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Intesa Sanpaolo

Quarterly Report Aug 11, 2023

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Quarterly Report

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Relazione semestrale al 30 giugno 2023

Questo documento contiene previsioni e stime che riflettono le attuali opinioni del management Intesa Sanpaolo in merito ad eventi futuri. Previsioni e stime sono in genere identificate da espressioni come "è possibile," "si dovrebbe," "si prevede," "ci si attende," "si stima," "si ritiene," "si intende," "si progetta," "obiettivo" oppure dall'uso negativo di queste espressioni o da altre varianti di tali espressioni oppure dall'uso di terminologia comparabile. Queste previsioni e stime comprendono, ma non si limitano a, tutte le informazioni diverse dai dati di fatto, incluse, senza limitazione, quelle relative alla posizione finanziaria futura di Intesa Sanpaolo e ai risultati operativi, la strategia, i piani, gli obiettivi e gli sviluppi futuri nei mercati in cui Intesa Sanpaolo opera o intende operare.

A seguito di tali incertezze e rischi, si avvisano i lettori che non devono fare eccessivo affidamento su tali informazioni di carattere previsionale come previsione di risultati effettivi. La capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di raggiungere i risultati previsti dipende da molti fattori al di fuori del controllo del management. I risultati effettivi possono differire significativamente (ed essere più negativi di) da quelli previsti o impliciti nei dati previsionali. Tali previsioni e stime comportano rischi ed incertezze che potrebbero avere un impatto significativo sui risultati attesi e si fondano su assunti di base.

Le previsioni e le stime ivi formulate si basano su informazioni a disposizione di Intesa Sanpaolo alla data di approvazione del presente documento. Intesa Sanpaolo non si assume alcun obbligo di aggiornare pubblicamente e di rivedere previsioni e stime a seguito della disponibilità di nuove informazioni, di eventi futuri o di altro, fatta salva l'osservanza delle leggi applicabili. Tutte le previsioni e le stime successive, scritte ed orali, attribuibili a Intesa Sanpaolo o a persone che agiscono per conto della stessa sono espressamente qualificate, nella loro interezza, da queste dichiarazioni cautelative.

Relazione semestrale al 30 giugno 2023

Intesa Sanpaolo S.p.A. Sede Legale: Piazza S. Carlo, 156 10121 Torino Sede Secondaria: Via Monte di Pietà, 8 20121 Milano Capitale Sociale Euro 10.368.870.930,08 Registro delle Imprese di Torino e Codice Fiscale 00799960158 Rappresentante del Gruppo IVA "Intesa Sanpaolo" Partita IVA 11991500015 (IT11991500015) N. Iscr. Albo Banche 5361 Codice ABI 3069.2 Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e al Fondo Nazionale di Garanzia Capogruppo del gruppo bancario "Intesa Sanpaolo" iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Sommario

Presenza in Italia
Presenza internazionale
Cariche sociali
8
9
11
Relazione intermedia sulla gestione
Introduzione 15
Il primo semestre del 2023 in sintesi
Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance
Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance
Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori
Il primo semestre 2023
17
18
20
21
24
I risultati economici e gli aggregati patrimoniali 53
I risultati per settori di attività e per aree geografiche 91
Le previsioni per l'intero esercizio 123
Bilancio consolidato semestrale abbreviato
Prospetti contabili consolidati
Stato patrimoniale consolidato
Conto economico consolidato
Prospetto della redditività consolidata complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato
Rendiconto finanziario consolidato
Note illustrative
Politiche contabili
Eventi successivi alla chiusura del semestre
Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
Informazioni sul conto economico consolidato
127
128
130
131
132
134
135
137
177
178
185
Il presidio dei rischi
L'azionariato, le operazioni con parti correlate ed altre informazioni
Informativa di settore
190
236
244
Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi
dell'art. 154 bis del D. Lgs. n. 58/1998
247
Relazione della Società di revisione 249
Allegati 253
Contatti 281
Calendario finanziario 285

Il Gruppo Intesa Sanpaolo 7

7

IL GRUPPO INTESA SANPAOLO

Filiali
1.089
NORD EST
Filiar
707
CENTRO
Filiali
11 211
736
SUD
Filiali
626
Filiali
213

m ALEXBANK فد الاسكند الأمكند الأ no BANCA INTESA m BANCAUINTERA
Beograd
m CIB BANK
m EXIMBANK ma INTESA SANPAOLO BANK
Albania
MY BANK DUXEMBOURG m INTESA SANPAOLO BAN
Romania
m INTES4 SANPAOLO BANK
Slovenia
Im INTESA SANPAQIO BANKA
Bosna i Hercegovina
TO BANK IRELAND ODORNAS INSTITUTIO
ny BRASIL SA
UNTES SANDHOLO
Licosmoourg
m PRAVEX BANK m PRIVREDNA BANKA ZAGREB
MIT INTEST SHORKORO mr VÚB BANKA
AMCDICA ACIA - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 - 1 -
PATERIAL ALL AND AL POSTING ICH
New York Washington D.C.
Paese Controllate Filiali
Brasile Intesa Sanpaolo Brasil
AUSTRALIA/OCEANIA
Filiali
Sydney
Filiali Uffici di Rappresentanza
Abu Dhabi Beirut
Doha Ho Chi Minh City
Dubai Jakarta
Hong Kong Mumbai
Shanghai Pechino
Singapore Seoul
Tokyo
EUROPA
Filiali Uffici di Rappresentanza
Amsterdam Bruxelles"
Francoforte Mosca
Istanbul
Londra
Madrid
Parigi
Varsavia

ATCH
Uffici di Rappresentanza Paese
Controllate Filiali
Il Cairo Eqitto Bank of Alexandria 173
Paese Controllate
Intesa Sanpaolo Bank Albania
Albania
Belgio Intesa Sanpaolo Wealth Management 2
Bosnia - Erzegovina Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina 44
Croazia Privredna Banka Zagreb 142
Federazione Russa Banca Intesa 27
Irlanda Intesa Sanpaolo Bank Ireland 1
Intesa Sanpaolo Wealth Management 2
Lussemburgo Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg 1
Moldavia Eximbank 17
Repubblica Ceca VUB Banka 1
Romania Intesa Sanpaolo Bank Romania 34
Serbia Banca Intesa Beograd 147
Slovacchia VUB Banka 157
Slovenia Intesa Sanpaolo Bank 40
Svizzera Reyl Intesa Sanpaolo 3
Ucraina Pravex Bank 43
Incharia CID Dank GO

Cariche sociali

Consiglio di Amministrazione

Presidente Gian Maria GROS-PIETRO
Vice Presidente Paolo Andrea COLOMBO
Consigliere delegato e Chief Executive Officer Carlo MESSINA (a)
Consiglieri Franco CERUTI
Roberto FRANCHINI ()
Anna GATTI
Liana LOGIURATO
Maria MAZZARELLA
Fabrizio MOSCA (
)
Milena Teresa MOTTA ()
Luciano NEBBIA
Bruno Maria PARIGI
Bruno PICCA
Alberto Maria PISANI (
)
Livia POMODORO
Maria Alessandra STEFANELLI
Paola TAGLIAVINI
Daniele ZAMBONI
Maria Cristina ZOPPO (
)
Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari
Fabrizio DABBENE
Società di Revisione EY S.p.A.

(a) Direttore Generale

(*) Componente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

(**) Presidente del Comitato per il Controllo sulla Gestione

13

Relazione intermedia sulla gestione

Introduzione

La Relazione semestrale al 30 giugno 2023 è costituita dalla Relazione intermedia sulla gestione e dal Bilancio consolidato semestrale abbreviato, comprendente i Prospetti contabili consolidati e le correlate Note illustrative.

Come più specificamente indicato nel capitolo "Politiche Contabili" delle Note illustrative, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto secondo le prescrizioni dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 ed in applicazione dei principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), nonché delle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards Interpretations Committee (IFRS-IC), omologati dalla Commissione Europea, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

In particolare, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 – sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società EY S.p.A. – è redatto in conformità alle prescrizioni dello IAS 34 che regola i bilanci intermedi.

La Relazione intermedia sulla gestione presenta alcune informazioni non direttamente riconducibili ai prospetti contabili, quali, a titolo esemplificativo, i dati inerenti all'evoluzione trimestrale e gli Indicatori Alternativi di Performance. Relativamente a questi ultimi, si rinvia al capitolo "Indicatori Alternativi di Performance" della Relazione sull'andamento della gestione che accompagna il Bilancio consolidato 2022 per una definizione degli stessi e delle relative modalità di costruzione1 , confermando che, con specifico riferimento al conflitto militare fra Russia e Ucraina, in coerenza con le indicazioni ESMA non sono stati introdotti nuovi indicatori né sono state apportate modifiche agli indicatori utilizzati.

Le Note illustrative riportano, nell'ambito di specifici capitoli dedicati, alcune tabelle di dettaglio del Conto economico e dello Stato patrimoniale nel formato stabilito dalla Circolare 262 della Banca d'Italia per la Nota integrativa del Bilancio annuale, riconducibili alla composizione delle principali voci di bilancio relative all'operatività bancaria.

Come già il Resoconto intermedio al 31 marzo 2023, anche la Relazione semestrale al 30 giugno 2023 è redatta applicando l'IFRS 17 Contratti assicurativi, pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche, omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021. Contestualmente le Compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo applicano anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach".

In relazione a ciò è stata predisposta – nell'ambito del capitolo "Politiche Contabili" delle Note illustrative – una specifica sezione informativa contenente:

  • − con riferimento alla transizione al principio contabile IFRS 17 e all'IFRS 9 per le compagnie assicurative, l'illustrazione delle previsioni dei principi, delle scelte operate dal Gruppo nonché degli impatti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le compagnie assicurative;
  • − i prospetti di riconciliazione tra gli schemi contabili pubblicati nel Bilancio 2022, redatti applicando all'ambito assicurativo l'IFRS 4 e lo IAS 39, e i nuovi schemi contabili previsti dalla Circolare 262 con applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 (ad eccezione del modello di impairment, applicato a partire dal 1° gennaio 2023), nonché la riconciliazione del Patrimonio netto;
  • − un estratto delle politiche contabili pubblicate nel Bilancio 2022 per quanto aggiornato in relazione all'applicazione del principio IFRS 17 e all'introduzione dell'IFRS 9 da parte delle compagnie assicurative.

I prospetti contabili consolidati sono stati adeguati nella loro struttura e aggiornati per recepire le nuove disposizioni normative secondo le previsioni dell'8° aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia2 e presentano a confronto i periodi comparativi modificati in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi. Nello specifico, i saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato mentre quelli economici con il primo semestre 2022 modificato.

A supporto dei commenti sui risultati del periodo, nella Relazione intermedia sulla gestione vengono presentati e illustrati gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale riclassificati.

Negli schemi riclassificati i dati sono riesposti, ove necessario e se materiali, per consentire raffronti più immediati. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile omogenei con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.

I dettagli analitici delle riesposizioni e delle riclassificazioni effettuate rispetto agli schemi contabili stabiliti dalla Circolare 262 della Banca d'Italia vengono forniti con distinti prospetti di raccordo pubblicati tra gli allegati del presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

1 Si segnala che l'applicazione dell'IFRS 17 e il termine del periodo di applicazione del regime di "Deferral Approach" per l'IFRS 9, illustrati nel seguito, hanno comportato una modifica dei contenuti informativi della ex voce Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche, ora ridenominata Raccolta diretta assicurativa, e conseguentemente dell'aggregato Attività finanziarie della clientela, così come rappresentato nell'ambito del presente fascicolo.

2 Si evidenzia che i principali aspetti di novità introdotti con l'8° aggiornamento riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS. Infatti, al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle disposizioni emanate dall'IVASS con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS (il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022). In particolare, è previsto un rinvio integrale alle disposizioni emanate dall'IVASS per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Con riferimento all'applicazione dell'IFRS 17 ed al correlato termine del periodo di applicazione del regime di "Deferral Approach" IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo, negli schemi riclassificati è stata assicurata continuità di rappresentazione rispetto all'impostazione storicamente adottata, sia per le poste di Stato patrimoniale che per quelle di Conto economico. Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati comparativi degli schemi riclassificati risultano riesposti in termini omogenei, come pure, se non diversamente indicato, i dati di raffronto dei dati di sintesi e degli indicatori presentati in apertura del capitolo iniziale della presente Relazione.

Si segnala da ultimo che sul sito internet di Intesa Sanpaolo, all'indirizzo www.group.intesasanpaolo.com, sono come sempre disponibili anche i comunicati stampa ed ogni altra documentazione finanziaria pubblicata nel semestre.

Introduzione

17

Il primo semestre del 2023 in sintesi

Dati economici e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati economici consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute %
Interessi netti 6.838
4.049
2.789 68,9
Commissioni nette 4.353
4.544
-191 -4,2
Risultato dell'attività assicurativa 856
841
15 1,8
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 337
1.329
-992 -74,6
Proventi operativi netti 12.398
1.643
10.755
15,3
-5.211
Costi operativi
-5.164
47 0,9
Risultato della gestione operativa 7.187
5.591
1.596 28,5
-556
Rettifiche di valore nette su crediti
-1.432
-876 -61,2
Risultato netto 4.222
2.346
1.876 80,0

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2022.

30.06.2023
30.06.2022

Dati patrimoniali e Indicatori Alternativi di Performance(°)

Dati patrimoniali consolidati (milioni di euro) Variazioni
assolute
%
Attività finanziarie 167.855
147.244
20.611 14,0
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione 174.207
172.847
1.360 0.8
Finanziamenti verso clientela 437.497
446.854
-9.357 -2,1
Totale attività 955.205
974.587
-19.382 -2,0
Raccolta diretta bancaria 554.407
545.386
9.021 1,7
Raccolta diretta assicurativa 174.122
173.672
450 0,3
Raccolta indiretta: 656.663 693.217 36.554 5,6
di cui: Risparmio gestito 437.839
430.165
7.674 1.8
Patrimonio netto 62.309
61.103
1.206 2,0
Finanziamenti verso clientela / Raccolta diretta bancaria (%)
(Loan to deposit ratio)
78,9%
81,9%

30.06.2023 31.12.2022

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2022. L'applicazione dell'IFRS 17 e il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9 hanno comportato una modifica dei contenuti informativi della ex voce Raccolta diretta assicurativa e riserve tecniche, ora ridenominata Raccolta diretta assicurativa, che include le Passività assicurative, le Passività finanziarie e altre forme di raccolta assicurativa tra le quali le passività subordinate.

Indicatori Alternativi di Performance e altri indicatori(°)

(°) Per più dettagliate informazioni circa gli Indicatori Alternativi di Performance si rinvia allo specifico capitolo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio 2022.

30.06.2023 30.06.2022

Utile per azione (euro)
Utile base per azione (basic EPS) (c) 0,23
0,12
Utile diluito per azione (diluted EPS) (d) 0,23
0,12
Indicatori di rischiosità consolidati (%)
Sofferenze nette / Finanziamenti verso clientela 0.3
0,2
Crediti deteriorati netti / Finanziamenti verso clientela 1,2
1,2
Rettifiche di valore accumulate su sofferenze / Sofferenze
lorde con clientela
68,2
69.2
Rettifiche di valore accumulate su crediti deteriorati lordi /
Crediti deteriorati lordi con clientela
49.0
48,4
30.06.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute
-700
-786
22.377 22.291 86
5.743 5.709 34
4.316 4.565 -249
3.371 3.611 -240
945 954 -9
94.874
72.497
95.574
73.283

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

(e) L'organico indicato si riferisce al numero puntuale dei dipendenti a fine periodo conteggiando anche i part time come pari a 1 unità.

(f) Il dato comprende le Filiali Retail/Exclusive, le Filiali Terzo Settore, le Filiali Agribusiness, i Centri Imprese e i Centri Corporate.

30.06.2023 30.06.2022 (Dati economici) 31.12.2022 (Dati patrimoniali)

Il primo semestre 2023

Il quadro macroeconomico

L'economia e i mercati finanziari e valutari

Nel primo semestre 2023, l'economia globale è stata caratterizzata da spinte contrastanti. L'allentamento delle restrizioni sanitarie ha portato a una robusta ma effimera ripresa dell'attività economica in Cina; la restrizione monetaria, attuata dalle banche centrali di molti paesi avanzati, ha iniziato a frenare la domanda interna; l'elevata inflazione ha ridotto il reddito disponibile reale delle famiglie e frenato i consumi. L'impatto del conflitto russo-ucraino sui prezzi dell'energia è stato in larga parte riassorbito. Nel complesso, la crescita del PIL mondiale, e ancor più del commercio internazionale, è stata debole e inferiore a quella del 2022.

Negli Stati Uniti, l'aumento dei tassi ufficiali e la riduzione del portafoglio titoli della Federal Reserve hanno già determinato una contrazione degli investimenti fissi, un calo dei prezzi immobiliari e un rallentamento della domanda di forza lavoro da parte delle imprese. Allo stesso tempo, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile e l'aumento dei salari ha continuato ad essere sostenuto. L'inflazione è scesa al 4,1% anno su anno, ma resta ben sopra l'obiettivo della Federal Reserve; inoltre, il rallentamento dell'indice di inflazione che esclude alimentari ed energia appare molto più lento. Nel semestre, con tre rialzi di 25 punti base ciascuno, la banca centrale ha portato l'obiettivo sui fed funds al 5,00-5,25% a maggio, continuando altresì la riduzione del bilancio. La crisi di alcune banche regionali di media dimensione e legate al settore tecnologico ha intensificato la contrazione dei depositi bancari a vantaggio dei fondi monetari, aumentando temporaneamente la domanda di riserve da parte del sistema bancario e inducendo la Federal Reserve a non alzare i tassi alla riunione di giugno, pur segnalando possibili incrementi nei mesi successivi. Dopo la chiusura del semestre, il 26 luglio il tasso di riferimento è stato aumentato di ulteriori 25 punti base.

Nell'area dell'euro, il PIL è rimasto invariato nel primo trimestre; l'espansione dovrebbe essere ripresa nel secondo trimestre, ma a ritmi modesti. L'andamento dell'attività economica è stato molto disomogeneo: gli indici di attività sono in crescita nei servizi, mentre la dinamica del manifatturiero è stata negativa, in particolare nel passaggio tra il primo e il secondo trimestre. La veloce restrizione monetaria attuata dalla Banca Centrale Europea a partire dall'estate 2022 sta frenando le componenti della domanda più sensibili ai tassi di interesse, e in particolare l'edilizia residenziale. Inoltre, l'andamento dei consumi è stato ancora frenato dall'erosione del reddito disponibile reale delle famiglie dovuta all'elevata inflazione. Quest'ultima è in calo, ma in giugno risultava ancora pari al 5,5%, ben oltre l'obiettivo della Banca centrale. Per di più, la variazione dell'indice senza alimentari freschi ed energia, maggiormente indicativa delle pressioni sottostanti, era ancora pari al 6,8%.

In Italia, la produzione industriale è calata ininterrottamente nei primi quattro mesi dell'anno, rimbalzando parzialmente soltanto in maggio. Nelle costruzioni, i livelli di attività sono in netta flessione rispetto a un anno fa, ma restano elevati: a fronte di un calo dei permessi a costruire e del clima di fiducia nell'edilizia residenziale, l'attività edile è ancora sostenuta dalla coda degli incentivi fiscali alle ristrutturazioni. Infine, le indagini congiunturali mostrano un clima di fiducia positivo nei servizi. Il prodotto interno lordo è cresciuto ben più delle attese nel primo trimestre, rallentando però marcatamente nel secondo. Il sostegno del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) alla domanda interna è stato finora modesto, a causa dei ritardi che si vanno accumulando nell'attuazione dei piani di investimento inclusi nel piano. Il tasso di disoccupazione è sceso al 7,6%, in un contesto che vede un incremento dei tassi di partecipazione alla forza lavoro e una robusta crescita dei livel li occupazionali. Assieme a una moderata ripresa della dinamica salariale e al calo dell'inflazione, la dinamica del mercato del lavoro ha consentito nel primo trimestre una parziale ripresa del reddito disponibile reale delle famiglie.

La Banca Centrale Europea ha continuato la restrizione della politica monetaria. I tassi ufficiali sono stati alzati per un totale di 150 punti base tra febbraio e giugno, con interventi che hanno portato il tasso sui depositi presso la BCE al 3,5% e il tasso sulle operazioni principali di rifinanziamento al 4,0%. Dopo la chiusura del semestre, il 27 luglio i tassi ufficiali sono stati aumentati di altri 25 punti base. La velocità dell'incremento dei tassi è rallentata, riflettendo i crescenti indizi di una vigorosa trasmissione alle condizioni del credito. In aggiunta al rialzo dei tassi ufficiali, in marzo la BCE ha avviato la riduzione del portafoglio APP (Asset Purchase Programme) a un ritmo medio di 15 miliardi mensili, operando attraverso una riduzione dei reinvestimenti delle scadenze in conto capitale, annunciando altresì l'interruzione totale di tali reinvestimenti a partire da luglio. L'eccesso di riserve detenuto dal sistema bancario della zona euro è stato ulteriormente ridotto dalle scadenze delle operazioni di rifinanziamento a lungo termine, che sono state sostituite soltanto per una piccola frazione da un maggior ricorso alle finestre di rifinanziamento ordinarie.

Il rialzo dei tassi ufficiali ha avuto pochi effetti sui rendimenti a medio e lungo termine, essendo stato compensato da un calo delle attese sull'andamento futuro dei tassi. Il differenziale decennale tra BTP e Bund è sceso, nel corso del semestre, da 211 a 166 punti base. Il cambio euro/dollaro ha avuto movimenti contenuti, mostrando una moderata tendenza al rafforzamento nel corso del periodo.

Nel primo semestre 2023, i mercati azionari internazionali hanno evidenziato una tendenza generalmente positiva ed una moderata diminuzione dei premi al rischio, pur con ampie oscillazioni nel periodo.

Nei mesi iniziali dell'anno, i mercati hanno registrato rialzi significativi, guidati dalle riaperture in Cina e da attese per una fine del ciclo restrittivo delle politiche monetarie. Mentre venivano meno, da un lato, i timori di una possibile recessione, dall'altro l'inflazione rimaneva su livelli elevati: gli investitori hanno quindi spostato in avanti nel tempo le attese per una riduzione dei tassi delle banche centrali, con conseguente rallentamento dei mercati azionari.

A marzo, la crisi di alcune banche regionali negli USA e quella del Credit Suisse in Europa hanno innescato un'ampia correzione delle quotazioni azionarie. Il pronto intervento dei governi e delle autorità monetarie ha arginato gli effetti delle crisi e gli indici azionari hanno gradualmente recuperato i livelli raggiunti in precedenza; tra i fattori di supporto, i risultati trimestrali soddisfacenti nell'area dell'euro, nonostante le preoccupazioni sulla tenuta della crescita economica e le perduranti incertezze di natura geopolitica.

L'indice Euro Stoxx ha chiuso il semestre in rialzo del 12,5%; il CAC 40 ha avuto una performance positiva (+14,3%), mentre il DAX ha sovraperformato, registrando un +16%, così come l'IBEX 35 con un +16,6%. Al di fuori dell'Area euro, l'indice del mercato svizzero SMI ha chiuso il periodo al +5,1%, mentre l'indice FTSE 100 nel Regno Unito è rimasto quasi invariato (+1,1%).

Il mercato azionario statunitense ha registrato rialzi sostenuti: l'indice S&P 500 ha chiuso il semestre al +15,9%, mentre l'indice dei titoli tecnologici NASDAQ Composite ha mostrato un incremento ancora più accentuato (+31,7%). I principali mercati azionari in Asia hanno evidenziato performance divergenti: a fronte del +27,2% dell'indice NIKKEI 225, l'indice benchmark cinese SSE A Share si è fermato al +3,7%.

Il mercato azionario italiano ha realizzato una performance migliore rispetto ai benchmark dell'Area euro: l'indice FTSE MIB ha chiuso il semestre con un +19,1%, mentre l'indice FTSE Italia All Share ha segnato +17,8%. Per i titoli a media capitalizzazione la performance è stata solo marginalmente positiva, pari al +2,6%.

I mercati obbligazionari corporate europei hanno chiuso i primi sei mesi del 2023 in territorio positivo: in maggior misura i titoli High Yield (HY), mentre i titoli Investment Grade (IG) hanno riportato restringimenti più contenuti degli spread (misurati come asset swap spread-ASW). Il driver di fondo è stata la politica restrittiva delle banche centrali. A questo proposito, la migliore performance dei titoli HY potrebbe essere spiegata da una loro minore sensibilità all'aumento dei tassi di interesse.

Dopo un inizio di anno positivo (con gli indici iBoxx che hanno raggiunto i livelli minimi del semestre), a marzo i mercati sono stati interessati da una fase di elevata avversione al rischio. I mesi successivi sono stati caratterizzati da un progressivo recupero, con l'eccezione del mese di maggio durante il quale si è registrato un leggero allargamento degli spread.

In termini di performance, i titoli IG hanno chiuso il primo semestre a 97 punti base rispetto ai 102 di inizio anno (fonte IHS Markit iBoxx), con risultati più positivi da parte degli emittenti industriali rispetto ai finanziari. Migliore è stato l'andamento dei titoli HY, i cui spread hanno chiuso a 366 punti base rispetto ai 422 di inizio anno. Da notare come questi ultimi siano ritornati sui livelli raggiunti prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina (fine febbraio 2022), mentre i titoli IG sono ancora su livelli superiori (circa +13%, in termini di ASW).

A livello di mercato primario, le emissioni corporate ESG in euro hanno registrato volumi in aumento rispetto al primo semestre 2022 (+8%, dati Bloomberg). Complessivamente, il peso dei titoli ESG (prevalentemente green, e sustainabilitylinked bond) sul totale delle emissioni ha continuato a crescere. Lo spaccato per tipologia di obbligazioni sostenibili indica un aumento dei titoli "use-of-proceeds", con le emissioni di green bond in aumento del 14% anno su anno (circa il 61% del totale emesso). Mentre i titoli "KPI-based" (sustainability-linked bond) sono calati di circa il 12%.

Le economie e i mercati emergenti

Nei principali Paesi con presenza ISP, nei primi tre mesi del 2023 il PIL dell'Europa Centro-orientale (CEE) si è contratto dello 0,2% in termini tendenziali (da +1,4% del quarto trimestre 2022) sulla scia della flessione rilevata in Ungheria (-0,9%), Repubblica Ceca (-0,2%) e Polonia (-0,3%). Viceversa, l'Europa Sud-orientale (SEE) ha mostrato un progresso economico del 2,1% su base annua (da +3,7%) grazie alla buona performance di Croazia (+2,8%) e Romania (+2,4%). Nel medesimo periodo nell'Europa orientale (EE) il PIL è rimasto in territorio fortemente negativo (Ucraina -10,5% anno su anno, Moldavia - 2,4% e Russia -1,8%). Infine, l'Egitto è cresciuto del 3,9% confermando il medesimo tasso di espansione rilevato nel trimestre precedente.

In coerenza con lo scenario globale, nel primo semestre dell'anno è stato rilevato un rallentamento dell'inflazione. A giugno la variazione tendenziale dell'indice dei prezzi al consumo è stata del 12,2% nell'Area CEE e del 9,0% in quella SEE. A livello di singoli Paesi, si segnalano punte del 20,1% in Ungheria, dell'11,5% in Polonia, del 13,7% in Serbia e del 9,3% in Romania. Nell'Est Europa (EE) – grazie all'effetto statistico base favorevole – l'inflazione a giugno è salita del 4,2% anno su anno. L'Egitto si è invece mosso in controtendenza e ha registrato il picco massimo da oltre trent'anni (+35,7%).

In ragione degli elevati livelli di inflazione, la politica monetaria è stata caratterizzata da incrementi dei tassi di policy in diverse realtà. Nei Paesi CEE e SEE con presenza ISP, le banche centrali di Albania e Serbia hanno proceduto nel semestre ad un aumento dei saggi di riferimento di 25 punti base (all'attuale 3%) e 150 punti base (al 6,5%) rispettivamente, mentre gli altri Istituti hanno lasciato i saggi invariati. Nello stesso periodo, in Russia il tasso di riferimento è stabile al 7,5% dal settembre 2022. Considerato il graduale innalzamento delle pressioni inflazionistiche, la Banca centrale mantiene aperta la prospettiva di una maggiore stretta monetaria per stabilizzare l'inflazione intorno al 4% nel 2024 e oltre. In Ucraina il tasso di policy è stabile al 25% dal giugno 2022, mentre in Moldavia l'Istituto centrale ha operato 4 tagli dall'inizio del 2023 portando il tasso dal 20% all'attuale 6%. Infine, in Egitto il saggio di riferimento è stato aumentato al 19,25% (dal 17,25% di inizio 2023).

Nel primo semestre del 2023 l'indice equity MSCI dei Mercati Emergenti, espresso in Dollari USA, si è moderatamente apprezzato (+3,5%).

Tra i Paesi con presenza ISP, in area CEE/SEE gli indici azionari in valuta locale hanno registrato per lo più guadagni che nel caso di Croazia, Slovenia, Polonia e Ungheria sono stati a due cifre. Più contenuti sono stati gli apprezzamenti per la Romania, la Repubblica Ceca e la Serbia. Le vendite hanno penalizzato la Bosnia Erzegovina e la Slovacchia. La piazza azionaria dell'Ucraina resta condizionata nella sua operatività dal conflitto tra Kiev e Mosca. Nell'area MENA la Borsa egiziana ha chiuso il semestre in territorio ampiamente positivo.

Sui mercati valutari, si segnala in rapporto al Dollaro USA (USD/local currency) l'indebolimento del Rublo russo (+19,9%), mentre negli altri paesi con presenza ISP, in area CEE/SE/EE tutte le principali valute di riferimento si sono apprezzate;

nell'area MENA il Pound egiziano si è ampiamente indebolito. In rapporto all'Euro, tra i Paesi CEE/SEE, si segnala il recupero in particolare del Lek albanese, del Fiorino ungherese e dello Zloty polacco.

Nei primi sei mesi dell'anno sono state marginali le variazioni degli spread di rendimento tra i titoli governativi dei Paesi emergenti e quelli statunitensi (EMBI Plus +15 punti base) nonché del costo per la protezione dal rischio di credito (CDS - 20 punti base).

Il sistema creditizio italiano

I tassi e gli spread

Nella prima metà del 2023 è proseguita la trasmissione del rialzo dei tassi ufficiali a quelli bancari. I tassi sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono saliti di circa 1,3 punti percentuali da gennaio a maggio, portando l'aumento del tasso medio rispetto a fine 2021 a 3,6 punti percentuali. In termini di livello, i tassi applicati alle società non finanziarie sono tornati ai valori di fine 2008. Quello sui nuovi prestiti fino a 1 milione si è portato sopra il 5% e il tasso sulle operazioni di maggior dimensione è risultato pari al 4,5% a maggio. Quanto alle erogazioni di mutui alle famiglie per acquisto di abitazioni, la prima metà del 2023 ha visto aumenti più intensi per il tasso variabile, mentre nel 2022 il rialzo aveva interessato in misura maggiore il tasso fisso. Il tasso variabile è salito da luglio 2022 di 3 punti percentuali, di cui la metà circa da inizio 2023, portandosi a maggio al 4,4%, il massimo da fine 2008. Il tasso fisso è aumentato meno da inizio 2023, segnando a maggio il 4,1%. Di conseguenza, da aprile il tasso variabile risulta più alto del tasso fisso, mentre il volume di erogazioni mensili a tasso fisso è tornato a essere superiore a quello dei mutui a tasso variabile, dopo che nel 2022 si era manifestato un ritorno d'interesse per quest'ultimi, tra cui le forme con soglia massima del tasso (cap), a causa dell'ampio differenziale positivo tra tasso fisso e variabile. A seguito dei rialzi dei tassi sulle nuove operazioni e sui prestiti in essere a tasso variabile, è proseguito l'aumento del tasso medio sulle consistenze di prestiti a famiglie e imprese, salito nel secondo trimestre sopra il 4%, superando di circa 1 punto percentuale il livello di fine 2022.

Più resistenti si sono confermati i tassi sui depositi, in particolare quello medio sui conti correnti, aumentato in misura marginale. La vischiosità dei tassi sulle forme a vista ha influenzato l'evoluzione del tasso medio sui depositi che è salito in misura moderata. Diversamente, i tassi sui nuovi depositi con durata prestabilita hanno continuato a registrare una maggiore reattività, con notevoli aumenti, come nel secondo semestre 2022. Il tasso medio offerto sui nuovi depositi a tempo di famiglie e imprese è salito oltre il 3%, ai massimi da fine 2008. Con gradualità è proseguito l'aumento moderato del costo complessivo della raccolta da clientela, incorporando i movimenti al rialzo del tasso medio sulle obbligazioni.

Di conseguenza, la forbice tra tassi attivi e passivi ha registrato un incremento significativo salendo oltre il 3,2%, ai massimi da fine 2008. Anche la contribuzione dei depositi a vista ha continuato a migliorare in misura considerevole. Tornato positivo solo da settembre 2022, il mark-down è rimbalzato molto rapidamente fino ad avvicinarsi ai massimi storici del 2007-08. Il mark-up sui tassi a breve, invece, è rimasto ai minimi raggiunti a marzo, sull'1,6% nei tre mesi fino a maggio.

Gli impieghi

Il mercato del credito nella prima metà del 2023 è stato contrassegnato dagli impatti della svolta restrittiva di politica monetaria, in particolare dal forte e repentino rialzo dei tassi di riferimento che ha contribuito a determinare un calo significativo della domanda di finanziamenti da parte di imprese e famiglie. Da aprile i prestiti al settore privato hanno segnato un calo, il primo osservato da inizio 2016, che si è leggermente intensificato nei due mesi successivi, guidato dalla rapida frenata dei prestiti alle società non finanziarie, il cui tasso di variazione è passato dallo zero di gennaio al - 3% circa di maggio e giugno. Stante l'aumento del costo del credito, la flessione riflette le minori necessità di finanziamento per investimenti e il ricorso a fonti interne, in particolare l'utilizzo di liquidità accumulata negli anni passati sui depositi bancari. Ne è risultata una contrazione dei prestiti a breve termine delle imprese, dopo la ripresa osservata nel 2022, a fronte di una continua debolezza della componente a medio-lungo.

Lo stock di prestiti alle famiglie è rimasto in crescita sebbene in evidente rallentamento legato principalmente alla frenata dei finanziamenti per acquisto di abitazioni, il cui tasso di sviluppo durante il primo semestre 2023 si è ridotto notevolmente, fino a scendere sotto il 2% a giugno, rispetto ai ritmi del 5% circa registrati nel 2022. Alla base della decelerazione vi è il calo a due cifre delle erogazioni per nuovi contratti di mutuo, una tendenza iniziata a metà dello scorso anno, col rialzo dei tassi ufficiali, che si è accentuata nel 2023 in relazione alla flessione delle compravendite di immobili residenziali in atto dall'ultimo trimestre 2022.

Dal lato della qualità del credito, continuano a non emergere particolari segni di deterioramento. Il ritmo di formazione di nuovi crediti deteriorati si è confermato storicamente basso, all'1% nel primo trimestre 2023 in termini di flusso rapportato ai finanziamenti in bonis e annualizzato, in linea con quanto registrato nel trimestre precedente. In rapporto al totale dei prestiti, a maggio le sofferenze nette sono rimaste stabili sullo 0,9%, come nei mesi precedenti e per tutto il 2022. Per i gruppi bancari significativi, l'incidenza del totale dei crediti deteriorati è risultata invariata a marzo al 2,4% al lordo delle rettifiche di valore, ed è scesa all'1,1% in termini netti dall'1,2% di fine 2022.

La raccolta diretta

La svolta restrittiva di politica monetaria ha impresso notevoli impatti anche sulle dinamiche della raccolta bancaria. Dopo una crescita robusta durata circa un decennio, da febbraio anche i depositi delle famiglie hanno iniziato a segnare un calo, che fa seguito a quello registrato dai depositi delle imprese dal quarto trimestre 2022. L'andamento risente dei deflussi netti causati

dall'utilizzo delle riserve di liquidità detenute sui conti correnti, come nel caso delle imprese, e dalla diversificazione dei risparmi verso i titoli governativi e le obbligazioni, alla luce dell'aumento dei rendimenti offerti. All'interno dell'aggregato dei depositi, al calo dei conti correnti si contrappongono afflussi verso i depositi a tempo, sia da parte delle famiglie sia delle imprese, attratte dalla maggiore remunerazione offerta dalle forme di risparmio vincolato. La ricomposizione dei portafogli a seguito del rialzo dei tassi ha indotto anche una rapida ripresa delle obbligazioni bancarie, tornate in crescita da inizio anno per segnare tassi di variazione a due cifre da maggio. Sulla dinamica della raccolta complessiva, in calo dal quarto trimestre del 2022, ha inciso la riduzione delle passività verso l'Eurosistema a seguito dei rimborsi delle operazioni TLTRO III, avvenuti per importi rilevanti alla fine del semestre.

La raccolta indiretta e il risparmio gestito

Per la raccolta amministrata, il ritorno di interesse dei risparmiatori per i titoli governativi e le obbligazioni bancarie ha determinato un'inversione di tendenza, interrompendo la lunga fase di contrazione e avviando una ripresa, in atto da aprile 2022, che si è consolidata nella prima metà del 2023. I titoli di debito in custodia sono risultati in forte crescita, in particolare quelli delle famiglie che hanno segnato un incremento di quasi 63 miliardi nei primi cinque mesi dell'anno, a fronte dei circa +9 miliardi nello stesso periodo del 2022.

Diversamente, nel contesto di notevole rialzo dei rendimenti dei titoli di debito, il risparmio gestito è rimasto debole. La raccolta netta dei fondi comuni è stata moderatamente negativa nel semestre, nonostante gli afflussi verso i fondi azionari e gli obbligazionari. Nei primi cinque mesi dell'anno, la nuova produzione delle assicurazioni vita è risultata ancora in calo, per la continua contrazione delle polizze unit-linked mentre si è registrata una ripresa del collocamento di quelle tradizionali.

I risultati a livello consolidato di Intesa Sanpaolo

Come già il Resoconto intermedio al 31 marzo 2023, anche la Relazione semestrale al 30 giugno 2023 è redatta in applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi. Contestualmente le Compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo applicano anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, essendo scaduto al 31 dicembre 2022 il periodo di differimento in virtù del c.d. "Deferral Approach".

Il commento ai risultati del primo semestre fa pertanto riferimento al conto economico consolidato riclassificato che presenta i dati comparativi relativi ai primi sei mesi del 2022 modificati in relazione all'applicazione retrospettiva dei due principi ed i restanti trimestri del 2022 riesposti in coerenza. Per gli aspetti più strettamente legati all'applicazione dei due principi, si rimanda al capitolo "Politiche contabili" delle Note illustrative al Bilancio consolidato semestrale abbreviato. Per i riflessi sulla struttura e sui contenuti del conto economico e dello stato patrimoniale consolidati riclassificati, si fa invece rinvio al capitolo "I risultati economici e gli aggregati patrimoniali" della presente Relazione intermedia sulla gestione.

Il conto economico consolidato del primo semestre 2023 si è chiuso con un utile netto di 4.222 milioni, in importante crescita rispetto ai 2.346 milioni del corrispondente periodo del 2022 (+1.876 milioni; +80%). L'evoluzione è stata possibile in virtù del positivo andamento della gestione operativa, soprattutto dal lato dei ricavi, ma anche delle diminuite rettifiche di valore su crediti, dopo le rilevanti appostazioni che erano state effettuate nel 2022 relativamente alle esposizioni verso controparti russe ed ucraine (si ricorda che nei primi sei mesi del 2022 erano state contabilizzate rettifiche per rischio, principalmente di credito, verso Russia e Ucraina per un importo complessivo di 1.126 milioni lordi, equivalenti a 922 milioni al netto dell'effetto fiscale).

Più in dettaglio, i proventi operativi netti sono saliti a 12.398 milioni, evidenziando una dinamica tendenziale in rafforzamento (+1.643 milioni; +15,3% rispetto al primo semestre 2022).

In un contesto di ripetuti rialzi dei tassi ufficiali di riferimento decisi dalla BCE a partire dal luglio 20223 , l'evoluzione dell'aggregato è stata sostenuta dagli interessi netti, cresciuti del 68,9% a 6.838 milioni, equivalenti ad oltre il 55% dei proventi netti totali (erano circa il 38% nel semestre 2022 di raffronto). All'interno dell'aggregato, l'intermediazione con clientela si è confermata la componente trainante, cui sono andate a sommarsi le aumentate contribuzioni degli interessi sulle attività finanziarie in portafoglio, più che raddoppiati, e degli altri interessi netti. In controtendenza sono risultati soltanto i differenziali negativi sui derivati di copertura e i rapporti con banche. Seppur in miglioramento fra il

primo ed il secondo trimestre, l'apporto positivo dell'intermediazione con banche nel semestre ha registrato un significativo ridimensionamento rispetto al 2022, principalmente riconducibile all'ordinaria operatività con banche in un contesto di tassi di mercato profondamente diverso fra i due periodi a raffronto.

L'incremento degli interessi netti ha più che compensato la tendenza riflessiva delle commissioni nette ed il calo del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value.

In particolare, le commissioni nette, nonostante il recupero evidenziato nel secondo trimestre, sono scese a 4.353 milioni (-4,2%). Il comparto delle attività di gestione, intermediazione e consulenza ha risentito della volatilità dei mercati che ha frenato soprattutto le voci di ricavo legate al risparmio gestito, a fronte di una sostanziale tenuta delle commissioni dall'attività

3 La media dell'Euribor a 1 mese è passata dal -0,54% del primo semestre 2022 al +2,75% del primo semestre 2023.

bancaria commerciale, soprattutto servizi di incasso/pagamento e carte di debito/credito. Anche per le altre commissioni nette si è avuta una contrazione, principalmente nella componente attiva correlata ai finanziamenti.

Il risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value si è ridotto a 337 milioni (-74,6%). Tale andamento va letto congiuntamente al marcato incremento del margine di interesse, con particolare riferimento all'operatività in certificates che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari in seguito alla crescita dei tassi di mercato. La flessione è stata determinata in particolare dal negativo apporto del "Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option" (anche per i diminuiti utili dell'operatività in cambi e in tassi) e dai minori utili dell'attività di cessione.

Grazie al progresso registrato nel secondo trimestre, il risultato dell'attività assicurativa si è rafforzato a 856 milioni (+1,8%), avendo beneficiato della migliorata contribuzione del margine tecnico nel ramo vita.

Infine, la voce altri proventi (oneri) operativi netti, nella quale sono compendiati gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto ed altri proventi/oneri della gestione caratteristica, ha evidenziato un saldo netto positivo pari a 14 milioni, che si confronta con i -8 milioni del primo semestre 2022, sintetizzando diminuiti oneri netti di gestione a fronte di aumentati utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (32 milioni rispetto ai 20 milioni di raffronto).

I costi operativi hanno registrato una contenuta crescita a 5.211 milioni (+47 milioni; +0,9%) nonostante il contesto inflattivo e gli aumentati ammortamenti correlati agli investimenti in tecnologia e per la crescita.

Più in dettaglio, (i) le spese per il personale si sono mantenute invariate (-0,1%), avendo bilanciato al loro interno gli effetti della riduzione degli organici medi (-2.107 risorse; -2,2%) con i maggiori costi gestionali, inclusa la componente variabile delle retribuzioni; (ii) le spese amministrative hanno mostrato un contenuto aumento (+1,7%) che ha interessato in generale pressochè tutte le voci; (iii) gli ammortamenti (+4,5%) hanno invece incorporato un incremento della componente riferita ad immobilizzazioni immateriali, essenzialmente investimenti in tecnologia, solo marginalmente controbilanciata dalla riduzione di quella riferita ad immobilizzazioni materiali, per gli effetti della razionalizzazione del patrimonio immobiliare in corso.

La dinamica dei ricavi e dei costi sopra descritta ha permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 7.187 milioni (+1.596 milioni; +28,5%) e al cost/income di scendere di 6 punti percentuali, dal 48% al 42%.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono diminuite a 556 milioni, dai 1.432 milioni dei primi sei mesi del 2022 (-876 milioni; -61,2%) che avevano incorporato, tra gli altri, gli effetti di valutazione connessi alle esposizioni verso controparti russe ed ucraine per 1.093 milioni, solo parzialmente mitigati da una prima riduzione dei management overlay a presidio della vulnerabilità delle moratorie conseguenti alla pandemia.

Il decremento ha interessato tutte le componenti. In dettaglio, si sono registrati: -236 milioni per le rettifiche sui crediti deteriorati in Stage 3, concentrate a livello di inadempienze

probabili; -490 milioni per i crediti in bonis in Stage 2; -40 milioni per i crediti in bonis in Stage 1 e -106 milioni a livello di accantonamenti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate.

Il costo del rischio, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso così, in termini annualizzati, a 25 punti base che vanno a confrontarsi con i 70 punti base dell'intero 2022 (30 punti base escludendo lo stanziamento riferito all'esposizione verso Russia e Ucraina e le ulteriori rettifiche per overlay e per favorire il de-risking, al netto del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per gli impatti attesi di COVID-19).

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono saliti a 191 milioni (+67,5%) che includono:

  • (i) 97 milioni riferiti ad accantonamenti netti (36 milioni nel primo semestre 2022), fra i quali 32 milioni quale stima del costo relativo al nuovo concorso a premi Reward "Intesa Sanpaolo 2024" lanciato in ottica di fidelizzazione e coinvolgimento della clientela e 39 milioni, aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022, effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia al fine di azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato;
  • (ii) 94 milioni riconducibili a rettifiche di valore nette su altre attività (78 milioni nei primi sei mesi 2022, dei quali 33 mil ioni per valutazioni del rischio Russia e Ucraina su titoli e immobili).

Gli altri proventi (oneri) netti, che comprendono utili e perdite realizzati su investimenti e partecipazioni, nonché proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, hanno contribuito positivamente per 304 milioni, grazie alle plusvalenze conseguite per 116 milioni dalla cessione a Nexi del ramo acquiring di PBZ Card, avvenuta nel primo trimestre, e per 157 milioni dalla cessione della partecipazione in Zhong Ou Asset Management, perfezionata nel secondo trimestre (nei primi sei mesi del 2022 la voce aveva totalizzato 143 milioni, inclusivi della plusvalenza di 194 milioni derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e dell'erogazione liberale una tantum di 48 milioni in favore delle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l'impatto dell'inflazione).

Quale effetto delle appostazioni contabili sopra descritte il risultato corrente lordo ha evidenziato un significativo miglioramento a 6.744 milioni (+2.556 milioni; +61%).

L'evoluzione della base imponibile ha determinato un aumento delle imposte sul reddito del periodo a 2.084 milioni, definendo un tax rate del 30,9% (35,2% nei primi sei mesi del 2022).

Al netto delle imposte sono poi stati rilevati: oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 86 milioni (39 milioni nel primo semestre 2022) ed effetti economici negativi dell'allocazione dei costi di acquisizione per 90 milioni (64 milioni nei sei mesi 2022).

Permangono elevati, seppure in diminuzione, gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario: 239 milioni (344 milioni al lordo dell'effetto fiscale) rispetto ai 278 milioni (400 milioni al lordo dell'effetto fiscale) di raffronto. L'importo include principalmente il costo, riferito all'intero esercizio 2023, dei contributi ordinari al fondo di risoluzione unico per le banche del Gruppo (221 milioni; 323 milioni al lordo dell'effetto fiscale).

Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 23 milioni (perdite per 14 milioni nel primo semestre 2022), il conto economico consolidato si è chiuso, come detto, con un utile netto di 4.222 milioni che si confronta con i 2.346 milioni realizzati nell'analogo periodo 2022 (+80%).

Anche in termini congiunturali si evidenziano risultati economici in miglioramento. Il conto economico consolidato del secondo trimestre ha registrato proventi operativi netti in crescita a 6.341 milioni (+284 milioni; +4,7% rispetto al primo trimestre), sostenuti in primis dall'accelerata dinamica degli interessi netti (+10,1%) – tra i quali quelli generati dalle attività finanziarie in portafoglio e dall'intermediazione con clientela – ma anche dalla ripresa delle commissioni nette (+3,7%) – correlata all'attività bancaria commerciale e alle altre commissioni nette – e del risultato dell'attività assicurativa (+15,6%), in particolare nel ramo vita. Nel loro insieme tali componenti hanno più che compensato la flessione del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value.

I costi operativi sono complessivamente saliti a 2.675 milioni (+139 milioni; +5,5%). L'incremento ha interessato le spese amministrative (+13,5%), come pure le spese per il personale (+4,2%) per l'aumentato apporto della componente variabile delle retribuzioni.

Il descritto andamento di ricavi e costi ha così permesso al risultato della gestione operativa di portarsi a 3.666 milioni (+145 milioni; +4,1%) a fronte di un cost/income in leggero aumento dal 41,9% al 42,2%.

Le rettifiche di valore nette su crediti sono aumentate a 367 milioni, dal livello minimo di 189 milioni dei primi tre mesi. Al loro interno, la diminuzione delle rettifiche sui crediti deteriorati è stata più che compensata dalle nuove rettifiche sui crediti in bonis e dagli accantonamenti netti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate, voci che nel primo trimestre avevano registrato riprese di valore.

Gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono saliti da 70 milioni a 121 milioni, riflesso sia di aumentati accantonamenti – tra i quali 20 milioni per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato e 32 milioni per il già citato concorso a premi – sia di maggiori rettifiche di valore su altre attività.

La voce altri proventi (oneri) netti, che comprende utili e perdite realizzati su investimenti e proventi/oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, ha raddoppiato la propria contribuzione positiva a 203 milioni, che includono i già citati 157 milioni di plusvalenza dalla cessione di Zhong Ou Asset Management.

In seguito alle appostazioni descritte il risultato corrente lordo si presenta in leggero miglioramento a 3.381 milioni (+18 milioni; +0,5%). Dopo imposte sul reddito del periodo per 1.000 milioni (che definiscono un tax rate del 29,6% a fronte del 32,2% del primo trimestre) sono stati contabilizzati, al netto delle imposte, oneri di integrazione ed incentivazione all'esodo per 44 milioni ed effetti negativi dell'allocazione del costo di acquisizione per 44 milioni, in entrambi i casi senza variazioni di rilievo rispetto ai dati di raffronto. Gli oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario sono stati pari a 11 milioni (14 milioni al lordo dell'effetto fiscale), dopo i 228 milioni contabilizzati nel primo trimestre (330 milioni al lordo dell'effetto fiscale) che erano costituiti per la quasi totalità dal costo stimato per l'intero esercizio 2023 dei contributi ordinari al fondo di risoluzione unico per le banche del Gruppo.

Dopo l'attribuzione ai terzi degli utili netti di competenza per 16 milioni (7 milioni nei primi tre mesi) il conto economico consolidato del secondo trimestre si è chiuso con un utile netto in miglioramento a 2.266 milioni (+310 milioni; +15,8%) dai 1.956 milioni del primo trimestre.

Con riferimento agli aggregati patrimoniali, al 30 giugno 2023 i finanziamenti verso clientela si presentavano in riduzione a 437,5 miliardi (-9,4 miliardi; -2,1%) dai 446,9 miliardi di fine 2022. L'andamento è essenzialmente riconducibile ai crediti di natura commerciale, scesi a 410,8 miliardi con una flessione di 8,9 miliardi (-2,1%), per -7,6 miliardi di pertinenza del secondo trimestre. Il comparto sta risentendo del repentino rialzo dei tassi di interesse che sta frenando la domanda, in particolare da parte delle imprese, le quali preferiscono utilizzare la liquidità disponibile per limitare il ricorso al credito bancario. Dal punto di vista delle forme tecniche, la contrazione risulta pressoché totalmente concentrata nel comparto dei finanziamenti a mediolungo termine, che ha conseguentemente visto prevalere i rimborsi rispetto alle nuove erogazioni, a fronte di una sostanziale stabilità per le forme tecniche a breve (conti correnti e anticipazioni).

Mentre i crediti a breve termine di natura finanziaria, rappresentati dalle operazioni pronti contro termine, sono rimasti invariati a 15,4 miliardi, le restanti componenti dell'aggregato appaiono in contrazione: -4% a 6 miliardi per i crediti rappresentati da titoli, -3,6% a 5,3 miliardi per i crediti deteriorati, oggetto di continue azioni di de-risking.

Dal punto di vista della qualità del credito, l'incidenza dei crediti deteriorati si è mantenuta stabile al 2,3% in termini lordi e all'1,2% in termini netti (rispettivamente 2,3% e 1,2% a dicembre 2022)4 , mentre la loro copertura è salita dal 48,4% al 49%.

La svolta restrittiva della politica monetaria ha avuto impatti anche sull'evoluzione della provvista. Alla fine del primo semestre 2023 la raccolta diretta bancaria risultava pari a 554,4 miliardi, evidenziando un aumento di 9 miliardi (+1,7%) rispetto ai 545,4 miliardi di dicembre. Questa variazione sintetizza in realtà dinamiche contrapposte fra le diverse forme tecniche.

4 In base alla definizione EBA, al 30 giugno 2023 l'incidenza dei crediti deteriorati è risultata pari all'1,9% in termini lordi ed all'1% in termini netti (rispettivamente 1,9% e 1% a dicembre 2022).

Rispecchiando la tendenza in atto a livello di sistema, i conti correnti e depositi sono diminuiti a 402,6 miliardi (-30,4 miliardi; -7%) avendo risentito sia di un crescente utilizzo della liquidità da parte delle imprese, sia di una maggiore diversificazione dei risparmi da parte delle famiglie. Il loro stock continua comunque a rappresentare oltre il 72% dell'aggregato, confermandosi un punto di forza della posizione di liquidità del Gruppo. L'andamento negativo dei conti correnti e depositi ha trovato più che totale bilanciamento nella positiva evoluzione di tutte le altre voci: le obbligazioni (+28,7% a 67,4 miliardi); l'altra raccolta (+19,8% a 52,9 miliardi), in particolare la raccolta valutata al fair value, per la quasi totalità costituita da certificati di investimento, e il funding istituzionale a breve termine (commercial paper); le passività subordinate (+8,1% a 13,5 miliardi), in seguito ad un'emissione di Lower Tier 2 per 1 miliardo nominale effettuata in febbraio, ed infine i certificati di deposito (+41,5% a 3 miliardi). È parallelamente cresciuta anche la raccolta di natura finanziaria rappresentata dalle operazioni di pronti contro termine, salita a oltre 15 miliardi dagli 1,3 miliardi di fine 2022.

La raccolta diretta assicurativa a giugno 2023 mostrava una consistenza stabile a 174,1 miliardi (+0,45 miliardi; +0,3%). In seguito all'adozione del principio IFRS 17 e all'applicazione retroattiva dello stesso ai dati di raffronto, l'aggregato si presentava costituito per il 68,6% dalle passività assicurative, salite nel semestre a 119,4 miliardi (+1,8 miliardi; +1,5%) grazie al favorevole andamento del collocamento delle polizze assicurative, in particolare nel ramo vita.

Condizionate dalla volatilità dei mercati, che ha frenato le nuove sottoscrizioni, le passività finanziarie sono scese a 53,2 miliardi (-1,05 miliardi; -1,9%). Integralmente rappresentate da contratti di investimento unit linked inclusi nella voce Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione, equivalgono al 30,5% della raccolta diretta assicurativa totale.

La quota residuale (0,9%) è infine rappresentata dall'altra raccolta assicurativa – inclusa nella voce Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione e nella quale sono comprese anche le passività subordinate – che ha registrato una flessione del 16,1% a 1,6 miliardi (-0,3 miliardi).

In chiusura di semestre la raccolta indiretta, valorizzata a prezzi di mercato, totalizzava 693,2 miliardi, evidenziando una crescita di 36,6 miliardi (+5,6%) rispetto a fine dicembre. Il contesto di progressivo rialzo dei tassi di interesse ha influenzato le scelte di investimento della clientela modificando le tendenze che in precedenza avevano caratterizzato le due componenti principali dell'aggregato. Nella prima parte del 2023 si è infatti registrata un'importante ripresa della raccolta amministrata, salita a 255,4 miliardi, in progresso di 28,9 miliardi (+12,8%). Il risparmio gestito, più sensibile alla volatilità mostrata nel periodo dai mercati, ha invece mostrato una dinamica contenuta (+7,7 miliardi; +1,8%), attestandosi a 437,8 miliardi. Il trend ha accomunato i fondi (+2,8% a 154 miliardi) e le gestioni patrimoniali (+4,4% a 76,8 miliardi). Dinamiche un po' più vivaci hanno invece contraddistinto i fondi pensione (+6,9% a 12,8 miliardi) e i rapporti con la clientela istituzionale (+6,4% a 24,4 miliardi), per quanto di incidenza ancora contenuta all'interno del risparmio gestito. Per contro sono risultate in calo le passività assicurative e le passività finanziarie assicurative (-1,2% a 169,8 miliardi).

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei Business Unit: Banca dei Territori, IMI Corporate & Investment Banking, International Subsidiary Banks, Private Banking, Asset Management e Insurance. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo – con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo – cui fanno capo anche le attività di Tesoreria e di ALM strategico. Come si può notare dal grafico, gli apporti dei proventi operativi netti dei singoli settori di attività (escludendo il Centro di governo) confermano il preponderante contributo dell'attività bancaria commerciale in Italia (il 47,8% dei proventi operativi netti delle aree di business), in presenza di un apporto comunque significativo dell'attività di corporate e investment banking (16,4%), del private banking (13,1%), dell'attività bancaria commerciale all'estero (11,9%), dell'attività assicurativa (6,9%) e dell'asset management (3,9%).

In relazione all'applicazione dell'IFRS 17 ed al correlato termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo, si segnala che, in coerenza con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati divisionali dei periodi presentati per il confronto sono stati riesposti in termini omogenei.

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali sono stati riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit.

Nei primi sei mesi del 2023 la Banca dei Territori – che presidia la tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e i servizi finanziari ad essa correlati – ha registrato proventi operativi netti in crescita del 29,9% a 5.699 milioni.

Gli interessi netti hanno evidenziato un importante progresso (+68,5%), riconducibile essenzialmente al comparto della raccolta da clientela, che ha potuto beneficiare dell'aumento del markdown in virtù dell'andamento dei tassi di mercato. Le commissioni nette sono invece risultate in lieve diminuzione (-0,6%), in particolare nel comparto del risparmio gestito e della bancassurance, condizionati dalla flessione dei volumi conseguente all'evoluzione dei mercati, solo parzialmente attenuata dalla crescita delle fee sui collocamenti di certificates e sull'operatività di intermediazione in titoli.

I costi operativi, pari a 3.076 milioni, hanno mostrato una lieve flessione (-0,8%), grazie ai risparmi sulle spese del personale correlati alle uscite volontarie per accordi.

Per effetto degli andamenti descritti, il risultato della gestione operativa è più che raddoppiato a 2.623 milioni, mentre il risultato corrente lordo si è attestato a 1.951 milioni (+94,7%). Dopo l'attribuzione di imposte per 642 milioni, di oneri di integrazione per 24 milioni e degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 13 milioni (in entrambi i casi considerati al netto dell'effetto fiscale), la Divisione ha chiuso il semestre con un utile netto di 1.272 milioni (+92,1%).

I dati di fine giugno 2023 evidenziano una flessione del 5% dei volumi intermediati complessivi rispetto a inizio anno: gli impieghi (-3% a 240,4 miliardi) hanno risentito di fattori di domanda, indotti dal rapido rialzo dei tassi, che hanno operato sia dal lato delle imprese che delle famiglie; la raccolta (-6,8% a 271,4 miliardi) ha registrato un calo delle disponibilità in conto corrente che le imprese hanno utilizzato in sostituzione del ricorso al credito bancario e le famiglie hanno indirizzato verso forme di investimento più remunerative.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 1.962 milioni, in flessione del 22,9% rispetto ai primi sei mesi del 2022.

Mentre gli interessi netti sono cresciuti del 36,8%, principalmente per l'operatività del Global Market e per la maggiore contribuzione della raccolta da clientela, le commissioni nette hanno registrato solo un lieve incremento (+0,9%), da ascrivere alla buona dinamica nel comparto dell'investment banking. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value ha evidenziato una forte riduzione (-91,6%) da leggersi congiuntamente all'incremento del margine di interesse con particolare riferimento all'operatività in certificates, dalla quale sono derivati effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari a fronte della crescita dei tassi di mercato.

I costi operativi sono saliti a 705 milioni, con un incremento del 5,9% riconducibile alle spese del personale e amministrative. La

sopra indicata evoluzione di ricavi e costi ha determinato una flessione del risultato della gestione operativa a 1.257 milioni (-33,1%). Il risultato corrente lordo ha invece mostrato un significativo miglioramento a 1.252 milioni (+67,6%) essendo venute meno le rilevanti rettifiche di valore per il rischio Russia e Ucraina che avevano caratterizzato il primo semestre 2022. L'utile netto si è attestato a 848 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 392 milioni del periodo di raffronto.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato nei sei mesi una crescita del 5,6% che ha riguardato: dal lato degli impieghi (+1,2% a 131,3 miliardi), i finanziamenti a breve termine in ambito Global Markets, sostenuti dallo sviluppo dei pronti contro termine attivi, e quelli nei confronti di clientela financial institutions; dal lato della raccolta diretta (+11,8% a 105,9 miliardi) i debiti verso clientela in ambito Global Markets e i titoli in circolazione delle controllate lussemburghese e irlandese.

Nel primo semestre 2023 i proventi operativi netti della Divisione International Subsidiary Banks – che presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail – si sono attestati a 1.417 milioni, in crescita del 35,5% rispetto allo stesso periodo del 2022 (+47,5% a cambi costanti). La dinamica è stata sostenuta dagli interessi netti (+54,3%) mentre le commissioni nette si sono mantenute invariate.

I costi operativi, pari a 549 milioni, sono aumentati del 5,8% (+14% a cambi costanti) in particolare a livello di spese del personale e amministrative.

La diversa dinamica che ha caratterizzato i ricavi rispetto ai costi ha permesso al risultato della gestione operativa di registrare un progresso del 64,7%, a 868 milioni.

Il risultato corrente lordo è quasi triplicato a 922 milioni, avendo beneficiato di minori rettifiche di valore nette su crediti e della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ

Card. La Divisione ha chiuso i primi sei mesi dell'esercizio con un risultato netto di 679 milioni a fronte dei 166 milioni del 2022. I volumi intermediati hanno evidenziato nel semestre un lieve incremento (+0,7%), riconducibile ai crediti verso clientela (+2,3%), in particolare delle controllate attive in Croazia, Ungheria e Slovacchia, a fronte di una sostanziale stabilità della raccolta diretta bancaria (-0,4%), nonostante lo sviluppo registrato in Serbia e Ungheria.

La Divisione Private Banking – che ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza – ha realizzato proventi operativi netti in aumento del 35% a 1.566 milioni. L'evoluzione è stata trainata dagli interessi netti che, in uno scenario di tassi di mercato in crescita, sono saliti a 602 milioni, dai 101 milioni del primo semestre 2022, quale effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela. Le commissioni hanno invece registrato una flessione del 9%.

Nonostante maggiori costi operativi (+4,5% a 469 milioni), principalmente correlati alle spese del personale, il risultato della gestione operativa è migliorato del 54,3% a 1.097 milioni. Il risultato corrente lordo si è parimenti incrementato del 48,3% a 1.069 milioni.

Il primo semestre ha visto la Divisione Private Banking conseguire un utile netto di 701 milioni, in progresso del 36,4% rispetto al 2022.

Al 30 giugno 2023 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, totalizzavano 288,8 miliardi, in aumento di 16,3 miliardi da fine dicembre. L'andamento è stato determinato dalla performance di mercato, che ha inciso favorevolmente sui patrimoni, e solo in misura minore dalla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 152,2 miliardi (+2 miliardi).

La Divisione Asset Management – che ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR (e le sue partecipate) – ha conseguito proventi operativi pari a 465 milioni, in riduzione del 6,1%.

La flessione è riconducibile all'andamento delle commissioni nette (-11,4%), in particolare alle commissioni di gestione, per la diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti, e in misura più contenuta alle commissioni di performance.

I costi operativi sono saliti dell'11% a 111 milioni, principalmente per l'aumento delle spese amministrative, in relazione all'adozione del nuovo sistema di gestione dei portafogli e di risk management. Stante l'andamento dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è sceso a 354 milioni (-10,4%). Il semestre si è quindi chiuso con un risultato netto pari a 260 milioni (-13,9%).

Al 30 giugno 2023 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si quantificava in 311,3 miliardi, in crescita di 7,5 miliardi (+2,5%) rispetto a dicembre 2022 grazie alla rivalutazione delle masse gestite determinatasi in seguito al buon andamento dei mercati, che ha più che compensato i deflussi di raccolta netta (-3,4 miliardi).

La Divisione Insurance – che ha la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo – ha evidenziato proventi operativi netti pari a 828 milioni (+3,1%) pressoché totalmente rappresentati dal risultato dell'attività assicurativa, miglioratosi sia nel ramo vita che nel ramo danni.

Ad essi si è accompagnata una riduzione dei costi operativi (-3,4% a 171 milioni), segnatamente delle spese amministrative, che ha permesso al risultato della gestione operativa di raggiungere i 657 milioni (+5%).

Ancor più accentuato è stato il progresso del risultato corrente lordo, 696 milioni (+11,2%), che ha beneficato di alcuni rilasci di accantonamenti.

L'utile netto conseguito dalla Divisione Insurance è stato di 477 milioni (+3,2%).

Nei primi sei mesi del 2023 il Centro di Governo ha prodotto un risultato della gestione operativa pressoché raddoppiato a 331 milioni. L'evoluzione è essenzialmente riconducibile alla crescita dei proventi operativi netti, in gran parte attribuibile alla dinamica degli interessi netti, che hanno beneficiato del consistente rialzo e riposizionamento su livelli positivi dei tassi di mercato. I costi operativi hanno mostrato un calo, imputabile a minori spese del personale e a maggiori riaddebiti alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo, solo in parte attenuato dall'incremento degli ammortamenti correlati agli investimenti tecnologici. Il risultato corrente lordo è migliorato a 500 milioni (+35,1%). Il semestre si è chiuso con un risultato netto di -15 milioni a fronte dei -152 milioni del 2022. Si ricorda in proposito che il conto economico del Centro di Governo comprende la quasi totalità degli oneri imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e, di conseguenza, al di fuori del governo aziendale, essenzialmente riferibili ai fondi di risoluzione. Tali oneri sono ammontati – al netto delle imposte – a 222 milioni (254 milioni nel primo semestre 2022).

Gli eventi rilevanti del semestre

Il conflitto militare fra Russia e Ucraina

Le controllate ISP in Russia e in Ucraina

  • Il Gruppo è presente in Russia e in Ucraina tramite due società controllate:
  • Joint-Stock Company Banca Intesa (Banca Intesa Russia), partecipata al 47% da Intesa Sanpaolo e al 53% da Intesa Sanpaolo Holding International (Lussemburgo). Trattasi di una banca corporate con sede a Mosca, facente parte della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, che opera con 27 filiali e 861 persone. La presenza in Russia del Gruppo risale a quasi 50 anni fa (all'epoca come Ufficio di Rappresentanza). La banca partecipa al finanziamento di grandi progetti russi nazionali e internazionali ma offre anche una gamma completa di servizi bancari per piccole e medie imprese, clienti privati e aziende. La rete di filiali regionali va da Kaliningrad a Vladivostok;
  • Pravex Bank Joint-Stock Company, partecipata al 100% da Intesa Sanpaolo. Si tratta di una piccola banca commerciale con sede a Kiev, facente parte della Divisione International Subsidiary Banks, che opera con 43 filiali prevalentemente nella regione di Kiev e 721 persone. Intesa Sanpaolo ha acquisito la banca nel 2008, continuando ad operare ininterrottamente nel paese da tale data.

Si confermano nella loro valenza le considerazioni svolte in sede di Bilancio 2022, alle quali si rimanda, circa il mantenimento del controllo di Intesa Sanpaolo sulle due entità, per tutti i profili di osservazioni in quella sede esaminati, stante anche l'assenza di mutamenti della normativa russa sul tema o di sviluppi, in senso negativo, sulla governance della partecipata russa, che continua ad operare come da indicazioni della Capogruppo. Si segnala, quale ulteriore elemento di riprova del controllo, l'avvenuta nomina del "Board of Directors" di Banca Intesa Russia da parte dell'Assemblea del 30 giugno 2023 che ha confermato integralmente la composizione dell'Organo uscente conformemente alle indicazioni contenute nella delibera del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo del 13 giugno.

Il presidio dei rischi

A fronte del perdurare del conflitto militare fra Russia e Ucraina, nel corso del primo semestre 2023 non sono stati allentati i presidi all'interno del Gruppo che erano stati attivati all'indomani dello scoppio nel febbraio 2022, dettagliatamente descritti nel capitolo introduttivo della Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato 2022 al quale pertanto si rimanda.

Le due Task Force – "Risk Management and Control" e "Operational Resilience", presiedute rispettivamente dal Chief Risk Officer e dal Responsabile della Divisione International Subsidiary Banks – hanno continuato a riunirsi con l'obiettivo, tra gli altri, di predisporre opportune informative per il Top Management che, all'occorrenza, sono condivise anche con il Joint Supervisory Team (JST) della BCE.

La situazione permane monitorata sia a livello di Capogruppo sia in tutte le banche del Gruppo coinvolte direttamente dal conflitto o vicine ad esso, con le quali i contatti sono diretti e ininterrotti.

Adeguata informativa viene sempre predisposta anche per i Comitati endoconsiliari e il Consiglio di Amministrazione.

La Task Force "Risk Management and Control" e la "Crisis Unit"

Nel Bilancio consolidato 2022 si era dato conto di tutte le principali azioni poste in essere dall'inizio dell'emergenza sia dal punto di vista operativo, sia con specifico riguardo al presidio del rischio di credito, in particolare nell'ambito dell'Action Plan crediti.

Con riferimento al primo semestre 2023 non ci sono novità di rilievo da segnalare: come già nel terzo e nel quarto trimestre 2022, non sono state attivate specifiche iniziative nell'ambito dell'Action Plan crediti dedicate al conflitto fra Russia e Ucraina. Sono tuttavia ancora in corso, nell'ambito della prevenzione dei flussi a credito deteriorato per le posizioni che manifestano criticità pur in assenza di sconfinamenti, specifiche iniziative diagnostiche sulle aziende dei settori energivori e gasivori particolarmente sensibili alla fluttuazione del costo dell'energia collegato anche alla crisi geopolitica in corso.

A fronte dell'ulteriore inasprimento delle già pesanti sanzioni imposte alla Russia dai paesi occidentali, al fine di assicurare il presidio della conformità alle normative è proseguito il monitoraggio, avviato nel 2022, attraverso uno specifico cruscotto a livello di Gruppo volto a presidiare l'evoluzione delle liste dei soggetti sanzionati a livello europeo e internazionale, individuare i soggetti sanzionati al fine del blocco delle posizioni e dei pagamenti, rispettare la specifica disposizione relativa al divieto di accettare depositi oltre alla soglia definita dalla regolamentazione europea, individuare e bloccare gli strumenti finanziari oggetto di sanzione. Al 30 giugno 2023 l'esposizione verso controparti russe a cui si applicano le sanzioni incluse nelle liste OFAC SDN e/o EU asset freeze era pari a 0,35 miliardi (0,38 miliardi a fine dicembre).

Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

La Task Force "Operational Resilience"

Nel Bilancio consolidato 2022, al quale si rimanda, erano state descritte le iniziative poste in essere sin dalle prime fasi del conflitto nei confronti dei dipendenti di Pravex Bank, in particolare sul fronte del supporto all'espatrio dei dipendenti stessi e dei loro familiari, qualora richiesto. A partire dall'inizio del mese di marzo 2023, anche in seguito ad un momentaneo miglioramento della situazione, si è iniziato ad osservare un esiguo ma costante flusso di rientro in Ucraina dei colleghi e rispettivi familiari accolti all'estero; tale flusso è continuato anche nel secondo trimestre. A giugno sono diminuiti a 126 i colleghi e loro familiari ospitati in Italia nei 41 appartamenti di proprietà del Gruppo e nelle strutture residenziali messe a disposizione a Bergamo. Trattasi prevalentemente di personale femminile con al seguito i figli, oltre alle famiglie di dipendenti uomini che per la legge marziale non possono lasciare il Paese.

Per ovviare ai problemi di erogazione di energia elettrica diffusisi nel Paese sul finire del 2022, ad inizio 2023 si è deciso di fornire apparati satellitari Starlink utili a garantire la connessione dati, oltre a power bank distribuite alle sedi centrali e ai colleghi con mansioni critiche e strategiche. Inoltre, sono stati forniti generatori di corrente a tutte le filiali operative. Non si sono comunque registrate sospensioni nei nostri servizi alla clientela.

La fornitura di energia elettrica nel Paese è tornata costante a partire dal mese di febbraio, anche grazie alla possibilità di sfruttare diverse centrali elettriche che sono state messe in funzione. Il numero di filiali aperte giornalmente da inizio 2023 è progressivamente aumentato fino a raggiungere circa il 90% delle filiali disponibili. Delle sei filiali che erano state danneggiate nel 2022 al momento solo due, la filiale di Kharkiv e una filiale di Kherson, che hanno subito danni più ingenti, sono ancora chiuse; in aggiunta a queste la filiale di Mariupol è considerata persa. Infatti, come già successo nel 2014, per le filiali presenti nelle zone occupate dalle truppe russe, non è più stato possibile avervi accesso. Le altre filiali danneggiate avevano subito danni più lievi che sono stati riparati permettendone poi la riapertura al pubblico. Il crollo della diga di Kakhovka, avvenuto a giugno, non ha comportato alcuna conseguenza o danni alle nostre filiali. Le cassette di sicurezza presenti presso le filiali sono tutte in ordine e controllate ad esclusione delle cassette presenti nella filiale di Mariupol, non raggiungibile fin dalle prime fasi del conflitto.

Presso Banca Intesa Russia i sistemi sono sempre rimasti attivi fin dall'inizio delle ostilità e le filiali hanno continuato a lavorare senza problemi operativi, anche nel 2023.

Procede inoltre il monitoraggio dell'operatività di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, attivato nel 2022. Anche in occasione del momentaneo peggioramento dello scenario bellico nella zona non si sono registrati problemi nell'attività della società, nemmeno durante il 2023.

Per quanto riguarda gli aspetti di Cybersecurity, stanno proseguendo le attività di monitoraggio e threat intelligence (intelligence sulle minacce), in parallelo con il rafforzamento dei presidi di cybersecurity su tutto il perimetro del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare in tema di controlli di sicurezza e di modalità di autenticazione per accedere alla rete aziendale. Sono in corso le attività per consentire l'accesso a tutti i pc aziendali senza password ma con presidi di sicurezza più attendibili.

Specifiche iniziative di awareness sui rischi cyber, con focus sul tema del phishing, continuano a venir regolarmente intraprese per sensibilizzare tutto il personale del Gruppo.

Si ricorda infine che gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici arrecati alle sedi/filiali situate nella zona del conflitto rientrano nell'ambito di monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.

Le principali tematiche contabili e l'approccio del Gruppo Intesa Sanpaolo

Di seguito vengono rappresentate sinteticamente le principali tematiche contabili conseguenti al conflitto ancora in corso tra la Federazione russa e l'Ucraina nonchè l'approccio seguito dal Gruppo Intesa Sanpaolo per affrontarle. Il contesto della crisi russo/ucraina è stato oggetto di stretta attenzione sin dallo scoppio delle ostilità a fine febbraio 2022. Il Gruppo, oltre a esposizioni cross border verso controparti residenti nella Federazione Russa, vede la presenza diretta di due controllate nei paesi belligeranti, dunque particolarmente esposte alle conseguenze del conflitto: Pravex Bank Public Joint-Stock Company e Banca Intesa Russia. Ciò premesso, i crediti a clientela russa rappresentavano, allo scoppio del conflitto, circa l'1% dei crediti a clientela totali del Gruppo Intesa Sanpaolo (al netto delle garanzie di Export Credit Agencies - ECA). Sulla riduzione di tali esposizioni si è quindi concentrata prioritariamente l'attività di de-risking, impostata dal Gruppo a partire dal secondo semestre dello scorso esercizio. A fine 2022 il complesso di tali esposizioni si era già significativamente ridotto, con un calo dell'esposizione lorda per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina (clientela, banche e titoli) di 2.493 milioni (-47% rispetto a fine 2021). Ulteriori operazioni di de-risking sono continuate anche nel primo trimestre 2023 (con la quasi totale dismissione del portafoglio titoli) e nel secondo trimestre dell'esercizio, con significative dismissioni/incassi di posizioni cross border, in particolare con riferimento ad alcune esposizioni non performing. Anche le esposizioni fuori bilancio sono state ulteriormente ridotte nel semestre. Tali ulteriori manovre di de-risking e le persistenti importanti rettifiche sulle residue posizioni hanno portato ad un'ulteriore diminuzione dell'esposizione netta complessiva6 (clientela, banche e titoli) al 30 giugno 2023 verso controparti residenti in Russia e Ucraina, ora pari a 1.757 milioni (2.116 milioni lordi), con un calo di 401 milioni (673 milioni lordi) rispetto al 31 dicembre 2022 (-19% per i netti e -24% per i lordi). Più nel dettaglio, al 30 giugno 2023, le esposizioni residue verso clientela ammontano, in termini di valori lordi, a 257 milioni (142 milioni netti) con riferimento a Banca Intesa Russia (dati al 30 giugno 2023, come più avanti descritto) e a 884 milioni (749 milioni netti) con riferimento alle esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche per complessivi 673 milioni (664 milioni netti) e in titoli per complessivi 11 milioni (10 milioni netti) 7 . Le esposizioni verso clientela residente in Ucraina ammontano a 207 milioni (113 milioni netti)8 , di cui 93 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) riferiti alla controllata Pravex Bank (dati al 31 marzo 2023, come più avanti descritto), oltre a esposizioni verso banche e in titoli per complessivi 84 milioni (79 milioni netti). Ciò premesso, il contesto di riferimento al 30 giugno 2023 è sostanzialmente immutato rispetto a quello illustrato nel Bilancio al 31 dicembre 2022 (nonché nel Resoconto intermedio al 31 marzo scorso), in quanto:

– le due controllate hanno continuato ad operare sulla base delle indicazioni della Capogruppo nei rispettivi contesti;

5 Si ricorda che, presso il medesimo data cloud in Germania, nel corso del 2022 è stato realizzato anche il back up fisico dei dati di Banca Comerciala Eximbank, controllata moldova del Gruppo, grazie all'autorizzazione concessa dalla Banca Centrale Moldova.

6 La diminuzione del valore di bilancio delle esposizioni in rubli in portafoglio di Banca Intesa Russia, peraltro, riflette altresì il significativo calo della valuta russa registrato, diminuzione che ha visto un'accelerazione nel secondo trimestre dell'esercizio.

7 Sono inoltre presenti rischi di firma verso clientela per 69 milioni (60 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 34 milioni (con impatto sostanzialmente nullo in termini di valori netti) cross border verso clientela residente in Russia (netto ECA). Quest'ultima componente ha visto un sostanziale azzeramento nel semestre rispetto ai 232 milioni in termini di valori lordi e 186 milioni per i valori netti riscontrabili al 31 dicembre 2022. Infine, si registrano 107 milioni (valori lordi e netti) riferibili a posizioni cross border verso banche residenti russe.

8 Le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie si riferiscono principalmente ad esposizioni erogate della controllata VUB a famiglie ucraine aventi stabile dimora in Slovacchia.

– non si ravvisano nuove previsioni normative rispetto a quelle già considerate ai fini del Bilancio 2022. Conseguentemente, le scelte metodologiche principali – sia in termini di consolidamento delle due partecipate sia in termini di valutazione delle esposizioni creditizie – sono sostanzialmente in continuità con quelle utilizzate nello scorso Bilancio e in quella sede debitamente illustrate.

Prima di trattare sinteticamente le scelte valutative relative alle due partecipate (per la valutazione delle esposizioni cross border si rinvia a quanto illustrato nel capitolo "Il presidio dei rischi" della Relazione sull'andamento della gestione), occorre premettere alcune indicazioni in merito alle modalità con cui Pravex Bank e Banca Intesa Russia contribuiscono alla redazione della situazione consolidata al 30 giugno 2023. In particolare, ai fini della presente Relazione semestrale, mentre è stato possibile consolidare una situazione contabile allineata a quella della Capogruppo per quanto riguarda Banca Intesa Russia (consolidata, pertanto, con riferimento alle risultanze al 30 giugno 2023), per Pravex, la specifica situazione della città di Kiev (dove ha sede la banca) ha portato a ritenere – in un'ottica di contenimento del rischio "operativo" – più opportuno procedere ai fini del consolidamento mediante una situazione contabile prodotta da Pravex al 31 marzo 2023. Le risultanze di Pravex sono recepite quindi mediante il consolidamento linea per linea di un package di consolidamento redatto in osservanza dei principi contabili IAS/IFRS relativo al trimestre precedente, come già fatto per il Bilancio 2022 e per il Resoconto intermedio al 31 marzo 2023. Va comunque rammentata in questa sede anche la sostanziale immaterialità dei saldi patrimoniali della controllata ucraina nell'ambito di quelli del Gruppo Intesa Sanpaolo. Le suddette modalità di consolidamento sono supportate anche dal riscontro di dati gestionali patrimoniali al 30 giugno 2023 che non evidenziano – negli aggregati complessivi – significative differenze rispetto a quelli rappresentati al 31 marzo 2023. Venendo alle scelte valutative, relativamente a Pravex Bank, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della Banca un approccio specifico, fortemente guidato da razionali di prudenza alla luce del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina. Ai fini della Relazione semestrale al 30 giugno 2023, come già nel Bilancio consolidato 2022, si è valutato opportuno confermare la svalutazione totale dei crediti verso clientela on balance di Pravex Bank, con conseguente classificazione a Stage 3. In conseguenza di tale scelta, ai fini del bilancio consolidato del Gruppo, l'equity della partecipata risulta azzerato.

Anche per quanto riguarda Banca Intesa Russia, si è proceduto a confermare l'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto, le valutazioni effettuate al 30 giugno 2023 sui crediti della controllata scontano – come già nel Bilancio 2022 – un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati, la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 40% sul loro valore lordo, in linea con la copertura al 31 dicembre 2022. Analogamente alle passate chiusure contabili, anche in sede di redazione della presente Relazione semestrale si è proceduto a confermare l'accantonamento volto all'azzeramento dell'equity della partecipata, come già fatto in sede di Bilancio 2022.

Le importanti rettifiche di valore presenti sulle esposizioni creditizie di Banca Intesa Russia e Pravex Bank riflettono in modo cautelativo la condizione di guerra che impone di considerare attentamente il già citato rischio Paese, con adeguata misurazione del rischio cui è esposto il capitale investito all'estero, legato alla possibilità che circostanze di natura politica o economica si traducano in un mancato rimborso del credito (a prescindere dalla specifica rischiosità creditizia delle singole controparti).

Alla luce della sostanziale invarianza delle valutazioni rispetto al Bilancio 2022, il Gruppo non ha registrato a conto economico impatti significativi nel primo semestre 2023 derivanti da effetti valutativi su esposizioni creditizie verso controparti russe o ucraine. L'impatto complessivamente positivo di 167 milioni registrato nel primo semestre dell'esercizio, al lordo degli effetti fiscali, su crediti e titoli consegue, infatti, essenzialmente agli incassi per rimborsi o cessioni delle esposizioni avvenute nei primi sei mesi del 2023, al netto dell'onere per l'adeguamento del fondo rischi per 39 milioni effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia, principalmente teso ad azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo. Conseguentemente l'impatto economico complessivo nel semestre è stimabile in 128 milioni. Relativamente al primo semestre 2022, si ricorda che i processi valutativi definiti in sede di redazione della Relazione semestrale 2022 avevano portato alla rilevazione, al lordo degli effetti fiscali, di 1.093 milioni di rettifiche su crediti e di 33 milioni su titoli ed immobili, mentre nell'intero esercizio 2022, sempre al lordo degli effetti fiscali, erano stati rilevati oneri netti per complessivi 1.415 milioni, riferibili per 1.298 milioni a rettifiche su crediti, per 36 milioni su titoli e per 81 milioni su altre poste di bilancio, inclusivi del citato accantonamento effettuato in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo.

Gli altri eventi rilevanti

Di seguito si illustrano gli altri eventi significativi intervenuti nel corso del primo semestre dell'esercizio, unitamente ad alcune evoluzioni successive alla chiusura dello stesso.

Il 1° gennaio 2023 è stata deliberata, da parte delle assemblee straordinarie delle due società, la fusione per incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A. in Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A. (CBPQ), che ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A., con decorrenza degli effetti civilistici, contabili e fiscali in pari data.

Si ricorda che il 30 giugno 2022 Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, attraverso la propria controllata lussemburghese Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., aveva acquisito il controllo totalitario di CBPQ, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio, nell'ottica strategica di creare un ulteriore hub europeo della Divisione Private Banking, accanto a Reyl & Cie in Svizzera.

Nell'ambito degli accordi tra Risanamento, società controllata da Intesa Sanpaolo con una quota del 48,88%, LendLease, primario operatore internazionale operante nel settore delle infrastrutture, e le banche finanziatrici per lo sviluppo dell'iniziativa immobiliare denominata Milano Santa Giulia, il 2 febbraio 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha approvato una complessa operazione volta a consentire, nell'ambito di un piano che assicuri l'equilibrio economico finanziario del Gruppo Risanamento ex art. 56 del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza ("CCI"): (i) l'ottenimento da parte del Gruppo Risanamento delle risorse finanziarie necessarie per adempiere ai propri impegni assunti con le autorità pubbliche e terze parti in relazione al completamento sia dell'attività di bonifica dell'area sia della realizzazione delle opere infrastrutturali olimpiche di cui alla Convenzione di Variante; (ii) il trasferimento dell'area Milano Santa Giulia a valori in linea con il relativo book value a favore di un fondo d'investimento alternativo, con sottoscrizione delle relative quote da parte delle banche finanziatrici, o loro eventuali aventi causa, e contestuale accollo liberatorio da parte del suddetto fondo dell'indebitamento finanziario vantato dalle banche finanziatrici stesse (o loro eventuali aventi causa) nei confronti del Gruppo Risanamento e con pagamento in favore di Risanamento, a certi termini e condizioni, dell'importo complementare rispetto ai valori sopra richiamati.

Il Termsheet contenente i principali termini e condizioni dell'operazione è stato siglato dalle parti il 22 marzo 2023. Nel corso del secondo trimestre, in seguito all'avveramento delle condizioni sospensive usuali per questo tipo di operazioni, si è proceduto alla redazione dei contratti definitivi, siglati dalle parti il 29 giugno 2023. Il closing si è quindi perfezionato in data 30 giugno 2023.

Con riferimento al programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback) approvato dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022 e autorizzato dalla BCE con comunicazione pervenuta il 24 giugno 2022 per un esborso complessivo massimo di 3.400 milioni e per un numero non superiore a n. 2.615.384.615 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, dopo il programma iniziale avviato il 4 luglio e concluso l'11 ottobre 2022 con l'esborso di 1.700 milioni e l'acquisto di n. 988.632.803 azioni (tutte annullate), il 3 febbraio 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato di dare esecuzione alla restante parte del programma per un esborso massimo di 1.700 milioni e per un numero di azioni non superiore a n. 1.626.751.812.

Gli acquisti hanno preso avvio il 13 febbraio 2023 e si sono conclusi il 4 aprile 2023. Nel periodo sono state complessivamente acquistate n. 706.004.171 azioni, pari a circa il 3,72% del capitale sociale in essere al termine del programma, a un prezzo medio di acquisto per azione pari a 2,4079 euro, per un controvalore totale di 1.699.999.999,33 euro.

Le transazioni sono avvenute sul mercato regolamentato Euronext Milan gestito da Borsa Italiana per il tramite dell'intermediario terzo incaricato dell'esecuzione del programma, in piena indipendenza e senza alcun coinvolgimento del Gruppo Intesa Sanpaolo, nel rispetto dei termini autorizzati dall'Assemblea di Intesa Sanpaolo del 29 aprile 2022.

L'annullamento delle azioni è avvenuto in data 2 maggio 2023. A fronte di un capitale sociale rimasto invariato a 10.368.870.930,08 euro, le azioni ordinarie prive di valore nominale che lo compongono sono diminuite da n. 18.988.803.160 a n. 18.282.798.989. Lo Statuto sociale aggiornato in seguito a tale annullamento è stato depositato il 3 maggio presso il Registro delle Imprese di Torino.

Come riportato nel Bilancio 2022, in continuità ed in coerenza con le operazioni perfezionate nel 2020 e nel 2021 relativamente alle attività di acquiring di Intesa Sanpaolo e della ex UBI Banca, nel corso del 2022 il Gruppo ha intrapreso un'iniziativa progettuale finalizzata ad ampliare a livello internazionale la partnership strategica con il Gruppo Nexi, mediante il trasferimento a Nexi Payments del ramo d'azienda avente ad oggetto le attività di merchant acquiring della controllata croata PBZ Card. Analogamente alle due precedenti transazioni, l'accordo ha previsto: i) la cessione al Gruppo Nexi del ramo acquiring di PBZ Card (comprensivo di tutti i contratti stipulati con i merchant croati) e ii) la stipula di una partnership commerciale tra PBZ Group e l'acquirente su base esclusiva in linea con i termini delle operazioni concluse in Italia.

L'operazione si è perfezionata il 28 febbraio 2023 dando luogo ad una plusvalenza lorda, rilevata nel conto economico consolidato del primo trimestre 2023, pari a 116 milioni (95 milioni al netto dell'effetto fiscale).

Il 1° marzo 2023 il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Vita, dando seguito a quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo Intesa Sanpaolo in data 28 febbraio 2023, ha approvato un accordo transattivo e di acquisto di azioni tra RBHold S.p.A., riferibile alla famiglia Favaretto (socio di minoranza di Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A.) e Intesa Sanpaolo Vita che ha previsto:

  • − la risoluzione bonaria, senza riconoscimento alcuno delle pretese reciprocamente avanzate, dell'Arbitrato avviato nel luglio 2022 dalla famiglia Favaretto presso la Camera Arbitrale di Milano, concordando di procedere a formalizzare dinanzi alla stessa la rinuncia alle domande rispettivamente introdotte;
  • − l'acquisto da parte di Intesa Sanpaolo Vita dell'intera partecipazione detenuta in Intesa Sanpaolo RBM Salute dal socio di minoranza, pari al 26,21%, con contestuale cessazione sia degli esponenti del Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo RBM Salute nominati da RBHold che dei meccanismi di put and call originariamente sottoscritti. Il corrispettivo

dell'acquisto è stato determinato al valore di mercato, pari a 360 milioni, il cui ammontare è stato confermato da una valutazione di un esperto terzo ed indipendente (fairness opinion).

È stata inoltre prevista la sottoscrizione di un nuovo accordo (parzialmente modificativo rispetto a quello precedentemente in essere) del contratto di service tra Intesa Sanpaolo RBM Salute e Previmedical, volto a rafforzare il presidio e il controllo da parte di Intesa Sanpaolo RBM Salute delle attività esternalizzate a Previmedical, tutelando maggiormente la società nel caso di livelli di servizio non soddisfacenti verso la clientela nella gestione del portafoglio polizze affidato a Previmedical.

L'accordo transattivo è stato sottoscritto dalle parti il 1° marzo 2023; in pari data si è anche perfezionato l'acquisto della quota di minoranza di Intesa Sanpaolo RBM Salute da parte di Intesa Sanpaolo Vita che, a seguito dell'operazione, è divenuta titolare del 100% del capitale della società.

Nell'ambito della partnership strategica fra Intesa Sanpaolo Vita e Reale Group (per il tramite di Blue Assistance, società di servizi di Reale Group specializzata nell'assistenza sanitaria) – finalizzata e resa nota il 19 luglio 2022 ed avente ad oggetto la nuova società InSalute Servizi9 – il 1° aprile 2023 è divenuto efficace il conferimento del ramo d'azienda di Blue Assistance che ha dato esecuzione all'aumento di capitale riservato di InSalute Servizi. Il ramo si presenta costituito principalmente dalla piattaforma tecnologica, dal network di strutture convenzionate e da contratti di lavoro subordinati dipendenti. In pari data è stata perfezionata anche la cessione a Intesa Sanpaolo Vita di talune azioni di InSalute Servizi emesse nell'ambito del citato aumento di capitale, al fine di raggiungere la configurazione societaria definita tra le parti. La società risulta ora partecipata al 65% da Intesa Sanpaolo Vita ed al 35% da Blue Assistance.

Dal punto di vista contabile, il confronto tra il valore del ramo conferito, attestato da una specifica fairness opinion di un terzo esterno indipendente, e il patrimonio netto del ramo ha evidenziato una differenza da allocare pari a circa 40 milioni, che è stata imputata provvisoriamente ad avviamento ai fini della Relazione Semestrale al 30 giugno 2023. L'importo definitivo dell'avviamento, a seguito del completamento ai sensi dell'IFRS 3 del processo di Purchase Price Allocation (PPA), per cui il principio consente che possa estendersi non oltre i 12 mesi dalla data di acquisizione, sarà disponibile entro il Bilancio 2023. InSalute Servizi – che opera all'interno della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo per la gestione dei sinistri e lo sviluppo di un network di strutture sanitarie convenzionate (TPA - Third Part Administrator) a supporto dell'offerta assicurativa di Intesa Sanpaolo RBM Salute, della quale nel 2026 gestirà il 75% del portafoglio – è attiva nella gestione delle prestazioni sanitarie e assistenziali verso la clientela captive di Intesa Sanpaolo, verso i Fondi Sanitari Integrativi, le Casse Assistenziali, le Mutue, le Aziende e gli altri Enti operanti nei comparti della sanità integrativa e dell'assistenza, rafforzando la strategia della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo ed il suo piano di sviluppo nell'assicurazione sanitaria avviato nel 2020 con l'acquisizione di Intesa Sanpaolo RBM Salute.

In linea con gli obiettivi di semplificazione e di razionalizzazione delle strutture societarie del Gruppo Intesa Sanpaolo previsti dal Piano di Impresa 2022-2025, il 3 aprile 2023 è stato stipulato l'atto di fusione per incorporazione in Intesa Sanpaolo S.p.A. della controllata al 100% Intesa Sanpaolo Provis S.p.A., intermediario finanziario iscritto all'albo di cui all'art.106 del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (T.U.B.) operante quale centro specialistico del Gruppo per la gestione delle procedure legali di recupero del credito leasing e delle attività di valorizzazione e vendita degli asset immobiliari e mobiliari sottostanti ai contratti di leasing risolti. L'operazione era stata anticipata nell'informativa di Bilancio 2022, alla quale si rimanda per i relativi dettagli informativi. L'atto ha avuto efficacia giuridica dal 17 aprile e decorrenza degli effetti contabili e fiscali dal 1° gennaio 2023. Trattandosi di una società interamente posseduta, la fusione è avvenuta secondo le modalità semplificate previste dall'art. 2505 del Codice Civile.

Il 28 aprile si è svolta l'Assemblea Ordinaria di Intesa Sanpaolo, regolarmente costituita in unica convocazione e valida a deliberare in quanto partecipanti per il tramite del rappresentante designato (ai sensi dell'art. 106, comma 4, del D. L. n. 18 del 17 marzo 2020, convertito dalla L. n. 27 del 24 aprile 2020, i cui effetti sono stati, da ultimo, prorogati dalla L. n. 14 del 24 febbraio 2023) n. 3.167 titolari del diritto di voto per n. 10.897.630.179 azioni ordinarie prive del valore nominale, pari al 57,38977% del capitale sociale. L'Assemblea ha deliberato favorevolmente in merito a tutti i punti all'ordine del giorno. Le deliberazioni hanno riguardato:

  • l'approvazione del Bilancio d'esercizio 2022 della Capogruppo Intesa Sanpaolo e la destinazione dell'utile d'esercizio, con la distribuzione agli azionisti di un importo a saldo per il 2022 pari a 8,68 centesimi di euro per ciascuna azione ordinaria, soggetto a variazione in aumento per effetto dell'esecuzione del programma di acquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento (buyback). In seguito all'annullamento delle azioni comunicato ad inizio maggio10, a partire dal giorno 24 maggio 2023 (con stacco cedole il 22 maggio e record date il 23 maggio) è stato messo in pagamento, quale saldo dividendi a valere sull'utile dell'esercizio 2022, l'importo di 9,01 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie costituenti il capitale sociale11, per un monte dividendi complessivo, tenuto conto dei 1.399.608.167,99 euro pagati nel mese di novembre a titolo di acconto12, pari a 3.046 milioni, corrispondenti a un payout ratio pari al 70% dell'utile netto consolidato;
  • le politiche di remunerazione e i piani di incentivazione. In particolare, l'Assemblea ha approvato le politiche di remunerazione e incentivazione per il 2023 come descritte rispettivamente nei capitoli 4 e 1 della Sezione I della Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti; ha deliberato in senso favorevole in merito all'Informativa sui compensi corrisposti nell'esercizio 2022 come rappresentata nella Sezione II della medesima Relazione; ha approvato il Sistema di Incentivazione Annuale 2023 che prevede l'assegnazione gratuita di azioni ordinarie Intesa Sanpaolo da acquistare sul mercato;

9 La società, costituita nel febbraio del 2022 con l'originaria denominazione di Newco TPA S.p.A., nel terzo trimestre aveva assunto la denominazione di InSalute Servizi. Al 31 marzo 2023, così come a fine 2022, figurava nell'area di consolidamento integrale in quanto detenuta al 100% da Intesa Sanpaolo Vita.

10 Si veda in proposito quanto riportato più sopra.

11 L'importo complessivo del dividendo pagato è stato di 1.646.462.490,59 euro al netto di 1.765.623,70 euro girati a Riserva straordinaria in relazione alla quota di dividendo non distribuita sulle azioni in portafoglio alla record date e alle differenze di arrotondamento emerse in sede di determinazione dell'importo definitivo del dividendo.

12 Acconto dividendi considerato al netto della quota non distribuita relativa alle azioni proprie in portafoglio alla record date, per un importo pari a 1.765.505,22 euro.

l'autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di incentivazione e per l'operatività di mercato.

Sempre in aprile sono stati inoltre avviati gli iter autorizzativi presso le competenti autorità italiane e irlandesi in relazione ad una razionalizzazione societaria nell'ambito del Gruppo assicurativo approvata dai Consigli di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, di Intesa Sanpaolo Vita e di Intesa Sanpaolo Life. L'operazione, il cui perfezionamento è atteso entro il 2023, prevede:

  • (i) la fusione transfrontaliera di Intesa Sanpaolo Life, società specializzata in prodotti di investimento assicurativo di Ramo III (unit linked) con sede a Dublino, in Intesa Sanpaolo Vita, controllante al 100%, ed il correlato trasferimento del portafoglio assicurativo. L'incorporazione non produrrà impatti sulle prestazioni contrattuali accordate ai clienti, i quali continueranno a beneficiare dei diritti derivanti dai contratti sottoscritti senza alcuna limitazione;
  • (ii) la costituzione di una sede secondaria di Intesa Sanpaolo Vita a Dublino, con l'obiettivo di mantenere un hub internazionale con competenze specialistiche già presenti in loco, dedicato alla gestione dei prodotti assicurativi e allo sviluppo di nuova produzione. L'avvio operativo avverrà contestualmente al perfezionamento della fusione.

La razionalizzazione societaria porterà alla creazione di un'unica fabbrica prodotto, permettendo così una semplificazione organizzativa, amministrativa ed operativa, un aumento della prossimità delle fabbriche prodotto alle reti e ai clienti, l'efficientamento degli adempimenti di Vigilanza in capo ad un'unica Autorità (IVASS) oltre a benefici in termini di presidio dei rischi grazie all'accentramento delle funzioni di controllo.

In seguito alla ricezione dell'autorizzazione da parte del Regulator cinese, il 16 maggio 2023 si è perfezionata la cessione a Warburg Pincus, primario operatore di private equity a livello globale, della quota pari al 23,3% del capitale sociale di Zhong Ou Asset Management Co. Ltd., società di asset management focalizzata sul mercato cinese riveniente dall'integrazione della ex UBI Banca. L'operazione era stata deliberata nel novembre 2021 dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo. Conseguentemente, a partire dal Bilancio al 31 dicembre 2021 la partecipazione era stata riclassificata fra le attività in via di dismissione ai sensi dell'IFRS 5. La cessione ha generato una plusvalenza di circa 157 milioni, (circa 154 milioni al netto dell'effetto fiscale), contabilizzata nel conto economico consolidato del secondo trimestre.

Il 15 giugno 2023 è stata ufficialmente presentata Isybank13, la nuova banca digitale del Gruppo, progetto qualificante del Piano d'Impresa 2022-2025, che intende coniugare la solidità e l'offerta commerciale di una banca, con i servizi semplici e veloci tipici di una fintech. La nuova realtà si rivolge alla clientela del Gruppo costituita da fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, mantenendo tuttavia la possibilità di una relazione diretta con il personale della filiale digitale.

Con Isybank, Intesa Sanpaolo entra pertanto nel mondo fintech, segnando il passaggio da incumbent a challenger, migliorando ulteriormente il servizio ai clienti e al contempo creando opportunità di lavoro innovativo e agile. Isybank si fonda su una tecnologia nativa in cloud, adattabile a un contesto multi-valuta e a clienti multinazionali. Thought Machine, società tecnologica di core banking con sede nel Regno Unito e uffici regionali a New York, Singapore e Sydney, è stata scelta quale partner per dar vita alla nuova piattaforma di digital banking. Partnership peraltro rafforzata dall'investimento di 40 milioni di sterline con cui Intesa Sanpaolo ha deciso di entrare nel capitale della società.

Il 19 luglio 2023 è stato sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali l'accordo relativo al trasferimento di due rami d'azienda da parte di Intesa Sanpaolo a Isybank.

Di fronte alla gravità degli effetti prodotti dal maltempo in Emilia Romagna e nelle Marche, in parallelo alle misure introdotte con il D.L. n. 61 del 1° giugno 2023 – relativamente alle quali si è provveduto a sospendere, per i mesi di maggio e giugno, le rate di tutti i finanziamenti in essere con allungamento del piano di ammortamento di due mesi – il Gruppo Intesa Sanpaolo si è attivato con una serie di iniziative per venire incontro alle difficoltà della propria clientela attraverso:

  • − lo stanziamento di 2 miliardi per finanziare a condizioni agevolate il ripristino delle strutture danneggiate (abitazioni, negozi, uffici, laboratori artigianali, aziende), con possibilità per le imprese di preammortamento fino a 36 mesi e di accesso alle garanzie pubbliche;
  • − la sospensione fino a 24 mesi della quota capitale delle rate dei finanziamenti in essere per famiglie e imprese residenti nelle zone colpite dall'alluvione unitamente alla restituzione alle famiglie più in difficoltà degli interessi sul mutuo prima casa irrimediabilmente danneggiata, trascorsi dodici mesi dalla sospensione;
  • − la possibilità per le imprese di tutti i settori, anche no profit, che hanno subito danni di richiedere per un anno sia l'azzeramento delle commissioni sui pagamenti POS per transazioni fino a 30 euro che la gratuità del canone su POS Mobile e Virtuali;
  • − un contributo di 5 milioni per sostenere la popolazione del territorio, veicolato tramite le Fondazioni Cassa dei Risparmi di Forlì e Cassa di Risparmio in Bologna, attive su territorio di riferimento, che identificheranno i soggetti beneficiari.

Il 29 giugno Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e Man Group, società globale di investimento quotata alla borsa di Londra che applica tecnologie all'avanguardia nella gestione dei portafogli, hanno annunciato una partnership strategica nel settore dell'asset management. L'accordo, soggetto alle consuete approvazioni normative, prevede l'assunzione da parte di Man Group di una partecipazione iniziale del 51% in Asteria Obviam S.A. (Gruppo Reyl), gestore patrimoniale orientato ai criteri ESG con sede a Ginevra, mentre il restante 49% resterà a Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking. La partnership, che si prevede possa divenire operativa entro il 2023, permetterà di ampliare l'offerta alla clientela di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking con opportunità di investimento innovative.

In linea con la forte spinta alla digitalizzazione che caratterizza il Piano d'Impresa 2022-2025 del Gruppo Intesa Sanpaolo, agli inizi di luglio Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking ha inoltre ufficialmente presentato Direct Advisory, il primo servizio di consulenza finanziaria digitale per la gestione degli investimenti che si avvale di un team di Direct Banker, professionisti iscritti all'Albo Unico dei consulenti finanziari, operanti unicamente a distanza attraverso soluzioni digitali. Il

13 Si ricorda che il 1° gennaio 2023 era divenuta efficace la modifica dello Statuto di Banca 5 S.p.A. con la nuova denominazione della società in Isybank S.p.A. La modifica, autorizzata dalla BCE il 10 ottobre 2022, era stata deliberata dall'Assemblea straordinaria di Banca 5 del 28 ottobre 2022.

servizio va quindi a potenziare Fideuram Direct, la piattaforma digitale per coloro che vogliono operare in autonomia su strumenti finanziari quotati e su prodotti di risparmio gestito, proponendosi in modo complementare e sinergico rispetto alle reti tradizionali.

Il 30 giugno 2023 è stata raggiunta un'intesa – per mezzo della sottoscrizione di alcuni termsheet non vincolanti – tra soggetti quali cinque primarie compagnie assicurative italiane (tra cui Intesa Sanpaolo Vita), venticinque banche distributrici delle polizze Eurovita ed alcuni dei principali istituti bancari italiani, su un'operazione di sistema finalizzata alla tutela dei sottoscrittori delle polizze di Eurovita medesima, Compagnia che – soprattutto in considerazione del recente e repentino percorso di aumento dei tassi di interesse e della "struttura" degli impegni verso gli assicurati – ha nel corso degli ultimi mesi registrato un progressivo deterioramento degli indicatori di solvibilità ed è stata successivamente destinataria di un provvedimento con cui è stata stabilita l'Amministrazione Straordinaria e lo scioglimento degli organi con funzioni di amministrazione e controllo della Compagnia. In questo contesto, erano peraltro state sospese fino al 30 giugno 2023 – termine poi posticipato sino alla fine di ottobre 2023 – tutte le richieste di riscatto presentate nel periodo dai clienti della Compagnia, con l'obiettivo di non aggravare ulteriormente lo squilibrio patrimoniale e finanziario della società.

In tale contesto è stato promosso un articolato confronto a livello di sistema finalizzato all'identificazione di uno schema di salvataggio, con il primario obiettivo di garantire agli assicurati, in caso di riscatto anticipato, il rimborso integrale del capitale. In estrema sintesi, l'operazione prevede – da un lato – la cessione, a fronte di un corrispettivo simbolico, del ramo di azienda costituito dalla quasi totalità del patrimonio di Eurovita a favore di una società "newco" nella quale subentrino, a fronte di un aumento di capitale dedicato, cinque gruppi assicurativi operanti in Italia (tra cui Intesa Sanpaolo Vita) e – dall'altro – la concessione di linee di finanziamento a favore della newco da parte degli istituti finanziari attualmente distributori di polizze Eurovita (peraltro coadiuvati, per eventuali necessità di ulteriore supporto, da un pool di banche) per far fronte ai potenziali riscatti delle polizze di Ramo I e V collocate da ciascun istituto. Va specificato come la newco si configuri come veicolo-ponte: a conclusione dell'operazione, indicativamente nell'arco di 18-24 mesi, il portafoglio assicurativo di Eurovita sarà, infatti, rilevato dai cinque gruppi assicurativi in premessa menzionati. Gli accordi preliminari sottoscritti prevedono infine uno specifico framework di commissioni, integrativo degli accordi distributivi in essere, che le banche distributrici pagheranno alla newco a fronte di attività di servicing di quest'ultima, con l'obiettivo di consentire loro di preservare e riattivare le relazioni commerciali con la clientela che ha sottoscritto le polizze.

Nell'ambito dell'operazione "di sistema" accennata, al 30 giugno il coinvolgimento "complessivo" del Gruppo Intesa Sanpaolo è pertanto così articolato:

  • a) Gruppo Intesa Sanpaolo Vita, attraverso l'acquisizione di una partecipazione in Newco non di controllo;
  • b) Gruppo Fideuram, in qualità di "distributore", attraverso l'erogazione di un finanziamento a condizioni di mercato alla newco per un importo pari a 210 milioni;
  • c) Intesa Sanpaolo (Capogruppo), attraverso l'erogazione di una linea di liquidità a condizioni di mercato a eventuale beneficio di banche distributrici (di "minori" dimensioni) per un importo pari a massimi 350 milioni.

Al 30 giugno 2023 i termsheet sottoscritti tra le parti non hanno natura vincolante e, pertanto, non comportano l'insorgere di una obbligazione legale in capo al Gruppo da cui potrebbero scaturire effetti valutativi o comunque impatti ai fini della Relazione Semestrale. In ogni caso, allo stato attuale, non sono ancora stati definiti i termini dell'operazione ed i valori di riferimento e dall'analisi degli impegni che potranno essere assunti non emerge, sulla base delle informazioni ad oggi note, un impatto in capo al Gruppo.

A completamento dell'informativa sul primo semestre 2023, si conferma la prosecuzione del piano di uscite volontarie incentivate ai sensi degli accordi sindacali del 29 settembre 2020 e del 16 novembre 2021.

Nei primi sei mesi dell'anno le uscite volontarie sono state 1.302 (1.234 nel primo trimestre e 68 nel secondo) per un totale da inizio 2021 di 6.161 cessazioni a fronte delle 9.200 previste entro il primo trimestre 2025 sulla base dei due citati accordi sindacali.

Nel medesimo periodo le assunzioni definite nell'ambito dei medesimi accordi sono state circa 900 (delle quali circa 500 nel primo trimestre), per un totale di circa 2.200 da inizio 2021 rispetto alle 4.600 previste entro la fine del 2025.

* * *

Dal 1° gennaio 2023 sono state introdotte, su base volontaria, misure innovative in materia di lavoro agile – fondate su una sempre maggiore possibilità di utilizzo di tutti gli strumenti di flessibilità anche da parte di coloro che operano nella Rete – i quali stanno incontrando il gradimento del personale potenzialmente interessato anche in virtù delle integrazioni e dei miglioramenti definiti con l'accordo sindacale del 26 maggio 2023. Le misure in questione riguardano:

  • (i) la possibilità di lavorare da casa fino ad un massimo di 120 giorni l'anno (140 giorni per coloro che operano in turno), senza più limiti mensili, preventivamente pianificati ed autorizzati (i limiti di fruizione possono non trovare applicazione per i soggetti con disabilità certificata, affetti da gravi patologie o fragili), in parallelo con il riconoscimento al personale non dirigente di un buono pasto giornaliero in formato elettronico, a consuntivo per ogni giornata lavorata da casa, e l'estensione della sperimentazione a 287 filiali, di cui 262 della Banca dei Territori e 25 della Divisione Private;
  • (ii) la possibilità di lavorare tra il lunedì ed il venerdì su 4 giorni per 9 ore a parità di retribuzione (c.d. settimana corta, con giorno di riposo modificabile), nonché di alternare la settimana corta a settimane con orario di 7,5 ore giornaliere su 5 giorni, unitamente alla possibilità per il personale che non opera in turni di fruire di una elasticità nell'orario di inizio della giornata lavorativa. L'applicazione della settimana corta coinvolge 40 filiali di grandi dimensioni della Banca dei Territori mentre dal 1° novembre il personale di oltre 250 filiali di piccole dimensioni potrà richiedere e fruire volontariamente della settimana corta nel giorno di chiusura della filiale (ricompreso tra martedì, mercoledì e giovedì).

Sempre nell'ambito del progetto Next Way of Working – volto a realizzare un nuovo modello di lavoro basato sul rafforzamento della responsabilizzazione individuale e sul migliore bilanciamento tra vita professionale ed extra-professionale – stanno inoltre proseguendo gli interventi immobiliari e tecnologici propedeutici alla rivisitazione degli ambienti di lavoro attraverso la realizzazione di nuovi spazi disegnati per valorizzare i momenti di presenza in sede. La progressiva estensione del modello Next Way of Working su tutto il territorio nazionale sta procedendo secondo la pianificazione prevista per il 2023: risultano in corso di finalizzazione le attività di allestimento degli spazi interni del complesso di Via Melchiorre Gioia 22 a

La rivisitazione degli spazi continuerà ad essere accompagnata sia dall'implementazione degli strumenti tecnologici (rilascio della funzionalità di prenotazione degli spazi all'interno del tool di pianificazione e prenotazione), sia da specifiche e dedicate campagne di comunicazione.

Per quanto attiene infine alle misure di sicurezza e protezione personale connesse alla pandemia, alla luce di dati epidemiologici che confermano ormai da mesi la progressiva endemizzazione del COVID-19, con il supporto di Medici Competenti Coordinatori è stato disposto il sostanziale superamento dell'approccio prudenziale mantenuto pur a fronte della cessazione dello stato di emergenza nel marzo 2022.

A partire dal 1° marzo 2023 sono state pertanto sospese le disposizioni interne in tema di distanziamento interpersonale con conseguente superamento della distanza minima di un metro per tutte le attività in presenza, il ritorno alle capienze ordinarie massime previste in base alla configurazione degli spazi e la rimozione delle barriere in plexiglass ove presenti.

È stata peraltro ribadita l'importanza di comportamenti individuali responsabili ed in particolare la raccomandazione all'uso di dispositivi di protezione FFP2 nei contesti di maggiore aggregazione, alla corretta igienizzazione delle mani e delle postazioni, nonché all'areazione degli ambienti.

Rimangono ancora operative le disposizioni aziendali che recepiscono le prescrizioni di legge sino a quando in vigore: regime di isolamento di 5 giorni per i casi di positività al COVID-19 e di autosorveglianza per i contatti stretti, in entrambi i casi con impiego obbligatorio delle mascherine FFP2; divieto di ingresso nei luoghi di lavoro nei casi di tampone positivo, febbre e altri sintomi influenzali.

Continua infine ad essere prevista una maggiore attenzione per i lavoratori in situazioni di vulnerabilità con l'estensione del lavoro agile da casa per coloro che si trovano in particolari situazioni, garantendo condizioni di maggior favore rispetto a quanto previsto dalle disposizioni di legge.

Il Piano d'Impresa 2022-2025

Il Piano d'Impresa 2022-2025 delinea una strategia basata su quattro cardini fondamentali (i "Pillar" del Piano) e sviluppata grazie alla qualità delle Persone che compongono la Banca:

  • massivo de-risking upfront, abbattendo il costo del rischio;
  • riduzione strutturale dei costi, grazie alla tecnologia;
  • crescita delle commissioni, grazie a Wealth Management, Protection & Advisory;
  • forte impegno ESG, con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha dimostrato negli ultimi anni la sua solidità e in futuro potrà continuare a beneficiare dei punti di forza che lo contraddistinguono, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a "zero NPL" e l'elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi.

Viene pertanto confermato l'obiettivo di 6,5 miliardi di utile netto nel 2025, con una prospettiva di rialzo dello stesso derivante prevalentemente dall'aumento dei tassi di interesse. I risultati del primo semestre 2023 confermano la capacità del Gruppo Intesa Sanpaolo di generare una redditività sostenibile, anche in contesti complessi, grazie al modello di business ben diversificato e resiliente. L'attuazione del Piano procede a pieno ritmo, con le principali iniziative industriali ben avviate.

Massivo de-risking upfront, abbattendo il Costo del rischio

Intesa Sanpaolo migliora costantemente la qualità dell'attivo sia con iniziative di trasferimento del rischio di credito, sia con iniziative di capital efficiency. Dall'inizio del Piano, il Gruppo ha ridotto di 4,8 miliardi lo stock dei crediti deteriorati lordi, conseguendo valori di NPL Ratio lordo e netto, calcolati secondo la metodologia EBA, rispettivamente al 1,9% e al 1% alla fine del primo semestre 2023.

