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Edison Rsp

Quarterly Report Oct 30, 2023

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Quarterly Report

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Resoconto intermedio di gestione

AL 30 SETTEMBRE 2023

Indice

Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023

  • Highlights
  • Premesse
  • Eventi di rilievo
  • Contesto esterno
  • Quadro economico di riferimento
  • Andamento del mercato energetico italiano
  • Quadro normativo e regolamentare di riferimento
  • Prospetti di sintesi
  • Risultati economico-finanziari al 30 settembre 2023
  • Ricavi e Margine operativo lordo di Gruppo e per Filiera
  • Altre voci del conto economico di Gruppo
  • Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa
  • Fair value iscritto a stato patrimoniale e Riserva di Cash Flow Hedge
  • Evoluzione prevedibile della gestione
  • Fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 settembre 2023
  • Dichiarazione dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari a norma delle disposizioni dell'art. 154-bis comma 2 del D.Lgs. 58/1998

Highlights

(*) Impatto sull'indebitamento come descritto al paragrafo Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa.

Highlights 9 mesi 2023
(in milioni di euro)
Filiera
Energia Elettrica
Filiera
Attività Gas (*)
Filiera
Corporate
Elisioni Gruppo
Edison
Margine operativo lordo 682 587 (2) - 1.267
Risultato operativo 424 491 (185) 33 763
Investimenti lordi (**) 212 34 19 - 265

(*) Include le attività del Business E&P in Algeria

(**) Relativi agli incrementi di periodo delle immobilizzazioni materiali e immateriali

Rating Standard & Poor's Moody's
30.09.2023 31.12.2022 30.09.2023 31.12.2022
Rating M/L BBB BBB Baa3 Baa3
Credit Watch/Outlook Stable Stable
Stable
Negative
Rating B/T A-2 A-2

Premesse

Criteri di redazione dell'informativa periodica trimestrale

Si ricorda che la Società fornisce al mercato un'informativa volontaria periodica trimestrale su base consolidata più sintetica e maggiormente focalizzata sull'andamento del proprio business. Nel presente documento sono quindi commentati il contesto economico di riferimento, l'andamento della gestione del Gruppo e dei principali settori operativi e vengono riportati i prospetti economici e patrimoniali allineati a quelli pubblicati semestralmente e annualmente. Per le informazioni quantitative sono riportati anche gli analoghi valori del periodo di riferimento precedente.

Applicazione nuovi principi contabili

Nella redazione del presente Resoconto i principi contabili, i criteri di valutazione e i criteri di consolidamento applicati sono conformi a quelli utilizzati per il Bilancio consolidato 2022.

Nel periodo sono stati adottati alcuni emendamenti agli IFRS. Si segnala in particolare l'emendamento riguardante lo IAS 12 "Imposte sul reddito": un'operazione che non è una business combination può comportare la rilevazione iniziale di un'attività e di una passività e, al momento dell'operazione, non influenzare né l'utile contabile né il reddito imponibile. Questo può essere il caso della rilevazione di attività/passività per leasing o per decommissioning. A seconda della normativa fiscale applicabile, in tali operazioni possono emergere differenze temporanee imponibili e deducibili uguali al momento della rilevazione iniziale dell'attività e della passività. L'emendamento chiarisce che l'esenzione dallo stanziamento delle imposte differite attive e passive prevista dai paragrafi 15 e 24 dello IAS 12 non si applica a tali differenze temporanee per cui è necessario rilevare a valori lordi qualsiasi passività e attività fiscale differita che ne deriva.

Il Consiglio di Amministrazione, tenutosi in data 26 ottobre 2023, ha autorizzato la pubblicazione del Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023 che non è assoggettato a revisione contabile.

I valori, ove non diversamente specificato, sono esposti in milioni di euro.

Variazione dell'area di consolidamento rispetto al 31 dicembre 2022 – acquisizione e disposal di assets

Le principali variazioni del periodo hanno riguardato:

  • l'acquisizione, perfezionata il 6 marzo 2023 da parte di Edison Spa, del 100% della società Felix Dynamics, operante nel settore mini-idro, per un corrispettivo di circa 5 milioni di euro, comprensivo del conguaglio prezzo, cui si è aggiunto il rimborso di un finanziamento concesso alla società dai precedenti soci per circa 6 milioni di euro; sono inoltre previsti alcuni earn-out subordinati al realizzarsi di alcune condizioni sospensive;
  • la cessione, perfezionata il 19 giugno 2023, della partecipazione, pari al 65%, detenuta nel capitale della società Termica Cologno, operante nel settore termoelettrico, per un corrispettivo di circa 6 milioni di euro; la cessione ha determinato l'iscrizione di una plusvalenza di circa 2 milioni di euro inclusa nel margine operativo lordo;
  • l'acquisizione, perfezionata il 27 luglio 2023 da parte di Edison Rinnovabili, del 100% della società Tes Development, dedicata a progetti di sviluppo nel settore fotovoltaico, per un corrispettivo di circa 10 milioni di euro; sono inoltre previsti alcuni earn-out subordinati al realizzarsi di alcune condizioni sospensive. La società è valutata ai sensi dell'IFRS 3 revised come Group of assets acquisition.

Si segnalano inoltre le seguenti operazioni che non incidono sull'area di consolidamento:

  • la fusione, in data 1 aprile 2023, della società Bonorva Windenergy in Edison Rinnovabili;
  • l'acquisizione, in data 21 giugno 2023, di un'ulteriore quota, pari a circa l'11,3%, di Sistemi di Energia da parte di Edison Spa, che ora detiene circa il 99,5% della società;
  • la fusione, in data 1 luglio 2023, delle società Ambyenta, Ambyenta Campania e CEA Biogas in Edison Next Environment;
  • l'acquisizione, in data 12 settembre 2023 da parte di Edison Next, del 49% della società Nyox, partecipata per la restante quota del 51% da Polytec. La società, valutata con il metodo del patrimonio netto, opera nella

realizzazione di impianti fotovoltaici per i clienti industriali. L'acquisizione è avvenuta per un corrispettivo di circa 17 milioni di euro; sono inoltre previsti alcuni earn-out subordinati al realizzarsi di alcune condizioni sospensive;

• le modifiche, intervenute nei mesi di luglio e settembre 2023, alla compagine sociale della società Gaxa, per effetto delle quali Edison Energia, che precedentemente deteneva il 70% del capitale, è ora titolare di una quota di partecipazione pari al 95%, mentre il residuo 5% è detenuto da Italgas; conseguentemente, la valorizzazione delle opzioni di acquisto della quota di minoranza del capitale è ora riferita al residuo 5% non di pertinenza di Edison Energia.

Eventi di rilievo

Edison Next al fianco di Iris Ceramica Group per H2 Factory™, la prima industria a idrogeno verde di lastre in ceramica

11 luglio 2023- Iris Ceramica Group, leader mondiale nella realizzazione di soluzioni innovative e grandi lastre in ceramica tecnica di alta gamma per il settore design, arredo e architettura ed Edison Next, società del gruppo Edison che accompagna clienti e territori nel loro percorso di decarbonizzazione e transizione ecologica, annunciano la firma di un accordo per lo sviluppo di H2 Factory™ il nuovo stabilimento produttivo di Castellarano (in provincia di Reggio Emilia) che utilizzerà idrogeno verde - ossia alimentato da energia rinnovabile - prodotto grazie a un sistema all'avanguardia realizzato su misura.

Gabetti Lab ed Edison Energia annunciano l'entrata in esercizio delle prime tre comunità energetiche condominiali

17 luglio 2023- Gabetti Lab e Edison Energia annunciano l'entrata in esercizio delle prime tre comunità energetiche condominiali a Bergamo, San Lazzaro di Savena (BO) e Dalmine (BG). L'accordo, avviato nel 2021, prevede un ambizioso piano di sviluppo di comunità energetiche condominiali in Italia. I due partner ad oggi hanno oltre 40 accordi in essere per più di 2 MW di capacità fotovoltaica in Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Calabria e Piemonte. Edison Energia ha di recente annunciato l'obiettivo di realizzare 2.200 comunità energetiche in ambito condominiale per oltre 120 MW di capacità fotovoltaica totale entro il 2030. Il successo della partnership è dimostrato dalla dimensione del portafoglio in essere che è superiore alla capacità installata a fine 2022 di tutte le comunità energetiche in Italia.

Edison Next rafforza la partnership con Haupt Pharma Latina (gruppo Aenova) proseguendo il percorso di transizione energetica con un nuovo impianto fotovoltaico da oltre 1 MW

27 luglio 2023- Edison Next e Haupt Pharma Latina, società del gruppo Aenova, tra i leader mondiali nel campo farmaceutico, compiono un altro importante passo lungo la strada della decarbonizzazione del sito produttivo di Borgo San Michele a Latina, che, con 600 dipendenti e 40.000 metri quadrati di estensione, è uno dei più grandi dell'intero gruppo Aenova e si inserisce in un territorio considerato il polo farmaceutico laziale.

In particolare, Edison Next, grazie a un contratto della durata di 15 anni firmato con Aenova, si occuperà della progettazione, installazione, manutenzione e gestione di un nuovo impianto fotovoltaico a inseguimento solare di potenza pari a 1,135 MW, da installare a terra all'interno del perimetro produttivo del sito di Latina. L'impianto, che entrerà in esercizio entro la fine dell'anno, sarà in grado di produrre oltre 2.000 MWh l'anno.

Eni e Edison firmano l'accordo di collaborazione per gli interventi ambientali relativi agli stabilimenti storici ex Montedison

1° agosto 2023- Eni ed Edison hanno comunicato di aver sottoscritto un'intesa che sancisce la collaborazione tra le due aziende per la gestione dei progetti di risanamento ambientale in tutti i siti industriali a suo tempo (1989) conferiti da Montedison a Enichem. L'accordo regolerà il paritetico concorso economico per gli interventi di bonifica, già da tempo avviati dalle società di Eni, Eni Rewind e Versalis, in esecuzione dei progetti decretati dal Ministero dell'Ambiente, inaugurando una nuova stagione di cooperazione tra Eni e Edison che metterà a frutto le esperienze e tecnologie acquisite da Eni Rewind e da Edison Next Environment. Le attività di bonifica procederanno in continuità.

Edison Next entra in Nyox, società di Polytec, leader della progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici per la decarbonizzazione dell'industria italiana

13 settembre 2023- Edison Next e Polytec, azienda italiana leader nell'automazione industriale, nell'intelligenza artificiale e nella costruzione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, annunciano la costituzione di una partnership strategica che vede l'ingresso di Edison Next nella società Nyox Srl.

La joint venture, partecipata da Polytec al 51% e da Edison Next al 49%, si focalizza sulla realizzazione chiavi in mano (engineering procurement and construction) di impianti fotovoltaici. La missione della nuova società è di mettere a disposizione di Edison Next nuova capacità fotovoltaica, consentendo a quest'ultima di offrire ai propri clienti industriali soluzioni competitive per decarbonizzare i processi produttivi e ridurre i costi energetici. Nyox potrà, per una parte residuale, offrire le stesse prestazioni anche ad operatori terzi. L'obiettivo industriale è quello di realizzare 500 MW di nuova capacità fotovoltaica in un arco temporale di cinque anni, al raggiungimento del quale Edison Next potrà esercitare l'opzione di acquisto della totalità del capitale di Nyox.

Edison inaugura la nuova centrale idroelettrica di Quassolo (To) realizzata con la partecipazione delle comunità locali

15 settembre 2023- Edison inaugura la nuova centrale idroelettrica di Quassolo, in provincia di Torino, confermando il proprio ruolo di operatore responsabile impegnato nella transizione energetica e compiendo un ulteriore passo in avanti nello sviluppo di impianti da fonte rinnovabile e nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione fissati a livello nazionale ed europeo.

La centrale di Quassolo, situata lungo la sponda sinistra del fiume Dora Baltea, è un impianto ad acqua fluente di piccola derivazione con una potenza installata di 2.700 kW e una producibilità di 8.300.000 kWh all'anno, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico di circa 3.000 famiglie e di evitare l'emissione in atmosfera di 3.300 tonnellate di CO2 all'anno.

