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Banca Popolare di Sondrio

Quarterly Report Aug 28, 2023

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Quarterly Report

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RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2023

RELAZIONE FINANZIARIA SEMESTRALE CONSOLIDATA AL 30 GIUGNO 2023

Società per azioni

Sede sociale e Direzione generale: I - 23100 Sondrio SO - Piazza Garibaldi 16 Tel. 0342 528.111 - Fax 0342 528.204 Indirizzi Internet: https://www.popso.it – https://istituzionale.popso.it E-mail: [email protected] - Indirizzo PEC: [email protected] Iscritta al Registro delle Imprese di Sondrio al n. 00053810149 - Iscritta all'Albo delle Banche al n. 842 Capogruppo del Gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio, iscritto all'Albo dei Gruppi bancari al n. 5696.0 - Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Codice fiscale e Partita IVA: 00053810149 Capitale sociale: € 1.360.157.331 – Riserve: € 1.385.452.113 (Dati approvati dall'Assemblea dei soci del 29 aprile 2023)

Rating:

• Rating rilasciato alla Banca Popolare di Sondrio da Fitch Ratings in data 6 luglio 2023:

  • ˗ Long-term Issuer Default Rating (IDR): BB+
  • ˗ Short-term Issuer Default Rating (IDR): B
  • ˗ Viability Rating: bb+
  • ˗ Government Support Rating: ns
  • ˗ Long-term Deposit Rating: BBB-
  • ˗ Short-term Deposit Rating: F3
  • ˗ Senior Preferred Debt: BB+
  • ˗ Tier 2 Subordinated Debt: BB-
  • ˗ Outlook: Stabile
  • Rating rilasciato alla Banca Popolare di Sondrio da DBRS Morningstar in data 14 novembre 2022:
    • Long-Term Issuer Rating: BBB (low)
    • Short-Term Issuer Rating: R-2 (middle)
    • Intrinsic Assessment: BBB (low)
    • Support Assessment: SA3
    • Long-Term Deposit Rating: BBB
    • Short-Term Deposit Rating: R-2 (high)
    • Long-term Senior Debt: BBB (low)
    • Short-term Debt: R-2 (middle)
    • Subordinated Debt: BB
    • Trend: Stabile
  • Rating rilasciato alla Banca Popolare di Sondrio da Scope Ratings in data 14 marzo 2023:
    • Issuer rating: BBB
    • Outlook: Stabile

INDICE

Cariche sociali 4
Relazione intermedia sulla gestione al 30 giugno 2023 10
Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023
Prospetti contabili consolidati
Stato patrimoniale consolidato 51
Conto economico consolidato 53
Prospetto della redditività consolidata complessiva 54
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 55
Rendiconto finanziario consolidato 57
Note illustrative consolidate
Politiche contabili 60
Informazioni sullo Stato patrimoniale consolidato 110
Informazioni sul Conto economico consolidato 130
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 142
Informazioni sul patrimonio consolidato 166
Operazioni con parti correlate 169
Informativa di settore 171

Attestazioni e altre relazioni

Attestazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato ai sensi dell'art. 154-bis
del D. Lgs. n. 58/1998
180
Relazione della Società di revisione 181

Allegati 184

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Presidente VENOSTA cav. prof. avv. FRANCESCO
Vicepresidente STOPPANI dott. LINO ENRICO*
Consigliere delegato PEDRANZINI cav. lav. rag. dott. MARIO ALBERTO**
Consiglieri CARRETTA dott. prof. ALESSANDRO
CORDONE dott. ing. NICOLA
CREDARO LORETTA*
DEPPERU dott.ssa prof.ssa DONATELLA
DORO avv. ANNA
FALCK dott. ing. FEDERICO*
FERRARI dott. ATTILIO PIERO*
MALAGUTI prof.ssa avv. MARIA CHIARA
MOLLA dott. PIERLUIGI
ROSSI dott.ssa prof.ssa SERENELLA
STEFINI dott.ssa SILVIA
ZAMBELLI dott.ssa ROSSANA

COLLEGIO SINDACALE

Presidente ROSSANO dott.ssa SERENELLA
Sindaci effettivi DE BUGLIO dott. MASSIMO
VITALI dott.ssa LAURA
Sindaci supplenti MELLARINI dott. ALESSANDRO
VIDO dott. PAOLO

DIREZIONE GENERALE

Direttore generale PEDRANZINI cav. lav. rag. dott. MARIO ALBERTO
Vicedirettori generali RUFFINI rag. GIOVANNI
ERBA rag. MARIO
GUSMEROLI rag. MILO
POLETTI rag. dott. CESARE

Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari BERTOLETTI rag. dott. MAURIZIO

* Membri del Comitato esecutivo

** Membro del Comitato esecutivo e Segretario del Consiglio di amministrazione

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INFORMAZIONI SULLA GESTIONE

Avvertenza. Gli importi contenuti nella presente relazione intermedia sulla gestione sono rappresentati utilizzando come moneta di conto l'euro; i raffronti in termini percentuali sono riferiti per la parte patrimoniale ai dati omogenei di fine 2022 e per la parte economica a quelli omogenei del 30 giugno 2022; le eventuali eccezioni vengono esplicitate. Poiché nella relazione (testo e prospetti) gli importi sono per lo più arrotondati al milione o alle migliaia, i valori percentuali indicati possono presentare marginali scostamenti rispetto a quelli che risulterebbero dal raffronto fra gli importi espressi in unità di grandezza diverse.

RELAZIONE INTERMEDIA SULLA GESTIONE AL 30 GIUGNO 2023

PREMESSA

La relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 è stata predisposta in ottemperanza all'articolo 154 ter, commi 2, 3 e 4, del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, in accordo con i criteri di rilevazione e valutazione previsti dai principi contabili internazionali IAS/IFRS adottati dalla Comunità Europea e oggi in vigore, come specificato nelle note illustrative.

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato predisposto in conformità al principio contabile internazionale IAS 34.

In attuazione della predetta disciplina, la relazione semestrale privilegia l'informazione a livello consolidato. Stante la rilevanza che la Banca Popolare di Sondrio spa ha nell'ambito del Gruppo, sono stati mantenuti ampi riferimenti all'attività della stessa.

Nel periodo in rassegna i principi contabili adottati sono rimasti invariati rispetto all'esercizio precedente, salvo l'adozione degli emendamenti entrati in vigore nel periodo.

IL GRUPPO BANCARIO BANCA POPOLARE DI SONDRIO

Il Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio risulta così composto:

Capogruppo:

Banca Popolare di Sondrio spa - Sondrio.

Società del Gruppo:

Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA - Lugano CH.

La Capogruppo detiene totalmente il capitale della Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA pari a 180.000.000 franchi svizzeri.

Factorit spa - Milano.

La Capogruppo detiene totalmente il capitale di Factorit spa, pari a 85.000.002 euro.

Sinergia Seconda srl - Milano

La Capogruppo detiene totalmente il capitale di Sinergia Seconda srl, pari a 60.000.000 di euro.

Banca della Nuova Terra spa - Sondrio

La Capogruppo detiene totalmente il capitale di Banca della Nuova Terra spa, pari a 31.315.321 euro.

PrestiNuova srl - Agenzia in Attività Finanziaria - Roma Banca della Nuova Terra spa detiene totalmente il capitale di PrestiNuova srl - Agenzia in Attività Finanziaria, pari a 100.000 euro.

Popso Covered Bond srl - Conegliano (Tv). La Capogruppo detiene il 60% del capitale di Popso Covered Bond srl, pari a 10.000 euro.

Relazione intermedia sulla gestione

PARTECIPAZIONI CONSOLIDATE INTEGRALMENTE

Denominazione Sede Capitale Sociale
(in migliaia)
Quota di
partecipazione
%
Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA Lugano (CHF) 180.000 100
Factorit spa Milano 85.000 100
Sinergia Seconda srl Milano 60.000 100
Banca della Nuova Terra spa Sondrio 31.315 100
Pirovano Stelvio spa (1) Sondrio 2.064 100
Servizi Internazionali e Strutture Integrate 2000 srl (1) Milano 75 100
PrestiNuova srl - Agenzia in Attività Finanziaria Roma 100(3) 100
Immobiliare Borgo Palazzo srl (1) Tirano 10(2) 100
Immobiliare San Paolo srl (1) Tirano 10(2) 100
Rent2Go srl (1) Bolzano 12.050 100
Prima srl (1) Milano 25(4) 100
Popso Covered Bond srl Conegliano V. 10 60
Centro delle Alpi SME srl (1) Conegliano V. 10 -

(1) partecipazioni non rientranti nel gruppo bancario

(2) partecipate da Sinergia Seconda srl

(3) partecipata da Banca della Nuova Terra spa

(4) partecipata da Immobiliare San Paolo srl

Ai sensi del principio contabile IFRS 10, anche il fondo Centro delle Alpi Real Estate è oggetto di consolidamento integrale.

PARTECIPAZIONI CONSOLIDATE CON IL METODO DEL PATRIMONIO NETTO

Denominazione Sede Capitale Sociale
(in migliaia)
Quota di
partecipazione %
Alba Leasing spa Milano 357.953 19,264
Arca Vita spa Verona 208.279 14,837
Arca Holding spa Milano 50.000 34,715
Unione Fiduciaria spa Milano 5.940 24,000
Polis Fondi Sgrpa Milano 5.200 19,600
Sofipo SA (1) Lugano (CHF) 2.000 30,000
Rajna Immobiliare srl (2) Sondrio 20 50,000

(1) partecipata da Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA

(2) controllo congiunto

Per un maggior dettaglio sulle modalità di rappresentazione in bilancio delle partecipazioni, si rinvia alle note illustrative al paragrafo «area e metodi di consolidamento».

Relazione intermedia sulla gestione

SINTESI DEI RISULTATI

(in milioni di euro)
Dati patrimoniali 30/06/2023 31/12/2022 Var. %
Finanziamenti verso clientela 33.300 33.020 0,85
Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato 32.952 32.632 0,98
Finanziamenti verso clientela valutati al fair value con impatto sul conto
economico
348 387 -10,31
Finanziamenti verso banche 1.964 1.865 5,30
Attività finanziarie che non costituiscono finanziamenti 13.475 13.667 -1,41
Partecipazioni 360 323 11,67
Totale dell'attivo 53.971 57.854 -6,71
Raccolta diretta da clientela 39.091 41.771 -6,42
Raccolta indiretta da clientela 42.720 39.059 9,38
Raccolta assicurativa 2.028 1.958 3,61
Massa amministrata della clientela 83.840 82.787 1,27
Altra provvista diretta e indiretta 18.763 20.177 -7,01
Patrimonio netto 3.510 3.387 3,63
Dati economici 30/06/2023 30/06/2022 Var. %
Margine di interesse 427 320 33,41
Margine di intermediazione* 686 485 41,57
Risultato dell'operatività corrente 302 154 96,20
Utile (Perdita) di periodo 207 105 97,11
Coefficienti patrimoniali 30/06/2023 31/12/2022
CET1 Capital ratio 15,80% 15,39%
Total Capital ratio 18,36% 17,95%
Altre informazioni Gruppo Bancario 30/06/2023 31/12/2022
Numero dipendenti 3.504 3.456
Numero filiali 373 373

* Il margine di intermediazione è rappresentato come da prospetto di sintesi di conto economico riclassificato (pagina 45)

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Indici di Bilancio 30/06/2023 31/12/2022
Patrimonio netto/Raccolta diretta da clientela 8,98% 8,11%
Patrimonio netto/Crediti verso clientela 10,54% 10,26%
Patrimonio netto/Attività finanziarie 26,05% 24,78%
Patrimonio netto/Totale attivo 6,50% 5,86%
Indicatori di Profittabilità 30/06/2023 30/06/2022
Cost/Income 40,61% 52,86%
Margine di interesse/Margine di intermediazione 62,28% 66,08%
Spese amministrative/Margine di intermediazione 40,67% 53,92%
Margine di interesse/Totale attivo 0,79% 0,59%
Risultato netto della gestione finanziaria/Totale attivo 1,13% 0,76%
Utile d'esercizio/Totale attivo 0,38% 0,19%
Indicatori della Qualità del Credito 30/06/2023 31/12/2022
NPL ratio 4,23% 4,29%
Texas ratio 16,62% 18,16%
Sofferenze nette/Patrimonio netto 2,48% 3,60%
Sofferenze nette/Crediti verso clientela 0,26% 0,37%
Crediti verso clientela/Raccolta diretta da clientela 85,18% 79,05%

Costo del credito 0,47% 0,51%

Note:

  • - Gli indicatori sono stati calcolati utilizzando i valori esposti come da prospetto di sintesi di conto economico riclassificato.
  • - Cost/Income: rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione.
  • - Texas ratio: rapporto tra i crediti deteriorati e la differenza, al denominatore, del patrimonio netto e le attività immateriali.
  • - Costo del credito: rapporto delle Rettifiche di valore nette sul totale dei finanziamenti verso clientela.

RICHIAMI INTERNAZIONALI

Nel corso dei primi sei mesi dell'anno l'attività economica mondiale ha registrato un progressivo rallentamento della sua dinamica. La crescita ha infatti perso vigore - con una decelerazione significativa del ciclo manifatturiero - e tra le principali ragioni vanno senza dubbio annoverati il perdurare del conflitto tra Russia e Ucraina, il persistere dell'inflazione su livelli elevati e il correlato ulteriore inasprimento delle politiche monetarie. Anche il commercio internazionale, dopo l'aumento dei flussi registrato nei primi tre mesi del 2023, ha denotato segni di indebolimento.

Negli Stati Uniti il PIL è passato dal +2,6% dell'ultimo trimestre 2022 al +2% dei primi tre mesi del nuovo anno. Ha poi continuato in calando, con una previsione per l'intero 2023 all'1,6%. In Cina, dopo un avvio d'anno positivo anche per il venir meno delle restrizioni legate al Covid, la crescita è tornata su livelli moderati, condizionata dalla debolezza della domanda e dalle difficoltà del mercato immobiliare.

L'inflazione al consumo è valutata in calo, risentendo positivamente della significativa riduzione dei prezzi energetici, ma è rimasta elevata la sua componente di fondo. Di qui, il proseguire di politiche monetarie restrittive, con la Federal Reserve che a maggio ha aumentato di altri 25 punti base il tasso di riferimento e la BCE che ha effettuato rialzi di analoga entità a maggio e, quindi, a giugno.

L'area dell'euro ha evidenziato nei primi tre mesi del 2023 una sostanziale stagnazione del PIL, per poi segnare nel secondo trimestre un avanzamento dello 0,3%. Le più recenti previsioni indicano per fine anno una crescita del PIL ben al di sotto dell'1%, in presenza di una dinamica inflazionistica che, sebbene in rallentamento in ragione del calo dei prezzi energetici, si mantiene elevata nella sua componente di fondo. Gli andamenti sono stati abbastanza diversificati tra i vari Paesi, con la Germania che ha risentito in modo particolare delle difficoltà congiunturali (nel primo trimestre dell'anno il PIL ha segnato -0,3%, dopo che già l'ultimo trimestre del 2022 aveva accusato una flessione dello 0,5%) e del rialzo dei prezzi (+6,8% a giugno 2023).

Come sopra cennato, la BCE ha dato continuità alla politica monetaria restrittiva aumentando complessivamente del 4% i tassi ufficiali di interesse dal luglio del 2022, mentre la Commissione Europea ha invitato gli Stati membri a portare nel medio termine il disavanzo di bilancio al di sotto del 3% del PIL e ha raccomandato a quelli con un elevato debito pubblico – fra cui l'Italia – di pianificare e attuare una credibile politica di riduzione dello stesso.

LO SCENARIO DI RIFERIMENTO PER IL NOSTRO GRUPPO

L'Italia

Dopo che il primo trimestre dell'anno aveva segnato una crescita del PIL dello 0,6%, ponendo deciso rimedio al frazionale calo (-0,1%) registrato negli ultimi tre mesi del 2022 – il periodo primaverile è stato contrassegnato da una repentina interruzione della fase espansiva. Tra le cause, la caduta della produzione industriale, alla quale non sono certo estranee le difficoltà del ciclo manifatturiero in Germania, nostro principale partner economico. Ha fatto da contrappeso, almeno parziale, l'espansione del terziario, all'interno del quale il turismo ha messo a segno importanti risultati, archiviando definitivamente il periodo nero del Covid.

Dopo il calo di fine 2022, i consumi delle famiglie sono tornati a crescere, beneficiando, fra l'altro, dell'espansione dell'occupazione, accompagnata, peraltro, da una dinamica retributiva assai contenuta e decisamente lontana dal tasso di inflazione. Quest'ultima ha sostanzialmente replicato le dinamiche registrate a livello internazionale: netta flessione della spesa energetica,

maggior vischiosità per le componenti di fondo, che hanno portato a un dato al 30 giugno pari al 6,7%, tra i più elevati all'interno dell'Unione Europea.

La rapida attuazione del PNRR, raccomandata dalla Commissione Europea, passa tramite un processo di revisione che si auspica possa dare importanti risultati in termini di rafforzamento, ammodernamento ed efficientamento delle strutture – economiche, ma non solo - del nostro Paese.

La Confederazione Elvetica

Nel 2023 la crescita dell'economia svizzera è attesa su ritmi decisamente inferiori alla media, attorno all'1,1%. La situazione internazionale, tra cui le incertezze generate dal conflitto in Ucraina per il quale non si intravvedono spiragli di pace, continua a pesare significativamente. Il permanere dell'inflazione su livelli elevati, nonostante il deciso calo dei prezzi dell'energia, lascia prevedere il protrarsi di un orientamento monetario restrittivo a livello mondiale, con effetti frenanti sull'economia. Il secondo trimestre dell'anno ha confermato in Svizzera l'evoluzione negativa delle importazioni, mentre, dopo il calo di aprile, le esportazioni sono significativamente riprese da maggio, trascinate dal settore dell'orologeria che ha segnato nuovi livelli record.

Per far fronte a un'inflazione che si mantiene su livelli elevati, la Banca Nazionale Svizzera ha rialzato i tassi di 25 punti base a giugno 2023 e gli esperti si attendono un ulteriore aumento di pari entità dopo l'estate.

MERCATO DEL CREDITO NAZIONALE

Nei dodici mesi in cui la Banca Centrale Europea, operando la maggior restrizione monetaria della propria storia venticinquennale, ha innalzato il tasso di rifinanziamento principale dallo zero al 4%, il rendimento dell'attivo fruttifero delle banche italiane è salito per meno della metà, dall'1,90 di giugno 2022 al 3,79% della fine del semestre in commento. Tuttavia, contenendo ancor più l'inasprimento del costo della raccolta da famiglie e società non finanziarie – dallo 0,45 allo 0,93% - si è ottenuto un significativo allargamento del differenziale, dall'1,45 al 2,86%.

Negative, d'altronde, su ambo i lati del bilancio, le variazioni dei volumi, nelle misure rettificate, come di consueto, per tener conto di fenomeni tecnici, quali le cartolarizzazioni.

Si è progressivamente acuita la recessione della raccolta, fino a un -2,3% che risente dell'andamento peggiore (-4,1%) dei depositi, in parte rimpiazzati, alla ricerca di migliori rendimenti, dalla ravvivata sottoscrizione di obbligazioni (+14,3%).

Passati appunto in negativo (-1,5%) pure gli impieghi a famiglie e società non finanziarie.

Permangono rassicuranti gli indicatori di qualità dei prestiti. Il rapporto tra sofferenze nette e impieghi, a maggio scorso, risultava addirittura limato (dallo 0,92 allo 0,89%) rispetto a un anno prima, seppure in risalita dal minimo dello 0,81% toccato a fine 2022.

Il cosiddetto NPL ratio, a sua volta computato al netto delle rettifiche, ha chiuso tale esercizio al minimo storico dell'1,5%, la metà del valore preconizzato due anni fa, quando ancora non si poteva immaginare l'esplosione della guerra e dei prezzi, quindi quale solo lascito della pandemia. E l'ABI ha ulteriormente ammorbidito la propria stima di rialzo al 2024, ora a un 2,1% ben inferiore al 3,3% registrato, nel 2019, prima dell'affacciarsi di tutti i citati catastrofici eventi.

Sui conti economici, l'illustrata accelerazione dei tassi esercita, come noto, effetti positivi sui ricavi e svalutativi sugli asset, siano questi di natura finanziaria o creditizia. Pertanto, alla decisa crescita del margine d'intermediazione, pressoché esclusivamente originata dalla componente interessi, ci si attende si contrapponga una recrudescenza delle rettifiche sui finanziamenti, con

l'esito netto di replicare l'utile dell'anno passato, il quale, ripulito dei proventi straordinari, si è rivelato perfino superiore alle prime stime, ma non del tutto soddisfacente nei termini di un ROE nell'ordine del 7%.

RACCOLTA

In una fase caratterizzata da tassi in progressivo aumento, le imprese hanno utilizzato la propria liquidità per ridurre il ricorso al credito bancario, mentre la clientela retail ha dirottato parte delle proprie disponibilità dai conti correnti verso prodotti d'investimento più remunerativi, in particolare bond governativi. A livello di sistema, nel primo semestre dell'anno la raccolta diretta è risultata in calo su base annua, in continuità con il rallentamento già evidenziato a fine 2022 e nel primo trimestre 2023. Di segno decisamente opposto la dinamica della raccolta indiretta, che ha segnato un significativo incremento da attribuire al positivo andamento dei mercati nel primo semestre. Ancora in crescita il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela.

Il nostro Gruppo non è rimasto estraneo a tale tendenza e ha registrato una dinamica negativa nella raccolta diretta che, costituita dalle voci del passivo di bilancio 10b «debiti verso clientela» e 10c «titoli in circolazione», si è attestata a 39.091 milioni, -6,42% sul periodo di raffronto, ma in aumento del 2,29% anno su anno.

La raccolta indiretta da clientela, a valori di mercato, ha sommato 42.720 milioni, +9,38%. La raccolta assicurativa si è portata a 2.028 milioni, +3,61%.

La raccolta globale da clientela si è pertanto affermata a 83.840 milioni, +1,27%.

I depositi da banche sono ammontati a 9.097 milioni, rispetto a 11.382 milioni, diminuzione in parte legata al rimborso del finanziamento T-LTRO III scaduto lo scorso mese di giugno. Detta esposizione è connessa in buona parte alle residue operazioni di rifinanziamento a più lungo termine in essere con la Banca Centrale Europea per complessivi 4.506 milioni.

I titoli in amministrazione affidatici dalle banche sono saliti da 8.796 a 9.666 milioni, +9,90%. La raccolta globale da clientela e banche è pertanto risultata pari a 102.603 milioni, -0,35%.

Relazione intermedia sulla gestione

RACCOLTA DIRETTA DA CLIENTELA CONSOLIDATA

(in migliaia di euro) 30/06/2023 Compos. % 31/12/2022 Compos. % Variaz. %
Conti correnti e depositi a vista 31.319.870 80,12 33.616.828 80,48 -6,83
Depositi a scadenza 2.842.535 7,27 2.661.831 6,37 6,79
Pronti contro termine 955.233 2,44 1.576.069 3,77 -39,39
Passività Leasing 169.088 0,43 171.146 0,41 -1,20
Obbligazioni 3.563.990 9,12 3.531.946 8,46 0,91
Assegni circolari e altri 129.990 0,33 116.815 0,28 11,28
Altri debiti 110.379 0,28 96.372 0,23 14,53
Totale 39.091.085 100,00 41.771.007 100,00 -6,42

RACCOLTA GLOBALE CONSOLIDATA

(in migliaia di euro) 30/06/2023 Compos. % 31/12/2022 Compos. % Variaz. %
Totale raccolta diretta da clientela 39.091.085 38,10 41.771.007 40,57 -6,42
Totale raccolta assicurativa 2.028.474 1,98 1.957.819 1,90 3,61
Totale raccolta indiretta da clientela 42.720.377 41,64 39.058.623 37,93 9,38
- Risparmio gestito 6.791.033 15,90 6.386.243 16,35 6,34
- Risparmio amministrato 35.929.344 84,10 32.672.380 83,65 9,97
Totale 83.839.936 81,71 82.787.449 80,40 1,27
Debiti verso banche 9.096.877 8,87 11.381.702 11,05 -20,07
Raccolta indiretta da banche 9.666.349 9,42 8.795.626 8,55 9,90
Totale generale 102.603.162 100,00 102.964.777 100,00 -0,35

Quanto alle singole componenti, i conti correnti e i depositi a vista, in calo del 6,83% a 31.320 milioni, hanno costituito l'80,12% dell'intera raccolta diretta. Le obbligazioni hanno evidenziato un contenuto aumento, +0,91% a 3.564 milioni. I depositi a scadenza sono ammontati a 2.843 milioni, +6,79%. I pronti contro termine, che al 31 dicembre 2022 segnavano 1.576 milioni, sono scesi a 955 milioni, -39,39%. Gli assegni circolari hanno cifrato 130 milioni, +11,28%. La voce rappresentata dalle passività per leasing (contabilizzate sulla base di quanto previsto dall' IFRS16) è ammontata a 169 milioni, -1,20%, mentre le altre forme di raccolta sono salite da 96 a 110 milioni, +14,53%.

Relativamente al risparmio gestito, si fa rimando al paragrafo della presente relazione dedicato all'attività in titoli e tesoreria.

Relazione intermedia sulla gestione

FINANZIAMENTI A CLIENTELA

Nel periodo in esame si è registrato un irrigidimento delle condizioni di credito a famiglie e imprese da parte delle banche, sia pure in maniera meno rapida rispetto al primo trimestre, mentre la domanda netta di credito da parte delle imprese è diminuita, così come in forte calo è risultata la domanda di mutui per l'acquisto di case da parte delle famiglie. Imprese e famiglie, a causa dei continui rialzi effettuati e attesi dei tassi d'interesse, hanno rinviato gli investimenti in attesa di tempi migliori. E' rimasto contenuto il deterioramento del credito, mentre è aumentata l'incidenza del flusso di crediti che registrano ritardi nei pagamenti.

I finanziamenti a clientela, di cui alla tabella che segue, costituiscono una riesposizione di

quelli riportati negli schemi di stato patrimoniale e sono rappresentati solo dai finanziamenti, con esclusione dei titoli, fatta eccezione per quei titoli che per loro natura non rappresentano un investimento finanziario. Sono pari alla somma dei finanziamenti ricompresi nella voce «40 attività finanziarie valutate al costo ammortizzato -b) crediti verso clientela» e nella voce «20 attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico -c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value».

Complessivamente i finanziamenti a clientela sono ammontati a 33.300 milioni, +0,85% rispetto a fine 2022 e +0,08% anno su anno. Il rapporto finanziamenti/raccolta diretta da clientela si è così portato all'85,18%, rispetto al 79,05%. Al totale dei finanziamenti a clientela le varie voci hanno contribuito in misura diversa. La voce principale è costituita dai mutui, ipotecari e chirografari, pari a 20.198 milioni, in lieve aumento, +1,05%, che rappresentano il 60,66% dei finanziamenti. Ricomprendono anche le attività cedute non cancellate in quanto non sono stati soddisfatti i requisiti previsti dallo IFRS 9 per la derecognition. Seguono gli altri finanziamenti (anticipi, sovvenzioni, ecc.), che si sono attestati a 5.109 milioni, +5,04%, corrispondenti al 15,34% dei finanziamenti; i conti correnti sono ammontati a 3.538 milioni, in flessione dell'1,78%.

(in migliaia di euro) 30/06/2023 Compos. % 31/12/2022 Compos. % Variaz. %
Conti Correnti 3.537.967 10,62 3.601.999 10,91 -1,78
Mutui 20.198.128 60,66 19.989.083 60,54 1,05
Prestiti personali e cessioni del quinto 526.845 1,58 502.524 1,52 4,84
Factoring 3.182.087 9,56 3.273.352 9,91 -2,79
Altri finanziamenti 5.109.421 15,34 4.864.391 14,73 5,04
Titoli di Debito 745.133 2,24 788.830 2,39 -5,54
Totale 33.299.581 100,00 33.020.179 100,00 0,85

FINANZIAMENTI A CLIENTELA

In discreta crescita, +4,84% a 527 milioni, i prestiti personali, mentre sono risultate in contrazione le operazioni di factoring, -2,79% a 3.182 milioni.

I titoli di debito sono stati pari a 745 milioni, -5,54%. Questi ultimi derivano da operazioni di cartolarizzazione di finanziamenti a clientela effettuate dalle partecipate Banca della Nuova Terra spa e Alba Leasing spa e ricomprendono anche i titoli emessi nell'ambito delle operazioni di cessione di crediti NPL dagli SPV Diana, POP NPLs 2020, POP NPLs 2021 e POP NPLs 2022.

L'aggregato crediti deteriorati netti è sceso del 5,13%, portandosi a 577 milioni rispetto a 609 milioni di fine 2022; nel periodo di raffronto si era evidenziata una riduzione del 27,27%. Tale aggregato è pari all'1,73% (1,84%) della voce finanziamenti verso clientela; la sua contrazione è dovuta sia alle cessioni effettuate di crediti NPL e sia alla politica di rafforzamento delle strutture aziendali preposte all'erogazione, gestione e monitoraggio del credito.

(in migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022 Variazioni
assolute
Variazioni %
Crediti Deteriorati Esposizione lorda 1.454.285 1.460.176 -5.891 -0,40
Rettifiche di valore 876.921 851.580 25.341 2,98
Esposizione netta 577.364 608.596 -31.232 -5,13
Sofferenze Esposizione lorda 519.445 517.931 1.514 0,29
Rettifiche di valore 432.313 396.094 36.219 9,14
Esposizione netta 87.132 121.837 -34.705 -28,48
Inadempienze probabili Esposizione lorda 848.881 880.694 -31.813 -3,61
Rettifiche di valore 435.129 450.688 -15.559 -3,45
Esposizione netta 413.752 430.006 -16.254 -3,78
Esposizioni scadute Esposizione lorda 85.959 61.551 24.408 39,65
e/o sconfinanti deteriorate Rettifiche di valore 9.479 4.798 4.681 97,52
Esposizione netta 76.480 56.753 19.727 34,76
Crediti in bonis Esposizione lorda 32.895.513 32.557.337 338.176 1,04
Rettifiche di valore 173.296 145.754 27.542 18,90
Esposizione netta 32.722.217 32.411.583 310.634 0,96
Totale crediti verso
clientela
Esposizione lorda 34.349.798 34.017.513 332.285 0,98
Rettifiche di valore 1.050.217 997.334 52.883 5,30
Esposizione netta 33.299.581 33.020.179 279.402 0,85

FINANZIAMENTI A CLIENTELA - PARTITE DETERIORATE E IN BONIS

L'ammontare delle rettifiche complessive riferite ai crediti deteriorati è stato pari a 877 milioni, +2,98%, corrispondenti al 60,30% dell'importo lordo degli stessi, rispetto al 58,32% dell'anno precedente. Le rettifiche di periodo sono risultate superiori rispetto a quelle dello scorso esercizio. I crediti deteriorati lordi sono scesi da 1.460 milioni a 1.454 milioni, -0,40%. L'NPL ratio lordo è risultato pari al 4,23% rispetto al 4,29% di fine anno. Le sofferenze nette, depurate delle rettifiche di valore, sono ammontate a 87 milioni, -28,48% (-36,64% nel periodo di confronto), e corrispondono allo 0,26% del totale dei crediti verso la clientela, rispetto allo 0,37% al 31 dicembre 2022. A fronte delle perdite presunte sulle sofferenze in essere, le rettifiche di valore sono passate da 396 milioni a 432 milioni (+9,14%), pari all'83,23% dell'importo lordo di tali crediti, rispetto al 76,48% dell'anno precedente. È una delle percentuali di copertura più elevate a livello di sistema. Se si tiene conto degli importi passati a conto economico in anni

precedenti su posizioni già a sofferenze e per le quali si mantiene un'evidenza contabile, a fronte di una prospettiva di eventuali recuperi, la copertura per tali crediti si attesta a oltre il 94%.

Le inadempienze probabili, al netto delle svalutazioni, sono state pari a 414 milioni, -3,78%, e corrispondono all'1,24% del totale dei crediti verso la clientela, rispetto all'1,30% dell'anno precedente. Le relative rettifiche con l'attuale grado di copertura del 51,26% sono state pari a 435 milioni, -3,45%; l'anno precedente il grado di copertura era del 51,17%.

I crediti scaduti deteriorati netti sono stati pari a 76 milioni, +34,76%, incremento che in parte deriva da situazioni temporanee stagionali e rappresentano lo 0,23% del totale dei crediti verso la clientela, rispetto allo 0,17%.

Gli accantonamenti, a fronte dei crediti in bonis, hanno sommato 173 milioni, +18,90%, e sono pari allo 0,53% degli stessi rispetto allo 0,45% di fine 2022. Tale incremento sconta valutazioni prudenziali rispetto al contesto macroeconomico e geopolitico, al livello ancora elevato dell'inflazione, alle incertezze legate al conflitto russo-ucraino, ma anche il risultato dell'attività di identificazione di eventuali criticità riguardanti in particolare le posizioni a stage 2, che sono le più esposte agli eventi di crisi. L'ammontare complessivo delle rettifiche di valore è pervenuto a 1.050 milioni, +5,30%.

ATTIVITÀ IN TITOLI E TESORERIA

Nel secondo trimestre dell'anno le borse sono state contraddistinte da una dinamica orientata al rialzo, ancorché con performance disomogenee tra le diverse aree geografiche. Gli operatori hanno "prezzato" un contesto di ripresa migliore delle attese, di costo della vita in discesa, seppure più lentamente degli auspici, e di banche centrali prossime alla conclusione del ciclo dei rialzi.

Negli Stati Uniti il mercato azionario è cresciuto nel periodo nell'ordine dell'8% (+16% da inizio anno), ricevendo supporto dal settore tecnologico (alimentato anche dal boom dell'intelligenza artificiale), dove peraltro si è osservata una concentrazione dei risultati positivi su titoli guida come Nvidia, Tesla, Microsoft e Apple.

Nell'Eurozona le borse sono avanzate mediamente del 2% (+16% da inizio anno), beneficiando della spinta del listino tedesco, ai massimi storici.

In Giappone la debolezza dello yen, indotta dalla rinnovata politica ultra-accomodante della Bank of Japan, ha determinato un vero e proprio balzo del mercato nell'ordine del 18% (+27% nel semestre). Infine, nei Paesi emergenti (+1% nel periodo e +4% nel 2023) spicca la performance negativa degli indici cinesi, appesantiti dalla difficile ripartenza dopo i lockdown per il Covid, dalla perdurante crisi del comparto immobiliare e dalle mai sopite tensioni geo-politiche con Usa e Taiwan; a questo movimento si è contrapposto il nuovo record storico della borsa indiana, in un contesto macroeconomico relativamente positivo.

Nel secondo trimestre dell'anno i mercati obbligazionari sono stati mossi da due forze contrapposte, con un andamento senza una precisa direzionalità che ha consolidato i risultati positivi dei primi tre mesi. Da un lato, sono continuate le pressioni al ribasso derivanti dalle strette monetarie attuate dalle banche centrali; dall'altro lato, i mercati obbligazionari hanno ricevuto supporto dalla prospettiva che l'attuale ciclo monetario possa essere vicino al termine, almeno negli Stati Uniti.

In tale contesto, i rendimenti governativi decennali americani hanno chiuso il trimestre in area 3,85% (+35 bp nel periodo) e quelli biennali al 4,90% (+90 bp); allo stesso modo, quelli tedeschi sono saliti sulla scadenza decennale in area 2,40% (+10 bp) e sul tratto biennale al 3,10% (+50 bp). Pertanto, è aumentata a livelli record la pendenza negativa di entrambe le curve, riflesso

di politiche monetarie aggressive e di attese per un raffreddamento del Pil e dell'inflazione nel lungo periodo. In Italia, i rendimenti governativi decennali si sono attestati a fine giugno in area 4,05% (in calo di circa 5 bp) e quelli biennali al 3,85% (+70 bp).

Al 30 giugno 2023 la Capogruppo aveva in essere due operazioni T-LTRO con la BCE per complessivi 4.506 milioni dopo il rimborso della tranche di 4.368 milioni del 28 giugno accesa il 24 giugno 2020. La prima operazione ancora in vigore, per l'importo di 806 milioni, decorre dal 24 marzo 2021, ha scadenza 27 marzo 2024 e facoltà di rimborso anticipato dal 30 marzo 2022. La seconda è stata accesa il 29 settembre 2021 per 3.700 milioni con scadenza 25 settembre 2024 e facoltà di rimborso anticipato dal 29 giugno 2022. In caso di rispetto dei target assegnati da BCE sui crediti netti erogati, tutte le operazioni prevedono un tasso di finanziamento indicizzato alla media del Deposit Facility dalla data di apertura fino al 22 novembre 2022 (per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022 il tasso è invece fisso a -1%). Dal 23 novembre

2022 il tasso di interesse sulle operazioni ancora in essere è indicizzato al tasso di interesse medio del Deposit Facility calcolato a decorrere da tale data.

La liquidità, seppur in calo, è rimasta abbondante per tutto il periodo in esame. L'esposizione a tale rischio viene monitorata avuto riguardo sia al breve termine, cioè su un arco temporale di tre mesi, con cadenza giornaliera, sia al lungo periodo, con frequenza mensile. Gli indicatori previsti dalla normativa di Basilea 3, quello a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e quello strutturale (Net Stable Funding Ratio), si posizionano entrambi su livelli superiori ai minimi previsti. In particolare, il Liquidity Coverage Ratio si è attestato al 169% (dal 155% al 31 marzo 2023 e dal 137% del primo semestre 2022), pure a fronte del rimborso della tranche del funding T-LTRO scaduto il giugno scorso. Lo stock di attività finanziarie di elevata qualità rifinanziabili presso la BCE, al netto degli haircut applicati, ammonta al 30 giugno a 17.437 milioni, di cui 9.301 milioni liberi e 8.136 impegnati.

L'operatività della tesoreria ha ancora privilegiato il ricorso al Deposit Facility presso la BCE remunerato al 3,50%, anche se in misura nettamente inferiore dopo il rimborso della tranche di T-LTRO. Buona parte della liquidità depositata è stata raccolta sul mercato telematico dei pronti contro termine con controparti istituzionali (MMF Money Market Facility), tramite Euronext Clearing (ex Cassa di Compensazione e Garanzia) con sottostante titoli di Stato italiani, e sul mercato OTC, tramite operazioni bilaterali con primarie controparti finanziarie con sottostante principalmente titoli di Stato esteri (Germania, Francia, Spagna e Olanda). L'attività di finanziamento in pronti contro termine è risultata molto intensa anche in questo secondo trimestre e a tassi vantaggiosi, grazie al collaterale di ottima qualità presente in portafoglio. In netta ripresa, favorita dal ritorno dei tassi in territorio positivo, anche l'attività relativa ai depositi interbancari (in prevalenza di raccolta); tra questi, molto significativi i depositi effettuati con il MEF (Ministero dell'Economia e delle Finanze) nell'ambito dell'operatività di money market con il Tesoro a cui partecipiamo come controparte autorizzata.

Al 30 giugno 2023 i portafogli di attività finanziarie rappresentate da strumenti finanziari, escluse le cartolarizzazioni, ammontavano complessivamente a 13.475 milioni, in diminuzione dell'1,41% rispetto al 31 dicembre 2022. Il prospetto che segue evidenzia la consistenza delle singole attività e le variazioni percentuali.

ATTIVITÀ FINANZIARIE (TITOLI DI DEBITO, TITOLI DI CAPITALE, QUOTE DI OICR E DERIVATI) PER PORTAFOGLIO DI APPARTENENZA

(in migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022 Variaz. %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 185.944 179.665 3,49
di cui prodotti derivati 44.002 63.361 -30,55
Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 212.580 686.768 -69,05
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.731.981 2.555.705 6,90
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 10.344.638 10.245.242 0,97
Totale 13.475.143 13.667.380 -1,41

Il portafoglio nel suo complesso ha registrato una leggera diminuzione rispetto al 31 dicembre 2022 (-1,41%), mentre è diminuito del 6,76% rispetto al primo trimestre del corrente esercizio in seguito a scadenze/vendite di titoli del comparto delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e alla vendita di Fondi e Sicav dal comparto "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Con riguardo al confronto con il 31 dicembre 2022, quest'ultimo comparto è diminuito del 69,05%, in seguito alla conclusione dell'opera di alleggerimento sui Fondi e Sicav iniziata nello scorso esercizio, mentre risultano in aumento (+6,90%) le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Poco variate le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (+0,97%), mentre quelle detenute per la negoziazione sono salite del 3,49%, in netto aumento nella componente O.I.C.R. a seguito degli acquisti di Fondi e Sicav effettuati in aggiunta agli ETF e all'equity per migliorare l'attività di trading.

Nel complesso, seppur in leggera diminuzione, è stata ancora privilegiata la componente a tasso variabile dei titoli di Stato italiani, oltre ai titoli di Stato esteri di Paesi core o semi-core a breve scadenza e obbligazioni bancarie e corporate, in prevalenza ESG.

L'ammontare complessivo di titoli di Stato a tasso variabile e indicizzati all'inflazione è pari a circa 5,6 miliardi, in diminuzione rispetto ai 6,3 miliardi di fine 2022.

La durata finanziaria del portafoglio obbligazionario governativo, in calo rispetto al 31 dicembre 2022, si attesta a 3 anni e 8 mesi, mentre la modified duration si attesta all'1,58%, sostanzialmente in linea. Nel complesso, comprendendo anche le obbligazioni (al netto delle cartolarizzazioni), la modified duration è dell'1,86%, nella sostanza invariata rispetto a fine 2022.

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Il portafoglio di trading, seppur in aumento sia rispetto al 31 dicembre 2022 e sia allo scorso trimestre, costituisce una parte poco significativa del complessivo portafoglio titoli ed è ammontato a 186 milioni, +3,49% rispetto ai 180 milioni di fine 2022.

Relazione intermedia sulla gestione

(in migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022 Variaz. %
Titoli di capitale 34.859 50.856 -31,46
Quote di O.I.C.R. 107.083 65.448 63,62
Valore netto contratti derivati 44.002 63.361 -30,55
Totale 185.944 179.665 3,49

L'operatività si è focalizzata prevalentemente sui titoli di capitale e sulle quote di O.I.C.R., oltre che sui titoli di Stato italiani ed esteri. L'incremento ha riguardato le quote in O.I.C.R., che comprendono sia Etf e sia Fondi e Sicav in ottica di diversificazione geografica, valutaria e settoriale in alternativa all'esposizione diretta in equity. Il saldo dei titoli di Stato al 30 giugno risulta azzerato in quanto le esposizioni su questo comparto sono orientate al trading e quindi al brevissimo termine.

Altre Attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value sono ammontate a 213 milioni, in diminuzione del 69,05% rispetto ai 687 milioni di fine 2022.

Il portafoglio rimane principalmente concentrato sugli O.I.C.R. in euro che fanno riferimento soprattutto a fondi chiusi (fondi di private debt, di private equity, immobiliari e crediti) o fondi aperti inerenti a specifiche tematiche (PIR). Nel complesso, l'esposizione risulta notevolmente ridimensionata, in ottica di contenimento della volatilità, rispetto al 31 dicembre 2022.

(in migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022 Variaz. %
Obbligazioni bancarie 19.466 17.250 12,85
Obbligazioni altre 36.839 33.100 11,30
Quote di O.I.C.R. in euro 154.359 617.273 -74,99
Quote di O.I.C.R. in divisa (USD) 1.916 19.145 -89,99
Totale 212.580 686.768 -69,05

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Il portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha evidenziato nel complesso una leggera crescita rispetto a fine 2022, attestandosi a 2.732 milioni (+6,90%). La risalita della curva dei rendimenti ha infatti favorito l'investimento nel comparto dei titoli di Stato a breve scadenza anche di Paesi core o semi-core.

(in migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022 Variaz. %
Titoli di stato italiani a tasso variabile 1.210.567 1.492.991 -18,92
Titoli di stato italiani a tasso fisso 206.428 203.978 1,20
Titoli di stato esteri 740.010 338.768 118,44
Obbligazioni bancarie 346.885 295.117 17,54
Obbligazioni altre 136.297 129.192 5,50
Titoli di capitale 91.794 95.659 -4,04
Totale 2.731.981 2.555.705 6,90

Più nel dettaglio, è stata alleggerita l'esposizione ai titoli di Stato italiani a tasso variabile (- 18,92%), rispetto sia al 31 dicembre 2022 e sia allo scorso trimestre, che ora si attesta a 1.211 milioni e rappresenta il 44,31% del comparto, mentre è risultata sostanzialmente stabile la componente a tasso fisso. In notevole incremento i titoli di Stato esteri di Paesi core a breve o brevissima scadenza (+118,44%). Il peso complessivo dei titoli di Stato italiani sul comparto si attesta al 51,87%, in netto calo rispetto allo scorso esercizio. Le obbligazioni bancarie (+17,54%) e le obbligazioni corporate (+5,50%) evidenziano variazioni positive, anche se a livelli assoluti, soprattutto le seconde, non particolarmente elevati. Poco variati i titoli di capitale (-4,04%).

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

(in migliaia di euro) 30/06/2023 31/12/2022 Variaz. %
CREDITI VERSO BANCHE 1.067.641 872.396 22,38
Obbligazioni bancarie italia 818.907 662.648 23,58
Obbligazioni bancarie estere 248.734 209.748 18,59
CREDITI VERSO CLIENTELA 9.276.997 9.372.846 -1,02
Titoli di stato italiani a tasso variabile 3.991.050 4.413.601 -9,57
Titoli di stato italiani a tasso fisso 1.449.698 1.689.096 -14,17
Titoli di stato esteri 2.829.409 2.329.482 21,46
Obbligazioni altre amministrazioni pubbliche 319.286 315.996 1,04
Obbligazioni altre 687.554 624.671 10,07
Totale 10.344.638 10.245.242 0,97

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono ammontate a 10.345 milioni, + 0,97% rispetto al 31 dicembre 2022, sostanzialmente in linea con lo scorso trimestre.

Con riguardo alla composizione del portafoglio, si evidenzia, rispetto al 31 dicembre 2022, la diminuzione dei titoli di Stato italiani, sia a tasso variabile (-9,57%) e sia a tasso fisso (-14,17%), e l'incremento dei titoli di Stato esteri (+21,46%), in parte di tipo ESG. La componente di titoli di Stato a tasso variabile e indicizzati all'inflazione ha favorito un ottimo incremento del flusso cedolare, attenuando gli effetti derivanti dalla salita dei tassi di interesse di riferimento. Nel periodo sono stati inoltre ancora privilegiati gli investimenti in obbligazioni bancarie (+22,38%) e corporate (+10,07%) che soddisfano i criteri ESG (Environmental, Social e Governance), soprattutto green bond e social bond.

Risparmio gestito

Il primo semestre del 2023 si è caratterizzato per una dinamica piuttosto debole dell'industria del risparmio gestito in Italia. Infatti, complici l'incertezza connessa allo scenario inflazionistico e le attese di ulteriori rialzi dei tassi ufficiali, i risparmiatori hanno costantemente mantenuto un atteggiamento molto prudente. Pertanto, sulla base degli ultimi dati disponibili, la raccolta netta del comparto ha registrato nei primi cinque mesi del 2023 un valore negativo, per effetto di consistenti deflussi dai prodotti bilanciati e flessibili, solo in parte compensati dal buon andamento degli obbligazionari. In termini di masse amministrate, il controvalore complessivo si è comunque lievemente incrementato, per effetto mercato, attestandosi a circa 2.300 miliardi.

Il nostro Gruppo, pur condizionato dalle dinamiche generali, ha segnato risultati positivi. Il totale del patrimonio gestito nelle diverse forme si è attestato al 30 giugno 2023 a 6.791 milioni, in aumento (+6,34%) sul 31 dicembre 2022, quando ammontava a 6.386 milioni. Per 4.936 milioni, -6,44%, si riferisce a fondi comuni di investimento, tra cui Popso (SUISSE) Investment Fund Sicav, e per 1.855 milioni, +6,06%, a gestioni patrimoniali del Gruppo.

PARTECIPAZIONI

Al 30 giugno 2023 le partecipazioni sono ammontate a 360 milioni rispetto ai 323 milioni di fine 2022. L'aumento di 37 milioni, +11,67%, deriva dalla valutazione al patrimonio netto.

Operazioni con parti correlate

L'operatività con parti correlate è disciplinata dal "Regolamento operazioni con parti correlate" adottato con delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 e successive modificazioni, a norma del quale si forniscono, di seguito, le previste informazioni, e dalla circolare n. 285/2013 di Banca d'Italia.

Le operazioni con parti correlate, individuate secondo quanto previsto dallo IAS 24 e dal predetto Regolamento Consob, rientrano nella normale operatività del Gruppo bancario e sono di norma poste in essere a condizioni di mercato e nel caso di controllate e collegate comunque sulla base di valutazioni di reciproca convenienza economica.

Con riferimento agli obblighi informativi di cui all'articolo 5 del Regolamento Consob, si precisa che, nel periodo 1° gennaio - 30 giugno 2023, sono state deliberate, da parte dei competenti Organi della Capogruppo, le seguenti operazioni di maggiore rilevanza con parte correlata:

  • ˗ Banca della Nuova Terra spa, società controllata; plafond Area Finanza di € 240.000.000 a revoca; rinnovo di affidamenti per complessivi € 11.500 a revoca; delibere dell'1/06/2023;
  • ˗ Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, società controllata; mutuo chirografario in valuta di € 1.150.000.000 con scadenza 01/07/2024; rinnovo di affidamenti per € 2.220.922.000 a revoca ed € 900.000.000 con scadenza 01/11/2023; delibere del 15/06/2023;
  • ˗ Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, società controllata; mutuo chirografario in valuta di € 188.500.000 con scadenza 01/07/2028; delibera del 22/06/2023;
  • ˗ Factorit spa, società controllata; apertura di credito in conto corrente di € 750.000.000 a revoca; delibera del 30/06/2023.

Nel periodo 1° gennaio-30 giugno 2023 non sono state perfezionate operazioni con parti correlate, né di maggiore, né di minore rilevanza, che abbiano influito in misura significativa sulla situazione patrimoniale o sui risultati economici del Gruppo bancario. Inoltre, non si registrano modifiche e/o sviluppi delle operazioni con parti correlate perfezionate nel 2022 - nessuna,

comunque, atipica, inusuale o a condizioni non di mercato - che abbiano avuto effetti rilevanti sulla situazione patrimoniale o sui risultati del Gruppo bancario nel primo semestre 2023.

Si precisa che le operazioni o posizioni con parti correlate, come classificate dai predetti IAS 24 e Regolamento Consob, hanno un'incidenza contenuta sulla situazione patrimoniale e finanziaria, sul risultato economico e sui flussi finanziari del Gruppo bancario. Nelle note illustrative, al paragrafo "operazioni con parti correlate", è riportata la tabella riepilogativa relativa ai rapporti con parti correlate.

Non si segnalano, nel primo semestre del 2023 e in quello in corso, posizioni o transazioni derivanti da operazioni atipiche e/o inusuali, per tali intendendosi, secondo quanto previsto dalla comunicazione Consob n. DEM/1025564 del 6 aprile 2001, quelle estranee alla normale gestione d'impresa, che per significatività/rilevanza, natura delle controparti, modalità di determinazione del prezzo di trasferimento e tempistica di accadimento, possono dare luogo a dubbi in ordine alla completezza delle informazioni in bilancio, ai conflitti d'interesse, alla salvaguardia del patrimonio aziendale e alla tutela degli azionisti.

Collegate alla Capogruppo Collegate alle controllate
30/06/2023 31/12/2022 30/06/2023 31/12/2022
ATTIVITÀ 488.106 701.255 72.270 72.908
PASSIVITÀ 135.232 92.214 16.109 11.347
GARANZIE E IMPEGNI 214.629 210.634 1.526 685
Garanzie rilasciate 20.425 20.402 380 364
Impegni 194.203 190.232 1.145 321

RAPPORTI CON IMPRESE COLLEGATE

ATTIVITÀ MATERIALI E IMMATERIALI

Le attività materiali e immateriali si sono attestate a 718 milioni rispetto ai 688 milioni di fine 2022. Le prime hanno sommato complessivamente 681 milioni rispetto a 651 milioni, +4,61%, le seconde sono ammontate a 37 milioni, stabili. Le attività immateriali comprendono 17 milioni relativi ad avviamenti, senza variazioni rispetto a dicembre 2022. Per ulteriori dettagli al riguardo, si rinvia all'apposito paragrafo delle note illustrative. Per tali avviamenti, già iscritti in bilancio al 31 dicembre 2022, si è ritenuto di non dover procedere alla ripetizione dei test di impairment effettuati a tale data, non essendo emersi indicatori di impairment.

