassa e disponibilità liquide"

Voci/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Cassa 1.483 1.311
Crediti "a vista" verso banche 47.960.734 43.723.919
Totale 47.962.217 43.725.230

L'ammontare di euro 47.960.734 è costituito da temporanee giacenze di liquidità "a vista" presso Istituti di Credito. Si evidenzia che, in data 29 gennaio 2019, contestualmente alla stipula di un contratto di finanziamento a medio-lungo termine con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche. Al 30 giugno 2023, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 8.168.320, mentre il debito relativo al

finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 133.875.206.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica
Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - 23.274 - - 20.300
3. Quote di OICR - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale - - 23.274 - - 20.300

L'importo classificato nel Livello 3 si riferisce alle azioni della Banca di Credito Cooperativo di Milano, acquistate nel corso del mese di febbraio, alle azioni della Rete Fidi Liguria e alle azioni del Confidi Sardegna, la cui valorizzazione è oggetto di verifica periodica sulla base di metodologie interne.

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.3 "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Composizione Primo e
secondo stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 408.254.247 462.796 - - - 408.717.043 384.532.580 901.477 - - - 385.434.057
1.1 Finanziamenti per
leasing
- - - - - - - - - - - -
di cui: senza opzione finale
d'acquisto
- - - - - - - - - - - -
1.2 Factoring 408.254.247 462.796 - - - 408.717.043 384.532.580 901.477 - - - 385.434.057
- pro-solvendo 311.472.031 446.503 - - - 311.918.534 327.014.977 882.068 - - - 327.897.045
- pro-soluto 96.782.216 16.293 - - - 96.798.509 57.517.603 19.409 - - - 57.537.012
1.3 Credito al consumo - - - - - - - - - - - -
1.4 Carte di credito - - - - - - - - - - - -
1.5 Prestiti su pegno - - - - - - - - - - - -
1.6 Finanziamenti
concessi in relazione ai
servizi di pagamento
prestati
- - - - - - - - - - - -
1.7 Altri finanziamenti - - - - - - - - - - - -
di cui: da escussione di
garanzie e impegni
- - - - - - - - - - - -
2. Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
2.1
titoli strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2
altri titoli di debito
- - - - - - - - - - - -
3. Altre attività - - - - - - - - - - - -
Totale 408.254.247 462.796 - - - 408.717.043 384.532.580 901.477 - - - 385.434.057

L1 = livello 1; L2 = livello 2; L3 = livello 3

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito - - - - - -
a)
Amministrazioni pubbliche
- - - - - -
b)
Società non finanziarie
- - - - - -
2. Finanziamenti verso: 408.254.247 462.796 - 384.532.580 901.477 -
a) Amministrazioni pubbliche - - - - - -
b) Società non finanziarie 404.517.931 462.796 - 375.381.417 901.477 -
c) Famiglie 3.736.316 - - 9.151.163 - -
3. Altre attività - - - - - -
Totale 408.254.247 462.796 - 384.532.580 901.477 -

Valore lordo Rettifiche di valore complessive Write-off
parziali
complessivi
Primo stadio di cui: Strumenti
con basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite
o
originate
Titoli di debito - - - - - - - - - -
Finanziamenti 393.353.35
1
- 15.621.881 1.014.119 - 535.811 185.174 551.323 - 76.000
Altre attività - - - - - - - - - -
Totale 30/06/2023 393.353.351 - 15.621.881 1.014.119 - 535.811 185.174 551.323 - 76.000
Totale 31/12/2022 383.013.376 - 2.084.668 1.348.806 - 537.469 27.995 447.329 - 76.000

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

4.5a Finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Alla data di riferimento del presente bilancio non risultano finanziamenti oggetto di "moratorie" ex lege o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

4.6 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: attività garantite

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Crediti
verso
banche
Crediti
Crediti verso clientela
verso
società
finanziarie
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
società
finanziarie
Crediti verso clientela
VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG VE VG
1. Attività non deteriorate garantite da: - - - - 294.917.713 294.917.713 - - - - 317.259.029 317.259.029
- Beni in leasing finanziario - - - - - - - - - - - -
- Crediti per factoring - - - - 282.216.598 282.216.598 - - - - 307.585.252 307.585.252
- Ipoteche - - - - - - - - - - - -
- Pegni - - - - - - - - - - - -
- Garanzie personali - - - - 12.701.115 12.701.115 - - - - 9.673.777 9.673.777
- Derivati su crediti - - - - - - - - - - - -
2. Attività deteriorate garantite da: - - - - 446.502 446.502 - - - - 882.068 882.068
- Beni in leasing finanziario - - - - - - - - - - - -
- Crediti per factoring - - - - 205.883 205.883 - - - - 593.325 593.325
- Ipoteche - - - - - - - - - - - -
- Pegni - - - - - - - - - - - -
- Garanzie personali - - - - 240.619 240.619 - - - - 288.743 288.743
- Derivati su crediti - - - - - - - - - - - -
Totale - - - - 295.364.215 295.364.215 - - - - 318.141.097 318.141.097

VE = valore di bilancio delle esposizioni

VG = fair value delle garanzie

La tabella riporta il valore delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (crediti pro-solvendo deteriorati e non deteriorati) che sono garantite e l'importo della relativa garanzia. Le garanzie sono costituite da crediti ceduti rinvenienti dall'operatività di factoring.

Inoltre, la Società acquisisce i) garanzie assicurative a protezione dal rischio di default dei debitori ceduti, ii) lettere di patronage, iii) lettere di compensazione tra cedenti e iv) in taluni casi garanzie personali (fidejussioni) da amministratori o soci dei propri cedenti.

Nel caso di garanzie che presentano un valore che eccede l'importo dell'attività garantita, nella colonna "Valore garanzie" è indicato il valore dell'attività garantita.

Sezione 7 – Partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede
legale
Sede
operativa
Quota di
partecip. %
Dispon.
voti %
Valore di
bilancio
Fair value
C.
Imprese sottoposte a influenza notevole
a) Mit Partners S.p.A. Milano Milano 25% 25% 12.500 --
Totale 12.500

In data 11 maggio 2023 la Società ha acquisito una quota di partecipazione pari al 25% nella società Mit Partners S.p.A., con sede a Milano, Via Lodovico Mancini, 5, che ha per oggetto l'attività di assunzione e gestione di partecipazioni in altre società o enti e la prestazione di servizi di consulenza aziendale e strategica, incluso nell'ambito di management e turnaround.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
1. Attività di proprietà 2.642.600 2.752.334
a) terreni 178.952 178.952
b) fabbricati 1.749.285 1.496.190
c) mobili 226.902 227.040
d) impianti elettronici - -
e) altre 487.461 850.152
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 2.525.936 2.113.660
a) terreni - -
b) fabbricati 2.249.367 1.994.008
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 276.569 119.652
Totale 5.168.536 4.865.994
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- -

In tale voce, a partire dal primo gennaio 2019 sono inclusi, altresì, i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi ad attività materiali che la Società utilizza a scopo funzionale accogliendo anche gli effetti contabili relativi ai contratti di locazione e noleggio operativo in cui la Società è il locatario.

L'incremento, rispetto al 31 dicembre 2022, è conseguente all'attivazione di un nuovo rapporto di locazione di ulteriori locali ad uso ufficio presso la sede Milano.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valutazione Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
Attività
valutate al
costo
Attività
valutate al fair
value
1. Avviamento - - - -
2. Altre attività immateriali
di cui: software - - - -
2.1 di proprietà 2.265.593 - 2.047.798 -
- generate internamente 377.945 - 336.632 -
- altre 1.887.648 - 1.711.166 -
2.2 diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - -
Totale 2 2.265.593 - 2.047.798 -
3. Attività riferibili al leasing finanziario
3.1 beni inoptati - - - -
3.2 beni ritirati a seguito di risoluzione - - - -
3.3 altri beni - - - -
Totale 3 - - - -
Totale (1+2+3) 2.265.593 - 2.047.798 -
Totale 2.265.593 2.047.798

Nella voce "Altre attività immateriali di proprietà generate internamente" è contabilizzato, in termini di salari, stipendi e altri costi connessi all'impiego di personale dipendente coinvolto nel generare l'attività, quanto investito per lo sviluppo degli applicativi software che non esauriscono la loro utilità in un solo esercizio, ma generano benefici economici che si manifesteranno anche in futuro.

Sezione 10 – Attività fiscali e Passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Denominazioni Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Attività fiscali correnti 2.686.244 4.148.970
Attività fiscali anticipate 486.760 423.078
Totale 3.173.004 4.572.048

10.1 "Attività fiscali: correnti e anticipate": composizione

La voce "Attività fiscali correnti" è composta per la quasi totalità da crediti verso Erario per acconti IRES per euro 1.560.929 e per acconti IRAP per euro 371.204.

Inoltre, la voce accoglie una serie di crediti imposta ancora da utilizzare in compensazione per un importo complessivo pari ad euro 747.431.

La voce "Imposte anticipate" accoglie le imposte anticipate originate principalmente dalle differenze temporanee per gli accantonamenti al fondo svalutazione crediti e per gli accantonamenti al fondo per rischi ed oneri sostenuti e deducibili secondo la normativa fiscale vigente.

10.2 "Passività fiscali: correnti e differite": composizione

Denominazioni Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Passività fiscali correnti 3.041.853 4.880.108
Passività fiscali differite 64.321 47.265
Totale 3.106.174 4.927.373

La voce "Passività fiscali correnti" è costituita dal debito verso l'Erario per IRES pari ad euro 2.476.338 e per IRAP pari ad euro 565.515.

La voce "Passività fiscali differite" è relativa all'effetto attuariale (Actuarial Gain) emerso in sede di valutazione attuariale del Fondo Trattamento di fine rapporto secondo il principio contabile IAS 19.

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Depositi cauzionali 32.570 32.266
Fornitori c/anticipi 136.995 58.134
Erario c/IVA e ritenute fiscali 51.697 6.596
Ratei e risconti attivi 2.065.286 2.299.635
Attività diverse 351.255 752.447
Totale 2.637.803 3.149.078

PASSIVO

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
verso
banche
verso
società
finanziarie
verso
clientela
1. Finanziamenti 145.020.130 48.879.072 - 162.689.489 31.780.565 -
1.1 pronti contro termine - - - - - -
1.2 altri finanziamenti 145.020.130 48.879.072 - 162.689.489 31.780.565 -
2. Debiti per leasing - - 1.976.662 - - 1.571.038
3. Altri debiti - 148.613.300 693.197 - 134.729.206 400.411
Totale 145.020.130 197.492.372 2.669.859 162.689.489 166.509.771 1.971.449
Fair value - livello 1 - - - - - -
Fair value - livello 2 - - - - - -
Fair value - livello 3 145.020.130 197.492.372 2.669.859 162.689.489 166.509.771 1.971.449
Totale Fair Value 145.020.130 197.492.372 2.669.859 162.689.489 166.509.771 1.971.449

Il totale della voce ammonta pertanto ad euro . 345.182.361

Il debito verso banche si riferisce a:

Forma tecnica Importo
Mutui chirografari 11.144.924
Finanziamento in pool 133.875.206
Totale 145.020.130

Alla data della relazione finanziaria sono in essere i seguenti mutui chirografari:

Banca Scadenza Capitale residuo
Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 24/04/2024 3.367.149
Banca Santa Giulia S.p.A. 17/02/2026 2.762.869
Banca Galileo S.p.A. 02/04/2024 3.000.000
Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.A. 11/11/2024 2.000.000

Relativamente al contratto di finanziamento in pool, si fa presente che la Società – nel contesto delle strategie di funding – ha ottenuto dagli istituti di credito la proroga della scadenza del contratto di ulteriori 2 anni, fino a gennaio 2025.

Il debito per finanziamenti verso società finanziarie si riferisce principalmente a debiti per anticipi fatture Italia ed estero (operazioni di re-factoring).

Gli altri debiti verso società finanziarie si riferiscono a debiti verso la società veicolo relativi all'operazione di cartolarizzazione conclusa a dicembre 2021 ed avente ad oggetto un portafoglio rotativo di crediti derivanti da contratti di factoring prosolvendo e pro-soluto di titolarità della Società.

I debiti verso la clientela si riferiscono ad importi da riconoscere a cedenti rinvenienti da incassi di crediti ceduti e a debiti per leasing, iscritti a seguito dell'adozione del nuovo principio contabile "IFRS 16 Leases".

Tipologia titoli/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Fair value Fair value
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
A. Titoli
1. obbligazioni 13.011.814 - - 13.011.814 12.757.100 - - 12.757.100
1.1 strutturate - - - - - - - -
1.2 altre 13.011.814 - - 13.011.814 12.757.100 - - 12.757.100
2. altri titoli 29.527.979 29.527.979 - - 24.460.655 24.460.655 - -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 29.527.979 29.527.979 - - 24.460.655 24.460.655 - -
Totale 42.539.793 29.527.979 - 13.011.814 37.217.755 24.460.655 - 12.757.100

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Per quanto riguarda le obbligazioni, nel corso dei mesi di settembre e ottobre 2021, la Società ha emesso e collocato due prestiti obbligazionari subordinati Tier 2.

Il primo, con durata sei anni e scadenza 30 settembre 2027, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro con cedola annuale a tasso fisso del 10%.

Il secondo, con durata cinque anni e scadenza 28 ottobre 2026, è stato emesso per un ammontare di 7,5 milioni di euro e con cedola annuale a tasso variabile pari all'euribor 3 mesi maggiorato di uno spread pari a 800 basis points.

Le obbligazioni – sottoscritte da investitori istituzionali – sono state immesse nel sistema di gestione accentrata presso Monte Titoli S.p.A. ed assoggettate alla disciplina di dematerializzazione.

Gli altri titoli sono cambiali finanziarie ammesse in forma dematerializzata in Monte Titoli e negoziate sull'ExtraMOT PRO, Segmento Professionale del Mercato ExtraMOT, sistema multilaterale di negoziazione gestito da Borsa Italiana S.p.A.

In particolare, alla data della relazione finanziaria sono stati emessi quattro titoli. Il primo, con durata dodici mesi, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro e con cedola zero coupon a tasso fisso annuo pari a 5,545 %. Il secondo, con durata tre mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro e con cedola zero coupon a tasso fisso annuo pari a 4,25%. Il terzo, con durata 6 mesi, è stato emesso per un ammontare di 5 milioni di euro e con cedola zero coupon a tasso fisso annuo pari a 4,50%. Il quarto ed ultimo, con durata tre mesi, è stato emesso per un ammontare di 10 milioni di euro e con cedola zero coupon a tasso fisso annuo pari a 4,60%.

1.3 Debiti e titoli subordinati

La voce "Titoli in circolazione" comprende Titoli subordinati per 13 milioni di euro, relativi all'emissione di prestiti obbligazionari Tier 2 per nominali 12,5 milioni di euro.

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Per il contenuto della voce "Passività fiscali" si rimanda a quanto riportato nella Sezione 10 dell'attivo "Attività fiscali e Passività fiscali".

Sezione 8 – Altre passività – Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Ratei e risconti passivi 3.649.197 3.326.034
Debiti verso Erario 307.068 270.803
Enti previdenziali e assistenziali 213.386 162.040
Dipendenti conto retribuzioni 456.457 494.053
Debiti verso fornitori e prestatori 2.499.166 2.349.836
Debiti diversi 11.401.644 4.982.946
Totale 18.526.918 11.585.712

La voce "debiti diversi" accoglie per la quasi totalità i pagamenti ricevuti dai debitori per le operazioni di factoring in essere per i quali l'imputazione alle relative posizioni generalmente è avvenuta nei primi giorni del mese di luglio e il differenziale tra gli effetti presso istituti di credito e le relative posizioni ancora aperte sui debitori ceduti, dovuto allo sfasamento temporale tra l'operazione di chiusura fatta dagli istituti di credito e quella fatta dalla Società che, a parità di scadenza, avverrà all'effettivo incasso del titolo.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale – Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
A. Esistenze iniziali 1.316.956 1.353.695
B. Aumenti 98.758 241.154
B.1 Accantonamento dell'esercizio 81.230 237.602
B.2 Altre variazioni in aumento 17.528 3.552
C. Diminuzioni 63.871 277.893
C.1 Liquidazioni effettuate 0 4.559
C.2 Altre variazioni in diminuzione 63.871 273.334
D. Rimanenze finali 1.351.843 1.316.956

L'incremento è dato dall'adeguamento della componente del valore medio delle prestazioni (Current service cost). Il decremento è dato dall'imposta sostitutiva sulla rivalutazione del TFR e dall'adeguamento della valutazione attuariale.