Alla realizzazione della centrale hanno partecipato anche i residenti dei comuni di Quassolo, Borgofranco di Ivrea, Quincinetto, Tavagnasco, Montalto Dora e Settimo Vittone, oltre ai clienti di Edison Energia di tutta Italia, aderendo alla campagna di crowdfunding Edison Crowd per Quassolo lanciata dal Gruppo nel 2022 e scegliendo così di diventare protagonisti della transizione energetica del proprio territorio. Ai partecipanti all'iniziativa viene corrisposto un interesse fisso annuo lordo (pari al 6% per i cittadini dei sei comuni e 5% per i clienti Edison) sulle somme investite, ogni sei mesi a partire dal 30 aprile 2022 fino al 30 aprile 2025.

Edison sarà Fondatore Permanente della Fondazione Teatro alla Scala

2 ottobre 2023- Edison, già Fondatore Sostenitore dal 2020, diventerà Fondatore Permanente del Teatro alla Scala. L'impegno sarà formalizzato nel mese di novembre 2023 con la cooptazione da parte dell'Assemblea della Fondazione Teatro alla Scala, presieduta dal Sindaco di Milano Giuseppe Sala.

Il legame che unisce Edison e il Teatro alla Scala ha radici profonde. È stata Edison, esattamente 140 anni fa, a illuminare per la prima volta il Teatro alla Scala, grazie all'energia elettrica generata dalla prima centrale termoelettrica dell'Europa continentale, in via Santa Radegonda, a pochi passi dal Duomo di Milano.

Edison conferma, inoltre, l'impegno al fianco del Teatro alla Scala sostenendo per il tredicesimo anno consecutivo la Serata inaugurale del prossimo 7 dicembre con l'opera Don Carlo di Giuseppe Verdi.

Edison compie 140 anni e annuncia l'obiettivo di raddoppiare l'EBITDA al 2030 accelerando le attività nella transizione energetica

4 ottobre 2023- Nel 140° anniversario dall'avvio delle attività, Edison guarda avanti e presenta la strategia di sviluppo al 2030 e le ambizioni al 2040, volte a consolidare l'impegno nella transizione ecologica a supporto dei clienti e nella sicurezza e autonomia del sistema energetico nazionale.

Edison accelera il percorso dell'Italia nella transizione energetica attraverso un piano che prevede investimenti per 10 miliardi di euro tra il 2023 e il 2030, di cui l'85% in linea con i Sustainable Development Goals (SDG's) dell'Organizzazione delle Nazioni Unite.

Con questo piano il Gruppo ha l'obiettivo di raddoppiare l'EBITDA in una forchetta tra 2 e 2,2 miliardi di euro al 2030 rispetto a 1,1 miliardi di euro nel 2022. Questo obiettivo verrà raggiunto grazie a un significativo cambiamento del portafoglio industriale che porterà le attività a emissioni dirette nulle o quasi nulle a rappresentare il 70% dell'EBITDA rispetto alla media dell'ultimo triennio pari al 35%. Tale evoluzione sarà finanziata tramite flussi di cassa operativi e un livello di debito in linea con rating investment grade.

Il portafoglio di attività al 2030 vedrà la generazione elettrica rinnovabile rappresentare oltre il 45% della redditività del Gruppo, i servizi ai clienti industriali, domestici e alla pubblica amministrazione contribuiranno per circa un quarto, il gas e la produzione termoelettrica ne rappresenterà il 30%.

Edison e Kgal firmano accordo per lo sviluppo di un impianto fotovoltaico da 150 MW

10 ottobre 2023- Edison e il gestore tedesco del fondo per le energie rinnovabili KGAL, KGAL ESPF 4, rendono noto di aver firmato un Power Purchase Agreement (PPA), volto alla realizzazione di un impianto fotovoltaico nel Lazio. Con una potenza installata di circa 150 MW, l'impianto sarà uno dei fotovoltaici più grandi in Italia. L'accordo ha una durata decennale e prevede il ritiro da parte di Edison di tutta l'energia rinnovabile prodotta (attestato dalle relative garanzie di origine), mentre KGAL si occuperà della realizzazione e successiva gestione operativa dell'asset. Secondo le stime, l'impianto produrrà circa 240 GWh annui, evitando l'emissione in atmosfera di oltre 100.000 tonnellate di CO₂ equivalenti all'anno.

Edison: completata la cessione della partecipazione in Reggane Nord a Repsol e Wintershall Dea

13 ottobre 2023- Edison rende noto che a seguito dell'approvazione da parte delle autorità algerine - con decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in data 12 ottobre 2023 - degli accordi sottoscritti il 4 maggio e il 29 giugno 2022, è divenuta efficace la cessione della partecipazione dell'11,25%, detenuta nella licenza Reggane Nord in Algeria, a Repsol (6,75%) e a Wintershall Dea (4,50%). Il campo di Reggane Nord produce gas che è interamente venduto a Sonatrach in virtù di un contratto a lungo termine. La società informa che rimane invariato il valore dell'operazione precedentemente comunicato, pari a circa 100 milioni di dollari (alla data di riferimento del 1° gennaio 2022), così come tutti gli altri termini e condizioni.

Edison firma un nuovo PPA per lo sviluppo di un nuovo impianto fotovoltaico da 87 MW nel Lazio e il successivo acquisto di energia green

24 ottobre 2023- Edison ha annunciato la firma di un PPA, propedeutico alla realizzazione di un impianto fotovoltaico con una potenza installata di 87 MW nel Lazio, in provincia di Viterbo. L'accordo ha una durata decennale e prevede il ritiro da parte di Edison di tutta l'energia rinnovabile prodotta, per essere messa a disposizione dei suoi clienti.

Contesto esterno

Quadro economico di riferimento

Nella prima metà del 2023 l'economia globale si è dimostrata più resiliente del previsto, ma le prospettive di crescita rimangono deboli, complici, da una parte, il rientro delle politiche fiscali di supporto avviate per fronteggiare gli effetti della pandemia di COVID-19 e, dall'altra, il manifestarsi degli effetti delle politiche restrittive poste in essere dalle autorità monetarie per contenere gli elevati livelli di inflazione con cui l'economia mondiale si è trovata a fare i conti dalla fine del 2021. Insieme al rapido aumento dei tassi ufficiali sono infatti aumentati anche i tassi di interesse per la concessione di mutui ipotecari e finanziamenti, contribuendo al peggioramento del clima di fiducia di famiglie e imprese.

Nonostante le politiche monetarie restrittive adottate su scala globale, nel 2023 è ancora l'inflazione a fare da padrone. Nello specifico, se nella prima parte dell'anno l'inflazione complessiva è apparsa in flessione, grazie al calo dei prezzi dei prodotti alimentari e dell'energia, la componente core (che esclude le voci più volatili dell'energia e dei generi alimentari) rimane tuttavia persistente, guidata dal settore dei servizi e da mercati del lavoro ancora sbilanciati dal lato della domanda, e ampiamente al di sopra degli obiettivi delle banche centrali. Si ha dunque il rischio di un ulteriore inasprimento delle politiche monetarie, con possibili nuovi aumenti dei tassi di interesse o il loro mantenimento su livelli elevati per un periodo di tempo più lungo.

Ora, l'esplosione della drammatica crisi in Medio Oriente, oltre a innescare l'ennesima emergenza umanitaria e a minare i già delicati equilibri geopolitici mondiali, ha già avuto i primi effetti anche sui prezzi delle materie prime energetiche, che sono tornati a crescere, gettando dunque nuova benzina sull'inflazione. E getta nuovamente lo scacchiere mondiale in una condizione di estrema incertezza che andrà ad impattare sull'inflazione e sulla crescita economica.

Prima dell'esplosione del conflitto in Medio Oriente le previsioni per l'anno in corso erano di una crescita del PIL mondiale intorno al 3%, stimato in rallentamento di circa mezzo punto percentuale nel 2024. Buona parte della crescita continuerà a provenire dall'Asia, nonostante una ripresa più debole del previsto in Cina, alle prese con una profonda crisi del settore immobiliare. Anche il commercio mondiale continuerà a risentire dell'indebolimento dell'economia cinese e del mancato supporto che la stessa aveva garantito in passato alla dinamicità dei mercati internazionali.

Quanto all'inflazione, i nuovi shock nel comparto dell'energia conseguenti all'esplosione della crisi mediorientale, ne allontaneranno verosimilmente la graduale moderazione che era prevista nel corso del 2023 (stimata al +5,3% da Prometeia) e del 2024 (+4,0%), mantenendola comunque ancora al di sopra degli obiettivi delle banche centrali nella maggior parte delle economie. L'incertezza sulla dinamica dell'inflazione mondiale riguarda anche i prezzi dei prodotti agricoli e alimentari, non potendo escludere nuove tensioni legate all'evoluzione del conflitto russo-ucraino, così come i possibili effetti negativi esercitati dal Niño sui raccolti e quindi sui prezzi internazionali di alcune di queste commodity.

Pertanto, fino a quando permarranno pressioni inflazionistiche, con il rischio di nuovi rialzi dei prezzi, non si possono escludere a priori ulteriori inasprimenti delle politiche monetarie, per quanto si sia verosimilmente giunti al termine della fase rialzista dei tassi di policy sia in Europa che negli Stati Uniti (ma non in Cina), i cui effetti non si sono tuttavia ancora completamente esauriti.

Entrando nel merito delle principali aree economiche, Stati Uniti ed Europa rallentano significativamente la loro crescita, evitando però di entrare in recessione grazie al buon andamento dell'occupazione che consente la tenuta dei redditi disponibili delle famiglie e dunque dei consumi (seppur con differenze tra i Paesi europei).

Negli Stati Uniti la crescita economica (a settembre stimata intorno al +2% nel 2023) appare più sostenuta rispetto a quella dell'Europa, sebbene non sufficiente a fare da traino all'economia mondiale. Le famiglie americane stanno infatti riducendo la propensione al risparmio, facendo ricorso al tesoretto accumulato durante la pandemia, che tuttavia è ora in fase di esaurimento. I consumi, inoltre, sono stati sostenuti dalla buona tenuta del mercato del lavoro, che si è accompagnata a una crescita salariale che, a sua volta, ha consentito di limitare l'erosione del potere d'acquisto delle famiglie. Migliore, negli Stati Uniti, anche la dinamica dell'inflazione che si assesta su livelli inferiori a quelli europei (e che per il 2023 a settembre era prevista è prevista intorno al 4%).

Quanto all'Europa, la maggiore fragilità della sua crescita economica (a settembre stimata intorno allo 0,5% per l'anno in corso), rispetto agli Stati Uniti, deriva dalla minor tenuta della spesa delle famiglie. Tra i fattori di maggior debolezza dei

consumi nel continente europeo occorre anzitutto considerare il fatto che i salari reali sono calati di più rispetto agli Stati Uniti; ma la domanda interna, in Europa, appare più debole anche per la maggiore intensità degli shock subiti negli ultimi anni (impennata dei costi energetici e vicinanza ai territori di guerra), per la maggiore sensibilità delle famiglie ai livelli di inflazione (e la più marcata prudenza che le caratterizza) e per la maggiore incertezza delle imprese sulla domanda prospettica. La propensione al risparmio delle famiglie è infatti tornata a crescere nel 2023, e permane su livelli superiori a quelli pre-pandemia. Nonostante il buon andamento del mercato del lavoro (il tasso di disoccupazione ha toccato a luglio il minimo assoluto, scendendo al 6,4%), la parte di reddito nazionale associata al lavoro è stata inferiore rispetto a quella riconducibile ai profitti delle imprese, contrariamente a quanto avvenuto negli Stati Uniti. Di conseguenza se, da una parte, la debolezza sul fronte dei consumi delle famiglie mantiene basso il rischio di spinte inflazionistiche dal lato della domanda, contribuendo a una crescita debole dell'attività economica europea, dall'altra imprese relativamente più solide potranno trainare la ripresa una volta ridotta l'incertezza prospettica sulla domanda mondiale, sulla dinamica dei prezzi dei fattori produttivi e in generale sull'inflazione. Su quest'ultimo fronte, fino all'esplosione del conflitto tra Israele e Hamas, in Europa era soprattutto la componente core dell'inflazione che tardava ad allentarsi. L'inflazione complessiva si era infatti ridotta maggiormente grazie alle misure di mitigazione adottate dai governi di alcuni Paesi e che hanno distorto verso il basso la componente dell'energia, ma che sono destinate ad esaurirsi. Per l'anno in corso era prevista di poco superiore al 5%, ma i drammatici avvenimenti in corso potrebbero spingerla di nuovo verso l'alto.