FONDI DIVERSI

Sono costituiti dal TFR, che è diminuito da 36 a 34 milioni, e dai fondi per rischi e oneri, che hanno sommato 314 milioni, +6,37% su fine 2022. In particolare, si sono registrati un forte aumento del fondo per impegni e garanzie rilasciate, salito da 63 milioni a 74 milioni, e una sostanziale stabilità del fondo di quiescenza e obblighi simili, passato a 167 milioni, mentre gli altri fondi per rischi e oneri sono aumentati da 64 a 73 milioni.

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023

Relazione intermedia sulla gestione

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LA GESTIONE DEI RISCHI

In questa fase storica l'ecosistema bancario è scosso da venti di profonda trasformazione.

Le sfide da affrontare sono quotidiane, rammentando come una solida struttura di risk management sia lo schermo di cui una banca dispone per commutare una minaccia in un insegnamento, una fragilità in un'occasione di rinnovamento.

La gestione del periodo post-pandemico, la crisi energetica e il ritorno sulla scena dell'inflazione, i conflitti geo-politici ancora irrisolti, l'ascesa dei rischi informatici e l'accelerazione dei problemi legati ai cambiamenti climatici, i recenti episodi di dissesto di grandi istituti occorsi negli Stati Uniti e in Svizzera sono solo alcune delle principali criticità che si sono manifestate negli ultimi tempi, creando un complesso intreccio che dà luogo a instabilità e incertezza. In un contesto estremamente volatile, scandito da crisi ricorrenti, la graduatoria dei rischi da fronteggiare è in perenne cambiamento, stravolgendo di continuo l'agenda delle priorità. Ma è anche un'imperdibile occasione per fare tesoro delle lezioni apprese e accrescere la capacità singola e collettiva di reagire a situazioni negative.

In un simile quadro, diventa essenziale lo svolgimento di regolari prove di stress per stabilire se le banche siano capaci di reggere all'aleatorietà degli scenari economici e a possibili combinazioni di fattori di rischio, sia idiosincratici che istituzionali. Le Autorità bancarie europee sottopongono tutto il sistema, con cadenza biennale, a un comune esercizio di stress test con l'intento di saggiare la resilienza dell'industria creditizia in caso di gravi e prolungati shock economici e, tramite ciò, esaminare l'adeguatezza dei livelli di capitale bancario in periodi di forte avversità. L'esercizio condotto quest'anno dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) e dalla Banca Centrale Europea, ancor più complesso dei precedenti per quantità e analiticità delle stime da produrre, si è caratterizzato per regole particolarmente severe di proiezione, tempi stringenti di esecuzione e scadenze tassative di consegna dei dati; ci ha visto attivamente impegnati, insieme ai maggiori enti bancari del continente, sino alla fine del mese di giugno, momento di sottoposizione delle risultanze finali della prova.

Circa le peculiari aree di rischio per la nostra banca, quella del credito si conferma essere la più importante, se si considera che, in prospettiva, si andrà incontro a un probabile rallentamento del ciclo macroeconomico e a condizioni di finanziamento meno sostenibili per i debitori, anche se gli impatti sui livelli di rischiosità e di costo del credito sono tuttora contenuti. Ma dietro a esso si stanno affacciando altre tipologie di rischi innovativi, in particolare quelli legati alle transizioni digitale e climatica, sui quali molto si sta già facendo, ma altrettanto ci si attende in futuro venga fatto - anche a livello regolamentare - per assicurarne un idoneo controllo.

Nella rassegna a seguire viene posto l'accento su ciascuna dimensione di rischio rilevante, con informazioni salienti su quanto realizzato nel semestre per mantenere incisività di presidio in termini sia organizzativi e sia di strumenti e metodologie di analisi.

Rischi di credito e controparte

Sebbene le turbolenze nei prezzi delle fonti di energia si siano notevolmente stemperate in questa prima parte dell'anno, favorendo un rasserenamento delle prospettive rispetto alle attese di fine 2022, è proseguita senza sosta l'attività di monitoraggio delle potenziali dimensioni di rischio creditizio derivanti dal perdurare del conflitto russo-ucraino e dalla spirale inflativa che ne è conseguita a livello globale. Con la collaborazione della rete commerciale, è stata completata un'indagine mirata sulle aziende operanti nei settori a più elevato consumo di energia e gas naturale, e per questo considerate particolarmente esposte alle fluttuazioni nei costi delle materie

prime. L'indagine, operata tramite compilazione di appositi questionari, ha consentito di individuare una lista ristretta di controparti «potenzialmente ad alto rischio» (high risk).

Nel mese di maggio, a fronte della calamità naturale che ha colpito i distretti dell'Emilia-Romagna e dei severi danni registrati su quel territorio, si sono inoltre avviate specifiche iniziative di monitoraggio che hanno portato a individuare una seconda watch-list di controparti definibili come «potenzialmente ad alto rischio», rappresentate da esposizioni nei confronti di aziende attive nelle zone alluvionate. Per queste, ancorché numericamente contenute, si è pure provveduto a una prudenziale classificazione contabile in Stage 2, in ragione del più accentuato profilo di rischio attuale e prospettico.

In continuità con i passati trimestri, sono poi continuati i lavori di rafforzamento dei meccanismi operativi diretti al riconoscimento delle fattispecie di difficoltà finanziaria nelle quali potrebbero ricadere i nostri debitori, nonché al monitoraggio delle dinamiche di rischiosità dei singoli prenditori come dell'intero portafoglio di impieghi.

In tema di valutazione dei crediti, stante un incerto quanto presumibile scadimento delle condizioni economiche generali, viene riconfermato l'approccio prudente alla determinazione degli accantonamenti su crediti basato sull'applicazione di aggiustamenti expert-based alle risultanze delle metodologie statistiche per la stima collettiva delle previsioni di perdita sul portafoglio. Tale approccio è stato reso progressivamente più sofisticato e coerente nel corso del tempo attraverso la definizione di specifici correttivi esperti (cd. «management overlay») che si sono via via affinati ed evoluti tanto nei criteri di applicazione quanto nelle modalità di quantificazione, in ragione delle mutevoli fonti di vulnerabilità delle nostre controparti: in principio c'era da fare i conti con i rischi per la ripresa regolare dei pagamenti in conto capitale e interesse una volta che le moratorie su finanziamenti legate al Covid-19 fossero giunte a naturale scadenza, poi con l'asimmetria degli impatti delle crisi di sistema a livello di settori economici, fino alla più recente considerazione dei potenziali effetti dei fattori ESG - e, in particolare, climatico-ambientali - sulla rischiosità del portafoglio crediti.

Malgrado i considerevoli obiettivi fin qui raggiunti sotto il profilo del miglioramento della qualità degli attivi creditizi, non viene mai meno la corale attenzione al derisking dei nostri portafogli, come confermato dall'aggiornamento dei programmi di intervento sui prestiti non performing che ancora gravano sui libri contabili: si rinnova l'ambizione dei precedenti target di medio termine, ma con l'accortezza che il nuovo quadro economico, caratterizzato da una lunga serie di rincari del costo del denaro per frenare l'aumento dei prezzi, suggerisce.

Il sistema di rating interno è interessato da regolari interventi di set-up e aggiornamento in laboratorio al fine di tenerne elevate le prestazioni nonostante i continui mutamenti del contesto. Prosegue altresì l'attività di carattere evolutivo sui modelli prevista dai piani approvati dall'Autorità di Vigilanza, diretta tanto alla graduale estensione dei parametri statistici a ulteriori porzioni di portafoglio non coperte dal sistema A-IRB, quanto all'affinamento degli assetti metodologici e infrastrutturali esistenti con l'obiettivo di produrre stime di probabilità e di perdita da insolvenza sempre più precise, selettive e predittive.

Assidua e pressante permane l'azione di verifica del Supervisore, finalizzata ad accertare il corretto grado di recepimento delle normative prudenziali in materia di gestione del rischio di credito e a valutare l'efficacia di processi e procedure approntati dagli intermediari. Le ricognizioni effettuate dalla Vigilanza, focalizzatesi di recente sul comparto Imprese, contribuiscono all'accrescimento delle performance dei nostri modelli interni e fungono da stimolo per l'ottimizzazione delle procedure gestionali e dei sistemi di controllo: un lavoro che vede impegnate le strutture sia «nel durante», per dare puntuale riscontro alle richieste dei gruppi

ispettivi, sia «nel post», per porre rimedio entro scadenze prescrittive alle aree di miglioramento rilevate in esito agli accertamenti.

Al riguardo, si informa che la Banca Centrale Europea ha condotto da ottobre dello scorso anno ad aprile di quello corrente una visita ispettiva in loco sul Gruppo Banca Popolare di Sondrio avente a oggetto il rischio di credito e di controparte con riferimento ai portafogli Corporate&Large e SME. L'ispezione rientra nell'ambito degli ordinari processi che la Vigilanza europea attua con la finalità di effettuare una revisione della qualità degli attivi su portafogli selezionati e valutare i processi e le procedure di gestione del rischio di credito e dei sistemi di controllo e di governance, ivi compresa l'implementazione del principio contabile IFRS9 e qualsiasi altro aspetto accessorio relativo a tale scopo e argomento. Alla data della presente relazione, sono ancora in corso le interlocuzioni con l'Autorità di vigilanza volte ad approfondire aspetti relativi alla gestione del rischio di credito, nonché eventuali effetti sui requisiti di vigilanza e ci si attende che il percorso possa completarsi entro la fine dell'esercizio con l'emissione della «Final Follow-up Letter», attraverso la quale l'Autorità di vigilanza provvederà a rendere noti gli esiti delle verifiche alla Capogruppo.

Rischi di mercato

Costante il monitoraggio delle misure di esposizione ai rischi di mercato, condotto su base giornaliera ed eseguito distintamente, tenendo conto delle diverse caratteristiche degli investimenti, per l'insieme di strumenti detenuti con finalità di trading di breve periodo («portafoglio di negoziazione») e per le restanti tipologie di attività finanziarie possedute in conto proprietà, non destinate ad essere necessariamente compravendute sul mercato, rientranti nel cosiddetto «portafoglio bancario», a loro volta classificate in base al criterio di valutazione contabile (fair value o costo ammortizzato).

Rispetto alla complessa situazione affrontata nel passato esercizio, contraddistinta da un'accesa volatilità conseguente alle ripercussioni economiche e politiche del conflitto russoucraino, dalla nuova ondata inflativa trainata dall'accelerazione dei prezzi delle fonti energetiche e dalle contromisure monetarie resesi necessarie per attutirne gli impatti, nel primo segmento di quest'anno i mercati finanziari hanno evidenziato un tendenziale rialzo malgrado segnali di ripresa economica ancora singhiozzanti, condizionati dagli effetti delle manovre di restringimento monetario in corso. Le principali Borse azionarie hanno mostrato una solida crescita, sostenute dai buoni risultati societari. L'andamento generale dei prezzi, ancora al di sopra dei livelli target stabiliti dalle Banche Centrali, appare in rallentamento dai picchi della scorsa estate, anche grazie al deciso ribasso delle quotazioni di gas naturale e petrolio. Il mercato obbligazionario, dopo la significativa risalita di inizio anno, registra oggi un moderato rafforzamento ma rimane piuttosto volatile, soprattutto in ambito domestico con uno spread di rischio sovrano oscillante fra 180 e 200 punti base.

Nel suo complesso, la nuova cornice di mercato ha favorito un contenimento del profilo di rischiosità degli strumenti che compongono i portafogli finanziari della banca, mantenutosi sempre entro i livelli massimi accettabili definiti dal Vertice aziendale attraverso la periodica revisione degli schemi di limiti di propensione al rischio; non si sono nemmeno riscontrate particolari tensioni nel connesso sistema di indicatori di early warning. I saldi economici dell'attività finanziaria registrati a livello contabile e l'entità delle riserve patrimoniali da valutazione sono anch'essi risultati complessivamente positivi da inizio anno.

Rischio di tasso di interesse

In un contesto di marcata e prolungata crescita per i tassi di interesse, è proseguito in questo primo semestre lo scrupoloso controllo dei rischi legati a improvvise oscillazioni dei tassi di mercato, che si esplica attraverso regolari analisi di sensibilità del valore economico aziendale a variazioni inattese dei tassi e di sensibilità degli utili e del solo reddito da interessi generati dai volumi di operazioni attive e passive, integrate all'occorrenza da mirati studi d'impatto.

Le attività connesse ai principali modelli comportamentali in uso per la determinazione dell'esposizione al rischio sono continuate senza elementi di sostanziale novità. I parametri statistici su cui si basano i cosiddetti modelli comportamentali delle «poste a vista» – modelli che quantificano la persistenza delle giacenze attive e passive prive di scadenza e la loro elasticità di adattamento ai movimenti delle curve di mercato – saranno ricalibrati nei prossimi mesi, prevedendo l'inclusione di più estesi campioni di dati storici. L'adeguatezza di tutti i modelli di natura comportamentale presenti nei sistemi di misurazione del rischio di tasso (modelli delle «poste a vista» e di «pre-payment») è verificata tramite l'usuale processo di verifica retrospettiva dell'efficacia dei modelli statistici (cd. «backtesting»). Sono infine quantificati dedicati indicatori in grado di segnalare la necessità di ristima dei parametri per motivazioni ulteriori e differenti rispetto a un mero criterio temporale di obsolescenza dei modelli o alla mancata riuscita delle prove di «backtesting».

Il primo semestre dell'anno è stato inoltre interessato dallo svolgimento di attività volte all'adeguamento ai nuovi provvedimenti emanati dall'Autorità Bancaria Europea (EBA) in materia di misurazione e gestione del rischio di tasso di interesse del portafoglio bancario, in vigore a partire proprio dal 30 giugno scorso. Le principali innovazioni, tese a recepire pienamente nel nostro impianto di monitoraggio le nuove indicazioni normative, hanno riguardato il complessivo riassetto della struttura di indicatori e limiti di rischio di tasso, in allineamento al sistema di metriche previste dalle richiamate disposizioni, nonché l'adozione di nuove specifiche metodologiche e tecniche con importanti interventi di modifica ai previgenti modelli di misurazione, per renderli conformi alle aggiornate guidelines europee.

Rischio di liquidità

Nonostante i noti stress di natura sistemica e la svolta in senso restrittivo delle misure di politica monetaria, comprendenti la necessità di rimborso delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine (cd. T-LTRO, «Targeted Longer-Term Refinancing Operations») messe in passato a disposizione dalla Banca Centrale Europea per immettere risorse finanziarie destinate al sostegno dell'economia reale, i principali indicatori di rischio di liquidità della Capogruppo si sono mantenuti nel semestre su livelli ampiamente superiori alle soglie interne di sorveglianza, grazie ai risultati delle favorevoli iniziative condotte in linea con quanto previsto dal piano industriale sul fronte del funding e all'esistenza di un notevole potenziale di riserva liquida disponibile, costituito dal patrimonio di titoli in portafoglio – specie sovrani – prontamente cedibili sul mercato o conferibili, all'occorrenza, in forma di collaterale in programmi di rifinanziamento centrale.

Come di consueto, la situazione di liquidità di breve termine (cd. «operativa») è stata monitorata col supporto di quotidiane misurazioni delle dinamiche di cassa tipiche dell'operatività di tesoreria, oltre che delle movimentazioni nelle disponibilità di riserva costituite dai fondi in giacenza giornaliera presso le Banche Centrali e dagli introiti potenzialmente ottenibili dallo smobilizzo di attività stanziabili in contropartita di operazioni di rifinanziamento. Con frequenza mensile è stato anche rilevato lo stato della liquidità di medio-lungo termine (cd.

«strutturale»), teso a verificare il bilanciamento tra le poste di raccolta e impiego suddivise in fasce di scadenza tramite la quantificazione di metriche atte a misurare l'equilibrio strutturale di bilancio e il profilo di concentrazione della raccolta. Sono stati poi tenuti sotto costante osservazione l'evoluzione della liquidità infragiornaliera, con rilevazione ad ogni fine mese di appositi parametri di sintesi individuati dal Comitato di Basilea per la Supervisione Bancaria, nonché gli andamenti del funding infragruppo.

Gli indicatori previsti dalla normativa di Basilea 3, quello a breve termine (Liquidity Coverage Ratio) e quello strutturale (Net Stable Funding Ratio), non hanno presentato nei primi sei mesi del 2023 segnali di tensione, posizionandosi anzi su valori di assoluta tranquillità, sensibilmente al di sopra dei livelli minimi previsti e in linea con le medie europee.

Le misurazioni, gestionali e regolamentari, sulla situazione di liquidità sono supportate da regolari prove di stress, le cui ipotesi sono oggetto di periodica revisione per verificare l'efficacia e la robustezza delle simulazioni e aggiornarle ove appropriato.

Nel semestre sono stati infine assolti gli ordinari adempimenti informativi verso l'Autorità di Vigilanza rappresentati dalla fornitura, tramite compilazione di dedicati formulari mensili, di un ampio corredo di dati e indicatori rappresentativi dello stato della liquidità aziendale (cd. schemi ALMM, «Additional Liquidity Monitoring Metrics») e dalla produzione dell'annuale rendiconto riassuntivo del processo ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process).

Rischi operativi e informatici

La Banca d'Italia in occasione di uno degli ultimi aggiornamenti alle proprie istruzioni di vigilanza (Circolare n. 285/2013) ha prescritto alle banche domestiche di dotarsi, entro e non oltre il 30 giugno di quest'anno, di una specifica funzione di controllo interno avente responsabilità di supervisione e gestione dei rischi di natura informatica.

Al fine di identificare eventuali ambiti di intervento e delineare le direttrici evolutive da perseguirsi per assicurare la piena rispondenza alla nuova disposizione, i competenti presìdi aziendali presso la Capogruppo hanno avviato, con il coinvolgimento delle omologhe strutture presso le controllate, un dedicato tavolo progettuale diretto a identificare le necessarie riconfigurazioni dell'assetto organizzativo dei controlli sui rischi ICT, pure ricorrendo ad analisi di confronto rispetto ai principali intermediari nazionali comparabili.

Dando seguito agli approfondimenti svolti si è proceduto alla revisione del modello organizzativo, prevedendo una ripartizione delle responsabilità di supervisione sui rischi di carattere tecnologico presso le esistenti funzioni di controllo dei rischi e di conformità alle norme, ciascuna per gli ambiti di pertinenza, e la conseguente dismissione – in ossequio a principi di indipendenza e separatezza dei ruoli – dei previgenti accordi operativi con le strutture dell'area ICT, in precedenza delegate allo svolgimento delle verifiche in materia.

Allargando lo sguardo allo scenario di rischio attuale, il contesto di sistema risulta caratterizzato - anche per effetto della prosecuzione del conflitto russo-ucraino - da una costante crescita dei tentativi di attacco informatico, sempre più sofisticati nelle tecniche di raggiro e perpetrati in prevalenza attraverso manipolazione degli utenti dei servizi di pagamento on-line di tipo istantaneo.

A fronte di simili insidie, la Banca Popolare di Sondrio e le altre componenti del Gruppo hanno mantenuto elevati livelli interni di guardia nell'intento di proteggere la clientela da perdite finanziarie, anche di importo significativo, derivanti da fenomeni delittuosi. A questo scopo, sono state introdotte regole più restrittive e nuove limitazioni all'utilizzo dei servizi di internet banking; sono state poi indirizzate nuove iniziative di sensibilizzazione della clientela finalizzate a una

corretta gestione delle credenziali personali mediante la condivisione di suggerimenti operativi virtuosi a prevenzione di frodi nell'ambito dei canali di pagamento on-line. Da ultimo, sono stati attuati nuovi interventi di rafforzamento degli esistenti dispositivi di sicurezza ICT con il fine di estendere in modo continuativo il monitoraggio di minacce di origine cyber, favorendo la tempestiva individuazione di eventuali intrusioni nei sistemi da parte di criminali informatici.

Rischi di reputazione e di riciclaggio

In un settore come quello dei servizi bancari e finanziari, sempre più orientato a riplasmarsi per competere con le sfide della digitalizzazione e dell'innovazione tecnologica, sia in termini di modello di business e sia di offerta di prodotti e servizi, la costante valorizzazione della reputazione aziendale si impone quale elemento imprescindibile per assicurare una sana generazione di valore per tutti i portatori di interessi (stakeholder) a cui la Capogruppo si relaziona nello svolgimento della propria attività d'impresa, allo scopo di prevenire, o quantomeno contenere, i rischi attuali e prospettici di deterioramento delle condizioni di liquidità e quindi di possibile flessione degli utili che derivano da una percezione negativa dell'immagine societaria.

Anche nel corso di questo semestre, il presidio dei rischi di natura reputazionale è stato assicurato attraverso lo svolgimento di rodate attività di identificazione e disamina nel continuo di eventi potenzialmente pregiudizievoli per l'immagine aziendale, la raccolta di articoli di testate giornalistiche e riferimenti pubblicati sul web e nell'ambito di piattaforme digitali di comunicazione sociale aventi connotazione negativa con riferimento al Gruppo o a suoi esponenti, senza trascurare le evidenze di reclami e ricorsi sporti dalla clientela.

Nel focalizzare il monitoraggio dei potenziali profili reputazionali rivenienti da mancata o carente aderenza a istanze di sostenibilità economica, sociale e di buon governo (Environmental, Social & Governance), grazie tanto al patrimonio informativo già oggetto di scandaglio da parte degli uffici di risk management, quanto alle risultanze di sondaggi condotti annualmente dalla Capogruppo presso diversi interlocutori circa la percepita sensibilità verso tematiche ESG, si è provveduto all'identificazione di nuovi dedicati indicatori di rischio che andranno presto a confluire nell'esistente reportistica gestionale comprendente le evidenze delle periodiche attività di controllo sulle fenomenologie rischiose di natura operativa e reputazionale cui la Capogruppo risulta più esposta.

Per quanto attiene all'attività di contrasto del riciclaggio e del finanziamento al terrorismo, la competente struttura centrale della Capogruppo ha proseguito nel monitoraggio dei rischi e nel presidio delle prassi procedurali di controllo adottate dalla banca stessa e dalle altre realtà del Gruppo. Nel perdurare del conflitto russo-ucraino, inoltre, ha provveduto all'attento scrutinio dei pacchetti sanzionatori comminati nei confronti della Federazione Russa e della Bielorussia.

Detta Funzione, nell'ambito di un percorso di allineamento agli orientamenti emanati dall'Autorità Bancaria Europea in tema di politiche e procedure in ordine alla gestione della conformità e al ruolo del responsabile antiriciclaggio negli enti bancari ai sensi della Direttiva (UE) 2015/849, è stata di recente oggetto di una profonda ristrutturazione organizzativa, vedendo ampliato il proprio perimetro di pertinenza all'intero Gruppo bancario. In particolare, la struttura antiriciclaggio è stata riconfigurata in un'unità di primo livello, denominata Servizio Antiriciclaggio di Gruppo, articolata a sua volta in due unità di secondo livello, di cui una direttamente focalizzata sulla conformità e sul coordinamento in chiave di Gruppo.

A seguito della pubblicazione da parte dell'EBA degli "Orientamenti sull'utilizzo di soluzioni di onboarding a distanza per le finalità di cui all'articolo 13, paragrafo 1, della Direttiva (UE)

20151/849", di cui la Banca d'Italia con proprio provvedimento in consultazione propone il 2 ottobre del 2024 quale termine ultimo di adozione nell'ordinamento italiano, la Funzione Antiriciclaggio ha già avviato specifiche analisi al fine di valutare la portata degli interventi richiesti dall'adeguamento alle nuove disposizioni in materia di identificazione e adeguata verifica a distanza, ovvero senza la presenza fisica, della clientela.

Rischio di non conformità alle norme

Si conferma il ruolo di epicentro della Funzione di Conformità in relazione all'esigenza di promuovere e valorizzare una cultura aziendale improntata ai basilari principi di onestà, correttezza e rispetto delle norme nell'ambito di un quadro regolamentare articolato e in continua evoluzione. Nel corso del semestre la struttura ha intensificato l'impegno dedicato all'analisi dei possibili impatti operativi, organizzativi e di business connessi alla necessità di assicurare la piena aderenza alle norme di etero e autoregolamentazione; questo, soprattutto, in proporzione alle accresciute caratteristiche dimensionali, all'ampliamento della gamma di attività svolte, alle maggiori complessità e specificità operative raggiunte dal Gruppo.

La Funzione opera con l'obiettivo di individuare e valutare anticipatamente i potenziali rischi di non conformità attraverso l'esame e il monitoraggio degli impatti delle molteplici novità normative. Sul punto si osservano continui progressi, in termini sia quantitativi sia qualitativi, nelle attività consulenziali promosse all'interno dell'organizzazione aziendale come nel perimetro del Gruppo bancario, principalmente riferibili all'adozione di procedure correlate al corretto recepimento delle variazioni regolamentari o nell'ottica di definire nel modo migliore i profili organizzativi e operativi inerenti al perimetro normativo presidiato dalla Funzione medesima. Potenziati altresì lo svolgimento di preventive analisi dei rischi di conformità normativa di nuove progettualità (inclusa l'operatività in nuovi prodotti o servizi), nonché la partecipazione della Funzione ai processi di revisione e validazione della regolamentazione interna e di nuova modulistica e contrattualistica aziendale.

La complessiva attività di compliance trae specifico beneficio dai costanti affinamenti delle metodologie di analisi e dal supporto di tecnologie digitali per rendere più efficienti alcuni procedimenti di monitoraggio e gestione dei rischi legati alla non conformità alle norme, ottimizzando e automatizzando i diversi stadi del controllo.

Rischi ESG (Environmental, Social and Governance)

Sappiamo come le tematiche di sostenibilità, anche note con la sigla Environmental, Social and Governance (ESG), siano da tempo centrali nell'agenda politica europea e internazionale, nelle priorità d'azione degli Enti di vigilanza e nell'attività quotidiana degli operatori bancari. Le iniziative delle Autorità coprono sì le diverse aree dell'universo ESG, ma sono i temi legati ai rischi ambientali, e in particolare a quelli climatici, quelli sui quali la loro attività è più intensa.

Nei primi sei mesi dell'esercizio è proseguito il serrato programma di integrazione degli elementi ESG in tutti i contesti chiave dell'attività della Capogruppo: si segnalano interventi nell'ambito delle strategie e della propensione al rischio, nei sistemi organizzativi e di governance, nei processi creditizi e di prestazione dei servizi finanziari, nel quadro generale di presidio sui rischi rilevanti, nei meccanismi di informativa interna e nella comunicazione esterna. Il faro ispiratore delle trasformazioni in atto è dato, in primo luogo, dall'allineamento alle 13 Aspettative di vigilanza compendiate in apposita guida sui rischi ambientali e climatici pubblicata dalla BCE nel novembre del 2020.

Relazione intermedia sulla gestione

Nell'ambito della gestione dei rischi rilevano diverse attività di rafforzamento. Si sono introdotti nuovi processi e tecniche di identificazione, mappatura e valutazione della materialità di esposizione ai rischi - sia fisici sia di transizione - connessi ai cambiamenti del clima e al degrado delle condizioni ambientali, con l'obiettivo di meglio analizzare i canali di trasmissione dei relativi impatti sui profili di rischio «tradizionali». Gli esiti di queste analisi, basate sull'applicazione di scenari prospettici di simulazione della transizione climatica, nonché su ipotesi di severità degli impatti dei rischi fisici rilevanti, hanno dato modo di considerare l'effetto dei fattori climatici e ambientali in un primo esercizio di traduzione quantitativa sui valori previsionali dei parametri di rischio creditizio. La prova di stress, effettuata nel quadro dei processi di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo (ICAAP), è stata incentrata su una serie di determinanti climate-related risultanti dall'esame del grado di materialità dei fattori fisici e di transizione green per le esposizioni del portafoglio crediti.

La Capogruppo si è dotata inoltre di una dedicata policy di indirizzo per la gestione dei rischi legati all'ambiente e ai mutamenti del clima, che disciplina i principi guida d'integrazione delle valutazioni legate a tali fattori di rischio nei sistemi di controllo dei rischi bancari ordinari e descrive i processi di riferimento adottati per la loro identificazione, analisi e mitigazione.

Trova sempre maggiore impiego e consapevolezza d'uso, fra gli strumenti di valutazione dell'esposizione ai fattori ESG approntati dalla Capogruppo, il sistema interno di scoring sviluppato nell'ultima parte dello scorso esercizio. Il nuovo modello, al momento riferito alla sola componente climatico-ambientale, rappresenta un'evoluzione del precedente sistema di classificazione a livello settoriale, in quanto calibrato sulla situazione del singolo debitore.

Il parametro ESG, assegnato in modo automatico alle controparti grazie al recupero di informazioni acquisite da database esterni o da fonti pubbliche, ma comunque integrabile dal reperimento di dati di rilievo ottenuti tramite diretto contatto con la clientela, consente di classificare le aziende affidate in ragione del loro livello di vulnerabilità alle dimensioni di rischio fisico (eventi atmosferici acuti e cronici) e di transizione climatica.

Le dimensioni di valutazione dei profili di rischio di natura ESG stanno inoltre sempre più permeando i processi di valutazione ed erogazione del credito. Il citato scoring è stato incorporato nelle procedure elettroniche di analisi delle pratiche di fido quale elemento integrativo di scrutinio di una controparte impresa rispetto alle tradizionali analisi svolte in sede di istruttoria creditizia. La valutazione individuale di esposizione ai rischi ambientali e climatici ha preso altresì a incidere sulla determinazione dell'organo facoltizzato alle deliberazioni in materia di affidamenti alle aziende ed è stata inclusa fra le variabili che concorrono alle condizioni standard di tasso applicabili alle operazioni di credito.

Da ultimo, la struttura delle metriche nelle quali si articola il quadro di definizione della propensione al rischio (Risk Appetite Framework) della Capogruppo si sta man mano arricchendo di una gamma di nuovi specifici indicatori di monitoraggio delle esposizioni ai fattori di rischio ambientali, climatici e sociali, funzionali pure a supportare l'adozione di corrette politiche di assunzione del rischio legato a tematiche ESG.

Relazione intermedia sulla gestione

RISORSE UMANE

A fine semestre l'organico del Gruppo bancario era composto di 3.504 unità, di cui 2.956 in forza presso la Capogruppo, 369 presso la Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, 153 presso Factorit spa e 26 presso BNT spa. Rispetto al 30 giugno 2022 l'incremento è stato di 96 dipendenti, +2,82%. Dati significativi alla luce delle dinamiche di settore orientate in senso contrario.

Al 30 giugno 2023 il 68% del personale del Gruppo bancario operava presso la rete distributiva e il rimanente era occupato presso i servizi centrali delle rispettive società. L'età media dei collaboratori era di 42 anni e 3 mesi, con un'anzianità media di servizio di 17 anni e 9 mesi.

Al personale del Gruppo bancario si aggiungono quello della controllata Pirovano

Stelvio spa, 23 risorse al 30 giugno 2023, 20 delle quali impiegate stagionalmente, e quello della controllata Rent2Go srl, 13 risorse al 30 giugno 2023.

ATTIVITA' PROMOZIONALI E CULTURALI

Nell'ambito dell'attività culturale che contraddistingue il nostro Gruppo, merita primaria attenzione il Notiziario, che, come sempre, ha suscitato vivo interesse. Il nostro periodico, "nato" nel 1973, pur se "cinquantenne", non demorde: giovane e fresco nei contenuti, elegante nella veste grafica. Si intende onorare la ricorrenza con semplicità, ponendo rinnovato impegno affinché la rivista continui a essere un veicolo comunicativo di qualità, brillante e sempre al passo con i tempi.

Lo spazio culturale della Relazione di bilancio, esercizio 2022, della controllata Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA è stato riservato a un'accurata monografia dedicata al personaggio svizzero Henry Dunant, artefice della Croce Rossa Internazionale, primo Premio Nobel per la Pace (1901) della storia.

Abbiamo sostenuto, insieme al Comune del capoluogo valtellinese e ad altri soggetti locali, alcune manifestazioni culturali in provincia di Sondrio, tra cui piace ricordare "La Milanesiana" di Elisabetta Sgarbi, con inaugurazione a Sondrio il 1° giugno, presso il MVSA–Museo Valtellinese di Storia e Arte e il Teatro Sociale, e con la presenza in Alta Valle dal 20 al 27 luglio 2023 di manifestazioni di alto livello. Aspetto particolare connesso a La Milanesiana è la mostra "Interiors", curata dal critico d'arte Vittorio Sgarbi, dell'artista–fotografa Chiara Caselli, allestita all'interno della nostra agenzia n. 1 di Bormio.

Va inoltre rimarcato il sostegno della Capogruppo allo spettacolo di successo "La Vedova allegra" del 13 aprile 2023 presso il Teatro Sociale di Sondrio. Nella circostanza è stata donata ai partecipanti un'interessante brochure introduttiva di Giovanni Gavazzeni, di nostra realizzazione, dal titolo "La Vedova allegra e la sua ininterrotta fortuna".

La biblioteca Luigi Credaro, che fa capo al nostro Gruppo, ubicata centralmente a Sondrio, ha ospitato numerosi utenti e agevolato le loro ricerche, contribuendo in tal modo ad approfondimenti letterari e alla diffusione del sapere.

PATRIMONIO

Al 30 giugno 2023, il patrimonio netto, comprensivo delle riserve da valutazione e dell'utile di periodo, è risultato pari a 3.510,409 milioni. Si raffronta con il patrimonio al 31 dicembre 2022 pari a 3.387,436 milioni, in aumento di 122,973 milioni (+3,63%). La variazione deriva dalla contabilizzazione dell'utile dell'esercizio in rassegna e dalla riduzione delle riserve negative da valutazione. L'Assemblea dei Soci della Capogruppo tenutasi il 29 aprile 2023, chiamata ad approvare il bilancio dell'esercizio 2022 e la destinazione dell'utile, ha deliberato la distribuzione di un dividendo, pagato dal 24 maggio 2023, di € 0,28 per ciascuna delle n. 453.385.777 azioni in circolazione al 31 dicembre 2022.

Il capitale sociale della Capogruppo,

costituito da n. 453.385.777 azioni ordinarie prive di valore nominale, è ammontato a 1.360,157 milioni, senza variazioni rispetto all'esercizio di raffronto.

Sono variati leggermente i sovrapprezzi di emissione, pari a 78,949 milioni, per le differenze negative tra il prezzo di scarico e il corrispondente valore di libro delle azioni alienate.

La voce riserve è salita a 1.930,387 milioni (+7,81%); l'incremento di 139,919 milioni deriva essenzialmente dall'accantonamento dell'utile dell'esercizio 2022.

La voce riserve da valutazione, rappresentata principalmente dal saldo tra plusvalenze e minusvalenze contabilizzate sulle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (FVOCI), su immobili al fair value e tra utili e perdite attuariali sui piani a benefici definiti per i dipendenti, è rimasta negativa e ha presentato un saldo di 40,828 milioni, in miglioramento rispetto a fine 2022, quando era negativo per 68,086 milioni. Leggermente variate le azioni proprie in portafoglio pari a 25,342 milioni.

In merito all'adeguatezza patrimoniale, la normativa armonizzata per le banche e per le imprese di investimento è contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) e nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) che definiscono i limiti generali in materia di coefficienti patrimoniali che sono pari al 7% per il CET1 Ratio, all'8,50% per il Tier1 Capital Ratio e al 10,50% per il Total Capital Ratio.

La Banca Centrale Europea, in virtù dei propri poteri e sulla base delle evidenze raccolte nell'ambito del processo di revisione e di valutazione prudenziale, fissa coefficienti di capitale e/o di liquidità personalizzati per ciascun intermediario soggetto a supervisione comunitaria. In data 15 dicembre 2022, a conclusione del processo annuale di revisione e valutazione prudenziale SREP («Supervisory Review and Evaluation Process») condotto nel 2022, è pervenuta dalla Banca Centrale Europea la notifica della nuova decisione di requisiti prudenziali da rispettare su base

consolidata, con efficacia dal 1° gennaio 2023. I livelli minimi di capitale chiesti al nostro Gruppo bancario nel 2023 attengono a:

  • - un requisito minimo di Common Equity Tier1 Ratio pari all'8,50%, determinato come somma del requisito minimo regolamentare di Primo Pilastro (4,50%), del Cuscinetto di Conservazione del Capitale (2,50%) e di un requisito aggiuntivo di Secondo Pilastro (1,50%);
  • - un requisito minimo di Tier1 Capital Ratio pari al 10,50% determinato come somma del requisito minimo regolamentare di Primo Pilastro (6%), del Cuscinetto di Conservazione del Capitale (2,50%) e di un requisito aggiuntivo di Secondo Pilastro (2,00%);
  • - un requisito minimo di Total Capital Ratio, pari al 13,16%, determinato come somma del requisito minimo regolamentare di Primo Pilastro (8%), del Cuscinetto di Conservazione del Capitale (2,50%) e di un requisito aggiuntivo di Secondo Pilastro (2,66%).

Mentre i primi due addendi costituenti ciascun indice sono indicati dalla normativa prudenziale e sono identici per tutte le banche di uno stesso Paese, il terzo fattore è quantificato dalla BCE sulla base dell'effettivo grado di rischiosità del singolo intermediario.

Il requisito aggiuntivo in materia di fondi propri di Secondo Pilastro (Pillar 2 Requirement o «P2R2») è pari al 2,66% in riduzione del precedente 2,77%. Il nuovo coefficiente, da detenere sotto forma di capitale primario di classe 1 (CET1) almeno per il 56,25% e di capitale di classe 1 almeno per il 75%, include una quota pari allo 0,01% a titolo di maggiorazione del requisito di Secondo Pilastro per le esposizioni deteriorate.

Dal 2017 la BCE fornisce altresì una «Linea d'orientamento di Secondo Pilastro» («Pillar 2 Guidance») che intende rappresentare una guida per l'evoluzione prospettica del capitale del Gruppo. Quest'ultimo parametro assume carattere riservato e non è, a differenza dei due requisiti minimi, oggetto di diffusione, trattandosi di elemento che, anche secondo l'indirizzo reso noto dalla BCE, non assume rilevanza in ordine alla determinazione dei dividendi distribuibili.

I fondi propri consolidati ai fini delle segnalazioni di Vigilanza, che ricomprendono quota parte dell'utile al 30 giugno 2023, si sono attestati a 3.874 milioni (Phased-in) e a 3.851 milioni (Fully Phased), mentre le attività di rischio ponderate sono state pari a 21.107 milioni.

Per completezza d'informazione, si segnala che il Gruppo ha deciso di avvalersi del disposto del Regolamento (UE) 2017/2395 che ha concesso agli intermediari vigilati la possibilità di includere, in via temporanea, nel computo del proprio capitale primario di classe 1, un importo addizionale teso a «neutralizzare» gli effetti che si avrebbero a seguito dei maggiori accantonamenti contabili derivanti dall'immediata adozione del Principio contabile IFRS 9 entrato in vigore il 1° gennaio 2018. Con Regolamento (UE) 2020/873 del 24 giugno 2020 sono state apportate modifiche a tali disposizioni transitorie, sia riguardo all'arco temporale e sia alle percentuali di computabilità. Le rettifiche addizionali legate all'entrata in vigore del Principio contabile IFRS 9 continueranno a essere computate in ragione delle percentuali già previste (ossia percentuali di computabilità decrescente nel tempo, dal 95% nel 2018 al 25% nel 2022, fino al suo totale azzeramento nel 2023), mentre per quelle legate all'emergenza Covid-19 si applicheranno al valore del patrimonio CET1 tenendo conto di una percentuale di computabilità decrescente nel tempo, dal 100% nel 2020 e 2021, al 75% nel 2022, al 50% nel 2023, al 25% nel 2024, fino al suo totale azzeramento nel 2025. Di seguito sono riportati i requisiti riferiti al Gruppo al 30 giugno 2023:

Relazione intermedia sulla gestione

Coefficienti patrimoniali Gruppo Phased-in Fully Phased
CET1 Ratio 15,80% 15,69%
Tier1 Capital Ratio 15,80% 15,69%
Total Capital Ratio 18,36% 18,25%

Il Leverage Ratio consolidato è pari al 5,63% applicando i criteri transitori (phased-in) e al 5,59% in funzione dei criteri previsti a regime (fully phased). La Capogruppo, in conformità a quanto previsto dal documento ESMA (European Securities and Markets Authority) n. 725/2012, che originava dalla costatazione di un valore di mercato per numerose società quotate inferiore al book-value, ha provveduto a un impairment test dell'intiero complesso aziendale in sede di predisposizione del bilancio al 31 dicembre 2022 che aveva evidenziato un valore economico del Gruppo superiore rispetto al patrimonio netto consolidato. Non si è pertanto ritenuto di ripetere l'esercizio alla data del 30 giugno, non essendoci variazioni di rilievo. Si rappresentano di seguito i rapporti tra il patrimonio comprensivo dell'utile di periodo e le principali voci di bilancio, raffrontati con quelli al 31 dicembre 2022:

  • ˗ patrimonio/raccolta diretta da clientela 8,98% rispetto all'8,11%
  • ˗ patrimonio/crediti verso clientela 10,54% rispetto al 10,26%
  • ˗ patrimonio/attività finanziarie 26,05% rispetto al 24,78%
  • ˗ patrimonio/totale dell'attivo 6,50% rispetto al 5,86%
  • ˗ sofferenze nette/patrimonio 2,48% rispetto al 3,60%.

L'AZIONE BANCA POPOLARE DI SONDRIO

L'azione Banca Popolare di Sondrio, negoziata sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana, facente parte dell'indice FTSE Italia All-Share, ha chiuso il primo semestre del 2023 con una performance positiva pari a +0,95%, segnando un prezzo di riferimento al 30 giugno 2023 di 3,816 euro, contro i 3,78 euro di fine 2022. Nel corso del semestre il titolo ha segnato un minimo e un massimo intraday rispettivamente di 3,47 euro il 31 maggio e di 4,922 euro il 7 marzo.

Il volume medio giornaliero dei titoli scambiati sul mercato Euronext Milan di Borsa Italiana nei primi sei mesi dell'anno è stato pari a 0,92 milioni, in contrazione rispetto a 1,15 milioni dello stesso periodo del 2022.

La compagine sociale al 30 giugno 2023 risulta costituita da 156.531 soci.

Azione BANCA POPOLARE DI SONDRIO – Mercato Euronext Milan di Borsa Italiana

In merito alle azioni proprie, sulle quali l'operatività è svolta nel rispetto dell'apposita delibera assembleare, si segnala che al 30 giugno 2023 la Capogruppo deteneva in portafoglio n. 3.632.633 azioni, in diminuzione di 9.085 azioni rispetto a fine 2022 per effetto dell'attività svolta in attuazione delle politiche retributive del gruppo bancario Banca Popolare di Sondrio. Si aggiungono le n. 36.730 azioni detenute dalla Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA, nell'ambito del piano dei compensi basato su strumenti finanziari previsto dalle Politiche retributive di Gruppo. Il valore di bilancio è di 25,342 milioni di cui 25,201 milioni costituiscono utilizzo del fondo acquisto azioni proprie della Capogruppo pari a 30 milioni.

IL RATING

La solvibilità del Gruppo Bancario Banca Popolare di Sondrio, come dettagliatamente rappresentato nelle tabelle sottostanti, è valutata dalle agenzie di rating Fitch Ratings, DBRS Morningstar e Scope Ratings.

I giudizi riportati fanno riferimento alla decisione del 27 luglio 2022 per quanto attiene a Fitch Ratings, nonché alle valutazioni espresse da parte di DBRS Morningstar e Scope Ratings rispettivamente in data 14 novembre 2022 e 14 marzo 2023.

Relazione intermedia sulla gestione

FITCH RATINGS – rilasciato il 27/7/2022

GIUDIZIO
LONG – TERM ISSUER DEFAULT RATING (lungo termine)
È una misura della probabilità di default ed esprime la capacità della banca di rimborsare gli
impieghi a medio lungo termine. È espresso su una scala da AAA a D, per complessivi 11
livelli. BB+
SHORT – TERM ISSUER DEFAULT RATING (breve termine)
Misura la capacità dell'organizzazione a cui è assegnato il rating di far fronte ai pagamenti in
scadenza nel breve periodo, entro 13 mesi. La scala di misura comprende sette livelli (F1, F2,
F3, B, C, RD e D).
VIABILITY RATING (valutazione di autosufficienza) B
Mira a valutare la solidità intrinseca della banca in base ai fondamentali e in mancanza della
possibilità di fare affidamento su un supporto esterno. È espresso su una scala da aaa a d,
per complessivi 11 livelli.
bb+
GOVERNMENT SUPPORT (esistenza del supporto statale)
Esprime la valutazione di Fitch sulla possibilità di un intervento statale a supporto
dell'emittente che si trovi in uno stato di crisi. Nel caso delle banche dell'eurozona, la direttiva
dell'Unione Europea sul risanamento e la risoluzione delle crisi bancarie e il Meccanismo di
Risoluzione Unico forniscono un quadro per la risoluzione delle crisi che prevede, se
necessario, la partecipazione dei creditori senior alle perdite invece/prima che una banca
No
riceva il sostegno statale. Support
LONG-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a lungo termine)
È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati. È espresso su
una scala analoga a quella utilizzata per il rating di lungo termine (da AAA a D).
BBB
SHORT-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a breve termine)
È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati in scadenza
nel breve periodo. È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating di breve
termine (F1, F2, F3, B, C, RD e D).
F3
SENIOR PREFERRED DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni Senior Preferred che viene
espressa utilizzando una scala da AAA a D.
BB+
SUBORDINATED DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni subordinate che viene espressa
utilizzando una scala da AAA a D.
BB
OUTLOOK (prospettiva)
È una valutazione prospettica sulla possibile evoluzione, in un periodo da 1 a 2 anni dei rating
dell'emittente.
Stabile

DBRS Morningstar – rilasciato il 14/11/2022

GIUDIZIO
LONG – TERM ISSUER RATING (lungo termine)
È una misura della probabilità di default ed esprime la capacità della banca di rimborsare
gli impieghi a medio lungo termine. È espresso su una scala da AAA a D.
BBB
(low)
SHORT – TERM ISSUER RATING (breve termine)
Misura la capacità dell'organizzazione a cui è assegnato il rating di far fronte ai pagamenti
in scadenza nel breve periodo. La scala di misura comprende sei livelli (R-1; R-2; R-3; R-4; R
5 e D).
R-2
(middle)
INTRINSIC ASSESSMENT (valutazione intrinseca)
Riflette il parere di DBRS sui fondamentali intrinseci della banca valutati sulla base di elementi
quantitativi e qualitativi. È espresso su una scala da AAA a CCC.
BBB
(low)
SUPPORT ASSESSMENT (valutazione del supporto)
Riflette l'opinione di DBRS sulla probabilità e sulla prevedibilità di un tempestivo sostegno
esterno per la banca in caso di necessità. La scala di misura comprende quattro livelli da SA1
(migliore) a SA4 (peggiore).
SA3
LONG-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a lungo termine)
È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati di medio
lungo termine. È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating di lungo
termine (da AAA a D).
BBB
SHORT-TERM DEPOSIT RATING (rating sui depositi a breve termine)
È una misura che esprime la vulnerabilità al default dei depositi non assicurati di breve
termine.
È espresso su una scala analoga a quella utilizzata per il rating di breve termine (R-1; R-2; R
3; R-4; R-5 e D).
R-2
(high)
LONG-TERM SENIOR DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni Senior Preferred che viene
espressa utilizzando una scala da AAA a D.
BBB
(low)
SHORT-TERM DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni a breve durata che viene espressa
utilizzando una scala da R-1 a D.
R-2
(middle)
SUBORDINATED DEBT
È una misura della probabilità di default delle obbligazioni Subordinate che viene espressa
utilizzando una scala da AAA a D.
BB
TREND (prospettiva)
È una valutazione prospettica sulla possibile evoluzione in un periodo di 1-2 anni del rating
di lungo termine assegnato.
Stabile
Scope Ratings – rilasciato il 14/3/2023
GIUDIZIO
ISSUER RATING (rating emittente)
Rappresenta un giudizio sulla capacità della banca di far fronte ai propri impegni finanziari
contrattuali, in modo tempestivo e completo. È espresso su una scala da AAA a D.
BBB
OUTLOOK (prospettiva)
È una valutazione prospettica sulla possibile evoluzione, in un periodo di 12-18 mesi,
dell'issuer rating assegnato.
Stabile

RACCORDO TRA IL PATRIMONIO NETTO E L'UTILE DELLA CAPOGRUPPO E IL PATRIMONIO NETTO E L'UTILE CONSOLIDATO

Nel prospetto che segue si provvede al raccordo tra il patrimonio netto e l'utile della Capogruppo e quelli consolidati.

(in migliaia di euro) Patrimonio netto di cui: Utile di
periodo
Patrimonio netto della Capogruppo al 30.06.2023 2.949.379 193.485
Rettifiche di consolidamento -34.664 -34.664
Differenza rispetto ai valori di carico delle partecipazioni in:
- società consolidate con il metodo integrale 447.614 32.743
- società valutate con il metodo del patrimonio netto 148.080 15.522
Saldo al 30.06.2023 come da bilancio consolidato di Gruppo 3.510.409 207.086

CONTO ECONOMICO

In un contesto economico generale in progressivo rallentamento, il nostro Gruppo ha saputo migliorare la già brillante performance del primo trimestre dell'anno, fino a quasi doppiare l'utile del periodo di raffronto. L'utile di periodo si è infatti attestato a 207,086 milioni, +97,11% rispetto ai 105,061 milioni dei primi sei mesi del 2022. Risultato legato al buon andamento di tutte le componenti di ricavi, in particolare margine d'interesse e risultato dell'operatività in titoli, pur a fronte di una crescita delle rettifiche su crediti verso la clientela, peraltro essenzialmente legata a fattori prudenziali.

I commenti che seguono fanno riferimento ai dati esposti nella tabella «Sintesi conto economico consolidato» che costituisce una riclassifica degli schemi previsti dal provvedimento di Banca d'Italia n. 262/2005. Nelle note alla tabella vengono esposte le riclassifiche. Viene altresì riportata la tabella dell'evoluzione trimestrale del conto economico consolidato riclassificato, che evidenzia la dinamica dell'evoluzione nell'arco del semestre.

Il persistere delle pressioni inflazionistiche, come già sopra accennato, ha indotto la BCE a perseverare nell'aumento dei tassi, con conseguente aumento del rendimento delle obbligazioni. Ne ha risentito positivamente il margine d'interesse del Gruppo, che ha registrato nel semestre un andamento positivo (+33,41%), in ulteriore incremento percentuale rispetto a quello dei soli primi tre mesi (+22,96%) e a quello del periodo di raffronto (21,31%), e si è attestato a 427,337 milioni, rispetto a 320,309 milioni. L'incremento è derivato da un consistente miglioramento della componente clientela, che si è accompagnato all'incremento del flusso cedolare dei titoli per il rialzo dei tassi, in particolare dei titoli di Stato indicizzati all'inflazione, pur in presenza dell'incremento dei tassi corrisposti alla clientela e della contabilizzazione di interessi passivi per oltre 131 milioni di interessi sulle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine in essere con la BCE. Significativo anche l'aumento dei proventi netti legati ai crediti d'imposta acquisiti, pari a oltre 33 milioni.

Le commissioni nette hanno evidenziato una discreta dinamica, attestandosi a 194,540 milioni, +5,43%. Positivo l'andamento delle commissioni relative a finanziamenti e conti correnti, incassi e pagamenti, garanzie rilasciate, raccolta ordini, tesorerie, estero cambi; sostanzialmente stabili quelle legate al collocamento di prodotti finanziari, negativo l'andamento di quelle legate alle carte di credito.

I dividendi incassati sono ammontati a 2,308 milioni, rispetto a 5,686 milioni.

Il risultato complessivo dell'attività in titoli, cambi e derivati (che è dato dalla somma delle voci 80, 90, 100 del conto economico riclassificate come indicato nella tabella di seguito) è stato positivo per 58,117 milioni, a fronte di un risultato sempre positivo di 41,785 milioni, +39,09%. Il risultato netto delle attività di negoziazione, voce 80, è stato positivo per 54,928 milioni, mentre nel semestre di raffronto era ammontato a 2,726 milioni; nel periodo, ha registrato un saldo positivo tra rivalutazioni e svalutazioni di titoli, rispetto a quello negativo dell'esercizio di raffronto.

In incremento il risultato dell'attività in cambi e valute. Gli utili da cessione o riacquisto, voce 100, sono stati pari a 4,330 milioni, in netta flessione -88,83%. Il risultato del periodo di confronto era positivo per 38,761 milioni. Ricomprendono utili per 4,113 milioni da attività finanziarie valutate al costo ammortizzato e per 0,131 milioni da attività al fair value con impatto sulla redditività complessiva e 0,086 milioni da passività finanziarie. Il risultato dell'attività di copertura è stato negativo per 0,032 milioni.