9.2 Altre informazioni

Si riportano di seguito le principali ipotesi attuariali:

Incremento e inflazione salariale: Sulla base delle analisi condotte sui dati aziendali aggiornati al 2022, si è stabilito di adottare un tasso di incremento salariale annuo pari all'1,8% per tutte le categorie lavorative. Oltre a tale incremento salariale, è stato ipotizzato un incremento annuo dovuto all'inflazione, i cui indici sono indicati successivamente;

Probabilità e percentuali medie di utilizzo del fondo TFR: data la modesta dimensione della collettività oggetto d'indagine, le probabilità e le percentuali di utilizzo sono state stimate, in funzione dell'anzianità e in base all'esperienza desunta da imprese similari;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per decesso: sono state utilizzate le tavole censuarie della popolazione generale italiana (Tavole ISTAT SIM/F 2021 dell'Istituto Italiano di Statistica) differenziate secondo il sesso;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per pensionamento: considerata la ridotta numerosità della collettività, sono state utilizzate probabilità già adottate per imprese similari. Tali probabilità, differenziate per sesso e per categoria lavorativa, tengono conto delle ultime disposizioni in materia di età di pensionamento;

Probabilità di eliminazione dalla collettività per cause diverse da morte e pensionamento (dimissioni, invalidità permanente, ecc.): sulla base delle serie storiche registrate dalla Società, tali probabilità sono state poste pari al 3% annuo; Tassi di rivalutazione del TFR: quale ipotesi base di inflazione sono stati utilizzati i tassi stimati dalla Banca Centrale Europea opportunamente elaborati. Il tasso di inflazione usato per l'anno 2023 è pari al 7,1% mentre per l'anno 2024 è pari al 5,4%, per l'anno 2025 è pari al 2,04%, e 2,2% flat per gli anni a partire dal 2026. I tassi presentati nel bollettino Economico sono stati opportunamente interpolati per tenere conto dell'orizzonte temporale di proiezione;

Tassi d'interesse: è stata impiegata la curva Europe Corporate di rating AA prodotta da Bloomberg Finance al 27 giugno 2023.

Nella tabella di seguito riportata sono sintetizzati i risultati relativi all'analisi di sensitività (valori in migliaia di euro).

Valore del DBO Incremento
(o decremento) del DBO
Valutazione base 1.352
Sensitività rispetto ai tassi d'interesse
I) decremento dello 0,5% dei tassi 1.416 4,78%
II) incremento dello 0,5% dei tassi 1.292 -4,43%
Sensitività rispetto alla scala salariale
III) decremento dello 0,5% della scala salariale 1.335 -1,24%
IV) incremento dello 0,5% della scala salariale 1.370 1,31%

Sezione 10 – Fondi per rischi ed oneri – Voce 100

10.1 Fondi per rischi ed oneri: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate - -
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali 151.761 142.487
4. Altri fondi per rischi ed oneri 1.015.361 678.767
4.1 controversie legali e fiscali - -
4.2 oneri per il personale -
4.3 altri 1.015.361 678.767
Totale 1.167.122 821.254

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

I "Fondi di quiescenza" si riferiscono al "Fondo acc.to indennità suppletiva di clientela" e al "Fondo per patto di non concorrenza" accantonati a favore dell'unico agente. Tali somme verranno corrisposte al momento della chiusura del rapporto.

10.6 Fondi per rischi ed oneri: altri fondi

La variazione in aumento si riferisce all'accantonamento effettuato a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022.

In riferimento ai contenziosi passivi in cui è coinvolta la Società, anche sulla base degli specifici pareri resi dai legali incaricati alla difesa giudiziale, alla data del bilancio, gli stessi contenziosi sono stati tutti valutati con rischio di soccombenza "remoto", salvo due, come di seguito esposto:

  • un contenzioso (rischio "possibile") per cui la curatela fallimentare ha avanzato nel corso del 2021 domanda di revocatoria fallimentare in riferimento alle cessioni effettuate dal cedente alla Società nel periodo precedente alla dichiarazione di fallimento. Il valore della causa, come dichiarato da parte attrice in atto di citazione, e il rischio di soccombenza valutato "possibile" sono pari ad euro 2.239.457,37. In coerenza con quanto previsto dai principi contabili e dalle policy interne in materia, la Società non ha effettuato accantonamenti.
  • un contenzioso (rischio "possibile") per cui la controparte ha avanzato nel corso del 2018 domanda di restituzione di somme addebitate nel corso del rapporto. Nonostante il valore della causa, come dichiarato da parte attrice in atto di citazione, sia pari ad euro 201.626,19, il rischio di soccombenza è valutato "possibile" per euro 94.986,76. In coerenza con quanto previsto dai principi contabili e dalle policy interne in materia, la Società non ha effettuato accantonamenti.

Alla data del bilancio la Società è coinvolta in sei contenziosi passivi.

Sezione 11 – Patrimonio – Voci 110, 140, 150, 160 e 170

11.1 Capitale: composizione

Tipologie Importo
1. Capitale 4.202.329
1.1 Azioni ordinarie 4.202.329
1.2 Altre azioni -

Il capitale sociale è pari a euro 4.202.329,36 ed è suddiviso in n. 12.635.066 azioni ordinarie prive di valore nominale a norma del 3° comma dell'art. 2346 C.C. e dell'art. 5 del vigente Statuto sociale.

La situazione dell'azionariato aggiornata sulla base delle comunicazioni ricevute dagli intermediari depositari al 1° giugno 2023, risulta essere la seguente:

  • GGH Gruppo General Holding S.R.L. ("GGH") che detiene n. 5.227.273 azioni, pari al 41,37% circa del capitale sociale;
  • Crédit Agricole Italia S.p.A. ("CAI") che detiene n. 2.057.684 azioni, pari al 16,29% circa del capitale sociale;
  • First 4 Progress S.p.A. ("F4P") che detiene n. 663.126 azioni, pari al 5,25% circa del capitale sociale;

Le restanti n. 4.686.983 azioni ordinarie (pari al 37,09% circa del capitale sociale) sono detenute da investitori istituzionali e professionali che hanno sottoscritto i titoli nel contesto della quotazione della Società.

Si segnala che, ai sensi dell'art. 85-bis, comma 4-bis, del Regolamento Emittenti, in data 29 giugno 2022, GGH - Gruppo General Holding S.r.l. e Crédit Agricole Italia S.p.A. hanno conseguito la maggiorazione del diritto di voto con riferimento a, rispettivamente, numero 5.227.273 e 2.002.868 azioni ordinarie della Società, ricorrendo i presupposti e le condizioni previste dall'art. 127-quinquies, comma 7, del Decreto Legislativo n. 58 del 24 febbraio 1998 come successivamente modificato e integrato e dall'art. 6 dello Statuto sociale.

11.2 Azioni proprie: composizione

Al 30 giugno 2023 e al 31 dicembre 2022 la Società non possiede azioni proprie.

11.3 Strumenti di capitale: composizione

Alle date del 30 giugno 2023 e al 31 dicembre 2022 la Società non ha valorizzato la voce strumenti di capitale.

11.4 Sovrapprezzi di emissione: composizione

Tipologie Importo
1. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745
1.1 Azioni ordinarie 25.419.745
1.2 Altre azioni -

PARTE C - INFORMAZIONI SUL CONTO ECONOMICO

Sezione 1 – Interessi – Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
30/06/2023 30/06/2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con - - - - -
impatto a conto economico:
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - X - -
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- 11.643.578 - 11.643.578 6.362.776
3.1 Crediti verso banche - 196.364 X 196.364 -
3.2 Crediti verso società finanziarie - - X - -
3.3 Crediti verso clientela - 11.447.214 X 11.447.214 6.362.776
4. Derivati di copertura X X - - -
5. Altre attività X X 473.203 473.203 -
6. Passività finanziarie X X X - -
Totale - 11.643.578 473.203 12.116.781 6.362.776
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
- - - - -
di cui: interessi attivi su leasing X - X - -

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
30/06/2023 30/06/2022
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
7.035.998 1.238.111 - 8.274.109 2.585.761
1.1 Debiti verso banche 2.823.100 X X 2.823.100 1.131.432
1.2 Debiti verso società finanziarie 4.194.576 X X 4.194.576 826.880
1.3 Debiti verso clientela 18.322 X X 18.322 16.642
1.4 Titoli in circolazione X 1.238.111 X 1.238.111 610.807
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair
value
- - - - -
4. Altre passività X X 3 3 13.756
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X - -
Totale 7.035.998 1.238.111 3 8.274.112 2.599.517
di cui: interessi passivi relativi ai debiti
per leasing
18.322 X X 18.322 16.642

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Dettaglio Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
a) operazioni di leasing - -
b) operazioni di factoring 14.593.436 12.886.896
c) credito al consumo - -
d) garanzie rilasciate - -
e) servizi di:
-
gestione fondi per conto terzi
- -
-
intermediazione in cambi
- -
-
distribuzione prodotti
- -
-
altri
- -
f) servizi di incasso e pagamento - -
g) servicing in operazioni di cartolarizzazione - -
h) altre commissioni - -
Totale 14.593.436 12.886.896

Dettaglio/Settori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022 a) garanzie ricevute 186 186 b) distribuzione di servizi da terzi - c) servizi di incasso e pagamento - d) altre commissioni 2.123.253 2.041.451 d.1 operazioni di anticipazione di crediti di impresa (L.52/91) 251.658 303.381 d.2 altre 1.871.595 1.738.070 Totale 2.123.439 2.041.637

2.2 Commissioni passive: composizione

Le commissioni passive per operazioni di anticipazione di crediti d'impresa sono rappresentate da provvigioni e compensi corrisposti a soggetti terzi.

La sottovoce "Altre" è composta principalmente da spese e commissioni bancarie per euro 931.459 e da costi sostenuti per l'assicurazione del credito per euro 814.718.

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo Secondo Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo Secondo Terzo Impaired
acquisite
Totale
30/06/2023
Totale
30/06/2022
stadio stadio Write-off Altre Write-off Altre stadio stadio stadio o
originate
1. Crediti verso banche (4.329) - - - - - 3.702 - - - (627) 25
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
- per factoring - - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
(4.329) - - - - - 3.702 - - - (627) 25
2. Crediti verso società
finanziarie
- - - - - - - - - - - -
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
- per factoring - - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
- - - - - - - - - - - -
3. Crediti verso clientela (74.746) (158.747) - (120.542) - - 76.403 1.568 12.232 - (263.832) (201.303)
-
per leasing
- - - - - - - - - - - -
- per factoring (74.746) (158.747) - (120.542) - - 76.403 1.568 12.232 - (263.832) (201.303)
-
consumo
per credito al - - - - - - - - - - - -
- prestiti su pegno - - - - - - - - - - - -
-
altri crediti
- - - - - - - - - - - -
Totale (79.075) (158.747) - (120.542) - - 80.105 1.568 12.232 - (264.459) (201.278)

Gli importi inseriti nella voce "Crediti verso banche" si riferiscono ai crediti verso banche "a vista" riportati nella voce "Cassa e disponibilità liquide".

Le rettifiche di valore comprendono sia gli accantonamenti al fondo a copertura delle perdite attese su crediti che le perdite su crediti.

Per maggiori dettagli si rimanda alla "Parte D – Altre informazioni – Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura".

8.1a Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a finanziamenti valutati al costo ammortizzato oggetto di misure di sostegno Covid-19: composizione

Alla data di riferimento del presente bilancio non ci sono rettifiche di valore nette per i finanziamenti oggetto di "moratorie" o altre misure di concessione o che costituiscono nuova liquidità concessa mediante meccanismi di garanzia pubblica.

Sezione 10 – Spese Amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

Tipologie di spese/Valori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
1. Personale dipendente 3.071.970 2.654.675
a) salari e stipendi 2.069.030 1.901.200
b) oneri sociali 585.318 554.263
c) indennità di fine rapporto 919 2.105
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale 98.758 103.513
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi
simili:
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni:
- a contribuzione definita 51.935 40.445
- a benefici definiti - -
h) altri benefici a favore dei dipendenti 266.010 53.149
2. Altro personale in attività - -
3. Amministratori e Sindaci 651.574 354.719
4. Personale collocato a riposo - -
5. Recuperi di spesa per dipendenti distaccati presso altre - -
aziende
6. Rimborsi di spesa per dipendenti distaccati presso la società - -
Totale 3.723.544 3.009.394

Nella voce "h) altri benefici a favore dei dipendenti" e nella voce "3. Amministratori e Sindaci" sono compresi gli accantonamenti effettuati a fronte del piano di incentivazione a lungo termine per il periodo 2022-2024 approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione nelle sedute del 6 giugno e del 22 novembre 2022.

10.3 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia di spesa/Valori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
Compensi professionali e consulenze 1.393.242 1.728.247
Oneri per imposte indirette e tasse 64.755 78.267
Spese di manutenzione 28.573 33.769
Spese per utenze 62.646 67.800
Affitti passivi e spese condominiali 100.131 44.987
Informazioni commerciali 365.484 342.335
Assicurazioni 19.260 20.032
Altri oneri amministrativi 1.103.798 1.065.292
Totale 3.137.889 3.380.729

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri – Voce 170

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi ed oneri: composizione

Accantonamenti Utilizzi Riprese
di valore
Riattribuzioni
di eccedenze
30/06/2023 30/06/2022
quiescenza 1. Accantonamenti al fondo (9.275) - - - (9.275) (10.670)
2. Accantonamenti ad altri
fondi per rischi ed oneri:
- - - - - -
a) controversie legali e
fiscali
- - - - - -
b) oneri per il personale - - - - - -
c) altri - - - - - -
Totale (9.275) - - - (9.275) (10.670)

In riferimento alla tabella sopra riportata, si vedano i commenti presenti nella sezione 10 della PARTE B – INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE - PASSIVO.

Sezione 14 – Altri proventi e oneri di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
Sopravvenienze passive (7.642) (148.019)
Erogazioni liberali (29.500) (61.000)
Altri (92.094) (348.965)
Totale (129.236) (557.984)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

Totale 30/06/2023
Totale 30/06/2022
Rimborsi spese 300.500 284.029
Rimborsi assicurativi 7.622 43.584
Sopravvenienze attive 784.030 105.284
Altri 138.988 73.740
Totale 1.231.140 506.637

La sottovoce "Sopravvenienze attive" comprende i seguenti contributi:

  • Bonus quotazione per euro 500.000
  • Art bonus per euro 39.000
  • Bonus energia per euro 5.444
  • Bonus investimenti in beni strumentali per euro 13.010
  • Bonus pubblicità per euro 11.701
  • Bonus beni strumentali 4.0 per euro 41.107
  • Bonus innovazione digitale 4.0 per euro 78.771
  • Patent box per euro 70.508

La sottovoce "Altri" comprende, per euro 70.103, i costi diretti (sostanzialmente costi del personale) relativi allo sviluppo di software generati internamente.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
1. Imposte correnti (-) (3.041.853) (2.471.372)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3 bis. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta - -
di cui alla legge n. 214/2011 (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 63.682 (15.704)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) - -
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3 bis+/-4+/-5) (2.978.171) (2.487.076)

Le imposte correnti di competenza del primo semestre 2023 sono stimate in euro 2.476.338 per IRES e in euro 565.515 per IRAP.

Per la determinazione dell'imposta sui redditi (IRES) è stata applicata l'aliquota del 27,5%, comprensiva del 3,5% relativa all'addizionale IRES. Per l'imposta regionale sulle attività produttive (IRAP) è stata adottata l'aliquota del 5,57%.

La variazione delle imposte anticipate è determinata dalla somma algebrica ottenuta da aumenti per euro 119.031 per nuove imposte anticipate sorte nel semestre e da diminuzioni per euro 55.349 per recupero a tassazione di imponibile tassato in precedenti esercizi.

Utile per azione

Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione e dell'utile (perdita) diluito per azione sono definite dallo IAS 33 – Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio (escludendo quindi il risultato delle attività non correnti in via di dismissione al netto delle imposte) attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo. Nella tabella che segue si riporta l'utile (perdita) base per azione con i dettagli del calcolo.

Dettaglio 30/06/2023 30/06/2022
Utile (perdita) attribuibile ai possessori di azioni ordinarie 6.699.127 4.946.813
Media ponderata azioni ordinarie 12.635.066 9.842.786
Utile (perdita) base per azione 0,53 0,50

Nel corso del primo semestre 2022 la società ha completato il processo di quotazione delle azioni ordinarie su Euronext Milan, organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., Segmento Euronext STAR Milan. Nel contesto della quotazione, sono state offerte n. 2.807.792 azioni di nuova emissione derivanti dall'aumento di capitale deliberato dalla Società a servizio dell'IPO. Le azioni ordinarie in circolazione sono dunque passate da n. 9.827.274 al 30 giugno 2021 a n. 12.635.066 al 30 giugno 2022. Come stabilito dallo IAS 33, la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione nel primo semestre 2022 è stata calcolata tenuto conto che l'emissione delle nuove azioni è avvenuta in data 29 giugno, dunque un giorno prima della chiusura del trimestre, con impatto marginale sul numero medio. Non ci sono strumenti in essere con potenziale effetto diluitivo, pertanto, l'utile (perdita) diluito per azione risulta quindi pari all'utile (perdita) base per azione.