Da inizio anno, l'unità Active Credit Portfolio Steering (ACPS) ha continuato ad ampliare gli schemi di copertura del rischio di credito per l'ottimizzazione degli assorbimenti patrimoniali. Nel secondo trimestre 2023 sono state perfezionate due nuove cartolarizzazioni sintetiche per un ammontare complessivo di circa 4,4 miliardi (riguardanti un portafoglio di crediti corporate in dollari e un nuovo portafoglio di crediti dedicato al sostegno dei piani di sostenibilità e sviluppo delle PMI italiane). Alla fine del primo semestre 2023, il volume outstanding delle operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Gestione Attiva Rischio di Credito), era pari a circa 26,4 miliardi.

L'unità ACPS ha altresì rafforzato le iniziative di capital efficiency ed esteso il perimetro di applicazione della strategia creditizia, indirizzando 20 miliardi di nuovi prestiti nel 2022 e circa 8,7 miliardi nel primo semestre 2023 verso settori economici più sostenibili, con il miglior profilo rischio/rendimento, ed allargando il perimetro delle soluzioni di finanziamento alternative per la clientela "high risk".

Sono state ulteriormente rafforzate le capacità di valutazione del credito con l'introduzione di un Sectorial Framework, che valuta il profilo prospettico di ciascun settore economico su base trimestrale in diversi Paesi. La visione settoriale, approvata da uno specifico comitato manageriale, alimenta tutti i processi di credito, incrementando l'efficacia delle decisioni creditizie e dei piani d'azione.

Nell'ambito della gestione proattiva dei rischi, è stata ampliata la protezione antifrode in ambito cybersecurity, estendendola a nuovi prodotti e servizi destinati alla clientela retail, ricorrendo anche a soluzioni di Intelligenza Artificiale. Inoltre, sono state adottate soluzioni di Open Source Intelligence per potenziare la capacità di risposta alle minacce informatiche.

Con la creazione dell'Anti Financial Crime Digital Hub (AFC Digital Hub), un centro nazionale e internazionale che sarà aperto ad altre istituzioni finanziarie e intermediari del settore, la Banca punta a combattere il riciclaggio di denaro e il terrorismo sfruttando le nuove tecnologie e l'Intelligenza Artificiale. L'obiettivo è realizzare un modello di collaborazione pubblico-privato che favorisca l'introduzione dell'innovazione nei processi di business attraverso la ricerca applicata.

Intesa Sanpaolo è stata premiata come migliore banca innovativa in Europa nel settore delle cartolarizzazioni ESG, risultando vincitrice della categoria "ESG Innovation of the year" nell'ambito degli ESG Securitisation Awards promossi da Structured Credit Investor, per avere applicato il modello proprietario di ESG Scoring alle proprie transazioni con trasferimento del rischio. Il premio costituisce un importante riconoscimento degli impegni e dei risultati ottenuti da Intesa Sanpaolo in ambito ESG, confermando l'elevato livello raggiunto nella gestione attiva del rischio di credito.

Per quanto concerne i crediti deteriorati che al 31 dicembre 2022 risultavano riclassificati tra le attività in via di dismissione, tutte le relative attività progettuali, rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022, sono giunte a conclusione nel marzo 2023. Come indicato nel Bilancio 2022, trattavasi principalmente di un portafoglio costituito da UTP "small ticket" per circa 0,75 miliardi di valore lordo. Stanti le caratteristiche di tale portafoglio, la struttura dell'operazione identificata ha previsto il conferimento a due Fondi di Investimento Alternativo (FIA) attraverso una soluzione tale da garantire politiche di gestione dei crediti prioritariamente indirizzate al ritorno in bonis dei debitori. Le operazioni sono avvenute a valori in linea con i valori netti di bilancio che erano già stati allineati ai prezzi attesi dalle cessioni in sede di Bilancio 2022.

Nel corso del secondo trimestre sono state avviate nuove iniziative di de-risking aventi per oggetto non solo portafogli classificati fra i crediti deteriorati ma anche esposizioni performing a Stage 2.

Si ricorda che con il Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo intende perseguire una strategia modulare di de-risking, già significativamente avviata nel precedente Piano di Impresa, collocandosi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati e generando un netto calo del costo del rischio. Quest'ultimo sarà infatti mantenuto sempre a un livello conservativo, grazie sia alle cospicue riserve di accantonamento sui crediti, sia ad una continua prudente gestione del credito.

In conseguenza delle iniziative avviate, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, in chiusura di semestre risultavano classificati fra le attività in via di dismissione crediti per un valore lordo di 1,1 miliardi (dei quali 0,3 miliardi riferiti a esposizioni deteriorate, non materiali al netto) ed un valore netto di 0,5 miliardi, quest'ultimo allineato ai corrispettivi attesi dalle operazioni di dismissione.

Riduzione strutturale dei Costi, grazie alla tecnologia

Proseguono le iniziative di razionalizzazione della rete distributiva retail, con la chiusura di circa 790 filiali dal quarto trimestre 2021, e del patrimonio immobiliare in Italia, col rilascio di circa 425 mila metri quadrati di proprietà o in locazione. Dall'inizio del Piano sono stati inoltre venduti 73 immobili di proprietà per un valore di circa 45 milioni.

La razionalizzazione della rete di filiali è resa possibile da continui investimenti strategici in tecnologia, che hanno portato negli anni ad una profonda trasformazione digitale, fortemente orientata alla cura della relazione con il cliente, come testimoniato dall'app Intesa Sanpaolo Mobile, riconosciuta da Forrester Research come la migliore app di banking al mondo.

A poco più di un anno dal lancio del Piano di Impresa 2022-2025, Intesa Sanpaolo ha presentato Isybank, la nuova banca digitale del Gruppo, centrale nel modello di servizio alla clientela e nella strategia di sviluppo digitale. La creazione di Isybank consente una riduzione del cost-to-serve, funzionale all'obiettivo di rafforzare ulteriormente il vantaggio competitivo nella gestione dei costi e conseguire la leadership nel panorama europeo per efficienza operativa e innovazione a servizio della clientela.

Tra le numerose altre iniziative in ambito tecnologico portate avanti dal Gruppo si ricordano inoltre le seguenti:

  • internalizzazione delle competenze core IT, che ha già portato all'assunzione di 950 persone;
  • costituzione del laboratorio di intelligenza artificiale di Torino (costituito Centai Institute);
  • attivazione della piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 33 iniziative di efficientamento già identificate, attraverso l'utilizzo integrato di tecniche di Advanced Analytics e di analisi di benchmarking;
  • implementazione degli strumenti a supporto delle attività di negoziazione e di ricerca dei potenziali fornitori e avvio del programma di procurement analytics;
  • prosecuzione della strategia di digitalizzazione dei processi E2E facendo leva sia sull'Automazione Intelligente dei Processi (ad es. con Intelligenza Artificiale e/o Robotic Process Automation) che sui metodi di reingegnerizzazione tradizionali;
  • avvio operatività della nuova Cloud Region di Torino, coerentemente con il piano SkyRocket, che si aggiunge a quella di Milano;
  • lancio del nuovo sistema di core banking in Egitto;
  • prosecuzione del rilascio delle applicazioni per la piattaforma target in tutti i Paesi della Divisione International Subsidiary Banks.

La strategia di trasformazione digitale contribuisce anche a compensare la riduzione del personale dovuta alle uscite volontarie, che ammontano a circa 3.300 persone dal 2021.

Crescita delle Commissioni, grazie a Wealth Management, Protection & Advisory

Il servizio di consulenza evoluta "Valore Insieme", dedicato ai clienti Affluent ed Exclusive, è stato rafforzato con l'offerta di nuovi prodotti assicurativi e di asset management. Nel primo semestre 2023 sono stati sottoscritti circa 27.600 nuovi contratti e raccolti nuovi flussi di attività finanziarie per circa 8,7 miliardi. Lo stock delle attività finanziarie di Valore Insieme ammonta a 60,1 miliardi alla fine del primo semestre.

Il supporto ai gestori è stato migliorato con l'introduzione di nuove funzionalità di Robo4Advisor per generare consigli di investimento su prodotti selezionati (fondi, certificates e prodotti assicurativi). Sono state inoltre adottate le piattaforme Aladdin Wealth e Aladdin Risk di BlackRock per i servizi di investimento.

In ambito Private Banking, sono state sviluppate nuove funzionalità per gli strumenti di consulenza dedicati alla clientela UHNWI (Ultra High Net Worth Individuals), è stato rafforzato il modello di servizio per i family office ed è stata avviata la definizione del nuovo modello unico di consulenza evoluta, dedicando particolare attenzione alla piena integrazione dei principi di sostenibilità.

È stato rilasciato il nuovo servizio di consulenza evoluta We Add per la rete Intesa Sanpaolo Private Banking e le nuove funzionalità Aladdin Robo4advisory per le reti Fideuram ed ex-IW Bank.

Prosegue il potenziamento di Fideuram Direct (il servizio di digital wealth management di Fideuram per investire su prodotti gestiti e fare trading su oltre 50 mercati cash e derivati, con servizi evoluti). Dopo il lancio del nuovo brand e dei servizi per permettere ai clienti di aprire autonomamente conti e sottoscrivere prodotti di asset management, il nuovo servizio di consulenza a distanza (Direct Advisory) consentirà alla clientela di costruire portafogli di investimento con l'aiuto di direct banker che operano da remoto.

Alpian, la prima banca private digitale svizzera, con una piattaforma mobile-only, che include servizi multi-valuta, gestioni patrimoniali e assistenza di consulenti finanziari esperti, è pienamente operativa. L'avvenuta fusione delle due società di Private Banking in Lussemburgo, con la costituzione di Intesa Sanpaolo Wealth Management, ha creato le premesse per una crescita dei ricavi da commissioni all'estero assieme all'Hub svizzero della Divisione.

La nuova partnership strategica con Man Group, volta a generare opportunità di investimento innovative per i clienti di Fideuram-ISPB, si concentrerà sulla creazione di una vasta gamma di strategie d'investimento alternative e strettamente a lungo termine che applicano tecnologie all'avanguardia.

È stata ampliata l'offerta di Eurizon dedicata alle reti di Gruppo e terze, con il progressivo rafforzamento dell'offerta di prodotti ESG di asset management e assicurativi, con un'incidenza di circa il 70% sul totale del risparmio gestito di Eurizon. Sono stati acquisiti inoltre nuovi mandati tradizionali e di private market da istituzionali terzi.

InSalute Servizi, società della Divisione Insurance di Intesa Sanpaolo, è diventata pienamente operativa grazie al conferimento di un ramo d'azienda da parte di Blue Assistance (società di Reale Group), che include una piattaforma tecnologica, un network di strutture sanitarie convenzionate, il know-how e un team di risorse specializzate. Con questo conferimento, Blue Assistance diventa socio al 35% di InSalute Servizi, controllata da Intesa Sanpaolo Vita per il restante 65%.

Numerose sono state le iniziative dedicate alle aziende e alle financial institution:

  • lancio della piattaforma digitale IncentNow per fornire informazioni alle aziende e alle istituzioni italiane in merito ai bandi pubblici relativi al PNRR unitamente a webinar e workshop con i clienti per formare e condividere opinioni su temi chiave quali la transizione digitale;
  • iniziative di advisory focalizzate sulla clientela corporate nei settori Infrastrutture, TMT (Technology, Media & Telecommunications) ed Energia, connesse a tematiche selezionate e a piani di ripresa post pandemia;

  • attività di origination e distribution, sia in Italia che all'estero, anche attraverso il potenziamento del modello Originate-to-Share14;
  • consulenza ESG alle aziende per guidare la transizione energetica con un approccio scalabile, con focus sui settori dell'energia, delle infrastrutture e dell'Automotive & Industry, anche tramite accordi di filiera con partner specializzati;
  • potenziamento delle piattaforme digitali al servizio della clientela Corporate, con focus sui servizi Cash & Trade e sull'offerta di Global Markets, anche mediante il lancio di Cardea, piattaforma innovativa e digitale per le istituzioni finanziarie.

È stata avviata un'iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela Corporate e PMI delle Banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto, definendo i settori prioritari oggetto della strategia commerciale, mentre è in corso lo sviluppo di sinergie tra la Divisione IMI Corporate & Investment Banking e le Banche del Gruppo in Slovacchia, Repubblica Ceca, Croazia e Ungheria. È stato inoltre perfezionato il Master Cooperation Agreement con un gruppo assicurativo di primo piano per distribuire prodotti di bancassicurazione in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia e sono stati firmati i relativi Local Distribution Agreements.

Si segnalano infine (i) il lancio di un progetto tra le Divisioni International Subsidiary Banks (ISBD) e Banca dei Territori per potenziare ulteriormente le opportunità di business cross-border per le mid-corporate operanti nei mercati in cui sono presenti le partecipate estere e (ii) lo sviluppo di un'iniziativa congiunta tra le Divisioni International Subsidiary Banks (ISBD) e Private Banking per la definizione e l'implementazione di un nuovo modello di Servizio per i clienti High Net Worth Individuals (HNWI) di ISBD, riservato in particolare agli imprenditori con esigenze complesse di gestione patrimoniale.

Forte impegno nell'ESG, con una posizione ai vertici mondiali per impatto sociale e grande focus sul clima

In qualità di grande Gruppo bancario, Intesa Sanpaolo è consapevole di esercitare un notevole impatto sul contesto sociale e ambientale in cui svolge la propria attività e sceglie di agire non solo in funzione del profitto, ma anche con l'obiettivo di creare valore di lungo periodo per la Banca e per la collettività, sapendo di poter contribuire alla riduzione degli impatti di fenomeni quali il cambiamento climatico e le disuguaglianze sociali.

Da questa consapevolezza deriva l'adesione a importanti iniziative internazionali, quali il Global Compact delle Nazioni Unite e gli Equator Principles. Il Gruppo Intesa Sanpaolo è uno dei pochi gruppi finanziari europei ad avere aderito a tutte le principali iniziative delle Nazioni Unite riguardanti il settore finanziario nell'ambito della sostenibilità, finalizzate al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (UN Sustainable Development Goals). Inoltre, nel 2021 ha aderito a tutte le alleanze Net-Zero su emissioni proprie, portafogli prestiti e investimenti, asset management e assicurazione.

Con riferimento alle tematiche ESG, il Gruppo intende rafforzare ulteriormente il proprio ruolo di banca leader, portando avanti e rafforzando l'impegno sociale attraverso numerose iniziative, tra le quali figurano gli interventi a favore dei bisognosi, il credito sociale e l'impegno a sviluppare uno dei più grandi programmi di social housing in Italia. Confermati, inoltre, il forte impegno per lo sviluppo della cultura, il supporto alla promozione dell'innovazione e la grande attenzione riservata ai temi green economy, circular economy e transizione ecologica, anche in relazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) 2021-2026.

L'impegno del Gruppo sulle tematiche ESG è garantito anche dal rafforzamento della governance ESG, che ha portato alla trasformazione del Comitato Rischi in Comitato Rischi e Sostenibilità, con l'attribuzione di maggiori responsabilità ESG.

Si rimanda per ulteriori approfondimenti al successivo paragrafo Sostenibilità e strategia del Gruppo su tematiche Environmental, Social and Governance.

Innovazione, trasformazione digitale e cybersecurity

Riconoscendo un valore strategico all'innovazione per la crescita della nuova economia, il Gruppo ha l'obiettivo di promuovere circa 800 progetti di innovazione nell'orizzonte del Piano d'Impresa, di cui 99 sono stati lanciati nel primo semestre 2023 da Intesa Sanpaolo Innovation Center (300 dal 2022).

Tra le iniziative di rilievo per la crescita delle startup e per lo sviluppo di ecosistemi d'innovazione, si è conclusa l'accelerazione delle 10 start-up selezionate per la quarta classe del programma "Torino Cities of the Future Accelerator" gestito da Techstars; dall'avvio nel 2019, sono 45 le start-up accelerate (con 11 team italiani), oltre 50 proof of concept e altre collaborazioni realizzati, oltre 80 milioni di capitale raccolti e oltre 500 nuove risorse assunte dopo l'accelerazione; a Firenze si è conclusa la seconda classe del programma triennale "Italian Lifestyle Accelerator Program", gestito da Nana Bianca, con 6 startup italiane accelerate (dal suo lancio nel 2021, sono state accelerate 12 startup italiane, oltre 30 proof of concept e altre collaborazioni contrattuali e oltre 2 milioni di capitale raccolto); a Napoli è in corso l'accelerazione di 7 startup selezionate (oltre 130 le candidate) per la seconda classe del programma in ambito Bioeconomia "Terra Next" avviato nel 2022, promosso con Cassa Depositi e Prestiti, Cariplo Factory e diversi partner scientifici locali e con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (8 risultano le startup accelerate dal 2022 con più di 20 proof of concept e altre collaborazioni contrattuali realizzati, circa 0,4 milioni raccolti in capitale e più di 20 risorse assunte dopo l'accelerazione); infine, a Venezia si è conclusa la fase di candidatura (con 350 candidate) ed è iniziata ai primi di aprile l'accelerazione delle 8 start-up della prima classe del programma triennale "Argo" (nel settore Ospitalità e Turismo), sponsorizzato da Banca dei Territori e Intesa Sanpaolo Innovation Center, sviluppato da Cassa Depositi e Prestiti, Lventure e con la collaborazione del Ministero del Turismo.

Intesa Sanpaolo Innovation Center sta inoltre supportando la Divisione Banca dei Territori nei programmi Next Age (riguardante la Silver Economy) e Faros (in ambito Blue Economy) promossi da Cassa Depositi e Presiti. In Action ESG Climate è l'iniziativa promossa dalla Divisione lnsurance con il supporto di Intesa Sanpaolo lnnovation Center per promuovere lo sviluppo di nuove soluzioni volte a contrastare il cambiamento climatico e sostenere la transizione ecologica attraverso l'innovazione tecnologica e lo sviluppo di nuovi modelli di business; a luglio sono stati premiati i migliori quattro progetti presentati (con oltre 140 candidati), con l'assegnazione di un totale di circa 600 mila euro.

È in corso la seconda edizione dell'iniziativa Up2Stars, rivolta a 40 startup, progettata su quattro pilastri verticali (Watertech; Renewable energy e energy efficiency; Artificial Intelligence - A.I. for business transformation; IoT - Internet of Things, infrastructure and mobility): è stata completata la selezione delle candidate per la prima call nel settore "Watertech", il cui

14 Il modello di operatività "Originate-to-Share" riguarda i finanziamenti posti in essere con il duplice obiettivo di vendere quote parti sul mercato primario o post-primario entro un holding period dichiarato in fase di origination e di detenere le restanti quote.

Nell'ambito della ricerca applicata, si segnala che sono in fase di sviluppo 10 progetti multidisciplinari (8 nel settore delle neuroscienze e 2 nei settori A.I. e robotica). Nel primo semestre 2023 sono stati inoltre lanciati 2 progetti e ne sono stati completati 4, tra cui 1 nel campo delle neuroscienze focalizzato sul tecnostress e carico cognitivo, che ha portato alla creazione di un programma di formazione per i dipendenti del Gruppo ed è stato menzionato nell'eBook "Top employees e-Book 2023". Inoltre, sono stati ottenuti 2 brevetti, di cui 1 nel secondo trimestre 2023, per invenzioni industriali nel campo dell'intelligenza artificiale.

Per favorire l'accelerazione della business transformation, sono state coinvolte 33 aziende in programmi di Open Innovation, 4 delle quali coinvolte in progetti in ambito economia circolare (2 completati nel 2022 e 2 nel primo semestre 2023). Sono stati completati 2 tech tour per aziende/startup a Tel Aviv (Smart Mobility Tech Tour) e a San Francisco (in connessione con SMAU, presso INNOVIT con la collaborazione di ITA–Italian Trade Agency).

Con l'obiettivo di diffondere la cultura dell'innovazione, nel primo semestre 2023 sono stati realizzati 17 eventi di posizionamento e match-making15 con il coinvolgimento di circa 1.200 partecipanti (in totale dal 2022 49 eventi con circa 3.300 partecipanti); nello stesso periodo sono stati pubblicati 6 report sull'innovazione riguardanti tecnologie e tendenze di settore (21 dal 2022) e si è contribuito alla redazione del Libro Bianco 2023 "Valore Acqua per l'Italia" insieme ad altri partner e al secondo rapporto "United Nations Environment Program - Finance Initiative".

Infine, Neva SGR nel primo semestre 2023 ha realizzato investimenti a supporto delle startup per circa 20 milioni (74 milioni dal 2022).

Le Persone del Gruppo sono la risorsa più importante

Il Gruppo conferma l'impegno al rafforzamento del proprio capitale umano attraverso una serie di iniziative dedicate, sottolineando come le persone rappresentino la risorsa più importante per il raggiungimento degli obiettivi di Piano, nonché il fattore abilitante per il successo futuro. Per tale ragione, Intesa Sanpaolo ha definito tra gli obiettivi la continua valorizzazione, crescita e soddisfazione delle persone e proseguirà ad investire sui talenti, incentivando la diversità e l'inclusione, creando un ecosistema unico di competenze adeguato all'evoluzione della Banca.

Resta alto l'impegno per supportare la crescita del Gruppo attraverso il ricambio generazionale, al fine di affrontare al meglio le sfide dei prossimi anni attraverso lo sviluppo e il mantenimento di competenze adeguate. Continuano a tal fine le assunzioni di professional e la riqualificazione e formazione delle risorse interne. Nell'orizzonte di Piano saranno realizzate 4.600 assunzioni a tempo indeterminato (circa 2.200 professionisti assunti dal 2021) ed è previsto inoltre di riqualificare e riconvertire circa 8.000 persone verso iniziative prioritarie e strategiche (circa 3.000 già coinvolte dal 2022).

Il coinvolgimento delle Persone del Gruppo nel raggiungimento degli obiettivi di Piano viene perseguito, tra l'altro, attraverso piani di incentivazione a lungo termine che favoriscono anche l'imprenditorialità individuale.

L'International Talent Program, giunto alla sua terza edizione, prosegue arricchendosi grazie a nuovi talenti selezionati dal mercato esterno. Continuano inoltre le iniziative mirate di sviluppo e formazione dedicate a un selezionato numero di risorse chiave del middle management.

Come già indicato, al fine di rispondere alle esigenze di flessibilità ed equilibro vita-lavoro delle Persone del Gruppo, è stato realizzato un nuovo quadro organizzativo, che prevede una maggiore flessibilità in termini di orario lavorativo giornaliero, smart working e l'introduzione della settimana lavorativa di quattro giorni su base volontaria, a parità di retribuzione.

È operativo il nuovo player leader in Italia nella formazione, originato dalla combinazione tra ISP Formazione e Digit'Ed, società del Fondo Nextalia. La formazione è un aspetto centrale per il Gruppo, specialmente nell'attuale contesto, che richiede una continua evoluzione di competenze e flessibilità. Dal 2022 sono state erogate circa 16,5 milioni di ore di formazione a fronte di un obiettivo di 50 milioni di ore previste nell'arco di Piano.

Il benessere dei dipendenti (fisico, emotivo, psicologico e sociale) viene ricercato anche attraverso una piattaforma dedicata, che offre contenuti video, podcast, articoli, strumenti e app, integrati da eventi e iniziative organizzati sia in presenza che in modalità digitale.

Intesa Sanpaolo persegue l'obiettivo di favorire un ambiente di lavoro inclusivo, promuovendo il rispetto e il valore della diversità e potenziando il patrimonio di multiculturalità, esperienze e caratteristiche delle Persone del Gruppo. Si impegna, inoltre, nella promozione di politiche di gestione e sviluppo delle persone basate sull'equità, sulla meritocrazia e sulla valorizzazione del talento di ciascuna persona senza discriminazioni di sorta. Inoltre, è stata rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di dipendenti del Gruppo, che oggi include Persone LGBTQ+ e alleate.

L'attenzione riservata dal Gruppo alle proprie persone è stata premiata attraverso il conseguimento di due importanti riconoscimenti, il Top Employer 2023, per il secondo anno consecutivo, attribuito alla nostra banca dal Top Employers Institute, e il premio Best Talent Acquisition Team nell'ambito dei Talent Awards del 2023 di LinkedIn.

Intesa Sanpaolo è l'unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices, nella CDP Climate A List 2022 e nel 2023 Corporate Knights "Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index" e si classifica prima tra le banche del peer group di riferimento nelle valutazioni internazionali Sustainalytics e Bloomberg (ESG Disclosure Score). Inoltre, Intesa Sanpaolo:

  • è stata inserita per il sesto anno consecutivo nell'indice riguardante la parità di genere Bloomberg Gender-Equality Index 2023, registrando un punteggio ampiamente superiore alla media del settore finanziario a livello mondiale e delle società italiane;
  • è stata riconosciuta come prima banca in Europa, seconda al mondo e unica in Italia nel Refinitiv Global Diversity and Inclusion Index 2022 tra le 100 migliori aziende per diversità e inclusione;
  • è stata la prima tra i maggiori gruppi bancari italiani a ottenere la certificazione per la parità di genere "Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022", prevista dal PNRR, per l'impegno nella diversity & inclusion;
  • è stata tra le prime europee ad aver ottenuto la prestigiosa certificazione internazionale Gender Equality European & International Standard (GEEIS-Diversity) su diversity & inclusion.

15 Evento di posizionamento: evento in cui un protagonista illustra i temi dell'innovazione; evento di match-making: evento che favorisce l'incontro tra domanda e offerta di innovazione.

Sostenibilità e strategia del Gruppo su tematiche Environmental, Social and Governance

Nel primo semestre 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha proseguito le attività inerenti gli obiettivi dichiarati nel Piano d'Impresa 2022-2025, in cui le tematiche ESG rappresentano uno dei quattro pilastri per la solida e sostenibile creazione di valore e per l'ulteriore rafforzamento della leadership di Intesa Sanpaolo in ambito sostenibilità; di seguito vengono esposti i progetti e i principali risultati conseguiti nel semestre in ambito ESG mentre per un approfondimento sulla strategia e, in termini generali, sull'approccio alle tematiche ESG si rimanda alla specifica informativa riportata nella Relazione sull'andamento della gestione del Bilancio consolidato 2022.

L'impegno profuso dal Gruppo nell'ambito della sostenibilità è dimostrato anche dal posizionamento ai vertici nei principali indici e classifiche: Intesa Sanpaolo è l'unica Banca italiana presente nei Dow Jones Sustainability Indices World e Europe, nella CDP Climate A List 2022 e nell'indice 2023 di Corporate Knights ''Global 100 Most Sustainable Corporations in the World''; inoltre è classificata prima tra i peer di riferimento da Sustainalytics e Bloomberg (ESG Disclosure Score); a gennaio 2023 Intesa Sanpaolo è stata confermata nel Bloomberg Gender Equality Index e a settembre 2022 si è classificata seconda banca a livello mondiale nel Refinitiv Diversity & Inclusion Index. Intesa Sanpaolo ha inoltre ricevuto alcuni riconoscimenti nel campo della sostenibilità, in particolare: nella classifica 2022 di Institutional Investor si è confermata la prima in Europa per gli aspetti ESG e a febbraio 2023 è stata inclusa nell'S&P Global Sustainability Yearbook 2023 - Top10% ESG Score.

Il Gruppo manifesta il suo impegno attraverso la partecipazione a tutte le principali iniziative internazionali delle Nazioni Unite, tra cui il Global Compact, riguardanti il settore finanziario16 e che si inquadrano nell'ambito del raggiungimento degli UN Sustainable Development Goals: i Principles for Responsible Banking, i Principles for Sustainable Insurance e i Principles for Responsible Investment. Il Gruppo, forte del suo impegno nel contrasto al cambiamento climatico, ha inoltre scelto di perseguire l'obiettivo "Net Zero" entro il 2050 - per le proprie emissioni, per i portafogli prestiti e investimenti e per l'asset management e l'attività assicurativa - aderendo alle principali alleanze Net-Zero promosse dalla GFANZ (Glasgow Financial Alliance for Net Zero), coprendo tutte le principali linee di business del Gruppo.

A partire dal 2019 il Gruppo ha avviato un Programma denominato ISP4ESG per consolidare la leadership di Intesa Sanpaolo nella sostenibilità, un'iniziativa di ampio respiro e di significativo impatto, guidato dalla Direzione Strategic Support e dall'Area di Governo CFO, avente l'obiettivo di integrare le logiche ESG nel modello di business e nella strategia della Banca generando un impatto concreto all'interno dell'azienda e sulla società e che ha portato alla costituzione nel 2020 della Cabina di Regia ESG. Nel primo semestre 2023 sono state numerose le progettualità strategiche per il Gruppo sui temi della sostenibilità, coordinate dalla Cabina di Regia ESG: la continuazione del progetto EU Taxonomy Green Enhancement per disporre di tutti gli elementi metodologici e informativi per il calcolo del Green Asset Ratio GAR e per indirizzare dinamicamente il portafoglio crediti; l'implementazione del progetto ESG-Climate Credit Framework per l'introduzione di fattori ESG nella valutazione del portafoglio creditizio del Gruppo; la supervisione delle attività collegate alle altre Alleanze Net-Zero (i.e. Net-Zero Asset Managers Initiative - NZAMI, Net-Zero Asset Owner Alliance - NZAOA, Net-Zero Insurance Alliance - NZIA) svolte dalle società del Gruppo che vi hanno aderito. È inoltre proseguita la realizzazione del progetto Target Setting per definire altri target intermedi nei settori della NZBA (Net-Zero Banking Alliance) e per sottoporre gli obiettivi a validazione da parte della "Science Based Target Initiative".

Nell'ambito delle iniziative di rilievo per il Gruppo sui temi della sostenibilità, si evidenzia anche il progetto pluriennale ESG Reporting avviato nel 2021 con l'obiettivo di creare un approccio integrato e trasversale al Reporting ESG di Gruppo in grado di far fronte ai nuovi requisiti normativi e alle best practice emergenti. Nel corso del 2023 le attività si sono concentrate principalmente sulle scadenze regolamentari di disclosure in corso d'anno e sul fronte managerial reporting (processo di monitoraggio dedicato ai KPI ESG per il presidio del raggiungimento dei target di Piano; processo di Budget 2023 dei KPI ESG rilevanti).

Nel primo semestre 2023 è stato inoltre aggiornato il Codice Etico di Gruppo, arricchendone il testo in linea con i rafforzati impegni di sostenibilità del Gruppo.

Il supporto per la transizione ESG/climate

Nel Piano d'Impresa 2022-2025 è presente un grande focus sul clima che prevede l'impegno del Gruppo nel favorire la transizione verso un'economia a basse emissioni, attraverso azioni concrete di mitigazione delle proprie emissioni dirette e indirette e sostenendo le iniziative e i progetti green a favore dei propri clienti.

A tal fine, tra il 2021 e il primo semestre 2023 sono stati erogati circa 37,6 miliardi dei 76 miliardi di nuovo credito in relazione agli ambiti di applicazione della Missione 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza 2021-2026 focalizzata sul supporto di green economy, circular economy e transizione ecologica; nei primi sei mesi del 2023 sono stati inoltre erogati circa 0,7 miliardi di Mutui Green per un totale di 3,3 miliardi dal 2022, rispetto ai 12 miliardi di nuovo credito Green agli individui previsti in arco di Piano.

Nell'ambito degli 8 miliardi di linee di credito per l'economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025, nel primo semestre 2023 sono stati: valutati e validati 204 progetti per un importo di oltre 6,6 miliardi, accordati circa 2,6 miliardi in 112 transazioni (di cui 1,6 miliardi relativi a criteri green) ed erogati 2,8 miliardi tenendo conto di importi accordati in precedenza (di cui 2,5 miliardi sempre relativi a criteri green); complessivamente, dal 2022, sono stati: valutati e validati 624 progetti per un controvalore di 15,6 miliardi, accordati oltre 7,3 miliardi in 342 transazioni (di cui 4,2 miliardi relativi a criteri green), con 5,8 miliardi erogati tenendo conto di progetti accordati in precedenza (di cui 4,7 miliardi relativi a criteri green). Nel mese di aprile è stato effettuato un aggiornamento dei criteri di accesso al plafond sia per il framework circular, in accordo con la Fondazione Ellen MacArthur, sia per il framework green, in linea con il Green, Social & Sustainability Bond Framework di Intesa Sanpaolo. Inoltre, sono in corso le attività di supporto alla Capogruppo previste nell'accordo di partnership con la Fondazione Ellen MacArthur, oltre alle attività di Intesa Sanpaolo Innovation Center previste dall'accordo di collaborazione con Cariplo Factory nell'ambito del Circular Economy Lab.

Allo scopo di supportare i clienti nella transizione ESG/climate il Gruppo mette a disposizione delle imprese clienti i Laboratori ESG (ne sono già stati attivati 11 a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo e Milano), in collaborazione con partner specializzati quali Circularity, Nativa, CE Lab e altri.

16 Per approfondimenti sulle adesioni e sulle partnership in ambito sostenibilità si rimanda alla sezione dedicata del sito istituzionale di Gruppo https://group.intesasanpaolo.com/it/sostenibilita/governo-sostenibilita/adesioni-partnership.

È stata portata a termine l'implementazione dell'evoluzione ESG/Climate del credit framework per le aziende non finanziarie, avvalendosi della valutazione settoriale ESG, della strategia settoriale ESG, dello scoring ESG delle controparti e delle nuove regole riguardanti i prodotti sostenibili; è stata inoltre definita la metodologia di analisi del piano di transizione dei clienti nel settore Oil & Gas, prevedendone la progressiva estensione agli altri settori prioritari.

È in corso una progettualità che ha l'obiettivo di verificare l'allineamento ai criteri della Tassonomia EU dei portafogli in essere (mutui, bond, non-financial corporate lending) ai fini dello steering del Green Asset Ratio.

È previsto inoltre un servizio di consulenza ESG accelerata alle aziende, con l'obiettivo di guidarle verso la transizione energetica attraverso un approccio flessibile e modulabile, con particolare attenzione ai settori dell'energia, infrastrutture e industria & automotive.

Per i segmenti di clientela corporate, piccole e medie imprese e retail delle banche del Gruppo in tutte le controllate della Divisione International Subsidiary Banks è stata definita un'iniziativa di value proposition ESG17 .

I prodotti di investimento sostenibile e assicurazione sostenibile

Intesa Sanpaolo è impegnata a rafforzare ulteriormente l'offerta di prodotti di investimento sostenibile, che integrano i criteri finanziari con considerazioni ambientali, sociali e di governance (ESG), così come dichiarato nel Piano d'Impresa 2022-2025.

Eurizon offre una gamma diversificata in tutte le asset class di fondi classificati ai sensi degli artt. 8 e 9 della Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR), con una penetrazione in aumento nel primo semestre 2023 al 70% sul patrimonio totale dei fondi gestiti (con un obiettivo già superato del 60% entro il 2025). Inoltre, sono incrementate le opzioni di investimento (artt. 8 e 9 della SFDR) sottostanti i prodotti assicurativi disponibili per la clientela a circa il 75%.

Parte dell'impegno che le Società del Gruppo attuano al fine di contribuire al cambiamento in ottica di sostenibilità è rappresentato dall'engagement e dal coinvolgimento nei confronti degli emittenti e dei clienti: in merito alle attività di Stewardship, nel primo semestre Eurizon Capital SGR ha preso parte a 1.123 assemblee degli azionisti (di cui 93% di emittenti quotati all'estero) e 292 engagement (di cui 46% su tematiche ESG).

Infine, Fideuram si è impegnata a sviluppare servizi di consulenza che includono principi ESG nella pianificazione finanziaria basata sulle necessità del cliente e a tal fine ha lanciato un programma completo di formazione per la certificazione ESG per i consulenti finanziari (oltre 38.500 ore erogate a circa 1.300 partecipanti nel primo semestre 2023) e per i private banker dipendenti e agenti (circa 3.800 ore erogate a circa 800 partecipanti).

Supporto per far fronte ai bisogni sociali

L'impatto sociale che Intesa Sanpaolo si è impegnata a generare nell'arco dei prossimi anni rappresenta il naturale proseguimento dell'attenzione che ha sempre dedicato ai bisogni delle persone e delle comunità in cui opera: in quest'ottica, nel Piano d'Impresa 2022-2025 sono stati previsti investimenti e donazioni per 500 milioni a favore dei giovani e delle persone vulnerabili.

Per promuovere l'occupazione e il diritto all'istruzione, Intesa Sanpaolo sostiene Giovani e Lavoro, il programma nato dalla partnership tra Intesa Sanpaolo e Generation Italy, che ha l'obiettivo di offrire nell'orizzonte di Piano corsi di formazione gratuiti a oltre 3 mila giovani tra i 18 e i 29 anni non occupati, per aiutarli ad acquisire le competenze ricercate dalle aziende; nel primo semestre 2023 oltre 5.150 studenti tra i 18 e i 29 anni hanno presentato domanda di iscrizione, oltre 1.200 studenti sono stati gli intervistati e circa 550 i formati e in formazione attraverso 24 corsi (oltre 3.500 formati e in formazione dal 2019), coinvolgendo circa 2.350 aziende dal lancio dell'iniziativa nel 2019. La terza edizione del programma "Generation4Universities", che ha preso avvio a maggio, coinvolge 94 studenti/esse, 36 atenei e 22 aziende partner.

Anche il programma Digital Re-start realizzato dalla Divisione Private Banking è volto a formare e ricollocare nel mercato del lavoro persone disoccupate di età compresa tra i 40 e i 50 anni, attraverso il finanziamento di 75 borse di studio per il Master in Data Analysis che forma professionisti per l'analisi e la gestione di dati e informazioni a supporto dei processi decisionali. Le prime tre edizioni del Programma si sono concluse nel primo semestre del 2023, coinvolgendo 75 partecipanti, di cui 49 hanno ottenuto un nuovo impiego.

Nell'ambito dei programmi di educazione inclusiva, nel corso dell'anno sono state rafforzate le partnership con le principali università e scuole italiane, coinvolgendo nel primo semestre oltre 450 scuole e circa 1.700 studenti, sostenendo il merito e la mobilità sociale (oltre 1.500 le scuole coinvolte dal 2022). Ad aprile è avvenuto il lancio di "Futura", un nuovo programma promosso da Save the Children, Forum Disuguaglianze e Diversità e Yolk, con la collaborazione di Intesa Sanpaolo, per combattere la povertà educativa femminile e l'insuccesso o l'abbandono scolastico. Il progetto pilota durerà due anni in tre aree socialmente ed economicamente svantaggiate e promuoverà la crescita e l'autonomia con corsi di formazione personalizzati per 300 ragazze e giovani donne, incluse 50 giovani madri; sono stati già attivati oltre 70 piani educativi.

Nell'ambito del programma cibo e riparo per i bisognosi per il contrasto alla povertà, nel 2022 e nel primo semestre 2023 sono stati complessivamente realizzati 28,1 milioni di interventi (anche a sostegno dell'emergenza umanitaria in Ucraina) includendo 21,9 milioni di pasti, 2,9 milioni di dormitori/letti, 3,1 milioni di prescrizioni di farmaci e oltre 278 mila capi di abbigliamento.

Tra le iniziative del Piano dedicate ai bisogni delle persone e delle comunità in cui il Gruppo opera, si distingue uno dei progetti più estesi di social housing in Italia che prevede la promozione di alloggi sociali e posti letto per studenti (circa 6.000- 8.000 nell'orizzonte di Piano); sono state rafforzate le iniziative in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l'identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per il raggiungimento degli obiettivi di Piano.

17 Escluse Moldavia e Ucraina.

L'inclusione finanziaria e il sostegno al tessuto produttivo

Intesa Sanpaolo si è confermata punto di riferimento a sostegno del sistema economico del Paese: nel primo semestre la Banca ha destinato nuovo credito a medio lungo termine all'economia reale per circa 29 miliardi, dei quali oltre 19 miliardi in Italia. Ha inoltre messo a disposizione, a supporto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), un plafond di oltre 400 miliardi di finanziamenti a medio-lungo termine per imprese e famiglie con l'obiettivo di rafforzare la crescita del Paese nell'orizzonte 2021-2026.

Nel primo semestre sono stati concessi 2,7 miliardi per il credito sociale (circa 12 miliardi dal 2022, con un obiettivo di 25 miliardi di flussi cumulati nell'arco del Piano di Impresa), destinandoli ad attività non-profit, alle persone vulnerabili, che hanno difficile accesso a forme di finanziamento o che sono state colpite da calamità naturali, e a favore della rigenerazione urbana.

Si evidenziano in particolare i finanziamenti a sostegno di enti non-profit per 133 milioni (471 milioni dal 2022) e la messa a disposizione di 30 milioni nell'ambito del Fund for Impact, che prevede un sostegno diretto a famiglie e individui per garantire un accesso più ampio e sostenibile al credito, con programmi dedicati come: "per Merito", la prima linea di credito non garantita dedicata a tutti gli studenti universitari, "Mamma@work", un prestito a condizioni agevolate rivolto alle madri lavoratrici per conciliare maternità e lavoro nei primi anni di vita dei figli, "per Crescere", per la formazione e l'educazione dei bambini in età scolare rivolto alle famiglie fragili, "per avere Cura", per sostenere le famiglie che si prendono cura di persone non autosufficienti, e altre soluzioni (es. "Obiettivo Pensione" e "per Esempio").

Infine, il nuovo Piano d'Impresa ha previsto finanziamenti dedicati al nuovo tema della rigenerazione urbana. Nel primo semestre, Intesa Sanpaolo ha assunto impegni per circa 500 milioni di nuovi finanziamenti (oltre 1,1 miliardi dal 2022) a supporto degli investimenti in housing, servizi e infrastrutture sostenibili, in aggiunta alle più importanti iniziative di rigenerazione urbana in corso in Italia.

Impegno verso Net-Zero e governo dei rischi legati al cambiamento climatico

All'interno del Piano d'Impresa 2022-2025, il Gruppo ha definito gli obiettivi di riduzione delle emissioni al 2030 allineati al Net-Zero per i settori dell'Oil&Gas, Power Generation, Automotive e Coal Mining (phase out entro il 2025), che rappresentavano, al momento della pubblicazione a febbraio 2022, più del 60% delle emissioni finanziate del portafoglio delle aziende non finanziarie sui settori indicati dalla NZBA. La prima rendicontazione al 31 dicembre 2022 delle emissioni assolute dei 4 settori mostra una riduzione del 60% rispetto al 202118. In relazione ai target, sopra descritti, il Gruppo ha redatto il suo primo piano di transizione, nel rispetto dei requisiti della NZBA e seguendo le indicazioni della GFANZ.

Intesa Sanpaolo si è inoltre impegnata ad ottenere la carbon neutrality per le emissioni proprie nel 2030 e ad acquistare il 100% di energia da fonti rinnovabili (tale obiettivo è già stato raggiunto in Italia nel 2021; nel 2022 il 91% di energia a livello di Gruppo proveniva da fonti rinnovabili).

Sul fronte Asset Management e Wealth Management, a seguito dell'adesione nel 2022 alle iniziative Net Zero, Eurizon Capital SGR, Fideuram Asset Management SGR, Fideuram Asset Management Ireland e il Gruppo assicurativo Intesa Sanpaolo Vita hanno pubblicato i loro primi obiettivi intermedi, finalizzati a raggiungere entro il 2050 la neutralità delle emissioni nette di gas serra dei patrimoni gestiti. I target saranno monitorati ed estesi in linea con i requisiti delle diverse iniziative Net-Zero.

Nel corso del 2023 è proseguita la partecipazione del Gruppo Intesa Sanpaolo a diversi gruppi di lavoro delle Net-Zero Alliances e di GFANZ, In particolare, Intesa Sanpaolo ha aderito al nuovo Gruppo di lavoro GFANZ "Mainstream Transition Finance workstream", proseguendo la partecipazione sia all'"Implementation Worktrack" di NZBA, nato dall'unificazione dei worktrack "Data & Methodologies" e «Finance & Engagement», che ai work group settoriali. È continuata inoltre la partecipazione della Divisione Insurance ai diversi tavoli di lavoro NZAOA, in particolare a quelli per lo sviluppo di nuove metodologie in ambito titoli governativi, reporting ed engagement.

Fideuram ha inoltre attivato il processo di engagement individuale e collettivo attraverso l'adesione alla Net Zero Engagement Initiative (NZEI) e alla seconda fase di Climate Action 100+.

La strategia di Intesa Sanpaolo si basa su una chiara consapevolezza dei rischi e delle opportunità legate al cambiamento climatico. La gamma di rischi e opportunità legati al cambiamento climatico sono individuati e analizzati dall'Area Chief Financial Officer e dall'Area Chief Risk Officer di Intesa Sanpaolo con il supporto e il coinvolgimento delle diverse Aree di Governo e Divisioni, se rilevanti, al fine di integrarli nei normali processi di valutazione e monitoraggio del rischio (che portano alla gestione del rischio climatico, sotto forma di mitigazione e adattamento) e delle strategie creditizie.

Per un aggiornamento in merito al presidio ed alla gestione delle principali tematiche correlate al rischio climatico nonché alla loro integrazione nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo – ovvero il quadro generale all'interno del quale è sviluppata la gestione del rischio d'impresa – si rimanda al capitolo "Il presidio dei rischi" contenuto nelle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato.

18 Per approfondimenti si rimanda al 2022 TCFD report sul sito istituzionale di Gruppo (https://group.intesasanpaolo.com/it/sostenibilita/reporting-disostenibilita/tcfd-report).

Il Progetto Cultura

Progetto Cultura è il piano pluriennale di iniziative con cui Intesa Sanpaolo esprime il proprio impegno, in modo diretto e concreto, a favore della crescita culturale e sociale del Paese. Le attività sono ideate e realizzate dalla Direzione Arte, Cultura e Beni Storici in dialogo con le principali istituzioni pubbliche e private, dal Ministero della Cultura alle Fondazioni di origine bancaria, a musei italiani e internazionali. Parte integrante del Piano di Impresa, Progetto Cultura con Gallerie d'Italia è componente identitaria del Gruppo e ne rafforza la dimensione di banca d'impatto.

Gallerie d'Italia

Gallerie d'Italia è il polo museale della Banca in 4 sedi: Milano, Napoli, Torino e Vicenza. È un grande progetto di dimensione nazionale che promuove il ruolo culturale dell'Italia sulla scena internazionale.

Nel primo semestre del 2023 sono stati superati i 400 mila visitatori; l'ingresso è gratuito fino al 18° anno di età.

Progetti espositivi

Sono proseguite nei primi mesi dell'anno 6 mostre temporanee aperte nel 2022 e sono state inaugurate 5 nuove grandi esposizioni (oltre a 3 mostre dossier). A Milano: Una collezione inattesa, a cura di Luca Massimo Barbero, allestimento dedicato a una selezione di opere dalle collezioni del Novecento di Intesa Sanpaolo; a Napoli: Mario Schifano, a cura di Luca Massimo Barbero, in collaborazione con Archivio Schifano di Roma; si aggiunge la presentazione temporanea nell'atrio del museo della scultura Oiseau Solaire di Jean Mirò dalle collezioni di proprietà. A Torino: JR Déplacé.e.s, a cura di Arturo Galansino, in collaborazione con Fondazione Compagnia di San Paolo, prima mostra personale in Italia dell'artista francese, dedicata al tema delle grandi migrazioni (accompagnata da due iniziative di arte pubblica e partecipata in Piazza San Carlo: la "processione" delle gigantografie esposte in mostra che ha coinvolto 2.000 persone e il progetto "Inside out"); Mimmo Jodice, a cura di Roberto Koch con il contributo di Mario Martone, secondo capitolo della rassegna "La Grande Fotografia Italiana". A Vicenza: EX-Illustri per Elena Xausa, in collaborazione con Associazione Illustri di Vicenza, primo appuntamento annuale dedicato all'illustrazione contemporanea e al graphic design.

In relazione ai percorsi permanenti dedicati alle collezioni proprietà, si segnala a Vicenza la presentazione ufficiale, con la partecipazione straordinaria di Neri Marcorè, del nuovo allestimento della scultura del Settecento Caduta degli angeli ribelli di Francesco Bertos.

Numerose le iniziative di valorizzazione dedicate alla preziosa Collezione Luigi e Peppino Agrati, entrata a far parte delle raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo. A Milano, la collocazione nel Giardino di Manzoni della Sfera grande di Arnaldo Pomodoro; 40 opere incluse nell'allestimento Una collezione inattesa; 5 opere di Dan Flavin esposte per la prima volta al pubblico in occasione di Milano Museo City; apertura eccezionale del caveau, in occasione di Miart e Milano Art Week, che custodisce 500 opere di arte moderna e contemporanea di proprietà tra cui capolavori della Collezione Agrati. A Napoli: 15 opere incluse nella mostra Mario Schifano (inoltre, 5 opere in prestito per la mostra L'arte della moda ai Musei di San Domenico di Forlì).

Si segnala la produzione di mostre di Gallerie d'Italia in altre sedi, all'interno di progetti di partnership. Nell'ambito di una collaborazione pluriennale con Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze: presentazione in Villa Bardini a Firenze, sede espositiva della Fondazione, della mostra Lisetta Carmi, primo appuntamento della nostra rassegna torinese "La Grande Fotografia Italiana"; nell'ambito di Miart, Milano: realizzazione della mostra Supernova 23 a cura di Luca Beatrice, in Fiera Milano City, dedicata a 7 giovani artisti emergenti attivi in Italia, in collaborazione con Intesa Sanpaolo Private Banking.

Attività didattiche e inclusive, iniziative culturali

Nella programmazione di Gallerie d'Italia è centrale il rapporto con il mondo della scuola e il tema dell'accessibilità e dell'inclusione. Nel primo semestre sono stati realizzati 2.380 laboratori didattici a cui hanno partecipato 54.780 bambini e ragazzi dalle scuole del territorio di ogni ordine e grado; ideati per pubblici fragili, sono stati realizzati 285 percorsi a cui hanno partecipato 4.050 persone che vivono situazioni di disabilità e di disagio. Tutte le attività educative sono gratuite. Si sono svolte inoltre 570 visite guidate e attività per adulti e famiglie e 200 iniziative culturali (giornate di studio, incontri, presentazioni di libri, concerti, reading, conferenze stampa) a cui hanno partecipato complessivamente 28.720 persone.

Tra le iniziative, in una logica di apertura delle Gallerie al mondo della musica, si segnalano le originali performance di improvvisazione musicale "Open Machine" (5 appuntamenti). Le collezioni permanenti e temporanee di Gallerie d'Italia sono inoltre al centro del progetto "Art & People" volto al coinvolgimento diretto dei colleghi, ideato in collaborazione con diverse strutture del Gruppo (nel semestre si svolte le attività dei progetti "Insuperabili con arte" con Disability Management, "Arte e inclusione" con Diversity & Inclusion, "Arte e Coaching" con Internal Coaching Academy).

Gallerie d'Italia kitchen

In continuità con le aperture del 2022, si è arricchito il progetto gastronomico all'interno di Gallerie d'Italia con la realizzazione di nuove aree dedicate alla ristorazione e alla socialità. A Napoli: il cocktail bar "Anthill" e il ristorante fine dining "177 Toledo" dello chef Giuseppe Iannotti; a Torino: il ristorante fine dining "Scatto" dei fratelli Costardi.

Si segnala inoltre che il "Time", il settimanale americano più letto al mondo, nella sua lista "World's greatest places 2023" ha inserito Napoli come meta imperdibile dell'anno, citando proprio la visita alle Gallerie d'Italia. Si ricorda infine che rientra in Progetto Cultura anche il coordinamento delle attività di due sedi museali ubicate in Toscana: la Galleria di Palazzo degli Alberti ospitata nell'edificio storico di proprietà della Banca a Prato e la Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi ad Arezzo.

Patrimonio artistico

Le raccolte d'arte di Intesa Sanpaolo contano circa 35 mila opere, dall'archeologia al contemporaneo. Per dimensioni e qualità, è ritenuta una delle più importanti corporate collection al mondo, cui sono dedicate costanti attività di studio, restauro e valorizzazione. La condivisione con il pubblico delle collezioni di proprietà avviene in via principale nell'ambito dei percorsi museali di Gallerie d'Italia. Di seguito le principali attività svolte nel semestre.

Collezione Agrati e Collezione Cariplo - asset under management

È stata autorizzata la stipulazione dell'accordo di comodato tra Intesa Sanpaolo e Fondazione Banca e Cultura Onlus (amministrata dalla Banca e iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore), con il quale viene affidata al Gruppo la gestione e valorizzazione delle 505 opere della Collezione Luigi e Peppino Agrati, una delle più importanti raccolte private di arte moderna in Italia e nel mondo. È stato inoltre stipulato il contratto di service tra Intesa Sanpaolo e Fondazione Cariplo per la tutela e gestione integrale delle collezioni d'arte di Fondazione Cariplo e Cariplo Iniziative (circa 1.000 opere).

Restauri

Nel semestre sono stati eseguiti i restauri su 101 beni, tra cui 91 opere del Novecento provenienti per la maggior parte dalla Collezione Luigi e Peppino Agrati (in vista delle citate esposizioni Una collezione inattesa e Mario Schifano alle Gallerie d'Italia di Milano e Napoli).

Faire Value e Art Advisory

Come da normativa vigente, il valore del "patrimonio artistico di pregio" (15 mila opere) viene aggiornato e monitorato periodicamente con il supporto di società specializzate. Nel 2023 è prevista la rinnovata valutazione triennale al fair value dei beni "di pregio": in preparazione di tale attività, sono state portate a termine nel semestre alcune azioni propedeutiche (sistematizzazione delle liste del libro cespiti di pregio, approfondimenti sulla provenienza e sulle attribuzioni delle opere, sopralluoghi). È proseguito il lavoro di gestione di nuove acquisizioni.

Prestiti

Le opere di proprietà sono regolarmente richieste in prestito per esposizioni temporanee in Italia e all'estero. Alla fine del semestre risultano in prestito 288 opere in 49 mostre, in sedi come Museo del Novecento a Milano, Museo Nazionale Romano a Roma, Gallerie degli Uffizi a Firenze, Collezione Peggy Guggenheim a Venezia, Jeu de Paume a Parigi, Musées des Impressionnismes a Giverny. Si segnalano, in particolare i prestiti per le mostre al Castello di Brescia e al MAT di Clusone (Bergamo) nell'ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura.

Comodati

Attraverso il comodato, le opere sono affidate a soggetti che ne garantiscono la pubblica fruizione. Nel corso dei primi sei mesi, la sottoscrizione dei comodati ha riguardato 52 opere, in risposta alle istanze dei vari territori, in particolare nelle aree di Bergamo e Brescia Capitale della Cultura (con Comune di Breno, Comune di Brescia, Fondazione Banca Popolare di Bergamo, Fondazione della Comunità Bergamasca, Fondazione Banca Popolare di Vigevano, Fondazione Ivan Bruschi di Arezzo, Fondazione Giovanni Spadolini Nuova Antologia di Firenze).

Iniziative di valorizzazione in tutta Italia

Si segnalano alcune iniziative di valorizzazione di nuclei collezionistici di grande valore identitario per le comunità in cui la Banca è presente, realizzate in collaborazione con le istituzioni del territorio. Ad Arezzo, nella Casa Museo della Fondazione Ivan Bruschi: inaugurazione del nuovo allestimento permanente "Da Pontormo a Fattori. Le stanze dell'arte" con 11 dipinti di ambito toscano dalle collezioni Intesa Sanpaolo concesse in comodato. A Pistoia, tra i progetti condivisi con Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia: presentazione di due opere Intesa Sanpaolo (un dipinto di de Chirico e una scultura antica) nell'ambito del programma "In visita" a Palazzo De' Rossi, sede di Pistoia Musei.

Archivio Storico

L'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo è uno dei primi e più importanti archivi bancari a livello europeo. Custodisce 20 km lineari di carte tra il 1380 e i primi anni Duemila e gestisce, tra i fondi fotografici, l'Archivio Publifoto formato da 7 mi lioni di fotografie. Sono proseguite nel semestre le attività correnti di conservazione, restauro, digitalizzazione, catalogazione e valorizzazione dei beni archivistici. Queste le principali attività portate avanti nel corso del semestre nei vari ambiti:

  • − Mappa Storica: completamento della genealogia del Gruppo UBI Banca (295 nuove schede, di cui 166 già pubblicate, con particolare attenzione alle banche di Bergamo e Brescia in occasione delle celebrazioni della Capitale Italiana 2023);
  • − Carte dell'arte: recupero della documentazione di acquisto riguardante le 200 opere di pregio delle collezioni d'arte di proprietà (117 fascicoli, 90 verbali di Consiglio; inventariate 44 cartelle);
  • − Integrazione degli Archivi ex UBI: svuotamento di archivi, restauro (243 registri, 50 copialettere), acquisizioni (1.077 scatole, 61 registri), scarto, inventariazione (circa 2 mila documenti), 413 schede di volumi nella Biblioteca Storica;
  • − Archivi del Gruppo: acquisizioni (3 faldoni, 1 registro, 2 metri lineari di carte, 4.100 foto, 550 beni della sezione iconografica), restauro (circa 150 tra faldoni, registri, foto, beni della sezione iconografica, 66 metri lineari di carte), digitalizzazione (oltre 40 mila pagine, 500 video, 1.220 foto), catalogazione (circa 760 schede per foto e pezzi della sezione iconografica); inventariazione di documenti (progetti come Carte dei Vertici e Archivi che imprese!; circa 5.500 schede); Digital Curation (45.124 documenti salvati in PAD-Progetto Archivi Digitali); Digital Library (446 file caricati); consultazioni nelle Sale Studio di Milano e Roma (170 domande di studio, 18 tesi, 283 giornate di consultazione); quasi 40 mila utenti e 46 mila sessioni di consultazione nei siti dell'Archivio;
  • − Valorizzazione: documenti esposti nella mostra Attorno al Monumento di Giuseppe Tovini al Museo Camuno di Breno nell'ambito di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura; partecipazione al Festival Archivissima di Torino; pubblicazioni (tra cui il volume Difendere le storie. La memoria della persecuzione antisemita nell'Archivio Storico di Intesa Sanpaolo in occasione della Giornata della Memoria); progetti didattici (lezioni per Università degli Studi di Milano, Istituto Merini di Milano, corso di Formazione per catalogatori della fotografia); partecipazione a convegni sugli archivi digitali (a Venezia e Roma);
  • − Archivio Publifoto: restauro (4.030 foto), digitalizzazione (2.306 foto), catalogazione (584 schede), pubblicazione in formato LOD (5.100 negativi). Al 30 giugno le foto digitalizzate fruibili sul sito erano circa 18 mila. Nel periodo sono giunte 64 richieste di consultazione (oltre 1.100 le foto consultate). Tra le iniziative di valorizzazione, la partecipazione al Festival Archivissima di Torino e l'esposizione di 43 foto nella mostra Una storia al futuro per i 90 anni del Museo Nazionale dell'Automobile di Torino. L'Archivio è stato protagonista di laboratori didattici alle Gallerie d'Italia - Torino (84 attività,

Restituzioni

Intesa Sanpaolo contribuisce alla tutela del patrimonio artistico e architettonico del Paese con Restituzioni, considerato il più importante programma di restauri a livello mondiale, curato sin dal 1989 in collaborazione con il Ministero della Cultura.

Prosegue la preparazione della XX edizione (che si concluderà nel 2025): pervenute 400 proposte di progetti di restauro tra le quali sono stati selezionati 61 nuclei di opere per un totale di 115 manufatti provenienti da tutte le Regioni italiane, con il coinvolgimento di 50 Enti di tutela, 61 Enti proprietari, 57 laboratori di restauro, un centinaio di storici dell'arte.

Ha avuto presentazione ufficiale l'avvio del restauro (incluso in Restituzioni 2025) degli affreschi seicenteschi di Ludovico David conservati presso la Caserma "Giacomo Acqua" a Roma, in collaborazione con la Soprintendenza di Roma.

Nell'ambito di Restituzioni monumentali: in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura, è stato presentato il progetto di restauro degli affreschi cinquecenteschi di Romanino recentemente rinvenuti nel Duomo Vecchio di Brescia, in collaborazione con la Soprintendenza per le Provincie di Bergamo e Brescia; ha avuto presentazione ufficiale la conclusione del restauro del cinquecentesco monumento Madonna del Parto di Jacopo Sansovino nella Basilica di Sant'Agostino in Campo Marzio a Roma, in collaborazione con la Soprintendenza di Roma.

Partnership

Progetto Cultura ha costruito negli anni una rete di partnership con istituzioni e musei pubblici e privati, nazionali e internazionali, per il supporto delle loro attività e per la produzione congiunta di iniziative. Di seguito le principali collaborazioni relative al primo semestre 2023:

  • − Intesa Sanpaolo è main partner di "Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura" a fianco del Comitato Bergamo Brescia (composto da Fondazione Cariplo, Fondazioni della Comunità Bresciana e della Comunità Bergamasca, Comuni di Bergamo e Brescia). Nel primo semestre, le due città hanno accolto quasi 5 milioni di visitatori. Inserite nel palinsesto, sono state realizzate attività di valorizzazione di Progetto Cultura (prestiti di opere, comodati, promozione di beni archivistici, progetti di restauro, oltre a iniziative speciali rivolte ai dipendenti del Gruppo);
  • − in sinergia con Ministero della Cultura-Direzione Regionale Musei, sostegno alla realizzazione del prestigioso volume pubblicato da Treccani in occasione della mostra di Palazzo del Quirinale a Roma dedicata alla recente scoperta archeologica dei bronzi di San Casciano dei Bagni di Siena;
  • − costanti i rapporti con le Fondazioni di origine bancaria: nell'ambito di un piano pluriennale condiviso con Fondazione Compagnia di San Paolo, sostegno a prestigiose realtà torinesi (Filarmonica Teatro Regio, Fondazione 1563, Polo del '900); progetti condivisi con Fondazione Cariplo e con Fondazione Cariparo (mostra Renoir a Palazzo Roverella di Rovigo); siglato un accordo triennale con Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che porta nella sede espositiva di Villa Bardini a Firenze le mostre della rassegna di Gallerie d'Italia - Torino "La Grande Fotografia Italiana"; sostegno alle mostre di Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì (L'arte della moda nei Musei di San Domenico di Forlì);
  • − la Banca è stata main partner della 27a edizione Miart-Fiera internazionale di arte moderna e contemporanea di Milano;
  • − sostegno e collaborazione con importanti musei, quali Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea, Pinacoteca di Brera a Milano, Museo Poldi Pezzoli a Milano, Fondazione Brescia Musei, Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze, Museo Archeologico Nazionale di Napoli (in particolare per la mostra Alessandro Magno e l'Oriente), Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli;
  • − la Banca è stata main partner della 6a edizione di Archivissima-Il Festival e La Notte degli Archivi a Torino;
  • − la promozione del libro e della lettura si è concretizza con il sostegno a: 35a edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino in qualità di main partner; 3a edizione di Un Libro Tante Scuole, iniziativa collegata al Salone in collaborazione con il Ministero dell'Istruzione e del Merito (6.000 studenti da tutta Italia coinvolti, di cui 1.060 ospitati in 4 lezioni alle Gallerie d'Italia); Circolo dei Lettori a Casa Manzoni di Milano; 4a edizione di NapoliCittàLibro; 11a edizione de La Grande Invasione di Ivrea; 1a edizione di Una Basilica di Libri a Vicenza;
  • − nel campo della fotografia, sostegno a: CAMERA-Centro Italiano per la Fotografia di Torino di cui la Banca è socio fondatore; 1a edizione del premio Fondazione Paul Thorel di Napoli dedicato a giovani fotografi; ha avuto presentazione ufficiale EXPOSED. Torino Foto Festival (1a edizione nel 2024), promosso da Città di Torino, Regione Piemonte, Camera di Commercio di Torino, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino e Intesa Sanpaolo;
  • − sostegno a interventi di riqualificazione e restauro di beni pubblici in regime di Art bonus: progetto di allestimento nel Museo dei Fori Imperiali a Roma e intervento sui Palazzi San Celso e San Daniele a Torino con Polo del '900;
  • − in una logica di cultural diplomacy, la mostra al Louvre Naples à Paris. Le Louvre invite le Musée de Capodimonte include due capolavori di Lotto e Tiziano dal Museo di Capodimonte le cui cornici coeve sono state acquistate e restaurate dalla Banca.

Formazione e progetti per i giovani nelle professioni dell'arte e della cultura

Progetto Cultura dedica ai giovani iniziative che si configurano come occasioni espressive e formative nelle professioni legate all'arte e della cultura.

Gallerie d'Italia Academy

Trattasi di corsi di Alta Formazione rivolti a giovani professionisti. Si è svolta la 3a edizione del Corso in Gestione dei patrimoni artistico-culturali e delle collezioni corporate con Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Cariplo, Ministero della Cultura-Fondazione Scuola dei beni e delle attività culturali, Digit'ed e Fondazione 1563: oltre 150 candidature, 30 studenti, 8 borse di studio, circa 53 docenti, 162 ore di lezioni alle Gallerie d'Italia. Avviato il nuovo Corso "breve" Napoli-Firenze. L'arte di fare mostre con Fondazione Palazzo Strozzi: 90 candidature, 24 studenti, 36 ore di lezione tra Gallerie d'Italia - Napoli e Palazzo Strozzi. È stato avviato il progetto ALUMNI di Gallerie d'Italia Academy, con lo scopo di creare una community di ex studenti.

Officina delle Idee

Procede il Progetto Euploos per la realizzazione del catalogo digitale della collezione del Gabinetto dei Disegni e delle Stampe delle Gallerie degli Uffizi di Firenze (nel primo semestre prodotte 874 schede e 2.544 immagini). Proseguono i percorsi didattici con Fondazione Centro Conservazione e Restauro "La Venaria Reale" e il Laboratorio per il Restauro della Carta e della Fotografia del Corso di Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell'Università di Torino (progetti su opere di carta delle collezioni Intesa Sanpaolo e su macchinari storici dell'Archivio Storico).

Progetti di Gallerie d'Italia-Torino con realtà accademiche torinesi

Con IAAD-Istituto d'Arte Applicata e Design di Torino: conclusione del progetto di tesi di classe con studenti del Master Internazionale in Digital Marketing & Communication Management; con IED-Istituto Europeo di Design di Torino: conclusione della seconda tappa del progetto triennale di tesi "Bureau Metamorfosi" dal titolo "Il margine fa la pagina" con studenti del Corso di Fotografia; con Scuola Holden di Torino: conclusione del progetto di narrazione testuale e visiva con gli studenti del College Story Design.

Valorizzazione digitale

Progetto Cultura continua l'impegno nella produzione di iniziative digitali sui canali web e social di Gallerie d'Italia e di Gruppo, che vanno ad integrare e arricchire l'esperienza "fisica". Riguardano le iniziative di Gallerie d'Italia (mostre, eventi, attività di inclusione), il patrimonio artistico e archivistico di proprietà e i progetti di partnership, con interessanti riscontri in termini di visualizzazioni e interazioni19 .

Editoria e Musica

Nell'ambito di Edizioni Gallerie d'Italia-Skira sono stati curati e pubblicati 4 cataloghi di mostre (JR Déplacé.e.s; Mario Schifano; Mimmo Jodice; Supernova 23). Prosegue il sostegno a manifestazioni musicali (come Festival Milano Musica) e a progetti dedicati ai giovani, con un'attenzione particolare per i ragazzi di categorie svantaggiate (Esperienza Orchestra con Orchestra Filarmonica del Teatro Regio di Torino, programmi con Associazione Alessandro Scarlatti di Napoli). Sono state realizzate iniziative musicali alle Gallerie d'Italia, anche in dialogo con le collezioni e i temi delle mostre ospitate.

Principali rischi e incertezze

Le informazioni sui principali rischi e incertezze cui il Gruppo Intesa Sanpaolo è esposto trovano illustrazione nella Relazione intermedia sulla gestione e nelle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Nella parte introduttiva del presente capitolo, è stata fornita, come di consueto, (i) una rappresentazione sintetica del quadro macroeconomico, con i principali rischi connessi alla situazione internazionale, da leggere in coerenza con le indicazioni prospettiche contenute nel capitolo "Le previsioni per l'intero esercizio", nonché (ii) un'informativa sui principali aspetti di rischio per il Gruppo ISP correlati al conflitto militare tra Russia e Ucraina. Ulteriori indicazioni in tal senso, riferite in particolare agli impatti valutativi delle esposizioni verso i due Paesi belligeranti, sono incluse nel capitolo "Il presidio dei rischi" delle Note illustrative al bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Le informazioni sui rischi in generale e, più in particolare, sui rischi finanziari (rischi di credito e rischi di mercato), sui rischi di liquidità ed operativi nonché sui rischi delle imprese di assicurazione sono come sempre contenute nel già richiamato capitolo "Il presidio dei rischi" dove vengono altresì esposti alcuni aggiornamenti in merito alle principali tematiche correlate al rischio climatico. L'aggiornamento sulle attività inerenti i progetti e i principali obiettivi conseguiti nel semestre in ambito ESG sono invece riportati nel paragrafo "Sostenibilità e strategia del Gruppo su tematiche Environmental, Social and Governance" di questo capitolo.

Per quanto riguarda infine la solidità patrimoniale, i relativi elementi informativi sono presentati nello specifico paragrafo dedicato ai fondi propri ed ai coefficienti di solvibilità della presente Relazione intermedia sulla gestione. Gli ulteriori elementi di dettaglio sono come di consueto resi disponibili con l'aggiornamento dell'Informativa sul Terzo Pilastro di Basilea 3.

Quanto, infine, al presupposto della continuità aziendale, gli Amministratori di Intesa Sanpaolo ribadiscono di avere la ragionevole certezza che la Società e il Gruppo continueranno nella loro esistenza operativa in un futuro prevedibile e che, di conseguenza, la Relazione semestrale al 30 giugno 2023 è stata predisposta in questa prospettiva di continuità. Precisano, quindi, di non avere rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria consolidata e nell'andamento operativo del Gruppo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale.

19 In riferimento alle mostre concluse o inaugurate nel primo semestre, i contenuti digital e social sui canali di proprietà hanno generato: 57,9 milioni di impression, 1,1 milioni di interazioni per JR Déplacé.e.s a Torino; 23,6 milioni di impression per Artemisia a Napoli; 10,7 milioni di impression per Dai Medici ai Rothschild a Milano; 8,9 milioni di impression per Elena Xausa a Vicenza; per le mostre citate sopra: i canali web di proprietà hanno totalizzato 157 mila visualizzazioni di pagina con 118 mila utenti unici raggiunti (dati forniti da DC Comunicazione e Immagine). In riferimento agli applicativi delle Gallerie d'Italia - Torino: ad oggi, 8.592 download dell'App-guida digitale; 9.090 foto scaricate dalla parete interattiva Archivio Vivo.

Il primo semestre 2023

53

I risultati economici e gli aggregati patrimoniali

I risultati economici

Aspetti generali

Per consentire una lettura più immediata dei risultati, viene predisposto un conto economico consolidato riclassificato sintetico. Al fine di garantire un raffronto in termini omogenei, i dati economici riferiti ai periodi precedenti sono riesposti, ove necessario e se materiali. In particolare, gli importi vengono resi il più possibile coerenti con riferimento ai diversi periodi rappresentati, soprattutto in relazione alle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento. Tale omogeneizzazione avviene tramite dati "riesposti", che accolgono/escludono i valori delle società entrate/uscite nel/dal perimetro di consolidamento.

Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e del termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9, la rappresentazione del conto economico riclassificato del 2023 risulta in continuità: lo schema non recepisce infatti alcuna modifica né a livello di struttura né a livello di denominazione delle voci in quanto le poste di pertinenza assicurativa continuano a confluire principalmente nella voce Risultato dell'attività assicurativa, preservando così la rappresentazione separata delle risultanze reddituali del comparto.

In coerenza con l'invarianza del conto economico riclassificato, anche le tabelle di dettaglio non hanno subito modificazioni significative, fatta eccezione per quella relativa al Risultato dell'attività assicurativa e per quella della produzione assicurativa, che presentano strutture informative coerenti con il nuovo principio e con le disposizioni emanate dall'IVASS.

Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati presentati per il confronto negli schemi riclassificati risultano riesposti in termini omogenei. Inoltre, i primi due trimestri del 2022 sono stati riesposti per tenere conto delle variazioni del perimetro di consolidamento, e in

particolare:

  • − dell'ingresso di Compagnie de Banque Privée Quilvest (Gruppo Fideuram)20 a fine giugno 2022, con conseguente inizio del consolidamento dei dati economici a partire dal mese di luglio 2022; e
  • − del conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022,

con la convenzionale attribuzione del risultato netto alla voce Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi.

Si segnala infine che il 1° trimestre 2022 include la riesposizione, dalle spese del personale alle commissioni passive, degli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo (finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi), che a partire dal secondo trimestre 2022 vengono riclassificati dalle spese del personale alle commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici delle riesposizioni, delle aggregazioni e delle riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006.

Le riclassificazioni e aggregazioni di voci effettuate nel Conto economico consolidato riclassificato riguardano le seguenti fattispecie:

  • − i dividendi relativi ad azioni o quote detenute in portafoglio, nonché quelli incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli, che sono riallocati nella voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − le quote di pertinenza delle imprese di assicurazione relative a Interessi netti, Dividendi, Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che sono appostate, unitamente al Risultato dei servizi assicurativi e al Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa, alla specifica voce Risultato dell'attività assicurativa. Il Risultato dei servizi assicurativi è considerato escludendo i relativi oneri operativi (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti) e le commissioni riconosciute ai promotori della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi che, in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa, vengono ricondotti alle specifiche voci;
  • − i differenziali su derivati, classificati nel portafoglio di negoziazione, stipulati a copertura di operazioni in divisa, che, in funzione della stretta correlazione esistente, sono ricondotti tra gli interessi netti;
  • − le commissioni periodiche su rapporti di conto corrente con saldi attivi applicate alla clientela (ad esclusione del segmento clientela retail e PMI), in coerenza con quanto previsto dai fogli informativi, che vengono ricondotte nell'ambito degli interessi netti, in quanto volte a rifondere il costo finanziario sostenuto dalla Banca;
  • − le commissioni nette, che includono le sopra citate commissioni riconosciute ai promotori della Divisione Private Banking per il collocamento e la gestione dei prodotti assicurativi, in coerenza con la rappresentazione degli oneri per natura di spesa;
  • − il Risultato netto dell'attività di negoziazione, il Risultato netto dell'attività di copertura, il Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico nonché gli utili e perdite da cessione o

20 Dal 1° gennaio 2023 Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., in concomitanza con l'incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.

riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione o riacquisto di passività finanziarie – per la quota di contribuzione del comparto bancario – che sono riallocati nell'unica voce Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, ad eccezione degli eventuali importi relativi a rettifiche di valore di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;

  • − la quota del premio all'emissione dei Certificates riconosciuta alle reti per il loro collocamento, che viene riclassificata dal Risultato della negoziazione e dal Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico alle Commissioni nette;
  • − le componenti di rendimento delle polizze assicurative stipulate per far fronte alle indennità contrattuali ed ai piani di fidelizzazione dei consulenti finanziari, che sono portate a diretta riduzione del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value, coerentemente con l'effetto valutativo degli asset di riferimento, anziché essere evidenziate – in quanto di competenza dei consulenti stessi – tra gli Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività (per gli effetti valutativi) ovvero tra le Commissioni nette o gli Altri proventi (oneri) operativi netti, in funzione della tipologia di polizza assicurativa utilizzata (per gli effetti da realizzo);
  • − i proventi e i costi operativi di entità operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario, sinteticamente riallocati nell'ambito degli Altri proventi (oneri) operativi netti, inclusi quelli delle entità non soggette a direzione e coordinamento nell'ambito del Gruppo (Risanamento e le sue controllate);
  • − gli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive del Gruppo, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati dalle reti stesse sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, che vengono riclassificati dalle Spese del personale alle Commissioni passive, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti;
  • − i recuperi di spese e di imposte e tasse, che sono portati a riduzione delle Spese amministrative anziché essere evidenziati tra gli Altri proventi e, con riferimento al Gruppo CIB, gli importi della "bank tax" versata trimestralmente allo Stato ungherese, nonché della "windfall tax" introdotta in Ungheria sugli extra profitti delle banche, le quali - stante la loro natura - vengono ricondotte dalle Spese amministrative alle Imposte sul reddito;
  • − i costi operativi, che includono i sopra indicati oneri di natura operativa relativi al Risultato dei servizi assicurativi ricondotti alle specifiche voci (spese del personale, spese amministrative e ammortamenti), in coerenza con la rappresentazione dei costi per natura di spesa;
  • − gli utili e perdite da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (finanziamenti e titoli di debito rappresentativi di finanziamenti), che sono appostati tra le Rettifiche di valore nette su crediti;
  • − le Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, per la quota contribuita dal comparto bancario, gli effetti economici delle modifiche contrattuali nonché gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito riferiti a impegni e garanzie rilasciate, ricondotti nell'ambito dell'unica voce Rettifiche di valore nette su crediti. La voce include anche gli eventuali importi relativi a rettifiche di valore per rischio creditizio di quote di finanziamenti obbligatoriamente valutati al fair value che, in quanto attinenti a misurazioni di posizioni creditizie, vengono ricondotti nell'ambito della voce Rettifiche di valore nette su crediti per consentire una rappresentazione unitaria delle rettifiche di valore riferite alla medesima posizione;
  • − il rientro del time value del Trattamento di fine rapporto del personale e dei Fondi per rischi ed oneri, che è ricondotto tra gli Interessi netti, in quanto il fenomeno deriva direttamente dall'applicazione del criterio del costo ammortizzato, in assenza di variazioni nella previsione dei flussi futuri attesi, coerentemente con il trattamento del time value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato;
  • − le Rettifiche di valore nette per rischio di credito relative ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti e le rettifiche di valore per deterioramento di partecipazioni nonché di attività materiali ed immateriali (inclusi gli immobili e altri beni, anche derivanti dall'attività di escussione di garanzie o di acquisto in asta e destinati alla vendita sul mercato nel prossimo futuro), che sono riclassificate alla voce Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività, la quale recepisce dunque – oltre agli accantonamenti per rischi ed oneri diversi da quelli relativi a impegni e garanzie – gli effetti valutativi delle attività diverse dai crediti, con la sola eccezione delle svalutazioni delle attività intangibili che confluiscono, al netto degli effetti fiscali, nella voce Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili;
  • − gli oneri sostenuti nel secondo trimestre 2022 relativamente ad una erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo, ad esclusione di quelle con qualifica di dirigente o retribuzione equivalente, non relazionata alla loro performance lavorativa ma finalizzata a mitigare l'impatto dell'inflazione, che sono stati riclassificati dalle Spese del personale agli Altri proventi (oneri) netti;
  • − gli utili (perdite) realizzati su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti, che vengono riclassificati alla voce Altri proventi (oneri) netti. La voce recepisce dunque sinteticamente, oltre ai proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa, gli effetti da realizzo delle attività diverse dai crediti. Fanno eccezione gli utili (perdite) realizzati su titoli di debito che, in considerazione del modello di business che prevede una gestione strettamente correlata con gli altri strumenti finanziari, vengono ricondotti nell'ambito del Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value;
  • − gli Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo del personale, che sono riclassificati, al netto dell'effetto fiscale, a voce propria dalle voci Spese del personale, Spese amministrative e da altre voci di conto economico;
  • − gli Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione che, al netto dell'effetto fiscale, sono ricondotti a voce propria. Essi normalmente rappresentano le quote di ammortamento, nonché eventuali svalutazioni, delle attività e passività finanziarie e delle immobilizzazioni materiali e immateriali oggetto di valutazione al fair value nell'ambito dell'applicazione del principio IFRS 3;
  • − i tributi e gli altri oneri finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario, che sono ricondotti, al netto delle imposte, alla specifica voce;
  • − le Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili, che ove presenti sono esposte, come in precedenza indicato, al netto delle imposte.

(milioni di euro)
Variazioni
30.06.2023 30.06.2022
assolute %
Interessi netti 6.838 4.049 2.789 68,9
Commissioni nette 4.353 4.544 -191 -4,2
Risultato dell'attività assicurativa 856 841 15 1,8
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 337 1.329 -992 -74,6
Altri proventi (oneri) operativi netti 14 -8 22
Proventi operativi netti 12.398 10.755 1.643 15,3
Spese del personale -3.185 -3.189 -4 -0,1
Spese amministrative -1.375 -1.352 23 1,7
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -651 -623 28 4,5
Costi operativi -5.211 -5.164 47 0,9
Risultato della gestione operativa 7.187 5.591 1.596 28,5
Rettifiche di valore nette su crediti -556 -1.432 -876 -61,2
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -191 -114 77 67,5
Altri proventi (oneri) netti 304 143 161
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 6.744 4.188 2.556 61,0
Imposte sul reddito -2.084 -1.475 609 41,3
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -86 -39 47
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-90 -64 26 40,6
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -239 -278 -39 -14,0
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -23 14 -37
Risultato netto 4.222 2.346 1.876 80,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato

Voci 2023 2022 (milioni di euro)
trimestre trimestre trimestre trimestre trimestre trimestre
Interessi netti 3.584 3.254 3.064 2.387 2.092 1.957
Commissioni nette 2.216 2.137 2.222 2.153 2.255 2.289
Risultato dell'attività assicurativa 459 397 395 439 449 392
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 75 262 -2 51 560 769
Altri proventi (oneri) operativi netti 7 7 -12 -12 -12 4
Proventi operativi netti 6.341 6.057 5.667 5.018 5.344 5.411
Spese del personale -1.625 -1.560 -1.921 -1.632 -1.613 -1.576
Spese amministrative -731 -644 -865 -695 -718 -634
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -319 -332 -344 -313 -309 -314
Costi operativi -2.675 -2.536 -3.130 -2.640 -2.640 -2.524
Risultato della gestione operativa 3.666 3.521 2.537 2.378 2.704 2.887
Rettifiche di valore nette su crediti -367 -189 -1.185 -496 -730 -702
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -121 -70 -114 -42 -62 -52
Altri proventi (oneri) netti 203 101 55 4 147 -4
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - -
Risultato corrente lordo 3.381 3.363 1.293 1.844 2.059 2.129
Imposte sul reddito -1.000 -1.084 -45 -560 -699 -776
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -44 -42 -78 -23 -23 -16
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle
imposte)
-44 -46 -50 -32 -30 -34
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -11 -228 -32 -266 -12 -266
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto
delle imposte)
- - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -16 -7 -12 -6 8 6
Risultato netto 2.266 1.956 1.076 957 1.303 1.043

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha conseguito nella prima parte del 2023 eccellenti risultati in termini di redditività, liquidità e solidità patrimoniale. I proventi operativi netti nel primo semestre sono ammontati a 12.398 milioni, in crescita del 15,3% rispetto ai 10.755 milioni del corrispondente periodo 2022. Tale dinamica è stata determinata dal forte incremento degli interessi netti, che hanno beneficiato dei rialzi sui tassi di interesse da parte della BCE, solo in parte contrastato dal calo del risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value e delle commissioni nette. Sono altresì risultati in miglioramento i proventi derivanti dall'attività assicurativa e gli altri proventi operativi netti.

Interessi netti

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Rapporti con clientela 6.509 3.897 2.612 67,0
Titoli in circolazione -1.371 -857 514 60,0
Intermediazione con clientela 5.138 3.040 2.098 69,0
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 750 297 453
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
97 -88 185
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 643 390 253 64,9
Attività finanziarie 1.490 599 891
Rapporti con banche 76 379 -303 -79,9
Differenziali su derivati di copertura -326 -240 86 35,8
Altri interessi netti 460 271 189 69,7
Interessi netti 6.838 4.049 2.789 68,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Gli interessi netti, pari a 6.838 milioni, hanno presentato una significativa crescita (+68,9%) rispetto al primo semestre 2022. In particolare, hanno evidenziato una maggiore contribuzione sia l'intermediazione con clientela (+69%, pari a +2,1 miliardi), sia le attività finanziarie, pari a 1.490 milioni, che sono più che raddoppiate rispetto ai primi sei mesi 2022, grazie agli andamenti positivi nei titoli valutati al costo ammortizzato, nonché nelle altre attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva e a conto economico. Tra le altre componenti sono risultati in peggioramento i differenziali negativi su derivati di copertura, in aumento del 35,8%, e gli interessi netti sui rapporti con banche, che presentato un forte ridimensionamento (-79,9%) per gli effetti dell'ordinaria operatività interbancaria, in un contesto di tassi di mercato profondamente diverso fra i due periodi a raffronto.

Quale risultato della repentina inversione di tendenza della politica monetaria intervenuta a partire dalla seconda parte del 2022, le operazioni TLTRO con la BCE – in essere a fine giugno 2023 per 45,1 miliardi – hanno dato luogo nel primo semestre del corrente anno ad interessi negativi per 1.073 milioni, a fronte di interessi positivi per 645 milioni contabilizzati nei primi sei mesi

dell'esercizio precedente (riferiti ad uno stock di finanziamenti al 30 giugno 2022 pari a 114,8 miliardi), i quali fino al 23 giugno 2022 avevano potuto beneficiare del cosiddetto "special interest rate period", con tasso applicato pari al -1% (divenuto poi - 0,50% per il periodo dal 24 giugno alla fine del semestre).

Nel primo semestre 2023 l'eccesso di liquidità impiegato in operazioni di deposito presso la Banca Centrale ha generato interessi attivi positivi per 1.473 milioni beneficiando del rialzo dei tassi di riferimento, comunque allineati al costo della raccolta in TLTRO; nell'analogo semestre 2022 gli interessi erano stati negativi per 283 milioni.

Infine, gli altri interessi netti hanno mostrato un apporto positivo di 460 milioni, che si raffrontano con i 271 milioni del corrispondente periodo dello scorso esercizio.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Rapporti con clientela 3.394 3.115 279 9,0
Titoli in circolazione -775 -596 179 30,0
Intermediazione con clientela 2.619 2.519 100 4,0
Titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 441 309 132 42,7
Altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 52 45 7 15,6
Altre attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 364 279 85 30,5
Attività finanziarie 857 633 224 35,4
Rapporti con banche 54 22 32
Differenziali su derivati di copertura -204 -122 82 67,2
Altri interessi netti 258 202 56 27,7
Interessi netti 3.584 3.254 330 10,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il flusso di interessi netti registrato nel secondo trimestre 2023 ha mostrato un valore superiore a quello del primo (+10,1%), essenzialmente per il maggiore contributo degli interessi sulle attività finanziarie e sui rapporti con clientela. Questi ultimi hanno tratto vantaggio dai rialzi dei tassi di interesse da parte della BCE.

(milioni di euro)
30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 3.281 1.947 1.334 68,5
IMI Corporate & Investment Banking 1.308 956 352 36,8
International Subsidiary Banks 1.094 709 385 54,3
Private Banking 602 101 501
Asset Management 2 - 2 -
Insurance - - - -
Totale aree di business 6.287 3.713 2.574 69,3
Centro di governo 551 336 215 64,0
Gruppo Intesa Sanpaolo 6.838 4.049 2.789 68,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

La Banca dei Territori, che rappresenta il 52,2% del risultato delle aree di business operative, ha evidenziato interessi netti pari a 3.281 milioni, in forte aumento rispetto al primo semestre 2022 (+68,5%, pari a +1.334 milioni), grazie essenzialmente al comparto della raccolta da clientela, che ha tratto vantaggio dall'andamento dei tassi di mercato favorendo l'aumento del markdown. Hanno apportato un contributo in termini di margine di interesse crescente la Divisione Private Banking (+501 milioni), i cui attivi hanno beneficiato ampiamente del rialzo dei tassi, l'International Subsidiary Banks (+54,3%, pari a +385 milioni), principalmente in relazione alla dinamica favorevole evidenziata dalle controllate operanti in Slovacchia, Croazia e Ungheria, e la Divisione IMI Corporate & Investment Banking (+36,8%, pari a +352 milioni), prevalentemente imputabile al maggior apporto del Global Markets.

Gli interessi netti del Centro di Governo hanno mostrato una crescita (+215 milioni) che ha beneficiato del consistente rialzo e riposizionamento su livelli positivi dei tassi di mercato.

Commissioni nette

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
Attive Passive Nette Attive Passive Nette assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 241 -166 75 215 -114 101 -26 -25,7
Servizi di incasso e pagamento 388 -68 320 376 -73 303 17 5,6
Conti correnti 685 - 685 694 - 694 -9 -1,3
Servizio Bancomat e carte di credito 435 -234 201 405 -214 191 10 5,2
Attività bancaria commerciale 1.749 -468 1.281 1.690 -401 1.289 -8 -0,6
Intermediazione e collocamento titoli 558 -135 423 544 -163 381 42 11,0
Intermediazione valute 7 -3 4 8 -3 5 -1 -20,0
Gestioni patrimoniali 1.739 -484 1.255 1.864 -484 1.380 -125 -9,1
Distribuzione prodotti assicurativi 799 - 799 824 - 824 -25 -3,0
Altre commissioni intermediazione / gestione 225 -99 126 220 -89 131 -5 -3,8
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 3.328 -721 2.607 3.460 -739 2.721 -114 -4,2
Altre commissioni nette 585 -120 465 668 -134 534 -69 -12,9
Commissioni nette 5.662 -1.309 4.353 5.818 -1.274 4.544 -191 -4,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le commissioni nette conseguite nel primo semestre 2023 si sono attestate a 4.353 milioni, in flessione del 4,2% rispetto ai 4.544 milioni registrati nel medesimo periodo del 2022.

Tale risultato è stato determinato principalmente dalla riduzione delle commissioni sull'attività di gestione, intermediazione e consulenza (-4,2%, pari a -114 milioni). Nel dettaglio è diminuito l'apporto legato alle gestioni patrimoniali (-9,1%, pari a -125 milioni), segnatamente le gestioni collettive, che hanno risentito della riduzione delle commissioni di gestione e di sottoscrizione. In misura minore, sono diminuite le commissioni correlate alla distribuzione prodotti assicurativi (-3%, pari a -25 milioni) e le altre commissioni di intermediazione / gestione (-5 milioni). In controtendenza le commissioni di intermediazione e collocamento titoli hanno registrato un incremento (+11%, pari a +42 milioni).

Anche le altre commissioni nette mostrano una flessione (-12,9%, pari a -69 milioni), per effetto della contrazione delle componenti attive, segnatamente quelle correlate ai finanziamenti concessi, solo in parte contrastata dall'andamento delle componenti passive, relative soprattutto agli altri servizi bancari.

L'attività bancaria commerciale ha evidenziato una sostanziale stabilità (-0,6%): la riduzione delle commissioni su garanzie rilasciate / ricevute e sui conti correnti sono state controbilanciate dal buon andamento sui servizi di incasso e pagamento e sul servizio bancomat e carte di credito.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Garanzie rilasciate / ricevute 41 34 7 20,6
Servizi di incasso e pagamento 164 156 8 5,1
Conti correnti 344 341 3 0,9
Servizio Bancomat e carte di credito 107 94 13 13,8
Attività bancaria commerciale 656 625 31 5,0
Intermediazione e collocamento titoli 193 230 -37 -16,1
Intermediazione valute 2 2 - -
Gestioni patrimoniali 641 614 27 4,4
Distribuzione prodotti assicurativi 403 396 7 1,8
Altre commissioni intermediazione / gestione 69 57 12 21,1
Attività di gestione, intermediazione e consulenza 1.308 1.299 9 0,7
Altre commissioni nette 252 213 39 18,3
Commissioni nette 2.216 2.137 79 3,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

La voce nel secondo trimestre del 2023 ha mostrato un miglioramento di 79 milioni rispetto al primo, determinato principalmente dall'attività bancaria commerciale e dalle altre commissioni nette.

(milioni di euro)
30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori 2.360 2.375 -15 -0,6
IMI Corporate & Investment Banking 569 564 5 0,9
International Subsidiary Banks 290 290 - -
Private Banking 931 1.023 -92 -9,0
Asset Management 418 472 -54 -11,4
Insurance 1 1 - -
Totale aree di business 4.569 4.725 -156 -3,3
Centro di governo -216 -181 35 19,3
Gruppo Intesa Sanpaolo 4.353 4.544 -191 -4,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Relativamente ai settori di attività, la Banca dei Territori, che rappresenta il 51,7% del risultato delle unità operative, ha evidenziato nel primo semestre 2023 una lieve flessione delle commissioni (-0,6%, pari a -15 milioni), in particolare quelle rivenienti dal comparto del risparmio gestito e della bancassurance, condizionate dalla flessione dei volumi conseguente all'evoluzione dei mercati. Hanno mostrato una riduzione dei ricavi commissionali anche il Private Banking (-9%, pari a -92 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di risparmio gestito e l'Asset Management (-11,4%, pari a -54 milioni), che ha risentito della contrazione delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti e, in misura minore, delle commissioni di performance incassate nel periodo. La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha registrato un lieve incremento (+0,9%), per effetto dell'andamento rilevato nel comparto dell'investment banking. Le commissioni dell'International Subsidiary Banks si sono mantenute in linea con

quelle del corrispondente periodo del 2022.

L'aumento delle commissioni passive sul Centro di Governo è principalmente riconducibile all'incremento dei costi connessi ad operazioni di cartolarizzazione sintetica effettuate per ottimizzare il profilo di capitale del Gruppo.

Risultato dell'attività assicurativa

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
Vita Danni Totale Vita Danni Totale assolute %
MARGINE TECNICO 611 228 839 488 231 719 120 16,7
Rilascio margine sui servizi contrattuali 600 41 641 601 26 627 14 2,2
Sinistri, spese attese e altri importi 282 526 808 422 589 1.011 -203 -20,1
Ricavi assicurativi 882 567 1.449 1.023 615 1.638 -189 -11,5
Sinistri e spese effettivi totali -325 -307 -632 -539 -361 -900 -268 -29,8
Altri Costi Assicurativi 54 -32 22 4 -23 -19 41
Costi assicurativi -271 -339 -610 -535 -384 -919 -309 -33,6
MARGINE FINANZIARIO -13 8 -5 98 -6 92 -97
Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti
assicurativi emessi
-2.647 -1 -2.648 1.758 29 1.787 -4.435
Interessi netti 1.004 13 1.017 1.088 1 1.089 -72 -6,6
Dividendi 231 - 231 216 - 216 15 6,9
Utili/perdite da realizzo -309 2 -307 -380 -1 -381 -74 -19,4
Utili/perdite da valutazione 1.574 - 1.574 -2.789 -34 -2.823 4.397
Commissioni nette 134 -6 128 205 -1 204 -76 -37,3
Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da
consolidamento
598 236 834 586 225 811 23 2,8
Effetti da consolidamento 22 - 22 30 - 30 -8 -26,7
RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 620 236 856 616 225 841 15 1,8

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato dell'attività assicurativa raggruppa le voci di costo e ricavo del business assicurativo, comprensivo della componente in riassicurazione, delle compagnie vita e danni operanti nell'ambito del Gruppo. Nella prima parte del 2023 tale risultato si è attestato a 856 milioni, in leggera crescita rispetto allo stesso periodo 2022 (+1,8%, pari a +15 milioni). La dinamica tra il primo semestre del 2022 e il corrispondente periodo dell'anno corrente è ascrivibile principalmente all'aumento del ramo danni che si è attestato a 236 milioni (+11 milioni), mentre nel ramo vita il progresso del margine tecnico ha compensato la dinamica cedente del margine finanziario.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
MARGINE TECNICO 431 408 23 5,6
Rilascio margine sui servizi contrattuali 273 368 -95 -25,8
Sinistri, spese attese e altri importi 357 451 -94 -20,8
Ricavi assicurativi 630 819 -189 -23,1
Sinistri e spese effettivi totali -186 -446 -260 -58,3
Altri Costi Assicurativi -13 35 -48
Costi assicurativi -199 -411 -212 -51,6
MARGINE FINANZIARIO 18 -23 41
Costi e ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -1.264 -1.384 -120 -8,7
Interessi netti 592 425 167 39,3
Dividendi 154 77 77
Utili/perdite da realizzo -33 -274 -241 -88,0
Utili/perdite da valutazione 507 1.067 -560 -52,5
Commissioni nette 62 66 -4 -6,1
Risultato della gestione assicurativa al lordo degli effetti da consolidamento 449 385 64 16,6
Effetti da consolidamento 10 12 -2 -16,7
RISULTATO DELL'ATTIVITA' ASSICURATIVA 459 397 62 15,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato della gestione assicurativa, comprensivo dei rami vita e danni/salute, evidenzia nel secondo trimestre un incremento di 62 milioni rispetto al primo, a cui contribuiscono:

o un incremento netto di 23 milioni del margine tecnico, come risultante di un minor apporto del rilascio del margine sui servizi contrattuali (-95 milioni), conseguenza di una differente rivalutazione finanziaria alle due date, e minori costi effettivi rispetto agli attesi, principalmente per l'andamento dei sinistri e spese;

o un incremento di 41 milioni del margine finanziario, con inversione di tendenza da margine negativo (-23 milioni nel primo trimestre) a margine positivo (+18 milioni nel 2° trimestre), principalmente per effetto del risultato da strumenti finanziari del patrimonio libero.

(milioni di euro)
Produzione 30.06.2023 di cui
nuova
produzione
30.06.2022
Rami Vita 7.691 7.532 6.630
Premi emessi prodotti tradizionali 5.925 5.867 1.105
Premi emessi prodotti Unit Linked 623 535 1.072
Premi emessi prodotti Multiramo 750 741 4.074
Premi emessi Fondi pensione 390 387 375
Premi emessi prodotti di Capitalizzazione 3 2 4
Rami Danni 764 155 735
Premi emessi 764 155 735
Premi ceduti in riassicurazione -47 -1 -76
Premi netti da prodotti assicurativi 8.408 7.686 7.289
Produzione contratti Unit Linked 1.077 1.055 1.653
Totale produzione relativa ai contratti di investimento 1.077 1.055 1.653
Produzione totale 9.485 8.741 8.942

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel primo semestre la produzione totale del comparto assicurativo si è approssimata a 9,5 miliardi, in aumento rispetto alla produzione realizzata nel medesimo periodo del 2022 (8,9 miliardi). Lo sviluppo dei premi è stato trainato dai prodotti

Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value
option
-44 532 -576
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting -56 46 -102
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto
a conto economico
144 115 29 25,2
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo
ammortizzato
276 646 -370 -57,3
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 17 -10 27
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 337 1.329 -992 -74,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel primo semestre 2023 il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 337 milioni, ha evidenziato un calo rilevante rispetto al corrispondente periodo del 2022. Tale andamento va letto insieme al marcato incremento del margine di interesse, con particolare riferimento all'operatività in certificates che ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata ed effetti negativi sul trading correlati alla gestione dei rischi finanziari a seguito della crescita dei tassi di mercato.

La flessione, pari al 74,6%, è ascrivibile al risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option (-576 milioni), in particolare all'operatività in cambi e in tassi, nonché al venir meno dell'impatto positivo derivante dal debt value adjustment (DVA) per effetto del restringimento del credit spread di Intesa Sanpaolo nel primo semestre dell'anno corrente, e al risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato (-370 milioni), che aveva beneficiato nei primi sei mesi del 2022 di maggiori utili da cessione di titoli di debito HTC, prevalentemente governativi. Ha inoltre evidenziato un calo il risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting (-102 milioni).

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni

trimestre

trimestre
assolute %
Risultato netto da operazioni di trading e da strumenti finanziari in fair value option -40 -4 36
Risultato netto da operazioni di copertura in hedge accounting -42 -14 28
Risultato netto da attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto
economico
50 94 -44 -46,8
Risultato netto da dividendi e da cessione di attività valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva e da cessione di attività al costo ammortizzato
97 179 -82 -45,8
Risultato netto da riacquisto di passività finanziarie 10 7 3 42,9
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 75 262 -187 -71,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il risultato del secondo trimestre del 2023 mostra un valore significativamente più contenuto sia rispetto al primo trimestre dell'esercizio corrente sia in confronto ai primi due trimestri del 2022, per effetto dei risultati negativi da operazioni di trading e di copertura, nonché dei minori risultati delle altre componenti.

Altri proventi (oneri) operativi netti

Nel primo semestre 2023 gli altri proventi operativi netti sono stati pari a 14 milioni e si confrontano con oneri per 8 milioni contabilizzati nel medesimo periodo 2022. In tale voce confluiscono sia proventi ed oneri di natura operativa – compresi quelli delle entità controllate non soggette a direzione e coordinamento ed operanti in settori del tutto distinti dall'ambito bancario e finanziario – sia gli utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto. La dinamica della voce è riconducibile alla riduzione degli altri oneri di gestione, che si attestano nei primi sei mesi 2023 a -18 milioni (-28 milioni il dato del medesimo periodo del precedente esercizio), e al maggior contributo dei dividendi e utili delle partecipazioni valutate al patrimonio netto (+12 milioni).

Costi operativi

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Salari e stipendi 2.209 2.259 -50 -2,2
Oneri sociali 569 573 -4 -0,7
Altri oneri del personale 407 357 50 14,0
Spese del personale 3.185 3.189 -4 -0,1
Spese per servizi informatici 416 404 12 3,0
Spese di gestione immobili 184 146 38 26,0
Spese generali di funzionamento 202 201 1 0,5
Spese legali e professionali 125 139 -14 -10,1
Spese pubblicitarie e promozionali 58 52 6 11,5
Costi indiretti del personale 79 71 8 11,3
Altre spese 228 258 -30 -11,6
Imposte indirette e tasse 97 96 1 1,0
Recupero di spese ed oneri -14 -15 -1 -6,7
Spese amministrative 1.375 1.352 23 1,7
Immobilizzazioni materiali 278 283 -5 -1,8
Immobilizzazioni immateriali 373 340 33 9,7
Ammortamenti 651 623 28 4,5
Costi operativi 5.211 5.164 47 0,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nei primi sei mesi del 2023, nonostante il permanere dell'inflazione su livelli elevati, i costi operativi si sono attestati a 5.211 milioni, valore di poco superiore al dato rilevato nel primo semestre 2022 (+0,9%).

Le spese del personale, pari a 3.185 milioni, mostrano una piccola flessione rispetto al corrispondente periodo del 2022, principalmente per effetto dei risparmi derivanti dalle uscite per accordi, quasi interamente compensati da maggiori costi gestionali.

Le spese amministrative si sono attestate a 1.375 milioni, in crescita dell'1,7%. In particolare, gli aumenti sono stati registrati principalmente nelle spese di gestione immobili, soprattutto correlate ai maggiori costi energetici, nelle spese per servizi informatici e nei costi indiretti del personale, a fronte di risparmi sulle altre spese, soprattutto sui servizi resi da terzi e sulle spese legali e professionali. Gli ammortamenti delle immobilizzazioni materiali e immateriali che, secondo quanto previsto dal principio IFRS 16, includono anche la quota relativa ai diritti d'uso acquisiti con il leasing operativo, hanno evidenziato un aumento (+4,5%) rispetto al dato del primo semestre 2022, riconducibile alle immobilizzazioni immateriali a seguito degli investimenti tecnologici.

Il cost/income ratio nel primo semestre 2023 è ulteriormente calato al 42% rispetto al 48% del corrispondente periodo del 2022.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Salari e stipendi 1.130 1.079 51 4,7
Oneri sociali 290 279 11 3,9
Altri oneri del personale 205 202 3 1,5
Spese del personale 1.625 1.560 65 4,2
Spese per servizi informatici 217 199 18 9,0
Spese di gestione immobili 92 92 - -
Spese generali di funzionamento 103 99 4 4,0
Spese legali e professionali 71 54 17 31,5
Spese pubblicitarie e promozionali 39 19 20
Costi indiretti del personale 42 37 5 13,5
Altre spese 127 101 26 25,7
Imposte indirette e tasse 47 50 -3 -6,0
Recupero di spese ed oneri -7 -7 - -
Spese amministrative 731 644 87 13,5
Immobilizzazioni materiali 137 141 -4 -2,8
Immobilizzazioni immateriali 182 191 -9 -4,7
Ammortamenti 319 332 -13 -3,9
Costi operativi 2.675 2.536 139 5,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Il raffronto trimestrale evidenzia costi operativi più alti nel secondo trimestre rispetto al primo, per effetto della dinamica delle due componenti principali.

(milioni di euro)
30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Banca dei Territori -3.076 -3.101 -25 -0,8
IMI Corporate & Investment Banking -705 -666 39 5,9
International Subsidiary Banks -549 -519 30 5,8
Private Banking -469 -449 20 4,5
Asset Management -111 -100 11 11,0
Insurance -171 -177 -6 -3,4
Totale aree di business -5.081 -5.012 69 1,4
Centro di governo -130 -152 -22 -14,5
Gruppo Intesa Sanpaolo -5.211 -5.164 47 0,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo.

Con riferimento ai costi operativi, la Banca dei Territori, che contabilizza oltre il 60% degli oneri delle aree operative, ha evidenziato una lieve flessione rispetto ai primi sei mesi del 2022 (-0,8%, pari a -25 milioni), grazie ai risparmi sulle spese del personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico a seguito delle uscite per accordi. Per contro si rilevano aumenti per IMI Corporate & Investment Banking (+5,9%, pari a +39 milioni), per l'International Subsidiary Banks (+5,8%, pari a +30 milioni), in relazione a maggiori spese amministrative e del personale, e per il Private Banking (+4,5%, pari a +20 milioni), segnatamente nelle spese del personale. Anche l'Asset Management mostra un incremento (+11%, pari a +11 milioni), principalmente riconducibile alle spese amministrative. Inoltre, hanno presentato una riduzione dei costi operativi l'Insurance (-3,4%, -6 milioni), interamente imputabile alle spese amministrative, ed il Centro di Governo (-14,5%, pari a -22 milioni).

Risultato della gestione operativa

Il risultato della gestione operativa del periodo in esame è ammontato a 7.187 milioni, in aumento del 28,5% rispetto al valore contabilizzato nel primo semestre 2022, per effetto di un incremento dei ricavi e in presenza di un moderato aumento dei costi operativi.

Rettifiche di valore nette su crediti

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Sofferenze -185 -105 80 76,2
Inadempienze probabili -282 -624 -342 -54,8
Crediti scaduti / sconfinanti -151 -125 26 20,8
Crediti Stage 3 -618 -854 -236 -27,6
di cui titoli di debito -3 - 3 -
Crediti Stage 2 88 -402 490
di cui titoli di debito - -9 -9
Crediti Stage 1 -61 -101 -40 -39,6
di cui titoli di debito 18 2 16
Rettifiche/Riprese nette su crediti -591 -1.357 -766 -56,4
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 3 -1 4
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito
relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
32 -74 106
Rettifiche di valore nette su crediti -556 -1.432 -876 -61,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Le rettifiche su crediti si sono attestate a 556 milioni, evidenziando un forte ridimensionamento rispetto ai 1.432 milioni contabilizzati nel primo semestre 2022, che includevano le rettifiche di valore apportate sulle controparti russe e ucraine per 1.093 milioni.

La dinamica della voce si sostanzia principalmente in un miglioramento di 490 milioni sui crediti in Stage 2 (88 milioni di riprese di valore a fronte di -402 milioni di rettifiche nei primi sei mesi del 2022) e in una riduzione di 236 milioni delle rettifiche di valore sui crediti non performing in Stage 3, quale risultante di un significativo calo delle rettifiche su inadempienze probabili (-342 milioni), solo in parte controbilanciato da un aumento su sofferenze (+80 milioni) e su crediti scaduti/sconfinanti (+26 milioni). Inoltre, si sono ridotte anche le rettifiche sui crediti in Stage 1 per 40 milioni e si sono rilevate riprese su accantonamenti netti relativi a impegni e garanzie rilasciate per 32 milioni a fronte delle rettifiche per -74 milioni contabilizzate nel primo semestre 2022.

A giugno 2023 l'incidenza dei deteriorati lordi sul complesso dei crediti si è attestata al 2,3%, sostanzialmente allineata al dato di dicembre 2022.

Il costo del credito annualizzato, espresso dal rapporto tra rettifiche di valore nette e crediti netti, è sceso nel primo semestre 2023 a 25 punti base e si confronta con un valore dell'esercizio 2022 di 70 punti base (30 punti base se si esclude lo stanziamento per l'esposizione a Russia e Ucraina, le ulteriori rettifiche finalizzate a cogliere gli elementi di rischiosità insiti nello scenario attuale e quelle correlate agli overlay e per favorire il derisking, al netto del rilascio di rettifiche generiche effettuate nel 2020 per gli impatti attesi di COVID-19). A giugno 2023 la copertura sui crediti deteriorati si cifra al 49%. Nel dettaglio le sofferenze hanno richiesto rettifiche nette per 185 milioni – che si raffrontano con 105 milioni dei primi sei mesi del 2022 – con un livello di copertura pari al 68,2%. Le rettifiche nette sulle inadempienze probabili, pari a 282 milioni risultano in contrazione (-54,8%) rispetto ai 624 milioni registrati nel primo semestre 2022; la copertura su tali posizioni si attesta al 40%. Le rettifiche su crediti scaduti e sconfinanti sono ammontate a 151 milioni (125 milioni il dato del medesimo periodo 2022) e la loro copertura è pari al 23,7%. La copertura sulle posizioni forborne nell'ambito delle attività deteriorate è del 43,2%. Infine, la copertura sui finanziamenti in bonis si attesta allo 0,6%, ed incorpora il rischio fisiologico sul portafoglio crediti.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni
trimestre trimestre assolute %
Sofferenze -95 -90 5 5,6
Inadempienze probabili -77 -205 -128 -62,4
Crediti scaduti / sconfinanti -90 -61 29 47,5
Crediti Stage 3 -262 -356 -94 -26,4
di cui titoli di debito -3 - 3 -
Crediti Stage 2 -23 111 -134
di cui titoli di debito 2 -2 4
Crediti Stage 1 -76 15 -91
di cui titoli di debito 6 12 -6 -50,0
Rettifiche/Riprese nette su crediti -361 -230 131 57,0
Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -3 6 -9
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e
garanzie finanziarie rilasciate
-3 35 -38
Rettifiche di valore nette su crediti -367 -189 178 94,2

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nel secondo trimestre le rettifiche di valore nette su crediti sono aumentate rispetto al livello minimo dei primi tre mesi. La diminuzione delle rettifiche sui crediti deteriorati è stata più che compensata dalle nuove rettifiche sui crediti in bonis e dagli accantonamenti netti per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate, voci che nel primo trimestre avevano registrato riprese di valore.

Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Altri accantonamenti netti -97 -36 61
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e
su titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva -87 -65 22 33,8
Rettifiche di valore nette su altre attività -7 -13 -6 -46,2
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre
attività
-191 -114 77 67,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

Nell'ambito dello schema di conto economico riclassificato, questa voce comprende principalmente gli altri accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri e le rettifiche di valore nette su altre attività e su titoli valutati al costo ammortizzato e al fair value. Nei primi sei mesi del 2023 gli altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività sono ammontati a 191 milioni, valore superiore ai 114 milioni contabilizzati nello stesso periodo dell'esercizio precedente. L'aumento è da porre in relazione principalmente agli altri accantonamenti netti fra i quali sono compresi (i) 32 milioni quale stima del costo relativo al nuovo concorso a premi Reward "Intesa Sanpaolo 2024" lanciato in ottica di fidelizzazione e coinvolgimento della clientela e (ii) 39 milioni, aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022, effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia al fine di azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato.

(milioni di euro)
Voci 2023 Variazioni

trimestre

trimestre
assolute %
Altri accantonamenti netti -61 -36 25 69,4
Rettifiche di valore nette su titoli valutati al costo ammortizzato e su titoli valutati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
-50 -37 13 35,1
Rettifiche di valore nette su altre attività -10 3 -13
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -121 -70 51 72,9

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento.

A livello congiunturale, il secondo trimestre 2023 registra accantonamenti superiori a quelli del primo trimestre in relazione alla presenza di 20 milioni per l'azzeramento del contributo patrimoniale della partecipazione russa al bilancio consolidato e 32 milioni per il già citato concorso a premi.

Altri proventi (oneri) netti

In questa voce del conto economico riclassificato sono aggregati gli utili e le perdite su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato diverse dai crediti, su partecipazioni e su altri investimenti nonché gli altri proventi ed oneri non strettamente correlati alla gestione operativa.

Nel primo semestre 2023 gli altri proventi netti si sono attestati a 304 milioni, comprendenti 157 milioni di utili da cessione, perfezionata a maggio, della quota di capitale detenuta in Zhong Ou Asset Management Company Limited (ZOAM) e 116 milioni di utili da cessione a Nexi del ramo acquiring della controllata operante in Croazia. Il dato è risultato superiore ai 143 milioni registrati nel primo semestre 2022, che includevano 194 milioni di plusvalenza derivante dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e 48 milioni di oneri di erogazione liberale una tantum alle persone di Intesa Sanpaolo per mitigare l'impatto dell'inflazione.

Risultato corrente lordo

Nei primi sei mesi del 2023 l'utile dell'operatività corrente prima della contabilizzazione delle imposte sul reddito si è attestato a 6.744 milioni, in forte crescita rispetto ai 4.188 milioni del medesimo periodo 2022.

Imposte sul reddito

Le imposte su base corrente e differita sono state pari a 2.084 milioni, corrispondenti ad un tax rate del 30,9%, più basso rispetto a quello del primo semestre del 2022 (35,2%).

Oneri di integrazione e di incentivazione all'esodo (al netto delle imposte)

La voce è salita a 86 milioni, principalmente riferiti ad ammortamenti su beni materiali e immateriali, e si raffronta con i 39 milioni registrati nei primi sei mesi del 2022, che includevano effetti positivi riferiti a spese per il personale.

Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte)

La voce comprende gli importi riconducibili alle rivalutazioni di crediti, debiti, immobili e all'iscrizione di nuove attività immateriali attuate, in applicazione del principio contabile IFRS 3, in sede di rilevazione delle operazioni di acquisizione di partecipazioni e/o aggregati patrimoniali. Tale voce nel primo semestre 2023 si è attestata a 90 milioni, che si confrontano con i 64 milioni contabilizzati nel medesimo periodo dello scorso anno.

Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte)

La voce include i tributi imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e di conseguenza al di fuori del governo aziendale. Nel primo semestre 2023 tali oneri sono ammontati a 239 milioni e si confrontano con i 278 milioni dello stesso periodo dell'esercizio precedente.

I tributi contabilizzati nel periodo in esame sono così ripartiti: 221 milioni riferibili ai fondi di risoluzione, 7 milioni ai fondi di garanzia dei depositi, 10 milioni riconducibili ai tributi contabilizzati dalle banche estere e 1 milione relativo al Fondo Atlante.

Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi

Nei primi sei mesi del 2023 la voce evidenzia con segno negativo 23 milioni di utili netti di competenza di terzi relativi a società dell'area di consolidamento integrale, e si raffronta con un valore positivo di 14 milioni (perdite nette di competenza di terzi) relativo al primo semestre 2022.

Risultato netto

Il Gruppo Intesa Sanpaolo chiude il primo semestre 2023 con un utile netto di oltre 4,2 miliardi (4.222 milioni), in rilevante crescita rispetto al medesimo periodo del 2022 (+80%). Tale risultato rappresenta il valore semestrale più elevato dal 2007, a conferma di un modello di business diversificato ed efficiente. Il forte incremento annuale è da ricondurre all'andamento positivo dei ricavi, trainati dalla componente interessi, al contenuto flusso di rettifiche su crediti e all'accurata gestione dei costi operativi.

Gli aggregati patrimoniali

Aspetti generali

Per consentire una valutazione più immediata delle consistenze patrimoniali del Gruppo, viene predisposto uno Stato patrimoniale sintetico riclassificato.