Il risultato delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, voce 110b), è stato positivo per 3,885 milioni, di cui 1,082 milioni relativi a crediti verso clientela, rispetto a un dato negativo di 67,585 milioni rilevato nel primo semestre 2022.

Il margine di intermediazione è pertanto salito a 686,187 milioni, rispetto a 484,714 milioni, +41,57%. Nella sua composizione il contributo del margine d'interesse è stato del 62,28%, rispetto al 66,08%.

Pur in un quadro pieno d'incertezze e con condizioni più restrittive e gravose di finanziamento, che possono determinare un peggioramento della qualità del credito, il nostro Gruppo ha registrato crediti deteriorati in decelerazione, un tasso di default in diminuzione e regolarità nei pagamenti da parte delle imprese che avevano usufruito di moratorie. Si è continuato a valutare l'esposizione verso clientela sulla base delle vigenti rigorose policies, cercando peraltro di venire incontro alle esigenze di imprese e famiglie in questo periodo di difficoltà. Il complesso di attività e processi attivati in tema di monitoraggio e controllo dei crediti verso la clientela nelle varie fasi di erogazione e gestione ha portato a un irrobustimento della struttura all'uopo designata, che contribuisce al contenimento dei crediti NPL, mentre è continuata l'attività di derisking. Attività quest'ultima che avviene secondo le linee della NPL strategy fissate dal Piano Industriale 2022-2025, approvato a giugno 2022, che prevede l'utilizzo combinato di iniziative ordinarie e straordinarie, tra cui cessioni e accordi transattivi. I crediti per cui si ipotizza una cessione o l'applicazione di accordi transattivi vengono valutati sulla base del valore recuperabile quantificato tenendo conto delle recenti operazioni concluse dal Gruppo, nonché delle particolarità del mercato e della tipologia di asset. Con specifico riferimento ai crediti oggetto di potenziale cessione, in assenza di operazioni interne concluse dal Gruppo su portafogli con caratteristiche analoghe, il valore recuperabile è stimato considerando le principali operazioni concluse sul mercato da intermediari comparabili. I crediti per cui si ipotizza la cessione vengono valutati in tale ottica, rilevando le rettifiche connesse nel conto economico. Per le posizioni rientranti in tale perimetro si procede a una valutazione sulla base di modelli in grado di stimare il potenziale valore di recupero di tali crediti e, quindi, di formulare un prezzo di cessione, tenuto conto anche delle particolarità del mercato in cui tali asset dovrebbero essere ceduti.

Relazione intermedia sulla gestione

SINTESI DI CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO

(in migliaia di euro) 30/06/2023 30/06/2022 Variazioni
assolute
Variazioni
%
Margine di interesse 427.337 320.309 107.028 33,41
Dividendi 2.308 5.686 -3.378 -59,41
Commissioni nette 194.540 184.519 10.021 5,43
Risultato dell'attività finanziaria [a] 58.117 41.785 16.332 39,09
Risultato delle altre attività e passività finanziarie valutate al FVTPL [b] 3.885 -67.585 71.470 n.s.
di cui FINANZIAMENTI 1.082 -17.244 18.326 n.s.
di cui ALTRO 2.803 -50.341 53.144 n.s.
Margine di intermediazione 686.187 484.714 201.473 41,57
Rettifiche di valore nette [c] -78.935 -43.830 -35.105 80,09
Risultato netto della gestione finanziaria 607.252 440.884 166.368 37,74
Spese per il personale [d] -141.874 -130.724 -11.150 8,53
Altre spese amministrative [e] -137.183 -130.656 -6.527 5,00
Altri oneri/ proventi di gestione [d] 44.875 38.950 5.925 15,21
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri [f] -12.576 -6.248 -6.328 101,28
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali -31.910 -27.522 -4.388 15,94
Costi operativi -278.668 -256.200 -22.468 8,77
Risultato della gestione operativa 328.584 184.684 143.900 77,92
Oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario [e] -40.857 -40.040 -817 2,04
Utili (perdite) delle partecipazioni e su altri investimenti 14.190 9.238 4.952 53,60
Risultato al lordo delle imposte 301.917 153.882 148.035 96,20
Imposte sul reddito dell'operatività corrente -94.831 -48.821 -46.010 94,24
Risultato netto 207.086 105.061 102.025 97,11
Utili (perdite) di pertinenza della Capogruppo 207.086 105.061 102.025 97,11

Note:

[a] Il risultato dell'attività finanziaria è costituito dalla somma delle voci 80 - 90 - 100 del conto economico.

[b] Il risultato delle altre attività finanziarie valutate al FVTPL è costituito dalla voce 110 del conto economico.

[c] Le rettifiche di valore nette sono costituite dalla somma delle voci 130 - 140 - 200 a) del conto economico comprensive delle perdite da cessione per euro 1,109 milioni.

[d] Le spese del personale e gli altri proventi di gestione sono stati nettati della partita di giro rappresentata dai proventi del fondo di quiescenza del personale pari a 3,946 € milioni di euro.

[e] Gli oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario sono stati scorporati dalla voce altre spese amministrative ed evidenziati separatamente.

[f] Gli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri si riferiscono alla voce 200 b).

I dati al 30/06/2022 sono stati resi omogenei.

Le rettifiche nette su crediti e attività finanziarie si sono complessivamente attestate a 78,935 milioni rispetto a 43,830 milioni, +80,09%. Del totale delle rettifiche sopra richiamato, la voce 130 del conto economico, che riguarda l'esposizione verso clientela e banche sotto forma sia di finanziamenti e sia di titoli, è la più consistente ed è ammontata a 73,706 milioni, rispetto a 31,018 milioni. Detta voce è costituita da 73,208 milioni di rettifiche relative alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rispetto a 31,444 milioni, mentre la componente rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva ha registrato accantonamenti per 0,498 milioni su titoli di debito, rispetto

a riprese per 0,426 milioni nell'esercizio di raffronto. La stima delle perdite attese sui crediti performing viene determinata in conformità a quanto richiesto dal principio IFRS 9, ricorrendo a una modellazione che adotta ai fini del calcolo differenti macroscenari. Alla luce delle incertezze che derivano dal contesto macroeconomico e geopolitico, si è ritenuto di procedere, in continuità con quanto già fatto nel bilancio 2022, all'introduzione di management overlay in via prudenziale ad integrazione degli esiti dei modelli di stima della ECL.

L'aggregato comprende inoltre la voce 140, che rileva gli utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni derivanti dalle modifiche apportate ai flussi di cassa contrattuali, e che nel periodo di riferimento è stata positiva per 4,509 milioni, rispetto a un importo negativo per 0,760 milioni. Infine, gli accantonamenti per impegni e garanzie rilasciate hanno evidenziato un accantonamento di fondi per 10,847 milioni, rispetto a 11,620 milioni del periodo di raffronto.

Il rapporto rettifiche nette su crediti verso clientela/crediti verso clientela ("costo del credito") ha evidenziato un miglioramento, passando allo 0,47% dallo 0,51% al 31 dicembre 2022.

Si perviene così a un risultato netto della gestione finanziaria di 607,252 milioni, rispetto a 440,884 milioni, +37,74%.

I costi operativi, al cui contenimento viene riservata la massima attenzione, sono passati da 256,200 a 278,668 milioni, +8,77%. Hanno risentito pure delle ormai abituali forti pressioni regolamentari, che hanno ingenti impatti in termini di adeguamento di strutture operative, competenze e organici.

Il rapporto fra i costi operativi, esclusi gli oneri per la stabilizzazione del sistema, e il margine d'intermediazione ("cost income ratio"), è sceso dal 52,86% al 40,61%. Il rapporto costi operativi/totale dell'attivo annualizzato si è attestato all'1,03% dallo 0,94%. Analizzando le singole componenti, le spese amministrative hanno cifrato 279,057 milioni, +6,76%, di cui quelle per il personale sono state pari a 141,874 milioni, rispetto a 130,724 milioni, + 8,53%; incremento legato sia all'aumento dei dipendenti e sia agli accantonamenti legati al rinnovo contrattuale in corso per la Capogruppo. Le altre spese amministrative sono salite da 130,656 a 137,183 milioni, +5%. Di rilievo gli incrementi delle spese per luce, acqua e riscaldamento, noleggio e manutenzione di hardware e software, compensi per consulenze, per visure e informazioni e costi per outsourcing.

La voce accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri ha evidenziato un accantonamento di fondi per 12,576 milioni, rispetto a 6,248 milioni. Si è registrata ancora una forte incidenza degli oneri per contributi sostenuti o previsti per i Fondi di risoluzione e FITD, saliti da 40,040 a 40,857 milioni, +2,04%.

Le rettifiche su attività materiali e gli ammortamenti per software sono stati pari a 31,910 milioni, +15,94%.

Gli altri proventi, al netto degli altri oneri di gestione, sono ammontati a 44,875 milioni, +15,21%. L'aggregato utili/perdite su partecipazioni e su altri investimenti ha evidenziato un saldo positivo per 14,190 milioni, rispetto a 9,238 milioni.

Il risultato complessivo al lordo delle imposte ha pertanto segnato un aumento da 153,882 a 301,917 milioni. Detratte infine le imposte sul reddito per 94,831 milioni, rispetto a 48,821 milioni, consegue un utile netto di periodo di 207,086 milioni, a fronte di 105,061 milioni, +97,11%.

Il tasso di imposizione fiscale, inteso come rapporto fra imposte sul reddito e risultato lordo dell'operatività corrente, si è attestato al 31,41%, rispetto al 31,73% del periodo di raffronto.

EVOLUZIONE TRIMESTRALE DEL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO

2023 2022
(in migliaia di euro) II
Trimestre
I Trimestre IV
Trimestre
III
Trimestre
II
Trimestre
I Trimestre
Margine di interesse 235.290 192.047 203.815 156.943 164.119 156.190
Dividendi 1.645 663 365 413 5.448 238
Commissioni nette 98.058 96.482 104.231 91.840 93.057 91.462
Risultato dell'attività finanziaria [a] 28.306 29.811 24.183 3.597 24.692 17.093
Risultato delle altre attività e passività finanziarie
valutate al FVTPL [b]
-8.792 12.677 6.563 -6.566 -33.999 -33.586
di cui FINANZIAMENTI -1.836 2.918 4.708 2.076 -4.279 -12.965
di cui ALTRO -6.956 9.759 1.855 -8.642 -29.720 -20.621
Margine di intermediazione 354.507 331.680 339.157 246.227 253.317 231.397
Rettifiche di valore nette [c] -39.116 -39.819 -65.873 -60.051 -16.528 -27.302
Risultato netto della gestione finanziaria 315.391 291.861 273.284 186.176 236.789 204.095
Spese per il personale [d] -72.920 -68.954 -69.096 -69.326 -64.247 -66.477
Altre spese amministrative [e] -69.210 -67.973 -71.288 -60.059 -68.154 -62.502
Altri oneri/ proventi di gestione [d] 22.875 22.000 20.357 22.887 22.053 16.897
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri [f] -7.193 -5.383 -6.545 -1.495 -6.653 405
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e
immateriali
-16.499 -15.411 -18.180 -16.778 -15.547 -11.975
Costi operativi -142.947 -135.721 -144.752 -124.771 -132.548 -123.652
Risultato della gestione operativa 172.444 156.140 128.532 61.405 104.241 80.443
Oneri per la stabilizzazione del Sistema bancario
[e]
-5.852 -35.005 -2.865 -3.004 -10.040 -30.000
Utili (perdite) delle partecipazioni e su altri
investimenti
1.204 12.986 10.609 5.331 2.578 6.660
Risultato al lordo delle imposte 167.796 134.121 136.276 63.732 96.779 57.103
Imposte sul reddito dell'operatività corrente -55.117 -39.714 -36.241 -17.507 -32.018 -16.803
Risultato netto 112.679 94.407 100.035 46.225 64.761 40.300
Utili (perdite) di pertinenza della Capogruppo 112.679 94.407 100.035 46.225 64.761 40.300

Note:

[a] Il risultato dell'attività finanziaria è costituito dalla somma delle voci 80 - 90 - 100 del conto economico.

[b] Il risultato delle altre attività finanziarie valutate al FVTPL è costituito dalla voce 110 del conto economico.

[c] Le rettifiche di valore nette sono costituite dalla somma delle voci 130 - 140 - 200 a) del conto economico

[d], [e] e [f]I dati sono esposti in coerenza con le riclassifiche esposte nel prospetto di sintesi di conto economico consolidato riclassificato.

Relazione intermedia sulla gestione

FATTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 30 GIUGNO 2023

Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio è stato sottoposto, insieme ad altre 41 banche dell'Eurozona, allo stress test 2023 condotto dalla BCE secondo una metodologia analoga a quella dell'esercizio svolto in contemporanea dall'EBA su un campione composto dai 57 istituti più significativi. Gli scenari macroeconomici presi a riferimento per la simulazione di base e per quella avversa coprono un orizzonte temporale di 3 anni (2023-25). Mentre il primo ipotizza uno sviluppo normale degli affari, il secondo si caratterizza per un significativo peggioramento delle tensioni geo-politiche internazionali e per un grave deterioramento del quadro economico, con previsioni di inflazione elevata e persistente e di vigorosi rialzi dei tassi di interesse prolungati nel tempo.

Sulla base dei risultati pubblicati dalle Autorità in data 28 luglio si può affermare quanto segue. Nell'ipotesi di base, il nostro Gruppo non palesa criticità in quanto continuerebbe a produrre utili significativi in grado sia di alimentare il patrimonio tramite autofinanziamento e sia di remunerare il capitale di rischio apportato dagli azionisti. Nello scenario avverso, il nostro Gruppo registra un'erosione di capitale primario alla fine del triennio 2023-25 di entità tale da collocarlo sui valori mediani della fascia d'impatto compresa tra i 300 e i 599 punti base, in linea con la riduzione media registrata per le banche vigilate dalla BCE, con il coefficiente CET1 ratio che al termine del periodo si attesterebbe nella parte alta dell'intervallo di valori compreso tra l'8% e l'11%. Fermo restando che pure in questo caso ci manterremmo ampiamente al di sopra dei requisiti patrimoniali minimi richiesti dall'Autorità di Vigilanza, è bene sottolineare che l'esercizio di stress non ha tenuto conto, per definizione, delle strategie aziendali e/o di iniziative gestionali future, e quindi non costituisce in alcun modo una previsione, né sulla redditività futura, né sui ratio patrimoniali attesi del Gruppo.

Nel confronto domestico, il nostro Gruppo bancario è tra i soggetti che meglio uscirebbero dal rappresentato contesto avverso, grazie anche a migliori condizioni di partenza rispetto al passato, conservando un coefficiente di capitale primario «in doppia cifra» anche in chiusura del duro triennio di stress, a riprova di condizioni di piena adeguatezza patrimoniale.

In relazione al provvedimento del Consiglio dei Ministri riguardante la tassazione dei cosiddetti "extra-profitti" delle banche (che non ha avuto effetti sulla presente relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023), la Banca resta in attesa della pubblicazione del Decreto, al fine di valutarne gli effetti sul bilancio.

In data 6 luglio 2023, l'agenzia di rating Fitch Ratings, al termine del processo annuale di revisione del giudizio sul merito di credito, ha confermato tutti i rating assegnati alla Banca Popolare di Sondrio. Di seguito, il dettaglio dei giudizi attribuiti alla banca:

  • - Long-term Issuer Default Rating (IDR): BB+
  • - Short-term Issuer Default Rating (IDR): B
  • - Viability Rating: bb+
  • - Government Support Rating: ns
  • - Long-term Deposit Rating: BBB-
  • - Short-term Deposit Rating: F3
  • - Senior Preferred Debt: BB+
  • - Tier 2 Subordinated Debt: BB-
  • - Outlook: Stabile.

LA PREVEDIBILE EVOLUZIONE

Quanto alla prevedibile evoluzione della gestione, le ultime evidenze provenienti dal contesto macroeconomico proiettano per l'Italia un rallentamento dell'attività economica che per il resto dell'anno è attesa registrare tassi di crescita modesti. Le spinte inflative, pure inferiori rispetto ai picchi precedenti, e l'incertezza legata all'evoluzione del quadro geopolitico, con riferimento per l'Europa in particolare alla guerra Russo Ucraina, continueranno a condizionare le scelte di imprese e famiglie.

In tale contesto il nostro Gruppo, grazie alla solida posizione patrimoniale, al diversificato modello di business e alle oculate scelte gestionali, prevede di conseguire comunque risultati positivi, in linea con quanto realizzato nella prima parte dell'anno.

Sondrio, 8 agosto 2023

IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

BILANCIO CONSOLIDATO SEMESTRALE ABBREVIATO AL 30 GIUGNO 2023

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

VOCI DELL'ATTIVO 30/06/2023 31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 2.702.629 6.990.689
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
746.212 1.254.070
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 185.944 179.665
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 560.268 1.074.405
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.731.981 2.555.705
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 44.192.950 43.870.637
a) Crediti verso banche 1.964.060 1.865.249
b) Crediti verso clientela 42.228.890 42.005.388
50. Derivati di copertura 541 248
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
(395) (198)
70. Partecipazioni 360.273 322.632
90. Attività materiali 680.894 650.908
100. Attività immateriali 36.995 36.669
di cui:
- avviamento 16.997 16.997
110. Attività fiscali 304.017 342.647
a) correnti 1.903 17.654
b) anticipate 302.114 324.993
130. Altre attività 2.214.823 1.830.354
TOTALE DELL'ATTIVO 53.970.920 57.854.361

VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30/06/2023 31/12/2022
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 48.187.962 53.152.710
a) Debiti verso banche 9.096.877 11.381.703
b) Debiti verso clientela 35.397.105 38.122.246
c) Titoli in circolazione 3.693.980 3.648.761
20. Passività finanziarie di negoziazione 41.449 115.871
40. Derivati di copertura 179 227
60. Passività fiscali 54.585 32.359
a) correnti 28.784 3.160
b) differite 25.801 29.199
80. Altre passività 1.828.445 834.629
90. Trattamento di fine rapporto del personale 33.510 35.597
100. Fondi per rischi e oneri 314.367 295.528
a) impegni e garanzie rilasciate 74.058 63.204
b) quiescenza e obblighi simili 167.125 167.827
c) altri fondi per rischi e oneri 73.184 64.497
120. Riserve da valutazione (40.828) (68.086)
150. Riserve 1.930.387 1.790.468
160. Sovrapprezzi di emissione 78.949 78.978
170. Capitale 1.360.157 1.360.157
180. Azioni proprie (-) (25.342) (25.402)
190. Patrimonio di pertinenza di terzi (+/-) 14 4
200. Utile (Perdita) di periodo (+/-) 207.086 251.321
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 53.970.920 57.854.361

VOCI 30/06/2023 30/06/2022
10. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI 812.689 375.593
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 804.986 371.096
20. INTERESSI PASSIVI E ONERI ASSIMILATI (385.352) (55.284)
30. MARGINE DI INTERESSE 427.337 320.309
40. COMMISSIONI ATTIVE 205.428 193.454
50. COMMISSIONI PASSIVE (10.888) (8.935)
60. COMMISSIONI NETTE 194.540 184.519
70. DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI 2.308 5.686
80. RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE 54.928 2.726
90. RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI COPERTURA (32) (134)
100. UTILI (PERDITE) DA CESSIONE O RIACQUISTO DI: 4.330 38.761
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.113 27.746
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività 131 11.013
complessiva
c) passività finanziarie 86 2
110. RISULTATO NETTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE 3.885 (67.585)
VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
3.885 (67.585)
120. MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 687.296 484.282
RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO
130. A: (73.706) (31.018)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (73.208) (31.444)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (498) 426
140. UTILI/PERDITE DA MODIFICHE CONTRATTUALI SENZA CANCELLAZIONI 4.509 (760)
150. RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 618.099 452.504
180. RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA E ASSICURATIVA 618.099 452.504
190. SPESE AMMINISTRATIVE: (323.860) (301.916)
a) spese per il personale (145.820) (131.220)
b) altre spese amministrative (178.040) (170.696)
200. ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI (23.423) (17.868)
a) impegni per garanzie rilasciate (10.847) (11.620)
b) altri accantonamenti netti (12.576) (6.248)
210. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI (24.265) (20.556)
220. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI (7.645) (6.966)
230. ALTRI ONERI/PROVENTI DI GESTIONE 48.821 39.446
240. COSTI OPERATIVI (330.372) (307.860)
250. UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI 15.522 8.897
260. RISULTATO NETTO DELLA VALUTAZIONE AL FAIR VALUE DELLE ATTIVITÀ (1.490) (1.430)
280. MATERIALI E IMMATERIALI
UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI
158 1.771
UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE
290. IMPOSTE 301.917 153.882
300. IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE (94.831) (48.821)
UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE
310. IMPOSTE 207.086 105.061
330. UTILE (PERDITA) DI PERIODO 207.086 105.061
340. (UTILE) PERDITA DI PERIODO DI PERTINENA DI TERZI - -
350. UTILE (PERDITA) DI PERIODO DI PERTINENZA DELLA CAPOGRUPPO 207.086 105.061

PROSPETTO DELLA REDDITIVITÀ CONSOLIDATA COMPLESSIVA

VOCI 2023 2022
10. Utile (perdita) di periodo 207.086 105.061
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto
economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva (159) (1.565)
70. Piani a benefici definiti 2.909 23.288
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 80 26
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto
economico
120. Differenze di cambio (249) (728)
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
513 (67.815)
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 24.164 (2.516)
200. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 27.258 (49.310)
210. Redditività complessiva (Voce 10+200) 234.344 55.751
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - 161
230. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 234.344 55.590

Prospetti contabili consolidati

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione
risultato esercizio
Variazioni dell'esercizio
precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2022 Modifica saldi apertura Esistenze al 1.1.2023 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze partecipative Redditività complessiva 30.06.2023 Patrimonio netto del Gruppo al 30.06.2023 Patrimonio netto di terzi al 30.06.2023
Capitale
a) azioni ordinarie 1.360.161 - 1.360.161 - - - 10 - - - - - - - 1.360.157 14
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 78.978 - 78.978 - - - (29) - - - - - - - 78.949 -
Riserve
a) di utili 1.754.574 - 1.754.574 125.093 - 14.826 - - - - - - - - 1.894.493 -
b) altre 35.894 - 35.894 - - - - - - - - - - - 35.894 -
Riserve da valutazione (68.086) - (68.086) - - - - - - - - - - 27.258 (40.828) -
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (25.402) - (25.402) - - - 63 (3) - - - - - - (25.342) -
Utile d'esercizio 251.321 - 251.321 (125.093) (126.228) - - - - - - - - 207.086 207.086 -
Patrimonio netto del Gruppo 3.387.436 - 3.387.436 - (126.228) 14.826 34 (3) - - - - - 234.344 3.510.409 -
Patrimonio netto di Terzi 4 - 4 - - - 10 - - - - - - - - 14

Prospetti contabili consolidati

PROSPETTO DELLE VARIAZIONI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

Allocazione
risultato esercizio
Variazioni dell'esercizio
precedente
Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31.12.2021 Modifica saldi apertura Esistenze al 1.1.2022 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissione nuove azioni Acquisto azioni proprie Distribuzione straordinaria dividendi Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze partecipative Redditività complessiva 30.06.2022 Patrimonio netto del Gruppo al 30.06.2022 di terzi al 30.06.2022
Patrimonio netto
Capitale
a) azioni ordinarie 1.393.736 - 1.393.736 - - - - - - - - - (33.575) - 1.360.157 4
b) altre azioni - - - - - - - - - - - - - - - -
Sovrapprezzi di emissione 83.363 - 83.363 - - - (27) - - - - - (4.358) - 78.978 -
Riserve
a) di utili 1.578.288 - 1.578.288 184.773 - 57.673 - - - - - - (64.850) - 1.755.884 -
b) altre 37.851 - 37.851 - - - - - - - - - (1.957) - 35.894 -
Riserve da valutazione 32.276 - 32.276 - - - - - - - - - - (49.310) (17.034) -
Strumenti di capitale - - - - - - - - - - - - - - - -
Azioni proprie (25.457) - (25.457) - - - 73 - - - - - - - (25.384) -
Utile d'esercizio 275.020 - 275.020 (184.773) (90.247) - - - - - - - - 105.061 105.061 -
Patrimonio netto del Gruppo 3.270.494 - 3.270.494 - (90.247) 57.673 46 - - - - - - 55.590 3.293.556 -
Patrimonio netto di Terzi 104.583 - 104.583 - - - - - - - - - (104.740) 161 - 4

Prospetti contabili consolidati

RENDICONTO FINANZIARIO CONSOLIDATO (metodo indiretto)

(in migliaia di euro)

30/06/2023 30/06/2022
1. A. ATTIVITA' OPERATIVA
Gestione
456.944 414.318
˗ risultato del periodo (+/-) 207.086 105.061
˗ plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle
altre
attività/passività valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
(25.352) 75.985
˗ plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 32 134
˗ rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 83.261 39.334
˗ rettifiche di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 33.402 28.946
˗ accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri e altri costi/ricavi (+/-) 64.436 45.232
˗ imposte, tasse e crediti di imposta non liquidati (+) 94.831 48.821
˗ altri aggiustamenti (+/-) (752) 70.805
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (333.577) (2.599.664)
˗ attività finanziarie detenute per la negoziazione 26.083 315
˗ attività finanziarie designate al fair value - -
˗ attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 514.697 23.343
˗ attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (154.824) 405.890
˗ attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (243.339) (2.289.010)
˗ altre attività (476.194) (740.202)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie (4.241.086) (514.202)
˗ passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (5.115.494) (1.459.318)
˗ passività finanziarie di negoziazione (79.351) 50.217
˗ passività finanziarie valutate al fair value - -
˗ altre passività 953.759 894.899
4. Liquidità generata/assorbita dai contratti di assicurazione emessi e dalle cessioni in
riassicurazione
- -
˗ contratti di assicurazione emessi che costituiscono passività/attività (+/-) - -
˗ cessioni in riassicurazione che costituiscono attività/passività (+/-) - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (4.117.719) (2.699.548)
B. ATTIVITA' DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 16.487 15.842
˗ vendite di partecipazioni - 2.500
˗ dividendi incassati su partecipazioni 15.664 12.765
˗ vendite di attività materiali 823 577
˗ vendite di attività immateriali - -
˗ vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da (65.463) (167.224)
˗ acquisti di partecipazioni - (84.491)
˗ acquisti di attività materiali (57.501) (74.645)
˗ acquisti di attività immateriali (7.962) (8.088)
˗ acquisti di società controllate o rami d'azienda - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di investimento (48.976) (151.382)
C. ATTIVITA' DI PROVVISTA
˗ emissioni/acquisti di azioni proprie (50) (72)
˗ emissioni/acquisti di strumenti di capitale - -
˗ distribuzione dividendi e altre finalità (126.948) (90.463)
˗ vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (126.998) (90.535)
LIQUIDITA' NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (4.293.693) (2.941.465)

Legenda:

(+) generata (-) assorbita

RICONCILIAZIONE

Voci di bilancio 30/06/2023 30/06/2022
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 6.990.688 5.652.733
Liquidità totale netta generata/assorbita del periodo (4.293.693) (2.941.465)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 5.634 35.706
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 2.702.629 2.746.974

NOTE ILLUSTRATIVE CONSOLIDATE

Politiche Contabili

Struttura e contenuto della relazione del primo semestre 2023

La relazione del primo semestre 2023 è stata predisposta a norma dell'art. 154-ter del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998 n. 58 «Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria ai sensi degli artt. 8 e 21 della legge 6/2/1996 n. 52» e delle disposizioni emanate dalla Consob in materia. Si è inoltre tenuto conto di quanto disposto dalla Consob con delibere n. 15520 del 27/7/2006 e con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28/7/2006 e con comunicazione n. DEM/11070007 del 5/8/2011.

La relazione semestrale consolidata al 30 giugno 2023 è stata predisposta in conformità a quanto previsto dal principio contabile internazionale n. 34 e risulta costituita da:

  • ˗ relazione semestrale degli amministratori sulla gestione;
  • ˗ stato patrimoniale, conto economico, prospetto della redditività complessiva, prospetto delle variazioni del patrimonio netto e rendiconto finanziario;
  • ˗ note illustrative aventi la funzione di commentare i dati della relazione semestrale consolidata e di contenere le informazioni richieste dalla normativa vigente.

Parte generale Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

La Banca Popolare di Sondrio, società per azioni dichiara che il presente bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato predisposto in conformità allo IAS 34.

Principi generali di redazione

Nella predisposizione del bilancio consolidato semestrale abbreviato sono stati osservati i seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1:

1) Continuità aziendale. Il bilancio consolidato semestrale abbreviato è stato predisposto nella prospettiva della continuazione dell'attività aziendale: attività, passività ed operazioni «fuori bilancio» sono state pertanto valutate secondo valori di funzionamento. Al riguardo si specifica che gli organi di amministrazione e controllo valutano con estrema attenzione la prospettiva della continuazione dell'attività aziendale e non hanno rilevato nella struttura patrimoniale e finanziaria e nell'andamento operativo sintomi che possano indurre incertezze sul punto della continuità aziendale pur prendendo atto delle difficoltà evidenziate nel passato dai cosiddetti titoli del «debito sovrano» nonché dal contesto macroeconomico venutosi a creare a seguito della pandemia e del conflitto russo ucraino. Si ritiene al riguardo che il Gruppo, nonostante possibili ripercussioni negative circa l'andamento di alcune tipologie di ricavi e del costo del credito e la presenza degli elementi di alea e rischiosità, di cui al paragrafo «La gestione dei rischi», possa continuare ad operare come un'entità in funzionamento in un futuro prevedibile secondo quanto previsto dal Piano Industriale 2022-2025.

2) Contabilizzazione per competenza economica. Costi e ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario in base alla maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

3) Coerenza di presentazione del bilancio. La presentazione e la classificazione delle voci vengono mantenute da un esercizio all'altro allo scopo di garantire la comparabilità delle informazioni a meno di variazioni richieste da un Principio Contabile Internazionale o da una Interpretazione oppure anche solo opportuna a far sì che un'altra presentazione o classificazione

non sia più appropriata in termini di rilevanza e affidabilità nella rappresentazione delle informazioni.

Quando la presentazione o classificazione di voci di bilancio viene modificata, gli importi comparativi, qualora sia fattibile, vengono riclassificati, indicando anche la natura e i motivi della riclassifica. Gli schemi di bilancio e, ove compatibili, le tabelle delle note illustrative sono stati predisposti in conformità a quanto previsto dal Provvedimento Banca d'Italia del 22 dicembre 2005 e successive modificazioni.

4) Rilevanza e aggregazione. Ogni classe rilevante di voci simili viene esposta distintamente in bilancio. Le voci di natura o destinazione dissimile vengono presentate distintamente a meno che siano irrilevanti.

5) Divieto di compensazione. Attività, passività, costi e ricavi non vengono compensati tra loro se non è richiesto o consentito da un Principio Contabile Internazionale o da una interpretazione oppure sia espressamente previsto dagli schemi di bilancio per le banche.

6) Informativa comparativa. Le informazioni comparative vengono fornite per il periodo precedente per tutti i dati esposti nei prospetti di bilancio ad eccezione di quando un Principio Contabile Internazionale o una interpretazione consenta diversamente. Vengono incluse anche delle informazioni di commento e descrittive quando ciò favorisce una migliore comprensione del bilancio consolidato di riferimento.

Nella predisposizione del bilancio si è comunque applicata la normativa nazionale ove compatibile con i principi IAS. Pertanto il documento di bilancio recepisce quanto previsto in materia dal D. Lgs. 136/2015, dagli articoli del codice civile e dalle corrispondenti norme del TUF. Tutti i dati contenuti negli schemi e nelle note illustrative sono espressi in migliaia di euro qualora non diversamente specificato.

Area e metodi di consolidamento

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Il consolidamento integrale riguarda le seguenti società controllate:

Tipo di Capitale Rapporto di partecipazione Disponibilità
Denominazione Sede Operativa Sede Legale Rapporto
(1)
Sociale (in
migliaia)
Impresa
partecipante
Quota % voti %
(2)
Banca Popolare di Sondrio
(SUISSE) SA
Lugano Lugano 1 (CHF) 180.000 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
Factorit S.p.a. Milano Milano 1 85.000 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
Sinergia Seconda S.r.l. Milano Milano 1 60.000 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
Banca della Nuova Terra
S.p.a.
Sondrio Sondrio 1 31.315 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
Pirovano Stelvio S.p.a. (3) Sondrio Sondrio 1 2.064 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
Servizi Internazionali e
Strutture Integrate 2000 S.r.l.
(3)
Milano Milano 1 75 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
PrestiNuova S.r.l. - Agenzia in
Attività Finanziaria
Roma Roma 1 100 Banca della Nuova
Terra S.p.a.
100
Immobiliare Borgo Palazzo
S.r.l. (3)
Tirano Tirano 1 10 Sinergia Seconda
S.r.l.
100
Immobiliare San Paolo S.r.l. (3) Tirano Tirano 1 10 Sinergia Seconda
S.r.l.
100
Rent2Go S.r.l. (3) Bolzano Bolzano 1 12.050 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100
Prima S.r.l. (3) Milano Milano 1 25 Immobiliare San
Paolo S.r.l.
100
Popso Covered Bond S.r.l. Conegliano V. Conegliano V. 1 10 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
60
Centro delle Alpi SME S.r.l. (4) Conegliano V. Conegliano V. 4 10 - 0
Centro delle Alpi RE (3) Milano Milano 4 69.913 Banca Popolare di
Sondrio S.p.a.
100

(1) 1= maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria. 4 = altre forme di controllo

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, solo se diversa dalla quota partecipativa, distinguendo tra voti effettivi e potenziali.

(3) Partecipazioni non rientranti nel gruppo bancario ai fini di vigilanza.

(4) Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione originate dal Gruppo.

Il perimetro delle società consolidate integralmente si è ampliato rispetto al 31 dicembre 2022 a seguito dell'ingresso della società veicolo Centro delle Alpi SME S.r.l. costituita nel giugno 2023 al fine di un'operazione di autocartolarizzazione. Per maggiori dettagli si rinvia a quanto esposto nelle presenti note illustrative, Sezione "Altri aspetti".

Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Il Bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Popolare di Sondrio comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Capogruppo e delle entità controllate direttamente e indirettamente; sono comprese le società controllate operanti in settori di attività dissimili da quello di appartenenza della Capogruppo e le società veicolo (SPE/SPV), quando ne ricorrano i requisiti di effettivo controllo, anche indipendentemente dall'esistenza di una quota partecipativa.

Il controllo, così come definito dall'IFRS 10, si configura come il potere sull'entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell'entità oggetto di investimento), l'esposizione o il diritto a risultati variabili derivanti dal coinvolgimento nell'investimento e la capacità di influenzare questi risultati

attraverso il potere sull'investimento e può essere ottenuto in vari modi, tra cui l'esposizione ai rischi e ai benefici, e non più solo come risultato del potere di indirizzare le politiche finanziarie ed operative.

Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

Con il metodo del consolidamento integrale il valore contabile delle partecipazioni viene eliminato contro il relativo patrimonio netto, assumendo la totalità delle attività e passività, delle garanzie, impegni e altri conti d'ordine, nonché dei proventi e degli oneri delle imprese partecipate.

Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento, salvo eventuali proventi e oneri d'importo irrilevante. I bilanci delle stesse sono stati opportunamente riclassificati e ove necessario rettificati per uniformarli ai principi contabili adottati dal Gruppo.

Non sono oggetto di consolidamento le società non partecipate per le quali si sono ricevute azioni in pegno con diritto di voto poiché il pegno ha lo scopo di tutelare i crediti concessi e non di influire sulle politiche gestionali per usufruire dei benefici economici derivanti.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una società, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

Per le società per le quali è prevista una forma di controllo congiunto, il principio di riferimento per la contabilizzazione delle operazioni nel bilancio consolidato del Gruppo è l'IFRS 11 «Accordi di compartecipazione». L'operazione posta in essere si configura come una Joint Venture, ossia un accordo attraverso il quale, le parti che hanno il controllo congiunto dello stesso, hanno diritti sulle attività nette dell'accordo. Si ha controllo congiunto quando il controllo della partecipata è condiviso in modo paritetico con altri, viene concordato contrattualmente ed esiste solo se le decisioni sulle attività rilevanti richiedono il consenso unanime delle parti che condividono il controllo. Secondo tale principio, per la corretta implementazione contabile dell'operazione, l'interessenza nella joint venture deve essere rilevata come una partecipazione e deve essere contabilizzata seguendo il metodo del patrimonio netto in conformità allo IAS 28 «Partecipazioni in società collegate e joint venture».

La società a controllo congiunto di seguito indicata è valutata al patrimonio netto:

Denominazione Sede Tipo di
Rapporto (1)
Capitale Sociale
(in migliaia)
Quota di
partecipazione %
Disponibilità
voti %
Rajna Immobiliare S.r.l. Sondrio 7 20 50 50

(1) 7 = controllo congiunto.

Sono altresì comprese nell'area di consolidamento le partecipazioni su cui la Capogruppo esercita un'influenza notevole in quanto la quota detenuta direttamente o indirettamente è compresa tra il 20% e il 50%, oppure, pur nel caso di una interessenza minore, si è in presenza di una o più delle seguenti circostanze:

a. la rappresentanza nel consiglio di amministrazione o nell'organo equivalente della partecipata;

b. la partecipazione nel processo decisionale, inclusa la partecipazione alle decisioni in merito ai dividendi;

c. il verificarsi di rilevanti operazioni tra la partecipante e la partecipata;

d. l'interscambio di personale dirigente;

e. la fornitura di informazioni tecniche essenziali.

Queste società vengono valutate al patrimonio netto con esclusione di quelle poco significative che sono valutate al costo.

Il metodo del patrimonio netto prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo e il suo successivo adeguamento di valore sulla base delle quote di pertinenza del patrimonio netto. La quota di pertinenza dei risultati d'esercizio della partecipata è rilevata a specifica voce del conto economico.

Ogni cambiamento nelle altre componenti di conto economico complessivo relativo a queste partecipate è presentato come parte del conto economico complessivo del Gruppo.

Nel caso in cui una società collegata o una joint venture rilevi una variazione con diretta imputazione al patrimonio netto, il Gruppo rileva la sua quota di pertinenza, ove applicabile, nel prospetto delle variazioni nel patrimonio netto. Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da transazioni tra il Gruppo e società collegate o joint venture, sono eliminati in proporzione alla quota di partecipazione nelle collegate o joint venture.

L'avviamento afferente alla collegata od alla joint venture è incluso nel valore contabile della partecipazione e non è soggetto ad una verifica separata di perdita di valore (impairment). Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che la partecipazione nelle società collegate o joint venture abbiano subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della partecipazione in una società collegata o della joint venture e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella voce «quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint venture».

Eventuali successive riprese di valore non possono eccedere l'ammontare delle perdite da impairment in precedenza registrate.

All'atto della perdita dell'influenza notevole su una società collegata o del controllo congiunto su una joint venture, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value.

La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.

Denominazione Sede Capitale Sociale (in migliaia) Quota di partecipazione %
Alba Leasing S.p.a. Milano 357.953 19,264
Arca Vita S.p.a. Verona 208.279 14,837
Arca Holding S.p.a. Milano 50.000 34,715
Unione Fiduciaria S.p.a. Milano 5.940 24,000
Polis Fondi S.g.r.p.a. Milano 5.200 19,600
Bormio Golf S.p.a. Bormio 317 25,237
Lago di Como GAL S.c.r.l. Canzo 22 28,953
Sofipo SA (1) Lugano (CHF) 2.000 30,000
Acquedotto dello Stelvio S.r.l. (2) Bormio 21 27,000
Sifas S.p.a. (2) Bolzano 1.209 21,614

Le percentuali di possesso in società collegate sono specificate nella tabella seguente:

(1) partecipata da Banca Popolare di Sondrio (Suisse) SA

(2) partecipata da Pirovano Stelvio S.p.a.

Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

Al 30 giugno 2023, non sono presenti società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi ritenute significative per il Gruppo.

Restrizioni significative

Nell'ambito delle Banche e Società che formano l'area di consolidamento del Gruppo Banca Popolare di Sondrio non sono presenti restrizioni significative di cui al paragrafo 13 dell'IFRS 12.

Società veicolo di operazioni di cartolarizzazione di crediti deteriorati

Sulla base delle previsioni dell'IFRS 10, le Società Veicolo Diana S.P.V. S.r.l., Pop Npls 2020 S.r.l., Pop Npls 2021 S.r.l. e Pop Npls 2022 S.r.l. appositamente costituite ai sensi della Legge 130/1999, non rientrano nel perimetro di consolidamento della Banca Popolare di Sondrio. Al riguardo si rinvia all'apposito paragrafo della nota integrativa del bilancio al 31 dicembre 2022.

Conversione dei bilanci in moneta diversa dall'euro

La valorizzazione in euro del bilancio della Banca Popolare di Sondrio (SUISSE) SA avviene applicando il cambio ufficiale alla data di chiusura del periodo per attività e passività di stato patrimoniale, mentre costi e ricavi sono stati convertiti sulla base di un cambio medio di periodo. Le differenze da conversione sono rilevate nel prospetto della redditività consolidata complessiva.

Eventi successivi alla data di riferimento della relazione semestrale consolidata

Nel periodo di tempo intercorso tra la data di riferimento del presente bilancio consolidato semestrale abbreviato e la sua approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione avvenuta l'8 agosto 2023 non sono intervenuti fatti che comportino una rettifica dei dati approvati in tale sede né si sono verificati fatti di rilevanza tale da richiedere una integrazione all'informativa fornita. In relazione al provvedimento del Consiglio dei Ministri riguardante la tassazione dei cosiddetti "extra-profitti" delle banche (che non ha avuto effetti sulla presente relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023), la Banca resta in attesa della pubblicazione del Decreto, al fine di valutarne gli effetti sul bilancio.

Altri aspetti

Nuovi principi contabili internazionali omologati e applicati nella redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023

Di seguito si riporta un'illustrazione dei nuovi principi contabili o delle modifiche ai principi esistenti approvati dallo IASB, nonché delle nuove interpretazioni o modifiche di quelle esistenti, pubblicate dall'IFRIC, con evidenza separata di quelli applicabili nell'esercizio 2023 e di quelli applicabili negli esercizi successivi.

Non ci sono effetti rilevanti dalla loro applicazione.

Nuovi principi contabili, emendamenti e interpretazioni la cui applicazione è divenuta obbligatoria dall'esercizio 2023:

  • ˗ Regolamento (UE) 2021/2036 del 19 novembre 2021 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 17. IFRS 17 – Contratti di assicurazione pubblicato il 18 maggio 2017 e le modifiche all'IFRS 17 pubblicate il 25 giugno 2020. Si applica a partire dal 1° gennaio 2023. Si segnala che tale principio ha avuto un impatto indiretto sul bilancio consolidato correlato alla valutazione a patrimonio netto delle partecipazioni.
  • ˗ Regolamento (UE) n. 357 del 2 marzo 2022 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, per quanto riguarda i principi contabili internazionali IAS 1 (Presentazione del bilancio) e IAS 8 (Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori). Tali modifiche chiariscono le differenze tra principi contabili e stime contabili al fine di garantire l'applicazione coerente dei principi contabili e la comparabilità dei bilanci. Con riferimento allo IAS 1 lo IASB ha introdotto modifiche con l'obiettivo di sviluppare linee guida ed esempi nell'applicazione di giudizi di rilevanza e materialità alle informative sui principi contabili. In particolare, le informazioni sui principi contabili sono rilevanti se, considerate insieme ad altre informazioni incluse nel bilancio dell'entità, è ragionevole attendersi che influenzino le decisioni degli utilizzatori del bilancio. In merito alle modifiche allo IAS 8 lo IASB ha introdotto la definizione di stima contabile. Le stime contabili sono da intendersi come gli «importi monetari in bilancio soggetti a incertezza della valutazione». Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023, con possibilità di applicazione anticipata.
  • ˗ Regolamento (UE) 2022/1392 dell'11 agosto 2022 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 per quanto riguarda il Principio contabile internazionale IAS 12. Tali modifiche precisano in che modo le imprese devono contabilizzare le imposte differite su operazioni quali leasing e obbligazioni di smantellamento e mirano a ridurre la diversità nell'iscrizione in bilancio di attività e passività fiscali differite su leasing e obbligazioni di smantellamento. Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023 o successivamente.
  • ˗ Regolamento (UE) 2022/1491 dell'8 settembre 2022 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 17. L'emendamento in esame riguarda le attività finanziarie per le quali deve essere presentata un'informativa comparativa alla data di transizione dell'IFRS 17 e dell'IFRS 9, la quale tuttavia non è rideterminata ai sensi dell'IFRS 9, con l'obiettivo di evitare mismatching contabili temporanei tra la valutazione delle attività finanziarie e quelle dei contratti di assicurazione, contribuendo in tal modo a migliorare la rilevanza delle informazioni comparative per gli

utilizzatori dei bilanci. Le modifiche sono applicabili dal 1° gennaio 2023.

Principi contabili IAS/IFRS e interpretazioni SIC/IFRIC emanati dallo IASB/IFRIC, in attesa di omologazione

˗ Modifiche allo IAS 1 – Presentazione del bilancio: classificazione di passività come correnti o non correnti. Il 23 gennaio 2020 lo IASB ha pubblicato un emendamento allo IAS 1 che mira a chiarire uno dei criteri dello IAS 1 per la classificazione di una passività come non corrente ovvero il requisito che l'entità deve avere il diritto di differire il regolamento della passività per almeno 12 mesi dopo la data di riferimento del bilancio.

La modifica include:

  • l'indicazione che il diritto di differire il regolamento deve esistere alla data di Bilancio;
  • un chiarimento che la classificazione non è influenzata dalle intenzioni o aspettative del management circa la possibilità di utilizzare il diritto di differimento;
  • un chiarimento su come le condizioni del finanziamento influenzano la classificazione;
  • un chiarimento sui requisiti per la classificazione di passività che una entità intende regolare o potrebbe regolare mediante emissione di propri strumenti di capitale.

TLTRO III

L'operazione di rifinanziamento TLTRO III consiste in un programma di dieci operazioni di rifinanziamento, ciascuna con scadenza a tre anni, a partire da settembre 2019 con frequenza trimestrale, ad un tasso di interesse fissato ad un livello pari al costo medio di rifinanziamento interbancario. Nel corso del 2020, con l'intento di supportare ulteriormente il credito a famiglie e imprese, alcuni dei parametri delle operazioni in essere sono stati rivisti con particolare riferimento all'importo massimo finanziabile e alla relativa remunerazione. Le operazioni di TLTRO III sono indicizzate al tasso di interesse medio sulle operazioni di rifinanziamento principali (MRO – Main Refinancing Operation rate) o in alternativa, in funzione del raggiungimento di determinati benchmark, al tasso di interesse medio sui depositi presso la banca centrale (DF – Deposit Facility rate).

A decorrere dal 27 luglio 2022 la BCE ha posto fine alla stagione dei tassi negativi al fine di contrastare l'aumento dell'inflazione e ha dato inizio ad una serie di aumenti dei tassi a un ritmo costante per raggiungere livelli sufficientemente restrittivi da assicurare un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine.

La BCE è intervenuta anche modificando le modalità del conteggio del tasso finale applicabile alle operazioni, al fine di normalizzare il costo del funding del settore bancario. Nel dettaglio la precedente metodologia di calcolo del tasso è stata applicata per il periodo fino al 22 novembre 2022 e dal 23 novembre 2022 il tasso di interesse applicabile è stato indicizzato ai tassi interbancari medi applicabili da tale data in poi (alzando nella sostanza il tasso applicabile sull'intera vita).

In merito alle modalità di rilevazione contabile tali operazioni presentano delle peculiarità tali da non permettere una immediata riconducibilità ad uno specifico principio contabile.

Gli interessi ordinari sono rilevati considerando le condizioni di rifinanziamento definite dalla BCE come tassi di mercato variabili definiti nell'ambito delle misure di politica monetaria che il Consiglio Direttivo può in qualsiasi momento modificare prospetticamente. Gli interessi vengono quindi rilevati tempo per tempo sulla base del tasso di interesse dello strumento definito come media del tasso sui depositi in essere in ciascuno dei periodi di riferimento. Questa componente di interessi passivi nei primi sei mesi del 2023 è ammontata a € 131 milioni.

Autocartolarizzazione - Centro delle Alpi SME s.r.l.

Le operazioni di auto-cartolarizzazione di crediti sono operazioni realizzate con l'obiettivo di conseguire il miglioramento della gestione del rischio di liquidità, attraverso l'ottimizzazione dell'ammontare degli attivi immediatamente disponibili per sopperire fabbisogni di liquidità. La sottoscrizione diretta ed integrale da parte della Banca dei titoli emessi dai veicoli, pur non permettendo di ottenere liquidità diretta dal mercato, consente comunque di disporre di titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la BCE e per operazioni di pronti contro termine sul mercato, migliorando il margine di sicurezza a fronte del rischio di liquidità della capogruppo. Tali operazioni di cessione non hanno generato alcun impatto economico sul bilancio: i crediti continuano ad essere evidenziati nelle voci dell'attivo, mentre non sono rappresentati i titoli sottoscritti.

In data 16 giugno 2023 è stata perfezionata dalla capogruppo un'operazione di cartolarizzazione nell'ambito della gestione della raccolta interbancaria a medio e lungo termine. L'operazione è consistita nella cessione pro-soluto di un portafoglio granulare di crediti performing erogati a SMEs, garantiti o chirografari pari a € 1.554 milioni, ai sensi della legge 130/1999, alla società veicolo, denominata Centro delle Alpi SME S.r.l. appositamente costituita. L'operazione ha previsto l'emissione da parte della SPV, il 16 giugno 2023, di tre tranche di titoli per € 1.576 milioni:

  • una tranche senior, pari a € 1.127 milioni così suddivisa:
    • o Classe A1 Valore Nominale = € 941 milioni
    • o Classe A2 Valore Nominale = € 73 milioni
    • o Classe A3 Valore Nominale = € 105 milioni
    • o Classe A4 Valore Nominale = € 8 milioni I titoli sopraesposti sono dotati di rating A attribuitogli dalle agenzie di rating Standard & Poor's e DBRS Morningstar. In data 30 giugno 2023, le classi hanno avuto altresì l'eleggibilità BCE.
  • una tranche mezzanine rating BB (high) di Standard & Poor's e BBB di DBRS Morningstar - pari a € 142 milioni.
  • una tranche junior, pari a € 307 milioni, senza rating.

I titoli senior, mezzanine e junior sono stati sottoscritti dalla Banca Popolare di Sondrio, pertanto non si è proceduto ad effettuare alcuna "derecognition" dal bilancio dei crediti. Il Gruppo ha mantenuto, infatti, il rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato ed i relativi benefici, conseguentemente, nel bilancio separato della banca originator i crediti continuano a rimanere iscritti in bilancio, come "Attività cedute e non cancellate"; il corrispettivo incassato dalla cessione viene rilevato in contropartita di un debito verso la società veicolo, al netto dei titoli sottoscritti dalla banca stessa.

L'operazione prevede, per un periodo predefinito, la possibilità per la banca di cedere alla società veicolo ulteriori portafogli di finanziamenti a SME (cosiddetto periodo di revolving) che si finanzierebbe tramite gli incassi dei crediti inclusi nei portafogli acquistati, ovvero tramite gli ulteriori tiraggi dei titoli ABS a suo tempo emessi e integralmente sottoscritti (struttura cosiddetta partly paid).

Tra i principali obiettivi strategici perseguiti vi è quello di dotare la Capogruppo di uno strumento in grado di allungare le scadenze della raccolta e pertanto rafforzare la correlazione tra quest'ultima e la massa degli impieghi a medio/lungo termine nonché quella di potenzialmente utilizzare parte di tali titoli per poter diversificare le fonti di provvista a lunga scadenza.

È stato predisposto un complesso ed articolato processo atto a soddisfare i dettami normativi, consentendo, in particolare, il calcolo e il monitoraggio dei test di legge e contrattuali, la verifica del rispetto dei requisiti di idoneità degli attivi ceduti, la redazione della reportistica chiesta dalla normativa e dalle agenzie di rating e l'adempimento di tutte le attività di controllo. Nello specifico si cita, tra le varie controparti a vario titolo coinvolte, la società di revisione indipendente BDO Italia Spa, in qualità di «asset monitor», deputata alle verifiche dei test regolamentari. La banca svolge per conto della società veicolo Centro delle Alpi SME srl l'attività di «servicer» ossia il servizio di gestione, amministrazione e incasso dei mutui; agisce per conto della società veicolo ma è la sola controparte dei clienti e, a fronte di tale servizio, vengono incassate le commissioni di servicing.