PARTE D - ALTRE INFORMAZIONI

Sezione 1 – Riferimenti specifici sull'operatività svolta

B. Factoring e cessioni di crediti

B.1 – Valore lordo e valore di bilancio

B.1.1 – Operazioni di factoring

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valori Valore Rettifiche di Valore Valore Rettifiche Valore
lordo valore netto lordo di valore netto
1. Non deteriorate 408.975.232 720.985 408.254.247 385.098.044 565.464 384.532.580
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
312.039.857 567.826 311.472.031 327.439.318 424.341 327.014.977
- cessioni di crediti futuri 29.537.145 281.713 29.255.432 19.512.154 82.429 19.429.725
- altre 282.502.712 286.113 282.216.599 307.927.164 341.912 307.585.252
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
96.935.375 153.159 96.782.216 57.658.726 141.123 57.517.603
2. Deteriorate 1.014.119 551.323 462.796 1.348.806 447.329 901.477
2.1 Sofferenze 836.343 531.403 304.940 858.658 434.075 424.583
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
836.343 531.403 304.940 858.658 434.075 424.583
- cessioni di crediti futuri 481.239 240.620 240.619 481.239 192.496 288.743
- altre 355.104 290.783 64.321 377.419 241.579 135.840
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.2 Inadempienze probabili 159.480 17.917 141.563 469.717 12.232 457.485
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
159.480 17.917 141.563 469.717 12.232 457.485
- cessioni di crediti futuri - - - - - -
- altre 159.480 17.917 141.563 469.717 12.232 457.485
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
- - - - - -
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre - - - - - -
2.3 Esposizioni scadute deteriorate 18.296 2.003 16.293 20.431 1.022 19.409
 esposizioni verso cedenti (pro
solvendo)
- - - - - -
- cessioni di crediti futuri - - - - - -
- altre - - - - - -
 esposizioni verso debitori ceduti
(pro-soluto)
18.296 2.003 16.293 20.431 1.022 19.409
- acquisti al di sotto del valore
nominale
- - - - - -
- altre 18.296 2.003 16.293 20.431 1.022 19.409
Totale 409.989.351 1.272.308 408.717.043 386.446.850 1.012.793 385.434.057

La tabella fornisce un dettaglio del valore dei crediti iscritti alla voce 40 dell'Attivo, con esclusivo riferimento alle esposizioni relative all'attività specifica dell'anticipazione dei crediti d'impresa (factoring).

I crediti sono distinti tra attività in bonis ed attività deteriorate e classificati per tipologia di controparte: cedente e debitore ceduto.

L'iscrizione di un credito nella categoria "Esposizioni verso debitori ceduti" presuppone che la cessione dei crediti abbia determinato l'effettivo trasferimento al cessionario di tutti i rischi e benefici.

B.3 – Altre informazioni

B.3.1 – Turnover dei crediti oggetto di operazioni di factoring

Voci 30/06/2023 30/06/2022
1. Operazioni pro-soluto 177.579.888 56.059.067
- di cui: acquisti al di sotto del valore nominale - -
2. Operazioni pro-solvendo 886.303.624 862.427.501
Totale 1.063.883.512 918.486.568

La tabella dettaglia il turnover dei crediti ceduti (ammontare del flusso lordo dei crediti ceduti dalla clientela alla Società nel corso del primo semestre), distinguendo le operazioni in relazione all'assunzione o meno da parte del cedente della garanzia della solvenza del debitore ceduto.

B.3.3 – Valore nominale dei contratti di acquisizione dei crediti futuri

Voci 30/06/2023 30/06/2022
Flusso dei contratti di acquisto di crediti futuri nell'esercizio 76.223.278 14.124.728
Ammontare dei contratti in essere alla data di chiusura dell'esercizio 47.636.069 26.047.772

Al 30 giugno 2023 l'esposizione netta per crediti futuri è pari ad euro 29.509.689.

D. Garanzie rilasciate e Impegni

D.1 – Valore delle garanzie (reali o personali) rilasciate e degli impegni

Operazioni Importo 30/06/2023 Importo 31/12/2022
1. Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta 57.047.392 51.112.988
a) Banche 8.168.320 19.332.423
b) Società finanziarie 48.879.072 31.780.565
c) Clientela - -
2. Altre garanzie rilasciate di natura finanziaria - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
3. Garanzie rilasciate di natura commerciale - -
a) Banche - -
b) Società finanziarie - -
c) Clientela - -
4. Impegni irrevocabili a erogare fondi - -
a) Banche - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
b) Società finanziarie - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
c) Clientela - -
i)
a utilizzo certo
- -
ii)
a utilizzo incerto
- -
5. Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
6. Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
7. Altri impegni irrevocabili - -
a) a rilasciare garanzie - -
b) altri - -
Totale 57.047.392 51.112.988

In riferimento alle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – a) Banche", si evidenzia che, in relazione al

contratto di finanziamento a medio-lungo termine in essere con un pool di banche, la società ha sottoscritto uno specifico contratto di pegno in forza del quale il saldo attivo dei conti correnti ivi indicati, è costituito a garanzia del debito relativo al finanziamento erogato dal pool di banche.

Al 30 giugno 2023, il saldo attivo dei conti correnti assoggettati al pegno è pari ad euro 8.168.320, mentre il debito relativo al finanziamento, comprensivo degli interessi passivi maturati, è pari ad euro 133.875.206.

Inoltre, si segnala che la Società ha riceduto in garanzia al medesimo pool di banche parte dei crediti acquistati dai propri cedenti, in linea con quanto previsto dal contratto di finanziamento a medio e lungo termine. In particolare, il contratto prevede che Generalfinance – ad ogni tiraggio della linea – effettui cessioni in garanzia di crediti nominali per un ammontare complessivo pari all'ammontare della linea utilizzata alla data di riferimento. Trattandosi di fattispecie particolare e diversa da garanzia finanziaria o personale, tale garanzia non viene indicata nella tabella sopra riportata.

Nelle "Garanzie rilasciate di natura finanziaria a prima richiesta – b) Società finanziarie" è indicato l'importo delle garanzie pro-solvendo rilasciate in relazione alle operazioni di finanziamento "refactoring" con controparti società di factoring italiane, nell'ambito delle quali Generalfinance mantiene la garanzia di solvenza sui crediti riceduti. L'ammontare della garanzia, coprendo l'intera esposizione pro-solvendo, risulta pari all'indebitamento per operazioni di ricessione pro-solvendo alla data di riferimento.

Sezione 2 – Operazioni di cartolarizzazione, informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione) e operazioni di cessione delle attività

A- Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Generalfinance ha sottoscritto in data 13 dicembre 2021 un programma di cartolarizzazione – triennale e soggetto a rinnovo annuale – di crediti commerciali nell'ambito del quale cede pro-soluto, su base rotativa, portafogli di crediti commerciali performing originati nell'esercizio della propria attività caratteristica ad una società veicolo italiana costituita ai sensi della legge sulla cartolarizzazione (General SPV S.r.l.). Successivamente, rispettivamente in data 14 giugno e 9 dicembre 2022, è stato definito l'ingresso di Intesa Sanpaolo (Divisione IMI Corporate & Investment Banking) e Banco BPM quali nuovi senior lender – a fianco di BNP Paribas – nell'ambito del programma di cartolarizzazione, attualmente di ammontare massimo di nominali Euro 737,5 milioni.

Gli acquisti dei crediti sono finanziati attraverso l'emissione di diverse classi di titoli ABS di tipo partly paid, con differente grado di subordinazione, in particolare:

  • Massimi Euro 200.000.000 di Senior Notes A1, sottoscritte da BNP Paribas, attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD, con un commitment di Euro 75 milioni;

  • Massimi Euro 200.000.000 di Senior Notes A2, sottoscritte da Intesa Sanpaolo, attraverso il conduit Duomo Funding PLC, con un commitment di Euro 75 milioni;

  • Massimi Euro 100.000.000 di Senior Notes A3, sottoscritte da Banco BPM, con un commitment di Euro 50 milioni;

  • Massimi Euro 53.000.000 di Mezzanine Notes B1, B2 e B3, sottoscritte e ritenute da Generalfinance e che potranno essere successivamente collocate presso investitori istituzionali;

  • Massimi Euro 37.000.000 di Junior Notes, integralmente sottoscritte e ritenute da Generalfinance, anche al fine di soddisfare la retention rule regolamentare.

I titoli emessi da General SPV sono privi di rating e non sono quotati.

Nell'ambito della cartolarizzazione – che non determina il deconsolidamento dei crediti verso la clientela, che continuano dunque a rimanere iscritti nel bilancio del factor – Generalfinance opera come Sub-Servicer.

Da un punto di vista contabile – sulla base della sostanza economica dell'operazione – è stato rilevato nel passivo dello stato patrimoniale, fra le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, l'ammontare delle note senior sottoscritte da Matchpoint Finance LTD, da Duomo Funding PLC e da Banco BPM al netto della liquidità disponibile sul conto corrente del veicolo, in quanto rappresenta l'indebitamento netto ottenuto da Generalfinance attraverso la struttura di cartolarizzazione. Le note mezzanine e Junior – interamente ritenute da Generalfinance – sono state sottoscritte per compensazione della corrispondente parte del corrispettivo iniziale relativo alla cessione dei crediti da parte dell'originator; pertanto, tali note non compaiono in bilancio, in quanto non rappresentano un'esposizione per cassa di Generalfinance.

La società non ha alcuna esposizione verso cartolarizzazione di terzi.

Informazioni di natura quantitativa

Al 30 giugno 2023 il debito verso la società veicolo (comprensivo degli interessi maturati) è pari ad euro 148.613.300.

Si riporta di seguito la struttura di capitale – con i relativi valori massimi – dell'unica operazione di cartolarizzazione in essere alla data di bilancio.

Operazione: General SPV Importo
Outstanding massimo nominale dei Crediti 737.500.000
Nominale massimo delle note emesse – General SPV
Senior (A1) 200.000.000
Senior (A2) 200.000.000
Senior (A3) 100.000.000
Mezzanine (B1) 21.200.000
Mezzanine (B2) 21.200.000
Mezzanine (B3) 10.600.000
Junior 37.000.000
TOTALE 590.000.000

Nella tabella di seguito sono indicate le parti dell'operazione di cartolarizzazione General SPV.

Ruolo Soggetto
Emittente e Cessionario General SPV S.r.l. – Società Veicolo costituita ai sensi della L. 130/99
Master Servicer Zenith Service S.p.A.
Originator /Sub-Servicer Generalfinance S.p.A.
Programme Agent BNP Paribas S.A., Italian branch
Calculation Agent Zenith Service S.p.A.
Corporate Servicer Zenith Service S.p.A.
Rappresentante degli obbligazionisti Zenith Service S.p.A.
Interim Account Bank Banco BPM S.p.A.
Account Bank The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Paying Agent The Bank of New York Mellon SA/NV Milan branch
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A1 BNP Paribas S.A., attraverso il conduit Matchpoint Finance LTD
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A2 Intesa Sanpaolo S.p.A., attraverso il conduit Duomo Funding PLC
Sottoscrittore dei Titoli ABS Senior A3 Banco BPM S.p.A.
Sottoscrittore dei Titoli ABS Mezzanine e Junior Generalfinance S.p.A.

Nella tabella seguente sono indicate le condizioni del funding senior, sottoscritto da Banco BPM, da BNP Paribas, tramite Matchpoint Finance LTD, e da Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC

Descrizione Livello
BNP Paribas S.A., tramite Matchpoint Finance LTD
Senior Noteholder Intesa Sanpaolo, tramite Duomo Funding PLC
Banco BPM S.p.A.
Target Linea di Senior Funding Ammontare Massimo Linea Finanziamento Senior: € 500 mln
Linea senior committed € 200 mln
Linea senior uncommitted (ammontare € 300 mln
massimo)
Durata 3 anni con commitment rinnovabile annualmente, scadenza 31.12.2024
Periodo revolving 3 anni, soggetto ad eventi di terminazione anticipata
Limite percentuale di erogazione di
Generalfinance
Limite 85%
Senior Advance Rate 85% (senior note) delle anticipazioni (Initial Advanced Amount)
Portafoglio oggetto dell'Operazione Factoring Pro-Solvendo e Factoring Pro-Soluto
Credit Enhancement dinamico in funzione dei livelli di (i) default, (ii)
dilution, (iii) dell'ammontare medio finanziato ai Cedenti Originati,
Supporto di credito soggetto ad un floor e aggiustato per il livello di concentrazione dei
Debitori. Il Supporto di Credito corrisponde al DPP
Titoli Senior Variable Funding Notes pari all'85% delle anticipazioni di GF
Titoli Mezzanine Partly Paid Notes pari all' 8,8% delle anticipazioni di GF
Titoli Junior Partly Paid Notes pari al 6,2%1 delle anticipazioni di GF
Interest Rate EURIBOR 1M con floor a 0% + Margine
1,1% per le note A1 e A2
Margine 0,98% per note A3
Commitment Fee 30% del margine delle note senior, calcolato sulla porzione di linea
committed non utilizzata
Rating Non previsto
Hedging Non previsto

Note: 1 Assumendo un Prezzo di Acquisto Iniziale pari all'80% del valore nominale dei crediti ceduti in essere.

Sezione 3 – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

PREMESSA

Governo dei rischi aziendali

Generalfinance è esposta ai rischi tipici di un intermediario finanziario. In particolare, anche sulla base del processo ICAAP definito, la Società è esposta ai seguenti rischi rilevanti di "primo pilastro":

  • Rischio di credito: rischio che il debitore (e il cedente, in caso di operazioni pro solvendo) non sia in grado di adempiere ai propri obblighi di pagamento di interessi e di rimborso del capitale. Esso comprende il rischio di controparte, ossia il rischio che la controparte di un'operazione risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari di un'operazione.
  • Rischio operativo: rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, inadeguatezza dei processi interni, delle risorse umane e dei sistemi tecnologici oppure derivanti da eventi esterni inattesi.

Generalfinance è altresì esposta ai seguenti altri rischi:

  • Rischio di concentrazione: rischio derivante da esposizioni verso controparti, incluse le controparti centrali, gruppi di controparti connesse e controparti operanti nel medesimo settore economico, nella medesima regione geografica o che esercitano la stessa attività o trattano la stessa merce, nonché dall'applicazione di tecniche di attenuazione del rischio di credito, compresi, in particolare, i rischi derivanti da esposizioni indirette, come, ad esempio, nei confronti di singoli fornitori di garanzie (per il rischio di concentrazione verso singole controparti o gruppi di controparti connesse).
  • Rischio paese: rischio di perdite causate da eventi che si verificano in un paese diverso dall'Italia. Il concetto di rischio paese è più ampio di quello di rischio sovrano in quanto è riferito a tutte le esposizioni indipendentemente dalla natura delle controparti, siano esse persone fisiche, imprese, banche o amministrazioni pubbliche.
  • Rischio di trasferimento: rischio di esposizione nei confronti di un debitore che si finanzia in una valuta diversa da quella in cui percepisce le sue principali fonti di reddito, e pertanto realizzi delle perdite dovute alle difficoltà del debitore di convertire la propria valuta nella valuta in cui è denominata l'esposizione.
  • Rischio di tasso d'interesse: rischio che si manifesta per effetto di un andamento dei tassi di mercato sfavorevole e si riferisce alla mancata coincidenza delle date di scadenza e di riprezzamento (repricing risk) e al diverso andamento dei tassi di riferimento delle poste attive e passive (basis risk).
  • Rischio di liquidità: il rischio di non essere in grado di fare fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk). Per Generalfinance rileva in particolare la fattispecie del funding liquidity risk. In altri termini il rischio di liquidità deriva da un possibile sbilancio tra i flussi e i deflussi di cassa attesi e dei conseguenti sbilanci/eccedenze in diverse fasce di scadenza, in funzione dell'esigibilità dell'attivo o pagamento del passivo distinti per vita residua (maturity ladder).
  • Rischio residuo: rischio che le tecniche riconosciute per l'attenuazione del rischio di credito utilizzato dalla Società risultino meno efficaci del previsto. Tale rischio si manifesta essenzialmente quando, all'atto del deterioramento del debitore, lo strumento di mitigazione a fronte dell'esposizione fornisce, nei fatti, un grado di protezione inferiore a quanto originariamente previsto e, di conseguenza, il beneficio patrimoniale ottenuto con il relativo utilizzo risulta sovrastimato.
  • Rischio di cartolarizzazione: rischio determinato dall'assenza di adeguate politiche e procedure volte a garantire che la sostanza economica di dette operazioni sia pienamente in linea con la loro valutazione di rischiosità e con le decisioni degli organi aziendali. La Società non trasferisce il rischio del portafoglio con l'unica operazione di cartolarizzazione realizzata (General SPV), in quanto l'operazione medesima è finalizzata esclusivamente a effettuare raccolta di fondi sul mercato istituzionale.
  • Rischio di leva finanziaria eccessiva: rischio che un livello di indebitamento particolarmente elevato rispetto alla dotazione di mezzi propri renda l'intermediario vulnerabile, rendendo necessaria l'adozione di misure correttive al proprio piano industriale, compresa la vendita di attività con contabilizzazione di perdite che potrebbero comportare rettifiche di valore anche sulle restanti attività.
  • Rischio strategico: il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da cambiamenti del contesto operativo o da decisioni aziendali errate, attuazione inadeguata di decisioni, scarsa reattività a variazioni del contesto competitivo.
  • Rischio di reputazione: il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili o del capitale derivante da una percezione negativa dell'immagine dell'intermediario da parte di clienti, controparti, azionisti dell'intermediario, investitori o autorità di vigilanza.
  • Rischio di non conformità: rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti) ovvero di norme di autoregolamentazione (es. statuti, codici di condotta etc.), includendo la normativa sul riciclaggio /

finanziamento al terrorismo internazionale e la normativa sulla trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari.