Infine, mentre Stati Uniti ed Europa sono alle prese con azioni restrittive di politica monetaria (l'innalzamento dei tassi di policy ha comportato l'aumento dei tassi di finanziamento delle imprese e dei mutui ipotecari), la Cina si trova in una situazione ciclica che richiede il sostegno della politica economica alla crescita. Per il gigante asiatico il problema principale non è infatti il raffreddamento dei prezzi, quanto il rischio della caduta in una situazione di deflazione. Le difficoltà maggiori riguardano il settore immobiliare, cruciale per l'economia del Paese. La profonda crisi che sta attraversando il suo settore immobiliare determinerà nei prossimi anni una crescita del PIL inferiore all'obiettivo governativo (intorno al 5%), causa la persistente sfiducia delle famiglie e l'elevata incertezza prospettica delle imprese, per via della debolezza della domanda interna e delle tensioni commerciali e politiche a livello internazionale. Ampiamente al di sotto di quanto auspicato dalle autorità monetarie cinesi è anche il livello d'inflazione (prevista al +1,5% nel 2023), con un contributo significativo al processo disinflazionistico mondiale, che a sua volta si giova della debolezza del settore immobiliare che contribuisce ad evitare spinte inflazionistiche nei mercati internazionali dei metalli, per i quali la Cina rappresenta il player principale.

In tale contesto macroeconomico, in Italia, dopo il rimbalzo positivo nel primo trimestre che aveva diffuso un moderato ottimismo, nel secondo il PIL ha registrato una brusca frenata (-0,4% rispetto al trimestre precedente), alimentando la convinzione che la fase espansiva potrebbe aver concluso la sua corsa, in linea con il rallentamento di quella globale. Gli indicatori congiunturali portano infatti a prevedere un quarto trimestre 2023 stagnante, motivo per cui Prometeia, nel Rapporto di settembre, ha rivisto al ribasso le stime di crescita del PIL per il 2023: dal +1,1% di luglio si scende ad un +0,7% e ancor più critico appare il 2024 quando la crescita dovrebbe fermarsi allo 0,4%.

Oltre alle tendenze legate al rallentamento del commercio globale, sono tre i principali fattori domestici che vincolano il ritmo di crescita del nostro Paese:

1) il peggioramento della domanda interna che riflette, da un lato, la stagnazione della spesa delle famiglie (causa inflazione, aumento dei costi e conseguente perdita di potere d'acquisto dei salari) e, dall'altro, la caduta della spesa delle amministrazioni e degli investimenti. Gli investimenti risentono pesantemente del depotenziamento degli incentivi fiscali, in particolare di quelli strumentali di Industria 4.0 (che sono stati dimezzati) e quelli relativi alle costruzioni del Superbonus e del Bonus facciate (che non è stato prorogato);

2) i margini per le politiche espansive sono ridotti: tolto il finanziamento dei contratti pubblici, delle spese indispensabili per assicurare la coesione sociale e dei debiti fiscali derivanti dai bonus edilizi (80 miliardi di euro che dovranno essere onorati nei prossimi 4 anni), le risorse disponibili per nuovi interventi di sostegno sono davvero limitate a pochi decimi di PIL. Appare dunque evidente che ci sarà poco margine di manovra considerato che il finanziamento del debito, a causa dei tassi in rialzo, pesa sempre di più sui conti pubblici;

3) il rischio che il contributo del PNRR continui a rimanere scarso: le modifiche proposte dal governo alla UE (15,9 miliardi di revoche di finanziamenti e una ricomposizione che riduce gli investimenti pubblici e aumenta i contributi a

quelli privati) porteranno infatti a cancellazioni e ritardi nell'esecuzione dei progetti che si sommeranno a quelli già consistenti del 2021 e 2022, indebolendo di fatto l'impatto positivo previsto per il biennio 2023-2024; basti pensare che 18 obiettivi sui 69 previsti dal cronoprogramma originario per il secondo semestre 2023 verranno eliminati o rinviati.

Nel frattempo, l'indice dei prezzi al consumo che aveva cominciato a frenare per il calo delle componenti più volatili, dai prezzi dei beni energetici agli alimentari freschi, potrebbe ora, a seguito del nuovo conflitto, tornare a crescere nuovamente; mentre ancora limitato era il rallentamento della componente core. Nei prossimi mesi, la previsione di una continua frenata che avrebbe portato l'inflazione al consumo in media d'anno al 5,7%, in discesa dall'8,2% del 2022, potrebbe essere disattesa. In ogni caso, occorre essere consapevoli che l'economia è destinata ad assestarsi su livelli di prezzo permanentemente più elevati rispetto al periodo pre-COVID: +70% per il comparto dell'energia, +20% per i prodotti alimentari, +10% per gli altri beni e servizi. Bollette e carrello della spesa resteranno dunque alle stelle, mentre la crescita dei salari non consentirà un recupero della perdita di potere d'acquisto e, più in generale, anche la ricchezza finanziaria accumulata dalle famiglie subirà una decurtazione del suo valore reale.

Dal 2025, in assenza di altri shock significativi, l'economia italiana potrebbe tornare sui ritmi medi di crescita precrisi e con inflazione moderata; questo perché l'attuazione del PNRR consentirebbe di mantenere l'economia su un ritmo di crescita del PIL pro capite positivo nonostante il venir meno dell'impulso della politica di bilancio, alle prese con l'obiettivo di riportare l'indebitamento sotto il 3% e il debito su un percorso obbligato di discesa.

Per concludere, una nota positiva sul fronte dell'occupazione: dopo il calo registrato a luglio, ad agosto 2023 l'ISTAT registra un incremento di 59 mila unità rispetto al mese precedente, soprattutto tra i dipendenti a termine. Il numero degli occupati si attesta così a 23 milioni 593 mila, con un aumento tendenziale pari a 550 mila dipendenti permanenti e 48 mila autonomi, mentre il numero dei dipendenti a termine risulta inferiore ai 74 mila.

Nel corso dei primi nove mesi del 2023 l'euro ha, complessivamente, riportato un apprezzamento nei confronti del dollaro rispetto al medesimo periodo del 2022: la media del tasso di cambio euro/dollaro si è attestata a 1,08, registrando un aumento dell'1,7%. Tale dinamica è stata principalmente legata alla maggiore politica restrittiva della BCE, che lo scorso anno si era mossa più tardi rispetto alla FED per contrastare la crescita dell'inflazione, ed ha quindi compensato questo ritardo con maggiori rialzi rispetto all'istituto americano nel 2023.

Osservando l'andamento mensile del 2023 si rileva un prevalente trend di crescita nel primo semestre, che ha permesso al tasso di cambio euro/dollaro di portarsi, a partire da aprile, a livelli più alti rispetto a quelli dello stesso periodo dell'anno precedente. Nel terzo trimestre dell'anno il tasso di cambio ha mostrato un calo, determinando un deprezzamento dell'euro su base congiunturale sulla scia del differente andamento delle economie statunitense ed europea.

Negli Stati Uniti la FED, dopo i forti rialzi dei tassi di interesse nel 2022, ha diminuito l'aggressività della propria politica monetaria. La banca centrale americana ha, infatti, aumentato i tassi di 25 punti base a febbraio, marzo e maggio, per poi mantenere il livello fisso a giugno, realizzare un ulteriore aumento di 25 punti base a luglio e mantenere i tassi fermi a settembre. Attualmente, quindi, i tassi di interesse americani oscillano nella fascia 5,25-5,5%. Nel terzo trimestre 2023 l'economia degli Stati Uniti ha mostrato segnali di resilienza, aumentando le possibilità di un atterraggio morbido della politica monetaria restrittiva e allontanando le preoccupazioni per una possibile recessione, che avevano caratterizzato la prima parte dell'anno. Tale contesto, unito a un'inflazione ancora a livelli sostenuti, ha alimentato le aspettative per nuovi rialzi dei tassi da parte della FED nei prossimi mesi.

Nell'Eurozona la BCE ha iniziato l'anno con un approccio maggiormente restrittivo, realizzando due rialzi dei principali tassi per 50 punti base nel primo trimestre, per poi aumentarne ulteriormente il livello di 25 punti base in ciascuno dei quattro successivi incontri, portando nel mese di settembre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 4,5%, ai massimi dal 2001. In totale, il differenziale dei tassi di interesse tra le due sponde dell'oceano si è dunque ridotto nel corso del 2023 di 100 punti base, passando dal 2% di fine 2022 all'1% di settembre. La BCE, tuttavia, ha lasciato intendere che nei prossimi mesi i tassi di interesse potrebbero rimanere stabili, anche alla luce della possibile persistenza dell'attuale fase di debolezza dell'economia. Le previsioni macroeconomiche trimestrali della BCE, diffuse in settembre, hanno visto una revisione al ribasso della stima di crescita del PIL, che è attesa allo 0,7% nel 2023 (rispetto

allo 0,9% indicato a giugno) e all'1,0% nel 2024. Le previsioni dell'inflazione sono invece state riviste al rialzo, nel 2023 dovrebbe ammontare in media al 5,6% (rispetto alla stima di 5,4% di giugno), per poi scendere al 3,2% nel 2024. L'andamento mensile del tasso di cambio di quest'anno e dell'anno precedente è rappresentato nel seguente grafico:

Per quanto riguarda i mercati petroliferi, la quotazione media del Brent nei primi nove mesi del 2023 si è attestata a 82,1 USD/bbl, in riduzione del 19,7% rispetto alla media registrata nello stesso periodo del 2022. Nel primo semestre dell'anno i prezzi hanno mostrato un andamento per lo più ribassista, trainato dall'incertezza circa lo scenario economico globale. Gli incrementi dei tassi di interesse da parte delle principali banche centrali, infatti, hanno creato aspettative di un peggioramento della crescita economica, e di conseguenza hanno impattato negativamente le aspettative sui consumi petroliferi. Il recupero della spesa di famiglie e imprese in Cina, primo paese importatore di petrolio a livello globale, è stato più lento del previsto, limitando la ripresa della domanda petrolifera. Durante il terzo trimestre i prezzi hanno mostrato un aumento a seguito delle estensioni dei tagli alla produzione dei paesi dell'alleanza OPEC+. Alle riduzioni dell'offerta previste dall'accordo dell'OPEC+ - prorogate a tutto il 2024 - si sono aggiunti dei tagli volontari decisi dai singoli produttori. In particolare, l'Arabia Saudita da luglio ha implementato un taglio aggiuntivo di un milione di barili/giorno, tale scelta nel mese di settembre è stata estesa fino al termine dell'anno. Allo stesso modo anche la Russia ha preso decisioni simili con una riduzione di 300 mila barili/giorno. Di conseguenza le quotazioni hanno registrato un sensibile aumento nel mese di settembre, superando per la prima volta nel 2023 i 90 dollari al barile, ricevendo supporto dalle prospettive di una minore offerta globale nell'ultima parte dell'anno. Le migliori prospettive economiche negli Stati Uniti e in Cina hanno supportato ulteriormente i prezzi nel terzo trimestre. Le autorità cinesi, in particolare, hanno adottato diverse misure di stimolo per l'economia negli ultimi mesi, tra cui un inatteso taglio dei tassi di interesse da parte della banca centrale ad agosto.