Pur a fronte dell'applicazione dell'IFRS 17 e del termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9, la struttura dello Stato patrimoniale riclassificato è stata mantenuta invariata, preservando l'indicazione separata delle voci patrimoniali di pertinenza del comparto assicurativo rispetto a quelle dell'operatività bancaria, anche per la componente ora valutata in base al medesimo principio contabile IFRS 9. Più precisamente, con riferimento alle principali poste patrimoniali comuni tra comparto bancario e assicurativo:

  • − le attività e passività finanziarie del comparto assicurativo continuano ad essere esposte separatamente, senza introdurre aperture di dettaglio, ma condensando gli importi in righe dedicate dello schema di Stato patrimoniale riclassificato;
  • − i derivati di copertura relativi a poste assicurative vengono rappresentati all'interno delle voci di pertinenza assicurativa (a differenza di quelli relativi a poste bancarie che sono ricondotti nelle voci "Altre voci dell'attivo" e "Altre voci del passivo");
  • − le riserve tecniche del comparto assicurativo sono state sostituite (coerentemente con lo schema di bilancio) dalle Passività assicurative IFRS 17;
  • − le riserve da valutazione di strumenti finanziari delle imprese di assicurazione continuano ad essere evidenziate separatamente, accogliendo le poste assicurative sia per la componente IFRS 17 che per quella IFRS 9.

La sostanziale invarianza di rappresentazione dello schema di Stato patrimoniale riclassificato trova corrispondenza anche nel mantenimento della separazione espositiva dei commenti tra poste patrimoniali dell'operatività bancaria, in sostanziale totale continuità, e dell'operatività assicurativa, nel cui ambito le tabelle di dettaglio delle voci sono state adeguate alle prescrizioni dell'IFRS 17 e all'applicazione dell'IFRS 9.

Lo Stato patrimoniale riclassificato presenta, oltre agli importi relativi al 30 giugno 2023, anche i dati di raffronto relativi al 31 dicembre 2022. Coerentemente con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati comparativi in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati di fine 2022 inclusi nello schema riclassificato risultano riesposti in termini omogenei.

Non si segnalano riesposizioni dei dati relativi al 31 dicembre 2022 dovute a variazioni del perimetro di consolidamento.

Rispetto allo schema previsto dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia, vengono effettuate alcune aggregazioni e riclassificazioni. I dettagli analitici di tali aggregazioni e riclassificazioni sono forniti, con distinti prospetti, tra gli allegati al presente fascicolo, in aderenza anche a quanto richiesto dalla Consob con la Comunicazione n. 6064293 del 28 luglio 2006. Le aggregazioni e riclassificazioni di voci effettuate nello Stato patrimoniale riclassificato riguardano:

  • − l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che costituiscono Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela, indipendentemente dai rispettivi portafogli contabili di allocazione;
  • − l'evidenza separata delle attività finanziarie del comparto bancario che non costituiscono finanziamenti, distinte tra attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto al conto economico e attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, al netto di quanto riclassificato nelle voci Finanziamenti verso banche e Finanziamenti verso clientela;
  • − l'evidenza separata delle attività e passività finanziarie del comparto assicurativo, raggruppate in funzione della modalità valutativa adottata ai fini dell'IFRS 9 (fair value o costo ammortizzato);
  • − l'aggregazione in un'unica voce delle Attività materiali ed immateriali, con articolazione nelle sottovoci Attività di proprietà e Diritti d'uso acquisiti con il leasing;
  • − l'inclusione del valore dei Derivati di copertura e dell'Adeguamento di valore delle attività/passività finanziarie oggetto di copertura generica del comparto bancario tra le Altre voci dell'attivo/Altre voci del passivo;
  • − l'inclusione delle Attività assicurative nelle Altre voci dell'attivo;
  • − l'evidenza separata dei Debiti verso banche al costo ammortizzato del comparto bancario;
  • − l'aggregazione in un'unica voce dell'ammontare dei Debiti verso clientela al costo ammortizzato e dei Titoli in circolazione del comparto bancario;
  • − il raggruppamento in un'unica voce (Fondi per rischi e oneri) dei fondi aventi destinazione specifica (Trattamento di fine rapporto del personale e Fondi per rischi e oneri relativi a: impegni e garanzie rilasciate, quiescenza e obblighi simili, altri fondi per rischi e oneri);
  • − la riclassificazione dei Debiti per leasing in specifica sottovoce nell'ambito delle Altre voci del passivo;
  • − l'indicazione delle Riserve in modo aggregato, e al netto delle eventuali azioni proprie.

Stato patrimoniale riclassificato

(milioni di euro)
Attività 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
Cassa e disponibilità liquide 79.875 112.924 -33.049 -29,3
Finanziamenti verso banche 30.128 31.273 -1.145 -3,7
Finanziamenti verso clientela 437.497 446.854 -9.357 -2,1
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 435.583 444.244 -8.661 -1,9
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con
impatto sul conto economico
1.914 2.610 -696 -26,7
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 60.052 52.690 7.362 14,0
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 48.434 46.546 1.888 4,1
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 59.369 48.008 11.361 23,7
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 3 3 - -
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto a conto economico
102.480 103.052 -572 -0,6
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
71.724 69.792 1.932 2,8
Partecipazioni 2.599 2.013 586 29,1
Attività materiali e immateriali 18.892 19.742 -850 -4,3
Attività di proprietà 17.457 18.248 -791 -4,3
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.435 1.494 -59 -3,9
Attività fiscali 16.080 18.130 -2.050 -11,3
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 638 -24 -3,8
Altre voci dell'attivo 27.458 22.922 4.536 19,8
Totale attività 955.205 974.587 -19.382 -2,0
Passività 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
Debiti verso banche al costo ammortizzato 94.077 137.489 -43.412 -31,6
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 532.468 528.795 3.673 0,7
Passività finanziarie di negoziazione 47.639 46.512 1.127 2,4
Passività finanziarie designate al fair value 13.608 8.795 4.813 54,7
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.326 2.522 -196 -7,8
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 96 171 -75 -43,9
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 53.160 54.212 -1.052 -1,9
Passività fiscali 2.938 2.021 917 45,4
Passività associate ad attività in via di dismissione - 15 -15
Altre voci del passivo 22.107 9.399 12.708
di cui debiti per leasing 1.260 1.321 -61 -4,6
Passività assicurative 119.381 117.575 1.806 1,5
Fondi per rischi e oneri 4.944 5.812 -868 -14,9
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 539 711 -172 -24,2
Capitale 10.369 10.369 - -
Riserve 42.585 43.002 -417 -1,0
Riserve da valutazione -1.709 -1.939 -230 -11,9
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -375 -519 -144 -27,7
Acconti su dividendi - -1.400 -1.400
Strumenti di capitale 7.217 7.211 6 0,1
Patrimonio di pertinenza di terzi 152 166 -14 -8,4
Risultato netto 4.222 4.379 -157 -3,6
Totale passività e patrimonio netto 955.205 974.587 -19.382 -2,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali riclassificati

(milioni di euro)
Attività 2023 2022
30/6 31/3 31/12
Cassa e disponibilità liquide 79.875 77.700 112.924
Finanziamenti verso banche 30.128 30.468 31.273
Finanziamenti verso clientela 437.497 449.860 446.854
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato 435.583 447.419 444.244
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul
conto economico
1.914 2.441 2.610
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 60.052 58.744 52.690
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 48.434 45.988 46.546
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 59.369 53.314 48.008
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato 3 3 3
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto
economico
102.480 103.096 103.052
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
71.724 72.562 69.792
Partecipazioni 2.599 2.395 2.013
Attività materiali e immateriali 18.892 19.462 19.742
Attività di proprietà 17.457 17.995 18.248
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.435 1.467 1.494
Attività fiscali 16.080 17.104 18.130
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 243 638
Altre voci dell'attivo 27.458 24.236 22.922
Totale attività 955.205 955.175 974.587
Passività 2023 2022
30/6 31/3 31/12
Debiti verso banche al costo ammortizzato 94.077 120.018 137.489
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 532.468 515.369 528.795
Passività finanziarie di negoziazione 47.639 45.681 46.512
Passività finanziarie designate al fair value 13.608 10.893 8.795
Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione 2.326 2.275 2.522
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 96 111 171
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 53.160 54.099 54.212
Passività fiscali 2.938 1.964 2.021
Passività associate ad attività in via di dismissione - - 15
Altre voci del passivo 22.107 17.716 9.399
di cui debiti per leasing 1.260 1.292 1.321
Passività assicurative 119.381 119.815 117.575
Fondi per rischi e oneri 4.944 5.630 5.812
di cui per impegni e garanzie finanziarie rilasciate 539 673 711
Capitale 10.369 10.369 10.369
Riserve 42.585 45.538 43.002
Riserve da valutazione -1.709 -1.794 -1.939
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -375 -420 -519
Acconti su dividendi - -1.400 -1.400
Strumenti di capitale 7.217 7.214 7.211
Patrimonio di pertinenza di terzi 152 141 166
Risultato netto 4.222 1.956 4.379
Totale passività e patrimonio netto 955.205 955.175 974.587

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Finanziamenti verso clientela

Finanziamenti verso clientela: composizione

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti 22.936 5,2 22.970 5,1 -34 -0,1
Mutui 233.231 53,3 242.299 54,3 -9.068 -3,7
Anticipazioni e finanziamenti 154.674 35,4 154.477 34,6 197 0,1
Crediti da attività commerciale 410.841 93,9 419.746 94,0 -8.905 -2,1
Operazioni pronti c/termine 15.360 3,5 15.366 3,4 -6 -
Crediti rappresentati da titoli 5.998 1,4 6.246 1,4 -248 -4,0
Crediti deteriorati 5.298 1,2 5.496 1,2 -198 -3,6
Finanziamenti verso clientela 437.497 100,0 446.854 100,0 -9.357 -2,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 giugno 2023 i finanziamenti verso clientela del Gruppo si sono attestati a 437,5 miliardi, registrando un calo (-2,1%) da inizio anno. Tale dinamica è stata essenzialmente determinata dalla contrazione dei crediti commerciali (-2,1%, pari a -8,9 miliardi), ascrivibile alla flessione dei mutui a privati e ad imprese. Queste ultime, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, hanno preferito utilizzare la liquidità per limitare il ricorso al credito bancario.

Riguardo alle altre componenti, che hanno incidenze meno rilevanti sull'aggregato complessivo, sia i crediti rappresentati da titoli sia i crediti deteriorati hanno mostrato riduzioni, rispettivamente del -4% (-0,2 miliardi) e del -3,6% (-0,2 miliardi), in presenza di una sostanziale stabilità delle operazioni pronti c/termine.

Nel comparto domestico dei prestiti a medio/lungo termine, le erogazioni dei primi sei mesi del 2023 destinate alle famiglie (comprensive della clientela small business, avente esigenze assimilabili alle famiglie produttrici) si sono attestate a 7,6 miliardi e quelle destinate alle imprese del perimetro Banca dei Territori (inclusive delle aziende con fatturato fino a 350 milioni) sono ammontate a 5,8 miliardi. I finanziamenti in capo al comparto agribusiness hanno raggiunto gli 824 milioni. Le erogazioni a medio/lungo termine alla clientela della Divisione IMI Corporate & Investment Banking, esclusa la parte estero, sono state pari a 4,6 miliardi. Complessivamente le erogazioni sul perimetro Italia, inclusive dei finanziamenti al terzo settore, delle erogazioni tramite reti terze e di Prestitalia, si sono approssimate a 19,3 miliardi; comprendendo anche l'operatività delle banche estere e la parte IMI C&IB estero, le erogazioni a medio/lungo termine del Gruppo hanno totalizzato 29 miliardi.

Al 30 giugno 2023 la quota di mercato detenuta dal Gruppo Intesa Sanpaolo sul territorio nazionale è stimata al 18,6% per gli impieghi totali a clientela; la stima è basata sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia, non essendo ancora disponibili i dati del sistema bancario complessivo di fine giugno.

Riguardo alle specifiche misure a sostegno del sistema produttivo previste in seguito alla pandemia da COVID-19, si ricorda che Intesa Sanpaolo, prima Banca in Italia a firmare il protocollo d'intesa con SACE, ha messo a disposizione un plafond complessivo di 50 miliardi dedicato ai finanziamenti per le imprese. Complessivamente, alla fine del primo semestre 2023, includendo anche il Fondo PMI, risultavano erogati da inizio pandemia crediti garantiti dallo Stato (in applicazione del Decreto Legge c.d. "Liquidità" n. 23 dell'8 aprile 2020) per un ammontare pari a 49 miliardi21, dei quali 13 miliardi SACE e 36 miliardi Fondo PMI, senza variazioni di rilievo rispetto a dicembre 2022. I dati relativi al monitoraggio delle garanzie del Fondo Centrale non evidenziano rischi rilevanti, frutto di una gestione attenta e tempestiva.

A livello consolidato, considerando anche l'attività negli altri Paesi di presenza del Gruppo, a fine giugno 2023 il debito residuo delle esposizioni oggetto di finanziamenti rientranti nell'ambito di schemi di garanzia pubblica per i quali è stato completato l'iter sia di acquisizione delle garanzie che di erogazione, il cui perfezionamento può non essere coincidente, totalizzava 29,1 miliardi, a fronte dei 33,2 miliardi in essere a dicembre 2022. La riduzione, essenzialmente riconducibile alla Capogruppo, si correla ai rimborsi intervenuti nel periodo.

Nell'ambito della propria missione di supporto all'economia del Paese, si ricorda inoltre che, a fronte degli interventi previsti dal Decreto "Rilancio" (D.L. 34/2020) per la ripresa del settore delle costruzioni, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha attivato soluzioni dedicate non soltanto per coloro che intendono cedere il loro credito fiscale direttamente ma anche per le imprese che praticano lo sconto in fattura per l'acquisto dei crediti fiscali e la relativa liquidazione, con prezzi predefiniti e un servizio di consulenza dedicata attraverso una partnership con la società Deloitte. Il processo di acquisizione dei crediti è sottoposto ad articolati controlli tali da poter dimostrare l'effettivo assolvimento degli obblighi di specifica diligenza richiesta.

Dall'inizio dell'operatività – svolta per il tramite delle Divisioni Banca dei Territori e IMI Corporate & Investment Banking – sino a fine giugno 2023 i crediti fiscali già acquistati o sottoscritti avevano totalizzato 25,5 miliardi (20,2 miliardi perfezionati e 5,3 miliardi sottoscritti), oltre a crediti in corso di acquisizione per 7,5 miliardi. Al netto di variazioni in diminuzione per 4,5 miliardi (riconducibili alle compensazioni effettuate nel periodo, ai risconti contabilizzati, alle ricessioni intervenute e all'adeguamento al fair value ove previsto), al 30 giugno 2023 risultavano iscritti in bilancio crediti fiscali per 15,7 miliardi, inclusi nella voce 130 Altre attività dello Stato patrimoniale consolidato.

21 Includendo l'ex Gruppo UBI Banca e considerando la cessione delle filiali realizzata nel primo semestre 2021.

(milioni di euro)
30.06.2023 31.12.2022 variazioni
assolute %
Banca dei Territori 240.388 247.913 -7.525 -3,0
IMI Corporate & Investment Banking 131.297 129.791 1.506 1,2
International Subsidiary Banks 41.124 40.212 912 2,3
Private Banking 14.631 15.104 -473 -3,1
Asset Management 245 282 -37 -13,1
Insurance - - - -
Totale aree di business 427.685 433.302 -5.617 -1,3
Centro di governo 9.812 13.552 -3.740 -27,6
Gruppo Intesa Sanpaolo 437.497 446.854 -9.357 -2,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 56,2% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, ha registrato un calo da inizio anno (-3%, pari a -7,5 miliardi), principalmente imputabile ai finanziamenti nei confronti delle imprese, che hanno utilizzato la liquidità per ridurre gli affidamenti, e, in misura minore, dei privati, che hanno ridotto la richiesta di mutui. Per contro la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato una crescita di 1,5 miliardi (+1,2%), principalmente grazie ai finanziamenti a breve termine in ambito Global Markets, sostenuti dallo sviluppo dei pronti contro termine attivi, nonché nei confronti di clientela financial institutions. Anche gli impieghi della Divisione International Subsidiary Banks hanno evidenziato un moderato aumento (+2,3%, pari a +0,9 miliardi), correlato al maggior apporto delle controllate attive in Croazia, Ungheria e Slovacchia, in parte attenuato dalla flessione registrata in Egitto. Quanto alle altre Divisioni operative, i cui stock sono di entità relativamente modesta in relazione alle specifiche operatività, si sono ridotti sia i crediti della Divisione Private

Banking (-3,1%), costituiti prevalentemente da affidamenti a breve, sia quelli della Divisione Asset Management (-13,1%). I finanziamenti sugli asset centrali del Centro di Governo hanno presentato una riduzione (-27,6%) da porre in relazione con la flessione dell'operatività in pronti contro termine attivi verso controparti centrali.

Finanziamenti verso clientela: qualità del credito

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023
31.12.2022
Variazione
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Incidenza
%
Esposizione
netta
Sofferenze 1.175 0,3 1.131 0,2 44
Inadempienze probabili 3.601 0,8 3.952 0,9 -351
Crediti Scaduti / Sconfinanti 522 0,1 413 0,1 109
Crediti Deteriorati 5.298 1,2 5.496 1,2 -198
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 5.251 1,2 5.463 1,2 -212
Crediti deteriorati valutati al fair value con contropartita il
conto economico
47 - 33 - 14
Crediti in bonis 426.120 97,4 435.026 97,4 -8.906
Stage 2 36.710 8,4 43.865 9,8 -7.155
Stage 1 388.697 88,8 390.278 87,4 -1.581
Crediti in bonis valutati al fair value con contropartita il
conto economico
713 0,2 883 0,2 -170
Crediti in bonis rappresentati da titoli 5.998 1,4 6.246 1,4 -248
Stage 2 826 0,2 815 0,2 11
Stage 1 5.172 1,2 5.431 1,2 -259
Crediti detenuti per la negoziazione 81 - 86 - -5
Totale finanziamenti verso clientela 437.497 100,0 446.854 100,0 -9.357
di cui forborne performing 5.450 6.920 -1.470
di cui forborne non performing 1.997 2.063 -66
Finanziamenti verso clientela classificati tra le attività in
via di dismissione
518 368 150

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

I crediti deteriorati netti del Gruppo, si sono attestati in chiusura di semestre a 5,3 miliardi, valore che rappresenta un nuovo minimo storico. La riduzione da inizio anno (-198 milioni; -3,6%) conferma l'andamento virtuoso già rilevato nel corso degli esercizi precedenti. Si registra un'incidenza delle attività deteriorate sul totale dei finanziamenti netti verso clientela dell'1,2% (1% in base alla definizione EBA) con una copertura dei crediti deteriorati che si è attestata al 49,0%, in lieve aumento rispetto al 48,4% di fine 2022.

Più in dettaglio, a giugno 2023 i finanziamenti classificati in sofferenza, al netto delle rettifiche di valore contabilizzate, si sono quantificati in 1,2 miliardi (+3,9%), con un'incidenza sul totale dei finanziamenti netti pari allo 0,3% e un livello di copertura al 68,2%. Le inadempienze probabili, pari a 3,6 miliardi, sono diminuite dell'8,9%, con un'incidenza sul totale degli impieghi netti a clientela pari allo 0,8% e un livello di copertura del 40,0%. I crediti scaduti e sconfinanti sono ammontati a 522 milioni (+26,4%), con una copertura pari al 23,7%. Le esposizioni forborne, generate da concessioni verso debitori in difficoltà nel far fronte ai propri impegni finanziari, nell'ambito delle attività deteriorate, si sono attestate a 2 miliardi, con una copertura del 43,2%; le esposizioni forborne presenti nei finanziamenti in bonis sono ammontate a 5,5 miliardi.

Alla fine del primo semestre 2023 i crediti in bonis netti risultavano pari a 426,1 miliardi, in diminuzione da dicembre di 8,9 miliardi (-2,0%), registrando una copertura complessiva pari allo 0,57%, di cui crediti in Stage 2 pari al 4,35% (dal 4,23% di fine 2022), e quelli in Stage 1 allo 0,19% (rispetto allo 0,17% di fine dicembre 2022).

I crediti netti in Stage 2 sono risultati in flessione del 16,3% a 36,7 miliardi. Tale evoluzione incorpora diminuzioni nette – prevalentemente nel perimetro domestico – per classificazione a Stage 1, anche per la progressiva estinzione delle moratorie con una generale ripresa dei termini di pagamento, oltre alla diminuzione dei portafogli Russia/Ucraina.

La tabella che segue riporta esposizione lorda, rettifiche di valore complessive ed esposizione netta dei Finanziamenti verso clientela in relazione al loro profilo di rischio.

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022 Variazione
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
netta
Sofferenze 3.693 -2.518 1.175 3.667 -2.536 1.131 44
Inadempienze probabili 6.002 -2.401 3.601 6.423 -2.471 3.952 -351
Crediti Scaduti / Sconfinanti 684 -162 522 552 -139 413 109
Crediti Deteriorati 10.379 -5.081 5.298 10.642 -5.146 5.496 -198
Crediti deteriorati in Stage 3 (soggetti a impairment) 10.310 -5.059 5.251 10.597 -5.134 5.463 -212
Crediti deteriorati valutati al fair value con
contropartita il conto economico
69 -22 47 45 -12 33 14
Crediti in bonis 428.547 -2.427 426.120 437.616 -
-2.590
435.026 -8.906
Stage 2 38.381 -1.671 36.710 45.801 -1.936 43.865 -7.155
Stage 1 389.453 -756 388.697 390.932 -654 390.278 -1.581
Crediti in bonis valutati al fair value con
contropartita il conto economico
713 - 713 883 - 883 -170
Crediti in bonis rappresentati da titoli 6.022 -24 5.998 6.274 -28 6.246 -248
Stage 2 842 -16 826 838 -23 815 11
Stage 1 5.180 -8 5.172 5.436 -5 5.431 -259
Crediti detenuti per la negoziazione 81 - 81 86 - 86 -5
Totale finanziamenti verso clientela 445.029 -7.532 437.497 454.618 -7.764 446.854 -9.357
di cui forborne performing 5.877 -427 5.450 7.473 -553 6.920 -1.470
di cui forborne non performing 3.513 -1.516 1.997 3.480 -1.417 2.063 -66
Finanziamenti verso clientela classificati tra le
attività in via di dismissione
1.085 -567 518 754 -386 368 150

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Al 30 giugno 2023 i crediti deteriorati lordi del Gruppo erano scesi a 10,4 miliardi, in diminuzione di 0,3 miliardi (-2,5%) rispetto a dicembre 2022. L'incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi risultava pari al 2,3% al lordo delle rettifiche di valore e all'1,2% al netto (1,9% e 1% rispettivamente al lordo e al netto secondo la metodologia EBA).

Tale risultato è ascrivibile, come già descritto, alle iniziative di de-risking portate avanti nel periodo, ed in particolare alla classificazione tra le attività in via di dismissione, sussistendone i presupposti di applicabilità in base al principio contabile IFRS 5, di un portafoglio di sofferenze di 0,3 miliardi lordi.

Il processo di riduzione dei crediti deteriorati continua, peraltro, a beneficiare di livelli contenuti in relazione a nuovi flussi in entrata da crediti in bonis che (seppur in leggera ripresa) si mantengono su livelli contenuti, grazie alle performance registrate dalle iniziative di prevenzione sui crediti deteriorati.

Nel corso dei primi sei mesi gli ingressi lordi sono stati pari a 1,5 miliardi, dei quali oltre 0,6 miliardi nel primo trimestre e quasi 0,9 miliardi nel secondo. Nel semestre di raffronto 2022 il flusso in entrata lordo era stato di 1,9 miliardi.

In termini netti, al netto cioè delle uscite verso crediti in bonis, il flusso in entrata è stato di 1,1 miliardi (0,4 miliardi nei primi tre mesi e 0,7 miliardi nel secondo trimestre), a fronte degli 1,4 miliardi del primo semestre 2022.

Dalla tabella emerge come la diminuzione dei crediti deteriorati lordi sia stata determinata dalle inadempienze probabili per 421 milioni (-6,6%), a fronte di un lieve aumento delle sofferenze per 26 milioni e dei crediti scaduti e sconfinanti anch'essi in aumento per 132 milioni.

A fine giugno 2023 i crediti deteriorati classificati fra le attività in via di dismissione ammontavano a 0,3 miliardi lordi.

Altre attività e passività finanziarie dell'operatività bancaria: composizione

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti finanziari Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto a conto
economico
Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che non
costituiscono
finanziamenti
TOTALE
attività
finanziarie
Passività
finanziarie
di negoziazione
(*)
Titoli di debito emessi da Governi
30.06.2023 9.065 39.761 37.671 86.497 X
31.12.2022 7.511 33.959 29.523 70.993 X
Variazione assoluta 1.554 5.802 8.148 15.504 X
Variazione % 20,7 17,1 27,6 21,8 X
Altri titoli di debito
30.06.2023 4.544 18.460 22.381 45.385 X
31.12.2022 3.075 12.701 23.167 38.943 X
Variazione assoluta 1.469 5.759 -786 6.442 X
Variazione % 47,8 45,3 -3,4 16,5 X
Titoli di capitale
30.06.2023 1.619 1.148 X 2.767 X
31.12.2022 1.352 1.348 X 2.700 X
Variazione assoluta 267 -200 X 67 X
Variazione % 19,7 -14,8 X 2,5 X
Quote OICR
30.06.2023 4.205 X X 4.205 X
31.12.2022 3.739 X X 3.739 X
Variazione assoluta 466 X X 466 X
Variazione % 12,5 X X 12,5 X
Debiti verso banche e verso clientela
30.06.2023 X X X X -9.112
31.12.2022 X X X X -7.241
Variazione assoluta X X X X 1.871
Variazione % X X X X 25,8
Derivati finanziari
30.06.2023 27.696 X X 27.696 -28.869
31.12.2022 29.933 X X 29.933 -30.540
Variazione assoluta -2.237 X X -2.237 -1.671
Variazione % -7,5 X X -7,5 -5,5
Derivati creditizi
30.06.2023 1.305 X X 1.305 -1.327
31.12.2022 936 X X 936 -935
Variazione assoluta 369 X X 369 392
Variazione % 39,4 X X 39,4 41,9
TOTALE 30.06.2023 48.434 59.369 60.052 167.855 -39.308
TOTALE 31.12.2022 46.546 48.008 52.690 147.244 -38.716
Variazione assoluta 1.888 11.361 7.362 20.611 592
Variazione % 4,1 23,7 14,0 14,0 1,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) L'importo della voce non comprende i "certificates" che sono inclusi nella tabella della raccolta diretta bancaria.

La tabella sopra riportata evidenzia la composizione delle altre attività e passività finanziarie, escluse quelle di pertinenza delle compagnie assicurative. Le passività finanziarie di negoziazione non comprendono i "certificates", in quanto ricompresi negli aggregati della raccolta diretta bancaria.

Le altre attività finanziarie del Gruppo Intesa Sanpaolo, escluse quelle delle compagnie assicurative, sono state pari a circa

168 miliardi, in progresso di 20,6 miliardi da inizio anno (+14%). Le passività finanziarie di negoziazione hanno mostrato un lieve aumento (+1,5%), attestandosi a 39,3 miliardi.

L'incremento del totale attività finanziarie è ascrivibile principalmente all'andamento dei titoli di debito (+21,9 miliardi). Per quanto concerne le passività finanziarie di negoziazione, la dinamica è riconducibile alla crescita dei debiti verso banche e verso clientela (+1,9 miliardi), quasi interamente contrastata dalla contrazione dei derivati finanziari (-1,7 miliardi).

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono ammontate a 48,4 miliardi, registrando un progresso (+4,1%, pari a +1,9 miliardi) attribuibile essenzialmente all'aumento dei titoli di debito, parzialmente controbilanciato dall'andamento riflessivo dei derivati finanziari.

I titoli valutati al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti sono stati pari a 60,1 miliardi, segnando un rialzo del 14%, correlato all'evoluzione dei titoli di debito emessi da Governi. I titoli di debito HTC risultano prevalentemente classificati a Stage 1 (88,3%).

Anche le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva hanno mostrato un incremento da inizio anno (+23,7%), attestandosi a 59,4 miliardi, ascrivibile alla dinamica dei titoli di debito. I titoli di debito HTCS risultano quasi interamente classificati a Stage 1 (98,7%).

Titoli di debito: stage allocation

(milioni di euro)
Titoli di debito: stage allocation Attività finanziarie
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività complessiva
Titoli valutati al costo
ammortizzato che
non costituiscono
finanziamenti
TOTALE
Stage 1
30.06.2023 57.487 53.039 110.526
31.12.2022 46.475 49.502 95.977
Variazione assoluta 11.012 3.537 14.549
Variazione % 23,7 7,1 15,2
Stage 2
30.06.2023 734 7.008 7.742
31.12.2022 185 3.180 3.365
Variazione assoluta 549 3.828 4.377
Variazione %
Stage 3
30.06.2023 - 5 5
31.12.2022 - 8 8
Variazione assoluta - -3 -3
Variazione % - -37,5 -37,5
TOTALE 30.06.2023 58.221 60.052 118.273
TOTALE 31.12.2022 46.660 52.690 99.350
Variazione assoluta 11.561 7.362 18.923
Variazione % 24,8 14,0 19,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

Attività finanziarie della clientela

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Raccolta diretta bancaria 554.407 44,3 545.386 45,3 9.021 1,7
Raccolta diretta assicurativa 174.122 13,9 173.672 14,4 450 0,3
Raccolta indiretta 693.217 55,4 656.663 54,6 36.554 5,6
Elisioni (a) -169.849 -13,6 -171.872 -14,3 -2.023 -1,2
Attività finanziarie della clientela 1.251.897 100,0 1.203.849 100,0 48.048 4,0

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. L'ammontare della raccolta indiretta al 31 dicembre 2022 è riesposto, con riferimento alla componente amministrata, in relazione all'intervenuto delisting di titoli azionari che, in quanto non più quotati, sono computati al valore nominale.

(a) Le elisioni si riferiscono a componenti della raccolta indiretta che costituiscono anche forme di raccolta diretta (passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al fair value e passività assicurative).

Al 30 giugno 2023 le attività finanziarie della clientela, al netto delle elisioni, si sono cifrate a 1.252 miliardi, registrando un aumento da inizio anno (+4%, pari a +48 miliardi) determinato dalla raccolta indiretta (+5,6%, pari a +36,6 miliardi) e, in misura minore, dalla raccolta diretta bancaria (+1,7%, pari a +9 miliardi). Si rileva una sostanziale stabilità per la raccolta diretta assicurativa (+0,3%).

Raccolta diretta bancaria

La tabella che segue include i debiti verso clientela, i titoli in circolazione, compresi quelli valutati al fair value, nonché i certificates, che rappresentano una forma di raccolta alternativa a quella obbligazionaria.

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Conti correnti e depositi 402.569 72,6 432.976 79,4 -30.407 -7,0
Operazioni pronti c/termine e prestito titoli 15.059 2,7 1.284 0,2 13.775
Obbligazioni 67.393 12,2 52.364 9,6 15.029 28,7
Certificati di deposito 2.962 0,5 2.094 0,4 868 41,5
Passività subordinate 13.482 2,4 12.474 2,3 1.008 8,1
Altra raccolta 52.942 9,6 44.194 8,1 8.748 19,8
di cui: valutata al fair value (*) 21.939 4,0 16.591 3,0 5.348 32,2
Raccolta diretta bancaria 554.407 100,0 545.386 100,0 9.021 1,7

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Valori riferiti a Certificati di investimento (certificates) ed altre forme di raccolta inclusi nello schema di Stato patrimoniale nelle voci "Passività finanziarie di negoziazione" e "Passività finanziarie designate al fair value". In dettaglio:

  • al 30 giugno 2023 la voce risultava costituita per 8.331 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 13.608 milioni da certificates (13.604 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value;

  • al 31 dicembre 2022 la voce risultava costituita per 7.796 milioni da certificates classificati fra le Passività finanziarie di negoziazione e per 8.795 milioni da certificates (8.791 milioni) e altre forme di raccolta (4 milioni) classificati fra le Passività designate al fair value.

I titoli al portatore emessi sono convenzionalmente interamente ricondotti alla raccolta da clientela.

La raccolta diretta bancaria del Gruppo è ammontata a 554,4 miliardi, in crescita da inizio anno (+1,7%, pari a +9 miliardi). Tale dinamica è stata determinata da un aumento delle forme di raccolta diretta a scadenza (obbligazioni, pronti c/termine, passività subordinate e certificati di deposito) per complessivi 30,7 miliardi e dell'altra raccolta (+8,7 miliardi), in particolare i

certificates, che hanno ampiamente compensato la flessione rilevata sui conti correnti e depositi (-30,4 miliardi). L'andamento di quest'ultima voce va letto in un contesto di progressivo innalzamento dei tassi in cui le imprese hanno utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e la clientela privata ha reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti su prodotti di investimento più remunerativi quali le emissioni di bond governativi e corporate, che hanno

incrementato i dossier del risparmio amministrato (+28,9 miliardi). Al 30 giugno 2023 la quota sul mercato domestico della raccolta diretta (depositi e obbligazioni) del Gruppo Intesa Sanpaolo è stimata al 21,9%; come descritto in precedenza per gli impieghi, tale stima si fonda sui dati del campione di segnalazione decadale della Banca d'Italia.

(milioni di euro)
30.06.2023 31.12.2022
assolute %
271.418 291.089 -19.671 -6,8
105.935 94.785 11.150 11,8
54.152 54.364 -212 -0,4
45.636 50.447 -4.811 -9,5
17 26 -9 -34,6
- - - -
477.158 490.711 -13.553 -2,8
77.249 54.675 22.574 41,3
554.407 545.386 9.021 1,7
variazioni

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nell'analisi della raccolta per settori di attività la Banca dei Territori, che rappresenta il 56,9% dell'aggregato riconducibile alle realtà operative del Gruppo, si è attestata su livelli inferiori a quelli di inizio anno (-6,8%, pari a -19,7 miliardi) in relazione alla flessione dei debiti verso clientela. La clientela imprese, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, ha utilizzato la liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario e le famiglie, il cui potere di acquisto è eroso dall'inflazione crescente, hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti su prodotti di investimento più remunerativi.

Ha presentato un calo anche il Private Banking (-9,5%, pari a -4,8 miliardi), correlato alla riduzione della raccolta in conto corrente, mentre l'International Subsidiary Banks ha mostrato una sostanziale stabilità (-0,4%), determinata dalla dinamica negativa delle controllate operanti in Egitto e Croazia in buona parte compensata dall'andamento in crescita registrato in Serbia e Ungheria. Ha evidenziato un aumento la divisione IMI Corporate & Investment Banking (+11,8%, pari a +11,2 miliardi), in relazione

all'incremento dei debiti verso clientela in ambito Global Markets, dell'operatività in certificates, nonché dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e irlandese.

La crescita della provvista del Centro di Governo è prevalentemente riconducibile alla maggiore operatività in titoli wholesale e in pronti contro termine passivi.

Raccolta indiretta

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
incidenza
%
incidenza
%
assolute %
Fondi comuni di investimento (a) 154.004 22,2 149.790 22,8 4.214 2,8
Fondi pensione aperti e polizze individuali pensionistiche 12.809 1,9 11.986 1,8 823 6,9
Gestioni patrimoniali 76.793 11,1 73.591 11,2 3.202 4,4
Passività assicurative e passività finanziarie assicurative 169.849 24,5 171.872 26,2 -2.023 -1,2
Rapporti con clientela istituzionale 24.384 3,5 22.926 3,5 1.458 6,4
Risparmio gestito 437.839 63,2 430.165 65,5 7.674 1,8
Raccolta amministrata 255.378 36,8 226.498 34,5 28.880 12,8
Raccolta indiretta 693.217 100,0 656.663 100,0 36.554 5,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. L'ammontare della raccolta amministrata al 31 dicembre 2022 è riesposto in relazione all'intervenuto delisting di titoli azionari che, in quanto non più quotati, sono computati al valore nominale.

(a) La voce non comprende i fondi detenuti da compagnie assicurative del Gruppo e gestiti da SGR del Gruppo, i cui valori sono inclusi nelle passività assicurative e passività finanziarie assicurative, e i fondi istituiti da terzi e gestiti da società del Gruppo, i cui valori sono inclusi nella raccolta amministrata.

Al 30 giugno 2023 la raccolta indiretta, che si è attestata a 693,2 miliardi, è risultata in aumento del 5,6% da inizio anno. L'evoluzione è riconducibile sia alla componente amministrata sia, in misura minore, alla componente gestita, che hanno beneficiato della ripresa delle quotazioni sui mercati.

Il risparmio gestito, che con 438 miliardi costituisce quasi i due terzi dell'aggregato complessivo, ha mostrato una crescita (+1,8%, pari a +7,7 miliardi), attribuibile ai fondi comuni di investimento (+4,2 miliardi), alle gestioni patrimoniali (+3,2 miliardi), ai rapporti con clientela istituzionale (+1,5 miliardi), nonché ai fondi pensione aperti e alle polizze individuali pensionistiche (+0,8 miliardi). Per contro sono risultate in calo le passività assicurative e passività finanziarie assicurative (-1,2%, pari a -2 miliardi). Nei primi sei mesi del 2023 la nuova produzione vita delle compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo, comprensiva dei prodotti previdenziali, si è attestata a 8,6 miliardi. La raccolta amministrata, pari a 255,4 miliardi, ha evidenziato un progresso (+12,8%, pari a +28,9 miliardi), concentrato nei titoli e prodotti di terzi affidati in custodia, sui quali i risparmiatori hanno indirizzato gli investimenti della liquidità cumulata negli anni della pandemia caratterizzati da grande incertezza e volatilità dei mercati finanziari.

Crediti e debiti verso banche - posizione interbancaria netta

Si ricorda che, per effetto del rialzo dei tassi di interesse ufficiali, a partire dal mese di settembre 2022 l'eccesso di liquidità non è più depositato nel conto della Riserva Obbligatoria aggregata tra i "Finanziamenti verso banche", bensì in depositi a vista (overnight) presso la Banca Centrale che sono esposti nella voce "Cassa e disponibilità liquide". Alla fine del primo semestre 2023 tale importo era pari a 57,5 miliardi (89 miliardi a dicembre 2022).

Calcolata considerando la liquidità di cui sopra, al 30 giugno 2023 la posizione interbancaria netta presentava uno sbilancio negativo di 6 miliardi rispetto ai 17 miliardi di fine 2022. L'evoluzione riflette la significativa riduzione dei debiti verso banche del 31,6%, quest'ultima comprendente i rimborsi anticipati, correlati alle operazioni TLTRO, avvenuti in corso d'anno che si raffronta con il calo del 27,1% delle disponibilità liquide e dei finanziamenti verso banche.

Al 30 giugno 2023 il rifinanziamento TLTRO III era in essere per nominali 45,1 miliardi – per la quasi totalità di pertinenza di Intesa Sanpaolo – a fronte dei 96,1 miliardi di fine 2022. Nel mese di gennaio sono stati rimborsati anticipatamente da Intesa Sanpaolo 20 miliardi nominali: 4 miliardi ottenuti nell'asta del marzo 2020 ed aventi scadenza nel marzo 2023, e 16 miliardi quale rimborso parziale di fondi ottenuti nell'asta del giugno 2020 ed aventi scadenza nel giugno 2023. Il 28 giugno sono giunti a scadenza i 31 miliardi rimasti ancora in essere del finanziamento ottenuto nell'asta del giugno 2020.

OPERATIVITA' ASSICURATIVA

Attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese assicurative

(milioni di euro)
Tipologia di strumenti
finanziari
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto a conto
economico e Derivati
di Copertura
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al fair value
con impatto sulla
redditività
complessiva
Attività finanziarie di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione
valutate al costo
ammortizzato
TOTALE
Attività
finanziarie di
pertinenza
delle imprese
di
assicurazione
Debiti verso
Banche e Derivati
Finanziari di
pertinenza delle
imprese di
assicurazione (*)
Titoli di debito emessi da Governi
30.06.2023 3.142 55.842 - 58.984 X
31.12.2022 2.754 55.283 - 58.037 X
Variazione assoluta 388 559 - 947 X
Variazione % 14,1 1,0 - 1,6 X
Altri titoli di debito
30.06.2023 3.934 15.875 - 19.809 X
31.12.2022 3.640 14.502 - 18.142 X
Variazione assoluta 294 1.373 - 1.667 X
Variazione % 8,1 9,5 - 9,2 X
Titoli di capitale
30.06.2023 5.179 7 - 5.186 X
31.12.2022 5.004 7 - 5.011 X
Variazione assoluta 175 - - 175 X
Variazione % 3,5 - - 3,5 X
Quote OICR
30.06.2023 89.571 - - 89.571 X
31.12.2022 90.680 - - 90.680 X
Variazione assoluta -1.109 - - -1.109 X
Variazione % -1,2 - - -1,2 X
Crediti verso banche e verso clientela
30.06.2023 583 - 3 586 X
31.12.2022 876 - 3 879 X
Variazione assoluta -293 - - -293 X
Variazione % -33,4 - - -33,3 X
Debiti verso banche
30.06.2023 X X X X 745 (**)
31.12.2022 X X X X 637 (**)
Variazione assoluta X X X X 108
Variazione % X X X X 17,0
Derivati finanziari
30.06.2023 71 - - 71 96 (***)
31.12.2022 98 - - 98 171 (***)
Variazione assoluta -27 - - -27 -75
Variazione % -27,6 - - -27,6 -43,9
Derivati creditizi
30.06.2023 - - - - - (***)
31.12.2022 - - - - - (***)
Variazione assoluta
Variazione %
-
-
-
-
-
-
-
-
-
-
TOTALE 30.06.2023 102.480 71.724 3 174.207 841
TOTALE 31.12.2022 103.052 69.792 3 172.847 808
Variazione assoluta
Variazione %
-572
-0,6
1.932
2,8
-
-
1.360
0,8
33
4,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione. (*) L'importo della voce non comprende le "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione" incluse nella tabella della raccolta diretta assicurativa.

(**) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione".

(***) Valore incluso nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione".

Le attività finanziarie e i debiti verso banche e derivati finanziari di pertinenza delle imprese assicurative, riepilogate nella tabella sopra riportata, sono ammontate, rispettivamente, a 174 miliardi e a 841 milioni. Le attività finanziarie sono risultate in leggero aumento da inizio anno (+0,8%, pari a +1,4 miliardi), per effetto della dinamica crescente delle attività finanziarie designate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (+2,8%, pari a +1,9 miliardi), segnatamente su titoli di debito governativi e su altri titoli di debito. Sono risultate in lieve calo le attività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico e derivati di copertura (-0,6%).

Raccolta diretta assicurativa

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
Vita Danni Totale incidenza
%
Vita Danni Totale incidenza
%
assolute %
Passività per copertura residua (*) 116.899 1.017 117.916 67,7 115.236 1.042 116.278 67,0 1.638 1,4
di cui: Valore attuale dei flussi
finanziari
107.740 231 107.971 62,0 106.227 216 106.443 61,3 1.528 1,4
di cui: Aggiustamento per i
rischi non finanziari
334 17 351 0,2 268 1 269 0,2 82 30,5
di cui: Margine sui servizi
contrattuali
8.825 325 9.150 5,3 8.741 328 9.069 5,2 81 0,9
Passività per sinistri accaduti 763 702 1.465 0,9 758 539 1.297 0,7 168 13,0
Totale Passività assicurative 117.662 1.719 119.381 68,6 115.994 1.581 117.575 67,7 1.806 1,5
Contratti di investimento
Unit linked (**) 53.160 - 53.160 30,5 54.212 - 54.212 31,2 -1.052 -1,9
Totale Passività finanziarie 53.160 - 53.160 30,5 54.212 - 54.212 31,2 -1.052 -1,9
Altra raccolta assicurativa (***) 1.581 - 1.581 0,9 1.885 - 1.885 1,1 -304 -16,1
Raccolta diretta assicurativa 172.403 1.719 174.122 100,0 172.091 1.581 173.672 100,0 450 0,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e delle attività in via di dismissione.

(*) Si evidenzia che il valore della Passività per copertura residua nelle colonne relative al business "Danni" include anche le passività valutate con l'applicazione del metodo semplificato (c.d. Metodo della ripartizione dei premi) che non prevede l'apertura nelle singole voci di dettaglio.

(**) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione".

(***) Valori inclusi nello schema di Stato patrimoniale nella voce "Passività finanziarie al costo ammortizzato di pertinenza delle imprese di assicurazione". La voce comprende le passività subordinate.

La raccolta diretta assicurativa, al 30 giugno 2023, ha raggiunto i 174,1 miliardi, mostrando una sostanziale stabilità (+0,3%) rispetto a fine dicembre 2022. La dinamica è ascrivibile all'aumento delle passività assicurative (+1,5%, +1,8 miliardi), in particolare la componente per copertura residua, controbilanciato da minori passività finanziarie (-1,1 miliardi), costituite dai prodotti unit linked interamente imputabili al ramo vita, e dal calo dell'altra raccolta assicurativa (-0,3 miliardi), che comprende le passività subordinate.

ATTIVITÀ NON CORRENTI IN VIA DI DISMISSIONE E PASSIVITÀ ASSOCIATE

In questa voce sono appostate le attività e le relative passività non più riferite alla normale operatività in quanto oggetto di procedure di dismissione. Al 30 giugno 2023 sono state rilevate attività in corso di cessione per 614 milioni, mentre non risultano contabilizzate passività associate.

ESPOSIZIONE AL RISCHIO SOVRANO PER PAESE DI RESIDENZA DELLA CONTROPARTE

Nella tabella che segue è riportato, sulla base di dati gestionali, il dettaglio delle esposizioni al rischio di credito sovrano del Gruppo Intesa Sanpaolo con riferimento all'Attività bancaria.

(milioni di euro)
TITOLI DI DEBITO IMPIEGHI
GRUPPO BANCARIO TOTALE (1)
Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
Attività
finanziarie
valutate al fair value con
impatto a conto
economico
Paesi UE 36.471 30.710 381 67.562 10.739
Austria 615 294 -2 907 -
Belgio 3.199 3.056 112 6.367 -
Bulgaria - - - - -
Croazia 150 588 75 813 1.559
Cipro - - - - -
Repubblica Ceca - - - - -
Danimarca - 10 2 12 -
Estonia - - - - -
Finlandia 255 153 - 408 -
Francia 6.644 3.593 164 10.401 31
Germania 50 1.521 13 1.584 -
Grecia - - 5 5 -
Ungheria 167 882 63 1.112 322
Irlanda 336 56 1 393 -
Italia 17.323 10.839 -381 27.781 8.456
Lettonia - - - - 18
Lituania - - - - -
Lussemburgo 311 591 18 920 -
Malta - - - - -
Paesi Bassi 828 62 19 909 -
Polonia 26 64 5 95 -
Portogallo 387 415 -64 738 -
Romania 65 411 11 487 3
Slovacchia - 1.017 12 1.029 139
Slovenia 1 184 2 187 161
Spagna 6.114 6.963 326 13.403 50
Svezia - 11 - 11 -
Paesi non UE
Albania 78 544 6 628 -
Egitto 74 1.088 - 1.162 535
Giappone - 1.101 - 1.101 -
Russia - 10 - 10 -
Serbia 7 547 - 554 217
Regno Unito - 237 1 238 -
U.S.A. 3.385 7.254 148 10.787 -

Dati gestionali

(1) I titoli di debito da attività assicurativa (esclusi i titoli nei quali risultano investite le disponibilità raccolte con polizze assicurative emesse a totale rischio degli assicurati) relativi all'Italia ammontano a 48.464 milioni.

Come evidenziato nella tabella, alla fine del primo semestre 2023 l'esposizione del Gruppo bancario in titoli verso lo Stato italiano ammontava a circa 28 miliardi (27 miliardi al 31 dicembre 2022), a cui si aggiungono oltre 8 miliardi rappresentati da impieghi, sostanzialmente invariati rispetto a fine 2022.

IL PATRIMONIO NETTO

Al 30 giugno 2023 il patrimonio netto del Gruppo si è attestato a 62.309 milioni, a fronte dei 61.103 milioni rilevati a inizio anno, che recepivano l'acconto dividendi a valere sull'utile netto 2022 pagato a novembre 2022 (-1,4 miliardi). L'aggregato a giugno 2023 incorpora 4.222 milioni di utile maturato nel primo semestre dell'esercizio corrente e sconta il saldo dividendi su utili del 2022 pagato a maggio 2023 (1,6 miliardi).

Riserve da valutazione

(milioni di euro)
Voci Riserva Variazione del Riserva
31.12.2022 periodo 30.06.2023
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di debito)
-1.774 356 -1.418
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(titoli di capitale) -258 -156 -414
Attività materiali 1.749 -5 1.744
Copertura di investimenti esteri -10 -4 -14
Copertura dei flussi finanziari -466 57 -409
Differenze di cambio -1.247 -6 -1.253
Attività non correnti in via di dismissione - - -
Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazione del proprio merito creditizio) -45 -55 -100
Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti -238 74 -164
Quota delle riserve da valutazione relative alle partecipazioni valutate al patrimonio
netto 39 -31 8
Leggi speciali di rivalutazione 311 - 311
Riserve da valutazione (escluse le riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione)
-1.939 230 -1.709
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -519 144 -375

Le riserve da valutazione bancarie presentano un valore negativo (-1.709 milioni), in miglioramento rispetto al 31 dicembre 2022 (-1.939 milioni), principalmente per effetto delle riserve su titoli di debito (+356 milioni). Le riserve da valutazione delle imprese di assicurazione sono pari a -375 milioni che si confrontano con i -519 milioni di fine 2022.

I FONDI PROPRI E I COEFFICIENTI DI SOLVIBILITÀ

(milioni di euro)
Fondi propri e coefficienti di solvibilità 30.06.2023 31.12.2022
(*) IFRS9
"Fully loaded"
IFRS9
"Transitional"
Fondi propri
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari 40.615 40.019 40.772
Capitale aggiuntivo di Classe 1 (AT1) al netto delle rettifiche regolamentari 7.207 7.207 7.207
CAPITALE DI CLASSE 1 (TIER 1) 47.822 47.226 47.979
Capitale di Classe 2 (T2) al netto delle rettifiche regolamentari 9.337 9.127 8.381
TOTALE FONDI PROPRI 57.159 56.353 56.360
Attività di rischio ponderate
Rischi di credito e di controparte 256.674 259.924 259.528
Rischi di mercato e di regolamento 12.364 10.338 10.338
Rischi operativi 26.490 25.486 25.486
Altri rischi specifici (a) 258 91 91
ATTIVITA' DI RISCHIO PONDERATE 295.786 295.839 295.443
Coefficienti di solvibilità %
Common Equity Tier 1 ratio 13,7% 13,5% 13,8%
Tier 1 ratio 16,2% 16,0% 16,2%
Total capital ratio 19,3% 19,0% 19,1%

(*) Il periodo transitorio IFRS 9 è terminato al 31 dicembre 2022, pertanto gli importi riportati nella colonna al 30 giugno 2023 sono confrontabili con il precedente periodo "IFRS9 Fully loaded".

(a) La voce include tutti gli altri elementi non considerati nelle precedenti voci che entrano nel computo dei requisiti patrimoniali complessivi.

I fondi propri, le attività ponderate per il rischio ed i coefficienti di solvibilità al 30 giugno 2023 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, così come modificate rispettivamente dalla Direttiva 2019/878/UE (CRD V) e dal Regolamento (UE) n. 876/2019 (CRR II), che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), e sulla base delle relative Circolari della Banca d'Italia.

Con riferimento al principio contabile IFRS 9, al 31 dicembre 2022 si è concluso il periodo transitorio (2018-2022) introdotto dal Regolamento (UE) n. 2395/2017, di cui il Gruppo si era avvalso adottando l'approccio "statico".

Per quanto riguarda gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 17 ed il termine del periodo di applicazione del regime di "deferral approach" per l'IFRS 9 per le compagnie assicurative, si rinvia al capitolo "Politiche contabili" delle Note illustrative al Bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Fondi propri

Al 30 giugno 2023, i Fondi Propri ammontano a 57.159 milioni.

Ancorché si sia concluso il periodo transitorio IFRS 9, i fondi propri tengono conto di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2019, la quale ha previsto in via temporanea, fino al 2028, la rateizzazione ai fini fiscali delle rettifiche di valore operate in sede di First Time Adoption del principio contabile, con conseguente rilevazione di DTA, incluse integralmente, lungo lo stesso arco temporale, tra gli elementi da dedurre dai fondi propri. Peraltro, si segnala che il Gruppo Intesa Sanpaolo non si è avvalso né del nuovo regime transitorio IFRS 9 (in vigore fino al 31 dicembre 2024), né del filtro prudenziale FVOCI (conclusosi il 31 dicembre 2022), entrambi introdotti dal Regolamento (UE) n. 873/2020 (c.d. "Quick fix") nel contesto dello scenario pandemico.

I fondi propri tengono altresì conto dell'importo applicabile, oggetto di deduzione dal Capitale primario, correlato alla copertura minima delle perdite sulle esposizioni deteriorate, c.d. Minimum Loss Coverage, sulla base di quanto disciplinato dal Regolamento (UE) n. 630/2019 del 17 aprile 2019.

Inoltre, in conformità con l'art. 3 di CRR ("Applicazione di requisiti più rigorosi da parte degli enti"), ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 giugno 2023 è ricompresa la deduzione volontaria del calendar provisioning22 sulle esposizioni incluse nel perimetro di Pillar 2, che ha comportato una deduzione dal CET1 con impatto pari a circa -30 punti base.

Si fa altresì presente che, a decorrere dal 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo si conforma alla EBA Q&A 2021_6211, la quale chiarisce che l'ammontare dell'avviamento da dedurre dal CET 1 di un ente deve essere quello relativo alle imprese assicurative controllate direttamente, rilevato alla data di acquisizione dell'investimento significativo in tali imprese, senza tener conto dell'avviamento riferito alle acquisizioni successive dalle stesse effettuate. Quest'ultimo importo è stato incluso nel calcolo degli attivi ponderati per il rischio (RWA), rientrando così nel trattamento ordinario che il Gruppo riserva alle partecipazioni in società assicurative.

22 L'addendum alla Guidance ECB sui crediti deteriorati del 2018, contempla la possibilità che le banche "deducano" con propria autonoma iniziativa determinati importi dal CET1, al fine di anticipare le richieste dei supervisori, in caso di divergenza tra il framework prudenziale, che esprime attese di rettifiche non basate su criteri di misurazione del rischio creditizio, e quello contabile.

Si segnala infine che ai fini del calcolo dei fondi propri al 30 giugno 2023 si è considerato l'utile del primo semestre al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili23 .

Attività ponderate per il rischio

Al 30 giugno 2023, le attività ponderate per il rischio ammontano a 295.786 milioni, derivanti in misura prevalente dai rischi di credito e di controparte e, in misura minore, dai rischi operativi e di mercato.

Il Capitale primario di Classe 1 e le Attività di rischio ponderate al 30 giugno 2023 tengono conto dell'impatto dell'applicazione del cosiddetto "Danish Compromise" (art. 49.1 del Regolamento (UE) n. 575/2013), a seguito della specifica autorizzazione ricevuta dalla BCE nel 2019, per cui gli investimenti assicurativi vengono trattati come attivi ponderati per il rischio anziché dedotti dal capitale.

Coefficienti di solvibilità

Sulla base di quanto esposto in precedenza, i coefficienti di solvibilità al 30 giugno 2023 si collocano sui seguenti valori: Common Equity ratio 13,7%, Tier 1 ratio 16,2% e Total capital ratio 19,3%.

Si segnala, infine, che il 15 dicembre 2022 Intesa Sanpaolo ha reso nota la decisione finale della BCE riguardante il requisito patrimoniale da rispettare a partire dal 1° gennaio 2023 a livello consolidato, in seguito agli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP). Il requisito da rispettare complessivamente in termini di Common Equity Tier 1 ratio risulta attualmente pari all'8,95%, comprensivo dei requisiti di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer e Countercyclical Capital Buffer24 .

Riconciliazione tra Patrimonio di bilancio e Capitale primario di Classe 1

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022
Patrimonio netto di Gruppo 62.309 61.655
Patrimonio netto di terzi 152 166
Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale 62.461 61.821
Acconti su dividendi (a) - 1.400
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2 e utile di periodo
- Altri strumenti di capitale computabili nell'AT1 -7.207 -7.207
- Interessi di minoranza computabili nell'AT1 - -
- Interessi di minoranza computabili nel T2 - -
- Interessi di minoranza non computabili a regime
-152
- Utile di periodo non computabile (b) -3.181 -3.165
- Azioni proprie incluse tra le rettifiche regolamentari (c) 148 169
- Altre componenti non computabili a regime -138 -100
Capitale primario di Classe 1 (CET1) prima delle rettifiche regolamentari 51.931 52.752
Rettifiche regolamentari (incluse rettifiche del periodo transitorio) (d) -11.316 -11.980
Capitale primario di Classe 1 (CET1) al netto delle rettifiche regolamentari
40.615

(a) Al 31 dicembre 2022 il Patrimonio netto dallo Stato patrimoniale non comprende l'acconto su dividendi, pari a 1.400 milioni (al netto della quota non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute alla record date).

(b) Nel Capitale primario di Classe 1 al 30 giugno 2023 si è tenuto conto dell'utile maturato alla data, al netto del relativo dividendo e degli altri oneri prevedibili (rateo cedolare sugli strumenti di Additional Tier 1 al netto dell'effetto fiscale).

(c) L'importo include, oltre all'ammontare di azioni proprie contabili, la quota non utilizzata di plafond per cui la Banca ha ricevuto autorizzazioni al riacquisto.

(d) Le rettifiche regolamentari al 30 giugno 2023 non comprendono più gli impatti derivanti dall'applicazione del filtro transitorio IFRS9 - la cui applicabilità si è conclusa nel 2022, mentre includono 891 milioni di deduzione aggiuntiva Art.3 CRR (relativi alla deduzione volontaria del calendar provisioning sulle esposizioni ricomprese nel perimetro di Pillar 2).

23 Cedole maturate sulle emissioni di Additional Tier 1 (160 milioni).

24 Il Countercyclical Capital Buffer è calcolato considerando l'esposizione al 30 giugno 2023 nei vari Paesi in cui è presente il Gruppo e i rispettivi requisiti stabiliti dalle competenti autorità nazionali relativi al 2025 se disponibili o al più recente aggiornamento del periodo di riferimento (requisito pari a zero per l'Italia per i primi nove mesi del 2023).

91

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

Il Gruppo Intesa Sanpaolo opera attraverso una struttura organizzativa articolata in sei Business Unit. Ad esse si aggiunge il Centro di Governo, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo.

L'informativa di settore del Gruppo Intesa Sanpaolo si basa sugli elementi che il management utilizza per assumere le proprie decisioni operative (c.d. "management approach") ed è dunque coerente con i requisiti informativi previsti dall'IFRS 8. Oltre a riflettere le responsabilità operative sancite dall'assetto organizzativo del Gruppo, i settori di attività sono costituiti dall'aggregazione di linee di business che presentano caratteristiche simili con riferimento alla tipologia di prodotti e servizi venduti.

In relazione all'applicazione dell'IFRS 17 ed al correlato termine del periodo di applicazione del regime di "Deferral Approach" IFRS 9 per le compagnie assicurative del Gruppo, si segnala che, in coerenza con la modifica, nei prospetti contabili consolidati, dei dati di raffronto in seguito all'applicazione retrospettiva dei due principi, anche i dati divisionali dei periodi presentati per il confronto sono stati riesposti in termini omogenei.

Ove necessario e se materiali, i dati divisionali dei periodi posti a confronto sono stati inoltre riesposti in coerenza con le variazioni di perimetro delle Business Unit. In particolare, le riesposizioni hanno riguardato:

  • l'inclusione, nell'ambito della Divisione Private Banking, delle risultanze economiche e patrimoniali della banca private lussemburghese Compagnie de Banque Privée Quilvest25, entrata nel perimetro di consolidamento a fine giugno 2022;
  • il conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022;
  • la riclassifica, dalla voce Spese del personale alla voce Commissioni nette, degli oneri relativi ad alcuni sistemi di incentivazione di personale dipendente della Divisione Banca dei Territori e della Divisione Private Banking, ove finanziati attraverso i ricavi commissionali generati sulla base di criteri di quantificazione di carattere deterministico correlati ai suddetti ricavi, in analogia al trattamento contabile previsto per i sistemi di incentivazione dei consulenti finanziari non dipendenti (riclassificazione introdotta nel corso del 2022).

Nella tabella riportata nel seguito sono indicati i principali dati che sintetizzano l'evoluzione dei settori di attività del Gruppo Intesa Sanpaolo nel primo semestre 2023 rispetto ai dati di raffronto omogenei.

Nell'analisi di dettaglio condotta sui settori di attività, cui si fa rinvio, è contenuta una descrizione dei prodotti e dei servizi offerti, della tipologia di clientela servita e delle iniziative realizzate nel semestre; sono inoltre illustrati i dati di conto economico e i principali aggregati patrimoniali. Per ogni settore è stato infine calcolato il capitale assorbito in base agli RWA (Risk Weighted Assets), questi ultimi determinati sulla base delle disposizioni in vigore (Circolare n. 285) emanate dalla Banca d'Italia a seguito del recepimento della Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013, modificato dal Regolamento (UE) n. 876/2019 del 20 maggio 2019, noto anche come CRR II, che traspongono nell'Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3). Il capitale assorbito tiene anche conto delle modifiche regolamentari introdotte dalla BCE a decorrere dal 12 marzo 2020, che prevedono che il requisito di Pillar 2 possa essere rispettato utilizzando parzialmente strumenti di

25 Dal 1° gennaio 2023 Compagnie de Banque Privée Quilvest S.A., in concomitanza con l'incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) S.A., ha assunto la denominazione di Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.

capitale diversi dal Common Equity Tier 1. Per ogni Divisione il capitale assorbito viene integrato, laddove necessario, con dati gestionali di capitale "economico" per tenere conto dei rischi non coperti dalla metrica regolamentare.

(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Proventi operativi netti
30.06.2023 5.699 1.962 1.417 1.566 465 828 461 12.398
30.06.2022 4.388 2.545 1.046 1.160 495 803 318 10.755
Variazione % 29,9 -22,9 35,5 35,0 -6,1 3,1 45,0 15,3
Costi operativi
30.06.2023 -3.076 -705 -549 -469 -111 -171 -130 -5.211
30.06.2022 -3.101 -666 -519 -449 -100 -177 -152 -5.164
Variazione % -0,8 5,9 5,8 4,5 11,0 -3,4 -14,5 0,9
Risultato della gestione
operativa
30.06.2023 2.623 1.257 868 1.097 354 657 331 7.187
30.06.2022 1.287 1.879 527 711 395 626 166 5.591
Variazione % -33,1 64,7 54,3 -10,4 5,0 99,4 28,5
Risultato netto
30.06.2023 1.272 848 679 701 260 477 -15 4.222
30.06.2022 662 392 166 514 302 462 -152 2.346
Variazione % 92,1 36,4 -13,9 3,2 -90,1 80,0
(milioni di euro)
Banca
dei
Territori
IMI
Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
Totale
Finanziamenti verso clientela
30.06.2023 240.388 131.297 41.124 14.631 245 - 9.812 437.497
31.12.2022 247.913 129.791 40.212 15.104 282 - 13.552 446.854
Variazione % -3,0 1,2 2,3 -3,1 -13,1 - -27,6 -2,1
Raccolta diretta bancaria
30.06.2023 271.418 105.935 54.152 45.636 17 - 77.249 554.407
31.12.2022 291.089 94.785 54.364 50.447 26 - 54.675 545.386
Variazione % -6,8 11,8 -0,4 -9,5 -34,6 - 41,3 1,7
Attività di rischio ponderate
30.06.2023 78.782 108.466 35.671 12.322 1.801 - 58.744 295.786
31.12.2022 84.302 101.018 35.056 12.757 1.798 - 60.512 295.443
Variazione % -6,5 7,4 1,8 -3,4 0,2 - -2,9 0,1
Capitale assorbito
30.06.2023 6.767 9.336 3.913 1.154 194 4.606 3.176 29.146
31.12.2022 7.242 8.698 3.831 1.154 195 4.954 3.487 29.561
Variazione % -6,6 7,3 2,1 - -0,5 -7,0 -8,9 -1,4

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

SETTORI DI ATTIVITA'

Banca dei Territori

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 3.281 1.947 1.334 68,5
Commissioni nette 2.360 2.375 -15 -0,6
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 60 59 1 1,7
Altri proventi (oneri) operativi netti -2 7 -9
Proventi operativi netti 5.699 4.388 1.311 29,9
Spese del personale -1.641 -1.672 -31 -1,9
Spese amministrative -1.434 -1.427 7 0,5
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -1 -2 -1 -50,0
Costi operativi -3.076 -3.101 -25 -0,8
Risultato della gestione operativa 2.623 1.287 1.336
Rettifiche di valore nette su crediti -611 -258 353
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -61 -38 23 60,5
Altri proventi (oneri) netti - 11 -11
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.951 1.002 949 94,7
Imposte sul reddito -642 -328 314 95,7
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -24 -7 17
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -13 -18 -5 -27,8
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - 13 -13
Risultato netto 1.272 662 610 92,1
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 240.388 247.913 -7.525 -3,0
Raccolta diretta bancaria 271.418 291.089 -19.671 -6,8
Attività di rischio ponderate 78.782 84.302 -5.520 -6,5
Capitale assorbito 6.767 7.242 -475 -6,6

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Nel primo semestre 2023 i proventi operativi netti della Banca dei Territori, pari a 5.699 milioni, che rappresentano il 46% dei ricavi consolidati del Gruppo, hanno evidenziato una sostenuta crescita (+29,9%) rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio.

In dettaglio, gli interessi netti hanno mostrato un notevole incremento (+68,5%), riconducibile essenzialmente al comparto della raccolta da clientela, che ha tratto vantaggio dall'andamento dei tassi di mercato favorendo l'aumento del mark-down. Le commissioni nette hanno registrato una lieve diminuzione (-0,6%), ascrivibile in particolare al comparto del risparmio gestito e della bancassurance, condizionati dalla flessione dei volumi conseguente all'evoluzione dei mercati; tale dinamica è stata attenuata dalla crescita delle fees sui collocamenti di certificates e sull'operatività di intermediazione in titoli. Nell'ambito delle commissioni di commercial banking si rileva un calo della componente finanziamenti e garanzie, attribuibile alle più contenute erogazioni, in parte attenuato dall'aumento delle commissioni rivenienti dalle carte e dagli altri servizi di pagamento, correlato al progressivo incremento del livello del transato. Tra le altre componenti di ricavo, che concorrono in misura marginale ai proventi operativi netti della Divisione, si rileva un risultato delle attività e passività finanziarie al fair value pari a 60 milioni (+1,7%) e altri oneri operativi netti per 2 milioni. I costi operativi, pari a 3.076 milioni, hanno evidenziato una lieve flessione (-0,8%), grazie ai risparmi sulle spese del personale, prevalentemente attribuibili alla riduzione dell'organico a seguito delle uscite per accordi. Per effetto dei fenomeni descritti, il risultato della gestione operativa è ammontato a 2.623 milioni, più che raddoppiato rispetto a quello della prima metà del 2022, e il risultato corrente lordo si è attestato a

1.951 milioni (+94,7%). Infine, il risultato netto, dopo l'attribuzione alla Divisione di imposte per 642 milioni, di oneri di integrazione per 24 milioni e degli effetti dell'allocazione dei costi di acquisizione per 13 milioni si è collocato a 1.272 milioni (662 milioni il valore del medesimo periodo del 2022).

Nell'evoluzione trimestrale si rileva un aumento del risultato della gestione operativa rispetto al primo trimestre 2023, ascrivibile alla crescita dei ricavi che ha più che compensato l'incremento degli oneri operativi. Per contro il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno mostrato una dinamica cedente, principalmente in relazione a maggiori accantonamenti e rettifiche di valore nette su crediti.

Le consistenze patrimoniali a fine giugno 2023 hanno evidenziato una flessione dei volumi intermediati complessivi di raccolta e impiego rispetto a inizio anno (-5%). In dettaglio, i crediti verso clientela, pari a 240.388 milioni, hanno mostrato una riduzione (-3%, pari a -7,5 miliardi) principalmente riconducibile alla dinamica dei finanziamenti nei confronti delle imprese che, in presenza di un rapido rialzo dei tassi, hanno preferito utilizzare la liquidità per limitare il ricorso al credito bancario, e, in misura minore, dei privati, che hanno ridotto la richiesta di mutui. La raccolta diretta bancaria, pari a 271.418 milioni, si è attestata su livelli inferiori a quelli di inizio anno (-6,8%, pari a -19,7 miliardi) in relazione al calo dei debiti verso clientela. Le imprese hanno impiegato la liquidità in eccesso per ridurre l'utilizzo degli affidamenti e le famiglie, il cui potere di acquisto è eroso dall'inflazione crescente, hanno reindirizzato parte delle somme disponibili sui conti correnti su prodotti di investimento più remunerativi quali le emissioni di bond governativi/corporate, che hanno incrementato i dossier del risparmio amministrato, e i certificates Intesa Sanpaolo strutturati dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Tradizionale attività di intermediazione creditizia in Italia e servizi finanziari ad essa correlati.
Missione Servire la clientela Retail, Exclusive, le Piccole e Medie Imprese, comprese quelle Agribusiness e
non profit, creando valore attraverso:
il presidio capillare del territorio;


l'attenzione alla specificità dei mercati locali e dei bisogni dei segmenti di clientela servita;

lo sviluppo del livello di servizio reso alla clientela attraverso i diversi canali, al fine di rendere

Gruppo in Italia;

Gruppo sul territorio.
più efficace l'offerta commerciale;
lo sviluppo e la gestione di prodotti e servizi per la clientela di riferimento e dei prodotti leasing, factoring e finanza agevolata per il
la centralità delle figure dei responsabili delle Direzioni Regionali, delle Direzioni di Area e delle filiali quali punti di riferimento del
Struttura organizzativa
Direzioni Sales & Marketing
Wealth Management &
Protection; Sales &
Marketing Digital Retail e
Sales & Marketing Imprese
A presidio del territorio Retail, composto dai segmenti Privati Retail, Affluent e Aziende Retail, del
territorio Exclusive (clienti privati con caratteristiche di elevato standing di patrimonio e reddito e
bisogni finanziari complessi) e del territorio Imprese (piccole imprese, imprese e imprese top a
elevata complessità e potenziale di crescita).
Direzione Agribusiness A servizio dell'agricoltura e dell'agroalimentare.
Direzione Impact Volta allo sviluppo delle iniziative della Impact Bank e al servizio degli enti non profit.
Società prodotto Isybank: nuova banca digitale del Gruppo nata per i clienti che usano prevalentemente i canali on
line e che potranno soddisfare le proprie esigenze in autonomia e da remoto, tramite App e con il
supporto della Filiale Digitale.
Prestitalia: intermediario finanziario operante nel mercato italiano del credito al consumo,
specializzato nel comparto della cessione del quinto.
Struttura distributiva Oltre 3.000 punti operativi, comprensivi delle filiali Retail, Exclusive e Imprese, capillarmente
distribuite sul territorio nazionale, delle filiali Agribusiness dedicate alle imprese che operano
nell'agroalimentare e delle filiali Impact dedicate al Terzo Settore. La struttura territoriale si articola
in 14 Direzioni: Agribusiness, Impact e 12 Direzioni Regionali. In queste ultime, a diretto riporto del
Direttore Regionale, sono presenti (per favorire la focalizzazione commerciale e garantire un
miglior presidio del livello di servizio) tre Direttori Commerciali, specializzati per "territorio

commerciale" (Retail, Exclusive e Imprese), che coordinano circa 330 aree commerciali. A queste si aggiungono la Direzione Isybank nell'ambito delle iniziative strategiche di sviluppo della nuova Banca Digitale, e la Direzione Filiale Digitale a presidio delle attività di relazione commerciale con la clientela attraverso il canale telefonico e gli altri canali a questo collegati (chat, videochiamata) e l'offerta a distanza.

Direzioni Sales & Marketing Wealth Management & Protection, Sales & Marketing Digital Retail e Sales & Marketing Imprese

Risparmio e Previdenza

Il servizio di consulenza evoluta a pagamento "Valore Insieme", lanciato nel 2017, propone un modello di consulenza globale su tutto il patrimonio del cliente, incluso quello immobiliare, accompagnandolo anche nella pianificazione del trasferimento della ricchezza ai propri cari. A partire da aprile sono state introdotte alcune novità sulla gamma di offerta di "Valore Insieme", al fine di estendere il servizio ad un numero sempre maggiore di clienti e

consentire una più ampia diffusione dei Moduli "Immobiliare" e "Passaggio Generazionale". L'evoluzione ha previsto l'eliminazione del Pacchetto Specialistico 2.0, che resta momentaneamente a stock per i clienti che lo hanno sottoscritto in precedenza, e la modifica migliorativa delle condizioni di accesso al Pacchetto Exclusive.

Con l'obiettivo di favorire il percorso da risparmiatore ad investitore e per preservare la raccolta diretta, sono state sviluppate un ventaglio di opportunità alternative al conto corrente, utili a fornire rendimenti sui risparmi anche nel breve periodo e a garantire ai clienti la tranquillità di avere protezione del capitale e la distribuzione di importo predefinito. In particolare per i privati è stata ampliata l'offerta dei buoni di risparmio, anche abbinati alla sottoscrizione di prodotti di risparmio gestito, con rendimenti coerenti con l'andamento dei tassi di mercato; analogamente per le imprese è stata attivata l'offerta sui time deposit e time cash. Inoltre è stata ampliata la gamma dei fondi protetti ("Epsilon Protetto 1 anno" e "Epsilon Plus Protetto 1 anno") che, oltre a garantire la protezione del 100% del capitale, offrono la distribuzione di un importo predefinito a scadenza che varia, a seconda delle emissioni, tra l'1,5% ed il 2%. È stato lanciato un nuovo fondo PIR con benefici fiscali al cliente dopo 5 anni ("Eurizon PIR Obbligazionario") ed è stata arricchita la gamma dei fondi comuni di investimento con ingresso graduale nei mercati azionari con il fondo "Eurizon Target Solution 40". Tra i prodotti di investimento assicurativo è stata lanciata la polizza di ramo I di Intesa Sanpaolo Vita "Patrimonio GaranziaInsurance" che offre al cliente la garanzia di restituzione del capitale investito in caso di riscatto totale o decesso dell'assicurato e di destinare un capitale certo ai beneficiari designati (eredi o altri) in caso di decesso. È, inoltre, partita l'iniziativa "Bonus" di Intesa Sanpaolo Life che riserva ai clienti che sottoscriveranno un nuovo contratto di "Doppio CentroInsurance", "Patrimonio ProInsurance" e "ExclusiveInsurance", un bonus dell'1% dell'ammontare dei premi unici, aggiuntivi e/o ricorrenti effettuati nel periodo, e riserva ai clienti già titolari un bonus dell'1,5% dell'ammontare dei versamenti aggiuntivi e/o dei premi ricorrenti attivati ex-novo nel periodo di promozione. All'interno della polizza unit linked di Intesa Sanpaolo Life "Prospettiva Sostenibile" è nato il nuovo fondo interno flessibile obbligazionario "Obbligazionario Tattico" ed è stata rilasciata la nuova opzione di decumulo, un riscatto parziale programmato che permette ai clienti un flusso periodico di integrazione delle proprie disponibilità in conto corrente. Per le aziende è nata "Patrimonio AziendeInsurance", polizza multiramo per la gestione della liquidità delle persone giuridiche, con l'obiettivo di coniugare la stabilità di una gestione separata e la ricerca di rendimento dei fondi interni disponibili. È proseguito il collocamento di certificates con un significativo incremento della gamma offerta, differenziata per tipologia di struttura, protezione, valuta e soprattutto con orizzonti temporali più contenuti. Si evidenzia il particolare gradimento da parte della clientela di questa tipologia di investimento che ha rappresentato nel semestre una percentuale significativa del totale dei collocamenti di prodotti di risparmio.

Mutui

Nel primo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione nuove soluzioni, con particolare focalizzazione sul mondo "Green" e sul comparto dei Giovani. È continuata, ancora più vantaggiosa (-35 punti base a partire dal mase di maggio), l'offerta dei finanziamenti della gamma "Green", con condizioni di tasso dedicate per chi acquista immobili ad elevata efficienza energetica (classe ≥ B) o effettua una riqualificazione

dell'immobile volta ad aumentarne l'efficienza energetica. Per gli under 36, Intesa Sanpaolo ha rilanciato un'offerta dedicata a tasso fisso sui mutui ad elevato LTV (oltre l'80%) assistiti da copertura del Fondo di Garanzia Prima Casa ed introdotto, a partire da febbraio, due nuove iniziative dedicate. La prima, relativa ai mutui con durata 35/40 anni, elemento distintivo dell'offerta del Gruppo sul mercato, beneficia di quotazioni di tasso molto competitive che consentono di ridurre notevolmente l'importo della rata mensile oltre ad uno sconto del 50% sulle spese d'istruttoria. La seconda riserva condizioni particolarmente favorevoli alle domande di mutuo dei giovani intermediate direttamente dai comparatori online. Al fine di ampliare il proprio bacino d'utenza, nel secondo trimestre sono stati anche siglati due nuovi accordi di segnalazione con i broker online Crea.Re Digital e Idealista Mutui.

Prestiti personali

Il pacchetto di interventi che la Banca ha posto in essere a favore delle famiglie per ovviare al problema del "caro bollette" prosegue per il 2023 con il prestito "OGGI INSIEME" a condizioni di tasso fisso dedicate e contenute, senza costi aggiuntivi e rimborsabile fino a 20 anni, rivolto ai clienti tra i 18 e i 75 anni ed alle famiglie residenti in Italia, con ISEE fino a 40 mila euro ed un reddito medio mensile minimo di 500 euro netti, che necessitino di un

finanziamento agevolato per affrontare le spese contingenti (affitto, spese mediche, mobilità, bollette). Inoltre dal 2 maggio, a seguito di modifiche agli accordi sottoscritti tra Intesa Sanpaolo e Prestitalia, il prodotto "XME Prestito Pensionati INPS" (cessione del quinto della pensione) è passato da un modello di promozione con collocamento ad uno di promozione con segnalazione, analogamente con quanto già previsto per la cessione del quinto dello stipendio e per l'anticpo TFS. Per venire incontro alle esigenze della clientela, sono state inoltre attivate due nuove promozioni con condizioni di tasso esclusive sulla cessione del quinto dello stipendio, riservate l'una ai dipendenti di primarie aziende italiane private e para pubbliche e l'altra ai dipendenti giovani (45 anni non compiuti alla scadenza del finanziamento).

Protezione e Welfare

"XME Protezione" è una soluzione multigaranzia, flessibile che permette di acquistare coperture assicurative (Moduli) nelle aree di bisogno dei clienti, relative a casa e famiglia. Nell'ambito del programma "Soluzione Domani", l'offerta di prodotti dedicati ai senior e ai caregiver familiari si è arricchita con i Moduli "Sostegno e Assistenza" e "Caregiver" e con l'evoluzione da gennaio di "Ricoveri e Interventi" e "Tutela Legale+". I primi due Moduli

intervengono in caso di emergenza per malattia o infortunio, che colpisca il senior o un caregiver familiare e offrono un'ampia gamma di servizi socio-sanitari e socio-assistenziali, anche a domicilio. Per i sottoscrittori di "Ricoveri e interventi" è stata

estesa la possibilità di permanenza in copertura fino a 90 anni mentre il Modulo "Tutela Legale+" interviene per eventi relativi a vita quotidiana, proprietà e conduzione dell'abitazione e rapporti di lavoro subordinato (ad esempio truffe, anche online, e collaboratori domestici). Da maggio è disponibile "ProteggiMutuo Smart" a premio annuo, che sostituisce "ProteggiMutuo" a premio unico anticipato. La polizza è dedicata a coloro che desiderano abbinare un'assicurazione al proprio mutuo per proteggersi economicamente da imprevisti o eventi che potrebbero compromettere la capacità di rimborsare le rate. Inoltre nel corso del semestre sono state attivate diverse promozioni: "Porta la tua polizza" per le polizze Motor; "Proteggi la tua attività" per il mondo business e per avvicinare sempre più clienti all'offerta salute di "XME Protezione"; "A prima vista", un'iniziativa di Intesa Sanpaolo RBM Salute dedicata a chi non possiede alcun Modulo Salute, attivabile fino al 30 giugno.

Giovani

Intesa Sanpaolo continua ad avvicinare i giovani al mondo bancario con soluzioni personalizzate e gratuite quali "XME Conto UP!", il conto corrente per i minori di 18 anni, e "XME Conto under 35". Oltre alle già citate offerte relative ai mutui, si segnala la proroga fino al 15 dicembre 2023 della scadenza del Fondo StudioSì, con cui la banca ha la possibilità di offrire il prestito dedicato al percorso di studio a tasso fisso 0%. Prestitalia ha inoltre lanciato la nuova

offerta "Cessione del Quinto Giovani", un finanziamento a tasso agevolato per dipendenti pubblici e privati che non abbiano ancora compiuto 45 anni alla scadenza del prestito. È infine proseguito il programma "Giovani e Lavoro", finalizzato a sostenere l'occupazione di giovani tra i 18 e i 29 anni, che offre una formazione qualificata gratuita, sia per i giovani sia per le imprese che aderiscono, favorendo un incontro efficace tra domanda e offerta di lavoro.

Prodotti Transazionali e Pagamenti Digitali

Nel corso del primo semestre 2023 sono state attivate diverse iniziative sulle nuove aperture di "XME Conto", prevedendo sconti differenziati per fasce d'età e l'azzeramento del canone e della "Card Plus" per le aperture on line. Inoltre da febbraio sono stati eliminati dal catalogo prodotti i libretti di risparmio e sono state rese disponibili promozioni dedicate per agevolare il passaggio alla gamma di conti correnti per già titolari di libretto che decideranno

di dismettere il prodotto. In ambito business è stata lanciata "Debit Plus", la nuova carta co-badge (interamente in materiale ecosostenibile) dotata di doppio circuito (Bancomat®, PagoBancomat® e MasterCard o Visa), di servizio Instant Issuing, attivabile da sito e App. Sono proseguite le promozioni sui POS, con l'avvio di offerte dedicate ai liberi professionisti e ditte individuali.

Multicanalità

Nel corso del primo semestre 2023 è ulteriormente proseguito lo sviluppo dell'attività bancaria multicanale e digitale, con l'introduzione di nuovi Customer Journey in logica multicanale ed il potenziamento di quelli disponibili al fine di migliorare l'offerta e l'experience della clientela, rendendo maggiormente fruibili da remoto i servizi offerti dai canali digitali. In particolare per la clientela business si è conclusa la dismissione del processo cartaceo sui

Customer Journey Carte Commercial e Customer Journey Ripartizione Impieghi Breve Termine e Impegni di firma a tutti i clienti in possesso di identità digitale; ad aprile è stato rilasciato il nuovo Customer Journey Utilizzi dei finanziamenti a breve termine e a giugno ci sono state delle implementazioni sulla Customer Journey Pos.

Lo sviluppo della digitalizzazione sulla clientela business è proseguito con l'avvio della sperimentazione del SoftPOS su un target selezionato di clienti, che permette l'accettazione di pagamenti digitali contactless da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS.

Nel periodo è proseguito il progetto "Digitalizziamo", che valorizza le realtà italiane capaci di dare una svolta digitale al proprio business. Le aziende più meritevoli verranno selezionate per partecipare agli eventi celebrativi e potranno usufruire di servizi e consulenze in ambito digital messi a disposizione dai partner.

Per i privati dal mese di marzo, grazie alla partnership tra la startup Switcho e Intesa Sanpaolo, è stata ampliata la gamma di funzionalità dell'App Intesa Sanpaolo Mobile integrando il servizio che supporta le famiglie italiane a risparmiare sulle utenze domestiche di luce e gas, in modo gratuito, digitale e innovativo.

Inoltre in occasione dei Digital CX Awards, rassegna organizzata da The Digital Banker, Intesa Sanpaolo ha ricevuto per la prima volta il riconoscimento nella categoria Outstanding Digital CX – Trade Finance Iniziative in Europe. La Banca si è distinta rispetto ai competitors per il costante impegno lungo il percorso di digitalizzazione, automazione e innovazione, sia dei processi sia dei servizi offerti, con particolare riferimento a "Modulo Estero" di Inbiz, la piattaforma digitale che consente al cliente imprese di avere, in un unico cruscotto, gli strumenti e le informazioni necessarie per ottimizzare l'attività di commercio internazionale.

Accordi

Nel primo semestre 2023 Intesa Sanpaolo ha confermato e rafforzato il proprio supporto al comparto turistico con un accordo siglato con Confindustria Alberghi, Federalberghi, Federterme e Federturismo, aumentando il plafond a sostegno delle imprese del settore fino al nuovo importo di 10 miliardi e impegnando Banca e Associazioni in un percorso comune a sostegno delle imprese del settore. È stato rinnovato l'accordo con Faita Federcamping, la

principale associazione che rappresenta gli operatori del turismo open air, ed è stato siglato con Fipe-Confcommercio, associazione leader nel settore della ristorazione, dell'intrattenimento e del turismo, un accordo per promuovere gli investimenti nel comparto. Ad aprile è stato inoltre sottoscritto un accordo con ANCI, associazione italiana dei comuni italiani, in coerenza con il piano "Green New Deal" e il piano "Repower Eu" promossi dalla Commissione Europea e il programma della Banca "Motore Italia Transizione Energetica", con l'obiettivo di favorire lo sviluppo e la diffusione di progetti in energia rinnovabile, con una particolare attenzione al tema delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili). Sul tema della transizione ecologica, la collaborazione con Enel X si è rafforzata per favorire l'autonomia energetica delle aziende e del Paese. L'accordo con Enel X, insieme alla partnership con Regalgrid Europe, fa parte del programma "Motore Italia Transizione Energetica" che ha confermato il supporto di 76 miliardi per investimenti in impianti di energie rinnovabili nell'ambito degli oltre 410 miliardi che Intesa Sanpaolo ha stanziato a supporto degli obiettivi del PNRR. Rimanendo in tema ESG, è stato siglato un accordo con GSE - Gestore dei Servizi Energetici, con l'obiettivo di facilitare la valorizzazione dei fattori ambientali nel settore finanziario e di sostenere iniziative di formazione e supporto alle imprese sui temi della transizione energetica e di modelli innovativi di crescita sostenibili. Sono stati sottoscritti due nuovi accordi con la Zona Economica Speciale (ZES)

Sardegna e la ZES Adriatica interregionale Puglia Molise, per sostenere lo sviluppo degli investimenti delle imprese all'interno dei territori delle ZES; è stato inoltre rinnovato l'accordo con l'Autorità del Sistema Portuale del mare Adriatico Orientale per favorire l'ammodernamento e la competitività del sistema portuale. Intesa Sanpaolo, insieme a Digit'Ed, la società nata lo scorso anno dalla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione e dall'aggregazione delle migliori realtà del settore, hanno dato origine ad un importante accordo commerciale per l'offerta di corsi formativi distintivi per i clienti imprese. È stata avviata la vendita, nelle filiali imprese, dei nuovi programmi formativi, corsi con contenuti di alto profilo, sviluppati in collaborazione con personalità di spicco del mondo accademico. Infine sul tema dei bonus edilizi nel corso del primo semestre sono stati siglati diversi accordi per la ricessione a clienti dei crediti fiscali legati ai Bonus Edilizi e al Superbonus (Università Luiss Guido Carli, Gruppo Battistolli, Gruppo Walter Tosto, Gruppo Zanutta, Quellogiusto, Piva Group, ecc.). Intesa Sanpaolo è stata la prima banca italiana a dare piena attuazione al Decreto Aiuti, mettendo fin da subito a punto il modello delle ricessioni dei crediti, utilizzato con continuità, liberando capacità fiscale immediatamente messa a disposizione per contribuire al sostegno delle aziende e delle famiglie.

Finanziamenti

In coerenza con il PNRR Intesa Sanpaolo, a supporto dell'economia italiana per tutta la durata del piano, ha previsto un plafond di 410 miliardi di erogazioni a medio lungo termine, di cui 270 miliardi destinati alle imprese. Grazie a Motore Italia, il programma a sostegno della ripartenza dell'intero sistema produttivo italiano, fondato sulle priorità chiave del PNRR, la Banca sostiene gli interventi realizzati principalmente in ambiti collegati al Recovery Plan come green, circular e

transizione ecologica, infrastrutture, trasporti e progetti di rigenerazione urbana. Da marzo è disponibile "Circolante Impresa SACE SupportItalia", un finanziamento che risponde alle finalità previste dal D.L. n. 50 del 17 maggio 2022 all'articolo 15, a sostegno delle imprese colpite dalla crisi Russia Ucraina assistito dalla garanzia di SACE SupportItalia. Inoltre, il programma "CresciBusiness", che vuole accompagnare le micro e piccole aziende in un percorso di crescita digitale e sostenibile, ha continuato a supportare il settore dell'artigianato con le iniziative dedicate ai finanziamenti a medio lungo termine in ottica di investimento. Dal mese di aprile 2023, "CresciBusiness" si è arricchito di una nuova offerta pensata per valorizzare il mondo delle libere professioni: l'iniziativa "Sviluppo MLT Crescita Liberi Professionisti" per sostenere i clienti Aziende Retail interessati ad investire nella propria attività professionale grazie a un finanziamento a condizioni agevolate sulle spese di istruttoria, oltre all'offerta POS dedicata e la polizza "Tutela Business Uffici e Studi", per proteggere l'attività d'ufficio e garantire continuità al business. Infine, a maggio sono stati messi a disposizione 5 miliardi a sostegno del cinema e delle produzioni audiovisive italiane, in aggiunta agli oltre 2,4 miliardi di finanziamenti già dedicati al settore a partire dal 2009.

Sviluppo Filiere

Il "Programma Sviluppo Filiere" è volto a supportare le imprese di ogni settore e dimensione favorendo l'accesso al credito e ponendo al centro il rapporto che unisce le aziende capofila e la loro rete dei fornitori diretti e indiretti e/o la loro rete dei rivenditori, consentendo una più accurata comprensione dei fabbisogni finanziari delle singole filiere. In tale ambito la Banca ha deciso di sviluppare offerte dedicate ai settori maggiormente impattati dal PNRR,

contenenti prodotti e servizi a supporto delle specificità dei diversi business, anche in ambito ESG e digitalizzazione. Da aprile a proposito dell'ambito ESG è nato il "Programma Sviluppo Filiere - Filiere Sostenibili" che accompagna la capofiliera e le aziende di filiera nel percorso di miglioramento del profilo di sostenibilità.

Direzione Agribusiness

La Direzione Agribusiness, centro di eccellenza del Gruppo Intesa Sanpaolo dedicato all'agricoltura e all'agroalimentare, punta a valorizzare il legame con i territori e a cogliere le potenzialità di uno dei settori produttivi più importanti del Paese, l'agroalimentare, che vede l'Italia al terzo posto per valore aggiunto tra i grandi Paesi europei. La Direzione si avvale di 223 punti operativi distribuiti su tutto il territorio nazionale con specialisti, concentrati nelle aree a maggior vocazione agricola del Paese, al servizio di circa 76 mila clienti. La Direzione Agribusiness si propone come interlocutore principale e qualificato per accompagnare gli operatori in tutte le fasi dello sviluppo, sostenendone gli investimenti e promuovendo nuovi progetti imprenditoriali, con una particolare attenzione ai criteri della sostenibilità e della Circular Economy. L'attività della Direzione ha contribuito alla definizione di importanti accordi. In particolare, a maggio, con il Consorzio del Prosciutto di San Daniele per favorire l'accesso al credito delle aziende consorziate, attraverso il pegno rotativo sui prosciutti prodotti. Intesa Sanpaolo ha stanziato un plafond di 40 milioni per supportare le prime operazioni di finanziamento. L'accordo rientra tra le iniziative che la Banca ha messo in atto in coerenza e a supporto degli investimenti legati al PNRR.

Sono stati siglati accordi anche con Federpesca, a febbraio, e con Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), a maggio, per semplificare l'accesso al credito delle imprese associate del comparto ittico e del comparto delle carni.

Direzione Impact

La Direzione Impact è dedicata alla gestione della clientela del Terzo Settore e al coordinamento dei processi di attivazione e gestione dei fondi ad impatto creati per favorire l'inclusione finanziaria di persone, famiglie ed enti non profit. In particolare, il "Fund for Impact", del valore di 300 milioni, permette di erogare nuovi finanziamenti sino a 1,5 miliardi a chi ha un buon progetto di vita e di lavoro ma ha difficoltà ad accedere al credito ordinario. Ad esso si affianca il "Fondo di Solidarietà e Sviluppo", del valore di oltre 50 milioni, che permette di abilitare finanziamenti a organizzazioni non profit con progettualità rilevanti, che altrimenti sarebbero escluse dal credito. Per l'acquisizione di nuova clientela sono state rinnovate diverse iniziative con offerte Welcome Pack in abbinamento "Conto+Pos", con soluzioni alternative tra loro in base alle esigenze di operatività del cliente, ed è stata attivata una nuova convenzione dedicata in esclusiva ai clienti del Terzo Settore senza contratto di acquiring POS. Inoltre, nel primo semestre dell'anno si è svolto il tour "Diamo voce all'impatto" che ha toccato 12 città italiane e coinvolto quasi 400 organizzazioni per la raccolta dei bisogni del territorio, la condivisione di iniziative e di esperienze e per il confronto su nuove sfide. È continuata la misurazione dei benefici sociali generati nella comunità dalle iniziative finanziate, attraverso il questionario quali-quantitativo di rilevazione d'impatto (RIM). La rilevazione provvisoria del

primo quadrimestre evidenzia 206 iniziative a impatto, per oltre 42 milioni di erogazioni, attraverso le quali sono stati creati o preservati oltre 5.000 posti di lavoro.

In ambito donation, nel primo semestre 2023 la piattaforma "For Funding" ha nuovamente confermato il proprio primato nel crowdfunding italiano a supporto delle progettualità del Terzo Settore, stimolando donazioni in tutto il territorio nazionale.

Società prodotto

Isybank è la nuova banca digitale di Intesa Sanpaolo, dotata di una tecnologia all'avanguardia che si rivolge sia ai clienti Intesa Sanpaolo, che già non usano le filiali fisiche in quanto fruitori prevalentemente digitali dei servizi bancari e orientati al mobile banking, sia ai nuovi clienti. Isybank offre al cliente un'esperienza completa tramite App e con il supporto della Filiale Digitale. Dopo un'iniziale fase pilota, iniziata a marzo 2023, il 15 giugno è stata presentata ai mercati e aperta ai nuovi clienti, mentre la cessione dei rami d'azienda di Intesa Sanpaolo avverrà a partire dal quarto trimestre dell'anno.

Prestitalia è la "fabbrica prodotto" del Gruppo Intesa Sanpaolo per la cessione del quinto e per l'anticipo del Trattamento di Fine Rapporto.

Società finanziaria che opera nel mercato del credito al consumo, con una forte specializzazione sulla cessione del quinto, è uno dei principali operatori del settore con uno stock medio di circa 2,3 miliardi.

Al 30 giugno, con 24 mila pratiche finalizzate, ha erogato complessivamente finanziamenti per 479 milioni, attraverso quattro canali principali: rete di filiali Intesa Sanpaolo, agenzie terze, agenti "leggeri" (agenti monomandatari persone fisiche) a supporto dell'intera rete di filiali Intesa Sanpaolo e canale online.

La gamma di offerta comprende "XME Prestito Pensionati INPS", "XME Anticipo TFS" (prodotto riservato agli ex dipendenti pubblici che vogliono fruire di tutta o parte della propria indennità di buonuscita senza attendere le tempistiche previste dalla Pubblica Amministrazione) e "XME Prestito Cessione del Quinto" che offre, oltre alla soluzione per i dipendenti pubblici, anche quella riservata ai dipendenti privati. Inoltre, gli agenti a supporto delle filiali di Intesa Sanpaolo possono proporre ai clienti anche conti correnti, carte di pagamento e POS.

Dal 2 maggio è entrato in vigore il nuovo modello distributivo di "XME Prestito Pensionati INPS" che viene segnalato dalle filiali di Intesa Sanpaolo a Prestitalia e non più collocato direttamente in filiale, andando a rafforzare le sinergie fra canali e riducendo le attività amministrative in carico alla filiale.

IMI Corporate & Investment Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 1.308 956 352 36,8
Commissioni nette 569 564 5 0,9
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 86 1.026 -940 -91,6
Altri proventi (oneri) operativi netti -1 -1 - -
Proventi operativi netti 1.962 2.545 -583 -22,9
Spese del personale -255 -235 20 8,5
Spese amministrative -440 -422 18 4,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -10 -9 1 11,1
Costi operativi -705 -666 39 5,9
Risultato della gestione operativa 1.257 1.879 -622 -33,1
Rettifiche di valore nette su crediti 100 -1.072 1.172
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -105 -60 45 75,0
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.252 747 505 67,6
Imposte sul reddito -392 -346 46 13,3
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -12 -10 2 20,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) - - - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - 1 -1
Risultato netto 848 392 456
Dati operativi 30.06.2023 31.12.2022 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 131.297 129.791 1.506 1,2
Raccolta diretta bancaria (a) 105.935 94.785 11.150 11,8
Attività di rischio ponderate 108.466 101.018 7.448 7,4
Capitale assorbito 9.336 8.698 638 7,3

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

(a) L'importo della voce comprende i "certificates".

Nel primo semestre 2023 la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha realizzato proventi operativi netti pari a 1.962 milioni (che rappresentano il 16% del dato consolidato di Gruppo), in flessione del 22,9% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno.

In dettaglio, gli interessi netti, pari a 1.308 milioni, hanno mostrato una crescita del 36,8% ascrivibile principalmente all'operatività del Global Markets, nonché alla maggiore contribuzione della raccolta da clientela. Le commissioni nette, pari a 569 milioni, hanno registrato un lieve incremento (+0,9%), grazie alla buona dinamica delle commissioni dell'investment banking che nella prima metà del 2022 avevano risentito delle conseguenze degli eventi riguardanti Russia e Ucraina. Il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value, pari a 86 milioni, ha evidenziato una forte riduzione (-91,6%) prevalentemente imputabile ai minori utili da cessione di titoli di debito HTC e al minor apporto derivante dal debt value adjustment (DVA); ha inoltre inciso negativamente la gestione dei rischi finanziari correlata alla raccolta in certificates per effetto del rialzo dei tassi a partire dalla seconda parte del 2022, che peraltro ha prodotto effetti positivi sul margine in termini di maggiore liquidità impiegata.

I costi operativi sono ammontati a 705 milioni con un incremento del 5,9% riconducibile alle spese del personale e amministrative. Per effetto delle dinamiche descritte dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è diminuito del 33,1% rispetto al valore rilevato nel primo semestre dello scorso esercizio, attestandosi a 1.257 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 1.252 milioni, ha registrato un significativo incremento (+67,6%) rispetto al valore della prima metà del 2022 che

includeva rilevanti rettifiche di valore appostate in relazione agli eventi riguardanti Russia e Ucraina. Infine, l'utile netto si è attestato a 848 milioni, più che raddoppiato rispetto ai 392 milioni realizzati nell'analogo periodo del precedente esercizio.

La Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha mostrato nel secondo trimestre 2023 una flessione del risultato della gestione operativa rispetto al primo dovuta a più elevati oneri operativi che hanno sopravanzato i maggiori ricavi rivenienti principalmente dal margine di interesse dell'operatività del Global Markets. Il risultato corrente lordo e l'utile netto hanno evidenziato un andamento favorevole, beneficiando di maggiori riprese di valore su crediti e di minori accantonamenti sulla partecipata russa.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato una crescita rispetto a inizio anno (+5,6%). Nel dettaglio, gli impieghi a clientela, pari a 131.297 milioni, si sono incrementati di 1,5 miliardi (+1,2%), principalmente grazie ai finanziamenti a breve termine in ambito Global Markets, sostenuti dallo sviluppo dei pronti contro termine attivi, nonché nei confronti di clientela financial institutions. La raccolta diretta bancaria, pari a 105.935 milioni, ha mostrato un aumento da inizio anno (+11,8%) in relazione alla crescita dei debiti verso clientela in ambito Global Markets, dell'operatività in certificates, nonché dei titoli in circolazione della controllata lussemburghese e irlandese.

A partire da inizio 2023, in linea con gli obiettivi del Piano d'Impresa 2022-2025, la Divisione IMI Corporate & Investment Banking ha provveduto ad aggiornare il proprio assetto organizzativo, attraverso l'individuazione di tre aree di coordinamento del business, come dettagliato di seguito.

Attività di corporate e transaction banking, investment banking, public finance e capital markets, in Italia e all'estero.

Business

Missione

Supportare come "partner strategico e globale" lo sviluppo equilibrato e sostenibile delle imprese e delle istituzioni finanziarie, anche a livello internazionale, tramite una rete specializzata di hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono attività di corporate banking. Favorire la collaborazione tra i settori pubblico e privato con l'obiettivo di supportare la realizzazione di infrastrutture ed investimenti sostenibili, anche perseguendo opportunità di sviluppo all'estero in

Paesi strategici per il Gruppo. Mettere a disposizione di tutta la clientela del Gruppo Intesa Sanpaolo le competenze specialistiche negli ambiti di Investment Banking, Finanza Strutturata, Capital Markets e Transaction Banking.

Struttura organizzativa

Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory La struttura sviluppa e gestisce le relazioni con la clientela Global Corporate italiana ed internazionale, avvalendosi a livello centrale dell'azione commerciale delle unità di Industry (Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Energy; Food & Beverage and Distribution; Infrastructure & Real Estate Partners; Retail and Luxury; Telecom, Media and Technology) e a livello territoriale del network italiano ed internazionale dell'Area di

Coordinamento Distribution Platform & GTB. Presidia la relazione commerciale con i clienti istituzionali, sui mercati domestici e internazionali, con un modello di servizio dedicato e organizzato per segmento di clientela (i.e. Banche, Assicurazioni, Asset Managers, Financial Sponsors, Fondi Sovrani e Governi).

Garantisce il presidio e lo sviluppo delle attività di origination e di advisory alla clientela, tra cui M&A, Debt e ambito ESG, anche con unità specificamente dedicate, perseguendo il cross-selling di prodotti e servizi, anche in ottica "Originate to Share", massimizzando le sinergie tra relazioni corporate, investitori istituzionali e desk di prodotto.

Area di Coordinamento Distribution Platform & Global Transaction Banking La struttura presidia lo sviluppo del network italiano e internazionale della Divisione, assicurando la corretta gestione delle attività operative e commerciali per la clientela di riferimento attraverso una rete specializzata di strutture territoriali in Italia e all'estero. Garantisce il presidio, per tutto il Gruppo, di un'ampia gamma di servizi transazionali - come il cash management, trade & export finance, securities services – anche tramite Inbiz, la piattaforma di Corporate Internet Banking. Concorre

all'individuazione e alla distribuzione dei loan e di asset marketable tramite un unico polo funzionale alla mobilizzazione e ottimizzazione del balance sheet del credito della Divisione, in linea con il processo "Originate to Share".

Area di Coordinamento
Global Banking & Markets
Nel perimetro della struttura rientrano le attività di capital markets, finanza strutturata e primary
market (equity e debt capital markets) a supporto di tutta la clientela del Gruppo, incluse le medie
imprese.
Inoltre, viene presidiata la gestione del portafoglio e del rischio di proprietà attraverso l'accesso
diretto o indiretto ai mercati.
Struttura distributiva La Divisione IMI Corporate & Investment Banking, in Italia, si avvale complessivamente di 6 aree
territoriali dedicate alla clientela corporate o al servizio della clientela pubblica. A livello
internazionale, è presente in 25 Paesi a supporto dell'attività cross-border dei suoi clienti con una
rete specializzata costituita da hub, filiali, uffici di rappresentanza e controllate che svolgono
attività di corporate banking.

Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory

In una situazione di mercato caratterizzata da notevole volatilità e complessità, le strutture dell'Area di Coordinamento Client Coverage & Advisory hanno continuato ad assistere i propri clienti in operazioni finanziarie complesse e strategiche, confermando il ruolo primario sul mercato e le positive performance in termini di risultati registrate negli ultimi anni. In particolare, le strutture di Relazione, Global Corporate ed Institutional Clients, hanno lavorato in sinergia con la nuova struttura Corporate Finance & Advisory ed i Desk di Prodotto, perseguendo l'obiettivo di sviluppare opportunità di business e di favorire un dialogo strategico con la clientela di riferimento su varie tematiche di rilievo, tra cui, M&A ed ESG Advisory, Equity Origination, Debt Origination & Advisory, consentendo l'identificazione di numerose e rilevanti opportunità di business. Nel primo semestre 2023, la Banca ha confermato il ruolo di partner strategico e finanziario per la propria clientela Global Corporate italiana ed estera, sostenendola attraverso l'organizzazione e partecipazione a numerose operazioni di financing e investment banking, grazie alle competenze specialistiche legate al modello per Industry e alla collaborazione con le altre strutture della Divisione dedicate allo sviluppo di operazioni strategiche. Sono proseguiti gli interventi a sostegno delle imprese clienti per far fronte al complesso contesto macroeconomico e geopolitico, caratterizzato da profondi cambiamenti. La Banca ha continuato a svolgere un ruolo attivo per supportare il rilancio dell'economia italiana, a sostegno del PNRR, anche attraverso la valorizzazione delle filiere produttive, propulsore indispensabile per l'Italia e cuore del sistema economico e imprenditoriale. In questo ambito, Intesa Sanpaolo, insieme ad un pool di banche, ha finalizzato una complessa manovra finanziaria in favore di Ansaldo Energia, società strategica per il Paese, a sostegno del nuovo piano industriale 2023-2027. Il Gruppo ha partecipato a diversi prestiti sindacati, tra i quali quelli a favore di General Motors, Terna, Carnival, Saipem, Cellnex, Edison, TRIG, AGSM AIM e PPF Telecom. Inoltre, nel corso del primo semestre 2023, è stata ulteriormente rafforzata l'attività di coverage su temi ESG, in coordinamento con i team specialistici della Divisione, al fine di offrire il miglior servizio ai propri clienti a supporto delle strategie di sostenibilità e della transizione energetica, con strumenti finanziari dedicati. Grazie alle competenze sviluppate sulle tematiche ESG, il Gruppo ha partecipato a diversi finanziamenti sindacati, tra cui quelli a favore di Terna, Hera, Snam, Campari, Prysmian e Lavazza. Tra i finanziamenti ESG bilaterali si citano, in particolare, quelli a favore di Feralpi ed Endesa. Si evidenzia, inoltre, il supporto all'acquisition financing in importanti operazioni realizzate nel periodo, quali l'acquisizione di una quota di GD Towers detenuta da Deutsche Telekom da parte di DigitalBridge e Brookfield. La Banca ha partecipato a diverse operazioni di project financing, tra cui il finanziamento ad Aguas Horizonte (Gruppo Marubeni) per la realizzazione di un impianto di desalinizzazione in Cile e i finanziamenti a favore di Low Carbon per lo sviluppo di progetti nel settore delle energie rinnovabili nel Regno Unito e nei Paesi Bassi. In ambito Debt Capital Markets ha svolto il ruolo di Bookrunner in numerose emissioni, tra cui Volkswagen Bank, AT&T, Kering, General Motors, Ford Motor, Stellantis, CA Auto Bank, Davide Campari, Abertis e Engineering. Inoltre, ha completato il collocamento di obbligazioni di tipo "green", tra cui quelle emesse da Ferrovie dello Stato Italiane, Acea, A2A, Iberdrola, Engie, EDP, TAQA, nonché di obbligazioni di tipo "sustainability-linked", tra cui quelle emesse da Eni, Hera, Enel e Pirelli. Per quanto riguarda l'attività di M&A, il Gruppo ha consolidato la propria posizione di leadership sul mercato italiano26, con un ulteriore sviluppo del business in un complesso contesto di mercato, finalizzando diverse operazioni, tra cui si segnala il ruolo di Sole Financial Advisor per il Gruppo Marcegaglia nell'acquisizione dalla finlandese Outokumpu della divisione "long products", e il ruolo di Advisor di Autogrill nella fusione con Dufry a seguito di Offerta Pubblica di Acquisto obbligatoria. Nell'Equity Capital Markets, in un contesto di mercato azionario primario debole, caratterizzato da una perdurante avversione al rischio da parte degli investitori, l'attività di Equity Origination è proseguita con intensità ed è stata volta a cogliere tempestivamente le migliori opportunità di business, con l'obiettivo di mantenere saldo il posizionamento primario sui mercati ECM ed Equity-Linked in Italia e di continuare con successo il percorso di internazionalizzazione attraverso la presenza in operazioni di grande visibilità. In questo contesto, la Banca ha guidato con il ruolo di Joint Global Coordinator la quotazione di EuroGroup Laminations su Euronext Milan (EXM) di Borsa Italiana. Inoltre, il Gruppo ha partecipato all'OPA volontaria su Mediaset Espaňa in qualità di Bookrunner, Mandated Lead Arranger (MLA), Settlement Agent e Financial Advisor, all'OPA volontaria di De Agostini su DEA Capital con il ruolo di Sole Global Coordinator, Cash Confirmation Issuer e Financial Advisor, all'OPA su Prima Industrie, nonché all'emissione di un prestito obbligazionario convertibile strutturato con caratteristiche green da parte di Nordex (Joint Bookrunner) e allo spin-off di Kenvue da Johnson & Johnson (Co-Manager). In relazione alla clientela Institutional Clients, nel settore bancario sono state effettuate numerose operazioni di emissione sul mercato primario, di rifinanziamento e cartolarizzazione. A livello domestico, si segnalano i ruoli ricoperti, in qualità di Joint Lead Manager, nell'emissione obbligazionaria inaugurale senior preferred di Cassa Centrale Banca, nelle emissioni

obbligazionarie garantite (OBG) di Unicredit, Crédit Agricole Italia e Banco BPM, che rappresentano ad oggi la totalità delle emissioni OBG sotto la nuova normativa, e nell'emissione senior non preferred di Credem. È proseguita, inoltre, l'attività di finanziamento senior a supporto dei clienti nell'ambito di operazioni di cartolarizzazioni, nonostante il complesso contesto di mercato. Sempre a livello domestico, si segnala la finalizzazione di un accordo innovativo tra il Gruppo e la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) mirato al supporto di alcuni investimenti previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Anche sui mercati internazionali sono state portate a termine numerose operazioni, in particolare la Banca ha ricoperto il ruolo di Joint Bookrunner nell'emissione benchmark senior in euro di HSBC Holdings, e nelle emissioni Covered Bond di Bawag, Commerzbank, DB, Erste Bank ed LBBW, e il ruolo di Joint Lead Manager nell'emissione dual tranche senior HoldCo di UBS. Sempre a livello europeo, la Banca è stata coinvolta in qualità di Joint Bookrunner nell'emissione del primo "Social" Covered Bond di La Banque Postale, nelle emissioni benchmark senior preferred di Eurobank ed Alpha Bank, nell'emissione senior preferred di Banco Santander, e, con un ruolo di strutturazione e collocamento, in una cartolarizzazione sintetica per una primaria banca greca, a conferma del rafforzamento del posizionamento del Gruppo anche nell'area mediterranea. Negli Stati Uniti, infine, la Banca ha effettuato un'emissione dual tranche in dollari, il più grande deal del Gruppo negli ultimi dieci anni sul mercato statunitense, a conferma del forte apprezzamento per il nome della Banca anche da parte degli investitori USA. L'attività con le financial institutions non bancarie ed i governi ha continuato a conseguire risultati molto positivi. In particolare è proseguita l'attività con la clientela governativa per la gestione del debito pubblico in un contesto di alta volatilità dei tassi di interesse. Da segnalare sia i ruoli avuti per conto del MEF nel collocamento di BTP sia, a livello internazionale, il ruolo di Bookrunner su emissioni di entità governative dell'area Middle East. Per quanto concerne

26 A giugno 2023, Intesa Sanpaolo Divisione IMI Corporate & Investment Banking si conferma l'M&A advisor leader nel mercato italiano, collocandosi al primo posto nella classifica Refinitiv per valore delle operazioni concluse.

l'attività con asset manager domestici e internazionali, si è confermata la profittevole operatività basata su prodotti Global Markets, che ha generato interessanti ritorni economici. Sempre rilevanti in termini di volumi le operazioni di portfolio financing mediante la sottoscrizione di tranche senior di cartolarizzazioni, tra cui l'operazione con Banca Progetto, una delle banche più attive nel settore dei finanziamenti alle PMI garantiti dal Fondo di Garanzia. Nel settore parabancario, in un contesto di ridotta operatività dei player del comparto della cessione del quinto, si segnalano l'estensione delle operazioni con Sigla e Fincontinuo. Sono stati perfezionati, inoltre, finanziamenti bilaterali con i principali operatori del comparto del credito al consumo, in particolare Compass e Agos. Da segnalare anche le operazioni di funding in repo su asset non ECB eligible. Per quanto riguarda l'ambito assicurativo, in un difficile contesto di mercato l'attività della Banca si è principalmente focalizzata su operazioni di hedging in derivati sulle gestioni separate del ramo vita, su operazioni di repo a supporto della gestione della liquidità e su strutture per prodotti retail di ramo III. Nell'ambito immobiliare, è continuato il focus su operazioni improntate al rispetto delle tematiche ESG e all'innovazione, sia per quanto riguarda investimenti a reddito, sia in relazione a progetti di rigenerazione urbana. In tale ambito, il Gruppo ha strutturato in qualità di Mandated Lead Arranger (MLA) un finanziamento "sustainability–linked" per la riqualificazione dell'ex Manifattura Tabacchi di Firenze promossa da Aermont e un finanziamento a supporto del progetto di riqualificazione e sviluppo residenziale a Roma, da parte di Savills IM SGR e RedTree Capital. L'attività con le istituzioni finanziarie nei mercati emergenti nel primo semestre 2023 è stata improntata a grande cautela in ragione del difficile contesto economico finanziario creato dal marcato rialzo dei tassi di interesse. La Banca si è, quindi, limitata ad assumere selettivamente rischi creditizi prevalentemente a supporto delle attività commerciali della propria clientela corporate. Per quanto riguarda l'attività Structured Deals, il contesto di mercato ha condizionato lo sviluppo di nuove operazioni, mentre si conferma la forte attenzione alla gestione delle operazioni in fase di esecuzione sia in ambito Commodities Financing sia in ambito Buyers Credit. L'attività di finanziamento di operazioni di supply chain financing, dopo una fase di relativa contrazione nel corso del 2022, è nuovamente in moderata crescita. Per quanto concerne l'attività legata ai fondi di Private Equity il Gruppo ha registrato un buon numero di operazioni concluse con i propri clienti nel periodo di riferimento, in un contesto di mercato che ha condizionato a livello internazionale l'attività di origination di transazioni basate su strumenti di debito obbligazionari e di debito sindacato; l'operatività, tipicamente domestica, del segmento mid-market ha registrato una maggiore tenuta in termini di volumi. Sul mercato italiano, si ricordano i ruoli di Bookrunner e MLA nell'acquisition financing a supporto di San Quirico e Xenon per l'acquisizione di Minerva Hub, gruppo leader italiano operante nel settore moda, nonché i ruoli di Bookrunner, Underwriter e MLA nel primo FOLO ("First-out / Last-out") acquisition financing sul mercato domestico a supporto di Ardian Expansion per l'acquisizione di Assist Digital, azienda leader nel settore delle soluzioni digitali in ambito customer relationship management. Sui mercati internazionali, dove si continua a consolidare la presenza del Gruppo, si ricordano il ruolo di Mandated Lead Arranger nel finanziamento a supporto di KKR per l'acquisizione di IVIRMA, gruppo spagnolo leader nel settore della fecondazione assistita, e, sul mercato americano, il ruolo di Joint Lead Arranger e Joint Bookrunner a supporto di Lone Star nel finanziamento incrementale di AOC, società leader nel settore delle resine e dei prodotti da rivestimento industriali. Per quanto riguarda il Fund Financing, si sottolinea la continua crescita di operazioni di finanziamento diretto ai fondi di Private Equity, tra cui l'operazione a favore del fondo Ambienta IV in cui la Divisione ha agito in qualità di Arranger e Sole Lender per una capital call line ESG linked e una linea di credito di tipo GP Financing. A livello internazionale, dove si registra la crescita più sostenuta, la Divisione ha partecipato, in qualità di Lender e Co-Arranger, ad alcune tra le più importanti subscription lines dirette ai principali fondi alternativi di primari sponsor internazionali in fase di fund-raising, tra cui i fondi gestiti da Blackstone, Global Infrastructure Partners, Ares ed EQT Partners. L'attività con i Sovereign Wealth Funds (SWF) ed i Pension Funds (PF) nel primo semestre è stata particolarmente tonica e proficua e ha spaziato su molteplici ambiti di operatività nei settori "core" (TMT, Energy e Infra), quali il supporto diretto ai SWF, la partecipazione a processi competitivi di investimento in società target da parte dei SWF/PF e il financing delle portfolio companies. Le consolidate relazioni con i principali SWF del Middle East e Far East hanno consentito alla Banca di partecipare, con ruoli di rilievo, a numerose operazioni a supporto diretto dei loro fabbisogni, incluso un term loan "green" a supporto della realizzazione di un progetto infrastrutturale. Per quanto riguarda l'attività legata ai processi di investimento, il Gruppo ha partecipato, con ruoli di Underwriter, MLA e Bookrunner, ai finanziamenti per l'acquisizione di una quota di Lyntia Networks (TMT Spagna) da parte di Swiss Life AM/HRL Morrison, l'acquisizione delle tower TLC da Vodafone da parte di un consorzio formato da KKR, GIP e supportato da PIF, e l'acquisizione di NGGT (trasmissione di gas in UK) da parte di BCI (PF canadese) e Macquire AM. Infine si ricordano le operazioni realizzate con le portfolio companies dei SWF, tra cui il project finance nel Far East a favore di Renew Power (CPPIB/ADIA), a ulteriore conferma del solido posizionamento del Gruppo quale partner qualificato e riconosciuto a livello internazionale dai principali SWF/PF.