  • Rischio informatico: rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato in relazione all'utilizzo di tecnologia dell'informazione e della comunicazione (Information and Communication Technology – ICT).
  • Rischio derivante da rapporti di esternalizzazione (outsourcing): rischio legato all'attività dell'outsourcer, in particolare alla sua inefficienza/disservizi e alla perdita di competenze da parte delle risorse umane della Società. In prevalenza si tratta di rischi operativi, anche se non sono trascurabili le implicazioni sui rischi di credito, conformità e reputazionali.

In tale ambito, i rischi conseguenti sono presidiati da specifiche strutture organizzative, che operano d'intesa con l'Ufficio Risk Management, da politiche e procedure volte alla loro identificazione, monitoraggio e gestione. In particolare:

  • la Direzione Crediti (Chief Lending Officer) e la Direzione Operativa (Chief Operating Officer) presidiano la gestione del rischio di credito, del rischio paese e del rischio di concentrazione, essendo organizzativamente responsabili delle diverse fasi del processo del credito, vale a dire istruttoria e concessione per quanto riguarda la Direzione Crediti e monitoraggio, gestione e recupero per quanto riguarda la Direzione Operativa;
  • la Direzione Finanza e Amministrazione (Chief Financial Officer) gestisce e monitora i rischi di liquidità, tasso d'interesse, residuo, di cartolarizzazione, di leva finanziaria eccessiva e strategico (quest'ultimo, in particolare, in stretto raccordo con l'Amministratore Delegato);
  • la Direzione Affari Legali e Societari gestisce e monitora i rischi di reputazione (in raccordo con il CFO, per quanto attiene alle relazioni con i media);
  • l'Ufficio AML e Compliance presidia il rischio di non conformità (che include il rischio di riciclaggio) ed il rischio derivante da rapporti di esternalizzazione;
  • l'Ufficio Internal Audit presidia i controlli di terzo livello sul processo del credito;
  • la Direzione ICT e Organizzazione presidia il rischio informatico.

Sul piano operativo, la Direzione Finanza e Amministrazione fornisce agli organi aziendali (attraverso il sistema di pianificazione e controllo di gestione) la reportistica periodica sull'andamento delle attività e sugli scostamenti rispetto al budget e al piano industriale; tale informativa è strutturata su base giornaliera (dati commerciali, grandezze patrimoniali, redditività delle operazioni di factoring) e mensile (tableau de bord che sintetizza le informazioni finanziarie, di rischiosità del portafoglio, di liquidità, patrimonializzazione). L'Ufficio Risk Management monitora in dettaglio l'andamento dei principali indicatori di rischio con uno specifico "tableau de bord Risk", che viene presentato trimestralmente al Consiglio di Amministrazione, e attraverso il monitoraggio dei principali indici definiti nel Risk Appetite Framework, attraverso una specifica informativa trimestrale (Risk Appetite Statement), sottoposta al vaglio del Consiglio.

La Società è pertanto dotata di un sistema di controllo gestionale e di risk management volto a consentire alle aree operative di disporre periodicamente di informazioni dettagliate ed aggiornate circa la situazione economico-patrimoniale e finanziaria e l'andamento delle principali grandezze relative ai rischi assunti. Il sistema di controllo di gestione, che fa parte del più ampio sistema di controllo interno, è stato sviluppato da Generalfinance in ottica strategica in quanto richiama, con sistematicità e in via anticipata, l'attenzione del management sulle conseguenze delle decisioni assunte quotidianamente (gestione operativa). Esso è quindi inteso come l'insieme integrato degli strumenti tecnico-contabili, delle informazioni e delle soluzioni di processo utilizzate dal management a supporto delle attività di pianificazione e controllo.

Tale modello prevede l'assegnazione di responsabilità a soggetti ben identificati all'interno della Società per garantire il costante monitoraggio dei fattori critici di successo (FCS) e di rischio (FCR) attraverso l'identificazione di indicatori di performance e di rischio (KPI e KRI) e, ove necessario, l'attivazione di altre tipologie di controllo.

SISTEMA DEI CONTROLLI

Il sistema dei controlli interni implementato dalla Società ("SCI") è costituito dall'insieme di regole, funzioni, strutture, risorse, processi e procedure volti ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio di coinvolgimento, anche involontario, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura e il finanziamento al terrorismo);

conformità delle operazioni alla legge e alla normativa di vigilanza, nonché alle politiche, ai regolamenti e alle procedure interne.

In relazione al tema del SCI si segnala che tra la fine del 2022 e l'inizio del 2023, il Consiglio di Amministrazione ha proseguito nel rafforzamento dello stesso, potenziando significativamente le attività di controllo di secondo e terzo livello, in linea con quanto previsto nelle azioni strategiche del Piano Industriale, apportando alcune modifiche all'assetto del Sistema di Controlli Interni, con l'istituzione di tre unità separate e specializzate nei rispettivi ambiti (Risk Management, AML e Compliance e Internal Audit).

Funzione di Risk Management

Nell'organizzazione di Generalfinance la funzione di gestione dei rischi è collocata presso l'"Ufficio Risk Management ".

L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

Le attività di gestione del rischio hanno lo scopo di verificare il rispetto delle regole di vigilanza prudenziale e la gestione dei rischi aziendali. In particolare, tale ufficio concorre alla definizione delle metodologie di misurazione dei rischi, verificando il rispetto nel continuo dei limiti complessivi di vigilanza prudenziale imposti dall'Autorità di Vigilanza.

Funzione di Compliance

La funzione di compliance è collocata presso l'Ufficio AML e Compliance, al quale sono demandate le attività attinenti alla funzione di conformità alle norme. Le attività di controllo di conformità hanno lo scopo di vigilare sulla conformità delle procedure, dei regolamenti e delle policy aziendali nei confronti delle disposizioni normative. In particolare, l'Ufficio AML e Compliance, con l'ausilio della Direzione Affari Legali e Societari, identifica le norme applicabili alla Società e ne valuta e misura l'impatto sull'attività aziendale, proponendo opportune modifiche organizzative al fine di garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi di non conformità e reputazionali individuati.

La Funzione Antiriciclaggio

La Funzione Antiriciclaggio è collocata presso l'Ufficio AML e Compliance. L'ufficio è posto alle dirette dipendenze dell'organo con funzioni di gestione (Amministratore Delegato), con accesso diretto al Consiglio di Amministrazione mediante flussi informativi periodici.

La Funzione Antiriciclaggio (di seguito AML) si occupa di:

  • monitorare il rischio di riciclaggio, presidiando il corretto funzionamento dei processi aziendali;
  • predisporre attività inerenti al contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo internazionale;
  • presidiare il rispetto della normativa antiriciclaggio all'interno della Società e monitorare l'evoluzione della stessa, verificando la coerenza dei processi antiriciclaggio e antiterrorismo rispetto ai dettami normativi;
  • effettuare verifiche e controlli in materia di adeguata verifica della clientela e di corretta conservazione dei dati.

Inoltre, essa è coinvolta nel processo istruttorio propedeutico alla segnalazione delle operazioni sospette agli organi preposti. In ossequio al principio generale di proporzionalità, al responsabile della Funzione AML è conferita anche la delega per la Segnalazione delle Operazioni Sospette ("SOS"), di cui all'art. 35 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231.

La Funzione AML trasmette al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale, con cadenza almeno annuale, una relazione sulle attività svolte nel corso dell'anno precedente.

Funzione di Revisione Interna

La funzione di revisione interna è allocata presso l'Ufficio Internal Audit, – che riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione - assicurando il rispetto della sana e prudente gestione.

L'attività di revisione interna è volta da un lato a controllare, anche con verifiche ex post presso le singole unità organizzative, la regolarità dell'operatività e l'andamento dei rischi, dall'altro a valutare la funzionalità del complessivo sistema di controlli interni e a portare all'attenzione del Consiglio di Amministrazione i possibili miglioramenti alle politiche di gestione dei rischi, ai meccanismi di controllo e alle procedure.

3.1 RISCHIO DI CREDITO

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di credito è un rischio tipico dell'attività di intermediazione finanziaria e può essere considerato il principale rischio cui è esposta la Società. L'attività di factoring, che costituisce l'ambito operativo di Generalfinance, è la principale determinante del rischio di credito. L'attività di factoring ha peraltro alcune specificità che incidono sui relativi fattori di rischio: la presenza di più soggetti (cedente e debitore ceduto), la garanzia assicurativa che copre buona parte dei volumi di

business, le ulteriori garanzie personali acquisite e la cessione a favore del factor del credito di fornitura intercorrente tra il cedente ed il debitore ceduto. Tali fattori, da un lato, permettono di contenere il rischio di credito rispetto a quello della ordinaria attività bancaria e, dall'altro, connotano l'intero processo creditizio che in Generalfinance è regolamentato da specifiche policy.

Impatti derivanti da Covid-19

Nel corso del primo semestre del 2023 la Società non ha deliberato moratorie su finanziamenti in essere, non ha concesso modifiche a seguito del Covid-19 ai contratti di finanziamento e non ha erogato finanziamenti assistiti dalla garanzia dello Stato. La Società si è resa disponibile – nell'ambito della ordinaria attività di gestione dei crediti commerciali – a rimodulare alcune scadenze al fine di agevolare debitori ceduti e cedenti, con alcune operazioni di riscadenzamento di crediti commerciali, quasi tutti poi rientrati e incassati alla data di bilancio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

L'assunzione del rischio di credito è disciplinata dalle politiche deliberate dal Consiglio di Amministrazione ed è regolata da procedure interne che definiscono le attività di gestione, misurazione e controllo e identificano le unità organizzative responsabili delle stesse.

L'attività di gestione del rischio di credito è incardinata presso la Direzione Crediti e la Direzione Operativa.

La Direzione Crediti agisce attraverso:

  • l'Ufficio Valutazione Cedenti, assicurando la conformità delle richieste di finanziamento alla politica creditizia della Società ed esprime pareri ai fini deliberativi. Tale Ufficio è inoltre responsabile delle attività che caratterizzano la fase di istruttoria e l'attività di segreteria del Comitato Crediti;
  • l'Ufficio Supporto Legale, monitorando costantemente le variazioni e gli aggiornamenti degli aspetti legali dei clienti Cedenti. Tale Ufficio gestisce gli aspetti di natura legale che insorgono nel corso del rapporto con i clienti Cedenti, assiste l'Ufficio Collection nelle attività di recupero giudiziale del credito e gestisce il contenzioso passivo intrattenendo i rapporti con i legali incaricati, fornendo loro indicazioni e concordando le strategie processuali;
  • l'Ufficio Valutazione Debitori, curando nel dettaglio la valutazione dei singoli debitori ceduti e definendo il rischio complessivo del portafoglio debitori ceduti;
  • l'Ufficio Monitoraggio Portafoglio, monitorando il rischio di credito in ottica di portafoglio, valutando le performance e gli indicatori di qualità del credito.

La Direzione Operativa agisce attraverso:

  • l'Ufficio Collection, a cui è affidato il monitoraggio continuo delle scadenze e le attività di gestione dell'incasso dei crediti. A tale Ufficio è deputato il processo di recupero del credito in tutte le diverse fasi, dallo scaduto fino all'eventuale recupero legale;
  • l'Ufficio Gestione Debitori, che si occupa di gestire il rapporto con i debitori ceduti nell'ambito delle modalità operative definite con il Cedente e gestendo la riconciliazione degli incassi giornalieri;
  • l'Ufficio Back Office, che monitora il rispetto delle modalità operative previste per lo specifico rapporto e si occupa del processo di erogazione del credito e liquidazione delle somme non anticipate ai cedenti.

La competenza in materia di erogazione del credito appartiene al Comitato Crediti della Società sulla base delle deleghe ad esso conferite dal Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato Crediti è composto da cinque membri, dei quali tre con diritto di voto e due senza diritto di voto.

  • Sono membri con diritto di voto:
    • l'Amministratore Delegato;
    • il Responsabile della Direzione Crediti;
    • il Responsabile della Direzione Commerciale.

Sono membri senza diritto di voto:

  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Corporate;
  • il Responsabile dell'Ufficio Gestione Clienti Retail.

Alle riunioni del Comitato Crediti e, in funzione degli argomenti trattati o dell'oggetto della delibera, possono essere invitati a partecipare addetti e responsabili delle aree operative. Per la validità delle riunioni è richiesta la presenza di almeno tre membri, dei quali almeno due aventi diritto di voto.

Nell'ambito delle proprie funzioni, il Comitato esegue un'analisi approfondita della documentazione e del livello di rischiosità dell'operazione di finanziamento e provvede a deliberare, in caso di esito positivo della valutazione, l'erogazione del credito. Nella fase di analisi, il Comitato Crediti è supportato dal sistema informativo gestionale proprietario (Generalweb/TOR) e dai sistemi di data analytics, che permettono un'analisi di dettaglio di ogni singolo fido richiesto, sia con riferimento alla

valutazione del Cedente che dei debitori ceduti. Il processo di delibera di concessione/erogazione del credito viene gestito elettronicamente tramite un'apposita funzione del sistema gestionale aziendale, mediante la quale è possibile avere l'immediata evidenza di tutti i dati relativi alle varie posizioni oggetto di valutazione e dell'esito delle deliberazioni. Terminata l'analisi e adottata la delibera da parte del Comitato Crediti, il processo si conclude con la generazione di specifiche comunicazioni informative destinate alle varie funzioni aziendali interessate.

Successivamente viene generato un documento contenente l'esito della deliberazione. L'esito della deliberazione viene poi caricato a sistema per alimentare o aggiornare i record gestionali che riportano le condizioni economiche specifiche che regolano il rapporto con il Cedente, in modo tale che siano parametrizzati in maniera definitiva e completa tutti criteri e i limiti operativi per la successiva fase di erogazione.

Il Comitato Crediti – sulla base di quanto previsto dalla Policy "Classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie" integrata, operativamente, dalla "Credit & Collection Policy" – delibera, inoltre: i) i passaggi tra stati amministrativi (scaduto, UTP, sofferenza) e i relativi accantonamenti analitici e ii) i trasferimenti da Stadio 1 a Stadio 2 (in riferimento ai "trigger discrezionali", secondo quanto previsto dal principio contabile IFRS 9).

Gli esiti delle delibere del Comitato sono sempre trasmessi al CFO, al responsabile dell'Ufficio Amministrazione e Personale e al responsabile dell'Ufficio Segnalazioni di Vigilanza, al fine del corretto recepimento degli esiti nell'ambito del reporting finanziario e segnaletico, nonché al responsabile dell'Ufficio Risk Management.

Nell'ambito del processo del credito riveste poi un ruolo di rilievo l'Ufficio Risk Management che si occupa dei controlli di secondo livello sul processo del credito. L'Ufficio Risk Management, nell'ambito delle attività creditizie poste in essere dalla Società, è incaricato di eseguire controlli tesi ad accertare l'adeguatezza delle varie fasi del processo del credito e di valutarne la conformità alla politica creditizia.

Nell'ambito del processo di gestione dei rischi creditizi, l'Ufficio Risk Management monitora il livello di rischio del portafoglio crediti della Società (risk management). Tale attività è volta a garantire l'analisi e il monitoraggio nel continuo della composizione del portafoglio e la relativa rischiosità. In particolare, alla funzione Risk Management competono le seguenti attività:

• la misurazione del rischio di credito sottostante al portafoglio in bonis e al portafoglio problematico;

  • il monitoraggio dei "crediti anomali" (soggetti in sofferenza, soggetti incagliati e soggetti in osservazione);
  • il monitoraggio dei limiti e delle deroghe alle policy aziendali;
  • la verifica della coerenza nel tempo tra le regole di valutazione del merito creditizio ed il pricing correlato;

• il monitoraggio dei limiti di concentrazione delle esposizioni creditizie verso un'unica Controparte (Gruppi di società), come da normativa dell'Autorità di Vigilanza;

• il monitoraggio del framework IFRS 9, nell'ambito della determinazione della c.d. Expected Credit Loss.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Considerazioni generali

Le principali tipologie di clienti sono rappresentate dai seguenti due segmenti:

  • imprese "in crisi", a cui la Società, tramite operazioni di supporto del ciclo attivo, offre competenze specifiche orientate all'assistenza finanziaria al manifestarsi di situazioni di tensione finanziaria, nel corso della procedura di risanamento e successivamente ad essa;
  • imprese "in bonis", a cui vengono offerti servizi flessibili, volti alla soluzione delle problematiche di finanziamento, estesi anche nei confronti di clienti e fornitori.