Al 30 giugno 2023 il valore dei titoli in essere sottoscritti dal Gruppo è invariato e pari a 1.127 milioni per i titoli senior, a 142 milioni per i titoli mezzanine e a 307 milioni per i titoli junior.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

La predisposizione del bilancio consolidato richiede il ricorso a stime e valutazioni che possono impattare in modo significativo sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico riguardanti in particolare:

– la quantificazione delle perdite per riduzione di valore dei crediti e, in genere, delle attività finanziarie;

– l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

  • la valutazione della congruità del valore degli avviamenti e delle altre attività immateriali;
  • la quantificazione del fair value degli immobili di investimento;
  • la quantificazione dei fondi del personale e dei fondi per rischi e oneri;

– le stime di recuperabilità della fiscalità differita attiva.

La Capogruppo e le altre società del Gruppo hanno definito i processi di stima a supporto del valore di iscrizione delle più rilevanti poste valutative iscritte nel bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023, così come previsto dai principi contabili vigenti e dalle normative di riferimento.

Detti processi sono basati in larga misura su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio secondo le regole dettate dalle norme vigenti e sono stati svolti in un'ottica di continuità aziendale, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione. Nello specifico, con riferimento alle stime che potrebbero, potenzialmente, essere maggiormente impattate dall'attuale contesto post-pandemico, geopolitico e macroeconomicosi rimanda ai successivi paragrafi delle presenti note illustrative.

L'indagine svolta conforta i valori di iscrizione delle poste menzionate al 30 giugno 2023. Si precisa tuttavia che il processo valutativo descritto è reso particolarmente complesso dall'attuale contesto macroeconomico e di mercato che, caratterizzato da elevati livelli di incertezza sulle aspettative, rende sempre difficoltosa la formulazione di previsioni andamentali, anche di breve periodo, relative ai parametri di natura finanziaria che influenzano in modo rilevante i valori oggetto di stima.

I parametri e le informazioni utilizzati per la verifica dei valori menzionati ai precedenti capoversi sono quindi significativamente influenzati dal quadro macroeconomico e di mercato che potrebbe registrare, rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, con conseguenti effetti, anche rilevanti, sui valori riportati nel bilancio al 30 giugno 2023.

Revisione legale dei conti

Il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 è sottoposto a revisione contabile limitata da parte di EY S.p.A., a cui è stato conferito l'incarico di revisione per il novennio 2017/2025 con delibera assembleare del 29 aprile 2017, ai sensi del D.Lgs. n. 39 del 27 gennaio 2010.

Parte relativa alle principali voci di bilancio

Di seguito si riportano i principi contabili, dettagliati per voce di bilancio, che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato semestrale al 30 giugno 2023, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi introdotti da alcuni elementi di carattere generale inerenti alla classificazione delle attività finanziarie.

Classificazione delle attività finanziarie

La classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa dello strumento medesimo legati alla generazione di flussi finanziari rappresentati solamente da pagamenti di capitale e interessi sul capitale da restituire (ossia che prevedono il superamento del cosiddetto «SPPI test» – «Solely Payment of Principal and Interest test»). L'altro fattore che guida la classificazione delle attività finanziarie è il modello di business aziendale adottato che determina se i flussi finanziari deriveranno dalla raccolta di flussi finanziari contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambi.

Held to Collect (HTC)

L'obiettivo di tale modello di business è quello di possedere un'attività finanziaria con la finalità di incassare i flussi contrattuali durante la vita dello strumento. Si considerano ammesse le vendite solo se sono frequenti ma non significative oppure significative ma non frequenti oppure se dovute ad un incremento del rischio di credito ed in caso di prossimità alla data di scadenza dell'attività finanziaria. Per misurare la frequenza ci si basa sul numero di vendite effettuate nel periodo, mentre per misurare la significatività sul valore complessivo delle vendite in raffronto al portafoglio di inizio periodo. I criteri per definire questi requisiti sono stati inclusi dal Gruppo in un apposito Regolamento interno.

Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha associato al modello di business HTC:

  • La quasi totalità del portafoglio dei crediti verso clientela e banche in quanto il Gruppo svolge principalmente attività di banca tradizionale e detiene un portafoglio impieghi originati al fine di finanziare famiglie, privati e aziende;
  • I titoli di debito che possono essere assoggettati alle logiche gestionali di questo business model.

Held to Collect & Sell (HTC&S)

L'obiettivo di questo business model è quello sia di raccogliere i flussi di cassa contrattuali sia di vendere le attività finanziarie. Il Gruppo ha stabilito di non utilizzare il modello di business HTC&S per i crediti, mentre ha deciso di utilizzarlo per i titoli.

Others (FVTPL)

Questo modello di business è adottato quando il Gruppo assume decisioni sulla base dei fair value delle attività finanziarie e le gestisce al fine di realizzare i medesimi oppure quando l'obiettivo del Business Model non rientra tra i due precedentemente descritti (HTC e HTC&S).

Il Gruppo Banca Popolare di Sondrio ha associato al modello Others:

  • Gli strumenti finanziari detenuti con finalità di negoziazione (modello di business Trading).
  • Gli strumenti finanziari detenuti con gestione su base Fair value.

Per l'area titoli il Gruppo prevede un'attività di monitoraggio ex post per verificare la coerenza del portafoglio titoli rispetto al modello di business HTC e HTC&S.

SPPI Test - Solely Payment Principal Interest Test

Attraverso il Test SPPI si verifica se un'attività finanziaria possa essere considerata un «contratto base di concessione del credito» (basic lending arrangement), cioè che i flussi finanziari contrattuali consistono esclusivamente in pagamenti di capitale e interessi maturati sull'importo del capitale da restituire. Se la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali risulta conforme ai requisiti previsti dal Principio IFRS 9 (Test SPPI con esito «superato»), l'attività potrà essere misurata al Costo Ammortizzato, a condizione che sia detenuta in un modello di business il cui obiettivo è quello di incassare i flussi finanziari contrattuali nell'arco della vita dello strumento (modello di business HTC), oppure al fair value rilevato a riserva di patrimonio netto (FVOCI), a condizione che l'attività sia detenuta in un modello di business il cui obiettivo è sia incassare i flussi di cassa contrattuali per tutta la durata dello strumento che vendere tale attività (modello di business HTC&S).

Se la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali di un'attività finanziaria risulta non conforme ai requisiti previsti dal Principio IFRS 9 (Test SPPI «non superato») tale attività dovrà essere misurata al fair value rilevato a conto economico (FVTPL). In conformità con le linee guida a livello di Gruppo, il Test viene eseguito prima che un credito venga erogato o un titolo acquistato (origination). Le modalità di conduzione del test si basano sull'utilizzo del c.d. Tool SPPI. Per l'area crediti l'approccio per l'esecuzione del test SPPI è differenziato a seconda che si tratti di:

  • Prodotti standard (es. conti correnti o mutui), per cui avviene a livello di prodotto. Al momento dell'erogazione del singolo finanziamento viene considerato l'esito del Test SPPI a livello di prodotto, aggiornato con la verifica della remunerazione del rischio di credito e Benchmark Test, quando questo è necessario.
  • Contratti non standard, per cui avviene singolarmente per ciascun rapporto.

Per il portafoglio titoli viene acquisito per ciascun titolo il risultato del Test SPPI e del Benchmark test da un info Provider esterno. Per i rapporti per cui l'esito del Test SPPI e/o del benchmark test dall'info Provider esterno non sono disponibili e/o completi, i test vengono svolti internamente al Gruppo, attraverso l'utilizzo del tool sopra menzionato.

1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

Criteri di classificazione

In tale voce sono allocate le attività finanziarie detenute per la negoziazione (titoli di debito, titoli di capitale, finanziamenti, quote di OICR). Sono inclusi anche i contratti derivati, con fair value positivo, ad esclusione di quelli oggetto di compensazione ai sensi di quanto previsto dallo IAS 32. Un contratto derivato è uno strumento finanziario il cui valore è legato all'andamento di un tasso d'interesse, del corso di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio di una valuta, di un indice di prezzi o tassi o di altri indici, è regolato a scadenza e richiede un investimento netto iniziale limitato. Qualora il derivato fosse un derivato di copertura viene rilevato nella voce «derivati di copertura». Se un'attività finanziaria incorpora un derivato la valutazione della stessa avviene valutando l'intera attività al fair value. Il derivato associato ad uno strumento finanziario ma contrattualmente trasferibile indipendentemente dallo strumento, o avente una controparte diversa, non è un derivato incorporato ma uno strumento finanziario separato.

Tale voce comprende inoltre le attività finanziarie designate al fair value (titoli di debito e finanziamenti) a seguito dell'esercizio della fair value option. Al momento il Gruppo non applica

la fair value option non escludendo di esercitarla in futuro.

Da ultimo sono incluse le altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (titoli di debito, titoli di capitale, quote di O.I.C.R. e finanziamenti) ossia attività finanziarie che non soddisfano i requisiti per la classificazione al costo ammortizzato od al fair value con impatto sulla redditività complessiva, in quanto non superano il test per la verifica delle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali (test SPPI), oltreché titoli di capitale che non hanno finalità di negoziazione e strumenti di debito all'interno di un business model con gestione al fair value.

Criteri di iscrizione

Le attività valutate al fair value con impatto a conto economico vengono iscritte alla data di regolamento in base al loro fair value, che corrisponde di norma al corrispettivo versato con esclusione dei costi e proventi di transazione che sono imputati direttamente a conto economico. Gli strumenti derivati di negoziazione sono contabilizzati secondo il principio della data di «contrattazione» e vengono registrati al valore corrente al momento dell'acquisizione.

Criteri di valutazione

Successivamente alla loro iscrizione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono valutate in base al fair value alla data di riferimento. Per gli strumenti quotati su mercati ufficiali, il fair value viene calcolato, utilizzando di norma il prezzo di riferimento rilevabile sul mercato, mentre per gli strumenti non quotati su mercati ufficiali il fair value viene rilevato attraverso l'utilizzo dei prezzi forniti da provider informativi quali Bloomberg e Reuters. Ove non sia possibile ricorrere a quanto sopra si impiegano stime e modelli valutativi che fanno riferimento a dati rilevabili sul mercato, ove disponibili; detti metodi si basano, ad esempio, su valutazione di strumenti quotati con caratteristiche simili, calcoli di flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni, tenendo in considerazione nella determinazione del tasso il rischio creditizio dell'emittente.

Nel caso non fossero disponibili dati per effettuare valutazioni attraverso i suddetti modelli, viene effettuata una valutazione del fair value utilizzando dati non osservabili (es. patrimonio netto rettificato). Per quanto riguarda i crediti (verso la clientela e verso le banche) i modelli utilizzati differiscono a seconda della natura e delle caratteristiche proprie degli strumenti oggetto di valutazione. Sono al momento applicati tre principali modelli base:

  • ˗ Discounted Cash Flow Model (DCF)
  • ˗ Modello per i Prestiti ipotecari vitalizi (PIV)
  • ˗ Modello per gli ABS

I modelli riportati fanno riferimento alla valutazione delle esposizioni in bonis («performing»).

Nel caso di crediti a vista o con scadenza nel breve periodo, il valore contabile di iscrizione è considerato una buona approssimazione del fair value.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le componenti reddituali derivanti da variazioni di fair value sono rilevate a conto economico del periodo nel quale emergono nella voce «Risultato netto dell'attività di negoziazione» e «Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico» diviso nelle sottovoci: «attività e passività finanziarie designate al fair value» e «altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value». Gli interessi attivi e i dividendi sono rilevati rispettivamente nelle voci di conto economico «interessi attivi e proventi assimilati» e «dividendi e proventi simili».

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico sono cancellate quando scadono o sono estinti i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi o non sia mantenuto alcun controllo sugli stessi nel caso in cui non siano né trasferiti né mantenuti sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Criteri di classificazione

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale e finanziamenti) classificate nel portafoglio valutato al fair value con impatto sulla redditività complessiva con la distinzione tra quelli con rigiro a conto economico (titoli di debito e finanziamenti) e quelli senza rigiro a conto economico (titoli di capitale). La classificazione all'interno del portafoglio valutato al fair value con impatto sulla redditività complessiva richiede:

  • ˗ per i titoli di debito e i finanziamenti che siano gestiti attraverso un modello di business HTC&S e superino il Test SPPI;
  • ˗ per i titoli di capitale per i quali sia stata esercitata irrevocabilmente la FVOCI option in sede di iscrizione iniziale.

Criteri di iscrizione

Le attività incluse in questa voce sono iscritte alla data di regolamento al fair value che corrisponde, di norma, al corrispettivo versato per acquisirli.

Il Gruppo stabilisce, relativamente ai titoli di debito e i finanziamenti, che eventuali cambiamenti di modello di business imputabili alla mancata coerenza tra la gestione del portafoglio e il modello di business prescelto, oppure dovuti a cambiamenti significativi nelle scelte strategiche, saranno decisi dal Consiglio di amministrazione di ciascuna componente del Gruppo, e in tale sede verrà definita l'eventuale riclassificazione la quale è limitata a rare circostanze.

Relativamente ai titoli di capitale non è prevista alcuna possibilità di riclassifica. L'esercizio della FVOCI option, ossia l'opzione prevista dal Principio che permette al momento della rilevazione iniziale di designare gli strumenti di capitale al fair value a patrimonio netto, è infatti irrevocabile.

Criteri di valutazione

Successivamente alla loro iscrizione iniziale le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono valutate in base al fair value, determinato secondo i criteri illustrati per le attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico. All'interno della voce «Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva» rientrano titoli azionari detenuti in un'ottica di sostegno all'attività tipica e di supporto allo sviluppo delle realtà territoriali in cui opera il Gruppo (tali strumenti rappresentano la prevalenza dei titoli di capitale classificati in tale portafoglio). Per dette partecipazioni e in considerazione del fatto che l'applicazione di tecniche di valutazione utilizzerebbe significativi fattori discrezionali il costo viene considerato l'espressione migliore del fair value. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, i titoli di debito classificati in questa voce sono soggetti ad impairment, sulla base di un framework di calcolo analogo a quello definito per gli strumenti finanziari valutati al «costo ammortizzato». Eventuali successive riprese di valore non possono eccedere l'ammontare delle perdite da impairment in precedenza registrate.

I titoli di capitale classificati in tale voce non sono soggetti ad impairment. Le variazioni di valore, anche relative al deterioramento del merito creditizio, sono imputate ad apposita riserva di patrimonio netto.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi calcolati con il metodo del tasso di interesse effettivo, che tiene conto delle differenze tra il costo, comprensivo dei costi di transazione, e il valore di rimborso, sono rilevati a conto economico.

Le variazioni di fair value delle attività, al netto del relativo effetto fiscale differito, sono rilevate in un'apposita riserva di patrimonio netto, denominata «Riserve da valutazione», composta dalle sottovoci «Riserve da valutazione: Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva» e «Riserve da valutazione: Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva». Fanno eccezione, per i titoli di debito, le rettifiche e riprese di valore connesse a variazioni del rischio di credito che sono imputate a conto economico nella voce 130 b) «Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito».

Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla riduzione del valore dell'attività finanziaria, le riprese di valore su titoli di debito sono imputate a conto economico, mentre quelle su titoli di capitale sono imputate ad apposita riserva di patrimonio netto denominata «Riserva da valutazione».

Al momento della cancellazione, l'utile o la perdita cumulati sui titoli di debito sono imputati a conto economico mentre sui titoli di capitale sono imputati a riserva di patrimonio netto (voce 150).

I dividendi sono registrati nella voce di conto economico «dividendi e proventi simili».

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono cancellate quando scadono o sono estinti i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi o non sia mantenuto alcun controllo sugli stessi nel caso in cui non siano né trasferiti né mantenuti sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

In tale voce sono rilevate le attività finanziarie, titoli di debito e finanziamenti, gestite attraverso un modello di business HTC che hanno superato il Test SPPI. Formano dunque oggetto di rilevazione:

a) i crediti verso banche (conti correnti, depositi cauzionali, titoli di debito, ecc.), diversi da quelli «a vista» inclusi nella voce «Cassa e disponibilità liquide». Sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio, distribuzione di prodotti finanziari) e i crediti verso Banche Centrali (ad esempio, riserva obbligatoria);

b) i crediti verso clientela (mutui, operazioni di locazione finanziaria, operazioni di factoring, titoli di debito, ecc.). Sono anche inclusi i crediti verso gli Uffici Postali e la Cassa Depositi e Prestiti, i margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di operazioni su contratti

derivati nonché i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio, attività di servicing).

Sono inoltre incluse:

− le anticipazioni a fronte di cessione di crediti pro–solvendo ovvero in regime di pro–soluto senza trasferimento sostanziale dei rischi e benefici e i crediti acquistati dalla società iscritti nei confronti del debitore ceduto per i quali si è rilevato il sostanziale trasferimento dei rischi e dei benefici in capo al cessionario;

− le operazioni di leasing finanziario aventi ad oggetto i beni in corso di costruzione e quelli in attesa di locazione nel caso di contratti «con trasferimento dei rischi», cioè nel caso in cui i rischi sono trasferiti sul locatario anteriormente alla presa in consegna del bene e alla decorrenza dei canoni di locazione;

− i prestiti erogati a valere su fondi forniti dallo Stato o da altri enti pubblici e destinati a particolari operazioni di impiego previste e disciplinate da apposite leggi («crediti con fondi di terzi in amministrazione»), sempre che sui prestiti e sui fondi maturino interessi, rispettivamente, a favore e a carico dell'ente prestatore;

− gli effetti e i documenti che le banche ricevono salvo buon fine (s.b.f.) o al dopo incasso e dei quali le banche stesse curano il servizio di incasso per conto dei soggetti cedenti (registrati solo al momento del regolamento di tali valori).

Criteri di iscrizione

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato vengono iscritte alla data di regolamento in base al loro fair value che corrisponde di norma al corrispettivo erogato o versato comprensivo degli oneri di transazione. Le operazioni di pronti contro termine sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta o impiego. In particolare, le operazioni di vendita a pronti e di riacquisto a termine sono rilevate in bilancio come debiti per l'importo incassato a pronti, mentre le operazioni di acquisto a pronti e di rivendita a termine sono rilevate come credito per l'importo versato a pronti. Il Gruppo stabilisce che eventuali cambiamenti di modello di business imputabili alla mancata coerenza tra la gestione del portafoglio e il modello di business prescelto, oppure dovuti a cambiamenti significativi nelle scelte strategiche, saranno decisi dal Consiglio di amministrazione di ciascuna componente del Gruppo, e in tale sede verrà definita l'eventuale riclassificazione, la quale è limitata a rare circostanze.

Criteri di valutazione

Le valutazioni successive alla rilevazione iniziale sono effettuate in base al principio del costo ammortizzato utilizzando il tasso d'interesse effettivo. Il costo ammortizzato è pari al valore iniziale, comprensivo dei costi di transazione, al netto di eventuali rimborsi di capitale, variato in aumento o diminuzione per le rettifiche e riprese di valore e per l'ammortamento della differenza tra importo erogato e quello rimborsabile a scadenza. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi di cassa futuri all'ammontare del credito erogato rettificato dai costi o ricavi di diretta imputazione. I crediti a breve termine (inferiori ai 12 mesi) e quelli senza una scadenza definita o a revoca sono iscritti al costo in considerazione del fatto che il calcolo del costo ammortizzato non produce scostamenti significativi. Il tasso di interesse effettivo rilevato inizialmente, o contestualmente alla variazione del parametro di indicizzazione del finanziamento, viene utilizzato successivamente per attualizzare i flussi di cassa previsti, ancorché sia intervenuta una modifica creditizia del rapporto a seguito di misure di forbearance sul rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale.

Ad ogni data di bilancio, le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono assoggettate

ad impairment secondo le regole previste dal principio IFRS 9; le rettifiche di valore operate sono rilevate a Conto Economico nella voce «130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato». Per la definizione delle rettifiche di valore le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono classificate in diversi Stadi:

  • ˗ Stadio 1: sono ricomprese le posizioni in bonis per le quali non si è manifestato un incremento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • ˗ Stadio 2: sono ricomprese le posizioni in bonis per le quali si è manifestato un incremento significativo del rischio di credito rispetto alla data di rilevazione iniziale;
  • ˗ Stadio 3: sono ricomprese le posizioni deteriorate (posizioni scadute deteriorate, inadempienze probabili, sofferenze).

La classificazione in uno degli stati di deteriorato per lo stadio 3 è in accordo con le definizioni di «Non performing exposure» previste dagli Implementing Technical Standards («ITS») dell'EBA, recepiti dalla Commissione Europea, le attività finanziarie deteriorate sono ripartite nelle categorie delle sofferenze, inadempienze probabili, esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate. Nello specifico:

− Le sofferenze sono date dalle esposizioni in essere nei confronti di soggetti in stato di insolvenza o situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate. Si prescinde, pertanto dall'esistenza di eventuali garanzie poste a presidio delle esposizioni.

− Le inadempienze probabili sono definite come le esposizioni, diverse dalle sofferenze, per le quali la banca giudichi improbabile che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni.

− Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono invece definite come le esposizioni diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute e/o sconfinanti da oltre 90 giorni e superano le prefissate soglie di materialità assoluta (100 € per le esposizioni al dettaglio o i 500 € per le esposizioni diverse dal dettaglio) e relativa (fissata all'uno per cento (1%) sia per le esposizioni al dettaglio sia per le esposizioni diverse dal dettaglio). Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore.

Ad ogni chiusura di bilancio, l'entità deve valutare se c'è stata una variazione significativa nel rischio di credito rispetto alla rilevazione iniziale. La determinazione del significativo incremento del rischio di credito (SICR) e la successiva stima della svalutazione su un orizzonte di stima rispettivamente annuale (per posizioni classificate in stage 1) o poliennale legato alla vita residua dell'esposizione (per posizioni classificate in stage 2) viene effettuata mediante l'utilizzo di specifiche metodologie, che contemperano l'utilizzo sia di criteri assoluti – in particolare, informazioni relative al numero di giorni di scaduto/sconfino continuativo, presenza di misure di forbearance, situazioni di crediti originati o acquistati deteriorati e applicazione della low credit risk exemption per limitate e particolari tipologie di controparti e forme tecniche – che relativi. Più precisamente, questi ultimi consentono di valutare, mediante l'analisi di un'opportuna metrica PD–based («Probability of Default»), la variazione della rischiosità della posizione sull'orizzonte temporale pari alla vita residua della stessa intercorsa tra la data di analisi/reporting e quella di origination. Per la costruzione della medesima ci si avvale di strutture a termine del parametro di probabilità di insolvenza (curve di PD lifetime, differenziate secondo opportuna granularità), le quali vengono costruite partendo dal sistema di rating interno, ove disponibile, ovvero assegnato da un'agenzia esterna, e considerando altresì elementi di natura previsiva–evolutiva e specifici

dello scenario macro–economico considerato come maggiormente plausibile alla data di analisi/reporting conformemente ai razionali sottostanti il nuovo principio contabile.

Nel caso in cui si è verificata una variazione significativa del rischio di crediti ci sarà un trasferimento tra stage: questo modello è simmetrico, e le attività possono muoversi tra i diversi stage. Nel caso di posizioni oggetto di misure di forberance si precisa che in coerenza con i principi prudenziali è previsto un periodo di osservazione pari ad almeno due anni prima dell'eventuale ritorno della posizione in uno stage migliore.

La valutazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato avviene sulla base del calcolo della perdita attesa («expected credit loss»), la quale è definita come una stima delle probabilità ponderate delle perdite su credito lungo la vita attesa dello strumento finanziario ponderate per la probabilità di accadimento e viene calcolato in base alla classificazione in stage sopra definite.

In particolare:

˗ Perdita attesa a 12 mesi, per le attività classificate nello stage 1. Le perdite attese a 12 mesi sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili nei prossimi 12 mesi (o in un periodo più breve se la vita attesa è inferiore a 12 mesi), ponderati per la probabilità che l'evento di default si verifichi.

˗ Perdita attesa «Lifetime», per le attività classificate nello stage 2 e stage 3. Le perdite attese lifetime sono quelle derivanti da eventi di default che sono possibili lungo tutta la vita attesa dello strumento finanziario, ponderati per la probabilità che si verifichi il default.

Per le posizioni in stage 2, sulla base dei risultati ottenuti applicando la metodologia statistica di calcolo definita dal Gruppo e sulla base delle informazioni gestionali delle singole controparti, nel caso in cui il valore di perdita attesa associato ad una specifica controparte non rispecchi esattamente la rischiosità della stessa, è possibile incrementare l'accantonamento della controparte sino ad un livello considerato come appropriato dalle competenti funzioni aziendali.

Con riferimento ai rapporti in bonis, la valutazione avviene su base collettiva considerando i parametri di rischio di Probabilità di Default (PD) e Loss Given Default (LGD), nonché dell'esposizione al momento al default (EAD). Con riferimento ai rapporti deteriorati, la valutazione può avvenire su base collettiva oppure analitica.

La perdita di valore sulle singole attività valutate al costo ammortizzato si ragguaglia alla differenza negativa tra il loro valore recuperabile e il relativo costo ammortizzato. Nel caso della valutazione analitica il valore recuperabile è dato dal valore attuale dei flussi di cassa attesi calcolato in funzione dei seguenti elementi:

˗ valore dei flussi di cassa contrattuali al netto delle perdite previste calcolate tenendo conto sia della capacità del debitore di assolvere le obbligazioni assunte sia del valore delle eventuali garanzie reali o personali che assistono il credito;

˗ del tempo atteso di recupero, stimato anche in base allo stato delle procedure in atto per il recupero;

˗ tasso interno di rendimento.

Per la valutazione analitica delle attività finanziarie in sofferenza sono utilizzati i seguenti parametri di calcolo:

  • ˗ previsioni di recupero effettuate dai gestori delle posizioni;
  • ˗ tempi attesi di recupero stimati su base storico statistica;
  • ˗ tassi di attualizzazione originari o effettivi contrattuali in essere al momento della classificazione della posizione a sofferenza.

La valutazione collettiva viene applicata a posizioni con esposizione complessiva contenuta

non superiore a determinati «valori–soglia» pro–tempore individuati mediante l'adozione di processi valutativi snelli, prevalentemente di carattere automatico utilizzando specifici coefficienti definiti internamente sulla base di mirate analisi quantitative.

Anche le inadempienze probabili, all'interno delle quali sono altresì classificati i crediti oggetto di piano di ristrutturazione, sono valutate in modo analitico o collettivo. Per la valutazione analitica sono utilizzati i seguenti parametri di calcolo:

  • ˗ previsioni di recupero effettuate dagli uffici addetti;
  • ˗ tempi attesi di recupero stimati su base storico–statistica;
  • ˗ tassi di attualizzazione originari rappresentati dai tassi effettivi contrattuali in vigore al momento della classificazione della posizione a inadempienza probabile o, con specifico riferimento ai crediti oggetto di piano di ristrutturazione, in vigore antecedentemente la stipula dell'accordo con il debitore.

La svalutazione collettiva avviene con metodologia simile a quella applicata alle sofferenze forfettarie per le posizioni per le quali non vi sono specifiche previsioni di perdita individualmente imputabili a livello di singolo rapporto.

A tali attività finanziarie si applica una rettifica di valore determinata in modo forfettario sulla base di mirate analisi storico/statistiche delle perdite rilevate sugli stessi. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate vengono rilevate per il tramite di procedure automatizzate che estrapolano le posizioni oggetto di anomalie sulla base di determinati parametri individuati dalla normativa tempo per tempo vigente.

Sulle posizioni in oggetto non sono quantificabili previsioni di perdita di tipo analitico a livello di singolo rapporto. La valutazione del livello di deterioramento delle stesse – e pertanto delle rettifiche di valore da applicarsi in modalità collettiva – si ottiene in considerazione della possibilità di rientro in bonis delle posizioni o dell'ulteriore aggravarsi dell'insolvenza e, quindi, dell'ammontare della perdita attesa stimata in coerenza con il processo di recupero individuato. Le valutazioni sono effettuate anche sulla base della disponibilità di opportune informazioni di natura macroeconomica e prospettica che vengano ritenute significative per la stima delle rettifiche di valore.

Si evidenzia come il modello di impairment relativo ai crediti deteriorati (Stage 3) previsto dall'IFRS9 è basato sulla stima della differenza tra flussi contrattuali originari e flussi finanziari attesi. Nella determinazione dei flussi attesi è necessario quindi includere le stime alla data di reporting dei diversi scenari attesi tra cui anche eventuali programmi di cessione dei crediti e/o di accordi transattivi. Qualora quindi l'entità si aspetti di recuperare una porzione di cash flow delle esposizioni attraverso procedure di vendita o accordi transattivi questi potranno essere inclusi nel calcolo dell'Expected credit loss verificate determinate condizioni.

Il Gruppo incorpora le diverse strategie di recupero considerando le diverse probabilità di accadimento.

La regolamentazione interna in ambito di calcolo dell'ECL prevede che la stima della perdita attesa e del valore recuperabile dei crediti deteriorati negli scenari di cessione segua uno specifico procedimento, suddiviso in più fasi, che inizia con l'identificazione degli scenari.

In generale, le regole contabili richiedono che la stima della previsione di perdita su crediti «non performing» rifletta una gamma di possibili risultati previsionali connessi al verificarsi di scenari di gestione, a ciascuno dei quali deve essere associata una specifica probabilità di accadimento.

I possibili scenari attualmente identificati, cui si associano modelli e risultati di valutazione tra loro differenti, consistono:

  • nella gestione interna delle attività di recupero del credito;
  • nell'adozione di accordi transattivi per un selezionato numero di posizioni deteriorate;
  • nella cessione a terzi delle posizioni deteriorate.

La fase successiva consiste nell'identificazione del portafoglio oggetto di potenziale cessione, sulla base della conoscenza del medesimo, dell'eventuale esistenza di vincoli interni e/o esterni, del monitoraggio delle condizioni di mercato, nonché tenuto conto dei più complessivi obiettivi strategici e gestionali. L'aggregato è definito sulla base di fattori specifici attribuiti alle singole posizioni, quali le caratteristiche contrattuali (a es. tipologia di garanzia, vetustà, dimensione dell'affidamento, ecc.), informazioni sulla situazione gestionale, quali a esempio la tipologia di procedura di recupero in atto, la geo–localizzazione della controparte, eventuali elementi ostativi o che possano incidere sulla possibilità di cessione della posizione, gli orientamenti strategici di gruppo, le condizioni di mercato secondo le quali vengono tempo per tempo trattati i crediti, le strategie adottate dai concorrenti nonché eventuali altri fattori endogeni e/o esogeni adeguatamente dettagliati.

A ciascuno scenario gestionale individuato viene attribuita una specifica probabilità di accadimento. Tale probabilità viene determinata su basi sia qualitative che quantitative, queste ultime tengono conto della correlazione tra il portafoglio target ed il portafoglio esteso selezionati per ogni scenario.

Il passo successivo riguarda la stima di perdita attesa per ogni scenario. La stima delle previsioni di perdita sui crediti «non performing» deve riflettere informazioni ragionevoli e sostenibili, disponibili senza costi o sforzi eccessivi, comprese quelle relative agli eventi passati, alle condizioni attuali e alle previsioni delle condizioni economiche future. Nel quantificare la perdita attesa su posizioni «non performing», in linea con la normativa interna, per ogni possibile scenario di gestione individuato, si provvede alla stima dei flussi degli incassi stimati. Per la stima degli incassi futuri in uno scenario di gestione interna del credito, fermo restando quanto previsto dalle specifiche disposizioni normative, si tiene conto delle informazioni macroeconomiche e di settore, della situazione del debitore, dei flussi di cassa attesi in caso di ristrutturazione del debito a «Inadempienza probabile», delle garanzie reali o personali, dell'anzianità della posizione in stato di recupero e del tempo di recupero atteso.

Per la stima degli incassi attesi in uno scenario di cessione del credito, vengono prese in considerazione sia le transazioni effettuate in passato dal gruppo per operazioni similari, sia le informazioni specifiche legate al «sottostante» (situazione del prenditore ed eventuali garanzie a sostegno del credito) e al mercato delle cessioni di impieghi «non performing» (ad es. prezzi di operazioni analoghe effettuate da altri intermediari e curve di mercato storiche e attese).

La previsione di perdita sulla singola posizione in stato di deterioramento sarà quindi determinata dal risultato della seguente formula:

Perdita attesa Perdita attesa Scenario Cessione * Perdita attesa Scenario Gestione
Singola = Probabilità di accadimento della + Interna * Probabilità di accadimento
Posizione Cessione della Gestione Interna

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi su attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono classificati alla voce «interessi attivi e proventi assimilati». Si precisa che per le attività finanziarie classificate in stage 3 e per i crediti originati o acquistati deteriorati (POCI), gli interessi sono calcolati con il metodo degli interessi netti, e contabilizzati nella voce «interessi attivi e proventi assimilati». Le rettifiche

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato sono cancellate quando scadono o sono estinti i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivati dalle attività stesse o quando l'attività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi o quando non sia mantenuto alcun controllo sugli stessi, nel caso in cui non siano né trasferiti né mantenuti sostanzialmente tutti i rischi e benefici ad essa connessi.

L'IFRS 9 prevede inoltre le previsioni di seguito riportate su:

  • ˗ Write-off di attività finanziarie: quando l'Entità non ha ragionevoli aspettative di recuperare i flussi finanziari contrattuali sull'attività finanziaria, integralmente o parte di essi, deve ridurre direttamente il valore contabile lordo dell'attività finanziaria. Tale svalutazione costituisce un caso di eliminazione contabile, parziale o totale dell'attività.
  • ˗ Modifica dei flussi finanziari contrattuali: quando interviene una modifica sui flussi finanziari contrattuali, l'Entità deve valutare se l'attività originaria debba continuare ad esser rilevata in bilancio o se lo strumento originario debba esser cancellato e rilevato un nuovo strumento finanziario. Quando la modifica intervenuta sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria è sostanziale, l'Entità procede con l'eliminazione contabile dell'attività finanziaria esistente e la successiva rilevazione dell'attività finanziaria modificata: l'attività modificata è considerata una «nuova» attività finanziaria ai fini del presente Principio (IFRS 9 B5.5.25). Quando la modifica intervenuta sui flussi finanziari contrattuali dell'attività finanziaria non è sostanziale, l'Entità ridetermina se c'è stato un significativo incremento del rischio di credito e/o se l'attività finanziaria deve essere riclassificata nello stage 3. Al momento della modifica che non comporta la cancellazione, il Gruppo rettifica il valore contabile al valore attuale dei flussi di cassa modificati al tasso d'interesse effettivo originale con contropartita il conto economico.

3.1 Impegni e garanzie rilasciate

Criteri di classificazione

Sono costituiti da tutte le garanzie personali e reali rilasciate a fronte di obbligazioni di terzi e dagli impegni ad erogare fondi.

Criteri di iscrizione e valutazione

I crediti di firma sono valutati sulla base della rischiosità della forma tecnica di utilizzo e tenuto conto del merito creditizio del debitore. Il modello di impairment previsto per questa categoria di attività finanziarie è il medesimo di quello delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (si veda il precedente paragrafo 3).

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le commissioni maturate sono rilevate nella voce di conto economico «commissioni attive». Le perdite di valore da impairment, nonché le successive riprese di valore, vengono registrate a conto economico alla voce «accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri» con contropartita alla voce "Fondi per rischi e oneri – a) Impegni e garanzie rilasciate".

4. Operazioni di copertura

Criteri di classificazione e iscrizione

I derivati finanziari e creditizi di copertura che presentano un fair value positivo o negativo vengono contabilizzati nella corrispondente voce di stato patrimoniale. Si evidenzia che lo IASB sta ancora sviluppando i nuovi requisiti di macro hedging a completamento di quanto già incluso nell'IFRS 9 per l'hedge accounting che sostituiranno le regole dello IAS 39, pertanto sino al completamento ed alla pubblicazione del nuovo standard, il Gruppo ha ritenuto di continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting dettati dallo IAS 39 sulla base della facoltà prevista dall'IFRS 9.

Il portafoglio dei contratti derivati di copertura dei rischi accoglie gli strumenti derivati impiegati dal Gruppo con la finalità di neutralizzare o minimizzare le perdite rilevabili su elementi dell'attivo o del passivo oggetto di copertura.

Le relazioni di copertura dei rischi di mercato possono assumere due differenti configurazioni:

  • ˗ coperture del fair value, per coprire l'esposizione alla variazione del fair value di una posta di bilancio attribuibile a un particolare rischio; vi rientrano anche le coperture generiche di fair value («macro hedge») aventi l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di un importo monetario, riveniente da un portafoglio di attività e di passività finanziarie;
  • ˗ coperture dei flussi di cassa, per coprire l'esposizione a variazioni di flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste di bilancio.

Nel caso il test di efficacia evidenzi una insufficiente relazione di copertura lo strumento viene allocato nel portafoglio di negoziazione. Gli strumenti di copertura sono contabilizzati secondo il principio della «data di contrattazione».

Affinché un'operazione possa essere contabilizzata come «operazione di copertura» è necessario siano soddisfatte le seguenti condizioni: a) la relazione di copertura deve essere formalmente documentata, b) la copertura deve essere efficace nel momento in cui ha inizio e prospetticamente durante tutta la vita della stessa. L'efficacia viene verificata ricorrendo ad apposite tecniche e sussiste quando le variazioni di fair value (o dei flussi di cassa) dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dello strumento coperto (il risultato del test si colloca in un intervallo tra l'80% e il 125%). La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o situazione infrannuale.

Gli strumenti derivati di copertura sono inizialmente iscritti al fair value alla data di stipula del contratto e sono classificati, in funzione del valore positivo o negativo dei medesimi, rispettivamente nell'attivo patrimoniale alla voce «50. Derivati di copertura» o nel passivo patrimoniale alla voce «40. Derivati di copertura».

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le relazioni di copertura del fair value sono valutate e contabilizzate secondo i seguenti principi:

˗ gli strumenti di copertura sono valutati al fair value; il fair value degli strumenti quotati in mercati attivi (efficienti) è dato dalle quotazioni di chiusura dei mercati mentre per gli strumenti non quotati in mercati attivi corrisponde al valore attuale dei flussi di cassa attesi, determinato tenendo conto dei diversi profili di rischio insiti negli strumenti oggetto di valutazione. Le tecniche di valutazione utilizzate sono quelle normalmente adottate dal mercato. Le conseguenti plusvalenze e minusvalenze vengono iscritte a conto economico alla voce «90. Risultato netto dell'attività di copertura»;

˗ le posizioni coperte sono valutate includendo le variazioni di fair value attribuibili al rischio coperto. Tali variazioni di valore sono rilevate a conto economico sempre nella voce «90. Risultato netto dell'attività di copertura» in contropartita al cambiamento di valore contabile dell'elemento coperto.

Qualora l'operazione di copertura non soddisfi più i criteri previsti dal principio per la contabilizzazione come tale la differenza tra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita viene ammortizzata a conto economico, nel caso di strumenti finanziari fruttiferi di interessi; se si tratta di strumenti finanziari infruttiferi tale differenza è registrata direttamente a conto economico.

Nel caso di operazioni di copertura generica di fair value («macro hedge») le variazioni di fair value con riferimento al rischio coperto delle attività e delle passività oggetto di copertura sono imputate nello stato patrimoniale, rispettivamente, nella voce «60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica» oppure «50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica». La contropartita economica delle variazioni di valore riferite sia all'elemento coperto sia allo strumento di copertura, al pari delle coperture specifiche di fair value, è la voce «90. Risultato netto dell'attività di copertura» del conto economico. Nel caso di interruzione di una relazione di copertura generica di fair value, le rivalutazioni/svalutazioni cumulate iscritte alle voci patrimoniali suindicate sono rilevate a conto economico tra gli interessi attivi o passivi lungo la durata residua delle originarie relazioni di copertura, previa verifica della sussistenza dei presupposti di base.

Le relazioni di copertura dei flussi di cassa sono valutate e contabilizzate secondo i seguenti principi:

  • ˗ gli strumenti derivati sono valutati al fair value. Le conseguenti plusvalenze o minusvalenze per la parte efficace della copertura vengono contabilizzate all'apposita riserva di patrimonio netto «Riserve da valutazione», al netto del relativo effetto fiscale differito, mentre sono rilevate a conto economico solo quando si manifesta la variazione dei flussi di cassa da compensare o se la copertura risulta inefficace;
  • ˗ la posizione coperta rimane assoggettata agli specifici criteri di valutazione previsti per la categoria di appartenenza;
  • ˗ gli importi riconosciuti tra le altre componenti di conto economico complessivo sono trasferiti nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nel periodo in cui l'operazione oggetto di copertura influenza il conto economico, per esempio quando viene rilevato l'onere o provento sullo strumento coperto.

Se lo strumento di copertura raggiunge la scadenza o è venduto, annullato o esercitato senza sostituzione (come parte della strategia di copertura), o se viene revocata la sua designazione di strumento di copertura, o quando la copertura non risponde più ai criteri del hedge accounting, qualsiasi plusvalenza o minusvalenza precedentemente rilevate tra le altre componenti di conto economico complessivo restano iscritte separatamente nel patrimonio netto fino a quando l'operazione prevista viene effettuata o l'impegno stabilito relativo alla valuta estera si verifica.

Criteri di cancellazione

Le relazioni di copertura dei rischi cessano prospetticamente di produrre effetti contabili quando giungono a scadenza oppure viene deciso di chiuderle anticipatamente o di revocarle oppure non soddisfano più i requisiti di efficacia previsti.

5. Partecipazioni

Criteri di classificazione

Nel portafoglio partecipazioni sono allocate le interessenze azionarie per le quali si verifica una situazione di controllo, controllo congiunto o collegamento, diverse da quelle ricondotte nella voce "attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico" ai sensi dello IAS 28 e dell'IFRS 11.

Criteri di iscrizione, valutazione, rilevazione e valutazione delle componenti reddituali e cancellazione

Per questi aspetti si rinvia alla Sezione Area e metodi di consolidamento.

6. Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include i fabbricati, terreni, impianti, mobili, attrezzature, arredi e macchinari. Sono ricompresi inoltre i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di un'attività materiale (per i locatari).

Sono compresi gli immobili detenuti a scopo di investimento posseduti con la finalità di percepire canoni di locazione o per l'apprezzamento del capitale investito e seguono le regole previste dallo IAS 40.

La voce accoglie altresì le attività materiali classificate in base allo IAS 2 Rimanenze, relative principalmente ai cespiti acquisiti nell'ottica di valorizzazione dell'investimento, attraverso anche lavori di ristrutturazione o di riqualificazione, con l'intento esplicito di venderli, compresi i beni derivanti dall'attività di escussione di garanzie ricevute.

Criteri di iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo comprensivo degli oneri accessori sostenuti e direttamente imputabili alla messa in funzione del bene. Le spese di manutenzione straordinaria che comportano un incremento dei benefici economici futuri sono imputate a incremento del valore dei cespiti, mentre gli altri costi di manutenzione ordinaria sono rilevati a conto economico.

Gli investimenti immobiliari, al momento dell'acquisto, vengono iscritti fra le attività dello stato patrimoniale al costo. In presenza di un cambiamento d'uso dell'immobile da immobile ad uso strumentale a investimento immobiliare il valore iniziale di iscrizione è pari al fair value, desunto da apposita perizia. La differenza tra il fair value e il valore contabile dell'immobile alla data del cambiamento d'uso viene trattata sulla base di quanto previsto dallo IAS 16, ovvero se si riscontra una differenza negativa tra fair value e valore contabile, il decremento viene imputato a conto economico, mentre se si rileva una differenza positiva tra fair value e valore contabile l'incremento di valore va imputato a conto economico come provento per l'ammontare che rettifica un eventuale decremento di valore già rilevato in precedenza a conto economico; qualsiasi eccedenza deve essere accreditata ad una riserva di rivalutazione inclusa nel patrimonio netto.

Secondo l'IFRS 16, i leasing sono contabilizzati sulla base del modello del right of use, per cui, alla data iniziale, il locatario ha un'obbligazione finanziaria a effettuare pagamenti dovuti al locatore per compensare il suo diritto a utilizzare il bene sottostante durante la durata del leasing.

L'inizio della decorrenza del leasing è la data dalla quale il locatario è autorizzato all'esercizio del suo diritto all'utilizzo del bene locato, corrisponde alla data di rilevazione iniziale del leasing

e include anche i c.d. rent–free period, ovvero quei periodi contrattuali nei quali il locatario usufruisce gratuitamente del bene. Quando l'attività è resa disponibile al locatario per il relativo utilizzo (data iniziale) il locatario rileva:

  • ˗ un'attività consistente nel diritto di utilizzo del bene sottostante il contratto di leasing. L'attività è rilevata al costo, determinato dalla somma di:
    • la passività finanziaria per il leasing;
    • i pagamenti per il leasing corrisposti precedentemente o alla data di decorrenza del leasing (al netto degli incentivi per il leasing già incassati);
    • costi diretti iniziali;
    • eventuali costi (stimati) per lo smantellamento o il ripristino dell'attività sottostante il leasing;
  • ˗ una passività finanziaria derivante dal contratto di leasing corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing. Il tasso di attualizzazione utilizzato è il tasso di interesse implicito, se determinabile; in caso contrario viene utilizzato il tasso di interesse di finanziamento marginale del locatario.

Qualora un contratto di leasing contenga «componenti non leasing» (ad esempio prestazioni di servizi, quali la manutenzione ordinaria, da rilevarsi secondo le previsioni dell'IFRS 15) il locatario deve contabilizzare separatamente «componenti leasing» e «componenti non leasing» e ripartire il corrispettivo del contratto tra le diverse componenti sulla base dei relativi prezzi. La durata del leasing viene determinata tenendo conto di:

  • ˗ periodi coperti da un'opzione di proroga del leasing, in caso l'esercizio della medesima sia ragionevolmente certo;
  • ˗ periodi coperti da un'opzione di risoluzione del leasing, in caso l'esercizio della medesima sia ragionevolmente certo.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali ad uso funzionale sono valutate al costo al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite durevoli di valore.

L'ammortamento avviene su base sistematica secondo profili temporali definiti per classi omogenee ragguagliati alla vita utile delle immobilizzazioni. Dal valore di carico degli immobili da ammortizzare «terra–cielo» è stato scorporato il valore dei terreni su cui insistono, determinato sulla base di specifiche stime, che non viene ammortizzato in quanto bene con durata illimitata. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, in presenza di evidenze sintomatiche dell'esistenza di perdite durevoli, le attività materiali sono sottoposte ad impairment test, contabilizzando le eventuali perdite di valore rilevate come differenza tra valore di carico del cespite e il suo valore di recupero. Il valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita ed il relativo valore d'uso del bene inteso come valore attuale dei flussi futuri originati dal cespite; successive riprese di valore non possono eccedere l'ammontare delle perdite da impairment precedentemente registrate.

Le attività materiali «rimanenza» a cui si applica lo IAS 2 sono valutate al minore tra il costo di iscrizione ed il valore netto di realizzo. Tale fattispecie non è soggetta ad ammortamento periodico.

Per gli immobili a scopo di investimento, rientranti nell'ambito di applicazione dello IAS 40, il Gruppo adotta il metodo di valutazione del fair value in base al quale, successivamente alla rilevazione iniziale, tutti gli investimenti immobiliari sono valutati al fair value. Di conseguenza i suddetti immobili non sono oggetto di ammortamento, né di verifica dell'esistenza di eventuali riduzioni di valore.

Per quanto riguarda i contratti di leasing, nel corso della durata dello stesso, il locatario deve:

  • ˗ valutare il diritto d'uso al costo, al netto degli ammortamenti cumulati e delle rettifiche cumulate di valore determinate e contabilizzate in base alle previsioni dello IAS 36 «Riduzioni di valore delle attività», rettificato per tenere conto delle eventuali rideterminazioni della passività del leasing;
  • ˗ incrementare la passività riveniente dall'operazione di leasing a seguito della maturazione di interessi passivi calcolati al tasso di interesse implicito del leasing, o, alternativamente, al tasso di finanziamento marginale e ridurla per i pagamenti delle quote capitale e interessi. In caso di modifiche nei pagamenti dovuti per il leasing la passività deve essere rideterminata; l'impatto della rideterminazione della passività è rilevato in contropartita dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore, eventuali riprese di valore vengono allocate a conto economico alla voce «rettifiche di valore nette su attività materiali». Il metodo del fair value per gli investimenti immobiliari prevede che le variazioni di valore derivanti dalla rideterminazione periodica del fair value debbano essere rilevati a conto economico come proventi od oneri nel «Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali ed immateriali». Per le modalità di determinazione del fair value e della periodicità di rideterminazione del patrimonio immobiliare si fa rinvio ai criteri illustrati nella successiva «Informativa sul fair value». Per quanto riguarda i contratti di leasing, l'ammortamento del Diritto d'uso del bene viene rilevato nella voce «Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali» mentre gli interessi passivi rilevati sulla passività finanziaria riferita al contratto sono inclusi nella voce «Interessi passivi e oneri assimilati».

Criteri di cancellazione

Le attività materiali vengono cancellate dal bilancio all'atto della dismissione o quando hanno esaurito la loro funzionalità economica e non si attendono benefici economici futuri. In caso di dismissione di un investimento immobiliare, la differenza tra il corrispettivo della cessione ed il valore di carico deve essere riconosciuta a conto economico, come «Utile (perdita) da cessione di investimenti». Il diritto d'uso derivante da contratti di leasing è eliminato dal bilancio al termine della durata del leasing.

7. Attività immateriali

Criteri di classificazione

Nella voce sono registrate attività non monetarie, identificabili, intangibili, ad utilità pluriennale. Le attività immateriali in essere sono costituite da software, avviamenti e altre attività immateriali rilevate nel caso di aggregazioni aziendali nell'ambito del processo di allocazione del costo dell'acquisizione (es. Customer list).

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte al costo di acquisto, rettificato in aumento degli eventuali oneri accessori solo se è probabile che i benefici economici futuri attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività può essere determinato attendibilmente. In caso contrario il costo dell'attività immateriale è spesato nell'esercizio in cui è sostenuto; eventuali spese successive sono capitalizzate unicamente se ne aumentano il valore o aumentano i benefici economici attesi. L'avviamento è iscritto tra le attività quando deriva da un'operazione di aggregazione d'impresa

secondo i criteri di determinazione previsti dal principio contabile IFRS 3, quale eccedenza residua tra il costo complessivamente sostenuto per l'operazione ed il fair value netto delle attività e passività acquistate costituenti aziende o rami aziendali.

Criteri di valutazione

Dopo la rilevazione iniziale le immobilizzazioni immateriali, ad eccezione dell'avviamento, sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti e delle eventuali perdite di valore. L'ammortamento è calcolato sistematicamente per il periodo previsto della loro utilità futura utilizzando il metodo di ripartizione a quote costanti. Ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, alla presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività: l'ammontare della perdita è pari alla differenza tra valore contabile e valore recuperabile ed è iscritto a conto economico. L'avviamento iscritto non è soggetto ad ammortamento ma a verifica periodica della tenuta del valore contabile, eseguita con periodicità annuale o inferiore in presenza di segnali di deterioramento del valore. A tal fine vengono identificate le unità generatrici di flussi finanziari cui attribuire i singoli avviamenti. L'ammontare dell'eventuale riduzione di valore è determinato sulla base della differenza tra il valore di iscrizione dell'avviamento ed il suo valore di recupero, se inferiore. Detto valore di recupero è pari al maggiore tra il fair value dell'unità generatrice di flussi finanziari, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, rappresentato dal valore attuale dei flussi di cassa stimati per gli esercizi di operatività dell'unità generatrice di flussi finanziari e derivanti dalla sua dismissione al termine della vita utile.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli ammortamenti periodici, le perdite durature di valore, eventuali riprese di valore vengono allocate a conto economico alla voce «Rettifiche di valore nette su attività immateriali» o «Rettifiche di valore dell'avviamento». Per l'avviamento non è ammessa la contabilizzazione di eventuali successive riprese di valore.

Criteri di cancellazione

Le attività immateriali vengono cancellate dal bilancio quando non siano attesi benefici economici futuri.

8. Attività non correnti in via di dismissione

Il Gruppo classifica le attività non correnti e i gruppi in dismissione come detenuti per vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un'operazione di vendita, anziché tramite il loro uso continuativo. Nella voce sono registrate singole attività non correnti unicamente quando la cessione è ritenuta molto probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per la vendita immediata nelle sue attuali condizioni in quanto la Direzione si è impegnata nella vendita, il cui completamento dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data della classificazione. Vengono valutate al minore tra il valore contabile e il fair value al netto dei costi connessi alla transazione. I risultati della valutazione affluiscono alle pertinenti voci di conto economico o nella voce «Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte» qualora si tratti di unità operative cessate (Discontinued operations - Gruppi di attività in via di dismissione).