Area di Coordinamento Distribution Platforms & GTB

I prodotti e servizi finanziari mirati all'eccellenza vengono offerti in Italia attraverso un network dedicato, IMI CIB Italian Network. Nella prima metà dell'anno IMI CIB Italian Network, grazie alla capillare organizzazione articolata in 6 aree territoriali e alle capacità di origination di due team dedicati, ha confermato il ruolo di supporto strategico e finanziario per la clientela italiana, sostenendola attraverso l'organizzazione e partecipazione a numerose operazioni di financing e di investment banking.

È proseguito il pieno supporto alle imprese clienti, grazie anche all'utilizzo degli strumenti di garanzia pubblica messi a disposizione nel quadro delle misure di sostegno definite per il contrasto delle difficoltà derivanti dal conflitto russo-ucraino ed alla conseguente crisi energetica.

Importante è stata l'attività a servizio delle imprese italiane attraverso l'emissione di garanzie per la partecipazione ai bandi riferiti al PNRR e più in generale ai bandi di gara per opere, appalti e investimenti della Pubblica Amministrazione.

In collaborazione con Deloitte, è stata lanciata la piattaforma digitale "IncentNow" per fornire informazioni alle aziende e alle istituzioni italiane sulle opportunità offerte dai bandi pubblici tempo per tempo disponibili. In questo modo il cliente può autonomamente e facilmente consultare i bandi a disposizione in base alle proprie caratteristiche (i.e. settore di attività, fatturato, area geografica). Particolare attenzione è stata data alle iniziative a sostegno della transizione ecologica (ESG) e al processo di digitalizzazione del dialogo tra banca e cliente corporate. A tal proposito è proseguito l'aggiornamento del portale Inbiz, il servizio di internet banking a disposizione delle imprese clienti, funzionale alla gestione centralizzata e digitale delle soluzioni di Cash Management e Trade Finance, dalle più tradizionali a quelle altamente innovative.

A livello internazionale, l'attuale network estero della Divisione, presente in 25 Paesi, supporta l'attività cross-border della clientela sia italiana sia internazionale, con una rete estera specializzata costituita da 16 filiali wholesale (inclusi gli hub), 9 uffici di rappresentanza, cui a livello di Gruppo si aggiunge l'ufficio di Bruxelles facente capo a European Regulatory & Public Affairs e deputato alla gestione dei rapporti con i regolatori sovranazionali, 4 banche corporate (Intesa Sanpaolo Bank Ireland, Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Brasil S.A. e Banca Intesa-Russia), che svolgono attività di corporate e investment banking, oltre a Intesa Sanpaolo IMI Securities Corporation a New York.

Nel corso del primo semestre la struttura di IMI CIB International Network ha continuato a seguire con la massima attenzione la situazione politica ed economica internazionale creatasi a seguito del conflitto russo-ucraino, per limitarne gli impatti sulle attività della rete internazionale anche alla luce del susseguirsi delle stringenti sanzioni internazionali.

In linea con il Piano Industriale 2022-2025, al fine di confermare Intesa Sanpaolo fra i principali player mondiali attivi sull'offerta di prodotti e servizi ESG driven, sono proseguite le attività e le iniziative a supporto della clientela internazionale maggiormente sensibile a tali tematiche.

A gennaio è stato completato il progetto di potenziamento della filiale di Doha. Sono in corso altri interventi di potenziamento della piattaforma operativa del network internazionale.

Per quanto riguarda l'offerta Global Transaction Banking, al fine di supportare la clientela italiana e internazionale con soluzioni all'avanguardia, nel corso del primo semestre dell'anno sono proseguite le implementazioni in ambito pagamenti, gestione del circolante e supporto all'import-export.

In particolare, sono proseguiti gli sviluppi per la creazione di un'infrastruttura moderna per la gestione dei pagamenti internazionali, oltre a soluzioni evolute per la gestione della liquidità anche in divise differenti.

Sono proseguiti gli sviluppi relativi alle progettualità per la revisione di modelli operativi in ambito Trade Finance, Cash Management e Pagamenti sulle filiali estere del Gruppo, con l'obiettivo di efficientare i processi in essere e conseguentemente permettere alla rete di relazione e agli specialisti di transaction banking di focalizzarsi maggiormente sulle attività di advisory e sulla promozione di nuove strategie digitali anche per le banche estere del Gruppo.

È proseguito il percorso di digitalizzazione del portafoglio di servizi e la valutazione di soluzioni ESG. Global Transaction Banking sta inoltre partecipando alle iniziative per l'evoluzione del sistema bancario in ambito digitale quali Central Bank Digital Currency (CBDC) per euro digitale e digital asset.

Con la nuova struttura di Syndication & Risk Sharing sono state centralizzate in un unico polo le attività inerenti alla distribuzione dei loan e di asset marketable funzionali alla mobilizzazione e ottimizzazione del balance sheet del credito della Divisione. Negli ultimi anni infatti la Divisione, in virtù anche della crescente rilevanza strategica del modello "Originate to Share" (OtS), della sua logica rotativa e dei relativi impatti sui requisiti di capitale, ha avviato un percorso di trasformazione della filiera del lending che promuove l'adozione di un approccio che combina logiche di marketability con quelle creditizie.

Nel primo semestre del 2023 l'emissione di prestiti sindacati è stata inferiore in tutte le aree geografiche rispetto al medesimo periodo dell'anno precedente, riflettendo il perdurare del difficile contesto geopolitico e macroeconomico, l'accresciuta volatilità nei mercati dei capitali e la notevole riduzione delle attività di M&A. Tuttavia, Syndication e Risk Sharing ha attestato la propria posizione di rilievo nei mercati italiani e internazionali in cui Intesa Sanpaolo è attiva, svolgendo il ruolo di Arranger e distribuendo in qualità di Bookrunner un gran numero di finanziamenti sindacati per clienti corporate, sia large che Mid-Cap, in tutto il mondo. Le principali operazioni di rilievo includono finanziamenti corporate per borrowers, acquisizioni e altri finanziamenti event-driven, nonché transazioni strutturate di alto profilo e operazioni di finanza strutturata. Inoltre, i fattori ESG sono rimasti un'area di interesse chiave per le attività di Syndication & Risk Sharing, come dimostrano i ruoli agiti in molti finanziamenti legati all'ambiente e alla sostenibilità.

Area di Coordinamento Global Banking & Markets

La Divisione ha adottato un approccio moderatamente costruttivo nel primo semestre del 2023, a fronte di un miglioramento prospettico del quadro macroeconomico focalizzato su due punti: l'inflazione in lenta ma costante riduzione come prerequisito per maggiore visibilità sul percorso della politica monetaria globale e la volatilità in riduzione come catalizzatore di maggiori allocazioni a bonds e "risky asset". La gestione dei rischi è stata orientata da un approccio tattico a fronte della volatilità indotta dagli eventi connessi alle banche regionali americane; i livelli di copertura sono stati incrementati verso la fine del semestre alla luce della stabilizzazione dei mercati finanziari. È stato garantito il finanziamento dei portafogli di proprietà e la gestione della liquidità presidiando l'attività di secured financing in contropartita con la clientela. Le attività di "collateral management" e ottimizzazione dei "netting set" hanno supportato il business di derivati OTC con la clientela. È proseguita l'attività di investimento in fondi di Private Equity e Private Debt ed Hedge Funds nel formato UCITS al fine di ottimizzare gli RWA; anche in una situazione di mercato complessa e caratterizzata da un costo del funding molto più alto rispetto agli anni passati, il portafoglio titoli ha comunque mostrato una buona crescita di valore.

L'attività di market making con la clientela è stata caratterizzata da un susseguirsi di aumenti dei tassi da parte delle principali Banche Centrali in un contesto generalmente costruttivo per le attività di investimento e di gestione del rischio. A seguito della crisi delle banche regionali americane e di alcune europee si è manifestata una forte ondata di volatilità e di riduzione del la liquidità che, a partire dal mercato dei titoli di credito, ha contagiato tutte le asset class e ha condizionato l'appetito al rischio degli investitori e le preferenze di allocazione di portafoglio. Le aspettative di stabilizzazione del ciclo di politica monetaria e il contenimento della crisi accompagnato da solidi dati sul mercato del lavoro hanno permesso un graduale ritorno della propensione per il rischio seppur a fronte di dati di inflazione strutturalmente sopra al target.

Sul settore dei certificates, i rendimenti di mercato decisamente più elevati rispetto a quelli prevalenti nell'ultimo decennio, unitamente a livelli di volatilità implicita comunque ancora storicamente alti, hanno contribuito a un aumento delle emissioni e della connessa operatività di copertura. Su quest'ultimo fronte, si segnala in particolare l'ottimo successo di certificati con payoff legati a tassi di interesse e indici di inflazione, che hanno consentito una benefica diversificazione dal consueto rischio equity dei portafogli degli investitori.

Per quanto riguarda l'operatività su cambi la riduzione della volatilità ha comportato una riduzione dei flussi con la clientela rispetto al 2022 che era stato caratterizzato da volumi elevati. Relativamente al comparto Commodity, i primi sei mesi del 2023 sono stati contraddistinti da una prima fase di volumi sostenuti in termini di attività della clientela, dovuti alla drastica riduzione dei prezzi dell'energia e del gas, e da una seconda fase più in linea con la normale attività.

Il rialzo dei rendimenti ha inoltre indotto un forte incremento della componente di intermediazione obbligazionaria presso Market Hub, in forte crescita dall'anno precedente in termini di controvalori e ordini eseguiti. Il segmento cash risulta in linea con i volumi in calo dei mercati azionari di riferimento, mentre la componente derivata è cresciuta superando la performance del mercato. Le varie attività legate all'evoluzione digitale della strumentazione di front office, hanno supportato la significativa espansione dei volumi del business certificates e avviato le prime sperimentazioni per la tokenizzazione di strumenti finanziari su registri programmabili.

Relativamente al mercato primario equity, nel primo semestre si è registrato un aumento dei volumi europei ascrivibile ai soli comparti ABB ed equity linked mentre sono risultate in calo le IPO e gli aumenti di capitale.

In tale contesto la Divisione ha preso parte a vario titolo a sette iniziative: Joint Global Co-Ordinator e Joint Bookrunner nell'ambito dell'IPO di Eurogroup su Euronext Milan; Co-Manager in relazione all'IPO Kenvue sul NYSE; intermediario incaricato del coordinamento della raccolta delle adesioni nell'ambito delle Offerte Pubbliche di Acquisto su DeA Capital, Prima Industrie e Aedes; Co-Lead Manager in rapporto all'ABB di una quota minoritaria di London Stock Exchange Group; Joint Bookrunner nell'ambito del collocamento del prestito obbligazionario convertibile green da 333 milioni della tedesca Nordex SE.

Durante il primo semestre dell'anno i mercati obbligazionari sono stati caratterizzati da un incremento dei volumi emessi grazie anche al rialzo dei rendimenti. La Divisione ha conseguito un sensibile incremento in termini di numero di operazioni posizionandosi ai vertici nel segmento e al primo posto in Italia per volumi nel segmento corporate Investment Grade agendo in qualità di Joint Bookrunner in diverse emissioni in ambito ESG di primari emittenti quali Enel, Hera, ASPI, A2A, Acea, Pirelli, Iberdrola, EDP, Cemex. Si è inoltre distinta come manufacturer nell'emissione sustainability-linked di Eni riservata al pubblico retail. Nel segmento financial institutions ha seguito con il ruolo di Joint Bookrunner numerose emissioni di istituzioni finanziarie, tra cui La Banque Postale, Eurobank, BNP Paribas, Cacib, VUB, Alpha Bank, LBBW, Santander, Turk Eximbank, in ambito ESG e non (covered, SP, SNP, hybrid). In ambito Sovereign, Supranational, Agency (SSA), la Divisione si è distinta in qualità di Joint Bookrunner e Dealer Manager nell'emissione del BTP Italia riservato alla clientela retail e istituzionale e del BTP Valore riservato alla clientela retail della Repubblica Italiana. Con lo stesso ruolo ha seguito le emissioni green di CDP e di Ferrovie dello Stato e le emissioni senior di Eximbank, Slovak Republik e Republic of Albania.

Nel corso del primo semestre 2023 le attività di Finanza hanno confermato la leadership della Banca sul mercato italiano (anche per le tematiche ESG/Circular/Green) e proseguito con successo il business sul mercato internazionale. L'attività di finanziamenti di tipo corporate concessi alla clientela italiana ed estera della Divisione operante nei vari settori economici (inclusi quelli destinati ad acquisizioni ed investimenti per la crescita, oltre a quelli con garanzia SACE SupportItalia) ha visto la realizzazione di oltre 40 operazioni per un controvalore superiore ai 30 miliardi (con quota ISP intorno ai 5 miliardi). L'attività di Leverage & Acquisition Finance ha continuato a sperimentare un rallentamento delle operazioni rispetto al picco del 2021, a causa delle condizioni ancora incerte del mercato. La Banca ha continuato a mantenere un approccio selettivo nel perseguimento di nuove opportunità, con l'intento di supportare i propri clienti (sia financial sponsor sia corporate) ove ne ricorressero le condizioni, di confermare il proprio posizionamento di leadership a livello italiano e di proseguire con successo il business sul mercato internazionale, coerentemente con la strategia della Divisione. L'approccio "Originate to Share" e la diversificazione geografica hanno condotto alla conclusione di numerose operazioni di finanziamento a supporto di importanti operatori industriali e di investitori finanziari in diversi settori infrastrutturali e dei servizi di pubblica utilità, ital iani ed internazionali, in coerenza con la strategia di crescita della Divisione, sia in termini di volumi sia di posizionamento, con particolare attenzione alle tematiche ESG/Circular/Green.

In riferimento al mercato internazionale, il primo semestre ha registrato un buon volume di transazioni nell'Area Euro nel settore Infrastrutture, pur con un rallentamento in conseguenza alle incertezze macroeconomiche; i settori Tecnology, Media and Telecom (TMT) e Trasporti sono stati molto sollecitati, mentre gli asset Renewables si confermano i principali catalizzatori di investimenti in ambito greenfield. Si è inoltre concluso il processo di riposizionamento del perimetro di attività con focus sullo sviluppo del mercato UK, sul monitoraggio del mercato del Middle East e sul consolidamento della relazione con i principali fondi infrastrutturali extra-europei. Contestualmente le condizioni del mercato asiatico sono state considerevolmente più volatili. Il settore delle energie rinnovabili è rimasto il più dinamico con Australia e India tra i mercati principali, così come la Finanza Strutturata statunitense che ha visto come trend primario un forte incremento di richieste di finanziamento sull'onda del processo di Energy Transition che sta caratterizzando il mercato energetico degli ultimi anni.

Relativamente alle attività di cartolarizzazione la Divisione ha confermato il ruolo primario in Italia, sia nelle attività di supporto alla clientela nella gestione dei rischi finanziari, anche con innovative soluzioni ESG-linked, sia nell'attività di asset based financing; l'unità ha strutturato finanziamenti mirati all'efficientamento del funding, al miglioramento degli indici di asset quality, con strutture dedicate al deconsolidamento di attivi performing e non performing, all'ottimizzazione del capitale economico e regolamentare, su cui c'è una crescente richiesta da parte della clientela, ed al miglioramento della posizione finanziaria netta della propria clientela. Si è consolidata la presenza estera, supportando sia nella gestione rischi sia finanziariamente la clientela corporate e financial institution europea (tra cui la strutturazione di un'operazione pivot di cartolarizzazione sintetica per una banca estera) ed extra-europea, nonché importanti investitori esteri nelle loro operazioni di acquisizione di portafogli granulari, in Italia e nelle principali giurisdizioni estere.

La Divisione ha operato anche come centro di competenza per le operazioni di Corporate Finance a favore dei clienti imprese della Divisione Banca dei Territori e dei Domestic Corporate & Institutional Clients delle banche della Divisione International Subsidiary Banks. Tre le operazioni più rilevanti nel primo semestre si segnala il ruolo di Sole Financial Advisor nella cessione di una quota di maggioranza di Pinalli al fondo H.I.G. Capital e di Arranger nell'operazione di finanziamento a favore di Marchesi Antinori a supporto dell'acquisizione del 100% della società americana Stag's Leap Wine Cellars.

International Subsidiary Banks

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2023
30.06.2022
Variazioni
assolute %
Interessi netti 1.094 709 385 54,3
Commissioni nette 290 290 - -
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 66 79 -13 -16,5
Altri proventi (oneri) operativi netti -33 -32 1 3,1
Proventi operativi netti 1.417 1.046 371 35,5
Spese del personale -281 -265 16 6,0
Spese amministrative -212 -198 14 7,1
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -56 -56 - -
Costi operativi -549 -519 30 5,8
Risultato della gestione operativa 868 527 341 64,7
Rettifiche di valore nette su crediti -45 -188 -143 -76,1
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -22 -14 8 57,1
Altri proventi (oneri) netti 121 2 119
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 922 327 595
Imposte sul reddito -203 -118 85 72,0
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -21 -19 2 10,5
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -1 - 1 -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -17 -24 -7 -29,2
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -1 - 1 -
Risultato netto 679 166 513
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Finanziamenti verso clientela 41.124 40.212 912 2,3
Raccolta diretta bancaria 54.152 54.364 -212 -0,4
Attività di rischio ponderate 35.671 35.056 615 1,8
Capitale assorbito 3.913 3.831 82 2,1

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione International Subsidiary Banks presidia l'attività del Gruppo sui mercati esteri tramite banche commerciali controllate e partecipate che svolgono prevalentemente attività bancaria retail.

Nel primo semestre del 2023 i proventi operativi netti della Divisione si sono attestati a 1.417 milioni, in significativa crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio (+35,5%; +47,5% a cambi costanti). L'analisi di dettaglio evidenzia che gli interessi netti sono stati pari a 1.094 milioni (+54,3%), prevalentemente grazie all'andamento favorevole registrato da PBZ – inclusa Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (+127 milioni) – da VUB Banka (+99 milioni), da CIB Bank (+89 milioni) e, in misura minore, da Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd (+57 milioni). Le commissioni nette, pari a 290 milioni, si sono mantenute in linea con quelle della prima metà dello scorso anno: i maggiori ricavi commissionali realizzati da CIB Bank (+5 milioni) e VUB Banka (+4 milioni) sono stati infatti compensati dalle più contenute fees di PBZ – inclusa Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) e Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina (-9 milioni) – per il minor contributo del card business a seguito della vendita del ramo acquiring di PBZ Card. Tra le altre componenti reddituali, si rileva una diminuzione del risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (-13 milioni) riconducibile alla controllata ungherese.

I costi operativi, pari a 549 milioni, hanno presentato un incremento (+5,8%; +14% a cambi costanti) ascrivibile alla dinamica delle spese del personale e amministrative.

Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 64,7%, attestandosi a 868 milioni. Il risultato corrente lordo, pari a 922 milioni, è quasi triplicato rispetto a quello della prima metà dello scorso anno, beneficiando di minori rettifiche di valore nette su crediti e della plusvalenza derivante dalla vendita del ramo acquiring di PBZ Card. La Divisione ha chiuso i primi sei mesi dell'esercizio con un risultato netto di 679 milioni a fronte di 166 milioni del medesimo periodo del 2022.

Nel confronto trimestrale, il secondo trimestre 2023 ha evidenziato un'evoluzione positiva del risultato della gestione operativa rispetto al primo, ascrivibile alla crescita dei proventi operativi netti che ha più che compensato l'aumento degli oneri operativi. Per contro il risultato corrente lordo e l'utile netto si sono collocati su valori inferiori rispetto al trimestre precedente, in cui era stata contabilizzata la plusvalenza lorda afferente al gruppo Privredna Banka Zagreb.

I volumi intermediati della Divisione hanno evidenziato a fine giugno 2023 un lieve incremento (+0,7%) rispetto a inizio anno, riconducibile ai crediti verso clientela (+2,3%) a fronte di una sostanziale stabilità della raccolta diretta bancaria (-0,4%). La dinamica degli impieghi è principalmente ascrivibile alla crescita rilevata dalle controllate attive in Croazia, Ungheria e Slovacchia, in parte attenuata dalla diminuzione dei finanziamenti in Egitto; nell'ambito della raccolta, l'evoluzione negativa delle controllate operanti in Egitto e Croazia è stata in buona parte compensata dallo sviluppo registrato in Serbia e Ungheria.

Nel primo semestre del 2023 la Divisione International Subsidiary Banks ha proseguito il percorso di sviluppo delle attività, con un modello di business focalizzato sulla crescita delle commissioni nelle principali controllate europee e un continuo focus sul wealth management in Cina. In particolare, si sono portate avanti le attività di evoluzione del modello di servizio nel wealth management per la clientela affluent e private rafforzando il presidio commerciale, con attenzione alle tematiche ESG, all'educazione finanziaria e allo sviluppo di processi innovativi e regolamentari di advisory.

Risulta in corso il progetto di definizione e implementazione, in collaborazione con la Divisione Private Banking, di un nuovo modello di servizio per i clienti High Net Worth Individuals (HNWI), che sarà riservato in particolare agli imprenditori con esigenze complesse di gestione patrimoniale.

In ambito bancassurance, è stato finalizzato l'accordo generale (Master Cooperation Agreement) con un primario gruppo assicurativo per la distribuzione di prodotti assicurativi su 5 banche (in Slovacchia, Croazia, Ungheria, Serbia e Slovenia) seguito dalla firma dei Local Distribution Agreement in ciascuna di esse.

Con riferimento al rafforzamento dei ricavi commissionali, è proseguito lo sviluppo delle iniziative commerciali sinergiche con la Divisione IMI Corporate & Investment Banking in ambito Global Markets, Structured Finance e Investment Banking nei Paesi identificati come prioritari (Slovacchia-Repubblica Ceca, Ungheria e Croazia), con un significativo aumento dell'operatività e della pipeline da inizio piano. È in corso l'allargamento del perimetro di osservazione ad altri mercati (Serbia, Albania e Romania).

Relativamente all'evoluzione e al rafforzamento del modello di servizio per la clientela condivisa con la Divisione Banca dei Territori, sono continuate le iniziative commerciali per incrementare le opportunità di business transfrontaliero dei clienti Mid-Corporate operanti nei Paesi della Divisione e sono state lanciate campagne commerciali in Slovacchia, Ungheria, Romania e in alcune Direzioni Regionali (Milano, Veneto Est, Lombardia Nord) con il coinvolgimento della Direzione Agribusiness.

In merito al focus su nuove opportunità di business relative alla transizione ESG, è stata promossa un'iniziativa di ESG Value Proposition per i segmenti Corporate e SME delle banche in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia ed Egitto, con l'obiettivo di rafforzare il posizionamento competitivo e cogliere nuove opportunità di business. La prima attività è stata l'individuazione di "quick wins" per massimizzare l'uso dei plafond Green e Circular a cui ha fatto seguito lo sviluppo dell'offerta S-loan (messi a disposizione in Slovacchia, Ungheria e Serbia). Sono poi stati identificati i settori prioritari sui quali è in corso la definizione di una strategia commerciale volta a migliorare il posizionamento sotto il profilo dell'offerta ESG.

In ambito digital banking, lato Corporate&SME, a seguito dell'avvio dell'interconnessione Italia-Ungheria e dell'attivazione del prodotto Confirming su 5 ulteriori geografie del perimetro ISBD, risultano perfezionati i primi deal nelle banche coinvolte.

Limitatamente al Retail&WM, è continuata l'espansione delle funzionalità e dei servizi in ambito creditizio, wealth management e commerciale nei principali Paesi dove la Divisione opera.

In ambito IT, è proseguita l'implementazione della nuova strategia che prevede la focalizzazione sulla convergenza delle applicazioni IT a supporto del business.

Infine, con riferimento al wealth management in Cina, è proseguita l'attività di business di Yi Tsai attraverso il rafforzamento del network e l'ampliamento dell'offerta prodotti.

Business Presidio dell'attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche commerciali
controllate e partecipate.
Missione
Banking.
Indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate estere che svolgono prevalentemente attività
bancaria retail. La Divisione è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del
Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e
analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del
coordinamento dell'operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche
estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment
Struttura organizzativa
HUB Europa Sud-Orientale
(SEE HUB)
Presenze in Croazia, Bosnia-Erzegovina, Slovenia.
Danube HUB Presenze in Slovacchia, Romania, Repubblica Ceca.
Altre banche Presenze in Albania, Ungheria, Serbia, Egitto, Ucraina, Moldavia.
Struttura distributiva 892 filiali in 12 Paesi.

HUB Europa Sud-Orientale (SEE HUB)

Nel primo semestre dell'anno i proventi operativi netti del gruppo Privredna Banka Zagreb sono ammontati a 293 milioni, in aumento rispetto all'analogo periodo del 2022 (+38,7%), grazie alla dinamica favorevole del margine di interesse. I costi operativi, pari a 102 milioni, hanno registrato un incremento (+10,9%). Il risultato della gestione operativa si è attestato a 191 milioni (+60,3%). Il risultato corrente lordo è ammontato a 306 milioni beneficiando anche della plusvalenza lorda derivante dalla vendita del ramo "acquiring" di PBZ Card. L'utile netto è stato pari a 250 milioni e risulta più che triplicato rispetto a quello dei primi sei mesi del precedente esercizio.

Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina ha chiuso il primo semestre 2023 con un risultato della gestione operativa pari a 12 milioni (+13,2%). Tale dinamica è riconducibile all'incremento dei proventi operativi netti solo in parte contrastato dall'aumento degli oneri operativi. Il risultato corrente lordo, pari a 10 milioni, e l'utile netto, che si è attestato a 8,1 milioni, hanno registrato una dinamica di crescita similare (rispettivamente +9,4% e +7,9%).

Intesa Sanpaolo Bank (Slovenia) ha realizzato proventi operativi netti pari a 71 milioni, quasi raddoppiati rispetto al primo semestre 2022, grazie alla crescita degli interessi netti. I costi operativi sono risultati in aumento (+14,6%) rispetto ai primi sei mesi del precedente esercizio. Il risultato della gestione operativa risulta triplicato. Tale andamento si è riflesso sul risultato corrente lordo e sull'utile netto, pari rispettivamente a 46 milioni e 34 milioni, che hanno registrato un incremento molto significativo (rispettivamente +36 milioni e +29 milioni).

Danube HUB

Il gruppo VUB Banka ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 220 milioni, in aumento rispetto al corrispondente periodo del 2022 (+71,1%) per effetto dello sviluppo dei proventi operativi netti (+42,5%) che ha più che compensato l'incremento dei costi operativi (+8,3%). Il risultato corrente lordo, pari a 191 milioni, ha evidenziato un consistente aumento (+80,7%). L'utile netto, pari a 132 milioni, è più che raddoppiato rispetto al primo semestre dell'anno precedente.

Intesa Sanpaolo Bank Romania ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 6,4 milioni, in aumento rispetto al primo semestre 2022 (+2,5%), grazie a più elevati proventi operativi netti (+8,5%), trainati dal risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value. La società ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto di 2,8 milioni, inferiore al corrispondente periodo dell'anno precedente (-19,2%) principalmente per effetto dell'incremento delle rettifiche di valore nette su crediti.

Altre banche

Intesa Sanpaolo Bank Albania ha evidenziato un risultato della gestione operativa pari a 17 milioni, in aumento rispetto al primo semestre 2022 (+87,4%), grazie allo sviluppo dei ricavi, segnatamente degli interessi netti, che ha più che compensato la crescita degli oneri operativi. L'utile netto si è attestato a 14 milioni e risulta quasi triplicato rispetto al precedente esercizio.

Il gruppo CIB Bank ha presentato proventi operativi netti pari a 233 milioni, in significativa crescita rispetto al primo semestre 2022 (+57,8%) grazie alla dinamica positiva degli interessi netti. I costi operativi hanno evidenziato un incremento del 18%. Per l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa ha registrato un progresso del 79,9% attestandosi a 170 milioni. L'utile netto è salito a 94 milioni e risulta quasi quadruplicato rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente.

Banca Intesa Beograd, inclusa Intesa Leasing Beograd, ha realizzato un risultato della gestione operativa pari a 146 milioni, in aumento del 52,7% rispetto ai primi sei mesi del 2022, sostenuto dall'evoluzione dei proventi operativi netti (+36,5%) che ha ampiamente compensato l'incremento dei costi operativi (+9,5%). Il risultato corrente lordo si è attestato a 136 milioni (+75%) e l'utile netto è ammontato a 104 milioni (+94,6%).

Bank of Alexandria, che è stata influenzata negativamente dalla svalutazione della lira egiziana, ha conseguito un risultato della gestione operativa pari a 119 milioni, in progresso del 15,3% rispetto allo stesso periodo del precedente esercizio (+96,7% a cambi costanti). I proventi operativi netti, pari a 177 milioni, sono risultati in lieve flessione (-2,5%; +66,5% a cambi costanti grazie alla dinamica degli interessi netti). I costi operativi hanno mostrato un decremento (-26%; +26,2% a cambi costanti). Il risultato netto è ammontato a 63 milioni, in crescita del 4,1% rispetto al corrispondente esercizio del 2022 (+77,7% a cambi costanti).

Pravex. Nonostante la situazione di estrema gravità/incertezza che caratterizza l'Ucraina, anche a giugno 2023 si è proceduto con il consolidamento integrale di Pravex. Tuttavia, alla luce delle evidenti difficoltà logistiche e di esecuzione delle strutture amministrative della banca locale, anche con riferimento ai canali informatici, la scelta del Gruppo è stata quella di procedere al consolidamento dei risultati conseguiti fino a marzo 2023.

Eximbank ha registrato un risultato della gestione operativa pari a 3,1 milioni, in aumento del 5,1% rispetto al primo semestre 2022 grazie principalmente alla dinamica favorevole dei proventi operativi netti che ha compensato la crescita dei costi operativi. L'utile netto, pari a 2,8 milioni, si è incrementato del 7,4%.

Private Banking

(milioni di euro)
Dati economici 30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
Interessi netti 602 101 501
Commissioni nette 931 1.023 -92 -9,0
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 34 25 9 36,0
Altri proventi (oneri) operativi netti -1 11 -12
Proventi operativi netti 1.566 1.160 406 35,0
Spese del personale -240 -225 15 6,7
Spese amministrative -186 -184 2 1,1
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -40 3 7,5
Costi operativi -469 -449 20 4,5
Risultato della gestione operativa 1.097 711 386 54,3
Rettifiche di valore nette su crediti -11 -3 8
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -17 13 -30
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 1.069 721 348 48,3
Imposte sul reddito -179 164 91,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -16 -5 -31,3
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -10 2 20,0
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -2 -2 - -
Risultato netto 701 514 187 36,4
(milioni di euro)
Dati operativi 30.06.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
Risparmio gestito (1) 152.153 150.112 2.041 1,4
Attività di rischio ponderate 12.322 12.757 -435 -3,4
Capitale assorbito 1.154 1.154 - -

(1) Dati riesposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta consolidata.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Private Banking ha la missione di servire il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals), creando valore attraverso l'offerta di prodotti e servizi mirati all'eccellenza. La Divisione coordina l'operatività di Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking, Intesa Sanpaolo Private Banking, Fideuram Asset Management SGR, IW Private Investments SIM, SIREF Fiduciaria, Fideuram Asset Management (Ireland), Fideuram Asset Management UK, del gruppo bancario svizzero Reyl (presente in Svizzera, Regno Unito, Singapore, Emirati Arabi Uniti e Malta) e di Intesa Sanpaolo Wealth Management, banca private lussemburghese con filiali anche in Belgio. Inoltre, con l'obiettivo di offrire una gamma di prodotti ampia e dedicata, fruendo di soluzioni digitali che si arricchiranno nel tempo, è stata creata la linea di business Fideuram Direct, nata per rispondere alle esigenze dei clienti che vogliono operare in autonomia sugli investimenti e sul trading online.

Nel primo semestre del 2023 la Divisione ha realizzato un risultato corrente lordo pari a 1.069 milioni, in crescita di 348 milioni (+48,3%) rispetto al valore dei primi sei mesi del 2022. Il risultato della gestione operativa ha mostrato una dinamica positiva (+386 milioni), attribuibile all'incremento dei proventi operativi netti (+406 milioni), in presenza di un moderato aumento dei costi operativi (+20 milioni). L'evoluzione dei ricavi è da ricondurre principalmente agli interessi netti che, in uno scenario di tassi di mercato in crescita, sono saliti di 501 milioni, per effetto della maggiore contribuzione degli impieghi in titoli e dell'intermediazione con banche e clientela. L'analisi della dinamica trimestrale mostra la significativa accelerazione del margine a partire dalla seconda parte del 2022, che ha beneficiato del progressivo rialzo dei tassi di interesse da parte del la BCE. In misura minore è cresciuto il risultato delle attività e passività finanziarie al fair value (+9 milioni). In senso opposto si

sono mosse le commissioni nette (-92 milioni), segnatamente le commissioni ricorrenti, in relazione alla riduzione delle masse medie di risparmio gestito, e gli altri proventi (oneri) operativi netti (-12 milioni), per effetto della flessione dei risultati delle partecipazioni consolidate con il metodo del patrimonio netto. La Divisione ha chiuso il primo semestre 2023 con un utile netto di 701 milioni, in progresso del 36,4% rispetto al corrispondente periodo del 2022.

Relativamente alle masse gestite e amministrate, si segnala che i valori vengono esposti in coerenza con i criteri di rendicontazione della raccolta indiretta utilizzati nel consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, in particolare attraverso l'elisione di conti correnti della clientela correlati alle operazioni di investimento, di obbligazioni e di certificates che, pur facendo parte del patrimonio del cliente, trovano già rappresentazione nell'ambito della raccolta diretta. Si evidenzia inoltre una riallocazione dei prodotti di terzi da risparmio gestito a risparmio amministrato.

Al 30 giugno 2023 le masse gestite e amministrate, che includono anche il contributo dei mandati fiduciari a SIREF Fiduciaria, sono state pari a 288,8 miliardi (+16,3 miliardi da inizio anno). Tale andamento è riconducibile alla performance di mercato che ha inciso favorevolmente sui patrimoni e, in misura minore, alla raccolta netta positiva. La componente di risparmio gestito si è attestata a 152,2 miliardi (+2 miliardi).

Nel primo semestre 2023 sono state finalizzate le seguenti operazioni:

  • la fusione per incorporazione di Fideuram Bank (Luxembourg) in Compagnie de Banque Privée Quilvest, con ridenominazione della società risultante dalla fusione in Intesa Sanpaolo Wealth Management;
  • l'avvio dell'operatività di Fideuram Asset Management UK, società di investimento con sede nel Regno Unito, che ha rilevato le attività in precedenza gestite dalla branch di Londra di Fideuram Asset Management (Ireland);
  • la sottoscrizione da parte di Fideuram dell'aumento di capitale sociale di Alpian, banca digitale svizzera in fase di start up con sede a Ginevra;
  • la liquidazione della società controllata svizzera Inveniam;
  • l'acquisizione da parte di Reyl & Cie di Carnegie Fund Services, società svizzera che svolge attività di asset services e rappresentanza per fondi comuni di investimento.

Infine, in data 29 giugno 2023 è stato siglato un accordo che sancisce la partnership strategica nell'asset management tra Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking e il gruppo inglese Man, società di investimento globale che applica tecnologie all'avanguardia nella gestione dei portafogli. La nuova iniziativa unisce le competenze di private banking di Fideuram e le capacità di Man nell'ambito delle soluzioni di investimento per la clientela. L'accordo prevede che Man assumerà inizialmente un'interessenza del 51% in Asteria (Gruppo Reyl), gestore patrimoniale orientato a criteri ESG con sede a Ginevra, compresa la gamma di fondi esistente, mentre il 49% della società resterà a Fideuram. L'accordo, soggetto alle consuete approvazioni regolamentari, sarà perfezionato entro la fine del 2023.

Business Attività di raccolta e gestione del risparmio attraverso reti di consulenti finanziari e private bankers
dipendenti, al servizio della clientela con un potenziale di risparmio elevato.
Missione Occuparsi del benessere dei clienti e proteggerne l'intero patrimonio con una consulenza di
eccellenza.
La relazione di ascolto, soddisfazione e fiducia tra cliente e private banker è ciò che rende unico il
modello di business della Divisione Private Banking.
Struttura organizzativa
Fideuram
(Italia)
Dedicata alla produzione, gestione e distribuzione di servizi e prodotti finanziari alla clientela di
alto profilo attraverso un network di 5.022 consulenti finanziari appartenenti alle reti Fideuram e
Sanpaolo Invest e all'erogazione di servizi di consulenza digitale e trading evoluto tramite
Fideuram Direct.
Intesa Sanpaolo
Private Banking
(Italia)
Banca dedicata alla clientela private (attività finanziarie superiori a 1 milione), alla quale eroga
servizi finanziari volti a proteggere, valorizzare ed accompagnare nel tempo il patrimonio
attraverso una rete di 939 private bankers dipendenti e 112 liberi professionisti con contratto di
agenzia.
IW Private Investments
(Italia)
Società specializzata nella consulenza e nella pianificazione finanziaria di individui e famiglie.
Opera attraverso una rete di 513 consulenti finanziari.
Reyl & Cie
(Svizzera)
Banca svizzera dedicata allo sviluppo della clientela private internazionale che opera tramite un
gruppo di società specializzate nel wealth management e nel private banking. Complessivamente
opera attraverso una rete di 50 private bankers.
SIREF Fiduciaria
(Italia)
Società specializzata nell'erogazione di servizi fiduciari.
Intesa Sanpaolo Wealth
Management
(Lussemburgo)
Banca lussemburghese con filiali in Belgio che opera attraverso una rete di 46 private bankers.
Fideuram Asset
Management
(Italia)
Società di gestione di una vasta gamma di fondi comuni, gestioni individuali e altri strumenti di
investimento per investitori privati e istituzionali.
Fideuram Asset
Management
(Ireland)
Società di gestione dei fondi comuni lussemburghesi e italiani e di prodotti istituiti dalle compagnie
di assicurazione del Gruppo.
Fideuram Asset
Management
(UK)
Società di investimento con sede nel Regno Unito, che ha rilevato le attività in precedenza gestite
dalla branch di Londra di Fideuram Asset Management (Ireland).
Struttura distributiva Network di 263 filiali in Italia, 7 filiali all'estero e 6.682 consulenti finanziari.

I risultati per settori di attività e per aree geografiche

Asset Management

Dati economici 30.06.2023 30.06.2022 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Interessi netti 2 - 2 -
Commissioni nette 418 472 -54 -11,4
Risultato dell'attività assicurativa - - - -
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 13 -15 28
Altri proventi (oneri) operativi netti 32 38 -6 -15,8
Proventi operativi netti 465 495 -30 -6,1
Spese del personale -50 -48 2 4,2
Spese amministrative -57 -49 8 16,3
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -4 -3 1 33,3
Costi operativi -111 -100 11 11,0
Risultato della gestione operativa 354 395 -41 -10,4
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività - - - -
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 354 395 -41 -10,4
Imposte sul reddito -92 -89 3 3,4
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) - -1 -1
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -2 -2 - -
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle
imposte)
- - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - -1 -1
Risultato netto 260 302 -42 -13,9
Dati operativi 30.06.2023 (milioni di euro)
31.12.2022
Variazioni
assolute %
Risparmio gestito 311.339 303.829 7.510 2,5
Attività di rischio ponderate 1.801 1.798 3 0,2
Capitale assorbito 194 195 -1 -0,5

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Asset Management ha la missione di sviluppare le migliori soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo e la presenza nel segmento dell'open market tramite la società controllata Eurizon Capital SGR e le sue partecipate.

I proventi operativi netti del primo semestre 2023, pari a 465 milioni, hanno evidenziato una riduzione del 6,1% rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio ascrivibile all'andamento delle commissioni nette (-54 milioni, pari a -11,4%), che hanno risentito della contrazione delle commissioni di gestione correlata alla diminuzione dei patrimoni gestiti e dei collocamenti e, in misura minore, delle commissioni di performance incassate nel periodo. Nell'ambito delle altre componenti di ricavo, il contributo derivante dalla valutazione al fair value del portafoglio finanziario in cui sono investite le disponibilità liquide della Divisione è stato positivo per 13 milioni (-15 milioni nel primo semestre 2022). La partecipata cinese Penghua, consolidata a patrimonio netto, ha fornito un apporto positivo ai proventi operativi netti per 32 milioni, valore inferiore di 6 milioni rispetto a quello registrato nel medesimo periodo del precedente esercizio. L'evoluzione dei costi operativi (+11%) è riconducibile principalmente all'aumento delle spese amministrative, da porre in relazione ai costi emergenti conseguenti all'adozione del nuovo sistema di gestione dei portafogli e di risk management. Dato l'andamento descritto dei ricavi e dei costi, il risultato della gestione operativa è stato pari a 354 milioni, in diminuzione del 10,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La Divisione ha chiuso il primo semestre 2023 con un risultato netto pari a 260 milioni (-13,9%).

Al 30 giugno 2023 il risparmio gestito dalla Divisione Asset Management si è attestato a 311,3 miliardi, in crescita di 7,5 miliardi (+2,5%) rispetto a fine dicembre 2022. Tale dinamica è ascrivibile alla rivalutazione delle masse gestite correlata al buon andamento dei mercati, che ha più che compensato i deflussi di raccolta netta (-3,4 miliardi). Questi ultimi sono da ricondurre soprattutto ai mandati su prodotti assicurativi e previdenziali (-3,9 miliardi) e, in misura minore, alle gestioni patrimoniali per clientela retail e private (-0,4 miliardi), solo parzialmente compensati da flussi netti positivi sui fondi comuni (+0,3 miliardi) e sui prodotti destinati a clientela istituzionale (+0,6 miliardi), sia nelle asset class tradizionali sia nei mandati private markets.

Al 30 giugno 2023 la quota del mercato italiano di Eurizon Capital sul patrimonio gestito è risultata pari al 16,9% (al lordo delle duplicazioni). Escludendo il comparto dei fondi chiusi, in cui la società ha una presenza limitata, la quota di risparmio gestito a fine giugno sale al 17,6%.

Business Asset management.
Missione Fornire prodotti di risparmio gestito di tipo collettivo (OICR) e individuale alle reti bancarie interne
al Gruppo, nonché sviluppare la presenza nel segmento dell'open market attraverso specifici
accordi di distribuzione con altre reti e investitori istituzionali.
Struttura organizzativa
Eurizon Capital SGR
(Italia)
Specializzata nella gestione attiva del risparmio sia per la clientela retail (fondi comuni di
investimento e gestioni patrimoniali) sia per la clientela istituzionale, alla quale offre un'ampia
gamma di prodotti e servizi di investimento.
Epsilon SGR
(Italia)
Specializzata nella gestione di portafoglio su basi quantitative. È controllata al 100% da Eurizon
Capital SGR.
Eurizon Capital
Real Asset SGR
(Italia)
Specializzata negli investimenti alternativi. È controllata da Eurizon Capital SGR che detiene il
51% dei diritti di voto e il 20% del capitale della società, e partecipata da Intesa Sanpaolo Vita
(40% del capitale) e dal Gruppo Poste Italiane (40% del capitale).
Eurizon Capital S.A.
(Lussemburgo)
La società gestisce e distribuisce OICR di diritto lussemburghese rivolti alla clientela retail e
istituzionale e offre un'ampia gamma di servizi dedicati agli investitori istituzionali. È centro di
specializzazione nella gestione a limitato tracking error (LTE), factor based e di prodotti monetari.
È controllata al 100% da Eurizon Capital SGR.
Eurizon Capital Asia Limited
(Hong Kong)
Società controllata al 100% da Eurizon Capital SGR, costituita per sviluppare le attività di
consulenza in materia di strumenti finanziari e di distribuzione sul mercato asiatico.
Eurizon Asset Management
Slovakia
(Slovacchia)
Società di asset management slovacca, controllata al 100% da Eurizon Capital SGR, cui fanno
capo l'ungherese Eurizon Asset Management Hungary e la croata Eurizon Asset Management
Croatia d.o.o. (polo dell'asset management nell'Est Europa). Promuove e gestisce fondi comuni di
investimento di diritto slovacco destinati al mercato locale.
Eurizon Asset Management
Croatia d.o.o.
(Croazia)
Società di asset management croata, controllata in via totalitaria dalla società slovacca Eurizon
Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto croato e
offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela retail e istituzionale.
Eurizon Asset Management
Hungary
(Ungheria)
Società di asset management ungherese, controllata in via totalitaria dalla società slovacca
Eurizon Asset Management Slovakia. Promuove e gestisce fondi comuni di investimento di diritto
ungherese e offre servizi di gestione di portafoglio individuale per la clientela istituzionale.
Eurizon SLJ Capital
(Inghilterra)
Società di diritto inglese controllata da Eurizon Capital SGR con il 65% del capitale, attiva nella
ricerca e nella fornitura di servizi di investimento e consulenza.
Penghua Fund Management
Company Limited
(Cina)
Fund manager di diritto cinese partecipata da Eurizon Capital SGR per il 49% del capitale.

Insurance

(milioni di euro)
30.06.2022
Variazioni
Dati economici 30.06.2023
assolute %
Interessi netti - - - -
Commissioni nette 1 1 - -
Risultato dell'attività assicurativa 834 809 25 3,1
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value - - - -
Altri proventi (oneri) operativi netti -7 -7 - -
Proventi operativi netti 828 803 25 3,1
Spese del personale -72 -68 4 5,9
Spese amministrative -84 -94 -10 -10,6
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -15 -15 - -
Costi operativi -171 -177 -6 -3,4
Risultato della gestione operativa 657 626 31 5,0
Rettifiche di valore nette su crediti - - - -
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività 39 - 39 -
Altri proventi (oneri) netti - - - -
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - -
Risultato corrente lordo 696 626 70 11,2
Imposte sul reddito -205 -157 48 30,6
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -7 -4 3 75,0
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -5 -3 2 66,7
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) - - - -
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -2 - 2 -
Risultato netto 477 462 15 3,2
Dati operativi 30.06.2023 31.12.2022 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
Raccolta diretta assicurativa (1) 174.122 173.672 450 0,3
Attività di rischio ponderate - - - -
Capitale assorbito 4.606 4.954 -348 -7,0

(1) Inclusi i titoli subordinati emessi dalle compagnie.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

La Divisione Insurance è costituita da Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Life, Fideuram Vita, Intesa Sanpaolo Assicura e Intesa Sanpaolo RBM Salute, con la missione di sviluppare in modo sinergico l'offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo. Nel perimetro della Divisione Insurance rientrano inoltre Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi.

Nel primo semestre del 2023 la Divisione ha conseguito un risultato dell'attività assicurativa pari a 834 milioni, in aumento (+3,1%, pari a +25 milioni) rispetto al medesimo periodo del 2022. La dinamica è ascrivibile all'incremento sia nel ramo vita sia nel ramo danni. Il risultato corrente lordo, pari a 696 milioni, ha evidenziato una sostenuta crescita (+11,2%) per effetto del buon andamento dei proventi operativi netti, della riduzione dei costi operativi, segnatamente delle spese amministrative, nonché della dinamica degli accantonamenti netti che nel primo semestre 2023 hanno evidenziato rilasci per 39 milioni.

Il cost/income, pari al 20,7%, si è mantenuto su ottimi livelli, inferiori a quelli osservati nel primo semestre del 2022.

Infine l'utile netto è ammontato a 477 milioni (+3,2%), dopo l'attribuzione delle imposte per 205 milioni, degli oneri di integrazione e incentivazione all'esodo per 7 milioni, degli effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione per 5 milioni e dell'utile di pertinenza di terzi per 2 milioni. Con riferimento a quest'ultima voce si segnala che a marzo 2023 Intesa Sanpaolo ha acquisito la totalità delle azioni di Intesa Sanpaolo RBM Salute.

La raccolta diretta assicurativa, pari a 174.122 milioni, ha mostrato una sostanziale stabilità (+0,3%) rispetto a inizio anno: l'aumento delle passività assicurative è stato controbilanciato da minori passività finanziarie, costituite da prodotti unit linked, e dal calo dell'altra raccolta assicurativa, che comprende le passività subordinate.

La raccolta premi vita e previdenza della Divisione, pari a 8,8 miliardi, ha mostrato un incremento del 5,9% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, imputabile ai prodotti tradizionali (+60,2%), e previdenziali (+4,1%). In decremento invece la raccolta sui prodotti unit linked (-46,7%).

I premi del business protezione sono stati pari a 0,8 miliardi, in aumento del 4% circa rispetto al medesimo periodo del 2022. I premi del comparto non motor (escluse le CPI – Credit Protection Insurance) sono risultati in crescita del 10%, trainati principalmente dalle Line of Business (LoB) Imprese e Infortuni (rispettivamente +26% e +20%), a fronte di una riduzione delle altre componenti (motor e legate al credito).

Business Insurance ramo vita e ramo danni.
Missione Sviluppare l'offerta di prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo.
Struttura organizzativa
Intesa Sanpaolo Vita Capogruppo assicurativa specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la
tutela della persona e del patrimonio a servizio della Banca dei Territori. La Compagnia controlla
al 100% Intesa Sanpaolo Life, Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e
Intesa Sanpaolo RBM Salute. Infine, detiene il 40% di Eurizon Capital Real Asset SGR, società
operativa dal 31 dicembre 2019 controllata da Eurizon Capital SGR (Divisione Asset
Management) che detiene il 51% dei diritti di voto e il 20% del capitale.
Intesa Sanpaolo Life Specializzata nei prodotti vita a più alto tenore finanziario, quali i prodotti unit linked.
Fideuram Vita Specializzata nell'offerta di prodotti assicurativi, di previdenza e per la tutela della persona e del
patrimonio a servizio della Divisione Private Banking.
Intesa Sanpaolo Assicura Dedicata al business danni, offre alla clientela un'ampia gamma di prodotti in grado di coprire i
danni alla persona, ai veicoli, alla casa e tutelare i finanziamenti.
Intesa Sanpaolo RBM Salute Specializzata nel business salute.
Intesa Sanpaolo Insurance
Agency
Agenzia che svolge attività di intermediazione assicurativa di prodotti sia vita che danni.

Centro di Governo

Al Centro di Governo, cui è demandato il presidio delle funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo dell'intero Gruppo, fanno capo anche la Direzione NPE nonché le attività di Tesoreria e di ALM Strategico.

Le attività delle Strutture del Centro di Governo hanno evidenziato nel primo semestre 2023 un risultato della gestione operativa pari a 331 milioni, che si confronta con 166 milioni del corrispondente periodo del precedente esercizio. Tale andamento è essenzialmente riconducibile alla crescita dei proventi operativi netti, in gran parte attribuibile alla dinamica degli interessi netti, che hanno beneficiato del consistente rialzo e riposizionamento su livelli positivi dei tassi di mercato. I costi operativi hanno mostrato un calo, imputabile a minori spese del personale e a maggiori riaddebiti dal Centro di Governo alle unità di business per service puri e di indirizzo e controllo, in parte attenuato dall'incremento degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali correlati agli investimenti tecnologici. Il risultato corrente lordo si è attestato a 500 milioni rispetto ai 370 milioni dei primi sei mesi dello scorso anno. Il primo semestre 2023 si è chiuso con un risultato netto di -15 milioni a fronte dei -152 milioni dello stesso periodo del 2022. Il conto economico del Centro di Governo comprende la quasi totalità degli oneri imposti da disposizioni legislative e/o finalizzati a mantenere la stabilità del sistema bancario e, di conseguenza, al di fuori del governo aziendale, essenzialmente riferibili ai fondi di risoluzione. Tali oneri sono ammontati - al netto delle imposte - a 222 milioni e si confrontano con 254 milioni del primo semestre 2022.

Attività di Tesoreria

Il primo semestre del 2023 ha visto Intesa Sanpaolo mantenere stabili le proprie quote di mercato a livello nazionale ed europeo, confermando così il proprio ruolo sistemico di "partecipante critico" all'interno dei sistemi di regolamento (cash e titoli) della BCE. Il successo del progetto Target 2 (T2) / TARGET2-Securities (T2S) Consolidation, concretizzatosi in un golive positivo ed ampiamente sopra le attese, è proseguito nei tre mesi successivi attraverso il mantenimento dei volumi di operatività ante-migrazione.

Per concludere il programma c.d. "Vision 2020" della BCE, resta da portare a termine l'ultimo dei "Target Services", il nuovo sistema di gestione centralizzata del collaterale, denominato Eurosystem Collateral Management System - ECMS. A tal proposito, dal mese di giugno le banche europee sono entrate nella fase di testing che terminerà ad inizio 2024, per lasciare spazio alle attività di pre-migrazione che porteranno al go-live di aprile 2024.

Nel primo semestre del 2023 la BCE, determinata ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine ha proseguito con i rialzi dei tassi di interesse di 50 punti base a febbraio ed a marzo e di 25 punti base a maggio e giugno. Il Consiglio direttivo, aumentando i tassi di interesse di 400 punti base dal luglio 2022, per determinare il livello e la durata più appropriati per la strategia di restrizione monetaria, ha continuato a seguire un approccio guidato dai dati economici27. Sono state inoltre decise le modalità di riduzione del portafoglio del programma di acquisti (Asset Purchase Programme - APP), che prevedono l'interruzione dei reinvestimenti da luglio 2023.

I tassi di mercato hanno, di conseguenza, registrato una forte salita nei primi mesi dell'anno ed hanno consolidato il movimento nel secondo trimestre. La volatilità è stata significativa specialmente a marzo-aprile per le tensioni sul mercato finanziario americano ed europeo a seguito della crisi di alcune banche regionali USA.

Negli Stati Uniti, dopo 10 rialzi consecutivi che hanno portato il Fed Funds Target Rate da 0%-0,25% a 5%-5,25%, l'ultima riunione del Federal Open Market Committee - FOMC del 14 giugno si è conclusa con tassi invariati; allo stesso tempo però la Federal Reserve ha segnalato che i rialzi non sono finiti e che proseguiranno gli interventi per riportare l'inflazione americana al 2%.

Intesa Sanpaolo conferma una solida posizione di liquidità. A fine semestre è stata ripagata da parte dell'Eurosistema una tranche considerevole, comprensiva anche di una quota di Intesa Sanpaolo, delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (TLTRO). Gli outstanding di raccolta cartolare di breve termine sono cresciuti. L'ammontare complessivo delle emissioni del Gruppo collocate sul mercato domestico è stato pari a 8,09 miliardi di cui 6,26 miliardi di certificates collocati presso reti proprie, 1,77 miliardi di emissioni collocate tramite la Divisione Private Banking ed infine circa 64 milioni di titoli negoziati sul mercato Mot e/o EuroTLX di Borsa Italiana (direct listing).

Nell'ambito dei titoli emessi si è registrata una prevalenza della componente costituita da strumenti finanziari strutturati (77%), rappresentati principalmente da strutture correlate ad indici. Nella scomposizione per vita media il 72% è costituito da strumenti con scadenza fino a 5 anni ed il restante 28% con scadenza a 6 e 7 anni. Le obbligazioni collocate tramite la Divisione Private Banking sono ammontate complessivamente a 1,77 miliardi di cui: 1,15 miliardi di emissioni senior preferred a tasso fisso e durata a 3 anni, 0,6 miliardi di emissioni senior preferred a tasso fisso e durata a 5 anni e 15 milioni di emissioni private placement senior preferred a tasso fisso e durata a 2 anni. Nel semestre sono state perfezionate operazioni di raccolta istituzionale unsecured per un controvalore complessivo di 11,4 miliardi di cui 11,3 miliardi di titoli obbligazionari emessi dalla banca e 100 milioni di titoli obbligazionari emessi dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking.

Con riferimento alla raccolta istituzionale, nel semestre sono state eseguite le seguenti emissioni pubbliche: il 13 febbraio strumenti subordinati di tipo T2 per 1 miliardo, a tasso fisso, con scadenza a 11 anni (callable dal sesto anno); il 27 febbraio titoli obbligazionari senior non preferred green a tasso fisso per complessivi 2,25 miliardi emessi in due tranche: la prima con scadenza a 5 anni (callable il quarto anno) per 1,5 miliardi e la seconda con scadenza a 10 anni per 750 milioni; il 3 marzo titoli obbligazionari senior preferred destinati al mercato asiatico, a tasso fisso, per un importo complessivo di 24,3 miliardi di yen (corrispondenti a circa 170 milioni di euro) emessi in tre tranche: 11 miliardi di yen (pari a circa 77 milioni di euro) con scadenza a 2 anni, 10,1 miliardi di yen (pari a circa 71 milioni di euro) con scadenza a 3 anni e 3,2 miliardi di yen (pari a circa 22 milioni di euro) con scadenza a 7 anni; il 7 marzo titoli obbligazionari senior non preferred green per 600 milioni di sterline (corrispondenti a circa 670 milioni di euro), destinati al mercato anglosassone, con scadenza a 6 anni (callable il quinto anno); il 9 marzo titoli obbligazionari senior preferred da 1,5 miliardi, a tasso variabile, con scadenza a due anni; il 15 marzo titoli

27 Dopo la chiusura del semestre, il 27 luglio i tassi ufficiali sono stati aumentati di altri 25 punti base.

obbligazionari senior preferred green a tasso fisso per complessivi 2,25 miliardi emessi in due tranche: la prima con scadenza a 3 anni per 1 miliardo e la seconda con scadenza a 7 anni per 1,25 miliardi; il 23 maggio titoli obbligazionari senior preferred social per 750 milioni di sterline (corrispondenti a circa 865 milioni di euro) a 10 anni; il 12 giugno titoli obbligazionari a tasso fisso per complessivi 2,75 miliardi di dollari (corrispondenti a circa 2,55 miliardi di euro) destinati al mercato statunitense emessi in due tranche: una tranche senior preferred con scadenza a 10 anni per 1,25 miliardi di dollari (pari a circa 1,16 miliardi di euro) e una tranche senior non preferred con scadenza a 31 anni (con call esercitabile al trentesimo anno) per 1,5 miliardi di dollari (pari a circa 1,39 miliardi di euro). Le emissioni che rientrano nella categoria "green" sono destinate a finanziare tutti i progetti green coerenti con il Green, Social & Sustainability Bond Framework: "Energie rinnovabili", "Efficienza energetica", "Green buildings", "Clean transportation" e "Circular Economy". Infine, nel semestre è stato effettuato un piazzamento privato in euro pari a 20 milioni con Citigroup Global Markets Europe AG come Dealer, con scadenza a 15 anni (callable al decimo anno). Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nel corso del primo semestre dell'anno – nell'ambito del programma di emissione di OBG garantito da ISP CB Pubblico – la serie retained n. 14 è stata parzialmente estinta nel mese di gennaio per 200 milioni (l'importo residuo ammonta pertanto a 800 milioni). A valere sul programma garantito da UBI Finance, nel mese di gennaio è scaduta la serie n. 18 per un ammontare di 1,250 miliardi. Nell'ambito del programma garantito da ISP OBG nel mese di febbraio è scaduta la serie retained n. 19 per un ammontare di 1,375 miliardi. A valere sul programma di emissione garantito da ISP CB Ipotecario nel mese di marzo è scaduta la serie n. 19 per un ammontare di 1,250 miliardi e nel mese di giugno la serie retained n. 21 è stata parzialmente estinta per 1 miliardo (l'ammontare residuo ammonta pertanto a 1,2 miliardi). Nel mese di aprile è stata effettuata un'emissione di Covered Bond da parte della controllata VUB Banka. Si tratta di titoli a tasso fisso per un ammontare di 500 milioni con scadenza a 3 anni. Inoltre, a giugno è stata effettuata un'emissione pubblica di Covered Bond (serie n. 29) nell'ambito del Programma ISP CB Ipotecario per l'importo di 1,250 miliardi. Si tratta di titoli a tasso fisso con scadenza a 5 anni.

Per quanto concerne la gestione del collateral, Intesa Sanpaolo si avvale da tempo anche della procedura denominata A.Ba.Co. (Attivi Bancari Collateralizzati), che permette l'utilizzo di prestiti bancari - erogati a società non finanziarie - a garanzia delle operazioni di finanziamento con la Banca d'Italia: al 30 giugno 2023 l'importo outstanding, al lordo degli haircut applicabili agli impieghi costituiti in pegno da parte del Gruppo, ammontava a circa 18 miliardi. Durante il semestre la forte incertezza generata dalla crisi di alcune banche USA e del Credit Suisse è stata rapidamente superata dai mercati, confortati dai rapidi interventi di sostegno coordinati dalle banche centrali e dalla dinamica superiore al previsto delle principali economie. La graduale revisione al rialzo dei terminal rate di politica monetaria ha favorito un forte appiattimento delle strutture a termine, che non ha tuttavia frenato la dinamica positiva degli spread di credito. L'attività di portafoglio è stata moderata: oltre ad un nuovo piccolo incremento della quota di investimento in governativi giapponesi coperti da CCS, è stata arrotondata la componente dei governativi europei dei Paesi "quasi core". Nel comparto non governativo è proseguito l'incremento della componente Covered che appare attrattiva date le caratteristiche difensive, i livelli relativamente generosi degli spread ed il probabile futuro rallentamento della supply.

Con riferimento al mercato repo i volumi scambiati sui titoli di Stato italiani sono notevolmente aumentati rispetto al semestre precedente ed i tassi si sono mantenuti su livelli inferiori alla depo facility. Nel corso del semestre, lo spread tra i tassi govies dei paesi core e quelli italiani si è progressivamente allargato; tra il primo e il secondo semestre 2023 si è rilevata una discesa dei tassi associata ad un ulteriore allargamento degli spread.

ALM Strategico

Nell'ambito delle attività di Asset & Liability Management (ALM) del Gruppo, la gestione operativa dei rischi finanziari del banking book di Gruppo è svolta dalla Tesoreria & Finanza di Gruppo sotto il monitoraggio dell'Area CRO. Il rischio di tasso è monitorato e gestito considerando la sensitività del valore di mercato delle varie poste del banking book agli spostamenti paralleli della curva dei tassi, nonché la sensitività del margine d'interesse a fronte delle view di mercato; sono inoltre utilizzate specifiche analisi di scenario circa l'evoluzione dei tassi, nonché ipotesi comportamentali su alcune poste particolari. Le scelte strategiche in materia di rischio tasso sono definite dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo - sessione Asset & Liability Commitee - ALCO, nell'ambito di limiti fissati dal Consiglio di Amministrazione: la struttura di Tesoreria & Finanza di Gruppo svolge un ruolo attivo nella gestione attiva del rischio tasso nell'ambito dei limiti assegnati e di supporto alle decisioni del Comitato, formulando analisi e proposte. La componente strutturale del rischio di liquidità è gestita, sulla base delle policy di liquidità definite a livello di Gruppo nell'ambito del Piano di funding del Gruppo, con il quale si stanno presidiando gli equilibri attuali e prospettici di liquidità, a breve e a lungo termine, definendo il Piano di funding sui diversi canali e strumenti (domestico/internazionale, retail/corporate, secured/unsecured, preferred/non preferred/subordinati). Il Piano di funding ottimizza le diverse forme di funding nel rispetto degli indicatori di liquidità (LCR, NSFR e gli altri indicatori nell'ambito del Risk Appetite Framework), dei target di rating, dei diversi bucket del capitale regolamentare e dei buffer MREL, in coerenza con gli obiettivi di impieghi-raccolta delle Unità di Business. La componente strutturale del rischio di cambio è gestita, sulla base delle policy in materia definite a livello di Gruppo, presidiando la posizione complessiva di Gruppo anche in ottica di ottimizzazione dei Capital Ratio.

LE AREE GEOGRAFICHE DI OPERATIVITA'

(milioni di euro)
Italia Europa Resto
del Mondo
Totale
Proventi operativi netti
30.06.2023 9.579 2.331 488 12.398
30.06.2022 8.510 1.786 459 10.755
Variazione % 12,6 30,5 6,3 15,3
Finanziamenti verso clientela
30.06.2023 353.134 63.412 20.951 437.497
31.12.2022 365.428 63.173 18.253 446.854
Variazione % -3,4 0,4 14,8 -2,1
Raccolta diretta bancaria
30.06.2023 473.655 73.127 7.625 554.407
31.12.2022 466.841 71.010 7.535 545.386
Variazione % 1,5 3,0 1,2 1,7

I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.

Dati riesposti, ove necessario e se materiali, per tenere conto delle variazioni intervenute nel perimetro di consolidamento e nel perimetro operativo e delle attività in via di dismissione.

Con riferimento alla suddivisione per aree geografiche di operatività – effettuata con riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo – l'attività continua ad essere in massima parte concentrata nel mercato domestico. All'Italia sono infatti da ascrivere il 77% dei ricavi, l'81% dei finanziamenti verso clientela e l'85% della raccolta diretta bancaria da clientela.

Per quanto riguarda l'andamento operativo del primo semestre 2023, i finanziamenti verso clientela hanno evidenziato una flessione in Italia, una sostanziale stabilità in Europa e una crescita nel Resto del Mondo. La raccolta diretta bancaria e i ricavi hanno, invece, mostrato un aumento in tutte le aree geografiche: Italia, Europa e Resto del Mondo.

Per indicazioni di dettaglio riguardo alla presenza del Gruppo in Italia e all'estero si rimanda alla rappresentazione riportata all'inizio del presente fascicolo (Il Gruppo Intesa Sanpaolo: presenza in Italia - presenza internazionale).

Le previsioni per l'intero esercizio

La crescita del PIL dovrebbe continuare a essere positiva nei prossimi mesi, ma sarà di modesta entità. Si prevede un veloce calo dell'inflazione nel corso del secondo semestre 2023. La fase di rialzo dei tassi ufficiali dovrebbe essere quasi conclusa sia negli Stati Uniti, sia nella zona euro – dove i mercati scontano ancora 25 punti base di aumento nei prossimi mesi, ma con probabilità non piena e senza escludere una pausa a settembre. In Italia, è prevista una modesta crescita del PIL, con l'effetto della restrizione monetaria compensato dalla ripresa dei redditi reali e dall'aumento della spesa legata al PNRR.

Le prospettive economiche dei paesi emergenti e di quelli con presenza ISP - nonostante l'elevata incertezza a breve termine - appaiono positive e, rispetto alla prima parte dell'anno, per il secondo semestre si prevedono un rafforzamento della crescita del PIL e pressioni inflazionistiche più deboli.

Nei Paesi con presenza ISP, il PIL è visto in crescita – ma con ritmi di espansione più contenuti rispetto al 2022 – nell'area CEE/SEE, per via delle ricadute derivanti dalla guerra in Ucraina, della dinamica dei prezzi e delle possibili restrizioni negli approvvigionamenti delle materie prime alimentari e dei tassi di inflazione che persistono su livelli elevati. In leggero rallentamento è attesa in Area MENA l'economia egiziana. Una ripresa del PIL è prevista nei Paesi direttamente interessati dal conflitto (Russia e Ucraina) dopo la severa contrazione registrata nel 2022.

Con riguardo al sistema bancario italiano, per il resto del 2023 si prospetta un proseguimento del calo dei prestiti alle imprese nel contesto di restrizione delle condizioni creditizie determinato dal considerevole aumento dei tassi. Per lo stesso motivo, i prestiti alle famiglie sono visti attraversare una fase di debolezza, anche in previsione del proseguimento del calo delle transazioni immobiliari e del raffreddamento della dinamica dei prezzi delle case. Per la raccolta diretta, la contrazione dei conti correnti è attesa proseguire nel secondo semestre, a seguito dell'utilizzo da parte di imprese e famiglie delle disponibilità liquide e della riallocazione dei risparmi verso forme più remunerative. Proseguirà lo spostamento verso i depositi a tempo, sostenuti da politiche di offerta a tassi attraenti. Continuerà la diversificazione degli investimenti delle famiglie verso i titoli governativi e le obbligazioni bancarie, che si confermeranno in ripresa anche grazie al ritorno alle emissioni di covered bond e in generale di strumenti di funding a medio-lungo termine a fronte del rimborso delle TLTRO III. Per l'asset management e le assicurazioni vita, il secondo semestre continuerà a risentire della ricomposizione dei portafogli delle famiglie verso i titoli di debito, sebbene sia possibile un moderato miglioramento dei flussi di raccolta rispetto alla prima metà dell'anno.

Per il Gruppo Intesa Sanpaolo, per il 2023 si prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a oltre 13,5 miliardi di euro nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell'utile netto a ben oltre 7 miliardi di euro.

L'attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023, a seguito delle attese di:

  • una crescita dei ricavi:
    • o ulteriore aumento degli interessi netti;
    • o ripresa delle commissioni (modello di business ben diversificato);
    • o crescita del risultato dell'attività assicurativa trainato dal ramo danni;
    • o ripresa degli utili da trading;
  • una diminuzione dei costi28:
    • o benefici aggiuntivi derivanti dalla tecnologia (es., accelerazione/aumento della razionalizzazione delle filiali, ottimizzazione di IT/processi);
    • o uscite volontarie già concordate;
    • o allentamento dell'inflazione;
  • basso costo del rischio:
    • o basso ammontare di crediti deteriorati;
    • o overlay;
    • o deduzione dal capitale volontaria riguardante il calendar provisioning effettuata nel secondo trimestre 2023 (circa 0,4 miliardi di euro di beneficio addizionale attesi per l'utile netto nel biennio 2024-2025 rispetto alle previsioni del Piano di Impresa29);
  • minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario:
    • o nessun contributo al fondo di risoluzione dal 2024;
    • o minore/nessun contributo al fondo di garanzia dei depositi dal 2025.

28 Tenendo conto degli effetti del rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro.

29 Previsioni di rettifiche di valore su crediti nella prospettiva della successiva cessione di esposizioni interessate dal calendar provisioning.

Si prevede una forte distribuzione di valore:

  • payout ratio cash pari al 70% dell'utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa;
  • l'odierno Consiglio di Amministrazione ha previsto come acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2023 un ammontare non inferiore a 2,45 miliardi di euro e la delibera consiliare in merito all'acconto dividendi verrà definita il 3 novembre prossimo, in occasione dell'approvazione dei risultati consolidati al 30 settembre 2023, in relazione ai risultati del terzo trimestre 2023 e di quelli prevedibili per il quarto trimestre 2023;
  • eventuale ulteriore distribuzione da valutare anno per anno.

Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime – confermando l'obiettivo superiore al 12% nell'orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 – pari nel 2025 a oltre il 14,5% ante Basilea 4, a oltre il 14% post Basilea 4 e a oltre il 15% post Basilea 4 includendo l'assorbimento delle DTA (che avverrà per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa e non considerando un'eventuale ulteriore distribuzione.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 28 luglio 2023

125

Bilancio consolidato semestrale abbreviato

Prospetti contabili consolidati

127

Prospetti contabili consolidati

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
Voci dell'attivo 30.06.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 79.875 112.924 -33.049 -29,3
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 151.753 150.616 1.137 0,8
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 44.053 42.607 1.446 3,4
b) attività finanziarie designate al fair value 1 1 - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 107.699 108.008 -309 -0,3
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 132.166 119.508 12.658 10,6
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 525.732 528.081 -2.349 -0,4
a) crediti verso banche 31.704 32.884 -1.180 -3,6
b) crediti verso clientela 494.028 495.197 -1.169 -0,2
50. Derivati di copertura 8.986 10.075 -1.089 -10,8
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -8.996 -9.752 -756 -7,8
70. Partecipazioni 2.599 2.013 586 29,1
80. Attività assicurative 843 151 692
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 530 18 512
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 313 133 180
90. Attività materiali 9.700 10.505 -805 -7,7
100. Attività immateriali 9.192 9.237 -45 -0,5
di cui:
- avviamento 3.668 3.626 42 1,2
110. Attività fiscali 16.080 18.130 -2.050 -11,3
a) correnti 2.666 3.520 -854 -24,3
b) anticipate 13.414 14.610 -1.196 -8,2
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 638 -24 -3,8
130. Altre attività 26.661 22.461 4.200 18,7
Totale dell'attivo 955.205 974.587 -19.382 -2,0

Stato patrimoniale consolidato

Voci del passivo e del patrimonio netto (milioni di euro)
30.06.2023 31.12.2022 Variazioni
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 630.131 670.127 -39.996 -6,0
a) debiti verso banche 94.827 138.132 -43.305 -31,4
b) debiti verso clientela 438.677 454.595 -15.918 -3,5
c) titoli in circolazione 96.627 77.400 19.227 24,8
20. Passività finanziarie di negoziazione 47.648 46.512 1.136 2,4
30. Passività finanziarie designate al fair value 66.768 63.007 3.761 6,0
40. Derivati di copertura 5.177 5.517 -340 -6,2
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.414 -8.031 -617 -7,7
60. Passività fiscali 2.938 2.021 917 45,4
a) correnti 500 303 197 65,0
b) differite 2.438 1.718 720 41,9
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - 15 -15
80. Altre passività 23.171 10.763 12.408
90. Trattamento di fine rapporto del personale 775 852 -77 -9,0
100. Fondi per rischi e oneri 4.169 4.960 -791 -15,9
a) impegni e garanzie rilasciate 539 711 -172 -24,2
b) quiescenza e obblighi simili 81 139 -58 -41,7
c) altri fondi per rischi e oneri 3.549 4.110 -561 -13,6
110. Passività assicurative 119.381 117.575 1.806 1,5
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 119.311 117.561 1.750 1,5
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 70 14 56
120. Riserve da valutazione -2.084 -2.458 -374 -15,2
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 7.217 7.211 6 0,1
150. Riserve 14.654 15.073 -419 -2,8
155. Acconti su dividendi (-) - -1.400 -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.001 28.053 -52 -0,2
170. Capitale 10.369 10.369 - -
180. Azioni proprie (-) -70 -124 -54 -43,5
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 152 166 -14 -8,4
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 4.222 4.379 -157 -3,6
Totale del passivo e del patrimonio netto 955.205 974.587 -19.382 -2,0

Conto economico consolidato

(milioni di euro)
30.06.2023 30.06.2022 Variazioni
assolute %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 14.562 6.588 7.974
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 13.031 6.254 6.777
20. Interessi passivi e oneri assimilati -6.630 -1.428 5.202
30. Margine di interesse 7.932 5.160 2.772 53,7
40. Commissioni attive 5.306 5.759 -453 -7,9
50. Commissioni passive -1.366 -1.354 12 0,9
60. Commissioni nette 3.940 4.405 -465 -10,6
70. Dividendi e proventi simili 359 356 3 0,8
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 69 179 -110 -61,5
90. Risultato netto dell'attività di copertura -57 46 -103
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -97 -50 47 94,0
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 72 210 -138 -65,7
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
c) passività finanziarie
-187
18
-252
-8
-65
26
-25,8
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value
110. con impatto a conto economico 1.630 -2.371 4.001
a) attività e passività finanziarie designate al fair value -2.281 7.653 -9.934
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3.911 -10.024 13.935
120. Margine di intermediazione 13.776 7.725 6.051 78,3
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -725 -1.319 -594 -45,0
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -669 -1.217 -548 -45,0
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva -56 -102 -46 -45,1
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 3 -1 4
150. Risultato netto della gestione finanziaria 13.054 6.405 6.649
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.064 836 228 27,3
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 1.518 1.771 -253 -14,3
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -458 -871 -413 -47,4
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 73 69 4 5,8
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -69 -133 -64 -48,1
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.648 1.787 -4.435
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi
emessi
-2.652 1.787 -4.439
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in
riassicurazione 4 - 4
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 11.470 9.028 2.442 27,0
190. Spese amministrative: -5.256 -5.256 - -
a) spese per il personale -3.067 -3.059 8 0,3
b) altre spese amministrative -2.189 -2.197 -8 -0,4
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -130 -125 5 4,0
a) impegni e garanzie rilasciate 32 -74 106
b) altri accantonamenti netti -162 -51 111
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -336 -326 10 3,1
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali -451 -389 62 15,9
230. Altri oneri/proventi di gestione 462 486 -24 -4,9
240. Costi operativi -5.711 -5.610 101 1,8
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 194 204 -10 -4,9
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
260. immateriali -22 -3 19
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 160 14 146
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 6.091 3.633 2.458 67,7
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.846 -1.282 564 44,0
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 4.245 2.351 1.894 80,6
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 4.245 2.351 1.894 80,6
340.
350.
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo
-23
4.222
-5
2.346
18
1.876
80,0
Utile base per azione (basic EPS) - euro 0,23 0,12
Utile diluito per azione (diluted EPS) - euro 0,23 0,12

Prospetto della redditività consolidata complessiva

30.06.2022 (milioni di euro)
Variazioni
assolute %
10. Utile (Perdita) di periodo 4.245 2.351 1.894 80,6
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico -145 15 -160
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva -156 -503 -347 -69,0
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del
proprio merito creditizio)
-55 190 -245
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - -
50. Attività materiali -9 168 -177
60. Attività immateriali - - -
70. Piani a benefici definiti 75 160 -85 -53,1
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
100. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi - - -
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico 434 -1.651 2.085
110. Coperture di investimenti esteri -4 -8 -4 -50,0
120. Differenze di cambio -31 30 -61
130. Coperture dei flussi finanziari 127 -75 202
140. Strumenti di copertura (elementi non designati) - - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
1.968 -7.854 9.822
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto -31 19 -50
180. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -1.597 6.235 -7.832
190. Ricavi o costi di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 2 2 - -
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 289 -1.636 1.925
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 4.534 715 3.819
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi -3 -15 -12 -80,0
230. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 4.537 730 3.807

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2023

(milioni di euro)
30.06.2023
Capitale
azioni
ordinarie
altre
azioni
Sovrap
prezzi
di
emissione
Riserve
di utili
altre Riserve
da
valutazione
Strumenti
di
capitale
Acconti
su
dividendi
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
periodo
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Gruppo
Patrimonio
netto
di terzi
ESISTENZE AL 31.12.2022 10.537 - 28.068 14.254 904 -2.583 7.211 -1.400 -124 4.402 61.269 61.103 166
Modifica saldi apertura - - - -59 - 59 - - - - - - -
ESISTENZE AL 1.1.2023 10.537 - 28.068 14.195 904 -2.524 7.211 -1.400 -124 4.402 61.269 61.103 166
ALLOCAZIONE RISULTATO ESERCIZIO
PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 1.338 - - - - - -1.338 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - 1.400 - -3.064 -1.664 -1.664 -
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - -57 - 153 - - - - - 96 96 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni - - 5 - - - - - 1.754 - 1.759 1.759 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - -1.700 - -1.700 -1.700 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - - - - - - - - - - - -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - 6 - - - 6 6 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni -46 - - -1.793 - - - - - - -1.839 -1.828 -11
Redditività complessiva del periodo - - - - - 289 - - - 4.245 4.534 4.537 -3
PATRIMONIO NETTO AL 30.06.2023 10.491 - 28.016 13.740 1.057 -2.235 7.217 - -70 4.245 62.461 62.309 152
del Gruppo 10.369 - 28.001 13.597 1.057 -2.084 7.217 - -70 4.222 62.309
di terzi 122 - 15 143 - -151 - - - 23 152

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

(milioni di euro)
30.06.2022
Capitale
azioni
ordinarie
altre
azioni
Sovrap
prezzi
di
emissione
Riserve
di utili
altre Riserve
da
valutazione
Riserve da
valutazione di
pertinenza
delle imprese
di
assicurazione
Strumenti
di
capitale
Acconti
su
dividendi
Azioni
proprie
Utile
(Perdita)
di
periodo
Patrimonio
netto
Patrimonio
netto
del
Gruppo
Patrimonio
netto
di terzi
ESISTENZE AL 31.12.2021 10.223 - 27.309 16.936 1.089 -757 476 6.282 -1.399 -136 4.043 64.066 63.775 291
Riclassifica - - - - - 476 -476 - - - - - - -
Modifica saldi apertura - - - -847 - -138 - - - - - -985 -985 -
ESISTENZE AL 1.1.2022 10.223 - 27.309 16.089 1.089 -419 - 6.282 -1.399 -136 4.043 63.081 62.790 291
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE (a)
Riserve - - - 1.312 - - - - - - -1.312 - - -
Dividendi e altre destinazioni - - - - - - - - 1.399 - -2.731 -1.332 -1.316 -16
VARIAZIONI DEL PERIODO
Variazioni di riserve - - 598 - -273 - - - - - - 325 325 -
Operazioni sul patrimonio netto
Emissione nuove azioni 285 - 405 - - - - - - 89 - 779 779 -
Acquisto azioni proprie - - - - - - - - - -1 - -1 -1 -
Acconti su dividendi - - - - - - - - - - - - - -
Distribuzione dividendi - - -233 - - - - - - - - -233 -233 -
Variazione strumenti di capitale - - - - - - - 922 - - - 922 922 -
Derivati su proprie azioni - - - - - - - - - - - - - -
Stock option - - - - - - - - - - - - - -
Variazioni interessenze partecipative - - - - - - - - - - - - - -
Altre variazioni 40 - -3 -724 - - - - - - - -687 -675 -12
Redditività complessiva del periodo - - - - - -1.636 - - - - 2.351 715 730 -15
PATRIMONIO NETTO AL 30.06.2022 10.548 - 28.076 16.677 816 -2.055 - 7.204 - -48 2.351 63.569 63.321 248
del Gruppo 10.369 - 28.056 16.565 816 -1.987 - 7.204 - -48 2.346 63.321
di terzi 179 - 20 112 - -68 - - - - 5 248

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 30 giugno 2022

(a) La voce comprende i dividendi ed eventuali importi destinati al fondo beneficenza della Capogruppo, nonché relativi alle società consolidate di pertinenza di terzi.

Rendiconto finanziario consolidato

30.06.2023 (milioni di euro)
30.06.2022
A. ATTIVITA' OPERATIVA
1. Gestione 5.943 5.246
Risultato di periodo (+/-) 4.245 2.351
Plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività valutate al fair value con impatto
a conto economico (-/+)
590 3.959
Plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 56 -46
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 957 1.603
Rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 787 791
Accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 260 106
Ricavi e costi netti dei contratti di assicurazione emessi e delle cessioni in riassicurazione (-/+) 1.584 -2.623
Imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 1.611 1.351
Rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-)
Altri aggiustamenti (+/-)
-
-4.147
-
-2.246
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie -11.262 11.155
Attività finanziarie detenute per la negoziazione -1.269 -980
Attività finanziarie designate al fair value 13 -41
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3.819 7.602
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -12.737 10.450
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.222 10.511
Altre attività -2.310 -16.387
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (*) -25.613 249
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato -39.978 -21.087
Passività finanziarie di negoziazione
Passività finanziarie designate al fair value
1.028
1.466
-383
1.679
Altre passività 11.871 20.040
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in riassicurazione 1.114 -13.635
Contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) 1.238 -13.644
Cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) -124 9
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa -29.818 3.015
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 1.011 170
Vendite di partecipazioni 337 13
Dividendi incassati su partecipazioni 74 77
Vendite di attività materiali 598 79
Vendite di attività immateriali 2 1
Vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da -643 550
Acquisti di partecipazioni -40 -61
Acquisti di attività materiali -161 -153
Acquisti di attività immateriali -442 -311
Acquisti di società controllate e di rami d'azienda - 1.075
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento 368 720
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
Emissioni/acquisti di azioni proprie -1.641 658
Emissione/acquisti di strumenti di capitale
Distribuzione dividendi e altre finalità
-156
-1.664
781
-1.565
Vendita/acquisto di controllo di terzi -7 -21
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO
-3.468
-32.918
-147
3.588
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 112.924 14.756
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
-32.918
-131
3.588
25
CASSA E DISPONIBILITA' LIQUIDE ALLA CHIUSURA DEL PERIODO 79.875 18.369

LEGENDA: (+) generata (–) assorbita

(*) Con riferimento all'informativa prevista dal par. 44 B dello IAS 7, si precisa che le variazioni delle passività derivanti da attività di finanziamento ammontano a 25.613 milioni (liquidità assorbita) e sono riferibili per -35.453 milioni a flussi finanziari, per +631 milioni a variazioni di fair value e per +9.209 milioni ad altre variazioni.

135

Note illustrative

Politiche contabili

Principi generali di redazione

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è redatto secondo le prescrizioni dell'art. 154-ter del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58. Esso, peraltro, è predisposto applicando i principi contabili IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e le relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Standards - Interpretations Committee (IFRS-IC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 30 giugno 2023, come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

In particolare, il Bilancio consolidato semestrale abbreviato è redatto in conformità alle prescrizioni dello IAS 34, che regola i bilanci intermedi.

Con riferimento all'evoluzione della normativa contabile, in considerazione della rilevanza per il Gruppo Intesa Sanpaolo e, in particolare, per le Compagnie assicurative, si segnala innanzitutto che dal 1° gennaio 2023 è applicabile il principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi, pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche, ed omologato con il Regolamento UE n. 2036/2021 del 19 novembre 2021.

Il Resoconto Intermedio al 31 marzo 2023 ha rappresentato la prima situazione contabile redatta applicando l'IFRS 17; contestualmente e per la prima volta le Compagnie del Gruppo Intesa Sanpaolo hanno applicato anche l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù dell'applicazione del c.d. "Deferral Approach"30 .

In proposito si evidenziano i seguenti aspetti:

  • il presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato include una specifica sezione contenente l'informativa sulla transizione al principio contabile IFRS 17 e all'IFRS 9 per le Compagnie assicurative, già resa in occasione del Resoconto Intermedio al 31 marzo 2023. Si rinvia allo specifico paragrafo "La transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e all'IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo" per una completa illustrazione delle previsioni dei principi, delle scelte del Gruppo nonché degli impatti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative;
  • i principi contabili adottati per la predisposizione del presente Bilancio consolidato semestrale abbreviato, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono stati aggiornati, come già illustrato nel Resoconto consolidato intermedio di gestione al 31 marzo 2023, rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo;
  • i prospetti contabili consolidati sono stati adeguati nella loro struttura e aggiornati per recepire le nuove disposizioni normative secondo le previsioni dell'8° aggiornamento della Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia31 e presentano a confronto i periodi comparativi modificati a seguito dell'applicazione retrospettiva dei due principi. Nello specifico, i saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato mentre quelli economici con il primo semestre 2022 modificato.

Oltre a quanto sopra evidenziato con riferimento all'introduzione del principio contabile IFRS 17, trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2023 il Regolamento n. 357/2022 del 2 marzo 2022 ed il Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022, di cui si illustrano a seguire i principali contenuti.

Regolamento n. 357/2022 del 2 marzo 2022

Il Regolamento n. 357/2022 adotta talune modifiche di minore rilevanza e chiarimenti volti ad aiutare le entità nell'applicazione di giudizi di rilevanza nell'illustrazione delle politiche contabili (modifiche allo IAS 1) e a distinguere tra principi contabili e stime (modifiche allo IAS 8); pertanto non comporta impatti significativi per il Gruppo, sebbene possa costituire un utile riferimento per le analisi e per migliorare l'informativa di bilancio.

30 Si ricorda che in virtù dell'applicazione del "Deferral Approach" le attività e le passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate continuavano ad essere rilevate in bilancio ai sensi di quanto prescritto dallo IAS 39, in attesa dell'entrata in vigore del nuovo principio contabile internazionale sui contratti assicurativi (IFRS 17).

31 Si evidenzia che i principali aspetti di novità introdotti con l'8° aggiornamento riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS. Infatti, al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle disposizioni emanate dall'IVASS con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS (il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022). In particolare, è previsto un rinvio integrale alle disposizioni emanate dall'IVASS per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento.

Più in dettaglio il Regolamento introduce le seguenti modifiche:

  • IAS 1 Presentazione del bilancio
    • Si tratta di limitate modifiche (c.d. "narrow scope amendments") allo IAS 1 Presentazione del bilancio e al documento IFRS Practice Statement 2 "Making Materiality Judgements" che forniscono alcune indicazioni per aiutare le società a individuare quali informazioni sui principi contabili (le cosiddette "politiche contabili") devono essere divulgate applicando giudizi di rilevanza. Le informazioni sulle politiche contabili sono rilevanti se, considerate congiuntamente con altre informazioni contenute nel bilancio, è ragionevole attendersi che possano influenzare le decisioni degli utilizzatori del bilancio. Le informazioni rilevanti devono essere chiaramente esposte; non è invece necessario illustrare le informazioni irrilevanti e, in ogni caso, queste ultime non devono oscurare quelle rilevanti.
  • IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori Le modifiche allo IAS 8 sono volte a fornire chiarimenti per distinguere i cambiamenti nei principi contabili dai cambiamenti nelle stime contabili. In proposito è stata aggiunta la definizione di stima contabile, in precedenza non prevista – "le stime contabili sono importi monetari in bilancio soggetti a incertezza della valutazione" – e introdotte altre modifiche al fine di fornire maggiori chiarimenti.
    • Si precisa che l'entità può dover modificare una stima contabile se si verificano mutamenti nelle circostanze sulle quali la stima si era basata o a seguito di nuove informazioni, nuovi sviluppi o maggiore esperienza. Le correzioni degli errori si distinguono dai cambiamenti nelle stime contabili: le stime contabili, per loro natura, sono approssimazioni che necessitano di una modifica se si viene a conoscenza di informazioni aggiuntive. Per esempio, l'utile o la perdita rilevato a seguito della risoluzione di un evento incerto non rappresenta la correzione di un errore.

Regolamento n. 1392/2022 - modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito – Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione

Con il Regolamento n. 1392/2022 dell'11 agosto 2022 la Commissione Europea ha adottato le modifiche allo IAS 12 Imposte sul reddito "Imposte differite relative ad attività e passività derivanti da una singola operazione", pubblicate dallo IASB in data 7 maggio 2021. Gli emendamenti chiariscono in che modo le società devono contabilizzare le imposte differite su operazioni quali leasing e obblighi di smantellamento e mirano a ridurre la diversità nell'iscrizione in bilancio di attività e passività fiscali differite su tali operazioni32. La fattispecie di interesse per il Gruppo Intesa Sanpaolo si riscontra in relazione alla contabilizzazione delle operazioni di leasing in cui il locatario iscrive inizialmente nello stato patrimoniale l'attività (right of use) e la corrispondente passività del leasing (lease liability), di norma di pari importo. In funzione della normativa fiscale applicabile, potrebbero sorgere differenze temporanee imponibili e deducibili di uguale entità al momento della rilevazione iniziale dell'attività e della passività. Con le modifiche in oggetto è stato precisato che in tali casi l'entità deve rilevare qualsiasi passività e attività fiscale che ne deriva (pertanto, l'esenzione prevista dai paragrafi 15 e 24 dello IAS 12 - che permette di non iscrivere fiscalità differita nei casi in cui l'operazione nel suo complesso non influenza l'utile - non si applica a tali casistiche).

Le modifiche in oggetto non sono rilevanti per Intesa Sanpaolo e per le società italiane del Gruppo, in quanto secondo le disposizioni fiscali applicabili in Italia (in applicazione del c.d. Decreto fiscale IFRS 16), sia il right of use che la passività del leasing assumono integralmente rilevanza fiscale (valore civile e fiscale allineato), così come sono trattate in derivazione ai fini fiscali anche le conseguenti componenti economiche rilevate in bilancio (ammortamenti e interessi). Tale approccio vale non solo per le nuove operazioni di leasing, successive alla prima applicazione dell'IFRS 16, ma anche per le operazioni esistenti al momento della FTA a seguito del riallineamento fiscale effettuato, come consentito dal decreto fiscale e, pertanto, non sorgono differenze temporanee imponibili o deducibili.

Per quanto riguarda gli impatti sulle società estere del Gruppo, non sono stati riscontrati aspetti significativi da evidenziare.

Sebbene non in vigore al 30 giugno 2023, si segnalano le modifiche apportate dallo IASB allo IAS 12 Imposte in materia di International Tax Reform – Pillar Two Model. Il processo di omologazione europeo è in corso e dovrebbe concludersi a breve per permettere un'applicazione immediata delle modifiche apportate al principio.

A fine 2021, più di 135 paesi, che rappresentano oltre il 90% del PIL globale, hanno raggiunto un accordo sulla riforma fiscale internazionale che introduce un'imposta minima globale (c.d. "Global Minimum Tax") per le grandi imprese multinazionali. Nel dettaglio, questi paesi hanno aderito al documento dell'OCSE Inclusive Framework on Base Erosion and Profit Shifting, che introduce un modello a due pilastri (c.d. Pillar) per affrontare le problematiche fiscali derivanti dalla digitalizzazione dell'economia. In Europa, la Direttiva per attuare la componente di imposta minima della riforma OCSE è stata approvata dalla Commissione europea lo scorso 12 dicembre 2022. A seguito del superamento delle riserve da parte di alcuni Paesi membri, è stato raggiunto l'accordo unanime in sede UE per l'adozione della proposta di Direttiva comunitaria volta a realizzare un livello minimo di tassazione effettiva del 15% dei gruppi multinazionali che presentano ricavi complessivi superiori a 750 milioni di euro l'anno. La Direttiva n. 2523/2022 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale UE il 22 dicembre 2022 e dovrà essere trasposta nelle legislazioni nazionali dei Paesi UE entro la fine del 2023, per trovare applicazione dal periodo d'imposta 2024. Altri Paesi extra UE dove il Gruppo è presente potrebbero implementare la medesima normativa, di derivazione internazionale, nella loro legislazione nazionale.

Con la pubblicazione delle modifiche allo IAS 12, lo IASB intende rispondere celermente ai dubbi di diversi stakeholder sulle potenziali implicazioni derivanti dall'applicazione delle regole del Pillar Two sulla contabilizzazione delle imposte, stante l'imminente entrata in vigore delle nuove disposizioni fiscali in alcune giurisdizioni. In particolare, le modifiche apportate al principio introducono una eccezione temporanea obbligatoria che prevede di non rilevare la fiscalità differita che deriverebbe dall'implementazione del Pillar Two Framework. L'eccezione è immediatamente applicabile e con effetto retroattivo; per le entità europee le modifiche saranno applicabili alla conclusione del processo di omologazione attualmente in corso.

Sono inoltre previsti specifici requisiti di disclosure per le società impattate, con differenti obblighi informativi da soddisfare nei periodi in cui la normativa Pillar Two è emanata o sostanzialmente emanata ma non ancora in vigore e nei periodi in cui la

32 Secondo la definizione dello IAS 12 sono differenze temporanee imponibili/deducibili le differenze temporanee fra valori contabili e fiscali che, nella determinazione del reddito imponibile (perdita fiscale) di esercizi futuri, si tradurranno in importi imponibili/deducibili quando il valore contabile dell'attività o della passività sarà realizzato o estinto.

riforma fiscale è in vigore. Tali requisiti di disclosure sono applicabili a partire dai bilanci annuali che iniziano dal 1° gennaio 2023 e non sono obbligatori nei resoconti intermedi redatti prima del 31 dicembre 2023.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo soddisfa il presupposto soggettivo della normativa in esame ed è dunque potenzialmente impattato dalla stessa. Di conseguenza, il Gruppo monitora costantemente lo stato di avanzamento della normativa in Italia e nei Paesi dove è presente. Le analisi, anche di natura organizzativa e procedurale, finalizzate alla futura corretta gestione dell'imposta, sono attualmente focalizzate sulla mappatura delle entità del Gruppo, delle loro caratteristiche e delle relative informazioni soggettive rilevanti per la loro classificazione, nonché sulla individuazione delle principali problematiche interpretative ed applicative, ivi incluso l'esame dei Safe Harbour eventualmente usufruibili.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato di Intesa Sanpaolo, predisposto utilizzando l'Euro quale moneta di conto e redatto in forma sintetica come consentito dal principio IAS 34, è composto dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato e dalle Note illustrative, ed è corredato da informazioni sugli eventi importanti che si sono verificati nel semestre, sui principali rischi ed incertezze e sulle operazioni rilevanti con parti correlate. Gli importi indicati nei Prospetti contabili e nelle Note illustrative sono espressi, qualora non diversamente specificato, in

milioni di euro. I Prospetti contabili presentano, oltre agli importi del periodo di riferimento, anche i corrispondenti dati di raffronto riferiti al 30 giugno 2022 per il conto economico e al 31 dicembre 2022 per lo stato patrimoniale, modificati - come sopra indicato - in

relazione all'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo. Le Note illustrative riportano, nell'ambito di specifici capitoli dedicati, alcune tabelle di dettaglio del Conto economico e dello Stato patrimoniale nel formato stabilito dalla Circolare 262 della Banca d'Italia per la Nota integrativa del Bilancio annuale, riconducibili alla composizione delle principali voci di bilancio relative all'operatività bancaria.

Tra le attività in via di dismissione al 30 giugno 2023 risultano principalmente classificati, sussistendone i presupposti ai sensi dell'IFRS 5, portafogli di crediti deteriorati ed esposizioni performing a Stage 2 oggetto di iniziative di de-risking avviate nel corso del secondo trimestre. Con riferimento invece ai portafogli di crediti deteriorati che figuravano tra le attività in via di dismissione al 31 dicembre 2022, tutte le relative attività progettuali, rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022, sono giunte a conclusione in marzo, con il perfezionamento delle relative cessioni. Per quanto riguarda infine (i) le attività e passività afferenti al ramo d'azienda di PBZ Card dedicato all'attività di merchant acquiring e (ii) la partecipazione in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd, classificate tra le attività in via di dismissione alla fine dell'esercizio 2022, le relative cessioni hanno avuto luogo rispettivamente in data 28 febbraio e 16 maggio 2023.

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è corredato dall'attestazione del Consigliere delegato – CEO e del Dirigente preposto, ai sensi dell'art. 154 bis del TUF ed è sottoposto a revisione contabile limitata da parte della società di revisione EY S.p.A.

Con riferimento all'attività di revisione contabile, si rammenta che l'Assemblea degli azionisti del 30 aprile 2019 ha conferito l'incarico per la revisione legale dei conti, per gli esercizi dal 2021 al 2029, alla società EY S.p.A.

La transizione al principio contabile internazionale IFRS 17 Contratti assicurativi e all'IFRS 9 Strumenti finanziari da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo

Nel presente paragrafo è fornita l'informativa sui principali impatti derivanti dall'introduzione del principio contabile IFRS 17 Contratti assicurativi nonché dall'applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari per le Compagnie assicurative del Gruppo, in relazione a quanto richiesto dallo IAS 8 paragrafo 2833 ed in ottemperanza alle indicazioni dell'Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA)34 . Sono inoltre oggetto di illustrazione le interrelazioni tra i due principi - IFRS 17 e IFRS 9 - che le Compagnie assicurative applicano simultaneamente e per la prima volta a partire dal 1°gennaio 2023, data la stretta correlazione tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate.

Il principio contabile IFRS 17 pubblicato dallo IASB nel mese di maggio 2017 ed oggetto di successive modifiche pubblicate in data 25 giugno 2020 e in data 9 dicembre 2021, è stato omologato con il Regolamento n. 2036/2021 del 19 novembre 2021 ed è entrato obbligatoriamente in vigore a partire dal 1° gennaio 2023. Il regolamento di omologazione europeo consente – su base opzionale – di esentare i contratti caratterizzati da mutualizzazione intergenerazionale e congruità dei flussi finanziari dall'applicazione dell'obbligo di raggruppamento in coorti annuali previsto dall'IFRS 17. Inoltre, con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 sono state introdotte alcune modifiche di portata limitata per la predisposizione delle informazioni comparative in sede di prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9.

Si ricorda che lo standard contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, emanato dallo IASB a luglio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea tramite il Regolamento n. 2067/2016, ha sostituito, a partire dal 1° gennaio 2018, lo IAS 39 nella disciplina della classificazione e misurazione degli strumenti finanziari.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in qualità di conglomerato finanziario a prevalenza bancaria, si era avvalso dell'opzione di applicazione del c.d. "Deferral Approach" (o Temporary Exemption), in virtù della quale le attività e le passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate avevano continuato ad essere rilevate in bilancio ai sensi di quanto prescritto dallo IAS 39, fino all'entrata in vigore del nuovo principio contabile sui contratti assicurativi (IFRS 17), il 1° gennaio 2023. Il rinvio dell'adozione dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative aveva comportato, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 e

33 Per completezza, si evidenzia che – come previsto dal paragrafo C3 dell'IFRS 17, l'entità non è tenuta a presentare le informazioni quantitative di cui al paragrafo 28, lettera f) dello IAS 8.

34 Il riferimento è al Public Statement ESMA del 13 maggio 2022 "Transparency on implementation of IFRS 17 Insurance Contracts", richiamato anche nel più recente Public Statement ESMA "European enforcement priorities for 2022 annual financial statement" del 30 ottobre 2022 e, per l'IFRS 9, al Public Statement ESMA del 10 novembre 2016 "Issues for consideration in implementing IFRS 9: Financial Instruments".

fino al Bilancio al 31 dicembre 2022, l'applicazione di due differenti principi contabili per le attività e passività finanziarie nell'ambito del bilancio consolidato di Gruppo.

In questo contesto, a partire dal 1° gennaio 2023, le Compagnie assicurative del Gruppo applicano congiuntamente e per la prima volta i principi IFRS 9 e l'IFRS 17. L'implementazione dell'IFRS 9 da parte delle Compagnie assicurative del Gruppo è coerente con le policy contabili definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo al fine di garantire la corretta e omogenea applicazione del nuovo principio a livello consolidato.

In merito alla predisposizione dei periodi comparativi, ai sensi dell'IFRS 9 è permesso ma non obbligatorio effettuare il restatement del periodo a confronto. Viceversa, ai sensi dell'IFRS 17 è richiesto obbligatoriamente di presentare il periodo comparativo modificato.

Con riferimento alle modalità di rappresentazione degli effetti di prima applicazione dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative del Gruppo hanno adottato la facoltà prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9, secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è prevista la riesposizione obbligatoria su basi omogenee dei dati di confronto nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Al fine di rappresentare in modo omogeneo e comparabile il periodo a confronto le Compagnie assicurative hanno adottato il c.d. Classification Overlay per l'intero portafoglio di attività finanziarie secondo quanto previsto dal paragrafo C28A e seguenti dell'IFRS 17 – come modificati dallo IASB in data 9 dicembre 2021 e omologati da parte della Commissione Europea con il Regolamento n. 1491/2022 dell'8 settembre 2022 – dedicato alle Compagnie che adottano contemporaneamente per la prima volta i principi IFRS 9 e IFRS 17.

Il Classification Overlay prevede, per la predisposizione dei periodi comparativi, l'applicazione dei requisiti di classificazione e misurazione delle attività finanziarie così come previsto dal principio IFRS 9 utilizzando informazioni ragionevoli e dimostrabili. L'esercizio di tale opzione consente di rappresentare il periodo comparativo in maniera omogenea, anche con riferimento alle attività finanziarie già cancellate al 1° gennaio 2023 (per cui non sarebbe permesso il restatement secondo le ordinarie regole di transizione dell'IFRS 9). Inoltre, come consentito dal Regolamento n. 1491, si è scelto di adottare il Classification Overlay senza applicare i requisiti sull'ECL.

Di seguito viene fornita una disamina delle principali aree di impatto derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie del Gruppo, nonché delle principali scelte effettuate al riguardo dal Gruppo Intesa Sanpaolo, evidenziando le motivazioni che generano un impatto di prima applicazione sul Patrimonio Netto, riferibili all'IFRS 17, all'IFRS 9 e all'interazione tra i due principi.

A. IFRS 17 Contratti assicurativi

Le disposizioni normative del Principio IFRS 17

Il principio IFRS 17 sostituisce l'IFRS 4 che, sin dal momento della sua pubblicazione iniziale, era considerato un "interim standard" e – in quanto tale – non aveva tra i propri scopi quello di prevedere una metodologia unica di rappresentazione dei contratti assicurativi, rimandando ai modelli contabili previsti dalle normative locali dei singoli paesi. Il superamento di questo aspetto – unitamente ad una migliore informativa sui risultati economici dei contratti assicurativi – è pertanto alla base del nuovo standard.

Classificazione e misurazione

Si riportano a seguire le principali previsioni del principio IFRS 17 con riferimento alle modalità di iscrizione e valutazione delle passività assicurative:

  • ‒ l'iscrizione iniziale della passività assicurativa: al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato, l'impresa riconosce una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale dei flussi di cassa attesi contrattuali (Present value future cash flow – "PVFCF"), di un opportuno Risk adjustment ("RA") a presidio dei rischi di tipo non finanziario e del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin – "CSM"), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri sui contratti assicurativi;
  • ‒ i raggruppamenti di contratti: l'applicazione dell'IFRS 17 prevede l'identificazione di "portafogli" di contratti assicurativi (ovvero di gruppi di contratti che condividono rischi simili e gestiti unitariamente, nonché di quelli emessi a non più di un anno di distanza - c.d. requisito di "coorte annuale"). Ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in gruppi composti da contratti con caratteristiche simili in termini di profittabilità attesa, prevedendo pertanto la distinzione tra i contratti profittevoli (con margine sui servizi contrattuali positivo) e onerosi (con margine sui servizi contrattuali negativo);
  • ‒ i modelli di misurazione previsti dal principio: il principio IFRS 17 prevede un modello di misurazione denominato General Model ("GM") applicabile in linea di principio a tutti i contratti, ad eccezione di quelli con partecipazione diretta agli utili, per i quali deve essere applicato il Variable Fee Approach ("VFA"), qualora siano rispettati i criteri di eleggibilità dipendenti dalla natura stessa della partecipazione agli utili. È previsto inoltre un modello semplificato opzionale (Premium Allocation Approach – "PAA") per la valutazione della passività per copertura residua denominata Liability for Remaining Coverage ("LRC", assimilabile alla Riserva per frazioni di premi o al riporto premi) per i contratti con periodo di copertura uguale o inferiore all'anno e per tutti i contratti nel caso in cui la valutazione non sia materialmente differente da quella risultante dall'applicazione del General Model;
  • ‒ la misurazione successiva della passività assicurativa: l'IFRS 17 richiede un aggiornamento della misurazione ad ogni reporting period degli elementi sopra indicati (i flussi di cassa, il risk adjustment e il margine sui servizi contrattuali), per verificare la congruità delle stime rispetto alle condizioni correnti di mercato. Gli effetti di eventuali aggiornamenti sono recepiti alla prima reporting date di consuntivazione: a conto economico qualora i cambiamenti siano riferiti a eventi correnti o già avvenuti oppure a riduzione del margine sui servizi contrattuali (CSM) qualora i cambiamenti siano riferiti a eventi futuri. Con riferimento alle variazioni delle sole variabili finanziarie (e non delle restanti, quindi principalmente relative al comportamento degli assicurati), è rimessa scelta alle imprese di individuare – per ciascun raggruppamento di contratti – se rappresentare gli effetti delle modifiche nel conto economico o nel patrimonio netto (c.d. Opzione OCI);

  • ‒ la misurazione del ricavo assicurativo: l'IFRS 17 prevede una esposizione nel conto economico della redditività "per margini" conseguiti nel corso della vita delle polizze, ossia quando l'impresa eroga i servizi agli assicurati, non prevedendo pertanto la rilevazione di alcun ricavo al momento della sottoscrizione del contratto. In merito a tale aspetto il principio è asimmetrico in quanto in caso di gruppi di contratti onerosi prevede la rilevazione immediata delle perdite a conto economico;
  • ‒ la misurazione della performance: nell'ottica di un'informativa che garantisca una migliore comparabilità degli andamenti delle Compagnie, è prevista una rappresentazione distinta e separata delle due componenti principali che tipicamente concorrono a formare la redditività delle imprese assicuratrici: la prima, che rappresenta il profitto derivante dall'attività assicurativa prestata (il c.d. "margine tecnico") e la seconda che raggruppa invece tutte le componenti di carattere "finanziario" (i risultati degli investimenti, gli effetti delle variabili finanziarie utilizzate nelle valutazioni dei contratti, ecc.). I cambiamenti nelle stime future di premi collegati a contratti in essere alla data di reporting (flussi di cassa da ricevere) e di pagamenti (flussi di cassa da riconoscere) sono rilevati a conto economico lungo la durata residua contrattuale delle polizze di riferimento;
  • − transition: in sede di prima applicazione, il principio contabile IFRS 17 prevede che tutti i contratti presenti in portafoglio siano contabilizzati come se le regole introdotte fossero sempre state in vigore, con applicazione retroattiva del principio; tale metodo di transition prende il nome di Full Retrospective Approach ("FRA"). Poiché la sua applicabilità può risultare molto complessa a causa dell'indisponibilità delle serie storiche degli attributi necessari per gestire la capillarità del modello dati previsto dall'lFRS 17, che ne consentano la piena applicazione, il principio prevede la possibilità di utilizzare altri due metodi, tra loro opzionali:
    • o il Modified Retrospective Approach ("MRA"), che approssima i risultati ottenuti dal FRA attraverso un approccio retrospettivo, prevedendo alcune semplificazioni circa la stima del CSM, il livello di aggregazione dei contratti, l'utilizzo delle coorti annuali ed i tassi di sconto da utilizzare;
    • o il Fair Value Approach ("FVA"), secondo cui il CSM/Loss Component (in caso di contratti onerosi) è calcolato come differenza tra il fair value del gruppo di contratti cui si riferisce ed il valore dei Fulfillment Cash Flows alla medesima data (rappresentato dalla somma di PVFCF e RA).

Cancellazione degli intangibili precedentemente iscritti

Il principio stabilisce che alla data di transizione si debba procedere a cancellare qualsiasi posta che non sarebbe stata iscritta in applicazione dell'IFRS 17, come se lo stesso fosse stato sempre applicato. Tale previsione trova specifico riscontro nella cancellazione di attivi immateriali (c.d. VoBa - Value of Business acquired) iscritti ai sensi dell'IFRS 3 in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), che esprimevano la maggiore redditività incorporata nel portafoglio delle polizze assicurative al momento della loro acquisizione ora inclusi nel Contractual Service Margin espressione degli utili futuri del la Compagnia.

Scelte metodologiche del Gruppo

Nell'ambito del Gruppo ISP il principio IFRS 17 risulta applicabile ai prodotti assicurativi ed ai prodotti finanziari con elementi di partecipazione discrezionale agli utili delle Compagnie assicurative. Dalle analisi condotte sulle altre società del Gruppo non sono emerse casistiche di interesse riconducibili al perimetro di applicazione dell'IFRS 17.

Le principali scelte metodologiche affrontate dal Gruppo hanno riguardato la quantificazione dei cash flow in ottica IFRS 17, la definizione della curva di sconto per la loro attualizzazione, nonché la quantificazione del CSM per il bilancio consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo, differente dal CSM rilevato a livello di Compagnie assicurative, al fine di considerare gli effettivi costi di distribuzione/gestione nei flussi prospettici delle passività assicurative in luogo delle provvigioni regolate tra le società del Gruppo.

Di seguito sono riportate le principali scelte metodologiche assunte dal Gruppo Intesa Sanpaolo:

  • − Livello di aggregazione e opzione "carve out" sulle coorti: il livello di aggregazione permette di definire la granularità con cui viene valutata la redditività di un gruppo di contratti, andando a raggruppare nel medesimo portafoglio quelli che:
    • ‒ presentano rischi simili e sono gestiti unitariamente;
    • ‒ hanno la stessa profittabilità attesa all'emissione (c.d. bucket di profittabilità);
    • ‒ appartengono alla stessa generazione (c.d. coorte annuale).

Limitatamente al primo punto, il Gruppo ha adottato la scelta di aggregare i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza e in base al modello di misurazione adottato (General Model o PAA); per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene raggruppando in un unico portafoglio i prodotti secondo la seguente metodologia:

  • ‒ prodotti non multiramo, per ciascuna Gestione Separata;
  • ‒ prodotti multiramo per ciascuna Gestione Separata;
  • ‒ prodotti di tipo Unit Linked stand alone;
  • ‒ prodotti collegati a Fondi Pensione;
  • ‒ prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte TCM).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti multiramo o collegati ad una Gestione Separata, il Gruppo ha deciso di esercitare l'opzione di non applicare il requisito della Coorte Annuale ("Carve Out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggregare queste tipologie contrattuali solo con riguardo al concetto di rischi simili e gestione unitaria e all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

  • ‒ Curva di sconto: il Gruppo ha deciso di utilizzare un approccio Bottom-Up, che prevede l'utilizzo di tassi privi di rischio con l'aggiunta di un premio di liquidità, stimato sulla base del premio di rischio insito all'interno del portafoglio titoli di ciascuna Compagnia, ripartito per singola gestione separata, portafoglio unit, fondi pensione e portafoglio libero.
  • ‒ Risk adjustment: viene determinato utilizzando una metodologia di tipo Value at Risk (VaR) che stima l'incertezza dei rischi non finanziari sulla base del 75° percentile della distribuzione specifica di ciascun rischio considerato.
  • ‒ Variable Fee Approach (VFA): come evidenziato in precedenza, il VFA è il modello obbligatorio per i contratti che prevedono una significativa partecipazione discrezionale agli utili da parte dell'assicurato. Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, viene eseguito un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Compagnie assicurative vengono misurati con il Variable Fee

Approach tutti i contratti di tipo Linked assicurativi e tutti i contratti collegati ad una Gestione Separata, sia individuali che di tipo multiramo.