L'ambito territoriale di riferimento in cui opera la società, quanto ai debitori ceduti, è rappresentato principalmente dalla cosiddetta "Area Euro". Una componente - storicamente intorno al 25% - del turnover è realizzata con debitori ceduti esteri, principalmente area UE e nord America, con una limitata assunzione di "rischio paese". Per quanto riguarda i Cedenti, l'ambito di operatività è relativo ad aziende italiane. In particolare, a livello geografico l'operatività è concentrata prevalentemente nel nord Italia – con un particolare focus sulla Lombardia – e, a livello settoriale, nel manifatturiero e commerciale.

Il core business della Società è rappresentato dalla concessione di finanziamenti ai soggetti sopra indicati (tipicamente identificati con il termine "Clienti Cedenti" o semplicemente "Cedenti") mediante l'anticipo di crediti commerciali da questi vantati attraverso la forma tecnica del factoring.

In particolare, le principali operazioni della Società si sostanziano nelle seguenti:

• Factoring pro-solvendo: la Società opera tramite la concessione di un finanziamento a favore della clientela, che contestualmente cede alla Società crediti di impresa, il pagamento dei quali viene imputato a restituzione della somma finanziata. L'incasso del credito ceduto va progressivamente ad estinguere il finanziamento e a coprirne i costi e la somma residua (eventuale differenza tra il nominale del credito incassato e l'importo erogato a titolo di anticipazione) viene trasferita al Cedente.

La percentuale media di anticipo sull'intero portafoglio non supera, di norma, l'80% del valore nominale del credito ceduto; la percentuale di erogazione per singola cessione è variabile in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del

Cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta). In tale tipologia di operazione il rischio di insolvenza del debitore ceduto rimane a carico del Cedente.

• Factoring pro-soluto: tale tipologia di operazione segue le medesime modalità operative descritte al punto precedente ma prevede che sia la Società ad assumersi il rischio del mancato pagamento del credito ceduto. Le operazioni pro-soluto poste in essere dalla società sono di tipo IAS-compliant, con il trasferimento dei rischi dal Cedente al factor.

Le operazioni effettuate da Generalfinance prevedono di norma la notifica delle singole cessioni al Debitore Ceduto ("Factoring Notification"); a fronte di specifici presidi operativi, vengono attuate operazioni senza notifica ("Not notification"). Le cessioni hanno di norma oggetto crediti già sorti mentre in talune situazioni – sulla base di puntuali presidi operativi di volta in volta definiti dall'organo deliberante – vengono effettuate cessioni di crediti futuri.

L'assunzione dei rischi prevede l'acquisizione di idonea documentazione atta a permettere una valutazione del singolo cliente, codificata in un processo di istruttoria, che prevede anche la profilazione della clientela ai fini di antiriciclaggio. Tramite tale attività viene predisposta, a favore del Comitato Crediti, una relazione di analisi diretta ad evidenziare il livello di rischio creditizio associato sia al Cedente che ai Debitori Ceduti (valutato, in tal caso, anche a livello di portafoglio complessivo), nonché la compatibilità fra le singole richieste di affidamento e la politica creditizia assunta dalla Società. Il processo di istruttoria si completa una volta concluse tutte le ulteriori verifiche previste dalla normativa interna e di vigilanza (es. antiriciclaggio), al termine delle quali la pratica può essere sottoposta all'esame del Comitato Crediti.

In qualità di cessionario di crediti commerciali, Generalfinance è esposta al rischio di credito commerciale e, successivamente, in via mediata, al rischio di credito finanziario. In particolare, il rischio viene opportunamente gestito tramite:

  • l'analisi del cliente (Cedente) e del debitore Ceduto, sia mediante elaborazioni interne di informazioni tratte dai data base aziendali, che con l'ausilio di dati provenienti da soggetti terzi e da organismi pubblici e privati specializzati; in particolare, per ogni Cedente e Debitore viene calcolato uno score, in funzione della metodologia sviluppata nel tempo da Generalfinance. Lo score a livello di debitore viene poi aggregato a livello di portafoglio, in modo da calcolare lo score complessivo dell'operazione di factoring, in funzione della media ponderata fra Cedente e portafoglio Debitori. Tenuto conto della natura autoliquidante del rischio assunto, il peso maggiore nell'ambito della metodologia di scoring è assegnato al portafoglio Debitori;
  • la verifica continua dell'intera esposizione del Cedente, sia staticamente, ossia con riferimento alla situazione complessiva di rischio, sia dinamicamente, ossia in riferimento all'andamento del suo rapporto con ciascun singolo debitore Ceduto;
  • la verifica e l'analisi di eventuali rapporti infragruppo, intesi come relazioni intercorrenti tra un Cedente e Debitori Ceduti appartenenti al medesimo gruppo giuridico o economico;
  • la verifica continua della regolarità dei pagamenti da parte dei Debitori Ceduti;
  • la diversificazione del portafoglio;
  • la continuità e qualità delle relazioni commerciali fra fornitore e cliente;
  • l'analisi della consistenza e della dimensione del Cedente al fine di ottenere l'equilibrio del rischio assunto.

Oltre ai citati elementi di natura prettamente valutativa, la politica prudenziale della Società si esplica anche nell'adozione di presidi di natura assuntiva e contrattuale:

  • copertura assicurativa di gran parte del turnover;
  • accettazione esplicita della cessione (anche nella forma del riconoscimento) da parte del debitore Ceduto, sulle posizioni giudicate meritevoli di particolari attenzioni;
  • notifica ai debitori della Lettera di Inizio Rapporto LIR e delle singole cessioni al fine di ottenere l'opponibilità delle operazioni di factoring e la canalizzazione degli incassi;
  • fissazione di un limite di importo erogabile alla clientela (così come determinato dal Comitato Crediti) con particolare attenzione ad eventuali situazioni di concentrazioni di rischio;
  • diversificazione della clientela per settore economico e per localizzazione geografica.

Le fasi in cui si sostanzia il processo del credito della Società sono state individuate come segue:

• Istruttoria: rappresenta il momento in cui sono acquisite e valutate le richieste di credito avanzate dalla clientela al fine di fornire, con la massima obiettività possibile, agli organi decisionali una rappresentazione completa ed esaustiva della posizione del richiedente il credito sia per quanto concerne la sua consistenza patrimoniale, che per tutti gli altri elementi necessari alla valutazione del merito creditizio e della sua affidabilità. In tale fase sono analizzate le informazioni raccolte con riferimento ai potenziali debitori ceduti ai fini della loro valutazione.

• Delibera: atto conclusivo del processo decisionale cui vengono sottoposte le richieste di credito. Essa può avere ad oggetto l'accettazione o il rifiuto della richiesta.

• Attivazione del rapporto: fase nella quale si provvede a formalizzare la documentazione contrattuale.

• Erogazione: indica il processo gestionale al termine del quale viene accreditato al Cedente l'importo oggetto di anticipazione del credito ceduto. Esso si riferisce pertanto ad una progressione di attività gestionali che hanno come esito la messa a

disposizione di fondi a favore del Cedente.

• Liquidazione: indica il processo gestionale eventuale, al termine del quale vengono accreditate al Cedente le somme Non Erogate Disponibili, maturate in conseguenza dell'incasso dei crediti ceduti, a seguito del pagamento effettuato dal Debitore Ceduto.

• Monitoraggio e revisione: descrivono le modalità di monitoraggio dei crediti erogati al fine di garantire una corretta gestione del credito, nonché una corretta rappresentazione dell'esposizione della Società nei confronti di ciascun Cedente o gruppo di clienti connessi. Il monitoraggio è inoltre eseguito allo scopo di procedere tempestivamente ad una revisione delle condizioni del credito qualora dovessero mutare le circostanze relative sia all'andamento economico della situazione del Cedente, sia al valore delle garanzie.

• Rinnovo: rappresenta l'attività sistematica – con cadenza annuale – di completa revisione della posizione.

• Reporting: l'attività di reporting è l'insieme dei flussi informativi destinati agli Organi Aziendali e alle funzioni coinvolte nel processo di erogazione e monitoraggio del credito.

La possibilità per il Cedente di ricevere l'anticipazione del corrispettivo d'acquisto dei crediti è condizionata allo svolgimento di un'approfondita valutazione dei debitori ceduti, nonché del Cedente stesso e alla previa concessione di un adeguato affidamento, riferito a ciascun debitore.

Massimo Erogabile

Viene inoltre definito un limite ("Massimo Erogabile") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di pagamento anticipato del corrispettivo di acquisto dei crediti. Esso è riferito all'intera posizione del Cedente (singolo o a livello di Gruppo), considerata nel suo complesso e costituisce un massimale operativo, deliberato internamente alla Società, predeterminato e definito per soddisfare esigenze operative di natura gestionale. Avendo tali caratteristiche e non rappresentando alcun impegno contrattuale nei confronti del cliente ad accordare anticipazioni sui crediti ceduti sino all'importo definito, il suddetto limite è suscettibile di essere revisionato e modificato discrezionalmente dalla Società in ogni momento.

La percentuale di erogazione

Viene definita percentuale di erogazione il rapporto tra valore anticipato da Generalfinance in fase di erogazione e il valore nominale dei crediti ceduti dal cliente alla Società.

La percentuale di erogazione, relativamente al factoring pro solvendo, per singolo Cedente / Debitore è variabile a discrezione del factor in funzione delle caratteristiche specifiche dell'operazione, del Cedente e dei debitori ceduti (ad es. in funzione della modalità di pagamento dei crediti, della natura e della solvibilità del debitore ceduto e di altri elementi che vengono valutati di volta in volta che si effettua un'erogazione). Relativamente al Factoring Pro Soluto, la percentuale di erogazione è pari al 100%, trattandosi unicamente di operazioni di acquisto a titolo definitivo (c.d. Ias Compliant).

Limite di Anticipazione Debitore

Oltre al precedente, viene valutato un ulteriore limite operativo ("Limite di Anticipazione Debitore") che rappresenta l'importo massimo entro il quale Generalfinance è disponibile ad erogare somme a titolo di Anticipazione di crediti vantati verso un singolo Debitore o un gruppo di Debitori connessi. Esso rappresenta il rapporto tra il limite massimo (in termini di valore nominale) di crediti vantati nei confronti di un singolo Debitore (o gruppo di Debitori connessi) che la Società è disposta ad acquisire da un particolare Cedente ("Fido Incrocio") e la percentuale di anticipazione dei singoli crediti.

Il Limite di Anticipazione Debitore non può in ogni caso superare i limiti previsti dalle disposizioni di Vigilanza applicabili.

Pricing

Il pricing delle operazioni di factoring viene calcolato sulla base di una preliminare valutazione del Cedente ed è condizionato significativamente dall'esito dell'analisi dei debitori ceduti, del volume di affari prospettico, della complessità di gestione del portafoglio e dalla forma di pagamento utilizzata dal debitore.

A tal fine sono rilevanti, ai fini della definizione della quotazione:

  • le previsioni di turnover prospettate dal Cedente (il cluster del turnover);
  • lo score dell'operazione complessiva;

  • la complessità del rapporto (considerando ad esempio la numerosità dei debitori, la percentuale delle controparti estere sul totale, la forma di pagamento e la gestione del credito a carico del Factor);

  • il livello di presidio commerciale (considerando il turnover e i ricavi delle vendite).

Valutazione interna (scoring)

La Società attribuisce ad ogni Cedente una valutazione interna propria (scoring) atta a classificare, secondo una progressione numerica alla quale corrisponde un determinato livello di merito di credito, la rischiosità del rapporto di factoring. Lo score viene attribuito al Cedente in fase di attivazione del rapporto ed è continuamente aggiornato sino alla sua estinzione. Esso viene calcolato utilizzando, tra gli altri, i seguenti elementi:

  • la rischiosità dei crediti ceduti, rilevata in base alla valutazione dei debitori, alla concentrazione del rischio oltre che in relazione alle eventuali insolvenze riscontrate;

  • la valutazione oggettiva e soggettiva del Cedente (mediante l'analisi quali/quantitativa delle sue risultanze economiche e patrimoniali unitamente ad una valutazione sui principali elementi aziendali come, ad esempio: i beni/servizi offerti, il mercato di appartenenza, l'organizzazione produttiva e gestionale, oltre che sullo stato giuridico e i rapporti societari);

  • le garanzie accessorie prestate (fideiussioni, pegni, ipoteche ecc.).

Nel caso in cui l'analisi sul merito creditizio del Debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di rischiosità, l'Ufficio Valutazione Cedenti provvede a segnalarlo nella relazione di analisi destinata al Comitato Crediti. Per queste posizioni, in sede di delibera, il Comitato Crediti definisce specifiche modalità operative, volte a mitigare il rischio di credito quali, ad esempio, la riduzione della percentuale di anticipo relativamente a crediti vantati nei confronti del Debitore interessato, ovvero il contenimento dell'esposizione, sempre nei confronti del Debitore interessato, entro un determinato limite massimo del fido complessivo concesso al Cedente.

Qualora, invece, l'analisi sul merito creditizio del Debitore dovesse fare emergere la sussistenza di fattori di significativa rischiosità, il Comitato Crediti provvede ad escludere i crediti ceduti vantati verso il Debitore interessato da quelli oggetto di anticipazione.

Intestazione del rischio sul Debitore Ceduto

In considerazione del fatto che la regolamentazione di settore (i.e. Circolare n. 288 del 3 aprile 2015) consente di intestare l'esposizione al debitore ceduto – anziché al cedente – qualora siano soddisfatti alcuni requisiti legali e operativi volti ad assicurare che il recupero delle esposizioni creditizie dipenda dai pagamenti effettuati dal debitore medesimo, anziché dalla solvibilità del cedente, il Comitato Crediti valuta l'opportunità di adottare tale approccio nel caso di operazioni che, nel complesso: (i) riguardano anticipazioni al Cedente per un importo superiore a due milioni di euro ovvero (ii) nel caso in cui ritenga necessario rafforzare i presidi di monitoraggio del rapporto di cessione del credito, in virtù delle caratteristiche del portafoglio di "clienti-ceduti".

Al fine di verificare il soddisfacimento dei suddetti requisiti richiesti dalla normativa di vigilanza, Generalfinance ha previsto che, nel caso di scelta dell'approccio per "cliente-ceduto", sia compilata un'apposita "check list", sottoposta alla valutazione e all'approvazione del Comitato Crediti e conservata elettronicamente a corredo dell'istruttoria della posizione Cedente.

Inoltre, sia con riferimento all'approccio per "Debitore Ceduto" che per quello relativo al "Debitore-Cedente", Generalfinance si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione dei crediti anomali, azioni di recupero, etc.).

Criteri di staging – Stage 1 e Stage 2

La Società - in coerenza all'approccio definito dal principio contabile IFRS 9 per la classificazione delle attività finanziarie (il "Principio"), nonché in relazione alle modalità di determinazione del relativo fondo a copertura delle perdite - prevede l'allocazione delle attività finanziarie in tre cluster denominati Stage, in relazione al livello di rischio di credito insito nello strumento.

Le rettifiche di valore sono conseguentemente definite come segue:

  • Stage 1: la svalutazione è pari alla perdita attesa entro i successivi 12 mesi (ECL a 12 mesi), tenuto conto della durata dei crediti;
  • Stage 2: la svalutazione è pari alla perdita attesa sull'intera vita residua dello strumento finanziario (ECL lifetime);
  • Stage 3: per le attività finanziarie deteriorate, la svalutazione è pari alla perdita attesa lifetime ed è valutata in relazione alle attività di gestione e recupero crediti.

Ai fini della classificazione nei tre Stage, valgono le seguenti regole:

  • Stage 1: attività finanziarie performing che non hanno subito un aumento significativo del rischio di credito dall'origination;
  • Stage 2: attività finanziarie performing per le quali si sia verificato un significativo incremento del rischio di credito (SICR - "significative increase in credit risk") tra la data di origination e la data di reporting o siano caratterizzate dalle peculiarità definite nei "backstop" eventualmente adottati dalla Società;
  • Stage 3: comprende tutti i rapporti classificati in stato di default alla data di reporting secondo la definizione normativa di credito deteriorato (Regolamento UE 575/2013, Regolamento (UE) 2019/630, EBA GL 2016/07 e

Circolare 288/2015 che ha recepito il Documento in consultazione di Banca d'Italia dal 10 giugno 2020 all'8 settembre 2020 "Modifiche alle disposizioni di vigilanza per gli intermediari finanziari: applicazione della nuova definizione di default e altre modifiche in materia di rischio di credito, fondi propri, investimenti in immobili e operazioni rilevanti").