9. Fiscalità corrente e differita

Crediti e debiti di natura fiscale sono esposti nello stato patrimoniale nelle voci «Attività fiscali» e «Passività fiscali». Le poste della fiscalità corrente includono eccedenze di pagamenti (attività correnti) e debiti da assolvere (passività correnti) per imposte sul reddito di competenza dell'esercizio quindi che ci si attende di recuperare o corrispondere alle autorità fiscali. Il debito tributario viene determinato applicando le aliquote fiscali e la normativa vigente.

Per la stima delle attività e passività fiscali si tiene conto di eventuali oneri derivanti da contestazioni notificate dall'Amministrazione Finanziaria e non ancora definite oppure il cui esito è incerto, nonché delle eventuali incertezze circa il trattamento fiscale adottato dalla Società e dalle altre società del Gruppo data la complessità della normativa fiscale.

In presenza di differenze temporanee deducibili o tassabili tra i valori fiscali delle attività e delle passività e i corrispondenti valori di bilancio viene rilevata, applicando il cosiddetto «liability method», una attività/ passività fiscale anticipata/ differita. Le passività fiscali differite sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • ˗ le passività fiscali differite derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • ˗ il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le attività per imposte anticipate sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo, nella misura in cui sia probabile che saranno disponibili sufficienti imponibili fiscali futuri, che possano consentire l'utilizzo delle differenze temporanee deducibili e dei crediti e delle perdite fiscali riportati a nuovo, eccetto i casi in cui:

  • ˗ le attività per imposte anticipate collegate alle differenze temporanee deducibili derivano dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • ˗ nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

La legge n. 214/2011 consente, al verificarsi di determinate situazioni, di trasformare in crediti di imposta certe tipologie di attività per imposte anticipate iscritte in bilancio quali ad esempio quelle correlate alle rettifiche/riprese di valore su crediti.

Non sono stanziate imposte differite con riguardo ai maggiori valori dell'attivo in sospensione d'imposta e a riserve in sospensione d'imposta in quanto si ritiene che non sussistano, allo stato attuale, i presupposti per la loro futura tassazione. Le attività fiscali differite sono oggetto di rilevazione solamente quando sia ragionevole la certezza del loro recupero in esercizi futuri.

Le attività per imposte anticipate determinate sulla base di differenze temporanee deducibili vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero; tale probabilità viene valutata, attraverso lo svolgimento del c.d. «Probability test», sulla base della capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi in capo al Gruppo o, per effetto dell'opzione relativa al «Consolidato fiscale», al complesso delle società aderenti. Le attività per imposte anticipate non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella

misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono misurate in base alle aliquote fiscali che si attende saranno applicate nell'esercizio in cui tali attività si realizzeranno o tali passività si estingueranno, considerando le aliquote in vigore e quelle già emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di bilancio.

Attività e passività fiscali vengono contabilizzate con contropartita, di norma, a conto economico salvo nel caso in cui derivino da operazioni i cui effetti sono attribuiti direttamente a patrimonio netto; in tali casi vengono imputate rispettivamente, al prospetto della redditività complessiva e al patrimonio coerentemente con l'elemento cui si riferiscono.

10. Fondi per rischi e oneri

Nella voce sono ricompresi i fondi di seguito riportati:

  • ˗ nella sottovoce «impegni e garanzie rilasciate» vanno indicati i fondi per rischio di credito a fronte di impegni a erogare fondi e di garanzie finanziarie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione dell'IFRS 9 e i fondi su altri impegni e altre garanzie che non sono soggetti alle regole di svalutazione dell'IFRS 9.
  • ˗ nella sottovoce «Fondi di quiescenza e obbligazioni simili» sono iscritti i fondi di previdenza complementare a benefici definiti e quelli a contribuzione definita classificati come fondi interni ai sensi della vigente legislazione previdenziale e i restanti fondi di previdenza complementare «fondi esterni», solo se è stata rilasciata una garanzia sulla restituzione del capitale e/o sul rendimento a favore dei beneficiari. Tali includono:
    • Fondo di quiescenza della capogruppo. È classificato come fondo di previdenza «interno» e rientra nella categoria dei fondi a prestazioni definite. L'onere di una eventuale insufficienza delle attività del fondo rispetto alla obbligazione relativa ricade sulla banca.
    • Passività attuariale in capo a BPS (Suisse) SA derivante dagli oneri per la previdenza integrativa per i dipendenti della stessa.
  • ˗ La sottovoce «Altri fondi per rischi e oneri» comprende, oltre al fondo «premio di fedeltà», che rappresenta l'onere derivante dalla corresponsione del premio ai dipendenti che raggiungono l'anzianità di servizio di 30 anni, i fondi accantonati a fronte di passività di ammontare o scadenza incerti, tra cui le controversie legali, che sono rilevati in bilancio quando ricorrono le seguenti contestuali condizioni:
    • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita), ossia in corso alla data di riferimento del bilancio, quale risultato di un evento passato;
    • è probabile che per adempiere all'obbligazione si renderà necessario un impiego di risorse economiche;
    • può essere effettuata una stima attendibile dell'importo necessario all'adempimento dell'obbligazione.

Laddove l'effetto del valore attuale del denaro assume rilevanza, (si prevede che l'esborso si verificherà oltre 12 mesi dalla data della rilevazione) si procede all'attualizzazione del relativo fondo.

11. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Criteri di classificazione

Nella presente voce figurano i debiti verso banche e verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica (depositi, conti correnti, finanziamenti, titoli), diversi da quelli ricondotti nelle voci 20. «Passività finanziarie di negoziazione» e 30. «Passività finanziarie designate al fair value». Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. ed i margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di operazioni su contratti derivati nonché i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari. I debiti verso clientela, debiti verso banche e titoli in circolazione sono rappresentati da strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione) che configurano le forme tipiche della provvista fondi realizzata dal Gruppo presso la clientela, presso altre banche oppure incorporata in titoli. Sono inoltre inclusi i debiti iscritti dall'impresa in qualità di locatario nell'ambito di operazioni di leasing.

Criteri di iscrizione

Le predette passività finanziarie sono iscritte in bilancio secondo il principio della data di regolamento. La contabilizzazione iniziale avviene al valore corrente, valore che di norma corrisponde all'importo riscosso. Nel valore di iscrizione iniziale sono inclusi i costi riferiti alla transazione mentre non sono inclusi tutti gli oneri che vengono recuperati a carico della controparte creditrice o che sono riconducibili a costi interni di natura amministrativa. Le passività di raccolta di tipo strutturato, costituite cioè dalla combinazione di una passività ospite e di uno o più strumenti derivati incorporati vengono disaggregate e contabilizzate separatamente dai derivati in essa impliciti a condizione che le caratteristiche economiche e i rischi dei derivati incorporati siano sostanzialmente differenti da quelli della passività finanziaria ospite e i derivati siano configurabili come autonomi contratti derivati.

Criteri di valutazione

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato col metodo del tasso di interesse effettivo. Il costo ammortizzato è calcolato rilevando lo sconto o il premio sull'acquisizione e gli onorari o costi che fanno parte integrante del tasso di interesse effettivo. Le passività a breve termine rimangono iscritte per il valore incassato. Le passività oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutate in base alla normativa prevista per tale tipologia di operazioni.

I debiti per leasing vengono rideterminati quando vi è una lease modification (e.g. una modifica del perimetro del contratto), che non è contabilizzata/considerata come contratto separato.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Gli interessi passivi collegati agli strumenti di raccolta, calcolati con il metodo del tasso interno di rendimento, sono registrati a conto economico nella voce «interessi passivi e oneri assimilati».

Gli utili e le perdite da riacquisto di tali passività sono rilevati a conto economico nella voce «utili/perdite da cessione o riacquisto di passività finanziarie».

Gli interessi passivi relativi alla passività finanziaria in relazione al contratto di leasing sono rilevati alla voce «Interessi passivi e oneri assimilati».

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono cancellate dal bilancio quando risultano scaduti, estinti, annullati

ovvero adempiuti gli obblighi sottostanti le passività. Le passività di raccolta emesse e successivamente riacquistate vengono cancellate dal passivo.

12. Passività finanziarie di negoziazione

La voce include gli strumenti derivati, fatta eccezione per quelli di copertura, il cui fair value risulta essere negativo. Vi sono allocati anche i valori negativi degli strumenti derivati separati contabilmente dai sottostanti strumenti finanziari strutturati quando esistono le condizioni per effettuare lo scorporo. I criteri di iscrizione in bilancio, di cancellazione, di valutazione e di rilevazione delle componenti di conto economico sono le stesse già illustrate per le attività detenute per negoziazione.

13. Passività finanziarie valutate al fair value

Attualmente il Gruppo non classifica in bilancio passività fra le passività finanziarie valutate al fair value.

14. Operazioni in valuta

Sono costituite da tutte le attività e passività denominate in valute diverse dall'Euro.

Criteri di iscrizione

Le attività e passività denominate in valute diverse dall'euro sono inizialmente iscritte al tasso di cambio a pronti in essere alla data dell'operazione.

Criteri di valutazione

Alla data di chiusura dell'esercizio le attività e passività monetarie in valuta estera sono convertite utilizzando il tasso di cambio a pronti corrente a tale data. Le immobilizzazioni finanziarie espresse in valuta sono convertite al cambio storico d'acquisto.

Criteri di rilevazione delle componenti reddituali

Le differenze di cambio che derivano dal regolamento di elementi monetari o dalla conversione di elementi monetari a tassi diversi da quelli di conversione iniziali, o di conversione del bilancio precedente, sono rilevate nel conto economico del periodo in cui sorgono.

Per le attività classificate come attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, che non sono elementi monetari, le differenze di cambio sono imputate alle riserve di valutazione.

Criteri di cancellazione

Si applicano i criteri indicati per le voci di bilancio corrispondenti. Il tasso di cambio utilizzato è quello alla data di estinzione.

15. Trattamento di fine rapporto

Il trattamento di fine rapporto è considerato una obbligazione a benefici definiti e pertanto, come previsto dallo IAS 19, la determinazione del valore dell'obbligazione è effettuato utilizzando il «projected unit credit method».

Tale metodologia considera ogni singolo periodo di servizio come originatore di una unità addizionale di TFR da utilizzarsi per costruire l'obbligazione finale proiettando gli esborsi futuri

sulla base di analisi storico statistiche e della curva demografica e attualizzando tali flussi sulla base di un tasso di interesse di mercato. L'analisi attuariale è svolta semestralmente da un attuario indipendente.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252 le quote di TFR maturate fino al 31/12/2006 rimangono in azienda, mentre le quote maturate successivamente devono, a scelta del dipendente, essere destinate a forme di previdenza complementare o mantenute in azienda per essere trasferite successivamente all'INPS. Questo ha comportato delle modifiche alle ipotesi prese a base ai fini del calcolo attuariale, in particolare non si tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni.

Il TFR maturato dopo il 31 dicembre 2006 rientra nella fattispecie di piani a contribuzione definita, Il Gruppo rileva i contributi da versare a un piano a contribuzione definita per competenza come passività dopo aver dedotto eventuali contributi già versati ai fondi di previdenza integrativa e al fondo INPS a fronte delle prestazioni di lavoro dipendente e in contropartita il conto economico.

Si evidenzia inoltre che, in ottemperanza a quanto previsto dalla Legge 335/95 i dipendenti assunti dal 28/4/1993 possono destinare parte del trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato a un Fondo di Previdenza complementare ai sensi dei vigenti accordi aziendali.

Gli utili e le perdite attuariali derivanti da aggiustamenti delle stime attuariali sono contabilizzati con contropartita ad una posta del patrimonio netto come evidenziato nel prospetto della redditività complessiva.

16. Altre informazioni

Pagamenti basati su azioni - Operazioni con pagamento regolato con strumenti di capitale

È previsto un piano dei compensi a favore di soggetti apicali basato su strumenti finanziari nell'ambito del quale la remunerazione variabile, qualora superi la soglia di rilevanza determinata dal Consiglio di amministrazione, è soggetta alle norme relative al differimento e al pagamento con strumenti finanziari che si ritengono idonee ad assicurare il rispetto degli obiettivi aziendali di lungo periodo. Il costo delle operazioni regolate con strumenti di capitale è determinato dal fair value alla data in cui l'assegnazione è effettuata utilizzando un metodo di valutazione appropriato. Tale costo, assieme al corrispondente incremento di patrimonio netto, è rilevato tra i costi per il personale lungo il periodo in cui sono soddisfatte le condizioni relative al raggiungimento di obiettivi e/o alla prestazione del servizio. I costi cumulati rilevati a fronte di tali operazioni alla data di chiusura di ogni esercizio fino alla data di maturazione sono commisurati alla scadenza del periodo di maturazione e alla migliore stima del numero di strumenti di capitale che verranno effettivamente a maturazione. Il costo o ricavo nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio rappresenta la variazione del costo cumulato rilevato all'inizio e alla fine dell'esercizio. Le condizioni di servizio o di performance non vengono prese in considerazione quando viene definito il fair value del piano alla data di assegnazione. Si tiene però conto della probabilità che queste condizioni vengano soddisfatte nel definire la miglior stima del numero di strumenti di capitale che arriveranno a maturazione. Le condizioni di mercato sono riflesse nel fair value alla data di assegnazione. Qualsiasi altra condizione legata al piano, che non comporti un'obbligazione di servizio, non viene considerata come una condizione di maturazione. Le condizioni di non maturazione sono riflesse nel fair value del piano e comportano l'immediata contabilizzazione del costo del piano, a meno che non vi siano anche delle condizioni di servizio o di performance.

Riconoscimento dei ricavi

I ricavi, in ottemperanza a quanto previsto dal principio contabile IFRS 15, rappresentano il trasferimento di beni o servizi al cliente e sono rilevati per un ammontare pari al corrispettivo che si stima di avere diritto a ricevere in cambio dei suddetti beni o servizi e sono rilevati seguendo il modello dei 5 step (identificare il contratto con il cliente; identificare le obbligazioni di fare («performance obligation») nel contratto; determinare il prezzo dell'operazione; allocare il prezzo dell'operazione alle performance obligation; rilevare il ricavo quando l'entità soddisfa la performance obligation).

I ricavi derivanti da obbligazioni contrattuali con la clientela sono rilevati a conto economico qualora sia probabile che l'entità riceva il corrispettivo a cui ha diritto in cambio dei beni o dei servizi trasferiti al cliente. Tale corrispettivo deve essere allocato alle singole obbligazioni previste dal contratto e deve trovare riconoscimento come ricavo nel conto economico in funzione delle tempistiche di adempimento dell'obbligazione. Nel dettaglio, i ricavi possono trovare riconoscimento nel conto economico in un momento preciso o nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare. Il corrispettivo promesso nel contratto con il cliente può includere importi fissi, importi variabili o entrambi. Nel dettaglio, il corrispettivo del contratto può variare a seguito di riduzioni, sconti, rimborsi, incentivi o altri elementi analoghi e può dipendere dal verificarsi o meno di un evento futuro. In presenza di corrispettivi variabili, la rilevazione del ricavo nel conto economico viene effettuata qualora sia possibile stimare in modo attendibile il ricavo e solo se risulta altamente probabile che tale corrispettivo non debba essere successivamente stornato dal conto economico, in tutto o in una parte significativa. Qualora l'entità riceva dal cliente un corrispettivo che prevede di rimborsare al cliente stesso, in tutto o in una parte, il ricavo ottenuto, deve essere rilevata una passività a fronte dei previsti futuri rimborsi. La stima di tale passività è oggetto di aggiornamento ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale e viene condotta sulla base della quota parte del corrispettivo che l'entità si aspetta di non avere diritto. Con riferimento alla rilevazione delle commissioni di collocamento di prodotti, i ricavi vengono rettificati per tener conto della possibilità di restituzione di importi già incassati legati a ricavi variabili. Con riferimento ai corrispettivi connessi a conti correnti, le modalità di rilevazione prevedono l'allocazione dei ricavi stessi sui singoli prodotti o servizi costituenti il pacchetto «stand alone».

Riconoscimento dei costi

I costi sono iscritti contabilmente a Conto Economico nel periodo in cui sono sostenuti seguendo il principio della competenza. I costi relativi all'ottenimento e all'adempimento dei contratti con la clientela sono rilevati a Conto Economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi. Qualora i costi non siano associabili ai ricavi, vengono rilevati immediatamente a Conto Economico.

Ricavi e costi relativi a strumenti finanziari

Con riferimento ai proventi ed oneri relativi alle attività/passività finanziarie si precisa che:

˗ gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis in base al tasso di interesse contrattuale o a quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Le voci interessi attivi e interessi passivi comprendono anche i differenziali o i margini, positivi o negativi, maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a:

  • contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • contratti derivati classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione,

ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value, secondo quanto previsto dall'IFRS 9;

  • contratti derivati connessi gestionalmente con attività e passività finanziarie classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con «altre attività finanziare obbligatoriamente valutate al fair value» e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • ˗ gli interessi di mora sulle sofferenze sono contabilizzati a conto economico nel momento dell'effettivo incasso;
  • ˗ le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui gli stessi servizi sono stati prestati, ad eccezione delle commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo;
  • ˗ i dividendi sono rilevati a Conto Economico nel momento del pagamento;
  • ˗ gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a Conto Economico, o a patrimonio netto nel caso di strumenti di capitale per i quali si è optato per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva, al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi.

Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge «Cura Italia» e «Rilancio»

I Decreti-legge n.18/2020 (c.d. «Decreto Cura Italia») e n.34/2020 (c.d. «Decreto Rilancio») hanno previsto una serie di misure volte a sostenere privati e imprese italiane nel loro rilancio post emergenza Covid-19, tra cui misure fiscali di incentivazione connesse a spese sostenute per specifici interventi fruibili sotto forma di detrazioni d'imposta o crediti d'imposta. Tali incentivi fiscali si applicano a famiglie o imprese, sono commisurati a una percentuale della spesa sostenuta (che in alcuni casi raggiunge anche il 110%) e sono erogati sotto forma di crediti d'imposta o di detrazioni d'imposta (trasformabili su opzione in crediti d'imposta). Il Gruppo, nell'ottica di contribuire a sostenere famiglie e imprese, nel secondo semestre 2020 ha avviato un progetto specifico mirato all'acquisizione di tali crediti d'imposta.

Le caratteristiche principali di tali crediti d'imposta sono:

  • la possibilità di utilizzo in compensazione di imposte e contributi secondo le medesime regole previste per l'utilizzazione da parte del Beneficiario originario;
  • la cedibilità a terzi acquirenti;
  • la non rimborsabilità da parte dell'Erario in caso di mancato utilizzo nelle tempistiche previste.

La contabilizzazione è avvenuta in conformità a quanto previsto dai principi contabili internazionali e coerentemente a quanto previsto dal Documento Banca d'Italia/ Consob/ Ivass n. 9 («Trattamento contabile dei crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge «Cura Italia» e «Rilancio» acquistati a seguito di cessione da parte dei beneficiari diretti o di precedenti acquirenti») emanato in data 5 gennaio 2021.

Sulla base del documento emanato i crediti d'imposta acquistati non rappresentano attività fiscali, contributi pubblici, attività immateriali o attività finanziarie per tale motivo la classificazione più appropriata è quella residuale delle «altre attività» dello stato patrimoniale.

Al momento della rilevazione iniziale il credito d'imposta viene rilevato al prezzo dell'operazione (valore corrispondente al suo valore equo). Per le valutazioni successive è

prevista l'applicazione delle previsioni dell'IFRS 9.

Tenuto conto della ampliata possibilità di business (acquisto dei crediti fiscali destinati a possibile successiva cessione) il gruppo ha optato per affiancare al business model HTC il modello HTCS.

Il business model HTC prevede che la misurazione successiva alla rilevazione iniziale del credito avvenga al costo ammortizzato utilizzando il tasso di interesse effettivo determinato al momento della rilevazione iniziale, mentre il business model HTCS prevede che la misurazione successiva alla rilevazione iniziale del credito avvenga al fair value con contropartita la redditività complessiva.

Su questi crediti non è calcolata alcuna perdita attesa poiché non esiste un rischio di credito della controparte considerato che il realizzo del credito avviene in compensazione o in contanti nel caso di cessione.

Azioni proprie

Eventuali azioni proprie detenute in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Allo stesso modo vengono imputati eventuali utili o perdite derivanti dalla successiva negoziazione.

Cassa e disponibilità liquide

Nella voce Cassa e disponibilità liquide sono rilevati il contante e tutti i crediti «a vista», nelle forme tecniche di conti correnti e depositi, verso banche e Banche Centrali (ad eccezione della riserva obbligatoria). Nello schema di conto economico le rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relative ai suddetti crediti verso banche e Banche Centrali «a vista» sono rilevate nella voce 130. «Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito».

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, vengono iscritte nei debiti verso banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto, con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato, sono contabilizzate come crediti verso banche o clientela (categoria contabile delle «Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato»), a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni di pronti contro termine. Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce «40. Commissioni attive» e dal prestatario nella voce «50. Commissioni passive».

Aggregazioni aziendali

Le aggregazioni aziendali sono contabilizzate utilizzando il metodo dell'acquisizione. Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni

aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

Quando il Gruppo acquisisce un business, classifica o designa le attività finanziarie acquisite o le passività assunte in accordo con i termini contrattuali, le condizioni economiche e le altre condizioni pertinenti in essere alla data di acquisizione.

L'eventuale corrispettivo potenziale da riconoscere è rilevato dall'acquirente al fair value alla data di acquisizione. Il corrispettivo potenziale classificato come patrimonio non è oggetto di rimisurazione e il suo successivo pagamento è contabilizzato con contropartita conto economico. La variazione del fair value del corrispettivo potenziale classificato come attività o passività, quale strumento finanziario che sia nell'oggetto dell'IFRS 9 Strumenti finanziari, deve essere rilevata nel conto economico in accordo con IFRS 9. Il corrispettivo potenziale che non rientra nello scope dell'IFRS 9 è valutato al fair value alla data di bilancio e le variazioni del fair value sono rilevate a conto economico.

L'avviamento è inizialmente rilevato al costo rappresentato dall'eccedenza dell'insieme del corrispettivo corrisposto e dell'importo iscritto per le interessenze di minoranza rispetto alle attività nette identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo. Se il fair value delle attività nette acquisite eccede l'insieme del corrispettivo corrisposto, il Gruppo verifica nuovamente se ha identificato correttamente tutte le attività acquisite e tutte le passività assunte e rivede le procedure utilizzate per determinare l'ammontare da rilevare alla data di acquisizione. Se dalla nuova valutazione emerge ancora un fair value delle attività nette acquisite superiore al corrispettivo, la differenza (utile) viene rilevata a conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e l'entità dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita della dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa è determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

Il test impairment viene predisposto, con cadenza annuale, determinando il valore d'uso o il fair value delle attività e verificando che il valore al quale l'attività immateriale o la partecipazione risulta iscritta in bilancio sia inferiore al maggiore tra il rispettivo valore d'uso e fair value al netto dei costi di vendita.

Al 30 giugno 2023 gli avviamenti iscritti relativi a Factorit S.p.A., la cui acquisizione è avvenuta nel 2010, Prestinuova S.p.a. acquisita il 23 luglio 2018 e Rent2Go la cui acquisizione è stata completata il 1° aprile 2022, ammontano complessivamente a 17 milioni. L'ultimo test di impairment delle suddette attività è stato eseguito il 31 dicembre 2022 e non ha evidenziato la necessità di effettuare alcuna svalutazione dei valori di carico. Con riferimento al 30 giugno 2023 non è sorta la necessità di effettuare un nuovo impairment test in quanto non son stati identificati segnali di deterioramento del valore. Si rimanda alle presenti note illustrative alla sezione «Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato», sottosezione «attività immateriali» per maggiori dettagli.

Politiche contabili rilevanti ed incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato (ai sensi di quanto previsto dallo IAS 1 e dalle raccomandazioni contenute nei Documenti Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 2 del 6 febbraio 2009 e n. 4 del 3 marzo 2010)

Come indicato precedentemente l'adozione di alcuni principi contabili comporta necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nella situazione annuale e sull'informativa relativa alle eventuali attività e passività potenziali. Nella determinazione delle stime contabili il Gruppo prende in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio nonché le eventuali ipotesi considerate ragionevoli sulla base di evidenze esterne e alla luce dell'esperienza storica dell'istituto. Non si può pertanto escludere che per quanto ragionevoli tali stime possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero infatti anche discostarsi dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione annuale o semestrale e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e passività iscritte.

Allo stato, tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare si annoverano le conseguenze negative sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all' evoluzione collegata al contesto geopolitico e macroeconomico.

In relazione all'invasione russa dell'Ucraina, avvenuta a fine febbraio 2022, si evidenzia che la stessa ha determinato un drastico peggioramento del contesto macroeconomico e delle previsioni di ripresa. In particolare, il conflitto ha avuto un impatto negativo sull'economia globale attraverso l'aumento dei prezzi delle materie prime e dell'energia. Ciò ha aggiunto pressioni inflazionistiche, imponendo un difficile equilibrio alle banche centrali nel loro tentativo di tenere sotto controllo l'inflazione senza innescare una recessione. In questo contesto, caratterizzato da una perdurante incertezza sulle prospettive macroeconomiche, il Gruppo ha mantenuto i presidi già avviati nei precedenti trimestri rafforzandoli con una ulteriore specifica attività di monitoraggio del rischio di credito.

Sotto questo profilo, infatti, oltre ai presidi già in essere è stata attivata una specifica attività di monitoraggio delle aziende operanti nei settori a maggior consumo di energia e gas naturale allo scopo di identificare quelle con potenziali elementi di incremento del rischio di credito.

Nel corso del 2023 non si segnalano novità normative, pertanto le classificazioni e le valutazioni sono avvenute in continuità del Bilancio 2022 a cui si rimanda a cui si rimanda per un'informativa dettagliata degli interventi normativi sia per la modalità di applicazione da parte del Gruppo.

ECL - Perdite attese su crediti

Con riferimento al framework metodologico utilizzato dal Gruppo per la quantificazione delle perdite attese sui crediti performing nel corso del 2023 sono da segnalare le usuali attività di aggiornamento delle parametrizzazioni degli scenari macroeconomici e dei fattori ponderali ad essi associati in base alle ultime previsioni disponibili, inclusive del mutato contesto macroeconomico e geopolitico determinatosi a seguito della deflagrazione del conflitto russoucraino.

Con specifico riferimento alla esplicita modellazione delle componenti prospettica e di scenario dependency postulate dal principio contabile, si precisa come si siano adottati, per il calcolo delle svalutazioni di giugno 2023, una pluralità di scenari macroeconomici:

˗ uno scenario baseline, corrispondente all'omologo scenario rilasciato dal fornitore ufficiale in occasione dell'ultimo rapporto previsionale disponibile al momento di

calcolo delle svalutazioni;

  • ˗ uno scenario (lievemente) avverso, corrispondente all'omologo scenario rilasciato dal fornitore ufficiale in occasione dell'ultimo rapporto previsionale disponibile al momento di calcolo delle svalutazioni;
  • ˗ uno scenario avverso estremo, corrispondente all'omologo scenario rilasciato dal fornitore ufficiale in occasione dell'ultimo rapporto previsionale disponibile al momento di calcolo delle svalutazioni.

Per quanto attiene invece i coefficienti probabilistici assegnati ai singoli scenari in sede di ponderazione delle ECL scenario-dependent, allo scenario baseline viene assegnato, in ragione della sua natura, il fattore ponderale prevalente (pari al 65%), laddove gli scenari alternativi entrano con fattori ponderali rispettivamente pari a 25% e 10%.

Con riferimento all'approccio metodologico utilizzato dal Gruppo per la quantificazione delle perdite attese sui crediti performing, sono da segnalare una serie interventi evolutivi nella modellistica della stima della perdita attesa. Essi hanno riguardato il framework di stage allocation, nel quale risultano da segnalare l'introduzione di un ulteriore criterio assoluto e la rimodulazione del livello di soglia del c.d. criterio assoluto di PD-backstop e di quello di ECL override.

Nel corso del semestre si è provveduto ad effettuare l'aggiornamento ed il fine tuning della specifica modellazione delle c.d. forward-looking information (FLI); degni di menzione in tale ambito risultano essere la definizione di c.d. in-model adjustment per la suite dei modelli statistico-econometrici, sviluppati secondo una metodologia data-driven, volti a modellare in modo esplicitamente prospettico le dinamiche evolutive dei parametri di rischio per tutti gli scenari macroeconomici.

Sono state aggiornate le liste di controparti ritenute «ad alto rischio» (high risk positions) per le quali si è valutata, in via temporanea, una riclassificazione prudenziale a Stage 2, con particolare riferimento sia all'aggiornamento delle posizioni afferenti alle fattispecie di casistiche in essa già presenti che all'aggiunta a queste ultime delle posizioni colpite dagli eventi recentemente verificatesi in Emilia-Romagna.

Sono state effettuate infine specifiche attività di ricalibrazione ed affinamento dei c.d. management overlay, con particolare riferimento all'aggiornamento dei c.d. moltiplicatori geosettoriali alla luce dei nuovi forecast macroeconomici pubblicati, alla definizione e quantificazione di uno specifico "ESG add-on" per recepire nuovi fattori di rischio quali il climate and environment risk e alla ricalibrazione ed affinamento del c.d. prudential add-on ed alla sua contestuale rimappatura in una pluralità di add-on specifici (c.d. model-related overlay), volti ad indirizzare in modo puntuale tutti gli specifici ambiti. Tali attività proseguiranno anche al fine di tener conto delle raccomandazioni dell'Autorità di Vigilanza.

Le suddette revisioni hanno comportato, nel complesso, un livello delle svalutazioni collettive dei crediti verso clientela per cassa, pari a 173 milioni di euro al 30 giugno 2023 rispetto a 146 milioni di euro al 31 dicembre 2022.

In ogni caso, non è tuttavia da escludersi come l'introduzione di differenti metodologie, parametri, assunzioni nella determinazione del valore recuperabile delle esposizioni creditizie performing del Gruppo – influenzati peraltro dall'evoluzione del contesto economico-finanziario e regolamentare di riferimento – possano determinare valutazioni differenti rispetto a quelle condotte ai fini della redazione dei prospetti contabili al 30 giugno 2023. Per ulteriori dettagli in merito si rinvia a quanto esposto nelle presenti note illustrative alla sezione «Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura» sottosezione «Metodi di misurazione delle perdite attese».

Strumenti finanziari (valutazioni di attività finanziarie, partecipazione e modelli valutativi per la rilevazione del fair value per strumenti non quotati in mercati attivi)

Nel caso di strumenti finanziari non quotati su mercati attivi o di strumenti illiquidi e complessi sono previste specifiche valutazioni che prevedono l'utilizzo di complessi modelli di valutazione e/o parametri non osservabili sul mercato. Tali valutazioni sono pertanto caratterizzate da complessità valutative che vengono evidenziate nella conseguente classificazione in corrispondenza dei livelli di gerarchia dei fair value.

Per l'informativa qualitativa e quantitativa sulla modalità di determinazione del fair value per gli strumenti misurati in bilancio al fair value e per quelli valutati al costo ammortizzato, si fa rinvio a quanto contenuto nelle presenti note illustrative.

Per quanto concerne gli investimenti partecipativi consolidati con il metodo del patrimonio netto, il Gruppo non ha identificato segnali di deterioramento del valore. Si evidenzia che l'eventuale indisponibilità, dei progetti di bilancio delle partecipate e dei loro piani industriali previsionali aggiornati introduce ulteriori elementi di incertezza nell'ambito del processo di valutazione del valore delle partecipazioni. In tali circostanze non si può quindi escludere che il valore attribuito alle partecipazioni, sulla base delle informazioni disponibili, possa eventualmente differire da successive valutazioni formulate alla luce di diversi elementi informativi disponibili.

Attività per imposte anticipate e valutazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti

Il Gruppo presenta, tra le proprie attività patrimoniali significative, attività fiscali per imposte anticipate principalmente derivanti da differenze temporanee tra la data di iscrizione nel conto economico e la data nella quale i costi potranno essere dedotti e in misura residuale da perdite fiscali riportabili a nuovo. Tenuto conto delle aggiornate proiezioni macroeconomiche rispetto a quanto previsto dal piano industriale approvato a giugno 2022, si possono considerare confermate le conclusioni del probability test svolto al 31 dicembre 2022, dal quale non emergevano criticità in merito alla recuperabilità delle DTA. La valutazione delle passività associate ai benefici a favore dei dipendenti implica un certo grado di complessità specialmente con riferimento ai piani a benefici definiti ed ai benefici a lungo termine laddove vengono utilizzate ipotesi attuariali di natura demografica (quali tassi di mortalità e di turnover dei dipendenti) e finanziaria (quali tassi di attualizzazione e tassi di inflazione). Nelle presenti Note Illustrative, per i fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti è stata effettuata l'analisi di sensitività al variare delle principali ipotesi attuariali inserite nel modello di calcolo.

Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione

Il Gruppo come già nell'esercizio precedente non ha effettuato riclassifiche di attività finanziarie. Nel corso del primo semestre del 2023, così come per l'esercizio precedente, non è intervenuto alcun cambiamento del «business model» del Gruppo Banca Popolare di Sondrio, ossia delle modalità con le quali il Gruppo gestisce gli strumenti finanziari.

INFORMATIVA SUL FAIR VALUE

Informativa di natura qualitativa

Di seguito viene fornita l'informativa sul fair value come richiesto dall'IFRS 13. Il richiamato principio definisce il fair value come il prezzo che si percepirebbe per la vendita di una attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Il fair value è un criterio di valutazione di mercato ma, mentre per alcune attività e passività potrebbero essere disponibili transazioni o informazioni di mercato osservabili, per altre attività e passività tali informazioni potrebbero non essere disponibili. Quando non è rilevabile un prezzo per un'attività o una passività identica è necessario ricorrere a delle tecniche di valutazione che massimizzino l'utilizzo di input osservabili rilevanti e riducano al minimo l'input di quelli non osservabili.

L'IFRS 13 richiede la misurazione del rischio di inadempimento nella determinazione del fair value dei derivati OTC. Tale rischio riguarda le variazioni sia del merito creditizio della controparte sia quello dell'emittente. È stato pertanto implementato un modello di valorizzazione di questa componente di rischio che va a rettificare il valore puro di mercato dello strumento.

Per quanto riguarda i derivati con mark to market attivo la componente di rischio viene denominata CVA (Credit value adjustment) e rappresenta la perdita potenziale associata al rischio creditizio della controparte, mentre per gli strumenti con mark to market negativo il DVA (Debit value adjustment) quantifica il rischio emittente.

Questi aggiustamenti al prezzo sono ottenuti secondo un approccio model-based derivanti dalla possibilità di default sia delle controparti che della banca stessa, nonché ulteriori componenti rappresentativi di costo/convenienza associati all'operazione. Il Credit Valuation Adjustment rappresenta l'aggiustamento di fair value dovuto al rischio che la controparte fallisca in un momento in cui il Gruppo vanta un'esposizione positiva verso di essa. Assume quindi segno negativo e rappresenta una componente della valutazione che va pertanto a diminuire il fair value positivo dello strumento. Il Debt Valuation Adjustment rappresenta l'aggiustamento di fair value che considera le conseguenze sulle controparti di un eventuale fallimento del Gruppo. Contrariamente al CVA, esso rappresenta un aggiustamento di segno positivo che va pertanto a diminuire il fair value negativo dello strumento.

Nel caso in cui con la controparte sia stato stipulato uno specifico accordo di CSA (Credit Support Annex) e sia quindi stato dato o preso a garanzia un deposito in contanti, il valore dello strumento non viene rettificato per la componente di CVA/DVA. Il valore di CVA/DVA contabile per gli strumenti derivati viene quindi calcolato come il prodotto tra il fair value della posizione, la probabilità di default cumulata e il complemento a 1 del tasso di recupero (RR). Il calcolo di questi aggiustamenti è effettuato giornalmente direttamente negli applicativi che gestiscono le posizioni in strumenti derivati detenute dal Gruppo.

Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

I valori di input per la determinazione del fair value di livello 2 comprendono: prezzi quotati per attività o passività similari in mercati attivi, prezzi quotati per attività o passività identiche o similari in mercati non attivi, dati diversi dai prezzi quotati osservabili come tassi di interesse e curve dei rendimenti osservabili a intervalli comunemente quotati, volatilità implicite, spread creditizi, input corroborati dal mercato. Sono generalmente forniti da provider o desunti sulla base di prezzi calcolati grazie a parametri di mercato per attività finanziarie simili.

I valori di input per la determinazione del fair value di livello 3 sono valori non osservabili sul

mercato per l'attività o per la passività e devono essere utilizzati per valutare il fair value nella misura in cui non siano disponibili gli input osservabili rilevanti. Devono riflettere le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o passività, incluse le assunzioni circa il rischio. I valori di input non osservabili sul mercato derivano da stime e valutazioni interne derivanti da modelli di pricing che privilegiano l'esame dei cash flow attesi e informazioni di prezzi e spread nonché dati e serie di dati storici relativi a fattori di rischio e report specialistici in materia.

Strumenti derivati

Gli strumenti derivati OTC, per cui non esistono quotazioni formulate pubblicamente da terze parti indipendenti e che sono tipicamente dei contratti siglati bilateralmente tra la banca e un'altra controparte finanziaria, vengono valorizzati attraverso opportuni modelli di pricing e classificati al Livello 2 o al Livello 3 (qualora si debba ricorrere ad assunzioni significative e/o a parametri di mercato non osservabili) della gerarchia del fair value. In particolare, tutti gli strumenti derivati possono essere ricondotti a due categorie:

  • ˗ Strumenti derivati con profilo simmetrico, che hanno come sottostante una transazione che avverrà in modo certo alla data (o a più date) di scadenza determinata e che prevedono azioni contemporanee e posizioni identiche (in termini di valore e di rischio) per entrambe le controparti. Fanno parte di questa categoria gli strumenti futures, forward e swap di tipo plain vanilla su tutte le tipologie di sottostanti negoziati. Tali strumenti si valutano tipicamente con il ricorso a un modello Discounted Cash Flow, che prevede lo sconto, a un tasso risk-free, dei flussi di cassa impliciti nel contratto.
  • ˗ Strumenti derivati con profilo asimmetrico, che hanno come sottostante una transazione che potrà avvenire (o non avvenire) a discrezione di una delle controparti. In particolare, esiste una controparte che acquista il diritto e che potrà discrezionalmente attivare la transazione sottostante alla data (o alle date) di scadenza determinata, mentre l'altra controparte, che vende il diritto, subirà la decisione dell'acquirente.

Tale categoria di strumenti derivati, cui appartengono tutte le tipologie di opzioni, necessita di modelli di calcolo basati sulla volatilità del sottostante con il possibile ricorso a modelli basati su metodi numerici, nel caso di presenza di elementi path-dependent rispetto all'evoluzione attesa del valore del sottostante o elementi di esoticità nella determinazione del payoff.

Finanziamenti e crediti

La modalità di valutazione al fair value dei finanziamenti e crediti, ove non si possano utilizzare parametri relativi al rischio di credito desumibili da quotazioni di mercato, comporta la classificazione dello strumento nel Livello 3 della Gerarchia del fair value. In linea generale, il calcolo del fair value per questi crediti avviene attraverso un modello DCF, dove i singoli flussi di cassa associati alle singole scadenze, depurati della componente non recuperabile correlata al rischio di credito della controparte, sono attualizzati ad un tasso privo di rischio maggiorato di un premio per l'illiquidità dello strumento stesso. I flussi di cassa alla singola data di pagamento vengono determinati partendo dai flussi contrattuali e considerano, ove rilevanti, sia dinamiche previsive di estinzione anticipata, sia la modellazione di eventuali componenti opzionali legate all'indicizzazione dei flussi. Per i crediti a vista o senza scadenza contrattuale il valore di bilancio netto è considerata la migliore approssimazione del fair value. I Prestiti Ipotecari Vitalizi (PIV) in ragione della loro particolare struttura contrattuale e del profilo di rischio, hanno un modello di valutazione specifico che è maggiormente focalizzato sul valore dell'immobile oggetto di finanziamento.

Per quanto attiene i crediti fiscali classificati nella voce delle Altre Attività di stato patrimoniale, in attesa che si consolidi una prassi di mercato in termini di valutazione, la stima del fair value viene calcolata con una modalità «base», che replica il modello DCF precedentemente esposto. Eventuali arricchimenti del modello valutativo potranno dipendere dall'osservazione sul mercato di transazioni comparabili, avendo a riferimento, ad esempio, size, livelli di attività, prossimità temporale agli attivi oggetto di valutazione.

Fondi OICR

Gli Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio (OICR) sono intermediari finanziari che raccolgono risparmio privato e lo investono sulla base di specifiche regole di gestione, declinate con riferimento a specifici limiti in termini di rischio, asset allocation, concentrazione ed esposizione.

Gli OICR hanno generalmente un patrimonio segregato che viene usualmente gestito in modo dinamico e la sua composizione è di solito solo parzialmente nota agli investitori. L'Ente Gestore provvede, con una frequenza prevista dal regolamento interno dell'OICR, a pubblicare una stima del valore netto complessivo del patrimonio dell'OICR stesso (denominato Net Asset Value o NAV), da cui viene calcolato il valore teorico di ciascuna quota.

Il profilo di rischio e rendimento di un investimento in OICR è estremamente variabile a seconda delle caratteristiche e della forma dell'OICR stesso, del tipo di legislazione cui è soggetto, del tipo di investimenti che effettua e delle possibilità di smobilizzo delle quote detenute. La maggior parte dei fattori connessi al profilo di rischio e di rendimento delle quote di un OICR è riflessa nella valorizzazione del patrimonio e, conseguentemente, nel valore del NAV prodotto e comunicato dall'Ente Gestore, che costituisce la base di determinazione del fair value delle quote stesse. Tuttavia, ci possono essere degli elementi di rischio non perfettamente o completamente riflessi nel NAV e che, pertanto, richiedono l'esecuzione di opportuni aggiustamenti rispetto al NAV per individuare il fair value. Ciò si riscontra particolarmente negli OICR con le seguenti caratteristiche:

  • ˗ OICR chiusi al contrario degli OICR aperti, non consentono agli investitori di ottenere (in qualunque momento) l'immediato smobilizzo delle proprie quote. Pertanto, tale smobilizzo è possibile soltanto rivendendo le proprie quote a terzi, il che comporta tempi normalmente lunghi e costi di transazione elevati.
  • ˗ OICR il cui NAV non rappresenta il fair value del patrimonio sottostante alcune tipologie di OICR, sulla base della legislazione di riferimento, possono adottare criteri valutativi del NAV che non corrispondono ai criteri valutativi che verrebbero utilizzati per determinare il fair value degli investimenti sottostanti. A tale categoria appartengono, a esempio, i fondi che investono in private equity (i cui investimenti sono spesso valutati al minore tra costo e mercato), quelli che investono in private debt (normalmente valutati al costo salvo impairment) e i fondi di NPEs che valorizzano talvolta i crediti sottostanti attualizzando i recuperi attesi rispetto a tassi lontani da quelli di mercato. In tutte queste situazioni, può essere opportuno effettuare un aggiustamento rispetto al NAV per riallinearlo al potenziale fair value.
  • ˗ OICR con pubblicazione del NAV poco frequente alcune tipologie di OICR, specialmente gli OICR chiusi e con asset sottostanti illiquidi forniscono il calcolo del NAV con una frequenza limitata. Conseguentemente, il valore espresso dall'ultimo NAV disponibile potrebbe essere anche significativamente diverso (in quanto non aggiornato) rispetto al valore effettivo a prezzi correnti del patrimonio dell'OICR stesso. Anche in questo caso, potrebbe essere opportuno procedere ad aggiustamenti del NAV per determinare il fair value.

Partecipazioni e altri titoli di capitale

Qualora non siano disponibili fonti di prezzo di Livello 1 e di Livello 2, la determinazione del fair value avviene attraverso l'utilizzo di un modello di valutazione ad-hoc, definito specificamente rispetto alle caratteristiche dello strumento in oggetto e delle informazioni finanziarie disponibili al momento della valutazione. In tal caso, lo strumento verrà classificato al Livello 3 della Gerarchia del fair value. In tali circostanze si utilizzano specifici approcci e metodologie valutative sviluppati ad-hoc dall'Ufficio Modelli di pricing e di valutazione conformente alle best practice e alla letteratura di settore in ambito di valuation and financial modelling, che possono essere ricondotti alle due seguenti macro-tipologie di metodi valutativi analitici e empirici. I c.d. metodi analitici vengono solitamente utilizzati come approccio valutativo principale, qualora non siano rilevabili transazioni dirette sulla società oggetto di valutazione aventi a riferimento il trasferimento di una quota significativa del capitale sociale intercorso tra controparti indipendenti di mercato in un arco di tempo ragionevolmente ravvicinato. Tali metodologie stimano il valore di una società attraverso l'analisi dei suoi fondamentali per la determinazione degli input (come flussi di cassa, reddito, patrimonio, etc.) su cui la valutazione è basata. I metodi analitici si differenziano da quelli empirici (descritti in seguito), i quali stimano il valore di una società facendo affidamento ai prezzi di società comparabili sul mercato.

Per i titoli di capitale non quotati per i quali non sono disponibili input osservabili e per i quali le più recenti informazioni disponibili per valutare il fair value sono insufficienti, la miglior stima dello stesso è stata effettuata considerando il valore del patrimonio netto rettificato.

Attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente

Per il Gruppo Banca Popolare di Sondrio le attività non finanziarie valutate al fair value su base ricorrente sono rappresentate dal patrimonio immobiliare di proprietà detenuto a scopo d'investimento valutati al fair value sulla base di quanto previsto dal principio IAS 40.

Il fair value degli immobili detenuti a scopo di investimento, viene determinato attraverso il ricorso ad apposite perizie predisposte da parte di indipendenti società, professionalmente qualificate ed operanti nel ramo specifico, in grado di fornire valutazioni immobiliari sulla base degli standard RICS Valuation.

Tali standard garantiscono che:

  • ˗ il fair value venga determinato coerentemente alle indicazioni del principio contabile internazionale IFRS 13, ossia rappresenti l'ammontare stimato a cui un'attività verrebbe ceduta e acquistata, alla data di valutazione, da un venditore e da un acquirente privi di legami particolari, entrambi interessati alla compravendita, a condizioni concorrenziali, dopo un'adeguata commercializzazione in cui le parti abbiano agito entrambe in modo informato, consapevole e senza coercizioni;
  • ˗ i periti presentino dei requisiti professionali, etici e di indipendenza allineati alle previsioni degli standard internazionali ed europei.

Per gli immobili di importo significativo, ossia per gli immobili di valore superiore a 5 milioni, è prevista una perizia di tipo «full», ossia condotta mediante un sopralluogo dell'immobile, oltre che attraverso un'analisi di dettaglio della documentazione disponibile. Per i restanti immobili è invece possibile ricorrere ad una perizia di tipo «drive-by», ossia basata sull'esame della documentazione oltre che attraverso un sopralluogo esterno dell'unità oggetto di valutazione.

Tenuto conto che per gli immobili destinati a scopo di investimento il criterio di misurazione è il fair value il valore viene determinato sulla base di perizie effettuate con cadenza annuale.

Il Gruppo determina il fair value delle attività e passività ricorrendo a varie metodologie definite all'interno delle policies aziendali. Sulla base degli input che possono essere utilizzati gli strumenti finanziari vengono classificati di Livello 1, Livello 2, Livello 3. Vengono classificati nel Livello 1 gli strumenti finanziari che sono oggetto di quotazione in mercati attivi per i quali il fair value è assunto sulla base delle quotazioni ufficiali sul mercato. Nel caso in cui si sia in presenza di più mercati attivi viene considerato il mercato principale; in assenza di quest'ultimo il mercato più vantaggioso. Di norma gli input di livello 1 non possono essere rettificati. Il concetto di mercato attivo non coincide con quello di mercato regolamentato ma è strettamente riferito allo strumento finanziario. Ne consegue che l'essere quotato in un mercato regolamentato non è sufficiente per essere definito quotato in un mercato attivo. I prezzi quotati sono rilevati da listini, dealer, broker ecc. e sono rappresentativi di transazioni regolarmente effettuate. Vengono classificati nel livello 2 gli strumenti finanziari per i quali gli input sono diversi dai prezzi quotati inclusi nel livello 1 e osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività. In tale caso si ricorre a tecniche di valutazione che sono il metodo della valutazione di mercato, il metodo reddituale che a sua volta si basa sulle tecniche del valore attuale e modelli di misurazione del prezzo delle opzioni. L'utilizzo di una tecnica del valore attuale ricomprende a sua volta i seguenti elementi:

a) una stima dei flussi finanziari futuri per l'attività o la passività da valutare;

b) l'incertezza inerente ai flussi finanziari data dalle possibili variazioni dell'ammontare e della tempistica degli stessi;

c) il tasso applicato ad attività monetarie senza rischio con durate analoghe;

d) il premio per il rischio;

e) per le passività il rischio di inadempimento relativo a tale passività, compreso il rischio di credito del debitore stesso.

Vengono classificati nel livello 3 gli strumenti finanziari per i quali gli input non siano osservabili. In questo caso vengono utilizzate le migliori informazioni disponibili nelle circostanze specifiche tenendo conto anche di tutte le informazioni relative ad assunzioni ragionevolmente disponibili adottate dagli operatori di mercato.

Nel caso in cui la valutazione di uno strumento finanziario avvenga mediante ricorso a input di livelli diversi allo strumento finanziario viene attribuito il livello con l'input significativo più basso. Il principio contabile IFRS 13 richiede, per le attività finanziarie classificate al livello 3, informativa in merito alla sensitività dei risultati economici a seguito del cambiamento di uno o più parametri non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione impiegate nella determinazione del fair value.

Anche in considerazione del fatto che il peso specifico di tali strumenti all'interno del portafoglio delle attività finanziarie del gruppo è contenuto e che all'interno degli strumenti di livello 3 sono ricompresi una buona parte di titoli valutati secondo modelli i cui input sono specifici dell'entità oggetto di valutazione (ad esempio i valori patrimoniali della società) o attraverso prezzi tratti da operazioni precedenti senza ulteriori rettifiche (per i quali non è richiesta informativa quantitativa della sensibilità della misurazione), variazioni degli input non osservabili non comportano significativi impatti economici.

In relazione ai titoli Asset Backed Securities (ABS) presenti in portafoglio, rivenienti dalle operazioni di cessione tramite cartolarizzazione di portafogli di crediti in sofferenza le analisi e valutazioni sono state svolte sulla base del più recente patrimonio informativo disponibile e seguendo per la modellazione dei flussi di cassa dell'operazione di securitization la c.d. waterfall

structure. Dalle analisi svolte non sono emersi elementi tali da giustificare una variazione del fair value delle tranche rispetto ai valori attualmente scritti a bilancio.

Sono inoltre presenti in portafoglio quote di fondi rivenienti da operazioni di ristrutturazione di crediti corporate, la cui misurazione al fair value viene effettuata sulla base del NAV, eventualmente corretto per tenere conto della scarsa liquidabilità dell'investimento.