La quotazione del greggio in euro si è attestata a un livello medio di 75,8 €/bbl, in riduzione del 21,2% rispetto ai primi nove mesi del 2022. Tale decrescita è risultata più elevata di quella in dollari a seguito del rafforzamento dell'euro. La tabella e il grafico che seguono riportano rispettivamente i valori medi per trimestre e la dinamica mensile nel corso dell'anno corrente e dell'anno precedente:

9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Prezzo petrolio USD/bbl(1) 82,1 102,2 (19,7%) 85,9 97,7 (12,0%)
Cambio USD/euro 1,08 1,06 1,7% 1,09 1,01 8,1%
Prezzo petrolio euro/bbl 75,8 96,2 (21,2%) 79,0 96,9 (18,5%)

(1) IPE Brent

Andamento del mercato energetico italiano

Bilancio di Energia Elettrica in Italia e scenario di riferimento

TWh 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Produzione netta: 196,8 211,5 (7,0%) 71,2 72,7 (2,0%)
- Termoelettrica 121,9 145,4 (16,2%) 42,2 49,9 (15,4%)
- Idroelettrica 29,1 23,0 26,7% 12,3 8,5 44,9%
- Fotovoltaica 25,7 23,4 9,7% 10,6 9,0 18,3%
- Eolica 16,1 15,6 3,1% 4,7 4,0 19,8%
- Geotermoelettrica 4,0 4,1 (2,4%) 1,3 1,4 (1,4%)
Saldo netto import/export 37,4 32,6 14,8% 11,3 11,1 1,4%
Consumo pompaggi (1,7) (2,0) (14,3%) (0,5) (0,7) (24,1%)
Totale domanda 232,5 242,1 (4,0%) 82,0 83,1 (1,4%)

Fonte: elaborazione su dati preconsuntivi 2023 e 2022 Terna, al lordo delle perdite di rete.

La domanda lorda di energia elettrica in Italia del terzo trimestre 2023 è diminuita dell'1,4% rispetto allo stesso periodo del 2022, attestandosi a 82 TWh (TWh = miliardi di KWh). Forti decrementi della richiesta elettrica si sono osservati a luglio (-3,3%, -1 TWh) e ad agosto (-1,1%, -0,3 TWh). Viceversa, a settembre i consumi elettrici hanno mostrato una timida ripresa (+0,8%, +0,2 TWh su base annua).

Guardando il contributo al bilancio elettrico per fonte nazionale sul terzo trimestre, si denota innanzitutto un aumento del contributo delle fonti rinnovabili al mix produttivo nazionale. Negli scorsi tre mesi, la generazione idroelettrica è aumentata circa del 45% su base annua (+3,8 TWh). Per le fonti fotovoltaica ed eolica l'incremento è stato più contenuto, e pari rispettivamente a +18,3% (+1,6 TWh) e +19,8% (+0,7 TWh) su base annua.

Di conseguenza, la generazione da impianti termoelettrici si è contratta complessivamente del 15,4% (-7,7 TWh) rispetto ad un anno fa. Il calo più marcato si è osservato nel corso del mese di agosto (-3,3 TWh, -21% su base annua).

Nel complesso, nei precedenti tre mesi, la produzione netta di energia a livello nazionale è diminuita del 2% su base annua (-1,5 TWh). Sul progressivo dei primi nove mesi dell'anno, il decremento è stato più marcato e pari al 7% (-14,7 TWh) rispetto allo stesso periodo del 2022.

A completare il quadro rimangono le importazioni nette che, nel terzo trimestre, hanno evidenziato un leggero incremento in confronto all'anno scorso (+1,4% o 0,2 TWh, su base annua). La produzione nazionale ha coperto complessivamente nel trimestre una percentuale pari all'86,3% della domanda. A seguito dei maggiori flussi in import, tale valore risulta in leggera contrazione rispetto a quello dell'anno precedente (86,7%).

Con riferimento allo scenario prezzi al 30 settembre 2023, la quotazione media nei primi nove mesi del 2023 del PUN TWA (Prezzo Unico Nazionale Time Weighted Average) si è attestata su un livello di 128,4 euro/MWh, registrando una sensibile contrazione, con un calo del 60,4% rispetto al dato relativo allo stesso periodo dell'anno precedente (324,2 euro/MWh). Nel terzo trimestre 2023 la quotazione media è risultata pari a 113,2 euro/MWh, in forte diminuzione su base tendenziale nel confronto con i massimi raggiunti nel terzo trimestre del 2022 (472,0 euro/MWh), mentre rispetto al secondo trimestre 2023 il calo è stato meno deciso, facendo segnare un -1,8%.

La contrazione dei prezzi rispetto al 2022 è stata guidata principalmente dal marcato ribasso dei costi del gas ed è avvenuta in un contesto di diminuzione dei consumi elettrici, impattati dal rallentamento della crescita economica.

Osservando l'andamento mensile del PUN, i prezzi hanno mostrato un andamento al ribasso durante i primi sei mesi dell'anno per poi segnare un limitato rialzo nel trimestre estivo, caratterizzato da un aumento stagionale della domanda per il raffrescamento. In ogni caso le minori tensioni osservate sul mercato gas hanno limitato il rialzo, soprattutto in confronto con gli elevati livelli osservati durante il 2022.

A partire da maggio si è registrato un aumento delle precipitazioni, che hanno riportato i livelli dei bacini idrici sul territorio italiano in linea rispetto a quanto osservato nei cinque anni precedenti e hanno favorito un incremento della generazione idroelettrica. Il valore minimo dell'anno del PUN è stato raggiunto a giugno quando si è attestato ad una media mensile di 105,3 euro/MWh, valore più basso dall'estate 2021. Lo scostamento annuale più marcato è avvenuto in agosto con una contrazione del 79,4%, a causa del picco storico raggiunto nello stesso mese dello scorso anno. Inoltre, le quotazioni sono state influenzate dal sensibile miglioramento della capacità disponibile del parco nucleare francese rispetto ai valori molto bassi del 2022. Di conseguenza l'import in Italia, specialmente da Francia e Svizzera, è aumentato registrando circa il +15% rispetto a quanto osservato nei primi nove mesi del 2022.

Nel seguente grafico è rappresentato il confronto dell'andamento mensile dei due anni in esame:

Per quanto riguarda i prezzi zonali, la dinamica ribassista dei primi nove mesi del 2023 si è affermata nella totalità delle zone, con le quotazioni che sono diminuite nell'intorno del 60% rispetto ai nove mesi dell'anno precedente. La contrazione più significativa è avvenuta nelle zone settentrionali, maggiormente influenzate dall'aumento della produzione idroelettrica e dell'import dalla Francia. I gruppi di ore F1, F2 e F3 hanno mostrato un decremento su tutte le fasce rispetto ai primi nove mesi del 2022 (rispettivamente -61,5%, -59,6% e -60,1%), in linea con quanto fatto registrare dal PUN.

Analogamente a quanto osservato sul mercato italiano, i paesi esteri hanno evidenziato una flessione dei prezzi: in Francia le quotazioni sono risultate in riduzione del 65,5% attestandosi a 102,4 euro/MWh. La diminuzione è stata più marcata rispetto a quanto osservato nei mercati limitrofi grazie alla maggiore generazione nucleare, la cui disponibilità si è riportata in estate sui livelli intorno alla media degli ultimi cinque anni, dopo che lo scorso anno le numerose manutenzioni avevano ridotto sensibilmente l'output nucleare. Il mercato tedesco ha visto le quotazioni più che dimezzate, attestandosi ad una media di 99,5 euro/MWh, tale calo è stato guidato dalla robusta disponibilità di capacità da fonti rinnovabili. A metà aprile la Germania ha completato il phase out dal nucleare, con la chiusura degli ultimi tre reattori, e ciò ha portato, nei mesi successivi, ad un aumento delle importazioni principalmente dalla Francia.

Mld/mc 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Servizi e usi civili 18,2 20,9 (13,2%) 2,6 2,7 (2,1%)
Usi industriali 8,5 9,2 (6,9%) 2,7 2,6 3,2%
Usi termoelettrici 15,8 19,3 (17,9%) 5,9 6,5 (8,4%)
Consumi e perdite di
sistema
3,0 2,0 50,4% 1,2 0,5 127%
Totale domanda 45,5 51,4 (11,4%) 12,4 12,2 1,0%

Bilancio di Gas Naturale in Italia e scenario di riferimento

Fonte: Snam Rete Gas (2022 e gennaio-luglio 2023: dati bilancio definitivo, agosto e settembre 2023: dati bilancio provvisorio).

Nel terzo trimestre del 2023 la domanda di gas naturale a livello nazionale guadagna circa 0,2 miliardi di metri cubi (+1%) rispetto allo stesso periodo del 2022. Agosto e settembre sono i primi due mesi del 2023 a chiudere in positivo rispetto ai corrispondenti mesi del 2022, dopo che i primi sette mesi dell'anno in corso avevano registrato differenziali negativi rispetto all'anno precedente. La dinamica positiva del terzo trimestre 2023 è dovuta a una lieve ripresa del settore industriale, che registra un aumento del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. In aggiunta, anche la voce "consumi e perdite di sistema", la quale include anche le esportazioni totali dal sistema italiano, mostra un delta importante rispetto allo stesso periodo del 2022, pari a circa +0,7 miliardi di metri cubi (+127%). L'Italia, infatti, durante il terzo trimestre del 2023, ha registrato importanti flussi in uscita verso Austria e Svizzera, soprattutto durante il mese di agosto. D'altro lato, il settore dei servizi e degli usi civili registra un calo del 2,1% (circa -0,1 miliardi di metri cubi), mentre gli usi termoelettrici mostrano il decremento più importante (-8,4%, o -0,6 miliardi di metri cubi) principalmente per effetto del marcato contributo delle rinnovabili.

In termini di fonti di approvvigionamento, il terzo trimestre 2023 ha registrato:

  • una produzione nazionale in lieve calo (-0,1 miliardi di mc vs 2022);
  • una diminuzione delle importazioni di gas (-2,7 miliardi di mc vs 2022);
  • un forte decremento dei volumi iniettati a stoccaggio (-3,0 miliardi di mc vs 2022), a causa dell'elevato livello di riempimento raggiunto a fine marzo '23 e alla fine del secondo trimestre del 2023. Il livello di riempimento degli stoccaggi alla fine del mese di settembre (al lordo dello stoccaggio strategico) risulta pari ad oltre il 96%.

Il prezzo del gas spot in Italia nel corso dei primi nove mesi del 2023 ha segnato un significativo decremento, diminuendo di più di tre volte (-67,2%) rispetto alle quotazioni dello stesso periodo del 2022, attestandosi a una media di 45,3 c€/smc. Nel corso del terzo trimestre è stato registrato un valore medio di 35,9 c€/smc, in forte calo rispetto alla media di 208,1 c€/smc del medesimo periodo dell'anno scorso.

A livello europeo le quotazioni sono calate fin dall'inizio dell'anno in conseguenza al persistere di elevati arrivi di carichi di Gas Naturale Liquefatto (GNL), favoriti anche della debole competizione con i mercati asiatici, e alla riduzione della domanda, andando a compensare la forte diminuzione dell'offerta di gas russo. Durante il primo trimestre il calo della domanda di gas è stato guidato dalle condizioni meteo favorevoli, dalle misure autoindotte di risparmio contro il caro prezzi e dai piani di contenimento stabiliti dai paesi europei. Tale situazione ha portato durante la stagione estiva a un limitato fabbisogno di iniezione a stoccaggio con i depositi europei che durante il mese di agosto hanno raggiunto l'obiettivo di riempimento del 90%, in largo anticipo rispetto alla scadenza del primo novembre definita dal Regolamento europeo introdotto nel 2022. Al 30 settembre 2023 i siti di stoccaggio erano pieni per oltre il 95%.

Dopo il minimo dell'anno raggiunto in luglio (33,3 c€/smc), in agosto e settembre si è assistito ad un andamento al rialzo del PSV a causa di un programma di manutenzione ai campi di produzione norvegesi particolarmente rilevante, che ha visto inoltre alcuni ritardi, posticipando il ritorno dei normali flussi di gas per buona parte del mese di settembre. In

aggiunta, l'incertezza circa un probabile sciopero a tre grandi impianti produttivi di GNL in Australia, responsabili complessivamente di circa il 10% dell'offerta globale, ha alimentato le preoccupazioni per una maggiore competizione per l'approvvigionamento di GNL. Nelle prime settimane di settembre i due impianti di Chevron sono entrati in sciopero, ma gli impatti sui mercati europei sono stati limitati, per la breve durata delle proteste e per la debole domanda europea.