Il processo di allocazione in stage adottato dalla Società, con contestuale verifica delle condizioni inerenti al significativo incremento del rischio di credito, è caratterizzato anche da elementi di complessità e soggettività. In linea con i requisiti del Principio, la quantificazione del SICR deve fondarsi sulla variazione del rischio di default previsto per la vita attesa dell'attività finanziaria e non sulla variazione dell'ammontare di perdita attesa (ECL). La Società ha scelto di misurare il significativo incremento del rischio di credito della controparte (Cedente) con conseguente classificazione dell'esposizione in Stage 2 in relazione a taluni eventi (trigger) automatici per i quali viene valutata la condizione di scaduto, secondo la definizione del Regolamento Delegato (UE) n. 171/2018 sulla soglia di rilevanza delle obbligazioni creditizie in arretrato ai sensi dell'art. 178, par. 2, lettera d) CRR (RD) e discrezionali (basati sulla valutazione dello status della controparte, in particolare nei casi di accesso ad una procedura concorsuale da parte del Cedente dopo l'erogazione del credito).

Qualora in relazione ad un'esposizione classificata in Stage 2, ad una successiva data di reporting vengano meno le condizioni per tale classificazione, la stessa verrà riclassificata in Stage 1.

Il Principio richiede che si utilizzino gli stessi criteri di trasferimento per trasferire un'esposizione dai diversi Stage. Ciò in riferimento anche al cosiddetto approccio simmetrico, che consente ad un'entità di rilevare una perdita attesa su un orizzonte temporale di 12 mesi per tutte le esposizioni classificate nello Stage 1, salvo modificare la rilevazione della perdita attesa lungo tutta la vita del credito una volta che il rischio di credito di tali esposizioni risulti essere aumentato in misura significativa dopo la rilevazione iniziale. L'IFRS 9 prevede pertanto la possibilità di allocare le attività finanziarie nello Stage 2 o nello Stage 3 e di riportare tali esposizioni nelle categorie iniziali qualora le valutazioni successive dimostrino che il rischio di credito è diminuito in misura significativa.

A questo proposito il Principio afferma che "se nel precedente esercizio un'entità ha valutato il fondo a copertura perdite dello strumento finanziario a un importo pari alle perdite attese lungo tutta la vita dello strumento, ma alla data di riferimento corrente del bilancio determina che il paragrafo 5.5.3 non è più soddisfatto, essa deve valutare il fondo a copertura perdite a un importo pari alle perdite attese su crediti nei 12 mesi successivi alla data di riferimento corrente del bilancio".

Calcolo della expected credit loss – Stage 1 e Stage 2

La Società ha implementato un modello contabile in linea con le previsioni dei principi contabili internazionali, al fine di calcolare i parametri di rischio sottostanti la determinazione della Expected Credit Loss (ECL): PD, LGD, EAD, a livello di singola esposizione.

Il Principio prevede che il calcolo delle perdite attese (ECL) deve riflettere:

  • a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati;
  • b) il valore temporale del denaro, scontando i flussi di cassa attesi alla data di reporting;
  • c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per la misurazione delle perdite attese, la Società dispone di un insieme di regole definite in coerenza con i requisiti declinati dallo standard contabile.

Per le esposizioni in Stage 1 e 2 vengono calcolate rispettivamente le perdite attese a 12 mesi e lifetime, in base allo stage assegnato all'esposizione, tenuto comunque conto della durata dello strumento finanziario.

A tal riguardo, l'approccio adottato è stato differenziato per tenere in debita considerazione il significativo incremento del rischio di credito associato ai crediti classificati nello Stage 2. Sulla scorta di tali considerazioni, tenendo in adeguata considerazione la breve durata (inferiore all'anno) dei crediti erogati dalla Società, si applica alle posizioni classificate come Stage 1 un fattore temporale che riproporziona l'esposizione sulla base della vita residua del credito, applicando comunque un "floor" minimo (30 giorni), secondo la seguente formula:

= ∗ /365

Dove N rappresenta il numero di giorni residui per la singola scadenza del credito (c.d. "riga pratica").

Tuttavia, nel caso di crediti classificati come Stage 1, si ritiene comunque opportuno utilizzare i seguenti correttivi:

a) un "floor" minimo pari a 30 giorni nel caso di crediti a scadere aventi una vita residua inferiore ad 1 mese e per scaduti fino a 5 giorni (tempo tecnico minimo previsto per la registrazione dell'incasso);

b) un fattore N pari a 365, ovvero nessun frazionamento nel caso in cui l'esposizione creditoria risulti scaduta da almeno 6 giorni e non ancora incassata.

Relativamente invece alle posizioni classificate come Stage 2, in considerazione dell'osservato incremento significativo del rischio di credito, si ritiene di non adoperare alcun frazionamento dell'esposizione.

Il calcolo delle perdite attese – con la connessa definizione dei parametri di rischio – viene aggiornato con cadenza periodica e comunque ad ogni data di reporting. In particolare, la perdita attesa rilevata è misurata tenendo in considerazione la specificità del portafoglio e del modello di business, ovvero delle politiche attive di mitigazione del rischio utilizzate nella gestione del portafoglio.

La ECL è pertanto calcolata secondo la seguente formula:

$$ECL = PD * LGD * EAD$$

  • PD rappresenta la probabilità di default considerando un orizzonte temporale pari ad 1 anno;
  • LGD rappresenta la perdita attesa nel caso di default;
  • EAD misura l'esposizione a default.

Considerato che i giorni medi di credito sono molto contenuti (mediamente inferiori ai 90 giorni), il diverso grado di rischio rilevato tra le posizioni classificate in Stage 2 rispetto alle posizioni in Stage 1 viene intercettato tramite l'utilizzo di un fattore temporale applicato alla EAD, aggiunto alla formula di calcolo, come specificato in precedenza.

Per quanto riguarda invece le esposizioni creditizie verso intermediari finanziari, si considera una ECL a 12 mesi (non avendo la società esposizioni oltre quelle a vista verso enti finanziari) pari alla EL media di un peer group di banche italiane, sulla base delle probabilità di default fornite da provider esterni (Bloomberg), tenuto conto di una LGD stimata pari a 10%.

Parametri di Rischio: Probability of Default (PD)

La Probability of Default è misurata a livello di debitore ceduto; tale approccio è tra l'altro coerente con il modello di business della società che valuta la rischiosità delle controparti prioritariamente sulla base del portafoglio Debitori Ceduti. L'approccio è altresì coerente con il disposto della normativa di Vigilanza che, al ricorrere di talune condizioni legali ed operative, consente l'intestazione del rischio sul debitore ceduto – in luogo del cedente – a fini prudenziali anche per l'operatività pro solvendo, che rappresenta il core business di Generalfinance.

La PD a 12 mesi è quella desunta dai rating forniti da provider esterni, quindi delle relative PD associate.

Tenuto conto dell'orizzonte temporale di stima della PD, ovvero 12 mesi, si ritiene ragionevole procedere alla considerazione del rating di ogni Debitore Ceduto su base annuale. Laddove il rating sia stato validato oltre i 12 mesi precedenti, lo stesso viene scartato dal sistema e la posizione viene trattata come unrated.

Relativamente alla stima della PD lifetime da utilizzare ai fini del calcolo della ECL per i crediti classificati come Stage 2, sono stati tenuti in considerazione i seguenti elementi:

  • specificità del modello di business ("factoring");
  • giorni medi di credito del portafoglio mediamente inferiori a 90 giorni.

La proxy della PD lifetime è la PD 12 mesi individuata secondo le logiche precedentemente riportate.

Per quanto riguarda le controparti per le quali non è possibile individuare alcun rating fornito dai provider esterni, viene utilizzata proxy di PD pari alla PD media ponderata del portafoglio crediti. Tale PD viene aggiornata periodicamente (almeno con cadenza annuale) al fine di riflettere nel calcolo le ultime informazioni disponibili sul portafoglio.

Infine, in presenza di anticipo crediti futuri, la PD relativa viene calcolata come media della PD del portafoglio Debitori Ceduti pro-solvendo del Cedente, al fine di riflettere correttamente il profilo di rischio di tale operatività.

Parametri di Rischio: Loss Given Default (LGD)

Per la definizione del parametro di Loss Given Default (LGD) da utilizzare, è stato tenuto in debita considerazione il modello di business della società che consente, per i crediti pro-solvendo su crediti già sorti, di poter recuperare la posizione creditoria sia dal ceduto che dal cedente. In tal senso, si ritiene ragionevole utilizzare approcci diversi, per portafoglio pro-soluto, portafoglio pro-solvendo e portafoglio anticipo crediti futuri, al fine di incorporare una differente stima della perdita, coerentemente con i) la gestione del portafoglio ii) la specificità del business factoring iii) le politiche di mitigazione del rischio che vengono utilizzate dalla società.

In riferimento alle anticipazioni su crediti futuri, la relativa LGD è prudenzialmente assunta pari alla LGD regolamentare dei modelli IRB – Foundation (45%).

Parametri di Rischio: Exposure at Default (EAD)

L'Exposure at Default o EAD alla data di riferimento consiste nel valore contabile al costo ammortizzato. Più nello specifico, l'EAD per le operazioni di factoring risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al Cedente) alla data di reporting.

Elementi forward-looking e scenari macro-economici

Il Principio richiede l'inclusione di elementi forward-looking nelle stime di perdita attesa, in modo che queste siano idonee a rappresentare le condizioni macroeconomiche previste per il futuro. L'inclusione di informazioni forward-looking nella stima della perdita attesa lifetime è quindi fondamentale per una corretta implementazione dell'IFRS 9. Tuttavia, in considerazione dell'approccio adottato per la stima della ECL si rilevano i seguenti elementi:

  • l'utilizzo di una PD puntuale riveniente da fonti informative "terze" consente di incorporare elementi forwardlooking ragionevolmente prevedibili nel breve termine e tenuti in considerazione dagli infoprovider che elaborano i rating esterni;
  • l'aggiornamento della LGD con cadenza annuale consente di incrementare la rappresentatività della stima, incorporando già nel modello di calcolo elementi forward-looking.

Write off

Il write-off costituisce un evento che dà luogo a una cancellazione contabile, integrale o parziale, quando non si hanno più ragionevoli aspettative di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria.

Il Principio configura la svalutazione del valore contabile lordo di un'attività finanziaria conseguente alla ragionevole aspettativa di mancato recupero come un caso di eliminazione contabile. Il write-off può riguardare l'intero ammontare di un'attività finanziaria o una parte di essa e corrisponde allo storno delle rettifiche di valore complessive, in contropartita del valore lordo dell'attività finanziaria e, per la parte eccedente l'importo delle rettifiche di valore complessive, alla perdita di valore dell'attività finanziaria rilevata direttamente a conto economico.

Se la Società ha ragionevoli aspettative di recuperare il credito, quest'ultimo può essere mantenuto in bilancio (credito vivo) senza effettuare un write-off e, in tutti casi in cui ci sia una perdita attesa, dovrà essere effettuato un congruo accantonamento atto a coprire il possibile mancato recupero integrale.

In caso contrario, se la Società non ha ragionevoli aspettative di recuperarlo, in tutto o in parte, deve essere effettuato il write-off, con l'effetto di spostare il credito stesso o parte di esso dall'attivo di Bilancio a conti di evidenza dedicati.

L'ammontare dei write-off operati nell'esercizio di riferimento che eccede l'importo delle rettifiche complessive operate nei precedenti esercizi (e che quindi è iscritto come perdita direttamente a conto economico) viene incluso nelle rettifiche di valore.

Gli eventuali recuperi da incasso successivi al write-off, invece, sono rilevati a conto economico tra le riprese di valore conseguentemente al miglioramento del merito creditizio del debitore ed ai recuperi delle attività precedentemente svalutate.

Operativamente, le delibere di write-off vengono assunte dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, una volta venute meno le ragionevoli aspettative di recupero, anche legale, dell'esposizione. In ogni caso, il termine massimo per il mantenimento dell'esposizione in bilancio è di 2 anni. Oltre tale termine, l'esposizione deve essere oggetto di integrale writeoff contabile.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Garanzie Assicurative

Generalfinance ha sottoscritto con Allianz Trade (già Euler Hermes S.A.), sede secondaria e rappresentanza generale per l'Italia, due polizze di assicurazione contro i rischi d'insolvenza dei soggetti cedenti i crediti commerciali e/o dei relativi debitori ceduti acquisiti dalla Società nel contesto delle operazioni di factoring (le "Polizze").

Al fine di poter migliorare la rappresentazione informativa delle attività di rischio ponderate relative all'attività caratteristica, la Società utilizza le Polizze quali strumenti di attenuazione del rischio di credito anche a fini prudenziali per la gestione del rischio di credito (credit risk management, "CRM"), in conformità a quanto previsto dal CRR e dalla Circ. 288/2015. Tale utilizzo avviene nel contesto di una partnership strategica di lungo termine con la compagnia che ha l'obiettivo primario di supportare le strutture interne nell'attività di valutazione del rischio, grazie all'enorme patrimonio informativo, a livello mondiale, che può vantare EH sui debitori ceduti. Per Generalfinance, la compagnia è vista dunque come un partner di business, più che un puro "fornitore" di protezione, il che rende il contratto assicurativo particolarmente efficace nella gestione ordinaria dell'attività e performante dal punto di vista del rapporto "sinistri su premi".

Per effetto del riconoscimento delle Polizze a fini di CRM, la Società si trova ad avere una c.d. "grande esposizione" nei confronti del garante Allianz Trade. L'esposizione complessiva nei confronti di Allianz Trade, pertanto, deve rispettare i requisiti previsti dal CRR e, in particolare, non eccedere il 25% del capitale ammissibile della Società, così limitando a tale importo gli effetti massimi di protezione riconoscibili a fini prudenziali.

In tale contesto, gli impatti derivanti dal riconoscimento delle Polizze a fini prudenziali – in termini di minori attività di rischio ponderate – sono calcolati sulla base dell'esposizione massima verso Allianz Trade, soggetto attualmente ponderato al 20% in base al proprio rating; in sostanza, Generalfinance calcola trimestralmente il rapporto fra il limite dei grandi rischi e il totale dell'esposizione assicurata da Allianz Trade. Tale percentuale viene quindi applicata sul rischio assicurato di ogni esposizione, ripartendo in tal modo il beneficio assicurativo proporzionalmente su tutte le esposizioni garantite.

Nel seguito si sintetizzano le attività poste in essere da Generalfinance al fine di verificare nel continuo l'ammissibilità delle polizze assicurative ai fini di CRM e di conseguenza riconoscerne l'effetto nel calcolo dei requisiti patrimoniali.

Il processo di gestione della garanzia ai fini CRM si articola nelle sottofasi di seguito descritte:

  • Acquisizione della garanzia: in questa fase si procede alla selezione e valutazione del fornitore della garanzia (i.e. la compagnia assicurativa). In tale contesto è posta attenzione anche all'eventuale rischio di concentrazione che deriverebbe dall'utilizzo della garanzia personale, tenendo conto della natura del prestatore della garanzia, del suo merito creditizio e modello di business; in ogni caso, da un punto di vista di policy interne, tenuto anche conto dei vincoli relativi ai contratti di finanziamento, Generalfinance sottoscrive polizze a copertura del rischio di credito esclusivamente con primarie compagnie (Allianz Trade – partner attuale – Coface o Atradius) al fine di evitare concentrazione di rischi su intermediari assicurativi di minore standing. La valutazione è effettuata dalla Direzione Crediti e deliberata dal Consiglio di Amministrazione.
  • Valutazione dei requisiti di ammissibilità: è effettuata la valutazione dell'ammissibilità della garanzia ai fini CRM, in particolare verificando la tipologia della garanzia e se le condizioni contrattuali siano in linea con le previsioni normative; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto all'Ufficio Risk Management, il quale ha la responsabilità di valutare la compliance alle previsioni regolamentari in materia di CRM, in coordinamento con la Direzione Finanza e Amministrazione.
  • Monitoraggio della garanzia, fase a sua volta declinata in:
  • o Monitoraggio requisiti di ammissibilità: tale ambito di monitoraggio ha l'obiettivo di verificare il persistere dell'aderenza del contratto di garanzia rispetto alle previsioni Normative, con particolare attenzione alle fasi di rinnovo del contratto di polizza assicurativa o in presenza di modifiche contrattuali; in tale contesto, il testo contrattuale della polizza viene definito dalla Direzione Crediti e deve essere preventivamente sottoposto alla Direzione Finanza e Amministrazione per la valutazione degli impatti e all'Ufficio AML e Compliance il quale ha la responsabilità di valutarne l'adeguatezza alle previsioni regolamentari in materia di CRM;
  • o Rispetto delle condizioni e clausole contrattuali: è obiettivo di questa fase rispettare le procedure e prassi operative che consentono a Generalfinance di operare nel rispetto delle condizioni contrattuali contenute nel contratto di garanzia, al fine di conservare l'efficacia della protezione; tale attività è di competenza della Direzione Crediti, che valuta che l'operatività della Società sia costantemente in linea con le previsioni contrattuali.
  • Identificazione delle caratteristiche rilevanti della polizza ai fini segnaletici: le caratteristiche della garanzia utilizzata ai fini CRM sono analizzate al fine di identificare gli aspetti rilevanti per le Segnalazioni di Vigilanza, quali ad esempio la determinazione del valore della garanzia o la ponderazione da associare al fornitore della garanzia, con particolare riferimento al rispetto dei limiti di concentrazione. Tale attività ricade sotto la responsabilità della Direzione Finanza e Amministrazione (Ufficio Segnalazioni di Vigilanza).