Gli strumenti classificati al livello 3, per i quali nella determinazione del fair value vengono elaborati input non osservabili di carattere quantitativo, sono riconducibili, in buona parte, a strumenti finanziari che non hanno superato il test SPPI previsto per la classificazione delle attività finanziarie dall'IFRS 9. Il fair value della maggior parte di tali strumenti finanziari è determinato attraverso un modello di Discounted Cash Flow o, per prodotti a revoca, posto pari all'esposizione lorda rettificata per la componente di perdita per rischio di credito. Al cambiamento dei parametri di rischio non osservabili, i risultati economici non presentano rilevanti oscillazioni. In particolare, sono state effettuate le seguenti analisi:

a) un'analisi di sensitivity alla variazione del parametro di PD (Probability of default) considerando i valori del parametro stesso in differenti scenari: (lievemente) favorevole ed avverso. In entrambi i casi le variazioni del fair value sono molto contenute (fair value complessivo minore dello 0,10% nello scenario avverso e minore dello 0,27% nello scenario favorevole). Le variazioni risultano molto contenute, in quanto la maggior parte di tali strumenti presenta un basso rischio di credito.

b) un'analisi di sensitivity alla variazione del parametro di LGD (Loss Given default) considerando i valori del parametro stesso in differenti scenari: (lievemente) favorevole ed avverso. In entrambi i casi le variazioni del fair value sono molto contenute (fair value minore dello 0,17% nello scenario avverso e maggiore dello 0,09% nello scenario favorevole). Anche in questo caso, le variazioni risultano molto contenute in quanto la maggior parte di tali strumenti presenta un basso rischio di credito.

c) un'analisi di sensitivity alla variazione del tasso di attualizzazione utilizzato per lo sconto dei flussi di cassa, applicando uno «shock» parallelo alle curve dei tassi di +/–200 basis points. In questi casi le variazioni del fair value sono pari a -1,88% nel caso in cui si consideri l'innalzamento delle curve dei tassi, viceversa un aumento di fair value pari a +2,58% in caso di abbassamento delle medesime. In particolare, nei rapporti rateali a tasso fisso il valore del tasso di capitalizzazione non è impattato dallo «shock», che impatta invece in fase di attualizzazione dei flussi; al contrario, nei rapporti rateali indicizzati ad un tasso variabile il valore del tasso di capitalizzazione, con riferimento alla componente di spread, non è impattato dallo «shock», mentre lo «shock» impatta in fase di determinazione delle componenti variabili delle cedole e nella fase di attualizzazione dei flussi. Il fair value, con e senza l'applicazione dello «shock», può riflettere un effetto di attualizzazione da tasso negativo; questo è in linea con quanto calcolato correntemente in altre elaborazioni e con la prassi di mercato. La fase di capitalizzazione ha un limite naturale a zero, non vengono generate rate con quota interessi negativa. Le variazioni di fair value sono maggiori rispetto alle altre due sensitivity, ma rimangono comunque su livelli contenuti.

d) un'analisi di sensitivity volta a quantificare l'impatto della modellazione esplicita della componente di illiquidity and funding spread. Nell'ipotesi di non applicare una modellazione esplicita di tale componente la variazione del fair value è pari a +1,03% applicando invece uno «shock» parallelo alle curve dei tassi di +/–50 basis points, le variazioni del fair value sono pari a - 2,32% nel caso in cui si consideri l'innalzamento delle curve dei tassi, viceversa un aumento di fair value pari a +2,41% in caso di abbassamento delle medesime.

Gerarchia del fair value

Nella determinazione del fair value l'IFRS 13 richiama il concetto di gerarchia dei criteri utilizzati per la misurazione che era stato introdotto da un emendamento all'IFRS 7 recepito dal regolamento n. 1165 del 27/11/2009, il quale prevedeva l'obbligo di classificare le valutazioni sulla base di una gerarchia di livelli che riflettono la significatività degli input utilizzati nelle valutazioni degli strumenti finanziari. Si distinguono i seguenti livelli:

a) quotazioni (senza aggiustamenti) rilevate su un mercato attivo per le attività o passività oggetto di valutazione (livello 1);

b) input diversi dai prezzi quotati di cui al punto precedente che sono osservabili direttamente (prezzi) o indirettamente (derivati dai prezzi) sul mercato (livello 2);

c) input che non sono basati sui dati di mercato osservabili (livello 3). In questo caso il fair value viene determinato ricorrendo a tecniche di valutazione che si basano in modo consistente sul ricorso di stime e assunti da parte degli uffici del Gruppo.

L'allocazione nei livelli non è opzionale ma va effettuata in ordine gerarchico essendo attribuita priorità ai prezzi ufficiali su mercati attivi; in assenza di tali input si ricorre prima a metodi diversi dai primi ma che prendono comunque a riferimento parametri osservabili, altrimenti a tecniche di valutazione utilizzando input non osservabili. I trasferimenti di una attività o passività tra i diversi livelli di gerarchia del fair value sono effettuati quando a seguito di variazioni degli input appare non coerente la classificazione precedente.

Gerarchia del fair value del patrimonio immobiliare

Il fair value degli immobili detenuti a scopo d'investimento è classificato in corrispondenza del livello 3 nella gerarchia di fair value prevista dal principio contabile IFRS 13, in quanto è determinato utilizzando tecniche di valutazione per le quali uno degli input significativi non è basato su dati osservabili dal mercato.

Altre informazioni

Le informazioni fornite a commento in precedenza unitamente a quanto esposto nelle tabelle successive forniscono una informativa adeguata a quanto richiesto dall'IFRS 13 paragrafi 91 e 92, e non ricorrono obblighi informativi di cui ai paragrafi 51, 93 lettera (i) e 96 del predetto principio.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

30/06/2023 31/12/2022
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico
130.548 146.196 469.468 151.249 600.327 502.492
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 75.498 109.866 580 102.157 77.507 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
55.050 36.330 468.888 49.092 522.820 502.492
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
2.625.474 - 106.507 2.462.529 - 93.175
3. Derivati di copertura - 541 - - 248 -
4. Attività materiali - - 82.986 - - 84.476
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 2.756.022 146.737 658.961 2.613.778 600.575 680.143
1. Passività finanziarie detenute per la
negoziazione
499 40.950 - 9 115.862 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 179 - - 227 -
Totale 499 41.129 - 9 116.089 -

Nell'esercizio si sono registrati limitati trasferimenti di strumenti finanziari tra i tre livelli di fair value.

L'impatto di CVA (Credit value adjustment) e DVA (Debit value adjustment) sulla determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati non è significativo, anche in relazione alla presenza, per una parte consistente di esposizioni, di accordi di credit support annex (CSA).

Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
di cui: c) altre Attività
di cui: a) di cui: b) attività finanziarie
attività attività finanziarie valutate al fair
finanziarie finanziarie obbligatoria value con
detenute per designate mente impatto sulla
la al fair valutate al redditività Derivati di Attività Attività
Totale negoziazione value fair value complessiva copertura materiali immateriali
1. Esistenze iniziali 502.492 - - 502.492 93.175 - 84.476 -
2. Aumenti 47.453 5.700 - 41.753 19.180 - - -
2.1. Acquisti 29.850 5.097 - 24.753 362 - - -
2.2. Profitti imputati a: 7.748 31 - 7.717 1.338 - - -
2.2.1. Conto Economico 7.748 31 - 7.717 - - - -
- di cui plusvalenze 6.942 31 - 6.911 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - - - - 1.338 - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli 572 572 - - 17.353 - - -
2.4. Altre variazioni in aumento 9.283 - - 9.283 127 - - -
3. Diminuzioni 80.477 5.120 - 75.357 5.848 - 1.490 -
3.1. Vendite 5.103 5.103 - - - - - -
3.2. Rimborsi 34.691 - - 34.691 51 - - -
3.3. Perdite imputate a: 14.348 17 - 14.331 5.733 - 1.490 -
3.3.1. Conto Economico 14.348 17 - 14.331 - - 1.490 -
- di cui minusvalenze 14.338 17 - 14.321 - - 1.490 -
3.3.2. Patrimonio netto - - - - 5.733 - - -
3.4. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in
diminuzione
26.335 - - 26.335 64 - - -
4. Rimanenze finali 469.468 580 - 468.888 106.507 - 82.986 -

La diminuzione delle attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value, nel corso dell'esercizio, è in buona parte riconducibile a strumenti finanziari (in particolare OICR) che non hanno superato il test SPPI e che, pertanto, sono stati classificati in questa voce. Questa voce ricomprende le quote di OICR, non detenute ai fini di trading, precedentemente classificati nelle voci «attività finanziarie valutate al fair value» e «attività finanziarie disponibili per la vendita».

Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Non sono presenti passività finanziarie valutate al fair value su base ricorrente di livello 3.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività non 30/06/2023 31/12/2022
misurate al fair value
o misurate al fair
value su base non
ricorrente
Valore
Bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Valore
Bilancio
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
44.192.950 9.765.517 - 33.716.113 43.870.637 9.529.803 - 33.414.057
2. Attività materiali
detenute a scopo di
investimento
- - - - - - - -
3. Attività non
correnti e gruppi di
attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 44.192.950 9.765.517 - 33.716.113 43.870.637 9.529.803 - 33.414.057
1. Passività
finanziarie valutate al
costo ammortizzato
48.187.962 3.160.996 242.297 44.646.988 53.152.710 3.262.887 222.630 49.503.947
2. Passività associate
ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 48.187.962 3.160.996 242.297 44.646.988 53.152.710 3.262.887 222.630 49.503.947

INFORMATIVA SUL C.D. "DAY ONE PROFIT/LOSS"

Il «day one profit/loss» regolato dall'IFRS 7 e dallo IFRS 9 B5.1.2A, deriva dalla differenza all'atto della prima rilevazione tra il prezzo di transazione dello strumento finanziario e il fair value. Tale differenza è riscontrabile, in linea di massima, per quegli strumenti finanziari che non hanno un mercato attivo. Tale differenza viene imputata a conto economico in funzione della vita utile dello strumento finanziario stesso. Il Gruppo non ha in essere operatività tali da generare componenti di reddito significative inquadrabili nel cosiddetto «day one profit/loss».

Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – voce 20

Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - - - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 34.279 - 580 50.856 - -
3. Quote di O.I.C.R. 39.882 67.201 - 50.678 14.770 -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 74.161 67.201 580 101.534 14.770 -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 1.337 42.665 - 623 62.738 -
1.1 di negoziazione 1.337 42.665 - 623 62.738 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.337 42.665 - 623 62.738 -
Totale (A+B) 75.498 109.866 580 102.157 77.508 -

SDIR
8 CERTIFIED
e
Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 55.050 - 18.688 49.093 - 26.517
1.1 Titoli strutturati 6.130 - 18.688 6.246 - 26.517
1.2 Altri titoli di debito 48.920 - - 42.847 - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. Quote di O.I.C.R. - 36.330 119.946 - 522.820 113.599
4. Finanziamenti - - 330.254 - - 362.376
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - 330.254 - - 362.376
Totale 55.050 36.330 468.888 49.093 522.820 502.492

Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

I titoli di debito classificati in questa voce sono strumenti rientranti in un business model di strumenti finanziari gestiti al fair value e non detenuti con finalità di negoziazione.

Le quote di O.I.C.R. sono costituite da: fondi e sicav azionari per € 44,498 milioni, fondi obbligazionari per € 90,777 milioni, fondi bilanciati e flessibili per € 18,644 milioni e fondi immobiliari per € 2,357 milioni. Il decremento è legato alle cessioni effettuate nel periodo.

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – voce 30

Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Titoli di debito 2.622.448 - 17.740 2.459.705 - 341
1.1 Titoli strutturati 277.135 - 2.910 234.855 - -
1.2 Altri titoli di debito 2.345.313 - 14.830 2.224.850 - 341
2. Titoli di capitale 3.027 - 88.767 2.825 - 92.834
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 2.625.475 - 106.507 2.462.530 - 93.175

Il portafoglio dei titoli di debito è per lo più costituito da titoli governativi dello Stato italiano, detenuti con l'intento sia di percepire flussi finanziari che di beneficiare di eventuali utili derivanti dalla cessione degli stessi. Tra i titoli di capitale sono anche classificate partecipazioni detenute in un'ottica di sostegno all'attività tipica e di supporto allo sviluppo delle realtà territoriali in cui opera il Gruppo.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – voce 40

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

Totale 30/06/2023
Valore di bilancio Fair value
Impaired
Primo e Terzo acquisite o
Tipologia operazioni/Valori secondo stadio stadio originate Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche
Centrali
306.109 - - - - 306.103
1. Depositi a scadenza - - - - - -
2. Riserva obbligatoria 306.109 - - - - -
3. Pronti contro termine - - - - - -
4. Altri - - - - - -
B. Crediti verso banche 1.657.957 - - 975.887 - 619.906
1. Finanziamenti 590.322 - - - - 591.816
1.1 Conti correnti - - - - - -
1.2. Depositi a scadenza 513.091 - - - - -
1.3. Altri finanziamenti: 77.231 - - - - -
- Pronti contro termine
attivi
- - - - - -
- Finanziamenti per leasing - - - - - -
- Altri 77.231 - - - - -
2. Titoli di debito 1.067.635 - - 975.887 - 28.090
2.1 Titoli strutturati 646.763 - - 614.594 - 8.307
2.2 Altri titoli di debito 420.872 - - 361.293 - 19.783
Totale 1.964.060 - - 975.887 - 926.009
Tipologia operazioni/Valori Totale 31/12/2022
Valore di bilancio Fair value
Primo e Impaired
secondo Terzo acquisite o
stadio stadio originate Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche
Centrali
352.511 - - - - 352.512
1. Depositi a scadenza 5.011 - - - - -
2. Riserva obbligatoria 347.500 - - - - -
3. Pronti contro termine - - - - - -
4. Altri - - - - - -
B. Crediti verso banche 1.512.738 - - 741.697 - 690.583
1. Finanziamenti 640.337 - - - - 640.627
1.1 Conti correnti - - - - - -
1.2. Depositi a scadenza 568.627 - - - - -
1.3. Altri finanziamenti: 71.710 - - - - -
- Pronti contro termine
attivi
- - - - - -
- Finanziamenti per leasing - - - - - -
- Altri 71.710 - - - - -
2. Titoli di debito 872.401 - - 741.697 - 49.956
2.1 Titoli strutturati 494.300 - - 424.809 - 32.538
2.2 Altri titoli di debito 378.101 - - 316.888 - 17.418
Totale 1.865.249 - - 741.697 - 1.043.095

Tali crediti non sono oggetto di copertura specifica.

Il fair value dei crediti a vista o con scadenza a breve termine, viene assunto pari al valore di bilancio.

Totale 30/06/2023
Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Finanziamenti 31.599.962 528.625 95.605 - - 32.023.756
1. Conti correnti 3.323.484 157.560 22.532 - - -
2. Pronti contro termine
attivi
- - - - - -
3. Mutui 19.538.584 316.308 68.761 - - -
4. Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del
quinto
517.673 6.541 565 - - -
5. Finanziamenti per
leasing
- - - - - -
6. Factoring 3.179.479 2.609 - - - -
7. Altri finanziamenti 5.040.742 45.607 3.747 - - -
2. Titoli di debito 10.004.698 - - 8.789.630 - 766.348
1. Titoli strutturati 1.566.072 - - 781.608 - 746.339
2. Altri titoli di debito 8.438.626 - - 8.008.022 - 20.009
Totale 41.604.660 528.625 95.605 8.789.630 - 32.790.104
Totale 31/12/2022
Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Finanziamenti 31.211.348 550.253 107.368 - - 31.595.135
1. Conti correnti 3.358.799 172.838 22.942 - - -
2. Pronti contro termine
attivi
8.293 - - - - -
3. Mutui 19.298.777 324.035 78.097 - - -
4. Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del
quinto
493.676 6.503 572 - - -
5. Finanziamenti per
leasing
- - - - - -
6. Factoring 3.272.354 998 - - - -
7. Altri finanziamenti 4.779.448 45.879 5.757 - - -
2. Titoli di debito 10.136.419 - - 8.788.106 - 775.827
1. Titoli strutturati 1.573.173 - - 739.237 - 775.827
2. Altri titoli di debito 8.563.246 - - 8.048.869 - -
Totale 41.347.767 550.253 107.368 8.788.106 - 32.370.962

I crediti per una parte non rilevante sono oggetto di copertura specifica e generica.

Tra i crediti sono ricompresi euro 1.136 milioni di mutui residenziali che hanno costituito oggetto di operazioni di covered bond poste in essere della Capogruppo. I titoli emessi nell'ambito del programma di covered bond in essere sono stati collocati presso clientela istituzionale. Mantenendo la Capogruppo tutti i rischi e i benefici relativi a tali mutui non si è

proceduto alla loro derecognition e pertanto sono stati mantenuti in bilancio.

A seguito dell'operazione di autocartolarizzazione posta in essere dalla Banca a giugno 2023 tra i mutui sono ricompresi euro 1.448 milioni di mutui performing erogati a SMEs, garantiti o chirografari, che hanno costituito oggetto dell'operazione. Parimenti all'operazione di covered bond, la Capogruppo ha mantenuto tutti i rischi e benefici dei crediti cartolarizzati pertanto non si è proceduto alla loro derecognition.

Nella voce 2. Titoli di debito, sono inclusi per 274,766 milioni i titoli senior emessi dal veicolo Diana S.p.V., POP NPLs 2020 S.p.V., Luzzatti POP NPLs 2021 S.p.V. e Luzzatti POP NPLs 2022 S.p.V..

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore complessive

Valore lordo
di cui:
Strumenti con Impaired
basso rischio di acquisite o
Primo stadio credito Secondo stadio Terzo stadio originate
Titoli di debito 10.698.657 1.526.634 386.038 - -
Finanziamenti 29.641.422 - 3.022.144 1.328.226 163.074
Totale 30/06/2023 40.340.079 1.526.634 3.408.182 1.328.226 163.074
Totale 31/12/2022 40.305.052 2.558.502 3.061.467 1.322.041 172.821
Rettifiche di valore complessive
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisite o
originate
Write-off parziali
complessivi
Titoli di debito 4.572 7.783 - - -
Finanziamenti 52.817 114.368 799.602 67.468 99.018
Totale 30/06/2023 57.389 122.151 799.602 67.468 99.018
Totale 31/12/2022 50.720 102.782 771.789 65.453 114.265

Derivati di copertura – voce 50

Fair Value 30/06/2023 VN Fair Value 31/12/2022 VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 30/06/2023 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31/12/2022
A. Derivati finanziari
1) Fair value - 541 - 26.739 - 248 - 11.359
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 541 - 26.739 - 248 - 11.359

Nella tabella è indicato il fair value positivo dei derivati di copertura, suddiviso in relazione all'attività o alla passività coperta e alla tipologia di copertura realizzata. Al 30 giugno 2023 il Gruppo ha posto in essere cinque operazioni di copertura generica (c.d. macrohedging) dal rischio di tasso di interesse su un ammontare di crediti classificati nel portafoglio al costo ammortizzato.

Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – voce 60

Adeguamento di valore delle attività coperte / Componenti del gruppo 30/06/2023 31/12/2022
1. Adeguamento positivo 97 47
1.1 di specifici portafogli: 97 47
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 97 47
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (492) (245)
2.1 di specifici portafogli: (492) (245)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (492) (245)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- -
2.2 complessivo - -
Totale (395) (198)

Forma oggetto di rilevazione nella presente voce il saldo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso di interesse, per la cui applicazione la banca si avvale della possibilità, prevista dall'IFRS 9, di continuare ad applicare le previsioni consentite dallo IAS 39 nella versione «Carve-out».

Partecipazioni – voce 70

Partecipazioni: variazioni annue

30/06/2023 31/12/2022
A. Esistenze inziali 322.632 339.333
B. Aumenti 38.312 16.563
B.1 Acquisti - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - 87
B.4 Altre variazioni 38.312 16.476
C. Diminuzioni 671 32.264
C.1 Vendite - 3.581
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni 671 29.683
D. Rimanenze finali 360.273 322.632
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali (447) (447)

Le altre variazioni in aumento derivano dalla valutazione al patrimonio netto delle partecipate. Le altre variazioni in diminuzione derivano dalla valutazione al patrimonio netto delle partecipazioni.

Attività materiali – voce 90

Attività materiali ad uso funzionale: composizione

Attività/Valori 30/06/2023 31/12/2022
1. Attività di proprietà 333.831 317.406
a) terreni 76.994 75.453
b) fabbricati 180.782 173.198
c) mobili 6.336 5.852
d) impianti elettronici 4.390 3.220
e) altre 65.329 59.683
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 165.106 167.522
a) terreni - -
b) fabbricati 164.885 167.258
c) mobili - -
d) impianti elettronici 114 144
e) altre 107 120
Totale 498.937 484.928
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

30/06/2023 31/12/2022
Attività/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Attività di proprietà - - 82.986 - - 84.476
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - 82.986 - - 84.476
2. Diritti d'uso acquisiti con il
leasing
- - - - - -
a) terreni - - - - - -
b) fabbricati - - - - - -
Totale - - 82.986 - - 84.476
di cui: ottenute tramite l'escussione
delle garanzie ricevute
- - - - - -

Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Attività/Valori 30/06/2023 31/12/2022
1. Rimanenze di attività materiali ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
61.372 69.569
a) terreni 2.239 2.388
b) fabbricati 59.133 67.181
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
2. Altre rimanenze di attività materiali 37.599 11.935
Totale 98.971 81.504
di cui: valutate al fair value al netto dei costi di vendita - -

Attività immateriali – voce 100

Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

30/06/2023 31/12/2022
Attività/Valori Durata
definita
Durata
indefinita
Durata
definita
Durata
indefinita
A.1 Avviamento - 16.997 - 16.997
A.1.1 di pertinenza del gruppo - 16.997 - 16.997
A.1.2 di pertinenza di terzi - - - -
A.2 Altre attività immateriali 19.998 - 19.672 -
di cui: software 19.105 - 18.511 -
A.2.1 Attività valutate al costo: 19.998 - 19.672 -
a) Attività immateriali generate internamente 16 - 34 -
b) Altre attività 19.982 - 19.638 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 19.998 16.997 19.672 16.997

Le attività immateriali a via utile indefinita iscritte nel bilancio consolidato sono rappresentate da avviamenti rilevati nell'ambito di aggregazioni aziendali a seguito del completamento del processo di allocazione del costo dell'acquisizione effettuato come previsto dall'IFRS 3. In particolare, gli avviamenti iscritti riguardano:

– Factorit S.p.a per un importo pari a € 7,847 milioni, la società opera nel settore delle Anticipazioni, garanzie e gestione dei crediti commerciali delle imprese. L'acquisizione del controllo è avvenuto nel 2010, in data 1 marzo 2022 si è perfezionato l'acquisto delle quote di minoranza e l'interessenza detenuta dalla Capogruppo è quindi salita dal 60,5% al 100%;

– Prestinuova S.p.a. per un importo pari a € 4,785 milioni, la società è stata acquisita il 23 luglio 2018. Operava nel settore delle concessioni di finanziamento rimborsabile mediante cessione del quinto dello stipendio o della pensione. In data 24 giugno 2019 è stata perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione di PrestiNuova S.p.A. in Banca della Nuova Terra S.p.A. («BNT») che svolge ora tale attività, società quest'ultima anch'essa interamente posseduta da Banca Popolare di Sondrio;

– Rent2Go S.r.l. di cui la Capogruppo ha acquisito la totalità del capitale sociale in data 1°aprile 2022. Il processo di allocazione del costo dell'acquisizione si è concluso nell'esercizio 2022 con la rilevazione di un avviamento pari a € 4,365 milioni. La società opera nel settore del noleggio autoveicoli a lungo termine dedicato a professionisti, partite IVA e piccole imprese.

Inoltre, nella voce è ricompresa anche un componente di circa € 0,9 milioni legata alle liste clienti di Rent2Go S.r.l..

Secondo quanto disposto dallo IAS 36 le attività immateriali a vita utile indefinita devono essere sottoposte almeno annualmente al test di impairment al fine di verificarne la recuperabilità. Il test viene effettuato al 31 dicembre di ogni anno e, comunque, ogni qualvolta sia rilevata la presenza di indicatori di perdita di valore. Da attenta ricognizione non si sono rilevati indicatori di impairment tali da richiedere l'effettuazione dell'impairment test.

Altre attività – voce 130

Altre attività: composizione

30/06/2023 31/12/2022
Acconti versati al fisco 63.923 58.772
Crediti d'imposta DL «Cura Italia» e «Rilancio» 1.776.538 1.451.634
Crediti d'imposta e relativi interessi 15.615 9.255
Assegni di c/c tratti su terzi 22.237 15.237
Assegni di c/c tratti su banche del gruppo 902 685
Operazioni in titoli di clientela 56.598 23.463
Anticipi a fornitori 1.704 1.248
Anticipi a clienti in attesa di accrediti 19.330 27.222
Addebiti diversi in corso di esecuzione 30.259 29.512
Liquidità fondo quiescenza 11.113 19.310
Ratei attivi non riconducibili 35.056 52.271
Risconti attivi non riconducibili 41.751 27.893
Differenze di elisione 7.628 5.025
Poste residuali 132.169 108.827
Totale 2.214.823 1.830.354

L' incremento della voce 130 «Altre attività» è riferibile ai crediti d'imposta connessi con i Decreti Legge «Cura Italia» e «Rilancio» pari a € 1.776,538 milioni. In base al «Documento Banca d'Italia/Consob/IVASS n. 9 del 5 gennaio 2021» in presenza di crediti d'imposta introdotti dai Decreti n. 18/2020 (c.d. «Cura Italia») e n. 34/2020 (c.d. «Rilancio») questi crediti sono stati classificati, nella voce residuale «altre attività» dello stato patrimoniale, in linea con i paragrafi 54 e 55 dello IAS 1«Presentazione del bilancio». Per maggiori dettagli si rinvia a quanto esposto nelle presenti note illustrative alla Sezione 16. Altre Informazioni.

Passivo

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – voce 10

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

30/06/2023 31/12/2022
Tipologia Valore Fair Value Valore Fair Value
operazioni/Valori Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
1. Debiti verso banche
centrali
4.548.845 - - - 9.053.525 - - -
2. Debiti verso banche 4.548.032 - - - 2.328.178 - - -
2.1 Conti correnti e
depositi a vista
290.441 - - - 464.716 - - -
2.2 Depositi a scadenza 972.364 - - - 858.682 - - -
2.3 Finanziamenti 3.262.880 - - - 983.304 - - -
2.3.1 Pronti contro
termine passivi
3.118.779 - - - 627.940 - - -
2.3.2 Altri 144.101 - - - 355.364 - - -
2.4 Debiti per impegni
di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- - - - - - - -
2.5 Debiti per leasing 18 - - - 34 - - -
2.6 Altri debiti 22.329 - - - 21.442 - - -
Totale 9.096.877 - - 9.096.877 11.381.703 - - 11.381.703

Tali debiti non sono oggetto di copertura specifica. I debiti verso banche centrali comprendono due finanziamenti contratti con la BCE per complessivi 4.506 milioni nel quadro delle operazioni di «Targeted Longer-Term refinancing operations» (TLTRO III).

Il primo è stato stipulato nel corso del primo trimestre 2021 per euro 806 milioni con scadenza 27 marzo 2024 e il secondo il 29 settembre 2021 per euro 3.700 milioni con scadenza 25 settembre 2024. Tali finanziamenti sono assistiti da garanzie di titoli obbligazionari, prevalentemente di Stato e crediti. In data 28 giugno 2023 è stato rimborsato il finanziamento di euro 4.368 milioni acceso nel mese di giugno 2020.

La sottovoce «Finanziamenti - Altri» è principalmente costituita da provvista fondi della BEI in correlazione ai finanziamenti erogati dall'Istituto sulla base di convenzione stipulata con la stessa.

Trattandosi di debiti prevalentemente a vista o con scadenza a breve termine il valore di bilancio viene considerato una buona approssimazione del fair value.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Fair Value Valore
Bilancio
Fair Value
Tipologia
operazioni/Valori
Valore
Bilancio
Livello
1
Livello
2
Livello 3 Livello
1
Livello
2
Livello 3
1. Conti correnti e
depositi a vista
31.319.871 - - - 33.616.828 - - -
2. Depositi a
scadenza
2.842.535 - - - 2.661.831 - - -
3. Finanziamenti 955.233 - - - 1.576.069 - - -
3.1 Pronti contro
termine passivi
955.233 - - - 1.576.069 - - -
3.2 Altri - - - - - - - -
4. Debiti per impegni
di riacquisto di propri
strumenti
patrimoniali
- - - - - - - -
5. Debiti per leasing 169.088 - - - 171.145 - - -
6. Altri debiti 110.378 - - - 96.373 - - -
Totale 35.397.105 - - 35.397.105 38.122.246 - - 38.122.246

Tali debiti non sono oggetto di copertura specifica. Il fair value viene assunto pari al valore di bilancio trattandosi di debiti prevalentemente a vista o con scadenza a breve termine.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Valore Fair Value Valore Fair Value
Tipologia titoli/Valori Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. obbligazioni 3.563.990 3.160.996 112.307 153.005 3.531.946 3.262.887 105.816 -
1.1 strutturate 1.732.771 1.414.489 60.408 153.005 1.588.521 1.387.208 65.101 -
1.2 altre 1.831.219 1.746.507 51.899 - 1.943.425 1.875.679 40.715 -
2. altri titoli 129.990 - 129.990 - 116.815 - 116.815 -
2.1 strutturati - - - - - - - -
2.2 altri 129.990 - 129.990 - 116.815 - 116.815 -
Totale 3.693.980 3.160.996 242.297 153.005 3.648.761 3.262.887 222.631 -

Il fair value della sottovoce altri titoli è pari al valore di bilancio in quanto nella voce sono ricompresi assegni circolari e similari con durata a breve termine.

I titoli a livello 1 si riferiscono a obbligazioni bancarie garantite e a prestiti obbligazionari quotati sul mercato Hi-mtf (Sistema Multilaterale di negoziazione).

Passività finanziarie di negoziazione – voce 20

Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Tipologia Fair Value Fair Value
operazioni/Valori VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 FV * VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 FV *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso
banche
- - - - - - - - - -
2. Debiti verso
clientela
- - - - - - - - - -
3. Titoli di debito - - - - - - - - - -
3.1 Obbligazioni - - - - - - - - - -
3.1.1 Strutturate - - - - - - - - - -
3.1.2 Altre
obbligazioni
- - - - - - - - - -
3.2 Altri titoli - - - - - - - - - -
3.2.1 Strutturati - - - - - - - - - -
3.2.2 Altri - - - - - - - - - -
Totale (A) - - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari - 499 40.950 - - - 9 115.862 - -
1.1 Di
negoziazione
- 499 40.950 - - - 9 115.862 - -
1.2 Connessi con la
fair value option
- - - - - - - - - -
1.3 Altri - - - - - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - - - - - -
2.1 Di
negoziazione
- - - - - - - - - -
2.2 Connessi con la
fair value option
- - - - - - - - - -
2.3 Altri - - - - - - - - - -
Totale (B) - 499 40.950 - - - 9 115.862 - -
Totale (A+B) - 499 40.950 - - - 9 115.862 - -

FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = Valore nominale o nozionale

Derivati di copertura – voce 40

Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Fair value 30/06/2023 VN Fair value 31/12/2022 VN
Livello 1 Livello 2 Livello 3 30/06/2023 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31/12/2022
A. Derivati finanziari - 179 - 39.415 - 227 - 91.358
1) Fair value - 179 - 39.415 - 227 - 91.358
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 179 - 39.415 - 227 - 91.358

Altre passività – voce 80

Altre passività: composizione

30/06/2023 31/12/2022
Somme a disposizione di terzi 501.739 441.597
Imposte da versare al fisco c/terzi 368.402 84.762
Imposte da versare al fisco 1.830 2.565
Competenze e contributi relativi al personale 22.798 17.900
Fornitori 34.676 30.840
Transitori enti vari 22.119 3.299
Fatture da ricevere 20.598 18.589
Accrediti in corso per operazioni finanziarie 68 5
Scarti valuta su operazioni di portafoglio 534.919 31.132
Compenso amministratori e sindaci 188 1.286
Finanziamenti da perfezionare erogati a clientela 6.758 12.351
Accrediti diversi in corso di esecuzione 90.733 49.110
Ratei passivi non riconducibili 52.584 26.882
Risconti passivi non riconducibili 17.320 14.867
Differenze di elisione 25.373 21.410
Poste residuali 128.340 78.034
Totale 1.828.445 834.629

La voce «scarti valuta su operazioni di portafoglio» riguarda gli effetti ricevuti e inviati salvo buon fine o al dopo incasso e che vengono registrati nei conti di stato patrimoniale solo al momento del regolamento.

Trattamento di fine rapporto del personale – voce 90

Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
A. Esistenze iniziali 35.597 40.190
B. Aumenti 4.735 8.714
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 4.728 8.596
B.2 Altre variazioni 7 118
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C. Diminuzioni 6.822 13.307
C.1 Liquidazioni effettuate 921 1.963
C.2 Altre variazioni 5.901 11.344
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
D. Rimanenze finali 33.510 35.597
Totale 33.510 35.597

Fondi per rischi e oneri – voce 100

Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie
finanziarie rilasciate
40.862 32.583
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate 33.196 30.621
3. Fondi di quiescenza aziendali 167.125 167.827
4. Altri fondi per rischi ed oneri 73.184 64.497
4.1 controversie legali e fiscali 53.491 42.818
4.2 oneri per il personale 16.276 18.742
4.3 altri 3.417 2.937
Totale 314.367 295.528

I fondi di quiescenza, al 30 giugno 2023 pari a € 167,125 milioni, sono costituiti dal fondo di quiescenza per il personale della Capogruppo per € 151,910 milioni e dalle passività attuariali legate alla previdenza integrativa per dipendenti della BPS Suisse SA per € 15,215 milioni.

Il fondo di quiescenza per il personale della Capogruppo è un fondo interno a prestazione definita con la finalità di corrispondere ai dipendenti un trattamento pensionistico aggiuntivo rispetto a quanto corrisposto dalla previdenza pubblica. È alimentato da contributi versati dalla Capogruppo e dai dipendenti calcolati percentualmente rispetto alle retribuzioni degli iscritti e accreditati mensilmente. È configurato come patrimonio di destinazione ai sensi dell'art. 2117 del C.C.

La consistenza del fondo viene adeguata tenendo conto del gruppo chiuso di aderenti riferito al 28/4/1993. Tale gruppo chiuso è costituito da 298 dipendenti e 333 pensionati. Agli assunti dal 28/04/1993, ai sensi dei vigenti accordi aziendali è stata data la possibilità di aderire a un fondo di previdenza complementare aperto individuato in Arca Previdenza F.P.A.

BPS Suisse SA ha aderito alla Fondazione collettiva LPP della Rentenanstalt che garantisce per il tramite di Swiss Life una previdenza professionale ai propri dipendenti.

La congruità della consistenza del fondo rispetto al valore attuale delle obbligazioni alla data

di riferimento è verificata periodicamente mediante calcolo predisposto da un attuario esterno utilizzando ipotesi demografiche distinte per età e sesso e ipotesi tecnico economiche che riflettono l'andamento teorico delle retribuzioni e delle prestazioni. Le valutazioni tecniche sono basate su una ipotesi economico-finanziaria dinamica. L'attualizzazione è stata effettuata sulla base del rendimento di primarie obbligazioni.

Analisi di sensitività

Banca Popolare di Sondrio Spa

  • ˗ variazione +0,25% del tasso di attualizzazione, l'importo della passività risulta pari a € 115,193 milioni;
  • ˗ variazione -0,25% del tasso di attualizzazione, l'importo della passività risulta pari a € 133,184 milioni;
  • ˗ variazione +0,25% del tasso di inflazione, l'importo della passività risulta pari a € 130,853 milioni;
  • ˗ variazione -0,25% del tasso di inflazione, l'importo della passività risulta pari a € 117,348 milioni.

Banca Popolare di Sondrio (Suisse) SA

  • ˗ variazione +0,50% tasso di attualizzazione, l'importo della passività risulta pari a € 8,866 milioni
  • ˗ variazione 0,50% tasso di attualizzazione, l'importo della passività risulta pari a € 22,254 milioni
  • ˗ variazione +0,50% tasso degli incrementi salariali, l'importo della passività risulta pari a € 15,629 milioni
  • ˗ variazione 0,50% tasso degli incrementi salariali, l'importo della passività risulta pari a € 14,663 milioni

Fondi per rischi e oneri - altri fondi

Il fondo controversie legali comprende gli accantonamenti effettuati a fronte di contenziosi in corso, in particolare a fronte di azioni revocatorie instaurate da curatori fallimentari su posizioni a sofferenze o già spesate a perdite e altre controversie che sorgono nello svolgimento dell'attività ordinaria. Il fondo comprende anche un accantonamento del periodo a fronte di azioni giudiziarie in corso in relazione a crediti fiscali acquisiti.

La durata di tali contenziosi, dati i tempi lunghi della giustizia, è di difficile valutazione. La voce aumenta di € 10,673 milioni per differenza tra gli accantonamenti di periodo e rilascio di accantonamenti effettuati negli esercizi precedenti.

Al 30 giugno 2023 risultavano pendenti per la sola Capogruppo circa 150 vertenze, diverse da quelle di tipo fiscale, con un petitum complessivo di circa 498 milioni. Tale importo comprende l'insieme delle vertenze in essere a prescindere dalla stima del rischio di esborso di risorse economiche derivante dalla potenziale soccombenza e, quindi, include anche vertenze con rischio remoto.

Nei paragrafi che seguono sono fornite sintetiche informazioni sulle vertenze considerate rilevanti - principalmente quelle con maggiore petitum e con rischio di esborso ritenuto «possibile» - nonché su casistiche considerate di rilievo.

Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2023 Note illustrative consolidate

  • Contenziosi in materia di anatocismo e in materia di usura. Le vertenze rientranti in questo filone di contenzioso rappresentano da anni una parte rilevante del contenzioso promosso nei confronti del sistema bancario italiano. Per le controversie in materia di anatocismo il petitum è pari a circa 5,20 milioni, con accantonamenti per 0,43 milioni, mentre per quelle in materia di usura il petitum è pari a 4,38 milioni, con accantonamenti per 0,48 milioni.
  • Azioni revocatorie promosse nell'ambito di procedure concorsuali. Risultavano pendenti 13 vertenze per un petitum di 10,426 milioni, con un accantonamento di 2,876 milioni. Nessuna con richiesta di restituzione di importo particolarmente rilevante.
  • AMA Azienda Municipale Ambiente s.p.a. Nel dicembre del 2020 è stato notificato alla banca l'atto di citazione avanti il Tribunale di Roma, avente per oggetto le richieste di accertamento e dichiarazione della nullità o dell'annullamento dell'operazione in strumenti finanziari denominata "Interest Rate Swap" stipulata il data 30 settembre 2010 e di restituzione di somme indebitamente percepite dalla banca per euro 20,67 milioni. La banca si è costituita nel giudizio e la causa è chiamata all'udienza del 29 novembre 2024 per la precisazione delle conclusioni. Il rischio di soccombenza appare "possibile".
  • Fallimento Interservice s.r.l. in liquidazione. Nel febbraio del 2015 la procedura fallimentare ha citato la banca avanti il Tribunale di Milano con richiesta di risarcimento del danno provocato alla società dalla condotta illecita del proprio amministratore, quantificato in euro 14,65 milioni. Con sentenza pubblicata il 26 maggio 2020 il citato Tribunale ha respinto la domanda di parte attrice, la quale ha però promosso appello. La Corte d'Appello di Milano ha condannato la banca alla restituzione di oltre euro 7 milioni. È stato depositato un ricorso di impugnazione in Cassazione. Il rischio di soccombenza appare "possibile".
  • Ginevra s.r.l. Nel gennaio del 2019 la società e i soci signori Giuliana Piovan e Gianpiero De Luca hanno citato la banca avanti il Tribunale di Genova con richiesta di risarcimento, quantificato in euro 11,40 milioni, per responsabilità contrattuale per mancata concessione di credito, anatocismo e usura. All'udienza del 13 giugno 2023 sono stati assegnati i termini per il deposito di memorie conclusionali. Il rischio di soccombenza appare "possibile".
  • Società Italiana per le Condotte d'Acqua s.p.a. Nel dicembre del 2022 è stato notificato un atto di citazione avente per oggetto il danno derivato alla Società dalla banca per aver concesso credito nonostante l'asserito stato di crisi conclamata e la mancanza di concrete

prospettive di superamento della crisi stessa. L'importo della domanda, svolta in solido con altri Istituti di credito, è pari a euro 389 milioni. La banca si è costituita respingendo l'addebito perché infondato e privo di supporto probatorio. Il rischio di soccombenza appare "possibile".

Il fondo oneri per il personale ricomprende principalmente accantonamenti per retribuzioni differite da corrispondere al personale e per la rilevazione degli oneri connessi al premio di fedeltà per i dipendenti. Si riduce di € 2,466 milioni, - 13,16 %.

Tra gli altri fondi è compreso il fondo di beneficenza della Capogruppo, costituito da utili netti a seguito di delibera assembleare, che ammonta a € 1,086 milioni e viene utilizzato per le erogazioni liberali deliberate. È aumentato di € 0,300 milioni in sede di riparto dell'utile 2022.

Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170, 190 e 200

Il capitale è interamente sottoscritto e versato ed è costituito da n. 453.385.777 azioni ordinarie prive di valore nominale per complessivi € 1.360,157 milioni. Tutte le azioni in circolazione hanno godimento regolare 1° gennaio 2023.

Alla data di chiusura del periodo il Gruppo aveva in portafoglio azioni di emissione della Capogruppo per un valore di carico di € 25,342 milioni. Al 30 giugno 2023 il patrimonio netto, comprensivo del patrimonio netto dei terzi e del risultato di periodo, ammonta a € 3.510 milioni, contro i € 3.387 milioni del 31 dicembre 2022, con un incremento netto complessivo di € 123 milioni. La variazione deriva dalla contabilizzazione dell'utile dell'esercizio in rassegna, nonché dalla variazione delle riserve.

Altre informazioni

Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Impaired
acquisiti/e o
originati/e
Totale
30/06/2023
Totale
31/12/2022
1. Impegni a erogare fondi 13.818.806 1.215.876 91.737 7.605 15.134.024 14.410.298
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 510.070 51.633 - - 561.703 608.862
c) Banche 337.660 5.508 - - 343.168 223.761
d) Altre società finanziarie 1.480.010 7.016 256 1 1.487.283 1.609.523
e) Società non finanziarie 10.035.263 1.043.542 85.721 7.387 11.171.913 10.498.974
f) Famiglie 1.455.803 108.177 5.760 217 1.569.957 1.469.178
2. Garanzie finanziarie
rilasciate
794.803 78.407 15.808 - 889.018 907.367
a) Banche Centrali - - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche 1.878 51 - - 1.929 6.441
c) Banche 12.129 2.446 - - 14.575 13.031
d) Altre società finanziarie 126.024 4.675 156 - 130.855 128.849
e) Società non finanziarie 593.974 66.901 14.816 - 675.691 687.608
f) Famiglie 60.798 4.334 836 - 65.968 71.438

Altri impegni e altre garanzie rilasciate

Valore nominale Valore nominale
Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Altre garanzie rilasciate 3.950.747 3.968.248
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 67.885 57.083
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 48.818 68.753
c) Banche 161.901 158.050
d) Altre società finanziarie 108.840 108.696
e) Società non finanziarie 3.452.073 3.451.290
f) Famiglie 179.115 181.459
Altri impegni 4.146.627 4.108.955
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 27.301 33.890
a) Banche Centrali 50.000 50.000
b) Amministrazioni pubbliche 65.113 64.496
c) Banche 408.129 517.098
d) Altre società finanziarie 61.429 69.681
e) Società non finanziarie 3.477.317 3.320.684
f) Famiglie 84.639 86.996

Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 30/06/2023
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 582.749
a) acquisti 350.691
1. regolati 348.958
2. non regolati 1.733
b) vendite 232.058
1. regolate 231.079
2. non regolate 979
2. Gestioni di portafogli 1.840.141
a) individuali 1.840.141
b) collettive -
3. Custodia e amministrazione di titoli 70.821.438
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca
depositaria (escluse le gestioni di portafogli)
5.249.932
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 1.500
2. altri titoli 5.248.432
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 22.511.986
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 2.331.652
2. altri titoli 20.180.334
c) titoli di terzi depositati presso terzi 27.270.655
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 15.788.865
4. Altre operazioni -

Interessi – voci 10 e 20

Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
30/06/2023
Totale
30/06/2022
1. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico:
1.437 6.239 - 7.676 4.500
1.1 Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
75 - - 75 230
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
1.362 6.239 - 7.601 4.270
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
33.167 - - 33.167 6.749
3. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato:
113.502 622.685 - 736.187 297.971
3.1 Crediti verso banche 11.445 96.717 - 108.162 7.315
3.2 Crediti verso clientela 102.057 525.968 - 628.025 290.656
4. Derivati di copertura - - 28 28 -
5. Altre attività - - 35.590 35.590 14.430
6. Passività finanziarie - - - 41 51.943
Totale 148.106 628.924 35.618 812.689 375.593
di cui: interessi attivi su attività finanziarie
impaired
- 22.660 - 22.660 13.524
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

Gli interessi attivi da impieghi e investimenti registrano un aumento portandosi a euro 812,689 milioni, +116,37%. L'aumento da ricondursi principalmente al rialzo dei tassi di interesse che hanno interessato sia finanziamenti che il portafoglio titoli, oltre che all'incremento dei proventi sui crediti d'imposta connessi ai Decreti Legge "Cura Italia" e "Rilancio" acquistati (euro 35,590 milioni rispetto a euro 14,430 milioni del primo semestre 2022). A seguito dell'incremento dei tassi operato dalla BCE, non sono più presenti gli interessi relativi alle operazioni di rifinanziamento T-LTRO in essere con la BCE, a seguito della fine della stagione dei tassi negativi.

Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Totale
30/06/2023
Totale
30/06/2022
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
(332.539) (52.583) - (385.122) (45.168)
1.1 Debiti verso banche centrali (131.573) - - (131.573) (25)
1.2 Debiti verso banche (47.944) - - (47.944) (2.220)
1.3 Debiti verso clientela (153.022) - - (153.022) (5.385)
1.4 Titoli in circolazione - (52.583) - (52.583) (37.538)
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi - - - - -
5. Derivati di copertura - - (168) (168) (1.193)
6. Attività finanziarie - - - (62) (8.923)
Totale (332.539) (52.583) (168) (385.352) (55.284)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per
leasing
(1.495) - - (1.495) (1.503)

Gli interessi passivi sulle passività finanziarie verso banche si riferiscono prevalentemente alle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine (T-LTRO), nel semestre su tali operazioni sono maturati interessi passivi per euro 131 milioni.

Differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 28 -
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (169) (1.193)
C. Saldo (A-B) (141) (1.193)

Commissioni – voci 40 e 50

Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
a) Strumenti finanziari 34.638 33.884
1. Collocamento titoli 19.698 19.671
1.1 Con assunzione a fermo e/o sulla base di un impegno irrevocabile - -
1.2 Senza impegno irrevocabile 19.698 19.671
2. Attività di ricezione e trasmissione di ordini e esecuzione di ordini per
conto dei clienti
7.525 6.666
2.1 Ricezione e trasmissione di ordini di uno o più strumenti finanziari 7.525 6.666
2.2 Esecuzione di ordini per conto dei clienti - -
3. Altre commissioni connesse con attività legate a strumenti finanziari 7.415 7.547
di cui: negoziazione per conto proprio 186 -
di cui: gestione di portafogli individuali 5.580 5.922
b) Corporate Finance - -
1. Consulenza in materia di fusioni e acquisizioni - -
2. Servizi di tesoreria - -
3. Altre commissioni connesse con servizi di corporate finance - -
c) Attività di consulenza in materia di investimenti 30 -
d) Compensazione e regolamento - -
e) Gestione di portafogli collettive - -
f) Custodia e amministrazione 8.549 8.351
1. Banca depositaria 3.059 2.971
2. Altre commissioni legate all'attività di custodia e amministrazione 5.490 5.380
g) Servizi amministrativi centrali per gestioni di portafogli collettive - -
h) Attività fiduciaria - -
i) Servizi di pagamento 71.408 69.277
1. Conti correnti 23.201 21.624
2. Carte di credito 7.475 9.150
3. Carte di debito ed altre carte di pagamento 9.839 9.512
4. Bonifici e altri ordini di pagamento 24.812 23.195
5. Altre commissioni legate ai servizi di pagamento 6.081 5.796
j) Distribuzione di servizi di terzi 13.454 12.884
1. Gestioni di portafogli collettive - -
2. Prodotti assicurativi 11.943 11.428
3. Altri prodotti 1.511 1.456
di cui: gestioni di portafogli individuali - -
k) Finanza strutturata - -
l) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
m) Impegni a erogare fondi - -
n) Garanzie finanziarie rilasciate 17.661 14.785
di cui: derivati su crediti - -
o) Operazioni di finanziamento 47.133 41.898
di cui: per operazioni di factoring 16.021 12.931
p) Negoziazione di valute - -
q) Merci - -
r) Altre commissioni attive 12.555 12.375
di cui: per attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
di cui: per attività di gestione di sistemi organizzati di negoziazione - -
Totale 205.428 193.454

Le commissioni attive sono in aumento del 6,19% e passano da euro 193,454 milioni a euro 205,428 milioni. A fronte di una sostanziale stabilità delle commissioni legate all'attività in titoli, prodotti finanziari sono in aumento le commissioni legate alla concessione di garanzie finanziarie e finanziamenti e le commissioni sui servizi di incassi e pagamenti.

Commissioni passive: composizione

Tipologia di servizi/valori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
a) Strumenti finanziari (1.555) (1.795)
di cui: negoziazione di strumenti finanziari (1.555) (1.795)
di cui: collocamento di strumenti finanziari - -
di cui: gestione di portafogli individuali - -
- Proprie - -
- Delegate a terzi - -
b) Compensazione e regolamento - -
c) Gestione di portafogli collettive - -
1. Proprie - -
2. Delegate a terzi - -
d) Custodia e amministrazione (1.623) (1.679)
e) Servizi di incasso e pagamento (2.806) (3.012)
di cui: carte di credito, carte di debito e altre carte di pagamento (1.510) (1.487)
f) Attività di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
g) Impegni a ricevere fondi - -
h) Garanzie finanziarie ricevute (2.823) (540)
di cui: derivati su crediti - -
i) Offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi - -
j) Negoziazione di valute - -
k) Altre commissioni passive (2.081) (1.909)
Totale (10.888) (8.935)

Le commissioni passive sono aumentate principalmente per la componente legata all'operatività in materia di garanzie e, in particolare, per quella legata ad un'operazione di cartolarizzazione sintetica strutturata nel secondo semestre del 2022.

Dividendi e proventi simili – voce 70

Dividendi e proventi simili: composizione

30/06/2023 30/06/2022
Voci/Proventi Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie di negoziazione 1.072 49 2.183 114
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- 286 - 924
C. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
857 44 2.378 38
D. Partecipazioni - - 49 -
Totale 1.929 379 4.610 1.076

Risultato netto delle attività di negoziazione – voce 80

Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Risultato
Utili da Perdite da netto
Plusvalenze negoziazione Minusvalenze negoziazione [(A+B) -
Operazioni/Componenti reddituali (A) (B) (C) (D) (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 32.661 23.645 (2.095) (294) 53.917
1.1 Titoli di debito - 341 - (121) 220
1.2 Titoli di capitale 1.110 5.161 (1.410) (173) 4.688
1.3 Quote di O.I.C.R. 3.964 4.126 (302) - 7.788
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre 27.587 14.017 (383) - 41.221
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - - - - -
3. Attività e passività finanziarie: differenze di
cambio
- - - - (325)
4. Strumenti derivati 4.452 9.693 (4.533) (8.385) 1.336
4.1 Derivati finanziari: 4.452 9.693 (4.533) (8.385) 1.336
- Su titoli di debito e tassi di interesse 3.567 4.254 (3.855) (3.974) (8)
- Su titoli di capitale e indici azionari 706 949 (490) - 1.165
- Su valute e oro - - - - 109
- Altri 179 4.490 (188) (4.411) 70
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair - - - - -
value option
Totale 37.113 33.338 (6.628) (8.679) 54.298

Il risultato netto dell'attività di negoziazione, pari a euro 54,928 milioni, è in aumento rispetto a quanto rilevato nel primo semestre 2022 (euro 2,726 milioni). In particolare, lo sbilancio complessivo tra plusvalenze e minusvalenze su titoli e quote O.I.C.R è positivo e pari a euro 3,362 rispetto allo sbilancio negativo del periodo di raffronto di euro 26,417 milioni.