  • ‒ Premium Allocation Approach (PAA): come evidenziato in precedenza, il PAA è un metodo opzionale ed applicabile ai contratti con durata inferiore all'anno o ai contratti con durata superiore all'anno per i quali si dimostra che l'applicazione del modello PAA non porti a risultati significativamente diversi da quelli che si otterrebbero con il modello generale. Il Gruppo applica tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello PAA per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.
  • ‒ Coverage Unit: le Coverage Unit rappresentano il driver con il quale viene determinato il rilascio del CSM a conto economico, tenendo in considerazione la quantità di servizio fornita all'assicurato e la durata attesa del gruppo di contratti. Le Coverage Unit sono determinate in maniera differenziata a seconda che si tratti di Business Vita o Business Danni. In particolare, per il Business Danni le Coverage Unit sono identificate tramite i premi di competenza del periodo mentre per il Business Vita sono identificate dai capitali assicurati di periodo rispetto ai capitali assicurati a vita intera, che rappresentano l'impegno della Compagnia verso gli assicurati nel periodo di valutazione.
  • ‒ Contract Boundaries: la determinazione dei Contract Boundaries viene utilizzata per definire se una determinata opzione contrattuale debba essere inclusa nella proiezione dei flussi di cassa già dall'emissione del contratto oppure se l'esercizio della stessa comporti la generazione di un nuovo gruppo di contratti. Vengono incluse nei Contract Boundaries IFRS 17 tutte le opzioni contrattuali che prevedono, già all'emissione dei contratti, le condizioni di esercizio dell'opzione in termini di pricing. Qualora l'esercizio dell'opzione non abbia condizioni prestabilite all'emissione, ma queste vengono definite solo in un secondo momento oppure al momento stesso dell'esercizio da parte dell'assicurato, queste sono escluse dai Contract Boundaries IFRS 17 e non vengono proiettate nei flussi di cassa del contratto principale; l'esercizio dell'opzione genera un nuovo gruppo di contratti differente da quello del contratto principale.
  • ‒ Approccio di Transition: l'approccio Full Retrospective non risulta applicabile per l'intero portafoglio in quanto i costi elevati e gli sforzi implementativi necessari per le valutazioni effettuate dai motori attuariali superano i benefici che si avrebbero in termini di impatto sulla qualità delle informazioni fornite. Inoltre, prima dell'entrata in vigore della normativa Solvency II non esisteva un framework ufficiale sottoposto a un processo di validazione per la definizione delle assunzioni finalizzate al calcolo della passività, né la disponibilità delle informazioni sulla profittabilità dei contratti. Per le motivazioni di cui sopra, il Gruppo ha deciso di utilizzare tutti e tre i metodi di transition previsti dallo Standard a seconda della disponibilità dei dati storici richiesti dal principio per la determinazione del CSM alla data di FTA. In particolare, per le generazioni di contratti più recenti è utilizzato il metodo Full Retrospective Approach, fatta eccezione per quelli delle Compagnie acquisite (ISP RBM Salute ed ex UBI), per i quali è utilizzato il metodo Fair Value Approach. Per i contratti vita multiramo e i contratti danni meno recenti viene utilizzato il metodo Modified Retrospective Approach, mentre per i restanti prodotti e annualità è utilizzato il Fair Value Approach. Quest'ultimo risulta l'approccio in termini di masse maggiormente utilizzato dal Gruppo per la stima del CSM in FTA, seguito dal Full Retrospective e dal Modified

Retrospective Approach. Le principali semplificazioni utilizzate dal Gruppo nell'applicazione del Modified Retrospective Approach sono:

  • o utilizzo delle coorti annuali: il Gruppo adotta le semplificazioni previste dal principio e aggrega le coorti annuali in un'unica Unit of Account per il business vita e per il business danni;
  • o tassi di sconto: ricostruzione dei tassi di sconto tramite una media delle ultime 5 curve ricostruite per gli anni di valutazione precedenti alla data di transizione;
  • o mancata ricostruzione delle chiusure contabili sui periodi precedenti.

Con riferimento al metodo del Fair Value Approach, l'approccio si basa sul calcolo del CSM dal punto di vista di un acquirente terzo piuttosto che dal punto di vista della Compagnia che detiene il portafoglio di passività (c.d. Market Participant View). La stima del CSM secondo tale metodologia prevede la determinazione di un Cost of Capital, che rappresenta il mancato guadagno che la Compagnia acquirente avrebbe dall'immobilizzazione di un capitale a copertura dei rischi impliciti nel portafoglio di contratti acquistato.

  • ‒ Quantificazione del CSM per il Bilancio Consolidato: in ambito IFRS 17, la gestione delle transazioni infragruppo comporta la necessità, per la quantificazione dei flussi di cassa, di "sostituire" i costi infragruppo proiettati dalle Compagnie assicurative nella stima della propria situazione contabile "stand alone" (tipicamente le provvigioni pagate alla rete distributiva bancaria) con i costi reali sostenuti dal Gruppo verso economie terze e tale operazione comporta la rilevazione di un profitto atteso (CSM) differente tra le singole Società del Gruppo e il Gruppo nel suo insieme. La stessa ESMA nella comunicazione annuale sulle priorità per i bilanci 202235 evidenziava l'importanza di applicare in modo consistente i requisiti di consolidamento ai sensi dell'IFRS 10 al fine di garantire la corretta applicazione dell'IFRS 17 nel bilancio consolidato. Nello specifico, ESMA segnala che nel caso in cui le banche del gruppo distribuiscano i prodotti assicurativi, il CSM a livello consolidato spesso differisce da quello assicurativo.
  • ‒ Impatti dell'IFRS 17 sulle Misure Alternative di Performance: a seguito delle novità introdotte dall'applicazione del nuovo principio, il Gruppo ha definito le migliori modalità di rappresentazione del Business assicurativo nell'ambito degli schemi riclassificati di Stato Patrimoniale e di Conto economico, per cui si rinvia alla Relazione sull'andamento della gestione per maggiori dettagli.

Principali differenze tra il framework IFRS 17 e Solvency II

Le principali differenze tra lo Standard IFRS 17 e Solvency II in relazione alla valutazione delle passività assicurative sono primariamente legate all'identificazione dei Contract Boundaries, alla determinazione della curva di sconto e alla modalità di calcolo del Margine di Prudenza (rispettivamente Risk Adjustment e Risk Margin). In particolare:

‒ per quanto riguarda i Contract Boundaries, le principali differenze riguardano sia la logica di determinazione che la periodicità della valutazione. In Solvency II i Contract Boundaries sono basati su una logica di rischio per la Compagnia e sono determinati a ciascuna data di valutazione; in IFRS 17 invece sulla possibilità di re-pricing da parte della Compagnia e sono determinati all'emissione dei contratti;

35 Public Statement ESMA "European enforcement priorities for 2022 annual financial statement" del 30 ottobre 2022, già richiamato in precedenza.

  • ‒ con riferimento alle curve di sconto, la principale differenza riguarda la modalità e la granularità con cui la stessa viene calcolata; in particolare, per Solvency II esiste un'unica curva di sconto composta da una curva base priva di rischio più un premio di liquidità (Volatility Adjustment), definito dall'Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali o professionali (EIOPA) sulla base di un portafoglio di riferimento medio di mercato. Nel Framework IFRS 17 invece è possibile calcolare le curve di sconto per ogni portafoglio identificato sulla base degli specifici pool di attivi di riferimento;
  • ‒ per il Margine di Prudenza, la differenza tra Risk Margin e Risk Adjustment è dovuta sia ad una differente metodologia di calcolo che ad un diverso perimetro di rischi identificati. Il Risk Margin Solvency II è calcolato con una metodologia Cost of Capital, applicata al requisito di Capitale della Compagnia valutato con un percentile al 95%, considerando i rischi tecnici, il rischio di credito e il rischio operativo; per il Risk Adjustment IFRS 17 il Principio non prevede una metodologia standard ma esclusivamente la determinazione dello stesso sulla base di specifici rischi non finanziari.

Si precisa che l'introduzione dell'IFRS 17 non comporta impatti sull'indicatore di sintesi Solvency II per il Gruppo Assicurativo.

B. IFRS 9 Strumenti finanziari

Le Compagnie assicurative hanno partecipato tramite la Capogruppo Assicurativa Intesa Sanpaolo Vita al progetto di Gruppo Intesa Sanpaolo avviato a settembre 2015, volto ad approfondire le diverse aree di influenza del principio IFRS 9, a definire i suoi impatti qualitativi e quantitativi, nonché ad individuare ed implementare gli interventi applicativi ed organizzativi necessari. In particolare, si è tenuto conto dell'obiettivo di perseguire un'adozione omogenea del principio contabile, pur in presenza di operatività assicurativa legata in particolare alle specificità di prodotto delle gestioni separate.

Classificazione e Misurazione

Per poter rispettare il dettato dell'IFRS 9 – che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenuti – sono state declinate le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test), ed è stata finalizzata la definizione dei business model a tendere.

Si premette che, data la composizione del portafoglio di pertinenza delle Compagnie assicurative e le modalità con cui lo stesso è gestito, l'introduzione dell'IFRS 9 non ha comportato impatti materiali in termini di misurazione, confermando come metodo principale quello del fair value.

Per quel che attiene al test SPPI sulle attività finanziarie, le Compagnie assicurative adottano la metodologia definita a livello di Gruppo Intesa Sanpaolo e utilizzata dal 2018; sono stati – inoltre – formalizzati i modelli di business adottati per la corretta classificazione al momento della First Time Adoption (FTA) del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati nella categoria delle Attività finanziarie disponibili per la vendita secondo lo IAS 39, identificando le attività che, non superando il test SPPI, sono state classificate tra le attività obbligatoriamente valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9. Solamente una percentuale non significativa – rispetto al complesso del portafoglio – dei titoli di debito non supera il test SPPI, principalmente riconducibile a titoli strutturati.

Inoltre, si segnala che le quote di OICR (fondi aperti e fondi chiusi), classificate tra le Attività disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39, in linea con le previsioni del principio e la policy contabile del Gruppo, sono state classificate fra le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico.

Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative in sede di prima applicazione del principio non hanno esercitato l'opzione per la classificazione degli strumenti di capitale al Fair value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico) classificandoli tra le attività valutate obbligatoriamente al fair value con impatto a conto economico.

Infine, con riferimento ai titoli di debito al costo ammortizzato e ai crediti si evidenzia che il loro contributo complessivo alle attività finanziarie della Divisione risulta essere poco significativo e non comporta particolari impatti in sede di FTA. In particolare, i crediti sono principalmente rappresentati da conti correnti e da altre forme tecniche a breve termine.

Per quanto riguarda il secondo driver di classificazione delle attività finanziarie (business model), ossia l'intenzione con cui le attività finanziarie sono detenute, si osserva quanto segue: per i titoli di debito le Compagnie assicurative hanno adottato principalmente il business model Hold To Collect and Sell, ad eccezione dei portafogli collegati ai prodotti unit linked e fondi pensione aperti, per i quali è stato adottato un Business Model "Other", con misurazione degli attivi a fair value con impatti a conto economico.

In sintesi, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato principalmente riclassifiche tra diverse categorie di attività finanziarie valutate comunque al fair value – in particolare da attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per IFRS 9. Come conseguenza, su tali riclassifiche non sono stati rilevati impatti netti complessivi a Patrimonio Netto da diversa valutazione.

Viceversa, risultano estremamente limitate le casistiche relative ad Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che a seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 devono essere valutate al fair value, con un impatto marginale a Patrimonio Netto.

Per quanto riguarda le passività finanziarie non si segnalano modifiche derivanti dall'introduzione dell'IFRS 9 rispetto alle precedenti modalità di classificazione e valutazione delle stesse ai sensi dello IAS 39. In particolare, si specifica che il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività valutate al fair value i prodotti di natura finanziaria emessi dalle Compagnie assicurative che non rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17. Ciò al fine di eliminare o ridurre le possibili "asimmetrie contabili" rispetto agli attivi collegati e valutati anch'essi al fair value. Si evidenzia tuttavia, come meglio dettagliato nel paragrafo sull'IFRS 17, che a seguito dell'introduzione del nuovo principio, una parte dei prodotti multiramo, precedentemente classificata ai sensi dell'IFRS 4/IAS 39 come strumenti finanziari, viene ora attratta nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17.

Impairment

Per quel che riguarda l'Impairment è stata definita dalla Capogruppo Intesa Sanpaolo una metodologia comune ed un processo accentrato presso la struttura Risk Management di Intesa Sanpaolo per la quantificazione dell'Expected Credit Loss per tutte le società del Gruppo. Pertanto, per una completa illustrazione delle scelte adottate dal Gruppo in merito all'applicazione dell'impairment ai sensi dell'IFRS 9 si rinvia alle Politiche contabili e all'illustrazione riportata nella Parte E della Nota integrativa relativa al presidio dei rischi del Bilancio Consolidato 2022.

Si segnala, per completezza, che risulta applicabile anche alle Compagnie assicurative il documento di "Regole in materia di valutazione dell'Expected Credit Loss secondo il principio IFRS 9 (Impairment Policy)" con riferimento alle linee guida metodologiche definite dal Gruppo Intesa Sanpaolo in applicazione dell'IFRS 9 e approvate dai competenti livelli di governance.

In questa sede si evidenzia che per le Compagnie assicurative l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella categoria Fair value con imputazione a patrimonio netto. L'applicazione del modello di impairment non comporta quindi una diversa misurazione di tale portafoglio (essendo già al fair value) e, con riferimento alla prima applicazione, comporta un giro tra la riserva da valutazione e la riserva di utili. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti, rappresentati principalmente da conti correnti e altre forme tecniche a breve termine.

I principali elementi alla base della metodologia possono essere considerati i seguenti:

  • ‒ modalità di tracking della qualità creditizia dei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • ‒ definizione dei parametri per la determinazione del significativo deterioramento del rischio di credito, ai fini della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2, basata sulla variazione delle probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario. Con riferimento, invece, alle esposizioni impaired, l'allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare consente di considerare identiche le precedenti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate"/"impaired" rispetto alle logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • ‒ definizione dei modelli inclusivi delle informazioni forward looking per lo staging (relativamente all'utilizzo della PD lifetime come indicatore relativo di deterioramento) e per il calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (da applicare alle esposizioni in stage 1) e lifetime (da applicare alle esposizioni in stage 2 e stage 3). Per tener conto delle informazioni forward looking e degli scenari macroeconomici in cui il Gruppo potrà trovarsi ad operare, si è scelto di adottare l'approccio del c.d. "Most likely scenario+Add-on".

Con riferimento allo "staging" dei titoli, bisogna considerare che operazioni di compravendita successive al primo acquisto (effettuate con riferimento al medesimo ISIN) possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni (con conseguente necessità di individuare una metodologia da adottare per l'identificazione delle vendite e rimborsi al fine di determinare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella della data di reporting). In questo contesto, in analogia alla scelta adottata a partire dal 2018 dal Gruppo Intesa Sanpaolo, anche le Compagnie assicurative adottano la metodologia "first-in-first-out" o "FIFO" (per il riversamento a conto economico dell'ECL registrata, in caso di vendite e rimborsi) che contribuisce ad una gestione più trasparente del portafoglio, anche dal punto di vista degli operatori di front office, consentendo, contestualmente, un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio sulla base dei nuovi acquisti.

Inoltre, un elemento assolutamente rilevante ai fini delle stime sulle perdite attese risulta l'inclusione dei fattori forward looking e, in particolare, degli scenari macroeconomici. Da un punto di vista metodologico, l'approccio che il Gruppo Intesa Sanpaolo ha adottato è rappresentato dal c.d. "Most likely scenario+Add-on", che prevede, ai fini del calcolo della perdita attesa (ECL) e dello "stage assignment", di considerare la perdita su crediti determinata per lo scenario base, ritenuto maggiormente probabile e utilizzato anche per altre finalità all'interno del Gruppo (ad esempio per la predisposizione del budget e del piano d'impresa), a cui deve essere sommata una rettifica (Add-on) volta a riflettere gli effetti derivanti dalla non linearità delle variabili utilizzate per il condizionamento dei parametri macroeconomici. Analoga impostazione viene applicata quindi anche per le Compagnie assicurative.

Infine, con riferimento al solo momento di prima applicazione del principio - ovvero il 1° gennaio 2023 - per i titoli di debito in bonis rilevati al fair value con contropartita il patrimonio netto si è utilizzata la c.d. "low credit risk exemption" prevista dall'IFRS 9, in base alla quale sono state identificate come esposizioni a basso rischio di credito e dunque da considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, possiedono un rating pari a "investment grade" (o di qualità similare).

Hedge accounting

Per quanto riguarda l'Hedge Accounting, l'IFRS 9 introduce modifiche esclusivamente per il General Hedge e sono strettamente legate alla scelta di avvalersi dell'opzione opt-in / opt-out (ossia la possibilità di implementare il nuovo standard IFRS 9 piuttosto che mantenere il vecchio principio IAS 39). Il Gruppo Intesa Sanpaolo, sulla base degli approfondimenti effettuati sulla gestione delle operazioni di copertura, ha deciso l'esercizio, in fase di FTA dell'IFRS 9, dell'opzione opt-out, confermando tale scelta fino ad oggi. Alla luce di tale indicazione, anche per le Compagnie assicurative le operazioni di copertura continueranno ad essere gestite, in continuità con il passato, nel rispetto di quanto previsto dallo IAS 39 (carveout).

C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9

In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch contabili tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle attività finanziarie ad essi correlate. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto. La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta a livello di portafoglio per i contratti assicurativi e deve essere presa in coerenza con il metodo di valutazione degli attivi. In particolare:

  • ‒ per quanto riguarda i contratti valutati con il General Model e con il Premium Allocation Approach, la rivalutazione finanziaria dei flussi di cassa futuri e del risk adjustment a tassi storici è contabilizzata a conto economico, mentre la differenza tra la rivalutazione a tassi storici e quelli correnti è contabilizzata a Other Comprehensive Income;
  • ‒ per i contratti valutati al Variable Fee Approach, l'IFRS 17 prevede che il risultato finanziario dei contratti assicurativi sia disaggregato tra conto economico e Other Comprehensive Income: in sostanza viene riclassificata a Other Comprehensive Income la differenza tra il risultato finanziario dei contratti assicurativi e il risultato finanziario a conto economico derivante dagli strumenti finanziari sottostanti, compresa la variazione di expected credit loss rilevata nel periodo (c.d. Mirroring).

Ai sensi dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative hanno finalizzato la definizione dei business model adottati: Hold To Collect and Sell per gli strumenti finanziari di debito, ad eccezione di quelli collegati ai prodotti linked e ai fondi pensione aperti (ai quali è applicato il Business Model Other con la conseguente valutazione al fair value con impatto a conto economico). Per quanto riguarda la classificazione dei titoli di capitale che rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 9, le Compagnie assicurative applicano la valutazione a fair value con contropartita a conto economico. Conseguentemente, al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo ha deciso di adottare l'opzione OCI su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.

Si evidenzia, inoltre, che l'introduzione dell'IFRS 17 determina il venir meno del trattamento, denominato Shadow Accounting, previsto dall'IFRS 4, che approssimava la correlazione tra due valori non omogenei: 1) il valore della riserva tecnica relativa ai contratti valutati al costo (con partecipazione discrezionale agli utili) e 2) il valore dei relativi attivi valutati al fair value.

L'applicazione dell'IFRS 17 consente una maggiore correlazione tra la valutazione delle passività assicurative e gli investimenti sottostanti, sia in periodi di aumento dei valori di Fair Value (riduzione dei tassi di mercato) sia in periodi di riduzione dei valori di fair value (aumento dei tassi di mercato). L'IFRS 17 introduce, infatti, la logica forward looking anche per la valutazione delle passività assicurative, garantendo pertanto un confronto omogeneo con le variazioni di fair value delle correlate attività, risultando pertanto maggiormente efficace rispetto al passato. Inoltre, per il modello di misurazione VFA, l'adozione dell'opzione OCI (c.d. Mirroring), comporta che tale maggiore correlazione rispetto a quanto previsto dall'IFRS 4, venga contribuita al patrimonio netto.

Progetto di implementazione: impatti organizzativi ed informatici

Il progetto di implementazione dell'IFRS 17 per la Divisione Insurance ha preso avvio a giugno 2019 ed è stato articolato in più filoni che sono stati impostati in modo omogeneo per tutte le Compagnie assicurative, tenendo conto delle specificità di business di ciascuna di esse, come descritto più nel dettaglio nel Bilancio 2022.

Da un punto di vista organizzativo il progetto IFRS 17 ha incluso, oltre al processo di predisposizione del bilancio, l'implementazione di sistemi e processi riferiti alla Pianificazione e Controllo e all'Asset and Liability Management, al fine di garantire la capacità di governo delle Compagnie del Gruppo secondo le nuove metriche introdotte dal principio IFRS 17.

La rappresentazione delle grandezze patrimoniali ed economiche tipiche dell'IFRS 17 nel Bilancio Consolidato di Intesa Sanpaolo è stata oggetto di una specifica progettualità in Capogruppo, sviluppatasi in piena sinergia con le attività delle Compagnie assicurative e del relativo progetto di implementazione dell'IFRS 17.

Anche l'adozione del principio IFRS 9 ha comportato interventi sia di tipo organizzativo, relativi alla revisione e all'adattamento dei processi operativi esistenti e al disegno e all'implementazione di nuovi processi, che sui sistemi informativi, anche per adeguarsi ai processi relativi allo staging e all'expected credit losses previsti dal Gruppo.

Gli effetti della prima applicazione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative del Gruppo

La data di transizione al principio contabile IFRS 17 è il 1° gennaio 2022, ovvero la data di inizio dell'esercizio immediatamente precedente la data di applicazione iniziale - 1° gennaio 2023 (c.d. First Time Adoption – FTA) - stante l'obbligo previsto dal principio di presentare un periodo comparativo modificato.

La data di transizione al principio contabile IFRS 9, come evidenziato nel paragrafo precedente, è il 1° gennaio 2022 salvo che per le previsioni relative all'ECL che trovano applicazione a partire dal 1° gennaio 2023. Si ricorda infatti che il Gruppo ha scelto di applicare il Classification Overlay per la presentazione di tutte le attività finanziarie nel periodo comparativo.

L'impatto derivante dal passaggio ai nuovi principi contabili è rappresentato dalla riserva da First Time Adoption e dall'effetto contabilizzato nelle riserve da valutazione, calcolati al 1° gennaio 2023, la cui determinazione è data dall'effetto derivante dal passaggio all'IFRS 17/IFRS 9 al 1° gennaio 2022, a cui si aggiungono le ulteriori variazioni derivanti dall'applicazione dei nuovi principi nel corso del 2022.

Di seguito viene data evidenza qualitativa - illustrando la direzione dell'impatto - di come i principali fenomeni derivanti dall'introduzione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 precedentemente descritti hanno rilevato sulle principali grandezze patrimoniali (Riserve da Valutazione e Riserve) ed economiche (Utile/perdita d'esercizio) del Gruppo alla data di transizione e alla data di prima applicazione del principio.

Tipologia impatto 01.01.2022 31.12.2022 01.01.2023
A. IFRS 17 Contratti assicurativi
Differente criterio di
valutazione delle
passività assicurative
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto negativo (-) voce 150. Riserve
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione
impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)
Cancellazione attività
immateriali (VoBA)
impatto negativo (-) voce 150. Riserve impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)
B. IFRS 9 Strumenti finanziari
Classificazione e
misurazione
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto positivo (+) voce 150. Riserve
impatto positivo (+) voce 120. Riserve da valutazione
impatto negativo (-) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)
Impairment impatto positivo (+) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto negativo (-) voce 150. Riserve
C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9
impatto positivo (+) voce 120. Riserve da
valutazione
impatto negativo (-) voce 150. Riserve
impatto negativo (-) voce 120. Riserve da valutazione
impatto positivo (+) voce 200. Utile/perdita d'esercizio
(+/-)

In particolare, con riferimento al 1° gennaio 2022 si evidenziano i seguenti impatti:

A. IFRS 17 Contratti assicurativi:

  • ‒ il differente criterio di valutazione delle passività assicurative è determinato dalla cancellazione delle riserve tecniche e delle altre componenti riconosciute ai sensi dell'IFRS 4 e contestuale iscrizione delle nuove passività assicurative nelle componenti di PVFCF, RA e CSM, calcolate ai sensi del nuovo principio IFRS 17. L'impatto complessivo, tenendo anche conto dell'effetto di interazione tra IFRS 17 e IFRS 9 evidenziato al punto C, è negativo per 731 milioni (505 milioni al netto dell'effetto fiscale) ed iscritto in contropartita alle voci 120. Riserve da valutazione (principalmente per effetto del c.d. "mirroring", come descritto al punto C) e 150. Riserve;
  • ‒ lo storno delle attività immateriali VoBa iscritte ai sensi dell'IFRS 3 in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), che esprimevano la maggiore redditività incorporata nel portafoglio delle polizze assicurative al momento della loro acquisizione ora inclusa nel Contractual Service Margin. L'impatto complessivo, negativo per 685 milioni (480 milioni al netto dell'effetto fiscale) è stato iscritto in contropartita alla voce 150. Riserve.

L'impatto complessivo sul patrimonio netto, al netto dell'impatto fiscale, è negativo per 985 milioni (di cui 847 milioni di voce 150.Riserve e 138 milioni di voce 120. Riserve da valutazione).

B. IFRS 9 Strumenti finanziari:

‒ le riclassifiche da attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 alle attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per IFRS 9 hanno comportato una riattribuzione tra la voce 120. Riserva da valutazione precedentemente iscritta e la voce 150. Riserve, con effetto nullo sul patrimonio netto.

C. Interazione tra IFRS 17 e IFRS 9:

‒ la riserva da valutazione viene adeguata per tener conto del diverso riconoscimento della quota degli utili/perdite sugli investimenti a copertura delle passività di competenza degli assicurati che, per effetto di IFRS 17, include anche la quota di pertinenza della Compagnia. La valutazione delle passività assicurative a valori correnti, infatti – con particolare riferimento ai contratti partecipativi diretti – prevede il riconoscimento sostanzialmente integrale delle variazioni di fair value degli investimenti sottostanti alle passività assicurative (Contractual Service Margin) in coerenza con la destinazione contabile delle attività finanziarie sottostanti. Tale effetto (c.d. mirroring) è rilevato anche in sede di transizione36. L'effetto dell'interazione tra i due principi è già riconosciuto nella valutazione al fair value delle passività assicurative e nella iscrizione di riserve da valutazione riportate nel precedente punto A.

Con riferimento agli effetti registrati nel corso del 2022, le fattispecie sopra descritte hanno comportato un diverso impatto quantitativo, rispetto a quanto contabilizzato ai sensi dei criteri precedentemente applicati, per effetto principalmente della forte correlazione esistente tra IFRS 9 e IFRS 17. Più nel dettaglio, l'andamento dei mercati ed in particolare l'incremento dei tassi d'interesse osservato nel corso del 2022 ha determinato minusvalenze significative sulle attività finanziarie valutate al fair value che, ai sensi del precedente IFRS 4, erano state solo parzialmente riconosciute nella valutazione delle riserve tecniche (c.d. Shadow Accounting). Le nuove logiche di misurazione delle passività assicurative introdotte dall'IFRS 17 hanno

36 Ai sensi dei paragrafi C18 b) e C19 b) se la Compagnia sceglie di disaggregare i ricavi finanziari o i costi finanziari di assicurazione tra gli importi rilevati nell'utile (perdita) d'esercizio e quelli rilevati nelle altre componenti di conto economico complessivo, in applicazione del paragrafo 88, lettera b), o del paragrafo 89, lettera b), deve determinare l'importo cumulativo dei ricavi finanziari o dei costi finanziari di assicurazione rilevati nelle altre componenti di conto economico alla data di transizione.

consentito una maggiore compensazione delle minusvalenze registrate sugli investimenti sottostanti, tramite il riconoscimento pressoché integrale della variazione delle stesse alle passività assicurative, mitigando gli effetti negativi sul patrimonio netto registrati ai sensi dell'IFRS 4. Si è determinato pertanto un effetto positivo nel corso del 2022 sul patrimonio netto pari a 433 milioni, di cui 25 milioni sulla voce 200. Utile/perdita d'esercizio che fattorizza anche il venir meno dell'ammortamento dei VoBa secondo i precedenti principi.

L'effetto combinato di quanto sopra esposto determina un impatto negativo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 pari a 552 milioni.

L'applicazione del modello di impairment sui titoli di debito valutati a fair value in contropartita a patrimonio netto al 1° gennaio 2023 ha comportato in accordo ai principi di riferimento un giro tra la voce 120. Riserva da valutazione e la voce 150. Riserve per 59 milioni con effetto nullo sul patrimonio netto.

***

Nella presente sezione sono illustrate le riconciliazioni dei saldi contabili al 31 dicembre 2022 modificati per effetto dell'applicazione delle nuove regole richieste dall'IFRS 17 e dall'IFRS 9.

Con riferimento alla rappresentazione dell'IFRS 17 nell'ambito del bilancio consolidato delle banche a capo di conglomerati finanziari, si evidenzia che in data 17 novembre 2022 la Banca d'Italia ha pubblicato l'8° aggiornamento della Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 applicabile ai bilanci chiusi o in corso al 31 dicembre 2023.

Al fine di contenere gli oneri di compilazione per le banche, nella predisposizione dell'aggiornamento la Banca d'Italia ha tenuto conto delle analoghe disposizioni emanate dall'IVASS37 con riferimento al bilancio assicurativo IAS/IFRS, prevedendo un rinvio alle disposizioni emanate dall'IVASS per gli aspetti riconducibili ai contratti assicurativi di pertinenza delle imprese di assicurazione incluse nel consolidamento. Le modifiche introdotte riguardano l'adeguamento degli schemi del bilancio consolidato e della relativa informativa di nota integrativa alle previsioni dell'IFRS 17, che hanno modificato lo IAS 1 e l'IFRS 7, e l'allineamento alle disposizioni emanate dall'IVASS.

In particolare, con riferimento ai prospetti contabili consolidati rappresentati nel Bilancio consolidato semestrale abbreviato, nello schema di Stato patrimoniale consolidato viene data evidenza nelle voci "80. Attività assicurative" e "110. Passività assicurative" dei contratti assicurativi emessi e delle cessioni in riassicurazione. Con riferimento invece al Conto economico consolidato, nel risultato intermedio riferito alla gestione assicurativa è prevista la distinzione fra i ricavi/costi per servizi assicurativi – che trovano rappresentazione nella voce "160. Risultato dei servizi assicurativi" – e i ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi e alle cessioni in riassicurazione – esposti nella voce "170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa".

La Banca d'Italia non ha invece apportato modifiche con riferimento alla rappresentazione delle grandezze IFRS 9, pertanto gli strumenti finanziari di competenza delle Compagnie assicurative (inclusi i prodotti assicurativi a cui si applica l'IFRS 9) negli schemi di bilancio ai sensi della Circolare 262 sono rappresentati insieme a quelli della Banca38 .

Nello specifico, i prospetti a seguire forniscono le seguenti informazioni:

  • ‒ tabelle di raccordo dello Stato patrimoniale attività, passività e patrimonio netto che evidenziano la riesposizione dei saldi contabili al 31 dicembre 2022, a parità di valori, secondo lo schema introdotto dall'8° aggiornamento della Circolare Banca d'Italia e per effetto delle riclassifiche per l'introduzione dei nuovi principi come nel dettaglio illustrato nel paragrafo successivo;
  • ‒ tabelle che evidenziano gli effetti dell'applicazione dell'IFRS 9 e dell'IFRS 17 in cui i saldi contabili al 31 dicembre 2022 vengono modificati per effetto dei nuovi criteri di misurazione introdotti dai due principi.

37 Il riferimento è al Regolamento ISVAP n. 7 del 13 luglio 2007, come modificato dal Provvedimento n. 121 del 7 giugno 2022.

38 Si ricorda che, per effetto dell'applicazione del Deferral Approach, negli schemi consolidati del Gruppo ISP fino al Bilancio 2022 erano esposte specifiche voci per rappresentare gli strumenti finanziari del comparto assicurato, classificati e misurati ai sensi dello IAS 39 e che sono state, pertanto, cancellate con il passaggio all'IFRS 9:

- Stato Patrimoniale – Attivo: "Voce 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39", che accoglieva le attività finanziarie detenute per la negoziazione, le attività finanziarie valutate al fair value, le attività finanziarie disponibili per la vendita e gli eventuali derivati con fair value positivo, così come definiti nel rispetto dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Attivo: "Voce 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39", che accoglieva le attività finanziarie detenute sino alla scadenza, i crediti verso banche e quelli verso clientela, così come definiti nel rispetto dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Passivo: Voce 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39, che accoglieva i debiti verso banche, i debiti verso clientela ed i titoli in circolazione, in applicazione dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Passivo: Voce 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39, che accoglieva le passività finanziarie di negoziazione, le passività finanziarie valutate al fair value ed i derivati con fair value negativo, così come definiti ai sensi dello IAS 39;

- Stato Patrimoniale – Patrimonio Netto: Voce 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione, che accoglieva le riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita, gli effetti dello shadow accounting ed i relativi impatti fiscali;

- Conto Economico – Voce 115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 che accoglieva le componenti economiche delle sopra menzionate voci patrimoniali;

- Conto Economico – Voce 135. Rettifiche / riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai sensi dello IAS 39 che accoglieva le rettifiche e le riprese di valore effettuate sugli strumenti finanziari delle Compagnie assicurative valutati ai sensi dello IAS 39.

Gli strumenti finanziari di pertinenza delle Compagnie assicurative sono rappresentati nell'ambito delle voci già utilizzate dalle società bancarie del Gruppo, secondo lo schema della Circolare 262.

Raccordo tra Prospetti contabili Consolidati del Gruppo pubblicati nel Bilancio 2022 e Prospetti contabili Consolidati del Gruppo della nuova Circolare 262 (aggiornati per IFRS 17 e che tengono conto dell'applicazione dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative) al 31 dicembre 2022 (riclassifica dei saldi IAS 39 di pertinenza assicurativa e saldi IFRS 4)

Vengono riportati di seguito i prospetti di raccordo tra gli Schemi Contabili consolidati del Gruppo come da Bilancio 2022 e gli Schemi Contabili introdotti dall'8° aggiornamento della Circolare 262 della Banca d'Italia, che recepisce l'adozione dei criteri di presentazione previsti dall'IFRS 17. In tali prospetti i saldi contabili al 31 dicembre 2022 (valori determinati secondo l'IFRS 4 e lo IAS 39 per le attività e le passività delle Imprese di assicurazione del Gruppo) sono ricondotti alle nuove voci contabili, secondo le riclassificazioni resesi necessarie in relazione ai nuovi criteri di classificazione introdotti dall'IFRS 17 e dall'IFRS 9 e sulla base delle analisi svolte (già descritte in precedenza), senza l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione (ossia a parità di valore contabile iscritto al 31 dicembre 2022). Vengono quindi illustrate le principali movimentazioni che interessano le voci evidenziate nei prospetti, che rappresentano le attività e passività patrimoniali ascrivibili al comparto assicurativo e quindi sono interessate dall'applicazione dei due citati principi contabili.

Attività

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Cassa e disponibilità liquide 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS
45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di
39
50. Derivati di copertura 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
70. Partecipazioni 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 90. Attività materiali 100. Attività immateriali 110. Attività fiscali 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
130. Altre attività TOTALE DELL'ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - - - - - - - - - - - - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- 47.577 - 102.775 - - - - - - - - - - 264 150.616
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 42.522 - 85 - - - - - - - - - - - 42.607
b) attività finanziarie designate al fair value - 1 - - - - - - - - - - - - - 1
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- 5.054 - 102.690 - - - - - - - - - - 264 108.008
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - 49.716 69.937 - 76 - - - - - - - - -225 119.504
40. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - 528.078 3 - - - - - - - - - 528.081
a) Crediti verso banche - - - - 32.884 - - - - - - - - - - 32.884
b) Crediti verso clientela - - - - 495.194 3 - - - - - - - - - 495.197
50. Derivati di copertura - - - 13 - - 10.062 - - - - - - - - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
- - - - - - - -9.752 - - - - - - - -9.752
70. Partecipazioni - - - - - - - - 2.013 - - - - - - 2.013
80. Attività Assicurative - - - - - 1 - - - 163 - - - - 108 272
a) contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
- - - - - 1 - - - - - - - - 64 65
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono
attività
- - - - - - - - - 163 - - - - 44 207
90. Attività materiali - - - - - - - - - - 10.505 - - - - 10.505
100. Attività immateriali - - - - - - - - - - - 9.830 - - - 9.830
di cui: Avviamento - - - - - - - - - - - 3.626 - - - 3.626
110. Attività fiscali - - - - - - - - - - - - 18.273 - - 18.273
a) correnti - - - - - - - - - - - - 3.520 - - 3.520
b) anticipate - - - - - - - - - - - - 14.753 - - 14.753
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - - - - - - - 638 - 638
130. Altre attività - - - - - - - - - - - - - - 22.704 22.704
TOTALE DELL'ATTIVO 112.924 47.577 49.716 172.725 528.078 80 10.062 -9.752 2.013 163 10.505 9.830 18.273 638 22.851 975.683

Con riferimento alle attività, le principali riclassifiche sono determinate dall'applicazione delle nuove regole di classificazione introdotte dall'IFRS 9 (Business Model e SPPI test) e, con effetti meno rilevanti, dall'introduzione dell'IFRS 17.

In particolare, come meglio di seguito evidenziato, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato alcune riclassifiche tra le varie categorie di attività finanziarie valutate al fair value – principalmente con riferimento ad attività finanziarie disponibili per la vendita ai sensi dello IAS 39 riclassificate tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – confermando l'utilizzo del fair value come principale metodo di valutazione e pertanto senza impatti sulla misurazione.

La voce 35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 accoglieva al 31 dicembre 2022 le seguenti voci per un importo pari a circa 172.725 milioni:

  • ‒ 902 milioni di attività detenute per la negoziazione;
  • ‒ 86.217 milioni di attività finanziarie valutate al fair value;
  • ‒ 85.593 milioni di attività finanziarie disponibili per la vendita;
  • ‒ 13 milioni di derivati di copertura.

A seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 le attività finanziarie di pertinenza delle Compagnie assicurative sono state ricondotte alle seguenti voci:

  • Voce. 20 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico per 102.775 milioni di cui:
    • o voce 20 a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione per 85 milioni, riferiti a derivati;
      • o voce 20 c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 102.690 milioni. Tale voce accoglie, oltre alle attività finanziarie a copertura dei prodotti di investimento classificate in fair value option ai sensi dello IAS 39 e ora ricondotte nel business model "Other" (86.217 milioni), anche le attività precedentemente classificate come disponibili per la vendita e che ai sensi dell'IFRS 9 non hanno le caratteristiche richieste per il superamento del SPPI Test. Si tratta, nello specifico, di 12.657 milioni di quote OICR (fondi aperti e chiusi), 2.146 milioni di titoli di capitale e 1.646 milioni di titoli di debito. Inoltre, la voce ricomprende 24 milioni di derivati (riconducibili alla gestione delle Unit e Fondi pensione aperti).
  • voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 69.937 milioni che accoglie le attività finanziarie precedentemente iscritte tra le attività disponibili per la vendita, al netto delle componenti sopra descritte che non hanno più le caratteristiche richieste dall'IFRS 9 per essere iscritte in questa categoria;
  • voce 50. Derivati di copertura per 13 milioni, in continuità rispetto alla classificazione ex IAS 39.

La voce 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 accoglieva al 31 dicembre 2022, per un valore pari a 80 milioni, crediti verso banche per 40 milioni e crediti verso la clientela per 40 milioni.

  • A seguito dell'applicazione dei criteri di classificazione dell'IFRS 9 la voce è stata ricondotta principalmente a:
  • voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per circa 76 milioni in quanto relativa a titoli di debito che rientrano in un business model Hold to collect and sell e passano l'SPPI test;
  • voce 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per circa 3 milioni.

La voce 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori, che al 31 dicembre 2022 presentava un saldo pari a 163 milioni, è ricondotta integralmente alla nuova voce 80. Attività Assicurative per effetto della nuova rappresentazione introdotta dall'IFRS 17.

La voce 130. Altre Attività, che al 31 dicembre 2022 presentava un saldo complessivo a livello consolidato pari a 22.851 milioni, è stata ricondotta principalmente a:

  • voce 20 Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 264 milioni, ascrivibili ad attività relative a prodotti Unit Linked e Fondi Pensione precedentemente iscritti tra le altre attività, senza comportare la rilevazione di impatti da valutazione;
  • voce 80. Attività assicurative per 108 milioni ascrivibili prevalentemente a crediti verso assicurati e riassicuratori;
  • voce 130. Altre attività per 22.704 milioni.

Passività

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS
15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
39
20. Passività finanziarie di negoziazione 30. Passività finanziarie designate al fair value assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
40. Derivati di copertura 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
60. Passività fiscali 70. Passività associate ad attività in via di dismissione 80. Altre passività 90. Trattamento di fine rapporto del personale 100. Fondi per rischi e oneri 110. Riserve tecniche TOTALE DEL PASSIVO
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 667.586 2.550 - - - - - - - 4 - - - 670.140
a) debiti verso banche 137.481 629 - - - - - - - 4 - - - 138.114
b) debiti verso la clientela 454.025 587 - - - - - - - - - - - 454.612
c) titoli in circolazione 76.080 1.334 - - - - - - - - - - - 77.414
20. Passività finanziarie di negoziazione - - 46.512 - - - - - - - - - - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value - - - 8.795 54.214 - - - - - - - - 63.009
40. Derivati di copertura - - - - 171 5.346 - - - - - - - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
- - - - - - -8.031 - - - - - - -8.031
60. Passività fiscali - - - - - - - 2.306 - - - - - 2.306
a) correnti - - - - - - - 297 - - - - - 297
b) differite - - - - - - - 2.009 - - - - - 2.009
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - - 15 - - - - 15
80. Altre passività - - - - - - - - - 10.966 - - - 10.966
90. Trattamento di fine rapporto del personale - - - - - - - - - - 852 - - 852
100. Fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.960 - 4.960
a) impegni e garanzie rilasciate - - - - - - - - - - - 711 - 711
b) quiescenza e obblighi simili - - - - - - - - - - - 139 - 139
c) altri fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.110 - 4.110
110. Passività Assicurative - - - - 17.359 - - - - 90 - 50 100.117 117.616
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono
passività
- - - - 17.359 - - - - 5 - 50 100.117 117.531
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività - - - - - - - - - 85 - - - 85
TOTALE 667.586 2.550 46.512 8.795 71.744 5.346 -8.031 2.306 15 11.060 852 5.010 100.117 913.862

Con riferimento alle passività l'introduzione dei nuovi principi ha determinato le seguenti riclassifiche, riconducibili in modo prevalente alle nuove metriche di classificazione delle passività assicurative previste dall'IFRS 17.

La voce 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39 che accoglieva al 31 dicembre 2022 un valore pari a 2.550 milioni, viene riclassificata interamente nella nuova voce 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato, con la seguente suddivisione:

  • voce 10 a) debiti verso banche per 629 milioni;
  • voce 10 b) debiti verso la clientela per 587 milioni;
  • voce 10 c) titoli in circolazione per 1.334 milioni.

La voce 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value ai sensi dello IAS 39 che accoglieva al 31 dicembre 2022 un valore pari a 71.744 milioni era principalmente riferita ai prodotti di investimento (unit linked, fondi pensione e prodotti multiramo) emessi dalle Compagnie assicurative per i quali era stata esercitata la fair value option, al fine di mitigare l'accounting mismatch con le relative poste dell'attivo contabilizzate al fair value.

In applicazione dei nuovi principi contabili tale voce è stata ricondotta a:

  • voce 30. Passività finanziarie designate al fair value per 54.214 milioni con riferimento ai prodotti di investimento (unit linked e fondi pensione) per i quali, anche ai sensi dell'IFRS 9, è stata esercitata la fair value option;
  • voce. 110. Passività assicurative per 17.359 milioni con riferimento ai prodotti multiramo in quanto, ai sensi dell'IFRS 17, la componente di Ramo III che ha natura di investimento è valutata unitariamente alla componente assicurativa del prodotto;

voce 40. Derivati di copertura per 171 milioni.

La voce 80. Altre passività, che al 31 dicembre 2022 ammontava a livello consolidato a 11.060 milioni, rimane sostanzialmente invariata ad eccezione di una quota pari a 90 milioni, ascrivibili principalmente a debiti e depositi verso riassicuratori, che vengono ricondotti nell'ambito della voce 110. Passività Assicurative.

Dalla voce 100. Fondi per Rischi e Oneri, che al 31 dicembre 2022 ammontava a 5.010 milioni, sono stati riclassificati 50 milioni nella voce 110. Passività Assicurative in ragione delle nuove logiche di misurazione delle passività ai sensi dell'IFRS 17.

La voce 110. Riserve Tecniche, che al 31 dicembre 2022 ammontava a 100.117 milioni, è integralmente ricondotta alla nuova voce 110. Passività Assicurative.

Patrimonio Netto

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
120. Riserve da valutazione 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione
130. Azioni rimborsabili 140. Strumenti di capitale 150. Riserve 155. Acconti su dividendi (-) 160. Sovrapprezzi di emissione 170. Capitale 180. Azioni proprie (-) 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) TOTALE
120. Riserve da valutazione -1.939 -696 - - - - - - - - - -2.635
130. Azioni rimborsabili - - - - - - - - - - - -
140. Strumenti di capitale - - - 7.211 - - - - - - - 7.211
150. Riserve - - - - 15.827 - - - - - - 15.827
155. Acconti su dividendi (-) - - - - - -1.400 - - - - - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione - - - - - - 28.053 - - - - 28.053
170. Capitale - - - - - - - 10.369 - - - 10.369
180. Azioni proprie (-) - - - - - - - - -124 - - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) - - - - - - - - - 166 - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) - - - - - - - - - - 4.354 4.354
TOTALE -1.939 -696 - 7.211 15.827 -1.400 28.053 10.369 -124 166 4.354
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO
975.683

Con riferimento al Patrimonio Netto, la voce 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione, negativa per 696 milioni al 31 dicembre 2022, è stata ricondotta alla voce 120. Riserve da valutazione. L'aggregato accoglieva la riserva di valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita e la riserva da valutazione della copertura di flussi finanziari (complessivamente negativa per 8.708 milioni), nonché gli effetti dello shadow accounting (positivi per 8.012 milioni).

Riconciliazione tra Stato Patrimoniale Consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2022 (che recepisce le nuove regole di presentazione dell'IFRS 9 e IFRS 17 per Compagnie assicurative) e Stato Patrimoniale Consolidato del Gruppo al 1° gennaio 2023 (che recepisce le nuove regole di valutazione dell'IFRS 9 e IFRS 17)

Vengono riportati di seguito i prospetti di Riconciliazione tra lo Stato patrimoniale consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2022, che recepisce le riclassificazioni a parità di saldi contabili determinate dalle nuove regole di classificazione previste dall'IFRS 9 e dall'IFRS 17, precedentemente illustrate, e lo Stato patrimoniale al 1° gennaio 2023. In tali prospetti i saldi contabili al 31 dicembre 2022 (valori determinati ai sensi dell'IFRS 4 e dello IAS 39 per il contributo delle Compagnie assicurative) vengono modificati per effetto dell'applicazione delle logiche di misurazione rispettivamente di IFRS 9 e IFRS 17.

In particolare, sono forniti i seguenti dettagli:

  • ‒ "Effetto di transizione a IFRS 9 / IFRS 17": la colonna espone gli effetti dovuti alla diversa classificazione e misurazione introdotta dall'IFRS 9 a partire dall'1° gennaio 2022 nonché all'applicazione del principio IFRS 17 suddividendoli tra:
    • o "Effetto al 1.1.2022": evidenzia gli impatti derivanti dai due principi riferiti ai saldi contabili esistenti alla data di transizione;
    • o "Effetto nel corso del 2022": evidenzia gli impatti di valutazione derivanti dai due principi cumulati nell'esercizio 2022;
  • ‒ "Totale attivo al 31.12.2022 Post FTA Classificazione e misurazione IFRS 9 e IFRS 17": la colonna espone i saldi contabili al 31 dicembre 2022 rideterminati in applicazione dei principi IFRS 17 e IFRS 9 con l'eccezione del modello di impairment;
  • ‒ "Totale attivo al 1.1.2023": la colonna espone i saldi contabili rideterminati anche in applicazione del modello di impairment ex IFRS 9.

La chiave di lettura sopra descritta è applicabile anche al successivo prospetto delle passività.

Attività

TOTALE
ATTIVO
al 31.12.2022
(a)
POST
RICLASSIFICHE
FTA
Effetto
al
1.1.2022
(b)
IFRS17
Effetto
nel
corso
del
2022
(c)
Effetto di transizione a IFRS9 /
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) =
(b)+(c)
TOTALE
ATTIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST FTA
Classificazione
e misurazione
Effetto di
transizione
a IFRS9
(f)
Impairment
(milioni di euro)
TOTALE
ATTIVO
al 01.01.2023
(g) = (e) + (f)
IFRS9 e IFRS17 IFRS9
e IFRS17
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - 112.924 - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
150.616 - - - 150.616 - 150.616
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
119.504 - 4 4 119.508 - 119.508
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 528.081 - - - 528.081 - 528.081
50. Derivati di copertura 10.075 - - - 10.075 - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
-9.752 - - - -9.752 - -9.752
70. Partecipazioni 2.013 - - - 2.013 - 2.013
80. Attività Assicurative 272 -149 28 -121 151 - 151
90. Attività materiali 10.505 - - - 10.505 - 10.505
100. Attività immateriali 9.830 -685 92 -593 9.237 - 9.237
110. Attività fiscali 18.273 163 -306 -143 18.130 - 18.130
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
638 - - - 638 - 638
130. Altre attività 22.704 -84 -159 -243 22.461 - 22.461
TOTALE DELL'ATTIVO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587 - 974.587

Nell'ambito delle poste dell'attivo, tra gli impatti maggiormente significativi si rilevano, ai sensi dell'applicazione di IFRS 17:

‒ una riduzione nella voce 80. Attività assicurative per circa 149 milioni al 1° gennaio 2022 per effetto dei nuovi criteri di valutazione IFRS 17 che determinano un differente metodo di valutazione delle riserve a carico dei riassicuratori. Nel corso dell'esercizio 2022 la variazione di tale posta dovuta al cambiamento di principio è positiva per 28 milioni;

‒ la cancellazione nella voce 100. Attività immateriali di intangibili assicurativi a vita utile definita (Value of Business Acquired – VoBA) per complessivi 685 milioni lordi imposte al 1° gennaio 2022 (data di transizione), di cui 528 milioni relativi a intangibili assicurativi di produzione e 157 milioni relativi a intangibili assicurativi di distribuzione. La

cancellazione è dovuta in quanto, ai sensi del principio IFRS 17, tali valori attribuiti e iscritti in sede di Purchase Price Acquisition (PPA), sono rappresentati nel Contractual Service Margin ossia nella specifica voce iscritta tra le Passività Assicurative rappresentativa degli utili futuri della Compagnia. Tale cancellazione in sede di transizione comporta lo storno degli effetti registrati nel corso dell'esercizio 2022 per il venire meno della quota di ammortamento delle citate voci (pari a circa 92 milioni);

‒ la cancellazione di altre attività al 1° gennaio 2022 pari a 84 milioni e nel corso dell'esercizio 2022 per 159 milioni, include principalmente la cancellazione dei Deferred Acquisition Costs.

Come anticipato, l'introduzione dell'IFRS 9 ha comportato principalmente riclassifiche tra diverse voci della attività finanziarie comunque valutate al fair value (essenzialmente dal fair value con impatti a Patrimonio netto a Fair value con impatti a conto economico). Come conseguenza, il valore a cui sono avvenute tali riclassifiche è rimasto invariato, non comportando impatti netti complessivi a Patrimonio Netto da diversa valutazione. L'impatto marginale registrato sul Patrimonio Netto Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022 pari a 4 milioni è riconducibile alla diversa valutazione di alcuni titoli di debito precedentemente classificati tra i crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39.

Per effetto dei movimenti complessivi rilevati sulle voci dell'attivo e del passivo, è stato rilevato un effetto fiscale pari a maggiori imposte anticipate nette di 431 milioni al 1° gennaio 2022, in riduzione di 289 milioni nel corso del 2022.

Passività

Effetto di transizione a IFRS9 / (milioni di euro)
Effetto di
transizione
a IFRS9
(f)
TOTALE
PASSIVO
al 31.12.2022
(a)
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto
nel
corso
del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) =
(b)+(c)
TOTALE
PASSIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
Impairment TOTALE
PASSIVO
al 01.01.2023
(g) = (e) + (f)
POST
RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
POST FTA
Classificazione
e misurazione
IFRS9
e IFRS17
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 670.140 - -13 -13 670.127 - 670.127
20. Passività finanziarie di negoziazione 46.512 - - - 46.512 - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value 63.009 -1 -1 -2 63.007 - 63.007
40. Derivati di copertura 5.517 - - - 5.517 - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
-8.031 - - - -8.031 - -8.031
60. Passività fiscali 2.306 -268 -17 -285 2.021 - 2.021
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 15 - - - 15 - 15
80. Altre passività 10.966 -101 -102 -203 10.763 - 10.763
90. Trattamento di fine rapporto del personale 852 - - - 852 - 852
100. Fondi per rischi e oneri 4.960 - - - 4.960 - 4.960
110. Passività Assicurative 117.616 600 -641 -41 117.575 - 117.575
TOTALE DEL PASSIVO 913.862 230 -774 -544 913.318 - 913.318
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269 - 61.269
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587 - 974.587

Nell'ambito delle passività, l'applicazione dei nuovi criteri di valutazione IFRS 17 comporta impatti con riferimento principalmente alla voce Passività Assicurative, il cui valore risulta incrementato di 600 milioni al 1° gennaio 2022. Tale maggiore valore è più che riassorbito nel corso dell'esercizio 2022 per effetto delle dinamiche finanziarie che hanno caratterizzato l'anno e che trovano riscontro diretto nella valutazione a valori correnti delle passività assicurative. Con specifico riferimento ai contratti partecipativi diretti, le minusvalenze registrate sugli investimenti sottostanti sono rilevate nelle passività assicurative, in contropartita a riserve da valutazione e conto economico, in correlazione alla destinazione contabile degli attivi sottostanti (c.d. mirroring).

A tale proposito si rileva che il Contractual Service Margin alla data del 31 dicembre 2022 ha un valore di 9.069 milioni in leggera riduzione rispetto al 1° gennaio 2022 (quando era pari a 9.274 milioni).

Dal punto di vista degli impatti quantitativi, le movimentazioni più rilevanti sono ascrivibili alle voci del Patrimonio Netto per la cui spiegazione si rimanda al paragrafo successivo.

Patrimonio Netto

(milioni di euro)
Effetto di
transizione
a IFRS9
(f)
TOTALE
al 31.12.2022
(a)
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto
nel
corso
del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) =
(b)+(c)
TOTALE
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
Impairment TOTALE
al 01.01.2023
(g) = (e) + (f)
POST
RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
POST FTA
Classificazione
e misurazione
IFRS9
e IFRS17
120. Riserve da valutazione -2.635 -138 315 177 -2.458 59 -2.399
130. Azioni rimborsabili - - - - - - -
140. Strumenti di capitale 7.211 - - - 7.211 - 7.211
150. Riserve 15.827 -847 93 -754 15.073 -59 15.014
155. Acconti su dividendi (-) -1.400 - - - -1.400 - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.053 - - - 28.053 - 28.053
170. Capitale 10.369 - - - 10.369 - 10.369
180. Azioni proprie (-) -124 - - - -124 - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 166 - - - 166 - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 4.354 - 25 25 4.379 - 4.379
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269 - 61.269

Con riferimento agli effetti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 17, come anticipato nel Bilancio 2022, alla data di transizione (1° gennaio 2022) il Patrimonio Netto del Bilancio Consolidato di Gruppo si riduce di 985 milioni, al netto dell'effetto fiscale, in ragione di:

  • − maggiori passività assicurative39 per 731 milioni (505 milioni al netto dell'effetto fiscale) per effetto dei differenti criteri di valutazione previsti dall'IFRS 17 in luogo del precedente IFRS 4 ed in particolare dell'iscrizione tra le passività assicurative del valore attuale degli utili futuri sui contratti assicurativi (Contractual Service Margin) e di aggiustamento per i rischi di tipo non finanziario (Risk Adjustment);
  • − cancellazione degli attivi immateriali (produzione e distribuzione) a vita utile definita per complessivi 685 milioni (480 milioni al netto dell'effetto fiscale), come evidenziato in precedenza.

La messa a regime, anche in termini di applicativi IT, dei meccanismi di applicazione congiunta di IFRS 17 e IFRS 9, finalizzata nel primo trimestre 2023, ha definito per l'esercizio 2022, anche in relazione all'andamento dei mercati finanziari, un effetto positivo sul patrimonio netto di 433 milioni rispetto a quanto rilevato al 1° gennaio 2022, di cui 25 milioni a valere sull'utile dell'esercizio che fattorizzano anche il venir meno dell'ammortamento dei VoBa secondo i precedenti principi. L'effetto complessivo è ascrivibile ai nuovi criteri introdotti da IFRS 17 che, come già evidenziato in precedenza, garantiscono maggiore correlazione tra la valutazione delle passività assicurative e gli investimenti sottostanti.

L'effetto complessivo sul patrimonio netto al 31 dicembre 2022 derivante dall'applicazione congiunta di IFRS 9 e IFRS 17 è negativo per 552 milioni al netto dell'effetto fiscale. Tale effetto è spiegato, come sopra illustrato, dagli impatti di transizione a IFRS 17/IFRS 9 al 1° gennaio 2022 (negativi per 985 milioni), parzialmente compensati nel corso dell'anno dai maggiori utili (25 milioni) e maggiori riserve (408 milioni) espresse secondo i nuovi principi.

Impairment

Per le Compagnie assicurative l'applicazione del nuovo modello Expected Credit Losses rileva principalmente con riferimento al portafoglio dei titoli di debito classificati nella voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (business model HTCS). L'applicazione delle nuove regole di impairment sui tali titoli di debito ha comportato un effetto pari a 59 milioni al netto dell'effetto fiscale con un effetto complessivamente nullo sul Patrimonio netto, dal momento che si sostanzia in una riclassifica tra riserve da valutazione e riserve di utili, trattandosi di strumenti finanziari già valutati al fair value. Non risulta essere invece significativa per quanto riguarda i crediti, rappresentati principalmente da conti correnti e altre forme tecniche a breve termine.

Effetti sul capitale regolamentare

Gli effetti contabili descritti in precedenza hanno anche delle conseguenze sul capitale regolamentare e sui ratio prudenziali. In particolare, il Patrimonio Netto ai fini dei fondi propri si riduce al 31 dicembre 2022 per un importo pari a -408 milioni40, con un impatto sul CET 1 ratio pari a -11 punti base.

39 In tale accezione sono stati rappresentati gli effetti della cancellazione di riserve tecniche e di ulteriori poste assicurative (es. DAC e specifici stanziamenti di Fondi Rischi). Il dettaglio, rappresentato nelle precedenti tabelle di riconciliazione attività e passività è composto principalmente come segue: voce 110. Passività Assicurative e voce 80. Attività Assicurative + 749 milioni, voce 80 Altre Passività e voce 130 Altre Attività -17 milioni.

40 Tale valore è calcolato escludendo dall'impatto complessivo sul patrimonio netto di -552 milioni registrato al 31 dicembre 2022, 144 milioni di effetti relativi agli intangibili del Gruppo Bancario cancellati in quanto già dedotti ai fini prudenziali.

L'impatto al 31 dicembre 2022 è derivante da:

  • − decremento del Patrimonio netto ai fini fondi propri (-14 punti base);
  • − minore assorbimento da applicazione del Danish Compromise (+3 punti base) per riduzione del valore di carico dell'investimento assicurativo.

Si precisa che, ai fini del calcolo prudenziale, l'investimento nelle Compagnie assicurative rientra nel regime di Danish Compromise che consente la ponderazione al 370% dell'investimento in luogo della sua deduzione dal CET1.

*****

In aggiunta a quanto rappresentato nel paragrafo precedente, si riporta, per completezza espositiva, la dinamica del margine sui servizi contrattuali relativo ai soli contratti emessi (senza considerare la componente in riassicurazione), suddiviso per metodo di transition e dando separata evidenza dei prodotti del ramo vita e del ramo danni.

(milioni di euro)
VITA DANNI TOTALE
Nuovi contratti
e contratti
misurati alla
data di
transizione
con il metodo
dell'applicazio
ne retroattiva
piena
Contratti
misurati
alla data di
transizione
con il
metodo
dell'applica
zione
retroattiva
modificata
Contratti
misurati alla
data di
transizione
con il
metodo del
fair value
Contratti
oggetto
di carve
out
TOTALE VITA Nuovi contratti e
contratti misurati
alla data di
transizione con il
metodo
dell'applicazione
retroattiva piena
Contratti
misurati alla
data di
transizione
con il
metodo
dell'applicazi
one
retroattiva
modificata
Contratti
misurati alla
data di
transizione
con il
metodo del
fair value
Contratti
oggetto
di carve
out
TOTALE
DANNI
Margine sui servizi contrattuali
Saldo al 1° gennaio
2022
1.294 686 3.779 3.182 8.941 224 90 19 - 333 9.274
Saldo al 31 dicembre
2022
1.220 606 3.939 2.976 8.741 206 86 36 - 328 9.069
Variazioni riferite ai
servizi attuali
-77 -63 -202 -261 -603 -30 -10 -3 - -43 -646
- Margine sui servizi
contrattuali rilevato in
conto economico per
riflettere i servizi prestati
-77 -63 -202 -261 -603 -30 -10 -3 - -43 -646
Variazioni riferite ai
servizi futuri e
variazioni finanziarie
214 -5 37 441 687 47 - -7 - 40 727
- Variazioni operative e
finanziarie che modificano
il margine sui servizi
contrattuali
139 -5 37 -53 118 27 - -7 - 20 138
- Effetti dei contratti
inizialmente rilevati
nell'esercizio di
riferimento
75 - - 494 569 20 - - - 20 589
Totale variazioni di
periodo
137 -68 -165 180 84 17 -10 -10 - -3 81
Saldo al 30 giugno 2023 1.357 538 3.774 3.156 8.825 223 76 26 - 325 9.150

Al 30 giugno 2023 il margine sui servizi contrattuali relativo ai contratti emessi – rilevati tra le passività assicurative - è complessivamente pari a 9.150 milioni, mentre al 31 dicembre 2022 ammontava a 9.069 milioni (era invece pari a 9.274 al 1° gennaio 2022). Tali importi non includono il valore delle cessioni in riassicurazione, il cui valore è rilevato tra le attività assicurative.

Nella tabella sono riportate le variazioni del periodo del margine sui servizi contrattuali, fornendo separata evidenza tra il business vita e danni e del metodo di transition utilizzato. Nello specifico si evidenziano le seguenti informazioni:

  • i servizi attuali, ovvero l'ammontare rilasciato a conto economico nel semestre a fronte dei servizi prestati, per un positivo effetto di conto economico pari a 646 milioni nel periodo di riferimento (pari a 641 milioni includendo anche la componente in riassicurazione);

  • i servizi futuri e le variazioni finanziarie, distinguendo le variazioni di stime e i costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti di assicurazione emessi (che ne incrementano il valore per un importo complessivo pari a 138 milioni) dagli effetti dei contratti inizialmente rilevati nel periodo di riferimento, la cosiddetta "nuova produzione" (pari a 589 milioni).

Le principali voci di bilancio

Al fine di garantire l'omogeneità dei criteri di redazione del Bilancio, il Gruppo Intesa Sanpaolo si è dotato di un corpo normativo interno di regole e policy relativo ai vari ambiti operativi ed organizzativi.

Il documento metodologico di riferimento per l'applicazione dei principi contabili è rappresentato dalle Regole Contabili di Gruppo, nelle quali vengono descritti i modelli applicativi adottati dal Gruppo, nel contesto di quanto statuito dai principi contabili di riferimento e dalle legislazioni applicabili alle diverse Società/Entità controllate, esplicitando le scelte operate nei casi in cui la normativa preveda dei regimi contabili alternativi od opzionali.

Con riferimento ai processi valutativi, il Gruppo ha formalizzato nel documento "Linee Guida per la valutazione delle Poste Patrimoniali di Bilancio" i principi e il quadro normativo di riferimento per la valutazione delle poste patrimoniali, i ruoli e le responsabilità degli Organi Societari, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e delle funzioni aziendali della Capogruppo che intervengono nel processo di valutazione; i presupposti su cui si basano i processi di valutazione e il sistema dei controlli posti in essere per garantire una corretta valutazione; i macro-processi di valutazione basati sui principi contabili declinati nelle diverse categorie di poste patrimoniali valutate (attive e passive); le regole di indirizzo e coordinamento delle Società del Gruppo in materia di valutazione delle poste patrimoniali.

Tra le linee guida e le policy si segnalano inoltre, le Regole in materia di Business Model, le Regole in materia di valutazione dell'expected credit loss secondo il principio IFRS 9 ("Impairment Policy") e le Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value (es. Fair Value Policy) alle quali si aggiungono documenti più specifici nell'ambito dei crediti deteriorati, degli equity investment e della gestione degli strumenti finanziari di copertura.

Con riferimento, infine, alle tematiche di vigilanza prudenziale il Gruppo ha redatto uno specifico documento denominato "Regole di vigilanza prudenziale armonizzata".

In linea generale tali documenti vengono approvati da parte degli Organi Societari competenti. L'aggiornamento avviene a cura delle strutture manageriali per esigenze originate sia da fattori esogeni (ad esempio, cambiamento della normativa) che endogeni al Gruppo (ad esempio, nuova operatività e prodotti) e, in funzione della rilevanza e pervasività delle modifiche apportate, tali documenti sono soggetti ad uno specifico iter approvativo.

Ai fini della predisposizione del Bilancio consolidato abbreviato al 30 giugno 2023, in linea peraltro con quanto già anticipato in occasione del Resoconto consolidato intermedio di gestione al 31 marzo 2023, oltre ai principi contabili specificatamente relativi alle attività ed alle passività assicurative, anche i principi contabili adottati con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie di bilancio, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi, sono stati aggiornati rispetto a quelli adottati per la predisposizione del Bilancio 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo per recepire l'entrata in vigore dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9 per le Compagnie assicurative del Gruppo Intesa Sanpaolo. Data la rilevanza delle modifiche, si riportano di seguito integralmente i paragrafi relativi ai criteri di classificazione, valutazione ed iscrizione delle attività e passività assicurative, nonché le parti relative alle attività e passività finanziarie – ora estese anche alle Compagnie assicurative – al riconoscimento dei ricavi e dei costi ed all'utilizzo di stime. Per tutti gli altri aspetti dei principi contabili adottati dal Gruppo Intesa Sanpaolo, non oggetto di modifica, si rimanda a quanto illustrato nell'ambito del Bilancio 2022.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (FVTPL)

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività finanziarie diverse da quelle classificate tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e tra le Attività finanziare valutate al costo ammortizzato. La voce, in particolare, include:

  • le attività finanziarie detenute per la negoziazione, essenzialmente rappresentate da titoli di debito e di capitale e dal valore positivo dei contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione;
  • le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, rappresentate dalle attività finanziarie che non soddisfano i requisiti per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Si tratta di attività finanziarie i cui termini contrattuali non prevedono esclusivamente rimborsi del capitale e pagamenti dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (c.d. "SPPI test" non superato) oppure che non sono detenute nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Business model "Hold to Collect") o il cui obiettivo è conseguito sia mediante la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita di attività finanziarie (Business model "Hold to Collect and Sell");
  • le attività finanziarie designate al fair value, ossia le attività finanziarie così definite al momento della rilevazione iniziale e ove ne sussistano i presupposti. In relazione a tale fattispecie, un'entità può designare irrevocabilmente all'iscrizione un'attività finanziaria come valutata al fair value con impatto a conto economico se, e solo se, così facendo elimina o riduce significativamente un'incoerenza valutativa.

Trovano quindi evidenza in questa voce:

– i titoli di debito e i finanziamenti che sono inclusi in un business model Other/Trading (non riconducibili quindi ai business model "Hold to Collect" o "Hold to Collect and Sell") o che non superano il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti o altre tipologie di finanziamenti che, sin dall'origine, vengono destinate alla cessione e che non sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell. Sono inclusi anche i titoli di debito della Divisione Insurance a copertura delle passività verso gli assicurati rappresentate da prodotti Unit linked, Multiramo e Fondi pensione;

  • gli strumenti di capitale non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto detenuti per finalità di negoziazione o per cui non si sia optato, in sede di rilevazione iniziale, per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • le quote di OICR.

La voce accoglie inoltre i contratti derivati, contabilizzati tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione, che sono rappresentati come attività se il fair value è positivo e come passività se il fair value è negativo. È possibile compensare i valori correnti positivi e negativi derivanti da operazioni in essere con la medesima controparte - anche tra i contratti derivati allocati nel portafoglio di negoziazione e i contratti derivati di copertura, come previsto dalla Circolare 262 - soltanto qualora si abbia correntemente il diritto legale di compensare gli importi rilevati contabilmente e si intenda procedere al regolamento su base netta delle posizioni oggetto di compensazione.

Fra i derivati sono inclusi anche quelli incorporati in contratti finanziari complessi - in cui il contratto primario è una passività finanziaria - che sono stati oggetto di rilevazione separata in quanto:

  • le loro caratteristiche economiche ed i rischi non sono strettamente correlati alle caratteristiche del contratto sottostante;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;

– gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con le relative variazioni rilevate a Conto economico. Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto a conto economico in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. In questo caso, il tasso di interesse effettivo dell'attività finanziaria riclassificata è determinato in base al suo fair value alla data di riclassificazione e tale data viene considerata come data di rilevazione iniziale per l'allocazione nei diversi stadi di rischio creditizio (stage assignment) ai fini dell'impairment.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale, alla data di erogazione per i finanziamenti ed alla data di sottoscrizione per i contratti derivati.

All'atto della rilevazione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico vengono rilevate al fair value, senza considerare i costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valorizzate al fair value. Gli effetti dell'applicazione di tale criterio di valutazione sono imputati nel Conto economico.

Per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari quotati in un mercato attivo, vengono utilizzate quotazioni di mercato. In assenza di un mercato attivo, vengono utilizzati metodi di stima e modelli valutativi comunemente adottati, che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato quali: valutazione di strumenti quotati che presentano analoghe caratteristiche, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, valori rilevati in recenti transazioni comparabili, ecc. Per i titoli di capitale e per gli strumenti derivati che hanno per oggetto titoli di capitale, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Nota Integrativa del Bilancio Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI)

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

– l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente che mediante la vendita (Business model "Hold to Collect and Sell"), e

– i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (c.d. "SPPI test" superato).

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali, al momento della rilevazione iniziale, è stata esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare, vengono inclusi in questa voce:

  • i titoli di debito che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI;
  • le interessenze azionarie, non qualificabili di controllo, collegamento e controllo congiunto, che non sono detenute con finalità di negoziazione, per cui si è esercitata l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva;
  • i finanziamenti che sono riconducibili ad un business model Hold to Collect and Sell e che hanno superato il test SPPI, incluse le quote dei prestiti sindacati sottoscritti o altre tipologie di finanziamenti che, sin dall'origine, vengono destinate alla cessione e che sono riconducibili ad un Business model Hold to Collect and Sell.

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie (ad eccezione dei titoli di capitale, per cui non è ammessa alcuna riclassifica), non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie.

In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al fair value con impatto sulla redditività complessiva in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Nel caso di riclassifica dalla categoria in oggetto a quella del costo ammortizzato, l'utile (perdita) cumulato rilevato nella riserva da valutazione è portato a rettifica del fair value dell'attività finanziaria alla data della riclassificazione. Nel caso invece di riclassifica nella categoria del fair value con impatto a conto economico, l'utile (perdita) cumulato rilevato precedentemente nella riserva da valutazione è riclassificato dal patrimonio netto all'utile (perdita) d'esercizio.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie avviene alla data di regolamento per i titoli di debito e per i titoli di capitale ed alla data di erogazione per i finanziamenti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le Attività classificate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, diverse dai titoli di capitale, sono valutate al fair value, con la rilevazione a Conto economico degli impatti derivanti dall'applicazione del costo ammortizzato, degli effetti dell'impairment e dell'eventuale effetto cambio, mentre gli altri utili o perdite derivanti da una variazione di fair value vengono rilevati in una specifica riserva di patrimonio netto finché l'attività finanziaria non viene cancellata. Al momento della dismissione, totale o parziale, l'utile o la perdita cumulati nella riserva da valutazione vengono riversati, in tutto o in parte, a Conto economico.

Gli strumenti di capitale per cui è stata effettuata la scelta per la classificazione nella presente categoria sono valutati al fair value e gli importi rilevati in contropartita del patrimonio netto (Prospetto della redditività complessiva) non devono essere successivamente trasferiti a conto economico, neanche in caso di cessione. La sola componente riferibile ai titoli di capitale in questione che è oggetto di rilevazione a conto economico è rappresentata dai relativi dividendi.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Per i titoli di capitale inclusi in questa categoria, non quotati in un mercato attivo, il criterio del costo è utilizzato quale stima del fair value soltanto in via residuale e limitatamente a poche circostanze, ossia in caso di non applicabilità di tutti i metodi di valutazione precedentemente richiamati, ovvero in presenza di un'ampia gamma di possibili valutazioni del fair value, nel cui ambito il costo rappresenta la stima più significativa.

Per maggiori informazioni sui criteri di determinazione del fair value, si rinvia alla Sezione "A.4 Informativa sul Fair Value" della Nota Integrativa del Bilancio Consolidato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 31 dicembre 2022.

Le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - sia sotto forma di titoli di debito che di crediti – sono soggette alla verifica dell'incremento significativo del rischio creditizio (impairment) prevista dall'IFRS 9, al pari delle Attività al costo ammortizzato, con conseguente rilevazione a conto economico di una rettifica di valore a copertura delle perdite attese. Più in particolare, sugli strumenti classificati in stage 1 (ossia sulle attività finanziarie al momento dell'origination, ove non deteriorate, e sugli strumenti per cui non si è verificato un significativo incremento del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) viene contabilizzata, alla data di rilevazione iniziale e ad ogni data di reporting successiva, una perdita attesa ad un anno. Invece, per gli strumenti classificati in stage 2 (bonis per i quali si è verificato un incremento significativo del rischio creditizio rispetto alla data di rilevazione iniziale) e in stage 3 (esposizioni deteriorate) viene contabilizzata una perdita attesa per l'intera vita residua dello strumento finanziario. Viceversa non sono assoggettati al processo di impairment i titoli di capitale.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Sono incluse nella presente categoria le attività finanziarie (in particolare finanziamenti e titoli di debito) che soddisfano entrambe le seguenti condizioni:

  • l'attività finanziaria è posseduta secondo un modello di business il cui obiettivo è conseguito mediante l'incasso dei flussi finanziari previsti contrattualmente (Business model "Hold to Collect"), e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (c.d. "SPPI test" superato).

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui sopra;
  • gli impieghi con clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui sopra;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui sopra.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio per distribuzione di prodotti finanziari ed attività di servicing).

Secondo le regole generali previste dall'IFRS 9 in materia di riclassificazione delle attività finanziarie, non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie salvo il caso in cui l'entità modifichi il proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie. In tali casi, che ci si attende siano altamente infrequenti, le attività finanziarie potranno essere riclassificate dalla categoria valutata al costo ammortizzato in una delle altre due categorie previste dall'IFRS 9 (Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico). Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione e gli effetti della riclassificazione operano in maniera prospettica a partire dalla data di riclassificazione. Gli utili o le perdite risultanti dalla differenza tra il costo ammortizzato dell'attività finanziaria e il relativo fair value sono rilevati a conto economico nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico e a Patrimonio netto, nell'apposita riserva di valutazione, nel caso di riclassifica tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale dell'attività finanziaria avviene alla data di regolamento per i titoli di debito ed alla data di erogazione nel caso di crediti. All'atto della rilevazione iniziale le attività sono contabilizzate al fair value, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

In particolare, per quel che attiene ai crediti, la data di erogazione normalmente coincide con la data di sottoscrizione del contratto. Qualora tale coincidenza non si manifesti, in sede di sottoscrizione del contratto si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento. L'iscrizione del credito avviene sulla base del fair value dello stesso, pari all'ammontare erogato, o prezzo di sottoscrizione, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo credito e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo.

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto o di rivendita a termine sono iscritte in Bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in Bilancio come debiti per l'importo percepito a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come crediti per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie in esame sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo. In questi termini, l'attività è riconosciuta in Bilancio per un ammontare pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, più o meno l'ammortamento cumulato (calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo) della differenza tra tale importo iniziale e l'importo alla scadenza (riconducibile tipicamente ai costi/proventi imputati direttamente alla singola attività) e rettificato dell'eventuale fondo a copertura delle perdite. Il tasso di interesse effettivo è individuato calcolando il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri dell'attività, per capitale ed interesse, all'ammontare erogato inclusivo dei costi/proventi ricondotti all'attività finanziaria medesima. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi direttamente attribuibili ad un'attività finanziaria lungo la sua vita residua attesa.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per le attività – valorizzate al costo storico – la cui breve durata fa ritenere trascurabile l'effetto dell'applicazione della logica dell'attualizzazione, per quelle senza una scadenza definita e per i crediti a revoca.

I criteri di valutazione, come meglio indicato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" nel Bilancio 2022, sono strettamente connessi all'inclusione degli strumenti in esame in uno dei tre stages (stadi di rischio creditizio) previsti dall'IFRS 9, l'ultimo dei quali (stage 3) comprende le attività finanziarie deteriorate e i restanti (stage 1 e 2) le attività finanziarie in bonis.

Con riferimento alla rappresentazione contabile dei suddetti effetti valutativi, le rettifiche di valore riferite a questa tipologia di attività sono rilevate nel Conto economico:

  • all'atto dell'iscrizione iniziale, per un ammontare pari alla perdita attesa a dodici mesi;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove il rischio creditizio non sia risultato significativamente incrementato rispetto all'iscrizione iniziale, in relazione alle variazioni dell'ammontare delle rettifiche di valore per perdite attese nei dodici mesi successivi;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove il rischio creditizio sia risultato significativamente incrementato rispetto all'iscrizione iniziale, in relazione alla rilevazione di rettifiche di valore per perdite attese riferibili all'intera vita residua prevista contrattualmente per l'attività;
  • all'atto della valutazione successiva dell'attività, ove dopo che si è verificato un incremento significativo del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale – la "significatività" di tale incremento sia poi venuta meno, in relazione all'adeguamento delle rettifiche di valore cumulate per tener conto del passaggio da una perdita attesa lungo l'intera vita residua dello strumento ("lifetime") ad una a dodici mesi.

Le attività finanziarie in esame, ove risultino in bonis, sono sottoposte ad una valutazione, volta a definire le rettifiche di valore da rilevare in bilancio, a livello di singolo rapporto creditizio (o "tranche" di titolo), in funzione dei parametri di rischio rappresentati da probability of default (PD), loss given default (LGD) ed exposure at default (EAD), derivati dai modelli AIRB e opportunamente corretti per tener conto delle previsioni del principio contabile IFRS 9.

Se, oltre ad un incremento significativo del rischio di credito, si riscontrano anche oggettive evidenze di una perdita di valore, l'importo della perdita viene misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività – classificata come "deteriorata", al pari di tutti gli altri rapporti intercorrenti con la medesima controparte – e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati, scontati al tasso di interesse effettivo originario. L'importo della perdita, da rilevare a Conto economico, è definito sulla base di un processo di valutazione analitica o determinato per categorie omogenee e, quindi, attribuito analiticamente ad ogni posizione e tiene conto, come dettagliato nel paragrafo "Perdite di valore delle attività finanziarie" nel Bilancio 2022, di informazioni forward looking e dei possibili scenari alternativi di recupero.

Rientrano nell'ambito delle attività deteriorate gli strumenti finanziari ai quali è stato attribuito lo status di sofferenza, inadempienza probabile o di scaduto/sconfinante da oltre novanta giorni secondo le regole di Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS e di Vigilanza europea.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi e del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie.

Il tasso effettivo originario di ciascuna attività rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali.

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a Conto economico. La ripresa di valore non può eccedere il costo ammortizzato che lo strumento finanziario avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono appostati nel margine di interesse.

In alcuni casi, durante la vita delle attività finanziarie in esame e, in particolare, dei crediti, le condizioni contrattuali originarie sono oggetto di successiva modifica per volontà delle parti del contratto. Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica occorre verificare se l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba

essere rilevato un nuovo strumento finanziario. In generale, le modifiche di un'attività finanziaria conducono alla cancellazione della stessa ed all'iscrizione di una nuova attività quando sono "sostanziali". La valutazione circa la "sostanzialità" della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi, infatti, potrà risultare chiaro, senza il ricorso a complesse analisi, che i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività mentre, in altri casi, dovranno essere svolte ulteriori analisi (anche di tipo quantitativo) per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Le analisi (quali-quantitative) volte a definire la "sostanzialità" delle modifiche contrattuali apportate ad un'attività finanziaria dovranno pertanto considerare:

  • le finalità per cui le modifiche sono state effettuate: ad esempio, rinegoziazioni per motivi commerciali e concessioni per difficoltà finanziarie della controparte:
    • o le prime, volte a "trattenere" il cliente, vedono coinvolto un debitore che non versa in una situazione di difficoltà finanziaria. In questa casistica sono incluse tutte le operazioni di rinegoziazione che sono volte ad adeguare l'onerosità del debito alle condizioni di mercato. Tali operazioni comportano una variazione delle condizioni originarie del contratto, solitamente richieste dal debitore, che attiene ad aspetti connessi alla onerosità del debito, con un conseguente beneficio economico per il debitore stesso. In linea generale si ritiene che, ogniqualvolta la banca effettui una rinegoziazione al fine di evitare di perdere il proprio cliente, tale rinegoziazione debba essere considerata come sostanziale in quanto, ove non fosse effettuata, il cliente potrebbe finanziarsi presso un altro intermediario e la banca subirebbe un decremento dei ricavi futuri previsti;
    • o le seconde, effettuate per "ragioni di rischio creditizio" (misure di forbearance), sono riconducibili al tentativo della banca di massimizzare il recupero dei flussi di cassa del credito originario. I rischi e i benefici sottostanti, successivamente alle modifiche, di norma, non sono sostanzialmente trasferiti e, conseguentemente, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio (salvo quanto si dirà in seguito in tema di elementi oggettivi), è quella effettuata tramite il "modification accounting" - che implica la rilevazione a conto economico della differenza tra valore contabile e valore attuale dei flussi di cassa modificati scontati al tasso di interesse originario - e non tramite la derecognition;
  • la presenza di specifici elementi oggettivi ("trigger") che incidono sulle caratteristiche e/o sui flussi contrattuali dello strumento finanziario (quali, a solo titolo di esempio, il cambiamento di divisa o la modifica della tipologia di rischio a cui si è esposti, ove la si correli a parametri di equity e commodity), che si ritiene comportino la derecognition in considerazione del loro impatto (atteso come significativo) sui flussi contrattuali originari.

Viceversa, le modifiche alle attività finanziarie a seguito della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform), relative alla variazione della base per determinare i flussi finanziari contrattuali

(sostituzione dell'indice di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse esistente con un tasso di riferimento alternativo), non costituiscono un evento di cancellazione contabile ("derecognition"), ma sono considerate contabilmente come una modifica ("modification"). Tali modifiche, se effettuate come diretta conseguenza dell'IBOR Reform e su basi economiche equivalenti, sono rappresentate con un adeguamento prospettico del tasso di interesse effettivo - applicando il paragrafo B5.4.5 dell'IFRS 9 anziché il "modification accounting" - con impatti sul margine di interesse dei futuri periodi.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio solamente se la cessione ha comportato il sostanziale trasferimento di tutti i rischi e benefici connessi alle attività stesse. Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita.

Nel caso in cui non sia possibile accertare il sostanziale trasferimento dei rischi e benefici, le attività finanziarie vengono cancellate dal bilancio qualora non sia stato mantenuto alcun tipo di controllo sulle stesse. In caso contrario, la conservazione, anche in parte, di tale controllo comporta il mantenimento in bilancio delle attività in misura pari al coinvolgimento residuo, misurato dall'esposizione ai cambiamenti di valore delle attività cedute ed alle variazioni dei flussi finanziari delle stesse.

Infine, le attività finanziarie cedute vengono cancellate dal bilancio nel caso in cui vi sia la conservazione dei diritti contrattuali a ricevere i relativi flussi di cassa, con la contestuale assunzione di un'obbligazione a pagare detti flussi, e solo essi, senza un ritardo rilevante ad altri soggetti terzi.

Operazioni di copertura

Il Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale della possibilità, prevista in sede di introduzione dell'IFRS 9, di continuare ad applicare integralmente le previsioni del principio contabile IAS 39 in tema di "hedge accounting" (nella versione carve-out omologata dalla Commissione Europea) per ogni tipologia di copertura (sia per le coperture specifiche che per le macro coperture).

Criteri di classificazione: tipologia di coperture

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite, attribuibili ad un determinato rischio, e rilevabili su un determinato elemento o gruppo di elementi, nel caso in cui quel particolare rischio dovesse effettivamente manifestarsi.

Le tipologie di coperture utilizzate sono le seguenti:

  • copertura di fair value: ha l'obiettivo di coprire l'esposizione alla variazione del fair value (attribuibile alle diverse tipologie di rischio) di attività e passività iscritte in bilancio o porzioni di esse, di gruppi di attività/passività, di impegni irrevocabili e di portafogli di attività e passività finanziarie, inclusi i core deposits, come consentito dallo IAS 39 omologato dalla Commissione Europea. Le coperture generiche di fair value ("macro hedge") hanno l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio di tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività o di passività finanziarie. Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti derivanti dallo sbilancio di attività e passività;
  • copertura di flussi finanziari: ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio. Tale tipologia di copertura è utilizzata essenzialmente per stabilizzare i l flusso di interessi della raccolta a tasso variabile nella misura in cui quest'ultima finanzia impieghi a tasso fisso. In talune circostanze, analoghe operazioni sono poste in essere relativamente ad alcune tipologie di impieghi a tasso variabile;
  • copertura di un investimento in valuta: attiene alla copertura dei rischi di un investimento in un'impresa estera espresso in valuta.

Solo gli strumenti che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo possono essere designati come strumenti di copertura. Data la scelta esercitata dal Gruppo di avvalersi della possibilità di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per le relazioni di copertura, non è possibile designare i titoli di capitale classificati tra le Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI) come oggetti coperti per il rischio di prezzo o di cambio, dato che tali strumenti non impattano il conto economico, nemmeno in caso di vendita (se non per i dividendi che sono rilevati a conto economico).

Criteri di iscrizione

Gli strumenti derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti e successivamente misurati al fair value.

Una relazione si qualifica come di copertura, e trova coerente rappresentazione contabile, soltanto se tutte le seguenti condizioni sono soddisfatte:

  • all'inizio della copertura vi è una designazione e documentazione formale della relazione di copertura, degli obiettivi della società nella gestione del rischio e della strategia nell'effettuare la copertura. Tale documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, l'elemento o l'operazione coperta, la natura del rischio coperto e come l'impresa valuta l'efficacia dello strumento di copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni di fair value dell'elemento coperto o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto;
  • la copertura è attesa altamente efficace;
  • la programmata operazione oggetto di copertura, per le coperture di flussi finanziari, è altamente probabile e presenta un'esposizione alle variazioni di flussi finanziari che potrebbe incidere sul Conto economico;
  • l'efficacia della copertura può essere attendibilmente valutata;
  • la copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità ed è considerata altamente efficace per tutti gli esercizi di riferimento per cui la copertura era designata.

Criteri di valutazione

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura di fair value, si compensa la variazione del fair value dell'elemento coperto con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a Conto economico delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, ne costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. Nel caso di operazioni di copertura generica di fair value ("macro hedge") le variazioni di fair value con riferimento al rischio coperto delle attività e delle passività oggetto di copertura sono imputate nello Stato patrimoniale, rispettivamente, nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, le variazioni di fair value del derivato sono imputate a patrimonio netto, per la quota efficace della copertura, e sono rilevate a Conto economico solo quando, con riferimento alla posta coperta, si manifesta la variazione dei flussi di cassa da compensare o se la copertura risulta inefficace;
  • le coperture di un investimento in valuta sono contabilizzate allo stesso modo delle coperture di flussi finanziari.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto delle suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere. Si ha efficacia quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente, cioè nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%, le variazioni dello strumento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale utilizzando:

  • test prospettici, che giustificano l'applicazione della contabilizzazione di copertura, in quanto dimostrano la sua efficacia attesa;
  • test retrospettivi, che evidenziano il grado di efficacia della copertura raggiunto nel periodo cui si riferiscono, ovvero, misurano quanto i risultati effettivi si siano discostati dalla copertura perfetta.

La contabilizzazione delle coperture di fair value cessa prospetticamente nei seguenti casi:

  • lo strumento di copertura giunge a scadenza, è venduto, cessato o esercitato;
  • la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura sopra detti;
  • l'impresa revoca la designazione.

Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura, secondo quanto sopra esposto, viene interrotta, il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione e lo strumento finanziario coperto riacquisisce il criterio di valutazione corrispondente alla sua classificazione di bilancio. Qualora l'attività o passività coperta sia valutata al costo ammortizzato, il maggiore o minore valore derivante dalla valutazione della stessa a fair value per effetto della copertura divenuta inefficace viene imputato a Conto economico secondo il metodo del tasso di interesse effettivo. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte nella voce 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" oppure 50. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, ferma restando la verifica che ne sussistano i presupposti.

In ciascuna delle seguenti circostanze un'impresa deve cessare prospetticamente la contabilizzazione di copertura di flussi finanziari:

  • a) lo strumento di copertura giunge a scadenza o è venduto, cessato o esercitato (a questo scopo, la sostituzione o il riporto di uno strumento di copertura con un altro strumento di copertura non è una conclusione o una cessazione se tale sostituzione o riporto è parte della documentata strategia di copertura dell'impresa). In tal caso, l'utile (o perdita) complessivo dello strumento di copertura rimane rilevato direttamente nel patrimonio netto fino all'esercizio in cui la copertura era efficace e resta separatamente iscritto nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione, oggetto di copertura, si verifica;
  • b) la copertura non soddisfa più i criteri per la contabilizzazione di copertura. In tal caso, l'utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall'esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica;
  • c) non si ritiene più che la programmata operazione debba accadere, nel qual caso qualsiasi correlato utile o perdita complessiva sullo strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto dall'esercizio in cui la copertura era efficace va rilevata a Conto economico;
  • d) l'impresa revoca la designazione. Per le coperture di una programmata operazione, l'utile o la perdita complessiva dello strumento di copertura rilevata direttamente nel patrimonio netto a partire dall'esercizio in cui la copertura era efficace resta separatamente iscritta nel patrimonio netto sino a quando la programmata operazione si verifica o ci si attende non debba più accadere.

Come eccezione alle previsioni dello IAS 39, non si effettua il discontinuing a seguito dell'aggiornamento della documentazione sulla relazione di copertura (per la modifica del rischio coperto, del sottostante coperto, del derivato di copertura o della modalità di verifica della tenuta della copertura) in caso di modifiche necessarie come diretta conseguenza della Riforma degli indici di riferimento per la determinazione dei tassi di interesse (cosiddetta IBOR Reform) ed effettuate su basi economiche equivalenti.

Attività e passività assicurative

Criteri di classificazione

Sono classificate in questa categoria le attività e passività assicurative che rientrano nell'ambito di applicazione dell'IFRS 17 Contratti assicurativi.

Nello specifico, nella voce passività assicurative trovano evidenza le passività iscritte dal Gruppo a fronte dei contratti per i quali il rischio assicurativo è valutato significativo e che comprendono: le polizze di ramo primo temporanee caso morte, le polizze di rendita e miste con coefficienti di conversione in rendita garantiti al momento dell'emissione, alcune tipologie di polizze unit linked, i fondi pensione assicurativi e le polizze danni, nonché le componenti di riassicurazione.

La voce include anche le passività iscritte a fronte di prodotti di investimento che prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili (gestioni separate) nonché le polizze miste di ramo primo e le polizze di capitalizzazione di ramo quinto. Si evidenzia che i prodotti di natura finanziaria emessi dalle Compagnie assicurative che non presentano un rischio assicurativo significativo e che non prevedono elementi di partecipazione discrezionale agli utili, sono esposti in bilancio come passività finanziarie e sono contabilizzati ai sensi dell'IFRS 9. Nello specifico, il Gruppo valuta tali prodotti al fair value, esercitando l'opzione prevista dal principio (Fair Value Option) al fine di evitare i mismatch contabili rispetto ai correlati investimenti valutati al fair value. Questi prodotti finanziari comprendono sostanzialmente le polizze unit linked senza clausole di extra rendimento.

La classificazione quale attività o passività assicurativa è funzione del saldo netto del portafoglio di appartenenza dei contratti. Genericamente i contratti assicurativi presentano un saldo passivo (passività assicurative) mentre i contratti di cessione in riassicurazione presentano un saldo attivo (attività assicurative).

Criteri di iscrizione

Al momento della sottoscrizione del contratto con il soggetto assicurato viene riconosciuta una passività il cui ammontare è dato dalla somma algebrica del valore attuale di tutti i flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), attualizzati e inclusivi anche di un opportuno Risk Adjustment (per i rischi di tipo non finanziario) e del Margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin), che rappresenta il valore attuale degli utili futuri.

La contabilizzazione avviene per gruppi di contratti ("Unit of Account") e non contratto per contratto. Ai fini dell'identificazione delle "Unit of Account" i contratti emessi vengono dapprima suddivisi in "portafogli", ovvero in gruppi di contratti che condividono rischi simili e che vengono gestiti unitariamente; ciascun portafoglio viene ulteriormente suddiviso in bucket di profittabilità distinguendo tra contratti onerosi al momento della rilevazione iniziale, contratti che al momento della rilevazione iniziale non hanno alcuna possibilità significativa di diventare onerosi in seguito e il gruppo costituito dagli altri contratti del portafoglio. Per definire le classi di profittabilità è previsto lo svolgimento di uno specifico test (test di onerosità).

Infine, i gruppi di contratti non devono contenere contratti emessi a più di 12 mesi di distanza (raggruppamento per "coorti") con l'eccezione dei contratti collegati a gestioni separate per i quali l'endorsement del principio IFRS 17 da parte della Commissione Europea ha previsto opzionalmente di derogare a tale requisito (c.d. "carve-out").

Il Gruppo Intesa Sanpaolo aggrega i contratti appartenenti al Business Danni in base alla Line of Business ("LoB") Solvency II di appartenenza; per il Business Vita l'aggregazione in gruppi di contratti avviene per i prodotti inclusi nella stessa Gestione Separata, prodotti Multiramo collegati alla stessa Gestione Separata, prodotti di tipo Unit, prodotti collegati a Fondi Pensione e prodotti di puro rischio (es. Temporanee caso morte).

Per quanto riguarda i contratti appartenenti a prodotti Multiramo o collegati ad una Gestione Separata, il Gruppo esercita l'opzione di non applicare il requisito della "coorte annuale" (c.d. "carve-out") così come previsto dal Regolamento di omologazione dell'IFRS 17 a livello europeo e quindi aggrega queste tipologie contrattuali solo con riferimento al concetto di condivisione dei rischi simili e alla gestione unitaria nonché all'appartenenza allo stesso bucket di profittabilità.

Criteri di valutazione

Il principio IFRS 17 prevede la valutazione della passività assicurativa sulla base di informazioni aggiornate, che riflettano le condizioni esistenti alla data di misurazione.

In particolare, il principio prevede:

  • un modello contabile di riferimento ("General Model") utilizzato per i contratti vita che non prevedono collegamenti contrattuali tra gli attivi e i passivi (prodotti caso morte e credit protection insurance) e per i contratti danni pluriennali non elegibili per il modello semplificato;
  • un modello che modifica il General Model denominato Variable Fee Approach utilizzato obbligatoriamente per la valutazione di alcune tipologie specifiche di passività (ad esempio contratti collegati a gestioni separate); e
  • un approccio semplificato facoltativo chiamato metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach).

Il principio prevede per il General Model, alla data di valutazione inziale, la misura di un gruppo di contratti come la somma del flussi di cassa contrattuali attesi (Present value future cash flow), il Risk Adjustment – una passività che riflette l'incertezza dei flussi di cassa dovuta ai rischi non finanziari - e del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) che rappresenta l'utile non maturato che l'entità riconoscerà man mano che fornisce il servizio previsto dal gruppo di contratti assicurativi. Per la determinazione dei flussi di cassa attesi vengono presi in considerazione tutti i flussi direttamente collegati all'adempimento dei contratti assicurativi. Poiché nel Gruppo Intesa Sanpaolo i prodotti assicurativi sono distribuiti da società del Gruppo diverse da quelle appartenenti alla Divisione Insurance, ai fini della quantificazione dei flussi di cassa e quindi del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) a livello consolidato si tiene conto dei reali costi sostenuti dal Gruppo verso soggetti terzi.

Dopo la rilevazione iniziale, il valore contabile di un gruppo di contratti assicurativi ad ogni data di reporting deve essere rivisto sulla base delle ipotesi più aggiornate sia operative (i.e. costi dei sinistri, spese) sia finanziarie (i.e. tasso di interesse). Ad ogni chiusura contabile è quindi necessario effettuare un aggiornamento dei saldi di flussi di cassa contrattuali attesi e del Risk Adjustment. In tale contesto:

– l'aggiornamento di flussi di cassa contrattuali attesi o del Risk Adjustment imputabile ad ipotesi operative (i.e. aggiornamento delle stime dei sinistri futuri) è contabilizzato in contropartita al margine sui servizi contrattuali

(Contractual Service Margin) (i.e. riduzione dei flussi di cassa contrattuali attesi per diminuzione dei sinistri attesi è contabilizzato in incremento del margine sui servizi contrattuali);

– l'aggiornamento di flussi di cassa contrattuali attesi o del Risk Adjustment imputabile a variazioni finanziarie (i.e. aggiornamento del tasso di interesse) è riconosciuto, invece, a Conto Economico (i.e. riduzione di flussi di cassa contrattuali attesi per incremento del tasso di sconto viene contabilizzata nel Conto Economico).

Una volta recepite le variazioni ascrivibili a ipotesi operative di flussi di cassa contrattuali attesi e Risk Adjustment, il margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) viene rilasciato a conto economico per la porzione stimata di servizio assicurativo reso nel periodo. La modalità di rilascio segue il servizio reso lungo la durata del contratto (c.d. "coverage unit"). Viceversa, in caso di gruppi di contratti onerosi il principio prevede la rilevazione immediata a conto economico della perdita complessiva stimata sull'intera vita delle polizze.

Per i contratti assicurativi con caratteristiche di partecipazione diretta agli utili (prodotti vita il cui valore è influenzato dagli attivi sottostanti), il principio prevede l'applicazione obbligatoria di una versione modificata del General Model denominata Variable Fee Approach. Un contratto è partecipativo diretto se i termini del contratto prevedono che:

  • l'assicurato ottenga un rendimento connesso a un gruppo di attività sottostanti chiaramente identificate;
  • l'entità si aspetti di riconoscere una quota significativa dei rendimenti generati dal fair value delle attività sottostanti;
  • una porzione significativa dei flussi di cassa che l'emittente si aspetta di pagare all'assicurato si modifichi sulla base delle variazioni del fair value delle attività sottostanti.

Il Variable Fee Approach ha le stesse regole di iscrizione iniziale del General Model ma prevede alcune varianti sulle movimentazioni nelle misurazioni successive.

Infatti, nel Variable Fee Approach il margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) comprende, in aggiunta a quanto previsto dal modello generale, gli utili finanziari di competenza del Gruppo derivanti dalla gestione degli attivi sottostanti i contratti valutati al Variable Fee Approach.

Per determinare se la partecipazione discrezionale agli utili è significativa, il Gruppo esegue un test sia di natura qualitativa che quantitativa per verificare i requisiti previsti. Nell'ambito dei prodotti della Divisione Insurance vengono misurati con il Variable Fee Approach tutti i contratti assicurativi di tipo "Linked" e i fondi pensione, nonché tutti i contratti collegati ad una gestione separata, sia individuali che di tipo Multiramo.

Infine, il Principio IFRS 17 prevede l'applicazione del metodo della ripartizione dei premi (Premium Allocation Approach) per semplificare la valutazione di un gruppo di contratti assicurativi se il periodo di copertura di ciascun contratto del gruppo (compresi i servizi assicurativi derivanti da tutti i premi compresi entro il limite contrattuale) non supera i 12 mesi o se l'applicazione di tale approccio non presenta risultati che si discostano in modo significativo rispetto all'applicazione del General Model.

Tale modello non prevede l'identificazione delle singole componenti delle passività per copertura futura (flussi di cassa contrattuali attesi, Risk Adjustment e margine sui servizi contrattuali) ma l'identificazione di una passività assicurativa "complessiva". Il Gruppo Intesa Sanpaolo applica tale modello al solo Business Danni, definendo come regola generale quella di utilizzare il modello della ripartizione dei premi per le polizze assicurative con durata non superiore all'anno.

In alcuni casi, l'interazione tra l'IFRS 17 e l'IFRS 9 potrebbe generare mismatch tra le modalità di contabilizzazione dei contratti di assicurazione e delle correlate attività finanziarie. Per ridurre tali mismatch, l'IFRS 17 consente di effettuare una disaggregazione dei proventi ed oneri finanziari derivanti da contratti assicurativi tra il conto economico (risultato finanziario) e l'Other Comprehensive Income (OCI) a Patrimonio Netto.

La scelta di effettuare la disaggregazione è fatta per i gruppi di contratti in ambito di applicazione di IFRS 17 con le seguenti modalità:

  • per quanto riguarda i contratti valutati con il General Model e con il Premium Allocation Approach, la rivalutazione finanziaria dei flussi di cassa futuri e del risk adjustment a tassi storici è contabilizzata a conto economico, mentre la differenza tra la rivalutazione a tassi storici e quelli correnti è contabilizzata a Other Comprehensive Income;
  • per i contratti valutati al Variable Fee Approach, l'IFRS 17 prevede che il risultato finanziario dei contratti assicurativi sia disaggregato tra conto economico e Other Comprehensive Income; in sostanza viene riclassificata a Other Comprehensive Income la differenza tra il risultato finanziario dei contratti assicurativi e il risultato finanziario a conto economico derivante dagli strumenti finanziari sottostanti (c.d. Mirroring).

Coerentemente con le scelte di classificazione dei titoli dell'attivo a copertura dei prodotti assicurativi e al fine di ridurre i potenziali mismatch contabili, il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta la disaggregazione sopra illustrata (anche intesa come "opzione OCI") su tutti i portafogli di contratti assicurativi, con l'eccezione di quelli relativi alle unit linked non collegati a prodotti multiramo e ai fondi pensione aperti.

Criteri di modifica e cancellazione

Secondo il principio IFRS 17 il contratto assicurativo va eliminato contabilmente quando, e solo quando, il contratto è estinto, ossia quando l'obbligazione specificata nel contratto assicurativo è scaduta, adempiuta o cancellata.

Peraltro, a seguito di modifiche contrattuali (concordate tra le parti o per cambiamenti normativi) che riflettono almeno una delle seguenti condizioni:

  • la modifica contrattuale, nel caso fosse stata inclusa nel contratto alla rilevazione iniziale, avrebbe comportato l'esclusione del contratto dall'ambito di applicazione dell'IFRS 17, la separazione di diverse componenti portando un contratto differente nella valutazione in ambito IFRS 17, un "limite contrattuale"41 ("contract boundary") sostanzialmente differente o l'assegnazione di un gruppo di contratti differente;
  • il contratto originario rispecchia la definizione di contratto di investimento con partecipazione discrezionale agli utili, ma quello modificato non più e viceversa;
  • il contratto originario è valutato con il modello semplificato, il metodo della ripartizione dei premi, ma il contratto

41 Il limite contrattuale è composto dai diritti e dalle obbligazioni sostanziali esistenti nel periodo di riferimento nel quale l'entità può costringere l'assicurato a pagare i premi o nel quale l'entità ha un'obbligazione sostanziale a fornirgli servizi assicurativi.

modificato non ha più le caratteristiche per essere valutato con questo modello;

l'IFRS 17 richiede la derecognition del contratto originario e la contestuale iscrizione del nuovo contratto. Al contrario, se le modifiche contrattuali non ricadono nelle fattispecie in precedenza elencate, vanno trattate come cambiamento delle ipotesi di valutazione dei flussi di cassa contrattuali attesi e conseguentemente modificano il Risk Adjustment e il margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) precedentemente calcolati.

Utilizzo di stime per la determinazione della passività assicurativa ai sensi dell'IFRS 17

Tasso di sconto

Ai fini della definizione delle curve di sconto in ambito IFRS 17 il Gruppo utilizza un approccio Bottom-Up. Secondo questo approccio, il tasso di attualizzazione è determinato come il rendimento privo di rischio (risk free rate), rettificato per tenere conto delle caratteristiche di illiquidità dei passivi oggetto di valutazione (c.d. Premio di liquidità). La curva dei tassi risk-free viene ricavata partendo dai tassi Euro Swap e denominati nella stessa valuta del passivo da valutare, con la deduzione dell'aggiustamento per il rischio di credito interbancario implicito nei tassi swap (c.d. Credit Risk Adjustment). Il premio di liquidità è stimato sulla base del premio di rischio insito all'interno del portafoglio titoli di ciascuna Compagnia, ripartito per singola gestione separata, portafoglio Unit, fondi pensione e portafoglio libero.

Stime dei flussi di cassa futuri per l'adempimento dei contratti assicurativi

I flussi di cassa futuri rappresentano le passività prospettiche che la Compagnia apposta per far fronte ai propri impegni relativi alla gestione assicurativa. Essi includono i flussi di cassa verso gli assicurati, inclusivi dei rendimenti prospettici dei prodotti assicurativi, e le spese da sostenere per il business in force. Per stimare tutti i flussi di cassa futuri attesi all'interno del perimetro di ciascun gruppo di contratti il Gruppo rispetta i seguenti criteri:

  • incorporare tutte le informazioni disponibili ottenute in modo ragionevole e giustificabile senza costi o sforzi superflui, con riguardo all'ammontare, al timing e all'incertezza dei flussi di cassa;
  • mantenere la coerenza della stima di eventuali variabili di mercato con i corrispondenti valori osservabili sul mercato per tali variabili;
  • riflettere le condizioni esistenti alla data di misurazione, ossia la stima si basa su informazioni correnti, aggiornate per ogni periodo di reporting.

La stima dei flussi di cassa futuri si basa su una gamma di scenari utilizzati ai fini di elaborazioni stocastiche che sono calcolati con l'obiettivo di riduzione della varianza campionaria. Per quanto riguarda l'identificazione del perimetro delle spese che ricadono nello scope IFRS 17, si prendono a riferimento le voci di costo presenti nel Conto Economico IAS / IFRS delle Compagnie Vita e Danni, al netto di alcune spese (ad es. spese di formazione, erogazioni liberali, sanzioni, ecc.) in coerenza con quanto previsto dal principio. In particolare, le spese comprendono quelle direttamente attribuibili ai gruppi di contratti, compresa l'allocazione delle spese generali fisse e variabili. Inoltre, nell'ambito di alcuni metodi utilizzati per valutare i sinistri sostenuti per i contratti Danni/Infortuni, le stime dei futuri pagamenti dei sinistri sono rettificate per tener conto dell'inflazione. Con riferimento agli Insurance Acquisition Cash Flow sostenuti in un'unica soluzione all'emissione dei nuovi contratti, essi non fanno parte dei flussi di cassa futuri ma sono inseriti nella valutazione del margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin) del New Business a riduzione dello stesso, in virtù del fatto che a fronte del pagamento del premio vi è stato il pagamento di tali costi.

Si precisa che a livello consolidato la presenza delle transazioni infragruppo comporta la necessità, per la quantificazione dei flussi di cassa, di "sostituire" i costi infragruppo proiettati dalla Divisione Insurance nella stima della propria situazione contabile "stand alone" (tipicamente le provvigioni pagate alla rete distributiva bancaria) con i costi reali sostenuti dal Gruppo verso soggetti terzi.

Per quanto riguarda le ipotesi sui tassi di mortalità si prendono in considerazione le tavole di mortalità nazionali pubblicate dall'ISTAT. Viene effettuata un'indagine sull'esperienza del Gruppo negli ultimi dieci anni e vengono utilizzati metodi statistici per aggiustare le tavole di mortalità al fine di produrre i tassi di mortalità attesi differenziati per macro-tipologia di prodotto (Credit Protection Insurance, Temporanee caso morte, Risparmio/Investimento/Previdenza) e per classi di età e sesso.

Anche le altre ipotesi tecniche sono ricavate a partire dai dati storici desumibili dagli applicativi gestionali. In particolare, per i tassi di riscatto viene effettuata un'analisi statistica per antidurata42 delle frequenze storiche registrate dalle singole Compagnie, opportunamente aggiustate in base ad expert judgement in particolare con riferimento alle antidurate non oggetto ancora di osservazioni.

Per valutare i flussi di cassa futuri relativi alla passività per sinistri avvenuti (Liability for Incurred Claims) il Gruppo fa ricorso alle metodologie più comunemente utilizzate nel settore, anche sulla base della disponibilità dei dati e serie storiche sui sinistri. La stima della passività per sinistri avvenuti include la stima per risarcimenti e spese dirette per sinistri avvenuti e denunciati, per sinistri avvenuti e non ancora denunciati, spese di liquidazione dirette e spese di gestione e liquidazione allocate.

Metodi utilizzati per misurare l'aggiustamento per il rischio non finanziario

L'aggiustamento per il rischio non finanziario (Risk Adjustment) è la compensazione richiesta per sopportare l'incertezza sull'importo e sulla tempistica dei flussi di cassa derivanti dal rischio non finanziario al momento dell'adempimento del contratto assicurativo. Poiché l'aggiustamento per il rischio rappresenta una compensazione per l'incertezza, vengono effettuate stime su un approccio proporzionale di calcolo del Risk Adjustment come prodotto di una percentuale media applicata ai flussi di cassa contrattuali attesi, dove la percentuale viene ottenuta facendo leva su un approccio VaR Ex-Ante su base trimestrale. L'analisi dei requisiti del Principio ha comportato la scelta ai fini del calcolo del Risk Adjustment per il Business Vita e per il Business Danni dei seguenti rischi di sottoscrizione (moduli Underwriting), in particolare:

42 Tempo decorso dalla stipula del contratto.

  • per il Vita, si fa riferimento ai seguenti moduli di rischio di sottoscrizione: Mortalità, Longevità, Spese ed il massimo fra il rischio di aumento del tasso di Estinzione Anticipata (Lapse Up) e il rischio di diminuzione del tasso di Estinzione Anticipata (Lapse Down);
  • per il Danni, si fa riferimento ai seguenti moduli di rischio di sottoscrizione: Tariffazione e Riservazione (Premium and Reserve) ed Estinzione Anticipata (Lapse).

Sia per il business Vita che per il business Danni viene escluso il rischio Catastrofale.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

I Debiti verso banche, i Debiti verso clientela e i Titoli in circolazione ricomprendono le varie forme di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata attraverso certificati di deposito, titoli obbligazionari ed altri strumenti di raccolta in circolazione, al netto degli eventuali ammontari riacquistati.

Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dall'impresa in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.

Criteri di iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene alla data di sottoscrizione del contratto, che normalmente coincide con il momento della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito.

La prima iscrizione è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, aumentato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

I debiti per leasing vengono iscritti al valore attuale dei pagamenti di leasing futuri, attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito dell'operazione oppure, se non determinabile, attraverso il tasso marginale di finanziamento.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo.

Fanno eccezione le passività a breve termine, per le quali il fattore temporale risulta trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato.

I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del contratto che non è contabilizzata/considerata come contratto separato); l'effetto della rideterminazione andrà registrato in contropartita all'attività per diritto d'uso.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scadute o estinte. La cancellazione avviene anche in presenza di riacquisto di titoli obbligazionari precedentemente emessi. La differenza tra valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistarla viene registrata a Conto economico.

Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento.

Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di iscrizione

Gli strumenti finanziari in oggetto sono iscritti alla data di sottoscrizione o alla data di emissione ad un valore pari al fair value dello strumento, senza considerare eventuali costi o proventi di transazione direttamente attribuibili agli strumenti stessi.

In tale categoria di passività sono, in particolare, inclusi i contratti derivati di trading con fair value negativo, nonché i derivati impliciti con fair value negativo oggetto di scorporo dalle passività valutate al costo ammortizzato.

Inoltre sono incluse le passività che si originano da scoperti tecnici generati dall'attività di negoziazione di titoli e i certificates rientranti nel business model di trading.

Criteri di valutazione

Tutte le passività di negoziazione sono valutate al fair value con imputazione del risultato della valutazione nel Conto economico.

Criteri di cancellazione

Le Passività finanziarie detenute per negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Passività finanziarie designate al fair value

Criteri di classificazione

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in Conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dall'IFRS 9 e nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.

Con riferimento alle passività finanziarie delle Compagnie assicurative controllate, che quindi non rientrano nel perimetro di applicazione dell'IFRS 17, il Gruppo si è avvalso della possibilità di designare come passività al fair value i prodotti di natura finanziaria privi di un rischio assicurativo significativo e che non sono inclusi in gestioni separate e non prevedono, quindi, elementi di partecipazione discrezionale agli utili. Anche gli investimenti relativi a tali forme di raccolta, come già precedentemente esposto, sono valutati al fair value a Conto Economico in quanto gestiti secondo un Business Model "Other".

In tale categoria di passività sono, inoltre, inclusi i certificates rientranti nel business model di banking book.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione di tali passività avviene alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded e al netto delle commissioni di collocamento pagate.

Criteri di valutazione

Tali passività sono valutate al fair value con imputazione del risultato secondo le seguenti regole previste dall'IFRS 9:

  • le variazioni di fair value che sono attribuibili alla variazione del proprio merito creditizio devono essere rilevate nel Prospetto della redditività complessiva (Patrimonio Netto);
  • le restanti variazioni di fair value devono essere rilevate nel Conto economico.

Gli importi rilevati nel Prospetto della redditività complessiva non rigirano successivamente a conto economico. Tale modalità di contabilizzazione non deve essere applicata qualora la rilevazione degli effetti del proprio merito di credito a Patrimonio netto determini o accentui un accounting mismatch a conto economico. In questo caso gli utili o le perdite legate alla passività, incluse quelle che si determinano come effetto della variazione del proprio merito creditizio, devono essere rilevate a conto economico.

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie designate al fair value vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà della stessa.

Altre informazioni

Riconoscimento dei ricavi e dei costi

I ricavi sono flussi lordi di benefici economici derivanti dallo svolgimento dell'attività ordinaria dell'impresa e sono rilevati nel momento in cui viene trasferito il controllo dei beni o servizi al cliente, ad un ammontare che rappresenta l'importo del corrispettivo a cui si ritiene di avere diritto. In particolare, la rilevazione dei ricavi avviene tramite l'applicazione di un modello che deve soddisfare i seguenti criteri:

  • identificazione del contratto, definito come un accordo in cui le parti si sono impegnate ad adempiere alle rispettive obbligazioni;
  • individuazione delle singole obbligazioni di fare ("performance obligations") contenute nel contratto;
  • determinazione del prezzo della transazione, ossia il corrispettivo atteso per il trasferimento al cliente dei beni o dei servizi;
  • ripartizione del prezzo della transazione a ciascuna "performance obligation", sulla base dei prezzi di vendita della singola obbligazione;
  • riconoscimento dei ricavi nel momento in cui (o man mano che) l'obbligazione di fare risulta adempiuta trasferendo al cliente il bene o servizio promesso.

Il prezzo dell'operazione rappresenta l'importo del corrispettivo a cui l'entità ritiene di aver diritto in cambio del trasferimento al cliente dei beni e servizi promessi. Esso può includere importi fissi, variabili o entrambe le casistiche. I ricavi configurati da corrispettivi variabili vengono rilevati a Conto economico se attendibilmente stimabili e unicamente se è altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere, in periodi successivi, in tutto o in una sua parte significativa, stornato dal Conto economico. In caso di forte prevalenza di fattori di incertezza legati alla natura del corrispettivo, il medesimo sarà rilevato solo al momento in cui tale incertezza verrà risolta.

I ricavi possono essere riconosciuti:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso, o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso.

Il bene è trasferito quando, o nel corso del periodo in cui, il cliente ne acquisisce il controllo.

In particolare:

– gli interessi corrispettivi sono riconosciuti pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende

anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:

  • a) di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • b) classificati nello Stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (fair value option);
  • c) connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a Conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a Conto economico al momento in cui ne viene deliberata la distribuzione, a meno che tale data non sia nota o l'informazione non sia immediatamente disponibile, nel qual caso è ammessa la rilevazione al momento dell'incasso;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti al Conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili derivanti dai contratti assicurativi contabilizzati ai sensi dell'IFRS 17, iscritti nella voce patrimoniale Margine sui servizi contrattuali (Contractual Service Margin), vengono rilasciati a conto economico per la porzione stimata di servizio assicurativo reso nel periodo;
  • i ricavi derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente.