Lo spread PSV-TTF ha registrato sui nove mesi una media di 2,3 c€/smc, in aumento di 0,6 c€/smc rispetto al valore medio di 1,7 c€/smc osservato nei primi nove mesi del 2022. Nel terzo trimestre lo spread medio è risultato pari a 0,9 c€/smc, in crescita rispetto alla media di 0,4 c€/smc dello stesso periodo del 2022. L'allargamento su base annuale del differenziale tra i due hub è stato principalmente guidato dall'incremento, durante il primo semestre, dei flussi di importazione dal nord Europa attraverso Passo Gries. Il confronto rispetto allo scorso anno è influenzato anche dal fatto che a settembre 2022 si era registrata una significativa inversione del differenziale, a -6,0 c€/smc, a causa delle forti tensioni nel nord Europa, provocate dal sabotaggio del gasdotto Nord Stream. L'import di gas dalla Russia al punto di ingresso di Tarvisio ha registrato una sensibile riduzione, con la quota nel mix di importazioni che si è attestata a una media del 5% rispetto al 19% dei primi nove mesi del 2022. Sempre a Tarvisio, nella direzione opposta, a partire da ottobre 2022, si è verificato un incremento delle esportazioni verso l'Austria.

L'andamento mensile rispetto all'anno precedente è rappresentato nel seguente grafico:

Quadro normativo e regolamentare di riferimento

Nel seguito si evidenziano i tratti salienti delle principali tematiche oggetto dell'evoluzione normativa e regolatoria relativa al terzo trimestre 2023 per i diversi ambiti del business aziendale.

Energia Elettrica

Ambiente

Nuovo Decreto Parco Agrisolare – Il Decreto Ministeriale è stato pubblicato nella GU n. 152 del 1° luglio 2023 (Decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) del 19 aprile 2023 "Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale") e fornisce le direttive necessarie all'attuazione della misura "Parco Agrisolare", Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2, tramite l'erogazione di un contributo a fondo perduto per la realizzazione di impianti fotovoltaici su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale. Per gli anni dal 2022 al 2026 le risorse disponibili sono pari a 1.500 milioni di euro a valere sui fondi del PNRR, Missione 2, Componente 1, Investimento 2.2. e, a seguito del Decreto del 21 dicembre 2022 e Decreto del 30 marzo 2023, risultano risorse residue per circa 993 milioni di euro.

Nuovo Avviso Parco Agrisolare – il 21 luglio 2023 è stato emanato il nuovo Avviso ai sensi del Decreto MASAF del 19 aprile 2023 e che ha previsto l'invio delle domande tramite la Piattaforma informatica del GSE, a partire dalle ore 12:00 del 12 settembre 2023 e fino alle ore 12:00 del 12 ottobre 2023.

Mercato all'ingrosso

Delibera 345/2023/R/eel approvazione del "Testo Integrato del Dispacciamento Elettrico" (TIDE). Nel marzo scorso si è concluso il percorso consultivo avente ad oggetto la bozza del TIDE proposta dall'ARERA (o Autorità) (DCO 685/2022). A valle di quest'ultima consultazione, dopo aver valutato le osservazioni ricevute, ARERA ha pubblicato, lo scorso 28 luglio, la delibera 345/2023/R/eel, con cui viene approvata la versione finale del TIDE.

Il TIDE costituisce l'impianto regolatorio di base del servizio di dispacciamento, inteso come «l'attività diretta ad impartire disposizioni per l'utilizzazione e l'esercizio coordinati degli impianti di produzione, della rete di trasmissione e dei servizi ausiliari» che include quindi sia i mercati spot dell'energia che le procedure di approvvigionamento dei servizi ancillari e di bilanciamento e il ridispacciamento. Il TIDE definisce la regolazione finalizzata a utilizzare in modo efficiente le risorse connesse al sistema elettrico, ottimizzandone il dispacciamento per l'esercizio in sicurezza del sistema nel quadro dell'attuale design dei mercati elettrici europei. Le disposizioni approvate entreranno in vigore dal 1° gennaio 2025, in quanto ARERA dà mandato a Terna e GME di avviare i necessari aggiornamenti rispettivamente del Codice di Rete e del TIDME (Testo Integrato della Disciplina del Mercato Elettrico) entro il 31 marzo 2024.

Più nello specifico, l'Autorità ha sostanzialmente confermato l'impostazione del documento proposto in consultazione, al netto di alcune modifiche che tengono conto delle osservazioni degli operatori, di Terna e di GME. Evidenziamo tra le modifiche apportate più rilevanti quella relativa al nuovo meccanismo a sostegno dello sviluppo di nuova capacità di accumulo, definendo, tra le altre cose, apposite "unità commerciali di stoccaggio" dedicate a cui sono associati i prodotti di time shifting.

Attività Gas

Tariffe e mercato all'ingrosso

Riforma dei processi di conferimento della capacità ai punti di riconsegna della rete di trasporto – Con la deliberazione 334/2023/R/gas ARERA ha indicato ulteriori disposizioni per l'avvio della riforma dei processi di conferimento della capacità ai punti di riconsegna della rete di trasporto (city gate), confermandone l'avvio al 1° ottobre 2023. Con la Deliberazione 418/2023/R/gas ARERA ha poi approvato gli aggiornamenti dei Codici di Snam Rete Gas e

di Società Gasdotti Italia (SGI) proposti ai fini del recepimento della nuova disciplina del conferimento di capacità ai city gate.

Mercato retail

Energia elettrica: disposizioni per il fine tutela e trattamento dei clienti vulnerabili – Con il Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica del 18 maggio 2023, n. 169 (cd. "Fine Tutela") sono stati disciplinati i criteri e le modalità per il passaggio al mercato libero dei clienti domestici non vulnerabili riforniti nell'ambito del servizio di maggior tutela e le disposizioni per assicurare l'erogazione del Servizio a Tutele Graduali (STG) come servizio di ultima istanza, tramite asta. ARERA, dando seguito alla consultazione di maggio, ha pubblicato la Delibera 362/2023/R/eel che definisce la disciplina per l'erogazione del STG per i clienti domestici non vulnerabili dell'energia elettrica (ca. 5,5 milioni) e le connesse aste di assegnazione. Con riferimento al disegno delle procedure e alle caratteristiche del STG domestici, rispetto a quanto proposto in consultazione, ARERA ha confermato gran parte dei contenuti e la proposta ricalca per alcuni aspetti quanto già disposto per le microimprese.

Inoltre, il Regolatore evidenzia che potrebbe rendersi necessario modificare le tempistiche del processo per rispettare la scadenza del 10 gennaio 2024 (termine ultimo per Legge dello svolgimento delle aste), in quanto condizionate dalle risultanze degli approfondimenti in corso sulle modalità per dare attuazione alle disposizioni di cui al DL n. 48/23 in merito alla clausola sociale per i contact center.

Infine, con separato provvedimento (Delibera 383/2023), ARERA ha definito le modalità di identificazione dei clienti vulnerabili dell'energia elettrica. Questi, se ancora serviti in maggior tutela, non saranno oggetto delle procedure ad asta STG, e riceveranno delle informative per essere edotti della loro condizione e dei loro diritti.

Alluvione: sospensione dei termini di pagamento per le popolazioni alluvionate – In attuazione del Decreto-Legge 1° giugno 2023, n. 61 che prevede interventi urgenti per fronteggiare l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023 in parte del territorio dell'Emilia-Romagna, in alcuni Comuni della provincia di Pesaro e Urbino e della Città metropolitana di Firenze - noto anche come "Decreto Alluvione" - ARERA adotta disposizioni urgenti a favore delle popolazioni colpite dagli eccezionali eventi meteorologici.

La misura riguarda i termini di pagamento delle fatture di elettricità e gas emesse o da emettere con scadenza nel periodo 1° maggio 2023 - 31 agosto 2023 e alla conclusione del periodo di sospensione, i venditori di energia elettrica e gas sono tenuti ad offrire ai propri clienti un piano di rateizzazione degli importi sospesi, distribuito su un periodo minimo di 12 mesi, senza discriminazione e senza applicazione di interessi a carico dei medesimi. Nel periodo di sospensione vengono inoltre sospese le azioni sulla morosità previste dalla regolazione dell'Autorità, anche nel caso si siano verificate prima degli eventi alluvionali. Con successivo provvedimento, ARERA ha prorogato fino al 31 ottobre 2023 il periodo di sospensione dei termini dei pagamenti di bollette e degli avvisi di pagamento per gli utenti già individuati nel precedente provvedimento. Gli utenti interessati entro il 31 agosto dovevano inviare ai propri esercenti un'autodichiarazione attestante l'ubicazione della propria utenza nelle zone colpite dagli eventi alluvionali sopramenzionati.

Aste stoccaggio gas per l'anno termico stoccaggio 2023-2024 – A seguito di quanto disposto dall'atto di indirizzo MASE del 6 marzo 2023, dal Decreto MASE del 31 marzo 2023 e dalle delibere ARERA 93/2023/R/Gas e 150/2023/R/Gas, Edison ha offerto agli utenti del mercato le proprie capacità disponibili nelle aste del 13 e 14 marzo 2023 e del 5 e 6 aprile 2023 conferendole completamente (per un totale di 902 MSmc di spazio offerto e conferito). Nel corso del terzo trimestre 2023 è quindi proseguita la campagna di iniezione che ha portato un livello di riempimento dell'hub Edison Stoccaggio superiore al 97%.

Tematiche Trasversali

Decreto-Legge 29 maggio 2023, n.57 (cd. "Rigassificatori") recante "Misure urgenti per il settore energetico" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 maggio 2023 e convertito, con modificazioni, dalla Legge 26 luglio 2023, n.95,

pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 27 luglio 2023. Il provvedimento contiene disposizioni in materia di riapertura dei termini per la presentazione di nuove istanze di autorizzazione per la realizzazione di nuova capacità di rigassificazione galleggiante, anche in seguito alla ricollocazione. Durante l'esame parlamentare, oltre all'introduzione di alcune disposizioni in materia di fonti rinnovabili e di biometano, sono inoltre state fatte confluire all'interno del presente Decreto le misure contenute nel Decreto-Legge 28 giugno 2023, n.79 (cd. "Bollette-bis") recante "Disposizioni urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di termini legislativi". Il provvedimento include quindi misure volte a contenere gli effetti dell'aumento dei prezzi del settore energetico per il terzo trimestre 2023. In particolare, viene prorogato l'innalzamento della soglia ISEE a 15.000 euro per il riconoscimento dei bonus sociali elettrico e gas, l'azzeramento degli oneri generali di sistema gas e l'IVA al 5% sul gas.

Decreto-Legge 13 giugno 2023, n.69 (cd. "Infrazioni UE") recante "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione Europea e da procedure di infrazione e pendenti nei confronti dello Stato italiano" – Pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 13 giugno 2023, n.136 e convertito, con modificazioni, dalla Legge 10 agosto 2023, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 10 agosto 2023. Durante l'esame parlamentare, tramite emendamento, sono state introdotte disposizioni che abrogano le tariffe di trasporto del gas naturale a vantaggio dei clienti a forte consumo di gas e in materia di pagamento della penale in caso di recesso anticipato da un contratto di fornitura. È stata inoltre prevista l'abrogazione della norma che consentiva al Gestore della rete di trasmissione nazionale, in caso di mancata aggiudicazione della capacità di stoccaggio tramite aste, di sottoporre all'approvazione del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica un piano di realizzazione diretta dei sistemi di accumulo integrati.

Legge 9 agosto 2023, n.111 (cd. "Riforma fiscale") recante "Delega al Governo per la riforma fiscale" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14 agosto 2023, n.189. Il provvedimento reca la Delega al Governo per l'emanazione di uno o più decreti legislativi di revisione del sistema fiscale, effettuando un riassetto delle disposizioni di diritto tributario in modo da raccogliere, prevedendo una revisione e razionalizzazione dell'IVA, il graduale superamento dell'IRAP, nonché la rimodulazione e revisione delle accise e delle altre imposte indirette sui prodotti energetici e sui consumi e la revisione dell'IRES.

Decreto-Legge 10 agosto 2023, n.104 (cd. "Asset") recante "Disposizioni urgenti a tutela degli utenti, in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 10 agosto 2023 n.186, il Decreto è stato convertito in legge il 9 ottobre 2023. Il provvedimento contiene disposizioni in materia di poteri speciali dello Stato per l'utilizzo di tecnologie critiche e Superbonus, e prevede poi la possibilità per le Regioni di conferire agli enti locali funzioni relative all'autorizzazione unica per nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti, alle procedure amministrative e operative in caso di contaminazione di un sito e alla procedura semplificata per le operazioni di bonifica.