Risultato netto dell'attività di copertura – voce 90

Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 301 1.786
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 89 -
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 390 1.786
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (76) (1)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (346) (1.919)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (422) (1.920)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (32) (134)
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Utile (perdite) da cessione/riacquisto – voce 100

Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

30/06/2023 30/06/2022
Risultato Risultato
Voci/Componenti reddituali Utili Perdite netto Utili Perdite netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
4.323 (210) 4.113 28.239 (493) 27.746
1.1 Crediti verso banche - - - - - -
1.2 Crediti verso clientela 4.323 (210) 4.113 28.239 (493) 27.746
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
1.735 (1.604) 131 11.013 - 11.013
2.1 Titoli di debito 1.735 - 1.735 11.013 - 11.013
2.2 Finanziamenti - (1.604) (1.604) - - -
Totale attività (A) 6.058 (1.814) 4.244 39.252 (493) 38.759
B. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione 105 (19) 86 2 - 2
Totale passività (B) 105 (19) 86 2 - 2

Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – voce 110

Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Risultato
Plusvalenze Utili da Minusvalenze Perdite da netto [(A+B)
Operazioni/Componenti reddituali (A) realizzo (B) (C) realizzo (D) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 11.758 8.859 (16.003) (57) 4.557
1.1 Titoli di debito 43 1.227 (7.698) (21) (6.449)
1.2 Titoli di capitale - - (7) (11) (18)
1.3 Quote di O.I.C.R. 4.340 7.632 (2.004) (25) 9.943
1.4 Finanziamenti 7.375 - (6.294) - 1.081
2. Attività finanziarie: differenze di cambio - - - - (672)
Totale 11.758 8.859 (16.003) (57) 3.885

Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – voce 130

Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo a attività finanziarie al costo ammortizzato: composizione

Rettifiche di valore (1)
Terzo stadio Impaired acquisite o
originate
Operazioni/Componenti reddituali Primo stadio Secondo
stadio
Write-off Altre Write-off Altre
A. Crediti verso banche (1.393) (2.898) - - - -
- Finanziamenti (774) (115) - - - -
- Titoli di debito (619) (2.783) - - - -
B. Crediti verso clientela (23.128) (75.711) (2.192) (139.012) - (14.561)
- Finanziamenti (22.359) (74.379) (2.192) (139.012) - (14.561)
- Titoli di debito (769) (1.332) - - - -
Totale (24.521) (78.609) (2.192) (139.012) - (14.561)
Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Totale
30/06/2023
Totale
30/06/2022
A. Crediti verso banche 1.038 86 - - (3.167) 1.433
- Finanziamenti 709 86 - - (94) (219)
- Titoli di debito 329 - - - (3.073) 1.652
B. Crediti verso clientela 60.288 23.988 91.385 8.904 (70.039) (32.877)
- Finanziamenti 57.171 23.988 91.385 8.904 (71.055) (33.365)
- Titoli di debito 3.117 - - - 1.016 488
Totale 61.326 24.074 91.385 8.904 (73.206) (31.444)

Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Rettifiche di valore (1)
Operazioni/Componenti Terzo Stadio Impaired acquisite o
originate
reddituali Primo stadio Secondo stadio Write-off Altre Write-off Altre
A. Titoli di debito (505) (582) - - - -
B. Finanziamenti - - - - - -
- Verso clientela - - - - - -
- Verso banche - - - - - -
Totale (505) (582) - - - -
Riprese di valore (2)
Operazioni/Componenti
reddituali
Primo stadio Secondo
stadio
Terzo
stadio
Impaired
acquisite o
originate
Totale
30/06/2023
Totale
30/06/2022
A. Titoli di debito 589 - - - (498) 426
B. Finanziamenti - - - - - -
- Verso clientela - - - - - -
- Verso banche - - - - - -
Totale 589 - - - (498) 426

Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – voce 140

Utili (perdite) da modifiche contrattuali: composizione

Gli utili per modifiche contrattuali senza cancellazioni ammontano a € 4,509 milioni.

Spese amministrative – voce 190

Spese per il personale: composizione

Tipologia di spese/Valori Totale
30/06/2023
Totale 30/06/2022
1) Personale dipendente (143.928) (129.485)
a) salari e stipendi (90.007) (86.329)
b) oneri sociali (22.572) (21.688)
c) indennità di fine rapporto - (19)
d) spese previdenziali (3.651) (3.322)
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (4.754) (3.988)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (4.745) (1.308)
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti (4.745) (1.308)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (2.108) (2.035)
- a contribuzione definita (2.092) (2.023)
- a benefici definiti (16) (12)
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
- -
i) altri benefici a favore dei dipendenti (16.091) (10.796)
2) Altro personale in attività (279) (249)
3) Amministratori e sindaci (1.613) (1.486)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (145.820) (131.220)

Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
1) Personale dipendente 3.500 3.427
a) dirigenti 36 34
b) quadri direttivi 883 842
c) restante personale dipendente 2.581 2.551
2) Altro personale 10 10
Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
- Numero puntuale dei dipendenti 3.540 3.474
- Altro personale 14 9

Altre spese amministrative: composizione

Tipologia servizi/Valori 30/06/2023 30/06/2022
Telefoniche, postali, per trasmissione dati (7.658) (7.032)
Manutenzione su immobilizzazioni materiali (5.607) (5.001)
Fitti passivi su immobili (238) (265)
Vigilanza (2.490) (2.324)
Trasporti (1.663) (1.639)
Compensi a professionisti (23.436) (23.372)
Fornitura materiale uso ufficio (1.192) (1.036)
Energia elettrica, riscaldamento e acqua (5.396) (2.156)
Pubblicità e rappresentanza (1.818) (1.838)
Legali (5.201) (6.041)
Premi assicurativi (1.056) (1.708)
Informazioni e visure (4.522) (4.326)
Imposte indirette e tasse (32.250) (31.074)
Noleggio e manutenzione hardware e software (15.592) (13.430)
Registrazione dati presso terzi (1.303) (2.139)
Pulizia (3.287) (3.322)
Associative (1.068) (1.025)
Servizi resi da terzi (3.637) (3.822)
Attività in outsourcing (13.898) (13.135)
Oneri pluriennali (293) (434)
Beni e servizi destinati ai dipendenti (558) (473)
Contributi a fondi di risoluzione e di garanzia (40.857) (40.040)
Altre (5.020) (5.064)
Totale (178.040) (170.696)

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – voce 200

Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

La voce è negativa per euro 23,423 milioni costituiti dallo sbilanciamento tra accantonamenti dell'esercizio e riattribuzioni. Ricomprende accantonamenti netti per impegni e garanzie rilasciate per euro 10,847 milioni e altri accantonamenti netti per 12,576 milioni.

Utili (Perdite) delle partecipazioni – voce 250

Utili (Perdite) delle partecipazioni: composizione

Componenti reddituali/Settori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi 13 6
1. Rivalutazioni 13 6
2. Utili da cessione - -
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri - (1.600)
1. Svalutazioni - (1.600)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 13 (1.594)
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 15.651 11.189
1. Rivalutazioni 15.651 11.153
2. Utili da cessione - 36
3. Riprese di valore - -
4. Altri proventi - -
B. Oneri (142) (698)
1. Svalutazioni (142) (698)
2. Rettifiche di valore da deterioramento - -
3. Perdite da cessione - -
4. Altri oneri - -
Risultato netto 15.509 10.491
Totale 15.522 8.897

Utili (Perdite) da cessione di investimenti – voce 280

Utili (Perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Settori Totale 30/06/2023 Totale 30/06/2022
A. Immobili 142 122
- Utili da cessione 142 122
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività 16 1.649
- Utili da cessione 16 1.649
- Perdite da cessione - -
Risultato netto 158 1.771

Utile per azione

Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

Nell'esercizio non si è provveduto ad alcuna operazione sul capitale sociale o all'emissione di strumenti finanziari che potrebbero comportare l'emissione di azioni. Pertanto il numero di azioni cui spetta l'utile è pari a 453.385.777.

Il numero di azioni esposto nella tabella sottostante è la media ponderata dell'esercizio.

30/06/2023 30/06/2022
numero azioni 453.385.777 453.385.777

Altre informazioni

Lo IAS 33 richiede l'indicazione dell'«utile per azione» definito con l'acronimo EPS «earnings per share» che viene calcolato secondo le seguenti definizioni:

«EPS base» calcolato dividendo l'utile netto attribuibile agli azionisti portatori di azioni ordinarie per la media ponderata delle azioni ordinarie emesse.

«EPS diluito» calcolato tenendo conto dell'eventuale effetto diluitivo di tutte le potenziali azioni ordinarie.

Non ci sono strumenti in essere con potenziale effetto diluitivo. Nel bilancio non sono esposte attività destinate a cessare per le quali debba essere indicato separatamente l'utile «base» e «diluitivo» per azione.

30/06/2023 30/06/2022
utile base per azione - € 0,457 0,232
utile diluito per azione - € 0,457 0,232

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Le informazioni previste nella presente parte possono basarsi su dati gestionali interni e, pertanto, possono non coincidere perfettamente con i dati patrimoniali ed economici riportati nelle tabelle.

Rischi del Gruppo bancario

Rischi ESG (Environmental, Social and Governance)

L'orientamento verso attività sempre più sostenibili e responsabili e la relativa necessità di identificare, misurare e gestire correttamente i rischi di natura ESG (Environmental, Social, Governance) mettono in evidenza la rilevanza di tali fattori in un'ottica di sana prudente gestione bancaria. Per questo, la banca sta proseguendo con il proprio cronoprogramma di interventi finalizzato a: i) incorporare la valutazione dei rischi ESG nella formulazione e nell'attuazione delle strategie, nelle politiche creditizie, finanziarie e di investimento nonché nell'offerta di servizi alla clientela; ii) comprendere i potenziali impatti nel breve e nel più lungo termine mediante l'identificazione e l'integrazione degli elementi ESG nelle ordinarie pratiche di gestione del rischio. Nonostante l'attenzione sia rivolta a tutto tondo alle questioni di sostenibilità, sono tuttavia soprattutto i temi legati al presidio dei rischi ambientali, e in particolare quelli connessi ai cambiamenti climatici, quelli sui quali l'attività evolutiva risulta più intensa.

Nel semestre si sono osservati ulteriori significativi progressi nello sviluppo e nell'implementazione di una serie di soluzioni organizzative, procedurali e metodologiche tese a garantire un pieno allineamento al contenuto delle Aspettative della «Guida sui rischi climatici e ambientali» emanate dalla BCE nel novembre 2020, tenuto anche conto di specifiche sollecitazioni pervenute dalla stessa Autorità nell'ambito della propria azione di supervisione.

Di seguito viene riportato un ragguaglio delle principali attività condotte nel periodo, riconducendole, per finalità di sintesi, ai cinque ambiti oggetto di esame tematico di Vigilanza.

A. Analisi di materialità dei fattori climatici e ambientali: al riguardo, sono stati introdotti nuovi processi e metodologie di identificazione, mappatura e valutazione della portata materiale di esposizione ai rischi fisici e di transizione climatica, suscettibili di ripercuotersi sul contesto aziendale; l'analisi, diretta a valutare la potenziale incidenza dei fattori ambientali e climatici sull'entità dei principali profili di rischio bancari (credito, operativo, liquidità, mercato), è stata corredata dalla descrizione dei canali di trasmissione attraverso cui tali fattori potrebbero propagarsi nell'ambito delle tradizionali categorie di rischio.

B. Contesto aziendale e strategia: per questo ambito, si segnala l'arricchimento del set di obiettivi e metriche di sostenibilità ambientale legati al percorso di carbon neutrality intrapreso a livello strategico dalla banca, espressi per mezzo di indicatori di riduzione dei quantitativi di emissioni dirette e indirette di gas serra (GHG) in atmosfera; in particolare, all'interno del TCFD Report 2022, oltre agli obiettivi di abbattimento dei livelli di emissioni di gas inquinanti cd. Scope I e Scope II precedentemente stabiliti, sono stati pubblicati primi target di contenimento delle emissioni di carbonio generate dai portafogli di attività (cd. GHG Scope III), costruiti per i settori economici identificati come prioritari per intensità carbonica. È stato altresì effettuato un esercizio di misurazione della sensitivity delle proiezioni economico-finanziarie di medio termine del Gruppo Bancario a una serie di scenari di andamento climatico, attraverso l'analisi degli effetti macroeconomici legati a differenti ipotesi di transizione verso un'economia più green e sostenibile dal punto di vista ambientale.

C. Governo societario, propensione al rischio, reportistica e data governance: in relazione agli schemi di definizione della propensione al rischio (Risk Appetite Framework), rileva il consolidamento dei sistemi di monitoraggio del parametro di misurazione dei rischi climatici e ambientali introdotto a fine 2022 nel contesto dell'esposizione al rischio di credito del portafoglio «imprese», basato sull'impiego di un nuovo sistema interno di scoring del profilo ESG a livello di controparte. Si evidenzia inoltre la definizione di ulteriori più granulari indicatori di rischio di sostenibilità ambientale e sociale, che mirano a garantire un controllo a livello operativo sugli andamenti dell'esposizione dei portafogli creditizi alle dimensioni di rischio ESG, con particolare attenzione ai profili climatico-ambientali dei prenditori. Sotto l'aspetto delle infrastrutture e dei processi di gestione dei dati, si è proceduto alla progettazione e alla prima implementazione di dedicate architetture informatiche destinate alla raccolta e alla storicizzazione del patrimonio informativo ESG proveniente da diverse fonti, supportate da un dettagliato censimento dei data model di riferimento. In tema di reporting interno, si è provveduto alla standardizzazione e all'ulteriore integrazione dell'elaborato di rendicontazione sull'evoluzione delle variabili di rischio ambientali, sociali e di governance, con cui l'organo di amministrazione viene regolarmente informato circa lo stato dei rischi ESG - e, in particolare, quelli di natura climatica e ambientale tramite metriche di andamento della rischiosità dei portafogli bancari (attività creditizie e investimenti in titoli di proprietà) sotto il profilo dell'incidenza di esposizione a tali fattori, rilevata sulla singola controparte/emittente e aggregata secondo diverse dimensioni di analisi (settoriale, territoriale, per sub-portafogli, ecc.). Quanto all'organizzazione interna, la banca ha promosso una serie di attività tese a una complessiva ridefinizione dei propri assetti al fine di distribuire le responsabilità relative all'integrazione dei rischi ESG fra le aree organizzative, provvedendo all'aggiornamento dei funzionigrammi delle strutture maggiormente impattate. L'apparato di governance aziendale sulla sostenibilità è stato infine rafforzato dalla recente costituzione di un nuovo Comitato consiliare a ciò dedicato.

D. Sistema di gestione dei rischi: prosegue l'impegno verso una piena integrazione dei rischi di sostenibilità nel sistema di risk management aziendale. Oltre all'introduzione di nuovi processi e tecniche di identificazione, mappatura e valutazione della materialità di esposizione ai rischi climatico-ambientali, la banca si è dotata di una policy di indirizzo per il governo dei rischi della specie, che disciplina i principi guida d'integrazione delle valutazioni legate a tali fattori nei sistemi di controllo dei rischi bancari tipici e descrive i processi per la loro gestione. È stata inoltre approntata una metodologia proprietaria per l'attribuzione di uno score di rischio climatico e ambientale alla clientela creditizia del portafoglio imprese, tramite uso di dati calibrati a livello di singola controparte, compreso un esame delle emissioni di gas serra attuali e previste. La metrica, elaborata in modo automatico, consente di ordinare ciascuna azienda affidata rispetto al livello di vulnerabilità ai fattori di rischio di transizione climatica e fisico; essa, oltre a essere strumento di monitoraggio della rischiosità ambientale su base individuale e aggregata, è stata adottata nei processi decisionali chiave di accettazione e pricing dei prestiti erogati. In occasione dell'ultimo processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP), la banca ha prodotto primi risultati di quantificazione degli impatti ESG sui parametri di rischio creditizio basati sull'applicazione di scenari prospettici di simulazione della transizione climatica e/o su ipotesi di severità degli effetti di rischi fisici rilevanti. La prova di stress interna, nel fornire prime robuste stime di aggiustamento delle PD e delle LGD connesse all'esposizione ai rischi che dipendono dal cambiamento climatico e dal degrado ambientale, ha altresì fornito indicazioni per l'integrazione di una componente di costo del credito aggiuntiva rispetto ai modelli statistici di accantonamento, con l'obiettivo di tenere in considerazione, tramite correttivi esperienziali, i

potenziali effetti dei fattori ESG – e, in modo particolare, climatico-ambientali – sulle previsioni di perdita del portafoglio creditizio.

E. Rischio di credito: l'approfondimento dei profili di rischio di natura ESG sta sempre più permeando i processi aziendali di valutazione ed erogazione del credito. Il sistema di scoring poc'anzi citato è stato incorporato nelle procedure elettroniche di analisi delle pratiche di fido quale elemento integrativo di scrutinio di una controparte impresa rispetto alle tradizionali analisi svolte in sede di istruttoria creditizia. La valutazione individuale di esposizione ai rischi ambientali e climatici ha preso altresì a incidere sulla determinazione degli organi facoltizzati alle delibere in materia di affidamenti alle aziende ed è stata inclusa fra le variabili che concorrono alle condizioni standard di tasso applicabili alle operazioni di credito. Consapevoli che la fase di concessione di un finanziamento rappresenta un'occasione privilegiata per acquisire dal cliente un prezioso corredo di informazioni mancanti legate ai nuovi fattori di rischio, per le principali controparti è poi in fase di avvio uno specifico processo di due diligence finalizzato a indagare, tramite apposito questionario quali-quantitativo, le politiche gestionali adottate dalle aziende debitrici sotto il profilo climate & environmental, le cui evidenze saranno di complemento all'indicazione di rischio fornita dallo score.

Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Per l'informativa qualitativa riguardante il rischio di credito si rinvia in generale a quanto esposto nel bilancio al 31/12/2022. Con riferimento all'informativa sulle attività finanziarie deteriorate, si fa rinvio a quanto riportato nella relazione sulla gestione, paragrafo «Impieghi», e nelle Note illustrative, parte «Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato». Di seguito una sintesi degli aspetti di maggior rilievo riferiti al primo semestre del 2023.

Metodi di misurazione delle perdite attese

Con riferimento all'approccio metodologico utilizzato dal Gruppo per la quantificazione delle perdite attese sui crediti performing, nel corso del primo semestre 2023 sono da segnalare una serie interventi evolutivi nella modellistica della stima della perdita attesa. Essi hanno riguardato il framework di stage allocation – nel quale risultano da segnalare l'introduzione di un ulteriore criterio assoluto finalizzato a massimizzare la coerenza tra le dinamiche evolutive del rating e quelle dello staging effettuato sulla base della metrica PD-based, e la rimodulazione del livello di soglia del c.d. criterio assoluto di PD-backstop, che comporta la classificazione prudenziale a Stage 02 delle posizioni per le quali si osserva un significativo incremento del valore annualizzato della PD lifetime tra la data di origination e quella di reporting – e quello di ECL override, con particolare riferimento sia ai livelli minimi di copertura (c.d. coverage floor) da considerare nel processo di svalutazione delle singole posizioni sia il livello di granularità rispetto ai quali questi ultimi risultano essere differenziati.

Inoltre, al fine di continuare a recepire in modo adeguato nella quantificazione dei propri accantonamenti gli effetti attuali e prospettici sia della perdurante crisi innescatasi a partire dal manifestarsi della pandemia che del contesto geopolitico attuale, con particolare riferimento alla prosecuzione del conflitto russo-ucraino e alla sue conseguenze a livello geopolitico ed economico – segnatamente, crisi energetica, tensioni sulle supply chain di diverse filiere produttive ed alle conseguenti dinamiche inflazionistiche e dei tassi di interesse –, il Gruppo ha provveduto sia consueto mantenimento e fine tuning una serie di specifiche evolutive all'interno della propria architettura metodologica e processuale per il calcolo delle svalutazioni collettive.

Più precisamente, nel corso del semestre si è provveduto a:

  • ˗ effettuare l'aggiornamento ed il fine tuning della specifica modellazione delle c.d. forward-looking information (FLI) ed aggiornamento dei forecast macroeconomici per una pluralità di scenari utilizzati in input ai modelli nonché dei coefficienti ponderali ad essi associati per il calcolo delle svalutazioni; degni di menzione in tale ambito risultano essere la definizione di c.d. in-model adjustment per la suite dei modelli statistico-econometrici, sviluppati secondo una metodologia data-driven, volti a modellare in modo esplicitamente prospettico le dinamiche evolutive dei parametri di rischio per tutti gli scenari macroeconomici che concorrono al computo delle svalutazioni collettive;
  • ˗ garantire il periodico svolgimento di un set di analisi quantitative e, più in generale, datadriven atte ad asseverare la bontà, plausibilità e accuratezza delle previsioni macroeconomiche periodicamente fornite alla Banca dal provider incaricato, preventivamente al loro impiego nei procedimenti di determinazione delle rettifiche contabili con lo scopo di «condizionare» i fattori di stima dell'impairment collettivo all'andamento di scenari macroeconomici tra loro alternativi; rileva altresì, in tale ambito, l'ulteriore estensione della struttura di analisi e reportistica diretta a rendicontare le risultanze delle analisi svolte in occasione delle periodiche adunanze del dedicato

comitato manageriale (Comitato Scenari), alla quale è stata affiancata una periodica e sistematica attività di presidio, analisi e rendicontazione (c.d. third party data analysis) delle pubblicazioni dei più autorevoli enti ed istituzione di ricerca nazionali ed internazionali quali, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, la Banca d'Italia, la Banca Centrale Europea, la Commissione Europea, il Fondo Monetario Internazionale, Confindustria, l'Associazione Bancaria Italiana (ABI), Oxford Economics, l'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), il Ministero dell'Economia e della Finanza (MEF);

  • ˗ continuare la usuale attività di aggiornamento e revisione delle liste di controparti ritenuti «ad alto rischio» (high risk positions) per le quali si è valutata, in via temporanea, una riclassificazione prudenziale a Stage 2, con particolare riferimento sia all'aggiornamento delle posizioni afferenti alle fattispecie di casistiche in essa già presenti – e.g. controparti c.d. "energivore e gasivore", controparti con particolari interessenze di business con le aree direttamente interessate dal conflitto russo-ucraino – che all'aggiunta a queste ultime delle posizioni colpite dagli eventi meteorici recentemente verificatesi in Emilia-Romagna. La taggatura a high risk position ha interessato a giugno 2023 oltre 3.500 posizioni, per una esposizione complessiva di circa 920 milioni;
  • ˗ a svolgere specifiche attività di ricalibrazione ed affinamento dei c.d. management overlay, con particolare riferimento:
    • (i) all'aggiornamento dei c.d. moltiplicatori geo-settoriali alla luce dei nuovi forecast macroeconomici pubblicati;
    • (ii) alla definizione e quantificazione di uno specifico "ESG add-on" per recepire nel computo del fondo accantonamenti di nuovi fattori di rischio quali il climate and environment risk che assumono sempre maggiore rilevanza ed attenzione generale;
    • (iii) alla ricalibrazione ed affinamento del c.d. prudential add-on ed alla sua contestuale ri-mappatura, conformemente alle più recenti aspettative delle autorità di vigilanza, in una pluralità di add-on specifici (c.d. model-related overlay), volti ad indirizzare in modo puntuale tutti gli specifici ambiti – e.g. parametri di rischio, vita residua attribuita ad alcune tipologie di forme tecniche sprovviste di una scadenza contrattuale – di temporanea sub-ottimalità identificati all'interno del framework metodologico in uso ed attualmente oggetto di revisione;

i quali concorrono, nella misura di circa 122 milioni (87 milioni nell'esercizio 2022), alla determinazione/quantificazione del fondo collettivo di svalutazioni;

˗ garantire il diretto e costante coinvolgimento del senior management in relazione alle parametrizzazioni delle componenti di scenario-dependency ed ai loro effetti nella quantificazione delle svalutazioni collettive, nonché nelle attività di calibratura dei precedentemente menzionati managerial overlay al fine di ottenere un livello di svalutazioni collettive complessive ritenuto dai medesimi congruo all'attuale contesto e rappresentativo dell'effettivo profilo di rischiosità - attuale e prospettico - del portafoglio.

In merito alla gestione dei crediti deteriorati il Gruppo ha effettuato un aggiornamento dell'NPL strategy nell'orizzonte 2023-2025. Il documento, approvato dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nel mese di marzo 2023 per l'invio all'Organo di Vigilanza prevede l'utilizzo combinato di iniziative ordinarie e straordinarie, tra cui cessioni e accordi transattivi, finalizzate al raggiungimento dei valori obiettivo di NPL ratio. I crediti per cui si ipotizza una cessione o l'applicazione di accordi stragiudiziali vengono valutati sulla base del valore recuperabile quantificato sulla base delle recenti operazioni concluse dal Gruppo, delle

previsioni di mercato e remunerazione (i.e. discount factor) nonché della tipologia di asset. Con specifico riferimento ai crediti oggetto di potenziale cessione, in assenza di operazioni interne concluse dal Gruppo su portafogli con caratteristiche analoghe, il valore recuperabile è stimato considerando le principali operazioni concluse sul mercato da Intermediari comparabili.

Contesto geo-politico di riferimento

L'aggressione militare dell'Ucraina da parte della Russia rappresenta un evento notevolmente impattante dal punto di vista politico, economico e finanziario, a seguito del quale sono progressivamente aumentate le incertezze sulle prospettive economiche. In particolare, sono intervenuti specifici fattori di rischio collegati alla crisi energetica, all'aumento dell'inflazione e dei costi sostenuti dalle imprese oltre che all'aumento dei tassi di interesse. Sin dalle prime settimane successive alla deflagrazione del conflitto il Gruppo ha monitorato attentamente l'evoluzione delle sue ricadute adottando un approccio prudenziale anche nella valutazione dei crediti (staging allocation e calcolo delle perdite attese).

Tale approccio, proseguito anche nel primo semestre 2023, è stato caratterizzato da alcune evolutive collegate in particolare ai criteri di determinazione delle posizioni in watchlist e alle metodologie di stima dei management overlay.

Relativamente alle posizioni in watchlist sono stati apportati gli aggiornamenti elencati di seguito:

  • revisione dell'elenco delle controparti potenzialmente esposte ai fattori di rischio collegati al contesto geo-politico ed in particolare al rialzo dei costi dell'energia e del gas naturale. Con la collaborazione della rete commerciale è stata infatti condotta, su un selezionato pool di aziende potenzialmente energivore, una raccolta di informazioni quali-quantitative utili a meglio indagare il profilo di esposizione ai fattori indicati. La rilevazione, che conferma la buona qualità del portafoglio, ha consentito di classificare le aziende in tre fasce di rischio: alto, medio e basso. Ai fini della staging allocation il Gruppo ha classificato a stage 2 per inclusione nella watchlist le aziende con fascia di rischio alta e le aziende per le quali non è stato possibile completare la raccolta delle informazioni soprattutto a causa delle caratteristiche dimensionali delle stesse. Dette posizioni si sostituiscono a quelle inserite in watchlist al 31 dicembre 2022 e individuate sulla base di criteri statistici;
  • conferma delle esigue controparti esposte a rischio diretto e indiretto con Russia, Bielorussia e Ucraina;
  • introduzione nella watchlist, a seguito degli eventi climatici occorsi in Emilia-Romagna, delle esposizioni che il Gruppo ha assunto nei confronti delle aziende operanti nelle provincie alluvionate.

Anche in tema di valutazione dei crediti il Gruppo ha proseguito nell'adozione di un approccio prudente circa l'adeguamento dei risultati della ECL derivante dai modelli IFRS9 in uso confermando l'adozione del prudential add on già contabilizzato al 31 dicembre 2022 e provvedendo ad un ulteriore incremento del medesimo. L'incremento delle coperture, adottato per riflettere l'incremento nel rischio di credito, seppur ritenuto ancora adeguato a fronteggiare i rischi derivanti dal contesto economico è stato caratterizzato da una revisione delle modalità di stima. In particolare, le analisi condotte in allineamento alle più recenti raccomandazioni formulate dall'Autorità di Vigilanza in tema di stima dei management overlay, hanno consentito un affinamento della metodologia di quantificazione ed una maggiore apertura del prudential addon nelle sue diverse componenti (c.d. model-related overlay). Per i dettagli si fa rinvio al paragrafo precedente.

Oltre a quanto sopra il Gruppo ha introdotto un nuovo prudential add on ESG finalizzato a

coprire i maggiori rischi derivanti dai fattori climatico-ambientali a cui risultano potenzialmente esposte le aziende affidate.

Sempre con riferimento all'evoluzione del contesto di riferimento, in considerazione degli aspetti di incertezza che ancora lo caratterizzano, il Gruppo continua a monitorare attentamente gli scenari macroeconomici prospettici proseguendo, come già fatto nel corso dei periodi precedenti, nell'analisi dei dati previsionali resi disponibili da fornitori indipendenti e rinnovando con cadenza pressoché mensile dette proiezioni. Nell'ambito dei processi di risk governance sono state condotte specifiche analisi di scenario e di stress con le quali vengono valutati i potenziali impatti in termini di redditività e di adeguatezza patrimoniale. Per quanto il quadro sia in costante evoluzione, escludendo scenari estremi di escalation del conflitto che potrebbero portare a esiti oggi difficilmente valutabili, dalle analisi emerge che il Gruppo sarebbe comunque in grado di garantire il rispetto dei vincoli regolamentari e dei limiti, più stringenti, fissati nell'ambito del Risk Appetite Statement di Gruppo.

Con riferimento a tutto quanto sopra rappresentato sono state prodotte specifiche informative per il Top Management, per i Comitati e per il Consiglio di Amministrazione che, all'occorrenza, sono condivise con il JST (Joint Supervisory Team) della BCE.

Metodi di misurazione delle perdite attese – analisi di sensitivity ECL

In linea generale, gli scenari macro-economici contengono previsioni per le dinamiche evolutive di decine di variabili macro-economiche, sviluppate su orizzonti temporali pluriennali e aggiornate su base generalmente trimestrale in condizioni di mercato ritenute standard1e sono rese oggetti di specifiche analisi, discussione e approvazione in comitati manageriali dedicati. Essi risultano caratterizzati da diversi gradi di avversità / favore dell'evoluzione del contesto macro-economico generale.

Ai fini della stima delle svalutazioni vengono normalmente considerati uno scenario base, definito sulla base della tendenza evolutiva "centrale" delle variabili macro-economiche rispetto al loro valore osservato al momento iniziale della stima e che si dovrebbe pertanto configurare come quello la cui realizzazione sia in linea generale ritenuta come maggiormente probabile e futuribile, e due scenari c.d. "alternativi" – scenario "avverso" e "favorevole" – che sottendono invece evoluzioni in senso rispettivamente più sfavorevole / favorevole, entrambe ritenute comunque plausibili e non estreme, del contesto macroeconomico. La rilevanza con la quale detti singoli scenari vengono recepiti nel computo finale delle svalutazioni viene modulata sulla base di un opportuno insieme di coefficienti ponderali che, in linea generale, risultano dipendere dalla stima della severità assegnata a ogni scenario dal fornitore esterno, opportunamente elaborati e resi oggetto di specifiche analisi interne.

Tuttavia, le significative e pervasive ripercussioni del conflitto russo-ucraino sul contesto macroeconomico e finanziario internazionale, manifestatesi a partire dai primi mesi dello scorso anno, hanno configurato la recente necessità da parte del Gruppo di rivedere, in ottica prudenziale, le parametrizzazioni degli scenari utilizzati per il calcolo delle svalutazioni contabili secondo il principio IFRS 9 del proprio portafoglio crediti. A seguito di tali eventi, infatti, lo scenario "favorevole" è stato sostituito con lo scenario "avverso estremo".

Sebbene l'attività economica italiana abbia mostrato segnali di ripresa nei primi mesi dell'anno, concretizzatesi in risultati a consuntivo relativi al primo trimestre migliori rispetto alle attese, nel mese di maggio si è drammaticamente assistito al manifestarsi di eventi meteorici caratterizzati da un elevato grado di imprevedibilità, con particolarmente riferimento all'alluvione

1 Suddette stime sono tuttavia suscettibili di aggiornamenti ad-hoc qualora il provider identifichi nel contesto generale macro-economico elementi di atipicità e/o di particolare turbolenza.

che ha colpito alcune province dell'Emilia Romagna, compromettendo così in modo significativo produttività, redditività e stabilità finanziaria di numerose aziende operanti nelle zone interessate. La crescente preoccupazione circa il fatto che fenomeni di siffatta natura non possano più essere ritenuti un unicum per il contesto climatico italiano ma che, al contrario, saranno sempre più presenti anche nella nostra penisola, unitamente alla consapevolezza che la modellizzazione di tali fenomeni non sia al momento esplicitamente considerata nel processo di stima dei parametri di rischio adottati dalla Banca, ha suggerito un approccio prudenziale che si concretizza nel mantenimento dello scenario "avverso estremo" tra quelli utilizzati per il calcolo delle svalutazioni.

Conseguentemente, la Capogruppo ha adottato, per il calcolo delle svalutazioni di giugno 2023, i seguenti tre differenti macro-scenari e i rispettivi fattori ponderali:

  • uno scenario baseline, corrispondente all'omologo rilasciato dal fornitore ufficiale in occasione dell'ultimo rapporto previsionale disponibile alla data di computo delle svalutazioni collettive, a cui viene attribuito un coefficiente probabilistico pari al 65%;
  • uno scenario (lievemente) avverso, corrispondente all'omologo scenario rilasciato dal fornitore ufficiale in occasione dell'ultimo rapporto previsionale disponibile alla data di computo delle svalutazioni collettive, a cui viene attribuito un coefficiente probabilistico pari al 25%;
  • uno scenario avverso estremo, corrispondente all'omologo scenario rilasciato dal fornitore ufficiale in occasione dell'ultimo rapporto previsionale disponibile alla data di computo delle svalutazioni collettive, a cui viene attribuito un coefficiente probabilistico pari al 10%.

Per quanto attiene infine la ponderazione con la quale i suddetti scenari concorrono al computo finale delle svalutazioni, allo scenario baseline – che, conformemente alla propria denominazione, configura l'evoluzione del contesto macro-economico ritenuta maggiormente plausibile e futuribile al momento della formulazione dei forecast – viene assegnato il più elevato coefficiente probabilistico, laddove ai cosiddetti scenari alternativi, in ragione della loro natura "residuale", vengono assegnati fattori ponderali inferiori.

In Tabella 1 vengono riportate le dinamiche evolutive delle principali variabili macroeconomiche per ognuno dei suddetti scenari con riferimento a un orizzonte previsivo triennale.

Scen. Base Giu. 2023 Scen. Avv. Giu. 2023 Scen. Estr. Giu. 2023
Variabile macro
economica
2023 2024 2025 2023 2024 2025 2023 2024 2025
PIL Italia (% su base
annuale)
0,7% 0,6% 0,9% 0,2% 0,0% 0,3% -0,3% -1,5% -0,1%
Disoccupazione Italia 7,8% 7,7% 7,8% 7,8% 8,2% 9,0% 7,9% 9,0% 11,0%
Inflazione Italia
(% su base annuale)
5,1% 2,2% 2,0% 5,6% 3,0% 2,4% 7,3% 4,9% 1,4%
Indice azionario Italia
(% su base annuale)
16,3% 16,7% 10,7% 9,6% 7,0% 6,7% 0,7% -6,5% 1,8%
Tasso d'interesse
BTP a 10 anni (%)
4,6% 5,6% 5,4% 4,7% 6,0% 5,8% 5,0% 6,9% 6,5%
Indice dei prezzi degli
immobili residenziali
italiani (% su base annuale)
1,2% 1,5% 1,9% 0,9% 0,5% 1,4% 1,2% 0,9% -0,5%
Tasso di cambio
euro/dollaro
1,09 1,08 1,08 1,09 1,08 1,08 1,09 1,08 1,08
Petrolio brent: \$ al barile 85 85 84 92 95 95 125 140 110
Euribor 3 mesi 3,3% 3,4% 3,2% 3,6% 3,9% 3,7% 3,6% 3,9% 3,4%

Tabella 1 - Forecast annuali per le principali variabili macro-economiche

Per maggiori informazioni circa l'inclusione delle c.d. forward-looking information (FLI) nel modello di impairment si rinvia al paragrafo 2.3 della Sezione 1 Rischio di credito della Parte E della Nota integrativa del bilancio al 31/12/2022.

Al fine di quantificare la variabilità introdotta nel livello finale delle svalutazioni da tutte le componenti di scenario-dependency esplicitamente considerate all'interno del proprio framework metodologico, la Banca ha altresì provveduto, conformemente sia alle best practice di settore che alle raccomandazioni più recenti emanate dalle autorità di vigilanza2 , a effettuare specifiche sensitivity analysis circa il livello di svalutazione delle proprie esposizioni performing, le cui risultanze risultano compendiate nelle tabelle sottostanti.

In particolare, in Tabella 2 vengono indicati, suddivisi per macro-segmento gestionale e stage, i diversi livelli di svalutazione che corrispondono ai tre singoli scenari – base, avverso ed estremo – utilizzati per il computo del valore ufficiale, oltre che a quello ponderato sulla base coefficienti probabilistici sopra menzionati.

Tabella 2 - Svalutazioni [in €/milioni] al 30 giugno 2023 per le posizioni performing del portafoglio crediti della Capogruppo associati a differenti scenari macro-economici

Macrosegmento gestionale Stage Scen. base Scen. avv. Scen. estr. Scen. pond.
Stage 01 12,8 14,2 18,3 13,7
Corporate & Large Corporate Stage 02 64,5 69,3 83,7 67,6
Totale 77,2 83,5 102,1 81,3
Stage 01 4,5 4,9 6,1 4,8
Small Business Stage 02 16,4 17,5 19,8 17,0
Totale 20,9 22,4 26,0 21,8
Stage 01 4,4 4,7 5,4 4,6
Piccoli Operatori Economici Stage 02 15,5 16,6 18,9 16,1
Totale 19,9 21,3 24,4 20,7
Stage 01 6,1 6,9 8,7 6,6
Privati Stage 02 28,8 31,9 37,8 30,5
Totale 34,9 38,8 46,5 37,0
Stage 01 20,0 22,1 27,0 21,2
Altro Stage 02 6,5 7,6 10,1 7,1
Totale 26,4 29,6 37,1 28,3
Totale Stage 01 47,9 52,8 65,6 50,9
Stage 02 131,6 142,8 170,4 138,3
Totale 179,4 195,6 235,9 189,1

2 Si veda ad esempio il paper ESMA32 -63 – 791 del 22 Ottobre 2019.

Dualmente, in Tabella 3 viene data rappresentazione del valore di svalutazioni che si otterrebbero in corrispondenza di quattro differenti scelte di coefficienti probabilistici3 rispetto a quella ufficiale.

Tabella 3 - Svalutazioni [in €/milioni] al 30 giugno 2023 per le posizioni performing del portafoglio crediti della Capogruppo associati a differenti ponderazioni degli scenari macro-economici

Macrosegmento gestionale Stage Scen. Pond. 1 Scen. Pond. 2 Scen. Pond. 3 Scen. Pond. 4
Stage 01 14,0 14,4 13,6 13,2
Corporate & Large Corporate Stage 02 68,8 70,0 67,1 65,9
Totale 82,8 84,4 80,7 79,1
Stage 01 4,9 5,0 4,7 4,6
Small Business Stage 02 17,2 17,5 16,9 16,7
Totale 22,1 22,4 21,7 21,3
Stage 01 4,7 4,7 4,6 4,5
Piccoli Operatori Economici Stage 02 16,3 16,5 16,0 15,8
Totale 21,0 21,3 20,6 20,3
Stage 01 6,7 6,9 6,5 6,4
Privati Stage 02 31,1 31,7 30,3 29,7
Totale 37,8 38,6 36,8 36,1
Stage 01 21,7 22,1 21,1 20,6
Altro Stage 02 7,3 7,6 7,0 6,8
Totale 29,0 29,7 28,1 27,4
Totale Stage 01 52,0 53,1 50,5 49,3
Stage 02 140,8 143,3 137,4 134,9
Totale 192,8 196,4 187,9 184,3

Infine, in Tabella 4, Tabella 5 e Tabella 6 trovano rappresentazione i differenti livelli di svalutazioni collettive corrispondenti rispettivamente agli scenari baseline, avverso e favorevole nel caso le parametrizzazioni di queste ultime venissero utilizzate non solamente per il calcolo della ECL, ma anche nella stage allocation.

3 I valori dei fattori ponderali per gli scenari base, avverso ed estremo sono rispettivamente pari a 55%-30%-15% (scenario ponderato alternativo 1), 45%-35%-20% (scenario ponderato alternativo 2), 60%-35%-5% (scenario ponderato alternativo 3) e 70%-30%-0% (scenario ponderato alternativo 4).

Tabella 4 - Svalutazioni [in €/milioni] al 30 giugno 2023 per le posizioni performing del portafoglio crediti della Capogruppo qualora le parametrizzazioni dello scenario baseline venissero utilizzate sia per il computo dell'ECL che per il processo di stage allocation

Macrosegmento gestionale Stage_base Nr. Pos EAD Nr. Pos% EAD% ECL base
Stage 01 45.555 15.257,4 90,1% 87,8% 12,9
Corporate & Large Corporate Stage 02 5.019 2.113,5 9,9% 12,2% 64,0
Totale 50.574 17.370,9 20,0% 56,6% 76,9
Stage 01 46.503 2.069,2 88,7% 82,2% 4,6
Small Business Stage 02 5.901 447,9 11,3% 17,8% 15,9
Totale 52.404 2.517,1 20,7% 8,2% 20,5
Piccoli Operatori Economici Stage 01 54.338 2.063,3 89,2% 90,1% 4,5
Stage 02 6.576 225,6 10,8% 9,9% 15,1
Totale 60.914 2.288,9 24,1% 7,5% 19,6
Stage 01 79.564 4.222,4 91,9% 90,9% 6,3
Privati Stage 02 7.049 424,5 8,1% 9,1% 27,4
Totale 86.613 4.646,9 34,3% 15,1% 33,7
Altro Stage 01 2.104 3.689,1 89,5% 94,8% 20,0
Stage 02 248 202,0 10,5% 5,2% 6,5
Totale 2.352 3.891,1 0,9% 12,7% 26,4
Totale Stage 01 228.064 27.301,5 90,2% 88,9% 48,3
Stage 02 24.793 3.413,4 9,8% 11,1% 128,9
Totale 252.857 30.714,9 100,0% 100,0% 177,2

Tabella 5 - Svalutazioni [in €/milioni] al 30 giugno 2023 per le posizioni performing del portafoglio crediti della Capogruppo qualora le parametrizzazioni dello scenario avverso venissero utilizzate sia per il computo dell'ECL che per il processo di stage allocation

Macrosegmento gestionale Stage_avv. Nr. Pos EAD Nr. Pos% EAD% ECL avv.
Stage 01 45.014 14.975,6 89,0% 86,2% 14,0
Corporate & Large Corporate Stage 02 5.560 2.395,3 11,0% 13,8% 69,8
Totale 50.574 17.370,9 20,0% 56,6% 83,8
Stage 01 45.715 2.009,4 87,2% 79,8% 4,8
Small Business Stage 02 6.689 507,7 12,8% 20,2% 17,8
Totale 52.404 2.517,1 20,7% 8,2% 22,6
Stage 01 54.023 2.038,2 88,7% 89,0% 4,7
Piccoli Operatori Economici Stage 02 6.891 250,7 11,3% 11,0% 17,0
Totale 60.914 2.288,9 24,1% 7,5% 21,7
Stage 01 79.071 4.158,1 91,3% 89,5% 6,8
Privati Stage 02 7.542 488,8 8,7% 10,5% 33,0
Totale 86.613 4.646,9 34,3% 15,1% 39,8
Stage 01 2.104 3.689,1 89,5% 94,8% 22,1
Altro Stage 02 248 202,0 10,5% 5,2% 7,6
Totale 2.352 3.891,1 0,9% 12,7% 29,6
Stage 01 225.927 26.870,3 89,3% 87,5% 52,3
Totale Stage 02 26.930 3.844,6 10,7% 12,5% 145,2
Totale 252.857 30.714,9 100,0% 100,0% 197,5

Tabella 6 - Svalutazioni [in €/milioni] al 30 giugno 2023 per le posizioni performing del portafoglio crediti della Capogruppo qualora le parametrizzazioni dello scenario estremo venissero utilizzate sia per il computo dell'ECL che per il processo di stage allocation

Macrosegmento gestionale Stage_estr. Nr. Pos EAD Nr. Pos% EAD% ECL estr.
Stage 01 43.154 14.285,5 85,3% 82,2% 15,3
Corporate & Large Corporate Stage 02 7.420 3.085,4 14,7% 17,8% 97,5
Totale 50.574 17.370,9 20,0% 56,6% 112,8
Stage 01 43.035 1.886,4 82,1% 74,9% 5,5
Small Business Stage 02 9.369 630,7 17,9% 25,1% 21,7
Totale 52.404 2.517,1 20,7% 8,2% 27,2
Stage 01 50.392 1.897,4 82,7% 82,9% 4,9
Piccoli Operatori Economici Stage 02 10.522 391,5 17,3% 17,1% 22,1
Totale 60.914 2.288,9 24,1% 7,5% 26,9
Stage 01 60.118 3.191,5 69,4% 68,7% 6,7
Privati Stage 02 26.495 1.455,4 30,6% 31,3% 62,4
Totale 86.613 4.646,9 34,3% 15,1% 69,1
Stage 01 2.101 3.689,1 89,3% 94,8% 27,0
Altro Stage 02 251 202,0 10,7% 5,2% 10,1
Totale 2.352 3.891,1 0,9% 12,7% 37,1
Stage 01 198.800 24.949,9 78,6% 81,2% 59,4
Totale Stage 02 54.057 5.765,0 21,4% 18,8% 213,8
Totale 252.857 30.714,9 100,0% 100,0% 273,2

Moratorie e nuovi finanziamenti a seguito della pandemia COVID 19

Nel corso del primo semestre 2023 si è evidenziato un sostanziale azzeramento delle esposizioni con moratorie legate al Covid-19, al 30 giugno 2023 le esposizioni ancora attive sono pari a euro 4 milioni netti. Nel semestre il Gruppo comunque proseguito con il monitoraggio sistematico dei profili di rischio delle esposizioni che avevano già maturato o stavano ancora maturando i termini di ripresa dei pagamenti senza rilevare particolari segnali di criticità o di deterioramento.

La tabella seguente mostra i volumi dei crediti assoggettati a garanzie pubbliche originati dal Gruppo al 30 giugno 2023.

Saldo contabile Lordo
(milioni di euro)
Saldo contabile Netto
(milioni di euro)
Crediti assoggettati a garanzie pubbliche 2.114 2.097

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Qualità del credito

Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze e rettifiche di valore

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Esposizioni Altre
Esposizioni scadute esposizioni
Inadempienze scadute non non
Portafogli/qualità Sofferenze probabili deteriorate deteriorate deteriorate Totale
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato 87.133 397.979 74.793 511.669 43.121.377 44.192.951
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività - - - - 2.640.188 2.640.188
complessiva
3. Attività finanziarie designate al fair
value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair - 17.030 1.687 4.049 381.226 403.992
value
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione - - - - - -
Totale 30/06/2023 87.133 415.010 76.479 515.718 46.142.791 47.237.131
Totale 31/12/2022 121.838 431.267 56.755 496.125 45.662.684 46.768.669

Con il termine esposizioni creditizie si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.

Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate
Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
complessive
Esposizione
netta
Write–off
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche
di valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
esposizione
netta
1. Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
1.420.897 (860.992) 559.905 99.018 43.818.662 (185.616) 43.633.046 44.192.951
2. Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 2.642.005 (1.817) 2.640.188 2.640.188
3. Attività finanziarie
designate al fair value
- - - - - - - -
4. Altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
34.646 (15.929) 18.717 - - - 385.275 403.992
5. Attività finanziarie in
corso di dismissione
- - - - - - - -
Totale 30/06/2023 1.455.543 (876.921) 578.622 99.018 46.460.667 (187.433) 46.658.509 47.237.131
Totale 31/12/2022 1.461.442 (851.582) 609.860 114.265 45.900.615 (157.155) 46.158.809 46.768.669

Per le attività finanziarie detenute per la negoziazione, quelle valutate al fair value e i derivati di copertura l'esposizione lorda viene presentata al valore risultante dalla valutazione di fine periodo.

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

Esposizione lorda
Primo Secondo Terzo Impaired acquisite
Tipologie esposizioni/valori stadio stadio stadio o originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 2.538.384 2.527.971 10.413
a) Deteriorate - - -
b) Non deteriorate 2.538.384 2.527.971 10.413
A.2 Altre 2.335.342 2.008.357 326.985
a) Sofferenze - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
b) Inademp. probabili - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 2.335.342 2.008.357 326.985
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - -
Totale (A) 4.873.726 4.536.328 337.398
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - - -
b) Non deteriorate 987.158 836.018 151.140
Totale (B) 987.158 836.018 151.140
Totale (A+B) 5.860.884 5.372.346 488.538
Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Impaired
acquisite Write–off
Primo Secondo Terzo o Esposizione parziali
Tipologie esposizioni/valori stadio stadio stadio originate Netta complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 A vista 344 195 149 - - 2.538.040
a) Deteriorate - - - - - -
b) Non deteriorate 344 195 149 - - 2.538.040
A.2 Altre 4.929 1.694 3.235 - - 2.330.413
a) Sofferenze - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
b) Inademp. probabili - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate - - - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate 4.929 1.694 3.235 - - 2.330.413
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
Totale (A) 5.273 1.889 3.384 - - 4.868.453
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - - - - - -
b) Non deteriorate 113 99 14 - - 987.045
Totale (B) 113 99 14 - - 987.045
Totale (A+B) 5.386 1.988 3.398 - - 5.855.498

L'esposizione per cassa comprende i crediti verso banche esposti alla voce 40 a) e voce 10 nonché le altre attività finanziarie costituite da titoli bancari comprese nelle voci 20c, 30, 40 dell'attivo dello stato patrimoniale, esclusi i titoli di capitale. L'esposizione fuori bilancio è rappresentata da garanzie prestate, impegni e derivati (a eccezione di quelli aventi a oggetto titoli di capitale).

Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

Esposizione lorda
Impaired
Primo Secondo Terzo acquisite
Tipologie esposizioni/valori stadio stadio stadio o originate
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 519.445 - - 494.878 24.567
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 176.720 - - 169.741 6.979
b) Inademp. probabili 850.138 - - 782.176 67.962
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 468.370 - - 422.368 46.002
c) Esposizioni scadute deteriorate 85.960 - - 85.818 142
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 12.096 - - 12.096 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 527.380 359.882 164.533 - 2.965
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 19.514 - 19.386 - 128
e) Altre esposizioni non deteriorate 43.983.219 40.847.816 3.067.826 - 67.577
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 339.318 375 309.475 - 29.468
Totale (A) 45.966.142 41.207.698 3.232.359 1.362.872 163.213
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 207.332 - - 202.731 4.601
b) Non deteriorate 23.098.190 20.861.444 2.233.743 - 3.003
Totale (B) 23.305.522 20.861.444 2.233.743 202.731 7.604
Totale (A+B) 69.271.664 62.069.142 5.466.102 1.565.603 170.817
Rettifiche di valore complessive e
accantonamenti complessivi
Impaired
acquisite Write–off
Primo Secondo Terzo o Esposizione parziali
Tipologie esposizioni/valori stadio stadio stadio originate Netta complessivi
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 432.313 - - 411.628 20.685 87.132 96.153
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 144.434 - - 139.092 5.342 32.286 9.957
b) Inademp. probabili 435.128 - - 394.460 40.668 415.010 2.865
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 248.127 - - 223.068 25.059 220.243 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 9.480 - - 9.442 38 76.480 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 537 - - 537 - 11.559 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate 11.664 1.620 9.836 - 208 515.716 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 1.691 - 1.685 - 6 17.823 -
e) Altre esposizioni non deteriorate 170.840 55.246 109.725 - 5.869 43.812.379 2
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 19.130 1 17.546 - 1.583 320.188 -
Totale (A) 1.059.425 56.866 119.561 815.530 67.468 44.906.717 99.020
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 40.038 - - 40.038 - 167.295 -
b) Non deteriorate 33.909 12.846 21.059 - 3 23.064.280 -
Totale (B) 73.947 12.846 21.059 40.038 3 23.231.575 -
Totale (A+B) 1.133.372 69.712 140.620 855.568 67.471 68.138.292 99.020

L'esposizione per cassa comprende i crediti verso clientela esposti alla voce 40 b) nonché le altre attività finanziarie costituite da titoli non bancari comprese nelle voci 20 c), 30, 40 dell'attivo dello stato patrimoniale, esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R.. L'esposizione fuori bilancio è rappresentata da garanzie prestate, impegni e derivati (a eccezione di quelli aventi a oggetto titoli di capitale e quote di O.I.C.R.).

Grandi esposizioni

30/06/2023 31/12/2022
Numero posizioni 26 25
Esposizione 29.065.986 32.484.084
Posizione di rischio 7.679.938 8.283.330

Il limite di esposizione del 10% rispetto ai fondi propri – soglia che determina l'inclusione di una controparte fra le grandi esposizioni – viene commisurato all'ammontare «nominale» dell'esposizione, determinato come somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un cliente o di un gruppo di clienti connessi. La «posizione di rischio», grandezza sulla quale sono commisurati i limiti massimi all'assunzione di ciascun singolo grande rischio, è invece data dall'ammontare del primo aggregato, ponderato secondo un sistema che tiene conto della natura della controparte debitrice e delle eventuali garanzie acquisite.

Si precisa che tra le posizioni sopra rappresentate figurano la Repubblica Italiana (Esposizione nominale, 11.891 milioni; Posizione di rischio, 15 milioni), prettamente in ragione di titoli sovrani detenuti nei portafogli di proprietà, la Banca d'Italia (Esposizione nominale, 1.706 milioni; Posizione di rischio nulla), nonché esposizioni verso Spagna, Germania e Francia per nominali 3.422 milioni con posizione di rischio nulla.

Il numero dei grandi rischi e le relative esposizioni divergono da quelli rilevati ai fini delle segnalazioni di vigilanza in quanto in tale sede ci si avvale della possibilità fornita dall'art. 4 del Regolamento 575/2013 CRR di valutare l'esistenza di un gruppo di clienti connessi separatamente per ciascuna società o ente direttamente controllato.