I costi sono rilevati a Conto economico secondo il principio della competenza; i costi relativi all'ottenimento e l'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi.

Utilizzo di stime e assunzioni nella predisposizione dell'informativa finanziaria

La predisposizione dell'informativa finanziaria richiede anche il ricorso a stime e ad assunzioni che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello Stato patrimoniale e nel Conto economico, nonché sull'informativa relativa alle attività e passività potenziali riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione. Per loro natura le stime e le assunzioni utilizzate possono variare di esercizio in esercizio e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi i valori iscritti in bilancio possano variare anche in maniera significativa a seguito del mutamento delle valutazioni soggettive utilizzate.

In presenza di incertezze più significative e/o di attività oggetto di misurazione di particolare materialità la valutazione è supportata, con il ricorso a periti/esperti esterni, da specifiche fairness opinion.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di valutazioni soggettive da parte della direzione aziendale sono:

  • la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti, delle partecipazioni e, in genere, delle altre attività finanziarie;
  • l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
  • la quantificazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio;
  • la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;
  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva;
  • le ipotesi demografiche (legate alla mortalità prospettica della popolazione assicurata) e finanziarie (derivanti dalla possibile evoluzione dei mercati finanziari) utilizzate per la valutazione dei prodotti assicurativi secondo le previsioni dell'IFRS 17.

Per talune delle fattispecie appena elencate possono essere identificati i principali fattori che sono oggetto di stime da parte del Gruppo e che quindi concorrono a determinare il valore di iscrizione in bilancio di attività e passività. Senza pretesa di esaustività, si segnala che:

  • per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, qualora sia necessario l'utilizzo di parametri non desumibili dal mercato, le principali stime riguardano, da un lato, lo sviluppo dei flussi finanziari futuri (o anche flussi reddituali, nel caso di titoli azionari), eventualmente condizionati a eventi futuri e, dall'altro, il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi;
  • per l'allocazione nei tre stadi di rischio creditizio previsti dall'IFRS 9 di crediti e titoli di debito classificati tra le Attività finanziarie al costo ammortizzato e le Attività finanziarie al fair value con impatto sulla redditività complessiva ed il calcolo delle relative perdite attese, le principali stime riguardano:
    • o la determinazione dei parametri di significativo incremento del rischio di credito, basati essenzialmente su modelli di misurazione delle probabilità di default (PD) all'origination delle attività finanziarie e alla data di bilancio;
    • o l'inclusione di fattori forward looking, anche di tipo macroeconomico, per la determinazione di PD e LGD;
    • o la determinazione delle probabilità di vendita di attività finanziarie deteriorate, mediante realizzo delle posizioni sul mercato;
  • per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati, sono presi in considerazione alcuni elementi: i tempi di recupero attesi, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché i costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia;
  • per la determinazione del valore d'uso delle attività immateriali a vita indefinita (brand name e avviamento) in riferimento alle Cash Generating Units (CGU) di cui si compone il Gruppo, sono oggetto di stima, separatamente ed

opportunamente attualizzati, i flussi finanziari futuri nel periodo di previsione analitica e i flussi utilizzati per determinare il c.d. "terminal value", generati dalla CGU. Rientra tra gli elementi oggetto di stima anche il costo del capitale;

  • per la determinazione del valore d'uso delle attività immateriali a vita definita (portafogli di asset management e assicurativo) in riferimento alle CGU di cui si compone il Gruppo, sono oggetto di stima la vita utile, da un lato, ed i flussi finanziari futuri rivenienti dall'attività, dall'altro. Anche nel caso delle attività immateriali a vita definita rientra tra gli elementi oggetto di stima il costo del capitale;
  • la determinazione del fair value degli immobili e del patrimonio artistico di pregio viene effettuata attraverso la predisposizione di apposite perizie da parte di società qualificate ed indipendenti. Per la predisposizione delle perizie relative agli immobili sono oggetto di stima i canoni di locazione, i prezzi di vendita, i tassi di attualizzazione e i tassi di capitalizzazione, mentre per la predisposizione delle perizie relative al patrimonio artistico di pregio la stima del valore è desunta dall'andamento degli scambi di opere analoghe (per tecnica, misure, soggetto) dello stesso autore, o di scuole e movimenti regionali prossimi per stile e tecnica;
  • per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto dei flussi, opportunamente attualizzati, derivanti dalle analisi storico statistiche, e della curva demografica;
  • per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri è oggetto di stima ove possibile l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • per la determinazione delle passività assicurative si fa ricorso a stime per la valutazione dei flussi di cassa futuri per l'adempimento dei contratti, per la definizione delle ipotesi tecniche sui tassi di mortalità e sulle altre ipotesi tecniche, ed esempio tassi di riscatto e sinistri accaduti per la valutazione dei contratti danni. Assumono inoltre particolare rilevanza le assunzioni utilizzate per la determinazione dei tassi di sconto e i metodi utilizzati per misurare l'aggiustamento per il rischio non finanziario;
  • per la determinazione delle poste relative alla fiscalità differita è stimata la probabilità di un futuro effettivo sostenimento di imposte (differenze temporanee tassabili) ed il grado di ragionevole certezza – se esistente – di ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la deducibilità fiscale (differenze temporanee deducibili e perdite fiscali riportate a nuovo).

Con riferimento alle valutazioni inerenti ai rischi indotti dal conflitto tra Russia e Ucraina e complessivamente inerenti al portafoglio creditizio, si rinvia a quanto rappresentato nel capitolo iniziale della Relazione intermedia sulla gestione "Il primo semestre del 2023" e nella sezione "Il presidio dei rischi" delle presenti Note illustrative.

Con riferimento alla recuperabilità dei valori delle attività immateriali a vita indefinita e alla recuperabilità delle imposte anticipate iscritte, non sono stati identificati nel semestre fattori che facciano supporre non più recuperabili i valori iscritti tra le attività. In particolare, lo scenario macroeconomico aggiornato non presenta nel suo complesso variazioni di rilievo rispetto a quello utilizzato ai fini del Bilancio 2022; inoltre le previsioni sui flussi finanziari prospettici sono attese in miglioramento grazie al maggior contributo del margine di interesse.

Area e metodi di consolidamento

Area di consolidamento

La Relazione semestrale consolidata include Intesa Sanpaolo e le società da questa direttamente o indirettamente controllate, controllate congiuntamente o sottoposte ad influenza notevole, comprendendo – come specificamente previsto dai principi IAS/IFRS – anche le società operanti in settori di attività diversi da quello di appartenenza della Capogruppo, nonché le partecipazioni di private equity. Analogamente, sono incluse anche le entità strutturate quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Sono escluse dall'area di consolidamento, e classificate sulla base di quanto previsto dall'IFRS 9, alcune interessenze superiori al 20% – peraltro di importo contenuto – in quanto Intesa Sanpaolo, direttamente o indirettamente, detiene esclusivamente diritti patrimoniali su una porzione dei frutti degli investimenti o non ha accesso alle politiche di gestione e può esercitare diritti di governance limitati alla tutela dei propri interessi patrimoniali.

Sono inoltre escluse dall'area di consolidamento integrale le interessenze partecipative detenute, direttamente o attraverso fondi, in società che svolgono attività di venture capital. Tali interessenze partecipative sono incluse nella categoria delle Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico.

Sono, infine, escluse dall'area di consolidamento le società non partecipate delle quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto superiore al 20%, in considerazione della finalità di tale strumento che è quella di tutela del credito concesso e non di esercizio del controllo e di indirizzo delle politiche finanziarie ed economiche, al fine di usufruire dei benefici economici da esse derivanti.

Si rammenta che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle società da questa controllate l'attività di direzione e coordinamento di cui all'art. 2497 C.C. e seguenti.

Rispetto al 31 dicembre 2022, le variazioni nel perimetro di consolidamento integrale hanno riguardato l'ingresso di:

  • − Reyl Finance (MEA) Ltd, precedentemente consolidata con il metodo del patrimonio netto;
  • e l'uscita di:
  • − Fideuram Bank Luxembourg, fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A. (già Compagnie de Banque Privée Quilvest - CPBQ);
  • − Asteria Obviam S.A., in quanto scesa al di sotto della soglia di materialità;
  • − Intesa Sanpaolo Provis S.p.A., fusa per incorporazione in Intesa Sanpaolo S.p.A.

Per completezza si segnala inoltre che Banca 5 S.p.A. ha modificato la propria denominazione sociale in Isybank S.p.A.

Metodi di consolidamento

I metodi utilizzati per il consolidamento dei dati delle società controllate (consolidamento integrale) e per il consolidamento delle società collegate nonché delle società sottoposte a controllo congiunto (metodo del patrimonio netto) sono invariati rispetto a quelli adottati per il Bilancio annuale 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo al quale, pertanto, si fa rinvio.

I bilanci della Capogruppo e delle altre società utilizzati per predisporre il Bilancio consolidato semestrale abbreviato fanno riferimento al 30 giugno 2023.

In taluni limitati casi, per partecipate di rilevanza non significativa, sono stati utilizzati gli ultimi dati ufficiali disponibili.

In particolare, relativamente alla controllata ucraina Pravex Bank, in considerazione della limitata incidenza sul bilancio consolidato dei saldi patrimoniali ed economici della banca e in un'ottica di contenimento del rischio operativo, la decisione del Gruppo è stata quella di procedere al consolidamento integrale della controllata ucraina mantenendo nei libri i saldi patrimoniali al 31 marzo 2023 e apportando centralmente le rettifiche di valore legate alla svalutazione degli assets della Banca. Quanto alla controllata Banca Intesa Russia, le relative risultanze patrimoniali ed economiche al 30 giugno 2023 sono state recepite mediante il consolidamento linea per linea.

Ove necessario – in casi comunque di rilevanza del tutto marginale – i bilanci delle società consolidate, eventualmente redatti in base a criteri contabili diversi, sono stati resi conformi ai principi del Gruppo.

I bilanci delle imprese operanti in aree diverse dall'Eurozona sono convertiti in euro applicando alle voci dell'attivo e del passivo patrimoniale i cambi correnti alla data di chiusura del periodo di riferimento ed alle voci del conto economico i cambi medi del periodo stesso.

Il prospetto che segue evidenzia le società controllate in via esclusiva oggetto di consolidamento al 30 giugno 2023.

Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante quota
%
voti %
(b)
1 Acantus S.p.A.
Capitale Eur 800.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
2 Anti Financial Crime Digital HUB S.c.a.r.l. (c) Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. 10,00
Capitale Eur 100.000 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
70,00
3 Asteria Obviam S.A. (c)
Capitale Chf 11.200.000
Ginevra Ginevra 1 REYL & Cie S.A. 100,00
4 Banca Comerciala Eximbank S.A.
Capitale Mdl 1.250.000.000
Chisinau Chisinau 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
5 Banca Intesa AD Beograd
Capitale Rsd 21.315.900.000
Novi Beograd Beograd 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
6 Bank of Alexandria S.A.E.
Capitale Egp 5.000.000.000
Il Cairo Il Cairo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 80,00
7 Banka Intesa Sanpaolo d.d. (d) Koper Koper 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 48,13
Capitale Eur 22.173.218 Privredna Banka Zagreb d.d. 51,00
99,13
8 Carnegie Fund Services S.A. (c) Ginevra Ginevra 1 REYL & Cie S.A. 100,00
9 Capitale Chf 435.000
CBP Quilvest PE Fund GP S.a r.l. (c)
Capitale Usd 20.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Wealth Management (Luxembourg)
S.A.
100,00
10 Centai Institute S.p.A. (c)
Capitale Eur 50.000
Torino Torino 2 Intesa Sanpaolo S.p.A. 49,00
11 Cib Bank Ltd.
Capitale Huf 50.000.000.003
Budapest Budapest 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
12 CIB Insurance Broker Ltd.
Capitale Huf 10.000.000
Budapest Budapest 1 Cib Bank Ltd. 100,00
13 CIB Leasing Ltd.
Capitale Huf 53.000.000
Budapest Budapest 1 Cib Bank Ltd. 100,00
14 CIB Rent Operative Leasing Ltd.
Capitale Huf 5.000.000
Budapest Budapest 1 Cib Bank Ltd. 100,00
15 Colline e oltre S.p.A. (c)
Capitale Eur 50.000
Pavia Pavia 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 51,00
16 Compagnia Italiana Finanziaria - CIF S.r.l.
Capitale Eur 10.000
Milano Milano 1 IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. 61,45
17 Consorzio Studi e ricerche fiscali Gruppo Intesa Sanpaolo (c) Roma Roma 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 7,50
Capitale Eur 258.228,45 Eurizon Capital SGR S.p.A. 5,00
Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 7,50
Intesa Sanpaolo S.p.A. 80,00
100,00
18 Duomo Funding Plc (e) Dublino Dublino 2 Intesa Sanpaolo S.p.A. -
19 Epsilon SGR S.p.A. Milano Milano 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00
20 Capitale Eur 5.200.000
Etoile François Premier S.a.r.l. (f)
Parigi Parigi 1 Risanamento Europa S.r.l. 100,00
Capitale Eur 5.000 Eurizon asset Management Slovakia Sprav. Spol.
21 Eurizon Asset Management Croatia D.O.O. Zagabria Zagabria 1 A.S. 100,00
Capitale Eur 663.614 Eurizon asset Management Slovakia Sprav. Spol.
22 Eurizon Asset Management Hungary Ltd. Budapest Budapest 1 A.S. 100,00
Capitale Huf 600.000.000
23 Eurizon Asset Management Slovakia Sprav. Spol. A.S. Bratislava Bratislava 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00
24 Capitale Eur 4.093.560
Eurizon Capital Asia Limited (già Eurizon Capital (HK) limited)
(c)
Hong Kong Hong Kong 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00
25 Capitale Hkd 95.000.000
Eurizon Capital Real Asset SGR S.p.A.
Milano Milano 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 19,98 51,00 (*)
Capitale Eur 4.166.667 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 40,01 24,50 (*)
59,99 75,50 (*)

Denominazione imprese Sede
Sede
Tipo
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
Disponib.
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante quota
%
voti %
(b)
26 Eurizon Capital S.A.
Capitale Eur 7.974.600
Lussemburgo Lussemburgo 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 100,00
27 Eurizon Capital SGR S.p.A.
Capitale Eur 99.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
28 Eurizon Slj Capital Ltd. Londra Londra 1 Eurizon Capital SGR S.p.A. 65,00
29 Capitale Gbp 1.001.000
Exelia S.r.l. (c)
Brasov Brasov 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
30 Capitale Ron 8.252.600
Exetra S.p.A. (g)
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 85,00
31 Capitale Eur 158.000
Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A.
Roma Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
32 Capitale Eur 300.000.000
Fideuram Asset Management (Ireland) Dac
(già Fideuram Asset Management (Ireland) Ltd.)
Dublino Dublino 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
33 Capitale Eur 1.000.000
Fideuram Asset Management SGR S.p.A.
Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 99,52
34 Capitale Eur 25.870.000
Fideuram Asset Management Uk Ltd (c)
Londra Londra 1 Fideuram Asset Management (Ireland) Dac 100,00
35 Capitale Gbp 1.000.000
Fideuram Vita S.p.A.
Roma Roma 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 80,01
Capitale Eur 357.446.836 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 19,99
100,00
36 Fondo Sviluppo ecosistemi di Innovazione (c) Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. 100,00
37 Capitale Eur 15.000.000
Gap Manco Sarl (c)
Lussemburgo Lussemburgo 1 REYL & Cie S.A. 100,00
38 Capitale Eur 12.500
Iberia Distressed Assets Manager Sarl (c)
Capitale Eur 12.500
Lussemburgo Lussemburgo 1 REYL Finance (MEA) Ltd. 100,00
39 IIF SME Manager Ltd. (c) George Town George Town 1 REYL & Cie S.A. 100,00
40 Capitale Usd 1.000
IMI Capital Market USA Corp.
New York New York 1 IMI Investments S.A. 100,00
41 Capitale Usd 5.000
IMI Finance Luxembourg S.A. (c)
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
42 Capitale Eur 100.000
IMI Investments S.A.
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
43 Capitale Eur 21.660.000
IMMIT - Immobili Italiani S.r.l.
Bergamo Bergamo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
44 Capitale Eur 185.680.000
Immobiliare Cascina Rubina S.r.l. (f)
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
45 Capitale Eur 10.000
IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l.
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
46 Capitale Eur 10.000
Iniziative Logistiche S.r.l.
Milano Milano 1 IN.FRA - Investire nelle Infrastrutture S.r.l. 60,02
47 Capitale Eur 10.000
Insalute Servizi S.p.A. (h)
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 65,00
48 Capitale Eur 909.091
Intesa Invest A.D. Beograd (c)
Beograd Beograd 1 Banca Intesa AD Beograd 100,00
49 Capitale Rsd 236.975.800
Intesa Leasing (Closed Joint-Stock Company)
Mosca Mosca 1 Joint-Stock Company Banca Intesa 100,00
50 Capitale Rub 3.000.000
Intesa Leasing d.o.o. Beograd
Beograd Beograd 1 Banca Intesa AD Beograd 100,00
Capitale Rsd 960.374.301
51 Intesa Sanpaolo (Qingdao) Service Company Ltd (c)
Capitale CNY 80.000.000
Qingdao Qingdao 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
52 Intesa Sanpaolo Albania Sh.A.
Capitale All 5.562.517.674
Tirana Tirana 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00

voti %

(b) Impresa partecipante quota

%

RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.

Capitale Eur 27.912.258
54 Intesa Sanpaolo Bank Ireland Plc
Capitale Eur 400.500.000
Dublino Dublino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
55 Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A.
Capitale Eur 1.389.370.555
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
56 Intesa Sanpaolo Banka d.d. Bosna I Hercegovina
Capitale Bam 44.782.000
Sarajevo Sarajevo 1 Privredna Banka Zagreb d.d. 99,99 100,00 (**)
57 Intesa Sanpaolo Brasil S.A. - Banco Multiplo
Capitale Brl 986.228.279,52
San Paolo San Paolo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A.
Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
99,90
0,10
100,00
58 Intesa Sanpaolo Casa S.p.A. (c)
Capitale Eur 1.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
59 Intesa Sanpaolo Expo Institutional Contact S.r.l. (c)
Capitale Eur 50.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
60 Intesa Sanpaolo Funding LLC (già Intesa Funding LLC)
Capitale Usd 25.000
New York Wilmington
Delaware
1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
61 Intesa Sanpaolo Harbourmaster III S.A.
Capitale Eur 5.500.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
62 Intesa Sanpaolo Highline S.r.l. (c)
Capitale Eur 500.000
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
63 Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
Capitale Eur 2.157.957.270
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
64 Intesa Sanpaolo House Luxembourg S.A.
Capitale Eur 24.990.317
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
65 Intesa Sanpaolo Imi Securities Corp.
Capitale Usd 44.500.000
New York New York 1 IMI Capital Market USA Corp. 100,00
66 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,99
Capitale Eur 9.254.940 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 0,01
100,00
67 Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A.
Capitale Eur 500.000
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 100,00
68 Intesa Sanpaolo International Value Services d.o.o.
Capitale Eur 13.272,28
Zagabria Zagabria 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
100,00
58 Intesa Sanpaolo Casa S.p.A. (c) Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Eur 1.000.000
59 Intesa Sanpaolo Expo Institutional Contact S.r.l. (c) Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Eur 50.000 Wilmington
60 Intesa Sanpaolo Funding LLC (già Intesa Funding LLC) New York Delaware 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Usd 25.000
61 Intesa Sanpaolo Harbourmaster III S.A. Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
Capitale Eur 5.500.000
62 Intesa Sanpaolo Highline S.r.l. (c) Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Eur 500.000
63 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Eur 2.157.957.270
64 Intesa Sanpaolo House Luxembourg S.A. Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
Capitale Eur 24.990.317
65 Intesa Sanpaolo Imi Securities Corp. New York New York 1 IMI Capital Market USA Corp. 100,00
Capitale Usd 44.500.000
66 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,99
Capitale Eur 9.254.940 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 0,01
100,00
67 Intesa Sanpaolo Insurance Agency S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 100,00
Capitale Eur 500.000
68 Intesa Sanpaolo International Value Services d.o.o. Zagabria Zagabria 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
Capitale Eur 13.272,28
69 Intesa Sanpaolo Life Designed Activity Company (già Intesa
Sanpaolo Life Ltd.)
Dublino Dublino 1 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 100,00
Capitale Eur 625.000
70 Intesa Sanpaolo Private Argentina S.A. (c) Buenos Aires Buenos Aires 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 4,97

Capitale Ars 13.404.506 REYL & Cie S.A. 95,03

71 Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00

72 Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A. Venezia Venezia 1 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 100,00

73 Intesa Sanpaolo RE.O.CO. S.p.A. Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00

74 Intesa Sanpaolo Rent FORYOU S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00

75 Intesa Sanpaolo Romania S.A. Commercial Bank Bucarest Bucarest 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,73 Capitale Ron 1.216.639.410 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 0,27

Liquidacao (c) San Paolo San Paolo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00

operativa

Sede legale

53 Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. 100,00

Tipo rapporto (a)

Denominazione imprese Sede

Capitale Eur 117.497.424

Capitale Eur 305.208.000

Capitale Eur 13.000.000

Capitale Eur 630.000

Capitale Brl 3.283.320

Intesa Sanpaolo Servicos e emprendimentos Ltda. em

76

100,00

100,00

Denominazione imprese Sede Sede
Tipo
RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante quota
%
voti %
(b)
77 Intesa Sanpaolo Servitia S.A.
Capitale Eur 1.500.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
78 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A.
Capitale Eur 320.422.509
Milano Torino 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 99,99
79 Intesa Sanpaolo Wealth Management (Luxembourg) S.A.
Capitale Eur 123.813
Lussemburgo Lussemburgo 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
80 ISP CB Ipotecario S.r.l. (c) Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
81 Capitale Eur 120.000
ISP CB Pubbico S.r.l. (c)
Capitale Eur 120.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
82 ISP OBG S.r.l. (c)
Capitale Eur 42.038
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
83 Isybank S.p.A. (Banca 5 S.p.A.)
Capitale Eur 30.000.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
84 IW Private Investments SIM S.p.A.
Capitale Eur 67.950.000
Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
85 Joint-Stock Company Banca Intesa
Capitale Rub 10.820.180.800
Mosca Mosca 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A.
Intesa Sanpaolo S.p.A.
53,02
46,98
86 Lux Gest Asset Management S.A. Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg S.A. 100,00
100,00
87 Capitale Eur 200.000
Morval Bank & Trust Cayman Ltd. in liquidation (c)
Grand
Cayman
Grand
Cayman
1 REYL & Cie S.A. 100,00
88 Capitale Usd 7.850.000
MSG Bonifiche S.r.l. (f)
Capitale Eur 20.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
89 MSG Comparto Secondo S.r.l. (f)
Capitale Eur 50.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
90 MSG Infrastrutture S.r.l. (f)
Capitale Eur 20.000
Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
91 Neva S.G.R. S.p.A. (già Imi Fondi Chiusi S.p.A.) (c)
Capitale Eur 2.000.000
Torino Torino 1 Intesa Sanpaolo Innovation Center S.p.A. 100,00
92 Oro Italia Trading S.p.A. in liquidazione (c)
Capitale Eur 500.000
Arezzo Arezzo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
93 PBZ Card d.o.o.
Capitale Eur 5.763.110
Zagabria Zagabria 1 Privredna Banka Zagreb d.d. 100,00
94 PBZ Leasing d.o.o.
Capitale Eur 1.990.842
Zagabria Zagabria 1 Privredna Banka Zagreb d.d. 100,00
95 Porta Nuova Gioia (i)
Capitale Eur 7.529.550
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
96 Portugal Real Estate Opportunities Manager Sarl (c)
Capitale Eur 12.500
Lussemburgo Lussemburgo 1 REYL Finance (MEA) Ltd. 100,00
97 Pravex Bank Joint-Stock Company
Capitale Uah 979.089.724
Kiev Kiev 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
98 Prestitalia S.p.A.
Capitale Eur 205.722.715
Bergamo Bergamo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
99 Private Equity International S.A.
Capitale Eur 101.000.000
Lussemburgo Lussemburgo 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
100 Privredna Banka Zagreb d.d.
Capitale Eur 243.954.711
Zagabria Zagabria 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00
101 Qingdao Yicai Fund Distribution Co. Ltd.
Capitale Cny 591.000.000
Qingdao Qingdao 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
102 RB Partecipations S.A.
Capitale Chf 100.000
Ginevra Ginevra 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
103 Recovery Property Utilisation and Services Zrt.
Capitale Huf 20.000.000
Budapest Budapest 1 Cib Bank Ltd. 100,00
104 REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. (c)
Capitale Eur 730.000
Valletta Valletta 1 REYL & Cie S.A. 100,00
Denominazione imprese Sede Sede Tipo RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE Disponib.
voti %
(b)
operativa legale rapporto
(a)
Impresa partecipante quota
%
105 REYL & Cie (Malta) Ltd. (c)
Capitale Eur 730.000
Valletta Valletta 1 REYL & Cie (Malta) Holding Ltd. 100,00
106 REYL & Cie S.A. (j) Ginevra Ginevra 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 39,00
Capitale Chf 31.500.001 RB Partecipations S.A. 30,00
69,00
107 REYL & CO (UK) Llp. (c) Londra Londra 1 REYL & CO Holdings Ltd. 100,00
Capitale Gbp 2.500.000
108 REYL & CO Holdings Ltd. (c) Londra Londra 1 REYL & Cie S.A. 100,00
Capitale Gbp 2.400.000
109 REYL Finance (MEA) Ltd. Dubai Dubai 1 REYL & Cie S.A. 100,00
Capitale Usd 2.875.000
110 REYL Overseas AG (c) Zurigo Zurigo 1 REYL & Cie S.A. 100,00
Capitale Chf 2.000.000
111 REYL Private Office Luxembourg Sarl (c) Lussemburgo Lussemburgo 1 REYL & Cie S.A. 100,00
Capitale Eur 50.000
112 REYL Singapore Holding Pte. Ltd. (c) Singapore Singapore 1 REYL & Cie S.A. 75,00
Capitale Sgd 1.201
113 REYL Singapore Pte. Ltd. (c) Singapore Singapore 1 REYL & Cie S.A. 76,00
Capitale Sgd 500.000 REYL Singapore Holding Pte. Ltd. 24,00
100,00
114 RI Rental S.r.l. (f) Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
Capitale Eur 10.000
115 Risanamento Europa S.r.l. (f) Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
Capitale Eur 10.000
116 Risanamento S.p.A. (f) Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 48,88
Capitale Eur 107.689.512,20
117 Romulus Funding Corporation (e) New York New York 2 Intesa Sanpaolo S.p.A. -
118 Società Benefit Cimarosa 1 S.p.A. (c) Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 100,00
Capitale Eur 100.000
119 Società Italiana di Revisione e Fiduciaria – S.I.RE.F. S.p.A. Milano Milano 1 Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. 100,00
Capitale Eur 2.600.000
120 SRM Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (c) Napoli Napoli 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00 20,00 (*)
Capitale Eur 90.000
121 Sviluppo Comparto 3 S.r.l. (f) Milano Milano 1 Risanamento S.p.A. 100,00
Capitale Eur 50.000
122 UBI Finance S.r.l. (c)
Capitale Eur 10.000
Milano Milano 1 Intesa Sanpaolo S.p.A. 60,00
Intesa Sanpaolo Wealth Management
123 UBI Trustee S.A. (c) Lussemburgo Lussemburgo 1 (Luxembourg) S.A. 100,00
Capitale Eur 250.000
124 Vseobecna Uverova Banka A.S.
Capitale Eur 510.819.064
Bratislava Bratislava 1 Intesa Sanpaolo Holding International S.A. 100,00

Denominazione imprese Sede
operativa
Sede
legale
Tipo
rapporto
(a)
Impresa partecipante RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
quota
%
125 Vub Generali Dochodkova Spravcovska Spolocnost A.S. (k)
Capitale Eur 10.090.976
Bratislava Bratislava 1 Vseobecna Uverova Banka A.S. 55,26
126 Vub Operating Leasing
Capitale Eur 25.000
Bratislava Bratislava 1 Vseobecna Uverova Banka A.S. 100,00
(a) Tipo di rapporto:

1 - maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria;

  • 2 altre forme di controllo.
  • (b) Ove differente dalla quota % viene indicata la disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo, ove applicabile, tra diritti di voto effettivi (*) e potenziali (**).
  • (c) Società consolidata con il metodo del patrimonio netto in considerazione della limitata materialità.
  • (d) Si segnala la presenza di un impegno di legge nei confronti degli azionisti di minoranza per l'acquisto dello 0,7% del capitale sociale.
  • (e) Società per la quale si ha il controllo ai sensi dell'IFRS10 pur non detenendo una quota di interessenza sociale.
  • (f) Società non soggetta ad attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 e segg. C.C.
  • (g) In caso di messa in liquidazione della partecipazione, il socio di minoranza ha la facoltà di vendere, ed Intesa Sanpaolo dovrà acquistare, l'intera partecipazione di minoranza.
  • (h) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 35,00% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
  • (i) Si tratta di un fondo comune di investimento alternativo immobiliare di tipo chiuso gestito da COIMA SGR S.p.A.
  • (j) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 31% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.
  • (k) Si segnala la presenza di opzioni put and call agreement sul 44,74% del capitale sociale detenuto da azionisti di minoranza.

Eventi successivi alla chiusura del semestre

Successivamente alla chiusura del semestre non si sono verificati eventi di rilievo da segnalare.

Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato

ATTIVO

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO - VOCE 20

Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 12.166 1.210 69 9.150 1.194 50
1.1 Titoli strutturati 2.130 74 4 1.016 74 -
1.2 Altri titoli di debito 10.036 1.136 65 8.134 1.120 50
2. Titoli di capitale 1.099 - 23 860 - 22
3. Quote di O.I.C.R. 353 8 7 264 5 21
4. Finanziamenti - 27 54 - 32 54
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - 27 54 - 32 54
Totale (A) 13.618 1.245 153 10.274 1.231 147
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 164 27.540 27 107 29.876 36
1.1 di negoziazione 164 27.536 27 105 29.876 36
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - 4 - 2 - -
2. Derivati creditizi - 1.306 - - 936 -
2.1 di negoziazione - 1.306 - - 936 -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 164 28.846 27 107 30.812 36
TOTALE (A+B) 13.782 30.091 180 10.381 32.043 183

Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 6.152 878 208 5.707 359 516
1.1 Titoli strutturati - 6 - - - 5
1.2 Altri titoli di debito 6.152 872 208 5.707 359 511
2. Titoli di capitale 5.211 186 279 5.059 107 309
3. Quote di O.I.C.R. 86.413 196 6.799 87.284 191 6.655
4. Finanziamenti 176 332 869 218 334 1.269
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri 176 332 869 218 334 1.269
Totale 97.952 1.592 8.155 98.268 991 8.749

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA REDDITIVITA' COMPLESSIVA - VOCE 30

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 122.930 6.848 160 107.788 8.365 292
1.1 Titoli strutturati 1.311 - - 1.373 - -
1.2 Altri titoli di debito 121.619 6.848 160 106.415 8.365 292
2. Titoli di capitale 412 511 232 513 517 325
3. Finanziamenti - 998 75 - 1.685 23
Totale 123.342 8.357 467 108.301 10.567 640

ATTIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO - VOCE 40

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Tipologia operazioni/Valori 30.06.2023 31.12.2022
Primo e
secondo
stadio
Valore di bilancio
Terzo stadio
Impaired
acquisite o
originate
Fair value Primo e
secondo
stadio
Valore di bilancio
Terzo stadio
Impaired
acquisite o
originate
Fair value
A. Crediti verso Banche centrali 8.735 - - 8.735 9.712 - - 9.712
1. Depositi a scadenza 1.775 - - - 3.622 - - -
2. Riserva obbligatoria 5.849 - - - 5.427 - - -
3. Pronti contro termine 974 - - - 543 - - -
4. Altri 137 - - - 120 - - -
B. Crediti verso banche 22.864 105 - 22.899 23.136 36 - 23.111
1. Finanziamenti 21.355 105 - 21.452 21.478 36 - 21.520
1.1 Conti correnti - - - - - - - -
1.2 Depositi a scadenza 3.924 - - - 2.449 - - -
1.3 Altri finanziamenti: 17.431 105 - - 19.029 36 - -
- Pronti contro termine attivi 6.424 - - - 5.397 - - -
- Finanziamenti per leasing 4 - - - 5 - - -
- Altri 11.003 105 - - 13.627 36 - -
2. Titoli di debito 1.509 - - 1.447 1.658 - - 1.591
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 1.509 - - 1.447 1.658 - - 1.591
TOTALE 31.599 105 - 31.634 32.848 36 - 32.823

(milioni di euro)

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2023 31.12.2022
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
1. Finanziamenti 424.250 5.068 250 416.878 432.450 5.255 271 424.229
1.1. Conti correnti 22.933 490 13 X 22.967 484 12 X
1.2. Pronti contro termine attivi 15.360 - - X 15.366 - - X
1.3. Mutui 232.981 3.003 143 X 242.049 3.083 156 X
1.4. Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
19.403 314 2 X 19.435 339 2 X
1.5 Finanziamenti per leasing 7.423 289 78 X 7.780 328 85 X
1.6. Factoring 9.315 44 - X 10.869 52 - X
1.7. Altri finanziamenti 116.835 928 14 X 113.984 969 16 X
2. Titoli di debito 64.435 25 - 61.197 57.188 33 - 53.508
2.1. Titoli strutturati 4.917 - - 4.363 - - - -
2.2. Altri titoli di debito 59.518 25 - 56.834 57.188 33 - 53.508
Totale 488.685 5.093 250 478.075 489.638 5.288 271 477.737

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

L'importo dei Titoli di debito - Titoli strutturati, di cui alla sottovoce 2.1, al 31 dicembre 2022 era pari a 3.439 milioni ed era ricompreso nella sottovoce 2.2 Altri titoli di debito.

PASSIVO

PASSIVITA' FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO - VOCE 10

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2023 31.12.2022
Valore di
bilancio
Fair value Valore di
bilancio
Fair value
1. Debiti verso banche centrali 47.207 X 98.444 X
2. Debiti verso banche 47.620 X 39.688 X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 3.935 X 3.240 X
2.2 Depositi a scadenza 2.825 X 3.807 X
2.3 Finanziamenti 28.681 X 19.231 X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 22.531 X 12.753 X
2.3.2 Altri 6.150 X 6.478 X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X - X
2.5 Debiti per leasing 4 X 6 X
2.6 Altri debiti 12.175 X 13.404 X
Totale 94.827 94.559 138.132 137.906

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(milioni di euro)
Tipologia operazioni/Valori 30.06.2023 31.12.2022
Valore di
bilancio
Fair value Valore di
bilancio
Fair value
1. Conti correnti e depositi a vista 369.762 X 412.667 X
2. Depositi a scadenza 32.807 X 20.309 X
3. Finanziamenti 19.000 X 5.200 X
3.1 Pronti contro termine passivi 15.058 X 1.284 X
3.2 Altri 3.942 X 3.916 X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali 208 X 541 X
5. Debiti per leasing 1.256 X 1.315 X
6. Altri debiti 15.644 X 14.563 X
Totale 438.677 438.238 454.595 454.168

(milioni di euro)
Tipologia titoli / Valori 30.06.2023 31.12.2022
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
A. Titoli
1. obbligazioni 82.225 81.961 66.159 65.913
1.1 strutturate 1.284 1.296 1.806 1.787
1.2 altre 80.941 80.665 64.353 64.126
2. altri titoli 14.402 14.402 11.241 11.241
2.1 strutturati - - - -
2.2 altri 14.402 14.402 11.241 11.241
Totale 96.627 96.363 77.400 77.154

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

PASSIVITA' FINANZIARIE DI NEGOZIAZIONE - VOCE 20

Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 30.06.2023 31.12.2022 (milioni di euro)
Valore
Fair value
nominale
Fair
value
Valore
nominale
Fair value Fair
value
o
nozionale
Livello 1 Livello 2 Livello 3 (*) o
nozionale
Livello 1 Livello 2 Livello 3 (*)
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 5.384 5.320 1 - 5.321 4.729 4.240 - - 4.239
2. Debiti verso clientela 3.794 3.559 232 - 3.791 3.121 3.001 - - 3.001
3. Titoli di debito 2.693 - 2.524 - X 3.000 - 2.779 - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli 2.693 - 2.524 - X 3.000 - 2.779 - X
3.2.1 Strutturati 2.693 - 2.524 - X 3.000 - 2.779 - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale A 11.871 8.879 2.757 - 9.112 10.850 7.241 2.779 - 7.240
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 132 34.443 102 X X 44 35.363 142 X
1.1 Di negoziazione X 132 34.423 102 X X 44 35.343 142 X
1.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - 20 - X X - 20 - X
2. Derivati creditizi X - 1.335 - X X - 943 - X
2.1 Di negoziazione X - 1.335 - X X - 943 - X
2.2 Connessi con la fair value
option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale B X 132 35.778 102 X X 44 36.306 142 X
Totale (A+B) 11.871 9.011 38.535 102 X 10.850 7.285 39.085 142 X

(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.

PASSIVITA' FINANZIARIE DESIGNATE AL FAIR VALUE - VOCE 30

Passività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

(milioni di euro)
Tipologia operazione/Valori 30.06.2023 31.12.2022
Valore
nominale
Fair value Fair
Valore
Fair value
value
nominale
(*)
Fair
value
(*)
Livello1 Livello 2 Livello 3 Livello1 Livello 2 Livello 3
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
1.1 Strutturati - - - - X - - - - X
1.2 Altri - - - - X - - - - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
2. Debiti verso clientela 53.165 - 53.164 - 53.164 54.218 - 54.216 - 54.217
2.1 Strutturati 5 - 4 - X 5 - 4 - X
2.2 Altri 53.160 - 53.160 - X 54.213 - 54.212 - X
di cui:
- impegni a erogare fondi - X X X X - X X X X
- garanzie finanziarie rilasciate - X X X X - X X X X
3. Titoli di debito 14.459 694 12.878 32 13.465 9.885 - 8.761 30 8.719
3.1 Strutturati 14.459 694 12.878 32 X 9.885 - 8.761 30 X
3.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale 67.624 694 66.042 32 66.629 64.103 - 62.977 30 62.936

(*) Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione.

PATRIMONIO DEL GRUPPO – VOCI 120, 130, 140, 150, 160, 170 E 180

Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni semestrali

Voci/Tipologie Ordinarie
A. Azioni esistenti all'inizio del periodo 18.988.803.160
- interamente liberate 18.988.803.160
- non interamente liberate -
A.1 Azioni proprie (-) -23.892.236
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 18.964.910.924
B. Aumenti 15.011.713
B.1 Nuove emissioni -
- a pagamento: -
- operazioni di aggregazioni di imprese -
- conversione di obbligazioni -
- esercizio di warrant -
- altre -
- a titolo gratuito: -
- a favore dei dipendenti -
- a favore degli amministratori -
- altre -
B.2 Vendita di azioni proprie 15.011.713
B.3 Altre variazioni -
C. Diminuzioni -706.199.101
C.1 Annullamento -706.004.171
C.2 Acquisto di azioni proprie -194.930
C.3 Operazioni di cessione di imprese -
C.4 Altre variazioni -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 18.273.723.536
D.1 Azioni proprie (+) 9.075.453
D.2 Azioni esistenti alla fine del periodo 18.282.798.989
- interamente liberate 18.282.798.989
- non interamente liberate -

Capitale: altre informazioni

Al 30 giugno 2023, il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è pari a 10.369 milioni, suddiviso in numero 18.282.798.989 azioni ordinarie, prive di valore nominale. Ogni azione ordinaria attribuisce il diritto ad un voto nell'Assemblea. Alla data del presente documento il capitale risulta interamente versato e liberato.

Al 30 giugno 2023 il Gruppo detiene azioni proprie Intesa Sanpaolo per un ammontare pari a 70 milioni, dei quali circa 19 milioni detenuti dalla Capogruppo, circa 38 milioni detenuti da Fideuram-ISPB ed i restanti 13 milioni dalle altre società del Gruppo.

Informazioni sul Conto economico consolidato

INTERESSI - VOCI 10 E 20

Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(milioni di euro)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 101 22 - 123
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 90 3 - 93
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 11 19 - 30
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
1.856 50 X 1.906
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 847 10.278 X 11.125
3.1 Crediti verso banche 33 2.367 X 2.400
3.2 Crediti verso clientela 814 7.911 X 8.725
4. Derivati di copertura X X 1.074 1.074
5. Altre attività X X 333 333
6. Passività finanziarie X X X 1
Totale al 30.06.2023 2.804 10.350 1.407 14.562
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 231 - 231
di cui: interessi attivi su leasing finanziario X 203 X 203
Totale al 30.06.2022 6.588

Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(milioni di euro)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.610 1.324 X 4.934
1.1 Debiti verso banche centrali 1.127 X X 1.127
1.2 Debiti verso banche 1.066 X X 1.066
1.3 Debiti verso clientela 1.417 X X 1.417
1.4 Titoli in circolazione X 1.324 X 1.324
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value 7 - - 7
4. Altre passività e fondi X X 59 59
5. Derivati di copertura X X 1.434 1.434
6. Attività finanziarie X X X 196
Totale al 30.06.2023 3.617 1.324 1.493 6.630
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing 12 X X 12
Totale al 30.06.2022 1.428

COMMISSIONI - VOCI 40 E 50

Commissioni attive: composizione

(milioni di euro)
Tipologia di servizi/Valori Totale
a) Strumenti finanziari 808
1. Collocamento titoli 258
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile 21
1.2 Senza impegno irrevocabile 237
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per conto dei clienti 128
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 61
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti 67
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 422
di cui: negoziazione per conto proprio 1
di cui: gestione di portafogli individuali 421
b) Corporate Finance 4
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni 4
2. Servizi di tesoreria -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 126
d) Compensazione e regolamento -
e) Gestione di portafogli collettive 1.019
f) Custodia e amministrazione 52
1. Banca depositaria 1
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 51
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive -
h) Attività fiduciaria 5
i) Servizi di pagamento 1.520
1. Conti correnti 684
2. Carte di credito 301
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 147
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 199
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 189
j) Distribuzione di servizi di terzi 323
1. Gestioni di portafogli collettive 245
2. Prodotti assicurativi 33
3. Altri prodotti 45
di cui: gestioni di portafogli individuali 17
k) Finanza strutturata 10
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione 3
m) Impegni a erogare fondi 8
n) Garanzie finanziarie rilasciate 241
di cui: derivati su crediti 1
o) Operazioni di finanziamento 398
di cui: per operazioni di factoring 40
p) Negoziazione di valute 7
q) Merci -
r) Altre commissioni attive 782
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione -
Totale al 30.06.2023 5.306
Totale al 30.06.2022 5.759

Commissioni passive: composizione

(milioni di euro)
Tipologia di servizi/valori Totale
a) Strumenti finanziari 126
di cui: negoziazione di strumenti finanziari 21
di cui: collocamento di strumenti finanziari 100
di cui: gestione di portafogli individuali 5
- Proprie 5
- Delegate a terzi -
b) Compensazione e regolamento 17
c) Gestione di portafogli collettive 26
- Proprie 5
- Delegate a terzi 21
d) Custodia e amministrazione 41
e) Servizi di incasso e pagamento 302
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento 234
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione -
g) Impegni a ricevere fondi -
h) Garanzie finanziarie ricevute 180
di cui: derivati su crediti 13
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi 484
j) Negoziazione di valute 3
k) Altre commissioni passive 187
Totale al 30.06.2023 1.366
Totale al 30.06.2022 1.354

RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE - VOCE 80

Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

(milioni di euro)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da
negoziazione
Minusvalenze Perdite da
negoziazione
Risultato
netto
1. Attività finanziarie di negoziazione 150 432 -141 -227 214
1.1 Titoli di debito 61 331 -108 -200 84
1.2 Titoli di capitale 78 94 -27 -24 121
1.3 Quote di O.I.C.R. 11 5 -6 -2 8
1.4 Finanziamenti - 1 - - 1
1.5 Altre - 1 - -1 -
2. Passività finanziarie di negoziazione 24 7 -124 -15 -108
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti 21 - -70 - -49
2.3 Altre 3 7 -54 -15 -59
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 268
4. Strumenti derivati 18.699 31.349 -20.760 -29.285 -305
4.1 Derivati finanziari: 17.804 30.515 -19.834 -28.486 -309
- Su titoli di debito e tassi di interesse 16.371 24.762 -17.006 -24.239 -112
- Su titoli di capitale e indici azionari 1.026 4.547 -2.403 -3.088 82
- Su valute e oro X X X X -308
- Altri 407 1.206 -425 -1.159 29
4.2 Derivati su crediti 895 834 -926 -799 4
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 18.873 31.788 -21.025 -29.527 69

UTILI (PERDITE) DA CESSIONE/RIACQUISTO - VOCE 100

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(milioni di euro)
Voci/Componenti reddituali
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 131 -59 72
1.1 Crediti verso banche 3 - 3
1.2 Crediti verso clientela 128 -59 69
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 256 -443 -187
2.1 Titoli di debito 256 -416 -160
2.2 Finanziamenti - -27 -27
Totale attività (A) 387 -502 -115
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - -
2. Debiti verso clientela - - -
3. Titoli in circolazione 23 -5 18
Totale passività (B) 23 -5 18
Totale (A+B) al 30.06.2023 410 -507 -97
Totale (A+B) al 30.06.2022 -50

RISULTATO NETTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO - VOCE 110

Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

(milioni di euro)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze Utili da Minusvalenze Perdite da Risultato
realizzo realizzo netto
1. Attività finanziarie 4.930 660 -1.086 -583 3.921
1.1 Titoli di debito 169 26 -45 -8 142
1.2 Titoli di capitale 705 185 -174 -70 646
1.3 Quote di O.I.C.R. 3.992 380 -460 -443 3.469
1.4 Finanziamenti 64 69 -407 -62 -336
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X -10
Totale 4.930 660 -1.086 -583 3.911

RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO - VOCE 130

Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(milioni di euro)
Totale
Operazioni/Componenti
reddituali
RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE DI VALORE
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
Terzo
stadio
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Write-off Altre Write-off Altre
A. Crediti verso banche -19 -3 - - - - 26 10 - - 14
- Finanziamenti -16 -3 - - - - 23 9 - - 13
- Titoli di debito -3 - - - - - 3 1 - - 1
B. Crediti verso clientela -351 -687 -35 -1.166 -3 -13 261 733 568 10 -683
- Finanziamenti -340 -649 -35 -1.159 -3 -13 250 722 564 10 -653
- Titoli di debito -11 -38 - -7 - - 11 11 4 - -30
Totale al 30.06.2023 -370 -690 -35 -1.166 -3 -13 287 743 568 10 -669
Totale al 30.06.2022 -1.217

Il presidio dei rischi

I PRINCIPI DI BASE DEL PRESIDIO DEI RISCHI

Le politiche relative all'assunzione e i processi di gestione dei rischi ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto sono approvate dal Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo, in qualità di Capogruppo, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Il Comitato per il Controllo sulla Gestione, organo con funzioni di controllo, vigila sull'adeguatezza, efficienza, funzionalità e affidabilità del processo di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework (RAF).

Il Consigliere Delegato e CEO esercita il potere di proposta di adozione delle delibere che riguardano il sistema dei rischi e cura l'esecuzione di tutte le delibere del Consiglio di Amministrazione, con particolare riguardo all'attuazione degli indirizzi strategici, del RAF e delle politiche di governo dei rischi.

Gli Organi beneficiano anche dell'azione di alcuni comitati manageriali in tema di presidio dei rischi. Tali comitati, tra i quali va segnalato il Comitato di Direzione, operano nel rispetto delle responsabilità primarie degli Organi societari sul sistema dei controlli interni e delle prerogative delle funzioni aziendali di controllo, in particolare della funzione di controllo dei rischi.

L'Area di Governo Chief Risk Officer, collocata a diretto riporto del Consigliere Delegato e CEO, nella quale sono concentrate le funzioni di risk management, inclusi i controlli sul processo di gestione dei rischi, e di validazione interna, costituisce componente rilevante della "seconda linea di difesa" del sistema dei controlli interni, separata e indipendente rispetto alle funzioni di supporto al business. L'Area ha la responsabilità di: i) governare il macro processo di definizione, approvazione, controllo e attuazione del Risk Appetite Framework del Gruppo con il supporto delle altre funzioni aziendali coinvolte; ii) coadiuvare gli Organi societari nel definire e attuare, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi del Gruppo; iii) coordinarne e verificarne l'attuazione da parte delle unità preposte del Gruppo, anche nei diversi ambiti societari; iv) garantire la misurazione e il controllo dell'esposizione di Gruppo alle diverse tipologie di rischio; v) attuare i controlli di secondo livello sia sul credito sia sugli altri rischi, diversi da quelli creditizi, oltre ad assicurare la convalida dei sistemi interni per la misurazione e gestione dei rischi.

La Capogruppo svolge nei confronti delle Società del Gruppo un ruolo di indirizzo e coordinamento43, mirato a garantire un efficace ed efficiente presidio dei rischi a livello di gruppo, esercitando la responsabilità nella definizione delle linee guida e delle regole metodologiche inerenti al processo di gestione dei rischi, perseguendo, in particolare, l'informativa integrata a livello di gruppo nei confronti degli Organi della Capogruppo, in merito alla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del sistema dei controlli interni. Con particolare riferimento alle Funzioni aziendali di controllo, all'interno del Gruppo si distinguono due tipologie di modelli: i) il Modello di gestione accentrata, basato sull'accentramento delle attività presso la Capogruppo e ii) il Modello di gestione decentrata, che prevede la presenza di Funzioni aziendali di controllo istituite localmente, che svolgono l'attività sotto l'azione di indirizzo e coordinamento delle omologhe Funzioni aziendali di controllo della Capogruppo, cui riportano funzionalmente.

Gli Organi aziendali delle Società del Gruppo, indipendentemente dal modello di controllo adottato all'interno della propria Società, sono consapevoli delle scelte effettuate dalla Capogruppo e sono responsabili dell'attuazione, nell'ambito delle rispettive realtà aziendali, delle strategie e politiche perseguite in materia di controlli, favorendone l'integrazione nell'ambito dei controlli di Gruppo.

Gli strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi concorrono a definire un quadro di controllo in grado di valutare i rischi assunti dal Gruppo secondo una prospettiva regolamentare ed economica; il livello di assorbimento di capitale economico, definito come la massima perdita "inattesa" in cui il Gruppo può incorrere in un orizzonte temporale di un anno, ad un determinato livello di confidenza, rappresenta una metrica chiave per definire l'assetto finanziario e la tolleranza del Gruppo al rischio e per orientare l'operatività, assicurando l'equilibrio tra i rischi assunti e il ritorno per gli azionisti. Esso viene stimato, oltre che sulla base della situazione attuale, anche a livello prospettico, in coerenza con il Risk Appetite Framework approvato dal Gruppo in funzione delle ipotesi di budget e dello scenario macroeconomico atteso, e in relazione a scenari di stress. Il capitale economico insieme al capitale a rischio calcolato secondo l'ottica regolamentare costituisce elemento fondamentale per la valutazione di adeguatezza patrimoniale del Gruppo nell'ambito del processo ICAAP.

La valutazione del capitale è inclusa nel reporting aziendale ed è sottoposta trimestralmente al Comitato di Direzione, al Comitato Rischi e Sostenibilità e al Consiglio di Amministrazione, nell'ambito del Tableau de Bord dei rischi di Gruppo. La copertura dei rischi, a seconda della loro natura, frequenza e dimensione d'impatto potenziale, è affidata ad una costante combinazione tra azioni e interventi di attenuazione/immunizzazione, procedure/processi di controllo e protezione patrimoniale.

Dall'inizio del conflitto il Gruppo sta continuando a monitorare attentamente l'evoluzione delle ricadute della crisi russoucraina sull'economia reale e sulle principali variabili finanziarie, conducendo anche specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti difficilmente valutabili, tali analisi confermano la capacità del Gruppo di garantire – anche attraverso l'attivazione di specifiche azioni – il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati internamente.

43 In proposito, si specifica che Intesa Sanpaolo non esercita su Risanamento S.p.A. e sulle sue controllate attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e seguenti del Codice Civile.

LA NORMATIVA BASILEA 3

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, relativamente al recepimento delle riforme degli accordi del Comitato di Basilea ("Basilea 3"), ha intrapreso adeguate iniziative progettuali, ampliando gli obiettivi del Progetto Basilea 2, al fine di migliorare i sistemi di misurazione e i connessi sistemi di gestione dei rischi.

Per quanto riguarda i rischi creditizi, si segnala il recepimento del provvedimento autorizzativo BCE all'utilizzo a fini regolamentari dei nuovi modelli Corporate a partire da marzo 2023. L'aggiornamento periodico e il relativo allineamento all'evoluzione della normativa dei sistemi IRB nonché la loro estensione procedono in accordo con la Regulatory Roadmap condivisa con i Supervisori.

Al 30 giugno 2023 la situazione è rappresentata nella tabella seguente:

  • 1) ISP autorizzata FIRB dal dicembre 2008, LGD AIRB dal dicembre 2010 ed EAD dal 2017, Banca IMI (2012, dal 2020 incorporata in Capogruppo), ISP Ireland (2010), VUB (2010), Intesa Sanpaolo Bank (2017), ISP Luxembourg (2017). Dal 2017 il modello Corporate è utilizzato anche per calcolare il rischio sul portafoglio Equity di Banking book con LGD 65%/90%.
  • 2) VUB autorizzata da giugno 2012 con riferimento ai modelli PD ed LGD Mutui Retail e da dicembre 2022 con riferimento ai modelli PD-LGD-EAD Other Retail.
  • 3) VUB autorizzata da giugno 2014.
  • 4) ISP e Banca IMI (incorporata in Capogruppo nel 2020) autorizzate dal 2017.

Per quanto riguarda il rischio di controparte su derivati (OTC – Over The Counter ed ETD – Exchange-Trade-Derivatives) e Securities Financing Transactions (SFT), il Gruppo ha ulteriormente migliorato la misurazione e il monitoraggio, affinando gli strumenti richiesti nell'ambito della normativa di Basilea 3. Ai fini segnaletici Intesa Sanpaolo è autorizzata all'utilizzo dei modelli interni (sia per la determinazione dell'Exposure at default a fronte del rischio di sostituzione, che per il CVA capital charge, a fronte del rischio di migrazione). Rispetto al 31 dicembre 2022 non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione del modello.

Per quanto attiene ai rischi operativi, il Gruppo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo del Metodo Avanzato AMA (modello interno) per la determinazione del relativo requisito patrimoniale a partire dalla segnalazione al 31 dicembre 2009. Al 30 giugno 2023 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le ex Banche e Società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Bank e Privredna Banka Zagreb Banka.

Il resoconto annuale del processo di controllo prudenziale ai fini di adeguatezza patrimoniale (ICAAP), basato sull'utilizzo esteso delle metodologie interne di misurazione dei rischi, di determinazione del capitale interno e del capitale complessivo disponibile, è stato approvato e inviato alla BCE nel mese di marzo 2023.

Nell'ambito dell'adozione di "Basilea 3", il Gruppo pubblica le informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti alla loro identificazione, misurazione e gestione nel documento denominato Terzo Pilastro di Basilea 3 o "Pillar 3".

Il documento viene pubblicato sul sito Internet (group.intesasanpaolo.com) con cadenza trimestrale.

GLI IMPATTI VALUTATIVI PER IL GRUPPO ISP DEL CONFLITTO MILITARE FRA RUSSIA E UCRAINA

La valutazione delle esposizioni verso controparti residenti in Russia e Ucraina

Come già rappresentato, al 30 giugno 2023 il Gruppo presenta le seguenti esposizioni per cassa verso controparti residenti in Russia e Ucraina al netto delle garanzie ECA e al lordo/netto delle rettifiche di valore effettuate:

(milioni di euro)
30.06.2023 (*) 31.12.2022 (**)
Esposizione lorda Esposizione netta Esposizione lorda Esposizione netta
Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina Russia Ucraina
Crediti verso clientela 1.141 207 891 113 1.629 216 1.168 103
Banca Intesa Russia 257 - 142 - 372 - 205 -
Pravex - 93 - - - 112 - -
Esposizioni cross-border 884 114 749 113 1.257 104 963 103
Crediti verso banche 673 78 664 77 797 63 782 62
Banca Intesa Russia 629 - 622 - 751 - 740 -
Pravex - 78 - 77 - 63 - 62
Esposizioni cross-border 44 - 42 - 46 - 42 -
Titoli 11 6 10 2 73 11 41 2
Banca Intesa Russia 10 - 10 - 13 - 13 -
Pravex - - - - - - - -
Divisione IMI C&IB - - - - 31 - 14 -
Divisione Insurance 1 6 - 2 29 11 14 2

(*) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 69 milioni (60 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 40 milioni (valore lordo e netto) presso Pravex, oltre a 34 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti) di esposizioni fuori bilancio cross border verso clientela residente in Russia netto ECA e 27 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 107 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 19 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie sia le consistenze al 30 giugno 2023 che l'incremento di circa 10 milioni registratosi rispetto al 31 dicembre 2022 sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

(**) Oltre alle esposizioni per cassa esposte in tabella, vi sono esposizioni fuori bilancio verso clientela per 126 milioni (113 milioni netti) presso Banca Intesa Russia e 67 milioni (66 milioni netti) presso Pravex oltre a 232 milioni (186 milioni netti) di esposizioni fuori bilancio cross Border verso clientela residente in Russia netto ECA e 27 milioni (valore lordo e netto) verso clientela residente in Ucraina.

Sono altresì presenti 155 milioni (152 milioni netti) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Russia e 18 milioni (valore lordo e netto) di esposizioni cross border fuori bilancio verso banche residenti Ucraina.

Si segnala, infine, che le esposizioni cross border verso clientela residente in Ucraina sono, invece, per la parte corporate assistite da garanzie prestate da soggetti statunitensi, mentre per la parte famiglie sono principalmente correlate ad esposizioni erogate da parte della controllata VUB a famiglie aventi stabile dimora in Slovacchia.

A fine semestre le esposizioni verso clientela residue per cassa di Banca Intesa Russia ammontano, in termini di valori lordi, a 257 milioni (142 milioni netti) e quelle di Pravex Bank ammontano a 93 milioni (valore di bilancio nullo in termini netti). Le esposizioni cross border verso clientela residente in Russia (al netto delle garanzie ECA) ammontano a 884 milioni (749 milioni netti). A tali valori si aggiungono esposizioni verso banche residenti in Russia per complessivi 673 milioni (664 milioni netti) e verso banche residenti in Ucraina per 78 milioni (77 milioni netti). Le esposizioni in titoli sono residuali. La pluralità delle esposizioni verso controparti russe44 ed ucraine è essenzialmente rappresentata da crediti alla clientela soggetti a valutazione secondo il principio IFRS 9 "Strumenti finanziari".

Nel corso del semestre, dopo la significativa riduzione dei rischi creditizi legati al conflitto russo-ucraino realizzata nel 2022 prevalentemente per effetto della cessione a titolo definitivo di due importanti esposizioni (per 2,5 miliardi), si sono registrate ulteriori riduzioni per cessioni, rimborso ed estinzioni (crediti e titoli) per 674 milioni relativi alla Russia e una sostanziale stabilità per l'Ucraina. In particolare, nel secondo trimestre 2023 è stata ceduta per 154 milioni una posizione classificata ad UTP che ha generato una ripresa di valore da incasso di 51 milioni e sono state incassate rate in scadenza relative ad un'altra posizione classificata ad UTP il cui valore lordo si riduce pertanto per circa 44 milioni.

A partire da marzo 2022, tra gli ambiti di maggiore attenzione in tema di valutazioni creditizie nel contesto emergenziale innestato dal conflitto in Ucraina, un focus particolare è stato dedicato all'esposizione del Gruppo verso controparti residenti in Russia e Ucraina. In particolare, sono state adottate iniziative ad hoc volte a rafforzare il presidio del rischio di credito, anche attraverso l'aggiornamento della valutazione del merito creditizio, delle controparti aventi residenza o casa madre residente nella Federazione Russa, in Bielorussia ed in Ucraina. In tale contesto si è altresì preso atto del deterioramento di specifiche posizioni che sono state classificate tra le inadempienze probabili e conseguentemente sottoposte a valutazione analitica. Al 30 giugno 2023 si rileva complessivamente, nelle società del Gruppo diverse da quelle dei paesi in conflitto, una significativa diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022: i crediti deteriorati per cassa verso controparti residenti in Russia

44 Le marginali esposizioni verso controparti bielorusse sono - a questi fini - trattate e indicate congiuntamente alle esposizioni verso la Federazione Russa.

ammontano a 64 milioni e sono relativi a posizioni già classificate al 30 giugno 2022, prevalentemente riferite a due controparti.

I crediti deteriorati della partecipata russa ammontano a 52 milioni, mentre la classificazione integrale a sofferenze del portafoglio della partecipata ucraina ha portato a rilevare 93 milioni di sofferenze.

In linea con la rappresentazione già fornita nelle precedenti Relazioni finanziarie, per quanto riguarda il portafoglio per il quale non sono stati ravvisati segnali di deterioramento specifici, le scelte metodologiche conseguenti alla crisi russo/ucraina, con riferimento alla valutazione delle esposizioni creditizie, si collocano in sostanziale continuità. Dalle analisi effettuate del principio contabile IFRS 9 e dei correlati Annex, non risultano esservi indicazioni o esemplificazioni volte a delineare specifiche linee guida mirate alla misurazione delle Expected Credit Losses (ECL) in contesti bellici o a definire metodologie specifiche dell'incremento del rischio di credito conseguente a crisi geopolitiche improvvise e gravi come quella attuale. I riferimenti più assimilabili al contesto attuale appaiono essere quelli riportati nelle Application Guidance del principio stesso, che permettono/suggeriscono l'utilizzo del c.d. "collective assessment" ai fini della verifica della sussistenza di un Significant Increase in Credit Risk (SICR) in ottica di staging delle esposizioni creditizie45, nonché, in continuità con i trattamenti impostati per cogliere le criticità di un'altra recente situazione emergenziale quale il COVID-1946, nell'utilizzo di post-model adjustment nel calcolo dell'ECL, al fine di definire le modalità più opportune per incorporare negli accantonamenti gli aspetti legati al conflitto in corso.

Con specifico riferimento alle posizioni cross border, il Gruppo ha quindi deciso di adottare un approccio valutativo fortemente guidato dall'emergere del rischio geopolitico c.d. "di trasferimento", cioè il rischio che le controparti non onorino gli impegni di pagamento del debito a seguito di restrizioni o decisioni del Paese di residenza e non per aspetti direttamente attinenti al loro business, quindi applicato in base al Paese di residenza delle controparti. Tale approccio ha operato sia ai fini della determinazione del SICR e relativa classificazione a Stage 2, che ai fini di calcolo dell'ECL mediante applicazione di management overlay. Tale modalità è stata ritenuta la più opportuna per incorporare accantonamenti legati al rischio paese e geopolitico relativi al conflitto in corso altrimenti non adeguatamente colti dai sistemi di misurazione del rischio normalmente in uso. Nel contempo, sono stati mantenuti i rating relativi alla classe di rischio più alta già attribuiti alle controparti più significative esposte al rischio paese correlato al conflitto.

Nel dettaglio le scelte introdotte ai fini del calcolo ECL sulle esposizioni cross border sono state:

  • applicazione della PD through the cycle associata al rating attribuito, senza procedere al condizionamento forward looking, approccio ritenuto più prudente in quanto la metodologia di condizionamento, in relazione alle logiche attualmente adottate nei modelli satellite, non sarebbe stata rappresentativa del rischio specifico legato ai paesi in conflitto;
  • calcolo di un ulteriore buffer prudenziale, tale da determinare equivalenza con l'utilizzo di un tasso di perdita stimato secondo un approccio basato sulla traslazione del rischio del paese di residenza della modellistica Pillar II (LGD fissa da modello transfer risk pari al 55%, non condizionata);
  • introduzione di ulteriori margini di prudenza rispetto alle stime di ECL derivanti dai sopraindicati elementi, a fronte di potenziali ulteriori peggioramenti del merito creditizio delle controparti russe.

Con riferimento ai crediti verso clientela erogati da Pravex Bank, la situazione di assoluta gravità presente su tutto il territorio ucraino, inoltre, ha portato a definire ai fini della valutazione del portafoglio crediti della banca ucraina controllata un approccio del tutto specifico, fortemente guidato da razionali che hanno tenuto in considerazione le incertezze e gli elementi di rischio connessi al conflitto. È pertanto mantenuta la scelta adottata in sede di Bilancio 2022, alla luce dell'aggravarsi e del prolungarsi del conflitto con le conseguenti ricadute sull'economia ucraina, relativa alla classificazione dei crediti verso clientela della partecipata ucraina tra i crediti deteriorati (Sofferenze), con svalutazione integrale della componente cassa.

Per quanto riguarda Banca Intesa Russia si sono definite scelte prudenziali specifiche, pur tenendo conto peraltro della diversa situazione di rischio/operativa rispetto alla partecipata Ucraina. Si è proceduto quindi all'adozione di un approccio classificatorio e valutativo dei crediti performing che tiene in forte considerazione il rischio geopolitico derivante dalla crisi in corso. Pertanto le valutazioni effettuate sui crediti della controllata scontano un fattore prudenziale determinato centralmente che tiene conto dell'aggravarsi della situazione economica domestica alla luce del protrarsi del conflitto e dell'accresciuto isolamento dell'economia russa. Per effetto degli accantonamenti effettuati la copertura complessiva sui crediti in bonis della controllata russa si attesta a circa il 39,5% sul valore lordo degli stessi.

Si segnala, inoltre, l'intervenuta restituzione – tra la fine di marzo e l'inizio di aprile – dell'ammontare infragruppo messo a disposizione di Banca Intesa Russia e originariamente destinato ad un futuro aumento di capitale (la cui concreta effettuazione era stata sospesa in conseguenza degli eventi bellici).

Le somme rimborsate ammontano ad un controvalore di circa 200 milioni di euro, allineato a quanto inizialmente messo a disposizione.

Per completezza si ricorda che anche per il patrimonio immobiliare, considerata l'estrema incertezza che contraddistingue l'attuale scenario bellico e l'attuale assenza di un mercato immobiliare in Ucraina, si è ritenuto prudente confermare l'azzeramento del valore degli asset ad uso investimento e delle filiali e degli altri immobili ad uso funzionale di Pravex Bank. Per la sola sede centrale di Kiev, tenuto conto della sua funzione strategica rispetto all'esercizio dell'attività bancaria, dell'attuale controllo che è possibile esercitare sullo stato di conservazione dell'immobile e della sua localizzazione, si è valutato di mantenere invariato il valore. Con riferimento al limitato patrimonio immobiliare di Banca Intesa Russia costituito essenzialmente dalla sede centrale di Mosca, invece, non si sono riscontrati elementi tali da dover procedere ad una svalutazione.

Complessivamente, tali processi valutativi sulle esposizioni russe hanno portato alla rilevazione nel primo semestre dell'esercizio, al lordo degli effetti fiscali, di riprese nette per complessivi 128 milioni, quale effetto compensato tra 167 milioni

45 In particolare, si vedano IFRS 9 B5.5.1, IFRS 9 B5.5.4, IFRS 9 B5.5.5, IFRS 9 B5.5.18 e IFRS 9 B5.5.52.

46 IFRS 9 and COVID-19: Accounting for expected credit losses applying IFRS 9 Financial Instruments in the light of current uncertainty resulting from the COVID-19 pandemic.

di riprese di valore nette su crediti e 39 milioni di accantonamenti ad altri fondi rischi ed oneri (aggiuntivi rispetto agli 80 milioni già accantonati a dicembre 2022) effettuati in sede di consolidamento della partecipata Banca Intesa Russia principalmente per azzerare il contributo patrimoniale della stessa al bilancio consolidato di Gruppo, risultato positivo al termine del semestre per il positivo andamento gestionale della partecipata nel periodo.

RISCHI DI CREDITO

Le strategie, il Risk Appetite Framework, le Facoltà e le Regole di Concessione e gestione del credito nel Gruppo Intesa Sanpaolo sono indirizzate:

  • al raggiungimento di un obiettivo sostenibile e coerente con l'appetito per il rischio e la creazione di valore del Gruppo, garantendo la qualità delle attività creditizie;
  • alla diversificazione del portafoglio, limitando la concentrazione delle esposizioni su controparti/gruppi, settori di attività economica o aree geografiche;
  • ad un'efficiente selezione dei gruppi economici e dei singoli affidati, attraverso un'accurata analisi del merito creditizio finalizzata a contenere il rischio di insolvenza e a mitigare le perdite a queste potenzialmente connesse;
  • a privilegiare, nell'attuale fase congiunturale, gli interventi creditizi volti a supportare l'economia reale, il sistema produttivo e a sviluppare le relazioni con la clientela;
  • al costante controllo delle relazioni e delle relative esposizioni, effettuato sia con procedure informatiche sia con un'attività di sorveglianza sistematica delle posizioni presentanti irregolarità, allo scopo di cogliere tempestivamente eventuali sintomi di deterioramento.

Il Gruppo dispone di un vasto insieme di tecniche e di strumenti per la misurazione e la gestione dei rischi di credito, in grado di assicurare un controllo analitico della qualità del portafoglio degli impieghi alla clientela e alle istituzioni finanziarie, nonché delle esposizioni soggette a rischio paese. Per quanto riguarda in particolare gli impieghi a clientela, la misurazione del rischio fa ricorso a modelli di rating interni differenziati a seconda del segmento di operatività della controparte (Corporate, SME Retail, Retail, Stati Sovrani, Enti del Settore Pubblico e Banche). Tali modelli consentono di sintetizzare la qualità creditizia della controparte in una misura, il rating, che ne riflette la probabilità di insolvenza con un orizzonte temporale di un anno, calibrata su un livello medio del ciclo economico. I rating calcolati sono, inoltre, raccordati alle classificazioni delle agenzie ufficiali di rating per mezzo di una scala omogenea di riferimento. Il rating e i fattori mitiganti del credito (garanzie, forme tecniche e covenants) assumono un ruolo fondamentale nel processo di concessione e gestione del credito.

Il Gruppo ha sempre gestito proattivamente e prudentemente il proprio portafoglio di rischi. Nel Piano d'Impresa 2022-2025 il Gruppo intende perseguire una strategia modulare di de-risking, già significativamente avviata nel precedente Piano di Impresa, collocandosi tra i migliori in Europa per ratio e stock di crediti deteriorati e generando un netto calo del costo del rischio. Quest'ultimo sarà infatti mantenuto sempre a un livello conservativo, grazie sia alle cospicue riserve di accantonamento sui crediti, sia ad una continua prudente gestione del credito.

Nel corso del primo semestre sono state avviate nuove iniziative di de-risking aventi per oggetto non solo portafogli classificati fra i crediti deteriorati ma anche esposizioni performing classificate a Stage 2 (si veda in proposito anche quanto riportato nell'ambito dell'informativa sul Piano d'Impresa nel capitolo introduttivo della Relazione intermedia sulla gestione).

Per quanto concerne i crediti deteriorati che al 31 dicembre 2022 risultavano riclassificati tra le attività in via di dismissione, tutte le relative attività progettuali, rientranti nell'ambito dei piani di de-risking 2021-2022, sono giunte a conclusione nel marzo 2023.

Qualità del credito

Il costante controllo della qualità del portafoglio crediti è perseguito attraverso l'adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento. Il complesso dei crediti con segnali d'attenzione e deteriorati è oggetto di uno specifico processo di gestione che contempla anche il puntuale monitoraggio attraverso un sistema di controllo e di periodico reporting direzionale. In particolare, tale attività si esplica tramite il ricorso a metodologie di misurazione e controllo andamentale che consentono la costruzione di indicatori sintetici di rischio. La qualità del portafoglio crediti viene perseguita attraverso l'adozione di precise modalità operative in tutte le fasi gestionali della relazione di affidamento, avvalendosi sia di procedure informatiche che di attività rivolte alla sorveglianza sistematica delle posizioni, allo scopo di cogliere tempestivamente eventuali sintomi di squilibrio e promuovere gli interventi correttivi volti a prevenire situazioni di possibile deterioramento.

Per quanto attiene all'intercettamento e all'inserimento in via automatica delle posizioni nei processi di gestione del credito, esso avviene con controlli a cadenza giornaliera attraverso l'utilizzo di oggettivi indicatori di rischiosità, che permettono di formulare valutazioni tempestive sull'insorgere o sul persistere di eventuali anomalie ed interagiscono con i processi e le procedure di gestione e controllo del credito.

Nel Gruppo, in conformità a predefinite regole, le posizioni alle quali è attribuita una valutazione di rischiosità elevata, confermata nel tempo, sono intercettate (in via manuale o automatica) e, in relazione al profilo di rischio, sono classificate, in conformità alle disposizioni regolamentari in materia di qualità del credito, nelle seguenti categorie:

  • sofferenze: il complesso delle esposizioni "per cassa" e "fuori bilancio" nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o in situazioni sostanzialmente equiparabili;
  • inadempienze probabili ("Unlikely To Pay"): le esposizioni "per cassa" e "fuori bilancio" di debitori nei confronti dei quali la banca, a suo giudizio, ritiene possibile che gli stessi possano non adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle loro obbligazioni creditizie, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie. Tale valutazione prescinde dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati;
  • esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: in tale categoria rientrano le esposizioni per cassa diverse da quelle definite come sofferenze o inadempienze probabili, che, alla data di riferimento della segnalazione, sono scadute o sconfinanti continuativamente da oltre 90 giorni. L'esposizione complessiva verso un debitore deve essere rilevata come

scaduta e/o sconfinante qualora, alla data di riferimento della segnalazione, l'ammontare del capitale, degli interessi e/o delle commissioni non pagato alla data in cui era dovuto, superi entrambe le seguenti soglie (di seguito congiuntamente definite "Soglie di Rilevanza"):

  • o limite assoluto pari a 100 euro per le esposizioni retail e pari a 500 euro per le esposizioni diverse da quelle retail (c.d. "Soglia Assoluta") da confrontare con l'importo complessivo scaduto e/o sconfinante del debitore;
  • o limite relativo dell'1% da confrontare con il rapporto tra l'importo complessivo scaduto e/o sconfinante e l'importo complessivo di tutte le esposizioni iscritte a bilancio verso lo stesso debitore (c.d. "Soglia Relativa").

Infine, sempre nell'ambito delle esposizioni deteriorate, sono ricomprese anche le singole esposizioni oggetto di concessioni, che soddisfano la definizione di "Non-performing exposures with forbearance measures" previste dagli ITS EBA (Implementing Technical Standards – European Banking Authority) che non formano una categoria a sé stante di attività deteriorate, ma ne costituiscono un sottoinsieme. Allo stesso modo, le esposizioni caratterizzate da "forbearance measures" sono presenti tra i crediti in bonis.

La fase gestionale di tali esposizioni, in stretta aderenza alle previsioni regolamentari rispetto a tempi e modalità di classificazione, è coadiuvata da automatismi di sistema che garantiscono preordinati iter gestionali autonomi e indipendenti.

Scenario macroeconomico ai fini del condizionamento forward looking

La policy di Intesa Sanpaolo prevede, ai fini del condizionamento forward-looking dei parametri di stima della ECL – secondo la metodologia descritta nella Parte A – Politiche Contabili del Bilancio 2022 ed in particolare nel paragrafo "Modalità di determinazione delle perdite di valore" – l'utilizzo dello scenario macroeconomico definito ed aggiornato dalla Direzione Studi e Ricerche.

Nella tabella si dà evidenza delle principali variabili di scenario macroeconomico utilizzate per la determinazione delle perdite attese su crediti in prospettiva forward looking, declinate per gli scenari base, migliorativo e peggiorativo. Tali scenari sono stati applicati nella valutazione dei crediti secondo il modello "Most-Likely scenario + Add-On".

Scenari macroeconomici Intesa Sanpaolo per il calcolo dell'ECL al 30 giugno 2023

Base Migliorativo Peggiorativo
2022 2023 2024 2025 2022 2023 2024 2025 2022 2023 2024 2025
Area euro PIL Reale Area euro
(variazione annua)
3,5% 0,7% 1,2% 1,6% 3,5% 0,9% 1,6% 2,0% 3,5% 0,2% 0,3% 0,8%
Inflazione Area euro
(variazione annua)
8,4% 5,6% 2,4% 2,1% 8,4% 5,6% 2,6% 2,4% 8,4% 5,5% 2,0% 1,8%
Euribor 3M 0,34 3,49 3,91 3,24 0,34 3,49 4,16 3,38 0,34 3,44 3,56 2,97
EurIRS 10Y 1,92 3,15 3,63 3,95 1,92 3,15 3,80 4,18 1,92 2,73 2,17 2,86
Euro/USD 1,05 1,10 1,14 1,15 1,05 1,10 1,14 1,13 1,05 1,10 1,13 1,15
PIL Reale Italia (variazione
annua)
3,8% 1,2% 1,3% 1,2% 3,8% 1,4% 1,6% 1,9% 3,8% -0,0% 0,2% 0,5%
Italia Inflazione Italia (variazione
annua)
8,2% 6,3% 2,3% 2,1% 8,2% 6,4% 2,7% 2,7% 8,2% 6,3% 1,7% 1,5%
Prezzi immobili Italia
(variazione annua)
3,7% -0,1% 0,1% 1,0% 3,7% 0,1% 1,0% 1,8% 3,7% -1,9% -3,9% -2,4%
Rendimento BOT 6 mesi 0,5 3,4 3,9 3,5 0,5 3,3 4,0 3,6 0,5 3,2 3,3 3,1
Rendimento BTP 10 anni
BTP-Bund Spread 10 anni
3,0 4,4 5,0 5,5 3,0 4,2 5,0 5,6 3,0 4,1 3,7 4,9
(basis points) 188 181 165 167 188 169 155 151 188 193 188 212
Tasso % di disoccupazione 8,1 8,0 7,8 7,7 8,1 7,9 7,7 7,4 8,1 8,1 8,3 8,5
Prezzo gas naturale (€/MWh) 131 54 48 40 131 54 49 41 131 54 46 39
Beni Prezzo petrolio (BRENT) 99,0 80,1 80,0 80,0 99,0 80,5 83,4 82,0 99,0 79,4 74,1 74,8
USA PIL Reale (variazione annua) 2,1% 1,4% 0,8% 2,3% 2,1% 1,6% 1,4% 2,9% 2,1% 1,1% -0,4% 1,7%
Tasso % di disoccupazione 3,7 3,7 4,3 4,4 3,7 3,5 3,7 3,8 3,7 3,8 4,7 4,9

Scenari elaborati a giugno 2023 dalla Direzione Studi e Ricerche. Dati previsionali per gli anni 2023, 2024 e 2025.

La previsione di base aggiornata a giugno 2023 dalla Direzione Studi e Ricerche sposa un'ipotesi relativamente favorevole sulle prospettive di crescita. Nonostante nei principali paesi avanzati, la crescita rimanga modesta sia nel 2023 che 2024, non si prevede una vera recessione. L'inflazione è prevista in calo verso livelli relativamente coerenti con gli obiettivi di stabilità, grazie agli effetti diretti e indiretti del calo dei prezzi energetici, all'esaurimento dei processi di aggiustamento dei prezzi dei servizi e ad una riduzione dei margini di profitto delle imprese, che consente di ammortizzare l'aumento del costo del lavoro dovuto alla rincorsa salariale.

Nell'Area euro, dopo la lieve recessione che ha caratterizzato i trimestri a cavallo d'anno, l'economia dovrebbe tornare a crescere. La ripresa, prevista nella seconda metà del 2023 e nella prima parte del 2024, resterà, tuttavia, complessivamente debole, appesantita dagli effetti della restrizione monetaria. La crescita del PIL si assesterà allo 0,7% nel 2023 e all'1,2% nel 2024. Tra le principali economie, la crescita nell'anno in corso verrà trainata da Italia e Spagna, grazie ad un inizio d'anno decisamente migliore rispetto alle attese e alla crescita del settore turismo, mentre la Germania continuerà a crescere a ritmo inferiore alle attese per via della debolezza del settore manifatturiero, prima di riaccelerare nel 2024.

Per quanto concerne la spesa per investimenti, la prospettiva di tassi che permarranno elevati ancora a lungo continuerà a frenare la domanda di mutui e, di conseguenza, gli investimenti residenziali, attesi in deciso calo nel 2023 e sostanzialmente stagnanti nel 2024. Gli investimenti delle imprese sono previsti in rallentamento a causa della restrizione creditizia,

nonostante profitti ancora positivi. Dovrebbe infine risultare complessivamente positivo l'apporto degli investimenti pubblici, soprattutto l'anno prossimo, sull'onda dell'utilizzo dei fondi Next Generation EU (NGEU). La spesa per consumi è prevista in calo, stante la propensione al consumo delle famiglie piuttosto limitata e l'aumento del costo del denaro che peserà sui redditi disponibili, soprattutto nei Paesi dove i consumatori presentano i maggiori tassi di indebitamento.

Per i settori energivori in particolare, nonostante il calo dei prezzi delle materie prime energetiche, la produzione non mostra ancora segnali di recupero e le aspettative di ripresa restano deboli. Saranno i servizi a trainare la crescita, guidati soprattutto dai comparti più penalizzati dalla pandemia, come il turismo, che devono ancora ritornare sui livelli pre-COVID. Tra gli elementi di supporto, che riducono, almeno nel breve termine, i rischi recessivi, il principale è rappresentato dalla tenuta del mercato del lavoro.

Il trend di rallentamento dell'inflazione dovrebbe continuare, nei prossimi mesi, per tutte le principali componenti, con la rilevante eccezione dei servizi. I rischi sullo scenario relativi alle attese inflazionistiche sono verso l'alto e concentrati sulla componente "di fondo": una forte crescita dei salari e una tenuta dei profitti grazie ad una domanda più resiliente delle attese, in particolare nel settore dei servizi, potrebbero mantenere l'inflazione su livelli elevati più a lungo del previsto.

La previsione di crescita dell'Italia per il 2023 è prevista pari all'1,2%, grazie alla sorpresa positiva del primo trimestre, trainata dai consumi privati e pubblici. Il PIL italiano è aumentato, nei primi mesi del 2023, ad un ritmo più alto rispetto ai maggiori paesi dell'Eurozona: particolarmente positiva, specie nel confronto con gli altri paesi dell'Area, la crescita della spesa delle famiglie (trainata dai consumi di beni, durevoli e non durevoli). La previsione per il 2024 è prevista pari al +1,3%. Nel dettaglio, gli investimenti dovrebbero rimanere il principale motore di crescita del PIL nella seconda metà del 2023 e nel 2024, grazie anche ai crescenti incentivi legati alla transizione energetica e digitale. Gli investimenti in costruzioni risentiranno sia dell'aumento dei tassi di interesse sia della riduzione degli incentivi fiscali, ma nel breve termine il completamento delle opere finanziate dai bonus edilizi potrebbe continuare a sostenere l'attività e nel medio termine il segmento non residenziale beneficerà della cantierizzazione dei progetti infrastrutturali previsti dal PNRR. La spesa per consumi continuerà a essere trainata dai servizi, mentre il calo del reddito disponibile reale peserà sui consumi di beni.

L'inflazione sembra aver superato definitivamente il punto di massimo; il trend discendente è atteso continuare nei prossimi mesi, ma l'inflazione dovrebbe tornare di poco superiore al 2% solo a dicembre 2024. L'inflazione italiana resta, nel breve periodo, superiore a quella media europea a causa del maggior contributo dei prezzi dell'energia, viceversa l'inflazione core è più contenuta a causa della dinamica dei salari meno vivace.

I prezzi degli immobili residenziali sono negativamente condizionati dal ridimensionamento, a partire da aprile, degli incentivi fiscali all'edilizia e dalla restrizione delle condizioni creditizie: il calo atteso della domanda di credito riguarderà in gran parte i mutui residenziali con conseguenti impatti sui prezzi degli immobili.

Per quanto concerne i livelli occupazionali, le intenzioni di assunzione delle imprese restano espansive non solo nei servizi ma anche nell'industria.

La metodologia adottata dal Gruppo prevede, come descritto nella Parte A - Politiche Contabili del Bilancio 2022, in particolare nella sezione "Modalità di determinazione delle perdite di valore", di tenere in considerazione anche gli scenari alternativi (migliorativo/peggiorativo), per i quali si utilizzano principalmente informazioni esterne (tra le altre, le previsioni minime e massime di una variabile fondamentale come il PIL sulla base di quanto rilevato da Consensus Economics).

In particolare, per lo scenario favorevole, sono state individuate le previsioni di crescita del PIL più elevate nel sondaggio di Consensus Economics, pubblicato a giugno 2023, per i principali paesi avanzati e l'andamento di consumi privati e investimenti fissi dello scenario di base è stato adattato in modo da restituire un profilo di crescita media annua del PIL identico a tali previsioni. Le altre variabili sono state ricalcolate coerentemente. Tali ipotesi restituiscono uno scenario caratterizzato da tassi di crescita reale più elevati, inflazione più elevata, tasso di disoccupazione più basso: tali scostamenti sono, tuttavia, relativamente contenuti rispetto allo scenario base.

Lo scenario "sfavorevole" è stato costruito a partire dalle previsioni di crescita del PIL più basse nel sondaggio di Consensus Economics, pubblicato a giugno 2023, per i principali paesi avanzati. L'andamento di consumi privati e investimenti fissi dello scenario di base è stato adattato in modo da restituire un profilo di crescita del PIL allineato a tali previsioni, uno shock negativo è stato imposto anche all'andamento di indici di borsa e prezzi immobiliari, mentre le altre variabili sono state ricalcolate coerentemente. Lo scenario "sfavorevole" produce deviazioni più ampie dallo scenario base rispetto allo scenario "favorevole", in particolare, l'andamento del PIL italiano è previsto sostanzialmente stagnante nel triennio, inferiore rispetto a quello ipotizzato nello scenario base rispettivamente di 120, 110 e 70 punti base nei tre anni di previsione. La contrazione della crescita determina un calo dell'inflazione più rapido e profondo che consente alla BCE di attuare una politica di rialzo dei tassi meno restrittiva: tale ipotesi porta ad una stima, alla fine del triennio, di tassi a breve termine inferiori di 27 punti base rispetto allo scenario centrale, mentre gli IRS decennali sono stimati più bassi di 110 punti.

Si richiama la scelta adottata dalla Banca nel Bilancio 2022 di tenere conto delle assumption più prudenti considerate nello scenario meno favorevole incluso nelle "Proiezioni macroeconomiche per l'Area dell'euro" pubblicate dalla BCE il 15 dicembre 2022. Secondo la BCE, un importante rischio per le prospettive dell'Area dell'euro riguardava la possibilità di turbative più gravi degli approvvigionamenti energetici europei, risultanti in ulteriori picchi dei prezzi dell'energia e in tagli alla produzione. Nelle ipotesi adottate dalla BCE, lo scenario meno favorevole rifletteva questi rischi e, al fine di tener conto di queste ipotesi più drastiche, la Banca aveva aggiunto nella previsione sfavorevole elaborata uno shock al mercato europeo del gas naturale, tarato su quello previsto nello scenario avverso dell'Eurosistema per questa variabile, attraverso un aumento molto significativo del prezzo del gas rispetto alle previsioni dello scenario base sia nel 2023 che nel 2024. Gli effetti sulla crescita erano di conseguenza stati aggravati per catturare possibili fenomeni di razionamento. Innestando queste ipotesi, scaturiva un andamento dell'inflazione molto più aggressivo rispetto a quello dello scenario base e impatti pesanti sul PIL italiano e dell'Area euro, con due anni di variazione del PIL negativa.

Rispetto alle previsioni di dicembre 2022 le incertezze legate all'andamento dei prezzi dei beni energetici si sono ridimensionate; nell'aggiornamento di giugno la BCE si limita a fornire una analisi di sensibilità, peraltro abbastanza contenuta, delle stime di PIL e inflazione a percorsi alternativi di crescita dei prezzi energetici, pur continuando ad evidenziare i significativi elementi di incertezza che gravano sullo scenario macroeconomico. I rischi per la crescita sono descritti come orientati prevalentemente al ribasso.

Anche la Direzione Studi e Ricerche evidenzia tali rischi sullo scenario previsionale aggiornato a giugno 2023. Permangono rischi previsionali rivolti verso il basso, in particolare essendo la previsione centrale di inflazione al 2025 appena in linea con l'obiettivo e quindi con probabilità di scostamento implicitamente molto alta: un'inflazione che eccedesse l'obiettivo anche nei

prossimi due anni porterebbe a una politica monetaria più restrittiva di quella oggi scontata nei prezzi e, quindi, a una crescita più bassa già nel 2024; per l'Italia ulteriori rischi al ribasso potrebbero derivare da possibili ritardi nell'attuazione del PNRR. Nell'aggiornamento ai fini della valutazione dei crediti al 30 giugno, la Banca ha adottato gli scenari centrale ed alternativi elaborati dalla Direzione Studi e Ricerche, come sopra rappresentato. Complessivamente sulla ECL dei crediti performing nel corso del semestre è stato rilevato un impatto derivante dallo scenario macroeconomico pari a circa 100 milioni di riprese, in buona parte originate dal superamento delle assunzioni dello scenario sfavorevole adottate a fine 2022 dalla BCE. Stante il permanere degli elementi di incertezza sulle previsioni stesse, le scelte adottate dalla Banca ai fini della Semestrale 2023 sono state orientate a non modificare per il momento le policy degli accantonamenti sui crediti performing e di mantenere i coverage sostanzialmente invariati, pur in presenza di uno scenario in miglioramento, attraverso l'adozione di management overlay.

Management overlay

Come per il Bilancio al 31 dicembre 2022, anche ai fini della valutazione dei crediti al 30 giugno sono stati adottati dei "postmodel adjustment" agli esiti delle metodologie di stima della ECL, nel quadro consentito dal principio IFRS 9 ed alla luce della maggiore prudenza necessaria per le significative incertezze derivanti dal contesto corrente e prospettico.

Infatti, gli esiti delle suddette metodologie, pur incorporando approcci "forward-looking" e gli aggiornamenti dello scenario macroeconomico, sono stati ritenuti al momento non sufficienti da un lato a tener maggiormente conto delle incertezze e dei rischi delle previsioni, dall'altro per le caratteristiche di stima adottate, in quanto basate su metodologie ancorate alle relazioni osservate di lungo periodo, che possono essere non pienamente adeguate in un contesto evolutivo che può originarsi da eventi non osservati e non prevedibili. Tale scelta deriva dalla considerazione delle perduranti condizioni di incertezza che gravano sulle previsioni economiche, i cui rischi continuano a essere orientati al ribasso stante la persistenza di significative spinte inflazionistiche che potrebbero spingere le banche centrali a prolungare nel tempo politiche monetarie restrittive con potenziali effetti recessivi, come evidenziato in precedenza. In tale contesto gli interventi adottati nel Bilancio 2022 sono stati estesi ad ulteriori portafogli, al fine di tener maggiormente conto di tali rischi previsionali sulle valutazioni creditizie.

Con riferimento alla Capogruppo, i post-model adjustment sono applicati ai segmenti Retail/SME Retail e SME Corporate a partire da livelli di rischio medio/alti, con particolare modulazione per i settori particolarmente esposti ai rischi derivanti dalle prospettive macroeconomiche (perimetro commercial real estate o con andamento settoriale negativo o energivori della Divisione Banca dei Territori).

Anche le banche della Divisione International Subsidiary Banks, hanno adottato margini di prudenza, attraverso management overlay, sulla base di valutazioni specifiche del contesto corrente e prospettico e delle caratteristiche dei loro portafogli.

Nell'insieme, nei fondi rettificativi delle esposizioni performing del primo semestre dell'anno insistono post-model adjustment per circa 0,9 miliardi, in linea con quanto rilevato nel Bilancio 2022.

Analisi di sensitività della ECL

L'ECL, determinata nella logica del principio IFRS 9, è stata oggetto di analisi di sensitività al fine di analizzarne la variabilità relativamente ai singoli scenari alternativi nel rispetto delle raccomandazioni di ESMA ("Report On the application of the IFRS 7 and IFRS 9 requirements regarding banks' expected credit losses – ECL" del 15 dicembre 2021). Tale analisi è stata condotta sul portafoglio crediti in bonis (Stage 1 e Stage 2) e relativamente al perimetro rappresentativo del Gruppo (include Capogruppo e le Banche della Divisione IMI C&IB che rappresentano circa il 90% dell'esposizione complessiva del Gruppo). Si ricorda che la metodologia di stima dell'ECL adottata dal Gruppo prevede che i parametri per il calcolo della stessa siano determinati sulla base dello scenario Most-Likely e di un Add-on calcolato in funzione della distanza tra scenario centrale e scenari alternativi. L'analisi di sensitivity viene determinata assumendo come ipotesi di riferimento quelle proprie dei singoli scenari alternativi (migliorativo e peggiorativo), prodotti internamente dalla Direzione studi e Ricerche, ciascuno ponderato al 100%. Tale risultato viene poi confrontato con la ECL calcolata con lo scenario Most-Likely più Add-on. Entrambi i confronti sono effettuati pre applicazione degli overlay.

L'applicazione dello scenario peggiorativo comporterebbe lo scivolamento in Stage 2 di 3,6 miliardi di esposizioni con un incremento dell'ECL pari a 73 milioni e un leggero aumento dell'indice di copertura pari a 2 punti base. La sensitivity del portafoglio allo scenario migliorativo vedrebbe invece una diminuzione di 133 milioni della ECL, con rientro in Stage 1 di 1,9 miliardi di esposizione. L'indice di copertura delle esposizioni in bonis diminuirebbe di 3 punti base.

Rischio di controparte

Il rischio di controparte è una particolare fattispecie di rischio di credito, relativo ai contratti derivati (OTC – Over The Counter ed ETD – Exchange-Trade-Derivatives) e SFT (Securities Financing Transactions) che si riferisce all'eventuale insolvenza della controparte prima della scadenza di un contratto avente valore di mercato positivo.

Il Gruppo adotta tecniche di mitigazione del rischio di controparte tramite accordi bilaterali di netting che consentono, nel caso di default della controparte, la compensazione delle posizioni creditorie e debitorie. Questo avviene tramite la sottoscrizione di accordi di tipo ISDA - International Swaps and Derivatives Association, per derivati OTC, che permettono, nel rispetto della normativa di vigilanza, anche la riduzione degli assorbimenti di capitale regolamentare. Inoltre, la Banca pone in essere, ove possibile, accordi di marginazione, solitamente con frequenza giornaliera, per la copertura dell'operatività in derivati bilaterali OTC (CSA - Credit Support Annex) e SFT (GMRA - Global Master Repurchase Agreement e GMSLA - General Market Securities Lending Agreement). Anche l'operatività in ETD è soggetta a marginazione giornaliera, secondo le regole dei mercati di riferimento.

Ai fini segnaletici, Intesa Sanpaolo ha ottenuto l'autorizzazione all'utilizzo della metodologia dei modelli interni per il calcolo del requisito a fronte di rischio di controparte per derivati (OTC ed ETD) e SFT.

Tali metodologie avanzate di misurazione dei rischi vengono utilizzate anche a livello gestionale per assicurare il cosiddetto "use test": la Direzione Centrale Risk Management IMI C&IB provvede infatti giornalmente al calcolo, alla validazione e all'invio delle metriche ai sistemi di monitoraggio creditizio, ai fini della misurazione degli utilizzi delle linee di credito per derivati e SFT. Le altre banche del Gruppo, che presentano operatività che comporta requisito per rischio di controparte residuale rispetto a Capogruppo, applicano comunque a livello gestionale le metriche avanzate in modalità semplificata.

Ai fini di assicurare lo "use test" del modello, il Gruppo ha implementato i processi richiesti nell'ambito della normativa di "Basilea 3". In particolare, vengono effettuate prove di stress al fine di misurare gli impatti sulle misure di rischio in presenza di condizioni di mercato estreme. Vengono anche condotte analisi di backtesting per accertare la robustezza del modello. Inoltre, a completamento del processo di analisi di rischio, sono stati attivati i seguenti processi aziendali:

  • definizione e calcolo periodico di prove di stress su scenari di mercato e scenari congiunti mercato/credito sulle misure di rischio controparte;
  • definizione e analisi periodica del rischio di correlazione sfavorevole (Wrong Way Risk), ovvero del rischio di una correlazione positiva tra l'esposizione futura nei confronti di una controparte e la sua probabilità di default;
  • definizione e monitoraggio di limiti gestionali;
  • contribuzione delle misure di rischio di inflows/outflows di collaterale, calcolate tramite il modello interno sul rischio di controparte, per le operazioni in derivati OTC e SFT marginate;
  • reporting periodico al management delle misure calcolate a modello interno di esposizione, requisito di capitale, livello di utilizzo dei limiti gestionali, risultati delle prove di stress e delle analisi di rischio di correlazione sfavorevole;
  • definizione e calcolo periodico di analisi di back-testing per monitorare nel tempo le performance predittive del modello rispetto ai movimenti dei fattori di rischio sottostanti le transazioni in portafoglio.

Rispetto al 31 dicembre 2022 non si segnalano variazioni nell'ambito di applicazione del modello.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

L'esposizione, già molto limitata, in derivati OTC verso controparti russe o controllate da entità russe, da marzo 2022, è andata ulteriormente riducendosi per effetto di flussi di cassa o di deal giunti a scadenza o di deal che sono stati oggetto di unwind. In questo periodo, nonostante le difficoltà operative innescate dalle sanzioni applicate alle controparti russe e dalle relative contromisure adottate dalla Banca Centrale Russa, non risultano mancati pagamenti relativi ai contratti. Il progressivo ridursi di prezzi e volatilità di gas naturale ed energia elettrica, già iniziato negli ultimi mesi del 2022, ha portato a una minore incidenza delle esposizioni derivanti da derivati su commodity verso i clienti e a minori margini versati a casse centrali e broker su questo comparto.

RISCHI DI MERCATO

PORTAFOGLIO DI NEGOZIAZIONE

Nell'ambito dei rischi connessi all'attività di trading, ovvero i rischi di mercato che derivano dall'effetto che le variazioni nelle variabili di mercato possano generare sulle diverse poste patrimoniali del Gruppo, quest'ultimi sono quantificati gestionalmente attraverso analisi giornaliere e di periodo con l'obiettivo di determinare la vulnerabilità del portafoglio di negoziazione del Gruppo Intesa Sanpaolo. Di seguito è disponibile l'elenco dei principali risk factors a cui il portafoglio di negoziazione del Gruppo è esposto:

  • − tassi di interesse;
  • − titoli azionari e indici;
  • − fondi di investimento;
  • − tassi di cambio;
  • − volatilità implicite;
  • − spread dei credit default swap (CDS);
  • − spread delle emissioni obbligazionarie;
  • − strumenti di correlazione;
  • − dividend derivatives;
  • − asset backed securities (ABS);
  • − merci.

Per taluni dei fattori di rischio sopra citati e inclusi nelle rilevazioni di VaR (Value at Risk) gestionale, l'Autorità di Vigilanza ha validato i modelli interni per la segnalazione degli assorbimenti patrimoniali di Intesa Sanpaolo. In particolare, nell'ambito dei rischi di mercato, i profili di rischio validati sono: (i) generico/specifico su titoli di debito e su titoli di capitale; (ii) rischio di posizione su quote di OICR con liquidità giornaliera; (iii) rischio di posizione in merci.

VaR gestionale

Definizione: il Value at Risk è una stima monetaria del rischio basata su tecniche statistiche in grado di sintetizzare la massima perdita probabile, con un certo livello di confidenza, che una posizione finanziaria o un portafoglio possono subire in un determinato periodo di tempo (c.d. Holding Period) a fronte di variazioni dei fattori di rischio sottostanti i modelli di valutazione causate da dinamiche di mercato.

Metodo: i modelli matematici e statistici che permettono di calcolare il VaR possono essere suddivisi in due macro-categorie: approcci parametrici (varianza/covarianza) e approcci che si basano su tecniche di simulazione, quale il sistema in uso presso Intesa Sanpaolo.

L'approccio utilizzato in Intesa Sanpaolo si caratterizza per:

  • − modello di simulazione storica tramite piattaforma Mark to Future;
  • − intervallo di confidenza pari al 99° percentile;
  • − periodo di smobilizzo considerato pari a 1 giorno;
  • − full revaluation delle posizioni in essere.

Gli scenari di simulazione storica sono calcolati internamente su serie storiche dei fattori di rischio di 1 anno (250 rilevazioni). Ai fini gestionali a ciascuno scenario viene assegnata una probabilità di realizzo non uguale ma che decresce esponenzialmente in funzione del tempo, al fine di privilegiare il contenuto informativo dei dati più recenti. Ai fini regolamentari, per il calcolo del requisito di capitale, gli scenari sono equipesati.

Si rileva che nel primo trimestre 2023, il Consiglio di Amministrazione, in occasione dell'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (nell'ambito del Risk Appetite Framework di Gruppo 2023), ha confermato la definizione di un limite specifico riferito alle attività di trading, all'interno di un limite complessivamente riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS).

Sensitivity e greche

Definizione: la sensitivity misura il rischio riconducibile alla variazione del valore teorico di una posizione finanziaria al mutare di una quantità definita dei fattori di rischio ad essa connessi. Sintetizza quindi:

  • − l'ampiezza e la direzione della variazione sotto forma di moltiplicatori o di variazioni monetarie del valore teorico;
  • − senza assunzioni esplicite sull'orizzonte temporale;
  • − senza assunzioni esplicite di correlazione tra i fattori di rischio.

Metodo: l'indicatore di sensitivity può essere costruito impiegando le seguenti tecniche:

  • − calcolo delle derivate prime e seconde delle formule di valutazione;
  • − calcolo della differenza tra il valore iniziale e quello ottenuto applicando shock unidirezionali e indipendenti ai fattori di rischio (delta, gamma, vega, CR01, PV01).

Le misure di sensitività consentono di rendere più accurata la profilatura dei rischi, soprattutto in presenza di componenti opzionali. Esse misurano il rischio riconducibile alla variazione del valore di una posizione finanziaria al mutare di una quantità predefinita dei parametri di valutazione quali, ad esempio, ipotesi di rialzo dei tassi di interesse di un punto base.

Misure di livello

Definizione: Le misure di livello, utilizzate anche sotto forma di ratio, sono indicatori a supporto delle metriche di rischio sintetiche che si fondano sull'assunzione che esista una relazione diretta tra l'entità di una posizione finanziaria e il profilo di rischio. In particolare, le misure di livello permettono di monitorare la natura delle esposizioni verso determinati emittenti o gruppi economici.

I principali indicatori rappresentativi di misure di livello sono la posizione nominale (o equivalente) e le metriche di durata media; fanno parte di indicatori di livello anche le misure di Massima Esposizione Negativa della Riserva di Valutazione caratterizzanti il business Model HTCS.

Metodo: la determinazione della posizione nominale (o equivalente) avviene attraverso l'individuazione:

  • − del valore nozionale;
  • − del valore di mercato;
  • − della conversione della posizione di uno o più strumenti a quella di uno considerato benchmark (c.d. posizione equivalente);
  • − della FX Exposure.

Nella determinazione della posizione equivalente il rischio è definito dal valore delle differenti attività, convertite in una posizione aggregata che sia "equivalente" in termini di sensibilità alla variazione dei fattori di rischio indagati.

In Intesa Sanpaolo l'approccio è caratterizzato da un esteso ricorso a plafond in termini di MtM, in quanto rappresentativi del valore degli asset iscritti a bilancio.

Stress test

Definizione: le prove di stress sono effettuate periodicamente al fine di evidenziare e monitorare la potenziale vulnerabilità dei portafogli di trading al verificarsi di eventi estremi oltre che rari, non pienamente colti dai modelli di VaR.

Metodo: Gli stress test in ambito gestionale vengono applicati periodicamente alle esposizioni a rischio di mercato, tipicamente adottando:

  • − analisi di sensitivity, che misura l'impatto potenziale sulle principali metriche di rischio determinato dalla variazione di un unico fattore di rischio o di semplici fattori multirischio;
  • − analisi di scenario, che misura l'impatto potenziale sulle principali metriche di rischio di un certo scenario che considera più fattori di rischio.

Nell'ambito dello Stress Testing Programme di Gruppo sono previsti i seguenti esercizi di stress:

  • − esercizio multirischio, basato sull'analisi di scenario, che consente di valutare in ottica forward-looking gli impatti simultanei sul Gruppo di molteplici fattori di rischio, tenendo conto anche delle interrelazioni fra gli stessi ed eventualmente della capacità di reazione del Top Management;
  • − esercizio multirischio regolamentare, disposto e coordinato dal supervisor/regulator che ne definisce le ipotesi generali e gli scenari, richiede la full revaluation degli impatti, con la conseguente necessità di contribuzioni da parte delle strutture specialistiche delle Aree di Governo Chief Risk Officer e Chief Financial Officer;
  • − esercizio situazionale, disposto dal Top Management o dal supervisor/regulator al fine di valutare in ottica forwardlooking l'impatto di eventi particolari (relativi al contesto geo-politico, finanziario, economico, competitivo, ecc.);
  • − esercizio monorischio o specifico, finalizzato a valutare l'impatto prodotto da scenari (o da uno o più specifici fattori) su aree di rischio specifiche.

Stressed VaR

Definizione: la metrica di Stressed VaR è basata sulle medesime tecniche di misurazione del VaR. Rispetto a queste ultime, viene calcolata applicando condizioni di stress di mercato registrate in un periodo storico ininterrotto di 12 mesi.

  • Metodo: L'individuazione di tale periodo è stata effettuata considerando le linee guida seguenti: − il periodo deve costituire uno scenario di stress per il portafoglio;
  • − il periodo deve incidere significativamente sui principali fattori di rischio del portafoglio di Intesa Sanpaolo;
  • − il periodo deve permettere di utilizzare, per tutti i fattori di rischio in portafoglio, serie storiche reali.

Coerentemente con l'approccio di simulazione storica utilizzato per il calcolo del VaR, quest'ultimo punto è una condizione discriminante nella selezione dell'orizzonte temporale. Infatti, al fine di garantire l'effettiva consistenza dello scenario adottato ed evitare l'utilizzo di fattori driver o comparable, il periodo storico deve garantire l'effettiva disponibilità dei dati di mercato.

Alla data di redazione della Relazione semestrale al 30 giugno 2023, il periodo utile per la rilevazione dello Stressed VaR per Intesa Sanpaolo è tra il 3 ottobre 2011 ed il 20 settembre 2012.

Ai fini gestionali, la metrica di Stressed VaR viene calcolata sull'intero perimetro dei portafogli valutati al Fair Value del Gruppo (Trading e FVOCI nell'ambito del perimetro bancario) e la frequenza minima di revisione del periodo stressato è almeno annuale, contestualmente all'ordinario aggiornamento annuale del framework gestionale dei rischi di mercato (Risk Appetite Framework).

Incremental Risk Charge (IRC)

Definizione: l'Incremental Risk Charge (IRC) è la massima perdita potenziale del portafoglio di credit trading dovuta a un upgrade/downgrade e fallimento degli emittenti, riferita a un orizzonte temporale annuale, con intervallo di confidenza pari al 99,9%. Tale misura, aggiuntiva rispetto al VaR, è applicata all'intero portafoglio di negoziazione di Intesa Sanpaolo (come per le altre metriche regolamentari non è prevista l'applicazione a livello di sotto-portafoglio).

L'IRC consente la corretta rappresentazione del rischio specifico su titoli di debito e derivati di credito poiché coglie, oltre al rischio idiosincratico, anche i rischi di evento e di default.

La misura si applica a tutti i prodotti finanziari sensibili agli spread creditizi inclusi nel portafoglio di trading ad eccezione delle cartolarizzazioni.

Metodo: La simulazione è basata su un Modified Merton Model. Le probabilità di transizione e default sono quelle osservate tramite le matrici storiche delle principali agenzie di rating, con l'applicazione di un valore minimo di probabilità di default maggiore di zero. L'asset correlation viene inferita a partire dall'equity correlation degli emittenti. Il modello è basato sull'ipotesi di constant position con un holding period di un anno.

Un programma regolare di stress viene applicato ai principali parametri del modello (correlazione, matrici di transizione e default e spread creditizi).

VaR gestionale giornaliero di trading

Si riporta di seguito una rappresentazione del VaR gestionale giornaliero del solo portafoglio di trading, fornendo inoltre evidenza dell'esposizione complessiva dei principali risk taking center.

(milioni di euro)
2023 2022
2° trimestre
medio
2° trimestre
minimo
2° trimestre
massimo
1° trimestre
medio
4° trimestre
medio
3° trimestre
medio
2° trimestre
medio
1° trimestre
medio
Totale GroupTrading Book (a) 35,5 26,9 45,9 27,9 26,6 26,0 22,8 21,4
di cui: Direzione Tesoreria e
Finanza di Gruppo
4,4 3,5 5,6 5,1 6,6 7,2 6,1 3,8
di cui: Divisione IMI C&IB 33,7 25,5 43,7 25,3 24,7 26,0 21,2 17,5

La tabella riporta su ogni riga il VaR gestionale medio giornaliero calcolato sulla serie storica trimestrale rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; la stima del valore minimo e del valore massimo sul perimetro complessivo non corrisponde alla somma dei valori individuali di colonna poiché è ricalcolata sulla serie storica aggregata.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

Nel corso del secondo trimestre 2023, come evidenziato dalla tabella precedente, rispetto alle medie del primo trimestre 2023, si rileva un aumento dei rischi gestionali di trading da 27,9 milioni (primo trimestre medio 2023) a 35,5 milioni (secondo trimestre medio 2023). L'aumento è principalmente riconducibile alla gestione dell'esposizione al rischio tasso di interesse del portafoglio.

Anche con riferimento all'andamento complessivo del primo semestre 2023 rispetto al medesimo periodo del 2022, si rileva un aumento del VaR gestionale di trading. Tale aumento è attribuibile sia ad azioni di portafoglio per la gestione del rischio tasso di interesse che a scenari di mercato caratterizzati da volatilità più elevata rispetto a quella osservata nel medesimo periodo del 2022.

(milioni di euro)
2023 2022
1° semestre
medio
1° semestre
minimo
1° semestre
massimo
1° semestre
medio
1° semestre
minimo
1° semestre
massimo
Totale GroupTrading Book (a) 31,6 21,5 45,9 22,1 15,4 29,6
di cui: Direzione Tesoreria e Finanza di
Gruppo
di cui: Divisione IMI C&IB
4,8
29,3
3,5
19,5
6,3
43,7
5,0
19,4
2,4
13,9
7,1
28,9

La tabella riporta su ogni riga il VaR gestionale medio giornaliero calcolato sulla serie storica dei primi sei mesi dell'anno rispettivamente del Gruppo Intesa Sanpaolo (inclusivo delle altre controllate), della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e della Divisione IMI C&IB; la stima del valore minimo e del valore massimo sul perimetro complessivo non corrisponde alla somma dei valori individuali di colonna poiché è ricalcolata sulla serie storica aggregata.

(a) Il dato Group Trading Book include il VaR gestionale della Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo, della Divisione IMI C&IB (perimetro Trading Book) e delle altre controllate.

La dinamica del VaR di Trading nel corso del secondo trimestre 2023 è stata invece principalmente caratterizzata dall'operatività condotta dalla Divisione IMI C&IB. In particolare, come evidenziato dal grafico sottostante, si rileva dapprima un aumento e successivamente una riduzione principalmente riconducibile alla gestione del rischio tasso di interesse del portafoglio.

Analizzando l'andamento della composizione del profilo di rischio del Gruppo per il portafoglio di Trading, nel secondo trimestre 2023 si osserva la tendenziale prevalenza del rischio credit spread e tasso di interesse, rispettivamente pari al 41% e al 35% del VaR gestionale complessivo di Gruppo. Con riferimento invece ai singoli "risk taking center", si osserva la prevalenza del rischio cambio e tasso di interesse per la Direzione Finanza e Tesoreria di Gruppo (rispettivamente pari al 49% e 37%) e del fattore di rischio credit spread e tasso di interesse per la Divisione IMI C&IB (rispettivamente pari al 42% e 34%).

Contributo dei fattori di rischio al VaR gestionale complessivo (a)

2° trimestre 2023 Azioni Tassi Credit
spread
Cambi Altri
parametri
Merci
Direzione Tesoreria e Finanza
di Gruppo
Divisione IMI C&IB
8%
10%
37%
34%
6%
42%
49%
5%
0%
5%
0%
4%
Totale 9% 35% 41% 7% 4% 4%

(a) La tabella riporta su ogni riga il contributo dei fattori di rischio fatto 100% il capitale a rischio complessivo, distinguendo tra la Direzione Tesoreria e Finanza di Gruppo e la Divisione IMI C&IB, nonché fornendo la distribuzione sul perimetro complessivo di Gruppo, calcolato come media delle stime giornaliere del secondo trimestre 2023.

Il controllo dei rischi relativamente all'attività del Gruppo Intesa Sanpaolo si avvale anche di analisi di scenario e prove di stress. A fine giugno, gli impatti di selezionati scenari relativi all'evoluzione di prezzi azionari, tassi di interesse, spread creditizi, tassi di cambio e prezzi delle materie prime sono così sintetizzati nella tabella che segue:

EQUITY TASSI
D'INTERESSE
CREDIT SPREAD
CAMBI MATERIE PRIME (milioni di euro)
INFLAZIONE
Crash Bullish +40pb lower
rate
-25pb +25pb -5% +5% Crash Bullish Up Down
Totale Trading Book 64 94 -30 51 -3 9 16 -10 -10 0 6 -6

In particolare:

  • − per le posizioni sui mercati azionari non si verificherebbero potenziali perdite né in caso di repentino aumento dei corsi azionari né in caso di forte riduzione degli stessi;
  • − per le posizioni su tassi di interesse si verificherebbero potenziali perdite per 30 milioni in caso di rialzo dei tassi di interesse;
  • − per le posizioni su credit spread un restringimento di 25 punti base degli spread creditizi comporterebbe una perdita complessiva di 3 milioni;

  • − per le posizioni su cambio si verificherebbero potenziali perdite per 10 milioni in caso di apprezzamento dell'euro contro le altre valute;
  • − per le posizioni in materie prime si registrerebbe una perdita di 10 milioni in caso di ribasso dei prezzi delle materie prime diverse dai metalli preziosi;
  • − infine, per le posizioni indicizzate all'inflazione si verificherebbero potenziali perdite per 6 milioni in caso di riduzione dell'inflazione.

In relazione all'utilizzo del limite complessivo riferito alle attività di trading e al business model Hold To Collect and Sell (HTCS) si rileva nel corso del secondo trimestre 2023 una lieve riduzione del VaR gestionale di mercato da 178 milioni (primo trimestre 2023 VaR gestionale medio) a 166 milioni (secondo trimestre 2023 VaR gestionale medio).

Backtesting

L'efficacia del modello di calcolo del VaR deve essere monitorata giornalmente per mezzo di analisi di backtesting che, relativamente al perimetro regolamentare, consentono di confrontare:

  • − le stime giornaliere del valore a rischio;
  • − le rilevazioni giornaliere di profitti/perdite di backtesting per la cui determinazione si utilizzano le evidenze gestionali giornaliere del profit and loss effettivo conseguito dai singoli desk, depurato delle componenti che non sono pertinenti alle verifiche di backtesting: tra queste rientrano a titolo di esempio fees e costi finanziari di gestione delle posizioni che vengono regolarmente rendicontati in ambito gestionale.

Il backtesting consente di verificare la capacità del modello di cogliere correttamente, da un punto di vista statistico, la variabilità nella valutazione giornaliera delle posizioni di trading, coprendo un periodo di osservazione di un anno (circa 250 stime). Eventuali criticità relative all'adeguatezza del modello interno sono rappresentate da situazioni in cui le rilevazioni giornaliere dei profitti/perdite di backtesting evidenzino sull'anno di osservazione più di quattro rilevazioni in cui la perdita giornaliera è superiore alla stima del valore a rischio. La normativa vigente richiede che i test retrospettivi siano effettuati considerando sia la serie di P&L effettivi che quelli ipotetici.