Decreto-Legge 29 settembre 2023, n.131 (cd. "Energia") recante "Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere d'acquisto e a tutela del risparmio" – Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 29 settembre 2023 n.228, il Decreto dovrà essere convertito in legge entro il 28 novembre 2023. Il provvedimento prevede l'aggiornamento dei valori delle compensazioni applicabili nel quarto trimestre 2023 per i percettori dei bonus sociali elettrico e gas, l'azzeramento delle aliquote delle componenti tariffarie relative agli oneri di sistema gas e l'applicazione dell'IVA al 5% sul gas, nonché modifiche al contributo straordinario in bolletta previsto dal Decreto-Legge 30 marzo 2023, n.34. Si prevede inoltre una riforma del regime di agevolazioni a favore delle imprese a forte consumo di energia elettrica.

Decreto del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica 14 luglio 2023, n. 224 (cd. "Garanzie d'origine") – Pubblicato sul sito istituzionale del Ministero il 18 luglio 2023, il provvedimento reca disposizioni per l'emissione, trasferimento, riconoscimento e annullamento delle Garanzie d'Origine della produzione di energia da fonti rinnovabili relative all'energia elettrica, ai gas rinnovabili, all'energia termica e/o frigorifera, nonché le modalità di utilizzo delle

stesse Garanzie per la fornitura ai clienti finali delle informazioni sulla composizione del mix energetico utilizzato per la produzione dell'energia elettrica fornita e sull'impatto ambientale della produzione e del consumo della suddetta energia.

Regolamento per la realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi (AFIR)

Il 20 settembre 2023 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Regolamento sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi. Le nuove norme proposte dal testo si applicheranno a decorrere dal 13 aprile 2024. Questo regolamento mira a garantire un'infrastruttura adeguata e facilmente accessibile per i combustibili alternativi nei settori del trasporto su strada, marittimo e aereo, promuovendo veicoli a zero emissioni o a basse emissioni e contribuendo agli obiettivi europei in materia di clima. Il regolamento fissa obiettivi europei obbligatori per la realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi nell'Unione stabilendo target specifici per le infrastrutture stradali, navali, e per aeromobili in stazionamento, nonché specifiche tecniche in materia di informazioni per gli utenti, fornitura di dati e modalità di pagamento. Gli obiettivi principali del Regolamento AFIR includono:

  • dal 2025 stazioni di ricarica rapida di almeno 150kW per autovetture e furgoni ogni 60km lungo i principali corridoi di trasporto UE, per veicoli pesanti ogni 60km su rete centrale dei trasporti e ogni 100km su rete globale con potenza minima di 350kW;
  • dal 2030 stazioni di rifornimento di idrogeno in tutti i nodi urbani e ogni 200km di rete centrale di trasporto;
  • obbligo di installare un numero adeguato di punti di rifornimento per il GNL per il trasporto pesante su strada e per il marittimo al 2025.

Direttiva sull'efficienza energetica (EED)

La Direttiva sull'efficienza energetica è stata pubblicata il 20 settembre 2023 in Gazzetta Ufficiale. La direttiva ha come obiettivo la riduzione del consumo di energia finale dell'UE del 11,7% entro il 2030, lasciando agli Stati Membri una certa flessibilità nel raggiungere questo target. Gli Stati Membri dovranno assicurare una riduzione collettiva del consumo di energia finale, mentre l'obiettivo per il consumo di energia primaria rimarrà indicativo. Il target di risparmio energetico aumenterà gradualmente fino al 2030, con una media dell'1,49% di nuovo risparmio annuale sul consumo di energia finale. Il settore pubblico avrà l'obbligo specifico di ridurre annualmente il consumo energetico dell'1,9%, escludendo i trasporti pubblici e le forze armate, e dovrà ristrutturare almeno il 3% degli edifici di proprietà pubblica ogni anno.

Regolamento sull'uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo (FuelEU Maritime)

Il Regolamento sull'uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio nel trasporto marittimo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 settembre 2023 ed entrerà in vigore il primo gennaio 2025. Il Regolamento prevede una graduale riduzione delle emissioni di gas serra nei combustibili utilizzati a bordo delle navi, con l'obiettivo di raggiungere un 80% di riduzione entro il 2050. È stato proposto un approccio lifecycle che permette la corretta valutazione lungo il ciclo di vita del contenuto emissivo di un combustibile. Tale approccio, consentirebbe agli operatori navali di utilizzare navi a GNL nel medio periodo. Sono stati introdotti incentivi per l'uso di combustibili rinnovabili e obblighi per navi passeggeri e portacontainer di collegarsi all'alimentazione elettrica a terra nei porti principali dell'UE dal 2030. Il provvedimento include un meccanismo di "pooling" in modo da permettere agli operatori navali di raggiungere gli obiettivi a livello di flotta. Infine, il testo prevede che le entrate generate dalle sanzioni siano utilizzate per progetti di decarbonizzazione del settore marittimo.

Prospetti di sintesi

Conto economico consolidato

(in milioni di euro) 9 mesi 2023 9 mesi 2022
Ricavi di vendita 14.103 22.842
Altri ricavi e proventi 139 100
Totale ricavi 14.242 22.942
Costi per commodity e logistica (-) (11.958) (21.131)
Altri costi e prestazioni esterne (-) (644) (548)
Costi del personale (-) (300) (258)
(Svalutazioni) ripristini di valore su crediti 2 (24)
Altri oneri (-) (75) (43)
Margine operativo lordo 1.267 938
Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi) 4 (102)
Ammortamenti (-) (347) (288)
(Svalutazioni) ripristini di valore su immobilizzazioni - -
Altri proventi (oneri) Attività non Energy (161) (53)
Risultato operativo 763 495
Proventi (oneri) finanziari netti sul debito 9 (7)
Altri proventi (oneri) finanziari netti (29) 7
0
Proventi (oneri) su cessione crediti pro-soluto (39) (17)
Proventi (oneri) da partecipazioni 4
5
1
Risultato prima delle imposte 749 542
Imposte sul reddito (205) (228)
Risultato netto da Continuing Operations 544 314
Risultato netto da Discontinued Operations - 6
Risultato netto 544 320
di cui:
Risultato netto di competenza di terzi 5
8
5
5
Risultato netto di competenza di Gruppo 486 265

Stato patrimoniale consolidato

30.09.2023 31.12.2022
(in milioni di euro)
ATTIVITA'
Immobili, impianti e macchinari 4.015 3.967
Immobilizzazioni immateriali 356 340
Avviamento 2.231 2.228
Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto 284 216
Altre attività finanziarie immobilizzate 78 86
Attività per imposte anticipate 374 427
Crediti per imposte non correnti 2 2
Altre attività non correnti 205 162
Fair Value 181 468
Attività per leasing finanziari 17 8
Totale attività non correnti 7.743 7.904
Rimanenze 308 387
Crediti commerciali 2.420 4.281
Crediti per imposte correnti 19 63
Altre attività correnti 485 372
Fair Value 1.551 3.706
Attività finanziarie correnti 23 17
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 1.256 456
Totale attività correnti 6.062 9.282
Attività in dismissione 126 150
Totale attività 13.931 17.336
PASSIVITA'
Capitale sociale 4.736 4.736
Riserve e utili (perdite) portati a nuovo 1.150 1.105
Riserva di altre componenti del risultato complessivo 40 (333)
Risultato netto di competenza di Gruppo 486 151
Totale patrimonio netto attribuibile ai soci della controllante 6.412 5.659
Patrimonio netto attribuibile ai soci di minoranza 412 389
Totale patrimonio netto 6.824 6.048
Benefici ai dipendenti 33 34
Fondi di smantellamento e ripristino siti 194 192
Fondi per rischi e oneri diversi 501 195
Fondi rischi su vertenze Attività non Energy 399 300
Passività per imposte differite 66 76
Altre passività non correnti 57 37
Fair Value 317 1.153
Debiti finanziari non correnti 740 709
Totale passività non correnti 2.307 2.696
Debiti commerciali 2.022 3.778
Debiti per imposte correnti 282 392
Altre passività correnti 353 680
Fair Value 1.749 3.506
Debiti finanziari correnti 358 200
Totale passività correnti 4.764 8.556
Passività in dismissione 36 36
Totale passività e patrimonio netto 13.931 17.336

Variazione del patrimonio netto consolidato

(in milioni di euro) Capitale Sociale Riserve e utili
(perdite) portati a
nuovo
Riserva di altre
componenti del
risultato
complessivo
Risultato netto di
competenza di
Gruppo
Totale Patrimonio
Netto attribuibile ai
soci della
controllante
Patrimonio Netto
attribuibile ai soci
di minoranza
Totale Patrimonio
Netto
Saldi al 31 dicembre 2022 4.736 1.105 (333) 151 5.659 389 6.048
Destinazione risultato esercizio precedente - 151 - (151) - - -
Distribuzione dividendi e riserve (*) - (107) - - (107) (30) (137)
Variazione area di consolidamento - 2 - - 2 (5) (3)
Altri movimenti - (1) - - (1) - (1)
Totale risultato netto complessivo - - 373 486 859 58 917
di cui:
- Variazione del risultato complessivo
- Risultato netto al 30 settembre 2023
-
-
-
-
373
-
-
486
373
486
-
58
373
544
Saldi al 30 settembre 2023 4.736 1.150 40 486 6.412 412 6.824

La variazione della Riserva di altre componenti del risultato complessivo è principalmente correlata alla Riserva di Cash Flow Hedge.

ਤੇ ਉਰੇ 58 412
(30) (ટ)
31.12.2022 Distibuzione dividendi
e riserve (*)
Varlazione area di
consolidamento
Risuitato netto 30.09.2023

(*) L'importo relativo al Patrimonio Netto attribuibile ai soci della controllante si riferisce al pagamento di una quota dell'utile dell'esercizio 2022, come da delibera dell'Assemblea degli azionisti di Edison Spa, tenutasi in data 5 aprile 2023; l'importo relativo al Patrimonio Netto attribuibile ai soci di minoranza si riferisce ai dividendi di pertinenza di terzi azionisti distribuiti dalla controllata Edison Rinnovabili nel mese di marzo 2023

Risultati economico-finanziari al 30 settembre 2023

Ricavi e Margine operativo lordo di Gruppo e per Filiera

(in milioni di euro) 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Filiera Energia Elettrica
Ricavi di vendita 6.264 7.321 (14,4%) 1.890 2.836 (33,4%)
Margine operativo lordo 682 497 37,2% 230 129 78,3%
Filiera Attività Gas
Ricavi di vendita 9.435 17.930 (47,4%) 2.652 7.599 (65,1%)
587 504 16,5% 209 209 0,0%
Margine operativo lordo
Filiera Corporate (1)
Ricavi di vendita 117 56 108,9% 39 18 116,7%
Margine operativo lordo (2) (63) 96,9% (1) (22) 95,5%
Elisioni
Ricavi di vendita (1.713) (2.465) 30,5% (451) (833) 45,9%
Gruppo Edison
Ricavi di vendita 14.103 22.842 (38,3%) 4.130 9.620 (57,1%)
Margine operativo lordo 1.267 938 35,1% 438 316 38,6%
% sui ricavi di vendita 9,0% 4,1% 10,6% 3,3%

(1) Include l'attività della capogruppo Edison Spa pertinente alla gestione centrale e trasversale, ovvero non direttamente collegata ad un business specifico e talune società holding e immobiliari.

I ricavi nei primi nove mesi del 2023 mostrano un trend in diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 14.103 milioni di euro, attribuibile soprattutto alla Filiera Attività Gas a causa sia della riduzione dello scenario prezzi, sia della contrazione dei volumi venduti.

Il margine operativo lordo si attesta a 1.267 milioni di euro, in incremento del 35,1% rispetto allo stesso periodo del 2022 grazie ad un miglior risultato della parte commerciale e al contributo del business rinnovabili.

Si rimanda ai paragrafi seguenti per un'analisi più approfondita dell'andamento nelle singole Filiere.

Filiera Energia Elettrica

Fonti

(GWh) (1) 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Produzione Edison: 13.913 14.604 (4,7%) 5.158 3.975 29,8%
- termoelettrica 10.878 12.104 (10,1%) 4.028 3.229 24,7%
- idroelettrica 1.511 1.058 42,8% 684 354 93,2%
- eolica e altre rinnovabili 1.524 1.442 5,7% 446 392 13,8%
Altri acquisti (grossisti,
IPEX, ecc.) (2)
13.513 12.245 10,4% 4.169 4.211 (1,0%)
Totale fonti 27.426 26.849 2,1% 9.327 8.186 13,9%
Produzioni Attività EESM 516 480 7,5% 171 158 8,2%

(1) Un GWh è pari a un milione di kWh; riferito a volumi fisici.