Da ultimo, si segnala che in relazione all'esposizione relativa ad un singolo Debitore Ceduto in pro soluto, è stata acquisita da parte della Società la voltura dei diritti di una polizza crediti, originariamente stipulata da un Cedente con la compagnia assicurativa Coface.

Rating esterni forniti da ECAI

Ai fini del metodo Standardizzato, per determinare il fattore di ponderazione del rischio di un'esposizione, il regolatore prevede l'utilizzo della valutazione esterna del merito di credito solo se emessa, o avallata, da un'agenzia esterna di valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution "ECAI").

L'elenco delle ECAI autorizzate viene periodicamente pubblicato sul sito web dell'ABE e recepito dalla Banca d'Italia. Le norme tecniche in merito all'associazione tra le valutazioni del rischio di credito e le classi di merito di credito delle ECAI sono identificate nel Regolamento di esecuzione (UE) 2016/1799, in conformità all'articolo 1361, paragrafi 1 e 3, del Regolamento (UE) n. 575/2013.

Coerentemente con la normativa citata, Generalfinance si avvale di Cerved Rating Agency S.p.A. ("CRA") quale agenzia di rating esterna (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle società di capitali che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad Euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro-soluto o pro-solvendo, con intestazione del rischio sul Debitore Ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di Euro.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

La Società si è dotata di procedure interne che consentono di accertare ex ante il deterioramento della situazione finanziaria del singolo debitore e la qualità dei crediti commerciali acquistati, nonché di adeguate procedure che permettono di poter gestire le anomalie che dovessero presentarsi nel corso del rapporto (es. gestione degli insoluti, azioni di recupero, etc.).

L'intero processo di business è omogeneo per le tipologie di clientela e viene attuato da tutte le funzioni aziendali. Esso si sviluppa – come richiamato in precedenza – lungo le seguenti fasi principali: (i) acquisizione della clientela; (ii) istruttoria (valutazione del cliente/cedente, valutazione del debitore, valutazione dei garanti); (iii) delibera del Comitato Crediti; (iv) formalizzazione e attivazione del rapporto di anticipazione; (v) monitoraggio e gestione rapporti in essere, fidi e garanzie.

La Società esegue periodici controlli – tipicamente su base giornaliera – per verificare l'insorgenza, sia tra i cedenti che tra i debitori, di posizioni insolute che possano generare particolari criticità e al fine di adottare tempestivamente le opportune determinazioni, qualora si riscontrassero motivi di allarme o criticità. Inoltre, sulla base del flusso acquisito dal sistema Home Banking e delle eventuali informazioni ottenute da altre fonti aziendali o esterne, sono puntualmente e tempestivamente registrati tutti i mancati pagamenti ed è effettuato un continuo monitoraggio del rischio di credito.

Riferendosi allo specifico rischio derivante da ritardo o mancato incasso dei crediti, la metodologia operativa sviluppata permette a Generalfinance di ottenere una serie di importanti protezioni per la propria esposizione. Infatti, in forza del contratto di cessione del credito, la Società ha la possibilità di rivalersi sul debitore Ceduto e nel caso di cessione Pro Solvendo, anche sul Cedente.

Classificazione - Stage 3

Lo Stage 3 racchiude tutte le esposizioni con oggettiva evidenza di impairment, pertanto tutte le esposizioni in stato deteriorato: crediti scaduti, inadempienze probabili e sofferenze.

Per quanto riguarda la classificazione nei tre stadi evidenziati, si fa presente che:

  • la classificazione a scaduto deteriorato avviene in via automatica, sulla base di quanto previsto dalla circolare 217 di Banca d'Italia, con specifico riferimento alla forma tecnica del factoring e alla nuova definizione di default valida dal 1° gennaio 2021 prevista dal Regolamento europeo relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento (articolo 178 del Reg. UE n. 575/2013);
  • per quanto riguarda le inadempienze probabili, la classificazione in tale stadio avviene automaticamente sulla base dei giorni di scaduto e sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali;
  • per quanto riguarda le sofferenze, si prevede una classificazione in tale status, in caso di avvio di azioni legali su una quota significativa del portafoglio ceduto e, inoltre, sulla base di specifici trigger definiti nelle policy aziendali.

La classificazione a inadempienza/sofferenza viene sempre deliberata dal Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti. Venendo meno i presupposti, il medesimo Comitato delibera l'eventuale riclassificazione dell'esposizione da inadempienza probabile o sofferenza.

Expected Credit Loss – Stage 3

Il Principio prevede che l'entità rilevi un fondo a copertura perdite per perdite attese su crediti riguardanti attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulle altre componenti reddituali (FVOCI), crediti impliciti nei contratti di leasing, attività derivanti da contratto o impegni all'erogazione di finanziamenti e contratti di garanzia finanziaria ai quali si applicano le disposizioni in materia di riduzione di valore.

L'Esposizione al Default (EAD) (alla data di riferimento) consiste nel valore contabile al costo ammortizzato al netto della garanzia assicurativa che assiste il credito, eccetto per la componente di impegno all'erogazione del credito, per cui l'esposizione è il valore fuori bilancio ponderato per il fattore di conversione creditizia (CCF) stimato dalla Società. Si precisa a tale riguardo che la Società non ha in essere impegni ad erogare fondi; pertanto, l'EAD risulta pari all'esposizione (erogato non ancora incassato al netto di eventuali quote non anticipate già incassate e non ancora retrocesse al Cedente) al netto della garanzia assicurativa alla data di reporting.

Il Principio prevede inoltre che l'entità valuti le perdite attese su crediti dello strumento finanziario in modo che rifletta:

a) un importo obiettivo e ponderato in base alle probabilità, determinato valutando una gamma di possibili risultati; b) il valore temporale del denaro; e

c) informazioni ragionevoli e dimostrabili che sono disponibili senza eccessivi costi o sforzi alla data di riferimento del bilancio su eventi passati, condizioni attuali e previsioni delle condizioni economiche future.

Per un'attività finanziaria deteriorata alla data di riferimento del bilancio, che non è un'attività finanziaria deteriorata acquistata od originata, l'entità deve valutare le perdite attese su crediti come la differenza tra il valore contabile lordo dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati attualizzati al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Le rettifiche sono rilevate come utile o perdita per riduzione di valore nel conto economico.

Per quanto riguarda le inadempienze probabili e le sofferenze, il valore degli accantonamenti è sempre stabilito con delibera del Comitato Crediti su proposta della Direzione Crediti, all'atto della classificazione in detti stati amministrativi.

Sotto il profilo della gestione del rischio di credito, l'Ufficio Risk Management si occupa del controllo di secondo livello mediante il monitoraggio nel continuo delle esposizioni creditizie individuando posizioni potenzialmente problematiche ed il relativo livello di accantonamenti. L'Ufficio Risk Management svolge le proprie attività di verifica sulla base di flussi informativi provenienti dalle funzioni aziendali, illustrando periodicamente al CdA l'andamento del rischio di credito.

Informazioni di natura quantitativa

  1. Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)
Portafogli/Qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 304.940 141.563 16.293 19.611.510 388.642.737 408.717.043
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - 23.274 23.274
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 30/06/2023 304.940 141.563 16.293 19.611.510 388.666.011 408.740.317
Totale 31/12/2022 424.583 457.485 19.409 17.701.815 366.851.065 385.454.357

6. Esposizioni creditizie verso clientela, verso banche e verso società finanziarie

6.4 Esposizioni creditizie e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda Rettifiche di valore complessive e accantonamenti complessivi Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi
Tipologie esposizioni/Valori Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite
o
originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
a)
Sofferenze
836.343 X - 836.343 - 531.403 X - 531.403 - 304.940 76.000
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
b)
Inadempienze probabili
159.480 X - 159.480 - 17.917 X - 17.917 - 141.563 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
c)
Esposizioni scadute deteriorate
18.296 X - 18.296 - 2.003 X - 2.003 - 16.293 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- X - - - - X - - - - -
d)
Esposizioni scadute non deteriorate
19.718.618 17.202.610 2.516.008 X - 107.108 71.869 35.239 X - 19.611.510 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
e)
Altre esposizioni non deteriorate
389.256.614 376.150.741 13.105.873 X - 613.877 463.942 149.935 X - 388.642.737 -
-
di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
- - - X - - - - X - - -
TOTALE (A) 409.989.351 393.353.351 15.621.881 1.014.119 - 1.272.308 535.811 185.174 551.323 - 408.717.043 76.000
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - - - X - - - - -
b) Non deteriorate - - - X - - - - X - - -
TOTALE (B) - - - - - - - - - - - -
TOTALE (A+B) 409.989.351 393.353.351 15.621.881 1.014.119 - 1.272.308 535.811 185.174 551.323 - 408.717.043 76.000

9. Concentrazione del credito

9.3 Grandi Esposizioni
(valori in unità di Euro) 30/06/2023
a) valore di bilancio 105.311.895
b) valore ponderato 57.840.531
c) numero 11

La tabella evidenzia l'ammontare ed il numero delle controparti con esposizione ponderata, secondo le regole previste dalla disciplina di Vigilanza prudenziale, maggiore del 10% del capitale ammissibile.

I rischi nei confronti di singoli clienti del medesimo intermediario sono considerati unitariamente qualora tra i clienti stessi sussistano connessioni di carattere giuridico o economico.

L'ammontare è la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un cliente.

10. Modelli e altre metodologie per la misurazione e gestione del rischio di credito

Generalfinance adotta, ai fini della misurazione del requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito, l'approccio standardizzato previsto dalla normativa prudenziale, tenuto conto dell'eventuale quota di esposizione garantita da polizze assicurative sui crediti eligible a fini di CRM. La società si avvale inoltre di Cerved Rating Agency S.p.a. ("CRA") quale agenzia di rating esterna (c.d. ECAI) per il calcolo delle RWA relative alle esposizioni verso imprese, con specifico riferimento a quelle società di capitali che hanno, alla data di segnalazione, esposizione superiore ad Euro 100.000, nell'ambito del rapporto di factoring (pro-soluto o pro-solvendo, con intestazione del rischio sul Debitore Ceduto) con un Massimo Erogabile accordato superiore a 2 milioni di Euro.

11. Altre informazioni di natura quantitativa

Non si evidenziano altri aspetti di natura quantitativa degni di menzione nella presente sezione.

3.2 RISCHI DI MERCATO

3.2.1 Rischio di tasso di interesse Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Il rischio di tasso di interesse è causato dalle differenze nelle scadenze e nei tempi di riprezzamento del tasso di interesse delle attività e delle passività. In presenza di tali differenze, fluttuazioni dei tassi di interesse possono determinare sia una variazione del margine di interesse atteso, sia una variazione del valore delle attività e delle passività e quindi del valore del patrimonio netto.

L'operatività di Generalfinance è concentrata nel breve termine; i finanziamenti concessi sono di tipo autoliquidante ed hanno una vita residua breve, direttamente connessa ai tempi di incasso dei crediti commerciali ceduti.

Tali caratteristiche determinano una mitigazione notevole dell'esposizione al rischio di tasso di interesse.

3.2.2 Rischio di prezzo

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di oscillazione di prezzo.

3.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

L'ente finanziario non assume, di norma, rischi di cambio.

3.3 RISCHI OPERATIVI

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

In relazione al rischio operativo, inteso come il rischio di perdite derivanti da disfunzioni a livello di procedure, personale e sistemi interni, oppure da eventi esogeni, la Società è costantemente impegnata nell'attività di implementazione dei processi e dei controlli – segnatamente per quanto riguarda la piattaforma informatica proprietaria - al fine di migliorare il presidio dei rischi operativi.

Generalfinance è esposta ai rischi tipicamente collegati con l'operatività che includono, tra l'altro, rischi connessi all'interruzione e/o al malfunzionamento dei servizi (compresi quelli di natura informatica), ad errori, omissioni e ritardi nei servizi offerti, così come al mancato rispetto delle procedure relative alla gestione dei rischi stessi.

La Società è pertanto esposta a molteplici tipi di rischio operativo: (i) rischio di frode da parte di dipendenti e di soggetti esterni, (ii) rischio di operazioni non autorizzate e/o di errori operativi; (iii) rischi connessi alla mancata conservazione della documentazione relativa alle operazioni; (iv) rischi connessi all'inadeguatezza o al non corretto funzionamento delle procedure aziendali relative all'identificazione, monitoraggio e gestione dei rischi aziendali; (v) errori e/o ritardi nella prestazione dei servizi offerti; (vi) rischio di sanzioni derivanti da violazione delle normative applicabili alla Società; (vii) rischi connessi al mancato e/o non corretto funzionamento dei sistemi informatici; (viii) rischi connessi a danni provocati a beni materiali derivanti da eventi atmosferici o catastrofi naturali.

Per il monitoraggio del rischio operativo, la Società è dotata dei seguenti presidi:

  • definizione di una chiara struttura organizzativa, con linee di responsabilità ben definite, trasparenti e coerenti; in particolare, la Direzione ICT e Organizzazione presidia le attività di manutenzione e sviluppo della piattaforma informatica proprietaria che – attraverso la progressiva digitalizzazione dei processi e dei servizi - consente, nativamente, un abbattimento dei rischi di natura operativa;
  • mappatura e formalizzazione di processi aziendali (processi "core" e processi "di supporto") che descrivono la prassi operativa e identificano i controlli di primo livello;
  • adozione di un "Codice Etico", che descrive i principi etici ossia le regole di comportamento che ispirano lo stile della Società nella conduzione dei rapporti con i propri interlocutori alle quali ogni Destinatario deve riferirsi;
  • adozione del "Modello di organizzazione, gestione e controllo", ai sensi del D.Lgs. 8 giugno 2001 n. 231, che esplicita l'insieme di misure e procedure preventive e disciplinari idonee a ridurre il rischio di commissione di reati previsti dal citato decreto, all'interno dell'organizzazione aziendale;
  • previsione di appositi SLA (Service Level Agreements) nei contratti di outsourcing.

In relazione all'operatività della Società, una fattispecie significativa di rischio operativo è rappresentata dal rischio legale. Al riguardo, a mitigazione delle potenziali perdite economiche conseguenti ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Società, è effettuato un accantonamento in bilancio in misura congrua e coerente con i principi contabili internazionali. A fronte delle richieste ricevute, la Società apposta congrui accantonamenti a bilancio in base alla ricostruzione degli importi potenzialmente a rischio, alla valutazione della rischiosità effettuata in funzione del grado di "probabilità" e/o "possibilità" così come definiti dal principio contabile IAS 37 e tenendo conto della più consolidata giurisprudenza in merito.

In particolare, l'ammontare dell'accantonamento è stimato in base a molteplici elementi di giudizio concernenti principalmente la previsione sull'esito della causa e, in particolare, la probabilità di soccombenza nel giudizio con condanna della Società, e gli elementi di quantificazione dell'importo che in caso di soccombenza la Società potrebbe essere tenuta a corrispondere alla controparte. La previsione sull'esito della causa (rischio di soccombenza) tiene conto, per ogni singola causa, degli aspetti di diritto dedotti in giudizio, valutati alla luce dell'orientamento giurisprudenziale, delle prove in concreto dimesse in corso di causa e dell'andamento del processo, oltre che dell'esito del giudizio, nonché dell'esperienza passata e di ogni altro elemento utile, inclusi i pareri di esperti, che permettano di tenere in adeguato conto il prevedibile evolversi del contenzioso. L'ammontare dell'importo dovuto in caso di soccombenza è espresso in valore assoluto e riporta il valore stimato in base alle risultanze processuali, tenendo conto dell'importo richiesto dalla controparte, della stima tecnica effettuata internamente sulla base dei riscontri contabili e/o emersi nel corso del giudizio e, in particolare, dell'importo accertato dalla consulenza tecnica d'ufficio - ove disposta - nonché degli interessi legali, calcolati sul capitale fin dalla notifica dell'atto introduttivo, oltre alle spese eventualmente dovute per la soccombenza. Nei casi in cui non sia possibile determinare una stima attendibile (mancata quantificazione delle richieste risarcitorie da parte del ricorrente, presenza di incertezze di diritto e di fatto che rendono inattendibile qualunque stima) non vengono effettuati accantonamenti fintanto che persiste l'impossibilità di prevedere gli esiti del giudizio e stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale perdita.