Nel corso dell'ultimo anno la misura di VaR regolamentare per Intesa Sanpaolo si è dimostrata sufficientemente conservativa, registrando solo una eccezione di backtesting. Nel secondo trimestre 2023 non si sono registrate eccezioni.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Non si evidenziano impatti significativi deI conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di mercato del portafoglio di negoziazione del Gruppo.

PORTAFOGLIO BANCARIO

Informazioni di natura qualitativa

Il "banking book" è definito come il portafoglio commerciale costituito dall'insieme degli elementi di bilancio e fuori bilancio che fanno parte dell'attività di intermediazione creditizia svolta dal Gruppo Intesa Sanpaolo. Il rischio di tasso di interesse del banking book (di seguito "rischio tasso" o IRRBB) si riferisce pertanto al rischio attuale e prospettico di variazioni del portafoglio bancario del Gruppo a seguito di variazioni avverse dei tassi di interesse, che si riflettono sia sul valore economico che sul margine di interesse.

Rientra nel portafoglio bancario anche l'esposizione ai rischi di mercato derivante dagli investimenti azionari in società quotate non consolidate integralmente, detenuti prevalentemente dalla Capogruppo.

Il sistema interno di misurazione del rischio di tasso di interesse valuta e descrive l'effetto delle variazioni dei tassi di interesse sul valore economico e sul margine d'interesse e individua tutte le fonti significative di rischio che influenzano il banking book:

  • − rischio di revisione del tasso (repricing risk), ovvero il rischio legato agli sfasamenti temporali nelle scadenze (per le posizioni a tasso fisso) e nella data di revisione del tasso (per le posizioni a tasso variabile) delle attività, passività e poste fuori bilancio;
  • − rischio di curva dei rendimenti (yield curve risk), ovvero il rischio legato ai mutamenti nell'inclinazione e conformazione della curva dei rendimenti;
  • − rischio di base (basis risk), ovvero il rischio legato all'imperfetta correlazione nell'aggiustamento dei tassi attivi e passivi su strumenti diversi, ma con caratteristiche di revisione del prezzo altrimenti analoghe. Al variare dei tassi di interesse, queste differenze possono determinare cambiamenti imprevisti nei flussi finanziari e nei differenziali di rendimento fra attività, passività e posizioni fuori bilancio aventi scadenze o frequenze di revisione del tasso analoghe;
  • − rischio di opzione (optionality risk), ovvero il rischio legato alla presenza di opzioni, automatiche o comportamentali, nelle attività, passività e strumenti fuori bilancio del Gruppo.

Il sistema di misurazione vigente in Intesa Sanpaolo consente inoltre di esaminare il profilo di rischio sulla base di due prospettive, distinte ma complementari:

  • prospettiva del valore economico (EVE Economic Value of Equity), che considera l'impatto delle variazioni dei tassi d'interesse e delle connesse volatilità sul valore attuale di tutti i flussi futuri di cassa;
  • prospettiva del margine di interesse (NII Net Interest Income), rivolta all'analisi dell'impatto che le variazioni dei tassi d'interesse e delle connesse volatilità generano sul margine d'interesse.

La prospettiva del valore economico si basa sulla valutazione degli effetti di medio-lungo periodo indotti dalla variazione dei tassi rispetto ad una valutazione di breve periodo fornita dalla prospettiva del margine di interesse.

Il rischio di tasso è presidiato attraverso la fissazione di limiti applicati ad entrambe le prospettive, che si distinguono in:

  • limiti consolidati, che sono definiti in sede di RAF e approvati dal Consiglio di Amministrazione, sia in termini di variazione dell'EVE (shift sensitivity o ΔEVE) sia di sensitivity del margine (ΔNII). I limiti consolidati di ΔEVE riflettono, in coerenza con il contesto e le indicazioni regolamentari, il livello medio atteso (expected exposure) di EVE di Gruppo. Il livello medio atteso viene quantificato nell'ambito del RAF e definito come l'esposizione media che il Gruppo prevede di assumere nel corso dell'anno. Ai limiti consolidati di EVE ed NII sensitivity di Gruppo si affiancano due indicatori di rischio, qualificati come soglie di "early warning" e approvati nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF), che consentono di controllare l'esposizione al rischio di torsioni della curva;
  • limiti individuali di shift sensitivity e di sensitivity del margine di interesse, che rientrano nel processo di "cascading" del limite RAF di Gruppo, e sono proposti, previa condivisione con le strutture operative, dalla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e approvati dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo (CRFG). Tali limiti tengono conto delle caratteristiche dei portafogli delle Banche/Divisioni, con particolare riferimento ai volumi intermediati, alle durate medie, alla tipologia di strumenti negoziati ed alla missione strategica della Società all'interno del Gruppo.

La Direzione Centrale Market and Financial Risk Management procede alla verifica mensile che i limiti e l'"early warning" approvati nel Risk Appetite Framework (RAF) siano rispettati a livello consolidato e individuale. Inoltre, il Gruppo si è dotato di uno specifico documento di policy interna del rischio di tasso (Linee Guida IRRBB), soggetto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione, che disciplina l'intero framework di gestione del rischio di tasso del Gruppo ed in particolare gli aspetti di governance, le metodologie in uso e la definizione degli scenari.

Nell'ambito delle Linee Guida IRRBB sono definite le metodologie di misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario:

    1. Sensitivity del valore economico (ΔEVE);
    1. Sensitivity del margine di interesse (ΔNII);
    1. Credit Spread Risk del Banking Book (CSRBB);
    1. Value at Risk (VaR).

Le suddette misure sono disponibili con riferimento a ciascuna valuta rilevante del portafoglio di banking book.

La shift sensitivity del valore economico (o shift sensitivity del fair value) misura la variazione del valore economico del banking book ed è calcolata a livello di singolo cash flow per ciascuno strumento finanziario, sulla base di diversi shock istantanei di tasso e sulla base di simulazioni storiche di stress volte ad identificare i casi di worst e best case. Essa riflette le variazioni del valore attuale dei flussi di cassa delle posizioni già in bilancio per tutta la durata residua fino a scadenza (run-off balance sheet). I flussi di cassa utilizzati per determinare il present value sono sviluppati al tasso risk-free (Euribor/Libor) e attualizzati con le curve di sconto risk-free.

Ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dei limiti, il calcolo avviene sommando algebricamente l'equivalente in Euro delle shift sensitivity delle posizioni nelle diverse valute applicando uno shock parallelo di +100 punti base alle curve dei tassi nelle diverse divise. In modo analogo avviene il calcolo per gli shock non-paralleli ai fini del controllo dell'esposizione e del monitoraggio dell'"early warning". La sensitivity delle valute rilevanti viene poi corretta, con una tecnica gestionale di "currency aggregation" per tenere in considerazione l'imperfetta correlazione con i tassi della divisa principale (l'Euro).

La sensitivity del margine di interesse concentra l'analisi sull'impatto che cambiamenti dei tassi di interesse possono produrre sull'abilità del Gruppo di generare un livello stabile di utile. La componente degli utili oggetto di misurazione è rappresentata dalla differenza tra i margini di interesse prodotti dalle attività fruttifere e dalle passività onerose, includendo anche i risultati dell'attività di copertura mediante ricorso a derivati. L'orizzonte temporale di riferimento è comunemente limitato al breve-medio termine (da 1 a 3 anni) e l'impatto è valutato nell'ipotesi di continuità aziendale (approccio "going concern"). La variazione del margine di interesse viene stimata sia in condizioni di scenari attesi sia in ipotesi di shock dei tassi di interesse e scenari di stress. Ulteriori ipotesi vengono anche adottate relativamente a comportamenti dei clienti (differenziate in funzione degli scenari dei tassi) e del mercato e alla risposta del management del Gruppo/Banca ai cambiamenti economici. La proiezione del margine e la relativa sensitivity a variazioni dei fattori di mercato richiedono pertanto di definire una serie di ipotesi di modellizzazione per lo sviluppo dei volumi e dei tassi (fisso/variabile), l'orizzonte temporale di riferimento, le valute rilevanti, nonché i modelli comportamentali introdotti (prepayment, poste a vista, ecc.) e le ipotesi riguardanti l'evoluzione del portafoglio (bilancio run off, costante o dinamico).

I limiti di sensitivity del margine sono definiti sulla base di uno shock istantaneo e parallelo dei tassi di +/-50 punti base, avendo a riferimento un orizzonte temporale di 1 anno e in ipotesi di bilancio costante. Il limite di sensitivity del margine è definito quale limite alla perdita di conto economico e presenta, pertanto, unicamente segno negativo (limite alla riduzione potenziale del margine): l'utilizzo del limite è rappresentato dalla sensitivity che genera una maggiore riduzione del margine nei due scenari di rialzo e ribasso parallelo dei tassi. L'esposizione totale di sensitivity del margine è data dalla somma algebrica dell'esposizione delle singole valute.

Al CRFG viene anche delegata l'allocazione dei sotto-limiti alle singole Banche/Società di sensitivity del margine di interesse e la possibilità di definire, anche per la sensitivity del margine, dei sotto-limiti in divisa. Il limite assegnato a ciascuna Società viene definito in coerenza con le strategie e i limiti definiti per la sensitivity del valore economico.

Il CSRBBCredit Spread Risk del Banking Book viene definito come il rischio determinato dalle variazioni del prezzo del rischio di credito, del premio di liquidità e potenzialmente di altre componenti degli strumenti con rischio creditizio che inducono fluttuazioni del prezzo del rischio di credito, del premio di liquidità e di altre componenti potenziali, che non sia spiegato dal rischio di tasso del banking book. Il perimetro di riferimento è rappresentato dal portafoglio titoli HTCS, le cui variazioni di valore determinano un impatto immediato sul patrimonio del Gruppo.

Il Value at Risk (VaR) rappresenta una misura di tipo probabilistico ed esprime la massima perdita potenziale del valore del portafoglio che potrebbe essere subita entro un determinato orizzonte temporale, dato un intervallo statistico di confidenza fissato. Il VaR viene utilizzato anche per consolidare l'esposizione ai rischi finanziari assunti dalle diverse Società del Gruppo che svolgono attività di banking book, tenendo in considerazione anche i benefici prodotti dall'effetto diversificazione e dalla correlazione tra i diversi fattori di rischio e le differenti valute. Tale misura viene calcolata e monitorata, per l'intero perimetro, dalla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.

Nel calcolo delle suddette misure di rischio Intesa Sanpaolo adotta modelli comportamentali di rappresentazione delle poste patrimoniali.

Per i mutui, si fa ricorso a tecniche statistiche per determinare la probabilità di estinzione anticipata (prepayment), al fine di ridurre l'esposizione del Gruppo al rischio tasso (overhedge) ed al rischio liquidità (overfunding). La stima dei coefficienti di prepayment per i mutui Retail viene effettuata mediante la Survival Analisys che esprime il profilo di repricing di ogni singolo mutuo, in funzione di alcune fondamentali variabili:

  • − macroeconomiche (l'indice prezzi al consumo CPI inflazione, l'andamento dei tassi IRS di mercato, ecc.);
  • − anagrafiche della controparte (età, regione di appartenenza);
  • − finanziarie (durata originaria, seasoning, tipo tasso, rate impagate, incentivo).

Per le poste contrattualmente a vista (conti correnti clientela), viene adottato un modello di rappresentazione finanziaria volto a riflettere le caratteristiche comportamentali di stabilità delle masse e di reattività parziale e ritardata alle variazioni dei tassi di mercato. Il modello è oggetto di monitoraggio continuo e di ristima periodica per recepire tempestivamente le variazioni delle masse e delle caratteristiche della clientela nel tempo intercorse, nonché della normativa regolamentare di riferimento.

Al fine di misurare la vulnerabilità del Gruppo al manifestarsi di turbolenze di mercato, il sistema di misurazione del rischio di tasso prevede una valutazione degli effetti prodotti sul valore economico e sul margine di interesse da condizioni di tensione del mercato ("scenario analysis"), ovvero improvvise variazioni nel livello generale dei tassi d'interesse, cambiamenti nelle relazioni tra i tassi di mercato fondamentali (rischio di base), nell'inclinazione e forma della curva dei rendimenti (rischio di curva dei rendimenti), nella liquidità dei principali mercati finanziari o nella volatilità dei tassi di mercato.

Tali analisi sono condotte sottoponendo il portafoglio a diversi scenari di variazione dei tassi:

  • scenari regolamentari previsti dal Supervisory Outlier Test (SOT), che prevede un "early warning" riferito alle variazioni di valore economico pari al 15% di Tier 1, calcolato in riferimento agli scenari BCBS (Parallel shock up, Parallel shock down, Steepener shock, Flattener shock, Short rates shock up e Short rates shock down);
  • shock diversificati per curva di riferimento dei principali fattori di rischio e calcolati come differenza tra i rendimenti delle curve dei singoli fattori e quelli di una curva relativa al parametro eletto pivot (basis risk);
  • scenari di stress in simulazione storica.

Sono, altresì, previsti degli stress test sui modelli comportamentali, in modo da poter verificare gli impatti finanziari di ipotesi alternative, sottostanti ai parametri comportamentali stimati nei modelli. Gli assunti metodologici sottostanti le ipotesi contenute negli scenari di stress sono opportunatamente descritte nei documenti metodologici di dettaglio.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Non si evidenziano impatti significativi deI conflitto russo-ucraino sulle metriche di misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario del Gruppo.

Informazioni di natura quantitativa

Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Il rischio di tasso di interesse generato dal portafoglio bancario del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato mediante la sensitivity del valore economico ha registrato nel corso del primo semestre 2023 un valore medio pari a -1.020 milioni con un valore minimo pari a -826 milioni e un valore massimo pari a -1.189 milioni, dato quest'ultimo coincidente con quello di fine giugno 2023. Quest'ultimo dato è in aumento di -173 milioni rispetto al valore di fine 2022, pari a -1.016 milioni. Tale aumento è determinato dall'incremento dell'esposizione del portafoglio titoli HTC e HTCS registrato nel corso del semestre e da nuove coperture in derivati sulle poste a vista, parzialmente compensato da nuovi derivati di copertura sugli impieghi a tasso fisso alla clientela.

La sensitivity del margine di interesse – nell'ipotesi di variazione di +50, -50 e di +100 punti base dei tassi – ammonta alla fine di giugno 2023, rispettivamente a 160 milioni, a -424 milioni e a 248 milioni. Quest'ultimo dato è stabile (-3 milioni) rispetto al valore di fine 2022, pari a 251 milioni. Il calo della misura apportato dalla riduzione dei volumi della raccolta a vista da clientela osservata nel corso del semestre, dalle nuove coperture in derivati sul modello delle poste a vista e dal repricing degli impieghi a tasso variabile verso la clientela, è compensato da un calo della reattività implicita delle poste a vista, registrato in particolare a partire dal mese di marzo.

Nella tabella e nei grafici sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento della sensitivity del valore economico (o sensitivity del fair value) e della sensitivity del margine di interesse.

medio 1° semestre 2023
minimo
massimo 30.06.2023 (milioni di euro)
31.12.2022
Shift Sensitivity del Fair Value +100 bp -1.020 -826 -1.189 -1.189 -1.016
Shift Sensitivity del Margine di Interesse -50bp -474 -424 -575 -424 -668
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +50bp 269 157 495 160 633
Shift Sensitivity del Margine di Interesse +100bp 189 134 253 248 251

Il rischio di tasso di interesse, misurato in termini di VaR, è stato nel corso del primo semestre 2023 mediamente pari a 517 milioni, con un valore massimo pari a 584 milioni, raggiunto nel mese di aprile, ed un valore minimo pari a 427 milioni, registrato a gennaio 2023. Il dato di fine giugno 2023 risulta pari a 475 milioni, in aumento rispetto al valore di fine dicembre 2022, pari a 442 milioni, per via della maggior esposizione al rialzo dei tassi d'interesse.

Il rischio di cambio espresso dagli investimenti partecipativi in divisa estera (banking book) e misurato in termini di VaR, è stato nel corso del primo semestre 2023 mediamente pari a 130 milioni, con un valore massimo pari a 178 milioni, raggiunto nel mese di gennaio, ed un valore minimo pari a 111 milioni, rilevato a giugno 2023. Quest'ultimo dato è in diminuzione rispetto al valore di fine dicembre 2022, pari a 126 milioni; tale variazione è legata principalmente all'uscita della Kuna croata (HRK) dal perimetro del rischio cambio strutturale.

Il rischio di prezzo generato dal portafoglio azionario ha registrato nel corso del primo semestre 2023 un livello medio, misurato in termini di VaR, di 346 milioni, con valori minimo e massimo pari rispettivamente a 232 milioni e a 431 milioni, dato quest'ultimo coincidente con quello di fine giugno 2023, in aumento rispetto al valore di fine dicembre 2022 pari a 334 milioni. Tale crescita è dovuta principalmente all'incremento della volatilità dei prezzi del portafoglio azionario.

Il VaR complessivo, costituito dalle tre componenti sopra descritte (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario), è stato nel corso del primo semestre 2023 mediamente pari a 619 milioni, con un valore massimo pari a 664 milioni ed un valore minimo pari a 578 milioni, registrato a fine giugno 2023. Questo dato risulta in diminuzione rispetto al valore di fine dicembre 2022, pari a 639 milioni, per effetto dell'incremento del beneficio di diversificazione complessiva, legato alla ricomposizione del portafoglio illustrata in relazione ai singoli rischi (Tasso, Cambio, Investimenti azionari).

Nella tabella e nel grafico sottostanti si fornisce una rappresentazione dell'andamento del VaR complessivo e delle sue tre componenti (VaR Interesse, VaR Cambio e VaR Azionario).

(milioni di euro)
1° semestre 2023 30.06.2023 31.12.2022
medio minimo massimo
Value at Risk Tasso d'interesse 517 427 584 475 442
Value at Risk Cambio 130 111 178 111 126
Value at Risk Investimenti Azionari 346 232 431 431 334
Value at Risk complessivo 619 578 664 578 639

Infine, nella tabella sottostante si fornisce un'analisi di sensitività del portafoglio bancario al rischio di prezzo, che mette in rilievo l'impatto sul Patrimonio Netto, simulando uno shock dei prezzi pari a ±10%, del portafoglio azionario di minoranza quotato, in gran parte detenuto nella categoria HTCS.

Rischio di prezzo: impatto sul patrimonio netto

Impatto sul
patrimonio netto al
30.06.2023
Impatto sul
patrimonio netto al
31.03.2023
(milioni di euro)
Impatto sul
patrimonio netto al
31.12.2022
Shock di prezzo 10% 58 65 73
Shock di prezzo -10% -58 -65 -73

RISCHIO DI LIQUIDITA'

Si definisce rischio di liquidità il rischio che la Banca non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento per l'incapacità sia di reperire fondi sul mercato (funding liquidity risk) sia di smobilizzare i propri attivi (market liquidity risk).

Il sistema interno di controllo e gestione del rischio di liquidità di Intesa Sanpaolo si sviluppa nel quadro del Risk Appetite Framework del Gruppo e nel rispetto delle soglie massime di tolleranza al rischio di liquidità ivi approvate, che stabiliscono che il Gruppo debba mantenere una posizione di liquidità adeguata in modo da fronteggiare periodi di tensione, anche prolungati, sui diversi mercati di approvvigionamento del funding, anche attraverso la costituzione di adeguate riserve di liquidità rappresentate da titoli marketable e rifinanziabili presso Banche Centrali. A tal fine, è richiesto il mantenimento di un equilibrato rapporto fra fonti in entrata e flussi in uscita, sia nel breve che nel medio-lungo termine. Tale obiettivo è sviluppato dalle "Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo" approvate dagli Organi societari di Intesa Sanpaolo, applicando le vigenti disposizioni regolamentari in materia.

Tali linee guida illustrano i compiti delle diverse funzioni aziendali, le norme e l'insieme dei processi di controllo e gestione finalizzati ad assicurare un prudente presidio del rischio di liquidità, prevenendo l'insorgere di situazioni di crisi. A tal fine, comprendono le procedure per l'identificazione dei fattori di rischio, la misurazione dell'esposizione al rischio e la verifica del rispetto dei limiti, nonché le regole per l'effettuazione di prove di stress e l'individuazione di appropriate iniziative di attenuazione del rischio, oltre alla predisposizione di piani d'emergenza e del reporting informativo agli organi aziendali.

In particolare, sono definiti in dettaglio i compiti attribuiti agli Organi societari e sono riportati al vertice alcuni importanti adempimenti quali l'approvazione degli indicatori di misurazione, la definizione delle principali ipotesi sottostanti agli scenari di stress e la composizione delle soglie di attenzione utilizzate per l'attivazione dei piani di emergenza.

Al fine di perseguire una politica di gestione dei rischi integrata e coerente, le decisioni strategiche a livello di Gruppo in materia di governo e gestione del rischio di liquidità sono rimesse agli Organi societari della Capogruppo. In questa prospettiva, la Capogruppo svolge le proprie funzioni di presidio e gestione della liquidità con riferimento non solo alla propria realtà aziendale, ma anche valutando l'operatività complessiva del Gruppo e il rischio di liquidità a cui esso è esposto.

Le funzioni aziendali della Capogruppo preposte a garantire la corretta applicazione di tali Linee Guida e l'adeguatezza della posizione di liquidità del Gruppo sono, in particolare, la Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo e la Direzione Centrale Pianificazione e Controllo di Gestione, responsabili nell'ambito dell'area Chief Financial Officer (CFO) della gestione della liquidità, e la Direzione Centrale Market and Financial Risk Management che, nell'ambito dell'area Chief Risk Officer (CRO), ha la responsabilità diretta della misurazione del rischio di liquidità su base consolidata.

Il Chief Audit Officer valuta la funzionalità del complessivo assetto del sistema dei controlli a presidio del processo di misurazione, gestione e controllo dell'esposizione al rischio di liquidità di Gruppo e verifica l'adeguatezza e la rispondenza del processo ai requisiti stabiliti dalla normativa. Gli esiti dei controlli svolti sono sottoposti, con cadenza almeno annuale, agli Organi Societari.

Le metriche di misurazione e gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità, sono formalizzati dalle Linee Guida di Governo del rischio Liquidità di Gruppo che definiscono l'impianto metodologico degli indicatori della liquidità sia di breve termine, che strutturale.

Gli indicatori della liquidità di breve termine intendono assicurare un livello adeguato e bilanciato tra flussi di cassa in uscita e in entrata aventi scadenza certa o stimata compresa nell'orizzonte temporale di 12 mesi, garantendo adeguata disponibilità di riserve liquide (c.d. Liquidity Buffer), liberamente utilizzabili in qualità di strumento principale di mitigazione del rischio di liquidità. A tal fine e in coerenza con la soglia massima di tolleranza al rischio di liquidità, il sistema dei limiti è declinato prevedendo specifici indicatori di breve termine, sia di natura regolamentare sul mese (Liquidity Coverage Ratio - LCR), che di definizione interna (indicatori di Survival Period).

L'indicatore di LCR ha la finalità di rafforzare il profilo di rischio di liquidità di breve termine, assicurando la detenzione di sufficienti attività liquide di elevata qualità (HQLA – High Quality Liquid Assets) non vincolate che possano essere facilmente e immediatamente convertite in contanti nei mercati privati per soddisfare i fabbisogni di liquidità a 30 giorni in uno scenario di stress acuto di liquidità. A tal fine, il Liquidity Coverage Ratio misura il rapporto tra: (i) il valore dello stock di HQLA e (ii) il totale dei deflussi di cassa netti calcolato secondo i parametri di scenario definiti dal Regolamento Delegato (UE) 2015/61 e dai suoi supplementi/modifiche.

Il Survival Period è invece un indicatore interno finalizzato a misurare il primo giorno in cui la Posizione Netta di Liquidità (calcolata come differenza fra le Riserve di Liquidità disponibili e i deflussi netti) diventa negativa, ovvero quando non risulta più disponibile ulteriore liquidità per coprire i deflussi netti simulati in uscita. A tal fine sono previste due diverse ipotesi di scenario, baseline e stressed, finalizzate a misurare rispettivamente: (i) l'indipendenza del Gruppo dalla raccolta interbancaria sui mercati finanziari, (ii) il periodo di sopravvivenza in caso di ulteriori tensioni, di mercato e idiosincratiche, di severità medio-alta, gestite senza prevedere restrizioni all'attività creditizia nei confronti della clientela. Sull'indicatore di Survival Period in condizioni di stress è stabilito il mantenimento di un orizzonte minimo di sopravvivenza allo scopo di prevedere un livello complessivo di riserve in grado di fronteggiare le maggiori uscite di cassa in un intervallo di tempo adeguato a porre in essere i necessari interventi operativi per ricondurre il Gruppo in condizioni di equilibrio.

La Politica di Liquidità strutturale del Gruppo Intesa Sanpaolo prevede l'adozione del requisito strutturale, Net Stable Funding Ratio (NSFR), previsto dalla normativa regolamentare. Tale indicatore è finalizzato a promuovere un maggiore ricorso alla raccolta stabile, evitando che l'operatività a medio e lungo termine possa dare luogo ad eccessivi squilibri da finanziare a breve termine. A tal fine, esso stabilisce un ammontare minimo "accettabile" di provvista superiore all'anno in relazione alle necessità originate dalle caratteristiche di liquidità e di durata residua delle attività e delle esposizioni fuori bilancio. Ad integrazione, la politica interna di Liquidità strutturale prevede anche degli indicatori di "early warning" applicati su scadenze superiori a 1 anno, con particolare attenzione ai gap di lungo termine (> 5 anni).

Nell'ambito delle Linee Guida di Governo del Rischio di Liquidità del Gruppo, è inoltre previsto che siano assicurate le modalità di governo di un'eventuale crisi di liquidità, definita come una situazione di difficoltà o incapacità della Banca di far fronte ai propri impegni di cassa in scadenza, a meno di attivare procedure e/o utilizzare strumenti in maniera non riconducibile, per intensità o modalità, all'ordinaria amministrazione. Il Contingency Liquidity Plan, prefiggendosi gli obiettivi di salvaguardia del patrimonio del Gruppo e, contestualmente, di garanzia della continuità operativa in condizioni di grave emergenza sul fronte della liquidità, assicura l'identificazione dei segnali di pre-allarme, il loro continuo monitoraggio, la definizione delle procedure da attivare nel caso si manifestino tensioni sulla liquidità, indicando anche le linee di azione immediate e gli strumenti di intervento per la risoluzione dell'emergenza. In tale ambito, è formalmente assegnata alla Direzione Centrale Tesoreria e Finanza di Gruppo la responsabilità di redigere il Contingency Funding Plan (CFP), che contiene le diverse linee d'azione attivabili allo scopo di fronteggiare potenziali situazioni di stress, indicando la dimensione degli effetti mitiganti perseguibili in un orizzonte temporale di breve termine.

La posizione di liquidità del Gruppo, che continua ad essere sostenuta da adeguate attività liquide di elevata qualità (HQLA) e dal significativo contributo di raccolta stabile retail, si è mantenuta nel corso di tutto il primo semestre dell'esercizio 2023 all'interno dei limiti di rischio previsti dalla vigente Policy di Liquidità di Gruppo. Entrambi i livelli degli indicatori regolamentari LCR e NSFR risultano superiori ai requisiti normativi. Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) del Gruppo Intesa Sanpaolo, misurato secondo il Regolamento Delegato (UE) n. 2015/61, in media47 si è attestato a 171,1% (181,9% a dicembre 2022). Al 30 giugno 2023, il valore puntuale delle riserve HQLA disponibili a pronti presso le diverse Tesorerie del Gruppo risulta pari a 140,5 miliardi (172,5 miliardi a fine 2022), composte per circa il 55% da cash a seguito dei riversamenti temporanei di liquidità in eccesso in forma di depositi liberi in banca centrale. Includendo anche le altre riserve marketable e/o stanziabili presso le Banche Centrali, comprese le autocartolarizzazioni retained, le complessive riserve di liquidità libere del Gruppo ammontano a 183,2 miliardi (177,7 miliardi a dicembre 2022).

Le complessive riserve del Gruppo aumentano a fronte della restituzione da parte di ECB del collaterale sottostante le TLTRO ripagate nel semestre, movimento solo in parte compensato dalla riduzione della cassa disponibile fra le HQLA.

(milioni di euro)
DISP. A PRONTI
(netto haircut)
30.06.2023 31.12.2022
Riserve di Liquidità HQLA 140.485 172.528
Cassa e Depositi presso Banche Centrali (HQLA) 72.332 109.792
Titoli altamente Liquidi (HQLA) 59.782 55.931
Altri titoli HQLA non computati in LCR 8.371 6.805
Altre Riserve stanziabili e/o marketable 42.705 5.222
Totale Riserve di Liquidità di Gruppo 183.190 177.750

Anche il NSFR si è confermato ampiamente superiore al 100%, sostenuto da una solida base di raccolta stabile della clientela, da adeguata raccolta cartolare wholesale a medio-lungo termine e, in maniera ormai più residuale, dalla componente rimanente della raccolta TLTRO con ECB. Al 30 giugno 2023, il NSFR del Gruppo, misurato secondo le istruzioni regolamentari, è pari al 125,5% (126,0% a dicembre 2022). Tale indicatore resta ampiamente superiore al 100% anche escludendo completamente l'apporto della raccolta TLTRO ancora in essere. In considerazione dell'elevata consistenza delle riserve di liquidità disponibili (liquide o stanziabili), anche le prove di stress, in uno scenario combinato di crisi di mercato e specifica (con significativa perdita di raccolta clientela), mostrano per il Gruppo Intesa Sanpaolo risultati superiori alla soglia obiettivo, con un avanzo di liquidità in grado di fronteggiare fuoriuscite di cassa straordinarie per un periodo di tempo superiore a 3 mesi.

Adeguata e tempestiva informativa sull'evolversi delle condizioni di mercato e della posizione della Banca e/o del Gruppo è regolarmente rilasciata agli Organi aziendali e ai Comitati interni, al fine di assicurare la piena conoscenza e governabilità dei diversi fattori di rischio.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Alla luce delle contenute esposizioni verso controparti russe e ucraine, la posizione consolidata di liquidità del Gruppo non ha subito impatti apprezzabili derivanti dal conflitto russo-ucraino.

47 Il dato esposto si riferisce alla media semplice delle ultime 12 osservazioni mensili, come da Regolamento (UE) 2021/637.

RISCHI ESG (ENVIRONMENTAL, SOCIAL AND GOVERNANCE) E CLIMATE CHANGE RISK

Il presente paragrafo illustra l'esposizione di Intesa Sanpaolo verso i rischi ESG e le principali azioni messe in atto dalla Banca per il monitoraggio e la gestione di questi rischi. Per una trattazione estesa dell'argomento si rimanda al Bilancio consolidato dell'esercizio 2022. Di seguito vengono riepilogati gli elementi principali utili alla comprensione del contesto in cui opera la Banca e si ripercorrono le attività in corso nel primo semestre 2023.

La sostenibilità, termine riferito alla capacità di non recare danno all'ambiente e alle comunità in modo da supportare un equilibrio economico, sociale e ambientale di medio-lungo termine, è un fattore di grande e crescente importanza per la società nel suo complesso. La gestione delle tematiche ESG richiede quindi che siano tenuti in considerazione non solo l'impatto dei rischi ad esse connessi sull'organizzazione della Banca, ma anche il potenziale impatto sugli stakeholder e i rischi a cui la Banca espone i propri stakeholder e l'ambiente con la propria operatività. Il Gruppo Intesa Sanpaolo, consapevole dell'importanza di una allocazione corretta e responsabile delle risorse e dell'influenza che un gruppo bancario può avere in termini di sostenibilità sia nel breve sia nel lungo periodo, rivolge particolare attenzione alla gestione dei rischi ESG sia con riferimento alla propria operatività che in relazione alle attività delle imprese clienti e ai settori considerati sensibili, caratterizzati cioè da un significativo profilo di rischio ESG.

I rischi ESG sono quindi inclusi nel framework complessivo di Risk Management in quanto rappresentano potenziali impatti negativi che una organizzazione o un'attività possono comportare sull'ambiente, sulle persone e sulle comunità, comprendendo i rischi connessi alla condotta aziendale (corporate governance), sulla redditività, sul profilo reputazionale e sulla qualità del credito con possibili conseguenze legali. Fra i rischi ESG particolare rilievo assume il climate risk, ovvero il rischio finanziario derivante dall'esposizione al rischio fisico e di transizione connesso al cambiamento climatico. I rischi e le opportunità correlati ai cambiamenti climatici sono identificati e analizzati in modo coordinato dalle diverse funzioni aziendali, con l'obiettivo di includerli nei processi ordinari di identificazione, valutazione e monitoraggio del rischio, nelle strategie creditizie e nell'offerta commerciale del Gruppo.

Il Gruppo è pertanto impegnato nel ricomprendere l'impatto degli aspetti legati al clima nei rispettivi processi decisionali strategici per integrarli completamente nel quadro di gestione del rischio con lo scopo di mantenere un profilo a rischio basso. Ciò comprende il monitoraggio e la gestione dei rischi ESG, compresi i rischi derivanti dal cambiamento climatico (di credito, operativi, reputazionali, di mercato e di liquidità) e l'attuazione di standard etici e ambientali nei processi interni, nei prodotti e servizi offerti ai clienti e nella selezione delle controparti e dei fornitori.

Già dal 2021 è stata pertanto dedicata una specifica sezione ai rischi ESG, climate change e reputazionali, nell'ambito del Risk Appetite framework (RAF), che rappresenta il quadro generale all'interno del quale è sviluppata la gestione del rischio d'impresa. Tale sezione include elementi qualitativi e quantitativi. In particolare, con riferimento ai rischi ESG & Climate, il Gruppo riconosce l'importanza strategica dei fattori ESG e l'urgenza di contenimento del cambiamento climatico.

Nello specifico, i rischi di cambiamento climatico possono essere suddivisi in rischi fisici e di transizione.

I rischi fisici rappresentano l'impatto finanziario negativo derivante dai cambiamenti climatici, compresi eventi metereologici estremi più frequenti e mutamenti graduali del clima, nonché del degrado ambientale, ossia inquinamento atmosferico, dell'acqua e del suolo, stress idrico, perdita di biodiversità e deforestazione. Questi rischi – che solitamente possono manifestarsi sia nel breve/medio che nel lungo periodo – possono essere suddivisi in rischi acuti e cronici:

  • rischi fisici acuti, che si riferiscono a eventi specifici che possono potenzialmente creare danni fisici significativi (ad esempio, inondazioni di fiumi e oceani, tempeste tropicali). Tali eventi si stanno verificando con maggiore frequenza sia su base regionale che globale;
  • rischi fisici cronici, che comportano una serie di impatti fisici di durata considerevolmente più lunga rispetto a quelli posti dai rischi acuti. Sono identificabili come processi di cambiamento più che come singoli eventi. Nella maggior parte dei casi, gli impatti sono localizzati (ad esempio, siccità) ma è probabile che i rischi cronici diventino più significativi nel lungo termine.

I rischi di transizione sono rappresentati dagli impatti finanziari negativi in cui può incorrere un ente, direttamente o indirettamente, a seguito del processo di aggiustamento verso un'economia a basse emissioni di carbonio e più sostenibile sotto il profilo ambientale, derivanti da:

  • politiche pubbliche e rischi legali: rientrano in questa categoria le politiche che tentano di limitare le azioni che contribuiscono agli effetti negativi del cambiamento climatico o azioni politiche che cercano di promuovere l'adattamento al cambiamento climatico e il rischio legale derivante dall'incapacità delle organizzazioni di mitigare il/adattarsi al cambiamento climatico;
  • evoluzioni tecnologiche: comprendono le innovazioni che supportano la transizione verso un sistema economico a basse emissioni di carbonio ed efficiente dal punto di vista energetico;
  • preferenze dei consumatori: cambiamenti nella domanda e nell'offerta di determinati beni, prodotti e servizi maggiormente sostenibili;
  • rischio reputazionale: derivante dal cambiamento delle percezioni dei clienti o della comunità in merito al contributo di un'organizzazione alla transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio.

L'integrazione dei rischi ESG e in particolare del climate change risk, nel framework di risk management si articola in:

  • un'analisi di materialità;
  • la definizione di specifici presidi nell'ambito del Risk Appetite Framework (RAF);
  • la conduzione di analisi di scenario (Climate Scenario Analysis);
  • il presidio dei rischi ESG declinato secondo le diverse famiglie di rischio (es. credito, mercato, liquidità), con un focus particolare, nell'ambito dei rischi ambientali (es. terremoti, perdita biodiversità), al rischio di cambiamento climatico.

Una descrizione approfondita dei processi di identificazione, gestione e monitoraggio previsti dal framework di governo dei rischi ESG del Gruppo e riassunti di seguito è contenuta nel Bilancio consolidato dell'esercizio 2022.

Climate/ESG Materiality Assessment

L'analisi di materialità Climate/ESG Materiality Assessment è un processo di valutazione dei potenziali impatti dei rischi ESG e climatici per il Gruppo. Lo strumento principale è costituito dall'ESG sectoral assessment, aggiornato annualmente, che consente di identificare i settori (e i sottosettori) maggiormente esposti ai rischi da cambiamento climatico e ESG. La metodologia seguita prevede l'assegnazione di score a ciascun driver di rischio (rischio di transizione, rischio fisico, rischio ambientale, rischio social e rischio di governance).

I risultati del Materiality Assessment sono elemento fondante per la definizione delle strategie settoriali in materia ("ESG Sectoral Strategy") e guidano la definizione, nell'ambito del Risk Appetite Framework, di limiti, Key Risk Indicator e azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG, in particolare con riferimento ai settori più esposti a tali rischi.

Risk Appetite Framework (RAF)

ll RAF integra e traduce in presidi specifici quanto definito in termini di indirizzi strategici e attraverso l'ESG/Climate Materiality Assessment e l'ESG Sectoral Strategy vengono individuati anno per anno limiti, Key Risk Indicator e azioni specifiche volte al contenimento dei rischi ESG, in particolare con riferimento ai settori più esposti a tali rischi. In tale contesto si inseriscono anche specifici interventi connessi, ad esempio, all'adesione del Gruppo agli obiettivi di "Net-Zero".

Appositi limiti sono pertanto stati definiti in relazione all'esposizione verso i settori coal mining e oil&gas, maggiormente esposti al rischio di transizione; in particolare, per il coal mining il limite viene rivisto annualmente in coerenza con l'obiettivo di phase-out dei finanziamenti entro il 2025. Con l'obiettivo di rispettare gli impegni intrapresi nell'ambito della Net-Zero Banking Alliance, sono stati introdotti specifiche soglie di attenzione e monitoraggi relativi alle emissioni di CO2 delle controparti finanziate appartenenti ai settori Oil & Gas, Power Generation e Automotive. Anche per i settori caratterizzati da problematiche rilevanti soprattutto con riferimento alla dimensione sociale è stata introdotta una soglia di attenzione in relazione all'esposizione del Gruppo, coerentemente alla strategia ESG settoriale di disincentivazione creditizia ad essi associata.

Sempre nell'ambito del RAF sono identificate le principali limitazioni ed esclusioni al finanziamento verso settori/controparti maggiormente esposti ai rischi ESG che vengono poi integrate in policy di autoregolamentazione e/o nei processi aziendali. In particolare, Intesa Sanpaolo ha emanato le "Regole per l'operatività creditizia nel settore del carbone", le "Regole per l'operatività creditizia nel settore dell'Oil&Gas non convenzionale" e le "Regole in materia di operatività con soggetti attivi nel settore dei materiali di armamento", volte a definire criteri generali e specifici di limitazione ed esclusione dell'operatività creditizia verso controparti appartenenti a questi settori.

Climate Scenario Analysis

Un elemento fondamentale per integrare nelle strategie aziendali i rischi e le opportunità connessi al cambiamento climatico considerando le implicazioni anche di medio lungo termine, è costituito dall'analisi di scenario. In generale, la Climate Scenario Analysis è utilizzata al fine di esplorare potenziali vulnerabilità di portafoglio, soprattutto creditizio, nell'ambito di esercizi di stress test regolamentari oppure nell'ambito del processo ICAAP.

Nel corso del 2022, al fine di valutare la vulnerabilità delle banche ai rischi climatici e ambientali, Intesa Sanpaolo ha partecipato all'SSM Climate Risk Stress Test 2022 condotto dalla BCE. I risultati di questo esercizio sono stati integrati nel processo di revisione e valutazione prudenziale (SREP). Sono state inoltre sviluppate capabilities e metodologie per integrare a partire dal resoconto ICAAP/ILAAP 2023 scenari di tipo climatico, con l'obiettivo di fornire una visione complessiva delle principali vulnerabilità al Rischio Climatico, relative alle principali esposizioni nonché ai principali asset del Gruppo.

Presidio dei rischi ESG/climatici nelle diverse famiglie rischio

Il framework di risk management di Intesa Sanpaolo prevede l'integrazione dei fattori di rischio climatici e ambientali rispetto alle diverse famiglie di rischio impattate. Tale scelta tiene in considerazione il fatto che l'impatto dei rischi climatici e ambientali può essere diretto, ad esempio per effetto di una minore redditività delle imprese o della svalutazione delle attività, o indiretto, ad esempio a causa di azioni legali (rischio legale) o danni reputazionali che emergano qualora il pubblico, le controparti dell'ente e/o gli investitori associno l'ente a effetti ambientali avversi (rischio reputazionale).

Con riferimento al rischio di credito, nella componente qualitativa dei modelli Corporate attualmente validati ed utilizzati dal Gruppo, diversi aspetti ed elementi correlati agli ambiti ESG e "Climate" sono presi in considerazione, attraverso specifiche domande, alle quali l'analista deve fornire risposta in fase di attribuzione del rating. Ad esempio, viene rilevata la presenza e la qualità dei certificati ambientali di cui l'azienda è in possesso, la presenza di dispute legali connesse a temi ambientali (inquinamento derivanti dall'attività produttiva), l'ambito, più generale, dei diritti umani e la stabilità della corporate governance.

Nei nuovi modelli Corporate (imprese o gruppi con dimensione inferiore ai 500 milioni di euro), validati nel primo semestre 2023, al fine di tener conto dell'esposizione della controparte a rischi fisici derivanti da eventi catastrofali (ad esempio, danni agli stabilimenti produttivi e/o ai magazzini) è stato definito un modulo ad hoc con approccio "top-down" (la presenza di dati a livello di individuale è ad oggi molto limitata, soprattutto per le imprese di minore dimensione) a partire dalle evidenze storiche e pubbliche di eventi catastrofali osservati a livello di area geografica. Più in dettaglio, tale modulo fornisce, per le controparti domestiche, una valutazione del rischio di danni connesso a calamità naturali (alluvioni, incendi, terremoti) a cui un'impresa è potenzialmente esposta in funzione della regione (e/o comune) nella quale opera e/o conduce prevalentemente il proprio business.

Nella gestione del rischio di mercato, Intesa Sanpaolo valuta anche gli effetti dei fattori climatici e ambientali sulle proprie posizioni correnti esposte al rischio di mercato. In particolare, il Gruppo:

  • effettua analisi e monitoraggi dei prezzi di mercato e della liquidità degli strumenti finanziari per identificare possibili evidenze di fattori di rischio climatico e ambientale;
  • analizza l'impatto dei rischi climatici e ambientali sulla valutazione degli strumenti finanziari al fair value, con particolare focus sulle principali asset class, payoff e posizioni esplicitamente legate a fattori di rischio Climatico e ambientale C&E (climate & environment), nonché sugli investimenti futuri proposti dalle strutture di business;

– classifica le posizioni correnti soggette a rischio di mercato utilizzando gli indicatori ESG disponibili internamente (ad es. ESG Sectoral Assessment, ESG Sectoral Strategy) ed esternamente (e.g. settori di attività economico-industriale, ESG score/rating), anche tramite fornitori qualificati.

Per quanto riguarda il rischio di liquidità, rilevanti rischi climatici e ambientali possono comportare un aumento dei deflussi di cassa netti o intaccare le riserve di liquidità disponibili. Alla preventiva identificazione dei fattori di rischio climatico e ambientale che potrebbero influenzare negativamente le posizioni di liquidità del Gruppo seguono specifiche analisi e monitoraggi delle esposizioni per la valutazione di materialità dei fattori di rischio individuati, mantenendo stretto raccordo con le valutazioni qualitative adottate dalla Banca a livello di settore e di sotto-settore (es. ESG Sectoral Assessment) ai fini del rischio creditizio.

Nella valutazione dei diversi scenari, inclusi quelli di stress, sui flussi temporali in entrata e uscita e sull'adeguatezza quantitativa e qualitativa delle riserve di liquidità, particolare attenzione viene inoltre dedicata all'analisi d'impatto dei fattori di rischio climatici e ambientali che potrebbero compromettere le posizioni di liquidità in chiave forward-looking su orizzonti di medio-termine (1-3 anni). Tali analisi sono incorporate nel resoconto annuale di "Internal Liquidity Adequacy Assessment Process" (ILAAP) senza evidenziare assorbimenti materiali di riserve di liquidità del Gruppo.

Nella gestione dei rischi operativi, Intesa Sanpaolo considera anche il possibile impatto avverso di eventi climatici e ambientali sulle sue proprietà immobiliari, sulla continuità operativa nonché sul rischio legale (c.d. 'litigation risk'). In particolare, il Gruppo:

  • nell'ambito degli eventi operativi raccolti (loss data collection), identifica quelli connessi a rischi climatici e ambientali, attraverso tipologie di evento dedicate;
  • durante il processo di Operational Risk Assessment, valuta, per il tramite di specifici scenari di rischio dedicati ai rischi climatici e ambientali, le possibili perdite derivanti da danni alle proprietà immobiliari, da possibili interruzioni alla propria operatività e da eventuali responsabilità legali;
  • a tutela della continuità operativa, valuta l'impatto dei rischi fisici associati a centri e siti IT (inclusi i servizi IT esternalizzati), individuando sedi alternative in caso di disaster recovery.

In relazione al rischio di contenzioso climatico/ambientale, Intesa Sanpaolo ha attivato un monitoraggio delle controversie di mercato (domestiche e internazionali), ha affinato il processo di monitoraggio del proprio contenzioso e previsto un'apposita iniziativa formativa per il personale dedicato.

Nella gestione del rischio reputazionale, il Gruppo valuta ex-ante i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni di business e alla selezione dei fornitori/partner del Gruppo tramite il processo di ESG & Reputational Risk Clearing.

Con particolare riferimento al processo di concessione creditizia corporate, tale processo è volto a valutare preventivamente i potenziali rischi ESG e reputazionali connessi alle operazioni creditizie riguardanti controparti operanti nei settori sensibili ai rischi ESG e/o reputazionali. Il processo di ESG & Reputational risk clearing viene applicato, in coerenza con il principio di proporzionalità, in maniera differenziata in funzione della complessità delle controparti/transazioni e prevede meccanismi di escalation differenziati in funzione della classe di rischio ESG/reputazionale assegnata all'operazione/controparte.

Con riferimento ai rischi ambientali diretti in considerazione della sempre maggiore rilevanza strategica rivestita dal tema delle emissioni di CO2, Intesa Sanpaolo nel 2022 ha redatto un piano denominato Own Emission Plan che fissa al 2030 l'obiettivo Net Zero per le emissioni proprie attraverso azioni di efficienza energetica e di maggior utilizzo dell'energia da fonte rinnovabile. In relazione al rischio idrogeologico (alluvioni e frane) legato anche al climate change e al potenziale accadimento di scenari di crisi in Italia che possono avere ripercussioni sugli immobili di Intesa Sanpaolo, è prevista l'attivazione di una serie di strutture aziendali.

Nel 2022 è stato avviato un progetto volto alla mappatura dell'esposizione di tutti i rischi fisici, sia acuti che cronici, da Climate change di tutti gli asset bancari in coerenza con quanto stabilito nel Piano d'Impresa della Banca. Il progetto prevede di valutare le vulnerabilità ambientali attraverso l'utilizzo di una piattaforma volta all'identificazione di un rischio di pericolosità per ogni asset immobiliare del Gruppo Intesa Sanpaolo legato ai Rischi Climate Change e ad altri Rischi di Natura Territoriale. L'obiettivo è dotarsi di un'applicazione per l'elaborazione di un indice di esposizione ai rischi fisici derivanti da Climate Change (alluvioni, rischi idrogeologici, siccità, incendi ecc.) e rischi interni (es. Radon, Amianto ecc.) di tutti gli asset immobiliari aziendali, a supporto del monitoraggio e della definizione del piano di mitigazione dei rischi. Verrà preso in considerazione anche il perimetro delle aree soggette a vincoli connessi alla tutela delle biodiversità. A fine 2023 la piattaforma sarà operativa sul perimetro Italia degli asset strumentali e sarà gradualmente estesa anche alle filiali e sedi estere.

Le risultanze delle analisi finora condotte (materiality assessment e stess test) hanno evidenziato che il Gruppo non è esposto nel breve termine in misura materiale ai rischi sopra citati.

In particolare, con riferimento al Rischio di Transizione sui settori del Banking Book a maggiore intensità di emissione (Oil & Gas, Power Gen ed Automotive), si segnala che nell'ambito del Piano Industriale sono stati definiti target settoriali intermedi al 2030 - allineati all'obiettivo Net Zero entro il 2050 - oggetto di un piano di transizione come da indicazioni della Net-Zero Banking Alliance (NZBA), a mitigazione del potenziale rischio prospettico. Ulteriori settori si aggiungeranno progressivamente ai tre citati, a seguito delle analisi che verranno svolte in relazione agli impegni sottoscritti con l'adesione alla NZBA e alla validazione SBTI (Science Based Target Initiative).

Ulteriori informazioni circa il presidio dei rischi ambientali e climatici sono contenute nel Report TCFD (Task Force on Climaterelated Financial Disclosures) che il Gruppo pubblica volontariamente dal 2021.

INFORMATIVA IN MATERIA DI PRODOTTI FINANZIARI

In linea con le richieste di massima trasparenza avanzate dagli Organismi di Vigilanza sovranazionali e nazionali, di seguito si riportano informazioni con riferimento alle modalità di determinazione del fair value, ai prodotti strutturati di credito, all'operatività svolta attraverso Special Purpose Entities (SPE), alle leveraged transactions, agli investimenti in hedge fund e all'operatività in derivati di negoziazione stipulati con la clientela. È riportata nella presente sezione anche l'informativa riguardo alla Riforma degli indici di riferimento (Interest Rate Benchmark Reform).

DETERMINAZIONE DEL FAIR VALUE DI ATTIVITA' E PASSIVITA' FINANZIARIE, VERIFICA INDIPENDENTE DEI PREZZI E PRUDENT VALUATION

Il quadro delle valutazioni finanziarie al fair value si articola su tre pilastri: la misurazione del fair value secondo i principi contabili internazionali (IFRS), la verifica indipendente dei prezzi (IPV – Independent Price Verification), e la misurazione del prudent value, questi ultimi stabiliti dalla CRR (Capital Requirement Regulation). I successivi paragrafi descrivono le modalità con cui tali elementi sono stati recepiti ed utilizzati dal Gruppo Intesa Sanpaolo.

Fair value degli strumenti finanziari

Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza la misurazione del fair value degli strumenti finanziari attraverso le "Linee Guida/Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" di Gruppo, documento predisposto a cura della Direzione Centrale Market and Financial Risk Management e la cui applicazione si estende alla Capogruppo e a tutte le controllate oggetto di consolidamento, ivi comprese le Compagnie Assicurative.

Le "Linee Guida di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value", previo parere favorevole del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, sono oggetto di revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Consiglio di Amministrazione, con il supporto del Comitato Rischi e Sostenibilità. Le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" sono oggetto di esame, revisione e approvazione con frequenza almeno annuale da parte del Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, a ciò specificatamente delegato dagli Organi Amministrativi, che esamina altresì gli interventi ed aggiornamenti materialmente rilevanti, la cui proposta compete alla Direzione Centrale Market and Financial Risk Management.

Le "Regole per la Valutazione degli Equity Investments Non Quotati", elaborate dalla Direzione Centrale M&A e Partecipazioni di Gruppo e approvate dal Comitato Rischi Finanziari di Gruppo, disciplinano invece la misurazione del fair value dei titoli di capitale non quotati e degli strumenti finanziari aventi come sottostante titoli di capitale non quotati.

Le metodologie di valutazione al fair value degli strumenti finanziari, nonché eventuali aggiustamenti riconducibili ad incertezze valutative sono disciplinate dal Gruppo Intesa Sanpaolo attraverso le "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" e sono illustrate in dettaglio nel fascicolo di bilancio dell'esercizio 2022, al quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

L'IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value che classifica in tre livelli gli input delle tecniche di valutazione adottate per valutare il fair value. Tale gerarchia attribuisce la massima priorità ai prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche (dati di Livello 1) e minima priorità agli input non osservabili (dati di Livello 3). In particolare:

  • il livello di fair value viene classificato a 1 quando la valutazione dello strumento è ottenuta direttamente da prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;
  • il livello di fair value viene classificato a 2 qualora non sia stato riscontrato un prezzo da mercato attivo e la valutazione avvenga via tecnica di valutazione, sulla base di parametri osservabili sul mercato, oppure sull'utilizzo di parametri non osservabili ma supportati e confermati da evidenze di mercato, quali prezzi, spread o altri input (Comparable Approach);
  • il livello di fair value viene classificato a 3 quando le valutazioni sono effettuate utilizzando input diversi, non tutti desunti direttamente da parametri osservabili sul mercato e comportano quindi stime ed assunzioni da parte del valutatore.

Nel caso in cui differenti input siano utilizzati per valutare il fair value di un'attività o passività, la classificazione nella gerarchia è determinata in base all'input di più basso livello utilizzato per la valutazione. Per assegnare la gerarchia del fair value viene data priorità agli input delle tecniche di valutazione piuttosto che alle tecniche di valutazione stesse.

L'allegato "Gerarchia del Fair Value" delle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" definisce, con riferimento ai rispettivi modelli/input di valutazione degli strumenti finanziari, le regole minimali che devono soddisfare gli input di mercato per essere classificati a livello 2, e le soglie di significatività che, qualora superate, portino ad una attribuzione al livello 3.

Per gli strumenti finanziari di livello 1 viene utilizzato il prezzo "corrente" offerto ("denaro") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera") per le passività finanziarie, rilevato sul mercato principale al quale si ha accesso, alla chiusura del periodo di riferimento.

Nel caso di strumenti finanziari per i quali il differenziale domanda-offerta risulta scarsamente rilevante, o per le attività e passività finanziarie con caratteristiche tali da portare a posizioni compensative per il rischio di mercato, viene utilizzato un prezzo medio di mercato (sempre riferito all'ultimo giorno del periodo di riferimento) in luogo del prezzo di offerta o del prezzo richiesto.

Sono considerati strumenti finanziari di livello 1 i titoli obbligazionari contribuiti (ovvero per i quali è disponibile il Composite Bloomberg Bond Trader sull'Information Provider Bloomberg o, in alternativa, una quotazione sul circuito EuroMTS o almeno tre quotazioni eseguibili sull'Information Provider Bloomberg), i titoli azionari contribuiti (ovvero quotati sul mercato ufficiale di riferimento), i fondi comuni d'investimento UCITS (rientranti nell'ambito di applicazione delle direttive comunitarie), le operazioni in cambi spot, i contratti derivati per i quali siano disponibili quotazioni su un mercato attivo (per esempio futures e opzioni exchange traded) e i fondi "hedge" UCITS.

Per differenza, tutti gli altri strumenti finanziari che non appartengono alle categorie sopra descritte o che non presentano la profondità di contribuzione definita dalle "Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value" non sono considerati strumenti di livello 1.

In assenza di quotazione su un mercato attivo o in assenza di un regolare funzionamento del mercato, cioè quando il mercato non ha un sufficiente e continuativo numero di transazioni, spread denaro-lettera e volatilità non sufficientemente contenuti, la

determinazione del fair value degli strumenti finanziari è prevalentemente realizzata grazie all'utilizzo di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stabilire il prezzo al quale, in una transazione ordinaria l'attività sarebbe venduta o la passività trasferita tra partecipanti al mercato, alla data di valutazione, in condizioni attuali di mercato. Tali tecniche includono:

  • l'utilizzo di valori di mercato che sono indirettamente collegati allo strumento oggetto di valutazione, derivanti da prodotti similari per caratteristiche di rischio (input di livello 2);
  • valutazioni realizzate utilizzando anche solo in parte input non derivanti da parametri osservabili sul mercato, per i quali sono utilizzate stime e ipotesi da parte del valutatore (input di livello 3).

Nel caso degli input di livello 2, la valutazione è basata su prezzi o spread creditizi desunti dalle quotazioni ufficiali di strumenti sostanzialmente simili in termini di fattori di rischio, utilizzando una data metodologia di calcolo (modello di valutazione). Il ricorso a tale approccio si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono comparabili con lo strumento oggetto di valutazione. Le metodologie di calcolo classificate di livello 2 consentono di riprodurre i prezzi di strumenti finanziari quotati su mercati attivi (calibrazione del modello) senza includere parametri discrezionali – cioè parametri il cui valore non può essere desunto da quotazioni di strumenti finanziari presenti su mercati attivi ovvero non può essere fissato su livelli tali da replicare quotazioni presenti su mercati attivi – tali da influire in maniera determinante sul prezzo di valutazione finale.

Sono valutati secondo modelli che utilizzano input di livello 2:

  • i titoli obbligazionari privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo e il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread, individuato a partire da strumenti finanziari contribuiti e liquidi con caratteristiche similari;
  • i finanziamenti il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un appropriato credit spread individuato a partire da evidenze di mercato di strumenti finanziari con caratteristiche similari;
  • i contratti derivati la cui valutazione è effettuata mediante appositi modelli, alimentati da parametri di input (quali curve di tasso, cambi e volatilità) osservati sul mercato;
  • i prodotti strutturati di credito (tra cui ABS, CLO HY, CDO) per cui non sono disponibili prezzi significativi e il cui fair value viene determinato utilizzando tecniche di valutazione che tengono conto di parametri desumibili dal mercato;
  • titoli di capitale non contribuiti valutati con il ricorso a transazioni dirette, ovvero transazioni significative sul titolo registrate in un arco di tempo ritenuto sufficientemente breve rispetto al momento della valutazione ed in condizioni di mercato costanti, o per i quali sono utilizzati i cosiddetti modelli valutativi "relativi" basati su moltiplicatori;
  • i fondi hedge non UCITS, verificato che gli strumenti di livello 3 non superino una predeterminata soglia.

Nel caso di strumenti classificati a livello 3, per la determinazione del fair value è necessario ricorrere a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri di input non direttamente osservabili sul mercato e che quindi comportano stime e assunzioni da parte del valutatore. In particolare, la valutazione dello strumento finanziario viene condotta utilizzando una metodologia di calcolo basata su specifiche ipotesi riguardanti:

  • lo sviluppo dei cash-flow futuri, eventualmente condizionati ad eventi futuri cui possono essere attribuite probabilità desunte dall'esperienza storica o sulla base di ipotesi di comportamento;
  • il livello di determinati parametri in input non quotati su mercati attivi, per la cui stima sono comunque privilegiate le informazioni acquisite da prezzi e spread osservati sul mercato. Nel caso queste non siano disponibili, si ricorre a dati storici del fattore di rischio specifico sottostante o a ricerche specializzate in materia (ad es. report di Agenzie di Rating o di primari attori del mercato).

Sono valutati secondo tale metodologia:

  • alcune operazioni in derivati, in titoli obbligazionari o in strutturati di credito complessi valutati con input di livello 3;
  • hedge fund in cui gli asset di livello 3 sono superiori ad una predeterminata soglia;
  • fondi di private equity, fondi di private debt, fondi immobiliari e fondi chiusi derivanti da cessioni di credito non performing valutati al NAV, con eventuale applicazione di sconti;
  • quote partecipative e altri titoli di capitale la cui valutazione viene effettuata con l'utilizzo di modelli fondati su flussi finanziari attualizzati o con metodi patrimoniali;
  • finanziamenti il cui fair value è determinato tramite l'utilizzo di un credit spread che non soddisfa i criteri per essere considerato livello 2;
  • finanziamenti con rischio sottostante di natura azionaria, il cui fair value è calcolato sulla base dell'attualizzazione dei flussi contrattuali previsti.

Verifica indipendente dei prezzi (IPV)

La verifica indipendente dei prezzi degli strumenti finanziari (Independent Price Verification – IPV) è "una procedura di verifica regolare dell'esattezza e dell'indipendenza dei prezzi di mercato o dei dati immessi nei modelli" (Art. 4 (1.70) Regolamento (UE) n. 575/2013), effettuata "accanto alla valutazione giornaliera in base ai prezzi di mercato o ad un modello […] da una persona o da una unità indipendente dalle persone o dalle unità che beneficiano del portafoglio di negoziazione" (Art. 105(8) Regolamento (UE) n. 575/2013).

Il Gruppo Intesa Sanpaolo ha strutturato un processo IPV articolato su 3 livelli di controllo, coerentemente con quanto indicato dalla Circolare Banca d'Italia 285/2013, recepita nel Sistema dei Controlli Interni Integrati, che richiede l'integrazione dei processi di gestione dei rischi con i processi e le metodologie di valutazione, anche a fini contabili, delle attività aziendali.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo disciplina e formalizza il processo di verifica indipendente dei prezzi, attraverso le "Linee Guida/Regole di Verifica Indipendente dei Prezzi" di Gruppo, come illustrate in dettaglio nel fascicolo di bilancio dell'esercizio 2022, al quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

Valore prudente degli strumenti finanziari

Il quadro delle valutazioni finanziarie si completa con la valutazione prudente delle poste valutate al fair value. Secondo quanto disposto dal Regolamento (UE) n. 575/2013 (Capital Requirement Regulation – CRR), la valutazione prudente comporta il calcolo di specifiche rettifiche di valore supplementari (Additional Valuation Adjustment - AVA) per gli strumenti finanziari valutati al fair value, volto ad intercettare diverse fonti di incertezza valutativa garantendo il raggiungimento di un adeguato grado di certezza nella valutazione delle posizioni. Il valore totale degli AVA viene dedotto dal capitale primario di classe 1, senza impatto sul fair value contabile.

Il Gruppo Intesa Sanpaolo, in linea con i criteri indicati nel Regolamento Delegato (UE) n. 2016/101, è soggetto all'applicazione del metodo di base per la determinazione degli AVA sia a livello individuale sia a livello consolidato per tutte le posizioni valutate al fair value. Il valore prudente corrisponde al valore di uscita dalla posizione ("exit price") con un livello di certezza pari al 90%. Il Gruppo disciplina e formalizza la misurazione del valore prudente degli strumenti finanziari attraverso le "Linee Guida/Regole di Valutazione Prudente Strumenti Finanziari al Fair Value" di Gruppo, illustrate in dettaglio nel fascicolo di bilancio dell'esercizio 2022, al quale si fa rinvio per maggiori informazioni.

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (Comparto Bancario e Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.06.2023
31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
111.734 31.684 8.335 108.649 33.035 8.932
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.782 30.091 180 10.381 32.043 183
di cui: titoli di capitale 1.099 - 23 860 - 22
di cui: OICR 353 8 7 264 5 21
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
97.952 1.592 8.155 98.268 991 8.749
di cui: titoli di capitale 5.211 186 279 5.059 107 309
di cui: OICR 86.413 196 6.799 87.284 191 6.655
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
123.342 8.357 467 108.301 10.567 640
di cui: titoli di capitale 412 511 232 513 517 325
3. Derivati di copertura - 8.986 - - 10.075 -
4. Attività materiali - - 7.075 - - 7.151
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 235.076 49.027 15.877 216.950 53.677 16.723
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 9.011 38.535 102 7.285 39.085 142
2. Passività finanziarie designate al fair value 694 66.042 32 - 62.977 30
3. Derivati di copertura - 5.177 - - 5.517 -
Totale 9.705 109.754 134 7.285 107.579 172

La tabella sopra esposta riporta i dati relativi all'intero Gruppo, incluse le compagnie assicurative che dal 2023 applicano l'IFRS 9 Strumenti finanziari, la cui applicazione era stata differita in virtù del c.d. "Deferral Approach". I saldi patrimoniali sono confrontati con il 31 dicembre 2022 modificato a seguito dell'applicazione retrospettiva del citato principio.

Osservando la tabella, con riferimento alle attività, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza del 5,3% sul totale delle attività (5,82% al 31 dicembre 2022). Le attività finanziarie di livello 3 si riferiscono prevalentemente alle quote di OICR tra cui, nell'ambito delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si segnalano 279 milioni rappresentati da quote del Fondo Atlante e dell'Italian Recovery Fund attivati nell'ambito della normativa a sostegno del sistema bancario.

La voce Attività materiali valutate al fair value di livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio e rappresenta il 44,6% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Il 78,4% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Il 91,8% delle passività al fair value è imputabile al livello 2 ed in particolare alle Passività finanziarie designate al fair value.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Comparto Bancario)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
15.006 30.863 3.439 11.311 32.672 3.594
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 13.750 30.087 180 10.331 32.008 183
di cui: titoli di capitale 1.099 - 23 860 - 22
di cui: OICR 353 8 7 264 5 21
b) Attività finanziarie designate al fair value - 1 - - 1 -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
1.256 775 3.259 980 663 3.411
di cui: titoli di capitale 11 186 200 122 107 242
di cui: OICR 1.145 196 2.496 858 191 2.401
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
53.568 6.558 316 41.937 7.422 357
di cui: titoli di capitale 412 505 231 513 510 325
3. Derivati di copertura
4. Attività materiali
5. Attività immateriali
-
-
-
8.951
-
-
-
7.068
-
-
-
-
10.062
-
-
-
7.144
-
Totale 68.574 46.372 10.823 53.248 50.156 11.095
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione
2. Passività finanziarie designate al fair value
3. Derivati di copertura
9.005
694
-
38.532
12.882
5.090
102
32
-
7.285
-
-
39.085
8.765
5.346
142
30
-
Totale 9.699 56.504 134 7.285 53.196 172

Con riferimento alle attività del comparto bancario, gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio, con un'incidenza dell'8,6% sul totale delle attività (9,7% al 31 dicembre 2022).

Il 54,5% delle attività valutate al fair value è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

La voce Attività materiali valutate al fair value con livello 3 include il patrimonio immobiliare e il patrimonio artistico di pregio che rappresentano il 65,3% delle attività di bilancio al fair value di livello 3.

Quanto alle passività del comparto bancario, la quota di strumenti di livello 3 è inferiore all'1% rispetto al totale delle passività.

Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2023 si sono avuti trasferimenti:

  • − da livello 1 a livello 2 di:
    • o attività finanziarie di negoziazione per 7 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
    • o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 228 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
    • o passività finanziarie di negoziazione per 1 milione (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
  • − da livello 2 a livello 1 di:
    • o attività finanziarie di negoziazione per 95 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
    • o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 80 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
    • o passività finanziarie di negoziazione per 25 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
    • o passività finanziarie designate al fair value per 703 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023).

I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.

Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nella Fair Value Policy di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (di cui Comparto Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività/Passività misurate al fair value 30.06.2023 31.12.2022
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
96.728 821 4.896 97.338 363 5.338
a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione 32 4 - 50 35 -
di cui: titoli di capitale - - - - - -
di cui: OICR - - - - - -
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate
al fair value
96.696 817 4.896 97.288 328 5.338
di cui: titoli di capitale 5.100 - 79 4.937 - 67
di cui: OICR 85.268 - 4.303 86.426 - 4.254
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
69.774 1.799 151 66.364 3.145 283
di cui: titoli di capitale - 7 - - 7 -
3. Derivati di copertura - 35 - - 13 -
4. Attività materiali - - 7 - - 7
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 166.502 2.655 5.054 163.702 3.521 5.628
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 7 2 - - - -
2. Passività finanziarie designate al fair value - 53.160 - - 54.212 -
3. Derivati di copertura - 87 - - 171 -
Totale 7 53.249 - - 54.383 -

Per le compagnie assicurative gli strumenti di livello 3, che presentano la maggiore discrezionalità nella determinazione del fair value, rappresentano una quota contenuta del portafoglio; con riferimento alle Attività l'incidenza è pari al 2,9% (3,2% al 31 dicembre 2022).

Il 95,6% delle attività finanziarie valutate al fair value del comparto assicurativo è misurato attraverso il ricorso a quotazioni di mercato, quindi senza lasciare alcuna discrezionalità al valutatore.

Le passività al fair value sono quasi interamente misurate con input di livello 2.

Oltre ai trasferimenti relativi ad attività e passività finanziarie del comparto assicurativo valutate al livello 3 dettagliati nel seguito, si segnala che nel corso del 2023 si sono avuti trasferimenti:

− da livello 1 a livello 2 di:

o altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 84 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);

o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 30 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);

  • − da livello 2 a livello 1 di:
    • o altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value per 30 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023);
    • o attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 1.656 milioni (valore di bilancio al 30 giugno 2023).

I trasferimenti tra livelli di fair value derivano dall'evoluzione dell'osservabilità dei prezzi o dati di mercato utilizzati per effettuare le valutazioni degli strumenti e della significatività degli input non osservabili.

Il passaggio da livello 1 a livello 2 è conseguenza del venir meno della presenza di un mercato attivo per quello strumento verificata analizzando l'affidabilità e la reciproca coerenza delle quotazioni disponibili secondo quanto previsto nelle Linee Guida e Regole di Valutazione Strumenti Finanziari al Fair Value di Gruppo. Per contro, i titoli per i quali viene effettuata una valutazione da mark-to-model utilizzando input osservabili sul mercato – classificati, dunque, a livello 2 – vengono trasferiti al livello 1 nel momento in cui si riscontra l'esistenza di un mercato attivo.

Variazioni semestrali delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (Comparto Bancario e
Assicurativo)
(milioni di euro)
Attività valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
TOTALE di cui: a) Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) Attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) Altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
1. Esistenze iniziali 8.932 183 - 8.749 640 - 7.151 -
2. Aumenti 831 32 - 799 60 - 98 -
2.1 Acquisti 517 19 - 498 - - 64 -
2.2 Profitti imputati a: 190 5 - 185 6 - 10 -
2.2.1 Conto economico 190 5 - 185 - - 4 -
- di cui plusvalenze 165 4 - 161 - - 4 -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X 6 - 6 -
2.3 Trasferimenti da altri livelli 7 5 - 2 53 - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 117 3 - 114 1 - 24 -
3. Diminuzioni -1.428 -35 - -1.393 -233 - -174 -
3.1 Vendite -371 -21 - -350 -115 - -16 -
3.2 Rimborsi - - - - - - - -
3.3 Perdite imputate a: -84 -10 - -74 -102 - -88 -
3.3.1 Conto economico -84 -10 - -74 - - -87 -
- di cui minusvalenze -76 -10 - -66 - - -25 -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X -102 - -1 -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -43 -4 - -39 - - - -
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
-930 - - -930 -16 - -70 -
4. Rimanenze finali 8.335 180 - 8.155 467 - 7.075 -

Le voci Altre variazioni in aumento ed in diminuzione delle Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, si riferiscono in parte a quote di OICR per riclassifica a voce Partecipazioni avendo acquisito quote di controllo (Efesto e UTP Italia Comparto Crediti) e in parte a finanziamenti. Relativamente alle Attività materiali, nelle voci sono inclusi principalmente i trasferimenti delle Attività materiali da scopo investimento a uso funzionale e viceversa.

Variazioni semestrali delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (di cui Comparto Bancario)

TOTALE Attività valutate al fair value con impatto a conto economico
di cui: a) Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) Attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) Altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
(milioni di euro)
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 3.594 183 - 3.411 357 - 7.144 -
2. Aumenti 731 32 - 699 60 - 98 -
2.1 Acquisti 493 19 - 474 - - 64 -
2.2 Profitti imputati a: 114 5 - 109 6 - 10 -
2.2.1 Conto economico 114 5 - 109 - - 4 -
- di cui plusvalenze 89 4 - 85 - - 4 -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X 6 - 6 -
2.3 Trasferimenti da altri livelli 7 5 - 2 53 - - -
2.4 Altre variazioni in aumento 117 3 - 114 1 - 24 -
3. Diminuzioni -886 -35 - -851 -101 - -174 -
3.1 Vendite -61 -21 - -40 -1 - -16 -
3.2 Rimborsi - - - - - - - -
3.3 Perdite imputate a: -81 -10 - -71 -98 - -88 -
3.3.1 Conto economico -81 -10 - -71 - - -87 -
- di cui minusvalenze -73 -10 - -63 - - -25 -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X -98 - -1 -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -43 -4 - -39 - - - -
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
-701 - - -701 -2 - -70 -
4. Rimanenze finali 3.439 180 - 3.259 316 - 7.068 -

Variazioni semestrali delle attività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (di cui Comparto Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività valutate al fair value con impatto a conto economico Attività
finanziarie
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati
di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
TOTALE di cui: a) Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) Attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) Altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
1. Esistenze iniziali 5.338 - - 5.338 283 - 7 -
2. Aumenti 100 - - 100 - - - -
2.1 Acquisti 24 - - 24 - - - -
2.2 Profitti imputati a: 76 - - 76 - - - -
2.2.1 Conto economico 76 - - 76 - - - -
- di cui plusvalenze 76 - - 76 - - - -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni -542 - - -542 -132 - - -
3.1 Vendite -310 - - -310 -114 - - -
3.2 Rimborsi - - - - - - - -
3.3 Perdite imputate a: -3 - - -3 -4 - - -
3.3.1 Conto economico -3 - - -3 - - - -
- di cui minusvalenze -3 - - -3 - - - -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X -4 - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5 Altre variazioni in
diminuzione
-229 - - -229 -14 - - -
4. Rimanenze finali 4.896 - - 4.896 151 - 7 -

Variazioni semestrali delle passività valutate al fair value su base ricorrente (Livello 3) (Comparto Bancario e Assicurativo)

(milioni di euro)
Passività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Passività
finanziarie
designate al
fair value
Derivati di
copertura
1. Esistenze iniziali 142 30 -
2. Aumenti 40 2 -
2.1 Emissioni 2 - -
2.2 Perdite imputate a: 10 2 -
2.2.1 Conto economico 10 2 -
- di cui minusvalenze 10 2 -
2.2.2 Patrimonio netto X - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli 28 - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni -80 - -
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: -20 - -
3.3.1 Conto economico -20 - -
- di cui plusvalenze -20 - -
3.3.2 Patrimonio netto X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli -58 - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione -2 - -
4. Rimanenze finali 102 32 -

È presente un'unica tabella in quanto il comparto assicurativo non ha la casistica.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente (Comparto Bancario e Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività/Passività non misurate al fair value 30.06.2023 31.12.2022
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore di
bilancio
Fair value Valore di
bilancio
Fair value
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 525.732 509.709 528.081 510.560
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 614 638 638
Totale 526.346 510.323 528.719 511.198
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 630.131 629.160 670.127 669.228
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - 15 15
Totale 630.131 629.160 670.142 669.243

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente (di cui Comparto Bancario)

(milioni di euro)
Attività/Passività non misurate al fair value 30.06.2023 31.12.2022
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore di
bilancio
Fair value Valore di
bilancio
Fair value
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 525.729 509.706 528.078 510.557
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 614 638 638
Totale 526.343 510.320 528.716 511.195
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 627.800 627.051 667.585 666.906
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - 15 15
Totale 627.800 627.051 667.600 666.921

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente (di cui Comparto Assicurativo)

(milioni di euro)
Attività/Passività non misurate al fair value 30.06.2023 31.12.2022
o misurate al fair value su base non ricorrente Valore di
bilancio
Fair value Valore di
bilancio
Fair value
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3 3 3 3
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento - - - -
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - -
Totale 3 3 3 3
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.331 2.109 2.542 2.322
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - -
Totale 2.331 2.109 2.542 2.322

Analisi di sensitività per attività e passività finanziarie valutate a livello 3

Come richiesto dal principio IFRS 13, la tabella che segue evidenzia, per le attività e le passività finanziarie valutate al fair value di livello 3, gli effetti del cambiamento di uno o più dei parametri non osservabili significativi utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate per la determinazione del fair value. In tabella sono valorizzati i principali effetti al 30 giugno 2023.

Attività/passività finanziarie Parametri non osservabili Sensitivity
(migliaia di
euro)
Variazione
parametro
non
osservabile
Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI Credit spread -315 1 bp
Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI JD parameters -4 1%
Titoli e Finanziamenti FVTPL e FVTOCI Correlazione 99 1%
Derivati OTC - Equity Volatilità storica 1.226 10%
Derivati OTC - Equity Correlazione tra sottostanti basket equity 293 10%
Derivati OTC - Equity CPPI Correlazione storica -22 10%

Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

L'IFRS 9 stabilisce che l'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari deve avvenire al fair value. Normalmente il fair value di uno strumento finanziario alla data di rilevazione iniziale in bilancio è pari al "prezzo di transazione", in altre parole all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. L'affermazione che all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario di norma coincide con il prezzo della transazione è intuitivamente generalmente riscontrabile nel caso di transazioni del cosiddetto livello 1 della gerarchia del fair value. Eventuali differenze tra prezzo e fair value sono normalmente da attribuire ai cosiddetti margini commerciali, che si ritiene di non far rientrare nella casistica del Day One Profit. I margini commerciali transitano, dunque, a conto economico al momento della prima valutazione successiva dello strumento finanziario. Anche nel caso del livello 2, che si basa su prezzi derivati indirettamente dal mercato (comparable approach), l'iscrizione iniziale vede in molti casi sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Le residue differenze riscontrabili, come nel caso precedente, sono di norma da attribuire ai cosiddetti margini commerciali. Nel caso del livello 3 sussiste una discrezionalità parziale dell'operatore nella valutazione dello strumento e, pertanto, proprio per la maggior soggettività nella determinazione del fair value, manca un inequivocabile termine di riferimento da raffrontare con il prezzo della transazione. Per lo stesso motivo risulta difficile determinare con precisione anche un eventuale margine commerciale da imputare a conto economico. In tal caso l'iscrizione iniziale deve sempre avvenire al prezzo, prescindendo dalla possibile identificazione di margini commerciali. La successiva valutazione non può includere la differenza tra prezzo e fair value riscontrata all'atto della prima valutazione, definita anche come Day One Profit (DOP). Tale differenza deve essere riconosciuta a conto economico solo se deriva da cambiamenti dei fattori su cui i partecipanti al mercato basano le loro valutazioni nel fissare i prezzi (incluso l'effetto tempo). Nel caso in cui input non osservabili, utilizzati ai fini della stima del fair value, diventino osservabili, i residui DOP sospesi patrimonialmente vengono iscritti a conto economico in un'unica soluzione. Analogamente, nel caso di operazioni gestite "a libro" nell'ambito dell'operatività della divisione d'investimento, i DOP registrati sulle operazioni - incluse nella suddetta gestione a libro - sono rilevati a conto economico nel momento in cui sono poste in essere operazioni che nella sostanza eliminano i rischi legati a parametri non osservabili dello strumento che ha generato il DOP.

Alla fine del primo semestre 2023, così come alla fine dell'esercizio 2022, l'ammontare del DOP sospeso nello Stato patrimoniale risulta di importo non materiale (0,1 milioni circa).

INFORMATIVA SUI PRODOTTI STRUTTURATI DI CREDITO

L'esposizione al rischio in prodotti strutturati di credito si attesta al 30 giugno 2023 a 3.861 milioni, con un incremento netto di 558 milioni rispetto allo stock di 3.303 milioni del 31 dicembre 2022. L'esposizione include investimenti in CLO (Collateralized Loan Obligations) per 2.230 milioni, in ABS (Asset Backed Securities) per 1.560 milioni ed in CDO (Collateralized Debt Obligations) per 71 milioni, che si confermano quale operatività marginale anche nel 2023.

(milioni di euro)
Categorie contabili 30.06.2023 31.12.2022 variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 431 428 - 859 817 42 5,1
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- 3 - 3 3 - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
1.151 752 - 1.903 1.545 358 23,2
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 648 377 71 1.096 938 158 16,8
Totale 2.230 1.560 71 3.861 3.303 558 16,9

La presente informativa include, quali prodotti strutturati di credito, titoli di debito detenuti dal Gruppo il cui tranching all'emissione presenti diversi gradi di subordinazione e che non siano stati emessi nell'ambito di operazioni originate da entità del Gruppo Intesa Sanpaolo e da Public Entity, oltre che di operazioni con cui il Gruppo finanzia la propria clientela corporate e financial institution (operatività posta in essere dal Gruppo per il tramite della controllata Duomo Funding Plc).

La dinamica del portafoglio nel primo semestre 2023, sempre volta a cogliere le opportunità di mercato, denota complessivamente maggiori investimenti rispetto alle cessioni ed ai rimborsi per 558 milioni ed è principalmente ascrivibile all'operatività della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. L'incremento ha riguardato principalmente strumenti classificati al livello 2 della gerarchia di fair value.

Nello specifico, si registra nel semestre l'incremento di 400 milioni delle esposizioni valutate al fair value (titoli di debito ABS e CLO), da 2.365 milioni di dicembre 2022 a 2.765 milioni di giugno 2023, scomponibile in maggiori investimenti, delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per 479 milioni e delle attività finanziarie detenute per la negoziazione per 392 milioni, a cui si contrappongono rimborsi e cessioni per complessivi 471 milioni da riferire al primo comparto per 121 milioni ed al secondo comparto per 350 milioni. Alla variazione degli stock da inizio anno concorrono inoltre aumenti per complessivi 158 milioni delle attività valutate al costo ammortizzato le quali, da una consistenza di 938 milioni a dicembre 2022, si attestano a 1.096 milioni a giugno 2023.

Da un punto di vista economico, il risultato complessivo nullo al 30 giugno 2023, si confronta con quello del primo semestre 2022 di -19 milioni, sul quale avevano agito gli effetti negativi delle tensioni geopolitiche sugli indicatori economici.

La performance delle attività detenute per la negoziazione, voce 80 del conto economico, ammonta a +1 milione ed è ascrivibile ad impatti da realizzo sulle esposizioni in CLO (+1 milione) oltre ad effetti complessivamente nulli sulle esposizioni in ABS (+4 milioni realizzativi e -4 milioni valutativi); al 30 giugno 2022 si era invece rilevato un risultato di -22 milioni, afferente alla componente valutativa a valere sulle esposizioni in CLO ed ABS.

Il risultato delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value risulta nullo al 30 giugno 2023, come nei primi sei mesi dell'anno precedente.

Le esposizioni in titoli di debito classificati tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, registrano al 30 giugno 2023 una variazione positiva di fair value di +7 milioni a riserva di patrimonio netto (da riserva di -44 milioni di dicembre 2022 a -37 milioni di giugno 2023); nell'anno in corso non si rilevano invece impatti da cessioni sul portafoglio, così come nei primi sei mesi del precedente esercizio.

Sui titoli di debito classificati tra le attività valutate al costo ammortizzato, il risultato al 30 giugno 2023 di -1 milione è sostanzialmente riferibile a perdite da cessione e si confronta con l'impatto di +3 milioni da utili da realizzo del primo semestre 2022.

(milioni di euro)
Risultati di conto economico
per categoria contabile
30.06.2023 31.12.2022 variazioni
Collateralized
Loan
Obligations
Asset
Backed
Securities
Collateralized
Debt
Obligations
Totale assolute %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 -22 23
Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al
fair value
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - -
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - -1 - -1 3 -4
Totale 1 -1 - - -19 19

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITA' SVOLTA ATTRAVERSO SPECIAL PURPOSE

ENTITIES (SPE)

Agli effetti di questa rilevazione, sono considerate Special Purpose Entities (SPE) le entità legali costituite per il raggiungimento di uno specifico obiettivo, ben definito e limitato (raccolta fondi sul mercato, acquisizione/cessione/gestione di determinati assets sia per la realizzazione di operazioni di cartolarizzazione di attivi sia per la provvista di fondi attraverso operazioni di auto-cartolarizzazione ed emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite, sviluppo e/o finanziamento di specifiche iniziative di business, operazioni di leveraged buy out, gestione del rischio di credito connesso al proprio portafoglio).

Sponsor dell'operazione è, di norma, un soggetto che chiede la strutturazione dell'operazione che coinvolge la SPE al fine di raggiungere determinati obiettivi. A volte lo sponsor può essere la Banca stessa, che costituisce una SPE per conseguire uno degli obiettivi sopra citati.

Per le categorie di SPE identificate come entità strutturate non consolidate non si segnalano modifiche ai criteri in base ai quali il Gruppo Intesa Sanpaolo decide per l'inserimento o meno delle società nel perimetro di consolidamento rispetto a quanto già riportato nel Bilancio 2022.

Con riferimento ai programmi di emissione di Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond), nel corso del primo semestre dell'anno – nell'ambito del programma di emissione di OBG garantito da ISP CB Pubblico – la serie retained n. 14 è stata parzialmente estinta nel mese di gennaio per un ammontare di 200 milioni, portando il nominale a residui 800 milioni.

A valere sul programma garantito da UBI Finance sempre in gennaio è scaduta la serie n. 18 per un ammontare di 1,250 miliardi.

Per quanto riguarda il portafoglio crediti, nel mese di aprile è stato effettuato un riacquisto selettivo di crediti a sofferenza, incaglio e bonis per 57 milioni.

Nell'ambito del programma garantito da ISP OBG nel mese di febbraio è giunta a scadenza la serie retained n. 19 per un ammontare di 1,375 miliardi.

Per quanto attiene al portafoglio crediti, nel mese di aprile è stato effettuato un riacquisto selettivo di crediti a sofferenza, incaglio e bonis per 118 milioni, mentre a giugno è avvenuto un riacquisto straordinario di portafoglio per 5 milioni.

A valere sul programma di emissione garantito da ISP CB Ipotecario a marzo è scaduta la serie n. 19 per un ammontare di 1,250 miliardi, mentre nel mese di giugno la serie retained n. 21 è stata parzialmente estinta per un ammontare di 1 miliardo, portando il nominale a residui 1,2 miliardi.

Inoltre, sempre a giugno, è stata collocata sul mercato istituzionale la serie n. 29. L'emissione pubblica, di importo pari a 1,250 miliardi con cedola a tasso fisso del 3,625% annuo e con scadenza a 5 anni, è quotata presso la Borsa di Lussemburgo con rating Aa3 di Moody's.

In merito al portafoglio crediti, nel mese di aprile è stato effettuato un riacquisto selettivo di crediti a sofferenza, incaglio e bonis per 30 milioni.

Per quanto concerne infine le operazioni di cartolarizzazione, si segnala che con riferimento a Berica ABS 3, l'ultima operazione attiva della ex Banca Popolare di Vicenza, a fine giugno è stata rimborsata totalmente la Class B Mezzanine quotata sul mercato.

INFORMATIVA SULLE LEVERAGED TRANSACTIONS

La BCE ha pubblicato, nel 2017, specifiche Linee Guida sulle Leveraged Transactions ("Guidance on Leveraged Transactions"), che si applicano a tutti gli enti significativi sottoposti alla vigilanza diretta della BCE stessa. Obiettivo dichiarato della regolamentazione è il rafforzamento dei presidi aziendali sulle operazioni qualificate "a leva", in presenza di un loro incremento a livello globale e in un contesto di mercato fortemente competitivo, caratterizzato da un periodo prolungato di tassi bassi e dalla conseguente ricerca di rendimenti.

Il perimetro oggetto delle Linee Guida della BCE include, oltre alle esposizioni nei confronti di soggetti la cui maggioranza del capitale è detenuta da uno o più sponsor finanziari, anche le esposizioni nelle quali il livello di leva finanziaria del prenditore, misurato come rapporto tra Indebitamento finanziario complessivo e MOL, risulti superiore a 4. Sono peraltro esplicitamente escluse dal perimetro delle Leveraged Transactions le controparti con rating in area Investment Grade, persone fisiche, istituti di credito, istituti finanziari e società del settore finanziario in genere, enti pubblici, enti "no profit", nonché le controparti con affidamenti al di sotto di una certa soglia di materialità (5 milioni), le controparti SME Retail e quelle SME Corporate (quest'ultime se non possedute da sponsor finanziario). Sono inoltre escluse le operazioni di specialised lending (project finance, real estate e object financing) e alcune altre tipologie di affidamenti, quali le operazioni di trade finance.

Al 30 giugno 2023 per il Gruppo Intesa Sanpaolo le operazioni che rispondono alla definizione di "Leveraged Transactions" delle Linee Guida BCE ammontano a circa 24,5 miliardi, riferiti a 1.745 linee di credito; lo stock risulta in calo rispetto alla fine dell'esercizio precedente (26,2 miliardi il dato corrispondente al 31 dicembre 2022). La flessione è integralmente riconducibile al secondo trimestre 2023, determinata principalmente da un calo di circa 1,5 miliardi per la Capogruppo dovuto ad un flusso di uscite superiore a quello dei nuovi ingressi ed alla variazione in riduzione su posizioni rimaste in perimetro. La restante riduzione è ascrivibile alla controllata Intesa Sanpaolo Bank Ireland per la chiusura di posizioni rilevanti.

Si segnala che, coerentemente con quanto richiesto dalle Linee Guida BCE, nell'ambito del Credit Risk Appetite sono stati sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione specifici limiti per lo stock in essere di Leveraged Transactions e dei limiti sui flussi di nuove operazioni, in linea con l'appetito di rischio della Banca su questa tipologia di operatività.

INFORMATIVA SUGLI INVESTIMENTI IN HEDGE FUND

La consistenza del portafoglio hedge fund di Capogruppo al 30 giugno 2023 si attesta a 193 milioni per il trading book ed a 189 milioni per il banking book per complessivi 382 milioni, a fronte rispettivamente di 173 milioni e di 184 milioni al 31 dicembre 2022 per complessivi 357 milioni.

Gli investimenti nel portafoglio di banking book sono contabilizzati nella categoria delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e riguardano fondi che adottano strategie di investimento a medio/lungo termine e con tempi di riscatto superiori a quelli previsti per i fondi Undertakings for Collective Investment Schemes in Transferable Securities (UCITS).

Nel primo semestre 2023 si è registrato un incremento degli stock rispetto al fine anno precedente di 25 milioni, che includono maggiori investimenti per 30 milioni effettuati esclusivamente sul trading e prioritariamente a valere su hedge fund UCITS che meglio soddisfano i requisiti di assorbimento patrimoniale, in continuità all'azione intrapresa nell'anno 2022 ed in coerenza alla normativa CRR2 entrata in vigore il 30 giugno 2021.

Quanto agli effetti economici, al 30 giugno 2023 si rileva un risultato complessivamente positivo per +11 milioni, afferente ad effetti valutativi di fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (+8 milioni) e tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione (+2 milioni), oltre ad impatti da realizzo sul comparto trading (+1 milione), mentre nel primo semestre del precedente esercizio si era registrata una performance economica complessiva di -6 milioni, riferibile alla valutazione dei fondi in portafoglio tra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value.

Nel Gruppo Intesa Sanpaolo oltre a Capogruppo, si rileva che al 30 giugno 2023 risultano nel portafoglio di Eurizon Capital SGR hedge fund per 51 milioni (a dicembre 2022 erano pari a 50 milioni), con un impatto a conto economico nell'anno di +2 milioni da effetti valutativi (al 30 giugno 2022 era di -3 milioni, anch'esso da componente valutativa). Questi ultimi sono detenuti secondo una logica di seeding, che prevede la costituzione di un portafoglio di servizio composto da quote di fondi comuni di investimento per i quali è stata avviata la commercializzazione, a sostegno dei fondi stessi.

INFORMATIVA CIRCA L'OPERATIVITÀ IN DERIVATI DI NEGOZIAZIONE STIPULATI CON LA CLIENTELA

Considerando i soli rapporti con clientela, alla data del 30 giugno 2023, il Gruppo Intesa Sanpaolo presentava, in relazione all'operatività di intermediazione in derivati con le controparti clientela retail, imprese non finanziarie ed enti ed amministrazioni pubbliche (escluse quindi, oltre alle istituzioni creditizie, anche le imprese finanziarie e quelle assicurative) un fair value positivo, al lordo degli accordi di netting, pari a 2.690 milioni (3.049 milioni al 31 dicembre 2022). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 31.841 milioni (29.872 milioni al 31 dicembre 2022).

In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 29.202 milioni (26.826 milioni al 31 dicembre 2022), mentre gli strutturati erano pari a 2.639 milioni (3.046 milioni al 31 dicembre 2022).

Si segnala che il fair value positivo dei contratti in essere con i 10 clienti più esposti era di 1.511 milioni (1.726 milioni al 31 dicembre 2022).

Per contro, il fair value negativo riferito al totale dei contratti in essere, determinato con gli stessi criteri, per le medesime tipologie di contratti, nei confronti delle stesse controparti, risultava - sempre alla data del 30 giugno 2023 - pari a 5.096 milioni (6.149 milioni al 31 dicembre 2022). Il valore nozionale di tali derivati era pari a 70.804 milioni, (74.174 milioni al 31 dicembre 2022).

In particolare, il nozionale dei contratti plain vanilla risultava pari a 65.967 milioni (69.140 milioni al 31 dicembre 2022), mentre quello degli strutturati era pari a 4.837 milioni (5.034 milioni al 31 dicembre 2022).

Il fair value degli strumenti finanziari derivati stipulati con la clientela è stato determinato tenendo conto, come per tutti gli altri derivati OTC, della qualità creditizia delle singole controparti (cosiddetto bilateral Credit Value Adjustment). Sui contratti in rimanenza al 30 giugno 2023, ciò ha comportato la rilevazione a conto economico, nell'ambito del "Risultato netto dell'attività di negoziazione", di un impatto negativo di 6 milioni (impatto positivo di 102 milioni al 31 dicembre 2022).

Per quanto concerne le metodologie utilizzate nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari, si rinvia ai paragrafi specificatamente dedicati a tale argomento nell'ambito del Bilancio del 2022.

Si precisa che i valori sopra riportati non includono i fair value dei derivati embedded in obbligazioni strutturate emesse nonché le relative coperture poste in essere dal gruppo.

INTEREST RATE BENCHMARK REFORM

Interest Rate Benchmark Reform – Aspetti generali

Avviata nel 2016, a seguito della pubblicazione del Regolamento dell'Unione Europea (Benchmark Regulation, Regolamento UE n. 2016/1011), la riforma del tasso Euribor è stata portata a termine da parte di EMMI (European Money Market Institute) nel 2019. Nello stesso anno il tasso €STR - rilevato e pubblicato giornalmente dalla BCE - ha sostituito il precedente fixing del tasso Eonia, ponendo altresì le basi, con le rilevazioni dei tassi composti e dell'€STR index, per disporre di un tasso c.d. fallback di Euribor, da indicare nei contratti e da utilizzare in caso di eventuale futura cessazione permanente della pubblicazione di Euribor. Anche al di fuori dell'Eurozona le autorità di vigilanza, le banche centrali, le associazioni specializzate, nonché gli stessi operatori di mercato hanno attivamente lavorato nelle diverse giurisdizioni per identificare dei tassi risk free (RFR – Risk Free Rates).

La sintesi per le principali divise è la seguente:

IBOR Risk Free Rate Administrator Secured or Unsecured Transaction
GBP LIBOR SONIA Bank of England Unsecured o/n wholesale deposits
USD LIBOR SOFR New York Fed Secured o/n UST repo
JPY LIBOR TONAR Bank of Japan Unsecured o/n call rate
CHF LIBOR SARON SIX Swisse Exchange Ltd. Secured interbank o/n report
EUR LIBOR €STR ECB Unsecured o/n wholesale deposits

Fonte: ICE Benchmark Administration, Intesa Sanpaolo

Con riferimento al Libor, le fasi più rilevanti della transizione ai tassi risk free sono state le seguenti:

  • marzo 2021: la Financial Conduct Authority (FCA) ha confermato la cessazione della pubblicazione o la perdita di rappresentatività (i) immediatamente dopo il 31 dicembre 2021 per tutte le scadenze del Libor della sterlina, euro, franco svizzero e yen giapponese e delle scadenze 1 settimana e 2 mesi per il Libor del dollaro americano e (ii) immediatamente dopo il 30 giugno 2023 per le restanti scadenze del dollaro (ovvero overnight, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi);
  • settembre 2021: l'FCA ha annunciato l'esercizio dei suoi poteri imponendo all'Amministratore del Libor ICE Benchmark Administration (IBA) la pubblicazione fino a fine 2022 in forma sintetica del Libor della sterlina e dello yen per le scadenze a 1, 3 e 6 mesi, chiarendo che l'utilizzo di tali indici Libor sintetici è ammesso esclusivamente per i contratti già in essere e non ancora convertiti ai tassi alternativi risk free SONIA e TONAR, rispettivamente per sterlina e yen, e questo al fine di garantire una cessazione ordinata del Libor;
  • settembre 2022: l'FCA ha confermato la pubblicazione del Libor sintetico in Sterline per le sole scadenze ad 1 e 6 mesi fino a marzo 2023, mentre per quanto riguarda la scadenza a tre mesi la cessazione è stata fissata, con comunicato di novembre 2022, a marzo 2024;
  • novembre 2022: l'FCA ha lanciato una consultazione pubblica per valutare le ipotesi percorribili per la definitiva dismissione del Dollaro USA;
  • aprile 2023: è stata annunciata la decisione dell'FCA di richiedere all'amministratore di continuare con la pubblicazione per le scadenze 1- 3- 6-mesi dello USD Libor in forma sintetica anche dopo la data di cessazione del 30 giugno 2023 e fino a settembre 2024 per facilitare la transizione dei contratti c.d. legacy (esclusi i derivati oggetto di clearing).

Per quanto riguarda il dollaro, si segnala inoltre che l'Alternative Reference Rates Committee (ARRC) si è attivata negli Stati Uniti su vari fronti al fine di favorire la transizione dal Libor ai tassi alternativi basati sull'indice SOFR, in particolare attraverso:

  • la pubblicazione delle raccomandazioni sulle best practice per diverse categorie di prodotti (es. prestiti, obbligazioni a tasso variabile, derivati ecc.) e relative tempistiche di cessazione dell'uso del Libor dollaro in nuovi contratti;
  • l'annuncio delle convenzioni per le varie categorie di contratti (es. prestiti in pool, obbligazioni a tasso variabile, crosscurrency swap ecc.);
  • la pubblicazione delle clausole di fallback per varie categorie di prodotti.

Interest Rate Benchmark Reform – attività in ambito Intesa Sanpaolo

Intesa Sanpaolo ha mantenuto negli ultimi anni un elevato livello di attenzione alle evoluzioni in ambito benchmark, avviando sin dal 2016 un progetto dedicato che ha visto la partecipazione di tutte le Funzioni aziendali coinvolte a diverso titolo. Facendo leva sulle attività di cantieri specialistici e nei limiti di spesa previsti dal Capital Budget di progetto, nel corso del

primo semestre del 2023 sono proseguite le attività progettuali volte a gestire la fase finale della transizione con focus in particolare sui seguenti aspetti:

  • − definitiva cessazione dell'offerta di prodotti indicizzati al Libor in GBP, CHF e JPY;
  • − finalizzazione delle iniziative per favorire e anticipare, per quanto possibile, la cessazione dell'USD Libor secondo le raccomandazioni dell'ARRC, implementando l'adozione del tasso SOFR in vista della scadenza di giugno 2023;
  • − completamento della predisposizione della struttura informatica necessaria all'utilizzo dei RFR nei sistemi contabili e gestionali della Banca;
  • − informativa costante verso le Sussidiarie e Filiali estere del Gruppo;
  • − partecipazione a survey e consultazioni pubbliche a livello europeo;
  • − erogazione di attività formative specialistiche per i colleghi via aule remote, oltre ai corsi su piattaforma per la formazione digitale;

− aggiornamento dell'informativa alla clientela presente sulle pagine dei siti internet del Gruppo dedicate ad illustrare la tematica della transizione dei benchmark.

Intesa Sanpaolo ha inoltre partecipato in continuità a numerose iniziative, tra le quali le più rilevanti sono state le attività dei gruppi di lavoro a livello europeo, organizzate da EMMI e da ESMA.

In quest'ultimo ambito in particolare, Intesa Sanpaolo ha agito anche nell'ultimo anno in qualità di voting member e partecipante al filone progettuale del Working Group on euro risk free rates dedicato al monitoraggio degli sviluppi riferiti all'utilizzo di €STR come fallback di Euribor ma anche come tasso di riferimento per il mercato dei derivati e a tendere potenzialmente anche per altri prodotti.

Nelle precedenti informative finanziarie annuali e intermedie il Gruppo Intesa Sanpaolo aveva dato evidenza degli strumenti finanziari impattati dall'IBOR Reform e delle modalità di gestione della transizione adottate, evidenziando che, alla luce degli interventi normativi e delle attività intraprese dal Gruppo, non sono emerse criticità nel completare la transizione entro le scadenze previste, né si prevedono criticità per la prossima dismissione dello USD Libor. In particolare, il Gruppo aveva previsto, da un lato l'adozione massiva dei nuovi Risk Free Rates (RFR) sugli strumenti finanziari di nuova stipula, abbandonando quindi l'utilizzo dei benchmark impattati dalla riforma e stabilizzando lo stock delle operazioni da transare, e dall'altro predisponendo le soluzioni per il passaggio ai nuovi RFR, definite sulla base delle principali raccomandazioni internazionali, in grado di minimizzare gli impatti finanziari della transizione.

Con riferimento ai benchmark oggetto di cessazione a fine 2021 le corrispondenti attività di transizione si sono concluse in modo positivo per tutti i rispettivi benchmark.

Con riferimento infine agli strumenti indicizzati allo USD Libor, come anticipato, il 30 giugno 2023 ha rappresentato l'ultima data di pubblicazione del tasso48, sebbene le autorità continueranno a pubblicare il tasso in forma sintetica per le scadenze 1- 3- 6-mesi fino a settembre 2024 per facilitare la transizione dei contratti c.d. legacy.

Per la gestione dello stock delle posizioni in essere sono state seguite fasi del tutto analoghe a quelle verificatesi per gli strumenti indicizzati agli altri benchmark oggetto di cessazione a fine 2021, sia per gli strumenti cash che per i derivati.

In particolare, con riferimento alla transizione con le Casse di Compensazione per i derivati in USD oggetto di clearing con sottostante USD Libor e per i derivati scambiati su mercati regolamentati (Listed Derivatives), il Gruppo ha dato corso alle attività necessarie per la gestione della transizione durante il secondo trimestre 2023, in modo simile a quanto già fatto a dicembre 2021 per i derivati con sottostanti GBP, JPY, CHF e EUR Libor. Tale meccanismo di transizione attiva si basa su regole standard per tutti gli aderenti e tiene conto dei criteri di determinazione degli spread sulla base delle fallback provisions elaborate dall'industry nell'ambito della riforma dei benchmark. Con riferimento agli strumenti derivati OTC e non oggetto di clearing presso CCP, la riduzione delle rispettive esposizioni aperte al rischio, qualora non sia stata applicata la regola ISDA come nel caso dei contratti di diritto US, è stata effettuata tramite rinegoziazioni con le rispettive controparti che hanno comportato una progressiva riduzione dell'esposizione a tale benchmark che è stato sostituito dai nuovi tassi risk-free.

Per quanto riguarda i titoli dell'attivo, pur rimanendo le posizioni in essere sostanzialmente invariate rispetto a dicembre 2022, sono stati conclusi i rispettivi approfondimenti che in alcuni casi hanno richiesto l'analisi di specifici comunicati rilasciati dagli emittenti, mentre in altri hanno comportato un'interazione diretta con questi ultimi circa il fallback da applicare per ogni specifico bond. In modo analogo, con riferimento ai titoli del passivo, sono terminate le analisi documentali delle rispettive emissioni proprie, per le quali si procederà in continuità per il periodo supplementare di pubblicazione del tasso USD Libor con la metodologia sintetica.

Per quanto attiene invece ai finanziamenti, essenzialmente verso controparti corporate, la maggior parte dei contratti sono stati rinegoziati ai nuovi indici RFR, e la parte restante - in fase di rinegoziazione – è costituita prevalentemente da finanziamenti in cui Intesa Sanpaolo ricopre il ruolo di Participant a pool. Le esposizioni per tali finanziamenti risultano pertanto in diminuzione e ciò si verificherà progressivamente anche nel periodo successivo al 30 giugno 2023, in coincidenza con la data di rollover prevista contrattualmente su ogni singolo finanziamento in cui verrà effettivamente sostituito il tasso Libor con il nuovo RFR.

48 Il 31 dicembre 2021 rappresentava la data ultima per la pubblicazione dei soli tassi USD Libor ad una settimana ed a due mesi.

RISCHI OPERATIVI

Il rischio operativo è definito come il rischio di subire perdite derivanti dalla inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni49 .

Il Gruppo Intesa Sanpaolo adotta una strategia di assunzione e gestione dei rischi operativi orientata a criteri di prudente gestione e finalizzata a garantire solidità e continuità aziendale nel lungo periodo. Inoltre, il Gruppo pone particolare attenzione al conseguimento di un equilibrio ottimale tra obiettivi di crescita e di redditività e rischi conseguenti.

In coerenza con tali finalità, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha da tempo definito un framework per il governo dei rischi operativi, stabilendo normativa e processi organizzativi per la misurazione, la gestione e il controllo degli stessi.

Modello di Governo

Un framework di gestione dei rischi operativi efficace ed efficiente presuppone che lo stesso sia strettamente integrato nei processi decisionali e nella gestione dell'operatività aziendale. Per tale ragione, il Gruppo Intesa Sanpaolo ha scelto di coinvolgere con responsabilità diretta nel processo di gestione dei rischi operativi (c.d. Operational Risk Management) le Unità Organizzative (business unit, strutture centrali/di supporto) della Capogruppo, delle Banche e delle Società del Gruppo.

Il processo di governo dei rischi operativi del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola nelle seguenti fasi:

  • identificazione: individuazione e descrizione delle potenziali aree di rischio operativo (es. eventi operativi, presenza di criticità, applicabilità dei fattori di rischio, scenari di rischio rilevanti);
  • valutazione e misurazione: determinazione dell'esposizione ai rischi operativi (es. autodiagnosi50, determinazione del capitale economico e regolamentare, analisi preventive dei rischi operativi e ICT, definizione della rilevanza delle criticità individuate);
  • monitoraggio e controllo: presidio nel continuo dell'evoluzione dell'esposizione ai rischi operativi, anche al fine di prevenire l'accadimento di eventi dannosi e di promuovere l'attiva gestione del rischio stesso;
  • mitigazione: contenimento dei rischi operativi tramite opportune azioni di mitigazione e idonee strategie di trasferimento del rischio stesso attraverso un approccio risk-driven;
  • comunicazione: predisposizione dei flussi informativi connessi alla gestione dei rischi operativi, volti a consentire l'adeguata conoscenza dell'esposizione a tali rischi.

Rischio ICT

Il Gruppo Intesa Sanpaolo considera il sistema informativo uno strumento di primaria importanza per il conseguimento dei propri obiettivi strategici, di business e di responsabilità sociale, anche in considerazione della criticità dei processi aziendali che da esso dipendono. Conseguentemente si impegna a creare un ambiente resiliente e ad investire in attività e infrastrutture volte a minimizzare l'impatto potenziale di eventi ICT e a proteggere il proprio business, la propria immagine, i propri clienti e i propri dipendenti.

Il Gruppo si è dotato, quindi, di un sistema di principi e regole finalizzati a identificare e misurare il rischio ICT a cui sono esposti gli asset aziendali, valutare i presidi esistenti e individuare le adeguate modalità di trattamento di tali rischi, coerente con il processo di gestione dei rischi operativi.

In linea con il quadro metodologico definito per il governo dei rischi operativi, il modello di governo del rischio ICT è sviluppato in ottica di integrazione e coordinamento delle competenze specifiche delle strutture coinvolte.

Per Rischio ICT (Information and Communication Technology) si intende il rischio di incorrere in perdite economiche, di reputazione e di quote di mercato, in relazione all'utilizzo di tecnologia dell'informazione e della comunicazione. Nella rappresentazione integrata dei rischi aziendali a fini prudenziali tale tipologia di rischio è considerata, secondo gli specifici aspetti, tra i rischi operativi, reputazionali e strategici. Il rischio ICT comprende il rischio Cyber e il rischio IT.

49 Per la componente di perdite economiche, nel rischio operativo sono compresi anche i rischi: legale, di condotta, di non conformità, di financial crime, fiscale, IT e cyber, di sicurezza fisica, di continuità operativa, terze parti, qualità dei dati, frode, di processo e l'employer risk. Sono esclusi rischi strategici e di reputazione.

50 L'autodiagnosi è il processo annuale attraverso il quale le Unità Organizzative identificano il proprio livello di esposizione al rischio operativo e ICT. Essa comprende l'Operational Risk Assessment e l'ICT Risk Assessment, a loro volta costituiti dalle attività di Valutazione del Contesto Operativo (VCO) e Analisi di Scenario (AS).

Modello interno per la misurazione del Rischio Operativo

Il modello interno per il calcolo dell'assorbimento patrimoniale (metodo avanzato o AMA) del Gruppo Intesa Sanpaolo è concepito in modo da combinare tutte le principali fonti informative sia di tipo quantitativo (perdite operative interne ed esterne, stime derivanti da Analisi di Scenario) che qualitativo (Valutazione del Contesto Operativo - VCO).

Il capitale a rischio è quindi individuato come la misura minima, a livello di Gruppo, necessaria per fronteggiare la massima perdita potenziale; è stimato utilizzando un modello di Loss Distribution Approach (modello statistico di derivazione attuariale per il calcolo del Value at Risk delle perdite operative), applicato sia ai dati storici sia ai risultati dell'analisi di scenario su un orizzonte temporale di un anno, con un livello di confidenza del 99,9%. La metodologia prevede inoltre l'applicazione di un fattore di correzione, derivante dalle analisi qualitative sulla rischiosità del contesto operativo (VCO), per tenere conto dell'efficacia dei controlli interni nelle varie Unità Organizzative.

La componente di mitigazione assicurativa del modello interno è stata autorizzata dall'Autorità Competente nel mese di giugno 2013 e ha esplicato i suoi benefici gestionali e sul requisito patrimoniale con pari decorrenza.

Requisito patrimoniale a fronte dei Rischi Operativi

Ai fini di Vigilanza il Gruppo adotta, per la determinazione del requisito patrimoniale, il Metodo Avanzato (AMA) in partial use con i metodi standardizzato (TSA) e base (BIA).

Al 30 giugno 2023 il perimetro relativo al Metodo Avanzato è costituito da Intesa Sanpaolo (incluse le ex Banche e Società in essa incorporate) e dalle principali banche e società delle Divisioni Private Banking e Asset Management, da VUB Bank e PBZ Banka.

L'assorbimento patrimoniale così determinato è di 2.119 milioni al 30 giugno 2023, in leggera crescita rispetto ai 2.039 milioni del 31 dicembre 2022; tale incremento (+1 miliardo in termini di RWA) è attribuibile interamente alla componente assoggettata al modello avanzato a seguito dell'aggiornamento della componente storica del modello stesso.

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

Per quanto concerne i rischi operativi, gli impatti relativi al conflitto russo-ucraino riguardano taluni interventi messi in atto al fine di garantire la continuità operativa del Gruppo, in particolare gli extra-costi sostenuti per l'ambito Business Continuity e le perdite derivanti da danni fisici direttamente cagionati alle sedi/filiali situati nella zona del conflitto. Tali informazioni sono utilizzate ai fini del monitoraggio dell'esposizione al rischio operativo, incluso quello riferito al Risk Appetite Framework.

Rischi legali

Al 30 giugno 2023 risultavano pendenti a livello di Gruppo – con esclusione di Risanamento S.p.A. non soggetta a direzione e coordinamento da parte di Intesa Sanpaolo – circa 34.900 vertenze, diverse da quelle di tipo fiscale, con un petitum51 complessivo di circa 3.470 milioni. Tale importo comprende l'insieme delle vertenze per le quali il rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza è stato valutato possibile o probabile e, quindi, non include le vertenze per le quali il rischio è stato valutato remoto. Nell'ambito delle suddette vertenze rilevano numericamente alcuni contenziosi seriali presenti presso le banche estere (circa 22.800 controversie) che nell'insieme rappresentano un petitum molto contenuto.

I rischi connessi alle vertenze sono stati oggetto di specifica ed attenta analisi da parte della Capogruppo e delle società del Gruppo. In presenza di vertenze per le quali si stima sussista una probabilità di esborso superiore al 50% e qualora sia possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare (c.d. vertenze con rischio probabile), si è provveduto a disporre specifici e congrui accantonamenti al Fondo per Rischi e Oneri. Ferma restando l'alea di incertezza che caratterizza ogni contenzioso, la stima delle obbligazioni che potrebbero emergere dalle controversie – e pertanto l'entità degli accantonamenti eventualmente costituiti – deriva dalle valutazioni previsionali circa l'esito del giudizio. Tali valutazioni previsionali vengono in ogni caso effettuate sulla base di tutte le informazioni disponibili al momento della stima e aggiornate nel corso del giudizio.

Le sole vertenze con rischio probabile sono circa 27.000 con un petitum di 1.794 milioni e accantonamenti per 713 milioni. La componente riferita alla Capogruppo Intesa Sanpaolo, che include anche il contenzioso riferito alla controllata Intesa Sanpaolo Provis S.p.A. incorporata nel mese di aprile, risulta di circa 6.10052 controversie con un petitum di 1.522 milioni e accantonamenti per 527 milioni.

Le controversie riferite alle altre controllate italiane risultano circa 700 con un petitum di 160 milioni ed accantonamenti per 80 milioni. In Italia la maggior numerosità riguarda le tematiche inerenti all'anatocismo e i servizi di investimento (4.000 posizioni).

Per quanto riguarda le controllate estere, le vertenze sono circa 20.200 con un petitum di 112 milioni e accantonamenti per 106 milioni, sulle quali incide il già citato il contenzioso seriale. In particolare, si rilevano circa 16.800 controversie riferite alla controllata Banca Intesa Beograd in relazione a due filoni di contenzioso53 che hanno investito l'intero sistema bancario serbo. Il primo riguardante le spese di istruttoria ("processing fees") applicate dalle banche al momento dell'erogazione di finanziamenti e il secondo relativo a finanziamenti immobiliari assicurati attraverso la National Housing Loan Insurance Corporation (NKOSK).

I rischi connessi alle vertenze legali sono oggetto di attenta analisi da parte sia della Capogruppo sia delle singole società del Gruppo interessate. In presenza di vertenze per le quali risulta probabile un esborso ed è possibile effettuare una stima attendibile del relativo ammontare, si provvede ad effettuare stanziamenti ai Fondi per rischi ed oneri.

Con riguardo alle vertenze rilevanti in corso, si segnalano di seguito le evoluzioni significative del semestre, rinviando per il pregresso e per l'illustrazione puntuale delle singole vertenze rilevanti alla Nota integrativa consolidata del Bilancio 2022 del Gruppo Intesa Sanpaolo.

Contenzioso tra Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. e RB Hold S.p.A. e la famiglia Favaretto

Nel maggio 2020 Intesa Sanpaolo Vita S.p.A. (ISP Vita) ha perfezionato un'operazione di investimento nella società RBM Assicurazione Salute S.p.A. (ora Intesa Sanpaolo RBM Salute S.p.A.), detenuta dalla società RB Hold S.p.A. riferibile alla famiglia del Dott. Roberto Favaretto. Nel maggio 2022 ISP Vita ha inviato al socio di minoranza RB Hold una richiesta di indennizzo ai sensi e per gli effetti del contratto di investimento in relazione all'emergere di situazioni che hanno dato luogo (o potrebbero dar luogo) a passività quantificabili, allo stato, in oltre 129 milioni.

RB Hold ha respinto ogni addebito e nella seconda decade di luglio, con la famiglia Favaretto, ha presentato una domanda alla Camera Arbitrale di Milano contro ISP Vita deducendo l'invalidità di alcune clausole del contratto di investimento e del patto parasociale del 2020, inadempimenti contrattuali e violazione di regole di buona fede e correttezza, con una richiesta di risarcimento di danni per complessivi 423,5 milioni.