(2) Al lordo delle perdite.

Impieghi

(GWh) (1) 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Clienti finali (2) 10.248 10.774 (4,9%) 3.563 3.724 (4,3%)
Altre vendite (grossisti,
IPEX, ecc.)
17.178 16.075 6,9% 5.764 4.462 29,2%
Totale impieghi 27.426 26.849 2,1% 9.327 8.186 13,9%
Vendite Attività EESM 516 480 7,5% 171 158 8,2%

(1) Un GWh è pari a un milione di KWh.

(2) Al lordo delle perdite.

Il Gruppo opera secondo un modello di business che prevede una separazione tra la gestione della generazione (termoelettrica e rinnovabili), le vendite al mercato finale (Business e Retail) e grossista, nonché le attività di compravendita tese a garantire adeguate politiche di segregazione e copertura del rischio sui portafogli citati, oltre che alla massimizzazione della redditività attraverso l'ottimizzazione degli stessi.

Nell'ambito di tale modello, le produzioni di Edison si attestano a 13.913 GWh, in diminuzione del 4,7% rispetto allo stesso periodo del 2022. Il trend negativo è dettato dall'andamento della produzione termoelettrica, che mostra un decremento del 10,1% legato sia a minori produzioni a causa di condizioni di mercato meno favorevoli rispetto ai primi 9 mesi del 2022, sia ad una riduzione delle produzioni della centrale di Marghera Levante dovute ad un ritardato avvio del nuovo impianto; tale trend è stato parzialmente compensato dalle produzioni idroelettriche, che mostrano un incremento del 42,8%, attribuibile principalmente ad una maggiore idraulicità; si ricorda che il 2022 era stato caratterizzato da una piovosità molto inferiore rispetto alla media storica. Per quanto riguarda la produzione eolica e altre rinnovabili, si registra un incremento del 5,7% imputabile sostanzialmente ad una variazione di perimetro legata all'acquisizione di Winbis Srl e Cerbis Srl e all'entrata in esercizio dell'impianto di Mazara 2 a partire dal mese di agosto 2022.

Le vendite ai clienti finali sono complessivamente diminuite del 4,9% principalmente a causa di una contrazione dei consumi sul segmento Business.

Gli Altri acquisti e le Altre vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno rispettivamente del 10,4% e del 6,9%; si ricorda, peraltro, che queste voci includono, oltre alle compravendite sul mercato wholesale, anche acquisti e vendite su IPEX legati al bilanciamento dei portafogli.

Si registra un aumento dei volumi relativi alle attività dell'Energy & Environmental Services Market.

Dati economici

(in milioni di euro) 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Ricavi di vendita 6.264 7.321 (14,4%) 1.890 2.836 (33,4%)
Margine operativo lordo 682 497 37,2% 230 129 78,3%

I ricavi di vendita nei primi 9 mesi del 2023 sono pari a 6.264 milioni di euro e risultano in riduzione del 14,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il margine operativo lordo si attesta a 682 milioni di euro, registrando un incremento di 185 milioni di euro.

Il settore termoelettrico mostra un trend in calo rispetto ai primi 9 mesi del 2022, a causa di una performance in riduzione dei mercati MGP/MSD a seguito di condizioni di mercato meno favorevoli, parzialmente compensata dal contributo del capacity market.

Il settore delle rinnovabili ha conseguito un risultato in aumento rispetto allo scorso anno; in particolare:

  • l'idroelettrico ha beneficiato di prezzi più favorevoli e di volumi in crescita rispetto allo scorso anno, parzialmente compensati dall'effetto positivo nel 2022, non ripetibile, legato alla rinuncia da parte di Edison all'opzione prevista dal DL 145/2013 (cosiddetto "Spalma-Incentivi");
  • l'eolico ha visto un incremento dei margini parzialmente compensato da maggior incentivi nel 2022;
  • il fotovoltaico ha registrato un risultato in linea rispetto all'anno precedente;
  • tutte le produzioni rinnovabili sono state penalizzate dagli effetti del DL Sostegni-ter;
  • le attività di origination sono state contrattualizzate a condizioni particolarmente favorevoli e più remunerative rispetto allo scorso anno.

Per quanto riguarda la parte commerciale si registra un deciso incremento dei risultati, in particolare sui segmenti Retail e Business, legato ad un miglioramento della marginalità unitaria. I risultati delle vendite di servizi a valore aggiunto (VAS) sono in leggero calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

La Filiera Energia Elettrica include anche i risultati delle attività relative all'Energy & Environmental Services Market che, nei primi 9 mesi del 2023, hanno evidenziato un aumento del 22,5% dei ricavi di vendita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, attestandosi a 760 milioni di euro (620 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2022). Il margine operativo lordo è in linea rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e pari a 77 milioni di euro.

Filiera Attività Gas

Fonti Gas

(Gas in milioni di m3
)
9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Produzioni (1) 9 7 28,6% 3 3 n.s.
(2)
Produzioni estero
101 116 (12,9%) 32 36 (11,1%)
Acquisti Long-Term e Altro
import
9.552 10.489 (8,9%) 3.401 3.361 1,2%
Altri Acquisti 1.486 5.258 (71,7%) 411 1.419 (71,0%)
Variazione stoccaggi (3) (161) (150) 7,3% (146) (113) 29,2%
Totale fonti 10.987 15.720 (30,1%) 3.701 4.704 (21,3%)

(1) Produzioni di Edison Stoccaggio. Al netto degli autoconsumi e a Potere Calorifico Standard;

(2) Produzioni relative alla concessione in Algeria.

(3) Include perdite di rete; la variazione negativa indica immissione a stoccaggio.

Impieghi Gas

(Gas in milioni di m3
)
9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Usi civili 458 1.370 (66,6%) 55 128 (57,0%)
Usi industriali 3.375 3.872 (12,8%) 1.073 1.074 (0,1%)
Usi termoelettrici 2.833 4.311 (34,3%) 1.082 1.303 (17,0%)
Vendite produzioni estero 101 116 (12,9%) 32 36 (11,1%)
Altre vendite 4.220 6.051 (30,3%) 1.459 2.163 (32,5%)
Totale impieghi 10.987 15.720 (30,1%) 3.701 4.704 (21,3%)

Gli acquisti di lungo termine di gas e gli altri acquisti sul mercato grossista sono in riduzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno rispettivamente del 8,9% e del 71,7%; l'esposizione del portafoglio di Edison alle importazioni dalla Russia è stata azzerata.

Per quanto riguarda gli impieghi, pari a 10.987 milioni di metri cubi, si registra una riduzione delle vendite in tutti i segmenti, in particolare in quelli per usi termoelettrici e civili grossisti.

Dati economici

(in milioni di euro) 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Ricavi di vendita 9.435 17.930 (47,4%) 2.652 7.599 (65,1%)
Margine operativo lordo 587 504 16,5% 209 209 0,0%

I ricavi di vendita dei primi 9 mesi del 2023 si attestano a 9.435 milioni di euro, in riduzione del 47,4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tale riduzione è da imputarsi sia alla contrazione dei volumi di vendita, sia allo scenario prezzi.

Il margine operativo lordo, che include il risultato delle attività regolate, ammonta a 587 milioni di euro, in aumento del 16,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si registra un forte impatto negativo derivante dal ritardo nelle consegne di GNL dagli Stati Uniti, che ha indotto la Società ad avviare un contenzioso arbitrale; escludendo tale impatto le attività gas hanno beneficiato significativamente dalle azioni di ottimizzazione del portafoglio. Per quanto riguarda la parte commerciale, i risultati sono in incremento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in particolare grazie ad un recupero di marginalità del segmento Business.

Filiera Corporate

Dati economici

(in milioni di euro) 9 mesi
2023
9 mesi
2022
Variazione
%

Trimestre
2023

Trimestre
2022
Variazione
%
Ricavi di vendita 117 56 108,9% 39 18 116,7%
Margine operativo lordo (2) (63) 96,9% (1) (22) 95,5%

Nella Filiera Corporate confluiscono la parte dell'attività della capogruppo Edison Spa di gestione centrale e trasversale, ovvero non direttamente collegata ad un business specifico, e talune società holding e immobiliari.

I ricavi di vendita e il margine operativo lordo dei primi nove mesi del 2023 mostrano un trend in incremento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, principalmente correlato ad una ridefinizione dei contratti di service verso le unità operative.

Altre voci del conto economico di Gruppo

(in milioni di euro) 9 mesi 2023 9 mesi 2022 Variazione %
Margine operativo lordo 1.267 938 35,1%
Variazione netta di fair value su derivati 4 (102) n.s.
(commodity e cambi)
Ammortamenti (347) (288) (20,5%)
(Svalutazioni) ripristini di valore su immobilizzazioni - - n.s.
Altri proventi (oneri) Attività non Energy (161) (53) n.s.
Risultato operativo 763 495 54,2%
Proventi (oneri) finanziari netti sul debito 9 (7) n.s.
Altri proventi (oneri) finanziari netti (29) 70 n.s.
Proventi (oneri) su cessione crediti pro-soluto (39) (17) (129,4%)
Proventi (oneri) da partecipazioni 45 1 n.s.
Imposte sul reddito (205) (228) 10,1%
Risultato netto da Continuing
Operations
544 314 73,2%
Risultato netto da Discontinued Operations - 6 n.s.
Risultato netto di competenza di terzi 5
8
5
5
(5,5%)
Risultato netto di competenza di Gruppo 486 265 83,4%

Il Risultato netto da Continuing Operations è positivo per 544 milioni di euro (positivo per 314 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2022).

Oltre alla dinamica dei margini industriali precedentemente commentata, su tale risultato hanno inciso principalmente:

  • la variazione netta di fair value su derivati, positiva per 4 milioni di euro (negativa per 102 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2022);
  • gli ammortamenti per 347 milioni di euro (288 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2022);
  • gli oneri netti Attività non Energy per 161 milioni di euro (53 milioni di euro nei primi 9 mesi del 2022) che includono in particolare un adeguamento dei fondi rischi legati a tematiche di rigenerazione ambientale a seguito di nuove valutazioni legate all'incremento dei costi di mercato e della variazione di perimetro degli interventi da effettuare su alcuni siti;
  • le poste finanziarie, che evidenziano un significativo peggioramento rispetto ai primi 9 mesi del 2022, principalmente da ricondurre agli effetti cambi; il deciso rialzo dei tassi di interesse ha inoltre determinato da un lato un effetto positivo sulle disponibilità liquide, rilevato tra i proventi (oneri) finanziari netti sul debito, dall'altro un incremento degli oneri su cessione crediti pro-soluto;
  • i proventi (oneri) da partecipazioni, in miglioramento soprattutto per effetto del contributo della società Elpedison Sa;
  • le imposte sul reddito evidenziano una significativa riduzione del tax rate di Gruppo; si segnala che l'importo relativo ai primi 9 mesi del 2023 include un ammontare positivo di 23 milioni di euro derivante dalla differenza tra il valore stimato del contributo di solidarietà temporaneo ex legge di Bilancio 2023, pari a 240 milioni di euro, contabilizzato tra le imposte nell'esercizio 2022, e il valore determinato ai fini del versamento del contributo, pari a 217 milioni di euro. Nei primi nove mesi del 2022, invece, era incluso l'effetto negativo del contributo straordinario "extra-profitti" (effetti D.L. 21/2022 "Taglia prezzi" e D.L. 50/2022 "Aiuti") per 74 milioni di euro.

Il Risultato netto di competenza di terzi è positivo per 58 milioni di euro (55 milioni di euro nei primi nove mese del 2022) e riflette essenzialmente la positiva performance di Edison Rinnovabili (detenuta da Edison con una quota del 51%) e delle sue controllate.

Il Risultato netto di competenza di Gruppo è positivo per 486 milioni di euro (positivo per 265 milioni di euro nei primi nove mesi del 2022).

Di seguito si riportano i dettagli delle principali Altre voci del conto economico di Gruppo.