Gruppo bancario - Rischi di mercato

Per l'informativa qualitativa riguardante i rischi di tasso di interesse, di prezzo e di cambio si rinvia a quanto esposto nel bilancio al 31/12/2022.

Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

Da giugno 2022 il gruppo utilizza la metodologia di Macro Fair Value Hedge (MFVH) applicata al rischio di tasso con l'obiettivo di neutralizzare la variazione di fair value di attività e passività iscritte in bilancio o porzioni di esse a seguito di variazioni del tasso d'interesse.

In tal senso il Gruppo ha promosso la formalizzazione di processi operativi e di procedure volti a consentire:

  • la strutturazione di operazioni di copertura del rischio di tasso di interesse assunto tramite l'erogazione di impieghi a tasso fisso e altri assets a tasso fisso;
  • la rilevazione e la successiva gestione di tali transazioni nell'ambito del framework «Macro Fair Value Hedge», limitando così gli elementi di volatilità che sarebbero altrimenti determinati dal differente criterio di valorizzazione delle operazioni di copertura (esposte a fair value) e degli strumenti coperti (rilevati al costo ammortizzato);
  • l'inclusione di detta operatività nei processi di gestione e monitoraggio del rischio.

Il Gruppo in sede di prima applicazione del principio IFRS 9 ha esercitato l'opzione prevista dal principio di continuare ad applicare integralmente le regole dello IAS 39 per tutte le tipologie di coperture (micro e macro). Pertanto, non trovano applicazione le previsioni dell'IFRS 9 in tema di copertura.

Nell'ipotesi di copertura di «tipo fair value hedge», le fonti dell'inefficacia di una relazione di copertura, durante il relativo periodo di validità, sono riconducibili a:

• disallineamento tra nozionale del derivato e del sottostante coperto rilevato al momento della designazione iniziale o generato successivamente, come nel caso di rimborsi parziali dei finanziamenti;

• inclusione nel test di efficacia del valore della parte variabile del derivato di copertura.

Nel corso del periodo oggetto di analisi non sono stati rilevati elementi che abbiano determinato l'inefficacia delle coperture con conseguente valutazione in merito alla possibilità di continuare ad applicare le regole di hedge accounting.

Derivati finanziari

Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

Totale 30/06/2023
Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 560.352 - - - 1.465.683 -
a) Opzioni - - 39.287 - - - 46.345 -
b) Swap - - 521.065 - - - 1.419.338 -
c) Forward - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - -
2. Titoli di capitale
e indici azionari
- - 98.573 - - - 108.818 -
a) Opzioni - - 98.573 - - - 108.818 -
b) Swap - - - - - - -
c) Forward - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - -
3. Valute e oro - - 4.206.112 - - - 4.615.949 -
a) Opzioni - - 215.254 - - - 155.572 -
b) Swap - - - - - - -
c) Forward - - 3.990.858 - - - 4.460.377 -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - -
4. Merci - - 54.897 - - - 54.242 -
5. Altri - - - - - - -
Totale - - 4.919.934 - - - 6.244.692 -

Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Senza controparti centrali org Senza controparti centrali org
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
ani
Me
zza
rca
ti
ti
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
ani
Me
zza
rca
ti
ti
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - 3.996 - - - 4.116 -
b) Interest rate swap - - 12.416 - - - 15.291 -
c) Cross currency swap - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - -
e) Forward - - 25.639 - - - 42.182 -
f) Futures - - - - - - -
g) Altri - - 1.951 - - - 1.772 -
Totale - - 44.002 - - - 63.361 -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - 3.114 - - - 3.446 -
b) Interest rate swap - - 10.581 - - - 13.282 -
c) Cross currency swap - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - -
e) Forward - - 25.838 - - - 97.416 -
f) Futures - - - - - - -
g) Altri - - 1.916 - - - 1.727 -
Totale - - 41.449 - - - 115.871 -

Derivati finanziari di copertura

Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Over the counter
Senza controparti centrali Senza controparti centrali
Senza accordi Senza accordi
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
di
compensazione
Mercati
organizzati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
di
compensazione
Mercati
organizzati
1. Titoli di debito e
tassi d'interesse
- - 66.154 - - - 102.717 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - 66.154 - - - 102.717 -
c) Forward - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - - -
e indici azionari
a) Opzioni
- - - - - - - -
b) Swap - - - - - - -
c) Forward - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - -
e) Altri - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - -
Totale - - 66.154 - - - 102.717 -

Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo - ripartizione per prodotti

Totale 30/06/2023 Totale 31/12/2022
Over the counter Over the counter
Senza controparti centrali
org
Senza controparti centrali org
Attività sottostanti/
Tipologie derivati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
ani
Me
zza
rca
ti
ti
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
ani
Me
zza
rca
ti
ti
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - 541 - - - 248 -
c) Cross currency swap - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 541 - - - 248 -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - 179 - - - 227 -
c) Cross currency swap - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale - - 179 - - - 179 -

Gruppo bancario - Rischio di liquidità

Per l'informativa qualitativa riguardante il rischio di liquidità si rinvia a quanto esposto nel bilancio al 31/12/2022.

Operazioni di cartolarizzazione e di cessione delle attività

Covered Bond

In data 6 novembre 2013 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha autorizzato un Programma di obbligazioni bancarie garantite (covered bonds) per un importo massimo fino ad euro 5 miliardi basato sulla cessione ad una società veicolo di mutui fondiari ed ipotecari residenziali originati dalla Capogruppo stessa.

In data 1° giugno 2014 è stata effettuata la cessione prosoluto, ai sensi e per gli effetti del combinato disposto degli art. 4 e 7 bis della legge n. 130 del 30 aprile 1999, al veicolo POPSO Covered bond s.r.l. di un portafoglio di complessivi euro 802 milioni di crediti in bonis in relazione all'emissione della prima serie di obbligazioni bancarie garantite per complessivi euro 500 milioni avvenuta il 5 agosto 2014 e con durata pari ad anni 5.

Nel corso degli anni sono state effettuate varie operazioni di cessione in particolare il 1 febbraio 2016 è stato ceduto un portafoglio di complessivi euro 576 milioni di crediti in bonis in relazione all'emissione della seconda serie di obbligazioni bancarie garantite per complessivi euro 500 milioni avvenuta il 4 aprile 2016.

Le operazioni che si sono susseguite negli anni si sono articolate nella cessione di mutui residenziali alla società veicolo e la contestuale concessione alla stessa di un finanziamento subordinato per regolare il prezzo di cessione. Poiché in testa alla banca permangono tutti i rischi e benefici connessi a tali crediti, non si è proceduto alla derecognition contabile di tali mutui.

Tra i principali obiettivi strategici perseguiti vi è quello di dotare la Capogruppo di strumenti destinabili al mercato, pure mediante pubbliche operazioni. In aggiunta a questo primario obiettivo, l'attivazione di strumenti della specie può contribuire a:

  • ˗ allungare le scadenze della raccolta e pertanto rafforzare la correlazione tra quest'ultima e la massa degli impieghi a medio/lungo termine;
  • ˗ diversificare le fonti di provvista a lunga scadenza;
  • ˗ usufruire di condizioni favorevoli, rispetto a quelle ottenibili tramite l'ordinaria raccolta obbligazionaria non garantita.

È stato predisposto un complesso ed articolato processo atto a soddisfare i dettami normativi, consentendo, in particolare, il calcolo e il monitoraggio dei test di legge e contrattuali, di verificare il rispetto dei requisiti di idoneità degli attivi ceduti, di redigere la reportistica chiesta dalla normativa e dalle agenzie di rating e di adempiere a tutte le attività di controllo. Nello specifico si cita, tra le varie controparti a vario titolo coinvolte, la società di revisione indipendente BDO Italia Spa, in qualità di «asset monitor», deputata alle verifiche dei test regolamentari.

Le operazioni evidenziano un andamento regolare e non sono emerse irregolarità rispetto a quanto contrattualmente previsto.

La normativa dispone inoltre che gli obiettivi, i rischi, anche legali e reputazionali, e le procedure di controllo poste in essere siano valutati dagli organi sociali con funzione di supervisione strategica e di controllo.

Si informa che l'ultima obbligazione in essere ed emessa in data 4 aprile 2016, avente codice ISIN IT0005175242, è giunta a scadenza e completamente rimborsata in data 4 aprile 2023. La prima serie di obbligazioni, avente codice ISIN IT0005039711, è stata integralmente rimborsata in data 5 agosto 2019.

Si segnala che al 30 giugno 2023 l'esposizione del Gruppo in titoli Asset Backed Securities (ABS) derivanti da operazioni di cartolarizzazione ammonta a 745,133 milioni.

Con riferimento ai titoli ABS la composizione risulta essere la seguente:

  • 86,904 milioni relativo ai titoli emessi dal veicolo Diana SPV, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione assistita da GACS di crediti a sofferenza, denominata «Progetto Diana», perfezionata nel mese di giugno 2020 (tranche senior pari a 86,236 milioni; tranche mezzanine e junior pari a 0,668 milioni);
  • 58,876 milioni relativo ai titoli emessi dal veicolo POP NPLs 2020 Srl, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione assistita da GACS di crediti a sofferenza, denominata «Luzzatti», perfezionata nel mese di dicembre 2020 (tranche senior pari a 58,775 milioni; tranche mezzanine e junior pari a 0,101 milioni);
  • 72,843 milioni relativo ai titoli emessi dal veicolo Luzzatti POP NPLs 2021 Srl, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione assistita da GACS di crediti a sofferenza, denominata «Luzzatti II», perfezionata nel mese di dicembre 2021 (tranche senior pari a 72,749 milioni; tranche mezzanine e junior pari a 0,094 milioni);
  • 57,137 milioni relativo ai titoli emessi dal veicolo Luzzatti POP NPLs 2022 Srl, che il Gruppo detiene a seguito dell'operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza, denominata «Luzzatti III», perfezionata nel mese di dicembre 2022 (tranche senior pari a 57,006 milioni; tranche mezzanine e junior pari a 0,131 milioni);
  • 469,373 milioni relativo ai titoli di operazioni di cartolarizzazione di terzi, emesse dalla società veicolo «BNT Portfolio SPV», costituita nell'esercizio 2014 al fine di perfezionare la cartolarizzazione dei crediti agrari di Banca della Nuova Terra, e dalla società veicolo «Alba 6 Spv».

Per maggiori dettagli si rimanda «Parte E - sezione 2 - C. Operazioni di Cartolarizzazione», del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Il gruppo detiene inoltre titoli strutturati di credito per 56,328 milioni (di cui circa 6 milioni acquisiti nel corrente esercizio) relativi a quote di fondi comuni di investimento sottoscritte a seguito di cessioni multioriginator di portafogli creditizi deteriorati. Per una disamina dei fondi comuni di investimento rivenienti da operazioni di cessioni multi-originator si fa rinvio a quanto esposto nella «Parte E – Sezione 2 – D.3 Operazioni di cessione – Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente» del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2022.

Cartolarizzazione sintetica

A giugno 2022 il Gruppo ha sottoscritto con il Gruppo BEI un'operazione di cartolarizzazione sintetica a valere di un portafoglio di finanziamenti erogati a controparti «imprese» (segmenti gestionali Small-business, PMI e Grandi imprese) per un controvalore pari a euro 958 milioni.

Mediante la cartolarizzazione sintetica la banca acquisisce, in forma sintetica e dunque aggregata, una copertura a fronte delle «prime perdite» che dovessero manifestarsi in un portafoglio di impieghi identificato. Per maggiori dettagli si rimanda «Parte E - sezione 2 - C. Operazioni di Cartolarizzazione», del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Gruppo bancario - Rischi operativi

Per l'informativa qualitativa riguardante i rischi operativi si rinvia a quanto esposto nel bilancio consolidato al 31/12/2022.

Informativa in merito all'esposizione verso debitori sovrani

La CONSOB con comunicazione n. DEM/11070007 del 05/08/2011 ha invitato le società quotate a fornire nelle relazioni finanziarie informazioni sulle esposizioni verso debitori sovrani, intendendosi con tale termine i titoli obbligazionari emessi da governi centrali e locali, da enti governativi, nonché i prestiti erogati agli stessi.

Al riguardo si precisa che l'esposizione complessiva del Gruppo bancario al 30 giugno 2023 ammontava a 11.321 milioni ed era così articolata:

  • a) Titoli di Stato italiano: 6.858 milioni;
  • b) Titoli di altri emittenti: 3.929 milioni;
  • c) Finanziamenti ad amministrazioni statali e locali: 143 milioni;
  • d) Finanziamenti ad altre amministrazioni pubbliche ed enti vari: 391 milioni.

Nella Tabella seguente si riporta il valore di bilancio dell'esposizione in titoli di debito, complessivamente detenuta dalla Banca nei confronti degli Stati sovrani al 30 giugno 2023, per portafoglio.

Emittente Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto sul
conto economico
Attività finanziarie
valutate al fair value con
impatto sulla redditività
complessiva
Attività finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Valore di Bilancio
Titoli di Stato
Italia - 1.416.995 5.440.749 6.857.744
Francia - 148.505 738.224 886.729
Spagna - 341.593 1.277.680 1.619.273
Germania - 99.789 762.875 862.664
Austria - 49.722 - 49.722
Olanda - 100.400 50.631 151.031
Altri Titoli verso
amministrazioni
pubbliche:
- Italia - 4.813 182.462 187.276
- Altri 35.583 - 136.824 172.407
Totale 35.583 2.161.818 8.589.444 10.786.846

Nella Tabella non sono inclusi i titoli delle cartolarizzazioni assistiti da GACS.

Con riferimento alle esposizioni in titoli di stato nella tabella seguente vengono fornite informazioni relativamente alla scadenza, per portafoglio:

Fino ad 1 anno da 1 a 5 anni Oltre 5 anni Totale
Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva (Voce
30)
237.792 1.367.761 551.452 2.157.005
Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato (Voce 40)
310.524 4.043.956 3.915.678 8.270.158

Informazioni sul patrimonio consolidato

Il patrimonio consolidato

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

Il buon andamento del sistema bancario è una esigenza di interesse pubblico irrinunciabile e la solvibilità e affidabilità delle banche presuppone il mantenimento di adeguate risorse patrimoniali. Risorse che devono permettere al Gruppo l'assorbimento di eventuali perdite senza pregiudicare le ragioni dei depositanti ma la cui consistenza concorre alla reputazione della istituzione stessa.

La Banca Popolare di Sondrio come capogruppo svolge l'attività di coordinamento e di indirizzo sulle società appartenenti al gruppo preoccupandosi dell'adeguatezza del patrimonio di ogni singola controllata e impostando eventuali linee da adottare. Le dimensioni patrimoniali del Gruppo sono costantemente verificate e portate periodicamente all'attenzione degli Amministratori e Organi di controllo.

La necessità di una adeguata dotazione patrimoniale è stata resa ancora più stringente dalla crisi e dagli interventi degli Organi di Vigilanza che ormai sono di livello sopranazionale.

La crisi economico/finanziaria ha portato in primo piano l'importanza del patrimonio delle banche, a causa delle consistenti perdite registrate, dell'esplosione delle perdite attese indotte dalla recessione e dal deterioramento della qualità del credito e dalle incertezze sulla valutazione degli attivi, esigenza resa ancor più attuale dalle tensioni in corso legate alla crescita dell'inflazione, al conflitto russo-ucraino e alla crisi energetica. Senza dimenticare, al contempo, la necessità di sostenere l'economia al fine di stimolare la ripresa. I recenti avvenimenti che hanno interessato il sistema bancario ne sono la controprova. L'attenzione degli Organi di Vigilanza è sempre più focalizzata sulla adeguatezza patrimoniale delle istituzioni creditizie.

Il Gruppo ha sempre avuto una grande attenzione alla componente patrimoniale e alla definizione delle dimensioni della stessa, al fine di garantire un profilo patrimoniale adeguato alla propria dimensione e ai rischi assunti, nel rispetto dei requisiti previsti dalla normativa di vigilanza. Fedele alla propria origine di banca popolare, la Capogruppo ha individuato nella politica di patrimonializzazione lo strumento che, favorendo la creazione della figura socio/cliente, ha permesso di perseguire quella strategia di sviluppo autonomo che è nella volontà dell'Amministrazione.

Con delibera assembleare del 29 dicembre 2021, la Banca, in conformità con quanto previsto dalla Legge 24 marzo 2015 n. 33, ha provveduto alla trasformazione da società cooperativa per azioni a società per azioni. La trasformazione in Spa non ha fatto venire meno i principi fondanti che sono alla base dell'attività della Banca.

La storia della banca è pertanto caratterizzata da periodici aumenti di capitale, in forme semplici e trasparenti nelle modalità tecniche, in modo che il corpo sociale percepisca con immediatezza gli estremi delle operazioni. In questa ottica non si è mai ricorsi all'emissione di strumenti innovativi di capitale e i ripetuti aumenti hanno sempre avuto corali adesioni.

I mezzi finanziari raccolti con tali operazioni, unitamente agli accantonamenti di utili effettuati in conformità dei dettati statutari hanno permesso al Gruppo di espandere in modo armonico la propria attività e di guardare con sufficiente tranquillità alle sfide future.

Va sottolineato come le criticità emerse sui mercati finanziari, soprattutto in materia di crediti verso clientela, hanno influito negativamente sulla redditività delle banche e conseguentemente sull'autofinanziamento che in passato ha sempre contribuito in modo consistente alla

patrimonializzazione degli istituti di credito. Le tensioni che hanno caratterizzato in anni recenti il sistema bancario e che hanno interessato vari istituti di credito non hanno ultimamente facilitato i progetti di rafforzamento dei mezzi propri anche per la banca nonostante il costante sviluppo operativo che proprio nell'ottica di fornire strumenti specialistici a sostegno dell'economia reale ha visto in questi ultimi anni particolarmente le acquisizioni di Factorit Spa, Banca della Nuova Terra Spa, Prestinuova Spa nonché l'incremento delle interessenze in società complementari a tale disegno. L'ultimo aumento di capitale ha avuto luogo nel 2014 in forma mista con l'incasso per la quota a pagamento di € 343 milioni.

L'assemblea ordinaria del 29 aprile 2023, chiamata ad approvare il bilancio di esercizio 2022 e la destinazione dell'utile ha deliberato il pagamento di un dividendo complessivo pari a euro 126,948 milioni.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Elisioni e
Consolidato Imprese di Altre aggiustamenti
da
Voci/Valori prudenziale assicurazione imprese consolidamento Totale
1. Capitale 1.360.161 - 10 - 1.360.171
2. Sovrapprezzi di emissione 78.949 - - - 78.949
3. Riserve 1.809.972 - (2.969) 123.384 1.930.387
4. Strumenti di capitale - - - - -
5. (Azioni proprie) (25.342) - - - (25.342)
6. Riserve da valutazione (41.356) - 195 333 (40.828)
˗ Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
68.690 - - - 68.690
˗ Copertura di titoli di capitale designati al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - -
˗ Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate
al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(70.511) - - - (70.511)
˗ Attività materiali 11.850 - - - 11.850
˗ Attività immateriali - - - - -
˗ Copertura di investimenti esteri - - - - -
˗ Copertura dei flussi finanziari - - - - -
˗ Strumenti di copertura (elementi non designati) - - - - -
˗ Differenze di cambio - - - (3) (3)
˗ Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - -
˗ Passività finanziarie designate al fair value con impatto a
conto economico (variazioni del proprio merito
creditizio)
- - - - -
˗ Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti
(51.385) - 3 - (51.382)
˗ Quote delle riserve da valutazione relative alle
partecipate valutate al patrimonio netto
- - - 336 336
˗ Leggi speciali di rivalutazione - - 192 - 192
7. Utile (perdita) 206.167 - (869) 1.788 207.086
Totale 3.388.551 - (3.633) 125.505 3.510.423

Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e aggiustamenti
da consolidamento
Totale
Riserva Riserva Riserva Riserva Riserva Riserva Riserva Riserva Riserva Riserva
Attività/valori positiva negativa positiva negativa positiva negativa positiva negativa positiva negativa
1. Titoli di debito 2.575 (57.125) - - - - - - 2.575 (57.125)
2. Titoli di capitale 72.809 (4.119) - - - - - - 72.809 (4.119)
3. Finanziamenti - (15.961) - - - - - - - (15.961)
Totale 30/06/2023 75.384 (77.205) - - - - - - 75.384 (77.205)
Totale 31/12/2022 72.804 (74.979) - - - - - - 72.804 (74.979)

Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al FV con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (71.024) 68.849 -
2. Variazioni positive 17.127 1.611 -
2.1 Incrementi di fair value 14.573 1.611 -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 1.151 - -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 1.403 - -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (653) (1.770) (15.961)
3.1 Riduzioni di fair value - (1.770) (15.961)
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (653) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo - - -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali (54.550) 68.690 (15.961)

Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

La riserva di valutazione relativa a piani a benefici definiti è negativa per € 51,382 milioni. L'importo deriva dalla contabilizzazione di utili e perdite attuariali e relative imposte.

I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

L'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale è rappresentata nel documento «Informativa al Pubblico – Pillar 3 al 30 giugno 2023» predisposto sulla base del dettato regolamentare costituito dalla Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti, emanata da Banca d'Italia, e dal Regolamento (UE) n. 575/2013 del parlamento Europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013 (CRR), e successivi aggiornamenti.

Operazioni con parti correlate

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

La banca, in attuazione di quanto previsto dal Regolamento emanato dalla CONSOB con delibera n. 17221 del 12.3.2010 e successive modifiche, ha adottato con delibera del Consiglio di Amministrazione in data 11 novembre 2010 un proprio Regolamento interno per la gestione delle operazioni con parti correlate.

Tale regolamento è stato aggiornato da ultimo con delibere del Consiglio di Amministrazione del 31 marzo 2023 ed è pubblicato sul sito internet aziendale all'indirizzo www. istituzionale.popso.it.

Per parte correlata si intende il soggetto che, in considerazione della posizione coperta, potrebbe esercitare sulla banca una influenza tale da poterne condizionare l'operatività favorendo, direttamente o indirettamente, i propri interessi personali.

Si è provveduto alla individuazione delle parti correlate così come definite dallo IAS 24 e dal sopra richiamato Regolamento CONSOB. Sono state considerate parti correlate:

    1. Le società controllate, controllanti oppure soggette a controllo congiunto.
    1. Le società che possono esercitare un'influenza notevole sulla società che redige il bilancio.
    1. Le società collegate e le loro controllate.
    1. Le joint venture cui partecipi la società che redige il bilancio.
    1. I dirigenti con responsabilità strategiche della società e della sua controllante.
    1. Gli stretti familiari di uno dei soggetti di cui al punto 5.
    1. Società controllate, controllate congiuntamente da uno dei soggetti di cui ai punti 5 e 6.
    1. Fondi pensionistici dei dipendenti o qualsiasi altra entità agli stessi correlata.

Sono considerati familiari stretti: il coniuge non legalmente separato e il convivente more uxorio del soggetto; i figli e le persone a carico del soggetto, del coniuge non legalmente separato o del convivente more uxorio; i genitori del soggetto, i parenti di secondo grado dello stesso e le altre persone con lui conviventi.

Si presume sussistere una situazione di influenza notevole qualora si detenga, direttamente o indirettamente il 20% o una quota maggiore dei voti esercitabili nell'assemblea della partecipata, ovvero il 10% nel caso di società con azioni quotate in mercati regolamentati, a meno che non possa essere chiaramente dimostrato il contrario.

I rapporti con le società partecipate rientrano nella normale operatività e riguardano prevalentemente conti correnti di corrispondenza, depositi e finanziamenti. Tali rapporti sono regolati in un'ottica di Gruppo e di norma in linea con le condizioni applicate alla Capogruppo sui mercati di riferimento e che possono discostarsi da quelli che la controllata potrebbe vedersi applicate agendo in modo autonomo.

Gli altri rapporti con le altre parti correlate, diverse dalle società partecipate, sono anch'essi regolati in base alle condizioni di mercato previste per le singole operazioni o allineati, se ve ne siano i presupposti alle condizioni applicate al personale dipendente.

Per le parti correlate che sono soggetti con funzioni di amministrazione, direzione, controllo per la concessione di affidamenti bancari viene applicata la particolare procedura deliberativa prevista dall'art. 136 del TUB che subordina l'operazione all'approvazione unanime del Consiglio di Amministrazione e al voto favorevole di tutti i componenti del Collegio Sindacale.

Si riportano di seguito i dati patrimoniali ed economico al 30 giugno 2023 riferiti a parti correlate come sopra definite sulla base di quanto previsto dallo IAS 24:

Garanzie
Rilasciate e Garanzie
(in migliaia di euro) Attività Passività Proventi Oneri impegni ricevute
Amministratori 575 8.709 6 113 105 488
Sindaci 597 647 6 0 372 2.190
Direzione 2 760 0 14 618 0
Familiari 1.361 4.205 26 48 210 6.568
Collegate 560.376 151.341 4.265 176 216.154 612
Altre 552 790 13 0 1.034 1.275
Totali 563.463 166.452 4.315 351 218.493 11.133

Le attività e passività si riferiscono principalmente alle voci 40 «Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) crediti verso clientela» e 10 «Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – b) debiti verso clientela» e hanno un'incidenza percentuale rispettivamente del 1,33% e dello 0,47%. I proventi e gli oneri si riferiscono principalmente alle voci interessi e commissioni ed incidono rispettivamente del 0,42% e dello 0,09%.

L'esposizione verso società collegate è riferibile per € 136 ad Arca Holding spa e € 301 milioni ad Alba Leasing spa.

Informativa di settore

L'informativa di settore è stata redatta in conformità al principio contabile IFRS 8 – Settori operativi. Ciascun comparto è individuato in considerazione della natura dei prodotti e dei servizi offerti e della tipologia della clientela di riferimento, in modo da presentare al proprio interno caratteristiche adeguatamente omogenee sotto il profilo di rischio e di redditività.

La classificazione, pur rifacendosi alle linee di business previste dal metodo Standardizzato per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, trova sostanziale riscontro nelle prassi interne di suddivisione delle attività, utilizzate al fine di impostare le politiche aziendali e valutarne a consuntivo i risultati.

La distribuzione geografica si basa sulla distribuzione degli sportelli sul territorio nazionale e sulla Svizzera.

Distribuzione per settori di attività

Distribuzione per settori di attività: dati economici

Vengono individuati e rendicontati i seguenti settori:

  • ˗ Imprese: sono ricomprese le «società non finanziarie» e le «famiglie produttrici», per le quali vengono esposti i risultati rivenienti dalle attività di finanziamento e di erogazione del credito di firma, di raccolta del risparmio, di leasing, di prestazione di servizi. Nell'ambito assumono particolare rilievo i ricavi connessi all'operatività in valuta con clientela residente e non residente.
  • ˗ Privati e altra clientela: sono ricomprese le «famiglie consumatrici», le «amministrazioni pubbliche», le «società finanziarie», le «istituzioni senza scopo di lucro»; vengono esposti i risultati rivenienti dallo svolgimento delle attività tipiche con tale tipologia di clientela, riconducibili alla raccolta e alla intermediazione del risparmio, al credito a medio-lungo termine e al consumo, agli incassi e ai pagamenti, al rilascio di carte di debito e di credito e a funzioni residuali collaterali.
  • ˗ Settore titoli: ricomprende i risultati rivenienti dalle attività con clientela relative alla negoziazione in titoli in contropartita diretta, alla raccolta ordini, al collocamento di strumenti finanziari e di prodotti assicurativi e previdenziali, alla gestione di patrimoni mobiliari.
  • ˗ Struttura centrale: espone i risultati rivenienti dalle attività di gestione del portafoglio di titoli di proprietà e delle partecipazioni, di cambi per conto proprio, di esercizio delle funzioni di tesoreria. Inoltre aggrega alcune attività residuali non allocate nei precedenti settori in quanto, avuto riguardo all'ammontare dei ricavi conseguiti, restano al di sotto dei limiti di rilevanza previsti dalla normativa di riferimento.

Gli schemi sottostanti riportano i risultati economici, al lordo delle imposte, riferiti agli esercizi 2023 e 2022 per ogni singolo settore. Gli interessi attivi e passivi sono comprensivi di una componente figurativa, necessaria al fine di rilevare il contributo al margine finanziario fornito dal singolo settore. La gestione di tale componente avviene mediante l'utilizzo di un tasso di trasferimento interno multiplo («pool di tesoreria»), differenziato in base a divisa e durata, che consente il riequilibrio tra attività e passività e che viene regolato all'interno del settore «struttura centrale».

Le spese amministrative di pertinenza dei vari settori, ove possibile, vengono attribuite direttamente; negli altri casi sono allocate mediante l'utilizzo di opportuni indicatori (driver), rappresentativi di massima della scala dimensionale dell'attività svolta.

Il raccordo con i dati di bilancio è ottenuto attraverso la colonna «riconciliazione».

Privati e
altra Settore Struttura Totale
Voci Imprese clientela titoli centrale Totale Riconciliazione 30/06/2023
Interessi attivi 398.683 426.193 - 615.363 1.440.239 -627.550 812.689
Interessi passivi -282.385 -324.109 - -406.408 -1.012.902 627.550 -385.352
Margine di interesse 116.298 102.084 - 208.955 427.337 - 427.337
Commissioni attive 93.524 43.802 57.869 10.245 205.440 -12 205.428
Commissioni passive -3.216 -4.987 -3.016 540 -10.679 -209 -10.888
Dividendi e proventi simili 30 - - 2.278 2.308 - 2.308
Risultato netto attività - - - 54.926 54.926 2 54.928
negoziazione
Risultato netto attività
copertura
- - - -32 -32 - -32
Utili/perdite da cessione o
riacquisto
1.203 - - 3.127 4.330 - 4.330
Risultato netto delle attività e
passività finanziarie valutate al
fair value
1.128 -47 - 2.804 3.885 - 3.885
Margine di intermediazione 208.967 140.852 54.853 282.843 687.515 -219 687.296
Rettifiche di valore nette
attività finanziarie
-50.517 -20.609 - 1.929 -69.197 - -69.197
Risultato netto della
gestione finanziaria
158.450 120.243 54.853 284.772 618.318 -219 618.099
Spese amministrative -65.356 -94.111 -30.449 -102.125 -292.041 -31.819 -323.860
Accantonamenti netti e fondi
per rischi e oneri
-11.004 -11.077 - -1.342 -23.423 - -23.423
Rettifiche di valore nette su
attività materiali
-5.157 -7.485 -2.489 -9.134 -24.265 - -24.265
Rettifiche di valore nette su
attività immateriali
-1.980 -2.807 -922 -1.936 -7.645 - -7.645
Altri oneri/proventi di
gestione
2.328 1.156 -35 13.334 16.783 32.038 48.821
Utile/perdite delle
partecipazioni
- - - 15.522 15.522 - 15.522
Risultato netto della
valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
- - - -1.490 -1.490 - -1.490
Utile/perdite da cessione di
investimenti
- - - 158 158 - 158
Risultato lordo 77.281 5.919 20.958 197.759 301.917 - 301.917

Privati e
altra Settore Struttura Totale
Voci Imprese clientela titoli centrale Totale Riconciliazione 30/06/2022
Interessi attivi 158.372 138.357 - 136.616 433.345 -57.752 375.593
Interessi passivi -15.498 -56.009 - -41.529 -113.036 57.752 -55.284
Margine di interesse 142.874 82.348 - 95.087 320.309 - 320.309
Commissioni attive 84.647 42.005 57.586 9.171 193.409 45 193.454
Commissioni passive -2.993 -2.971 -3.264 461 -8.767 -168 -8.935
Dividendi e proventi simili 29 - - 5.657 5.686 - 5.686
Risultato netto attività
negoziazione
- - - 2.726 2.726 - 2.726
Risultato netto attività
copertura
- -51 - -83 -134 - -134
Utili/perdite da cessione o
riacquisto
-432 - - 39.193 38.761 - 38.761
Risultato netto delle attività e
passività finanziarie valutate al
fair value
-10.933 -6.311 - -50.341 -67.585 - -67.585
Margine di intermediazione 213.192 115.020 54.322 101.871 484.405 -123 484.282
Rettifiche di valore nette
attività finanziarie
-34.022 344 - 1.900 -31.778 - -31.778
Risultato netto della
gestione finanziaria
179.170 115.364 54.322 103.771 452.627 -123 452.504
Spese amministrative -63.048 -88.482 -27.914 -95.954 -275.398 -26.518 -301.916
Accantonamenti netti e fondi
per rischi e oneri
-4.362 -11.686 - -1.820 -17.868 - -17.868
Rettifiche di valore nette su
attività materiali
-4.806 -7.010 -2.349 -6.391 -20.556 - -20.556
Rettifiche di valore nette su
attività immateriali
-1.881 -2.675 -881 -1.529 -6.966 - -6.966
Altri oneri/proventi di
gestione
1.533 1.265 -204 10.211 12.805 26.641 39.446
Utile/perdite delle
partecipazioni
- - - 8.897 8.897 - 8.897
Risultato netto della
valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali
- - - -1.430 -1.430 - -1.430
Utile/perdite da cessione di
investimenti
- - - 1.771 1.771 - 1.771
Risultato lordo 106.606 6.776 22.974 17.526 153.882 - 153.882

Di seguito viene fornito il dettaglio delle commissioni attive disaggregate in funzione dei servizi prestati, definiti in ottica gestionale, e del settore operativo IFRS 8, in linea con i requisiti informativi introdotti dall'IFRS 15.

Privati e
altra Settore Struttura
Tipologia di servizi Imprese clientela titoli centrale Riconciliazione 30/06/2023 30/06/2022
COMMISSIONI ATTIVE 93.524 43.802 57.869 10.245 (12) 205.428 193.454
Garanzie rilasciate 14.999 3.182 - - 18.181 15.519
Gestione, Intermediazione e Consulenza - - 57.869 - 57.869 57.586
di cui risparmio amministrato - - 18.680 - 18.680 17.771
di cui risparmio gestito - - 27.245 - 27.245 28.387
di cui raccolta assicurativa - - 11.944 - 11.944 11.428
Servizi incasso e pagamento 22.616 17.588 - 7.837 48.041 47.661
Tenuta e gestione dei conti correnti 15.004 6.288 - - 21.292 19.989
Altre commissioni 40.905 16.744 - 2.408 (12) 60.045 52.699
di cui finanziamenti 37.837 9.469 - - 47.306 41.982
di cui prodotti di terzi 1.486 1.087 - - 2.573 2.189
di cui servizi e prodotti estero 1.378 3.050 - - 4.428 3.711
di cui altro 204 3.138 - 2.408 (12) 5.738 4.817
COMMISSIONI PASSIVE (3.216) (4.987) (3.016) 540 (209) (10.888) (8.935)
COMMISSIONI NETTE 90.308 38.815 54.853 10.785 (221) 194.540 184.519

Si precisa che la disaggregazione per servizi è effettuata secondo logiche gestionali e pertanto la suddivisione risulta differente rispetto alle singole voci di bilancio richieste dallo schema 262/2005 per la composizione delle commissioni attive.

Distribuzione per settore di attività: dati patrimoniali

Imprese Privati e Settore Struttura Totale
altra titoli centrale 30/06/2023
Voci clientela
Attività finanziarie 19.946.833 16.280.635 - 11.804.094 48.031.562
Altre attività - - - 5.221.469 5.221.469
Attività materiali 120.050 168.589 55.114 337.141 680.894
Attività immateriali 4.976 7.301 2.439 22.279 36.995
Passività finanziarie 11.474.133 27.668.892 - 9.086.565 48.229.590
Altre passività 12.640 5.593 - 1.864.797 1.883.030
Fondi 145.681 117.255 23.971 60.970 347.877
Garanzie rilasciate 4.162.480 510.639 - 166.645 4.839.764
Impegni 15.035.567 3.471.896 47.570 725.617 19.280.650
Privati e Settore Struttura Totale
Imprese altra titoli centrale 31/12/2022
Voci clientela
Attività finanziarie 19.621.423 16.042.907 - 12.338.764 48.003.094
Altre attività - - - 9.163.690 9.163.690
Attività materiali 119.152 168.887 54.851 308.018 650.908
Attività immateriali 4.784 7.073 2.358 22.454 36.669
Passività finanziarie 11.818.328 30.002.023 - 11.448.457 53.268.808
Altre passività 14.730 5.512 - 846.746 866.988
Fondi 135.086 115.546 25.272 55.221 331.125
Garanzie rilasciate 4.148.632 566.414 - 160.569 4.875.615
Impegni 14.258.167 3.526.854 46.449 687.783 18.519.253

Distribuzione per aree geografiche

La distribuzione geografica è stata effettuata sulla base all'ubicazione degli sportelli, la rappresentazione secondo il criterio alternativo, basato sulla residenza delle controparti, non comporta delle differenze significative.

Gli sportelli, per la Capogruppo, vengono aggregati nelle aree geografiche corrispondenti al «Nord Italia» e al «Centro Italia» in quanto, tra le due zone, a fronte di una completa omogeneità dei prodotti e dei servizi offerti e delle politiche di vendita e gestionali, è possibile rilevare una significativa difformità nella composizione della clientela di riferimento.

Difatti, in termini di volumi intermediati, nel Nord Italia le quote di mercato maggiormente significative afferiscono alle «società non finanziarie» e alle «famiglie consumatrici e produttrici» mentre nel Centro Italia assume una particolare rilevanza il settore delle «amministrazioni pubbliche».

Le difformità esistenti tra la Capogruppo e la controllata elvetica, in ordine alla tipologia di clientela servita, ai prodotti e ai servizi offerti, alle politiche di vendita e gestionali, rendono significativa la rappresentazione separata dell'area operativa «Svizzera».

Distribuzione per aree geografiche: dati economici

Voci Centro Totale
Interessi attivi Nord Italia
1.298.410
Sud Italia
135.047
Svizzera
59.528
Totale
1.492.985
Riconciliazione
-680.296
30/06/2023
812.689
Interessi passivi -914.856 -114.681 -36.277 -1.065.814 680.462 -385.352
Margine di interesse 383.554 20.366 23.251 427.171 166 427.337
Commissioni attive 165.430 28.165 13.741 207.336 -1.908 205.428
Commissioni passive -9.393 -1.460 -1.322 -12.175 1.287 -10.888
Dividendi e proventi simili 38.119 - 44 38.163 -35.855 2.308
Risultato netto attività
negoziazione
27.723 - 27.216 54.939 -11 54.928
Risultato netto attività copertura -8 - -8 -16 -16 -32
Utili/perdite da cessione o
riacquisto
4.330 - - 4.330 - 4.330
Risultato netto delle attività e
passività finanziarie valutate al
fair value
4.369 -138 -346 3.885 - 3.885
Margine di intermediazione 614.124 46.933 62.576 723.633 -36.337 687.296
Rettifiche di valore nette attività
finanziarie
-49.302 -17.996 -2.984 -70.282 1.085 -69.197
Risultato netto della gestione
finanziaria
564.822 28.937 59.592 653.351 -35.252 618.099
Spese amministrative -236.822 -20.125 -36.166 -293.113 -30.747 -323.860
Accantonamenti netti e fondi per
rischi e oneri
-24.385 545 18 -23.822 399 -23.423
Rettifiche di valore nette su
attività materiali
-21.856 -1.484 -2.755 -26.095 1.830 -24.265
Rettifiche di valore nette su
attività immateriali
-6.003 -577 -815 -7.395 -250 -7.645
Altri oneri/proventi di gestione 18.483 658 407 19.548 29.273 48.821
Utile/perdite delle partecipazioni - - - - 15.522 15.522
Risultato netto della valutazione
al fair value delle attività materiali
e immateriali
-1.490 - - -1.490 - -1.490
Utile/perdite da cessione di
investimenti
158 - - 158 - 158
Risultato lordo 292.906 7.955 20.281 321.142 -19.225 301.917

Voci Nord Italia Centro
Sud Italia
Svizzera Totale Riconciliazione Totale
30/06/2022
Interessi attivi 370.609 27.854 34.220 432.683 -57.090 375.593
Interessi passivi -105.328 -3.742 -3.927 -112.997 57.713 -55.284
Margine di interesse 265.281 24.112 30.293 319.686 623 320.309
Commissioni attive 156.240 25.590 13.332 195.162 -1.708 193.454
Commissioni passive -6.715 -1.781 -1.473 -9.969 1.034 -8.935
Dividendi e proventi simili 34.394 29 38 34.461 -28.775 5.686
Risultato netto attività
negoziazione
-3.535 - 6.486 2.951 -225 2.726
Risultato netto attività copertura -1 - -51 -52 -82 -134
Utili/perdite da cessione o
riacquisto
38.761 - - 38.761 - 38.761
Risultato netto delle attività e
passività finanziarie valutate al
fair value
-64.406 -1.986 -1.208 -67.600 15 -67.585
Margine di intermediazione 420.019 45.964 47.417 513.400 -29.118 484.282
Rettifiche di valore nette attività
finanziarie
-26.879 -8.475 3.566 -31.788 10 -31.778
Risultato netto della gestione
finanziaria
393.140 37.489 50.983 481.612 -29.108 452.504
Spese amministrative -223.948 -18.885 -33.169 -276.002 -25.914 -301.916
Accantonamenti netti e fondi per
rischi e oneri
-13.585 -3.366 -861 -17.812 -56 -17.868
Rettifiche di valore nette su
attività materiali
-18.266 -1.401 -2.512 -22.179 1.623 -20.556
Rettifiche di valore nette su
attività immateriali
-5.679 -555 -732 -6.966 - -6.966
Altri oneri/proventi di gestione 14.730 406 11 15.147 24.299 39.446
Utile/perdite delle partecipazioni 1.401 - - 1.401 7.496 8.897
Risultato netto della valutazione
al fair value delle attività materiali
e immateriali
-1.430 - - -1.430 - -1.430
Utile/perdite da cessione di
investimenti
1.771 - - 1.771 - 1.771
Risultato lordo 148.134 13.688 13.720 175.542 -21.660 153.882

Distribuzione per aree geografiche: dati patrimoniali

Nord Centro Sud Totale
Voci Italia Italia Svizzera 30/06/2023
Attività finanziarie 38.743.726 3.627.691 5.660.145 48.031.562
Altre attività 4.148.012 - 1.073.457 5.221.469
Attività materiali 601.929 35.126 43.839 680.894
Attività immateriali 32.635 1.424 2.936 36.995
Passività finanziarie 33.532.866 8.417.074 6.279.650 48.229.590
Altre passività 1.844.078 5.022 33.930 1.883.030
Fondi 291.943 38.681 17.253 347.877
Garanzie rilasciate 3.833.861 731.226 274.677 4.839.764
Impegni 15.803.659 3.128.822 348.169 19.280.650
Centro Sud Totale
Voci Nord Italia Italia Svizzera 31/12/2022
Attività finanziarie 39.020.849 3.428.554 5.553.691 48.003.094
Altre attività 8.151.871 - 1.011.819 9.163.690
Attività materiali 570.927 35.346 44.635 650.908
Attività immateriali 32.410 1.389 2.870 36.669
Passività finanziarie 37.736.905 9.406.554 6.125.349 53.268.808
Altre passività 825.453 5.945 35.590 866.988
Fondi 279.010 41.164 10.951 331.125
Garanzie rilasciate 3.842.674 763.838 269.103 4.875.615
Impegni 14.979.362 3.204.445 335.446 18.519.253

ATTESTAZIONI E ALTRE RELAZIONI

Attestazione del Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

    1. I sottoscritti Mario Alberto Pedranzini in qualità di Consigliere Delegato e Maurizio Bertoletti in qualità di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari della Banca Popolare di Sondrio S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto all'art. 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza, in relazione alle caratteristiche dell'impresa,
    3. l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato nel corso del periodo dal 1° gennaio 2023 al 30 giugno 2023.
    1. La valutazione dell'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023 si è basata su un modello, definito dalla Banca Popolare di Sondrio S.p.A., che fa riferimento ai principi dell'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)", emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, che rappresenta un framework di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting, generalmente accettato a livello internazionale.

3. Si attesta, inoltre che

  • 3.1 il bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità Europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 3.2 La relazione intermedia sulla gestione comprende un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio consolidato semestrale abbreviato, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio. La relazione intermedia sulla gestione comprende, altresì, un'analisi attendibile delle informazioni sulle operazioni rilevanti con parti correlate.

Sondrio, 8 agosto 2023

Mario Alberto Pedranzini Maurizio Bertoletti

Il consigliere Delegato Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE

Banca Popolare di Sondrio S.p.A.

Bilancio consolidato semestrale abbreviato al 30 giugno 2023

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

EY S.p.A. Via Meravigli, 12 20123 Milano

Tel: +39 02 722121 Fax: +39 02 722122037 ey.com

Relazione di revisione contabile limitata sul bilancio consolidato semestrale abbreviato

Agli Azionisti della Banca Popolare di Sondrio S.p.A.

Introduzione

Abbiamo svolto la revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalle relative note illustrative della Banca Popolare di Sondrio S.p.A. e sue controllate ("Gruppo Banca Popolare di Sondrio") al 30 giugno 2023. Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato semestrale abbreviato in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea. È nostra la responsabilità di esprimere una conclusione sul bilancio consolidato semestrale abbreviato sulla base della revisione contabile limitata svolta.

Portata della revisione contabile limitata

Il nostro lavoro è stato svolto secondo i criteri per la revisione contabile limitata raccomandati dalla Consob con Delibera n. 10867 del 31 luglio 1997. La revisione contabile limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato consiste nell'effettuare colloqui, prevalentemente con il personale della società responsabile degli aspetti finanziari e contabili, analisi di bilancio e altre procedure di revisione contabile limitata. La portata di una revisione contabile limitata è sostanzialmente inferiore rispetto a quella di una revisione contabile completa svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) e, conseguentemente, non ci consente di avere la sicurezza di essere venuti a conoscenza di tutti i fatti significativi che potrebbero essere identificati con lo svolgimento di una revisione contabile completa. Pertanto, non esprimiamo un giudizio sul bilancio consolidato semestrale abbreviato.

Conclusioni

Sulla base della revisione contabile limitata svolta, non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Banca Popolare di Sondrio al 30 giugno 2023 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale applicabile per l'informativa finanziaria infrannuale (IAS 34) adottato dall'Unione Europea.

Milano, 11 agosto 2023

EY S.p.A.

Davide Lisi (Revisore Legale)

EY S.p.A. Sede Legale: Via Meravigli, 12 – 20123 Milano Sede Secondaria: Via Lombardia, 31 – 00187 Roma Capitale Sociale Euro 2.600.000,00 i.v. Iscritta alla S.O. del Registro delle Imprese presso la CCIAA di Milano Monza Brianza Lodi Codice fiscale e numero di iscrizione 00434000584 - numero R.E.A. di Milano 606158 - P.IVA 00891231003 Iscritta al Registro Revisori Legali al n. 70945 Pubblicato sulla G.U. Suppl. 13 - IV Serie Speciale del 17/2/1998 Iscritta all'Albo Speciale delle società di revisione Consob al progressivo n. 2 delibera n.10831 del 16/7/1997

A member firm of Ernst & Young Global Limited

Allegato 1

SCHEMI DI BILANCIO DELLA CAPOGRUPPO AL 30 GIUGNO 2023

Allegati

STATO PATRIMONIALE

(in euro)

VOCI DELL'ATTIVO 30/06/2023 31/12/2022
10. Cassa e disponibilità liquide 1.651.963.247 5.988.587.809
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a 753.770.461 1.265.271.071
conto economico
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione
175.943.536 167.091.231
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value 577.826.925 1.098.179.840
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
2.728.517.486 2.552.450.859
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 40.042.951.027 39.519.378.873
a) Crediti verso banche 4.011.995.916 3.842.174.996
b) Crediti verso clientela 36.030.955.111 35.677.203.877
50. Derivati di copertura 540.769 247.973
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto
60. di copertura generica (+/-) (395.164) (197.821)
70. Partecipazioni 696.150.699 695.768.070
90. Attività materiali 391.855.416 387.794.652
100. Attività immateriali 15.882.590 15.241.789
110. Attività fiscali 270.227.442 307.977.292
a) correnti - 15.588.448
b) anticipate 270.227.442 292.388.844
120. Altre attività 2.143.675.435 1.786.775.650
TOTALE DELL'ATTIVO 48.695.139.408 52.519.296.217

Allegati
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 30/06/2023 31/12/2022
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 43.615.891.063 48.509.904.000
a) Debiti verso banche 8.237.975.557 10.350.930.945
b) Debiti verso clientela 31.725.912.003 34.541.008.874
c) Titoli in circolazione 3.652.003.503 3.617.964.181
20. Passività finanziarie di negoziazione 30.879.472 47.579.043
40. Derivati di copertura 163.004 115.899
60. Passività fiscali 43.562.929 19.948.705
a) correnti 27.509.808 -
b) differite 16.053.121 19.948.705
80. Altre passività 1.732.422.937 755.194.523
90. Trattamento di fine rapporto del personale 31.258.817 33.238.555
100. Fondi per rischi e oneri 291.580.990 280.458.030
a) impegni e garanzie rilasciate 72.858.151 62.771.976
b) quiescenza e obblighi simili 151.910.212 158.507.633
c) altri fondi per rischi e oneri 66.812.627 59.178.421
110. Riserve da valutazione (20.856.853) (30.086.242)
140. Riserve 1.362.846.778 1.276.171.128
150. Sovrapprezzi di emissione 78.949.045 78.977.670
160. Capitale 1.360.157.331 1.360.157.331
170. Azioni proprie (-) (25.201.067) (25.264.093)
180. Utile (perdita) di periodo (+/-) 193.484.962 212.901.668
TOTALE DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 48.695.139.408 52.519.296.217

Allegati

CONTO ECONOMICO

(in euro)

VOCI 30/06/2023 30/06/2022
10. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI 748.007.947 328.531.687
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 740.441.873 324.191.211
20. INTERESSI PASSIVI E ONERI ASSIMILATI (368.698.764) (52.140.984)
30. MARGINE DI INTERESSE 379.309.183 276.390.703
40. COMMISSIONI ATTIVE 175.304.970 167.671.812
50. COMMISSIONI PASSIVE (8.568.344) (6.558.380)
60. COMMISSIONI NETTE 166.736.626 161.113.432
70. DIVIDENDI E PROVENTI SIMILI 38.088.544 34.346.472
80. RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI NEGOZIAZIONE 27.740.019 (3.574.451)
90. RISULTATO NETTO DELL'ATTIVITÀ DI COPERTURA (7.767) (1.297)
100. UTILI (PERDITE) DA CESSIONE O RIACQUISTO DI: 4.329.679 38.761.039
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.112.977 27.745.638
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
130.802 11.013.324
c) passività finanziarie 85.900 2.077
110. RISULTATO NETTO DELLE ALTRE ATTIVITÀ E PASSIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
4.230.847 (66.391.803)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 4.230.847 (66.391.803)
120. MARGINE DI INTERMEDIAZIONE 620.427.131 440.644.095
130. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE PER RISCHIO DI CREDITO
RELATIVO A:
(68.933.158) (37.635.263)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (68.435.086) (38.061.677)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
(498.072) 426.414
140. UTILI/PERDITE DA MODIFICHE CONTRATTUALI SENZA
CANCELLAZIONI
4.509.193 (759.726)
150. RISULTATO NETTO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 556.003.166 402.249.106
160. SPESE AMMINISTRATIVE: (273.713.816) (252.035.182)
a) spese per il personale (111.895.974) (99.225.457)
b) altre spese amministrative (161.817.842) (152.809.725)
170. ACCANTONAMENTI NETTI AI FONDI PER RISCHI E ONERI (20.898.442) (16.263.306)
a) impegni per garanzie rilasciate (10.086.175) (11.752.353)
b) altri accantonamenti netti (10.812.267) (4.510.953)
180. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ MATERIALI (16.550.449) (15.390.368)
190. RETTIFICHE/RIPRESE DI VALORE NETTE SU ATTIVITÀ IMMATERIALI (6.433.173) (6.099.639)
200. ALTRI ONERI/PROVENTI DI GESTIONE 37.154.772 30.899.169
210. COSTI OPERATIVI (280.441.108) (258.889.326)
220. UTILI (PERDITE) DELLE PARTECIPAZIONI - 1.401.202
250. UTILI (PERDITE) DA CESSIONE DI INVESTIMENTI 15.809 1.538
260. UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO DELLE
IMPOSTE
275.577.867 144.762.520
270. IMPOSTE SUL REDDITO DELL'ESERCIZIO DELL'OPERATIVITÀ
CORRENTE
(82.092.905) (40.422.529)
280. UTILE (PERDITA) DELLA OPERATIVITÀ CORRENTE AL NETTO DELLE
IMPOSTE
193.484.962 104.339.991
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