ISP Vita, nel termine assegnato del 5 settembre 2022, ha depositato la risposta alla Camera Arbitrale, contestando integralmente le argomentazioni avversarie ed anzi formulando domanda riconvenzionale di pagamento di un importo complessivo pari a 129,4 milioni, per violazione, da parte di RB Hold, di dichiarazioni e garanzie rilasciate e di impegni assunti con il contratto di investimento, nonché dell'obbligo di comportamento secondo correttezza e buona fede, integralmente richiamando le contestazioni illustrate nella richiesta di indennizzo del maggio 2022.

Nel mese di marzo 2023 ISP Vita, RB Hold e la famiglia Favaretto hanno raggiunto un accordo per mezzo del quale, oltre a disciplinare la cessione immediata da parte di RB Hold della residua partecipazione in Intesa Sanpaolo RBM Salute in favore di ISP Vita, ora proprietaria al 100%, le parti hanno convenuto di risolvere bonariamente, senza riconoscimento alcuno delle pretese reciprocamente avanzate, l'Arbitrato di cui in parola, concordando di procedere a formalizzare dinnanzi alla Camera Arbitrale di Milano la rinuncia alle domande rispettivamente introdotte. Le rinunce sono state formalizzate e il procedimento arbitrale risulta archiviato.

51 I dati di petitum non comprendono le pretese di valore indeterminato, vale a dire quelle che all'instaurarsi della vertenza non contengono una specifica richiesta economica; il valore di queste vertenze viene determinato nel corso del procedimento allorché emergono gli elementi sufficienti per la valutazione.

52 Sono incluse le controversie derivanti dall'operazione di acquisizione di certe attività, passività e rapporti giuridici facenti capo a Banca Popolare di Vicenza S.p.A in LCA e a Veneto Banca S.p.A. in LCA c.d. Contenzioso Escluso coperte da una garanzia pubblica ("Garanzia Indennizzi").

53 Per tali fattispecie gli accantonamenti evidenziano un'incidenza relativamente superiore rispetto al petitum (determinato sulla base della richiesta originaria del cliente) per tener conto degli interessi e delle spese legali da riconoscere alla controparte e dei potenziali ampliamenti della richiesta originaria avanzati in sede di giudizio.

Causa promossa nei confronti di due società controllate ungheresi di Intesa Sanpaolo

La causa è connessa ad un contratto di locazione risolto da una delle società controllate nel 2010. Nel corso del 2011 il conduttore ha promosso giudizio in sede civile e nel corso del 2021 ha integrato la pretesa iniziale, formulando nuove domande ed elevando – conseguentemente – l'ammontare complessivo delle pretese a circa 31 milioni di euro.

A luglio 2022 il Tribunale ha rigettato tutte le pretese della società attrice, ritenendo quest'ultima carente della legittimazione ad agire. Contro tale decisione la controparte ha presentato appello.

Nel mese di dicembre 2022 la Corte di Appello ha parzialmente accolto l'impugnazione di controparte, condannando una delle due società convenute al pagamento di circa 9,5 milioni di euro. La decisione è stata impugnata dinanzi alla Corte Suprema ungherese, che ha disposto la sospensione della sentenza.

In data 11 aprile 2023 è stato depositato dispositivo di pronuncia favorevole alla controllata, in accoglimento delle ragioni sostenute da quest'ultima.

Le società controllate di Intesa Sanpaolo si erano attivate nel 2012 per il riconoscimento dei crediti vantati nei confronti del conduttore in virtù di canoni di locazione non saldati. Tale procedimento è tuttora in corso.

Offerta di diamanti

Per quanto riguarda il procedimento penale pendente davanti alla Procura della Repubblica di Milano, nel mese di gennaio 2023 si è avuta conferma del deposito della richiesta di archiviazione nei confronti dei due gestori indagati, con la formula "perché il fatto non costituisce reato". La richiesta di archiviazione è stata formulata anche nei confronti di altri due dipendenti, con la formula "per non aver commesso il fatto", non essendo emerso alcun elemento a loro carico nel corso delle indagini. Su dette richieste di archiviazione dovrà ora decidere il GIP.

Contenzioso in materia di strumenti finanziari derivati

Nell'ambito dell'operatività in strumenti derivati, continuano ad essere oggetto di un'attenta attività di monitoraggio i rischi legali connessi ai procedimenti giudiziali con Enti locali, loro società controllate e controparti private.

Per quanto riguarda i contenziosi con società controllate da Enti pubblici, nel giudizio promosso dalla EUR S.p.A. avente ad oggetto derivati ISDA stipulati in relazione ad un finanziamento concesso in pool da ISP ed altri intermediari, in data 21 aprile 2023 è stata depositata la sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha dichiarato il difetto di giurisdizione del Giudice italiano in favore della Corte inglese con compensazione delle spese. Pende il termine per l'impugnazione. La quota di rischio in capo ad Intesa Sanpaolo è di 22 milioni.

Contenzioso società esattoriali

Nel contesto della reinternalizzazione della riscossione dei tributi da parte dello Stato, Intesa Sanpaolo ha ceduto ad Equitalia S.p.A. oggi Agenzia delle Entrate Riscossione, la totalità del capitale sociale di Gest Line, di ETR/ESATRI e di altre società minori, che gestivano l'attività esattoriale, impegnandosi ad indennizzare l'acquirente per gli oneri da questa sopportati in conseguenza dell'attività di riscossione svolta sino alla data dell'acquisto delle partecipazioni. Si tratta in particolare di passività per il contenzioso con enti impositori, contribuenti e dipendenti nonché di sopravvenienze passive e minusvalenze rispetto alla situazione patrimoniale di cessione. Nel complesso sono state avanzate pretese per circa 74,9 milioni circa, poi ridotte a 74,6 milioni circa, definite con accordo bonario concluso nel secondo trimestre del 2023.

Mariella Burani Fashion Group S.p.A. in liquidazione e fallimento

Il Fallimento Mariella Burani Fashion Group S.p.A. nel gennaio del 2018 ha convenuto in giudizio gli ex amministratori e sindaci, le società di revisione e l'ex UBI Banca (quale incorporante di Centrobanca), chiedendo la condanna al risarcimento di pretesi danni subiti per effetto di plurimi atti di mala gestio della società in bonis. Secondo la prospettazione attorea, Centrobanca, confluita nell'ex UBI Banca, avrebbe sostenuto finanziariamente nel 2008 la controllante della società fallita (Mariella Burani Holding S.p.A.) in un'operazione sulla controllata, nonostante i segnali di insolvenza di quest'ultima già manifestatisi a decorrere da settembre 2007, cagionando un danno quantificato in 92 milioni circa. Nel corso del secondo trimestre la Banca ha definito la controversia mediante esborso coperto da precedente accantonamento e conseguente rinuncia del Fallimento alle proprie pretese.

Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro

La Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro 2018 ha promosso azione risarcitoria nei confronti dell'ex UBI Banca (in qualità di ente asseritamente succeduto all'emittente Banca Marche S.p.A.) e di PwC (la società di revisione che ha certificato tutti i bilanci ed attestato i dati indicati nel Prospetto Informativo) sostenendo che le convenute avrebbero diffuso presso il pubblico dei risparmiatori dati e informazioni relativi alla situazione economica e patrimoniale nonché alle prospettive reddituali della Banca della Marche S.p.A. che si sarebbero rivelati totalmente errati e fuorvianti. Tali informazioni, contenute nei bilanci al 31 dicembre 2010 e al 30 giugno 2011 e nel Prospetto Informativo, avrebbero indotto la Fondazione a sottoscrivere le azioni della Banca emesse in sede di aumento di capitale nel marzo 2012. Tali titoli hanno registrato negli anni successivi una marcata riduzione della loro quotazione di mercato, determinando una perdita quantificata in 52 milioni circa. Nel corso del giudizio Banca d'Italia ha svolto intervento adesivo dipendente sostenendo l'eccezione di carenza di legittimazione passiva sollevata da UBI, in ragione delle previsioni di cui al D. Lgs. 180/2015 che ha disciplinato la procedura di risoluzione di Banca delle Marche.

Il Tribunale di Milano con sentenza pubblicata a maggio 2023, accertata e dichiarata la carenza di legittimazione passiva in capo ad ISP, quale incorporante di UBI, ha rigettato la domanda della Fondazione e compensato integralmente fra le parti le spese legali. Pende termine per l'appello.

Attività potenziali

Quanto alle attività potenziali ed in particolare al contenzioso IMI/SIR si ricorda che a seguito della sentenza del 2006 passata in giudicato con cui era stata accertata la responsabilità penale del giudice Metta corrotto (e dei correi Rovelli, Acampora, Pacifico e Previti), i responsabili erano stati condannati al risarcimento dei danni, rimettendone la relativa quantificazione al giudice civile. Intesa Sanpaolo aveva quindi promosso una causa presso il Tribunale di Roma per ottenere la condanna dei suddetti responsabili al risarcimento del danno.

Con sentenza del maggio 2015, il Tribunale di Roma ha provveduto a quantificare i danni patrimoniali e non patrimoniali in favore di Intesa Sanpaolo e a condannare Acampora e Metta – nonché in solido con quest'ultimo (ai sensi della Legge n. 117 del 1988 sulla responsabilità dei magistrati) la Presidenza del Consiglio dei Ministri – al pagamento in favore di Intesa Sanpaolo di 173 milioni al netto del prelievo fiscale, oltre interessi legali a decorrere dal 1° febbraio 2015 sino al soddisfo, e al ristoro delle spese legali. L'importo della condanna teneva conto di quanto ricevuto dalla Banca a seguito di transazioni nel frattempo intervenute con la famiglia Rovelli e con le controparti Previti e Pacifico.

La Corte d'Appello di Roma nel luglio 2016 ha sospeso l'efficacia esecutiva della sentenza di primo grado per la somma eccedente l'importo di 130 milioni oltre accessori e spese. Per effetto di questa decisione, a dicembre 2016 la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva accreditato a favore di Intesa Sanpaolo la somma di 131.173.551,58 euro (corrispondenti ai 130 milioni di cui all'ordinanza, oltre ad interessi legali e spese liquidate). Onde evitare contestazioni, si era proceduto a richiedere ed incassare solo l'importo esatto del dispositivo stesso, senza operare il c.d. "gross-up". Il 16 aprile 2020 è stata depositata la sentenza della Corte d'Appello di Roma che ha sostanzialmente confermato la pronuncia resa dal Tribunale, pur riducendo l'importo del danno non patrimoniale alla somma di 8 milioni (rispetto ai 77 milioni che erano stati liquidati dal giudice di primo grado), e ha stabilito una condanna di 108 milioni (in luogo dei 173 milioni), da ritenersi sempre al netto del prelievo fiscale, oltre ad interessi legali e spese.

Nel secondo trimestre 2020 è stato depositato dalla Banca ricorso per la correzione di un errore materiale contenuto nella pronuncia in relazione al calcolo del danno liquidato; la Corte d'Appello con provvedimento depositato il 7 dicembre 2020 ha rigettato il ricorso, ritenendo che l'errore lamentato dalla Banca fosse rimediabile mediante impugnazione avanti la Corte di Cassazione. La Banca nel maggio 2021 ha notificato ricorso per Cassazione avverso la sentenza resa dalla Corte d'Appello di Roma il 16 aprile 2020 per i seguenti motivi principali:

  • a) la riduzione a 8 milioni del danno non patrimoniale operata dalla Corte d'Appello, a fronte dei 77 milioni riconosciuti dalla sentenza di primo grado, risultava arbitraria e non supportata da un solido ragionamento logico-giuridico;
  • b) anche accettando la riduzione sub a), la Corte nel rideterminare l'importo del danno complessivo aveva commesso un errore di calcolo. Tale profilo era già oggetto dell'istanza di correzione materiale depositata nel 2020, rigettata dalla Corte in quanto ritenuto un tema rimediabile mediante impugnazione.

Con sentenza n. 5682/2023 la Cassazione ha parzialmente accolto i motivi di impugnazione di Acampora e della Presidenza del Consiglio dei Ministri, riformando, relativamente ai motivi accolti, la sentenza di secondo grado, con rinvio alla Corte d'Appello di Roma per l'applicazione dei principi di diritto ivi enunciati. L'esito risulta difforme sia dalle statuizioni rese nei precedenti gradi di merito, sia dalle conclusioni, ad esse coerenti, depositate lo scorso dicembre dal Procuratore generale presso la Corte di Cassazione.

La Corte ha applicato una regola di pregiudizialità secondo cui il giudizio di revocazione, volto ad ottenere la restituzione di quanto indebitamente pagato, dovrebbe precedere l'esercizio dell'azione risarcitoria, in palese contrasto con i principi espressi in sede penale nel 2006 secondo cui l'autonomia e l'eterogeneità delle due azioni (l'azione di risarcimento e l'azione di revocazione straordinaria) "escludono ogni loro interferenza e le collocano ciascuna nel proprio settore, con l'unico limite di non consentire la duplicazione di esiti coincidenti sul piano risarcitorio e, quindi, di indebite locupletazioni".

Inoltre, ha introdotto un'ulteriore e inedita regola di natura processuale secondo la quale, fermo il diritto ad ottenere il lucro cessante e il danno non patrimoniale, per chiedere agli autori del reato (cioè ad Acampora, Metta e allo Stato che ne risponde) il risarcimento del danno emergente la parte danneggiata, Intesa Sanpaolo, dovrebbe dimostrare di avere escusso senza successo la parte beneficiaria della sentenza corrotta.

A seguito degli approfondimenti svolti e dei pareri acquisiti da professionisti esterni sono state intraprese le iniziative giudiziarie di seguito riportate.

  1. Giudizio di riassunzione avanti alla Corte d'Appello di Roma

Il 19 maggio la Banca ha notificato il ricorso alle altre parti coinvolte (Metta, Presidenza del Consiglio dei Ministri e Acampora) chiedendo:

  • i. in via principale, nel merito, il riconoscimento, oltre alle altre voci di danno, del danno emergente, previa correzione dell'errore di calcolo effettuato all'epoca dalla Corte d'Appello di Roma, in considerazione del fatto che le "condizioni pregiudiziali" enunciate dalla Cassazione sono state soddisfatte in quanto la Banca ha coltivato il recupero, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, di quanto pagato alla beneficiaria in conseguenza della sentenza revocata. Per l'ipotesi che la domanda principale non venga accolta la Banca ha chiesto quantomeno la liquidazione del lucro cessante e del danno non patrimoniale;
  • ii. in via subordinata al merito, il rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE) ai sensi dell'art. 267 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea (TFUE) per violazione del Trattato dell'Unione Europea (TUE), evidenziando la compressione arbitraria del diritto al risarcimento previsto dalla Legge speciale sui danni cagionati dai magistrati nell'ambito dello svolgimento delle proprie funzioni (L. 117/88) derivante dall'applicazione dei principi esposti dalla Corte di Cassazione nella recente sentenza.

La prima udienza è fissata al prossimo 31 ottobre.

  1. Ricorso alla Corte Europea per i diritti dell'Uomo (EDU) per violazione della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo (CEDU)

La Banca ha notificato ricorso alla Corte EDU nei confronti dello Stato italiano in quanto le condizioni poste dalla Corte di Cassazione per l'esercizio dell'azione risarcitoria da parte della Banca nei confronti degli obbligati al risarcimento paiono in contrasto con le garanzie previste dalla CEDU.

  1. Ricorso alla Corte di giustizia tributaria di primo grado

La Banca ha azionato in sede tributaria il procedimento per ottenere in via giudiziale il credito di 33,2 milioni, a suo tempo versati quale sostituto d'imposta per gli interessi di mora sul risarcimento del danno della sentenza del 1994 corrisposti al la signora Battistella, in qualità di erede di Nino Rovelli.

Contenzioso del lavoro

Per quanto riguarda il contenzioso del lavoro, al 30 giugno 2023, come già al 31 dicembre 2022, non risultano in essere controversie rilevanti sotto l'aspetto sia qualitativo che quantitativo. In generale, tutte le cause di lavoro sono assistite da accantonamenti specifici, adeguati a fronteggiare eventuali esborsi.

Contenzioso fiscale

A livello di Gruppo, al 30 giugno 2023 il valore complessivo delle pretese per contenziosi fiscali (imposta, sanzioni e interessi) è di 212 milioni, in diminuzione rispetto ai 219 milioni del 31 dicembre 2022.

I rischi derivanti dal contenzioso fiscale del Gruppo sono presidiati da adeguati accantonamenti ai fondi per rischi e oneri (66 milioni al 30 giugno 2023 rispetto ai 70 milioni al 31 dicembre 2022).

Per la Capogruppo sono pendenti 483 pratiche di contenzioso (473 pratiche al 31 dicembre 2022), per un valore complessivo della pretesa (imposta, sanzioni e interessi) di 125,4 milioni (126,1 milioni al 31 dicembre 2022), conteggiato tenendo conto sia dei procedimenti in sede amministrativa sia dei procedimenti in sede giurisdizionale nei diversi gradi di merito e di legittimità. Relativamente a tali contesti, i rischi effettivi al 30 giugno 2023 sono stati quantificati in 57,4 milioni (56,8 milioni al 31 dicembre 2022).

Nel corso del semestre le controversie definite (c.d. rilievi chiusi) sono state 100 per un contestato totale di 3,4 milioni con un esborso di 2,7 milioni riferibile principalmente (i) ad una cartella di pagamento per sanzione e relativi aggi a seguito di sfavorevole sentenza della Corte di Cassazione collegata alla controversia in tema di imposta di registro sull'operazione di scorporo di ramo d'azienda da Intesa Sanpaolo a State Street Bank (1,9 milioni), nonché (ii) ai contenziosi IMU su immobili da contratti di leasing risolti (0,5 milioni). Non sono invece sorte nel periodo nuove vertenze rilevanti.

Per le partecipate italiane sono state registrate minori pretese per 5 milioni rispetto ai dati al 31 dicembre 2022 (80 milioni rispetto agli 85 milioni al 31 dicembre 2022), con un minore accantonamento di 4 milioni (5 milioni rispetto ai 9 milioni al 31 dicembre 2022).

Prima di analizzare più in dettaglio la situazione di Capogruppo e delle partecipate si richiamano le principali novità normative in tema di definizione di liti pendenti e altre pendenze fiscali anche non in contenzioso, contenute nelle modiche apportate nel semestre alla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197 del 29 dicembre 2022).

Con riguardo alla c.d. "tregua fiscale" e cioè la normativa di cui alla Legge di Bilancio 2023 (Legge n. 197/2022) in materia di definizione di liti pendenti ed altre pendenze fiscali anche non in contenzioso, già oggetto di trattazione nella Relazione al 31 dicembre scorso (cui si rinvia per dettagli), si segnala che il Decreto Legge n. 34 del 31 marzo 2023 (c.d. "decreto bollette") ha prorogato diverse scadenze per i relativi adempimenti. In particolare: viene prorogato dal 31 marzo 2023 al 31 ottobre 2023 il termine per il versamento della prima o unica rata dell'ammontare di 200 euro annui per la sanatoria delle irregolarità formali (art. 1 L. 197/2022, comma 167); viene prorogato dal 31 marzo 2023 al 30 settembre 2023 il termine per il versamento della prima o unica rata di quanto dovuto (imposta, interessi e sanzione ridotta a 1/18 del minimo edittale) per il c.d. ravvedimento "speciale" (comma 174); viene prorogato dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 il termine entro cui versare l'ammontare dovuto e presentare la domanda di definizione delle liti pendenti (comma 194); viene prorogata da nove a undici mesi la sospensione dei termini di impugnazione delle liti definibili che scadono tra il 1° gennaio 2023 ed il 31 ottobre 2023 (comma 199).

Le principali società del Gruppo hanno aderito alla sanatoria delle irregolarità formali. Per le altre vicende sono in corso le analisi per verificare quali pratiche potrebbe essere opportuno definire ai sensi della Legge di Bilancio, analisi che saranno completate in tempo utile per la definizione stessa.

Capogruppo

I principali contenziosi in essere riguardano (i) i contenziosi in materia di imposta di registro su riqualificazione di operazioni di conferimento d'azienda e cessione di partecipazioni in cessione di azienda e conseguente accertamento di maggior valore dell'azienda, (ii) il contenzioso in tema di IMU su immobili non reimpossessati a seguito della risoluzione dei relativi contratti di leasing, (iii) il contenzioso in tema di IVA su operazioni di leasing nautico e il contenzioso con l'Amministrazione fiscale brasiliana in tema di imposte dirette e di contribuzione sociale per l'anno 1995 per i quali si rinvia alla Nota integrativa del Bilancio 2022 e precedenti.

Società del Gruppo

Per Banca Fideuram e Intesa Sanpaolo Private Banking non essendo intervenute rilevanti novità si rinvia alla Nota Integrativa al Bilancio 2022.

Cargeas Assicurazioni - ora incorporata in Intesa Sanpaolo Assicura - era stata interessata da una verifica dell'Agenzia delle Entrate, Direzione Regionale della Lombardia - Ufficio Grandi Contribuenti, volta a riscontrare la corretta applicazione, con riferimento alle annualità dal 2010 al 2018, delle disposizioni tributarie in materia di assicurazioni private e di contratti vitalizi di cui alla Legge 29 ottobre 1961, n. 1216.

A seguito della verifica è stata contestata alla società la classificazione delle polizze assicurative aventi ad oggetto il rischio di "perdita d'impiego" (obbligatoriamente connesse ai finanziamenti garantiti dalla cessione del quinto dello stipendio e facoltativamente ad altri mutui, finanziamenti e crediti al consumo), soggette all'imposta sui premi assicurativi con aliquota del 2,5%, che, a parere dell'AdE, avrebbero invece dovuto essere classificate tra le polizze per assicurazione del rischio di "credito", soggette ad aliquota del 12,5%. In particolare:

  • il 25 maggio 2021 Cargeas ha ricevuto un avviso di accertamento per l'anno 2010 dove viene accertata una maggiore imposta di 1,7 milioni, 0,6 milioni per interessi e 3,4 milioni per sanzioni, e così per complessivi 5,7 milioni. L'avviso è stato impugnato nel 2021 e con sentenza n. 2396/2022 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso di Cargeas annullando l'avviso. Nel febbraio 2023 l'Agenzia delle Entrate ha proposto appello alla Corte di Giustizia Tributaria della Lombardia avverso la citata sentenza n. 2396/2022, a fronte del quale sono state presentate le controdeduzioni dalla Compagnia incorporante Intesa Sanpaolo Assicura S.p.A. nell'aprile 2023;
  • il 6 giugno 2022 Cargeas ha ricevuto un avviso di accertamento per l'anno 2011 dove è stata accertata una maggiore imposta per 1,3 milioni, 0,5 milioni per interessi e 2,8 milioni per sanzioni e così per complessivi 4,6 milioni. Anche questo avviso è stato impugnato nel 2022 e con la recente sentenza n. 967 del 20 marzo 2023 la Corte di Giustizia

Tributaria di primo grado di Milano ha accolto il ricorso della società annullando l'avviso. Pende il termine per l'appello dell'Ufficio;

  • il 19 maggio 2023 l'incorporante Intesa Sanpaolo Assicura ha ricevuto un avviso di accertamento per l'anno 2012 dove sono state accertate una maggiore imposta per 0,2 milioni e sanzioni per 0,4 milioni, oltre interessi per 0,1 milioni. Nel giugno 2023 è stato presentato ricorso.

La Società ritiene che il rischio di soccombenza sia possibile, ma non probabile. Pertanto, non ha operato alcun accantonamento a fondo rischi per imposta, sanzioni e interessi, ad eccezione del costo afferente agli oneri legali, stimabili in 0,16 milioni.

Si segnala, altresì, che in data 3 luglio 2023, all'incorporante Intesa Sanpaolo Assicura sono stati notificati dall'Agenzia delle Entrate due provvedimenti di annullamento parziale in autotutela, ai sensi dell'art. 2 quater del D.L. 564/94, convertito dal la L. 30 novembre 1994, n. 656, relativi agli avvisi di accertamento del 2010 e del 2011. A seguito del contraddittorio con la Compagnia e dopo aver riesaminato la documentazione prodotta, l'Agenzia ha riconosciuto corretto l'inquadramento di una tipologia di polizza tra i contratti di assicurazione contro i rischi di impiego assoggettati ad un'aliquota ridotta del 2,5% sul valore dei premi, così come previsto nell'articolo 14 della Tariffa generale (L. 29 ottobre 1961, n. 1916) e ha rideterminato la pretesa erariale come segue: a) per il 2010, imposta dovuta 1,5 milioni, sanzione 1 milione e interessi al 30 giugno 2023 0,6 milioni e così per complessivi 3,1 milioni (con una riduzione di 2,6 milioni rispetto agli originari 5,7 milioni); b) per il 2011, imposta dovuta 1,1 milioni, sanzione 0,8 milioni e interessi al 30 giugno 2023 0,4 milioni e così per complessivi 2,3 milioni (con una riduzione di 2,3 milioni rispetto agli originari 4,6 milioni).

Infine, in merito alla medesima fattispecie si ricorda che Intesa Sanpaolo Assicura ha ricevuto nel mese di aprile 2021 i seguenti due questionari: a) uno afferente alle annualità 2012 e 2013 per la ex Bentos Assicurazioni, incorporata da Intesa Sanpaolo Assicura nel dicembre 2013; b) il secondo per l'anno 2012 per la Intesa Sanpaolo Assicura. In esito a tali questionari, l'Agenzia delle Entrate ha notificato, nel mese di maggio 2023, tre avvisi di accertamento dei quali due relativi alla ex Bentos Assicurazioni per le annualità 2012 (imposta 5 mila euro, sanzioni 12 mila euro, oltre interessi) e 2013 (imposta 30 mila euro, sanzioni 75 mila euro, oltre interessi) e uno riferito a Intesa Sanpaolo Assicura anno 2012 (imposta 0,3 milioni, sanzioni 0,8 milioni, oltre interessi per 0,1 milioni).

Per Eurizon Capital SGR, nella Nota Integrativa al Bilancio 2022 è stata ampiamente descritta la controversia relativa ai rapporti intercorsi nel 2016 con la controllata lussemburghese Eurizon Capital S.A. che l'ha vista interessata. Si segnala che la società l'ha definita ad aprile sottoscrivendo un atto di adesione che prevede un maggior imponibile italiano pari a 26,8 milioni, conseguenti maggiori imposte IRES ed IRAP dovute pari ad 8,8 milioni, oltre ad interessi pari a 1,8 milioni, senza applicazione di sanzioni, per un totale di 10,6 milioni.

Successivamente a tale definizione, l'Agenzia delle Entrate - Direzione Regionale della Lombardia ha notificato alla Eurizon Capital SGR un nuovo questionario in tema di IRES e IRAP per l'anno 2017. Eurizon Capital SGR, nelle date 22 e 27 giugno, ha inviato la documentazione richiesta.

Il 4 aprile 2023 è iniziata un'analoga verifica fiscale su Epsilon SGR da parte dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Regionale della Lombardia – Ufficio Grandi Contribuenti con riguardo all'annualità 2017 in materia di imposte dirette, IRAP, IVA e obblighi dei sostituti d'imposta. Sono in corso contatti con l'Agenzia per fare in modo che i rapporti tra Eurizon Capital SGR, Epsilon SGR ed Eurizon Capital S.A. siano esaminati in maniera coerente e coordinata.

Con riguardo alle società controllate estere non si segnalano evoluzioni significative del contenzioso intervenute nel semestre.

RISCHI ASSICURATIVI

Portafogli di investimento

Gli investimenti delle società del segmento assicurativo del Gruppo Intesa Sanpaolo (Intesa Sanpaolo Vita, Intesa Sanpaolo Assicura, Intesa Sanpaolo Life, Fideuram Vita e Intesa Sanpaolo RBM Salute) vengono realizzati a fronte del patrimonio libero ed a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti della clientela. Queste ultime sono relative alle polizze vita di tipo tradizionale rivalutabile, a quelle di tipo Unit linked, ai fondi pensione e alle polizze danni.

I portafogli di investimento ammontano complessivamente, a valori di bilancio e alla data del 30 giugno 2023, a 175.753 milioni. Di questi, una quota pari a 89.186 milioni è relativa alle polizze vita tradizionali rivalutabili, il cui rischio finanziario è condiviso con gli assicurati in virtù del meccanismo di determinazione dei rendimenti delle attività in gestione separata, alle polizze danni ed agli investimenti a fronte del patrimonio libero; l'altra componente, il cui rischio è interamente sopportato dagli assicurati, è costituita da investimenti a fronte di polizze Unit Linked e Fondi Pensione ed è pari a 86.567 milioni.

In considerazione del diverso tipo di rischiosità, l'analisi dei portafogli investimenti, dettagliata nel seguito, è incentrata sugli attivi detenuti a copertura delle polizze vita tradizionali rivalutabili, delle polizze danni e del patrimonio libero.

In termini di composizione per asset class, al netto delle posizioni in strumenti finanziari derivati, l'84,5% delle attività, pari a 75.352 milioni, è costituito da titoli obbligazionari mentre la quota relativa a titoli di capitale pesa per il 2% ed è pari a 1.802 milioni. La restante parte, pari a 12.057 milioni, è costituita da investimenti in OICR, Private Equity e Hedge Fund (13,5%).

Il valore di bilancio dei derivati ammonta a circa -24,9 milioni; di questi la quota relativa a derivati di gestione efficace ammonta a circa 26,5 milioni, la restante parte (circa -51,4 milioni) è riferita a derivati classificati di copertura.

Gli investimenti a fronte del patrimonio libero di Intesa Sanpaolo Vita e Fideuram Vita sono pari, alla fine dei primi sei mesi del 2023 ed a valori di mercato, a circa 513 milioni e presentano una rischiosità, in termini di VaR (intervallo di confidenza 99%, holding period 10 giorni), pari a circa 9 milioni.

L'analisi del portafoglio titoli obbligazionari in termini di sensitivity del fair value al movimento dei tassi d'interesse evidenzia che un movimento parallelo della curva di +100 punti base comporta una variazione negativa di circa 4.456 milioni.

La distribuzione per fasce di rating del portafoglio è la seguente. Gli attivi di tipo obbligazionario con rating AAA/AA pesano per circa il 5,2% del totale investimenti mentre circa il 9,9% si colloca nell'area della singola A. I titoli dell'area low investment grade (BBB) costituiscono circa l'81,3% del totale mentre è minima (3,6%) la quota di titoli speculative grade o unrated. All'interno dell'area BBB una parte considerevole è costituita da titoli emessi dalla Repubblica Italiana.

L'analisi dell'esposizione in termini di emittenti/controparti evidenzia le seguenti componenti: i titoli emessi da Governi e Banche Centrali rappresentano circa il 75,4% del totale investimenti, le società finanziarie (in prevalenza banche) contribuiscono per circa il 15,4% dell'esposizione mentre i titoli industriali ammontano a circa il 9,2%.

Alla fine del primo semestre 2023, la sensitivity del fair value dei titoli obbligazionari rispetto ad una variazione del merito creditizio degli emittenti, intesa come shock dei credit spread di mercato di +100 punti base, è risultata pari a 4.724 milioni ed è imputabile per 3.925 milioni agli emittenti governativi e per 799 milioni agli emittenti corporate (società finanziarie e industriali).

Impatti derivanti dal conflitto russo-ucraino

A seguito dell'escalation della tensione geopolitica tra Russia e Ucraina, la funzione Risk Management effettua costantemente monitoraggi sull'evoluzione dei rischi e dei loro effetti sul business del Gruppo Assicurativo, con particolare focus sulle esposizioni ai Paesi direttamente coinvolti nel conflitto. In tale ambito si segnala che l'esposizione è residuale (inferiore allo 0,1% del totale degli attivi).

L'azionariato, le operazioni con parti correlate ed altre informazioni

L'azionariato

Sulla base delle evidenze del Libro Soci e delle più recenti informazioni a disposizione, la situazione degli azionisti titolari di quote superiori al 3% del capitale rappresentato da azioni con diritto di voto, soglia oltre la quale la normativa italiana attualmente in vigore (art. 120 TUF) prevede l'obbligo di comunicazione alla società partecipata ed alla Consob54, è illustrata nella tabella che segue55 .

Azionista N. Azioni
ordinarie
% di possesso
Compagnia di San Paolo 1.188.947.304 6,503%
Fondazione Cariplo 961.333.900 5,258%

Le operazioni con parti correlate

1. Aspetti procedurali

Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo S.p.A. ha adottato, nel rispetto delle procedure previste dalla normativa, il Regolamento di Gruppo per la gestione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB.

Tale Regolamento, da ultimo aggiornato a giugno del 2021, tiene conto sia della disciplina emanata dalla Consob, ai sensi dell'art. 2391 bis C.C., che delle disposizioni di vigilanza introdotte dalla Banca d'Italia il 12 dicembre 2011 in materia di attività di rischio e conflitti di interesse delle banche e dei gruppi bancari nei confronti di "Soggetti Collegati" ed emanate in attuazione dell'art. 53, comma 4 e ss. del Testo Unico Bancario e in conformità alla delibera del CICR del 29 luglio 2008, n. 277 nonché, in aggiunta, delle regole stabilite dall'art. 136 del Testo Unico Bancario.

Il Regolamento disciplina per l'intero Gruppo Intesa Sanpaolo i seguenti aspetti:

  • − i criteri per identificare le Parti Correlate e i Soggetti Collegati;
  • − il processo di istruttoria, deliberazione e informazione agli Organi sociali per le operazioni realizzate con Parti Correlate e Soggetti Collegati;
  • − l'informazione al mercato per le operazioni con Parti Correlate;
  • − i limiti prudenziali e gli adempimenti di segnalazione periodica alla Banca d'Italia per le attività di rischio nei confronti dei Soggetti Collegati;
  • − le regole che riguardano i controlli e i presidi organizzativi;
  • − le regole generali di disclosure e di astensione per la gestione degli interessi personali degli esponenti, dei dipendenti e dei collaboratori aziendali anche diversi dai Soggetti Collegati.

Ai sensi del Regolamento sono considerati Parti Correlate di Intesa Sanpaolo: i soggetti che esercitano il controllo o l'influenza notevole, le entità controllate e collegate, le joint venture, i fondi pensione del Gruppo, gli Esponenti e i Key Manager di Intesa Sanpaolo, con i relativi stretti familiari e le entità partecipate rilevanti.

L'insieme dei Soggetti Collegati di Gruppo è costituito dai Soggetti Collegati di ciascuna banca del Gruppo (compresa la Capogruppo) e di ciascun intermediario vigilato rilevante con fondi propri superiori al 2% del totale dei fondi propri a livello consolidato. Rispetto a ciascuna banca o intermediario vigilato rilevante del Gruppo sono Soggetti Collegati: i) gli azionisti che esercitano il controllo, l'influenza notevole o che sono comunque tenuti a richiedere autorizzazione ai sensi dell'art. 19 TUB o in grado di nominare un componente dell'organo con funzione di gestione o di supervisione strategica e i relativi gruppi societari; ii) le entità controllate, controllate congiuntamente e collegate, nonché le entità da queste controllate anche congiuntamente ad altri; iii) gli esponenti aziendali con i relativi parenti fino al secondo grado e le entità partecipate rilevanti.

54 Ai sensi dell'art 119 bis, comma 7, del Regolamento Emittenti, le società e i soggetti abilitati che detengono azioni a titolo di gestione del risparmio possono avvalersi dell'esenzione dalla segnalazione per le partecipazioni gestite superiori al 3% e inferiori al 5%.

55 Si riporta inoltre quanto già indicato nel Bilancio 2022:

nel dicembre 2020 BlackRock Inc. aveva dichiarato di detenere una partecipazione nel capitale sociale di Intesa Sanpaolo pari al 5,005% (mod. 120 A del 9 dicembre 2020) ed una partecipazione aggregata pari al 5,066% (mod. 120 B del 4 dicembre 2020);

JP Morgan Chase & Co. in data 21 dicembre 2021 aveva dichiarato (mod. 120 B) di detenere una partecipazione aggregata pari al 4,571%, della quale solo lo 0,963% rappresentato da diritti di voto riferibili ad azioni.

In via di autoregolamentazione, la Banca ha esteso la disciplina in materia di operazioni con Parti Correlate e quella sull'attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti dei Soggetti Collegati a:

  • a) gli azionisti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate anche congiuntamente ad altri;
  • b) le società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione, ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o una posizione di influenza notevole;
  • c) le società con le quali il Gruppo presenta significativi legami partecipativi e finanziari in quanto riferibili ad almeno due dei seguenti indicatori:
    • o partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate;
    • o partecipazione da parte di entità del Gruppo Intesa Sanpaolo nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto;
    • o esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte.

Tale soluzione consente di sviluppare uno standard più elevato di monitoraggio delle transazioni con le principali entità in potenziale rischio di conflitto di interessi.

Il Regolamento contempla le diverse cautele istruttorie che devono essere osservate dalle strutture della Capogruppo e dalle società controllate nella realizzazione di operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo, Soggetti Collegati di Gruppo e Soggetti rilevanti ex art. 136 TUB, al fine di soddisfare le esigenze di correttezza sostanziale delle transazioni, richiedendo, tra l'altro, un esame dettagliato delle motivazioni, degli interessi, degli effetti dal punto di vista patrimoniale, economico e finanziario e delle condizioni dell'operazione.

In coerenza con la regolamentazione adottata dalla Consob e dalla Banca d'Italia, è inoltre previsto un regime di esenzioni, integrali o parziali, dall'applicazione della disciplina.

Per quanto attiene ai profili deliberativi delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, il procedimento viene differenziato per:

  • − operazioni di importo esiguo: di controvalore inferiore o pari a 250 mila euro per le persone fisiche ed 1 milione per i soggetti diversi dalle persone fisiche (escluse dall'applicazione della disciplina);
  • − operazioni di minore rilevanza: di controvalore superiore alle soglie di esiguità (250 mila euro per le persone fisiche ed 1 milione per i soggetti diversi dalle persone fisiche), ma inferiore o pari alle soglie di maggiore rilevanza di seguito indicate;
  • − operazioni di maggiore rilevanza: di controvalore superiore alla soglia del 5% degli indicatori definiti dalla Consob e dalla Banca d'Italia (circa 2,9 miliardi per il Gruppo Intesa Sanpaolo);
  • − operazioni di competenza assembleare, a norma di legge o di Statuto.

Nel processo finalizzato all'approvazione delle operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo, un ruolo qualificato è svolto dal Comitato per le operazioni con Parti Correlate, in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di autodisciplina delle società quotate e dall'art. 148 del Testo Unico della Finanza. Il Comitato per le operazioni con Parti Correlate può avvalersi, ove ritenuto opportuno, di esperti indipendenti in relazione alla significatività, alle particolari caratteristiche economiche o strutturali dell'operazione o alla natura della parte correlata o soggetto collegato.

Per le operazioni di maggiore rilevanza le strutture devono coinvolgere il Comitato nelle fasi dell'istruttoria e delle trattative, attraverso l'invio di un flusso completo e tempestivo e con la facoltà del Comitato di richiedere ulteriori informazioni e formulare osservazioni.

Tutte le operazioni – che non siano esenti in base al Regolamento – realizzate dalla Capogruppo con una parte correlata o soggetto collegato sono riservate alla competenza deliberativa del Consiglio, previo parere del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.

Il Regolamento prevede specifici presidi nel caso in cui sia deliberata un'operazione di minore o maggiore rilevanza, nonostante il parere negativo del Comitato per le operazioni con Parti Correlate.

Le operazioni realizzate dalle società controllate con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo e Soggetti Collegati di Gruppo devono essere deliberate dal Consiglio di Amministrazione delle stesse società interessate previo benestare della Capogruppo, che viene rilasciato secondo l'iter sopra descritto.

Il Regolamento definisce altresì i criteri generali per l'informativa da rendere, almeno trimestralmente, anche ai sensi dell'art. 150 del Testo Unico della Finanza, agli amministratori e all'organo di controllo in ordine alle operazioni con Parti Correlate e Soggetti Collegati perfezionate nel periodo di riferimento dalla Capogruppo o da società controllate, al fine di fornire un quadro completo dell'insieme delle operazioni più significative poste in essere, nonché dei volumi e delle principali caratteristiche di tutte quelle delegate. L'informativa deve riguardare tutte le operazioni, anche se esenti da procedura deliberativa, di controvalore superiore alle soglie di esiguità; sono escluse le operazioni di minore rilevanza di finanziamento e di raccolta bancaria infragruppo (sempre che non riguardino una società controllata con interessi significativi di altra parte correlata o soggetto collegato e presentino condizioni non di mercato o standard). Per le operazioni di minore rilevanza infragruppo ordinarie e a condizioni di mercato è, invece, prevista un'informativa di tipo aggregato su base annuale.

Le operazioni realizzate dalle banche italiane controllate con Parti Correlate e Soggetti Collegati di Gruppo, che non siano considerate esenti, fermo il benestare della Capogruppo, devono essere deliberate dal relativo Consiglio di Amministrazione, previo parere di un Comitato di Consiglieri indipendenti costituito all'interno del Consiglio di Amministrazione della Banca stessa. Sono, inoltre, previste regole specifiche di rendicontazione delle operazioni agli Organi della Banca.

Il Regolamento disciplina inoltre l'operatività con Soggetti Rilevanti ai sensi dell'art. 136 TUB, che deve essere applicato da tutte le Banche italiane del Gruppo Intesa Sanpaolo, ivi inclusa la Capogruppo. Tale norma richiede l'adozione di una procedura deliberativa aggravata (delibera unanime dell'organo amministrativo, con esclusione del voto dell'esponente interessato, e voto favorevole dei componenti l'organo di controllo) per consentire agli esponenti bancari di assumere, direttamente o indirettamente, obbligazioni con la banca nella quale gli stessi rivestono la carica di esponente.

Sono inoltre fatti salvi gli obblighi previsti dal Codice Civile (art. 2391) e dall'art. 53 TUB in materia di interessi degli amministratori.

In particolare, l'art. 2391 C.C. stabilisce che ciascun Consigliere dia notizia di ogni interesse detenuto, per conto proprio o di terzi, che possa rilevare nell'esercizio della funzione gestoria, con riferimento ad una determinata operazione. Ai sensi della predetta disposizione, sono di competenza del Consiglio le delibere relative a quelle operazioni, anche con Parti Correlate, nelle quali il Consigliere Delegato sia titolare di un interesse per conto proprio o di terzi ed osservi quindi l'obbligo di astensione dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale ex art. 2391 C.C.

In aggiunta, l'art. 53 TUB prevede che gli amministratori delle banche debbano astenersi dalle deliberazioni in cui abbiano un conflitto di interessi per conto proprio o di terzi.

2. Informazioni sui saldi con parti correlate

I saldi creditori e debitori in essere al 30 giugno 2023 nei conti consolidati nei confronti di parti correlate – diverse da quelle infragruppo consolidate integrali – risultano di ammontare complessivamente non rilevante rispetto alla dimensione patrimoniale del Gruppo. Parimenti non risulta rilevante l'incidenza dei proventi e oneri con parti correlate sul risultato di gestione consolidato.

30.06.2023
Importo
(milioni di euro)
Incidenza
(%)
Totale attività finanziarie (1) 7.508 0,8
Totale altre attività (2) 147 0,5
Totale passività finanziarie (3) 7.513 1,0
Totale altre passività (4) 925 0,6

(1) Include le voci 10, 20, 30, 40 e 70 dell'attivo di Stato Patrimoniale.

(2) Include le voci 50, 60, 80, 120 e 130 dell'attivo di Stato Patrimoniale.

(3) Include le voci 10, 20 e 30 del passivo di Stato Patrimoniale.

(4) Include le voci 40, 50, 70, 80, 90, 100 e 110 del passivo di Stato Patrimoniale.

30.06.2023
Importo
(milioni di euro)
Incidenza
(%)
Totale interessi attivi 36 0,2
Totale interessi passivi 77 1,2
Totale commissioni attive 34 0,6
Totale commissioni passive 13 1,0
Totale costi di funzionamento (1) 92 1,8
(1) Include la voce 190 del conto economico.

Si riportano di seguito i principali termini di riferimento dell'operatività con ciascuna categoria di controparte correlata, sulla base dei soggetti indicati nello IAS 24, al netto dell'operatività con entità consolidate integralmente, con la categoria degli Azionisti rilevanti di Intesa Sanpaolo e relativi gruppi societari (entità controllate anche congiuntamente ad altri, control lanti o sottoposte a comune controllo) che abbiano una partecipazione al capitale con diritto di voto della Banca superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché con gli ulteriori soggetti inclusi nel perimetro definito in via di autoregolamentazione.

Nella tabella che segue non viene invece rappresentata l'incidenza delle operazioni con parti correlate sui flussi finanziari del Gruppo, in quanto non significativa.

Per maggiore chiarezza e coerentemente con le segnalazioni inviate alle Autorità di Vigilanza, si precisa che le poste fuori bilancio sono state dettagliate su due righe distinte, raggruppando da un lato le garanzie/impegni rilasciati e dall'altro le garanzie/impegni ricevuti. Nella prima categoria sono stati inclusi anche gli impegni revocabili rilasciati il cui importo complessivo è pari a 1,3 miliardi.

Entità
controllate
non
consolidate
integralmente
Entità
sottoposte
a controllo
congiunto
e relative
controllate
Entità
collegate e
relative
controllate
Esponenti,
Key Manager
e soggetti ad
essi
riconducibili
Fondi
Pensione
TOTALE Azionisti
(*)
Società con
le quali il
Gruppo
presenta
significativi
legami
partecipativi
e finanziari
(**)
(milioni di euro)
Altre società
riconducibili
agli
Esponenti
(***)
Cassa e disponibilità liquide - - - - - - - 376 -
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto
economico
- - 217 - - 217 - 2.623 -
a) Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
- - - - - - - 2.549 -
b) attività finanziarie designate al
fair value
- - - - - - - - -
c) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value
- - 217 - - 217 - 74 -
Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - 19 - -
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
1 361 332 19 - 713 1 951 9
a) Crediti verso banche - - 4 - - 4 - 797 -
b) Crediti verso clientela 1 361 328 19 - 709 1 154 9
Altre attività 3 - 32 - - 35 1 111 -
Partecipazioni 60 118 2.421 - - 2.599 - - -
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
22 255 622 26 170 1.095 110 5.217 5
a) debiti verso banche - - 2 - - 2 - 5.081 -
b) debiti verso la clientela 22 255 620 26 170 1.093 110 136 5
Passività finanziarie di negoziazione - - 7 - - 7 - 1.073 -
Passività finanziarie designate al fair
value
- - - 6 - 6 - - -
Altre passività 4 6 16 20 509 555 9 361 -
Garanzie e impegni rilasciati 34 98 189 7 1 329 60 1.096 1
Garanzie e impegni ricevuti - 47 28 7 - 82 83 209 38

(*) In via di autoregolamentazione, azionisti e relativi gruppi societari che detengono una partecipazione al capitale superiore alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, nonché le entità da questi controllate congiuntamente.

(**) In via di autoregolamentazione, società che presentano almeno due dei seguenti indicatori: i) partecipazione della controparte al capitale di Intesa Sanpaolo con una quota compresa tra l'1% e la soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate; ii) partecipazione da parte di entità del Gruppo ISP nella controparte superiore al 10% dei diritti di voto; iii) esposizione significativa creditizia del Gruppo verso la controparte. Gli importi riportati si riferiscono in larga misura alle società del Gruppo JP Morgan.

(***) In via di autoregolamentazione, società nelle quali gli esponenti di Intesa Sanpaolo o i loro stretti familiari i) hanno cariche esecutive o di presidente dell'organo di amministrazione; ii) detengono una partecipazione qualificata uguale o superiore al 10% del capitale o dei diritti di voto di tale entità, o sulla quale tali persone possono esercitare un'influenza notevole.

Per completezza si segnala che le entità collegate maggiormente significative incluse nel perimetro delle parti correlate, secondo quanto previsto dalla formulazione dello IAS 24 in vigore, sono: 1875 Finance Holding AG, Alpian S.A., Back2Bonis, Bancomat S.p.A., Camfin S.p.A., Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A., Digit'ed Holding S.p.A., Efesto, Equiter S.p.A., FI.NAV Comparto A1 Crediti, Fondo UTP Italia Comparto Crediti, Intrum Italy S.p.A., Lendlease MSG Heartbeat, Neva First – FCC, Penghua Fund Management Co. Ltd, RSCT Fund - Comparto Crediti e Warrant Hub S.p.A.

Tra le principali entità sottoposte a controllo congiunto (joint venture) si segnalano: Mir Capital S.c.a. Sicar, Mooney Group S.p.A. e PBZ Croatia Osiguranje Public Limited for Company Compulsory Pension Fund Management.

3. Informazioni sulle operazioni con parti correlate

Si rappresenta che le operazioni con parti correlate infragruppo, consolidate integrali, non sono incluse nel presente documento in quanto elise a livello consolidato.

Operazioni di maggiore rilevanza

Nel corso del periodo non sono state effettuate dal Gruppo Intesa Sanpaolo operazioni qualificabili come di "maggiore rilevanza" non ordinarie e non a condizioni di mercato o standard soggette – in applicazione del Regolamento di Gruppo per la gestione delle Operazioni con Parti Correlate di Intesa Sanpaolo S.p.A., Soggetti Collegati del Gruppo e Soggetti Rilevanti ex art. 136 TUB – all'obbligo di pubblicazione di un documento informativo al mercato.

Si ricorda che le operazioni di maggiore rilevanza nel periodo sono quelle che superano la soglia del 5% dei Fondi Propri a livello consolidato (circa 2,9 miliardi) o degli altri indicatori definiti dalla normativa Consob.

Altre operazioni significative

Le operazioni realizzate dal Gruppo Intesa Sanpaolo con parti correlate generalmente rientrano nell'ambito dell'ordinaria operatività del Gruppo e sono di norma poste in essere a condizioni di mercato e comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica, nel rispetto delle procedure interne sopra richiamate.

Si segnalano di seguito le principali operazioni "di minore rilevanza" perfezionate nel periodo da società del Gruppo Intesa Sanpaolo con controparti correlate.

I rapporti tra il Gruppo Intesa Sanpaolo e gli esponenti aziendali, i key manager, i relativi stretti familiari e i soggetti da questi partecipati in misura rilevante, sono riconducibili alla normale operatività del Gruppo e sono posti in essere applicando, ove ne ricorrano i presupposti, le convenzioni riservate a tutto il personale dipendente con pieno rispetto e trasparenza delle condizioni praticate.

Con riferimento all'operatività con gli Azionisti, che detengono quote del capitale con diritto di voto di Intesa Sanpaolo S.p.A. superiori alla soglia minima prevista dalla disciplina sulla comunicazione delle partecipazioni rilevanti nelle società con azioni quotate calcolata sulle sole azioni in proprietà o in gestione, e con gli altri azionisti rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, sono state realizzate operazioni di natura ordinaria concluse a condizioni di mercato.

Si segnalano, in particolare:

  • − le operazioni in strumenti finanziari OTC poste in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A. nell'ambito della corrente attività con società dei gruppi JP Morgan Chase & Co. e Blackrock Inc., nonché con la Compagnia di San Paolo;
  • − contratti di fornitura di servizi da società del gruppo BlackRock Inc., nell'ambito di progetti ad impatto ESG (per un controvalore di 1,7 milioni);
  • − un affidamento ordinario e a condizioni di mercato con la Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze.

Per quanto riguarda le operazioni con entità controllate congiuntamente o collegate, nonché con le società partecipate rilevanti in ragione della presenza di significativi legami partecipativi e finanziari, si segnalano:

  • − operazioni di natura creditizia a favore di ISM Investimenti S.p.A., Alpian S.A., Intermarine S.p.A. e Uni Gasket S.r.l.;
  • − operazioni in strumenti finanziari OTC con la Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A.;
  • − la stipula di contratti di fornitura con Destination Gusto S.r.l. (per un controvalore di circa 1 milione), Bancomat S.p.A. (per un controvalore di 8 milioni) e Marketwall S.r.l. (per un controvalore di 9,8 milioni); per quest'ultima controparte si segnala anche un accordo commerciale concernente il rinnovo della fornitura di servizi ai clienti digitali del Gruppo, per un controvalore di 8 milioni;
  • − la sottoscrizione da parte di Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. di un aumento di capitale di circa 17 milioni a favore di Alpian S.A.;
  • − un'operazione avente ad oggetto la locazione di beni mobili con Mooney S.p.A. (per un controvalore di 1,8 milioni);
  • − operazioni di natura commerciale con 2 veicoli (Fondo Tematico Turismo S.r.l. e Fondo Tematico Piani Urbani Integrati S.r.l.) dedicati alla gestione dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) nell'ambito dell'aggiudicazione ad Equiter S.p.A. del Bando indetto da BEI;
  • − operazioni di natura societaria e creditizia con il Fondo Lendlease MSG Heartbeat connesse alla realizzazione del progetto immobiliare nell'area Milano Santa Giulia.

Per quanto concerne l'operatività con i Fondi Pensione, si evidenziano le operazioni in strumenti finanziari OTC poste in essere da Intesa Sanpaolo S.p.A., nell'ambito della corrente attività con il Fondo Pensioni per il Personale Cariplo.

Altre informazioni rilevanti

Con riferimento alle società valutate al patrimonio netto, sono stati registrati:

  • − un utile da cessione di partecipazioni riconducibile alla vendita, perfezionata in data 16 maggio 2023, del 23,3% del capitale detenuto in Zhong Ou Asset Management Co. Ltd. (ZOAM);
  • − rettifiche di valore delle interessenze nel fondo Back2Bonis e in Neva First FCC.

L'andamento del titolo

Nel primo semestre 2023 i mercati azionari internazionali hanno evidenziato una tendenza generalmente positiva ed una moderata diminuzione dei premi al rischio, pur con ampie oscillazioni nel periodo.

Nei mesi iniziali dell'anno si sono registrati rialzi significativi, guidati dalle riaperture dopo i lockdown in Cina, e dalle attese per una svolta espansiva nelle politiche monetarie delle banche centrali. Mentre venivano meno, da un lato, i timori di una possibile recessione, dall'altro l'inflazione rimaneva su livelli elevati: gli investitori hanno quindi spostato in avanti nel tempo le attese per un allentamento delle politiche monetarie, con conseguente rallentamento dei mercati azionari.

Nel mese di marzo, le crisi di alcune banche regionali negli USA e quella del Credit Suisse in Europa hanno innescato un'ampia correzione delle quotazioni. Il pronto intervento dei governi e delle autorità monetarie ha arginato gli effetti delle crisi e gli indici azionari hanno gradualmente recuperato i livelli raggiunti in precedenza; tra i fattori di supporto, i risultati trimestrali soddisfacenti nell'area dell'euro, nonostante le preoccupazioni sulla tenuta della crescita economica e le perduranti incertezze di natura geopolitica.

Nella prima metà del 2023 il mercato azionario italiano ha evidenziato performance superiori a quelle degli altri Paesi europei: +19,1% per l'indice FTSE MIB e +17,8% per il FTSE Italia All Share.

Con riferimento al settore bancario, l'indice europeo ha mostrato una variazione positiva del 12%, sostanzialmente in linea con quella dell'indice Euro Stoxx (+12,5%); l'indice bancario italiano è invece cresciuto del 25,9%, guidato dall'effetto positivo dei tassi in crescita sulla redditività delle banche, dall'assenza di chiari segnali di deterioramento della qualità dell'attivo e dalle generose politiche di remunerazione degli azionisti.

La quotazione dell'azione ordinaria Intesa Sanpaolo nei primi sei mesi del 2023 ha registrato una dinamica correlata a quella degli indici relativi al settore bancario, con una tendenza al rialzo fino agli inizi di marzo, quando è stato raggiunto il punto di massimo, un marcato calo nella decade seguente, un successivo andamento fluttuante fino alla fine di maggio e una ripresa in giugno, chiudendo il semestre in crescita del 15,5% rispetto a fine 2022.

Al 30 giugno 2023 la capitalizzazione di Intesa Sanpaolo risultava salita a 43,9 miliardi, dai 39,5 miliardi di fine 2022.

Utile per azione

Il capitale sociale di Intesa Sanpaolo è costituito interamente da azioni ordinarie.

Il risultato netto loro attribuibile è determinato tenendo conto del valore dei dividendi unitari attribuiti, ripartendo poi la quota residua dell'utile netto – nell'ipotesi teorica di una sua totale assegnazione – in egual misura tra tutte le azioni in circolazione. L'indicatore Utile per azione (EPS – Earnings Per Share) viene presentato sia nella configurazione "base", sia in quella "diluita": l'EPS base è calcolato rapportando l'utile teoricamente attribuibile ai portatori delle azioni alla media ponderata delle azioni stesse in circolazione (escluse le azioni proprie riacquistate), mentre l'EPS diluito tiene conto anche degli effetti di eventuali future emissioni.

30.06.2023
Azioni
ordinarie
Azioni
ordinarie
Media ponderata azioni (numero) 18.511.218.394 19.400.527.970
Risultato attribuibile alle diverse categorie di azioni (milioni di euro) 4.222 2.354
Utile base per azione (basic EPS) (euro) 0,23 0,12
Utile diluito per azione (diluted EPS) (euro) 0,23 0,12
Utile base per azione (basic EPS) annualizzato (*) (euro) 0,46 0,24
Utile diluito per azione (diluted EPS) annualizzato (*) (euro) 0,46 0,24

(*) L'utile non è indicativo della previsione di redditività netta dell'intero esercizio in quanto ottenuto annualizzando il risultato di periodo.

Price/book value

(milioni di euro)
30.06.2023 1° sem 2023 2022 2021 2020 2019
Capitalizzazione di borsa 43.879 44.524 38.433 44.535 34.961 36.911
Patrimonio netto del Gruppo 62.309 61.706 62.715 64.823 60.920 54.996
Price / book value 0,70 0,72 0,61 0,69 0,57 0,67

L'indicatore riflette il valore attribuito dal mercato al capitale sociale di un'azienda quotata e, quindi, indirettamente, al complesso delle attività ad essa riconducibili. Pur misurando il grado di apprezzamento che operatori ed analisti finanziari attribuiscono alle potenzialità reddituali ed alla solidità patrimoniale dell'azienda, il rapporto risente in misura significativa dei fattori esogeni che influiscono sulle quotazioni azionarie.

Anche per il Gruppo Intesa Sanpaolo, il livello e l'evoluzione dell'indicatore – al 30 giugno 2023 calcolato sia sui dati medi che su quelli di fine semestre – risultano influenzati dalla dinamica dei mercati e del settore di appartenenza. I dati di raffronto relativi agli esercizi dal 2019 al 2022 sono dati medi annui.

Rating

Nel corso del primo semestre 2023, i rating assegnati dalle Agenzie internazionali a Intesa Sanpaolo S.p.A. non hanno subito variazioni. I giudizi, inalterati alla data di approvazione della presente Relazione, coincidono pertanto con quelli indicati nel Bilancio 2022, come di seguito esposti.

AGENZIA DI RATING
DBRS
Morningstar
Fitch
Ratings
Moody's S&P Global
Ratings
Debito a breve termine R-1 (low)(1) F2 P-2 A-2
Debito a lungo termine (senior preferred unsecured) BBB (high) BBB Baa1 BBB
Outlook / Trend sul debito a lungo termine Stabile Stabile Negativo Stabile
Viability - bbb - -

(1) Con Trend stabile

Per la situazione sempre aggiornata dei rating di Intesa Sanpaolo si rinvia al sito internet istituzionale di Intesa Sanpaolo, nella sezione Investor Relations/Rating.

Dividendi pagati

Il 24 maggio 2023 (con data stacco 22 maggio e record date 23 maggio) è stato messo in pagamento il saldo del dividendo relativo all'esercizio 2022 per un importo di 1.646.462.490,59 euro, corrispondente a 9,01 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.273.723.536 azioni ordinarie prive di valore nominale in circolazione alla record date (escluse quindi le n. 9.075.453 azioni proprie detenute dalla Banca alla medesima data, cui non spettano dividendi, per un importo pari a 1.765.623,7056 euro che è stato girato a Riserva straordinaria).

Si rammenta che il 23 novembre 2022 (con stacco cedola 21 novembre e record date 22 novembre) era stato messo in pagamento un acconto dividendi pari a 7,38 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.964.880.325 azioni ordinarie in circolazione alla record date, per un importo complessivo di 1.399.608.167,99 euro (al netto della quota non distribuita, pari a 1.765.505,22 euro, relativa alle n. 23.922.835 azioni in portafoglio alla record date).

Pertanto l'importo del dividendo corrisposto a valere sull'esercizio 2022 è stato di 16,39 centesimi di euro per azione, per un monte dividendi complessivo di 3.046 milioni, equivalenti ad un payout ratio del 70% dell'utile netto consolidato.

56 L'importo girato a Riserva straordinaria include (i) 817.698,32 euro quale dividendo sulle azioni in portafoglio alla record date e (ii) 947.925,38 euro quale differenza di arrotondamento fra il monte dividendi complessivo (1.647.280.188,91 euro, equivalente a 9,01 centesimi di euro per ciascuna delle n. 18.282.798.989 azioni ordinarie costituenti l'attuale capitale sociale) e il monte dividendi deliberato dal Consiglio di Intesa Sanpaolo il 3 febbraio 2023 sulla base del numero di azioni in circolazione alla data (1.648.228.114,29 euro, corrispondenti a 8,68 centesimi di euro per n. 18.988.803.160 azioni). In seguito all'esecuzione del programma di riacquisto di azioni proprie finalizzato all'annullamento che ha avuto luogo dal 13 febbraio al 4 aprile 2023, il 2 maggio 2023 è stato effettuato l'annullamento di n. 706.004.171 azioni ordinarie Intesa Sanpaolo, senza contestuale riduzione del capitale sociale, con rideterminazione in aumento del dividendo unitario da 8,68 a 9,01 centesimi di euro.

Informativa di settore

Distribuzione per settori di attività: dati economici (a)

Voci Banca dei
Territori
IMI
Corporate &
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro di
Governo
(b)
(milioni di euro)
Totale
Interessi netti 3.281 1.308 1.094 602 2 - 551 6.838
Commissioni nette 2.360 569 290 931 418 1 -216 4.353
Risultato dell'attività assicurativa - - - - - 834 22 856
Risultato netto delle attività e passività finanziarie
al fair value
60 86 66 34 13 - 78 337
Altri proventi (oneri) operativi netti -2 -1 -33 -1 32 -7 26 14
Proventi operativi netti 5.699 1.962 1.417 1.566 465 828 461 12.398
Spese del personale -1.641 -255 -281 -240 -50 -72 -646 -3.185
Spese amministrative -1.434 -440 -212 -186 -57 -84 1.038 -1.375
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e
materiali
-1 -10 -56 -43 -4 -15 -522 -651
Costi operativi -3.076 -705 -549 -469 -111 -171 -130 -5.211
Risultato della gestione operativa 2.623 1.257 868 1.097 354 657 331 7.187
Rettifiche di valore nette su crediti -611 100 -45 -11 - - 11 -556
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore
nette su altre attività
-61 -105 -22 -17 - 39 -25 -191
Altri proventi (oneri) netti - - 121 - - - 183 304
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - - - - - - - -
Risultato corrente lordo 1.951 1.252 922 1.069 354 696 500 6.744
Imposte sul reddito -642 -392 -203 -343 -92 -205 -207 -2.084
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo
(al netto delle imposte)
-24 -12 -21 -11 - -7 -11 -86
Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione (al netto delle imposte)
-13 - -1 -12 -2 -5 -57 -90
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema
bancario (al netto delle imposte)
- - -17 - - - -222 -239
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili (al netto delle imposte)
- - - - - - - -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi - - -1 -2 - -2 -18 -23
Risultato netto al 30.06.2023 1.272 848 679 701 260 477 -15 4.222
Risultato netto al 30.06.2022 662 392 166 514 302 462 -152 2.346

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

In applicazione del principio contabile IFRS 15, in particolare dei paragrafi 114 e 115 che richiedono di illustrare la disaggregazione dei ricavi provenienti dai contratti con i clienti, vengono di seguito esposte le commissioni attive e passive per settore di attività.

(milioni di euro)
Voci (a) Banca
dei
Territori
IMI Corporate
&
Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
(b)
Totale
Garanzie rilasciate 51 160 29 1 - - - 241
Servizi di incasso e pagamento 218 65 97 3 - - 5 388
Conti correnti 590 21 70 4 - - - 685
Servizio Bancomat e carte di credito 299 1 128 7 - - - 435
Attività bancaria commerciale 1.158 247 324 15 - - 5 1.749
Intermediazione e collocamento titoli 650 125 11 133 137 - -498 558
Intermediazione valute 2 - 2 1 - - 2 7
Gestioni patrimoniali 43 1 19 913 885 - -122 1.739
Distribuzione prodotti assicurativi 449 - 17 333 - 1 -1 799
Altre commissioni intermediazione /
gestione
111 11 6 95 - - 2 225
Attività di gestione, intermediazione
e consulenza
1.255 137 55 1.475 1.022 1 -617 3.328
Altre commissioni nette 127 281 41 12 90 - 34 585
Commissioni attive 2.540 665 420 1.502 1.112 1 -578 5.662
Commissioni passive -180 -96 -130 -571 -694 - 362 -1.309
Commissioni nette 30.06.2023 2.360 569 290 931 418 1 -216 4.353
Commissioni nette 30.06.2022 2.375 564 290 1.023 472 1 -181 4.544

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali (a)

Voci Banca
dei
Territori
IMI Corporate
& Investment
Banking
International
Subsidiary
Banks
Private
Banking
Asset
Management
Insurance Centro
di
Governo
(b)
(milioni di euro)
Totale
Finanziamenti verso clientela
30.06.2023 240.388 131.297 41.124 14.631 245 - 9.812 437.497
31.12.2022 247.913 129.791 40.212 15.104 282 - 13.552 446.854
Raccolta diretta bancaria
30.06.2023 271.418 105.935 54.152 45.636 17 - 77.249 554.407
31.12.2022 291.089 94.785 54.364 50.447 26 - 54.675 545.386

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

(b) Al Centro di Governo sono ricondotte le elisioni infrasettoriali.

Distribuzione per aree geografiche: dati economici e patrimoniali (a)

(milioni di euro)
Italia Europa Resto
del Mondo
Totale
Proventi operativi netti
30.06.2023 9.579 2.331 488 12.398
30.06.2022 8.510 1.786 459 10.755
Variazione % 12,6 30,5 6,3 15,3
Finanziamenti verso clientela
30.06.2023 353.134 63.412 20.951 437.497
31.12.2022 365.428 63.173 18.253 446.854
Variazione % -3,4 0,4 14,8 -2,1
Raccolta diretta bancaria
30.06.2023 473.655 73.127 7.625 554.407
31.12.2022 466.841 71.010 7.535 545.386
Variazione % 1,5 3,0 1,2 1,7

I raggruppamenti per aree geografiche sono effettuati facendo riferimento alla localizzazione delle entità costituenti il Gruppo.

(a) Dati riferiti agli schemi riclassificati, come riportati nella Relazione intermedia sulla gestione.

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 154 bis del D. Lgs. n. 58/1998

    1. I sottoscritti Carlo Messina, in qualità di Consigliere Delegato e CEO, e Fabrizio Dabbene, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, di Intesa Sanpaolo, attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154 bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato, nel corso del primo semestre 2023.
    1. La verifica dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è avvenuta sulla base di metodologie definite da Intesa Sanpaolo in coerenza con i modelli COSO e, per la componente IT, COBIT, che costituiscono framework di riferimento per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale57 .
    1. Si attesta, inoltre, che:
    2. 3.1. Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023:
      • è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
    3. 3.2. La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente a una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La relazione intermedia sulla gestione comprende, altresì, un'analisi attendibile sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Milano, 28 luglio 2023

Carlo Messina Fabrizio Dabbene

Consigliere Delegato e CEO Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

57 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace. Il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

Relazione della Società di revisione

EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano

Tel: +39 02 722121 Fax: +39 02 722122037 ey.com

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti di Intesa Sanpaolo S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale consolidato, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato e dalle relative note illustrative di Intesa Sanpaolo S.p.A. (di seguito la "Banca") e controllate (il "Gruppo Intesa Sanpaolo") al 30 giugno 2023. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della Banca responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio ed altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Intesa Sanpaolo al 30 giugno 2023 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Milano, 9 agosto 2023

EY S.p.A. Massimo Testa

(Revisore Legale)

EY S.p.A. Sede Legale: Via Meravigli, 12 – 20123 Milano Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.600.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. di Milano 606158 - P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo Speciale delle società di revisione Consob al progressivo n. 2 delibera n.10831 del 16/7/1997

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262 e prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 IFRS 9/IFRS 17

Raccordi tra prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17 e prospetti contabili consolidati riesposti

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 riesposto

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 riesposto

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato patrimoniale consolidato

Conto economico consolidato riesposto

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati pubblicati e prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 pubblicato e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262

31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
10. Cassa e disponibilità liquide 20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
35. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 45. Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
50. Derivati di copertura 60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
70. Partecipazioni 80. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 90. Attività materiali 100. Attività immateriali 110. Attività fiscali 120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 130. Altre attività (milioni di euro)
TOTALE DELL'ATTIVO
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - - - - - - - - - - - - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
- 47.577 - 102.775 - - - - - - - - - - 264 150.616
a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
- 42.522 - 85 - - - - - - - - - - - 42.607
b) attività finanziarie designate al fair value - 1 - - - - - - - - - - - - - 1
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- 5.054 - 102.690 - - - - - - - - - - 264 108.008
30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - 49.716 69.937 - 76 - - - - - - - - -225 119.504
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - - - - 528.078 3 - - - - - - - - - 528.081
a) Crediti verso banche - - - - 32.884 - - - - - - - - - - 32.884
b) Crediti verso clientela - - - - 495.194 3 - - - - - - - - - 495.197
50. Derivati di copertura - - - 13 - - 10.062 - - - - - - - - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-)
- - - - - - - -9.752 - - - - - - - -9.752
70. Partecipazioni - - - - - - - - 2.013 - - - - - - 2.013
80. Attività assicurative - - - - - 1 - - - 163 - - - - 108 272
a) contratti di assicurazione emessi che
costituiscono attività
- - - - - 1 - - - - - - - - 64 65
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono
attività
- - - - - - - - - 163 - - - - 44 207
90. Attività materiali - - - - - - - - - - 10.505 - - - - 10.505
100. Attività immateriali - - - - - - - - - - - 9.830 - - - 9.830
di cui: Avviamento - - - - - - - - - - - 3.626 - - - 3.626
110. Attività fiscali - - - - - - - - - - - - 18.273 - - 18.273
a) correnti - - - - - - - - - - - - 3.520 - - 3.520
b) anticipate - - - - - - - - - - - - 14.753 - - 14.753
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - - - - - - - 638 - 638
130. Altre attività - - - - - - - - - - - - - - 22.704 22.704
TOTALE DELL'ATTIVO 112.924 47.577 49.716 172.725 528.078 80 10.062 -9.752 2.013 163 10.505 9.830 18.273 638 22.851 975.683

Allegati

(milioni di euro)

31 Dicembre 2022 Nuova 262 31 Dicembre 2022 Pubblicato 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 15. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al costo ammortizzato ai sensi dello IAS 39
20. Passività finanziarie di negoziazione 30. Passività finanziarie designate al fair value 35. Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione
valutate al fair value ai sensi dello IAS 39
40. Derivati di copertura 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
60. Passività fiscali 70. Passività associate ad attività in via di dismissione 80. Altre passività 90. Trattamento di fine rapporto del personale 100. Fondi per rischi e oneri 110. Riserve tecniche TOTALE DEL PASSIVO
10.
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
667.586 2.550 - - - - - - - 4 - - - 670.140
a) debiti verso banche 137.481 629 - - - - - - - 4 - - - 138.114
b) debiti verso la clientela 454.025 587 - - - - - - - - - - - 454.612
c) titoli in circolazione 76.080 1.334 - - - - - - - - - - - 77.414
20.
Passività finanziarie di negoziazione
- - 46.512 - - - - - - - - - - 46.512
30.
Passività finanziarie designate al fair value
- - - 8.795 54.214 - - - - - - - - 63.009
40.
Derivati di copertura
- - - - 171 5.346 - - - - - - - 5.517
50.
copertura generica (+/-)
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di - - - - - - -8.031 - - - - - - -8.031
60.
Passività fiscali
- - - - - - - 2.306 - - - - - 2.306
a) correnti - - - - - - - 297 - - - - - 297
b) differite - - - - - - - 2.009 - - - - - 2.009
70.
Passività associate ad attività in via di dismissione
- - - - - - - - 15 - - - - 15
80.
Altre passività
- - - - - - - - - 10.966 - - - 10.966
90.
Trattamento di fine rapporto del personale
- - - - - - - - - - 852 - - 852
100.
Fondi per rischi e oneri
- - - - - - - - - - - 4.960 - 4.960
a) impegni e garanzie rilasciate - - - - - - - - - - - 711 - 711
b) quiescenza e obblighi simili - - - - - - - - - - - 139 - 139
c) altri fondi per rischi e oneri - - - - - - - - - - - 4.110 - 4.110
110.
Passività Assicurative
- - - - 17.359 - - - - 90 - 50 100.117 117.616
passività a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono - - - - 17.359 - - - - 5 - 50 100.117 117.531
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività - - - - - - - - - 85 - - - 85
TOTALE 667.586 2.550 46.512 8.795 71.744 5.346 -8.031 2.306 15 11.060 852 5.010 100.117 913.862

(milioni di euro)
31 Dicembre 2022 Pubblicato
31 Dicembre 2022 Nuova 262
120. Riserve da valutazione 125. Riserve da valutazione di pertinenza delle
imprese di assicurazione
130. Azioni rimborsabili 140. Strumenti di capitale 150. Riserve 155. Acconti su dividendi (-) 160. Sovrapprezzi di emissione 170. Capitale 180. Azioni proprie (-) 190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) TOTALE
120. Riserve da valutazione -1.939 -696 - - - - - - - - - -2.635
130. Azioni rimborsabili - - - - - - - - - - - -
140. Strumenti di capitale - - - 7.211 - - - - - - - 7.211
150. Riserve - - - - 15.827 - - - - - - 15.827
155. Acconti su dividendi (-) - - - - - -1.400 - - - - - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione - - - - - - 28.053 - - - - 28.053
170. Capitale - - - - - - - 10.369 - - - 10.369
180. Azioni proprie (-) - - - - - - - - -124 - - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) - - - - - - - - - 166 - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) - - - - - - - - - - 4.354 4.354
TOTALE -1.939 -696 - 7.211 15.827 -1.400 28.053 10.369 -124 166 4.354
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683

Allegati

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 pubblicato e Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 secondo la nuova Circolare 262 - Segue

30 Giugno 2022 Pubblicato
30 Giugno 2022 Nuova 262
10. Interessi attivi e proventi
assimilati
20. Interessi passivi e oneri
assimilati
30. Margine di interesse 40. Commissioni attive 50. Commissioni passive 60. Commissioni nette 70. Dividendi e proventi simili 80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 90. Risultato netto dell'attività di copertura 100. Utile / perdita da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva c) passività finanziarie 110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
a) attività e passività finanziarie designate al fair value b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 115. Risultato netto delle attività e passività finanziarie di pertinenza delle imprese di
assicurazione ai sensi dello IAS 39
120. Margine di intermediazione 130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) ) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 135. Rettifiche/riprese di valore nette di pertinenza delle imprese di assicurazione ai
sensi dello IAS39
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni (milioni di euro)
150. Risultato netto della gestione finanziaria
TOTALE
10. Interessi attivi e proventi assimilati 5.472 - - - - - - - - - - - - - - - 1.116 - - - - - - - 6.588
20. Interessi passivi e oneri assimilati - -1.389 - - - - - - - - - - - - - - -39 - - - - - - - -1.428
30. Margine di interesse - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5.160
40. Commissioni attive - - - 5.759 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 5.759
50. Commissioni passive - - - - -1.360 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.360
60. Commissioni nette - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4.399
70. Dividendi e proventi simili - - - - - - 140 - - - - - - - - - 216 - - - - - - - 356
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione - - - - - - - 193 - - - - - - - - -14 - - - - - - - 179
90. Risultato netto dell'attività di copertura - - - - - - - - 46 - - - - - - - - - - - - - - - 46
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
a) attività finanziarie valutate al costo
- - - - - - - - - 78 - - - - - - -128 - - - - - - - -50
ammortizzato - - - - - - - - - - 210 - - - - - - - - - - - - - 210
b) attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - -124 - - - - -128 - - - - - - - -252
c) passività finanziarie - - - - - - - - - - - - -8 - - - - - - - - - - - -8
110. Risultato netto delle altre attività e
passività finanziarie valutate al fair value
con impatto a conto economico
- - - - - - - - - - - - - 551 - - -1.273 - - - - -58 - - -780
a) attività e passività finanziarie designate
al fair value
- - - - - - - - - - - - - - 557 - 6.221 - - - - - - - 6.778
b) altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - - - - - - - - - - - - - -6 -7.494 - - - - -58 - - -7.558
120. Margine di intermediazione - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 9.310
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per
rischio di credito relativo a:
- - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.264 - - -55 - - -1.319
a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.217 - - - - -1.217
b) attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -47 -55 - - -102
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -1 - -1
150. Risultato netto della gestione
finanziaria
5.472 -1.389 4.083 5.759 -1.360 4.399 140 193 46 78 210 -124 -8 551 557 -6 -122 9.368 -1.264 -1.217 -47 -113 -1 7.990 7.990

(milioni di euro)
30 Giugno 2022 Pubblicato
30 Giugno 2022 Nuova 262
160. Premi netti 170. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa 180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 190. Spese amministrative: a) spese per il personale b) altre spese amministrative 200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri garanzie rilasciate
a) impegni e
b) altri accantonamenti netti 210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali 220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali 230. Altri oneri/proventi di gestione 240. Costi operativi 260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
delle partecipazioni
250. Utili (Perdite)
materiali e immateriali avviamento
270. Rettifiche di valore dell'
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte
operatività corrente
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle
imposte
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle
imposte
330. Utile (Perdita) d'esercizio 340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi 350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo TOTALE
160. Risultato dei servizi assicurativi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 1.255
a) ricavi assicurativi derivanti dai
contratti assicurativi emessi
4.934 -41 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 4.893
b) costi per servizi assicurativi derivanti
dai contratti assicurativi emessi
c) ricavi assicurativi derivanti da
- -3.627 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -3.627
cessioni in riassicurazione - 53 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 53
d) costi per servizi assicurativi derivanti
da cessioni in riassicurazione
-76 12 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -64
170. Saldo dei ricavi e costi di natura
finanziaria relativi alla gestione
assicurativa
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 37
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria
relativi ai contratti assicurativi emessi
- 37 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 37
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria
relativi alle cessioni in riassicurazione
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
180. Risultato netto della gestione
finanziaria e assicurativa
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 9.282
190 Spese amministrative: - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -5.488
a) spese per il personale - - - -
-3.217
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - -3.217
b) altre spese amministrative - - - - - -2.271 - - - - - - - - - - - - - - - - - - -2.271
200 Accantonamenti netti ai fondi per rischi
e oneri
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -106
a) impegni e garanzie rilasciate - - - - - - - -74 - - - - - - - - - - - - - - - - -74
b) altri accantonamenti netti - - - - - - - - -32 - - - - - - - - - - - - - - - -32
210 Rettifiche/Riprese di valore nette su
attività materiali
- - - - - - - - - -335 - - - - - - - - - - - - - - -335
220 Rettifiche/Riprese di valore nette su
attività immateriali
- - - - - - - - - - -456 - - - - - - - - - - - - - -456
230 Altri oneri/proventi di gestione - - - - - - - - - - - 486 - - - - - - - - - - - - 486
240. Costi operativi - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -5.899
250 Utili (Perdite) delle partecipazioni
Risultato netto della valutazione al fair
- - - - - - - - - - - - - 204 - - - - - - - - - - 204
260 value delle attività materiali e
immateriali
- - - - - - - - - - - - - - -3 - - - - - - - - - -3
270 Rettifiche di valore dell'avviamento - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
280 Utili (Perdite) da cessione di
investimenti
- - - - - - - - - - - - - - - - 14 - - - - - - - 14
290. Utile (Perdita) della operatività
corrente al lordo delle imposte
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 3.598
300. Imposte sul reddito del periodo
dell'operatività corrente
- - - - - - - - - - - - - - - - - - -1.239 - - - - - -1.239
310. Utile (Perdita) della operatività
corrente al netto delle imposte
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.359
320. Utile (Perdita) delle attività operative
cessate al netto delle imposte
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -
330. Utile (Perdita) di periodo - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.359
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza
di terzi
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -5 - -5
350. Utile (Perdita) di periodo di
pertinenza della capogruppo
- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 2.354

TOTALE 4.858 -3.566 9.282 -5.488 -3.217 -2.271 -106 -74 -32 -335 -456 486 -5.899 204 -3 - 14 3.598 -1.239 2.359 - 2.359 -5 2.354

Allegati

Raccordo tra prospetti contabili consolidati secondo la nuova Circolare 262 e prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17

(milioni di euro)
Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17
TOTALE ATTIVO
al 31.12.2022
(a)
POST
RICLASSIFICHE FTA
IFRS9 e IFRS17
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto nel
corso del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) = (b)+(c)
TOTALE ATTIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST FTA
Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
10. Cassa e disponibilità liquide 112.924 - - - 112.924
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico
150.616 - - - 150.616
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
119.504 - 4 4 119.508
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 528.081 - - - 528.081
50. Derivati di copertura 10.075 - - - 10.075
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto
di copertura generica (+/-)
-9.752 - - - -9.752
70. Partecipazioni 2.013 - - - 2.013
80. Attività assicurative 272 -149 28 -121 151
90. Attività materiali 10.505 - - - 10.505
100. Attività immateriali 9.830 -685 92 -593 9.237
110. Attività fiscali 18.273 163 -306 -143 18.130
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
638 - - - 638
130. Altre attività 22.704 -84 -159 -243 22.461
TOTALE DELL'ATTIVO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587

Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17

(milioni di euro)

Allegati

TOTALE PASSIVO
al 31.12.2022
(a)
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto nel
corso del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) = (b)+(c)
TOTALE PASSIVO
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
POST FTA
Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 670.140 - -13 -13 670.127
20. Passività finanziarie di negoziazione 46.512 - - - 46.512
30. Passività finanziarie designate al fair value 63.009 -1 -1 -2 63.007
40. Derivati di copertura 5.517 - - - 5.517
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
-8.031 - - - -8.031
60. Passività fiscali 2.306 -268 -17 -285 2.021
70. Passività associate ad attività in via di dismissione 15 - - - 15
80. Altre passività 10.966 -101 -102 -203 10.763
90. Trattamento di fine rapporto del personale 852 - - - 852
100. Fondi per rischi e oneri 4.960 - - - 4.960
110. Passività Assicurative 117.616 600 -641 -41 117.575
TOTALE DEL PASSIVO 913.862 230 -774 -544 913.318
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 975.683 -755 -341 -1.096 974.587

(milioni di euro)

Effetto di transizione a IFRS9 / IFRS17
TOTALE
al 31.12.2022
(a)
POST RICLASSIFICHE
FTA
IFRS9 e IFRS17
Effetto al
1.1.2022
(b)
Effetto nel
corso del
2022
(c)
Totale
effetto al
31.12.2022
(d) = (b)+(c)
TOTALE
al 31.12.2022
(e) = (a) + (d)
POST FTA
Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
120. Riserve da valutazione -2.635 -138 315 177 -2.458
130. Azioni rimborsabili - - - - -
140. Strumenti di capitale 7.211 - - - 7.211
150. Riserve 15.827 -847 93 -754 15.073
155. Acconti su dividendi (-) -1.400 - - - -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.053 - - - 28.053
170. Capitale 10.369 - - - 10.369
180. Azioni proprie (-) -124 - - - -124
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 166 - - - 166
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 4.354 25 25 4.379
TOTALE PATRIMONIO NETTO 61.821 -985 433 -552 61.269

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 secondo la nuova Circolare 262 e Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 IFRS 9/IFRS 17

(milioni di euro)
TOTALE al
30.06.2022
(a)
Effetto di transizione
a IFRS9 / IFRS17
(b)
TOTALE al 30.06.2022
(c) = (a) + (b)
POST RICLASSIFICHE FTA
IFRS9 e IFRS17
Effetto nel corso del
primo semestre
2022
POST FTA Classificazione
e misurazione IFRS9
e IFRS17
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.588 - 6.588
20. Interessi passivi e oneri assimilati -1.428 - -1.428
30. Margine di interesse 5.160 - 5.160
40. Commissioni attive 5.759 - 5.759
50. Commissioni passive -1.360 6 -1.354
60. Commissioni nette 4.399 6 4.405
70. Dividendi e proventi simili 356 - 356
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 179 - 179
90. Risultato netto dell'attività di copertura 46 - 46
100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -50 - -50
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
210 - 210
complessiva -252 - -252
110. c) passività finanziarie
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
-8
-780
-
-1.591
-8
-2.371
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 6.778 875 7.653
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value -7.558 -2.466 -10.024
120. Margine di intermediazione 9.310 -1.585 7.725
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -1.319 - -1.319
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.217 - -1.217
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-102 - -102
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -1 - -1
150. Risultato netto della gestione finanziaria 7.990 -1.585 6.405
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.255 -419 836
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 4.893 -3.122 1.771
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -3.627 2.756 -871
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 53 16 69
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -64 -69 -133
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa 37 1.750 1.787
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 37 1.750 1.787
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - - -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 9.282 -254 9.028
190 Spese amministrative: -5.488 232 -5.256
a) spese per il personale -3.217 158 -3.059
b) altre spese amministrative -2.271 74 -2.197
200 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -106 -19 -125
a) impegni e garanzie rilasciate
b) altri accantonamenti netti
-74
-32
-
-19
-74
-51
210 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali -335 9 -326
220 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali -456 67 -389
230 Altri oneri/proventi di gestione 486 - 486
240. Costi operativi -5.899 289 -5.610
250 Utili (Perdite) delle partecipazioni 204 - 204
260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -3 - -3
270 Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 14 - 14
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 3.598 35 3.633
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.239 -43 -1.282
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 2.359 -8 2.351
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 2.359 -8 2.351
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -5 - -5
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 2.354 -8 2.346

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati IFRS 9/IFRS 17 e prospetti contabili consolidati riesposti

Allegati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 riesposto

Lo Stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2022 IFRS 9/IFRS 17 non ha necessitato di riesposizioni.

Raccordo tra Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 IFRS 9/IFRS 17 e Conto economico consolidato al 30 giugno 2022 riesposto

30.06.2022 Variazione Conferimento (milioni di euro)
30.06.2022
(IFRS 9/IFRS 17
comparto
perimetro
di consolidamento
Ramo
Formazione
Riesposto
assicurativo) (a) (b)
10. Interessi attivi e proventi assimilati 6.588 5 - 6.593
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 6.254 - - 6.254
20. Interessi passivi e oneri assimilati -1.428 -3 - -1.431
30. Margine di interesse 5.160 2 - 5.162
40. Commissioni attive 5.759 21 - 5.780
50. Commissioni passive -1.354 -4 - -1.358
60. Commissioni nette 4.405 17 - 4.422
70.
80.
Dividendi e proventi simili
Risultato netto dell'attività di negoziazione
356
179
-
6
-
-
356
185
90. Risultato netto dell'attività di copertura 46 - - 46
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -50 - - -50
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 210 - - 210
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -252 - - -252
c) passività finanziarie -8 - - -8
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
110. impatto a conto economico -2.371 - - -2.371
a) attività e passività finanziarie designate al fair value 7.653 - - 7.653
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value -10.024 - - -10.024
120. Margine di intermediazione 7.725 25 - 7.750
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -1.319 - - -1.319
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -1.217 - - -1.217
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -102 - - -102
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni -1 - - -1
150. Risultato netto della gestione finanziaria 6.405 25 - 6.430
160. Risultato dei servizi assicurativi 836 - - 836
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 1.771 - - 1.771
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -871 - - -871
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 69 - - 69
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -133 - - -133
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa 1.787 - - 1.787
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi 1.787 - - 1.787
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione - - - -
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 9.028 25 - 9.053
190. Spese amministrative: -5.256 -22 -33 -5.311
a) spese per il personale -3.059 -15 5 -3.069
b) altre spese amministrative -2.197 -7 -38 -2.242
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -125 - - -125
a) impegni e garanzie rilasciate -74 - - -74
b) altri accantonamenti netti -51 - - -51
210. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali -326 -1 - -327
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -389 -1 2 -388
230. Altri oneri/proventi di gestione 486 2 - 488
240. Costi operativi -5.610 -22 -31 -5.663
250. Utili (Perdite) delle partecipazioni 204 - - 204
260. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -3 - - -3
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 14 - - 14
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 3.633 3 -31 3.605
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.282 -1 10 -1.273
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 2.351 2 -21 2.332
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 2.351 2 -21 2.332
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -5 -2 21 14
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 2.346 - - 2.346

(a) La riesposizione si riferisce ai risultati economici dei primi 6 mesi del 2022 di Compagnie de Banque Privée Quilvest (ora Intesa Sanpaolo Wealth Management S.A.).

(b) La riesposizione è riferita al conferimento a Intesa Sanpaolo Formazione del ramo di attività di Intesa Sanpaolo dedicato alla progettazione ed erogazione di servizi e prodotti formativi per i dipendenti del Gruppo con sede in Italia, avvenuto in via propedeutica alla cessione di Intesa Sanpaolo Formazione perfezionata a fine giugno 2022.

Allegati

Prospetti contabili consolidati riesposti

Stato patrimoniale consolidato

(milioni di euro)
Variazioni
30.06.2023
31.12.2022
Voci dell'attivo
assolute %
10. Cassa e disponibilità liquide 79.875 112.924 -33.049 -29,3
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 151.753 150.616 1.137 0,8
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 44.053 42.607 1.446 3,4
b) attività finanziarie designate al fair value 1 1 - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 107.699 108.008 -309 -0,3
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 132.166 119.508 12.658 10,6
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 525.732 528.081 -2.349 -0,4
a) crediti verso banche 31.704 32.884 -1.180 -3,6
b) crediti verso clientela 494.028 495.197 -1.169 -0,2
50. Derivati di copertura 8.986 10.075 -1.089 -10,8
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -8.996 -9.752 -756 -7,8
70. Partecipazioni 2.599 2.013 586 29,1
80. Attività assicurative 843 151 692
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono attività 530 18 512
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono attività 313 133 180
90. Attività materiali 9.700 10.505 -805 -7,7
100. Attività immateriali 9.192 9.237 -45 -0,5
di cui:
- avviamento 3.668 3.626 42 1,2
110. Attività fiscali 16.080 18.130 -2.050 -11,3
a) correnti 2.666 3.520 -854 -24,3
b) anticipate 13.414 14.610 -1.196 -8,2
120. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 638 -24 -3,8
130. Altre attività 26.661 22.461 4.200 18,7
Totale dell'attivo 955.205 974.587 -19.382 -2,0

Allegati

30.06.2023 31.12.2022 (milioni di euro)
Variazioni
Voci del passivo e del patrimonio netto
assolute %
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 630.131 670.127 -39.996 -6,0
a) debiti verso banche 94.827 138.132 -43.305 -31,4
b) debiti verso la clientela 438.677 454.595 -15.918 -3,5
c) titoli in circolazione 96.627 77.400 19.227 24,8
20. Passività finanziarie di negoziazione 47.648 46.512 1.136 2,4
30. Passività finanziarie designate al fair value 66.768 63.007 3.761 6,0
40. Derivati di copertura 5.177 5.517 -340 -6,2
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.414 -8.031 -617 -7,7
60. Passività fiscali 2.938 2.021 917 45,4
a) correnti 500 303 197 65,0
b) differite 2.438 1.718 720 41,9
70. Passività associate ad attività in via di dismissione - 15 -15
80. Altre passività 23.171 10.763 12.408
90. Trattamento di fine rapporto del personale 775 852 -77 -9,0
100. Fondi per rischi e oneri 4.169 4.960 -791 -15,9
a) impegni e garanzie rilasciate 539 711 -172 -24,2
b) quiescenza e obblighi simili 81 139 -58 -41,7
c) altri fondi per rischi e oneri 3.549 4.110 -561 -13,6
110. Passività assicurative 119.381 117.575 1.806 1,5
a) contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività 119.311 117.561 1.750 1,5
b) cessioni in riassicurazione che costituiscono passività 70 14 56
120. Riserve da valutazione -2.084 -2.458 -374 -15,2
130. Azioni rimborsabili - - -
140. Strumenti di capitale 7.217 7.211 6 0,1
150. Riserve 14.654 15.073 -419 -2,8
155. Acconti su dividendi (-) - -1.400 -1.400
160. Sovrapprezzi di emissione 28.001 28.053 -52 -0,2
170. Capitale 10.369 10.369 - -
180. Azioni proprie (-) -70 -124 -54 -43,5
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 152 166 -14 -8,4
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 4.222 4.379 -157 -3,6
Totale del passivo e del patrimonio netto 955.205 974.587 -19.382 -2,0

Conto economico consolidato riesposto

30.06.2023 30.06.2022 Variazioni (milioni di euro)
Riesposto assolute %
10. Interessi attivi e proventi assimilati 14.562 6.593 7.969
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 13.031 6.254 6.777
20. Interessi passivi e oneri assimilati -6.630 -1.431 5.199
30. Margine di interesse 7.932 5.162 2.770 53,7
40. Commissioni attive 5.306 5.780 -474 -8,2
50. Commissioni passive -1.366 -1.358 8 0,6
60. Commissioni nette 3.940 4.422 -482 -10,9
70. Dividendi e proventi simili 359 356 3 0,8
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 69 185 -116 -62,7
90. Risultato netto dell'attività di copertura -57 46 -103
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: -97 -50 47 94,0
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 72 210 -138 -65,7
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -187 -252 -65 -25,8
c) passività finanziarie 18 -8 26
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
1.630 -2.371 4.001
a) attività e passività finanziarie designate al fair value -2.281 7.653 -9.934
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3.911 -10.024 13.935
120. Margine di intermediazione 13.776 7.750 6.026 77,8
130. Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: -725 -1.319 -594 -45,0
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -669 -1.217 -548 -45,0
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva -56 -102 -46 -45,1
140. Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 3 -1 4
150. Risultato netto della gestione finanziaria 13.054 6.430 6.624
160. Risultato dei servizi assicurativi 1.064 836 228 27,3
a) ricavi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi 1.518 1.771 -253 -14,3
b) costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi -458 -871 -413 -47,4
c) ricavi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione 73 69 4 5,8
d) costi per servizi assicurativi derivanti da cessioni in riassicurazione -69 -133 -64 -48,1
170. Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.648 1.787 -4.435
a) costi/ricavi netti di natura finanziaria relativi ai contratti assicurativi emessi -2.652 1.787 -4.439
b) ricavi/costi netti di natura finanziaria relativi alle cessioni in riassicurazione 4 - 4
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 11.470 9.053 2.417 26,7
190. Spese amministrative: -5.256 -5.311 -55 -1,0
a) spese per il personale -3.067 -3.069 -2 -0,1
b) altre spese amministrative -2.189 -2.242 -53 -2,4
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -130 -125 5 4,0
a) impegni e garanzie rilasciate 32 -74 106
210. b) altri accantonamenti netti
Rettifiche/ riprese di valore nette su attività materiali
-162
-336
-51
-327
111
9
2,8
220. Rettifiche/ riprese di valore nette su attività immateriali -451 -388 63 16,2
230. Altri oneri/proventi di gestione 462 488 -26 -5,3
240. Costi operativi -5.711 -5.663 48 0,8
250.
260.
Utili (Perdite) delle partecipazioni
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
194
-22
204
-3
-10
19
-4,9
270. Rettifiche di valore dell'avviamento - - -
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 160 14 146
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 6.091 3.605 2.486 69,0
300. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.846 -1.273 573 45,0
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 4.245 2.332 1.913 82,0
320. Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - - -
330. Utile (Perdita) di periodo 4.245 2.332 1.913 82,0
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -23 14 -37
350. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 4.222 2.346 1.876 80,0

Allegati

Raccordi tra prospetti contabili consolidati riesposti e schemi di bilancio consolidati riclassificati

Raccordo tra Stato patrimoniale consolidato e Stato patrimoniale consolidato riclassificato

Attività 30.06.2023 (milioni di euro)
31.12.2022
Cassa e disponibilità liquide 79.875 112.924
Voce 10 Cassa e disponibilità liquide 79.875 112.924
Finanziamenti verso banche Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso banche (contributo comparto 30.128 31.273
Voce 40a (parziale) bancario)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso banche (contributo comparto
30.094 31.144
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
bancario)
Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso banche (contributo comparto bancario)
-
-
-
-
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso banche (contributo
Voce 20c (parziale) comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
34 29
Voce 30 (parziale) banche (contributo comparto bancario) - 100
Finanziamenti verso clientela
Crediti verso clientela valutati al costo ammortizzato
437.497
435.583
446.854
444.244
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (contributo comparto
Voce 40b (parziale) bancario)
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed
429.565 437.973
Voce 40b (parziale) altri) (contributo comparto bancario) 6.018 6.271
Crediti verso clientela valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva e con impatto sul conto economico
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Finanziamenti verso clientela (contributo comparto
1.914 2.610
Voce 20a (parziale) bancario) 81 86
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Finanziamenti verso clientela (contributo comparto bancario)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - Finanziamenti verso clientela (contributo
- -
Voce 20c (parziale) comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti verso
760 916
Voce 30 (parziale) clientela (contributo comparto bancario) 1.073 1.608
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato che non costituiscono finanziamenti 60.052 52.690
Voce 40a (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (banche) (contributo comparto bancario)
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed
1.610 1.740
Voce 40b (parziale) assicurazioni) (contributo comparto bancario) 58.442 50.950
Voce 20a (parziale) Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (contributo comparto bancario)
48.434
43.937
46.546
42.436
Voce 20b (parziale) Attività finanziarie designate al fair value - Titoli di debito (contributo comparto bancario) 1 1
Voce 20c (parziale) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (contributo comparto bancario) 4.496 4.109
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (contributo comparto
59.369 48.008
Voce 30 (parziale) bancario) 59.369 48.008
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso Banche (contributo comparto
3 3
Voce 40a (parziale) assicurativo) - -
Voce 40b (parziale) Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti verso clientela (contributo comparto
assicurativo)
3 3
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto a conto economico 102.480 103.052
Voce 20a (parziale)
Voce 20b (parziale)
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (contributo comparto assicurativo)
Attività finanziarie designate al fair value (contributo comparto assicurativo)
35
-
85
-
Voce 20c (parziale)
Voce 50 (parziale)
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (contributo comparto assicurativo)
Derivati di copertura (contributo comparto assicurativo)
102.409
36
102.954
13
Attività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al fair value con impatto sulla redditivà complessiva 71.724 69.792
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (contributo comparto
Voce 30 (parziale)
Partecipazioni
assicurativo) 71.724
2.599
69.792
2.013
Voce 70 Partecipazioni 2.599 2.013
Attività materiali e immateriali 18.892 19.742
Attività di proprietà 17.457 18.248
Voce 90 (parziale) Attività materiali
Voce 100 Attività immateriali
8.265
9.192
9.011
9.237
Diritti d'uso acquisiti con il leasing 1.435 1.494
Voce 90 (parziale) Attività materiali 1.435 1.494
Attività fiscali 16.080 18.130
Voce 110 Attività fiscali 16.080 18.130
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 638
Voce 120 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 614 638
Altre voci dell'attivo
Voce 50
Derivati di copertura (contributo comparto bancario) 27.458
8.950
22.922
10.062
Voce 60 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -8.996 -9.752
Voce 80
Voce 130
Attività assicurative
Altre attività
843
26.661
151
22.461
Totale attività 955.205 974.587

Allegati

(milioni di euro)

Passività 30.06.2023 31.12.2022
Debiti verso banche al costo ammortizzato 94.077 137.489
Voce 10 a) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (contributo comparto bancario)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
94.082 137.495
- Voce 10 a) (parziale) (contributo comparto bancario) -5 -6
Debiti verso clientela al costo ammortizzato e titoli in circolazione 532.468 528.795
Voce 10 b) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (contributo comparto
bancario)
438.441 454.038
Voce 10 c) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (contributo comparto bancario) 95.277 76.066
- Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(contributo comparto bancario)
-1.250 -1.309
Passività finanziarie di negoziazione 47.639 46.512
Voce 20 Passività finanziarie di negoziazione (contributo comparto bancario) 47.639 46.512
Passività finanziarie designate al fair value 13.608 8.795
Voce 30 Passività finanziarie designate al fair value (contributo comparto bancario) 13.608 8.795
Passività finanziarie di pertinenza delle imprese di assicurazione valutate al costo ammortizzato
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (contributo comparto
2.326 2.522
Voce 10 a) (parziale) assicurativo) 745 637
Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso la clientela (contributo comparto
assicurativo)
236 557
Voce 10 c) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli in circolazione (contributo comparto
assicurativo)
1.350 1.334
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
- Voce 10 a) (parziale) (contributo comparto assicurativo)
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
- -
- Voce 10 b) (parziale) (contributo comparto assicurativo) -5 -6
Passività finanziarie di negoziazione di pertinenza delle imprese di assicurazione 96 171
Voce 20 (parziale)
Voce 40 (parziale)
Passività finanziarie di negoziazione (contributo comparto assicurativo)
Derivati di copertura (contributo comparto assicurativo)
9
87
-
171
Passività finanziarie designate al fair value di pertinenza delle imprese di assicurazione 53.160 54.212
Voce 30 (parziale) Passività finanziarie designate al fair value (contributo comparto assicurativo) 53.160 54.212
Passività fiscali 2.938 2.021
Voce 60
Passività associate ad attività in via di dismissione
Passività fiscali 2.938
-
2.021
15
Voce 70 Passività associate ad attività in via di dismissione - 15
Altre voci del passivo 22.107 9.399
Voce 40 Derivati di copertura (contributo comparto bancario) 5.090 5.346
Voce 50 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) -7.414 -8.031
Voce 80 Altre passività
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
23.171 10.763
Voce 10 a) (parziale) (contributo comparto bancario) 5 6
Voce 10 a) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso banche (di cui debiti per leasing)
(contributo comparto assicurativo)
- -
Voce 10 b) (parziale) Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
(contributo comparto bancario)
1.250 1.309
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (di cui debiti per leasing)
Voce 10 b) (parziale)
Passività assicurative
(contributo comparto assicurativo) 5
119.381
6
117.575
Voce 110 Passività assicurative 119.381 117.575
Fondi per rischi e oneri 4.944 5.812
Voce 90 Trattamento di fine rapporto del personale 775 852
Voce 100 a) Fondi per rischi e oneri - Impegni e garanzie rilasciate 539 711
Voce 100 b)
Voce 100 c)
Fondi per rischi e oneri - Quiescenza e obblighi simili
Fondi per rischi e oneri - Altri fondi per rischi e oneri
81
3.549
139
4.110
Capitale 10.369 10.369
Voce 170 Capitale 10.369 10.369
Riserve 42.585 43.002
Voce 130 Azioni rimborsabili - -
Voce 150
Voce 160
Riserve
Sovrapprezzi di emissione
14.654
28.001
15.073
28.053
- Voce 180 Azioni proprie (-) -70 -124
Riserve da valutazione -1.709 -1.939
Voce 120 Riserve da valutazione (contributo comparto bancario ed inclusiva di Riserve IAS19 di pertinenza
comparto assicurativo)
-1.709 -1.939
Riserve da valutazione di pertinenza delle imprese di assicurazione -375 -519
Voce 120 Riserve da valutazione (contributo comparto assicurativo) -375 -519
Acconti su dividendi - -1.400
Voce 155
Strumenti di capitale
Acconti su dividendi (-) -
7.217
-1.400
7.211
Voce 140 Strumenti di capitale 7.217 7.211
Patrimonio di pertinenza di terzi 152 166
Voce 190 Patrimonio di pertinenza di terzi 152 166
Risultato netto 4.222 4.379
Voce 200 Utile (Perdita) di periodo (+/-) 4.222 4.379
Totale passività e patrimonio netto 955.205 974.587

Raccordo tra Conto economico consolidato riesposto e Conto economico consolidato riclassificato

Voci 30.06.2023 (milioni di euro)
30.06.2022
Riesposto
Interessi netti 6.838 4.049
Voce 30 Margine di interesse 7.932 5.162
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) -1.017 -1.089
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 7 5
- Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 64 42
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) - 27
+ Voce70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
7 1
+ Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap -118 -89
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) -22 -10
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) -15 -
Commissioni nette 4.353 4.544
Voce 60 Commissioni nette 3.940 4.422
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Comparto assicurativo 350 144
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento 1 2
- Voce 60 (parziale) Commissioni nette (Commissioni periodiche c/c con saldi attivi (tassi negativi)) - -27
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) 25 25
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
115 49
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
2 -8
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo Comparto Bancario)
Commissioni promotori Divisione Private
-24 -6
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) -30 -30
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) -26 -27
Risultato dell'attività assicurativa 856 841
Voce 160 Risultato dei servizi assicurativi 1.064 836
Voce 170 Saldo dei ricavi e costi di natura finanziaria relativi alla gestione assicurativa -2.648 1.787
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Contributo comparto assicurativo) 1.017 1.089
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Comparto assicurativo -350 -144
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo Comparto Assicurativo)
231 216
+ Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo Comparto Assicurativo) -64 -21
+ Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo Comparto Assicurativo) - -
+ Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo Comparto Assicurativo)
-360 -127
+ Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(Contributo Comparto Assicurativo)
-2.083 7.105
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo Comparto Assicurativo)
3.803 -10.106
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (Contributo Comparto Assicurativo)
- -
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (Contributo Comparto Assicurativo)
-29 -55
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale 172 158
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative 81 74
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali 12 9
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali 21 15
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi (Contributo Comparto Bancario)
Commissioni promotori Divisione Private
24 6
- Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative -35 -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo - -1

Allegati

Voci 30.06.2023 (milioni di euro)
30.06.2022
Riesposto
Risultato netto delle attività e passività finanziarie al fair value 337 1.329
Voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 69 185
Voce 90 Risultato netto dell'attività di copertura -57 46
Voce 110 a) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value
-2.281 7.653
Voce 110 b) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
3.911 -10.024
Voce 100 b) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
-187 -252
Voce 100 c) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie 18 -8
+ Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo Comparto Bancario)
120 140
- Voce 70 (parziale) Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Dividendi incassati e pagati nell'ambito dell'attività di prestito titoli)
-7 -1
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Collocamento Certificates) -25 -25
- Voce 80 (parziale) Risultato netto dell'attività di negoziazione (Contributo Comparto Assicurativo) 64 21
- Voce 80 (parziale) Differenziali Hedging swap 118 89
- Voce 90 (parziale) Risultato netto dell'attività di copertura (Contributo Comparto Assicurativo) - -
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva - Rapporti tra Banche/Altre imprese con Comparto Assicurativo
- -
- Voce 100 b) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (Contributo Comparto Assicurativo)
360 127
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
(governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione
81 361
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività finanziarie designate al fair value (Collocamento Certificates)
-115 -49
- Voce 110 a) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(a) attività e passività designate al fair value (Contributo Comparto Assicurativo)
2.083 -7.105
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Contributo Comparto Assicurativo)
-3.803 10.106
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
-28 60
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
1 7
- Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore
nette su crediti)
14 -6
- Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione) - (Contributo comparto Bancario)
-1 -
- Voce 100 c) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - Riclassifica operatività entità non soggette a
direzione e coordinamento (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
- -2
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) 2 6

Voci 30.06.2023 (milioni di euro)
30.06.2022
Altri proventi (oneri) operativi netti 14 Riesposto
-8
Voce 70 Dividendi e proventi simili 359 356
Voce 230 Altri oneri / proventi di gestione 462 488
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento -7 -5
+ Voce 60 (parziale) Commissioni nette - Riclassifica operatività entità non soggette a direzione e coordinamento -1 -2
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
+ Voce 110 b) (parziale) assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
9 -13
- Voce 70 (parziale) conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo Comparto Bancario)
Dividendi e proventi simili su titoli di capitale detenuti per la negoziazione, valutati al fair value con impatto a
-120 -140
conto economico o per cui è esercitata l'opzione di valutazione al fair value con impatto sulla redditività
- Voce 70 (parziale) complessiva (inclusi i dividendi su OICR) (Contributo Comparto Assicurativo) -231 -216
- Voce 230 (parziale)
- Voce 230 (parziale)
Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi spese)
Altri oneri/ proventi di gestione (Recuperi imposte indirette)
-9
-442
-11
-465
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) 7 15
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Utili/perdite da cessione di immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) 4 3
- Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Negoziazione e valutazione altre attività) -2 -6
Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
+ Voce 190 b) (parziale) operativo)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
-4 -6
+ Voce 210 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
-33 -24
+ Voce 220 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo) -2 -2
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 24 20
Proventi operativi netti 12.398 10.755
Spese del personale -3.185 -3.189
Voce 190 a) Spese per il personale -3.067 -3.069
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) 2 -50
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Rientro time value trattamento di fine rapporto e altri fondi del personale) 22 10
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri sistemi di incentivazione di personale dipendente delle reti distributive) 30 30
- Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) - 48
+ Voce 160 b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Spese del personale -172 -158
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi spese) - -
Spese amministrative -1.375 -1.352
Voce 190 b) Altre spese amministrative -2.189 -2.242
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Importi ricondotti a Interessi netti - Iniziativa For Funding) - -
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) 18 26
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 343 391
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Recuperi spese) 26 27
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Riconduzione operatività entità non bancaria, finanziaria e assicurativa - leasing
operativo)
4 6
- Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) 53 38
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Altre Spese Amministrative -81 -74
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri / proventi di gestione (Recuperi imposte indirette) 442 465
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri /proventi di gestione (Recuperi di spese) 9 11
Ammortamento immobilizzazioni immateriali e materiali -651 -623
Voce 210 Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali -336 -327
Voce 220 Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali -451 -388
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali di pertinenza del comparto assicurativo - 1
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) 30 27
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) 8 1
- Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
finanziaria e assicurativa - leasing operativo)
33 24
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Materiali -12 -9
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - Ammortamenti Immob. Immateriali -21 -15
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) 68 45
- Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Svalutazioni) 1 -
Rettifiche / riprese di valore su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
- Voce 220 (parziale) acquisizione)
Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Riconduzione operatività entità non bancaria,
27 16
- Voce 220 (parziale) finanziaria e assicurativa - leasing operativo) 2 2
Costi operativi -5.211 -5.164
Risultato della gestione operativa 7.187 5.591

Allegati

Voci 30.06.2023 (milioni di euro)
30.06.2022
Riesposto
Rettifiche di valore nette su crediti -556 -1.432
Voce 140 Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni 3 -1
Voce 200 a) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
32 -74
+ Voce 100 a) (parziale) (Contributo Comparto Bancario)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
-24 -154
+ Voce 100 a) (parziale) (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo Comparto Bancario)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
15 3
+ Voce 100 a) (parziale) (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) (Contributo comparto Bancario)
Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Importi ricondotti a rettifiche di valore
41 51
+ Voce 110 b) (parziale) nette su crediti) -14 6
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Finanziamenti (Contributo Comparto Bancario)
Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
-626 -1.181
+ Voce 130 a) (parziale) ammortizzato - Titoli di debito (enti pubblici, imprese non finanziarie ed altri) (Contributo Comparto
Bancario)
- -10
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/ riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Finanziamenti (Contributo Comparto Bancario)
17 -6
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) - -66
Altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività -191 -114
Voce 260 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -22 -3
Voce 200 b) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri - Altri accantonamenti netti -162 -51
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Componenti rendimento delle polizze
assicurative stipulate a favore delle Reti di consulenti finanziari)
17 -39
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo Comparto
Bancario)
-44 -24
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Contributo Comparto Bancario)
1 -2
+ Voce 130 b) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva - Titoli di debito (Contributo Comparto Bancario)
-44 -41
- Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario)
- 2
- Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - -2
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Rientro time value fondi rischi ed oneri) 15 -
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -2 -11
- Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Accantonamenti per oneri non ricorrenti) - 66
+ Voce 160b) (parziale) Costi per servizi assicurativi derivanti dai contratti assicurativi emessi - rilascio passività assicurative 35 -
- Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 24 -
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Svalutazioni) -8 -1
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Svalutazioni) -1 -
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Svalutazioni immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) - -8
Altri proventi (oneri) netti 304 143
Voce 250 Utili (Perdite) di partecipazioni 194 204
Voce 280 Utili (Perdite) da cessione di investimenti
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
160 14
Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) (Contributo Comparto Bancario)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
78 361
Voce 100 a) (parziale) (Banche) (Contributo Comparto Bancario)
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Titoli di debito
3 -
- Voce 100 a) (parziale) (governi, imprese finanziarie ed assicurazioni) - Effetto correlato al risultato di negoziazione -81 -361
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Erogazione liberale a favore del personale) - -48
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Utili/perdite da cessione di immobilizzazioni materiali riacquisite) - -
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Proventi/oneri non ricorrenti o non correlati alla gestione caratteristica) -7 -15
+ Voce 260 (parziale) Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali -24 -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (valutate al patrimonio netto) -24 -20
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 5 -
- Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Rettifiche/Riprese di valore per deterioramento di partecipazioni collegate) - 8
Utile (Perdita) delle attività operative cessate
Voce 320
Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte -
-
-
-
+ Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - -
Risultato corrente lordo 6.744 4.188

(milioni di euro)
Voci 30.06.2023 30.06.2022
Riesposto
Imposte sul reddito -2.084 -1.475
Voce 300 Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente -1.846 -1.273
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative ("Bank tax" e "Windfall tax" del Gruppo CIB) -53 -38
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) -36 -10
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-44 -32
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -105 -122
- Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili)
- -
- Voce 320 (parziale) Utile (Perdita) dei gruppi di attività operative cessate al netto delle imposte (Imposte) - -
Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo (al netto delle imposte) -86 -39
+ Voce 190 a) (parziale) Spese per il personale (Oneri di integrazione e incentivazione all'esodo) -2 50
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Oneri di integrazione) -18 -26
+ Voce 200 (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (Oneri di integrazione) - 2
+ Voce 210 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività materiali (Oneri di integrazione) -30 -27
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Oneri di integrazione) -68 -45
+ Voce 230 (parziale) Altri oneri/ proventi di gestione (Oneri/proventi di integrazione) -4 -3
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Oneri di integrazione) 36 10
Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) -90 -64
+ Voce 30 (parziale) Margine di interesse (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -64 -42
+ Voce 100 a) (parziale) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - Finanziamenti
(Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) - (Contributo comparto Bancario)
-41 -51
+ Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione) - (Contributo comparto Bancario)
1 -
+ Voce 100 c) (parziale) Utile (Perdita) da cessione o riacquisto di passività finanziarie - Riclassifica operatività entità non soggette a
direzione e coordinamento (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione)
- 2
+ Voce 200 b) (parziale) Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) 2 11
+ Voce 220 (parziale) Rettifiche / riprese di valore nette su attività immateriali (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
acquisizione)
-27 -16
+ Voce 250 (parziale) Utili (Perdite) di partecipazioni (Effetti economici dell'allocazione dei costi di acquisizione) -5 -
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Effetti economici dell'allocazione dei costi di
+ Voce 300 (parziale) acquisizione) 44 32
Tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario (al netto delle imposte) -239 -278
+ Voce 110 b) (parziale) Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (Oneri riguardanti il sistema bancario)
-1 -7
+ Voce 130 a) (parziale) Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - Titoli di debito verso Banche (Oneri riguardanti il sistema bancario)
- -2
+ Voce 190 b) (parziale) Altre spese amministrative (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) -343 -391
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente (Contributi ai Fondi di risoluzione e tutela depositi) 105 122
Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre attività intangibili (al netto delle imposte) - -
Voce 270 Rettifiche di valore dell'avviamento - -
+ Voce 300 (parziale) Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente (Rettifiche di valore dell'avviamento e delle altre
attività intangibili)
- -
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi -23 14
Voce 340 Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi -23 14
Risultato netto 4.222 2.346

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