Informazioni di natura quantitativa

Ai fini della misurazione del rischio operativo, Generalfinance adotta il metodo base proposto dall'Autorità di Vigilanza. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è pari al 15% della media degli indicatori rilevanti relativi agli esercizi 2020-2022 ai sensi dell'art. 316 del regolamento (UE) n.575/2013.

3.4 RISCHIO DI LIQUIDITA'

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità misura il rischio che la Società non sia in grado di adempiere alle proprie obbligazioni alla loro scadenza. Il mancato pagamento può essere causato dall'incapacità di reperire i fondi necessari (funding liquidity risk) oppure da limiti allo smobilizzo di alcuni asset (market liquidity risk). Rientra nel calcolo del rischio di liquidità anche il rischio di far fronte alle proprie scadenze di pagamento a costi fuori mercato, sostenendo cioè un costo della provvista elevato oppure, addirittura incorrere in perdite in conto capitale. Con riferimento specifico all'operatività di Generalfinance risulta rilevante il funding liquidity risk.

La valutazione del rischio avviene attraverso la predisposizione di una maturity ladder (predisposta a cadenza sia giornaliera, sia mensile) che modellizza le entrate future (che, per la Società si identificano sostanzialmente con l'incasso dei crediti ceduti dai clienti, più l'accensione di nuovi finanziamenti e i cash flow generati dalla redditività del core business) e le uscite di cassa previste (principalmente: erogazioni di crediti, pagamento di fornitori, rimborsi di finanziamenti, pagamento di dividendi e imposte), determinandone gli sbilanci positivi e negativi relativi agli orizzonti temporali definiti e raffrontando gli sbilanci stessi con l'ammontare delle riserve di liquidità (disponibilità sui conti correnti bancari e affidamenti non utilizzati).

Il rischio di liquidità viene dunque presidiato in funzione delle dinamiche dei flussi di liquidità prospettici, generati dalle attese di erogazioni e dalle necessità finanziarie coperte con nuovi affidamenti e con il cash flow generato dalla gestione caratteristica. La struttura di funding garantisce un equilibrio strutturale adeguato, beneficiando di linee di credito e strumenti di finanziamento diversificati, in parte committed; in particolare:

  • un finanziamento erogato da un pool di banche - scadenza a gennaio 2025 - per l'importo di 133 milioni di euro;

  • un programma di cartolarizzazione, scadenza triennale a dicembre 2024, per un totale di senior financing massimo pari a 500 milioni di euro;

  • linee bilaterali bancarie e linee con società di factoring per un totale di circa 160 milioni di euro;

  • un programma di emissione di cambiali finanziarie fino a 100 milioni di euro.

Infine, la Società ha inoltre emesso prestiti obbligazionari subordinati per 12,5 milioni di euro.

La Società adotta una attenta politica di acquisizione dei crediti, che ha storicamente garantito una durata dell'attivo (crediti verso clientela) contenuta (storicamente inferiore a 90 giorni) e una bassa stagionalità del turnover, elementi che hanno determinato una contenuta esigenza di funding; oltre a ciò, il costante monitoraggio delle scadenze e l'efficace gestione del credito consente importanti benefici sul profilo di liquidità strutturale, riducendone i fabbisogni complessivi.

Infine, la Società ha definito un Contingency Funding Plan che consente di monitorare il rischio di liquidità su base giornaliera ed eventualmente di attivare prontamente iniziative sul fronte del funding, laddove i livelli di liquidità scendessero al di sotto dei livelli minimi stabiliti, tenuto anche conto del contesto esterno di mercato.

Sezione 4 – Informazioni sul patrimonio

4.1 - Il Patrimonio dell'Impresa

4.1.rmazioni di natura qualitativa

Nel primo semestre 2023 l'utile si è quantificato in euro 6.699.127 portando il patrimonio netto a euro 58.085.759. Per maggiori dettagli si rimanda alla "PARTE B - INFORMAZIONI SULLO STATO PATRIMONIALE – PASSIVO – Sezione 11 – Patrimonio – Voci 110, 140, 150, 160 e 170".

La natura dei requisiti patrimoniali esterni minimi obbligatori e le relative modalità di monitoraggio

Generalfinance è tenuta al rispetto dei requisiti patrimoniali minimi obbligatori, ai sensi della normativa prudenziale, con riferimento al rischio di credito e al rischio operativo. Il rischio di mercato, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è presente nell'attività di Generalfinance, poiché la Società non detiene un portafoglio di negoziazione di vigilanza. Il rischio non rileva quindi ai fini della determinazione dei requisiti minimi obbligatori.

Anche il rischio di cambio, secondo la definizione fornita dalla normativa prudenziale, non è rilevante nell'attività di Generalfinance in quanto attivo e passivo sono integralmente denominati in Euro.

La società svolge una costante analisi dell'assorbimento patrimoniale a fronte del rischio di credito e al rischio operativo.

Le modalità di controllo del rischio di credito e la relativa reportistica di supporto sono descritti nelle procedure operative

aziendali in materia di:

  • Delibera e rinnovo operazioni di factoring;

  • Valutazione debitori;

  • Gestione della relazione ordinaria con la clientela;

  • Gestione crediti ad andamento anomalo.

La presenza dei requisiti operativi strumentali alla traslazione del rischio sul debitore nell'ambito di esposizioni pro solvendo o pro soluto non iscritto è garantita dalle procedure definite in ambito crediti.

Il presidio del rischio operativo è affidato principalmente alle unità organizzative (controlli di linea), alla funzione di risk management (controlli di secondo livello) e alla funzione internal audit (controlli di terzo livello).

4.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.1.2.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
1. Capitale 4.202.329 4.202.329
2. Sovrapprezzi di emissione 25.419.745 25.419.745
3. Riserve - -
-
di utili
- -
a)
legale
840.465 655.152
b)
statutaria
- -
c)
azioni proprie
- -
d)
altre
20.783.654 15.516.659
-
altre
- -
4. (Azioni proprie) - -
5. Riserve da valutazione - -
-
Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- -
-
Copertura di titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al
fair value con impatto sulla redditività complessiva
- -
-
Attività materiali
- -
-
Attività immateriali
- -
-
Copertura di investimenti esteri
- -
-
Copertura dei flussi finanziari
- -
-
Strumenti di copertura (elementi non designati)
- -
-
Differenze di cambio
- -
-
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
- -
-
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del merito creditizio)
- -
-
Leggi speciali di rivalutazione
- -
-
Utili/perdite attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti
140.439 95.474
-
Quota delle riserve da valutazione relative a partecipazioni
valutate al patrimonio netto
- -
6. Strumenti di capitale - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 6.699.127 10.885.387
Totale 58.085.759 56.774.746

4.2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

4.2.1 - Fondi propri

4.2.1.rmazioni di natura qualitativa

1. Patrimonio di base (TIER 1)

Si precisa che - ai sensi dell'articolo 26, paragrafo 2, del Regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo (il "CRR") –

nel Patrimonio di base sono inclusi gli utili netti risultanti dal bilancio di periodo relativo al primo semestre 2023, al netto dei dividendi attesi.

Ai fini di quanto sopra, si fa presente che:

  • gli utili sono stati verificati da soggetti indipendenti dall'ente che sono responsabili della revisione dei conti dell'ente stesso, come richiesto dall'articolo 26, paragrafo 2, del CRR;

  • gli utili sono stati valutati in conformità ai principi stabiliti dalla disciplina contabile applicabile;

  • tutti gli oneri e i dividendi prevedibili sono stati dedotti dall'importo degli utili;
  • l'importo dei dividendi da dedurre è stato stimato in conformità della normativa applicabile;

  • l'organo di amministrazione di Generalfinance formulerà una proposta di distribuzione dei dividendi coerente con il calcolo degli utili netti.

Dal patrimonio di base inoltre è dedotto l'importo riferito al cosiddetto "Quick Fix" con cui si è determinato il valore delle attività sotto forma di software da dedurre dagli elementi del capitale primario di classe 1 e l'importo riferito alle immobilizzazioni immateriali in corso.

2. Patrimonio supplementare (TIER 2)

Nel Patrimonio supplementare (TIER 2) sono compresi i titoli obbligazionari subordinati che la Società ha emesso nel corso del 2021 al netto della quota di ammortamento calcolata come previsto dall'art. 64 dal CRR (Regolamento UE 575/2013).

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
A. Patrimonio di base prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 58.085.759 56.774.746
B. Filtri prudenziali del patrimonio base - -
B.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
B.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
C. Patrimonio di base al lordo degli elementi da dedurre (A + B) 58.085.759 56.774.746
D. Elementi da dedurre dal patrimonio di base 4.637.654 6.694.664
E. Totale patrimonio di base (TIER 1) (C - D) 53.448.105 50.080.082
F. Patrimonio supplementare prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
12.500.000 12.500.000
G. Filtri prudenziali del patrimonio supplementare - -
G.1 Filtri prudenziali IAS/IFRS positivi (+) - -
G.2 Filtri prudenziali IAS/IFRS negativi (-) - -
H. Patrimonio supplementare al lordo degli elementi da dedurre (F
+ G)
12.500.000 12.500.000
I. Elementi da dedurre dal patrimonio supplementare 3.240.690 2.001.643
L. Totale patrimonio supplementare (TIER 2) (H – I) 9.259.310 10.498.357
M. Elementi da dedurre dal totale patrimonio di base e
supplementare
- -
N. Patrimonio di vigilanza (E + L - M) 62.707.415 60.578.439

4.2.1.2 Informazioni di natura quantitativa

4.2.2 - Adeguatezza patrimoniale

4.2.2.rmazioni di natura qualitativa

Generalfinance valuta l'adeguatezza dei fondi propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, coerentemente con la propria policy di contenimento del rischio.

Nel contesto del processo ICAAP, Generalfinance definisce le componenti del capitale complessivo (componenti patrimoniali a copertura del capitale interno, ossia del fabbisogno di capitale relativo ad un determinato rischio) sulla base della metodologia prudenziale. Le componenti del capitale complessivo coincidono quindi con le poste del patrimonio netto e con quelle dei fondi propri.

La Società misura le seguenti tipologie di rischio: di credito, operativo, di concentrazione, di tasso di interesse sul portafoglio bancario, di liquidità. A fronte delle prime quattro tipologie, la Società determina il capitale interno necessario per la

copertura dei rischi generati dalle attività correnti e prospettiche. I rischi di primo pilastro sono misurati con criteri analoghi a quelli utilizzati per la determinazione dei requisiti prudenziali minimi obbligatori e, in particolare, il metodo standardizzato per il rischio di credito e il metodo base per il rischio operativo. Con riferimento ai rischi di secondo pilastro, Generalfinance utilizza i seguenti strumenti di misurazione quantitativa proposti nella Circolare di Banca d'Italia n. 288/15:

  • per il rischio di concentrazione (per teste e per gruppi di clienti connessi), il metodo semplificato proposto nella Circolare di Banca d'Italia 288/15 al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato B;
  • per il rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario, il metodo semplificato previsto dalla Circolare di Banca d'Italia 288/15 al Titolo IV, Capitolo 14, Allegato C;
  • per il rischio di liquidità, il modello maturity ladder di misurazione del funding risk, previsto dalla Circolare di Banca d'Italia 288/15.

Gli altri rischi di secondo pilastro sono oggetto di valutazione qualitativa.

Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
Categorie/Valori 30/06/2023 31/12/2022 30/06/2023 31/12/2022
A. ATTIVITA' DI RISCHIO - - - -
A.1 Rischio di credito e di controparte 472.724.527 445.751.833 323.956.523 297.862.971
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA - - - -
B.1 Rischio di credito e di controparte - - 25.916.522 23.829.038
B.2 Rischio per la prestazione dei servizi di
pagamento
- - - -
B.3 Requisito a fronte dell'emissione di moneta
elettronica
- - - -
B.4 Requisiti prudenziali specifici - - 3.696.945 3.696.945
B.5 Totale requisiti prudenziali - - 29.613.467 27.525.983
C. ATTIVITA' DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA - -
C.1 Attività di rischio ponderate - - 370.168.332 344.074.780
C.2 Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
(TIER 1 capital ratio)
- - 14,4% 14,6%
C.3 Patrimonio di vigilanza/Attività di rischio
ponderate (Total capital ratio)
- - 16,9% 17,6%

4.2.2.2 Informazioni di natura quantitativa

Le attività di rischio ponderate, esposte nella voce C.1, utilizzate anche nel calcolo dei coefficienti riportati nelle voci C.2 e C.3, sono calcolate come il prodotto tra il totale requisito prudenziale (voce B.5) e 12,50 (inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).

Sezione 6 – Operazioni con parti correlate

La normativa nazionale, allo stato attuale, non fornisce alcuna definizione di "parti correlate"; l'art. 2427, co. 2, rimanda quindi a quanto previsto dalla prassi contabile internazionale. Il principio contabile di riferimento è lo IAS 24 la cui nuova versione, approvata dallo IASB il 4/11/2009, è stata omologata con il regolamento 19/07/2010, n.632. Tale versione definisce parte correlata una persona o un'entità correlata a quella che redige il bilancio. Non possono essere annoverate tra le parti correlate due entità per il solo fatto di avere in comune un amministratore o un altro dirigente con responsabilità strategiche.

6.rmazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

Oltre agli amministratori, sono stati identificati due dirigenti con responsabilità strategica, ovvero il CFO ed il CLO. La retribuzione annua lorda dei dirigenti con responsabilità strategica è complessivamente pari ad euro 300.000.

Tale importo non considera l'accantonamento al Fondo TFR, il TFR versato ai fondi di previdenza complementare, il patto di non concorrenza e gli eventuali bonus a fronte di piani di incentivazione di tipo monetario sia a breve termine che a mediolungo termine determinati sulla base dei risultati della Società.

6.2 Crediti e garanzie rilasciate a favore di amministratori e sindaci

Si precisa che la società non vanta alcun credito nei confronti di amministratori e sindaci e che non sono state rilasciate garanzie a favore di amministratori e sindaci

6.3 Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Nel seguente prospetto si evidenziano gli importi relativi ai rapporti di natura patrimoniale ed economica intrattenuti nel corso del primo semestre 2023 con le parti correlate come sopra definite sulla base di quanto previsto dallo IAS 24.

TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in euro) Società controllante Altre parti correlate
VOCI DELLO STATO PATRIMONIALE
10. Cassa e disponibilità liquide - 2.688.323
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 229.845
Totale attivo - 2.918.168
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - 40.269.662
80. Altre passività - 414.166
90. Trattamento di fine rapporto del personale - 65.094
100. Fondi per rischi ed oneri - 673.151
Totale passivo - 41.422.073
TRANSAZIONI CON PARTI CORRELATE (valori in euro) Società controllante Altre parti correlate
VOCI DI CONTO ECONOMICO
10. Interessi attivi e proventi assimilati - 25.143
20. Interessi passivi e oneri assimilati - (775.460)
40. Commissioni attive - 22.240
50. Commissioni passive - (71.790)
160. Spese amministrative: a) spese per il personale - (991.796)
160. Spese amministrative: b) altre spese amministrative - (189.664)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - (1.973)
200. Altri oneri/proventi di gestione 149 9.701
Totale voci 149 (1.973.559)
NB. Si precisa che i costi sono comprensivi di Iva indetraibile.
PROSPETTO DI DETTAGLIO DEI RAPPORTI CON SOCIETA' DEL GRUPPO (valori in euro) GGH – Gruppo general
Holding S.r.l.
Generalbroker S.r.l.
VOCI DI CONTO ECONOMICO
200. Altri oneri/proventi di gestione 7.736 149
Totale voci 7.736 149

Tutti le operazioni con parti correlate sono state effettuate a condizioni di mercato.

Attestazione sul bilancio semestrale abbreviato

Attestazione del bilancio semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Massimo Gianolli, in qualità di Amministratore Delegato, e Ugo Colombo, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Generalfinance S.p.A. attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione della relazione finanziaria semestrale abbreviata, nel corso del periodo 1° gennaio 2023 – 30 giugno 2023.
    1. La valutazione circa l'adeguatezza delle procedure amministrativo contabili per la formazione della relazione finanziaria semestrale abbreviata al 30 giugno 2023 è avvenuta sulla base di metodologie definite da Generalfinance S.p.A. in coerenza con i modelli COSO e COBIT (per la componente IT) che costituiscono i framework di riferimento generalmente accettati a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1 il bilancio semestrale abbreviato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2 La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La relazione intermedia sulla gestione comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 26 luglio 2023

Relazione di revisione contabile limitata

  • 91 - RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE AL 30 giugno 2023

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