Variazione netta di fair value su derivati (commodity e cambi)

Variazione netta di fair value su derivati (commodity e
cambi) (in milioni di euro)
Definibili di copertura
(CFH) (*)
Definibili di copertura
(FVH)
Non definibili di
copertura
Totale variazione
netta di fair value
2023
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici - 800 7 807
Gestione del rischio cambio su commodity - (13) - (13)
Variazione di fair value contratti fisici (FVH) - (790) - (790)
9 mesi 2023 - (3) 7 4
2022
Gestione del rischio prezzo di prodotti energetici (82) (2.761) 5
1
(2.792)
Gestione del rischio cambio su commodity - 133 (1) 132
Variazione di fair value contratti fisici (FVH) - 2.558 - 2.558
9 mesi 2022 (82) (70) 5
0
(102)
(*) Si riferisce alla parte inefficace.

La variazione netta di fair value registrata nei primi 9 mesi del 2023 è legata alla variazione degli scenari di prezzo di riferimento.

Ammortamenti

Il seguente grafico mostra il dettaglio degli ammortamenti per filiera.

Altri proventi (oneri) finanziari netti

(in milioni di euro) 9 mesi 2023 9 mesi 2022 Variazioni
Oneri per attualizzazione fondi (8) (8) -
Utili (perdite) su cambi (*) (15) 84 (99)
Altro (6) (6) -
Altri proventi (oneri) finanziari netti (29) 70 (99)

(*) Includono i risultati delle operazioni poste in essere con EDF Sa a copertura del rischio cambio.

La dinamica della voce utili (perdite) su cambi risente in particolare dei risultati dei derivati di copertura legati alla variazione del cambio tra euro e dollaro.

(in milioni di euro)

Totale indebitamento finanziario e flussi di cassa

Il totale indebitamento finanziario al 30 settembre 2023 evidenzia una liquidità di 117 milioni di euro (debito di 477 milioni di euro al 31 dicembre 2022).

Variazione dell'indebitamento finanziario

Di seguito si riporta l'analisi della variazione dell'indebitamento finanziario:

I principali flussi di cassa del periodo derivano dalla positiva performance operativa commentata precedentemente, dal pagamento delle imposte, dal già commentato pagamento dei dividendi e da investimenti netti per 270 milioni di euro che includono:

  • investimenti netti in immobilizzazioni (247 milioni di euro), prevalentemente riferiti ai servizi energetici e ambientali (80 milioni di euro), al settore termoelettrico (34 milioni di euro), ai settori eolico e fotovoltaico (26 milioni di euro), nonché al settore commerciale (59 milioni di euro) principalmente relativi a costi incrementali sostenuti per l'ottenimento di nuovi contratti;
  • operazioni di acquisizione con un effetto complessivo sull'indebitamento di circa 20 milioni di euro, relative all'acquisizione delle società Felix Dynamics (10 milioni di euro) e Tes Development (10 milioni di euro);
  • la cessione della partecipazione in Termica Cologno, che ha determinato l'incasso del corrispettivo di circa 6 milioni di euro e il deconsolidamento della liquidità netta per circa 8 milioni di euro;
  • il già citato acquisto del 49% del capitale della società Nyox, per un corrispettivo di circa 17 milioni di euro;
  • l'incasso per circa 12 milioni di euro del corrispettivo differito previsto dal contratto di cessione di Edison Norge a Sval Energi e legato all'entrata in produzione del campo di Dvalin, a chiusura dell'operazione di cessione perfezionatasi nel mese di marzo 2021;
  • disinvestimenti netti in altre attività finanziarie per 4 milioni di euro.

La voce Altro riflette principalmente l'eliminazione di costi e l'iscrizione di debiti senza impatto monetario.

Di seguito si riporta la composizione del Totale indebitamento finanziario, definito dagli Orientamenti ESMA pubblicati in data 4 marzo 2021 che CONSOB ha chiesto di adottare a partire dal 5 maggio 2021.

Si segnala che i saldi al 30 settembre 2023 includono per circa 94 milioni di euro il debito per leasing relativo all'entrata in esercizio di una nave metaniera per il noleggio della quale sussiste un contratto di lungo termine della durata di 7 anni stipulato con un armatore.

Totale indebitamento finanziario
(in milioni di euro)
30.09.2023
31.12.2022
Variazioni
Debito finanziario non corrente 740 709 31
- Debiti verso banche 446 462 (16)
- Debiti verso società del Gruppo EDF - - -
- Debiti per leasing 293 234 59
- Debiti verso altri finanziatori 1 13 (12)
Altre passività non correnti 47 27 20
Indebitamento finanziario non corrente 787 736 51
Debito finanziario corrente (esclusa la parte corrente del debito
finanziario non corrente) 271 126 145
- Debiti verso banche 76 15 61
- Debiti verso società del Gruppo EDF 104 7 97
- Debiti da valutazione di derivati cash flow hedge - - -
- Debiti verso altri finanziatori 91 104 (13)
Parte corrente del debito finanziario non corrente 87 74 13
- Debiti verso banche 36 35 1
- Debiti per leasing 51 39 12
Attività finanziarie correnti (6) (3) (3)
- Crediti verso società del Gruppo EDF (3) - (3)
- Crediti da valutazione di derivati cash flow hedge (1) (1) -
- Altre attività finanziarie correnti (2) (2) -
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (1.256) (456) (800)
Indebitamento finanziario corrente netto (904) (259) (645)
Indebitamento finanziario netto Attività in dismissione - - -
Totale indebitamento finanziario (117) 477 (594)
di cui:
Indebitamento finanziario lordo 1.145 936 209
di cui Altre passività non correnti 4
7
2
7
2
0
Liquidità (1.262) (459) (803)

Nei primi nove mesi dell'anno si evidenzia una marcata riduzione del totale indebitamento finanziario, che presenta al 30 settembre un saldo di liquidità di 117 milioni di euro, grazie principalmente alla significativa generazione di cassa dettata dai buoni risultati della gestione operativa che ha più che compensato una leggera crescita temporanea del debito lordo.

L'indebitamento finanziario non corrente risulta in leggero incremento rispetto al 31 dicembre 2022 principalmente per effetto dell'iscrizione della quota non corrente del debito di leasing relativo alla nuova nave, effetto parzialmente compensato dalla riclassifica tra i debiti finanziari correnti delle quote in scadenza dei debiti.

Il debito finanziario corrente aumenta rispetto al 31 dicembre 2022, principalmente per effetto del temporaneo incremento del deposito della controllante TdE presso Edison. Si rileva anche un aumento dei debiti verso banche, attribuibile a temporanei scoperti sui conti correnti ordinari per la normale gestione operativa.

Le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono pari a 1.256 milioni di euro, in significativo incremento rispetto ai 456 milioni di euro al 31 dicembre 2022, e sono prevalentemente costituite da disponibilità di conto corrente con EDF Sa per 1.229 milioni di euro (421 milioni di euro al 31 dicembre 2022). Lo scoperto di conto corrente di tesoreria con EDF Sa, pari a 199 milioni di euro, al 30 settembre 2023 non è utilizzato.

La capacità del gruppo Edison di far fronte ai propri impegni monetari previsti e imprevisti si basa, oltre che sulla propria liquidità, sull'ampia disponibilità di linee di credito non utilizzate.

Al 30 settembre 2023 il gruppo Edison dispone di linee di credito committed non utilizzate per un totale di 1.180 milioni di euro rappresentate:

  • dalla linea di credito revolving (1 miliardo di euro), dedicata alla copertura dei fabbisogni di capitale circolante in uno scenario di mercato ancora incerto e volatile. La linea di credito è stata sottoscritta nel mese di marzo 2023 con un pool di banche (BNL BNP Paribas, BPER Banca Spa, Intesa Sanpaolo Spa e Unicredit Spa) ed è divenuta efficace dal 20 giugno 2023 a seguito dell'emanazione di un decreto apposito del Ministero dell'Economia e delle Finanze. La linea scadrà a maggio 2025 ed è assistita dalla garanzia dell'agenzia nazionale per il credito all'esportazione SACE Spa per una quota pari al 70% dell'importo;
  • dal Green Framework Loan (180 milioni di euro) concesso da BEI a fine giugno 2020 per finanziare la realizzazione di un portafoglio di progetti in tutto il territorio italiano per l'efficienza energetica e la realizzazione di impianti rinnovabili. La linea di credito ha una durata di 15 anni e potrà essere utilizzata fino a giugno 2024.

Indebitamento finanziario lordo e sua composizione per fonte di finanziamento

La composizione dell'indebitamento finanziario lordo rispetto al 31 dicembre 2022 riflette, tra l'altro, l'iscrizione del nuovo leasing sopra descritto, oltre al temporaneo incremento del deposito di TdE presso Edison.

Fair value iscritto a stato patrimoniale e Riserva di Cash Flow Hedge

Fair Value iscritto a stato patrimoniale

(in milioni di euro) 30.09.2023 31.12.2022
Iscritto tra: Crediti Debiti Netto Crediti Debiti Netto
- Attività (passività) finanziarie 1 - 1 1 - 1
- Attività (passività) non correnti 181 (317) (136) 468 (1.153) (685)
- Attività (passività) correnti 1.550 (1.749) (199) 3.705 (3.506) 199
Fair Value iscritto nelle attività e passività (a) 1.732 (2.066) (334) 4.174 (4.659) (485)
di cui di (a) riferito a:
- gestione rischio tassi di interesse 1 - 1 1 - 1
- gestione rischio tassi di cambio 9
1
(9) 8
2
102 (27) 7
5
- gestione rischio su commodity 1.411 (1.363) 4
8
2.739 (3.626) (887)
- Fair value su contratti fisici 229 (694) (465) 1.332 (1.006) 326

Nel seguito si riporta invece la variazione della riserva di Cash Flow Hedge correlata ai contratti derivati e riferibile alla sospensione a patrimonio netto della parte efficace dei contratti derivati stipulati per la copertura del rischio prezzo e cambio delle commodity energetiche e del rischio tasso di interesse. Gli importi rilevati direttamente a patrimonio netto vengono riflessi nel conto economico coerentemente agli effetti economici prodotti dall'elemento coperto.

Riserva di Cash Flow Hedge

(in milioni di euro) Riserva lorda Imposte differite Riserva netta
Valore iniziale al 31.12.2022 (472) 134 (338)
Variazione del periodo 516 (144) 372
Valore al 30.09.2023 44 (10) 34

La riserva al 30 settembre 2023 è essenzialmente correlata al fair value netto dei derivati in essere a copertura del rischio commodity e cambio associato alle formule presenti sia nei contratti di vendita che in quelli di approvvigionamento sottoscritti da Edison per la gestione dei propri asset fisici e contrattuali.

Evoluzione prevedibile della gestione

Sulla base dei risultati dei primi nove mesi del 2023, pur in un contesto di mercato che permane caratterizzato da un'elevata incertezza economica e geopolitica, oltre che da una persistente volatilità dei prezzi, il Gruppo rivede le stime di crescita dell'EBITDA da 1,6 miliardi di euro ad almeno 1,8 miliardi di euro al 31 dicembre 2023, rispetto a 1,1 miliardi di euro del 2022.

Fatti di rilievo avvenuti dopo il 30 settembre 2023

Come già descritto nel paragrafo Eventi di rilievo, a seguito dell'approvazione da parte delle autorità algerine - con decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale in data 12 ottobre 2023 - degli accordi sottoscritti il 4 maggio e il 29 giugno 2022, è divenuta efficace la cessione della partecipazione dell'11,25%, detenuta nella licenza Reggane Nord in Algeria, a Repsol (6,75%) e a Wintershall Dea (4,50%).

Milano, 26 ottobre 2023 Per il Consiglio di Amministrazione L'Amministratore Delegato

Nicola Monti

Dichiarazione dei dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari a norma delle disposizioni dell'art. 154-bis comma 2 del D.Lgs. 58/1998

I dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari di Edison Spa Ronan Lory e Roberto Buccelli dichiarano, ai sensi dell'art. 154-bis, comma 2 del Testo Unico della Finanza (D.Lgs. 58/1998) che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione al 30 settembre 2023 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

Milano, 26 ottobre 2023

I Dirigenti Preposti alla redazione dei documenti contabili societari Ronan Lory Roberto Buccelli

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